I Quaderni di WineCouture Ottobre / 2024
I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.
I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Anno 3- Numero 4<br />
<strong>Ottobre</strong> <strong>2024</strong><br />
Perio<strong>di</strong>co bimestrale<br />
Prezzo 2,00 Euro<br />
FOR<br />
PRESS<br />
C H A M PAG N E<br />
Guida pratica allo Champagne<br />
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N° LO-NO/01346/05.2022 PERIODICO ROC
DAL 1981<br />
UNISCE LE ECCELLENZE D’ITALIA<br />
Vinarius, Associazione delle Enoteche Italiane,<br />
promuove e valorizza il luogo dove si esercita<br />
il commercio specializzato del vino <strong>di</strong> qualità e tutela il ruolo<br />
dell’enotecario come professionista e <strong>di</strong>vulgatore del vino<br />
e del mondo che ad esso sta intorno<br />
Trova l’enoteca associata Vinarius<br />
più vicina a te
UNA PASSIONE CHE NON CONOSCE CONFINI<br />
Squadra che vince, non si cambia: eccoci, allora, al quarto<br />
appuntamento con una nuova e<strong>di</strong>zione della nostra<br />
guida allo Champagne e alla Champagne. Ormai una<br />
tra<strong>di</strong>zione consolidata, quella che ci vede protagonisti nel mese<br />
<strong>di</strong> ottobre e ci ricorda come tutto è iniziato per I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>WineCouture</strong>: con quel primo numero de<strong>di</strong>cato proprio alla<br />
bollicina francese più amata, che rappresenta anche una vera e<br />
propria passione per tutti noi. È la voglia <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre che ha<br />
portato alla nascita <strong>di</strong> uno strumento che vuole essere allo stesso<br />
tempo preciso nel spiegare, quanto <strong>di</strong>vulgativo, dunque alla<br />
portata davvero <strong>di</strong> tutti. Una bussola creata “da appassionati per<br />
appassionati”, come ama sempre ripetere chi ogni anno arricchisce<br />
con i suoi suggerimenti, rendendolo più bello<br />
e ricco, questo appuntamento: Andrea Silvello e<br />
Francesca Mortaro, storici e fidati collaboratori<br />
<strong>di</strong> <strong>WineCouture</strong>, che con grande passione e<br />
competenza gestiscono e sviluppano la community<br />
<strong>di</strong> TopChampagne, vale a <strong>di</strong>re la piattaforma<br />
numero uno in Italia de<strong>di</strong>cata alle bollicine<br />
francesi per eccellenza. Anche per il <strong>2024</strong><br />
si rinnova, infatti, il viaggio nel variopinto mosaico<br />
delle produzioni della Champagne e ancora una volta<br />
è introdotto dal loro preziosissimo contributo. E poi, dopo<br />
aneddoti, curiosità e tutto quel che c’è da sapere per scegliere,<br />
conservare, stappare e abbinare una bottiglia <strong>di</strong> Champagne, la<br />
magia delle etichette che quest’anno vi suggeriamo <strong>di</strong> assaggiare<br />
per volare con noi, dalla carta al calice, fino a Reims e <strong>di</strong>ntorni.<br />
Questa volta abbiamo scelto <strong>di</strong> selezionare per voi una serie <strong>di</strong><br />
etichette capaci <strong>di</strong> regalare una panoramica in grado <strong>di</strong> portare<br />
proprio tutti, esperti o neofiti che si ritroveranno a sfogliare le<br />
prossime pagine, ad assaggiare vini identitari dei tanti territori<br />
che definiscono il profilo inimitabile della Champagne. Lo abbiamo<br />
fatto con una selezione progressiva, finalizzata a favorire<br />
la scoperta ma soprattutto la con<strong>di</strong>visione. “Da appassionati<br />
per appassionati”: è quello che potremmo scegliere tutti noi<br />
che abbiamo lavorato su questa uscita seduti in tavola attorno<br />
a una buona bottiglia. Sempre nel segno <strong>di</strong> quella parola, “con<strong>di</strong>visione”,<br />
che è il vero motore del mondo del vino. E a noi, <strong>di</strong><br />
Champagne piace parlare, oltre che degustarlo. La stessa passione<br />
che continua a conquistare sempre più wine lover <strong>di</strong>ventati<br />
veri e propri cercatori <strong>di</strong> particolarità nell’offerta <strong>di</strong> un universo<br />
sempre pronto a stupire, regalando ogni volta nuove sorprese.<br />
Quelle che è sempre bene saper aspettare, perché – non ci<br />
stancheremo mai <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo – allo Champagne bisogna<br />
lasciare tempo e spazio, per fare in modo che ci restituisca<br />
un’esperienza unica, grazie a sboccature<br />
con qualche mese sulle spalle, come piace ai veri<br />
inten<strong>di</strong>tori. E parlando d’inten<strong>di</strong>tori, citiamo il<br />
prezioso, anche in questo numero come nei precedenti,<br />
supporto che ci arriva dal contributo <strong>di</strong><br />
Vinarius. L’associazione delle enoteche italiane,<br />
attiva in tutta la Penisola coi suoi associati, è costantemente<br />
impegnata nella <strong>di</strong>vulgazione della cultura <strong>di</strong><br />
proprio tutte le sfaccettature - nostrane, d’Oltralpe e oltre - che<br />
animano il mondo enoico. Gli uomini e le donne impegnati in<br />
prima fila nella promozione del vino e del bere bene sapranno<br />
orientarvi nell’offerta che colora i loro negozi e offrirvi la garanzia<br />
della migliore scelta in base alle vostre esigenze. Ma per<br />
compiere un primo passo nell’universo dello Champagne, non<br />
vi resta che girare pagina e addentrarvi nella nostra serie <strong>di</strong> utili<br />
consigli e in una selezione capace <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare davvero ogni palato.<br />
Come <strong>di</strong>ce la nostra cover: Press for Champagne... Santé!<br />
Photo: . Photo Copertina:<br />
I QUADERNI DI WINECOUTURE<br />
Anno 2 - N. 4 - <strong>Ottobre</strong> <strong>2024</strong><br />
Realizzazione in collaborazione con<br />
Vinarius<br />
L’Associazione delle Enoteche Italiane<br />
E<strong>di</strong>tore: Nelson Srl<br />
Viale Murillo, 3 - 20149 Milano - Tel. 02.84076127<br />
info@nelsonsrl.com - www.nelsonsrl.com<br />
Tipografia - La Terra Promessa Società Cooperativa Sociale<br />
Onlus - Via Enrico Fermi, 26 - 28100 Novara<br />
Art <strong>di</strong>rection Inventium s.r.l.<br />
I QUADERNI DI WINECOUTURE<br />
Perio<strong>di</strong>co Bimestrale<br />
Prezzo una copia 2,00 Euro<br />
Registrazione al Tribunale <strong>di</strong> Milano<br />
n. 4 del 18 Gennaio 2022<br />
Nelson Srl - Iscrizione ROC n° 33940<br />
del 12 Febbraio 2020<br />
Direttore responsabile Riccardo Colletti<br />
Direttore e<strong>di</strong>toriale Luca Figini<br />
Coor<strong>di</strong>namento Matteo Borré<br />
Marketing & Operations Roberta Rancati<br />
Contributor: Andrea Silvello e Francesca Mortaro<br />
L’e<strong>di</strong>tore garantisce la massima<br />
riservatezza dei dati personali in<br />
suo possesso. Tali dati saranno utilizzati<br />
per la gestione degli abbonamenti e per<br />
l’invio <strong>di</strong> informazioni commerciali.<br />
In base all’art. 13 della Legge n° 196/2003, i<br />
dati potranno essere rettificati o cancellati<br />
in qualsiasi momento scrivendo a:<br />
Nelson Srl<br />
Responsabile dati<br />
Riccardo Colletti<br />
Viale Murillo, 3<br />
20149 Milano<br />
3
Champagne:<br />
una magia da scoprire<br />
Lo Champagne è un vino bianco o rosé, spumantizzato,<br />
prodotto nell’omonima regione francese con uve raccolte<br />
da vigne della Champagne. L’area si trova a circa 100<br />
chilometri a est <strong>di</strong> Parigi, Châlons-en-Champagne ne è il<br />
capoluogo, ma le città enologicamente più importanti sono<br />
certamente Reims ed Epernay. Gli ettari vitati sono oltre<br />
34mila (1 ettaro = 10mila metri quadrati) con più <strong>di</strong> 280mila<br />
parcelle <strong>di</strong>verse. In totale fanno parte della Denominazione<br />
320 villaggi. Di questi 17 sono quelli classificati “Grand Cru” e<br />
44 (o 42 a seconda delle classificazioni) “Premier Cru”.<br />
Le principali aree geografiche all’interno della Champagne<br />
vengono classicamente sud<strong>di</strong>vise in quattro zone principali:<br />
• La Montagne de Reims (principalmente famose per il<br />
Pinot Noir).<br />
• La Cote des Blancs (culla storica dello Chardonnay,<br />
come ricorda il nome stesso).<br />
• La Vallée de la Marne (aree tipica <strong>di</strong> produzione del<br />
Meunier).<br />
• La Cote des Bar o Aube (la parte più a Sud della<br />
Champagne, per lungo tempo considerata una<br />
“Deuxieme Zone”, ma oggi a pieno titolo tra le gran<strong>di</strong><br />
zoni <strong>di</strong> produzione soprattutto per il Pinot Noir,<br />
molto <strong>di</strong>verso da quello delle Montagne e pertanto<br />
spesso utilizzato negli assemblaggi, ma anche per lo<br />
Chardonnay e per i vitigni minori).<br />
Photo: Marcello Brunetti<br />
4
Lo Champagne è quin<strong>di</strong> un’Appellation d’origine<br />
Controlée. L’Aoc, paragonabile all’italiana Doc, è una<br />
certificazione francese che tutela il prodotto in base alla<br />
