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La Torre n4 luglio-agosto 2024

luglio-agosto 2024

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LA TORRE DI VEGLIA

Anno LXIII - n° 4

luglio/agosto 2024

“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003

(conv. in L.27/2/2004 n° 46)

art. 1. comma 2, dcb tv”

PERIODICO BIMESTRALE

DELLA PARROCCHIA

DI SAN GIACOMO DI VEGLIA


Redazionale

arissime lettrici e carissimi lettori di Torre di Veglia,

eccoci con il nuovo numero per quest’anno 2024, quello che segna

l’arrivo dell’estate e delle attività connesse a questo periodo dell’anno:

la fine dell’anno catechistico, la festa degli anniversari di matrimonio,

le Cresime celebrate il 16 giugno, l’attesa per il Grest...

Se c’è un evento che ha segnato la nostra comunità in questo periodo,

è la morte di don Giorgio Giordani, assolutamente inaspettata, visto

che fino a pochi mesi lo abbiamo visto impegnato come sempre

a collaborare con don Giulio nella realizzazione di incontri per

insegnanti e per le comunità. All’interno troverete un articolo di don

Giulio che parla dell’amicizia che lo lega da tanti anni a don Giorgio e

dell’omelia che il vescovo di Gorizia gli ha dedicato nel giorno del suo

funerale.

Un altro articolo a cui dedicare attenzione è la riflessione di don Giulio

che ha come tema l’anno di preghiera indetto per il 2024 da papa

Francesco in preparazione all’anno giubilare del

2025. Ci aspetta una

grande festa il prossimo anno e merita di prepararsi al meglio.

Non ci resta che augurare a ciascuno di voi

buona estate,

un carissimo saluto!

La Redazione

P.S.

non

dimenticate

di iscrivere

i

vostri figli

o nipoti

al Grest!!


Fin da piccolissima uno dei miei passatempi preferiti era disegnare.

L’immagine di quel pastorello che disegnava una pecora su una pietra, riprodotta sulla copertina dell’album da

disegno e sulla scatola dei pastelli mi ha sempre affascinata, riassume la leggenda di Giotto, il padre della pittura

italiana. A scuola mi raccontavano che disegnava un cerchio perfetto a mano libera… bella sfida! … Quante volte

ci ho provato!

Nel tempo ho continuato a disegnare per le amiche, per celebrare delle ricorrenze, per fare un regalo ai parenti…

Qualche anno fa un’amica mi ha invitato ad un corso di pittura. Un po’ titubante ma con curiosità mi sono messa

in gioco, ho cominciato con l’acquerello per poi passare all’acrilico. Che emozione, ho riscoperto il mio passatempo

preferito da bambina! Dipingere per me non è solo tecnica ma soprattutto cuore, emozione, tanto da imitare il

grande Van Gogh riproducendo “La notte stellata” e “Il seminatore”.

Dipingo paesaggi, fiori, quadri per bambini, su tele, pannelli o tavolette in legno.

Stendere il colore e vedere, pennellata dopo pennellata, uno spazio bianco riempirsi di luci e ombre, l’immagine

prendere forma, è sicuramente un’esperienza appagante e divertente, e un ottimo antistress! Annalisa Tonel

ANNO LXIII – N. 4

LUGLIO-AGOSTO 2024

Autorizzazione Tribunale TV N. 671 DEL 24/11/1987

“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003

(conv. in L.27/2/2004 n° 46) art. 1. comma 2, dcb tv”

PERIODICO BIMESTRALE

DELLA PARROCCHIA

DI SAN GIACOMO DI VEGLIA

Direttore responsabile:

don Gian Pietro Moret

Coordinatore redazione:

Angelo Turbian

Redazione:

Maria Teresa Cesa,

Stefania Chies,

Bruno Dall’Anese,

Raff aella Marcon,

don Giulio Fabris,

Elisa Frare,

Giancarlo Pitasi,

Angelo Turbian,

Marta Zanette

Impaginazione:

Elisa Frare

Stampa: Tipse Vittorio Veneto

Redazione e Amministrazione:

Piazza Fiume, 58

San Giacomo di Veglia TV

tel. 0438.500295

redazione.torrediveglia@gmail.com

www.sangiacomoapostolo.it

e-mail: sangiacomodiveglia@libero.it

sito a cura di: Federica Spinazzè

Per Richiesta Certificati Storici inviare email a:

archivio.sangiacomo@libero.it

Per scaricare il modulo di richiesta

visitare il sito della parrocchia

Finito di redigere

il 19 – 6 – 2024

La riflessione di don Giulio:

anno della preghiera pagina 2

Salmo 118/119 - 105-112 3

Fine dell’anno catechistico 5

Anniversari dei matrimoni 6

Le Cresime 2024 8

Don Giorgio Giordani 9

Ritorna il GREST 11

Lorena Bianchetti: a sua immagine 12

Caritas: laboratorio di cucina 14

Immagini e ricordi dei tempi passati 16

Speciale Elezioni comunali ed Europee 18

Scuola 19

Daniel Santantonio: dal grest al grande schermo 20

La rivoluzione nella biologia molecolare 22

In cucina con Giulia 23

Festa della Lavanda 24

L’angolo del benessere 25

Calcio Vittsangiacomo 26

Dall’Archivio Parrocchiale – farmacie di turno 27

Le famiglie ricordano e Orari Sante Messe 28

In copertina: IL SEMINATORE di Annalisa Tonel

Ultima copertina: SPAVENTAPASSERI e GIRASOLI di Annalisa Tonel

Hanno collaborato a questo numero:

don Giulio FABRIS

TERRA FERTILE

Annalisa TONEL

Animatori e Gruppo GIOVANI

Marta ZANETTE

Giulia MAIUTTO

Pietro OSSI

Gli ALUNNI di classe quarta

Francesca MASO

Luisa SCAPIN

Lorenzo IOB

Andrea DE NADAI

Silvia PAGOTTO

e le CATECHISTE


2024 ANNO

DELLA PREGHIERA

C arissimi,

Papa Francesco ha voluto ha l’anno 2024, in

preparazione al Giubileo del 2025, sia dedicato alla

preghiera. Il Papa aveva fatto questo annuncio tramite

una lettera dell’11/02/2022.

“Il 2024 servirà innanzitutto per recuperare il desiderio

di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo

e adorarlo. Preghiera, inoltre per ringraziare Dio dei

tanti doni del suo amore per noi e lodare la sua opera

nella creazione, che impegna tutti al rispetto e all’azione

concreta e responsabile per la sua salvaguardia”.

Preghiera – è l’auspicio di Francesco – “come voce

del cuore e dell’anima che si traduce nella solidarietà e

nella condivisione del pane quotidiano. Preghiera che

permette ad ogni uomo e donna di questo mondo di

rivolgersi all’unico Dio, per esprimergli quanto è riposto

nel segreto del cuore. Preghiera come via maestra

verso la santità, che conduce a vivere la contemplazione

anche in mezzo all’azione. Insomma, un intenso

anno di preghiera in cui i cuori si aprano a ricevere

l’abbondanza della grazia, facendo del Padre nostro,

l’orazione che Gesù ci ha insegnato, il programma di

vita di ogni suo discepolo”.

Quando si parla di preghiera vengono fuori tanti

pregiudizi. Per esempio: la preghiera è inutile, tempo

perso, noiosa, superata. Oppure, la preghiera è da rinunciatari

e deboli.

A chi gli obiettava che la preghiera era solo segno di

debolezza vergognosa, Alexis Carrel, grande medico e

premio Nobel per la Medicina nel 1912 diceva: “In

realtà, pregare non è più vergognoso di quanto sia vergognoso

bere o respirare. L’uomo ha bisogno di Dio

come ha bisogno di acqua e di ossigeno”. E aggiungeva:

“La preghiera manca agli uomini e questa mancanza

li impoverisce anche fisicamente, mentre, se fosse

presente, li arricchirebbe non solo come salvezza ma

anche come salute”. È questa una piccola ma significativa

testimonianza, data da un medico, della necessità

quasi fisiologica che l’essere umano ha di pregare.

Personaggi d’azione come Mons. Hèlder Camara

e Madre Teresa di Calcutta, avevano ben presente il

valore della preghiera. Il primo - vescovo brasiliano

– instancabile apostolo dei poveri, diceva: “Due mani

giunte ottengono molto più di due pugni chiusi”. E la

seconda: “Se non pregassi non farei niente”. Parole di

una donna che, senza risparmiare niente di se stessa,

ha realizzato grandi opere di carità. Ma riconosceva

che tutto parte dalla preghiera. “Senza di me non potete

far nulla” ha detto Gesù.

Anche Papa Giovanni Paolo I, beatificato il 4 settembre

2022, diceva: “Una giornata senza preghiera

è una giornata persa. Perdiamo molte battaglie, perché

preghiamo poco”. La Bibbia gli dà ragione. Nel

Libro dell’Esodo (17,8-13) si legge un episodio sulla

necessità di pregare. Si racconta che il popolo di Israele,

guidato dal giovane Giosuè, vince quando le mani

di Mosè sono alzate verso il cielo, verso Dio, mentre

perde quando Mosè abbassa le mani per la stanchezza.

Alla fine, la preghiera perseverante di Mosè sostenuto

da Aronne e da Kur, ottiene la vittoria sul nemico. È

una bella immagine della preghiera, come lotta ed intercessione.

L’Anno della Preghiera offre a ciascuno e alla nostra

Chiesa un’opportunità significativa per riscoprire

la necessità della preghiera, per rivisitare i fondamenti

della preghiera e per diventare ancora di più un popolo

di preghiera. Nei fatti. Perché la preghiera non aiuta il

nostro rapporto don Dio; la preghiera è il nostro rapporto

con Dio.

il vostro don Giulio


SALMO 118 (119)

vers. 105-112

LA PAROLA È LUCE (Nun)

105

Lampada per i miei passi è la tua parola,

luce sul mio cammino.

106

Ho giurato, e lo confermo,

di custodire i tuoi precetti di giustizia.

107

Sono stanco di soffrire, Signore,

dammi vita secondo la tua parola.

108

Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,

insegnami i tuoi giudizi.

109

La mia vita è sempre in pericolo,

ma non dimentico la tua legge.

110

Gli empi mi hanno teso i loro lacci,

ma non ho deviato dai tuoi precetti.

111

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,

sono essi la gioia del mio cuore.

112

Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,

in essi è la mia ricompensa per sempre.

