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Quaderno OITAf n. 11/2024

OITAF presenta: Sopra e sotto zero XI L’undicesimo quaderno dell’Associazione Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci Il mondo del trasporto a temperatura controllata in un veloce e sintetico manuale i più importanti produttori e fornitori di veicoli, allestimenti, servizi dedicati al trasporto di alimenti e farmaci in regime ATP. Le nuove norme, i parametri e le sigle che contraddistinguono le performance di celle refrigerate e contenitori dedicati. Le frontiere tecnologiche sui veicoli e nei software gestionali e le opportunità di noleggio. Un handbook da non perdere in una preziosa collezione di quaderni Una produzione OITAF-Vie&Trasporti

OITAF presenta:

Sopra e sotto zero XI
L’undicesimo quaderno dell’Associazione Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci

Il mondo del trasporto a temperatura controllata in un veloce e sintetico manuale i più importanti produttori e fornitori di veicoli, allestimenti, servizi dedicati al trasporto di alimenti e farmaci in regime ATP. Le nuove norme, i parametri e le sigle che contraddistinguono le performance di celle refrigerate e contenitori dedicati. Le frontiere tecnologiche sui veicoli e nei software gestionali e le opportunità di noleggio.

Un handbook da non perdere in una preziosa collezione di quaderni

Una produzione OITAF-Vie&Trasporti

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Q11/24

SopraSottoZero

Viaggio nelle eccellenze

del trasporto refrigerato

Osservatorio Interdisciplinare

Trasporto Alimenti e Farmaci

Supplemento al n. 874 | 11 novembre 2023 di Vie&Trasporti


EDITORIALE

Eccellenza nella refrigerazione

ATP-I o ATP-2

Titolo più ermetico non poteva esserci.

Allora, spieghiamo

OITAF è ormai organismo maturo, tra un po’ festeggia

i 10 anni. In questo periodo eddai eddai

qualcosa l’abbiamo capita. E visto che ci occupiamo

di trasporto refrigerato e di norme ATP

eccoci allo snodo epocale.

Il mio mentore Bruno Cortecci ci và giù piatto

riflettendo sullo stato dell’arte, e ha ragione:

norme più piacione che realistiche, marchiane

incongruenze, azioni green addirittura dannose.

Ma lui è un tecnico, e sa argomentare, cosa

che io non so fare. Ecco quindi il busillis da cui

il titolo.

Da apprezzare la buona volonta di quei Paesi,

Italia in testa, che hanno accettato un protocollo

internazionale come regola nazionale. Pochi

lo hanno fatto, e diffidate da costoro. Ma a

questo punto è evidente che le pastoie ONU e

UE non consentono di agire in fretta e in maniera

congrua per modernizzare il protocollo: per

cambiare qualche virgola e qualche normetta il

palazzo di vetro ancora trema.

Non si può andare avanti così, l’ATP deve essere

modernizzato, aggiornato, implementato,

secondo le necessità correnti. A cominciare

dall’introduzione di vino, olio e acqua.

Soluzione 1, un nuovo ATP (ATP-2) condiviso da

sagaci Paesi che vogliono realmente cautelare la

produzione di alimenti delicati.

Oppure, soluzione 2, l’abbandono, su scala nazionale,

dell’ATP, sostituendolo con uno più

ampio, severo, logico e rispettoso del consumatore,

grazie anche alla digitalizzazione e alla sensoristica

(ATP-I) sviluppato in proprio dall’Italia.

Le giornate tecniche di Cemafroid dimostrano

che anche in Francia c’è rispetto e considerazione

per le nostre proposte, che speriamo nel

corso del 2025 possano diventare qualcosa di

più: un manifesto, un tavolo ministeriale, una

iniziativa associativa… chissà.

Noi non molliamo. Nel frattempo, eccovi la rassegna

dei quanto di meglio offre la produzione

di settore.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 1

www.lauriweb.it



SOMMARIO

01 Oitaf | Atp-I o Atp-2

04 Oitaf | Freddo, seriamente

06 Frigo’ n’Motion | Il freddo che viaggia, il freddo che vince

08 Atp | I punti fermi del protocollo

12 Atp | Norme in sonno

Supplemento

al n°884 Novembre 2024

di Vie&Trasporti

LO.NO/00516/02.2021CONV

Reg.Tribunale di Milano n.6479

del 6/2/1964

Iscrizione al Registro Nazionale

della Stampa n.1740 - vol.18

foglio 313 - 21/11/1985 - ROC 32150

Direttore responsabile

Lucia Edvige Saronni

Direttore editoriale

Giuseppe Guzzardi

gguzzardi@fiaccola.it

Atlantide

Software per

la gestione

14 Fondi | Piano transizione

16 Futuro | Connettività e digitale

18 Norme | Rotta verso i -15°

20 Schmitz Cargobull | Il futuro del trasporto refrigerato

A cura di

Riccardo Esposito

Collaborazione di

Tiziana Altieri

Bruno Cortecci

Roberta Cannone

Stefano Brivio

dei rifiuti

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 2

24 Rolfo Ice | Freddo senza segreti

26 Lamberet | Elettrico in pista

28 Lauri | Da oltre 40 anni al vertice

30 Euroengel | Una soluzione pratica e vincente

32 Lecitrailer | Evoluzione continua

34 Plastoblok | Alla scoperta della serie 60L

36 Wolters Kluwer | Gestire i rifiuti ATP

Progetto grafico

Cinzia Bernardi | Graphimedia

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Tipografia

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Tel. 02 58324398

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38 EniRent | Noleggio pesante

40 Dif | Alla prova del cambiamento

42 TN Service | Il futuro del trasporto commerciale

44 Webfleet | Telematica sempre più cool

Segreteria operativa

Ornella Oldani

segreteria@oitaf.com

Segreteria organizzativa

Giovanna Thorausch

gthorausch@fiaccola.it

VANTAGGI

Completa digitalizzazione dei processi waste

Controllo e tracciabilità real-time

Riduzione dei costi di gestione

46 Wheeliot | Ottimizzazione digitale

48 LC3 | Logistica sempre più verde

50 Iveco | Distribuzione full electric

52 Libro Bianco | Universo

54 Formazione | Un problema irrisolto

direzione@fiaccola.it

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Osservatorio Interdisciplinare

Trasporto Alimenti e Farmaci

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Board

Clara Ricozzi Presidente

Lucia Saronni Presidente onorario

Marco Comelli Resp. scientifico

Giuseppe Guzzardi Direttore

Comitato Tecnico Scientifico

I Quaderni OITAF

sono un importante

strumento divulgativo

e di analisi della

catena del freddo.

Leggi tutte le

pubblicazioni

Riccardo Accorsi Università Alma Mater

Studiorum di Bologna

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 4

Freddo,

seriamente

OITAF è l’unico organismo

nazionale a occuparsi in maniera

scientifica e documentata del

trasporto refrigerato.

Lo testimoniano i documenti,

gli eventi, le iniziative, i

suggerimenti agli organi

competenti

OITAF è un polo consultivo e propositivo

che approfondisce le tematiche

connesse al trasporto del cibo,

dei prodotti freschi e di quelli che

hanno bisogno di una conservazione

a temperatura controllata con

l’obiettivo di garantire sicurezza e

qualità lungo la supply chain, anche

attraverso la definizione di protocolli

condivisi per l’ATP.

Tra i principali compiti di OITAF rimane

la ricerca e la promozione nelle

più alte sedi, comprese quelle accademiche,

della qualità e professionalità,

nonché dei principi di igiene

assoluta da garantire al consumatore

finale.

La denominazione originale OITA è

stata modificata nel 2021 in OITAF, per

Ecco il primo e unico veicolo allestito appositamente

per le vaccinazioni in era covid, usato

in Toscana sia nelle zone balneari che in borghi

montani difficilmente raggiungibili. Partner dell’iniziativa

la concessionaria Toscandia di Firenze e

la regione Toscana.

sottolineare l’attenzione al segmento

“trasporto farmaco”, dapprima generata

dall’opportunità di fornire indicazioni

strategiche per il trasporto

e la somministrazione dei vaccini anti-Covid-19.

Tale denominazione rimane

come parte integrale del nome,

e ne rappresenta l’evoluzione.

Obiettivo di OITAF è anche approfondire

le tematiche del trasporto

di specifici prodotti, valutando se il

trasporto in regime ATP possa essere

o meno auspicabile, studiando e

promuovendo tecnologie che contribuiscano

a preservare la qualità

della merce trasportata in tutti i

suoi aspetti. Continua la partecipazione

agli eventi di settore,

anche per assicurare ai partner

la massima visibilità possibile.

Pubblicazioni

Assolti tutti gli obiettivi prefissati,

per il biennio 2024-2025

l’Osservatorio, su indicazione

della presidente Clara Ricozzi,

alza l’asticella degli obiettivi.

È stato pubblicato il quaderno

n.11 “Sopra e Sotto Zer0”, carrellata

dei principali protagonisti

del mercato degli allestimenti, dei

motori frigo, dei servizi.

Ancor più importante, dopo la fortunata

pubblicazione del Libro Bianco

ATP in due volumi, per la fine del 2024

è prevista la sua riedizione (un'ulteriore

elaborazione dei dati relativi a

circa 150.000 licenze ATP, veicoli e rimorchiati),

mentre prosegue l’attività

promozionale di Frigo’n’Motion.

Il CTS dell’Osservatorio, inoltre, punta

a concretizzare la proposta di allargamento

dell’ATP ad alcune categorie di

prodotti, ma anche alla preparazione

di un'autorevole certificazione di

qualità. Altro aspetto fondamentale

sono gli accordi internazionali che

consentiranno all’Italia di essere ancora

più presente in ambito normativo

internazionale.

Accordi: Concretizzata l’intesa con

Cemafroid, si lavora sulla comparazione

delle attività in Francia e in Italia,

con un proficuo scambio di esperienze

e opinioni utili per tutti i Paesi

dell’Universo ATP.

Formazione

Un aspetto che verrà ulteriormente

sviluppato è relativo alla necessaria e

non procrastinabile formazione degli

operatori, specialmente in ambito

manutentivo.

Giuseppe Acquaro Terminali Italia

Stefano Brivio MGH Systems Italia

Gerardo Cardone Futura Servizi Logistici

Giuliano Caselli Tecnea Italia;

Gérald Cavalier Groupe Tecnea Cemafroid

Vincenzo Cinelli MIT

Bruno Cortecci Commissione Onu Unece -

European Committee for Standardization

Pasquale d’Anzi MIT

Rodolfo de Dominicis DigITAlog;

Giuseppina della Pepa Anita

Fabio Di Giuseppe Volkswagen Commercial

Vehicles

Franco Fenoglio CdA Italferr

Enrico Finocchi Albo Autotrasportatori

Olga Landolfi TTS Italia

Antonio Malvestio Freight Leaders Council

Sandro Mantella Lamberet

Riccardo Manzini Università Alma Mater

Studiorum di Bologna

Massimo Marciani Fit Consulting - Freight

Leaders Council

Fabrizio Ossani Federtrasporti

Massimiliano Perri Iveco Mercato Italia

Cristina Qirjaku MIT

Alessandro Rade MAN Italia

Umberto Torello DIF - Distribuzione

Italiana Food, Transfrigoroute Italia e TN

Torello

Paolo Uggè Conftrasporto

Fabrizia Vigo ANFIA

Paolo Volta Pagiro

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 5



Il freddo

che viaggia

Il freddo

che vince

Pordenone

Firenze

Milano

Pollenzo

Parigi

Arese

Osservatorio Interdisciplinare

Trasporto Alimenti e Farmaci

presenta

Una delle cause di questo boom

è la crescente urbanizzazione, e

l’Italia ne è un esempio evidente.

Nel nostro Paese il trasporto

refrigerato è anche e sempre

più garanzia di conservazione e

protezione delle nostre eccellenze

alimentari, che trovano

nella provincia e nel territorio

l’applicazione più forte e sentita,

per poi riversarsi nella logica di

efficientamento della consegna,

dell’ultimo chilometro.

Questo percorso, caro a OITAF,

vale un tour in Italia alla scoperta

delle esigenze di trasporto

locali e nazionali, lanciando uno

sguardo ai migliori professionisti,

in grado di assicurare al consumatore

finale la conservazione

dell’eccellenza.

Forte di queste convinzioni e in

linea con la propria intensa attività

di ricerca e comunicazione,

OITAF ha creato un format itinerante,

che ha l’obiettivo di raggiungere

il maggior numero possibile

di località italiane, specie

quelle dove più forte è sentita

la necessità di trasportare in sicurezza

e qualità. Nella prossima

pagina ecco il calendario provvisorio

delle tappe, oltre a quella

di Roma, già effettuata presso la

sede di Romana Diesel.

Il programma degli interventi e

delle relazioni cambia sempre,

ma tiene conto della specificità

locale, nel trasporto o nella distribuzione.

Alcuni eventi sono

previsti all’interno di attività fieristiche,

come Refrigera o Transpotec.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 6

Il tour continuerà

nel 2025.

Seguici per rimanere

sempre aggiornato

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 7



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 8

I punti fermi

del protocollo

I parametri di refrigerazione ATP sono

necessariamente rigidi e sono indispensabili

non soltanto per determinare il tipo di merce

che si può trasportare, ma anche il superamento

in occasione della revisione periodica

I veicoli per il trasporto di derrate

deperibili

La normativa italiana identifica per

alcune tipologie di trasporto (merce,

fattore di forma, peso) le caratteristiche

e le dotazioni minime per il cosiddetto

“trasporto specifico”. Gli autoveicoli

per trasporto specifico sono

muniti di particolari carrozzerie che li

rendono idonei a specifici impieghi i

cui allestimenti sono indicati nell’articolo

n. 203 regolamento di esecuzione

al Codice della Strada il cui elenco,

unitamente ad altri individuati dal

DTNAGP (Dipartimento per i trasporti,

la navigazione, gli affari generali ed il

personale), è tassativo.

Cinque grandi categorie

La classificazione dei parametri prevede

cinque categorie, all’interno

delle quali esistono diverse sotto-categorie,

che si distinguono per uno o

entrambi i parametri: l’arco di temperatura

che sono in grado di mantenere

e il coefficiente di trasmissione

termica K.

Per le singole sotto-categorie in termini

generali si distinguono:

• Isotermici (I) mezzi costruiti con

carrozzerie isolanti, per i quali lo

scambio di calore tra interno ed

esterno della carrozzeria risulta limitato

(non hanno dispositivi per il

mantenimento della temperatura a

parte l’isolamento passivo), (Tabella 1).

• Refrigeranti (R) mezzi di trasporto

isotermici che utilizzando una sorgente

di freddo diversa da un impianto

frigorifero o da una unità di

assorbimento (ghiaccio naturale con

o senza sali, piastre eutettiche, ecc),

sono in grado di abbassare e mantenere,

con una temperatura media

esterna di +30°C, la temperatura

all’interno della carrozzeria vuota

fino a un valore Ti (Tabella 2).

• Frigoriferi (F) mezzi di trasporto

isotermici, muniti di un impianto di

raffreddamento individuale o collettivo

per più mezzi di trasporto

(gruppo meccanico a compressione,

impianto ad assorbimento, ecc.) che

consenta, in presenza di una temperatura

media esterna di +30°C, di

abbassare la temperatura all’interno

della carrozzeria vuota e di mantenerla

in seguito costantemente ad

un valore Ti (Tabella 3).

• Caloriferi (C) mezzi di trasporto

isotermici che permettono di elevare

la temperatura all’interno della

carrozzeria vuota e di mantenerla in

seguito per almeno 12 ore, senza aggiunta supplementare di

calore, ad un livello praticamente costante non inferiore ai

+12°C (Tabella 4).

• Frigoriferi e caloriferi (B) mezzi di trasporto isotermici o

dotati di propria unità di refrigerazione o serviti congiuntamente

ad altre unità di trasporto da un dispositivo (dotato

di compressore meccanico o di un dispositivo di assorbimento).

