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skilled 2-24 Inclusione

L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.

L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.

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<strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong> <strong>Inclusione</strong> <strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong> <strong>Inclusione</strong><br />

L’interrogativo<br />

Quali sono le premesse per<br />

un’inclusione riuscita?<br />

Sondaggio: Lucia Probst, responsabile di redazione e di progetti comunicazione, SUFFP / Fotografie: mad<br />

Cinque responsabili di aziende e istituzioni, che si impegnano per l’inclusione e la diversità nel<br />

mondo della formazione e del lavoro e la vivono nella propria realtà, hanno raccontato alla<br />

redazione di «<strong>skilled</strong>» quali sono dal loro punto di vista le premesse per un’inclusione riuscita e<br />

arricchente per tutte le parti coinvolte.<br />

’articolo tre della legge federale<br />

«L sulla formazione professionale<br />

sancisce un diritto inderogabile allo sviluppo<br />

personale e professionale dell’individuo.<br />

Tuttavia, per applicarlo appieno<br />

e creare le basi di un’inclusione riuscita,<br />

serve innanzitutto aver interiorizzato la<br />

consapevolezza che ogni individuo è diverso.<br />

Ci vuole, quindi, la volontà di staccarsi<br />

dalle regole convenzionali e saperne<br />

creare di nuove o essere disponibili ad<br />

applicare forme differenziate.<br />

Credo che le parole chiave siano: apertura<br />

mentale, voglia di apprendere strumenti<br />

nuovi, senza dimenticare l’importanza<br />

del supporto di specialiste e specialisti<br />

nel caso di persone con un problema<br />

di salute, e tanta curiosità.<br />

Un’inclusione riuscita è quando c’è una<br />

crescita alla pari, un dare e ricevere bilanciato,<br />

nel rispetto del proprio potenziale,<br />

delle proprie risorse e delle proprie<br />

criticità: chi ha la fortuna di dare – o almeno<br />

pensa di essere in questa condizione<br />

– sarà una persona ricca per quanto<br />

riceverà dall’individuo che ha di fronte,<br />

che forse in realtà è il vero maestro.»<br />

Graziella De Nando, responsabile settore<br />

formazione, inclusione andicap ticino,<br />

Giubiasco<br />

mio avviso, sono due gli ingredienti<br />

imprescindibili per un’inclusio-<br />

«A<br />

ne riuscita nella formazione professionale.<br />

Innanzitutto, la centralità del concetto<br />

di partenariato: ritengo di fondamentale<br />

importanza poter contare su una rete di<br />

partner specializzati e sulle loro competenze.<br />

L’Organizzazione romanda per la<br />

formazione e l’integrazione professionale<br />

Orif, per esempio, ci guida per garantire<br />

la qualità dell’accompagnamento e una risposta<br />

adeguata alle specificità di ciascuna<br />

situazione. È inoltre essenziale creare<br />

un rapporto di fiducia con questi partner<br />

e coordinarsi regolarmente.<br />

In secondo luogo, la trasparenza della<br />

comunicazione: questa assicura che ogni<br />

persona interessata possa esprimere le<br />

proprie esigenze e aspettative. A livello interno,<br />

i team devono essere ben informati<br />

circa le modalità delle diverse misure<br />

integrative per agevolare l’adesione alle<br />

medesime. Per concludere, aggiungerei<br />

che l’inclusione è un motore di sviluppo<br />

e fonte di soddisfazione per tutto il personale.<br />

L’inclusione partecipa al successo<br />

dell’azienda.»<br />

Raffaele Carluccio, responsabile<br />

dell’accompagnamento alle persone in<br />

formazione, Coop Svizzera romanda,<br />

Vufflens-la-Ville<br />

’essere umano occupa un posto<br />