È una delle strofe più belle, la strofa della luce che

rischiara la strada, che rischiara il cammino della vita.

L’oracolo era una sorta di Parola che creava una decisione

davanti a Dio. La Parola, la sentenza, l’oracolo,

è vissuto davanti a Dio come volontà sua. È ciò

che Dio ha fatto capire con la sua presenza. Per colui

che cammina, qui presentato come colui che cammina

di notte, la Torah diventa simbolo di luce, una

guida che permette di discernere il sentiero. Quando

brancoliamo nel buio c’è la Parola.

Tutti nella vita abbiamo bisogno della luce: in essa

si vive, ci si muove, si lavora. La luce diventa il simbolo

della vita. Quando non c’è la luce tutto è rallentato

e diminuito, fino al sonno. Il buio è l’immagine

dell’immobilità. Nel buio emerge la paura, l’ansia,

perché non si ha un orientamento.

“Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio

cammino”.

Chi vive l’andare, il camminare nel buio, è nell’angoscia.

Ecco perché è importante recuperare il simbolo

della luce. Nel crepuscolo, quando non è ancora

scesa tutta la notte, avanzano le ombre, e la vita diventa

difficile. Nella vita abbiamo una luce: è questo

il tema del salmista. C’è un riferimento a Matteo

6,22: “Se la lucerna del corpo diventa torbida, tutta

la persona è gettata nell’oscurità”. È necessario che il

tuo occhio sia efficiente, altrimenti non c’è direzione.

A volte anche la nostra capacità di vedere è sfuocata,

è tenebra.

Il salmista dice: “La tua parola è luce sul mio cammino”,

ricorda con alcune note la difficoltà della vita.

La strada, a volte segnata dal dolore, oscura la luce,

fa smarrire e stanca la persona, fa barcollare la vita,

fa perdere il senso della vita, tutto diventa difficile.

Se non vuoi inciampare prendi la Parola come tua

lampada.

Un testo che ha questo sfondo lo troviamo al cap.

11 di Giovanni: “Se io cammino durante il giorno,

finchè c’è la luce, non inciampo”. Gesù supererà le

insidie della vita, la minaccia della sua stessa morte,

perché la sua luce è la volontà del Padre, è una luce

più grande della paura della morte.

È importante recuperare questa dimensione della

vita. Questa luce è la Parola. Dio è luce. La nostra

vita deve lasciarsi illuminare. Chi mette in pratica la

Parola di Dio cammina nella luce, va verso la luce.

Chi fa la verità, chi mette in pratica ciò che Dio segnala

sotto l’indicazione di Gesù, chi cammina con

la Parola nel cuore avrà la luce della vita, quella vita

piena di significato.

Dio si è mostrato per la prima volta nel deserto


4

Luglio• Agosto 2024

d

quando faceva da guida agli ebrei come una colonna

di luce. È da sempre una via luminosa, la nube luminosa

che di notte illuminava la strada. Anche Pietro

dice: “Fate bene a prestare attenzione alla parola dei

profeti, perché essa è una lampada che rischiara”.

Il salmista sembra rinnovare una professione di fede

circa il tema del Dio-luce che illumina con la sua Parola,

e dice: “Custodisco i tuoi precetti”, tengo come

cosa preziosa, custodisco, salvaguardo la centralità

della Parola.

Salvaguardare significa alimentare, proteggere, non

esporre in maniera superficiale, vivere con vigilanza,

assumere continuamente un impegno: “Custodisco le

tue sentenze continuamente”.

Perché fa questo? Perché la vita sta proprio nel sentiero

che Dio decreta anche se questo avviene nella

fatica.

C’è una tensione sotterranea in questa pratica e qui

vengono enucleati alcuni centri di sofferenza, alcuni

messaggi negativi: gli empi che fanno deviare “la mia

vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua

legge. Gli empi mi hanno teso i loro lacci, ma non

ho deviato dai tuoi precetti”, le false speranze, i falsi

orientamenti suggeriti dalle mode.

“Gli empi mi hanno teso dei tranelli”. L’empio è

il non sapiente, che crea uno stile di vita senza una

meta, una meta profonda.

L’attualità di questa strofa ci pone davanti la conflittualità

quotidiana, vedendo che intorno a noi c’è

chi tenta di far deviare la centralità allettando, creando

proposte di facile riuscita. La vita è continuamente

messa in questione, ma il salmista si aspetta la vita da

Dio.

Segue una frase molto grande “ciò che Dio nel suo

amore ha messo da parte”. Il fascino delle altre cose

possono produrre nella vita la tentazione del crollo.

Uno cammina se cresce nella perseveranza. Ma anche

queste fatiche irrobustiscono le proprie scelte. Il salmista

dice: “Io non devio”, cioè “ho una capacità di

decisione, non mi lascio piegare”.

“Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, in

essi è la mia ricompensa per sempre”. Non mi lascio

piegare e lui mi fa scoprire il contesto di gioia. “I tuoi

insegnamenti sono la mia gioia”.

Lo sforzo allora è piegare la mia vita in modo che la

Parola sia luce. È una delle strofe più importanti, più

belle, più ricche. “piegare” dice un senso di resistenza:

“Ho piegato il mio cuore, ho fatto fatica”, però è

riuscito a orientare la sua vita verso la luce, verso il

Signore.

A Pietro, Gesù dice: “Tu ragioni ancora secondo gli

uomini e non secondo Dio”. Bisogna saper piegare la

nostra esistenza verso il Signore.

Il salmista dice che, pur nella robustezza, deve fare

una fatica quotidiana per mettere in pratica la Parola.

È una grande forza di trasformazione, è un sentiero

che porta alla vita. In questo senso la Parola crea discernimento,

la Parola crea lo spessore di interiorità.

La fede è il modo di vedere la vita, le cose, le persone

come le vede il Signore. Di fronte a certe situazioni,

nelle nostre giornate, quando ci chiediamo

cosa farebbe il Signore, cosa ci suggerirebbe, troviamo

dentro di noi una risposta, perché è questa Parola che

crea discernimento e crea uno spessore di interiorità.

È luce calda che fornisce la vitalità stessa di Dio

dentro di noi. È il suo Spirito. È una realtà che mi fa

maturare, che mi scalda, che crea anche un contesto

di pace, che mi ripaga di tutti i sacrifici per piegare

la mia vita.

La Torah è luce e sembra dire: lasciamoci illuminare,

mettiamola nel posto giusto.

don Giulio


d

Domenica Luglio• Agosto 2024

LA TORRE DI VEGLIA

26 maggio catechisti

e ragazzi hanno

partecipato alla Santa Messa

delle 10:30 per ringraziare

il Signore di questo anno di catechismo,

durante il quale hanno scoperto

qualcosa di bello e importante per la

propria vita e per la propria fede.

Ogni gruppo, in maniera diversa,

ha inseguito un unico obiettivo: conoscere

meglio Gesù e scoprire la gioia

di essere suoi amici e seguire il suo

esempio.

Durante la celebrazione i bambini

di quarta elementare, che quest’anno

hanno fatto la prima Comunione,

hanno animato i canti e vari gruppi

hanno presentato alla comunità alcuni

segni del cammino percorso

insieme. Abbiamo ammirato tre diversi cartelloni:

quello dei bambini di prima elementare, che hanno

disegnato le loro famiglie, primo segno dell’amore di

Dio; quello dei bambini di terza, che hanno rappresentato

con tanti cuori la festa del perdono - il rito

della riconciliazione; quello

dei ragazzi delle medie, che

rappresenta la parabola del

buon samaritano e riporta

anche parole e frasi delle encicliche

“Laudato si’” e “Fratelli

tutti”. Questo tema è

stato ripreso anche dai ragazzi

di prima media, che hanno

presentato un albero

5

FI L’AN ECTO

le cui foglie e fiori sono costituiti da riflessioni fatte

su queste due encicliche. All’offertorio sono state invece

portate delle girandole: simboleggiano la pace,

l’altro tema trattato quest’anno, ma anche il soffio,

quello dello Spirito Santo, sempre ci accompagna e ci

sostiene nella nostra vita.

È stato un anno ricco di esperienze,

collaborazioni, e tanti altri doni

per i quali ringraziare il Signore.

Inizia ora la pausa estiva e la raccomandazione

è una sola: ovunque

voi andiate ricordatevi di portare

con voi Gesù!

Silvia, per le catechiste


6

È ora che ti sistemi.

Credo che tutti noi riconosciamo questa frase e le assegnamo

un significato preciso, riferendosi a qualche ragazzo o ragazza in

età matura e che potrebbe sposarsi. Ma é davvero così? Sposarsi

equivale ancora a “sistemarsi”? La frase è ancora di certo di uso

comune, e mi fa pensare ad un libro da riporre in uno scaffale,

magari in bella vista, per lasciarlo lì, “sistemato”.

Solo che dentro, “quel libro”, è ancora da scrivere. Pagine bianche

da riempire di storie emozionanti, entusiasmanti, cariche di

vita e di colpi di scena, pagine che ti tengono incollato al libro.

Oppure pagine scritte male, piene di errori, correzioni, strappi.

Tanto che, a volte, si ritiene che forse è meglio buttare via tutto.

Già, il matrimonio è ancora un libro tutto da scrivere, e quello

che ci mettiamo dentro dipende da noi, dalle nostre decisioni,

belle o dolorose che siano. Quindi, sposarsi è tutt’altro che “essere

sistemati”, ma diviene un essere proiettati in scena, nel palco della

vita in due.

Ma perché siamo qui a festeggiare come comunità questi anniversari?

È una faccenda privata oppure in qualche modo coinvolge

la comunità? Abbiamo paragonato il matrimonio a un libro posto

su di uno scaffale, ma a ben guardare quello scaffale è… in biblioteca!

È accessibile a tutta la comunità, che può notarlo, prenderlo

e sfogliarlo. La comunità entra in contatto con le coppie sposate

e può leggere un pezzo della storia. Può anche contribuire a

scrivere alcune pagine. Può gioire insieme o rattristarsi insieme.

Quel libro diventa, così com’é, con le sue cose belle e i suoi errori,

testimonianza. Personalmente come membro della comunità ho

tanto bisogno di testimonianze, di prendere in mano questi libri

e leggerci le storie, emozionarmi assieme, capire che non è sempre

facile, e riconoscere tra le pagine le tante decisioni di amare che

nel corso della vita segnano le pagine del nostro libro. Ecco che

allora è davvero il caso di festeggiare, di gioire e ringraziare Dio

per il dono di questa originale, vera, vissuta biblioteca.

