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skilled 2-24 Inclusione

L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.

L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.

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<strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong><br />

<strong>Inclusione</strong><br />

<strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong><br />

<strong>Inclusione</strong><br />

Pretirocinio d’integrazione<br />

Agevolare l’accesso<br />

alla formazione<br />

professionale di base<br />

Di Alexandra Felder e Isabelle Caprani<br />

Pretirocinio d’integrazione<br />

Accompagnamento in<br />

azienda delle persone<br />

rifugiate<br />

Di Laurence Fedrigo, Marlise Kammermann e Letizia Devenn<br />

L’inserimento professionale è una delle principali sfide che affrontano le persone<br />

rifugiate. Per agevolare tale processo, la Confederazione ha attuato il programma<br />

«Pretirocinio d’integrazione» che prepara all’accesso alla formazione professionale<br />

di base. Nell’ambito di uno studio finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la<br />

ricerca scientifica, un gruppo di ricercatrici della SUFFP approfondisce il ruolo delle<br />

pratiche di accompagnamento all’interno delle aziende per lo sviluppo dei tirocini e<br />

dell’agentività, ovvero della capacità di agire sulla realtà.<br />

La formazione duale è un percorso che favorisce<br />

l’inclusione delle persone rifugiate<br />

e delle persone ammesse provvisoriamente<br />

nel mercato del lavoro e nella società.<br />

Per sostenere un inserimento professionale<br />

stabile, anche in risposta alla carenza<br />

di personale qualificato, dal 2018 la Confederazione<br />

propone un programma di transizione<br />

annuale in collaborazione con i<br />

Cantoni e le organizzazioni del mondo del<br />

lavoro. Il pretirocinio d’integrazione (PTI)<br />

è rivolto alle persone rifugiate, alle persone<br />

ammesse a titolo provvisorio nonché ad<br />

altre persone migranti dei Paesi dell’Unione<br />

europea e dell’Associazione europea di<br />

libero scambio sprovviste di un diploma di<br />

livello secondario II e ha come obiettivo<br />

l’acquisizione delle competenze di base in<br />

un campo professionale specifico e lo sviluppo<br />

di competenze linguistiche e scolari<br />

a monte di un’eventuale formazione professionale<br />

di base. Nei primi anni la valutazione<br />

di tale programma è stata positiva,<br />

con l’80 per cento di successi alla fine<br />

dell’anno scolastico. Il 70 per cento circa<br />

delle persone partecipanti prosegue poi la<br />

propria formazione preparandosi al conseguimento<br />

di un certificato federale di formazione<br />

pratica o di un attestato federale<br />

di capacità.<br />

Un motore di sviluppo<br />

Il progetto di ricerca della SUFFP riguarda<br />

l’apprendimento in azienda che consente<br />

alle persone rifugiate di affermarsi<br />

nel mondo del lavoro. Queste persone acquisiscono<br />

così le competenze specifiche<br />

dell’ambito professionale di riferimento<br />

e familiarizzano con norme ed esigenze<br />

del settore. È anche grazie a queste attività<br />

che saranno in grado di costruire la<br />

propria partecipazione alla vita sociale.<br />

Non si tratta infatti soltanto di lavorare<br />

bene, ma anche di potersi costruire una<br />

vita professionale stabile ed evolvere come<br />

persona nella società.<br />

Acquisire nuove evidenze<br />

I risultati forniranno una panoramica delle<br />

pratiche di accompagnamento in azienda<br />

delle persone rifugiate. Illustreranno<br />

inoltre i fattori di successo e le sfide poste<br />

dall’inclusione di queste persone nell’ambito<br />

della formazione professionale e permetteranno<br />

di migliorare le conoscenze<br />

sull’accompagnamento in azienda e il potenziale<br />

delle persone in formazione del<br />

PTI nonché di elaborare raccomandazioni<br />

e proposte per la formazione continua.<br />

■ Alexandra Felder, senior researcher del campo<br />

di ricerca Identità professionale e diversità,<br />

SUFFP ■ Isabelle Caprani, responsabile dell’asse<br />

priori tario di ricerca Integrazione nella<br />

formazione professionale e nel mercato del<br />

lavoro, SUFFP<br />

L’accompagnamento in azienda ha un ruolo chiave nel buon esito dell’inclusione delle<br />

persone rifugiate giovani nell’ambito della formazione professionale e della costruzione<br />

della loro vita in Svizzera. Due aziende impegnate con persone in formazione<br />

che seguono un pretirocinio d’integrazione raccontano la propria esperienza.<br />

