leStrade n° 1602 novembre 2024
GALLERIE Abbiamo visitato il cantiere per la costruzione del secondo tubo del San Gottardo INFRASTRUTTURE Trasporto su ferro. La modalità più eco sostenibile. Intervista a Fornelli, di Anie Assifer
GALLERIE
Abbiamo visitato il cantiere per la costruzione del secondo tubo del San Gottardo
INFRASTRUTTURE
Trasporto su ferro. La modalità più eco sostenibile. Intervista a Fornelli, di Anie Assifer
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N. 1602/11 NOVEMBRE 2024
ISSN 0373-2916
0 1 6 0 2 >
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7 7 0 3 7 3 2 9 1 6 0 2
Casa Editrice la fiaccola srl
ISSN 0373-2916
7 7 0 3 7 3 2 9 1 6 0 2
GALLERIE
Abbiamo visitato il cantiere per la costruzione
del secondo tubo del San Gottardo
INFRASTRUTTURE
Trasporto su ferro. La modalità più eco sostenibile.
Intervista a Fornelli, di Anie Assifer
produzionepropria.com illustrazione benedetta fasson
winterpave
Soluzione antighiaccio brevettata per strade più sicure, durature e sostenibili
Winterpave è una tecnologia innovativa e sostenibile sviluppata per ritardare l’adesione del ghiaccio alla superficie
stradale. Abbassa il punto di congelamento dell’acqua e inibisce la formazione dei cristalli di ghiaccio. Durante i rovesci nevosi
Winterpave lascia più tempo ai mezzi dedicati allo sgombero neve per intervenire, facilitando la rimozione del ghiaccio
e della neve. Contribuisce a ridurre l’impiego di sale fino all’80%, limitando l’impatto ambientale e aumentando la sicurezza
stradale in caso di temperature sotto zero.
Ambiti di impiego
Ritarda l’adesione del ghiaccio, riduce l’impiego di sale fino all’80%
Roads towards sustainability
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ISSN: 0373-2916
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Numero di iscrizione 14744
Redazione
Direttore responsabile
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Direttore editoriale
Fabrizio Parati
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Redazione
Monica Banti
Damiano Diotti
Carlo Dossi
Gabriele Villa
L’INDAGINE
7 DUE ITALIANI SU TRE: IL CELLULARE CAUSA INCIDENTI
STRADALI
a cura di Gruppo Credem e Università Cattolica del Sacro Cruore
L’OPINIONE LEGALE
8 L’ILLECITO PROFESSIONALE GRAVE
di Claudio Guccione
NOTIZIE DALL’ANAS
12 CAMPANIA, POTENZIAMENTO SICUREZZA DEL RACCORDO
AUTOSTRADALE 2 “DI AVELLINO”
13 SICILIA, INTERVENTI SUL PONTE “DITTAINO” LUNGO
LA SS 192
14 SICILIA, LAVORI LUNGO LA A19 “PALERMO-CATANIA”
15 SARDEGNA, AMMODERNAMENTO DELLA GALLERIA
“SAN FRANCESCO II”
NEWS
16 ATTUALITÀ
28 CONVEGNI
30 AGENDA: CONVEGNI, CORSI, EVENTI
Segreteria di redazione
Jole Campolucci
jcampolucci@fiaccola.it
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Consulenti tecnici e legali
Terotecnologia
Gabriele Camomilla
Normativa
Biagio Cartillone
Gallerie e Infrastrutture
Roberto Arditi
Appalti Pubblici
Claudio Guccione
Ponti e Viadotti
Enzo Siviero
INFRASTRUTTURE & MOBILITÀ
32 PIERS - UNECE PPP AND INFRASTRUCTURE EVALUATION
AND RATING SYSTEM
di Francesco Micci
38 TRASPORTO SU FERRO. LA MODALITÀ PIÙ ECO
SOSTENIBILE
42 ESSERE IL CAMBIAMENTO
di Fabrizio Parati
46 GUIDA AUTONOMA, SVILUPPO IN FORTE RITARDO
48 LUOGO DALLE NUMEROSE VOCAZIONI
di Mauro Armelloni
50 PIOVE GOVERNO LADRO
di Gabriella Gherardi
53 CANTIERI ITALIANI, TRA I PIÙ RISCHIOSI IN EUROPA
di Carlo Dossi
54 ALTA VELOCITÀ, INGEGNERI FIRENZE
di Ordine Ingegneri Firenze
56 IL NUOVO VOLTO DELLA MOBILITÀ SU FERRO
di Monica Banti
GALLERIE & OPERE IN SOTTERRANEO
58 LA VIA DELLE GENTI
di Fabrizio Parati
68 AMPLIAMENTO DELLA LINEA 5 DELLA METROPOLITANA DI
BUCAREST
di Carla Gerundino, Giorgia Gunnella, Giorgia Di Biagio
Comitato di redazione
Leonardo Annese - ANAS/CNI AIPCR ITALIA
Roberto Arditi - Gruppo ASTM
Mario Avagliano - ANAS
Fabio Borghetti - Politecnico di Milano
Michele Culatti - Gruppo Siviero
Paola Di Mascio - AIPSS
Concetta Durso - ERF
Laura Franchi - TTS Italia
Giancarlo Guado - SIGEA
Salvatore Leonardi - DISS
Pietro Marturano - MIT
Andrea Mascolini - OICE
Francesco Morabito - FINCO
Michela Pola - FEDERBETON
Maurizio Roscigno - ANAS
Emanuela Stocchi - AISCAT
Monica Tessi - ANIE/ASSIFER
Susanna Zammataro - IRF
Hanno collaborato
Mauro Armelloni
Monica Banti
Anita Cavalli
Paolo Cosseddu
Giorgia Di Biagio
Damiano Diotti
Carlo Dossi
Carla Gerundino
Gabriella Gherardi
Claudio Guccione
Giorgia Gunnella
Andrea Mascolini
Francesco Micci
Alex Persyn
Fabrizio Parati
Edvige Viazzoli
Gabriele Villa
Susanna Zammataro
lestrade @ fiaccola.it
72 UN MATERIALE IDEALE
di Edvige Viazzoli
76 LA BLU NEL CUORE ANTICO DI MILANO
di Damiano Diotti
81 LINEA AV/AC NAPOLI-BARI, LO SCAVO DI SETTE GALLERIE
NATURALI
di Carlo Dossi
82 LA NUOVA METROPOLITANA DI MELBOURNE
di Gabriele Villa
Comitato Tecnico-Editoriale
PRESIDENTE
LANFRANCO SENN
Professore Ordinario di Economia Regionale
Responsabile Scientifico CERTeT,
Centro di Economia Regionale, Trasporti
e Turismo dell’Università Bocconi di Milano
MEMBRI
MATERIALI E TECNOLOGIE
84 ADDITIVI DI NUOVA GENERAZIONE
86 HEIDELBERG MATERIALS PRESENTA EVOBUILD
di Fabrizio Parati
92 PER QUALSIASI STRUTTURA IN CALCESTRUZZO
di Mauro Armelloni
MACCHINE & ATTREZZATURE
94 IL CALO FISIOLOGICO
di Paolo Cosseddu
96 DISPOSITIVI DI RITENUTA STRADALE E INNOVAZIONE
tecnologica
99 UN NUOVO TERRITORIO
100 PORRE LE BASI PER IL FUTURO DIGITALE IN COMPLESSI
PAESAGGI URBANI
di Alex Persyn
GIANNI VITTORIO ARMANI
Amministratore delegato IREN
ELEONORA CESOLINI
TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)
PASQUALE CIALDINI
Direttore Generale per la Vigilanza
e la Sicurezza delle Infrastrutture MIT a r.
DOMENICO CROCCO
Dirigente ANAS,
Segretario Generale PIARC Italia
STEFANO RAVAIOLI
Direttore SITEB
LUCIANA IORIO
MIT, Presidente WP1 UNECE
AMEDEO FUMERO
Dirigente MIT, Capo Dipartimento per i Trasporti,
la Navigazione e i Sistemi informativi e statistici
LUCIANO MARASCO
Dirigente MIT, Responsabile IV Divisione
DG Sicurezza Stradale
FRANCESCO MAZZIOTTA
Già Dirigente MIT, Responsabile II Divisione
DG Sicurezza Stradale
VINCENZO POZZI
Già Presidente CAL
ALESSANDRO MUSMECI
AISCAT Pesponsabile Area Tecnica
N. 1602 Novembre 2024 anno CXXVI
104 LOJACK A BORDO DELLE MACCHINE DA LAVORO
di Gabriele Villa
106 SI ALZA IL LIVELLO
di Mauro Armelloni
110 CONSTRUCTION ÜBER ALLES
di Paolo Cosseddu
113 L’E-PAVING CANTIERE ELETTRICO
di Monica Banti
114 TRADIZIONE CONTEMPORANEA
di Anita Cavalli
119 CTE E BRITISH AIRWAYS
di Gabriele Villa
120 POTENTE, VELOCE E TUTELA AMBIENTE E PORTAFOGLI
di Edvige Viazzoli
ASSOCIAZIONI
126 CONGRESSO MONDIALE DELL’IRF
di Susanna Zammataro
127 GARE PUBBLICHE DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA
di Andrea Mascolini
In copertina:
Galleria del secondo tubo del San Gotardo
ORNELLA SEGNALINI
Dirigente MIT, Direttore Generale
Dighe e Infrasrutture Idriche ed Elettriche a r.
MARIO VIRANO
Direttore Generale TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)
GILBERTO CARDOLA
Amministratore BBT SE
(Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel)
IN RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI
ANGELO ARTALE
Direttore Generale FINCO
FEDERICO CEMPELLA
Associazione del Genio Civile
MARIA PIA CERCIELLO
PIARC ITALIA
GABRIELLA GHERARDI
Presidente AISES
OLGA LANDOLFI
Segretario Generale TTS Italia
GIOVANNI MANTOVANI
Già Presidente AIIT
MARCO PERAZZI
Relazioni Istituzionali UNICMI
DONATELLA PINGITORE
Presidente ALIG
CARLO POLIDORI
Presidente AIPSS
DANIELA PRADELLA
ANIE/ASSIFER
ADNAM RAHMAN
Vice Presidente IRF
STEFANO RAVAIOLI
Direttore SITEB
NICOLA ZAMPELLA
Direttore Generale Federbeton
GABRIELE SCICOLONE
Presidente OICE
SERGIO STORONI RIDOLFI
SIGEA
www.fiaccola.com
www.lestradeweb.com
IN COLLABORAZIONE CON
Anas SpA
Ente nazionale
per le strade
Associazione Italiana
Società Concessione Autostrade
e Trafori
Associazione
del Genio Civile
Associazione Italiana
per l’Ingegneria Traffico
e dei Trasporti
Associazione Mondiale
della Strada
Associazione Italiana
dei Professionisti
per la Sicurezza Stradale
Associazione Italiana
Segnaletica e Sicurezza
Associazione Laboratori
di Ingegneria e Geotecnica
Associazione
Industrie
Ferroviarie
Associazione Italiana
Segnaletica Stradale
European Union
Road Federation
Formazione Addestramento
Scienza Tecnologia Ingegneria
Gallerie e Infrastrutture
Federazione delle Associazioni
della filiera del cemento,
del calcestruzzo e dei materiali di
base per le costruzioni nonché
delle applicazioni e delle
tecnologie ad esse connesse
Federazione Industrie
Prodotti Impianti Servizi
ed Opere Specialistiche
per le Costruzioni
International Road
Federation
Associazione delle
organizzazioni di ingegneria,
di architettura e di consulenza
tecnico-economica
Società Italiana Geologia
Ambientale
Società Italiana Infrastrutture
Viarie
SITEB
Strade Italiane e Bitumi
Associazione Italiana
della Telematica per
i Trasporti e la Sicurezza
Unione Nazionale delle Industrie
delle Costruzioni Metalliche
dell’Involucro
e dei Serramenti
artner
Anas SpA (Gruppo FS Italiane)
stradeanas.it 49
Asphaltica 2023
Roxtec Italia Srl
AFRY SVIZZERA
ROXTEC ITALIA Srl
asphaltica.it
III Cop roxtec.com/it
afry.ch 11
27
roxtec.com/it 25
ANAS SpA
SIMEX Srl
Autostrada del Brennero SpA
Samoter 2023
stradeanas.it 6 simex.it 27
autobrennero.it 35 samoter.it 91
CANCELLOTTI Srl
SINA SpA
cancellotti.it 29 sina.it
III Cop.
Car Segnaletica Stradale Srl
SINA SpA
carsrl.com 1 sinaing.it 25
CAR SEGNALETICA STRADALE Srl
TECNE GRUPPO AUTOSTRADE PER L’ITALIA SpA
carsrl.com 1 autostrade.it/en/tecne 45
Cracco Srl
SMA Road Safety Srl
cortensafe.it CODEVINTEC ITALIANA Srl 19 smaroadsafety.com TELT SAS
23
codevintec.it
IV Cop. telt-sas.com 71
Eco Certificazioni ECOMONDO SpA2024
Stevanato TEKNA Prodotti CHEM SpA e Lavori Speciali Srl
eco-cert.it ecomondo.com 6105stevanato.com teknachemgroup.com 21 91
ITERCHIMICA SpA
VALLI ZABBAN SpA
Fagioli SpA iterchimica.it
II Cop. Tekna vallizabban.it Chem SpA
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fagioli.com 69 teknachem.it 96
MTS ENGINEERING Srl
WORLDWIDE SERVICES
mtse.it 17 NEOUSYS TECHNOLOGY
Geofluid 2023
Valli Zabban neousys-tech.com SpA
23
geofluid.it 87 vallizabban.it
IV Cop.
PAVING SHOW 2025
100 C
PANT.
RAL
25 M
3005 C
5015
0 Y
0 K
samoter.it/paving-show-congress-2025 41
Iterchimica SpA
iterchimica.it RAET Srl
II Cop.
raetsrl.it 75
In questo numero
In questo numero
Massenza Srl
massenza.it 5
Anas 12
Cepav Due 52
Deep Blue 57
Fagioli 76
Fincasale 7
Flowdron Aziende citate
58
FS Security 43
Goretex professional 24
Gruppo Activa Abertis 8447
Hamm
Afry Svizzera 64
120
Hardt 20
Anas 12, 18, 96
Holcim Aggregati Calcestruzzi 98
Hyperloop
Ardian Infrastructure
One
17
20
Hyperloop Autostrada Transportation del Brennero Technologies 4820
Hyundai Bauer 120 122
Ingegneria BauWatch del Territorio 2641
Italferr 42
Bouygues 82
Mammoet 22
British Airways 119
Milano Serravalle Milano Tangenziali 18,44
Nevomo Cams 11420
Orteco Coget Impianti 8115
Peri CTE 119 116
Proger
Dynapac 106
41
Rete Ferroviaria Italiana 41
Ennio Ferrari Impresa Generale 65
Rocksoil 41
Sesar
Ferrovie Federali Svizzere (FSS) 21, 25
56
Sireg Fondi Italiani per le Infrastrutture - F2i 17 108
Siteb Ghella 8102
SMA Gruppo Road Credem Safety 792
Swisspod 20
Gruppo FS 20, 21, 36, 81
Tecne 30
GS Group 82
Tekna Chem 104
Trenitalia Heidelberg Materials 8638
Vempa Hilti 5372
Webuild Itinera 8163
Wirtgen
Laterlite 72
112
Zeleros 20
Layher 110
LoJack Italia 104
Mancini & Marti 65
Mapei 23
Servizi Servizi offerti offerti dalla Casa dalla Editrice: Casa Editrice: MM 76
- articoli
- articoli
in formato
in formato
- immagini / servizi fotografici
Marti Tunnel 65
(sono cedibili - immagini quelle indicate / con servizi il credito fotografici della rivista) (sono cedibili quelle indicate con il credito della rivista)
Rotair 100
- ristampe - ristampe articoli articoli
Indicare con una X la voce interessata
Salcef 81
Indicare con una X la voce interessata
❑ PDF Articolo/Notizia Pag .............. Titolo .................................................................. SEA Milan Airports 17
Sika 92
❑ Foto Pag .............. Titolo ❑ PDF Articolo/Notizia Pag .............. Titolo ..........................................................................................................................
Skiprent 104
❑ Estratti Articolo Pag .............. Titolo ..................................................................
❑ Foto Articolo Pag .............. Titolo ..........................................................................................................................
Skyports 17
RICHIEDENTE sig./ra .................................................................................................... SMA Road Safety 96
❑ Estratti Articolo Pag .............. Titolo ..........................................................................................................................
Azienda ......................................................................................................................... 3TI Progetti 68
RICHIEDENTE sig./ra ............................................................ Azienda ....................................................................................
Via/Piazza ........................................................................... N. Civico ............................ Tesmec Rail 25
Via/Piazza Trenitalia 21
Comune .................................. ..................................................... N. Civico .............. CAP Comune ....................... ................................................ PROV CAP .............. PROV ...................
Trivel Sud 120
Tel./cell. Tel./cell. .......................................................................................................................
Fax E‐mail .............................................................................
Vega – Vertical Gateway 17
E‐mail ...........................................................................................................................
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Compili e invii per fax o con posta elettronica a: Casa editrice la fiaccola srl | Via Conca del Naviglio 37
Wirtgen 99
20123 Milano | Fax 02 89421484 | email: segreteria@fiaccola.it
fiaccola service
11/2024
4 3/2023 leStrade
4 11/2024 leStrade
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verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice la fiaccola. Perciò, per aggiornarla sulle nostre iniziative, i Suoi
dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi e se lei non desiderasse ricevere altre comunicazioni barri la casella a lato. ❑
Aziende citate
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ASFALTIVAL
ALTE PRESTAZIONI E LUNGA DURATA
Conglomerati bituminosi a freddo
ASFALTIVAL è sinonimo di affidabilità, performance e durata nel
tempo. I leganti, costituiti da bitume modificato con elastomeri,
sono progettati per garantire prestazioni simili ai conglomerati
a caldo, mantenendo la facilità di messa in opera tipica di quelli
a freddo. Si possono impiegare facilmente anche sotto pioggia
battente e su superfici bagnate. L’elevata coesione del prodotto fa
sì che una volta posto in opera non si attacchi agli pneumatici dei
mezzi in transito, né con il freddo invernale né con il caldo estivo,
riducendo così perdite di graniglia e sprechi.
www.vallizabban.it
L’indagine
Due italiani su tre: il cellulare
causa incidenti stradali
Indagine dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, progetto
di collaborazione tra Gruppo Credem e l’Alta Scuola in Media
Comunicazione e Spettacolo (ALMED) di Università Cattolica
A cura di
Gruppo Credem e
Università Cattolica
del Sacro Cuore
L’uso improprio del cellulare, la percezione delle condizioni
precarie delle strade, una bassa educazione e
consapevolezza dei conducenti sono le principali cause
degli incidenti stradali
per gli italiani emerse da una ricerca svolta dall’Osservatorio
Opinion Leader 4 Future, il progetto
sull’informazione consapevole nato dalla collaborazione
tra Gruppo Credem e l’Alta Scuola in Media
Comunicazione e Spettacolo (ALMED) dell’Università
Cattolica. L’analisi ha coinvolto 500 persone
rappresentative della popolazione italiana ed è stata
condotta dai ricercatori dell’Università Cattolica
con la collaborazione dell’istituto di ricerca Bilendi,
tra i leader europei nell’analisi dei dati per le ricerche
di mercato. La ricerca ha inoltre ricevuto l’apprezzamento
dell’Unità di Ricerca in Psicologia del
Traffico: mobilità, sicurezza e sostenibilità del Dipartimento
di Psicologia dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore, e dell’Associazione Familiari e Vittime
della Strada (AFVS), che hanno lodato la scelta di
valorizzare l’importanza di un’ampia e corretta informazione
sulla sicurezza stradale.
Più in dettaglio, tra i principali problemi legati alla sicurezza
stradale, il 64% del campione cita l’utilizzo
improprio del cellulare, il 55% le problematiche legate
alla manutenzione delle strade (buche e i lavori
in corso non opportunamente segnalati), il 54% i
comportamenti non corretti e la bassa consapevolezza
del rischio da parte degli altri conducenti e il 49%
l’eccesso di velocità.
Fa riflettere al contempo il dato complessivo relativo
a come il mondo dell’informazione affronta i temi sulla
sicurezza stradale. Per il 60% del campione esiste,
infatti, un problema di carattere informativo: il 34%
degli intervistati sostiene che bisognerebbe parlare
di più di incidenti stradali per aumentare la consapevolezza
dei cittadini e il 26% della popolazione afferma
che, quando se ne parla, il tema viene trattato
in maniera sensazionalistica, solo per attirare la
curiosità morbosa delle persone e non per fare corretta
informazione.
Oltre a una buona informazione, due sono i principali
rimedi per prevenire gli incidenti stradali indicati
dagli intervistati: migliorare la manutenzione
delle strade (56%) e incrementare i controlli stradali
(43%). In particolare, per quest’ultimo fattore
si evidenziano grandi differenze per fascia d’età: la
percentuale di chi vuole aumentare i controlli si abbassa
di 8 punti per gli under 45 anni (35%), mentre
cresce di 6 punti per gli over 55 anni (49%).
Inoltre, per quasi un italiano su tre (29%) è importante
favorire percorsi sull’educazione stradale per
restare aggiornati sulle buone prassi, con una maggiore
incidenza nella fascia d’età 45-64 anni (32%)
e nel Nord-Ovest (33%).
In sintesi, i risultati della ricerca evidenziano la necessità
di una maggiore informazione sui temi della
sicurezza stradale, attraverso attività di divulgazione
e formazione, per aumentare la consapevolezza dei
rischi, senza cadere nel sensazionalismo e alimentando
invece una prospettiva di educazione civica.
L’informazione quindi come strumento di sensibilizzazione
e come effettivo contributo per diffondere
un atteggiamento di maggiore consapevolezza e attenzione
alla mobilità in tutte le sue forme, a favore
di spazi urbani più vivibili e sicuri. nn
leStrade 11/2024 7
Normativa e infrastrutture
L’illecito professionale grave
Il giudizio discrezionale della PA sull’affidabilità
e integrità dell’operatore economico
Avv. Prof. Claudio Guccione
L’avvocato Claudio Guccione, fondatore di P&I - Studio Legale Guccione &
Associati, è Professore a contratto di Diritto delle Opere Pubbliche all’Università
La Sapienza di Roma (claudio.guccione@peilex.com).
Inquadramento normativo e
giurisprudenziale
Il nuovo Codice dei contratti pubblici di
cui al d.lgs. n. 36/2023, in sostanziale
continuità con la normativa previgente,
annovera tra le cause di esclusione non
automatiche la commissione di un illecito
professionale grave, tale cioè da minare
l’integrità e l’affidabilità dell’impresa
offerente. In particolare, l’articolo 95,
comma 1, lettera e) del Codice dispone
che «La stazione appaltante esclude dalla
partecipazione alla procedura un operatore
economico qualora accerti: […] e)
che l’offerente abbia commesso un illecito
professionale grave, tale da rendere
dubbia la sua integrità o affidabilità, dimostrato
dalla stazione appaltante con
mezzi adeguati. All’articolo 98 sono indicati,
in modo tassativo, i gravi illeciti
professionali, nonché i mezzi adeguati a
dimostrare i medesimi».
L’articolo 98, comma 2, del Codice prevede
che: «L’esclusione di un operatore
economico ai sensi dell’articolo 95, comma
1, lettera e) è disposta e comunicata
dalla stazione appaltante quando ricorrono
tutte le seguenti condizioni: a)
elementi sufficienti ad integrare il grave
illecito professionale; b) idoneità del
grave illecito professionale ad incidere
sull’affidabilità e integrità dell’operatore;
c) adeguati mezzi di prova».
Per quanto di interesse in questa sede, si
precisa, inoltre, che l’articolo 98, comma
3, lettera c) prevede che «L’illecito professionale
si può desumere al verificarsi
di almeno uno dei seguenti elementi:
[…] c) condotta dell’operatore economico
che abbia dimostrato significative o
persistenti carenze nell’esecuzione di un
precedente contratto di appalto o di concessione
che ne hanno causato la risoluzione
per inadempimento oppure la condanna
al risarcimento del danno o altre
sanzioni comparabili, derivanti da inadempienze
particolarmente gravi o la cui
ripetizione sia indice di una persistente
carenza professionale».
Sebbene tali disposizioni determinino la
tipizzazione dell’illecito professionale e
dei mezzi di prova, resta ferma la discrezionalità
della stazione appaltante tanto
nella valutazione in merito alla gravità
dell’illecito quanto rispetto alla incidenza
sull’integrità e affidabilità dell’operatore
economico.
Difatti, secondo consolidata giurisprudenza,
la scelta inerente alla esclusione
dalla gara dell’operatore economico
risulta rimessa alla discrezionalità della
stazione appaltante alla quale spetta
“fissare il punto di rottura dell’affidamento
nel pregresso o futuro contraente
perché è a essa che è rimesso il potere
di apprezzamento delle condotte dell’operatore
economico che possono integrare
un grave illecito professionale”
(Cons. Stato, Sez. V, 23 febbraio 2024,
n. 1804; cfr. altresì Cons. Stato, Sez. V,
3 gennaio 2019, n. 72, che richiama sul
tema Cass., SS.UU., 17 febbraio 2012,
n. 2312).
I fatti di causa e la decisione
di primo grado
La società Abbanoa S.p.A., con lettera
di invito dell’11 agosto 2023, indiceva
una gara per l’affidamento dei lavori di
manutenzione conservativa e di efficientamento
delle infrastrutture a rete del
servizio idrico integrato e degli impianti
connessi.
Stilata la graduatoria, la stazione appaltante
decideva di escludere le società risultate
rispettivamente prima e seconda
graduata motivando tali provvedimenti
di esclusione in ragione della condotta
inadempiente (che si è sostanziata
nell’abbandono del cantiere) precedentemente
tenuta dalle società nell’esecuzione
congiunta in RTI di un precedente
rapporto contrattuale il quale, proprio a
fronte di tali condotte, era stato risolto
dalla stessa Abbanoa nel 2022.
Più nello specifico, a fondamento dei
provvedimenti di esclusione la stazione
appaltante evidenziava la particolare
gravità della condotta in precedenza tenuta
dai due operatori economici nonché
la rilevanza rispetto alla nuova commessa
da affidare “in ragione del fatto che
essa si è riscontrata proprio nell’ambito
di un pregresso appalto del tutto sovrapponibile
a quello oggetto della presente
procedura di gara, in termini di tipologia
dei lavori, modalità esecutive degli
stessi e area geografica di riferimento”.
Le due imprese decidevano quindi di
impugnare i provvedimenti di esclusione
adendo, con i rispettivi ricorsi, il TAR
Sardegna.
Per quanto di rilievo, le due ricorrenti deducevano
la contraddittorietà e l’anomalia
dei provvedimenti di esclusione sotto
più profili: (i) in primo luogo in quanto
pur a fronte della risoluzione contrattuale
disposta, non erano state cancellate
dal sistema di qualificazione interno della
stazione appaltante (avendo tra l’altro
ricevuto da quest’ultima anche altri
affidamenti) né erano state iscritte nel
casellario ANAC; (ii) in secondo luogo in
quanto inizialmente la Abbanoa S.p.A.
aveva ritenuto le ricorrenti ammissibili
e aveva deciso di escluderle solo dopo
essere risultate, rispettivamente, prima
e seconda classificata; (iii) infine, perché
non sussistevano motivazioni tali da
giustificare l’esclusione considerato che
la disposta risoluzione era risalente nel
tempo ed era stata impugnata in un altro
giudizio.
Il TAR Sardegna respingeva entrambi i
ricorsi ritenendo che dalla mancata annotazione
delle imprese nel casellario
ANAC non potesse derivare alcuna preclusione
all’esclusione del concorrente
che fosse risultato inaffidabile posto che
ogni valutazione in merito era rimessa
alla stazione appaltante e che, nella fattispecie
concreta, non era rinvenibile alcun
profilo di manifesta illegittimità o erroneità
nella valutazione discrezionale
svolta dalla stazione appaltante in ordine
all’integrità e affidabilità dei due operatori
economici. D’altro canto, secondo
il TAR, l’invito alla gara non sottendeva
in sé una preventiva verifica dei requisiti
in capo a ogni concorrente che lo
avesse ricevuto essendo tale invito rivolto
a tutti gli operatori economici presenti
nel sistema di qualificazione dell’ente,
di conseguenza non sussisteva alcuna
preclusione alla successiva decisione di
esclusione.
Respinto, dunque, il ricorso proposto
dinanzi al TAR Sardegna, l’impresa che
era risultata prima graduata decideva
di proporre appello lamentando l’erroneità
della sentenza nella misura in cui
erano state respinte le censure inerenti
la contraddittorietà e irragionevolezza
del provvedimento di esclusione adottato
dalla stazione appaltante.
La pronuncia del Consiglio
di Stato
Il Consiglio di Stato con sentenza n.
8592, pubblicata in data 25 ottobre
2024, ha ritenuto infondato l’appello
proposto ritenendo legittima la valutazione
discrezionale effettuata dalla
stazione appaltante alla luce del grave
illecito professionale commesso dall’operatore
economico.
L’Opinione legale
8 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 9
Publiredazionale
AFRY crea soluzioni sostenibili
che diano forma al futuro
AFRY si differenzia per il proprio approccio che consiste nel vedere
una sfida anziché un problema, per il modo in cui affronta le differenze
e per il fatto che lavora con l’alto scopo di poter dare forma al futuro
AFRY Svizzera SA
Via c. Palladini 3
CH-6500 Bellinzona
afry.ch - LinkedIn
In primo luogo, il Consiglio di Stato
ha confermato che l’invito trasmesso
all’impresa non fosse
null’altro se non un atto preliminare
di avvio della procedura non
implicante alcun apprezzamento
circa il possesso dei requisiti generali
da parte dei concorrenti, anzi,
a ben vedere, era lo stesso invito a
precisare che l’apprezzamento circa
il possesso dei requisiti di ordine
generale in capo alle imprese partecipanti
alla gara era rimesso alla
verifica della stazione appaltante,
la quale avrebbe potuto disporre
l’aggiudicazione solo all’esito positivo
di tale valutazione.
