I Quaderni di WineCouture Maggio-Giugno / 2024
I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono. I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.
Anno 3- Numero 2 Maggio/Giugno 2024 Periodico quadrimestrale Prezzo 2,00 Euro Guida alle BOLLICINE della Lombardia POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N° LO-NO/01346/05.2022 PERIODICO ROC
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- Page 24: I L F R A N C I AC O R TA I N T U T
Anno 3- Numero 2<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2024</strong><br />
Perio<strong>di</strong>co quadrimestrale<br />
Prezzo 2,00 Euro<br />
Guida alle<br />
BOLLICINE<br />
della Lombar<strong>di</strong>a<br />
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N° LO-NO/01346/05.2022 PERIODICO ROC
DAL 1981<br />
UNISCE LE ECCELLENZE D’ITALIA<br />
Vinarius, Associazione delle Enoteche Italiane,<br />
promuove e valorizza il luogo dove si esercita<br />
il commercio specializzato del vino <strong>di</strong> qualità e tutela il ruolo<br />
dell’enotecario come professionista e <strong>di</strong>vulgatore del vino<br />
e del mondo che ad esso sta intorno<br />
Trova l’enoteca associata Vinarius<br />
più vicina a te
LE MILLE BOLLE DI LOMBARDIA<br />
Photo Copertina: Bellavista - Photo sopra: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese-M.Di<strong>di</strong>er<br />
I<strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>WineCouture</strong> ritornano per una nuova<br />
spumeggiante uscita pronta a condurre sotto quel cielo<br />
<strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a “così bello quand’è bello, così splen<strong>di</strong>do,<br />
così in pace”. Ritorniamo, infatti, a parlare <strong>di</strong> bollicine. E<br />
lo facciamo spaziando dalle colline moreniche della Franciacorta,<br />
regno dell’effervescenza e del Metodo Classico,<br />
ai terrazzamenti eroici della Valtellina, dove il Nebbiolo ha<br />
trovato la sua seconda casa. E, ancora: al fertile Oltrepò<br />
Pavese e al Mantovano, attraverso San Colombiano, la Valcalepio,<br />
la Brianza lecchese e la riviera del Garda. Territori<br />
<strong>di</strong>versi, eppure tutti vocati alla<br />
viticoltura: tanto per i vitigni<br />
internazionali quanto per<br />
quelli autoctoni. Pregiate uve<br />
che garantiscono alla Lombar<strong>di</strong>a<br />
un’offerta eterogenea e<br />
danno un concreto valore alle<br />
parole bio<strong>di</strong>versità e sostenibilità.<br />
È una nuova uscita, questa<br />
che vi apprestate a sfogliare,<br />
che racconta, bolla dopo bolla,<br />
calice dopo calice, pagina dopo pagina, una regione altamente<br />
vocata alla produzione <strong>di</strong> vino, non solo spumante<br />
grazie alle cinque Docg, 21 Doc e 15 Igt. Una viticoltura,<br />
quella lombarda, che si caratterizza per la sua infinita<br />
ricchezza, tra <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> suoli, esposizioni e altitu<strong>di</strong>ni,<br />
con<strong>di</strong>zioni pedoclimatiche e pratiche agronomiche che<br />
mutano, ma soprattutto con i suoi paesaggi <strong>di</strong> rara bellezza<br />
e suggestione. Si può passare, infatti, da zone montuose<br />
con notevoli sbalzi climatici, favorevole allo sviluppo del<br />
profilo aromatico delle uve, a zone dal microclima unico al<br />
I QUADERNI DI WINECOUTURE<br />
Anno 3 - N. 2 - <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2024</strong><br />
Realizzazione in collaborazione con<br />
Vinarius<br />
L’Associazione delle Enoteche Italiane<br />
E<strong>di</strong>tore: Nelson Srl<br />
Viale Murillo, 3 - 20149 Milano - Tel. 02.84076127<br />
info@nelsonsrl.com - www.nelsonsrl.com<br />
Tipografia - La Terra Promessa Società Cooperativa Sociale<br />
Onlus - Via Enrico Fermi, 26 - 28100 Novara<br />
Art <strong>di</strong>rection Inventium s.r.l.<br />
I QUADERNI DI WINECOUTURE<br />
Perio<strong>di</strong>co Trimestrale<br />
Prezzo una copia 2,00 Euro<br />
Registrazione al Tribunale <strong>di</strong> Milano<br />
n. 4 del 18 Gennaio 2022<br />
Nelson Srl - Iscrizione ROC n° 33940<br />
del 5 Febbraio 2020<br />
Direttore responsabile Riccardo Colletti<br />
Direttore e<strong>di</strong>toriale Luca Figini<br />
Coor<strong>di</strong>namento Matteo Borré<br />
Marketing & Operations Roberta Rancati<br />
Contributor: Irene Forni, Luciana Rota<br />
3<br />
mondo, come quella del Lago <strong>di</strong> Garda. Ed è in questo variegato<br />
contesto che nascono e si moltiplicano, in primis,<br />
bollicine capaci <strong>di</strong> sedurre e conquistare con la loro finezza,<br />
eleganza ed espressività, raccontando nel calice dei versanti<br />
terrazzati della Valtellina, delle aree moreniche dei<br />
laghi Garda e Iseo, fino a raggiungere i colli appenninici<br />
dell’Oltrepò Pavese e la Bassa padana. Per una storia tutta<br />
da scoprire, narrazione che I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>WineCouture</strong><br />
vogliono con<strong>di</strong>videre, come ormai da consolidata tra<strong>di</strong>zione,<br />
attraverso semplici ma puntuali nozioni e soprattutto<br />
una sfilata <strong>di</strong> assaggi: le nostre<br />
scelte per un cammino, dal calice<br />
alla carta, accompagnati,<br />
come d’abitu<strong>di</strong>ne anche questa<br />
volta, dalle donne e gli uomini<br />
dell’associazione delle enoteche<br />
italiane Vinarius, professionisti<br />
costantemente impegnati<br />
nella promozione della<br />
cultura del bere bene e <strong>di</strong> proprio<br />
tutte le sfaccettature che<br />
animano il mondo enoico, a iniziare dalle sue espressioni<br />
più pregiate tra meto<strong>di</strong>, zone <strong>di</strong> produzione e dosaggi. Proprio<br />
loro sapranno orientarvi nel vasto oceano dell’offerta<br />
che colora i loro negozi e offrirvi la garanzia della migliore<br />
scelta in base alle vostre esigenze. Ma per compiere il<br />
primo passo nell’affascinante universo delle bollicine <strong>di</strong><br />
Lombar<strong>di</strong>a, immergetevi nella nostra serie <strong>di</strong> utili consigli<br />
e in una selezione capace <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare davvero ogni palato.<br />
Non resta, allora, che preparare ghiaccio e secchiello,<br />
poi iniziare a far saltare i tappi: Cin-cin!<br />
L’e<strong>di</strong>tore garantisce la massima<br />
riservatezza dei dati personali in<br />
suo possesso. Tali dati saranno utilizzati<br />
per la gestione degli abbonamenti e per<br />
l’invio <strong>di</strong> informazioni commerciali.<br />
In base all’art. 13 della Legge n° 196/2003, i<br />
dati potranno essere rettificati o cancellati<br />
in qualsiasi momento scrivendo a:<br />
Nelson Srl<br />
Responsabile dati<br />
Riccardo Colletti<br />
Viale Murillo, 3<br />
20149 Milano
Bollicine<br />
in Lombar<strong>di</strong>a<br />
La produzione <strong>di</strong> bollicine si è oggi notevolmente <strong>di</strong>ffusa e<br />
<strong>di</strong>versificata in tutta Italia rispetto al passato. Sempre più<br />
regioni vinicole e singole aziende stanno esplorando la<br />
fermentazione in bottiglia per arricchire la propria offerta e valorizzare<br />
i vitigni autoctoni. Se appare evidente che il Belpaese nel<br />
suo complesso si sia ormai organizzato per un grande brin<strong>di</strong>si<br />
made in Italy, ci sono però alcune regioni italiane che da sempre<br />
si <strong>di</strong>stinguono come veri e propri pilastri nella produzione <strong>di</strong><br />
spumanti: tra queste, la Lombar<strong>di</strong>a detiene certamente un ruolo<br />
<strong>di</strong> primo piano. Anzi, potremmo senza far torto ad altri affermare<br />
che la Lombar<strong>di</strong>a è la regione più spumeggiante d’Italia e, con<br />
i suoi territori, tra i più rinomati per cultura delle bollicine, l’asticella<br />