Nel corso del pretirocinio d’integrazione<br />

(PTI) le aziende adottano varie pratiche<br />

di accompagnamento per favorire l’inclusione<br />

nella propria azienda delle persone<br />

in formazione rifugiate e per agevolare<br />

l’acquisizione di competenze professionali<br />

specifiche. Le aziende intervistate illustrano<br />

accuratamente le pratiche adottate.<br />

Aziende coinvolte<br />

La prima opera a livello internazionale<br />

nel commercio al dettaglio e impiega in<br />

totale 300 persone, mentre sono 50 le persone<br />

attive nella seconda, specializzata<br />

nel giardinaggio. Entrambe hanno accolto<br />

un apprendista di origine eritrea e si<br />

accertano che siano accompagnati e che<br />

si sentano sostenuti nella loro formazione,<br />

sia sul piano professionale sia su quello<br />

scolastico. Il formatore della prima<br />

azienda è particolarmente attento a «tendere<br />

la mano» quando occorre – un aspetto<br />

che è mancato nel suo percorso di formazione<br />

personale.<br />

Accompagnamento e sostegno<br />

Le due aziende sono accomunate dal fatto<br />

di avere coinvolto il loro personale per accertarsi<br />

che l’inclusione della persona in<br />

formazione andasse a buon fine. Questo<br />

coinvolgimento consiste nella condivisione<br />

delle pause pranzo e nella partecipazione<br />

ad attività sportive o nella valorizzazione<br />

del rispetto all’interno del team.<br />

Entrambe queste persone pianificano,<br />

inoltre, le ore settimanali da dedicare allo<br />

studio delle materie scolastiche durante il<br />

tempo di lavoro. Il primo formatore insiste<br />

nel fornire all’apprendista tutte le opportunità<br />

per formarsi, ricordandogli che<br />

occorre impegnarsi per essere protagonista<br />

del proprio sviluppo. Secondo lui i primi<br />

giorni sono decisivi per la buona riuscita<br />

dell’inclusione: «Cerchiamo subito<br />

di includere le persone in formazione in<br />

azienda affinché si sentano più a proprio<br />

agio, acquistino fiducia, siano libere di<br />

porre domande e scherzino con noi.»<br />

Il secondo formatore sottolinea l’importanza<br />

della comunicazione e si impegna<br />

personalmente nei confronti del suo apprendista:<br />

«Voglio continuare a far sì che<br />

ogni volta che si presenta un problema –<br />

sia con una persona dell’azienda sia a scuola<br />

– ne parli sempre apertamente. Per me<br />

è molto importante essere presente per<br />

lui.»<br />

Con queste premesse, e alla luce dell’impegno<br />

delle persone formatrici nonché del<br />

team, il PTI può fungere da trampolino di<br />

lancio per il futuro delle persone in formazione<br />

rifugiate.<br />

■ Laurence Fedrigo, senior researcher del campo<br />

di ricerca Identità professionale e diversità, SUFFP<br />

■ Marlise Kammermann, senior researcher del<br />

Servizio di valutazione e del campo di ricerca<br />

Identità professionale e diversità nonché Senior<br />

lecturer del MSc in formazione professionale,<br />

Formazione, SUFFP ■ Letizia Devenn, insegnante<br />

presso la scuola professionale di moda e design<br />

BSMG di Zurigo e studentessa del MSc in<br />

formazione professionale della SUFFP<br />

▶ www.suffp.swiss/progetto-PTI<br />

→ Fotografie di Jamie Ngindu, Scuola specializzata superiore in<br />

→ Fotografie di Jamie Ngindu, Scuola specializzata superiore in<br />

16 17<br />

fotografia, Scuola di arte applicata di Berna e Bienne<br />

fotografia, Scuola di arte applicata di Berna e Bienne

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