MASI_RAPPORTO_ANNUALE_2023
Trasformi i suoi PDF in rivista online e aumenti il suo fatturato!
Ottimizzi le sue riviste online per SEO, utilizza backlink potenti e contenuti multimediali per aumentare la sua visibilità e il suo fatturato.
Collezione<br />
Conservazione<br />
e restauro<br />
Nel <strong>2023</strong> il dipartimento di conservazione e restauro ha continuato la sua attività<br />
volta alla conservazione materiale del patrimonio museale e quindi alla<br />
valorizzazione dello stesso. In particolare, ha promosso tutte quelle attività relative<br />
alla conservazione preventiva, alla movimentazione, alla messa in sicurezza<br />
e al restauro delle opere d’arte appartenenti alle collezioni in gestione al <strong>MASI</strong><br />
o prestate temporaneamente da terzi per l’organizzazione di mostre temporanee.<br />
Il dipartimento ha continuato a favorire una gestione attiva dei depositi (edifici<br />
in cui vengono conservate le oltre 10’000 opere in collezione non esposte), portando<br />
avanti il progetto di riorganizzazione e razionalizzazione dei depositi di<br />
cui è promotore da oltre dieci anni, al fine di migliore la conservazione delle opere<br />
stesse e gestire gli spazi al meglio.<br />
Si è reso parte attiva nella riflessione sulle collezioni fatta dal gruppo di lavoro<br />
istituito dal Consiglio di Fondazione. Partendo da una categorizzazione<br />
storico-artistica ha parametrato un deposito ideale, rivedendo in particolare<br />
il calcolo dei volumi e delle infrastrutture interne necessarie per la corretta<br />
conservazione delle opere.<br />
Inoltre, il dipartimento partecipa alla piattaforma di lavoro svizzero ICOM “Condizioni<br />
climatiche dei musei”, che favorisce lo scambio interdisciplinare di<br />
esperienze tra i vari specialisti e ha lo scopo di formulare requisiti specifici per<br />
i diversi materiali all’interno delle condizioni quadro climatiche.<br />
Videoarte<br />
Il progetto di conservazione e valorizzazione della videoarte, iniziato nel 2022<br />
in collaborazione con due restauratrici specializzate in multimedia, si è concretizzato<br />
in una prima fase di analisi delle opere e delle loro componenti. La videoarte<br />
è una forma espressiva d’arte molto complessa da analizzare e conservare.<br />
La preparazione all’archiviazione digitale ha quindi implicato un’analisi attenta<br />
di tutte le componenti multimediali: opere video singole o multicanale, nonché<br />
di installazioni mixed media. Per la valutazione analitica della collezione sono<br />
state raccolte numerose informazioni, in particolare è stata verificata la presenza<br />
di installation files dell’artista, e la provenienza. Sono state esaminate 23 opere<br />
d’arte multimediali con un totale di 46 componenti, di cui 8 VHS, 1 Betacam, 23<br />
DVD, 1 Blue-ray, 2 SD card, 4 USB, 7 driver esterni. In questa fase di studio<br />
preliminare è da subito emersa la necessità e l’urgenza di affrontare la verifica<br />
e quindi la digitalizzazione tecnica delle opere, vista anche l’eterogeneità e la<br />
fragilità dei supporti esistenti. Nel 2024 inizierà un lavoro preliminare che apre<br />
alla conservazione materiale dei file e quindi alla loro digitalizzazione e a una<br />
successiva fase di approfondimento sull’opera dal punto di vista storico-artistico<br />
e conservativo. Il prestigioso fondo del VideoArt Festival di Locarno, che include<br />
oltre 3.000 titoli, non è per ora oggetto di questo progetto. Si è però provveduto<br />
al trasferimento del fondo in un deposito con parametri di conservazione più idonei<br />
al fine di meglio conservarne i supporti ed evitare la perdita di dati.<br />
Donazione Panza<br />
Il nucleo della donazione Panza comprende opere degli anni ottanta e novanta<br />
e costituisce uno degli insiemi più importanti in Svizzera di opere del periodo<br />
post-minimal con lavori di artisti quali Stuart Arends, Barry X Ball, Lawrence<br />
Carroll, Roni Horn, Thomas Schütte, Ettore Spalletti. La fragilità dei materiali<br />
costitutivi e sperimentali di alcune opere (pensiamo soprattutto alla cera nei lavori<br />
di Arends e Carroll, o alle superfici metalliche di Roni Horn, la cui patina<br />
facilmente si modifica negli anni, cambiando completamente l’aspetto dell’opera<br />
stessa) ha portato a iniziare un progetto di conservazione e revisione delle<br />
opere, attualmente tutte conservate in cassa in un deposito esterno. Queste<br />
sono state categorizzate secondo un parametro di fragilità alto, medio o basso,<br />
così da permettere una riorganizzazione del deposito di conseguenza e poter<br />
rendere accessibili quelle opere che necessitano di un monitoraggio costante.<br />
Anche quest’anno è stata preziosa la collaborazione con la squadra della<br />
Protezione Civile di Lugano Città (sezione beni culturali) grazie a cui nei depositi<br />
sono state riordinate 203 opere in casa. La verifica delle opere di categoria<br />
“fragilità alta” continuerà quindi anche nel 2024.<br />
38 39