Mondo Agricolo, giugno2024
Contro caporalato e sfruttamento Confagricoltura invita istituzioni, imprese e organi di sorveglianza a lavorare in sinergia. Il confronto con i ministri Calderone e Lollobrigida. Anche se la nuova composizione del PE non comporterà cambiamenti radicali rispetto alla precedente, gli elementi di novità non mancano. Il nuovo Europarlamento ha davanti molti provvedimenti in sospeso. Preoccupazione per la nuova proposta di regolamento sul “Ripristino della Natura”. Cesare Tabacchini ci ha lasciato all’improvviso. Se ne è andato un professionista, uno dei più profondi conoscitori dell’agricoltura, italiana, europea e mondiale. Ma per chi scrive se ne è andato soprattutto un amico. Il ricordo della direttrice di MA, Gabriella Bechi. Riforma fiscale e sviluppo delle aziende agricole innovative, Lollobrigidae Leo a Palazzo Della Valle per un confronto con il settore primario. Palazzo della Valle sceglie xFarm Technologies come partner tecnologico per Hubfarm, la sua piattaforma di servizi digitali dedicati alle aziende socie. Sconosciuti distruggono le piante di riso frutto della sperimentazione sulle Tecniche di evoluzione assistita condotta dell’UniMi. Radice Fossati: “Così si compromette il cammino della ricerca scientifica”. Nord sotto pioggia battente e grandine e Sud desertificato. La mappa dei danni sui territori. I dati sul consumo idrico in ambito agricolo forniti da Agronetwork durante l’evento “Water Management nell’agroindustria, per una gestione responsabile delle risorse”. Il GSE ha pubblicato le indicazioni operative per il fotovoltaico integrato con la produzione agricola. Il nuovo bando, aperto fino al 2 settembre, è aperto alle singole aziende e alle Ati.
Contro caporalato e sfruttamento Confagricoltura invita istituzioni, imprese e organi di sorveglianza a lavorare in sinergia. Il confronto con i ministri Calderone e Lollobrigida.
Anche se la nuova composizione del PE non comporterà cambiamenti radicali rispetto alla precedente, gli elementi di novità non mancano.
Il nuovo Europarlamento ha davanti molti provvedimenti in sospeso. Preoccupazione per la nuova proposta di regolamento sul “Ripristino della Natura”.
Cesare Tabacchini ci ha lasciato all’improvviso. Se ne è andato un professionista, uno dei più profondi conoscitori dell’agricoltura, italiana, europea e mondiale. Ma per chi scrive se ne è andato soprattutto un amico. Il ricordo della direttrice di MA, Gabriella Bechi.
Riforma fiscale e sviluppo delle aziende agricole innovative, Lollobrigidae Leo a Palazzo Della Valle per un confronto con il settore primario.
Palazzo della Valle sceglie xFarm Technologies come partner tecnologico per Hubfarm, la sua piattaforma di servizi digitali dedicati alle aziende socie.
Sconosciuti distruggono le piante di riso frutto della sperimentazione sulle Tecniche di evoluzione assistita condotta dell’UniMi. Radice Fossati: “Così si compromette il cammino della ricerca scientifica”.
Nord sotto pioggia battente e grandine e Sud desertificato. La mappa dei danni sui territori.
I dati sul consumo idrico in ambito agricolo forniti da Agronetwork durante l’evento “Water Management nell’agroindustria, per una gestione responsabile delle risorse”.
Il GSE ha pubblicato le indicazioni operative per il fotovoltaico integrato con la produzione agricola. Il nuovo bando, aperto fino al 2 settembre, è aperto alle singole aziende e alle Ati.
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Una “normale”
emergenza
Previsti pesanti cali produttivi sia a Sud
che a Nord. Anche quest’anno, il conto
dei cambiamenti climatici sarà altissimo
xFarm, il partner
tecnologico per Hubfarm
I nuovi equilibri
dell’Europarlamento
Tea, c’è chi rema contro
la ricerca scientifica
Anno LXXIII - n. 6 - GIUGNO 2024 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3
Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
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L’EDITORIALE
Questo numero di Mondo Agricolo è stato chiuso il 28.06.2024
•••
I cambiamenti climatici non
si gestiscono con l’ideologia
Con l’arrivo del grande caldo estivo e l’emergenza siccità, non si fermano le ondate di maltempo, con alluvioni e
piogge tropicali che continuano a provocare danni nelle campagne di molte regioni del centro e nord d’Italia.
Siccità, alluvioni, dissesto idrogeologico, ma anche risalita del cuneo salino, sono tutte facce della stessa medaglia:
il cambiamento climatico in atto. Sono fenomeni interconnessi che si acutizzano e influenzano a vicenda. E a
pagarne le conseguenze è, soprattutto, l’agricoltura. Quando pensiamo al cambiamento climatico siamo portati
a identificarlo come riscaldamento globale. In realtà, il grande caldo è solo uno dei suoi effetti. La caratteristica
principale del climate change è di innescare mutamenti velocissimi di alta intensità passando da un estremo
all’altro facendo saltare, così, l’equilibrio delle stagioni. Per questo, gli effetti dei cambiamenti climatici necessitano
di risposte programmatiche in grado di introdurre misure stabili di resilienza e adattamento. In tale ottica,
andrebbero affiancati a provvedimenti e misure di emergenza anche piani di intervento di lungo periodo per
avviare una stabilizzazione di tali fenomeni.
Non basta invocare la transizione ecologica, l’adozione di tecnologie pulite, l’efficientamento energetico, l’economia
circolare, la tutela della biodiversità, sui quali siamo tutti d’accordo. Occorre però darsi degli obiettivi realistici
e raggiungibili. Nessuno mette in discussione i principi del Green Deal e noi siamo pronti a partecipare ad un
percorso condiviso. Invece, arriviamo da un quinquennio in cui è mancato completamente il dialogo tra agricoltori
e Commissione europea. Sono state fatte scelte sbagliate nei tempi e nei metodi e sono stati posti vincoli
tecnici per noi impossibili da rispettare. La transizione verde ha un costo (gli Stati Uniti hanno stanziato a questo
riguardo oltre 200 miliardi di dollari) e anche in agricoltura richiede investimenti importanti, soprattutto in
ricerca e innovazione, che offrono grandi opportunità: dalle colture resistenti alla siccità, grazie alle biotecnologie
e alle nuove tecniche genomiche, alla riduzione dei consumi idrici; dall’agricoltura di precisione,
alle nuove tecniche di rimboschimento, fino al carbon farming.
Il nostro futuro è nelle mani dei risultati che la scienza e la ricerca riusciranno a raggiungere. Per questo,
vanno aumentati gli stanziamenti finanziari a livello europeo e nazionale, favorendo l’integrazione
pubblico-privato. Ma, soprattutto, va favorito un approccio sistemico ed integrato che veda il coinvolgimento
di tutti, istituzioni, imprese e cittadini, e vanno combattuti, attraverso un’adeguata opera di
informazione e formazione, gli atteggiamenti ideologici che tanti danni hanno provocato e continuano
a provocare. L’atto vandalico con cui è stato distrutto pochi giorni fa il primo campo sperimentale
in Italia di riso geneticamente modificato, con le tecniche di evoluzione assistita (Tea), frutto
di anni di studi e sacrifici di tante persone, è un esempio di quanto l’ignoranza e l’ideologia
siano ancora fortemente presenti e radicate tra noi.
Massimiliano Giansanti
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 3
6 8
14
22 28
SOMMARIO
L’EDITORIALE
I cambiamenti climatici
non si gestiscono con l’ideologia
Massimiliano Giansanti ....................... 3
EMERGENZE
Tolleranza zero
Gabriella Bechi ................................... 6
ELEZIONI UE
Europarlamentari e agricoltori
Cristina Tinelli ..................................... 8
FISCO
Le condizioni della crescita
Anna Gagliardi .................................. 12
FOOD FOR GAZA
Mobilitazione
Gabriele Zanazzi ............................... 14
DIGITALIZZAZIONE
L’agricoltura evolve ............................. 16
EVENTI ANGA
Genomica e futuro
Elisabetta Tufarelli............................. 18
TEA
Il sabotaggio
Gabriella Bechi ................................. 20
CLIMA
Agricoltura KO
Paola Castello .................................... 22
Da consumare
responsabilmente
Daniela Rossi .................................... 24
Il patrimonio
Silvia Piconcelli ................................. 26
RINNOVABILI
Agrivoltaico come,
dove e quando
Francesco Bellizzi............................... 28
L’INIZIATIVA
Sale marino nuova agricoltura (ag) ...... 30
CONFAGRI DONNA
Assemblea .......................................... 32
WELFARE INDEX PMI
L’attenzione per il lavoro (fb) .............. 34
PRODUZIONI
Le migliori (gb) ................................... 36
Le nuove fragole
Anja Zanetti ....................................... 38
PROGETTI EUROPEI
Nuove competenze
Cecilia Blengino
e Camilla Tomao ................................ 42
TURISMO RURALE
Valorizzare il territorio (et) .................. 44
Rubriche
Mappamondo USDA 40 | Notizie da Bruxelles Ambiente 41 | Organizzazione Mediterranea 50 | Over65 Italiani anziani 51 |
Enapra Competenze 52 | Agriturismo Melilli 53 | Buono a sapersi Nuovi gattopardi 56 | Campi sonori Baia trio 57
Direttore responsabile
Gabriella Bechi
Direttore editoriale
Andrea Armaro
Caporedattore
Francesco Bellizzi
Editrice Confagri Consult
Presidente
Massimiliano Giansanti
Direzione, Redazione
e Amministrazione
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di Roma, n. 1662 del 22/06/1950
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4 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
EMERGENZE DIRITTI IN CAMPO
Tolleranza
zero
Contro caporalato e sfruttamento
Confagricoltura invita
istituzioni, imprese
e organi di sorveglianza
a lavorare in sinergia.
Il confronto con i ministri
Calderone e Lollobrigida
di Gabriella Bechi
Marina Calderone
Ministra del Lavoro
C
onfagricoltura condanna fermamente
ogni forma di caporalato e sfruttamento.
Lo ha ribadito al tavolo convocato
venerdì scorso al ministero del Lavoro,
alla presenza dei ministri del Lavoro
Marina Calderone e dell’Agricoltura
Francesco Lollobrigida, in cui si è discusso anche
sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro
e della questione della carenza di manodopera.
“L’episodio successo a Latina - commenta il
componente di giunta di Confagricoltura con
delega lavoro Sandro Gambuzza - è un fatto
gravissimo. Non si tratta solo di lavoro nero,
di non rispetto delle regole, ma di mancanza
assoluta dei principi di umanità. E questo getta
un’ombra di discredito sul lavoro agricolo. E
sebbene sia importante evitare di fare generalizzazioni,
perché esiste un’imprenditoria agricola
sana che opera nel rispetto delle regole, occorre
che tutti, istituzioni, imprese, sindacati, organi
di sorveglianza e forze dell’ordine si adoperino
per prevenire ed evitare che in futuro possano
ripetersi fatti del genere. Le leggi ci sono. Bisogna
farle rispettare. E per fare questo serve
un’attività di intelligence attenta, con l’incrocio
delle informazioni già contenute nelle banche
dati a disposizione delle amministrazioni locali
che, se usate correttamente, possono aiutare a
concentrare l’azione ispettiva sulle macroirre-
6 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
Francesco Lollobrigida
Ministraall’Agricoltura
golarità, che mettono a rischio la salute e la vita
dei lavoratori”.
Confagricoltura evidenzia anche il problema della
carenza di manodopera, ormai grave e strutturale,
che porta con sé problemi di produzione e
aggiunge stress alle imprese agricole interessate.
Non è un problema solo agricolo, ma nel settore
primario questo fenomeno assume connotazioni
più gravi e preoccupanti, anche per le caratteristiche
del lavoro agricolo, poco elastico rispetto
ai tempi delle lavorazioni, che spesso dipendono
da fattori estranei dalla volontà dell’imprenditore.
In Italia un terzo della manodopera nel settore
primario è di nazionalità straniera, con una quota
molto elevata di extracomunitari
(circa il 70%).
Purtroppo, l’attuale meccanismo
delle quote non
funziona come dovrebbe
e il numero di lavoratori
che effettivamente arriva
in tempo è molto più
basso rispetto alle richieste
delle aziende agricole:
soltanto il 30% circa di coloro
che vengono selezionati
per venire a lavorare in Italia attraverso questa
riesce effettivamente a raggiungere il Paese. La
programmazione triennale conseguente al cosiddetto
decreto “Cutro”, ed ai relativi provvedimenti
attuativi, ha dato maggiori certezze alle imprese
agricole rispetto ai tempi ed ai numeri delle quote
disponibili. Restano però gravi problemi sui tempi
necessari per il perfezionamento delle procedure,
soprattutto con riferimento ai visti di ingresso, che
in molti Paesi vengono rilasciati dai nostri consolati
in loco con gravissimi ritardi, addirittura dopo
la scadenza di validità del nulla osta al lavoro (6
mesi), come si registra spesso in Tunisia, Marocco,
India, Pakistan ed Egitto. In India addirittura
chiedono ulteriore documentazione non prevista
dalla legge e già in possesso dei nostri ministeri.
“Insomma - spiega Gambuzza - nonostante la programmazione
triennale ed il miglioramento delle
procedure informatiche, l’assunzione di un cittadino
extracomunitario resta una corsa ad ostacoli
dai tempi difficilmente prevedibili. Questo non
giustifica nulla, ma deve spingerci a migliorare il
meccanismo delle quote, anche per garantire trasparenza
ed efficacia delle norme.”
In linea con quanto annunciato nel corso dell’incontro
dal ministro Lollobrigida, Confagricoltura
è pronta a proporre eventuali indicazioni per
emendamenti specifici al Dl Agricoltura, così
come è disponibile a partecipare attivamente
alle iniziative di solidarietà e di attenzione alla
tutela dei lavoratori.
•••
g RINNOVATI I CCNLI PER QUADRI E IMPIEGATI AGRICOLI
Un aperitivo a base di tartare di ombrina, carpaccio d’orata, tartine
con trota affumicata a freddo e caviale è un’esperienza sensoriale
unica, che l’API, l’associazione dei piscicoltori di Confagricoltura,
ha voluto far gustare, a fine convegno, ai partecipanti.
L’aperitivo è diventato un rituale sacro, oltre che un modo per
far assaggiare e conoscere, valorizzandola, la qualità del pesce
allevato in Italia. Al tempo stesso hanno voluto sottolineare
quanto importante siano maricoltura e acquacoltura per il settore
primario. Con le tartare di ombrina in risalto è stata la freschezza
e la delicatezza di questo pesce a carne bianca e soda.
Il carpaccio d’orata, invece, è una vera delizia per il palato, leggera
e sofisticata. Le tartine di trota affumicata a freddo sono
un connubio perfetto tra la croccantezza del pane tostato e la
morbidezza della trota. L’Italia è rinomata per la qualità dei suoi
prodotti ittici e la capacità di trasformarli in piatti raffinati. Uno
dei primati italiani è rappresentato dalla produzione di caviale,
che ha guadagnato riconoscimenti a livello internazionale per la
sua qualità superiore. Allevatori e piscicoltori dell’API, in acque
pure e con tecniche di allevamento all’avanguardia, garantiscono
prodotti ittici eccellenti.
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 7
ELEZIONI UE IL RUOLO DELL’ITALIA
Europarlamentari
e agricoltori
Anche se la nuova
composizione
del PE non comporterà
cambiamenti radicali
rispetto alla precedente,
gli elementi di novità
non mancano
di Cristina Tinelli
A
nche se la nuova composizione del
PE non si discosterà significativamente
da quella anticipata dai media
nelle scorse settimane e non comporterà
cambiamenti radicali degli equilibri
che hanno caratterizzato la legislatura
precedente, emergono alcuni elementi
di particolare rilevanza. I risultati dei partiti di
estrema destra in Francia e Germania, oltre ad
avere indotto Macron a indire elezioni anticipate
e avere fortemente indebolito il governo
tedesco, rischiano di avere conseguenze importanti
anche sulla definizione della futura Commissione
Europea, a partire naturalmente dalla
maggioranza necessaria per eleggere il futuro
Presidente, tanto in seno al Parlamento che al
Consiglio Europeo.
Nonostante, infatti, le tre principali famiglie politiche
europee, PPE SD RE, escano dal voto con
una maggioranza sulla carta ampiamente sufficiente
(399 con soglia minima fissata a 361), le
divisioni interne e il fisiologico tasso di “cecchini”
registrato nel 2019 con la formazione della
cosiddetta “maggioranza Ursula” suggeriscono
caldamente di aprire ad una quarta forza politica,
esercizio particolarmente complesso a causa
dei noti veti incrociati. Sul fronte del Consiglio,
l’indebolimento dei due leader che avrebbero
dovuto orientare le scelte del Vertice Europeo di
fine mese dedicato alle candidature apicali della
futura governance dell’Unione Europea potrebbe
aggiungere un ulteriore elemento di criticità
e incertezza. Altri governi europei, peraltro,
escono malconci da queste elezioni, ad esempio
il Belgio, ma non solo. Per questo, il governo
italiano, che ha dato prova di stabilità e addirittura
di consolidamento con il risultato delle
elezioni europee, potrebbe e dovrebbe prendere
la leadership e guidare la transizione verso la
formazione del nuovo Collegio dei Commissari.
Un secondo elemento da tenere in considera-
8 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
La sede del Parlamento Ue
a Strasburgo
zione è il ruolo che giocheranno gli eurodeputati
che al momento non appartengono a nessuna
famiglia politica, vale a dire i cosiddetti “non
iscritti”, che sono praticamente raddoppiati soprattutto
per la fuoriuscita di Afd dal gruppo
Identità e Democrazia e l’elezione di deputati
non aderenti attualmente a nessun gruppo. Un
centinaio abbondante di eletti che potrebbe infatti
entrare a fare parte di alcuni gruppi esistenti
oppure dare vita a
La presidente uscente
della Commissione Ue,
Ursula von der Leyen
nuovi gruppi politici.
Il posizionamento del governo
Meloni in questo
quadro frammentato influenzerà sicuramente il
peso dell’Italia nell’emiciclo di Strasburgo. Nella
legislatura 2019/2024 abbiamo, come sistema
Italia, sofferto di una certa marginalizzazione,
poiché più della metà dei nostri rappresentanti
era fuori dalle tre grandi famiglie (popolare, socialdemocratica
e liberale) che si sono suddivise
le cariche apicali e hanno governato l’Europa.
Ora, il lieve rafforzamento di Forza Italia e la
tenuta del PD, dove la delegazione italiana potrebbe
diventare la più numerosa, sicuramente
costituiscono in tal senso un risultato importante,
in parte oscurato, tuttavia, dal fallimento dei
progetti centristi di Renzi e Calenda che implica
una totale assenza italiana nel gruppo Renew
Europe. Ma non è assolutamente sufficiente:
soltanto un terzo dei nostri eletti siederà negli
scranni delle forze politiche che continueranno
a dettare la linea politica dell’UE.
Anche per questa ragione, sarà fondamentale
che il gruppo politico del quale fa parte il partito
della premier, ECR, riesca a mitigare il peso
delle componenti nazionali più radicali per essere
accettato dalle altre forze politiche più rappresentative
e provi a ritagliarsi un ruolo significativo,
soprattutto ora che il centro di Renew
Europe è stato ridimensionato (-23 rappresentanti),
soprattutto in seguito al crollo del partito
di Macron. L’Italia ha quindi la possibilità
di giocare un ruolo di primaria importanza nel
“plasmare” le istituzioni europee: Parlamento,
Commissione e Consiglio. E auspichiamo che
si adoperi in tal senso per contribuire all’obiettivo
di affidare al Commissario all’Agricoltura
il ruolo di vicepresidente al fine di rafforzare il
posizionamento del settore come asset strategico
nei prossimi anni.
•••
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 9
ELEZIONI UE QUALE GREEN DEAL
Un patto
da rivedere
Molti i provvedimenti
in sospeso. Preoccupazione
per la nuova proposta
di regolamento sul
“Ripristino della Natura”
I
l nuovo Parlamento europeo dovrà prendere
alcune importanti decisioni sui temi
ambientali. In programma c’è la presentazione
di un nuovo progetto legislativo
sui fitofarmaci, dopo il ritiro formale della
proposta che prevedeva di ridurre l’utilizzo
del 50% in media entro il 2030. Attesa anche
la revisione della normativa sulle emissioni industriali
che si estende anche al comparto agricolo.
Di recente, sono stati resi più pesanti e
onerosi gli obblighi a carico degli allevamenti
di suini e avicoli. Va poi raggiunta l’intesa per
inquadrare le tecniche di evoluzione assistita
(TEA) nell’ordinamento dell’Unione. Intanto
nei giorni scorsi è stata approvata dal Consiglio
Ambiente della Ue la proposta di regolamento
europeo sul ‘Nature Restoration Law’. Il provvedimento
suscita preoccupazione in Confagricoltura,
perché compromette di fatto il potenziale
produttivo del settore primario.