della qualità e del bere contemporaneo, anno dopo anno,<br />
è sempre più alta. Detto ciò, con un po’ <strong>di</strong> sete e curiosità che<br />
inizia a farsi sentire, vogliamo proporvi un piccolo ma <strong>di</strong>ssetante<br />
viaggio in quelli che sono i territori spumantistici lombar<strong>di</strong>.<br />
Un mosaico <strong>di</strong> bollicine<br />
Passando tra terre iconiche come quelle del Franciacorta Docg<br />
e dell’Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg, per i quali il <strong>di</strong>sciplinare<br />
prevede l’utilizzo delle classiche uve internazionali, in<br />
primis Chardonnay e Pinot Nero, fino a scoprire quelle che sono<br />
le zone “minori” ma dove risiede grande qualità, come l’area del<br />
Lugana, della Valtellina o della provincia <strong>di</strong> Mantova, dove invece<br />
la produzione privilegia i vitigni autoctoni che maggiormente<br />
Photo: Bellavista Photo: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese-M.Di<strong>di</strong>er<br />
4
appresentano le denominazioni, quello lombardo è un vero e<br />
proprio mosaico <strong>di</strong> bollicine.<br />
La Franciacorta<br />
Partiamo dal Franciacorta, la quale è certamente la Denominazione<br />
oggi più nota: un autentico fenomeno enologico, se<br />
si considera che in poco più <strong>di</strong> 50 anni questa zona a sud del<br />
Lago d'Iseo è riuscita a produrre oltre 10 milioni <strong>di</strong> bottiglie<br />
<strong>di</strong> Metodo Classico attraverso circa un centinaio <strong>di</strong> realtà.<br />
Questo successo è dovuto principalmente all'alta qualità del<br />
prodotto, ma anche a un eccellente lavoro <strong>di</strong> bran<strong>di</strong>ng promosso<br />
dalle cantine.<br />
La Franciacorta è una Docg che ha saputo anche <strong>di</strong>versificarsi<br />
ed esaltare la propria produzione, basti pensare anche alle<br />
tipologie che lo contrad<strong>di</strong>stinguono: dal classico Franciacorta<br />
al Franciacorta Satèn, dal Franciacorta Rosé fino ad arrivare alle<br />
più complesse tipologie Riserva e Millesimato. Inoltre, le <strong>di</strong>verse<br />
tipologie sono caratterizzate da <strong>di</strong>fferenti dosaggi e quin<strong>di</strong><br />
ciascuna dotata ulteriormente <strong>di</strong> originali e spiccate personalità.<br />
L’Oltrepò Pavese<br />
Alla Franciacorta fa da contraltare l’altra grande, e non meno<br />
prestigiosa, Denominazione spumantistica della Lombar<strong>di</strong>a:<br />
l’Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg. Quando si parla<br />
dell'Oltrepò Pavese, ci si riferisce alla parte più a sud della Lombar<strong>di</strong>a,<br />
una zona che segna i confini con l’Emilia-Romagna ad<br />
est, il Piemonte ad ovest e le zone montuose della Liguria a sud.<br />
Questo territorio è rinomato come una delle patrie italiane del<br />
Pinot Nero; infatti, con oltre 3000 ettari de<strong>di</strong>cati al coltivare il<br />
più nobile dei vitigni, si classifica come la terza zona al mondo<br />
per la sua estensione <strong>di</strong> questo vitigno, dopo Borgogna e Champagne.<br />
Ovviamente, il Pinot Nero, viene vinificato come vino<br />
rosso, ma viene soprattutto utilizzato per produrre spumanti<br />
me<strong>di</strong>ante il Metodo Classico, che rappresenta il vero fiore all'occhiello<br />
<strong>di</strong> questa regione.<br />
Come il Franciacorta, anche per l’Oltrepò Pavese Metodo Classico<br />
è possibile in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong>verse tipologie come: Oltrepò<br />
Pavese Metodo Classico Docg, Oltrepò Pavese Metodo Classico<br />
Docg Rosé, l'Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot<br />
Nero e infine, l'Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot<br />
Nero Rosé. In questa tipologia <strong>di</strong> spumante Metodo Classico,<br />
nella versione base (in bianco) e nel rosé devono essere presenti<br />
uve Pinot Nero per almeno il 70%, mentre Chardonnay,<br />
Pinot Grigio e Pinot Bianco possono assieme raggiungere al<br />
massimo il 30%; nell'Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg<br />
Pinot Nero e nel Pinot Nero Rosé, invece, la percentuale del<br />
vitigno in<strong>di</strong>cato deve essere almeno dell’85%. L’affinamento<br />
previsto sui lieviti è <strong>di</strong> minimo 15 mesi. I vini possono avere<br />
in<strong>di</strong>cata la menzione “millesimato” per gli spumanti elaborati<br />
da vini dell’annata riportata in etichetta, nel qual caso l’affinamento<br />
minimo sui lieviti deve essere <strong>di</strong> almeno 24 mesi.<br />
Nel 2009, poi, è stata introdotta una nuova tipologia <strong>di</strong> Rosé con<br />
standard più restrittivi rispetto al <strong>di</strong>sciplinare: il Cruasé, Metodo<br />
Classico Rosato Millesimato con minimo 24 mesi <strong>di</strong> affinamento<br />
sui lieviti, <strong>di</strong>sponibile nelle versioni Brut e Brut Nature.<br />
Un universo spumeggiante:<br />
i mille volti delle bollicine lombarde<br />
Una volta citate quelle che sono le due principali aree <strong>di</strong> produzione<br />
spumantistica della Lombar<strong>di</strong>a passiamo ad altri territori<br />
che in questa regione non mancano <strong>di</strong> farsi notare anche per<br />
la produzione <strong>di</strong> bollicine, in particolare ottenute con vitigni<br />
autoctoni e che permettono dunque <strong>di</strong> esprimere queste varietà<br />
anche nella tipologia spumante.<br />
Tra questi territori troviamo: il Lugana, l’areale del Garda Doc,<br />
la Valtènesi e la Valtellina.<br />
Nella zona del Lago <strong>di</strong> Garda insiste l'incantevole area del Lugana<br />
Doc, una Denominazione che abbraccia sia il territorio <strong>di</strong><br />
Brescia sia, passando il confine, quello <strong>di</strong> Verona. Qui, <strong>di</strong>verse<br />
cantine producono spumanti Metodo Classico utilizzando<br />
l'uva autoctona Turbiana, conosciuta anche come Trebbiano<br />
<strong>di</strong> Lugana. Questo vitigno è estremamente versatile, adatto alla<br />
produzione <strong>di</strong> una vasta gamma <strong>di</strong> vini, dai frizzanti ai passiti,<br />
passando per i vini tranquilli e le vendemmie tar<strong>di</strong>ve. La sua<br />
solida struttura, sostenuta da un'aci<strong>di</strong>tà vivace, lo rende particolarmente<br />
adatto per la creazione <strong>di</strong> basi per lo spumante. Grazie<br />
Photo : Paola Capelletto-unsplash<br />
5
alla sua forte personalità, si esprime al<br />
meglio dopo lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> affinamento,<br />
specialmente nelle versioni Pas Dosé o<br />
con dosaggi molto bassi.<br />
Altre rinomate bollicine sono quelle<br />
Garda Doc, che abbracciano le suggestive<br />
rive del Lago <strong>di</strong> Garda spaziando tra<br />
i comuni <strong>di</strong> Brescia, Mantova e, sempre<br />
“sconfinando” poi in Veneto, Verona. Questa vasta area<br />
si sud<strong>di</strong>vide in 10 storiche Denominazioni, ognuna con<br />
il suo carattere unico. Qui, lo spumante Garda Doc si<br />
presenta con un profilo olfattivo fine e <strong>di</strong>stintivo, offrendo<br />
in bocca una piacevole freschezza e un'armonia che si<br />
adatta alle <strong>di</strong>verse tipologie, che vanno dal Brut Nature<br />
al Demi-Sec.<br />
Ma tra i protagonisti delle bollicine <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a c’è<br />
anche la sponda bresciana del Lago <strong>di</strong> Garda conosciuta<br />
come Valtènesi, rinomata per la produzione <strong>di</strong> Rosé<br />
raffinati ed eleganti, ottenuti da una combinazione<br />
<strong>di</strong> Groppello, Sangiovese, Barbera e Marzemino.<br />
Il Groppello, vitigno autoctono della regione, si è rivelato<br />
perfetto anche per la produzione <strong>di</strong> spumanti Metodo<br />
Classico. Caratterizzato da grappoli piccoli e acini<br />
