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Mensile della Diocesi di Mazara del Vallo - n. 06 del 30 giugno <strong>2024</strong><br />
www.diocesimazara.it<br />
condividere@diocesimazara.it<br />
DUE CHIESE SORELLE<br />
Tunisi e Mazara del Vallo<br />
Esperienze, testimonianze, progetti<br />
> Servizi alle pagine 3-6
L’EDITORIALE<br />
Sogniamo insieme!<br />
Appello del Vescovo ai giovani<br />
> MONS. ANGELO GIURDANELLA<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
Cari giovani, riprendiamo il<br />
nostro cammino! Lanciamo<br />
domande più che dare risposte!<br />
Questo tempo trascorso insieme<br />
come vostro vescovo mi ha permesso di<br />
incontrarvi nei luoghi da voi vissuti, di<br />
dialogare e di scoprire in tanti di voi un<br />
desiderio di spiritualità, di un oltre e di<br />
un Altro. Questo l’ho percepito attraverso<br />
le tante domande che mi avete rivolto, venendo<br />
a trovarvi a scuola. Da una parte<br />
la curiosità verso ciò che è misterioso e<br />
occulto, un’attenzione a volte anche critica<br />
verso la Chiesa; dall’altra la bellezza<br />
della vita, il nostro abitare il mondo da<br />
protagonisti e di accostarci al Vangelo<br />
della gioia. E poi il confronto su temi a voi<br />
cari: la pace, la crisi climatica, l’ecologia,<br />
le relazioni tra adulti e giovani. L’esperienza<br />
condivisa con l’équipe di pastorale<br />
giovanile, ci invita ad aprire i nostri orizzonti<br />
e non a chiuderli, a superare la cultura<br />
dell’indifferenza e<br />
dell’individualismo. Non aver paura dei<br />
cambiamenti. Abbandoniamo la postura<br />
del giudizio e del pregiudizio. È importante,<br />
perciò, programmare il cammino<br />
da fare per non disperdere la<br />
ricchezza di quanto abbiamo fin qui condiviso.<br />
Lo farò, insieme ai componenti<br />
dell’équipe di pastorale giovanile, in una<br />
Assemblea dei<br />
responsabili dei gruppi<br />
assemblea dei responsabili e degli educatori<br />
dei gruppi giovanili delle parrocchie,<br />
dei movimenti, delle associazioni presenti<br />
in diocesi. L’incontro avrà luogo lunedì<br />
15 luglio, alle ore 21.00, a Mazara del<br />
Vallo presso l’Istituto delle Suore della<br />
Sacra Famiglia “Casa Orchidea” (Strada<br />
provinciale 3 - subito dopo il ponte<br />
bianco). Insieme vogliamo tracciare dei<br />
percorsi di pastorale giovanile, impegnativi<br />
ma praticabili, aprendo grandi orizzonti,<br />
ma camminando a piccoli passi. E<br />
siccome ogni itinerario educativo ha bisogno<br />
della collaborazione del tempo,<br />
siamo invitti ad abitare le relazioni senza<br />
ansia, nemica della speranza. Tutti insieme<br />
indendiamo avvicinare i<br />
tanti giovani delle nostre comunità<br />
piccole e grandi con entusiasmo sincero<br />
e con gioia serena. Con loro vogliamo sfatare<br />
l’opinione di coloro che ritengono i<br />
giovani un problema, mentre sono - siete<br />
- una risorsa, un dono per la Chiesa e per<br />
il mondo, incoraggiati dalle parole di<br />
Papa Francesco: «i sogni più belli, si conquistano<br />
con speranza, pazienza e impegno<br />
rinunciando alla fretta» (Christus<br />
vivit, n. 142). Mentre vi auguro fin da ora<br />
di trascorrere bei giorni di vacanza, vi saluto<br />
caramente e vi benedico di cuore.<br />
LE LETTERE.<br />
Online sul sito<br />
Nella sezione Vescovo del<br />
sito diocesano www.diocesimazara.it,<br />
alla sottovoce<br />
Messaggi sono pubblicate le<br />
lettere del Vescovo Angelo. Nella<br />
stessa sezione sono online anche le<br />
omelie del Vescovo. I testi sono in<br />
formato scaricabile.<br />
2<br />
AVVIO DEI PROGETTI PER IL NUOVO ANNO PASTORALE
FOCUS<br />
Teologi del Mediterraneo.<br />
Per la costruzione di un futuro di pace<br />
> COORDINAMENTO RETE TEOLOGICA<br />
Un laboratorio internazionale<br />
della Rete teologica<br />
mediterranea per rianimare<br />
la vocazione del “mare<br />
dalle cinque sponde” all’incontro<br />
e alla costruzione della pace.<br />
È quello che si è svolto presso la<br />
Facoltà teologica di Sicilia a Palermo.<br />
Avevamo bisogno dell’accoglienza<br />
mediterranea così ben<br />
rappresentata dal calore della “fraternità<br />
siciliana” per assaporare ancora<br />
la gioia di un convenire, nella fecondità<br />
del ritrovarsi in uno stesso spazio<br />
fisico e guardandoci negli occhi. Non<br />
è stato l’entusiasmo trionfante di una<br />
teologia dalle risposte preconfezionate<br />
e un po’ autoreferenziali a radunarci;<br />
quello che ci ha con-vocati a Palermo<br />
è stata la necessità di riassettare le reti<br />
di una pesca talvolta deficitaria nel<br />
mare vasto delle domande eluse, delle<br />
speranze deluse, della dignità calpestata,<br />
della giustizia negata, di tanti<br />
uomini e donne in cerca di futuro.<br />
«Maestro, abbiamo faticato tutta la<br />
notte e non abbiamo preso nulla; ma<br />
sulla tua parola getterò le reti» (Lc<br />
5,5). Sulla sua parola la prima necessità<br />
è quella di fare rete, prima ancora<br />
di pensare di gettarla al largo, prendendo<br />
il tempo di “farsi attraversare<br />
esistenzialmente” da un ascolto talvolta<br />
faticoso se non doloroso. La storia<br />
mediterranea, come la storia di<br />
ciascuno di noi, è talora segnata dalle<br />
ferite. Abbiamo rinnovato la consapevolezza<br />
che bisogna imparare a fare<br />
teologia a partire da esse, consapevoli<br />
che anche quelle già cicatrizzate lasciano<br />
tracce che solo curandole insieme<br />
e reciprocamente possono<br />
diventare motore per la costruzione di<br />
un futuro ispirato dalla “Buona Novella”.<br />
Questa Parola è in grado di ridare<br />
senso e forza alla speranza del<br />
quotidiano, ma necessita di mediazioni,<br />
di traduzioni esistenziali nelle<br />
diverse grammatiche dell’umano. C’è<br />
bisogno di una nuova episteme, di un<br />
rinnovato paradigma antropologico,<br />
di nuovi percorsi narrativi, di sintesi e<br />
di semplici parole condivise anche se<br />
consapevoli del loro carattere provvisorio,<br />
per non sprecare la Parola che,<br />
sola, rimane. Questo incontro ha rappresentato<br />
una prima tappa importante<br />
nella configurazione statutaria<br />
della Rete Teologica Mediterranea.<br />
Abbiamo declinato le nostre domande<br />
