MASI_RAPPORTO_ANNUALE_2023
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Collezione<br />
Nel <strong>2023</strong>, le collezioni del <strong>MASI</strong> sono state ampliate attraverso importanti<br />
acquisizioni e donazioni. La raccolta fotografica del museo è stata arricchita<br />
grazie all’acquisto di un autoritratto di Ilse Bing e di due fotografie di Luigi<br />
Ghirri. Di particolare rilievo, tra le acquisizioni, è pure un autoritratto a olio del<br />
1925 dell’artista basilese Max Sulzbachner, in contatto con la cerchia Rot-<br />
Blau, che va ad aggiungersi alla galleria di ritratti dei fondatori del più importante<br />
gruppo espressionista svizzero già presenti nelle collezioni del <strong>MASI</strong>.<br />
Le collezioni sono state ulteriormente integrate da opere di artiste attive sulla<br />
scena artistica contemporanea quali Alexandra Bachzetsis, Jasmine Gregory,<br />
Dominique Koch, Lorenza Longhi e Vera Trachsel. A queste si aggiunge<br />
Annelies Štrba, la quale ha donato a sua volta sei opere che vanno a completare<br />
il nucleo di suoi lavori già presenti nelle raccolte del <strong>MASI</strong>. L’acquisto di<br />
due sculture di Pedro Wirz, vincitore del Bally Artist Award <strong>2023</strong>, è stato accompagnato<br />
dalla donazione da parte della Bally Foundation di un’altra sua<br />
opera. La collaborazione con la Bally Foundation ha inoltre permesso l’entrata<br />
in collezione di due lavori delle vincitrici delle precedenti edizioni del premio:<br />
un’opera di Gabriela Maria Müller e una di Dominique Koch, premiate rispettivamente<br />
nel 2019 e 2022.<br />
Fra le donazioni si segnalano inoltre un dipinto di Ernst Scheidegger e un gruppo<br />
di tre opere dell’artista Gregorio Pedroli, nonché diverse grafiche e stampe.<br />
È proseguito il progetto “In the public eye” presso l’Ospedale Regionale di<br />
Lugano, dove le tele di Gregorio Pedroli hanno lasciato il posto a lavori dell’artista<br />
Andrea Gabutti, concessi in deposito al museo per l’occasione.<br />
Il <strong>MASI</strong> ha inoltre temporaneamente ospitato nelle sale di Palazzo Reali un’importante<br />
campagna di indagini diagnostiche sulla pala d’altare cinquecentesca di<br />
Callisto Piazza da Lodi, Assunzione e incoronazione della Vergine, in previsione<br />
del restauro. La pala, originariamente collocata presso la chiesa di Santa Maria<br />
degli Angeli a Lugano, è stata acquisita dal Cantone Ticino, dalla Città di Lugano e<br />
dalla Diocesi di Lugano e dal 2021 si trova in deposito al museo. Il progetto,<br />
coordinato dall’Ufficio dei Beni culturali del Cantone Ticino, è stato condotto dal<br />
laboratorio europeo MOLAB (MObile LABoratory), piattaforma del consorzio<br />
IPERION HS (Integrating Platforms for the European Research Infrastructure<br />
ON Heritage Science), finanziato dall’Unione Europea.<br />
Due depositi a lungo termine relativi alle Collezioni della Città di Lugano sono<br />
stati ritirati dai collezionisti privati. Si tratta di 17 opere su carta realizzate da<br />
artisti europei fra il XVI e il XVIII secolo e nove lavori di artisti internazionali della<br />
seconda metà del XX secolo.<br />
Nell’ambito della riflessione sulla razionalizzazione della gestione degli spazi di<br />
deposito (storage), il Consiglio di Fondazione ha istituito un gruppo di lavoro<br />
che ha presentato un rapporto sulla categorizzazione storico-artistica e conservativa<br />
delle raccolte del <strong>MASI</strong>. Questo rapporto comprende una prima analisi<br />
delle collezioni che ha permesso una suddivisione in categorie, nonché l’identificazione<br />
di alcuni nuclei da affidare eventualmente ad altre istituzioni o enti<br />
del Cantone, della Città o di altri Enti pubblici.<br />
Anche nel <strong>2023</strong> si elencano prestiti temporanei oltreoceano per rassegne quali<br />
la seconda tappa dell’importante personale dedicata a Jannis Kounellis presso<br />
il Museo Jumex di Città del Messico, dopo la prima tenutasi al Walker Art Center<br />
di Minneapolis nel 2022. Al New Museum di New York è invece stato presentato<br />
il disegno Votivbild (Würgengel) di Meret Oppenheim.<br />
Molte le opere esposte in diverse rassegne nei musei europei, come Senza<br />
titolo di Wolfgang Laib, presentata alla mostra personale realizzata in collaborazione<br />
con lo stesso artista presso il Kunstmuseum di Stuttgart e l’opera Estate<br />
Sale No. 1 di Jasmine Gregory, esposta presso il CAPC-Musée d’art contemporain<br />
di Bordeaux. Due dipinti di Franz Lenk sono stati presentati alla Städtische<br />
Wessenberg-Galerie di Costanza dopo una prima tappa nel 2022 presso<br />
la Städtische Galerie di Dresda. Numerosi, inoltre, i contributi a mostre italiane<br />
quali “Boccioni. Prima del futurismo” presso la Fondazione Magnani-Rocca<br />
di Mamiano di Traversetolo (Parma), la mostra dedicata ad Achille Funi presso<br />
il Palazzo dei Diamanti di Ferrara e quella dedicata a Leonor Fini presso il Mart –<br />
Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Si segnala<br />
infine il prestito dell’opera Socrate insegna ai giovani la conoscenza di sé di Pier<br />
Francesco Mola al Castello del Buonconsiglio di Trento.<br />
Per quanto riguarda la Svizzera, si menziona, in particolare, il prestito di un dipinto<br />
di Antonio Ciseri al Landesmuseum di Zurigo per una mostra dedicata al<br />
175° anniversario della Costituzione federale e di un’installazione di Dominique<br />
Koch al Museum Tinguely di Basilea. Sempre numerosi, inoltre, i prestiti a realtà<br />
museali ticinesi, come quello di 24 opere di Filippo Boldini e otto di Luigi Rossi<br />
alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, di altri otto lavori di Enzo<br />
Cucchi alla Fondazione Ignaz e Mischa Epper di Ascona e di una scultura di Natale<br />
Albisetti al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto.<br />
Prosegue l’impegno nell’ambito della ricerca sulla provenienza delle opere d’arte,<br />
con l’assegnazione di un mandato alla ditta Lange & Schmutz GmbH per un’indagine<br />
approfondita su una selezione di 24 opere delle donazioni Milich-Fassbind e<br />
Lenggenhager-Tschannen (si veda l’approfondimento a pp. 16-18).<br />
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