L’apparecchio deve essere in grado, con una temperatura

esterna max di 30°C, di abbassare quella interna

e di mantenerla in modo continuo, oppure, in presenza di

una temperatura esterna Te, di alzarla (Tabella 5). L’utilità di

questa tipologia è evidente in situazioni dove si trasportano

alimenti freschi (come frutta e verdura) con temperature

esterne molto rigide, che ne provocherebbero il rapidissimo

degrado. La tipologia è stata introdotta con la revisione

ATP del 2016 ed è stata recepita in Italia con la circolare

137/DIV3 DGMOT prot. n. 18911 del 02 agosto 2018. Gli attestati

in circolazione si riferiscono al primo rilascio, con

durata di sei anni.

Tabella 1 | Tipologie mezzi ATP e sottocategorie

Classe Sigla Caratteristiche termiche | W/m 2

Isotermico Normale IN 0,4<k<0,7

Isotermico Rinforzato IR k ≤ 0,4

Tabella 2 | Refrigeranti

Rilascio degli attestati

Il primo rilascio dell’attestato può avvenire solo ad opera di

un Centro Prova Autorizzato (CPA), pubblico o privato. Dalla

data del primo rilascio il certificato ATP ha una validità di 6

anni. Il rinnovo degli attestati, oltre che a cura dei CPA, può

essere effettuato da parte di “esperti”, che vengono abilitati

con appositi esami.

Gli esperti possono effettuare due o tre rinnovi a secondo

della categoria del veicolo esaminato (il parametro discriminante

è il coefficiente di trasmissione termica K) come da

circolare n°18911 del 2 agosto 2018. Ai 6 anni il rinnovo viene

effettuato tramite i centri collaudo per i successivi 3 anni,

mantenendo invariata la classificazione se ricorrono le condizioni

previste dalla normativa. A 9 anni di vita può essere

effettuato un altro rinnovo triennale. Al 12°può essere effettuato

un terzo rinnovo triennale presso centri collaudo con il

mantenimento della classe se di tipo normale “N” (IN-FNA-F-

NAX) o con declassamento a tipo normale “N” se la classificazione

precedente è di tipo rinforzato “R” (FRC-FRCX-IR).

Classe Sigla Caratteristiche | Ti massima °C Trasmiss. Termica K | W/m 2

A Normale RNA +7 0,4 <k ≤ 0,7

A Rinforzata RRA + k ≤ 0,4

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 9

B Rinforzata RRB -10 k ≤ 0,4

C Rinforzata RRC -20 k ≤ 0,4

D Normale RND 0 0,4 <k ≤ 0,7

D Rinforzata RRD 0 k ≤ 0,4

Tabella 3 | Frigoriferi

Classe Sigla Caratteristiche | arco di Ti °C Trasmiss. Termica K | W/m 2

A Normale FNA 0 ≤ Ti ≤ 12 0,4 <k ≤ 0,7

A Rinforzata FRA 0 ≤ Ti ≤ 12 k ≤ 0,4

B Rinforzata FRB -10 ≤ Ti ≤ 12 k ≤ 0,4

C Rinforzata FRC -20 ≤ Ti ≤ 12 k ≤ 0,4

D Normale FND Ti ≤ 0 0,4 <k ≤ 0,7

D Rinforzata FRD Ti ≤ 0 k ≤ 0,4

E Rinforzata FRE Ti ≤ -10 k ≤ 0,4

F Rinforzata FRF Ti ≤ -20 k ≤ 0,4



Tabella 4 | Caloriferi

Classe Sigla Caratteristiche | Ti massima °C Trasmiss. Termica K | W/m 2

A CNA -10 0,4 <k ≤ 0,7

B CRA -20 k ≤ 0,4

C CRC -30 k ≤ 0,4

D CRD -40 k ≤ 0,4

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 10

Tabella 5 Frigoriferi e Caloriferi

Classe Sigla Ti [°C ] arco di Ti °C Te media [°C ] Tx termica K W/m 2

A Normale BNA 0 ≤ Ti ≤ 12 -10 ≤ Te ≤ 30 0,4 <k ≤ 0,7

A Rinforzata BRA 0 ≤ Ti ≤ 12 -10 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

B Rinforzata BRB 0 ≤ Ti ≤ 12 -20 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

C Rinforzata BRC 0 ≤ Ti ≤ 12 -30 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

D Rinforzata BRD 0 ≤ Ti ≤ 12 -40 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

E Rinforzata BRE -10 ≤ Ti ≤ 12 -10 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

F Rinforzata BRF -10 ≤ Ti ≤ 12 -20 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

G Rinforzata BRG -10 ≤ Ti ≤ 12 -30 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

H Rinforzata BRH -10 ≤ Ti ≤ 12 -40 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

I Rinforzata BRI -20 ≤ Ti ≤ 12 -10 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

J Rinforzata BRJ -20 ≤ Ti ≤ 12 -20 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

K Rinforzata BRK -20 ≤ Ti ≤ 12 -30 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

L Rinforzata BRL -20 ≤ Ti ≤ 12 -40 ≤ Te ≤ 30 k ≤ 0,4

Raggiunti i 15 anni dalla data del primo

rilascio, il rinnovo dell’attestato

ATP può ottenersi esclusivamente

con verifica presso una stazione di

prova (Centro Prova Autoveicoli CPA)

con validità dell’attestato di ulteriori

6 anni.

Il protocollo ATP, Accord Transport

Perissable, è stato definito a Ginevra

nel 1970 con lo scopo di promuovere

la facilitazione del trasporto internazionale

di derrate alimentari deperibili,

armonizzando i regolamenti e le

norme pertinenti nonché le procedure

amministrative e i requisiti di documentazione

cui è soggetto il trasporto

refrigerato.

L’Italia ha aderito con la legge 2 maggio

1977, n. 164, concernente la ratifica

e l’esecuzione dell’Accordo ATP, e con

Decreto del Presidente della Repubblica

29 maggio 1979, n. 404, concernente

il regolamento di esecuzione

del suddetto Accordo.

L’ATP è inerente al trasporto internazionale

di derrate alimentari, per

cui i contraenti non sono obbligati ad

utilizzarlo per i trasporti interni. Per

semplicità e praticità, la maggior parte

dei Paesi applica comunque la normativa

a tutti i trasporti alimentari deperibili.

Partito come un accordo tra

Stati, l’ATP è oggi gestito e aggiornato

dalle Nazioni Unite, tramite il panel

WP11 (Working Party on the transport

of Perishable Foodstuffs), che ha sede

a Ginevra e si riunisce una volta l’anno.

Del WP11 fanno parte le autorità di

governo centrali dei Paesi contraenti

e partecipanti del mondo accademico

e dell’industria.

L’Italia collabora al WP11 con rappresentanti

del Ministero delle Infrastrutture

e dei Trasporti.

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Ecco perché Rolfo Plastic Gall è da sempre una scelta vincente: la sua lunga esperienza nel

settore degli allestimenti isotermici e dei kit in vetroresina con altissimi standard qualitativi

e con i migliori coefficienti termici sul mercato, ne fa il compagno di viaggio ottimale, capace

di offrire la massima affidabilità per un trasporto garantito di tutti i prodotti freschi, refrigerati

e congelati, risultando da sempre un anello fondamentale nella catena del freddo.



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 12

Norme

in sonno

Chi si aspettava importanti

cambiamenti o almeno

modernizzazioni nelle novità

UNECE sulle regole ATP

è rimasto deluso

Un organismo troppo

lento e “ingessato”

Lo scorso 22 giugno è entrata in forza

la nuova versione del trattato ATP,

che ha sostituito la precedente datata

2022. Per ora sono disponibili due

versioni ufficiali su tre, quella francese

e inglese, mentre per quella russa si

dovrà attendere.

Oltre al fatto che ufficialmente l’Armenia

è uscita dal trattato che, ricordiamo,

riguarda in senso stretto i

trasporti a temperatura controllata

TRANSFRONTALIERI. Le modifiche

dell’edizione 2024 sono molto minori.

Si potrebbe dire che in due anni

non è cambiato molto nel settore,

ma in realtà l’esiguità delle integrazioni

dipende dal processo di esame

delle proposte e della loro eventuale

approvazione. Processo farraginoso e

pieno di scappatoie, a partire dall’unanimità

richiesta alle più di 50 parti

aderenti, ma che prevede anche che

una nazione possa bloccare l’entrata

in vigore di una novità per minimo

sei mesi adducendo la propria non

preparazione. Questa clausola viene

invocata spesso soprattutto dalla

Germania.

I 51 paesi aderenti ATP

Albania Andorra Arabia Saudita

Austria Azerbaigian Bielorussia

Belgio Bosnia Erzegovina Bulgaria

Cechia Croazia Danimarca

Estonia Finlandia Francia

Georgia Germania Grecia

Irlanda Iran Italia

Kazakistan Kirghizistan Lettonia

Lituania Lussemburgo Macedonia

Marocco Moldova Monaco

Montenegro Norvegia Olanda

Polonia Portogallo Regno Unito

Romania Russia San Marino

Serbia Slovacchia Slovenia

Spagna Stati Uniti Svezia

Tagikistan Tunisia Turchia

Ucraina Ungheria Uzbekistan

Per questo il WP.11 dell’UNECE tende

ora a inserire innovazioni sotto forma

di chiarimenti nell’ambito del Manuale,

allegato al trattato ma che non ne

fa parte. Escamotage che ha chiaramente

dei limiti, ma è meglio che

niente.

Veniamo alle modifiche. Sono tutte

nell’ambito delle procedure di test.

Viene introdotto un metodo standard

per il calcolo della superficie interna

di una cassa a serbatoio, che non ha

una forma a parallelepipedo. Più importante

è l’inserimento di un flusso

minimo d’aria fredda parametrato

alle dimensioni della cassa, con una

formula standard, che dovrebbe impedire

gestioni creative dei test per

ammettere gruppi frigo sottodimensionati

(punto 3.2.8 a pag. 32 della

versione inglese).

Per la prima volta si parla esplicitamente

di gruppi frigo elettrici alimentati

da una fonte ausiliaria (leggasi

batterie) e si prescrive che il test

debba essere effettuato alla potenza

nominale del compressore secondo

specifiche del costruttore. Infine, per

la refrigerazione a gas liquefatti, dove

è difficile modulare la temperatura,

si ammette che i centri di test calcolino

la capacità di raffreddamento

alla temperatura intermedia (meno

8 centigradi) interpolando i risultati

ottenuti dai test reali a meno 20 e a

zero gradi.

Sullastrada

della

sostenibilità

Noi, dal 2011, siamo uno dei motori trainanti per il raggiungimento della

carbon neutrality. Lo facciamo con ogni mezzo, non solo con quelli che

percorrono le strade d’Europa. Tecnologia, digitalizzazione, partnership

importanti sono asset importanti per poter condividere ciò che nei prossimi

anni sarà patrimonIo comune del nostro settore.

Con LC3, ancora una volta, a guidare questa strada.

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OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 14

Piano

Transizione 5.0

Un tesoretto di 6,3 miliardi di euro

a disposizione delle imprese italiane

Il piano transizione 5.0 nasce con l’obiettivo

di sostenere la transizione del

sistema produttivo verso un modello

di produzione efficiente sotto il profilo

energetico, sostenibile e basato

sulle fonti rinnovabili.

La misura consiste in un’agevolazione

sotto forma di credito d’imposta per

i progetti di innovazione avviati dal 1°

gennaio 2024 e completati entro il 31

dicembre 2025, aventi ad oggetto investimenti

effettuati in beni materiali

e immateriali nuovi strumentali all’esercizio

d’impresa che permettano

di conseguire complessivamente una

riduzione dei consumi energetici delle

strutture produttive localizzate nel

territorio nazionale non inferiore al 3

per cento o, in alternativa, dei processi

produttivi interessati dall’investimento

non inferiore al 5 per cento.

La realizzazione degli investimenti

di cui sopra e della relativa riduzione

minima dei consumi permette

di accedere a ulteriori agevolazioni

previste per investimenti in beni materiali

nuovi strumentali all’esercizio

d’impresa finalizzati all’autoproduzione/autoconsumo

da fonti rinnovabili

e per spese di formazione.

Possono beneficiare del contributo

tutte le imprese residenti nel territorio

dello Stato e le stabili organizzazioni

nel territorio dello Stato di

soggetti non residenti, a prescindere

dalla forma giuridica, dal settore economico,

dalla dimensione e dal regime

fiscale adottato per la determinazione

del reddito d’impresa. Viene prevista

la sola esclusione di aziende in stato

di liquidazione volontaria, fallimento,

liquidazione coatta amministrativa,

concordato preventivo senza continuità

aziendale o sottoposte ad altra

procedura concorsuale o che siano

destinatarie di sanzioni interdittive ai

sensi del d.lgs. 231/2001 o che non

rispettino le normative sulla sicurezza

nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun

settore e inadempienti rispetto

agli obblighi di versamento dei contributi

previdenziali e assistenziali a

favore dei lavoratori.

Sono agevolabili, nello specifico:

• beni funzionali alla transizione tecnologica

e digitale secondo il modello

Industria 4.0 (All. A, Legge

232/2016);

• beni immateriali (software, sistemi

e system integration, piattaforme e

applicazioni) connessi a investimenti

in beni materiali Industria 4.0 (All. B,

Legge 232/2016).

Nell’ambito dei progetti di innovazione

sono inoltre agevolabili i beni materiali

nuovi strumentali all’esercizio

d’impresa finalizzati all’autoproduzione

di energia da fonti rinnovabili destinata

all’autoconsumo, a eccezione

delle biomasse. Per quanto riguarda

gli impianti fotovoltaici, si può godere

dell’incentivo solo se basati su

pannelli prodotti negli Stati membri

dell’Unione europea con efficienza

pari ad almeno il 21,5 per cento.

Infine, concorrono alla base di calcolo

per la determinazione del credito

d’imposta gli investimenti e le spese

per la formazione del personale

nell’ambito di competenze utili alla

transizione dei processi produttivi

(nel limite del 10 per cento degli investimenti

effettuati nei beni strumentali

e, comunque, con tetto di 300mila

euro).

Per la prenotazione del Credito d’Imposta

le imprese devono inviare una

Comunicazione Preventiva, corredata

dalla Certificazione ex-ante, tramite la

Piattaforma Informatica ‘Transizione

5.0’ accessibile tramite Spid dall’Area

Clienti del sito istituzionale del GSE, il

Gestore del Sistema Elettrico.

Un’occasione da non perdere, insomma,

per accelerare sulla strada della

digitalizzazione e del risparmio energetico.



Connettività e digitale

alleati per l’ottimizzazione

degli aspetti operativi

dei trasporti frigo

La connettività digitale e altre innovazioni

stanno trasformando il settore dei trasporti

a temperatura e umidità controllata,

consentendo il monitoraggio remoto in tempo reale

dei veicoli e delle condizioni di trasporto

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 16

Stefano Brivio

CEO MHG Systems

Nel settore del trasporto refrigerato,

la connettività digitale sta trasformando

l’intera filiera logistica. Le innovazioni

tecnologiche, dai sistemi

di monitoraggio in tempo reale alle

dashboard integrate, consentono alle

aziende di ottimizzare ogni aspetto

operativo. In un contesto competitivo

come quello dei trasporti a temperatura

e umidità controllata, il controllo

delle condizioni di trasporto è fondamentale

per garantire la qualità della

merce, rendendo l’adozione di queste

tecnologie ormai imprescindibile.

Monitoraggio in tempo reale

ed efficienza operativa

Una delle principali innovazioni abilitate

dal digitale è il monitoraggio in

tempo reale dei veicoli e delle condizioni

di trasporto. Sensori installati

sui mezzi permettono di tracciare

Questi dati vengono raccolti e analizzati

attraverso piattaforme connesse,

molto spesso acquistate nel corso degli

ultimi quattro anni grazie al Piano

Nazionale Industria 4.0. Queste piattaforme

sono in grado di offrire una

panoramica chiara e dettagliata dei

costi, dei ricavi, delle distanze percorse

e dei consumi.

Qual è la vera sfida?

L’integrazione di tutti questi strumenti

per migliorare l’efficienza operativa.

Il primo, e forse più importante

componente da acquistare, è

un “motore” di integrazione dati che

permette di leggere e storicizzare

secondo componente è una semplice

dashboard grafica riepilogativa che

consente di individuare le problematiche

e di “spacchettarle” in dettaglio

fino a comprendere le criticità di uno

specifico trasporto, cliente o autista.