a partire dalle storie delle comunità a<br />
cui apparteniamo. Il “tra” è diventato<br />
allora spazio fecondo, seppur complesso,<br />
da scegliere come metodo e<br />
come luogo teologico sorgivo. Abbiamo<br />
immaginato la barca come sede<br />
mobile da cui poter muovere le nostre<br />
riflessioni teologiche, sostando idealmente<br />
nelle varie coste del Mediterraneo<br />
e facendoci raggiungere dalle<br />
identità, dalle storie e dalle tradizioni<br />
culturali di ciascun popolo, lasciando<br />
ogni pretesa di possesso e di dominio.<br />
Una teologia dal Mediterraneo vuole<br />
essere militanza per la pace e attraversamento<br />
con la sapienza mite del Vangelo<br />
del polverone della violenza e<br />
della guerra che quotidianamente minano<br />
ogni certezza, con la speranza di<br />
un mondo dove ognuno si senta fratello<br />
e sorella. Da Palermo il nostro lavoro<br />
riparte con ancora maggiore<br />
determinazione e con una Rete più<br />
ampia e più salda, pregustando già il<br />
convenire su un’altra sponda del Mediterraneo<br />
nell’estate del 2025. Insieme<br />
abbiamo immaginato le rotte della navigazione<br />
che ci attende il prossimo<br />
anno, le questioni che continueremo ad<br />
approfondire a più voci e da più sponde,<br />
ma anche le sinergie da costruire tra di<br />
noi e sui territori: progetti condivisi di<br />
ricerca-azione perché cresca uno stile di<br />
incontro e di collaborazione e il Mediterraneo<br />
diventi un contagioso laboratorio<br />
di fraternità per la pace.<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
A PALERMO IL LABORATORIO DELLA RETE TEOLOGICA MEDITERRANEA<br />
3
FOCUS<br />
Da Mazara del Vallo a Tunisi.<br />
Il gemellaggio<br />
tra le due Chiese nel nome<br />
di un unico Dio<br />
> DON FRANCESCO FIORINO *<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
Dal 1998 i rapporti<br />
tra le due Diocesi<br />
Si è svolto dal 2 all'8 giugno<br />
uno dei viaggi di amicizia<br />
e di scambio con la<br />
Chiesa in Tunisia. Una delle<br />
iniziative che rientra nel Gemellaggio<br />
ecclesiale Mazara<br />
del Vallo - Tunisia che ha avuto<br />
inizio nel 1998. Sono stati 12 i<br />
partecipanti di quest'ultima esperienza<br />
che ha coinvolto persone, comunità,<br />
in particolare, del nord<br />
della Tunisia. Il gruppo proveniente<br />
dalla nostra Diocesi di Mazara è<br />
stata accolto nella casa diocesana di<br />
Tunisi che è stata ristrutturata. La<br />
prima giornata a Tunisi è stata dedicata<br />
all'incontro con la parrocchia<br />
della Marsa e con la comunità delle<br />
Suore Bianche che hanno accolto il<br />
gruppo nella loro casa. Lì c'è stata la<br />
prima conoscenza con alcune donne<br />
musulmane del Gruppo di lettura e<br />
di amicizia di El Kef. La seconda<br />
giornata a Tunisi ha permesso ai<br />
partecipanti di conoscere parte del<br />
centro storico (la cosiddetta Medina)<br />
dove vivevano anche tanti italiani<br />
(molti di origine siciliana). Bel<br />
momento è stato nel quartiere denominato<br />
ancora "Piccola Sicilia"<br />
(dove vivevano tanti siciliani, vicino<br />
il porto "La Goulette") con la comunità<br />
delle Suore di Madre Teresa di<br />
Calcutta che portano avanti una casa<br />
di prima accoglienza per donne rifugiate<br />
con bambini e un centro di doposcuola<br />
e di attività socio-ricreative<br />
per i ragazzi bisognosi del quartiere.<br />
Un altro momento importante è<br />
stato poi l'incontro con i padri salesiani<br />
che dirigono una grande scuola<br />
nel quartiere di Manouba. Don Domenico,<br />
salesiano di origini siciliane,<br />
ha spiegato la missione<br />
educativa della presenza della<br />
Chiesa in Tunisia che è molto apprezzata<br />
dal popolo tunisino. Infatti<br />
la quasi totalità (il 99%) degli alunni<br />
sono musulmani che sono riconoscenti<br />
dei metodi educativi e delle<br />
opportunità di conoscenza ricevute.<br />
La terza giornata il gruppo ha lasciato<br />
Tunisi per raggiungere la cittadina<br />
di El Kef che si trova a pochi<br />
chilometri dalla frontiera con l'Algeria.<br />
Prima di giungere a El Kef, quasi<br />
a metà strada, si sono visitate le vestigie<br />
dell'antica città romana di<br />
Dougga. I siti archeologici romani in<br />
Tunisia sono ancora ben conservati<br />
sia per le alte temperature, sia perché<br />
si trovano lontani dalle odierne<br />
città. Raggiunta El Kef le donne del<br />
Gruppo di lettura hanno condotto i<br />
partecipanti a visitare il centro storico<br />
della città tra monumenti romani<br />
e cristiani, la sinagoga ebraica<br />
e la moschea più antica. La cena serale<br />
è stata all'insegna dell'accoglienza<br />
cordiale e dei sapori della cucina<br />
tunisina. La quarta giornata il<br />
gruppo mazarese è partito per Ain<br />
Draham (piccolo paese al nord della<br />
Tunisia, ricco di vegetazione e di<br />
querce). Attraversando la Tunisia il<br />
Gli incontri con<br />
le realtà ecclesiali<br />
gruppo si è reso conto del perché la<br />
Tunisia assieme alla Sicilia venivano<br />
considerati il "granaio di Roma".<br />
Centinaia di ettari di terreno coltivati<br />
a grano di una bellezza unica. A<br />
Ain Draham i partecipanti sono stati<br />
accolti accolti dalla preziosa comunità<br />
delle Francescane Missionarie<br />
di Maria che gestiscono il "giardino<br />
d'infanzia" e altre attività di promozione<br />
umana e di ospitalità. Prima di<br />
rientrare a Tunisi la comitiva siciliana<br />
ha potuto visitare il sito archeologico<br />
romano di Bulla Regia<br />
con le stanze sotterranee e gli stupendi<br />
mosaici. La quinta giornata è<br />
stata dedicata alla visita delle suore<br />
salesiane di Menzel Bourguiba che<br />
con i loro tantissimi studenti e le insegnanti<br />
hanno accolto i 12 con entusiasmo<br />
e con calore umano. Dopo<br />
le salesiane hanno fatto visitare il<br />
capo più a nord dell'Africa (Cap Angela).<br />
Nel pomeriggio il gruppo si è<br />
spostato a Biserta (città di pescatori<br />
4<br />
UN’ESPERIENZA RICCA DI CONTATTI
FOCUS<br />
con un grande porto commerciale e<br />
militare) dove hanno incontrato un<br />
missionario del PIME e Moufida che<br />
ha fatto conoscere il centro (la Kasbah).<br />
La penultima giornata a Tunisi<br />
ha dato la possibilità di ritornare al<br />
