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MASI_RAPPORTO_ANNUALE_2023

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Finanze<br />

Consuntivo <strong>2023</strong><br />

Nel <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong> ha vissuto il primo anno senza le gravi conseguenze dirette<br />

della pandemia. Sebbene l’afflusso turistico nel Ticino abbia superato i livelli<br />

pre-pandemici, altri fattori imprevisti ne hanno comunque determinato un lieve<br />

calo rispetto al 2022, con un impatto diretto anche sui visitatori del <strong>MASI</strong>.<br />

Da un lato, la situazione economica internazionale, caratterizzata dal franco forte<br />

e dall’aumento dell’inflazione, ha ridotto il potere d’acquisto dei turisti stranieri.<br />

Dall’altro lato, la chiusura della galleria di base del San Gottardo a partire dal 10<br />

agosto <strong>2023</strong> ha notevolmente influenzato l’afflusso di turisti giornalieri provenienti<br />

da oltre il Gottardo.<br />

Di conseguenza, nonostante un significativo aumento del numero di visitatori<br />

presso le sedi del <strong>MASI</strong> al LAC e a Palazzo Reali rispetto al 2022, con un<br />

totale di 58’359 visitatori (+7’405 unità, +14.53%), l’obiettivo fissato in sede<br />

di preventivo non è stato raggiunto (6-7’000 visitatori complessivi in meno,<br />

-10.2%). Il miglioramento rispetto agli anni precedenti è stato possibile grazie<br />

all’implementazione di strategie mirate, tra cui l’offerta di biglietti gratuiti o<br />

a tariffe ridotte, indirizzate a specifiche categorie di pubblico, quali i potenziali<br />

nuovi visitatori locali, i giovani e i turisti provenienti dall’area lombarda. Nonostante<br />

l’attuazione di queste iniziative, la percentuale di visitatori paganti nel <strong>2023</strong><br />

(70.76%) è comunque rimasta in linea con il 2022 (70.73%). La provenienza<br />

dei visitatori è però parzialmente cambiata rispetto agli anni precedenti: nel <strong>2023</strong>,<br />

le percentuali di visitatori provenienti dal Ticino (23%), dalla Germania (6%),<br />

e dalla Svizzera Tedesca (32%) sono rimaste invariate rispetto al 2022 (inferiori<br />

rispetto al periodo pandemico), mentre quella di visitatori dall’Italia è cresciuta,<br />

tornando ai livelli pre-pandemici (17%). La percentuale di visitatori provenienti da<br />

altri paesi stranieri (15%) ha registrato una lieve flessione rispetto al 2022<br />

(17%), ma rimane comunque nettamente superiore al periodo pre-pandemico<br />

(10-13%).<br />

Malgrado le difficoltà dell’economia internazionale, che hanno inevitabilmente<br />

influenzato anche il contesto locale, il <strong>MASI</strong> ha raggiunto con successo gli obiettivi<br />

di raccolta fondi previsti nel preventivo. Questo risultato è stato ottenuto grazie<br />

al sostegno finanziario dei partner coinvolti nei progetti espositivi proposti e alla<br />

capacità dell’istituzione di ottenere finanziamenti da altre fonti.<br />

Risulta così che il livello complessivo di ricavi del <strong>MASI</strong> nel <strong>2023</strong> si è attestato<br />

leggermente al di sotto delle aspettative (consuntivo di CHF 8’683 milioni vs<br />

preventivo di CHF 8’744 milioni, -CHF 61 mila). Le categorie di ricavi che hanno<br />

disatteso le previsioni sono state quelle della vendita dei biglietti d’ingresso<br />

(-CHF 139 mila) e dei ricavi derivanti dalle attività di mediazione culturale (-CHF<br />

34 mila), mentre la vendita di pubblicazioni e materiali promozionali (+CHF 14 mila,<br />

+64%), la raccolta di contributi e sponsorizzazioni (+CHF 80 mila, +1%) e altri<br />

ricavi variabili (+CHF 32 mila, +117%) le hanno superate.<br />

Nel <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong>, come molti altri musei d’arte, ha incontrato difficoltà nell’organizzazione<br />

del calendario espositivo, principalmente a causa del breve lasso<br />

di tempo trascorso dalla pandemia. A ciò si aggiunge la sfida data dalla sempre<br />

più limitata disponibilità di risorse economiche per realizzare progetti espositivi<br />

di forte attrattiva per il pubblico. Nel corso dell’anno, al fine di cercare di<br />

arrivare quanto più vicino al pareggio tra costi e ricavi (va ricordato che il preventivo<br />

approvato per il <strong>2023</strong> prevedeva una perdita di CHF 633’185), ma anche<br />

per individuare una soluzione che potesse permettere il riconoscimento della<br />

compensazione dell’inflazione (carovita) al proprio personale, la direzione del<br />

Museo è intervenuta con azioni di contenimento dei costi e decisioni di differimento<br />

o rinnuncia ad alcune delle attività inizialmente previste.<br />

Rispetto a quanto preventivato, i costi da attività tipica, inclusi il maggior costo<br />

dell’attività espositiva della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati per CHF<br />

109’377 (compensato con il rilevamento di un equivalente importo nei ricavi) e gli<br />

accantonamenti iscritti<br />

in questa categoria per CHF 68’000 nel conto accantonamenti mostre e<br />

destinati al fondo compensazione rischi, sono stati complessivamente inferiori<br />

di CHF 523’906, rispettivamente di CHF 701’282 se escluse le dette categorie.<br />

Il costo delle sole attività espositive proposte dal <strong>MASI</strong> nelle sue due sedi (LAC<br />

e Palazzo Reali), dunque al netto degli accantonamenti al fondo compensazione<br />

rischi, del costo delle attività espositive della Collezione Olgiati e del costo<br />

dell’imposta sull’acquisto di prestazioni di servizi dall’estero (CHF 30’914), è<br />

stato complessivamente inferiore di CHF 390’456 rispetto al preventivo. Anche<br />

le altre attività tipiche hanno registrato costi inferiori (mediazione culturale<br />

-CHF 25’497, gestione delle collezioni -CHF 117’887, costi comuni attività espositive<br />

e gestione collezioni -CHF 9’015, biblioteca -CHF 4’814, convegni e conferenze<br />

-CHF 12’349, costi delle sedi espositive -CHF 138’988), vuoi a causa di<br />

circostanze favorevoli (ad esempio, il minor aumento dei costi energetici rispetto<br />

a quanto stimato e i minori costi rifatturati al <strong>MASI</strong> da parte di terzi in seguito a<br />

loro interventi di ottimizzazione dei costi), vuoi, come già detto, in seguito a<br />

decisioni adottate dalla direzione (ad esempio, la riduzione del numero di progetti<br />

di valorizzazione scientifica e fisica delle opere in collezione e la rinuncia a svariate<br />

attività collaterali alle mostre quali le conferenze e i talk).<br />

I costi per il personale, seppur abbastanza in linea con l’anno precedente (+CHF<br />

40 mila), sono stati inferiori rispetto a quanto preventivato (-CHF 52 mila), e questo<br />

nonostante il riconoscimento del carovita del 2.5% ai collaboratori che non era<br />

stato inserito nel preventivo. Questo risultato è stato possibile attraverso diverse<br />

ottimizzazioni fatte in seguito a situazioni legate al personale esistente, quali ad<br />

esempio la parziale o la mancata sostituzione di collaboratori partenti oppure le<br />

riduzioni di percentuali di impiego direttamente richieste dai collaboratori, da una<br />

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