Eguali considerazioni valgono per il
mantenimento dell’operatore economico
nel sistema di qualificazione interno
della stazione appaltante. Difatti, considerato
che l’apprezzamento circa l’inaffidabilità
di un operatore economico
concorrente di una gara pubblica è
riconducibile a una causa di esclusione
non automatica (ossia commissione di
grave illecito professionale) è possibile
che un operatore economico che non
sia stato estromesso dal sistema di qualificazione
possa comunque essere considerato
inaffidabile rispetto a un determinato
appalto. D’altro canto, secondo
il Consiglio di Stato, neppure depone in
termini di irragionevolezza e contraddittorietà,
il fatto che rispetto ad altre gare
e lotti la stazione appaltante avesse deciso
di procedere con il loro affidamento
all’impresa esclusa dalla commessa
oggetto della controversia, trattandosi
di una valutazione rimessa all’apprezzamento
discrezionale della stazione appaltante.
Difatti, a fronte di una pregressa
criticità emersa in fase di esecuzione
di un affidamento identico a quello per
cui è indetta una nuova gara, non
è illegittimo il giudizio di inaffidabilità
espresso dalla stazione appaltante
e non risulta ostativo il fatto
che per altri e diversi lotti e affidamenti
la valutazione della stazione
appaltante in merito all’affidabilità
dell’operatore economico fosse
stata diversa.
Il Collegio ha dunque evidenziato
che alla luce del combinato disposto
degli articoli 95 e 98 del d.lgs.
n. 36/2023 se ne ricava un sistema
composito che ricomprende,
ai fini della valutazione dell’integrità
e affidabilità dell’operatore,
la sua condotta pregressa nell’ambito
di altri affidamenti, e che individua in
via tipica nella “intervenuta risoluzione
per inadempimento” uno dei mezzi di
prova dell’illecito professionale, in relazione
alla fattispecie delle “significative
o persistenti carenze nell’esecuzione di
un precedente contratto di appalto o di
concessione”, che, appunto, ne abbiano
“causato la risoluzione per inadempimento”.
Il Collegio ha dunque respinto l’appello
confermando la legittimità dell’operato
della stazione appaltante. nn
AFRY è un leader europeo di portata
globale operante nell’ambito dei servizi
di ingegneria, progettazione e consulenza.
È un gruppo multinazionale
composto da oltre 19’000 esperti dedicati
ai settori dell’industria, dell’energia
e delle infrastrutture. Presente globalmente
in 50 Paesi, in Svizzera è dislocata
in 17 sedi in tutte le quattro regioni
linguistiche. Oltre ad AFRY Svizzera
SA sono attive altre due società affiliate:
AFRY Management Consulting AG,
IFEC ingegneria SA.
AFRY nasce dall’unione di società ricche
di tradizione, AF-Consult, AF TOSCA-
NO e Pöyry, ognuna con alle spalle una
storia pluriennale:
• nel 1895 venne fondata l’allora
Electrowatt, poi diventata Pöyry
Schweiz AG.
• AF-Consult Switzerland ha cominciato
la sua storia di successo ancora prima
del 1895 come Motor-Columbus e
successivamente Colenco.
• nel 1959 Edy Toscano ha fondato a
Zurigo la prima filiale della EDY TO-
SCANO SA, che nel 2019 ha festeggiato
il suo 60° anniversario come AF
TOSCANO SA.
Dal novembre 2019 le società si presentano
con un unico marchio AFRY e, il 1°
aprile 2020, le tre affiliate si sono unite
per dar vita ad AFRY Svizzera SA.
Le cinque divisioni di AFRY, Infrastruttura,
Soluzioni industriali e digitali, Industria
di processo, Energia e Management
Consulting offrono prestazioni di ingegneria,
progettazione e consulenza. In
Svizzera sono presenti le divisioni Infrastruttura,
Energia, Soluzioni industriali e
digitali (IDS) e Management Consulting.
All’interno della Business Unit Svizzera
Italiana si contano otto divisioni che coprono
le diverse competenze richieste
sul mercato:
Opere ferroviarie, Infrastrutture Stradali,
Mobilità e Traffico, Manufatti, Supporto
al Committente / Direzione Generale
dei Lavori, Project Management & BIM,
Ingegneria Strutturale, Direzione Lavori
Genio Civile e Edilizia.
A partire da gennaio 2024, AFRY è attiva
dalla nuova sede regionale di Bellinzona,
in via C. Pellandini 3. Questa sede
è diventata il centro nevralgico operativo
nella regione della Svizzera Italiana,
l’hub regionale dove vengono concentrate
tutte le attività di AFRY. nn
Secondo Tubo del San Gottardo.
Stazione Ferroviaria
FART Locarno.
A2 EP04 Airolo-Quinto.
L’Opinione legale
10 11/2024 leStrade
Notizie da Anas
Notizie da Anas
Campania, potenziamento sicurezza
del Raccordo Autostradale 2 “di Avellino”
Oltre 20 milioni di euro di investimenti per le nuove barriere
di sicurezza a servizio dell’infrastruttura autostradale
Nell’ottica dell’ulteriore potenziamento
degli standard di sicurezza
e percorribilità del Raccordo Autostradale
2 “di Avellino”, Anas ha
attivato oltre 20 milioni di euro di
investimenti per le nuove barriere
di sicurezza a servizio dell’infrastruttura
autostradale, sia NDBA
(New Dynamic Barrier Anas) spartitraffico
centrali (i cui lavori sono
già in corso) che laterali (in progettazione).
Nel dettaglio, le attività – che
includono, altresì, interventi di
potenziamento del sistema di
smaltimento delle acque di piattaforma
(già in parte ultimati),
oltre che la nuova pavimentazione
e relativa segnaletica – nella
fase attuale si stanno concentrando
tra il km 14,000 ed il km
8,135, cioè tra Montoro e Fisciano;
la conclusione di tali lavorazioni
è fissata entro la prossima
primavera.
Grazie al completamento di una
parte delle attività, è stato rimosso
il cantiere in vigore in precedenza
che rendeva necessario lo
scambio di carreggiata; a seguire,
si è proceduto all’attivazione
del restringimento in tratti della
lunghezza massima di 800 metri
(programmati per attenuare i disagi)
tra il km 10,800 ed il 12,800.
Inoltre, entro la prima settimana
di dicembre, l’intervento prenderà
il via anche tra Serino ed Atripalda
(km 20 ed il 30,400) e verrà avviato
anche un altro lavoro di manutenzione
programmata, per un
ulteriore milione di euro, sul viadotto
situato al km 18,290 (nel
territorio comunale di Montoro),
che prevede – nella fase centrale
del lavoro – l’attivazione del restringimento
della carreggiata per
circa sei mesi.
Prima dell’avvio di tali attività verranno
eseguiti sopralluoghi tecnici
congiunti con le Forze dell’Ordine
Locali, così come condiviso da
Anas con il Territorio durante un
Comitato Operativo per la Viabilità
(C.O.V.) tenutosi di recente sotto
l’egida della Prefettura di Avellino.
Infine, entro l’estate 2025, l’intervento
di barriere spartitraffico
centrali NDBA verrà avviato anche
tra Montoro e Solofra (dal km
14 al km 20).
Sicilia, interventi sul ponte
“Dittaino” lungo la SS 192
Si tratta di interventi di manutenzione per
il restauro statico e conservativo del ponte
A breve inizieranno i lavori di demolizione
della parte superficiale
del ponte “Dittaino”, posto al chilometro
43,270, lungo la strada statale
192. Si tratta di lavori indifferibili
e necessari anche in ragione
degli ultimi eventi meteorologici
che hanno compromesso la possibilità
di utilizzare la bretella realizzata
per i mezzi di cantiere.
Si è tenuto, altresì, un Comitato
Operativo per la Viabilità (COV),
al cospetto della Prefettura competente,
nel quale sono state illustrate
dai vertici di Anas in Sicilia le
finalità dei lavori di prossimo avvio
e la loro contestuale indifferibilità.
Dalla Prefettura è stato espresso
parere assolutamente favorevole
in merito all’avvio dei lavori in
oggetto, che interesseranno, nello
specifico, la demolizione della soletta.
Il ponte “Dittaino” è un ponte che
è stato realizzato in cemento armato
ed è costituito da cinque archi,
quattro pile e due spalle e si
erge sul torrente Dittaino. La sua
lunghezza totale è pari a circa 118
metri (luce netta fra le spalle); la
luce netta degli archi è di circa 19
metri, mentre la larghezza della
sezione trasversale è di 9,5 metri.
Il completamento dei lavori porterà
ad un miglioramento della sicurezza
strutturale dell’intero impalcato,
grazie anche alla sostituzione delle
barriere di sicurezza, al ripristino
delle opere di regimentazione e
smaltimento delle acque. Il fine ultimo
è quello di restituire alla collettività
un’opera con elevati stan-
Stato di fatto.
dard di sicurezza per numerosi anni
a venire dalla consegna dei lavori
in oggetto. Le lavorazioni sul ponte,
per via della loro complessità,
avranno durata annuale.
Durante i mesi di chiusura del ponte
“Dittaino”, il percorso alternativo
limiterà al minimo il disagio per
gli utenti della statale 192 e prevederà
la possibilità di muoversi tra
importanti e consolidate arterie fra
i comuni di Agira e Catenanuova.
Si consiglia, infatti, agli utenti in
transito lungo la strada statale 192
che si muovono in direzione Catania
di utilizzare il percorso alternativo
dallo svincolo di Agira, sull’autostrada
A19, fino allo svincolo
successivo di Catenanuova. Invece,
per gli utenti diretti ad Enna, il
consiglio è di utilizzare l’autostrada
A19 allo svincolo di Catenanuova
ad Agira.
Rendering del
ponte “Dittaino”.
In collaborazione con
12 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024
13
Notizie da Anas
Sicilia, lavori lungo la A19 “Palermo-Catania”
12,5 milioni di euro di investimento complessivo per lavori di manutenzione
Lungo la Autostrada A19 “Palermo-
Catania” ed in particolare nel
tratto compreso tra Palermo e Termini
Imerese, sono in fase di avvio
lavori di manutenzione programmata
per circa 12,5 milioni
di euro di investimento complessivo,
facenti capo a tre diversi Accordi
Quadro.
Gli interventi permetteranno di
implementare gli standard di sicurezza
e percorribilità dell’infrastruttura,
oltre che la durabilità
delle opere e consisteranno, principalmente,
nel risanamento corticale
delle strutture della galleria
artificiale sita al km 23, nella
installazione di nuove barriere di
sicurezza sui viadotti Cubo e Perriera
in territorio di Casteldaccia
in entrambe le carreggiate, l’ammodernamento
delle barrire di sicurezza
tra Bagheria e Villabate
lungo la carreggiata direzione Palermo.
Nel dettaglio, i lavori in corso riguardano
le seguenti opere:
- galleria artificiale al km 23,000
(investimento di circa 2,5 milioni
di euro): è in corso il risanamento
corticale delle parti d’opera
costituenti la galleria, si
prevede l’ultimazione dei lavori
per la fine dell’anno in corso;
- viadotti Cubo e Perriera siti tra
il km 9,450 ed il km 10,000 (investimento
di circa cinque milioni
di euro): l’intervento prevede
l’ammodernamento delle
barriere di sicurezza di entrambi
i viadotti sia lungo la carreggiata
in direzione Catania, attività già
in corso di esecuzione, sia lungo
la carreggiata in direzione Palermo,
attività che saranno avviate
in data 11/11/2024.
Nel dettaglio, i lavori consegnati e
di prossimo avvio (entro il mese di
novembre): installazione di barriere
di sicurezza Bagheria e Villabate
tra il km 6,500 ed il km 1,000
(investimento di circa cinque milioni
di euro): l’intervento prevede
l’ammodernamento delle barriere
di sicurezza tra Bagheria e Villabate
lungo la carreggiata in direzione
Palermo, le attività saranno
avviate entro la fine del mese di
novembre.
Durante l’esecuzione delle lavorazioni
si prevede la parzializzazione
delle carreggiate interessate
dai lavori con le chiusure alternate
delle corsie di marcia e/o di
sorpasso, in funzione dell’avanzamento
delle attività.
Al fine di ridurre i disaggi alla circolazione
le aree di intervento saranno
individuate riducendo al minimo
l’estesa.
Questi lavori si inseriscono
nell’ambito del più ampio piano di
ammodernamento della A19 “Palermo-Catania”
avviato da Anas di
concerto con il Commissario Straordinario
per la A19, Renato Schifani.
Durante i lavori in oggetto, si
farà in modo di limitare al massimo
i disagi, alternando opportunamente
l’apertura e la chiusura
dei cantieri.
Sardegna, ammodernamento
della galleria “San Francesco II”
A breve le lavorazioni sulla canna direzione Nuoro
Sono stati completati i lavori di ammodernamento
della canna in direzione
Olbia della galleria ‘San Francesco
II’, a Siniscola (NU), che è
stata riaperta al traffico. Il completamento
della canna nord consente
l’avvio delle medesime lavorazioni
lungo la canna opposta (direzione
Nuoro) con la contestuale deviazione
del traffico nella carreggiata in
direzione Olbia (allestita, quindi, a
doppio senso di marcia).
I lavori, del valore di 36 milioni di
euro, consistono nella realizzazione
della nuova calotta, oltre che dei
nuovi impianti del tunnel. Il completamento
è previsto entro il 2025.
Gli interventi fanno parte di un più
ampio piano di Anas del valore complessivo
di 80 milioni di euro che,
oltre a ‘San Francesco’, riguarda
anche le gallerie ‘Li Cuponeddi’, ‘S’Iscala’
e ‘Berruiles’, quest’ultima già
completata e aperta al traffico, per
l’adeguamento degli impianti tecnologici
e l’ammodernamento delle
opere strutturali.
Sardegna, pavimentazioni
della SS 131 “Carlo Felice”
Completati gli interventi di riqualificazione
Sulla strada statale 131 “Carlo Felice”
sono terminati gli interventi
di riqualificazione delle pavimentazioni
su un tratto di circa sei chilometri
di carreggiata in direzione
Cagliari, tra Santa Giusta e Tramatza,
in provincia di Oristano. I
lavori hanno riguardato il risanamento
profondo della pavimentazione,
la posa dell’asfalto drenante
e la realizzazione della nuova
segnaletica orizzontale ad alta riflettenza.
L’investimento dei lavori
è di due milioni di euro.
L’intervento ha interessato un
tratto in continuità tra il km
93,500 e il km 98,600 e un ulteriore
tratto compreso tra il km
87,300 e il km 88,400. I comuni
interessati sono quelli di Tramatza,
Oristano, Santa Giusta e Siamaggiore
Umbria, SS 3 “Flaminia”
Potenziamento della SS3 “Flaminia” nel
tratto Spoleto-Terni, per 30 mln di euro
Sulla strada statale 3 “Flaminia” è stato riaperto al
traffico l’ingresso a Spoleto per il traffico proveniente
da Foligno. Proseguono, infatti, in linea con il cronoprogramma,
i lavori avviati per la realizzazione di
una rotatoria in corrispondenza dello svincolo di Spoleto
Sud/Monteluco.
L’accesso a Monteluco/Patrico resta provvisoriamente
consentito solo per chi proviene da sud/Terni,
mentre chi proviene da Monteluco/Patrico può
immettersi sulla statale “Flaminia” solo in direzione
nord/Foligno.
L’intervento consentirà di migliorare la fluidità del
traffico e innalzare i livelli di sicurezza per la circolazione,
sia per il traffico lungo la direttrice Flamina che
per quello in ingresso/uscita dalla viabilità locale. La
rotatoria avrà un diametro esterno di 36 metri e sarà
dotata di impianto di illuminazione. Sarà inoltre realizzato
un attraversamento pedonale, anch’esso illuminato
e collegato sia lato Spoleto che lato SP462
con marciapiede. Il completamento dei lavori è previsto
entro marzo.
I lavori rientrano nel piano di riqualificazione e potenziamento
della SS3 “Flaminia” nel tratto Spoleto-Terni,
avviato da Anas per un valore complessivo
di oltre 30 milioni di euro finalizzato a risolvere le
principali criticità dovute alla conformazione del tracciato
e innalzare gli standard di sicurezza.
Il piano include sei interventi di risanamento strutturale
dei viadotti e dieci interventi di miglioramento
del tracciato, tra i quali allargamenti in curva, sistemazione
di incroci a raso e la realizzazione di una
corsia aggiuntiva per i veicoli lenti in alcuni tratti.
In collaborazione con
14 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024
15
otiziario
Piazza ISI piace
Un successo la partecipazione di
ISI Ingegneria Sismica Italiana
a Saie Bologna 2024. Piazza ISI,
concepita come una collettiva dinamica
e interattiva, ha saputo
catalizzare l’attenzione di professionisti,
aziende e istituzioni. Con
1300 metri quadrati di superficie,
32 aziende espositrici associate e
ben 29 eventi organizzati, la Piazza
si è distinta per l’ampiezza dello
spazio espositivo, per la qualità
dei contenuti proposti e per l’ampia
partecipazione.
Il programma di Piazza ISI è stato
particolarmente ricco e articolato.
Le tavole rotonde tematiche come
“Recupero o Ricostruzione?”, moderata
dall’Ing. Braian Ietto (Ingegneria
e Dintorni), e “Alte prestazioni
e sicurezza: la sfida delle
tecnologie innovative”, moderata
dall’Arch. Andrea Griletto (Direttore
di Assorestauro), hanno visto
la partecipazione di relatori di alto
profilo, inclusi esperti accademici
e istituzionali e tecnici di aziende
associate ad ISI, permettendo un
confronto aperto e costruttivo su
sfide e soluzioni nel settore.
Particolarmente apprezzati anche
i professional events: seminari accreditati
organizzati in collaborazione
con 2PS e Lavori Pubblici,
che hanno saputo catturare attenzione
e grande partecipazione
grazie all’interesse suscitato
da tematiche attuali quali “Il Codice
dei Contratti: stato dell’arte e
criticità” e “Testo unico dell’edilizia
e salva casa”. Gli appuntamenti,
moderati dall’Ing. Gianluca Oreto,
hanno fornito aggiornamenti
tecnici, con un focus specifico
sulle opportunità del momento,
dimostrando quanto le tematiche
legate alle normative e ai cambiamenti
legislativi siano di particolare
interesse per i professionisti
del settore. Grande risonanza
ha avuto anche la collaborazione
con partner strategici, tra cui
Inail e Nafems, che hanno offerto
approfondimenti su temi cruciali
quali il “Rischio NaTech da sisma e
le tecnologie smart per la prevenzione”
e i “Modelli di calcolo affidabili
per l’ingegneria”. Questi eventi
hanno accresciuto il livello del dibattito
tecnico-scientifico, offrendo
opportunità di aggiornamento
e ponendo le basi per future collaborazioni.
I numerosi corporate
events organizzati dalle aziende
associate espositrici hanno offerto
una preziosa occasione per presentare
le tecnologie più moderne
e avanzate, favorendo il dialogo
diretto tra imprese e professionisti
e incoraggiando lo scambio di
idee su nuovi prodotti e soluzioni
innovative. INGEGNERIASI-
SMICAITALIANA.COM
Nasce Vega,
per l’Advanced
Air Mobility
in Italia
Si è riunito il primo Consiglio di
Amministrazione di Vega – Vertical
Gateway, società di nuova
costituzione dedicata allo sviluppo
dell’Advanced Air Mobility
(AAM) in Italia, con focus iniziale
su Milano e Lombardia. Vega
ha come azionisti SEA Milan Airports,
la società di gestione degli
aeroporti di Milano, Skyports,
leader nelle infrastrutture dei
vertiporti per l’industria dell’AAM
e 2i Aeroporti, principale piattaforma
aeroportuale in Italia controllata
da F2i - Fondi Italiani per
le Infrastrutture e da Ardian Infrastructure.
Il Consiglio di Amministrazione
Monitoring, Testing &
Structural Engineering
della nuova società è composto da
Paolomaria Cappello, Chiara Dorigotti,
Alessandro Fidato, Damian
Kysely e Laura Pascotto. Alessandro
Fidato è stato nominato Presidente
del Consiglio di Amministrazione.
Paolomaria Cappello è stato
nominato Amministratore Delegato
della Società.
Vega si propone di introdurre soluzioni
innovative e sostenibili per
lo spostamento di persone e merci
in ambito urbano ed extraurbano,
utilizzando aeromobili elettrici
e ibridi a decollo e atterraggio verticale
(eVTOL).
Il focus principale di VEGA sarà
quindi concentrato sull’infrastruttura
abilitante la Mobilità Aerea
Avanzata (AAM), in particolare
sulla progettazione, costruzione,
sviluppo, manutenzione e gestione
dei vertiporti, aree dedicate al
decollo e atterraggio di eVTOL, iniziando
dal collegamento tra gli aeroporti
del sistema milanese e Milano
e altre aree della Lombardia
per estendere l’operatività in altre
regioni del Paese.
MILANAIRPORTS.COM
Guida autonoma e sicurezza
La Regione Piemonte conferma il
suo impegno per un quadro normativo
aggiornato che sostenga
lo sviluppo della guida autonoma,
con l’obiettivo di migliorare la sicurezza
sulle nostre strade e agevolare
l’introduzione delle tecnologie
più avanzate disponibili sul
mercato europeo.
«Ci stiamo muovendo per far sì
che il Piemonte sia tra le regioni
italiane più pronte e ricettive
per le sperimentazioni e l’introduzione
della guida autonoma»,
ha dichiarato Marco Gabusi, assessore
regionale alle Opere Pubbliche,
Trasporti e Infrastrutture
del Piemonte. «Stiamo lavorando
– ha proseguito Gabusi - a stretto
contatto con le istituzioni europee
e nazionali per assicurare
che il nostro territorio sia parte
attiva nel processo di innovazione
della mobilità, bilanciando
i vantaggi tecnologici con la necessaria
attenzione alla sicurezza
e all’ambiente». A livello nazionale,
l’Unione Europea ha già
approvato la normativa Un-Ece
R-157, che permette l’omologazione
delle auto a guida autonoma
di livello 3 in specifiche condizioni
di sicurezza. Tuttavia, il Codice
della strada italiano non consente
ancora il pieno utilizzo di questa
tecnologia, motivo per cui la
Regione Piemonte sollecita un intervento
normativo adeguato per
consentire una graduale introduzione
della sperimentazione della
guida autonoma sul territorio. La
Regione Piemonte sta sostenendo
progetti innovativi come In2Ccam
e Scale, che mirano a creare
infrastrutture intelligenti e sistemi
avanzati di comunicazione tra veicoli
e centrali di controllo del traffico.
La società partecipata 5T, che
coordina la Centrale della mobilità,
è parte attiva in queste iniziative
ed è coinvolta nei tavoli europei
di standardizzazione per le
specifiche tecniche legate alla guida
autonoma.
Qualità, sicurezza
e innovazione:
i valori della nostra mission
Attualità
16 11/2024 leStrade
MTS Engineering SRL
Sede legale: Via Roma n. 28 – 23900 Lecco (LC) - Tel. 0341 353829 - info@mtse.it - www.mtse.it
Sedi operative: leStrade Lecco 11/2024 - Bologna
17
otiziario
La General Assembly del Progetto Horizon Europe CIRCUIT
Nel Centro Congressi Auditorium
della Tecnica di Confindustria di
Roma, si è tenuta la General Assembly
del progetto CIRCUIT
(“Holistic approach to foster CIR-
CUlar and resilient transport InfrasTructures
and support the
deployment of Green Public Procurement
and innovative engineering
practices”), alla quale Anas
partecipa in qualità di beneficiario
all’interno di un consorzio europeo
guidato dal FEHRL (Forum of
European National Highway Research
Laboratories), risultato vincitore
di cofinanziamento europeo
nell’ambito del Programma Horizon
Europe 2021-2027.
Nel corso dell’iniziativa - che si è
svolta nelle giornate il 22 e il 23
ottobre – oltre a sessioni di lavoro
dedicate e momenti di confronto,
i beneficiari dell’Action hanno illustrato
le attività svolte, i risultati
ottenuti dall’avvio del progetto (il
1° maggio 2023) e gli step in programma
fino al 2027.
Per Anas hanno partecipato per
gli aspetti di natura tecnica Patrizia
Bellucci della DSP in qualità
di Project Manager, con il team
PMO Ricerca & Sviluppo del Centro
di Ricerca e Sperimentazione
Stradale (Francesca Ciarallo,
Massimiliano Diamantini e Tina
Onorato), Stefano d’Ambrosio
per la DO, Emiliana Pepe per la
DAA , Barbara Rubino, responsabile
del servizio Scouting Finanziamenti
Europei, Acquisizione e
Gestione Finanziamenti Europei
Diretti, nell’ambito di DAFC/FA,
con Maria Lacaria, specialist finanziamenti
UE all’interno della
Struttura, per gli aspetti relativi
alla gestione del contributo europeo.
Anas nel progetto CIRCUIT
Nell’ambito del progetto CIRCU-
IT, Anas guida il settore “Energia”,
sviluppando soluzioni avanzate
per il risparmio energetico e
la produzione di energia da fonti
rinnovabili. In collaborazione con
partner europei, coordina la realizzazione
di cinque siti dimostrativi
in aree pilota dislocate in Italia,
Spagna, Paesi Bassi, Slovenia
e Croazia. In occasione dell’evento,
Patrizia Bellucci ha presentato
in dettaglio l’iniziativa Anas, che
prevede l’implementazione di sistemi
di illuminazione Full Adaptive
Installation (FAI) nella galleria
Selva Candida sulla A90 e
nell’impianto di illuminazione
pubblica della A91, oltre alla progettazione
ed installazione di pali
d’illuminazione con alimentazione
ibrida fotovoltaica ed eolica
presso lo svincolo La Rustica del
Grande Raccordo Anulare (A90).
Nel corso della General Assembly
sono stati illustrati dal Coordinatore
dell’Action anche i prossimi
step riguardanti la prima rendicontazione
intermedia da effettuare
entro il mese di dicembre,
nell’ambito degli adempimenti
agli obblighi disciplinati dal Grant
Agreement sottoscritto con l’Agenzia
Esecutiva CINEA della CE.
Nel corso dell’evento si è svolta
anche una visita presso lo Smart
Road Center di Anas lungo l’autostrada
A91.
Mauro Giancaspro, Direttore Te-
chnology, Innovation and Digital
Spoke, ha presentato la visione
della Digital Business Transformation
di Anas. Nel suo intervento,
ha delineato le principali sfide
e le tendenze innovative che stanno
plasmando il futuro del settore.
Ha evidenziato, inoltre, come
la digitalizzazione sia un elemento
cruciale per affrontare le sfide
attuali e future dei gestori di infrastrutture
stradali. Il Direttore ha
illustrato le iniziative di digitalizzazione
che Anas sta mettendo in
campo, sottolineando l’importanza
di adottare tecnologie avanzate
per migliorare l’efficienza operativa
e la sicurezza delle infrastrutture.
Infine, ha posto l’accento sulla
sostenibilità, pilastro fondamentale
della strategia di Anas, fornendo
una panoramica delle iniziative
dell’azienda quali l’elettrificazione
della rete stradale.
Luigi Carrarini, Responsabile Centre
of Excellence Smart Road &
SHM (COE), ha presentato il paradigma
di Strada Intelligente sviluppato
da Anas in risposta alle
linee guida nazionali e la normativa
di riferimento per l’innovazione
tecnologica e la digitalizzazione
delle infrastrutture, il cui principale
obiettivo strategico è quello di
monitorare in maniera continuativa
e affidabile l’intera infrastruttura
e modernizzare la gestione
degli eventi di viabilità offrendo
servizi avanzati all’utenza passando
da un modello reattivo a
un modello proattivo.
L’intervento è stato seguito da
un focus tecnico sul programma
Anas Smart Road da parte del
collega Francesco Lupi (COE), da
una panoramica sui sistemi energetici
per la mobilità elettrica da
parte del collega Giuseppe Bianchi
(COE) e da una dimostrazione
delle potenzialità della Smart
Road sull’A91 da parte dei colleghi
Manuel Gaetano Riggio, Francesco
Cipollone, Marco Di Benedetto,
Marco Tesauri, Simone Voccia
(COE).
In occasione dell’evento, è stato
inoltre effettuato un sopralluogo
presso la galleria Selva Candida
con i partner Acciona e Algorab che
ha permesso di valutare da vicino
le caratteristiche strutturali e di
identificare le soluzioni tecniche da
adottare per ottimizzare i consumi
energetici, in linea con gli obiettivi
del progetto.
L’Action CIRCUIT, del valore di sei
milioni di euro e della durata di 48
mesi, vede coinvolti partner localizzati
in Croazia, Slovenia, Spagna,
Paesi Bassi, Germania, Italia
e Francia. Le due intense giornate
di lavoro hanno contribuito al rafforzamento
dello spirito di squadra
fra i partner e alla condivisione
delle prossime sfide comuni
sul tema dell’economia circolare
e della sostenibilità, con l’obiettivo
di favorire l’introduzione nella
catena del valore di pratiche ingegneristiche
innovative e l’ampia
diffusione degli strumenti di Green
Public Procurement (GPP) e Innovation
Procurement (IP). Al termine
dei lavori, tutti i partner hanno
ringraziato Anas per l’ospitalità e
l’ottima organizzazione dell’evento
dandosi appuntamento al 20 dicembre
2024 per la prima review
del progetto con la Commissione
Europea.
