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Mondo Agricolo, giugno2024

Contro caporalato e sfruttamento Confagricoltura invita istituzioni, imprese e organi di sorveglianza a lavorare in sinergia. Il confronto con i ministri Calderone e Lollobrigida. Anche se la nuova composizione del PE non comporterà cambiamenti radicali rispetto alla precedente, gli elementi di novità non mancano. Il nuovo Europarlamento ha davanti molti provvedimenti in sospeso. Preoccupazione per la nuova proposta di regolamento sul “Ripristino della Natura”. Cesare Tabacchini ci ha lasciato all’improvviso. Se ne è andato un professionista, uno dei più profondi conoscitori dell’agricoltura, italiana, europea e mondiale. Ma per chi scrive se ne è andato soprattutto un amico. Il ricordo della direttrice di MA, Gabriella Bechi. Riforma fiscale e sviluppo delle aziende agricole innovative, Lollobrigidae Leo a Palazzo Della Valle per un confronto con il settore primario. Palazzo della Valle sceglie xFarm Technologies come partner tecnologico per Hubfarm, la sua piattaforma di servizi digitali dedicati alle aziende socie. Sconosciuti distruggono le piante di riso frutto della sperimentazione sulle Tecniche di evoluzione assistita condotta dell’UniMi. Radice Fossati: “Così si compromette il cammino della ricerca scientifica”. Nord sotto pioggia battente e grandine e Sud desertificato. La mappa dei danni sui territori. I dati sul consumo idrico in ambito agricolo forniti da Agronetwork durante l’evento “Water Management nell’agroindustria, per una gestione responsabile delle risorse”. Il GSE ha pubblicato le indicazioni operative per il fotovoltaico integrato con la produzione agricola. Il nuovo bando, aperto fino al 2 settembre, è aperto alle singole aziende e alle Ati.

Contro caporalato e sfruttamento Confagricoltura invita istituzioni, imprese e organi di sorveglianza a lavorare in sinergia. Il confronto con i ministri Calderone e Lollobrigida.

Anche se la nuova composizione del PE non comporterà cambiamenti radicali rispetto alla precedente, gli elementi di novità non mancano.

Il nuovo Europarlamento ha davanti molti provvedimenti in sospeso. Preoccupazione per la nuova proposta di regolamento sul “Ripristino della Natura”.

Cesare Tabacchini ci ha lasciato all’improvviso. Se ne è andato un professionista, uno dei più profondi conoscitori dell’agricoltura, italiana, europea e mondiale. Ma per chi scrive se ne è andato soprattutto un amico. Il ricordo della direttrice di MA, Gabriella Bechi.

Riforma fiscale e sviluppo delle aziende agricole innovative, Lollobrigidae Leo a Palazzo Della Valle per un confronto con il settore primario.

Palazzo della Valle sceglie xFarm Technologies come partner tecnologico per Hubfarm, la sua piattaforma di servizi digitali dedicati alle aziende socie.

Sconosciuti distruggono le piante di riso frutto della sperimentazione sulle Tecniche di evoluzione assistita condotta dell’UniMi. Radice Fossati: “Così si compromette il cammino della ricerca scientifica”.

Nord sotto pioggia battente e grandine e Sud desertificato. La mappa dei danni sui territori.

I dati sul consumo idrico in ambito agricolo forniti da Agronetwork durante l’evento “Water Management nell’agroindustria, per una gestione responsabile delle risorse”.

Il GSE ha pubblicato le indicazioni operative per il fotovoltaico integrato con la produzione agricola. Il nuovo bando, aperto fino al 2 settembre, è aperto alle singole aziende e alle Ati.

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Una “normale”

emergenza

Previsti pesanti cali produttivi sia a Sud

che a Nord. Anche quest’anno, il conto

dei cambiamenti climatici sarà altissimo

xFarm, il partner

tecnologico per Hubfarm

I nuovi equilibri

dell’Europarlamento

Tea, c’è chi rema contro

la ricerca scientifica

Anno LXXIII - n. 6 - GIUGNO 2024 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3

Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101


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L’EDITORIALE

Questo numero di Mondo Agricolo è stato chiuso il 28.06.2024

•••

I cambiamenti climatici non

si gestiscono con l’ideologia

Con l’arrivo del grande caldo estivo e l’emergenza siccità, non si fermano le ondate di maltempo, con alluvioni e

piogge tropicali che continuano a provocare danni nelle campagne di molte regioni del centro e nord d’Italia.

Siccità, alluvioni, dissesto idrogeologico, ma anche risalita del cuneo salino, sono tutte facce della stessa medaglia:

il cambiamento climatico in atto. Sono fenomeni interconnessi che si acutizzano e influenzano a vicenda. E a

pagarne le conseguenze è, soprattutto, l’agricoltura. Quando pensiamo al cambiamento climatico siamo portati

a identificarlo come riscaldamento globale. In realtà, il grande caldo è solo uno dei suoi effetti. La caratteristica

principale del climate change è di innescare mutamenti velocissimi di alta intensità passando da un estremo

all’altro facendo saltare, così, l’equilibrio delle stagioni. Per questo, gli effetti dei cambiamenti climatici necessitano

di risposte programmatiche in grado di introdurre misure stabili di resilienza e adattamento. In tale ottica,

andrebbero affiancati a provvedimenti e misure di emergenza anche piani di intervento di lungo periodo per

avviare una stabilizzazione di tali fenomeni.

Non basta invocare la transizione ecologica, l’adozione di tecnologie pulite, l’efficientamento energetico, l’economia

circolare, la tutela della biodiversità, sui quali siamo tutti d’accordo. Occorre però darsi degli obiettivi realistici

e raggiungibili. Nessuno mette in discussione i principi del Green Deal e noi siamo pronti a partecipare ad un

percorso condiviso. Invece, arriviamo da un quinquennio in cui è mancato completamente il dialogo tra agricoltori

e Commissione europea. Sono state fatte scelte sbagliate nei tempi e nei metodi e sono stati posti vincoli

tecnici per noi impossibili da rispettare. La transizione verde ha un costo (gli Stati Uniti hanno stanziato a questo

riguardo oltre 200 miliardi di dollari) e anche in agricoltura richiede investimenti importanti, soprattutto in

ricerca e innovazione, che offrono grandi opportunità: dalle colture resistenti alla siccità, grazie alle biotecnologie

e alle nuove tecniche genomiche, alla riduzione dei consumi idrici; dall’agricoltura di precisione,

alle nuove tecniche di rimboschimento, fino al carbon farming.

Il nostro futuro è nelle mani dei risultati che la scienza e la ricerca riusciranno a raggiungere. Per questo,

vanno aumentati gli stanziamenti finanziari a livello europeo e nazionale, favorendo l’integrazione

pubblico-privato. Ma, soprattutto, va favorito un approccio sistemico ed integrato che veda il coinvolgimento

di tutti, istituzioni, imprese e cittadini, e vanno combattuti, attraverso un’adeguata opera di

informazione e formazione, gli atteggiamenti ideologici che tanti danni hanno provocato e continuano

a provocare. L’atto vandalico con cui è stato distrutto pochi giorni fa il primo campo sperimentale

in Italia di riso geneticamente modificato, con le tecniche di evoluzione assistita (Tea), frutto

di anni di studi e sacrifici di tante persone, è un esempio di quanto l’ignoranza e l’ideologia

siano ancora fortemente presenti e radicate tra noi.

Massimiliano Giansanti

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 3


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14

22 28

SOMMARIO

L’EDITORIALE

I cambiamenti climatici

non si gestiscono con l’ideologia

Massimiliano Giansanti ....................... 3

EMERGENZE

Tolleranza zero

Gabriella Bechi ................................... 6

ELEZIONI UE

Europarlamentari e agricoltori

Cristina Tinelli ..................................... 8

FISCO

Le condizioni della crescita

Anna Gagliardi .................................. 12

FOOD FOR GAZA

Mobilitazione

Gabriele Zanazzi ............................... 14

DIGITALIZZAZIONE

L’agricoltura evolve ............................. 16

EVENTI ANGA

Genomica e futuro

Elisabetta Tufarelli............................. 18

TEA

Il sabotaggio

Gabriella Bechi ................................. 20

CLIMA

Agricoltura KO

Paola Castello .................................... 22

Da consumare

responsabilmente

Daniela Rossi .................................... 24

Il patrimonio

Silvia Piconcelli ................................. 26

RINNOVABILI

Agrivoltaico come,

dove e quando

Francesco Bellizzi............................... 28

L’INIZIATIVA

Sale marino nuova agricoltura (ag) ...... 30

CONFAGRI DONNA

Assemblea .......................................... 32

WELFARE INDEX PMI

L’attenzione per il lavoro (fb) .............. 34

PRODUZIONI

Le migliori (gb) ................................... 36

Le nuove fragole

Anja Zanetti ....................................... 38

PROGETTI EUROPEI

Nuove competenze

Cecilia Blengino

e Camilla Tomao ................................ 42

TURISMO RURALE

Valorizzare il territorio (et) .................. 44

Rubriche

Mappamondo USDA 40 | Notizie da Bruxelles Ambiente 41 | Organizzazione Mediterranea 50 | Over65 Italiani anziani 51 |

Enapra Competenze 52 | Agriturismo Melilli 53 | Buono a sapersi Nuovi gattopardi 56 | Campi sonori Baia trio 57

Direttore responsabile

Gabriella Bechi

Direttore editoriale

Andrea Armaro

Caporedattore

Francesco Bellizzi

Editrice Confagri Consult

Presidente

Massimiliano Giansanti

Direzione, Redazione

e Amministrazione

Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma

Tel. +39.06.6852329

+39.06.6852374

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di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

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4 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024



EMERGENZE DIRITTI IN CAMPO

Tolleranza

zero

Contro caporalato e sfruttamento

Confagricoltura invita

istituzioni, imprese

e organi di sorveglianza

a lavorare in sinergia.

Il confronto con i ministri

Calderone e Lollobrigida

di Gabriella Bechi

Marina Calderone

Ministra del Lavoro

C

onfagricoltura condanna fermamente

ogni forma di caporalato e sfruttamento.

Lo ha ribadito al tavolo convocato

venerdì scorso al ministero del Lavoro,

alla presenza dei ministri del Lavoro

Marina Calderone e dell’Agricoltura

Francesco Lollobrigida, in cui si è discusso anche

sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro

e della questione della carenza di manodopera.

“L’episodio successo a Latina - commenta il

componente di giunta di Confagricoltura con

delega lavoro Sandro Gambuzza - è un fatto

gravissimo. Non si tratta solo di lavoro nero,

di non rispetto delle regole, ma di mancanza

assoluta dei principi di umanità. E questo getta

un’ombra di discredito sul lavoro agricolo. E

sebbene sia importante evitare di fare generalizzazioni,

perché esiste un’imprenditoria agricola

sana che opera nel rispetto delle regole, occorre

che tutti, istituzioni, imprese, sindacati, organi

di sorveglianza e forze dell’ordine si adoperino

per prevenire ed evitare che in futuro possano

ripetersi fatti del genere. Le leggi ci sono. Bisogna

farle rispettare. E per fare questo serve

un’attività di intelligence attenta, con l’incrocio

delle informazioni già contenute nelle banche

dati a disposizione delle amministrazioni locali

che, se usate correttamente, possono aiutare a

concentrare l’azione ispettiva sulle macroirre-

6 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


Francesco Lollobrigida

Ministraall’Agricoltura

golarità, che mettono a rischio la salute e la vita

dei lavoratori”.

Confagricoltura evidenzia anche il problema della

carenza di manodopera, ormai grave e strutturale,

che porta con sé problemi di produzione e

aggiunge stress alle imprese agricole interessate.

Non è un problema solo agricolo, ma nel settore

primario questo fenomeno assume connotazioni

più gravi e preoccupanti, anche per le caratteristiche

del lavoro agricolo, poco elastico rispetto

ai tempi delle lavorazioni, che spesso dipendono

da fattori estranei dalla volontà dell’imprenditore.

In Italia un terzo della manodopera nel settore

primario è di nazionalità straniera, con una quota

molto elevata di extracomunitari

(circa il 70%).

Purtroppo, l’attuale meccanismo

delle quote non

funziona come dovrebbe

e il numero di lavoratori

che effettivamente arriva

in tempo è molto più

basso rispetto alle richieste

delle aziende agricole:

soltanto il 30% circa di coloro

che vengono selezionati

per venire a lavorare in Italia attraverso questa

riesce effettivamente a raggiungere il Paese. La

programmazione triennale conseguente al cosiddetto

decreto “Cutro”, ed ai relativi provvedimenti

attuativi, ha dato maggiori certezze alle imprese

agricole rispetto ai tempi ed ai numeri delle quote

disponibili. Restano però gravi problemi sui tempi

necessari per il perfezionamento delle procedure,

soprattutto con riferimento ai visti di ingresso, che

in molti Paesi vengono rilasciati dai nostri consolati

in loco con gravissimi ritardi, addirittura dopo

la scadenza di validità del nulla osta al lavoro (6

mesi), come si registra spesso in Tunisia, Marocco,

India, Pakistan ed Egitto. In India addirittura

chiedono ulteriore documentazione non prevista

dalla legge e già in possesso dei nostri ministeri.

“Insomma - spiega Gambuzza - nonostante la programmazione

triennale ed il miglioramento delle

procedure informatiche, l’assunzione di un cittadino

extracomunitario resta una corsa ad ostacoli

dai tempi difficilmente prevedibili. Questo non

giustifica nulla, ma deve spingerci a migliorare il

meccanismo delle quote, anche per garantire trasparenza

ed efficacia delle norme.”

In linea con quanto annunciato nel corso dell’incontro

dal ministro Lollobrigida, Confagricoltura

è pronta a proporre eventuali indicazioni per

emendamenti specifici al Dl Agricoltura, così

come è disponibile a partecipare attivamente

alle iniziative di solidarietà e di attenzione alla

tutela dei lavoratori.

•••

g RINNOVATI I CCNLI PER QUADRI E IMPIEGATI AGRICOLI

Un aperitivo a base di tartare di ombrina, carpaccio d’orata, tartine

con trota affumicata a freddo e caviale è un’esperienza sensoriale

unica, che l’API, l’associazione dei piscicoltori di Confagricoltura,

ha voluto far gustare, a fine convegno, ai partecipanti.

L’aperitivo è diventato un rituale sacro, oltre che un modo per

far assaggiare e conoscere, valorizzandola, la qualità del pesce

allevato in Italia. Al tempo stesso hanno voluto sottolineare

quanto importante siano maricoltura e acquacoltura per il settore

primario. Con le tartare di ombrina in risalto è stata la freschezza

e la delicatezza di questo pesce a carne bianca e soda.

Il carpaccio d’orata, invece, è una vera delizia per il palato, leggera

e sofisticata. Le tartine di trota affumicata a freddo sono

un connubio perfetto tra la croccantezza del pane tostato e la

morbidezza della trota. L’Italia è rinomata per la qualità dei suoi

prodotti ittici e la capacità di trasformarli in piatti raffinati. Uno

dei primati italiani è rappresentato dalla produzione di caviale,

che ha guadagnato riconoscimenti a livello internazionale per la

sua qualità superiore. Allevatori e piscicoltori dell’API, in acque

pure e con tecniche di allevamento all’avanguardia, garantiscono

prodotti ittici eccellenti.

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 7


ELEZIONI UE IL RUOLO DELL’ITALIA

Europarlamentari

e agricoltori

Anche se la nuova

composizione

del PE non comporterà

cambiamenti radicali

rispetto alla precedente,

gli elementi di novità

non mancano

di Cristina Tinelli

A

nche se la nuova composizione del

PE non si discosterà significativamente

da quella anticipata dai media

nelle scorse settimane e non comporterà

cambiamenti radicali degli equilibri

che hanno caratterizzato la legislatura

precedente, emergono alcuni elementi

di particolare rilevanza. I risultati dei partiti di

estrema destra in Francia e Germania, oltre ad

avere indotto Macron a indire elezioni anticipate

e avere fortemente indebolito il governo

tedesco, rischiano di avere conseguenze importanti

anche sulla definizione della futura Commissione

Europea, a partire naturalmente dalla

maggioranza necessaria per eleggere il futuro

Presidente, tanto in seno al Parlamento che al

Consiglio Europeo.

Nonostante, infatti, le tre principali famiglie politiche

europee, PPE SD RE, escano dal voto con

una maggioranza sulla carta ampiamente sufficiente

(399 con soglia minima fissata a 361), le

divisioni interne e il fisiologico tasso di “cecchini”

registrato nel 2019 con la formazione della

cosiddetta “maggioranza Ursula” suggeriscono

caldamente di aprire ad una quarta forza politica,

esercizio particolarmente complesso a causa

dei noti veti incrociati. Sul fronte del Consiglio,

l’indebolimento dei due leader che avrebbero

dovuto orientare le scelte del Vertice Europeo di

fine mese dedicato alle candidature apicali della

futura governance dell’Unione Europea potrebbe

aggiungere un ulteriore elemento di criticità

e incertezza. Altri governi europei, peraltro,

escono malconci da queste elezioni, ad esempio

il Belgio, ma non solo. Per questo, il governo

italiano, che ha dato prova di stabilità e addirittura

di consolidamento con il risultato delle

elezioni europee, potrebbe e dovrebbe prendere

la leadership e guidare la transizione verso la

formazione del nuovo Collegio dei Commissari.

Un secondo elemento da tenere in considera-

8 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


La sede del Parlamento Ue

a Strasburgo

zione è il ruolo che giocheranno gli eurodeputati

che al momento non appartengono a nessuna

famiglia politica, vale a dire i cosiddetti “non

iscritti”, che sono praticamente raddoppiati soprattutto

per la fuoriuscita di Afd dal gruppo

Identità e Democrazia e l’elezione di deputati

non aderenti attualmente a nessun gruppo. Un

centinaio abbondante di eletti che potrebbe infatti

entrare a fare parte di alcuni gruppi esistenti

oppure dare vita a

La presidente uscente

della Commissione Ue,

Ursula von der Leyen

nuovi gruppi politici.

Il posizionamento del governo

Meloni in questo

quadro frammentato influenzerà sicuramente il

peso dell’Italia nell’emiciclo di Strasburgo. Nella

legislatura 2019/2024 abbiamo, come sistema

Italia, sofferto di una certa marginalizzazione,

poiché più della metà dei nostri rappresentanti

era fuori dalle tre grandi famiglie (popolare, socialdemocratica

e liberale) che si sono suddivise

le cariche apicali e hanno governato l’Europa.

Ora, il lieve rafforzamento di Forza Italia e la

tenuta del PD, dove la delegazione italiana potrebbe

diventare la più numerosa, sicuramente

costituiscono in tal senso un risultato importante,

in parte oscurato, tuttavia, dal fallimento dei

progetti centristi di Renzi e Calenda che implica

una totale assenza italiana nel gruppo Renew

Europe. Ma non è assolutamente sufficiente:

soltanto un terzo dei nostri eletti siederà negli

scranni delle forze politiche che continueranno

a dettare la linea politica dell’UE.

Anche per questa ragione, sarà fondamentale

che il gruppo politico del quale fa parte il partito

della premier, ECR, riesca a mitigare il peso

delle componenti nazionali più radicali per essere

accettato dalle altre forze politiche più rappresentative

e provi a ritagliarsi un ruolo significativo,

soprattutto ora che il centro di Renew

Europe è stato ridimensionato (-23 rappresentanti),

soprattutto in seguito al crollo del partito

di Macron. L’Italia ha quindi la possibilità

di giocare un ruolo di primaria importanza nel

“plasmare” le istituzioni europee: Parlamento,

Commissione e Consiglio. E auspichiamo che

si adoperi in tal senso per contribuire all’obiettivo

di affidare al Commissario all’Agricoltura

il ruolo di vicepresidente al fine di rafforzare il

posizionamento del settore come asset strategico

nei prossimi anni.

•••

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 9


ELEZIONI UE QUALE GREEN DEAL

Un patto

da rivedere

Molti i provvedimenti

in sospeso. Preoccupazione

per la nuova proposta

di regolamento sul

“Ripristino della Natura”

I

l nuovo Parlamento europeo dovrà prendere

alcune importanti decisioni sui temi

ambientali. In programma c’è la presentazione

di un nuovo progetto legislativo

sui fitofarmaci, dopo il ritiro formale della

proposta che prevedeva di ridurre l’utilizzo

del 50% in media entro il 2030. Attesa anche

la revisione della normativa sulle emissioni industriali

che si estende anche al comparto agricolo.

Di recente, sono stati resi più pesanti e

onerosi gli obblighi a carico degli allevamenti

di suini e avicoli. Va poi raggiunta l’intesa per

inquadrare le tecniche di evoluzione assistita

(TEA) nell’ordinamento dell’Unione. Intanto

nei giorni scorsi è stata approvata dal Consiglio

Ambiente della Ue la proposta di regolamento

europeo sul ‘Nature Restoration Law’. Il provvedimento

suscita preoccupazione in Confagricoltura,

perché compromette di fatto il potenziale

produttivo del settore primario.

