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Waste n. 32 ottobre 2024

Smartphone, batterie sostituibili grazie ad ecodesign e riparabilità? Automotive second hand. Le due facce della medaglia secondo Ada

Smartphone, batterie sostituibili grazie ad ecodesign e riparabilità?

Automotive second hand. Le due facce della medaglia secondo Ada

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Anno VIII<br />

Ottobre<br />

<strong>2024</strong><br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

RIMINI<br />

A 14<br />

SMARTPHONE,<br />

BATTERIE SOSTITUIBILI<br />

GRAZIE AD ECODESIGN<br />

E RIPARABILITÀ?<br />

AUTOMOTIVE SECOND<br />

HAND.LE DUE FACCE<br />

DELLA MEDAGLIA<br />

SECONDO ADA<br />

ECOMONDO,<br />

ALLA FIERA<br />

DEL WASTE<br />

ISSN 2610-9069<br />

0 0 0 3 2 ><br />

772610 906904<br />

9


Atlantide<br />

Software per<br />

la gestione<br />

dei rifiuti<br />

Atlantide il software web based per<br />

operatori di settore e produttori, per la<br />

corretta tracciabilità di tutta la filiera,<br />

dalla produzione allo smaltimento,<br />

a supporto di chi ha la responsabilità in<br />

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SIAMO PRESENTI A<br />

Rimini 5 - 8 novembre <strong>2024</strong><br />

Pad. B3 Stand 303 - 402


2 SOMMARIO<br />

wasteweb.it<br />

waste@fiaccola.it<br />

Stampato su carta FSC<br />

ISSN 2610-9069<br />

Numero <strong>32</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

EDITORIALE<br />

3<br />

In primo piano<br />

8 Cestino d’oro<br />

Ora NewO può dare via libera<br />

al proprio progetto<br />

9 Up e Downcycling<br />

Progetti geniali, idee bizzarre<br />

10 <strong>Waste</strong> Strategy<br />

Le sfide del waste<br />

management italiano<br />

12 Pillole dal laboratorio<br />

MPS per ridurre i gas<br />

14 App e Sturtup<br />

L’angolo delle nuove idee<br />

Economia circolare<br />

16 Si va in scena<br />

L’intervista al Presidente del<br />

Comitato Scientifico di Ecomondo<br />

18 <strong>Waste</strong> segnala<br />

Gli highlights di Ecomondo<br />

20 Ecodesign e riparabilità<br />

Telefonini e batterie ma anche<br />

tablet col nuovo Regolamento UE<br />

24 CircolarMente<br />

Parliamo di ESPR, pietra miliare<br />

per progettazione ecocompatibile<br />

26 Welcome to jungle<br />

Opposizioni alla realizzazione<br />

degli impianti<br />

28 Il Pollutec parigino<br />

Un salone complementare<br />

ma con lo stesso DNA<br />

Energia<br />

<strong>32</strong> Idrogeno e stoccaggio<br />

Potenziale sistema di accumulo<br />

per l’energia. Con pro e contro<br />

Rifiuti solidi<br />

36 PFAS...indispensabili?<br />

C’è una proposta per limitarne<br />

l’uso a livello mondiale<br />

38 Decommissioning<br />

Ricca gamma di servizi per<br />

Mitambiente con...celebrazione<br />

40 Ridurre le polveri<br />

Sistemi Conrad per nebulizzare<br />

42 Recupero e riciclaggio<br />

Alla fiera SRR spagnola<br />

44 Scarti da miniera<br />

Rifiuti estrattivi da valorizzare<br />

48 Città verde<br />

Le tecnologie di Ecotec<br />

per sostenibilità e innovazione<br />

50 Heavy metal<br />

Selezione e movimentazione<br />

metalli con il Volvo EW200E MH<br />

nel sito brianzolo<br />

56 Riciclaggio pneus<br />

Indispensabile la pala Kramer<br />

58 Alti livelli di automazione<br />

Con Aktid nell’impianto lionese<br />

60 Paradigmatico<br />

Circular Plastic ideato da Stadler<br />

62 Puro purissimo<br />

Selezionatrici Tomra per l’alluminio<br />

64 Scarti come risorse<br />

Con Pal, impianti chiavi in mano<br />

68 A tutto campo<br />

Tana ridefinisce le discariche<br />

Biowaste<br />

70 Dec»art»bonization<br />

Bioenerys rafforza il suo<br />

impegno per le comunità locali<br />

attraverso l’arte<br />

74 Scarti agroalimentari<br />

Da marmellata a ingredienti<br />

in nutraceutica. Un bell’esempio<br />

di simbiosi industriale<br />

Acque reflue<br />

77 Acqua rei<br />

La neonata CAP Evolution,<br />

applica la circular economy<br />

nel settore idrico<br />

80 In purezza<br />

Il filtro Taron di Xylem per<br />

ottenere effluenti di alta qualità<br />

83 È caccia all’olio<br />

Recuperare (bene) e riciclare<br />

gli oli esausti valorizzandoli<br />

86 Contro la siccità<br />

Confronti e incontri ad Accadueo<br />

Veicoli&Allestimenti<br />

88 Integrato e connesso<br />

Le migliori soluzioni di Busi per<br />

raccolta e compattazione rifiuti<br />

90 Automotive second hand<br />

L’usato è meglio del nuovo. vale<br />

anche per i ricambi delle auto<br />

Rubrica<br />

3 Editoriale<br />

6 Numeri e poltrone<br />

23 News economia circolare<br />

34 News energia<br />

43 News rifiuti solidi<br />

72 News biowaste<br />

85 News acque reflue<br />

92 News veicoli&allestimenti<br />

Direttore Responsabile<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

Direttore Editoriale<br />

Giuseppe Guzzardi<br />

gguzzardi@fiaccola.it<br />

Consulenza Tecnico-Scientifica<br />

Marco Comelli<br />

mcomelli@fiaccola.it<br />

Coordinamento Editoriale<br />

Federica Lugaresi<br />

flugaresi@fiaccola.it<br />

Redazione<br />

Mauro Armelloni, Matthieu Colombo<br />

Fabrizio Parati, Emilia Longoni<br />

waste@fiaccola.it<br />

Collaboratori<br />

Ludovica Bianchi, Marco Capellini, Damiano<br />

Diotti, Antonio Fargas, Ginevra Fontana,<br />

Annalisa Gussoni, Alessandro Marangoni,<br />

Giovanni Milio, Mattia Molena, Eliana Puccio,<br />

Michele Ragonese, Riccardo Rossi<br />

Segreteria<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

Amministrazione<br />

Margherita Russo<br />

amministrazione@fiaccola.it<br />

Marzia Salandini<br />

msalandini@fiaccola.it<br />

Abbonamenti<br />

Mariana Serci<br />

Patrizia Zanetti<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

Traffico e pubblicità<br />

Giovanna Thorausch<br />

marketing@fiaccola.it<br />

Marketing e pubblicità<br />

Sabrina Levada (Responsabile estero)<br />

slevada@fiaccola.it<br />

Agenti<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - Cell. 348 5121572<br />

info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia,<br />

Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />

(escluse Parma e Piacenza)<br />

Trimestrale - LO-NO/00516/02.2021CONV<br />

Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/2017<br />

Stampa<br />

Colorshade - Peschiera Borromeo (Mi)<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />

STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313<br />

21/11/1985 - Roc <strong>32</strong>150<br />

Prezzi di vendita<br />

abb. annuo Italia Euro 100,00<br />

abb. annuo Estero Euro 200,00<br />

una copia Euro 20,00<br />

una copia Estero Euro 40,00<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />

di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali,<br />

ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati<br />

rimane esclusivamente agli autori. Il suo nominativo è inserito<br />

nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre<br />

comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo<br />

regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desiderasse<br />

ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta<br />

alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

Organo di informazione<br />

e documentazione<br />

Questo periodico è associato<br />

all’Unione Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 15794<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

20123 Milano | Via Conca del Naviglio 37<br />

Tel. +39 02 89421350 - Fax +39 02 89421484<br />

fiaccola@fiaccola.it | www.fiaccola.com<br />

PAROLE<br />

PAROLE<br />

PAROLE<br />

Preparando questo numero ecomondista mi sono riguardato<br />

un po’ di notizie e commenti uscite nell’estate ormai<br />

trascorsa e ho avuto la conferma che il discorso pubblico<br />

in questo nostro mondo waste è dominato dalle parole feticcio.<br />

Se date una scorsa a questo stesso numero la cosa vi apparirà<br />

chiarissima. Inceneritore. Un termine funzionale, che descrive<br />

la finalità di un impianto, è diventato una parola magica, che reca<br />

la morte a ogni discorso in cui viene inserita. Così la diocesi di Lodi<br />

lotta contro il revamping dell’inceneritore del medio-lodigiano, quasi fosse<br />

il Drago dalle sette teste e sulle teste sette diademi. Termovalorizzatore, che poi è<br />

un inceneritore che usa il calore per produrre elettricità e spesso anche acqua<br />

calda, è la parola-feticcio brandita come un contro-incantesimo dalla parte proponente<br />

di questi impianti. Termovalorizzatore = inceneritore, controbattono gli ammazzadraghi<br />

(dragonslayers, per gli anglosassoni), e comunque, “zero rifiuti”, shazam!<br />

Drago lui morto. Ah, l’inceneritore del medio-lodigiano è un termovalorizzatore.<br />

La magia bianca del rifiuto zero combatte contro la Forza Oscura dei principi della<br />

termodinamica. Si sa come finisce, ma l’importante è crederci. Non altrettanto<br />

importante è la coerenza, che come ci diranno tutti è ampiamente sopravvalutata<br />

soprattutto in ambito politico, ma che almeno tra “esperti” ci si attende venga a<br />

tendere rispettata. La parola, o meglio locuzione, feticcio che rappresenta questo<br />

stato dell’essere è, avete indovinato, “economia circolare” (è anche il nome di una<br />

nostra sezione). La circolarità è la panacea universale. Contrasto tra esigenze di<br />

sicurezza alimentare e lotta alla plastica tout-cour? Che problema c’è, circolarizza<br />

e passa la paura. Insostenibilità del fast fashion? Evvai, circolarizza e si va avanti<br />

come prima, al ritmo di 12 collezioni l’anno, più le capsule. Si va talmente bene<br />

che le grandi firme del settore stanno abbandonando il cotone a favore delle<br />

fibre sintetiche perché si circolarizzano meglio…<br />

In realtà, ma non c’è bisogno (?) che lo ripeta, una vera circolarità prevede<br />

e richiede l’allungamento della vita dei prodotti, che vanno progettati per la<br />

manutenzione e per la durata, e per il loro riutilizzo o interamente o più realisticamente<br />

nelle loro componenti. In questo numero trovate due esempi di<br />

questo concetto, applicati ai dispositivi elettronici personali e alle automobili.<br />

Casualmente entrambi derivano da regolamenti europei, ossia<br />

sono imposti alle aziende e anche agli utilizzatori. “Fallimento di mercato”<br />

(altra locuzione feticcio, con applicabilità molto più vasta del waste)?<br />

Forse, ma un prodotto chiuso progettato per essere usato per<br />

un tempo prefissato costa sicuramente meno di uno progettato per<br />

la riparabilità e l’aggiornamento. O meglio ha margini più alti. In<br />

fondo, la maggior parte dei problemi di gestione del waste derivano<br />

da questo fatto economico. Quindi, basta gettarsi parole addosso,<br />

passiamo ai concetti e alle azioni conseguenti. Mina aveva ragione.<br />

Parole, Parole, di Chiosso, Del Re, Ferrio, interprete Mina, feat.<br />

Alberto Lupo, 1972.<br />

Marco Comelli


9<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

4 PARTNERS<br />

AKTID ITALIA Srl . . . . . . . . . . . .II Cop<br />

aktid.it<br />

BIOENERSYS Srl . . . . . . . . . . . . . . .15<br />

snam.it<br />

GEROTTO FEDERICO Srl . . . . . . . . .21<br />

gerotto.it<br />

IDROMECCANICA RAMTEC Srl . . . .65<br />

ramtec.it<br />

Anno VIII Ottobre <strong>2024</strong> - <strong>32</strong><br />

Anno VIII<br />

Ottobre<br />

<strong>2024</strong><br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

BOMAG ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . .69<br />

bomag.com<br />

INDECO SpA . . . . . . . . . . . . . . . .IV Cop<br />

indeco.it<br />

RIMINI<br />

BRIGADE ELECTRONICS . . . . . .III Cop<br />

brigade-elettronica.it<br />

BRUMOLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .76<br />

brumola.com<br />

BUSI GROUP Srl . . . . . . . . . . . . . . . .87<br />

busigroup.it<br />

CAP EVOLUTION Srl . . . . . . . . . . . .82<br />

capevolution.it<br />

CGT SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55<br />

cgt.it<br />

DAIMLER TRUCK ITALIA Srl –<br />

MERCEDES BENZ . . . . . . . . . . . . . .89<br />

mercedes-benz-trucks.com<br />

ECOMONDO <strong>2024</strong> . . . . . . . . . . . . . . .19<br />

ecomondo.com<br />

ECOTEC SOLUTION Srl . . . . . . .45, 47<br />

ecotecsolution.com<br />

EXPLOSION POWER . . . . . . . . . . . .85<br />

explosionpower.ch<br />

FOR REC Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . .59<br />

forrec.eu<br />

GEOCYCLE Srl . . . . . . . . . . . . . . . . .31<br />

geocycle.com<br />

MANTOVANA MACCHEDIL –<br />

CANNONI CONRD . . . . . . . . . . . . . .41<br />

cannoni-conrad.it<br />

MITAMBIENTE Srl . . . . . . . . . . . . . .11<br />

mitambiente.it<br />

MULTISERVICE Srl . . . . . . . . . . . . . .5<br />

multiserviceservice.eu<br />

OLEOMARKET Srl – OLMARK . . . . .73<br />

olmark.com<br />

PAL Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35<br />

pal-greendivision.it<br />

PALMIERI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . .61<br />

palmierigroup.com<br />

POLLUTEC <strong>2024</strong> . . . . . . . . . . . . . . . .96<br />

pollutec.com<br />

SCAI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .67<br />

scaispa.it<br />

STADLER ANLAGENBAU . . . . . . . . .43<br />

w-stadler.de/it<br />

TANA ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . .63<br />

tanaitalia.com<br />

TENAX INTERNATIONAL SpA . . . . .57<br />

tenaxinternational.com<br />

A 14<br />

SMARTPHONE,<br />

BATTERIE SOSTITUIBILI<br />

GRAZIE A ECODESIGN<br />

E RIPARABILITÀ?<br />

AUTOMOTIVE SECOND<br />

HAND.LE DUE FACCE<br />

DELLA MEDAGLIA<br />

SECONDO ADA<br />

ECOMONDO,<br />

ALLA FIERA<br />

DEL WASTE<br />

Anche quest’anno è arrivata la “nostra” fiera.<br />

Ecomondo è l’evento annuale leader nei settori<br />

della green e circular economy. Per la prima<br />

volta, abbiamo intervistato in esclusiva il Prof.<br />

Fabio Fava, Presidente del Comitato Scientifico<br />

della kermesse riminese. Un “dietro alle quinte”,<br />

e non solo, tutto da scoprire…<br />

TOMRA RECYCLING ITALY . . . . . . . .27<br />

tomra.com<br />

VECOPLAN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23<br />

vecoplan.com<br />

VENICE SYMPOSIUM <strong>2024</strong> . . . . . . .95<br />

venicesymposium.it<br />

VOLVO C.E. ITALIA SpA . . . . . . . . . .53<br />

volvo.com<br />

WOLTERS KLUWER . . . . . . . . . . . . . .1<br />

wolterskluwer.com<br />

XYLEM WATER SOLUTIONS<br />

ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .79<br />

xylem.com/it-it/<br />

0 0 0 3 2 ><br />

ISSN 2610-9069<br />

772610 906904<br />

AZIENDE CITATE<br />

A<br />

AB Ambiente . . . . . . . . . . . .72<br />

Aktid . . . . . . . . . . . . . . . . . . .58<br />

Alabiso . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />

Althesys . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

B<br />

Bioenerys . . . . . . . . . . . . . . .70<br />

Bridgestone . . . . . . . . . . . . .54<br />

C<br />

Cannoni Conrad . . . . . . . . . .40<br />

CAP Evolution . . . . . . . . . . .77<br />

Cascina Fabbrica . . . . . . . . .72<br />

CoReVe . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />

D<br />

Dupont . . . . . . . . . . . . . . . . .36<br />

E<br />

Ecotec Solution . . . . . . . . . .48<br />

Edizero . . . . . . . . . . . . . . . . .14<br />

Eneco . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />

ENI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .83<br />

G<br />

Germac . . . . . . . . . . . . . . . .56<br />

GME Recycling . . . . . . . . . . .61<br />

Gruppo BB&G . . . . . . . . . . .54<br />

Gruppo Busi . . . . . . . . . . . . .88<br />

Gruppo Haiki+ . . . . . . . . . . .43<br />

Gruppo Renault . . . . . . . . . .94<br />

Gruppo Snam . . . . . . . . . . . .70<br />

I<br />

Igers . . . . . . . . . . . . . . . . . . .43<br />

K<br />

Kramer . . . . . . . . . . . . . . . .56<br />

M<br />

Manutan . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />

MITAmbiente . . . . . . . . . . . .38<br />

N<br />

NewO . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8<br />

Niederstatter . . . . . . . . . . . .56<br />

P<br />

PAL Green Division . . . . . . . .64<br />

Playmobil . . . . . . . . . . . . . . .46<br />

Promosalons . . . . . . . . . . . .28<br />

Pronar . . . . . . . . . . . . . . . . .49<br />

R<br />

Renoils . . . . . . . . . . . . . . . . .83<br />

Ricrea . . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />

Rigoni di Asiago . . . . . . . . . .74<br />

S<br />

Scania . . . . . . . . . . . . . . . . .92<br />

Stadler . . . . . . . . . . . . . . . . .60<br />

Stanic . . . . . . . . . . . . . . . . . .84<br />

T<br />

Tana . . . . . . . . . . . . . . . . . . .68<br />

Terra Aqua . . . . . . . . . . . . . .61<br />

Tomra . . . . . . . . . . . . . . . . .62<br />

U<br />

Unifarco . . . . . . . . . . . . . . . .74<br />

V<br />

Versalis . . . . . . . . . . . . . . . .54<br />

Volvo . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />

X<br />

Xylem . . . . . . . . . . . . . . . . . .81<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

2 3<br />

4<br />

6 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

IN EVIDENZA<br />

1 2 3 4<br />

IN EVIDENZA<br />

PRIMO PIANO<br />

12 3<br />

4<br />

7<br />

Numeri e poltrone<br />

ANIE RINNOVABILI<br />

Che action<br />

Lo scorso<br />

giugno,<br />

l’Assemblea<br />

annuale di ANIE<br />

Rinnovabili si è riunita ed<br />

ha eletto Presidente, per<br />

il biennio <strong>2024</strong>-2026,<br />

Andrea Cristini<br />

Fondatore di Greenergy e<br />

Ceo di Vexuvo.<br />

Imprenditore di origini<br />

pugliesi, ingegnere di<br />

formazione, vanta 20<br />

anni di esperienza nel<br />

settore delle energie<br />

rinnovabili, avendo<br />

LISCIO COME L’OLIO<br />

Passa la palla<br />

Una gestione che<br />

funziona e pure<br />

bene. Stiamo<br />

parlando della filiera che si<br />

occupa della raccolta,<br />

rigenerazione e riciclo degli<br />

oli minerali che arrivano da<br />

12 3<br />

4<br />

sviluppato oltre 3 GW di<br />

progetti a energia solare.<br />

Il neo presidente ha<br />

delineato le linee<br />

programmatiche che<br />

caratterizzeranno il suo<br />

mandato come la messa<br />

a punto di un sistema di<br />

aiuti diretti e indiretti per<br />

lo sviluppo delle FER ed<br />

accumuli, un forte<br />

rilancio della filiera del<br />

Made in Italy.<br />

“La situazione attuale è<br />

estremamente<br />

complessa e richiede un<br />

intervento immediato e<br />

lungimirante - ha<br />

dichiarato Andrea Cristini<br />

- la filiera si trova di<br />

fronte a sfide di mercato<br />

impegnative per gli<br />

obiettivi ambiziosi da<br />

raggiungere al 2030 e<br />

per la trasformazione del<br />

sistema elettrico italiano<br />

che nei prossimi anni<br />

vedrà la produzione<br />

rinnovabile superare<br />

quella fossile. Le recenti<br />

questioni normative, tra<br />

cui le aree idonee<br />

onshore e offshore, le<br />

moratorie regionali, il DL<br />

Agricoltura ed il DM Aree<br />

Idonee, la complessità<br />

officine e attività industriali.<br />

Nel nuovo rapporto di<br />

Sostenibilità del Conou (il<br />

consorzio che da 40 anni si<br />

occupa di questo) si<br />

evidenzia che sono 183mila<br />

le tonnellate raccolte -<br />

“quasi la totalità della<br />

quota raccoglibile” - con il<br />

98 per cento avviato alla<br />

rigenerazione. La<br />

Lombardia si trova al primo<br />

posto come regione<br />

produttrice con il 22% (oltre<br />

il 58% arriva dal Nord).<br />

A permettere questa<br />

circolarità, sono i 59<br />

concessionari che<br />

burocratica e i pregiudizi<br />

ancora oggi diffusi sulle<br />

energie rinnovabili, ci<br />

impongono un impegno e<br />

una passione ancora<br />

maggiori nel supportare<br />

l’Italia nel suo<br />

imprescindibile cammino<br />

verso la<br />

decarbonizzazione”.<br />

raccolgono (6,641mila<br />

conferimenti con 678<br />

automezzi) l’olio da 103mila<br />

produttori in tutta Italia. Si<br />

tratta per il 12% di casi<br />

industriali e del restante<br />

88% di officine.<br />

La maggior parte delle<br />

183mila tonnellate sono<br />

state cedute ai tre impianti<br />

di rigenerazione, solo<br />

2,8mila tonnellate sono<br />

arrivate ai<br />

termovalorizzatori e solo la<br />

minima parte (600<br />

tonnellate) è stata conferita<br />

negli inceneritori per la<br />

termodistruzione.<br />

RICREA<br />

Una poltrona d’acciaio<br />

Il Consorzio che promuove e<br />

agevola la raccolta e il riciclo<br />

degli imballaggi usati di acciaio,<br />

provenienti tanto dalla raccolta<br />

differenziata fatta nelle case (superficie<br />

pubblica) quanto dalla raccolta ad hoc<br />

fatta su aziende, negozi e attività<br />

produttive (superficie privata), si è riunito<br />

ed ha confermato Domenico Rinaldini<br />

nel ruolo di Presidente.<br />

Con una esperienza di oltre 40 anni in<br />

aziende operanti nella lavorazione<br />

dell’acciaio, e in particolar modo nella<br />

produzione di fusti in acciaio destinato<br />

all’industria, Rinaldini è stato per 17 anni<br />

amministratore delegato per l’Italia della<br />

Greif, primo gruppo mondiale produttore<br />

di imballaggio industriale in acciaio.<br />

È stato membro del Consiglio di<br />

Amministrazione di RICREA sin dalla<br />

nascita del Consorzio ed è attualmente<br />

membro del Consiglio di<br />

Amministrazione Conai.<br />

"Sono onorato di essere stato rieletto<br />

Presidente di RICREA. In questi anni<br />

abbiamo fatto grandi passi avanti nella<br />

promozione del riciclo degli imballaggi in<br />

acciaio. Nel 2023 abbiamo raggiunto un<br />

tasso di riciclo<br />

dell’87,8%<br />

superando sia<br />

l’obiettivo del 70%<br />

fissato per il 2025<br />

che quello<br />

dell’80% fissato<br />

per il 2030<br />

dall'Unione<br />

Europea – ha<br />

dichiarato<br />

Rinaldini.<br />

COREVE<br />

Più trasparente di<br />

così!<br />

Numeri da<br />

capogiro, quelli<br />

del riciclo del vetro,<br />

che portano l’Italia a<br />

superare il target europeo<br />

per il quinto anno<br />

consecutivo. Fissato al<br />

75%, in dieci anni la<br />

quantità di vetro riciclato<br />

è aumentato del 26,7%<br />

passando da 1.615.000<br />

tonnellate nel 2014 a<br />

2.046.000 nel 2023 (con un<br />

immesso a consumo del<br />

15%). Ciò ha portato ad un<br />

aumento del tasso di<br />

riciclo dal 70% al 77,4%<br />

nella decade suddetta,<br />

valore superiore al target<br />

europeo fissato a l 75%<br />

entro il 2030.<br />

Nel corso del 2023, i<br />

comuni complessivamente<br />

convenzionati con CoReVe<br />

sono stati 7.034, pari<br />

all’89,0% del totale,<br />

mentre gli abitanti coperti<br />

sono stati 53,2 milioni,<br />

corrispondenti al 90%<br />

della popolazione italiana.<br />

“Il settore della<br />

produzione di nuovi<br />

contenitori rimane il<br />

naturale e, di gran lunga,<br />

il più importante sbocco<br />

per il riciclo dei rifiuti<br />

d’imballaggio in vetro<br />

12 3<br />

4<br />

raccolti in ambito<br />

nazionale, in un perfetto<br />

schema di economia<br />

circolare” ha dichiarato<br />

Gianni Scotti, Presidente<br />

di CoReVe. “Tuttavia,<br />

nell’ultimo anno,<br />

l’aumento del costo del<br />

rottame a causa di un<br />

andamento turbolento del<br />

mercato e la sua<br />

conseguente importazione<br />

a prezzi inferiori<br />

dall’estero ha determinato<br />

una riduzione del tasso di<br />

riciclo che comunque è<br />

ben superiore al target<br />

europeo fissato al 2030”.<br />

“La sfida di CoReVe -<br />

continua Scotti - sarà<br />

quella di riuscire a<br />

sottrarre alla discarica,<br />

con la collaborazione dei<br />

comuni italiani e dei<br />

gestori delle raccolte, una<br />

buona parte delle circa<br />

250.000 ton. che, ancora<br />

oggi, per svariati motivi,<br />

non vengono avviate al<br />

recupero”.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

8 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

WASTE AWARD<br />

PUNTI COSPICUI<br />

PRIMO PIANO<br />

9<br />

Upcycling e Downcycling<br />

Marco Comelli<br />

Ricorsi e<br />

controricorsi per le<br />

varie autorizzazioni<br />

e opposizioni che<br />

si sono succedute<br />

nella storia<br />

dell’impianto di<br />

ossicombustione di<br />

NewO (in provincia<br />

di Bari).<br />

Dimensionato e<br />

autorizzato dal 2017,<br />

per trattare 100.000<br />

tonnellate/anno di<br />

rifiuti solidi urbani<br />

che poi finiscono<br />

in discarica. Ora,<br />

la Cassazione ha<br />

detto stop e NewO<br />

può sperare di<br />

avviare il proprio<br />

progetto.<br />

Cestino d’oro<br />

Torniamo a parlare dell’impianto di ossicombustione di NewO<br />

in provincia di Bari. E per fortuna che la Cassazione c’è<br />

Come forse ricorderete, l’impianto, dimensionato<br />

per trattare 100.000 tonnellate<br />

l’anno di rifiuti che finiscono in discarica<br />

era stato prima autorizzato nel 2017,<br />

e poi aveva dovuto affrontare una serie di opposizioni,<br />

compreso un sequestro preventivo<br />

da parte della procura di Bari per smaltimento<br />

non autorizzato di rifiuti pericolosi. Ma nell’arco<br />

di nemmeno due anni l’inchiesta che sembrava<br />

appoggiata da prove schiaccianti (basti leggere<br />

i giornali dell’epoca), si chiuse con l’archiviazione.<br />

Poi ci fu il ricorso al TAR da parte dell’Am bito di<br />

Raccolta Ottimale Ba/2 (il Co mune di Modugno),<br />

con una serie abbastanza divertente di motivazioni<br />

apportate, tipo, l’ARO Ba/2 avrebbe raggiunto<br />

il 75% di raccolta differenziata quindi<br />

l’impianto non sarebbe sostenibile (dimenticando<br />

che raccolta non vuol dire riciclo…).<br />

Come spesso accade, in primo grado il TAR<br />

diede ragione all’ARO, con i rinforzi dei Comuni<br />

di Bari, di Modugno, la Città Me tropolitana, il<br />

Consorzio Sviluppo Area Indu striale di Bari,<br />

Legambiente Puglia e un’infinita varietà di<br />

Comitati.<br />

La NewO presenta appello che venne esaminato<br />

dalla IV Sezione del Consiglio di Stato: annullata<br />

la sentenza di primo grado. Ricorso in<br />

cassazione. Quest’anno, altro tentativo, e stavolta<br />

la Cassazione mette la parola fine. 9 settembre<br />

<strong>2024</strong>: Cestino d’Oro subito.<br />

Il gioco delle perle di vetro<br />

Ma non è finita, le comiche continuano. Il nuovo<br />

sindaco di Bari, Leccese, in battuta ri-proclama<br />

la sua contrarietà con la giustificazione che<br />

l’impianto non è incluso nel piano rifiuti locali.<br />

E chi decide l’inserimento nel piano rifiuti, ma<br />

certo, il sindaco di Bari. E poi il solito richiamo<br />

al recupero delle materie prime, ai rifiuti zero<br />

(non esplicitamente, perché sono una definizione<br />

cara a un partito concorrente), al fatto<br />

che le perle di vetro prodotte dall’ossicombustione<br />

non sono un end-of-waste, ignorando<br />

(Leccese ha un passato ambientalista) che non<br />

è possibile riciclare tutto e che l’alternativa è<br />

la discarica.<br />

Dove peraltro in Puglia finisce una quota non<br />

nota di materiale proveniente dalla raccolta<br />

differenziata. Indizio, nel 2022 la forbice tra il<br />

dato della percentuale di raccolta differenziata<br />

e quello di riciclo è arrivata a 16,2 punti. In pratica,<br />

più sale la differenziata, più cresce la percentuale<br />

della stessa che non viene trattata.<br />

Non solo, la qualità della raccolta è in calo rapidissimo.<br />

La percentuale media di frazione<br />

estranea riscontrata nel 2023 nella raccolta<br />

differenziata di plastica e lattine è stata pari al<br />

27 per cento. Un dato molto elevato che è sensibilmente<br />

aumentato negli anni, nel 2021 era<br />

infatti pari al 20,2 per cento. Ma il problema<br />

sono le perle di vetro. C’è da ridere ma si ride<br />

per non piangere, nel <strong>2024</strong>.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