dalla buccia sottile, è un uvaggio delicato che dona vini<br />
freschi e dall'eleganza raffinata, rendendolo ideale<br />
per la produzione <strong>di</strong> bollicine <strong>di</strong> alta qualità.<br />
Infine, ecco le vette della Valtellina, zona conosciuta soprattutto<br />
per i suoi gran<strong>di</strong> vini rossi. Tuttavia, non mancano alcune<br />
cantine che producono anche “bollicine <strong>di</strong> montagna” da uve<br />
autoctone come il Nebbiolo, a queste latitu<strong>di</strong>ni<br />
noto come Chiavennasca, con caratteristiche<br />
espressive de<strong>di</strong>te a ottime aci<strong>di</strong>tà ed espressioni<br />
aromatiche incisive.<br />
In conclusione, le bollicine in Lombar<strong>di</strong>a<br />
rappresentano un'eccellenza enologica che<br />
incarna l'essenza stessa della regione: tra<strong>di</strong>zione,<br />
innovazione e passione per la qualità<br />
nel calice. Attraverso territori ricchi <strong>di</strong><br />
storia e paesaggi mozzafiato, le cantine<br />
lombarde producono spumanti <strong>di</strong> eccellenza,<br />
capaci <strong>di</strong> deliziare i palati più<br />
esigenti. Che sia un momento <strong>di</strong> festa o un<br />
semplice brin<strong>di</strong>si tra amici, le bollicine <strong>di</strong><br />
Lombar<strong>di</strong>a sono sempre la scelta perfetta<br />
per rendere ogni occasione in<strong>di</strong>menticabile.<br />
Grazie alla loro ricchezza <strong>di</strong> aromi<br />
e sapori, infatti, rappresentano un vero<br />
e proprio stile, portando con sé il fascino unico<br />
degli splen<strong>di</strong><strong>di</strong> paesaggi e della saper fare <strong>di</strong><br />
Lombar<strong>di</strong>a in ogni calice.<br />
Photo: Guido Berlucchi & C.<br />
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Che cosa portare in tavola per accompagnare il proprio<br />
spumante lombardo preferito? Abbinamenti<br />
classici, accostamenti insoliti, l’alternativa vegetariana:<br />
a ogni tipologia, zona e uvaggio il suo piatto. Ecco<br />
qualche idea con i suggerimenti degli enotecari Vinarius su<br />
cosa preparare a pranzo o cena per stupire i propri commensali<br />
a tavola con la portata perfetta per ogni calice.<br />
Photo: ahtziri-lagarde-unsplash<br />
Quale può essere un abbinamento <strong>di</strong> gusto con<br />
l’Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg?<br />
Le bollicine più pregiate dell’Oltrepò Pavese chiamano<br />
le fritture, soprattutto <strong>di</strong> pesce, ma regalano gran<strong>di</strong><br />
emozioni anche con i risotti tipici della zona. Per chi<br />
ama sperimentare, poi, la scelta del Cruasé risulta<br />
perfetta come accompagnamento ai salumi d’oca.<br />
Che cosa sposare a un calice <strong>di</strong> Franciacorta Docg?<br />
Il Franciacorta Docg domanda nel piatto qualcosa <strong>di</strong> particolarmente<br />
elegante: del pesce crudo o una tartare. Ma<br />
ottimo sarà anche l’accostamento con i risotti <strong>di</strong> verdure<br />
per chi non ama carni o pesce e ricerca un’alternativa vegetale.<br />
Se si opta per un Franciacorta Satèn nel calice, la carne<br />
bianca, come il pollo ad esempio, è un match perfetto.<br />
Un Lugana Doc Spumante sta bene con…<br />
Degli spaghetti ai frutti <strong>di</strong> mare. Ma sposa magnificamente<br />
anche dei formaggi tendenzialmente poco stagionati.<br />
Le bollicine Garda Doc con che cosa si abbinano?<br />
Sceglietele per un’alternativa pronta a sorprendere in apertura<br />
<strong>di</strong> pranzo o cena con degli antipasti o un tagliere. Con<br />
alcune versioni Brut, concedetevi il lusso <strong>di</strong> ostriche, caviale<br />
o crostacei.<br />
Quando è perfetto bere un Lambrusco Mantovano?<br />
Portatelo in tavola nei pranzi in famiglia della domenica,<br />
quando nel piatto ci sarà una pasta al ragù o ripiena, ma<br />
anche delle lasagne. È ideale per aprire un lauto banchetto<br />
come aperitivo abbinato ai salumi della tra<strong>di</strong>zione.<br />
Qual è l’abbinamento pronto a sorprendere tra<br />
le bollicine <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a?<br />
Provate l’outsider per eccellenza, cioè un Metodo<br />
Classico in terra <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> rossi: la Valtellina.<br />
Normalmente da uve Nebbiolo o “Chiavennasca”, come<br />
sono chiamate da quelle parti, può avere tonalità anche<br />
rosate. È ottimo con formaggi o piatti <strong>di</strong> carni bianche,<br />
ma provatelo su sushi o sashimi e ve ne innamorerete.<br />
Bollicine <strong>di</strong><br />
Il Lombar<strong>di</strong>a:<br />
prontuario<br />
come<br />
delle<br />
abbinarle<br />
bollicine<br />
7
Metodo<br />
Classico vs.<br />
Charmat:<br />
qual è<br />
la <strong>di</strong>fferenza<br />
Il mondo dei vini spumanti è caratterizzato da<br />
<strong>di</strong>verse tecniche <strong>di</strong> produzione, ognuna delle<br />
quali conferisce al prodotto finale caratteristiche<br />
uniche. Due dei meto<strong>di</strong> più <strong>di</strong>ffusi sono il Metodo<br />
Classico e il Metodo Charmat o Martinotti, entrambi<br />
utilizzati per creare bollicine raffinate e piacevoli al<br />
palato, ma che <strong>di</strong>fferiscono significativamente nel<br />
processo <strong>di</strong> produzione e nel risultato finale.<br />
Come nasce un Metodo Classico<br />
Il Metodo Classico, conosciuto anche come metodo<br />
tra<strong>di</strong>zionale o Champenoise, è quello utilizzato per<br />
produrre Champagne e altri spumanti <strong>di</strong> alta qualità,<br />
come ad esempio i nostrani Franciacorta e Trento<br />
Doc. Questo metodo consiste nella rifermentazione<br />
in bottiglia <strong>di</strong> un vino base. La prima fermentazione,<br />
o fermentazione alcolica, è il processo attraverso cui i<br />
lieviti trasformano gli zuccheri presenti nel mosto in<br />
alcool etilico (e CO2 che però non viene “trattenuta”).<br />
A valle della fermentazione il mosto <strong>di</strong>venta<br />
vino. Si tratta <strong>di</strong> un vino fermo, senza bolle. A seguire<br />
può avvenire la fermentazione malolattica, che però<br />
non è obbligatoria, ma a <strong>di</strong>screzione dell’enologo<br />
che decide se consentire che essa avvenga. Nella fermentazione<br />
malolattica, l’acido malico si trasforma<br />
in acido lattico: si tratta <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> “deaci<strong>di</strong>ficazione”,<br />
che, tipicamente, rende l’aci<strong>di</strong>tà del vino<br />
più rotonda, meno pungente. Successivamente il vino<br />
fermo viene spumantizzato con la seconda fermentazione,<br />
o presa <strong>di</strong> spuma, in bottiglia. Il vino fermo<br />
viene imbottigliato con l’aggiunta <strong>di</strong> una miscela,<br />
8
il “liqueur de tirage”, composta da vino, lieviti e<br />
zucchero (24 grammi per litro). I lieviti trasformano<br />
gli zuccheri in alcool, circa +1,5 gra<strong>di</strong> alcolici, e CO2.<br />
La bottiglia è quin<strong>di</strong> tappata e la CO2 è trattenuta<br />
all’interno della stessa e si integra e <strong>di</strong>ssolve con<br />
il vino creando le bollicine: una volta terminata la<br />
seconda fermentazione, la pressione interna è <strong>di</strong><br />
circa sei atmosfere. Dopo<strong>di</strong>ché, inizia il processo <strong>di</strong><br />
“remuage”, che consiste nella rotazione della bottiglia<br />
su sé stessa e inclinazione della stessa fino ad arrivare<br />
a “testa in giù” in modo che i lieviti esausti arrivino<br />
fino al collo della bottiglia. Successivamente è tempo<br />
della sboccatura o dégorgement: con questa procedura<br />
la bottiglia viene stappata e la pressione che si<br />
è creata all’interno espelle i lieviti esausti. Prima<br />
<strong>di</strong> essere ritappata, viene immesso all’interno della<br />