STRADEANAS.IT
CIRCUITPROJECT.EU
Attualità
18 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 19
otiziario
dei tassi di riciclabilità dei materiali
(97,1%, +2,7 %) e del tasso
di recupero (98,2%, +2,4 %).
Treni ad alta velocità: da FS 1,3
miliardi per nuovi Frecciarossa
Il Gruppo FS, guidato da Stefano
Antonio Donnarumma, continua
ad investire nei treni dell’alta
velocità. Già nel 2025 è in arrivo,
infatti, sui binari italiani il nuovo
Frecciarossa 1000. Trenitalia ne
ha ordinati a Hitachi 36, con una
possibile estensione di ulteriori
dieci unità, raggiungendo un totale
di 46 treni e un valore complessivo
superiore a 1,3 miliardi
di euro. Le prime consegne inizieranno
l’anno prossimo e proseguiranno
fino al 2028, con una media
di circa otto treni per anno.
Un impegno per i treni ad alta velocità
che si aggiunge a quello per
l’ammodernamento della flotta
del Regionale di Trenitalia per cui
il Gruppo FS dal 2018 al 2027 è
pronto a investire oltre sette miliardi
di euro.
Prodotto in Italia
Il Frecciarossa 1000 è l’ultimo modello
di treno ad Alta Velocità di
Trenitalia. Prodotto interamente in
Italia, il primo ETR 1000 è uscito
dagli stabilimenti di Pistoia dell’attuale
Hitachi Rail nel marzo 2013,
per poi entrare in esercizio nell’estate
del 2015. A giugno 2017,
Trenitalia ha presentato il Frecciarossa
1000 in doppia composizione:
una soluzione che ha consentito
di raddoppiare l’offerta dei
posti disponibili per i viaggiatori.
L’ultima tappa della storia del
Frecciarossa 1000 è stata la rassegna
internazionale Innotrans
2024 di Berlino. In quella occasione
il Gruppo FS ha presentato
il treno di nuova generazione
che, già in possesso dal 2013
dell’Environmental Product Declaration
(EPD), presenta, rispetto
alla precedente flotta, un ulteriore
e significativo incremento
Nuovi interni e alta
tecnologia
Il nuovo Frecciarossa 1000 è ancora
più affidabile e in grado di
garantire una migliore esperienza
di viaggio, grazie al miglioramento
dell’efficienza del sistema
di trazione, unito al potenziamento
della connettività wi-fi e
al miglioramento dell’efficienza
energetica.
Il restyling del design degli interni:
in area Executive sono state
introdotte quattro nuove sedute,
con funzionalità integrate come
porta laptop e pulsante chiamata;
in area Business sono stati rinnovati
gli interni, mentre in area
bistrot è stata ampliato lo spazio
di preparazione dei cibi e massimizzati
gli spazi per l’alloggiamento
dei trolley per il servizio di catering.
In area Standard, infine,
sono state aggiunte otto bagagliere,
mantenendo lo stesso numero
di sedute (300 posti) e ampliate
le cappelliere per aumentare la
capienza bagagli. Il Frecciarossa
1000 è anche sempre più accessibile,
grazie alla presenza a bordo
di nuovi pittogrammi per la fruibilità
per persone ipovedenti e non
vedenti.
FSITALIANE.IT
Trenitalia e FSS rinnovano
la prorpia collaborazione
Rinnovo della cooperazione fra
Trenitalia (Gruppo FS Italiane)
e le Ferrovie Federali Svizzere
(FSS) e nuovi collegamenti Eurocity
fra Italia e Svizzera a partire
dal 2026. Le due società hanno
sottoscritto a Milano il rinnovo del
Cooperation Agreement, prolungando
così la loro collaborazione
pluriennale. Un accordo di successo,
considerati i trenta milioni di
passeggeri già trasportati tra Italia
e Svizzera dal 2009.
L’accordo è stato firmato da Luigi
Corradi, Amministratore Delegato
e Direttore Generale di Trenitalia
e da Véronique Stephan, Direttrice
Mercato Viaggiatori delle FFS.
Nel quadro del nuovo accordo,
Trenitalia e le FFS intendono offrire
– oltre ai quaranta treni che
quotidianamente viaggiano tra
Italia e Svizzera – ulteriori collegamenti.
500.000 viaggiatori
internazionali in più
Le due aziende stanno infatti lavorando
con l’obiettivo di introdurre,
a partire dal 2026, una tratta aggiuntiva
tra Zurigo, Milano e Venezia
e nuovi treni diretti da Zurigo
verso Firenze e Livorno e viceversa.
Per sostenere questo aumento
dell’offerta, le FFS hanno ordinato
a febbraio 2024 quattro nuovi
elettrotreni Giruno, che si andranno
ad aggiungere ai 29 già oggi in
circolazione e altri sette ordinati
nel 2022.
«L’accordo di cooperazione rappresenta
il prolungamento di una
partnership già virtuosa – ha detto
Luigi Corradi, Amministratore
Delegato e Direttore Generale
di Trenitalia - Ci aspettiamo,
nei prossimi anni, una domanda
crescente per i collegamenti transfrontalieri,
dall’Italia alla Svizzera
e viceversa, e siamo pronti
ad accogliere i viaggiatori su treni
più nuovi, ancora più confortevoli
e più sostenibili».
«È con orgoglio e soddisfazione
che guardiamo al recente passato
e al futuro prossimo; insieme,
Luigi Corradi, Amministratore
Delegato e Direttore Generale
di Trenitalia.
nel 2023, siamo riusciti a trasportare
circa 500.000 viaggiatori internazionali
in più rispetto al 2019
sui treni tra Italia e Svizzera, abbiamo
aumentato il numero di collegamenti
verso Milano e abbiamo
Véronique Stephan, Direttrice
Mercato Viaggiatori delle Ferrovie
Federali Svizzere (FFS).
introdotto nuovi collegamenti diretti
in direzione di Genova e Bologna»,
ha sottolineato Véronique
Stephan, Direttrice mercato viaggiatori
FFS.
FSITALIANE.IT
Attualità
20 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 21
otiziario
La prima azienda in Italia
a organizzare questi corsi
A Tunisi il primo corso di formazione
per lavoratori del settore edile
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche
Sociali, Marina Calderone, e il
Ministro del Lavoro e della Formazione
professionale tunisino, Riadh
Chaoued, hanno inaugurato a
Tunisi il primo corso di formazione
per 20 lavoratori del settore edile,
segnando l’avvio del percorso di
mobilità nell’ambito del Programma
THAMM Plus.
«L’avvio del programma THAMM
Plus rappresenta un passo significativo
verso la promozione della
mobilità di lavoratori qualificati
tra Tunisia e Italia – ha dichiarato
il Ministro Calderone – Questo
progetto, che ribadisce la centralità
delle persone nelle politiche
migratorie del governo italiano,
risponde fattivamente alle esigenze
del nostro mercato del lavoro
anche nell’ottica di rafforzare
l’inclusione socio-lavorativa dei
lavoratori tunisini dopo l’ingresso
in Italia. Un circolo virtuoso che
genera benefici per tutte le parti
coinvolte, attraverso l’incontro di
competenze e professionalità ricercate
dalle aziende italiane, migliorate
attraverso un percorso di
formazione che include la tutela
della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro. A tutti i partecipanti
al progetto i migliori auguri
di buon lavoro».
THAMM Plus
Si tratta di un programma transregionale
della durata di 36 mesi,
co-finanziato dall’Unione Europea
e dal Ministero degli Interni italiano,
che ha lo scopo di facilitare
la mobilità della forza lavoro
qualificata e formata tra Marocco,
Tunisia e Italia, e di rafforzare
i meccanismi di protezione e di
integrazione dei lavoratori lungo
tutto il ciclo migratorio, sia che i
lavoratori lascino la regione, sia
che cerchino impiego al suo interno.
In Tunisia, obiettivo di programma
è la formazione di 2.000 lavoratori
del settore edile. Compito
che OIM ha affidato alla ONG
ELIS in collaborazione con l’Associazione
Nazionale Costruttori Edili
(Ance). I corsi hanno la durata
di 300 ore, dedicate a formazione
tecnico-professionale, lingua e
cultura italiana, sicurezza sul lavoro
e nozioni di contrattualistica
italiana. Ai corsi possono accedere
persone di età compresa tra i
18 e i 35 anni, residenti in Tunisia.
«La partecipazione al progetto di
istituzioni pubbliche e organizzazioni
provenienti dal mondo della
formazione e del lavoro – osserva
Pietro Cum, Amministratore Delegato
di ELIS – garantisce un approccio
di sistema. Contribuiamo
a superare il problema dei flussi
migratori irregolari, creando opportunità
per le persone e per le
imprese. Per le persone, che trovano
nel nostro Paese i presupposti
per costruirsi un futuro. E per le
imprese italiane, che non riescono
altrimenti a soddisfare il proprio
fabbisogno di personale».
Terminata la formazione, i partecipanti
ai corsi sono pronti a trasferirsi
in Italia con un contratto di
lavoro firmato dalle imprese che
aderiscono al progetto.
Proposto da Ance, l’Associazione
Nazionale Costruttori Edili, e gestito
su incarico di OIM dall’Associazione
Centro ELIS, ente non
profit dedicato alla formazione e
ufficialmente riconosciuto come
Organizzazione Non Governativa,
“Building Talentes and Crafts”
– come è stato denominato l’obiettivo
di programma perseguito
da THAMM Plus in Tunisia – vede
la collaborazione del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali e
del Ministero degli Esteri, in particolare
l’Ambasciata d’Italia a Tunisi,
insieme al Ministero del Lavoro
e della Formazione Professionale
tunisino e alle agenzie governative
Agence Nationale pour l’Emploi
et le Travail Indépendant (ANETI)
e Agence Tunisienne de la Formation
Professionnelle (ATFP). Sono
parte attiva del progetto anche
l’ente di formazione del sistema
bilaterale dell’edilizia Formedil e il
Centro Edile per la Sicurezza e la
Formazione CESF di Perugia.
ANCE.IT
Mapei annuncia i primi corsi di
certificazione in Italia per le figure
professionali di Tecnico Specialista
(TS), Assistente di Cantiere (AC) e
Capo Squadra (CS), in conformità
alla prassi di riferimento UNI/PdR
153:2023. Organizzati dalla Mapei
Academy, la struttura dell’azienda
milanese dedicata alla formazione
di progettisti, applicatori, rivenditori
e imprese con l’obiettivo
di condividere il proprio patrimonio
di esperienza e competenze,
questi corsi saranno certificati da
un ente riconosciuto da Accredia,
l’ente italiano di accreditamento.
La prassi di riferimento UNI/PdR
153:2023 definisce i requisiti per
la certificazione del personale tecnico
addetto allo studio della miscela,
alla riparazione, al rinforzo,
alla protezione e alla manutenzione
delle strutture in calcestruzzo
armato. Le figure professionali
chiamate ad ottenere questa
certificazione sono: il Capo Squadra,
che coordina l’applicazione
dei prodotti e sistemi, l’Assistente
di Cantiere, che sovrintende alla
preparazione e applicazione dei
prodotti, e il Tecnico Specialista,
che fornisce indicazioni sull’uso e
applicazione dei prodotti.
Questa certificazione rappresenta
un passo fondamentale per l’innalzamento
della professionalità e
della competitività di queste tre figure
professionali legate al mondo
dell’edilizia. I benefici della prassi
UNI/PdR 153:2023 per il settore
sono numerosi: la certificazione
assicura che le capacità dei tecnici
che operano in cantiere siano accertate
su basi oggettive, rafforzando
l’affidabilità e la qualità dei
loro interventi. La natura accreditata
e indipendente della certificazione
rappresenta una garanzia
di imparzialità e trasparenza, che
contribuisce a rendere le qualifiche
dei professionisti riconosciute
e apprezzate nel mercato.
Entro la fine del 2024, Mapei sarà
la prima azienda in Italia a organizzare
questi corsi, mettendo a
disposizione dei partecipanti l’esperienza
e il know-how dei propri
tecnici specializzati. La formazione
rappresenta un’opportunità
unica per Tecnici Specialisti, Assistenti
di Cantiere e Capi Squadra,
che potranno finalmente vedere le
loro competenze e conoscenze ufficialmente
riconosciute, aprendo
nuove prospettive professionali.
Per maggiori dettagli sui corsi e
per iscriversi, visitare la sezione
dedicata sul sito Mapei
Il Premio Impresa Mapei
Il progetto del Comune di Castelrotto
per il risanamento dell’autorimessa
di Siusi si è aggiudicato il
Premio Impresa Mapei nell’ambito
del Cresco Award – Città Sostenibili,
il concorso promosso da Fondazione
Sodalitas in collaborazione
con Anci. Quest’anno il Premio
Impresa Mapei dal titolo “Sistemi
sostenibili che prevedano l’utilizzo
di prodotti di elevata qualità
e durabilità, con impatti ambientali
ridotti, atti quindi a diminuire
e compensare interamente le
quote di CO 2
associabili
al loro ciclo di vita” è stato
assegnato al Comune
di Castelrotto (BZ) per il progetto
di risanamento dell’autorimessa
di Siusi. Il riconoscimento ha
premiato la scelta del Comune di
realizzare un progetto mirato al
recupero e alla valorizzazione di
un’infrastruttura esistente a servizio
del trasporto pubblico
e privato, coniugando tecnologia
prestazionale e sostenibilità
ambientale, al fine di
ottenere risparmi energetici significativi.
L’opera consiste nel risanamento
dell’autorimessa con
ristrutturazione della stazione autobus
esistente.
MAPEI.IT
Attualità
22 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 23
otiziario
Tesmec Rail si aggiudica una gara
delle Ferrovie Federali Svizzere
Il Gruppo Tesmec, società a capo
di un gruppo leader nel mercato
delle tecnologie dedicate alle infrastrutture
(reti aeree, interrate
e ferroviarie) per il trasporto di
energia elettrica, di dati e di materiali
(petrolio e derivati, gas e
acqua), nonché di tecnologie per
la coltivazione di cave e miniere
di superficie, è lieta di annunciare
che la propria controllata Tesmec
Rail S.r.l. ha ricevuto l’aggiudicazione
di una gara per la consegna,
l’installazione e la messa in servizio
di un sistema periferico per un
veicolo diagnostico trainato delle
FFS, con lo scopo di garantire
un’elevata sicurezza e disponibilità
della rete ferroviaria svizzera
e contribuire in modo significativo
alla manutenzione dell’infrastruttura
ferroviaria.
Lo scopo della fornitura consiste
in un innovativo sistema di diagnostica
integrato, Sisvision®,
una soluzione brevettata sviluppata
da Tesmec, caratterizzata
da tecnologia non a contatto
che consente di rilevare automaticamente
eventuali anomalie o
non conformità sull’infrastruttura
ferroviaria. Sisvision® è un sistema
completamente modulare
che verrà installato sotto il carrello
del veicolo delle FFS per fornire
le migliori prestazioni possibili.
Questa aggiudicazione sottolinea
i progressi tecnologici di Tesmec,
ottenuti attraverso ingenti
investimenti in digitalizzazione e
diagnostica, in grado di garantire
i più elevati standard di sicurezza
ed efficienza. Tale riconoscimento
riflette l’impegno di Tesmec nel
fornire soluzioni complete che migliorano
la sicurezza e l’affidabilità
delle infrastrutture ferroviarie,
comprendendo sia l’installazione
e la manutenzione della catenaria,
sia la diagnostica dell’infrastruttura.
Alla conclusione del contratto Tesmec
sarà riconosciuto come fornitore
qualificato per le Ferrovie
Svizzere Ferrovie Federali Svizzere,
SBB CFF FFS.
TESMEC.COM
Ansfisa e il tema ponti e viadotti
Una giornata interamente dedicata
al tema dei ponti e dei viadotti,
elementi strategici della rete
infrastrutturale di mobilità, quella
organizzata da Ansfisa, l’Agenzia
Nazionale per la Sicurezza delle
Ferrovie e delle Infrastrutture
Stradali e Autostradali, alla presenza
delle istituzioni, per analizzarne
le specificità e fare il punto
sulle attività che si stanno portando
avanti in termini di sorveglianza,
monitoraggio e sviluppo.
Affrontando l’argomento da diversi
punti di vista, grazie ai contributi
dei principali players ed esperti
del settore, il convegno “Ponti e
viadotti. Linee guida per verifica
e controllo. Progettazione e realizzazione”
si è proposto di restituire
un quadro complessivo in cui
vengono approfondite le tematiche
fondamentali rispetto a queste
opere d’arte infrastrutturali
che in Italia sono presenti su tutto
il territorio e sono molto numerose.
Per questo, definire sistemi
di gestione della sicurezza dei
ponti esistenti, con attività di sorveglianza
e manutenzione strutturata
e organizzata, e comprendere
a fondo ruoli e attività che
vanno messe in campo, risponde
all’esigenza di monitorare il patrimonio
esistente, prevenire criticità
ma anche supportare sviluppo
e nuove realizzazioni.
In questo contesto Ansfisa ha dato
conto dell’attività che ha svolto e
che svolge in termini di vigilanza
sulla sicurezza, con ispezioni
sul campo che, per il 2024, sono
destinate a superare le circa 800
opere e i 1.000 chilometri di rete
ispezionati, incrementando di circa
il 40% quanto fatto nel 2023. Si
tratta di una crescita continua della
capacità operativa dell’Agenzia
che sta puntando molto a rendere
sempre più incisivi ed efficaci i
suoi processi e la sua operatività.
L’obiettivo è inoltre quello di fornire
un apporto tecnico e di expertise
teso a contribuire alla risoluzione
di problemi e criticità che si
presentano sul territorio, e all’aggiornamento
di norme e regole affinché
possano essere sempre più
efficaci, chiare e omogenee. Attività
fondamentale questa, anche
per gestori e operatori che devono
applicarle per il monitoraggio,
il controllo e la definizione di piani
e programmi di manutenzione
delle opere.
«Il lavoro che stiamo facendo è
orientato a diventare sempre
più incisivo e ancorato all’attualità
delle esigenze che emergono
a tutti i livelli: quelle normative,
quelle legate alle autorizzazioni,
quelle che riguardano modalità
organizzative da migliorare»,
ha dichiarato Domenico Capomolla,
Direttore dell’Agenzia. E
ha proseguito così: «Ansfisa ricopre
un ruolo importante e delicato
nell’ambito del settore delle infrastrutture
e dei trasporti e c’è uno
sforzo continuo per cercare di interpretare
sempre meglio questo
ruolo dandogli concretezza e riconoscibilità
e puntando ad una
continua evoluzione in termini di
competenza ed efficienza».
ANSFISA.GOV.IT
Autolaghi: trincea e il successivo rilevato presso Vergiate
(fonte: Archivio leStrade – Casa Editrice La Fiaccola
Attualità
24 11/2024 leStrade
roxtec.com/it
leStrade 11/2024 25
otiziario
ATTREZZATURE IDRAULICHE
PER MACCHINE MOVIMENTO TERRA
ASFALTO AMMALORATO
ASFALTO RIGENERATO
Giornate più corte, aumento
del rischio dei furti in cantiere
Con il cambio di stagione, sancito
dall’arrivo dell’ora solare, i cantieri
edili sono esposti a un rischio di
furti più elevato. A rilevarlo è l’Indagine
sulla Criminalità nelle Costruzioni
2024 condotta da Bau-
Watch, secondo cui oltre il 50%
degli intervistati ha affermato che,
in questo periodo dell’anno, la frequenza
di furti e atti vandalici è
maggiore.
Due sono i fattori principali che
spiegano il fenomeno: da un lato
la minore visibilità notturna che
consente ai ladri di avere più tempo
per pianificare azioni mirate e
precise, dall’altro il ridotto numero
di lavoratori presenti nei siti di costruzione
che, essendo meno sorvegliati,
diventano una più facile
preda per i criminali.
Dalla ricerca emerge, inoltre, che
Attualità
in concomitanza dei mesi autunnali
e invernali, non solo aumenta
la frequenza dei furti nei cantieri,
ma anche la loro complessità.
Se il 15% dei lavoratori intervistati
afferma che i furti sono diventati
“molto più sofisticati” rispetto
agli anni precedenti, il 47 % ritiene
che il livello di sofisticazione
di questi reati sia leggermente
aumentato, confermando comunque
la tendenza dei malviventi ad
approfittare della vulnerabilità dei
siti nei mesi più bui per mettere
a segno colpi sapientemente architettati.
L’incremento della criminalità
segnalato dal report ha
messo in evidenza la necessità per
le imprese edili di dotarsi di misure
di sicurezza altamente efficaci,
in grado di affrontare i maggiori
rischi del periodo invernale.
Tra i sistemi più utilizzati, il 39%
dei lavoratori ha citato le recinzioni
perimetrali, il 34% gli allarmi
mentre il 30% l’affissione di cartelli
dissuasivi. Tuttavia, queste
soluzioni, pur essendo utili, non si
sono rivelate infallibili di fronte al
crescente livello di organizzazione
dei criminali.
«Con le notti più lunghe che offrono
ai ladri maggiori opportunità,
è diventato fondamentale -
spiega Laura Casparrini, Direttore
Generale di BauWatch Italia - garantire
che i cantieri siano dotati
delle più avanzate tecnologie di
sicurezza. Per questo motivo, invitiamo
tutte le aziende a rivedere
i propri protocolli per mettersi
nella condizione di affrontare questi
mesi critici, mettendo al sicuro
i propri asset. A questo proposito,
i sistemi di monitoraggio in
tempo reale, basati su intelligenza
artificiale, di BauWatch rappresentano
una soluzione completa,
in grado di rilevare attività sospette
e fornire capacità di risposta rapida.
In particolare - continua Casparrini
- le soluzioni GreenLight
e Solar sono dotate di telecamere
che hanno un doppio vantaggio:
preventivo, perché dissuadono
i ladri dall’entrare in cantiere, e
reattivo, perché sono collegate a
una centrale d’allarme che si attiva
immediatamente in caso di intrusione.
Entrando nello specifico
della tecnologia GreenLight, il deterrente
luminoso segnala che il
sito è costantemente sorvegliato,
scoraggiando i criminali ancor prima
che agiscano».
Alla luce della crescente complessità
e delle dimensioni dei progetti
edilizi moderni, oggi investire in
una maggiore sicurezza dei cantieri
è diventato chiave non solo
per la protezione delle risorse,
ma anche per evitare costosi ritardi
nei progetti, cali di produttività,
nonché danni alla reputazione
delle imprese.
BAUWATCH.COM
RISULTATO FINALE COMPATTATO
SCARICA
LA BROCHURE
ART
TECNOLOGIA
PER
LA RIGENERAZIONE
DELL’ASFALTO
PER IL RISANAMENTO DEGLI AMMALORAMENTI STRADALI
SUPERFICIALI IN MANIERA VELOCE ED EFFICACE
RIUTILIZZA IL 100% DEL MATERIALE PRESENTE IN SITO SENZA ASPORTAZIONE
DI FRESATO O AGGIUNTA DI ALTRI INERTI
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sales@simex.it
simex.it
26 11/2024 leStrade
otiziario
T&RB//GROUP
INNOVAZIONE E SICUREZZA
PER LE INFRASTRUTTURE
DEL FUTURO
Buona la prima
Successo per l’edizione 2024 dell’edizione
2024 di Asphaltica: Salone
internazionale della filiera della
strada e dell’asfalto, svoltosi a BolognaFiere
dal 9 al 12 ottobre. Buona,
quindi, la prima edizione organizzata
presso il polo di BolognaFiere che
in quei giorni ha visto transitare oltre
40mila partecipanti nel quartiere
fieristico, con una folta rappresentanza
di operatori esteri, provenienti
da 35 diversi Paesi.
Un successo alimentato dalla presenza
di un pubblico qualificato
per Asphaltica anche rispetto
alle precedenti edizioni, ben testimoniato
dalla nutrita partecipazione
alle quattro Agorà Siteb
e ai 32 workshop organizzati dalle
aziende.
Tra gli highlitghs della manifestazione,
promossa con il patrocinio
del Ministero delle Infrastrutture e
Trasporti, della Regione Emilia Romagna,
del Comune e della Camera
di Commercio di Bologna e di
Anas, Piarc, Anima, Anci, Asssosegnaletica,
una particolare menzione
meritano le Agorà Siteb, i
consueti momenti di confronto e
dibattito promossi dall’Associazione
con focus su: “Gli Stati generali
delle pavimentazioni stradali”
- “Gli orizzonti della sostenibilità”
- “Asphaltica for road safety. Le
tappe del viaggio della sicurezza
stradale” - “CAM Strade: Criteri
Ambientali Minimi per la progettazione,
costruzione e manutenzione
secondo il nuovo Decreto”.
Quattro approfondimenti che
hanno visto gli interventi di primari
rappresentanti del mondo
delle Istituzioni, delle aziende,
delle università, di stakeholder
ed esperti.
Novità assoluta di quest’anno
è stato poi l’E-Paving Cantiere
Elettrico tenutosi presso il Padiglione
22 di BolognaFiere, uno
spazio espositivo interamente
dedicato a dimostrazioni demodinamiche
di innovative macchine
elettriche o “alla spina” impiegate
per costruire e manutenere
le strade senza emissioni e senza
rumore.
Da rimarcare anche l’ampia partecipazione,
sia come espositori
che in veste di relatori e visitatori,
dei rappresentanti del settore della
segnaletica (orizzontale e verticale),
delle barriere stradali, delle
membrane impermeabilizzanti
in attesa dell’emanazione di uno
specifico DM ministeriale per il triturato.
Una testimonianza concreta
di come Asphaltica abbia ampliato
il proprio target arrivando
a rappresentare la manifestazione
di riferimento per l’intera filiera
delle strade, intesa a 360 gradi.
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NEW!
Abesca H120 FAST
Fast installation and Fast remotion
Adaptable
Sustainable
Turnable
Convegni
28 11/2024 leStrade
Agenda
NOVEMBRE
Global Mobility Call
Madrid (Spagna)
19 - 21 novembre 2024
ifema.es
Restructura
Torino (Italia)
21- 23 novembre 2024
restructura.com
DICEMBRE
The Building Show 2024
Toronto (Canada)
4 – 6 dicembre 2024
GENNAIO 2025
PAVING SHOW & CONGRESS 2025
https://www.samoter.it/it/paving-show-congress-2025
Nasce Paving Show & Congress 2025, la mostra convegno dedicata alle Attrezzature,
Materie Prime, Tecnologie e Servizi per le pavimentazioni stradali. Si terrà, il 12 e
il 13 marzo 2025, negli spazi del Centro Congressi Palaexpo di Veronafiere, una
struttura autonoma, facilmente raggiungibile e con un ampio parcheggio antistante.
Essere a Paving Show significa partecipare da protagonista al confronto sulle
nuove tecnologie e le soluzioni innovative con gli stakeholder del settore, condividendo
e/o integrando reciprocamente conoscenze e processi.
MARZO 2025
APRILE 2025
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
Genova Smart Week
Genova (Italia)
25 – 30 novembre 2024
genovasmartweek.it
World of Concrete 2025
Las Vegas (Stati Uniti)
21- 23 gennaio 2025
Future Build 2025
Londra (Inghilterra)
4 – 6 marzo 2025
futurebuil.co.uk
Bauma 2025
Monaco di Baviera (Germania)
7 – 13 aprile
bauma.de
INFRASTRUTTURE
FEBBRAIO 2025
E-World 2025
Essen (Germania)
11- 13 febbraio 2025
e-world-essen.com
Paving Show & Congress 2025
Verona (Italia)
12 - 13 marzo
https://www.samoter.it/it/paving-show-congress-2025
World of Asphalt 2025
St. Louis (Stati Uniti)
25 – 27 marzo 2025
worldofasphalt.com
MAGGIO 2025
World Tunnel Congress 2025
Stoccolma (Svezia)
9 – 15 maggio
wtc2025.se
Asecap Days
Madrid (Spagna)
26 – 28 maggio
asecap.com
& MOBILITÀ
n La metodologia di valutazione e sistema
di rating UNECE per progetti infrastrutturali
e PPPs a livello internazionale, riguardante
sostenibilità ed allineamento ai 17 SDGs
2030 (“PPPs for the SDGs”).
n Anie Assifer, intervista con il
Vicepresidente Arcangelo Fornelli.
n La rivista leStrade, in qualità di media
partner, è stata all’IRF World Congress 2024.
n Autobrennero, l’hub all’Apt Rovereto
Vallagarina Monte Baldo. Viaggio come
esperienza positiva e sostenibile.
Convegni, Corsi, Eventi 2024
30 11/2024 leStrade
Strategie economiche
SDGs 2030 & PPPs
Francesco Micci
UNECE Member States
(source - UNECE).
PIERS - UNECE PPP and Infrastructure
Evaluation and Rating System
La metodologia di valutazione e sistema di rating UNECE per
progetti infrastrutturali e PPPs a livello internazionale, riguardante
sostenibilità ed allineamento ai 17 SDGs 2030 (“PPPs for the SDGs”)
PIERS (source - UNECE).
Introduction to the PIERS methodology
The PIERS methodology is a unique UN evaluation
and rating system to scoring PPP and infrastructure
projects against the 17 SDGs 2030, developed
by the UNECE between 2020-2022 with
the support of more than 100 experts from public
and private sectors, academia and civil society
organizations. The PIERS methodology provides
a platform for evaluating and scoring PPPs
and infrastructure projects for their alignment
with the SDGs (“UNECE PPPs for the SDGs approach”)
utilizing a specially designed set of 22
criteria and 95 indicators. Ensuring projects can
create value for people and for the planet. By
using the PIERS methodology (e.g. public sector
at various levels, corporates, financial institutions),
project managers can assess their PPPs
and infrastructure projects early on and improve
them throughout their design and implementation
phase. Therefore, integrating critical considerations
of resilience, sustainability and circularity,
the PIERS methodology brings together five
PPPs for the SDGs outcomes: i) Access and equity;
ii) Economic effectiveness; iii) Environmental
sustainability and resilience; iv) Replicability;
and v) Stakeholder engagement.