La confederazione aveva più volte segnalato che
molte delle richieste e degli oneri previsti dalla
proposta trovavano già attuazione in altre norme
e che questa legge avrebbe solo aumentato
le incombenze per gli agricoltori, compromettendo
ancora una volta la produttività, quindi
la sicurezza degli approvvigionamenti e prezzi
equi per i consumatori. Nonostante i miglioramenti
al testo rispetto alla prima stesura, in
linea con quanto auspicato dalla Confederazione,
il testo rimane insoddisfacente poiché non
tutela la superficie agricola e non prevede fondi
adeguati a raggiungere gli obiettivi fissati.
Confagricoltura ringrazia il governo italiano
per aver evidenziato, in sede di Consiglio Ue,
i limiti del regolamento che aumenta gli oneri
amministrativi per il settore primario, e aver affermato
la necessità di un’ulteriore riflessione
su come limitare gli impatti negativi per l’agricoltura.
Determinante è stato il voto dell’Austria,
che ha cambiato posizione con il sì del ministro
dell’Ambiente, Leonore Gewessler. A seguito di
questo pronunciamento, il governo austriaco ha
annunciato di voler ricorrere presso la Corte di
Giustizia europea per chiedere l’annullamento
del voto, contrario alle indicazioni originali.
Per Confagricoltura è fondamentale, che le iniziative
della UE per la lotta al cambiamento climatico
siano inquadrate nel contesto globale.
L’obiettivo strategico della neutralità climatica
non è in discussione, ma vanno radicalmente
cambiate le modalità operative del Green
Deal. I fatti hanno dimostrato che la via del
fondamentalismo genera forti contrapposizioni
e non arriva da nessuna parte. L’alternativa
è rappresentata dagli investimenti per la
diffusione delle innovazioni tecnologiche. Le
imprese vanno messe nelle condizioni migliori
per raggiungere gli obiettivi fissati in materia
di sostenibilità ecologica. Stando ai dati della
Commissione, le emissioni inquinanti dell’Unione
incidono solo per il 7% sul totale mondiale.
Le emissioni dell’intero settore agricolo
pesano per meno del 12% su quelle complessive
dell’Unione. (gb)
•••
Il ministro austriaco per l’Ambiente, Leonore Gewessler
con il suo omologo italiano, Gilberto Pichetto Fratin
10 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
IL LUTTO
Cesare Tabacchini ci ha
lasciato all’improvviso, senza
dirci perché. Se ne è andato
un professionista, uno dei
più profondi conoscitori
dell’agricoltura, italiana,
europea e mondiale.
Ma per chi scrive
se ne è andato soprattutto
un amico
di Gabriella Bechi
U
n collega, un professionista, uno dei
più profondi conoscitori dell’agricoltura,
italiana, europea e mondiale,
ma per chi scrive soprattutto un amico.
Cesare Tabacchini ci ha lasciato,
all’improvviso, senza dirci perché. Si,
per lui questa parola non esisteva, nel senso
che c’era sempre una risposta a tutti i perché
che noi gli sottoponevamo.
Eravamo amici prima che la nostra avventura in
Confagricoltura iniziasse. Anzi, la sua era appena
iniziata, dopo aver rinunciato ad un importante
incarico nella diplomazia, e io, legata ad un
profondo affetto a quella che poi sarebbe diventata
sua moglie, Patrizia Fiorelli, dopo poco, nel
1984, sono entrata in Confagricoltura per occuparmi
della comunicazione.
Cesare era l’assistente dell’allora direttore generale
Rinaldo Chidichimo, che aveva visto in lui,
seppur giovanissimo, una grande risorsa per la
Confederazione. Una scelta lungimirante per
quei tempi, un investimento in un giovane che
in breve tempo riuscì a scalare tutte le vette della
carriera. Certa di dimenticarmene qualcuna,
direttore dell’Economico, della Comunicazione,
della Segreteria di presidenza. Ma, soprattutto
“mentore”. Credo che tutti, quelli che più o
meno hanno la mia età, sono cresciuti all’ombra
di Cesare: un’ombra protettiva, mai ingombrante,
che però sapeva darti direttive e grandi libertà.
Addio
Cesare
Per me, che con Cesare ho condiviso viaggi e
passioni, il segreto è questo: prendeva tutto sul
serio, da una partita di tennis a Casal Palocco
ad una sciata a Saint Moritz; da un weekend a
Porto Santo Stefano a un safari in Tanzania; da
un concerto durante l’Estate Romana a un bagno
a Ostia o una uscita in barca nella splendida e
amata Puglia in cui si era ritirato con Patrizia,
che in quella terra era nata, da qualche anno;
da una relazione per il presidente di turno a un
articolo per Mondo Agricolo.
Come la sua passione per l’agricoltura e il suo
attaccamento per la Confagricoltura, che aveva
lasciato per proseguire la sua brillante carriera
a Bruxelles, ma che non aveva mai dimenticato;
tanto da ritornare, una volta andato in pensione,
per mettere a disposizione dell’Organizzazione
le sue competenze. Mi piace ricordarlo
così: un punto di riferimento per tutti, presidenti,
dirigenti, colleghi più anziani come me; ma
anche per tutti i giovani che oggi sono in Confagricoltura,
che forse non lo hanno conosciuto
personalmente, ma che negli ultimi anni lo hanno
visto nel Palazzo. Non dimenticheremo mai
il suo esempio.
•••
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 11
L’INCONTRO FISCO
Le condizioni
per la crescita
Riforma fiscale e sviluppo
delle aziende agricole
innovative, Lollobrigida
e Leo a Palazzo Della Valle
per un confronto
con il settore primario
di Anna Gagliardi
“L
a
dei cambiamenti dell’agricoltura stessa significa
stabilità fiscale è un elemento
di competitività per le imprese
agricole. Avere attenzioni da parte
del governo attraverso decreti
e misure di attuazione della riforma
fiscale che prendano atto
costruire insieme un percorso di crescita per il
settore”. Così Massimiliano Giansanti, presidente
di Confagricoltura, ha aperto l’incontro organizzato
il 19 giugno scorso a Palazzo della Valle
con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida
e il viceministro dell’Economia Maurizio
Leo, dedicato alla riforma fiscale e allo sviluppo
delle attività agricole innovative. Sono state
prese come esempi i casi dell’acquacoltura, con
l’API e il suo presidente Pier Antonio Salvador,
e delle vertical farms, con Planet Farms e il suo
CEO Luca Travaglini.
“Stiamo vivendo una stagione difficile - ha continuato
Giansanti -. Il cambiamento climatico,
gli effetti del mercato, l’inflazione, la guerra alle
porte dell’Europa: in una situazione come questa
dobbiamo avere il coraggio di fare proposte,
cosa che abbiamo fatto in questi mesi. E il governo
ha dato le risposte che le imprese si aspettavano.
Non dimentichiamoci mai che più alto
è il costo di produzione di un alimento, maggiore
sarà il prezzo che consumatori sopporteranno.
Quindi, in
questa dimensione,
il governo ha fatto
delle scelte molto
pragmatiche, molto
ragionate e che garantiscono
stabilità
agli agricoltori in
un quadro di com-
12 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
petitività di impresa.
Ed è ciò che noi
chiediamo al nostro
Paese: essere messi
in condizioni di essere competitivi sui mercati”.
Le norme che il governo sta introducendo sono
finalizzate ad allineare la disciplina civilistica e
quella fiscale con un focus specifico alle nuove
tipologie di agricoltura. È il caso delle prime
modifiche all’Irpef, che recepiscono le richieste
di Confagricoltura a favore delle imprese: la riconduzione
ai redditi agricoli dei proventi che
possono ricavarsi dalla cessione di beni materiali
e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti
climatici e dalla tutela dell’ambiente,
come i certificati di crediti di carbonio per la
cattura della CO2 attraverso l’utilizzo delle nuove
tecniche dell’agricoltura rigenerativa.
Altro caso è il riconoscimento del principio della
riconduzione al sistema della tassazione agricola
di attività collegate allo svolgimento di cicli
biologici di carattere vegetale, come le vertical
farms, anche per raggiungere gli obiettivi della
transizione green e della sostenibilità ambientale.
A riguardo, molto importante è la misura
varata che adegua le norme fiscali del testo
unico delle imposte sui redditi (TUIR) a quelle
dell’articolo 2135 del Codice Civile attraverso lo
svolgimento di un ciclo biologico, anche in ambienti
chiusi, di colture idroponiche, aeroponiche,
etc., entro determinati limiti.
L’associazione dei piscicoltori (API) ha confermato
che l’attenzione nei confronti dell’acquacoltura
italiana sostenibile è stimolante per il
comparto, anche a fronte dei positivi provvedimenti
già assunti. Fondamentale, per il presidente
Salvador, l’incontro nella sede di Confagricoltura:
l’acquacoltura rappresenta un asset
di primo livello del settore primario, con produzioni
di elevata qualità, salubrità e sempre
maggiore sostenibilità ambientale. Sforzi che il
comparto sta portando avanti e che richiedono
misure specifiche per accompagnare la crescita
del settore.
Per il viceministro Leo, nel settore agricolo riveste
grande importanza l’innovazione: “Pensiamo
ad esempio alle vertical farms, alle attività
idroponiche, che, sino all’approvazione
di questi testi normativi, generavano una tassazione
molto più pronunciata, quindi come
reddito d’impresa. Oggi li riportiamo nell’alveo
dell’attività agricola. Questo perché siamo ben
consapevoli che è
un settore strategico
della nostra
economia. Se noi
associamo a interventi di natura fiscale anche
misure volte all’investimento, all’innovazione,
riusciamo a realizzare qualcosa di sicuramente
positivo per tutti”.
“Nel G7 la presidente Meloni ha sottolineato
l’importanza della sicurezza alimentare garantita
dalla qualità dei prodotti - ha aggiunto il ministro
Lollobrigida. - Questo nonostante l’Italia
non abbia nel suolo la sua risorsa principale,
caratteristica che si compensa con la capacità
di trasformazione, di produzione e di possesso
di strumenti che permettono un miglioramento
anche dei quantitativi e della qualità”. Questo
è l’obiettivo che ci poniamo e di fatto anche i
dati delle esportazioni che stanno emergendo
sono esaltanti”. Folta la partecipazione degli imprenditori,
provenienti da tutta Italia, all’appuntamento
di oggi: “L’alto livello di confronto - ha
chiuso il direttore generale di Confagricoltura,
Annamaria Barrile - ha ulteriormente evidenziato
l’impegno della Confederazione per lo sviluppo
del settore primario e dell’agroalimentare
in Italia e all’estero”.
•••
g L’ORIGINALE APERITIVO OFFERTO DA API
Un aperitivo a base di tartare di
ombrina, carpaccio d’orata, tartine
con trota affumicata a freddo
e caviale è un’esperienza sensoriale
unica, che l’API, l’associazione
dei piscicoltori di Confagricoltura,
ha voluto far gustare, a fine
convegno, ai partecipanti.
L’aperitivo è diventato un rituale sacro, oltre che un modo per far
assaggiare e conoscere, valorizzandola, la qualità del pesce allevato
in Italia. Al tempo stesso hanno voluto sottolineare quanto importante
siano maricoltura e acquacoltura per il settore primario.
Con le tartare di ombrina in risalto è stata la freschezza e la delicatezza
di questo pesce a carne bianca e soda. Il carpaccio d’orata,
invece, è una vera delizia per il palato, leggera e sofisticata. Le tartine
di trota affumicata a freddo sono un connubio perfetto tra la
croccantezza del pane tostato e la morbidezza della trota. L’Italia
è rinomata per la qualità dei suoi prodotti ittici e la capacità di trasformarli
in piatti raffinati. Uno dei primati italiani è rappresentato
dalla produzione di caviale, che ha guadagnato riconoscimenti
a livello internazionale per la sua qualità superiore. Allevatori e
piscicoltori dell’API, in acque pure e con tecniche di allevamento
all’avanguardia, garantiscono prodotti ittici eccellenti. (et)
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 13
EMERGENZA UMANITARIA FOOD FOR GAZA
Mobilitazione
Anche Palazzo della Valle
si è attivato per il piano
della Farnesina di invio
di cibo alle popolazioni
della Striscia.
Sono 31 le tonnellate
di prodotti agroalimentari
raccolte grazie ai territori
della Confederazione
e al sostegno della Onlus Senior
di Gabriele Zanazzi
14 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
C
onfagricoltura, la più antica e importante
organizzazione agricola in Italia, ha
prontamente aderito e prestato il proprio
sostegno all’iniziativa avviata dal
ministero degli Affari esteri e della Cooperazione
internazionale denominata
“Food for Gaza”. Il progetto umanitario, nato lo
scorso marzo per volontà del vicepresidente del
Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio
Tajani, mira a promuovere un’iniziativa umanitaria
- coordinata con FAO, Programma alimentare
mondiale (PAM) e Federazione Internazionale
della Croce Rossa
e della Mezzaluna
Rossa (FICROSS)
- volta ad agevolare
l’accesso degli
aiuti alimentari,
alleviare le sofferenze
della popolazione
locale e
Angelo Santori
Presidente di Senior
L’Età della Saggezza Onlus
garantire la sicurezza alimentare nella Striscia
di Gaza. In un momento di crisi geopolitiche che
scuotono il mondo ciascuno è chiamato a fare la
propria parte. L’Italia e il governo hanno quindi
deciso di non rimanere meri osservatori della
tragedia che sta colpendo la Striscia di Gaza,
dove 2,2 milioni di persone (l’intera popolazione
di Gaza) sono costantemente in una situazione
di insicurezza alimentare acuta.
“Quando il MAECI ci ha chiesto di supportare
l’iniziativa umanitaria coinvolgendo le nostre
imprese associate per raccogliere donazioni
da spedire sulla Striscia ci siamo immediatamente
attivati”, così il presidente di Confagricoltura,
Massimiliano Giansanti, aveva commentato
l’adesione della Confederazione a
“Food for Gaza”.
La Confederazione si è mossa subito anche sul
territorio, attraverso la rete capillare di sedi provinciali
e regionali. Dal Nord al Sud del Paese,
diverse imprese agricole e agroalimentari hanno
risposto positivamente all’iniziativa. Sono state
infatti oltre 31 le tonnellate
di prodotti agroalimentari -
tra cui riso, pasta, pomodori
pelati e sale - che la Confederazione
ha donato per la
missione umanitaria, grazie
anche al supporto fornito dalla
Onlus Senior ad essa legata.
“Quando Confagricoltura ci ha
coinvolti nel progetto Food for
Gaza avviato dal ministro Tajani - ha affermato
Angelo Santori, presidente di Senior L’Età della
Saggezza Onlus - siamo stati onorati di poter
offrire il nostro concreto sostegno per la buona
riuscita dell’iniziativa umanitaria più importante
da quando è scoppiato il conflitto armato nella
Striscia di Gaza. La nostra Onlus c’è e ci sarà, insieme
a Confagricoltura, per proseguire l’azione
di sostegno alimentare e per mettere in campo
ogni azione utile per alleviare almeno in parte le
sofferenze di quelle popolazioni ormai stremate
da molti mesi”.
Purtroppo, l’iniziativa ha subito alcuni
rallentamenti dovuti alla difficile situazione
bellica che imperversa nell’area
interessata dall’operazione umanitaria.
Ma grazie alla collaborazione del
Sistema Italia e alle costanti intermediazioni
del MAECI, il progetto Food
for Gaza ha ottenuto l’autorizzazione sia
israeliana, sia il parere favorevole dell’Autorità
nazionale palestinese, con l’accesso a Gaza
tramite il corridoio umanitario giordano con
partenza dal porto marittimo di Brindisi. Il ringraziamento
di Confagricoltura va direttamente
alle aziende che hanno manifestato questa
grande generosità per un popolo piegato dalla
fame. Le derrate alimentari messe a disposizione
da Confagricoltura sono infatti il principale
carico alimentare destinato agli aiuti umanitari
operanti sulla Striscia di Gaza sotto la supervisione
del ministero e della famiglia onusiana
coinvolta nel coordinamento.
L’auspicio è che i prodotti delle nostre imprese,
simbolo dell’eccellenza del Made in Italy e attentamente
ponderate secondo le concrete necessità
alimentari ravvisate a Gaza dagli operatori sul
campo, possano portare sollievo ad una popolazione
civile oppressa dagli orrori della guerra.
Una nobile causa come questa iniziativa del
ministero troverà sempre in Confagricoltura la
massima ed autentica disponibilità. •••
Antonio Tajani
Vicepresidente del
Consiglio dei Ministri
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 15
DIGITALIZZAZIONE NUOVA PARTNERSHIP
L’agricoltura
evolve
Palazzo della Valle sceglie
xFarm Technologies
come partner tecnologico
per la sua piattaforma
di servizi digitali
dedicati alle aziende
socie Hubfarm
agricole in Italia. Si tratta anche della più versatile,
consentendo di lavorare su più di 400
colture diverse.
Un’ulteriore funzione di Hubfarm, fondamentale
per le imprese, è la possibilità di facilita-
C
onfagricoltura a scelto un partner di
prim’ordine nel farm management a
livello nazionale ed europeo: xFarm
Technologies, che vanta una connessione
con 7,5mila macchinari e 7mila
sensori in campo. Con 170mila utenti
registrati in Italia e una crescita di oltre 400
nuovi utenti al giorno, xFarm è la piattaforma
più utilizzata per la gestione delle aziende
16 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
re la gestione delle pratiche burocratiche, dal
momento che la piattaforma offre un canale
diretto con la Pubblica Amministrazione per
la gestione del Fascicolo Aziendale e del quaderno
di campagna. Connessione ai macchinari
e ai sensori installati in campo, utilizzo di
immagini satellitari... Hubfarm è lo strumento
innovativo sviluppato per permettere la pianificazione,
il monitoraggio e l’analisi di tutte le
attività agricole in modo integrato, direttamente
su smartphone o tablet.
“La semplificazione burocratica è prioritaria per
gli agricoltori. Necessitiamo di concentrarci sulla
produzione e snellire le incombenze amministrative.
L’integrazione con i dati della Pubblica
Amministrazione, tramite la connessione diretta
ad AGEA offerta da Hubfarm, è strategica per
una gestione efficiente. La nostra sinergia con
xFarm è il prosieguo di un lungo impegno per
l’attuazione dell’Agricoltura 4.0, ossia dell’informatizzazione
al servizio della sostenibilità economica
ed ambientale”, ha dichiarato Massimiliano
Giansanti, presidente di Confagricoltura.
“Oltre a semplificare la gestione burocratica da
parte di imprenditori e operatori agricoli - aggiunge
Matteo Vanotti, CEO di xFarm Technologies
-, sempre più gravati da incombenze di
tipo amministrativo, Hubfarm supporta l’intero
comparto nel raggiungimento di importanti
obiettivi di sostenibilità ambientale, coinvolgendo
anche le filiere agroalimentari. Un’agricoltura
più efficiente e consapevole non solo
impatta in misura inferiore sull’ambiente, ma
è anche più sostenibile e profittevole
dal punto di vista economico”.
La digitalizzazione delle filiere rappresenta
un ulteriore pilastro della strategia di Confagricoltura
con Hubfarm, garantendo efficientamento,
tracciabilità e analisi dei dati, con benefici
immediati in termini di sostenibilità. Hubfarm si
inserisce così nelle strategie di “Mediterranea”,
l’alleanza tra Confagricoltura e Unione Italiana
Food, promuovendo modelli tecnologici che tutelano
e mirano a internazionalizzare l’ecosistema
agroalimentare nazionale.
•••
Matteo Vanotti
CEO xFarm Technologies
g NGT, RAMMARICO PER IL MANCATO ACCORDO EUROPEO
Gli ambasciatori delle rappresentanze permanenti degli Stati
membri presso l’Unione Europea (COREPER I) non sono riusciti a
trovare un accordo per il mandato negoziale sulla proposta della
Commissione europea relativa alle Nuove Tecniche Genomiche
(NGT - New Genomic Techniques).
Confagricoltura si rammarica di questo ennesimo stop per un
settore che garantisce l’unica autonomia strategica dell’Unione
Europea, quella alimentare, nonostante le numerose difficoltà
che continuano a bersagliare il settore primario. Eventi climatici
avversi, fitopatie e una crescente domanda da parte dei consumatori
sono sfide che possono essere affrontate grazie all’innovazione
e alla ricerca scientifica, come dimostrato da Paesi terzi
che già ampiamente adoperano le Nuove Tecniche Genomiche
in agricoltura.
“L’Italia, grazie al contributo di Confagricoltura, si è dimostrata
all’avanguardia approvando la sperimentazione in campo già
l’anno scorso, in attesa di una legislazione europea più completa
in materia di commercializzazione, che tarda ad arrivare per questioni,
a nostro avviso, ampiamente superabili”, ha commentato
il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
Il nostro auspicio è che la prossima presidenza del Consiglio europeo
possa giungere a una posizione comune per concludere
quanto prima l’iter legislativo di questo dossier fondamentale
per l’agricoltura, italiana ed europea, del futuro”.