zona <strong>di</strong> origine e ad alcune tecniche che si<br />
attuano per la sua produzione.<br />
È possibile produrre Champagne<br />
utilizzando sette vitigni. I tre<br />
principali, quelli più utilizzati, sono<br />
Chardonnay, Pinot Noir e Meunier:<br />
questi rappresentano più del 99% del<br />
totale degli ettari vitati in Champagne. Gli altri<br />
quattro sono vitigni, invece, meno utilizzati,<br />
cosiddetti “storici” o<br />
“minori”, e sono: Arbanne,<br />
Pinot Gris, Petit Meslier e<br />
Pinot Blanc.<br />
Lo Champagne può essere<br />
prodotto solo con uve della<br />
stessa annata, viene detto<br />
“millésimé” e in etichetta è in<strong>di</strong>cato l’anno,<br />
oppure “sans année”, ovvero con uve <strong>di</strong> più<br />
annate. Poi la bollicina francese più amata può<br />
essere figlia <strong>di</strong> un assemblaggio <strong>di</strong> più vitigni o può essere<br />
un mono-vitigno, composto cioè da un solo vitigno. In<br />
questo caso si parla <strong>di</strong> “Blanc de Blancs”, vino bianco<br />
prodotto da uve a bacca bianca (Chardonnay oltre ai<br />
quattro vitigni minori), o <strong>di</strong> “Blanc de Noirs”, vino bianco<br />
prodotto da uve a bacca nera (Pinot Noir e Meunier).<br />
Le uve in Champagne devono essere obbligatoriamente<br />
vendemmiate a mano. Dopo la raccolta, i grappoli<br />
vengono pressati per la produzione del mosto, che non<br />
è nient’altro che un succo d’uva. Quest’ultimo per<br />
<strong>di</strong>ventare Champagne deve poi subire due processi <strong>di</strong><br />
fermentazione (due più uno “facoltativo” in realtà, fra<br />
poco capirete cosa si intende) secondo quello che è<br />
definito “Metodo Classico” o “Méthode Champenoise” o<br />
“Méthode Tra<strong>di</strong>tionelle”.<br />
La prima fermentazione, o fermentazione alcolica, è il<br />
processo attraverso cui i lieviti trasformano gli zuccheri<br />
presenti nel mosto in alcool etilico (e CO2 che però non<br />
viene “trattenuta”). A valle della fermentazione il mosto<br />
<strong>di</strong>venta vino. Si tratta <strong>di</strong> un vino fermo, senza bolle.<br />
Questo vino fermo, se imbottigliato definitivamente, è<br />
il cosiddetto “Coteaux Champenois” (un’altra Aoc della<br />
stessa Regione) che negli ultimi anni in particolare ha<br />
iniziato ad assumere un po’ <strong>di</strong> interesse anche tra gli<br />
amanti dello Champagne.<br />
A seguire può avvenire la fermentazione malolattica, che<br />
però non è obbligatoria, ma a <strong>di</strong>screzione dell’enologo<br />
che decide se consentire che essa avvenga. Nella<br />
fermentazione malolattica, l’acido malico si trasforma in<br />
acido lattico: si tratta <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> “deaci<strong>di</strong>ficazione”<br />
la cui spiegazione è piuttosto tecnica, ma ai nostri fini è<br />
sufficiente sapere che, tipicamente, questa fermentazione<br />
rende l’aci<strong>di</strong>tà del vino più rotonda, meno pungente.<br />
Successivamente il vino fermo, in francese “vin clair”,<br />
viene spumantizzato con la seconda fermentazione,<br />
o presa <strong>di</strong> spuma, in bottiglia. Il vino fermo viene<br />
imbottigliato con l’aggiunta <strong>di</strong> una miscela, il “liqueur<br />
de tirage”, composta da vino, lieviti e zucchero (24<br />
grammi per litro). I lieviti<br />
trasformano gli zuccheri<br />
in alcool, circa +1,5<br />
gra<strong>di</strong> alcolici, e CO2. La<br />
bottiglia è quin<strong>di</strong> tappata<br />
e la CO2 è trattenuta all’interno della<br />
stessa e si integra e <strong>di</strong>ssolve con il<br />
vino creando le bollicine. Una volta<br />
terminata la seconda fermentazione,<br />
la pressione all’interno della bottiglia<br />
è <strong>di</strong> circa sei atmosfere.<br />
Attenzione, però: prima <strong>di</strong> finire nei nostri calici,<br />
la bottiglia <strong>di</strong> Champagne deve passare del tempo<br />
in posizione orizzontale. Questa fase è chiamata<br />
affinamento “sur lattes” (fecce fini). Dura almeno 15 mesi<br />
per i “sans année” e 36 mesi per i “millésimé”, secondo<br />
5
N 3<br />
N 31<br />
N<br />
D 6<br />
AISNE<br />
Barsur-Seine<br />
Château-<br />
Thierry<br />
D 967<br />
isne<br />
Ardre<br />
Vallée de la Marne<br />
Charly-sur-Marne<br />
Fismes<br />
Vallée de<br />
l'Ardre<br />
A 4<br />
Dormans<br />
Ville-en-<br />
Tardenois<br />
Surmelin<br />
Massif de<br />
Saint-Thierry<br />
D 386<br />
N 44<br />
Châtillonsur-Marne<br />
D 51<br />
N 51<br />
Épernay<br />
N 3<br />
Vertus<br />
Aÿ<br />
Reims<br />
Avize<br />
Verzy<br />
MARNE<br />
D931<br />
Montagne<br />
de<br />
Reims<br />
D 3<br />
Côte<br />
des Blancs<br />
N 44<br />
D977<br />
Vesle<br />
A4<br />
D982<br />
Aisne<br />
Châlons-en-Champagne<br />
Posizione geografica<br />
N44<br />
D982<br />
Ornain<br />
N 4<br />
Grand Morin<br />
N34<br />
Sézanne<br />
N 4<br />
Vitry-le-François<br />
N4<br />
D13<br />
Côte de Sézanne<br />
MARNE<br />
N 19<br />
D 236<br />
Villenauxela-Grande<br />
Aube<br />
A 26<br />
SEINE ET<br />
MARNE<br />
N 19<br />
AUBE<br />
HAUTE MARNE<br />
SEINE<br />
YONNE<br />
Montgueux<br />
Troyes<br />
A5<br />
D960<br />
N19<br />
Barsur-Aube<br />
N77<br />
N 71<br />
Côte des Bar<br />
Essoyes<br />
A5<br />
Aube<br />
Armançon<br />
Distribuzione dei vigneti<br />
D 444<br />
Les Riceys<br />
Mussy-sur-Seine<br />
Ource<br />
Verzy<br />
Capoluogo<br />
0 5 10 km<br />
Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne<br />
6
Photo: lomig-unsplash<br />
Photo: tristan-gassert-unsplash<br />
il <strong>di</strong>sciplinare dello Champagne: stiamo parlando<br />
ovviamente <strong>di</strong> tempi “minimi”, ma molto spesso i<br />
produttori in Champagne effettuano affinamenti ben più<br />
lunghi, come noto.<br />
Dopo<strong>di</strong>ché, inizia il processo <strong>di</strong> “remuage”, che consiste<br />
nella rotazione della bottiglia su se stessa e inclinazione<br />
della stessa fino ad arrivare a “testa in giù” (“sur pointe” in<br />
francese) in modo che i lieviti esausti arrivino fino al collo<br />
della bottiglia. Successivamente avviene la sboccatura<br />
(in francese “dégorgement”): con questa procedura la<br />
bottiglia viene stappata e la pressione che si è creata<br />
all’interno della bottiglia espelle i lieviti esausti.<br />
Prima <strong>di</strong> essere ritappata, viene immesso all’interno della<br />
bottiglia del liquido per ripristinare il livello del vino, una<br />
parte è stata infatti espulsa con i lieviti. Questo liquido<br />
è chiamato “liqueur d’expé<strong>di</strong>tion” e può essere lo stesso<br />
vino già presente in bottiglia o un liquido composto da<br />
vino e zuccheri. Con quest'ultima operazione avviene<br />
anche il cosiddetto “dosage”: uno Champagne senza<br />
zuccheri aggiunti è un “Pas Dosè” o “Nature”. Poi,<br />
secondo la quantità <strong>di</strong> zuccheri aggiunti ,sarà identificato<br />
dall’appellativo Extra-Brut, Brut, Exra Dry, Dry (e cos'<br />
via). Ed ecco come prende vita la magia della bollicina più<br />
amata al mondo. Santé!<br />
Andrea Silvello e Francesca Mortaro<br />
7
E<br />
cco<br />
(quasi) tutto quello che avreste voluto<br />
sapere su come si serve e si conserva uno<br />
Champagne e non avete mai osato chiedere.<br />
Rispondono gli enotecari Vinarius.<br />
Come e per quanto tempo va raffreddato<br />
lo Champagne?<br />
Tecnicamente occorre dotarsi <strong>di</strong> un secchiello<br />
contenente ghiaccio, poca acqua e sale grosso.<br />
Immergete la bottiglia e in 20 minuti lo Champagne<br />
sarà a temperatura <strong>di</strong> servizio.<br />
Posso mettere lo Champagne nel freezer?<br />
Mai!<br />
Sciabolare: sì o no?<br />
Sciabolare una pratica <strong>di</strong> stappatura affascinante e<br />
teatrale, ma pericolosa per l’incolumità personale (e<br />
altrui) e dannosa per il prodotto. Quin<strong>di</strong>, per noi, la<br />
risposta è: no.<br />
Cosa faccio se il tappo non si ruota?<br />
Utilizzate una pinza apposita, ma con estrema<br />
delicatezza: il pericolo, infatti, sta nella forzatura<br />
violenta che potrebbe creare la frattura della parte<br />
superiore del tappo a fungo, lasciando il gambo<br />
restante all’interno e rendendo complicato e<br />
pericoloso il completamento della procedura.<br />
Qual è la corretta procedura per stappare<br />
la bottiglia?<br />
Innanzitutto, togliete capsula e gabbietta, facendo<br />
bene attenzione a tenere il tappo. La capsula va<br />
tagliata all’altezza del ripiegamento del vetro.<br />
Allargate le maglie della gabbia, poi asportatela e<br />
rimuovete la placchetta <strong>di</strong> metallo. Con la mano<br />
destra, la bottiglia va tenuta nella parte inferiore<br />
Il prontuario<br />
dello<br />
Champagne<br />
in modo ben saldo e dando una inclinazione <strong>di</strong> 45°.<br />
Con la sinistra impadronirsi saldamente del sughero.<br />
Ruotare con delicatezza la bottiglia tenendo fermo<br />
il tappo.<br />