bottiglia del liquido per ripristinare il livello del vino,<br />
in quanto una parte è stata espulsa con i lieviti. Tale<br />
liquido è chiamato “liqueur d’expé<strong>di</strong>tion” e può essere<br />
lo stesso vino già presente in bottiglia o composto<br />
da vino e zuccheri. Questo processo conferisce al<br />
risultato finale complessità, profon<strong>di</strong>tà e carattere.<br />
Photo: paola-capelletto-unsplash<br />
Che cos’è il Metodo Charmat o Martinotti<br />
Differente dal precedente, il Metodo Charmat,<br />
noto anche come Metodo Martinotti, è un processo<br />
più rapido, utilizzato principalmente per produrre<br />
spumanti freschi e fruttati. Grazie a questo proce<strong>di</strong>mento,<br />
il vino base si trasforma all’interno <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />
recipienti a tenuta <strong>di</strong> pressione in acciaio, dette autoclavi,<br />
dove si attiva una seconda fermentazione per<br />
una durata non inferiore ai 30 giorni. Abbassando la<br />
temperatura sotto lo zero e assicurando così un residuo<br />
zuccherino al vino, quello Charmat o Martinotti<br />
è metodo assai in<strong>di</strong>cato per esaltare aromi primari,<br />
fruttati e tutte note, in primis f loreali.<br />
Quale scegliere?<br />
Le <strong>di</strong>fferenze principali tra i due meto<strong>di</strong> risiedono<br />
nella complessità e nel tempo necessario per la produzione,<br />
nonché nel carattere del vino risultante. Mentre<br />
il Metodo Classico richiede più tempo e attenzione ai<br />
dettagli, producendo spumanti più complessi e adatti<br />
all’invecchiamento, il Metodo Charmat o Martinotti<br />
è più rapido e produce vini freschi e frizzanti perfetti<br />
per il consumo imme<strong>di</strong>ato. La scelta tra i due <strong>di</strong>pende<br />
dalle preferenze personali e dall’occasione in cui il<br />
vino verrà consumato, ma entrambi offrono esperienze<br />
uniche e sod<strong>di</strong>sfacenti ai veri amanti delle bollicine.<br />
9
Photo: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese - Bike Division<br />
Pren<strong>di</strong> la bici<br />
e stappa<br />
In bicicletta, le ruote, le bolle: circolare è l’esperienza che vi<br />
proponiamo in una terra – la Lombar<strong>di</strong>a – che sta puntando<br />
tanto sulle bollicine. E sull’esperienza, circolare pure questa,<br />
<strong>di</strong> degustazioni <strong>di</strong> spumante da conquistare in bicicletta: pren<strong>di</strong><br />
la bici e stappa. E la Lombar<strong>di</strong>a si può stappare anche così,<br />
prendendo appunto una bicicletta, muscolare o e-bike, basta<br />
che ci siano due ruote e che il loro rumore non vada oltre il<br />
fruscio. Ed ecco che l’esperienza wine & bike è servita.<br />
I mangia e bevi dell’Oltrepò Pavese<br />
In gergo (ciclistico) si chiamano “mangia e bevi” quelle<br />
colline morbide che permettono scatti in salita dolci e non<br />
troppo impervi, che preludono a <strong>di</strong>scese altrettanto agevoli.<br />
Una terra da mangiare e da bere in bicicletta <strong>di</strong>venta spumeggiante<br />
se nel mirino mettiamo le bollicine. E per una<br />
questione <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong> tempo, <strong>di</strong> allenamento, <strong>di</strong> terreno<br />
ideale, la proposta lombarda si stappa benissimo in Oltrepò<br />
Pavese, terra del Pinot Nero, terra del Blanc de Noirs, terra<br />
della storia della spumantistica e del Metodo Classico. E<br />
per stappare l’Oltrepò Pavese in bicicletta si può scegliere<br />
<strong>di</strong> partire da uno dei tre angoli <strong>di</strong> quel grappolo <strong>di</strong>segnato<br />
curiosamente sulla cartina della Lombar<strong>di</strong>a, oltre il Grande<br />
Fiume Po, e all’incrocio <strong>di</strong> quattro regioni e province.<br />
Una provincia che va degustata lentamente<br />
Il mangia e bevi ciclistico si traduce in Oltrepò Pavese nel<br />
su e giù per le colline <strong>di</strong> “una provincia a forma <strong>di</strong> grappolo<br />
d’uva” (come scriveva Gianni Brera), che acino dopo acino<br />
va degustata lentamente. Volendo, mette a <strong>di</strong>sposizione 400<br />
km <strong>di</strong> itinerari su asfalto ma anche su sterrato: sono, infatti,<br />
1000 i sentieri tracciati soprattutto nell’Alto Oltrepò. Ogni<br />
collina regala <strong>di</strong>verse emozioni visive ed olfattive perché è<br />
fortissima qui la bio<strong>di</strong>versità.<br />
10<br />
Colline tutte da scoprire<br />
Le colline dell’Oltrepò invitano a conoscere la Valle Scuropasso,<br />
la Valle Coppa, la Valle Verzate, fra Casteggio
e Broni, in provincia <strong>di</strong> Pavia. E poi, nella <strong>di</strong>rezione che<br />
punta agli Appennini, la Valle Staffora. Infine, oltrepassando<br />
la Valle Ar<strong>di</strong>vestra degli antichi grani, ecco Stefanago e<br />
Ruino, Torre degli Alberi: nobili mete per fantastici spumanti<br />
quasi <strong>di</strong> montagna.<br />
Il circuito della terra bianca lungo il 45° parallelo<br />
Volendo stappare un magnum <strong>di</strong> emozioni si possono<br />
pedalare 20 km anche in circuito, nel cuore dell’Oltrepò,<br />
nel Casteggiano: attraverso la valle del Riesling, che è<br />
anche quella del Pinot Nero. Terra gessosa, marnica, terra<br />
bianca: Mornico Losana, Boffalora, la valle Scuropasso,<br />
Cicognola. Altro giro, altro Castello <strong>di</strong> bollicine: Pietra De<br />
Giorgi, Santa Giuletta. Da qui si procede sul crinale Nord<br />
della valle, avendo l’interno Appennino alla sinistra e tutta<br />
l’immensità della pianura padana sulla destra. Qui, passando<br />
da Monteceresino si risale dal fondo la Valle Verzate<br />
per salire fino al santuario della Passione. A questo punto<br />
si attraversa la valle Verzate fino a Cavigerra, per risalire a<br />
Mornico: questo è un tour <strong>di</strong> bollicine fantastico.<br />
Variante del percorso: da Mornico in <strong>di</strong>scesa verso Losana<br />
per scoprire Ca’ Di Frara e la ricchezza dei vini <strong>di</strong> Oliva<br />
Gessi. Risalendo questa collina, si raggiunge un posto in<br />
cui il tempo si è fermato, dove toccare con mano il terroir<br />
che dà ai vini tutto il valore aggiunto: lì c’è la casa natale <strong>di</strong><br />
San Luigi Versiglia. Un luogo incantato.<br />
Altro scollinamento, questa volta verso la Valle Coppa,<br />
<strong>di</strong>rezione Calvignano, dove alla tenuta <strong>di</strong> Travaglino le biciclette<br />
si parcheggiano in una magnifica corte che rappresenta<br />
l’aristocrazia del cascinale storico. Da qui, passando<br />
da tutto il versante Sud della valle, si sfiora il Castello <strong>di</strong><br />
Montalto Pavese.<br />
Il tour chiude sul crinale che va da Costa Gallotti a Boffalora,<br />
passando dal 45° parallelo in una strada da perdere<br />
il fiato per tornare a Mornico. Non parliamo <strong>di</strong> un punto<br />
qualunque: a parte la bellezza, è una promessa quella tratteggiata<br />
sul parallelo internazionale dei gran<strong>di</strong> vini. Qui,<br />
rendendo bene l’idea <strong>di</strong> come la terra sia tonda, abbiamo<br />
l’assicurazione che lì, proprio lì, da una parte all’altra del<br />
mondo, si fa il vino buono. Non è una leggenda: a <strong>di</strong>rlo<br />
e metterlo nero su bianco è uno stu<strong>di</strong>o, una validazione<br />
scientifica, ma poi basta solo inforcare la bicicletta e venire<br />
a toccare con mano. Qui, d’altronde, c’è l’imbarazzo<br />
della scelta se si vuole viaggiare avanti e in<strong>di</strong>etro nel<br />
tempo, anche su due ruote: zona <strong>di</strong> vini pregiati tutelati<br />
dal Consorzio Vini Oltrepò Pavese, ma anche <strong>di</strong> pane e<br />
salame (quello Varzi Dop). Zona <strong>di</strong> Doc e Docg, dunque,<br />
e <strong>di</strong> culture enogastronomiche che si fondono e ti fanno<br />