quartiere de La Goulette per conoscere<br />
il "progetto delle donne tunisine"<br />
coordinato da Caritas Tunisia, di<br />
visitare alcuni siti archeologici di Cartagine,<br />
la piccola e attraente località di<br />
"Sidi Bou Said", lo splendido Museo<br />
archeologico del Bardo. Interessante<br />
l'incontro, in un quartiere periferico,<br />
con un gruppo scout tunisino che con<br />
il loro impegno animano tanti giovani<br />
e si prendono cura di diverse persone<br />
sole e bisognose. L'ultima giornata a<br />
Tunisi ha permesso, guidati dal giovane<br />
tunisino Adnen, architetto e storico,<br />
di visitare approfonditamente il<br />
Tappa significativa al<br />
quartiere Piccola Sicilia<br />
centro storico, facendo anche memoria<br />
della presenza italiana. Nel pomeriggio<br />
si è avuta la possibilità di<br />
partecipare all'ingresso pastorale del<br />
nuovo Arcivescovo di Tunisi, mons.<br />
Nicolas Lhernould. È stato un viaggio<br />
di tanti incontri e di nuove conoscenze<br />
culturali e religiose che tanti altri, si<br />
auspica, possano realizzare. Un gemellaggio<br />
ecclesiale che richiede sostenitori<br />
e che si spera porti altri<br />
buoni frutti di solidarietà e fraternità.<br />
Un grazie particolare va rivolto al Vescovo<br />
emerito di Tunisi, mons. Ilario<br />
Antoniazzi, a Semia che ha condotto il<br />
gruppo nella sua Tunisia, a Nadia,<br />
Giovanna, Chicca, Rita e suor Esperance<br />
che hanno dato consigli e suggerimenti.<br />
* Direttore Ufficio diocesano<br />
per il gemellaggio<br />
Mazara del Vallo - Tunisia<br />
PUBBLICITÀ<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
5
FOCUS<br />
Dall’altra sponda.<br />
Mons. Nicolas Lhernould<br />
nuovo Arcivescovo<br />
di Tunisi<br />
>A CURA DELLA REDAZIONE<br />
Una Chiesa locale vive eventi<br />
che scandiscono la sua storia<br />
come tappe significative<br />
della sua missione nel tempo e nel<br />
territorio. La Chiesa di Tunisia ha sperimentato<br />
nelle scorse settimane la gioia di<br />
accogliere un nuovo pastore nella persona<br />
di monsignor Nicolas Lhernould. Egli succede<br />
all’Arcivescovo monsignor Ilario Antoniazzi<br />
che ha guidato la comunità<br />
cristiana tunisina per undici anni. Il cambio<br />
di pastore non è un fatto di ordinaria amministrazione,<br />
come l’avvicendamento di<br />
un burocrate. È, al contrario, un nuovo inizio<br />
che immette nella vita quotidiana di una<br />
Chiesa locale i brividi di una rinnovata irruzione<br />
dello Spirito. In questa occasione,<br />
tuttavia, l’avvio del ministero pastorale<br />
di don Nicolas ha avuto spunti di<br />
originalità in quanto egli, quattro anni<br />
prima, aveva lasciato Tunisi mandato in Algeria<br />
a reggere come Vescovo la Chiesa di<br />
Cambio di pastore<br />
nella Diocesi gemellata<br />
Costantine et Hippone, dove era nato e cresciuto<br />
Sant’Agostino. Non era stato un distacco<br />
facile per lui, legato alla comunità<br />
tunisina da una scelta meditata che lo aveva<br />
portato a ricevere lì l’ordinazione presbiterale<br />
nel 2004 e dove aveva svolto diversi<br />
ministeri pastorali, ultimo dei quali quello<br />
di vicario generale. Egli così descrive le<br />
tappe recenti del suo itinerario episcopale:<br />
«Quattro anni fa papa Francesco mi chiedeva<br />
di lasciare la Tunisia per raggiungere<br />
Costantine. Ora mi chiede di attraversare di<br />
nuovo il confine nella direzione opposta per<br />
succedere a monsignor Ilario Antoniazzi<br />
come arcivescovo di Tunisi. Non lo vivo<br />
come un mero ritorno, ma come un nuovo<br />
inizio. La Tunisia mi ha dato i natali come<br />
sacerdote, l’Algeria come vescovo». Questa<br />
sottolineatura del nuovo inizio e non di un<br />
semplice rientro rivela un tratto caratterizzante<br />
della sua personalità, dotata di delicata<br />
sensibilità e di diligente sollecitudine<br />
pastorale, incline a relazioni immediate e<br />
aperte verso tutti. La Chiesa locale di<br />
Mazara del Vallo, che negli ultimi decenni<br />
ha condiviso il cammino della<br />
Chiesa dirimpettaia di Tunisi, esprime<br />
gratitudine all’Arcivescovo Ilario per il generoso<br />
ministero svolto e per le diverse occasioni<br />
in cui ha potuto dialogare con lui.<br />
All’Arcivescovo Nicolas augura un servizio<br />
apostolico intenso e fecondo, ricordando il<br />
suo primo incontro con questa Chiesa nel<br />
2012 in occasione dell’assemblea generale<br />
dei Vescovi della Conferenza Episcopale del<br />
Nord Africa (CERNA), tenuta proprio a<br />
Mazara del Vallo.<br />
MONSIGNOR LHERNOULD SUCCEDE A MONSIGNOR ANTONIAZZI<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
PUBBLICITÀ<br />
6
VITA DI CHIESA<br />
Mazara del Vallo.<br />
“Just Jungle”, l’esperienza di<br />
immergersi nella foresta della vita<br />
>VITTORIA BURZOTTA<br />
La parrocchia “Cristo Re” di<br />
Mazara del Vallo in questo<br />
mese di giugno si è trasformata<br />
ufficialmente in un luogo magico<br />
in cui a regnare sono state<br />
l’allegria e la spensieratezza. Nell’aria<br />
è sopraggiunta un’energia nuova,<br />
scaturita da tutti i partecipanti al Grest.<br />
Educatori, animatori, don Daniele Donato,<br />
don Francesco Ingrande e tutti coloro<br />
che si sono messi in gioco hanno<br />
offerto un’esperienza indimenticabile per<br />
loro stessi ma, soprattutto, per tutti i<br />
bambini che hanno scelto di vivere un’avventura,<br />
che ha portato poi a una crescita<br />
personale e spirituale. Ognuna delle<br />
quattro squadre create (Scimmie, Gechi,<br />
Varani e Zanzare) si è immersa nel<br />
mondo del “Just Jungle”, entrando metaforicamente<br />
in quella che è la foresta<br />
IL GREST NELLA PARROCCHIA CRISTO RE: GIOCHI, RIFLESSIONI ED ESCURSIONI<br />
della vita, dentro la quale non mancano<br />
sicuramente le difficoltà e neppure le soluzioni,<br />
nonostante esse non siano spesso<br />
visibili se non con molta attenzione. Nel<br />
corso delle giornate si sono alternati momenti<br />
ricreativi, cioè gioco ed euforia, a<br />
momenti più seri in cui si è dato spazio<br />
alla spiritualità. È stato creato, infatti, un<br />
equilibrio tra le due parti, che permettesse<br />
ai bambini di non perdere di vista<br />
l’importanza della fede. Ogni giorno, tramite<br />