Pianificazione, redditività,

ottimizzazione delle risorse

e sostenibilità

Le aziende possono così prevedere le

esigenze di manutenzione della flotta

e gestire meglio la disponibilità dei

veicoli. Le ore di presenza dei conducenti

possono essere monitorate e

pianificate, garantendo il rispetto delle

normative sui tempi di guida e riposo,

riducendo il rischio di sanzioni e mi-

dei clienti, che sempre più spesso richiedono

uno scambio automatico di

dati con l’autotrasportatore. Questo

facilita la gestione dei processi di ricezione

e stoccaggio, soprattutto per

le merci trasportate in regime Atp.

La digitalizzazione, infine, permette il

monitoraggio accurato dei consumi di

carburante e dei chilometri percorsi,

consentendo di mappare le emissioni

di anidride carbonica. Ciò contribuisce

agli obiettivi di sostenibilità e al

rispetto delle normative europee in

materia ambientale.

Blueprint per la digitalizzazione

del trasporto refrigerato

Affidarsi solo al tracciamento GPS e al

cui le aziende devono ambire. Bisogna

andare oltre, adottando piattaforme

integrate in grado di analizzare i dati

in tempo reale, digitalizzare le informazioni

e ottimizzare le operazioni

nel loro complesso. Il focus sulla flotta

è importante, ma lo è ancor di più l’integrazione

dei sistemi aziendali, come

quelli telematici e di manutenzione

veicoli, il gestionale (ERP), la modulistica

con le tratte effettuate e tutti

i documenti accessori, nonché un

archivio centrale per la gestione documentale

con tutte le informazioni

digitalizzate, correttamente organizzate,

facilmente ricercabili e che offra

la possibilità di ricevere promemoria o

avvisi automatici in caso di scadenza

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 17

temperatura, umidità, posizione Gps,

informazioni fornite manualmente

gliorando il benessere dei dipendenti.

controllo della temperatura e dell’u-

documenti o attività manutentive.

consumi di carburante ed eventuali

tramite file Excel o Pdf, oppure au-

midità del vano di carico non è più

problematiche di veicoli e semirimor-

tomaticamente tramite scambio dati

Un’importante tematica che sta

sufficiente: questi strumenti sono

chi, assicurando che la merce venga

Api con sistemi telematici, Erp (ge-

prendendo sempre più piede è la

ormai requisiti operativi richiesti dal

trasportata nelle condizioni ottimali.

stionale) e di manutenzione flotta. Il

possibilità di rispondere alle esigenze

mercato, non vantaggi competitivi a



Rotta verso i -15° C

Noleggio a lungo termine

Bruno Cortecci, spiega dalle nostre

colonne come mai, dopo quasi un secolo,

grazie ai progressi nella logistica

e nella tecnologia di refrigerazione,

si possa parlare di abbandonare

la temperatura standard di -18°

per il trasporto di alimenti surgelati

€975

60 MESI

100.000 KM

ANTICIPO €2.950

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 18

Bruno Cortecci

Membro CEN UNECE

Direttore Commerciale Plastoblok

Seguo con attenzione la coalizione

Move to -15°C, un’iniziativa pionieristica

volta a migliorare i setpoint di

temperatura nella filiera di fornitura di

alimenti surgelati. L’adesione di OITAf

è in linea con la missione di aumentare

l’efficienza e la sostenibilità nel

settore della catena del freddo.

La temperatura standard di -18°C per

il trasporto di alimenti surgelati è in

vigore da quasi un secolo. Con i progressi

nella logistica e nella tecnologia

della refrigerazione, è tempo di rivalutare

questo parametro di riferimento.

La ricerca indica che l’aumento del

setpoint di temperatura potrebbe

produrre significativi benefici energetici

e ambientali senza compromettere

la sicurezza alimentare.

Le prime prove e la relativa raccolta

dati rivelano che molti operatori

attualmente gestiscono le loro unità

di refrigerazione a temperature basse

fino a -22°C. La regolazione del

setpoint da -22°C a -15°C potrebbe

portare a notevoli risparmi energetici

e a un impatto ambientale ridotto.

Per una flotta con 100 semirimorchi,

questo potrebbe tradursi in 300.000

di Euro di risparmio sui costi del gasolio

e una riduzione del 46% delle

emissioni di CO2, equivalenti alla rimozione

di 240 auto dalla strada per

un anno.

La ricerca accademica della Move to

-15°C Coalition suggerisce che l’innalzamento

dello standard da -18°C

a -15°C potrebbe far risparmiare 17,7

milioni di tonnellate di CO2 all’anno e

circa 25 TWh di energia.

Questi cambiamenti offrono dei vantaggi

indipendentemente dal tipo di

carburante. I sistemi di refrigerazione

elettrica, possono ridurre i requisiti

della batteria e aumentare l’autonomia

operativa. Anche i sistemi diesel

tradizionali possono vedere costi di

carburante ed emissioni ridotti.

Inoltre l’innalzamento dei punti di regolazione

della temperatura può accelerare

il passaggio alla refrigerazione

elettrica per il trasporto.

Con la stessa filosofia si potrebbe ragionare

anche sul settore del trasporto

e distribuzione di prodotti freschi,

0°C/+4°C che allo stato attuale è il

principale settore che impiega mezzi

di trasporto frigoriferi.

L’innalzamento della temperatura

di set-point per alcune tipologie di

prodotto produrrebbe vantaggi ambientali

notevoli e contribuirebbe in

maniera significativa al raggiungimento

dei target, anche in questo caso

migliorerebbe le condizioni operative

delle unità di refrigerazione elettriche,

facilitandone la diffusione.

Move to -15°C

Coalition

Fondata nel 2023, la Move to

-15°C mira a ripristinare gli standard

di temperatura degli alimenti

congelati per ridurre i gas serra,

abbassare i costi della catena di

fornitura e proteggere le risorse

alimentari globali. L’iniziativa è

emersa dal rapporto Three Degrees

of Change, supportato, tra

gli altri da esperti dell’IIR/IIF (International

Institute of Refrigeration).

La coalizione cerca di unire

i principali attori della catena di

fornitura alimentare globale per

esplorare opzioni praticabili per

l’adozione dello standard -15°C.

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ASSICURATIVE

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E ASSISTENZA

STRAORDINARIA

E ORDINARIA



Schmitz Cargobull

disegna il futuro

del trasporto refrigerato

“Delivering Performance for Our Customers”.

Lo slogan di Schmitz Cargobull allo IAA

sottolinea la volontà del costruttore tedesco

di avere il business dei propri clienti al centro

delle sue strategie. Come? Anticipando

le loro esigenze con soluzioni che rendano

più efficiente e redditizio il loro lavoro

SCOPRI

Schmitz Cargobull

Azienda tedesca a conduzione

familiare fondata nel 1892 ad Altenberge

nel land del Nord-Reno

Westfalia oggi è uno dei principali

protagonisti nel settore del trainato,

con un portafoglio prodotti

che spazia dai refrigerati agli

chassis porta container passando

per centinati e cassoni ribaltabili

per i settori delle costruzioni e

dell’agricoltura.

Nel 2024 Schmitz Cargobull ha

partecipato, assieme al proprio

partner sudafricano Grw al salvataggio

del settore trasporto merci

di Van Hool.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 20

Passare dalle parole ai fatti. Se a fare

annunci sono bravi un po’ tutti, trasformarle

poi in fatti concreti non è

sempre semplice. Se poi l’ambito a

cui ci stiano riferendo è il trasporto

a temperatura controllata, allora la

complessità della materia e le tante

incognite di questo periodo, dalla

transizione energetica alla volatilità

del mercato, accrescono ulteriormente

la complessità di dare risposte

realmente efficaci.

Difficoltà che non hanno spaventato

quelli di Schmitz Cargobull che hanno

presentato allo IAA una serie di soluzioni

e novità che promettono di dare

un forte contributo, se non proprio

la soluzione, per affrontare il futuro

con un maggior numero di armi e opportunità.

Nuovi modelli, evoluzioni di quelli conosciuti,

trasformazione digitale dei

trailer fino a innovativi sistemi produttivi

per contenere i costi. Una vera

valanga di innovazioni che meritano di

essere conosciute una per una.

La catena del freddo

secondo Schmitz

Cargobull

Tante le novità, non tutte ovviamente

rivoluzionarie, ma comunque interessanti,

che sottolineano l’attenzione

del costruttore tedesco a tutti quei

dettagli che contribuiscono a migliorare

le condizioni di lavoro, la sicurezza

e, sempre prioritarie, redditività e

sostenibilità.

Così la conosciuta gamma S.KO Cool

ha potuto annoverare, in rapida successione,

una nuova serranda avvolgibile

combinata che, con l’unità di

raffreddamento S.CU per il trasporto

multitemperatura, offre un’eccellente

flessibilità di carico, un nuovo pavimento

silenzioso con certificazione

PIEK, la conformità ai più recenti

requisiti delle apparecchiature di

TrailerConnect Portal

un immobilizzatore opzionale per una

maggiore sicurezza, una nuova generazione

di telecamere di retromarcia,

un pannello solare posizionato sul

tetto del rimorchio e una griglia protettiva

di nuovo disegno nella parete

di circolazione.

Lo si era già visto, ma la novità è che

il semirimorchio completamente elettrico

S.KOe Cool è ora pronto per la

produzione dopo aver superato brillantemente

i test ed essere il primo

semirimorchio “full electric” a essere

omologato. Oltre alla unità di refrigerazione

S.CU ep85 ad azionamento

elettrico e alla centralina TrailerCon-

La standardizzazione telematica è la strategia

che coinvolgerà tutti i nuovi veicoli, perché

l’intero settore sta cambiando, diventando

sempre più digitale e costruito sul supporto

ai servizi digitali

nect, S.KOe Cool è dotato dell’asse

generatore Schmitz Cargobull elettrificato

con recupero di energia a

una determinata velocità e durante

la frenata, prolungando così il tempo

di funzionamento del gruppo di raffreddamento

o riducendo i tempi di

ricarica della batteria dalla rete elettrica.

Il suo carico utile, nonostante

le batterie e l’asse elettrico, è circa

uguale a quello di un semirimorchio

frigorifero con unità diesel; infatti il

peso aggiuntivo della batteria è quasi

completamente compensato dalla

soppressione del generatore nell’unità

di raffreddamento e dall’eliminazione

del serbatoio del gasolio sul

semirimorchio. Tre le modalità predefinite

(Eco, Standard e Safe) che

supportano il sistema dell’S.KOe Cool:

Eco garantisce la massima efficienza

energetica ed economica, Standard

offre un utilizzo ottimale dell’unità

di raffreddamento elettrica, mentre

la modalità Safe fornisce la massima

protezione del carico trasportato.

Le diverse modalità possono essere

selezionate tramite il display e la tastiera

dell’unità di raffreddamento da

trasporto o tramite il portale Trailer-

Connect e un’app.

Sattelkoffer SKOe COOL

Per la distribuzione urbana, dove un

trailer normale non sempre riesce ad

accedere agli angusti centri storici, la

soluzione di Schmitz Cargobull è S.KO

City con telaio ad asse singolo sterzante

e uno spazio per 36 contenitori su

rulli o 22 europallet; è dotato di un’unità

di raffreddamento S.CU d80 e della

telematica TrailerConnect di serie e,

ovviamente, il box è in Ferroplast.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 21



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 22

Trailer intelligenti per

ottimizzare il lavoro

La standardizzazione telematica è la

strategia che coinvolgerà tutti i nuovi

veicoli, perché l’intero settore sta

cambiando, diventando sempre più

digitale e costruito sul supporto ai

servizi digitali. L’obiettivo è chiaro:

integrando una telematica avanzata i

rimorchi si trasformeranno in risorse

intelligenti e connesse con una svariata

serie di opportunità: dalla raccolta

dati per le analisi al monitoraggio in

tempo reale, a tutto vantaggio della

sicurezza, ma anche dell’ottimizzazione

e quindi di una migliore sostenibilità

ambientale.

Tutto ruota attorno al sistema Trailer-

Connect, la piattaforma che Schmitz

Cargobull ha sviluppato per l’integrazione

dei dati con il monitoraggio

in tempo reale del rimorchio, che è

proposta su tutti i nuovi modelli, ma

è anche offerta come upgrade sui

rimorchi già in circolazione. Grazie a

TrailerConnect si potrà avere una manutenzione

predittiva per le unità di

raffreddamento, oltre a informazioni

in tempo reale sul carico del rimorchio

e monitoraggio del carico. Quindi

la massima trasparenza nella catena di

fornitura con un controllo completo

grazie al TrailerConnect Data Management

Center (DMC) e a un sistema

per monitorare e gestire i percorsi

con TrailerConnect TourTrack. Tante

opportunità che si allargano, per

esempio, al controllo degli pneumatici

con il sistema di monitoraggio della

pressione TPMS per rimorchi progettato

direttamente da Schmitz Cargobull.

Tutto questo ha anche permesso

l’implementazione della Cargobull

PartnerConnect, la nuova piattaforma

di comunicazione per il network assistenziale

che rafforzerà ulteriormente

la collaborazione con i partner di servizio

attraverso lo sviluppo congiunto

di soluzioni digitali.

Lo stabilimento di Vreden digitale e

automatizzato

L’ottimizzazione dei processi produttivi sono un altro elemento fondamentale

per proporre al mercato veicoli all’avanguardia a prezzi più contenuti. Quindi lo

storico stabilimento di Vreden, in Germania a due passi dal confine olandese, è

al centro di importanti investimenti, anche se ora l’attività di Schmitz Cargobull si

sviluppa anche su altre unità produttive: Altenberge e Gotha in Germania, Manchester

in Gran Bretagna, Saragozza in Spagna, Panevezis in Lituania, Michalovce

in Slovacchia e Adapazari in Turchia; senza dimenticare Worcester in Sudafrica e

Melbourne in Australia.

Nel sito di Vreden, circa 2 mila dipendenti producono semirimorchi refrigerati per

il trasporto a temperatura controllata e carichi secchi, oltre alle unità di raffreddamento

S.CU. Con un investimento di circa 65 milioni di euro l’obiettivo per il prossimo

futuro è creare una fabbrica digitale e automatizzata con elevati standard di

qualità e una gamma diversificata di varianti. Un nuovo reparto di assemblaggio

con sistemi di produzione automatizzati è in costruzione su un’area di 4.500 mq

e presto Schmitz Cargobull sarà in grado di produrre fino a 80 veicoli refrigerati al

giorno su due turni.

A circa due chilometri dalla fabbrica dei semirimorchi, le unità di raffreddamento

S.CU sono prodotte presso il sito di Vreden-Gaxel: Cargobull Cool GmbH & Co. È

una filiale di Schmitz Cargobull. Il suo team di circa 100 dipendenti sviluppa, testa

e produce unità di raffreddamento per il trasporto convenzionale ed elettrico:

circa il 20% dei veicoli refrigerati S.KO.Cool le montano.

Nuovo S.CU dc85,

silenzioso economo

ed efficiente

Da oltre 12 anni Schmitz Cargobull ha

sviluppato una propria linea di unità

di raffreddamento per il trasporto

con la gamma S.CU (Semi-trailer Cooling

Unit), ideali per i corpi frigoriferi

in Ferroplast e al sistema telematico

TrailerConnect. Grazie alla tecnologia

all’avanguardia del nuovo motore

diesel common rail e al controllo

della velocità variabile, S.CU dc85,

novità assoluta allo IAA, garantisce

un controllo preciso della temperatura

consumando meno carburante

e riducendo significativamente i costi

operativi.

Il nuovo condensatore a microcanali

garantisce una maggiore affidabilità

operativa a temperature esterne elevate

e riduce la necessità di refrige-

rante. S.CU dc85 è disponibile nella

variante MonoTemp o MultiTemp.

La gamma di unità di raffreddamento

di Schmitz Cargobull comprende ora

le due unità diesel S.CU d80 e S.CU

dc85 e i sistemi “full electric” S.CU

e80 e S.CU ep85, tutti predisposti

per il semirimorchio furgonato S.KO

Cool. Di fabbrica sono dotati di un

contratto di assistenza di 24 mesi con

monitoraggio proattivo e del sistema

telematico TrailerConnect: i dati e le

funzioni, come la comunicazione bidirezionale,

RemoteStart e i cargoset,

sono integrati nel sistema telematico.