viaggiare nel gusto: terra ideale per una fuga dalla città o<br />
per un viaggio inaspettato.<br />
11
Ecco (quasi) tutto quello che avreste voluto sapere<br />
su come si serve e quando è meglio bere la vostra<br />
bollicina del cuore. Cosa fare e cosa non fare<br />
con lo spumante, qualsiasi esso sia: rispondono gli<br />
enotecari Vinarius.<br />
Lo spumante a che temperatura si serve?<br />
Lo spumante andrebbe servito a una temperatura tra<br />
i 6 e gli 8°C: teniamo conto che il troppo freddo rende<br />
meno espressivo il prodotto. È consigliata, quin<strong>di</strong>,<br />
una temperatura attorno agli 8°C, così che si possano<br />
già percepire i profumi che a gradazioni più basse<br />
risulterebbero chiusi e sopraffatti dalla sensazione <strong>di</strong><br />
freddo in bocca.<br />
Qual è il modo giusto per aprire<br />
uno spumante?<br />
Possibilmente evitando <strong>di</strong> sciabolarla, pratica alquanto<br />
pericolosa. Se il tappo non vuole uscire, ci sono delle<br />
apposite e utilissime pinze in commercio, le quali,<br />
con una delicata torsione del sughero, permettono la<br />
stappatura anche dei tappi più ostinati.<br />
Qual è la corretta procedura da seguire<br />
per stappare la bottiglia?<br />
Innanzitutto, togliete capsula e gabbietta, facendo<br />
bene attenzione a tenere il tappo con un <strong>di</strong>to. La<br />
capsula va tagliata all’altezza del ripiegamento del<br />
vetro. Allargate le maglie della gabbia, poi asportatela<br />
e rimuovete la placchetta <strong>di</strong> metallo. Con la mano<br />
destra, la bottiglia va tenuta nella parte inferiore in<br />
modo ben saldo e dando una inclinazione <strong>di</strong> 45°.<br />
Con la sinistra impadronirsi saldamente del sughero.<br />
Ruotare con delicatezza la bottiglia tenendo fermo<br />
il tappo. Se per qualche motivo, una volta aperto,<br />
uscisse la spuma, inclinare la bottiglia e la fuoriuscita<br />
si fermerà. La stappatura perfetta non provoca nessun<br />
rumore. Ovviamente per i mancini l’impugnatura della<br />
bottiglia e del tappo sarà invertita.<br />
Posso mettere lo spumante in freezer<br />
per raffreddare prima la bottiglia?<br />
Argomento spesso <strong>di</strong>battuto, il consiglio generale è <strong>di</strong><br />
non metterla in freezer, onde evitare <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarla<br />
per troppi minuti e ritrovarla gelata o, peggio ancora,<br />
scoppiata per via del gelo. Consigliamo un più pratico<br />
recipiente in cui mettere una manciata <strong>di</strong> sale grosso,<br />
del ghiaccio e l’acqua <strong>di</strong> rubinetto più fredda che<br />
si possa avere. Immergere poi la bottiglia, così da<br />
consentire un raffreddamento più veloce dato dal<br />
contatto <strong>di</strong>retto tra acqua, vetro della bottiglia e vino<br />
in essa contenuto: se <strong>di</strong>mentichiamo la bottiglia, il<br />
vantaggio così è che non rischia <strong>di</strong> gelare.<br />
Perché su alcune bottiglie <strong>di</strong> spumante<br />
c’è scritto millesimato?<br />
Avviene quando il vino contenuto nella bottiglia<br />
proviene esclusivamente da una sola vendemmia <strong>di</strong><br />
produzione.<br />
Uno spumante Rosé è più pregiato?<br />
Gli spumanti Metodo Classico millesimati Rosé<br />
sono ottimi vini anche da invecchiamento. Alcuni<br />
Champagne Rosé, ad esempio, sono “più preziosi”<br />
perché prodotti in pochi esemplari e si trasformano<br />
così in oggetti <strong>di</strong> culto per gli amanti del genere.<br />
Quale calice usare per servire uno spumante?<br />
Utilizzare il flûte, ma si possono scegliere anche<br />
calici più gran<strong>di</strong> tipo vino rosso. Assolutamente da<br />
sconsigliare sono i calici da dolci.<br />
A tavola, meglio due bottiglie <strong>di</strong>verse<br />
da 0,75 lt o una Magnum da 1,5 lt?<br />
Sempre meglio una Magnum, ammesso che a tavola<br />
ci siano almeno quattro commensali. Si contino sei o<br />
sette calici per ogni bottiglia da 0,75 lt.<br />
Posso bere uno spumante Brut con il dolce?<br />
Non è l’abbinamento ideale, ma se il dolce ha panna o<br />
elementi grassi la bollicina provvede a ripulire la bocca.<br />
Quanto tempo dopo la data <strong>di</strong> dégorgement<br />
è consigliato bere uno spumante?<br />
Non c’è una data stabilita, ma un tempo congruo <strong>di</strong><br />
riposo in bottiglia dopo il dégorgement non può che<br />
fare bene allo spumante.<br />
Il prontuario<br />
delle<br />
bollicine<br />
12
Tenuta<br />
<strong>di</strong> Caseo<br />
470 PINOT NERO METODO CLASSICO<br />
VINO SPUMANTE DI QUALITÀ<br />
La prima bolla non si scorda mai. Soprattutto se sei una<br />
famiglia abituata a fare gran<strong>di</strong> vini rossi da 120 anni. È così<br />
che sono nate le bollicine firmate Tenuta <strong>di</strong> Caseo, quando il<br />
progetto Tommasi Family Estates ha raggiunto i vocati pen<strong>di</strong>i<br />
dell’alta Valle Versa in Oltrepò Pavese, dando forma a degli<br />
spumanti Metodo Classico che con il loro spirito giovane e<br />
versatile mirano ad esprimere l’essenza pura del Pinot Nero.<br />
Parliamo <strong>di</strong> una tra le più nobili proprietà <strong>di</strong> questo angolo <strong>di</strong><br />
Lombar<strong>di</strong>a: 90 ettari vitati su 120 complessivi e un mosaico<br />
<strong>di</strong> vigna e boschi vergini risalente al 1200. Nella patria del<br />
Pinot Nero e del Metodo Classico, a venire selezionati per<br />
dare forma alle bollicine Tenuta <strong>di</strong> Caseo sono stati i vigneti<br />
più alti della tenuta, tra i più alti della zona. È qui che nasce<br />
sua altezza, la bolla, perfetta dall’aperitivo ad un grande<br />
incontro gastronomico. Come nel caso del 470 Pinot Nero<br />
Tenuta <strong>di</strong> Caseo: secco e intrigante, dalla spuma fitta e<br />
fine, le bolle sottili e continue, il profumo fresco come una<br />
boccata d’aria. Un Metodo Classico che, come racconta il<br />
nome, punta in alto. Uno spumante dalla struttura ricercata,<br />
che al palato si <strong>di</strong>stingue per la pregiata persistenza aromatica<br />
caratterizzata da gradevole aci<strong>di</strong>tà e piacevole mineralità. Il<br />
frutto <strong>di</strong> una profonda conoscenza del terroir dell’Oltrepò<br />
Pavese che si miscela con la cura e la de<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una<br />
paziente attesa per 36 mesi sui lieviti. Ottimo come aperitivo,<br />
per la bella stagione <strong>di</strong>venta protagonista assoluto legandosi<br />
idealmente a risotti e grigliate <strong>di</strong> carne bianca e pesce. Ma<br />
per la sua struttura e la spiccata aci<strong>di</strong>tà, il 470 Pinot Nero <strong>di</strong><br />
Tenuta <strong>di</strong> Caseo è innanzitutto un eccezionale accordo con<br />
ogni tipo <strong>di</strong> frittura. In sostanza, non c’è tappo che tenga:<br />
ogni occasione è quella buona.<br />
VITIGNI: 100% Pinot Nero<br />
FOOD PAIRING: eccezionale con ogni tipo <strong>di</strong> frittura<br />
DA BERE QUANDO: il passe-partout ideale per ogni<br />
occasione, dai pranzi delle feste ai pic-nic nella bella stagione<br />
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Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico<br />
BRUNO VERDI<br />
VERGOMBERRA<br />
OLTREPÒ PAVESE<br />
METODO CLASSICO<br />
PINOT NERO DOCG<br />
DOSAGE ZERO<br />
Cuvée 85% Pinot Nero e 15% Chardonnay,<br />
poi 38 mesi sui lieviti in<br />
bottiglia, a dare vita a un Metodo<br />
Classico <strong>di</strong> grande stoffa e raffinatezza.<br />
Spumante <strong>di</strong> assoluta eleganza<br />
che racconta la vocazione<br />
storica dell’Oltrepò Pavese alla<br />
creazione <strong>di</strong> bollicine <strong>di</strong> grande<br />
qualità. Un vino da bere subito<br />