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 17
EVENTO CEJA A FIRENZE
Genomica
e futuro
L’innovazione per dare
una strategia sostenibile
all’agricoltura europea
di Elisabetta Tufarelli
150
giovani tra italiani e europei
si sono ritrovati a Firenze
all’indomani delle elezioni
europee per il “Young
Farmers Symposium”, l’evento
organizzato dall’Anga
per approfondire uno dei principi fondamentali
della politica agricola comune, quello di favorire
il ricambio generazionale. Sotto la lente d’ingrandimento
il ritorno alla terra, quasi impossibile per
chi non proviene dal settore. Nonostante siano
numerosi i giovani a cui piacerebbe insediarsi nel
settore primario, in Europa le nuove leve diminuiscono
inesorabilmente e costantemente.
Il primato di paese più “vecchio” in UE è italiano
con il numero di agricoltori junior più basso.
Secondo i dati Eurostat, nel 2020 solo il 5.1%
aveva meno di 35 anni, a fronte del 36% che superava
i 65 anni. Se in Italia mancano le nuove
leve, la situazione non è rosea nemmeno in
Europa con il 6.5% degli agricoltori under 35 e
il 33.2% over 65. Ne consegue che la situazione
è piuttosto grave. La Pac non ha funzionato
come avrebbe dovuto ed è necessario, in qualche
modo, invertire la rotta per garantire la sostenibilità
e il dinamismo del settore agricolo.
Ma quanto pesa l’innovazione, anche genetica,
per dare un futuro sostenibile all’agricoltura
europea? Secondo i giovani di Confagricoltura
moltissimo. Non a caso il focus dell’evento
fiorentino è stato l’impatto positivo delle TEA
sull’agricoltura. Nell’Auditorium della Camera
di Commercio di Firenze, in piazza dei Giudici,
sono stati approfonditi i temi della politica agricola
e dell’innovazione del settore, argomenti
apparentemente lontani, ma profondamente
legati all’ingresso degli under 35 in agricoltura.
Dopo i saluti di benvenuto della Camera di
Commercio, del presidente dell’Unione Provinciale
Agricoltori Francesco Colpizzi e di quello
dei Giovani di Confagricoltura Firenze Clemente
Busi, si è aperto il dibattito: “TEA, finalmente in
campo”, sperimentazione ospitata non a caso a
Pavia in un’azienda associata a Confagricoltura.
“Abbiamo organizzato questo simposio - ha affermato
Giovanni Gioia - perché siamo convinti
della necessità di dare un futuro sostenibile al
nostro settore. Il numero dei giovani agricoltori
sta diminuendo in un contesto agricolo sempre
più complesso. Diventa indispensabile compiere
scelte capaci di favorire concretamente ingresso,
permanenza e partecipazione attiva delle nuove
generazioni nel settore. Per affrontare e risolvere
questa situazione serve impegnarsi concretamente
per facilitare l’accesso al credito, sostenere l’innovazione,
compresa quella genetica, coniugando
produttività e sostenibilità”. Sulla stessa linea
il presidente del Ceja Peter Meedendorp, che ha
sottolineato come proprio l’innovazione possa
essere la chiave di volta per il futuro del settore
e dei giovani, ricordando quanto proprio il Consiglio
Europeo dei Giovani Agricoltori sia attivo
nel campo delle nuove tecniche genomiche.
18 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
L’Anga ha coinvolto nel dibattito ”Tea, finalmente
in campo” alcuni tra i massimi esperti del settore.
Amedeo Alpi vicepresidente dell’Accademia
dei Georgofili, Silvio Salvi presidente della Società
Italiana di Genetica Agraria (SIGA), Lorenzo
Mineri esperto NGT dell’Università di Milano,
Roberto Defez primo ricercatore Istituto di Bioscienze
e Biorisorse del CNR di Napoli, Nicola
Lucifero, professore associato di Diritto Agrario
dell’Università di Firenze e Emma Cogrossi del
comitato di presidenza dei Giovani di Confagricoltura.
I relatori hanno offerto una panoramica
tecnico-scientifica approfondita, condividendo
esperienze e casi di studio in cui le Tecniche di
evoluzione assistita sono diventate realtà attraverso
la sperimentazione in campo. Gli esperti hanno
convenuto come finalmente si stia iniziando
ad abbattere dei tabù ingiustificati, dimostrando il
potenziale delle innovazioni tecnologiche nel migliorare
l’agricoltura: un modello per future iniziative,
non solo sul riso resistente al brusone, ma
anche in altre colture. L’obiettivo, comune a tutti,
è quello di creare un’agricoltura più produttiva,
sostenibile e resiliente, garantendo al contempo
il benessere degli agricoltori e la sicurezza alimentare.
Purtroppo, l’ignoranza è ancora troppo
radicata e il vandalismo al campo sperimentale
(ndr) ne è una dimostrazione. Diana Lenzi, già
presidente Ceja e delegata SDGs Confagricoltura,
ha riassunto ciò che è stato fatto e quello
che è necessario fare per permettere l’ingresso,
ma soprattutto la permanenza di giovani aziende
sostenibili per garantire il futuro dell’agricoltura
in Italia e in UE. Per Confagricoltura i temi
dell’innovazione e della digitalizzazione sono fondamentali
per aumentare la capacità produttiva e
realizzare un’agricoltura europea più competitiva,
soprattutto, come ha affermato nel suo intervento
il presidente confederale Massimiliano Giansanti,
alla luce del complicato scenario attuale, segnato
da inflazione, conflitti, accordi commerciali come
il Mercosur e cambiamenti climatici con conseguenze
difficili da gestire. “Dobbiamo produrre
di più e meglio. Le sfide - ha sottolineato - sono
numerose e richiedono una politica agricola rafforzata.
In questo contesto in cui un’agricoltura
forte è fondamentale per tutti, Paesi e cittadini,
è impensabile passare da incentivi a sussidi”.
La tre giorni fiorentina ha alternato riunioni tecniche
e visite aziendali. Lamberto Frescobaldi,
componente della giunta confederale, ha accolto i
giovani agricoltori al Castello di Pomino, cinquecentesca
tenuta nei Colli fiorentini, dove si producono
vini di altissima qualità premiati già dalle
Esposizioni Universali di Vienna (1863) e di Parigi
(1878). Cuore della testimonianza imprenditoriale
la capacità di portare avanti la tradizione senza innamorarsi
di pratiche obsolete, in modo da valorizzare
anche innovazione e sostenibilità. L’evento
si è concluso alla Fattoria Petroio, ospiti di Diana
Lenzi, già presidente Ceja, che ha spiegaro la sua
visione produttiva attenta al dettaglio e alla qualità,
continuando a fornire uno sguardo d’insieme alle
politiche europee per i giovani agricoltori. •••
g GIANSANTI ALL’ASSEMBLEA DI “FRIENDS OF THE COUNTRYSIDE”
L’assemblea generale di “Friends of the Countryside, dell’European
Landowners’ Organization(ELO), che rappresenta milioni
di agricoltori e stakeholders agricoli in Europa si è tenuta a
Siena. Al convegno“Climate Change: Implications on Business
Models for Landowners” è intervenuto il presidente di Confagricoltura,
Massimiliano Giansanti, che ha evidenziato il clima
estremamente piovoso del Centro-Nord che ha rallentato e
impedito le semine primaverili, contrapposto dalla la preoccupante
siccità del Meridione. Per poter vincere le diverse sfide,
specialmente in ambito alimentare, che attendono l’Unione
Europea nei prossimi anni, per Giansanti è indispensabile eseguire
“un cambio di rotta “ponendo al centro la figura dell’agricoltore.
Al convegno è seguito un workshop dal titolo “Private
Landowners Adapting to Change & Risk”, dove il giovane di
Confagricoltura, Giorgenzo Treves de Bonfili, ha descritto la sua
azienda agricola in provincia di Brescia. “Ho partecipato - ha
detto - a un’esperienza unica, raccontando la mia realtà ad un
pubblico di stakeholder agricoli ampio e variegato. Sonò consapevole
delle molte sfide che attendono gli agricoltori europei.
Ciascuno di noi, secondo le proprie competenze e possibilità,
deve fare la propria parte. Per quanto ovvio possa sembrare, gli
agricoltori devono essere consultati e coinvolti quando si parla
e si decide di agricoltura perché l’agricoltura siamo noi.”
MAGGIO GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 19
RICERCA SCIENTIFICA TEA
Sconosciuti distruggono
le piante di riso frutto
della sperimentazione
dell’UniMi. Radice Fossati:
“Così si compromette
il cammino della
ricerca scientifica”
Il
sabotaggio
Vittoria Brambilla
Scienziata ricercatrice
del dipartimento di
Scienze Agrarie e
Ambientali dell’Università
degli Studi di Milano,
responsabile del
campo sperimentale
vandalizzato
di Gabriella Bechi
C
onfagricoltura ondanna l’atto vandalico
che ha distrutto il campo sperimentale
di riso TEA a Mezzana Bigli, in provincia
di Pavia nell’azienda Cascina Erbatici
di Federico Radice Fossati, imprenditore
lungimirante e storico socio della Confederazione,
che aveva messo a disposizione i propri
terreni per ospitare la semina di un riso capace di
resistere al Brusone, grazie alla ricerca genomica
frutto del lavoro portato avanti per anni con l’Università
di Milano. Un episodio gravissimo, dato che
è stata sabotata la prima sperimentazione italiana
dedicata alle tecniche di evoluzione assistita. “L’atto
vandalico - commenta a Mondo Agricolo Federico
Radice Fossati - va oltre il gesto in sé, poiché
compromette il cammino della ricerca scientifica,
una sperimentazione fondamentale per l’agricoltura
italiana, finalizzata a trovare soluzioni ai cambiamenti
climatici e alle fitopatie che colpiscono
intere produzioni”.
La sperimentazione italiana in campo di
piante migliorante con le Tecniche di evoluzione
assistita (TEA) era partita il 13 maggio
con il trapianto di 200 piante di riso su 28
metri quadri di una risaia, con l’obiettivo di
ottenere un riso meno suscettibile al Brusone,
il fungo “bestia nera” dell’intero comparto.
Una sfida che, grazie all’autorizzazione
alla sperimentazione in campo,
concessa circa un anno fa con un emendamento
al Dl Siccità, sembrava potesse
essere vinta. “Le nostre piante TEA presentano
tre geni disattivati. Sull’efficacia
di uno di essi c’è già la conferma di letteratura
scientifica. La nostra sperimentazione,
quindi, si concentra sugli altri
due geni, su cui noi e i collaboratori
Federico Radice Fossati
L’imprenditore che
ha ospitato il campo
sperimentale nella
propria azienda
abbiamo già ottenuto risultati promettenti
in laboratorio”. A parlare è
Vittoria Brambilla, scienziata ricercatrice
del dipartimento di Scienze
Agrarie e Ambientali dell’Università
degli Studi di Milano che, con il marito, Fabio
Fornara, docente del dipartimento di Bioscienze
dell’UniMi, guida un gruppo composto da giovani
scienziati specializzati nell’uso delle TEA. “Era la
prima volta che delle piante uscivano da un laboratorio
- commenta Brambilla -. La nostra ricerca è
iniziata nel 2017 e appena abbiamo avuto le autorizzazioni
necessarie dal ministero dell’Ambiente
e dall’apposito registro della Commissione Europea,
siamo partiti. È stato buttato via il lavoro di
anni, senza neppure poter stabilire un dialogo con
chi poteva non essere d’accordo, perché tra l’altro
nessuno ha rivendicato l’episodio. Ma non ci
arrendiamo. Andremo comunque avanti, anche se
ora le cose sono più difficili. Ci spingono a contunuare
su questa strada anche i tanti gesti di solidarietà
ricevuti da ricercatori, agricoltori e istituzioni
a tutti i livelli”.
“Un gesto di intolleranza che ci deve preoccupare
- aggiunge Deborah Piovan, presidente della Federazione
di prodotto protoleaginose di Confagricoltura
e divulgatrice scientifica - perché dimostra
che c’è ancora chi sceglie di non sapere, e il non
sapere è sempre una scelta sbagliata. L’agricoltura
ha bisogno della scienza e della ricerca, perché
solo così potrà vincere la sfida della sostenibilità
ambientale ed economica. Esprimiamo tutta la nostra
solidarietà ai ricercatori e a Federico Radice
Fossati, augurandoci che la sperimentazione possa
riprendere e andare avanti e che altre autorizzazioni
per altre piante TEA possano essere presto
concesse dagli organi competenti.”
•••
20 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
CLIMA NUOVI ASSETTI NORMATIVI
Ancora una volta,
tra perdita dei raccolti,
danni alle strutture
e maggiori costi
di produzione,
il conto dei cambiamenti
climatici risulterà
inevitabilmente elevato
N
on è ancora possibile stilare una previsione
accurata in ordine all’ammontare
dei danni agricoli causati dalle
piogge eccezionali che si sono ripetutamente
abbattute nelle scorse settimane
nel Nord Italia. Ancora una
volta, tra perdita dei raccolti, danni alle strutture
e maggiori costi di produzione, il conto risulterà
inevitabilmente elevato. Confagricoltura
evidenzia che sono a rischio i raccolti di mais,
soia e riso. A causa dell’acqua che ha coperto
i terreni, si profila un taglio delle rese per frumento
e orzo. Le preoccupazioni si estendono
anche al pomodoro da industria per mancati
trapianti e probabili danni alle piante già in
campo. Colpite anche le produzioni frutticole e
i vigneti, con il rischio di dover affrontare nei
prossimi mesi un’accelerazione delle fitopatie.
Insomma, a un anno di distanza dalle alluvioni
in Emilia-Romagna, l’agricoltura torna a subire
le conseguenze di eventi climatici estremi, ma
ormai ricorrenti, che richiedono una politica di
continuo adattamento. Dai territori colpiti, ad
esempio, arriva la richiesta di un maggiore impegno
per il rafforzamento e la cura degli argini.
Mentre al Nord le imprese agricole fanno i conti
con l’eccesso di precipitazioni (sono scese localmente
in poco più di due mesi le piogge di un
anno), alcune regioni del Sud - Sicilia e Sardegna
in prima fila - sono alle prese con una prolungata
siccità che ha già provocato pesanti danni alle
imprese agricole e agli allevamenti. In Abruzzo
è già scattato il primo fermo dell’irrigazione nel
Fucino per contrastare la siccità. La produzione
annuale di grano duro potrebbe attestarsi attorno
a 3,5 milioni di tonnellate. Se la previsione fosse
confermata dalle cifre reali, sarebbe il raccolto più
basso da dieci anni. Vanno attivate con urgenza
tutte le misure possibili per il ristoro dei danni e
per la ripresa produttiva, ma non basta. Per Confagricoltura,
il cambiamento climatico impone
l’adeguamento degli assetti nomativi in vigore. A
tal fine, è già stata avviata una riflessione in vista
della presentazione di una proposta di revisione
del decreto legislativo n. 102 del 2004. L’obiettivo
è favorire la diffusione delle polizze assicurative;
ridurre il costo a carico degli agricoltori; puntare
su una più stretta collaborazione tra pubblica amministrazione
e sistema assicurativo per accelerare
le procedure di ristoro dei danni.
Il tema della gestione del rischio va posto anche
a livello europeo. La vigente riserva di crisi della
Pac dovrebbe essere destinata, con una dotazione
accresciuta, a supportare in termini finanziari
le iniziative assunte dagli Stati membri. A fronte
dell’instabilità dello scenario internazionale, la sicurezza
alimentare è tornata ad essere un requisito
strategico. Di conseguenza, la rapida ripartenza
dell’attività produttiva nelle imprese agricole
colpite da eventi climatici eccezionali diventa un
obiettivo comune.
•••
Gestire
il rischio
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 21
CLIMA CONTO SALATO
Agricoltura
K.O.
Nord sotto pioggia battente
e grandine e Sud desertificato.
La mappa dei danni
sui territori
di Paola Castello
L’
andamento meteo anomalo desta forte
preoccupazione negli imprenditori
agricoli. Gli effetti sono evidenti e
purtroppo tangibili. Di seguito una panoramica
delle regioni maggiormente
colpite per fare un quadro, seppure
non esaustivo, comunque indicativo e paradigmatico
della situazione, da cui emerge un’Italia
divisa a metà, tra alluvioni e siccità. In particolare,
al Nord gli eventi climatici estremi si
sono concretizzati in forti precipitazioni, spesso
anche grandinigene, con gravi ripercussioni
sull’attività agricola.
Confagricoltura Piemonte, ad esempio, ha evidenziato
come per mais, soia e riso, si riscontrino,
per via del maltempo, notevoli ritardi nelle
semine e che anche gli appezzamenti già seminati
presentino fallanze per asfissia o presenza
di funghi che hanno colpito l’apparato radicale.
Persino l’accessibilità ai campi per poter effettuare
le lavorazioni è resa complicata dalla saturazione
idrica dei terreni.
La situazione resta fortemente critica per tutte
le produzioni: dalla fienagione agli erbai; dai
cereali autunno-vernini al comparto frutticolo e
vitivinicolo, quest’ultimo colpito pesantemente
dalla Peronospora. Anche per l’apicoltura si registra
un’annata anomala, con perdite stimate
dal 75/80%.
Confagricoltura Lombardia ha segnalato problemi
analoghi a quelli del Piemonte, per l’eccesso
di precipitazioni che sta determinando un ritardo
nelle semine e la necessità di risemina. Le
criticità riguardano le coltivazioni di mais (per
le quali si stima un calo produttivo del 30%);
quelle di cereali autunno-vernini, che hanno subito
allettamenti in tutta la regione; di riso e la
soia (in particolare per quest’ultima si registrano
ritardi nelle semine con punte dell’80% in
provincia di Mantova). Problemi si riscontrano
anche per il pomodoro, soprattutto per quello
da industria, per cui si stima un calo produttivo
del 30%; per i prati avvicendati, con un foraggio
che peggiora in qualità giorno dopo giorno; per
il miele d’acacia, la cui raccolta è quasi compromessa
completamente, soprattutto in provincia
di Varese. Asfissia, diffusione di fitopatie, ritardi
nelle semine per l’eccesso d’acqua, tratteggiano
un quadro davvero preoccupante.
Anche le produzioni agricole del Veneto hanno
risentito delle piogge, straordinarie per durata,
quantità ed estensione, ma anche delle gelate
notturne prolungate e delle grandinate di calibro
medio/grande che hanno colpito la regione.
Anche qui si riscontrano pesanti ritardi nelle semine,
soprattutto per mais e barbabietola da zucchero;
laddove invece la semina era stata fatta, si
è verificata asfissia per eccesso d’acqua; i vigneti
si trovano a fronteggiare la diffusione di malattie
fungine, e la concessione di deroghe nell’utilizzo
di alcuni fitofarmaci ha alleviato di poco il problema,
perché poi si è arrivati ad un esaurimento
delle scorte degli stessi; quanto alla produzione
fruttifera (ciliegie e albicocche soprattutto),
la fioritura è stata pesantemente danneggiata;
criticità anche per l’impollinazione impedita dai
fenomeni climatici straordinari. Grandi difficoltà
sono state riscontrate anche negli allevamenti.
22 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
Anche l’Emilia Romagna, dove sono ancora
evidenti i danni dell’alluvione del 2023, è stata
tra le regioni maggiormente colpite dal recente
maltempo: le forti piogge anomale hanno
impattato pesantemente in modo particolare
sulla produzione di grano, per la quale il 50%
della superficie regionale si è allettata e in alcune
province quali Ravenna, Ferrara e Bologna
anche di più. Temporali, raffiche di vento
e grandinate hanno sferzato il grano proprio
nella delicata fase in cui si determinano peso e
caratteristiche qualitative.
Se il Nord si trova a fronteggiare quantità anomale
di acqua, il Sud è affetto dal problema
opposto: una gravissima scarsità della risorsa
idrica, come ci hanno raccontato Confagricoltura
Sicilia, Confagricoltura Sardegna e Confagricoltura
Puglia.
In Sicilia la situazione si presenta catastrofica:
manca l’acqua, le dighe sono vuote, i fondi agricoli
rischiano di scomparire: la preoccupazione
è grande sia per le coltivazioni, sia per il
patrimonio zootecnico. La Commissione Attività
Produttive della Regione ha esitato favorevolmente
il provvedimento per destinare voucher
per l’acquisto di foraggi agli allevatori siciliani.
Si tratta di 10 milioni di euro, per far fronte alla
carenza di cibo per gli animali. Occorre però
fare presto: interi bestiami rischiano di morire
per l’assenza di cibo e acqua. Le criticità riguardano
in particolare l’agrigentino, Caltanissetta,
il ragusano, ma anche la piana di Catania, dove
si è arrivati purtroppo all’abbattimento di interi
agrumeti. A contribuire a questo scenario desolante
anche la passata cattiva gestione e manutenzione
dei bacini e delle reti irrigue.