La pagina che sottolinea le notizie più interessanti del momento<br />

ma anche del futuro, in antitesi con baggianate sapienti<br />

e idee fuori moda o che hanno stancato o che lasciano il tempo che trovano<br />

Brevetto spaziale<br />

2026. Un’odissea ma non nello spazio.<br />

Quasi a vent’anni dalle prime installazioni, i<br />

pannelli fotovoltaici arriveranno a fine vita.<br />

Si prevede quindi una crescita di rifiuti (a<br />

livello mondiale) che già desta<br />

preoccupazione ma anche attenzione. Per<br />

fortuna sono in arrivo due brevetti<br />

depositati dai ricercatori dell’Enea, capaci<br />

di recuperarne il silicio - che diventa<br />

nanomateriale innovativo da utilizzare nelle<br />

batterie più performative ed economiche -<br />

e gli altri materiali che compongono i<br />

pannelli fotovoltaici (vetro celle, contatti<br />

elettrici e componenti in plastica tutti<br />

separati tramite tecnologia a infrarossi),<br />

che possono essere riciclati per altre<br />

applicazioni. Il recupero del silicio può<br />

avvenire sia negli impianti di riciclo di<br />

pannelli fotovoltaici dismessi, sia negli<br />

Bella presa<br />

per il c..lo<br />

Notizia subdola per chi<br />

non sa leggere tra le<br />

righe. Furba ed<br />

insidiosa: Tilos,<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

isola del Dodecaneso è<br />

l’unica al mondo<br />

certificata dalla Mize<br />

(Mission Zero Academy)<br />

“zero waste”, anche<br />

durante i picchi<br />

turistici estivi.<br />

Facciamo chiarezza<br />

e puntualizziamo che<br />

fino al 2019 il 90% dei<br />

rifiuti venivano conferiti<br />

in discarica. Il<br />

cosiddetto “cambio di<br />

rotta” sarebbe<br />

avvenuto, inizialmente,<br />

autoproducendo<br />

energia elettrica sul<br />

territorio con l’eolico e<br />

il solare (che coprono il<br />

70% del fabbisogno).<br />

Relativamente ai rifiuti<br />

stessi stabilimenti di produzione, per<br />

recuperarlo dai pannelli difettosi. Facciamo<br />

presente che ad oggi, il trattamento dei<br />

pannelli a fine vita avviene<br />

meccanicamente e che, anche se nella<br />

fase di prototipazione, questi brevetti<br />

identificano un bell’esempio di ricerca e<br />

innovazione capace di valorizzare i<br />

materiali e tamponare la scarsità delle<br />

risorse. Bravi bravissimi!<br />

bleah!<br />

invece… sulla<br />

montagna che sovrasta<br />

il porto di Livadia, si<br />

trova un centro<br />

chiamato 3K dove gli<br />

scarti vengono smistati,<br />

trattati e destinati agli<br />

appositi riusi.<br />

Apparentemente e sulla<br />

carta poiché - udite<br />

udite – in realtà, (dopo<br />

la separazione per<br />

materiale) vengono<br />

spediti in un apposito<br />

Federica Lugaresi<br />

wow<br />

centro di recupero ad<br />

Atene. Solo l’organico<br />

resta a Tilos e<br />

trasformato in compost<br />

per le coltivazioni. Ed<br />

anche il 10% non<br />

differenziabile, viene<br />

trasferito in un<br />

cementificio della<br />

capitale. Quindi, di che<br />

“zero waste” si tratta?<br />

Dove sta l’ingegno?<br />

Siamo tutti bravi e<br />

capaci a liberarci dei<br />

rifiuti con questa<br />

modalità…<br />

E nel 2021 l’Unione<br />

Europea li ha pure<br />

premiati con 100.000<br />

euro. Che vergogna e<br />

che schifo!!!!


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

10 PRIMO PIANO INNOVAZIONI E STRATEGIE<br />

Le sfide del waste<br />

management italiano<br />

Alessandro Marangoni<br />

Le ultime tecnologie indicano nuove soluzioni per le fasi<br />

tradizionali di raccolta e selezione dei rifiuti,<br />

oltre a nuovi processi per il loro trattamento e il recupero<br />

Alessandro Marangoni, economista<br />

e docente universitario, è fondatore e ceo di<br />

Althesys, società professionale indipendente<br />

specializzata nella consulenza strategica<br />

e nello sviluppo di conoscenza.<br />

Opera con competenze di eccellenza nei settori<br />

chiave di ambiente, energia, infrastrutture e<br />

utility, nei quali assiste imprese e istituzioni.<br />

Il settore italiano della gestione rifiuti è articolato,<br />

innovativo e sta attraversando una fase<br />

di profonda trasformazione, trainato dalle policy<br />

europee e nazionali. Al suo interno, coesistono<br />

grandi gruppi multiutility e piccole-medie imprese,<br />

la cui dimensione media ha visto negli anni<br />

un progressivo aumento. Nel comparto dei rifiuti<br />

urbani, secondo gli ultimi dati del think tank WAS,<br />

i maggiori 115 operatori della raccolta, trattamento<br />

e/o smaltimento hanno oltre 11 miliardi<br />

di euro di valore della produzione, a fronte di 21,5<br />

milioni di tonnellate raccolte e 44 milioni di abitanti<br />

serviti (75% della popolazione italiana). Oltre<br />

un terzo di loro gestisce sia urbani che rifiuti speciali<br />

(RS), mentre le Top 55 aziende dei RS hanno<br />

un VP aggregato di circa 4 miliardi di euro. I RS<br />

sono sempre più rilevanti grazie alle opportunità<br />

di innovazione e di redditività che offrono.<br />

WAS è il think tank italiano sull’industria del waste management e del riciclo. Monitorare<br />

il comparto del waste management e del riciclo, cogliere i trend evolutivi, analizzare le<br />

strategie aziendali e indirizzare le policy è la sua mission. L’osservatorio sviluppa analisi<br />

e studi sulla gestione dei rifiuti, la valorizzazione delle risorse e l’economia circolare,<br />

monitorando il settore con l’Annual Report.<br />

Il valore del rifiuto<br />

Al contempo, lo sviluppo tecnologico porta<br />

nuove soluzioni per le fasi tradizionali di raccolta<br />

e selezione, oltre a nuovi processi per<br />

il trattamento e il recupero di specifici flussi<br />

di materiali.<br />

Il riciclo chimico, ad esempio, consente di<br />

trattare rifiuti polimerici, tessili, pneumatici,<br />

etc. per trasformarli in materiali di qualità<br />

pari alle materie prime vergini. Tra le altre<br />

applicazioni più recenti vi sono il recupero<br />

delle fibre di carbonio, provenienti sia dal settore<br />

aerospaziale che da quello energetico,<br />

e lo studio di processi per ottenere idrogeno<br />

dai rifiuti, sia urbani che speciali.<br />

L’attenzione dei policy maker, le strategie e<br />

gli investimenti degli operatori si rivolgono poi<br />

ad alcune filiere specifiche. In primo luogo,<br />

quelle delle materie prime critiche (MPC), essenziali<br />

per la transizione green, quella energetica<br />

e per la digitalizzazione, che sono contenute<br />

in buone quantità nei RAEE.<br />

Seguono i rifiuti tessili, per cui l’Italia ha istituito<br />

l’obbligo di raccolta differenziata dal primo<br />

gennaio 2022, anticipando la data prevista<br />

dall’UE.<br />

Negli ultimi anni sono quindi sorti diversi sistemi<br />

collettivi, anche se, mancando ancora<br />

il decreto per regolamentare il settore, la situazione<br />

è al momento piuttosto fluida.<br />

Vi sono, infine, i rifiuti dei mercati emergenti,<br />

tra cui quelli di pale eoliche e pannelli fotovoltaici.<br />

In quest’ultimo caso, la straordinaria crescita<br />

dell’industria fotovoltaica europea, spinta dalle<br />

strategie UE e dal progressivo calo dei costi della<br />

tecnologia, porterà l’Italia a dover gestire circa<br />

1 milione di moduli tra il 2022 e il 20<strong>32</strong>. l<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

12 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

PNNR E RIFIUTI<br />

PNNR E RIFIUTI<br />

PRIMO PIANO<br />

13<br />

L’EFFETTO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO DEL RICICLO DI UNA TONNELLATA AGGIUNTIVA<br />

DI RIFIUTI PLASTICI* RISPETTO AL TRATTAMENTO ALTERNATIVO (INCENERIMENTO E SMALTIMENTO)<br />

NELLA “PROSPETTIVA DEL SISTEMA”<br />

Kg di CO 2 equivalente<br />

Raccolta 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9<br />

Selezione 179 185 159 546 394 966 967 793 762 501<br />

Riciclo 733 4<strong>32</strong> 452 671 472 671 671 671 671 582<br />

Produzione del vergine -1.989 -2.980 -1.611 -1.538 -1.755 -2.106 -2.601 -4.482 -1.917 -2.089<br />

Netto (riciclo) -1.068 -2.354 -991 -312 -880 -460 -954 -3.009 -475 -997<br />

Trattamento alternativo** (media UE) 958 958 829 829 836 1.020 838 564 1.080 856<br />

di Andrea Ballabio,<br />

Donato Berardi,<br />

Roberto Bianchini,<br />

Andrea Tenconi<br />

e Nicolò Valle<br />

Il Laboratorio REF<br />

Ricerche è un think tank<br />

che intende riunire<br />

selezionati rappresentanti<br />

del mondo dell´impresa,<br />

delle istituzioni e della<br />

finanza al fine di<br />

rilanciare il dibattito<br />

sul futuro dei Servizi<br />

Pubblici Locali.<br />

Pillole dal laboratorio<br />

Polimeri da non demonizzare. Soprattutto quando le MPS<br />

plastiche si sostituiscono alle materie vergini.<br />

Un valore aggiuntivo alla riduzione dei gas serra<br />

Il riciclo delle plastiche garantisce un contributo<br />

ambientale positivo alla decarbonizzazione<br />

del sistema socio-economico, grazie<br />

alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti.<br />

Un sostegno economico efficace al recupero<br />

di materia dei rifiuti plastici è più che mai<br />

necessario per sostenere il percorso di transizione<br />

green in atto, sia a livello europeo sia nel<br />

nostro Paese.<br />

Il contributo del riciclo delle plastiche alla decarbonizzazione<br />

L’utilizzo di materie prime da riciclo nei processi<br />

produttivi, in luogo delle corrispondenti vergini,<br />

offre benefici ambientali chiari. Sulla base dei<br />

dati diffusi dal Joint Research Centre (JRC) della<br />

Commissione Europea (CE), il riciclo di una tonnellata<br />

aggiuntiva di plastica - al posto di fare<br />

ricorso ad un trattamento alternativo che ricomprende<br />

un mix di incenerimento e smaltimento<br />

- assicura risparmi emissivi tra le 1,1 e<br />

le 3,6 tonnellate di CO 2 equivalente per tonnellata<br />

di rifiuto plastico.<br />

Sulla base delle quote di mercato dei polimeri,<br />

il beneficio medio si attesta sulle 1,9 tonnellate<br />

di CO 2 equivalente per tonnellata di rifiuto plastico.<br />

Il contributo ambientale più consistente<br />

deriva dalla mancata produzione della plastica<br />

vergine, grazie all’utilizzo della materia prima<br />

seconda (MPS) da riciclo, laddove minore risulta<br />

I BENEFICI NETTI DEL RICICLO DEI POLIMERI* NELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI<br />

CLIMALTERANTI (RISPETTO AL TRATTAMENTO ALTERNATIVO MEDIO DELL’UE) 3,6<br />

3,3<br />

Tonnellate di CO 2 equivalente evitate per tonnellata di rifiuto<br />

1,1<br />

1,5 1,6<br />

1,7<br />

1,8 1,8 1,9<br />

LDPE PS PVC PP EPS HDPE Media UE PETa PETbg PUR<br />

*Polimeri: EPS=polistirene espanso, PETa=PET amorfo, PETbg=PET per il grado di bottiglia, PP=polipropilene,<br />

PS=polistirene, PUR=poliuretano.<br />

Fonte: elaborazione grafica Laboratorio REF Ricerche su dati JRC<br />

2,0<br />

Effetto netto*** -2.026 -3.312 -1.820 -1.140 -1.715 -1.479 -1.792 -3.573 -1.555 -1.852<br />

*Polimeri: EPS=polistirene espanso, PETa=PET amorfo, PETbg=PET per il grado di bottiglia, PP=polipropilene,<br />

PS=polistirene, PUR=poliuretano.<br />

**Un mix di incenerimento e smaltimento, specifico per ciascun polimero.<br />

***L’effetto netto è calcolato come differenza tra “Netto (riciclo)” e “Trattamento alternativo (media UE)”.<br />

Fonte: elaborazione grafica Laboratorio REF Ricerche su dati e informazioni JRC<br />

essere l’apporto assicurato dal trattamento alternativo<br />

evitato, di incenerimento e smaltimento<br />

dei rifiuti.<br />

Il JRC quantifica in 17,6 milioni di tonnellate di<br />

CO 2 equivalente all’anno la riduzione dei gas<br />

serra ottenibile in Europa, con la sostituzione<br />

delle MPS plastiche ai prodotti vergini. Tale valore<br />

rappresenta un contributo aggiuntivo, rispetto<br />

a quanto garantito dagli attuali processi<br />

di riciclaggio, che già assicurano un decremento<br />

di 18,5 milioni di tonnellate di CO 2 equivalente<br />

annue. Il beneficio addizionale corrisponde a<br />

circa lo 0,5% delle emissioni totali annue di gas<br />

climalteranti dell’intera Unione Europea (UE).<br />

Sommando al riciclo attuale quello potenzialmente<br />

attivabile, si ha un apporto positivo complessivo<br />

di 36 milioni di tonnellate di CO 2 equivalenti<br />

di emissioni evitate ogni anno.<br />

Sebbene il JRC non fornisca una ripartizione<br />

dei risparmi conseguibili per ciascuno Stato<br />

Membro, prendendo come riferimento la quota<br />

di rifiuti plastici prodotti dall’Italia sul totale<br />

di quelli europei, è possibile ricavare un’indicazione<br />

di massima, relativamente al beneficio<br />

conseguibile dal nostro Paese. Il tutto, assumendo<br />

la medesima quota di mercato dei polimeri<br />

nei diversi Stati europei. A fronte del<br />

contributo ambientale complessivo precedente,<br />

nello scenario in cui tutta la plastica postconsumo<br />

venisse riciclata, l’Italia potrebbe<br />

contabilizzare 7,2 milioni di tonnellate di CO 2<br />

equivalenti di emissioni evitate.<br />

Quali strumenti per sostenere il riciclo delle<br />

plastiche?<br />

Alla luce di un tale apporto ambientale, appare<br />

essenziale fornire un adeguato incentivo al riciclaggio<br />

della plastica. Il novero dei meccanismi<br />

vigenti, in campo energetico ed emissivo,<br />

è estremamente ampio: il sistema EU ETS<br />

(European Union Emissions Trading System),<br />

le Garanzie d’Origine (GO), i Certificati Bianchi<br />

e i Contratti per Differenze. Parimenti, la<br />

Strategia Nazionale per l’Economia Circolare<br />

(SEC) prevede l’introduzione dei Certificati del<br />

Riciclo (CdR) e l’estensione dei Certificati<br />

Bianchi.<br />

A fronte di un novero così ampio di strumenti,<br />

l’opzione più promettente appare essere quella<br />

di estendere al riciclo le GO che, attualmente,<br />

attestano la provenienza da fonte rinnovabile<br />

dell’energia prodotta. Con l’estensione, le GO<br />

potrebbero certificare la creazione di plastica<br />

rinnovabile da rifiuti.<br />

Anche perché, la direzione di sviluppo del meccanismo<br />

è chiara. Di recente, infatti, il meccanismo<br />

è stato allargato alla produzione di gas<br />

rinnovabili, compreso il biometano, ed è stato<br />

previsto un loro impiego anche per assolvere<br />

agli obblighi dell’EU ETS.<br />

In alternativa, all’interno del perimetro dei<br />

Certificati Bianchi, che già certificano il conseguimento<br />

di risparmi negli usi finali di energia<br />

attraverso interventi e progetti di incremento<br />

dell'efficienza energetica, potrebbe rientrare<br />

l’efficientamento energetico offerto dalle MPS<br />

plastiche nei processi produttivi. L’adozione di<br />

uno strumento ex novo, come i CdR, avrebbe sì<br />

il vantaggio di poter declinare compiutamente<br />

il sostegno al riciclo per assicurare ulteriori<br />

benefici ambientali, ma si scontrerebbe con<br />

le difficoltà burocratiche ed amministrative<br />

derivanti dall’implementazione di un meccanismo<br />

completamente nuovo.<br />

l<br />

Per approfondire<br />

Riciclo della plastica:<br />

la decarbonizzazione<br />

a portata di mano<br />

Position Paper n. 269 -<br />

Laboratorio REF,<br />

maggio <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

14 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

ANGOLO INNOVAZIONE<br />

RACCOGLIAMO<br />

ENERGIA<br />

PER COSTRUIRE<br />

IL FUTURO<br />

App e Startup<br />

Eliana Puccio<br />

GROW RECYCLING<br />

Imparare a fare la<br />

raccolta differenziata<br />

giocando. E a divertirsi<br />

non sono soltanto i più<br />

La tecnologia può essere un ottimo alleato dell’uomo,<br />

anche nella raccolta differenziata. Spazio ad app e idee<br />

che generano nuove opportunità di business sostenibile<br />

piccoli...<br />

Grow Recycling è<br />

un'app nata<br />

principalmente per i<br />

docenti e i genitori<br />

per insegnare ai più<br />

piccoli come fare la<br />

raccolta differenziata<br />

nel modo corretto,<br />

sensibilizzandoli al<br />

tema ambientale.<br />

Sono molte le scuole<br />

europee e statunitensi<br />

a utilizzarla.<br />

L’app, attraverso il<br />

gioco, veicola<br />

importanti<br />

messaggi<br />

pedagogici:<br />

infatti,<br />

consente di<br />

interagire con nove<br />

personaggi che<br />

rappresentano i bidoni<br />

dei rifiuti, sei diverse<br />

macchine per il riciclo<br />

e oltre 100 tipologie di<br />

immondizia.<br />

Su Glow Recycling, i<br />

bambini incontreranno i<br />

vari contenitori per il<br />

riciclaggio Groovy e<br />

potranno dar loro da<br />

mangiare spazzatura<br />

tutti i giorni.<br />

Che aspettate a<br />

scaricarla?<br />

BIOENERYS è la società, controllata al 100% da Snam, che si<br />

occupa di BIOMETANO con l’obiettivo di sviluppare il mercato<br />

attraverso l’incremento dei volumi di produzione contribuendo al<br />

raggiungimento dei target di decarbonizzazione.<br />

La società fa leva sulle competenze delle piattaforme BIOENERYS<br />

Agri e BIOENERYS Ambiente, che progettano, sviluppano e<br />

gestiscono impianti di biometano sia da rifiuti che da scarti<br />

agricoli e della filiera agro-industriale.<br />

Esempio perfetto di ECONOMIA CIRCOLARE, il biometano<br />

permette il completo recupero di scarti organici, agricoli e<br />

agroindustriali come fonte energetica utile nei trasporti e nei<br />

settori industriale, residenziale e terziario. Sfrutta le reti del gas<br />

esistenti e contribuisce a incrementare la produzione nazionale di<br />

energia rinnovabile.<br />

EDIZERO<br />

La piattaforma propone oltre 100<br />

ingredienti recuperati dall’agroindustria e<br />

dalle filiere del cibo, che diventano<br />

materiali per l’edilizia. Le qualità<br />

naturali delle materie seconde non<br />

vengono sprecate e buttate in discarica,<br />

ma riconosciute e riconvertite in<br />

biomateriali performanti ad alta<br />

ingegneria industriale. Sono infatti oltre<br />

100 gli ingredienti recuperati come<br />

materie seconde da surplus e<br />

sottolavorazioni come lana, sughero,<br />

canapa, inerti minerali, calce, surplus<br />

vegetali, trasformati in oltre 100 prodotti.<br />

I produttori delle filiere Edizero<br />

Architecture for Peace sullo scambio di<br />

competenze di eccellenza, sulla ricerca<br />

industriale condivisa realizzata con istituti<br />

di ricerca e laboratori all’avanguardia.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