Se per qualche motivo, una volta aperto, uscisse<br />
la spuma, inclinare la bottiglia e la fuoriuscita si<br />
fermerà. La stappatura perfetta non provoca nessun<br />
rumore. Ovviamente per i mancini l’impugnatura<br />
della bottiglia e del tappo sarà invertita.<br />
Perché alcuni Champagne hanno bottiglie<br />
chiare e altri scure?<br />
Generalmente per tra<strong>di</strong>zione o marketing.<br />
Comunque, quelle a vetro chiaro devono avere<br />
pellicole <strong>di</strong> apposita protezione dalla luce,<br />
altrimenti il rischio è che lo Champagne si<br />
danneggi irrime<strong>di</strong>abilmente.<br />
Quanta pressione c’è dentro una bottiglia<br />
<strong>di</strong> Champagne?<br />
Intorno alle 7 atmosfere. Il botto va evitato sempre.<br />
Dopo tre anni, uno Champagne è vecchio<br />
e da buttare?<br />
Non è assolutamente detto. Anzi, alcune tipologie<br />
migliorano. Solitamente le gran<strong>di</strong> cuvée si conservano<br />
per anni e anni dopo il dégorgement.<br />
I prodotti base, invece, hanno una vita più corta:<br />
tra i 2 e i 5 anni. Va tenuto presente che, a<br />
<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tutti gli altri vini, lo Champagne<br />
“nasce” con il dégorgement e non con l’annata.<br />
Quin<strong>di</strong>, per fare un esempio, uno Champagne del<br />
millesimo 2004 e degorgiato nel 2012, se bevuto<br />
nel 2021, al momento della stappatura avrà 9 anni<br />
e non 17.<br />
Come capire da quanto tempo è in bottiglia<br />
lo Champagne?<br />
Se è in<strong>di</strong>cata in etichetta la data del dégorgement, la<br />
risposta è facile e imme<strong>di</strong>ata. Se non c’è, è bene affidarsi<br />
ad un enotecario professionista che con tutta probabilità<br />
saprà quando è stato fatto il dégorgement e saprà offrirvi<br />
tutte le in<strong>di</strong>cazioni del caso. Ricordatevi, infatti, che<br />
l’enotecario Vinarius è un professionista, sempre pronto<br />
a darvi consigli e suggerimenti, che seleziona e conosce<br />
le bottiglie. Saprà dunque aiutarvi nelle vostre richieste e<br />
necessità: non abbiate, <strong>di</strong> conseguenza, timore <strong>di</strong> entrare<br />
in un’enoteca associata Vinarius e chiedere cosa fa al caso<br />
vostro in ogni occasione.<br />
Photo: giorgio-trovato-unsplash<br />
8
Abbinamenti alternativi per accostamenti<br />
insoliti. Come lo Champagne si adatta<br />
a ogni occasione. I suggerimenti degli<br />
enotecari Vinarius.<br />
CON IL COTECHINO: piatto grasso, Champagne<br />
molto secco, un Extra Brut o Pas Dosé a pulire la bocca<br />
CON I TORTELLI DI ZUCCA: piatto delicato ma<br />
ritorni dolci, chiama a uno Champagne classico da brin<strong>di</strong>si,<br />
leggero, come un Brut della zona della Côte de Sézanne<br />
CON GLI AGNOLOTTI DEL PLIN: classico<br />
Champagne Brut cuvée tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> Chardonnay, Pinot<br />
Noir e Meunier<br />
CON IL BOLLITO MISTO: Champagne con buona<br />
struttura <strong>di</strong> Chardonnay e Pinot Noir. Evitare quelli con<br />
troppo Meunier, l’aci<strong>di</strong>tà non si accorderebbe al piatto<br />
Che<br />
Champagne<br />
porto<br />
in tavola?<br />
Photo: danielle-suijkerbuijk-unsplash<br />
CON I TORTELLINI IN BRODO: Champagne<br />
Rosé Brut o un Pinot Noir senza troppo vin de réserve<br />
CON GLI SPAGHETTI CON LE VONGOLE:<br />
Champagne Blanc de Blancs con poco passaggio in legno,<br />
più un Premier Cru <strong>di</strong> un Grand Cru<br />
CON LA PASTA CON LE SARDE: con un piatto<br />
saporito, osare un Rosé Grand Cru<br />
CON UN TAGLIERE DI SALUMI: un Rosé leggero<br />
e fresco dell’Aube o della Côte de Sézanne<br />
CON IL FOIE GRAS: uno Champagne Premier Cru o<br />
ben strutturati della Montagne de Reims<br />
CON I CRUDI DI PESCE: uno Champagne Extra<br />
Brut, ma con molto Chardonnay e Meunier<br />
CON IL VITELLO TONNATO: un Rosé con tanto<br />
Chardonnay e Pinot Noir<br />
CON IL RISOTTO ALLA MILANESE: uno Champagne<br />
Brut millesimato con Chardonnay e freschezza del<br />
Meunier<br />
CON LE LASAGNE AL RAGÙ: un Rosé Grand Cru<br />
o anche un Extra Brut<br />
10
Photo: Giorgia Spina per TopChampagne<br />
Le parole<br />
dello lo<br />
Champagne<br />
e parole sono importanti. Soprattutto quando<br />
si legge un’etichetta <strong>di</strong> Champagne. Ecco<br />
qualche definizione da tenere sempre a mente.<br />
DÉGORGEMENT:<br />
eliminazione meccanicamente o a mano del<br />
deposito (i lieviti decaduti) che si producono<br />
durante l’affinamento sui lieviti e che l’operazione <strong>di</strong><br />
remuage ha concentrato nel collo della bottiglia<br />
MILLESIMATO:<br />
proveniente esclusivamente dalla vendemmia<br />
dell’anno in<strong>di</strong>cato in etichetta<br />
DOSAGGIO ZERO:<br />
la tipologia in assoluto più secca, dove l’aggiunta<br />
<strong>di</strong> liqueur d’expe<strong>di</strong>tion o non c’è, o è ridotta al<br />
minimo <strong>di</strong> legge<br />
CLOS:<br />
vigneto delimitato con muri da cui proviene uva <strong>di</strong><br />
particolare e superiore livello qualitativo<br />
CRU:<br />
In Champagne, un Cru corrisponde a un comune<br />
viticolo. Se è Premier Cru, si colloca al secondo<br />
posto nella classificazione del vigneto. Se è Grand<br />
Cru al primo posto<br />
BLANC DE BLANCS:<br />
ottenuto esclusivamente con uva a bacca bianca<br />
BLANC DE NOIRS:<br />
ottenuto esclusivamente con uve a bacca rossa e<br />
vinificato in bianco<br />
CUVÉE DE PRESTIGE:<br />
categoria che in<strong>di</strong>ca un prodotto <strong>di</strong> superiore<br />
qualità rispetto agli Champagne <strong>di</strong> base,<br />
solitamente ottenuto con vini <strong>di</strong> riserva, e con<br />
migliori capacità <strong>di</strong> affinamento e conservazione<br />
CUVÉE:<br />
termine tecnicamente intraducibile in italiano.<br />
Nella Champagne viticole in<strong>di</strong>ca la composizione<br />
<strong>di</strong> un vino base con vini <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa provenienza,<br />
solitamente utilizzato per avere una qualità ed uno<br />
stile il più possibile costante negli anni<br />
11
“Il vino non si beve soltanto: si annusa, si osserva,<br />
si degusta, si sorseggia... E se ne parla”. Così la<br />
pensava Edoardo VII, re in Inghilterra un secolo<br />
fa. Ed è importante avere sempre una buona storia o un<br />
aneddoto da raccontare. Ecco qualche curiosità che ancora<br />
non sai sullo Champagne.<br />
Se la leggenda ha sempre attribuito la nascita del<br />
méthode champenoise, nel 1694, a una scoperta<br />
del monaco benedettino Dom Pérignon, <strong>di</strong> certo<br />
sappiamo solo che nel 1729 un decreto <strong>di</strong> Luigi XV<br />
permette il trasporto del vino in bottiglia, prima vietato in<br />
Francia: troppo elevato il rischio che esplodessero lungo<br />
la via per colpa <strong>di</strong> fermentazioni fuori controllo. La strada<br />
è spianata e, nello stesso anno, è fondata ufficialmente<br />
Ruinart, prima maison de Champagne.<br />
Nettare celestiale, lo Champagne non si sarebbe<br />
mai innalzato fin all’attuale somma gloria senza<br />
l’intraprendenza <strong>di</strong> una nutrita pattuglia <strong>di</strong> audaci<br />
donne. Capitane coraggiose che, nel corso degli ultimi<br />
due secoli e mezzo, hanno lasciato la loro indelebile firma<br />
su un racconto leggendario. La coppa in cui lo si degusta,<br />
narra sempre la leggenda, ha avuto a modello l’immortale<br />
e perfetta forma del seno (destro o sinistro, su questo<br />
ancora alberga un seducente mistero) <strong>di</strong> Madame de<br />
Pompadour. Ma le relazioni, tutt’altro che pericolose, tra<br />
Champagne e mondo femminile, vanno oltre la natura<br />
frivola dell’aneddoto che celebra la prima tra le favorite<br />
<strong>di</strong> Luigi XV. La mente torna a Barbe-Nicole Ponsar<strong>di</strong>n,<br />
al secolo la Veuve Clicquot, e Jeanne Alexandrine<br />
Louise Mélin, meglio nota come Madame Pommery. La<br />
prima, cui si deve la prima cuvée millesimata (anno<br />
<strong>di</strong> grazia 1810), quando nel 1814 infuriavano le guerre<br />
napoleoniche, sfidò ad<strong>di</strong>rittura il Blocco Continentale,<br />
riuscendo a contrabbandare alla corte dello Zar, a San<br />
Pietroburgo, quasi 11mila bottiglie del suo Champagne.<br />
A Louise Pommery, invece, si deve una rivoluzione. Da<br />
una sua intuizione, infatti, prese vita, nel 1874, il primo<br />
Champagne Brut. Una versione “Nature”, per andare<br />
incontro alla pre<strong>di</strong>lezione degli inglesi verso un gusto<br />
più secco. Una scelta vincente, che sdoganò il consumo<br />
<strong>di</strong> Champagne, fino ad allora tra<strong>di</strong>zionalmente dolce o<br />
semidolce, quin<strong>di</strong> considerato vino da dessert.<br />
Sul quando si debba consumare Champagne esiste<br />
un’unica fondamentale regola, quella <strong>di</strong> Lily<br />
Bollinger: “Bevo Champagne quando sono felice<br />