Gli effetti del maltempo
sui campi nella provincia
di Piacenza
Anche la Sardegna sta soffrendo
per una penuria d’acqua mai
registrata con simili livelli negli
ultimi 30 anni e che ha iniziato a farsi
sentire da gennaio. La situazione nelle
campagne e nella parte orientale della
regione, in particolare tra bassa Gallura,
alta Baronia e Ogliastra, è sempre più allarmante:
la risorsa idrica è scarsa anche
per gli usi civici. Confagricoltura Sardegna ha
attivato una procedura di rilevazione dei danni.
E nonostante le ripetute segnalazioni, la Regione,
che ne avrebbe potestà, non ha ancora attivato
lo Stato di calamità. Gli agricoltori chiedono
a gran voce anche una programmazione da
parte dei consorzi di bonifica.
Confagricoltura Puglia rileva che il deficit
d’acqua rispetto al 2023 negli invasi che riforniscono
la regione è superiore al 46% circa.
Un calo che rischia di fare arrivare con il contagocce
l’acqua nei campi. Le difficoltà strutturali
e la mancanza di programmazione stanno
creando enormi disagi per gli agricoltori. Le
colture maggiormente colpite sono frumento,
con conseguente scarsissima resa per ettaro;
agrumi e fruttifere, colpiti da cascola dei
frutticini; olivo, cascola in fase di allegagione;
colture ortive, perdita del raccolto o mancata
piantumazione per assenza di acqua; vigneti
(uva da vino e da tavola).
Nonostante la diversità di scenari da regione
a regione (per cui ad esempio sarebbe auspicabile
l’uso dei dissalatori in Sicilia o quello
di impianti specifici contro le gelate notturne
in Veneto), alcuni interventi, sia nel medio, sia
nel lungo termine, sono indispensabili su tutto
il territorio nazionale. Confagricoltura ribadisce
la necessità di investimenti finanziari, legislativi
e infrastrutturali, di una revisione del sistema
assicurativo, ad oggi inadeguato, ma anche di
maggiori investimenti in ricerca e innovazione
per continuare a garantire sicurezza alimentare
e produzioni di qualità e sostenibili, anche economicamente.
•••
Una stalla allagata
a Megliadino
San Fidenzio
in provincia
di Padova
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 23
CLIMA LA GESTIONE DELL’ACQUA
Consumare
responsabilmente
I dati sul consumo idrico
in ambito agricolo forniti
da Agronetwork durante
l’evento “Water Management
nell’agroindustria, per una
gestione responsabile
delle risorse”
di Daniele Rossi
L’
acqua è una risorsa fondamentale per il
benessere dell’uomo e del Pianeta. Ma
non solo. Per l’economia italiana ha generato
complessivamente un valore aggiunto
pari a 367,5 miliardi di euro nel
2022 (considerando ciclo idrico esteso,
impatto indiretto, indotto, gestione in economia
e acqua come input produttivo). Un bene fondamentale
per circa 1,8 milioni di imprese in Italia,
in particolare per il nostro settore agroalimentare,
al secondo posto in Europa per prelievi destinati
al primario, dopo la Spagna: 56% nel periodo
2015-2019, mediamente 4.460 metri cubi per
ettaro con una restituzione al suolo del 93,7%
(fonti: Luiss Business School su base, WEI Eurostat
EIONET, Fondazione Utilitatis (2024); European
Court of Auditors (2021); Istat (2024); The
European House Ambrosetti, 2024). I dati sono
stati diffusi da AgroNetwork - l’associazione fondata
da Confagricoltura, Nomisma e LUISS alla
quale aderiscono un centinaio di medie e grandi
imprese agroindustriali - a Roma nell’ambito
dell’evento “Water Management nell’agroindustria,
per una gestione responsabile delle risorse”,
alla presenza del sindaco della città Roberto
Gualtieri e del commissario nazionale straordinario
per la Siccità, Nicola Dall’Acqua.
Il convegno ha messo in luce i risultati raggiunti
dalle aziende agricole ed industriali alimentari
in tema di risparmio idrico, ma anche l’insieme
degli obiettivi da cogliere in un contesto di cambiamento
climatico, siccità e perdite idriche, oggi
pari a 8,9 miliardi di metri cubi, ovvero il 42,4%
dell’acqua potabile distribuita nelle reti comunali.
Fondamentali per migliorare l’efficienza idrica
del Paese le risorse del PNRR (900 milioni) per
la manutenzione della rete di distribuzione e dei
grandi invasi vetusti, gli incentivi alle imprese e
consorzi per innovare la rete, il recupero dell’acqua
piovana, l’uso delle energie rinnovabili, il
riuso delle acque reflue e la restituzione dell’acqua
all’ambiente.
“È importante che imprenditori, esperti del settore
e rappresentanti delle istituzioni possano
confrontarsi sull’uso consapevole delle risorse.
24 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
L’acqua, in particolare, è un bene prezioso e
fondamentale per l’agricoltura e il settore agroalimentare,
che è un’eccellenza nazionale - ha
dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza
energetica, Gilberto Pichetto Fratin -. Purtroppo,
il territorio è minacciato dai cambiamenti
climatici e l’acqua è diventata la nuova emergenza.
Il mio impegno è volto a razionalizzare il sistema
idrico per i troppi gestori (2.391), mettere
mano al sistema irriguo con tecniche che riducano
i consumi, incrementare il riutilizzo delle acque.
Dobbiamo costruire nuove dighe, fare aree
di raccolta per l’acqua piovana per rilasciarla nei
momenti di siccità, evitare danni quando piove
troppo. Il piano di adattamento al cambiamento
climatico indica le azioni necessarie, ben 361, da
declinare sulle esigenze dei vari territori. Al G7
di Venaria abbiamo sensibilizzato anche gli altri
Paesi, impegnandoli ad istituire una coalizione
sull’acqua. Soltanto attraverso una collaborazione
pubblico-privata che sia sinergica tra tutti gli
attori coinvolti si potrà affrontare con successo
questa sfida epocale”.
Sara Farnetti, presidente Agronetwork, specialista
in medicina interna ed esperta in nutrizione
funzionale ha sottolineato quanto “la sostenibilità
sia un concetto circolare: quello che fa bene al
nostro organismo arreca beneficio anche all’ambiente
in cui viviamo. L’acqua è una risorsa vitale
per il settore produttivo, così come lo è per il
corpo umano. È bene sapere come utilizzarla”.
“La gestione efficiente dell’acqua è un asset irrinunciabile
per il settore primario - ha aggiunto il
componente di giugnta di Confagricoltura, Sandro
Gambuzza -. Oggi, infatti, le imprese agricole
devono fare fronte a fenomeni climatici estremi:
la siccità, da un lato, le alluvioni e le inondazioni,
dall’altro. Per questo, infrastrutture irrigue performanti,
che consentano stoccaggio e dosaggio
dell’acqua, e strategie di contrasto alla dispersione
rappresentano una priorità assoluta, a beneficio
delle imprese e di tutta la comunità”.
Tra le best practice illustrate nella giornata romana,
quella di Heineken Italia, primo produttore
di birra nel Paese (oltre 7,1 i milioni di
ettolitri prodotti nei 4 birrifici sul territorio),
che conferma il percorso avviato più di dieci
anni fa per il risparmio idrico. Nell’ultimo anno,
grazie alle misure di efficientamento messe in
atto, l’azienda ha tagliato 3,8 milioni di ettolitri
di acqua nei suoi 4 birrifici nel 2023 (-13% sul
2022), l’equivalente di 138 piscine olimpioniche.
Dall’avvio del proprio percorso nel 2010, il
Gruppo ha ridotto del 57% i consumi di acqua
per ettolitro di birra prodotta, con totale di 12,8
milioni di ettolitri risparmiati.
“I nostri risultati - ha affermato Alfredo Pratolongo,
direttore Comunicazione e Affari Istituzionali
di Heineken Italia - sono frutto di un impegno
costante nell’ambito del nostro piano di Sostenibilità
Brew a Better World. Come Heineken Italia
stiamo accelerando per raggiungere entro il
2030 obiettivi ambiziosi: azzerare le emissioni di
CO2 in produzione e lavorare sull’efficienza per
ridurre i consumi idrici in tutti i nostri birrifici,
passando dai circa 3,5 a 2,9 ettolitri di acqua per
ettolitro di birra prodotto”.
•••
Sara Farnetti durante il suo intervento al convegno
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 25
CLIMA FORESTE
Il patrimonio
La Strategia nazionale
e gli strumenti per la gestione
delle aree boschive
al convegno del Crea
di Silvia Piconcelli
I
l 12 giugno scorso si è tenuto il convegno
“Sfide forestali in un mondo che cambia”,
che ha rappresentato un’importante occasione
per fare il punto sulla gestione delle
foreste e delle filiere forestali in Italia. Organizzato
dal CREA in collaborazione con
la Rete Rurale Nazionale, l’evento ha visto la
partecipazione di Confagricoltura, tra i diversi
interlocutori e rappresentanti del settore. Nella
giornata si sono ripercorsi i sette anni di lavori
della direzione Foreste guidata dalla dottoressa
Alessandra Stefani. Diversi, infatti, sono stati gli
obiettivi raggiunti in ambito legislativo e di governance,
a partire dalla definizione del Testo
unico in materia di foreste e filiere forestali del
2018, ai diversi decreti attuativi in materia di
pianificazione, viabilità, attività agrosilvopastorali
e formazione degli operatori, fino all’impostazione
della Strategia Nazionale Forestale.
Proprio quest’ultima disposizione, che ha durata
ventennale, è il caposaldo nella definizione
degli indirizzi nazionali per la tutela, la valorizzazione
e la gestione sostenibile del patrimonio
boschivo nazionale e ha fissato otto aree
prioritarie di intervento nelle quali indirizzare
le politiche settoriali; tra queste, in primis, sostenere
le comunità rurali e urbane, migliorare
la competitività e la sostenibilità delle industrie
forestali, proteggere le foreste e migliorare i
servizi ecosistemici, nonché valorizzare prodotti
forestali nuovi e innovativi che generano
valore aggiunto. Tra le azioni previste nella
Strategia, diverse le attività già in fase di realizzazione,
come il nuovo Sistema Informativo
Nazionale Forestale (SINFor), che rappresenta
un collettore digitale di informazioni statistiche,
amministrative, cartografiche e ambientali sulle
foreste italiane, offrendo una piattaforma web
26 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
che integra dati provenienti da varie istituzioni,
regioni e province autonome. Il SINfor, una
volta a regime, sarà costituito dalla carta forestale
italiana, quale strumento georiferito che
raccoglie, armonizza e visualizza informazioni
territoriali sul patrimonio boschivo nazionale
e dal database foreste, che intende offrire una
fotografia periodica dello stato delle foreste italiane,
attraverso una raccolta sistematica di dati
quantitativi e qualitativi.
Alla base del sistema informativo sono stati
definiti oltre 140 indicatori strutturati in sei
ambiti di indagine (Bioeconomia, Gestione forestale,
Patrimonio forestale, Programmazione
e Pianificazione, Risorse finanziarie, Tutela e
Conservazione ambientale) che mirano a fornire
informazioni essenziali per monitorare
l’attuazione della Strategia Forestale Nazionale
e rispondere alle esigenze di reporting a livello
nazionale e internazionale. Nella sessione
pomeridiana del convegno si è tenuta una
tavola rotonda, interamente al femminile, che
ha visto partecipare tutte le rappresentanze
della filiera e ha posto l’accento sulle diverse
priorità per il futuro del nostro patrimonio boschivo.
Tra queste, la necessità di creare filiere
forestali competitive, innovative e partecipate,
sostenute da accordi di filiera e investimenti
specifici. Così come l’importanza di sviluppare
hub logistici e di commercializzazione dimensionati
sulle esigenze delle comunità locali e
la necessità di favorire l’aggregazione ai fini
della gestione selvicolturale delle proprietà
forestali e dell’associazionismo tra proprietari
boschivi, nell’ottica di mettere in rete strumenti,
fornitori di servizi e consulenti. Un altro
tema centrale è stato l’incentivazione e la
valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti
dalle foreste. Le procedure di incentivazione
devono essere chiare e applicabili dai singoli
proprietari, garantendo così un beneficio
economico tangibile per chi contribuisce alla
conservazione ambientale. La tavola rotonda
è stata anche l’occasione per la presentazione
della costituzione della rete “Donne e Foreste”,
un’iniziativa ideata da Confagricoltura
e condivisa con le altre organizzazioni della
filiera che punta a valorizzare il ruolo delle
donne nel settore forestale. Questo progetto,
ancora in fase di avvio, che sarà lanciato ufficialmente
in un momento di scambio previsto
ad Ecomondo prossimo, mira a promuovere
una collaborazione sui temi forestali, attraverso
un approccio inclusivo e una rinnovata
consapevolezza dell’impegno, anche femminile,
all’interno del settore.
•••
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 27
PNRR RINNOVABILI PER L’AGRICOLTURA
Agrivoltaico
come, dove
e quando
Il GSE ha pubblicato
le indicazioni operative
per il fotovoltaico integrato
con la produzione agricola.
Il nuovo bando, che chiuderà
il 2 settembre, è aperto
alle singole aziende
e alle Ati
di Francesco Bellizzi
Il webinar
A sinistra, il responsabile bandi Pnrr del Gse, Federico Mandolini, con il direttore
dell’area Sviluppo sostenibile ed innovazione di Confagri, Donato Rotundo, e la
responsabile clima ed energia, Roberta Papili
A
fine maggio il Gestore dei Servizi
Energetici - GSE ha pubblicato le indicazioni
operative sulla misura Agrivoltaico
finanziata dal PNRR. Complessivamente,
le risorse previste per questa
misura ammontano a 1,1 miliardi che
dovranno sviluppare una potenza installata di
poco più di 1 GW. I fondi dovranno essere assegnati
entro il 31 dicembre 2024 e gli impianti
finanziati dovranno essere realizzati e pronti per
la produzione entro il 30 giugno del 2026. Il bando,
aperto il 4 giugno, chiuderà il 2 settembre.
Le regole operative del decreto agrivoltaico,
pubblicate dal GSE, sono state oggetto di un
webinar tecnico, organizzato dall’area Sviluppo
sostenibile e Innovazione di Palazzo della Valle
e a cui ha partecipato il responsabile dei bandi
PNRR GSE, Federico Mandolini.
Un’occasione, il webinar, utile anche per ribadire
le tante differenze che sussistono tra questa
misura e quella dedicata al Parco Agrisolare.
A partire dal luogo di installazione: il secondo
guarda ai tetti dei fabbricati produttivi delle imprese
agricole, il primo, invece, prevede l’installazione
sui campi a patto che venga garantita la
coesistenza tra produzione di energia e attività
agricola anche attraverso il controllo degli impatti
degli impianti sulla fertilità del suolo e sul
microclima che va a svilupparsi sotto i pannelli.
La continuità agricola e gli altri aspetti, come il
risparmio idrico, saranno monitorati attraverso
strumenti già familiari, come la relazione agronomica
e il fascicolo aziendale. Recupero della
28 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
fertilità e microclima saranno sotto il controllo
di sensori.
Sono due i tipi di incentivi previsti per l’Agrivoltaico:
uno in conto capitale, pari al 40% della
spesa prevista e una tariffa incentivante calcolata
sulla quantità netta di energia prodotta e
immessa in rete. L’eventuale autoconsumo assume
valore solo per la posizione della domanda
in graduatoria. Diverso è il sistema incentivante
dell’Agrisolare, basato, esclusivamente, su un
contributo in conto capitale (fino all’80% nel
caso del II bando) sull’investimento.
Procedure di candidatura e tariffe
I bandi prevedono due procedure: una, di registro
(300 MW di contingente complessivo), a cui
possono partecipare le imprese del settore primario
con impianti di potenza massima di 999
KW; la seconda procedura segue invece il meccanismo
dell’asta (740 MW) e vi potranno partecipare
le Associazioni temporanee d’impresa
(Ati) costituite tra di più soggetti di cui almeno
uno deve essere un operatore agricolo (società
agricola/cooperativa agricola/ecc.).
Il decreto privilegia le aste, che avranno la precedenza
rispetto alle procedure di registro nel
caso in cui ci fosse un esubero di domande.
Requisito importante è che, tra i componenti
dell’Ati non ci siano conflitti d’interesse. “Sono
quindi esclusi i casi in cui l’operatore tecnologico
emetta fattura e l’altro associato provveda a
liquidarla”, ha spiegato il responsabile del Gse.
E ancora. L’agricoltore che fa parte dell’associazione
dovrà avere la disponibilità del terreno.
Le tariffe per gli incentivi alla misura sono due:
la prima per impianti da 1 a 300 kw; la seconda,
per impianti superiori ai 300 kw di potenza. Per
gli impianti previsti nelle regioni del Centro e
del Nord verranno calcolati correttivi della tariffa
di riferimento (che vanno dai 4 ai 10 euro
per ogni MW/ora prodotto e immesso in rete).
Ulteriore differenza rispetto all’Agrisolare è che
l’Agrivoltaico è precluso alle imprese che si occupano
anche di trasformazione del prodotto,
o meglio, deve esserci un operatore agricolo
(produzione primaria) ed un produttore energetico.
Non è posto un limite alla potenza degli
impianti candidabili.
Requisiti dei progetti
La superficie agricola destinata all’attività di coltivazione
e/o allevamento interessata dal progetto
Agrivoltaico dovrà essere pari o maggiore
al 70% dell’estensione totale dell’area interessata
dal progetto. L’altezza minima dei pannelli
dal terreno varia in base all’attività che viene
svolta. Nel caso di attività zootecnica l’altezza
minima dovrà essere di 1,3 metri; nel caso di
colture o attività mista, l’altezza minima sale a
2,1 metri. La produttività elettrica dell’impianto
fotovoltaico dovrà essere pari almeno al 60%
della produzione di un impianto fotovoltaico
standard. La produttività di un impianto agrivoltaico
cresce in alcuni casi specifici: ad esempio
sale del 15% nel caso di pannelli orientabili e di
un ulteriore 15% se bifacciali.
•••
g AGRISOLARE, IN ARRIVO UN TERZO BANDO DEDICATO AL MERIDIONE
Finanziata con 2,35 miliardi dal PNRR, la misura dedicata all’Agrisolare
ha superato il miliardo di risorse già distribuite (1.5
mld dovranno essere assegnati entro giugno 2024). La restante
disponibilità dovrà essere esaurita entro l’anno in corso. Per rispondere
alla grande domanda di incentivi (9mila richieste per il
primo bando e altre 18mila nel secondo), gli 850 milioni di risorse
aggiuntive riconosciuti alla misura Parco Agrisolare (rispetto
ai 1.5 mld iniziali) andranno a finanziare anche un terzo bando
dedicato esclusivamente agli interventi legati alla produzione
primaria (Tabella 1A) nelle regioni del Sud Italia, per rispettare
l’indicazione dell’Unione Europea secondo cui il 40% delle risorse
complessive del PNRR dovrà essere destinato al Meridione.
Questo nuovo bando, dotato di 250 milioni, vedrà la luce a metà
luglio, ha spiegato Mandolini durante il webinar organizzato da
Confagricoltura, e resterà aperto fino a metà settembre. Queste
al momento le previsioni. “Abbiamo scelto di dare più tempo
possibile ai candidati per poter dare risposta a tutte le candidature
avanzate e che sono in attesa per necessità di approfondimento
dei documenti allegati alle pratiche”, ha detto il responsabile
dei progetti PNRR del GSE.
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 29
L’INIZIATIVA TAPPA IN SARDEGNA
Sale marino
nuova agricoltura
Mele: “Il comparto all’interno
delle attività agricole
è un traguardo ambizioso
che può creare
sviluppo economico
e occupazione”
I
l progetto di Confagricoltura “L’agricoltura
coltiva il sale” ha fatto tappa il 4 giugno in
Sardegna, nelle Antiche officine della Salina
Conti Vecchi di Macchiareddu ad Assemini,
in provincia di Cagliari, ottenendo il pieno
appoggio della Regione, così come avvenuto
nelle precedenti tappe in Sicilia e in Puglia.
L’appuntamento sardo ha avuto presenze di rilievo,
a partire dalla presidente della Regione,
Alessandra Todde e dell’assessore all’Agricoltura
Gianfranco Satta, quindi dell’onorevole Salvatore
Deidda, che ha portato i saluti del ministro
dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Prima
uscita ufficiale anche per il neo componente di
giunta confederale, nonché presidente della Federazione,
Paolo Mele. Il percorso a tappe del
programma ha avuto anche per la prima volta la
partecipazione del direttore generale di Confagricoltura,
Annamaria Barrile, che ha introdotto
alla platea le finalità del progetto e, soprattutto,
il lavoro svolto dalla Confederazione in questi
mesi. Padrone di casa, l’amministratore delegato
di Conti Vecchi SpA, Enrico Morgante, insieme
al presidente di ATISALE Spa - Salina Sant’Antioco,
Bruno Franceschini, e il capo progetto,
Ciro Zeno. Folta la rappresentanza dei dirigenti
confederali sardi.