ma capace <strong>di</strong> regalare emozioni<br />
se lasciato riposare in cantina<br />
per qualche tempo. Da portare in<br />
tavola con tartare <strong>di</strong> pesce, cru<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> mare o risotti alle verdure.<br />
MASI MOXXÈ DEL RE<br />
BRUT 2020 OLTREPÒ<br />
PAVESE DOCG METODO<br />
CLASSICO PINOT NERO<br />
Il Metodo Classico <strong>di</strong> Masi, prodotto<br />
con uve Pinot Nero provenienti<br />
dall’Oltrepò Pavese. Uno spumante<br />
a cui la sostenuta aci<strong>di</strong>tà conferisce<br />
freschezza e facile beva mentre<br />
la piacevole sapi<strong>di</strong>tà racconta la<br />
particolare estrazione dei terreni<br />
<strong>di</strong> Montecalvo Versiggia. Perfetto<br />
come aperitivo o per festosi brin<strong>di</strong>si,<br />
accompagna le cru<strong>di</strong>té e il<br />
salmone affumicato. Ottimo con<br />
pinzimonio e con fritti, <strong>di</strong> verdura<br />
o <strong>di</strong> mare. Da provare anche con<br />
il risotto alla milanese.<br />
TENUTA MAZZOLINO<br />
CRUASÈ OLTREPÒ<br />
PAVESE DOCG METODO<br />
CLASSICO PINOT NERO<br />
ROSÉ<br />
OLTRENERO<br />
OLTREPÒ PAVESE<br />
DOCG METODO<br />
CLASSICO BRUT<br />
Quando parliamo <strong>di</strong> Cruasè in<strong>di</strong>chiamo<br />
la migliore interpretazione<br />
rosé che l’Oltrepò Pavese è capace<br />
<strong>di</strong> offrire in termini <strong>di</strong> bollicine:<br />
una vera e propria tipologia. Un<br />
Pinot Nero che affascina per la<br />
sua eleganza: al palato, l’effervescenza<br />
setosa è ravvivata da<br />
un’aci<strong>di</strong>tà vibrante e la leggera<br />
vena sapida è ben fusa con la<br />
polpa succosa dei piccoli frutti<br />
rossi. Sceglietelo con i crostacei<br />
a carne dolce più raffinati e i<br />
salumi nobili.<br />
Da uno specialista delle bollicine<br />
in Oltrepò Pavese, una visione<br />
che parte dal Pinot Nero per<br />
andare Oltre. Nuovo riferimento<br />
per il Metodo Classico<br />
italiano, 30 mesi sui lieviti, in<br />
bocca risulta deciso, fresco e<br />
dall’ottima sapi<strong>di</strong>tà. Eccellente<br />
aperitivo, si accompagna<br />
a salumi pregiati e hors<br />
d’oeuvre. Per la sua struttura<br />
si abbina a tutto pasto, con<br />
risotti e paste delicate, piatti<br />
<strong>di</strong> mare e sushi.<br />
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Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico<br />
CA’ DEL GE’ SPUMANTE<br />
BRUT OLTREPÒ<br />
PAVESE DOCG METODO<br />
CLASSICO MILLESIMATO<br />
LUCA PADROGGI<br />
OLTREPÒ PAVESE DOCG<br />
METODO CLASSICO<br />
PINOT NERO PAS DOSÉ<br />
100% Pinot Nero e 72 mesi sui<br />
lieviti, per un Metodo Classico<br />
che nasce a Montalto Pavese e<br />
firmato dalla famiglia Padroggi.<br />
Al palato risulta elegante, fresco,<br />
sapido con buona aci<strong>di</strong>tà.<br />
Ottimo come aperitivo, ben si<br />
accompagna a tutte le portate,<br />
dolci esclusi.<br />
Da uve Pinot Nero accuratamente<br />
selezionate a mano dalle vigne più<br />
vecchie dell’azienda, un Metodo<br />
Classico che affina minimo 60<br />
mesi sui lieviti in bottiglia prima<br />
della sboccatura e un ulteriore<br />
riposo <strong>di</strong> sei mesi. Al palato è<br />
strutturato, armonico, fresco,<br />
molto elegante e con un’ottima<br />
persistenza. Ottimo come aperitivo,<br />
ben si accompagna a tutto<br />
pasto. “Lo imbottiglio solo nelle<br />
annate che mi entusiasmano al<br />
100%”, <strong>di</strong>ce il suo creatore.<br />
PRIME ALTURE<br />
IO PER TE<br />
OLTREPÒ PAVESE DOCG<br />
METODO CLASSICO<br />
PINOT NERO<br />
La sua complessità e piacevolezza<br />
nascono da uve Pinot Nero. Dopo<br />
il lungo affinamento in bottiglia è<br />
sintesi <strong>di</strong> eleganza e finezza: perfetto<br />
equilibrio tra l’aci<strong>di</strong>tà con<br />
le note <strong>di</strong> pesca a polpa bianca e<br />
pera accanto a sentori <strong>di</strong> frutta<br />
secca tostata e pane fresco. Al<br />
palato si <strong>di</strong>stingue per freschezza<br />
e cremosità. Ottimo aperitivo,<br />
si abbina a primi piatti leggeri,<br />
crostacei, sushi e carni bianche.<br />
Molto in<strong>di</strong>cato anche con la cucina<br />
vegetariana.<br />
TORTI GRAN CARISMA<br />
OLTREPÒ PAVESE DOCG<br />
METODO CLASSICO<br />
PINOT NERO BRUT<br />
NATURE<br />
100% Pinot Nero <strong>di</strong> Montecalvo<br />
Versiggia, è un Metodo Classico<br />
che si contrad<strong>di</strong>stingue per le<br />
uve selezionate e raccolte a mano<br />
sulla collina Borgogna. Al palato<br />
è cremoso, fresco, elegante,<br />
dal perlage raffinato. Piacevole<br />
in ogni momento, capace <strong>di</strong><br />
suscitare gran<strong>di</strong> emozioni, è<br />
ottimo a tutto pasto, in particolare<br />
con crostacei, piatti a base<br />
<strong>di</strong> carni bianche, sushi, culatello,<br />
scaglie <strong>di</strong> Grana Padano,<br />
fiori <strong>di</strong> zucca fritti.<br />
15
Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico<br />
BERTÈ & CORDINI<br />
OBLIO OLTREPÒ<br />
PAVESE DOCG<br />
METODO CLASSICO<br />
PINOT NERO<br />
Dall’alta Valle Versa, un Metodo<br />
Classico da solo Pinot Nero che<br />
sosta minimo 72 mesi sui lieviti.<br />
Al palato è fresco, minerale, salino:<br />
per uno complesso e intrigante<br />
dove la spiccata freschezza<br />
è bilanciata da un grande<br />
corpo. Grazie alla sua personalità,<br />
è in<strong>di</strong>cato con portate<br />
<strong>di</strong> pesce, dall’antipasto in poi,<br />
ma anche sposato a primi al<br />
ragù bianco e con salumi non<br />
troppo stagionati.<br />
CONTE VISTARINO<br />
CÉPAGE<br />
OLTREPÒ PAVESE DOCG<br />
METODO CLASSICO<br />
PINOT NERO BRUT<br />
La storia <strong>di</strong> Conte Vistarino si può <strong>di</strong>re<br />
sia quella dell’Oltrepò Pavese stesso:<br />
fu, infatti, il Conte Augusto Carlo a<br />
importarvi le preziose barbatelle<br />
francesi per produrre per le prime<br />
basi spumante con Metodo<br />
Classico a metà ‘800. Quel Pinot<br />
Nero qui sposato al 15% <strong>di</strong><br />
Chardonnay, per uno spumante<br />
dal gusto fresco <strong>di</strong> agrumi,<br />
armonico elegante e dala buona<br />
struttura e mineralità. Ideale per<br />
aperitivi, con salmone affumicato,<br />
sushi e crostacei.<br />
MARCHESI DI<br />
MONTALTO<br />
COSTAGROSSA<br />
OLTREPÒ PAVESE DOCG<br />
METODO CLASSICO<br />
PINOT NERO BRUT<br />
Esempio della magia che si compie<br />
lungo il 45° parallelo, dove Gabriele<br />
Marchesi, da un appezzamento <strong>di</strong><br />
1,42 ettari, toponimo registrato in<br />
cui <strong>di</strong>morano cloni provenienti da<br />
Aÿ, crea questo Metodo Classico<br />
che affina sui lieviti per 36 mesi.<br />
Sapido, fresco, dal sottofondo piacevolmente<br />
minerale che persiste<br />
a lungo. L’espressione del DNA<br />
della pianta e del tempo necessario<br />
alla sua piena maturazione:<br />
<strong>di</strong>mostrazione nel calice che Pinot<br />
Nero non si <strong>di</strong>venta, si nasce.<br />
TRAVAGLINO<br />
MONTECÉRÉSINO ROSÉ<br />
OLTREPÒ PAVESE DOCG<br />
METODO CLASSICO BRUT<br />
MILLESIMATO<br />
Un’elegante sfumatura <strong>di</strong> rosa dall’anima<br />
gourmand che invita magnificamente<br />
a farsi bere. Espressione<br />
“classica” 100% Pinot Nero da uno<br />
dei territori più vocati alla coltivazione<br />
<strong>di</strong> questa varietà: l’Oltrepò<br />
Pavese. Il Montecérésino ci ricorda<br />
(omen nomen) l’importanza<br />
<strong>di</strong> scegliere la giusta vigna. E il<br />
valore assoluto <strong>di</strong> saper interpretare<br />
le potenzialità <strong>di</strong> una terra.<br />
Si accompagna a primi piatti e<br />
grigliate <strong>di</strong> pesce, ottimo con<br />
crostacei e carpaccio <strong>di</strong> pesce.<br />
16
CASEO.IT<br />
FOLLOW US<br />