La confederazione aveva più volte segnalato che

molte delle richieste e degli oneri previsti dalla

proposta trovavano già attuazione in altre norme

e che questa legge avrebbe solo aumentato

le incombenze per gli agricoltori, compromettendo

ancora una volta la produttività, quindi

la sicurezza degli approvvigionamenti e prezzi

equi per i consumatori. Nonostante i miglioramenti

al testo rispetto alla prima stesura, in

linea con quanto auspicato dalla Confederazione,

il testo rimane insoddisfacente poiché non

tutela la superficie agricola e non prevede fondi

adeguati a raggiungere gli obiettivi fissati.

Confagricoltura ringrazia il governo italiano

per aver evidenziato, in sede di Consiglio Ue,

i limiti del regolamento che aumenta gli oneri

amministrativi per il settore primario, e aver affermato

la necessità di un’ulteriore riflessione

su come limitare gli impatti negativi per l’agricoltura.

Determinante è stato il voto dell’Austria,

che ha cambiato posizione con il sì del ministro

dell’Ambiente, Leonore Gewessler. A seguito di

questo pronunciamento, il governo austriaco ha

annunciato di voler ricorrere presso la Corte di

Giustizia europea per chiedere l’annullamento

del voto, contrario alle indicazioni originali.

Per Confagricoltura è fondamentale, che le iniziative

della UE per la lotta al cambiamento climatico

siano inquadrate nel contesto globale.

L’obiettivo strategico della neutralità climatica

non è in discussione, ma vanno radicalmente

cambiate le modalità operative del Green

Deal. I fatti hanno dimostrato che la via del

fondamentalismo genera forti contrapposizioni

e non arriva da nessuna parte. L’alternativa

è rappresentata dagli investimenti per la

diffusione delle innovazioni tecnologiche. Le

imprese vanno messe nelle condizioni migliori

per raggiungere gli obiettivi fissati in materia

di sostenibilità ecologica. Stando ai dati della

Commissione, le emissioni inquinanti dell’Unione

incidono solo per il 7% sul totale mondiale.

Le emissioni dell’intero settore agricolo

pesano per meno del 12% su quelle complessive

dell’Unione. (gb)

•••

Il ministro austriaco per l’Ambiente, Leonore Gewessler

con il suo omologo italiano, Gilberto Pichetto Fratin

10 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


IL LUTTO

Cesare Tabacchini ci ha

lasciato all’improvviso, senza

dirci perché. Se ne è andato

un professionista, uno dei

più profondi conoscitori

dell’agricoltura, italiana,

europea e mondiale.

Ma per chi scrive

se ne è andato soprattutto

un amico

di Gabriella Bechi

U

n collega, un professionista, uno dei

più profondi conoscitori dell’agricoltura,

italiana, europea e mondiale,

ma per chi scrive soprattutto un amico.

Cesare Tabacchini ci ha lasciato,

all’improvviso, senza dirci perché. Si,

per lui questa parola non esisteva, nel senso

che c’era sempre una risposta a tutti i perché

che noi gli sottoponevamo.

Eravamo amici prima che la nostra avventura in

Confagricoltura iniziasse. Anzi, la sua era appena

iniziata, dopo aver rinunciato ad un importante

incarico nella diplomazia, e io, legata ad un

profondo affetto a quella che poi sarebbe diventata

sua moglie, Patrizia Fiorelli, dopo poco, nel

1984, sono entrata in Confagricoltura per occuparmi

della comunicazione.

Cesare era l’assistente dell’allora direttore generale

Rinaldo Chidichimo, che aveva visto in lui,

seppur giovanissimo, una grande risorsa per la

Confederazione. Una scelta lungimirante per

quei tempi, un investimento in un giovane che

in breve tempo riuscì a scalare tutte le vette della

carriera. Certa di dimenticarmene qualcuna,

direttore dell’Economico, della Comunicazione,

della Segreteria di presidenza. Ma, soprattutto

“mentore”. Credo che tutti, quelli che più o

meno hanno la mia età, sono cresciuti all’ombra

di Cesare: un’ombra protettiva, mai ingombrante,

che però sapeva darti direttive e grandi libertà.

Addio

Cesare

Per me, che con Cesare ho condiviso viaggi e

passioni, il segreto è questo: prendeva tutto sul

serio, da una partita di tennis a Casal Palocco

ad una sciata a Saint Moritz; da un weekend a

Porto Santo Stefano a un safari in Tanzania; da

un concerto durante l’Estate Romana a un bagno

a Ostia o una uscita in barca nella splendida e

amata Puglia in cui si era ritirato con Patrizia,

che in quella terra era nata, da qualche anno;

da una relazione per il presidente di turno a un

articolo per Mondo Agricolo.

Come la sua passione per l’agricoltura e il suo

attaccamento per la Confagricoltura, che aveva

lasciato per proseguire la sua brillante carriera

a Bruxelles, ma che non aveva mai dimenticato;

tanto da ritornare, una volta andato in pensione,

per mettere a disposizione dell’Organizzazione

le sue competenze. Mi piace ricordarlo

così: un punto di riferimento per tutti, presidenti,

dirigenti, colleghi più anziani come me; ma

anche per tutti i giovani che oggi sono in Confagricoltura,

che forse non lo hanno conosciuto

personalmente, ma che negli ultimi anni lo hanno

visto nel Palazzo. Non dimenticheremo mai

il suo esempio.

•••

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 11


L’INCONTRO FISCO

Le condizioni

per la crescita

Riforma fiscale e sviluppo

delle aziende agricole

innovative, Lollobrigida

e Leo a Palazzo Della Valle

per un confronto

con il settore primario

di Anna Gagliardi

“L

a

dei cambiamenti dell’agricoltura stessa significa

stabilità fiscale è un elemento

di competitività per le imprese

agricole. Avere attenzioni da parte

del governo attraverso decreti

e misure di attuazione della riforma

fiscale che prendano atto

costruire insieme un percorso di crescita per il

settore”. Così Massimiliano Giansanti, presidente

di Confagricoltura, ha aperto l’incontro organizzato

il 19 giugno scorso a Palazzo della Valle

con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida

e il viceministro dell’Economia Maurizio

Leo, dedicato alla riforma fiscale e allo sviluppo

delle attività agricole innovative. Sono state

prese come esempi i casi dell’acquacoltura, con

l’API e il suo presidente Pier Antonio Salvador,

e delle vertical farms, con Planet Farms e il suo

CEO Luca Travaglini.

“Stiamo vivendo una stagione difficile - ha continuato

Giansanti -. Il cambiamento climatico,

gli effetti del mercato, l’inflazione, la guerra alle

porte dell’Europa: in una situazione come questa

dobbiamo avere il coraggio di fare proposte,

cosa che abbiamo fatto in questi mesi. E il governo

ha dato le risposte che le imprese si aspettavano.

Non dimentichiamoci mai che più alto

è il costo di produzione di un alimento, maggiore

sarà il prezzo che consumatori sopporteranno.

Quindi, in

questa dimensione,

il governo ha fatto

delle scelte molto

pragmatiche, molto

ragionate e che garantiscono

stabilità

agli agricoltori in

un quadro di com-

12 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


petitività di impresa.

Ed è ciò che noi

chiediamo al nostro

Paese: essere messi

in condizioni di essere competitivi sui mercati”.

Le norme che il governo sta introducendo sono

finalizzate ad allineare la disciplina civilistica e

quella fiscale con un focus specifico alle nuove

tipologie di agricoltura. È il caso delle prime

modifiche all’Irpef, che recepiscono le richieste

di Confagricoltura a favore delle imprese: la riconduzione

ai redditi agricoli dei proventi che

possono ricavarsi dalla cessione di beni materiali

e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti

climatici e dalla tutela dell’ambiente,

come i certificati di crediti di carbonio per la

cattura della CO2 attraverso l’utilizzo delle nuove

tecniche dell’agricoltura rigenerativa.

Altro caso è il riconoscimento del principio della

riconduzione al sistema della tassazione agricola

di attività collegate allo svolgimento di cicli

biologici di carattere vegetale, come le vertical

farms, anche per raggiungere gli obiettivi della

transizione green e della sostenibilità ambientale.

A riguardo, molto importante è la misura

varata che adegua le norme fiscali del testo

unico delle imposte sui redditi (TUIR) a quelle

dell’articolo 2135 del Codice Civile attraverso lo

svolgimento di un ciclo biologico, anche in ambienti

chiusi, di colture idroponiche, aeroponiche,

etc., entro determinati limiti.

L’associazione dei piscicoltori (API) ha confermato

che l’attenzione nei confronti dell’acquacoltura

italiana sostenibile è stimolante per il

comparto, anche a fronte dei positivi provvedimenti

già assunti. Fondamentale, per il presidente

Salvador, l’incontro nella sede di Confagricoltura:

l’acquacoltura rappresenta un asset

di primo livello del settore primario, con produzioni

di elevata qualità, salubrità e sempre

maggiore sostenibilità ambientale. Sforzi che il

comparto sta portando avanti e che richiedono

misure specifiche per accompagnare la crescita

del settore.

Per il viceministro Leo, nel settore agricolo riveste

grande importanza l’innovazione: “Pensiamo

ad esempio alle vertical farms, alle attività

idroponiche, che, sino all’approvazione

di questi testi normativi, generavano una tassazione

molto più pronunciata, quindi come

reddito d’impresa. Oggi li riportiamo nell’alveo

dell’attività agricola. Questo perché siamo ben

consapevoli che è

un settore strategico

della nostra

economia. Se noi

associamo a interventi di natura fiscale anche

misure volte all’investimento, all’innovazione,

riusciamo a realizzare qualcosa di sicuramente

positivo per tutti”.

“Nel G7 la presidente Meloni ha sottolineato

l’importanza della sicurezza alimentare garantita

dalla qualità dei prodotti - ha aggiunto il ministro

Lollobrigida. - Questo nonostante l’Italia

non abbia nel suolo la sua risorsa principale,

caratteristica che si compensa con la capacità

di trasformazione, di produzione e di possesso

di strumenti che permettono un miglioramento

anche dei quantitativi e della qualità”. Questo

è l’obiettivo che ci poniamo e di fatto anche i

dati delle esportazioni che stanno emergendo

sono esaltanti”. Folta la partecipazione degli imprenditori,

provenienti da tutta Italia, all’appuntamento

di oggi: “L’alto livello di confronto - ha

chiuso il direttore generale di Confagricoltura,

Annamaria Barrile - ha ulteriormente evidenziato

l’impegno della Confederazione per lo sviluppo

del settore primario e dell’agroalimentare

in Italia e all’estero”.

•••

g L’ORIGINALE APERITIVO OFFERTO DA API

Un aperitivo a base di tartare di

ombrina, carpaccio d’orata, tartine

con trota affumicata a freddo

e caviale è un’esperienza sensoriale

unica, che l’API, l’associazione

dei piscicoltori di Confagricoltura,

ha voluto far gustare, a fine

convegno, ai partecipanti.

L’aperitivo è diventato un rituale sacro, oltre che un modo per far

assaggiare e conoscere, valorizzandola, la qualità del pesce allevato

in Italia. Al tempo stesso hanno voluto sottolineare quanto importante

siano maricoltura e acquacoltura per il settore primario.

Con le tartare di ombrina in risalto è stata la freschezza e la delicatezza

di questo pesce a carne bianca e soda. Il carpaccio d’orata,

invece, è una vera delizia per il palato, leggera e sofisticata. Le tartine

di trota affumicata a freddo sono un connubio perfetto tra la

croccantezza del pane tostato e la morbidezza della trota. L’Italia

è rinomata per la qualità dei suoi prodotti ittici e la capacità di trasformarli

in piatti raffinati. Uno dei primati italiani è rappresentato

dalla produzione di caviale, che ha guadagnato riconoscimenti

a livello internazionale per la sua qualità superiore. Allevatori e

piscicoltori dell’API, in acque pure e con tecniche di allevamento

all’avanguardia, garantiscono prodotti ittici eccellenti. (et)

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 13


EMERGENZA UMANITARIA FOOD FOR GAZA

Mobilitazione

Anche Palazzo della Valle

si è attivato per il piano

della Farnesina di invio

di cibo alle popolazioni

della Striscia.

Sono 31 le tonnellate

di prodotti agroalimentari

raccolte grazie ai territori

della Confederazione

e al sostegno della Onlus Senior

di Gabriele Zanazzi

14 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024

C

onfagricoltura, la più antica e importante

organizzazione agricola in Italia, ha

prontamente aderito e prestato il proprio

sostegno all’iniziativa avviata dal

ministero degli Affari esteri e della Cooperazione

internazionale denominata

“Food for Gaza”. Il progetto umanitario, nato lo

scorso marzo per volontà del vicepresidente del

Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio

Tajani, mira a promuovere un’iniziativa umanitaria

- coordinata con FAO, Programma alimentare

mondiale (PAM) e Federazione Internazionale

della Croce Rossa

e della Mezzaluna

Rossa (FICROSS)

- volta ad agevolare

l’accesso degli

aiuti alimentari,

alleviare le sofferenze

della popolazione

locale e

Angelo Santori

Presidente di Senior

L’Età della Saggezza Onlus


garantire la sicurezza alimentare nella Striscia

di Gaza. In un momento di crisi geopolitiche che

scuotono il mondo ciascuno è chiamato a fare la

propria parte. L’Italia e il governo hanno quindi

deciso di non rimanere meri osservatori della

tragedia che sta colpendo la Striscia di Gaza,

dove 2,2 milioni di persone (l’intera popolazione

di Gaza) sono costantemente in una situazione

di insicurezza alimentare acuta.

“Quando il MAECI ci ha chiesto di supportare

l’iniziativa umanitaria coinvolgendo le nostre

imprese associate per raccogliere donazioni

da spedire sulla Striscia ci siamo immediatamente

attivati”, così il presidente di Confagricoltura,

Massimiliano Giansanti, aveva commentato

l’adesione della Confederazione a

“Food for Gaza”.

La Confederazione si è mossa subito anche sul

territorio, attraverso la rete capillare di sedi provinciali

e regionali. Dal Nord al Sud del Paese,

diverse imprese agricole e agroalimentari hanno

risposto positivamente all’iniziativa. Sono state

infatti oltre 31 le tonnellate

di prodotti agroalimentari -

tra cui riso, pasta, pomodori

pelati e sale - che la Confederazione

ha donato per la

missione umanitaria, grazie

anche al supporto fornito dalla

Onlus Senior ad essa legata.

“Quando Confagricoltura ci ha

coinvolti nel progetto Food for

Gaza avviato dal ministro Tajani - ha affermato

Angelo Santori, presidente di Senior L’Età della

Saggezza Onlus - siamo stati onorati di poter

offrire il nostro concreto sostegno per la buona

riuscita dell’iniziativa umanitaria più importante

da quando è scoppiato il conflitto armato nella

Striscia di Gaza. La nostra Onlus c’è e ci sarà, insieme

a Confagricoltura, per proseguire l’azione

di sostegno alimentare e per mettere in campo

ogni azione utile per alleviare almeno in parte le

sofferenze di quelle popolazioni ormai stremate

da molti mesi”.

Purtroppo, l’iniziativa ha subito alcuni

rallentamenti dovuti alla difficile situazione

bellica che imperversa nell’area

interessata dall’operazione umanitaria.

Ma grazie alla collaborazione del

Sistema Italia e alle costanti intermediazioni

del MAECI, il progetto Food

for Gaza ha ottenuto l’autorizzazione sia

israeliana, sia il parere favorevole dell’Autorità

nazionale palestinese, con l’accesso a Gaza

tramite il corridoio umanitario giordano con

partenza dal porto marittimo di Brindisi. Il ringraziamento

di Confagricoltura va direttamente

alle aziende che hanno manifestato questa

grande generosità per un popolo piegato dalla

fame. Le derrate alimentari messe a disposizione

da Confagricoltura sono infatti il principale

carico alimentare destinato agli aiuti umanitari

operanti sulla Striscia di Gaza sotto la supervisione

del ministero e della famiglia onusiana

coinvolta nel coordinamento.

L’auspicio è che i prodotti delle nostre imprese,

simbolo dell’eccellenza del Made in Italy e attentamente

ponderate secondo le concrete necessità

alimentari ravvisate a Gaza dagli operatori sul

campo, possano portare sollievo ad una popolazione

civile oppressa dagli orrori della guerra.

Una nobile causa come questa iniziativa del

ministero troverà sempre in Confagricoltura la

massima ed autentica disponibilità. •••

Antonio Tajani

Vicepresidente del

Consiglio dei Ministri

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 15


DIGITALIZZAZIONE NUOVA PARTNERSHIP

L’agricoltura

evolve

Palazzo della Valle sceglie

xFarm Technologies

come partner tecnologico

per la sua piattaforma

di servizi digitali

dedicati alle aziende

socie Hubfarm

agricole in Italia. Si tratta anche della più versatile,

consentendo di lavorare su più di 400

colture diverse.

Un’ulteriore funzione di Hubfarm, fondamentale

per le imprese, è la possibilità di facilita-

C

onfagricoltura a scelto un partner di

prim’ordine nel farm management a

livello nazionale ed europeo: xFarm

Technologies, che vanta una connessione

con 7,5mila macchinari e 7mila

sensori in campo. Con 170mila utenti

registrati in Italia e una crescita di oltre 400

nuovi utenti al giorno, xFarm è la piattaforma

più utilizzata per la gestione delle aziende

16 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


re la gestione delle pratiche burocratiche, dal

momento che la piattaforma offre un canale

diretto con la Pubblica Amministrazione per

la gestione del Fascicolo Aziendale e del quaderno

di campagna. Connessione ai macchinari

e ai sensori installati in campo, utilizzo di

immagini satellitari... Hubfarm è lo strumento

innovativo sviluppato per permettere la pianificazione,

il monitoraggio e l’analisi di tutte le

attività agricole in modo integrato, direttamente

su smartphone o tablet.

“La semplificazione burocratica è prioritaria per

gli agricoltori. Necessitiamo di concentrarci sulla

produzione e snellire le incombenze amministrative.

L’integrazione con i dati della Pubblica

Amministrazione, tramite la connessione diretta

ad AGEA offerta da Hubfarm, è strategica per

una gestione efficiente. La nostra sinergia con

xFarm è il prosieguo di un lungo impegno per

l’attuazione dell’Agricoltura 4.0, ossia dell’informatizzazione

al servizio della sostenibilità economica

ed ambientale”, ha dichiarato Massimiliano

Giansanti, presidente di Confagricoltura.

“Oltre a semplificare la gestione burocratica da

parte di imprenditori e operatori agricoli - aggiunge

Matteo Vanotti, CEO di xFarm Technologies

-, sempre più gravati da incombenze di

tipo amministrativo, Hubfarm supporta l’intero

comparto nel raggiungimento di importanti

obiettivi di sostenibilità ambientale, coinvolgendo

anche le filiere agroalimentari. Un’agricoltura

più efficiente e consapevole non solo

impatta in misura inferiore sull’ambiente, ma

è anche più sostenibile e profittevole

dal punto di vista economico”.

La digitalizzazione delle filiere rappresenta

un ulteriore pilastro della strategia di Confagricoltura

con Hubfarm, garantendo efficientamento,

tracciabilità e analisi dei dati, con benefici

immediati in termini di sostenibilità. Hubfarm si

inserisce così nelle strategie di “Mediterranea”,

l’alleanza tra Confagricoltura e Unione Italiana

Food, promuovendo modelli tecnologici che tutelano

e mirano a internazionalizzare l’ecosistema

agroalimentare nazionale.

•••

Matteo Vanotti

CEO xFarm Technologies

g NGT, RAMMARICO PER IL MANCATO ACCORDO EUROPEO

Gli ambasciatori delle rappresentanze permanenti degli Stati

membri presso l’Unione Europea (COREPER I) non sono riusciti a

trovare un accordo per il mandato negoziale sulla proposta della

Commissione europea relativa alle Nuove Tecniche Genomiche

(NGT - New Genomic Techniques).

Confagricoltura si rammarica di questo ennesimo stop per un

settore che garantisce l’unica autonomia strategica dell’Unione

Europea, quella alimentare, nonostante le numerose difficoltà

che continuano a bersagliare il settore primario. Eventi climatici

avversi, fitopatie e una crescente domanda da parte dei consumatori

sono sfide che possono essere affrontate grazie all’innovazione

e alla ricerca scientifica, come dimostrato da Paesi terzi

che già ampiamente adoperano le Nuove Tecniche Genomiche

in agricoltura.

“L’Italia, grazie al contributo di Confagricoltura, si è dimostrata

all’avanguardia approvando la sperimentazione in campo già

l’anno scorso, in attesa di una legislazione europea più completa

in materia di commercializzazione, che tarda ad arrivare per questioni,

a nostro avviso, ampiamente superabili”, ha commentato

il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Il nostro auspicio è che la prossima presidenza del Consiglio europeo

possa giungere a una posizione comune per concludere

quanto prima l’iter legislativo di questo dossier fondamentale

per l’agricoltura, italiana ed europea, del futuro”.