Oltre alle registrazioni della temperatura,

tutte le informazioni necessarie

sono disponibili sul display della S.CU

e, non solo possono essere visualizzate,

ma grazie alla comunicazione

bidirezionale possono anche essere

controllate attivamente, per esem-

TrailerConnect Portal

pio i setpoint o l’interruttore del contatto della porta. Tutti sono collegati

in rete con lo smart trailer come “dispositivi mobili” e dispongono di un

software facile da usare che può essere aggiornato anche in modalità wireless.

Utile anche il Silence Kit di serie per una riduzione del rumore.

Infine, un pannello solare opzionale carica la batteria di avviamento da 12

volt quando splende il sole. Di conseguenza, la batteria è pronta per essere

utilizzata per alimentare le funzioni per un periodo di tempo più lungo.

Se il livello di carica raggiunge un punto critico, il monitor della batteria

interviene e proteggerla dallo scaricamento completo. Il modulo solare

della S.CU viene installato direttamente sull’unità di raffreddamento e può

anche essere adattato su unità di raffreddamento esistenti.

S.CU dc85 garantisce un controllo preciso

della temperatura consumando meno

carburante e riducendo significativamente

i costi operativi

Nuovo set di carico

connesso e digitalizzato

Con i suoi cargoset, Schmitz Cargobull compie

un passo pionieristico verso l’ulteriore digitalizzazione

e connettività nella logistica dei trasporti.

In passato, i setpoint, le modalità operative

e il blocco delle porte, potevano essere

configurati individualmente tramite il portale

TrailerConnect. Invece ora è possibile creare

impostazioni operative preconfigurate (cargoset)

per la S.CU e trasferirle via etere all’unità di

raffreddamento del trasporto.

Le impostazioni operative preconfigurate garantiscono

che per ogni attività di trasporto

refrigerato la merce trasportata rimanga alla

temperatura corretta. Ciò si ottiene semplicemente

creando set di carico nel portale Trailer-

Connect, trasmettendo direttamente questi set

di carico via etere all’unità di raffreddamento e

il conducente li attiva tramite il display S.CU.

La selezione flessibile di diverse modalità operative

evita costosi errori operativi manuali da

parte degli autisti o del personale del sito.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 23



Rolfo ICE,

freddo senza segreti

L'azienda piemontese, con la sua lunga

esperienza nel settore degli allestimenti

isotermici e dei kit in vetroresina si propone,

grazie alla sua flessibilità produttiva,

come partner ideale per gruppi logistici e

della GDO e per piccoli commercianti e artigiani

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 24

SCOPRI

Rolfo ICE

Rolfo Ice è il nuovo marchio con cui

la storica Rolfo Plastic Gall si presenta

oggi sul mercato.

Rolfo Ice, azienda del Gruppo Rolfo

di Bra (Cn), è uno dei principali leader

italiani specializzati nella produzione

di furgonature isotermiche ATP e di

kit di pannelli in vetroresina destinati

in particolare ad allestitori esteri.

L’attività di progettazione, di industrializzazione

e di R&S, abbinate alle

tecnologie avanzate degli impianti

A caratterizzare l’azienda piemontese

è la grande attenzione posta

alle esigenze del singolo cliente, sia

esso un grande gruppo logistico o

della Gdo o un piccolo commerciante

o un artigiano che necessita

di un allestimento specifico.

produttivi, anche a seguito di importanti

investimenti degli ultimi cinque

anni, permettono la produzione di

pannelli isotermici in vetroresina di

alta qualità per l’allestimento di motrici,

semirimorchi e kit preassemblati

La capacità produttiva dell’azienda

e allo stesso tempo la flessibilità dei

processi produttivi, permettono di

servire grandi gruppi logistici o GDO,

ma anche piccoli operatori che necessitano

di attrezzature specifiche

e customizzate per il trasporto e la

distribuzione di diverse tipologie di

merci (carni appese, fiori, etc…), oltre

che alle configurazioni standard di

questo settore.

Alcuni dei veicoli griffati Rolfo esposti a Pollenzo-Bra in occasione della sesta tappa di Frigo n’Motion

Rolfo Ice è stata in grado negli anni di

mantenere ed incrementare le quote

di mercato sul territorio nazionale, ma

non solo. Il mercato estero, infatti, è

in continua espansione e sviluppo con

una strategia in corso di realizzazione,

grazie alla produzione di kit di pannelli

isotermici. Ciò ha permesso di

raggiungere mercati lontani che oltre

l’Europa annoverano, per esempio,

l’Africa del Nord, l’America del Nord

e Centrale.

Nel corso degli anni, Rolfo Ice ha sempre

tenuto in considerazione l’importanza

dell’impatto ambientale che

possono avere i propri prodotti venduti

sul mercato.

Se da un lato sono stati realizzati investimenti,

in ottica di sostenibilità e

digitalizzazione, per i nostri processi

produttivi con macchinari Industria

4.0 e con impianti per minimizzare le

emissioni ambientali, dall’altro sono in

corso di sviluppo progetti di miglioramento

del prodotto con l’obiettivo di

alte prestazioni isotermiche degli allestimenti

e di garantire il monitoraggio

della catena del freddo nei processi

logistici dei nostri clienti.

L’abbinamento degli allestimenti,

sempre più performanti, con le nuove

tecnologie per la produzione del

freddo, porterà alla diminuzione dei

costi di gestione delle flotte e delle

emissioni CO 2

.

Il Progetto 18

è un esempio concreto della capacità

della Rolfo Ice di proporre

soluzioni innovative e competitive

ai propri clienti. Come lascia

intuire la denominazione, il progetto

mira a valutare i vantaggi di

produttività del trasporto, utilizzando

autoarticolati con una lunghezza

pari a 18 metri che, con un

minimo aumento della lunghezza

dell’allestimento tipico del semirimorchio,

aumenterebbe la capacità

di merce trasportata a fronte

di una diminuzione proporzionata

dell’impatto ambientale.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 25



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 26

Elettrico in Pista

L’ottava tappa di Frigo’n’Motion

scende in pista, anzi in Pista.

Il Centro Aci Sara di Arese ha ospitato

una sessione speciale del tour del freddo

dedicata al noleggio degli LCV.

Guest star le nuove elettriche Porsche

Un mix riuscito tra convegno e test

drive. Dopo Roma, Bologna, Pordenone,

Firenze, Milano, Bra, Parigi, lo scorso

3 ottobre Frigo’n’Motion è sceso

letteralmente in pista al Centro Guida

Sicura Aci Sara di Arese. Una tappa

speciale per due motivi: il focus sul

noleggio dei veicoli commerciali, allestiti

e non, e la possibilità per i partecipanti

di provare oltre a quattro LCV

elettrici - eDaily, eTransit, eExpert, ID

Buzz - anche Taycan e Macan. Elettriche,

ça va sans dire.

Partner dell’iniziativa OITAF Lamberet,

che per voce del suo Sales & Marketing

Director ha illustrato ‘Il nuovo stile

della mobilità assistita’. «Il mood di

Lamberet sta cambiando», ha esordito

Ismaele Iaconi, «non parliamo solo

di veicolo allestito ma del nostro proporci

come unico punto di contatto

per tutti gli interlocutori del settore,

quindi dealer, noleggiatori, aziende,

costruttori. Un emisfero che ruota intorno

al business che fornisce veicolo,

allestimento, servizi. Questo è Lamberet».

Fleet e consulting, dunque,

per il carrozziere del gruppo AVIC

che punta a «diffondere la cultura del

noleggio. Un veicolo refrigerato», ha

detto il Sales & Rental Business Manager

Alessandro Petralia, «richiede

un grande investimento. Lamberet è

in grado di proporre formule di noleggio

a lungo termine molto competitive

affinché i clienti che operano in regime

di ATP possano rinnovare la flotta

con mezzi freschi e allestimenti di ultima

generazione».

Anche grazie agli incentivi del Piano

Transizione 5.0 finanziato da fondi

PNRR pari a 6,3 miliardi di euro che

possono arrivare a 9, avete letto bene,

da spendere entro il 31 dicembre

2025. «Peccato», ha spento gli entusiasmi

Giuseppe Seminara di Fidens

Consulting, «che ad oggi le prenotazioni

non arrivino a 70 milioni. Il nuovo

sistema di crediti d’imposta che

supporta le aziende nel processo di

transizione digitale ed energetica lascia

spazio alle interpretazioni. Serve

un periodo di apprendimento com’è

stato per Industria 4.0. Confidiamo in

una proroga», ha aggiunto Seminara,

«e in una rivisitazione che estenda i

benefici».

Il responso del circuito

Intanto si possono provare le nuove

tecnologie: domani l’idrogeno, «che

è un vettore energetico fondamentale,

ma di complessa produzione», ha

sottolineato Roberto Sterza di Green

Force, oggi l’elettrico. Proprio come

i veicoli oggetto dei test drive che si

sono susseguiti per tutto il pomeriggio

e che hanno visto alla guida dei

commerciali Iveco, Ford, Peugeot e

Volkswagen una trentina tra fleet manager

e noleggiatori.

«Mi aspettavo un po’ più di brio»,

ha commentato Fabrizio Ghisletti

(Gruppo Esselunga) dopo aver girato

con eTransit e eDaily, «ma sapevo

che essendo dei veicoli commerciali

hanno un’accelerazione smorzata. Mi

è piaciuto l’Iveco, più solido, più stabile,

ma io devo guardare al TCO e in

questo momento l’elettrico non è

conveniente». Un filo più possibilista

Diego Bandolin (VRent), alla guida di

Ford: «Lo consiglierei a patto che l’operatività

del cliente faccia match con

la praticità di ricarica e l’autonomia»,

anche se «oggi», si è inserito il collega

Luca Paolo Furlan, «il costo maggiore

di un elettrico è uno scoglio piuttosto

alto da superare». In questo momento

«di grande incertezza», ha convenuto

Andrea Mari (GoCar), «l’acquisto di un

prodotto elettrico è un azzardo per il

cliente. Meglio delegare il rischio alla

società di noleggio».

Hanno messo d’accordo i driver dopo

pochi giri ad alto tasso di adrenalina

Macan e Taycan, le nuovissime Porsche

full electric in pista in esclusiva

per gli ospiti di Frigo’n’Motion. Come

aveva preannunciato il pilota e Brand

Ambassador Max Busnelli durante il

briefing, «Porsche rimane Porsche

anche quando è elettrica».

SCOPRI

Lamberet

Parte del gruppo internazionale

Avic, è uno dei principali protagonisti

nel settore della carrozzeria

frigorifera in Europa. Si distingue

per essere l’unico operatore del

mercato a offrire l’ideazione e

la produzione dei quattro tipi di

carrozzeria a temperatura controllata:

isolamenti integrati per

furgoni, celle per pianali-cabina e

telai-cabina, carrozzerie per camion

e semirimorchi. Costruisce,

inoltre, telai per semirimorchi frigoriferi.

Con il marchio della sua

filiale tedesca Kerstner si occupa

dello sviluppo di gruppi refrigeranti

per i furgoni.

Il nuovo mood

Lamberet: fleet

e consulting

Azienda specializzata in soluzioni per

il trasporto isotermico a temperatura

controllata, Lamberet si è presentata

a Frigo’n’Motion nella sua nuova pelle:

«Il nostro core business resta il veicolo

allestito», ha premesso il Sales

& Marketing Director Ismaele Iaconi,

«ma siamo qui oggi insieme a OITAF

perché ci tenevamo a incontrare tutti

gli attori della filiera del noleggio, a

lungo e a breve termine, per i quali

ci proponiamo come unico punto di

contatto. Il nostro intento è far muovere

il business».

Il noleggio come valida alternativa

all’acquisto?

«Quello dei veicoli commerciali è un

mercato che non ha registrato negli

anni forti cali o forti picchi; il mondo

della logistica e dei trasporti è storicamente

un mondo stabile. Invece, da

tre anni sta crescendo in doppia cifra

il noleggio a lungo termine degli LCV,

una tendenza che a mio avviso proseguirà

perché in Italia c’è ancora una

certa immaturità. Immagino si arriverà

a un 50 e 50 tra acquisto e noleggio.

Le aziende, specialmente le medie e

grandi, stanno impegnando le loro risorse

in digitalizzazione e nuove tecnologie;

il veicolo commerciale sta diventando

una commodity, favorendo

la transizione verso il noleggio, verso il

servizio: pago per utilizzarlo».

Anche il veicolo commerciale

elettrico?

«Benefit ed ecobonus non sono sufficienti

a coprire il gap tra il costo di

un endotermico e di un elettrico. Il

noleggio permette all’utente finale

di usufruire di un veicolo elettrico a

fronte del pagamento di un canone

fisso».

I test drive di Arese per un cambio

culturale?

«È chiaro che non saranno tre giri di

pista a farti prendere consapevolezza

della guida in elettrico, però il ‘last

mile’ è proprio uno di quei settori

dove questa tecnologia più ha attecchito

e crescerà. Assodato che non

c’è nulla di poco funzionale, quello

che deve cambiare è l’approccio culturale.

Serve un ciclo lavorativo effettivo

per cogliere i vantaggi dell’utilizzo

di un veicolo elettrico: risparmio di

carburante, accesso a costo zero alle

aree a basse emissioni, parcheggi riservati,

facilità di ricarica, spese di

manutenzione contenute... Sono tanti

gli spunti positivi che solo provandolo

per un certo periodo di tempo si

riescono ad apprezzare. E alla fine,

quello che comanda è il TCO, ovvero

il costo di possesso che va inquadrato

nel medio e lungo periodo».

Anche Lamberet, quindi, promuove

l’elettrico?

«Lo stiamo spingendo, solo a settembre

abbiamo consegnato a una grande

azienda una decina di mezzi full

electric. Siamo sulla strada tracciata

dalla presidente della Commissione

europea von der Leyen, secondo cui

nel 2025 su cinque veicoli di nuova

immatricolazione uno dovrà essere

elettrico. Oggi l’elettrico non è una

soluzione, è una possibilità: per determinati

utilizzi, in determinate aree,

per determinate fasce di clientela.

Allo IAA di Hannover abbiamo visto

che i macrotrend vertono già sull’idrogeno,

ma è una soluzione non

ancora applicabile. Dell’elettrico non

sappiamo quanto inciderà sull’immatricolato

però, anche grazie al noleggio

che può attutire l’impatto degli

investimenti, è sicuramente un’opportunità

da cogliere».

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 27



Lauri, da oltre 40 anni

è leader nella produzione

di veicoli isotermici

Il gruppo Lauri si occupa di tutti i servizi integrati in

materia di refrigerazione, per garantire un servizio

completo, sulla base di ogni esigenza del Cliente

scaffalature, ganci,

scompartimenti e

mensole, per soddisfare

qualsiasi esigenza

del cliente.

Le coibentazioni isotermiche

per veicoli commerciali

costituiscono il

DNA del gruppo Lauri.

e brillante. Le coibentazioni possono

essere attrezzate e completate con

l’applicazione di diversi accessori a

seconda dell’impiego.

Lauri srl riesce a garantire un servizio

completo di personalizzazione di

allestimenti isotermici. Ogni progetto

è eseguito sulle specifiche esigenze

del cliente e secondo ogni tipo di trasporto.

L’allestimento personalizzato

è completato da una vasta gamma di

articoli ed accessori.

Qualità, durata ed affidabilità degli allestimenti

hanno consentito a Lauri di

diventare un punto di riferimento nella

refrigerazione mobile.

EvoLuTion

Soluzioni innovative per il trasporto refrigerato

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 28

I Furgoni Isotermici costituiscono la

maggioranza degli allestimenti realizzati

nelle officine Lauri, grazie alle

molteplici personalizzazioni del prodotto.

Sono i mezzi della piccola e

media distribuzione, che, per la loro

flessibilità e mobilità, sono idonei a

qualsiasi trasporto.

Le coibentazioni sono realizzate con

pannelli ad elevato coefficiente di isolamento

pur mantenendo un’ottima

leggerezza. Fanno da corredo accessori

e soluzioni di personalizzazione di

prodotto e di trasporto, quali: porte,

Tutte le coibentazioni vengono realizzate

con pannellature sagomate ricalcando

la linea interna del vano carico

dell’autoveicolo. Questo permette la

miglior cubatura interna realizzabile e

l’assoluta assenza di sostegni che limiterebbero

l’area interna.