www.bioenerys.it


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

ECOMONDO<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

16 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

ESCLUSIVA<br />

Dietro le quinte del Salone più<br />

importante per l’economia circolare,<br />

per capire come si decidono le<br />

tematiche fondamentali e non solo...<br />

Ce lo ha spiegato il Prof<br />

Si vola alto<br />

Federica Lugaresi<br />

ECOMONDO<br />

Direttore scientifico di Ecomondo, Fabio<br />

Fava ci ha regalato parte del suo prezioso<br />

tempo per farci entrare nel cuore<br />

della Kermesse, che sta diventando sempre<br />

più una “fantastica exibition” dal carattere internazionale.<br />

La Commissione Europea è infatti<br />

molto presente (ma si aggiungono anche<br />

Ministeri, Governi, FAO, OCSE e EEA e referenti<br />

della ricerca pubblica e privata) per capire cosa<br />

occorra fare per crescere in ambito strategico<br />

Fabio Fava, Professore<br />

ordinario del Dip.<br />

di Ingegneria Civile,<br />

Chimica, Ambientale<br />

e dei Materiali Alma Mater<br />

Studiorum di Bologna,<br />

è il Presidente<br />

del Comitato Scientifico<br />

di Ecomondo.<br />

di economia circolare. Ça va sans dire, che stiamo<br />

parlando di un contesto molto interessante.<br />

I focus<br />

“Due sono i pilastri di riferimento” esordisce Fava.<br />

“Il primo si concentra, attraverso l’applicazione<br />

dell’economia circolare, a ridurre le pressioni<br />

sull’ambiente (antropiche e industriali). Occhio<br />

attento quindi all’efficienza delle filiere soprattutto<br />

con il tema ecodesign dei prodotti e riciclo dei rifiuti,<br />

con un focus particolare sul tessile. Il secondo<br />

ambito di interesse invece è quello relativo<br />

al mantenimento e rigenerazione ambientale: si<br />

ha sempre più bisogno di ecosistemi e biodiversità<br />

in salute, in quanto senza produzione prima-<br />

ria di biomassa, mancherebbe tutto il resto.<br />

Risanare e rigenerare l’ambiente, significa anche<br />

più salute per l’uomo. In virtù di ciò, la rigenerazione<br />

dei suoli, mari, delle coste e delle città identificherà<br />

un focus rafforzato poichè "tutte concorrono<br />

alla produzione di materie prime ma<br />

anche alla riduzione di emissioni e rifiuti”.<br />

Date queste premesse, si evince quanto le problematiche<br />

e tematiche (in vetrina a Ecomondo),<br />

non siano solo fortemente interconnesse ma anche<br />

legate dall’unico obiettivo di mitigare i vari impatti,<br />

sia relativi al clima alterato, che a inquinamento<br />

e perdita di biodiversità.<br />

Biotecnologie e waste<br />

Ridurre le pressioni antropiche e ripristinare<br />

l’ambiente sono dunque i due driver che al salone<br />

riminese faranno da collettore e collante.<br />

“Le biotecnologie hanno grandi potenzialità nella<br />

gestione e valorizzazione del waste poiché<br />

utilizzano enzimi e microorganismi “sapienti”.<br />

In Italia e in Europa si spingerà ancora di più<br />

sulle biotecnologie e sulle biomanifatture. Per<br />

la loro abilità a convertire biomasse molto eterogenee<br />

di materiale in composti di valore, dovrebbero<br />

essere utilizzati maggiormente in bioraffinerie<br />

(diverse dal digestore anaerobico).<br />

Per esempio, anche i rifiuti elettronici ed elettrici<br />

possono essere valorizzati attraverso le<br />

biotecnologie. I minerali in essi contenuti, potrebbero<br />

essere tirati fuori attraverso microrganismi,<br />

capaci di modificarne lo stato di ossidazione<br />

e favorire un loro recupero. Anche sulla<br />

plastica si potrebbe fare molto”.<br />

Plastiche riciclabili o compostabili?<br />

A questo proposito, la nostra testata si batte a<br />

favore del riciclo della plastica: materiale di cui<br />

non possiamo fare a meno. “Non esiste una<br />

sola soluzione. Si deve ragionare in base alla<br />

chimica del polimero (e degli additivi): sono da<br />

utilizzare entrambe, hanno vantaggi sia le une<br />

ECONOMIA CIRCOLARE 17<br />

che le altre ed hanno mille applicazioni. Si devono<br />

preferire quelle che si prestano maggiormente<br />

a raggiungere gli obiettivi di funzionalità<br />

e sostenibilità in un determinato contesto. E<br />

andare sempre più verso plastiche riciclabili e<br />

compostabili che abbiano carbonio proveniente<br />

da biomasse e non da monomeri da petrolio”<br />

puntualizza il professore.<br />

Uno dei pilastri nell’edizione <strong>2024</strong><br />

Rifiuti biotrattati e restoration. Ossia prodotti del<br />

biotrattamento dei rifiuti (compost e affini) ma<br />

anche acque pretrattate per il ripristino dei suoli,<br />

identificano una delle tematiche di questo<br />

Ecomondo. “Corretto, ci dice Fava. Se è stato<br />

prodotto come si deve e gestito bene, fa bene ai<br />

suoli che sono in grande sofferenza. Questo per<br />

varie ragioni: una delle tante è la carenza di carbonio<br />

organico che però si può compensare portando<br />

del materiale organico di qualità (trattato<br />

correttamente e senza inquinanti all’interno).<br />

Diversamente, qualora il rifiuto organico processato<br />

fosse contaminato, la digestione anaerobica<br />

sarebbe meno efficace e il prodotto porterebbe<br />

inquinanti al suolo. Quindi si andrebbero a creare<br />

ulteriori problemi, compromettendone anche la<br />

biodiversità. Lo stesso principio vale anche gli impianti<br />

di compostaggio: se sono fatti e utilizzati<br />

bene, sono utili ad una sempre migliore valorizzazione<br />

dei rifiuti umidi.<br />

Quello che occorre, in generale, è informare di<br />

più i cittadini su ciò che succede all’interno di un<br />

impianto ma anche e soprattutto quali sono i vantaggi.<br />

È poi fondamentale anche ingaggiare i più<br />

giovani: saranno non solo i cittadini di domani, ma<br />

possono anche trasmettere oggi l’informazione<br />

ai genitori. Le opposizioni a questo tipo di impianti<br />

si contrastano e mitigano solo facendoli e utilizzandoli<br />

bene e riuscendo a mostrare quello che<br />

accade al loro interno” conclude Fava. l<br />

Anche nelle<br />

filiere di recupero<br />

scarti, vengono<br />

inseriti sempre<br />

più gli elementi<br />

abilitanti (quali<br />

il digitale, l’A.I.)<br />

per renderle<br />

più flessibili<br />

ed efficienti.<br />

Plastiche<br />

riciclabili<br />

e compostabili.<br />

Le biotecnologie<br />

hanno grandi<br />

potenzialità<br />

anche nella loro<br />

gestione<br />

e si spingerà<br />

sempre più in tal<br />

senso.<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

18<br />

Soluzioni<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

WASTE SEGNALA<br />

HIGHLIGHTS<br />

Come da DNA, Ecomondo anche quest’anno proporrà<br />

un ricco programma di conferenze, seminari<br />

ed eventi, per approfondire le tematiche più<br />

cutting edge e le novità a livello tecnologico e dimercato,<br />

ma anche normative relative all’economia<br />

circolare, e non solo.<br />

Come sempre <strong>Waste</strong> ne segnala alcuni, selezionati<br />

dal palinsesto.<br />

- Martedì 5/11 dalle 14.30 “ECOTESS: un progetto<br />

di economia circolare della filiera tessile”, finalizzato<br />

a sperimentare modelli di recupero e riciclo<br />

di materiale tessile (soprattutto tessile da casa).<br />

- Mercoledì 6/11 mattina, “Piani e soluzioni per<br />

attuare la nuova Direttiva sulle acque reflue urbane<br />

e fanghi” con descrizione dell’esperienza<br />

pilota per l’ottimizzazione del trattamento di acque<br />

reflue civili.<br />

- Giovedì 7/11 alle 16,30 “Sostenibilità e circolarità<br />

della produzione di bioenergie” in cui si parlerà<br />

di emissioni da biomasse tra falsi miti e realtà.<br />

- Venerdì 8/11 alle 10.00 “Nel mondo dell’autodemolizione<br />

il cambiamento continua” che racconta<br />

la grande rivoluzione del settore demolizione<br />

veicoli.<br />

Ecomondo<br />

The Green<br />

Technology Expo<br />

Partirà il 5 novembre e proseguirà fino all’8, la 27ma edizione<br />

del Salone più verde che ci sia. Ecomondo, la kermesse<br />

di riferimento per l’Europa, presenterà in terra riminese<br />

le tecnologie già pronte per le sfide future che consentiranno il<br />

recupero di materia, energia ed anche di acque.<br />

Sei sono le macroaree tematiche: valorizzazione dei rifiuti, rigenerazione<br />

suoli ed ecosistemi agro-forestali, energia da biomasse,<br />

materie prime seconde, ciclo idrico integrato e monitoraggio dei<br />

mari e dello spazio. Completeranno l’offerta i distretti espositivi,<br />

dedicati a progetti specifici relativi a tematiche trasversali.<br />

Maggiori dettagli sui temi e programmazioni<br />

della prossima edizione, sul sito del Salone<br />

(www.ecomondo.com)<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

20 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

ECODESIGN E RIPARABILITÀ<br />

ECODESIGN E RIPARABILITÀ<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

21<br />

mento ecodesign non esclude esplicitamente il<br />

loro uso, anche se implicitamente lo fa quando richiede<br />

che una persona senza esperienza possa<br />

effettuare la riparazione a casa propria.<br />

Batterie sostituibili.<br />

Riusciranno i nostri eroi?<br />

Il combinato disposto di due regolamenti<br />

europei, quello sulle batterie e quello<br />

sull’ecodesign potrebbe rivoluzionare<br />

i dispositivi elettronici personali<br />

Marco Comelli<br />

Stanchi di dovere pagare centinaia di euro (o<br />

affidarsi ai riparatori indipendenti e spenderne<br />

solo qualche decina più il ricambio) per<br />

sostituire la batteria morta dello smartphone? Dal<br />

giugno del prossimo anno, molto potrebbe cambiare,<br />

e dal primo gennaio 2027 in modo anche più<br />

radicale. A metà del prossimo anno, praticamente<br />

domani, entrerà in vigore il Regolamento EU<br />

2023/1670, approvato il 16 giugno dello scorso anno,<br />

che definisce i requisiti di ecodesign per gli smart-<br />

phone, gli altri telefoni cellulari diversi dagli smartphone,<br />

i cordless e i tablet senza tastiera integrata.<br />

Gli imprescindibili<br />

Il Regolamento è molto dettagliato ma i suoi quattro<br />

punti principali possono essere riassunti così:<br />

i pezzi di ricambio dovranno essere disponibili<br />

per sette anni per ogni apparecchiatura uscita<br />

sul mercato dal momento dell’entrata in<br />

vigore; i riparatori dovranno avere a disposizione<br />

le informazioni e gli strumenti<br />

necessari ad effettuare le riparazioni;<br />

per quanto riguarda le batterie, le chiusure<br />

dovranno essere disponibili o riutilizzabili,<br />

il procedimento deve essere<br />

effettuabile senza strumenti, con<br />

strumenti forniti con il prodotto o con<br />

la batteria, oppure basici; e infine il<br />

procedimento deve essere possibile<br />

in un ambiente utilizzatore e da<br />

parte di un non specialista. In alternativa,<br />

il produttore può evitare<br />

queste richieste ma il suo prodotto<br />

deve garantire che dopo<br />

500 cicli di ricarica piena la batteria<br />

mantenga almeno l’83% della<br />

capacità di fabbrica, che la stessa batteria duri almeno<br />

1000 cicli di ricarica piena e che dopo questi<br />

mantenga almeno l’80% della capacità di fabbrica,<br />

e infine che il prodotto sia sigillato contro la polvere<br />

e che resista ad un’immersione in acqua a un metro<br />

di profondità per minimo 30 minuti (standard<br />

IP67). Mentre sono diversi i modelli che riuscirebbero<br />

probabilmente a rispettare le prime due condizioni,<br />

sulla terza la situazione è ben diversa. Oggi<br />

i produttori usano colle per sigillare, e il regola-<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Allora… sostituiamo?<br />

Vecchi smartphone come il Samsung S5 avevano<br />

la batteria sostituibile senza strumenti<br />

eppure erano certificati IP67. Esistono anche<br />

prodotti come il Sonim XP10 che hanno batteria<br />

sostituibile e sono certificati IP68 (profondità<br />

4 metri per lunghi periodi), ma sono comunque<br />

prodotti più specializzati anche senza arrivare<br />

ai ruggedized. In ogni caso, i produttori non potranno<br />

ignorare la questione, perché se non si<br />

adegueranno ora lo dovranno fare nel 2027 con<br />

l’entrata in vigore dell’altro pezzo della normativa<br />

UE rilevante per l’argomento, il Re -<br />

golamento sulle Batterie di cui abbiamo parlato<br />

nello scorso numero.<br />

Quest’ultimo contiene una definizione di bat-<br />

Luglio <strong>2024</strong><br />

teria portatile sostituibile che non lascia dubbi,<br />

escludendo esplicitamente che venga richiesto<br />

l’utilizzo di strumenti proprietari, di energia<br />

termica o di solventi, per sostituirla<br />

years<br />

Kit di riparazione<br />

per smartphone.<br />

Il nuovo<br />

Regolamento<br />

sull’ecodesign<br />

agevolerà la<br />

riparabilità dei<br />

telefoni cellulari.<br />

(Credit iFixit)


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

22 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

ECODESIGN E RIPARABILITÀ<br />

NEWS<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

23<br />

Pistola termica<br />

per colla<br />

smartphone.<br />

Ad oggi,<br />

il regolamento<br />

UE non esclude<br />

esplicitamente<br />

il loro uso ma<br />

implicitamente si.<br />

Batteria<br />

di un Samsung S5.<br />

dai 189 milioni previsti, con un risparmio per gli<br />

utenti stimato a 20 miliardi di euro, quasi tutti<br />

dovuti alla minore necessità di acquisto. Per i<br />

produttori invece si avrà una perdita di fatturato<br />

di 16 miliardi rispetto ai 72 previsti al 2030.<br />

Evidentemente, che non esistano più aziende<br />

europee produttrici di smartphone ha aiutato<br />

nell’approvazione della normativa.<br />

Magic box<br />

n Un settore che fattura 290 milioni di<br />

euro e che produce 62.000 tonnellate<br />

l’anno, con un consumo di 1,2 kg pro<br />

capite annuale. Stiamo parlando della<br />

micocoltura che da tempo viene applicata<br />

attraverso le tradizionali fungaie e che<br />

però sono dedicate ad un numero limitato<br />

di specie.<br />

In sviluppo parallelo, si stanno<br />

aggiungendo le vertical farm, che<br />

consentono - in spazi limitati - di produrre<br />

e coltivare durante tutto l’anno anche<br />

specie pregiate, indispensabili alle<br />

preparazioni gourmet e della cucina<br />

giapponese.<br />

substrato, i fondi freschi di caffè dalle<br />

torrefazioni recuperati ed utilizzati entro le<br />

24 ore dalla produzione e prima che<br />

subiscano il naturale degrado.<br />

L’interesse è alto poiché si<br />

tratta di attività ad ottimo<br />

ritorno economico, anche<br />

perché i funghi sono organismi<br />

non fotosintetici, e poco<br />

energivori rispetto alle piante<br />

in ambiente controllato.<br />

Esempio<br />

di disposizione<br />

di vertical farm (qui<br />

per insalate)<br />

all’interno<br />

del container.<br />

Svelato l’arcano<br />

Ma perché l’Unione Europea sta facendo questa<br />

battaglia per le batterie sostituibili? La UE vuole<br />

allungare la vita media delle apparecchiature elettroniche<br />

con diversi percorsi, di cui l’allungamento<br />

della vita della batteria, o la sua sostituibilità, e<br />

sono solo due. Il Regolamento Ecodesign riguarda<br />

infatti tutte le componenti di un’apparecchiatura<br />

elettronica personale e contiene anche l’obbligo<br />

per i produttori di non accorpare singoli componenti<br />

in un unico pezzo per far salire il prezzo del<br />

ricambio (una pratica tipica nel mondo automotive)<br />

se non per tipologie di pezzi definite e descritte in<br />

uno degli Annessi alla normativa.<br />

Rendendo più riparabili le apparecchiature, secondo<br />

i principi completi della circolarità, che<br />

non è solo riciclo, la UE si aspetta che la vita media<br />

di uno smartphone passi da 3,1 a 4 anni per<br />

un modello di fascia media (quelli di fascia alta<br />

tendono ad avere una vita tecnica più lunga).<br />

Questo farà diminuire le vendite di apparecchiature<br />

nuove al 2030 di 42 milioni di pezzi l’anno,<br />

C’è sempre una scappatoia<br />

Il Regolamento lascia apparentemente aperta la<br />

porta all’escamotage, dove ancora Apple è maestra,<br />

di rendere obsoleti i modelli lavorando sugli<br />

aggiornamenti del sistema operativo (se non con<br />

l’inserimento di routine che si attivano riconoscendo<br />

un modello da eliminare per consumare<br />

la batteria con cicli a vuoto). La scappatoia è però<br />

solo apparente. È obbligatorio che vi siano aggiornamenti<br />

del software per minimo cinque anni<br />

dopo la messa in commercio di uno smartphone<br />

(ma la cosa vale per tutte le apparecchiature coperte)<br />

e inoltre: “quando un aggiornamento delle<br />

funzionalità fornito da un fabbricante, importatore<br />

o rappresentante autorizzato mostra un impatto<br />

negativo sulle prestazioni del dispositivo, i fabbricanti,<br />

gli importatori o i rappresentanti autorizzati<br />

modificano il sistema operativo rilasciato per garantire<br />

almeno le stesse prestazioni di prima dell'aggiornamento<br />

entro un periodo di tempo ragionevole,<br />

gratuitamente e senza causare notevoli<br />

inconvenienti all'utente finale, a meno che l'utente<br />

finale non abbia dato il consenso esplicito all'impatto<br />

negativo prima dell'aggiornamento”.<br />

Smettere di funzionare rubrica certamente come<br />

“impatto negativo”.<br />

Siamo comunque confidenti che i produttori troveranno<br />

modi creativi di aggirare le disposizioni<br />

contro l’obsolescenza programmata, ma probabilmente<br />

dovranno essere cauti. E poi c’è sempre<br />

l’obsolescenza percepita, ossia il consumismo di<br />

molti utilizzatori. Quello però è lavoro per le direzioni<br />

marketing e gli esperti di psicologia del consumatore.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ma pensa un po’…<br />

Protagonisti di questa operazione sono i<br />

container marittimi a fine vita che<br />

vengono utilizzati e trasformati in<br />

container farm.<br />

In alcuni casi vengono utilizzati, come<br />

Noi sviluppiamo le soluzioni di domani – dal 1969.<br />

Osserva bene, cosa vedi? Noi non vediamo spazzatura ma molteplici possibilità di creare nuovi oggetti dai rifiuti.<br />

Il processo tecnologico di Vecoplan è la soluzione per la gestione delle risorse come questa - ieri, oggi e domani, guarda al futuro!<br />

Vecoplan AG | Germany | phone +49 2661 62 67-0 | welcome@vecoplan.com | www.vecoplan.com


24 ECONOMIA CIRCOLARE ESPR<br />

ESPR<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

25<br />

Circolarmente<br />

Appuntamento con lo spazio dedicato a materiali<br />

e design circolari, nonché alle risorse materiche.<br />

Su questo numero si parla di ESPR, una nuova<br />

pietra miliare per la progettazione ecocompatibile<br />

Marco Capellini<br />

CEO Matrec.com<br />

Il Regolamento (UE) <strong>2024</strong>/1781, noto come<br />

Ecodesign for Sustainable Products Regu -<br />

lation (ESPR), rappresenta un passo significativo<br />

nell’ambito della sostenibilità e della<br />

progettazione ecocompatibile in Europa.<br />

Pubblicato il 18 luglio <strong>2024</strong>, entrerà in vigore nel<br />

giugno 2026, stabilendo un quadro normativo<br />

che mira a rendere i prodotti più sostenibili lungo<br />

l’intero ciclo di vita. Questo regolamento si colloca<br />

all'interno della più ampia strategia dell'Unione<br />

Europea per la transizione ecologica, contribuendo<br />

agli obiettivi del Green Deal europeo.<br />

I 5 pilastri<br />

Il regolamento ESPR si propone di ridurre l'impatto<br />

ambientale dei prodotti commercializzati<br />

nell'UE, promuovendo pratiche di progettazione<br />

circolare che favoriscano l'efficienza delle risorse.<br />

In particolare:<br />

- Promozione della sostenibilità: il regolamento<br />

stabilisce criteri specifici (art. 5), per garantire<br />

che i prodotti siano progettati in modo da ridurre<br />

al minimo il loro impatto ambientale.<br />

- Ciclo di vita: si pone l'accento sull’importanza<br />

di considerare l’intero ciclo di vita dei prodotti,<br />

dalla fase di estrazione delle materie prime fino<br />

allo smaltimento finale.<br />

- Innovazione: si incentiva l'innovazione nella<br />

progettazione dei prodotti per favorire approcci<br />

più circolari.<br />

Particolare attenzione merita l'Articolo 5 del regolamento,<br />

che stabilisce i requisiti generali per<br />

la progettazione ecocompatibile, e che rappresenta<br />

un elemento cruciale per il raggiungimento<br />

degli obiettivi di sostenibilità dei prodotti<br />

(v. box a fondo pagina).<br />

Implicazioni per le aziende<br />

L'entrata in vigore dell’ESPR segnerà un cambiamento<br />

significativo per i produttori che vendono<br />

beni nell'UE. Le aziende devono rivedere<br />

i loro processi di progettazione e produzione per<br />

conformarsi ai requisiti del regolamento. Sarà<br />

necessaria una formazione aggiuntiva per i progettisti<br />

e una maggiore collaborazione tra le direzioni<br />

aziendali, per garantire che i principi di<br />

ecodesign vengano incorporati sin dalle fasi iniziali<br />

della creazione del prodotto. Il Regolamento<br />

ESPR rappresenta una pietra miliare per la sostenibilità<br />

dei prodotti in Europa. Le aziende che<br />

abbracceranno da subito un percorso per l’applicazione<br />

dei requisiti di circolarità richiesti,<br />

avranno un vantaggio competitivo in un mercato<br />

sempre più orientato verso la sostenibilità. Con<br />

l’entrata in vigore del regolamento nel giugno<br />

2026, è fondamentale per le aziende cominciare<br />

a prepararsi e adattarsi a questi cambiamenti<br />

significativi.<br />

l<br />

REQUISITI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ DEI PRODOTTI<br />

1. Sostenibilità dei Materiali<br />

I prodotti devono essere progettati<br />

utilizzando materiali facilmente riciclabili.<br />

Ciò implica che i produttori<br />

di beni devono scegliere materie prime<br />

rinnovabili e riciclate, promuovendo<br />

così un uso efficiente delle risorse.<br />

L’impiego di plastica riciclata, ad<br />

esempio, dovrà diventare uno standard,<br />

riducendo la dipendenza da<br />

materie prime vergini.<br />

2. Facilità di Disassemblaggio<br />

I prodotti devono poter essere smontati<br />

facilmente al termine della loro<br />

vita utile, permettendo la riparazione,<br />

il riutilizzo o il riciclaggio delle singole<br />

componenti. Questo approccio<br />

non solo diminuisce i rifiuti, ma incentiva<br />

anche i consumatori a intraprendere<br />

pratiche di manutenzione.<br />

Le aziende saranno tenute a fornire<br />

informazioni chiare su come disassemblare<br />

i loro prodotti.<br />

3. Riparabilità<br />

La riparabilità è un altro requisito<br />

chiave della progettazione per fare<br />

in modo che i prodotti possano es-<br />

sere facilmente riparati. Ciò non solo<br />

contribuisce a prolungare la vita utile<br />

dei prodotti, ma riduce anche l'impatto<br />

ambientale associato alla produzione<br />

di nuovi beni. Inoltre, la possibilità<br />

di riparare i prodotti può<br />

diventare un vantaggio competitivo<br />

sul mercato.<br />

4. Informazioni e trasparenza<br />

Il regolamento stabilisce anche<br />

l'obbligo per i produttori di fornire<br />

informazioni chiare e facilmente<br />

accessibili riguardanti la circolarità<br />

dei loro prodotti.<br />

Ciò include dati sui materiali utilizzati,<br />

l'efficienza energetica e le<br />

modalità di smaltimento.<br />

Questa trasparenza è fondamentale<br />

per consentire ai consumatori<br />

di fare scelte informate e sostenibili.<br />

5. Sistemi di gestione delle risorse<br />

Si incoraggia l'adozione di sistemi<br />

di gestione delle risorse che considerino<br />

la sostenibilità nelle politiche<br />

aziendali. Le aziende saranno chiamate<br />

a integrare pratiche di sostenibilità<br />

nelle loro strategie operative,<br />

contribuendo a un cambiamento sistemico<br />

verso un'economia più circolare.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

26<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

WELCOME TO THE JUNGLE<br />

Deus non vult<br />

Ricicla l'alluminio<br />

al doppio<br />

dell'efficienza!<br />

Marco Comelli<br />

Una nuova rubrica per un tema antico. Focus sulla diffidenza<br />

della collettività alla realizzazione degli impianti<br />

per il trattamento, riciclo, ed eliminazione dei rifiuti<br />

Tratteremo non dei grandi casi, quelli<br />

eclatanti, ma di quelli piccoli, di cui solo<br />

le testate locali danno conto. Sono tanti,<br />

e visto che lo spazio è poco ci concentreremo<br />

su quelli che per un motivo o per l’altro hanno<br />

qualcosa di particolare. Cominciamo da uno<br />

che evidentemente non ha santi in paradiso.<br />

Castiraga Vidardo, cittadina del medio-lodigiano<br />

di 3000 abitanti, oltre che per trovarsi a poche<br />

centinaia di metri dall’abitazione di chi scrive,<br />

non si distingue dai comuni vicini per l’economia<br />

agricolo-industriale o il paesaggio ma per la<br />

presenza di un termovalorizzatore che funziona<br />

a CSS e biomasse legnose di scarto per un massimo<br />

rispettivamente di 35.000 e 87.000 tonnellate<br />

l’anno autorizzate (nel 2023). L’energia elettrica<br />

prodotta oggi viene conferita in rete ed<br />

equivale al consumo di 10.000 famiglie.<br />

“Revampizzato”<br />

L’impianto è stato rifatto tra il 2010 e il 2012 (originariamente<br />

bruciava gli scarti di una cartiera<br />

poi chiusa) e da meno di un anno fa parte del<br />

Gruppo Itelyum, che ha acquisto Ecowatt<br />

Vidardo, la società che lo gestisce. Nel 2023<br />

Ecowatt ha presentato la richiesta di modificare<br />

l’impianto (revamping) aggiungendo due nuove<br />

linee dedicate alla termovalorizzazione di rifiuti<br />

pericolosi e non-pericolosi e un impianto di produzione<br />

di metanolo sfruttando la CO 2 contenuta<br />

ad alta concentrazione nei reflui gassosi.<br />

Con il revamping Ecowatt prevede di processare<br />

sino a 154.000 tonnellate l’anno di diverse tipologie<br />

di rifiuti, oltre alle 22 categorie autorizzate<br />

oggi, compresi quelli industriali. Il processo autorizzativo<br />

prevede i passi canonici, Conferenza<br />

dei Servizi, VIA, eccetera. Superando però le<br />

100.000 tonnellate, la normativa sposta il tutto<br />

a livello regionale, e questo ha spiazzato la nuova<br />

dirigenza politica della Provincia di Lodi (esiste<br />

ancora), che non ha più nessuna voce in capitolo.<br />

La raccolta di firme dei No-Ecowatt non sembra<br />

sia stata un successo, si dice un migliaio. Però<br />

i contrari possono contare su un aiuto molto altolocato:<br />

lo scorso luglio la Diocesi di Lodi si è<br />

schierata con un comunicato affermando che<br />

1) l’impianto è troppo grande (200 metri per 55)<br />

e 2) non serve nel lodigiano e in Lombardia, si<br />

suppone per via della buona percentuale di differenziata.<br />

Inutile ricordare che nella stessa<br />

zona sono presenti magazzini logistici automatici<br />

di dimensioni simili e che differenziare non<br />

vuol dire riciclare. Inoltre, i rifiuti industriali oggi<br />

finiscono all’estero perché non esistono impianti<br />

in grado di gestirli, nemmeno in Lombardia.<br />

Deus non vult. Amen.<br />

l<br />

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dell'alluminio e delle leghe con<br />

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garantiscono una purezza e una resa<br />

massime, oltre a un rapido ritorno<br />

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Ottobre <strong>2024</strong><br />

Per saperne di più


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

28 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

SALONI FRANCESI<br />

SALONI FRANCESI<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

29<br />

Lo spazio de<br />

“la Tribune” dove<br />

personalità, europee<br />

e francesi, del settore<br />

si confronteranno.<br />

Il 26 e 27 novembre prossimo<br />

si svolgerà nella capitale francese<br />

un Salone complementare a Pollutec.<br />

Abbiamo intervistato Anne Manuèle<br />

Hébert, Direttrice della kermesse<br />

On va à Paris?<br />

Oui oui!<br />

© Alice Prenat pour le studio<br />

Portrait Madame.<br />

Federica Lugaresi<br />

Un nuovo appuntamento per condividere<br />

innovazioni e soluzioni ambientali, ma<br />

anche per fare business e confrontarsi<br />

su quelle praticabili. Le tematiche restano quelle<br />

del DNA di Pollutec, ma si affronteranno anche<br />

argomenti relativi a Normative, Finan -<br />

ziamento e Pianificazione. Ce lo spiega meglio<br />

Anne Manuèle Hébert. E noi…ci vediamo là.<br />

Il Salone torna a Parigi. Perché, e quali saranno<br />

le novità salienti?<br />

Si parla ogni giorno di effetti del cambiamento<br />

climatico, nuove normative e nuove opportunità<br />

offerte dalle innovazioni e dalle soluzioni proposte<br />

da imprenditori e attori pubblici impegnati, preoccupati<br />

per la vita dei loro concittadini. Pollutec,<br />

player storico e rappresentativo del settore, deve<br />

accompagnare questo movimento e questa accelerazione.<br />

Per questo abbiamo deciso, con<br />

Pollutec Paris, di creare un nuovo spazio di incontri<br />

e scambi per il settore, con una formula<br />

biennale, complementare a Pollutec Lione favorendo<br />

così gli scambi ad una cadenza più regolare.<br />

Parigi rappresenta inoltre, grazie alla<br />

sua posizione geografica, una facile porta d’accesso<br />

per le regioni del Nord Europa e di alcune<br />

regioni francesi, degli organismi regolatori e legislatori<br />

europei, conferendo così una dimensione<br />

più globale all'evento. Quest'anno, alcuni<br />

enti istituzionali parteciperanno per la prima volta<br />

al salone con uno stand, come ad esempio la<br />

Commissione Europea.<br />

Questo nuovo appuntamento differisce da Lione<br />

anche nel formato più compatto: 2 giorni, al padiglione<br />

1 della Porte de Versailles. Due giorni<br />

per conoscere le nuove normative, informarsi e<br />

confrontarsi con conferenze, forum e workshop,<br />

e incontrare attori privati e pubblici.<br />

Fattivamente, in che modo la kermesse potrà<br />

soddisfare la domanda - sempre più crescente<br />

- di soluzioni praticabili e all’avanguardia nella<br />

filiera ambientale e del clima?<br />

Da oltre 45 anni Pollutec accompagna, aiuta, sostiene<br />

e valorizza ogni mercato grazie al suo posizionamento<br />

unico, pionieristico e multidisciplinare.<br />

Si propone come luogo d'incontro<br />

imprescindibile e internazionale che valorizza le<br />

soluzioni innovative a favore dell'ambiente, per<br />

l'industria, il terziario, la città e i territori. I visitatori<br />

potranno quindi trovare un'ampia gamma<br />

di soluzioni proposte dagli espositori. E proprio<br />

perché Pollutec valorizza sempre l'impegno delle<br />

aziende francesi ed internazionali, che riusciamo<br />

a rispondere collettivamente alle sfide di domani,<br />

con soluzioni sempre più efficaci e innovative.<br />

Le conferenze democratizzano anche le questioni<br />

più complesse, per raggiungere un pubblico<br />

sempre più ampio. Quest’anno il salone<br />

punta i riflettori su normative e finanziamento,<br />

due temi essenziali per accelerare la transizione<br />

ecologica, la decarbonizzazione e il sostegno alle<br />

imprese, in particolare le start-up.<br />

La posizione di Pollutec nei confronti dell’A.I.?<br />

Abbiamo già osservato, a Lione, un’accelerazione<br />

del digitale - dell’industria 4.0 - (intelligenza artificiale,<br />

machine learning, data science). Tra “AI<br />

for Green”, GreenIT o clean-tech, le soluzioni digitali<br />

al servizio dell’ambiente sono sempre più<br />

numerose. Questa accelerazione è percepibile<br />

anche in tutte le novità presentate al salone.<br />

L’intelligenza artificiale è sempre più integrata<br />

nell’eco innovazione: rifiuti, acqua, rischi, città<br />

ed edifici, mare e coste…, settori in cui l’innovazione<br />

digitale è particolarmente rilevante per<br />

esplorare nuovi approcci. Ma se le soluzioni digitali<br />

possono accelerare gli sforzi per rispondere<br />

all’emergenza ecologica, non saranno sufficienti<br />

per rispondere alla sfida climatica. Le soluzioni<br />

si devono trovare in un approccio sistemico che<br />

comporterà in particolare sobrietà, investimenti<br />

per incoraggiare le innovazioni locali e/o frugali,<br />

cambiamento delle abitudini, ecc., e quindi anche<br />

soluzioni tecnologiche. Il tema dell’intelligenza<br />

artificiale sarà ampiamente trattato in fiera e in<br />

una conferenza specifica: “AI - la nuova “era di<br />

distruzione creativa” nelle professioni ambientali?”,<br />

in cui si discuterà delle nuove sfide poste<br />

dall’IA nell’occupazione e nella formazione.<br />

Sarà presente uno spazio “Innovazione”: di<br />

cosa si tratta?<br />

Una novità che Pollutec sta preparando: un'animazione<br />

immersiva che presenterà le grandi<br />

tematiche ambientali con strumenti e chiavi di<br />

lettura per poter affrontare la fiera con consapevolezza.<br />

I visitatori potranno scoprire nel dettaglio<br />

lo spazio innovazione visitando il salone.<br />

Quest’anno il problema idrico si è manifestato<br />

all’inverso: alluvioni, nevicate abbondanti, allagamenti<br />

in tutta Europa. Il tema Gestione<br />

dell’acqua avrà ancora fari puntati, o il focus<br />

sarà rivolto altrove?<br />

La risorsa è uno dei 4 temi principali attorno ai<br />

quali è strutturato il programma di Pollutec Paris<br />

<strong>2024</strong>. Pertanto, la tematica acqua sarà necessariamente<br />

affrontata durante la fiera, così come<br />

nella conferenza: “Fare un passo avanti per preservare<br />

la risorsa”, che si svolgerà martedì e a<br />

cui interverrà BRGM (Bureau de Récherches<br />

Géologiques et Minières). La gestione delle risorse<br />

idriche resta un tema storico, al centro di<br />

Pollutec.<br />

4 i temi principali di questa edizione<br />

Pollutec Paris <strong>2024</strong>:<br />

- Normative<br />

- Finanziamento<br />

- Risorsa<br />

- Occupazione & Formazione<br />

Uno spazio workshop e un’area Occu pa -<br />

zione & Formazione completeranno la scena<br />

principale, La Tribune, dove numerose<br />

personalità del settore, europee e francesi,<br />

si confronteranno e proporranno soluzioni<br />

alle questioni ambientali per tutte le parti<br />

interessate.<br />

Anne Manuèle Hébert, Direttrice di Pollutec.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