“Partendo dall’obiettivo principale, ovvero il
riconoscimento della salicoltura marina in un
ambito più consono dell’attuale, quello agricolo,
con cui ci sono molteplici similitudini, siamo
30 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
convinti che l’iniziativa rappresenti l’opportunità
di un lavoro ad ampio raggio nell’ambito
dell’organizzazione, della difesa del territorio e
dell’ambiente e della crescita economica delle
nostre imprese, quindi del Paese”. Così il direttore
generale Barrile, che ha anche illustrato il
lavoro della Confederazione: “Abbiamo messo a
punto una proposta di legge che fissa i criteri
normativi di massima relativi all’assimilazione
della salicoltura marina con l’attività agricola
per avere innanzitutto un riconoscimento civilistico
in tal senso. Il presidente Giansanti ha
aperto un dialogo con il governo, in particolare
con il sottosegretario La Pietra, al quale ha consegnato
il documento.
Confagricoltura, tra l’altro, ha recentemente istituito
il ‘Gruppo di lavoro Mare’ proprio partendo
dalla volontà di coinvolgere maggiormente
i rappresentanti della salicoltura marina e considerando
che la blue economy è un comparto
sul quale da diversi anni l’Europa e l’Italia
stanno prestando molta attenzione. L’impegno
di Confagricoltura è stato evidenziato da Alessandra
Todde: “Un progetto importante, un passo
necessario per la nostra isola. La Regione è
al fianco di questo settore strategico, che deve
creare ancora più valore, sviluppo e soprattutto
occupazione”. “Alcune aree del Sud Sardegna
rappresentano ancora oggi, dopo secoli di lunga
tradizione, le realtà a maggiore vocazione
produttiva d’Italia - ha detto Paolo Mele -. Ecco
perché il progetto di valorizzazione punta, in
un futuro non troppo lontano, a inserire questo
tipo di comparto all’interno delle attività agricole.
Si tratta di un traguardo ambizioso, ma non
impossibile da raggiungere, che può creare sviluppo
economico e occupazione”. (ag) •••
g LE SALINE PIÙ GRANDI DELLA SARDEGNA
La Salina Ing. Luigi Conti Vecchi, nella laguna di Santa Gilla a
Cagliari, ha quasi 2800 ettari di estensione. Il sito è affidato dal
2017 al FAI (Fondo Ambientale Italiano) che vi opera in un’ottica
di valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e
ambientale.
La Salina di Sant’Antioco, di proprietà di Atisale Spa (proprietaria
a Margherita di Savoia, in Puglia, della più grande salina
d’Europa), è oggi la principale e più significativa attività produttiva
di sale marino dell’isola, con circa 1500 ettari e una produzione
annua di 180mila tonnellate destinate in buona parte
all’uso industriale.
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 31
ASSEMBLEA DONNE DI CONFAGRI
L’Assemblea
Oddi Baglioni:
“Abbiamo bisogno
di attività imprenditoriali
diversificate, dalla produzione
di cibo, alle energie
rinnovabili”
“L’
agricoltura è e sarà sempre di
più, un settore strategico per
l’Europa. Così come Confagricoltura,
anche noi abbiamo
messo al primo posto l’ascolto.
Richieste, proposte, rapporto
umano concentrato sul prestare attenzione alle
richieste e le proposte che arrivano dal territorio.
La Confederazione punta su imprese agricole
che diventino centro di attività imprenditoriali
diversificate, dalla produzione di cibo, alle
energie rinnovabili, al biometano, fino allo stoccaggio
al suolo del carbonio. E naturalmente in
questa prospettiva il ruolo multitasking che le
donne hanno è essenziale”. Lo ha detto Alessandra
Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura
Donna aprendo, a Palazzo della Valle,
l’assemblea dell’associazione. Si sono affrontati,
durante i lavori, diversi argomenti, tutti in
un’ottica di prospettiva, a partire dal cammino
percorso e dalla strada da fare. “Il nostro impegno
prioritario è la promozione della nostra
attività: produttività, innovazione e attenzione
al mercato - ha continuato - insieme a salute,
sicurezza, tutela del suolo e biodiversità sono i
nostri valori. E, grazie all’intuizione di Confagri-
32 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
coltura Donna Sicilia, abbiamo realizzato il libro
“Le grandi chef in una ricetta”, che abbiamo
presentato alla Camera dei Deputati. Il nostro
obiettivo, con questa pubblicazione, è duplice:
valorizzare l’eccellenza culinaria, con le chef
che hanno accettato di essere nostre ambasciatrici,
e promuovere il lavoro dei produttori evidenziando
la connessione tra agricoltura e gastronomia,
riconoscendo il loro ruolo primario.
Questo nostro impegno forte ci ha permesso di
ottenere risultati molto brillanti, tanto che sia il
ministro Lollobrigida
al momento
della presentazione
in Parlamento,
che il ministro
Urso a Parma
hanno applaudito
alle nostre iniziative”.
Ma le imprenditrici,
come
donne, non possono
prescindere
dall’occuparsi del
sociale. E Confagricoltura
Donna
è sempre stata attiva in questo campo. Basti
pensare al progetto delle Clementine, diventate
simbolo della lotta alla violenza, che anche
attraverso l’utilizzo delle piattaforme informatiche
ha fatto conoscere l’associazione. Il volume
di ricette, attraverso le offerte libere, servirà a
contrastare la violenza alle donne, attraverso
donazioni alla Onlus “Vite senza paura”, presieduta
da Maria Grazia Cucinotta. E l’impegno
contro la violenza di genere si rafforza ancora
con l’accordo firmato, il giorno dell’assemblea
con FIDAPA (Federazione Italiana Donne
Arti Professioni Affari), mentre prosegue, per il
quarto anno, la collaborazione con Soroptimist.
“Il nostro scopo - conclude Oddi Baglioni - è
quello di rappresentare le imprenditrici agricole.
Non possiamo però dimenticare le tante
donne che soffrono e sono uccise. La violenza
va sradicata con forza. Dopo il Covid, il fenomeno
è cresciuto anche, purtroppo, nelle fasce
adolescenziali. Il nostro obiettivo è di fare sempre
più alleanze, per essere sempre più presenti,
anche nelle scuole, coinvolgendo le fasce più
giovani e non lasciare soli i centri antiviolenza”.
Concetta Corallo, presidente FIDAPA, ha sottolineato
l’impegno della Federazione nella promozione
dei diritti delle donne, l’inserimento
e il reinserimento occupazionale. “Siamo attive
nella lotta contro la violenza di genere. Questa
collaborazione con Confagricoltura Donna - ha
affermato - rappresenta un ulteriore passo verso
la creazione di una rete femminile di supporto
solida ed efficace. Lavoreremo insieme per
sensibilizzare e educare le giovani generazioni
affinché la violenza venga definitivamente estirpata
dalla nostra società”.
•••
g IL LIBRO “LE GRANDI CHEF IN UNA RICETTA” AL G7 DI BORGO EGNAZIA
La presidente di Confagricoltura Donna Puglia Elisa Aquilano
è riuscita a donare ai capi delle delegazioni presenti a Borgo
Egnazia, in occasione del G7, il libro “Le grandi chef in una ricetta”.
“Sono orgogliosa di aver fatto conoscere ai ‘grandi della
Terra’ il nostro progetto che, attraverso la pubblicazione del libro,
ha unito grandi chef e agricoltura al femminile”. Dopo l’evento
alla Masseria San Mama di Taranto, quello al Cibus, che
ha riunito Lombardia, Piemonte e Emilia-Romagna, prosegue
la presentazione itinerante in Sicilia. Eventi già organizzati a
Viterbo, Frosinone e Roma. Una straordinaria opportunità per
sottolineare l’impegno dell’imprenditoria agricola femminile e
mettere in evidenza la stretta connessione, troppo spesso dimenticata,
tra la produzione di cibo e le tantissime eccellenze
enogastronomiche.
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 33
RICONOSCIMENTI WELFARE INDEX PMI
L’attenzione
per il lavoro
Tra le realtà premiate
quest’anno dall’indagine
di Generali Italia
per l’impegno nelle politiche
del personale anche tre socie
di Palazzo della Valle:
Tenute Ruffino,
Mastroberardino Soc. Agricola
e Terredora
A
nche quest’anno Confagricoltura è
stata tra le protagoniste del Welfare
Index PMI, l’evento promosso da Generali
Italiae patrocinato dalla Presidenza
del Consiglio dei ministri, dal
ministero delle Imprese e del Made in
Italy e dal ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali. L’elemento fondamentale, offerto dall’indagine
presentata a Roma nel Salone delle Fontane,
è la stretta correlazione tra il fatturato e la
crescita di occupazione, da un lato, e il livello di
servizi offerti ai dipendenti, dall’altro.
Tra le realtà premiate per l’impegno nelle politiche
di welfare dall’evento, arrivato all’ottava edizione,
anche tre aziende socie della Confederazione:
Tenute Ruffino della provincia di Firenze
e Mastroberardino Soc. Agricola e Terredora, entrambe
avellinesi. Con gli imprenditori, presenti
per ritirare i riconoscimenti anche Sandro Gambuzza,
componente della giunta di Palazzo della
Valle, protagonista di un talk organizzato sul
tema su inclusione sociale e welfare di comunità.
“Il Welfare Index PMI e i risultati della sua ricerca
si confermano fondamentali per le imprese
del nostro comparto - ha commentato a margine
dell’evento il componente di giunta di Confagri-
34 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
coltura Sandro Gambuzza -. Dai risultati dell’ultimo
rapporto appare evidente come le imprese
abbiano ormai raggiunto un alto livello di welfare
aziendale, estendendolo anche alle famiglie dei
propri dipendenti e alle comunità: dalle politiche
di conciliazione vita-lavoro alla salute e all’assistenza
per i familiari, dalla previdenza integrativa
alla tutela dei diritti e delle pari opportunità”.
Tenute Ruffino, prima classificata nella categoria
“Agricoltura” è un’azienda storica che produce
vino in Toscana. Il premio, ritirato dalla HR
Benedetta Greco, riconosce i diversi interventi
messi in campo: buoni spesa e benzina si affiancano
alla possibilità per i lavoratori di convertire
il premio aziendale in welfare, a cui l’azienda
aggiunge il 10%. L’azienda ha messo a sistema
anche lo smart working di due giorni a settimana
introducendo una maggiore elasticità in caso
di maternità e malattie. La tutela del territorio
da parte di Tenute Ruffino passa attraverso un
impianto fotovoltaico, un parco macchine quasi
completamente elettrico, e un efficiente sistema
di depurazione delle acque.
Tra le aziende selezionate per le loro politiche di
gestione del personale, anche Terredora, presente
all’evento di Generali Italia con il suo fondatore
e titolare, Paolo Mastroberardino. Terredora è
un’azienda vitivinicola storica della provincia di
Avellino e pioniera nel suo territorio nell’applicazione
di contratti a tempo determinato stabilizzati.
Accanto a questa scelta, che punta a consolidare
la permanenza dei dipendenti in azienda
nell’arco di tutto l’anno, ci sono piani formativi
con particolare attenzione al tema della sicurezza
sul lavoro.
Un impianto fotovoltaico alimenta la cantina,
mentre le tecniche colturali non prevedono l’uso
di prodotti chimici. Il rispetto del territorio si
manifesta anche attraverso una stretta collaborazione
con il mondo universitario, con il quale
Terredora collabora da tempo per la sostenibilità
dei processi e la salvaguardia dei vitigni autoctoni,
protagonisti della sua produzione.
Mastroberardino Società agricola è stata invece
vincitrice della menzione speciale “Giovani e
ascensore sociale”, ritirata da Piero Mastroberardino,
titolare e fondatore. Produttrice di vini
radicati nel territorio che la ospita, l’azienda da
sempre porta avanti una politica di grande attenzione
verso le nuove generazioni. Proprio a loro
sono rivolti diversi piani di welfare progettati per
la crescita professionale. Il personale ha a disposizione
programmi di formazione personalizzati,
che spaziano dalla conoscenza della lingua inglese
alle materie tecniche. Con partnership e
tirocini, Mastroberardino porta avanti un dialogo
con il mondo universitario finalizzato anche
all’assunzione di giovani talenti. Grande attenzione
anche per i contesti familiari dei propri
dipendenti, con rimborsi spesa dedicati ai figli
per la copertura dei costi dei libri scolastici, oltre
che con corsi di formazione e viaggi d’istruzione.
Infine, degna di nota la creazione del Museo
d’Impresa Mastroberardino Atripalda. (fb) •••
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 35
PRODUZIONI OSCAR DELL’ORTOFRUTTA
Le migliori
Perla Nera è la vincitrice
di quest’anno. Tra le premiate,
numerose le imprese socie
di Confagricoltura
È
l’imprenditore mantovano Bruno Francescon,
presidente del Consorzio Perla
Nera, e socio di Confagricoltura, l’Oscar
dell’ortofrutta italiana 2024. Francescon,
che ha ritirato il premio anche a nome
degli altri soci del Consorzio, Andrea Peviani
e Sergio Giardina, è stato eletto dalle oltre
100 imprese presenti alla cena di gala conclusiva
dell’evento Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana,
promosso dalla storica rivista di settore Corriere
Ortofrutticolo e organizzato da Omnibus Comunicazione,
nell’esclusiva location dell’Altafiumara
Resort & Spa di Reggio Calabria, a picco sullo
Stretto. Perla Nera è un’unica varietà di anguria
di cui il Consorzio detiene l’esclusiva in Italia.
Viene coltivata in aree selezionate di Sicilia, Puglia,
Basilicata, Lazio, Sardegna, Emilia-Romagna
e nella provincia di Mantova. Più piccola rispetto
ai tradizionali cocomeri, con pochi semi, è stata
premiata dal mercato ed è a tutti gli effetti un
caso di successo.
Nel corso dell’evento sono stati premiati anche
i dieci imprenditori Protagonisti delle copertine
del Corriere Ortofrutticolo. E nella top ten figurano
anche due aziende associate a Confagricoltura:
Ortolanda, realtà fondata a Borgo Grappa di
Latina dall’olandese Willem-Jan Coolbergen, in
Italia da 22 anni, che ha investito sul ravanello,
diventandone il primo produttore europeo. A ritirare
il premio il figlio Melchiorre. COAB, Organizzazione
di Produttori di Corigliano-Rossano,
in Calabria, con 83 soci e circa 1000 ettari di terreni
coltivati, leader nelle clementine. Ha ritirato
il premio il direttore Francesco Casciaro, che si è
aggiudicato anche il premio BPER Banca per la
sostenibilità “Green Innovation 2024”.
36 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
Bruno Francescon
Presidente del
Consorzio Perla Nera
Alberta Nesci, imprenditrice di Reggio Calabria, che
produce vino, olio e bergamotto, ha invece ricevuto
uno dei quattro premi nella categoria Under 35.
È stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca
Gallo, a fare gli onori di casa, insieme ai
vertici delle associazioni nazionali partner. Era
presente, con una folta delegazione di dirigenti
regionali, anche il presidente nazionale di Confagricoltura,
Massimiliano Giansanti, che si è detto
orgoglioso di annoverare tra le imprese associate
numerose eccellenze ortofrutticole. “I premi
attribuiti nell’ambito dei “Protagonisti dell’Ortofrutta”
lo confermano - ha detto - e dimostrano
che si tratta di comparto di cui andare fieri per
la qualità e la salubrità dei suoi prodotti, simbolo
della migliore agricoltura italiana.”
Per la prima volta, all’evento, che si avvale della
partnership di Fruitimprese, CSO Italy, Italia Ortofrutta
Unione Nazionale, Confagricoltura e Fedagromercati,
e, nell’edizione 2024, della collaborazione
della Regione Calabria, sono stati celebrati
anche alcuni prodotti di eccellenza scelti dallo
staff di degustazione del Corriere Ortofrutticolo.
In particolare, per questa edizione 2024, sono stati
identificati 3 prodotti meritevoli di una speciale
menzione. Sono stati così assegnati riconoscimenti
alla “mela dell’anno”, alla “fragola dell’anno” e alla
“arancia dell’anno”.
Erano presenti anche i Consorzi delle IGP e delle
DOP ortofrutticole calabresi: Clementina di Calabria
IGP, Patata della Sila IGP, Cipolla Rossa
di Tropea Calabria IGP, Bergamotto di Reggio
Calabria DOP, Limone di Rocca Imperiale IGP,
Finocchio di Isola di Capo Rizzuto IGP, Cedro
di Calabria DOP, Olio di Lamezia DOP, che hanno
contribuito con i loro prodotti ad innalzare la
qualità e il successo della cena di gala, preparata
dall’executive chef di Altafiumara Resort &Spa,
Antonio Battaglia. (gb)
•••
I vincitori dell’edizione di quest’anno dei Protagonisti dell’Ortofrutta
curato dalla rivista Corriere Ortofrutticolo
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 37
PRODUZIONI QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ
Le nuove
fragole
Il sogno realizzato di Sofia
Micheli: un polo agricolo
orientato all’innovazione
dedicato al settore
ortofrutticolo
di Anja Zanetti
S
ofia Micheli, 28
anni, imprenditrice
agricola a Crespino,
in provincia
di Rovigo, coltiva
fragole in modo
innovativo e sostenibile. Dottoressa
agronoma, con un
master nell’internazionalizzazione
delle Pmi conseguito
all’Università di Padova,
Sofia ha sempre creduto che
l’incontro tra tradizione e
innovazione portasse buoni
frutti. Nel suo caso, prodotti
di alta qualità e grande gusto, realizzati nel
rispetto dell’ambiente e delle persone. Fin da
piccola si muove nell’azienda agricola di famiglia,
aiutando nelle mansioni quotidiane legate
alla coltivazione estensiva di grano, mais e soia,
e all’allevamento avicolo a terra, antibiotic free.
In parallelo, coltiva un sogno tutto suo: realizzare
un piccolo polo di innovazione in agricoltura
nel settore ortofrutticolo. “L’idea nasce un po’
per scommessa, con la voglia di proporre metodologie
all’avanguardia, con l’innovazione e la
sostenibilità come priorità - ci dice al telefono -.
Ho sempre lavorato al fianco dei miei cari, ma a
un certo punto ho sentito il bisogno di dare un
contributo distintivo, per differenziare
l’offerta e trovare
la mia strada all’interno della
nostra attività”.
Nel 2018, Sofia decide, quindi,
di avviare una produzione
di fragole in serra, fuori suolo,
in un ambiente altamente
tecnologico, dal nome “Le fragole
di Sofia”. “La nostra serra
è innovativa, perché permette
di controllare gli apporti e gli
sgrondi dell’acqua di irrigazione,
di gestire la nutrizione
con precisione, di regolare in
parte la temperatura e l’umi-
38 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
dità. In questo senso è anche sostenibile, contenendo
l’approvvigionamento idrico per ridurre
gli sprechi, e limitando l’utilizzo di suolo, grazie a
un sistema di canaline di coltivazione mobili, denominato
“up and down”, che aumenta la densità
di piante coltivate per unità di superficie”. Anche
l’utilizzo dei fitofarmaci è contenuto. “Privilegiamo
gli agenti biologici e gli antagonisti naturali
alternativi alla chimica”. Sobrietà, insomma, per
un prodotto buono, ben fatto e gentile. Senza per
questo rinunciare alla produttività. “Da noi c’è
grande attenzione alle persone. Si lavora in piedi
grazie al posizionamento delle canaline di coltivazione,
sollevate rispetto al suolo”. Oggi le serre
di Sofia consistono in molteplici strutture che coprono
una superficie di 8mila metri quadrati, per
un totale di circa 50mila piante di fragole.
Chiediamo a Sofia un bilancio tra i costi e i benefici
di questo sogno diventato realtà. “I costi di
impianto e di gestione sono maggiori in serra.
D’altra parte, però, la serra permette di allungare
il periodo di raccolta, fino a cinque mesi
all’anno, suddivisi in due epoche: primavera/
estate (da fine aprile a fine giugno) e autunno/
inverno (da fine settembre a fine novembre). Va
anche detto che, riducendo la water food print,
il consumo di suolo e l’utilizzo della chimica, anche
l’investimento è inferiore”. Una sostenibilità
ambientale e sociale che si coniuga con quella
economica.
Il trapianto delle giovani piante avviene in estate,
a luglio, per una prima raccolta autunnale, da
settembre a novembre, e una successiva in primavera,
da aprile a giugno. Nei mesi invernali,
dicembre e gennaio, avviene il riposo vegetativo
con l’ingiallimento delle foglie. A febbraio, è
tempo di dedicarsi alla pulizia delle piante con il
taglio della vegetazione vecchia. La fertirrigazione
viene effettuata giornalmente, poiché il sistema
di coltivazione è fuori suolo su un substrato
di fibra di cocco e perlite. La difesa è eseguita
secondo i criteri della lotta integrata, prevedendo
il lancio di insetti utili, ossia predatori biologici,
l’impiego di prodotti anch’essi biologici e, solo
all’occorrenza, di prodotti chimici qualora indispensabili
per il mantenimento della salute delle
fragole. Sofia propone varietà rifiorenti, principalmente
“Vivara”, e sta sperimentando la qualità
“Edwina”. La produzione annua media è di 0,7
kg per pianta.