PIERS has several defining characteristics: i) Flexible
and adaptable to all types of PPPs and infrastructure
projects, across all sectors and country
contexts; ii) Complementary to other existing PPP
and infrastructure standards, frameworks, and assessment
protocols iii) Provides potential investors
with an additional layer of assurance that projects
using the methodology are taking concrete steps
to be more sustainable; iv) Freely available also
as a self-assessment tool, with an expert-led assisted
self-assessment process (UNECE PIERS Programme);
v) Encourages users to improve their
PPPs and infrastructure projects when the opportunity
to do so is most cost-effective; vi) Designed
to be educational, informative, helpful, lead to better
projects, and used to build capacity around sustainable
PPPs and infrastructure.
Moreover, the UNECE has developed the PIERS
Programme (as part of the UNECE demand-driven
capacity building and policy advisory services
to member States to provide assisted self-assessments
using PIERS) in line with key principles: i)
Voluntary; ii) Credibility; iii) Balancing consistency
and completeness with flexibility; iv) Robustness;
v) Adds value to Governments; vi) Provides
assurance to investors. As main benefits of the
Programme: i) Enhanced rigour and credibility;
L’Autore
Professionista, financial/
ESG advisor e PPPs professional
a livello internazionale,
docente in ambito
master e formazione executive
presso università e
business school. FRANCESCO MICCI è, tra gli altri,
membro del PPP Working Party dell’UNECE (United
Nations Economic Commission for Europe) e della
World Road Association-PIARC (Secretary - International
T.C. Finance and Procurement, T.F. Innovative
Financing), coinvolto in attività e policy guidelines
internazionali di settore. Cura per il magazine
leStrade rubriche tecniche relative al settore infrastrutture
e trasporti, a tema economics & finance e
policy & PPPs.
ii) Assistance from PPP and infrastructure experts;
iii) Significant time savings in using the PIERS
methodology; iv) Tangible deliverables, including
a project evaluation report with project strengths
and areas of opportunity; v) Differentiation and
potential to attract investors.
UN SDGs Report 2024 & UN Pact for the Future.
17 SDGs 2030 & UN Pact for the Future
Al 2024, nella seconda metà dell’orizzonte temporale
dell’Agenda UN 2030 e suoi 17 SDGs
(adottati nel 2015 dall’Assemblea UN e 193 Stati
membri), complessivamente solo circa il 17%
di tali SDGs è stato pienamente raggiunto a livello
globale (con diversi livelli a seconda dei singoli
target, nonché per aree geografiche e paesi);
come indicato anche dall’ultimo SDGs Report
2024 delle UN e da altri riferimenti e statistiche
internazionali. Risulta quindi urgente un impegno
coordinato a livello internazionale per realizzare
quanto più possibile gli SDGs delle UN
entro il 2030 e, in generale, per il perseguimento
di uno sviluppo globale sostenibile. In tale ottica,
si inserisce anche la recente fondamentale
iniziativa istituzionale delle UN: l’adozione dello
UN Pact for the future (Assemblea generale a
New York, Settembre 2024). Tale framework UN
e per gli Stati membri delinea un’ambiziosa agenda
per affrontare le principali sfide future e le te-
Infrastrutture&Mobilità
32 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 33
matiche internazionali più critiche; accelerando
il progresso verso gli SDGs ed in particolare concentrandosi
su sviluppo sostenibile e suo finanziamento,
oltre gli altri primari obiettivi identificati
(peace and security, climate change, digital
cooperation, human rights, gender, youth and
future generations, transformation of global governance).
Il ruolo di infrastrutture e Public-Private Partnerships
(PPPs) “sostenibili” allineate agli SDGs
2030, ed i relativi ingenti investimenti da sostenere,
chiaramente sono e saranno fondamentali
nell’accelerare il perseguimento degli SDGs 2030
a livello globale e di singoli paesi, inclusi obiettivi
di sostenibilità specifici del settore infrastrutturale
e delle partnerships tra cui: climate action e
sostenibilità, qualità e resilienza delle infrastrutture,
innovazione, supporto alla crescita e/o ripresa
economica, ricostruzione, accessibilità ed
inclusività delle infrastrutture e stakeholder engagement
ai vari livelli.
Specifici SDGs quali soprattutto l’SDG 17 (“Partnerships
for the Goals”) volto ad incoraggiare e
promuovere partnerships pubblico-private, pubbliche
e/o private ed alla mobilizzazione di risor-
UNECE PPPs for the SDGs
(source - UNECE).
PPPs for the SDGs -
Infrastructure sectors
(source - UNECE).
Canakkale Bridge
and Motorway, Türkiye.
se finanziarie ulteriori, ma anche l’SDG 9 (“Industry,
Innovation and Infrastructure”), l’SDG 12
(“Responisble Consumption and Production”) e
l’SDG 13 (“Climate Action”), sono direttamente
correlati allo sviluppo sostenibile di infrastrutture
e PPPs. Gli SDGs ed il recente UN Pact for
the future evidenziano l’importanza del riuscire
a colmare l’attuale gap finanziario nel realizzare
gli SDGs, incluso tramite infrastrutture e
PPPs sostenibili che abbiano un effetto leva nel
coinvolgimento del settore privato per apportare
efficienza, expertise ed innovazione; quindi
mobilizzando ulteriori ingenti capitali privati (particolare
focus riguardo la “finanza sostenibile”),
oltre quelli pubblici tradizionali.
UNECE “PPPs for the SDGs”
L’UNECE (United Nations Economic Commission
for Europe) ha sviluppato negli anni un fondamentale
framework normativo-legale e regolatorio
ed un programma di attività e capacity
building a livello internazionale, relativo a Public-Private
Partnerships ed infrastrutture nei diversi
settori, in supporto degli UN SDGs 2030
(definito come UNECE “PPPs for the SDGs approach”).
Comprensivo di rilevanti policy guidelines,
standard e strumenti in favore di tutti gli
Stati membri delle UN.
Tale moderna evoluzione e sviluppo di SDG-compliant
PPPs riguardo infrastrutture e servizi pubblici
a livello globale, ridefinisce quindi i tradizionali
modelli di PPPs. Non dovendo più essere
considerati partenariati pubblico-privati solo volti
al rispetto di obiettivi tradizionali, quali l’imprescindibile
“value for money” delle opere (principalmente
in ambito di sostenibilità fiscale
pubblica ed a livello economico-finanziario), ma
anche al perseguimento generale degli SDGs, ossia
“value for people and for the planet” e quindi
in un’ottica più ampia di sostenibilità. Con un
ruolo primario svolto anche dai possibili schemi e
strumenti di finanza (infrastrutturale) sostenibile,
implementabili nelle progettualità per colmare il
gap di investimenti; in linea con il trend normativo
di settore e con l’esponenziale crescita della
“sustainable finance” a livello internazionale in
questi anni e nel futuro. Per essere allineati agli
SDGs, tale approccio “PPPs for the SDGs” prevede
la valutazione di PPPs ed infrastrutture secondo
5 principali outcomes ed aree desiderabili: i)
Access and equity; ii) Economic effectiveness; iii)
Environmental sustainability and resilience; iv)
Replicability; v) Stakeholder engagement.
Il framework UNECE di settore è costituito da rilevanti
policy guidelines, standard e strumenti,
tra cui in particolare: “Guiding Principles on Public-Private
Partnerships in support of the UN
SDGs”, “PPP/Concession legal framework for the
SDGs”, “Standard on a Zero Tolerance Approach
to Corruption in PPP Procurement”, “Guidelines
on Promoting Circular Economy in PPPs for the
SDGs”, standard settoriali (ferrovie, strade, energia,
ecc.) e quindi “PIERS – PPP and Infrastructure
Evaluation and Rating System: An evaluation
methodology to score projects against the SDGs”.
Nonché iniziative in altre aree direttamente collegate
(es. Circular STEP, trasporti, energia, trade,
digital). Inoltre, ulteriori policy guidelines inter-
Infrastrutture&Mobilità
34 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 35
PIERS evaluation
methodology & rating system
(source - UNECE)
nazionali dell’UNECE in ambito PPPs ed infrastrutture
SDGs-aligned e sostenibili stanno venendo
realizzate ed adottate a livello UN in questi ultimi
anni, relativamente a primarie aree quali: reconstruction
ed economic recovery, infrastructure
e PPP finance, green e sustainable PPP procurement,
digital transformation, climate resilience,
stakeholder engagement, renewable energy ed
energy efficiency, gender equality ed altre.
UNECE PIERS
“PIERS - PPP and Infrastructure Evaluation and
Rating System (PIERS): An evaluation methodology
to score projects against the SDGs” rappresenta
la metodologia e rating system sviluppati
dall’UNECE per valutare PPPs e progetti
infrastrutturali a livello internazionale in merito
al loro allineamento ai 17 UN SDGs 2030, in particolare
riguardo i 5 “PPPs for the SDGs” outcomes
citati, oltre che per intrinsechi aspetti di
sostenibilità, resilienza, circolarità. Lanciato ufficialmente
nel 2022 come primario strumento
UN in tale ambito, ha già visto un’applicazione
a centinaia di progetti in decine di paesi in tutto
il mondo (con molteplici progetti in pipeline
per i prossimi anni), in vari settori infrastrutturali
(es. trasporti, social infrastructure, public
utilities, energia, telecomunicazioni, smart cities)
e per diverse categorie progettuali; essendo
inoltre supportato direttamente da istituzioni
internazionali, Governi ed istituzioni finanziarie
tra cui anche le multilateral development ban-
PIERS - Criteria and Indicators
(source - UNECE)
Sustainable finance - Global
sustainable bond issuance
(source - OECD)
ks (MDBs). In particolare, PIERS è strutturato in
22 criteri e 95 indicatori principali, i quali hanno
uno specifico peso ed un livello di scoring nel sistema
di valutazione applicato ai progetti (risultati
a livello quantitativo, inclusi singoli score e
valutazione complessiva anche con certificazione,
nonchè a livello qualitativo con commenti e
suggerimenti procedurali per un miglior sviluppo
progettuale).
Particolarmente flessibile ed adattabile ai diversi
paesi, framework normativi e/o mercati,
nonché ai vari progetti di PPPs e infrastrutture
(diversi settori, dimensioni e fasi, ossia per
progetti greenfield o brownfield). È inoltre complementare
ad altri principali sistemi e standard
internazionali di valutazione di sostenibilità,
essendo liberamente implementabile. Solido
e credibile nella sua struttura, quale metodologia
di valutazione e sistema di rating a livello
UN in tale ambito, ha come suo obiettivo primario
quello di favorire l’allineamento agli SDGs
dei vari progetti infrastrutturali e PPPs a livello
internazionale. Apportando quindi ulteriore valore
a tali progetti e piani di investimenti pubblici
(infrastrutture e servizi) sviluppati dai Governi
e/o ai vari livelli di public sector coinvolti,
anche tramite un supporto all’applicazione di
best practice internazionali ed in ambito capacity
building. Può riguardare inoltre le aziende
private coinvolte nelle PPPs.
Altro fondamentale obiettivo di PIERS, come metodologia
di valutazione e sistema di rating SDGs,
è sicuramente quello di apportare e verificare
rilevanti standard nella valutazione dei progetti
di PPPs e infrastrutture in ambito SDGs e a livello
UN (in particolare riguardo i 5 “PPPs for the
SDGs”), per garantire un alto grado di sicurezza
agli investitori istituzionali a livello internazionale
ed al mercato dei capitali. Con la finalità di favorire
il coinvolgimento di investitori e mercato dei
capitali nel finanziamento di importanti progettualità
infrastrutturali e PPPs, che siano concretamente
SDG-aligned e sostenibili. Mobilizzando
quindi ulteriori ingenti capitali privati (insieme ai
fondi pubblici) in favore degli SDGs, nello specifico
per investimenti in infrastrutture e PPPs, fondamentali
per investimenti altamente capital intensive
quali sono infrastrutture e PPPs. In linea
con i target istituzionali e normativi. Ed inclusi
soprattutto i vari schemi, meccanismi e strumenti
di finanza sostenibile applicabili ai progetti
(es. ESG / GSS+ bonds, altri strumenti di debito,
equity, garanzie, contributi), sempre più centrali
a livello internazionale dato il loro enorme sviluppo
in questi anni.
PIERS rappresenterà quindi un importante strumento
UNECE a supporto degli SDGs 2030 per
perseguire nei prossimi anni sviluppo, sostenibilità
e finanziamento del primario settore delle
infrastrutture e delle PPPs a livello globale. nn
Infrastrutture&Mobilità
36 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 37
Arcangelo Fornelli,
Vicepresidente
di Anie Assifer.
Scenari
Trasporto su ferro.
La modalità più eco sostenibile
Anie Assifer associa 151 aziende che operano in Italia nel settore del trasporto
su ferro. Nell’ultimo anno le imprese hanno realizzato un fatturato di 6,5 miliardi
di euro e sono come sempre impegnate sugli obiettivi strategici del comparto.
Ne parliamo in questa intervista con il Vicepresidente Arcangelo Fornelli
La transizione green sarà sicuramente argomento
di rilievo nelle discussioni che
Anie Assifer mantiene con gli interlocutori
economici ed istituzionali, quali prospettive
si intravedono?
L’impegno per la decarbonizzazione è una priorità
fondamentale, che deve vedere tutti gli stakeholders
procedere in piena sintonia e sinergia
con le proprie attività e i relativi provvedimenti.
Infrastrutture&Mobilità
Il trasporto collettivo su ferro è riconosciuto essere
la modalità più eco sostenibile, sia per il
trasporto di merci che di passeggeri, per i collegamenti
di lunga distanza e per quelli in ambito
urbano, ma ad oggi non si può certamente essere
soddisfatti dello share coperto dalla modalità
ferroviaria.
La ferrovia rappresenta il 7-8% del trasporto
globale di merci e passeggeri, ma emette solo
l’1-2% delle emissioni totali dei trasporti, posizionandosi
come un attore chiave e pronto a rendere
la mobilità e il turismo più sostenibili.
Una chiara indicazione la troviamo nel recente
rapporto sull’economia europea di Mario Draghi
“Il Futuro della Competitività Europea”, dove
Draghi evidenzia ai decisori europei che i trasporti
rappresentano il 25% di tutte le emissioni di
gas serra e che le emissioni di CO2 dei trasporti
sono ancora più elevate rispetto al 1990, a differenza
di quanto avvenuto in altri settori.
Sottolineando che le ferrovie producono solo lo
0,4% delle emissioni totali di gas serra dei trasporti
in Europa, il rapporto Draghi sollecita investimenti
chiave e sottolinea che una gestione
ferroviaria più efficace potrebbe contribuire
a ridurre la congestione del trasporto merci su
strada: si stima che la congestione stradale costi
all’UE 230 miliardi di euro all’anno, con un maggiore
sviluppo del trasporto intermodale si ridurrebbero
i costi del trasporto merci porta a porta
del 10% associando risparmi sui costi esterni
di quasi 20 miliardi di euro nei prossimi 25 anni.
Ritroviamo espliciti indirizzi anche nel contesto
del trasporto passeggeri: la valenza dell’alta velocità
ferroviaria è stata riconosciuta dalla Presidente
della Commissione Ursula von der Leyen,
che l’ha inclusa tra le priorità del Commissario
designato per i trasporti e il turismo sostenibili,
Apostolos Tzitzikostas.
Nella riunione tra i Ministri dei Trasporti europei
sono stati discussi i piani necessari per stabilire
una rete europea ad alta velocità, considerando
anche l’obiettivo di collegare meglio le aree rurali
e urbane e mobilitare risorse per rendere il
piano una realtà.
La Comunità Europea delle Compagnie e dei Gestori
ferroviari (CER) per bocca del suo Direttore
Alberto Mazzola ha ribadito l’interesse europeo
nell’avere un piano generale per le ferrovie
ad alta velocità, con l’obiettivo entro il 2050 di
collegare tutte le capitali e le principali città europee,
aprendo l’alta velocità “ad oltre il 60 per
cento dei cittadini europei, con un guadagno di
750 miliardi di euro di benefici sociali”.
Ci sono quindi tutti gli auspici per l’ulteriore
sviluppo del trasporto ferroviario. In tale
contesto come si inserisce l’industria?
È doveroso rammentare che l’industria italiana
rappresentata da Anie Assifer ha riconosciute
competenze per le tecnologie ferroviarie, storicamente
radicate nel nostro Paese che è senza
dubbio tra i leader mondiali per lo sviluppo del
38 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 39
Partner
ANEPLA
settore, che si tratti di grandi imprese appartenenti
a organizzazioni globali o che si tratti di PMI
sempre portatrici di stimoli ed innovazione, tutte
peraltro contribuendo all’export del Made in Italy
(il 24% del fatturato proviene da export).
L’industria è conscia della propria missione legata
al comune obiettivo primario dello sviluppo
e incremento della quota modale del trasporto
ferroviario, ed opera introducendo continuamente
innovazione al fine di rendere disponibili
soluzioni, prodotti e servizi sempre più competitivi,
efficienti e performanti. Il risparmio di
energia al fine di ridurre l’impronta carbonica sia
dei processi industriali che dei prodotti è una direttrice
fondamentale per contribuire agli obiettivi
di riduzione del 50% delle emissioni al 2030
e per il net-zero del 2050: i nuovi rotabili consumano
fino al 30% in meno di energia unitaria,
anche grazie all’ottimizzazione dell’aerodinamica
che assume una valenza primaria su tutte le tipologie
di treno. Inoltre, i treni di nuova costruzione
adottano tecnologie che riducono il loro peso,
incrementando, allo stesso tempo, oltre il 97%
il tasso di riciclabilità. Le tecnologie digitali, infine,
abilitano l’efficienza nei consumi dei sistemi
di trazione e dei sistemi ausiliari di bordo nonché,
supportate dall’intelligenza artificiale a bordo
treno e nel cloud, attivano metodi di gestione
delle flotte più efficienti basate sulla manutenzione
predittiva e on-condition.
studioverde.it
Le prospettive appaiono molto dinamiche,
quali le principali ricadute verso l’utenza finale?
Si sta implementando una rete europea interoperabile
che permetterà a passeggeri e merci di
ottenere servizi ferroviari interconnessi su larga
scala, ed in questo contesto ha un ruolo fondamentale
la tecnologia digitale di gestione e protezione
del traffico ERTMS (European Rail Traffic
Management System) che ha visto l’Italia pioniere
in Europa, sia in quanto allo sviluppo della tecnologia
che al suo utilizzo.
Sono disponibili soluzioni che rendono più competitivo
il trasporto merci su ferrovia, ad esempio
locomotive duali abilitate per l’ultimo miglio e
DAC (Digital Automatic Coupling) per efficientare
la composizione dei treni, e contribuiscono al
raggiungimento degli obiettivi definiti in sede europea:
incrementare la modalità ferroviaria portandola
al 30% all’orizzonte 2030.
Le tecnologie digitali implementate nelle nuove
flotte passeggeri consentono di ottimizzare l’esperienza
dei clienti a bordo treno, implementano
connettività e affidabilità del servizio.
Per quanto siano in risoluzione situazioni infrastrutturali
che impattano sui parametri di disponibilità,
la qualità del viaggio in Alta Velocità è sicuramente
un vanto stabile per il nostro Paese
ed un benchmark per gli altri.
Con il potente rinnovamento tuttora in corso
dell’80% della flotta regionale si misura una forte
crescita dei passeggeri e della loro soddisfazione
su tale segmento di servizio. Guardiamo
quindi con forte interesse alle prospettive di investimento
per un potenziale rinnovamento della
flotta Intercity che consolidino l’attrattività che
anche questo segmento ha mostrato di mantenere
nei confronti della clientela. nn
12-13 MARZO, 2025 • VERONA, ITALIA
Prima
Edizione
Nasce PAVING SHOW & CONGRESS 2025 la mostra convegno dedicata alle Attrezzature,
Materie prime, Tecnologie e Servizi per le pavimentazioni stradali.
Infrastrutture&Mobilità
40 11/2024 leStrade
Eventi
Essere il cambiamento
La rivista leStrade, in qualità di media partner, è stata all’IRF World Congress 2024,
a Istanbul, laddove le discussioni hanno gravitato sulla necessità di rivedere i sistemi
di trasporto per costruire un futuro che possa eseere più verde, sicuro e inclusivo
Il Congresso Mondiale IRF 2024 ha, in fondo, dei
punti di tangenza con le città di cui parla Cartesio
nel Discours de la méthode: più belle e perfette
se pensate da un solo cervello e fatte da
una sola mano. E gli assomiglia per una ragione
semplicissima: la collaborazione è stata la ragione
trionfante emersa dagli interventi di molti relatori.
Al Congresso IRF, per la verità, i cervelli e
le mani erano, nondimeno, davvero parecchi (oltre
2.000 partecipanti confluiti a Istanbul da più
di 80 paesi, oltre trenta ministri, organizzazioni
internazionali e importanti stakeholder pubblici
e privati), ma, come cristallizato in un equilibrio,
presente perlomeno nelle dichiariazioni finali delle
due plenarie, il messaggio entro la quale collocare
un evento, che pur esprime la ricchezza
di una molteplicità di mondi e anche, talvolta, la
loro divergenza, è proprio il fatto di cooperare.
Il messaggio chiave emerso dalle plenarie è, più
precisamente, questo: complessità, collaborazione,
inclusione, con la collaborazione emblematicamente
a fondamento del resto. In particolare,
nella prima plenaria, si è sottolineato che il dominio
del processo di decarbonizzazione è complesso
e ciò di cui ha bisogno è la collaborazione
tra diversi stakeholder, anche tra concorrenti. È
vitale un’azione di squadra per affrontare l’epocale
trasformazione. Se non collabori e non condividi
idee, il cambiamento sarà molto più lento
di quanto occorre che debba essere. Partecipare
al congresso IRF, ha sottolineato una relatrice,
«(…) significa anche, tra molte altre cose, avere
l’occasione di imparare gli uni dagli altri».
La collaborazione e la necessità di unirsi in una
voce collettiva (oggi più che mai) per sostenere
il settore sono, del resto, i concetti che hanno
strutturato l’intervento del Presidente dell’IRF,
Dimitris Mandalozis, all’apertura della plenaria
Fabrizio Parati
A lato, Abdulkadir Uraloğlu,
Ministro dei trasporti e delle
infrastrutture della Turchia.
del 15 ottobre: «Da oltre sette decenni, l’IRF unisce
il settore pubblico e privato, promuovendo
partnership che generano un impatto significativo.
Questo è il cuore di ciò che siamo e di ciò che
facciamo come Federazione. Oggi, di fronte a sfide
globali, la nostra voce collettiva come comunità
del trasporto, e non solo come federazione,
è più importante che mai».
Accattivante illusione è dare per scontato che tutto
ciò sia facilmente traducibile in fatti, ma, perché si
Infrastrutture&Mobilità
42 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 43
La Dott.ssa Susanna
Zammataro, Direttore
Generale di IRF - International
Road Federation.
La Dott.ssa Luciana Iorio,
Presidente del Forum Globale
per la sicurezza stradale della
Commissione Economica per
l’Europa delle Nazioni Unite.
la trasformazione e il cambiamento trasformativo
nei trasporti in vari settori, e in regioni molto
diverse. Ma l’obiettivo comune è non solo reagire
al cambiamento, ma essere il cambiamento per
essere in prima linea nel dargli forma. Un cambiamento
che sia retto da un monolitico principio:
l’inclusività, la coesione sociale. Altro messaggio
d’immediata chiarezza emerso a Istanbul: è indispensabile
aiutare molti Paesi a superare approcci
tradizionali e a riconoscere che le tecnologie
innovative tengono conto dei rischi climatici
e della biodiversità. E tutte queste cose non sono
necessariamente più costose nel ciclo di vita delle
infrastrutture.
Engineering,
Sustainability,
Innovation
possa sperare che ciò accada, certo non può mancare
un atteggiamento coraggioso. È necessario
agire con audacia ed è una sfida esserlo per tutti
i presenti al congresso IRF, come ha ricordato un
intervento nella prima giornata di lavori. Molti relatori,
sia della prima sia della seconda plenaria,
hanno svolto la seguente considerazione: abbiamo
molte soluzioni a portata di mano. Ciò di cui
c’è la necessità è implementare tali soluzioni a un
ritmo rapido. Agire ora è l’imperativo.
Le plenarie hanno anche evidenziato alcune delle
condizioni più critiche che attualmente guidano
Ogni quattro anni
Il Congresso dell’International Road Federation
(IRF) rappresenta – da quasi settant’anni –
un’opportunità per celebrare i settori della strada
e della mobilità come fattori abilitanti di crescita
e sviluppo. Si svolge ogni quattro anni. L’edizione
2024, dal 15 al 18 ottobre scorsi, organizzata
dall’IRF in collaborazione con il Ministero dei
Trasporti e delle Infrastrutture della Repubblica
di Turchia, ha avuto come palcoscenico la città di
Istanbul. Arricchito da una grande esposizione,
dalla Riunione Ministeriale (oltre 30 ministri), da
tre plenarie, da sessioni straordinarie, e da percorsi
tecnici (di cui, purtroppo, è qui impossibile
dare conto), il Congresso si è tenuto negli spazi
dell’Istanbul Congress Center, nel quartiere Taksim-Nişantaşı.
Per ulteriori informazioni sull’IRF
World Congress 2024 vedi QR code qui a lato. nn
Infrastrutture&Mobilità
44 11/2024 leStrade
www.autostrade.it/en/tecne
Tecne Gruppo Autostrade per l’Italia
Scenari
Guida autonoma, sviluppo
in forte ritardo
L’impatto a breve e medio termine della guida completamente
autonoma sarà limitato, per effetto di problematiche ben più complesse
di quelle su cui gli ingegneri si stanno attualmente concentrando
sfide ingegneristiche e le implementazioni economiche
necessarie per uscire da queste zone delimitate
sono però immense e il fatto che l’industria
e il Governo pensino di risolvere i problemi della
guida autonoma con l’intelligenza artificiale è “allarmante”.
Nel ribadire questo concetto la Cummings ha detto
che «le persone non capiscono che l’intelligenza
artificiale che controlla i veicoli si basa sugli stessi
principi di ChatGPT e di altri grandi modelli linguistici
come LLM». Si tratta, spiega l’esperta della
National Highway Traffic Safety Administration
di «sistemi di intelligenze artificiali che utilizzano
il ragionamento statistico per indovinare quale
dovrebbe essere la parola o frase successiva o
la prossima azione che dovrà essere eseguita da
un’auto autonoma». Nessuna intelligenza artificiale
può però «comprendere la situazione, il contesto
o qualsiasi fattore non osservato che una persona
terrebbe invece in considerazione in una situazione
simile».
La differenza è che, mentre un modello linguistico
«può rispondere a qualcosa di stupido, un’auto
autonoma può causare un incidente».
Cinque idee pratiche
La Cummings ha formulato un elenco di cinque
idee pratiche su questo tema che possono servire
da guida per l’industria e le agenzie che la regolano.
Il primo è che «gli errori umani nella guida
vengono sostituiti da errori umani nella programmazione.
Chiunque abbia lavorato nello sviluppo
di software sa che il codice è incredibilmente soggetto
a errori e il problema non fa che aumentare
man mano che i sistemi diventano più complessi.
L’intelligenza artificiale non elimina il ruolo dell’errore
umano negli incidenti stradali. Quel ruolo si è
semplicemente spostato dalla fine della catena di
eventi che causano un incidente».
Il secondo è che i fallimenti dell’IA sono difficili da
prevedersi. Un ampio modello linguistico indovina
quali parole e frasi verranno dopo consultando
un file assemblato durante l’allenamento a partire
da dati preesistenti. Un modulo di guida autonoma
interpreta la scena e decide come evitare
gli ostacoli facendo ipotesi simili, sulla base di
un database di immagini fornite durante l’addestramento.
Ma non è possibile contemplare tutte
le possibilità. «Ad esempio, un’auto a guida autonoma
può comportarsi in modo molto diverso
sullo stesso tratto di strada in momenti diversi
della giornata, probabilmente a causa dei diversi
angoli del sole». Il terzo è che le stime probabilistiche
di un’intelligenza artificiale non funzionano
bene nelle decisioni in condizioni di incertezza.
In sostanza, i robot sono piuttosto buoni in
bianco e nero; ma non si avvicinano agli umani
quando ci sono i grigi.
«Le intelligenze artificiali non sanno come eseguire
bene un’azione sulla base di informazioni imperfette
e soffrono quando eseguono operazioni di
base quando il mondo non corrisponde ai loro dati
di addestramento. Il quarto è che aggiornare l’IA è
importante quanto crearla. «Le reti neurali possono
essere efficaci solo se vengono addestrate con
grandi quantità di dati». Ma i modelli non possono
essere addestrati e poi funzionare bene per sempre.
In ambienti dinamici come la guida. Devono
essere costantemente aggiornati per contemplare
nuovi tipi di veicoli, zone di costruzione, modifiche
alla viabilità e così via. Infine, il quinto suggerimento.
L’intelligenza artificiale ha implicazioni a
livello di sistema che non possono essere ignorate.
Ad esempio, le auto a guida autonoma sono state
progettate per fermarsi di colpo quando non riescono
più a ragionare o a risolvere l’incertezza. E
questo può causare incidenti a chi le segue o bloccare
le strade. nn
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale non permetterà
di risolvere tutti i problemi legati alla guida
completamente autonoma. Lo sostengono i rapporti
presentati da tre esperti del settore (Bryan
Reiner del Center for Transportation and Logistics
e AgeLab all’MIT di Boston; Mary Cummings della
George Mason University e consulente per la sicurezza
presso la National Highway Traffic Safety Administration
e Rodney Brooks, che è stato a capo
del Laboratorio di informatica e intelligenza artificiale
dell’MIT) e che evidenziano la criticità dell’obiettivo
‘guida completamente autonoma’ e i limiti
della tecnologia attuale.
