Waste n. 32 ottobre 2024
Smartphone, batterie sostituibili grazie ad ecodesign e riparabilità? Automotive second hand. Le due facce della medaglia secondo Ada
Smartphone, batterie sostituibili grazie ad ecodesign e riparabilità?
Automotive second hand. Le due facce della medaglia secondo Ada
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Anno VIII<br />
Ottobre<br />
<strong>2024</strong><br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
RIMINI<br />
A 14<br />
SMARTPHONE,<br />
BATTERIE SOSTITUIBILI<br />
GRAZIE AD ECODESIGN<br />
E RIPARABILITÀ?<br />
AUTOMOTIVE SECOND<br />
HAND.LE DUE FACCE<br />
DELLA MEDAGLIA<br />
SECONDO ADA<br />
ECOMONDO,<br />
ALLA FIERA<br />
DEL WASTE<br />
ISSN 2610-9069<br />
0 0 0 3 2 ><br />
772610 906904<br />
9
Atlantide<br />
Software per<br />
la gestione<br />
dei rifiuti<br />
Atlantide il software web based per<br />
operatori di settore e produttori, per la<br />
corretta tracciabilità di tutta la filiera,<br />
dalla produzione allo smaltimento,<br />
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Rimini 5 - 8 novembre <strong>2024</strong><br />
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2 SOMMARIO<br />
wasteweb.it<br />
waste@fiaccola.it<br />
Stampato su carta FSC<br />
ISSN 2610-9069<br />
Numero <strong>32</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
EDITORIALE<br />
3<br />
In primo piano<br />
8 Cestino d’oro<br />
Ora NewO può dare via libera<br />
al proprio progetto<br />
9 Up e Downcycling<br />
Progetti geniali, idee bizzarre<br />
10 <strong>Waste</strong> Strategy<br />
Le sfide del waste<br />
management italiano<br />
12 Pillole dal laboratorio<br />
MPS per ridurre i gas<br />
14 App e Sturtup<br />
L’angolo delle nuove idee<br />
Economia circolare<br />
16 Si va in scena<br />
L’intervista al Presidente del<br />
Comitato Scientifico di Ecomondo<br />
18 <strong>Waste</strong> segnala<br />
Gli highlights di Ecomondo<br />
20 Ecodesign e riparabilità<br />
Telefonini e batterie ma anche<br />
tablet col nuovo Regolamento UE<br />
24 CircolarMente<br />
Parliamo di ESPR, pietra miliare<br />
per progettazione ecocompatibile<br />
26 Welcome to jungle<br />
Opposizioni alla realizzazione<br />
degli impianti<br />
28 Il Pollutec parigino<br />
Un salone complementare<br />
ma con lo stesso DNA<br />
Energia<br />
<strong>32</strong> Idrogeno e stoccaggio<br />
Potenziale sistema di accumulo<br />
per l’energia. Con pro e contro<br />
Rifiuti solidi<br />
36 PFAS...indispensabili?<br />
C’è una proposta per limitarne<br />
l’uso a livello mondiale<br />
38 Decommissioning<br />
Ricca gamma di servizi per<br />
Mitambiente con...celebrazione<br />
40 Ridurre le polveri<br />
Sistemi Conrad per nebulizzare<br />
42 Recupero e riciclaggio<br />
Alla fiera SRR spagnola<br />
44 Scarti da miniera<br />
Rifiuti estrattivi da valorizzare<br />
48 Città verde<br />
Le tecnologie di Ecotec<br />
per sostenibilità e innovazione<br />
50 Heavy metal<br />
Selezione e movimentazione<br />
metalli con il Volvo EW200E MH<br />
nel sito brianzolo<br />
56 Riciclaggio pneus<br />
Indispensabile la pala Kramer<br />
58 Alti livelli di automazione<br />
Con Aktid nell’impianto lionese<br />
60 Paradigmatico<br />
Circular Plastic ideato da Stadler<br />
62 Puro purissimo<br />
Selezionatrici Tomra per l’alluminio<br />
64 Scarti come risorse<br />
Con Pal, impianti chiavi in mano<br />
68 A tutto campo<br />
Tana ridefinisce le discariche<br />
Biowaste<br />
70 Dec»art»bonization<br />
Bioenerys rafforza il suo<br />
impegno per le comunità locali<br />
attraverso l’arte<br />
74 Scarti agroalimentari<br />
Da marmellata a ingredienti<br />
in nutraceutica. Un bell’esempio<br />
di simbiosi industriale<br />
Acque reflue<br />
77 Acqua rei<br />
La neonata CAP Evolution,<br />
applica la circular economy<br />
nel settore idrico<br />
80 In purezza<br />
Il filtro Taron di Xylem per<br />
ottenere effluenti di alta qualità<br />
83 È caccia all’olio<br />
Recuperare (bene) e riciclare<br />
gli oli esausti valorizzandoli<br />
86 Contro la siccità<br />
Confronti e incontri ad Accadueo<br />
Veicoli&Allestimenti<br />
88 Integrato e connesso<br />
Le migliori soluzioni di Busi per<br />
raccolta e compattazione rifiuti<br />
90 Automotive second hand<br />
L’usato è meglio del nuovo. vale<br />
anche per i ricambi delle auto<br />
Rubrica<br />
3 Editoriale<br />
6 Numeri e poltrone<br />
23 News economia circolare<br />
34 News energia<br />
43 News rifiuti solidi<br />
72 News biowaste<br />
85 News acque reflue<br />
92 News veicoli&allestimenti<br />
Direttore Responsabile<br />
Lucia Edvige Saronni<br />
lsaronni@fiaccola.it<br />
Direttore Editoriale<br />
Giuseppe Guzzardi<br />
gguzzardi@fiaccola.it<br />
Consulenza Tecnico-Scientifica<br />
Marco Comelli<br />
mcomelli@fiaccola.it<br />
Coordinamento Editoriale<br />
Federica Lugaresi<br />
flugaresi@fiaccola.it<br />
Redazione<br />
Mauro Armelloni, Matthieu Colombo<br />
Fabrizio Parati, Emilia Longoni<br />
waste@fiaccola.it<br />
Collaboratori<br />
Ludovica Bianchi, Marco Capellini, Damiano<br />
Diotti, Antonio Fargas, Ginevra Fontana,<br />
Annalisa Gussoni, Alessandro Marangoni,<br />
Giovanni Milio, Mattia Molena, Eliana Puccio,<br />
Michele Ragonese, Riccardo Rossi<br />
Segreteria<br />
Jole Campolucci<br />
jcampolucci@fiaccola.it<br />
Amministrazione<br />
Margherita Russo<br />
amministrazione@fiaccola.it<br />
Marzia Salandini<br />
msalandini@fiaccola.it<br />
Abbonamenti<br />
Mariana Serci<br />
Patrizia Zanetti<br />
abbonamenti@fiaccola.it<br />
Traffico e pubblicità<br />
Giovanna Thorausch<br />
marketing@fiaccola.it<br />
Marketing e pubblicità<br />
Sabrina Levada (Responsabile estero)<br />
slevada@fiaccola.it<br />
Agenti<br />
Giorgio Casotto<br />
T 0425 34045 - Cell. 348 5121572<br />
info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia,<br />
Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />
(escluse Parma e Piacenza)<br />
Trimestrale - LO-NO/00516/02.2021CONV<br />
Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/2017<br />
Stampa<br />
Colorshade - Peschiera Borromeo (Mi)<br />
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />
STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313<br />
21/11/1985 - Roc <strong>32</strong>150<br />
Prezzi di vendita<br />
abb. annuo Italia Euro 100,00<br />
abb. annuo Estero Euro 200,00<br />
una copia Euro 20,00<br />
una copia Estero Euro 40,00<br />
È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />
di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />
rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali,<br />
ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati<br />
rimane esclusivamente agli autori. Il suo nominativo è inserito<br />
nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre<br />
comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo<br />
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ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta<br />
alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />
Organo di informazione<br />
e documentazione<br />
Questo periodico è associato<br />
all’Unione Stampa Periodica Italiana:<br />
numero di iscrizione 15794<br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
20123 Milano | Via Conca del Naviglio 37<br />
Tel. +39 02 89421350 - Fax +39 02 89421484<br />
fiaccola@fiaccola.it | www.fiaccola.com<br />
PAROLE<br />
PAROLE<br />
PAROLE<br />
Preparando questo numero ecomondista mi sono riguardato<br />
un po’ di notizie e commenti uscite nell’estate ormai<br />
trascorsa e ho avuto la conferma che il discorso pubblico<br />
in questo nostro mondo waste è dominato dalle parole feticcio.<br />
Se date una scorsa a questo stesso numero la cosa vi apparirà<br />
chiarissima. Inceneritore. Un termine funzionale, che descrive<br />
la finalità di un impianto, è diventato una parola magica, che reca<br />
la morte a ogni discorso in cui viene inserita. Così la diocesi di Lodi<br />
lotta contro il revamping dell’inceneritore del medio-lodigiano, quasi fosse<br />
il Drago dalle sette teste e sulle teste sette diademi. Termovalorizzatore, che poi è<br />
un inceneritore che usa il calore per produrre elettricità e spesso anche acqua<br />
calda, è la parola-feticcio brandita come un contro-incantesimo dalla parte proponente<br />
di questi impianti. Termovalorizzatore = inceneritore, controbattono gli ammazzadraghi<br />
(dragonslayers, per gli anglosassoni), e comunque, “zero rifiuti”, shazam!<br />
Drago lui morto. Ah, l’inceneritore del medio-lodigiano è un termovalorizzatore.<br />
La magia bianca del rifiuto zero combatte contro la Forza Oscura dei principi della<br />
termodinamica. Si sa come finisce, ma l’importante è crederci. Non altrettanto<br />
importante è la coerenza, che come ci diranno tutti è ampiamente sopravvalutata<br />
soprattutto in ambito politico, ma che almeno tra “esperti” ci si attende venga a<br />
tendere rispettata. La parola, o meglio locuzione, feticcio che rappresenta questo<br />
stato dell’essere è, avete indovinato, “economia circolare” (è anche il nome di una<br />
nostra sezione). La circolarità è la panacea universale. Contrasto tra esigenze di<br />
sicurezza alimentare e lotta alla plastica tout-cour? Che problema c’è, circolarizza<br />
e passa la paura. Insostenibilità del fast fashion? Evvai, circolarizza e si va avanti<br />
come prima, al ritmo di 12 collezioni l’anno, più le capsule. Si va talmente bene<br />
che le grandi firme del settore stanno abbandonando il cotone a favore delle<br />
fibre sintetiche perché si circolarizzano meglio…<br />
In realtà, ma non c’è bisogno (?) che lo ripeta, una vera circolarità prevede<br />
e richiede l’allungamento della vita dei prodotti, che vanno progettati per la<br />
manutenzione e per la durata, e per il loro riutilizzo o interamente o più realisticamente<br />
nelle loro componenti. In questo numero trovate due esempi di<br />
questo concetto, applicati ai dispositivi elettronici personali e alle automobili.<br />
Casualmente entrambi derivano da regolamenti europei, ossia<br />
sono imposti alle aziende e anche agli utilizzatori. “Fallimento di mercato”<br />
(altra locuzione feticcio, con applicabilità molto più vasta del waste)?<br />
Forse, ma un prodotto chiuso progettato per essere usato per<br />
un tempo prefissato costa sicuramente meno di uno progettato per<br />
la riparabilità e l’aggiornamento. O meglio ha margini più alti. In<br />
fondo, la maggior parte dei problemi di gestione del waste derivano<br />
da questo fatto economico. Quindi, basta gettarsi parole addosso,<br />
passiamo ai concetti e alle azioni conseguenti. Mina aveva ragione.<br />
Parole, Parole, di Chiosso, Del Re, Ferrio, interprete Mina, feat.<br />
Alberto Lupo, 1972.<br />
Marco Comelli
9<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
4 PARTNERS<br />
AKTID ITALIA Srl . . . . . . . . . . . .II Cop<br />
aktid.it<br />
BIOENERSYS Srl . . . . . . . . . . . . . . .15<br />
snam.it<br />
GEROTTO FEDERICO Srl . . . . . . . . .21<br />
gerotto.it<br />
IDROMECCANICA RAMTEC Srl . . . .65<br />
ramtec.it<br />
Anno VIII Ottobre <strong>2024</strong> - <strong>32</strong><br />
Anno VIII<br />
Ottobre<br />
<strong>2024</strong><br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
BOMAG ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . .69<br />
bomag.com<br />
INDECO SpA . . . . . . . . . . . . . . . .IV Cop<br />
indeco.it<br />
RIMINI<br />
BRIGADE ELECTRONICS . . . . . .III Cop<br />
brigade-elettronica.it<br />
BRUMOLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .76<br />
brumola.com<br />
BUSI GROUP Srl . . . . . . . . . . . . . . . .87<br />
busigroup.it<br />
CAP EVOLUTION Srl . . . . . . . . . . . .82<br />
capevolution.it<br />
CGT SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55<br />
cgt.it<br />
DAIMLER TRUCK ITALIA Srl –<br />
MERCEDES BENZ . . . . . . . . . . . . . .89<br />
mercedes-benz-trucks.com<br />
ECOMONDO <strong>2024</strong> . . . . . . . . . . . . . . .19<br />
ecomondo.com<br />
ECOTEC SOLUTION Srl . . . . . . .45, 47<br />
ecotecsolution.com<br />
EXPLOSION POWER . . . . . . . . . . . .85<br />
explosionpower.ch<br />
FOR REC Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . .59<br />
forrec.eu<br />
GEOCYCLE Srl . . . . . . . . . . . . . . . . .31<br />
geocycle.com<br />
MANTOVANA MACCHEDIL –<br />
CANNONI CONRD . . . . . . . . . . . . . .41<br />
cannoni-conrad.it<br />
MITAMBIENTE Srl . . . . . . . . . . . . . .11<br />
mitambiente.it<br />
MULTISERVICE Srl . . . . . . . . . . . . . .5<br />
multiserviceservice.eu<br />
OLEOMARKET Srl – OLMARK . . . . .73<br />
olmark.com<br />
PAL Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35<br />
pal-greendivision.it<br />
PALMIERI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . .61<br />
palmierigroup.com<br />
POLLUTEC <strong>2024</strong> . . . . . . . . . . . . . . . .96<br />
pollutec.com<br />
SCAI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .67<br />
scaispa.it<br />
STADLER ANLAGENBAU . . . . . . . . .43<br />
w-stadler.de/it<br />
TANA ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . .63<br />
tanaitalia.com<br />
TENAX INTERNATIONAL SpA . . . . .57<br />
tenaxinternational.com<br />
A 14<br />
SMARTPHONE,<br />
BATTERIE SOSTITUIBILI<br />
GRAZIE A ECODESIGN<br />
E RIPARABILITÀ?<br />
AUTOMOTIVE SECOND<br />
HAND.LE DUE FACCE<br />
DELLA MEDAGLIA<br />
SECONDO ADA<br />
ECOMONDO,<br />
ALLA FIERA<br />
DEL WASTE<br />
Anche quest’anno è arrivata la “nostra” fiera.<br />
Ecomondo è l’evento annuale leader nei settori<br />
della green e circular economy. Per la prima<br />
volta, abbiamo intervistato in esclusiva il Prof.<br />
Fabio Fava, Presidente del Comitato Scientifico<br />
della kermesse riminese. Un “dietro alle quinte”,<br />
e non solo, tutto da scoprire…<br />
TOMRA RECYCLING ITALY . . . . . . . .27<br />
tomra.com<br />
VECOPLAN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23<br />
vecoplan.com<br />
VENICE SYMPOSIUM <strong>2024</strong> . . . . . . .95<br />
venicesymposium.it<br />
VOLVO C.E. ITALIA SpA . . . . . . . . . .53<br />
volvo.com<br />
WOLTERS KLUWER . . . . . . . . . . . . . .1<br />
wolterskluwer.com<br />
XYLEM WATER SOLUTIONS<br />
ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .79<br />
xylem.com/it-it/<br />
0 0 0 3 2 ><br />
ISSN 2610-9069<br />
772610 906904<br />
AZIENDE CITATE<br />
A<br />
AB Ambiente . . . . . . . . . . . .72<br />
Aktid . . . . . . . . . . . . . . . . . . .58<br />
Alabiso . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />
Althesys . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />
B<br />
Bioenerys . . . . . . . . . . . . . . .70<br />
Bridgestone . . . . . . . . . . . . .54<br />
C<br />
Cannoni Conrad . . . . . . . . . .40<br />
CAP Evolution . . . . . . . . . . .77<br />
Cascina Fabbrica . . . . . . . . .72<br />
CoReVe . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />
D<br />
Dupont . . . . . . . . . . . . . . . . .36<br />
E<br />
Ecotec Solution . . . . . . . . . .48<br />
Edizero . . . . . . . . . . . . . . . . .14<br />
Eneco . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />
ENI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .83<br />
G<br />
Germac . . . . . . . . . . . . . . . .56<br />
GME Recycling . . . . . . . . . . .61<br />
Gruppo BB&G . . . . . . . . . . .54<br />
Gruppo Busi . . . . . . . . . . . . .88<br />
Gruppo Haiki+ . . . . . . . . . . .43<br />
Gruppo Renault . . . . . . . . . .94<br />
Gruppo Snam . . . . . . . . . . . .70<br />
I<br />
Igers . . . . . . . . . . . . . . . . . . .43<br />
K<br />
Kramer . . . . . . . . . . . . . . . .56<br />
M<br />
Manutan . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />
MITAmbiente . . . . . . . . . . . .38<br />
N<br />
NewO . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8<br />
Niederstatter . . . . . . . . . . . .56<br />
P<br />
PAL Green Division . . . . . . . .64<br />
Playmobil . . . . . . . . . . . . . . .46<br />
Promosalons . . . . . . . . . . . .28<br />
Pronar . . . . . . . . . . . . . . . . .49<br />
R<br />
Renoils . . . . . . . . . . . . . . . . .83<br />
Ricrea . . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />
Rigoni di Asiago . . . . . . . . . .74<br />
S<br />
Scania . . . . . . . . . . . . . . . . .92<br />
Stadler . . . . . . . . . . . . . . . . .60<br />
Stanic . . . . . . . . . . . . . . . . . .84<br />
T<br />
Tana . . . . . . . . . . . . . . . . . . .68<br />
Terra Aqua . . . . . . . . . . . . . .61<br />
Tomra . . . . . . . . . . . . . . . . .62<br />
U<br />
Unifarco . . . . . . . . . . . . . . . .74<br />
V<br />
Versalis . . . . . . . . . . . . . . . .54<br />
Volvo . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />
X<br />
Xylem . . . . . . . . . . . . . . . . . .81<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
2 3<br />
4<br />
6 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
IN EVIDENZA<br />
1 2 3 4<br />
IN EVIDENZA<br />
PRIMO PIANO<br />
12 3<br />
4<br />
7<br />
Numeri e poltrone<br />
ANIE RINNOVABILI<br />
Che action<br />
Lo scorso<br />
giugno,<br />
l’Assemblea<br />
annuale di ANIE<br />
Rinnovabili si è riunita ed<br />
ha eletto Presidente, per<br />
il biennio <strong>2024</strong>-2026,<br />
Andrea Cristini<br />
Fondatore di Greenergy e<br />
Ceo di Vexuvo.<br />
Imprenditore di origini<br />
pugliesi, ingegnere di<br />
formazione, vanta 20<br />
anni di esperienza nel<br />
settore delle energie<br />
rinnovabili, avendo<br />
LISCIO COME L’OLIO<br />
Passa la palla<br />
Una gestione che<br />
funziona e pure<br />
bene. Stiamo<br />
parlando della filiera che si<br />
occupa della raccolta,<br />
rigenerazione e riciclo degli<br />
oli minerali che arrivano da<br />
12 3<br />
4<br />
sviluppato oltre 3 GW di<br />
progetti a energia solare.<br />
Il neo presidente ha<br />
delineato le linee<br />
programmatiche che<br />
caratterizzeranno il suo<br />
mandato come la messa<br />
a punto di un sistema di<br />
aiuti diretti e indiretti per<br />
lo sviluppo delle FER ed<br />
accumuli, un forte<br />
rilancio della filiera del<br />
Made in Italy.<br />
“La situazione attuale è<br />
estremamente<br />
complessa e richiede un<br />
intervento immediato e<br />
lungimirante - ha<br />
dichiarato Andrea Cristini<br />
- la filiera si trova di<br />
fronte a sfide di mercato<br />
impegnative per gli<br />
obiettivi ambiziosi da<br />
raggiungere al 2030 e<br />
per la trasformazione del<br />
sistema elettrico italiano<br />
che nei prossimi anni<br />
vedrà la produzione<br />
rinnovabile superare<br />
quella fossile. Le recenti<br />
questioni normative, tra<br />
cui le aree idonee<br />
onshore e offshore, le<br />
moratorie regionali, il DL<br />
Agricoltura ed il DM Aree<br />
Idonee, la complessità<br />
officine e attività industriali.<br />
Nel nuovo rapporto di<br />
Sostenibilità del Conou (il<br />
consorzio che da 40 anni si<br />
occupa di questo) si<br />
evidenzia che sono 183mila<br />
le tonnellate raccolte -<br />
“quasi la totalità della<br />
quota raccoglibile” - con il<br />
98 per cento avviato alla<br />
rigenerazione. La<br />
Lombardia si trova al primo<br />
posto come regione<br />
produttrice con il 22% (oltre<br />
il 58% arriva dal Nord).<br />
A permettere questa<br />
circolarità, sono i 59<br />
concessionari che<br />
burocratica e i pregiudizi<br />
ancora oggi diffusi sulle<br />
energie rinnovabili, ci<br />
impongono un impegno e<br />
una passione ancora<br />
maggiori nel supportare<br />
l’Italia nel suo<br />
imprescindibile cammino<br />
verso la<br />
decarbonizzazione”.<br />
raccolgono (6,641mila<br />
conferimenti con 678<br />
automezzi) l’olio da 103mila<br />
produttori in tutta Italia. Si<br />
tratta per il 12% di casi<br />
industriali e del restante<br />
88% di officine.<br />
La maggior parte delle<br />
183mila tonnellate sono<br />
state cedute ai tre impianti<br />
di rigenerazione, solo<br />
2,8mila tonnellate sono<br />
arrivate ai<br />
termovalorizzatori e solo la<br />
minima parte (600<br />
tonnellate) è stata conferita<br />
negli inceneritori per la<br />
termodistruzione.<br />
RICREA<br />
Una poltrona d’acciaio<br />
Il Consorzio che promuove e<br />
agevola la raccolta e il riciclo<br />
degli imballaggi usati di acciaio,<br />
provenienti tanto dalla raccolta<br />
differenziata fatta nelle case (superficie<br />
pubblica) quanto dalla raccolta ad hoc<br />
fatta su aziende, negozi e attività<br />
produttive (superficie privata), si è riunito<br />
ed ha confermato Domenico Rinaldini<br />
nel ruolo di Presidente.<br />
Con una esperienza di oltre 40 anni in<br />
aziende operanti nella lavorazione<br />
dell’acciaio, e in particolar modo nella<br />
produzione di fusti in acciaio destinato<br />
all’industria, Rinaldini è stato per 17 anni<br />
amministratore delegato per l’Italia della<br />
Greif, primo gruppo mondiale produttore<br />
di imballaggio industriale in acciaio.<br />
È stato membro del Consiglio di<br />
Amministrazione di RICREA sin dalla<br />
nascita del Consorzio ed è attualmente<br />
membro del Consiglio di<br />
Amministrazione Conai.<br />
"Sono onorato di essere stato rieletto<br />
Presidente di RICREA. In questi anni<br />
abbiamo fatto grandi passi avanti nella<br />
promozione del riciclo degli imballaggi in<br />
acciaio. Nel 2023 abbiamo raggiunto un<br />
tasso di riciclo<br />
dell’87,8%<br />
superando sia<br />
l’obiettivo del 70%<br />
fissato per il 2025<br />
che quello<br />
dell’80% fissato<br />
per il 2030<br />
dall'Unione<br />
Europea – ha<br />
dichiarato<br />
Rinaldini.<br />
COREVE<br />
Più trasparente di<br />
così!<br />
Numeri da<br />
capogiro, quelli<br />
del riciclo del vetro,<br />
che portano l’Italia a<br />
superare il target europeo<br />
per il quinto anno<br />
consecutivo. Fissato al<br />
75%, in dieci anni la<br />
quantità di vetro riciclato<br />
è aumentato del 26,7%<br />
passando da 1.615.000<br />
tonnellate nel 2014 a<br />
2.046.000 nel 2023 (con un<br />
immesso a consumo del<br />
15%). Ciò ha portato ad un<br />
aumento del tasso di<br />
riciclo dal 70% al 77,4%<br />
nella decade suddetta,<br />
valore superiore al target<br />
europeo fissato a l 75%<br />
entro il 2030.<br />
Nel corso del 2023, i<br />
comuni complessivamente<br />
convenzionati con CoReVe<br />
sono stati 7.034, pari<br />
all’89,0% del totale,<br />
mentre gli abitanti coperti<br />
sono stati 53,2 milioni,<br />
corrispondenti al 90%<br />
della popolazione italiana.<br />
“Il settore della<br />
produzione di nuovi<br />
contenitori rimane il<br />
naturale e, di gran lunga,<br />
il più importante sbocco<br />
per il riciclo dei rifiuti<br />
d’imballaggio in vetro<br />
12 3<br />
4<br />
raccolti in ambito<br />
nazionale, in un perfetto<br />
schema di economia<br />
circolare” ha dichiarato<br />
Gianni Scotti, Presidente<br />
di CoReVe. “Tuttavia,<br />
nell’ultimo anno,<br />
l’aumento del costo del<br />
rottame a causa di un<br />
andamento turbolento del<br />
mercato e la sua<br />
conseguente importazione<br />
a prezzi inferiori<br />
dall’estero ha determinato<br />
una riduzione del tasso di<br />
riciclo che comunque è<br />
ben superiore al target<br />
europeo fissato al 2030”.<br />
“La sfida di CoReVe -<br />
continua Scotti - sarà<br />
quella di riuscire a<br />
sottrarre alla discarica,<br />
con la collaborazione dei<br />
comuni italiani e dei<br />
gestori delle raccolte, una<br />
buona parte delle circa<br />
250.000 ton. che, ancora<br />
oggi, per svariati motivi,<br />
non vengono avviate al<br />
recupero”.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
8 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
WASTE AWARD<br />
PUNTI COSPICUI<br />
PRIMO PIANO<br />
9<br />
Upcycling e Downcycling<br />
Marco Comelli<br />
Ricorsi e<br />
controricorsi per le<br />
varie autorizzazioni<br />
e opposizioni che<br />
si sono succedute<br />
nella storia<br />
dell’impianto di<br />
ossicombustione di<br />
NewO (in provincia<br />
di Bari).<br />
Dimensionato e<br />
autorizzato dal 2017,<br />
per trattare 100.000<br />
tonnellate/anno di<br />
rifiuti solidi urbani<br />
che poi finiscono<br />
in discarica. Ora,<br />
la Cassazione ha<br />
detto stop e NewO<br />
può sperare di<br />
avviare il proprio<br />
progetto.<br />
Cestino d’oro<br />
Torniamo a parlare dell’impianto di ossicombustione di NewO<br />
in provincia di Bari. E per fortuna che la Cassazione c’è<br />
Come forse ricorderete, l’impianto, dimensionato<br />
per trattare 100.000 tonnellate<br />
l’anno di rifiuti che finiscono in discarica<br />
era stato prima autorizzato nel 2017,<br />
e poi aveva dovuto affrontare una serie di opposizioni,<br />
compreso un sequestro preventivo<br />
da parte della procura di Bari per smaltimento<br />
non autorizzato di rifiuti pericolosi. Ma nell’arco<br />
di nemmeno due anni l’inchiesta che sembrava<br />
appoggiata da prove schiaccianti (basti leggere<br />
i giornali dell’epoca), si chiuse con l’archiviazione.<br />
Poi ci fu il ricorso al TAR da parte dell’Am bito di<br />
Raccolta Ottimale Ba/2 (il Co mune di Modugno),<br />
con una serie abbastanza divertente di motivazioni<br />
apportate, tipo, l’ARO Ba/2 avrebbe raggiunto<br />
il 75% di raccolta differenziata quindi<br />
l’impianto non sarebbe sostenibile (dimenticando<br />
che raccolta non vuol dire riciclo…).<br />
Come spesso accade, in primo grado il TAR<br />
diede ragione all’ARO, con i rinforzi dei Comuni<br />
di Bari, di Modugno, la Città Me tropolitana, il<br />
Consorzio Sviluppo Area Indu striale di Bari,<br />
Legambiente Puglia e un’infinita varietà di<br />
Comitati.<br />
La NewO presenta appello che venne esaminato<br />
dalla IV Sezione del Consiglio di Stato: annullata<br />
la sentenza di primo grado. Ricorso in<br />
cassazione. Quest’anno, altro tentativo, e stavolta<br />
la Cassazione mette la parola fine. 9 settembre<br />
<strong>2024</strong>: Cestino d’Oro subito.<br />
Il gioco delle perle di vetro<br />
Ma non è finita, le comiche continuano. Il nuovo<br />
sindaco di Bari, Leccese, in battuta ri-proclama<br />
la sua contrarietà con la giustificazione che<br />
l’impianto non è incluso nel piano rifiuti locali.<br />
E chi decide l’inserimento nel piano rifiuti, ma<br />
certo, il sindaco di Bari. E poi il solito richiamo<br />
al recupero delle materie prime, ai rifiuti zero<br />
(non esplicitamente, perché sono una definizione<br />
cara a un partito concorrente), al fatto<br />
che le perle di vetro prodotte dall’ossicombustione<br />
non sono un end-of-waste, ignorando<br />
(Leccese ha un passato ambientalista) che non<br />
è possibile riciclare tutto e che l’alternativa è<br />
la discarica.<br />
Dove peraltro in Puglia finisce una quota non<br />
nota di materiale proveniente dalla raccolta<br />
differenziata. Indizio, nel 2022 la forbice tra il<br />
dato della percentuale di raccolta differenziata<br />
e quello di riciclo è arrivata a 16,2 punti. In pratica,<br />
più sale la differenziata, più cresce la percentuale<br />
della stessa che non viene trattata.<br />
Non solo, la qualità della raccolta è in calo rapidissimo.<br />
La percentuale media di frazione<br />
estranea riscontrata nel 2023 nella raccolta<br />
differenziata di plastica e lattine è stata pari al<br />
27 per cento. Un dato molto elevato che è sensibilmente<br />
aumentato negli anni, nel 2021 era<br />
infatti pari al 20,2 per cento. Ma il problema<br />
sono le perle di vetro. C’è da ridere ma si ride<br />
per non piangere, nel <strong>2024</strong>.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
La pagina che sottolinea le notizie più interessanti del momento<br />
ma anche del futuro, in antitesi con baggianate sapienti<br />
e idee fuori moda o che hanno stancato o che lasciano il tempo che trovano<br />
Brevetto spaziale<br />
2026. Un’odissea ma non nello spazio.<br />
Quasi a vent’anni dalle prime installazioni, i<br />
pannelli fotovoltaici arriveranno a fine vita.<br />
Si prevede quindi una crescita di rifiuti (a<br />
livello mondiale) che già desta<br />
preoccupazione ma anche attenzione. Per<br />
fortuna sono in arrivo due brevetti<br />
depositati dai ricercatori dell’Enea, capaci<br />
di recuperarne il silicio - che diventa<br />
nanomateriale innovativo da utilizzare nelle<br />
batterie più performative ed economiche -<br />
e gli altri materiali che compongono i<br />
pannelli fotovoltaici (vetro celle, contatti<br />
elettrici e componenti in plastica tutti<br />
separati tramite tecnologia a infrarossi),<br />
che possono essere riciclati per altre<br />
applicazioni. Il recupero del silicio può<br />
avvenire sia negli impianti di riciclo di<br />
pannelli fotovoltaici dismessi, sia negli<br />
Bella presa<br />
per il c..lo<br />
Notizia subdola per chi<br />
non sa leggere tra le<br />
righe. Furba ed<br />
insidiosa: Tilos,<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
isola del Dodecaneso è<br />
l’unica al mondo<br />
certificata dalla Mize<br />
(Mission Zero Academy)<br />
“zero waste”, anche<br />
durante i picchi<br />
turistici estivi.<br />
Facciamo chiarezza<br />
e puntualizziamo che<br />
fino al 2019 il 90% dei<br />
rifiuti venivano conferiti<br />
in discarica. Il<br />
cosiddetto “cambio di<br />
rotta” sarebbe<br />
avvenuto, inizialmente,<br />
autoproducendo<br />
energia elettrica sul<br />
territorio con l’eolico e<br />
il solare (che coprono il<br />
70% del fabbisogno).<br />
Relativamente ai rifiuti<br />
stessi stabilimenti di produzione, per<br />
recuperarlo dai pannelli difettosi. Facciamo<br />
presente che ad oggi, il trattamento dei<br />
pannelli a fine vita avviene<br />
meccanicamente e che, anche se nella<br />
fase di prototipazione, questi brevetti<br />
identificano un bell’esempio di ricerca e<br />
innovazione capace di valorizzare i<br />
materiali e tamponare la scarsità delle<br />
risorse. Bravi bravissimi!<br />
bleah!<br />
invece… sulla<br />
montagna che sovrasta<br />
il porto di Livadia, si<br />
trova un centro<br />
chiamato 3K dove gli<br />
scarti vengono smistati,<br />
trattati e destinati agli<br />
appositi riusi.<br />
Apparentemente e sulla<br />
carta poiché - udite<br />
udite – in realtà, (dopo<br />
la separazione per<br />
materiale) vengono<br />
spediti in un apposito<br />
Federica Lugaresi<br />
wow<br />
centro di recupero ad<br />
Atene. Solo l’organico<br />
resta a Tilos e<br />
trasformato in compost<br />
per le coltivazioni. Ed<br />
anche il 10% non<br />
differenziabile, viene<br />
trasferito in un<br />
cementificio della<br />
capitale. Quindi, di che<br />
“zero waste” si tratta?<br />
Dove sta l’ingegno?<br />
Siamo tutti bravi e<br />
capaci a liberarci dei<br />
rifiuti con questa<br />
modalità…<br />
E nel 2021 l’Unione<br />
Europea li ha pure<br />
premiati con 100.000<br />
euro. Che vergogna e<br />
che schifo!!!!
