Quaderno OITAf n. 11/2024
OITAF presenta: Sopra e sotto zero XI L’undicesimo quaderno dell’Associazione Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci Il mondo del trasporto a temperatura controllata in un veloce e sintetico manuale i più importanti produttori e fornitori di veicoli, allestimenti, servizi dedicati al trasporto di alimenti e farmaci in regime ATP. Le nuove norme, i parametri e le sigle che contraddistinguono le performance di celle refrigerate e contenitori dedicati. Le frontiere tecnologiche sui veicoli e nei software gestionali e le opportunità di noleggio. Un handbook da non perdere in una preziosa collezione di quaderni Una produzione OITAF-Vie&Trasporti
OITAF presenta:
Sopra e sotto zero XI
L’undicesimo quaderno dell’Associazione Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci
Il mondo del trasporto a temperatura controllata in un veloce e sintetico manuale i più importanti produttori e fornitori di veicoli, allestimenti, servizi dedicati al trasporto di alimenti e farmaci in regime ATP. Le nuove norme, i parametri e le sigle che contraddistinguono le performance di celle refrigerate e contenitori dedicati. Le frontiere tecnologiche sui veicoli e nei software gestionali e le opportunità di noleggio.
Un handbook da non perdere in una preziosa collezione di quaderni
Una produzione OITAF-Vie&Trasporti
- No tags were found...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Q11/24
SopraSottoZero
Viaggio nelle eccellenze
del trasporto refrigerato
Osservatorio Interdisciplinare
Trasporto Alimenti e Farmaci
Supplemento al n. 874 | 11 novembre 2023 di Vie&Trasporti
EDITORIALE
Eccellenza nella refrigerazione
ATP-I o ATP-2
Titolo più ermetico non poteva esserci.
Allora, spieghiamo
OITAF è ormai organismo maturo, tra un po’ festeggia
i 10 anni. In questo periodo eddai eddai
qualcosa l’abbiamo capita. E visto che ci occupiamo
di trasporto refrigerato e di norme ATP
eccoci allo snodo epocale.
Il mio mentore Bruno Cortecci ci và giù piatto
riflettendo sullo stato dell’arte, e ha ragione:
norme più piacione che realistiche, marchiane
incongruenze, azioni green addirittura dannose.
Ma lui è un tecnico, e sa argomentare, cosa
che io non so fare. Ecco quindi il busillis da cui
il titolo.
Da apprezzare la buona volonta di quei Paesi,
Italia in testa, che hanno accettato un protocollo
internazionale come regola nazionale. Pochi
lo hanno fatto, e diffidate da costoro. Ma a
questo punto è evidente che le pastoie ONU e
UE non consentono di agire in fretta e in maniera
congrua per modernizzare il protocollo: per
cambiare qualche virgola e qualche normetta il
palazzo di vetro ancora trema.
Non si può andare avanti così, l’ATP deve essere
modernizzato, aggiornato, implementato,
secondo le necessità correnti. A cominciare
dall’introduzione di vino, olio e acqua.
Soluzione 1, un nuovo ATP (ATP-2) condiviso da
sagaci Paesi che vogliono realmente cautelare la
produzione di alimenti delicati.
Oppure, soluzione 2, l’abbandono, su scala nazionale,
dell’ATP, sostituendolo con uno più
ampio, severo, logico e rispettoso del consumatore,
grazie anche alla digitalizzazione e alla sensoristica
(ATP-I) sviluppato in proprio dall’Italia.
Le giornate tecniche di Cemafroid dimostrano
che anche in Francia c’è rispetto e considerazione
per le nostre proposte, che speriamo nel
corso del 2025 possano diventare qualcosa di
più: un manifesto, un tavolo ministeriale, una
iniziativa associativa… chissà.
Noi non molliamo. Nel frattempo, eccovi la rassegna
dei quanto di meglio offre la produzione
di settore.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 1
www.lauriweb.it
SOMMARIO
01 Oitaf | Atp-I o Atp-2
04 Oitaf | Freddo, seriamente
06 Frigo’ n’Motion | Il freddo che viaggia, il freddo che vince
08 Atp | I punti fermi del protocollo
12 Atp | Norme in sonno
Supplemento
al n°884 Novembre 2024
di Vie&Trasporti
LO.NO/00516/02.2021CONV
Reg.Tribunale di Milano n.6479
del 6/2/1964
Iscrizione al Registro Nazionale
della Stampa n.1740 - vol.18
foglio 313 - 21/11/1985 - ROC 32150
Direttore responsabile
Lucia Edvige Saronni
Direttore editoriale
Giuseppe Guzzardi
gguzzardi@fiaccola.it
Atlantide
Software per
la gestione
14 Fondi | Piano transizione
16 Futuro | Connettività e digitale
18 Norme | Rotta verso i -15°
20 Schmitz Cargobull | Il futuro del trasporto refrigerato
A cura di
Riccardo Esposito
Collaborazione di
Tiziana Altieri
Bruno Cortecci
Roberta Cannone
Stefano Brivio
dei rifiuti
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 2
24 Rolfo Ice | Freddo senza segreti
26 Lamberet | Elettrico in pista
28 Lauri | Da oltre 40 anni al vertice
30 Euroengel | Una soluzione pratica e vincente
32 Lecitrailer | Evoluzione continua
34 Plastoblok | Alla scoperta della serie 60L
36 Wolters Kluwer | Gestire i rifiuti ATP
Progetto grafico
Cinzia Bernardi | Graphimedia
graphimedia.it
Tipografia
ColorShade
Peschiera Borromeo, Milano
Ufficio stampa e PR
Easycom
Celeste Di Sabato
Tel. 02 58324398
celeste.disabato@easycomonline.it
easycom.it
Via Sabotino, 19 - 20135 Milano
Atlantide il software web based per
operatori di settore e produttori, per la
corretta tracciabilità di tutta la filiera,
dalla produzione allo smaltimento,
a supporto di chi ha la responsabilità in
materia ambientale.
Scopri di più
e richiedi una
demo gratuita.
38 EniRent | Noleggio pesante
40 Dif | Alla prova del cambiamento
42 TN Service | Il futuro del trasporto commerciale
44 Webfleet | Telematica sempre più cool
Segreteria operativa
Ornella Oldani
segreteria@oitaf.com
Segreteria organizzativa
Giovanna Thorausch
gthorausch@fiaccola.it
VANTAGGI
Completa digitalizzazione dei processi waste
Controllo e tracciabilità real-time
Riduzione dei costi di gestione
46 Wheeliot | Ottimizzazione digitale
48 LC3 | Logistica sempre più verde
50 Iveco | Distribuzione full electric
52 Libro Bianco | Universo
54 Formazione | Un problema irrisolto
direzione@fiaccola.it
casaeditricelafiaccola@legalmail.it
www.fiaccola.com
Osservatorio Interdisciplinare
Trasporto Alimenti e Farmaci
www.oitaf.com
Compliance al D.Lgs 152/2006 e Interoperabilità
con il RENTRI
Per maggiori informazioni
info.atlantide@wolterskluwer.com
La tua Azienda è pronta per affrontare il RENTRI?
Noi abbiamo la soluzione giusta per te, contattaci subito.
Board
Clara Ricozzi Presidente
Lucia Saronni Presidente onorario
Marco Comelli Resp. scientifico
Giuseppe Guzzardi Direttore
Comitato Tecnico Scientifico
I Quaderni OITAF
sono un importante
strumento divulgativo
e di analisi della
catena del freddo.
Leggi tutte le
pubblicazioni
Riccardo Accorsi Università Alma Mater
Studiorum di Bologna
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 4
Freddo,
seriamente
OITAF è l’unico organismo
nazionale a occuparsi in maniera
scientifica e documentata del
trasporto refrigerato.
Lo testimoniano i documenti,
gli eventi, le iniziative, i
suggerimenti agli organi
competenti
OITAF è un polo consultivo e propositivo
che approfondisce le tematiche
connesse al trasporto del cibo,
dei prodotti freschi e di quelli che
hanno bisogno di una conservazione
a temperatura controllata con
l’obiettivo di garantire sicurezza e
qualità lungo la supply chain, anche
attraverso la definizione di protocolli
condivisi per l’ATP.
Tra i principali compiti di OITAF rimane
la ricerca e la promozione nelle
più alte sedi, comprese quelle accademiche,
della qualità e professionalità,
nonché dei principi di igiene
assoluta da garantire al consumatore
finale.
La denominazione originale OITA è
stata modificata nel 2021 in OITAF, per
Ecco il primo e unico veicolo allestito appositamente
per le vaccinazioni in era covid, usato
in Toscana sia nelle zone balneari che in borghi
montani difficilmente raggiungibili. Partner dell’iniziativa
la concessionaria Toscandia di Firenze e
la regione Toscana.
sottolineare l’attenzione al segmento
“trasporto farmaco”, dapprima generata
dall’opportunità di fornire indicazioni
strategiche per il trasporto
e la somministrazione dei vaccini anti-Covid-19.
Tale denominazione rimane
come parte integrale del nome,
e ne rappresenta l’evoluzione.
Obiettivo di OITAF è anche approfondire
le tematiche del trasporto
di specifici prodotti, valutando se il
trasporto in regime ATP possa essere
o meno auspicabile, studiando e
promuovendo tecnologie che contribuiscano
a preservare la qualità
della merce trasportata in tutti i
suoi aspetti. Continua la partecipazione
agli eventi di settore,
anche per assicurare ai partner
la massima visibilità possibile.
Pubblicazioni
Assolti tutti gli obiettivi prefissati,
per il biennio 2024-2025
l’Osservatorio, su indicazione
della presidente Clara Ricozzi,
alza l’asticella degli obiettivi.
È stato pubblicato il quaderno
n.11 “Sopra e Sotto Zer0”, carrellata
dei principali protagonisti
del mercato degli allestimenti, dei
motori frigo, dei servizi.
Ancor più importante, dopo la fortunata
pubblicazione del Libro Bianco
ATP in due volumi, per la fine del 2024
è prevista la sua riedizione (un'ulteriore
elaborazione dei dati relativi a
circa 150.000 licenze ATP, veicoli e rimorchiati),
mentre prosegue l’attività
promozionale di Frigo’n’Motion.
Il CTS dell’Osservatorio, inoltre, punta
a concretizzare la proposta di allargamento
dell’ATP ad alcune categorie di
prodotti, ma anche alla preparazione
di un'autorevole certificazione di
qualità. Altro aspetto fondamentale
sono gli accordi internazionali che
consentiranno all’Italia di essere ancora
più presente in ambito normativo
internazionale.
Accordi: Concretizzata l’intesa con
Cemafroid, si lavora sulla comparazione
delle attività in Francia e in Italia,
con un proficuo scambio di esperienze
e opinioni utili per tutti i Paesi
dell’Universo ATP.
Formazione
Un aspetto che verrà ulteriormente
sviluppato è relativo alla necessaria e
non procrastinabile formazione degli
operatori, specialmente in ambito
manutentivo.
Giuseppe Acquaro Terminali Italia
Stefano Brivio MGH Systems Italia
Gerardo Cardone Futura Servizi Logistici
Giuliano Caselli Tecnea Italia;
Gérald Cavalier Groupe Tecnea Cemafroid
Vincenzo Cinelli MIT
Bruno Cortecci Commissione Onu Unece -
European Committee for Standardization
Pasquale d’Anzi MIT
Rodolfo de Dominicis DigITAlog;
Giuseppina della Pepa Anita
Fabio Di Giuseppe Volkswagen Commercial
Vehicles
Franco Fenoglio CdA Italferr
Enrico Finocchi Albo Autotrasportatori
Olga Landolfi TTS Italia
Antonio Malvestio Freight Leaders Council
Sandro Mantella Lamberet
Riccardo Manzini Università Alma Mater
Studiorum di Bologna
Massimo Marciani Fit Consulting - Freight
Leaders Council
Fabrizio Ossani Federtrasporti
Massimiliano Perri Iveco Mercato Italia
Cristina Qirjaku MIT
Alessandro Rade MAN Italia
Umberto Torello DIF - Distribuzione
Italiana Food, Transfrigoroute Italia e TN
Torello
Paolo Uggè Conftrasporto
Fabrizia Vigo ANFIA
Paolo Volta Pagiro
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 5
Il freddo
che viaggia
Il freddo
che vince
Pordenone
Firenze
Milano
Pollenzo
Parigi
Arese
Osservatorio Interdisciplinare
Trasporto Alimenti e Farmaci
presenta
Una delle cause di questo boom
è la crescente urbanizzazione, e
l’Italia ne è un esempio evidente.
Nel nostro Paese il trasporto
refrigerato è anche e sempre
più garanzia di conservazione e
protezione delle nostre eccellenze
alimentari, che trovano
nella provincia e nel territorio
l’applicazione più forte e sentita,
per poi riversarsi nella logica di
efficientamento della consegna,
dell’ultimo chilometro.
Questo percorso, caro a OITAF,
vale un tour in Italia alla scoperta
delle esigenze di trasporto
locali e nazionali, lanciando uno
sguardo ai migliori professionisti,
in grado di assicurare al consumatore
finale la conservazione
dell’eccellenza.
Forte di queste convinzioni e in
linea con la propria intensa attività
di ricerca e comunicazione,
OITAF ha creato un format itinerante,
che ha l’obiettivo di raggiungere
il maggior numero possibile
di località italiane, specie
quelle dove più forte è sentita
la necessità di trasportare in sicurezza
e qualità. Nella prossima
pagina ecco il calendario provvisorio
delle tappe, oltre a quella
di Roma, già effettuata presso la
sede di Romana Diesel.
Il programma degli interventi e
delle relazioni cambia sempre,
ma tiene conto della specificità
locale, nel trasporto o nella distribuzione.
Alcuni eventi sono
previsti all’interno di attività fieristiche,
come Refrigera o Transpotec.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 6
Il tour continuerà
nel 2025.
Seguici per rimanere
sempre aggiornato
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 7
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 8
I punti fermi
del protocollo
I parametri di refrigerazione ATP sono
necessariamente rigidi e sono indispensabili
non soltanto per determinare il tipo di merce
che si può trasportare, ma anche il superamento
in occasione della revisione periodica
I veicoli per il trasporto di derrate
deperibili
La normativa italiana identifica per
alcune tipologie di trasporto (merce,
fattore di forma, peso) le caratteristiche
e le dotazioni minime per il cosiddetto
“trasporto specifico”. Gli autoveicoli
per trasporto specifico sono
muniti di particolari carrozzerie che li
rendono idonei a specifici impieghi i
cui allestimenti sono indicati nell’articolo
n. 203 regolamento di esecuzione
al Codice della Strada il cui elenco,
unitamente ad altri individuati dal
DTNAGP (Dipartimento per i trasporti,
la navigazione, gli affari generali ed il
personale), è tassativo.
Cinque grandi categorie
La classificazione dei parametri prevede
cinque categorie, all’interno
delle quali esistono diverse sotto-categorie,
che si distinguono per uno o
entrambi i parametri: l’arco di temperatura
che sono in grado di mantenere
e il coefficiente di trasmissione
termica K.
Per le singole sotto-categorie in termini
generali si distinguono:
• Isotermici (I) mezzi costruiti con
carrozzerie isolanti, per i quali lo
scambio di calore tra interno ed
esterno della carrozzeria risulta limitato
(non hanno dispositivi per il
mantenimento della temperatura a
parte l’isolamento passivo), (Tabella 1).
• Refrigeranti (R) mezzi di trasporto
isotermici che utilizzando una sorgente
di freddo diversa da un impianto
frigorifero o da una unità di
assorbimento (ghiaccio naturale con
o senza sali, piastre eutettiche, ecc),
sono in grado di abbassare e mantenere,
con una temperatura media
esterna di +30°C, la temperatura
all’interno della carrozzeria vuota
fino a un valore Ti (Tabella 2).
• Frigoriferi (F) mezzi di trasporto
isotermici, muniti di un impianto di
raffreddamento individuale o collettivo
per più mezzi di trasporto
(gruppo meccanico a compressione,
impianto ad assorbimento, ecc.) che
consenta, in presenza di una temperatura
media esterna di +30°C, di
abbassare la temperatura all’interno
della carrozzeria vuota e di mantenerla
in seguito costantemente ad
un valore Ti (Tabella 3).
• Caloriferi (C) mezzi di trasporto
isotermici che permettono di elevare
la temperatura all’interno della
carrozzeria vuota e di mantenerla in
seguito per almeno 12 ore, senza aggiunta supplementare di
calore, ad un livello praticamente costante non inferiore ai
+12°C (Tabella 4).