30<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

NEWS<br />

SOLUZIONI DI<br />

ECONOMIA CIRCOLARE.<br />

Facciamo<br />

il punto<br />

Manutan mostra ai clienti il punteggio<br />

ambientale dei prodotti, per aiutarli con<br />

le politiche di acquisto più responsabili<br />

Eco-Score è un innovativo sistema di valutazione<br />

(punteggio) che misura e comunica<br />

oggettivamente l'impatto ambientale<br />

dei prodotti.<br />

L’idea arriva da Manutan, azienda leader nella<br />

fornitura di soluzioni e prodotti per il mondo<br />

del lavoro. Guida i clienti verso scelte d’acquisto<br />

più consapevoli e sostenibili, promuovendo<br />

al contempo pratiche produttive più ecologiche<br />

tra i fornitori. L'Eco-Score valuta l'impatto ambientale<br />

di un prodotto per tutto il suo ciclo di<br />

vita, dalla produzione allo smaltimento.<br />

Per calcolare il punteggio, Manutan seleziona<br />

i prodotti secondo una serie di indicatori ambientali<br />

(da 12 a 16) identificati in base alla tipologia<br />

di prodotto. I criteri di valutazione includono<br />

l'uso di materiali riciclati, l'efficienza energetica<br />

durante la produzione, la durabilità del prodotto<br />

e le modalità di smaltimento. Inoltre, il punteggio<br />

Eco-Score non è solo un beneficio per i clienti,<br />

ma anche un potente incentivo per i fornitori.<br />

L'approccio seguito per determinare il punteggio<br />

tiene conto delle norme ISO 14040 e 14044 per<br />

garantire l'accuratezza e la coerenza dei risultati.<br />

L'introduzione di Eco-Score, testato inizialmente<br />

su un campione di prodotti in due categorie<br />

merceologiche (arredo ufficio e dispositivi di protezione<br />

individuale), verrà gradualmente estesa<br />

all’intero catalogo.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Geocycle è un partner affidabile<br />

nell’applicazione dei principi dell’Economia<br />

Circolare per la gestione dei rifiuti e con<br />

le sue soluzioni sostenibili e innovative<br />

contribuisce a costruire il progresso per le<br />

persone ed il pianeta.<br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

<strong>32</strong> ENERGIA Soluzioni<br />

STOCCAGGI<br />

STOCCAGGI<br />

ENERGIA<br />

33<br />

Marco Comelli<br />

Contenitori<br />

per idrogeno<br />

a idruri metallici.<br />

Soglie sfidanti<br />

La conservazione dell’idrogeno può rappresentare una soluzione<br />

per l’accumulo di energia? Diversi sono i pro e contro. Vediamoli…<br />

della produzione elettrica da<br />

fonti rinnovabili non programmabili e intermittenti<br />

comporta il fatto che in certi L’aumento<br />

momenti delle 24 ore e dell’anno essa non sia<br />

disponibile, per cui è necessario mantenere altre<br />

fonti, fossili o comunque programmabili e continue.<br />

Utilizzare l’eccesso di produzione in certi<br />

momenti per accumulare energia da immettere<br />

nel sistema è una soluzione logica in teoria. Le<br />

sfide tecnologiche ed economiche sono però importanti.<br />

Strumenti come le batterie non sono in<br />

grado di fornire copertura per più di qualche ora<br />

al massimo, prima di diventare antieconomiche.<br />

Dalla teoria…<br />

Una soluzione teorica è trasformare l’energia<br />

in una sostanza che possa essere conservata<br />

a lungo e poi riconvertita in energia. Se l’obiettivo<br />

è evitare l’utilizzo di composti contenenti<br />

carbonio, l’idrogeno, puro o in associazione,<br />

per esempio con l’azoto (ammoniaca), è una<br />

strada apparentemente ideale. La teoria prevede<br />

che nei momenti di eccesso di produzione<br />

rinnovabile da fotovoltaico o eolico venga<br />

dirottata a impianti di idrolisi che scindano<br />

l’acqua nei suoi componenti e accumulino<br />

l’idrogeno in locale o lo immettano in un condotto<br />

che lo porti ad un sito di conservazione.<br />

L’idrogeno rimarrebbe stoccato fino a quando,<br />

anche a distanza di mesi, l’energia diventi necessaria.<br />

In quel momento l’idrogeno potrebbe<br />

essere bruciato in una turbina oppure alimentare<br />

una cella a combustibile per produrre<br />

elettricità immessa in rete. In questo modo<br />

l’energia catturata per esempio in estate,<br />

quando il sole splende, potrebbe essere consumata<br />

in inverno, quando gli impianti fotovoltaici<br />

sono fermi o quasi.<br />

…alla pratica<br />

Per rendere fattivo tutto ciò, bisogna superare<br />

una serie di sfide tecnologiche ed economiche.<br />

L’elettricità in eccesso di uno o più impianti<br />

rinnovabili in certi momenti deve essere<br />

dirottata a un impianto di scissione dell’acqua,<br />

dotato di elettrolizzatori. Il tipo che si<br />

adatta meglio ad un flusso intermittente di<br />

energia è quello a membrana elettrolitica,<br />

che consente un’ampia gamma di carichi<br />

operativi, da 0 al 150% del massimo nominale,<br />

e un processo di scissione molto rapido,<br />

inferiore a due secondi. Non è il metodo oggi<br />

più maturo ed usato, quello a elettrolisi alcalina,<br />

che richiede però un carico minimo<br />

di almeno il 20% del nominale e ha un tempo<br />

di processo di circa 30 secondi. Attualmente<br />

l’elettrolisi alcalina è responsabile per il 4%<br />

della produzione di idrogeno (il 95% viene<br />

dalla scissione a vapore del metano, l’1% da<br />

tutti gli altri metodi) e viene usata per la produzione<br />

su scala industriale di cloro, con impianti<br />

di capacità di diversi MW. Gli elettrolizzatori<br />

a membrana hanno da poco<br />

superato i l MW.<br />

Le tre modalità<br />

Una volta prodotto, l’idrogeno va accumulato.<br />

Esistono tre metodi più uno ancora sperimentale:<br />

liquefazione, compressione e intrappolamento<br />

in composti come gli idruri metallici.<br />

Quello sperimentale è l’iniezione dell’idrogeno<br />

all’interno di rocce porose, di solito giacimenti<br />

esauriti di gas, oppure in falde acquifere profonde.<br />

Ogni metodo ha i suoi pro e i suoi contra.<br />

La compressione ha il vantaggio che negli<br />

idrolizzatori a membrana l’idrogeno esce già<br />

a 30 bar e per portarlo ai 900 bar standard<br />

sono necessari solo 0,45 kW/h di energia. I<br />

serbatoi per l’idrogeno sono però pesanti e<br />

soprattutto devono essere costruiti con materiali<br />

speciali. La molecola dell’idrogeno si<br />

infiltra nella struttura cristallina dei metalli e<br />

la rende fragile, con rischi di perdite o rotture<br />

che a quelle pressioni sarebbero catastrofiche.<br />

Si pensa quindi a stoccaggi sotterranei, per<br />

esempio nelle miniere di sale, che però non<br />

si trovano ovunque.<br />

Ogni metodo di stoccaggio deve anche prevedere<br />

un recupero dell’idrogeno alla bisogna,<br />

con flussi compatibili con la riconversione in<br />

energia. Da questo punto di vista gli idruri sono<br />

svantaggiati. L’idrogeno liquido non corrode i<br />

serbatoi, ma mantenerlo in temperatura non<br />

è semplice e per liquefarlo è necessaria molta<br />

energia e impianti speciali.<br />

(S)vantaggi economici<br />

Supponiamo di avere superato tutti<br />

i problemi. L’offerta di energia elettrica<br />

tende a non soddisfare la domanda<br />

e l’idrogeno va riconvertito<br />

in corrente. Quanto se ne ricava e<br />

soprattutto a che prezzo andrebbe<br />

venduto per coprire i costi (compresi<br />

energia, CAPEX, OPEX)? Il<br />

contenuto energetico di un kg di<br />

H2 corrisponde a circa 35 kW/h.<br />

Oggi il prezzo di un kg è circa 5<br />

euro. Ipotizziamo di utilizzare<br />

una turbina a gas collegata ad<br />

un alternatore, che costituisce<br />

una tecnologia matura e altamente scalabile.<br />

Prendiamo come tipico un rendimento del<br />

40%, per cui i 35 kW/h si traducono in 14<br />

kW/h di elettricità effettivamente prodotta. A<br />

5 euro al kg il costo per kW/h sarebbe di 2,8<br />

euro, un prezzo molto elevato, considerando<br />

che si tratterebbe solo del costo puro di produzione<br />

alla presa di uscita dell’alternatore.<br />

Evidentemente, affinchè l’idrogeno possa essere<br />

un sistema di accumulo dell’energia -<br />

adatto a costruire un sistema energetico che<br />

integri un’alta percentuale di fonti intermittenti<br />

e non programmabili - manca ancora<br />

molto sviluppo e ottimizzazione. Il DOE USA<br />

punta a un prezzo di un dollaro a kg nel 2030<br />

e gli obiettivi europei non sono lontani. Ci permettiamo<br />

di essere scettici e traguarderemmo<br />

il 2050.<br />

l<br />

Elettrolizzatore<br />

industriale<br />

a membrana<br />

da 4.600 Kg/giorno.<br />

(Credit H-Tec)<br />

Contenitori per<br />

idrogeno a pressione<br />

da 60 bar.<br />

(Credit Mahytec)<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

34 ENERGIA NEWS Soluzioni<br />

In Olanda,<br />

quotidianamente,<br />

una pompa<br />

estrarrà calore<br />

residuo<br />

da circa 65<br />

milioni di litri<br />

di acque reflue<br />

trattate<br />

La scoperta dell’acqua calda<br />

Eliana Puccio<br />

Eneco, fornitore di energia, e HDSR, l'autorità<br />

idrica nei Paesi Bassi hanno inaugurato<br />

la più grande pompa di calore<br />

del Paese.<br />

Una pompa che servirà ad estrarre calore dalle<br />

acque reflue trattate di HDSR trasformandolo<br />

in una nuova fonte di energia per la rete<br />

di teleriscaldamento. È stata installata sul sito<br />

dell'impianto di trattamento delle acque reflue<br />

di Utrecht. "I nostri impianti di trattamento<br />

trattano le acque reflue prodotte dai nostri residenti<br />

e dalle nostre aziende, un processo<br />

che continua giorno e notte.<br />

Siamo entusiasti che il calore in quelle acque<br />

reflue trattate avrà ora uno scopo utile e riscalderà<br />

circa 20.000 famiglie. Questa nuova<br />

applicazione comporta una significativa riduzione<br />

del volume di combustibili fossili necessari",<br />

ha affermato Nanda van Zoelen di HDSR.<br />

Ce ne sarà abbastanza per tutti<br />

La pompa di calore estrarrà il calore residuo<br />

da circa 65 milioni di litri di acque reflue trattate.<br />

Quell'acqua, proveniente da docce, rubinetti<br />

della cucina, lavastoviglie e lavatrici, ha<br />

temperature che vanno dai 12 gradi in inverno<br />

a più di 22 gradi in estate, secondo Eneco.<br />

Grazie alla stessa, quel calore non si dissiperà<br />

più semplicemente, ma la temperatura dell'acqua<br />

trattata verrà riutilizzata per la rete di<br />

riscaldamento.<br />

L’azienda ha spiegato infatti che uno scambiatore<br />

di calore estrarrà il calore dalle acque<br />

reflue, dopodiché la grande pompa di calore<br />

aumenterà la temperatura a 75 gradi e l'acqua<br />

verrà immessa nella rete di riscaldamento.<br />

Il progetto farà risparmiare 30.000 tonnellate<br />

di CO 2 all'anno, in linea con l’obiettivo comune<br />

di sostenibilità di HDSR ed Eneco. l<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

36 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

PFAS<br />

PFAS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

37<br />

Consumer goods<br />

sioni nell'ambiente avvengono per fall out da<br />

emissioni atmosferiche di siti di produzione e<br />

incenerimento di rifiuti, da estrazione petrolifera<br />

e mineraria ma soprattutto attraverso le acque<br />

reflue industriali. Un importante contributo è<br />

dato anche dal riutilizzo dei fanghi in agricoltura<br />

che ha generato una significativa contaminazione<br />

del suolo e dell’acqua in molti paesi<br />

(Austria, Germania, Svizzera e Stati Uniti).<br />

Industry<br />

Firefighting<br />

<strong>Waste</strong> infrastructure<br />

Human exposure<br />

Food<br />

Indispensabili.<br />

O no?<br />

Una panoramica su cosa siano e che impatto<br />

abbiano nella vita quotidiana gli PFAS. Solo<br />

nel 2023 è stata presentata una proposta di<br />

restrizione per limitarne l’uso a livello mondiale<br />

Annalisa Gussoni<br />

Direttore<br />

Commerciale<br />

Pasa Labs srl<br />

Flavia Ferorelli<br />

Biologa Pasa Labs srl<br />

Prelievo di campioni<br />

e misurazione degli<br />

PFAS nelle acque<br />

destinate a consumo<br />

umano. Due sono<br />

i parametri: PFAS<br />

totale (limite 0,50<br />

μg/l) e somma<br />

di PFAS (limite 0,10<br />

μg/l) che comprende<br />

20 PFAS.<br />

Il primo PFAS è nato dall’azienda americana<br />

Dupont che produceva il politetrafluoroetilene<br />

(PTFE) a scopo militare - brevettato poi<br />

anche per altri utilizzi - con il nome commerciale<br />

di Teflon. Per definizione, si tratta di sostanze<br />

organiche in cui gli atomi di idrogeno<br />

vengono parzialmente o totalmente sostituiti<br />

da atomi di fluoro. Le catene carboniose sono<br />

di lunghezza variabile da 5 a 6 atomi di carbonio<br />

con un gruppo funzionale idrosolubile. Il gruppo<br />

di composti è molto ampio, oltre 4.700 sostanze<br />

(sebbene il DSSTox sulla tossicità di EPA ne<br />

elenchi 14735 e PubChem circa 6 milioni), ma<br />

i più noti sono l’acido perfluoroottanoico (PFOA)<br />

e l’acido perfluoroottansolfonico (PFOS). Dagli<br />

anni 2000, in risposta a limitazioni nella produzione<br />

e uso di PFAS, sono stati sintetizzati<br />

composti modificati con l’inserimento di ossigeno<br />

nelle catene perfluorurate. Questo ha<br />

reso le catene più mobili e quindi con maggior<br />

diffusione ambientale.<br />

Estremamente versatili<br />

I PFAS sono sostanze inerti idrofobiche, insolubili<br />

in solventi, non infiammabili poichè stabili fino<br />

a temperature vicine ai 300 °C; non conducono<br />

l’elettricità, quindi non soggetti a corrosione.<br />

Per queste caratteristiche sono in numerosissimi<br />

oggetti di uso domestico e industriale, come<br />

ad es. pentole antiaderenti, tessili, prodotti plastici<br />

come filtri, guarnizioni, ecc., materiali sanitari<br />

e attrezzature militari. La produzione ed<br />

uso dei PFAS sono state le principali fonti di contaminazione<br />

degli stessi nel tempo. Le immis-<br />

Come arrivano all’uomo…<br />

I principali percorsi di esposizione umana e<br />

ambientale sono mostrati nella Figura 1 di<br />

EFSA: acqua potabile, cibo, prodotti di consumo<br />

e polvere. Negli alimenti, sono fonti significative<br />

di esposizione ai PFAS il pesce e il bestiame allevato<br />

su terreni contaminati L’esposizione diretta<br />

può anche avvenire tramite creme e cosmetici<br />

per la pelle, spray, polvere proveniente<br />

da tessuti rivestiti con PFAS o materiali d’uso.<br />

Sebbene i PFAS siano utilizzati nei farmaci e<br />

nelle apparecchiature mediche, le informazioni<br />

sull'esposizione attraverso queste vie sono<br />

scarse.<br />

Il PFOA è classificato dall’AIRC in classe 2B (possibile<br />

cancerogeno per l’uomo).<br />

Uno studio del 2020, su International Journal<br />

of Environmental Research and Public Health,<br />

ha analizzato 26 PFAS rilevando che molti hanno<br />

attività carcinogena per stress ossidativo, immunosoppressione<br />

e induzione di modifiche<br />

epigenetiche del DNA. Le persone più esposte<br />

sono quelle delle classi più sensibili: bambini,<br />

anziani e lavoratori. Nel 2018, EFSA ha rivalutato<br />

le prove di tossicità di PFOA e PFOS, riducendo<br />

i limiti "sicuri" provvisori noti come "assunzione<br />

settimanale tollerabile" (TWI).<br />

Significativo l’impatto economico: secondo uno<br />

studio del 2019 su Nordic Council of Ministers<br />

si ipotizzano costi sanitari annuali in Europa pari<br />

a 52-84 miliardi €, sebbene sottostimati per assenza<br />

di un censimento dei siti contaminati da<br />

PFAS in Europa e di dati sull’impatto sugli ecosistemi,<br />

sebbene siano ubiquitari nell'ambiente<br />

e negli organismi acquatici e rilevati in tutta<br />

Europa in aria, suolo e biota.<br />

Environment<br />

I limiti ad oggi<br />

La ricerca dei PFAS nelle acque destinate al<br />

consumo umano, prevede in base alla Dir. (UE)<br />

2020/2184, due parametri: PFAS totale (limite<br />

0,50 μg/l) e somma di PFAS (limite 0,10 μg/l)<br />

che comprende 20 PFAS.<br />

Cinque paesi europei hanno presentato nel gennaio<br />

2023 all'Agenzia europea per le sostanze<br />

chimiche (ECHA) una proposta di restrizione a<br />

livello mondiale di produzione e uso di PFAS,<br />

pubblicata già nel febbraio con il regolamento<br />

REACH, con lo scopo di ridurre le emissioni di<br />

PFAS nell'ambiente e nei prodotti, diminuire<br />

l’esposizione umana, esaminare l’efficacia del<br />

monitoraggio e gli effetti delle restrizioni. In Italia<br />

la più significativa contaminazione da PFAS è<br />

stata registrata nel Veneto, dove ha operato<br />

l’azienda Miteni. I dati del Laboratorio LATA srl<br />

di Milano, indicano negli ultimi 2 anni per acque<br />

di falda della Lombardia valori sempre < 0,01<br />

ug/l, tranne un caso con 0,11 ug/l; mentre per<br />

i fanghi da depuratori industriali, i valori si attestano<br />

sempre sotto i 50 ug/Kg, tranne un caso<br />

con 77 ug/Kg.<br />

l<br />

Bibliografia:<br />

(EFSA, 2018)<br />

European Environment Agency<br />

American water works association<br />

PubChem<br />

(Hamid, et al., 2016; Eriksson et al., 2017).<br />

(Ghisi et al., 2019)<br />

(Consiglio nordico dei ministri, 2019<br />

(Wang et al., 2014a, 2014b; Hu et al., 2016<br />

(Ingelido et al., 2018; Numata et al., 2014)<br />

(Valsecchi et al., 2013)<br />

(Houde et al., 2006)<br />

Fig.1:Tipiche vie<br />

di esposizione<br />

ai PFAS.<br />

Le informazioni<br />

relative al loro<br />

contatto attraverso<br />

farmaci<br />

e apparecchiature<br />

mediche, sono ancora<br />

scarse.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

38 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

CONTAMINAZIONI<br />

CONTAMINAZIONI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

39<br />

I due loghi aziendali: sopra, MITAmbiente;<br />

sotto quello del Consorzio WEEE-SAFE<br />

che quest’anno compie i 10 anni. Si tratta<br />

del primo sistema collettivo riconosciuto<br />

dal Ministero dell’Ambiente<br />

per la gestione dei RAEE Professionali B2B.<br />

Questione di...<br />

decommissioning<br />

MITAmbiente partecipa a Ecomondo<br />

con una vasta gamma di servizi per i settori<br />

medicali e industriali...con doppia celebrazione<br />

Eliana Puccio<br />

Da oltre quaranta anni MITAmbiente affianca<br />

i propri clienti offrendo servizi con<br />

soluzioni precise e concrete.<br />

Il suo know how consente di pianificare e gestire<br />

in maniera dettagliata ogni intervento e<br />

consulenza personalizzata.<br />

Anche quest’anno MITAmbiente partecipa ad<br />

Ecomondo (Pad. D1 Stand 504) come punto di<br />

riferimento nazionale e internazionale per una<br />

vasta gamma di servizi che comprendono la<br />

caratterizzazione del materiale contaminato<br />

da radionuclidi artificiali o naturali, bonifiche,<br />

trasporto, e smaltimento nel proprio deposito<br />

autorizzato.<br />

L’azienda è specializzata nel decommissioning<br />

di stabilimenti e impianti che presentano il<br />

rischio da radiazioni ionizzanti, sia di origine<br />

industriale sia di origine medicale.<br />

Settore industriale<br />

In ambito industriale, MITAmbiente si occupa<br />

di smantellamento e bonifiche che riguardano<br />

apparecchiature e impianti obsoleti, reparti<br />

produttivi da dismettere o da rinnovare.<br />

L’attività viene eseguita sia a stabilimento fermo<br />

sia in funzione: in tal caso viene isolata<br />

l’area in cui si svolge l’intervento al fine di assicurare<br />

il regolare svolgimento delle attività<br />

aziendali.<br />

Il tutto viene svolto in sicurezza con attrezzature<br />

e modalità tali da preservare le strutture<br />

e l’impiantistica dell’infrastruttura industriale,<br />

quali ad esempio la pavimentazione e i sistemi<br />

tecnologici.<br />

Settore medicale<br />

In ambito medicale, invece, MITAmbiente effettua<br />

interventi di smontaggio e smaltimento<br />

di apparecchiature elettromedicali, quali: PET,<br />

TAC, tavoli telecomandati, acceleratori, risonanze<br />

magnetiche, acceleratori, apparecchi<br />

e sistemi a raggi x, scanner, gamma camera,<br />

celle di manipolazione, isolatori.<br />

In tal caso si opera nelle strutture sanitarie pubbliche<br />

e private come ospedali, cliniche, centri<br />

radiologici, studi dentistici, laboratori analisi,<br />

centri di riabilitazione, studi medici ed in qualsiasi<br />

tipologia di organizzazione che abbia necessità<br />

di smaltire questa tipologia di RAEE.<br />

Inoltre, viene fornito il supporto per la gestione<br />

della pratica di cessazione - necessaria allo<br />

scopo - in accordo con quanto previsto dalla<br />

normativa vigente. Viene garantita anche la<br />

gestione dei rifiuti inerenti la dismissione dei<br />

macchinari secondo i più alti standard di qualità<br />

e tutela dell’ambiente, attuando un’attività<br />

di cernita e di recupero nell’impianto autoriz-<br />

zato MITAmbiente con l’obiettivo di contribuire<br />

allo sviluppo dell’economia circolare.<br />

10 anni di Consorzio WEEE-SAFE<br />

Professional<br />

Con questo obiettivo di sviluppo dell’economia<br />

circolare, nel 2014 MITAmbiente ha<br />

creato il Consorzio WEEE-SAFE Profes -<br />

sional, il primo sistema collettivo riconosciuto<br />

dal Ministero dell’Ambiente per la gestione<br />

dei RAEE Professionali B2B, ovvero Rifiuti di<br />

Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Au -<br />

torizzazione Registro AEE n. IT141121000037<br />

del 29/12/2014).<br />

Inoltre si occupa anche della gestione di Pile e<br />

Accumulatori (Autorizzazione Registro Pile e<br />

accumulatori n. IT21031P00039 del 24/03/2021).<br />

Il Consorzio garantisce agli affiliati “Produttori<br />

AEE Professionali” il know-how, ma anche la<br />

struttura organizzativa su tutto il territorio nazionale.<br />

Per il ritiro dei RAEE si effettuano studi di fattibilità<br />

attraverso sopralluoghi tecnici preliminari<br />

per la valutazione logistica e strutturale<br />

del sito, oltre alla valutazione del rischio eventualmente<br />

presente.<br />

Nello specifico il Consorzio si occupa di<br />

smontaggi tecnici sequenziali con operatori<br />

specializzati, movimentazione dei RAEE con<br />

tecniche specifiche (Technical Courier), sollevamenti<br />

a mezzo gru, trasporti con vettori<br />

autorizzati, conferimenti nei centri autorizzati<br />

sul territorio nazionale. Avvalendosi di<br />

MITAmbiente e MITsafetrans si occupa di<br />

smontaggi tecnici e movimentazione presso<br />

MITAmbiente<br />

è specializzata nel<br />

decommissioning<br />

di stabilimenti<br />

e impianti<br />

che presentano<br />

il rischio<br />

da radiazioni<br />

ionizzanti,<br />

sia di origine<br />

industriale<br />

che medicale.<br />

In foto, qualche<br />

esempio delle<br />

numerose attività.<br />

soggetti pubblici e privati, cantieri per lavorazioni,<br />

siti logistici, porti, aeroporti, stazioni<br />

ferroviarie per i ritiri.<br />

Secondo traguardo<br />

Quest’anno il Consorzio compie 10 anni e per<br />

i festeggiamenti si è tenuto il 4 <strong>ottobre</strong> a<br />

Milano, nella Location 10 WATT, un evento<br />

esclusivo dedicato ai soci; un momento importante<br />

di celebrazione, ma anche di confronto<br />

su tematiche attuali del settore, come<br />

per esempio il “RENTRI” Registro Elettronico<br />

Nazionale Tracciamento Rifiuti.<br />

Dopo i 40 anni dell’anno scorso, MITAmbiente<br />

festeggia un altro importante traguardo con<br />

il Consorzio; professionalità unita ad innovazione<br />

costante incontrano le esigenze del<br />

cliente e proiettano l’azienda verso un futuro<br />

in continua crescita.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

40<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

NEBULIZZATORI<br />

Gamma Cannoni Conrad<br />

esposta nella sede<br />

di Mantova. A destra,<br />

il trituratore Doppstadt<br />

allestito con impianto<br />

di nebulizzazione Cannoni<br />

Conrad a Trento.<br />

Cannoni Conrad sarà<br />

a Ecomondo nel Padiglione<br />

C3 stand n. 307.<br />

CANNONI-CONRAD<br />

DUSTAND ODOR SUPPRESSION<br />

Ridurre<br />

le polveri<br />

A Ecomondo <strong>2024</strong> la tematica delle polveri<br />

è tra le più discusse. Quelle generate nei<br />

cantieri e nei siti di lavorazione hanno effetti<br />

dannosi su chi lavora in loco e non solo<br />

Eliana Puccio<br />

dei sistemi di nebulizzazione risulta<br />

molto adatto per risolvere il problema<br />

delle polveri nei cantieri, la cui L’utilizzo<br />

eccessiva quantità nell'aria può ridurre la visibilità,<br />

aumentando il rischio di incidenti. Inoltre,<br />

consente un notevole risparmio energetico e<br />

idrico, e grazie alla programmazione del timer<br />

e delle automazioni, questi sistemi possono essere<br />

attivati solo quando e dove serve.<br />

La soluzione integrata<br />

I cannoni nebulizzatori sfruttano la potenza della<br />

ventola per direzionare il flusso di nebulizzazione<br />

in modo puntuale e preciso.<br />

Gli impianti fissi invece sono privi di ventole e<br />

hanno lo scopo di creare una barriera di acqua<br />

nebulizzata che ostacolano polveri e odori; infatti,<br />

vengono comunemente chiamati “impianti a<br />

tenda”. “Queste due tipologie di nebulizzazione<br />

- ha spiegato Emanuele Rastelli, responsabile<br />

commerciale di Cannoni Conrad - il cannone e<br />

l’impianto a tenda - spesso coesistono nello stesso<br />

sito e vanno a risolvere il medesimo problema<br />

di polvere, trattandolo con metodi diversi ma tra<br />

loro complementari“. Tra i tanti impianti installati<br />

la soluzione integrata per i trituratori mobili è<br />

tra le più interessanti. Cannoni Conrad ha realizzato<br />

un sistema di nebulizzazione su misura<br />

per questo macchinario. La tramoggia che riceve<br />

i rifiuti legnosi dall’escavatore è stata allestista<br />

con un impianto di nebulizzazione su tutto il perimetro,<br />

per ostacolare la polvere che si genera<br />

durante la triturazione. L’installazione si snoda<br />

poi fino al nastro trasportatore che porta il materiale<br />

triturato al mucchio, contenendo le polveri<br />

dall’inizio alla fine del processo, grazie ad un<br />

flusso di nebulizzazione costante. l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