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
10 PRIMO PIANO INNOVAZIONI E STRATEGIE<br />
Le sfide del waste<br />
management italiano<br />
Alessandro Marangoni<br />
Le ultime tecnologie indicano nuove soluzioni per le fasi<br />
tradizionali di raccolta e selezione dei rifiuti,<br />
oltre a nuovi processi per il loro trattamento e il recupero<br />
Alessandro Marangoni, economista<br />
e docente universitario, è fondatore e ceo di<br />
Althesys, società professionale indipendente<br />
specializzata nella consulenza strategica<br />
e nello sviluppo di conoscenza.<br />
Opera con competenze di eccellenza nei settori<br />
chiave di ambiente, energia, infrastrutture e<br />
utility, nei quali assiste imprese e istituzioni.<br />
Il settore italiano della gestione rifiuti è articolato,<br />
innovativo e sta attraversando una fase<br />
di profonda trasformazione, trainato dalle policy<br />
europee e nazionali. Al suo interno, coesistono<br />
grandi gruppi multiutility e piccole-medie imprese,<br />
la cui dimensione media ha visto negli anni<br />
un progressivo aumento. Nel comparto dei rifiuti<br />
urbani, secondo gli ultimi dati del think tank WAS,<br />
i maggiori 115 operatori della raccolta, trattamento<br />
e/o smaltimento hanno oltre 11 miliardi<br />
di euro di valore della produzione, a fronte di 21,5<br />
milioni di tonnellate raccolte e 44 milioni di abitanti<br />
serviti (75% della popolazione italiana). Oltre<br />
un terzo di loro gestisce sia urbani che rifiuti speciali<br />
(RS), mentre le Top 55 aziende dei RS hanno<br />
un VP aggregato di circa 4 miliardi di euro. I RS<br />
sono sempre più rilevanti grazie alle opportunità<br />
di innovazione e di redditività che offrono.<br />
WAS è il think tank italiano sull’industria del waste management e del riciclo. Monitorare<br />
il comparto del waste management e del riciclo, cogliere i trend evolutivi, analizzare le<br />
strategie aziendali e indirizzare le policy è la sua mission. L’osservatorio sviluppa analisi<br />
e studi sulla gestione dei rifiuti, la valorizzazione delle risorse e l’economia circolare,<br />
monitorando il settore con l’Annual Report.<br />
Il valore del rifiuto<br />
Al contempo, lo sviluppo tecnologico porta<br />
nuove soluzioni per le fasi tradizionali di raccolta<br />
e selezione, oltre a nuovi processi per<br />
il trattamento e il recupero di specifici flussi<br />
di materiali.<br />
Il riciclo chimico, ad esempio, consente di<br />
trattare rifiuti polimerici, tessili, pneumatici,<br />
etc. per trasformarli in materiali di qualità<br />
pari alle materie prime vergini. Tra le altre<br />
applicazioni più recenti vi sono il recupero<br />
delle fibre di carbonio, provenienti sia dal settore<br />
aerospaziale che da quello energetico,<br />
e lo studio di processi per ottenere idrogeno<br />
dai rifiuti, sia urbani che speciali.<br />
L’attenzione dei policy maker, le strategie e<br />
gli investimenti degli operatori si rivolgono poi<br />
ad alcune filiere specifiche. In primo luogo,<br />
quelle delle materie prime critiche (MPC), essenziali<br />
per la transizione green, quella energetica<br />
e per la digitalizzazione, che sono contenute<br />
in buone quantità nei RAEE.<br />
Seguono i rifiuti tessili, per cui l’Italia ha istituito<br />
l’obbligo di raccolta differenziata dal primo<br />
gennaio 2022, anticipando la data prevista<br />
dall’UE.<br />
Negli ultimi anni sono quindi sorti diversi sistemi<br />
collettivi, anche se, mancando ancora<br />
il decreto per regolamentare il settore, la situazione<br />
è al momento piuttosto fluida.<br />
Vi sono, infine, i rifiuti dei mercati emergenti,<br />
tra cui quelli di pale eoliche e pannelli fotovoltaici.<br />
In quest’ultimo caso, la straordinaria crescita<br />
dell’industria fotovoltaica europea, spinta dalle<br />
strategie UE e dal progressivo calo dei costi della<br />
tecnologia, porterà l’Italia a dover gestire circa<br />
1 milione di moduli tra il 2022 e il 20<strong>32</strong>. l<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
12 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
PNNR E RIFIUTI<br />
PNNR E RIFIUTI<br />
PRIMO PIANO<br />
13<br />
L’EFFETTO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO DEL RICICLO DI UNA TONNELLATA AGGIUNTIVA<br />
DI RIFIUTI PLASTICI* RISPETTO AL TRATTAMENTO ALTERNATIVO (INCENERIMENTO E SMALTIMENTO)<br />
NELLA “PROSPETTIVA DEL SISTEMA”<br />
Kg di CO 2 equivalente<br />
Raccolta 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9<br />
Selezione 179 185 159 546 394 966 967 793 762 501<br />
Riciclo 733 4<strong>32</strong> 452 671 472 671 671 671 671 582<br />
Produzione del vergine -1.989 -2.980 -1.611 -1.538 -1.755 -2.106 -2.601 -4.482 -1.917 -2.089<br />
Netto (riciclo) -1.068 -2.354 -991 -312 -880 -460 -954 -3.009 -475 -997<br />
Trattamento alternativo** (media UE) 958 958 829 829 836 1.020 838 564 1.080 856<br />
di Andrea Ballabio,<br />
Donato Berardi,<br />
Roberto Bianchini,<br />
Andrea Tenconi<br />
e Nicolò Valle<br />
Il Laboratorio REF<br />
Ricerche è un think tank<br />
che intende riunire<br />
selezionati rappresentanti<br />
del mondo dell´impresa,<br />
delle istituzioni e della<br />
finanza al fine di<br />
rilanciare il dibattito<br />
sul futuro dei Servizi<br />
Pubblici Locali.<br />
Pillole dal laboratorio<br />
Polimeri da non demonizzare. Soprattutto quando le MPS<br />
plastiche si sostituiscono alle materie vergini.<br />
Un valore aggiuntivo alla riduzione dei gas serra<br />
Il riciclo delle plastiche garantisce un contributo<br />
ambientale positivo alla decarbonizzazione<br />
del sistema socio-economico, grazie<br />
alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti.<br />
Un sostegno economico efficace al recupero<br />
di materia dei rifiuti plastici è più che mai<br />
necessario per sostenere il percorso di transizione<br />
green in atto, sia a livello europeo sia nel<br />
nostro Paese.<br />
Il contributo del riciclo delle plastiche alla decarbonizzazione<br />
L’utilizzo di materie prime da riciclo nei processi<br />
produttivi, in luogo delle corrispondenti vergini,<br />
offre benefici ambientali chiari. Sulla base dei<br />
dati diffusi dal Joint Research Centre (JRC) della<br />
Commissione Europea (CE), il riciclo di una tonnellata<br />
aggiuntiva di plastica - al posto di fare<br />
ricorso ad un trattamento alternativo che ricomprende<br />
un mix di incenerimento e smaltimento<br />
- assicura risparmi emissivi tra le 1,1 e<br />
le 3,6 tonnellate di CO 2 equivalente per tonnellata<br />
di rifiuto plastico.<br />
Sulla base delle quote di mercato dei polimeri,<br />
il beneficio medio si attesta sulle 1,9 tonnellate<br />
di CO 2 equivalente per tonnellata di rifiuto plastico.<br />
Il contributo ambientale più consistente<br />
deriva dalla mancata produzione della plastica<br />
vergine, grazie all’utilizzo della materia prima<br />
seconda (MPS) da riciclo, laddove minore risulta<br />
I BENEFICI NETTI DEL RICICLO DEI POLIMERI* NELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI<br />
CLIMALTERANTI (RISPETTO AL TRATTAMENTO ALTERNATIVO MEDIO DELL’UE) 3,6<br />
3,3<br />
Tonnellate di CO 2 equivalente evitate per tonnellata di rifiuto<br />
1,1<br />
1,5 1,6<br />
1,7<br />
1,8 1,8 1,9<br />
LDPE PS PVC PP EPS HDPE Media UE PETa PETbg PUR<br />
*Polimeri: EPS=polistirene espanso, PETa=PET amorfo, PETbg=PET per il grado di bottiglia, PP=polipropilene,<br />
PS=polistirene, PUR=poliuretano.<br />
Fonte: elaborazione grafica Laboratorio REF Ricerche su dati JRC<br />
2,0<br />
Effetto netto*** -2.026 -3.312 -1.820 -1.140 -1.715 -1.479 -1.792 -3.573 -1.555 -1.852<br />
*Polimeri: EPS=polistirene espanso, PETa=PET amorfo, PETbg=PET per il grado di bottiglia, PP=polipropilene,<br />
PS=polistirene, PUR=poliuretano.<br />
**Un mix di incenerimento e smaltimento, specifico per ciascun polimero.<br />
***L’effetto netto è calcolato come differenza tra “Netto (riciclo)” e “Trattamento alternativo (media UE)”.<br />
Fonte: elaborazione grafica Laboratorio REF Ricerche su dati e informazioni JRC<br />
essere l’apporto assicurato dal trattamento alternativo<br />
evitato, di incenerimento e smaltimento<br />
dei rifiuti.<br />
Il JRC quantifica in 17,6 milioni di tonnellate di<br />
CO 2 equivalente all’anno la riduzione dei gas<br />
serra ottenibile in Europa, con la sostituzione<br />
delle MPS plastiche ai prodotti vergini. Tale valore<br />
rappresenta un contributo aggiuntivo, rispetto<br />
a quanto garantito dagli attuali processi<br />
di riciclaggio, che già assicurano un decremento<br />
di 18,5 milioni di tonnellate di CO 2 equivalente<br />
annue. Il beneficio addizionale corrisponde a<br />
circa lo 0,5% delle emissioni totali annue di gas<br />
climalteranti dell’intera Unione Europea (UE).<br />
Sommando al riciclo attuale quello potenzialmente<br />
attivabile, si ha un apporto positivo complessivo<br />
di 36 milioni di tonnellate di CO 2 equivalenti<br />
di emissioni evitate ogni anno.<br />
Sebbene il JRC non fornisca una ripartizione<br />
dei risparmi conseguibili per ciascuno Stato<br />
Membro, prendendo come riferimento la quota<br />
di rifiuti plastici prodotti dall’Italia sul totale<br />
di quelli europei, è possibile ricavare un’indicazione<br />
di massima, relativamente al beneficio<br />
conseguibile dal nostro Paese. Il tutto, assumendo<br />
la medesima quota di mercato dei polimeri<br />
nei diversi Stati europei. A fronte del<br />
contributo ambientale complessivo precedente,<br />
nello scenario in cui tutta la plastica postconsumo<br />
venisse riciclata, l’Italia potrebbe<br />
contabilizzare 7,2 milioni di tonnellate di CO 2<br />
equivalenti di emissioni evitate.<br />
Quali strumenti per sostenere il riciclo delle<br />
plastiche?<br />
Alla luce di un tale apporto ambientale, appare<br />
essenziale fornire un adeguato incentivo al riciclaggio<br />
della plastica. Il novero dei meccanismi<br />
vigenti, in campo energetico ed emissivo,<br />
è estremamente ampio: il sistema EU ETS<br />
(European Union Emissions Trading System),<br />
le Garanzie d’Origine (GO), i Certificati Bianchi<br />
e i Contratti per Differenze. Parimenti, la<br />
Strategia Nazionale per l’Economia Circolare<br />
(SEC) prevede l’introduzione dei Certificati del<br />
Riciclo (CdR) e l’estensione dei Certificati<br />
Bianchi.<br />
A fronte di un novero così ampio di strumenti,<br />
l’opzione più promettente appare essere quella<br />
di estendere al riciclo le GO che, attualmente,<br />
attestano la provenienza da fonte rinnovabile<br />
dell’energia prodotta. Con l’estensione, le GO<br />
potrebbero certificare la creazione di plastica<br />
rinnovabile da rifiuti.<br />
Anche perché, la direzione di sviluppo del meccanismo<br />
è chiara. Di recente, infatti, il meccanismo<br />
è stato allargato alla produzione di gas<br />
rinnovabili, compreso il biometano, ed è stato<br />
previsto un loro impiego anche per assolvere<br />
agli obblighi dell’EU ETS.<br />
In alternativa, all’interno del perimetro dei<br />
Certificati Bianchi, che già certificano il conseguimento<br />
di risparmi negli usi finali di energia<br />
attraverso interventi e progetti di incremento<br />
dell'efficienza energetica, potrebbe rientrare<br />
l’efficientamento energetico offerto dalle MPS<br />
plastiche nei processi produttivi. L’adozione di<br />
uno strumento ex novo, come i CdR, avrebbe sì<br />
il vantaggio di poter declinare compiutamente<br />
il sostegno al riciclo per assicurare ulteriori<br />
benefici ambientali, ma si scontrerebbe con<br />
le difficoltà burocratiche ed amministrative<br />
derivanti dall’implementazione di un meccanismo<br />
completamente nuovo.<br />
l<br />
Per approfondire<br />
Riciclo della plastica:<br />
la decarbonizzazione<br />
a portata di mano<br />
Position Paper n. 269 -<br />
Laboratorio REF,<br />
maggio <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
14 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
ANGOLO INNOVAZIONE<br />
RACCOGLIAMO<br />
ENERGIA<br />
PER COSTRUIRE<br />
IL FUTURO<br />
App e Startup<br />
Eliana Puccio<br />
GROW RECYCLING<br />
Imparare a fare la<br />
raccolta differenziata<br />
giocando. E a divertirsi<br />
non sono soltanto i più<br />
La tecnologia può essere un ottimo alleato dell’uomo,<br />
anche nella raccolta differenziata. Spazio ad app e idee<br />
che generano nuove opportunità di business sostenibile<br />
piccoli...<br />
Grow Recycling è<br />
un'app nata<br />
principalmente per i<br />
docenti e i genitori<br />
per insegnare ai più<br />
piccoli come fare la<br />
raccolta differenziata<br />
nel modo corretto,<br />
sensibilizzandoli al<br />
tema ambientale.<br />
Sono molte le scuole<br />
europee e statunitensi<br />
a utilizzarla.<br />
L’app, attraverso il<br />
gioco, veicola<br />
importanti<br />
messaggi<br />
pedagogici:<br />
infatti,<br />
consente di<br />
interagire con nove<br />
personaggi che<br />
rappresentano i bidoni<br />
dei rifiuti, sei diverse<br />
macchine per il riciclo<br />
e oltre 100 tipologie di<br />
immondizia.<br />
Su Glow Recycling, i<br />
bambini incontreranno i<br />
vari contenitori per il<br />
riciclaggio Groovy e<br />
potranno dar loro da<br />
mangiare spazzatura<br />
tutti i giorni.<br />
Che aspettate a<br />
scaricarla?<br />
BIOENERYS è la società, controllata al 100% da Snam, che si<br />
occupa di BIOMETANO con l’obiettivo di sviluppare il mercato<br />
attraverso l’incremento dei volumi di produzione contribuendo al<br />
raggiungimento dei target di decarbonizzazione.<br />
La società fa leva sulle competenze delle piattaforme BIOENERYS<br />
Agri e BIOENERYS Ambiente, che progettano, sviluppano e<br />
gestiscono impianti di biometano sia da rifiuti che da scarti<br />
agricoli e della filiera agro-industriale.<br />
Esempio perfetto di ECONOMIA CIRCOLARE, il biometano<br />
permette il completo recupero di scarti organici, agricoli e<br />
agroindustriali come fonte energetica utile nei trasporti e nei<br />
settori industriale, residenziale e terziario. Sfrutta le reti del gas<br />
esistenti e contribuisce a incrementare la produzione nazionale di<br />
energia rinnovabile.<br />
EDIZERO<br />
La piattaforma propone oltre 100<br />
ingredienti recuperati dall’agroindustria e<br />
dalle filiere del cibo, che diventano<br />
materiali per l’edilizia. Le qualità<br />
naturali delle materie seconde non<br />
vengono sprecate e buttate in discarica,<br />
ma riconosciute e riconvertite in<br />
biomateriali performanti ad alta<br />
ingegneria industriale. Sono infatti oltre<br />
100 gli ingredienti recuperati come<br />
materie seconde da surplus e<br />
sottolavorazioni come lana, sughero,<br />
canapa, inerti minerali, calce, surplus<br />
vegetali, trasformati in oltre 100 prodotti.<br />
I produttori delle filiere Edizero<br />
Architecture for Peace sullo scambio di<br />
competenze di eccellenza, sulla ricerca<br />
industriale condivisa realizzata con istituti<br />
di ricerca e laboratori all’avanguardia.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
www.bioenerys.it
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
ECOMONDO<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
16 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />
ESCLUSIVA<br />
Dietro le quinte del Salone più<br />
importante per l’economia circolare,<br />
per capire come si decidono le<br />
tematiche fondamentali e non solo...<br />
Ce lo ha spiegato il Prof<br />
Si vola alto<br />
Federica Lugaresi<br />
ECOMONDO<br />
Direttore scientifico di Ecomondo, Fabio<br />
Fava ci ha regalato parte del suo prezioso<br />
tempo per farci entrare nel cuore<br />
della Kermesse, che sta diventando sempre<br />
più una “fantastica exibition” dal carattere internazionale.<br />
La Commissione Europea è infatti<br />
molto presente (ma si aggiungono anche<br />
Ministeri, Governi, FAO, OCSE e EEA e referenti<br />
della ricerca pubblica e privata) per capire cosa<br />
occorra fare per crescere in ambito strategico<br />
Fabio Fava, Professore<br />
ordinario del Dip.<br />
di Ingegneria Civile,<br />
Chimica, Ambientale<br />
e dei Materiali Alma Mater<br />
Studiorum di Bologna,<br />
è il Presidente<br />
del Comitato Scientifico<br />
di Ecomondo.<br />
di economia circolare. Ça va sans dire, che stiamo<br />
parlando di un contesto molto interessante.<br />
I focus<br />
“Due sono i pilastri di riferimento” esordisce Fava.<br />
“Il primo si concentra, attraverso l’applicazione<br />
dell’economia circolare, a ridurre le pressioni<br />
sull’ambiente (antropiche e industriali). Occhio<br />
attento quindi all’efficienza delle filiere soprattutto<br />
con il tema ecodesign dei prodotti e riciclo dei rifiuti,<br />
con un focus particolare sul tessile. Il secondo<br />
ambito di interesse invece è quello relativo<br />
al mantenimento e rigenerazione ambientale: si<br />
ha sempre più bisogno di ecosistemi e biodiversità<br />
in salute, in quanto senza produzione prima-<br />
ria di biomassa, mancherebbe tutto il resto.<br />
Risanare e rigenerare l’ambiente, significa anche<br />
più salute per l’uomo. In virtù di ciò, la rigenerazione<br />
dei suoli, mari, delle coste e delle città identificherà<br />
un focus rafforzato poichè "tutte concorrono<br />
alla produzione di materie prime ma<br />
anche alla riduzione di emissioni e rifiuti”.<br />
Date queste premesse, si evince quanto le problematiche<br />
e tematiche (in vetrina a Ecomondo),<br />
non siano solo fortemente interconnesse ma anche<br />
legate dall’unico obiettivo di mitigare i vari impatti,<br />
sia relativi al clima alterato, che a inquinamento<br />
e perdita di biodiversità.<br />
Biotecnologie e waste<br />
Ridurre le pressioni antropiche e ripristinare<br />
l’ambiente sono dunque i due driver che al salone<br />
riminese faranno da collettore e collante.<br />
“Le biotecnologie hanno grandi potenzialità nella<br />
gestione e valorizzazione del waste poiché<br />
utilizzano enzimi e microorganismi “sapienti”.<br />
In Italia e in Europa si spingerà ancora di più<br />
sulle biotecnologie e sulle biomanifatture. Per<br />
la loro abilità a convertire biomasse molto eterogenee<br />
di materiale in composti di valore, dovrebbero<br />
essere utilizzati maggiormente in bioraffinerie<br />
(diverse dal digestore anaerobico).<br />
Per esempio, anche i rifiuti elettronici ed elettrici<br />
possono essere valorizzati attraverso le<br />
biotecnologie. I minerali in essi contenuti, potrebbero<br />
essere tirati fuori attraverso microrganismi,<br />
capaci di modificarne lo stato di ossidazione<br />
e favorire un loro recupero. Anche sulla<br />
plastica si potrebbe fare molto”.<br />
Plastiche riciclabili o compostabili?<br />
A questo proposito, la nostra testata si batte a<br />
favore del riciclo della plastica: materiale di cui<br />
non possiamo fare a meno. “Non esiste una<br />
sola soluzione. Si deve ragionare in base alla<br />
chimica del polimero (e degli additivi): sono da<br />
utilizzare entrambe, hanno vantaggi sia le une<br />
ECONOMIA CIRCOLARE 17<br />
che le altre ed hanno mille applicazioni. Si devono<br />
preferire quelle che si prestano maggiormente<br />
a raggiungere gli obiettivi di funzionalità<br />
e sostenibilità in un determinato contesto. E<br />
andare sempre più verso plastiche riciclabili e<br />
compostabili che abbiano carbonio proveniente<br />
da biomasse e non da monomeri da petrolio”<br />
puntualizza il professore.<br />
Uno dei pilastri nell’edizione <strong>2024</strong><br />
Rifiuti biotrattati e restoration. Ossia prodotti del<br />
biotrattamento dei rifiuti (compost e affini) ma<br />
anche acque pretrattate per il ripristino dei suoli,<br />
identificano una delle tematiche di questo<br />
Ecomondo. “Corretto, ci dice Fava. Se è stato<br />
prodotto come si deve e gestito bene, fa bene ai<br />
suoli che sono in grande sofferenza. Questo per<br />
varie ragioni: una delle tante è la carenza di carbonio<br />
organico che però si può compensare portando<br />
del materiale organico di qualità (trattato<br />
correttamente e senza inquinanti all’interno).<br />
Diversamente, qualora il rifiuto organico processato<br />
fosse contaminato, la digestione anaerobica<br />
sarebbe meno efficace e il prodotto porterebbe<br />
inquinanti al suolo. Quindi si andrebbero a creare<br />
ulteriori problemi, compromettendone anche la<br />
biodiversità. Lo stesso principio vale anche gli impianti<br />
di compostaggio: se sono fatti e utilizzati<br />
bene, sono utili ad una sempre migliore valorizzazione<br />
dei rifiuti umidi.<br />
Quello che occorre, in generale, è informare di<br />
più i cittadini su ciò che succede all’interno di un<br />
impianto ma anche e soprattutto quali sono i vantaggi.<br />
È poi fondamentale anche ingaggiare i più<br />
giovani: saranno non solo i cittadini di domani, ma<br />
possono anche trasmettere oggi l’informazione<br />
ai genitori. Le opposizioni a questo tipo di impianti<br />
si contrastano e mitigano solo facendoli e utilizzandoli<br />
bene e riuscendo a mostrare quello che<br />
accade al loro interno” conclude Fava. l<br />
Anche nelle<br />
filiere di recupero<br />
scarti, vengono<br />
inseriti sempre<br />
più gli elementi<br />
abilitanti (quali<br />
il digitale, l’A.I.)<br />
per renderle<br />
più flessibili<br />
ed efficienti.<br />
Plastiche<br />
riciclabili<br />
e compostabili.<br />
Le biotecnologie<br />
hanno grandi<br />
potenzialità<br />
anche nella loro<br />
gestione<br />
e si spingerà<br />
sempre più in tal<br />
senso.<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
18<br />
Soluzioni<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
WASTE SEGNALA<br />
HIGHLIGHTS<br />
Come da DNA, Ecomondo anche quest’anno proporrà<br />
un ricco programma di conferenze, seminari<br />
ed eventi, per approfondire le tematiche più<br />
cutting edge e le novità a livello tecnologico e dimercato,<br />
ma anche normative relative all’economia<br />
circolare, e non solo.<br />
Come sempre <strong>Waste</strong> ne segnala alcuni, selezionati<br />
dal palinsesto.<br />
- Martedì 5/11 dalle 14.30 “ECOTESS: un progetto<br />
di economia circolare della filiera tessile”, finalizzato<br />
a sperimentare modelli di recupero e riciclo<br />
di materiale tessile (soprattutto tessile da casa).<br />
- Mercoledì 6/11 mattina, “Piani e soluzioni per<br />
attuare la nuova Direttiva sulle acque reflue urbane<br />
e fanghi” con descrizione dell’esperienza<br />
pilota per l’ottimizzazione del trattamento di acque<br />
reflue civili.<br />
- Giovedì 7/11 alle 16,30 “Sostenibilità e circolarità<br />
della produzione di bioenergie” in cui si parlerà<br />
di emissioni da biomasse tra falsi miti e realtà.<br />
- Venerdì 8/11 alle 10.00 “Nel mondo dell’autodemolizione<br />
il cambiamento continua” che racconta<br />
la grande rivoluzione del settore demolizione<br />
veicoli.<br />
Ecomondo<br />
The Green<br />
Technology Expo<br />
Partirà il 5 novembre e proseguirà fino all’8, la 27ma edizione<br />
del Salone più verde che ci sia. Ecomondo, la kermesse<br />
di riferimento per l’Europa, presenterà in terra riminese<br />
le tecnologie già pronte per le sfide future che consentiranno il<br />
recupero di materia, energia ed anche di acque.<br />
Sei sono le macroaree tematiche: valorizzazione dei rifiuti, rigenerazione<br />
suoli ed ecosistemi agro-forestali, energia da biomasse,<br />
materie prime seconde, ciclo idrico integrato e monitoraggio dei<br />
mari e dello spazio. Completeranno l’offerta i distretti espositivi,<br />
dedicati a progetti specifici relativi a tematiche trasversali.<br />
Maggiori dettagli sui temi e programmazioni<br />
della prossima edizione, sul sito del Salone<br />
(www.ecomondo.com)<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
20 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />
ECODESIGN E RIPARABILITÀ<br />
ECODESIGN E RIPARABILITÀ<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
21<br />
mento ecodesign non esclude esplicitamente il<br />
loro uso, anche se implicitamente lo fa quando richiede<br />
che una persona senza esperienza possa<br />
effettuare la riparazione a casa propria.<br />
Batterie sostituibili.<br />
Riusciranno i nostri eroi?<br />
Il combinato disposto di due regolamenti<br />
europei, quello sulle batterie e quello<br />
sull’ecodesign potrebbe rivoluzionare<br />
i dispositivi elettronici personali<br />
Marco Comelli<br />
Stanchi di dovere pagare centinaia di euro (o<br />
affidarsi ai riparatori indipendenti e spenderne<br />
solo qualche decina più il ricambio) per<br />
sostituire la batteria morta dello smartphone? Dal<br />
giugno del prossimo anno, molto potrebbe cambiare,<br />
e dal primo gennaio 2027 in modo anche più<br />
radicale. A metà del prossimo anno, praticamente<br />
domani, entrerà in vigore il Regolamento EU<br />
2023/1670, approvato il 16 giugno dello scorso anno,<br />
che definisce i requisiti di ecodesign per gli smart-<br />
phone, gli altri telefoni cellulari diversi dagli smartphone,<br />
i cordless e i tablet senza tastiera integrata.<br />
Gli imprescindibili<br />
Il Regolamento è molto dettagliato ma i suoi quattro<br />
punti principali possono essere riassunti così:<br />
i pezzi di ricambio dovranno essere disponibili<br />
per sette anni per ogni apparecchiatura uscita<br />
sul mercato dal momento dell’entrata in<br />
vigore; i riparatori dovranno avere a disposizione<br />
le informazioni e gli strumenti<br />
necessari ad effettuare le riparazioni;<br />
per quanto riguarda le batterie, le chiusure<br />
dovranno essere disponibili o riutilizzabili,<br />
il procedimento deve essere<br />
effettuabile senza strumenti, con<br />
strumenti forniti con il prodotto o con<br />
la batteria, oppure basici; e infine il<br />
procedimento deve essere possibile<br />
in un ambiente utilizzatore e da<br />
parte di un non specialista. In alternativa,<br />
il produttore può evitare<br />
queste richieste ma il suo prodotto<br />
deve garantire che dopo<br />
500 cicli di ricarica piena la batteria<br />
mantenga almeno l’83% della<br />
capacità di fabbrica, che la stessa batteria duri almeno<br />
1000 cicli di ricarica piena e che dopo questi<br />
mantenga almeno l’80% della capacità di fabbrica,<br />
e infine che il prodotto sia sigillato contro la polvere<br />