e quando sono triste. Lo bevo talvolta quando sono sola.<br />
E lo ritengo obbligatorio quando sono in compagnia. Ne<br />
bevo per stuzzicare l’appetito, quando non ne ho. Ma<br />
12<br />
anche quando ho fame. In tutte le altre circostanze, non lo<br />
tocco mai… Fatto salvo quanto ho sete!”.<br />
Un adagio, che da Reims e <strong>di</strong>ntorni si è poi <strong>di</strong>ffuso<br />
in tutto il mondo, sostiene: “Una Magnum<br />
(1,5 litri, ndr) è la giusta dose <strong>di</strong> Champagne per<br />
due, ovviamente a patto che l’altro commensale al tavolo<br />
non beva”.<br />
Per un brin<strong>di</strong>si <strong>di</strong> “peso”, serve la giusta bottiglia.<br />
Con lo Champagne si spazia dal mezzo formato<br />
(37,5 cl) e la pinta (50 cl, una particolarità<br />
tutta British) fino alle vette dei 30 litri. La scala dopo<br />
la Magnum? Jéroboam (3 litri), Rehoboam (4,5 litri),<br />
Mathusalem (6 litri): i primi due erano importanti<br />
re d’Israele, il terzo uno tra i più longevi e leggendari<br />
personaggi della Bibbia. Salmanazar (9 litri), Balthazar<br />
(12 litri), Nabuchodonosor (15 litri): sovrani che<br />
segnarono con gesta e sfarzi il tempo <strong>di</strong> Assiri e Babilonesi.<br />
Poi c’è Salomon: la sua fama <strong>di</strong> saggio nell’Antico<br />
Testamento ha preceduto 18 litri tutti da con<strong>di</strong>videre.<br />
Infine, le rarità fuori quota: Souverain (26,25 litri), Primat<br />
(27 litri), Melchisedech o Midas (30 litri).<br />
Sir Charles Lytton, ladro gentiluomo interpretato<br />
da David Niven nel celebre film La Pantera Rosa<br />
(1963), sosteneva: “Lo Champagne non è bere: è<br />
un minimo <strong>di</strong> alcool con un massimo <strong>di</strong> cor<strong>di</strong>alità”.<br />
Ese ancora vi state chiedendo se è il caso o no <strong>di</strong><br />
stappare una bottiglia, la risposta la trovate in uno<br />
scambio tra Peter Lowford e Judy Holiday nel film<br />
La Ragazza del Secolo (1954): “− Non c’è niente <strong>di</strong> meglio<br />
dello Champagne. − Sì che c’è. − Cosa? − Dell’altro<br />
Champagne”.<br />
Pillole <strong>di</strong><br />
Champagne<br />
per fare<br />
bella figura<br />
a tavola
Billecart<br />
Salmon<br />
L’ANNATA 2012 DI DUE CUVÉE<br />
DE PRESTIGE SENZA TEMPO<br />
Due cuvée de prestige senza tempo, espressione massima<br />
del savoir-faire <strong>di</strong> uno tra i più iconici produttori in Champagne:<br />
quella Maison Billecart-Salmon nata nel 1818 a<br />
Mareuil-sur-Ay, nella Marna, dall’unione <strong>di</strong> Elisabeth<br />
Salmon e Nicolas François Billecart. Due volti, i fondatori,<br />
con cui la storica realtà ancora oggi è identificata e che<br />
battezzano le sue produzioni più pregiate. Bollicine <strong>di</strong><br />
classe, vero affare <strong>di</strong> famiglia, cui si affianca un Blanc de<br />
Blancs millesimato che deve invece il suo nome a Louis<br />
Salmon, il fratello <strong>di</strong> Elisabeth e primo enologo capo della<br />
Maison. Oggi, <strong>di</strong>sponibili sono le nuove annate, tutte da<br />
scoprire, del seducente Elisabeth Salmon Rosé 2012 e<br />
dell’impetuoso Louis Salmon Blanc de Blancs 2012.<br />
Quella magnificamente espressa nel calice dalle due cuvée<br />
de prestige è una straor<strong>di</strong>naria tra<strong>di</strong>zione che si è tramandata,<br />
per sette generazioni, restando fedele all’impegno <strong>di</strong><br />
“Privilegiare la qualità, puntare all’eccellenza”. Con i loro<br />
caratteri complementari, Louis Salmon Blanc de Blancs<br />
e l’Elisabeth Salmon Rosé incarnano l’essenza stessa dei<br />
fondatori della Maison. Per due release che ora fanno<br />
il loro esor<strong>di</strong>o anche in Magnum, grande formato che<br />
prima era prodotto ma non commercializzato. Un’annata<br />
2012 che si racconta nel calice nella sua eccezionalità: una<br />
delle migliori espressioni del decennio in Champagne, ad<br />
avviso <strong>di</strong> Maison Billecart-Salmon ma non solo, che ha<br />
condotto a vini <strong>di</strong> grande finezza aromatica che combinano<br />
intensità e potenza. La cuvée Louis Salmon Blanc de<br />
Blancs 2012 è un vibrante omaggio a uno dei fondatori<br />
che si esplicita attraverso l’eleganza assoluta <strong>di</strong> uno Chardonnay<br />
Grand Cru della Côte des Blancs <strong>di</strong> grande mineralità<br />
e precisione. Un blend dei vini frutto <strong>di</strong> uve provenienti<br />
dai villaggi <strong>di</strong> Le-Mesnil-sur-Oger (60%), Cramant<br />
(23%), Chouilly (11%) e Oiry (6%). Potente e slanciato,<br />
questo vino parzialmente fermentato in legno alterna<br />
sentori <strong>di</strong> marzapane e brioche a frutta bianca, tropicale e<br />
pepe bianco. In principio fa capolino una nota <strong>di</strong> limone<br />
maturo, poi è la pasticceria a imporsi in uno Champagne<br />
dalla grande persistenza, ma al tempo stesso fresco e dalla<br />
spiccata aci<strong>di</strong>tà. Nella cuvée Elisabeth Salmon Rosé<br />
2012, dopo oltre 10 anni <strong>di</strong> maturazione sui lieviti e in<br />
cantina, si leggono le firme dei migliori terroir Grand<br />
Cru e Premier Cru <strong>di</strong> Pinot Noir, con i villaggi <strong>di</strong> Mareuil-sur-Ay,<br />
Ay e Ambonnay, e Chardonnay, con Chouilly,<br />
Avize, Mesnil-sur-Oger e Cramant. L’assemblaggio, che<br />
vede Chardonnay al 55% e Pinot Nero al 45%, incluso un<br />
10% vinificato in rosso dal villaggio <strong>di</strong> Mareuil-sur-Aÿ, nel<br />
calice si mostra con la sua caratteristica sfumatura ramata<br />
stile Salmon, marchio <strong>di</strong> fabbrica della Maison. In bocca,<br />
è la freschezza che viene ricercata, con il frutto rosso che<br />
lascia spazio a una delicata speziatura, un tannino presente<br />
ma <strong>di</strong>screto, fino al finale persistente con un ricordo<br />
balsamico che dall’iniziale mentolato poi verte all’eucalipto<br />
e note <strong>di</strong> legno <strong>di</strong> cedro e gelée <strong>di</strong> arance rosse.<br />
13
Photo: iDealwine<br />
Viaggio attorno a un<br />
calice <strong>di</strong> Champagne<br />
con iDealwine <br />
Cosa meglio dei consigli <strong>di</strong> un wine expert francese<br />
per accompagnare nella scelta <strong>di</strong> quattro etichette<br />
tutte da scoprire nella ricca offerta che caratterizza<br />
la Champagne. Per un viaggio nel calice tra gran<strong>di</strong><br />
bottiglie, spaziando tra stili e colori delle mille sfumature<br />
che definiscono le più rinomate tra le bollicine d’Oltralpe.<br />
Ecco, allora, che Eloïse Rusier, esperta <strong>di</strong> vini e buyer per<br />
la piattaforma transalpina iDealwine, ci propone la sua<br />
speciale selezione che vede protagonisti sia gli Champagne<br />
dei Vigneron e sia le cuvée <strong>di</strong> due prestigiose Maison.<br />
S’inizia da un vero e proprio mito: quel Blanc de Blancs<br />
Blanc des Millénaires Charles Heidsieck 2007, fiore<br />
all’occhiello della celebre Maison. Un millesimato prodotto<br />
solo in poche annate ed un vino che rende omaggio<br />
al carattere nobile dello Chardonnay. “Nel 1993 Charles<br />
14<br />
Heidsieck presentava per la prima<br />
volta il Blanc des Millénaires nella<br />
sua prestigiosa annata 1983”, racconta<br />
Eloïse Rusier. “All’epoca,<br />
questo vino ha rappresentato l’affermazione<br />
<strong>di</strong> un savoir-faire e <strong>di</strong><br />
uno stile ben preciso della Maison.<br />
La cuvée proviene da cinque cru<br />
d’eccezione della Côte des Blancs.<br />
Per poterla realizzare sono state<br />
minuziosamente selezionate le<br />
uve Chardonnay <strong>di</strong> quattro Grand<br />
Cru e un Premier Cru permettendo<br />
così ad ogni terroir <strong>di</strong> potersi<br />
esprimere. Ed è così che al calice
itroviamo la mineralità <strong>di</strong> Avize, la complessità<br />
<strong>di</strong> Cramant e la struttura ed equilibrio<br />
offerta dai suoli che caratterizzano<br />
i cru <strong>di</strong> Mesnil-sur-Oger e Oger. Le uve<br />
Chardonnay <strong>di</strong> Vertus, infine, aggiungono<br />
alla cuvée freschezza e note floreali. Al<br />
naso questo prezioso nettare emana aromi<br />
<strong>di</strong> frutta secca, frutta can<strong>di</strong>ta, mandorle<br />
e nocciole, ma sono presenti anche lievi<br />
note <strong>di</strong> torrone e <strong>di</strong> miele. Al palato<br />
si rivela cremoso ed equilibrato, con<br />
aromi <strong>di</strong> mandorla e <strong>di</strong> vaniglia. Per<br />
un vino gastronomico, da abbinare<br />
ad ostriche, piatti a base <strong>di</strong> crostacei<br />
o cru<strong>di</strong>, ma anche antipasti fred<strong>di</strong> a<br />
base <strong>di</strong> pesce”.<br />
È un tocco <strong>di</strong> rosa a colorare la<br />
seconda cuvée protagonista, il<br />
Fleur de Miraval Exclusivement<br />
Rosé 3 Fleur de Miraval.<br />
Uno Champagne che<br />
si racconta nel calice col suo<br />