• Frigoriferi e caloriferi (B) mezzi di trasporto isotermici o
dotati di propria unità di refrigerazione o serviti congiuntamente
ad altre unità di trasporto da un dispositivo (dotato
di compressore meccanico o di un dispositivo di assorbimento).
L’apparecchio deve essere in grado, con una temperatura
esterna max di 30°C, di abbassare quella interna
e di mantenerla in modo continuo, oppure, in presenza di
una temperatura esterna Te, di alzarla (Tabella 5). L’utilità di
questa tipologia è evidente in situazioni dove si trasportano
alimenti freschi (come frutta e verdura) con temperature
esterne molto rigide, che ne provocherebbero il rapidissimo
degrado. La tipologia è stata introdotta con la revisione
ATP del 2016 ed è stata recepita in Italia con la circolare
137/DIV3 DGMOT prot. n. 18911 del 02 agosto 2018. Gli attestati
in circolazione si riferiscono al primo rilascio, con
durata di sei anni.
Tabella 1 | Tipologie mezzi ATP e sottocategorie
Classe Sigla Caratteristiche termiche | W/m 2
Isotermico Normale IN 0,4<k<0,7
Isotermico Rinforzato IR k ≤ 0,4
Tabella 2 | Refrigeranti
Rilascio degli attestati
Il primo rilascio dell’attestato può avvenire solo ad opera di
un Centro Prova Autorizzato (CPA), pubblico o privato. Dalla
data del primo rilascio il certificato ATP ha una validità di 6
anni. Il rinnovo degli attestati, oltre che a cura dei CPA, può
essere effettuato da parte di “esperti”, che vengono abilitati
con appositi esami.
Gli esperti possono effettuare due o tre rinnovi a secondo
della categoria del veicolo esaminato (il parametro discriminante
è il coefficiente di trasmissione termica K) come da
circolare n°18911 del 2 agosto 2018. Ai 6 anni il rinnovo viene
effettuato tramite i centri collaudo per i successivi 3 anni,
mantenendo invariata la classificazione se ricorrono le condizioni
previste dalla normativa. A 9 anni di vita può essere
effettuato un altro rinnovo triennale. Al 12°può essere effettuato
un terzo rinnovo triennale presso centri collaudo con il
mantenimento della classe se di tipo normale “N” (IN-FNA-F-
NAX) o con declassamento a tipo normale “N” se la classificazione
precedente è di tipo rinforzato “R” (FRC-FRCX-IR).
Classe Sigla Caratteristiche | Ti massima °C Trasmiss. Termica K | W/m 2
A Normale RNA +7 0,4 <k ≤ 0,7
A Rinforzata RRA + k ≤ 0,4
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 9
B Rinforzata RRB -10 k ≤ 0,4
C Rinforzata RRC -20 k ≤ 0,4
D Normale RND 0 0,4 <k ≤ 0,7
D Rinforzata RRD 0 k ≤ 0,4
Tabella 3 | Frigoriferi
Classe Sigla Caratteristiche | arco di Ti °C Trasmiss. Termica K | W/m 2
A Normale FNA 0 ≤ Ti ≤ 12 0,4 <k ≤ 0,7
A Rinforzata FRA 0 ≤ Ti ≤ 12 k ≤ 0,4
B Rinforzata FRB -10 ≤ Ti ≤ 12 k ≤ 0,4
C Rinforzata FRC -20 ≤ Ti ≤ 12 k ≤ 0,4
D Normale FND Ti ≤ 0 0,4 <k ≤ 0,7
D Rinforzata FRD Ti ≤ 0 k ≤ 0,4
E Rinforzata FRE Ti ≤ -10 k ≤ 0,4
F Rinforzata FRF Ti ≤ -20 k ≤ 0,4
Tabella 4 | Caloriferi
Classe Sigla Caratteristiche | Ti massima °C Trasmiss. Termica K | W/m 2
A CNA -10 0,4 <k ≤ 0,7
B CRA -20 k ≤ 0,4
C CRC -30 k ≤ 0,4
D CRD -40 k ≤ 0,4
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 10
Tabella 5 Frigoriferi e Caloriferi
Classe Sigla Ti [°C ] arco di Ti °C Te media [°C ] Tx termica K W/m 2
A Normale BNA 0 ≤ Ti ≤ 12 -10 ≤ Te ≤ 30 0,4 <k ≤ 0,7
A Rinforzata BRA 0 ≤ Ti ≤ 12 -10 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
B Rinforzata BRB 0 ≤ Ti ≤ 12 -20 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
C Rinforzata BRC 0 ≤ Ti ≤ 12 -30 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
D Rinforzata BRD 0 ≤ Ti ≤ 12 -40 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
E Rinforzata BRE -10 ≤ Ti ≤ 12 -10 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
F Rinforzata BRF -10 ≤ Ti ≤ 12 -20 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
G Rinforzata BRG -10 ≤ Ti ≤ 12 -30 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
H Rinforzata BRH -10 ≤ Ti ≤ 12 -40 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
I Rinforzata BRI -20 ≤ Ti ≤ 12 -10 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
J Rinforzata BRJ -20 ≤ Ti ≤ 12 -20 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
K Rinforzata BRK -20 ≤ Ti ≤ 12 -30 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
L Rinforzata BRL -20 ≤ Ti ≤ 12 -40 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4
Raggiunti i 15 anni dalla data del primo
rilascio, il rinnovo dell’attestato
ATP può ottenersi esclusivamente
con verifica presso una stazione di
prova (Centro Prova Autoveicoli CPA)
con validità dell’attestato di ulteriori
6 anni.
Il protocollo ATP, Accord Transport
Perissable, è stato definito a Ginevra
nel 1970 con lo scopo di promuovere
la facilitazione del trasporto internazionale
di derrate alimentari deperibili,
armonizzando i regolamenti e le
norme pertinenti nonché le procedure
amministrative e i requisiti di documentazione
cui è soggetto il trasporto
refrigerato.
L’Italia ha aderito con la legge 2 maggio
1977, n. 164, concernente la ratifica
e l’esecuzione dell’Accordo ATP, e con
Decreto del Presidente della Repubblica
29 maggio 1979, n. 404, concernente
il regolamento di esecuzione
del suddetto Accordo.
L’ATP è inerente al trasporto internazionale
di derrate alimentari, per
cui i contraenti non sono obbligati ad
utilizzarlo per i trasporti interni. Per
semplicità e praticità, la maggior parte
dei Paesi applica comunque la normativa
a tutti i trasporti alimentari deperibili.
Partito come un accordo tra
Stati, l’ATP è oggi gestito e aggiornato
dalle Nazioni Unite, tramite il panel
WP11 (Working Party on the transport
of Perishable Foodstuffs), che ha sede
a Ginevra e si riunisce una volta l’anno.
Del WP11 fanno parte le autorità di
governo centrali dei Paesi contraenti
e partecipanti del mondo accademico
e dell’industria.
L’Italia collabora al WP11 con rappresentanti
del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti.
STORIA
RADICI
FUTURO
CAMBIAMENTO
SOSTENIBILITÀ
SCELTE
PERSONE
SQUADRA
SODDISFAZIONE
CLIENTI
SUCCESSO
DNA
INNOVAZIONE
SERVIZI
SVILUPPO
UN INSIEME DI VALORI ESCLUSIVI
PER UN VANTAGGIO CHE DURA NEL TEMPO
IL FREDDO PER NOI NON HA SEGRETI
www.rolfoplasticgall.it
RISORSE
Un partner ideale deve saper dare energia alla tua esperienza e concretezza ai tuoi progetti.
Ecco perché Rolfo Plastic Gall è da sempre una scelta vincente: la sua lunga esperienza nel
settore degli allestimenti isotermici e dei kit in vetroresina con altissimi standard qualitativi
e con i migliori coefficienti termici sul mercato, ne fa il compagno di viaggio ottimale, capace
di offrire la massima affidabilità per un trasporto garantito di tutti i prodotti freschi, refrigerati
e congelati, risultando da sempre un anello fondamentale nella catena del freddo.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 12
Norme
in sonno
Chi si aspettava importanti
cambiamenti o almeno
modernizzazioni nelle novità
UNECE sulle regole ATP
è rimasto deluso
Un organismo troppo
lento e “ingessato”
Lo scorso 22 giugno è entrata in forza
la nuova versione del trattato ATP,
che ha sostituito la precedente datata
2022. Per ora sono disponibili due
versioni ufficiali su tre, quella francese
e inglese, mentre per quella russa si
dovrà attendere.
Oltre al fatto che ufficialmente l’Armenia
è uscita dal trattato che, ricordiamo,
riguarda in senso stretto i
trasporti a temperatura controllata
TRANSFRONTALIERI. Le modifiche
dell’edizione 2024 sono molto minori.
Si potrebbe dire che in due anni
non è cambiato molto nel settore,
ma in realtà l’esiguità delle integrazioni
dipende dal processo di esame
delle proposte e della loro eventuale
approvazione. Processo farraginoso e
pieno di scappatoie, a partire dall’unanimità
richiesta alle più di 50 parti
aderenti, ma che prevede anche che
una nazione possa bloccare l’entrata
in vigore di una novità per minimo
sei mesi adducendo la propria non
preparazione. Questa clausola viene
invocata spesso soprattutto dalla
Germania.
I 51 paesi aderenti ATP
Albania Andorra Arabia Saudita
Austria Azerbaigian Bielorussia
Belgio Bosnia Erzegovina Bulgaria
Cechia Croazia Danimarca
Estonia Finlandia Francia
Georgia Germania Grecia
Irlanda Iran Italia
Kazakistan Kirghizistan Lettonia
Lituania Lussemburgo Macedonia
Marocco Moldova Monaco
Montenegro Norvegia Olanda
Polonia Portogallo Regno Unito
Romania Russia San Marino
Serbia Slovacchia Slovenia
Spagna Stati Uniti Svezia
Tagikistan Tunisia Turchia
Ucraina Ungheria Uzbekistan
Per questo il WP.11 dell’UNECE tende
ora a inserire innovazioni sotto forma
di chiarimenti nell’ambito del Manuale,
allegato al trattato ma che non ne
fa parte. Escamotage che ha chiaramente
dei limiti, ma è meglio che
niente.
Veniamo alle modifiche. Sono tutte
nell’ambito delle procedure di test.
Viene introdotto un metodo standard
per il calcolo della superficie interna
di una cassa a serbatoio, che non ha
una forma a parallelepipedo. Più importante
è l’inserimento di un flusso
minimo d’aria fredda parametrato
alle dimensioni della cassa, con una
formula standard, che dovrebbe impedire
gestioni creative dei test per
ammettere gruppi frigo sottodimensionati
(punto 3.2.8 a pag. 32 della
versione inglese).
Per la prima volta si parla esplicitamente
di gruppi frigo elettrici alimentati
da una fonte ausiliaria (leggasi
batterie) e si prescrive che il test
debba essere effettuato alla potenza
nominale del compressore secondo
specifiche del costruttore. Infine, per
la refrigerazione a gas liquefatti, dove
è difficile modulare la temperatura,
si ammette che i centri di test calcolino
la capacità di raffreddamento
alla temperatura intermedia (meno
8 centigradi) interpolando i risultati
ottenuti dai test reali a meno 20 e a
zero gradi.
Sullastrada
della
sostenibilità
Noi, dal 2011, siamo uno dei motori trainanti per il raggiungimento della
carbon neutrality. Lo facciamo con ogni mezzo, non solo con quelli che
percorrono le strade d’Europa. Tecnologia, digitalizzazione, partnership
importanti sono asset importanti per poter condividere ciò che nei prossimi
anni sarà patrimonIo comune del nostro settore.
Con LC3, ancora una volta, a guidare questa strada.
LC3 Trasporti
Via Tifernate 204
GUBBIO (PG)
Tel. 075923611
www.lc3trasporti.com
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 14
Piano
Transizione 5.0
Un tesoretto di 6,3 miliardi di euro
a disposizione delle imprese italiane
Il piano transizione 5.0 nasce con l’obiettivo
di sostenere la transizione del
sistema produttivo verso un modello
di produzione efficiente sotto il profilo
energetico, sostenibile e basato
sulle fonti rinnovabili.
La misura consiste in un’agevolazione
sotto forma di credito d’imposta per
i progetti di innovazione avviati dal 1°
gennaio 2024 e completati entro il 31
dicembre 2025, aventi ad oggetto investimenti
effettuati in beni materiali
e immateriali nuovi strumentali all’esercizio
d’impresa che permettano
di conseguire complessivamente una
riduzione dei consumi energetici delle
strutture produttive localizzate nel
territorio nazionale non inferiore al 3
per cento o, in alternativa, dei processi
produttivi interessati dall’investimento
non inferiore al 5 per cento.
La realizzazione degli investimenti
di cui sopra e della relativa riduzione
minima dei consumi permette
di accedere a ulteriori agevolazioni
previste per investimenti in beni materiali
nuovi strumentali all’esercizio
d’impresa finalizzati all’autoproduzione/autoconsumo
da fonti rinnovabili
e per spese di formazione.
Possono beneficiare del contributo
tutte le imprese residenti nel territorio
dello Stato e le stabili organizzazioni
nel territorio dello Stato di
soggetti non residenti, a prescindere
dalla forma giuridica, dal settore economico,
dalla dimensione e dal regime
fiscale adottato per la determinazione
del reddito d’impresa. Viene prevista
la sola esclusione di aziende in stato
di liquidazione volontaria, fallimento,
liquidazione coatta amministrativa,
concordato preventivo senza continuità
aziendale o sottoposte ad altra
procedura concorsuale o che siano
destinatarie di sanzioni interdittive ai
sensi del d.lgs. 231/2001 o che non
rispettino le normative sulla sicurezza
nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun
settore e inadempienti rispetto
agli obblighi di versamento dei contributi
previdenziali e assistenziali a
favore dei lavoratori.
Sono agevolabili, nello specifico:
• beni funzionali alla transizione tecnologica
e digitale secondo il modello
Industria 4.0 (All. A, Legge
232/2016);
• beni immateriali (software, sistemi
e system integration, piattaforme e
applicazioni) connessi a investimenti
in beni materiali Industria 4.0 (All. B,
Legge 232/2016).
Nell’ambito dei progetti di innovazione
sono inoltre agevolabili i beni materiali
nuovi strumentali all’esercizio
d’impresa finalizzati all’autoproduzione
di energia da fonti rinnovabili destinata
all’autoconsumo, a eccezione
delle biomasse. Per quanto riguarda
gli impianti fotovoltaici, si può godere
dell’incentivo solo se basati su
pannelli prodotti negli Stati membri
dell’Unione europea con efficienza
pari ad almeno il 21,5 per cento.
Infine, concorrono alla base di calcolo
per la determinazione del credito
d’imposta gli investimenti e le spese
per la formazione del personale
nell’ambito di competenze utili alla
transizione dei processi produttivi
(nel limite del 10 per cento degli investimenti
effettuati nei beni strumentali
e, comunque, con tetto di 300mila
euro).
Per la prenotazione del Credito d’Imposta
le imprese devono inviare una
Comunicazione Preventiva, corredata
dalla Certificazione ex-ante, tramite la
Piattaforma Informatica ‘Transizione
5.0’ accessibile tramite Spid dall’Area
Clienti del sito istituzionale del GSE, il
Gestore del Sistema Elettrico.
Un’occasione da non perdere, insomma,
per accelerare sulla strada della
digitalizzazione e del risparmio energetico.
Connettività e digitale
alleati per l’ottimizzazione
degli aspetti operativi
dei trasporti frigo
La connettività digitale e altre innovazioni
stanno trasformando il settore dei trasporti
a temperatura e umidità controllata,
consentendo il monitoraggio remoto in tempo reale
dei veicoli e delle condizioni di trasporto
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 16
Stefano Brivio
CEO MHG Systems
Nel settore del trasporto refrigerato,
la connettività digitale sta trasformando
l’intera filiera logistica. Le innovazioni
tecnologiche, dai sistemi
di monitoraggio in tempo reale alle
dashboard integrate, consentono alle
aziende di ottimizzare ogni aspetto
operativo. In un contesto competitivo
come quello dei trasporti a temperatura
e umidità controllata, il controllo
delle condizioni di trasporto è fondamentale
per garantire la qualità della
merce, rendendo l’adozione di queste
tecnologie ormai imprescindibile.