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 17


EVENTO CEJA A FIRENZE

Genomica

e futuro

L’innovazione per dare

una strategia sostenibile

all’agricoltura europea

di Elisabetta Tufarelli

150

giovani tra italiani e europei

si sono ritrovati a Firenze

all’indomani delle elezioni

europee per il “Young

Farmers Symposium”, l’evento

organizzato dall’Anga

per approfondire uno dei principi fondamentali

della politica agricola comune, quello di favorire

il ricambio generazionale. Sotto la lente d’ingrandimento

il ritorno alla terra, quasi impossibile per

chi non proviene dal settore. Nonostante siano

numerosi i giovani a cui piacerebbe insediarsi nel

settore primario, in Europa le nuove leve diminuiscono

inesorabilmente e costantemente.

Il primato di paese più “vecchio” in UE è italiano

con il numero di agricoltori junior più basso.

Secondo i dati Eurostat, nel 2020 solo il 5.1%

aveva meno di 35 anni, a fronte del 36% che superava

i 65 anni. Se in Italia mancano le nuove

leve, la situazione non è rosea nemmeno in

Europa con il 6.5% degli agricoltori under 35 e

il 33.2% over 65. Ne consegue che la situazione

è piuttosto grave. La Pac non ha funzionato

come avrebbe dovuto ed è necessario, in qualche

modo, invertire la rotta per garantire la sostenibilità

e il dinamismo del settore agricolo.

Ma quanto pesa l’innovazione, anche genetica,

per dare un futuro sostenibile all’agricoltura

europea? Secondo i giovani di Confagricoltura

moltissimo. Non a caso il focus dell’evento

fiorentino è stato l’impatto positivo delle TEA

sull’agricoltura. Nell’Auditorium della Camera

di Commercio di Firenze, in piazza dei Giudici,

sono stati approfonditi i temi della politica agricola

e dell’innovazione del settore, argomenti

apparentemente lontani, ma profondamente

legati all’ingresso degli under 35 in agricoltura.

Dopo i saluti di benvenuto della Camera di

Commercio, del presidente dell’Unione Provinciale

Agricoltori Francesco Colpizzi e di quello

dei Giovani di Confagricoltura Firenze Clemente

Busi, si è aperto il dibattito: “TEA, finalmente in

campo”, sperimentazione ospitata non a caso a

Pavia in un’azienda associata a Confagricoltura.

“Abbiamo organizzato questo simposio - ha affermato

Giovanni Gioia - perché siamo convinti

della necessità di dare un futuro sostenibile al

nostro settore. Il numero dei giovani agricoltori

sta diminuendo in un contesto agricolo sempre

più complesso. Diventa indispensabile compiere

scelte capaci di favorire concretamente ingresso,

permanenza e partecipazione attiva delle nuove

generazioni nel settore. Per affrontare e risolvere

questa situazione serve impegnarsi concretamente

per facilitare l’accesso al credito, sostenere l’innovazione,

compresa quella genetica, coniugando

produttività e sostenibilità”. Sulla stessa linea

il presidente del Ceja Peter Meedendorp, che ha

sottolineato come proprio l’innovazione possa

essere la chiave di volta per il futuro del settore

e dei giovani, ricordando quanto proprio il Consiglio

Europeo dei Giovani Agricoltori sia attivo

nel campo delle nuove tecniche genomiche.

18 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


L’Anga ha coinvolto nel dibattito ”Tea, finalmente

in campo” alcuni tra i massimi esperti del settore.

Amedeo Alpi vicepresidente dell’Accademia

dei Georgofili, Silvio Salvi presidente della Società

Italiana di Genetica Agraria (SIGA), Lorenzo

Mineri esperto NGT dell’Università di Milano,

Roberto Defez primo ricercatore Istituto di Bioscienze

e Biorisorse del CNR di Napoli, Nicola

Lucifero, professore associato di Diritto Agrario

dell’Università di Firenze e Emma Cogrossi del

comitato di presidenza dei Giovani di Confagricoltura.

I relatori hanno offerto una panoramica

tecnico-scientifica approfondita, condividendo

esperienze e casi di studio in cui le Tecniche di

evoluzione assistita sono diventate realtà attraverso

la sperimentazione in campo. Gli esperti hanno

convenuto come finalmente si stia iniziando

ad abbattere dei tabù ingiustificati, dimostrando il

potenziale delle innovazioni tecnologiche nel migliorare

l’agricoltura: un modello per future iniziative,

non solo sul riso resistente al brusone, ma

anche in altre colture. L’obiettivo, comune a tutti,

è quello di creare un’agricoltura più produttiva,

sostenibile e resiliente, garantendo al contempo

il benessere degli agricoltori e la sicurezza alimentare.

Purtroppo, l’ignoranza è ancora troppo

radicata e il vandalismo al campo sperimentale

(ndr) ne è una dimostrazione. Diana Lenzi, già

presidente Ceja e delegata SDGs Confagricoltura,

ha riassunto ciò che è stato fatto e quello

che è necessario fare per permettere l’ingresso,

ma soprattutto la permanenza di giovani aziende

sostenibili per garantire il futuro dell’agricoltura

in Italia e in UE. Per Confagricoltura i temi

dell’innovazione e della digitalizzazione sono fondamentali

per aumentare la capacità produttiva e

realizzare un’agricoltura europea più competitiva,

soprattutto, come ha affermato nel suo intervento

il presidente confederale Massimiliano Giansanti,

alla luce del complicato scenario attuale, segnato

da inflazione, conflitti, accordi commerciali come

il Mercosur e cambiamenti climatici con conseguenze

difficili da gestire. “Dobbiamo produrre

di più e meglio. Le sfide - ha sottolineato - sono

numerose e richiedono una politica agricola rafforzata.

In questo contesto in cui un’agricoltura

forte è fondamentale per tutti, Paesi e cittadini,

è impensabile passare da incentivi a sussidi”.

La tre giorni fiorentina ha alternato riunioni tecniche

e visite aziendali. Lamberto Frescobaldi,

componente della giunta confederale, ha accolto i

giovani agricoltori al Castello di Pomino, cinquecentesca

tenuta nei Colli fiorentini, dove si producono

vini di altissima qualità premiati già dalle

Esposizioni Universali di Vienna (1863) e di Parigi

(1878). Cuore della testimonianza imprenditoriale

la capacità di portare avanti la tradizione senza innamorarsi

di pratiche obsolete, in modo da valorizzare

anche innovazione e sostenibilità. L’evento

si è concluso alla Fattoria Petroio, ospiti di Diana

Lenzi, già presidente Ceja, che ha spiegaro la sua

visione produttiva attenta al dettaglio e alla qualità,

continuando a fornire uno sguardo d’insieme alle

politiche europee per i giovani agricoltori. •••

g GIANSANTI ALL’ASSEMBLEA DI “FRIENDS OF THE COUNTRYSIDE”

L’assemblea generale di “Friends of the Countryside, dell’European

Landowners’ Organization(ELO), che rappresenta milioni

di agricoltori e stakeholders agricoli in Europa si è tenuta a

Siena. Al convegno“Climate Change: Implications on Business

Models for Landowners” è intervenuto il presidente di Confagricoltura,

Massimiliano Giansanti, che ha evidenziato il clima

estremamente piovoso del Centro-Nord che ha rallentato e

impedito le semine primaverili, contrapposto dalla la preoccupante

siccità del Meridione. Per poter vincere le diverse sfide,

specialmente in ambito alimentare, che attendono l’Unione

Europea nei prossimi anni, per Giansanti è indispensabile eseguire

“un cambio di rotta “ponendo al centro la figura dell’agricoltore.

Al convegno è seguito un workshop dal titolo “Private

Landowners Adapting to Change & Risk”, dove il giovane di

Confagricoltura, Giorgenzo Treves de Bonfili, ha descritto la sua

azienda agricola in provincia di Brescia. “Ho partecipato - ha

detto - a un’esperienza unica, raccontando la mia realtà ad un

pubblico di stakeholder agricoli ampio e variegato. Sonò consapevole

delle molte sfide che attendono gli agricoltori europei.

Ciascuno di noi, secondo le proprie competenze e possibilità,

deve fare la propria parte. Per quanto ovvio possa sembrare, gli

agricoltori devono essere consultati e coinvolti quando si parla

e si decide di agricoltura perché l’agricoltura siamo noi.”

MAGGIO GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 19


RICERCA SCIENTIFICA TEA

Sconosciuti distruggono

le piante di riso frutto

della sperimentazione

dell’UniMi. Radice Fossati:

“Così si compromette

il cammino della

ricerca scientifica”

Il

sabotaggio

Vittoria Brambilla

Scienziata ricercatrice

del dipartimento di

Scienze Agrarie e

Ambientali dell’Università

degli Studi di Milano,

responsabile del

campo sperimentale

vandalizzato

di Gabriella Bechi

C

onfagricoltura ondanna l’atto vandalico

che ha distrutto il campo sperimentale

di riso TEA a Mezzana Bigli, in provincia

di Pavia nell’azienda Cascina Erbatici

di Federico Radice Fossati, imprenditore

lungimirante e storico socio della Confederazione,

che aveva messo a disposizione i propri

terreni per ospitare la semina di un riso capace di

resistere al Brusone, grazie alla ricerca genomica

frutto del lavoro portato avanti per anni con l’Università

di Milano. Un episodio gravissimo, dato che

è stata sabotata la prima sperimentazione italiana

dedicata alle tecniche di evoluzione assistita. “L’atto

vandalico - commenta a Mondo Agricolo Federico

Radice Fossati - va oltre il gesto in sé, poiché

compromette il cammino della ricerca scientifica,

una sperimentazione fondamentale per l’agricoltura

italiana, finalizzata a trovare soluzioni ai cambiamenti

climatici e alle fitopatie che colpiscono

intere produzioni”.

La sperimentazione italiana in campo di

piante migliorante con le Tecniche di evoluzione

assistita (TEA) era partita il 13 maggio

con il trapianto di 200 piante di riso su 28

metri quadri di una risaia, con l’obiettivo di

ottenere un riso meno suscettibile al Brusone,

il fungo “bestia nera” dell’intero comparto.

Una sfida che, grazie all’autorizzazione

alla sperimentazione in campo,

concessa circa un anno fa con un emendamento

al Dl Siccità, sembrava potesse

essere vinta. “Le nostre piante TEA presentano

tre geni disattivati. Sull’efficacia

di uno di essi c’è già la conferma di letteratura

scientifica. La nostra sperimentazione,

quindi, si concentra sugli altri

due geni, su cui noi e i collaboratori

Federico Radice Fossati

L’imprenditore che

ha ospitato il campo

sperimentale nella

propria azienda

abbiamo già ottenuto risultati promettenti

in laboratorio”. A parlare è

Vittoria Brambilla, scienziata ricercatrice

del dipartimento di Scienze

Agrarie e Ambientali dell’Università

degli Studi di Milano che, con il marito, Fabio

Fornara, docente del dipartimento di Bioscienze

dell’UniMi, guida un gruppo composto da giovani

scienziati specializzati nell’uso delle TEA. “Era la

prima volta che delle piante uscivano da un laboratorio

- commenta Brambilla -. La nostra ricerca è

iniziata nel 2017 e appena abbiamo avuto le autorizzazioni

necessarie dal ministero dell’Ambiente

e dall’apposito registro della Commissione Europea,

siamo partiti. È stato buttato via il lavoro di

anni, senza neppure poter stabilire un dialogo con

chi poteva non essere d’accordo, perché tra l’altro

nessuno ha rivendicato l’episodio. Ma non ci

arrendiamo. Andremo comunque avanti, anche se

ora le cose sono più difficili. Ci spingono a contunuare

su questa strada anche i tanti gesti di solidarietà

ricevuti da ricercatori, agricoltori e istituzioni

a tutti i livelli”.

“Un gesto di intolleranza che ci deve preoccupare

- aggiunge Deborah Piovan, presidente della Federazione

di prodotto protoleaginose di Confagricoltura

e divulgatrice scientifica - perché dimostra

che c’è ancora chi sceglie di non sapere, e il non

sapere è sempre una scelta sbagliata. L’agricoltura

ha bisogno della scienza e della ricerca, perché

solo così potrà vincere la sfida della sostenibilità

ambientale ed economica. Esprimiamo tutta la nostra

solidarietà ai ricercatori e a Federico Radice

Fossati, augurandoci che la sperimentazione possa

riprendere e andare avanti e che altre autorizzazioni

per altre piante TEA possano essere presto

concesse dagli organi competenti.”

•••

20 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


CLIMA NUOVI ASSETTI NORMATIVI

Ancora una volta,

tra perdita dei raccolti,

danni alle strutture

e maggiori costi

di produzione,

il conto dei cambiamenti

climatici risulterà

inevitabilmente elevato

N

on è ancora possibile stilare una previsione

accurata in ordine all’ammontare

dei danni agricoli causati dalle

piogge eccezionali che si sono ripetutamente

abbattute nelle scorse settimane

nel Nord Italia. Ancora una

volta, tra perdita dei raccolti, danni alle strutture

e maggiori costi di produzione, il conto risulterà

inevitabilmente elevato. Confagricoltura

evidenzia che sono a rischio i raccolti di mais,

soia e riso. A causa dell’acqua che ha coperto

i terreni, si profila un taglio delle rese per frumento

e orzo. Le preoccupazioni si estendono

anche al pomodoro da industria per mancati

trapianti e probabili danni alle piante già in

campo. Colpite anche le produzioni frutticole e

i vigneti, con il rischio di dover affrontare nei

prossimi mesi un’accelerazione delle fitopatie.

Insomma, a un anno di distanza dalle alluvioni

in Emilia-Romagna, l’agricoltura torna a subire

le conseguenze di eventi climatici estremi, ma

ormai ricorrenti, che richiedono una politica di

continuo adattamento. Dai territori colpiti, ad

esempio, arriva la richiesta di un maggiore impegno

per il rafforzamento e la cura degli argini.

Mentre al Nord le imprese agricole fanno i conti

con l’eccesso di precipitazioni (sono scese localmente

in poco più di due mesi le piogge di un

anno), alcune regioni del Sud - Sicilia e Sardegna

in prima fila - sono alle prese con una prolungata

siccità che ha già provocato pesanti danni alle

imprese agricole e agli allevamenti. In Abruzzo

è già scattato il primo fermo dell’irrigazione nel

Fucino per contrastare la siccità. La produzione

annuale di grano duro potrebbe attestarsi attorno

a 3,5 milioni di tonnellate. Se la previsione fosse

confermata dalle cifre reali, sarebbe il raccolto più

basso da dieci anni. Vanno attivate con urgenza

tutte le misure possibili per il ristoro dei danni e

per la ripresa produttiva, ma non basta. Per Confagricoltura,

il cambiamento climatico impone

l’adeguamento degli assetti nomativi in vigore. A

tal fine, è già stata avviata una riflessione in vista

della presentazione di una proposta di revisione

del decreto legislativo n. 102 del 2004. L’obiettivo

è favorire la diffusione delle polizze assicurative;

ridurre il costo a carico degli agricoltori; puntare

su una più stretta collaborazione tra pubblica amministrazione

e sistema assicurativo per accelerare

le procedure di ristoro dei danni.

Il tema della gestione del rischio va posto anche

a livello europeo. La vigente riserva di crisi della

Pac dovrebbe essere destinata, con una dotazione

accresciuta, a supportare in termini finanziari

le iniziative assunte dagli Stati membri. A fronte

dell’instabilità dello scenario internazionale, la sicurezza

alimentare è tornata ad essere un requisito

strategico. Di conseguenza, la rapida ripartenza

dell’attività produttiva nelle imprese agricole

colpite da eventi climatici eccezionali diventa un

obiettivo comune.

•••

Gestire

il rischio

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 21


CLIMA CONTO SALATO

Agricoltura

K.O.

Nord sotto pioggia battente

e grandine e Sud desertificato.

La mappa dei danni

sui territori

di Paola Castello

L’

andamento meteo anomalo desta forte

preoccupazione negli imprenditori

agricoli. Gli effetti sono evidenti e

purtroppo tangibili. Di seguito una panoramica

delle regioni maggiormente

colpite per fare un quadro, seppure

non esaustivo, comunque indicativo e paradigmatico

della situazione, da cui emerge un’Italia

divisa a metà, tra alluvioni e siccità. In particolare,

al Nord gli eventi climatici estremi si

sono concretizzati in forti precipitazioni, spesso

anche grandinigene, con gravi ripercussioni

sull’attività agricola.

Confagricoltura Piemonte, ad esempio, ha evidenziato

come per mais, soia e riso, si riscontrino,

per via del maltempo, notevoli ritardi nelle

semine e che anche gli appezzamenti già seminati

presentino fallanze per asfissia o presenza

di funghi che hanno colpito l’apparato radicale.

Persino l’accessibilità ai campi per poter effettuare

le lavorazioni è resa complicata dalla saturazione

idrica dei terreni.

La situazione resta fortemente critica per tutte

le produzioni: dalla fienagione agli erbai; dai

cereali autunno-vernini al comparto frutticolo e

vitivinicolo, quest’ultimo colpito pesantemente

dalla Peronospora. Anche per l’apicoltura si registra

un’annata anomala, con perdite stimate

dal 75/80%.

Confagricoltura Lombardia ha segnalato problemi

analoghi a quelli del Piemonte, per l’eccesso

di precipitazioni che sta determinando un ritardo

nelle semine e la necessità di risemina. Le

criticità riguardano le coltivazioni di mais (per

le quali si stima un calo produttivo del 30%);

quelle di cereali autunno-vernini, che hanno subito

allettamenti in tutta la regione; di riso e la

soia (in particolare per quest’ultima si registrano

ritardi nelle semine con punte dell’80% in

provincia di Mantova). Problemi si riscontrano

anche per il pomodoro, soprattutto per quello

da industria, per cui si stima un calo produttivo

del 30%; per i prati avvicendati, con un foraggio

che peggiora in qualità giorno dopo giorno; per

il miele d’acacia, la cui raccolta è quasi compromessa

completamente, soprattutto in provincia

di Varese. Asfissia, diffusione di fitopatie, ritardi

nelle semine per l’eccesso d’acqua, tratteggiano

un quadro davvero preoccupante.

Anche le produzioni agricole del Veneto hanno

risentito delle piogge, straordinarie per durata,

quantità ed estensione, ma anche delle gelate

notturne prolungate e delle grandinate di calibro

medio/grande che hanno colpito la regione.

Anche qui si riscontrano pesanti ritardi nelle semine,

soprattutto per mais e barbabietola da zucchero;

laddove invece la semina era stata fatta, si

è verificata asfissia per eccesso d’acqua; i vigneti

si trovano a fronteggiare la diffusione di malattie

fungine, e la concessione di deroghe nell’utilizzo

di alcuni fitofarmaci ha alleviato di poco il problema,

perché poi si è arrivati ad un esaurimento

delle scorte degli stessi; quanto alla produzione

fruttifera (ciliegie e albicocche soprattutto),

la fioritura è stata pesantemente danneggiata;

criticità anche per l’impollinazione impedita dai

fenomeni climatici straordinari. Grandi difficoltà

sono state riscontrate anche negli allevamenti.

22 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


Anche l’Emilia Romagna, dove sono ancora

evidenti i danni dell’alluvione del 2023, è stata

tra le regioni maggiormente colpite dal recente

maltempo: le forti piogge anomale hanno

impattato pesantemente in modo particolare

sulla produzione di grano, per la quale il 50%

della superficie regionale si è allettata e in alcune

province quali Ravenna, Ferrara e Bologna

anche di più. Temporali, raffiche di vento

e grandinate hanno sferzato il grano proprio

nella delicata fase in cui si determinano peso e

caratteristiche qualitative.

Se il Nord si trova a fronteggiare quantità anomale

di acqua, il Sud è affetto dal problema

opposto: una gravissima scarsità della risorsa

idrica, come ci hanno raccontato Confagricoltura

Sicilia, Confagricoltura Sardegna e Confagricoltura

Puglia.

In Sicilia la situazione si presenta catastrofica:

manca l’acqua, le dighe sono vuote, i fondi agricoli

rischiano di scomparire: la preoccupazione

è grande sia per le coltivazioni, sia per il

patrimonio zootecnico. La Commissione Attività

Produttive della Regione ha esitato favorevolmente

il provvedimento per destinare voucher

per l’acquisto di foraggi agli allevatori siciliani.

Si tratta di 10 milioni di euro, per far fronte alla

carenza di cibo per gli animali. Occorre però

fare presto: interi bestiami rischiano di morire

per l’assenza di cibo e acqua. Le criticità riguardano

in particolare l’agrigentino, Caltanissetta,

il ragusano, ma anche la piana di Catania, dove

si è arrivati purtroppo all’abbattimento di interi

agrumeti. A contribuire a questo scenario desolante

anche la passata cattiva gestione e manutenzione

dei bacini e delle reti irrigue.