un momento di riflessione e di lancio<br />
di una parola chiave, i bambini hanno<br />
compreso meglio il significato dell’amore,<br />
del donarsi all’altro e della condivisione<br />
verso il prossimo. Tra i momenti ricreativi<br />
non sono sicuramente mancate le<br />
uscite speciali, partendo dalla parrocchia<br />
e spostandosi a piedi, che hanno permesso<br />
di continuare e amplificare l’avventura,<br />
di scoprire nuovi luoghi e di fare<br />
incontri che lasciassero il segno nel cuore<br />
di tutti. Nel corso delle tre settimane, le<br />
squadre hanno fatto visita al Seminario<br />
di Mazara del Vallo, in cui hanno potuto<br />
giocare, ma soprattutto conoscere una realtà<br />
della città per loro ancora sconosciuta.<br />
Poi si sono recati a casa Betel, per<br />
vivere insieme una giornata in armonia<br />
con Cristo e con la natura che ci circonda,<br />
per ascoltare le creature e accompagnare<br />
il loro suono con la chitarra e la voce cristallina<br />
di suor Marzia, punto di riferimento<br />
per tutti i ragazzi. L’opportunità<br />
offerta da don Daniele e don Francesco è<br />
stata motivo di crescita anche per tutti gli<br />
animatori che hanno imparato a mettersi<br />
in gioco e hanno riscoperto la semplicità<br />
e la bellezza del mondo, visto con gli occhi<br />
dei bambini.<br />
7n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong>
VITA DI CHIESA<br />
L’estate in parrocchia.<br />
Il Grest a Santa Lucia di Castelvetrano,<br />
così vive il Vangelo tra i bambini<br />
> FRA GIUSEPPE PIPITONE E ROSY COSTA<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
nome”: questo il titolo<br />
del Grest <strong>2024</strong> organizzato<br />
“Iper<br />
nella parrocchia Santa<br />
Lucia a Castelvetrano. Ben 15 animatori,<br />
tra i 13 e i 19 anni, due<br />
mamme responsabili e i Piccoli<br />
Frati e Piccole Suore hanno dato<br />
vita a un bellissimo lavoro di squadra<br />
iniziato il 10 giugno e conclusosi<br />
il 27 giugno con una bellissima festa<br />
e la partecipazione di 60 bambini. Il<br />
tema trattato è stato la conoscenza di Gesù<br />
attraverso la storia di Zaccheo e la parabola<br />
del buon samaritano. Per entrambi i racconti,<br />
durante le riunioni di preparazione,<br />
gli animatori sono stati formati dai Piccoli<br />
Frati e Piccole Suore di Gesù e Maria che<br />
da 5 mesi curano e amministrano la parrocchia.<br />
Durante una riunione incentrata<br />
sulla storia di Zaccheo, il parroco fra Giuseppe<br />
insieme a suor Veronica (madre generale)<br />
hanno spiegato agli animatori<br />
come porsi con i bimbi in maniera semplice<br />
e delicata e aiutarli a superare i loro<br />
limiti (se necessario). «Siate qui prima per<br />
cercare Dio e poi per essere animatori» è<br />
stata la benedizione di fra Giuseppe. In<br />
quella stessa riunione suor Veronica ha<br />
suggerito la canzone “Chiamati per nome”<br />
che è diventata l'inno di questo Grest. La<br />
parabola del buon samaritano è stata<br />
esposta da fra Francesco che ha ben spiegato<br />
l'importanza di riconoscere il proprio<br />
prossimo, di cercare di non essere mai indifferenti<br />
alle necessità altrui. Ogni mattina<br />
l’inizio della giornata è avvenuto col<br />
saluto Shalom, voluto dal parroco come<br />
segno di “pace” in un periodo internazionale<br />
segnato da conflitti; quella parola è<br />
stata scritta anche sulle maglie degli animatori.<br />
In diverse occasioni fra Giuseppe<br />
e suor Veronica hanno suonato e cantato<br />
l'inno come introduzione della preghiera<br />
da loro curata; subito dopo hanno dato inizio<br />
alle attività legate al tema. Per la storia<br />
di Zaccheo i bimbi hanno costruito l’albero<br />
simbolo del racconto, mentre, per la parabola<br />
del buon samaritano due orologi che<br />
segnano il tempo prezioso e che invitano i<br />
bimbi a non sprecarlo e se possibile dedicarlo<br />
a chi è meno fortunato. Dopo una<br />
buona merenda, spesso offerta dai generosissimi<br />
commercianti locali, nella seconda<br />
parte della mattina è stato tempo di<br />
giochi: percorsi, staffetta, lezioni ginniche<br />
e tanto altro. Tre settimane che sembrano<br />
essere volate ma che hanno lasciato tanti<br />
ricordi e anche tante sensazioni vissute e<br />
raccontate dai genitori che, in molte occasioni,<br />
hanno ringraziato gli operatori e i<br />
Piccoli Frati, trasmettendo la loro emozione:<br />
«Tutto questo è emozionante» è<br />
stato ripetuto più volte. Insieme si sono ritrovate<br />
diverse realtà della nostra piccola<br />
parrocchia: frati, suore, mamme, catechiste,<br />
tutti con il solo obiettivo di fare comunità.<br />
Certamente in prima linea ci sono<br />
stati gli animatori, i “Colibrì 2.0” che 5 anni<br />
fa erano bimbi del Grest. Negli anni la parrocchia<br />
ha vissuto l’esperienza come possibilità<br />
di inclusività soprattutto per i<br />
ragazzi del quartiere Belvedere e per i tanti<br />
bimbi e ragazzi provenienti da altri quartieri.<br />
Quest'anno è stata vissuta anche la<br />
gioia di tre animatori provenienti dalla<br />
parrocchia san Francesco di Paola (anche<br />
loro con un bellissimo gruppo giovani): testimonianza<br />
questa che la Chiesa è una.<br />
8<br />
COINVOLTI 60 RAGAZZI E 15 ANIMATORI, OLTRE I FRATI E LE SUORE
VITA DI CHIESA<br />
Il campo a Mazara del Vallo.<br />
Dal film “Elemental” la riflessione,<br />
40 ragazzi multietnici insieme<br />
> A CURA DELLA REDAZIONE<br />
a cielo aperto” è<br />
l'attività che già da anni<br />
“E-state<br />
le sorelle Francescane<br />
Missionarie di Maria con l’associazione<br />
“Casa della Comunità<br />
Speranza” di Mazara del Vallo offrono<br />
a bambini e ragazzi da 6 a 11 anni,<br />
figli di famiglie immigrate in città da diversi<br />
Paesi, con lingua, cultura e religione<br />
diverse. Per quasi un mese,<br />
ospitati negli spazi della casa famiglia<br />
“Orchidea” a Mazara del Vallo, l'attività<br />
ha coinvolto circa 40 bambini e ragazzi<br />
tra i quali alcuni dalla parrocchia sant’Antonio<br />
da Padova a Mazara Due e alcuni<br />
dalla casa famiglia “Orchidea”.<br />
Grazie ai bellissimi spazi a disposizione<br />
sono stati realizzati giochi all'aperto, tornei,<br />
laboratori, pranzi e giornate al mare<br />
a Tonnarella. Il tema dell’estate insieme<br />