Devis e Michela Da Lozzo

15°

Luglio• Agosto 2024

Salezze Roberto e Zanellato Elisa

Zanette Elvis e Pianca Lorena

25°

Busi Angeli Denis e Turbian Michela

Ferrari Wladimiro e Garbelotto Virna

35°

Beggiato Pietro e Roberti Stefania

50°

Altoè Attilio e Borsoi Silvana

Beltramin Vincenzo e Da Re Rosi

Braido Mario e Piccin Miranda

De Bastiani Piergianni e Bitto Adriana

Giacomin Mariano e Pin Rina

Maso Leonardo e Frare Loretta

Moret Bruno e Chies Annamaria

Pagotto Giovanni e Marsura Daniela

60°

Chies Italo e Maso Anna Maria

Poser Domenico e Della Libera Antonietta

61°

Da Dalt Ettore e Nadai Luigina

62°

Alpago Tarcisio e Da Ros Giuliana

Dal Cin Alessio e Zago Teresa

Michelin Giovanni Battista e De Bin Adriana

64°

Orubolo Angelo e Da Dalt Lucia

— Servizio fotografi co Vinera Giorgio e Loredana —


d

Luglio• lio•Ag

Agosto o 2024

24

LA

TOR

TORRE RE DI VEGLIA

7

“L

vero è senza limiti, ma sa limitarsi, per andare incontro

’amore

all’altro, per rispettare la libertà dell’altro”.

É con emozione e trepidazione che domenica 2 giugno nella Santa Messa

delle ore 10:30 diciannove coppie si sono riunite in una Chiesa addobbata

a festa per rendere grazie al Signore per gli anni di matrimonio trascorsi

insieme, per la fede e la forza dello Spirito che li ha sempre accompagnati

nelle varie vicissitudini della vita e che li ha benedetti nell’unione, rendendoli

genitori e nonni.

Si è trattato di una cerimonia profonda, vibrante ed autentica, nella

quale si è parlato di vita vissuta, di sogni, di difficoltà, di scelte e di traguardi,

di amore e di realizzazione, di individui, di coppie, di famiglia

e di comunità.

L’amore vissuto e condiviso negli anni trascorsi insieme, si è riversato

nella comunità nutrendola ed arricchendola nell’esempio, nel dono, nello

scambio e nel gioioso servizio.

I figli e i nipoti delle coppie presenti hanno animato la Santa Messa

leggendo i brani del Vangelo, servendo la Messa e allietando i presenti con

l’esecuzione di toccanti brani musicali con l’arpa e violini.

La nostra gratitudine ine va a don Giulio e a tutte le persone che a vario

titolo si sono adoperate ate per rendere questo appuntamento un ricordo prezioso.

GRAZIE DI CUORE!

Francesca Maso


8

Cresime 2024

d

Dopo tanta pioggia finalmente domenica mattina

un po’ di sole per i nostri cresimandi!

Il 16 giugno, durante la Messa delle 10:30, un gruppo

di 17 giovani di età dalla prima alla quarta superiore,

accompagnati con la preghiera e l’affetto dalle loro famiglie,

da don Giulio, dai catechisti, da padrini e madrine,

e accolti da tutta la comunità di San Giacomo, ha ricevuto

la Cresima dalle mani del nostro Vescovo Corrado.

Il loro percorso di preparazione è iniziato ad ottobre

e in questi mesi i ragazzi hanno approfondito la riflessione

sui valori cristiani e hanno imparato a conoscere

meglio Gesù, con uno sguardo da adolescenti e non più

da bambini. Durante il cammino sono stati organizzati

due incontri importanti: con la Madre Badessa del Monastero

Cistercense di San Giacomo e con il Vescovo

Corrado, pochi giorni prima della Celebrazione.

Grazie a questi incontri i cresimandi hanno capito che

il Signore ha scelto ciascuno di noi per un progetto originale

e speciale, che ci accompagna e ci sostiene con i

doni del suo Spirito e sta a noi accogliere questa proposta

con gioia, consapevolezza e responsabilità.

La celebrazione della Confermazione, animata dal

coro parrocchiale, ha visto il contributo dei nostri giovani

cresimandi coinvolti nelle letture, le preghiere, le

offerte. Il celebrante, commentando il Vangelo secondo

Marco (4, 26-34) ci ha invitati a coltivare il piccolo

seme della Fede ricevuto con il Battesimo e a lasciarci

accompagnare nella vita dalla Parola di Gesù.

All’offertorio, insieme al pane e al vino sono stati portati

all’altare dei bagigi, per ricordarci di “sernìr”, discernere,

distinguere il buono, il bello, ciò che vale veramente,

tra tante proposte, esperienze, progetti… con l’aiuto

dello Spirito Santo. È stato un modo per dire che i ragazzi

hanno fatto propria la scelta di ricevere la Cresima

e di impegnarsi a vivere da Battezzati.

Sono stati presentati dei fiori profumati, per dire l’impegno

a portare nel quotidiano il profumo, lo stile, la

presenza di Gesù e anche delle offerte per non dimenticare,

in un giorno di festa, chi si trova in situazioni di

difficoltà e bisogno.

Ora il percorso non è finito ma, come ha ben evidenziato

una mamma nei ringraziamenti finali, inizia una

nuova avventura nella parrocchia con il Gruppo giovani

che già li ha accolti e con tutte le attività che negli anni

potranno condividere.

Ci auguriamo che questi ragazzi sappiano lasciarsi

guidare dallo Spirito come da un faro, in una vita che

non sia chiusa in se stessi, ma che si apra al servizio e

al rispetto costante dell’altro; uno Spirito che li renda

liberi, nella tutela della libertà dell’altro; uno Spirito che

li renda onesti nella costante ricerca della Verità e della

Giustizia.

Non dimentichiamoci di continuare ad accompagnarli

con la nostra preghiera e testimonianza.

i catechisti

Luisa Scapin e Lorenzo Iob

— Servizio fotografi co Vinera Giorgio e Loredana —


d

Luglio• •Agosto o 2024

LA TOR TORRE ORRE DI VEGLIA

9

Don Giorgio:

una vita

segnata

dall’incontro

con la

Parola

Nato a Pieris il 22 aprile 1943, era stato ordinato

sacerdote dall’allora arcivescovo di Gorizia,

mons. Pietro Cocolin, il 1° settembre 1968

nella basilica di Aquileia. Dopo gli studi teologici

a Roma aveva ricoperto vari incarichi in diocesi a

partire dal primo servizio che lo vide Vicario corale

in Cattedrale per essere poi incaricato a più riprese

per la spiritualità e l’aggiornamento del clero e del

laicato (ed in questo ambito ha curato a lungo i

corsi di teologia per i laici), preside del Liceo “Paolino

di Aquileia” a Gorizia sino agli ultimi servizi

svolti come Vicario episcopale per la Vita consacrata

(con responsabilità del coordinamento degli

Uffici per gli insegnanti di religione e la pastorale

scolastica) e Vicario parrocchiale presso l’Unità pastorale

dei Santi Canziani.

Docente di Sacra Scrittura al Seminario di Udine

e allo Studio teologico interdiocesano di Gorizia,

Udine e Trieste, ha insegnato a lungo anche nelle

scuole statali ed in particolare al liceo classico

“Dante Alighieri” di Gorizia, tenendo contemporaneamente

Corsi biblici in tutta Italia.

Uomo di profonda cultura ed umanità ma anche

di concreto realismo nella lettura della realtà

della società e della Chiesa, ha vissuto un’esistenza

segnata dall’incontro e dallo studio con quella Parola

che diviene nutrimento per la vita quotidiana

da condividere gioiosamente affinchè anche gli altri

possano assaporarne il gusto. In tal senso don

Giorgio ha davvero rappresentato un riferimento

per intere generazioni di sacerdoti e laici che lo

hanno avuto come insegnante ma anche compagno

di strada nel cammino della fede. La sua memoria

resta in benedizione.

L’arcivescovo Carlo ha

presieduto la mattina di giovedì

16 maggio 2024 in cattedrale

a Gorizia le esequie

del sacerdote diocesano

Don Giorgio Giordani.

Quando mi capita di celebrare un funerale – e di

solito per il vescovo questo succede in riferimento

a dei sacerdoti o comunque a persone che hanno

un rilievo pubblico – mi sorge sempre la domanda

su che cosa mi viene chiesto di fare. Certamente

non un elogio funebre del defunto, con il rischio

di cadere nella retorica. Anche se, aggiungo subito,


10

il fatto che anche in ambito non religioso si

ricordino le persone scomparse con un elogio

ha in sé qualcosa di positivo. Mi piace infatti

vederlo come un mettersi, spesso inconsapevolmente,

in sintonia con Dio e con il modo

con cui Lui vede la nostra vita al momento della

morte. Al termine della vita Dio ci giudica,

ci rinfaccia i nostri peccati, ci rimette davanti

i nostri errori, ci condanna o non piuttosto ci

elogia e gioisce con noi del bene sperimentato

e dell’amore vissuto?

Sono certo che don Giorgio sarebbe d’accordo

con questo secondo modo di vedere il nostro

essere accolti da Dio quando si conclude

la nostra vita terrena. Però più che un elogio,

penso che nei confronti di chi visibilmente ci ha

lasciato, ci venga richiesto di porci una domanda:

che Parola di Dio è stata questa persona per noi,

per me? E oggi in particolare don Giorgio?

Ognuno di noi può e deve rispondere a questa

domanda per far diventare poi la risposta ringraziamento

a Dio in questa Eucaristia per il dono che

ci ha fatto con la presenza in mezzo a noi di don

Giorgio. Un rispondere che ovviamente dipende

dalla conoscenza e dalla relazione che ciascuno ha

avuto con lui. Da parte mia cerco di rispondervi a

nome della Chiesa di Gorizia. Lo faccio a partire

dai brani della Scrittura che sono stati proclamati

e anche dalla concreta relazione con don Giorgio.

La prima lettura e il salmo sottolineano un aspetto

della persona di questo sacerdote che sembra persino

pleonastico sottolineare: don Giorgio è stato

un uomo della Parola. Un sacerdote, uno studioso

innamorato della Scrittura, profondo conoscitore

di essa e con il grande dono di saperla proporre

non solo in contesti accademici, ma alle più diverse

categorie di persone che incontrava. Don Giorgio

sapeva affascinare con le sue parole, il suo modo di

esprimersi, il suo tono di voce, le immagini usate,

le frasi pregnanti.

