skilled 2-24 Inclusione
L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.
L’edizione autunnale di «skilled» tratta la questione dell’inclusione nella formazione professionale svizzera. Un numero dedicato alle disuguaglianze e alle barriere, nonché ai modi di superarle per una più ampia equità delle possibilità.
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<strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong> <strong>Inclusione</strong> <strong>skilled</strong> 2/<strong>24</strong> <strong>Inclusione</strong><br />
Ostacoli al successo<br />
La lotta silenziosa per<br />
l’appartenenza<br />
Attuazione di un progetto pilota<br />
La Posta verso una formazione<br />
professionale inclusiva<br />
Di Matthias Böni<br />
Di Claudia Agthe e Mauro Schwegler<br />
↑<br />
In Svizzera le persone rifugiate lottano ogni giorno per l’accettazione sociale e l’integrazione<br />
professionale. I loro racconti evidenziano gli ostacoli dell’integrazione e il peso<br />
emotivo, che spesso rimangono nascosti. Lo dimostra l’analisi di due interviste a cura di<br />
studenti del Bachelor of Science in formazione professionale.<br />
Fotografia di Céline Richard-Schlumpf, Scuola<br />
specializzata superiore in fotografia, Scuola di arte<br />
applicata di Berna e Bienne<br />
Focus sul transfer nella pratica<br />
Le interviste sono state analizzate come casi singoli<br />
sulla base di un modello di risorse teorico<br />
nell’ambito di un modulo del Bachelor da parte di<br />
due studenti. Nel BSc in formazione professionale<br />
la pratica professionale viene esaminata con<br />
modelli teorici, i cui risultati sono poi a loro volta<br />
ricondotti a livello pratico.<br />
«Il mio percorso è stato davvero difficile,<br />
quasi indescrivibile», comincia a<br />
raccontare la giovane donna, fuggita<br />
dall’Eritrea in stato di gravidanza. Anche<br />
se in Svizzera si sente pienamente<br />
integrata a livello professionale grazie<br />
a un apprendistato come impiegata<br />
di ristorazione, dopo nove anni<br />
soffre ancora dell’isolamento sociale.<br />
«Non ho conoscenze svizzere», dichiara<br />
citando poi barriere linguistiche e<br />
culturali. «La lingua è solo uno strumento<br />
per comunicare, non una misura<br />
delle amicizie di una persona»,<br />
spiega. Spesso le sue competenze limitate<br />
in tedesco portano però a malintesi<br />
che la fanno sentire sminuita.<br />
Nonostante tutto, mantiene il senso<br />
dell’umorismo, e ridendo aggiunge:<br />
«Queste persone non sono migliori di<br />
me, e io ho visto la morte in faccia,<br />
questo non è niente [...]». Vuole offrire<br />
alla figlia un futuro migliore: è questo<br />
che la motiva ad andare avanti.<br />
La lingua come barriera e ponte<br />
«Se avessi una sedia collegata a un<br />
cronometro, testimonierebbe il numero<br />
infinito di ore che ho trascorso<br />
seduto a studiare tedesco [...]», racconta<br />
il giovane, fuggito dall’Afghanistan<br />
quando era adolescente. «Purtroppo,<br />
per due anni non ho potuto<br />
imparare la lingua perché ero in attesa<br />
dei miei documenti al centro per<br />
persone rifugiate», racconta dispiaciuto.<br />
Nonostante gli enormi sforzi e<br />
il supporto del suo datore di lavoro,<br />
le sfide linguistiche quotidiane permangono.<br />
Dopo un apprendistato come<br />
installatore di riscaldamenti vorrebbe<br />
diventare ingegnere.<br />
Il risultato di un duro lavoro<br />
Con decisione e grande impegno, queste<br />
due persone hanno fatto di tutto<br />
per integrarsi sul mercato del lavoro:<br />
un risultato notevole, che fa tuttavia<br />
di loro delle eccezioni. I loro racconti<br />
evidenziano che il successo dell’integrazione<br />
non è frutto del caso, ma nasce<br />
da duro lavoro, efficaci sistemi di<br />
supporto e resilienza individuale. I<br />
due esempi testimoniano come l’inclusione<br />
sia realizzabile solo superando<br />
insieme le barriere e costruendo<br />
ponti.<br />
■ Claudia Agthe, insegnante di scuola<br />
professionale, studente del BSc in<br />
formazione professionale della SUFFP<br />
■ Mauro Schwegler, insegnante in diversi<br />
livelli scolastici, studente del BSc in<br />
formazione professionale della SUFFP<br />
▶ www.suffp.swiss/bsc<br />
Con un progetto pilota, la Posta ha raccolto<br />