Gli effetti del maltempo

sui campi nella provincia

di Piacenza

Anche la Sardegna sta soffrendo

per una penuria d’acqua mai

registrata con simili livelli negli

ultimi 30 anni e che ha iniziato a farsi

sentire da gennaio. La situazione nelle

campagne e nella parte orientale della

regione, in particolare tra bassa Gallura,

alta Baronia e Ogliastra, è sempre più allarmante:

la risorsa idrica è scarsa anche

per gli usi civici. Confagricoltura Sardegna ha

attivato una procedura di rilevazione dei danni.

E nonostante le ripetute segnalazioni, la Regione,

che ne avrebbe potestà, non ha ancora attivato

lo Stato di calamità. Gli agricoltori chiedono

a gran voce anche una programmazione da

parte dei consorzi di bonifica.

Confagricoltura Puglia rileva che il deficit

d’acqua rispetto al 2023 negli invasi che riforniscono

la regione è superiore al 46% circa.

Un calo che rischia di fare arrivare con il contagocce

l’acqua nei campi. Le difficoltà strutturali

e la mancanza di programmazione stanno

creando enormi disagi per gli agricoltori. Le

colture maggiormente colpite sono frumento,

con conseguente scarsissima resa per ettaro;

agrumi e fruttifere, colpiti da cascola dei

frutticini; olivo, cascola in fase di allegagione;

colture ortive, perdita del raccolto o mancata

piantumazione per assenza di acqua; vigneti

(uva da vino e da tavola).

Nonostante la diversità di scenari da regione

a regione (per cui ad esempio sarebbe auspicabile

l’uso dei dissalatori in Sicilia o quello

di impianti specifici contro le gelate notturne

in Veneto), alcuni interventi, sia nel medio, sia

nel lungo termine, sono indispensabili su tutto

il territorio nazionale. Confagricoltura ribadisce

la necessità di investimenti finanziari, legislativi

e infrastrutturali, di una revisione del sistema

assicurativo, ad oggi inadeguato, ma anche di

maggiori investimenti in ricerca e innovazione

per continuare a garantire sicurezza alimentare

e produzioni di qualità e sostenibili, anche economicamente.

•••

Una stalla allagata

a Megliadino

San Fidenzio

in provincia

di Padova

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 23


CLIMA LA GESTIONE DELL’ACQUA

Consumare

responsabilmente

I dati sul consumo idrico

in ambito agricolo forniti

da Agronetwork durante

l’evento “Water Management

nell’agroindustria, per una

gestione responsabile

delle risorse”

di Daniele Rossi

L’

acqua è una risorsa fondamentale per il

benessere dell’uomo e del Pianeta. Ma

non solo. Per l’economia italiana ha generato

complessivamente un valore aggiunto

pari a 367,5 miliardi di euro nel

2022 (considerando ciclo idrico esteso,

impatto indiretto, indotto, gestione in economia

e acqua come input produttivo). Un bene fondamentale

per circa 1,8 milioni di imprese in Italia,

in particolare per il nostro settore agroalimentare,

al secondo posto in Europa per prelievi destinati

al primario, dopo la Spagna: 56% nel periodo

2015-2019, mediamente 4.460 metri cubi per

ettaro con una restituzione al suolo del 93,7%

(fonti: Luiss Business School su base, WEI Eurostat

EIONET, Fondazione Utilitatis (2024); European

Court of Auditors (2021); Istat (2024); The

European House Ambrosetti, 2024). I dati sono

stati diffusi da AgroNetwork - l’associazione fondata

da Confagricoltura, Nomisma e LUISS alla

quale aderiscono un centinaio di medie e grandi

imprese agroindustriali - a Roma nell’ambito

dell’evento “Water Management nell’agroindustria,

per una gestione responsabile delle risorse”,

alla presenza del sindaco della città Roberto

Gualtieri e del commissario nazionale straordinario

per la Siccità, Nicola Dall’Acqua.

Il convegno ha messo in luce i risultati raggiunti

dalle aziende agricole ed industriali alimentari

in tema di risparmio idrico, ma anche l’insieme

degli obiettivi da cogliere in un contesto di cambiamento

climatico, siccità e perdite idriche, oggi

pari a 8,9 miliardi di metri cubi, ovvero il 42,4%

dell’acqua potabile distribuita nelle reti comunali.

Fondamentali per migliorare l’efficienza idrica

del Paese le risorse del PNRR (900 milioni) per

la manutenzione della rete di distribuzione e dei

grandi invasi vetusti, gli incentivi alle imprese e

consorzi per innovare la rete, il recupero dell’acqua

piovana, l’uso delle energie rinnovabili, il

riuso delle acque reflue e la restituzione dell’acqua

all’ambiente.

“È importante che imprenditori, esperti del settore

e rappresentanti delle istituzioni possano

confrontarsi sull’uso consapevole delle risorse.

24 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


L’acqua, in particolare, è un bene prezioso e

fondamentale per l’agricoltura e il settore agroalimentare,

che è un’eccellenza nazionale - ha

dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza

energetica, Gilberto Pichetto Fratin -. Purtroppo,

il territorio è minacciato dai cambiamenti

climatici e l’acqua è diventata la nuova emergenza.

Il mio impegno è volto a razionalizzare il sistema

idrico per i troppi gestori (2.391), mettere

mano al sistema irriguo con tecniche che riducano

i consumi, incrementare il riutilizzo delle acque.

Dobbiamo costruire nuove dighe, fare aree

di raccolta per l’acqua piovana per rilasciarla nei

momenti di siccità, evitare danni quando piove

troppo. Il piano di adattamento al cambiamento

climatico indica le azioni necessarie, ben 361, da

declinare sulle esigenze dei vari territori. Al G7

di Venaria abbiamo sensibilizzato anche gli altri

Paesi, impegnandoli ad istituire una coalizione

sull’acqua. Soltanto attraverso una collaborazione

pubblico-privata che sia sinergica tra tutti gli

attori coinvolti si potrà affrontare con successo

questa sfida epocale”.

Sara Farnetti, presidente Agronetwork, specialista

in medicina interna ed esperta in nutrizione

funzionale ha sottolineato quanto “la sostenibilità

sia un concetto circolare: quello che fa bene al

nostro organismo arreca beneficio anche all’ambiente

in cui viviamo. L’acqua è una risorsa vitale

per il settore produttivo, così come lo è per il

corpo umano. È bene sapere come utilizzarla”.

“La gestione efficiente dell’acqua è un asset irrinunciabile

per il settore primario - ha aggiunto il

componente di giugnta di Confagricoltura, Sandro

Gambuzza -. Oggi, infatti, le imprese agricole

devono fare fronte a fenomeni climatici estremi:

la siccità, da un lato, le alluvioni e le inondazioni,

dall’altro. Per questo, infrastrutture irrigue performanti,

che consentano stoccaggio e dosaggio

dell’acqua, e strategie di contrasto alla dispersione

rappresentano una priorità assoluta, a beneficio

delle imprese e di tutta la comunità”.

Tra le best practice illustrate nella giornata romana,

quella di Heineken Italia, primo produttore

di birra nel Paese (oltre 7,1 i milioni di

ettolitri prodotti nei 4 birrifici sul territorio),

che conferma il percorso avviato più di dieci

anni fa per il risparmio idrico. Nell’ultimo anno,

grazie alle misure di efficientamento messe in

atto, l’azienda ha tagliato 3,8 milioni di ettolitri

di acqua nei suoi 4 birrifici nel 2023 (-13% sul

2022), l’equivalente di 138 piscine olimpioniche.

Dall’avvio del proprio percorso nel 2010, il

Gruppo ha ridotto del 57% i consumi di acqua

per ettolitro di birra prodotta, con totale di 12,8

milioni di ettolitri risparmiati.

“I nostri risultati - ha affermato Alfredo Pratolongo,

direttore Comunicazione e Affari Istituzionali

di Heineken Italia - sono frutto di un impegno

costante nell’ambito del nostro piano di Sostenibilità

Brew a Better World. Come Heineken Italia

stiamo accelerando per raggiungere entro il

2030 obiettivi ambiziosi: azzerare le emissioni di

CO2 in produzione e lavorare sull’efficienza per

ridurre i consumi idrici in tutti i nostri birrifici,

passando dai circa 3,5 a 2,9 ettolitri di acqua per

ettolitro di birra prodotto”.

•••

Sara Farnetti durante il suo intervento al convegno

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 25


CLIMA FORESTE

Il patrimonio

La Strategia nazionale

e gli strumenti per la gestione

delle aree boschive

al convegno del Crea

di Silvia Piconcelli

I

l 12 giugno scorso si è tenuto il convegno

“Sfide forestali in un mondo che cambia”,

che ha rappresentato un’importante occasione

per fare il punto sulla gestione delle

foreste e delle filiere forestali in Italia. Organizzato

dal CREA in collaborazione con

la Rete Rurale Nazionale, l’evento ha visto la

partecipazione di Confagricoltura, tra i diversi

interlocutori e rappresentanti del settore. Nella

giornata si sono ripercorsi i sette anni di lavori

della direzione Foreste guidata dalla dottoressa

Alessandra Stefani. Diversi, infatti, sono stati gli

obiettivi raggiunti in ambito legislativo e di governance,

a partire dalla definizione del Testo

unico in materia di foreste e filiere forestali del

2018, ai diversi decreti attuativi in materia di

pianificazione, viabilità, attività agrosilvopastorali

e formazione degli operatori, fino all’impostazione

della Strategia Nazionale Forestale.

Proprio quest’ultima disposizione, che ha durata

ventennale, è il caposaldo nella definizione

degli indirizzi nazionali per la tutela, la valorizzazione

e la gestione sostenibile del patrimonio

boschivo nazionale e ha fissato otto aree

prioritarie di intervento nelle quali indirizzare

le politiche settoriali; tra queste, in primis, sostenere

le comunità rurali e urbane, migliorare

la competitività e la sostenibilità delle industrie

forestali, proteggere le foreste e migliorare i

servizi ecosistemici, nonché valorizzare prodotti

forestali nuovi e innovativi che generano

valore aggiunto. Tra le azioni previste nella

Strategia, diverse le attività già in fase di realizzazione,

come il nuovo Sistema Informativo

Nazionale Forestale (SINFor), che rappresenta

un collettore digitale di informazioni statistiche,

amministrative, cartografiche e ambientali sulle

foreste italiane, offrendo una piattaforma web

26 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


che integra dati provenienti da varie istituzioni,

regioni e province autonome. Il SINfor, una

volta a regime, sarà costituito dalla carta forestale

italiana, quale strumento georiferito che

raccoglie, armonizza e visualizza informazioni

territoriali sul patrimonio boschivo nazionale

e dal database foreste, che intende offrire una

fotografia periodica dello stato delle foreste italiane,

attraverso una raccolta sistematica di dati

quantitativi e qualitativi.

Alla base del sistema informativo sono stati

definiti oltre 140 indicatori strutturati in sei

ambiti di indagine (Bioeconomia, Gestione forestale,

Patrimonio forestale, Programmazione

e Pianificazione, Risorse finanziarie, Tutela e

Conservazione ambientale) che mirano a fornire

informazioni essenziali per monitorare

l’attuazione della Strategia Forestale Nazionale

e rispondere alle esigenze di reporting a livello

nazionale e internazionale. Nella sessione

pomeridiana del convegno si è tenuta una

tavola rotonda, interamente al femminile, che

ha visto partecipare tutte le rappresentanze

della filiera e ha posto l’accento sulle diverse

priorità per il futuro del nostro patrimonio boschivo.

Tra queste, la necessità di creare filiere

forestali competitive, innovative e partecipate,

sostenute da accordi di filiera e investimenti

specifici. Così come l’importanza di sviluppare

hub logistici e di commercializzazione dimensionati

sulle esigenze delle comunità locali e

la necessità di favorire l’aggregazione ai fini

della gestione selvicolturale delle proprietà

forestali e dell’associazionismo tra proprietari

boschivi, nell’ottica di mettere in rete strumenti,

fornitori di servizi e consulenti. Un altro

tema centrale è stato l’incentivazione e la

valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti

dalle foreste. Le procedure di incentivazione

devono essere chiare e applicabili dai singoli

proprietari, garantendo così un beneficio

economico tangibile per chi contribuisce alla

conservazione ambientale. La tavola rotonda

è stata anche l’occasione per la presentazione

della costituzione della rete “Donne e Foreste”,

un’iniziativa ideata da Confagricoltura

e condivisa con le altre organizzazioni della

filiera che punta a valorizzare il ruolo delle

donne nel settore forestale. Questo progetto,

ancora in fase di avvio, che sarà lanciato ufficialmente

in un momento di scambio previsto

ad Ecomondo prossimo, mira a promuovere

una collaborazione sui temi forestali, attraverso

un approccio inclusivo e una rinnovata

consapevolezza dell’impegno, anche femminile,

all’interno del settore.

•••

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 27


PNRR RINNOVABILI PER L’AGRICOLTURA

Agrivoltaico

come, dove

e quando

Il GSE ha pubblicato

le indicazioni operative

per il fotovoltaico integrato

con la produzione agricola.

Il nuovo bando, che chiuderà

il 2 settembre, è aperto

alle singole aziende

e alle Ati

di Francesco Bellizzi

Il webinar

A sinistra, il responsabile bandi Pnrr del Gse, Federico Mandolini, con il direttore

dell’area Sviluppo sostenibile ed innovazione di Confagri, Donato Rotundo, e la

responsabile clima ed energia, Roberta Papili

A

fine maggio il Gestore dei Servizi

Energetici - GSE ha pubblicato le indicazioni

operative sulla misura Agrivoltaico

finanziata dal PNRR. Complessivamente,

le risorse previste per questa

misura ammontano a 1,1 miliardi che

dovranno sviluppare una potenza installata di

poco più di 1 GW. I fondi dovranno essere assegnati

entro il 31 dicembre 2024 e gli impianti

finanziati dovranno essere realizzati e pronti per

la produzione entro il 30 giugno del 2026. Il bando,

aperto il 4 giugno, chiuderà il 2 settembre.

Le regole operative del decreto agrivoltaico,

pubblicate dal GSE, sono state oggetto di un

webinar tecnico, organizzato dall’area Sviluppo

sostenibile e Innovazione di Palazzo della Valle

e a cui ha partecipato il responsabile dei bandi

PNRR GSE, Federico Mandolini.

Un’occasione, il webinar, utile anche per ribadire

le tante differenze che sussistono tra questa

misura e quella dedicata al Parco Agrisolare.

A partire dal luogo di installazione: il secondo

guarda ai tetti dei fabbricati produttivi delle imprese

agricole, il primo, invece, prevede l’installazione

sui campi a patto che venga garantita la

coesistenza tra produzione di energia e attività

agricola anche attraverso il controllo degli impatti

degli impianti sulla fertilità del suolo e sul

microclima che va a svilupparsi sotto i pannelli.

La continuità agricola e gli altri aspetti, come il

risparmio idrico, saranno monitorati attraverso

strumenti già familiari, come la relazione agronomica

e il fascicolo aziendale. Recupero della

28 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


fertilità e microclima saranno sotto il controllo

di sensori.

Sono due i tipi di incentivi previsti per l’Agrivoltaico:

uno in conto capitale, pari al 40% della

spesa prevista e una tariffa incentivante calcolata

sulla quantità netta di energia prodotta e

immessa in rete. L’eventuale autoconsumo assume

valore solo per la posizione della domanda

in graduatoria. Diverso è il sistema incentivante

dell’Agrisolare, basato, esclusivamente, su un

contributo in conto capitale (fino all’80% nel

caso del II bando) sull’investimento.

Procedure di candidatura e tariffe

I bandi prevedono due procedure: una, di registro

(300 MW di contingente complessivo), a cui

possono partecipare le imprese del settore primario

con impianti di potenza massima di 999

KW; la seconda procedura segue invece il meccanismo

dell’asta (740 MW) e vi potranno partecipare

le Associazioni temporanee d’impresa

(Ati) costituite tra di più soggetti di cui almeno

uno deve essere un operatore agricolo (società

agricola/cooperativa agricola/ecc.).

Il decreto privilegia le aste, che avranno la precedenza

rispetto alle procedure di registro nel

caso in cui ci fosse un esubero di domande.

Requisito importante è che, tra i componenti

dell’Ati non ci siano conflitti d’interesse. “Sono

quindi esclusi i casi in cui l’operatore tecnologico

emetta fattura e l’altro associato provveda a

liquidarla”, ha spiegato il responsabile del Gse.

E ancora. L’agricoltore che fa parte dell’associazione

dovrà avere la disponibilità del terreno.

Le tariffe per gli incentivi alla misura sono due:

la prima per impianti da 1 a 300 kw; la seconda,

per impianti superiori ai 300 kw di potenza. Per

gli impianti previsti nelle regioni del Centro e

del Nord verranno calcolati correttivi della tariffa

di riferimento (che vanno dai 4 ai 10 euro

per ogni MW/ora prodotto e immesso in rete).

Ulteriore differenza rispetto all’Agrisolare è che

l’Agrivoltaico è precluso alle imprese che si occupano

anche di trasformazione del prodotto,

o meglio, deve esserci un operatore agricolo

(produzione primaria) ed un produttore energetico.

Non è posto un limite alla potenza degli

impianti candidabili.

Requisiti dei progetti

La superficie agricola destinata all’attività di coltivazione

e/o allevamento interessata dal progetto

Agrivoltaico dovrà essere pari o maggiore

al 70% dell’estensione totale dell’area interessata

dal progetto. L’altezza minima dei pannelli

dal terreno varia in base all’attività che viene

svolta. Nel caso di attività zootecnica l’altezza

minima dovrà essere di 1,3 metri; nel caso di

colture o attività mista, l’altezza minima sale a

2,1 metri. La produttività elettrica dell’impianto

fotovoltaico dovrà essere pari almeno al 60%

della produzione di un impianto fotovoltaico

standard. La produttività di un impianto agrivoltaico

cresce in alcuni casi specifici: ad esempio

sale del 15% nel caso di pannelli orientabili e di

un ulteriore 15% se bifacciali.

•••

g AGRISOLARE, IN ARRIVO UN TERZO BANDO DEDICATO AL MERIDIONE

Finanziata con 2,35 miliardi dal PNRR, la misura dedicata all’Agrisolare

ha superato il miliardo di risorse già distribuite (1.5

mld dovranno essere assegnati entro giugno 2024). La restante

disponibilità dovrà essere esaurita entro l’anno in corso. Per rispondere

alla grande domanda di incentivi (9mila richieste per il

primo bando e altre 18mila nel secondo), gli 850 milioni di risorse

aggiuntive riconosciuti alla misura Parco Agrisolare (rispetto

ai 1.5 mld iniziali) andranno a finanziare anche un terzo bando

dedicato esclusivamente agli interventi legati alla produzione

primaria (Tabella 1A) nelle regioni del Sud Italia, per rispettare

l’indicazione dell’Unione Europea secondo cui il 40% delle risorse

complessive del PNRR dovrà essere destinato al Meridione.

Questo nuovo bando, dotato di 250 milioni, vedrà la luce a metà

luglio, ha spiegato Mandolini durante il webinar organizzato da

Confagricoltura, e resterà aperto fino a metà settembre. Queste

al momento le previsioni. “Abbiamo scelto di dare più tempo

possibile ai candidati per poter dare risposta a tutte le candidature

avanzate e che sono in attesa per necessità di approfondimento

dei documenti allegati alle pratiche”, ha detto il responsabile

dei progetti PNRR del GSE.

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 29


L’INIZIATIVA TAPPA IN SARDEGNA

Sale marino

nuova agricoltura

Mele: “Il comparto all’interno

delle attività agricole

è un traguardo ambizioso

che può creare

sviluppo economico

e occupazione”

I

l progetto di Confagricoltura “L’agricoltura

coltiva il sale” ha fatto tappa il 4 giugno in

Sardegna, nelle Antiche officine della Salina

Conti Vecchi di Macchiareddu ad Assemini,

in provincia di Cagliari, ottenendo il pieno

appoggio della Regione, così come avvenuto

nelle precedenti tappe in Sicilia e in Puglia.

L’appuntamento sardo ha avuto presenze di rilievo,

a partire dalla presidente della Regione,

Alessandra Todde e dell’assessore all’Agricoltura

Gianfranco Satta, quindi dell’onorevole Salvatore

Deidda, che ha portato i saluti del ministro

dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Prima

uscita ufficiale anche per il neo componente di

giunta confederale, nonché presidente della Federazione,

Paolo Mele. Il percorso a tappe del

programma ha avuto anche per la prima volta la

partecipazione del direttore generale di Confagricoltura,

Annamaria Barrile, che ha introdotto

alla platea le finalità del progetto e, soprattutto,

il lavoro svolto dalla Confederazione in questi

mesi. Padrone di casa, l’amministratore delegato

di Conti Vecchi SpA, Enrico Morgante, insieme

al presidente di ATISALE Spa - Salina Sant’Antioco,

Bruno Franceschini, e il capo progetto,

Ciro Zeno. Folta la rappresentanza dei dirigenti

confederali sardi.