42<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

NEWS<br />

NEWS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

43<br />

Generare<br />

risorse future<br />

Ginevra Fontana<br />

SRR, Fiera Internazionale<br />

del Recupero e del Riciclaggio,<br />

è un evento spagnolo<br />

nel settore dell’economia circolare,<br />

promosso da FER (Federazione<br />

di Recupero e Riciclaggio)<br />

Grandi attese e grandi aspettative per la<br />

fiera spagnola SRR indirizzata all’economia<br />

circolare. Anche l’edizione <strong>2024</strong>,<br />

che si è svolta dal 18 al 20 giugno, ha raccolto<br />

partecipazioni ed espositori da tutto il mondo,<br />

battendo il record di presenze. Organizzata da<br />

IFEMA e promossa da FER, la Federazione<br />

Spagnola del Recupero e del Riciclaggio e da<br />

AEDRA, l'Associazione Spagnola per la Rot -<br />

tamazione e il Riciclaggio delle Automobili, nella<br />

sua sezione espositiva ha riunito ancora una<br />

volta professionisti e aziende del settore a tutti<br />

i livelli, coprendo macchinari, servizi, logistica,<br />

verifica e certificazione ambientale.<br />

"Generare risorse. Generare futuro" è stato il<br />

claim della nuova edizione ha accolto187<br />

aziende partecipanti da 10 Paesi, un aumento<br />

dell'8% rispetto all'edizione precedente, con<br />

27.000 m 2 lordi e un'area espositiva netta di<br />

11.667 m 2 (+22%).<br />

La fiera e le sue attività si rivolgono sia al mercato<br />

nazionale sia a quello internazionale: a<br />

SRR sono arrivate le ultime novità nel dibattito<br />

sul recupero e il riciclaggio dei rifiuti da una prospettiva<br />

multidisciplinare e in linea con i principi<br />

dell'economia circolare.<br />

Congressi, sessioni di lavoro e zona espositiva<br />

hanno completato uno scenario in cui esperti,<br />

enti pubblici e aziende hanno cercato nuove soluzioni<br />

basate su innovazione, efficienza e sostenibilità<br />

ambientale.<br />

A Madrid anche TECMA<br />

In contemporanea, si è svolta anche la Fiera<br />

Internazionale dell'Urbanistica e dell'Ambiente.<br />

Un luogo d'incontro riservato agli esperti per<br />

discutere di temi rilevanti per il proprio business,<br />

rafforzare i rapporti con gli attuali fornitori e incontrare<br />

nuovi fornitori o partecipare a riunioni<br />

di lavoro rilassate e giocose.<br />

Presenti anche amministrazioni centrali, regionali<br />

e locali, società di consulenza, laboratori e<br />

centri di ricerca, grandi, piccole e medie industrie<br />

o strutture sportive e ricreative, tra gli altri, che<br />

partecipando alla fiera hanno potuto testare dal<br />

vivo gli ultimi sviluppi nelle idropulitrici, nelle<br />

macchine per la pulizia a vapore, nei depuratori,<br />

nei prodotti per la pulizia industriale, nei disinfettanti,<br />

nei materiali biodegradabili e perfino<br />

nell'abbigliamento professionale e da lavoro.<br />

Il consiglio è quello di non perdersele, e organizzarsi<br />

per l’anno prossimo.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

n Igers (Gruppo Haiki+), leader nel<br />

settore dell’economia circolare, ha<br />

ottenuto il brevetto di un metodo<br />

utile per il recupero di fibre tessili<br />

da materiali di scarto.<br />

Un passo importante per<br />

STADLER Italia S.r.I.<br />

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Vestiti che...ti recupero!<br />

l'industria tessile, negli ultimi anni<br />

sempre più invasiva e inquinante:<br />

i rifiuti tessili hanno registrato un<br />

aumento pauroso (circa 230mila<br />

tonnellate di scarti non pericolosi<br />

provenienti dal settore stesso).<br />

Questo consentirà infatti di<br />

lavorare qualsiasi tipologia di<br />

rifiuto tessile, recuperando le fibre<br />

contenute per generarne nuove<br />

naturali da utilizzare nella<br />

produzione di capi di<br />

abbigliamento, o fibre sintetiche<br />

per il settore delle imbottiture.<br />

Il brevetto "metodo per il recupero<br />

di fibre tessili da articoli di<br />

materiale tessile di scarto e<br />

relativo impianto è il risultato<br />

frutto di anni di ricerca<br />

approfondita, di impegno costante<br />

e di una visione chiara verso un<br />

futuro più sostenibile e<br />

tecnologicamente avanzato. Siamo<br />

determinati nel proseguire questo<br />

percorso", ha riferito l’AD di Igers,<br />

Gian Luca Miceli.<br />

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La nostra tecnologia Made in Germany gestisce efficacemente una vasta gamma di<br />

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imballaggi leggeri, bottiglie di plastica, carta e cartone, rifiuti elettronici, RDF e altro<br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

44<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

SCARTI MINERARI<br />

Inventario dei depositi<br />

di rifiuti estrattivi<br />

di miniera e risorse<br />

minerarie in Italia.<br />

(Credit Ispra)<br />

The reliable brand!<br />

Piccone<br />

alla mano<br />

Un modo per affrancarsi dai Paesi produttori<br />

di minerali critici potrebbe ricondursi alla<br />

valorizzazione di scarti da attività estrattiva<br />

Marco Comelli<br />

Mentre l’apertura e riapertura di miniere<br />

arranca e il riciclo si scontra con i propri<br />

limiti intrinseci, la strada più promettente<br />

per rendere l’Europa e l’Italia più autonome<br />

dal punto di vista dei minerali critici potrebbe<br />

essere la valorizzazione degli scarti da attività<br />

minerarie.<br />

Un tesoro non troppo nascosto<br />

150 milioni metri cubi, spesso abbandonati in<br />

strutture fatiscenti o semplicemente ammucchiati<br />

all’aperto. Sono gli scarti che l’estrazione<br />

mineraria, un tempo fiorente in Italia, ha lasciato<br />

con il progressivo abbandono dei siti. Essi rappresentano<br />

un serio problema ambientale,<br />

con inquinamento diffuso delle acque superficiali/sotterranee<br />

e dei suoli da metalli pesanti,<br />

cioè gli stessi che potrebbero essere recuperati.<br />

È necessario un cambio di paradigma: da rifiuti<br />

inquinanti da bonificare, a potenziale risorsa da<br />

recuperare.<br />

Questo almeno è l’auspicio dell’ISPRA, che ha<br />

presentato il database GeMMA (Geologico,<br />

Minerario, Museale e Ambientale) che censisce<br />

i pochi impianti in attività, quelli chiusi e i<br />

depositi potenziali sui quali andrebbero effettuate<br />

attività di esplorazione e caratterizzazione<br />

di dettaglio. Proprio le informazioni che<br />

tra l’altro sono necessarie se si vogliono attirare<br />

investitori.<br />

Sembrerebbe facile<br />

La stessa ISPRA riconosce che l’apertura o riapertura<br />

di miniere è una soluzione a medio-lungo<br />

periodo, anche se l’Italia sta cercano di tagliare<br />

i tempi medi di autorizzazione a 18 mesi.<br />

Il problema sono le opposizioni locali. Le amministrazioni<br />

sono sotto scacco dai vari comitati,<br />

e spesso non provano nemmeno a impostare<br />

un discorso razionale. Il governo intende portare<br />

comunque il tempo autorizzativo per le attività<br />

di recupero da scarti minerari a dieci mesi, e il<br />

fatto che molti siti abbiano un rischio medioalto<br />

e alto di inquinamento ambientale potrebbe<br />

costituire un fattore nel superare le resistenze<br />

in buona fede.<br />

I problemi da superare sono due. Il primo è la<br />

caratterizzazione molto limitata del contenuto<br />

di risorse recuperabili. Sono stati effettuati pochi<br />

studi mirati, anche perché in molti casi le materie<br />

interessanti sono presenti in accompagnamento<br />

del materiale che era oggetto di<br />

estrazione primaria. In secondo luogo, vanno<br />

ricostruite le competenze e formato il personale.<br />

Per l’italiano medio “vai a lavorare in miniera”<br />

è sempre un insulto.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

AFFIDABILITÀ GARANTITA:<br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

46<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

NEWS<br />

Green player<br />

Per i suoi 50 anni l’azienda tedesca Playmobil<br />

ha presentato una linea di giocattoli robusti<br />

e colorati per i bambini, realizzati con materiale<br />

vegetale. Ad amarla sono anche i genitori<br />

Eliana Puccio<br />

Giocare in armonia con l'ambiente è possibile.<br />

In occasione dei suoi 50 anni,<br />

Playmobil lancia Playmobil Junior, una<br />

linea esclusiva per i più piccoli realizzata in materiale<br />

vegetale, e che fa felici anche i genitori<br />

per la politica sul rispetto dell'ambiente.<br />

Realizzata con almeno il 90 per cento di materiali<br />

vegetali, la nuova linea Playmobil Junior è<br />

destinata ai bambini di età compresa fra 1 e 4<br />

anni; comprende 36 playset che promuovono<br />

lo sviluppo attraverso il gioco, offrendo l’opportunità<br />

di dare sfogo alla loro sconfinata immaginazione<br />

tramite numerose funzioni, come abbinare<br />

forme e colori, impilare e simulare la<br />

guida di veicoli. Nella collezione, in particolare,<br />

non mancano veicoli di ogni tipo: vari generi di<br />

camion che tanto appassionano i piccoli, ma<br />

anche l’Escavatore, l’Autobus e l’Autoscala dei<br />

Pompieri.<br />

Sicuri e puliti<br />

La linea Playmobil Junior è stata sviluppata appositamente<br />

per l'età della formazione e modellata<br />

sulle esigenze dei bambini nel pieno rispetto<br />

degli elevati standard qualitativi del brand:<br />

proprio perché destinata ai più piccoli non presenta<br />

parti a rischio di essere ingerite ed è priva<br />

di plastificanti. Giocano un ruolo cruciale anche<br />

l’igiene (possono essere puliti facilmente) e i colori<br />

(armonia visiva).<br />

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Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

48 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

TRITURATORI 4.0<br />

TRITURATORI 4.0<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

49<br />

Linea di vagliatura<br />

di compost con vaglio<br />

Bivitec KRL/EDS a due<br />

piani.<br />

In basso: trituratore<br />

Pronar MRW 2.85g<br />

allestito su carro<br />

cingolato<br />

per un’agevole<br />

movimentazione<br />

del macchinario<br />

all’interno<br />

dell’impianto.<br />

Il trituratore Pronar<br />

MRW 2.85g è utile alla<br />

triturazione delle<br />

ramaglie per la<br />

produzione<br />

di compost di qualità.<br />

Sostenibilità e innovazione<br />

per una Cooperativa green<br />

con le tecnologie<br />

di triturazione e vagliatura<br />

di Ecotec Solution<br />

Progettare e installare<br />

di compostaggio de La Città<br />

Verde raggiunge l’efficienza produttiva<br />

L’impianto<br />

con il trituratore Pronar MRW 2.85g e<br />

il progetto della nuova linea di vagliatura con<br />

il Bivitec KRL/EDS forniti da Ecotec Solution<br />

con un “pacchetto chiavi in mano” comprensivo<br />

di agevolazione Industria 4.0.<br />

La cooperativa sociale La Città Verde fornisce<br />

servizi e prodotti di<br />

qualità a prezzo equo<br />

nel settore della cura<br />

del verde, della gestione<br />

e recupero dei rifiuti,<br />

dell’installazione e<br />

manutenzione degli<br />

arredi urbani e dell’agricoltura<br />

sociale.<br />

È attenta all’innovazione promuovendo percorsi<br />

formativi mirati e studiando soluzioni alternative<br />

ai problemi. La soluzione tecnologica<br />

per l’impianto di compostaggio aerobico di<br />

Cre valcore (BO) è arrivata da Ecotec Solution,<br />

che ha fornito un trituratore birotore lento cingolato<br />

Pronar MRW 2.85 g per la triturazione<br />

di verde e ramaglie, e progettato la struttura<br />

destinata al processo di vagliatura del compost<br />

inserendo un vaglio Bivitec KRL/EDS 1000 x 5<br />

a due piani del marchio Binder+Co.<br />

Gestire la produzione<br />

Per farlo, la Città Verde ha acquistato il trituratore<br />

Pronar MRW 2.85g con allestimento su<br />

carro cingolato da poter essere movimentato<br />

con agio all’interno dell’impianto a seconda<br />

delle esigenze di produzione.<br />

Il trituratore è stato accessoriato di una coppia<br />

di rotori speciali con otto dischi porta coltelli<br />

e sei coltelli per ogni disco che consentono<br />

una triturazione ottimale in ambedue i sensi<br />

di rotazione ad una pezzatura di 250-300 mm.<br />

La decisione sulla scelta per il Pronar MRW<br />

2.85g è arrivata dopo aver visitato l’impianto<br />

di Sienambiente e aver potuto ascoltare la soddisfazione<br />

del gestore riguardo il trituratore.<br />

Con questo macchinario i rifiuti verdi e le ramaglie<br />

vengono triturati e poi mescolati con gli<br />

altri rifiuti organici per ottenere una miscela<br />

omogenea con un corretto rapporto carbonioazoto.<br />

La triturazione aumenta la superficie dei<br />

materiali, accelerando la decomposizione.<br />

Una volta mescolato il materiale viene lasciato<br />

nelle biocelle, camere chiuse in cui le condizioni<br />

ambientali, come la temperatura, l'umidità e<br />

l'aerazione, sono strettamente monitorate e<br />

controllate per favorire la decom posizione aerobica<br />

dei materiali organici. La progettazione<br />

della linea di vagliatura è arrivata subito dopo:<br />

Ecotec Solution ha progettato e fornito una linea<br />

capace di ottimizzare le portate fino a 15/20<br />

t/h con una gestione semplice ed efficiente. Il<br />

vaglio Bivitec KRL/EDS costituito da due piani<br />

risponde adeguatamente alla richiesta di separazione,<br />

ovvero pezzatura tra 10 e 70 mm e<br />

inferiore a 10 mm. Il layout è stato fornito completo<br />

di strutture e nastri per una corretta gestione<br />

dei materiali in entrate e in uscita.<br />

“Siamo stati seguiti dalla A alla Z, Ecotec<br />

Solution ha realizzato il progetto e l’installazione<br />

dell’impianto con i macchinari che sono<br />

stati predisposti per Industria 4.0.<br />

Contestualmente hanno prodotto per noi la<br />

documentazione tecnica e la perizia giurata<br />

necessarie, ha spiegato Giorgio Rosso, Re -<br />

sponsabile del servizio Trattamento Rifiuti<br />

presso La Città Verde.<br />

l<br />

Coppia di rotori<br />

speciali con otto<br />

dischi porta coltelli,<br />

e sei coltelli per ogni<br />

disco, che permettono<br />

una triturazione<br />

ottimale in ambedue<br />

i sensi di rotazione<br />

per ottenere una<br />

pezzatura di 250-300<br />

mm.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

50 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

MOVIMENTATORI INDUSTRIALI<br />

MOVIMENTATORI INDUSTRIALI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

51<br />

Heavy metal<br />

La Alabiso e Figli di Seregno (MB)<br />

ha scelto un movimentatore Volvo EW200E MH<br />

per implementare la produttività<br />

nella movimentazione e selezione metalli<br />

presso il loro nuovo sito di Cesate (MI)<br />

Matthieu Colombo<br />

La cabina<br />

elevabile<br />

dell’EW200E<br />

MH porta<br />

lo sguardo<br />

dell’operatore<br />

a cinque<br />

metri<br />

d’altezza:<br />

più comfort<br />

di lavoro<br />

e sicurezza.<br />

Valorizzare le risorse. Questa è l’idea alle<br />

origini della brianzola Alabiso e Figli, che<br />

Gioacchino Alfonso Alabiso ha costituito<br />

nei primi anni Ottanta assieme alla moglie<br />

Stefania per mettere a frutto la loro grande<br />

esperienza nella compravendita di metalli. Negli<br />

anni successivi l’azienda ha lavorato anche al<br />

recupero del vetro e si è inoltre specializzata nel<br />

settore dell’autodemolizione e della vendita di<br />

componenti automotive usati. Al crescere del<br />

supporto in azienda dei figli Salvatore, Elisa e<br />

Laura, nel 2006 è seguita la costruzione di un<br />

nuovo capannone con uffici, sempre a Seregno,<br />

poi è stato realizzato un sito per la bonifica delle<br />

autovetture a Inverigo (CO) e nel <strong>2024</strong> ora ha<br />

preso forma un nuovo centro per la selezione e<br />

lavorazione di metalli a Cesate (MI).<br />

In parallelo, l’azienda ha iniziato dal 2010 a gestire<br />

anche cantieri di decostruzioni industriali,<br />

come per esempio quella dell’impianto per il<br />

trattamento rifiuti a Fondotoce (VB), un tempo<br />

controllato della svizzera Thermoselect.<br />

Il piccolo svedese<br />

Proprio per lavorare nel nuovo sito di Cesate,<br />

la Alabiso e Figli era alla ricerca di una soluzione<br />

per operare nella nuova area in massima<br />

sicurezza, anche tenendo conto del fatto che<br />

l’impianto si sviluppa sia al coperto, sia allo<br />

scoperto. Dopo un’attenta ricerca per trovare<br />

la macchina giusta, la scelta dell’azienda<br />

brianzola è caduta sul più compatto della<br />

gamma di movimentatori premium marchiati<br />

Volvo, ossia l’EW200E MH con braccio G9. Ad<br />

oggi la Casa svedese offre infatti sei versioni<br />

sviluppate espressamente per il material handling.<br />

Tre sono appunto basate sull’EW200E<br />

MH (braccio da 9 o 10 m con avambraccio<br />

grapple a collo d’oca e braccio da 9 m con<br />

avambraccio per selezionatore) e tre versioni<br />

basate sull’EW240E MH (braccio da 11 o 12 m<br />

con avambraccio grapple a collo d’oca e braccio<br />

da 11 m con avambraccio per selezionatore).<br />

Nel complesso l’offerta Volvo CE di oggi<br />

contempla due versioni con avambraccio dritto,<br />

perfezionato per lavorare con pinze selezionatrici,<br />

e quattro versioni con avambracci<br />

a collo d’oca per montare polipi per la movimentazione<br />

di materiali.<br />

In estrema sintesi il nuovo Volvo EW200E MH,<br />

perfezionato nello stabilimento tedesco Volvo<br />

CE di Konz per allargare la gamma di soluzioni<br />

per la filiera del waste e del riciclaggio,<br />

raggruppa tutta la potenza e le qualità dell’apprezzato<br />

EW240E MH, in un formato altrettanto<br />

robusto ma più raccolto. È proprio<br />

il concetto della macchina compatta ma dai<br />

grandi contenuti che ha conquistato la<br />

Alabiso e Figli.<br />

Una generazione sviluppata ad hoc<br />

Tecnicamente queste macchine non hanno<br />

nulla a che vedere con quelli che erano gli<br />

escavatori gommati Volvo allestiti per applicazioni<br />

recycling, ma sono dei veri e propri<br />

movimentatori progettati espressamente per<br />

questo tipo di applicazioni. La specificità dei<br />

Volvo material handler va quindi ben oltre i<br />

bracci, visto che tutto è sviluppato ad hoc: la<br />

torretta, la ralla di rotazione, la struttura elevabile<br />

per la cabina, i carri con relative soluzioni<br />

di stabilizzazione, l’integrale termodinamica<br />

con ventole idrostatiche che<br />

permettono di pulire gli scambiatori invertendo<br />

il flusso d’aria.<br />

Potenza versatile<br />

Smistamento, carico/scarico camion e container,<br />

alimentazione di impianti e mobilità sul<br />

piazzale. Sono questi i punti di forza del versatile<br />

EW200E MH che abbiano visto in azione<br />

all’impianti di Cesate della Alabiso e Figli.<br />

Questo compatto svedese, infatti, può lavorare<br />

sia su gomma, sia stabilizzato con lama e 2<br />

stabilizzatori al posteriore, ma su configurazione<br />

specifica può anche essere allestito con<br />

4 stabilizzatori. Se si desidera la massima stabilità<br />

su gomma è poi possibile scegliere gli<br />

assali maggiorati che portano la larghezza<br />

alle gomme dai 2.540 mm standard ai 2.750<br />

mm, misura caratteristica di macchine di classe<br />

superiore come l’EW240E MH.<br />

A detta dello stesso costruttore, “la forza di<br />

questo modello è l’equilibrio tra produttività,<br />

velocità di spostamento, di stabilizzazione e<br />

affidabilità”. Per incrementare longevità delle<br />

strutture e il comfort anche durante la traslazione,<br />

l’EW200E MH è equipaggiato di serie il<br />

Boom Dampening System, un sistema per lo<br />

smorzamento idraulico attivo dei cilindri di<br />

sollevamento del braccio. A motore acceso il<br />

BDS è sempre attivo e funziona anche quando<br />

si richiama la funzione flottante del braccio.<br />

Questo, permette in sostanza di sfruttare sia<br />

il peso dell’attrezzatura, sia quello del braccio<br />

stesso per aggredire il cumulo di materiale<br />

da movimentare. Detto in soldoni: meno consumo,<br />

più produttività.<br />

Il piacere del 6 cilindri<br />

Sotto al cofano motore gira il sei cilindri turbo<br />

Volvo D6J Stage V, tarato a 129 kW a 1.800<br />

giri/min e ben 850 Nm disponibili già a 1.350<br />

giri/min, che punta tutto sull’efficienza. Motore<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