Correggo, però, subito quanto ho appena detto,

perché so che don Giorgio mi rimprovererebbe.

E preciso: don Giorgio sapeva affascinare con

le sue parole alla Parola e non a se stesso. C’è un

aspetto meno evidente del rapporto di don Giorgio

Luglio• Agosto 2024

d

con la Parola, anche per il suo pudore di manifestare

la profondità della sua interiorità, un aspetto

che il brano della prima lettera ai Corinti ricorda.

E cioè che il riferimento alla Parola per don

Giorgio non era a buon mercato, ma dentro

l’esperienza personale della croce, anche della

sofferenza e della fragilità. In questo senso, in misura

discreta e potremmo dire “signorile” (un altro

tratto della persona di don Giorgio), si possono

applicare con verità a lui le parole di Paolo: «Mi

presentai a voi nella debolezza e con molto timore

e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione

non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza,

ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua

potenza, perché la vostra fede non fosse fondata

sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio».

Vorrei sottolineare un secondo tratto della persona

di don Giorgio per cui lui è stato una Parola

per noi ed è l’ascolto. Penso che l’aggettivo che lo

descriva di più sia accogliente. Don Giorgio insegnava

quello che viveva lui in prima persona e lui

viveva l’accoglienza della realtà (e non l’ideale) delle

persone e delle situazioni. Un’accoglienza che era

sempre dentro ogni suo discorso e atteggiamento.

Don Giorgio non semplificava la realtà, non la

irrigidiva, ma neppure la idealizzava. Compresa la

realtà della Chiesa e anche, altro tema che gli stava

a cuore, quella dei giovani, verso cui era un vero

“maestro” nel senso più profondo del termine. E

sempre con un atteggiamento di positività e con

il desiderio di trovare la strada per comunicare…

LA TORRE DI VEGLIA


d

Luglio• Agosto 2024

LA TORRE DI VEGLIA

11

Comunicare che cosa? E qui accenno a un terzo

e più radicale aspetto di don Giorgio, il vero cuore

della sua persona. Comunicare che cosa? Dio,

semplicemente Dio. Anzi farlo scoprire dentro

ciascuno. Usiamo una parola un po’ tecnica della

filosofia antica: don Giorgio era un “maieuta”, cioè

qualcuno in grado di sollecitare in chi lo ascoltava

a ritrovare in sé stesso la verità. Quante volte abbiamo

sentito don Giorgio ricordarci che ciascuno

di noi è il luogo in cui Dio è presente, che ognuno

di noi ha dentro di sé un germe di Dio, che il nostro

tempo non è un “cronos”, ma è un “kairos”, è

il tempo di Dio. Quante volte don Giorgio ci ha

invitato a una vera conversione come accoglienza

di quello che siamo e di ciò che Dio è già in noi

e ad avere la consapevolezza che la mia vita è un’espressione

di Dio.

Il brano del Vangelo di oggi era uno dei suoi

brani preferiti. Un passo che ci ricorda che siamo

tralci della vite che è Gesù, il rivelatore del Padre, e

che in noi scorre la vita stessa di Dio. Don Giorgio

si sentiva molto in sintonia con queste parole di

Gesù e le proponeva traducendole nei suoi temi

ricorrenti: la vita del cristiano come una vita che

sia “felice della felicità di Dio”, l’”essere come Dio

ma senza essere Dio”, “Gesù come la Parola che

comunica Dio”, la vita come “il respirare l’ossigeno

di Dio”, noi che “siamo continua relazione con

Dio”, ecc.

Uomo della Parola, uomo dell’ascolto e dell’accoglienza,

uomo di Dio: questo è stato don Giorgio,

e per questo, mentre preghiamo per lui, ringraziamo

il Signore per il dono che ha dato alla nostra

Chiesa con questo sacerdote.

Lasciatemi concludere con una confidenza. Ho

pensato in questi giorni a che cosa avrà detto don

Giorgio entrando nella dimensione di Dio. Penso

un’espressione che lui spesso utilizzava parlando di

Dio e della sua presenza in noi: “È meraviglioso!”.

Sono sicuro che la sua meraviglia e la sua gioia per

il mistero di Dio durerà per l’eternità.

don Giulio

+ vescovo Carlo

Ane q’an ra Gr!

Noi giovani della parrocchia abbiamo iniziato ad organizzare le settimane di animazione

per bambini e ragazzi dalla prima elementare alla terza media che si terranno a fine

agosto-inizio settembre.

Sarà possibile fermarsi al mattino, al pomeriggio, ad entrambi o addirittura, in caso di

necessità, tutta la giornata con pranzo al sacco.

Come sempre faremo del nostro meglio per conquistare i ragazzi con giochi, lavoretti

e tornei. Non mancheranno le uscite e il fantastico spettacolo finale, rigorosamente

organizzato dai ragazzi nei pomeriggi del Grest.

Troverete a breve tutte le informazioni sul nostro profilo Facebook “Sangio” e su Instagram

“GruppoGiovaniSangio”.

Vi aspettiamo numerosi e pieni d’entusiasmo!

Il Gruppo Giovani di San Giacomo


12

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d

LA TORRE DI VEGLIA

Lorena Bianchetti

IL FUOCO

DELLA FEDE

E I NOSTRI PRETI,

LE DITA DI DIO

La conduttrice di ‘a sua immagine’ ci racconta

il suo rapporto con la fede e con i sacerdoti

e il suo impegno per vivere il proprio lavoro

come un servizio e la risposta a una vocazione.

Sono nata e cresciuta in un quartiere romano a cui

sono molto legata e dove vivo anche adesso. Il dono

più bello che mi ha fatto Dio sono stati i miei genitori,

che avevano una pasticceria in cui lavoravano con

amore e passione. Quella è stata la mia vera scuola di

vita, più dell’università e dei tanti libri che ho letto:

dalla dedizione dei miei genitori ho imparato i valori

più importanti che mi porto dentro, e che ora sto

cercando di trasmettere a mia figlia Estelle.

“La fede, per me, è come una bussola; è come il sangue

che fa pulsare il mio cuore.

Ho incontrato moltissimi sacerdoti e posso dire che

la maggior parte di loro sono stati sempre dei veri

testimoni Dio”

Quali sono questi valori?

Innanzitutto l’umiltà e la bellezza di fare le cose

con amore, anche le più semplici. I miei genitori

trattavano chiunque entrava in pasticceria come

fosse una persona di famiglia e con questo spirito

preparavano i dolci, con una grandissima attenzione

agli ingredienti. Mia madre mi diceva che eravamo

fortunati, perché potevamo regalare un po’ di gioia

alle persone che venivano a comprare i dolci da noi.

Quando osservavo mio padre che farciva le torte, lui

mi diceva che per ogni lavoro è indispensabile conoscere

le basi, ma poi bisogna metterci il proprio stile.

Così cerco di fare anch’io nel lavoro che faccio oggi,

per il quale prima studio sempre tanto ma poi, in diretta,

cerco di vivere quello che accade senza andare

a memoria.

Cos’è per te la fede? Quando l’hai incontrata?

Potrei definirla come il sangue che fa pulsare il mio

cuore, ma anche la mia bussola, il mio Google Maps.

Mi è stata trasmessa dalla mia famiglia, soprattutto

con l’esempio. Fin da piccola sentivo un grande fuoco

dentro, un desiderio profondo di servire il bene

attraverso la mia passione in tutto ciò che facevo. I

miei genitori mi raccontavano che quando ero bambina

e andavo nel laboratorio della pasticceria, mi

mettevo vicino a mio padre e tirandogli i pantaloni

gli dicevo: “Mi porti a vedere Gesù?”. Ancora non

sapevo neanche pronunciare bene quel nome, ma

ricordo la sensazione di benessere di fronte al Crocifisso

della mia parrocchia, che per me è sempre stata

un punto di riferimento, anche se la domenica per

la mia famiglia era il giorno di massimo impegno

lavorativo. Mi fa sorridere che, in qualche modo, ancora

oggi lo sia anche per me… La fede è stata un

grande dono: mi ha dato la consapevolezza che esistono

il bene e il male e che la felicità è nello scegliere


d

Luglio• Agosto 2024

LA TORRE DI VEGLIA

13

Con tutto il rispetto per le istituzioni, spesso penso

che se non ci fosse stata la Chiesa non so come questa

nostra società avrebbe potuto reggere.

Il tuo lavoro, al quale facevi cenno, in questi

anni è stato soprattutto la conduzione del programma

“A Sua Immagine”, ma non solo…

Il mio lavoro cerco di viverlo come un servizio.

Oltre a lavorare per guadagnarmi da vivere, come è

giusto che sia, in quello che faccio ho sempre cercato

di mettere al centro la promozione della dignità,

sia che mi trovi a fare intrattenimento sia che faccia

approfondimento giornalistico. Credo che la serietà

e la fermezza non debbano mai essere separate dal

sorriso. Questo ce lo insegna anche papa Francesco,

che ci ha indicato più volte nell’umorismo un tratto

fondamentale dell’espressione cristiana.

il bene. In questa direzione anche la scuola è stata

fondamentale: ho studiato dalle suore francescane e

lì ho incontrato Suor Adelaide, che quando parlava

di Dio riusciva a trasmettermi una gioia incredibile.

Che ruolo hanno avuto per te i sacerdoti?

Ne ho conosciuti tantissimi e molti di loro sono

stati una sorta di fratelli. So bene che, come diceva

un teologo belga, “la Chiesa è senza peccato, ma non

senza peccatori”, perché siamo esseri umani. Ma io

ho incontrato molti più veri testimoni di Dio, piuttosto

che quei diavoli che certa comunicazione a volte

vorrebbe dipingere come la maggioranza. Per me

i sacerdoti sono le dita di Dio, hanno un ruolo

fondamentale e per questo è fondamentale sostenerli.

La bellezza della missione della Chiesa credo

sia chiara anche a tantissimi giovani, come si capisce

dal numero di partecipanti a tanti grandi raduni

proposti dalla Chiesa. Per il mio lavoro ne ho seguiti

molti, e ho trovato un gran numero di sacerdoti che

lavorano con i giovani, usando un linguaggio che

essi comprendono benissimo. E poi ce ne sono tanti

che sono vicini agli ultimi, alle persone in difficoltà.

La televisione ti ha dato una grande notorietà,

che forse non sempre è facile da gestire. Come si

concilia con la tua vita famigliare?