“Partendo dall’obiettivo principale, ovvero il

riconoscimento della salicoltura marina in un

ambito più consono dell’attuale, quello agricolo,

con cui ci sono molteplici similitudini, siamo

30 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


convinti che l’iniziativa rappresenti l’opportunità

di un lavoro ad ampio raggio nell’ambito

dell’organizzazione, della difesa del territorio e

dell’ambiente e della crescita economica delle

nostre imprese, quindi del Paese”. Così il direttore

generale Barrile, che ha anche illustrato il

lavoro della Confederazione: “Abbiamo messo a

punto una proposta di legge che fissa i criteri

normativi di massima relativi all’assimilazione

della salicoltura marina con l’attività agricola

per avere innanzitutto un riconoscimento civilistico

in tal senso. Il presidente Giansanti ha

aperto un dialogo con il governo, in particolare

con il sottosegretario La Pietra, al quale ha consegnato

il documento.

Confagricoltura, tra l’altro, ha recentemente istituito

il ‘Gruppo di lavoro Mare’ proprio partendo

dalla volontà di coinvolgere maggiormente

i rappresentanti della salicoltura marina e considerando

che la blue economy è un comparto

sul quale da diversi anni l’Europa e l’Italia

stanno prestando molta attenzione. L’impegno

di Confagricoltura è stato evidenziato da Alessandra

Todde: “Un progetto importante, un passo

necessario per la nostra isola. La Regione è

al fianco di questo settore strategico, che deve

creare ancora più valore, sviluppo e soprattutto

occupazione”. “Alcune aree del Sud Sardegna

rappresentano ancora oggi, dopo secoli di lunga

tradizione, le realtà a maggiore vocazione

produttiva d’Italia - ha detto Paolo Mele -. Ecco

perché il progetto di valorizzazione punta, in

un futuro non troppo lontano, a inserire questo

tipo di comparto all’interno delle attività agricole.

Si tratta di un traguardo ambizioso, ma non

impossibile da raggiungere, che può creare sviluppo

economico e occupazione”. (ag) •••

g LE SALINE PIÙ GRANDI DELLA SARDEGNA

La Salina Ing. Luigi Conti Vecchi, nella laguna di Santa Gilla a

Cagliari, ha quasi 2800 ettari di estensione. Il sito è affidato dal

2017 al FAI (Fondo Ambientale Italiano) che vi opera in un’ottica

di valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e

ambientale.

La Salina di Sant’Antioco, di proprietà di Atisale Spa (proprietaria

a Margherita di Savoia, in Puglia, della più grande salina

d’Europa), è oggi la principale e più significativa attività produttiva

di sale marino dell’isola, con circa 1500 ettari e una produzione

annua di 180mila tonnellate destinate in buona parte

all’uso industriale.

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 31


ASSEMBLEA DONNE DI CONFAGRI

L’Assemblea

Oddi Baglioni:

“Abbiamo bisogno

di attività imprenditoriali

diversificate, dalla produzione

di cibo, alle energie

rinnovabili”

“L’

agricoltura è e sarà sempre di

più, un settore strategico per

l’Europa. Così come Confagricoltura,

anche noi abbiamo

messo al primo posto l’ascolto.

Richieste, proposte, rapporto

umano concentrato sul prestare attenzione alle

richieste e le proposte che arrivano dal territorio.

La Confederazione punta su imprese agricole

che diventino centro di attività imprenditoriali

diversificate, dalla produzione di cibo, alle

energie rinnovabili, al biometano, fino allo stoccaggio

al suolo del carbonio. E naturalmente in

questa prospettiva il ruolo multitasking che le

donne hanno è essenziale”. Lo ha detto Alessandra

Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura

Donna aprendo, a Palazzo della Valle,

l’assemblea dell’associazione. Si sono affrontati,

durante i lavori, diversi argomenti, tutti in

un’ottica di prospettiva, a partire dal cammino

percorso e dalla strada da fare. “Il nostro impegno

prioritario è la promozione della nostra

attività: produttività, innovazione e attenzione

al mercato - ha continuato - insieme a salute,

sicurezza, tutela del suolo e biodiversità sono i

nostri valori. E, grazie all’intuizione di Confagri-

32 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


coltura Donna Sicilia, abbiamo realizzato il libro

“Le grandi chef in una ricetta”, che abbiamo

presentato alla Camera dei Deputati. Il nostro

obiettivo, con questa pubblicazione, è duplice:

valorizzare l’eccellenza culinaria, con le chef

che hanno accettato di essere nostre ambasciatrici,

e promuovere il lavoro dei produttori evidenziando

la connessione tra agricoltura e gastronomia,

riconoscendo il loro ruolo primario.

Questo nostro impegno forte ci ha permesso di

ottenere risultati molto brillanti, tanto che sia il

ministro Lollobrigida

al momento

della presentazione

in Parlamento,

che il ministro

Urso a Parma

hanno applaudito

alle nostre iniziative”.

Ma le imprenditrici,

come

donne, non possono

prescindere

dall’occuparsi del

sociale. E Confagricoltura

Donna

è sempre stata attiva in questo campo. Basti

pensare al progetto delle Clementine, diventate

simbolo della lotta alla violenza, che anche

attraverso l’utilizzo delle piattaforme informatiche

ha fatto conoscere l’associazione. Il volume

di ricette, attraverso le offerte libere, servirà a

contrastare la violenza alle donne, attraverso

donazioni alla Onlus “Vite senza paura”, presieduta

da Maria Grazia Cucinotta. E l’impegno

contro la violenza di genere si rafforza ancora

con l’accordo firmato, il giorno dell’assemblea

con FIDAPA (Federazione Italiana Donne

Arti Professioni Affari), mentre prosegue, per il

quarto anno, la collaborazione con Soroptimist.

“Il nostro scopo - conclude Oddi Baglioni - è

quello di rappresentare le imprenditrici agricole.

Non possiamo però dimenticare le tante

donne che soffrono e sono uccise. La violenza

va sradicata con forza. Dopo il Covid, il fenomeno

è cresciuto anche, purtroppo, nelle fasce

adolescenziali. Il nostro obiettivo è di fare sempre

più alleanze, per essere sempre più presenti,

anche nelle scuole, coinvolgendo le fasce più

giovani e non lasciare soli i centri antiviolenza”.

Concetta Corallo, presidente FIDAPA, ha sottolineato

l’impegno della Federazione nella promozione

dei diritti delle donne, l’inserimento

e il reinserimento occupazionale. “Siamo attive

nella lotta contro la violenza di genere. Questa

collaborazione con Confagricoltura Donna - ha

affermato - rappresenta un ulteriore passo verso

la creazione di una rete femminile di supporto

solida ed efficace. Lavoreremo insieme per

sensibilizzare e educare le giovani generazioni

affinché la violenza venga definitivamente estirpata

dalla nostra società”.

•••

g IL LIBRO “LE GRANDI CHEF IN UNA RICETTA” AL G7 DI BORGO EGNAZIA

La presidente di Confagricoltura Donna Puglia Elisa Aquilano

è riuscita a donare ai capi delle delegazioni presenti a Borgo

Egnazia, in occasione del G7, il libro “Le grandi chef in una ricetta”.

“Sono orgogliosa di aver fatto conoscere ai ‘grandi della

Terra’ il nostro progetto che, attraverso la pubblicazione del libro,

ha unito grandi chef e agricoltura al femminile”. Dopo l’evento

alla Masseria San Mama di Taranto, quello al Cibus, che

ha riunito Lombardia, Piemonte e Emilia-Romagna, prosegue

la presentazione itinerante in Sicilia. Eventi già organizzati a

Viterbo, Frosinone e Roma. Una straordinaria opportunità per

sottolineare l’impegno dell’imprenditoria agricola femminile e

mettere in evidenza la stretta connessione, troppo spesso dimenticata,

tra la produzione di cibo e le tantissime eccellenze

enogastronomiche.

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 33


RICONOSCIMENTI WELFARE INDEX PMI

L’attenzione

per il lavoro

Tra le realtà premiate

quest’anno dall’indagine

di Generali Italia

per l’impegno nelle politiche

del personale anche tre socie

di Palazzo della Valle:

Tenute Ruffino,

Mastroberardino Soc. Agricola

e Terredora

A

nche quest’anno Confagricoltura è

stata tra le protagoniste del Welfare

Index PMI, l’evento promosso da Generali

Italiae patrocinato dalla Presidenza

del Consiglio dei ministri, dal

ministero delle Imprese e del Made in

Italy e dal ministero del Lavoro e delle Politiche

Sociali. L’elemento fondamentale, offerto dall’indagine

presentata a Roma nel Salone delle Fontane,

è la stretta correlazione tra il fatturato e la

crescita di occupazione, da un lato, e il livello di

servizi offerti ai dipendenti, dall’altro.

Tra le realtà premiate per l’impegno nelle politiche

di welfare dall’evento, arrivato all’ottava edizione,

anche tre aziende socie della Confederazione:

Tenute Ruffino della provincia di Firenze

e Mastroberardino Soc. Agricola e Terredora, entrambe

avellinesi. Con gli imprenditori, presenti

per ritirare i riconoscimenti anche Sandro Gambuzza,

componente della giunta di Palazzo della

Valle, protagonista di un talk organizzato sul

tema su inclusione sociale e welfare di comunità.

“Il Welfare Index PMI e i risultati della sua ricerca

si confermano fondamentali per le imprese

del nostro comparto - ha commentato a margine

dell’evento il componente di giunta di Confagri-

34 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


coltura Sandro Gambuzza -. Dai risultati dell’ultimo

rapporto appare evidente come le imprese

abbiano ormai raggiunto un alto livello di welfare

aziendale, estendendolo anche alle famiglie dei

propri dipendenti e alle comunità: dalle politiche

di conciliazione vita-lavoro alla salute e all’assistenza

per i familiari, dalla previdenza integrativa

alla tutela dei diritti e delle pari opportunità”.

Tenute Ruffino, prima classificata nella categoria

“Agricoltura” è un’azienda storica che produce

vino in Toscana. Il premio, ritirato dalla HR

Benedetta Greco, riconosce i diversi interventi

messi in campo: buoni spesa e benzina si affiancano

alla possibilità per i lavoratori di convertire

il premio aziendale in welfare, a cui l’azienda

aggiunge il 10%. L’azienda ha messo a sistema

anche lo smart working di due giorni a settimana

introducendo una maggiore elasticità in caso

di maternità e malattie. La tutela del territorio

da parte di Tenute Ruffino passa attraverso un

impianto fotovoltaico, un parco macchine quasi

completamente elettrico, e un efficiente sistema

di depurazione delle acque.

Tra le aziende selezionate per le loro politiche di

gestione del personale, anche Terredora, presente

all’evento di Generali Italia con il suo fondatore

e titolare, Paolo Mastroberardino. Terredora è

un’azienda vitivinicola storica della provincia di

Avellino e pioniera nel suo territorio nell’applicazione

di contratti a tempo determinato stabilizzati.

Accanto a questa scelta, che punta a consolidare

la permanenza dei dipendenti in azienda

nell’arco di tutto l’anno, ci sono piani formativi

con particolare attenzione al tema della sicurezza

sul lavoro.

Un impianto fotovoltaico alimenta la cantina,

mentre le tecniche colturali non prevedono l’uso

di prodotti chimici. Il rispetto del territorio si

manifesta anche attraverso una stretta collaborazione

con il mondo universitario, con il quale

Terredora collabora da tempo per la sostenibilità

dei processi e la salvaguardia dei vitigni autoctoni,

protagonisti della sua produzione.

Mastroberardino Società agricola è stata invece

vincitrice della menzione speciale “Giovani e

ascensore sociale”, ritirata da Piero Mastroberardino,

titolare e fondatore. Produttrice di vini

radicati nel territorio che la ospita, l’azienda da

sempre porta avanti una politica di grande attenzione

verso le nuove generazioni. Proprio a loro

sono rivolti diversi piani di welfare progettati per

la crescita professionale. Il personale ha a disposizione

programmi di formazione personalizzati,

che spaziano dalla conoscenza della lingua inglese

alle materie tecniche. Con partnership e

tirocini, Mastroberardino porta avanti un dialogo

con il mondo universitario finalizzato anche

all’assunzione di giovani talenti. Grande attenzione

anche per i contesti familiari dei propri

dipendenti, con rimborsi spesa dedicati ai figli

per la copertura dei costi dei libri scolastici, oltre

che con corsi di formazione e viaggi d’istruzione.

Infine, degna di nota la creazione del Museo

d’Impresa Mastroberardino Atripalda. (fb) •••

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 35


PRODUZIONI OSCAR DELL’ORTOFRUTTA

Le migliori

Perla Nera è la vincitrice

di quest’anno. Tra le premiate,

numerose le imprese socie

di Confagricoltura

È

l’imprenditore mantovano Bruno Francescon,

presidente del Consorzio Perla

Nera, e socio di Confagricoltura, l’Oscar

dell’ortofrutta italiana 2024. Francescon,

che ha ritirato il premio anche a nome

degli altri soci del Consorzio, Andrea Peviani

e Sergio Giardina, è stato eletto dalle oltre

100 imprese presenti alla cena di gala conclusiva

dell’evento Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana,

promosso dalla storica rivista di settore Corriere

Ortofrutticolo e organizzato da Omnibus Comunicazione,

nell’esclusiva location dell’Altafiumara

Resort & Spa di Reggio Calabria, a picco sullo

Stretto. Perla Nera è un’unica varietà di anguria

di cui il Consorzio detiene l’esclusiva in Italia.

Viene coltivata in aree selezionate di Sicilia, Puglia,

Basilicata, Lazio, Sardegna, Emilia-Romagna

e nella provincia di Mantova. Più piccola rispetto

ai tradizionali cocomeri, con pochi semi, è stata

premiata dal mercato ed è a tutti gli effetti un

caso di successo.

Nel corso dell’evento sono stati premiati anche

i dieci imprenditori Protagonisti delle copertine

del Corriere Ortofrutticolo. E nella top ten figurano

anche due aziende associate a Confagricoltura:

Ortolanda, realtà fondata a Borgo Grappa di

Latina dall’olandese Willem-Jan Coolbergen, in

Italia da 22 anni, che ha investito sul ravanello,

diventandone il primo produttore europeo. A ritirare

il premio il figlio Melchiorre. COAB, Organizzazione

di Produttori di Corigliano-Rossano,

in Calabria, con 83 soci e circa 1000 ettari di terreni

coltivati, leader nelle clementine. Ha ritirato

il premio il direttore Francesco Casciaro, che si è

aggiudicato anche il premio BPER Banca per la

sostenibilità “Green Innovation 2024”.

36 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


Bruno Francescon

Presidente del

Consorzio Perla Nera

Alberta Nesci, imprenditrice di Reggio Calabria, che

produce vino, olio e bergamotto, ha invece ricevuto

uno dei quattro premi nella categoria Under 35.

È stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca

Gallo, a fare gli onori di casa, insieme ai

vertici delle associazioni nazionali partner. Era

presente, con una folta delegazione di dirigenti

regionali, anche il presidente nazionale di Confagricoltura,

Massimiliano Giansanti, che si è detto

orgoglioso di annoverare tra le imprese associate

numerose eccellenze ortofrutticole. “I premi

attribuiti nell’ambito dei “Protagonisti dell’Ortofrutta”

lo confermano - ha detto - e dimostrano

che si tratta di comparto di cui andare fieri per

la qualità e la salubrità dei suoi prodotti, simbolo

della migliore agricoltura italiana.”

Per la prima volta, all’evento, che si avvale della

partnership di Fruitimprese, CSO Italy, Italia Ortofrutta

Unione Nazionale, Confagricoltura e Fedagromercati,

e, nell’edizione 2024, della collaborazione

della Regione Calabria, sono stati celebrati

anche alcuni prodotti di eccellenza scelti dallo

staff di degustazione del Corriere Ortofrutticolo.

In particolare, per questa edizione 2024, sono stati

identificati 3 prodotti meritevoli di una speciale

menzione. Sono stati così assegnati riconoscimenti

alla “mela dell’anno”, alla “fragola dell’anno” e alla

“arancia dell’anno”.

Erano presenti anche i Consorzi delle IGP e delle

DOP ortofrutticole calabresi: Clementina di Calabria

IGP, Patata della Sila IGP, Cipolla Rossa

di Tropea Calabria IGP, Bergamotto di Reggio

Calabria DOP, Limone di Rocca Imperiale IGP,

Finocchio di Isola di Capo Rizzuto IGP, Cedro

di Calabria DOP, Olio di Lamezia DOP, che hanno

contribuito con i loro prodotti ad innalzare la

qualità e il successo della cena di gala, preparata

dall’executive chef di Altafiumara Resort &Spa,

Antonio Battaglia. (gb)

•••

I vincitori dell’edizione di quest’anno dei Protagonisti dell’Ortofrutta

curato dalla rivista Corriere Ortofrutticolo

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 37


PRODUZIONI QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ

Le nuove

fragole

Il sogno realizzato di Sofia

Micheli: un polo agricolo

orientato all’innovazione

dedicato al settore

ortofrutticolo

di Anja Zanetti

S

ofia Micheli, 28

anni, imprenditrice

agricola a Crespino,

in provincia

di Rovigo, coltiva

fragole in modo

innovativo e sostenibile. Dottoressa

agronoma, con un

master nell’internazionalizzazione

delle Pmi conseguito

all’Università di Padova,

Sofia ha sempre creduto che

l’incontro tra tradizione e

innovazione portasse buoni

frutti. Nel suo caso, prodotti

di alta qualità e grande gusto, realizzati nel

rispetto dell’ambiente e delle persone. Fin da

piccola si muove nell’azienda agricola di famiglia,

aiutando nelle mansioni quotidiane legate

alla coltivazione estensiva di grano, mais e soia,

e all’allevamento avicolo a terra, antibiotic free.

In parallelo, coltiva un sogno tutto suo: realizzare

un piccolo polo di innovazione in agricoltura

nel settore ortofrutticolo. “L’idea nasce un po’

per scommessa, con la voglia di proporre metodologie

all’avanguardia, con l’innovazione e la

sostenibilità come priorità - ci dice al telefono -.

Ho sempre lavorato al fianco dei miei cari, ma a

un certo punto ho sentito il bisogno di dare un

contributo distintivo, per differenziare

l’offerta e trovare

la mia strada all’interno della

nostra attività”.

Nel 2018, Sofia decide, quindi,

di avviare una produzione

di fragole in serra, fuori suolo,

in un ambiente altamente

tecnologico, dal nome “Le fragole

di Sofia”. “La nostra serra

è innovativa, perché permette

di controllare gli apporti e gli

sgrondi dell’acqua di irrigazione,

di gestire la nutrizione

con precisione, di regolare in

parte la temperatura e l’umi-

38 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


dità. In questo senso è anche sostenibile, contenendo

l’approvvigionamento idrico per ridurre

gli sprechi, e limitando l’utilizzo di suolo, grazie a

un sistema di canaline di coltivazione mobili, denominato

“up and down”, che aumenta la densità

di piante coltivate per unità di superficie”. Anche

l’utilizzo dei fitofarmaci è contenuto. “Privilegiamo

gli agenti biologici e gli antagonisti naturali

alternativi alla chimica”. Sobrietà, insomma, per

un prodotto buono, ben fatto e gentile. Senza per

questo rinunciare alla produttività. “Da noi c’è

grande attenzione alle persone. Si lavora in piedi

grazie al posizionamento delle canaline di coltivazione,

sollevate rispetto al suolo”. Oggi le serre

di Sofia consistono in molteplici strutture che coprono

una superficie di 8mila metri quadrati, per

un totale di circa 50mila piante di fragole.

Chiediamo a Sofia un bilancio tra i costi e i benefici

di questo sogno diventato realtà. “I costi di

impianto e di gestione sono maggiori in serra.

D’altra parte, però, la serra permette di allungare

il periodo di raccolta, fino a cinque mesi

all’anno, suddivisi in due epoche: primavera/

estate (da fine aprile a fine giugno) e autunno/

inverno (da fine settembre a fine novembre). Va

anche detto che, riducendo la water food print,

il consumo di suolo e l’utilizzo della chimica, anche

l’investimento è inferiore”. Una sostenibilità

ambientale e sociale che si coniuga con quella

economica.

Il trapianto delle giovani piante avviene in estate,

a luglio, per una prima raccolta autunnale, da

settembre a novembre, e una successiva in primavera,

da aprile a giugno. Nei mesi invernali,

dicembre e gennaio, avviene il riposo vegetativo

con l’ingiallimento delle foglie. A febbraio, è

tempo di dedicarsi alla pulizia delle piante con il

taglio della vegetazione vecchia. La fertirrigazione

viene effettuata giornalmente, poiché il sistema

di coltivazione è fuori suolo su un substrato

di fibra di cocco e perlite. La difesa è eseguita

secondo i criteri della lotta integrata, prevedendo

il lancio di insetti utili, ossia predatori biologici,

l’impiego di prodotti anch’essi biologici e, solo

all’occorrenza, di prodotti chimici qualora indispensabili

per il mantenimento della salute delle

fragole. Sofia propone varietà rifiorenti, principalmente

“Vivara”, e sta sperimentando la qualità

“Edwina”. La produzione annua media è di 0,7

kg per pianta.