La ricerca attuale sulla guida autonoma, ribadiscono
gli esperti, si concentra su sistemi di guida
autonoma di livello 4, che funzionano solo in determinate
aree geolocalizzate oggi delle dimensioni
di un quartiere, e in futuro di un’intera città. Le
Infrastrutture&Mobilità
46 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 47
Progetti di mobilità
Luogo dalle numerose vocazioni
Autobrennero ha consegnato l’hub all’Apt Rovereto Vallagarina Monte
Baldo. Si tratta di un ulteriore, significativo contributo per rendere
il viaggio un’esperienza positiva e sostenibile, in tutte le diverse fasi
Costruito utilizzando materiali e tecnologie green,
il nuovo hub è pensato per offrire informazioni
sul traffico, sugli eventi e i prodotti del territorio.
Ma anche per proporre servizi di mobilità
alternativa: lasciata l’auto è possibile noleggiare
in loco bici ed e-bike e proseguire in sicurezza il
proprio viaggio sui pedali, grazie al collegamento
diretto con l’EuroVelo 7, una delle principali ciclovie
europee. Il tutto in uno dei contesti di maggiore
rilievo turistico del territorio. Soltanto dal
2022 al 2023 gli arrivi nell’area della Vallagarina
e del Monte Baldo sono aumentati del 19% (del
29,8% se si guarda solo agli stranieri). Gli ingressi
e le uscite dalla stazione di Rovereto Sud,
dal 2013 al 2024: cresciute del 21%, mentre dal
2023 al 2024 del 2,1%, pari a più di 3,3 milioni
di veicoli entrati e usciti da gennaio a settembre.
Infrastrutture&Mobilità
Mauro Armelloni
gio da oltre 200 stalli e l’opera d’arte che caratterizza
la stazione autostradale di Rovereto sud,
una delle principali della A22».
Il Presidente dell’Apt Giulio Prosser ha ringraziato
tutti coloro che hanno creduto nell’iniziativa:
«È un lavoro fatto a più mani, per il quale ringrazio
tutti, la Provincia e Autobrennero e che nasce
dall’idea di creare un turismo sostenibile di
cui il nostro distretto detiene un primato a livello
provinciale. Qui si potrà parcheggiare l’auto e
in mezz’ora ricevere una bici a noleggio, si potrà
muoversi sul Garda o verso il Baldo per una
vacanza all’insegna del rispetto dell’ambiente».
«Questo progetto - ha affermato il Presidente
della Provincia Maurizio Fugatti- è un unicum a
livello provinciale ma sicuramente fra i primi anche
su scala nazionale. Ringrazio tutti coloro che
hanno contribuito a realizzarlo, in particolare Autostrada
del Brennero: il costruttivo collegamento
che c’è fra A22 e i territori viene rimarcato dai
progetti che portiamo avanti e questo ne è uno
dei numerosi esempi».
Raggiungibile dalla ciclabile e dall’autostrada l’Info
Point si presenta infatti come luogo dalle numerose
vocazioni. Turisti e perché no anche residenti
e lavoratori potranno lasciare l’auto per inforcare
una bici o una e-bike a noleggio e contestualmente
organizzare un deposito e successivo trasferimento
dei bagagli. La sua poliedricità ne riflette
del resto le origini: realizzato da Autostrada del
Brennero e configurato nella livrea dall’ingegnere
Edoardo Rigoni, è stato concesso in affitto all’Apt
che ne gestirà gli spazi. «L’uscita di un’autostrada
è spesso un luogo anonimo, un non luogo. Il nostro
obiettivo - spiega Carlo Costa, Direttore Tecnico
Generale di Autostrada del Brennero e progettista
dell’opera – è fare in modo che all’uscita
delle stazioni autostradali dell’A22 l’utente trovi
invece la porta d’ingresso di un territorio. Lo abbiamo
fatto e lo stiamo facendo con le opere d’arte
che caratterizzano molti dei nostri caselli come
questo di Rovereto Sud, dove ora aggiungiamo
una vera e propria vetrina del territorio».
Al taglio del nastro hanno partecipato anche il
Presidente del Consiglio Provinciale, Claudio
Soini, e la sindaca di Rovereto, Giulia Robol.
Quest’ultima ha sottolineato «l’investimento in
intermodalità che quest’opera concretizza e che
rappresenta un valore aggiunto in sostenibilità
per Rovereto e per tutto il Trentino. Da questo
progetto innovativo si può trarre spunto per rinforzare
la rete di ciclovie del Trentino, un format
che può lanciare il turismo del territorio oltre i nostri
confini». Anche Soini ha espresso il suo apprezzamento:
«Sono felice che questo progetto
si sia concretizzato e sono certo che Autobrennero
e Apt lo faranno funzionare benissimo».
Tipologia di materiale: una prima
nazionale
Lasciata l’autostrada o la ciclabile si viene accolti
da un nuovo totem insegna affiancato dall’arco
di ingresso, entrambi rivestiti con listelli di legno
atti a riprodurre il paesaggio boschivo che caratterizza
il Trentino. E non si tratta di listelli qualsiasi.
Tutti i rivestimenti in legno massello sono
realizzati in abete termo modificato, una nuova
tecnologia che non utilizza trattamenti chimici,
qualificata da stabilità e durabilità certificate
da team di ricerca nazionali, come il Cnr Ivalsa,
e internazionali. Una caratteristica che risponde
all’imperativo di sostenibilità cui sono improntati
tutti i progetti di Autostrada del Brennero. A ciò si
aggiunge il fatto che parte del legname proviene
da piante schiantate durante la tempesta Vaia.
Si tratta, come ha spiegato Rigoni, della prima
installazione a livello nazionale per questa tipologia
di materiale.
Se gli spazi esterni, superato il portale, si caratterizzano
per una piazza attrezzata per gli eventi
e per l’area dedicata alle bici, quelli interni sono
organizzati per offrire informazioni e accoglienza
al contempo. Al desk dell’ingresso nord personale
Apt fornirà informazioni e materiale informativo
e assisterà i viaggiatori nella gestione
del noleggio bici, nell’organizzazione di shuttle e
nella prenotazione di hotel o eventi. Appositi totem
multimediali e chioschi interattivi gestiti da
Autostrada del Brennero garantiscono all’utenza
autostradale informazioni sulla situazione del
traffico e del meteo, nonché su prodotti ed eventi
del territorio. Al centro dello spazio, infine, un
grande tavolo è a disposizione degli ospiti e utilizzabile
anche per eventi o presentazioni da organizzare
in loco. nn
48 11/2024 leStrade
Biglietto da visita del viaggio
«Questi dati – osserva l’Amministratore Delegato
di Autostrada del Brennero Diego Cattoni – contribuiscono
a confermare che il Trentino sta conoscendo
una fase di ulteriore crescita della sua
vocazione turistica. Il tragitto in autostrada rappresenta
il biglietto da visita del viaggio alla scoperta
dei nostri territori: vogliamo offrire un’infrastruttura
di qualità, con elevati standard di
manutenzione e assistenza, ma abbiamo anche
in essere un piano di riqualificazione delle aree
di servizio, per renderle vetrine del territorio. In
questo disegno rientrano iniziative come l’Info
Point: uno strumento di promozione e informazione,
che riunisce in chiave sostenibile diverse
funzioni e che arriva, in ordine di tempo, dopo
l’autoparco per gli autotrasportatori, il parchegleStrade
11/2024 49
Scenari
Piove governo ladro
Sentendoci parte di una comunità territoriale, riteniamo che ciascuno
debba fare la propria parte nell’ambito delle rispettive responsabilità
attribuite dalle istituzioni, dall’etica e, ovviamente, anche dal buon senso
Il nostro territorio, più di qualsiasi altro nella comunità
europea, è soggetto ad eventi catastrofali
afferenti il rischio sismico ed idrogeologico. Tali
rischi, che dagli assicuratori sono chiamati come
“i rischi di Dio”, non si ricollegano alla responsabilità
di questo o di quel soggetto, sia esso persona
o ente, ma richiamano la fatalità che tutti
ci avvolge nella nostra vicenda umana. Pertanto,
non è giuridicamente scritto da nessuna parte
che lo Stato debba rispondere con finanziamenti
a queste catastrofi naturali ed in effetti ciò
non avviene, in quanto lo Stato stesso in caso di
accertata calamità naturale interviene con degli
indennizzi che costituiscono solo delle quote
modeste dell’intero risarcimento del danno.
Ciò nondimeno, lo Stato, tutto quello che investe
in tale direzione, va a pagare questi indennizzi
per danni a persone e a cose e niente resta
per la prevenzione e la protezione del territorio.
Così avviene: la difesa passiva, cioè l’indennizzo
del danno, sostituisce del tutto, ovvero in larga
parte, la difesa attiva, cioè la prevenzione e
la protezione del territorio. Invece, lo Stato appare
il più idoneo a finanziare e gestire, nell’interesse
di tutta la comunità colpita, la prevenzione
e la protezione del territorio.
Per invertire tale tendenza tutti i proprietari, pubblici
o privati di costruzioni di terreni ed infrastrutture,
dovrebbero, in via obbligatoria, assicurarsi
contro i danni provocati da tali rischi.
Il governo ha di recente posto con forza questa
soluzione universale, ma non è riuscito a farla
passare, se non in piccola parte, onde, al momento,
dal 1° gennaio 2025 solo le imprese e gli
enti pubblici saranno obbligati a stipulare tale polizza
di assicurazione.
Invece, per quanto riguarda i proprietari privati,
vi è stata una sollevazione di popolo, onde non
se ne è fatto di niente. Così la questione è rimasta
a mezz’aria, coprendo solo una piccola parte
del fabbisogno assicurativo per la difesa passiva
di tale rischio e innestando anche una diatriba
sul fatto che si obbligano le imprese private e
non i singoli proprietari di immobili e di terreni a
stipulare tale garanzia assicurativa contro le alluvioni
non raggiungendo così gli scopi economi-
Gabriella Gherardi
Presidente AISES
(Associazione
Italiana Segnaletica
e Sicurezza)
ci voluti, nonché di equità fiscale che vedono punire
i produttori di reddito rispetto ai tenutari di
rendite immobiliari. Così i gestori e/o proprietari
delle strade si troveranno fra coloro che saranno
obbligati a stipulare polizze di assicurazione, sicuramente
molto costose, visto che i premi non
potranno diluirsi nella solidarietà della totalità dei
rischi e con scarsi benefici di ritorno, perché i sol-
di risparmiati dallo Stato in tema di indennizzi saranno
pochissimi, dato che i risarcimenti saranno
pagati da un circoscritto numero di polizze obbligatorie
su tali grandi rischi.
Che fare?
Noi non siamo fra quelli che, ad ogni goccia che
cade, gridano: «piove, governo ladro!». Al contrario,
ci collochiamo fra quelli che, sentendosi
parte di una comunità territoriale, ritengono che
ciascuno debba fare la propria parte nell’ambito
delle rispettive responsabilità attribuite dalle istituzioni,
dall’etica e dal buon senso.
Rivendichiamo, pertanto, qui e con forza, a proposito
delle strade, questo concetto per tutti i
settori della proprietà immobiliare e territoriale,
in quanto l’appartenenza ad una comunità impone
loro di partecipare, ciascuno per la sua parte,
al bene comune e all’allontanamento dei rischi
che su tale comunità incombono.
Noi non abbiamo paura di essere impopolari, perché
tale nostra posizione ha ragioni da vendere;
infatti, quest’ultima legge punisce chi forma reddito
(le imprese) e agevola chi crea solo rendita
Infrastrutture&Mobilità
50 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 51
Scenari
Cantieri italiani tra i più
rischiosi in Europa
Carlo Dossi
Hilti Italia, in collaborazione con la Camera di Commercio Svizzera,
ha organizzato a Milano l’incontro Hilti Talks: “Realizzare in sicurezza
opere progettate per essere sicure nel tempo”. Serve collaborazione
La sicurezza richiede responsabilità da parte di chi
ha competenze e ruoli nel settore. Dal 2003, gli incidenti
sul lavoro nelle costruzioni sono diminuiti da
oltre 110.000 a meno di 40.000. I morti sono scesi
da 329 a 176. Tuttavia, i cantieri italiani rimangono
tra i più rischiosi in Europa. C’è spazio per migliorare
e serve collaborazione.
(proprietà immobiliari). Questa la grande discussione
che appassiona l’opinione pubblica e su cui
ancora non è stato messo un punto definitivo.
Ci auguriamo che tutta la materia venga rivista
e che abbia un orizzonte più vasto, che non si limiti
solo a gestire il consenso dei cittadini, potenziali
votanti dei partiti.
Questa grande polemica non ha apparentemente
investito la strada, ma qui abbiamo evidenziato
come la strada rientri, a pieno titolo, in questo
grosso problema nazionale.
Certo, se lo Stato, in caso di gravi calamità naturali
potesse concedere agli enti proprietari e/o
gestori delle strade un investimento sistemico
per la prevenzione e la protezione delle infrastrutture
stradali, si potrebbero evitare ulteriori
gravi danni dovuti all’isolamento di fasce intere
di territorio.
Tali finanziamenti, invece, potrebbero venire profusi
da uno stato sgravato dall’obbligo, (che obbligo
non è) di pagare sinistri, di cui esso, il più
delle volte, non è responsabile in quanto, come
già detto, si tratta di “rischi di Dio”.
Insomma, sarebbe del tutto equo, in questo ordine
di ragionamento, che lo Stato obbligasse i
privati al pagamento di una polizza obbligatoria
che, in quanto tale, avrebbe un premio ridotto in
virtù della solidarietà fra rischi maggiori e minori
che coesistono nel territorio a questo riguardo.
Ma i ragionamenti di profonda bonifica ambientale
nella gestione delle strade non si limitano a
questo pur importante aspetto, afferente i grandi
rischi naturali, ma si estendono anche alla gestione
corrente che oggi, nella prospettiva di
una strada ambientalmente sostenibile, debbono
rispondere a delle Caratteristiche Minime Ambientali
(CAM). Ciò riguarda l’ordinaria gestione
e questo obbligo, non vi è dubbio, che faccia carico
al proprietario di immobili e terreni. Anche
questo campo di attività presenta degli aspetti
di assoluta novità che coinvolgono, però, come
detto, in via prevalente, l’ordinaria gestione delle
strade.
Sulla sede stradale non può stagnare acqua che,
procurando il fenomeno dell’acqua planning, rende
il fondo scivoloso e pericolosissimo per i mezzi
in circolazione, particolarmente per quelli a due
ruote. Ma la sovrabbondanza di acqua, anche ai
bordi delle strade, rischia di creare frane sulla
sede stradale medesima provocando incidenti e
interruzioni della circolazione della strada.
Insomma, l’acqua in sovrabbondanza sulle strade
e ai bordi delle stesse non deve esserci. Occorre,
pertanto, munire la sede stradale di una
rete di canalette di deflusso che possano sfogare
in piccoli invasi di prossimità multiuso, utili per
l’approvvigionamento di acqua per il verde delle
aiuole di decoro delle strade stesse, delle stazioni
di servizio, eccetera.
CAM e polizza assicurativa obbligatoria contro gli
eventi metereologici per tutti i proprietari pubblici
e privati, costituiscono due grandi novità per
la sostenibilità ambientale della strada, sia nella
gestione ordinaria dei rischi, sia per fronteggiare
i rischi catastrofali.
Fra il CAM e i grandi rischi catastrofali occorre
tracciare un coordinamento, di cui tratteremo in
un nostro prossimo articolo. nn
Sicurezza come valore economico e fonte
di benessere
Felix Hess, Membro dell’Executive Board del gruppo
Hilti durante il suo intervento ha sottolineato
come le nuove tecnologie concorrono a migliorare
la produttività, la sostenibilità e la sicurezza
nel mondo delle costruzioni. Hilti investe costantemente
in questi ambiti e collabora con università,
centri di ricerca e Clienti per trovare soluzioni
innovative ed efficaci. «Sono innumerevoli gli
esempi del nostro impegno a favore della sicurezza.
Abbiamo sviluppato un martello con vibrazioni
minime che aiuta i lavoratori a operare più velocemente,
in modo più sicuro e con minore sforzo.
Abbiamo eliminato gli incidenti con i cavi elettrici
grazie alla piattaforma di attrezzi cordless Nuron.
Conosciamo il problema sismico e lavoriamo sulla
progettazione strutturale e impiantistica per garantire
più sicurezza. Abbiamo sviluppato soluzioni
antifuoco per proteggere gli edifici. Collaboriamo
con i player del settore a ogni livello, per trovare
soluzioni efficaci per la sicurezza».
La gestione della sicurezza nei cantieri
Giovanni Deleo, Vice Presidente Assimpredil Ance
con delega alla Tecnologia e Innovazione, ha evidenziato
come il settore edile italiano è composto per il
95% da imprese con meno di dieci dipendenti, rendendo
sfidante la volontà di innovare, fare ricerca e
formazione. L’associazione interviene per colmare
queste difficoltà, fornendo formazione ai lavoratori,
tecnici e imprenditori tramite enti paritetici, anche
con l’obiettivo di elevare il livello di sicurezza. Oltre
all’aggiornamento normativo, Assimpredil Ance
promuove l’applicazione di nuove tecnologie, come
dispositivi intelligenti e sensori, per rendere immediatamente
attuabili le soluzioni innovative. Un progetto
di ampio respiro è ad esempio quello del “Cantiere
Impatto Sostenibile”, un protocollo volontario
che affronta il tema della sostenibilità in tutte le sue
sfaccettature e prevede otto impegni per le imprese:
governance, decarbonizzazione, tutela dell’ambiente,
diffusione dell’economia circolare, legalità,
impegno sociale, trasparenza nei rapporti contrattuali
e relazione con la comunità.
La digitalizzazione dell’edilizia e la sfida
della governance
Sacha Busetti, Head of HyperScale DataCenter &
CTO DBA Group ha ricordato la necessità di una filosofia
chiara di sicurezza e sostenibilità. Investire nelle
risorse e tecnologie permette di seguire progetti
complessi internamente, garantendo che ogni elaborato
sia coordinato e interoperabile. Inoltre, collaborazione
tra General Contractor e piccole aziende
è fondamentale: nonostante le difficoltà nelle piccole
realtà, dove la Governance è meno strutturata, i
General Contractor devono assumersi la responsabilità
della formazione e crescita delle aziende più
piccole, sulla base di una visione condivisa e una Governance
continua. nn
Infrastrutture&Mobilità
52 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 53
Opere
Bisogna poi riflettere bene sul collegamento tra
le due stazioni, Santa Maria Novella e Foster, così
da scegliere la modalità migliore tra tapis roulant,
people-mover, servizio ferroviario a spola. La realizzazione
della fermata di “Circondaria”, interconnessa
con la stazione Av, se costruita in tempo
utile per esser attivata congiuntamente al sottopasso,
potrebbe consentire già un buon collegamento
con Santa Maria Novella perché collocata a
servizio delle linee per Empoli-Pisa, Prato-Pistoia,
Pontassieve-Arezzo, e quindi in grado di distribuire
il traffico passeggeri da e per queste destinazioni.
L’ulteriore collegamento fra le due stazioni, in una
fase iniziale, potrebbe essere realizzato con un servizio
ferroviario a spola, una navetta. Soluzione che
sarebbe realizzabile con interventi contenuti sulla
struttura attuale e con materiale rotabile già disponibile.
La soluzione, prospettata, di far muovere la navetta
sul binario 1A di Santa Maria Novella risponde
all’esigenza di non togliere spazi per i treni regionali.
La scelta del collegamento delle due stazioni con
una navetta, perlomeno in una fase iniziale, potrebbe
permettere di scegliere, con tranquillità e
in relazione ai reali fabbisogni, l’introduzione di altre
modalità quali tapis roulant o people-mover.
La situazione strutturale di Santa Maria Novella
comporterà la necessità di utilizzare per la navetta
sempre gli spazi del binario 1A. Per questo motivo
si potrebbe prolungare il sottopassaggio viaggiatori
della stazione fino a consentire l’uso dei binari
1 e 1A. nn
Alta Velocità, Ingegneri Firenze
La Commissione Trasporti e Infrastrutture dell’Ordine degli Ingegneri
di Firenze sui lavori per l’Alta Velocità e in particolare del collegamento
tra stazione di Santa Maria Novella e la nuova stazione Foster
Il sottopasso ferroviario dell’Alta Velocità migliorerà
i collegamenti di Firenze con le altre città italiane,
consentendo il potenziamento dei servizi di
superficie alla stazione centrale. Per collegare le
due stazioni, Santa Maria Novella e Foster, si potrebbe
optare intanto per una navetta ferroviaria,
che potrebbe permettere di scegliere in una seconda
fase l’introduzione di un tapis roulant o del
people mover.
Il sottopasso ferroviario e la nuova stazione Alta
Velocità di Firenze rappresentano gli interventi infrastrutturali
più importanti in fase di realizzazione
in Italia. Il sottoattraversamento permetterà
di sdoppiare le funzioni fra i servizi a lunga percorrenza
e quelli regionali. E la realizzazione della
fermata di “Circondaria”, oltre a facilitare l’impiego
dell’Alta Velocità da tutto il territorio regionale,
contribuirà anche ad alleggerire il crescente carico
di presenze a Santa Maria Novella.
La stazione Foster, inoltre, renderà disponibili per il
quartiere e la città, oltre che per i viaggiatori, spazi
di dimensioni considerevoli, sia all’interno del fabbricato
di stazione che nelle aree e nelle strutture
all’esterno. Il sottopasso Av, della Foster e degli
spazi di pertinenza, nonché dei necessari collegamenti
infrastrutturali consentiranno di ridisegnare
il quartiere – ricorda la Commissione Trasporti -.
La natura degli interventi richiederà un’impegnativa
fase di comunicazione e collaborazione con le
varie amministrazioni ed in particolare con il Comune
di Firenze. Le scelte saranno tanto più utili
e proficue se attivate in tempi adeguati.
Ordine Ingegneri
Firenze
Infrastrutture&Mobilità
54 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 55
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
GALLERIE & OPERE
Cantieri
Il nuovo volto della mobilità su ferro
Interventi nella provincia di Bergamo e in Lombardia. Rfi sta
gestendo lavori complessi, con la prospettiva di avere nella stazione
di Bergamo un polo moderno in grado di favorire l’intermodalità
«Accolgo con soddisfazione l’avanzamento di
cantieri decisivi per il territorio: giungono a valle
di un investimento rilevante dello Stato che,
come Regione, abbiamo negli anni sollecitato
e ottenuto. La sinergia tra Regione e Rfi ha
consentito di effettuare un lavoro congiunto in
termini di programmazione, progettazione e
confronto con gli enti locali. Più di seicento milioni
di euro di investimento da parte di Rfi sulla
provincia di Bergamo deve leggersi, ovviamente,
come un investimento epocale, certamente
per la provincia orobica, ma anche per la nostra
regione. Grandi interventi (…) che cambieranno
il volto della città e della provincia di
Bergamo. Tutti i lavori sono all’interno dei cronoprogrammi.
Ora i cantieri entrano nel vivo.
L’appuntamento è tra cinque, sei mesi per verificare
gli ulteriori passi avanti e per vedere
come già questi luoghi saranno profondamente
cambiati»: sono le considerazioni dell’assessore
regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche,
Claudia Maria Terzi.
Procedono, pertanto, i cantieri di Rfi per potenziare
la rete ferroviaria in provincia di Bergamo.
Si tratta del raddoppio Ponte San Pietro - Bergamo,
della nuova ferrovia Bergamo - Aeroporto di
Orio al Serio (il terzo scalo italiano per numero di
passeggeri), del sottopasso di via Martin Luther
King a Bergamo e della riqualificazione della stazione
ferroviaria bergamasca come nuovo hub di
connessione urbana.
I tempi di
realizzazione
Rfi, durante un sopralluogo
con l’assessore regionale
alle Infrastrutture e
Opere pubbliche, Claudia
Maria Terzi, ha confermato
le tempistiche per fine
lavori a giugno 2026 e
l’attivazione dei nuovi servizi
a dicembre 2026.
Per quanto riguarda il raddoppio
della Ponte San
Pietro - Bergamo, prima fase del potenziamento
verso Montello, procede il cantiere per la realizzazione
del sottopasso di via Fermi, a Curno.
Mentre per il collegamento ferroviario tra Bergamo
e Orio sono in corso i lavori per lo scavo della
galleria per non interferire con il cono di volo
dell’aeroporto. nn
Monica Banti
in SOTTERRANEO
n Con Afry siamo stati ad Airolo, per
visitare il cantiere per la costruzione del
secondo tubo del San Gottardo.
n La realizzazione di sei nuove stazioni
sulla linea 5 della metropolitana trasformerà
il centro urbano di Bucarest potenziando
la mobilità sostenibile e riducendo
drasticamente il traffico cittadino.
n Con l’apertura dell’intero tracciato
della M4, la rete metropolitana
di Milano raggiunge i 118 chilometri
(la sesta in Europa per estensione).
Infrastrutture&Mobilità
56 11/2024 leStrade
Cantieri
La via delle genti
C’è «un simbolismo nemmeno retorico, scriveva Paul Guidicelli,
che tende a ridar credibilità all’affermazione ‘San Gottardo
cuore d’Europa’». Con Afry, siamo stati in questo cuore a visitare
il cantiere per la costruzione del Secondo tubo del San Gottardo
Fabrizio Parati
A incrementare il traffico seguono i ponti. Il più
importante e noto è il ponte del Diavolo, anche
conosciuto come il “Gocciolante”, perché sempre
bagnato dagli spruzzi (dapprima era anch’esso
in legno e, dal 1585, in pietra). Il ponte “Gocciolante”
ha una vitale funzione economica: all’inizio
del sedicesimo secolo si calcola che sul San
Gottardo già transitano ogni anno circa 10mila
persone e altrettanti animali da soma.
Ma il traffico è grandemente facilitato dalla “Buca
di Uri”, e siamo nel 1708: l’ingegnere Pietro Morettini
costruisce quella che, in buona sostanza,
è la prima galleria stradale delle Alpi. Uno scavo
di 64 metri (da cui transita, tra molti altri, anche
Goethe).
Usciamo dall’età dei lumi e balziamo nel XIX secolo:
è nel 1832 che l’ingegnere Francesco Meschini
completa la strada carrozzabile, già in precedenza
allargata a sei metri, attraverso la Val
Tremola. Dieci anni dopo, dal 1842 il passo è percorso
tutti i giorni da una diligenza postale: è così
che, in “sole” e rilassanti 22 ore e mezza, si può
raggiungere Como da Flüelen (la prima auto percorre
il Passo nel 1895). A fine Ottocento, cambio
radicale: da Svizzera, Germania e Italia, è costruita,
tra il 1872 e il 1882, la galleria ferroviaria
del San Gottardo, che collega Airolo, in Ticino, a
Göschenen, nel canton Uri. È un tunnel a doppio
binario, a canna unica, lungo 15 chilometri. È, soprattutto,
un’opera di importanza continentale:
se ne parla in tutta Europa. Nel 1924 è attivato,
con treni-navetta, il trasporto delle automobili fra
le stazioni di Göschenen e Airolo. Servizio che rimane
in funzione sino all’entrata in servizio della
galleria stradale del San Gottardo, cioè fino al
fatidico 5 settembre 1980. Dal 2016, è attiva anche
la galleria ferroviaria di base.
La galleria da sud,
ad Airolo (lotto 341).
1
Cfr. Attraverso il San Gottardo.
La costruzione della galleria
stradale 1970-1980, di Alexander
Grass, Armando Dadò editore,
Locarno 2024, p. 17.
San Gottardo e Monte
Bianco (1803),
di William Turner.
Monte Tremulo (1230), Mons Ursarie o Mons Elvelinus,
l’erudito coscienzioso saprà che prima
era noto con questi nomi. Ma poi il San Gottardo
prende il nome attuale il 24 agosto 1230, cioè
quando l’arcivescovo di Milano, Enrico Settala,
dedica a San Gottardo la Cappella dell’Ospizio.
Le testimonianze toponimiche e gli oggetti trovati
sul posto testimoniano che già i Romani tentano
di passare il valico, che è a 2108 metri d’altezza.
Chi prova a “vincere” il passo del Gottardo
si ritrova però giocoforza nella gola di Schöllenenen,
laddove il fiume Reuss è un problema insormontabile.
Va già meglio, ma non benissimo,
nei primi anni del XIII secolo, quando si costruisce
una passerella di legno, lunga una sessantina
di metri e sostenuta da catene, sopra il Reuss.
Si inaugura il tunnel stradale
Ci sono voluti ben 45 anni di progettazione per
arrivare ad avere un tunnel stradale al San Gottardo.
Risale, infatti, a subito dopo la Prima Guerra
mondiale (è del 1935) una prima proposta
progettuale per la costruzione di una galleria
stradale attraverso il San Gottardo. Nel 1938, si
affacciano un secondo e un terzo progetto (uno
di Paul Hosch e uno del Consiglio di Stato ticinese).
E siamo a tre anni dal termine della Seconda
Guerra mondiale: spunta, nel 1948, un quarto
progetto. Si prosegue: quinto e sesto progetto,
entrambi proposto nel 1953. Settimo progetto
nel 1960. Ma torniamo all’inaugurazione: «Swiss
open world’s longest road tunnel»: così intitola in
prima pagina persino il New York Times, in quel
settembre del 1980 1 . E per rimanere alle cronache
giornalistiche dell’epoca a noi prossime: dicono
che la giornata dell’inaugurazione (5 settembre
1980) «(…) è stata voluta estremamente
Gallerie&Opereinsotterraneo
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Le fasi costruttive ad Airolo
Per prima cosa, si è proceduto con la realizzazione degli impianti e dei piazzali d’installazione.