La famiglia per me è la cosa più importante. Ho

scelto un lavoro che amo profondamente e che è anche

la mia vocazione ma mi sono sempre ripromessa

che dalla televisione non mi sarei fatta rubare la vita.

È fondamentale essere nel mondo senza essere del

mondo, come dice il Vangelo: se non sei nel mondo,

del resto, non puoi neanche raccontarlo. Lo star

system a volte rischia di allontanarti dalla semplicità

e dalla bellezza della quotidianità, ma io cerco

di proteggere la mia in ogni modo. Ancor di più

da quando è arrivata mia figlia. I momenti che più

amo, con lei, sono quelli in cui siamo in campagna

e possiamo vedere bene il sole perché non ci sono i

palazzi, assaporiamo il silenzio e la natura, diamo da

bere alle lumache, cerchiamo le lucertole… e godiamo

di tutto quell’equilibrio, di quel mondo che non

fa rumore ma che parla e vive ed è espressione di una

perfezione che ci è stata regalata.

intervista di MARTINA LUISE,

da Sovvenire, dic. 2022


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Luglio• •Ag

Agosto o2

2024

24

d

Laboratorio di cucina

in Casa dello Studente

In questo numero, per la rubrica “accoglienza della

diversità”, abbiamo il piacere di intervistare Paola

De Santis, la cuoca di Caritas diocesana Vittorio

Veneto, che da alcuni anni presso la Casa dello Studente

di Vittorio Veneto realizza tirocini e laboratori di cucina

per persone in difficoltà del nostro territorio, in rete con

servizi come il Servizio di Inserimento Lavorativo (SIL)

dell’Ulss 2.

Come è nato questo laboratorio di cucina?

È nato dalla ristrutturazione della Casa dello Studente

di Vittorio Veneto avvenuta qualche anno fa,

con l’obiettivo di accompagnare persone in situazione

di disagio e diversamente abili. Quello di

cucina non è l’unico, ce ne sono altri due

in Casa dello Studente: il laboratorio di falegnameria

e quello di sartoria e tessitura.

Tutti vengono frequentati giornalmente

dalle persone, dal lunedì al venerdì, quindi

gli operatori sono impegnati tutti i giorni.

Nel corso del tempo il laboratorio di cucina

ha preso sempre più piede, per cui attualmente

abbiamo una presenza giornaliera di 7-8 persone.

Quali tipologie di persone afferiscono a questo

laboratorio?

Beh, da alcuni anni abbiamo una collaborazione con

il SIL dell’Ulss 2, per cui alcuni ragazzi diversamente

abili seguiti da loro, frequentano il laboratorio proprio

per favorire l’autonomia e per favorire la socializzazione.

In alcuni casi abbiamo il supporto di un’educatrice.

E poi, anche l’istituto alberghiero Beltrame ci

manda dei loro studenti per l’alternanza scuola lavoro.

Per i ragazzi che sono seguiti dal SIL, siamo accompagnati

noi stessi dalle dottoresse che hanno in carico i

ragazzi, ci riuniamo una volta al mese per fare il punto

sia sugli aspetti operativi e sull’apprendimento, sia

sugli aspetti più emotivi, e in caso di momenti di crisi

nei ragazzi si lavora insieme per affrontarli al meglio.

Ora sono curiosa di sapere cosa fate di solito nella

mattinata di laboratorio di cucina…

Beh, i ragazzi che lo frequentano hanno bisogno

di avere una loro routine giornaliera stabile, questo

li aiuta a sentire un senso di sicurezza e prevedibilità,

quindi ci troviamo sempre alla stessa ora e strutturiamo

la mattinata con delle pause che favoriscono lo

scambio e l’amicizia tra i ragazzi. In sé il lavoro può

variare a seconda del periodo dell’anno, inoltre, conoscendo

i ragazzi e le loro peculiarità, diamo a ciascuno

le mansioni in cui abbiamo capito che vanno

forte o che sono particolarmente gradite

a ciascuno. Nel corso del tempo abbiamo

messo a punto diverse ricette, che sono state

convalidate dall’Ulss 2, per la trasformazione

di prodotti provenienti dalla cooperativa

agricola TerrAmica di Mansuè, e quindi periodicamente

siamo impegnati nella produzione

di vasetti che poi mettiamo in vendita, oppure

rappresentano la base delle ceste di Natale che è possibile

acquistare. Alcuni esempi di vasetti: la caponata,

i peperoni in agrodolce e aceto balsamico, la salsa

cipollata, la salsa verde, le zucchine in agrodolce, il

sugo al radicchio, la cipolla rossa, e poi confetture di

frutta varia (mele, fragole)... ti ho fatto venire l’acquolina

eh? inoltre, in collaborazione con il laboratorio di

sartoria, realizziamo delle bomboniere se ci vengono

commissionati eventi vari, come matrimoni. E poi,

durante l’anno in Casa dello Studente ci sono degli

appuntamenti, come la festa di primavera, la festa di

autunno, dei convegni di Caritas o di enti esterni, e in

queste occasioni noi prepariamo rinfreschi e aperitivi

a buffet… ed io realizzo dei mini-corsi di cucina per

bambini!


d

Luglio• Agosto 2024

LA TORRE DI VEGLIA

15

E poi ricordo con piacere che a novembre c’è stato

il pranzo per le persone ospitate nelle case di

accoglienza della Caritas Diocesana, in occasione

della Giornata mondiale del Povero e che alcuni

dipendenti Caritas, tra cui io, ci siamo occupati

del servizio ai tavoli!

Sì sono arrivate 60 persone, è stato un bell’impegno,

ma sia io sia i ragazzi siamo stati molto soddisfatti!

In questo tuo lavoro nel laboratorio di cucina, ci

sono stati momenti particolarmente belli e significativi?

Beh, quando uno dei ragazzi

vive un momento di crisi, è bello

vedere come tutti gli altri fanno

squadra per superare insieme le

cose. Sentono un’appartenenza,

è come una famiglia: dedichiamo

il giusto tempo al dialogo, al

chiarimento, allo sfogo, per poter

poi riprendere il lavoro in armonia

tra di noi. È sicuramente una

grande esperienza formativa per

me, perché c’è sì l’aspetto tecnico

del lavoro in cucina, ma sono

coinvolta molto anche dal punto

di vista relazionale per poter dare

ai ragazzi un ambiente accogliente

e sicuro. il prodotto, il vasetto,

è il culmine e il punto di arrivo

di tutto l’impegno che ciascuno

ha messo nel lavoro, e il motore è

l’Amore che ci lega.

Il vasetto è come uno scrigno

che racchiude tutti i passi avanti

che abbiamo fatto gli uni al servizio

degli altri. Non avrei mai

pensato che ognuno di loro, con

la propria particolarità, abbia potuto

accogliere un nuovo ingresso,

una nuova persona diversa da

sé, e invece ci è riuscito, perché

anche se non lo fanno notare, un

loro bisogno importante è quello

di socializzare e sentirsi parte di

un gruppo.

È proprio per questo che parliamo

di una “diversa abilità” e non di “disabilità”...

Sì proprio così, perché questi ragazzi hanno interessi

e capacità particolari che solo conoscendoli bene

riusciamo a cogliere e far fruttare…

c’è chi è amante del fare le

pulizie a puntino, chi ama tagliare

le verdure fine fine, e così via.

E per finire, mi viene in mente

un altro periodo particolare e

comunque bello. Durante il CO-

VID, noi non ci siamo fermati!

non potevamo vederci in presenza,

e allora collegandosi da casa,

abbiamo scritto insieme un opuscolo

di ricette ideate da noi che

abbiamo intitolato “I nipotini

di Artusi”, che poi abbiamo regalato

ai genitori e agli operatori

Caritas che ce lo hanno richiesto.

E poi in quel periodo, io stessa

ho realizzato dei video, tipo dei

tutorial, di varie ricette realizzate

passo passo, in modo che loro

potessero continuare l’apprendimento

pur costretti a casa.

Insomma Paola, questo laboratorio

di cucina è proprio uno scrigno

di sorprese ed anche per me è sempre

bello potervi trovare e aiutarvi

nei pranzi e nelle cene che organizzate,

perché si respira un bel clima

di amicizia e di lavoro di squadra!

Per chi volesse vedere ed acquistare

i prodotti, tipo i vasetti, può venire

direttamente in Casa dello Studente

o chiedere informazioni a questa

email: fondazione@caritasvittorioveneto.it

Marta Zanette


Luglio• o•Ag

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24

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LA TORRE

RE

DI VEGLIA

17. L’Asilo infantile della parrocchia di San Giacomo è stato inaugurato il 20 dicembre 1929

per iniziativa dell’Arciprete Mons. Giuseppe De Biasi, il quale ha messo a disposizione l’area

necessaria all’edificio, sottraendola alla già ristretta Prebenda parrocchiale. E’ stato progettato

dall’Ing. Serravallo e costruito con il contributo di opere ed offerte della comunità

sangiacomese e dotato di una Grotta di Lourdes che serve da Cappella, dono della famiglia

Gava. Fin dall’origine le Suore Giuseppine hanno dedicato una cura e un apostolato assai

apprezzato dalla popolazione.

18. Bambini e bambine

delle classi 1925,

1926, 1927 e 1928 ritratti

nell’anno 1931.


19. La chiesa parrocchiale, popolazione e

case sulla piazza negli anni ’20.

20. Una delle prime squadre

di calcio di San Giacomo

nei primissimi anni ’30.

- Qualcuno conosce o

ci aiuta a dare un nome ai

nostri baldi atleti?