Non solo frutta in cestino, ma anche succhi,

smoothies, confetture, liquori e distillati, senza

additivi. “Hai iniziato giovanissima, a 22 anni.

Cosa vedi nel tuo futuro?” le chiediamo. “Per

“Le fragole di Sofia” vedo sempre più tecnologia

al servizio della sostenibilità. Lavoriamo ogni

giorno per migliorare la resa, qualitativamente

e quantitativamente, riducendo gli input produttivi,

grazie a un controllo più puntuale dei

parametri ambientali, attraverso il monitoraggio,

la raccolta dei dati e l’interconnessione. Vorrei

ampliare l’offerta dedicandomi a nuove colture

e divulgare questo piccolo sistema innovativo affinché

possa essere di esempio e ispirazione per

una produzione agricola sempre più sostenibile”.

Strawberry fields forever, per citare i Beatles. E

forse anche qualche novità che ancora Sofia non

ci vuole svelare.

•••

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 39


MAPPAMONDO di Jordan Nash

L’Usda investe 1,5 miliardi

in imprese innovative

U

na delle più

importanti novità

per l’agricoltura

a stelle e strisce è l’annuncio

dell’USDA di un

investimento storico di

1,5 miliardi di dollari per

spingere gli agricoltori

verso pratiche di conservazione

e agricoltura

intelligente per il clima.

Il finanziamento, parte

dell’agenda “Investing

in America” del presidente

Biden e facilitato

dall’Inflation Reduction

Act, intende migliorare

le risorse naturali per

affrontare la crisi climatica.

Ma nel West degli

USA si consuma il 75%

dell’approvvigionamento

idrico del bacino del fiume

Colorado. Il governo

federale, secondo una

recente analisi, paga miliardi

di dollari agli agricoltori

in assicurazioni per

le colture, ma non li aiuta

nell’adattamento ai cambiamenti

climatici. Dal

2017 al 2023, gli agricoltori

della regione hanno

ricevuto 5,6 miliardi di

dollari dal Dipartimento

dell’Agricoltura degli Stati

Uniti (USDA) per perdite

di raccolto causate

dalla siccità. Nello stesso

periodo, l’agenzia ha pagato

521 milioni di dollari

per installare sistemi di irrigazione

efficienti tramite

il Programma di Incentivi

per la Qualità Ambientale,

una delle principali

iniziative di conservazione

dell’USDA.

LA CINA AVVIA APPROFONDIMENTI SULLA CARNE SUINA DELL’UE

La tensione commerciale

UE Cina

annulla gli effetti

positivi della

recente visita

di Xi Jinping in

Francia? Pechino

ha avviato

un’indagine antidumping

sulle

importazioni di carne suina dell’UE, aumentando le tensioni

commerciali dopo l’annuncio di Bruxelles di imporre

dazi sui veicoli elettrici cinesi. Il ministero del commercio

cinese ha dichiarato che l’indagine si concentrerà sulle

importazioni di carne suina dell’UE e durerà fino a un

anno, con una possibile estensione di sei mesi, colpendo

anche la Francia in un momento politicamente sensibile,

di cui la Cina è consapevole.

IL MAROCCO INIZIA A SOFFRIRE UN DEFICIT D’ACQUA

L’agricoltura marocchina, pilastro dell’economia nazionale,

rappresenta circa il 15% del Pil e impiega quasi il

40% della popolazione attiva. Il cambiamento climatico

mette a dura prova l’agricoltura, compromettendo la

sicurezza alimentare del Paese, dopo sei anni di siccità.

Le regioni agricole dell’oceano, dalla pianura di Souss-

Massa alle fertili terre

di Gharb, soffrono

di un allarmante

deficit di acqua con

le riserve idriche

delle dighe a livelli

storicamente bassi e

il sovrasfruttamento

delle acque sotterranee.

Particolarmente

colpiti, agrumi, olive

e ortaggi.

40 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


NOTIZIE DA BRUXELLES di Nicoletta Antelli

di Nicoletta Antelli

I

l 17 giugno il Consiglio dei

ministri Ambiente ha adottato

un orientamento generale sulla

direttiva sulle asserzioni ambientali,

la direttiva sul monitoraggio del suolo

e la direttiva food waste.

PARTENDO DALLE ASSERZIONI

AMBIENTALI, (GREEN CLAIMS),

la normativa proposta dalla Commissione

europea a marzo 2023

stabilisce norme dettagliate sull’attestazione

e sulla comunicazione da

parte delle imprese delle dichiarazioni

ambientali di carattere volontario

ed esplicite. L’obiettivo era quello di

garantire che i consumatori ricevessero

informazioni affidabili, comparabili

e verificabili sui prodotti. A tal

fine, la direttiva introduce una serie di

norme che impongono alle imprese

di stabilire procedure per garantire la

verifica ex ante dell’attestazione da

parte di un verificatore indipendente

e accreditato. Le dichiarazioni oggetto

di verifica riguardano gli impatti,

gli aspetti o le prestazioni ambientali

di un prodotto o dell’azienda stessa

che non sono attualmente disciplinate

da altre norme dell’UE. Fin dal principio,

Confagricoltura aveva evidenziato

l’opportunità di escludere dal

campo di applicazione della direttiva

le imprese agricole che rispettano i

requisiti previsti dai regimi ecologici,

dalle buone condizioni agronomiche

e ambientali e dai regimi di qualità.

Tali richieste sono state accolte nel

testo del Consiglio che prevede una

procedura di verifica semplificata per

le dichiarazioni relative alle misurepreviste

dall’architettura verde della

Politica Agricola Comune.

Ulteriore provvedimento legislativo

europeo adottato di recente è la

DIRETTIVA SUL MONITORAGGIO

DEL SUOLO, volta a sostenere azioni

orientate a raggiungere suoli sani

entro il 2050. La proposta della

Commissione europea stabilisce un

quadro di monitoraggio e di valutazione

dello stato di salute dei suoli,

introducendo una serie di criteri per

la gestione sostenibile all’interno della

UE. Confagricoltura ha sin dall’inizio

condiviso l’obiettivo della proposta

di colmare la conoscenza sullo

stato di salute de suoli UE, mediante

un quadro di monitoraggio uniforme

e semplificato, segnalando tuttavia

alcune criticità della proposta. Le

formulazioni della Commissione e del

Parlamento europei rispetto alla valutazione

del suolo risultavano, infatti,

eccessivamente rigide, prevedendo

scenari di ripristino vincolanti e stringenti

per gli Stati membri. Il testo del

Consiglio, invece, condivide l’ambizione

della proposta, mantenendo

i parametri fisici, chimici e biologici,

ma garantisce la flessibilità auspicata

e necessaria per adattarsi meglio

alle circostanze locali, rispettando le

diversità dei suoli europei.

Infine, tra gli ultimi dossier di interesse

agricolo, è stata approvata la

posizione del Consiglio sulla proposta

di REVISIONE DELLA DIRETTIVA

QUADRO RIFIUTI. Questo risultato

rappresenta un passo avanti significativo

per migliorare la prevenzione

degli sprechi alimentari e perfezionare

la raccolta dei dati. La posizione

adottata dal Consiglio conferma gli

obiettivi di riduzione degli sprechi

alimentari per il 2030 proposti

dalla Commissione: 10% nelle fasi

di lavorazione e produzione, 30%

pro capite nella vendita al dettaglio,

ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie.

Questi obiettivi verranno confrontati

con i livelli del 2020, anno in

cui i dati sugli sprechi alimentari sono

stati raccolti secondo un metodo

armonizzato, sebbene resti aperta la

possibilità per gli Stati membri di optare

per un anno di riferimento tra il

2021 e il 2023, data l’eventuale non

rappresentatività dei dati del 2020 a

causa della pandemia di COVID-19.

È importante sottolineare che la

produzione primaria è esclusa dagli

obiettivi di riduzione degli sprechi

alimentari, un aspetto fondamentale

che Confagricoltura ha sostenuto con

forza. Inoltre, la direttiva prevede la

revisione degli obiettivi entro il 31

dicembre 2027. Confagricoltura ha

accolto con favore questa decisione,

che rispecchia le aspettative e richieste

degli agricoltori.

41 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


PROGETTI EUROPEI FIELDS

Competenze

Fields è un progetto Erasmus

Plus coordinato da

Confagricoltura

con UniTo, ed è dedicato

alla formazione avanzata

degli imprenditori agricoli

su sostenibilità, bioeconomia

e digitalizzazione

di Cecilia Blengino e Camilla Tomao

I

l cambiamento climatico, l’evoluzione di prodotti

e processi, la maggiore complessità delle

catene del valore e la più alta incidenza

di sfide e opportunità basate sulla digitalizzazione

sono solo alcuni degli sviluppi che

spingono il settore agroalimentare verso una

continua innovazione e che portano a un adeguamento

delle competenze e dei profili professionali.

Per affrontare e reagire con successo a questi

fattori, la forza lavoro agroalimentare ha bisogno

di nuove abilità e conoscenze, al fine di garantire

il mantenimento di un settore strategico, competitivo

e sostenibile nel medio e lungo periodo.

È in questo scenario che si sviluppa Fields, progetto

Erasmus plus da 4 milioni di euro composto

da 30 partner di 12 Paesi europei, coordinato

da Confagricoltura, unitamente all’Università di

Torino, dedicato alla formazione avanzata degli

imprenditori agricoli europei in materia di sostenibilità,

bioeconomia circolare e digitalizzazione.

Ormai prossimo alla conclusione - la scadenza è

fissata per il 30 giugno 2024 -, Fields prosegue

con il follow up I-RESTART, sempre un progetto

europeo Erasmus plus da 4 milioni di euro volto a

facilitare il trasferimento di competenze intersettoriali

e intergenerazionali attraverso l’adozione

di una metodologia innovativa di micro-credenziali

e di esperienze di apprendimento sul lavoro

che amplia il progetto Fields aggiungendo i settori

della produzione animale e della veterinaria.

Entrambi i progetti si riconducono all’iniziativa

europea Pact for Skills, lanciata dalla presidente

della Commissione Ue Ursula von der Leyen e dal

commissario al Lavoro e all’Inclusione sociale Nicolas

Schmit a maggio del 2023. L’obiettivo primario

è quello di promuovere lo sviluppo delle

nuove competenze e dell’occupazione non solo

a livello europeo, ma anche su scala nazionale e

locale. Nello specifico, il Pact for Skills favorisce

l’accesso delle imprese a risorse finanziarie e strumenti

di supporto per avviare dei programmi di

formazione e sviluppo delle competenze, nonché

promuovere l’adozione di politiche aziendali inclusive

che favoriscano le pari opportunità e l’accesso

alla formazione per tutti i dipendenti e collaboratori,

indipendentemente dal loro background.

A questi temi si aggiunge la creazione di sinergie

tra le imprese e altre organizzazioni, come centri

di formazione, ricerca accademica, agenzie educative,

istituzioni pubbliche e associazioni del

settore, per creare un ecosistema collaborativo di

42 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


apprendimento e sviluppo delle nuove competenze.

Non ultimo, i progetti mirano alla creazione

di un deposito di moduli formativi multilingue

a disposizione gratuitamente di tutti coloro

che sono interessati a formarsi o ri-formarsi sui

nuovi saperi.

Con Confagricoltura e Unito in qualità di coordinatori,

Fields e I-Restart impegnano il network

europeo a realizzare praticamente il Pact

for Skills, affinché questo sforzo trovi non solo

la nostra base associativa pronta e sensibile, ma

anche l’offerta formativa veramente adeguata ad

affrontare queste sfide globali. Fields ha dunque

individuato dapprima i fabbisogni del settore

agroalimentare ed ha elaborato una strategia europea

e nazionale - National Road Map - che ha

permesso lo sviluppo di Programmi e Training

innovativi condivisi.

LMS: la piattaforma a supporto

del sistema agrifood

LMS (Learning Management System) è la piattaforma

dinamica progettata per Fields, il progetto

Erasmus plus. La piattaforma serve a promuovere

l’innovazione e lo sviluppo sostenibile nei

settori agricolo, forestale e della bioeconomia.

L’obiettivo finale è supportare i gruppi e gli individui

attivi nella silvicoltura, nell’agricoltura e

nella catena agroalimentare nell’acquisizione sia

di competenze tecnologiche, sia di competenze

trasversali essenziali vitali per il successo in questo

settore in evoluzione. È stata sviluppata per

fornire a insegnanti, amministratori e studenti

l’accesso a un sistema unico, affidabile, sicuro

e integrato per la creazione di ambienti di apprendimento

personalizzati. La sua semplicità si

manifesta in un’interfaccia semplice e in risorse

ben documentate, integrate da continui miglioramenti

dell’esperienza di navigazione.

Sotto la GNU (General Public License), la piattaforma

è disponibile gratuitamente, consentendo

agli utenti di beneficiare della sua convenienza,

flessibilità e altri vantaggi; la natura open source

garantisce, inoltre, revisioni e aggiornamenti continui

per soddisfare le mutevoli esigenze degli

utenti. Il programma di formazione è stato meticolosamente

realizzato dall’intero partenariato, il

quale, partendo da un’analisi dei fabbisogni capillare

per identificare le competenze specifiche

da colmare di agricoltori, silvicoltori e consulenti

agricoli negli ambiti di Bioeconomia, Sostenibilità,

Digitalizzazione, Business e Soft skills, ha sviluppato

Figure Professionali (livelli EQF 4 e 5) e

relativi Curricula/Programmi in linea con i sistemi

educativi di ogni Paese e, soprattutto, con il

quadro europeo di referenziazione ESCO.

Sono quattro i moduli di formazione cardine

del programma. Il primo è sulla bioeconomia:

un’esplorazione completa dell’innovazione sostenibile

in agricoltura e silvicoltura, che copre i

principi fondamentali della circolarità economica,

le politiche nazionali e dell’UE e le tecnologie

che danno forma alla bioeconomia. Il secondo

modulo è dedicato alla sostenibilità: un approfondimento

delle pratiche agricole ed industriali

sostenibili, che comprende l’adattamento al cambiamento

climatico, la gestione delle risorse e le

food chains sistemiche. Segue la digitalizzazione:

un excursus dettagliato nella trasformazione digitale

agroindustriale, che fornisce un insieme di

competenze versatili di tipo orizzontale. Il quarto

modulo si concentra su competenze trasversali

(soft skills) e imprenditorialità: un’esplorazione

dello sviluppo personale e professionale, che

offre competenze versatili quali il reporting, la

comunicazione o i business plan, comprese competenze

trasversali essenziali quali, ad esempio,

l’interdisciplinarietà ed il lavoro in staff, fino a

quelle imprenditoriali.

All’interno della Learning Management System

(LMS) viene fornito un percorso di apprendimento

personalizzato, adattato alle esigenze individuali.

Riconoscendo, infatti, i diversi background

e aspirazioni all’interno dell’impresa, il livello

EQF 4 è offerto per i collaboratori in agricoltura

e silvicoltura e il livello EQF 5 per consulenti

agricoli ed industriali, studenti ed imprenditori.

Ogni modulo è ulteriormente segmentato, consentendo

agli utenti di concentrarsi su aree di

interesse specifiche.

Nel programma europeo del Pact for Skills Confagricoltura

ha l’incarico prestigioso di coordinare

i programmi pilota in sette Paesi europei e

realizzare quello in Italia, per altro già avviato,

grazie a Foragri e Fondimpresa che hanno attivato

le due agenzie formative Enapra e Forma

Mentis.

•••

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 43


TURISMO RURALE L’ITALIA DEI CAMPANILI

Valorizzare

il territorio

Il piano di FIIAF e La Sapienza

per la formazione di manager

d’area con l’obiettivo

di mettere a sistema

le potenzialità

delle aree interne

F

ormare manager d’area con l’obiettivo

di mettere a sistema le potenzialità delle

aree interne e dei borghi rurali: nuove

professionalità in grado di coordinare e

promuovere progetti capaci d’integrare

la valorizzazione dei prodotti agricoli

ed enogastronomici, del paesaggio rurale e del

patrimonio per offrire diverse esperienze collegate

alle identità dei diversi territori. Con questo

scopo la Federazione delle Imprese Familiari

di Confagricoltura (FIIAF) e l’Università La

Sapienza di Roma hanno presentato, a Palazzo

della Valle, il loro piano rivolto ai territori interni,

spesso di montagna e collina, distanti dalle

città e dai servizi essenziali.

Il progetto riguarda oltre il 50% del totale dei

comuni italiani, più di 4mila, nei quali vi abitano

quasi 13 milioni di persone, che equivalgono

al 22% della popolazione. I promotori sono

convinti che sono proprio questi territori, fatti

di piccoli e spesso bellissimi borghi, che potrebbero

diventare decisivi per vincere le sfide

future, attraverso progetti virtuosi e di rete capaci

di promuoverli. Non va dimenticato che

proprio dalle imprese agricole, che gestiscono

e mantengono produttive queste aree, viene la

maggior parte di Dop e Igp, parte fondante di

quel patrimonio enogastronomico tricolore che

gli altri Paesi ci invidiano. “L’agricoltura deve

rispondere alla richiesta crescente di politiche

di sostenibilità e di salvaguardia del patrimonio

ambientale. Punto di forza di questo progetto

- ha affermato Annamaria Barrile, direttore generale

di Confagricoltura, in collegamento da

remoto - è il coinvolgimento delle aziende agricole

familiari insieme ad altri stakeholders per

rivitalizzare il territorio”.

Sicuramente, in questi luoghi, occorre migliorare

le infrastrutture, i servizi, creare opportunità

di lavoro e valorizzare il patrimonio culturale e

naturale. FIIAF è certa che occorra partire dal

44 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


concetto di accoglienza, che non si limita ad

ospitare, ma significa mettersi in gioco, rendere

partecipi, coinvolgere, accorciando le distanze.

L’inizio dei corsi, rivolti in prima battuta a dirigenti

e quadri del sistema Confagricoltura e

ai dipendenti delle amministrazioni locali delle

aree interne, è previsto per il prossimo autunno.

“L’obiettivo che ci siamo posti nell’organizzare

questo corso, ha spiegato Carlo Lasagna, presidente

di FIIAF - è quello di formare manager

capaci di creare e gestire reti tra soggetti diversi:

imprese agricole, agrituristiche, enogastronomiche,

artigianali, parchi e istituzioni locali,

Massimiliano Giansanti

e Carlo Lasagna

al tavolo del convegno

in grado di dare valore, integrandole,

attività per la promozione

dei territori. Siamo

orgogliosi di aver lanciato, insieme all’Università

La Sapienza, questo progetto, che ha individuato

proprio nell’accoglienza rurale il mezzo

per preservare le identità delle comunità locali,

creare sinergie, evitando così l’abbandono delle

aree interne”.

Una metà abbondante d’Italia è ricca di risorse

ambientali e culturali che hanno bisogno di una

chance. Il primo passo del percorso di valorizzazione,

secondo gli organizzatori, passa proprio

per i manager d’area. “Da sempre sosteniamo

che fuori dalle città ci sono sempre le imprese

agricole, che sono il presidio naturale sia per il

territorio, che per la tenuta sociale e producono

quelle eccellenze apprezzate in tutto il mondo.

Presentiamo il modello per le aree interne, aree

collinari e montane, zone difficili, per favorire

la costruzione di un legame, anche comunicativo,

tra città e campagna. Questo progetto così

importante di valorizzazione fortemente voluto

dalla nostra FIIAF - ha concluso il presidente di

Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - ha un

valore economico per le imprese e per il Paese,

con una valenza soprattutto sociale”.

L’Italia delle campagne, delle colline e dei piccoli

borghi ha fascino e potenziale: è ricca di

risorse idriche, di boschi e foreste, così come

di beni archeologici, insediamenti antichi, abbazie,

musei, centri di artigianato e tradizioni.

Confagricoltura parte proprio dal concetto di

accoglienza, parola chiave individuata dalle imprese

familiari e dall’Università La Sapienza, per

costruire questo innovativo percorso di studio.

Alla presentazione sono intervenuti, il presidente

Agriturist, Augusto Congionti, insieme

ai docenti della Sapienza Lorenzo Maria Donini

e Luca Reitano, al segretario generale FIIAF

Carlo Rosati e a Silvia Piconcelli della direzione

Politiche sviluppo sostenibile di Confagricoltura.

(et)

•••

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 45


TURISMO RURALE NUOVI SCENARI

Quando

è troppo

A Cuneo l’incontro

“Agricoltura e turismo.

Diritti e doveri

di un binomio vincente”.