è stato tratto dal film “Elemental” che ha<br />
visto i ragazzi impegnati a riflettere sulle<br />
tematiche e i valori che questo cartone<br />
propone e a tradurli poi in attività educative<br />
e divertenti. Nella terza settimana<br />
alcuni amici musico-terapeuti hanno offerto<br />
ai bambini dei laboratori di musico-terapia<br />
lavorando con gli strumenti,<br />
i suoni, il ritmo per far sperimentare la<br />
potenza e la bellezza della musica e della<br />
capacità che essa ha di renderci resilienti<br />
nei vari contesti di vita. A supporto delle<br />
attività ci sono stati anche dei giovani<br />
dai 15 ai 17 anni come volontari a fianco<br />
degli operatori, che si sono impegnati<br />
con passione nel collaborare al buon<br />
L’iniziativa delle Suore<br />
Francescane Missionarie<br />
svolgimento delle giornate. Un gruppo<br />
di mamme, a turno, si sono offerte per<br />
cucinare a pranzo piatti di diverse tradizioni<br />
culinarie, mentre i servizi sociali<br />
del Comune hanno messo a disposizione<br />
delle signore per aiutare in cucina e nelle<br />
cose pratiche. Le attività sono state supportate<br />
anche con contributi dei fondi<br />
8xmille destinati alla Chiesa cattolica a<br />
sostegno di progetti educativi che si attualizzano<br />
e con offerte di donatori sensibili<br />
che hanno donato generi<br />
alimentari.<br />
PARTANNA.<br />
La visita al Grest<br />
della Matrice<br />
Estate è tempo di Grest. E il<br />
Vescovo monsignor Angelo<br />
Giurdanella ha fatto visita al<br />
Grest che sino al 7 luglio si svolge<br />
presso la chiesa madre di Partanna.<br />
Alle attività stanno partecipando 165<br />
bambini e 70 tra animatori (scuola superiore)<br />
e aiuto-animatori (scuola<br />
media). Il Vescovo ha parlato ai bambini<br />
e ai ragazzi di quanto sia importante<br />
percepirsi come membri di un<br />
unico grande corpo che è la Chiesa in<br />
Cristo. Monsignor Giurdanella ha<br />
anche proposto un momento di preghiera<br />
per tutti quei ragazzi che nel<br />
mondo sono privati della loro infanzia a<br />
causa della guerra.<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
LE ATTIVITÀ PRESSO LA CASA FAMIGLIA “ORCHIDEA”<br />
9
IN BREVE<br />
«Lavoriamo insieme»<br />
CAMPOBELLO.<br />
Fondi Pnrr, asilo nido<br />
in un bene confiscato<br />
Coi fondi del PNRR il Comune<br />
di Campobello di Mazara realizzerà<br />
un asilo nido in un bene<br />
confiscato in via Milano nella frazione di<br />
Tre Fontane. Ammonta a 600 mila euro<br />
il finanziamento che verrà erogato per<br />
l’allestimento di un asilo che potrà servire<br />
le famiglie con bambini che vivono<br />
tutto l’anno nella frazione. Già un primo<br />
asilo nido comunale è nato nel padiglione<br />
A dell’ex ospedale “Tedeschi Scuderi”.<br />
Il progetto per questo immobile di<br />
Tre Fontane prevede, in particolare, la<br />
riconversione dell’edificio già esistente,<br />
una villetta composta di tre camere più<br />
servizi, confiscata alla criminalità organizzata<br />
nel 2004 e assegnata al patrimonio<br />
indisponibile del Comune di<br />
Campobello. L’asilo potrà accogliere 30<br />
bambini.<br />
«L<br />
’impegno della politica<br />
è la più alta espressione<br />
della carità, speriamo<br />
che insieme alla Chiesa riusciremo<br />
a costruire cose insieme.<br />
Oggi la presenza del Vescovo testimonia<br />
lo sviluppo di questo rapporto». Lo<br />
ha detto il neo sindaco di Castelvetrano<br />
Giovanni Lentini nel primo incontro<br />
col Vescovo monsignor Angelo Giurdanella<br />
a palazzo Pignatelli di Castelvetrano.<br />
Erano presenti anche don<br />
Giuseppe Undari, don Rino Randazzo e<br />
i due Frati (fra Giuseppe e fra Francesco)<br />
della comunità di Santa Lucia. Il<br />
Vescovo, nel suo intervento, ha ribadito<br />
che sia l’istituzione Chiesa che l’istituzione<br />
pubblica hanno in comune il servire<br />
gli uomini. «In questi scranni<br />
siedono coloro che hanno una responsabilità<br />
ben precisa nei confronti dei<br />
cittadini – ha detto il Vescovo – non<br />
sempre i problemi si possono risolvere<br />
ma il “prendersene cura” è già un<br />
segno». Il Vescovo ha ribadito la necessità<br />
del «dialogo» e del «lavorare insieme».<br />
«Dialogo – ha detto il Vescovo<br />
– significa rispettare le differenze, non<br />
è pensabile l’individualismo o un pensiero<br />
unico, ma l’obiettivo è quello di<br />
lavorare insieme e mettere al centro<br />
l’uomo».<br />
TURISMO.<br />
La provincia si candida<br />
a network Unesco<br />
Èufficialmente iniziato il percorso<br />
di candidatura dell’intero territorio<br />
della provincia di Trapani al<br />
network Unesco delle città creative per la<br />
gastronomia. Uno straordinario strumento<br />
per valorizzare l’area della Sicilia occidentale,<br />
i suoi prodotti, le sue unicità e le professionalità<br />
presenti. In queste settimane il<br />
Distretto Turistico della Sicilia Occidentale<br />
ha promosso incontri di presentazione per la<br />
condivisione del progetto di candidatura.<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
PUBBLICITÀ<br />
10
DAL SITO WEB<br />
n genere quando si entra nel Tribunale si<br />
entra con un senso di timore. Oggi qui speri-<br />
che dentro questo luogo dove si rispet-<br />
«Imentiamo<br />
tano le leggi c’è, però, anche una grande umanità». Lo ha<br />
detto il Vescovo di Mazara del Vallo monsignor Angelo Giurdanella<br />
in visita al Tribunale di Marsala. L’iniziativa è stata<br />
del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Marsala, del Tribunale<br />
e della Procura. Monsignor Giurdanella è stato accolto<br />
dal presidente del Tribunale Alessandra Camassa e si è poi<br />
soffermato nell’atrio del palazzo per incontrare magistrati e<br />
dipendenti del Tribunale e della Procura. «Qui dentro si coniuga<br />
la giustizia e la grammatica dell’umano che è l’abc delle<br />
nostre relazioni – ha detto il Vescovo – qui non si amministra<br />
solo la giustizia, si danno sanzioni e pene, ma il Tribunale in<br />
un territorio ha una forte valenza educativa ed evocativa».<br />
«L’idea del cattolicesimo come la intendo io è un’idea di<br />
eguaglianza, fraternità e solidarietà e questo è un principio<br />