esperienze sulle modalità per supportare<br />
in modo professionale e sistematico<br />
durante il tirocinio le persone in<br />
formazione con disabilità. Uno studente<br />
del MSc in formazione professionale<br />
della SUFFP ha svolto una valutazione<br />
del progetto, da cui è emerso che<br />
l’introduzione del ruolo di specialista<br />
dell’inclusione contribuisce ad abbattere<br />
le barriere.<br />
Più corsi di formazione e più tempo<br />
per chi forma, ma anche più informazioni<br />
per tutti i soggetti coinvolti:<br />
ecco le raccomandazioni chiave di<br />
una valutazione in merito al progetto<br />
pilota sull’ingresso nel mondo del<br />
lavoro delle persone con disabilità in<br />
formazione presso la Posta. Lo studente<br />
del MSc in formazione professionale<br />
della SUFFP, Matthias Böni,<br />
ha esaminato il progetto nel quadro<br />
della propria tesi di Master dopo aver<br />
svolto in prima persona uno stage alla<br />
Posta.<br />
Le persone formatrici<br />
auspicano in particolare<br />
ulteriori offerte di<br />
formazione.<br />
Nel quadro del progetto pilota, a<br />
partire dalla primavera 2022, la Posta<br />
ha sperimentato l’introduzione del<br />
ruolo di specialista dell’inclusione,<br />
che assiste il personale responsabile<br />
della formazione professionale nel<br />
reclutamento e nella formazione di<br />
persone in formazione con disabilità.<br />
Al tempo stesso, questa figura funge<br />
da referente per chi cerca un posto<br />
di tirocinio e per la sua rete di supporto.<br />
Nel 2022, la Posta ha formato<br />
dieci apprendiste e apprendisti con<br />
disabilità.<br />
Interviste per un quadro della<br />
situazione<br />
La valutazione ha previsto un’intervista<br />
qualitativa a cinque formatori e<br />
formatrici professionali e cinque responsabili<br />
regionali della formazione<br />
professionale, nonché a due persone<br />
in formazione con disabilità e alla responsabile<br />
di progetto. Le persone<br />
formatrici auspicano in particolare<br />
ulteriori offerte di formazione per acquisire<br />
maggiore sicurezza nei confronti<br />
delle persone con disabilità. A<br />
porre le maggiori sfide è l’accompagnamento<br />
di persone giovani con disabilità<br />
psichiche. Per la loro formazione,<br />
la valutazione raccomanda di<br />
offrire alle persone formatrici moduli<br />
specifici e di concedere loro più tempo<br />
per la loro attività di trasmissione.<br />
In un momento successivo si sono<br />
svolti moduli formativi su due temi,<br />
ma finora le risorse orarie sono<br />
rimaste immutate.<br />
Una chiara dichiarazione di intenti<br />
Chi si candida a un tirocinio non sempre<br />
informa l’azienda della propria<br />
disabilità, circostanza che può influire<br />
negativamente sull’andamento della<br />
formazione. Per questo la valutazione<br />
propone di modificare la guida<br />
per i colloqui di candidatura al fine<br />
di comunicare più attivamente l’atteggiamento<br />
inclusivo dell’azienda.<br />
Come raccomandato anche nella valutazione,<br />
la Posta ha introdotto definitivamente<br />
nella sua formazione professionale<br />
il ruolo di specialista dell’inclusione.<br />
Il personale della Posta è<br />
caratterizzato da una grande diversità<br />
sotto molteplici punti di vista, che l’azienda<br />
intende rafforzare in tutte le sue<br />
forme. Plurilinguismo e integrazione<br />
delle persone con disabilità devono essere<br />
aspetti su cui non è nemmeno necessario<br />
interrogarsi.<br />
■ Matthias Böni, responsabile regionale<br />
della formazione professionale presso la<br />
Posta e diplomato del MSc in formazione<br />
professionale della SUFFP<br />
Bibliografia<br />
Böni, M. (2023). Eine wissenschaftliche<br />
Evaluation des Projekts «Lernende mit<br />
Beeinträchtigung bei der Schweizerischen<br />
Post AG» [Tesi di master, SUFFP Zollikofen].<br />
Zenodo. https://zenodo.org/records/8317816<br />
▶ www.suffp.swiss/msc<br />
▶ www.post.ch/it/lavoro/ingresso-nel-mondodel-lavoro/scolari?shortcut=lehrstellen<br />
▶ www.post.ch/it/lavoro/chi-siamo/<br />
diversita-e-inclusione<br />
18 19<br />
↑<br />
Fotografia di Céline Fischer, Scuola<br />
specializzata superiore in fotografia,<br />
Scuola di arte applicata di Berna e Bienne