Monitoraggio in tempo reale
ed efficienza operativa
Una delle principali innovazioni abilitate
dal digitale è il monitoraggio in
tempo reale dei veicoli e delle condizioni
di trasporto. Sensori installati
sui mezzi permettono di tracciare
Questi dati vengono raccolti e analizzati
attraverso piattaforme connesse,
molto spesso acquistate nel corso degli
ultimi quattro anni grazie al Piano
Nazionale Industria 4.0. Queste piattaforme
sono in grado di offrire una
panoramica chiara e dettagliata dei
costi, dei ricavi, delle distanze percorse
e dei consumi.
Qual è la vera sfida?
L’integrazione di tutti questi strumenti
per migliorare l’efficienza operativa.
Il primo, e forse più importante
componente da acquistare, è
un “motore” di integrazione dati che
permette di leggere e storicizzare
secondo componente è una semplice
dashboard grafica riepilogativa che
consente di individuare le problematiche
e di “spacchettarle” in dettaglio
fino a comprendere le criticità di uno
specifico trasporto, cliente o autista.
Pianificazione, redditività,
ottimizzazione delle risorse
e sostenibilità
Le aziende possono così prevedere le
esigenze di manutenzione della flotta
e gestire meglio la disponibilità dei
veicoli. Le ore di presenza dei conducenti
possono essere monitorate e
pianificate, garantendo il rispetto delle
normative sui tempi di guida e riposo,
riducendo il rischio di sanzioni e mi-
dei clienti, che sempre più spesso richiedono
uno scambio automatico di
dati con l’autotrasportatore. Questo
facilita la gestione dei processi di ricezione
e stoccaggio, soprattutto per
le merci trasportate in regime Atp.
La digitalizzazione, infine, permette il
monitoraggio accurato dei consumi di
carburante e dei chilometri percorsi,
consentendo di mappare le emissioni
di anidride carbonica. Ciò contribuisce
agli obiettivi di sostenibilità e al
rispetto delle normative europee in
materia ambientale.
Blueprint per la digitalizzazione
del trasporto refrigerato
Affidarsi solo al tracciamento GPS e al
cui le aziende devono ambire. Bisogna
andare oltre, adottando piattaforme
integrate in grado di analizzare i dati
in tempo reale, digitalizzare le informazioni
e ottimizzare le operazioni
nel loro complesso. Il focus sulla flotta
è importante, ma lo è ancor di più l’integrazione
dei sistemi aziendali, come
quelli telematici e di manutenzione
veicoli, il gestionale (ERP), la modulistica
con le tratte effettuate e tutti
i documenti accessori, nonché un
archivio centrale per la gestione documentale
con tutte le informazioni
digitalizzate, correttamente organizzate,
facilmente ricercabili e che offra
la possibilità di ricevere promemoria o
avvisi automatici in caso di scadenza
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 17
temperatura, umidità, posizione Gps,
informazioni fornite manualmente
gliorando il benessere dei dipendenti.
controllo della temperatura e dell’u-
documenti o attività manutentive.
consumi di carburante ed eventuali
tramite file Excel o Pdf, oppure au-
midità del vano di carico non è più
problematiche di veicoli e semirimor-
tomaticamente tramite scambio dati
Un’importante tematica che sta
sufficiente: questi strumenti sono
chi, assicurando che la merce venga
Api con sistemi telematici, Erp (ge-
prendendo sempre più piede è la
ormai requisiti operativi richiesti dal
trasportata nelle condizioni ottimali.
stionale) e di manutenzione flotta. Il
possibilità di rispondere alle esigenze
mercato, non vantaggi competitivi a
Rotta verso i -15° C
Noleggio a lungo termine
Bruno Cortecci, spiega dalle nostre
colonne come mai, dopo quasi un secolo,
grazie ai progressi nella logistica
e nella tecnologia di refrigerazione,
si possa parlare di abbandonare
la temperatura standard di -18°
per il trasporto di alimenti surgelati
€975
60 MESI
100.000 KM
ANTICIPO €2.950
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 18
Bruno Cortecci
Membro CEN UNECE
Direttore Commerciale Plastoblok
Seguo con attenzione la coalizione
Move to -15°C, un’iniziativa pionieristica
volta a migliorare i setpoint di
temperatura nella filiera di fornitura di
alimenti surgelati. L’adesione di OITAf
è in linea con la missione di aumentare
l’efficienza e la sostenibilità nel
settore della catena del freddo.
La temperatura standard di -18°C per
il trasporto di alimenti surgelati è in
vigore da quasi un secolo. Con i progressi
nella logistica e nella tecnologia
della refrigerazione, è tempo di rivalutare
questo parametro di riferimento.
La ricerca indica che l’aumento del
setpoint di temperatura potrebbe
produrre significativi benefici energetici
e ambientali senza compromettere
la sicurezza alimentare.
Le prime prove e la relativa raccolta
dati rivelano che molti operatori
attualmente gestiscono le loro unità
di refrigerazione a temperature basse
fino a -22°C. La regolazione del
setpoint da -22°C a -15°C potrebbe
portare a notevoli risparmi energetici
e a un impatto ambientale ridotto.
Per una flotta con 100 semirimorchi,
questo potrebbe tradursi in 300.000
di Euro di risparmio sui costi del gasolio
e una riduzione del 46% delle
emissioni di CO2, equivalenti alla rimozione
di 240 auto dalla strada per
un anno.
La ricerca accademica della Move to
-15°C Coalition suggerisce che l’innalzamento
dello standard da -18°C
a -15°C potrebbe far risparmiare 17,7
milioni di tonnellate di CO2 all’anno e
circa 25 TWh di energia.
Questi cambiamenti offrono dei vantaggi
indipendentemente dal tipo di
carburante. I sistemi di refrigerazione
elettrica, possono ridurre i requisiti
della batteria e aumentare l’autonomia
operativa. Anche i sistemi diesel
tradizionali possono vedere costi di
carburante ed emissioni ridotti.
Inoltre l’innalzamento dei punti di regolazione
della temperatura può accelerare
il passaggio alla refrigerazione
elettrica per il trasporto.
Con la stessa filosofia si potrebbe ragionare
anche sul settore del trasporto
e distribuzione di prodotti freschi,
0°C/+4°C che allo stato attuale è il
principale settore che impiega mezzi
di trasporto frigoriferi.
L’innalzamento della temperatura
di set-point per alcune tipologie di
prodotto produrrebbe vantaggi ambientali
notevoli e contribuirebbe in
maniera significativa al raggiungimento
dei target, anche in questo caso
migliorerebbe le condizioni operative
delle unità di refrigerazione elettriche,
facilitandone la diffusione.
Move to -15°C
Coalition
Fondata nel 2023, la Move to
-15°C mira a ripristinare gli standard
di temperatura degli alimenti
congelati per ridurre i gas serra,
abbassare i costi della catena di
fornitura e proteggere le risorse
alimentari globali. L’iniziativa è
emersa dal rapporto Three Degrees
of Change, supportato, tra
gli altri da esperti dell’IIR/IIF (International
Institute of Refrigeration).
La coalizione cerca di unire
i principali attori della catena di
fornitura alimentare globale per
esplorare opzioni praticabili per
l’adozione dello standard -15°C.
c o m m e r c i a l e @ e n i r e n t . c o m
w w w . e n i r e n t . c o m
3 9 2 / 8 1 9 3 9 3 4
eVendita nuovo
COPERTURE
ASSICURATIVE
SOCCORSO STRADALE
E ASSISTENZA
STRAORDINARIA
E ORDINARIA
Schmitz Cargobull
disegna il futuro
del trasporto refrigerato
“Delivering Performance for Our Customers”.
Lo slogan di Schmitz Cargobull allo IAA
sottolinea la volontà del costruttore tedesco
di avere il business dei propri clienti al centro
delle sue strategie. Come? Anticipando
le loro esigenze con soluzioni che rendano
più efficiente e redditizio il loro lavoro
SCOPRI
Schmitz Cargobull
Azienda tedesca a conduzione
familiare fondata nel 1892 ad Altenberge
nel land del Nord-Reno
Westfalia oggi è uno dei principali
protagonisti nel settore del trainato,
con un portafoglio prodotti
che spazia dai refrigerati agli
chassis porta container passando
per centinati e cassoni ribaltabili
per i settori delle costruzioni e
dell’agricoltura.
Nel 2024 Schmitz Cargobull ha
partecipato, assieme al proprio
partner sudafricano Grw al salvataggio
del settore trasporto merci
di Van Hool.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 20
Passare dalle parole ai fatti. Se a fare
annunci sono bravi un po’ tutti, trasformarle
poi in fatti concreti non è
sempre semplice. Se poi l’ambito a
cui ci stiano riferendo è il trasporto
a temperatura controllata, allora la
complessità della materia e le tante
incognite di questo periodo, dalla
transizione energetica alla volatilità
del mercato, accrescono ulteriormente
la complessità di dare risposte
realmente efficaci.
Difficoltà che non hanno spaventato
quelli di Schmitz Cargobull che hanno
presentato allo IAA una serie di soluzioni
e novità che promettono di dare
un forte contributo, se non proprio
la soluzione, per affrontare il futuro
con un maggior numero di armi e opportunità.
Nuovi modelli, evoluzioni di quelli conosciuti,
trasformazione digitale dei
trailer fino a innovativi sistemi produttivi
per contenere i costi. Una vera
valanga di innovazioni che meritano di
essere conosciute una per una.
La catena del freddo
secondo Schmitz
Cargobull
Tante le novità, non tutte ovviamente
rivoluzionarie, ma comunque interessanti,
che sottolineano l’attenzione
del costruttore tedesco a tutti quei
dettagli che contribuiscono a migliorare
le condizioni di lavoro, la sicurezza
e, sempre prioritarie, redditività e
sostenibilità.
Così la conosciuta gamma S.KO Cool
ha potuto annoverare, in rapida successione,
una nuova serranda avvolgibile
combinata che, con l’unità di
raffreddamento S.CU per il trasporto
multitemperatura, offre un’eccellente
flessibilità di carico, un nuovo pavimento
silenzioso con certificazione
PIEK, la conformità ai più recenti
requisiti delle apparecchiature di
TrailerConnect Portal
un immobilizzatore opzionale per una
maggiore sicurezza, una nuova generazione
di telecamere di retromarcia,
un pannello solare posizionato sul
tetto del rimorchio e una griglia protettiva
di nuovo disegno nella parete
di circolazione.
Lo si era già visto, ma la novità è che
il semirimorchio completamente elettrico
S.KOe Cool è ora pronto per la
produzione dopo aver superato brillantemente
i test ed essere il primo
semirimorchio “full electric” a essere
omologato. Oltre alla unità di refrigerazione
S.CU ep85 ad azionamento
elettrico e alla centralina TrailerCon-
La standardizzazione telematica è la strategia
che coinvolgerà tutti i nuovi veicoli, perché
l’intero settore sta cambiando, diventando
sempre più digitale e costruito sul supporto
ai servizi digitali
nect, S.KOe Cool è dotato dell’asse
generatore Schmitz Cargobull elettrificato
con recupero di energia a
una determinata velocità e durante
la frenata, prolungando così il tempo
di funzionamento del gruppo di raffreddamento
o riducendo i tempi di
ricarica della batteria dalla rete elettrica.
Il suo carico utile, nonostante
le batterie e l’asse elettrico, è circa
uguale a quello di un semirimorchio
frigorifero con unità diesel; infatti il
peso aggiuntivo della batteria è quasi
completamente compensato dalla
soppressione del generatore nell’unità
di raffreddamento e dall’eliminazione
del serbatoio del gasolio sul
semirimorchio. Tre le modalità predefinite
(Eco, Standard e Safe) che
supportano il sistema dell’S.KOe Cool:
Eco garantisce la massima efficienza
energetica ed economica, Standard
offre un utilizzo ottimale dell’unità
di raffreddamento elettrica, mentre
la modalità Safe fornisce la massima
protezione del carico trasportato.
Le diverse modalità possono essere
selezionate tramite il display e la tastiera
dell’unità di raffreddamento da
trasporto o tramite il portale Trailer-
Connect e un’app.
Sattelkoffer SKOe COOL
Per la distribuzione urbana, dove un
trailer normale non sempre riesce ad
accedere agli angusti centri storici, la
soluzione di Schmitz Cargobull è S.KO
City con telaio ad asse singolo sterzante
e uno spazio per 36 contenitori su
rulli o 22 europallet; è dotato di un’unità
di raffreddamento S.CU d80 e della
telematica TrailerConnect di serie e,
ovviamente, il box è in Ferroplast.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 21
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 22
Trailer intelligenti per
ottimizzare il lavoro
La standardizzazione telematica è la
strategia che coinvolgerà tutti i nuovi
veicoli, perché l’intero settore sta
cambiando, diventando sempre più
digitale e costruito sul supporto ai
servizi digitali. L’obiettivo è chiaro:
integrando una telematica avanzata i
rimorchi si trasformeranno in risorse
intelligenti e connesse con una svariata
serie di opportunità: dalla raccolta
dati per le analisi al monitoraggio in
tempo reale, a tutto vantaggio della
sicurezza, ma anche dell’ottimizzazione
e quindi di una migliore sostenibilità
ambientale.
Tutto ruota attorno al sistema Trailer-
Connect, la piattaforma che Schmitz
Cargobull ha sviluppato per l’integrazione
dei dati con il monitoraggio
in tempo reale del rimorchio, che è
proposta su tutti i nuovi modelli, ma
è anche offerta come upgrade sui
rimorchi già in circolazione. Grazie a
TrailerConnect si potrà avere una manutenzione
predittiva per le unità di
raffreddamento, oltre a informazioni
in tempo reale sul carico del rimorchio
e monitoraggio del carico. Quindi
la massima trasparenza nella catena di
fornitura con un controllo completo
grazie al TrailerConnect Data Management
Center (DMC) e a un sistema
per monitorare e gestire i percorsi
con TrailerConnect TourTrack. Tante
opportunità che si allargano, per
esempio, al controllo degli pneumatici
con il sistema di monitoraggio della
pressione TPMS per rimorchi progettato
direttamente da Schmitz Cargobull.
Tutto questo ha anche permesso
l’implementazione della Cargobull
PartnerConnect, la nuova piattaforma
di comunicazione per il network assistenziale
che rafforzerà ulteriormente
la collaborazione con i partner di servizio
attraverso lo sviluppo congiunto
di soluzioni digitali.
Lo stabilimento di Vreden digitale e
automatizzato
L’ottimizzazione dei processi produttivi sono un altro elemento fondamentale
per proporre al mercato veicoli all’avanguardia a prezzi più contenuti. Quindi lo
storico stabilimento di Vreden, in Germania a due passi dal confine olandese, è
al centro di importanti investimenti, anche se ora l’attività di Schmitz Cargobull si
sviluppa anche su altre unità produttive: Altenberge e Gotha in Germania, Manchester
in Gran Bretagna, Saragozza in Spagna, Panevezis in Lituania, Michalovce
in Slovacchia e Adapazari in Turchia; senza dimenticare Worcester in Sudafrica e
Melbourne in Australia.
Nel sito di Vreden, circa 2 mila dipendenti producono semirimorchi refrigerati per
il trasporto a temperatura controllata e carichi secchi, oltre alle unità di raffreddamento
S.CU. Con un investimento di circa 65 milioni di euro l’obiettivo per il prossimo
futuro è creare una fabbrica digitale e automatizzata con elevati standard di
qualità e una gamma diversificata di varianti. Un nuovo reparto di assemblaggio
con sistemi di produzione automatizzati è in costruzione su un’area di 4.500 mq
e presto Schmitz Cargobull sarà in grado di produrre fino a 80 veicoli refrigerati al
giorno su due turni.
A circa due chilometri dalla fabbrica dei semirimorchi, le unità di raffreddamento
S.CU sono prodotte presso il sito di Vreden-Gaxel: Cargobull Cool GmbH & Co. È
una filiale di Schmitz Cargobull. Il suo team di circa 100 dipendenti sviluppa, testa
e produce unità di raffreddamento per il trasporto convenzionale ed elettrico:
circa il 20% dei veicoli refrigerati S.KO.Cool le montano.
Nuovo S.CU dc85,
silenzioso economo
ed efficiente
Da oltre 12 anni Schmitz Cargobull ha
sviluppato una propria linea di unità
di raffreddamento per il trasporto
con la gamma S.CU (Semi-trailer Cooling
Unit), ideali per i corpi frigoriferi
in Ferroplast e al sistema telematico
TrailerConnect. Grazie alla tecnologia
all’avanguardia del nuovo motore
diesel common rail e al controllo
della velocità variabile, S.CU dc85,
novità assoluta allo IAA, garantisce
un controllo preciso della temperatura
consumando meno carburante
e riducendo significativamente i costi
operativi.