21. Una foto del 1931 fatta in occasione delle prime elezioni politiche nel periodo fascista.


18

Al momento della

stampa non si è

ancora svolto il

ballottaggio tra

i 2 candidati a

sindaco:

Mirella Balliana e

Gianluca Posocco

Candidato

Luglio• Agosto 2024

ELEZIONI COMUNALI 8 e 9 giugno 2024

Mirella BALLIANA

CANDIDATI SINDACO

Lista o liste

22 23 24 25

S. Antonio -

Villaggio

Caldelivera -

Menarè

Ovest

Mezzavilla -

Piazza -

Isonzo

Campardo -

Menarè Est

22 23 24 25

S. Antonio -

Villaggio

Caldelivera -

Menarè

Ovest

Mezzavilla -

Piazza -

Isonzo

Campardo -

Menarè Est

n.5 Liste C/SX 142 149 147 130 568

d

Totale %

Elettori 737 805 768 608 2,918

Votanti 425 445 437 347 1,654 56.7

Sezioni San Giacomo

Totale %

35.3

LA TORRE DI VEGLIA

Giovanni BRAIDO

Gianluca POSOCCO

Luisa CAMATTA

n.5 Liste C/DX 107 96 89 83 375

n.3 Liste Centro 139 174 160 108 581

Rete Civica Vittorio 20 18 33 12 83

Totale voti validi 408 437 429 333 1,607

23.3

36.2

5.2

Al ballottaggio il 23 e 24 giugno: Mirella Balliana (41,2%) – Gianluca Posocco (32,6%)

COMUNALI 2024 VOTI DI LISTA

22 23 24 25

Liste o Partiti collegati al candidato

S. Antonio - Caldelivera - Mezzavilla - Campardo -

Totale %

Villaggio

Menarè

Ovest

Sezioni di San Giacomo

Piazza -

Isonzo

Menarè Est

Rinascita Civica – Partecipare Mirella Balliana 13 11 11 4 39

2.6

Progetto Vittorio Futura Mirella Balliana 9 17 19 8 53

Partito Democratico Mirella Balliana 48 36 49 46 179

Vittorio Vive in Europa Mirella Balliana 10 5 12 6 33

Mirella Balliana Sindaco Mirella Balliana 54 67 50 61 232

Giovanni Braido Sindaco Giovanni Braido 17 15 11 10 53

Lega – Liga Vittorio Veneto Giovanni Braido 35 22 25 27 109

Indipendenza Veneta Giovanni Braido 6 7 8 15 36

Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni Giovanni Braido 32 41 33 26 132

Forza Vittorio Giovanni Braido 9 5 7 3 24

Toni Da Re – Posocco Sindaco Gianluca Posocco 50 67 71 50 238

La persona al centro - Posocco Gianluca Posocco 55 65 58 25 203

PPE – Forza Italia Gianluca Posocco 31 29 25 23 108

Rete Civica Vittorio Veneto Luisa Camatta 19 17 34 12 82

3.5

11.8

2.2

15.3

3.5

7.2

2.4

8.7

1.6

15.6

13.3

7.1

5.4

Totale voti validi 388 404 413 316

1,521

PREFERENZE: i candidati consiglieri che hanno preso più di n.10 voti nei seggi di San Giacomo (in grassetto gli

eletti a prescindere dal ballottaggio, in rosso se vince M. Balliana, in verde se vince G. Posocco):

Toni Da Re 48, Bassetto Paolo 32, Padoan Enrico 30, Rasera Gianni 26, De Vallier Fabio 25, Caldart

Antonella 24, Da Dalt Jessica e Dicolli Mariarosa 20, Varaschin Gianni 19, Salezze Silvia 18, Staiano

Patrizia, De Nardi Barbara, Casagrande Cosmo Lucrezia 15, Uliana Antonella 15, Tonon Roberto 14,

Cutifani Irene 13 e Sant’Antonio Paolo 13, Bassetto Giovanni, Da Re Mario 11 e De Nardi Pietro 11.


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Luglio• Agosto 2024

LA TORRE DI VEGLIA

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ELEZIONI EUROPEE 2024

Partito

Forza Italia – Noi moderati

Sudtiroler Volkspartei

Stati Uniti d’Europa

Alternativa Popolare

Alleanza Pace terra e dignità

Movimento 5 stelle

Libertà

Alleanza Verdi Sinistra

Partito Democratico

Fratelli d’Italia

Azione - Calenda

Lega – Liga

Totale voti validi

Sezioni San Giacomo

22 23 24 25

Totale %

S. Antonio -

Villaggio

Caldelivera -

Menarè

Ovest

Mezzavilla -

Piazza -

Isonzo

Campardo -

Menarè Est

36 46 44 27

1 0 0 4

12 13 10 6

2 0 2 1

8 13 5 8

14 18 12 18

6 2 8 5

23 30 25 18

78 66 106 61

153

5

41

5

34

62

21

96

311

140 171 127 117 555

28 20 13 12

51 43 55 43

73

192

399 422 407 320 1,548

9.9

0.3

2.6

0.3

2.2

4.0

1.4

6.2

20.1

35.9

4.7

12.0

100

Preferenze: 123 Meloni (F.lli d’Italia), 52 Vannacci (Lega), 45 Bonaccini (PD)

l

4 PASSI CON GLI ALPINI

Noi alunni di classe 4ª e 5ª abbiamo avuto la fortuna

di fare 4 passi con gli Alpini.

Meta Monte Altare.

La scuola ha aderito a questo interessante progetto

che ci ha portati alla scoperta del nostro territorio

sia con lezioni in classe, sia con un’importante

uscita. Per le classi 1ª, 2ª e 3ª sono arrivati a scuola

i muli che tutti abbiamo potuto osservare.

Nonostante il tempo incerto, venerdì 24 maggio

abbiamo partecipato a una bellissima passeggiata.

Siamo partiti da Piazza Salsa e abbiamo percorso

un sentiero un po’ fangoso, che ci ha portato ai

piedi del Monte Altare sul quale svetta una croce

bianca.

E’ stato divertente camminare con compagni e

accompagnatori e tra chiacchiere, canti, salite, discese

e belle spiegazioni due ore sono passate in

un baleno.

Lungo il percorso abbiamo visto tanti pungitopo

e fragoline di bosco. Gli alberi formavano un arco

sopra le nostre teste e alcuni sassi erano interamente

ricoperti di muschio. Ai lati del sentiero crescevano

anche le ortiche e dovevamo stare attenti

a non pungerci.

Abbiamo apprezzato molto questa esperienza e

ringraziamo tutte le persone che l’hanno resa possibile.

Viva gli Alpini!

Gli alunni di classe quarta


20

Luglio• Agosto 2024

DANIEL SANTANTONIO

d

dal GREST al grande schermo

LA TORRE DI VEGLIA

Il 15, 16 e 17 aprile di quest’anno i sangiacomesi

hanno avuto la possibilità di vedere un loro compaesano

sul grande schermo, attore protagonista

del film “Enio Doris, c’è anche domani”. Si tratta

di Daniel Santantonio, classe 1999, nato e cresciuto

nella nostra parrocchia e attualmente residente a

Torino, dove si è trasferito per frequentare la scuola

per attori del Teatro Stabile e dove ora sta iniziando

la sua carriera di artista professionista. Abbiamo

chiesto a Daniel, che da ragazzo è stato molto attivo

in parrocchia nel Gruppo Giovani e ha fatto

anche il chierichetto, di regalarci un ricordo di quel

periodo, perché possa essere di ispirazione ad altri

ragazzi e ragazze che, come lui, hanno un sogno nel

cassetto che sperano di poter un giorno realizzare.

Questo è quello che ha voluto condividere con noi:

La prima volta che sono entrato in un vero teatro

avevo otto anni. Il teatro parrocchiale di San Giacomo

è un luogo che ho sempre considerato meraviglioso,

uno scrigno di possibilità. Quel posto

si era fermato negli anni ’60, il che lo rendeva ancora

più magico e irreale. Dalla porta rossa poteva

entrare Mina, come a Canzonissima. Nella galleria

decine di scenografie in cartapesta erano state depositate

in chissà quanti anni. Durante il Grest gli

animatori nel palcoscenico, con le loro magliette

colorate, sembravano avessero preso in prestito il

teatro dai loro genitori, e giocavano, come noi, a

fare gli adulti.

Nel momento della creazione dello spettacolo

solo una ventina di persone restavano in sala. Un

vortice invisibile cominciava a convogliare energia

al centro del palcoscenico, illuminato da una luce

incandescente. Noi bambini provavamo a raccontare

una storia che era nelle nostre fantasie, appiattita

negli schermi. Vivevamo quelle storie in prima

persona e ne coglievamo i valori.

Pippo ci insegnava come fare gli attori. Giovanna

si raccomandava che dessimo il nostro meglio; in

una delle prove portò 20 cucchiai e ci diede del

miele “per la voce”. Ognuno di noi aveva la consapevolezza

che ogni nostra azione stava scrivendo il

futuro.

Venerdì sera era tempo del debutto nel palcoscenico

all’aperto. Avevo aspettato tanto quel momento;

mi ero anche allenato a casa, costruendo

spettacolini improvvisati. Ormai mi consideravo

del mestiere! Dietro le quinte un marasma di voci e

una persona con la faccia illuminata dalla pila che

teneva puntata nel copione. Aspettavamo il nostro

turno. I bambini andavano e venivano saltellando,

emozionati. Nel palcoscenico i compagni attorno a

me erano alti come torri medievali. Si muovevano

come marionette, tendendo la voce fino a sgolarsi,

perché questo per noi era recitare. Davanti a nostri

occhi la parete nera: otto pallini luminosi (quattro

da una parte e quattro dall’altra), due microfoni

per terra e buio davanti. Ma se li socchiudevamo,

riuscivamo ad intuire centinaia di sagome e occhiali.

La superficie riflettente ci faceva vedere che cosa


d

Luglio• Agosto 2024

LA TORRE DI VEGLIA

21

stavano guardando. Una decina

di bambini, dai 6 ai 13 anni, vestiti

colorati e tante persone attorno.

Il pubblico si sedeva fra una

porzione di panca, una sedia

instabile, un posto in tribuna,

oppure in piedi. Tutto lì per un

motivo specifico: festeggiare il

GREST, ossia la fine dell’estate…

Io non credo fosse solo questo il

motivo che spingesse quelle persone

ad essere presenti. Quei giovani,

e le generazioni future che

avevano partecipato al gioco, non

volevano lasciare quei luoghi a sé

stessi. Non volevano che la vita

fuggisse in chissà quale altra direzione.

Volevano creare una comunità

che potesse accogliere quante

più persone possibili, cercando di

lasciare al passato le discordie.

C’è una cosa che

mi porto dentro:

quei giovani avevano

una luce diversa che

brillava negli occhi,

una stella polare sconosciuta

che guidava

verso l’ignoto, un desiderio

irrefrenabile

di conoscenza e convivialità

che non voglio smettere

di cercare, e che, purtroppo, si

dimentica così facilmente.

Da queste parole traspare chiaramente

tutta la passione che ha

sempre avuto per l’arte e il teatro

in particolare. Daniel ha sempre

potuto contare sul sostegno della

sua famiglia e anche di altre persone

che lo hanno conosciuto.

