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skilled 2-24 Inclusione

L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.

L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.

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<strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong> <strong>Inclusione</strong> <strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong> <strong>Inclusione</strong><br />

Da limite a risorsa<br />

In favore<br />

della neurodiversità<br />

Di Yoann Favre, Marina Fiori e Matilde Wenger<br />

Sindrome neurotipica<br />

o la neurotipicità come percepita<br />

dai neuroatipici<br />

Questo riquadro, scritto da persone neuroatipiche<br />

con un pizzico di umorismo, descrive persone<br />

con un funzionamento neurologico cosiddetto<br />

«normale». Un cambio di prospettiva!<br />

Definizione<br />

La sindrome neurotipica è un disturbo neurobiologico<br />

caratterizzato da preoccupazioni<br />

sociali, manie di superiorità e ossessione per il<br />

conformismo.<br />

Affidabilità, lealtà, cura dei dettagli, competenze specifiche legate a un determinato<br />

interesse: sono solo alcune delle risorse promosse all’attenzione delle aziende per<br />

sensibilizzarle sullo spettro autistico. Questo cambio di prospettiva, che si concentra<br />

sui punti di forza piuttosto che su quelli deboli, è appoggiato dall’Organizzazione<br />

romanda per l’integrazione e la formazione professionale di persone con problemi di<br />