e che resista ad un’immersione in acqua a un metro<br />
di profondità per minimo 30 minuti (standard<br />
IP67). Mentre sono diversi i modelli che riuscirebbero<br />
probabilmente a rispettare le prime due condizioni,<br />
sulla terza la situazione è ben diversa. Oggi<br />
i produttori usano colle per sigillare, e il regola-<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Allora… sostituiamo?<br />
Vecchi smartphone come il Samsung S5 avevano<br />
la batteria sostituibile senza strumenti<br />
eppure erano certificati IP67. Esistono anche<br />
prodotti come il Sonim XP10 che hanno batteria<br />
sostituibile e sono certificati IP68 (profondità<br />
4 metri per lunghi periodi), ma sono comunque<br />
prodotti più specializzati anche senza arrivare<br />
ai ruggedized. In ogni caso, i produttori non potranno<br />
ignorare la questione, perché se non si<br />
adegueranno ora lo dovranno fare nel 2027 con<br />
l’entrata in vigore dell’altro pezzo della normativa<br />
UE rilevante per l’argomento, il Re -<br />
golamento sulle Batterie di cui abbiamo parlato<br />
nello scorso numero.<br />
Quest’ultimo contiene una definizione di bat-<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
teria portatile sostituibile che non lascia dubbi,<br />
escludendo esplicitamente che venga richiesto<br />
l’utilizzo di strumenti proprietari, di energia<br />
termica o di solventi, per sostituirla<br />
years<br />
Kit di riparazione<br />
per smartphone.<br />
Il nuovo<br />
Regolamento<br />
sull’ecodesign<br />
agevolerà la<br />
riparabilità dei<br />
telefoni cellulari.<br />
(Credit iFixit)
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
22 ECONOMIA CIRCOLARE<br />
ECODESIGN E RIPARABILITÀ<br />
NEWS<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
23<br />
Pistola termica<br />
per colla<br />
smartphone.<br />
Ad oggi,<br />
il regolamento<br />
UE non esclude<br />
esplicitamente<br />
il loro uso ma<br />
implicitamente si.<br />
Batteria<br />
di un Samsung S5.<br />
dai 189 milioni previsti, con un risparmio per gli<br />
utenti stimato a 20 miliardi di euro, quasi tutti<br />
dovuti alla minore necessità di acquisto. Per i<br />
produttori invece si avrà una perdita di fatturato<br />
di 16 miliardi rispetto ai 72 previsti al 2030.<br />
Evidentemente, che non esistano più aziende<br />
europee produttrici di smartphone ha aiutato<br />
nell’approvazione della normativa.<br />
Magic box<br />
n Un settore che fattura 290 milioni di<br />
euro e che produce 62.000 tonnellate<br />
l’anno, con un consumo di 1,2 kg pro<br />
capite annuale. Stiamo parlando della<br />
micocoltura che da tempo viene applicata<br />
attraverso le tradizionali fungaie e che<br />
però sono dedicate ad un numero limitato<br />
di specie.<br />
In sviluppo parallelo, si stanno<br />
aggiungendo le vertical farm, che<br />
consentono - in spazi limitati - di produrre<br />
e coltivare durante tutto l’anno anche<br />
specie pregiate, indispensabili alle<br />
preparazioni gourmet e della cucina<br />
giapponese.<br />
substrato, i fondi freschi di caffè dalle<br />
torrefazioni recuperati ed utilizzati entro le<br />
24 ore dalla produzione e prima che<br />
subiscano il naturale degrado.<br />
L’interesse è alto poiché si<br />
tratta di attività ad ottimo<br />
ritorno economico, anche<br />
perché i funghi sono organismi<br />
non fotosintetici, e poco<br />
energivori rispetto alle piante<br />
in ambiente controllato.<br />
Esempio<br />
di disposizione<br />
di vertical farm (qui<br />
per insalate)<br />
all’interno<br />
del container.<br />
Svelato l’arcano<br />
Ma perché l’Unione Europea sta facendo questa<br />
battaglia per le batterie sostituibili? La UE vuole<br />
allungare la vita media delle apparecchiature elettroniche<br />
con diversi percorsi, di cui l’allungamento<br />
della vita della batteria, o la sua sostituibilità, e<br />
sono solo due. Il Regolamento Ecodesign riguarda<br />
infatti tutte le componenti di un’apparecchiatura<br />
elettronica personale e contiene anche l’obbligo<br />
per i produttori di non accorpare singoli componenti<br />
in un unico pezzo per far salire il prezzo del<br />
ricambio (una pratica tipica nel mondo automotive)<br />
se non per tipologie di pezzi definite e descritte in<br />
uno degli Annessi alla normativa.<br />
Rendendo più riparabili le apparecchiature, secondo<br />
i principi completi della circolarità, che<br />
non è solo riciclo, la UE si aspetta che la vita media<br />
di uno smartphone passi da 3,1 a 4 anni per<br />
un modello di fascia media (quelli di fascia alta<br />
tendono ad avere una vita tecnica più lunga).<br />
Questo farà diminuire le vendite di apparecchiature<br />
nuove al 2030 di 42 milioni di pezzi l’anno,<br />
C’è sempre una scappatoia<br />
Il Regolamento lascia apparentemente aperta la<br />
porta all’escamotage, dove ancora Apple è maestra,<br />
di rendere obsoleti i modelli lavorando sugli<br />
aggiornamenti del sistema operativo (se non con<br />
l’inserimento di routine che si attivano riconoscendo<br />
un modello da eliminare per consumare<br />
la batteria con cicli a vuoto). La scappatoia è però<br />
solo apparente. È obbligatorio che vi siano aggiornamenti<br />
del software per minimo cinque anni<br />
dopo la messa in commercio di uno smartphone<br />
(ma la cosa vale per tutte le apparecchiature coperte)<br />
e inoltre: “quando un aggiornamento delle<br />
funzionalità fornito da un fabbricante, importatore<br />
o rappresentante autorizzato mostra un impatto<br />
negativo sulle prestazioni del dispositivo, i fabbricanti,<br />
gli importatori o i rappresentanti autorizzati<br />
modificano il sistema operativo rilasciato per garantire<br />
almeno le stesse prestazioni di prima dell'aggiornamento<br />
entro un periodo di tempo ragionevole,<br />
gratuitamente e senza causare notevoli<br />
inconvenienti all'utente finale, a meno che l'utente<br />
finale non abbia dato il consenso esplicito all'impatto<br />
negativo prima dell'aggiornamento”.<br />
Smettere di funzionare rubrica certamente come<br />
“impatto negativo”.<br />
Siamo comunque confidenti che i produttori troveranno<br />
modi creativi di aggirare le disposizioni<br />
contro l’obsolescenza programmata, ma probabilmente<br />
dovranno essere cauti. E poi c’è sempre<br />
l’obsolescenza percepita, ossia il consumismo di<br />
molti utilizzatori. Quello però è lavoro per le direzioni<br />
marketing e gli esperti di psicologia del consumatore.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ma pensa un po’…<br />
Protagonisti di questa operazione sono i<br />
container marittimi a fine vita che<br />
vengono utilizzati e trasformati in<br />
container farm.<br />
In alcuni casi vengono utilizzati, come<br />
Noi sviluppiamo le soluzioni di domani – dal 1969.<br />
Osserva bene, cosa vedi? Noi non vediamo spazzatura ma molteplici possibilità di creare nuovi oggetti dai rifiuti.<br />
Il processo tecnologico di Vecoplan è la soluzione per la gestione delle risorse come questa - ieri, oggi e domani, guarda al futuro!<br />
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24 ECONOMIA CIRCOLARE ESPR<br />
ESPR<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
25<br />
Circolarmente<br />
Appuntamento con lo spazio dedicato a materiali<br />
e design circolari, nonché alle risorse materiche.<br />
Su questo numero si parla di ESPR, una nuova<br />
pietra miliare per la progettazione ecocompatibile<br />
Marco Capellini<br />
CEO Matrec.com<br />
Il Regolamento (UE) <strong>2024</strong>/1781, noto come<br />
Ecodesign for Sustainable Products Regu -<br />
lation (ESPR), rappresenta un passo significativo<br />
nell’ambito della sostenibilità e della<br />
progettazione ecocompatibile in Europa.<br />
Pubblicato il 18 luglio <strong>2024</strong>, entrerà in vigore nel<br />
giugno 2026, stabilendo un quadro normativo<br />
che mira a rendere i prodotti più sostenibili lungo<br />
l’intero ciclo di vita. Questo regolamento si colloca<br />
all'interno della più ampia strategia dell'Unione<br />
Europea per la transizione ecologica, contribuendo<br />
agli obiettivi del Green Deal europeo.<br />
I 5 pilastri<br />
Il regolamento ESPR si propone di ridurre l'impatto<br />
ambientale dei prodotti commercializzati<br />
nell'UE, promuovendo pratiche di progettazione<br />
circolare che favoriscano l'efficienza delle risorse.<br />
In particolare:<br />
- Promozione della sostenibilità: il regolamento<br />
stabilisce criteri specifici (art. 5), per garantire<br />
che i prodotti siano progettati in modo da ridurre<br />
al minimo il loro impatto ambientale.<br />
- Ciclo di vita: si pone l'accento sull’importanza<br />
di considerare l’intero ciclo di vita dei prodotti,<br />
dalla fase di estrazione delle materie prime fino<br />
allo smaltimento finale.<br />
- Innovazione: si incentiva l'innovazione nella<br />
progettazione dei prodotti per favorire approcci<br />
più circolari.<br />
Particolare attenzione merita l'Articolo 5 del regolamento,<br />
che stabilisce i requisiti generali per<br />
la progettazione ecocompatibile, e che rappresenta<br />
un elemento cruciale per il raggiungimento<br />
degli obiettivi di sostenibilità dei prodotti<br />
(v. box a fondo pagina).<br />
Implicazioni per le aziende<br />
L'entrata in vigore dell’ESPR segnerà un cambiamento<br />
significativo per i produttori che vendono<br />
beni nell'UE. Le aziende devono rivedere<br />
i loro processi di progettazione e produzione per<br />
conformarsi ai requisiti del regolamento. Sarà<br />
necessaria una formazione aggiuntiva per i progettisti<br />
e una maggiore collaborazione tra le direzioni<br />
aziendali, per garantire che i principi di<br />
ecodesign vengano incorporati sin dalle fasi iniziali<br />
della creazione del prodotto. Il Regolamento<br />
ESPR rappresenta una pietra miliare per la sostenibilità<br />
dei prodotti in Europa. Le aziende che<br />
abbracceranno da subito un percorso per l’applicazione<br />
dei requisiti di circolarità richiesti,<br />
avranno un vantaggio competitivo in un mercato<br />
sempre più orientato verso la sostenibilità. Con<br />
l’entrata in vigore del regolamento nel giugno<br />
2026, è fondamentale per le aziende cominciare<br />
a prepararsi e adattarsi a questi cambiamenti<br />
significativi.<br />
l<br />
REQUISITI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ DEI PRODOTTI<br />
1. Sostenibilità dei Materiali<br />
I prodotti devono essere progettati<br />
utilizzando materiali facilmente riciclabili.<br />
Ciò implica che i produttori<br />
di beni devono scegliere materie prime<br />
rinnovabili e riciclate, promuovendo<br />
così un uso efficiente delle risorse.<br />
L’impiego di plastica riciclata, ad<br />
esempio, dovrà diventare uno standard,<br />
riducendo la dipendenza da<br />
materie prime vergini.<br />
2. Facilità di Disassemblaggio<br />
I prodotti devono poter essere smontati<br />
facilmente al termine della loro<br />
vita utile, permettendo la riparazione,<br />
il riutilizzo o il riciclaggio delle singole<br />
componenti. Questo approccio<br />
non solo diminuisce i rifiuti, ma incentiva<br />
anche i consumatori a intraprendere<br />
pratiche di manutenzione.<br />
Le aziende saranno tenute a fornire<br />
informazioni chiare su come disassemblare<br />
i loro prodotti.<br />
3. Riparabilità<br />
La riparabilità è un altro requisito<br />
chiave della progettazione per fare<br />
in modo che i prodotti possano es-<br />
sere facilmente riparati. Ciò non solo<br />
contribuisce a prolungare la vita utile<br />
dei prodotti, ma riduce anche l'impatto<br />
ambientale associato alla produzione<br />
di nuovi beni. Inoltre, la possibilità<br />
di riparare i prodotti può<br />
diventare un vantaggio competitivo<br />
sul mercato.<br />
4. Informazioni e trasparenza<br />
Il regolamento stabilisce anche<br />
l'obbligo per i produttori di fornire<br />
informazioni chiare e facilmente<br />
accessibili riguardanti la circolarità<br />
dei loro prodotti.<br />
Ciò include dati sui materiali utilizzati,<br />
l'efficienza energetica e le<br />
modalità di smaltimento.<br />
Questa trasparenza è fondamentale<br />
per consentire ai consumatori<br />
di fare scelte informate e sostenibili.<br />
5. Sistemi di gestione delle risorse<br />
Si incoraggia l'adozione di sistemi<br />
di gestione delle risorse che considerino<br />
la sostenibilità nelle politiche<br />
aziendali. Le aziende saranno chiamate<br />
a integrare pratiche di sostenibilità<br />
nelle loro strategie operative,<br />
contribuendo a un cambiamento sistemico<br />
verso un'economia più circolare.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
26<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
WELCOME TO THE JUNGLE<br />
Deus non vult<br />
Ricicla l'alluminio<br />
al doppio<br />
dell'efficienza!<br />
Marco Comelli<br />
Una nuova rubrica per un tema antico. Focus sulla diffidenza<br />
della collettività alla realizzazione degli impianti<br />
per il trattamento, riciclo, ed eliminazione dei rifiuti<br />
Tratteremo non dei grandi casi, quelli<br />
eclatanti, ma di quelli piccoli, di cui solo<br />
le testate locali danno conto. Sono tanti,<br />
e visto che lo spazio è poco ci concentreremo<br />
su quelli che per un motivo o per l’altro hanno<br />
qualcosa di particolare. Cominciamo da uno<br />
che evidentemente non ha santi in paradiso.<br />
Castiraga Vidardo, cittadina del medio-lodigiano<br />
di 3000 abitanti, oltre che per trovarsi a poche<br />
centinaia di metri dall’abitazione di chi scrive,<br />
non si distingue dai comuni vicini per l’economia<br />
agricolo-industriale o il paesaggio ma per la<br />
presenza di un termovalorizzatore che funziona<br />
a CSS e biomasse legnose di scarto per un massimo<br />
rispettivamente di 35.000 e 87.000 tonnellate<br />
l’anno autorizzate (nel 2023). L’energia elettrica<br />
prodotta oggi viene conferita in rete ed<br />
equivale al consumo di 10.000 famiglie.<br />
“Revampizzato”<br />
L’impianto è stato rifatto tra il 2010 e il 2012 (originariamente<br />
bruciava gli scarti di una cartiera<br />
poi chiusa) e da meno di un anno fa parte del<br />
Gruppo Itelyum, che ha acquisto Ecowatt<br />
Vidardo, la società che lo gestisce. Nel 2023<br />
Ecowatt ha presentato la richiesta di modificare<br />
l’impianto (revamping) aggiungendo due nuove<br />
linee dedicate alla termovalorizzazione di rifiuti<br />
pericolosi e non-pericolosi e un impianto di produzione<br />
di metanolo sfruttando la CO 2 contenuta<br />
ad alta concentrazione nei reflui gassosi.<br />
Con il revamping Ecowatt prevede di processare<br />
sino a 154.000 tonnellate l’anno di diverse tipologie<br />
di rifiuti, oltre alle 22 categorie autorizzate<br />
oggi, compresi quelli industriali. Il processo autorizzativo<br />
prevede i passi canonici, Conferenza<br />
dei Servizi, VIA, eccetera. Superando però le<br />
100.000 tonnellate, la normativa sposta il tutto<br />
a livello regionale, e questo ha spiazzato la nuova<br />
dirigenza politica della Provincia di Lodi (esiste<br />
ancora), che non ha più nessuna voce in capitolo.<br />
La raccolta di firme dei No-Ecowatt non sembra<br />
sia stata un successo, si dice un migliaio. Però<br />
i contrari possono contare su un aiuto molto altolocato:<br />
lo scorso luglio la Diocesi di Lodi si è<br />
schierata con un comunicato affermando che<br />
1) l’impianto è troppo grande (200 metri per 55)<br />
e 2) non serve nel lodigiano e in Lombardia, si<br />
suppone per via della buona percentuale di differenziata.<br />
Inutile ricordare che nella stessa<br />
zona sono presenti magazzini logistici automatici<br />
di dimensioni simili e che differenziare non<br />
vuol dire riciclare. Inoltre, i rifiuti industriali oggi<br />
finiscono all’estero perché non esistono impianti<br />
in grado di gestirli, nemmeno in Lombardia.<br />
Deus non vult. Amen.<br />
l<br />
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massime, oltre a un rapido ritorno<br />
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Ottobre <strong>2024</strong><br />
Per saperne di più
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
28 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />
SALONI FRANCESI<br />
SALONI FRANCESI<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
29<br />
Lo spazio de<br />
“la Tribune” dove<br />
personalità, europee<br />
e francesi, del settore<br />
si confronteranno.<br />
Il 26 e 27 novembre prossimo<br />
si svolgerà nella capitale francese<br />
un Salone complementare a Pollutec.<br />
Abbiamo intervistato Anne Manuèle<br />
Hébert, Direttrice della kermesse<br />
On va à Paris?<br />
Oui oui!<br />
© Alice Prenat pour le studio<br />
Portrait Madame.<br />
Federica Lugaresi<br />
Un nuovo appuntamento per condividere<br />
innovazioni e soluzioni ambientali, ma<br />
anche per fare business e confrontarsi<br />
su quelle praticabili. Le tematiche restano quelle<br />
del DNA di Pollutec, ma si affronteranno anche<br />
argomenti relativi a Normative, Finan -<br />
ziamento e Pianificazione. Ce lo spiega meglio<br />
Anne Manuèle Hébert. E noi…ci vediamo là.<br />
Il Salone torna a Parigi. Perché, e quali saranno<br />
le novità salienti?<br />
Si parla ogni giorno di effetti del cambiamento<br />
climatico, nuove normative e nuove opportunità<br />
offerte dalle innovazioni e dalle soluzioni proposte<br />
da imprenditori e attori pubblici impegnati, preoccupati<br />
per la vita dei loro concittadini. Pollutec,<br />
player storico e rappresentativo del settore, deve<br />
accompagnare questo movimento e questa accelerazione.<br />
Per questo abbiamo deciso, con<br />
Pollutec Paris, di creare un nuovo spazio di incontri<br />
e scambi per il settore, con una formula<br />
biennale, complementare a Pollutec Lione favorendo<br />
così gli scambi ad una cadenza più regolare.<br />
Parigi rappresenta inoltre, grazie alla<br />
sua posizione geografica, una facile porta d’accesso<br />
per le regioni del Nord Europa e di alcune<br />
regioni francesi, degli organismi regolatori e legislatori<br />
europei, conferendo così una dimensione<br />
più globale all'evento. Quest'anno, alcuni<br />
enti istituzionali parteciperanno per la prima volta<br />
al salone con uno stand, come ad esempio la<br />
Commissione Europea.<br />
Questo nuovo appuntamento differisce da Lione<br />
anche nel formato più compatto: 2 giorni, al padiglione<br />
1 della Porte de Versailles. Due giorni<br />
per conoscere le nuove normative, informarsi e<br />
confrontarsi con conferenze, forum e workshop,<br />
e incontrare attori privati e pubblici.<br />
Fattivamente, in che modo la kermesse potrà<br />
soddisfare la domanda - sempre più crescente<br />
- di soluzioni praticabili e all’avanguardia nella<br />
filiera ambientale e del clima?<br />
Da oltre 45 anni Pollutec accompagna, aiuta, sostiene<br />
e valorizza ogni mercato grazie al suo posizionamento<br />
unico, pionieristico e multidisciplinare.<br />
Si propone come luogo d'incontro<br />
imprescindibile e internazionale che valorizza le<br />
soluzioni innovative a favore dell'ambiente, per<br />
l'industria, il terziario, la città e i territori. I visitatori<br />
potranno quindi trovare un'ampia gamma<br />
di soluzioni proposte dagli espositori. E proprio<br />
perché Pollutec valorizza sempre l'impegno delle<br />
aziende francesi ed internazionali, che riusciamo<br />
a rispondere collettivamente alle sfide di domani,<br />
con soluzioni sempre più efficaci e innovative.<br />
Le conferenze democratizzano anche le questioni<br />
più complesse, per raggiungere un pubblico<br />
sempre più ampio. Quest’anno il salone<br />
punta i riflettori su normative e finanziamento,<br />
due temi essenziali per accelerare la transizione<br />
ecologica, la decarbonizzazione e il sostegno alle<br />
imprese, in particolare le start-up.<br />
La posizione di Pollutec nei confronti dell’A.I.?<br />
Abbiamo già osservato, a Lione, un’accelerazione<br />
del digitale - dell’industria 4.0 - (intelligenza artificiale,<br />
machine learning, data science). Tra “AI<br />
for Green”, GreenIT o clean-tech, le soluzioni digitali<br />
al servizio dell’ambiente sono sempre più<br />
numerose. Questa accelerazione è percepibile<br />
anche in tutte le novità presentate al salone.<br />
L’intelligenza artificiale è sempre più integrata<br />
nell’eco innovazione: rifiuti, acqua, rischi, città<br />
ed edifici, mare e coste…, settori in cui l’innovazione<br />
digitale è particolarmente rilevante per<br />
esplorare nuovi approcci. Ma se le soluzioni digitali<br />
possono accelerare gli sforzi per rispondere<br />
all’emergenza ecologica, non saranno sufficienti<br />
per rispondere alla sfida climatica. Le soluzioni<br />
si devono trovare in un approccio sistemico che<br />
comporterà in particolare sobrietà, investimenti<br />
per incoraggiare le innovazioni locali e/o frugali,<br />
cambiamento delle abitudini, ecc., e quindi anche<br />
soluzioni tecnologiche. Il tema dell’intelligenza<br />
artificiale sarà ampiamente trattato in fiera e in<br />
una conferenza specifica: “AI - la nuova “era di<br />
distruzione creativa” nelle professioni ambientali?”,<br />
in cui si discuterà delle nuove sfide poste<br />
dall’IA nell’occupazione e nella formazione.<br />
Sarà presente uno spazio “Innovazione”: di<br />
cosa si tratta?<br />
Una novità che Pollutec sta preparando: un'animazione<br />
immersiva che presenterà le grandi<br />
tematiche ambientali con strumenti e chiavi di<br />
lettura per poter affrontare la fiera con consapevolezza.<br />
I visitatori potranno scoprire nel dettaglio<br />
lo spazio innovazione visitando il salone.<br />
Quest’anno il problema idrico si è manifestato<br />
all’inverso: alluvioni, nevicate abbondanti, allagamenti<br />
in tutta Europa. Il tema Gestione<br />
dell’acqua avrà ancora fari puntati, o il focus<br />
sarà rivolto altrove?<br />
La risorsa è uno dei 4 temi principali attorno ai<br />
quali è strutturato il programma di Pollutec Paris<br />
<strong>2024</strong>. Pertanto, la tematica acqua sarà necessariamente<br />
affrontata durante la fiera, così come<br />
nella conferenza: “Fare un passo avanti per preservare<br />
la risorsa”, che si svolgerà martedì e a<br />
cui interverrà BRGM (Bureau de Récherches<br />
Géologiques et Minières). La gestione delle risorse<br />
idriche resta un tema storico, al centro di<br />
Pollutec.<br />
4 i temi principali di questa edizione<br />
Pollutec Paris <strong>2024</strong>:<br />
- Normative<br />
- Finanziamento<br />
- Risorsa<br />
- Occupazione & Formazione<br />
Uno spazio workshop e un’area Occu pa -<br />
zione & Formazione completeranno la scena<br />
principale, La Tribune, dove numerose<br />
personalità del settore, europee e francesi,<br />
si confronteranno e proporranno soluzioni<br />
alle questioni ambientali per tutte le parti<br />
interessate.<br />
Anne Manuèle Hébert, Direttrice di Pollutec.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
30<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
NEWS<br />
SOLUZIONI DI<br />
ECONOMIA CIRCOLARE.<br />
Facciamo<br />
il punto<br />
Manutan mostra ai clienti il punteggio<br />
ambientale dei prodotti, per aiutarli con<br />
le politiche di acquisto più responsabili<br />
Eco-Score è un innovativo sistema di valutazione<br />
(punteggio) che misura e comunica<br />
oggettivamente l'impatto ambientale<br />
dei prodotti.<br />
L’idea arriva da Manutan, azienda leader nella<br />
fornitura di soluzioni e prodotti per il mondo<br />
del lavoro. Guida i clienti verso scelte d’acquisto<br />
più consapevoli e sostenibili, promuovendo<br />
al contempo pratiche produttive più ecologiche<br />
tra i fornitori. L'Eco-Score valuta l'impatto ambientale<br />
di un prodotto per tutto il suo ciclo di<br />
vita, dalla produzione allo smaltimento.<br />
Per calcolare il punteggio, Manutan seleziona<br />
i prodotti secondo una serie di indicatori ambientali<br />
(da 12 a 16) identificati in base alla tipologia<br />
di prodotto. I criteri di valutazione includono<br />
l'uso di materiali riciclati, l'efficienza energetica<br />
durante la produzione, la durabilità del prodotto<br />
e le modalità di smaltimento. Inoltre, il punteggio<br />
Eco-Score non è solo un beneficio per i clienti,<br />
ma anche un potente incentivo per i fornitori.<br />
L'approccio seguito per determinare il punteggio<br />
tiene conto delle norme ISO 14040 e 14044 per<br />
garantire l'accuratezza e la coerenza dei risultati.<br />
L'introduzione di Eco-Score, testato inizialmente<br />
su un campione di prodotti in due categorie<br />
merceologiche (arredo ufficio e dispositivi di protezione<br />
individuale), verrà gradualmente estesa<br />
all’intero catalogo.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Geocycle è un partner affidabile<br />
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Circolare per la gestione dei rifiuti e con<br />
le sue soluzioni sostenibili e innovative<br />
contribuisce a costruire il progresso per le<br />
persone ed il pianeta.<br />
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per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
<strong>32</strong> ENERGIA Soluzioni<br />
STOCCAGGI<br />
STOCCAGGI<br />
ENERGIA<br />
33<br />
Marco Comelli<br />
Contenitori<br />
per idrogeno<br />
a idruri metallici.<br />
Soglie sfidanti<br />
La conservazione dell’idrogeno può rappresentare una soluzione<br />
per l’accumulo di energia? Diversi sono i pro e contro. Vediamoli…<br />
della produzione elettrica da<br />
fonti rinnovabili non programmabili e intermittenti<br />
comporta il fatto che in certi L’aumento<br />
momenti delle 24 ore e dell’anno essa non sia<br />
disponibile, per cui è necessario mantenere altre<br />
fonti, fossili o comunque programmabili e continue.<br />
Utilizzare l’eccesso di produzione in certi<br />
momenti per accumulare energia da immettere<br />
nel sistema è una soluzione logica in teoria. Le<br />
sfide tecnologiche ed economiche sono però importanti.<br />
Strumenti come le batterie non sono in<br />
grado di fornire copertura per più di qualche ora<br />
al massimo, prima di diventare antieconomiche.<br />
Dalla teoria…<br />
Una soluzione teorica è trasformare l’energia<br />
in una sostanza che possa essere conservata<br />
a lungo e poi riconvertita in energia. Se l’obiettivo<br />