Una persona in

particolare, Carla,

la sua catechista,

certa che

Daniel sarebbe

riuscito a realizzare

il suo sogno,

gli aveva fatto

una richiesta: quando avrebbe girato

un film l’avrebbe invitata sul

set, in modo che potesse vedere

di persona come viene realizzato.

Questa promessa è stata mantenuta

lo scorso anno, quando Daniel

è venuto con tutto il cast a

registrare delle scene a Portobuffolè.

Facciamo quindi le nostre

congratulazioni a questo giovane

uomo, augurandogli che questo

sia solo l’inizio di una lunga e

brillante carriera e lo ringraziamo

perché, ora che sta realizzando i

propri sogni, non si è dimenticato

di quelli degli altri e di chi lo

ha sempre sostenuto.

Silvia Pagotto


Luglio• Agosto 2024

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AlphaFold 3

La Rivoluzione

nella Biologia Molecolare

Le proteine: sono macromolecole essenziali

alla vita presenti in grande quantità in tutti gli esseri

viventi. Oltre ad avere una funzione strutturale

sono fondamentali nella regolazione di tutti

i processi fisiologici e patologici, e permettono

reazioni biochimiche che richiederebbero anni

per avvenire in pochi secondi. Sono composte

da una sequenza molto lunga di aminoacidi (a

volte anche oltre 30mila!!) che, legati fra loro, formano

una lunga catena (detta struttura primaria),

capace di avvolgersi in modo apparentemente

caotico ma estremamente preciso e accurato al

fine di dare una specifica struttura tridimensionale

(detta struttura quaternaria) che ne consente

il funzionamento. Le proteine devono assumere

forme precise per svolgere le loro funzioni. Se

una proteina non si piega correttamente, può

causare malattie gravi come l’Alzheimer o il cancro.

La conoscenza di questa struttura è fondamentale

per uno scienziato del settore per poter

studiare nello specifico ciascuna proteina e

le interazioni che questa ha con il suo intorno

fisiologico. Capire come le proteine si ripiegano

aiuta a creare molecole che possono interagire

con esse in modo specifico, migliorando i trattamenti

per malattie complesse, creando nuovi

farmaci sempre più selettivi e efficaci anche a

bassi dosaggi, riducendo al minimo i possibili effetti

collaterali. La fragilità di tali strutture e la loro

mutabilità a seconda delle condizioni ambientali

rende molto difficile, lungo e costoso questo tipo

di studi, tanto da aver richiesto anche anni o decenni

di studio per ciascuna proteina.

La rivoluzione: Lo scorso maggio è avvenuta

una vera e propria rivoluzione silente, ma che

in futuro porterà grandissimi benefici all’umanità

grazie alle scoperte che da essere

deriveranno. Una società di ricerca affiliata

a Google, nominata DeepMind,

ha infatti rilasciato un programma di

intelligenza artificiale (IA) chiamato

Alphafold 3 e lo ha reso disponibile

gratuitamente all’intera comunità

scientifica.

A cosa serve AlphaFold 3?

Questo software consente con livelli di accuratezza

mai raggiunti finora a predire la struttura

tridimensionale delle proteine a partire dalla

sequenza lineare di amminoacidi. Per fare questo,

AlphaFold 3 utilizza algoritmi di IA avanzati

e una vasta mole di dati. Il programma analizza

la sequenza di aminoacidi (i “mattoncini” delle

proteine) e calcola la struttura più probabile.

Questo processo, che una volta richiedeva anni

di lavoro in laboratorio, ora può essere completato

in poche ore o giorni con una precisione

sorprendente. In più, rispetto alle versioni precedenti,

Alphafold 3 riesce a prevedere in modo

molto specifico l’interazione che questo sistema

ipercomplesso ha con alcune sostanze (come

zuccheri, sali, grassi o vitamine, altre proteine o

materiale genico) oppure con molecole di sintesi

come ad esempio i farmaci.

Quali possono essere le future applicazioni?

Grazie a questa tecnologia sarà in futuro possibile

sviluppare una Medicina Personalizzata,

con cui i medici potranno progettare farmaci più

efficaci e su misura per i pazienti. Altri progressi

potranno essere raggiunti in ambito biotecnologico;

ad esempio in agricoltura potrà essere un

prezioso strumento per aiutare a creare piante

più resistenti alle malattie e alle condizioni clima-


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Luglio• Agosto 2024

LA TORRE DI VEGLIA

tiche avverse, portando a raccolti più abbondanti

e sicuri per la popolazione mondiale in crescita.

Nel campo della ricerca scientifica sarà possibile

usare AlphaFold 3 per esplorare nuove frontiere

della biologia. Ad esempio, capire meglio i virus

e batteri, potendo sviluppare vaccini, antivirali e

antibiotici sempre più rapidamente e in modo

sempre più sicuro.

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In Cucina con Giulia

Ricette Salutari Facili & Veloci

INSALATA ESTIVA

ORIGINALE

Conclusioni: Pur essendo solo agli albori di

queste applicazioni dell’IA ci sono ottime premesse

perchè AlphaFold 3 possa rappresentare

l’alba di una vera e propria rivoluzione. Ha infatti

il potenziale di cambiare il modo in cui affrontiamo

le malattie, migliorare l’agricoltura e aprire

nuove strade nella ricerca scientifica. Questa

tecnologia è un esempio brillante di come l’IA

possa essere, se usata nel modo corretto, un

valido supporto al progresso dell’umanità, risolvendo

problemi complessi che sembravano insormontabili.

“AlphaFold 3 predicts the structure and interactions

of all of life’s molecules”.

www.blog.google

“AlphaFold 3, come funziona l’AI di DeepMind

che prevede la struttura delle molecole della

vita”. Geopop.it

“Accurate structure prediction of biomolecular

interactions with AlphaFold 3”. Nature. 2024

Ecco a voi una bella (e buona) insalata estiva

ricca di colori e gusto ma soprattutto veloce e

dall’elevato potere saziante.

Se vi va, potete aggiungere della feta sbriciolata

oppure una mozzarella, qualche fetta

di pane (meglio se multi-cereale) e diventerà

un piatto completo ideale per pranzo. Buon

appetito!

TEMPO DI PREPARAZIONE: 10 minuti

INGREDIENTI:

2 cetrioli

4/5 pomodori rossi e maturi

Mezzo mango

2 pesche mature

Una manciata di mandorle

Origano/pepe nero

Olio EVO

Aceto balsamico o limone

PROCEDIMENTO:

Taglia tutta la verdura e la frutta, metti insieme

e condisci. Semplicissimo e velocissimo!

Esempio: confronto tra la rappresentazione

grafica di due proteine. Risultati sperimentali

(verde) rispetto ai dati ottenuti dalle simulazioni

di Alphafold 3.0 (blu)

Andrea De Nadai


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Luglio• io•Ag

Agosto o2

2024

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12-13 LUGLIO 2024

FESTA DELLA

T i aspettiamo sul campo!

Giunge alla sua 12^ edizione la raccolta

comunitaria della Lavanda nel Brolo di Terra

Fertile a San Giacomo di Veglia!

Nata per iniziativa dell’associazione Settimo

Cielo APS di Vittorio Veneto, quest’anno per

la prima volta avrà il supporto della Pro loco.

Il programma dell’iniziativa inizia con una esperienza

particolare, che sarà Venerdì 12 luglio alle 20:30

in cui ci sarà un bagno di Gong planetari con NEI

DAN GONG.

Sabato 13 luglio ci si ritroverà invece alle 8:00 per la

raccolta dei fiori di lavanda.

Ricordare di portare le forbici da giardinaggio, un

cappello e la protezione solare e contro gli insetti.

Gli organizzatori hanno previsto sia una pausa per

il ristoro, sia un momento di ringraziamento in cerchio,

sia un omaggio finale per tutti i partecipanti.

LAVANDA

INCONTRI NEL PROFUMO

E NEL COLORE!

Vi invitiamo a partecipare a questa esperienza piacevole,

che vuole essere sia un momento per condividere

la bellezza del brolo nella sua piena fioritura, sia

un momento di solidarietà verso la parte più fragile

della comunità.

Per la raccolta è consigliato un contributo volontario,

che sarà devoluto ai progetti di solidarietà di Terra

Fertile, che da anni attiva proprio anche nel Brolo

importanti progetti che sostengono persone fragili e

svantaggiate.


d

Luglio• •Ag

Agosto o2

2024

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LA

TOR

TORRE RE

DI

VEGLIA

25

di Giulia Maiutto

L’ORGANIZZAZIONE PARTE DAL CALENDARIO

Carissimi Amici,

Come vi avevo anticipato nella scorsa puntata, i due

strumenti base da cui partire per migliorare la nostra

organizzazione personale sono il calendario e le liste.

Oggi ci occuperemo del primo, lo strumento organizzativo

per eccellenza, il punto di partenza di tutta la

nostra pianificazione. Conosciamolo da vicino!

CHE COS’è IL CALENDARIO

Partiamo dalla definizione della parola stessa:

Calendàrio s. m. [dal lat. calendarium,

der. di calendae (v. calende)].

– Sistema convenzionale di divisione

del tempo.

Notiamo subito che si parla di sistema

convenzionale e non di oggetto

fisico. Il calendario è in effetti un insieme

di regole e convenzioni condivise

per suddividere il tempo. È un

principio guida prima ancora che

uno strumento e questo è fondamentale

ricordarlo.

PER QUALI INFORMAZIONI IL

CALENDARIO È LO STRUMEN-

TO DI GESTIONE PERFETTO

Da definizione, il calendario suddivide

il nostro tempo in forma convenzionale: anni in

mesi, mesi in settimane, settimane in giorni e poi in

ore. Ci si dovrebbe fermare qui per avere un uso efficiente

dello strumento, ma spesso e volentieri finiamo

per riempire le nostre agende di appunti, cose da

fare/ricordare e così via. Il consiglio in questo caso è

di inserire all’interno del calendario solo ed esclusivamente

tutte quelle attività che hanno un preciso

riferimento temporale, come:

• Appuntamenti (telefonici e/o in presenza) in un

preciso giorno e ad una precisa ora;

• Scadenze, consegne e ogni tipo di promemoria

che ci ricordi che una certa attività deve essere

eseguita entro una determinata data;

• Lassi di tempo in cui si sta svolgendo un’attività

che prevede la nostra presenza e/o assenza in/da

una specifica situazione (ad esempio, la settimana

di ferie in cui saremo assenti dal lavoro, il meeting

di tre giorni a Milano, le giornate in cui è chiusa la

scuola di nostro figlio, ecc.);

Tutto il resto non dovrebbe essere riportato sul calendario

perché potrebbe creare confusione. Le singole

attività (che possono essere svolte oggi come

domani) non hanno motivo di essere inserite in calendario

in quanto non hanno uno

specifico riferimento temporale:

queste andranno inserite in apposite

liste (di cui ci occuperemo nelle

prossime puntate). Nel caso in cui ci

siano attività urgenti che devono essere

assolutamente fatte entro oggi,

queste attività resteranno comunque

all’interno delle liste (e non del calendario)

ma guadagneranno il livello

massimo di priorità.