#CLASSICO<br />
SOLO NEL METODO
Sfumature <strong>di</strong> Franciacorta<br />
1701 BRUT NATURE<br />
FRANCIACORTA DOCG<br />
CAMILUCCI<br />
FRANCIACORTA<br />
DOSAGGIO ZERO DOCG<br />
AMMONITES<br />
Dal 2016, il primo Franciacorta bio<strong>di</strong>namico.<br />
85% Chardonnay, 15% Pinot<br />
Nero, è una bollicina Metodo Classico<br />
che arriva da Cazzago San Martino,<br />
perfetta in tavola con antipasti<br />
<strong>di</strong> pesce affumicato, pesce in umido<br />
o al vapore e formaggi freschi, grazie<br />
al sottile perlage, il gusto fresco<br />
e persistente, la consistenza morbida<br />
e cremosa. La cantina deve il<br />
suo nome, 1701, alla prima annata<br />
<strong>di</strong> un vino prodotto dal “Brolo”:<br />
un suggestivo vigneto domestico<br />
cinto da mura dell’XI secolo.<br />
Al cuore della zona collinare dei comuni<br />
<strong>di</strong> Rodengo Saiano, Gussago e<br />
Paderno Franciacorta, nasce questo<br />
spumante equilibrato, fresco, <strong>di</strong><br />
carattere, splen<strong>di</strong>do compagno <strong>di</strong><br />
raffinati aperitivi e <strong>di</strong> piatti delicati.<br />
75% Chardonnay, 20% Pinot<br />
Nero e 5% Pinot Bianco, è bollicina<br />
che vede concorrere all’assemblaggio<br />
l’ultima vendemmia e<br />
minimo cinque vecchie annate <strong>di</strong><br />
vini <strong>di</strong> riserva, per poi adattarsi in<br />
tavola ad ogni occasione, grazie<br />
alla freschezza delle sue note.<br />
DERBUSCO CIVES<br />
FRANCIACORTA<br />
PAS DOSÉ<br />
DECEM ANNIS<br />
VILLA FRANCIACORTA<br />
MON SATÈN<br />
FRANCIACORTA DOCG<br />
BRUT MILLESIMATO<br />
100% Pinot Nero e affinamento <strong>di</strong> 10<br />
anni sui lieviti, per un Pas Dosé che<br />
al palato è complesso, lungo, pieno,<br />
<strong>di</strong> avvolgente roton<strong>di</strong>tà e sorretto da<br />
viva sapi<strong>di</strong>tà. I sapori sono pronunciati<br />
e ben scan<strong>di</strong>ti: la persistenza<br />
è infinita. Un Franciacorta<br />
maturo, importante,<br />
un vino che appaga anche<br />
senza sposarsi al cibo, ma è<br />
con i piatti più saporiti che<br />
si esalta: i volatili con cotture<br />
lunghe o i formaggi <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>o-lunga stagionatura.<br />
100% Chardonnay che affina<br />
sui lieviti per un minimo <strong>di</strong> 36<br />
mesi per poi arrivare nel calice<br />
e accarezza il palato con fini e<br />
persistenti bollicine, che ne<br />
esaltano l’infinita morbidezza<br />
e l’elegante struttura. Finale<br />
piacevole e persistente. La setosità<br />
<strong>di</strong> questa bollicina ben<br />
si ad<strong>di</strong>ce all’abbinamento con<br />
pesce e primi piatti delicati<br />
o con verdure. Ottimo anche<br />
come aperitivo.<br />
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Sfumature <strong>di</strong> Franciacorta<br />
BELLAVISTA<br />
FRANCIACORTA DOCG<br />
PAS OPERÉ<br />
BERLUCCHI ‘61<br />
NATURE FRANCIACORTA<br />
DOCG MILLESIMATO<br />
Idea che si eleva verso il cielo, a<br />
simboleggiare purezza, energia,<br />
freschezza e trasformazione, come<br />
le nubi che incantano al loro passaggio.<br />
Blend <strong>di</strong> 63% Chardonnay<br />
e 37% Pinot Nero, è una cuvée<br />
pensata per durare ed evolvere<br />
nel tempo, imme<strong>di</strong>atamente<br />
espressiva quanto longeva.<br />
Dal perlage <strong>di</strong> impareggiabile<br />
persistenza e finezza, è fresco,<br />
intrigante e minerale al sorso,<br />
esprimendo subito la sua<br />
predominante tensione in<br />
bottiglia e successivo affinamento<br />
sui lieviti per almeno cinque anni,<br />
è bollicina che al palato si caratterizza<br />
per il suo grande equilibrio:<br />
struttura, calibrata aci<strong>di</strong>tà e<br />
persistente sapi<strong>di</strong>tà finale si<br />
uniscono con <strong>di</strong>namismo e<br />
regalano una personalità decisa.<br />
Nell’abbinamento, esalta al<br />
massimo primi piatti strutturati<br />
e pasta fresca ripiena, secon<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> pesce in umido, pietanze a<br />
base <strong>di</strong> carne e formaggi, anche<br />
stagionati.<br />
CA’ DEL BOSCO<br />
CUVÉE PRESTIGE<br />
ROSÉ EDIZIONE 46<br />
MURATORI<br />
FRANCIACORTA DOCG<br />
BRUT<br />
Multivintage, 80% Pinot Nero esclusivamente<br />
da vini della vendemmia<br />
2021 e 20% Chardonnay proveniente<br />
da vini in pari quota tra vini <strong>di</strong><br />
riserva della vendemmia 2020<br />
e vini base vendemmia 2021, è<br />
Franciacorta Rosé che affina sui<br />
lieviti per un periodo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
30 mesi. Dal carattere fresco,<br />
sapido e giustamente croccante<br />
nei riman<strong>di</strong> fruttati, si abbina<br />
in tavola a guazzetti <strong>di</strong> mare o<br />
cacciucco, crostacei e anche<br />
carni bianche delicate.<br />
Frutto del sapiente assemblaggio<br />
delle più rappresentative uve dell’azienda<br />
dai 54 ettari <strong>di</strong>slocati in<br />
ciascuna delle sei Unità Vocazionali<br />
della Franciacorta, è cuvée<br />
a prevalenza Chardonnay che<br />
affina sui lieviti in bottiglia per<br />
almeno 18 mesi. È Brut che<br />
risulta perfetto come aperitivo e<br />
che si sposa felicemente con le<br />
cru<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> pesce ma anche con i<br />
piatti a base <strong>di</strong> verdure.<br />
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Bollicine Doc sul Lago <strong>di</strong> Garda<br />
BOTTENAGO BOTTINUS<br />
METODO CLASSICO<br />
GARDA DOC SPUMANTE<br />
BRUT<br />
MATTIA VEZZOLA<br />
CRÉANT S.A.<br />
Prodotto da uve Chardonnay, Pinot<br />
Bianco e Pinot Nero, rifermenta in<br />
bottiglia con un affinamento sui<br />
lieviti che si protrae per almeno 12<br />
mesi. Fresco ed elegante con note<br />
agrumate che accompagnano<br />
un’avvolgente cremosità, portato<br />
in tavola risulta ottimo in<br />
aperitivo e abbinato alla frittura<br />
<strong>di</strong> paranza.<br />
Bollicina da 100% uve Chardonnay<br />
provenienti dalle terre più vocate e<br />
fresche del Lago <strong>di</strong> Garda. Al palato<br />
è ampio avvolgente e generoso,<br />
la sua aci<strong>di</strong>tà è perfettamente<br />
integrata nella dolcezza dei suoi<br />
sapori <strong>di</strong> frutta ben matura, che<br />
testimoniano l’eleganza e la sua<br />
sensuale armonia, sostenute da<br />
una straor<strong>di</strong>naria finezza. Accompagna<br />
carpacci e tartare <strong>di</strong><br />
pesce, ostriche, caviale e crostacei;<br />
perfetto con un risotto con<br />
gamberi e scampi cru<strong>di</strong>.<br />
PERLA DEL GARDA<br />
METODO CLASSICO<br />
GARDA DOP<br />
MILLESIMATO<br />
EXTRA BRUT<br />
ZENATO LUGANA DOC<br />
METODO CLASSICO<br />
BRUT<br />
100% Chardonnay, è bollicina che<br />
effettua la seconda fermentazione<br />
in bottiglia Magnum, con una<br />
permanenza sui lieviti per almeno<br />
60 mesi. Strutturato,<br />
persistente, complesso con<br />
una finissima effervescenza.<br />
Perfetto come aperitivo,<br />
ma anche a tutto pasto, con<br />
primi piatti delicati e pesce.<br />
La bollicina per eccellenza in casa<br />
Zenato, ottenuta da uve Trebbiano<br />
<strong>di</strong> Lugana in purezza per esaltare le<br />
caratteristiche <strong>di</strong> questa varietà.<br />
Metodo Classico che riposa<br />
per 24 mesi sui lieviti, presentandosi<br />
poi nel calice col suo<br />
perlage sottile elegante e persistente.<br />
Bilanciato ed avvolgente<br />
al palato, è caratterizzato<br />
da una setosa vena acida che<br />
conferisce freschezza. Una<br />
scelta perfetta all’aperitivo,<br />
ma anche a tutto pasto.<br />
20
Gli Outsider<br />
CASA CATERINA METODO<br />
CLASSICO CUVÈE 60<br />
BLANC<br />
Uvaggio 100% Chardonnay, è Metodo<br />
Classico che esprime la sua<br />