profumo floreale, fruttato e<br />
leggermente speziato accompagnato<br />
dalla bella freschezza<br />
<strong>di</strong> una mineralità gessosa.<br />
“Miraval è un nome che ci fa<br />
pensare alla Provenza col famoso<br />
Rosé, noto per la sua ricercatezza<br />
ma anche perché è quello ideato dalla superstar<br />
americana Brad Pitt con la famiglia Perrin, riferimento<br />
nella produzione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> vini nella Valle<br />
del Rodano”, spiega la wine expert iDealwine.<br />
“Lo stesso tono <strong>di</strong> colore lo ritroviamo anche<br />
in questo Champagne d’autore, blend <strong>di</strong><br />
Chardonnay e un quarto <strong>di</strong> Pinot Noir. Base<br />
vendemmia 2018, affina sui lieviti per tre<br />
anni. Dosato 4,5 g/l, l’ER3 millesimato<br />
si presenta con la sua tonalità rosa cipria<br />
da cui emergono note <strong>di</strong> piccoli frutti <strong>di</strong><br />
bosco completate da toni floreali. Al palato,<br />
sentori <strong>di</strong> agrumi regalano vivacità, seguiti<br />
da una finale <strong>di</strong> spezie dolci e frutta secca<br />
tostata. Poi la mineralità gessosa, tipica<br />
della Champagne, è il tratto che imprime la<br />
<strong>di</strong>rezione a ogni sorso”.<br />
Spazio poi alle bollicine <strong>di</strong> un simbolo della<br />
Côte des Blancs, col Latitude Blanc de Blancs<br />
Extra Brut Larman<strong>di</strong>er-Bernier. Due nomi, quelli<br />
delle famiglie Larman<strong>di</strong>er e Bernier, che hanno scritto la<br />
storia della viticoltura in Champagne sin dai tempi della<br />
15<br />
Rivoluzione Francese, per una tenuta che dal 1999, sui<br />
suoi 19 ettari tra Vertus, Cramant, Chouilly,<br />
Oger e Avize, è gestita secondo i principi<br />
della bio<strong>di</strong>namica. “La cuvée Tra<strong>di</strong>tion<br />
Extra Brut, oggi ribattezzata Latitude<br />
Extra Brut, è lo Champagne da aperitivo<br />
per eccellenza”, sottolinea Eloïse Rusier.<br />
“Una cuvée gioiosa da solo Chardonnay in<br />
purezza, la cifra stilistica <strong>di</strong> questa realtà,<br />
con uve provenienti dalla zona a sud del<br />
Premier Cru <strong>di</strong> Vertus. Rotondo, piacevolmente<br />
ricco ed elegante allo stesso<br />
tempo, si abbina facilmente in tavola<br />
con i piatti più pregiati, come una tartare<br />
<strong>di</strong> salmone, o più saporiti, come<br />
un formaggio <strong>di</strong> capra”.<br />
Chiude la selezione iDealwine<br />
il Brut Nature Blanc de Noirs<br />
Goustan Val Frison,<br />
con il suo carattere da vini<br />
<strong>di</strong> razza, vinoso, identitario<br />
sotto il profilo del frutto e<br />
del terroir. Una creazione <strong>di</strong><br />
Valérie Frison, vigneronne<br />
a Ville-sur-Arce, nella Côte<br />
des Bar, dove produce i suoi<br />
Champagne bio dal 2003,<br />
cuvée frutto <strong>di</strong> singola vendemmia<br />
e che sono specchio<br />
dell’annata <strong>di</strong> cui sono figli.<br />
“Questo Blanc de Noirs<br />
proviene da <strong>di</strong>versi appezzamenti<br />
situati nel sud della Champagne, che<br />
presentano suoli Kimmeridgiani e Portlan<strong>di</strong>ani”,<br />
spiega Eloïse Rusier. “La fermentazione<br />
alcolica avviene naturalmente con<br />
lieviti in<strong>di</strong>geni in botti <strong>di</strong> rovere francese,<br />
come spontanea è la fermentazione malolattica.<br />
Successivamente affina in botti<br />
sui propri lieviti per sei mesi e in bottiglia<br />
per 19 mesi: per un vino che poi non viene<br />
filtrato, né chiarificato, né dosato. Al naso,<br />
così, risulta vinoso, espressivo e fruttato.<br />
In bocca la bollicina è<br />
fine, con una trama<br />
molto gradevole.<br />
Per uno Champagne<br />
<strong>di</strong> razza, con le sue<br />
note <strong>di</strong> frutti neri, allo stesso<br />
tempo rotondo ma caratterizzato<br />
da una bella tensione”.<br />
Co m pra online
Laurent - Perrier<br />
GRAND SIÈCLE ITERAZIONE N°26<br />
CHAMPAGNE GRANDE CUVÉE<br />
L’assemblaggio è il vero segreto che definisce la qualità<br />
dello Champagne. Così, Laurent-Perrier è la sola<br />
Maison la cui Cuvée più prestigiosa, Grand Siècle,<br />
non è millesimata ma numerata. A venire ricreato in<br />
bottiglia, e<strong>di</strong>zione dopo e<strong>di</strong>zione, è ciò che la Natura<br />
non darà mai: l’annata perfetta. Ed in Grand Siècle, si<br />
ritrova così la massima espressione <strong>di</strong> uno stile unico e<br />
<strong>di</strong>stintivo: freschezza, eleganza, purezza. Elementi che<br />
hanno dato vita a uno Champagne da 100/100, Wine<br />
of the Year 2023 per James Suckling. Quattro sono i<br />
principi car<strong>di</strong>ne da cui nasce Iterazione N°26, proprio<br />
come quelle che l’hanno preceduta: l’assemblaggio<br />
<strong>di</strong> una selezione <strong>di</strong> tre annate eccezionali (in questo<br />
caso: 65% 2012, 25% 2008, 10% 2007) complementari<br />
tra loro; l’assemblaggio <strong>di</strong> una selezione <strong>di</strong> 8 dei 17<br />
Grand Cru esistenti in Champagne; l’invecchiamento<br />
prolungato in cantina <strong>di</strong> almeno 10 anni sui lieviti per<br />
il formato bottiglia da 0,75 lt e qualche tempo in più la<br />
magnum; un assemblaggio con una componente maggioritaria<br />
<strong>di</strong> Chardonnay (58% da Le Mesnil-sur-Oger,<br />
Oger, Cramant, Avize) completata dal Pinot Noir (42%<br />
da Tours-sur-Marne, Ambonnay, Bouzy, Verzy). Con<br />
il suo attacco in bocca delicato e fresco, seguito dal<br />
palato setoso e minerale, Grand Siècle Iterazione N°26<br />
accompagna perfettamente piatti raffinati, in particolare<br />
le associazioni terra e mare, i crostacei e i pesci nobili,<br />
ma anche carni bianche, come la tartare <strong>di</strong> scampi<br />
alla thailandese o il pollo <strong>di</strong> Bresse. È uno Champagne<br />
da servire a temperatura <strong>di</strong> 10-12°C.<br />
VITIGNI: 58% Chardonnay e 42% Pinot Noir<br />
AFFINAMENTO: 10 anni<br />
FOOD PAIRING: piatti raffinati, in particolare le<br />
associazioni terra e mare<br />
DA BERE QUANDO: in una grande occasione<br />
16
La storia <strong>di</strong> Laurent-Perrier prende il via nel 1812 a<br />
Tours-sur-Marne, all’incrocio dei vigneti della<br />
Champagne. Nel 1887 assume il suo nome,<br />
unione tra i cognomi dello Chef de Cave e<br />
della moglie. E sono ormai più <strong>di</strong> 200 gli anni<br />
al servizio dello Champagne <strong>di</strong> questa Maison<br />
leggendaria, acquisita nel 1939 da Marie-Louise<br />
de Nonancourt, che poi lasciò il testimone, nel<br />
1948, al figlio più giovane Bernard de Nonancourt: una<br />
vera leggenda della Champagne, capace <strong>di</strong> trasformare il<br />
marchio in uno tra i 5 più importanti al mondo. Merito<br />
anche del successo <strong>di</strong> icone come la prestigiosa<br />
cuvée numerata (e non millesimata, questa<br />
l’unicità) Grand Siècle, l’Ultra Brut pioniere nella<br />
categoria degli Champagne Nature e il ricercato<br />
Millésimé Rosé Alexandra. E l’innovazione<br />
prosegue oggi, come <strong>di</strong>mostrato dall’ultimo grande<br />
lancio del Blanc de Blancs Brut Nature.<br />
LAURENT-PERRIER BRUT<br />
MILLÉSIMÉ 2015<br />
I millesimati Laurent‐Perrier sono molto<br />
rari: meno <strong>di</strong> un’annata su due, quando<br />
il mercato millesima più <strong>di</strong> tre annate su<br />
quattro. Il Brut Millésimé 2015, che si<br />
presenta con la nuova veste della storica<br />
bottiglia scudata che definisce l’iconografia<br />
della Maison ed è racconto <strong>di</strong> un anno<br />
caratterizzato da eventi climatici estremi<br />
che tuttavia ha condotto a una<br />
perfetta maturazione delle uve,<br />
è ottenuto da un assemblaggio<br />
<strong>di</strong> parti uguali <strong>di</strong> Chardonnay<br />
della Côte des Blancs (da<br />
Chouilly, Oger, Cramant,<br />
Oiry) e Pinot Noir de la Montagne<br />
de Reims (da Tourssur‐Marne,<br />
Aÿ, Tauxières, Verzenay,<br />
Ambonnay). Poi sono<br />
sette gli anni <strong>di</strong> affinamento<br />
sui lieviti a regalare un vino dal<br />
perlage fine e persistente, che<br />
in bocca si contrad<strong>di</strong>stingue<br />
per l’attacco vivace che lascia il<br />
posto ad un palato cremoso ed<br />
elegante con note <strong>di</strong> limone can<strong>di</strong>to<br />
e caprifoglio. Per uno Champagne che si abbina bene con<br />
il carpaccio <strong>di</strong> capesante agli agrumi, la spigola in crosta <strong>di</strong><br />
erbe o il pollo arrosto agli agrumi e pan <strong>di</strong> zenzero.<br />
VITIGNI: 50% Chardonnay, 50% Pinot Noir<br />
AFFINAMENTO: 7 anni<br />
FOOD PAIRING: carpaccio <strong>di</strong> capesante agli agrumi,<br />
spigola in crosta <strong>di</strong> erbe, pollo arrosto agli agrumi<br />
e pan <strong>di</strong> zenzero<br />
DA BERE QUANDO: a una cena a lume <strong>di</strong> candela<br />
LAURENT-PERRIER HÉRITAGE<br />