52 RIFIUTI SOLIDI MOVIMENTATORI INDUSTRIALI<br />

Oltre alla sede<br />

di Seregno (MB),<br />

la Alabiso e Figli<br />

ha un sito di bonifica<br />

veicoli a Inverigo (CO)<br />

e un impianto per<br />

la selezione dei<br />

metalli a Cesate (MI).<br />

Salvatore<br />

Alabiso<br />

Socio<br />

Alabiso e Figli<br />

e taratura dell’EW200E MH sono esattamente<br />

quelli dell’EW240E MH e anche l’impianto<br />

idraulico è realizzato secondo lo stesso schema<br />

con maxi pompa a portata variabile da 300<br />

litri/min e distributore LS a centro chiuso con<br />

spole compensate in pressione per azionare<br />

in contemporanea traslazione, braccio e linee<br />

ausiliarie.<br />

Altezza uguale sicurezza<br />

La cabina dell’EW200E MH si eleva idraulicamente<br />

tramite una cinematica radiale.<br />

Maurizio<br />

Feneri<br />

funzionariuo<br />

commerciale<br />

Volvo CE Italia<br />

La nostra forza è senza dubbio la coesione della<br />

famiglia e la determinazione nel nostro lavoro, tutti<br />

valori che ci ha trasmesso nostro padre Gioacchino.<br />

In questi anni abbiamo messo in campo risorse<br />

importanti per migliorare ulteriormente il servizio<br />

offerto sul territorio delle province di Milano, Monza<br />

e Como. Il nuovo impianto avviato a Cesate<br />

ci permette di gestire volumi ben superiori e per farlo<br />

abbiamo scelto il nuovo movimentatore Volvo<br />

in quanto lo riteniamo assolutamente all’altezza<br />

di questa missione. Oltre al grande comfort,<br />

apprezziamo molto la cabina elevabile, il blocco<br />

del braccio in altezza per lavorare velocemente anche<br />

al chiuso e il sistema di telecamere a 360°<br />

Questo permette di portare lo sguardo dell’operatore<br />

a cinque metri d’altezza rispetto<br />

al piazzale. Il tutto avviene in pochi istanti sia<br />

con macchina stabilizzata, sia con macchina<br />

su gomma.<br />

Basta che l’operatore abbia la cintura allacciata.<br />

In caso di anomalie alla cabina elevabile,<br />

i colleghi sul piazzale possono riportare a terra<br />

dolcemente l’operatore della macchina, grazie<br />

a un pulsante d’emer genza ben accessibile.<br />

L’altezza della cabina variabile idraulicamente<br />

permette di trovare sempre la giusta posizione<br />

per vedere quello che si movimenta<br />

in totale sicurezza. Alla lunga questa cinematica<br />

fa davvero la differenza, così come il<br />

climatizzatore automatico esaltato nell’efficacia<br />

dall’ambiente pressurizzato che permette,<br />

tra l’altro, di ottenere una pressione<br />

acustica in cabina di soli 65 dB(A), un valore<br />

record per una macchina operatrice. Nel<br />

complesso sui movimentatori Volvo ci si sente<br />

davvero in prima classe.<br />

Tra gli equipaggiamenti a richiesta, c’è la<br />

possibilità di implementare il sistema di con<br />

telecamera posteriore e telecamera laterale<br />

destra (di serie) ai livelli Volvo Smart View<br />

per la visualizzazione a volo d’uccello della<br />

macchina grazie a un software che elabora<br />

le immagini riprese da quattro telecamere.<br />

Di serie, invece, il sistema Volvo di localizzazione<br />

gps e trasmissione dati gprs Care -<br />

track che permette di monitorare da remoto<br />

una macchina o un’intera flotta. La centralina<br />

è protetta in cabina, alle spalle dell’operatore,<br />

mentre l’antenna è montata sulla griglia<br />

di sicurezza superiore.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

54<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

NEWS<br />

Filiera circolare<br />

per trasformare<br />

gli pneumatici a fine<br />

uso (PFU) in gomma<br />

per realizzarne<br />

dei nuovi.<br />

Not the end<br />

Riciclo dei PFU: una partnership unisce<br />

la capacità innovativa, l'esperienza<br />

e le competenze tecnologiche<br />

di Bridgestone, Gruppo BB&G e Versalis (Eni)<br />

Ginevra Fontana<br />

Pneumatici nuovi di zecca realizzati recuperando<br />

quelli a fine vita. Il progetto arriva<br />

dalla collaborazione tra Bridgestone<br />

EMEA (Bridgestone), Gruppo BB&G e Versalis<br />

(Eni) che grazie alle rispettive competenze firmano<br />

un accordo finalizzato alla creazione di<br />

una filiera circolare per trasformare gli pneumatici<br />

a fine uso (PFU). Il Tyre Industry Project<br />

del World Business Council for Sustainable<br />

Development (WBCSD), ha riportato che ogni<br />

anno circa un miliardo di pneumatici arrivano a<br />

fine uso. Per questo soluzioni innovative e più<br />

sostenibili per il settore della gomma sintetica<br />

sono più che necessarie per massimizzare il ciclo<br />

di vita completo degli pneumatici.<br />

Come avviene il processo<br />

Gli pneumatici a fine uso (PFU) saranno trasformati,<br />

mediante pirolisi, in un olio (TPO – Tyre<br />

Pyrolysis Oil) utilizzabile per creare elastomeri<br />

di alta qualità comparabili a quelli ottenuti da<br />

feedstock tradizionale per la produzione di nuovi<br />

pneumatici. Le tre aziende intendono riposizionare<br />

sul mercato i nuovi polimeri come preziosa<br />

risorsa circolare per la produzione di nuovi pneumatici.<br />

La partnership si avvale del processo<br />

termomeccanico di pirolisi di BB&G per riciclare<br />

su scala commerciale gli pneumatici fine uso.<br />

BB&G ha realizzato e gestito due generazioni<br />

di impianti pilota negli ultimi 10 anni e ha recentemente<br />

messo in funzione la sua prima linea<br />

di produzione su scala commerciale per validare<br />

la fattibilità e la qualità del processo.<br />

L'impianto TPO di BB&G è situato a Fatima, in<br />

Portogallo, ed è stato avviato con successo il 15<br />

luglio. Nei prossimi mesi i primi quantitativi di<br />

olio da pirolisi riciclato BB&G verranno immessi<br />

nel ciclo produttivo di Versalis per la produzione<br />

di elastomeri circolari con cui Bridgestone realizzerà<br />

un primo lotto di pneumatici all’inizio del<br />

2025. L’impianto contribuirà a ottimizzare questa<br />

nuova filiera e svolgerà un ruolo cruciale nel facilitare<br />

la circolarità degli pneumatici a livello<br />

globale.<br />

Laurent Dartoux, Group President Bridgestone<br />

EMEA and Global Sustainability Initiative Lead<br />

Bridgestone Corporation, ha commentato:<br />

“Vogliamo lavorare con materiali sostenibili<br />

al 100% entro il 2050, e il riciclo e il riuso dei<br />

prodotti è importante per il raggiungimento<br />

di questo obiettivo”.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

56<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

RICICLO PNEUMATICI<br />

NEWS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

57<br />

Una pala speciale<br />

nel riciclo di gomme<br />

Dalla collaborazione della ditta Niederstätter,<br />

importatore di Kramer, e il concessionario<br />

Germac nasce la soluzione perfetta per<br />

un impianto di riciclaggio di gomme in Sicilia<br />

queste macchine in tutta la Sicilia e oltre. Sono<br />

dotate di tecnologie avanzate e sistemi validati,<br />

come lo sterzo integrale e il telaio monoblocco,<br />

sistemi che aumentano la stabilità, la sicurezza<br />

e il carico utile. Niederstätter, importatore di<br />

Kramer per tutta l’Italia, è un punto di riferimento<br />

nel settore del riciclaggio con una specializzazione<br />

in servizi relativi alla vendita e al<br />

noleggio di macchine edili. Gli esperti lavorano<br />

da anni con le macchine Kramer, non solo nella<br />

vendita e nel noleggio, ma anche nella formazione,<br />

nell'assistenza e nell'addestramento degli<br />

operatori. Inoltre, offre da un anno ai tecnici<br />

di tutta Italia corsi di assistenza per le macchine<br />

da lavoro Kramer, percorso al quale hanno partecipato<br />

i tecnici della Germac SrL, che si occupano<br />

del servizio per Kramer all’interno del<br />

territorio siciliano.<br />

Un passo indietro<br />

n La notizia è passata sottotraccia.<br />

Ma il colosso petrolifero Shell ha<br />

comunicato che ridurrà il proprio<br />

obiettivo (ambizioso) di riciclare<br />

“1 milione di tonnellate di rifiuti<br />

in plastica entro il 2025”.<br />

Sembra difatti irrealizzabile, dopo<br />

che la stessa compagnia ha<br />

investito nella pirolisi per il riciclo<br />

della plastica - e alla larga - il<br />

recupero del petrolio per<br />

sintetizzare nuovi carburanti.<br />

“Nel 2023 abbiamo concluso che la<br />

portata della nostra ambizione di<br />

trasformare 1 milione di tonnellate<br />

di rifiuti di plastica all'anno in olio di<br />

pirolisi entro il 2025 è irrealizzabile.<br />

Seppur consapevoli della<br />

domanda dei clienti per prodotti<br />

chimici circolari, il ritmo di<br />

crescita a livello globale di questi<br />

processi è inferiore al previsto a<br />

causa della mancanza di materie<br />

prime disponibili, del lento<br />

sviluppo tecnologico e<br />

dell'incertezza normativa” hanno<br />

dichiarato dalla Shell.<br />

Ma l’obiettivo della compagnia,<br />

indipendentemente dalla<br />

regolamentazione, è di aumentare<br />

la circolarità e di passare da<br />

un'economia lineare a una in cui<br />

prodotti e materiali vengono<br />

riutilizzati, riadattati e riciclati.<br />

La nuova posizione di Shell parla<br />

chiaramente: sembra infatti che il<br />

riciclaggio avanzato della plastica<br />

non si stia sviluppando con le<br />

modalità in cui le aziende come<br />

avevano promesso, e su cui<br />

contano.<br />

Eliana Puccio<br />

La pala telescopica<br />

Kramer 8085T porta<br />

gli pneumatici dal<br />

magazzino<br />

all’impianto<br />

di tritatura. Essendo<br />

una macchina che<br />

attraversa il piazzale<br />

con alta velocità di<br />

spostamento<br />

e sicurezza di<br />

movimento aiuta ad<br />

aumentare<br />

la produzione<br />

e abbassare i costi.<br />

Sul sito industriale dell’azienda catanese<br />

Innorec SrL, l’impianto di tritatura di pneumatici<br />

deve essere caricato di continuo.<br />

Per sostenere i costi serve una macchina agile,<br />

potente e di dimensioni contenute con grandi<br />

altezze di caricamento. Il concessionario per<br />

veicoli da lavoro Germac conosce bene la qualità<br />

del marchio tedesco Kramer. Negli ultimi<br />

anni ha rafforzato il suo impegno per far conoscere<br />

i tanti vantaggi delle macchine Kramer<br />

all’interno del settore del riciclaggio. In collaborazione<br />

con Niederstätter, Germac propone<br />

Un modello perfetto<br />

La pala telescopica Kramer selezionata dagli<br />

esperti Niederstätter e Germac per il lavoro<br />

presso la Innorec è una Kramer 8085T.<br />

La macchina ha una benna con griffa che permette<br />

di trattenere in maniera ottimale gli<br />

pneumatici. Il lavoro della pala telescopica è<br />

prelevare gli pneumatici dalla sede di stoccaggio<br />

e trasportarli all’impianto di tritatura. Con<br />

una velocità fino ai 40 km/h è estremamente<br />

veloce. Grazie ad angoli di sterzata di 40°, la<br />

macchina dona una maneggevolezza massima.<br />

I raggi di sterzata sono molto stretti. La trazione<br />

integrale dà stabilità e contribuisce a un lavoro<br />

sicuro. Il carico utile (max. 2600 kg) è costante,<br />

indipendente dall’angolo di sterzata, per rapporti<br />

di leva costanti. Sono ormai diversi mesi<br />

che la Innorec SrL lavora con la pala telescopica<br />

Kramer e si dice estremamente soddisfatta<br />

della velocità di guida e di azione oltre che del<br />

confort di lavoro.<br />

l<br />

Spazzatrici Stradali & Lavastrade<br />

100% Elettriche<br />

Hall A7 Stand 200<br />

Tenax International S.p.A. - Via Balduina, 3 - 42010 Rio Saliceto (RE) Italy<br />

www.tenaxinternational.com<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

58<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

SELEZIONATRICI SMART<br />

L’impianto Trivalo 69<br />

di Chassieu seleziona<br />

fino a 20 tonnellate<br />

all’ora grazie alle sue<br />

184 macchine<br />

installate<br />

e ai 2.000 metri<br />

lineari di nastri<br />

trasportatori.<br />

Alti livelli<br />

di automazione<br />

Aktid, Smart Solutions® per l’impianto<br />

super ottimizzato Trivalo 69 di Paprec<br />

Eliana Puccio<br />

Lo stabilimento Trivalo Rhône-Alpes (69)<br />

situato a Chassieu, Lione, è uno dei più<br />

grandi in Francia in termini di capacità di<br />

selezione, arrivando a processare 60.000 tonnellate<br />

all’anno di raccolta differenziata.<br />

L’installazione presenta 11.900 metri quadri di<br />

attrezzature all’avanguardia integrate con intelligenza<br />

artificiale e Smart Solutions®, una gamma<br />

di prodotti studiati da Aktid per migliorare<br />

le performance di selezione. L’obiettivo prefissato<br />

è infatti importante: il recupero del 98% dei prodotti<br />

valorizzabili grazie a 13 flussi.<br />

Un processo complesso ed efficiente<br />

L’impianto, che può trattare fino a 20 tonnellate<br />

all’ora, è composto da 2.000 metri lineari di nastri<br />

trasportatori e da 184 macchine tra le quali: due<br />

tramogge dosatrici, cinque separatori balistici<br />

di concezione Aktid, tre vagli a dischi, quindici<br />

lettori ottici e un robot di selezione. Tra i punti di<br />

forza del progetto spicca il suo livello di automazione.<br />

La velocità di imballaggio dei prodotti<br />

selezionati è uno dei problemi più complessi da<br />

gestire, per questo Aktid ha sviluppato Smart<br />

Packing, il primo sistema di pressatura automatica<br />

sul mercato in grado di mettere più balle<br />

in fila. Quando uno dei silos è pieno l’informazione<br />

ritorna al sistema di gestione computerizzato<br />

che avvia automaticamente il processo<br />

di pressatura: i nastri e la pressa si avviano, il<br />

silo si svuota, la pressa produce da una a tre balle,<br />

il silo si chiude. Mentre la pressa sta ancora<br />

imballando, il ciclo successivo può ricominciare<br />

con l’apertura di un altro silo.<br />

Inoltre, tutta l’installazione è controllata da un<br />

altro prodotto Smart Solutions®: ABI (Aktid<br />

Business Intelligence). Pensato da e per gli operatori<br />

dei centri di selezione, ABI ottimizza le<br />

prestazioni dell’impianto anticipando i potenziali<br />

guasti: il sistema analizza costantemente le operazioni<br />

e reagisce alla minima deviazione di funzionamento.<br />

In questo caso le informazioni vengono<br />

inviate istantaneamente alla centrale<br />

dell’impianto, in modo che l’operatore possa<br />

reagire in maniera preventiva. Il tasso di disponibilità<br />

dell’impianto risulta così ottimizzato.<br />

“L’impianto di Chassieu ha messo in evidenza<br />

ancora una volta la competenza di Aktid in materia<br />

di innovazione e la sua affidabilità nelle soluzioni<br />

proposte, distinguendosi così come realtà<br />

di riferimento nello sviluppo dei centri di selezione<br />

rifiuti di domani” - afferma Marco Crociani,<br />

CEO di Aktid Italia.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

60<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

SELEZIONATRICI<br />

NEWS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

61<br />

Fiore all’occhiello<br />

dell’impianto<br />

è la disposizione<br />

ottimizzata delle varie<br />

macchine<br />

che garantisce una<br />

facile manutenzione<br />

e accessibilità agli<br />

operatori.<br />

Paradigmatico<br />

Apre a Torino “Circular Plastic”,<br />

il più grande e innovativo impianto<br />

italiano per la selezione della plastica,<br />

ideato e realizzato da STADLER<br />

Ludovica Bianchi<br />

Nomen omen come dicevano gli antichi<br />

romani. L’impianto infatti trova la sua<br />

prerogativa nel nome: chiudere il ciclo<br />

della plastica. Inaugurato il 5 aprile <strong>2024</strong> a<br />

Borgaro Torinese, Circular Plastic ha la capacità<br />

di trattare fino a 100.000 tonnellate di rifiuti all’anno.<br />

Progettato e realizzato da STADLER per<br />

Iren, è il più grande sito italiano dedicato alla selezione<br />

della plastica COREPLA, in grado di recuperare<br />

fino all'80% dei materiali in ingresso.<br />

Toccato con mano<br />

L’impianto si avvale delle tecnologie più avanzate<br />

di STADLER per selezionare automaticamente<br />

17 tipologie di materiali, tra cui polimeri,<br />

plastiche e metalli. Il sistema è in grado di dividere<br />

i materiali in flussi diversi per garantire<br />

un riciclo ottimale e un'alta qualità del prodotto<br />

finale. Abbiamo visitato Circular Plastic, insieme<br />

alla stampa internazionale e clienti selezionati,<br />

in occasione del "open day Stadler" e<br />

osservato le soluzioni tecnologiche messe a<br />

punto da STADLER. Il connubio con Iren - come<br />

sottolineato da Paolo Cravedi, Senior Project<br />

manager della Casa tedesca - funziona molto<br />

bene già da tempo, grazie ai numerosi precedenti<br />

progetti tra cui impianti di selezione dei<br />

RAEE e quelli di riciclo di plastica e cartone<br />

realizzati in altre località italiane.<br />

Cuore green<br />

Con la divisione di Iren Ambiente, Iren conferma<br />

e consolida la propria predisposizione in<br />

tema di economia circolare, trasformando i<br />

rifiuti in risorse preziose. Con l’impianto torinese,<br />

la multiutility conferma il suo impegno<br />

nella gestione sostenibile dei rifiuti, sfruttando<br />

tecnologie avanzate per migliorare i processi<br />

di selezione e riciclo. "L’impianto Circular<br />

Plastic rappresenta un esempio di eccellenza<br />

tecnologica," afferma l’ingegner Flaviano<br />

Fracaro, Direttore Tecnico di Iren Ambiente.<br />

"Ciò che rende questo impianto speciale è la<br />

disposizione ottimizzata delle macchine, che<br />

garantisce facilità di manutenzione e un'elevata<br />

accessibilità per gli operatori. I sistemi di<br />

controllo avanzati permettono, inoltre, di gestire<br />

il funzionamento in modo semplice e intuitivo."<br />

La collaborazione tra STADLER e Iren<br />

dimostra ancora una volta l'efficacia delle<br />

tecnologie moderne nel garantire alti tassi<br />

di recupero e qualità dei materiali riciclati,<br />

contribuendo a chiudere il ciclo della plastica<br />

in Italia.<br />

l<br />

100% automatizzato<br />

n GME Recycling, leader<br />

nella progettazione e<br />

realizzazione di sistemi<br />

di riciclaggio, realizzerà<br />

il primo impianto italiano<br />

100% automatizzato<br />

di riciclaggio scarti di<br />

alluminio dell'Africa.<br />

Realizzato per la società<br />

Terra Aqua in Nigeria,<br />

l’impianto rappresenta un<br />

importante passo verso un<br />

futuro più sostenibile,<br />

FACILE MANUTENZIONE<br />

COMPATTA<br />

VERSATILE<br />

ROBUSTA<br />

trattando diverse tipologie<br />

di alluminio con tecnologie<br />

avanzate. È caratterizzato<br />

da mulini di frantumazione<br />

“MAX1700” e dal<br />

trituratore “Ventidudenti”,<br />

e da sistemi a correnti<br />

parassite e macchinari a<br />

raggi X, l'impianto riduce<br />

l'alluminio e ne elimina i<br />

contaminanti. Inoltre, ha<br />

un forno a sola secca per<br />

trattare tipologie di rottami<br />

più “complessi”, come i<br />

blocchi motore, collegato a<br />

un impianto di<br />

purificazione dei gas di<br />

scarico per minimizzare le<br />

emissioni.<br />

Producing Biogas is easier and faster.<br />

Un innova 琀 vo sistema di pretra 琀 amento ri 昀 u 琀 solidi<br />

urbani in un unica macchina<br />

che vi farà evitare sprechi<br />

e risparmiare spazio,<br />

energia e tempo.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

ECOMONDO stand D3,121.<br />

palmierigroup.com


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

62<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

ROTTAMI DI ALLUMINIO<br />

Puro purissimo<br />

La selezionatrice Autosort® Pulse<br />

di Tomra con spettroscopia LIBS dinamica<br />

(Laser Induced Breakdown Spectroscopy)<br />

sceglie con alta precisione le leghe<br />

di alluminio, aiutando gli impianti a ridurre<br />

il declassamento del materiale<br />

Eliana Puccio<br />

La crescente domanda di alluminio e la<br />

necessità di ridurre l'impatto ambientale<br />

stanno spingendo l'industria del<br />

riciclo a migliorare i processi di separazione<br />

dei rottami per poter avere accesso a un alluminio<br />

riciclato sempre più simile a quello<br />

primario. Uno dei problemi più complessi<br />

da affrontare nel processo di riciclo è la separazione<br />

delle leghe di alluminio, che varia<br />

in composizione a seconda dell'uso.<br />

Processo che richiede una precisione estremamente<br />

elevata, poiché una miscelazione inadeguata<br />

delle leghe può comprometterne la qualità,<br />

limitando le possibilità di riutilizzo e<br />

riducendo il valore del materiale riciclato.<br />

Autosort Pulse è la risposta<br />

Per rispondere a questa sfida, Tomra, gigante<br />

norvegese nella selezione a sensori, ha lanciato<br />

Autosort® Pulse, un nuovo sistema per<br />

la selezione dei rottami di alluminio, equipaggiata<br />

con la tecnologia LIBS dinamica (Laser<br />

Induced Breakdown Spectroscopy).<br />

Questo sistema è progettato per identificare<br />

e separare con estrema precisione le diverse<br />

leghe di alluminio.<br />

Frank van de Winkel, Responsabile del segmento<br />

Metalli di Tomra, ha spiegato: "I rottami<br />

di alluminio sono composti da diverse leghe.<br />

A seconda dell'applicazione, contengono un<br />

mix di leghe differenti che definiscono le proprietà<br />

del materiale. Per riciclare una lega<br />

specifica senza abbassare la qualità del materiale,<br />

è necessario separarla in classi di leghe,<br />

un compito che può essere svolto solo<br />

con le tecnologie più sofisticate, come la LIBS.<br />

Autosort® Pulse offre ai riciclatori i mezzi per<br />

selezionare l'alluminio in base alle classi di<br />

lega e produrre prodotti pronti per il forno per<br />

le applicazioni più esigenti".<br />

A differenza delle tecnologie tradizionali, come<br />

la fluorescenza a raggi X (XRF), Autosort®<br />

Pulse utilizza una scansione 3D combinata<br />

con l’intelligenza artificiale per identificare e<br />

separare oggetti di diverse forme e dimensioni,<br />

anche in condizioni complesse come sovrapposizioni.<br />

Questo consente di ottenere frazioni<br />

di leghe specifiche, come quelle della serie<br />

5xxx e 6xxx, con un livello di purezza superiore<br />

al 95%, migliorando la qualità del materiale<br />

riciclato e facilitando la produzione di alluminio<br />

ad alto contenuto riciclato. Con una capacità<br />

di lavorazione compresa tra 3 e 7 ton nel -<br />

late/ora, Autosort® Pulse può gestire alti volumi<br />

di rottami, mantenendo elevati standard<br />

di produttività. La macchina è inoltre compatta<br />

e facile da integrare nei processi industriali<br />

esistenti. Tomra è a Ecomondo nel Pad. 3,<br />

Stand 405/304<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Compattazione<br />

senza compromessi.<br />

Con TANA ogni millimetro conta.<br />

La produttività si misura in risultati, e i compattatori TANA ne sono la prova. Grazie al loro telaio rigido, la forza<br />

di compattazione è sempre distribuita in modo uniforme, anche su terreni irregolari. Questo garantisce che<br />

almeno il 50% del peso del compattatore venga sfruttato al massimo, senza perdere efficienza. A differenza<br />

dei compattatori a telaio oscillante, che riducono la loro forza al 25% su superfici sconnesse, TANA offre una<br />

compattazione superiore e costante.<br />

Guarda il video del compattatore<br />

H520 al lavoro in Italia<br />

tanaitalia.com<br />

PAD. A5<br />

Stand 103<br />

5-8 novembre <strong>2024</strong> RIMINI EXPO CENTER Ti aspettiamo.


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

64<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

IMPIANTI ANAEROBICI<br />

Da scarti a risorse utili<br />

PAL Green Division<br />

è la divisione di IMALPAL Group.<br />

Si occupa di progettare<br />

e realizzare impianti<br />

su misura e chiavi in mano<br />

nel settore del riciclo<br />

ATTREZZATURE PER DEMOLIZIONE,<br />

MOVIMENTAZIONE E RICICLO.<br />

RICAMBI COMPATIBILI PER<br />

MARTELLI DEMOLITORI IDRAULICI.<br />

Scansiona il QR code<br />

e scopri l’intera gamma<br />

delle nostre attrezzature.<br />

PINZA SELEZIONATRICE RDG<br />

Peso attrezzatura: da 187 a 3500 kg<br />

Peso macchina: da 2 a 56 ton<br />

Ginevra Fontana<br />

PAL Green Division<br />

ha messo in opera<br />

un impianto<br />

a digestione<br />

anaerobica tailormade<br />

(in provincia<br />

di Lecco) capace<br />

di produrre fino a 3<br />

mln di m 3<br />

di biometano.<br />

PAL Green Division coniuga<br />

tecnologia e innovazione<br />

grazie ad un rigoroso metodo<br />

di lavoro basato su 3 elementi<br />

chiave: Ricerca e Progettazione,<br />

Sviluppo e Produzione e, infine,<br />

Installazione e Assistenza.<br />

Il processo inizia con un'analisi da<br />

parte di ingegneri qualificati per ottenere alte<br />

prestazioni, ottimizzare i processi di gestione e<br />

ridurne i costi; questa fase è supportata da PAL<br />

Lab componente fondamentale e motore di crescita<br />

ed innovazione.<br />

Il processo prosegue con lo sviluppo e la produzione,<br />

attraversando molti step che permettono<br />

di mantenere standard qualitativi elevati<br />

come il controllo completo dei processi di acquisizione<br />

dei materiali, e di trasformazione<br />

fino all’assemblaggio. Qui, vengono eseguiti<br />

severi test di funzionamento e verifica sulla<br />

qualità del prodotto integrando ogni fase con<br />

approcci di Concurrent Engineering. Ciò consente,<br />

attraverso lo sviluppo parallelo ed integrato<br />

delle attività e la gestione in ottica Lean<br />

Manufacturing, di ridurre il time-to-market e<br />

di ridurre sprechi migliorando l’efficienza in<br />

tutti i processi di produzione. L’ultima fase comprende<br />

l’installazione e l’assistenza, garantendo<br />

interventi rapidi e mirati grazie a tecnici qualificati<br />

e una presenza capillare in tutto il<br />

mondo.<br />

La sfida dell’impianto di digestione<br />

anaerobica<br />

PAL Green Division ha completato la messa in<br />

opera di un complesso ed efficiente impianto di<br />

digestione anaerobica tailor-made in provincia<br />

di Lecco, capace di trattare 31.000 tonnellate di<br />

rifiuti organici all’anno e produrre quasi 3 milioni<br />

di metri cubi normali di biometano.<br />

L'impianto si basa su due moduli di digestione<br />

anaerobica di 28 metri di larghezza e 7 metri<br />

di altezza e profondità, utilizzando una tecnologia<br />

che opera in bassa termofilia per garantire<br />

stabilità biologica, bassi costi di gestione<br />

e minimi impatti ambientali. Gli scarti<br />

organici vengono depurati da plastiche e materiali<br />

ferrosi per ottenere la "purea" che alimenta<br />

l'impianto. Il digestato risultante viene<br />

disidratato, miscelato con materiale verde triturato<br />

e inviato alle biocelle per produrre compost<br />

di qualità; l’utilizzo di un sistema di upgrading<br />

a più step permette invece di ottenere<br />

biometano e immetterlo in rete dopo opportuni<br />

controlli.<br />

l<br />

MAGNETI IDRAULICI<br />

Peso attrezzatura: da 600 a 2900 kg<br />

Peso macchina: da 7 a 45 ton<br />

POMPE A PISTONE<br />

Per la movimentazione di<br />

materiali con un alto tasso di umidità,<br />

come fanghi, sansa e paste<br />

alimentari e non, per lunghe distanze.<br />

100% MADE IN ITALY<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

66<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

NEWS<br />

Nuovi orizzonti<br />

Torna Ecomondo e tornano anche gli spazi<br />

dedicati alle tecnologie e soluzioni innovative<br />

per valorizzare e gestire le bioplastiche<br />

Ginevra Fontana<br />

Quello delle plastiche non tradizionali, sta<br />

emergendo come una delle soluzioni<br />

più promettenti per lo sviluppo di un'economia<br />

circolare. Materiali derivati da fonti rinnovabili<br />

come amidi vegetali, cellulosa o acidi<br />

polilattici, stanno cambiando radicalmente il<br />

panorama del settore della plastica, storicamente<br />

legato all'uso di risorse fossili non rinnovabili<br />

come il petrolio. L’argomento troverà<br />

ampio spazio nella macroarea tematica della<br />

Circular & Regenerative Bio-economy, punto di<br />

riferimento per industrie e aziende che si occupano<br />

dei processi legati all'economia rigenerativa,<br />

ed alla bio economia con l’obiettivo di sensibilizzare<br />

su tutte quelle azioni che portano a<br />

un'evoluzione e implementazione del concetto<br />

di "riduzione" in "rigenerazione".<br />

Appuntamento fisso<br />

Ogni anno Ecomondo si conferma un riferimento<br />

per aggiornarsi sui progressi nella gestione del<br />

fine vita delle bioplastiche, soprattutto dal 2021,<br />

anno in cui è stato sottoscritto l'accordo tra Anci<br />

(Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Conai<br />

(Consorzio Nazionale Imballaggi), relativo alla<br />

gestione dello smaltimento di questi materiali<br />

in maniera separata rispetto alle plastiche tradizionali.<br />

Ci vediamo in giro tra un talk e un altro. l<br />

Il tema sulle<br />

bioplastiche<br />

è complesso<br />

ed è al centro<br />

di un importante<br />

dibattito nel contesto<br />

della sostenibilità.<br />

Questi materiali<br />

offrono numerosi<br />

vantaggi, rispetto<br />

alle plastiche<br />

tradizionali,<br />

soprattutto in termini<br />

di versatilità<br />

e smaltimento<br />

con un minore impatto<br />

sull'ambiente.<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

68<br />

Soluzioni<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

COMPATTATORI<br />

A tutto campo<br />

Eliana Puccio<br />

Compattatore TANA<br />

H520: Innovazione<br />

e Sostenibilità alla<br />

Discarica Bossarino<br />

Haiki Mines.<br />

Sono passati più di trent’anni da quando nel<br />

1991 l'Unione Europea, allora CEE, con ladirettiva<br />

156 dettava le prime linee guida<br />

nel settore dei rifiuti.<br />

Al di là delle motivazioni e dei singoli aspetti<br />

della normativa, veniva tracciata la strada che<br />

ha portato a considerare i prodotti derivati dalle<br />

attività umane come una risorsa anziché una<br />

frazione di cui disfarsi ad ogni costo.<br />

La discarica, fino ad allora considerata una<br />

gigantesca pattumiera da nascondere nei luoghi<br />

più reconditi, controllando i processi di degradazione<br />

per produrre biogas, ha assunto<br />

un ruolo sempre più definito nel recepire quelle<br />

frazioni residuali al termine delle varie fasi<br />

di valorizzazione che non trovano collocazione<br />

sul mercato. Oltre ad una considerevole riduzione<br />

dei volumi e del numero di discariche,<br />

la riduzione della matrice organica del rifiuto<br />

ha reso più impegnativa e rilevante la compattazione<br />

del rifiuto abbancato. Ottimizzare<br />

l’utilizzo dei volumi disponibili, stabilizzare il<br />

Discariche del futuro,<br />

come TANA ridefinisce<br />

la compattazione<br />

banco per le stratificazioni successive e ridurre<br />

la produzione di percolato sono diventati imperativi<br />

cui non si può sfuggire in una gestione<br />

ottimale della discarica.<br />

Da sempre all’altezza<br />

TANA da sempre vanta le migliori performance<br />

in termini di compattazione. Dopo un periodo<br />

di assenza di referenti qualificati in Italia<br />

e nonostante le inevitabili contrazioni del mercato<br />

delle discariche, l’azienda è riuscita a<br />

emergere all’attenzione di alcuni tra i più qualificati<br />

player del mercato italiano. Questo grazie<br />

alla elevata qualità prestazionale delle<br />

macchine e ad una attenta vicinanza ai clienti<br />

con un’assistenza tecnica a tutto campo, dalla<br />

scelta dell'attrezzatura alla manutenzione<br />

puntuale e competente. Savona, Cordenons,<br />

Cairo Montenotte, Albo nese, Campobasso,<br />

sono alcune delle realtà che hanno scommesso<br />

sull’innovazione confermando la fiducia<br />

non solo in un compattatore di indiscutibile<br />

qualità, ma in una azienda che in pochissimi<br />

anni ha saputo conquistare il proprio spazio<br />

dove la qualità dei servizi deve essere all’altezza<br />

delle necessità degli utilizzatori. l<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

