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Pullman 52 novembre 2024

Prova su strada Setra MultiClass S 515 Le Hyb Saloni Fiaa Madrid torna al top Abusi Un Blue Bird contro il razzismo Anteprima Iveco E-Way H2 Bustimer Fiat 309/1 Pietroboni Attualità L’elettrificazione avanza Giovani e mezzi pubblici An.Bti e la ‘manovra’

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BUSTIMER<br />

BUSTIMER<br />

Quattro vite utili<br />

Ammiraglia della flotta del Museo StoricBus,<br />

il Fiat 309/1 Pietroboni costruito nel 1962<br />

svela le caratteristiche che lo rendono unico<br />

di Riccardo Esposito<br />

La prima vita del Fiat 309/1 Pietroboni comincia<br />

nel 1962, quando viene costruito dalla carrozzeria<br />

Pietroboni di Bassano del Grappa<br />

(Vi). Quest’azienda vicentina, che realizzava anche<br />

automobili fuoriserie, chiuse i battenti solo pochi<br />

anni dopo, già a metà degli Anni ‘60. Verrà immatricolato<br />

solo l’anno successivo alla costruzione,<br />

al momento del suo ingresso nella flotta dell’allora<br />

gloriosa società Atesina di Trento, dove vestiva<br />

una livrea azzurra e bianca. Nato come autobus<br />

granturismo e dotato di sospensioni a balestre,<br />

venne solo successivamente trasformato in interurbano.<br />

All’epoca veniva usato per servizi definiti<br />

‘superlinea’, ossia servizi di linea più lunghi.<br />

Durante le operazioni di restauro a cui è stato sottoposto<br />

sono emersi chiaramente i segni del tempo<br />

della selleria originale, che già contava anche il sedile<br />

dedicato all’accompagnatrice.<br />

Un bus dalle molte vite<br />

Dopo ben diciannove anni di onorato servizio su e<br />

giù per le vallate del Trentino presso Atesina, nel<br />

1982 viene venduto ad Autoservizi Scalcon di Schio<br />

(Vi) che lo utilizzò su linee locali per ulteriori sedici<br />

anni, fino al 1998, anno in cui venne acquistato da<br />

una scuola guida di Reggio Emilia. Comincia così in<br />

terra emiliana la terza vita di questa vettura su cui si<br />

esercitano centinaia di aspiranti autisti, almeno fino<br />

al 2009. In quell’anno - e siamo alla quarta vita - viene<br />

acquistato dal socio ordinario di StoricBus, Matteo<br />

Spinelli, che lo ha storicizzato e collaudato come autobus<br />

d’interesse storico e collezionistico, riverniciandolo<br />

nella caratteristica veste rossa e bianca at-<br />

tuale. Un decennio dopo, Spinelli lo cede alla collezione<br />

sociale di StoricBus, che nei due anni successivi<br />

ha provveduto a sottoporlo a un tagliando completo<br />

del sottoscocca e della meccanica. A partire<br />

dal 2022, questo Fiat 309/1 Pietroboni è tra i protagonisti<br />

delle iniziative di StoricBus, essendo una presenza<br />

fissa nelle più importanti manifestazioni di motorismo<br />

storico, come i porte aperte della Fondazione<br />

Fs, sia a Milano sia a La Spezia. Il Museo StoricBus<br />

è un’associazione senza scopo di lucro voluta e presieduta<br />

da Christian D’Olif, appassionato quarantenne<br />

che ha saputo mettere insieme decine e decine<br />

di altri bus lover italiani, per creare un ‘museo dinamico’<br />

che permette di condividere il frutto del lavoro<br />

di conservazione e restauro degli autobus italiani<br />

con la popolazione intera. A oggi, StoricBus ha superato<br />

la soglia dei cento pullman salvati dalla demolizione,<br />

tra cui anche un altro Fiat 309/1 con carrozzeria<br />

Cansa, di cui <strong>Pullman</strong> ha già scritto.<br />

La meccanica dal camion Fiat 643<br />

Fratello minore del Fiat 306, era accomunato a questo<br />

glorioso modello dal fatto che anche il 309 è stato progettato<br />

come autobus ex novo e non come carrozzamento<br />

del telaio di un camion. Vengono denominati<br />

Fiat 309/1 i modelli, prodotti dal biennio 1962-63 in<br />

poi, che montavano la meccanica derivata dall’autocarro<br />

Fiat 643, mentre i primi 309 tout court avevano<br />

la meccanica derivata dall’autocarro Fiat 642.<br />

Fiat 309/1 PIETROBONI<br />

Driveline<br />

Motore marca e modello Fiat 220 H<br />

Cilindrata cc 9.161<br />

Potenza Cv 153<br />

Coppia Nm@giri n.d.<br />

Inquinanti omologaz./sistema Euro 0<br />

Cambio marca e tipo/n° marce Fiat manuale/5+R<br />

Ingombri<br />

Lunghezza/n° assi mm 9.340/2<br />

Larghezza mm 2.500<br />

Altezza massima da terra mm 3.260<br />

Passo mm 4.595<br />

Sbalzo anteriore mm 2.050<br />

Sbalzo posteriore mm 2.695<br />

Diametro di volta mm n.d.<br />

Altezza interna mm n.d.<br />

Altezza pavimento da terra mm n.d.<br />

Capacità serbatoio l 140<br />

Posti a sedere n° 38+1+1<br />

Masse<br />

Tara kg 7.600<br />

Peso totale a terra kg 11.000<br />

Quest’autobus monta il motore Fiat 220 H, un diesel<br />

sei cilindri in linea aspirato a sogliola - piazzato nell’interasse<br />

sinistro - con cilindrata di 9.161 centimetri<br />

cubi ed erogante ben 153 cavalli di potenza massima:<br />

mica poco per l’epoca. Veniva accoppiato a un cambio<br />

meccanico sincronizzato a cinque marce più retro,<br />

grazie al quale raggiungeva una velocità massima<br />

di 86,1 chilometri orari, ampiamente lontana dall’attuale<br />

limite di velocità in autostrada. Ma comunque<br />

sufficienti a far muovere in tutta scioltezza questo<br />

midi dalle forme morbide arrotondate. lll<br />

Sopra, a sinistra, il 309/1<br />

foto con le caratteristiche<br />

porte a espulsione<br />

completamente aperte,<br />

la posteriore alloggiata sul<br />

relativo sbalzo. A destra,<br />

il lato conducente,<br />

all’epoca dotato di porta<br />

dedicata. Sotto, il frontale<br />

del veicolo.<br />

Sotto, da sinistra, il posto<br />

guida col classico volante<br />

a tre razze in bachelite,<br />

l’interno cabina con<br />

selleria purtroppo non<br />

originale (ma ormai<br />

comunque d’epoca) e<br />

l’inconfondibile motore<br />

a sogliola centrale. Nella<br />

pagina accanto, il retro<br />

stondato del Pietroboni.<br />

38 - <strong>Pullman</strong><br />

<strong>novembre</strong> <strong>2024</strong><br />

www.pullmanweb.com<br />

<strong>Pullman</strong> - 39

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