In seguito, si è dato avvio ai lavori ai cunicoli d’accesso e al cunicolo di servizio
e infrastrutturale. La prima fase di lavoro è la cosiddetta sezione di attacco. Con il
supporto di appositi macchinari, gli operai rimuovono il materiale sciolto e preparano
il primo brillamento. Scavano tramite esplosivo il tratto iniziale del tubo per fare in
modo che la fresa possa essere installata. Dopo lo scavo con esplosivo si può montare
la fresa meccanica. La fresa meccanica scava quindi fino alla zona di disturbo geologico.
Dopo che la zona di disturbo geologico è superata con l’esplosivo, la fresa meccanica
continua a scavare fino al punto di incontro tra avanzamento di nord e di sud.
Se tutto procede come previsto, i team di costruzione (quello a nord e quella a sud) si
incontreranno al centro del San Gottardo nel 2027 e potranno così festeggiare la caduta
del diaframma. A fine 2029 è prevista la circolazione dei primi veicoli nella nuova
canna. Dopo di che saranno avviati i lavori di risanamento della prima. Dal 2033 saranno
disponibili entrambe le gallerie
semplice, per non dire austera. È risultata peraltro
suggestiva, per la carica simbolica di cui si
sono arricchiti i vari momenti della manifestazione
ufficiale, ma senza sbavature retoriche». Ci
sforzeremo di mantenere - senza riuscirci, certamente
- un’aurea di sobrietà nel descrivere cosa
sta accadendo di appassionante oggi, Anno Domini
2024, nel cantiere per la costruzione del
Secondo tubo del San Gottardo. Ma, prima, di
nuovo uno sguardo a quel 5 settembre 1980, a
quando si inaugura quella galleria a traffico bidirezionale
(i cui lavori di costruzione sono iniziati
nel 1969). Lunga 16,9 chilometri, essa corre parallela
alla Galleria ferroviaria del San Gottardo
(quella inaugurata nel 1882), ed è la vera cifra
della rivoluzione dei trasporti tra il nord e il sud
dell’Europa. Una struttura che è la spina dorsale
dell’economia svizzera, ma che ha anche un ruolo
fondamentale per i collegamenti internazionali: è
il cuore della A2 da Basilea a Chiasso, e, quindi,
è il collegamento autostradale europeo più breve
tra Amburgo e la Sicilia.
Cinque settembre 1980, dicevamo: durante la
cerimonia di inaugurazione, che si svolge senza
taglio del nastro, la Radiorchestra, sotto la direzione
del maestro Marc Andrae, interpreta, all’interno
del neonato tunnel (in quel momento, era
il più lungo al mondo), l’ouverture del “Guglielmo
Tell”, che è l’ultima opera composta da Gioacchino
Rossini. Il filo conduttore della complessa
trama è costituito - come noto - dal processo
di liberazione del popolo svizzero dalla dominazione
austriaca. «Abbiamo avvertito - scrive in
quel giorno l’uomo di lettere - la commozione di
ritrovare qui lo spirito svizzero, ricreato da un
grande tedesco e vestito di note immortali da un
grande italiano».
Ma, da quella “sinfonia in quattro parti” eseguita
in galleria (in quest’articolo, purtroppo, manca il
Il bypass, di cinque
chilometri e con diametro
di 7,40 metri, per
raggiungere la zona
disturbata.
2
Jürg Röthlisberger, direttore
dell’Ufficio federale delle strade
USTRA.
A fianco il montaggio della
TBM, ad Airolo, è iniziato
nel mese di settembre
2024 e terminerà a fine
marzo 2025. La fresa
meccanica sarà pronta per
essere impiegata a inizio
di aprile del 2025. Servono,
quindi, circa sei mesi per
approntare la TBM-S a scudo
singolo, con un diametro
della testa di perforazione
di 12,3 metri e una
lunghezza di 120 metri.
sonoro!), sono trascorsi ben 44 anni, a conferma
della sagace considerazione di David Bowie: «Gli
anni passano sul serio!». È da quasi mezzo secolo,
quindi, che il traffico del San Gottardo circola
in una galleria stradale a due corsie che è anche
un simbolo, un’opera ingegneristica di altissimo
profilo, e che ha fatto la storia della costruzione
delle gallerie a livello mondiale, ma che ha bisogno
di un restauro completo. L’esercizio intensivo
per 44 anni ha condotto a un inevitabile stato
di degrado: per garantire la sua funzionalità e
la sua sicurezza si rende fisiologica, pertanto, la
necessità di sottoporla a un profondo risanamento
che implica una sua totale chiusura per anni.
Consultazione del 28 febbraio 2016
Al fine di fare in modo che, durante il pluriennale
periodo di cantiere per il risanamento della struttura
attuale, il vitale collegamento stradale nordsud
rimanga comunque operativo, il Consiglio federale
e il Parlamento hanno deciso di realizzare
una seconda canna e, solo successivamente, di
risanare quella esistente. Il piano – e siamo al
2016 - ha convinto, innanzitutto, sia gli urani sia
i ticinesi, e poi, più in generale, gli svizzeri, che
sanno che il San Gottardo resta attrattivo soltanto
se adeguato di continuo alle nuove condizioni.
È così è stato approvato dai cittadini elettori
svizzeri (57% dei voti favorevoli) con la consultazione
popolare del 28 febbraio 2016. Il Governo
federale è giunto alla conclusione che «(…) un
risanamento ed un rinnovo integrale della galleria
autostradale del San Gottardo senza seconda
canna sarebbe stato fattibile, ma avrebbe comportato
considerevoli svantaggi, basti pensare
al collegamento del Ticino con il nord delle Alpi,
all’economia e al turismo» 2 .
Dopo la costruzione della seconda canna, si potrà
procedere al risanamento della prima (il tutto
andrà fatto entro il 2033). In fase di risanamento
della prima canna, sarà possibile mantenere la
circolazione nella seconda, senza, pertanto, congestionare
o dover aprire in inverno la strada del
Passo del San Gottardo. Al termine di tutti questi
lavori (costruzione seconda canna e risanamento
della prima) si avrà un passaggio attraverso le Apli
sicuro e adeguato alle contemporanee necessità:
Il sistema complessivo della galleria stradale del
San Gottardo sarà costituito da due canne parallele
a una corsia di marcia e da un cunicolo di servizio
al centro. In ognuna delle due canne saranno
presenti una corsia di marcia e una di emergenza.
In tal modo, oltre a darsi la possibilità di passare
all’altra canna in caso di incidente o in occasione
dei lavori di revisione delle singole canne, le
condizioni di sicurezza miglioreranno (grazie alle
corsie separate), ma la capacità rimarrà uguale a
quella di oggi (1.000 autovetture e 150 autocarri
all’ora per direzione). Si continuerà, infatti, a circolare
su una sola corsia per senso di marcia e la
quantità di traffico resterà invariata rispetto all’attuale:
condizione, quest’ultima, inderogabile, perché
in linea con l’articolo costituzionale sulla protezione
delle Apli.
Gallerie&Opereinsotterraneo
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Il secondo tubo del San Gottardo
Debita premessa: il San Gottardo sarà, dopo la
costruzione della seconda canna, uno dei pochi
massicci al mondo ad essere attraversato da ben
sei gallerie. Il progetto generale è stato approvato
dal Consiglio federale nell’autunno del 2017 e
quello esecutivo è stato pubblicato nella primavera
del 2018. Nel 2021, ad Airolo, sul versante
sud, sono iniziati i lavori, con la realizzazione degli
impianti e dei piazzali d’installazione necessari,
con lo spostamento del cunicolo di servizio e
infrastrutturale (SISto), lo scavo della galleria di
accesso, la preparazione del deposito materiale,
le operazioni sugli impianti ferroviari delle FFS e
la creazione degli svincoli provvisori.
La seconda canna della galleria si trova 70 metri
a est dalla prima e sarà lunga tanto quanto
la prima: 16,9 chilometri. Interposto tra le due
canne si ha il cunicolo infrastrutturale e di servizio
(già esistente). È raggiungibile dalla seconda
canna per mezzo di 68 collegamenti trasversali
percorribili a piedi (disposti ogni 250 metri),
che sono principalmente adibiti a vie di fuga e
alla manutenzione, e sarà anch’esso oggetto di
alcuni lavori: dovrà essere collegato con cinque
nuove centrali di ventilazione e le sue uscite di
sicurezza, sia dal lato nord sia dal lato sud, saranno
spostate.
Lo scavo della seconda canna procede contemporaneamente
sia da sud (da Airolo) sia da nord
(da Göschenen). Il diametro della galleria sarà
di 12,3 metri, mentre l’altezza in luce sarà di cinque
metri e la larghezza della carreggiata, con
corsia di emergenza inclusa, sarà di otto metri.
Cantiere di Airolo: le
nuovissime installazioni
esterne. Il trasporto del
materiale di scavo nei
pressi del portale avviene
primariamente con nastri
trasportatori. Per i trasporti
più lunghi ci si serve della
ferrovia. L’impianto di
riciclaggio del materiale
per entrambi gli scavi da
Göschenen e Airolo si trova
a Stalvedro, a sud di Airolo.
Lo spazio sopra la carreggiata di circolazione,
separato da essa da una soletta, ospiterà due
impianti di ventilazione (sopra la soletta solo
aria viziata, mentre l’aria buona sara immessa
direttamente in galleria), e sarà collegato
ai pozzi di ventilazione presenti. Nello spazio
vuoto al di sotto della carreggiata sono previsti
due cunicoli tecnici: uno è destinato ad ospitare
tutte le linee per energia, comunicazione
e sistema di spegnimento ad acqua, necessarie
per mantenere operativa la galleria, mentre
l’altro è disponibile per infrastrutture di terzi.
Ad esempio, per l’azienda distributrice di energia
elettrica Swissgrid che sostituisce la sua linea
di alta tensione esistente attraverso il passo
del San Gottardo con una nuova linea nella
galleria. Il collegamento di una tale linea con
un tunnel stradale è un progetto pionieristico a
livello europeo.
I portali della galleria sono stati predisposti per la
costruzione di un secondo tubo già in fase di costruzione
del primo: restano, pertanto, invariati.
Gallerie&Opereinsotterraneo
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Il ruolo di AFRY
Afry Svizzera SA si è aggiudicata l’appalto per la
direzione locale dei lavori del tunnel del San Gottardo
Lotto Sud da parte dell’Ufficio federale delle
strade (USTRA). La direzione locale dei lavori
Sud è responsabile dell’avanzamento della sezione
Sud, delle strutture preparatorie ad Airolo, della
gestione materiali dell’intero progetto (progetto
la cui durata è previsto che sia di dieci anni: da
fine 2020 a fine 2030). IFEC ingegneria SA, che è
una società del Gruppo Afry, ha seguito il progetto
per la parte ambientale sia nella fase del RIA preliminare
sia in quella del RIA di seconda fase (Progetto
Generale PG), nonché per il RIA di terza fase
(Progetto di pubblicazione AP). In seguito, è stata
seguita la fase di progettazione di dettaglio (DP) e
Tappe del progetto
2020: inizio generale dei lavori a Göschenen e Airolo
2021: inizio dei lavori di costruzione spostamento cunicolo di servizio e infrastrutturale;
inizio dei lavori di costruzione cunicolo di accesso
2022: inizio dei lavori di costruzione galleria principale nord e sud; inizio scavo con
fresa meccanica cunicoli di accesso nord e sud
2025: inizio scavo con fresa meccanica galleria principale nord e sud
2027: caduta dell’ultimo diaframma galleria principale
2028: inizio equipaggiamenti di esercizio e sicurezza
2030: collaudo dell’impianto e messa in servizio dell’intero sistema; apertura 2° tubo
della galleria stradale del San Gottardo; inizio della ristrutturazione del 1° tubo
della galleria stradale del San Gottardo
2033: fine della manutenzione della 1° galleria stradale del San Gottardo
L’Infocentro allestito
ad Airolo, per offrire
la presentazione
del progetto e dei lavori.
La nostra visita al cantiere
Abbiamo avuto il privilegio di accedere al cantiere
del versante sud del raddoppio della galleria del
Gottardo, ad Airolo, con l’accorta guida di Lorenzo
Minato, Direttore lavori e Construction management
per Afry Svizzera SA, dell’Ing. Samuele Porto
Bonacci, responsabile della sezione Direzione
lavori per la Regione Sud di Afry, dell’Ing. Michele
Chinotti, responsabile per Afry nella Direzione Lavori
Locali per il raddoppio del Gottardo e dei rappresentanti
dell’impresa L341, Roberto Scamoni
e Paolo Tenconi.
Attualmente, sono due i lotti principali ad Airolo.
Il L341 e il L111. Il L341 riguarda lo scavo della
galleria principale da sud (il L241, invece, da nord),
mentre il lotto 111 è deputato alla gestione e alla
logistica del materiale (nord e sud), e in particolare
alla progettazione, alla costruzione, all’esercizio
e allo smantellamento degli impianti per il carico,
il trasporto e lo scarico dei materiali di scavo
con nastri trasportatori e anche con ferrovia e camion.
Inoltre, fanno parte di questo lotto anche la
produzione di aggregati per calcestruzzo, e la gestione
degli impianti di stoccaggio intermedi e finali
dei materiali di scavo. Il lotto 111 è attrezzato,
quindi, con tutto il necessario per il trasbordo
del materiale su treno, perché ad Airolo, quando
verso la fine dell’anno i nuovissimi e chilometrici
nastri (da noi visti) inizieranno a lavorare, sarà indirizzato
il materiale di scavo proveniente anche
da nord, da Goeschen. Una scelta condizionata dal
fatto che nei lotti a nord non c’è spazio. Per esempio,
proprio per mancanza di un’area di lavoro sufficiente,
sul versante di Goeschen l’impianto di betonaggio
è stato allestito in galleria.
Del lotto 341 fanno parte – come dicevamo - i lavori
della parte sud della galleria principale. In particolare,
si tratta dello scavo del tunnel principale
per una lunghezza di circa 7,8 chilometri. A questo
lotto appartiene anche lo scavo della zona di
disturbo sud, che è lunga 358 metri ed è a circa
cinque chilometri dal portale sud.
La costruzione della seconda canna - che, nei lotti
sud, vede impegnato il «Consorzio Gottardo Sud
(CGS), L341», di cui fanno parte le aziende Marquella
di appalto. Al momento IFEC e Afry stanno
seguendo la fase di accompagnamento ambientale
dei lavori (AAL) per tutto il cantiere.
Una digressione su AFry: «Da gennaio 2024, siamo
attivi dalla nostra nuova sede regionale di Bellinzona»,
ci racconta Lorenzo Minato, di Afry. Il
Centro Castello è il centro nevralgico operativo nella
regione della Svizzera Italiana e Moesano l’hub
regionale dove vengono concentrate tutte le attività
Afry e IFEC. In questi nuovi spazi sono state
riunite le diverse competenze che erano distribuite
nelle sedi di Rivera, Castione e Grono: progettazione,
direzione lavori, pianificazione e consulenza
nei settori delle infrastrutture di trasporto stradali
e ferroviarie, dell’edilizia e del genio civile, equipaggiamenti
d’esercizio e sicurezza, tecnologia e
comunicazione, come pure consulenza e progettazione
nei settori dell’energia, della fisica della co-
struzione, dell’acustica e delle vibrazioni e dell’ambiente.
Parallelamente sono stati mantenuti una
serie di uffici di appoggio che permettono ad Afry
di garantire la propria costante presenza capillare
sul territorio. Con questa organizzazione il Gruppo
ha gettato le basi per l’espansione e l’ulteriore
sviluppo delle proprie attività nella Svizzera Italiana
e nel Moesano, per continuare a creare soluzioni
in collaborazione con i propri clienti, con gli oltre
1.000 collaboratori in Svizzera e con la rete dei
propri esperti in tutto il mondo, composta da oltre
19.000 persone
Gallerie&Opereinsotterraneo
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leStrade 11/2024 65
ti Tunnel AG, Mancini & Marti SA ed Ennio Ferrari
Impresa Generale SA (per i lotti nord c’è il consorzio
ARGE) - produrrà in totale circa 7,4 milioni
di tonnellate di scavo. Gli adeguati compensi ambientali
prevedono che la maggior parte di esso sia
riutilizzato, e, un’attendibile previsione sull’effettiva
sua riciclabilità, si fonda sulla già nota condizione
geologica relativa alla prima canna: 1,8 milioni
di tonnellate verranno riutilizzate come nuovo
materiale di costruzione (per fare il calcestruzzo
per i conci prefabbricati della galleria, per i canali
prefabbricati, per il calcestruzzo proiettato, per
i getti), mentre circa 1,9 milioni di tonnellate serviranno
all’USTRA per il rimodellamento del territorio
e per la copertura dell’autostrada ad Airolo.
Il paese cambierà così radicalmente volto, guadagnando
un’area verde che creerà nuovi habitat per
piante e animali, ridurrà l’inquinamento acustico
e migliorerà significativamente la qualità dell’aria
di questa località del Ticino che ha nel proprio destino
una volontà green: Airolo fu, infatti, il primo
comune del Canton Ticino a costruire un impianto
di depurazione (accadeva nel 1969). Ulteriori 3,5
milioni di tonnellate di materiale di scavo, infine,
saranno destinate alla rinaturazione della zona di
acque basse del Lago dei Quattro Cantoni, mentre
il materiale contaminato e i rifiuti da costruzione
verranno ovviamente smaltiti in conformità
alle normative.
Durante il corso della nostra visita siamo stati anche
nella trincea di attacco della galleria (del lotto
341). I lavori sono iniziati nel novembre del 2022
con la realizzazione di una parete di pali tirantata.
Si è avuta qualche difficoltà per la parete chiodata
(nella parte bassa), perché è stata trovata la dolomia
che ha creato qualche problema nella messa in
sicurezza dello scavo. Si è proceduto a tappe con
l’abbassamento sino a giugno del 2022. Sul fondo
dello scavo si è eseguita una platea in calcestruzzo
armato, per avere un piano di lavoro con portata
adeguata al montaggio della TBM. Nel frattempo,
a novembre del 2023, si sono avviati i lavori per
la costruzione del tubo di lancio: sono stati scavati
in modo tradizionale, in parte in materiale sciolto
e in parte roccioso ma molto tenero, 102 metri di
galleria che serviranno, per l’appunto, per la fase
di lancio della TBM e di tutti i carri.
La TBM è stata premontata sul piazzale di Fürstenau
nella sede della ditta che produce TBM in tutto
il mondo: la Herrenknecht AG. Il collaudo ufficiale
è avvenuto lo scorso 30 luglio, anche con la
presenza del Committente (USTRA) col committente.
In seguito, è stata smontata e i pezzi sono
stati inviati ad Airolo, laddove il montaggio è iniziato
a settembre 2024 e terminerà a fine marzo
2025. La fresa meccanica sarà pronta per essere
impiegata a inizio di aprile del 2025. Servono,
quindi, circa sei mesi per approntare la TBM-S a
scudo singolo, con un diametro della testa di perforazione
di 12,3 metri, una lunghezza di 120 metri,
16 motori da 350 kilowatt, e un peso totale di
2.200 tonnellate. Questa fresa raggiunge 4,6 rotazioni
al minuto, con una capacità di perforazione
media di due metri all’ora.
Ad Airolo, tuttavia, gli spazi sono quelli che sono
(ma, come abbiamo detto in precedenza, sull’altro
fronte è ancora peggio). Ci si è organizzati,
però, al meglio, ricorrendo all’uso di una piattaforma
metallica che crea uno spazio per poterci posare
sopra gli elementi della fresa, premontarli e
Tutti coloro che ci hanno
onorato della propria
presenza durante la nostra
visita in cantiere. Da sinistra,
Lorenzo Minato, di Afry
Svizzera, Team Direzione
Lavori e Construction
Management, Alessandro
Brianza, di Afry Svizzera,
Sales & Acquisition, Andrea
Trachsel, di Afry Svizzera,
Head of Marketing and
Communication - SUI Local
Services Communication,
Reto De Paoli, di Afry
Svizzera, Responsabile
Team Geologia e Pericoli
Naturali - Direzione Lavori
Responsabile geologia
avanzamento, Samuele
Porto Bonacci, di Afry
Svizzera, Responsabile
Team Direzione Lavori
e Construction Management,
Roberto Scamoni, di Marti
Tunnel, Vice Direttore
Cantiere Lotto 341-
Responsabile rivestimenti,
Paolo Tenconi, di Marti
Tunnel, Responsabile
Sicurezza e Ambiente Lotto
341, Michele Chinotti, di Afry
Svizzera, Direzione Lavori
Responsabile assistenti
di cantiere.
poi calarli al luogo di assemblaggio. Lo scorso 19
settembre è stata impiegata una autogru cingolata
da 1000 tonnellate (la più capace esistente in
Svizzera, ci hanno detto), per la movimentazione
dei pezzi: il più pesante, vale a dire il motore della
TBM, è di 220 tonnellate. Sarà difficoltoso, in particolare,
il montaggio dei carri: premontati sulla
suddetta piattaforma, saranno poi anch’essi calati.
Sono previsti dieci step per portare la macchina
all’interno del tubo di lancio (fino a 100 metri):
da lì sarà pronta ad operare.
Esiste – dicevamo - una zona di disturbo geologico
sul versante sud (ma anche su quello nord). A sud
è un tratto di quasi 380 metri, che si trova a circa
4,9 chilometri dal portale di Airolo. Per questo tipo
di roccia non è possibile procedere con la fresa. Si
deve quindi ricorrere all’esplosivo, per poi, oltrepassata
la zona disturbata, procedere con la TBM.
Ora Ad Airolo il prossimo passaggio fondamentale
(così la situazione al momento della nostra visita)
sarà proprio lo scavo di questi 380 metri nella
zona disturbata: l’accesso a questa zona di lavoro
particolare avviene tramite un cunicolo separato,
in modo da poter anticipare i lavori rispetto
all’arrivo della fresa. Si è quindi creato, dall’aprile
2021 a gennaio 2024, e sempre con una TBM
scudata a conci prefabbricati, una sorta di bypass,
di cinque chilometri e con diametro di 7,40 metri,
per raggiungere la zona disturbata, che deve essere
scavata con un sistema tradizionale perché,
come detto, la fresa non sarebbe in grado di attraversarlo.
Questo bypass (cunicolo) parte a sinistra della canna
esistente, in affiancamento a soli 70 metri di distanza,
la scavalca a destra, gira a sinistra, scende,
la affianca e poi corre parallelo. Arriva così all’approccio
orientato nel modo corretto.
Sfide geologiche tutte vinte, per ora: con vari sondaggi
e una prognosi geologica già certa, la situazione
prevista su carta si è riscontrata in cantiere:
in prossimità della zona disturbata, nell’ambito
dello scavo di caverne per la gestione del materiale
e per una rapida manutenzione della fresa, si sono
riscontrati dei detensionamenti del materiale roccioso,
con locali sfaldamenti e scricchiolii. In ogni
caso, non si sono avuti fenomeni pericolosi per le
maestranze, classificabili come “colpi di montagna”.
Si è potuto lavorare con massima tranquillità
a soli 70 metri dal primo tubo. Ma la vera sfida geologica
sarà data dall’attraversamento della zona
disturbata di 380 metri. Siamo nelle rocce cristalline,
prevalentemente di origine paraderivata, ma
ci sono anche delle intrusioni granitiche. E quindi
la qualità del materiale sarà scavata difficilmente
all’esplosivo, per lo più a macchina varia in relazione
alla petrografia della roccia. La parte della zona
disturbata sarà scavata per lo più a macchina. Qui
l’ammasso sarà prevedibilmente molto fratturato,
tendenzialmente con delle faglie cachiritiche e faglie
cataclastiche di spessore variabile, e quindi ci
saranno anche delle convergenze più o meno importanti.
Va ricordato che si è in una situazione in
cui si ha una copertura di più di 1200 metri e ciò
fa in modo che ci sono delle notevoli tensioni litostatiche
che gravano sul profilo. E stesso problema
si ha a nord, perché su ambo i versanti esiste
una zona di disturbo geologico tecnicamente rilevante:
a nord, si tratta di un tratto di roccia lungo
circa 270 metri e distante circa 4,1 chilometri dal
portale di Göschenen.
Torneremo, in ogni modo, sul cantiere di costruzione
della seconda canna del San Gottardo, con
un accurato articolo tecnico sul prossimo numero
di leStrade.
Infocentro di Airolo
Ad Airolo e Göschenen sono stati allestiti due Infocentri
per offrire la presentazione del progetto e
dei lavori alla cittadinanza, per fare capire, in buona
sostanza, come l’Ufficio federale delle strade
USTRA costruisce il secondo tubo del San Gottardo
e cosa significa quest’opera per la regione. Gli
infocentri riscontrano anche un vivo interesse da
parte di studenti di differenti orientamenti e gradi
dalle scuole tecniche alle scuole elementari.
Noi abbiamo visitato quello aperto nell’estate del
2021 ad Airolo, che si trova in un edificio delle FFS
accanto alla stazione. Era uno spazio utilizzato solo
parzialmente ed è stato ristrutturato, mantenendo
sapientemente la struttura originaria, sia nella
parte inferiore (dove Afry ha gli uffici come direzione
lavori) sia in quella superiore.
Accedere all’Infocentro di Airolo è certamente una
occasione preziosa per accostarsi all’opera in costruzione,
certamente, ma è anche favorire l’interrogarsi
sullo sfondo culturale in cui questo memorabile
cantiere vive. nn
Gallerie&Opereinsotterraneo
66 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 67
Nuove opere
Ampliamento della Linea 5 della
metropolitana di Bucarest
Metro linea 5 Bucarest:
concept design.
La realizzazione di sei nuove stazioni sulla linea 5 della metropolitana
trasformerà il centro urbano della città di Bucarest, potenziando la
mobilità sostenibile e riducendo drasticamente il traffico cittadino
L’ampliamento della linea 5 della metropolitana di
Bucarest rappresenta un significativo valore aggiunto
per il consolidato ma dinamico contesto urbano,
progettato per potenziare i trasporti e migliorare
la vivibilità delle aree del centro città. Con
sei nuove stazioni sotterranee strategicamente localizzate,
il progetto mira a ridurre la congestione
del traffico che rappresenta una criticità rilevante
per la fruizione degli spazi urbani.
Ogni stazione avrà il suo design unico, ispirato alla
storia e alle geometrie all’architettura locale, mantenendo
al contempo un tema visivo coeso. Per delineare
le caratteristiche di identità visiva delle stazioni
infatti, il progetto ha tratto ispirazione dalla
geometria dell’arco che rappresenta un tema ricorrente
nell’architettura rumena. Rivisitato in chia-
ve contemporanea, questo segno ben si presta a
fondersi con gli altri elementi grafici rappresentativi
dei luoghi nei quali le stazioni sorgeranno e, di
concerto con il colore, guideranno i passeggeri lungo
il nuovo tratto della M5.
Sebbene il progetto voglia applicare una specifica
identità alla nuova linea, non dimentica l’importanza
della standardizzazione che consentirà
una realizzazione più veloce e un notevole risparmio
in termini economici. I segni grafici saranno
applicati a specifici elementi ovvero al cladding dei
muri e dei pilastri strutturali lasciando più neutre
le pavimentazioni e i controsoffitti. I pannelli saranno
parti strategiche del progetto che verranno
utilizzati per integrare advertisement e segnaletica
di stazione.
Carla Gerundino
3TI Partner, International
Division Senior Architect
& Project Coordinator
Giorgia Gunnella
3TI Senior Partner &
International Division
Director
Giorgia Di Biagio
3TI Partner &
International Division
Associate Director
Metro linea 5 Bucarest:
identità visiva stazioni.
Particolare attenzione è stata posta nella scelta
delle finiture per le quali sono stati selezionati materiali
locali e di facile reperibilità, oltre che riutilizzabili,
al fine di dare un chiaro messaggio sui temi
di sostenibilità ambientale per un’opera di tale importanza
collettiva.
Le nuove stazioni sono di tipo sotterraneo composte
generalmente da un livello di entrata in quota
con il piano strada, e da più livelli sotterranei de-
finiti in base alla profondità di passaggio del tracciato
ferroviario. Talvolta infatti, le stazioni accolgono
due linee di tracciato a due livelli differenti,
condizione che ha reso la progettazione una sfida
ancora più grande.
Essendo poste nel centro cittadino consolidato, le
entrate alle stazioni si presentano come elementi
architettonici volontariamente discreti ed è infatti
nei piani sotterranei che l’architettura esplo-
Gallerie&Opereinsotterraneo
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11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 69
de della sua caratterizzazione in modo particolare
ai piani delle platform dove il colore caratterizzante
la stazione è più presente e predominante e accompagna
il viaggiatore guidandolo anche all’interno
del treno.
I pilastri infine, vengono messi in evidenza attraverso
l’uso della luce; le strisce LED guidano lo
sguardo dalla base della struttura ai controsoffitti
in lamiera metallica scura e definiscono un linguaggio
uniforme e riconoscibile identificando punti focali
che catturano l’attenzione del visitatore durante
il suo percorso e nei momenti di attesa. nn
Carta d’identità
Città: Bucarest
Paese: Romania
Cliente: Metrorex S.A.
Gallerie&Opereinsotterraneo
Destinazione d’uso: Metropolitana
Costo totale: 400.000.000,00 euro
Design: 3TI Italia S.p.A.
ATI: 3TI IItalia S.p.A, SWS Engineering S.p.A., CODING
S.r.l., METRANS Engineering S.r.l.
Metro linea 5 Bucarest:
hall interna.
Metro linea 5 Bucarest:
stazione di Universitate.
Metro linea 5 Bucarest:
stazione di Clea Mobilor.