70<br />

Soluzioni<br />

BIOWASTE<br />

FORSU E BIOMETANO<br />

FORSU E BIOMETANO<br />

BIOWASTE<br />

71<br />

DEC”ART”BONIZATION<br />

Bioenerys rafforza l’impegno<br />

verso le comunità locali attraverso<br />

l’arte. Un bel progetto per ingaggiare<br />

e coinvolgere i cittadini,<br />

in pratiche più attente<br />

all’ambiente<br />

L’impianto di Foligno<br />

è uno dei tanti<br />

presenti sul territorio<br />

con distribuzione<br />

strategica e capillare.<br />

zione energetica e nell’economia circolare,<br />

ma rappresenta anche un approccio che mira<br />

a ridurre l’impatto ambientale e contribuisce<br />

alla sostenibilità delle comunità locali dei territori<br />

in cui Bioenerys è presente. L’azienda<br />

lavora infatti a stretto contatto con i Comuni<br />

in cui sono situati i propri impianti: la collaborazione<br />

con le amministrazioni locali è fondamentale<br />

per garantire che gli stessi operino<br />

in modo efficiente e in armonia con le esigenze<br />

della comunità. Questo include l'adozione di<br />

pratiche e processi all’avanguardia, l'uso di<br />

tecnologie a basse emissioni e la promozione<br />

di una cultura della sostenibilità all'interno e<br />

all'esterno dell'azienda. Bioenerys è consapevole<br />

dell'importanza di educare e coinvolgere<br />

le comunità locali, promuovendo e incoraggiando<br />

pratiche di vita attente all’ambiente<br />

e ad un futuro più sostenibile.<br />

Vista dall’alto<br />

dell’intera area<br />

dell’impianto<br />

di Foligno che produce<br />

biometano da FORSU.<br />

Dopo aver consolidato il proprio posizionamento<br />

di principale operatore<br />

del mercato Italiano del biogas-biometano,<br />

Bioenerys, azienda controllata al<br />

100% dal Gruppo Snam leader nel settore<br />

della produzione di biometano, conferma il<br />

proprio impegno nel supportare i territori in<br />

cui opera.<br />

Distribuzione capillare<br />

Bioenerys Ambiente, la società del gruppo che<br />

si occupa specificamente della gestione degli<br />

impianti di biometano da FORSU, ha una distribuzione<br />

degli impianti lungo tutto il territorio<br />

nazionale, posizionati per intercettare le<br />

biomasse di prossimità minimizzando le distanze<br />

di trasporto. Il posizionamento strategico<br />

degli impianti di Bioenerys Ambiente permette<br />

di ottimizzare la raccolta delle biomasse<br />

riducendo l'impatto ambientale legato alla logistica.<br />

Questa rete capillare assicura inoltre<br />

che le biomasse siano trattate nel modo più<br />

efficiente possibile, riducendo al minimo<br />

l'emissione di CO 2 e migliorando l'efficienza<br />

complessiva del processo di produzione di<br />

biometano.<br />

Sostenibilità sociale<br />

Proprio la distribuzione strategica dei suoi impianti<br />

consente di sottolineare la visione della<br />

società, riassunta nella mission "Raccogliamo<br />

energia per costruire il futuro", che riflette<br />

non solo l’impegno dell’azienda nella transi-<br />

Che idea geniale!<br />

In questo contesto si inserisce “decARTbo -<br />

nization” un progetto, risultato vincitore del<br />

contest interno “Centrale delle idee 2023” di<br />

Snam, che prevede la realizzazione di un murale<br />

artistico sui muri dell'impianto di produzione<br />

di biometano di Foligno. L’idea è quella<br />

di realizzare non solo un semplice intervento<br />

decorativo, ma un'opera d'arte con una forte<br />

valenza ecologica: il murale è stato infatti realizzato<br />

con vernici certificate in grado di assorbire<br />

la CO 2 e altri elementi inquinanti come<br />

NOx e Pm10 con la stessa efficacia di un bosco<br />

di più di 400 metri quadri di alberi ad alto fusto.<br />

Per la realizzazione dell'opera, Bioenerys ha<br />

scelto di collaborare con uno dei principali<br />

rappresentanti della street art italiana: TVboy.<br />

Artista di strada e esponente del movimento<br />

NeoPop, TVboy ha trovato nei murales il suo<br />

mezzo espressivo, creando opere che mescolano<br />

critica sociale e ironia, la sua street art<br />

va oltre la semplice decorazione urbana, diventando<br />

uno specchio delle contraddizioni<br />

del nostro tempo. TVboy è dunque il narratore<br />

visivo ideale per un progetto che intende sen-<br />

sibilizzare e coinvolgere la comunità sui temi<br />

della sostenibilità.<br />

Per la realizzazione del soggetto l’artista si è<br />

ispirato ai valori del Gruppo Snam: attraverso<br />

le parole chiave presenti nell’opera si sottolineano<br />

infatti gli obiettivi e l’impegno quotidiano<br />

di Bioenerys. Il disegno vuole inoltre evidenziare<br />

l’importanza del coinvolgimento delle<br />

nuove generazioni nel processo di transizione<br />

energetica che è stato rappresentato attraverso<br />

le figure di bambini e bambine intenti a<br />

dipingere un futuro più sostenibile. Bioenerys,<br />

con il progetto "decARTbonization", si dimostra<br />

ancora una volta un player attento ai territori<br />

in cui opera e attivo a 360° sui temi della<br />

sostenibilità e della decarbonizzazione. Questo<br />

murale artistico non solo contribuirà a migliorare<br />

l'estetica dell'impianto di Foligno, ma<br />

rappresenterà anche un simbolo concreto<br />

dell'impegno di Snam e Bioenerys nella lotta<br />

contro l'inquinamento atmosferico e nella<br />

promozione di pratiche sostenibili integrando<br />

estetica e funzionalità in un progetto dal forte<br />

impatto sociale e ambientale.<br />

l<br />

Particolare<br />

del murales.<br />

Le vernici certificate<br />

utilizzate sono<br />

in grado di assorbire<br />

CO 2 , NOx e Pm10.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

72<br />

Soluzioni<br />

BIOWASTE<br />

NEWS<br />

NEWS<br />

BIOWASTE<br />

73<br />

Cascina Fabbrica, innovativa azienda agricola<br />

del Gruppo AB, propone un modello<br />

virtuoso in termini di economia circolare<br />

Scegliere<br />

di poter scegliere<br />

Un’azienda che è composta da un allevamento<br />

di 700 bovini, di cui 400 capi<br />

in lattazione e circa 200 ettari di terreni<br />

in coltivazione diretta.<br />

Bioenergie, benessere animale e gestione all’avanguardia<br />

del digestato, ne fanno un vero<br />

e proprio laboratorio a chilometro zero e soprattutto,<br />

un modello virtuoso in termini di<br />

economia circolare.<br />

L’azienda agricola punta in particolar mondo<br />

al benessere animale, avvalendosi di sistemi<br />

all’avanguardia. Per esempio, robot per la<br />

mungitura posizionati in punti strategici della<br />

stalla che consentono ai capi in lattazione di<br />

farsi mungere quando ne sentono la necessità,<br />

monitoraggio della salute degli animali attraverso<br />

software appositi, una vitellaia alimentata<br />

attraverso un sistema ingegnerizzato che<br />

monitora il corretto nutrimento degli animali,<br />

sono solo alcuni degli esempi di tecnologie<br />

applicate alla stalla.<br />

Strutture nuove e pulite<br />

Le strutture garantiscono il giusto ricambio<br />

di aria, oltre a essere dotate di un sistema di<br />

pulizie automatizzato che consente condizioni<br />

igieniche ottimali e la raccolta e il trasferimento<br />

in tempo reale delle fonti di produzione<br />

dell'ammoniaca, minimizzandone la dispersione<br />

in aria.<br />

I terreni agricoli attorno, invece, hanno una<br />

gestione mirata dell’acqua per l’irrigazione<br />

attraverso pivot ad ali gocciolanti e sistemi di<br />

irrigazione goccia goccia, al fine di tutelare al<br />

massimo le risorse idriche. I reflui animali<br />

vengono tutti convogliati nell’impianto biogas<br />

e poi, dopo la fase di digestione anaerobica,<br />

un separatore divide la frazione solida del digestato<br />

da quella liquida.<br />

Il cogeneratore dell’impianto è un ECOMAX®<br />

3 BIO, che produce 300 kW di energia elettrica<br />

ceduta alla rete, mentre il calore viene utilizzato<br />

per il riscaldamento degli uffici a servizio<br />

della stalla, per i lavaggi di frigoriferi, robot e<br />

vitellaia e per il riscaldamento dell’acqua degli<br />

abbeveratoi d’inverno.<br />

La gestione virtuosa della stalla è completata<br />

con un impianto fotovoltaico da 750 kWp sul<br />

tetto, con 600 kWh di accumulo in batterie al<br />

litio che consente di sfruttare la produzione di<br />

energia diurna accumulando l'eccesso per il<br />

consumo notturno.<br />

"Vogliamo essere un esempio concreto e un<br />

modello anche per i nostri clienti, toccando<br />

con mano le possibili problematiche e le diverse<br />

soluzioni per gestire un’azienda agricola<br />

nel <strong>2024</strong>, mantenendo come priorità l’economia<br />

circolare, le bioenergie, il benessere degli<br />

animali e il rispetto del territorio - ha commentato<br />

Angelo Baronchelli, Presidente di AB<br />

- Cascina Fabbrica è la dimostrazione che oggi<br />

si può e si deve gestire un’azienda agricola in<br />

modo efficiente e virtuoso, sia dal punto di<br />

vista economico sia ambientale”. l<br />

AB Ambiente, società<br />

agricola con sede<br />

ad Orzinuovi, situata<br />

a fianco<br />

dell’headquarter<br />

di AB, dove sono<br />

in funzione<br />

gli impianti pilota<br />

di produzione<br />

di biogas e biometano.<br />

Include anche<br />

la realtà di Cascina<br />

Fabbrica.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

74<br />

Soluzioni<br />

BIOWASTE<br />

SCARTI AGROALIMENTARI<br />

SCARTI AGROALIMENTARI<br />

BIOWASTE<br />

75<br />

Giù le mani dalla<br />

marmellata<br />

Dagli scarti dell’industria alimentare<br />

a preziosi ingredienti in nutraceutica.<br />

Un altro bell’esempio di simbiosi industriale<br />

Fase di recupero<br />

dell’olio (ricco di acidi<br />

grassi insaturi) a<br />

partire dai semi delle<br />

fragoline di bosco. Il<br />

tutto avviene in<br />

condizioni controllate:<br />

a basse temperature<br />

ed in assenza di<br />

ossigeno.<br />

Recuperare il più possibile e farlo bene.<br />

Ciò richiede il giusto processo e attenzione<br />

a tutti gli anelli della filiera, mantenendo<br />

elevati gli standard qualitativi delle<br />

varie fasi di lavorazione. Solo così, è possibile<br />

recuperare gli scarti agroalimentari, che oggi<br />

più che mai, identificano una risorsa attrattiva<br />

per produrre estratti cosmetici efficaci e sostenibili.<br />

Leccarsi i baffi e non solo<br />

E’ in questo modo che bucce, semi della frutta<br />

e della verdura - ricchi di diverse sostanze fitochimiche<br />

(polifenoli antiossidanti o acidi<br />

grassi emollienti e lenitivi) - possono essere<br />

sfruttati in applicazioni cosmetiche. Un bell’esempio<br />

di ciò, si può trovare nella collaborazione<br />

tra Unifarco, l’azienda Rigoni di Asiago,<br />

l’Università di Padova, Unired S.r.l di Padova<br />

(e società del Gruppo Unifarco che offre soluzioni<br />

personalizzate per l’innovazione di prodotto<br />

delle aziende Health &Personal Care) e<br />

l’Università di Venezia. Ne è nata una filiera<br />

corta e sostenibile, che a partire da scarti di<br />

lavorazione di marmellate e confetture, ha<br />

permesso il recupero di bucce e semi di fragoline<br />

di bosco favorendone il riutilizzo con un<br />

valore aggiunto.<br />

Proprietà preziose<br />

Marmellate e confetture eccellenti vengono<br />

prodotte da Rigoni di Asiago che coltiva diverse<br />

tipologie di frutti in regime biologico su larga<br />

scala, con una lavorazione che genere all’anno<br />

scarti pari a circa 80 tonnellate. Coltivazione<br />

e selezione della materia prima coltivata, ma<br />

anche la seguente lavorazione, sono caratterizzate<br />

tassativamente da metodo biologico<br />

certificato. In particolare la fragolina di bosco<br />

(Fragaria vesca, L.) è una pianta perenne appartenente<br />

alla famiglia delle Rosacee, e che<br />

cresce spontanea in tutto il Nord Europa. I suoi<br />

frutti, come ben sappiamo, sono commestibili<br />

ed il suo utilizzo fino a poco tempo fa si limitava<br />

a questo. In realtà si è scoperto che questi<br />

frutti (nei suoi semi si concentrano molecole<br />

interessanti per la cura ed il benessere della<br />

pelle) possono essere utili anche in campo cosmetico.<br />

I semi contengono un olio ricco di acidi grassi<br />

insaturi (quali ad es. acido linoleico e linolenico),<br />

macronutrienti essenziali che hanno la<br />

capacità di mantenere la salute cutanea e che<br />

sono indispensabili per il trattamento dei disturbi<br />

dovuti alla radiazione solare ultravioletta<br />

(UVR), tra cui scottature solari, melanomi, fotoinvecchiamento<br />

e fotosensibilizzazione.<br />

Dal laboratorio si è anche scoperto, che gli<br />

acidi grassi polinsaturi a catena lunga, sono<br />

in grado di diminuire i processi infiammatori,<br />

“rendendoli potenziali candidati per il trattamento<br />

di disfunzioni come dermatite atopica,<br />

psoriasi e acne”. Poiché sono anche tra i principali<br />

componenti dello strato corneo, possono<br />

prevenire la disidratazione della cute per le<br />

loro proprietà emollienti e protettori dell’integrità<br />

della barriera cutanea.<br />

Tecnologia eco<br />

Laboratori e strumenti di ultima generazione<br />

sono utilizzati per estrarre in modo sostenibile<br />

e conservativo gli oli così preziosi, ma soprattutto<br />

sorprende l’innovativa tecnica estrattiva<br />

che impiega anidride carbonica allo stato super<br />

critico. Nel suo complesso, si tratta di un<br />

metodo che presenta numerosi vantaggi, in<br />

primis il fatto di essere ecosostenibile: lavora<br />

infatti a basse temperature e non produce scorie<br />

di solventi nocivi sia nell’ambiente che all’interno<br />

del prodotto; è inoltre efficace nell’estrazione<br />

degli acidi grassi, dimostrando<br />

una buona resa quali-quantitativa delle molecole<br />

target, mantenendone elevata la qualità<br />

organolettica.<br />

Il recupero dell’olio avviene in condizioni controllate,<br />

a basse temperature ed in assenza<br />

di ossigeno. Condizioni che consentono di prevenire<br />

l’ossidazione dell’olio stesso ed in particolare<br />

la perossidazione degli acidi grassi<br />

insaturi che lo compongono, proteggendo le<br />

caratteristiche e la stabilità dei composti più<br />

delicati e termolabili.<br />

Si ottiene così un estratto che,<br />

testato in laboratorio, come si<br />

legge nel report di Unifarco ha<br />

dimostrato di “ridurre l’espressione<br />

dell’enzima 5α-reduttasi<br />

- espresso nei melanociti cutanei,<br />

nei fibroblasti e nei cheratinocidi<br />

- che catalizza la conversione<br />

del testosterone nel<br />

suo metabolita funzionalmente<br />

più attivo, il diidrotestosterone,<br />

ormone coinvolto in vari disturbi<br />

della pelle e annessi cutanei<br />

come l’acne vulgaris, l’irsutismo,<br />

la seborrea, l’effluvio telogen<br />

e l’alopecia androgenetica”.<br />

Ottimo quindi per un suo utilizzo<br />

all’interno di prodotti cosmetici<br />

per il trattamento naturale di<br />

queste patologie.<br />

l<br />

L’estratto è ottenuto<br />

impiegando anidride<br />

carbonica allo stato<br />

super critico. Gli acidi<br />

polinsaturi a catena<br />

lunga in esso<br />

contenuti, sono capaci<br />

di ridurre i processi<br />

infiammatori della<br />

cute.<br />

Fragaria vesca<br />

è una pianta<br />

che appartiene alla<br />

famiglia delle<br />

rosacee, diffusa<br />

spontaneamente<br />

in tutta Europa.<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Pad. C3<br />

WASTEWATER<br />

ACQUE REFLUE<br />

77<br />

Stand 108<br />

Monitoraggio Radiometrico dei rifiuti<br />

Depuratore di Robecco.<br />

Aqua rei<br />

Federica Lugaresi<br />

Mai come oggi il settore idrico presenta sfide<br />

importanti ma anche opportunità<br />

per l’economia circolare. La neonata CAP<br />

Evolution opera in tal senso<br />

per trasformare rifiuti e scarti in nuove risorse<br />

Brumola Srl è Distributore autorizzato per l’Italia, da oltre 15 anni, degli strumenti di radioprotezione e monitoraggio radiometrico<br />

prodotti da Thermo Scientific, multinazionale leader nel settore. Sono ormai oltre 300 i Portali Radiometrici Thermo Scientific<br />

installati su tutto il territorio nazionale, oltre alle centinaia di strumenti portatili, dosimetri personali, contaminametri e<br />

spettrometri<br />

Brumola inoltre produce strumenti portatili, monitori per nastro trasportatore e complessi impianti di monitoraggio ambientale,<br />

progettati e realizzati su misura per il cliente.<br />

Contattaci per maggiori informazioni<br />

Brumola Srl Tel 02 6990.0435 - Fax 02 6901.0218<br />

V. Abramo Lincoln, 7/C - Cinisello Balsamo (MI) info@brumola.com - www.brumola.com<br />

Distributore Autorizzato per l’Italia<br />

è nutrimento, innovazione<br />

e presenza quotidiana sul territorio”<br />

si legge nel claim di “L’acqua<br />

Gruppo CAP che fin dal 1928 porta l’acqua nelle<br />

case dei milanesi. E oggi è l’azienda che garantisce<br />

il servizio idrico integrato in un bacino di<br />

oltre 2 milioni di abitanti, gestisce il patrimonio<br />

di reti e impianti, pianifica e realizza investimenti<br />

e opere di manutenzione. Pur restando nel<br />

mondo acque, il Gruppo si evolve con la nascita<br />

di CAP Evolution, l'azienda che sfrutta al meglio<br />

le opportunità offerte dall’applicazione dei<br />

principi dell’economia circolare. Ne abbiamo<br />

parlato con Michele Falcone, Direttore<br />

Generale Gruppo CAP.<br />

Cosa ha portato alla nascita di CAP Evo lution?<br />

Partiamo dalle tre R (riuso, riciclo e reimpiego)<br />

che sono i 3 pilastri su cui si basa la circolarità:<br />

in poche parole, massimizzare le risorse. È ciò<br />

che applica CAP Evolution la nuova società di<br />

Gruppo CAP che opera nei settori del <strong>Waste</strong>,<br />

<strong>Waste</strong>water ed Energy gestisce 40 impianti di<br />

depurazione, bioraffinerie che - oltre a trattare<br />

ogni anno 350 milioni di m³ di acque reflue (34%<br />

sono già riutilizzate) - agiscono in ottica di valorizzazione<br />

degli scarti ottenendo fertilizzanti,<br />

bioplastiche, cellulosa minerali e biometano.<br />

L’obiettivo che abbiamo è dare nuova vita a scarti<br />

e rifiuti avviati a recupero, per ottenere materie<br />

prime seconde, biogas ed elettricità, creando<br />

valore condiviso per il territorio.<br />

Quali sono i benefici immediati per queste applicazioni?<br />

Valorizzare i rifiuti liquidi significa supportare le<br />

imprese locali, che possono appoggiarsi a strutture<br />

per lo smaltimento dei residui liquidi, abbattendo<br />

costi e impatto sull’ambiente in termini<br />

di traffico, CO 2 e polveri sottili. Per questo motivo<br />

abbiamo avviato processi per la gestione e il recupero<br />

dei rifiuti alimentari liquidi a Canegrate,<br />

Robecco sul Naviglio e San Giuliano, con la previsione<br />

di passare dalle attuali 30mila tonnellate<br />

a 200mila tonnellate autorizzate nel 2028 e l’avviamento<br />

al trattamento dei rifiuti liquidi all’impianto<br />

di Rozzano. A Robecco riceviamo scarti<br />

Direttore Generale<br />

Gruppo CAP.<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

78<br />

ACQUE REFLUE<br />

WASTEWATER<br />

CAP Evolution gestisce anche<br />

impianti fotovoltaici. Qui,<br />

l’energia prodotta viene<br />

condivisa con le comunità locali.<br />

Nell’impianto di San Giuliano<br />

Milanese vengono trattati rifiuti<br />

liquidi biodegradabili<br />

valorizzandoli tramite<br />

digestione anaerobica,<br />

per recupero energetico<br />

in caldaie.<br />

prevede un impianto biologico a fanghi attivi su<br />

tre linee parallele: ossidazione, nitrificazione e<br />

digestione anaerobica, trattiamo rifiuti liquidi<br />

tramite valorizzazione in digestione anerobica<br />

e recupero energetico in caldaie.<br />

Negli impianti di CAP Evolution trattiamo anche<br />

81mila tonnellate di fanghi, di cui il 41% riutilizzati<br />

in agricoltura, il 17% come fertilizzante mentre<br />

la restante parte produce energia.<br />

Considerando i fanghi come una risorsa, abbiamo<br />

attivato processi di valorizzazione energetica<br />

del biogas con recupero calore, energia elettrica<br />

e produzione di biometano. L’obiettivo è termovalorizzare<br />

fino a 65mila tonnellate e trasformarne<br />

20mila in fertilizzanti.<br />

L’impianto di Bresso, primo depuratore in Italia<br />

connesso alla rete nazionale con immissione<br />

di biometano prodotto da fanghi, dal 2019 a oggi<br />

ha prodotto 2,8 milioni di m 3 di biometano.<br />

Il noleggio Xylem<br />

Xylem mette a disposizione le più recenti tecnologie<br />

per il pompaggio e il trattamento delle acque.<br />

Impianto di Robecco<br />

visto dall’alto.<br />

Si recuperano<br />

le sabbie dai rifiuti<br />

di dissabbiamento.<br />

dalle fosse settiche, il materiale della pulizia di<br />

fognature e caditoie stradali, i fanghi liquidi e i<br />

rifiuti da dissabbiamento. Oltre al recupero delle<br />

sabbie, è attiva una linea per il trattamento di<br />

rifiuti liquidi biodegradabili e per il recupero<br />

energetico tramite microturbine.<br />

Produzione di energia green quindi, e con<br />

grande attenzione all’impatto sul territorio e<br />

sulla società. Ricordiamo che uno dei settori<br />

principe in cui opera CAP Evolution è proprio<br />

quello dell’Energy…<br />

Presso l’impianto di San Giuliano trattiamo rifiuti<br />

liquidi biodegradabili per autoconsumo tramite<br />

valorizzazione in digestione anaerobica e recupero<br />

energetico in caldaie. A Canegrate, che<br />

In tutto questo, CAP Evolution sembra molto<br />

attiva fattivamente nella promozione delle<br />

Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)<br />

Come azienda - continua il nostro interlocutore<br />

- gestiamo anche gli impianti fotovoltaici che<br />

forniscono agli asset del gruppo energia da fonti<br />

rinnovabili. L’energia prodotta viene condivisa<br />

con le comunità locali, garantendo sicurezza e<br />

sostenibilità energetica.<br />

Sosteniamo le Comunità Energetiche (CER)<br />

in due modi: mettendo a disposizione aree<br />

CAP, come depuratori e vasche volano, per<br />

ospitare l’impianto; oppure collaborando in<br />

aree messe a disposizione dai Comuni. Nella<br />

prima ipotesi, mettiamo a disposizione una<br />

porzione di impianto, in qualità di produttore<br />

terzo e quindi ci proponiamo come referente<br />

per tutti i rapporti con il Gestore (GSE). Nella<br />

seconda, analizziamo la fattibilità tecnica dell’impianto<br />

sulla base del fabbisogno energetico<br />

e dell’ubicazione e verifichiamo la sostenibilità,<br />

considerando i consumi del Comune e quelli<br />

del servizio idrico.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

info.italia@xylem.com<br />

xylem.com/it-it<br />

Perché scegliere il noleggio?<br />

1. Elimini tutti i costi legati a manutenzione e stoccaggio<br />

2. Potenzi il parco macchine senza immobilizzare capitali<br />

3. Paghi solo per le attrezzature e i servizi di cui hai bisogno<br />

4. Utilizzi i più recenti e tecnologici prodotti<br />

5. Puoi provare un prodotto e capire se fa al caso tuo<br />

Applicazioni:<br />

• Stazioni di pompaggio<br />

• By-pass fognari<br />

• Drenaggio in cantieri<br />

• Drenaggio in emergenza<br />

• Trattamento acque


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Il depuratore di Castel<br />