è evitare l’utilizzo di composti contenenti<br />
carbonio, l’idrogeno, puro o in associazione,<br />
per esempio con l’azoto (ammoniaca), è una<br />
strada apparentemente ideale. La teoria prevede<br />
che nei momenti di eccesso di produzione<br />
rinnovabile da fotovoltaico o eolico venga<br />
dirottata a impianti di idrolisi che scindano<br />
l’acqua nei suoi componenti e accumulino<br />
l’idrogeno in locale o lo immettano in un condotto<br />
che lo porti ad un sito di conservazione.<br />
L’idrogeno rimarrebbe stoccato fino a quando,<br />
anche a distanza di mesi, l’energia diventi necessaria.<br />
In quel momento l’idrogeno potrebbe<br />
essere bruciato in una turbina oppure alimentare<br />
una cella a combustibile per produrre<br />
elettricità immessa in rete. In questo modo<br />
l’energia catturata per esempio in estate,<br />
quando il sole splende, potrebbe essere consumata<br />
in inverno, quando gli impianti fotovoltaici<br />
sono fermi o quasi.<br />
…alla pratica<br />
Per rendere fattivo tutto ciò, bisogna superare<br />
una serie di sfide tecnologiche ed economiche.<br />
L’elettricità in eccesso di uno o più impianti<br />
rinnovabili in certi momenti deve essere<br />
dirottata a un impianto di scissione dell’acqua,<br />
dotato di elettrolizzatori. Il tipo che si<br />
adatta meglio ad un flusso intermittente di<br />
energia è quello a membrana elettrolitica,<br />
che consente un’ampia gamma di carichi<br />
operativi, da 0 al 150% del massimo nominale,<br />
e un processo di scissione molto rapido,<br />
inferiore a due secondi. Non è il metodo oggi<br />
più maturo ed usato, quello a elettrolisi alcalina,<br />
che richiede però un carico minimo<br />
di almeno il 20% del nominale e ha un tempo<br />
di processo di circa 30 secondi. Attualmente<br />
l’elettrolisi alcalina è responsabile per il 4%<br />
della produzione di idrogeno (il 95% viene<br />
dalla scissione a vapore del metano, l’1% da<br />
tutti gli altri metodi) e viene usata per la produzione<br />
su scala industriale di cloro, con impianti<br />
di capacità di diversi MW. Gli elettrolizzatori<br />
a membrana hanno da poco<br />
superato i l MW.<br />
Le tre modalità<br />
Una volta prodotto, l’idrogeno va accumulato.<br />
Esistono tre metodi più uno ancora sperimentale:<br />
liquefazione, compressione e intrappolamento<br />
in composti come gli idruri metallici.<br />
Quello sperimentale è l’iniezione dell’idrogeno<br />
all’interno di rocce porose, di solito giacimenti<br />
esauriti di gas, oppure in falde acquifere profonde.<br />
Ogni metodo ha i suoi pro e i suoi contra.<br />
La compressione ha il vantaggio che negli<br />
idrolizzatori a membrana l’idrogeno esce già<br />
a 30 bar e per portarlo ai 900 bar standard<br />
sono necessari solo 0,45 kW/h di energia. I<br />
serbatoi per l’idrogeno sono però pesanti e<br />
soprattutto devono essere costruiti con materiali<br />
speciali. La molecola dell’idrogeno si<br />
infiltra nella struttura cristallina dei metalli e<br />
la rende fragile, con rischi di perdite o rotture<br />
che a quelle pressioni sarebbero catastrofiche.<br />
Si pensa quindi a stoccaggi sotterranei, per<br />
esempio nelle miniere di sale, che però non<br />
si trovano ovunque.<br />
Ogni metodo di stoccaggio deve anche prevedere<br />
un recupero dell’idrogeno alla bisogna,<br />
con flussi compatibili con la riconversione in<br />
energia. Da questo punto di vista gli idruri sono<br />
svantaggiati. L’idrogeno liquido non corrode i<br />
serbatoi, ma mantenerlo in temperatura non<br />
è semplice e per liquefarlo è necessaria molta<br />
energia e impianti speciali.<br />
(S)vantaggi economici<br />
Supponiamo di avere superato tutti<br />
i problemi. L’offerta di energia elettrica<br />
tende a non soddisfare la domanda<br />
e l’idrogeno va riconvertito<br />
in corrente. Quanto se ne ricava e<br />
soprattutto a che prezzo andrebbe<br />
venduto per coprire i costi (compresi<br />
energia, CAPEX, OPEX)? Il<br />
contenuto energetico di un kg di<br />
H2 corrisponde a circa 35 kW/h.<br />
Oggi il prezzo di un kg è circa 5<br />
euro. Ipotizziamo di utilizzare<br />
una turbina a gas collegata ad<br />
un alternatore, che costituisce<br />
una tecnologia matura e altamente scalabile.<br />
Prendiamo come tipico un rendimento del<br />
40%, per cui i 35 kW/h si traducono in 14<br />
kW/h di elettricità effettivamente prodotta. A<br />
5 euro al kg il costo per kW/h sarebbe di 2,8<br />
euro, un prezzo molto elevato, considerando<br />
che si tratterebbe solo del costo puro di produzione<br />
alla presa di uscita dell’alternatore.<br />
Evidentemente, affinchè l’idrogeno possa essere<br />
un sistema di accumulo dell’energia -<br />
adatto a costruire un sistema energetico che<br />
integri un’alta percentuale di fonti intermittenti<br />
e non programmabili - manca ancora<br />
molto sviluppo e ottimizzazione. Il DOE USA<br />
punta a un prezzo di un dollaro a kg nel 2030<br />
e gli obiettivi europei non sono lontani. Ci permettiamo<br />
di essere scettici e traguarderemmo<br />
il 2050.<br />
l<br />
Elettrolizzatore<br />
industriale<br />
a membrana<br />
da 4.600 Kg/giorno.<br />
(Credit H-Tec)<br />
Contenitori per<br />
idrogeno a pressione<br />
da 60 bar.<br />
(Credit Mahytec)<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
34 ENERGIA NEWS Soluzioni<br />
In Olanda,<br />
quotidianamente,<br />
una pompa<br />
estrarrà calore<br />
residuo<br />
da circa 65<br />
milioni di litri<br />
di acque reflue<br />
trattate<br />
La scoperta dell’acqua calda<br />
Eliana Puccio<br />
Eneco, fornitore di energia, e HDSR, l'autorità<br />
idrica nei Paesi Bassi hanno inaugurato<br />
la più grande pompa di calore<br />
del Paese.<br />
Una pompa che servirà ad estrarre calore dalle<br />
acque reflue trattate di HDSR trasformandolo<br />
in una nuova fonte di energia per la rete<br />
di teleriscaldamento. È stata installata sul sito<br />
dell'impianto di trattamento delle acque reflue<br />
di Utrecht. "I nostri impianti di trattamento<br />
trattano le acque reflue prodotte dai nostri residenti<br />
e dalle nostre aziende, un processo<br />
che continua giorno e notte.<br />
Siamo entusiasti che il calore in quelle acque<br />
reflue trattate avrà ora uno scopo utile e riscalderà<br />
circa 20.000 famiglie. Questa nuova<br />
applicazione comporta una significativa riduzione<br />
del volume di combustibili fossili necessari",<br />
ha affermato Nanda van Zoelen di HDSR.<br />
Ce ne sarà abbastanza per tutti<br />
La pompa di calore estrarrà il calore residuo<br />
da circa 65 milioni di litri di acque reflue trattate.<br />
Quell'acqua, proveniente da docce, rubinetti<br />
della cucina, lavastoviglie e lavatrici, ha<br />
temperature che vanno dai 12 gradi in inverno<br />
a più di 22 gradi in estate, secondo Eneco.<br />
Grazie alla stessa, quel calore non si dissiperà<br />
più semplicemente, ma la temperatura dell'acqua<br />
trattata verrà riutilizzata per la rete di<br />
riscaldamento.<br />
L’azienda ha spiegato infatti che uno scambiatore<br />
di calore estrarrà il calore dalle acque<br />
reflue, dopodiché la grande pompa di calore<br />
aumenterà la temperatura a 75 gradi e l'acqua<br />
verrà immessa nella rete di riscaldamento.<br />
Il progetto farà risparmiare 30.000 tonnellate<br />
di CO 2 all'anno, in linea con l’obiettivo comune<br />
di sostenibilità di HDSR ed Eneco. l<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
36 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
PFAS<br />
PFAS<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
37<br />
Consumer goods<br />
sioni nell'ambiente avvengono per fall out da<br />
emissioni atmosferiche di siti di produzione e<br />
incenerimento di rifiuti, da estrazione petrolifera<br />
e mineraria ma soprattutto attraverso le acque<br />
reflue industriali. Un importante contributo è<br />
dato anche dal riutilizzo dei fanghi in agricoltura<br />
che ha generato una significativa contaminazione<br />
del suolo e dell’acqua in molti paesi<br />
(Austria, Germania, Svizzera e Stati Uniti).<br />
Industry<br />
Firefighting<br />
<strong>Waste</strong> infrastructure<br />
Human exposure<br />
Food<br />
Indispensabili.<br />
O no?<br />
Una panoramica su cosa siano e che impatto<br />
abbiano nella vita quotidiana gli PFAS. Solo<br />
nel 2023 è stata presentata una proposta di<br />
restrizione per limitarne l’uso a livello mondiale<br />
Annalisa Gussoni<br />
Direttore<br />
Commerciale<br />
Pasa Labs srl<br />
Flavia Ferorelli<br />
Biologa Pasa Labs srl<br />
Prelievo di campioni<br />
e misurazione degli<br />
PFAS nelle acque<br />
destinate a consumo<br />
umano. Due sono<br />
i parametri: PFAS<br />
totale (limite 0,50<br />
μg/l) e somma<br />
di PFAS (limite 0,10<br />
μg/l) che comprende<br />
20 PFAS.<br />
Il primo PFAS è nato dall’azienda americana<br />
Dupont che produceva il politetrafluoroetilene<br />
(PTFE) a scopo militare - brevettato poi<br />
anche per altri utilizzi - con il nome commerciale<br />
di Teflon. Per definizione, si tratta di sostanze<br />
organiche in cui gli atomi di idrogeno<br />
vengono parzialmente o totalmente sostituiti<br />
da atomi di fluoro. Le catene carboniose sono<br />
di lunghezza variabile da 5 a 6 atomi di carbonio<br />
con un gruppo funzionale idrosolubile. Il gruppo<br />
di composti è molto ampio, oltre 4.700 sostanze<br />
(sebbene il DSSTox sulla tossicità di EPA ne<br />
elenchi 14735 e PubChem circa 6 milioni), ma<br />
i più noti sono l’acido perfluoroottanoico (PFOA)<br />
e l’acido perfluoroottansolfonico (PFOS). Dagli<br />
anni 2000, in risposta a limitazioni nella produzione<br />
e uso di PFAS, sono stati sintetizzati<br />
composti modificati con l’inserimento di ossigeno<br />
nelle catene perfluorurate. Questo ha<br />
reso le catene più mobili e quindi con maggior<br />
diffusione ambientale.<br />
Estremamente versatili<br />
I PFAS sono sostanze inerti idrofobiche, insolubili<br />
in solventi, non infiammabili poichè stabili fino<br />
a temperature vicine ai 300 °C; non conducono<br />
l’elettricità, quindi non soggetti a corrosione.<br />
Per queste caratteristiche sono in numerosissimi<br />
oggetti di uso domestico e industriale, come<br />
ad es. pentole antiaderenti, tessili, prodotti plastici<br />
come filtri, guarnizioni, ecc., materiali sanitari<br />
e attrezzature militari. La produzione ed<br />
uso dei PFAS sono state le principali fonti di contaminazione<br />
degli stessi nel tempo. Le immis-<br />
Come arrivano all’uomo…<br />
I principali percorsi di esposizione umana e<br />
ambientale sono mostrati nella Figura 1 di<br />
EFSA: acqua potabile, cibo, prodotti di consumo<br />
e polvere. Negli alimenti, sono fonti significative<br />
di esposizione ai PFAS il pesce e il bestiame allevato<br />
su terreni contaminati L’esposizione diretta<br />
può anche avvenire tramite creme e cosmetici<br />
per la pelle, spray, polvere proveniente<br />
da tessuti rivestiti con PFAS o materiali d’uso.<br />
Sebbene i PFAS siano utilizzati nei farmaci e<br />
nelle apparecchiature mediche, le informazioni<br />
sull'esposizione attraverso queste vie sono<br />
scarse.<br />
Il PFOA è classificato dall’AIRC in classe 2B (possibile<br />
cancerogeno per l’uomo).<br />
Uno studio del 2020, su International Journal<br />
of Environmental Research and Public Health,<br />
ha analizzato 26 PFAS rilevando che molti hanno<br />
attività carcinogena per stress ossidativo, immunosoppressione<br />
e induzione di modifiche<br />
epigenetiche del DNA. Le persone più esposte<br />
sono quelle delle classi più sensibili: bambini,<br />
anziani e lavoratori. Nel 2018, EFSA ha rivalutato<br />
le prove di tossicità di PFOA e PFOS, riducendo<br />
i limiti "sicuri" provvisori noti come "assunzione<br />
settimanale tollerabile" (TWI).<br />
Significativo l’impatto economico: secondo uno<br />
studio del 2019 su Nordic Council of Ministers<br />
si ipotizzano costi sanitari annuali in Europa pari<br />
a 52-84 miliardi €, sebbene sottostimati per assenza<br />
di un censimento dei siti contaminati da<br />
PFAS in Europa e di dati sull’impatto sugli ecosistemi,<br />
sebbene siano ubiquitari nell'ambiente<br />
e negli organismi acquatici e rilevati in tutta<br />
Europa in aria, suolo e biota.<br />
Environment<br />
I limiti ad oggi<br />
La ricerca dei PFAS nelle acque destinate al<br />
consumo umano, prevede in base alla Dir. (UE)<br />
2020/2184, due parametri: PFAS totale (limite<br />
0,50 μg/l) e somma di PFAS (limite 0,10 μg/l)<br />
che comprende 20 PFAS.<br />
Cinque paesi europei hanno presentato nel gennaio<br />
2023 all'Agenzia europea per le sostanze<br />
chimiche (ECHA) una proposta di restrizione a<br />
livello mondiale di produzione e uso di PFAS,<br />
pubblicata già nel febbraio con il regolamento<br />
REACH, con lo scopo di ridurre le emissioni di<br />
PFAS nell'ambiente e nei prodotti, diminuire<br />
l’esposizione umana, esaminare l’efficacia del<br />
monitoraggio e gli effetti delle restrizioni. In Italia<br />
la più significativa contaminazione da PFAS è<br />
stata registrata nel Veneto, dove ha operato<br />
l’azienda Miteni. I dati del Laboratorio LATA srl<br />
di Milano, indicano negli ultimi 2 anni per acque<br />
di falda della Lombardia valori sempre < 0,01<br />
ug/l, tranne un caso con 0,11 ug/l; mentre per<br />
i fanghi da depuratori industriali, i valori si attestano<br />
sempre sotto i 50 ug/Kg, tranne un caso<br />
con 77 ug/Kg.<br />
l<br />
Bibliografia:<br />
(EFSA, 2018)<br />
European Environment Agency<br />
American water works association<br />
PubChem<br />
(Hamid, et al., 2016; Eriksson et al., 2017).<br />
(Ghisi et al., 2019)<br />
(Consiglio nordico dei ministri, 2019<br />
(Wang et al., 2014a, 2014b; Hu et al., 2016<br />
(Ingelido et al., 2018; Numata et al., 2014)<br />
(Valsecchi et al., 2013)<br />
(Houde et al., 2006)<br />
Fig.1:Tipiche vie<br />
di esposizione<br />
ai PFAS.<br />
Le informazioni<br />
relative al loro<br />
contatto attraverso<br />
farmaci<br />
e apparecchiature<br />
mediche, sono ancora<br />
scarse.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
38 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
CONTAMINAZIONI<br />
CONTAMINAZIONI<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
39<br />
I due loghi aziendali: sopra, MITAmbiente;<br />
sotto quello del Consorzio WEEE-SAFE<br />
che quest’anno compie i 10 anni. Si tratta<br />
del primo sistema collettivo riconosciuto<br />
dal Ministero dell’Ambiente<br />
per la gestione dei RAEE Professionali B2B.<br />
Questione di...<br />
decommissioning<br />
MITAmbiente partecipa a Ecomondo<br />
con una vasta gamma di servizi per i settori<br />
medicali e industriali...con doppia celebrazione<br />
Eliana Puccio<br />
Da oltre quaranta anni MITAmbiente affianca<br />
i propri clienti offrendo servizi con<br />
soluzioni precise e concrete.<br />
Il suo know how consente di pianificare e gestire<br />
in maniera dettagliata ogni intervento e<br />
consulenza personalizzata.<br />
Anche quest’anno MITAmbiente partecipa ad<br />
Ecomondo (Pad. D1 Stand 504) come punto di<br />
riferimento nazionale e internazionale per una<br />
vasta gamma di servizi che comprendono la<br />
caratterizzazione del materiale contaminato<br />
da radionuclidi artificiali o naturali, bonifiche,<br />
trasporto, e smaltimento nel proprio deposito<br />
autorizzato.<br />
L’azienda è specializzata nel decommissioning<br />
di stabilimenti e impianti che presentano il<br />
rischio da radiazioni ionizzanti, sia di origine<br />
industriale sia di origine medicale.<br />
Settore industriale<br />
In ambito industriale, MITAmbiente si occupa<br />
di smantellamento e bonifiche che riguardano<br />
apparecchiature e impianti obsoleti, reparti<br />
produttivi da dismettere o da rinnovare.<br />
L’attività viene eseguita sia a stabilimento fermo<br />
sia in funzione: in tal caso viene isolata<br />
l’area in cui si svolge l’intervento al fine di assicurare<br />
il regolare svolgimento delle attività<br />
aziendali.<br />
Il tutto viene svolto in sicurezza con attrezzature<br />
e modalità tali da preservare le strutture<br />
e l’impiantistica dell’infrastruttura industriale,<br />
quali ad esempio la pavimentazione e i sistemi<br />
tecnologici.<br />
Settore medicale<br />
In ambito medicale, invece, MITAmbiente effettua<br />
interventi di smontaggio e smaltimento<br />
di apparecchiature elettromedicali, quali: PET,<br />
TAC, tavoli telecomandati, acceleratori, risonanze<br />
magnetiche, acceleratori, apparecchi<br />
e sistemi a raggi x, scanner, gamma camera,<br />
celle di manipolazione, isolatori.<br />
In tal caso si opera nelle strutture sanitarie pubbliche<br />
e private come ospedali, cliniche, centri<br />
radiologici, studi dentistici, laboratori analisi,<br />
centri di riabilitazione, studi medici ed in qualsiasi<br />
tipologia di organizzazione che abbia necessità<br />
di smaltire questa tipologia di RAEE.<br />
Inoltre, viene fornito il supporto per la gestione<br />
della pratica di cessazione - necessaria allo<br />
scopo - in accordo con quanto previsto dalla<br />
normativa vigente. Viene garantita anche la<br />
gestione dei rifiuti inerenti la dismissione dei<br />
macchinari secondo i più alti standard di qualità<br />
e tutela dell’ambiente, attuando un’attività<br />
di cernita e di recupero nell’impianto autoriz-<br />
zato MITAmbiente con l’obiettivo di contribuire<br />
allo sviluppo dell’economia circolare.<br />
10 anni di Consorzio WEEE-SAFE<br />
Professional<br />
Con questo obiettivo di sviluppo dell’economia<br />
circolare, nel 2014 MITAmbiente ha<br />
creato il Consorzio WEEE-SAFE Profes -<br />
sional, il primo sistema collettivo riconosciuto<br />
dal Ministero dell’Ambiente per la gestione<br />
dei RAEE Professionali B2B, ovvero Rifiuti di<br />
Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Au -<br />
torizzazione Registro AEE n. IT141121000037<br />
del 29/12/2014).<br />
Inoltre si occupa anche della gestione di Pile e<br />
Accumulatori (Autorizzazione Registro Pile e<br />
accumulatori n. IT21031P00039 del 24/03/2021).<br />
Il Consorzio garantisce agli affiliati “Produttori<br />
AEE Professionali” il know-how, ma anche la<br />
struttura organizzativa su tutto il territorio nazionale.<br />
Per il ritiro dei RAEE si effettuano studi di fattibilità<br />
attraverso sopralluoghi tecnici preliminari<br />
per la valutazione logistica e strutturale<br />
del sito, oltre alla valutazione del rischio eventualmente<br />
presente.<br />
Nello specifico il Consorzio si occupa di<br />
smontaggi tecnici sequenziali con operatori<br />
specializzati, movimentazione dei RAEE con<br />
tecniche specifiche (Technical Courier), sollevamenti<br />
a mezzo gru, trasporti con vettori<br />
autorizzati, conferimenti nei centri autorizzati<br />
sul territorio nazionale. Avvalendosi di<br />
MITAmbiente e MITsafetrans si occupa di<br />
smontaggi tecnici e movimentazione presso<br />
MITAmbiente<br />
è specializzata nel<br />
decommissioning<br />
di stabilimenti<br />
e impianti<br />
che presentano<br />
il rischio<br />
da radiazioni<br />
ionizzanti,<br />
sia di origine<br />
industriale<br />
che medicale.<br />
In foto, qualche<br />
esempio delle<br />
numerose attività.<br />
soggetti pubblici e privati, cantieri per lavorazioni,<br />
siti logistici, porti, aeroporti, stazioni<br />
ferroviarie per i ritiri.<br />
Secondo traguardo<br />
Quest’anno il Consorzio compie 10 anni e per<br />
i festeggiamenti si è tenuto il 4 <strong>ottobre</strong> a<br />
Milano, nella Location 10 WATT, un evento<br />
esclusivo dedicato ai soci; un momento importante<br />
di celebrazione, ma anche di confronto<br />
su tematiche attuali del settore, come<br />
per esempio il “RENTRI” Registro Elettronico<br />
Nazionale Tracciamento Rifiuti.<br />
Dopo i 40 anni dell’anno scorso, MITAmbiente<br />
festeggia un altro importante traguardo con<br />
il Consorzio; professionalità unita ad innovazione<br />
costante incontrano le esigenze del<br />
cliente e proiettano l’azienda verso un futuro<br />
in continua crescita.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
40<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
NEBULIZZATORI<br />
Gamma Cannoni Conrad<br />
esposta nella sede<br />
di Mantova. A destra,<br />
il trituratore Doppstadt<br />
allestito con impianto<br />
di nebulizzazione Cannoni<br />
Conrad a Trento.<br />
Cannoni Conrad sarà<br />
a Ecomondo nel Padiglione<br />
C3 stand n. 307.<br />
CANNONI-CONRAD<br />
DUSTAND ODOR SUPPRESSION<br />
Ridurre<br />
le polveri<br />
A Ecomondo <strong>2024</strong> la tematica delle polveri<br />
è tra le più discusse. Quelle generate nei<br />
cantieri e nei siti di lavorazione hanno effetti<br />
dannosi su chi lavora in loco e non solo<br />
Eliana Puccio<br />
dei sistemi di nebulizzazione risulta<br />
molto adatto per risolvere il problema<br />
delle polveri nei cantieri, la cui L’utilizzo<br />
eccessiva quantità nell'aria può ridurre la visibilità,<br />
aumentando il rischio di incidenti. Inoltre,<br />
consente un notevole risparmio energetico e<br />
idrico, e grazie alla programmazione del timer<br />
e delle automazioni, questi sistemi possono essere<br />
attivati solo quando e dove serve.<br />
La soluzione integrata<br />
I cannoni nebulizzatori sfruttano la potenza della<br />
ventola per direzionare il flusso di nebulizzazione<br />
in modo puntuale e preciso.<br />
Gli impianti fissi invece sono privi di ventole e<br />
hanno lo scopo di creare una barriera di acqua<br />
nebulizzata che ostacolano polveri e odori; infatti,<br />
vengono comunemente chiamati “impianti a<br />
tenda”. “Queste due tipologie di nebulizzazione<br />
- ha spiegato Emanuele Rastelli, responsabile<br />
commerciale di Cannoni Conrad - il cannone e<br />
l’impianto a tenda - spesso coesistono nello stesso<br />
sito e vanno a risolvere il medesimo problema<br />
di polvere, trattandolo con metodi diversi ma tra<br />
loro complementari“. Tra i tanti impianti installati<br />
la soluzione integrata per i trituratori mobili è<br />
tra le più interessanti. Cannoni Conrad ha realizzato<br />
un sistema di nebulizzazione su misura<br />
per questo macchinario. La tramoggia che riceve<br />
i rifiuti legnosi dall’escavatore è stata allestista<br />
con un impianto di nebulizzazione su tutto il perimetro,<br />
per ostacolare la polvere che si genera<br />
durante la triturazione. L’installazione si snoda<br />
poi fino al nastro trasportatore che porta il materiale<br />
triturato al mucchio, contenendo le polveri<br />
dall’inizio alla fine del processo, grazie ad un<br />
flusso di nebulizzazione costante. l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
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e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
42<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
NEWS<br />
NEWS<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
43<br />
Generare<br />
risorse future<br />
Ginevra Fontana<br />
SRR, Fiera Internazionale<br />
del Recupero e del Riciclaggio,<br />
è un evento spagnolo<br />
nel settore dell’economia circolare,<br />
promosso da FER (Federazione<br />
di Recupero e Riciclaggio)<br />
Grandi attese e grandi aspettative per la<br />
fiera spagnola SRR indirizzata all’economia<br />
circolare. Anche l’edizione <strong>2024</strong>,<br />
che si è svolta dal 18 al 20 giugno, ha raccolto<br />
partecipazioni ed espositori da tutto il mondo,<br />
battendo il record di presenze. Organizzata da<br />
IFEMA e promossa da FER, la Federazione<br />
Spagnola del Recupero e del Riciclaggio e da<br />
AEDRA, l'Associazione Spagnola per la Rot -<br />
tamazione e il Riciclaggio delle Automobili, nella<br />
sua sezione espositiva ha riunito ancora una<br />
volta professionisti e aziende del settore a tutti<br />
i livelli, coprendo macchinari, servizi, logistica,<br />
verifica e certificazione ambientale.<br />
"Generare risorse. Generare futuro" è stato il<br />
claim della nuova edizione ha accolto187<br />
aziende partecipanti da 10 Paesi, un aumento<br />
dell'8% rispetto all'edizione precedente, con<br />
27.000 m 2 lordi e un'area espositiva netta di<br />
11.667 m 2 (+22%).<br />
La fiera e le sue attività si rivolgono sia al mercato<br />
nazionale sia a quello internazionale: a<br />
SRR sono arrivate le ultime novità nel dibattito<br />
sul recupero e il riciclaggio dei rifiuti da una prospettiva<br />
multidisciplinare e in linea con i principi<br />
dell'economia circolare.<br />
Congressi, sessioni di lavoro e zona espositiva<br />
hanno completato uno scenario in cui esperti,<br />
enti pubblici e aziende hanno cercato nuove soluzioni<br />
basate su innovazione, efficienza e sostenibilità<br />
ambientale.<br />
A Madrid anche TECMA<br />
In contemporanea, si è svolta anche la Fiera<br />
Internazionale dell'Urbanistica e dell'Ambiente.<br />
Un luogo d'incontro riservato agli esperti per<br />
discutere di temi rilevanti per il proprio business,<br />
rafforzare i rapporti con gli attuali fornitori e incontrare<br />
nuovi fornitori o partecipare a riunioni<br />
di lavoro rilassate e giocose.<br />
Presenti anche amministrazioni centrali, regionali<br />
e locali, società di consulenza, laboratori e<br />
centri di ricerca, grandi, piccole e medie industrie<br />
o strutture sportive e ricreative, tra gli altri, che<br />
partecipando alla fiera hanno potuto testare dal<br />
vivo gli ultimi sviluppi nelle idropulitrici, nelle<br />
macchine per la pulizia a vapore, nei depuratori,<br />
nei prodotti per la pulizia industriale, nei disinfettanti,<br />
nei materiali biodegradabili e perfino<br />
nell'abbigliamento professionale e da lavoro.<br />
Il consiglio è quello di non perdersele, e organizzarsi<br />
per l’anno prossimo.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
n Igers (Gruppo Haiki+), leader nel<br />
settore dell’economia circolare, ha<br />
ottenuto il brevetto di un metodo<br />
utile per il recupero di fibre tessili<br />
da materiali di scarto.<br />
Un passo importante per<br />
STADLER Italia S.r.I.<br />
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Vestiti che...ti recupero!<br />
l'industria tessile, negli ultimi anni<br />
sempre più invasiva e inquinante:<br />
i rifiuti tessili hanno registrato un<br />