I pannelli isotermici sono prodotti direttamente

e realizzati “a superficie

finita”, che non necessitano quindi di

verniciatura. Il risultato del procedimento

di stampaggio da noi adottato

garantisce una superficie speculare

SCOPRI

Lauri

Lauri srl sin dai primi anni 80 è

presente nel settore della trasformazione

di autoveicoli da destinare

a trasporti a temperatura

controllata, ed oggi è sinonimo di

sicurezza, qualità e personalizzazione

nel settore dei trasporti

refrigerati. Nata dallo spirito imprenditoriale

della famiglia Lauri

ha saputo coniugare nel tempo

grande capacità artigianale

e costante sviluppo tecnologico

facendo convivere in un unico

ambiente esperienza ed innovazione.

LAURI s.r.l. è dislocata in tre unità

produttive: due in Lombardia nella

provincia di Mantova ed una in

Piemonte nella provincia di Asti.

Portale in acciaio Inox e luci di

ingombro sequenziali 3 posizioni

Fascia in gomma per rottura ponte

termico e profilo battipallet saldato

al pianale

Scansiona questo codice QR

per vedere il video di Evolution

2.464 mm

Pianale in alluminio, zoccolo in

alluminio e rail fermacarico

Tamponi verticali e tamponi orizzontali

rinforzati con lamiera Inox

Novità

LAURI è in grado di offrire soluzioni per tutte le tipologie di trasporto con veicoli elettrici:

• Su veicoli elettrici di piccole dimensioni, sfruttando la batteria dei servizi del veicolo per alimentare il gruppo frigorifero,

allineando così l’investimento economico a quello di un veicolo con motore termico (normalmente per trasporti fino a 0°C

– classe FNAX);

• Su veicoli elettrici con dimensioni più importanti, con una unità frigorifera completamente autonoma grazie ad una batteria

da 5 o 10 KW, in grado di garantire fino a 8/10 h di funzionamento e da un caricabatteria da 2KWh, per trasporti di prodotti

freschi (FNAX) e fino a 6/8h per trasporti di prodotti surgelati (FRCX);

• I gruppi frigoriferi FRIGO LAMAR sono di nostra produzione e possono vantare un prezzo aggressivo e una elevatissima

affidabilità.

Supporto connessioni Inox e piasta invito

ralla XLarge rinforzata

Rinforzo angolare anteriore

C o de los Huertos, S/N. Apdo. 100

50620 Casetas Zaragoza (España)

+34 976 462 121 - www.lecitrailer.com

Opzione UPAC P400 MuLTi x3

e ganci nave per il trasporto intermodale

strada ferrovia e strada mare



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 30

Una soluzione

pratica

e vincente

I contenitori frigoriferi Coldtainer

di Euroengel sono disponibili

in molteplici cubature e, alimentati

a 12V, sono una alternativa pratica

ed efficiente all’allestimento classico,

consentendo di utilizzare anche

veicoli commerciali leggeri non

specificamente ATP

Coldtainer sono disponibili in diverse

versioni omologate ATP con range di

temperatura impostabili: fino a +0°C,

-21°C e da +30° a +0°C. Tutti sono prodotti

come corpi unici senza giunture

per garantire un costante rispetto della

temperatura impostata anche nelle

condizioni più impegnative e con consumi

energetici ridotti.

Nel range di prodotti Coldtainer, il più

recente è il contenitore F0140 nella

versione autonoma AuO, un modello

compatto e dalle misure contenute

(620x1000x710 mm), che permette di

effettuare trasporti multi-temperatura

all’interno di qualsiasi veicolo commerciale.

Con batteria al litio estraibile e ricaricabile,

è una soluzione completamente

indipendente dal veicolo e caratterizzata

da maggior leggerezza e comodità

per l’utilizzatore. Con una sola ricarica

è garantita l’operatività giornaliera (circa

otto ore) e, nel caso in cui si voglia

estendere il tempo di funzionamento

del contenitore, si può tenere sempre

a disposizione una batteria a litio di

back-up, oppure connettersi alla batteria

del veicolo tramite alimentazione

12V. Inoltre si può facilmente collegarsi

alla rete elettrica con l’apposito alimentatore

AC/DC per preraffreddare

l’unità o per mantenere la temperatura

interna, mentre la batteria al litio è in

ricarica.

Un’altra novità della gamma Coldtainer

è F0565. Questo modello ha una capacità

lorda di ben 565 litri ed è stato

progettato con lo scopo di ottimizzare

lo spazio disponibile all’interno dei

furgoni a tetto alto, utilizzando la porta

laterale per le operazioni di carico e

scarico della merce.

Grazie alla sua ridotta impronta a terra

(1220x725 mm) permette di realizzare

un allestimento dove la maggior parte

del vano di carico è destinato alle referenze

non refrigerate. È ideale nel settore

del vending (i distributori automatici),

dove il volume di prodotti freschi

da trasportare è un trend in costante

crescita, ma rimane comunque minore

rispetto alla merce a temperatura ambiente.

SCOPRI

Euroengel

Da oltre 30 anni Euroengel progetta

e produce frigoriferi portatili

a 12V e, con un’esperienza

di oltre vent’anni, è diventata un

punto di riferimento nella realizzazione

di soluzioni mobili per il

trasporto refrigerato professionale.

Euroengel srl nasce nel 1993

da una joint venture tra alcuni

soci italiani e la società giapponese

Sawafuji Electric, produttrice

dei frigoriferi a 12V a marchio

Engel. L’obiettivo era quello di

assemblare in Europa frigoriferi

portatili, attraverso l’utilizzo del

compressore oscillante in corrente

continua Sawafuji, il più

avanzato dell’epoca. Nasceva così

una prima mondiale con il team

italiano che sviluppava e metteva

in produzione un frigo portatile a

compressore da 16 litri completamente

riciclabile per il mercato

europeo. Da allora, sempre alla

ricerca di nuove soluzioni per le

esigenze di un mercato in continua

evoluzione, il reparto R&D di

Euroengel è in grado di sviluppare

e realizzare prodotti.



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 32

Evolution,

come evoluzione

continua

La gamma dei semirimorchi refrigerati

di Lecitrailer è molto ampia e prevede furgoni

con doppio piano, paratie anche con pareti

di spessore minore per trasporti più specifici,

come il trasporto fiori, oltre a semirimorchi

con certificazione Pharma

Nel 2013, Lecitrailer ha segnato una

svolta nel settore del trasporto refrigerato

lanciando il suo primo frigorifero

completo composto da telaio e

carrozzeria. Oggi oltre 11.500 frigoriferi

Lecitrailer circolano sulle strade

europee a testimonianza della costante

dedizione dell’azienda alla ricerca,

investimenti in RSI e capacità di innovazione.

Sono proprio queste migliorie

continue che hanno portato al lancio

di Evolution, un veicolo refrigerato

aggiornato, moderno e resistente che

ridefinisce gli standard del settore.

La gamma di frigoriferi Lecitrailer

comprende anche semirimorchi adatti

al trasporto intermodale UPAC con

i modelli P400 Multi X3, dotati di so

spensioni speciali, nonché di rinforzi

nel telaio e di quattro punti di ancoraggio

rinforzati che consentono

di sollevare il veicolo a pieno carico

e di posizionarlo sui carri ferroviari.

Il trasporto multimodale può ridurre

le emissioni di CO 2

nell’atmosfera,

è più ecologico e inquina meno.

Inoltre può contribuire al raggiungimento

degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

(SDGs) fissati dal Programma

di Sviluppo delle Nazioni Unite.

Un altro modello prodotto da Lecitrailer

è l’Evolution Distribution; il semirimorchio

è progettato con la parte posteriore

rinforzata adatta a resistere a

un utilizzo intensivo nelle fasi di carico

e scarico ed è adatto per i trasportatori

della distribuzione.

Infine, particolarmente adatti alla

distribuzione nelle aree urbane, la

gamma Evolution comprende anche

semirimorchi refrigerati di piccole dimensioni

come il modello CityTrailer a

uno o due assi.

Sul semirimorchio frigo Evolution si è

lavorato con cura sulla struttura, rispetto

ai modelli degli anni passati:

le pareti laterali sono realizzate con

poliestere ad alta densità e sono stati

aggiunti rinforzi verticali in fibra di vetro,

anche il pianale è stato rinforzato,

testato e certificato per resistere agli

sforzi più impegnativi.

I pannelli sono realizzati in fibra di

vetro e sono in unico pezzo senza

giunzioni; questa tecnologia limita le

dispersioni migliorando la tenuta termica

con conseguente riduzione del

consumo di gasolio del gruppo frigo.

La furgonatura in vetroresina facilita le

riparazioni che si possono realizzare in

tempi brevi limitando il fermo macchina

in carrozzeria. Per aumentare la capacità

di carico del frigorifero, è stata

aumentata la larghezza interna tra

zoccoli e pannelli, senza ridurre i 65

mm dei pannelli laterali. Il nuovo portale

posteriore è più stretto e rinforzato

nell’unione con i pannelli laterali.

Il telaio ha una garanzia di 10 anni contro

la perforazione da corrosione in

quanto è trattato con la cataforesi KTL

di Lecitrailer con uno spessore di 50

micron oltre alla verniciatura superficiale.

SCOPRI

Lecitrailer

Principale produttore del mercato

spagnolo di rimorchi e semirimorchi,

realizza una gamma

di prodotti molto diversi tra loro

oltre ai semirimorchi frigo. Nel

suo portafoglio prodotti troviamo

centinati e spondati, chassis

portacontainer, pianali, vasche ribaltabili,

rimorchi girevoli e bighe

oltre ai veicoli speciali.



Ma che freddo fa?

Alla scoperta della serie 60L di Plastoblok,

una generazione innovativa di furgonature

realizzate con tecniche di nuova

concezione e materiali isolanti innovativi,

assieme a Bruno Cortecci, direttore

commerciale dell’azienda di Parma

di proprietà della Famiglia Bertolini

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 34

Ogni azienda che si rispetti deve avere

la consapevolezza della sua posizione

attuale e la visione di dove vorrà

essere tra uno, tre, cinque anni.

Oggi in Plastoblok abbiamo la consapevolezza

di offrire all’operatore professionale

una gamma di allestimenti

che risolvono una quantità di richieste

di efficienza operativa e bassi costi di

esercizio.

Dai veicoli multivano e multitemperatura,

ai veicoli con refrigerazione

alternativa, passando per strutture

heavy duty per impieghi gravosi, alle

furgonature da distribuzione frazionata

con il miglior carico utile sul

mercato.

Proprio dal rapporto stretto da decenni

con i principali player della distribuzione

urbana di prodotti a temperatura

controllata, è nata la nostra

serie 60L che rappresenta il meglio

della nostra tecnologia. Portata utile

del veicolo, tenuta isotermica e durata

nel tempo sono le costanti che

hanno decretato il successo di questo

prodotto, utilizzato da migliaia di operatori

professionali a diverse latitudini,

e con diverse mission. Tutti i veicoli

allestiti con celle Plastoblok 60L sono

certificati ATP classe IR, quindi con la

miglior isotermia possibile; la struttura

modulare, permette di ridurre al minimo

i costi di manutenzione straordinaria,

il bassissimo fattore d’invecchiamento

“Aging-factor” consente

di ridurre il TCO (Total Cost of Ownership)

aumentando il valore residuo

del veicolo.

Quali sono le nostre prospettive future

a uno- tre cinque anni:

Prolungando lo sguardo sul futuro a

medio lungo termine ci sono due fattori

determinanti:

• Risparmio energetico

• Riutilizzo dei materiali.

Su entrambi questi aspetti stiamo

concentrando la nostra Ricerca&-

Sviluppo.

Migliorare l’efficienza isotermica,

sarà tanto più importante tanto più

la prossima generazione di frigoriferi

con gas naturali offrirà meno frigorie

di quella attuale. Offrire dispositivi in

grado di mitigare lo scambio termico

durante le operazioni di carico-scarico,

richiederà meno energia ai frigoriferi,

sia elettrici che tradizionali.

L’impiego di materiali riciclati per la

realizzazione di nostri prodotti, la

progettazione di pannelli con componenti

riutilizzabili, ipotizzare una

seconda vita del prodotto al termine

del suo utilizzo su strada, sono aspetti

importanti su cui è indispensabile investire

le nostre risorse specificatamente

dedicate al futuro sostenibile.

“Fare

previsioni

è difficile,

soprattutto

sul futuro”

Niels Bohr Nobel per la Fisica 1922

SCOPRI

Plastoblok

Le foto della serie 60L-L

Plastoblok è presente nel settore

del trasporto merci a temperatura

controllata dal 1962, ed

è oggi sinonimo di allestimenti

isotermici ad alti livelli, sia sul

territorio nazionale che internazionale.

Con un’imponente area

produttiva di oltre 40.000 m², di

cui 12.000 coperti, la produzione

comprende una vasta gamma

di modelli, in grado di attrezzare

dall’autoveicolo per distribuzione

urbana, al semirimorchio, all’autotreno

di grande volume per

trasporti internazionali.

L’azienda di Parma distribuisce

le sue carrozzerie da 1 a 100m³ in

tutta Europa e possiede internamente

tutto il know-how legato

alla progettazione, produzione,

distribuzione e post vendita dei

suoi prodotti

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 35

Le furgonature frigorifere per veicoli commerciali sono l’ideale per le consegne in area urbana

Rispettando il regime A.t.p. la serie 60L è ideale per il trasporto di pesce e prodotti ittici



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 36

Gestire i rifiuti ATP

Abbiamo chiesto a una società specializzata

se esistono specificità per la gestione di scarti

e imballaggi nel settore alimenti e farmaci.

Il progetto Atlantide di Wolters Kluwer

risponde dimostrando la sua flessibilità

Massimo Vannucchi

Waste Manager Software

di Wolters Kluwer

Un aspetto che spesso viene trascurato

– ma non dai più abili costruttori

di allestimenti – è la gestione di rifiuti

e scarti, e sono tanti, nel trasporto di

alimenti refrigerati e farmaci, comprendendo

anche i prodotti scaduti

di entrambe le filiere. Spesso però si

tende a ignorare questo come uno

degli aspetti della gestione del quotidiano

delle aziende ATP.

Fedeli al nostro spirito nel monitorare

tutte le problematiche ed esplorare le

soluzioni, abbiamo chiesto a un grande

esperto, Massimo Vannucchi,

di dirci se e come i principi della gestione

dei rifiuti possono essere applicati

al nostro settore, utilizzando ad

esempio il progetto Atlantide, divisione

di Wolters Kluver.

Ecco la sua risposta:

“Noi entriamo nella filiera del trasporto

a supporto del processo logistico

non per definire modalità di gestione

dei beni trasportati, ma per digitalizzare

il processo di waste management

consentendo compliance alle normative

di riferimento, riduzione dei costi

e gestione dei processi aziendali in

ottica di Circular Economy.

Il valore creato è rilevante: digitalizzazione

end-to-end dei processi e

tracciabilità lungo l’intera filiera, compliance

normativa (D.Lgs. 152/2006 e

231/2001), gestione di costi e ricavi,

gestione circolare dei processi e creazione

di centri di raccolta automatizzati

per la gestione dei SOA, il recupero

della carta, della plastica, e di tutti

gli imballaggi in genere, con obiettivo

EoW (End of Waste) che porta anche

un risparmio annuo notevole per risorse

e TARI dovendo conferire alla

raccolta urbana una piccola parte degli

imballaggi.

Questo circolo virtuoso prevede anche

l’ottimizzazione dei carichi trasportati

consegnando il prodotto destinato

alla vendita e ritirando il rifiuto.

Dal punto di vista del software il modello

è applicabile a tutti i settori; è

ovvio che andrebbe fatta un'analisi

puntuale per trovare la quadra tra

operatività, normativa specifica e esigenze

delle aziende e dei trasportatori…

noi siamo disponibili”.

