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skilled 2-24 Inclusione

L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.

L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.

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<strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong> <strong>Inclusione</strong> <strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong> <strong>Inclusione</strong><br />

Isabelle Honorez Erard, direttrice aggiunta dell’Ufficio dell’assicurazione invalidità del Canton Vaud<br />

«Il lavoro in rete<br />

è essenziale»<br />

Intervista: Sabrina Streuli<br />

Misure di integrazione delle aziende<br />

Disporre della maggior<br />

manodopera qualificata possibile<br />

Di Antje Barabasch<br />

La riforma «Ulteriore sviluppo dell’AI», adottata dal Parlamento federale,<br />

è entrata in vigore nel mese di gennaio 2022. In continuità con le precedenti<br />

revisioni dell’assicurazione invalidità, questo testo è incentrato sulle prestazioni<br />

volte all’integrazione e pone l’accento specificamente sulle persone<br />

giovani e sulle persone che soffrono di malattie psichiche. Isabelle Honorez<br />

Erard, direttrice aggiunta dell’Ufficio dell’assicurazione invalidità del Canton<br />

Vaud, spiega come il suo ufficio attua questa riforma.<br />

«Il telelavoro, per esempio,<br />

che prima non esisteva, per<br />

alcune persone offre delle<br />

prospettive di inclusione.»<br />

Isabelle Honorez Erard, qual è<br />

l’impatto concreto dell’Ulteriore<br />

sviluppo dell’assicurazione<br />

invalidità (AI)?<br />

Per ottimizzare le possibilità di inserimento<br />

professionale delle persone<br />

giovani, l’AI del Canton Vaud dispone<br />

di un pool di consulenza formato da<br />

persone specializzate nella presa in<br />

carico delle persone minori di 25 anni,<br />

chiamato Andiamo. Il nostro ufficio,<br />

inoltre, ha messo a punto delle<br />

misure di prevenzione al fine di sensibilizzare<br />

le aziende rispetto ai problemi<br />

di salute mentale. A sostegno<br />

delle aziende abbiamo attivato una<br />

linea telefonica dedicata e pubblicato<br />

una guida specifica. Abbiamo organizzato<br />

anche dei laboratori di sensibilizzazione,<br />

dei controlli «aziende»<br />

e abbiamo realizzato un podcast.<br />

Non è un’utopia l’inclusione, nel<br />

mondo del lavoro odierno, di<br />

persone che soffrono di problemi<br />

psichici?<br />

È una sfida ma non è un’utopia. Il mercato<br />

del lavoro e le sue forme sono in<br />

continua evoluzione. Il telelavoro, per<br />

esempio, che prima non esisteva, per<br />

alcune persone offre delle prospettive<br />

di inclusione. Il lavoro in rete è essenziale<br />

e per questo collaboriamo al<br />

progetto «Ressort», avviato dal Centro<br />

ospedaliero universitario vodese<br />

(CHUV). Questo progetto offre un sostegno<br />

alle persone che soffrono di<br />

problemi psichici che desiderano tornare<br />

a svolgere un’attività professionale<br />

o una formazione attraverso centri<br />

pluridisciplinari all’interno di istituti<br />

psichiatrici.<br />

Sono in aumento le domande<br />

da parte di giovani che non hanno<br />

ancora intrapreso un’attività<br />

lavorativa o una formazione professionale.<br />

Che soluzioni si<br />

prospettano per loro? A quali soluzioni<br />

possono attingere? Quali<br />

sono le soluzioni disponibili?<br />

Per aiutare le persone giovani nel passaggio<br />

dalla scuola alla vita professionale,<br />

il pool di Andiamo si avvale della<br />

gamma di misure contemplate dall’AI,<br />

che vanno dall’orientamento al collocamento,<br />

passando per il finanziamento<br />

di formazioni e numerosi fornitori<br />

di servizi. Per essere più incisive, queste<br />

misure devono tenere il passo con<br />

lo sviluppo delle professioni ed essere<br />

adattate alla persona e alle aziende.<br />

↑ Isabelle Honorez Erard<br />

Come si arriva alla presa in carico<br />

da parte dell’AI?<br />

Nella maggior parte dei casi, sono i<br />

medici, i datori e le datrici di lavoro o<br />

i familiari e le amicizie a consigliare<br />

alla persona interessata di rivolgersi<br />

all’AI. Per le persone più giovani, sono<br />

gli istituti scolastici specializzati o<br />

anche la «Cellule InterServices (CIS)»,<br />

l’organo (trasversale) attivo all’interno<br />

delle scuole di grado secondario I e II,<br />

che permettono di rilevare le situazioni<br />

in cui è potenzialmente necessario<br />

un intervento dell’AI. Di volta in volta<br />

cerchiamo di individuare le soluzioni<br />

migliori per valorizzare le competenze<br />