personalità attraverso una lunga<br />
evoluzione sui lieviti <strong>di</strong> 60 mesi,<br />
che gli conferisce complessità e<br />
profon<strong>di</strong>tà. La sboccatura “à la<br />
volée”, senza dosaggio, ne preserva<br />
l’integrità e la purezza. Al<br />
palato si rivela rotondo, sapido<br />
e persistente, per una bollicina<br />
che parla <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> armonia,<br />
<strong>di</strong> natura. È perfetto per<br />
accompagnare verdure, pesce<br />
affumicato o Quiche Lorraine.<br />
MIRABELLA<br />
FRANCIACORTA<br />
DEMETRA PINOT<br />
BIANCO BRUT NATURE<br />
VSQ<br />
Frutta bianca su una nuvola <strong>di</strong><br />
talco, dove si rincorrono petali <strong>di</strong><br />
biancospino. La morbidezza <strong>di</strong><br />
un tiepido pan <strong>di</strong> spagna gioca<br />
con granelli <strong>di</strong> sale. Un figlio<br />
delle uve 100% Pinot Bianco<br />
che arrivano unicamente dal<br />
vigneto Mirabella, situato a<br />
Paderno Franciacorta. Minimo<br />
24 mesi sui lieviti in<br />
bottiglia, per un Brut Nature<br />
delicato ed elegantemente sapido,<br />
ben bilanciato tra aci<strong>di</strong>tà<br />
e morbidezza.<br />
MONSUPELLO<br />
NATURE<br />
PINOT NERO<br />
METODO CLASSICO<br />
PAS DOSÉ VSQ<br />
RUIZ DE CARDENAS<br />
GALANTA<br />
METODO CLASSICO<br />
BRUT<br />
Cuvée <strong>di</strong> 90% Pinot Nero e 10%<br />
Chardonnay, estremamente secco,<br />
è spumante <strong>di</strong> rara struttura e<br />
finezza de<strong>di</strong>cato agli inten<strong>di</strong>tori.<br />
Perfetto come aperitivo, può<br />
essere presentato in accostamento<br />
a qualsiasi piatto d’alta<br />
cucina, soprattutto nelle preparazioni<br />
a base <strong>di</strong> pesce e crostacei<br />
sia alla piastra sia salsati<br />
o fumé, ma anche con cru<strong>di</strong><br />
e con i risotti ai frutti <strong>di</strong> mare.<br />
Da provare con le costolette <strong>di</strong><br />
agnello pré-salé.<br />
Bollicina figlia <strong>di</strong> Chardonnay e<br />
Pinot Nero delle migliori selezioni<br />
<strong>di</strong> Champagne allevate nella vigna<br />
denominata Galanta, situata<br />
nella zona collinare <strong>di</strong> Torricella<br />
Verzate, in Oltrepò Pavese. È un<br />
Metodo Classico che affina sui<br />
lieviti per 32 mesi, per uno spumante<br />
Brut ideale per aperitivi<br />
e a tutto pasto, ad esclusione <strong>di</strong><br />
dolci e frutta.<br />
21
Gli Outsider<br />
BALLABIO FARFALLA<br />
CAVE PRIVÉE<br />
METODO CLASSICO VSQ<br />
BUGNO MARTINO<br />
ROSSO MATILDE<br />
LAMBRUSCO<br />
MANTOVANO IGP<br />
Dosaggio Zero realizzato secondo<br />
la più rigorosa tra<strong>di</strong>zione Ballabio,<br />
celebra la massima espressione del<br />
Pinot Nero <strong>di</strong> due vigne storiche,<br />
<strong>di</strong> circa 40 anni, <strong>di</strong> Casteggio e<br />
Montecalvo Versiggia. Come<br />
suggerisce il nome, è una delle<br />
etichette più prestigiose della<br />
Cave Privée, cioè della “cantina<br />
privata” <strong>di</strong> una delle più quotate<br />
realtà dell’Oltrepò Pavese. Metodo<br />
Classico che affina sui lieviti<br />
per almeno sei anni, è bollicina<br />
per le occasioni più speciali.<br />
Lambrusco Mantovano biologico, è<br />
de<strong>di</strong>cato alla Gran Contessa Matilde<br />
<strong>di</strong> Canossa, colei che favorì la bonifica<br />
delle terre <strong>di</strong> San Benedetto<br />
Po e la coltivazione della vite.<br />
Profumato, rotondo, elegante,<br />
tendente al morbido, è bollicina<br />
metodo Charmat, incontro tra<br />
Lambrusco Salamino e Ancellotta,<br />
che non delude mai. Da sposare ai<br />
prodotti tipici della gastronomia<br />
mantovana: tortelli <strong>di</strong> zucca, risotto.<br />
Ottimo con arrosti e taglieri <strong>di</strong><br />
salumi e formaggi.<br />
LOCOTOCCO PAS DOSÉ<br />
VSQ METODO CLASSICO<br />
MILLESIMATO<br />
NINO NEGRI<br />
CUVÉE NEGRI<br />
SPUMANTE METODO<br />
CLASSICO BRUT<br />
Produzione limitata, irrazionale e<br />
istintiva ricerca del buono e del bello,<br />
<strong>di</strong> armonia ed equilibrio, dall’uva al<br />
vino. Bollicina firmata da Davide<br />
Marelli e Luca Bennato, racchiude<br />
in bottiglia il territorio lariano,<br />
incontro tra il Pinot Nero (30%)<br />
da Ceregallo (Lc) e lo Chardonnay<br />
(70%) <strong>di</strong> Socco (Co). Poi 24<br />
mesi sui lieviti, per uno spumante<br />
<strong>di</strong> grande verticalità e struttura.<br />
Al palato, l’equilibrio tra pienezza<br />
del sorso e vena acida garantisce<br />
ottime proprietà gastronomiche.<br />
Autentica specialità, espressione del<br />
savoir-faire Nino Negri, è uno spumante<br />
molto particolare, prodotto<br />
in minima quantità a partire dal<br />
1979. De<strong>di</strong>cato a Carlo Negri,<br />
figlio del fondatore e tra i primi<br />
enologi italiani, è un Metodo<br />
Classico dove s’incontrano vitigni<br />
autoctoni e internazionali<br />
a bacca bianca. Secco, pieno,<br />
sapido e pulito, molto elegante,<br />
a lungo persistente, regala il meglio<br />
in aperitivo e con tutti i cibi<br />
delicati, esclusa la pasticceria.<br />
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Gli Outsider<br />
CASA ZUFFADA<br />
PINOT NERO<br />
METODO CLASSICO<br />
PAS DOSÉ<br />
DREZZA METODO<br />
CLASSICO BRUT<br />
Una sola referenza e un numero<br />
limitato <strong>di</strong> bottiglie per una bollicina<br />
affilata ed elegante, frutto <strong>di</strong><br />
una vigna ad alberello <strong>di</strong> circa un<br />
ettaro, situata a circa 600 metri<br />
s.l.m. all’interno della Comunità<br />
Montana dell’Oltrepò Pavese.<br />
Pas Dosé che riposa sui lieviti in<br />
bottiglia tra i 24 e i 30 mesi, al<br />
palato è fragrante, con un frutto<br />
pieno e un finale definito dalla<br />
piacevole sapi<strong>di</strong>tà che dona<br />
materia e struttura. Una vera<br />
chicca da non perdere.<br />
Il sogno spumeggiante del vigneron<br />
rallysta Peter Zanchi. Metodo Classico<br />
che nasce nella cornice naturale<br />
della Val San Martino. A 450 metri<br />
s.l.m., ha preso forma l’idea <strong>di</strong> uno<br />
spumante da uve Chardonnay e<br />
Pinot Nero, dove ad affermarsi è<br />
la componente minerale dei suoli,<br />
il Flysch <strong>di</strong> Pontida. Asciutto,<br />
<strong>di</strong> grande finezza, piacevolmente<br />
fresco, è una produzione nei<br />
numeri estremamente contenuti,<br />
ma dall’impronta che fa tanto<br />
pensare a Oltralpe.<br />
NICOLA GATTA<br />
SPUMANTE<br />
METODO CLASSICO<br />
BLANC DE BLANCS<br />
NATURE<br />
CANTINA DI QUISTELLO<br />
1.6 ARMONIA SPUMANTE<br />
METODO CLASSICO<br />
DI QUALITÀ BRUT<br />
Dai vocati suoli delle colline <strong>di</strong><br />
Gussago, in Franciacorta, lo<br />
Chardonnay nell’interpretazione<br />
senza compromessi <strong>di</strong> Nicola<br />
Gatta. 50 lune (cioè mesi) sui<br />
lieviti, poi il dosaggio è zero,<br />
così come i solfiti aggiunti.<br />
Nel calice, a emergere è la più<br />
pura espressione delle colline<br />
calcaree: mineralità e struttura.<br />
Freschissimo e fragrante al<br />
palato, è connubio armonioso,<br />
raffinato ed energico.<br />
La bollicina per la domenica in<br />
famiglia da una tra le prime realtà<br />
enologiche mantovane. Spumante<br />
Metodo Classico, da uve Chardonnay<br />
e Lambrusco Grappello<br />
Ruberti. Secco, fresco e leggermente<br />
fruttato, è la bottiglia<br />
della festa. Ideale da portare<br />
in tavola come aperitivo con<br />
formaggi stagionati, come un<br />
Parmigiano Reggiano, ma che<br />
si accosta a vari tipi <strong>di</strong> cucina,<br />
spaziando dai patti <strong>di</strong> pesce alle<br />
carni bianche.<br />
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I L F R A N C I AC O R TA I N T U T TA L A S UA P U R E Z Z A