Leadership

nella gestione rifiuti

Oltre 35 anni di lavoro nel settore,

quindi una grande esperienza

nei processi di gestione dei rifiuti,

dal trattamento al trasporto,

dall’ottimizzazione dei percorsi

fino alla gestione di un impianto

in ottica di industria 4.0. Per

sviluppare un software come Atlantide,

compliant alla normativa

e sempre aggiornato, è necessario

avere competenze specifiche

ed essere in grado di analizzare,

sostenere un confronto ai tavoli

ministeriali ed essere in grado, di

evolvere il software e sviluppare

nuove release oltre che poter

offrire ai nostri clienti formazione

e assistenza: tutto questo è

possibile grazie ad una squadra di

ingegneri e tecnici qualificati, ma

anche dei consulenti commerciali,

che devono recepire i bisogni

delle aziende trasformandoli in

offerte tailor-made.

La piattaforma si basa sulla normativa

italiana, ma ci sono dei

casi in cui aziende multisede

che operano worldwide ci hanno

chiesto l’implementazione di

moduli per la gestione di insediamenti

all’estero. Agire in ambito

europeo è possibile, potendo

contare su un sistema ingegnerizzato

e capacità di affrontare le

tematiche ambientali partendo

da una normativa che è quella

dell’Unione Europea.

www.wolterskluwer.com/it-it



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 38

E ora EniRent

noleggia anche

veicoli pesanti

Alla scoperta di una nuova possibilità per titolari

di imprese di autotrasporti e fleet manager

Walter Carola fondatore e socio di Enirent

insieme al CEO Antonella Gallo

SCOPRI

Enirent

Nata dall’expertise di ben 35

anni nel settore automotive del

fondatore e socio Walter Carola,

Enirent è una realtà giovane e dinamica

che elabora proposte di

noleggio ‘su misura’ a breve, medio

e lungo termine e/o di acquisto

veicoli nuovi e/o usati.

Rappresentando le migliori compagnie

di noleggio nel panorama

nazionale e internazionale, propone

ai suoi clienti una panoramica

ampia e completa delle

possibili proposte esistenti sul

mercato.

Personal shopper. Curioso modo di

presentarsi, quello di Walter Carola,

ma che esprime perfettamente la

mission di EniRent, broker automotive

con una vastissima esperienza nel

settore auto, veicoli commerciali, industriali,

trainati e loro allestimenti:

«Accompagniamo il cliente, azienda

e privato, nella scelta del veicolo»,

spiega il Key Account Manager (nella

foto insieme al Chief Executive Officer

Antonella Gallo), «costruendo una

proposta su misura e affiancandolo

per l’intera durata del contratto».

Che cosa intende per

‘noleggio intelligente’?

Diamo la possibilità al cliente di scegliere

la Casa automobilistica o quella

di noleggio a lungo termine a lui più

gradita e di avere un unico gestore

(EniRent) che lo rappresenti e assista

per tutti i marchi e processi di noleggio

o vendita di veicoli nuovi o usati.

La nostra expertise trasversale sui

segmenti commerciali e industriali ci

permette di proporre il prodotto migliore

e, perché no?, anche più economico

in base alle campagne marketing.

Costruiamo su misura le offerte in

base al tipo di lavoro svolto. Occorre

conoscere dati tecnici - pensiamo

solo alle misure del vano di carico o

agli allestimenti che non sono omogenei

a parità di segmento - per poter

fare una comparazione adeguata

delle offerte, operazione per la quale

il cliente ha necessariamente bisogno

di un ‘traduttore’ che gli faccia da

‘personal shopper’.

Da qualche mese anche in Italia

è possibile il noleggio dei truck

senza conducente.

Sarà un vero business?

Senz’altro sì. A differenza del noleggio

a lungo termine di auto e furgoni, dove

i provider sono molti, per i veicoli pesanti

gli interlocutori sono pochissimi

e la concorrenza è pari a zero.

Inoltre, spesso il titolare o il fleet manager

ha bisogno di una guida non

solo per la scelta tecnica del mezzo

ma anche per i servizi di noleggio, che

seguono dinamiche diverse da quelle

degli LCV.

EniRent si sta preparando

ad aprire a questo mercato?

Già lo facciamo per i veicoli industriali

e loro trainati, fornendo un supporto

molto apprezzato sia dai nostri clienti

sia dalle compagnie di noleggio che

rappresentiamo.

Non è facile proporre correttamente

questa categoria di noleggi al team

decisionale di un’azienda: spesso

prima di spiegare le peculiarità del

prodotto dobbiamo ‘vendere’ l’affidabilità

del noleggiatore dei ‘camion’,

perché un disservizio su una linea di

trasporto di un truck comporta danni

che si propagano a catena su tutta la

filiera lavorativa, con costi elevatissimi.

Mancando storicità sulle poche

compagnie di noleggio, il cliente necessita

della rassicurazione dell’agente

rappresentante, che conosce gli

standard di intervento del noleggiatore

in fatto di problem solving.

Verso quale tipologia di veicolo si

indirizzeranno le richieste?

Premesso che è sempre il cliente a

decidere il marchio automobilistico

e l’operatore a lui più congeniali, al

momento il veicolo più richiesto è il

trattore stradale, per la sua versatilità

e facilità di rivendita da parte delle

società di noleggio a lungo termine.

Fermo restando che il diesel

resta l’alimentazione regina,

crede che il noleggio accelererà la

transizione ecologica anche

nel settore dei pesanti?

Di elettrificazione della mobilità si

parla molto, le stesse Case automobilistiche

la pubblicizzano, ma per

quanto il noleggio sia un ottimo volano,

la clientela solitamente sceglie il

veicolo elettrificato solamente quando

il committente ne fa specifica richiesta.

Però è indubbio che per approcciarsi

a questa tipologia di mezzo, il canale

del noleggio sia il canale preferenziale,

soprattutto perché per il cliente

è una garanzia sapere che sarà il noleggiatore

ad accollarsi i rischi di un

prodotto per il quale manca storicità

sulla naturale durata del veicolo e della

sua componentistica, e sul service,

non trascurando che c’è ancora poca

manodopera specializzata per la manutenzione

ordinaria e straordinaria

dei mezzi elettrici.

Inoltre, occorrono infrastrutture di ricarica

adeguate sia a livello di territorio

nazionale, sia di siti aziendali, che

devono prevedere piattaforme eterogenee

per tipo di alimentazione. Su

questo particolare aspetto c’è ancora

molto da fare.

EniRent si occupa «di tutto, dal noleggio

camion, completo di accessori,

alla gestione delle pratiche amministrative».

Il vostro cliente tende a delegare

in toto o ad accentrare le funzioni

strategiche?

Proponiamo sia alle aziende che ai privati

una serie di servizi tipici del fleet

management: remainder su scadenze

contrattuali e tagliandi o su adempimenti

di legge, supporto per anomalie

di fatturazione, aiuto per il service...

Lasciamo sempre a bordo veicolo

i nostri riferimenti telefonici per le

urgenze e per l’assistenza stradale,

perché spesso i driver non sanno chi

sia il noleggiatore, a volte non hanno

dimestichezza con la lingua italiana,

mentre a noi basta una targa per ottenere

i dati di contatto velocizzando

i tempi di risposta. Ecco, questo è un

servizio molto apprezzato dai driver

che il fleet manager delega a EniRent.

Un’altra funzione molto apprezzata

è la gestione del turn over del parco

veicolare: giocando in anticipo riusciamo

a garantire il miglior rapporto

qualità/prezzo; inoltre, pianifichiamo

l’approvvigionamento dei materiali

e degli chassis per gli allestiti, accorciando

la tempistica sulle consegne di

mezzi che richiedono un’omologazione

differente in Motorizzazione. Solo

chi conosce profondamente il settore

sa quanto sia complicato. Reperibilità,

competenza, conoscenza sono i nostri

punti di forza.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 39



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 40

DIF Network,

la logistica alimentare

alla prova

del cambiamento

Operazioni rigorose, sostenibilità, coesione:

le 3 direttive della logistica alimentare

firmata Distribuzione Italiana Food

Una strategia per un futuro più verde

Il settore della logistica alimentare vive

una serie di sfide senza precedenti.

I cambiamenti climatici stanno mettendo

a dura prova l’intera filiera del

Food, spingendo le aziende a ripensare

le proprie strategie produttive e

distributive. DIF Network risponde a

queste sfide con soluzioni innovative

e sostenibili, trasformando le difficoltà

in opportunità per una logistica più

green, più efficiente e resiliente.

La differenza DIF

La distribuzione “made in DIF” si distingue

per l’attenzione rigorosa a tre

aspetti chiave della logistica alimentare,

garantendo sicurezza e qualità in

ogni fase del processo. In primo luogo,

DIF assicura il trasporto a temperatura

controllata, anche andando

oltre quanto richiesto dalle normative

di settore: un aspetto fondamentale

per preservare le caratteristiche

organolettiche degli alimenti termosensibili,

come vino e olio EVO. In secondo

luogo, DIF evita la promiscuità

dei carichi, trasportando esclusivamente

prodotti alimentari per evitare

il rischio di contaminazioni con merci

non-food. Infine, grazie all’adozione

di tecnologie innovative,

DIF offre massima trasparenza in ogni

fase operativa, garantendo tracciabilità

e sicurezza per produttori e consumatori.

City Logistics: sostenibilità dal km 0

La rivoluzione green di DIF parte dai

carburanti. L’azienda sta gradualmente

convertendo la sua flotta all’uso

di carburanti alternativi, riducendo

significativamente l’impronta carbonica

delle operazioni di trasporto.

Parallelamente, ha avviato una serie di

investimenti nell’ambito della mobilità

elettrica per la city logistics. Una

mossa strategica che non solo abbatte

le emissioni, ma che permette

inoltre di accedere alle ZTL dei centri

urbani, garantendo consegne puntuali

anche nelle aree più congestionate.

Ma il cambiamento parte ancor prima.

DIF Network riduce i tempi di attesa

con una pianificazione intelligente del

flusso delle merci, garantita da sistemi

di localizzazione precisi che minimizzano

gli spostamenti non necessari. Il

network ha inoltre implementato tecnologie

digitali avanzate per la gestione

e la tracciabilità in tempo reale

delle merci, per ottimizzare l’occupazione

dei mezzi di trasporto e migliorare

l’efficienza complessiva della

movimentazione delle merci.

Una supply chain snella e resiliente,

che aiuta ad affrontare anche gli imprevisti

in maniera sempre più efficiente:

tutte strategie immaginate e

implementate per rafforzare la competitività

dei partner DIF, siano essi

produttori o distributori.

Rete capillare, dialoghi autentici

In un settore dove è indispensabile

non compromettere la shelf life dei

prodotti e la soddisfazione dei consumatori,

la logistica alimentare richiede

soluzioni su misura e soprattutto una

comunicazione efficace. DIF Network

affronta questa sfida con una struttura

strategicamente distribuita: 3 HUB

principali, oltre 40 affiliati e numerosi

Transit Point assicurano una copertura

capillare del territorio italiano.

Ogni nodo della rete opera in sinergia,

per adattarsi alle specificità di ogni

regione e ogni centro urbano. Che

si tratti di gestire le consegne nelle

vie dei centri storici o di raggiungere

zone poco accessibili, la flessibilità

della rete permette di superare anche

le sfide logistiche più complesse.

Ma non si tratta solo di un mero scambio

di merci. È nel dialogo costante e

concreto con produttori e distributori

che DIF trova le soluzioni più efficaci:

l’obiettivo è creare partnership

strategiche, in grado di anticipare le

esigenze, risolvere problemi in tempo

reale e co-creare soluzioni innovative

che possano beneficiare l’intera filiera

alimentare.

In un settore dove ogni minuto conta,

le soluzioni di DIF Network offrono un

vantaggio competitivo tangibile, centrando

l’obiettivo di una logistica alimentare

sostenibile, efficiente e capace

di adattarsi alle sfide del mercato.

Maggiori informazioni su https://difnetwork.it



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 42

TN Service Rent,

la chiave per una flotta

moderna e sostenibile

Il futuro del trasporto commerciale

è a portata di noleggio

Rinnovare il parco veicolare industriale

e commerciale: una priorità non più

rimandabile. Secondo il recente rapporto

Acea “The Automobile Industry

Pocket Guide 2024/2025”, l’età media

dei veicoli con massa superiore

alle 3,5 tonnellate in Italia raggiunge i

19,1 anni, ben al di sopra della media

europea, che si ferma a 13,9 anni. I

dati Unrae, evidenziano inoltre come,

su un totale di 725.000 veicoli medi e

pesanti circolanti in Italia al 31.12.2022,

oltre la metà (50,4%) risponda a direttive

di emissione ante Euro IV.

Dati che evidenziano criticità sia ambientali

che di efficienza operativa e

competitività aziendale, specialmente

nel delicato ambito della logistica alimentare,

dove puntualità e affidabilità

restano cruciali.

In questo scenario, il noleggio si configura

come un’opzione strategica e

sostenibile per l’ottimizzazione delle

flotte aziendali.

Efficienza al volante

I vantaggi di una flotta moderna e sostenibile

sono molteplici. I veicoli di

ultima generazione garantiscono una

significativa riduzione delle emissioni,

allineandosi alle sempre più stringenti

normative ambientali e, inoltre, l’efficienza

dei motori moderni si traduce

in un risparmio sui consumi di

carburante, un aspetto non trascurabile

considerando l’incidenza di questa

voce sui costi operativi.

I veicoli più recenti offrono poi tecnologie

avanzate per la sicurezza e il

comfort degli autisti, contribuendo a

migliorare le condizioni di lavoro e, di

conseguenza, la produttività. Sistemi

di assistenza alla guida, connettività

avanzata e soluzioni per l’ottimizzazione

dei percorsi sono solo alcune

delle innovazioni che possono fare la

differenza nella gestione quotidiana di

una flotta commerciale e industriale.

Ma come beneficiare di tali vantaggi

senza gravare sui bilanci aziendali?

Il noleggio come acceleratore

di sostenibilità

Dai rimorchi e semirimorchi (telonati,

frigo, furgonati, vasche e pianali) ai

furgoni e van (panel, isotermici, con

sponda idraulica, pick-up), fino ai

truck e motrici, TN Service Rent soddisfa

ogni esigenza di trasporto, con

veicoli nuovi ed eco-friendly: la flotta

è infatti composta da veicoli elettrici

o a basse emissioni (Euro6). Una caratteristica

che assume particolare

rilevanza, se confrontata con la situazione

del parco veicolare italiano,

analizzata in precedenza.

TN Service Rent si propone come la

soluzione per le aziende che desiderano

rinnovare il proprio parco veicolare

in direzione di una maggiore

sostenibilità, ma senza un importante

investimento di capitale iniziale, in

una struttura dei costi prevedibile.

Gestione smart

L’azienda offre infatti un canone

mensile fisso, che comprende anche

l’assistenza, un pacchetto assicurativo

all-inclusive, il pronto intervento e la

manutenzione ordinaria e straordinaria,

per garantire prestazioni ottimali.

La flessibilità è inoltre massima: è

possibile ritirare e restituire i veicoli

presso il centro affiliato più comodo,

in qualsiasi regione d’Italia e annullare

la richiesta di noleggio, senza penali,

fino a due giorni prima del ritiro programmato.

Un aspetto particolarmente apprezzato

da aziende e partite IVA è l’assenza

di immobilizzi di capitale, che

libera risorse finanziarie per altri investimenti.

Dal punto di vista fiscale, i

benefici sono poi significativi. I canoni

di noleggio sono infatti fiscalmente

deducibili (le percentuali di deducibilità

variano a seconda della tipologia di

attività).

Grazie a una combinazione di sostenibilità

ambientale, flessibilità operativa

e vantaggi economici, TN Service Rent

rappresenta dunque non solo una soluzione

di noleggio versatile, ma un

vero e proprio partner strategico per

le aziende del settore dei trasporti

alimentari.

Per maggiori

informazioni

Un nuovo mondo.

Goditi la libertà offerta dalla totale assenza di rumore ed emissioni, da oggi con la versatilità,

la robustezza, la potenza e la capacità di carico della gamma Daily. L’eDaily è molto più

di un semplice veicolo: è un ecosistema di soluzioni e servizi interconnessi, studiati

specificamente per accelerare il passaggio alla mobilità elettrica.