aumento pauroso (circa 230mila<br />
tonnellate di scarti non pericolosi<br />
provenienti dal settore stesso).<br />
Questo consentirà infatti di<br />
lavorare qualsiasi tipologia di<br />
rifiuto tessile, recuperando le fibre<br />
contenute per generarne nuove<br />
naturali da utilizzare nella<br />
produzione di capi di<br />
abbigliamento, o fibre sintetiche<br />
per il settore delle imbottiture.<br />
Il brevetto "metodo per il recupero<br />
di fibre tessili da articoli di<br />
materiale tessile di scarto e<br />
relativo impianto è il risultato<br />
frutto di anni di ricerca<br />
approfondita, di impegno costante<br />
e di una visione chiara verso un<br />
futuro più sostenibile e<br />
tecnologicamente avanzato. Siamo<br />
determinati nel proseguire questo<br />
percorso", ha riferito l’AD di Igers,<br />
Gian Luca Miceli.<br />
Trasforma i rifiuti in valore con STADLER<br />
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per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
44<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
SCARTI MINERARI<br />
Inventario dei depositi<br />
di rifiuti estrattivi<br />
di miniera e risorse<br />
minerarie in Italia.<br />
(Credit Ispra)<br />
The reliable brand!<br />
Piccone<br />
alla mano<br />
Un modo per affrancarsi dai Paesi produttori<br />
di minerali critici potrebbe ricondursi alla<br />
valorizzazione di scarti da attività estrattiva<br />
Marco Comelli<br />
Mentre l’apertura e riapertura di miniere<br />
arranca e il riciclo si scontra con i propri<br />
limiti intrinseci, la strada più promettente<br />
per rendere l’Europa e l’Italia più autonome<br />
dal punto di vista dei minerali critici potrebbe<br />
essere la valorizzazione degli scarti da attività<br />
minerarie.<br />
Un tesoro non troppo nascosto<br />
150 milioni metri cubi, spesso abbandonati in<br />
strutture fatiscenti o semplicemente ammucchiati<br />
all’aperto. Sono gli scarti che l’estrazione<br />
mineraria, un tempo fiorente in Italia, ha lasciato<br />
con il progressivo abbandono dei siti. Essi rappresentano<br />
un serio problema ambientale,<br />
con inquinamento diffuso delle acque superficiali/sotterranee<br />
e dei suoli da metalli pesanti,<br />
cioè gli stessi che potrebbero essere recuperati.<br />
È necessario un cambio di paradigma: da rifiuti<br />
inquinanti da bonificare, a potenziale risorsa da<br />
recuperare.<br />
Questo almeno è l’auspicio dell’ISPRA, che ha<br />
presentato il database GeMMA (Geologico,<br />
Minerario, Museale e Ambientale) che censisce<br />
i pochi impianti in attività, quelli chiusi e i<br />
depositi potenziali sui quali andrebbero effettuate<br />
attività di esplorazione e caratterizzazione<br />
di dettaglio. Proprio le informazioni che<br />
tra l’altro sono necessarie se si vogliono attirare<br />
investitori.<br />
Sembrerebbe facile<br />
La stessa ISPRA riconosce che l’apertura o riapertura<br />
di miniere è una soluzione a medio-lungo<br />
periodo, anche se l’Italia sta cercano di tagliare<br />
i tempi medi di autorizzazione a 18 mesi.<br />
Il problema sono le opposizioni locali. Le amministrazioni<br />
sono sotto scacco dai vari comitati,<br />
e spesso non provano nemmeno a impostare<br />
un discorso razionale. Il governo intende portare<br />
comunque il tempo autorizzativo per le attività<br />
di recupero da scarti minerari a dieci mesi, e il<br />
fatto che molti siti abbiano un rischio medioalto<br />
e alto di inquinamento ambientale potrebbe<br />
costituire un fattore nel superare le resistenze<br />
in buona fede.<br />
I problemi da superare sono due. Il primo è la<br />
caratterizzazione molto limitata del contenuto<br />
di risorse recuperabili. Sono stati effettuati pochi<br />
studi mirati, anche perché in molti casi le materie<br />
interessanti sono presenti in accompagnamento<br />
del materiale che era oggetto di<br />
estrazione primaria. In secondo luogo, vanno<br />
ricostruite le competenze e formato il personale.<br />
Per l’italiano medio “vai a lavorare in miniera”<br />
è sempre un insulto.<br />
l<br />
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e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
46<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
NEWS<br />
Green player<br />
Per i suoi 50 anni l’azienda tedesca Playmobil<br />
ha presentato una linea di giocattoli robusti<br />
e colorati per i bambini, realizzati con materiale<br />
vegetale. Ad amarla sono anche i genitori<br />
Eliana Puccio<br />
Giocare in armonia con l'ambiente è possibile.<br />
In occasione dei suoi 50 anni,<br />
Playmobil lancia Playmobil Junior, una<br />
linea esclusiva per i più piccoli realizzata in materiale<br />
vegetale, e che fa felici anche i genitori<br />
per la politica sul rispetto dell'ambiente.<br />
Realizzata con almeno il 90 per cento di materiali<br />
vegetali, la nuova linea Playmobil Junior è<br />
destinata ai bambini di età compresa fra 1 e 4<br />
anni; comprende 36 playset che promuovono<br />
lo sviluppo attraverso il gioco, offrendo l’opportunità<br />
di dare sfogo alla loro sconfinata immaginazione<br />
tramite numerose funzioni, come abbinare<br />
forme e colori, impilare e simulare la<br />
guida di veicoli. Nella collezione, in particolare,<br />
non mancano veicoli di ogni tipo: vari generi di<br />
camion che tanto appassionano i piccoli, ma<br />
anche l’Escavatore, l’Autobus e l’Autoscala dei<br />
Pompieri.<br />
Sicuri e puliti<br />
La linea Playmobil Junior è stata sviluppata appositamente<br />
per l'età della formazione e modellata<br />
sulle esigenze dei bambini nel pieno rispetto<br />
degli elevati standard qualitativi del brand:<br />
proprio perché destinata ai più piccoli non presenta<br />
parti a rischio di essere ingerite ed è priva<br />
di plastificanti. Giocano un ruolo cruciale anche<br />
l’igiene (possono essere puliti facilmente) e i colori<br />
(armonia visiva).<br />
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Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
48 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
TRITURATORI 4.0<br />
TRITURATORI 4.0<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
49<br />
Linea di vagliatura<br />
di compost con vaglio<br />
Bivitec KRL/EDS a due<br />
piani.<br />
In basso: trituratore<br />
Pronar MRW 2.85g<br />
allestito su carro<br />
cingolato<br />
per un’agevole<br />
movimentazione<br />
del macchinario<br />
all’interno<br />
dell’impianto.<br />
Il trituratore Pronar<br />
MRW 2.85g è utile alla<br />
triturazione delle<br />
ramaglie per la<br />
produzione<br />
di compost di qualità.<br />
Sostenibilità e innovazione<br />
per una Cooperativa green<br />
con le tecnologie<br />
di triturazione e vagliatura<br />
di Ecotec Solution<br />
Progettare e installare<br />
di compostaggio de La Città<br />
Verde raggiunge l’efficienza produttiva<br />
L’impianto<br />
con il trituratore Pronar MRW 2.85g e<br />
il progetto della nuova linea di vagliatura con<br />
il Bivitec KRL/EDS forniti da Ecotec Solution<br />
con un “pacchetto chiavi in mano” comprensivo<br />
di agevolazione Industria 4.0.<br />
La cooperativa sociale La Città Verde fornisce<br />
servizi e prodotti di<br />
qualità a prezzo equo<br />
nel settore della cura<br />
del verde, della gestione<br />
e recupero dei rifiuti,<br />
dell’installazione e<br />
manutenzione degli<br />
arredi urbani e dell’agricoltura<br />
sociale.<br />
È attenta all’innovazione promuovendo percorsi<br />
formativi mirati e studiando soluzioni alternative<br />
ai problemi. La soluzione tecnologica<br />
per l’impianto di compostaggio aerobico di<br />
Cre valcore (BO) è arrivata da Ecotec Solution,<br />
che ha fornito un trituratore birotore lento cingolato<br />
Pronar MRW 2.85 g per la triturazione<br />
di verde e ramaglie, e progettato la struttura<br />
destinata al processo di vagliatura del compost<br />
inserendo un vaglio Bivitec KRL/EDS 1000 x 5<br />
a due piani del marchio Binder+Co.<br />
Gestire la produzione<br />
Per farlo, la Città Verde ha acquistato il trituratore<br />
Pronar MRW 2.85g con allestimento su<br />
carro cingolato da poter essere movimentato<br />
con agio all’interno dell’impianto a seconda<br />
delle esigenze di produzione.<br />
Il trituratore è stato accessoriato di una coppia<br />
di rotori speciali con otto dischi porta coltelli<br />
e sei coltelli per ogni disco che consentono<br />
una triturazione ottimale in ambedue i sensi<br />
di rotazione ad una pezzatura di 250-300 mm.<br />
La decisione sulla scelta per il Pronar MRW<br />
2.85g è arrivata dopo aver visitato l’impianto<br />
di Sienambiente e aver potuto ascoltare la soddisfazione<br />
del gestore riguardo il trituratore.<br />
Con questo macchinario i rifiuti verdi e le ramaglie<br />
vengono triturati e poi mescolati con gli<br />
altri rifiuti organici per ottenere una miscela<br />
omogenea con un corretto rapporto carbonioazoto.<br />
La triturazione aumenta la superficie dei<br />
materiali, accelerando la decomposizione.<br />
Una volta mescolato il materiale viene lasciato<br />
nelle biocelle, camere chiuse in cui le condizioni<br />
ambientali, come la temperatura, l'umidità e<br />
l'aerazione, sono strettamente monitorate e<br />
controllate per favorire la decom posizione aerobica<br />
dei materiali organici. La progettazione<br />
della linea di vagliatura è arrivata subito dopo:<br />
Ecotec Solution ha progettato e fornito una linea<br />
capace di ottimizzare le portate fino a 15/20<br />
t/h con una gestione semplice ed efficiente. Il<br />
vaglio Bivitec KRL/EDS costituito da due piani<br />
risponde adeguatamente alla richiesta di separazione,<br />
ovvero pezzatura tra 10 e 70 mm e<br />
inferiore a 10 mm. Il layout è stato fornito completo<br />
di strutture e nastri per una corretta gestione<br />
dei materiali in entrate e in uscita.<br />
“Siamo stati seguiti dalla A alla Z, Ecotec<br />
Solution ha realizzato il progetto e l’installazione<br />
dell’impianto con i macchinari che sono<br />
stati predisposti per Industria 4.0.<br />
Contestualmente hanno prodotto per noi la<br />
documentazione tecnica e la perizia giurata<br />
necessarie, ha spiegato Giorgio Rosso, Re -<br />
sponsabile del servizio Trattamento Rifiuti<br />
presso La Città Verde.<br />
l<br />
Coppia di rotori<br />
speciali con otto<br />
dischi porta coltelli,<br />
e sei coltelli per ogni<br />
disco, che permettono<br />
una triturazione<br />
ottimale in ambedue<br />
i sensi di rotazione<br />
per ottenere una<br />
pezzatura di 250-300<br />
mm.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
50 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
MOVIMENTATORI INDUSTRIALI<br />
MOVIMENTATORI INDUSTRIALI<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
51<br />
Heavy metal<br />
La Alabiso e Figli di Seregno (MB)<br />
ha scelto un movimentatore Volvo EW200E MH<br />
per implementare la produttività<br />
nella movimentazione e selezione metalli<br />
presso il loro nuovo sito di Cesate (MI)<br />
Matthieu Colombo<br />
La cabina<br />
elevabile<br />
dell’EW200E<br />
MH porta<br />
lo sguardo<br />
dell’operatore<br />
a cinque<br />
metri<br />
d’altezza:<br />
più comfort<br />
di lavoro<br />
e sicurezza.<br />
Valorizzare le risorse. Questa è l’idea alle<br />
origini della brianzola Alabiso e Figli, che<br />
Gioacchino Alfonso Alabiso ha costituito<br />
nei primi anni Ottanta assieme alla moglie<br />
Stefania per mettere a frutto la loro grande<br />
esperienza nella compravendita di metalli. Negli<br />
anni successivi l’azienda ha lavorato anche al<br />
recupero del vetro e si è inoltre specializzata nel<br />
settore dell’autodemolizione e della vendita di<br />
componenti automotive usati. Al crescere del<br />
supporto in azienda dei figli Salvatore, Elisa e<br />
Laura, nel 2006 è seguita la costruzione di un<br />
nuovo capannone con uffici, sempre a Seregno,<br />
poi è stato realizzato un sito per la bonifica delle<br />
autovetture a Inverigo (CO) e nel <strong>2024</strong> ora ha<br />
preso forma un nuovo centro per la selezione e<br />
lavorazione di metalli a Cesate (MI).<br />
In parallelo, l’azienda ha iniziato dal 2010 a gestire<br />
anche cantieri di decostruzioni industriali,<br />
come per esempio quella dell’impianto per il<br />
trattamento rifiuti a Fondotoce (VB), un tempo<br />
controllato della svizzera Thermoselect.<br />
Il piccolo svedese<br />
Proprio per lavorare nel nuovo sito di Cesate,<br />
la Alabiso e Figli era alla ricerca di una soluzione<br />
per operare nella nuova area in massima<br />
sicurezza, anche tenendo conto del fatto che<br />
l’impianto si sviluppa sia al coperto, sia allo<br />
scoperto. Dopo un’attenta ricerca per trovare<br />
la macchina giusta, la scelta dell’azienda<br />
brianzola è caduta sul più compatto della<br />
gamma di movimentatori premium marchiati<br />
Volvo, ossia l’EW200E MH con braccio G9. Ad<br />
oggi la Casa svedese offre infatti sei versioni<br />
sviluppate espressamente per il material handling.<br />
Tre sono appunto basate sull’EW200E<br />
MH (braccio da 9 o 10 m con avambraccio<br />
grapple a collo d’oca e braccio da 9 m con<br />
avambraccio per selezionatore) e tre versioni<br />
basate sull’EW240E MH (braccio da 11 o 12 m<br />
con avambraccio grapple a collo d’oca e braccio<br />
da 11 m con avambraccio per selezionatore).<br />
Nel complesso l’offerta Volvo CE di oggi<br />
contempla due versioni con avambraccio dritto,<br />
perfezionato per lavorare con pinze selezionatrici,<br />
e quattro versioni con avambracci<br />
a collo d’oca per montare polipi per la movimentazione<br />
di materiali.<br />
In estrema sintesi il nuovo Volvo EW200E MH,<br />
perfezionato nello stabilimento tedesco Volvo<br />
CE di Konz per allargare la gamma di soluzioni<br />
per la filiera del waste e del riciclaggio,<br />
raggruppa tutta la potenza e le qualità dell’apprezzato<br />
EW240E MH, in un formato altrettanto<br />
robusto ma più raccolto. È proprio<br />
il concetto della macchina compatta ma dai<br />
grandi contenuti che ha conquistato la<br />
Alabiso e Figli.<br />
Una generazione sviluppata ad hoc<br />
Tecnicamente queste macchine non hanno<br />
nulla a che vedere con quelli che erano gli<br />
escavatori gommati Volvo allestiti per applicazioni<br />
recycling, ma sono dei veri e propri<br />
movimentatori progettati espressamente per<br />
questo tipo di applicazioni. La specificità dei<br />
Volvo material handler va quindi ben oltre i<br />
bracci, visto che tutto è sviluppato ad hoc: la<br />
torretta, la ralla di rotazione, la struttura elevabile<br />
per la cabina, i carri con relative soluzioni<br />
di stabilizzazione, l’integrale termodinamica<br />
con ventole idrostatiche che<br />
permettono di pulire gli scambiatori invertendo<br />
il flusso d’aria.<br />
Potenza versatile<br />
Smistamento, carico/scarico camion e container,<br />
alimentazione di impianti e mobilità sul<br />
piazzale. Sono questi i punti di forza del versatile<br />
EW200E MH che abbiano visto in azione<br />
all’impianti di Cesate della Alabiso e Figli.<br />
Questo compatto svedese, infatti, può lavorare<br />
sia su gomma, sia stabilizzato con lama e 2<br />
stabilizzatori al posteriore, ma su configurazione<br />
specifica può anche essere allestito con<br />
4 stabilizzatori. Se si desidera la massima stabilità<br />
su gomma è poi possibile scegliere gli<br />
assali maggiorati che portano la larghezza<br />
alle gomme dai 2.540 mm standard ai 2.750<br />
mm, misura caratteristica di macchine di classe<br />
superiore come l’EW240E MH.<br />
A detta dello stesso costruttore, “la forza di<br />
questo modello è l’equilibrio tra produttività,<br />
velocità di spostamento, di stabilizzazione e<br />
affidabilità”. Per incrementare longevità delle<br />
strutture e il comfort anche durante la traslazione,<br />
l’EW200E MH è equipaggiato di serie il<br />
Boom Dampening System, un sistema per lo<br />
smorzamento idraulico attivo dei cilindri di<br />
sollevamento del braccio. A motore acceso il<br />
BDS è sempre attivo e funziona anche quando<br />
si richiama la funzione flottante del braccio.<br />
Questo, permette in sostanza di sfruttare sia<br />
il peso dell’attrezzatura, sia quello del braccio<br />
stesso per aggredire il cumulo di materiale<br />
da movimentare. Detto in soldoni: meno consumo,<br />
più produttività.<br />
Il piacere del 6 cilindri<br />
Sotto al cofano motore gira il sei cilindri turbo<br />
Volvo D6J Stage V, tarato a 129 kW a 1.800<br />
giri/min e ben 850 Nm disponibili già a 1.350<br />
giri/min, che punta tutto sull’efficienza. Motore<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
52 RIFIUTI SOLIDI MOVIMENTATORI INDUSTRIALI<br />
Oltre alla sede<br />
di Seregno (MB),<br />
la Alabiso e Figli<br />
ha un sito di bonifica<br />
veicoli a Inverigo (CO)<br />
e un impianto per<br />
la selezione dei<br />
metalli a Cesate (MI).<br />
Salvatore<br />
Alabiso<br />
Socio<br />
Alabiso e Figli<br />
e taratura dell’EW200E MH sono esattamente<br />
quelli dell’EW240E MH e anche l’impianto<br />
idraulico è realizzato secondo lo stesso schema<br />
con maxi pompa a portata variabile da 300<br />
litri/min e distributore LS a centro chiuso con<br />
spole compensate in pressione per azionare<br />
in contemporanea traslazione, braccio e linee<br />
ausiliarie.<br />
Altezza uguale sicurezza<br />
La cabina dell’EW200E MH si eleva idraulicamente<br />
tramite una cinematica radiale.<br />
Maurizio<br />
Feneri<br />
funzionariuo<br />
commerciale<br />
Volvo CE Italia<br />
La nostra forza è senza dubbio la coesione della<br />
famiglia e la determinazione nel nostro lavoro, tutti<br />
valori che ci ha trasmesso nostro padre Gioacchino.<br />
In questi anni abbiamo messo in campo risorse<br />
importanti per migliorare ulteriormente il servizio<br />
offerto sul territorio delle province di Milano, Monza<br />
e Como. Il nuovo impianto avviato a Cesate<br />
ci permette di gestire volumi ben superiori e per farlo<br />
abbiamo scelto il nuovo movimentatore Volvo<br />
in quanto lo riteniamo assolutamente all’altezza<br />
di questa missione. Oltre al grande comfort,<br />
apprezziamo molto la cabina elevabile, il blocco<br />
del braccio in altezza per lavorare velocemente anche<br />
al chiuso e il sistema di telecamere a 360°<br />
Questo permette di portare lo sguardo dell’operatore<br />
a cinque metri d’altezza rispetto<br />
al piazzale. Il tutto avviene in pochi istanti sia<br />
con macchina stabilizzata, sia con macchina<br />
su gomma.<br />
Basta che l’operatore abbia la cintura allacciata.<br />
In caso di anomalie alla cabina elevabile,<br />
i colleghi sul piazzale possono riportare a terra<br />
dolcemente l’operatore della macchina, grazie<br />
a un pulsante d’emer genza ben accessibile.<br />
L’altezza della cabina variabile idraulicamente<br />
permette di trovare sempre la giusta posizione<br />
per vedere quello che si movimenta<br />
in totale sicurezza. Alla lunga questa cinematica<br />
fa davvero la differenza, così come il<br />
climatizzatore automatico esaltato nell’efficacia<br />
dall’ambiente pressurizzato che permette,<br />
tra l’altro, di ottenere una pressione<br />
acustica in cabina di soli 65 dB(A), un valore<br />
record per una macchina operatrice. Nel<br />
complesso sui movimentatori Volvo ci si sente<br />
davvero in prima classe.<br />
Tra gli equipaggiamenti a richiesta, c’è la<br />
possibilità di implementare il sistema di con<br />
telecamera posteriore e telecamera laterale<br />
destra (di serie) ai livelli Volvo Smart View<br />
per la visualizzazione a volo d’uccello della<br />
macchina grazie a un software che elabora<br />
le immagini riprese da quattro telecamere.<br />
Di serie, invece, il sistema Volvo di localizzazione<br />
gps e trasmissione dati gprs Care -<br />
track che permette di monitorare da remoto<br />
una macchina o un’intera flotta. La centralina<br />
è protetta in cabina, alle spalle dell’operatore,<br />
mentre l’antenna è montata sulla griglia<br />
di sicurezza superiore.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
54<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
NEWS<br />
Filiera circolare<br />
per trasformare<br />
gli pneumatici a fine<br />
uso (PFU) in gomma<br />
per realizzarne<br />
dei nuovi.<br />
Not the end<br />
Riciclo dei PFU: una partnership unisce<br />
la capacità innovativa, l'esperienza<br />
e le competenze tecnologiche<br />
di Bridgestone, Gruppo BB&G e Versalis (Eni)<br />
Ginevra Fontana<br />
Pneumatici nuovi di zecca realizzati recuperando<br />
quelli a fine vita. Il progetto arriva<br />
dalla collaborazione tra Bridgestone<br />
EMEA (Bridgestone), Gruppo BB&G e Versalis<br />
(Eni) che grazie alle rispettive competenze firmano<br />
un accordo finalizzato alla creazione di<br />
una filiera circolare per trasformare gli pneumatici<br />
a fine uso (PFU). Il Tyre Industry Project<br />
del World Business Council for Sustainable<br />
Development (WBCSD), ha riportato che ogni<br />
anno circa un miliardo di pneumatici arrivano a<br />
fine uso. Per questo soluzioni innovative e più<br />
sostenibili per il settore della gomma sintetica<br />
sono più che necessarie per massimizzare il ciclo<br />
di vita completo degli pneumatici.<br />
Come avviene il processo<br />
Gli pneumatici a fine uso (PFU) saranno trasformati,<br />
mediante pirolisi, in un olio (TPO – Tyre<br />
Pyrolysis Oil) utilizzabile per creare elastomeri<br />
di alta qualità comparabili a quelli ottenuti da<br />
feedstock tradizionale per la produzione di nuovi<br />
pneumatici. Le tre aziende intendono riposizionare<br />
sul mercato i nuovi polimeri come preziosa<br />
risorsa circolare per la produzione di nuovi pneumatici.<br />
La partnership si avvale del processo<br />
termomeccanico di pirolisi di BB&G per riciclare<br />
su scala commerciale gli pneumatici fine uso.<br />
BB&G ha realizzato e gestito due generazioni<br />
di impianti pilota negli ultimi 10 anni e ha recentemente<br />
messo in funzione la sua prima linea<br />
di produzione su scala commerciale per validare<br />
la fattibilità e la qualità del processo.<br />
L'impianto TPO di BB&G è situato a Fatima, in<br />
Portogallo, ed è stato avviato con successo il 15<br />
luglio. Nei prossimi mesi i primi quantitativi di<br />
olio da pirolisi riciclato BB&G verranno immessi<br />
nel ciclo produttivo di Versalis per la produzione<br />
di elastomeri circolari con cui Bridgestone realizzerà<br />
un primo lotto di pneumatici all’inizio del<br />
2025. L’impianto contribuirà a ottimizzare questa<br />
nuova filiera e svolgerà un ruolo cruciale nel facilitare<br />
la circolarità degli pneumatici a livello<br />
globale.<br />
Laurent Dartoux, Group President Bridgestone<br />
EMEA and Global Sustainability Initiative Lead<br />
Bridgestone Corporation, ha commentato:<br />
“Vogliamo lavorare con materiali sostenibili<br />
al 100% entro il 2050, e il riciclo e il riuso dei<br />
prodotti è importante per il raggiungimento<br />
di questo obiettivo”.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
56<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
RICICLO PNEUMATICI<br />
NEWS<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
57<br />
Una pala speciale<br />
nel riciclo di gomme<br />
Dalla collaborazione della ditta Niederstätter,<br />
importatore di Kramer, e il concessionario<br />
Germac nasce la soluzione perfetta per<br />
un impianto di riciclaggio di gomme in Sicilia<br />
queste macchine in tutta la Sicilia e oltre. Sono<br />
dotate di tecnologie avanzate e sistemi validati,<br />
come lo sterzo integrale e il telaio monoblocco,<br />
sistemi che aumentano la stabilità, la sicurezza<br />
e il carico utile. Niederstätter, importatore di<br />
Kramer per tutta l’Italia, è un punto di riferimento<br />
nel settore del riciclaggio con una specializzazione<br />
in servizi relativi alla vendita e al<br />
noleggio di macchine edili. Gli esperti lavorano<br />
da anni con le macchine Kramer, non solo nella<br />
vendita e nel noleggio, ma anche nella formazione,<br />
nell'assistenza e nell'addestramento degli<br />
operatori. Inoltre, offre da un anno ai tecnici<br />
di tutta Italia corsi di assistenza per le macchine<br />
da lavoro Kramer, percorso al quale hanno partecipato<br />
i tecnici della Germac SrL, che si occupano<br />
del servizio per Kramer all’interno del<br />
territorio siciliano.<br />
Un passo indietro<br />
n La notizia è passata sottotraccia.<br />
Ma il colosso petrolifero Shell ha<br />
comunicato che ridurrà il proprio<br />
obiettivo (ambizioso) di riciclare<br />
“1 milione di tonnellate di rifiuti<br />
in plastica entro il 2025”.<br />
Sembra difatti irrealizzabile, dopo<br />
che la stessa compagnia ha<br />
investito nella pirolisi per il riciclo<br />
della plastica - e alla larga - il<br />
recupero del petrolio per<br />
sintetizzare nuovi carburanti.<br />
“Nel 2023 abbiamo concluso che la<br />
portata della nostra ambizione di<br />
trasformare 1 milione di tonnellate<br />
di rifiuti di plastica all'anno in olio di<br />
pirolisi entro il 2025 è irrealizzabile.<br />
Seppur consapevoli della<br />
domanda dei clienti per prodotti<br />
chimici circolari, il ritmo di<br />
crescita a livello globale di questi<br />
processi è inferiore al previsto a<br />
causa della mancanza di materie<br />
prime disponibili, del lento<br />
sviluppo tecnologico e<br />
dell'incertezza normativa” hanno<br />
dichiarato dalla Shell.<br />
Ma l’obiettivo della compagnia,<br />
indipendentemente dalla<br />
regolamentazione, è di aumentare<br />
la circolarità e di passare da<br />
un'economia lineare a una in cui<br />
prodotti e materiali vengono<br />
riutilizzati, riadattati e riciclati.<br />
La nuova posizione di Shell parla<br />
chiaramente: sembra infatti che il<br />
riciclaggio avanzato della plastica<br />
non si stia sviluppando con le<br />
modalità in cui le aziende come<br />
avevano promesso, e su cui<br />
contano.<br />
Eliana Puccio<br />
La pala telescopica<br />
Kramer 8085T porta<br />
gli pneumatici dal<br />
magazzino<br />
all’impianto<br />
di tritatura. Essendo<br />
una macchina che<br />
attraversa il piazzale<br />
con alta velocità di<br />
spostamento<br />
e sicurezza di<br />
movimento aiuta ad<br />
aumentare<br />
la produzione<br />
e abbassare i costi.<br />