Il caso Langhe

C

i sono territori, in Italia, capaci di attirare

turisti da tutto il mondo grazie non

solo alla bellezza del paesaggio, ma

anche alla capacità di garantire elevati

standard di accoglienza in termini di

enogastronomia, qualità delle strutture,

spesso di piccole dimensioni e con grande attenzione

ai particolari, e possibilità di vivere in

modo attivo il territorio. Il Covid ha poi incrementato

sensibilmente la voglia di stare all’aperto,

sviluppando forme di turismo mai così esplorate:

attività sportive o esperienziali “green”, dal

trekking allo yoga in vigna, dalla bicicletta alla

e-bike, e così via.

Bene, ma c’è l’altro lato della medaglia. Alcune

zone soffrono di “overtourism”, un eccesso di

presenza di turisti difficili da gestire sotto diversi

aspetti: non solo per logistica e infrastrutture,

ma anche nel rapporto stesso con la campagna,

con i terreni coltivati e il passaggio sregolato di

biciclette, e-bike o i meno ecologici quad. Capita

in montagna, capita in alcune mete come i

parchi nazionali, i piccoli borghi in aree interne,

alcune località di grande richiamo enogastronomico.

Oltre alle città d’arte di medie dimensioni

o i piccoli comuni sul mare. Ma è un’altra storia.

Tra i luoghi simbolo del bere bene ci sono le

Langhe, fresche del decimo anno di Unesco insieme

a Monferrato e Roero, che in questi anni

iniziano ad accusare eccesso di turismo in determinati

periodi dell’anno. Confagricoltura Cuneo

ha intercettato questo fenomeno e lo ha analizzato

dal punto di vista degli agricoltori, chiamando

al confronto un’altra zona simbolo italiana, le

colline senesi del Chianti, e un pool di esperti e

istituzioni del territorio piemontese in collaborazione

con la Camera di Commercio locale. Il

dibattito, dal titolo “Agricoltura e turismo. Diritti

e doveri di un binomio vincente”, si è svolto il 13

giugno al Castello di Grinzane Cavour e ha visto

un’ampia platea di imprenditori, proponendosi

a tutti gli effetti come primo approfondimento

ad ampio respiro su questo tema.

“I numeri del turismo in Langa, con 670mila arrivi,

un milione e mezzo di presenze e il 57%

di stranieri, raccontano una realtà importante

46 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


per l’outdoor, in particolare per i turisti stranieri

che rappresentano i maggiori ricercatori

di questo tipo di attività”. Bruno Bertero, direttore

dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero,

partendo dai dati ha confermato che queste

zone non sono più ricercate solo per l’enogastronomia,

ma per un’esperienza improntata

allo svolgimento di attività ricreative e immersive

in contesti naturali o rurali, che promuovano

i principi di sostenibilità ambientale, etica

ed economica. Le imprese agricole, che accolgono

con ovvio interesse i turisti, riscontrano

tuttavia alcuni problemi, in caso di overtourism,

di passaggio e attraversamento della proprietà

private, in particolare in bicicletta o in moto,

provocato anche dalla difficoltà a delimitare le

proprietà. Tra le conseguenze, i potenziali incidenti

che possono riguardare scontri con mezzi

agricoli, contatto con prodotti fitosanitari, animali

domestici e da guardiania. Il direttore di

Cuneo, Roberto Abellonio, ha precisato poi che

“servono regole chiare sulla manutenzione e la

sicurezza della sentieristica all’interno di appezzamenti

privati, così come una normativa chiara

per evitare il parcheggio selvaggio in zone

private e lo smaltimento dei rifiuti”. In pratica,

occorre lavorare collegialmente per un turista

più consapevole e informato e un agricoltore

che conosca le regole previste dalla normativa

di riferimento e le opportunità del connubio tra

agricoltura e turismo.

Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura

Toscana e dell’Unione di Siena, ha confermato

che nel rapporto e le relative criticità tra

turismo e agricoltura è importante “indirizzare

il confronto verso una responsabilità collettiva,

con una programmazione condivisa tra enti e

amministrazioni, evitando di sobbarcare di obblighi

gli agricoltori, ma semmai condividendo

oneri ed esigenze tra le parti”.

Dal punto di vista legale la questione è complessa:

“È chiaro - ha affermato l’avvocato Jacopo

Morra, del Foro di Cuneo - che se da un lato

la proprietà è il diritto di godere e disporre in

modo esclusivo, chiudere ed impedire l’entrata

a soggetti terzi di un terreno, della vigna, di

un’abitazione, dall’altro il proprietario che vede

un turista entrare nel proprio fondo non recintato

non è tutelato completamente dal punto di

vista penalistico: il diritto non prevede infatti

infrazioni per l’esclusivo passaggio in beni immobili

o terreni”. I sentieri, inoltre, sono un problema

di diritto abbastanza complicato, perché

hanno spesso un’origine incerta o risultano di

natura pubblica: “Difficile definire di chi sia la

responsabilità in caso di incidenti”, ha avvertito

il legale. Parlando di eventuali danni causati da

animali, dal punto di vista civilistico, Morra ha

spiegato che “sono una responsabilità oggettiva

enorme: il consiglio che possiamo dare è quello

di comportarsi con attenzione e cautela e di tutelarsi

con sistemi assicurativi”.

Un aiuto arriva dal Sosec (Struttura Operativa

Sentieri e Cartografia) istituita nel 2015 dal CAI

al fine di lavorare attivamente alla gestione della

rete escursionistica italiana. In tutta la Penisola

sono monitorati oltre 12mila percorsi certificati.

Il Sosec, in particolare, dispone la segnaletica di

sentieri e percorsi, definisce gli itinerari anche

come strumento di promozione del territorio.

Tuttavia, occorre che queste informazioni arrivino

al turista: non sono infatti immediatamente

disponibili sulle app ed è fondamentale la loro

divulgazione.

“La collaborazione tra aziende agricole, enti turistici

e amministrazioni è fondamentale nella

gestione del turismo locale - ha ribadito Sergio

Germano, socio di Confagricoltura con l’azienda

vitivinicola “Ettore Germano” e da poco presidente

del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco

Alba Langhe e Dogliani.

“Confagricoltura ha piacere e interesse che

continui il flusso turistico in Italia - ha concluso

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura

Piemonte -. Non a caso da anni la nostra associazione

è attiva nella valorizzazione del potenziale

turistico e ambientale delle aziende agricole, ad

esempio con il programma Spighe Verdi insieme

alle FEE (la provincia di Cuneo è prima in Italia

per numero di Comuni che hanno ottenuto il

riconoscimento ndr). È chiaro però che occorre

sempre più pianificare le attività insieme, in

vista del costante aumento di richieste che ampliano

le possibilità di ricettività, non solo nella

provincia Granda”. (ag)

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GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 47


SYNGENTA AL FOOD & SCIENCE FESTIVAL

Appuntamento

mantovano

Si conferma l’intesa

tra l’azienda leader

dell’innovazione in agricoltura

e il più importante

evento italiano sulla scienza

della produzione

e del consumo del cibo

Massimo Scaglia

Amministratore delegato

di Syngenta Italia

“S

iamo entusiasti di aver partecipato,

per l’ottavo anno consecutivo,

ad un progetto che non ha

eguali in Italia, per la portata e

la qualità delle esperienze che è

in grado di radunare e condividere”,

così ha Massimo Scaglia, Amministratore

Delegato di Syngenta Italia ha commentato la

conclusione del Food & Science Festival, l’evento

promosso da Confagricoltura Mantova, ideato da

Frame e organizzato da Mantova Agricola. “Nella

storia di questi 8 anni di collaborazione - ha

proseguito - c’è la grande voglia di raccontare

insieme l’agricoltura con parole nuove, in una

missione di informazione e di piena comprensione

del lavoro sui campi, nei laboratori di ricerca,

nelle università e nelle aziende dove si sperimenta

oggi il futuro del settore,

in Italia e nel mondo”.

All’interno del calendario di

appuntamenti del Food &

Science Festival, Syngenta ha promosso tre momenti:

venerdì 17 maggio, al Palazzo della Ragione,

“Open Science”, una nuova tappa nella serie

di incontri promossi dall’azienda a fianco della

comunità agricola attorno al tema dell’Agricoltura

Rigenerativa. Sabato 18 maggio, nella Loggia

del Grano, Camilla Corsi, responsabile mondiale

della ricerca Crop Protection di Syngenta, è stata

al centro di un confronto stimolante e approfondito

sul tema della ricerca nel contesto pubblico

e privato. Nello stesso giorno al Palazzo della

Ragione, si è tenuta la terza edizione dell’Happy

Science Hour, l’aperitivo speciale che coinvolge

il pubblico del Festival.

48 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


Il futuro è nel suolo

Salvaguardare il suolo per garantire un futuro

prospero al mondo dell’agricoltura: è il messaggio

lanciato da Syngenta, azienda leader globale

nel settore dell’agribusiness, nel corso dell’incontro

“Open Science: l’agricoltura rigenerativa

nasce dal suolo”. L’evento ha evidenziato come

un suolo sano sia fondamentale per fornire tutti i

servizi ecosistemici essenziali alla nostra società.

“Con questa seconda edizione di “Open Science”

proseguiamo un dibattito aperto con le istituzioni,

le università e le imprese sulle buone pratiche

e le opportunità dell’agricoltura sostenibile di

domani. Il paesaggio agrario e l’ambiente naturale

sono la più grande ricchezza delle nostre filiere:

preservarli, facendo sistema attorno a questa

sfida, è il primo impegno per un’agricoltura sana

e forte”, ha detto Massimo Scaglia, amministratore

delegato di Syngenta Italia.

All’incontro ha partecipato l’onorevole Maria

Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione

Agricoltura della Camera dei Deputati, che ha

ricordato l’importanza di parlare di suolo in ambito

agricolo. “Sembra scontato, ma non è così

- ha affermato -. Dobbiamo sensibilizzare cittadini

e istituzioni sui problemi del suolo, che vanno

oltre gli effetti dei cambiamenti climatici. La

perdita delle risorse e l’erosione sono fenomeni

gravi che richiedono investimenti infrastrutturali

e supporto alle imprese agricole per l’adozione

delle migliori pratiche”. Presenti anche l’onorevole

Raffaele Nevi, che ha evidenziato il ruolo

cruciale della tecnologia nella sfida di aumentare

la produzione agricola riducendo l’inquinamento

e l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia,

Alessandro Beduschi, che ribadito come

l’agricoltura non sia fonte di inquinamento, bensì

un pilastro della sostenibilità alimentare.

Ricerca pubblica e privata

Camilla Corsi, responsabile mondiale della ricerca

della ricerca Crop Protection di Syngenta, e Alessandra

Pesce, direttrice del centro di politiche e

bioeconomia del Crea, sono state le protagoniste

del panel “Ricerca pubblica e privata: un intreccio

sempre più indissolubile?” durante il quale è stata

approfondita l’importanza della collaborazione

tra enti pubblici e privati in materia di ricerca, in

particolare per lo sviluppo di nuove tecnologie da

immettere sul mercato, nel campo dell’agricoltura.

“La collaborazione pubblico-privato nella ricerca

non è solo possibile, ma necessaria - ha sostenuto

Camilla Corsi -. Pensiamo alla sostenibilità:

continuiamo a progettare tecnologie più sostenibili

per l’ambiente e per l’agricoltore con applicazioni

soprattutto su scala locale, che è in fin

dei conti il vero terreno di valutazione sulle soluzioni

da sviluppare. Ed è proprio qui che ci sono

le più importanti opportunità di sinergia, come

quella che si è instaurata con il CREA”.

Per quanto riguarda le nuove tecnologie da immettere

sul mercato, mediamente occorrono dagli

8 ai 12 anni, che in Italia arrivano anche a 15. Di

questi, la ricerca occupa almeno 6-7 anni. Tempistiche

che rendono l’idea della necessità di policy

chiare e lungimiranti e di un lavoro di collaborazione

con gli enti pubblici che non si arresti mai.

Oggi il gruppo di ricerca e sviluppo di Syngenta

può vantare un rapporto con più di 500 tra

imprese, istituzioni e istituti di ricerca in tutto il

mondo. “Quello di cercare di ridurre al minimo

l’impatto dell’azione antropica, con degli

effetti positivi soprattutto per le generazioni

future, è un tema che ci vede uniti,

ricerca pubblica e ricerca privata”, ha aggiunto

Alessandra Pesce.

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Camilla Corsi

Responsabile mondiale

ricerca Crop Protection

Syngenta

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 49


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO di Alessandra Porro

TOSCANA

CAVICCHIOLI

NUOVO DIRETTORE

A LATINA RIUNITO IL MONDO DEL GRANO

Barrile, Mediterranea

a sostegno degli agricoltori

È Gianluca Cavicchioli il nuovo

direttore di Confagricoltura Toscana.

Senese, iscritto all’albo dei periti

agrari e direttore dell’Unione

Agricoltori provinciale di Siena dal

2014, vanta un’esperienza trentennale

nel settore. “Ambiente ed impresa,

da sempre, rappresentano

un vincente connubio, quotidianamente

dimostrato - ha detto Cavicchioli

-. A tutti i livelli istituzionali

continueremo a ribadire la centralità

del settore; l’agricoltura e gli

imprenditori agricoli non possono

essere considerati in subordine rispetto

ad altre dinamiche e sensibilità

che poco hanno a che vedere

con il primario”. “Altro tema che ci

sta a cuore è quello del lavoro e

delle tutele. La vigente normativa

sulla sicurezza è certamente perfettibile,

ma anche riconosciuta fra

le migliori a livello europeo - ha

concluso Cavicchioli -. Massima attenzione

affinché non vi siano più

tristissimi accadimenti, Per questo

non serve incrementare le sanzioni

nei momenti di forte emotività, ma

si deve lavorare, sempre, sul senso

civico e sulla mentalità dell’intera

collettività”.

Celebrare il grano, la sua filiera e tutti

gli operatori che investono in questa

coltura, elemento identitario dell’Agro

Pontino e dell’Italia intera. È stato questo

l’obiettivo, ampiamente raggiunto,

dell’evento promosso da Confagricoltura

Latina e dal comitato organizzatore

della Festa della Mietitura di

Chiesuola, che si è svolto il 24 maggio

nella struttura dell’associazione e

del consorzio agrario provinciale. Un

doppio appuntamento che ha visto

protagoniste nella mattinata le scuole

del territorio, in un percorso didattico

e sensoriale attraverso il quale hanno

potuto ripercorrere tutto il processo

di vita del grano: dalla coltivazione

alla raccolta, dallo stoccaggio alla

lavorazione, per finire con la trasformazione

nei differenti prodotti che

giungono sulle tavole, come il pane,

la pasta o la pizza.

Nel pomeriggio il convengo “La Filiera

del Grano: tra le sfide globali e i

cambiamenti climatici”. Subito dopo

i saluti del sindaco di Latina, Matilde

Celentano, e del presidente di Confagricoltura

Latina, Luigi Niccolini,

alla presenza dei consiglieri regionali

Vittorio Sambucci e Angelo Tripodi,

del consigliere comunale Vincenzo

Valletta e del direttore Confagricoltura

Mauro D’Arcangeli (organizzatore

dell’evento insieme allo staff confederale),

il dibattito, moderato dai

giornalisti Daniele Vicario e Fabrizio

Giona, ha visto alternarsi il direttore

generale di Confagricoltura, Annamaria

Barrile, il direttore del Consorzio

Agrario di Latina Giuseppe Censi,

il direttore Politiche di Sviluppo economico

delle Filiere agroalimentari di

Confagricoltura, Vincenzo Lenucci, e

il docente e scrittore Riccardo Visentin.

Il direttore generale di Confagricoltura,

Annamaria Barrile, ha parlato di

una serie di iniziative e progettualità

utili al sostegno del settore. Tra queste,

Mediterranea, frutto dell’alleanza

strategica tra Confagricoltura e Unione

Italiana Food. “È dal grano che

siamo partiti - ha detto Barrile - prendendo

da esempio l’esperienza fatta

con l’allora Associazione Pastai, oggi

parte dell’Unione Italiana Food, e

dal protocollo strutturato che ha dato

le regole di ingaggio agli agricoltori

e ai trasformatori industriali per un

percorso di potenziamento della filiera.

Oggi vogliamo riprodurla in tanti

protocolli quanti sono i comparti della

trasformazione.” I lavori si sono conclusi

con la presentazione del programma

dell’ottava edizione della

Festa della Mietitura di Chiesuola, in

programma dal 4 al 15 luglio 2024.

50 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

I RISULTATI DELLO STUDIO DALLA FONDAZIONE BRUNO VISENTINI

Italiani sempre

più anziani e soli

NUOVI STRUMENTI

PER IL DIABETE

Nei prossimi vent’anni, dieci milioni di italiani

vivranno da soli, quasi una persona

su cinque. Lo affermano i dati dell’Indice di

vicinanza alla salute a cura della Fondazione

Bruno Visentini. È necessario un Piano

nazionale di salute capace di mettere a

sistema le varie dimensioni extra-sanitarie

per la salute ed il benessere di questa fascia

di popolazione. Gli anziani saranno

sempre più soli, a rischio povertà e incapaci

di utilizzare in pieno le nuove tecnologie.

Questo è il motivo, come mette in evidenza

la Fondazione, per cui non sono sufficienti

gli interventi tecnologici ed economici, ma

è necessario intervenire con politiche per

la coesione sociale. “È essenziale promuovere

politiche che favoriscano l’inclusione

e il supporto sociale, così come interventi

mirati a migliorare la salute mentale degli

anziani - ha detto Duilio Carusi, Adjunct

Professor Luiss Business School e Coordinatore

dell’Osservatorio -. Altro elemento

cruciale è il basso livello di alfabetizzazione

sanitaria e di competenze digitali tra gli

over 65, in un’epoca in cui i servizi digitali

stanno diventando sempre più centrali. Per

evitare nuove forme di ‘disabilità digitale’

è fondamentale colmare questo divario”.

In un centro sanitario di Wanju,

in Corea del Sud, è stato lanciato

un programma per monitorare,

attraverso l’app ‘Today’s Health’,

la salute degli anziani affetti

da ipertensione e diabete,

aiutandoli a migliorare i loro

comportamenti. Il campione

selezionato avrà dispositivi

digitali come tracker di attività,

bilance per la composizione

corporea e monitor pressori

e sarà supportato in attività

quotidiane, come camminare,

prendere farmaci e monitorare

la pressione sanguigna.

NEGLI USA, L’FBI LANCIA L’ALLARME sulla forte

crescita dei casi di frode agli anziani presi di mira perché

ritenuti in possesso di più risorse finanziarie. Il notevole

aumento di truffe potrebbe anche essere sottodimensionato

perché le vittime si vergognano di denunciarle.

L’Internet Crime Complaint Center ha registrato 1,6

miliardi di dollari di perdite per frode agli anziani da

gennaio a maggio di quest’anno, con un aumento di

quasi 300 milioni di dollari rispetto allo stesso periodo

dell’anno scorso.

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 51


FORMAZIONE

di Antonella Torzillo

SUCCESSO DEL PIANO AGGIORNAMENTO E QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE

Il ruolo delle competenze

individuali nel team

Il Piano Formativo “Enapra: Aggiornamento

e Qualificazione Professionale”

sta per concludersi con una

valutazione assai positiva da parte di

tutti i partecipanti. L’iniziativa si inserisce

nel Piano di sviluppo professionale

che ogni anno Enapra predispone per

la formazione continua dei suoi dipendenti

e a favore della qualità dei

servizi formativi che l’ente offre ai suoi

“clienti”. L’obiettivo era quello di rafforzare

le competenze professionali

degli operatori sul tema assai attuale

dell’Individuazione, Validazione e

Certificazione delle competenze

(IVC) e al tempo stesso sviluppare le

loro abilità trasversali al fine di migliorare

l’efficacia del team, aumentare

l’efficienza organizzativa e la qualità

dei servizi offerti. Il percorso formativo,

della durata di sessanta ore, è stato

pensato su misura per il personale di

Enapra ed è articolato in due progetti

diversi, ma complementari. L’opportunità

di progettazione di questo Piano è

venuta dal Foragri - il Fondo interprofessionale

per la formazione continua

dei soggetti che operano in agricoltura

- che, mettendo a disposizione una

specifica dotazione finanziaria per la

formazione delle risorse umane impiegate

negli enti attuatori, ha permesso

anche all’Enapra di avvalersi del finanziamento

del Fondo per la crescita e lo

sviluppo delle competenze professionali

e trasversali dei propri dipendenti.

“In questa fase di riorganizzazione

degli uffici che stiamo affrontando dal

cambio al vertice della direzione di

un anno fa, questo Piano rappresenta

un investimento strategico per il futuro

dell’Ente”, ha dichiarato il presidente

Luca Brondelli di Brondello, specificando

che il percorso formativo non solo

ha soddisfatto le esigenze immediate

del personale, ma ha anche gettato le

basi per un miglioramento continuo e

sostenibile delle competenze nel lungo

periodo. Il percorso formativo si è

articolato in due progetti che hanno

coperto sia aspetti teorici che pratici.