Il nuovo condensatore a microcanali
garantisce una maggiore affidabilità
operativa a temperature esterne elevate
e riduce la necessità di refrige-
rante. S.CU dc85 è disponibile nella
variante MonoTemp o MultiTemp.
La gamma di unità di raffreddamento
di Schmitz Cargobull comprende ora
le due unità diesel S.CU d80 e S.CU
dc85 e i sistemi “full electric” S.CU
e80 e S.CU ep85, tutti predisposti
per il semirimorchio furgonato S.KO
Cool. Di fabbrica sono dotati di un
contratto di assistenza di 24 mesi con
monitoraggio proattivo e del sistema
telematico TrailerConnect: i dati e le
funzioni, come la comunicazione bidirezionale,
RemoteStart e i cargoset,
sono integrati nel sistema telematico.
Oltre alle registrazioni della temperatura,
tutte le informazioni necessarie
sono disponibili sul display della S.CU
e, non solo possono essere visualizzate,
ma grazie alla comunicazione
bidirezionale possono anche essere
controllate attivamente, per esem-
TrailerConnect Portal
pio i setpoint o l’interruttore del contatto della porta. Tutti sono collegati
in rete con lo smart trailer come “dispositivi mobili” e dispongono di un
software facile da usare che può essere aggiornato anche in modalità wireless.
Utile anche il Silence Kit di serie per una riduzione del rumore.
Infine, un pannello solare opzionale carica la batteria di avviamento da 12
volt quando splende il sole. Di conseguenza, la batteria è pronta per essere
utilizzata per alimentare le funzioni per un periodo di tempo più lungo.
Se il livello di carica raggiunge un punto critico, il monitor della batteria
interviene e proteggerla dallo scaricamento completo. Il modulo solare
della S.CU viene installato direttamente sull’unità di raffreddamento e può
anche essere adattato su unità di raffreddamento esistenti.
S.CU dc85 garantisce un controllo preciso
della temperatura consumando meno
carburante e riducendo significativamente
i costi operativi
Nuovo set di carico
connesso e digitalizzato
Con i suoi cargoset, Schmitz Cargobull compie
un passo pionieristico verso l’ulteriore digitalizzazione
e connettività nella logistica dei trasporti.
In passato, i setpoint, le modalità operative
e il blocco delle porte, potevano essere
configurati individualmente tramite il portale
TrailerConnect. Invece ora è possibile creare
impostazioni operative preconfigurate (cargoset)
per la S.CU e trasferirle via etere all’unità di
raffreddamento del trasporto.
Le impostazioni operative preconfigurate garantiscono
che per ogni attività di trasporto
refrigerato la merce trasportata rimanga alla
temperatura corretta. Ciò si ottiene semplicemente
creando set di carico nel portale Trailer-
Connect, trasmettendo direttamente questi set
di carico via etere all’unità di raffreddamento e
il conducente li attiva tramite il display S.CU.
La selezione flessibile di diverse modalità operative
evita costosi errori operativi manuali da
parte degli autisti o del personale del sito.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 23
Rolfo ICE,
freddo senza segreti
L'azienda piemontese, con la sua lunga
esperienza nel settore degli allestimenti
isotermici e dei kit in vetroresina si propone,
grazie alla sua flessibilità produttiva,
come partner ideale per gruppi logistici e
della GDO e per piccoli commercianti e artigiani
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 24
SCOPRI
Rolfo ICE
Rolfo Ice è il nuovo marchio con cui
la storica Rolfo Plastic Gall si presenta
oggi sul mercato.
Rolfo Ice, azienda del Gruppo Rolfo
di Bra (Cn), è uno dei principali leader
italiani specializzati nella produzione
di furgonature isotermiche ATP e di
kit di pannelli in vetroresina destinati
in particolare ad allestitori esteri.
L’attività di progettazione, di industrializzazione
e di R&S, abbinate alle
tecnologie avanzate degli impianti
A caratterizzare l’azienda piemontese
è la grande attenzione posta
alle esigenze del singolo cliente, sia
esso un grande gruppo logistico o
della Gdo o un piccolo commerciante
o un artigiano che necessita
di un allestimento specifico.
produttivi, anche a seguito di importanti
investimenti degli ultimi cinque
anni, permettono la produzione di
pannelli isotermici in vetroresina di
alta qualità per l’allestimento di motrici,
semirimorchi e kit preassemblati
La capacità produttiva dell’azienda
e allo stesso tempo la flessibilità dei
processi produttivi, permettono di
servire grandi gruppi logistici o GDO,
ma anche piccoli operatori che necessitano
di attrezzature specifiche
e customizzate per il trasporto e la
distribuzione di diverse tipologie di
merci (carni appese, fiori, etc…), oltre
che alle configurazioni standard di
questo settore.
Alcuni dei veicoli griffati Rolfo esposti a Pollenzo-Bra in occasione della sesta tappa di Frigo n’Motion
Rolfo Ice è stata in grado negli anni di
mantenere ed incrementare le quote
di mercato sul territorio nazionale, ma
non solo. Il mercato estero, infatti, è
in continua espansione e sviluppo con
una strategia in corso di realizzazione,
grazie alla produzione di kit di pannelli
isotermici. Ciò ha permesso di
raggiungere mercati lontani che oltre
l’Europa annoverano, per esempio,
l’Africa del Nord, l’America del Nord
e Centrale.
Nel corso degli anni, Rolfo Ice ha sempre
tenuto in considerazione l’importanza
dell’impatto ambientale che
possono avere i propri prodotti venduti
sul mercato.
Se da un lato sono stati realizzati investimenti,
in ottica di sostenibilità e
digitalizzazione, per i nostri processi
produttivi con macchinari Industria
4.0 e con impianti per minimizzare le
emissioni ambientali, dall’altro sono in
corso di sviluppo progetti di miglioramento
del prodotto con l’obiettivo di
alte prestazioni isotermiche degli allestimenti
e di garantire il monitoraggio
della catena del freddo nei processi
logistici dei nostri clienti.
L’abbinamento degli allestimenti,
sempre più performanti, con le nuove
tecnologie per la produzione del
freddo, porterà alla diminuzione dei
costi di gestione delle flotte e delle
emissioni CO 2
.
Il Progetto 18
è un esempio concreto della capacità
della Rolfo Ice di proporre
soluzioni innovative e competitive
ai propri clienti. Come lascia
intuire la denominazione, il progetto
mira a valutare i vantaggi di
produttività del trasporto, utilizzando
autoarticolati con una lunghezza
pari a 18 metri che, con un
minimo aumento della lunghezza
dell’allestimento tipico del semirimorchio,
aumenterebbe la capacità
di merce trasportata a fronte
di una diminuzione proporzionata
dell’impatto ambientale.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 25
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 26
Elettrico in Pista
L’ottava tappa di Frigo’n’Motion
scende in pista, anzi in Pista.
Il Centro Aci Sara di Arese ha ospitato
una sessione speciale del tour del freddo
dedicata al noleggio degli LCV.
Guest star le nuove elettriche Porsche
Un mix riuscito tra convegno e test
drive. Dopo Roma, Bologna, Pordenone,
Firenze, Milano, Bra, Parigi, lo scorso
3 ottobre Frigo’n’Motion è sceso
letteralmente in pista al Centro Guida
Sicura Aci Sara di Arese. Una tappa
speciale per due motivi: il focus sul
noleggio dei veicoli commerciali, allestiti
e non, e la possibilità per i partecipanti
di provare oltre a quattro LCV
elettrici - eDaily, eTransit, eExpert, ID
Buzz - anche Taycan e Macan. Elettriche,
ça va sans dire.
Partner dell’iniziativa OITAF Lamberet,
che per voce del suo Sales & Marketing
Director ha illustrato ‘Il nuovo stile
della mobilità assistita’. «Il mood di
Lamberet sta cambiando», ha esordito
Ismaele Iaconi, «non parliamo solo
di veicolo allestito ma del nostro proporci
come unico punto di contatto
per tutti gli interlocutori del settore,
quindi dealer, noleggiatori, aziende,
costruttori. Un emisfero che ruota intorno
al business che fornisce veicolo,
allestimento, servizi. Questo è Lamberet».
Fleet e consulting, dunque,
per il carrozziere del gruppo AVIC
che punta a «diffondere la cultura del
noleggio. Un veicolo refrigerato», ha
detto il Sales & Rental Business Manager
Alessandro Petralia, «richiede
un grande investimento. Lamberet è
in grado di proporre formule di noleggio
a lungo termine molto competitive
affinché i clienti che operano in regime
di ATP possano rinnovare la flotta
con mezzi freschi e allestimenti di ultima
generazione».
Anche grazie agli incentivi del Piano
Transizione 5.0 finanziato da fondi
PNRR pari a 6,3 miliardi di euro che
possono arrivare a 9, avete letto bene,
da spendere entro il 31 dicembre
2025. «Peccato», ha spento gli entusiasmi
Giuseppe Seminara di Fidens
Consulting, «che ad oggi le prenotazioni
non arrivino a 70 milioni. Il nuovo
sistema di crediti d’imposta che
supporta le aziende nel processo di
transizione digitale ed energetica lascia
spazio alle interpretazioni. Serve
un periodo di apprendimento com’è
stato per Industria 4.0. Confidiamo in
una proroga», ha aggiunto Seminara,
«e in una rivisitazione che estenda i
benefici».
Il responso del circuito
Intanto si possono provare le nuove
tecnologie: domani l’idrogeno, «che
è un vettore energetico fondamentale,
ma di complessa produzione», ha
sottolineato Roberto Sterza di Green
Force, oggi l’elettrico. Proprio come
i veicoli oggetto dei test drive che si
sono susseguiti per tutto il pomeriggio
e che hanno visto alla guida dei
commerciali Iveco, Ford, Peugeot e
Volkswagen una trentina tra fleet manager
e noleggiatori.
«Mi aspettavo un po’ più di brio»,
ha commentato Fabrizio Ghisletti
(Gruppo Esselunga) dopo aver girato
con eTransit e eDaily, «ma sapevo
che essendo dei veicoli commerciali
hanno un’accelerazione smorzata. Mi
è piaciuto l’Iveco, più solido, più stabile,
ma io devo guardare al TCO e in
questo momento l’elettrico non è
conveniente». Un filo più possibilista
Diego Bandolin (VRent), alla guida di
Ford: «Lo consiglierei a patto che l’operatività
del cliente faccia match con
la praticità di ricarica e l’autonomia»,
anche se «oggi», si è inserito il collega
Luca Paolo Furlan, «il costo maggiore
di un elettrico è uno scoglio piuttosto
alto da superare». In questo momento
«di grande incertezza», ha convenuto
Andrea Mari (GoCar), «l’acquisto di un
prodotto elettrico è un azzardo per il
cliente. Meglio delegare il rischio alla
società di noleggio».
Hanno messo d’accordo i driver dopo
pochi giri ad alto tasso di adrenalina
Macan e Taycan, le nuovissime Porsche
full electric in pista in esclusiva
per gli ospiti di Frigo’n’Motion. Come
aveva preannunciato il pilota e Brand
Ambassador Max Busnelli durante il
briefing, «Porsche rimane Porsche
anche quando è elettrica».
SCOPRI
Lamberet
Parte del gruppo internazionale
Avic, è uno dei principali protagonisti
nel settore della carrozzeria
frigorifera in Europa. Si distingue
per essere l’unico operatore del
mercato a offrire l’ideazione e
la produzione dei quattro tipi di
carrozzeria a temperatura controllata:
isolamenti integrati per
furgoni, celle per pianali-cabina e
telai-cabina, carrozzerie per camion
e semirimorchi. Costruisce,
inoltre, telai per semirimorchi frigoriferi.
Con il marchio della sua
filiale tedesca Kerstner si occupa
dello sviluppo di gruppi refrigeranti
per i furgoni.
Il nuovo mood
Lamberet: fleet
e consulting
Azienda specializzata in soluzioni per
il trasporto isotermico a temperatura
controllata, Lamberet si è presentata
a Frigo’n’Motion nella sua nuova pelle:
«Il nostro core business resta il veicolo
allestito», ha premesso il Sales
& Marketing Director Ismaele Iaconi,
«ma siamo qui oggi insieme a OITAF
perché ci tenevamo a incontrare tutti
gli attori della filiera del noleggio, a
lungo e a breve termine, per i quali
ci proponiamo come unico punto di
contatto. Il nostro intento è far muovere
il business».
Il noleggio come valida alternativa
all’acquisto?
«Quello dei veicoli commerciali è un
mercato che non ha registrato negli
anni forti cali o forti picchi; il mondo
della logistica e dei trasporti è storicamente
un mondo stabile. Invece, da
tre anni sta crescendo in doppia cifra
il noleggio a lungo termine degli LCV,
una tendenza che a mio avviso proseguirà
perché in Italia c’è ancora una
certa immaturità. Immagino si arriverà
a un 50 e 50 tra acquisto e noleggio.
Le aziende, specialmente le medie e
grandi, stanno impegnando le loro risorse
in digitalizzazione e nuove tecnologie;
il veicolo commerciale sta diventando
una commodity, favorendo
la transizione verso il noleggio, verso il
servizio: pago per utilizzarlo».
Anche il veicolo commerciale
elettrico?
«Benefit ed ecobonus non sono sufficienti
a coprire il gap tra il costo di
un endotermico e di un elettrico. Il
noleggio permette all’utente finale
di usufruire di un veicolo elettrico a
fronte del pagamento di un canone
fisso».
I test drive di Arese per un cambio
culturale?
«È chiaro che non saranno tre giri di
pista a farti prendere consapevolezza
della guida in elettrico, però il ‘last
mile’ è proprio uno di quei settori
dove questa tecnologia più ha attecchito
e crescerà. Assodato che non
c’è nulla di poco funzionale, quello
che deve cambiare è l’approccio culturale.
Serve un ciclo lavorativo effettivo
per cogliere i vantaggi dell’utilizzo
di un veicolo elettrico: risparmio di
carburante, accesso a costo zero alle
aree a basse emissioni, parcheggi riservati,
facilità di ricarica, spese di
manutenzione contenute... Sono tanti
gli spunti positivi che solo provandolo
per un certo periodo di tempo si
riescono ad apprezzare. E alla fine,
quello che comanda è il TCO, ovvero
il costo di possesso che va inquadrato
nel medio e lungo periodo».
Anche Lamberet, quindi, promuove
l’elettrico?
«Lo stiamo spingendo, solo a settembre
abbiamo consegnato a una grande
azienda una decina di mezzi full
electric. Siamo sulla strada tracciata
dalla presidente della Commissione
europea von der Leyen, secondo cui
nel 2025 su cinque veicoli di nuova
immatricolazione uno dovrà essere
elettrico. Oggi l’elettrico non è una
soluzione, è una possibilità: per determinati
utilizzi, in determinate aree,
per determinate fasce di clientela.
Allo IAA di Hannover abbiamo visto
che i macrotrend vertono già sull’idrogeno,
ma è una soluzione non
ancora applicabile. Dell’elettrico non
sappiamo quanto inciderà sull’immatricolato
però, anche grazie al noleggio
che può attutire l’impatto degli
investimenti, è sicuramente un’opportunità
da cogliere».
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 27
Lauri, da oltre 40 anni
è leader nella produzione
di veicoli isotermici
Il gruppo Lauri si occupa di tutti i servizi integrati in
materia di refrigerazione, per garantire un servizio
completo, sulla base di ogni esigenza del Cliente
scaffalature, ganci,
scompartimenti e
mensole, per soddisfare
qualsiasi esigenza
del cliente.
Le coibentazioni isotermiche
per veicoli commerciali
costituiscono il
DNA del gruppo Lauri.
e brillante. Le coibentazioni possono
essere attrezzate e completate con
l’applicazione di diversi accessori a
seconda dell’impiego.
Lauri srl riesce a garantire un servizio
completo di personalizzazione di
allestimenti isotermici. Ogni progetto
è eseguito sulle specifiche esigenze
del cliente e secondo ogni tipo di trasporto.
L’allestimento personalizzato
è completato da una vasta gamma di
articoli ed accessori.
Qualità, durata ed affidabilità degli allestimenti
hanno consentito a Lauri di
diventare un punto di riferimento nella
refrigerazione mobile.
EvoLuTion
Soluzioni innovative per il trasporto refrigerato
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 28
I Furgoni Isotermici costituiscono la
maggioranza degli allestimenti realizzati
nelle officine Lauri, grazie alle
molteplici personalizzazioni del prodotto.
Sono i mezzi della piccola e
media distribuzione, che, per la loro
flessibilità e mobilità, sono idonei a
qualsiasi trasporto.