che in un palazzo di giustizia, alla base di qualsiasi provvedimento<br />
che noi adottiamo, ci deve essere e ognuno di noi ne<br />
abbia forte consapevolezza. Qui combattiamo con gli uomini,<br />
abbiamo a che fare con le sensibilità, i dolori, le difficoltà.<br />
Quella che viene qui è l’umanità dolente che va rispettata,<br />
considerata e che richiede una certa sensibilità. Il suo aiuto<br />
morale – ha detto la Camassa rivolgendosi al Vescovo – ci<br />
aiuterà a rendere più forte la nostra sensibilità e per questo la<br />
ringraziamo tantissimo».<br />
Il Vescovo visita il Tribunale.<br />
«Qui giustizia e grammatica dell’umano»<br />
> I NOSTRI CANALI SOCIAL________________________________________<br />
FONDAZIONE SAN VITO.<br />
Le nonne vanno al...mare<br />
Mare, tintarella, passeggiata in<br />
riva al mare e…momenti di aggregazione<br />
all’ombra. Le nonne<br />
del centro “Vivi la vita” della Caritas diocesana-<br />
Fondazione San Vito Onlus anche quest’anno<br />
sono tornate al lido “Oasi” sul lungomare di<br />
Tonnarella a Mazara del Vallo. Per tre settimane<br />
le nonne, accompagnate dagli animatori,<br />
si sono recate con i mezzi della Fondazione e<br />
della Caritas presso il lido per trascorrere alcune<br />
ore in totale spensieratezza tra ginnastica dolce,<br />
passeggiata in riva al mare, bagni, tintarella, giocate<br />
a carte e qualche gelato. «Il nostro grazie va<br />
ai fratelli Marrone che oramai da anni accolgono<br />
in maniera gratuita e col sorriso le nostre<br />
nonne presso la loro struttura», ha detto il presidente<br />
della “San Vito Onlus”, Vito Puccio.<br />
Condividere, anno XXII,<br />
n. 6 del 30 giugno <strong>2024</strong><br />
Mensile<br />
della Diocesi<br />
di Mazara del Vallo<br />
Registrazione Tribunale<br />
di Marsala n. 140/7-2003<br />
Editore<br />
Associazione “Orizzonti Mediterranei”<br />
Piazza della Repubblica, 6<br />
91026 - Mazara del Vallo<br />
Direttore editoriale<br />
mons. Angelo Giurdanella<br />
Direttore responsabile<br />
Max Firreri<br />
A PALERMO.<br />
Ricordato don Meli nel 4° anniversario della morte<br />
Un ricordo appassionato con testimonianze e l’omelia dell’Arcivescovo<br />
di Palermo monsignor Corrado Lorefice che ha ribadito<br />
come don Baldassare Meli sia stato «testimone di una presenza messianica».<br />
Così, nel quarto anniversario della morte del prete della parrocchia Santa<br />
Lucia di Castelvetrano, è stato ricordato don Meli. Un’iniziativa organizzata a Palermo,<br />
città che per lungo tempo è stata “casa” di don Meli, salesiano presso Santa<br />
Chiara nel quartiere Ballarò di Palermo. Da Castelvetrano è partito un pullman con<br />
parrocchiani, il gruppo “Colibrì 2.0” e amici di don Meli. In Cattedrale la santa<br />
messa è stata concelebrata da monsignor Lorefice, monsignor Angelo Giurdanella<br />
(Vescovo di Mazara del Vallo) e monsignor Domenico Mogavero (emerito della Diocesi<br />
di Mazara del Vallo). «Don Meli ha fatto suo il grido dei piccoli, delle istanze che<br />
provenivano dalla carne umana – ha detto Lorefice – lui stava in mezzo agli altri». A<br />
inizio della celebrazione Rosy Costa, animatrice della parrocchia Santa Lucia e molto<br />
vicina a don Meli, ha tracciato il profilo del parroco scomparso, raccontando del percorso<br />
difficile di don Meli, sottolineando soprattutto la sua lotta contro la pedofilia.<br />
La santa messa è stata animata da un coro interculturale. Dopo la celebrazione,<br />
presso l’oratorio salesiano Santa Chiara, si è tenuto un momento di ricordo di don<br />
Meli con l’ascolto di alcune testimonianze e l’offerta di un buffet di cibi multietnici.<br />
Redazione<br />
Piazza della Repubblica, 6<br />
91026 - Mazara del Vallo<br />
tel. 0923.902737<br />
condividere@diocesimazara.it<br />
Hanno collaborato<br />
Vittoria Burzotta, Rosy Costa, don Francesco Fiorino,<br />
fra Giuseppe Pipitone.<br />
Questo numero è stato chiuso in redazione il 30 giugno<br />
<strong>2024</strong>. È vietata la riproduzione integrale o parziale<br />
senza espressa autorizzazione del direttore.<br />
Periodico associato alla:<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
11
DAL TERRITORIO<br />
Messina Denaro.<br />
Giudizio immediato<br />
per Martina Gentile<br />
> A CURA DELLA REDAZIONE<br />
Ipm della Dda di Palermo<br />
Gianluca De Leo e Piero Padova<br />
hanno chiesto e ottenuto<br />
dal gip il processo col rito<br />
immediato per Martina Gentile,<br />
la figlia della compagna storica di<br />
Matteo Messina Denaro, Laura Bonafede,<br />
arrestata e accusata di associazione<br />
mafiosa per aver aiutato il<br />
capomafia durante la latitanza, per<br />
averne gestito le comunicazioni riservate<br />
e per esserne stata la fedele emissaria.<br />
Martina Gentile, ai domiciliari da<br />
dicembre scorso, è invece indagata per<br />
favoreggiamento aggravato e procurata<br />
inosservanza della pena. La giovane<br />
Gentile era legatissima all’ex ricercato,<br />
che per anni l’ha cresciuta come una figlia.<br />
Interrogata dal gip dopo l’arresto,<br />
aveva scelto di non rispondere, ma ha<br />
voluto fare dichiarazioni spontanee per<br />
dire di essere stata affezionata a Messina<br />
Denaro quand’era bambina, ma di<br />
aver capito che quell’affetto lui non lo<br />
meritava. La Gentile, il cui padre naturale<br />
Salvatore sconta due ergastoli per<br />
omicidi commissionati dal padrino di<br />
Castelvetrano, ha raccontato di aver<br />
visto il vero volto del boss, compresa la<br />
sua relazione con la madre, solo recentemente.<br />
Il giudizio immediato consente<br />
di “saltare” l’udienza<br />
preliminare. Per la madre della Gentile,<br />
nei mesi scorsi, i pm hanno chiesto<br />
15 anni di detenzione. Resta in carcere,<br />
invece, Emanuele Bonafede, ritenuto<br />
uno dei principali favoreggiatori di<br />
Matteo Messina Denaro, cugino del<br />
geometra Andrea Bonafede, l’uomo<br />
che prestò l’identità all’ex latitante. Bonafede,<br />
condannato a gennaio scorso<br />
per fsvoreggiamento aggravato e procurata<br />
inosservanza della pena a sei<br />
anni e otto mesi, ha chiesto al Tribunale<br />
del Riesame di Palermo la sostituzione<br />
della custodia cautelare in<br />
carcere con gli arresti domiciliari.<br />
Istanza respinta dai giudici.<br />
CASTELVETRANO.<br />