Lo Champagne che non esisteva. Laurent-Perrier<br />
Héritage è il primo Brut composto al 100% da vini <strong>di</strong><br />
riserva realizzati da una Maison <strong>di</strong> Champagne.<br />
Nasce dal know‐how <strong>di</strong> Grand<br />
Siècle, per un assemblaggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />
vendemmie dei migliori 40 Crus, <strong>di</strong><br />
cui il 50% sono Grands Crus, e <strong>di</strong> due<br />
vitigni: Chardonnay e Pinot Noir. Un<br />
incontro, nella prima release, tra vini<br />
<strong>di</strong> riserva selezionati per la loro alta<br />
qualità e complementarità, dove a fare<br />
capolino sono le annate 2019, 2018,<br />
2016 e 2014. Una vera rivoluzione<br />
nel calice che sfrutta il potenziale<br />
d’archivio <strong>di</strong> una storica realtà<br />
come Laurent-Perrier. In bocca,<br />
un attacco fresco lascia il<br />
posto ad un palato vivace,<br />
elegante e complesso con<br />
aromi <strong>di</strong> frutti bianchi e<br />
scorza <strong>di</strong> agrumi. Héritage<br />
offre il perfetto equilibrio<br />
tra freschezza, eleganza e<br />
maturità con note <strong>di</strong> miele<br />
<strong>di</strong> fiori, abbinandosi a prelibatezze<br />
come una torta <strong>di</strong><br />
volatili, una pasta sfoglia ai<br />
funghi o un rombo con salsa<br />
allo Champagne.<br />
VITIGNI: 55% Chardonnay,<br />
45% Pinot Noir<br />
AFFINAMENTO: minimo 4 anni<br />
FOOD PAIRING: torta <strong>di</strong> volatili, una pasta sfoglia ai<br />
funghi o un rombo con salsa allo Champagne<br />
DA BERE QUANDO: in una serata tra amici<br />
17
Louis<br />
Roederer<br />
COLLECTION 245<br />
Quinto capitolo del progetto con cui Louis Roederer ha<br />
ridefinito gli orizzonti dell’identità e del futuro dello<br />
Champagne. Dopo gli antesignani Collection 241, solo<br />
in Magnum in una rara produzione limitata, e 242,<br />
seguiti dalle conferme Collection 243 e 244, ora giunge<br />
Collection 245, dove la cifra in<strong>di</strong>ca il numero <strong>di</strong> assemblaggi<br />
svolti dalla Maison <strong>di</strong> Reims a far data dal 1776,<br />
anno della sua fondazione. Una nuova release, che nel<br />
calice racconta un multimillesimato pensato come un<br />
vintage, dove ormai la réserve perpétuelle (dalla 2012<br />
alla 2019, il 35% del blend) ha raggiunto il suo punto<br />
d’equilibrio, in cui il millesimo (vendemmia 2020, 55%<br />
dell’assemblaggio) è sempre più marker della cuvée e<br />
dove a completare la composizione è il 10% <strong>di</strong> vini <strong>di</strong><br />
riserva (2010, 2013, 2015, 2017, 2018, 2019) affinati in<br />
legno. Collection 245 Louis Roederer esprime i <strong>di</strong>versi<br />
terroir della Champagne – Côte des Blancs, Montagne<br />
de Reims e Vallée de la Marne – e lo stile della vendemmia,<br />
per uno Champagne in cui densità, struttura<br />
nonché tensione sono date dai vini stoccati in acciaio<br />
in assenza <strong>di</strong> ossigeno. Perenne inseguimento della<br />
formula perfetta: per l’occasione, in<strong>di</strong>viduata in 41%<br />
Chardonnay, 35% Pinot Noir e 24% Meunier. Stu<strong>di</strong>ato<br />
equilibrio, Collection 245 si presenta con un palato vellutato,<br />
carezzevole, ricco e succoso. Sorso <strong>di</strong> equilibrio<br />
raffinato, tra materia e freschezza calcarea fragrante, e<br />
uno strato salino, che regala un’inebriante sensazione<br />
<strong>di</strong> freschezza. Per la definitiva consacrazione <strong>di</strong> uno<br />
Champagne che è bene avere sempre pronto in cantina.<br />
VITIGNI: 41% Chardonnay, 35% Pinot Noir e 24%<br />
Meunier<br />
AFFINAMENTO: almeno 3 anni<br />
FOOD PAIRING: con crostacei, piatti <strong>di</strong> mare e <strong>di</strong> terra<br />
DA BERE QUANDO: ogni occasione è buona, da oggi<br />
a qualche anno<br />
18
DISTRIBUITO DA SAGNA S.P.A. DAL 1928 - WWW.SAGNA.IT
Champagne<br />
Veuve Fourny & Fils<br />
CUVÉE R BLANC DE BLANCS<br />
EXTRA-BRUT PREMIER CRU<br />
Prendono forma al cuore della Côte des Blancs, nel villaggio<br />
Premier Cru <strong>di</strong> Vertus, gli Champagne Veuve Fourny & Fils,<br />
realtà con quasi nove ettari <strong>di</strong> vigneti attiva fin dal 1856 e oggi<br />
guidata dai fratelli Charles-Henry ed Emmanuel. L’azienda è<br />
impegnata da <strong>di</strong>versi anni in un approccio eco-responsabile e<br />
ogni sua bottiglia evoca il savoir-faire artigianale che i fratelli<br />
Fourny hanno ere<strong>di</strong>tato dalle quattro precedenti generazioni<br />
<strong>di</strong> Vigneron della famiglia. Ciascun appezzamento del loro<br />
patrimonio vitato è vinificato in<strong>di</strong>vidualmente: nel ricco novero,<br />
spicca il Clos du Faubourg Notre Dame che gode <strong>di</strong> un<br />
suolo e un microclima che donano le uve Chardonnay uniche<br />
da cui prende forma l’omonima Cuvée <strong>di</strong>sponibile solo in<br />
alcune centinaia <strong>di</strong> bottiglie. Ma quelli firmati Veuve Fourny<br />
& Fils sono tutti vini classici ed artigianali, da uve Pinot Noir<br />
e Chardonnay, che esprimono l’identità del terreno gessoso<br />
<strong>di</strong> Vertus. Le cuvée mettono in risalto il terroir Premier<br />
Cru della Côte des Blancs attraverso uno stile raffinato che<br />
privilegia l’eleganza e la freschezza. La scelta <strong>di</strong> non dosare,<br />
o farlo solo leggermente, è motivata dalla volontà <strong>di</strong> lasciare<br />
spazio alla piena espressione del vitigno e del terroir. Come<br />
nel caso della Cuvée R Blanc de Blancs Extra-Brut Premier<br />
Cru, Champagne che fin nel nome ricorda Roger, uno dei<br />
fondatori. 100% Chardonnay, assemblaggio paritetico <strong>di</strong> due<br />
millesimi consecutivi, attende quattro anni in cantina prima<br />
<strong>di</strong> presentarsi con la sua anima opulenta e suadente. Un grande<br />
Blanc de Blancs gourmet per accompagnare piatti eccezionali,<br />
a iniziare dalle portate che vedono protagonista il tartufo<br />
bianco. Ma provatelo anche coi gran<strong>di</strong> formaggi a pasta cotta,<br />
come Grana Padano, Parmigiano Reggiano o Comté.<br />
VITIGNI: 100% Chardonnay<br />
AFFINAMENTO: minimo 4 anni<br />
FOOD PAIRING: con piatti a base <strong>di</strong> tartufo bianco e<br />
formaggi a pasta cotta<br />
DA BERE QUANDO: sulla tavola del weekend<br />
20
Crafted by generations,<br />
tailored on your moments<br />
BEVI RESPONSABILMENTE<br />
Selezionato e <strong>di</strong>stribuito da Pellegrini S.p.A. - www.pellegrinispa.net - Pellegrini Spa - pellegrinispa1904<br />
www..champagne-veuve-fourny.com - Champagne Vve Fourny & Fils - champagneveuvefourny
De Vilmont<br />
Da sinistra: Luca e Giorgio Serena<br />
BRUT BLANC DE BLANCS<br />
Lo Champagne dal volto italiano. È l’elegante De Vilmont,<br />
oggi tra i brand <strong>di</strong> punta <strong>di</strong> Serena Wines 1881. Un progetto<br />
nato nel 2007, quando per volontà dello zio <strong>di</strong> Luca Serena,<br />
Gerardo, grande estimatore delle bollicine francesi per<br />
antonomasia, la famiglia veneta decide d’investire in un<br />
marchio nell’Aoc Rilly la Montagne. Quel che è qui prodotto<br />
è lo Champagne che celebra il nobile marchese <strong>di</strong> San<br />
Crevés, François Alphonse Donatien De Vilmont, vissuto<br />
a fine 1700. Si narra che l’ex ufficiale della Guar<strong>di</strong>a Reale <strong>di</strong><br />
Luigi XVI, passato nel 1792 tra le file del neonato esercito<br />
rivoluzionario, dopo un’importante vittoria militare contro<br />
le armate austro-prussiane, festeggiò sul campo <strong>di</strong> battaglia<br />
<strong>di</strong> Valmy sciabolando una bottiglia <strong>di</strong> Champagne. Oggi è la<br />
famiglia Serena a <strong>di</strong>mostrare lo stesso coraggio dando vita a<br />
cuvée e millesimati <strong>di</strong> alta qualità, con uve della zona Premier<br />
Cru Aoc Rilly La Montagne, a poca <strong>di</strong>stanza da Reims.<br />
Un’area collinare accarezzata da un clima che favorisce la<br />
maturazione lenta dei grappoli, che insieme al suolo regalano<br />
i tratti <strong>di</strong> freschezza e vivacità. Tra le etichette <strong>di</strong> punta<br />
della gamma, il Brut Blanc de Blancs: 100% Chardonnay,<br />
matura in cantina per tre anni, per poi presentarsi con la sua<br />
innata brillantezza. Vino dal perlage finissimo e persistente,<br />
al naso risulta fine e delicato come pochi: merito del mosaico<br />
variegato <strong>di</strong> profumi che lo definiscono, tra floreali<br />
(tiglio e lillà), fruttati (albicocca) e speziati (vaniglia). Al<br />
palato è gradevole con le sue peculiari note fruttate che si<br />
accompagnano a un floreale bouquet mielato. Ben strutturato<br />
nell’equilibrio tra parte acidula e dolce, si caratterizza per<br />
un’ottima persistenza gustativa, prerogativa esclusiva delle<br />
sue vivaci bollicine e della sua innata freschezza.<br />
VITIGNI: 100% Chardonnay<br />