salute o in difficoltà.<br />

mad<br />

Il concetto di neurodiversità comprende,<br />

tra l’altro, lo spettro autistico<br />

(DSA), il deficit di attenzione con o<br />

senza iperattività (ADHD) o la dislessia<br />

e costituisce una rivoluzione nella<br />

nostra comprensione della diversità<br />

umana. Lungi dal rappresentare un<br />

insieme di deficit, denota piuttosto un<br />

ricco spettro di potenzialità, prospettive<br />

uniche e abilità. Nella formazione<br />

professionale aziendale, soprattutto<br />

a livello internazionale, i programmi<br />

di sostegno alla diversità sono<br />

ancora in una fase embrionale, ancorché<br />

in crescita. Le misure che vengono<br />

adottate mirano a compensare gli<br />

svantaggi offrendo un supporto adeguato<br />

durante il processo di formazione.<br />

A livello di basi giuridiche, esistono<br />

differenze significative tra Confederazione<br />

e Cantoni, nonché tra enti<br />

pubblici e privati.<br />

Il successo professionale<br />

delle persone neuroatipiche<br />

richiede accorgimenti<br />

su misura e innovazioni<br />

pedagogiche e tecniche.<br />

Marion Duciel è assistente sociale<br />

presso l’Organizzazione romanda per<br />

l’integrazione e la formazione professionale<br />

di persone con problemi di salute<br />

o in difficoltà (Orif). Lavora con<br />

persone autistiche da circa dieci anni.<br />

A suo avviso, è essenziale adottare<br />

un approccio olistico che riconosca i<br />

punti di forza di queste persone senza<br />

tuttavia nascondersi le sfide.<br />

Un ventaglio di potenzialità<br />

L’obiettivo dei suoi interventi è di «valorizzare<br />

i punti di forza e le risorse,<br />

senza sorvolare sulle difficoltà». Questi<br />

punti di forza, afferma Marion Duciel,<br />

includono la «capacità di andare avanti»,<br />

un rispetto non comune per le regole<br />

e un modo di pensare a rete. Aggiunge<br />

poi che, per sostenere efficacemente<br />

le persone neuroatipiche,<br />

occorre tenere conto degli aspetti professionali<br />

e delle interazioni con la famiglia<br />

e con l’ambiente sociale.<br />

Dal canto suo, Ludovic Salafa ha<br />

completato l’apprendistato come meccanico.<br />

Nonostante un percorso formativo<br />

difficile, vede la sua neuroa tipicità<br />

come una risorsa. Descrive come la<br />

neurodiversità, lungi dall’ostacolarlo,<br />

stimoli un’insaziabile curiosità e la capacità<br />

di approfondire i suoi interessi:<br />

«…Sia il DSA che l’ADHD mi aiutano<br />

molto: l’ADHD mi fa pensare molto e<br />

divagare, mentre il DSA mi ancora a<br />

questioni che mi interessano». Tuttavia,<br />

il caso di Ludovic Salafa non può<br />

essere generalizzato. Ogni persona,<br />

sottolinea, è unica e incontrerà le proprie<br />

difficoltà, richiedendo adattamenti<br />

su misura. Eppure, deplora Marion<br />

Duciel, «ci sono ancora centri professionali<br />

che, nonostante la legislazione<br />

federale, rifiutano tutte le richieste di<br />

adattamento».<br />

Superare le difficoltà<br />

Molti sono gli aneddoti di Marion<br />

Duciel per illustrare la necessità di<br />

una comunicazione chiara e di una<br />

stretta collaborazione tra persone formatrici,<br />

aziende e persone in formazione:<br />

«Un giovane ha imparato presso<br />

l’Orif a cellofanare i pallet avvolgendoli<br />

da destra. Ma in azienda il<br />

processo procedeva da sinistra. Di<br />

conseguenza, per il giovane non era<br />

più la stessa attività. L’azienda si è rivolta<br />

a noi abbastanza rapidamente,<br />

lamentando errori nella preparazione<br />

della merce.» Questo tipo di evento<br />

non è isolato ed evidenzia la necessità<br />

di adattamenti flessibili e di una<br />

continua sensibilizzazione all’interno<br />

degli ambienti professionali ed educativi.<br />

Marion Duciel sottolinea che<br />

«consapevolezza, formazione e flessibilità»<br />

sono i tre pilastri che insieme<br />

costituiscono la base di una strategia<br />

di adattamento efficace.<br />

Pertanto, il successo professionale<br />

delle persone neuroatipiche richiede<br />

accorgimenti su misura e innovazioni<br />

pedagogiche e tecniche. Il fatto<br />

che alcune istituzioni stiano ostacolando<br />

questi adattamenti, nonostante<br />

i loro obblighi legali, evidenzia l’urgente<br />

necessità di un cambiamento<br />

culturale nei nostri sistemi educativi<br />

e professionali.<br />

■ Yoann Favre, junior researcher del campo<br />

di ricerca Processi di apprendimento e<br />

misure di sostegno, SUFFP ■ Marina Fiori,<br />

responsabile del campo di ricerca Processi di<br />

apprendimento e misure di sostegno, SUFFP<br />

■ Matilde Wenger, senior researcher del<br />

campo di ricerca Processi di apprendimento<br />

e misure di sostegno, SUFFP<br />

▶ www.orif.ch (in francese)<br />

↑ Marion Duciel lavora con<br />

8 9<br />

persone autistiche.<br />

↑<br />

Sintomi<br />

Gli individui neurotipici (NT) spesso credono che la<br />

loro esperienza del mondo sia l’unica o l’unica<br />

valida. Sono persone che hanno difficoltà a stare da<br />

sole. Gli individui NT sono spesso intolleranti<br />

nei confronti di piccole differenze altrui, faticano a<br />

comunicare direttamente e molti ricorrono più<br />

frequentemente a bugie rispetto alle persone con<br />

DSA.<br />

Cause<br />

Si ritiene che la sindrome neurotipica sia di origine<br />

genetica. Le autopsie hanno mostrato che i cervelli<br />

delle persone neurotipiche sono generalmente<br />

più piccoli di quelli delle persone con autismo e che<br />

hanno aree legate al comportamento sociale<br />

sovrasviluppate.<br />

Adattamenti<br />

In rari casi, le persone NT possono imparare a<br />

compensare la loro disabilità e interagire normalmente<br />

con le persone autistiche.<br />

Fonte: Orif<br />

Fotografia di Céline Richard-Schlumpf, Scuola specializzata superiore in fotografia, Scuola di arte applicata di Berna e Bienne

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