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MASI_RAPPORTO_ANNUALE_2023

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Un’opera di<br />

Max Sulzbachner<br />

Il <strong>MASI</strong> ha di recente ampliato la propria collezione con l’acquisizione di un<br />

autoritratto 1 di Max Sulzbachner risalente al 1925. Eminente artista basilese,<br />

Sulzbachner frequentava i membri del primo gruppo Rot-Blau, costituito nel<br />

Mendrisiotto nella notte di San Silvestro del 1924-25. Il dipinto si unisce alla<br />

serie di ritratti dei fondatori del più importante gruppo espressionista svizzero,<br />

già presenti nelle collezioni del <strong>MASI</strong>. Oltre a ciò, segna anche un momento<br />

cruciale nel percorso creativo dell’artista, svelando il profondo legame tra la sua<br />

esperienza di vita e il suo iter artistico.<br />

Acquistato dalla galleria René Reichard di Francoforte nel 1986, l’olio su tela<br />

ritrae l’artista al lavoro, con pennello e tavolozza in mano, di fronte a un suo<br />

quadro precedente intitolato Das Gespräch hinter der Türe (1925, Collezione<br />

privata Basilea) raffigurante Rodion Romanovič Raskol’nikov, il protagonista<br />

del romanzo Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij.<br />

La somiglianza tra i tratti del volto di Sulzbachner e quelli stilizzati di Raskol’nikov<br />

lascia intuire che le rappresentazioni del personaggio realizzate dall’artista<br />

possano fungere da autoritratti velati. Tale ipotesi è rinforzata non solo da un’acquaforte<br />

del 1926 di proprietà della Fasnachtgesellschaft Basler Bebbi Basel,<br />

ma anche dalla presenza di un album al Kunstmuseum Basel che racchiude sia<br />

autoritratti che bozzetti preparatori per i dipinti dedicati a Raskol’nikov, evidenziando<br />

la sua intensa identificazione con la figura letteraria. A conferma di questa<br />

profonda connessione, la serie dedicata a Raskol’nikov da Hermann Scherer,<br />

e in particolare l’opera Das Beil del 1924 (Kunstmuseum Basel), si rivela come<br />

una fonte d’ispirazione diretta per l’autoritratto di Sulzbachner, sottolineando<br />

l’influenza reciproca tra arte e letteratura nel suo lavoro.<br />

Partecipe della vibrante scena artistica basilese dei primi del Novecento, un’epoca<br />

di innovazione e ricerca di nuovi linguaggi espressivi, Sulzbachner eccelle<br />

nel tessere insieme influenze letterarie e artistiche, creando un’estetica personale<br />

distintiva. L’uso di colori vivaci e forme alterate rimanda alla tradizione del carnevale<br />

di Basilea, per il quale l’artista lavorava come uno dei principali pittori di<br />

lanterne, legando ancora di più l’opera alla cultura e alle tradizioni locali.<br />

Con questa acquisizione, il <strong>MASI</strong> valorizza ulteriormente la propria collezione e<br />

rende omaggio al significativo contributo di Sulzbachner, già presente in collezione<br />

con il dipinto Der Bummler (1925), nel contesto del panorama artistico<br />

svizzero.<br />

1<br />

Si veda Géraldine Meyer, Max Sulzbachner. Mondnächte und Basler Tamtam, catalogo della mostra<br />

“Max Sulzbachner. Mondnächte und Basler Tamtam”, Kunstmuseum Basel (26.10.2019-08.03.2020), Zurigo:<br />

Scheidegger & Spiess, 2020, pp. 11-12.<br />

Max Sulzbachner<br />

Selbst (dettaglio)<br />

24 1925<br />

25

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