Non solo frutta in cestino, ma anche succhi,
smoothies, confetture, liquori e distillati, senza
additivi. “Hai iniziato giovanissima, a 22 anni.
Cosa vedi nel tuo futuro?” le chiediamo. “Per
“Le fragole di Sofia” vedo sempre più tecnologia
al servizio della sostenibilità. Lavoriamo ogni
giorno per migliorare la resa, qualitativamente
e quantitativamente, riducendo gli input produttivi,
grazie a un controllo più puntuale dei
parametri ambientali, attraverso il monitoraggio,
la raccolta dei dati e l’interconnessione. Vorrei
ampliare l’offerta dedicandomi a nuove colture
e divulgare questo piccolo sistema innovativo affinché
possa essere di esempio e ispirazione per
una produzione agricola sempre più sostenibile”.
Strawberry fields forever, per citare i Beatles. E
forse anche qualche novità che ancora Sofia non
ci vuole svelare.
•••
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 39
MAPPAMONDO di Jordan Nash
L’Usda investe 1,5 miliardi
in imprese innovative
U
na delle più
importanti novità
per l’agricoltura
a stelle e strisce è l’annuncio
dell’USDA di un
investimento storico di
1,5 miliardi di dollari per
spingere gli agricoltori
verso pratiche di conservazione
e agricoltura
intelligente per il clima.
Il finanziamento, parte
dell’agenda “Investing
in America” del presidente
Biden e facilitato
dall’Inflation Reduction
Act, intende migliorare
le risorse naturali per
affrontare la crisi climatica.
Ma nel West degli
USA si consuma il 75%
dell’approvvigionamento
idrico del bacino del fiume
Colorado. Il governo
federale, secondo una
recente analisi, paga miliardi
di dollari agli agricoltori
in assicurazioni per
le colture, ma non li aiuta
nell’adattamento ai cambiamenti
climatici. Dal
2017 al 2023, gli agricoltori
della regione hanno
ricevuto 5,6 miliardi di
dollari dal Dipartimento
dell’Agricoltura degli Stati
Uniti (USDA) per perdite
di raccolto causate
dalla siccità. Nello stesso
periodo, l’agenzia ha pagato
521 milioni di dollari
per installare sistemi di irrigazione
efficienti tramite
il Programma di Incentivi
per la Qualità Ambientale,
una delle principali
iniziative di conservazione
dell’USDA.
LA CINA AVVIA APPROFONDIMENTI SULLA CARNE SUINA DELL’UE
La tensione commerciale
UE Cina
annulla gli effetti
positivi della
recente visita
di Xi Jinping in
Francia? Pechino
ha avviato
un’indagine antidumping
sulle
importazioni di carne suina dell’UE, aumentando le tensioni
commerciali dopo l’annuncio di Bruxelles di imporre
dazi sui veicoli elettrici cinesi. Il ministero del commercio
cinese ha dichiarato che l’indagine si concentrerà sulle
importazioni di carne suina dell’UE e durerà fino a un
anno, con una possibile estensione di sei mesi, colpendo
anche la Francia in un momento politicamente sensibile,
di cui la Cina è consapevole.
IL MAROCCO INIZIA A SOFFRIRE UN DEFICIT D’ACQUA
L’agricoltura marocchina, pilastro dell’economia nazionale,
rappresenta circa il 15% del Pil e impiega quasi il
40% della popolazione attiva. Il cambiamento climatico
mette a dura prova l’agricoltura, compromettendo la
sicurezza alimentare del Paese, dopo sei anni di siccità.
Le regioni agricole dell’oceano, dalla pianura di Souss-
Massa alle fertili terre
di Gharb, soffrono
di un allarmante
deficit di acqua con
le riserve idriche
delle dighe a livelli
storicamente bassi e
il sovrasfruttamento
delle acque sotterranee.
Particolarmente
colpiti, agrumi, olive
e ortaggi.
40 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
NOTIZIE DA BRUXELLES di Nicoletta Antelli
di Nicoletta Antelli
I
l 17 giugno il Consiglio dei
ministri Ambiente ha adottato
un orientamento generale sulla
direttiva sulle asserzioni ambientali,
la direttiva sul monitoraggio del suolo
e la direttiva food waste.
PARTENDO DALLE ASSERZIONI
AMBIENTALI, (GREEN CLAIMS),
la normativa proposta dalla Commissione
europea a marzo 2023
stabilisce norme dettagliate sull’attestazione
e sulla comunicazione da
parte delle imprese delle dichiarazioni
ambientali di carattere volontario
ed esplicite. L’obiettivo era quello di
garantire che i consumatori ricevessero
informazioni affidabili, comparabili
e verificabili sui prodotti. A tal
fine, la direttiva introduce una serie di
norme che impongono alle imprese
di stabilire procedure per garantire la
verifica ex ante dell’attestazione da
parte di un verificatore indipendente
e accreditato. Le dichiarazioni oggetto
di verifica riguardano gli impatti,
gli aspetti o le prestazioni ambientali
di un prodotto o dell’azienda stessa
che non sono attualmente disciplinate
da altre norme dell’UE. Fin dal principio,
Confagricoltura aveva evidenziato
l’opportunità di escludere dal
campo di applicazione della direttiva
le imprese agricole che rispettano i
requisiti previsti dai regimi ecologici,
dalle buone condizioni agronomiche
e ambientali e dai regimi di qualità.
Tali richieste sono state accolte nel
testo del Consiglio che prevede una
procedura di verifica semplificata per
le dichiarazioni relative alle misurepreviste
dall’architettura verde della
Politica Agricola Comune.
Ulteriore provvedimento legislativo
europeo adottato di recente è la
DIRETTIVA SUL MONITORAGGIO
DEL SUOLO, volta a sostenere azioni
orientate a raggiungere suoli sani
entro il 2050. La proposta della
Commissione europea stabilisce un
quadro di monitoraggio e di valutazione
dello stato di salute dei suoli,
introducendo una serie di criteri per
la gestione sostenibile all’interno della
UE. Confagricoltura ha sin dall’inizio
condiviso l’obiettivo della proposta
di colmare la conoscenza sullo
stato di salute de suoli UE, mediante
un quadro di monitoraggio uniforme
e semplificato, segnalando tuttavia
alcune criticità della proposta. Le
formulazioni della Commissione e del
Parlamento europei rispetto alla valutazione
del suolo risultavano, infatti,
eccessivamente rigide, prevedendo
scenari di ripristino vincolanti e stringenti
per gli Stati membri. Il testo del
Consiglio, invece, condivide l’ambizione
della proposta, mantenendo
i parametri fisici, chimici e biologici,
ma garantisce la flessibilità auspicata
e necessaria per adattarsi meglio
alle circostanze locali, rispettando le
diversità dei suoli europei.
Infine, tra gli ultimi dossier di interesse
agricolo, è stata approvata la
posizione del Consiglio sulla proposta
di REVISIONE DELLA DIRETTIVA
QUADRO RIFIUTI. Questo risultato
rappresenta un passo avanti significativo
per migliorare la prevenzione
degli sprechi alimentari e perfezionare
la raccolta dei dati. La posizione
adottata dal Consiglio conferma gli
obiettivi di riduzione degli sprechi
alimentari per il 2030 proposti
dalla Commissione: 10% nelle fasi
di lavorazione e produzione, 30%
pro capite nella vendita al dettaglio,
ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie.
Questi obiettivi verranno confrontati
con i livelli del 2020, anno in
cui i dati sugli sprechi alimentari sono
stati raccolti secondo un metodo
armonizzato, sebbene resti aperta la
possibilità per gli Stati membri di optare
per un anno di riferimento tra il
2021 e il 2023, data l’eventuale non
rappresentatività dei dati del 2020 a
causa della pandemia di COVID-19.
È importante sottolineare che la
produzione primaria è esclusa dagli
obiettivi di riduzione degli sprechi
alimentari, un aspetto fondamentale
che Confagricoltura ha sostenuto con
forza. Inoltre, la direttiva prevede la
revisione degli obiettivi entro il 31
dicembre 2027. Confagricoltura ha
accolto con favore questa decisione,
che rispecchia le aspettative e richieste
degli agricoltori.
41 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
PROGETTI EUROPEI FIELDS
Competenze
Fields è un progetto Erasmus
Plus coordinato da
Confagricoltura
con UniTo, ed è dedicato
alla formazione avanzata
degli imprenditori agricoli
su sostenibilità, bioeconomia
e digitalizzazione
di Cecilia Blengino e Camilla Tomao
I
l cambiamento climatico, l’evoluzione di prodotti
e processi, la maggiore complessità delle
catene del valore e la più alta incidenza
di sfide e opportunità basate sulla digitalizzazione
sono solo alcuni degli sviluppi che
spingono il settore agroalimentare verso una
continua innovazione e che portano a un adeguamento
delle competenze e dei profili professionali.
Per affrontare e reagire con successo a questi
fattori, la forza lavoro agroalimentare ha bisogno
di nuove abilità e conoscenze, al fine di garantire
il mantenimento di un settore strategico, competitivo
e sostenibile nel medio e lungo periodo.
È in questo scenario che si sviluppa Fields, progetto
Erasmus plus da 4 milioni di euro composto
da 30 partner di 12 Paesi europei, coordinato
da Confagricoltura, unitamente all’Università di
Torino, dedicato alla formazione avanzata degli
imprenditori agricoli europei in materia di sostenibilità,
bioeconomia circolare e digitalizzazione.
Ormai prossimo alla conclusione - la scadenza è
fissata per il 30 giugno 2024 -, Fields prosegue
con il follow up I-RESTART, sempre un progetto
europeo Erasmus plus da 4 milioni di euro volto a
facilitare il trasferimento di competenze intersettoriali
e intergenerazionali attraverso l’adozione
di una metodologia innovativa di micro-credenziali
e di esperienze di apprendimento sul lavoro
che amplia il progetto Fields aggiungendo i settori
della produzione animale e della veterinaria.
Entrambi i progetti si riconducono all’iniziativa
europea Pact for Skills, lanciata dalla presidente
della Commissione Ue Ursula von der Leyen e dal
commissario al Lavoro e all’Inclusione sociale Nicolas
Schmit a maggio del 2023. L’obiettivo primario
è quello di promuovere lo sviluppo delle
nuove competenze e dell’occupazione non solo
a livello europeo, ma anche su scala nazionale e
locale. Nello specifico, il Pact for Skills favorisce
l’accesso delle imprese a risorse finanziarie e strumenti
di supporto per avviare dei programmi di
formazione e sviluppo delle competenze, nonché
promuovere l’adozione di politiche aziendali inclusive
che favoriscano le pari opportunità e l’accesso
alla formazione per tutti i dipendenti e collaboratori,
indipendentemente dal loro background.
A questi temi si aggiunge la creazione di sinergie
tra le imprese e altre organizzazioni, come centri
di formazione, ricerca accademica, agenzie educative,
istituzioni pubbliche e associazioni del
settore, per creare un ecosistema collaborativo di
42 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
apprendimento e sviluppo delle nuove competenze.
Non ultimo, i progetti mirano alla creazione
di un deposito di moduli formativi multilingue
a disposizione gratuitamente di tutti coloro
che sono interessati a formarsi o ri-formarsi sui
nuovi saperi.
Con Confagricoltura e Unito in qualità di coordinatori,
Fields e I-Restart impegnano il network
europeo a realizzare praticamente il Pact
for Skills, affinché questo sforzo trovi non solo
la nostra base associativa pronta e sensibile, ma
anche l’offerta formativa veramente adeguata ad
affrontare queste sfide globali. Fields ha dunque
individuato dapprima i fabbisogni del settore
agroalimentare ed ha elaborato una strategia europea
e nazionale - National Road Map - che ha
permesso lo sviluppo di Programmi e Training
innovativi condivisi.
LMS: la piattaforma a supporto
del sistema agrifood
LMS (Learning Management System) è la piattaforma
dinamica progettata per Fields, il progetto
Erasmus plus. La piattaforma serve a promuovere
l’innovazione e lo sviluppo sostenibile nei
settori agricolo, forestale e della bioeconomia.
L’obiettivo finale è supportare i gruppi e gli individui
attivi nella silvicoltura, nell’agricoltura e
nella catena agroalimentare nell’acquisizione sia
di competenze tecnologiche, sia di competenze
trasversali essenziali vitali per il successo in questo
settore in evoluzione. È stata sviluppata per
fornire a insegnanti, amministratori e studenti
l’accesso a un sistema unico, affidabile, sicuro
e integrato per la creazione di ambienti di apprendimento
personalizzati. La sua semplicità si
manifesta in un’interfaccia semplice e in risorse
ben documentate, integrate da continui miglioramenti
dell’esperienza di navigazione.
Sotto la GNU (General Public License), la piattaforma
è disponibile gratuitamente, consentendo
agli utenti di beneficiare della sua convenienza,
flessibilità e altri vantaggi; la natura open source
garantisce, inoltre, revisioni e aggiornamenti continui
per soddisfare le mutevoli esigenze degli
utenti. Il programma di formazione è stato meticolosamente
realizzato dall’intero partenariato, il
quale, partendo da un’analisi dei fabbisogni capillare
per identificare le competenze specifiche
da colmare di agricoltori, silvicoltori e consulenti
agricoli negli ambiti di Bioeconomia, Sostenibilità,
Digitalizzazione, Business e Soft skills, ha sviluppato
Figure Professionali (livelli EQF 4 e 5) e
relativi Curricula/Programmi in linea con i sistemi
educativi di ogni Paese e, soprattutto, con il
quadro europeo di referenziazione ESCO.
Sono quattro i moduli di formazione cardine
del programma. Il primo è sulla bioeconomia:
un’esplorazione completa dell’innovazione sostenibile
in agricoltura e silvicoltura, che copre i
principi fondamentali della circolarità economica,
le politiche nazionali e dell’UE e le tecnologie
che danno forma alla bioeconomia. Il secondo
modulo è dedicato alla sostenibilità: un approfondimento
delle pratiche agricole ed industriali
sostenibili, che comprende l’adattamento al cambiamento
climatico, la gestione delle risorse e le
food chains sistemiche. Segue la digitalizzazione:
un excursus dettagliato nella trasformazione digitale
agroindustriale, che fornisce un insieme di
competenze versatili di tipo orizzontale. Il quarto
modulo si concentra su competenze trasversali
(soft skills) e imprenditorialità: un’esplorazione
dello sviluppo personale e professionale, che
offre competenze versatili quali il reporting, la
comunicazione o i business plan, comprese competenze
trasversali essenziali quali, ad esempio,
l’interdisciplinarietà ed il lavoro in staff, fino a
quelle imprenditoriali.
All’interno della Learning Management System
(LMS) viene fornito un percorso di apprendimento
personalizzato, adattato alle esigenze individuali.
Riconoscendo, infatti, i diversi background
e aspirazioni all’interno dell’impresa, il livello
EQF 4 è offerto per i collaboratori in agricoltura
e silvicoltura e il livello EQF 5 per consulenti
agricoli ed industriali, studenti ed imprenditori.
Ogni modulo è ulteriormente segmentato, consentendo
agli utenti di concentrarsi su aree di
interesse specifiche.
Nel programma europeo del Pact for Skills Confagricoltura
ha l’incarico prestigioso di coordinare
i programmi pilota in sette Paesi europei e
realizzare quello in Italia, per altro già avviato,
grazie a Foragri e Fondimpresa che hanno attivato
le due agenzie formative Enapra e Forma
Mentis.
•••
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 43
TURISMO RURALE L’ITALIA DEI CAMPANILI
Valorizzare
il territorio
Il piano di FIIAF e La Sapienza
per la formazione di manager
d’area con l’obiettivo
di mettere a sistema
le potenzialità
delle aree interne
F
ormare manager d’area con l’obiettivo
di mettere a sistema le potenzialità delle
aree interne e dei borghi rurali: nuove
professionalità in grado di coordinare e
promuovere progetti capaci d’integrare
la valorizzazione dei prodotti agricoli
ed enogastronomici, del paesaggio rurale e del
patrimonio per offrire diverse esperienze collegate
alle identità dei diversi territori. Con questo
scopo la Federazione delle Imprese Familiari
di Confagricoltura (FIIAF) e l’Università La
Sapienza di Roma hanno presentato, a Palazzo
della Valle, il loro piano rivolto ai territori interni,
spesso di montagna e collina, distanti dalle
città e dai servizi essenziali.
Il progetto riguarda oltre il 50% del totale dei
comuni italiani, più di 4mila, nei quali vi abitano
quasi 13 milioni di persone, che equivalgono
al 22% della popolazione. I promotori sono
convinti che sono proprio questi territori, fatti
di piccoli e spesso bellissimi borghi, che potrebbero
diventare decisivi per vincere le sfide
future, attraverso progetti virtuosi e di rete capaci
di promuoverli. Non va dimenticato che
proprio dalle imprese agricole, che gestiscono
e mantengono produttive queste aree, viene la
maggior parte di Dop e Igp, parte fondante di
quel patrimonio enogastronomico tricolore che
gli altri Paesi ci invidiano. “L’agricoltura deve
rispondere alla richiesta crescente di politiche
di sostenibilità e di salvaguardia del patrimonio
ambientale. Punto di forza di questo progetto
- ha affermato Annamaria Barrile, direttore generale
di Confagricoltura, in collegamento da
remoto - è il coinvolgimento delle aziende agricole
familiari insieme ad altri stakeholders per
rivitalizzare il territorio”.
Sicuramente, in questi luoghi, occorre migliorare
le infrastrutture, i servizi, creare opportunità
di lavoro e valorizzare il patrimonio culturale e
naturale. FIIAF è certa che occorra partire dal
44 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
concetto di accoglienza, che non si limita ad
ospitare, ma significa mettersi in gioco, rendere
partecipi, coinvolgere, accorciando le distanze.
L’inizio dei corsi, rivolti in prima battuta a dirigenti
e quadri del sistema Confagricoltura e
ai dipendenti delle amministrazioni locali delle
aree interne, è previsto per il prossimo autunno.
“L’obiettivo che ci siamo posti nell’organizzare
questo corso, ha spiegato Carlo Lasagna, presidente
di FIIAF - è quello di formare manager
capaci di creare e gestire reti tra soggetti diversi:
imprese agricole, agrituristiche, enogastronomiche,
artigianali, parchi e istituzioni locali,
Massimiliano Giansanti
e Carlo Lasagna
al tavolo del convegno
in grado di dare valore, integrandole,
attività per la promozione
dei territori. Siamo
orgogliosi di aver lanciato, insieme all’Università
La Sapienza, questo progetto, che ha individuato
proprio nell’accoglienza rurale il mezzo
per preservare le identità delle comunità locali,
creare sinergie, evitando così l’abbandono delle
aree interne”.
Una metà abbondante d’Italia è ricca di risorse
ambientali e culturali che hanno bisogno di una
chance. Il primo passo del percorso di valorizzazione,
secondo gli organizzatori, passa proprio
per i manager d’area. “Da sempre sosteniamo
che fuori dalle città ci sono sempre le imprese
agricole, che sono il presidio naturale sia per il
territorio, che per la tenuta sociale e producono
quelle eccellenze apprezzate in tutto il mondo.
Presentiamo il modello per le aree interne, aree
collinari e montane, zone difficili, per favorire
la costruzione di un legame, anche comunicativo,
tra città e campagna. Questo progetto così
importante di valorizzazione fortemente voluto
dalla nostra FIIAF - ha concluso il presidente di
Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - ha un
valore economico per le imprese e per il Paese,
con una valenza soprattutto sociale”.
L’Italia delle campagne, delle colline e dei piccoli
borghi ha fascino e potenziale: è ricca di
risorse idriche, di boschi e foreste, così come
di beni archeologici, insediamenti antichi, abbazie,
musei, centri di artigianato e tradizioni.
Confagricoltura parte proprio dal concetto di
accoglienza, parola chiave individuata dalle imprese
familiari e dall’Università La Sapienza, per
costruire questo innovativo percorso di studio.
Alla presentazione sono intervenuti, il presidente
Agriturist, Augusto Congionti, insieme
ai docenti della Sapienza Lorenzo Maria Donini
e Luca Reitano, al segretario generale FIIAF
Carlo Rosati e a Silvia Piconcelli della direzione
Politiche sviluppo sostenibile di Confagricoltura.
(et)
•••
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 45
TURISMO RURALE NUOVI SCENARI
Quando
è troppo
A Cuneo l’incontro
“Agricoltura e turismo.
Diritti e doveri
di un binomio vincente”.