70 11/2024 leStrade
LE GRANDI
MACCHINE
ARRIVANO SUI
CANTIERI DELLA
TORINO-LIONE
Sul cantiere dei pozzi di ventilazione di Avrieux, in
Francia, ha iniziato a lavorare il robot progettato
appositamente per scendere fino a 500 metri di
profondità e rivestire in calcestruzzo la roccia nuda.
Realizzato grazie alla collaborazione tra il
raggruppamento LYTO (Vinci Construction - Webuild)
con Master Drilling e TELT, questo robot con guida da
remoto permette di lavorare nella massima sicurezza
in una delle zone più complesse del grande cantiere del
tunnel di base del Moncenisio.
Scopri di più sulle nostre tecnologie al lavoro su telt.eu
Applicazioni geotecniche
Un materiale ideale
Leggerezza, eccellenti proprietà meccaniche e inalterabilità
nel tempo: l’argilla espansa Leca è il materiale adeguato
per l’uso nelle costruzioni geotecniche, anche in presenza
di potenziali elevate sollecitazioni come nel caso delle
gallerie paramassi
Primi anni Sessanta: è il momento in cui, in molti
paesi europei, si inizia ad impiegare l’argilla
espansa nelle applicazioni geotecniche e infrastrutturali.
In Italia, invece, l’applicazione si avvia
ai primi anni Ottanta con la realizzazione di
rilevati stradali, autostradali e aeroportuali alleggeriti
(dalle piste di atterraggio dell’aeroporto
di Fiumicino alla terza corsia dell’Autostrada
Roma-Fiumicino). Questo materiale possiede
proprietà tecnologiche tali da risultare spesso
una soluzione semplice per complessi problemi
dell’ingegneria civile. Grazie al peso contenuto,
all’elevata resistenza meccanica e alle ottime capacità
drenanti i riempimenti in argilla espansa
permettono di limitare notevolmente i carichi e
le sollecitazioni imposte al terreno o alle strutture
interagenti, riducono sensibilmente il rischio
di instabilità, favoriscono il drenaggio dell’acqua
sotterranea.
Impiego nelle gallerie paramassi
Tra le molteplici applicazioni dell’argilla espansa Leca
nelle costruzioni geotecniche uno degli esempi più
significativi è rappresentato dalla realizzazione delle
gallerie paramassi, opere ingegneristiche di protezione
passiva dei versanti la cui funzione è quella
di rallentare o deviare il moto di un masso in caduta
dalla parete in roccia. Tali opere, tipica mente presenti
in aree montuose e costiere dove è frequente
la presenza di strade e ferrovie affiancate a pareti
rocciose, vengono realizzate in corrispondenza di
pendii potenzialmente instabili per minimizzare il rischio
derivante dalla caduta dei massi, generalmente
in corrispondenza di sedi stradali o ferroviarie. Le
gallerie paramassi permettono in questo modo di
proteggere le infrastrutture anche quando il versante
non fornisce lo spazio sufficiente a realizzare altri
sistemi di protezione, essendo la parete del tutto
adiacente al sedime stradale.
Edvige Viazzoli
Tre diverse tipologie
Tali strutture possono essere realizzate
in tre differenti tipologie
a seconda della configurazione
del versante in corrispondenza
del quale sono collocate. La più
comune è quella delle tradizionali
gallerie a portale, costituite
da un setto murario a monte
e una serie di pilastri e archi a
valle, entrambi realizzati in calcestruzzo
armato, che sorreggono
una soletta, anch’essa in
calcestruzzo, protetta mediante un “materassino
assorbente” costituito da inerti grossolani, cosiddetti
smorzatori, che hanno il compito di rallentare
o arrestare il moto dei massi in caduta
assorbendone parte dell’energia cinetica.
Una seconda configurazione, quella delle galle-
rie a mensola, prevede la presenza di pilastri a
monte su cui poggia una soletta in cemento armato,
con l’intera struttura opportunamente tirantata
a monte in modo da compensare il forte
sbilanciamento verso valle, anche in questo caso
protetta da uno strato di materiale assorbente.
In una terza e ultima configurazione, infine, la
galleria sorge sempre in adiacenza alla parete
rocciosa, ma una volta realizzata viene completamente
coperta dallo strato assorbente e dal terreno
in modo da mitigarne l’impatto ambientale.
Gli svariati vantaggi
In tutte le configurazioni sopra esemplificate,
nella realizzazione dei materassini assorbenti
l’utilizzo dell’argilla espansa Leca come materiale
di riempimento offre molteplici vantaggi
derivanti dalle sue particolari caratteristiche fisico-meccaniche.
In particolare, il ridotto peso
Gallerie&Opereinsotterraneo
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leStrade 11/2024 73
Carta d’identità
La diffusione del marchio Leca in edilizia nasce nel 1964, quando Laterlite inizia, per prima
in Italia, la produzione di argilla espansa nello stabilimento di Parma. La diffusione
dell’argilla espansa a marchio Leca in Italia inizia nel 1964 con lo stabilimento Laterlite
S.p.A. di Parma e la sede Marketing – Commerciale di Milano. Si realizzano in quegli
anni le prime applicazioni isolanti nell’edilizia a marchio Leca e nasce Lecablocco, che
si sviluppa sino ai nostri giorni con nuovi prodotti mirati ad esaltarne le caratteristiche
termiche, acustiche, di resistenza al fuoco ed architettoniche. Laterlite cresce insieme
alla cultura dell’isolamento termico e dell’alleggerimento delle strutture con Leca. All’inizio
degli anni Novanta viene prodotta per la prima volta LecaPiù, l’argilla espansa a
basso assorbimento di umidità da cui è stata sviluppata l’ultima generazione di premiscelati
Lecacem per sottofondi e coperture, Lecamix per massetti di finitura, Leca CLS
per calcestruzzi leggeri strutturali, Malte Leca per malte termoisolanti. Parallelamente
nel settore dei massetti di finitura spicca la gamma PaRis, massetti adatti al sistema di
riscaldamento a pavimento e per bassi spessori, e la gamma Intonaci termoisolanti e
tagliafuoco a base di vetro espanso riciclato.
Leca viene anche utilizzato in settori geotecnici e stradali, per rilevati leggeri, riempimenti
dietro muri di sostegno, barriere fonoassorbenti e nel verde in genere. Dal 1° gennaio
2002 è avvenuta l’integrazione delle attività nel settore dell’argilla espansa e premiscelati
leggeri tra Laterlite e Buzzi Unicem. La nuova società Laterlite opera con i
marchi Leca e Termolite.Nel 2012 un’altra tappa fondamentale nel percorso di crescita
e sviluppo delle soluzioni leggeri e isolanti per ristrutturare: nasce la gamma di prodotti
CentroStorico, i premiscelati di “seconda generazione” per calcestruzzi leggeri, massetti,
sottofondi e livelline pensati per ristrutturare con sistemi ad alto valore tecnico,
nel massimo rispetto degli edifici e del comfort di chi li abita. CentroStorico si pone l’obiettivo
di risolvere, con attenzione e semplicità, ogni esigenza nel campo del rinnovo,
del ripristino e del restauro, andando a soddisfare sia i bisogni della progettazione che
del cantiere con specifiche soluzioni e sistemi tecnici di risanamento. Nel 2014, anno in
cui ricorre l’anniversario dei 50 anni di attività di Laterlite, l’azienda completa la gamma
Leca di prodotti per le ristrutturazioni CentroStorico, introducendo un nuovo Sistema
per il Consolidamento e Rinforzo strutturale dei solai esistenti, certificato nelle prestazioni
e composto dai Calcestruzzi Leggeri Strutturali Leca e dai Connettori Meccanici e
Chimici CentroStorico.Oggi, dopo oltre cinquantacinque anni d’esperienza e milioni di
metri cubi di prodotti e venduti, Laterlite S.p.A., con le divisioni Leca, LecaSistemi, Ruregold
e Gras Calce, testimonia la volontà di ampliare e rafforzare la propria offerta di
soluzioni tecniche integrate al servizio dell’edilizia, confermando la propria vocazione
di partner a 360° nei progetti sostenibili di costruzione e ristrutturazione
specifico dell’argilla espansa conferisce allo strato
di riempimento una maggiore deformabilità
e capacità di movimentazione sotto l’impatto di
un eventuale corpo in caduta. Ciò risulta evidente
se si considera che l’entità di energia cinetica
dissipata nell’urto è inversamente proporzionale
alla capacità portante del substrato, e
che la capacità portante del substrato è direttamente
proporzionale al suo peso proprio. A parità
di condizioni di sollecitazione, quindi, l’argilla
espansa è in grado di dissipare una maggiore
quantità di energia rispetto a un materiale pesante
come la ghiaia. In secondo luogo, grazie
al basso peso specifico dell’argilla espansa, nei
calcoli per il dimensionamento delle strutture in
calcestruzzo armato possono essere considerate
sia azioni d’urto inferiori che un minor carico
permanente portato dalla stessa struttura.
Rilevanti sono infine i vantaggi anche in fase esecutiva.
Le gallerie paramassi vengono infatti realizzate
in siti generalmente di difficile accesso,
ma grazie alla possibilità di pompaggio a lunga
distanza dell’argilla espansa è possibile realizzare
l’intervento senza ricorrere a tecniche di scarico
del materiale più complesse ed economicamente
onerose.
In questi ultimi anni l’argilla espansa Leca ha trovato
molteplici utilizzi in questa tipologia di applicazioni,
spesso in situazioni di notevole complessità
esecutiva. Fra i numerosi esempi, le gallerie paramassi
realizzate nel territorio dei comuni di Crognaleto
(TE) e Norcia (PG), su una tratta della SS
45 bis Gardesana occidentale, e, più recentemente,
nei comuni di Genga (AN) e Gubbio (PG). nn
Gallerie&Opereinsotterraneo
74 11/2024 leStrade
Metropolitana
La Blu nel cuore
antico di Milano
Con l’apertura dell’intero tracciato
della M4, che conta in tutto 21
stazioni e si estende per 15
chilometri, la rete metropolitana
di Milano raggiunge i 118 chilometri
(la sesta in Europa per estensione)
Damiano Diotti
Attraversare la città di Milano da est a ovest in
soli 30 minuti è ora possibile grazie alla Linea 4
della Metropolitana di Milano, realizzata da Webuild
per conto del Comune di Milano.
La M4 è la metropolitana dell’aeroporto, un’infrastruttura
strategica che accorcia le distanze all’interno
della città e allo stesso tempo avvicina Milano
al resto d’Italia e d’Europa.
Si è tenuto lo scorso 12 ottobre il viaggio inaugurale
del primo treno, partito dalla stazione di
San Cristoforo e diretto all’aeroporto di Linate. È
stato così completato il percorso già parzialmente
operativo dal 2023 da San Babila fino all’aeroporto.
Presenti alla cerimonia il Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini,
il sindaco di Milano Beppe Sala, e l’AD Webuild,
Pietro Salini, oltre al Ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti greco, Chrīstos Staikouras, in vista
dell’inaugurazione prevista entro l’anno della
Metropolitana di Salonicco, anch’essa realizzata
da Webuild in consorzio.
La nuova linea può accogliere fino a 24 mila persone
all’ora per senso di marcia, con una previsione
di 86 milioni di passeggeri all’anno, il che
contribuirà ad evitare l’emissione di 75 mila tonnellate
di CO2 su base annua.
Con le fermate Sforza Policlinico e Sant’Ambrogio,
la M4 si collega rispettivamente anche alla
Linea gialla e alla Linea verde, oltre ad avere lo
scambio con la Linea rossa a San Babila.
Gallerie&Opereinsotterraneo
76 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 77
Dati principali dell’opera
Numeri del cantiere
• 21 stazioni
• 15 chilometri
• 80 km/h velocità massima
• Un treno ogni 90 secondi nelle ore di punta
• 600 persone capacità massima treno
• Fino a 24.000 passeggeri ogni ora per senso
di marcia
• 86 milioni di passeggeri attesi in un anno
• Driverless e porte automatiche in banchina
• Sei TBM
• Oltre 25 mila metri lunghezza di scavo delle TBM
• Oltre 240 mila metri quadrati di diaframmi (pareti
perimetrali delle stazioni)
• Circa 1 mln di metri cubi di calcestruzzo in opera
• Circa 1,5 mln di metri cubi di scavi a cielo aperto
• Oltre 170 mila metri cubi di conci prefabbricati per
rivestire le gallerie
• 1,8 mln metri cubi di terreno scavato dalle TBM
Progetto all’avanguardia
La costruzione della M4 è stata un’opera ingegneristica
complessa, che ha richiesto tecnologie
all’avanguardia e competenze specifiche. Le
gallerie sono state scavate con sei TBM (Tunnel
Boring Machine) che hanno scavato ad una profondità
media di 20 metri dal piano stradale, fino
alla profondità massima di 30 metri. Il consolidamento
del terreno è avvenuto attraverso il get
grouting, un metodo che consiste nell’iniezione
di miscele cementizie per stabilizzare il terreno e
prevenire infiltrazioni. Un’altra tecnica all’avanguardia
che è stata utilizzata per la costruzione
della M4 è il congelamento artificiale dei terreni,
che previene i cedimenti durante gli scavi. Consiste
nel congelamento dell’acqua di falda attraverso
l’azoto liquido, che provoca uno shock termico
a -196° e rende il terreno compatto come
una roccia, facilitando gli scavi.
La M4 è una “metropolitana leggera ad automazione
integrale” senza conducente, anche detta
driverless, con porte automatiche di banchina e
sistema di segnalamento CBTC (Communication
Based Train Control). Questo modello di trasporto
innovativo garantisce non solo una maggiore
efficienza di trasporto grazie alla possibilità di variare
il numero di treni in azione in base alle esigenze
di pubblico.
Scavi in sicurezza
La M4 ha scritto un capitolo importante della sua
storia all’interno della cerchia dei Navigli. È qui
che le sei TBM hanno scavato passando sotto la
Chiesa Evangelica Valdese di via Francesco Sforza,
il Sagrato della Basilica di Sant’Ambrogio in
piazza Sant’Ambrogio, la Ca’ Granda, le Colonne
di San Lorenzo, la Torre Merlata tra via di San Vittore
e via Carducci. Per proteggere il patrimonio
storico e artistico di cui Milano gode in superficie,
CMM4, ovvero il Consorzio dei costruttori guidato
da Webuild, ha previsto una procedura tecnica
di controllo che ha combinato analisi preventive
con un continuo monitoraggio. Già sperimentata
dalla stessa Webuild nella realizzazione della
Metro C a Roma, questa procedura prevede - per
le stazioni e i manufatti - l’assistenza archeologica
durante le verifiche preventive degli scavi.
Il passaggio all’interno di un centro urbano mol-
to antropizzato, insomma, comporta un impegno
eccezionale in fase di controllo e di analisi,
tanto nella progettazione quanto nell’esecuzione
dei lavori. Inoltre, a Milano, le gallerie della
M4 sono state realizzate a una profondità persino
maggiore degli standard. Ogni dato geometrico
e strutturale degli edifici interessati dagli scavi
delle gallerie è stato raccolto, per poi individuare
eventuali criticità sulle quali programmare interventi
preventivi. Un’operazione svolta grazie
anche a sopralluoghi di tecnici che hanno portato
a interventi riguardanti, tra gli altri, Casa Silvestri
e Palazzo Serbelloni, ma anche Villa Necchi
Campiglio, che ospita un’importante collezione di
oggetti di pregio.
Accanto alle analisi mirate alla tutela del patrimonio
in superficie, sono stati avviati interventi
di tutela degli edifici storici, in particolare del
loro patrimonio monumentale.
Alcuni monumenti sono stati spostati per evitare
qualunque rischio nella fase di passaggio delle
TBM. È il caso della Colonna del Verziere con la
Statua del Redentore in Largo Augusto; del Busto
di Cesare Correnti in Piazza della Resistenza
Partigiana; del muro medioevale in via Francesco
Sforza; del Monumento della Madonna della
Rassegnazione. Monumenti che sono stati ricollocati
in posizione originaria, dopo la pulizia e il
restauro richiesti dalla Soprintendenza Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana
di Milano. Nel corso degli scavi delle stazioni
e dei manufatti sono stati numerosi i ritrovamenti
di grande valore storico e scientifico per gli archeologi
e la Sovrintendenza, come ad esempio
le necropoli ricchissime di reperti di epoca romana
trovate vicino alla Basilica di Sant’Ambrogio.
L’operazione di salvaguardia del patrimonio artistico
è stata realizzata grazie alla collaborazione
con le istituzioni, il cliente, la Soprintendenza Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana
di Milano, ai Beni Culturali, e grazie
al know-how di Webuild che ha maturato in quasi
120 anni di storia, con una lunghissima esperienza
nella costruzione di linee metropolitane e
opere sotterranee in grandi città complesse.
La M4 di Milano è parte del track record di Gruppo
Webuild che include la realizzazione di oltre 820
Gallerie&Opereinsotterraneo
78 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 79
Ferrovie
Linea AV/AC Napoli-Bari, lo scavo
di sette gallerie naturali
Un nuovo passo in avanti verso la realizzazione della nuova linea AV/AC
Napoli-Bari, opera strategica che consentirà di integrare l’infrastruttura
ferroviaria del Sud del Paese con il Core Corridor “Scandinavia - Mediterraneo”
Benefici
• 12 minuti da San Babila all’aeroporto di Linate
• 30 minuti per percorrere l’intera linea
• - 180.000 veicoli ogni giorno
• Contrazione annuale delle emissioni di CO2 fino a 75.000 tonnellate
• Conservati 196 alberi
• -24% di abbattimento alberi rispetto alle idee progettuali iniziali
• Oltre 246 mila metri quadrati di aree urbane riqualificate, di cui oltre 66mila metri
quadrati di aree verdi
• Circa 16.000 persone dirette e di terzi impegnate nell’intera durata del progetto
• Circa 1.500 persone dirette e di terzi impegnate in media nel picco delle lavorazioni
• Circa 1.300 imprese coinvolte
chilometri di linee metropolitane nel mondo, tra cui
alcune delle più belle Stazioni dell’Arte della Metropolitana
di Napoli, incluse le più volte premiate
stazioni Università e Toledo. In Italia, sta realizzando
la Linea C della Metropolitana di Roma, che attraverserà
il cuore della capitale con stazioni museo
che permetteranno di valorizzare l’importante
patrimonio archeologico ritrovato nel corso degli
scavi, e a Napoli la stazione Capodichino sulla Linea
1 e la stazione Monte Sant’Angelo sulla Bretella
di Monte Sant’Angelo. All’estero, oltre che per la
Metropolitana di Salonicco, il Gruppo è impegnato
per il Grand Paris Express con la Linea 15 Ovest,
di recente aggiudicazione, e il Lotto 2 della Linea
16, in corso di ultimazione. nn
Fasi della cerimonia di
inaugurazione della M4.
Carlo Dossi
Lungo la linea tra Telese e Vitulano sono iniziati,
infatti, tutti i sedici fronti di scavo delle sette gallerie
naturali e delle loro finestre di emergenza. Le
gallerie, la cui lunghezza va dai 150 metri agli oltre
due chilometri, saranno realizzate a canna singola
con doppio binario.
A portare avanti i lavori il Consorzio Telese Scarl
(costituito dalla mandataria Ghella insieme a Itinera,
Salcef e Coget Impianti) a cui Rete Ferroviaria
Italiana ha affidato l’appalto sotto la Direzione
Lavori di Italferr, con un investimento complessivo
di circa 500 milioni di euro, finanziati anche con
fondi PNRR.
L’opera
Il lotto, di diciannove chilometri, prevede il raddoppio
della linea ferroviaria, parte in affiancamento
e parte in variante alla linea storica, per un’estensione
di circa diciannove chilometri da Telese a Vitulano.
Oltre alla presenza di un gran numero di
gallerie, che rappresentano circa il 40% del tracciato
che attraversa otto comuni della provincia di
Benevento, l’opera avrà quattordici viadotti ferroviari,
due cavalcaferrovie, tre nuove fermate (Solopaca,
San Lorenzo Maggiore e Ponte Casalduni),
dieci chilometri di barriere antirumore, oltre
agli impianti tecnologici, all’attrezzaggio ferroviario
e altre opere minori.
Attualmente sono impegnati sul cantiere circa
1.000 lavoratori, tra tecnici ed operai del Consorzio
Telese Scarl e delle ditte subappaltatrici, con
una forte presenza di imprese del Sud Italia. Un
importante indotto generato sul territorio dall’opera
in fase di costruzione. Le attività di cantiere
si svolgono a ciclo continuo nell’arco delle 24 ore,
7 giorni su 7.
La linea AV/AC Napoli-Bari
L’intera opera prevede il potenziamento e la velocizzazione
dell’itinerario Napoli - Bari che consentirà
di integrare l’infrastruttura ferroviaria del Sud
del Paese con il Core Corridor “Scandinavia - Mediterraneo”,
una velocizzazione sia per i treni a lunga
percorrenza e sia per il trasporto regionale e merci.
Al termine dei lavori, il collegamento Napoli - Bari
sarà percorso in due ore, contro le circa quattro
attuali, mentre quello fra Roma e Bari in tre ore,
con un risparmio di circa due ore rispetto ad oggi.
La lunghezza del tratto è di 145 chilometri totali
lungo i quali alla fine dell’opera i treni potranno
raggiungere una velocità massima tra i 200 e
i 250 Kmh. nn
Gallerie&Opereinsotterraneo
80 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024 81
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
Opere
La nuova metropolitana
di Melbourne
Il Suburban Rail Loop, di cui la tratta “East” è parte, migliorerà
l’efficienza dei trasporti per oltre l’80% dei cittadini, contribuendo
a eliminare oltre seicentonila mila viaggi in auto ogni giorno
MATERIALI &
TECNOLOGIE
Nuovo progetto di mobilità sostenibile per Webuild
in Australia: il Gruppo, leader della joint-venture
“Terra Verde”, ha firmato il contratto del valore
complessivo di AUD 1,7 miliardi (un miliardo
circa di euro) per la progettazione e la costruzione
del lotto “Tunnels North” del Suburban Rail
Loop (SRL) East, progetto destinato a trasformare
il trasporto pubblico di Melbourne, a supporto
della forte crescita attesa della città nei prossimi
anni.
Webuild, con una quota pari al 33,5%, guida la
joint-venture che realizzerà il lotto in un consorzio
internazionale con GS E&C della sudcoreana
GS Group e con Bouygues Construction Australia
della francese Bouygues. La stessa joint-venture
era già stata nominata preferred bidder lo
scorso luglio.
Il Suburban Rail Loop è una linea ferroviaria orbitale
di 90 chilometri che contribuirà a supportare
la trasformazione in corso della città, garantendo
più trasporti e possibilità di espansione
delle aree abitate. La prima fase di questo progetto,
il Suburban Rail Loop East, è attualmente
in costruzione, con previsione di avvio dello scavo
delle gallerie nel 2026 e di messa in esercizio
nel 2035.
Commissionato dalla Suburban Rail Loop Authority,
il contratto prevede lo scavo di due tunnel
paralleli, lunghi ognuno circa dieci chilometri, tra
le future stazioni di Box Hill e Glen Waverley, e la
realizzazione di 39 tunnel secondari di collegamento
e di strutture funzionali alla realizzazione
di due future stazioni. Il progetto prevede anche
lo scavo di due pozzi di accesso e di un pozzo di
emergenza e per la ventilazione. Per lo scavo dei
tunnel è previsto l’impiego di TBM.
La presenza del Gruppo
Webuild è a Melbourne sin dagli anni Ottanta, con
la realizzazione di gran parte dei tunnel e delle
stazioni del Melbourne Underground Rail Loop
(MURL), aperta al pubblico nel 1985. Sempre a
Melbourne, il Gruppo sta lavorando allo scavo dei
tunnel del North East Link, importante tratta della
rete autostradale della città. Con il nuovo progetto
parte del SRL, il Gruppo Webuild mette ancora
una volta in campo nella città la sua leadership
mondiale dello scavo in sotterraneo, con un
parco di 63 TBM tra quelle in montaggio, ordinate
e da ordinare per i progetti pianificati, di cui 16
sono già operative sui diversi cantieri nel mondo,
dall’Australia agli Stati Uniti, insieme a centinaia
di specialisti nel tunneling di decine di nazionalità.
Il Gruppo è oggi nella Top 5 dei contractor internazionali
in Australia secondo la classifica ENR.
Con la sua controllata australiana Clough, Webuild
sta infatti lavorando a progetti in tutta l’Australia
e si sta espandendo anche in nuovi settori. nn
Gabriele Villa
n Heidelberg Materials ha presentato,
a Ecomondo 2024, evoBuild.
I nuovi cementi e calcestruzzi a basse
emissioni di CO 2 . Uno dei principali obiettivi
di Heidelberg Materials è quello di generare
il 50% dei propri ricavi globali con prodotti
sostenibili entro il 2030.
n Additivi di nuova generazione,
per miscele bituminose a tiepido.
Biodegradabili, inodori e non pericolosi.
Sono proposti al mercato dall’azienda
Activa S.r.l., di Corigliano-Rossano (CS).
Gallerie&Opereinsotterraneo
82 11/2024 leStrade
Novità
Additivi di nuova generazione
Additivi per miscele bituminose a tiepido di nuova generazione.
Biodegradabili, inodori e non pericolosi. Sono prodotti proposti
al mercato dall’azienda Activa S.r.l. di Corigliano-Rossano (CS)
Gli “asfalti tiepidi” sono asfalti prodotti e compattati
a temperature più basse di 30-50° C rispetto
a un equivalente asfalto tradizionale a caldo.
Grazie alla temperatura di produzione e di compattazione
più bassa, gli “asfalti tiepidi” presentano
plurimi vantaggi:
• vantaggi ambientali: meno energia utilizzata e
meno emissioni di gas serra in atmosfera;
• vantaggi per gli operatori: meno emissioni
e migliori condizioni di lavoro per gli addetti
all’impianto e alla stesa;
• vantaggi per le operazioni di pavimentazione:
possono essere compattati a temperature inferiori
rispetto a quelli a caldo. In tal caso è possibile
prolungare il tempo di trasporto e compattazione.
Descrizione
Aggiunti alle miscele bituminose aumentano notevolmente
la lavorabilità, tanto da poter essere
prodotte e compattate a temperature inferiori.
Forniscono, inoltre, una straordinaria adesione
bitume/aggregato, resistente alle forze disgregatrici
dell’acqua, il che allunga la vita utile della
pavimentazione stradale.
Vantaggi e benefici
• Aumentano la lavorabilità e migliorano la compattazione
delle miscele bituminose: le miscele
sono più lavorabili e più facili da compattare
anche a temperature più basse di quelle solitamente
utilizzate; consentono di ridurre le temperature
di produzione, stesa e compattazione
fino a 50°C rispetto all’asfalto a caldo tradizionale;
consentono di prolungare fino a tre volte
i tempi di trasporto e compattazione, rispetto
ad un asfalto a caldo tradizionale; facilitano la
compattazione raggiungendo densità ottimale
con un minor numero di passaggi di rullo; consentono
di pavimentare in condizioni climatiche
estremamente fredde; consentono di aumentare
la percentuale di utilizzo di fresato.
• Prolungano la vita utile delle pavimentazioni
stradali: riducono la tensione superficiale bitume/aggregato
favorendo l’adesione del bitume
su qualsiasi tipologia di aggregati anche in presenza
di umidità; instaurano un’adesione chimica
tra bitume ed aggregati, creando un film
resistente all’azione disgregante dell’acqua; ritardano
l’ossidazione del bitume.
• Sostenibilità ed impatto ambientale: premettono
la produzione a temperature più basse
di 30-50°C; riducono le emissioni di CO 2
e il
consumo energetico degli impianti; consentono
di aumentare la quantità di utilizzo di fresato;
evitano il surriscaldamento degli aggregati
quando si aggiunge il fresato; sono dotati di
certificazione ambientale EPD, che attesta la
conformità agli standard ambientali.
• Facili da usare e sicuri al 100%: liquidi e pompabili
anche a basse temperature ed efficaci a
bassi dosaggi; eliminano il rischio di esposizione
alle sostanze chimiche per gli addetti alla
stesa e alla produzione, perché sono inodori,
stabili alle alte temperature, non tossici e non
pericolosi per l’uomo e l’ambiente; possono essere
maneggiati e movimentati senza speciali
accorgimenti; non sono regolamentati come
merce pericolosa per il trasporto.
Modalità di utilizzo
Si consiglia di aggiungerli direttamente nel sistema
di pesatura del bitume mediante un apompa
dosatrice. In alternativa, possono essere aggiunti
direttamente nel serbatoio di stoccaggio
del bitume (sarà necessaria l’agitazione mecca-
nica o il ricircolo tramite pompa). Vengono solitamente
aggiunti a dosaggi da 0,1% a 0,5% sul
peso del bitume. Dosati tra lo 0,1÷0,2%, agiscono
come “promotori di adesione” e migliorano la
lavorabilità delle miscele bituminose. Dosati tra
0,3÷0,5%, aumentano notevolmente la lavorabilità
della miscela bituminosa, con conseguente
possibilità di riduzione delle temperature di miscelazione,
stesa e compattazione.
Vantaggi economici e ambientali
con “LowTherm 4G”
• Ridurre la temperatura di produzione di 30°C significa:
si risparmiano 35 MJ di energia per tonnellata;
se si usa “BTZ” come combustibile, si risparmiano
1,08 metri cubi di metano per ogni
tonnellata di asfalto prodotta; per ottenere questi
vantaggi sono necessari solo 200 grammi di
LowTherm® 4G per ogni tonnellata di asfalto prodotta;
se si usa “BTZ” come combustibile si emettono
3,07 chilogrammi di CO 2
in meno nell’atmosfera
per ogni tonnellata di asfalto prodotta; se si
usa metano come combustibile si emettono 2,24
chilogrammi in meno di CO 2
nell’atmosfera per
ogni tonnellata di asfalto prodotta.