A COSA SERVE QUINDI IL CA-

LENDARIO

Il calendario è lo strumento da cui

partire per pianificare il nostro lavoro

quotidiano: è la prima cosa da guardare

al termine della giornata per organizzare quella

successiva. Il calendario deve garantire una visione

chiara di come si svolgerà la nostra giornata.

Avremo chiaro quali slot di tempo sono già impegnati

in appuntamenti e quali scadenze sono più

urgenti: tutto il tempo che resta libero da appuntamenti

già fissati sarà quello da dedicare alle cose da

fare, dando loro un ordine di priorità.

Nella prossima puntata vedremo insieme come scegliere

il calendario più adatto a noi: cartaceo o digitale?

L’importante è che ci sia un ingrediente fondamentale…

La fiducia nello strumento!

Alla prossima!


26

Luglio• Agosto 2024

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LA TORRE DI VEGLIA

calcio

VITTSANGIACOMO

Si ripartirà dalla

seconda categoria con

un nuovo spirito!

Luigina Da Dalt, Guido Cancian Casoni, Eugenio Bizzai

e Daniel Santantonio tagliano il nastro del nuovo

campo esordienti.

Purtroppo, al termine di una stagione molto lunga,

dopo i tempi supplementari nei play out contro il Valdosport,

il 26 maggio è arrivata l’amara conclusione

della retrocessione in seconda categoria assieme a

Vazzola e Santalucia. Il giorno prima anche la squadra

Juniores, perdendo ai play out con il Pontealpi,

è retrocessa con il San Vendemiano e il Limana dal

campionato regionale a quello provinciale.

Questi risultati negativi non hanno però inciso sulla

tenuta del Vittsangiacomo, forte di un Settore Giovanile

che ci permetterà di ripartire con un nuovo spirito.

Alle dimissioni del presidente Pietro Ossi, per compiuto

decennio alla guida dell’associazione sportiva,

si sono aggiunte quelle di Stefano Vitale, vicepresidente

che seguiva la prima squadra, e del direttore

sportivo Walter Russolo. Il Consiglio direttivo ha

già convocato l’Assemblea straordinaria dei soci per

l’adeguamento dello statuto alla nuova legge sullo

sport e la richiesta di riconoscimento della personalità

giuridica. In tale occasione sarà eletto il nuovo

presidente e il consiglio direttivo, che avrà un mandato

triennale.

E’ già stato comunque individuato il nuovo allenatore

della prima squadra per la prossima stagione:

Marco Canzian, ed è stata anche confermata la

partecipazione della seconda squadra under 23 al

campionato di terza categoria.

Nel post campionato i nostri Esordienti hanno colto

due successi prestigiosi: quelli del 2011 hanno vinto

il 10° torneo Natale Biason, e i Misti hanno vinto il

torneo di Cordignano Andrea Cursio. Soddisfazione

anche per i Pulcini con la vittoria del Memorial Francesco

Scarabel organizzato dal San Michele Salsa.

L’8 giugno, durante il torneo “ciao scuola – memorial

Ivano Da Dalt”, c’è stato il taglio del nastro inaugurale

del nuovo Campo Esordienti, contiguo a

quello principale. E dove i partecipanti al 15° Camp

Estate “non solo calcio” potranno divertirsi per sei

settimane tutte le mattine fino al 20 luglio. A queste

strutture è destinato il 5 per mille di quanti, in sede

di dichiarazione dei redditi, indicheranno nell’apposita

casella il codice fiscale del Vittsangiacomo, che è

03374390262.

Pietro Ossi

Gli Esordienti Misti vincitori del Trofeo Andea Cursio

10° Torneo N. Biason, 1ª classificata Vittsangiacomo,


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Luglio• Agosto 2024

LA TORRE DI VEGLIA

Anagrafe

27

DEFUNTI

18 ZANETTE LUIGI – (Gino)

di anni 90 – (il 24.04.2024)

Via Caboto, 28

20 NARDI AMABILE

ved. Longo

di anni 87 – (il 22.05.2024)

Via Pasuvio, 19

22 DELLA LIBERA CLAUDIA

in Da Dalt

di anni 76 – (il 28.05.2024)

Via Monte Cristallo, 4

LE VOSTRE OFFERTE

19 ALPAGO ROSINA

ved. Fiorin

(Rosetta) di anni 92

(il 14.05.2024)

Via Filande, 29

21 CANAL LUCIA

ved. Ambrosin

di anni 94 – (il 23.05.2024)

Via S. Antonio, 45

dal 16/04/2024 al 15/06/2024

N.N. per restauro portoni chiesa, n. 2 sottoscrizioni,

offerte Sant’Antonio APR, MAG, offerte San

Fermo, offerte Sant’Antonio GIU, pane di Sant’Antonio,

uso sala per compleanni, vendita libri, fotografo

Vinera, Anniversari Matrimonio, dalle famiglie

dei bambini della Prima Comunione, dalle Famiglie

dei bambini di 3^ Elementare per fotocopie, GSE.

In memoria di: Luigi Zanette; Rosina Alpago; Amabile

Nardi; Lucia Canal; Claudia Della Libera; Lino

Da Ros; dalle loro famiglie.

TOTALE €. 4.754.01

FARMACIE DI TURNO

LUGLIO – AGOSTO 2024

05 Luglio COMUNALE n.1 Via Brandolini, 111 (Centro) 0438 53378

12 Luglio PALATINI Via Cavour, 114 0438 53274

19 Luglio COMUNALE n.2 Piazza Fiume, 29 (San Giacomo) 0438 500351

26 Luglio PANCOTTO Piazza Flaminio, 10 0438 53365

02 Agosto COMUNALE n.3 Via L. De Nadai (Costa) 0438 556628

09 Agosto ZAMPERLINI Via Da Ponte, 26 0438 53958

16 Agosto VAL DEI FIORI Via Bersagliere, 14 0438 189 2503

23 Agosto MARSON Via Garibaldi, 114 0438 53378

30 Agosto COMUNALE n.1 Via Brandolini, 111 (Centro) 0438 53378

Guardia Medica tel. 0438 553708

Guardia Medica Pediatrica tel. 0438 668341 (Conegliano)


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Le famiglie ricordano

d

LA

TOR

TORRE RE

E

DI

VEGLIA

FANTIN LUCIANO

n. 10.04.1933 m. 13.08.2002

POLDELMENGO

ALESSANDRA

n. 01.02.1963 m. 12.06.2014

VILLANOVA LUIGI

n. 30 06.1946 m. 25.08.2018

L’onestà fu il suo ideale

i sui cari ne serbano nel

cuore la memoria

CASAGRANDE AUGUSTA

ved. Sperandio

n. 04.11.1928 m. 16.08.2014

25 luglio festa di

San Giacomo apostolo

DA RE LUIGI

anniversario

ORARIO ESTIVO

DELLE LE SANTE MESSE SE

FESTIVE

Chiesa Prefest. es

Festiva

SAN GIACOMO 19.00 8.30

10.30

MONASTERO 9.30

SS. PIETRO E PAOLO 18.00 10.30

SAN FRANCESCO 18.30 7.30

9.00 18.30

CATTEDRALE 19.00 8.30

10.30 19.00

MESCHIO 9.00 18.00

SANTA GIUSTINA 18.30 11.00

SANT’ANDREA 19.30 9.45 18.30

SERRAVALLE 830 11.00

SAN GIOVANNI 17.30 10.00

SANTA AUGUSTA

9.00

in Maggio e Ottobre

COSTA 18.30 9.30

SALSA 18.30 11.00

NOVE 9.00


Agenda Pastorale

Luglio 2024

Mercoledì 3: S. Tommaso, apostolo

Sabato 6: Santa Maria Goretti, vergine e martire

Domenica 7: XIV del T.O.

Giovedì11: S. Benedetto, abate, patrono d’Europa

Venerdì12: Ss. Ermagora, vescovo, e Fortunato, diacono, martiri

Domenica14: XV del T.O.

Lunedì 15: S. Bonaventura, vescovo e dottore della Chiesa

Martedì16: B.V. Maria del Monte Carmelo

Domenica21: XVI del T.O.

Lunedì 22: S. Maria Maddalena

Martedì 23: S. Brigida, religiosa, Patrona d’Europa

Giovedì 25: S. Giacomo, apostolo

Venerdì 26: Ss. Gioacchino e Anna, genitori della beata Vergine Maria

Domenica 28: XVII del T.O.

Lunedì 29: Ss. Marta, Maria e Lazzaro

Mercoledì 31: S. Ignazio di Loyola, presbitero

Agosto 2024

Giovedì 1: S. Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della chiesa

Perdon d’Assisi

Domenica 4: XVIII del T.O.

Martedì 6: Trasfigurazione del Signore

Giovedì 8: S. Domenico, presbitero

Venerdì 9: Santa Teresa Benedetta della Croce, vergine e martire, patrona d’Europa

Sabato 10: San Lorenzo, diacono e martire

Domenica 11: XIX del T.O.

Mercoledì 14: S. Massimiliano Maria Kolbe, presbitero e martire

Giovedì 15: ASSUNZIONE DELLA B.V. MARIA

Venerdì 16: San Rocco, patrono secondario della diocesi

Domenica 18: XX del T.O.

Martedì 20: S. Bernardo, abate e dottore della Chiesa

Mercoledì 21: San Pio X, papa

Giovedì 22: S. Augusta, vergine e martire

Sabato 24: S. Bartolomeo, apostolo

Domenica 25: XXI del T.O.

Lunedì 26: Beato Giovanni Paolo I, papa

Martedì 27: S. Monica

Mercoledì 28: S. Agostino, vescovo e dottore della Chiesa

Giovedì 29: Martirio di S. Giovanni Battista


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