AFFINAMENTO: 3 anni<br />
FOOD PAIRING: in aperitivo, con antipasti e cru<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
pesce<br />
DA BERE QUANDO: nei giorni <strong>di</strong> festa<br />
22
Maison<br />
Jacques Picard<br />
I MAESTRI DEI VIN DE RÉSERVE SULLA<br />
MONTAIGNE DE REIMS<br />
È a Berru, nella Montaigne de Reims, che nel 1956 è nata<br />
la Maison Jacques Picard, realtà oggi gestita dalla quarta<br />
generazione della famiglia <strong>di</strong> Vigneron, con Theo che<br />
cura con il padre José i 27 ettari <strong>di</strong> vigneto, realizzando i<br />
propri vini esclusivamente da uve <strong>di</strong> proprietà. La scelta<br />
<strong>di</strong> optare per una conduzione a biologico, simboleggiata<br />
anche dal pascolore <strong>di</strong> capre tra i filari durante il periodo<br />
invernale, è stata favorita sia dai gentili<br />
declivi che caratterizzano questo angolo<br />
<strong>di</strong> Champagne oltre che da un suolo<br />
dalla grande complessità geologica,<br />
che permette un migliore drenaggio<br />
e maggiore sviluppo ra<strong>di</strong>cale. Poi, nel<br />
calice, lo stile della Maison Jacques<br />
Picard ricerca pulizia e grande freschezza<br />
nella beva, anche quando si parla degli<br />
affinamenti più lunghi: questo avviene<br />
grazie alle fermentazioni in acciaio,<br />
che consentono <strong>di</strong> trattenere al<br />
meglio aromi e profumi primari.<br />
Prolungando il contatto con le<br />
fecce fini si procede poi alla<br />
presa <strong>di</strong> spuma con una base già<br />
complessa a livello olfattivo,<br />
donando quella pennellata che<br />
solo il metodo Champenoise<br />
regala. Per etichette che oggi<br />
giungono in Italia, tutte da<br />
scoprire, grazie all’impegno della<br />
famiglia Allegrini nel settore<br />
della <strong>di</strong>stribuzione: iniziato<br />
nel 2018, con la creazione <strong>di</strong><br />
Allegrini Wine Distribution, solo<br />
con il nuovo assetto raggiunto<br />
nel <strong>2024</strong> la realtà ha impresso un<br />
rinnovato sviluppo alla selezione grazie<br />
al contributo <strong>di</strong> Matteo Allegrini che,<br />
nel corso del suo passato da studente <strong>di</strong><br />
enologia in Francia, ha avuto l’occasione<br />
<strong>di</strong> entrare in contatto con piccoli<br />
Vigneron transalpini che sposano i valori<br />
della storica famiglia del vino della<br />
Valpolicella, a iniziare dall’attenzione<br />
alle nuove generazioni portatrici<br />
d’innovazione. Una filosofia che in<br />
bottiglia si ritrova negli Champagne<br />
firmati Maison Jacques Picard, a<br />
iniziare da Iconique, cifra dello stile<br />
della famiglia <strong>di</strong> Vigneron <strong>di</strong> Berru<br />
da sempre, nonché riflesso del<br />
terroir della Montaigne de Reims.<br />
La bollicina ideale per l’aperitivo,<br />
grazie a una versatilità che la<br />
rende perfetta per ogni occasione<br />
con i suoi tratti fruttati, freschi<br />
ed eleganti. Un Brut <strong>di</strong> grande<br />
finezza, classico assemblaggio<br />
<strong>di</strong> 60% Chardonnay, 35%<br />
Meunier e 5% Pinot Noir, <strong>di</strong> cui<br />
30% vini <strong>di</strong> riserva, che affina<br />
sui lieviti per tre anni prima <strong>di</strong><br />
presentarsi nel calice piacevole<br />
accompagnamento in tavola al<br />
momento degli antipasti. Una particolarità<br />
che merita <strong>di</strong> essere scoperta è invece lo Champagne<br />
Zéro Dosage Double Soléra, vero omaggio allo<br />
straor<strong>di</strong>nario patrimonio <strong>di</strong> vini <strong>di</strong> riserva <strong>di</strong> Maison<br />
Jacques Picard. Per una rarissima cuvée che è unione <strong>di</strong><br />
basi invecchiate secondo il metodo Solera, associazione<br />
<strong>di</strong> 20 annate <strong>di</strong>fferenti progressivamente aggiunte a<br />
una miscela che si <strong>di</strong>mostra visione fuori dal tempo<br />
del terroir. Da una parte lo Chardonnay, dall’altra un<br />
blend <strong>di</strong> Meunier e Pinot Noir, che assemblate, dopo<br />
24
Photo: Leif Carlsson<br />
cinque anni <strong>di</strong> affinamento sui lieviti,<br />
regalano uno Champagne elegante e<br />
croccante, complesso e cremoso, con un<br />
finale minerale e <strong>di</strong> lunga persistenza,<br />
bollicina perfetta da sposare a frutti <strong>di</strong><br />
mare, ostriche e crostacei, ma anche<br />
alla cucina giapponese. A chiudere<br />
l’ideale cerchio è Art de Vigne 2010,<br />
millesimato realizzato a maggioranza<br />
<strong>di</strong> Chardonnay (60%) e cuvée che<br />
riflette l’identità <strong>di</strong> tre terroir: i<br />
Premier Cru <strong>di</strong> Berru e Montbré<br />
nella Montagne de Reims e<br />
quello <strong>di</strong> Avenay Val d’Or nella<br />
Vallée de la Marne. A completare<br />
l’assemblaggio sono in parti<br />
uguali Meunier e Pinot Noir,<br />
prima dell’affinamento sui lieviti<br />
in cantina per 13 anni. Al palato,<br />
freschezza e complessità regalano<br />
un sorso tanto ampio quanto<br />
preciso, presentando note <strong>di</strong><br />
frutta secca e una croccantezza<br />
che anticipa un finale dalla lunga<br />
mineralità salina. Per un vero<br />
compagno fidato a tutto pasto, da<br />
abbinare in particolare a portate<br />
<strong>di</strong> pregio a base <strong>di</strong> capesante, tartufo, foie gras o<br />
salmone affumicato, oltre che a formaggi stagionati.<br />
25
Champagne<br />
Fumey - Tassin<br />
GLI SPECIALISTI DEL PINOT BLANC<br />
La storia dello Champagne Fumey-Tassin s’identifica<br />
con uno dei vitigni minori tra quelli autorizzati dalla<br />
Denominazione francese delle bollicine per eccellenza:<br />
quel Pinot Blanc chiamato a queste latitu<strong>di</strong>ni Blanc<br />
Vrai. Piccoli produttori nel cuore della Côte des Bar,<br />
a Celles sur Ource, la famiglia Tassin è il più classico<br />
esempio <strong>di</strong> Récoltant-Manipulant, che segue ogni passaggio<br />
dalla vigna alla cantina. Un savoir-faire tramandato<br />
da generazioni, che li vede impegnati sui cinque<br />
ettari <strong>di</strong> vigneti piantati a Pinot Noir e Pinot Blanc,<br />
con proprio quest’ultimo a rappresentare il marchio<br />
<strong>di</strong> fabbrica dell’azienda: una rarità, se si considera che<br />
sono meno <strong>di</strong> 100 gli ettari ad esso de<strong>di</strong>cati in tutta la<br />
regione. Due le linee che raccontano in bottiglia lo stile<br />
dello Champagne Fumey-Tassin: da un lato, i classici<br />
della cantina firmati Fumey-Tassin, riflesso del knowhow<br />
storico della realtà <strong>di</strong> Celles sur Ource, dall’altro<br />
la gamma Marie Tassin, che si focalizza su Pinot Blanc<br />
e Rosé. Della prima fanno parte: Passé Composé,<br />
assemblaggio tra 60% Pinot Noir e 40% Pinot Blanc,<br />
Brut dal sorso fresco da abbinare a frutti <strong>di</strong> mare; Futur<br />
Antérieur, 48% Pinot Noir e 52% Pinot Blanc, Brut da<br />
tutto pasto, con sette anni <strong>di</strong> invecchiamento in cantina,<br />
che al palato è mix <strong>di</strong> tensione, freschezza e maturità;<br />
Plus-Que-Parfait, 100% Pinot Noir dal sorso complesso<br />
ed elegante, con un finale iodato molto sottile, che<br />
affina per cinque anni sui lieviti e da accompagnare a<br />
crostacei e carni bianche. A firma Marie Tassin sono invece:<br />
Contrastes, 100% Pinot Blanc <strong>di</strong> buona struttura<br />
e mineralità da sposare a piatti a base <strong>di</strong> tonno e salmone;<br />
Émotion Blanche, altro Pinot Blanc in purezza, che<br />
però affina 5 mesi in botti <strong>di</strong> rovere prima del trasferimento<br />
in acciaio inox, riposando poi sui lieviti 48 mesi;<br />
infine, Provocation Rosée, 100% Pinot Noir croccante<br />
e fruttato, complesso e <strong>di</strong> bella lunghezza, ideale da<br />
abbinare anche a piatti strutturati <strong>di</strong> terra.<br />
26
Per iniziare<br />
CHAMPAGNE<br />
GAUTHEROT<br />
BRUT NATURE<br />
JACQUES<br />
ROUSSEAUX CUVÉE<br />
MONTGOLFIÈRE<br />
EXTRA BRUT<br />
Zero dosaggio e una ricetta che<br />
all’80% <strong>di</strong> Pinot Noir integra un<br />
10% Chardonnay e altrettanto<br />
Pinot Blanc. Un attacco schietto,<br />
tipico dello stile <strong>di</strong> una famiglia<br />
<strong>di</strong> Vigneron in Champagne<br />
prima della Rivoluzione e <strong>di</strong><br />
Napoleone, il cuore è gourmand<br />
e lascia spazio a un finale armonico.<br />
Un perfetto equilibrio per<br />
una cuvée ideale all’aperitivo, ma<br />
capace <strong>di</strong> sorprendere anche in<br />
accompagnamento a pietanze<br />
piccanti e a piatti esotici.<br />
Equilibrio ideale <strong>di</strong> Pinot Noir<br />
e Chardonnay, vede il frutto<br />
rosso sposare la forte mineralità<br />
gessosa dolce <strong>di</strong> Verzenay. Uno<br />
stile classico, che oscilla tra la<br />
potenza del Pinot Noir moderata<br />
dalla finezza dello Chardonnay,<br />