esistenti e svilupparne di nuove.<br />

■ Sabrina Streuli, responsabile di progetto,<br />

Centro per lo sviluppo delle professioni,<br />

SUFFP<br />

▶ https://aivd.ch (in francese)<br />

▶ https://sme.aivd.ch (in francese)<br />

mad<br />

La formazione professionale svizzera<br />

è eterogenea e vi è grande consapevolezza<br />

della necessità di coinvolgere<br />

la fetta più ampia possibile della<br />

società. Le aziende adottano misure<br />

di integrazione di vario genere, dando<br />

una possibilità anche alle persone<br />

giovani con esigenze speciali.<br />

Le aziende svizzere necessitano di manodopera<br />

leale e fedele, e per disporre<br />

di personale qualificato sufficiente<br />

si affidano in vari modi anche a giovani<br />

con difficoltà di apprendimento. Per<br />

esempio, come si evince intervistando<br />

dei e delle responsabili di formazione,<br />

le aziende presentano opportunità<br />

di sviluppo interessanti e stabili<br />

attraverso un rapporto di formazione<br />

ben calibrato, un’offerta differenziata<br />

e una formazione flessibile che può<br />

condurre al rapporto di lavoro stabile<br />

o a una formazione superiore.<br />

Aumento degli accessi a bassa soglia<br />

Oltre agli aspetti professionali, la nuova<br />

concezione dello sviluppo delle<br />

competenze punta maggiormente su<br />

competenze trasversali come autonomia,<br />

responsabilità o lavoro d’équipe.<br />

Anche le persone in formazione con<br />

un rendimento piuttosto scarso a scuola<br />

possono dare prova di rapidi progressi<br />

su questo fronte. Nella formazione<br />

professionale svizzera vengono<br />

potenziati gli accessi a bassa soglia, per<br />

esempio allungando la durata delle formazioni<br />

professionali, da due anni a<br />

tre o quattro, o con il pretirocinio di<br />

integrazione. Ne risulta un migliore inserimento<br />

delle persone giovani che<br />

inizialmente si trovano in difficoltà.<br />

L’integrazione riesce in particolare<br />

quando formatori e formatrici dimostrano<br />

comprensione per la situazione<br />

delle persone in formazione. Il loro impegno<br />

e l’esempio che sanno dare sono<br />

fondamentali. Altri elementi importanti<br />

per il successo sono il forte desiderio<br />

di riuscire e una robusta volontà<br />

da parte delle persone in formazione.<br />

Un buon accompagnamento<br />

è essenziale<br />

La riuscita della formazione trae indubbio<br />

giovamento anche da uno<br />

stretto accompagnamento da parte di<br />

formatori e formatrici professionali<br />

e di pratica, supporto sotto forma di<br />

workshop sulla salute mentale, la collaborazione<br />

con punti di contatto<br />

esterni, laboratori di apprendimento<br />

a scuola o in azienda alla presenza di<br />

una o un insegnante o tutoraggio da<br />

parte dell’azienda.<br />

Una sfida, tuttavia, sorge laddove<br />

il personale di accompagnamento è<br />

insufficiente o non si dispone di un<br />

bacino di formatori e formatrici volontari<br />

sufficiente per l’assistenza nella<br />

pratica. I problemi psichici che con<br />

crescente frequenza emergono nella<br />

giovane età adulta presuppongono<br />

una specifica formazione continua<br />

perché sia garantito un accompagnamento<br />

competente.<br />

Altri elementi importanti per il<br />

successo sono il forte desiderio di<br />

riuscire e una robusta volontà da<br />

parte delle persone in formazione.<br />

Che la formazione non sia un ricettacolo<br />

per chi ha un rendimento scarso<br />

e che lo sforzo supplementare possa<br />

valere la pena lo dimostrano le storie<br />

di ex persone in formazione, che<br />

raccontano come si trovassero in difficoltà<br />

a scuola ma poi sono diventate<br />

esse stesse formatori e formatrici in<br />

azienda se non anche dirigenti. Integrando<br />

il maggior numero possibile<br />

di persone differenziando l’offerta, la<br />

formazione professionale contribuisce<br />

anche all’integrazione sociale.<br />

■ Antje Barabasch, responsabile dell’asse<br />

prioritario di ricerca Insegnamento e<br />

apprendimento nella formazione<br />

professionale, SUFFP<br />

Bibliografia<br />

Raemy, P., Widmer, L. & Barabasch, A. (2023).<br />

Ecco come il commercio al dettaglio<br />

favorisce l’avanzamento sociale. Transfer.<br />

Formazione professionale in ricerca e pratica,<br />

8 (10).<br />

12 13<br />

↑<br />

Fotografia di Daniel Fahrni, Scuola<br />

specializzata superiore in fotografia,<br />

Scuola di arte applicata di Berna e Bienne

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