Le coibentazioni sono realizzate con
pannelli ad elevato coefficiente di isolamento
pur mantenendo un’ottima
leggerezza. Fanno da corredo accessori
e soluzioni di personalizzazione di
prodotto e di trasporto, quali: porte,
Tutte le coibentazioni vengono realizzate
con pannellature sagomate ricalcando
la linea interna del vano carico
dell’autoveicolo. Questo permette la
miglior cubatura interna realizzabile e
l’assoluta assenza di sostegni che limiterebbero
l’area interna.
I pannelli isotermici sono prodotti direttamente
e realizzati “a superficie
finita”, che non necessitano quindi di
verniciatura. Il risultato del procedimento
di stampaggio da noi adottato
garantisce una superficie speculare
SCOPRI
Lauri
Lauri srl sin dai primi anni 80 è
presente nel settore della trasformazione
di autoveicoli da destinare
a trasporti a temperatura
controllata, ed oggi è sinonimo di
sicurezza, qualità e personalizzazione
nel settore dei trasporti
refrigerati. Nata dallo spirito imprenditoriale
della famiglia Lauri
ha saputo coniugare nel tempo
grande capacità artigianale
e costante sviluppo tecnologico
facendo convivere in un unico
ambiente esperienza ed innovazione.
LAURI s.r.l. è dislocata in tre unità
produttive: due in Lombardia nella
provincia di Mantova ed una in
Piemonte nella provincia di Asti.
Portale in acciaio Inox e luci di
ingombro sequenziali 3 posizioni
Fascia in gomma per rottura ponte
termico e profilo battipallet saldato
al pianale
Scansiona questo codice QR
per vedere il video di Evolution
2.464 mm
Pianale in alluminio, zoccolo in
alluminio e rail fermacarico
Tamponi verticali e tamponi orizzontali
rinforzati con lamiera Inox
Novità
LAURI è in grado di offrire soluzioni per tutte le tipologie di trasporto con veicoli elettrici:
• Su veicoli elettrici di piccole dimensioni, sfruttando la batteria dei servizi del veicolo per alimentare il gruppo frigorifero,
allineando così l’investimento economico a quello di un veicolo con motore termico (normalmente per trasporti fino a 0°C
– classe FNAX);
• Su veicoli elettrici con dimensioni più importanti, con una unità frigorifera completamente autonoma grazie ad una batteria
da 5 o 10 KW, in grado di garantire fino a 8/10 h di funzionamento e da un caricabatteria da 2KWh, per trasporti di prodotti
freschi (FNAX) e fino a 6/8h per trasporti di prodotti surgelati (FRCX);
• I gruppi frigoriferi FRIGO LAMAR sono di nostra produzione e possono vantare un prezzo aggressivo e una elevatissima
affidabilità.
Supporto connessioni Inox e piasta invito
ralla XLarge rinforzata
Rinforzo angolare anteriore
C o de los Huertos, S/N. Apdo. 100
50620 Casetas Zaragoza (España)
+34 976 462 121 - www.lecitrailer.com
Opzione UPAC P400 MuLTi x3
e ganci nave per il trasporto intermodale
strada ferrovia e strada mare
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 30
Una soluzione
pratica
e vincente
I contenitori frigoriferi Coldtainer
di Euroengel sono disponibili
in molteplici cubature e, alimentati
a 12V, sono una alternativa pratica
ed efficiente all’allestimento classico,
consentendo di utilizzare anche
veicoli commerciali leggeri non
specificamente ATP
Coldtainer sono disponibili in diverse
versioni omologate ATP con range di
temperatura impostabili: fino a +0°C,
-21°C e da +30° a +0°C. Tutti sono prodotti
come corpi unici senza giunture
per garantire un costante rispetto della
temperatura impostata anche nelle
condizioni più impegnative e con consumi
energetici ridotti.
Nel range di prodotti Coldtainer, il più
recente è il contenitore F0140 nella
versione autonoma AuO, un modello
compatto e dalle misure contenute
(620x1000x710 mm), che permette di
effettuare trasporti multi-temperatura
all’interno di qualsiasi veicolo commerciale.
Con batteria al litio estraibile e ricaricabile,
è una soluzione completamente
indipendente dal veicolo e caratterizzata
da maggior leggerezza e comodità
per l’utilizzatore. Con una sola ricarica
è garantita l’operatività giornaliera (circa
otto ore) e, nel caso in cui si voglia
estendere il tempo di funzionamento
del contenitore, si può tenere sempre
a disposizione una batteria a litio di
back-up, oppure connettersi alla batteria
del veicolo tramite alimentazione
12V. Inoltre si può facilmente collegarsi
alla rete elettrica con l’apposito alimentatore
AC/DC per preraffreddare
l’unità o per mantenere la temperatura
interna, mentre la batteria al litio è in
ricarica.
Un’altra novità della gamma Coldtainer
è F0565. Questo modello ha una capacità
lorda di ben 565 litri ed è stato
progettato con lo scopo di ottimizzare
lo spazio disponibile all’interno dei
furgoni a tetto alto, utilizzando la porta
laterale per le operazioni di carico e
scarico della merce.
Grazie alla sua ridotta impronta a terra
(1220x725 mm) permette di realizzare
un allestimento dove la maggior parte
del vano di carico è destinato alle referenze
non refrigerate. È ideale nel settore
del vending (i distributori automatici),
dove il volume di prodotti freschi
da trasportare è un trend in costante
crescita, ma rimane comunque minore
rispetto alla merce a temperatura ambiente.
SCOPRI
Euroengel
Da oltre 30 anni Euroengel progetta
e produce frigoriferi portatili
a 12V e, con un’esperienza
di oltre vent’anni, è diventata un
punto di riferimento nella realizzazione
di soluzioni mobili per il
trasporto refrigerato professionale.
Euroengel srl nasce nel 1993
da una joint venture tra alcuni
soci italiani e la società giapponese
Sawafuji Electric, produttrice
dei frigoriferi a 12V a marchio
Engel. L’obiettivo era quello di
assemblare in Europa frigoriferi
portatili, attraverso l’utilizzo del
compressore oscillante in corrente
continua Sawafuji, il più
avanzato dell’epoca. Nasceva così
una prima mondiale con il team
italiano che sviluppava e metteva
in produzione un frigo portatile a
compressore da 16 litri completamente
riciclabile per il mercato
europeo. Da allora, sempre alla
ricerca di nuove soluzioni per le
esigenze di un mercato in continua
evoluzione, il reparto R&D di
Euroengel è in grado di sviluppare
e realizzare prodotti.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 32
Evolution,
come evoluzione
continua
La gamma dei semirimorchi refrigerati
di Lecitrailer è molto ampia e prevede furgoni
con doppio piano, paratie anche con pareti
di spessore minore per trasporti più specifici,
come il trasporto fiori, oltre a semirimorchi
con certificazione Pharma
Nel 2013, Lecitrailer ha segnato una
svolta nel settore del trasporto refrigerato
lanciando il suo primo frigorifero
completo composto da telaio e
carrozzeria. Oggi oltre 11.500 frigoriferi
Lecitrailer circolano sulle strade
europee a testimonianza della costante
dedizione dell’azienda alla ricerca,
investimenti in RSI e capacità di innovazione.
Sono proprio queste migliorie
continue che hanno portato al lancio
di Evolution, un veicolo refrigerato
aggiornato, moderno e resistente che
ridefinisce gli standard del settore.
La gamma di frigoriferi Lecitrailer
comprende anche semirimorchi adatti
al trasporto intermodale UPAC con
i modelli P400 Multi X3, dotati di so
spensioni speciali, nonché di rinforzi
nel telaio e di quattro punti di ancoraggio
rinforzati che consentono
di sollevare il veicolo a pieno carico
e di posizionarlo sui carri ferroviari.
Il trasporto multimodale può ridurre
le emissioni di CO 2
nell’atmosfera,
è più ecologico e inquina meno.
Inoltre può contribuire al raggiungimento
degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
(SDGs) fissati dal Programma
di Sviluppo delle Nazioni Unite.
Un altro modello prodotto da Lecitrailer
è l’Evolution Distribution; il semirimorchio
è progettato con la parte posteriore
rinforzata adatta a resistere a
un utilizzo intensivo nelle fasi di carico
e scarico ed è adatto per i trasportatori
della distribuzione.
Infine, particolarmente adatti alla
distribuzione nelle aree urbane, la
gamma Evolution comprende anche
semirimorchi refrigerati di piccole dimensioni
come il modello CityTrailer a
uno o due assi.
Sul semirimorchio frigo Evolution si è
lavorato con cura sulla struttura, rispetto
ai modelli degli anni passati:
le pareti laterali sono realizzate con
poliestere ad alta densità e sono stati
aggiunti rinforzi verticali in fibra di vetro,
anche il pianale è stato rinforzato,
testato e certificato per resistere agli
sforzi più impegnativi.
I pannelli sono realizzati in fibra di
vetro e sono in unico pezzo senza
giunzioni; questa tecnologia limita le
dispersioni migliorando la tenuta termica
con conseguente riduzione del
consumo di gasolio del gruppo frigo.
La furgonatura in vetroresina facilita le
riparazioni che si possono realizzare in
tempi brevi limitando il fermo macchina
in carrozzeria. Per aumentare la capacità
di carico del frigorifero, è stata
aumentata la larghezza interna tra
zoccoli e pannelli, senza ridurre i 65
mm dei pannelli laterali. Il nuovo portale
posteriore è più stretto e rinforzato
nell’unione con i pannelli laterali.
Il telaio ha una garanzia di 10 anni contro
la perforazione da corrosione in
quanto è trattato con la cataforesi KTL
di Lecitrailer con uno spessore di 50
micron oltre alla verniciatura superficiale.
SCOPRI
Lecitrailer
Principale produttore del mercato
spagnolo di rimorchi e semirimorchi,
realizza una gamma
di prodotti molto diversi tra loro
oltre ai semirimorchi frigo. Nel
suo portafoglio prodotti troviamo
centinati e spondati, chassis
portacontainer, pianali, vasche ribaltabili,
rimorchi girevoli e bighe
oltre ai veicoli speciali.
Ma che freddo fa?
Alla scoperta della serie 60L di Plastoblok,
una generazione innovativa di furgonature
realizzate con tecniche di nuova
concezione e materiali isolanti innovativi,
assieme a Bruno Cortecci, direttore
commerciale dell’azienda di Parma
di proprietà della Famiglia Bertolini
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 34
Ogni azienda che si rispetti deve avere
la consapevolezza della sua posizione
attuale e la visione di dove vorrà
essere tra uno, tre, cinque anni.
Oggi in Plastoblok abbiamo la consapevolezza
di offrire all’operatore professionale
una gamma di allestimenti
che risolvono una quantità di richieste
di efficienza operativa e bassi costi di
esercizio.
Dai veicoli multivano e multitemperatura,
ai veicoli con refrigerazione
alternativa, passando per strutture
heavy duty per impieghi gravosi, alle
furgonature da distribuzione frazionata
con il miglior carico utile sul
mercato.
Proprio dal rapporto stretto da decenni
con i principali player della distribuzione
urbana di prodotti a temperatura
controllata, è nata la nostra
serie 60L che rappresenta il meglio
della nostra tecnologia. Portata utile
del veicolo, tenuta isotermica e durata
nel tempo sono le costanti che
hanno decretato il successo di questo
prodotto, utilizzato da migliaia di operatori
professionali a diverse latitudini,
e con diverse mission. Tutti i veicoli
allestiti con celle Plastoblok 60L sono
certificati ATP classe IR, quindi con la
miglior isotermia possibile; la struttura
modulare, permette di ridurre al minimo
i costi di manutenzione straordinaria,
il bassissimo fattore d’invecchiamento
“Aging-factor” consente
di ridurre il TCO (Total Cost of Ownership)
aumentando il valore residuo
del veicolo.
Quali sono le nostre prospettive future
a uno- tre cinque anni:
Prolungando lo sguardo sul futuro a
medio lungo termine ci sono due fattori
determinanti:
• Risparmio energetico
• Riutilizzo dei materiali.
Su entrambi questi aspetti stiamo
concentrando la nostra Ricerca&-
Sviluppo.
Migliorare l’efficienza isotermica,
sarà tanto più importante tanto più
la prossima generazione di frigoriferi
con gas naturali offrirà meno frigorie
di quella attuale. Offrire dispositivi in
grado di mitigare lo scambio termico
durante le operazioni di carico-scarico,
richiederà meno energia ai frigoriferi,
sia elettrici che tradizionali.
L’impiego di materiali riciclati per la
realizzazione di nostri prodotti, la
progettazione di pannelli con componenti
riutilizzabili, ipotizzare una
seconda vita del prodotto al termine
del suo utilizzo su strada, sono aspetti
importanti su cui è indispensabile investire
le nostre risorse specificatamente
dedicate al futuro sostenibile.
“Fare
previsioni
è difficile,
soprattutto
sul futuro”
Niels Bohr Nobel per la Fisica 1922
SCOPRI
Plastoblok
Le foto della serie 60L-L
Plastoblok è presente nel settore
del trasporto merci a temperatura
controllata dal 1962, ed
è oggi sinonimo di allestimenti
isotermici ad alti livelli, sia sul
territorio nazionale che internazionale.
Con un’imponente area
produttiva di oltre 40.000 m², di
cui 12.000 coperti, la produzione
comprende una vasta gamma
di modelli, in grado di attrezzare
dall’autoveicolo per distribuzione
urbana, al semirimorchio, all’autotreno
di grande volume per
trasporti internazionali.
L’azienda di Parma distribuisce
le sue carrozzerie da 1 a 100m³ in
tutta Europa e possiede internamente
tutto il know-how legato
alla progettazione, produzione,
distribuzione e post vendita dei
suoi prodotti
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 35
Le furgonature frigorifere per veicoli commerciali sono l’ideale per le consegne in area urbana
Rispettando il regime A.t.p. la serie 60L è ideale per il trasporto di pesce e prodotti ittici
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 36
Gestire i rifiuti ATP
Abbiamo chiesto a una società specializzata
se esistono specificità per la gestione di scarti
e imballaggi nel settore alimenti e farmaci.
Il progetto Atlantide di Wolters Kluwer
risponde dimostrando la sua flessibilità
Massimo Vannucchi
Waste Manager Software
di Wolters Kluwer
Un aspetto che spesso viene trascurato
– ma non dai più abili costruttori
di allestimenti – è la gestione di rifiuti
e scarti, e sono tanti, nel trasporto di
alimenti refrigerati e farmaci, comprendendo
anche i prodotti scaduti
di entrambe le filiere. Spesso però si
tende a ignorare questo come uno
degli aspetti della gestione del quotidiano
delle aziende ATP.
Fedeli al nostro spirito nel monitorare
tutte le problematiche ed esplorare le
soluzioni, abbiamo chiesto a un grande
esperto, Massimo Vannucchi,
di dirci se e come i principi della gestione
dei rifiuti possono essere applicati
al nostro settore, utilizzando ad
esempio il progetto Atlantide, divisione
di Wolters Kluver.
Ecco la sua risposta:
“Noi entriamo nella filiera del trasporto
a supporto del processo logistico
non per definire modalità di gestione
dei beni trasportati, ma per digitalizzare
il processo di waste management
consentendo compliance alle normative
di riferimento, riduzione dei costi
e gestione dei processi aziendali in
ottica di Circular Economy.
Il valore creato è rilevante: digitalizzazione
end-to-end dei processi e
tracciabilità lungo l’intera filiera, compliance
normativa (D.Lgs. 152/2006 e
231/2001), gestione di costi e ricavi,
gestione circolare dei processi e creazione
di centri di raccolta automatizzati
per la gestione dei SOA, il recupero
della carta, della plastica, e di tutti
gli imballaggi in genere, con obiettivo
EoW (End of Waste) che porta anche
un risparmio annuo notevole per risorse
e TARI dovendo conferire alla
raccolta urbana una piccola parte degli
imballaggi.
Questo circolo virtuoso prevede anche
l’ottimizzazione dei carichi trasportati
consegnando il prodotto destinato
alla vendita e ritirando il rifiuto.
Dal punto di vista del software il modello
è applicabile a tutti i settori; è
ovvio che andrebbe fatta un'analisi
puntuale per trovare la quadra tra
operatività, normativa specifica e esigenze
delle aziende e dei trasportatori…
noi siamo disponibili”.