per uno Champagne<br />
identitario da bere e ribere.<br />
Ideale calice da con<strong>di</strong>videre<br />
con gli amici a ogni ora del<br />
giorno, è da provare con un<br />
risotto al Comté o un filetto <strong>di</strong><br />
manzo al burro alla griglia.<br />
CHAMPAGNE TARLANT<br />
ZERO BRUT NATURE<br />
BÉRÊCHE ET FILS<br />
RÉSERVE BRUT S.A.<br />
La maestria dello Champagne non<br />
dosato. Il frutto <strong>di</strong> 31 parcelle al<br />
cuore della Vallée de la Marne,<br />
nei cru <strong>di</strong> Œuilly, Boursault,<br />
Celles-lès-Condé e Saint-Agnan.<br />
40% vins de reserve, almeno<br />
6 anni sui lieviti, Pinot<br />
Noir, Meunier e Chardonnay<br />
in parti uguali, completate<br />
dal 4% <strong>di</strong> vitigni rari: Petit<br />
Meslier, Arbanne e Pinot<br />
Blanc. Voluttuoso, fresco,<br />
sapido: uno Champagne da<br />
bere in ogni occasione.<br />
La complessità dei terroirs in un<br />
assemblage ricco e saporito, che<br />
vede i tre cépage quasi in parti<br />
uguali con il 30% <strong>di</strong> Pinot<br />
Noir e il 35% per Chardonnay<br />
e Meunier. Poi la magia dei<br />
vins de réserve, a contribuire<br />
per il 35% e che esaltano il<br />
messaggio dei suoli apportando<br />
vinosità e persistenza<br />
aromatica. Per una bolla<br />
cremosa, dove il gesso, ben<br />
presente nel finale, regala una<br />
persistenza lunga e sapida.<br />
27
Per continuare<br />
CHAMPAGNE BOLIEU<br />
FLEUR DE CRAIE<br />
BRUT<br />
CHAMPAGNE R.<br />
POUILLON & FILS<br />
CHEMIN DU BOIS<br />
100% Chardonnay,<br />
30% vini <strong>di</strong> riserva, 10%<br />
tonneau, per una bollicina<br />
finissima ed elegante e uno<br />
Champagne pieno, burroso<br />
e speziato, delizioso come<br />
aperitivo.<br />
Le origini della rivoluzione dello<br />
Champagne 100% uva Méthode<br />
Fabrice Pouillon affondano le<br />
ra<strong>di</strong>ci nel Premier Cru parcellare<br />
Chemin du Bois a Mareuil-sur-Aÿ,<br />
100% Pinot Noir che<br />
passa almeno 60 mesi sui lieviti e<br />
si trasforma in o<strong>di</strong>ssea sensoriale<br />
nel calice grazie a una tra le più<br />
antiche selezioni massali della<br />
regione. Produzione limitata da<br />
cui è nata l’idea d’introdurre il<br />
tiraggio con mosto per innescare<br />
la seconda fermentazione.<br />
CHAMPAGNE<br />
YANICK OLIVIER<br />
GRAND CRU AVIZE<br />
CUVÉE DIGITALE<br />
SOLERA<br />
R.H. COUTIER<br />
MILLESIMÉ 2015<br />
GRAND CRU<br />
EXTRA BRUT<br />
Assemblaggio, caratterizzato<br />
da note particolari dovute<br />
al Metodo Solera, <strong>di</strong> 100%<br />
Chardonnay dal Grand<br />
Cru <strong>di</strong> Avize delle annate<br />
2018 (25%), 2019 (15%)<br />
e 2020 (60%): elegante e<br />
intenso, Extra Brut – dosato<br />
3 g/l – fresco e potente, con<br />
un’incre<strong>di</strong>bile ampiezza<br />
ed equilibrato, capace <strong>di</strong><br />
bilanciare nello stesso sorso<br />
complessità, struttura ed<br />
espressività.<br />
Cuvée che nasce solo nelle annate<br />
migliori, da un astro nascente tra<br />
i giovani <strong>di</strong> Ambonnay. Riflesso<br />
del terroir nella vendemmia<br />
2015, questo Millesimé Grand<br />
Cru, dosato 3 g/l, affina in<br />
bottiglia per minimo 7 anni ed<br />
è assemblaggio <strong>di</strong> 75% Pinot<br />
Noir e 25% Chardonnay. In<br />
bocca, l’attacco è deciso e ben<br />
equilibrato, per uno Champagne<br />
<strong>di</strong> bella maturità e roton<strong>di</strong>tà,<br />
prima <strong>di</strong> un finale nel segno<br />
<strong>di</strong> freschezza e mineralità.<br />
28
Vigneron iconici<br />
JÉRÔME PRÉVOST<br />
LA CLOSERIE LES<br />
BÉGUINES BLANC DE<br />
NOIRS EXTRA BRUT<br />
CHAMPAGNE<br />
SELOSSE ROSÉ<br />
GRAND CRU<br />
L’opera prima <strong>di</strong> Jérôme Prévost,<br />
equilibrio tra legno e freschezza.<br />
Lo Champagne che lo ha fatto<br />
conoscere nel mondo.<br />
Un grande vino, composto al<br />
94% da Pinot Meunier e per<br />
il restante 6% da Pinot Noir,<br />
Pinot Gris e Chardonnay,<br />
che svilupperà tutta la sua<br />
complessità invecchiando.<br />
Champagne d’assemblage,<br />
composto dal 90% circa <strong>di</strong><br />
Chardonnay e dal 10% <strong>di</strong> vino<br />
rosso prodotto con uve Pinot<br />
Noir <strong>di</strong> Ay e Ambonnay. Sul<br />
rosé, il pensiero del maestro<br />
Anselme Selosse è netto: deve<br />
saper esprimere un perfetto<br />
equilibrio tra il bouquet<br />
del Pinot Noir e la finezza<br />
dello Chardonnay, perciò è<br />
necessario - prima <strong>di</strong> tutto - che<br />
non sia sovradosato o piatto.<br />
CHARTOGNE-TAILLET<br />
ORIZEAUX VIEILLES<br />
VIGNES EXTRA BRUT<br />
Vino emblematico della<br />
Maison. Una delle prime<br />
parcelle della famiglia, piantata<br />
oggi in Pinot Noir, che stupisce<br />
per la costanza della qualità<br />
e dell’identità dei suoi vini,<br />
qualunque sia il millesimo.<br />
Champagne 100% Pinot Noir<br />
dai riflessi dorati, non filtrato,<br />
che si caratterizza per quel<br />
che ne è la fermentazione<br />
naturale e vinificazione, da 2<br />
a 9 anni, in fusti <strong>di</strong> 228 litri<br />
<strong>di</strong> Borgogna.<br />
EGLY-OURIET<br />
BLANC DE NOIRS<br />
LES CRAYÈRES<br />
GRAND CRU<br />
VIEILLES VIGNES<br />
Frutto <strong>di</strong> un vigna <strong>di</strong> Pinot<br />
Noir piantata nel 1946 su un<br />
terreno eccezionale, chiamato<br />
Les Crayères, dove la terra è <strong>di</strong><br />
soli 30 centimetri al <strong>di</strong> sopra<br />
della craie, strato <strong>di</strong> calcare<br />
gessoso che in quel luogo è<br />
profondo decine <strong>di</strong> metri.<br />
Champagne vinificato al 100%<br />
in fusti, dove risaltano le note<br />
<strong>di</strong> frutti rossi per via dei vecchi<br />
Pinot, ed una certa mineralità<br />
“crayense”, che dona eleganza e<br />
potenziale all’invecchiamento.<br />
29
La scelta <strong>di</strong> Top Champagne<br />
CHAMPAGNE BENOIT<br />
MUNIER MILLÉSIME<br />
2018 100% CRAMANT<br />
JULES BROCHET<br />
CHAMPAGNE<br />
BRUT NATURE<br />
PRÉMICE<br />
100% Chardonnay da vecchie vigne<br />
<strong>di</strong> oltre 55 anni <strong>di</strong> 3 lieux-<strong>di</strong>ts<br />
Grand Cru <strong>di</strong> Cramant: Fourche,<br />
Bourrons e Bauves. Vinificazione<br />
e affinamento in botti <strong>di</strong> rovere<br />
per 10 mesi. Dégorgement senza<br />
solfiti o zuccheri aggiunti nei<br />
mesi <strong>di</strong> novembre 2023 e marzo<br />
<strong>2024</strong>. Champagne identitario:<br />
omaggio alla storia <strong>di</strong> famiglia e<br />
alle caratteristiche del villaggio<br />
<strong>di</strong> Cramant, dove sono le ra<strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong> Benoit Munier. Un piccolo<br />
capolavoro.<br />
Nasce ai pie<strong>di</strong> della Montagne de<br />
Reims questo assemblaggio tra<br />
50% Chardonnay dal villaggio<br />
<strong>di</strong> Taissy e 50% Pinot Noir dal<br />
Grand Cru <strong>di</strong> Mailly. Produzione<br />
estremamente limitata firmata<br />
dal giovane Vigneron Pierric<br />
Brochet, ha come primario<br />
obiettivo l’espressione del<br />
terroir. Nessun dosaggio, il<br />
Brut Nature Prémice al palato<br />
è delicato e fresco: per uno<br />
Champagne dalla spiccata<br />
aci<strong>di</strong>tà e il lungo finale.<br />
CHAMPAGNE RÉGIS<br />
POISSINET TERRE DE<br />
ROSÉ EXTRA BRUT<br />
CHAMPAGNE MICHEL<br />
FALLON OZANNE<br />
BLANC DE BLANCS<br />
GRAND CRU<br />
Uno Champagne potente, strutturato,<br />
ma fine ed elegante. Dal<br />
colore rosa brillante e vivace,<br />
figlio <strong>di</strong> 12 ore <strong>di</strong> macerazione<br />
sulle bucce, è Rosé con 4 anni<br />
sui lieviti che regala una bocca<br />
dove struttura, aci<strong>di</strong>tà e sapi<strong>di</strong>tà<br />
si uniscono in un tutt’uno.<br />
Il primo sorso arriva con una<br />
naturalezza tale da permettere<br />
<strong>di</strong> riconoscere imme<strong>di</strong>atamente<br />
i due gran<strong>di</strong> vitigni che gli<br />
danno forma: Meunier (70%)<br />
e Chardonnay (30%).<br />
100% Chardonnay, vinificato in<br />
legno. Per un Blanc de Blancs<br />
Grand Cru non millesimato<br />
che deve il suo nome, Ozanne,<br />
a quello storico <strong>di</strong> “Avize la<br />
bella”, mantenuto dal luogo da<br />
dove provengono le uve fino<br />
all’anno 796. Per una produzione<br />
davvero esclusiva e limitata, da<br />
non perdere quando la si trova,<br />
soprattutto se si tratta <strong>di</strong> vecchie<br />
sboccature, oggi veri e propri<br />
oggetti del desiderio.<br />
30
Didattica e formazione<br />
Eventi, Degustazioni<br />
e Private Dinner<br />
Ven<strong>di</strong>ta Online<br />
Viaggi in champagne<br />
Selezione de<strong>di</strong>cate<br />
per ristoranti e wine bar<br />
“Da appassionato per appassionati viviamo e raccontiamo lo<br />
champagne in modo semplice, <strong>di</strong>retto e senza tanti fronzoli”<br />
Andrea Silvello<br />
31