Stop alla linea ferrata<br />
per Agrigento<br />
Che fine ha fatto l’idea<br />
progettuale di rimettere<br />
sù la tratta ferroviaria<br />
a scartamento ridotto<br />
Castelvetrano-Agrigento?<br />
L’ultima volta che se ne è parlato<br />
era il 2021 quando un comitato –<br />
col sostegno di politici del Trapanese<br />
e dell’Agrigentino – propose<br />
l’idea che è rimasta, però, nel dimenticatoio,<br />
almeno fino a questo<br />
momento. Oggi quell’idea è stata<br />
superata dal progetto della superstrada<br />
Castelvetrano-Gela. A rinfrescare<br />
la memoria sulla<br />
proposta di rimettere in attività la<br />
tratta ferroviaria Castelvetrano-<br />
Agrigento ci ha pensato “Amodo”,<br />
l’alleanza per la mobilità dolce nel<br />
dossier “Futuro sospeso <strong>2024</strong>”.<br />
Questo tratto ferroviario è stato<br />
escluso, infatti, dalle 26 linee turistiche<br />
italiane il cui elenco è contenuto<br />
nel decreto<br />
interministeriale in attuazione<br />
della legge 128/2017, divenuto<br />
operativo a luglio 2022. Non è bastata<br />
la collaborazione per promuovere<br />
la riapertura ad uso<br />
turistico di questa ferrovia. E –<br />
come cita “Amodo” – non è bastata<br />
la visita, a marzo 2022, dell’assessore<br />
regionale Marco<br />
Falcone che comunicò al Ministero<br />
delle infrastrutture e della<br />
mobilità sostenibili, il proprio interesse<br />
come Governo regionale.<br />
Il tratto ferroviario Castelvetrano-<br />
Agrigento è lungo 89 chilometri:<br />
venne chiuso tra il 1977 e il 1986 a<br />
causa del tracciato molto tortuoso<br />
e dei lunghissimi tempi di percorrenza.<br />
RESTA IN CARCERE EMANUELE BONAFEDE, MARITO DI LORENA LANCERI<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
12
DAL TERRITORIO<br />
Marsala.<br />
Allo Stagnone via<br />
3 tonnellate di rifiuti<br />
> A CURA DELLA REDAZIONE<br />
Evento di pulizia e sensibilizzazione<br />
ambientale “Plastic<br />
Free" presso lo Stagnone di<br />
Marsala. L'iniziativa, che ha visto la<br />
partecipazione di numerosi gruppi e associazioni<br />
locali, ha coinvolto circa 60<br />
persone che hanno lavorato attivamente<br />
per ripulire la zona dai rifiuti. Tra i protagonisti<br />
dell'evento, le associazioni Plastic<br />
Free, Insieme per lo Stagnone, Croce<br />
Rossa Marsala e Lions Club Marsala, che<br />
hanno unito le forze per rendere possibile<br />
la giornata di impegno ecologico. A<br />
loro si sono aggiunti con entusiasmo gli<br />
scout di Caltanissetta, portando ulteriore<br />
energia e dedizione all'iniziativa. Il<br />
gruppo di volontari ha raccolto un totale<br />
di circa 3 tonnellate di rifiuti, comprendenti<br />
plastica, vetro e altri materiali ingombranti.<br />
Questo significativo risultato<br />
non solo ha migliorato l'aspetto dello<br />
Stagnone, ma ha anche avuto un impatto<br />
positivo sull'ecosistema locale. L'evento<br />
ha rappresentato un momento importante<br />
di sensibilizzazione ambientale. I<br />
partecipanti, provenienti da diversi contesti,<br />
hanno avuto l'opportunità di conoscersi<br />
e creare connessioni personali,<br />
uniti dalla comune volontà di fare qualcosa<br />
di concreto per l'ambiente. La collaborazione<br />
tra le diverse associazioni e i<br />
volontari è stata fondamentale per il successo<br />
dell'iniziativa. “Formula Ambiente”<br />
ha dimostrato grande<br />
disponibilità ed efficienza nel ritiro dei<br />
rifiuti raccolti. Il team ha rispettato gli<br />
orari concordati e si è mostrato flessibile<br />
di fronte a piccole variazioni di programma,<br />
seguendo scrupolosamente<br />
tutte le istruzioni ricevute.<br />
LA MARATONA.<br />
A Marsala “Fermare<br />
i suicidi in carcere”<br />
Presso piazza Addolorata a<br />
Marsala si è tenuta la maratona<br />
oratoria “Fermare i suicidi<br />
in carcere”, un'iniziativa<br />
organizzata dalla Camera Penale di<br />
Marsala e inserita nel più ampio contesto<br />
della campagna nazionale. L’incontro<br />
ha avuto come obiettivo<br />
principale sensibilizzare l’opinione<br />
pubblica riguardo il tragico fenomeno<br />
dei suicidi in carcere, che solo<br />
dall'inizio del <strong>2024</strong> ha già causato la<br />
perdita di 45 vite. La gravità di questa<br />
situazione richiede un intervento<br />
immediato e una riflessione profonda<br />
sulle condizioni all'interno<br />
delle strutture detentive italiane.<br />
L’INIZIATIVA PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE “PLASTIC FREE”<br />
MARSALA DOC<br />
VINI DA TAVOLA<br />
MOSCATO<br />
MALVASIA<br />
ZIBIBBO<br />
CREME<br />
EX GENIMINE VITIS<br />
Premiati con la Croce d’Oro Lateranensis<br />
VIA MAZARA, 10 - 91025 MARSALA<br />
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www.intorcia.it<br />
13
LA GIORNATA<br />
Obolo di San Pietro.<br />
Gesto di amore<br />
e gratitudine<br />
aperto al mondo<br />
> A CURA DELLA REDAZIONE<br />
Per comprendere bene che<br />
cosa sia l’Obolo di San Pietro<br />
e che cosa significhi<br />
l’espressione “Carità del Papa”,<br />
bisogna andare oltre la visione<br />
ristretta che identifica la carità<br />
con l’elemosina o con le opere<br />
assistenziali. L’obolo è una donazione<br />
che viene fatta al Papa, come<br />
successore di Pietro. È un gesto di riconoscenza<br />
e amore al Santo Padre,<br />
che manifesta comunione e corresponsabilità<br />
nella Sua missione che si<br />
estende al mondo intero e ha una particolare<br />
attenzione e cura per i fratelli<br />
e le sorelle che si trovano in situazioni<br />
di necessità. È una missione che non<br />
ha confini ed è sollecitata sempre da<br />
nuove emergenze come sono le<br />
guerre, i movimenti migratori, le calamità<br />
naturali, le emergenze climatiche,<br />
la povertà e la fame. Grazie alle<br />
donazioni fatte all’Obolo, come si apprende<br />
dal Rapporto annuale pubblicato<br />
nel giugno 2023, si son potuti<br />
finanziare 192 progetti in 72 Paesi<br />
(40,1% in Africa, 22,4% in Europa-<br />
Ucraina; 19,8% in America, 16,1% in<br />
Asia). Chi dona all’Obolo non solo<br />
aiuta il Papa ad aiutare chi soffre, ma<br />
partecipa anche alla sua missione di<br />
annuncio del Vangelo fino ai confini<br />
della terra e collabora alle iniziative<br />
volte alla promozione della pace e<br />