Sul sito industriale dell’azienda catanese<br />
Innorec SrL, l’impianto di tritatura di pneumatici<br />
deve essere caricato di continuo.<br />
Per sostenere i costi serve una macchina agile,<br />
potente e di dimensioni contenute con grandi<br />
altezze di caricamento. Il concessionario per<br />
veicoli da lavoro Germac conosce bene la qualità<br />
del marchio tedesco Kramer. Negli ultimi<br />
anni ha rafforzato il suo impegno per far conoscere<br />
i tanti vantaggi delle macchine Kramer<br />
all’interno del settore del riciclaggio. In collaborazione<br />
con Niederstätter, Germac propone<br />
Un modello perfetto<br />
La pala telescopica Kramer selezionata dagli<br />
esperti Niederstätter e Germac per il lavoro<br />
presso la Innorec è una Kramer 8085T.<br />
La macchina ha una benna con griffa che permette<br />
di trattenere in maniera ottimale gli<br />
pneumatici. Il lavoro della pala telescopica è<br />
prelevare gli pneumatici dalla sede di stoccaggio<br />
e trasportarli all’impianto di tritatura. Con<br />
una velocità fino ai 40 km/h è estremamente<br />
veloce. Grazie ad angoli di sterzata di 40°, la<br />
macchina dona una maneggevolezza massima.<br />
I raggi di sterzata sono molto stretti. La trazione<br />
integrale dà stabilità e contribuisce a un lavoro<br />
sicuro. Il carico utile (max. 2600 kg) è costante,<br />
indipendente dall’angolo di sterzata, per rapporti<br />
di leva costanti. Sono ormai diversi mesi<br />
che la Innorec SrL lavora con la pala telescopica<br />
Kramer e si dice estremamente soddisfatta<br />
della velocità di guida e di azione oltre che del<br />
confort di lavoro.<br />
l<br />
Spazzatrici Stradali & Lavastrade<br />
100% Elettriche<br />
Hall A7 Stand 200<br />
Tenax International S.p.A. - Via Balduina, 3 - 42010 Rio Saliceto (RE) Italy<br />
www.tenaxinternational.com<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
58<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
SELEZIONATRICI SMART<br />
L’impianto Trivalo 69<br />
di Chassieu seleziona<br />
fino a 20 tonnellate<br />
all’ora grazie alle sue<br />
184 macchine<br />
installate<br />
e ai 2.000 metri<br />
lineari di nastri<br />
trasportatori.<br />
Alti livelli<br />
di automazione<br />
Aktid, Smart Solutions® per l’impianto<br />
super ottimizzato Trivalo 69 di Paprec<br />
Eliana Puccio<br />
Lo stabilimento Trivalo Rhône-Alpes (69)<br />
situato a Chassieu, Lione, è uno dei più<br />
grandi in Francia in termini di capacità di<br />
selezione, arrivando a processare 60.000 tonnellate<br />
all’anno di raccolta differenziata.<br />
L’installazione presenta 11.900 metri quadri di<br />
attrezzature all’avanguardia integrate con intelligenza<br />
artificiale e Smart Solutions®, una gamma<br />
di prodotti studiati da Aktid per migliorare<br />
le performance di selezione. L’obiettivo prefissato<br />
è infatti importante: il recupero del 98% dei prodotti<br />
valorizzabili grazie a 13 flussi.<br />
Un processo complesso ed efficiente<br />
L’impianto, che può trattare fino a 20 tonnellate<br />
all’ora, è composto da 2.000 metri lineari di nastri<br />
trasportatori e da 184 macchine tra le quali: due<br />
tramogge dosatrici, cinque separatori balistici<br />
di concezione Aktid, tre vagli a dischi, quindici<br />
lettori ottici e un robot di selezione. Tra i punti di<br />
forza del progetto spicca il suo livello di automazione.<br />
La velocità di imballaggio dei prodotti<br />
selezionati è uno dei problemi più complessi da<br />
gestire, per questo Aktid ha sviluppato Smart<br />
Packing, il primo sistema di pressatura automatica<br />
sul mercato in grado di mettere più balle<br />
in fila. Quando uno dei silos è pieno l’informazione<br />
ritorna al sistema di gestione computerizzato<br />
che avvia automaticamente il processo<br />
di pressatura: i nastri e la pressa si avviano, il<br />
silo si svuota, la pressa produce da una a tre balle,<br />
il silo si chiude. Mentre la pressa sta ancora<br />
imballando, il ciclo successivo può ricominciare<br />
con l’apertura di un altro silo.<br />
Inoltre, tutta l’installazione è controllata da un<br />
altro prodotto Smart Solutions®: ABI (Aktid<br />
Business Intelligence). Pensato da e per gli operatori<br />
dei centri di selezione, ABI ottimizza le<br />
prestazioni dell’impianto anticipando i potenziali<br />
guasti: il sistema analizza costantemente le operazioni<br />
e reagisce alla minima deviazione di funzionamento.<br />
In questo caso le informazioni vengono<br />
inviate istantaneamente alla centrale<br />
dell’impianto, in modo che l’operatore possa<br />
reagire in maniera preventiva. Il tasso di disponibilità<br />
dell’impianto risulta così ottimizzato.<br />
“L’impianto di Chassieu ha messo in evidenza<br />
ancora una volta la competenza di Aktid in materia<br />
di innovazione e la sua affidabilità nelle soluzioni<br />
proposte, distinguendosi così come realtà<br />
di riferimento nello sviluppo dei centri di selezione<br />
rifiuti di domani” - afferma Marco Crociani,<br />
CEO di Aktid Italia.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
60<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
SELEZIONATRICI<br />
NEWS<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
61<br />
Fiore all’occhiello<br />
dell’impianto<br />
è la disposizione<br />
ottimizzata delle varie<br />
macchine<br />
che garantisce una<br />
facile manutenzione<br />
e accessibilità agli<br />
operatori.<br />
Paradigmatico<br />
Apre a Torino “Circular Plastic”,<br />
il più grande e innovativo impianto<br />
italiano per la selezione della plastica,<br />
ideato e realizzato da STADLER<br />
Ludovica Bianchi<br />
Nomen omen come dicevano gli antichi<br />
romani. L’impianto infatti trova la sua<br />
prerogativa nel nome: chiudere il ciclo<br />
della plastica. Inaugurato il 5 aprile <strong>2024</strong> a<br />
Borgaro Torinese, Circular Plastic ha la capacità<br />
di trattare fino a 100.000 tonnellate di rifiuti all’anno.<br />
Progettato e realizzato da STADLER per<br />
Iren, è il più grande sito italiano dedicato alla selezione<br />
della plastica COREPLA, in grado di recuperare<br />
fino all'80% dei materiali in ingresso.<br />
Toccato con mano<br />
L’impianto si avvale delle tecnologie più avanzate<br />
di STADLER per selezionare automaticamente<br />
17 tipologie di materiali, tra cui polimeri,<br />
plastiche e metalli. Il sistema è in grado di dividere<br />
i materiali in flussi diversi per garantire<br />
un riciclo ottimale e un'alta qualità del prodotto<br />
finale. Abbiamo visitato Circular Plastic, insieme<br />
alla stampa internazionale e clienti selezionati,<br />
in occasione del "open day Stadler" e<br />
osservato le soluzioni tecnologiche messe a<br />
punto da STADLER. Il connubio con Iren - come<br />
sottolineato da Paolo Cravedi, Senior Project<br />
manager della Casa tedesca - funziona molto<br />
bene già da tempo, grazie ai numerosi precedenti<br />
progetti tra cui impianti di selezione dei<br />
RAEE e quelli di riciclo di plastica e cartone<br />
realizzati in altre località italiane.<br />
Cuore green<br />
Con la divisione di Iren Ambiente, Iren conferma<br />
e consolida la propria predisposizione in<br />
tema di economia circolare, trasformando i<br />
rifiuti in risorse preziose. Con l’impianto torinese,<br />
la multiutility conferma il suo impegno<br />
nella gestione sostenibile dei rifiuti, sfruttando<br />
tecnologie avanzate per migliorare i processi<br />
di selezione e riciclo. "L’impianto Circular<br />
Plastic rappresenta un esempio di eccellenza<br />
tecnologica," afferma l’ingegner Flaviano<br />
Fracaro, Direttore Tecnico di Iren Ambiente.<br />
"Ciò che rende questo impianto speciale è la<br />
disposizione ottimizzata delle macchine, che<br />
garantisce facilità di manutenzione e un'elevata<br />
accessibilità per gli operatori. I sistemi di<br />
controllo avanzati permettono, inoltre, di gestire<br />
il funzionamento in modo semplice e intuitivo."<br />
La collaborazione tra STADLER e Iren<br />
dimostra ancora una volta l'efficacia delle<br />
tecnologie moderne nel garantire alti tassi<br />
di recupero e qualità dei materiali riciclati,<br />
contribuendo a chiudere il ciclo della plastica<br />
in Italia.<br />
l<br />
100% automatizzato<br />
n GME Recycling, leader<br />
nella progettazione e<br />
realizzazione di sistemi<br />
di riciclaggio, realizzerà<br />
il primo impianto italiano<br />
100% automatizzato<br />
di riciclaggio scarti di<br />
alluminio dell'Africa.<br />
Realizzato per la società<br />
Terra Aqua in Nigeria,<br />
l’impianto rappresenta un<br />
importante passo verso un<br />
futuro più sostenibile,<br />
FACILE MANUTENZIONE<br />
COMPATTA<br />
VERSATILE<br />
ROBUSTA<br />
trattando diverse tipologie<br />
di alluminio con tecnologie<br />
avanzate. È caratterizzato<br />
da mulini di frantumazione<br />
“MAX1700” e dal<br />
trituratore “Ventidudenti”,<br />
e da sistemi a correnti<br />
parassite e macchinari a<br />
raggi X, l'impianto riduce<br />
l'alluminio e ne elimina i<br />
contaminanti. Inoltre, ha<br />
un forno a sola secca per<br />
trattare tipologie di rottami<br />
più “complessi”, come i<br />
blocchi motore, collegato a<br />
un impianto di<br />
purificazione dei gas di<br />
scarico per minimizzare le<br />
emissioni.<br />
Producing Biogas is easier and faster.<br />
Un innova 琀 vo sistema di pretra 琀 amento ri 昀 u 琀 solidi<br />
urbani in un unica macchina<br />
che vi farà evitare sprechi<br />
e risparmiare spazio,<br />
energia e tempo.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
ECOMONDO stand D3,121.<br />
palmierigroup.com
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
62<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
ROTTAMI DI ALLUMINIO<br />
Puro purissimo<br />
La selezionatrice Autosort® Pulse<br />
di Tomra con spettroscopia LIBS dinamica<br />
(Laser Induced Breakdown Spectroscopy)<br />
sceglie con alta precisione le leghe<br />
di alluminio, aiutando gli impianti a ridurre<br />
il declassamento del materiale<br />
Eliana Puccio<br />
La crescente domanda di alluminio e la<br />
necessità di ridurre l'impatto ambientale<br />
stanno spingendo l'industria del<br />
riciclo a migliorare i processi di separazione<br />
dei rottami per poter avere accesso a un alluminio<br />
riciclato sempre più simile a quello<br />
primario. Uno dei problemi più complessi<br />
da affrontare nel processo di riciclo è la separazione<br />
delle leghe di alluminio, che varia<br />
in composizione a seconda dell'uso.<br />
Processo che richiede una precisione estremamente<br />
elevata, poiché una miscelazione inadeguata<br />
delle leghe può comprometterne la qualità,<br />
limitando le possibilità di riutilizzo e<br />
riducendo il valore del materiale riciclato.<br />
Autosort Pulse è la risposta<br />
Per rispondere a questa sfida, Tomra, gigante<br />
norvegese nella selezione a sensori, ha lanciato<br />
Autosort® Pulse, un nuovo sistema per<br />
la selezione dei rottami di alluminio, equipaggiata<br />
con la tecnologia LIBS dinamica (Laser<br />
Induced Breakdown Spectroscopy).<br />
Questo sistema è progettato per identificare<br />
e separare con estrema precisione le diverse<br />
leghe di alluminio.<br />
Frank van de Winkel, Responsabile del segmento<br />
Metalli di Tomra, ha spiegato: "I rottami<br />
di alluminio sono composti da diverse leghe.<br />
A seconda dell'applicazione, contengono un<br />
mix di leghe differenti che definiscono le proprietà<br />
del materiale. Per riciclare una lega<br />
specifica senza abbassare la qualità del materiale,<br />
è necessario separarla in classi di leghe,<br />
un compito che può essere svolto solo<br />
con le tecnologie più sofisticate, come la LIBS.<br />
Autosort® Pulse offre ai riciclatori i mezzi per<br />
selezionare l'alluminio in base alle classi di<br />
lega e produrre prodotti pronti per il forno per<br />
le applicazioni più esigenti".<br />
A differenza delle tecnologie tradizionali, come<br />
la fluorescenza a raggi X (XRF), Autosort®<br />
Pulse utilizza una scansione 3D combinata<br />
con l’intelligenza artificiale per identificare e<br />
separare oggetti di diverse forme e dimensioni,<br />
anche in condizioni complesse come sovrapposizioni.<br />
Questo consente di ottenere frazioni<br />
di leghe specifiche, come quelle della serie<br />
5xxx e 6xxx, con un livello di purezza superiore<br />
al 95%, migliorando la qualità del materiale<br />
riciclato e facilitando la produzione di alluminio<br />
ad alto contenuto riciclato. Con una capacità<br />
di lavorazione compresa tra 3 e 7 ton nel -<br />
late/ora, Autosort® Pulse può gestire alti volumi<br />
di rottami, mantenendo elevati standard<br />
di produttività. La macchina è inoltre compatta<br />
e facile da integrare nei processi industriali<br />
esistenti. Tomra è a Ecomondo nel Pad. 3,<br />
Stand 405/304<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Compattazione<br />
senza compromessi.<br />
Con TANA ogni millimetro conta.<br />
La produttività si misura in risultati, e i compattatori TANA ne sono la prova. Grazie al loro telaio rigido, la forza<br />
di compattazione è sempre distribuita in modo uniforme, anche su terreni irregolari. Questo garantisce che<br />
almeno il 50% del peso del compattatore venga sfruttato al massimo, senza perdere efficienza. A differenza<br />
dei compattatori a telaio oscillante, che riducono la loro forza al 25% su superfici sconnesse, TANA offre una<br />
compattazione superiore e costante.<br />
Guarda il video del compattatore<br />
H520 al lavoro in Italia<br />
tanaitalia.com<br />
PAD. A5<br />
Stand 103<br />
5-8 novembre <strong>2024</strong> RIMINI EXPO CENTER Ti aspettiamo.
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
64<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
IMPIANTI ANAEROBICI<br />
Da scarti a risorse utili<br />
PAL Green Division<br />
è la divisione di IMALPAL Group.<br />
Si occupa di progettare<br />
e realizzare impianti<br />
su misura e chiavi in mano<br />
nel settore del riciclo<br />
ATTREZZATURE PER DEMOLIZIONE,<br />
MOVIMENTAZIONE E RICICLO.<br />
RICAMBI COMPATIBILI PER<br />
MARTELLI DEMOLITORI IDRAULICI.<br />
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e scopri l’intera gamma<br />
delle nostre attrezzature.<br />
PINZA SELEZIONATRICE RDG<br />
Peso attrezzatura: da 187 a 3500 kg<br />
Peso macchina: da 2 a 56 ton<br />
Ginevra Fontana<br />
PAL Green Division<br />
ha messo in opera<br />
un impianto<br />
a digestione<br />
anaerobica tailormade<br />
(in provincia<br />
di Lecco) capace<br />
di produrre fino a 3<br />
mln di m 3<br />
di biometano.<br />
PAL Green Division coniuga<br />
tecnologia e innovazione<br />
grazie ad un rigoroso metodo<br />
di lavoro basato su 3 elementi<br />
chiave: Ricerca e Progettazione,<br />
Sviluppo e Produzione e, infine,<br />
Installazione e Assistenza.<br />
Il processo inizia con un'analisi da<br />
parte di ingegneri qualificati per ottenere alte<br />
prestazioni, ottimizzare i processi di gestione e<br />
ridurne i costi; questa fase è supportata da PAL<br />
Lab componente fondamentale e motore di crescita<br />
ed innovazione.<br />
Il processo prosegue con lo sviluppo e la produzione,<br />
attraversando molti step che permettono<br />
di mantenere standard qualitativi elevati<br />
come il controllo completo dei processi di acquisizione<br />
dei materiali, e di trasformazione<br />
fino all’assemblaggio. Qui, vengono eseguiti<br />
severi test di funzionamento e verifica sulla<br />
qualità del prodotto integrando ogni fase con<br />
approcci di Concurrent Engineering. Ciò consente,<br />
attraverso lo sviluppo parallelo ed integrato<br />
delle attività e la gestione in ottica Lean<br />
Manufacturing, di ridurre il time-to-market e<br />
di ridurre sprechi migliorando l’efficienza in<br />
tutti i processi di produzione. L’ultima fase comprende<br />
l’installazione e l’assistenza, garantendo<br />
interventi rapidi e mirati grazie a tecnici qualificati<br />
e una presenza capillare in tutto il<br />
mondo.<br />
La sfida dell’impianto di digestione<br />
anaerobica<br />
PAL Green Division ha completato la messa in<br />
opera di un complesso ed efficiente impianto di<br />
digestione anaerobica tailor-made in provincia<br />
di Lecco, capace di trattare 31.000 tonnellate di<br />
rifiuti organici all’anno e produrre quasi 3 milioni<br />
di metri cubi normali di biometano.<br />
L'impianto si basa su due moduli di digestione<br />
anaerobica di 28 metri di larghezza e 7 metri<br />
di altezza e profondità, utilizzando una tecnologia<br />
che opera in bassa termofilia per garantire<br />
stabilità biologica, bassi costi di gestione<br />
e minimi impatti ambientali. Gli scarti<br />
organici vengono depurati da plastiche e materiali<br />
ferrosi per ottenere la "purea" che alimenta<br />
l'impianto. Il digestato risultante viene<br />
disidratato, miscelato con materiale verde triturato<br />
e inviato alle biocelle per produrre compost<br />
di qualità; l’utilizzo di un sistema di upgrading<br />
a più step permette invece di ottenere<br />
biometano e immetterlo in rete dopo opportuni<br />
controlli.<br />
l<br />
MAGNETI IDRAULICI<br />
Peso attrezzatura: da 600 a 2900 kg<br />
Peso macchina: da 7 a 45 ton<br />
POMPE A PISTONE<br />
Per la movimentazione di<br />
materiali con un alto tasso di umidità,<br />
come fanghi, sansa e paste<br />
alimentari e non, per lunghe distanze.<br />
100% MADE IN ITALY<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
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e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
66<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
NEWS<br />
Nuovi orizzonti<br />
Torna Ecomondo e tornano anche gli spazi<br />
dedicati alle tecnologie e soluzioni innovative<br />
per valorizzare e gestire le bioplastiche<br />
Ginevra Fontana<br />
Quello delle plastiche non tradizionali, sta<br />
emergendo come una delle soluzioni<br />
più promettenti per lo sviluppo di un'economia<br />
circolare. Materiali derivati da fonti rinnovabili<br />
come amidi vegetali, cellulosa o acidi<br />
polilattici, stanno cambiando radicalmente il<br />
panorama del settore della plastica, storicamente<br />
legato all'uso di risorse fossili non rinnovabili<br />
come il petrolio. L’argomento troverà<br />
ampio spazio nella macroarea tematica della<br />
Circular & Regenerative Bio-economy, punto di<br />
riferimento per industrie e aziende che si occupano<br />
dei processi legati all'economia rigenerativa,<br />
ed alla bio economia con l’obiettivo di sensibilizzare<br />
su tutte quelle azioni che portano a<br />
un'evoluzione e implementazione del concetto<br />
di "riduzione" in "rigenerazione".<br />
Appuntamento fisso<br />
Ogni anno Ecomondo si conferma un riferimento<br />
per aggiornarsi sui progressi nella gestione del<br />
fine vita delle bioplastiche, soprattutto dal 2021,<br />
anno in cui è stato sottoscritto l'accordo tra Anci<br />
(Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Conai<br />
(Consorzio Nazionale Imballaggi), relativo alla<br />
gestione dello smaltimento di questi materiali<br />
in maniera separata rispetto alle plastiche tradizionali.<br />
Ci vediamo in giro tra un talk e un altro. l<br />
Il tema sulle<br />
bioplastiche<br />
è complesso<br />
ed è al centro<br />
di un importante<br />
dibattito nel contesto<br />
della sostenibilità.<br />
Questi materiali<br />
offrono numerosi<br />
vantaggi, rispetto<br />
alle plastiche<br />
tradizionali,<br />
soprattutto in termini<br />
di versatilità<br />
e smaltimento<br />
con un minore impatto<br />
sull'ambiente.<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
68<br />
Soluzioni<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
COMPATTATORI<br />
A tutto campo<br />
Eliana Puccio<br />
Compattatore TANA<br />
H520: Innovazione<br />
e Sostenibilità alla<br />
Discarica Bossarino<br />
Haiki Mines.<br />
Sono passati più di trent’anni da quando nel<br />
1991 l'Unione Europea, allora CEE, con ladirettiva<br />
156 dettava le prime linee guida<br />
nel settore dei rifiuti.<br />
Al di là delle motivazioni e dei singoli aspetti<br />
della normativa, veniva tracciata la strada che<br />
ha portato a considerare i prodotti derivati dalle<br />
attività umane come una risorsa anziché una<br />
frazione di cui disfarsi ad ogni costo.<br />
La discarica, fino ad allora considerata una<br />
gigantesca pattumiera da nascondere nei luoghi<br />
più reconditi, controllando i processi di degradazione<br />
per produrre biogas, ha assunto<br />
un ruolo sempre più definito nel recepire quelle<br />
frazioni residuali al termine delle varie fasi<br />
di valorizzazione che non trovano collocazione<br />
sul mercato. Oltre ad una considerevole riduzione<br />
dei volumi e del numero di discariche,<br />
la riduzione della matrice organica del rifiuto<br />
ha reso più impegnativa e rilevante la compattazione<br />
del rifiuto abbancato. Ottimizzare<br />
l’utilizzo dei volumi disponibili, stabilizzare il<br />
Discariche del futuro,<br />
come TANA ridefinisce<br />
la compattazione<br />
banco per le stratificazioni successive e ridurre<br />
la produzione di percolato sono diventati imperativi<br />
cui non si può sfuggire in una gestione<br />
ottimale della discarica.<br />
Da sempre all’altezza<br />
TANA da sempre vanta le migliori performance<br />
in termini di compattazione. Dopo un periodo<br />
di assenza di referenti qualificati in Italia<br />
e nonostante le inevitabili contrazioni del mercato<br />
delle discariche, l’azienda è riuscita a<br />
emergere all’attenzione di alcuni tra i più qualificati<br />
player del mercato italiano. Questo grazie<br />
alla elevata qualità prestazionale delle<br />
macchine e ad una attenta vicinanza ai clienti<br />
con un’assistenza tecnica a tutto campo, dalla<br />
scelta dell'attrezzatura alla manutenzione<br />
puntuale e competente. Savona, Cordenons,<br />
Cairo Montenotte, Albo nese, Campobasso,<br />
sono alcune delle realtà che hanno scommesso<br />
sull’innovazione confermando la fiducia<br />
non solo in un compattatore di indiscutibile<br />
qualità, ma in una azienda che in pochissimi<br />
anni ha saputo conquistare il proprio spazio<br />
dove la qualità dei servizi deve essere all’altezza<br />
delle necessità degli utilizzatori. l<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
70<br />
Soluzioni<br />
BIOWASTE<br />
FORSU E BIOMETANO<br />
FORSU E BIOMETANO<br />
BIOWASTE<br />
71<br />
DEC”ART”BONIZATION<br />
Bioenerys rafforza l’impegno<br />
verso le comunità locali attraverso<br />
l’arte. Un bel progetto per ingaggiare<br />
e coinvolgere i cittadini,<br />
in pratiche più attente<br />
all’ambiente<br />
L’impianto di Foligno<br />
è uno dei tanti<br />
presenti sul territorio<br />
con distribuzione<br />
strategica e capillare.<br />
zione energetica e nell’economia circolare,<br />
ma rappresenta anche un approccio che mira<br />
a ridurre l’impatto ambientale e contribuisce<br />
alla sostenibilità delle comunità locali dei territori<br />
in cui Bioenerys è presente. L’azienda<br />
lavora infatti a stretto contatto con i Comuni<br />
in cui sono situati i propri impianti: la collaborazione<br />
con le amministrazioni locali è fondamentale<br />
per garantire che gli stessi operino<br />
in modo efficiente e in armonia con le esigenze<br />
della comunità. Questo include l'adozione di<br />
pratiche e processi all’avanguardia, l'uso di<br />
tecnologie a basse emissioni e la promozione<br />
di una cultura della sostenibilità all'interno e<br />
all'esterno dell'azienda. Bioenerys è consapevole<br />
dell'importanza di educare e coinvolgere<br />
le comunità locali, promuovendo e incoraggiando<br />
pratiche di vita attente all’ambiente<br />
e ad un futuro più sostenibile.<br />
Vista dall’alto<br />
dell’intera area<br />
dell’impianto<br />
di Foligno che produce<br />
biometano da FORSU.<br />
Dopo aver consolidato il proprio posizionamento<br />
di principale operatore<br />
del mercato Italiano del biogas-biometano,<br />
Bioenerys, azienda controllata al<br />
100% dal Gruppo Snam leader nel settore<br />
della produzione di biometano, conferma il<br />
proprio impegno nel supportare i territori in<br />
cui opera.<br />
Distribuzione capillare<br />
Bioenerys Ambiente, la società del gruppo che<br />
si occupa specificamente della gestione degli<br />
impianti di biometano da FORSU, ha una distribuzione<br />
degli impianti lungo tutto il territorio<br />
nazionale, posizionati per intercettare le<br />
biomasse di prossimità minimizzando le distanze<br />
di trasporto. Il posizionamento strategico<br />
degli impianti di Bioenerys Ambiente permette<br />
di ottimizzare la raccolta delle biomasse<br />
riducendo l'impatto ambientale legato alla logistica.<br />
Questa rete capillare assicura inoltre<br />
che le biomasse siano trattate nel modo più<br />
efficiente possibile, riducendo al minimo<br />
l'emissione di CO 2 e migliorando l'efficienza<br />
complessiva del processo di produzione di<br />
biometano.<br />
Sostenibilità sociale<br />
Proprio la distribuzione strategica dei suoi impianti<br />
consente di sottolineare la visione della<br />
società, riassunta nella mission "Raccogliamo<br />
energia per costruire il futuro", che riflette<br />
non solo l’impegno dell’azienda nella transi-<br />
Che idea geniale!<br />
In questo contesto si inserisce “decARTbo -<br />
nization” un progetto, risultato vincitore del<br />
contest interno “Centrale delle idee 2023” di<br />
Snam, che prevede la realizzazione di un murale<br />
artistico sui muri dell'impianto di produzione<br />
di biometano di Foligno. L’idea è quella<br />
di realizzare non solo un semplice intervento<br />
decorativo, ma un'opera d'arte con una forte<br />
valenza ecologica: il murale è stato infatti realizzato<br />
con vernici certificate in grado di assorbire<br />
la CO 2 e altri elementi inquinanti come<br />
NOx e Pm10 con la stessa efficacia di un bosco<br />
di più di 400 metri quadri di alberi ad alto fusto.<br />
Per la realizzazione dell'opera, Bioenerys ha<br />
scelto di collaborare con uno dei principali<br />
rappresentanti della street art italiana: TVboy.<br />
Artista di strada e esponente del movimento<br />
NeoPop, TVboy ha trovato nei murales il suo<br />