Il caso Langhe
C
i sono territori, in Italia, capaci di attirare
turisti da tutto il mondo grazie non
solo alla bellezza del paesaggio, ma
anche alla capacità di garantire elevati
standard di accoglienza in termini di
enogastronomia, qualità delle strutture,
spesso di piccole dimensioni e con grande attenzione
ai particolari, e possibilità di vivere in
modo attivo il territorio. Il Covid ha poi incrementato
sensibilmente la voglia di stare all’aperto,
sviluppando forme di turismo mai così esplorate:
attività sportive o esperienziali “green”, dal
trekking allo yoga in vigna, dalla bicicletta alla
e-bike, e così via.
Bene, ma c’è l’altro lato della medaglia. Alcune
zone soffrono di “overtourism”, un eccesso di
presenza di turisti difficili da gestire sotto diversi
aspetti: non solo per logistica e infrastrutture,
ma anche nel rapporto stesso con la campagna,
con i terreni coltivati e il passaggio sregolato di
biciclette, e-bike o i meno ecologici quad. Capita
in montagna, capita in alcune mete come i
parchi nazionali, i piccoli borghi in aree interne,
alcune località di grande richiamo enogastronomico.
Oltre alle città d’arte di medie dimensioni
o i piccoli comuni sul mare. Ma è un’altra storia.
Tra i luoghi simbolo del bere bene ci sono le
Langhe, fresche del decimo anno di Unesco insieme
a Monferrato e Roero, che in questi anni
iniziano ad accusare eccesso di turismo in determinati
periodi dell’anno. Confagricoltura Cuneo
ha intercettato questo fenomeno e lo ha analizzato
dal punto di vista degli agricoltori, chiamando
al confronto un’altra zona simbolo italiana, le
colline senesi del Chianti, e un pool di esperti e
istituzioni del territorio piemontese in collaborazione
con la Camera di Commercio locale. Il
dibattito, dal titolo “Agricoltura e turismo. Diritti
e doveri di un binomio vincente”, si è svolto il 13
giugno al Castello di Grinzane Cavour e ha visto
un’ampia platea di imprenditori, proponendosi
a tutti gli effetti come primo approfondimento
ad ampio respiro su questo tema.
“I numeri del turismo in Langa, con 670mila arrivi,
un milione e mezzo di presenze e il 57%
di stranieri, raccontano una realtà importante
46 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
per l’outdoor, in particolare per i turisti stranieri
che rappresentano i maggiori ricercatori
di questo tipo di attività”. Bruno Bertero, direttore
dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero,
partendo dai dati ha confermato che queste
zone non sono più ricercate solo per l’enogastronomia,
ma per un’esperienza improntata
allo svolgimento di attività ricreative e immersive
in contesti naturali o rurali, che promuovano
i principi di sostenibilità ambientale, etica
ed economica. Le imprese agricole, che accolgono
con ovvio interesse i turisti, riscontrano
tuttavia alcuni problemi, in caso di overtourism,
di passaggio e attraversamento della proprietà
private, in particolare in bicicletta o in moto,
provocato anche dalla difficoltà a delimitare le
proprietà. Tra le conseguenze, i potenziali incidenti
che possono riguardare scontri con mezzi
agricoli, contatto con prodotti fitosanitari, animali
domestici e da guardiania. Il direttore di
Cuneo, Roberto Abellonio, ha precisato poi che
“servono regole chiare sulla manutenzione e la
sicurezza della sentieristica all’interno di appezzamenti
privati, così come una normativa chiara
per evitare il parcheggio selvaggio in zone
private e lo smaltimento dei rifiuti”. In pratica,
occorre lavorare collegialmente per un turista
più consapevole e informato e un agricoltore
che conosca le regole previste dalla normativa
di riferimento e le opportunità del connubio tra
agricoltura e turismo.
Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura
Toscana e dell’Unione di Siena, ha confermato
che nel rapporto e le relative criticità tra
turismo e agricoltura è importante “indirizzare
il confronto verso una responsabilità collettiva,
con una programmazione condivisa tra enti e
amministrazioni, evitando di sobbarcare di obblighi
gli agricoltori, ma semmai condividendo
oneri ed esigenze tra le parti”.
Dal punto di vista legale la questione è complessa:
“È chiaro - ha affermato l’avvocato Jacopo
Morra, del Foro di Cuneo - che se da un lato
la proprietà è il diritto di godere e disporre in
modo esclusivo, chiudere ed impedire l’entrata
a soggetti terzi di un terreno, della vigna, di
un’abitazione, dall’altro il proprietario che vede
un turista entrare nel proprio fondo non recintato
non è tutelato completamente dal punto di
vista penalistico: il diritto non prevede infatti
infrazioni per l’esclusivo passaggio in beni immobili
o terreni”. I sentieri, inoltre, sono un problema
di diritto abbastanza complicato, perché
hanno spesso un’origine incerta o risultano di
natura pubblica: “Difficile definire di chi sia la
responsabilità in caso di incidenti”, ha avvertito
il legale. Parlando di eventuali danni causati da
animali, dal punto di vista civilistico, Morra ha
spiegato che “sono una responsabilità oggettiva
enorme: il consiglio che possiamo dare è quello
di comportarsi con attenzione e cautela e di tutelarsi
con sistemi assicurativi”.
Un aiuto arriva dal Sosec (Struttura Operativa
Sentieri e Cartografia) istituita nel 2015 dal CAI
al fine di lavorare attivamente alla gestione della
rete escursionistica italiana. In tutta la Penisola
sono monitorati oltre 12mila percorsi certificati.
Il Sosec, in particolare, dispone la segnaletica di
sentieri e percorsi, definisce gli itinerari anche
come strumento di promozione del territorio.
Tuttavia, occorre che queste informazioni arrivino
al turista: non sono infatti immediatamente
disponibili sulle app ed è fondamentale la loro
divulgazione.
“La collaborazione tra aziende agricole, enti turistici
e amministrazioni è fondamentale nella
gestione del turismo locale - ha ribadito Sergio
Germano, socio di Confagricoltura con l’azienda
vitivinicola “Ettore Germano” e da poco presidente
del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco
Alba Langhe e Dogliani.
“Confagricoltura ha piacere e interesse che
continui il flusso turistico in Italia - ha concluso
Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura
Piemonte -. Non a caso da anni la nostra associazione
è attiva nella valorizzazione del potenziale
turistico e ambientale delle aziende agricole, ad
esempio con il programma Spighe Verdi insieme
alle FEE (la provincia di Cuneo è prima in Italia
per numero di Comuni che hanno ottenuto il
riconoscimento ndr). È chiaro però che occorre
sempre più pianificare le attività insieme, in
vista del costante aumento di richieste che ampliano
le possibilità di ricettività, non solo nella
provincia Granda”. (ag)
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GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 47
SYNGENTA AL FOOD & SCIENCE FESTIVAL
Appuntamento
mantovano
Si conferma l’intesa
tra l’azienda leader
dell’innovazione in agricoltura
e il più importante
evento italiano sulla scienza
della produzione
e del consumo del cibo
Massimo Scaglia
Amministratore delegato
di Syngenta Italia
“S
iamo entusiasti di aver partecipato,
per l’ottavo anno consecutivo,
ad un progetto che non ha
eguali in Italia, per la portata e
la qualità delle esperienze che è
in grado di radunare e condividere”,
così ha Massimo Scaglia, Amministratore
Delegato di Syngenta Italia ha commentato la
conclusione del Food & Science Festival, l’evento
promosso da Confagricoltura Mantova, ideato da
Frame e organizzato da Mantova Agricola. “Nella
storia di questi 8 anni di collaborazione - ha
proseguito - c’è la grande voglia di raccontare
insieme l’agricoltura con parole nuove, in una
missione di informazione e di piena comprensione
del lavoro sui campi, nei laboratori di ricerca,
nelle università e nelle aziende dove si sperimenta
oggi il futuro del settore,
in Italia e nel mondo”.
All’interno del calendario di
appuntamenti del Food &
Science Festival, Syngenta ha promosso tre momenti:
venerdì 17 maggio, al Palazzo della Ragione,
“Open Science”, una nuova tappa nella serie
di incontri promossi dall’azienda a fianco della
comunità agricola attorno al tema dell’Agricoltura
Rigenerativa. Sabato 18 maggio, nella Loggia
del Grano, Camilla Corsi, responsabile mondiale
della ricerca Crop Protection di Syngenta, è stata
al centro di un confronto stimolante e approfondito
sul tema della ricerca nel contesto pubblico
e privato. Nello stesso giorno al Palazzo della
Ragione, si è tenuta la terza edizione dell’Happy
Science Hour, l’aperitivo speciale che coinvolge
il pubblico del Festival.
48 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
Il futuro è nel suolo
Salvaguardare il suolo per garantire un futuro
prospero al mondo dell’agricoltura: è il messaggio
lanciato da Syngenta, azienda leader globale
nel settore dell’agribusiness, nel corso dell’incontro
“Open Science: l’agricoltura rigenerativa
nasce dal suolo”. L’evento ha evidenziato come
un suolo sano sia fondamentale per fornire tutti i
servizi ecosistemici essenziali alla nostra società.
“Con questa seconda edizione di “Open Science”
proseguiamo un dibattito aperto con le istituzioni,
le università e le imprese sulle buone pratiche
e le opportunità dell’agricoltura sostenibile di
domani. Il paesaggio agrario e l’ambiente naturale
sono la più grande ricchezza delle nostre filiere:
preservarli, facendo sistema attorno a questa
sfida, è il primo impegno per un’agricoltura sana
e forte”, ha detto Massimo Scaglia, amministratore
delegato di Syngenta Italia.
All’incontro ha partecipato l’onorevole Maria
Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione
Agricoltura della Camera dei Deputati, che ha
ricordato l’importanza di parlare di suolo in ambito
agricolo. “Sembra scontato, ma non è così
- ha affermato -. Dobbiamo sensibilizzare cittadini
e istituzioni sui problemi del suolo, che vanno
oltre gli effetti dei cambiamenti climatici. La
perdita delle risorse e l’erosione sono fenomeni
gravi che richiedono investimenti infrastrutturali
e supporto alle imprese agricole per l’adozione
delle migliori pratiche”. Presenti anche l’onorevole
Raffaele Nevi, che ha evidenziato il ruolo
cruciale della tecnologia nella sfida di aumentare
la produzione agricola riducendo l’inquinamento
e l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia,
Alessandro Beduschi, che ribadito come
l’agricoltura non sia fonte di inquinamento, bensì
un pilastro della sostenibilità alimentare.
Ricerca pubblica e privata
Camilla Corsi, responsabile mondiale della ricerca
della ricerca Crop Protection di Syngenta, e Alessandra
Pesce, direttrice del centro di politiche e
bioeconomia del Crea, sono state le protagoniste
del panel “Ricerca pubblica e privata: un intreccio
sempre più indissolubile?” durante il quale è stata
approfondita l’importanza della collaborazione
tra enti pubblici e privati in materia di ricerca, in
particolare per lo sviluppo di nuove tecnologie da
immettere sul mercato, nel campo dell’agricoltura.
“La collaborazione pubblico-privato nella ricerca
non è solo possibile, ma necessaria - ha sostenuto
Camilla Corsi -. Pensiamo alla sostenibilità:
continuiamo a progettare tecnologie più sostenibili
per l’ambiente e per l’agricoltore con applicazioni
soprattutto su scala locale, che è in fin
dei conti il vero terreno di valutazione sulle soluzioni
da sviluppare. Ed è proprio qui che ci sono
le più importanti opportunità di sinergia, come
quella che si è instaurata con il CREA”.
Per quanto riguarda le nuove tecnologie da immettere
sul mercato, mediamente occorrono dagli
8 ai 12 anni, che in Italia arrivano anche a 15. Di
questi, la ricerca occupa almeno 6-7 anni. Tempistiche
che rendono l’idea della necessità di policy
chiare e lungimiranti e di un lavoro di collaborazione
con gli enti pubblici che non si arresti mai.
Oggi il gruppo di ricerca e sviluppo di Syngenta
può vantare un rapporto con più di 500 tra
imprese, istituzioni e istituti di ricerca in tutto il
mondo. “Quello di cercare di ridurre al minimo
l’impatto dell’azione antropica, con degli
effetti positivi soprattutto per le generazioni
future, è un tema che ci vede uniti,
ricerca pubblica e ricerca privata”, ha aggiunto
Alessandra Pesce.
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Camilla Corsi
Responsabile mondiale
ricerca Crop Protection
Syngenta
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 49
ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO di Alessandra Porro
TOSCANA
CAVICCHIOLI
NUOVO DIRETTORE
A LATINA RIUNITO IL MONDO DEL GRANO
Barrile, Mediterranea
a sostegno degli agricoltori
È Gianluca Cavicchioli il nuovo
direttore di Confagricoltura Toscana.
Senese, iscritto all’albo dei periti
agrari e direttore dell’Unione
Agricoltori provinciale di Siena dal
2014, vanta un’esperienza trentennale
nel settore. “Ambiente ed impresa,
da sempre, rappresentano
un vincente connubio, quotidianamente
dimostrato - ha detto Cavicchioli
-. A tutti i livelli istituzionali
continueremo a ribadire la centralità
del settore; l’agricoltura e gli
imprenditori agricoli non possono
essere considerati in subordine rispetto
ad altre dinamiche e sensibilità
che poco hanno a che vedere
con il primario”. “Altro tema che ci
sta a cuore è quello del lavoro e
delle tutele. La vigente normativa
sulla sicurezza è certamente perfettibile,
ma anche riconosciuta fra
le migliori a livello europeo - ha
concluso Cavicchioli -. Massima attenzione
affinché non vi siano più
tristissimi accadimenti, Per questo
non serve incrementare le sanzioni
nei momenti di forte emotività, ma
si deve lavorare, sempre, sul senso
civico e sulla mentalità dell’intera
collettività”.
Celebrare il grano, la sua filiera e tutti
gli operatori che investono in questa
coltura, elemento identitario dell’Agro
Pontino e dell’Italia intera. È stato questo
l’obiettivo, ampiamente raggiunto,
dell’evento promosso da Confagricoltura
Latina e dal comitato organizzatore
della Festa della Mietitura di
Chiesuola, che si è svolto il 24 maggio
nella struttura dell’associazione e
del consorzio agrario provinciale. Un
doppio appuntamento che ha visto
protagoniste nella mattinata le scuole
del territorio, in un percorso didattico
e sensoriale attraverso il quale hanno
potuto ripercorrere tutto il processo
di vita del grano: dalla coltivazione
alla raccolta, dallo stoccaggio alla
lavorazione, per finire con la trasformazione
nei differenti prodotti che
giungono sulle tavole, come il pane,
la pasta o la pizza.
Nel pomeriggio il convengo “La Filiera
del Grano: tra le sfide globali e i
cambiamenti climatici”. Subito dopo
i saluti del sindaco di Latina, Matilde
Celentano, e del presidente di Confagricoltura
Latina, Luigi Niccolini,
alla presenza dei consiglieri regionali
Vittorio Sambucci e Angelo Tripodi,
del consigliere comunale Vincenzo
Valletta e del direttore Confagricoltura
Mauro D’Arcangeli (organizzatore
dell’evento insieme allo staff confederale),
il dibattito, moderato dai
giornalisti Daniele Vicario e Fabrizio
Giona, ha visto alternarsi il direttore
generale di Confagricoltura, Annamaria
Barrile, il direttore del Consorzio
Agrario di Latina Giuseppe Censi,
il direttore Politiche di Sviluppo economico
delle Filiere agroalimentari di
Confagricoltura, Vincenzo Lenucci, e
il docente e scrittore Riccardo Visentin.
Il direttore generale di Confagricoltura,
Annamaria Barrile, ha parlato di
una serie di iniziative e progettualità
utili al sostegno del settore. Tra queste,
Mediterranea, frutto dell’alleanza
strategica tra Confagricoltura e Unione
Italiana Food. “È dal grano che
siamo partiti - ha detto Barrile - prendendo
da esempio l’esperienza fatta
con l’allora Associazione Pastai, oggi
parte dell’Unione Italiana Food, e
dal protocollo strutturato che ha dato
le regole di ingaggio agli agricoltori
e ai trasformatori industriali per un
percorso di potenziamento della filiera.
Oggi vogliamo riprodurla in tanti
protocolli quanti sono i comparti della
trasformazione.” I lavori si sono conclusi
con la presentazione del programma
dell’ottava edizione della
Festa della Mietitura di Chiesuola, in
programma dal 4 al 15 luglio 2024.
50 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
I RISULTATI DELLO STUDIO DALLA FONDAZIONE BRUNO VISENTINI
Italiani sempre
più anziani e soli
NUOVI STRUMENTI
PER IL DIABETE
Nei prossimi vent’anni, dieci milioni di italiani
vivranno da soli, quasi una persona
su cinque. Lo affermano i dati dell’Indice di
vicinanza alla salute a cura della Fondazione
Bruno Visentini. È necessario un Piano
nazionale di salute capace di mettere a
sistema le varie dimensioni extra-sanitarie
per la salute ed il benessere di questa fascia
di popolazione. Gli anziani saranno
sempre più soli, a rischio povertà e incapaci
di utilizzare in pieno le nuove tecnologie.
Questo è il motivo, come mette in evidenza
la Fondazione, per cui non sono sufficienti
gli interventi tecnologici ed economici, ma
è necessario intervenire con politiche per
la coesione sociale. “È essenziale promuovere
politiche che favoriscano l’inclusione
e il supporto sociale, così come interventi
mirati a migliorare la salute mentale degli
anziani - ha detto Duilio Carusi, Adjunct
Professor Luiss Business School e Coordinatore
dell’Osservatorio -. Altro elemento
cruciale è il basso livello di alfabetizzazione
sanitaria e di competenze digitali tra gli
over 65, in un’epoca in cui i servizi digitali
stanno diventando sempre più centrali. Per
evitare nuove forme di ‘disabilità digitale’
è fondamentale colmare questo divario”.
In un centro sanitario di Wanju,
in Corea del Sud, è stato lanciato
un programma per monitorare,
attraverso l’app ‘Today’s Health’,
la salute degli anziani affetti
da ipertensione e diabete,
aiutandoli a migliorare i loro
comportamenti. Il campione
selezionato avrà dispositivi
digitali come tracker di attività,
bilance per la composizione
corporea e monitor pressori
e sarà supportato in attività
quotidiane, come camminare,
prendere farmaci e monitorare
la pressione sanguigna.
NEGLI USA, L’FBI LANCIA L’ALLARME sulla forte
crescita dei casi di frode agli anziani presi di mira perché
ritenuti in possesso di più risorse finanziarie. Il notevole
aumento di truffe potrebbe anche essere sottodimensionato
perché le vittime si vergognano di denunciarle.
L’Internet Crime Complaint Center ha registrato 1,6
miliardi di dollari di perdite per frode agli anziani da
gennaio a maggio di quest’anno, con un aumento di
quasi 300 milioni di dollari rispetto allo stesso periodo
dell’anno scorso.
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 51
FORMAZIONE
di Antonella Torzillo
SUCCESSO DEL PIANO AGGIORNAMENTO E QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE
Il ruolo delle competenze
individuali nel team
Il Piano Formativo “Enapra: Aggiornamento
e Qualificazione Professionale”
sta per concludersi con una
valutazione assai positiva da parte di
tutti i partecipanti. L’iniziativa si inserisce
nel Piano di sviluppo professionale
che ogni anno Enapra predispone per
la formazione continua dei suoi dipendenti
e a favore della qualità dei
servizi formativi che l’ente offre ai suoi
“clienti”. L’obiettivo era quello di rafforzare
le competenze professionali
degli operatori sul tema assai attuale
dell’Individuazione, Validazione e
Certificazione delle competenze
(IVC) e al tempo stesso sviluppare le
loro abilità trasversali al fine di migliorare
l’efficacia del team, aumentare
l’efficienza organizzativa e la qualità
dei servizi offerti. Il percorso formativo,
della durata di sessanta ore, è stato
pensato su misura per il personale di
Enapra ed è articolato in due progetti
diversi, ma complementari. L’opportunità
di progettazione di questo Piano è
venuta dal Foragri - il Fondo interprofessionale
per la formazione continua
dei soggetti che operano in agricoltura
- che, mettendo a disposizione una
specifica dotazione finanziaria per la
formazione delle risorse umane impiegate
negli enti attuatori, ha permesso
anche all’Enapra di avvalersi del finanziamento
del Fondo per la crescita e lo
sviluppo delle competenze professionali
e trasversali dei propri dipendenti.
“In questa fase di riorganizzazione
degli uffici che stiamo affrontando dal
cambio al vertice della direzione di
un anno fa, questo Piano rappresenta
un investimento strategico per il futuro
dell’Ente”, ha dichiarato il presidente
Luca Brondelli di Brondello, specificando
che il percorso formativo non solo
ha soddisfatto le esigenze immediate
del personale, ma ha anche gettato le
basi per un miglioramento continuo e
sostenibile delle competenze nel lungo
periodo. Il percorso formativo si è
articolato in due progetti che hanno
coperto sia aspetti teorici che pratici.