Leadership
nella gestione rifiuti
Oltre 35 anni di lavoro nel settore,
quindi una grande esperienza
nei processi di gestione dei rifiuti,
dal trattamento al trasporto,
dall’ottimizzazione dei percorsi
fino alla gestione di un impianto
in ottica di industria 4.0. Per
sviluppare un software come Atlantide,
compliant alla normativa
e sempre aggiornato, è necessario
avere competenze specifiche
ed essere in grado di analizzare,
sostenere un confronto ai tavoli
ministeriali ed essere in grado, di
evolvere il software e sviluppare
nuove release oltre che poter
offrire ai nostri clienti formazione
e assistenza: tutto questo è
possibile grazie ad una squadra di
ingegneri e tecnici qualificati, ma
anche dei consulenti commerciali,
che devono recepire i bisogni
delle aziende trasformandoli in
offerte tailor-made.
La piattaforma si basa sulla normativa
italiana, ma ci sono dei
casi in cui aziende multisede
che operano worldwide ci hanno
chiesto l’implementazione di
moduli per la gestione di insediamenti
all’estero. Agire in ambito
europeo è possibile, potendo
contare su un sistema ingegnerizzato
e capacità di affrontare le
tematiche ambientali partendo
da una normativa che è quella
dell’Unione Europea.
www.wolterskluwer.com/it-it
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 38
E ora EniRent
noleggia anche
veicoli pesanti
Alla scoperta di una nuova possibilità per titolari
di imprese di autotrasporti e fleet manager
Walter Carola fondatore e socio di Enirent
insieme al CEO Antonella Gallo
SCOPRI
Enirent
Nata dall’expertise di ben 35
anni nel settore automotive del
fondatore e socio Walter Carola,
Enirent è una realtà giovane e dinamica
che elabora proposte di
noleggio ‘su misura’ a breve, medio
e lungo termine e/o di acquisto
veicoli nuovi e/o usati.
Rappresentando le migliori compagnie
di noleggio nel panorama
nazionale e internazionale, propone
ai suoi clienti una panoramica
ampia e completa delle
possibili proposte esistenti sul
mercato.
Personal shopper. Curioso modo di
presentarsi, quello di Walter Carola,
ma che esprime perfettamente la
mission di EniRent, broker automotive
con una vastissima esperienza nel
settore auto, veicoli commerciali, industriali,
trainati e loro allestimenti:
«Accompagniamo il cliente, azienda
e privato, nella scelta del veicolo»,
spiega il Key Account Manager (nella
foto insieme al Chief Executive Officer
Antonella Gallo), «costruendo una
proposta su misura e affiancandolo
per l’intera durata del contratto».
Che cosa intende per
‘noleggio intelligente’?
Diamo la possibilità al cliente di scegliere
la Casa automobilistica o quella
di noleggio a lungo termine a lui più
gradita e di avere un unico gestore
(EniRent) che lo rappresenti e assista
per tutti i marchi e processi di noleggio
o vendita di veicoli nuovi o usati.
La nostra expertise trasversale sui
segmenti commerciali e industriali ci
permette di proporre il prodotto migliore
e, perché no?, anche più economico
in base alle campagne marketing.
Costruiamo su misura le offerte in
base al tipo di lavoro svolto. Occorre
conoscere dati tecnici - pensiamo
solo alle misure del vano di carico o
agli allestimenti che non sono omogenei
a parità di segmento - per poter
fare una comparazione adeguata
delle offerte, operazione per la quale
il cliente ha necessariamente bisogno
di un ‘traduttore’ che gli faccia da
‘personal shopper’.
Da qualche mese anche in Italia
è possibile il noleggio dei truck
senza conducente.
Sarà un vero business?
Senz’altro sì. A differenza del noleggio
a lungo termine di auto e furgoni, dove
i provider sono molti, per i veicoli pesanti
gli interlocutori sono pochissimi
e la concorrenza è pari a zero.
Inoltre, spesso il titolare o il fleet manager
ha bisogno di una guida non
solo per la scelta tecnica del mezzo
ma anche per i servizi di noleggio, che
seguono dinamiche diverse da quelle
degli LCV.
EniRent si sta preparando
ad aprire a questo mercato?
Già lo facciamo per i veicoli industriali
e loro trainati, fornendo un supporto
molto apprezzato sia dai nostri clienti
sia dalle compagnie di noleggio che
rappresentiamo.
Non è facile proporre correttamente
questa categoria di noleggi al team
decisionale di un’azienda: spesso
prima di spiegare le peculiarità del
prodotto dobbiamo ‘vendere’ l’affidabilità
del noleggiatore dei ‘camion’,
perché un disservizio su una linea di
trasporto di un truck comporta danni
che si propagano a catena su tutta la
filiera lavorativa, con costi elevatissimi.
Mancando storicità sulle poche
compagnie di noleggio, il cliente necessita
della rassicurazione dell’agente
rappresentante, che conosce gli
standard di intervento del noleggiatore
in fatto di problem solving.
Verso quale tipologia di veicolo si
indirizzeranno le richieste?
Premesso che è sempre il cliente a
decidere il marchio automobilistico
e l’operatore a lui più congeniali, al
momento il veicolo più richiesto è il
trattore stradale, per la sua versatilità
e facilità di rivendita da parte delle
società di noleggio a lungo termine.
Fermo restando che il diesel
resta l’alimentazione regina,
crede che il noleggio accelererà la
transizione ecologica anche
nel settore dei pesanti?
Di elettrificazione della mobilità si
parla molto, le stesse Case automobilistiche
la pubblicizzano, ma per
quanto il noleggio sia un ottimo volano,
la clientela solitamente sceglie il
veicolo elettrificato solamente quando
il committente ne fa specifica richiesta.
Però è indubbio che per approcciarsi
a questa tipologia di mezzo, il canale
del noleggio sia il canale preferenziale,
soprattutto perché per il cliente
è una garanzia sapere che sarà il noleggiatore
ad accollarsi i rischi di un
prodotto per il quale manca storicità
sulla naturale durata del veicolo e della
sua componentistica, e sul service,
non trascurando che c’è ancora poca
manodopera specializzata per la manutenzione
ordinaria e straordinaria
dei mezzi elettrici.
Inoltre, occorrono infrastrutture di ricarica
adeguate sia a livello di territorio
nazionale, sia di siti aziendali, che
devono prevedere piattaforme eterogenee
per tipo di alimentazione. Su
questo particolare aspetto c’è ancora
molto da fare.
EniRent si occupa «di tutto, dal noleggio
camion, completo di accessori,
alla gestione delle pratiche amministrative».
Il vostro cliente tende a delegare
in toto o ad accentrare le funzioni
strategiche?
Proponiamo sia alle aziende che ai privati
una serie di servizi tipici del fleet
management: remainder su scadenze
contrattuali e tagliandi o su adempimenti
di legge, supporto per anomalie
di fatturazione, aiuto per il service...
Lasciamo sempre a bordo veicolo
i nostri riferimenti telefonici per le
urgenze e per l’assistenza stradale,
perché spesso i driver non sanno chi
sia il noleggiatore, a volte non hanno
dimestichezza con la lingua italiana,
mentre a noi basta una targa per ottenere
i dati di contatto velocizzando
i tempi di risposta. Ecco, questo è un
servizio molto apprezzato dai driver
che il fleet manager delega a EniRent.
Un’altra funzione molto apprezzata
è la gestione del turn over del parco
veicolare: giocando in anticipo riusciamo
a garantire il miglior rapporto
qualità/prezzo; inoltre, pianifichiamo
l’approvvigionamento dei materiali
e degli chassis per gli allestiti, accorciando
la tempistica sulle consegne di
mezzi che richiedono un’omologazione
differente in Motorizzazione. Solo
chi conosce profondamente il settore
sa quanto sia complicato. Reperibilità,
competenza, conoscenza sono i nostri
punti di forza.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 39
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 40
DIF Network,
la logistica alimentare
alla prova
del cambiamento
Operazioni rigorose, sostenibilità, coesione:
le 3 direttive della logistica alimentare
firmata Distribuzione Italiana Food
Una strategia per un futuro più verde
Il settore della logistica alimentare vive
una serie di sfide senza precedenti.
I cambiamenti climatici stanno mettendo
a dura prova l’intera filiera del
Food, spingendo le aziende a ripensare
le proprie strategie produttive e
distributive. DIF Network risponde a
queste sfide con soluzioni innovative
e sostenibili, trasformando le difficoltà
in opportunità per una logistica più
green, più efficiente e resiliente.
La differenza DIF
La distribuzione “made in DIF” si distingue
per l’attenzione rigorosa a tre
aspetti chiave della logistica alimentare,
garantendo sicurezza e qualità in
ogni fase del processo. In primo luogo,
DIF assicura il trasporto a temperatura
controllata, anche andando
oltre quanto richiesto dalle normative
di settore: un aspetto fondamentale
per preservare le caratteristiche
organolettiche degli alimenti termosensibili,
come vino e olio EVO. In secondo
luogo, DIF evita la promiscuità
dei carichi, trasportando esclusivamente
prodotti alimentari per evitare
il rischio di contaminazioni con merci
non-food. Infine, grazie all’adozione
di tecnologie innovative,
DIF offre massima trasparenza in ogni
fase operativa, garantendo tracciabilità
e sicurezza per produttori e consumatori.
City Logistics: sostenibilità dal km 0
La rivoluzione green di DIF parte dai
carburanti. L’azienda sta gradualmente
convertendo la sua flotta all’uso
di carburanti alternativi, riducendo
significativamente l’impronta carbonica
delle operazioni di trasporto.
Parallelamente, ha avviato una serie di
investimenti nell’ambito della mobilità
elettrica per la city logistics. Una
mossa strategica che non solo abbatte
le emissioni, ma che permette
inoltre di accedere alle ZTL dei centri
urbani, garantendo consegne puntuali
anche nelle aree più congestionate.
Ma il cambiamento parte ancor prima.
DIF Network riduce i tempi di attesa
con una pianificazione intelligente del
flusso delle merci, garantita da sistemi
di localizzazione precisi che minimizzano
gli spostamenti non necessari. Il
network ha inoltre implementato tecnologie
digitali avanzate per la gestione
e la tracciabilità in tempo reale
delle merci, per ottimizzare l’occupazione
dei mezzi di trasporto e migliorare
l’efficienza complessiva della
movimentazione delle merci.
Una supply chain snella e resiliente,
che aiuta ad affrontare anche gli imprevisti
in maniera sempre più efficiente:
tutte strategie immaginate e
implementate per rafforzare la competitività
dei partner DIF, siano essi
produttori o distributori.
Rete capillare, dialoghi autentici
In un settore dove è indispensabile
non compromettere la shelf life dei
prodotti e la soddisfazione dei consumatori,
la logistica alimentare richiede
soluzioni su misura e soprattutto una
comunicazione efficace. DIF Network
affronta questa sfida con una struttura
strategicamente distribuita: 3 HUB
principali, oltre 40 affiliati e numerosi
Transit Point assicurano una copertura
capillare del territorio italiano.
Ogni nodo della rete opera in sinergia,
per adattarsi alle specificità di ogni
regione e ogni centro urbano. Che
si tratti di gestire le consegne nelle
vie dei centri storici o di raggiungere
zone poco accessibili, la flessibilità
della rete permette di superare anche
le sfide logistiche più complesse.
Ma non si tratta solo di un mero scambio
di merci. È nel dialogo costante e
concreto con produttori e distributori
che DIF trova le soluzioni più efficaci:
l’obiettivo è creare partnership
strategiche, in grado di anticipare le
esigenze, risolvere problemi in tempo
reale e co-creare soluzioni innovative
che possano beneficiare l’intera filiera
alimentare.
In un settore dove ogni minuto conta,
le soluzioni di DIF Network offrono un
vantaggio competitivo tangibile, centrando
l’obiettivo di una logistica alimentare
sostenibile, efficiente e capace
di adattarsi alle sfide del mercato.
Maggiori informazioni su https://difnetwork.it
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 42
TN Service Rent,
la chiave per una flotta
moderna e sostenibile
Il futuro del trasporto commerciale
è a portata di noleggio
Rinnovare il parco veicolare industriale
e commerciale: una priorità non più
rimandabile. Secondo il recente rapporto
Acea “The Automobile Industry
Pocket Guide 2024/2025”, l’età media
dei veicoli con massa superiore
alle 3,5 tonnellate in Italia raggiunge i
19,1 anni, ben al di sopra della media
europea, che si ferma a 13,9 anni. I
dati Unrae, evidenziano inoltre come,
su un totale di 725.000 veicoli medi e
pesanti circolanti in Italia al 31.12.2022,
oltre la metà (50,4%) risponda a direttive
di emissione ante Euro IV.
Dati che evidenziano criticità sia ambientali
che di efficienza operativa e
competitività aziendale, specialmente
nel delicato ambito della logistica alimentare,
dove puntualità e affidabilità
restano cruciali.
In questo scenario, il noleggio si configura
come un’opzione strategica e
sostenibile per l’ottimizzazione delle
flotte aziendali.
Efficienza al volante
I vantaggi di una flotta moderna e sostenibile
sono molteplici. I veicoli di
ultima generazione garantiscono una
significativa riduzione delle emissioni,
allineandosi alle sempre più stringenti
normative ambientali e, inoltre, l’efficienza
dei motori moderni si traduce
in un risparmio sui consumi di
carburante, un aspetto non trascurabile
considerando l’incidenza di questa
voce sui costi operativi.
I veicoli più recenti offrono poi tecnologie
avanzate per la sicurezza e il
comfort degli autisti, contribuendo a
migliorare le condizioni di lavoro e, di
conseguenza, la produttività. Sistemi
di assistenza alla guida, connettività
avanzata e soluzioni per l’ottimizzazione
dei percorsi sono solo alcune
delle innovazioni che possono fare la
differenza nella gestione quotidiana di
una flotta commerciale e industriale.
Ma come beneficiare di tali vantaggi
senza gravare sui bilanci aziendali?
Il noleggio come acceleratore
di sostenibilità
Dai rimorchi e semirimorchi (telonati,
frigo, furgonati, vasche e pianali) ai
furgoni e van (panel, isotermici, con
sponda idraulica, pick-up), fino ai
truck e motrici, TN Service Rent soddisfa
ogni esigenza di trasporto, con
veicoli nuovi ed eco-friendly: la flotta
è infatti composta da veicoli elettrici
o a basse emissioni (Euro6). Una caratteristica
che assume particolare
rilevanza, se confrontata con la situazione
del parco veicolare italiano,
analizzata in precedenza.
TN Service Rent si propone come la
soluzione per le aziende che desiderano
rinnovare il proprio parco veicolare
in direzione di una maggiore
sostenibilità, ma senza un importante
investimento di capitale iniziale, in
una struttura dei costi prevedibile.
Gestione smart
L’azienda offre infatti un canone
mensile fisso, che comprende anche
l’assistenza, un pacchetto assicurativo
all-inclusive, il pronto intervento e la
manutenzione ordinaria e straordinaria,
per garantire prestazioni ottimali.
La flessibilità è inoltre massima: è
possibile ritirare e restituire i veicoli
presso il centro affiliato più comodo,
in qualsiasi regione d’Italia e annullare
la richiesta di noleggio, senza penali,
fino a due giorni prima del ritiro programmato.
Un aspetto particolarmente apprezzato
da aziende e partite IVA è l’assenza
di immobilizzi di capitale, che
libera risorse finanziarie per altri investimenti.
Dal punto di vista fiscale, i
benefici sono poi significativi. I canoni
di noleggio sono infatti fiscalmente
deducibili (le percentuali di deducibilità
variano a seconda della tipologia di
attività).
Grazie a una combinazione di sostenibilità
ambientale, flessibilità operativa
e vantaggi economici, TN Service Rent
rappresenta dunque non solo una soluzione
di noleggio versatile, ma un
vero e proprio partner strategico per
le aziende del settore dei trasporti
alimentari.
Per maggiori
informazioni
Un nuovo mondo.
Goditi la libertà offerta dalla totale assenza di rumore ed emissioni, da oggi con la versatilità,
la robustezza, la potenza e la capacità di carico della gamma Daily. L’eDaily è molto più
di un semplice veicolo: è un ecosistema di soluzioni e servizi interconnessi, studiati
specificamente per accelerare il passaggio alla mobilità elettrica.
Tutto questo è il nuovo eDaily.
Cold Chain:
la telematica è sempre
più cool
Il mercato che fa affidamento sul trasporto
a temperatura controllata cresce senza sosta,
spingendo la cold chain verso una posizione
sempre più fondamentale nell’intero scenario
del commercio mondiale nei settori più disparati,
tanto da non poter più prescindere
da un approccio telematico
SCOPRI
Webfleet
Soluzione di Bridgestone Mobility
Solutions che dal 1999 semplifica
il lavoro di fleet manager e titolari
di aziende di trasporto, migliorando
le performance di queste
ultime.