mezzo espressivo, creando opere che mescolano<br />
critica sociale e ironia, la sua street art<br />
va oltre la semplice decorazione urbana, diventando<br />
uno specchio delle contraddizioni<br />
del nostro tempo. TVboy è dunque il narratore<br />
visivo ideale per un progetto che intende sen-<br />
sibilizzare e coinvolgere la comunità sui temi<br />
della sostenibilità.<br />
Per la realizzazione del soggetto l’artista si è<br />
ispirato ai valori del Gruppo Snam: attraverso<br />
le parole chiave presenti nell’opera si sottolineano<br />
infatti gli obiettivi e l’impegno quotidiano<br />
di Bioenerys. Il disegno vuole inoltre evidenziare<br />
l’importanza del coinvolgimento delle<br />
nuove generazioni nel processo di transizione<br />
energetica che è stato rappresentato attraverso<br />
le figure di bambini e bambine intenti a<br />
dipingere un futuro più sostenibile. Bioenerys,<br />
con il progetto "decARTbonization", si dimostra<br />
ancora una volta un player attento ai territori<br />
in cui opera e attivo a 360° sui temi della<br />
sostenibilità e della decarbonizzazione. Questo<br />
murale artistico non solo contribuirà a migliorare<br />
l'estetica dell'impianto di Foligno, ma<br />
rappresenterà anche un simbolo concreto<br />
dell'impegno di Snam e Bioenerys nella lotta<br />
contro l'inquinamento atmosferico e nella<br />
promozione di pratiche sostenibili integrando<br />
estetica e funzionalità in un progetto dal forte<br />
impatto sociale e ambientale.<br />
l<br />
Particolare<br />
del murales.<br />
Le vernici certificate<br />
utilizzate sono<br />
in grado di assorbire<br />
CO 2 , NOx e Pm10.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
72<br />
Soluzioni<br />
BIOWASTE<br />
NEWS<br />
NEWS<br />
BIOWASTE<br />
73<br />
Cascina Fabbrica, innovativa azienda agricola<br />
del Gruppo AB, propone un modello<br />
virtuoso in termini di economia circolare<br />
Scegliere<br />
di poter scegliere<br />
Un’azienda che è composta da un allevamento<br />
di 700 bovini, di cui 400 capi<br />
in lattazione e circa 200 ettari di terreni<br />
in coltivazione diretta.<br />
Bioenergie, benessere animale e gestione all’avanguardia<br />
del digestato, ne fanno un vero<br />
e proprio laboratorio a chilometro zero e soprattutto,<br />
un modello virtuoso in termini di<br />
economia circolare.<br />
L’azienda agricola punta in particolar mondo<br />
al benessere animale, avvalendosi di sistemi<br />
all’avanguardia. Per esempio, robot per la<br />
mungitura posizionati in punti strategici della<br />
stalla che consentono ai capi in lattazione di<br />
farsi mungere quando ne sentono la necessità,<br />
monitoraggio della salute degli animali attraverso<br />
software appositi, una vitellaia alimentata<br />
attraverso un sistema ingegnerizzato che<br />
monitora il corretto nutrimento degli animali,<br />
sono solo alcuni degli esempi di tecnologie<br />
applicate alla stalla.<br />
Strutture nuove e pulite<br />
Le strutture garantiscono il giusto ricambio<br />
di aria, oltre a essere dotate di un sistema di<br />
pulizie automatizzato che consente condizioni<br />
igieniche ottimali e la raccolta e il trasferimento<br />
in tempo reale delle fonti di produzione<br />
dell'ammoniaca, minimizzandone la dispersione<br />
in aria.<br />
I terreni agricoli attorno, invece, hanno una<br />
gestione mirata dell’acqua per l’irrigazione<br />
attraverso pivot ad ali gocciolanti e sistemi di<br />
irrigazione goccia goccia, al fine di tutelare al<br />
massimo le risorse idriche. I reflui animali<br />
vengono tutti convogliati nell’impianto biogas<br />
e poi, dopo la fase di digestione anaerobica,<br />
un separatore divide la frazione solida del digestato<br />
da quella liquida.<br />
Il cogeneratore dell’impianto è un ECOMAX®<br />
3 BIO, che produce 300 kW di energia elettrica<br />
ceduta alla rete, mentre il calore viene utilizzato<br />
per il riscaldamento degli uffici a servizio<br />
della stalla, per i lavaggi di frigoriferi, robot e<br />
vitellaia e per il riscaldamento dell’acqua degli<br />
abbeveratoi d’inverno.<br />
La gestione virtuosa della stalla è completata<br />
con un impianto fotovoltaico da 750 kWp sul<br />
tetto, con 600 kWh di accumulo in batterie al<br />
litio che consente di sfruttare la produzione di<br />
energia diurna accumulando l'eccesso per il<br />
consumo notturno.<br />
"Vogliamo essere un esempio concreto e un<br />
modello anche per i nostri clienti, toccando<br />
con mano le possibili problematiche e le diverse<br />
soluzioni per gestire un’azienda agricola<br />
nel <strong>2024</strong>, mantenendo come priorità l’economia<br />
circolare, le bioenergie, il benessere degli<br />
animali e il rispetto del territorio - ha commentato<br />
Angelo Baronchelli, Presidente di AB<br />
- Cascina Fabbrica è la dimostrazione che oggi<br />
si può e si deve gestire un’azienda agricola in<br />
modo efficiente e virtuoso, sia dal punto di<br />
vista economico sia ambientale”. l<br />
AB Ambiente, società<br />
agricola con sede<br />
ad Orzinuovi, situata<br />
a fianco<br />
dell’headquarter<br />
di AB, dove sono<br />
in funzione<br />
gli impianti pilota<br />
di produzione<br />
di biogas e biometano.<br />
Include anche<br />
la realtà di Cascina<br />
Fabbrica.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
74<br />
Soluzioni<br />
BIOWASTE<br />
SCARTI AGROALIMENTARI<br />
SCARTI AGROALIMENTARI<br />
BIOWASTE<br />
75<br />
Giù le mani dalla<br />
marmellata<br />
Dagli scarti dell’industria alimentare<br />
a preziosi ingredienti in nutraceutica.<br />
Un altro bell’esempio di simbiosi industriale<br />
Fase di recupero<br />
dell’olio (ricco di acidi<br />
grassi insaturi) a<br />
partire dai semi delle<br />
fragoline di bosco. Il<br />
tutto avviene in<br />
condizioni controllate:<br />
a basse temperature<br />
ed in assenza di<br />
ossigeno.<br />
Recuperare il più possibile e farlo bene.<br />
Ciò richiede il giusto processo e attenzione<br />
a tutti gli anelli della filiera, mantenendo<br />
elevati gli standard qualitativi delle<br />
varie fasi di lavorazione. Solo così, è possibile<br />
recuperare gli scarti agroalimentari, che oggi<br />
più che mai, identificano una risorsa attrattiva<br />
per produrre estratti cosmetici efficaci e sostenibili.<br />
Leccarsi i baffi e non solo<br />
E’ in questo modo che bucce, semi della frutta<br />
e della verdura - ricchi di diverse sostanze fitochimiche<br />
(polifenoli antiossidanti o acidi<br />
grassi emollienti e lenitivi) - possono essere<br />
sfruttati in applicazioni cosmetiche. Un bell’esempio<br />
di ciò, si può trovare nella collaborazione<br />
tra Unifarco, l’azienda Rigoni di Asiago,<br />
l’Università di Padova, Unired S.r.l di Padova<br />
(e società del Gruppo Unifarco che offre soluzioni<br />
personalizzate per l’innovazione di prodotto<br />
delle aziende Health &Personal Care) e<br />
l’Università di Venezia. Ne è nata una filiera<br />
corta e sostenibile, che a partire da scarti di<br />
lavorazione di marmellate e confetture, ha<br />
permesso il recupero di bucce e semi di fragoline<br />
di bosco favorendone il riutilizzo con un<br />
valore aggiunto.<br />
Proprietà preziose<br />
Marmellate e confetture eccellenti vengono<br />
prodotte da Rigoni di Asiago che coltiva diverse<br />
tipologie di frutti in regime biologico su larga<br />
scala, con una lavorazione che genere all’anno<br />
scarti pari a circa 80 tonnellate. Coltivazione<br />
e selezione della materia prima coltivata, ma<br />
anche la seguente lavorazione, sono caratterizzate<br />
tassativamente da metodo biologico<br />
certificato. In particolare la fragolina di bosco<br />
(Fragaria vesca, L.) è una pianta perenne appartenente<br />
alla famiglia delle Rosacee, e che<br />
cresce spontanea in tutto il Nord Europa. I suoi<br />
frutti, come ben sappiamo, sono commestibili<br />
ed il suo utilizzo fino a poco tempo fa si limitava<br />
a questo. In realtà si è scoperto che questi<br />
frutti (nei suoi semi si concentrano molecole<br />
interessanti per la cura ed il benessere della<br />
pelle) possono essere utili anche in campo cosmetico.<br />
I semi contengono un olio ricco di acidi grassi<br />
insaturi (quali ad es. acido linoleico e linolenico),<br />
macronutrienti essenziali che hanno la<br />
capacità di mantenere la salute cutanea e che<br />
sono indispensabili per il trattamento dei disturbi<br />
dovuti alla radiazione solare ultravioletta<br />
(UVR), tra cui scottature solari, melanomi, fotoinvecchiamento<br />
e fotosensibilizzazione.<br />
Dal laboratorio si è anche scoperto, che gli<br />
acidi grassi polinsaturi a catena lunga, sono<br />
in grado di diminuire i processi infiammatori,<br />
“rendendoli potenziali candidati per il trattamento<br />
di disfunzioni come dermatite atopica,<br />
psoriasi e acne”. Poiché sono anche tra i principali<br />
componenti dello strato corneo, possono<br />
prevenire la disidratazione della cute per le<br />
loro proprietà emollienti e protettori dell’integrità<br />
della barriera cutanea.<br />
Tecnologia eco<br />
Laboratori e strumenti di ultima generazione<br />
sono utilizzati per estrarre in modo sostenibile<br />
e conservativo gli oli così preziosi, ma soprattutto<br />
sorprende l’innovativa tecnica estrattiva<br />
che impiega anidride carbonica allo stato super<br />
critico. Nel suo complesso, si tratta di un<br />
metodo che presenta numerosi vantaggi, in<br />
primis il fatto di essere ecosostenibile: lavora<br />
infatti a basse temperature e non produce scorie<br />
di solventi nocivi sia nell’ambiente che all’interno<br />
del prodotto; è inoltre efficace nell’estrazione<br />
degli acidi grassi, dimostrando<br />
una buona resa quali-quantitativa delle molecole<br />
target, mantenendone elevata la qualità<br />
organolettica.<br />
Il recupero dell’olio avviene in condizioni controllate,<br />
a basse temperature ed in assenza<br />
di ossigeno. Condizioni che consentono di prevenire<br />
l’ossidazione dell’olio stesso ed in particolare<br />
la perossidazione degli acidi grassi<br />
insaturi che lo compongono, proteggendo le<br />
caratteristiche e la stabilità dei composti più<br />
delicati e termolabili.<br />
Si ottiene così un estratto che,<br />
testato in laboratorio, come si<br />
legge nel report di Unifarco ha<br />
dimostrato di “ridurre l’espressione<br />
dell’enzima 5α-reduttasi<br />
- espresso nei melanociti cutanei,<br />
nei fibroblasti e nei cheratinocidi<br />
- che catalizza la conversione<br />
del testosterone nel<br />
suo metabolita funzionalmente<br />
più attivo, il diidrotestosterone,<br />
ormone coinvolto in vari disturbi<br />
della pelle e annessi cutanei<br />
come l’acne vulgaris, l’irsutismo,<br />
la seborrea, l’effluvio telogen<br />
e l’alopecia androgenetica”.<br />
Ottimo quindi per un suo utilizzo<br />
all’interno di prodotti cosmetici<br />
per il trattamento naturale di<br />
queste patologie.<br />
l<br />
L’estratto è ottenuto<br />
impiegando anidride<br />
carbonica allo stato<br />
super critico. Gli acidi<br />
polinsaturi a catena<br />
lunga in esso<br />
contenuti, sono capaci<br />
di ridurre i processi<br />
infiammatori della<br />
cute.<br />
Fragaria vesca<br />
è una pianta<br />
che appartiene alla<br />
famiglia delle<br />
rosacee, diffusa<br />
spontaneamente<br />
in tutta Europa.<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Pad. C3<br />
WASTEWATER<br />
ACQUE REFLUE<br />
77<br />
Stand 108<br />
Monitoraggio Radiometrico dei rifiuti<br />
Depuratore di Robecco.<br />
Aqua rei<br />
Federica Lugaresi<br />
Mai come oggi il settore idrico presenta sfide<br />
importanti ma anche opportunità<br />
per l’economia circolare. La neonata CAP<br />
Evolution opera in tal senso<br />
per trasformare rifiuti e scarti in nuove risorse<br />
Brumola Srl è Distributore autorizzato per l’Italia, da oltre 15 anni, degli strumenti di radioprotezione e monitoraggio radiometrico<br />
prodotti da Thermo Scientific, multinazionale leader nel settore. Sono ormai oltre 300 i Portali Radiometrici Thermo Scientific<br />
installati su tutto il territorio nazionale, oltre alle centinaia di strumenti portatili, dosimetri personali, contaminametri e<br />
spettrometri<br />
Brumola inoltre produce strumenti portatili, monitori per nastro trasportatore e complessi impianti di monitoraggio ambientale,<br />
progettati e realizzati su misura per il cliente.<br />
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Distributore Autorizzato per l’Italia<br />
è nutrimento, innovazione<br />
e presenza quotidiana sul territorio”<br />
si legge nel claim di “L’acqua<br />
Gruppo CAP che fin dal 1928 porta l’acqua nelle<br />
case dei milanesi. E oggi è l’azienda che garantisce<br />
il servizio idrico integrato in un bacino di<br />
oltre 2 milioni di abitanti, gestisce il patrimonio<br />
di reti e impianti, pianifica e realizza investimenti<br />
e opere di manutenzione. Pur restando nel<br />
mondo acque, il Gruppo si evolve con la nascita<br />
di CAP Evolution, l'azienda che sfrutta al meglio<br />
le opportunità offerte dall’applicazione dei<br />
principi dell’economia circolare. Ne abbiamo<br />
parlato con Michele Falcone, Direttore<br />
Generale Gruppo CAP.<br />
Cosa ha portato alla nascita di CAP Evo lution?<br />
Partiamo dalle tre R (riuso, riciclo e reimpiego)<br />
che sono i 3 pilastri su cui si basa la circolarità:<br />
in poche parole, massimizzare le risorse. È ciò<br />
che applica CAP Evolution la nuova società di<br />
Gruppo CAP che opera nei settori del <strong>Waste</strong>,<br />
<strong>Waste</strong>water ed Energy gestisce 40 impianti di<br />
depurazione, bioraffinerie che - oltre a trattare<br />
ogni anno 350 milioni di m³ di acque reflue (34%<br />
sono già riutilizzate) - agiscono in ottica di valorizzazione<br />
degli scarti ottenendo fertilizzanti,<br />
bioplastiche, cellulosa minerali e biometano.<br />
L’obiettivo che abbiamo è dare nuova vita a scarti<br />
e rifiuti avviati a recupero, per ottenere materie<br />
prime seconde, biogas ed elettricità, creando<br />
valore condiviso per il territorio.<br />
Quali sono i benefici immediati per queste applicazioni?<br />
Valorizzare i rifiuti liquidi significa supportare le<br />
imprese locali, che possono appoggiarsi a strutture<br />
per lo smaltimento dei residui liquidi, abbattendo<br />
costi e impatto sull’ambiente in termini<br />
di traffico, CO 2 e polveri sottili. Per questo motivo<br />
abbiamo avviato processi per la gestione e il recupero<br />
dei rifiuti alimentari liquidi a Canegrate,<br />
Robecco sul Naviglio e San Giuliano, con la previsione<br />
di passare dalle attuali 30mila tonnellate<br />
a 200mila tonnellate autorizzate nel 2028 e l’avviamento<br />
al trattamento dei rifiuti liquidi all’impianto<br />
di Rozzano. A Robecco riceviamo scarti<br />
Direttore Generale<br />
Gruppo CAP.<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
78<br />
ACQUE REFLUE<br />
WASTEWATER<br />
CAP Evolution gestisce anche<br />
impianti fotovoltaici. Qui,<br />
l’energia prodotta viene<br />
condivisa con le comunità locali.<br />
Nell’impianto di San Giuliano<br />
Milanese vengono trattati rifiuti<br />
liquidi biodegradabili<br />
valorizzandoli tramite<br />
digestione anaerobica,<br />
per recupero energetico<br />
in caldaie.<br />
prevede un impianto biologico a fanghi attivi su<br />
tre linee parallele: ossidazione, nitrificazione e<br />
digestione anaerobica, trattiamo rifiuti liquidi<br />
tramite valorizzazione in digestione anerobica<br />
e recupero energetico in caldaie.<br />
Negli impianti di CAP Evolution trattiamo anche<br />
81mila tonnellate di fanghi, di cui il 41% riutilizzati<br />
in agricoltura, il 17% come fertilizzante mentre<br />
la restante parte produce energia.<br />
Considerando i fanghi come una risorsa, abbiamo<br />
attivato processi di valorizzazione energetica<br />
del biogas con recupero calore, energia elettrica<br />
e produzione di biometano. L’obiettivo è termovalorizzare<br />
fino a 65mila tonnellate e trasformarne<br />
20mila in fertilizzanti.<br />
L’impianto di Bresso, primo depuratore in Italia<br />
connesso alla rete nazionale con immissione<br />
di biometano prodotto da fanghi, dal 2019 a oggi<br />
ha prodotto 2,8 milioni di m 3 di biometano.<br />
Il noleggio Xylem<br />
Xylem mette a disposizione le più recenti tecnologie<br />
per il pompaggio e il trattamento delle acque.<br />
Impianto di Robecco<br />
visto dall’alto.<br />
Si recuperano<br />
le sabbie dai rifiuti<br />
di dissabbiamento.<br />
dalle fosse settiche, il materiale della pulizia di<br />
fognature e caditoie stradali, i fanghi liquidi e i<br />
rifiuti da dissabbiamento. Oltre al recupero delle<br />
sabbie, è attiva una linea per il trattamento di<br />
rifiuti liquidi biodegradabili e per il recupero<br />
energetico tramite microturbine.<br />
Produzione di energia green quindi, e con<br />
grande attenzione all’impatto sul territorio e<br />
sulla società. Ricordiamo che uno dei settori<br />
principe in cui opera CAP Evolution è proprio<br />
quello dell’Energy…<br />
Presso l’impianto di San Giuliano trattiamo rifiuti<br />
liquidi biodegradabili per autoconsumo tramite<br />
valorizzazione in digestione anaerobica e recupero<br />
energetico in caldaie. A Canegrate, che<br />
In tutto questo, CAP Evolution sembra molto<br />
attiva fattivamente nella promozione delle<br />
Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)<br />
Come azienda - continua il nostro interlocutore<br />
- gestiamo anche gli impianti fotovoltaici che<br />
forniscono agli asset del gruppo energia da fonti<br />
rinnovabili. L’energia prodotta viene condivisa<br />
con le comunità locali, garantendo sicurezza e<br />
sostenibilità energetica.<br />
Sosteniamo le Comunità Energetiche (CER)<br />
in due modi: mettendo a disposizione aree<br />
CAP, come depuratori e vasche volano, per<br />
ospitare l’impianto; oppure collaborando in<br />
aree messe a disposizione dai Comuni. Nella<br />
prima ipotesi, mettiamo a disposizione una<br />
porzione di impianto, in qualità di produttore<br />
terzo e quindi ci proponiamo come referente<br />
per tutti i rapporti con il Gestore (GSE). Nella<br />
seconda, analizziamo la fattibilità tecnica dell’impianto<br />
sulla base del fabbisogno energetico<br />
e dell’ubicazione e verifichiamo la sostenibilità,<br />
considerando i consumi del Comune e quelli<br />
del servizio idrico.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
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Perché scegliere il noleggio?<br />
1. Elimini tutti i costi legati a manutenzione e stoccaggio<br />
2. Potenzi il parco macchine senza immobilizzare capitali<br />
3. Paghi solo per le attrezzature e i servizi di cui hai bisogno<br />
4. Utilizzi i più recenti e tecnologici prodotti<br />
5. Puoi provare un prodotto e capire se fa al caso tuo<br />
Applicazioni:<br />
• Stazioni di pompaggio<br />
• By-pass fognari<br />
• Drenaggio in cantieri<br />
• Drenaggio in emergenza<br />
• Trattamento acque
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Il depuratore di Castel<br />
San Pietro Terme<br />
(BO), è stato<br />
protagonista<br />
di un intervento<br />
di manutenzione<br />
straordinaria<br />
a impianto<br />
funzionante.<br />
In purezza<br />
Sanitaire Filtro a fanghi attivi Taron<br />
è un’innovativa tecnologia a ingombro<br />
ridotto, messa a punto da Xylem<br />
per ottenere effluenti di alta qualità<br />
Sanitaire Filtro fanghi<br />
attivi Taron TM modello<br />
2012 con 12 dischi<br />
e superficie attiva<br />
di 39 m 2 .<br />
Una delle tendenze più interessanti nel<br />
settore del Trattamento Acque è rappresentato<br />
dalle tecnologie di intensificazione<br />
dei processi che si stanno concentrando<br />
su soluzioni in grado di fornire:<br />
- Facilità di funzionamento<br />
- Retrofit per infrastrutture esistenti<br />
- Ingombro ridotto<br />
Tra le numerose soluzioni studiate da Xylem per<br />
l’intensificazione del processo, c’è l’innovativo<br />
filtro Taron TM a fanghi attivi, un’ avanzata tecnologia<br />
di filtrazione in grado di supportare o sostituire<br />
la chiarificazione secondaria e la filtrazione<br />
terziaria, riducendo la complessità del<br />
processo e gli ingombri. Permette di ottenere<br />
effluenti di alta qualità, con concentrazioni dei<br />
solidi sospesi totali (SST) inferiori a 10 mg/L o<br />
5 mg/L a seconda dell’applicazione, su un'ampia<br />
gamma di portate, carichi e temperature, un<br />
requisito fondamentale per soddisfare i rigorosi<br />
limiti di azoto e fosforo negli effluenti.<br />
Vantaggi notevoli e…<br />
Nel filtro Taron TM a fanghi attivi, uno strato dinamico<br />
di biomassa si forma su dischi rotanti<br />
con pannelli a micro-maglia in grado di produrre<br />
un effluente con basso contenuto di SST.<br />
La filtrazione è controllata dalla velocità di rotazione<br />
dei dischi e da un sistema di contro<br />
lavaggio continuo, che rimuove lo strato di fango<br />
attivo dopo ogni rotazione. Il filtro Taron TM<br />
può aumentare la capacità depurativa del bioreattore<br />
esistente operando ad una concentrazione<br />
dei fanghi attivi più elevata rispetto a<br />
un processo convenzionale, oppure può essere<br />
configurato in parallelo ai chiarificatori secondari,<br />
aumentando così la capacità di trattamento<br />
del sistema a fanghi attivi e migliorando<br />
al contempo la qualità dell'effluente.<br />
I vantaggi di questa innovativa tecnologia includono:<br />
- Tecnologia di filtrazione a fanghi attivi per<br />
impianti biologico in applicazioni municipali.<br />
- Dischi rotanti con pannelli a micro-maglia<br />
FILTRAGGI INNOVATIVI<br />
ad ampia superficie per la filtrazione dei fanghi<br />
attivi in un ingombro ridotto. L'accumulo dinamico<br />
di strati di fango forma un filtro attivo<br />
per una migliore qualità dell'effluente.<br />
- Controllo dello strato di fango mediante aerazione,<br />
contro lavaggio e rotazione del disco.<br />
- Elevata qualità dell'effluente con basse spese<br />
operative e di investimento.<br />
- Elimina la dipendenza dalla sedimentazione<br />
a gravità ed introduce una barriera fisica contro<br />
fenomeni di “washout di solidi”.<br />
- Semplice integrazione di processo senza<br />
tempi di fermo operativi e retrofit possibile utilizzando<br />
le infrastrutture esistenti con minime<br />
opere civili.<br />
…funzionamento impeccabile<br />
La tecnologia Taron TM ha un design modulare<br />
e compatto, con modelli da due fino a dodici<br />
dischi. Ogni disco è costituito da dodici pannelli<br />
a micro-maglie su ciascun lato (24 pannelli<br />
sostituibili per disco in totale). I pannelli sono<br />
dotati di micro-maglia in poliestere (PES).<br />
Contrariamente ai filtri a disco convenzionali,<br />
la maglia non funge da barriera primaria del<br />
filtro. Invece, funge da supporto secondario<br />
che consente la formazione di uno strato di<br />
fango attivo mentre i dischi e i pannelli a micro-maglia<br />
ruotano attraverso il liquido miscelato.<br />
Il processo di filtrazione è generato<br />
da una differenza di livello tra il livello delle<br />
acque reflue dei fanghi attivi aerati (all'esterno<br />
dei dischi) ed il filtrato (all'interno dei dischi).<br />
Durante la rotazione lenta, i fiocchi di fango<br />
attivo vengono depositati sulla micro-maglia<br />
e creano un'ulteriore barriera di filtrazione,<br />
che porta a una migliore qualità del filtrato.<br />
Quando il pannello a micro-maglia ruota fuori<br />
dalle acque reflue, lo strato di fango sulla micro-maglia<br />
viene rimosso dal sistema di contro<br />
lavaggio interno in funzionamento continuo.<br />
Durante ogni rotazione completa, lo strato<br />
di fango si forma sulla parte sommersa dei<br />
dischi e viene poi lavata dalla parte dei dischi<br />
sopra battente. Questa formazione continua<br />
e il contro lavaggio creano lo strato di fango<br />
dinamico. Il processo di contro lavaggio impiega<br />
un sistema di pompaggio che utilizza<br />
una piccola quantità di filtrato prodotto per il<br />
processo di pulizia delle micro-maglie, il resto<br />
del filtrato viene scaricato come effluente.<br />
Il processo di filtrazione è controllato variando<br />
ACQUE REFLUE<br />
la velocità di rotazione del disco, la portata e<br />
la pressione della pompa di contro lavaggio.<br />
L'aerazione deve essere fornita nel bioreattore<br />
per garantire la miscelazione e per mantenere<br />
i fanghi attivi in uno stato aerobico. Se necessario,<br />
è possibile utilizzare un'aerazione aggiuntiva<br />
con diffusori tubolari posizionati direttamente<br />
sotto i dischi del filtro Taron TM per<br />
controllare lo strato di fango.<br />
Utilizzo versatile e trasversale<br />
I sistemi Taron TM sono disponibili per installazione<br />
permanente in vasche esistenti, o in<br />
vasche esterne prefabbricate. Esistono inoltre,<br />
soluzioni Taron TM plug&play, studiate per<br />
applicazioni temporanee dovute ad interventi<br />
di manutenzione straordinaria, o rifacimenti<br />
dei sedimentatori secondari. Le soluzioni a<br />
noleggio fornite da Xylem sono state utilizzate<br />
con successo da enti gestori in Italia,<br />
Germania e Svezia. In tali contesti, i filtri<br />
Taron TM sono stati impiegati sia in parallelo<br />
ai chiarificatori secondari per ridurne il carico<br />
idraulico in periodi di picco stagionale, sia in<br />
sostituzione temporanea durante lavori di<br />
manutenzione.<br />
In definitiva, i filtri Taron TM a fanghi attivi rappresentano<br />
una soluzione semplice, compatta<br />
e facilmente implementabile per l’intensificazione<br />
dei processi di trattamento<br />
delle acque reflue municipali, in presenza<br />
di impianti obsoleti e sovraccarichi. l<br />
81<br />
Sanitaire Filtro<br />
a fanghi attivi Taron<br />
TM<br />
, è un’innovativa<br />
tecnologia a ingombro<br />
ridotto messa a punto<br />
da Xylem.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
OLI ESAUSTI<br />
ACQUE REFLUE<br />
83<br />
La bioraffineria ENI<br />
di Venezia produce biocarburanti<br />
di qualità da materie<br />
prime di origine biogenica.<br />
È alimentata (circa 85%)<br />
da materie prime di scarto,<br />
come oli esausti da cucina,<br />
grassi animali e residui<br />
