MASI_RAPPORTO_ANNUALE_2023
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Prefazione<br />
La stagione espositiva <strong>2023</strong> al <strong>MASI</strong> è stata aperta con una personale dedicata<br />
a uno dei grandi della fotografia del Novecento, Werner Bischof. Questo importante<br />
progetto espositivo e di ricerca ha permesso, grazie a un complesso lavoro<br />
di restauro e digitalizzazione di stampe inedite, la riscoperta delle opere a colori<br />
del celebre fotografo svizzero. Nella sua seconda tappa la mostra è stata ospitata<br />
presso la Fotostiftung Schweiz di Winterthur.<br />
La pittura contemporanea è stata invece al centro di due mostre personali alla<br />
sede <strong>MASI</strong> LAC, dove in primavera è stata presentata la più grande retrospettiva<br />
mai dedicata finora da un’istituzione museale a Rita Ackermann, artista americana<br />
di origini ungheresi. In autunno il noto artista Thomas Huber, nato a Zurigo,<br />
ha esposto una nuova serie di opere ispirate al Lago Maggiore.<br />
Alla sede <strong>MASI</strong> Palazzo Reali la mostra della pittrice astratta svizzera Hedi<br />
Mertens ha rivelato al pubblico l’opera e la singolare storia di un’artista che in<br />
Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare la propria arte. Anche<br />
in questo caso il <strong>MASI</strong> ha stretto una proficua collaborazione con un partner<br />
svizzero, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, che ha ospitato la mostra<br />
nel 2024. Sempre a Palazzo Reali è stata esposta l’opera del vincitore del Bally<br />
Artist Award, l’artista svizzero-brasiliano residente a Zurigo Pedro Wirz.<br />
Ha offerto invece un affascinante excursus attraverso la storia dell’arte grafica<br />
dal XV secolo ai giorni nostri la mostra “Da Albrecht Dürer a Andy Warhol.<br />
Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich”. Ospitata negli spazi del<br />
<strong>MASI</strong> al LAC da settembre <strong>2023</strong>, l’esposizione ha presentato, per la prima<br />
volta insieme, i nuclei più importanti di una delle più grandi collezioni di stampe<br />
e disegni della Svizzera.<br />
Diversi sono stati poi, nel corso del <strong>2023</strong>, i momenti dedicati all’approfondimento<br />
delle collezioni museali: all’interno di “Sentimento e osservazione. Arte in Ticino<br />
1850-1950” nella sede <strong>MASI</strong> LAC è stato proposto un prezioso progetto curatoriale<br />
sugli anni trascorsi ad Ascona dal pittore di origine russa Alexej von<br />
Jawlensky, mentre a Palazzo Reali il pubblico ha potuto scoprire le nuove e recenti<br />
acquisizioni. La mostra “Bianco o nero. Opere dalla dalla Collezione 1935-<br />
2021” ha offerto poi una prospettiva inedita su un nucleo di opere della collezione<br />
dal 1930 al 2021.<br />
Parte del circuito <strong>MASI</strong>, lo spazio della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
ha inaugurato in primavera “at the studio”, mostra incentrata sul concetto di studio<br />
d’artista, in un dialogo tra presente e passato delle opere della collezione.<br />
In autunno è stato invece inaugurato l’importante progetto curatoriale “Balla ’12<br />
Dorazio ’60. Dove la luce”, storia di una straordinaria affinità elettiva tra<br />
due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento. La mostra, nata da un’idea<br />
di Danna Olgiati, è stata curata da Gabriella Belli e ha vantato l’allestimento<br />
dell’architetto Mario Botta.<br />
Il <strong>2023</strong> è stato costellato da un fitto programma di incontri, in cui il pubblico ha<br />
potuto approfondire, attraverso la viva voce dei protagonisti – artisti e artiste,<br />
curatrici e curatori – le tematiche delle mostre in corso. Diversi gli eventi dedicati<br />
alla musica e alla poesia; grazie alla collaborazione con IBSA Foundation per<br />