Il taglio dei consumi di carburante,
il rispetto delle normative
come, ad esempio, quelle
sui tempi di guida e riposo dei
conducenti, l’aumento della produttività,
sono solo alcune delle
quotidiane sfide sulle quali fleet
manager e imprenditori del settore
trasporti possono essere
supportati.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 44
La cold chain rappresenta ormai un
vertical strategicamente imprescindibile
all’interno dell’universo della
logistica e dei trasporti. Lo testimoniano
i numeri, che vedono una crescita
inarrestabile in ogni ambito dello
stoccaggio e del trasporto delle merci
a temperatura controllata. In particolare,
il settore dei surgelati nel 2023
ha registrato un aumento dei consumi
del 6,5% rispetto all’anno precedente,
con una stima di acquisto di frozen
food che ha superato i 17 kg di merce
per persona.
Un mercato che, complessivamente,
ha raggiunto un giro di affari di oltre
125 miliardi di dollari su base annua e
che vede una previsione di crescita
che si attesta attorno al 6 per cento
da qui al 2032, dovuta alla crescente
domanda a livello internazionale di
beni deperibili.
Un vero e proprio boom del settore,
favorito anche dalla costante domanda
di e-commerce e delivery, che si
sono dovuti rapidamente adeguare a
una richiesta sempre più elevata da
parte dei clienti, sia in termini qualitativi
che di tempistiche.
Contestualmente alla parte economica,
attorno alla cold chain si è sviluppato
altrettanto velocemente anche
l’ambito legislativo, con un’evoluzione
normativa sempre più specifica e attenta
alla prevenzione dei rischi correlati
al trasporto delle merci a temperatura
controllata.
La telematica che venne dal freddo
Alla costante evoluzione tecnologica
di materiali e dispositivi di refrigerazione
è coinciso l’aumento costante
della difficoltà di gestire in maniera
idonea gli innumerevoli passaggi e
la vastità di eventi che possono verificarsi
in ogni fase della cold chain,
soprattutto nelle delicate fasi di trasporto
su gomma.
La necessità di controllare in maniera
efficiente e totalmente affidabile
gli innumerevoli parametri relativi alle
merci ha portato a un utilizzo sempre
più diffuso della telematica per la
gestione dei trasporti a temperatura
controllata.
Soluzioni come Webfleet Cold Chain
rappresentano, in tal senso, una risposta
adeguata a una moltitudine di
criticità che spaziano dalla difficoltà
di monitoraggio costante delle temperature
alla possibilità di intervenire
in tempo reale per prevenire eventuali
problemi dovuti ad anomalie dei
sistemi di raffreddamento o di stoccaggio.
Cold chain in punta di dita
Webfleet Cold Chain si distingue per
caratteristiche come la facilità d’uso
e la capacità di tenere sott’occhio
l’intero parco veicoli attraverso un
unico pannello di controllo. Il fleet
manager può, infatti, gestire e controllare
le temperature e lo stato di
funzionamento di ogni singolo mezzo
della propria flotta, sia da una postazione
fissa che operando attraverso
dispositivi mobili come smartphone
e tablet.
Il rilevamento in tempo reale dei dati si
riferisce ovviamente alla temperatura,
ma consente di avere una panoramica
anche su una serie di dati e di eventi
fondamentali per porre rimedio o ad-
dirittura prevenire problemi durante
la corretta gestione delle merci.
Ad esempio, Webfleet Cold Chain
permette di sapere se un rimorchio
sia chiuso o aperto e, in quest’ultimo
caso, da quanto tempo. Inoltre, è
possibile conoscere lo stato di attività
del sistema di refrigerazione del mezzo
e di rilevare se stia funzionando
correttamente o se ci siano anomalie.
Inoltre, la soluzione di Webfleet interagisce
anche con il termoregistratore
del veicolo – obbligatorio sui mezzi
con masse superiori alle 7 tonnellate
– rilevandone il funzionamento e registrandone
i dati.
Tutte le informazioni rilevate da
Webfleet Cold Chain vengono, poi,
incrociate con quelle tipiche dei veicoli
sui quali viaggiano le merci: stato
di efficienza dei mezzi, eventi di guida
e geolocalizzazione in tempo reale.
In questo modo il fleet manager è in
grado di ottenere una panoramica
completa ed esaustiva, con la garanzia
di aver gestito la catena del freddo
in maniera ottimale.
Rispondente alle norme, certificata
e integrabile
In un ecosistema estremamente
complesso come quello della catena
del freddo, una gestione telematica
efficace non può prescindere da
alcuni fattori, su tutti la possibilità di
garantire la tutela dei dati dei clienti
e quella di un'integrazione con soluzioni,
tecnologie e software di terze
parti, come celle frigorifere e sensori
o workflow aziendali di vario tipo.
In particolare, Webfleet Cold Chain è
in grado di interagire con sensori a un
filo e wireless, connettendosi tramite
Api del costruttore alle soluzioni di
terze parti certificate e quindi pienamente
sicure e abilitate a interfacciarsi
con la piattaforma Webfleet.
In merito alla questione legislativa,
Webfleet Cold Chain risponde in
Azienda costantemente all’avanguardia
da oltre 25 anni, propone
già oggi alcune soluzioni basate
sull’uso dell’intelligenza artificiale.
maniera completa alle prescrizioni
del Regolamento (CE) n. 178/2022 in
materia di legislazione alimentare generale,
così come anche alle norme
contenute nel Regolamento (CE) n.
37/2005 (in particolare le norme EN
12830, EN 13485 ed EN 13486), oltre
che alla Pratica di distribuzione globale
(GDP). Inoltre, da un punto di vista
di protezione informatica, Webfleet
può contare su una certificazione
ISO/IEC 27001:2013 per la sicurezza e
la gestione dei dati.
Ciò significa che, oltre a poter dormire
sonni tranquilli per quanto riguarda
il rischio di violazioni e di perdita di
dati, i clienti possono consultare liberamente
e facilmente tutte le informazioni
raccolte dalla soluzione, fino
a un anno dall’acquisizione. Un’ulteriore
garanzia di poter dimostrare in
ogni istante la conformità normativa e
la regolarità delle procedure attuate
nel corso delle operazioni svolte.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 45
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 46
Ottimizzazione digitale
e zero debito tecnico
con Wheeliot
Nel settore dei trasporti a temperatura
e umidità controllata, la necessità di disporre
di strumenti agili e flessibili per monitorare
l’operatività quotidiana è sempre più evidente.
La complessità di questo settore, unita alle
esigenze stringenti dei clienti, impone un alto
livello di efficienza e reattività
Tuttavia, uno degli ostacoli più comuni che le
aziende di autotrasporto si trovano ad affrontare
è la difficoltà di ottenere dati tempestivi e fruibili
dai sistemi software tradizionali
Stefano Brivio
CEO MHG Systems
Un esempio su tutti: il software gestionale!
Per quanto indispensabile, si
rivela spesso lento, complesso e poco
personalizzabile. Questo limita la capacità
di ottenere informazioni cruciali
in tempo reale, necessarie per
prendere decisioni rapide e informate.
Durante le consulenze e i progetti
che ho svolto con molte aziende di
trasporto, ho quasi sempre notato la
mancanza di un cruscotto di gestione
efficace. Proprio per questo motivo,
ho deciso di svilupparne uno ad hoc,
sulla base delle esperienze e delle
considerazioni fatte con gli autotrasportatori.
Affiancato ma separato dal
software gestionale e dagli strumenti
utilizzati dall’ufficio traffico, questo
cruscotto è in grado di monitorare e
visualizzare graficamente i parametri
più importanti per l’attività aziendale,
basandosi sulle tratte effettivamente
percorse ogni giorno.
Un cruscotto ben strutturato permette
di tenere sotto controllo in tempo
reale le seguenti variabili chiave:
1. Ricavi e costi giornalieri Sapere
esattamente quali sono i costi
operativi e i ricavi generati quotidianamente
è essenziale per
comprendere se le singole tratte
stanno producendo marginalità.
Queste informazioni possono essere
monitorate in modo dettagliato
e istantaneo, evitando sorprese
a fine mese.
2. Chilometri percorsi e ore di guida
Questi due parametri sono fondamentali
non solo per valutare
l’efficienza operativa, ma anche
per garantire il rispetto delle normative
sui tempi di guida e riposo.
Una visione chiara dei chilometri
percorsi e delle ore di guida, ben
visibili in tempo reale, consente di
evitare sanzioni e di preservare il
benessere degli autisti.
3. Carburante utilizzato Il costo
del carburante è una delle voci di
spesa più rilevanti per un’azienda
di autotrasporto. Monitorare con
precisione il consumo, incrociando
i dati con le tratte e i veicoli
utilizzati, permette di ottimizzare
i consumi e ridurre gli sprechi. La
possibilità di visualizzare immediatamente
eventuali anomalie nei
consumi consente di intervenire
tempestivamente o di condurre
analisi approfondite.
4. Indicatori di performance (KPI),
come fatturato al chilometro e
costo al chilometro La gestione
efficiente di un trasporto richiede
la disponibilità di un quadro chiaro
e aggiornato dei KPI. È possibile
visualizzare con precisione dati
come il fatturato al chilometro o
il costo al chilometro, due indica-
tori essenziali per valutare la sostenibilità
economica di ciascuna
tratta. Il monitoraggio costante di
questi KPI permette di individuare
le rotte più redditizie e quelle che
necessitano di una revisione.
Il vero vantaggio di un cruscotto ben
progettato risiede nella sua flessibilità
e personalizzazione: seppure il lavoro
sia il medesimo, così come lo sono i
KPI più importanti, ogni azienda è
una struttura a sé e lavora in maniera
leggermente diversa dalle altre. Tutti
i dati sopra elencati, così come altri
che potrebbero essere di interesse
per una specifica azienda, devono essere
facilmente filtrabili e visualizzabili
su diversi lassi temporali (giorno, settimana,
mese, anno) e per differenti
categorie: guidatore, cliente, veicolo,
partenze, destinazioni, peso e viaggi a
pieno carico o vuoti.
Questa capacità di filtrare e analizzare
i dati con poche operazioni consente
di prendere decisioni rapide e strategiche,
senza la necessità di affidarsi
a complicati report gestionali che richiedono
tempo e risorse per essere
elaborati.
Ultimo, ma non meno importante, il
cruscotto di gestione deve essere indipendente
non solo dal software gestionale,
ma anche dai sistemi satellitari
o telematici in uso presso la flotta.
Come Wheeliot, proponiamo al mercato
un’evoluzione dei classici sistemi
satellitari tradizionali, con un’accoppiata
dispositivo e software unica sul
mercato. Tuttavia, è anche vero che la
maggior parte degli autotrasportatori
ha già in uso sistemi satellitari, talvolta
multimarca, e quando abbiamo progettato
il cruscotto di gestione abbiamo
ritenuto indispensabile pensare
a una soluzione di rappresentazione
La vera domanda che vorrei ti ponessi è la
seguente: vuoi continuare a rincorrere soluzioni
temporanee o preferisci costruire un sistema
solido che ti permetta di crescere senza vincoli?
dati capace di integrare facilmente
molteplici fonti di dati e differenti sistemi
satellitari/telematici, evitando
di ricadere in quello che io chiamo il
“debito tecnico”, che molte aziende
si trascinano a causa di scelte fatte in
passato per risolvere problemi urgenti.
Il debito tecnico, spesso accumulato
con decisioni affrettate o subottimali,
può portare nel tempo a una
mancanza di flessibilità, a interventi di
manutenzione complessi e a costose
ottimizzazioni. È quindi vitale scegliere
con attenzione i partner tecnologici
con cui collaborare, meglio se uno
solo, come Wheeliot, che può fornire
tutte le soluzioni di cui un’azienda
necessita, per garantire che il sistema
resti flessibile e scalabile nel lungo
termine.
SCOPRI
Wheeliot
Soluzione digitale basata su tecnologia
IoT e AI che consente di
tracciare guidare e prevedere le
performance di una flotta in tempo
reale, grazie alla capacità di
elaborare qualunque dato possa
aiutare fleet manager o titolari a
prendere decisioni in modo elastico.
Grazie alla sua capacità di
interfacciarsi con i veicoli, siano
essi telai o allestimenti Wheeliot è
in grado di raccogliere un’ampia
quantità di dati anche generati da
altri device.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 47
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 48
Trasporto
a temperatura
controllata con
tecnologia ad azoto
RevolutioN2, La Soluzione Sostenibile
di LC3 Trasporti
LC3 Trasporti, leader italiano della
logistica sostenibile, ha sviluppato un
approccio innovativo al trasporto a
temperatura controllata con il semirimorchio
RevolutioN2, che utilizza la
tecnologia di refrigerazione ad azoto
liquido. Questa soluzione rappresenta
una svolta significativa per il trasporto
di merci sensibili alla temperatura,
come i prodotti alimentari, riducendo
drasticamente le emissioni e garantendo
la massima qualità nella conservazione.
Un sistema innovativo
per il trasporto sostenibile
La refrigerazione ad azoto liquido è
una tecnologia all’avanguardia che
consente di mantenere costantemente
basse le temperature nei semirimorchi
di LC3 senza produrre
emissioni inquinanti durante il processo.
L'azoto, componente principale
dell'aria (circa il 78%), viene compresso
e raffreddato fino a diventare
liquido; durante l’evaporazione, assorbe
calore dall’ambiente circostante,
riducendo la temperatura del vano di
carico senza bisogno di motori diesel
per l’alimentazione.
Grazie a questa tecnologia, LC3 offre
ai suoi clienti una modalità di trasporto
eco-sostenibile in grado di ridurre
l'impatto ambientale e ottimizzare l’efficienza
energetica. Ogni semirimorchio
ad azoto è progettato per garantire
stabilità di temperatura e maggiore
silenziosità rispetto ai sistemi tradizionali,
due elementi critici per operazioni
logistiche rispettose dell’ambiente e
delle comunità circostanti.
Vantaggi ambientali e operativi
Il sistema ad azoto liquido, a differenza
delle tecnologie tradizionali,
non emette particolato, anidride carbonica
(CO 2
) o ossidi di azoto (NO 2
),
elementi che contribuiscono all’inquinamento
atmosferico. LC3, con il suo
impegno costante per la sostenibilità,
ha scelto questa soluzione per ridurre
al minimo l'impatto ambientale e offrire
un’alternativa ecologica ai clienti
che desiderano operare in maniera
responsabile.
I benefici principali includono:
• Zero Emissioni Dirette L'azoto liquido,
un gas inerte, evapora senza
rilasciare sostanze nocive, contribuendo
alla riduzione delle emissioni
globali del settore trasporti.
• Silenziosità I sistemi ad azoto sono
estremamente silenziosi rispetto
alle unità di refrigerazione diesel,
favorendo operazioni in aree urbane
e residenziali senza disturbare i
residenti.
• Risparmio Energetico L'uso di azoto
liquido non richiede motori a combustione
per il raffreddamento, eliminando
il consumo di carburante
per questo scopo.
Tecnologia al servizio della qualità e
della sicurezza
Per LC3, mantenere la qualità delle
merci trasportate è una priorità assoluta.
La tecnologia ad azoto consente
un controllo preciso e stabile delle
temperature, ideale per trasporti
che richiedono una refrigerazione
costante. Il sistema permette di mantenere
la merce sempre a una temperatura
idonea durante tutte le fasi
del trasporto, dalla partenza fino alla
consegna.
Con il progetto INBLUE, LC3 ha stabilito
obiettivi ambiziosi per ridurre le
emissioni lungo tutta la catena logistica,
contribuendo in modo significativo
alla decarbonizzazione del settore.
Questa tecnologia si combina con altre
soluzioni di trasporto green, come
l’uso di veicoli alimentati a Bio-LNG e
la sperimentazione su mezzi elettrici
e a idrogeno.
Grazie all’integrazione di un sistema
di refrigerazione a zero emissioni
come quello ad azoto, LC3 offre un
servizio a basso impatto ambientale e
dimostra che la logistica sostenibile è
possibile anche nel trasporto a temperatura
controllata.
SCOPRI
LC3
Prima azienda di autotrasporti
italiana ad aver utilizzato veicoli a
metano liquido e pioniera nell’utilizzo
di trattori stradali alimentati
a Bio-Cng (biometano gassoso)
e Bio-Lng (biometano liquefatto).