dell’industria agroalimentare<br />
che concorrono alla produzione<br />
di biocarburanti.<br />
La prossima volta che friggerete delle patatine<br />
fritte sarà inevitabile pensare che<br />
l'olio utilizzato, un domani, finisca nella<br />
vostra macchina sotto forma di biodiesel.<br />
Mediamente ogni italiano consuma circa 25<br />
kg di olio alimentare all’anno, come condimento,<br />
nelle conserve per la frittura, di cui circa 4<br />
kg devono essere smaltiti. L'olio alimentare<br />
esausto è considerato un rifiuto importante e<br />
impattante se rilasciato nell’ambiente, per cui<br />
è necessario che ne venga garantito il corretto<br />
smaltimento.<br />
Se disperso nel modo sbagliato, potrebbe danneggiare<br />
gli impianti di depurazione della rete<br />
fognaria e causare l’aumento dei costi per la<br />
manutenzione; inquinare le acque, il suolo e i<br />
pozzi di acqua potabile.<br />
A consumarlo in grandi quantità sono soprattutto<br />
le attività del settore dell’ospitalità e della<br />
ristorazione, il cosiddetto comparto HoReCa,<br />
che hanno l’obbligo di conferirlo ad appositi<br />
consorzi, C.O.N.O.E. (Consorzio nazionale di<br />
Caccia all’olio<br />
In Italia urgono più punti di raccolta<br />
per smaltirlo e trattarlo correttamente per<br />
ottenere lubrificanti, biodiesel, green diesel<br />
raccolta e trattamento di oli e grassi vegetali e<br />
animali esausti) e Renoils, i cui soci sono gli<br />
unici autorizzati a trattarlo. Una volta raccolti,<br />
infatti, oli e grassi vegetali vengono inviati agli<br />
impianti dedicati al loro specifico trattamento,<br />
al termine del quale questi rifiuti tornano ad essere<br />
materie prime, nello specifico oli e lubrificanti<br />
destinati all’uso industriale. I prodotti che<br />
si ottengono da questo tipo di lavorazioni sono<br />
diversi e vanno dai lubrificanti a base vegetale<br />
impiegati nelle macchine agricole, al biodiesel<br />
e al green diesel. La principale destinazione<br />
dell’olio alimentare esausto oggi è la produzione<br />
Ginevra Fontana<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
84 ACQUE REFLUE OLI ESAUSTI<br />
NEWS<br />
ACQUE REFLUE<br />
85<br />
La bioraffineria<br />
di Gela vanta<br />
un impianto<br />
all’avanguardia<br />
che può utilizzare<br />
cariche di seconda<br />
generazione fino<br />
al 100% della capacità<br />
di lavorazione, e con<br />
un’elevata flessibilità<br />
operativa.<br />
Come Venezia e Gela<br />
anche la raffineria ex-<br />
STANIC, di Livorno,<br />
subirà la conversione<br />
in bioraffineria entro<br />
il 2026. Gli impianti<br />
tratteranno diversi<br />
tipi di cariche<br />
biogeniche, scarti<br />
e residui di origine<br />
vegetale,<br />
per produrre HVO<br />
diesel, HVO nafta<br />
e bio-GPL.<br />
Corsi e ricorsi,<br />
la STANIC era stata<br />
creata alla fine degli<br />
anni ‘30 per ricavare<br />
idrocarburi dalle<br />
ligniti appenniniche<br />
utilizzando il processo<br />
Bergius.<br />
di biodiesel, utilizzato per far funzionare gli impianti<br />
di riscaldamento o come combustibile<br />
per la movimentazione dei veicoli al posto del<br />
diesel fossile per obbligo di legge.<br />
Biocarburante di 2°generazione<br />
Il green diesel è noto come HVO (Hydrotreated<br />
Vegetable Oil) e in Italia chi lo produce è ENI,<br />
che già nel 2014 ha avviato la conversione di<br />
Marghera e nel 2019 di Gela in bio-raffinerie.<br />
Il medesimo destino toccherà a quello di<br />
Livorno. L’ENI utilizza un processo, denominato<br />
Ecofining, sviluppato con Honeywell<br />
partendo dal processo base di idrogenazione<br />
sviluppato dal chinico tedesco Friedrich<br />
Bergius nel 1911-1913 per ottenere idrocarburi<br />
liquidi dal carbone, e che gli valse il<br />
Premio Nobel per la chimica nel 1931.<br />
Si tratta di idrotrattamento, ossia l’idrogeno<br />
viene utilizzato per rimuovere l’ossigeno presente<br />
negli oli vegetali, trasformandoli in idrocarburi<br />
puri per poi essere utilizzati come carburante.<br />
Il prodotto finale ricavato da questa lavorazione<br />
non solo riduce le emissioni di gas<br />
serra, ma migliora anche le prestazioni del motore<br />
rispetto ai biocarburanti di prima generazione,<br />
che si producono con un processo diverso,<br />
la transesterificazione, a partire dalla medesima<br />
materia prima. L’HVO ha un numero di cetano<br />
molto più elevato anche dei migliori gasoli da<br />
fossili, contiene meno atomi di carbonio, per cui<br />
quando brucia residua meno black carbon e<br />
soprattutto non contiene zolfo (non c’è nella<br />
matrice iniziale), per cui il particolato è molto<br />
basso. Prodotto con materia rinnovabile, le<br />
emissioni di CO₂ durante il ciclo di vista (wellto-wheel)<br />
si riducono sino al 90% rispetto ai<br />
combustibili fossili tradizionali, naturalmente<br />
se le catene di approvvigionamento sono corte.<br />
L’HVO è un combustibile drop-in, ossia è compatibile<br />
con i motori diesel moderni esistenti.<br />
I punti di raccolta non bastano<br />
Come tutti i prodotti da matrici biologiche rinnovabili,<br />
il problema di base è la disponibilità<br />
del feedstock, che implica anche la sua raccolta.<br />
Quello recuperato dai consorzi non basta, anche<br />
perché l’entrata in vigore di più stringenti norme<br />
europee (ETS) porterà ad un aumento della richiesta<br />
di HVO. È quindi partita la caccia all’olio.<br />
Oggi in Italia si producono ogni anno circa<br />
290.000 tonnellate di olii vegetali esausti, di cui<br />
60.000 tonnellate provenienti dalla ristorazione.<br />
Di questi solo circa un terzo viene intercettato<br />
dai consorzi e inviato al trattamento. L’ENI per<br />
recuperare gli oli alimentari usati raccolti dai<br />
dipendenti ha lanciato il progetto Oilà, mentre<br />
in diverse città nelle piazzole ecologiche stanno<br />
apparendo appositi raccoglitori automatici per<br />
l’olio di frittura esausto. Mancano ancora punti<br />
di raccolta, sono meno di 2.000 in tutta Italia. Il<br />
paradosso è che importiamo circa 200.000 tonnellate<br />
l’anno di olio vegetale recuperato. l<br />
Niente è impossibile<br />
n Dall'Università della British Columbia<br />
arriva un'interessante ricerca sulla<br />
quantificazione delle microplastiche<br />
nell’acqua, ormai sempre più infestanti.<br />
Shock Pulse Generators (SPG):<br />
Hightech system for automated boiler<br />
cleaning<br />
· Permanent and automated boiler cleaning,<br />
thus lower exhaust temperature and higher<br />
boiler efficiency, improved CO2 plant<br />
performance<br />
· No steam consumption for soot blowers,<br />
no thermal abrasion or damaging of boiler<br />
tubes<br />
· Higher plant availability by longer boiler<br />
traveling period, less cleaning needs during<br />
maintenance stops<br />
www.explosionpower.ch<br />
E non è neanche facile identificarle. Ma il<br />
team ha sviluppato uno strumento<br />
portatile ed economico per misurare con<br />
precisione le plastiche rilasciate da<br />
bicchieri usa e getta o bottiglie d’acqua.<br />
Si tratta infatti di una piccola scatola,<br />
biodegradabile e stampata in 3D. Al suo<br />
interno, vi è inserito un microscopio<br />
digitale wireless, una luce LED verde e un<br />
filtro di eccitazione. L’analisi viene svolta<br />
attraverso un software MATLAB<br />
personalizzato con algoritmi di<br />
apprendimento automatico. Con uno<br />
smartphone o altro dispositivo mobile<br />
vengono visualizzati e misurati i risultati.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
86<br />
Soluzioni<br />
ACQUE REFLUE<br />
WASTE SEGNALA<br />
ECOMONDO 24<br />
5-8<br />
Novembre<br />
Rimini<br />
PAD C5<br />
300/301<br />
HIGHLIGHTS<br />
Le nuove tecnologie per il riuso delle acque reflue;<br />
il ruolo della transizione digitale nella gestione<br />
dei sistemi idrici; le tecniche più all’avanguardia<br />
per la dissalazione; le nuove normative<br />
UE per la depurazione; le criticità e le prospettive<br />
dell’approvvigionamento idrico e gli usi dell’acqua<br />
nei settori civile, agricolo, industriale; lo stato<br />
dell’arte degli investimenti per gli interventi strutturali;<br />
le strategie dei gestori contro le perdite<br />
idriche.<br />
Sono questi i temi centrali della prossima edizione<br />
di Accadueo, la manifestazione internazionale<br />
per i professionisti del settore idrico che<br />
quest’anno si terrà presso la Nuova Fiera del<br />
Levante di Bari, dal 27 al 28 novembre <strong>2024</strong>.<br />
In contemporanea ai dibattiti e agli eventi formativi<br />
che si susseguiranno, le aziende esporranno<br />
le tecnologie e i materiali più all’avanguardia per<br />
supportare il processo di modernizzazione del<br />
servizio idrico.<br />
Ad oggi oltre il 90% dello spazio disponibile è già<br />
occupato, con più di 100 aziende che hanno confermato<br />
la loro presenza.<br />
Chi desidera partecipare può assicurarsi l'accesso<br />
prenotando il ticket gratuito al seguente<br />
QR Code.<br />
www.accadueo.com<br />
Insieme contro<br />
la siccità<br />
A Bari, Accadueo sarà il luogo d’incontro<br />
per scambiarsi soluzioni e tecnologie utili<br />
della fiera è confrontarsi sulla normativa attuale<br />
e su tutte quelle tecnologie innovative che contribuiscono<br />
L’obiettivo<br />
a minimizzare le perdite idriche, a garantire la fornitura<br />
continua di acqua potabile di qualità e a modernizzare le infrastrutture<br />
nell’ottica dell’economia circolare.<br />
La manifestazione quest’anno è organizzata in collaborazione<br />
con Acquedotto Pugliese (AQP) e vede Acquedotto Lucano (AQL)<br />
come Platinum Sponsor. Ci sarà l’occasione di fare il punto sul<br />
ruolo dei gestori nella modernizzazione e nell’efficientamento<br />
della rete idrica e del sistema acquedottistico, anche grazie ai<br />
fondi messi a disposizione nel PNRR. Un’occasione per scambiarsi<br />
le reciproche competenze e avviare la collaborazione tra<br />
le amministrazioni anche se di Regioni diverse.<br />
LEADER NELLE SOLUZIONI INTEGRATE<br />
PER IGIENE URBANA, RACCOLTA,<br />
COMPATTAZIONE E TRASPORTO RIFIUTI<br />
www.busigroup.it<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
88 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />
SPAZZAMENTO STRADALE<br />
Integrato<br />
e connesso<br />
Il Gruppo Busi presenta, al Salone riminese,<br />
le migliori soluzioni efficaci per raccolte,<br />
trasporti e compattazione dei rifiuti<br />
Ginevra Fontana<br />
Busi Group, leader nelle soluzioni complete<br />
per la raccolta e il trasporto dei rifiuti<br />
e spazzamento è a Ecomondo per<br />
presentare le migliori proposte per la gestione<br />
dei rifiuti e per lo spazzamento stradale del futuro.<br />
In fiera si terrà il terzo meeting dei Centri<br />
Assistenza Autorizzati Busigroup Service, una<br />
rete in costante crescita in Italia e all’estero: verrà<br />
introdotto ai partner il nuovo Direttore del<br />
Servizio Assistenza Enrico Bortolotti e presentati<br />
alcuni nuovi centri, come il Centro Assistenza<br />
Diretto di Melzo (MI), aperto nel <strong>2024</strong> per essere<br />
ancora più vicini alle esigenze dei clienti<br />
Busigroup.<br />
“Siamo entusiasti di partecipare a questa edizione<br />
di Ecomondo, che negli ultimi anni ha<br />
visto una crescita costante e siamo eccitati per<br />
questa ri-organizzazione dei padiglioni.<br />
Ci presentiamo ai clienti, amici e prospect con<br />
la forza e tranquillità di un gruppo solido che<br />
offre soluzioni complete, integrate e innovative<br />
per il settore”, commentano i Fratelli Busi.<br />
Occhio al digitale<br />
Focus di quest’anno saranno i servizi digitali di<br />
+B Connect disponibili per tutto l’ecosistema<br />
Busi nella versione rinnovata e potenziata per<br />
l’analisi dei dati e il sistema di raccolta rifiuti laterale<br />
inventato da OMB Technology che negli<br />
ultimi anni sta vedendo una nuova spinta sulla<br />
scia delle molte amministrazioni comunali che<br />
migrano da un sistema di porta a porta spinto<br />
a un sistema misto con i cassonetti stazionari<br />
stradali per alcune tipologie di rifiuti. Lo scorso<br />
anno ha aggiunto al proprio portfolio anche il<br />
brand BSA che in questi mesi è riuscita a convincere<br />
anche il mercato grazie alle soluzioni<br />
robuste e affidabili proposte. Nel Padiglione C5<br />
- Stand 300/301 sarà possibile toccare le novità<br />
a marchio MEC come le attrezzature scarrabili<br />
e il caricatore, e il nuovo compattatore monopala<br />
BTE e i sistemi di raccolta rifiuti urbani di OMB<br />
Technology come il CMPL 8 per la raccolta laterale<br />
e i nuovi cassonetti +B LID. l<br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
90 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />
ESCLUSIVA<br />
DEMOLIZIONI E RECUPERO<br />
DEMOLIZIONI E RECUPERO<br />
VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />
91<br />
L’usato è meglio del nuovo? Secondo Ada,<br />
l’associazione più longeva dei demolitori, si.<br />
Soprattutto per quanto riguarda i ricambi d’auto<br />
Automotive<br />
second hand<br />
Eliana Puccio<br />
In foto: Anselmo Calò,<br />
Presidente<br />
di Ada – Associazione<br />
Nazionale Demolitori<br />
Autoveicoli.<br />
Era il 1988 quando alcuni demolitori milanesi<br />
cominciarono ad incontrarsi per<br />
dare un’identità al proprio lavoro. Fu allora<br />
che nacque una vera e propria associazione<br />
all’interno della Confcommercio. Stiamo<br />
parlando di Ada, Associazione di categoria<br />
degli Autodemolitori Italiani che nel corso dei<br />
suoi 30 anni di attività ha raggiunto tanti bei<br />
traguardi. Ada, in particolare, si occupa di fornire<br />
informazioni adeguate di carattere tecnico<br />
e/o operativo agli imprenditori del settore,<br />
e indicazioni sui corsi organizzati dalle istituzioni<br />
specializzate. Su questo numero di<br />
<strong>Waste</strong> ci siamo avvalsi del contributo prezioso<br />
di Anselmo per approfondire il tema dei rifiuti<br />
da demolizione e il processo che vi è dietro.<br />
Un impegno anche sostenibile<br />
"Siamo tra le imprese che più contribuiscono<br />
alla diminuzione dell’impronta carbonio.<br />
Ogni pezzo di ricambio che vendiamo è un pezzo<br />
di ricambio che non verrà fabbricato da nessuno.<br />
In questo modo abbattiamo l’impronta di carbonio.<br />
A trarne vantaggio da questa attività sono<br />
principalmente i costruttori di automobili", spiega<br />
Calò. Il Presidente sottolinea infatti che l’acquisto<br />
di un ricambio nuovo (e quindi la sua fabbricazione)<br />
comporta un dispendio di emissione,<br />
rispetto all’acquisto di uno già usato. Se lo si<br />
compra usato, infatti, quel ricambio ha già subito<br />
un processo di fabbricazione, e qui subentra il<br />
risparmio. La Commissione Europea sta spingendo<br />
su questo, cercando di incrementare il<br />
più possibile l’utilizzo dei ricambi usati per abbattere<br />
le emissioni.<br />
L’altra faccia della medaglia<br />
Uno dei punti critici nel rispettare le Direttive<br />
europee nell’ambito riciclo e reimpiego dei materiali<br />
è il recupero energetico. Ma in Italia non<br />
sono ancora stati fatti dei passi avanti nel settore.<br />
Infatti, come riferisce Calò: "La parte che<br />
è possibile mandare a recupero energetico nella<br />
demolizione del veicolo non è facilmente accettata<br />
dai pochi impianti esistenti. Questi preferiscono<br />
acquisire rifiuti per il cui trattamento<br />
possono esigere prezzi maggiori. Le amministrazioni<br />
comunali sono disposti a pagare più<br />
di quanto non potremmo pagare noi. Inoltre,<br />
bisogna poi vedere se gli inceneritori possono<br />
supportare la domanda. Per noi partecipare<br />
al recupero energetico è praticamente impossibile<br />
per via della carenza dell’impiantistica.<br />
Un Case History di successo<br />
Dal 7 giugno di quest’anno è stato realizzato<br />
il registro dei veicoli fuori uso. Un registro unico<br />
nazionale dove sono annotati in forma digitale<br />
tutti i veicoli che vengono demoliti in Italia, sia<br />
quelli immatricolati nel pubblico registro sia<br />
tutti gli altri appartenenti ad altre categorie<br />
come le forze dell’ordine, o stranieri ecc.<br />
È stato istituito dal ministero dei trasporti ed è<br />
gestito dalla motorizzazione civile e dal Pubblico<br />
registro automobilistico. "La partenza è stata un<br />
po’ disastrosa - spiega il Presidente di Ada -<br />
Fortunatamente, con la motorizzazione e il PRA<br />
siamo riusciti a ristabilire un filo diretto in cui abbiamo<br />
potuto trasmettere, in corsa (quindi a progetto<br />
iniziato), tutte le informazioni, e tutte le indicazioni<br />
di cui, all’inizio, non avevano tenuto<br />
conto nella struttura informatica. Dopo aver apportato<br />
le dovute correzioni al sistema informatico,<br />
oggi funziona bene. I demolitori lo usano e<br />
si trovano molto bene. Siamo molto contenti della<br />
sua riuscita perché grazie ad esso è possibile<br />
avere un’informazione completa e totale sulla<br />
demolizione dei veicoli in Italia".<br />
l<br />
In foto, alcuni impianti<br />
di demolizione di Ada.<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Ottobre <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
92 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />
NEWS<br />
DIGITALIZZAZIONE<br />
VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />
93<br />
Alla carica!<br />
Scania rafforza l’offerta e-mobility con nuove<br />
soluzioni tramite Erinion. L’infrastruttura<br />
di ricarica per veicoli pesanti sarà invece<br />
potenziata grazie all’iniziativa Milence<br />
Ginevra Fontana<br />
Il primo hub di ricarica<br />
in Italia situato<br />
a Bagnolo San Vito<br />
(Mantova).<br />
Fornire soluzioni sempre più complete.<br />
Chiaro l'obiettivo di Scania che fonda una<br />
nuova società, Erinion, per la ricarica in<br />
deposito e a destinazione.<br />
Grazie a Erinion i clienti potranno introdurre<br />
più facilmente flotte a emissioni zero. La ricarica<br />
in deposito e a destinazione comporta<br />
poi diversi vantaggi a partire dagli orari di ricarica<br />
ottimizzati. E ancora: una maggiore uptime,<br />
una massima efficienza e miglior economia<br />
operativa grazie a costi energetici<br />
prevedibili e stabili che si adattano alle attività<br />
specifiche di ciascun cliente. Inoltre, questo<br />
genere di infrastruttura consente anche di ottimizzare<br />
i livelli di potenza e la ricarica programmata,<br />
migliorando la durata delle batterie<br />
e l'efficienza complessiva del veicolo. Se<br />
la ricarica in deposito avviene spesso in orari<br />
non di punta con tariffe elettriche più basse,<br />
la ricarica a destinazione può avvenire su base<br />
opportunistica, ad esempio, quando l'autista<br />
è di riposo o durante la consegna delle merci.<br />
Rete di punti in crescita<br />
Un esempio è l’iniziativa Milence, di cui fa parte<br />
Scania: 1.700 nuovi punti saranno installati lungo<br />
le arterie di traffico principali peri rispondere<br />
alla crescente domanda di trasporto pesante<br />
100% elettrico entro il 2027.<br />
Milence ha annunciato il suo primo hub di ricarica<br />
in Italia, situato a Bagnolo San Vito in provincia<br />
di Mantova, in una posizione strategica<br />
lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo.<br />
La stazione, operativa dal terzo trimestre del<br />
<strong>2024</strong>, segna la sua espansione ufficiale nel nostro<br />
Paese, dopo lo sviluppo di diversi centri di<br />
ricarica in Benelux, Francia, Germania e Svezia.<br />
La fase iniziale del progetto prevede la realizzazione<br />
di quattro colonnine con spine CCS2<br />
che alimentano cinque baie con una potenza<br />
massima di 400 kW per baia. Successivamente,<br />
saranno incluse ulteriori baie con colonnine<br />
MCS, per una ricarica ancora più rapida.<br />
L'hub di Bagnolo San Vito sarà caratterizzato<br />
da servizi aggiuntivi per gli autisti per garantire<br />
una sosta confortevole, sicura e protetta durante<br />
la ricarica.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Gestione responsabile.<br />
Finally<br />
Il Decreto Ministeriale n° 126 del 31/05/23 ha<br />
sancito ufficialmente l’entrata in vigore del<br />
RENTRI (Registro elettronico sulla tracciabilità<br />
dei rifiuti), una pietra miliare nel percorso che ha<br />
come punto di arrivo la gestione responsabile dei<br />
rifiuti e il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.<br />
Il quadro normativo stabilisce l'obbligo per<br />
le aziende di registrare tutte le informazioni relative<br />
alla produzione, al trasporto e alla gestione<br />
dei rifiuti generati dalle proprie attività e di trasmetterle<br />
in formato digitale verso la piattaforma<br />
RENTRI: un vero e proprio archivio centralizzato<br />
che consente la tracciabilità e il monitoraggio dei<br />
rifiuti non solo di quelli prodotti ma anche di quelli<br />
che vengono lavorati dagli impianti rientrando<br />
nel ciclo produttivo in un’ottica di economia circolare<br />
e End of waste (EoW). Un cambio di paradigma,<br />
dunque, che riguarda tutte le aziende:<br />
non solo gli operatori di settore ma anche tutti i<br />
produttori di rifiuti, secondo un calendario di scadenze<br />
ben definito.<br />
Al via il countdown<br />
Dal prossimo 15/12 tutti gli operatori di settore<br />
e i produttori con più di 50 dipendenti sono chiamati<br />
ad iscriversi al RENTRI con obbligo di tenuta<br />
dei Registri digitali a partire dal 13/02/2025. A<br />
seguire tutti gli altri, con scadenza finale fissata<br />
per il 13/02/2026. Le implicazioni per le aziende<br />
sono significative: l’adeguamento alle nuove disposizioni<br />
normative richiede investimenti in for-<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
Cambio di paradigma chiamato RENTRI:<br />
l’opportunità di digitalizzare i processi<br />
di gestione dei rifiuti. Anche in ottica EoW<br />
mazione del personale ai fini della corretta compilazione<br />
e trasmissione dei dati ma soprattutto<br />
in tecnologia e infrastrutture digitali che consentono<br />
la gestione dell’intero processo incluse quelle<br />
attività che nell’area di supporto del RENTRI<br />
non sono possibili, come: gestione delle giacenze,<br />
controlli su scadenze e autorizzazioni, gestione<br />
delle scadenze.<br />
Atlantide è la soluzione web based di Wolters<br />
Kluwer per la gestione dei rifiuti dal punto di vista:<br />
normativo, industriale, logistico e commerciale<br />
i cui punti di forza, esclusivi e trasversali ad ogni<br />
settore, la rendono lo strumento indispensabile<br />
per Produttori, Trasportatori, Im pianti e Public<br />
Utilities. È rivolta a tutte le Aziende ai fini della<br />
compliance alla normativa sui rifiuti (D. Lgs<br />
152/2006 e D. Lgs 231/2001) e per l’interoperabilità<br />
con il RENTRI. Ecomondo è l’occasione per<br />
approfondire il tema RENTRI. Wolters Kluwer<br />
sarà presente nel Padiglione B3, Stand 303 – 402.<br />
Per richiedere l’invito al workshop di presentazione<br />
e scoprire le funzionalità di Atlantide,<br />
scrivere a info.atlantide@wolterskluwer.com l
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
94 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />
NEWS<br />
Scientific organization: IWWG International <strong>Waste</strong> Working Group / With the active involvement<br />
of: University of Padova (IT), Hamburg University of Technology (DE), Kyoto University (JP),<br />
Sultan Qaboos University (OM), Tongji University (CN), University of Rostock (DE), University<br />
of Queensland (AU), Zhejiang University (CN) and Ramboll Denmark (DK)<br />
Managing organization: EUROWASTE Srl Padova / Tel +39 049 8726986 / info@eurowaste.it<br />
VENICE<br />
<strong>2024</strong><br />
Ginevra Fontana<br />
The Future<br />
is Neutral<br />
Grazie al Gruppo Renault,<br />
The Remakers parte con<br />
vantaggio nel remanufacturing<br />
dei componenti automobilistici<br />
elettrici ed elettronici<br />
Per accelerare il suo sviluppo, l'attività di<br />
remanufacturing del Gruppo Renault,<br />
con sede nella Refactory di Flins, unisce<br />
le forze con The Future Is Neutral, progetto dedicato<br />
al riutilizzo di tutti i materiali e le componenti<br />
dell’auto. L'entità assume un nuovo nome,<br />
The Remakers, che valorizza le sue competenze<br />
di remanufacturing. La sua missione è rigenerare<br />
i componenti automobilistici ad un livello<br />
di qualità equivalente ai pezzi originali, associando<br />
componenti rigenerati e nuovi.<br />
«La creazione di The Remakers apre un nuovo<br />
capitolo e buone prospettive di crescita.<br />
Vogliamo aumentare l’attività del 50% entro il<br />
2030 e disponiamo di tante risorse: esperienza<br />
e qualità riconosciute della nostra attività, competenze<br />
ingegneristiche associate a quelle del<br />
Gruppo Renault e piano strategico» ha commentato<br />
Rafael Tréguer, Ceo di The Remakers.<br />
Una scelta sostenibile<br />
L’offerta di The Remakers, complementare rispetto<br />
a quella dei ricambi originali e particolarmente<br />
adatta ad un parco veicoli più datato,<br />
costituisce un’alternativa più rispettosa dell’ambiente<br />
(risparmio di materie prime, energia e<br />
acqua nonché minori emissioni di CO 2 equivalente<br />
rispetto alla produzione dei componenti<br />
nuovi) e più economica per il cliente (in media<br />
il 30% in meno rispetto ai componenti nuovi).<br />
L’offerta copre già 9 famiglie di prodotti e comprende<br />
più di 11.000 articoli: componenti meccanici,<br />
elettrici ed elettronici.<br />
l<br />
Ottobre <strong>2024</strong><br />
25-27 NOVEMBER <strong>2024</strong><br />
HOTEL MONACO & GRAN CANAL VENICE, ITALY<br />
10th INTERNATIONAL SYMPOSIUM ON<br />
ENERGY FROM BIOMASS AND WASTE<br />
Submit your paper and join the conference! Register today by filling the<br />
online form available at www.venicesymposium.it / For any enquiries and in-<br />
formation please contact the managing secretariat: info@venicesymposium.it
• Visuale completa dell’area circostante in una singola immagine<br />
• Avvisi acustici e visivi quando i pedoni vengono rilevati tramite<br />
l’Intelligenza Artificiale<br />
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