Da una parte, è stato approfondito il

tema della IVC, con lezioni frontali,

caratterizzate da un’accentuata interazione

e confronto tra pari e tra docente

e discente volte a fornire agli operatori

strumenti concreti e aggiornati per la

gestione delle competenze. Dall’altra,

sono state potenziate le abilità trasversali,

come la comunicazione efficace,

il problem solving, la gestione del tempo

e il lavoro di squadra, fondamentali

per migliorare la qualità delle interazioni

e la produttività complessiva. La

risposta positiva dei partecipanti, testimoniata

dai feedback raccolti già durante

il percorso, ha evidenziato non

solo l’apprezzamento per i contenuti

e le metodologie adottate, ma anche

una maggiore consapevolezza del

proprio ruolo e delle proprie potenzialità

all’interno dell’Ente di formazione

di Confagricoltura. Enapra, grazie anche

a questa iniziativa, si pone come

esempio di eccellenza nel settore della

formazione professionale continua,

dimostrando come l’aggiornamento e

la qualificazione professionale siano

strumenti indispensabili per affrontare

le sfide del futuro e garantire un servizio

di alta qualità ai propri stakeholder.

Il successo di questo Piano formativo

è un segnale positivo che incoraggia

a proseguire su questa strada, continuando

a investire nelle risorse umane

come leva strategica per la crescita e

lo sviluppo.

52 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


AGRITURISMO di Elisabetta Tufarelli

MASSERIA SANTACATRINI ALLE PENDICI DEI MONTI CLIMITI IN PROVINCIA DI SIRACUSA

Un agriturismo bio

S

iamo vicino Melilli, in provincia

di Siracusa, alle pendici dei

monti Climiti, in una pianura

che degrada a est in direzione del

mare e a nord, lontano, verso l’Etna.

Giovanni Bonfiglio, ci accoglie nella

Masseria Santacatrini, che conduce

insieme alla moglie Maria Cristina.

“L’agriturismo, così com’è oggi -

racconta a Mondo Agricolo - nasce

da un’idea che avevo in mente fin da

bambino. Restaurare questa tenuta,

di proprietà della mia famiglia da

200 anni, è diventato il progetto

della mia vita. Desideravo realizzare

un posto dove si riuscisse realmente

a staccare la spina e, scoprendo la

nostra splendida natura, riconciliarsi

con se stessi e gustare esperienze autentiche,

senza rinunciare ai comfort

moderni. Penso di aver raggiunto

l’obiettivo, a partire dalla strada sterrata

per raggiungerci che costringe

fin dall’ingresso a rallentare…”.

Appena entrati, ecco che la Masseria,

splendido edificio di fine 800

tipico della cultura agricola siciliana,

si apre nella sua maestosità per farci

ammirare l’antico frantoio ancora

funzionante in tutta la sua bellezza.

“Siamo agricoltori da cinque generazioni

e tornare qui è stato realizzare

il mio sogno. Ho viaggiato molto per

lavoro, anche all’estero, un’esperienza

utile anche per l’agriturismo dove

abbiamo unito il nostro amore per il

restauro conservativo e il recupero di

elementi originali con la domotica e

automazione, per riuscire ad offrire

un’esperienza unica, immersi nella

dimensione di una vera azienda agricola”.

E qui, nei 90 ettari biologici

del corpo aziendale attorno alla

masseria, si produce olio extravergine

di pregio da sempre, vincitore di

riconoscimenti internazionali, certificato

biologico e Dop Monti Iblei.

Oltre l’orto e il frutteto, che servono

il ristorante dell’agriturismo si producono

anche mandorle d’Avola ed

il limone di Siracusa. “I nostri ospiti

sono in grande percentuale stranieri

e le diverse nazionalità si alternano

ad ondate. Ora, ad esempio, è il momento

dei tedeschi, ma non mancano

americani, australiani e connazionali

che scelgono di respirare la storia di

questi luoghi”.

A Santacatrini gli ospiti dell’agriturismo

hanno a disposizione tre

stanze e tre appartamenti, oltre a

un ristorante ricavato nelle antiche

stalle, dove è possibile degustare

piatti semplici della storia locale

come, ad esempio, la pasta con

i taddi’, la caponata, le zucchine

ripiene o il bianco mangiare. C’è

pace e silenzio, ma anche possibilità

di conoscere l’olio. “Dagli uliveti

al modernissimo frantoio. Guidiamo

i nostri ospiti attraverso il processo

produttivo dell’oro verde e, con il

percorso di assaggio, imparerano

a riconoscerne pregi e difetti”. E i

dintorni sono ricchi di storia: a pochi

passi il sito archeologico di Pantalica,

Siracusa non molto distante.

Attraverso l’autostrada è facile raggiungere

le principali mete turistiche

e l’aeroporto di Catania è a soli 30

minuti. Progetti futuri? “Vorrei una

piscina, un orto di piante officinali e

offrire anche - conclude - percorsi

di trekking sui monti Climiti e alle

necropoli”.

MASSERIA SANTACATRINI

C.da Santacatrini snc

96010 Melilli (SR)

Tel. 348 8819737

Email booking@santacatrini.it

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 53


OLIO di Gabriella Bechi

AZIENDA AGRICOLA CORRADO FEDERICO, IN PROVINCIA DI BRINDISI

Con l’olio nel sangue

P

er Corrado Federico, socio

dei Giovani di Confagricoltura,

che rappresenta in seno

alla Federazione nazionale olivicola,

alla base di tutto c’è la passione:

per la sua terra, per il lavoro, per

l’agricoltura e, soprattutto, per l’olio

extravergine d’oliva. Una passione

che viene da lontano, dalla tradizione

della Puglia e dal nonno,

proprietario di un frantoio, che fin

da piccolo, gli ha trasmesso l’amore

per questo prodotto. “Gli ulivi, qui

da noi si ereditano - racconta - e

un albero lo possediamo tutti e

dunque, per una sorta di naturale

passaggio generazionale, ho scelto

di fare l’imprenditore agricolo. Con

altri ragazzi della mia età abbiamo

costituito una società, comprato

un’azienda agricola e abbiamo iniziato

a produrre olio extra vergine

di oliva, con l’obiettivo

di fare un prodotto

di altissima qualità”.

È orgoglioso del

suo lavoro, che ha

scelto con determinazione

e chiarezza

di idee, mosso

da valori che gli

hanno consentito

di superare

quelli che ritiene

siano i normali

ostacoli che si

incontrano quando

si inizia una propria attività.

Convinto, ora più che mai, di avere

fatto la scelta giusta, dal momento

che l’agricoltura avrà un ruolo sempre

più strategico dal punto di vista

economico, ambientale e sociale.

Siamo nel Salento, in provincia di

Brindisi, zona vocata da sempre

all’olivicoltura, ma che negli ultimi

anni ha subito profonde trasformazioni

in seguito all’epidemia

provocata dalla Xylella, che anche

Corrado e suoi soci hanno dovuto

affrontare, senza tuttavia perdersi

d’animo e con la voglia ricominciare.

Molte delle 2500 piante di olivo

che possedevano sono andate

distrutte, ma i ragazzi hanno subito

reagito e cominciato a reimpiantare

partendo dalle cultivar Leccino

e Favolosa, uniche sopravvissute

al batterio, con l’obiettivo però di

diversificare introducendo altre

varietà tolleranti/resistenti che la

scienza ha di recente individuato,

come il Leccio del Corno e la

Lecciana, che hanno anche ottime

caratteristiche sia dal punto di vista

qualitativo, sia

della resa. Da

qualche anno,

inoltre, hanno

iniziato a diversificare

l’azienda

introducendo la

viticoltura, presente

anch’essa sul territorio.

Oggi gli ettari

coltivati a vigneto

sono tre, ma i progetti

sono in espansione.

La massima accortezza

in tutte le fasi della lavorazione,

dal campo al

frantoio, consente di ottenere un

prodotto di altissima qualità. Ma

non basta. “L’olio non è una commodity,

è una filosofia. È qualcosa

che una volta che entra nel sangue

difficilmente va via”, spiega

Corrado. Due le tipologie di olio

commercializzate: un monoculivar

di Leccino e un blend, “Equilibrio”,

il cui nome esprime la ricerca di

fornire al consumatore un prodotto

quanto più perfetto possibile negli

odori e nei sapori. Un consumatore

che, secondo Corrado, non è ancora

pienamente educato, ma che

lo diventerà, perché è sempre più

attento alla qualità, agli aspetti etici

ed ambientali e, dunque, più esigente.

Proprio come sono i clienti

storici e fidelizzati di questi ragazzi

animati da tanto entusiasmo, che

utilizzano canali di vendita diretta e

e-commerce, credono nei vantaggi

della confezione bag in box, che

affiancano alle bottiglie da mezzo

litri e 250 ml., e che sono il futuro

della nostra agricoltura.

54 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


RISTORANTE di Gabriella Bechi

MASSERIA LE TORRI A SANTA SUSANNA, BRINDISI

Per un giorno

speciale

L’

agriturismo Masseria Le Torri,

a Torre Santa Susanna, in provincia

di Brindisi, ha scelto di

specializzarsi in ricevimenti, cerimonie

ed eventi. Di proprietà della famiglia

Frioli dal 1992, l’azienda agricola, 70

ettari a seminativi e oliveto, custodisce

al suo interno una bellissima masseria

del 1700, che è stata completamente

ristrutturata con un meticoloso

lavoro che è durato anni. Dal 2002

è meta ultragettonata per matrimoni,

comunioni, battesimi, feste private e

meeting. La sala principale, che può

ospitare fino a 200 persone, è arredata

in modo raffinato ed elegante.

Le grandi vetrate circondate da alberi

e prati verdi e il calore della pietra

antica creano un’atmosfera accogliente

e suggestiva. È qui che, in genere, si

svolgono il pranzo o la cena. Tutto intorno

si sviluppano i giardini, destinati

ad apertivi, dopo cena, matrimoni a

bordo piscina o “rustici”, dove i colori

della campagna, i profumi dei fiori e il

rilassante panorama fanno da cornice

ai momenti più belli. La struttura dispone

anche di nove camere ricavate

dalla ristrutturazione dei luoghi che un

tempo furono “le curti”, l’ovile della

Masseria, confortevoli e di diverse

dimensioni, arredate con gusto in “arte

povera”, esclusivamente riservate

agli ospiti delle cerimonie. Adiacente

al complesso si trova la bella chiesa

sconsacrata di San Pietro a Crepacore

(o di Santa Maria in Crepacore - VII-X

sec.), di proprietà comunale, dove è

possibile celebrare matrimoni con rito

civile. Matrimoni da sogno (se ne fannoo

circa 50 all’anno), curati in ogni

dettaglio, a cominciare dalla qualità

dei servizi di ristorazione, per i quali

Masseria le Torri è particolarmente

conosciuta e apprezzata. Tutto viene

preparato all’interno della struttura,

dotata di attrezzatissime cucine. Le

materie prime utillizzate sono tutte di

altissima qualità: formaggi, salumi e

carni vengono acquistati da rinomate

aziende agricole della zona, così

come gli ortaggi e la frutta. La pasta

viene fatta in casa, come anche i dolci.

Ricchissima la proposta di vini, con

etichette locali e nazionali. I menù,

preparati con gli ospiti, prevedono

soprattutto piatti della tradizione locale,

sapientemente rivisatiti dallo chef,

particolarmente attento alla presentazione.

L’olio extravergine d’oliva la fa

da padrone in ogni preparazione, in

una terra vocata per tradizione all’olivicoltura,

dove anche i clienti sono

culturalmente predisposti a dargli l’importanza

che merita. Clienti che nella

Masseia Le Torri provengono principalmente

dalle province di Brindisi, di

Taranto e di Lecce, ma anche dal resto

d’Italia e qualcuno anche dall’estero.

Masseria Le Torri,

Via Prov.le Torre S.S.

Mesagne km 3.800,

Torre Santa Susanna BR

TORTINO DI PASTA PHILLO

Per esaltare l’olio extravergine di Oliva

“Equilibrio” dell’azienda Corrado Federico

lo chef della Masseria Le Torri propone

Tortino di past phillo con melanzane

dorate, petali di branzino e scamorza

fondente affumicata su crema di fave

e olio extravergine d’oliva

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 55


BUONO A SAPERSI di Gaetano Menna

DENUNCIA MA ANCHE SPERANZA PER IL FUTURO

Il racconto impietoso

dei nuovi gattopardi

I

romanzo di Fabrizio Hopps

- “I nuovi gattopardi” (Angelo

Mazzotta editore) - si richiama

nel titolo al capolavoro di Tomasi di

Lampedusa, ma la vicenda avviene

nella Sicilia contemporanea, offrendoci

in chiave narrativa, un’analisi cruda e

impietosa del potere mafioso e della

corruzione. Addio alla nobile decadenza

de Il Gattopardo di Tomasi di

Lampedusa; i protagonisti di Hopps

sono politici senza scrupoli, burocrati

corrotti e colletti bianchi che affollano i

corridoi della Regione, dediti unicamente

a “soldi e affari”.

Tra questi spicca Giovanni Vassallo, che

nel romanzo è il discutibile presidente

della Regione che gestisce il potere

come in un regime feudale, attorniato da

una corte di yes-men e approfittatori. In

questo panorama di malaffare, emerge

la figura di Santo Fileccia, autista di Vassallo.

Santo è un uomo combattuto tra la

lealtà verso il suo capo e il disgusto per

le sue azioni. Si ritrova invischiato in un

giro di tangenti e riciclaggio di denaro,

ma non riesce a rassegnarsi alla visione

di una terra spolpata e senza speranza.

Il romanzo ruota attorno al “colpo

grosso” messo a punto da Vassallo e

dai suoi accoliti: la realizzazione di un

termovalorizzatore con annessa maxi

tangente. Santo viene scelto come

g IL SANTO SFORZO DI CAPIRE COSA SIA L’AMORE

prestanome per veicolare i proventi

illeciti, ma la sua coscienza lo inizia a

tormentare. Nonostante la desolazione

che emerge dalle pagine di Hopps,

un barlume di speranza per il futuro è

rappresentato da quei “tantissimi siciliani

che non si piegano” al malaffare e tra

questi c’è proprio il protagonista Santo.

L’opera di Hopps idealmente

si inserisce nel solco tracciato

da Tomasi di Lampedusa,

riprendendone il tema del

declino di una classe sociale

e l’analisi dei meccanismi del

potere. Tuttavia, Hopps cala la

vicenda nella realtà contemporanea,

denunciando con vigore

la piaga della corruzione e

offrendo una visione meno rassegnata

e più propositiva del futuro della Sicilia.

Il romanzo è ambientato nell’isola e ci

parla anche della “mafia bianca”, ma

potrebbe essere inquadrato benissimo

in un’altra realtà geografica. D’altronde

proprio la cronaca in altre realtà ci

ha rivelato che non si deve abbassare

la guardia su corruzione e malaffare. Fabrizio

Hopps è nato a Mazara del Vallo

nel 1958, in una delle famiglie inglesi che

“inventarono” il vino Marsala. Ha svolto

molteplici esperienze lavorative in giro

per il mondo, poi è tornato in Italia dove,

nel 2001, ha realizzato la campagna di

raccolta di fondi denominata “L’ultima

buona azione della lira”; lo spot aveva

come protagonista Sofia Loren

che invitava gli italiani a donare

all’Airc - l’Associazione italiana

per la ricerca sul cancro - le

ultime lire rimaste nelle tasche

in vista dell’avvento dell’euro;

furono raccolti oltre 230

miliardi di vecchie lire in 45

mila contenitori piazzati tra

banche, uffici e supermercati; fu la più

grande attività di fundraising mai realizzata

in Italia. L’autore, con il suo libro,

non vuole denigrare la propria terra,

al contrario il suo è un atto d’amore. Il

romanzo è un’opera di denuncia sociale,

ma anche un racconto di riscatto e speranza,

che invita - in Sicilia come altrove

- a non rassegnarsi di fronte al malaffare

ed a lottare per un futuro migliore.

Il cd-book di Samuel Mele, “Il Santo Sforzo di capire

cosa sia l’Amor” (Nauna Cantieri Musicali) è un’opera

cantautorale, ma anche letteraria e artistica, ricca di spiritualità,

proposta in un cartonato a più finestre. Un progetto

che nasce per raccontare il legame indissolubile tra l’umano

ed il divino; per farlo, l’artista, musicalmente, ha utilizzato

gli elementi della forma-canzone in una chiave intima ma,

al tempo stesso, universale, aperta al dialogo con jazz, world music, musica sudamericana

e, ovviamente, il grande amore per i suoni del bacino mediterraneo e del

Medioriente, con strumenti provenienti dalla musica sacra turca e persiana come il

ney, il flauto di canna che simboleggia il canto dell’anima a Dio e l’oud, il liuto che

nel mondo arabo ed ottomano collega i differenti livelli psicofisici dell’umano alle

dimensioni cosmiche dell’universo. Tali influenze confluiscono in una forma canzone

autoriale che mantiene una sua radice nella musica pop. Per un’esperienza sensoriale

completa, che coinvolge corpo e anima.

56 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

IL NUOVO DISCO DI BAIA TRIO

Suggestioni occitane

è una regione mentale,

C’ che va dall’Occitania piemontese

alla Bretagna, passando

per il centro Francia. E sono

proprio le sonorità di questa

terra transfrontaliera che vengono

esplorate dal Baia Trio,

che ha pubblicato il suo secondo

album, Sono (K-Brothers).

È un lavoro che va ascoltato

con il cuore aperto e che propone,

in particolare, un focus

sulle danze della Valle Varaita

(Cuneo). Nel CD di Francesco

Busso (ghironda), Gabriele

Ferrero (violino) e Enrico Negro

(chitarra) c’è fedeltà alla

tradizione e ad un’identità territoriale

complessa e autentica;

TRA INTIMO E UNIVERSALE

Metri quadrati

Identità complessa

Omaggio ad un’area

transfrontaliera

album del cantautore reatino Carlo Valente, Metri Quadrati

L’ (Totosound), si presenta come un viaggio introspettivo e poetico

attraverso i confini sfumati tra l’intimo e l’universale. Dipinge un

affresco sonoro in otto “atti” (di cui due di De Gregori e Pino Marino),

intrecciando riflessioni sulla condizione umana, sull’amore

e sulla società contemporanea.

Valente canta rinchiuso nella

propria monade, circoscritta

dalla pandemia. Ma da questa

claustrofobia fisica nasce un’espansione

poetica, che si apre

verso vastità cosmiche e paesaggi

evocativi. L’opposizione tra interno

ed esterno, tra finito e infinito,

permea l’intero album, creando un

senso di spaesamento e vertigine. I

testi di Valente sono il punto di forza del CD. Densi di immagini e

suggestioni, si muovono con abilità tra il realismo crudo e il simbolismo

evocativo. Le parole diventano pennelli per dipingere scene

di vita quotidiana, amori finiti, viaggi mentali e riflessioni filosofiche

di un uomo che “cade a picco sulle sue costellazioni”. Ma risorge.

Inaspettato jazz

i brani originali - come

“Passavamo sulla terra

leggeri” e “Après la

pénitence” - dimostrano

la capacità della band

piemontese di reinterpretare

la tradizione con

freschezza e personalità,

dando vita a nuove sonorità

che affondano comunque le

radici nella tradizione. Valore

aggiunto del disco è la presenza

di due brani provenzali, “La

filha dau ladrier” e “Lei penitents”,

che aprono una finestra

su un altro patrimonio musicale

ricco di fascino. La voce di Renat

Sette, in questi, ma anche in

altri brani, aggiunge un tocco

ulteriore di emozione e autenticità,

trasportando davvero

l’ascoltatore in un’altra, suggestiva,

dimensione culturale.

In Italia, ma con una lunga permanenza negli Stati Uniti

(dove si è formata musicalmente al Berklee College

of Music), la vocalist Linda Gambino è indubbiamente

cresciuta a pane, amore e jazz, nutrendosi dei brani

delle grandi star della musica afro-americana, Ella

Fitzgerald, Sarah Vaughan, Betty Carter. Esce ora il suo

primo album jazz intitolato, non

a caso, “Unexpected” (Filibusta

Records). Infatti il CD è nato in

modo inaspettato e spontaneo.

dall’incontro artistico con il chitarrista

Andrea Zacchia. Da

questa collaborazione sono

nate poi sette registrazioni (di

4 conosciuti standard e di 3

brani originali firmati dalla stessa

Gambino) con la cantante, accompagnate da un trio

jazz di grande esperienza guidato da Zacchia (la ritmica

è di Giordano Panizza al contrabbasso e Maurizio

De Angelis alla batteria). La voce di Linda è davvero

spettacolare e ricca di pathos. Quello proposto è un

disco breve (23 minuti), ma davvero piacevole, ricco di

temperamento e calore, nella migliore tradizione swing.

GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 57


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