della fratellanza tra i popoli. Inoltre<br />
L’obolo è una donazione<br />
che viene fatta al Papa<br />
collabora nei progetti per lo sviluppo<br />
umano integrale e per l’educazione,<br />
grazie anche all’attività di servizio<br />
svolta ogni giorno dai Dicasteri della<br />
Santa Sede. La Giornata per la carità<br />
del Papa si celebra il 30 giugno nelle<br />
chiese di tutta Italia. Il tema scelto<br />
“Siate lieti nella speranza, costanti<br />
nella tribolazione, perseveranti nella<br />
preghiera” (Rm 12,12) racchiude l’invito<br />
instancabile del Papa in questo<br />
periodo storico: di non perdere mai la<br />
speranza e di rivolgersi con fede a Dio<br />
in tutte le prove che stiamo attraversando.<br />
Pregheremo in modo particolare<br />
per Papa Francesco e il contributo<br />
raccolto sosterrà la sua missione. Aiutiamo<br />
il Papa nella sua missione, aiutiamo<br />
il Papa ad aiutare. Puoi farlo in<br />
qualsiasi momento, donando all’Obolo<br />
di San Pietro tramite: conto<br />
corrente bancario presso FinecoBank<br />
S.p.A. IBAN: IT 52 S 03015 03200<br />
000003501166 Codice BIC/SWIFT<br />
beneficiario: FEBIITM1; conto corrente<br />
postale n. 75070003 tramite<br />
bollettino, bonifico postale o postagiro<br />
IBAN: IT 27 S 07601 03200<br />
000075070003 Codice BIC/SWIFT:<br />
BPPIITRRXXX; Paypal o Carta di credito<br />
collegandoti al sito www.obolodisanpietro.va.<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
14<br />
FINANZIATI 192 PROGETTI IN 72 PAESI DEL MONDO<br />
IL RAPPORTO.<br />
Più assistiti<br />
dalla Caritas<br />
Cresce il numero delle persone accompagnate<br />
e aiutate dalle Caritas<br />
diocesane. Il Report statistico nazionale<br />
<strong>2024</strong> di Caritas Italiana “La povertà in Italia”<br />
valorizza i dati di 3.124 Centri di ascolto e<br />
servizi delle Caritas diocesane, dislocati in 206<br />
diocesi in tutte le regioni italiane. Si tratta solo<br />
di quelli “informatizzati”: i servizi e le opere sui<br />
territori sono molti di più. Ne emerge una fotografia<br />
drammatica che richiama l’impegno di<br />
tutti. Quelli presentati non sono soltanto “numeri”,<br />
ma soprattutto 269.689 “volti”. Persone<br />
che rappresentano altrettante famiglie, visto<br />
che la presa in carico spesso risponde alle esigenze<br />
di tutto il nucleo familiare. Come ricordato<br />
da don Marco Paniello, direttore di<br />
Caritas Italiana, la restituzione delle storie incontrate<br />
è anche merito della capillarità dei<br />
centri di ascolto nei territori e dei tanti volontari<br />
che ne raccolgono le istanze.
CULTURA<br />
L’intervento.<br />
A Marsala restaurate<br />
le statue dei Santi<br />
Pietro e Paolo<br />
> A CURA DELLA REDAZIONE<br />
Le hanno trovate nella cantoria<br />
della chiesa, lì dove da<br />
anni era difficile arrivarci<br />
perché la scala non c’era più. Don<br />
Vito Buffa, dal 2021 rettore della chiesa<br />
Ss. Pietro e Paolo in via XI Maggio a Marsala,<br />
intravide la mano di una statua e,<br />
con l’intervento di un installatore, riuscì<br />
a salire nella cantoria e così sono state<br />
scoperte. Giovedì 27 giugno le due statue<br />
dei Santi Pietro e Paolo sono state presentate<br />
alla città dopo un attento restauro<br />
conservativo realizzato dal marsalese<br />
Gaetano Alagna. Le due opere di pregio,<br />
realizzate in legno di pioppo svuotato all’interno,<br />
risalgono al XVI secolo e appartengono<br />
alla chiesa che faceva parte del<br />
complesso monastico. Quella di San Pietro<br />
è stata la prima a essere realizzata, secondo<br />
una prima indagine, nei primi del<br />
‘500. Il Santo, nella sua originaria manifattura,<br />
è stato scolpito anche con un<br />
lungo piviale. Di questo rimane un dipinto<br />
nella parte posteriore che Gaetano<br />
Alagna ha restaurato facendolo tornare<br />
alla sua bellezza originaria. «Nessuna<br />
parte è stata integrata – spiega Alagna –<br />
solo a San Pietro sono state aggiunte le<br />
chiavi nelle mani e a San Paolo la spada<br />
in una mano». La statua di San Paolo, invece,<br />
fu realizzata poco dopo quella di<br />
San Pietro, si presume intorno alla metà<br />
del ‘500. «Le due opere non sono né firmate<br />
e neanche datate – spiega lo storico<br />
Maurizio Vitella – ma, attraverso il metodo<br />
comparativo, possiamo ipotizzare<br />
che quella di San Pietro sia stata commissionata<br />
alla bottega messinese dei Matinati,<br />
mentre quella di San Paolo è<br />
probabile che sia di area occidentale<br />
molto vicino al linguaggio della bottega<br />
dei Lo Cascio». Alla presentazione del restauro<br />
nella chiesa-rettoria (di proprietà<br />
del Fondo edifici di culto, ente del Ministero<br />
dell’Interno) sono intervenuti il vice<br />
Prefetto Luciano Zanta Platamone, il rettore<br />
della chiesa don Vito Buffa, i sacerdoti<br />
don Marco Renda, don Vincenzo<br />
Greco, don Mariano Narciso e il Vescovo<br />
emerito di Ragusa monsignor Carmelo<br />
Cuttitta. Nella chiesa-rettoria viene celebrata<br />
ogni mattina alle ore 7,30 la santa<br />
messa (la domenica, nel periodo estivo,<br />
alle ore 8).<br />
I DUE SIMULACRI SONO STATI RITROVATI NELLA CANTORIA DELLA CHIESA-RETTORIA<br />
PUBBLICITÀ<br />
EX GENIMINE VITIS<br />
VINO PER SANTA MESSA<br />
MACCOTTA DI PANTELLERIA<br />
VINO LIQUOROSO S.MESSA DORATO GR.16°<br />
VINO LIQUOROSO S.MESSA ROSSO GR.16°<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
Inviare ordini al nostro ufficio e deposito di Roma<br />
Azienda vinicola cav.Maccotta Cas.post 15308 - 00100 Roma Laurentina<br />
Tel 06 7963072 - 06 5012180 - Cell 335 44670 www.maccotta.it E-mail maccotta@maccotta.com<br />
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PUBBLICITÀ<br />
“Siate lieti nella speranza,<br />
costanti nella tribolazione,<br />
perseveranti nella<br />
preghiera”<br />
(Rm 12,12)<br />
Photo © Vatican Media<br />
Domenica<br />
30 giugno<br />
<strong>2024</strong><br />
Promosso dalla<br />
Conferenza Episcopale Italiana<br />
In collaborazione con<br />
Giornata per la<br />
Carità del Papa<br />
Aiutiamo il Papa ad<br />
aiutare in ogni momento<br />
con un piccolo gesto<br />
n. 6 - 30 giugno <strong>2024</strong><br />
obolo@spe.va<br />
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