la ricerca scientifica è proseguito il dialogo stimolante tra arte e scienza con gli<br />
incontri SciArt SwitzerlAnd, che hanno visto ospiti gli artisti Olaf Nicolai e Uriel<br />
Orlow. Intenso anche il programma di mediazione, che ha continuato a coinvolgere<br />
tutti i pubblici valorizzando le diversità e, di pari passo con l’evoluzione della<br />
società contemporanea, la sostenibilità.<br />
In questo senso, grazie a un contributo federale e cantonale per la ristrutturazione<br />
delle imprese culturali post COVID-19, il <strong>MASI</strong> ha avviato nel <strong>2023</strong> un importante<br />
progetto che mira non solo a riconquistare il pubblico dopo la pandemia, ma<br />
anche ad attrarre nuove tipologie di visitatori, rispondendo ai rapidi cambiamenti<br />
tecnologici e digitali del nostro tempo. Nell’ambito di questo progetto sono stati<br />
realizzati, tra l’altro, sia un nuovo sito web, sia una campagna promozionale<br />
online mirata a raggiungere potenziali nuovi pubblici.<br />
Particolarmente intenso è stato, nel <strong>2023</strong>, il lavoro sulla gestione delle collezioni,<br />
che ha visto, da una parte l’aggiornamento costante degli inventari e la valorizzazione,<br />
anche online, delle opere, attraverso la realizzazione di schede informative<br />
multilingue e la pubblicazione delle stesse attraverso l’utilizzo delle più<br />
recenti tecnologie, quali ad esempio i codici QR. Dall’altra, è proseguito il lavoro<br />
di conservazione e restauro delle opere custodite nei depositi; nel <strong>2023</strong> si è<br />
concluso con successo anche l’importante lavoro di conservazione delle opere<br />
custodite al Monte Verità di Ascona, iniziato nel 2020.<br />
Nel <strong>2023</strong> termina il mandato di Carmen Giménez come Presidente del <strong>MASI</strong>.<br />
Gli enti fondatori e l’intero staff del <strong>MASI</strong> sono profondamente grati a Carmen<br />
Giménez, che ha diretto la Fondazione <strong>MASI</strong> per quasi dieci anni: il Museo ha<br />
beneficiato della sua esperienza e delle sue conoscenze eccezionali. Non vediamo<br />
l’ora di costruire su ciò che è stato raggiunto e di continuare a guidare il<br />
<strong>MASI</strong> nel futuro con il suo nuovo Presidente Henry Peter.<br />
L'attività in continua evoluzione che caratterizza il <strong>MASI</strong>, il suo programma espositivo<br />
ricco e diversificato, con un focus sull'arte moderna, contemporanea e<br />
sulla fotografia, la cura del patrimonio culturale nelle proprie collezioni, e la vasta<br />
gamma di attività, visite e workshop per tutte le età, sono tutti capisaldi dell'offerta<br />
che il Museo mira a presentare in modo continuativo e sempre più accurato<br />
al suo pubblico. Tutto ciò è reso possibile grazie alla passione,alla dedizione<br />
e alla professionalità dei nostri collaboratori e collaboratrici, colleghe e colleghi<br />
e, certamente non da meno, grazie al supporto dei nostri enti fondatori, dei<br />
nostri sponsor, dei nostri sostenitori e del nostro pubblico.<br />
Per questo motivo desidero ringraziare, a nome del Consiglio di Fondazione, i<br />
nostri enti fondatori, la Repubblica e Cantone Ticino e la Città di Lugano;<br />
il nostro partner istituzionale, l'Ufficio federale della cultura; il partner principale,<br />
Credit Suisse; il partner scientifico, Fondazione IBSA per la ricerca scientifica;<br />
la Fondazione Lugano per il Polo Culturale; ProMuseo, Associazione Amici Sostenitori<br />
del Museo d'arte della Svizzera italiana; e tutte le altre istituzioni, aziende<br />
e persone che hanno sostenuto le attività del <strong>MASI</strong> Lugano durante il <strong>2023</strong>.<br />
Un ringraziamento speciale va anche a tutto lo staff per il suo lavoro, sempre<br />
eccellente.<br />
Dr. Tobia Bezzola<br />
Direttore <strong>MASI</strong> Lugano<br />
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