Da una parte, è stato approfondito il
tema della IVC, con lezioni frontali,
caratterizzate da un’accentuata interazione
e confronto tra pari e tra docente
e discente volte a fornire agli operatori
strumenti concreti e aggiornati per la
gestione delle competenze. Dall’altra,
sono state potenziate le abilità trasversali,
come la comunicazione efficace,
il problem solving, la gestione del tempo
e il lavoro di squadra, fondamentali
per migliorare la qualità delle interazioni
e la produttività complessiva. La
risposta positiva dei partecipanti, testimoniata
dai feedback raccolti già durante
il percorso, ha evidenziato non
solo l’apprezzamento per i contenuti
e le metodologie adottate, ma anche
una maggiore consapevolezza del
proprio ruolo e delle proprie potenzialità
all’interno dell’Ente di formazione
di Confagricoltura. Enapra, grazie anche
a questa iniziativa, si pone come
esempio di eccellenza nel settore della
formazione professionale continua,
dimostrando come l’aggiornamento e
la qualificazione professionale siano
strumenti indispensabili per affrontare
le sfide del futuro e garantire un servizio
di alta qualità ai propri stakeholder.
Il successo di questo Piano formativo
è un segnale positivo che incoraggia
a proseguire su questa strada, continuando
a investire nelle risorse umane
come leva strategica per la crescita e
lo sviluppo.
52 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
AGRITURISMO di Elisabetta Tufarelli
MASSERIA SANTACATRINI ALLE PENDICI DEI MONTI CLIMITI IN PROVINCIA DI SIRACUSA
Un agriturismo bio
S
iamo vicino Melilli, in provincia
di Siracusa, alle pendici dei
monti Climiti, in una pianura
che degrada a est in direzione del
mare e a nord, lontano, verso l’Etna.
Giovanni Bonfiglio, ci accoglie nella
Masseria Santacatrini, che conduce
insieme alla moglie Maria Cristina.
“L’agriturismo, così com’è oggi -
racconta a Mondo Agricolo - nasce
da un’idea che avevo in mente fin da
bambino. Restaurare questa tenuta,
di proprietà della mia famiglia da
200 anni, è diventato il progetto
della mia vita. Desideravo realizzare
un posto dove si riuscisse realmente
a staccare la spina e, scoprendo la
nostra splendida natura, riconciliarsi
con se stessi e gustare esperienze autentiche,
senza rinunciare ai comfort
moderni. Penso di aver raggiunto
l’obiettivo, a partire dalla strada sterrata
per raggiungerci che costringe
fin dall’ingresso a rallentare…”.
Appena entrati, ecco che la Masseria,
splendido edificio di fine 800
tipico della cultura agricola siciliana,
si apre nella sua maestosità per farci
ammirare l’antico frantoio ancora
funzionante in tutta la sua bellezza.
“Siamo agricoltori da cinque generazioni
e tornare qui è stato realizzare
il mio sogno. Ho viaggiato molto per
lavoro, anche all’estero, un’esperienza
utile anche per l’agriturismo dove
abbiamo unito il nostro amore per il
restauro conservativo e il recupero di
elementi originali con la domotica e
automazione, per riuscire ad offrire
un’esperienza unica, immersi nella
dimensione di una vera azienda agricola”.
E qui, nei 90 ettari biologici
del corpo aziendale attorno alla
masseria, si produce olio extravergine
di pregio da sempre, vincitore di
riconoscimenti internazionali, certificato
biologico e Dop Monti Iblei.
Oltre l’orto e il frutteto, che servono
il ristorante dell’agriturismo si producono
anche mandorle d’Avola ed
il limone di Siracusa. “I nostri ospiti
sono in grande percentuale stranieri
e le diverse nazionalità si alternano
ad ondate. Ora, ad esempio, è il momento
dei tedeschi, ma non mancano
americani, australiani e connazionali
che scelgono di respirare la storia di
questi luoghi”.
A Santacatrini gli ospiti dell’agriturismo
hanno a disposizione tre
stanze e tre appartamenti, oltre a
un ristorante ricavato nelle antiche
stalle, dove è possibile degustare
piatti semplici della storia locale
come, ad esempio, la pasta con
i taddi’, la caponata, le zucchine
ripiene o il bianco mangiare. C’è
pace e silenzio, ma anche possibilità
di conoscere l’olio. “Dagli uliveti
al modernissimo frantoio. Guidiamo
i nostri ospiti attraverso il processo
produttivo dell’oro verde e, con il
percorso di assaggio, imparerano
a riconoscerne pregi e difetti”. E i
dintorni sono ricchi di storia: a pochi
passi il sito archeologico di Pantalica,
Siracusa non molto distante.
Attraverso l’autostrada è facile raggiungere
le principali mete turistiche
e l’aeroporto di Catania è a soli 30
minuti. Progetti futuri? “Vorrei una
piscina, un orto di piante officinali e
offrire anche - conclude - percorsi
di trekking sui monti Climiti e alle
necropoli”.
MASSERIA SANTACATRINI
C.da Santacatrini snc
96010 Melilli (SR)
Tel. 348 8819737
Email booking@santacatrini.it
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 53
OLIO di Gabriella Bechi
AZIENDA AGRICOLA CORRADO FEDERICO, IN PROVINCIA DI BRINDISI
Con l’olio nel sangue
P
er Corrado Federico, socio
dei Giovani di Confagricoltura,
che rappresenta in seno
alla Federazione nazionale olivicola,
alla base di tutto c’è la passione:
per la sua terra, per il lavoro, per
l’agricoltura e, soprattutto, per l’olio
extravergine d’oliva. Una passione
che viene da lontano, dalla tradizione
della Puglia e dal nonno,
proprietario di un frantoio, che fin
da piccolo, gli ha trasmesso l’amore
per questo prodotto. “Gli ulivi, qui
da noi si ereditano - racconta - e
un albero lo possediamo tutti e
dunque, per una sorta di naturale
passaggio generazionale, ho scelto
di fare l’imprenditore agricolo. Con
altri ragazzi della mia età abbiamo
costituito una società, comprato
un’azienda agricola e abbiamo iniziato
a produrre olio extra vergine
di oliva, con l’obiettivo
di fare un prodotto
di altissima qualità”.
È orgoglioso del
suo lavoro, che ha
scelto con determinazione
e chiarezza
di idee, mosso
da valori che gli
hanno consentito
di superare
quelli che ritiene
siano i normali
ostacoli che si
incontrano quando
si inizia una propria attività.
Convinto, ora più che mai, di avere
fatto la scelta giusta, dal momento
che l’agricoltura avrà un ruolo sempre
più strategico dal punto di vista
economico, ambientale e sociale.
Siamo nel Salento, in provincia di
Brindisi, zona vocata da sempre
all’olivicoltura, ma che negli ultimi
anni ha subito profonde trasformazioni
in seguito all’epidemia
provocata dalla Xylella, che anche
Corrado e suoi soci hanno dovuto
affrontare, senza tuttavia perdersi
d’animo e con la voglia ricominciare.
Molte delle 2500 piante di olivo
che possedevano sono andate
distrutte, ma i ragazzi hanno subito
reagito e cominciato a reimpiantare
partendo dalle cultivar Leccino
e Favolosa, uniche sopravvissute
al batterio, con l’obiettivo però di
diversificare introducendo altre
varietà tolleranti/resistenti che la
scienza ha di recente individuato,
come il Leccio del Corno e la
Lecciana, che hanno anche ottime
caratteristiche sia dal punto di vista
qualitativo, sia
della resa. Da
qualche anno,
inoltre, hanno
iniziato a diversificare
l’azienda
introducendo la
viticoltura, presente
anch’essa sul territorio.
Oggi gli ettari
coltivati a vigneto
sono tre, ma i progetti
sono in espansione.
La massima accortezza
in tutte le fasi della lavorazione,
dal campo al
frantoio, consente di ottenere un
prodotto di altissima qualità. Ma
non basta. “L’olio non è una commodity,
è una filosofia. È qualcosa
che una volta che entra nel sangue
difficilmente va via”, spiega
Corrado. Due le tipologie di olio
commercializzate: un monoculivar
di Leccino e un blend, “Equilibrio”,
il cui nome esprime la ricerca di
fornire al consumatore un prodotto
quanto più perfetto possibile negli
odori e nei sapori. Un consumatore
che, secondo Corrado, non è ancora
pienamente educato, ma che
lo diventerà, perché è sempre più
attento alla qualità, agli aspetti etici
ed ambientali e, dunque, più esigente.
Proprio come sono i clienti
storici e fidelizzati di questi ragazzi
animati da tanto entusiasmo, che
utilizzano canali di vendita diretta e
e-commerce, credono nei vantaggi
della confezione bag in box, che
affiancano alle bottiglie da mezzo
litri e 250 ml., e che sono il futuro
della nostra agricoltura.
54 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
RISTORANTE di Gabriella Bechi
MASSERIA LE TORRI A SANTA SUSANNA, BRINDISI
Per un giorno
speciale
L’
agriturismo Masseria Le Torri,
a Torre Santa Susanna, in provincia
di Brindisi, ha scelto di
specializzarsi in ricevimenti, cerimonie
ed eventi. Di proprietà della famiglia
Frioli dal 1992, l’azienda agricola, 70
ettari a seminativi e oliveto, custodisce
al suo interno una bellissima masseria
del 1700, che è stata completamente
ristrutturata con un meticoloso
lavoro che è durato anni. Dal 2002
è meta ultragettonata per matrimoni,
comunioni, battesimi, feste private e
meeting. La sala principale, che può
ospitare fino a 200 persone, è arredata
in modo raffinato ed elegante.
Le grandi vetrate circondate da alberi
e prati verdi e il calore della pietra
antica creano un’atmosfera accogliente
e suggestiva. È qui che, in genere, si
svolgono il pranzo o la cena. Tutto intorno
si sviluppano i giardini, destinati
ad apertivi, dopo cena, matrimoni a
bordo piscina o “rustici”, dove i colori
della campagna, i profumi dei fiori e il
rilassante panorama fanno da cornice
ai momenti più belli. La struttura dispone
anche di nove camere ricavate
dalla ristrutturazione dei luoghi che un
tempo furono “le curti”, l’ovile della
Masseria, confortevoli e di diverse
dimensioni, arredate con gusto in “arte
povera”, esclusivamente riservate
agli ospiti delle cerimonie. Adiacente
al complesso si trova la bella chiesa
sconsacrata di San Pietro a Crepacore
(o di Santa Maria in Crepacore - VII-X
sec.), di proprietà comunale, dove è
possibile celebrare matrimoni con rito
civile. Matrimoni da sogno (se ne fannoo
circa 50 all’anno), curati in ogni
dettaglio, a cominciare dalla qualità
dei servizi di ristorazione, per i quali
Masseria le Torri è particolarmente
conosciuta e apprezzata. Tutto viene
preparato all’interno della struttura,
dotata di attrezzatissime cucine. Le
materie prime utillizzate sono tutte di
altissima qualità: formaggi, salumi e
carni vengono acquistati da rinomate
aziende agricole della zona, così
come gli ortaggi e la frutta. La pasta
viene fatta in casa, come anche i dolci.
Ricchissima la proposta di vini, con
etichette locali e nazionali. I menù,
preparati con gli ospiti, prevedono
soprattutto piatti della tradizione locale,
sapientemente rivisatiti dallo chef,
particolarmente attento alla presentazione.
L’olio extravergine d’oliva la fa
da padrone in ogni preparazione, in
una terra vocata per tradizione all’olivicoltura,
dove anche i clienti sono
culturalmente predisposti a dargli l’importanza
che merita. Clienti che nella
Masseia Le Torri provengono principalmente
dalle province di Brindisi, di
Taranto e di Lecce, ma anche dal resto
d’Italia e qualcuno anche dall’estero.
Masseria Le Torri,
Via Prov.le Torre S.S.
Mesagne km 3.800,
Torre Santa Susanna BR
TORTINO DI PASTA PHILLO
Per esaltare l’olio extravergine di Oliva
“Equilibrio” dell’azienda Corrado Federico
lo chef della Masseria Le Torri propone
Tortino di past phillo con melanzane
dorate, petali di branzino e scamorza
fondente affumicata su crema di fave
e olio extravergine d’oliva
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 55
BUONO A SAPERSI di Gaetano Menna
DENUNCIA MA ANCHE SPERANZA PER IL FUTURO
Il racconto impietoso
dei nuovi gattopardi
I
romanzo di Fabrizio Hopps
- “I nuovi gattopardi” (Angelo
Mazzotta editore) - si richiama
nel titolo al capolavoro di Tomasi di
Lampedusa, ma la vicenda avviene
nella Sicilia contemporanea, offrendoci
in chiave narrativa, un’analisi cruda e
impietosa del potere mafioso e della
corruzione. Addio alla nobile decadenza
de Il Gattopardo di Tomasi di
Lampedusa; i protagonisti di Hopps
sono politici senza scrupoli, burocrati
corrotti e colletti bianchi che affollano i
corridoi della Regione, dediti unicamente
a “soldi e affari”.
Tra questi spicca Giovanni Vassallo, che
nel romanzo è il discutibile presidente
della Regione che gestisce il potere
come in un regime feudale, attorniato da
una corte di yes-men e approfittatori. In
questo panorama di malaffare, emerge
la figura di Santo Fileccia, autista di Vassallo.
Santo è un uomo combattuto tra la
lealtà verso il suo capo e il disgusto per
le sue azioni. Si ritrova invischiato in un
giro di tangenti e riciclaggio di denaro,
ma non riesce a rassegnarsi alla visione
di una terra spolpata e senza speranza.
Il romanzo ruota attorno al “colpo
grosso” messo a punto da Vassallo e
dai suoi accoliti: la realizzazione di un
termovalorizzatore con annessa maxi
tangente. Santo viene scelto come
g IL SANTO SFORZO DI CAPIRE COSA SIA L’AMORE
prestanome per veicolare i proventi
illeciti, ma la sua coscienza lo inizia a
tormentare. Nonostante la desolazione
che emerge dalle pagine di Hopps,
un barlume di speranza per il futuro è
rappresentato da quei “tantissimi siciliani
che non si piegano” al malaffare e tra
questi c’è proprio il protagonista Santo.
L’opera di Hopps idealmente
si inserisce nel solco tracciato
da Tomasi di Lampedusa,
riprendendone il tema del
declino di una classe sociale
e l’analisi dei meccanismi del
potere. Tuttavia, Hopps cala la
vicenda nella realtà contemporanea,
denunciando con vigore
la piaga della corruzione e
offrendo una visione meno rassegnata
e più propositiva del futuro della Sicilia.
Il romanzo è ambientato nell’isola e ci
parla anche della “mafia bianca”, ma
potrebbe essere inquadrato benissimo
in un’altra realtà geografica. D’altronde
proprio la cronaca in altre realtà ci
ha rivelato che non si deve abbassare
la guardia su corruzione e malaffare. Fabrizio
Hopps è nato a Mazara del Vallo
nel 1958, in una delle famiglie inglesi che
“inventarono” il vino Marsala. Ha svolto
molteplici esperienze lavorative in giro
per il mondo, poi è tornato in Italia dove,
nel 2001, ha realizzato la campagna di
raccolta di fondi denominata “L’ultima
buona azione della lira”; lo spot aveva
come protagonista Sofia Loren
che invitava gli italiani a donare
all’Airc - l’Associazione italiana
per la ricerca sul cancro - le
ultime lire rimaste nelle tasche
in vista dell’avvento dell’euro;
furono raccolti oltre 230
miliardi di vecchie lire in 45
mila contenitori piazzati tra
banche, uffici e supermercati; fu la più
grande attività di fundraising mai realizzata
in Italia. L’autore, con il suo libro,
non vuole denigrare la propria terra,
al contrario il suo è un atto d’amore. Il
romanzo è un’opera di denuncia sociale,
ma anche un racconto di riscatto e speranza,
che invita - in Sicilia come altrove
- a non rassegnarsi di fronte al malaffare
ed a lottare per un futuro migliore.
Il cd-book di Samuel Mele, “Il Santo Sforzo di capire
cosa sia l’Amor” (Nauna Cantieri Musicali) è un’opera
cantautorale, ma anche letteraria e artistica, ricca di spiritualità,
proposta in un cartonato a più finestre. Un progetto
che nasce per raccontare il legame indissolubile tra l’umano
ed il divino; per farlo, l’artista, musicalmente, ha utilizzato
gli elementi della forma-canzone in una chiave intima ma,
al tempo stesso, universale, aperta al dialogo con jazz, world music, musica sudamericana
e, ovviamente, il grande amore per i suoni del bacino mediterraneo e del
Medioriente, con strumenti provenienti dalla musica sacra turca e persiana come il
ney, il flauto di canna che simboleggia il canto dell’anima a Dio e l’oud, il liuto che
nel mondo arabo ed ottomano collega i differenti livelli psicofisici dell’umano alle
dimensioni cosmiche dell’universo. Tali influenze confluiscono in una forma canzone
autoriale che mantiene una sua radice nella musica pop. Per un’esperienza sensoriale
completa, che coinvolge corpo e anima.
56 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2024
CAMPI SONORI di Gaetano Menna
IL NUOVO DISCO DI BAIA TRIO
Suggestioni occitane
è una regione mentale,
C’ che va dall’Occitania piemontese
alla Bretagna, passando
per il centro Francia. E sono
proprio le sonorità di questa
terra transfrontaliera che vengono
esplorate dal Baia Trio,
che ha pubblicato il suo secondo
album, Sono (K-Brothers).
È un lavoro che va ascoltato
con il cuore aperto e che propone,
in particolare, un focus
sulle danze della Valle Varaita
(Cuneo). Nel CD di Francesco
Busso (ghironda), Gabriele
Ferrero (violino) e Enrico Negro
(chitarra) c’è fedeltà alla
tradizione e ad un’identità territoriale
complessa e autentica;
TRA INTIMO E UNIVERSALE
Metri quadrati
Identità complessa
Omaggio ad un’area
transfrontaliera
album del cantautore reatino Carlo Valente, Metri Quadrati
L’ (Totosound), si presenta come un viaggio introspettivo e poetico
attraverso i confini sfumati tra l’intimo e l’universale. Dipinge un
affresco sonoro in otto “atti” (di cui due di De Gregori e Pino Marino),
intrecciando riflessioni sulla condizione umana, sull’amore
e sulla società contemporanea.
Valente canta rinchiuso nella
propria monade, circoscritta
dalla pandemia. Ma da questa
claustrofobia fisica nasce un’espansione
poetica, che si apre
verso vastità cosmiche e paesaggi
evocativi. L’opposizione tra interno
ed esterno, tra finito e infinito,
permea l’intero album, creando un
senso di spaesamento e vertigine. I
testi di Valente sono il punto di forza del CD. Densi di immagini e
suggestioni, si muovono con abilità tra il realismo crudo e il simbolismo
evocativo. Le parole diventano pennelli per dipingere scene
di vita quotidiana, amori finiti, viaggi mentali e riflessioni filosofiche
di un uomo che “cade a picco sulle sue costellazioni”. Ma risorge.
Inaspettato jazz
i brani originali - come
“Passavamo sulla terra
leggeri” e “Après la
pénitence” - dimostrano
la capacità della band
piemontese di reinterpretare
la tradizione con
freschezza e personalità,
dando vita a nuove sonorità
che affondano comunque le
radici nella tradizione. Valore
aggiunto del disco è la presenza
di due brani provenzali, “La
filha dau ladrier” e “Lei penitents”,
che aprono una finestra
su un altro patrimonio musicale
ricco di fascino. La voce di Renat
Sette, in questi, ma anche in
altri brani, aggiunge un tocco
ulteriore di emozione e autenticità,
trasportando davvero
l’ascoltatore in un’altra, suggestiva,
dimensione culturale.
In Italia, ma con una lunga permanenza negli Stati Uniti
(dove si è formata musicalmente al Berklee College
of Music), la vocalist Linda Gambino è indubbiamente
cresciuta a pane, amore e jazz, nutrendosi dei brani
delle grandi star della musica afro-americana, Ella
Fitzgerald, Sarah Vaughan, Betty Carter. Esce ora il suo
primo album jazz intitolato, non
a caso, “Unexpected” (Filibusta
Records). Infatti il CD è nato in
modo inaspettato e spontaneo.
dall’incontro artistico con il chitarrista
Andrea Zacchia. Da
questa collaborazione sono
nate poi sette registrazioni (di
4 conosciuti standard e di 3
brani originali firmati dalla stessa
Gambino) con la cantante, accompagnate da un trio
jazz di grande esperienza guidato da Zacchia (la ritmica
è di Giordano Panizza al contrabbasso e Maurizio
De Angelis alla batteria). La voce di Linda è davvero
spettacolare e ricca di pathos. Quello proposto è un
disco breve (23 minuti), ma davvero piacevole, ricco di
temperamento e calore, nella migliore tradizione swing.
GIUGNO 2024 | MONDO AGRICOLO | 57