San Pietro Terme<br />

(BO), è stato<br />

protagonista<br />

di un intervento<br />

di manutenzione<br />

straordinaria<br />

a impianto<br />

funzionante.<br />

In purezza<br />

Sanitaire Filtro a fanghi attivi Taron<br />

è un’innovativa tecnologia a ingombro<br />

ridotto, messa a punto da Xylem<br />

per ottenere effluenti di alta qualità<br />

Sanitaire Filtro fanghi<br />

attivi Taron TM modello<br />

2012 con 12 dischi<br />

e superficie attiva<br />

di 39 m 2 .<br />

Una delle tendenze più interessanti nel<br />

settore del Trattamento Acque è rappresentato<br />

dalle tecnologie di intensificazione<br />

dei processi che si stanno concentrando<br />

su soluzioni in grado di fornire:<br />

- Facilità di funzionamento<br />

- Retrofit per infrastrutture esistenti<br />

- Ingombro ridotto<br />

Tra le numerose soluzioni studiate da Xylem per<br />

l’intensificazione del processo, c’è l’innovativo<br />

filtro Taron TM a fanghi attivi, un’ avanzata tecnologia<br />

di filtrazione in grado di supportare o sostituire<br />

la chiarificazione secondaria e la filtrazione<br />

terziaria, riducendo la complessità del<br />

processo e gli ingombri. Permette di ottenere<br />

effluenti di alta qualità, con concentrazioni dei<br />

solidi sospesi totali (SST) inferiori a 10 mg/L o<br />

5 mg/L a seconda dell’applicazione, su un'ampia<br />

gamma di portate, carichi e temperature, un<br />

requisito fondamentale per soddisfare i rigorosi<br />

limiti di azoto e fosforo negli effluenti.<br />

Vantaggi notevoli e…<br />

Nel filtro Taron TM a fanghi attivi, uno strato dinamico<br />

di biomassa si forma su dischi rotanti<br />

con pannelli a micro-maglia in grado di produrre<br />

un effluente con basso contenuto di SST.<br />

La filtrazione è controllata dalla velocità di rotazione<br />

dei dischi e da un sistema di contro<br />

lavaggio continuo, che rimuove lo strato di fango<br />

attivo dopo ogni rotazione. Il filtro Taron TM<br />

può aumentare la capacità depurativa del bioreattore<br />

esistente operando ad una concentrazione<br />

dei fanghi attivi più elevata rispetto a<br />

un processo convenzionale, oppure può essere<br />

configurato in parallelo ai chiarificatori secondari,<br />

aumentando così la capacità di trattamento<br />

del sistema a fanghi attivi e migliorando<br />

al contempo la qualità dell'effluente.<br />

I vantaggi di questa innovativa tecnologia includono:<br />

- Tecnologia di filtrazione a fanghi attivi per<br />

impianti biologico in applicazioni municipali.<br />

- Dischi rotanti con pannelli a micro-maglia<br />

FILTRAGGI INNOVATIVI<br />

ad ampia superficie per la filtrazione dei fanghi<br />

attivi in un ingombro ridotto. L'accumulo dinamico<br />

di strati di fango forma un filtro attivo<br />

per una migliore qualità dell'effluente.<br />

- Controllo dello strato di fango mediante aerazione,<br />

contro lavaggio e rotazione del disco.<br />

- Elevata qualità dell'effluente con basse spese<br />

operative e di investimento.<br />

- Elimina la dipendenza dalla sedimentazione<br />

a gravità ed introduce una barriera fisica contro<br />

fenomeni di “washout di solidi”.<br />

- Semplice integrazione di processo senza<br />

tempi di fermo operativi e retrofit possibile utilizzando<br />

le infrastrutture esistenti con minime<br />

opere civili.<br />

…funzionamento impeccabile<br />

La tecnologia Taron TM ha un design modulare<br />

e compatto, con modelli da due fino a dodici<br />

dischi. Ogni disco è costituito da dodici pannelli<br />

a micro-maglie su ciascun lato (24 pannelli<br />

sostituibili per disco in totale). I pannelli sono<br />

dotati di micro-maglia in poliestere (PES).<br />

Contrariamente ai filtri a disco convenzionali,<br />

la maglia non funge da barriera primaria del<br />

filtro. Invece, funge da supporto secondario<br />

che consente la formazione di uno strato di<br />

fango attivo mentre i dischi e i pannelli a micro-maglia<br />

ruotano attraverso il liquido miscelato.<br />

Il processo di filtrazione è generato<br />

da una differenza di livello tra il livello delle<br />

acque reflue dei fanghi attivi aerati (all'esterno<br />

dei dischi) ed il filtrato (all'interno dei dischi).<br />

Durante la rotazione lenta, i fiocchi di fango<br />

attivo vengono depositati sulla micro-maglia<br />

e creano un'ulteriore barriera di filtrazione,<br />

che porta a una migliore qualità del filtrato.<br />

Quando il pannello a micro-maglia ruota fuori<br />

dalle acque reflue, lo strato di fango sulla micro-maglia<br />

viene rimosso dal sistema di contro<br />

lavaggio interno in funzionamento continuo.<br />

Durante ogni rotazione completa, lo strato<br />

di fango si forma sulla parte sommersa dei<br />

dischi e viene poi lavata dalla parte dei dischi<br />

sopra battente. Questa formazione continua<br />

e il contro lavaggio creano lo strato di fango<br />

dinamico. Il processo di contro lavaggio impiega<br />

un sistema di pompaggio che utilizza<br />

una piccola quantità di filtrato prodotto per il<br />

processo di pulizia delle micro-maglie, il resto<br />

del filtrato viene scaricato come effluente.<br />

Il processo di filtrazione è controllato variando<br />

ACQUE REFLUE<br />

la velocità di rotazione del disco, la portata e<br />

la pressione della pompa di contro lavaggio.<br />

L'aerazione deve essere fornita nel bioreattore<br />

per garantire la miscelazione e per mantenere<br />

i fanghi attivi in uno stato aerobico. Se necessario,<br />

è possibile utilizzare un'aerazione aggiuntiva<br />

con diffusori tubolari posizionati direttamente<br />

sotto i dischi del filtro Taron TM per<br />

controllare lo strato di fango.<br />

Utilizzo versatile e trasversale<br />

I sistemi Taron TM sono disponibili per installazione<br />

permanente in vasche esistenti, o in<br />

vasche esterne prefabbricate. Esistono inoltre,<br />

soluzioni Taron TM plug&play, studiate per<br />

applicazioni temporanee dovute ad interventi<br />

di manutenzione straordinaria, o rifacimenti<br />

dei sedimentatori secondari. Le soluzioni a<br />

noleggio fornite da Xylem sono state utilizzate<br />

con successo da enti gestori in Italia,<br />

Germania e Svezia. In tali contesti, i filtri<br />

Taron TM sono stati impiegati sia in parallelo<br />

ai chiarificatori secondari per ridurne il carico<br />

idraulico in periodi di picco stagionale, sia in<br />

sostituzione temporanea durante lavori di<br />

manutenzione.<br />

In definitiva, i filtri Taron TM a fanghi attivi rappresentano<br />

una soluzione semplice, compatta<br />

e facilmente implementabile per l’intensificazione<br />

dei processi di trattamento<br />

delle acque reflue municipali, in presenza<br />

di impianti obsoleti e sovraccarichi. l<br />

81<br />

Sanitaire Filtro<br />

a fanghi attivi Taron<br />

TM<br />

, è un’innovativa<br />

tecnologia a ingombro<br />

ridotto messa a punto<br />

da Xylem.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

OLI ESAUSTI<br />

ACQUE REFLUE<br />

83<br />

La bioraffineria ENI<br />

di Venezia produce biocarburanti<br />

di qualità da materie<br />

prime di origine biogenica.<br />

È alimentata (circa 85%)<br />

da materie prime di scarto,<br />

come oli esausti da cucina,<br />

grassi animali e residui<br />

dell’industria agroalimentare<br />

che concorrono alla produzione<br />

di biocarburanti.<br />

La prossima volta che friggerete delle patatine<br />

fritte sarà inevitabile pensare che<br />

l'olio utilizzato, un domani, finisca nella<br />

vostra macchina sotto forma di biodiesel.<br />

Mediamente ogni italiano consuma circa 25<br />

kg di olio alimentare all’anno, come condimento,<br />

nelle conserve per la frittura, di cui circa 4<br />

kg devono essere smaltiti. L'olio alimentare<br />

esausto è considerato un rifiuto importante e<br />

impattante se rilasciato nell’ambiente, per cui<br />

è necessario che ne venga garantito il corretto<br />

smaltimento.<br />

Se disperso nel modo sbagliato, potrebbe danneggiare<br />

gli impianti di depurazione della rete<br />

fognaria e causare l’aumento dei costi per la<br />

manutenzione; inquinare le acque, il suolo e i<br />

pozzi di acqua potabile.<br />

A consumarlo in grandi quantità sono soprattutto<br />

le attività del settore dell’ospitalità e della<br />

ristorazione, il cosiddetto comparto HoReCa,<br />

che hanno l’obbligo di conferirlo ad appositi<br />

consorzi, C.O.N.O.E. (Consorzio nazionale di<br />

Caccia all’olio<br />

In Italia urgono più punti di raccolta<br />

per smaltirlo e trattarlo correttamente per<br />

ottenere lubrificanti, biodiesel, green diesel<br />

raccolta e trattamento di oli e grassi vegetali e<br />

animali esausti) e Renoils, i cui soci sono gli<br />

unici autorizzati a trattarlo. Una volta raccolti,<br />

infatti, oli e grassi vegetali vengono inviati agli<br />

impianti dedicati al loro specifico trattamento,<br />

al termine del quale questi rifiuti tornano ad essere<br />

materie prime, nello specifico oli e lubrificanti<br />

destinati all’uso industriale. I prodotti che<br />

si ottengono da questo tipo di lavorazioni sono<br />

diversi e vanno dai lubrificanti a base vegetale<br />

impiegati nelle macchine agricole, al biodiesel<br />

e al green diesel. La principale destinazione<br />

dell’olio alimentare esausto oggi è la produzione<br />

Ginevra Fontana<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

84 ACQUE REFLUE OLI ESAUSTI<br />

NEWS<br />

ACQUE REFLUE<br />

85<br />

La bioraffineria<br />

di Gela vanta<br />

un impianto<br />

all’avanguardia<br />

che può utilizzare<br />

cariche di seconda<br />

generazione fino<br />

al 100% della capacità<br />

di lavorazione, e con<br />

un’elevata flessibilità<br />

operativa.<br />

Come Venezia e Gela<br />

anche la raffineria ex-<br />

STANIC, di Livorno,<br />

subirà la conversione<br />

in bioraffineria entro<br />

il 2026. Gli impianti<br />

tratteranno diversi<br />

tipi di cariche<br />

biogeniche, scarti<br />

e residui di origine<br />

vegetale,<br />

per produrre HVO<br />

diesel, HVO nafta<br />

e bio-GPL.<br />

Corsi e ricorsi,<br />

la STANIC era stata<br />

creata alla fine degli<br />

anni ‘30 per ricavare<br />

idrocarburi dalle<br />

ligniti appenniniche<br />

utilizzando il processo<br />

Bergius.<br />

di biodiesel, utilizzato per far funzionare gli impianti<br />

di riscaldamento o come combustibile<br />

per la movimentazione dei veicoli al posto del<br />

diesel fossile per obbligo di legge.<br />

Biocarburante di 2°generazione<br />

Il green diesel è noto come HVO (Hydrotreated<br />

Vegetable Oil) e in Italia chi lo produce è ENI,<br />

che già nel 2014 ha avviato la conversione di<br />

Marghera e nel 2019 di Gela in bio-raffinerie.<br />

Il medesimo destino toccherà a quello di<br />

Livorno. L’ENI utilizza un processo, denominato<br />

Ecofining, sviluppato con Honeywell<br />

partendo dal processo base di idrogenazione<br />

sviluppato dal chinico tedesco Friedrich<br />

Bergius nel 1911-1913 per ottenere idrocarburi<br />

liquidi dal carbone, e che gli valse il<br />

Premio Nobel per la chimica nel 1931.<br />

Si tratta di idrotrattamento, ossia l’idrogeno<br />

viene utilizzato per rimuovere l’ossigeno presente<br />

negli oli vegetali, trasformandoli in idrocarburi<br />

puri per poi essere utilizzati come carburante.<br />

Il prodotto finale ricavato da questa lavorazione<br />

non solo riduce le emissioni di gas<br />

serra, ma migliora anche le prestazioni del motore<br />

rispetto ai biocarburanti di prima generazione,<br />

che si producono con un processo diverso,<br />

la transesterificazione, a partire dalla medesima<br />

materia prima. L’HVO ha un numero di cetano<br />

molto più elevato anche dei migliori gasoli da<br />

fossili, contiene meno atomi di carbonio, per cui<br />

quando brucia residua meno black carbon e<br />

soprattutto non contiene zolfo (non c’è nella<br />

matrice iniziale), per cui il particolato è molto<br />

basso. Prodotto con materia rinnovabile, le<br />

emissioni di CO₂ durante il ciclo di vista (wellto-wheel)<br />

si riducono sino al 90% rispetto ai<br />

combustibili fossili tradizionali, naturalmente<br />

se le catene di approvvigionamento sono corte.<br />

L’HVO è un combustibile drop-in, ossia è compatibile<br />

con i motori diesel moderni esistenti.<br />

I punti di raccolta non bastano<br />

Come tutti i prodotti da matrici biologiche rinnovabili,<br />

il problema di base è la disponibilità<br />

del feedstock, che implica anche la sua raccolta.<br />

Quello recuperato dai consorzi non basta, anche<br />

perché l’entrata in vigore di più stringenti norme<br />

europee (ETS) porterà ad un aumento della richiesta<br />

di HVO. È quindi partita la caccia all’olio.<br />

Oggi in Italia si producono ogni anno circa<br />

290.000 tonnellate di olii vegetali esausti, di cui<br />

60.000 tonnellate provenienti dalla ristorazione.<br />

Di questi solo circa un terzo viene intercettato<br />

dai consorzi e inviato al trattamento. L’ENI per<br />

recuperare gli oli alimentari usati raccolti dai<br />

dipendenti ha lanciato il progetto Oilà, mentre<br />

in diverse città nelle piazzole ecologiche stanno<br />

apparendo appositi raccoglitori automatici per<br />

l’olio di frittura esausto. Mancano ancora punti<br />

di raccolta, sono meno di 2.000 in tutta Italia. Il<br />

paradosso è che importiamo circa 200.000 tonnellate<br />

l’anno di olio vegetale recuperato. l<br />

Niente è impossibile<br />

n Dall'Università della British Columbia<br />

arriva un'interessante ricerca sulla<br />

quantificazione delle microplastiche<br />

nell’acqua, ormai sempre più infestanti.<br />

Shock Pulse Generators (SPG):<br />

Hightech system for automated boiler<br />

cleaning<br />

· Permanent and automated boiler cleaning,<br />

thus lower exhaust temperature and higher<br />

boiler efficiency, improved CO2 plant<br />

performance<br />

· No steam consumption for soot blowers,<br />

no thermal abrasion or damaging of boiler<br />

tubes<br />

· Higher plant availability by longer boiler<br />

traveling period, less cleaning needs during<br />

maintenance stops<br />

www.explosionpower.ch<br />

E non è neanche facile identificarle. Ma il<br />

team ha sviluppato uno strumento<br />

portatile ed economico per misurare con<br />

precisione le plastiche rilasciate da<br />

bicchieri usa e getta o bottiglie d’acqua.<br />

Si tratta infatti di una piccola scatola,<br />

biodegradabile e stampata in 3D. Al suo<br />

interno, vi è inserito un microscopio<br />

digitale wireless, una luce LED verde e un<br />

filtro di eccitazione. L’analisi viene svolta<br />

attraverso un software MATLAB<br />

personalizzato con algoritmi di<br />

apprendimento automatico. Con uno<br />

smartphone o altro dispositivo mobile<br />

vengono visualizzati e misurati i risultati.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Luglio <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

86<br />

Soluzioni<br />

ACQUE REFLUE<br />

WASTE SEGNALA<br />

ECOMONDO 24<br />

5-8<br />

Novembre<br />

Rimini<br />

PAD C5<br />

300/301<br />

HIGHLIGHTS<br />

Le nuove tecnologie per il riuso delle acque reflue;<br />

il ruolo della transizione digitale nella gestione<br />

dei sistemi idrici; le tecniche più all’avanguardia<br />

per la dissalazione; le nuove normative<br />

UE per la depurazione; le criticità e le prospettive<br />

dell’approvvigionamento idrico e gli usi dell’acqua<br />

nei settori civile, agricolo, industriale; lo stato<br />

dell’arte degli investimenti per gli interventi strutturali;<br />

le strategie dei gestori contro le perdite<br />

idriche.<br />

Sono questi i temi centrali della prossima edizione<br />

di Accadueo, la manifestazione internazionale<br />

per i professionisti del settore idrico che<br />

quest’anno si terrà presso la Nuova Fiera del<br />

Levante di Bari, dal 27 al 28 novembre <strong>2024</strong>.<br />

In contemporanea ai dibattiti e agli eventi formativi<br />

che si susseguiranno, le aziende esporranno<br />

le tecnologie e i materiali più all’avanguardia per<br />

supportare il processo di modernizzazione del<br />

servizio idrico.<br />

Ad oggi oltre il 90% dello spazio disponibile è già<br />

occupato, con più di 100 aziende che hanno confermato<br />

la loro presenza.<br />

Chi desidera partecipare può assicurarsi l'accesso<br />

prenotando il ticket gratuito al seguente<br />

QR Code.<br />

www.accadueo.com<br />

Insieme contro<br />

la siccità<br />

A Bari, Accadueo sarà il luogo d’incontro<br />

per scambiarsi soluzioni e tecnologie utili<br />

della fiera è confrontarsi sulla normativa attuale<br />

e su tutte quelle tecnologie innovative che contribuiscono<br />

L’obiettivo<br />

a minimizzare le perdite idriche, a garantire la fornitura<br />

continua di acqua potabile di qualità e a modernizzare le infrastrutture<br />

nell’ottica dell’economia circolare.<br />

La manifestazione quest’anno è organizzata in collaborazione<br />

con Acquedotto Pugliese (AQP) e vede Acquedotto Lucano (AQL)<br />

come Platinum Sponsor. Ci sarà l’occasione di fare il punto sul<br />

ruolo dei gestori nella modernizzazione e nell’efficientamento<br />

della rete idrica e del sistema acquedottistico, anche grazie ai<br />

fondi messi a disposizione nel PNRR. Un’occasione per scambiarsi<br />

le reciproche competenze e avviare la collaborazione tra<br />

le amministrazioni anche se di Regioni diverse.<br />

LEADER NELLE SOLUZIONI INTEGRATE<br />

PER IGIENE URBANA, RACCOLTA,<br />

COMPATTAZIONE E TRASPORTO RIFIUTI<br />

www.busigroup.it<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

88 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />

SPAZZAMENTO STRADALE<br />

Integrato<br />

e connesso<br />

Il Gruppo Busi presenta, al Salone riminese,<br />

le migliori soluzioni efficaci per raccolte,<br />

trasporti e compattazione dei rifiuti<br />

Ginevra Fontana<br />

Busi Group, leader nelle soluzioni complete<br />

per la raccolta e il trasporto dei rifiuti<br />

e spazzamento è a Ecomondo per<br />

presentare le migliori proposte per la gestione<br />

dei rifiuti e per lo spazzamento stradale del futuro.<br />

In fiera si terrà il terzo meeting dei Centri<br />

Assistenza Autorizzati Busigroup Service, una<br />

rete in costante crescita in Italia e all’estero: verrà<br />

introdotto ai partner il nuovo Direttore del<br />

Servizio Assistenza Enrico Bortolotti e presentati<br />

alcuni nuovi centri, come il Centro Assistenza<br />

Diretto di Melzo (MI), aperto nel <strong>2024</strong> per essere<br />

ancora più vicini alle esigenze dei clienti<br />

Busigroup.<br />

“Siamo entusiasti di partecipare a questa edizione<br />

di Ecomondo, che negli ultimi anni ha<br />

visto una crescita costante e siamo eccitati per<br />

questa ri-organizzazione dei padiglioni.<br />

Ci presentiamo ai clienti, amici e prospect con<br />

la forza e tranquillità di un gruppo solido che<br />

offre soluzioni complete, integrate e innovative<br />

per il settore”, commentano i Fratelli Busi.<br />

Occhio al digitale<br />

Focus di quest’anno saranno i servizi digitali di<br />

+B Connect disponibili per tutto l’ecosistema<br />

Busi nella versione rinnovata e potenziata per<br />

l’analisi dei dati e il sistema di raccolta rifiuti laterale<br />

inventato da OMB Technology che negli<br />

ultimi anni sta vedendo una nuova spinta sulla<br />

scia delle molte amministrazioni comunali che<br />

migrano da un sistema di porta a porta spinto<br />

a un sistema misto con i cassonetti stazionari<br />

stradali per alcune tipologie di rifiuti. Lo scorso<br />

anno ha aggiunto al proprio portfolio anche il<br />

brand BSA che in questi mesi è riuscita a convincere<br />

anche il mercato grazie alle soluzioni<br />

robuste e affidabili proposte. Nel Padiglione C5<br />

- Stand 300/301 sarà possibile toccare le novità<br />

a marchio MEC come le attrezzature scarrabili<br />

e il caricatore, e il nuovo compattatore monopala<br />

BTE e i sistemi di raccolta rifiuti urbani di OMB<br />

Technology come il CMPL 8 per la raccolta laterale<br />

e i nuovi cassonetti +B LID. l<br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

90 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />

ESCLUSIVA<br />

DEMOLIZIONI E RECUPERO<br />

DEMOLIZIONI E RECUPERO<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

91<br />

L’usato è meglio del nuovo? Secondo Ada,<br />

l’associazione più longeva dei demolitori, si.<br />

Soprattutto per quanto riguarda i ricambi d’auto<br />

Automotive<br />

second hand<br />

Eliana Puccio<br />

In foto: Anselmo Calò,<br />

Presidente<br />

di Ada – Associazione<br />

Nazionale Demolitori<br />

Autoveicoli.<br />

Era il 1988 quando alcuni demolitori milanesi<br />

cominciarono ad incontrarsi per<br />

dare un’identità al proprio lavoro. Fu allora<br />

che nacque una vera e propria associazione<br />

all’interno della Confcommercio. Stiamo<br />

parlando di Ada, Associazione di categoria<br />

degli Autodemolitori Italiani che nel corso dei<br />

suoi 30 anni di attività ha raggiunto tanti bei<br />

traguardi. Ada, in particolare, si occupa di fornire<br />

informazioni adeguate di carattere tecnico<br />

e/o operativo agli imprenditori del settore,<br />

e indicazioni sui corsi organizzati dalle istituzioni<br />

specializzate. Su questo numero di<br />

<strong>Waste</strong> ci siamo avvalsi del contributo prezioso<br />

di Anselmo per approfondire il tema dei rifiuti<br />

da demolizione e il processo che vi è dietro.<br />

Un impegno anche sostenibile<br />

"Siamo tra le imprese che più contribuiscono<br />

alla diminuzione dell’impronta carbonio.<br />

Ogni pezzo di ricambio che vendiamo è un pezzo<br />

di ricambio che non verrà fabbricato da nessuno.<br />

In questo modo abbattiamo l’impronta di carbonio.<br />

A trarne vantaggio da questa attività sono<br />

principalmente i costruttori di automobili", spiega<br />

Calò. Il Presidente sottolinea infatti che l’acquisto<br />

di un ricambio nuovo (e quindi la sua fabbricazione)<br />

comporta un dispendio di emissione,<br />

rispetto all’acquisto di uno già usato. Se lo si<br />

compra usato, infatti, quel ricambio ha già subito<br />

un processo di fabbricazione, e qui subentra il<br />

risparmio. La Commissione Europea sta spingendo<br />

su questo, cercando di incrementare il<br />

più possibile l’utilizzo dei ricambi usati per abbattere<br />

le emissioni.<br />

L’altra faccia della medaglia<br />

Uno dei punti critici nel rispettare le Direttive<br />

europee nell’ambito riciclo e reimpiego dei materiali<br />

è il recupero energetico. Ma in Italia non<br />

sono ancora stati fatti dei passi avanti nel settore.<br />

Infatti, come riferisce Calò: "La parte che<br />

è possibile mandare a recupero energetico nella<br />

demolizione del veicolo non è facilmente accettata<br />

dai pochi impianti esistenti. Questi preferiscono<br />

acquisire rifiuti per il cui trattamento<br />

possono esigere prezzi maggiori. Le amministrazioni<br />

comunali sono disposti a pagare più<br />

di quanto non potremmo pagare noi. Inoltre,<br />

bisogna poi vedere se gli inceneritori possono<br />

supportare la domanda. Per noi partecipare<br />

al recupero energetico è praticamente impossibile<br />

per via della carenza dell’impiantistica.<br />

Un Case History di successo<br />

Dal 7 giugno di quest’anno è stato realizzato<br />

il registro dei veicoli fuori uso. Un registro unico<br />

nazionale dove sono annotati in forma digitale<br />

tutti i veicoli che vengono demoliti in Italia, sia<br />

quelli immatricolati nel pubblico registro sia<br />

tutti gli altri appartenenti ad altre categorie<br />

come le forze dell’ordine, o stranieri ecc.<br />

È stato istituito dal ministero dei trasporti ed è<br />

gestito dalla motorizzazione civile e dal Pubblico<br />

registro automobilistico. "La partenza è stata un<br />

po’ disastrosa - spiega il Presidente di Ada -<br />

Fortunatamente, con la motorizzazione e il PRA<br />

siamo riusciti a ristabilire un filo diretto in cui abbiamo<br />

potuto trasmettere, in corsa (quindi a progetto<br />

iniziato), tutte le informazioni, e tutte le indicazioni<br />

di cui, all’inizio, non avevano tenuto<br />

conto nella struttura informatica. Dopo aver apportato<br />

le dovute correzioni al sistema informatico,<br />

oggi funziona bene. I demolitori lo usano e<br />

si trovano molto bene. Siamo molto contenti della<br />

sua riuscita perché grazie ad esso è possibile<br />

avere un’informazione completa e totale sulla<br />

demolizione dei veicoli in Italia".<br />

l<br />

In foto, alcuni impianti<br />

di demolizione di Ada.<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Ottobre <strong>2024</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

92 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />

NEWS<br />

DIGITALIZZAZIONE<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

93<br />

Alla carica!<br />

Scania rafforza l’offerta e-mobility con nuove<br />

soluzioni tramite Erinion. L’infrastruttura<br />

di ricarica per veicoli pesanti sarà invece<br />

potenziata grazie all’iniziativa Milence<br />

Ginevra Fontana<br />

Il primo hub di ricarica<br />

in Italia situato<br />

a Bagnolo San Vito<br />

(Mantova).<br />

Fornire soluzioni sempre più complete.<br />

Chiaro l'obiettivo di Scania che fonda una<br />

nuova società, Erinion, per la ricarica in<br />

deposito e a destinazione.<br />

Grazie a Erinion i clienti potranno introdurre<br />

più facilmente flotte a emissioni zero. La ricarica<br />

in deposito e a destinazione comporta<br />

poi diversi vantaggi a partire dagli orari di ricarica<br />

ottimizzati. E ancora: una maggiore uptime,<br />

una massima efficienza e miglior economia<br />

operativa grazie a costi energetici<br />

prevedibili e stabili che si adattano alle attività<br />

specifiche di ciascun cliente. Inoltre, questo<br />

genere di infrastruttura consente anche di ottimizzare<br />

i livelli di potenza e la ricarica programmata,<br />

migliorando la durata delle batterie<br />

e l'efficienza complessiva del veicolo. Se<br />

la ricarica in deposito avviene spesso in orari<br />

non di punta con tariffe elettriche più basse,<br />

la ricarica a destinazione può avvenire su base<br />

opportunistica, ad esempio, quando l'autista<br />

è di riposo o durante la consegna delle merci.<br />

Rete di punti in crescita<br />

Un esempio è l’iniziativa Milence, di cui fa parte<br />

Scania: 1.700 nuovi punti saranno installati lungo<br />

le arterie di traffico principali peri rispondere<br />

alla crescente domanda di trasporto pesante<br />

100% elettrico entro il 2027.<br />

Milence ha annunciato il suo primo hub di ricarica<br />

in Italia, situato a Bagnolo San Vito in provincia<br />

di Mantova, in una posizione strategica<br />

lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo.<br />

La stazione, operativa dal terzo trimestre del<br />

<strong>2024</strong>, segna la sua espansione ufficiale nel nostro<br />

Paese, dopo lo sviluppo di diversi centri di<br />

ricarica in Benelux, Francia, Germania e Svezia.<br />

La fase iniziale del progetto prevede la realizzazione<br />

di quattro colonnine con spine CCS2<br />

che alimentano cinque baie con una potenza<br />

massima di 400 kW per baia. Successivamente,<br />

saranno incluse ulteriori baie con colonnine<br />

MCS, per una ricarica ancora più rapida.<br />

L'hub di Bagnolo San Vito sarà caratterizzato<br />

da servizi aggiuntivi per gli autisti per garantire<br />

una sosta confortevole, sicura e protetta durante<br />

la ricarica.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Gestione responsabile.<br />

Finally<br />

Il Decreto Ministeriale n° 126 del 31/05/23 ha<br />

sancito ufficialmente l’entrata in vigore del<br />

RENTRI (Registro elettronico sulla tracciabilità<br />

dei rifiuti), una pietra miliare nel percorso che ha<br />

come punto di arrivo la gestione responsabile dei<br />

rifiuti e il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.<br />

Il quadro normativo stabilisce l'obbligo per<br />

le aziende di registrare tutte le informazioni relative<br />

alla produzione, al trasporto e alla gestione<br />

dei rifiuti generati dalle proprie attività e di trasmetterle<br />

in formato digitale verso la piattaforma<br />

RENTRI: un vero e proprio archivio centralizzato<br />

che consente la tracciabilità e il monitoraggio dei<br />

rifiuti non solo di quelli prodotti ma anche di quelli<br />

che vengono lavorati dagli impianti rientrando<br />

nel ciclo produttivo in un’ottica di economia circolare<br />

e End of waste (EoW). Un cambio di paradigma,<br />

dunque, che riguarda tutte le aziende:<br />

non solo gli operatori di settore ma anche tutti i<br />

produttori di rifiuti, secondo un calendario di scadenze<br />

ben definito.<br />

Al via il countdown<br />

Dal prossimo 15/12 tutti gli operatori di settore<br />

e i produttori con più di 50 dipendenti sono chiamati<br />

ad iscriversi al RENTRI con obbligo di tenuta<br />

dei Registri digitali a partire dal 13/02/2025. A<br />

seguire tutti gli altri, con scadenza finale fissata<br />

per il 13/02/2026. Le implicazioni per le aziende<br />

sono significative: l’adeguamento alle nuove disposizioni<br />

normative richiede investimenti in for-<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

Cambio di paradigma chiamato RENTRI:<br />

l’opportunità di digitalizzare i processi<br />

di gestione dei rifiuti. Anche in ottica EoW<br />

mazione del personale ai fini della corretta compilazione<br />

e trasmissione dei dati ma soprattutto<br />

in tecnologia e infrastrutture digitali che consentono<br />

la gestione dell’intero processo incluse quelle<br />

attività che nell’area di supporto del RENTRI<br />

non sono possibili, come: gestione delle giacenze,<br />

controlli su scadenze e autorizzazioni, gestione<br />

delle scadenze.<br />

Atlantide è la soluzione web based di Wolters<br />

Kluwer per la gestione dei rifiuti dal punto di vista:<br />

normativo, industriale, logistico e commerciale<br />

i cui punti di forza, esclusivi e trasversali ad ogni<br />

settore, la rendono lo strumento indispensabile<br />

per Produttori, Trasportatori, Im pianti e Public<br />

Utilities. È rivolta a tutte le Aziende ai fini della<br />

compliance alla normativa sui rifiuti (D. Lgs<br />

152/2006 e D. Lgs 231/2001) e per l’interoperabilità<br />

con il RENTRI. Ecomondo è l’occasione per<br />

approfondire il tema RENTRI. Wolters Kluwer<br />

sarà presente nel Padiglione B3, Stand 303 – 402.<br />

Per richiedere l’invito al workshop di presentazione<br />

e scoprire le funzionalità di Atlantide,<br />

scrivere a info.atlantide@wolterskluwer.com l


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

94 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />

NEWS<br />

Scientific organization: IWWG International <strong>Waste</strong> Working Group / With the active involvement<br />

of: University of Padova (IT), Hamburg University of Technology (DE), Kyoto University (JP),<br />

Sultan Qaboos University (OM), Tongji University (CN), University of Rostock (DE), University<br />

of Queensland (AU), Zhejiang University (CN) and Ramboll Denmark (DK)<br />

Managing organization: EUROWASTE Srl Padova / Tel +39 049 8726986 / info@eurowaste.it<br />

VENICE<br />

<strong>2024</strong><br />

Ginevra Fontana<br />

The Future<br />

is Neutral<br />

Grazie al Gruppo Renault,<br />

The Remakers parte con<br />

vantaggio nel remanufacturing<br />

dei componenti automobilistici<br />

elettrici ed elettronici<br />

Per accelerare il suo sviluppo, l'attività di<br />

remanufacturing del Gruppo Renault,<br />

con sede nella Refactory di Flins, unisce<br />

le forze con The Future Is Neutral, progetto dedicato<br />

al riutilizzo di tutti i materiali e le componenti<br />

dell’auto. L'entità assume un nuovo nome,<br />

The Remakers, che valorizza le sue competenze<br />

di remanufacturing. La sua missione è rigenerare<br />

i componenti automobilistici ad un livello<br />

di qualità equivalente ai pezzi originali, associando<br />

componenti rigenerati e nuovi.<br />

«La creazione di The Remakers apre un nuovo<br />

capitolo e buone prospettive di crescita.<br />

Vogliamo aumentare l’attività del 50% entro il<br />

2030 e disponiamo di tante risorse: esperienza<br />

e qualità riconosciute della nostra attività, competenze<br />

ingegneristiche associate a quelle del<br />

Gruppo Renault e piano strategico» ha commentato<br />

Rafael Tréguer, Ceo di The Remakers.<br />

Una scelta sostenibile<br />

L’offerta di The Remakers, complementare rispetto<br />

a quella dei ricambi originali e particolarmente<br />

adatta ad un parco veicoli più datato,<br />

costituisce un’alternativa più rispettosa dell’ambiente<br />

(risparmio di materie prime, energia e<br />

acqua nonché minori emissioni di CO 2 equivalente<br />

rispetto alla produzione dei componenti<br />

nuovi) e più economica per il cliente (in media<br />

il 30% in meno rispetto ai componenti nuovi).<br />

L’offerta copre già 9 famiglie di prodotti e comprende<br />

più di 11.000 articoli: componenti meccanici,<br />

elettrici ed elettronici.<br />

l<br />

Ottobre <strong>2024</strong><br />

25-27 NOVEMBER <strong>2024</strong><br />

HOTEL MONACO & GRAN CANAL VENICE, ITALY<br />

10th INTERNATIONAL SYMPOSIUM ON<br />

ENERGY FROM BIOMASS AND WASTE<br />

Submit your paper and join the conference! Register today by filling the<br />

online form available at www.venicesymposium.it / For any enquiries and in-<br />

formation please contact the managing secretariat: info@venicesymposium.it


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• Avvisi acustici e visivi quando i pedoni vengono rilevati tramite<br />

l’Intelligenza Artificiale<br />

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fornisce una visione più realistica<br />

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