Tutto questo è il nuovo eDaily.



Cold Chain:

la telematica è sempre

più cool

Il mercato che fa affidamento sul trasporto

a temperatura controllata cresce senza sosta,

spingendo la cold chain verso una posizione

sempre più fondamentale nell’intero scenario

del commercio mondiale nei settori più disparati,

tanto da non poter più prescindere

da un approccio telematico

SCOPRI

Webfleet

Soluzione di Bridgestone Mobility

Solutions che dal 1999 semplifica

il lavoro di fleet manager e titolari

di aziende di trasporto, migliorando

le performance di queste

ultime.

Il taglio dei consumi di carburante,

il rispetto delle normative

come, ad esempio, quelle

sui tempi di guida e riposo dei

conducenti, l’aumento della produttività,

sono solo alcune delle

quotidiane sfide sulle quali fleet

manager e imprenditori del settore

trasporti possono essere

supportati.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 44

La cold chain rappresenta ormai un

vertical strategicamente imprescindibile

all’interno dell’universo della

logistica e dei trasporti. Lo testimoniano

i numeri, che vedono una crescita

inarrestabile in ogni ambito dello

stoccaggio e del trasporto delle merci

a temperatura controllata. In particolare,

il settore dei surgelati nel 2023

ha registrato un aumento dei consumi

del 6,5% rispetto all’anno precedente,

con una stima di acquisto di frozen

food che ha superato i 17 kg di merce

per persona.

Un mercato che, complessivamente,

ha raggiunto un giro di affari di oltre

125 miliardi di dollari su base annua e

che vede una previsione di crescita

che si attesta attorno al 6 per cento

da qui al 2032, dovuta alla crescente

domanda a livello internazionale di

beni deperibili.

Un vero e proprio boom del settore,

favorito anche dalla costante domanda

di e-commerce e delivery, che si

sono dovuti rapidamente adeguare a

una richiesta sempre più elevata da

parte dei clienti, sia in termini qualitativi

che di tempistiche.

Contestualmente alla parte economica,

attorno alla cold chain si è sviluppato

altrettanto velocemente anche

l’ambito legislativo, con un’evoluzione

normativa sempre più specifica e attenta

alla prevenzione dei rischi correlati

al trasporto delle merci a temperatura

controllata.

La telematica che venne dal freddo

Alla costante evoluzione tecnologica

di materiali e dispositivi di refrigerazione

è coinciso l’aumento costante

della difficoltà di gestire in maniera

idonea gli innumerevoli passaggi e

la vastità di eventi che possono verificarsi

in ogni fase della cold chain,

soprattutto nelle delicate fasi di trasporto

su gomma.

La necessità di controllare in maniera

efficiente e totalmente affidabile

gli innumerevoli parametri relativi alle

merci ha portato a un utilizzo sempre

più diffuso della telematica per la

gestione dei trasporti a temperatura

controllata.

Soluzioni come Webfleet Cold Chain

rappresentano, in tal senso, una risposta

adeguata a una moltitudine di

criticità che spaziano dalla difficoltà

di monitoraggio costante delle temperature

alla possibilità di intervenire

in tempo reale per prevenire eventuali

problemi dovuti ad anomalie dei

sistemi di raffreddamento o di stoccaggio.

Cold chain in punta di dita

Webfleet Cold Chain si distingue per

caratteristiche come la facilità d’uso

e la capacità di tenere sott’occhio

l’intero parco veicoli attraverso un

unico pannello di controllo. Il fleet

manager può, infatti, gestire e controllare

le temperature e lo stato di

funzionamento di ogni singolo mezzo

della propria flotta, sia da una postazione

fissa che operando attraverso

dispositivi mobili come smartphone

e tablet.

Il rilevamento in tempo reale dei dati si

riferisce ovviamente alla temperatura,

ma consente di avere una panoramica

anche su una serie di dati e di eventi

fondamentali per porre rimedio o ad-

dirittura prevenire problemi durante

la corretta gestione delle merci.

Ad esempio, Webfleet Cold Chain

permette di sapere se un rimorchio

sia chiuso o aperto e, in quest’ultimo

caso, da quanto tempo. Inoltre, è

possibile conoscere lo stato di attività

del sistema di refrigerazione del mezzo

e di rilevare se stia funzionando

correttamente o se ci siano anomalie.

Inoltre, la soluzione di Webfleet interagisce

anche con il termoregistratore

del veicolo – obbligatorio sui mezzi

con masse superiori alle 7 tonnellate

– rilevandone il funzionamento e registrandone

i dati.

Tutte le informazioni rilevate da

Webfleet Cold Chain vengono, poi,

incrociate con quelle tipiche dei veicoli

sui quali viaggiano le merci: stato

di efficienza dei mezzi, eventi di guida

e geolocalizzazione in tempo reale.

In questo modo il fleet manager è in

grado di ottenere una panoramica

completa ed esaustiva, con la garanzia

di aver gestito la catena del freddo

in maniera ottimale.

Rispondente alle norme, certificata

e integrabile

In un ecosistema estremamente

complesso come quello della catena

del freddo, una gestione telematica

efficace non può prescindere da

alcuni fattori, su tutti la possibilità di

garantire la tutela dei dati dei clienti

e quella di un'integrazione con soluzioni,

tecnologie e software di terze

parti, come celle frigorifere e sensori

o workflow aziendali di vario tipo.

In particolare, Webfleet Cold Chain è

in grado di interagire con sensori a un

filo e wireless, connettendosi tramite

Api del costruttore alle soluzioni di

terze parti certificate e quindi pienamente

sicure e abilitate a interfacciarsi

con la piattaforma Webfleet.

In merito alla questione legislativa,

Webfleet Cold Chain risponde in

Azienda costantemente all’avanguardia

da oltre 25 anni, propone

già oggi alcune soluzioni basate

sull’uso dell’intelligenza artificiale.

maniera completa alle prescrizioni

del Regolamento (CE) n. 178/2022 in

materia di legislazione alimentare generale,

così come anche alle norme

contenute nel Regolamento (CE) n.

37/2005 (in particolare le norme EN

12830, EN 13485 ed EN 13486), oltre

che alla Pratica di distribuzione globale

(GDP). Inoltre, da un punto di vista

di protezione informatica, Webfleet

può contare su una certificazione

ISO/IEC 27001:2013 per la sicurezza e

la gestione dei dati.

Ciò significa che, oltre a poter dormire

sonni tranquilli per quanto riguarda

il rischio di violazioni e di perdita di

dati, i clienti possono consultare liberamente

e facilmente tutte le informazioni

raccolte dalla soluzione, fino

a un anno dall’acquisizione. Un’ulteriore

garanzia di poter dimostrare in

ogni istante la conformità normativa e

la regolarità delle procedure attuate

nel corso delle operazioni svolte.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 45



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 46

Ottimizzazione digitale

e zero debito tecnico

con Wheeliot

Nel settore dei trasporti a temperatura

e umidità controllata, la necessità di disporre

di strumenti agili e flessibili per monitorare

l’operatività quotidiana è sempre più evidente.

La complessità di questo settore, unita alle

esigenze stringenti dei clienti, impone un alto

livello di efficienza e reattività

Tuttavia, uno degli ostacoli più comuni che le

aziende di autotrasporto si trovano ad affrontare

è la difficoltà di ottenere dati tempestivi e fruibili

dai sistemi software tradizionali

Stefano Brivio

CEO MHG Systems

Un esempio su tutti: il software gestionale!

Per quanto indispensabile, si

rivela spesso lento, complesso e poco

personalizzabile. Questo limita la capacità

di ottenere informazioni cruciali

in tempo reale, necessarie per

prendere decisioni rapide e informate.

Durante le consulenze e i progetti

che ho svolto con molte aziende di

trasporto, ho quasi sempre notato la

mancanza di un cruscotto di gestione

efficace. Proprio per questo motivo,

ho deciso di svilupparne uno ad hoc,

sulla base delle esperienze e delle

considerazioni fatte con gli autotrasportatori.

Affiancato ma separato dal

software gestionale e dagli strumenti

utilizzati dall’ufficio traffico, questo

cruscotto è in grado di monitorare e

visualizzare graficamente i parametri

più importanti per l’attività aziendale,

basandosi sulle tratte effettivamente

percorse ogni giorno.

Un cruscotto ben strutturato permette

di tenere sotto controllo in tempo

reale le seguenti variabili chiave:

1. Ricavi e costi giornalieri Sapere

esattamente quali sono i costi

operativi e i ricavi generati quotidianamente

è essenziale per

comprendere se le singole tratte

stanno producendo marginalità.

Queste informazioni possono essere

monitorate in modo dettagliato

e istantaneo, evitando sorprese

a fine mese.

2. Chilometri percorsi e ore di guida

Questi due parametri sono fondamentali

non solo per valutare

l’efficienza operativa, ma anche

per garantire il rispetto delle normative

sui tempi di guida e riposo.

Una visione chiara dei chilometri

percorsi e delle ore di guida, ben

visibili in tempo reale, consente di

evitare sanzioni e di preservare il

benessere degli autisti.

3. Carburante utilizzato Il costo

del carburante è una delle voci di

spesa più rilevanti per un’azienda

di autotrasporto. Monitorare con

precisione il consumo, incrociando

i dati con le tratte e i veicoli

utilizzati, permette di ottimizzare

i consumi e ridurre gli sprechi. La

possibilità di visualizzare immediatamente

eventuali anomalie nei

consumi consente di intervenire

tempestivamente o di condurre

analisi approfondite.

4. Indicatori di performance (KPI),

come fatturato al chilometro e

costo al chilometro La gestione

efficiente di un trasporto richiede

la disponibilità di un quadro chiaro

e aggiornato dei KPI. È possibile

visualizzare con precisione dati

come il fatturato al chilometro o

il costo al chilometro, due indica-

tori essenziali per valutare la sostenibilità

economica di ciascuna

tratta. Il monitoraggio costante di

questi KPI permette di individuare

le rotte più redditizie e quelle che

necessitano di una revisione.

Il vero vantaggio di un cruscotto ben

progettato risiede nella sua flessibilità

e personalizzazione: seppure il lavoro

sia il medesimo, così come lo sono i

KPI più importanti, ogni azienda è

una struttura a sé e lavora in maniera

leggermente diversa dalle altre. Tutti

i dati sopra elencati, così come altri

che potrebbero essere di interesse

per una specifica azienda, devono essere

facilmente filtrabili e visualizzabili

su diversi lassi temporali (giorno, settimana,

mese, anno) e per differenti

categorie: guidatore, cliente, veicolo,

partenze, destinazioni, peso e viaggi a

pieno carico o vuoti.

Questa capacità di filtrare e analizzare

i dati con poche operazioni consente

di prendere decisioni rapide e strategiche,

senza la necessità di affidarsi

a complicati report gestionali che richiedono

tempo e risorse per essere

elaborati.

Ultimo, ma non meno importante, il

cruscotto di gestione deve essere indipendente

non solo dal software gestionale,

ma anche dai sistemi satellitari

o telematici in uso presso la flotta.

Come Wheeliot, proponiamo al mercato

un’evoluzione dei classici sistemi

satellitari tradizionali, con un’accoppiata

dispositivo e software unica sul

mercato. Tuttavia, è anche vero che la

maggior parte degli autotrasportatori

ha già in uso sistemi satellitari, talvolta

multimarca, e quando abbiamo progettato

il cruscotto di gestione abbiamo

ritenuto indispensabile pensare

a una soluzione di rappresentazione

La vera domanda che vorrei ti ponessi è la

seguente: vuoi continuare a rincorrere soluzioni

temporanee o preferisci costruire un sistema

solido che ti permetta di crescere senza vincoli?

dati capace di integrare facilmente

molteplici fonti di dati e differenti sistemi

satellitari/telematici, evitando

di ricadere in quello che io chiamo il

“debito tecnico”, che molte aziende

si trascinano a causa di scelte fatte in

passato per risolvere problemi urgenti.

Il debito tecnico, spesso accumulato

con decisioni affrettate o subottimali,

può portare nel tempo a una

mancanza di flessibilità, a interventi di

manutenzione complessi e a costose

ottimizzazioni. È quindi vitale scegliere

con attenzione i partner tecnologici

con cui collaborare, meglio se uno

solo, come Wheeliot, che può fornire

tutte le soluzioni di cui un’azienda

necessita, per garantire che il sistema

resti flessibile e scalabile nel lungo

termine.

SCOPRI

Wheeliot

Soluzione digitale basata su tecnologia

IoT e AI che consente di

tracciare guidare e prevedere le

performance di una flotta in tempo

reale, grazie alla capacità di

elaborare qualunque dato possa

aiutare fleet manager o titolari a

prendere decisioni in modo elastico.

Grazie alla sua capacità di

interfacciarsi con i veicoli, siano

essi telai o allestimenti Wheeliot è

in grado di raccogliere un’ampia

quantità di dati anche generati da

altri device.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 47



OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 48

Trasporto

a temperatura

controllata con

tecnologia ad azoto

RevolutioN2, La Soluzione Sostenibile

di LC3 Trasporti

LC3 Trasporti, leader italiano della

logistica sostenibile, ha sviluppato un

approccio innovativo al trasporto a

temperatura controllata con il semirimorchio

RevolutioN2, che utilizza la

tecnologia di refrigerazione ad azoto

liquido. Questa soluzione rappresenta

una svolta significativa per il trasporto

di merci sensibili alla temperatura,

come i prodotti alimentari, riducendo

drasticamente le emissioni e garantendo

la massima qualità nella conservazione.

Un sistema innovativo

per il trasporto sostenibile

La refrigerazione ad azoto liquido è

una tecnologia all’avanguardia che

consente di mantenere costantemente

basse le temperature nei semirimorchi

di LC3 senza produrre

emissioni inquinanti durante il processo.

L'azoto, componente principale

dell'aria (circa il 78%), viene compresso

e raffreddato fino a diventare

liquido; durante l’evaporazione, assorbe

calore dall’ambiente circostante,

riducendo la temperatura del vano di

carico senza bisogno di motori diesel

per l’alimentazione.

Grazie a questa tecnologia, LC3 offre

ai suoi clienti una modalità di trasporto

eco-sostenibile in grado di ridurre

l'impatto ambientale e ottimizzare l’efficienza

energetica. Ogni semirimorchio

ad azoto è progettato per garantire

stabilità di temperatura e maggiore

silenziosità rispetto ai sistemi tradizionali,

due elementi critici per operazioni

logistiche rispettose dell’ambiente e

delle comunità circostanti.

Vantaggi ambientali e operativi

Il sistema ad azoto liquido, a differenza

delle tecnologie tradizionali,

non emette particolato, anidride carbonica

(CO 2

) o ossidi di azoto (NO 2

),

elementi che contribuiscono all’inquinamento

atmosferico. LC3, con il suo

impegno costante per la sostenibilità,

ha scelto questa soluzione per ridurre

al minimo l'impatto ambientale e offrire

un’alternativa ecologica ai clienti

che desiderano operare in maniera

responsabile.

I benefici principali includono:

• Zero Emissioni Dirette L'azoto liquido,

un gas inerte, evapora senza

rilasciare sostanze nocive, contribuendo

alla riduzione delle emissioni

globali del settore trasporti.

• Silenziosità I sistemi ad azoto sono

estremamente silenziosi rispetto

alle unità di refrigerazione diesel,

favorendo operazioni in aree urbane

e residenziali senza disturbare i

residenti.

• Risparmio Energetico L'uso di azoto

liquido non richiede motori a combustione

per il raffreddamento, eliminando

il consumo di carburante

per questo scopo.

Tecnologia al servizio della qualità e

della sicurezza

Per LC3, mantenere la qualità delle

merci trasportate è una priorità assoluta.

La tecnologia ad azoto consente

un controllo preciso e stabile delle

temperature, ideale per trasporti

che richiedono una refrigerazione

costante. Il sistema permette di mantenere

la merce sempre a una temperatura

idonea durante tutte le fasi

del trasporto, dalla partenza fino alla

consegna.

Con il progetto INBLUE, LC3 ha stabilito

obiettivi ambiziosi per ridurre le

emissioni lungo tutta la catena logistica,

contribuendo in modo significativo

alla decarbonizzazione del settore.