Oltre ai trasporti a temperatura
controllata è attiva anche nei settori
container, reefer, merci pericolose
e rifiuti. Fondata a Gubbio
(Pg), oggi opera, tra l’altro,
in quattro porti dell’alto Tirreno
(Genova, La Spezia, Livorno, Vado
Ligure) e con un terminal container
presso la filiale di Piacenza.
Tra i suoi committenti ci sono le
principali insegne della Gdo.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 49
Questo livello di controllo riduce anche
il rischio di deterioramento dei
prodotti, garantendo una qualità impeccabile
anche per tratte lunghe.
Inoltre, grazie alla sua capacità di
mantenere temperature ultra-basse,
il sistema ad azoto liquido è particolarmente
adatto per trasportare
prodotti congelati e refrigerati che
necessitano di rigidi standard di conservazione.
Un trattore stradale alimentato a bio-lng traina un semirimorchio RevolutioN2, che utilizza la tecnologia ad azoto liquido
Una soluzione per il futuro della
logistica
L’adozione della refrigerazione ad
azoto liquido si inserisce nel più ampio
programma di LC3 Trasporti per
promuovere un trasporto sostenibile.
Con Iveco eDaily
la distribuzione a
temperatura
controllata è
“full electric”
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 50
La distribuzione in modalità elettrica
in regime ATP è realtà. Iveco, con il fondamentale
contributo di GATE e della Concessionaria
Borgo Agnello, ha allestito un eDaily 42S14E
per garantire a Globalpesca Spa la distribuzione
a emissioni zero dei prodotti alimentari
alle decine di ristoranti e società di catering
del Lago Maggiore
Ridurre l’impatto ambientale è un impegno
sempre meno procrastinabile e
l’impiego dei veicoli “full electric” nella
distribuzione urbana è una delle soluzioni
di più rapida attuazione. Con un
chilometraggio giornaliero che raramente
supera i 200 km, l’eDaily è la soluzione
ideale per le esigenze di molti
operatori. Ed è proprio questo quello
che, grazie all’Iveco eDaily 42S14E, ha
individuato per Globalpesca Spa la
Concessionaria Borgo Agnello (dealer
Iveco per le province di Novara, Verbania,
Biella, Vercelli e Varese Ovest),
che ha curato la fornitura del veicolo
e l’allestimento, insieme a GATE che ha
gestito il contratto di noleggio.
Prima di entrare nel merito di questo
specifico progetto, è giusto spendere
due parole sul commerciale “full
electric” di Iveco che si caratterizza
per un’offerta davvero completa: furgoni,
cabinati, minibus da 3,5 t a 7,2 t a
ruote singole e gemellate, con patente
B fino a 4,25 t. Motori fino a 140 kW e
400 Nm e batterie modulari fino a 111
kWh; il telaio è portante a longheroni
con sospensioni intelligenti Air-Pro e
trazione posteriore. Inoltre, eDaily è
sempre connesso per ricarica e climatizzazione
a distanza, gestione dell’energia
e dell’autonomia e individuazione
dei percorsi ottimizzati tramite
l’App eDaily Routing.
L’allestimento dell’Iveco eDaily per
Globalpesca Spa è stato oggetto di un
accurato studio, come spiega Gabriele
De Lorenzi, District Manager Iveco
Mercato Italia per l’area di riferimento:
“Globalpesca Spa è un cliente da
sempre attento alle tematiche green
e, dopo aver acquistato veicoli Iveco a
gasolio da molti anni, è stato ben felice
di optare per l’opportunità offerta
dall’eDaily 42S14E. Con la concessionaria
Borgo Agnello abbiamo configurato
il veicolo sulle loro necessità, che erano
avere un’autonomia di 200/250 km
giornalieri per giri di consegna che
possiamo definire urbani, visto che si
sviluppano sulle due rive del Lago Maggiore
per portare il pescato e molto
altro a ristoranti e società di catering,
molto numerosi vista la vocazione turistica
della zona. Anche se Globalpesca
Spa consegna in varie province piemontesi
e lombarde, l’eDaily viene utilizzato
solo in zone limitrofe alla sede
aziendale. Con la carrozzeria Bertona
è stato realizzato un box a due celle
per avere due sezioni rispettivamente
a 0°C e -20°C. È importante ricordare
che gli eDaily possono montare fino a
quattro gruppi di batterie che portano
l’autonomia nel ciclo misto a 400/450
km però con patente C e MTT di 7,2 t;
la versione di Globalpesca ha potuto
però sfruttare la legislazione europea
che estende per i veicoli elettrici la
patente B fino a 4,0 t di MTT. Le celle
frigorifere dell’eDaily 42S14E devono
restare a temperatura anche durante
la notte, per essere caricate alle 3.00
del mattino e il veicolo essere pronto a
partire per le consegne alle 5.00”.
Andrea Ruffoni, Responsabile Operations
di Globalpesca Spa, in occasione
della cerimonia di consegna,
ha dichiarato: “L’acquisto e la messa
in strada del nostro primo autocarro
completamente elettrico rappresentano
una delle attività che Globalpesca
sta mettendo in campo per rafforzare
il proprio concreto impegno verso
la sostenibilità ambientale. L’eDaily
Da sinistra: Andrea Ruffoni, Responsabile Operations di Globalpesca; Roberto Savoini, titolare della concessionaria Borgo Agnello; Rossella Tartaro, Sales
Manager Gate, e Gabriele De Lorenzi, District Manager Iveco Mercato Italia.
“L’eDaily verrà utilizzato prevalentemente per
consegna prodotti alimentari sul lago Maggiore
tra Feriolo, Baveno e Stresa ed è il primo veicolo
completamente elettrico a entrare nella nostra
flotta.” Andrea Ruffoni, Responsabile Operations di Globalpesca
SCOPRI
Globalpesca
All’inizio del secolo scorso, la famiglia Ruffoni, con la società Ruffoni Ittici, iniziò
a commerciare pesce fresco sull’Isola dei Pescatori, al centro del Lago Maggiore,
vendendo ai ristoranti il ricavato della pesca notturna. Di generazione
in generazione, l’attività si è spostata prima a Baveno e poi a Gravellona Toce
dove nel 1972 era stata fondata la Globalpesca Srl, azienda per la lavorazione
e la surgelazione di prodotti ittici, del 1988 la fusione per incorporazione delle
due attività.
Con l’inserimento di una vasta gamma di prodotti (carne fresca, salumi, formaggi,
paste e farine, fino ai prodotti da forno e dolciari) la quota di mercato
si è via via consolidata e l’aumento del fatturato ha portato alla decisione, nel
2001, di trasformare Globalpesca in Spa.
La società oggi occupa una superficie di 14.300 mq con più di 100 dipendenti,
oltre 40 agenti monomandatari professionisti del settore che garantiscono l’attività
sul territorio, un parco di 40 autocarri di proprietà tutti quanti a temperatura
controllata, più di 4.500 articoli e un portafoglio che supera i 4 mila clienti.
verrà utilizzato prevalentemente per
consegna prodotti alimentari sul lago
Maggiore tra Feriolo, Baveno e Stresa
ed è il primo veicolo completamente
elettrico a entrare nella nostra flotta”.
GATE, società di Iveco impegnata a
supportare aziende e professionisti
nella transizione verso una mobilità
commerciale sostenibile e senza pensieri,
ha siglato un contratto di noleggio
con formula pay-per-use. La proposta
include il Pacchetto Easy, comprensivo
di manutenzione e riparazione (M&R),
assicurazione, assistenza stradale, assistenza
24/7 e servizi telematici Iveco
ON. “Per GATE è stato un privilegio, in
questa trattativa, svolgere il ruolo di
aggregatore di eccellenze: quelle del
territorio piemontese, quella del prodotto
eDaily e quella dei partner che
fanno parte dell’ecosistema GATE” ha
dichiarato Rossella Tartaro Sales Manager
GATE.
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 51
Universo
Ecco il parco circolante ATP d'Italia secondo i dati del libro Bianco Oitaf
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 52
118.318 TOTALE
24.526
25.093
26.797
41.902
NORD OVEST
LOMBARDIA 13.454
PIEMONTE 8.031
LIGURIA 2.219
VALLE D’AOSTA 822
NORD EST
EMILIA R. 8.837
VENETO 8.808
TRENTINO A.A. 4.613
FRIULI V.G. 2.835
CENTRO
LAZIO 12.073
TOSCANA 6.650
SARDEGNA 3.153
MARCHE 2.883
UMBRIA 2.038
SUD
CAMPANIA 15.051
PUGLIA 8.033
SICILIA 7.653
NORD OVEST
20,7%
CENTRO
22,6%
NORD EST
21,2%
SUD
34,5%
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 53
CALABRIA 4.303
ABRUZZO 4.078
MOLISE 1.537
BASILICATA 1.247
Formazione
Un problema irrisolto
Siamo alla frutta. Il problema del ricambio
generazionale e dell’occupazione colpisce
fortemente anche un settore ad alta
specializzazione come quello del montaggio
e della manutenzione degli impianti frigo
Importante proporre soluzioni, anche drastiche
A cura di Giuseppe Perrotta
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 54
Un grosso problema che afligge il nostro
Paese – oltre quello del deficit
delle nascite, vedi riquadro, n.d.r.) è
il fenomeno dei NEET (Not in Education,
Employment or Training) coinvolge
all’incirca 1,7 milioni di giovani tra
i 15 e 29 anni che non lavorano, non
studiano e che da oltre 6 mesi non seguono
un percorso formativo.
Per contrastare il fenomeno, l’Unione
Europea nel periodo 2014-2020 ha
messo a disposizione circa 2,7 miliardi
di euro. Tuttavia, nonostante il nostro
Paese abbia un tasso di NEET del 16,1%
(secondo in UE solo dopo la Romania),
l’Italia rischia di dover restituire circa 1
miliardo di euro per il mancato utilizzo
di queste risorse.
Grazie al contributo di Garanzia Giovani
solo il 26% della popolazione
NEET italiana è riuscita a reintrodursi
con successo nel mercato del lavoro,
nonostante in dieci anni (2014-2023)
il programma abbia coinvolto circa
l’82% dei giovani NEET.
Ad accedere al programma sono stati
prevalentemente individui (52%)
residenti nel Sud Italia e nelle Isole
(43,4%). Di questi, meno della metà
ha portato a termine il percorso, e
solo il 32% a sei mesi dalla fine del
programma risulta occupato.
Il nostro Paese ha ancora la possibilità
di cambiare rotta, mettendo al centro
dell’agenda politica la questione giovanile
ed i Centri di formazione professionali
che dovrebbero rispondere
alle richieste del territorio e tenere
conto dello sviluppo tecnologico, che
il settore del trasporto delle merci
a temperatura controllata ha avuto.
La pandemia ha dato un forte incremento
alla spesa on line, trend che si
è mantenuto anche dopo, dando un
forte incremento alla distribuzione
dell’ultimo miglio.
Esiste un consistente bacino di potenziale
d’utenza ed i numeri lo dimostrano,
che potrebbe essere formato
Nuovi dispositivi, nuove tecnologie,
nuovi gruppi frigo.
Ecco perché le figure dell’installatore
e manutentore devono essere ridisegnate
per soddisfare la carente mancanza
di personale tecnico. La difficoltà
maggiore è intercettare i giovani ed
in questo il sistema Paese dovrebbe
dare enfasi ai mestieri che maggiormente
necessitano di personale. La
comunicazione diventa strumento
fondamentale, vi sono alcuni esempi
di come i programmi sulla cucina,
hanno dato un grande afflusso
di giovani al mondo della ristorazione.
Rendere il lavoro del manutentore
del gruppo frigo un mestiere
socialmente interessante come lo è il
manutentore di aeromobili oppure la
hostess di bordo.
Occorre tenere conto della territorialità
dove in alcune aree geografiche
i giovani non hanno accesso al
percorso formativo perché i Centri di
Formazione sono troppo decentrati
rispetto alla loro zona di residenza,
quindi servono infrastrutture atte ad
accogliere in ambito convittuale i giovani
provenienti dai paesi limitrofi.
Occorre rimediare ai profili formativi
ed alle competenze che devono tenere
conto delle varie tecnologie oggi
presenti sui gruppi frigo. In particolare
la trasmissione dati, la manutenzione
predittiva ed i sistemi green.
Rivedere i profili in uscita e la dotazione
di tecnologia didattica che i Centri
di formazione dovrebbero avere, pertanto
concentrare in aree geografiche
strategiche i centri di formazione che
si specializzano in un determinato
settore, con un forte apporto di
competenze da parte delle Aziende
produttrici di apparecchiature per la
refrigerazione. In questo modo i Centri
avranno accesso alle tecnologie di
ultima generazione che permette di
formare profili rispondenti alle richieste
del mercato. Concetto messo in
atto nei Centri di eccellenza.
Cosa può fare OITAF
Promuovere la creazione di un tavolo
di lavoro con il Ministero dell’Istruzione
e del Merito sui percorsi formativi
mirati al settore della manutenzione
dei gruppi frigoriferi coinvolgendo le
aziende del settore, i Centri di formazione
professionali, le associazioni dei
trasportatori e le aziende preposte
alla loro manutenzione.
Attualmente i percorsi formativi sono
suddivisi per tipologia di settore:
- Termotecnico
- Manutentore dei veicoli
- Impiantista elettrico e domotica.
Il gruppo frigorifero ingloba tutte
queste competenze, che necessitano
di essere convogliate in un unico percorso
con la relativa qualifica specifica
e certificazione.
Esiste poi un tema sulla sicurezza del
lavoro e della responsabilità del dato-
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 55
EVOLUZIONE
DELLA
4.0
Scopri di più
OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 56
re di lavoro in merito ai rischi elettrici,
essendo molti dei gruppi gestiti da un
gruppo elettrogeno che produce corrente
alternata a 380V.
Un deficit che parte da lontano
Attualmente chi esegue la manutenzione
dei gruppi è Iscritto alla Camera
di Commercio nella sezione del Meccatronico
che non contempla la gestione
di rischio elettrico. Avere fatto
partecipare i dipendenti ai percorsi
PES PAV PEI che attesta la formazione
necessaria al dipendente per svolgere
le attività di installazione, riparazione
e manutenzione su parti sotto tensione
o potenzialmente sotto tensione,
ma non tiene conto del fatto che
l’Azienda non ha le iscrizioni per svolgere
queste attività. Il datore di lavoro
attribuisce la qualifica al lavoratore
attraverso il possesso dei requisiti e
consultare il medico competente che
si esprimerà sull’idoneità sanitaria allo
svolgimento della mansione.
Prosegue l’inverno demografico del nostro Paese. I dati Istat confermano il declino di nascite: i numeri 2022 parlano di
393mila nuovi nati, circa il 2% in meno dell’anno precedente, in cui si era già registrato il record negativo dall’unità d’Italia.
Tuttavia, riportando questa proiezione a livello comunale, ciò si traduce in circa l’80% dei comuni (4 su 5) per cui è previsto
un calo di popolazione entro 10 anni. Tale quota è molto più elevata nelle zone rurali, dove quasi 9 comuni su 10 (86%)
vedranno una contrazione nei propri abitanti. Per i comuni nelle aree interne, distanti dai servizi essenziali, la percentuale
sale addirittura al 94%: oltre 9 su 10 registreranno un saldo negativo di popolazione. Alla luce dei dati che emergono
molte scuole saranno costrette a chiudere oppure a fare delle scelte di carattere numerico, senza tenere conto delle
inclinazioni o talenti degli studenti.
Nuovi incentivi
L'INDUSTRIA 5.0 È QUI
TU SEI PRONTO?
Basta infiniti fogli Excel da
elaborare
Integra tutti i software in
un'unica piattaforma
Stop ai problemi ricorrenti
con veicoli e autisti
www.wheeliot.com consulenza@wheeliot.com 039 9760127
Vuoi monitorare
la temperatura
durante il trasporto?
Con Webfleet puoi.
Tu conosci gli obiettivi della tua azienda. Noi ti
aiutiamo a raggiungerli. Consuma meno carburante,
aumenta la sicurezza, incrementa la produttività:
qualunque sia la tua meta, la soluzione Bridgestone
per la gestione del parco veicoli ti offre i dati e gli
strumenti necessari per raggiungerla.
SIM002
BLACK SIM 002
DETTAGLI VIOLAZIONI LOG
SENSORI
SENSORE 1 15:49
Nome
Kinderzimmer
Temperatura
18.0 °C
Notifica
Allarme 1
ID
GENERIC 1
Soglie (min/max)
18.0 °C / -
Compensazione
5 min
19.0 °C
18.0 °C
17.0 °C
29. Dec 06:00 12:00
Per saperne di più:
webfleet.com | +39 02 45279040
Let’s drive business. Further.