«L centrale nei valori della nostra<br />

azienda, che gli ha sempre attribuito grande<br />

importanza. Questo si traduce in flessibilità<br />

proattiva e rispetto incondizionato<br />

verso ogni singolo individuo, a prescindere<br />

dalle origini o dalle sfide personali.<br />

Altrettanto fondamentali per promuovere<br />

un contesto in cui le singole persone<br />

possano sentirsi valorizzate, e quindi per<br />

un’inclusione riuscita, sono la sensibilizzazione,<br />

il rispetto e la tolleranza.<br />

Presso Colonne Art SA, le persone che<br />

frequentano uno stage hanno potuto contare<br />

su una rete di sostegno solida e un<br />

mentorato dedicato, che hanno permesso<br />

loro di integrarsi appieno nei team e di crescere<br />

professionalmente, arricchendo al<br />

contempo anche il nostro ambiente di lavoro.<br />

Scegliendo di coltivare questi valori,<br />

costruiamo realtà nelle quali l’inclusione<br />

diventa la norma anziché l’eccezione.»<br />

Harley Anderegg, direttore di<br />

Colonne Art SA, Ginevra<br />

avorando con persone giovani è per<br />

«Lnoi importante accettarle per quello<br />

che sono, focalizzandoci sui loro punti<br />

di forza. Durante il periodo di formazione<br />

offriamo sicurezza e apertura, confidando<br />

sempre nel fatto che le cose avanzeranno<br />

fino a raggiungere l’obiettivo dell’ottenimento<br />

del diploma. L’opportunità sta nella<br />

relazione e nella creatività. A volte è importante<br />

infatti analizzare idee non convenzionali<br />

e correre un certo rischio.<br />

Le strutture e il sostegno che aiutano<br />

a centrare gli obiettivi contribuiscono a<br />

creare un ambiente sano. I piccoli successi<br />

rafforzano la fiducia delle persone<br />

in sé stesse. Siamo pertanto sempre in<br />

elle istituzioni per l’integrazione<br />

«Ncome la fondazione Brändi, ogni<br />

singola persona viene preparata al mercato<br />

del lavoro con autodeterminazione e rispetto,<br />

in modo che possa costruirsi una<br />

solida base professionale per il proprio futuro.<br />

L’accompagnamento competente richiede<br />

condizioni quadro adatte ai fini<br />

dell’inclusione, fra cui infrastrutture moderne,<br />

personale specializzato e orientato<br />

al futuro. Il nostro è un percorso che<br />

negli anni si è rilevato vincente e intendiamo<br />

proseguire su questa strada. Lavoriamo<br />

con passione per un futuro inclusivo.<br />

Il nostro obiettivo è vivere ancora<br />

più attivamente l’inclusione, coinvolgendo<br />

maggiormente tutto il personale.<br />

Nell’ambito dell’inclusione viene spesso<br />

posto il focus sul mercato del lavoro primario,<br />

il che va bene. Attualmente assistiamo<br />

però a un dibattito unilaterale. L’inclusione<br />

è possibile solo con l’interazione di entrambi<br />

i mercati del lavoro. Nessuno dei due è<br />

di per sé giusto o sbagliato: traggono beneficio<br />

l’uno dall’altro e si completano a vicenda.<br />

Solo così può riuscire l’inclusione.»<br />

Carlo Piani, responsabile dell’integrazione<br />

professionale, Brändi, Kriens<br />

contatto con le persone in formazione,<br />

dando loro un esempio di autoresponsabilità<br />

e di sicurezza nel proprio operato.<br />

Il nostro atteggiamento di base: un percorso<br />

comune caratterizzato dalla fiducia<br />

reciproca nell’ottenimento del diploma.<br />

Ci sta a cuore che le persone coinvolte<br />

pensino sempre in contesti più ampi, considerandoci,<br />

accanto all’economia, ai partner<br />

e ad altri sistemi di riferimento, come<br />

persone capaci di sviluppare idee e<br />

reti di contatto.»<br />

Nina Diallo, cofondatrice e responsabile di<br />

formazione, diallo the store, Zürich<br />

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