Questa tecnologia si combina con altre

soluzioni di trasporto green, come

l’uso di veicoli alimentati a Bio-LNG e

la sperimentazione su mezzi elettrici

e a idrogeno.

Grazie all’integrazione di un sistema

di refrigerazione a zero emissioni

come quello ad azoto, LC3 offre un

servizio a basso impatto ambientale e

dimostra che la logistica sostenibile è

possibile anche nel trasporto a temperatura

controllata.

SCOPRI

LC3

Prima azienda di autotrasporti

italiana ad aver utilizzato veicoli a

metano liquido e pioniera nell’utilizzo

di trattori stradali alimentati

a Bio-Cng (biometano gassoso)

e Bio-Lng (biometano liquefatto).

Oltre ai trasporti a temperatura

controllata è attiva anche nei settori

container, reefer, merci pericolose

e rifiuti. Fondata a Gubbio

(Pg), oggi opera, tra l’altro,

in quattro porti dell’alto Tirreno

(Genova, La Spezia, Livorno, Vado

Ligure) e con un terminal container

presso la filiale di Piacenza.

Tra i suoi committenti ci sono le

principali insegne della Gdo.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 49

Questo livello di controllo riduce anche

il rischio di deterioramento dei

prodotti, garantendo una qualità impeccabile

anche per tratte lunghe.

Inoltre, grazie alla sua capacità di

mantenere temperature ultra-basse,

il sistema ad azoto liquido è particolarmente

adatto per trasportare

prodotti congelati e refrigerati che

necessitano di rigidi standard di conservazione.

Un trattore stradale alimentato a bio-lng traina un semirimorchio RevolutioN2, che utilizza la tecnologia ad azoto liquido

Una soluzione per il futuro della

logistica

L’adozione della refrigerazione ad

azoto liquido si inserisce nel più ampio

programma di LC3 Trasporti per

promuovere un trasporto sostenibile.



Con Iveco eDaily

la distribuzione a

temperatura

controllata è

“full electric”

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 50

La distribuzione in modalità elettrica

in regime ATP è realtà. Iveco, con il fondamentale

contributo di GATE e della Concessionaria

Borgo Agnello, ha allestito un eDaily 42S14E

per garantire a Globalpesca Spa la distribuzione

a emissioni zero dei prodotti alimentari

alle decine di ristoranti e società di catering

del Lago Maggiore

Ridurre l’impatto ambientale è un impegno

sempre meno procrastinabile e

l’impiego dei veicoli “full electric” nella

distribuzione urbana è una delle soluzioni

di più rapida attuazione. Con un

chilometraggio giornaliero che raramente

supera i 200 km, l’eDaily è la soluzione

ideale per le esigenze di molti

operatori. Ed è proprio questo quello

che, grazie all’Iveco eDaily 42S14E, ha

individuato per Globalpesca Spa la

Concessionaria Borgo Agnello (dealer

Iveco per le province di Novara, Verbania,

Biella, Vercelli e Varese Ovest),

che ha curato la fornitura del veicolo

e l’allestimento, insieme a GATE che ha

gestito il contratto di noleggio.

Prima di entrare nel merito di questo

specifico progetto, è giusto spendere

due parole sul commerciale “full

electric” di Iveco che si caratterizza

per un’offerta davvero completa: furgoni,

cabinati, minibus da 3,5 t a 7,2 t a

ruote singole e gemellate, con patente

B fino a 4,25 t. Motori fino a 140 kW e

400 Nm e batterie modulari fino a 111

kWh; il telaio è portante a longheroni

con sospensioni intelligenti Air-Pro e

trazione posteriore. Inoltre, eDaily è

sempre connesso per ricarica e climatizzazione

a distanza, gestione dell’energia

e dell’autonomia e individuazione

dei percorsi ottimizzati tramite

l’App eDaily Routing.

L’allestimento dell’Iveco eDaily per

Globalpesca Spa è stato oggetto di un

accurato studio, come spiega Gabriele

De Lorenzi, District Manager Iveco

Mercato Italia per l’area di riferimento:

“Globalpesca Spa è un cliente da

sempre attento alle tematiche green

e, dopo aver acquistato veicoli Iveco a

gasolio da molti anni, è stato ben felice

di optare per l’opportunità offerta

dall’eDaily 42S14E. Con la concessionaria

Borgo Agnello abbiamo configurato

il veicolo sulle loro necessità, che erano

avere un’autonomia di 200/250 km

giornalieri per giri di consegna che

possiamo definire urbani, visto che si

sviluppano sulle due rive del Lago Maggiore

per portare il pescato e molto

altro a ristoranti e società di catering,

molto numerosi vista la vocazione turistica

della zona. Anche se Globalpesca

Spa consegna in varie province piemontesi

e lombarde, l’eDaily viene utilizzato

solo in zone limitrofe alla sede

aziendale. Con la carrozzeria Bertona

è stato realizzato un box a due celle

per avere due sezioni rispettivamente

a 0°C e -20°C. È importante ricordare

che gli eDaily possono montare fino a

quattro gruppi di batterie che portano

l’autonomia nel ciclo misto a 400/450

km però con patente C e MTT di 7,2 t;

la versione di Globalpesca ha potuto

però sfruttare la legislazione europea

che estende per i veicoli elettrici la

patente B fino a 4,0 t di MTT. Le celle

frigorifere dell’eDaily 42S14E devono

restare a temperatura anche durante

la notte, per essere caricate alle 3.00

del mattino e il veicolo essere pronto a

partire per le consegne alle 5.00”.

Andrea Ruffoni, Responsabile Operations

di Globalpesca Spa, in occasione

della cerimonia di consegna,

ha dichiarato: “L’acquisto e la messa

in strada del nostro primo autocarro

completamente elettrico rappresentano

una delle attività che Globalpesca

sta mettendo in campo per rafforzare

il proprio concreto impegno verso

la sostenibilità ambientale. L’eDaily

Da sinistra: Andrea Ruffoni, Responsabile Operations di Globalpesca; Roberto Savoini, titolare della concessionaria Borgo Agnello; Rossella Tartaro, Sales

Manager Gate, e Gabriele De Lorenzi, District Manager Iveco Mercato Italia.

“L’eDaily verrà utilizzato prevalentemente per

consegna prodotti alimentari sul lago Maggiore

tra Feriolo, Baveno e Stresa ed è il primo veicolo

completamente elettrico a entrare nella nostra

flotta.” Andrea Ruffoni, Responsabile Operations di Globalpesca

SCOPRI

Globalpesca

All’inizio del secolo scorso, la famiglia Ruffoni, con la società Ruffoni Ittici, iniziò

a commerciare pesce fresco sull’Isola dei Pescatori, al centro del Lago Maggiore,

vendendo ai ristoranti il ricavato della pesca notturna. Di generazione

in generazione, l’attività si è spostata prima a Baveno e poi a Gravellona Toce

dove nel 1972 era stata fondata la Globalpesca Srl, azienda per la lavorazione

e la surgelazione di prodotti ittici, del 1988 la fusione per incorporazione delle

due attività.

Con l’inserimento di una vasta gamma di prodotti (carne fresca, salumi, formaggi,

paste e farine, fino ai prodotti da forno e dolciari) la quota di mercato

si è via via consolidata e l’aumento del fatturato ha portato alla decisione, nel

2001, di trasformare Globalpesca in Spa.

La società oggi occupa una superficie di 14.300 mq con più di 100 dipendenti,

oltre 40 agenti monomandatari professionisti del settore che garantiscono l’attività

sul territorio, un parco di 40 autocarri di proprietà tutti quanti a temperatura

controllata, più di 4.500 articoli e un portafoglio che supera i 4 mila clienti.

verrà utilizzato prevalentemente per

consegna prodotti alimentari sul lago

Maggiore tra Feriolo, Baveno e Stresa

ed è il primo veicolo completamente

elettrico a entrare nella nostra flotta”.

GATE, società di Iveco impegnata a

supportare aziende e professionisti

nella transizione verso una mobilità

commerciale sostenibile e senza pensieri,

ha siglato un contratto di noleggio

con formula pay-per-use. La proposta

include il Pacchetto Easy, comprensivo

di manutenzione e riparazione (M&R),

assicurazione, assistenza stradale, assistenza

24/7 e servizi telematici Iveco

ON. “Per GATE è stato un privilegio, in

questa trattativa, svolgere il ruolo di

aggregatore di eccellenze: quelle del

territorio piemontese, quella del prodotto

eDaily e quella dei partner che

fanno parte dell’ecosistema GATE” ha

dichiarato Rossella Tartaro Sales Manager

GATE.

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 51



Universo

Ecco il parco circolante ATP d'Italia secondo i dati del libro Bianco Oitaf

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 52

118.318 TOTALE

24.526

25.093

26.797

41.902

NORD OVEST

LOMBARDIA 13.454

PIEMONTE 8.031

LIGURIA 2.219

VALLE D’AOSTA 822

NORD EST

EMILIA R. 8.837

VENETO 8.808

TRENTINO A.A. 4.613

FRIULI V.G. 2.835

CENTRO

LAZIO 12.073

TOSCANA 6.650

SARDEGNA 3.153

MARCHE 2.883

UMBRIA 2.038

SUD

CAMPANIA 15.051

PUGLIA 8.033

SICILIA 7.653

NORD OVEST

20,7%

CENTRO

22,6%

NORD EST

21,2%

SUD

34,5%

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 53

CALABRIA 4.303

ABRUZZO 4.078

MOLISE 1.537

BASILICATA 1.247



Formazione

Un problema irrisolto

Siamo alla frutta. Il problema del ricambio

generazionale e dell’occupazione colpisce

fortemente anche un settore ad alta

specializzazione come quello del montaggio

e della manutenzione degli impianti frigo

Importante proporre soluzioni, anche drastiche

A cura di Giuseppe Perrotta

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 54

Un grosso problema che afligge il nostro

Paese – oltre quello del deficit

delle nascite, vedi riquadro, n.d.r.) è

il fenomeno dei NEET (Not in Education,

Employment or Training) coinvolge

all’incirca 1,7 milioni di giovani tra

i 15 e 29 anni che non lavorano, non

studiano e che da oltre 6 mesi non seguono

un percorso formativo.

Per contrastare il fenomeno, l’Unione

Europea nel periodo 2014-2020 ha

messo a disposizione circa 2,7 miliardi

di euro. Tuttavia, nonostante il nostro

Paese abbia un tasso di NEET del 16,1%

(secondo in UE solo dopo la Romania),

l’Italia rischia di dover restituire circa 1

miliardo di euro per il mancato utilizzo

di queste risorse.

Grazie al contributo di Garanzia Giovani

solo il 26% della popolazione

NEET italiana è riuscita a reintrodursi

con successo nel mercato del lavoro,

nonostante in dieci anni (2014-2023)

il programma abbia coinvolto circa

l’82% dei giovani NEET.

Ad accedere al programma sono stati

prevalentemente individui (52%)

residenti nel Sud Italia e nelle Isole

(43,4%). Di questi, meno della metà

ha portato a termine il percorso, e

solo il 32% a sei mesi dalla fine del

programma risulta occupato.

Il nostro Paese ha ancora la possibilità

di cambiare rotta, mettendo al centro

dell’agenda politica la questione giovanile

ed i Centri di formazione professionali

che dovrebbero rispondere

alle richieste del territorio e tenere

conto dello sviluppo tecnologico, che

il settore del trasporto delle merci

a temperatura controllata ha avuto.

La pandemia ha dato un forte incremento

alla spesa on line, trend che si

è mantenuto anche dopo, dando un

forte incremento alla distribuzione

dell’ultimo miglio.

Esiste un consistente bacino di potenziale

d’utenza ed i numeri lo dimostrano,

che potrebbe essere formato

Nuovi dispositivi, nuove tecnologie,

nuovi gruppi frigo.

Ecco perché le figure dell’installatore

e manutentore devono essere ridisegnate

per soddisfare la carente mancanza

di personale tecnico. La difficoltà

maggiore è intercettare i giovani ed

in questo il sistema Paese dovrebbe

dare enfasi ai mestieri che maggiormente

necessitano di personale. La

comunicazione diventa strumento

fondamentale, vi sono alcuni esempi

di come i programmi sulla cucina,

hanno dato un grande afflusso

di giovani al mondo della ristorazione.

Rendere il lavoro del manutentore

del gruppo frigo un mestiere

socialmente interessante come lo è il

manutentore di aeromobili oppure la

hostess di bordo.

Occorre tenere conto della territorialità

dove in alcune aree geografiche

i giovani non hanno accesso al

percorso formativo perché i Centri di

Formazione sono troppo decentrati

rispetto alla loro zona di residenza,

quindi servono infrastrutture atte ad

accogliere in ambito convittuale i giovani

provenienti dai paesi limitrofi.

Occorre rimediare ai profili formativi

ed alle competenze che devono tenere

conto delle varie tecnologie oggi

presenti sui gruppi frigo. In particolare

la trasmissione dati, la manutenzione

predittiva ed i sistemi green.

Rivedere i profili in uscita e la dotazione

di tecnologia didattica che i Centri

di formazione dovrebbero avere, pertanto

concentrare in aree geografiche

strategiche i centri di formazione che

si specializzano in un determinato

settore, con un forte apporto di

competenze da parte delle Aziende

produttrici di apparecchiature per la

refrigerazione. In questo modo i Centri

avranno accesso alle tecnologie di

ultima generazione che permette di

formare profili rispondenti alle richieste

del mercato. Concetto messo in

atto nei Centri di eccellenza.

Cosa può fare OITAF

Promuovere la creazione di un tavolo

di lavoro con il Ministero dell’Istruzione

e del Merito sui percorsi formativi

mirati al settore della manutenzione

dei gruppi frigoriferi coinvolgendo le

aziende del settore, i Centri di formazione

professionali, le associazioni dei

trasportatori e le aziende preposte

alla loro manutenzione.

Attualmente i percorsi formativi sono

suddivisi per tipologia di settore:

- Termotecnico

- Manutentore dei veicoli

- Impiantista elettrico e domotica.

Il gruppo frigorifero ingloba tutte

queste competenze, che necessitano

di essere convogliate in un unico percorso

con la relativa qualifica specifica

e certificazione.

Esiste poi un tema sulla sicurezza del

lavoro e della responsabilità del dato-

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 55



EVOLUZIONE

DELLA

4.0

Scopri di più

OITAF | Q11 — Sopra Sotto Zero | pagina 56

re di lavoro in merito ai rischi elettrici,

essendo molti dei gruppi gestiti da un

gruppo elettrogeno che produce corrente

alternata a 380V.

Un deficit che parte da lontano

Attualmente chi esegue la manutenzione

dei gruppi è Iscritto alla Camera

di Commercio nella sezione del Meccatronico

che non contempla la gestione

di rischio elettrico. Avere fatto

partecipare i dipendenti ai percorsi

PES PAV PEI che attesta la formazione

necessaria al dipendente per svolgere

le attività di installazione, riparazione

e manutenzione su parti sotto tensione

o potenzialmente sotto tensione,

ma non tiene conto del fatto che

l’Azienda non ha le iscrizioni per svolgere

queste attività. Il datore di lavoro

attribuisce la qualifica al lavoratore

attraverso il possesso dei requisiti e

consultare il medico competente che

si esprimerà sull’idoneità sanitaria allo

svolgimento della mansione.

Prosegue l’inverno demografico del nostro Paese. I dati Istat confermano il declino di nascite: i numeri 2022 parlano di

393mila nuovi nati, circa il 2% in meno dell’anno precedente, in cui si era già registrato il record negativo dall’unità d’Italia.

Tuttavia, riportando questa proiezione a livello comunale, ciò si traduce in circa l’80% dei comuni (4 su 5) per cui è previsto

un calo di popolazione entro 10 anni. Tale quota è molto più elevata nelle zone rurali, dove quasi 9 comuni su 10 (86%)

vedranno una contrazione nei propri abitanti. Per i comuni nelle aree interne, distanti dai servizi essenziali, la percentuale

sale addirittura al 94%: oltre 9 su 10 registreranno un saldo negativo di popolazione. Alla luce dei dati che emergono

molte scuole saranno costrette a chiudere oppure a fare delle scelte di carattere numerico, senza tenere conto delle

inclinazioni o talenti degli studenti.

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