• Produrre 1.000 tonnellate di asfalto al giorno riducendo
la temperatura di produzione di 30°C
significa: se si usa “BTZ” come combustibile, si
risparmiano 930 chilogrammi di “BTZ” ogni giorno
e si emettono 3.070 chilogrammi di CO 2
in
meno ogni giorno; se si usa metano come combustibile
si risparmiano 1.080 metri cubi di metano
ogni giorno e si emettono 2.240 chilogrammi
di CO 2
in meno; per ottenere questi benefici
economici e ambientali sono necessari solo 200
chilogrammi di LowTherm® 4G al giorno.
I grafici qui sopra riportati dimostrano che
LowTherm® 4G può essere usato come promotore
di adesione utilizzando un dosaggio dello 0,1-
0,2%. Utilizzando dosaggi 0,3-0,5% le percentuali
di copertura sono superiori al 95%.
Il grafico qui sopra a sinistra dimostra che l’ITSR è
inferiore all’80% senza LowTherm® 4G; l’ITSR è
superiore al 90% con lo 0,1% di LowTherm® 4G
ed aumenta all’aumentare del dosaggio. Si può affermare,
pertanto, che la presenza di LowTherm®
4G riduce significativamente i danni causati dall’acqua
alle pavimentazioni e allunga la vita utile. Il
grafico a destra dimostra che i vuoti aumentano
(con valori al di fuori dei parametri di riferimento)
quando i provini, senza LowTherm® 4G, sono mescolati
e compattati a temperature inferiori a quelle
tradizionali. Al contrario, nei campioni con l’aggiunta
di LowTherm® 4G, i vuoti rimangono entro
i parametri di riferimento anche quando si utilizzano
temperature di miscelazione e compattazione
inferiori a quelle tradizionali. nn
Materiali&Tecnologie
84 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024
85
Novità
Heidelberg Materials
presenta evoBuild
I nuovi cementi e calcestruzzi a basse emissioni di CO 2
. Uno dei
principali obiettivi di Heidelberg Materials è quello di generare il
50% dei propri ricavi globali con prodotti sostenibili entro il 2030
Con il lancio di evoBuild, il nuovo marchio globale
di Heidelberg Materials per i prodotti contenenti
materiali da riciclo e a basse emissioni di
CO 2
, vengono definiti nuovi punti di riferimento
per i materiali per costruzioni sostenibili e Heidelberg
Materials si guadagna la prima fila nel
percorso del settore verso il Net-zero e l’economia
circolare.
«Al centro delle nostre azioni c’è la forte attenzione
per l’ambiente. In qualità di pionieri sulla
strada verso la neutralità carbonica e l’economia
circolare nell’industria dei materiali da costruzione
- ha detto Stefano Gallini, Amministratore Delegato
di Heidelberg Materials Italia - la società
sta lavorando su materiali da costruzione sostenibili
e soluzioni per le città del futuro. evoBuild
rappresenta la risposta concreta a disposizione
del mercato, dei nostri clienti e dei progettisti.
Un passo importante verso il conseguimento di
uno dei nostri obiettivi fondamentali nel percor-
Fabrizio Parati
Per la costruzione del Ponte
San Giorgio a Genova,
Heidelberg Materials ha
utilizzato cementi evoBuild
con un basso livello di
emissioni di CO 2
e circa
il 40% di materiali di riciclo.
La presentazione di evoBuild
a Ecomondo 2024.
Lo stand di Heidelberg
Materials a Ecomondo 2024.
so verso il Net zero; puntiamo, infatti, a generare
il 50% dei nostri ricavi con prodotti sostenibili
già entro il 2030».
La gamma evoBuild di Heidelberg Materials, che in
Italia ha raccolto l’eredità dei marchi Italcementi e
Calcestruzzi, sarà disponibile dal 2025 in tutta Italia
e per tutte le linee di prodotto e sarà caratterizzata
da basse emissioni di CO 2
(sia per il cemento
sia per il calcestruzzo), e/o da calcestruzzi contenenti
materiali da riciclo, evitando così l’impiego
di risorse naturali. La Road Map di Heidelberg Materials
prevede, da qui al 2030, il progressivo aumento
della quota di prodotti evoBuild, garantendo
la qualità, l’affidabilità e la durabilità di sempre.
I prodotti della gamma evoBuild apportano una riduzione
della CO 2
pari ad almeno il 30% rispetto
al valore di riferimento. I prodotti circolari contengono
almeno il 30% di inerti riciclati, oppure riducono
la quantità di materiali naturali di almeno il
30% (risultati che si possono ottenere con calcestruzzi
ad altissime prestazioni o costruzioni realizzare
con la stampa 3D).
Per arrivare a questi soddisfacenti risultati sono
stati messi a punto negli impianti una serie di
percorsi virtuosi dal punto di vista della sostenibilità
lungo tutti i passaggi del ciclo di produzione
del cemento e del calcestruzzo. Qualche
esempio: per “cuocere” il cemento viene ridotto
l’uso di combustibili fossili derivati dal petrolio
utilizzando, in sostituzione, combustibili alternativi
non più riciclabili e biomasse in assoluta sicurezza.
Nella produzione del calcestruzzo, invece,
viene ridotto l’uso di materie prime naturali
come la sabbia e la ghiaia, introducendo nella ricetta
del prodotto materiali di scarto come le scorie
di altoforno e i materiali da demolizione. In
sostanza aggregati riciclati che offrono una valida
alternativa agli aggregati naturali, contribuendo
a conservare le risorse naturali, riducendo la
quantità di rifiuti destinati alle discariche e promuovendo
un’economia circolare.
Materiali&Tecnologie
86 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024
87
Abbiamo sentito anche l’ing. Sergio Tortelli,
Responsabile Prodotti e Soluzioni Sostenibili
Calcestruzzi-Heidelberg Materials
Abbiamo sentito Stefano Gallini, Amministratore
Delegato di Heidelberg Materials
Italia
Qual è il vostro impegno ambientale e come
è stato scandito sino ad oggi?
Heidelberg Materials, Gruppo presente in oltre 50
paesi nel mondo, ha ereditato tutta l’esperienza
di Italcementi, e quindi ben 160 anni di gloriosa
storia del settore delle costruzioni (da novembre
2023 – come noto - Italcementi e Calcestruzzi,
storiche società che con la loro storia fatta di persone,
di conoscenze e di innovazione hanno contribuito
allo sviluppo economico del Paese, sono
diventate Heidelberg Materials). Già da diversi
anni ci siamo dati dei target ambientali di sostenibilità
che sono i più stringenti del settore. L’obiettivo
finale è la carbon neutrality al 2050. C’è
un obiettivo di medio termine (quello del 2030)
che prevede la generazione di ricavi almeno per
il 50% da prodotti sostenibili. E in questi anni abbiamo
lavorato su diversi fronti. Prima di tutto,
sull’innovazione di processo, con interventi sugli
impianti, sulle ricette e sui combustibili. Abbiamo
poi lavorato, e per specifiche esigenze anche
seguendo alcuni suggerimenti dei nostri clienti,
sull’innovazione di prodotto, per creare soluzioni
sempre più sostenibili. Arriviamo ad oggi: siamo
molto orgogliosi di presentare la gamma evoBuild.
Il numero magico è il 30, che vuol dire che la
linea evoBuild avrà o il 30% in meno di emissioni
di CO 2
o il 30% in più di materiali sostenibili in
sostituzione dei materiali classici.
A livello processo e a livello prodotto come
avete fatto a raggiungere questa percentuale
notevolissima del 30%?
A livello di processo, ormai da anni - come dicevo
prima - abbiamo lavorato sulle ricette dei prodotti,
ma soprattutto anche sulla ricerca e l’impiego
di combustibili alternativi. evoBuild è una fondamentale
tappa di questa evoluzione sostenibile.
I prodotti saranno disponibili in maniera costante
da circa metà 2025. In realtà, per qualche cliente
che ha dimostrato una particolare ambizione
e che crede fortemente in quello che facciamo,
qualche versione prototipo è già stata resa
disponibile. A chi sono rivolti? Sono rivolti a tutti
gli stakeholders, vale a dire sono rivolti principalmente
ai nostri clienti di oggi e ai nostri clienti
di domani, ma anche ad architetti, progettisti,
società di ingegneria. Vogliamo intercettare anche
qualche potenziale partner che possa vedere
nei nostri prodotti un valore aggiunto per i propri
progetti.
Sono tutti i prodotti certificati. È sono gli unici,
ad oggi, certificati dalla Global Cement and Concrete
Association.
Come traducete in partica la sostenibilità e
la decarbonizzazione?
Quando parliamo di sostenibilità e di decarbonizzazione
ci chiediamo sempre che cosa sia utile
per tradure questi concetti in fatti concreti. Nel
nostro caso sarà un cemento che sarà reso disponibile
dalla seconda metà del prossimo anno.
Sarà prodotto nella cementeria Heidelberg Materials
di Brevik, in Norvegia, laddove per la prima
volta a livello globale viene installato un impianto
specifico per la cattura e lo stoccaggio della CO 2
(Carbon Capture & Storage, CCS). Immaginate
di mettere un gigantesco filtro di CO 2
su una cementeria.
Questo è quello che sta facendo Breivik
in questo momento. A fine del 2024 l’impianto
sarà ultimato e entrerà produzione nel 2025. A
metà del 2025, dunque, il prodotto sarà sul mercato.
Questo rappresenta veramente un punto di
discontinuità rispetto alla tradizione, perché, se
da un lato è necessario lavorare su combustibili
alternativi e sulla riduzione della quantità di clinker
nel cemento ricorrendo a materiali diversi,
dall’altro lato, se vogliamo arrivare a zero, l’unico
modo di procedere in questo momento è ricorrere
alla pratica della carbon capture. Dopo di
che, una volta catturata, chiaramente la sfida e
gestirla. Stiamo costruendo, pertanto, un sistema
di gestione della CO 2
che è fatto da tubature
piping e da un sistema di stoccaggio che consente
di stoccare la CO 2
in maniera sicura in un
L’impegno green
di Heidelberg Materials
- 213.071 tonnellate di CO 2
non emesse per effetto
dell’utilizzo delle biomasse nel 2023;
- 50.000 tonnellate di aggregati industriali e di recupero
utilizzati evitando estrazione di risorse
naturali;
- 7,5% riduzione emissioni di CO2 per tonnellata
di cemento rispetto al 2019;
- 1.500.000 tonnellate di cemento sostenibile prodotte
nel 2024
- 1.100.000 metri cubi di calcestruzzo sostenibile
prodotto nel 2024
- 42% l’acqua risparmiata nella produzione del calcestruzzo
- 270 Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD)
per cementi e calcestruzzi
- 1.080 Life Cycle Assessement (LCA) per cementi
e calcestruzzi
Materiali&Tecnologie
88 11/2024 leStrade
leStrade 11/2024
89
giacimento di gas ormai vuoto nel Mare del Nord.
Risultato di più di 800.000 ore di progettazione,
l’impianto CCS di Brevik consentirà la cattura
e il trasporto per lo stoccaggio permanente di
400.000 tonnellate di CO 2
all’anno, l’equivalente
delle emissioni annuali di circa 200.000 auto,
e produrrà circa 500.000 tonnellate di clinker
net-zero. Dopo Brevik seguiranno impianti negli
Stati Uniti e in Inghilterra: essere un gruppo globale
significa pensare in maniera globale.
DA 20 ANNI L’UNICO PER LA DURABILITÀ
DELLE OPERE IN CALCESTRUZZO
L’impermeabilizzante strutturale, l’iperfluidificante,
il compensante di ritiri, l’incrementatore di resistenza.
Quanto tempo ci avete messo ad arrivare a
questo traguardo? Quanti investimenti, risorse,
ricerca?
Siamo partiti, in realtà, quasi vent’anni fa, cioè
quando Heidelberg in Norvegia si chiamava ancora
Norge, con un progetto pionieristico, ma muovendoci
in un contesto culturale in cui il tema ambientale
era già molto sentito (ben più che qui in
Italia). Vent’anni di lavoro per avere un primo impianto.
E questo consente in realtà di portare sul
mercato un vantaggio competitivo: Brevik sarà l’unico
impianto su scala globale a essere decarbonizzato
(secondo stime tecniche, sarà tale per almeno
quattro anni). Tutto ciò significa che i clienti che
scelgono di lavorare con evoZero, scelgono, in realtà,
di essere pionieri nel loro settore di riferimento,
perché gli altri tecnicamente, in questo momento,
non possono offrire nulla di simile.
La sostenibilità costa, ma la sostenibilità
paga anche. È questo che bisogna spiegare
al mercato. Come farete?
Vorrei precisare che la realizzazione di questo
tipo di progetti (tipo Brevik) hanno ad oggi quasi
più del pionieristico che del tecnico, e ovviamente
richiedono tempo per essere realizzati. Nella pipeline
dopo Brevik c’è anche un impianto in Italia,
in partnership con ENI-Snam (Lab di Ravenna).
Lo abbiamo annunciato qualche settimana
fa (cfr. La prima cementeria decarbonizzata d’I-
Disponibili per tutti
gli impianti
I prodotti evoBuild saranno disponibili per tutti gli
impianti. Il valore di riferimento di evoBuild per la riduzione
di CO 2
è il 30% vs. la definizione della Global
Cement and Concrete Association (GCCA) per CEM I
dal 2020, che si traduce in ≤ 552 kg CO 2
/t di materiale
cementizio e ≤ 5.5 kg CO 2
/m 3 /MPa per il calcestruzzo.
Quando evoBuild viene utilizzato come prodotto
contenente materiali da riciclo, il contenuto riciclato
del calcestruzzo e delle miscele di inerti deve
raggiungere il 30% del volume di inerti. I prodotti circolari
caratterizzati da un uso ridotto dei materiali
non fanno ancora parte della procedura ma saranno
inseriti in futuro
Stefano Gallini, AD
Heidelberg Materials Italia.
Sergio Tortelli, Product
director di evoZero.
talia, in leStrade, ottobre 2024, p. 96).
Si parla di decarbonizzazione, si parla di CO 2
, si
parla di sostenibilità. Sono sfide che il settore non
ha mai affrontato prima. Se non ci lavoriamo insieme
tutto diventa molto più complicato. Noi
ovviamente siamo pronti a fare la nostra parte e
la stiamo facendo: negli ultimi cinque anni, dal
2019, abbiamo ridotto le nostre emissioni di CO 2
del 7,5%. Quest’anno abbiamo diminuito la produzione
di CO 2
di 213.000 tonnellate soltanto attraverso
l’utilizzo di combustibili alternativi. Abbiamo
venduto un milione e mezzo di tonnellate
di prodotti definiti sostenibili, un milione e centomila
metri cubi di calcestruzzo definiti sostenibili
e ridotto del 42% l’utilizzo di acqua nei nostri
processi produttivi. nn
Materiali&Tecnologie
90 11/2024 leStrade
Malte cementizie
Per qualsiasi struttura
in calcestruzzo
Malta colabile strutturale R4 ad espansione contrastata,
elevata durabilità e resistenza alla fessurazione con protezione
delle armature per ripristini del c.a. da 10 a 50 millimetri
SikaEmaco® S 475 PG è
una malta cementizia, ad
espansione contrastata in
aria, applicabile a consistenza
reoplastica (fluida)
o reodinamica (superfluida,
autocompattante senza
vibrazione) a seconda della
quantità d’acqua di impasto.
In assenza di maturazione
umida, condizione non
sempre realizzabile in cantiere,
per migliorare l’espansione
all’aria di SikaEmaco®
S 475 PG, è possibile aggiungere il componente
B (SikaEmaco® A 400). Tale additivo permette
di ridurre il ritiro in fase plastica ed igrometrico
migliorando la stagionatura.
Materiali&Tecnologie
Impieghi
SikaEmaco® S 475 PG è stato progettato per
ripristinare e/o consolidare qualsiasi struttura
in calcestruzzo. Può essere applicato per colaggio
su calcestruzzi macroscopicamente irruviditi
(asperità di circa 5 millimetri), in spessori d’intervento
compresi tra 10 e 50 millimetri. Tipici
interventi sono rappresentati da: riparazioni di
porzioni di manufatti in calcestruzzo degradato
e ricostruzioni dello strato di copriferro; ripristino
di elementi strutturali in calcestruzzo, anche precompresso,
sia di opere civili che infrastrutturali;
ripristini strutturali di elementi soggetti a sollecitazioni
cicliche, urti e abrasioni; ripristini strutturali
di opere idrauliche, condotti fognari e gallerie.
Per interventi di spessore 30 - 50 millimetri, Sika-
Emaco® S 475 PG deve essere utilizzato solo
previa applicazione di armatura di contrasto,
per interventi di tale spessore si consiglia tuttavia
l’utilizzo di SikaEmaco® S 475 PG il quale
non necessita dell’ausilio della rete elettrosaldata.
Dosando opportunamente l’acqua d’impasto
il prodotto può essere utilizzato sia per ripristinare
strutture che presentano lieve pendenza trasversale
o longitudinale che per interventi dove
è richiesta la massima fluidità, fino ad ottenere
una malta autocompattante.
Caratteristiche e vantaggi
SikaEmaco® S 475 PG, inoltre presenta le seguenti
peculiarità:
▪ consistenza reoplastica (fluida) o reodinamica (superfluida)
a seconda della quantità d’acqua di impasto
per applicazioni nelle più svariate condizioni;
▪ espansione contrastata in aria (monoliticità con il
supporto): la capacità di fornire una espansione
contrastata con maturazione della malta in aria,
cioè nelle reali condizioni di cantiere, consente a
SikaEmaco® S 475 PG di ottenere la monoliticità
con il calcestruzzo di supporto. SikaEmaco®
S 475 PG, sottoposto al test di inarcamento/imbarcamento,
evidenzia già dopo 24 ore un inarcamento
(∩) del provino che dimostra, in modo
semplice ed immediato, l’effettiva capacità del
prodotto di garantire l’espansione contrastata in
aria. Materiali che evidenziassero invece un imbarcamento,
cioè sollevamento ai lembi (U), sarebbero
inadeguati per interventi di ripristino perché
caratterizzati da ritiro e quindi incapaci di garantire
monoliticità con il supporto;
▪ resistenza alla cavillatura in fase plastica: per
combattere la microfessurazione in fase plastica,
SikaEmaco® S 475 PG è arricchito anche di fibre
PAN in poliacrilonitrile;
▪ resistenza alla fessurazione a lungo termine: questo
requisito fondamentale per la durabilità dell’intervento
di ripristino è valutabile mediante l’O Ring
test. SikaEmaco® S 475 PG non evidenzia alcuna
fessura neanche alle lunghe stagionature;
▪ resistenza agli agenti aggressivi dell’ambiente:
SikaEmaco® S 475 PG, grazie alla composizione
chimica e natura dei suoi componenti, è impermeabile
all’acqua, agli aggressivi ambientali quali cloruri
e solfati, resiste ai cicli di gelo/disgelo (compatibilità
termica) e alla carbonatazione. nn
Mauro Armelloni
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
MACCHINE &
ATTREZZATURE
n Trivel Sud, per i lavori di palo trivellato,
si è affidata a una perforatrice Bauer BG26.
n La Febbre della Fibra e il ruolo dell’aria
compressa pulita nel soddisfare le richieste
di accesso di nuova generazione, dati ad
alta velocità basati su cavi in fibra ottica.
n La densità di pregi dei rulli tandem
articolati di Dynapac porta la qualità di
compattazione a nuovi, superiori ranghi.
n Un lotto di piattaforme autocarrate
multipurpose CTE MP 24 C alla compagnia
di bandiera britannica British Airways.
92 11/2024 leStrade
Mercato
Il calo fisiologico
Quasi salutare, secondo l’opinione di Unacea (Unione italiana macchine
per costruzioni), che ha presentato il confronto tra i dati di vendita dei primi
nove mesi del 2023 e 2024. Quanto al futuro, c’è un cauto ottimismo
Si piega ma non si spezza: la conferenza stampa
di presentazione dello stato del mercato italiano
di macchine per costruzioni parla di “flessione”,
ma senza catastrofismi, anzi, con sereno senso
della realtà e pure un pizzico di ottimismo. L’occasione
è stata organizzata da Unacea, l’Unione
Italiana Macchine per Costruzioni, alla fine di ottobre,
in occasione della fiera dedicata alla transizione
ecologica e all’economia circolare Ecomondo,
con l’illustrazione di dati fino al mese di
settembre 2024 compreso e qualche parallelo
con quelli del 2023.
Nei primi nove mesi dell’anno, appunto, sono state
vendute 14.403 macchine, con una diminuzione
in doppia cifra, pari al 13 per cento rispetto
allo stesso periodo dell’anno scorso. Di queste
la grandissima maggioranza, 13.573, sono macchine
movimento terra, con un calo leggermente
più alto pari al 14 per cento, che fanno da contraltare
a quelle stradali che sono “solo” 650, ma
in compenso sono cresciute del 15 per cento, con
una tendenza riguardante il segmento specifico
che si orienta sia sull’acquisto che sul noleggio.
Curiosamente, malgrado la definizione, si tratta
di unità non per forza acquistate per impieghi
strettamente “stradali”, e rientrano soprattutto
nella categoria delle compatte.
Assestamento «salutare»
Secondo Gianluca Calì, direttore marketing di Cgt,
«Il 2023 è stato un anno complesso per il nostro
settore, a causa del calo degli incentivi Industria
4.0 e della lunga attesa, poi delusa, della Transizione
5.0, che hanno creato incertezza e rallentamenti
di mercato. Lo sblocco della ZES per il Mezzogiorno
ha portato a segnali di ripresa, con un
recupero di tre punti percentuali ogni trimestre del
2024». Una situazione fisiologica, insomma, lega-
Paolo Cosseddu
Immagine tratta dal numero
di gennaio 1967 di leStrade.
ta anche all’approssimarsi della fine di un ciclo:
per ogni macchina acquistata, segue un periodo
di alcuni anni - di norma quattro o cinque - prima
del cambio con una nuova, ed è quindi abbastanza
comprensibile che al termine di una fase di acquisto
intensa e facilitata dagli incentivi si torni a
uno stato di normalità, in attesa del ciclo successivo.
Anzi, l’assestamento è giudicato addirittura
«salutare», come contraltare di una fase evidentemente
outlier, e al tempo stesso è ragionevole
attendersi qualche notizia positiva dall’ultimo trimestre,
solitamente caratterizzato da una piccola
corsa agli acquisti prima della chiusura dell’anno
fiscale. Lo confermano anche le parole di Michele
Spinelli, amministratore delegato di Wirtgen Macchine:
«La domanda di macchine stradali ha visto
un boom negli ultimi anni, grazie agli incentivi
fiscali che hanno spinto al rinnovamento del
parco macchine obsoleto. Oggi assistiamo a una
saturazione del mercato, con un calo delle frese
stradali bilanciato dalla stabilità delle vibrofinitrici
e dalla forte crescita dei rulli, soprattutto quelli
medio-piccoli. Il settore si muove verso macchine
più compatte, con un ciclo di rinnovo più sostenuto
rispetto al passato».
Scendendo nel dettaglio, rispetto alle 15.934
macchine movimento terra vendute nel 2023,
crescono gli apripista, passati da 40 a 54, e pur
se di poco le minipale compatte (da 975 a 1.016),
e soprattutto le terne a quattro ruote sterzanti
passate da 64 a 141, un incremento del 120 per
cento, mentre fra le peggiori performance di vendita
troviamo escavatori gommati (-36 per cento),
e le terne rigide (-34, pur se su numeri più
piccini, da 61 a 40 unità in tutto).
Meglio le macchine stradali
Le macchine stradali se la passano meglio, come
detto, crescendo da 567 a 650 unità vendute,
distribuite fra rulli (da 369 a 457, +24 per cento),
e vibrofinitrici (da 135 a 144, +7 per cento),
mentre calano le frese stradali (da 63 a 49, -22
per cento).
I dati presentano qualche picco stagionale, se
li si va a guardare per trimestre, ad esempio le
già citate terne a quattro ruote sterzanti, che tra
aprile e settembre hanno fatto registrare un incremento
sullo stesso periodo del 2023 del 348
per cento, o le stesse frese stradali, che hanno
venduto 25 unità nello stesso periodo, e molto
molto meno negli altri due trimestri, mentre viceversa
sono andati peggio rulli e vibrofinitrici (rispettivamente
-18 e -30 per cento), che invece
nei complessivi nove mesi hanno venduto di più.
Moderato ottimismo per il 2025
Infine, qualche commento più generale, con un
moderato ottimismo nei confronti di un 2025 che
si attende su numeri di leggera crescita e quindi
di stabilizzazione del quadro, una sorta di ritorno
alla normalità rispetto al 2023: si registrano
buone sensazioni per quel che riguarda il mercato
italiano, un po’ più interrogative, invece, per
quello europeo, specie in considerazione di una
situazione nei singoli Paesi e a livello comunitario
non ancora chiara rispetto alle volontà e alle
disponibilità ad investire, a differenza del mercato
americano dove invece si percepisce un certo
movimento, anche questo da confermare viste
le recenti novità post elezioni presidenziali
(che però, nel momento della conferenza stampa,
non si erano ancora tenute). L’ultimo Report
commercio estero Unacea-Cer parla di diminuzione
degli scambi internazionali di settore, con le
esportazioni che tra gennaio e luglio di quest’anno
si sono stabilizzate sui due miliardi di euro, in
diminuzione del 3 per cento rispetto al 2023. Più
sensibile il calo delle importazioni, con un segno
negativo pari al 10 per cento e un valore complessivo
di 1,2 miliardi di euro. Calcolatrice alla
mano, il saldo della bilancia commerciale è di 763
milioni, pari a un incremento dell’11 per cento,
che consente una lettura positiva della situazione.
Al netto dei discorsi di un ritorno a una stagione
di dazi fra Paesi, specialmente da Usa e Cina,
di cui nel caso si dovrà tenere conto. nn
Macchine&Attrezzature
94
11/2024 leStrade
leStrade 11/2024
95
Scenari
Dispositivi di ritenuta stradale
e innovazione tecnologica
Il seminario “Le innovazioni nei dispositivi di ritenuta stradale: attività di ricerca,
principi ed esempi progettuali e applicativi alla luce delle vigenti normative”
ha fatto il punto sul futuro della sicurezza delle infrastrutture stradali
Messina ha recentemente ospitato un seminario
tecnico che ha riunito esperti e professionisti del
settore stradale per discutere le nuove frontiere
della sicurezza dei dispositivi di ritenuta. Organizzato
dall’Ordine degli Ingegneri di Messina, in
collaborazione con Anas S.p.A. – Gruppo FS Italiane,
il Centro Studi e Formazione O.I.M., e con
il patrocinio della Città di Messina, l’evento ha
rappresentato una delle rare opportunità di approfondimento
tecnico e di aggiornamento per i
professionisti siciliani, grazie anche alla partecipazione
di SMA Road Safety in qualità di sponsor.
Il workshop, dal titolo “Le Innovazioni nei Dispositivi
di Ritenuta Stradale: Attività di Ricerca,
Macchine&Attrezzature
Principi ed Esempi Progettuali e Applicativi alla
luce delle Vigenti Normative”, tenutosi il 24 ottobre
2024 nel Salone delle Bandiere del Comune
di Messina, ha esplorato con grande attenzione
le innovazioni nei dispositivi di ritenuta stradale,
affrontando i temi centrali della progettazione,
dell’installazione e della manutenzione, con
un focus rigoroso sulle normative di riferimento.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Messina,
Federico Basile, e del Presidente dell’Ordine degli
Ingegneri di Messina, Santi Trovato, gli interventi
tecnici hanno aperto la giornata, introducendo
i partecipanti alle best practices nel campo della
selezione e validazione dei dispositivi.
Ispezioni e monitoraggio delle
infrastrutture: il modulo IBS e la
piattaforma RAM
Cristiano Fogliano, Capo Centro Anas della Sezione
di Messina, ha fornito una panoramica
sui progressi fatti in Anas riguardo all’ispezione
e monitoraggio delle infrastrutture stradali
tramite l’uso della piattaforma Road Asset
Management (RAM). In particolare, il modulo
IBS (Ispezione Barriere di Sicurezza) consente
un controllo avanzato delle barriere, integrando
dati raccolti tramite l’uso di droni
e tecnologie di Structural Health Monitoring,
come accelerometri e trasduttori di temperatura.
«Questi strumenti ci permettono di accelerare
le ispezioni e ottimizzare gli interventi,
mantenendo alti standard di sicurezza», ha
dichiarato Fogliano.
Barriere e terminali di sicurezza:
un aggiornamento normativo
fondamentale
La sessione condotta da Nicola Dinnella, Dirigente
Responsabile Area Gestione Rete Catania Anas, si
è incentrata sulle barriere longitudinali e i terminali
speciali, con dimostrazioni pratiche tramite video
delle prove d’urto sui diversi dispositivi. Dinnella
ha posto particolare attenzione ai criteri di valutazione
e selezione delle barriere e ai rigorosi test
necessari per garantire la conformità alle normative,
includendo l’evoluzione delle barriere in calcestruzzo
NDBA e dei guardrail per arginello zero.
Uno dei temi più discussi è stato quello dei Dispositivi
Salva Motociclisti (DSM), regolamentati dal
DM del 2019, i quali devono essere testati con un
manichino a 60-70 km/h su barriere longitudinali
con impatto a 30 gradi. Dinnella ha fatto notare
il paradosso in cui i caschi motociclistici vengono
testati a velocità inferiori rispetto ai DSM: «Un dispositivo
di ritenuta è ormai chiamato a garantire
indici di lesività molto bassi anche in situazioni di
impatto significativo», ha osservato.
Nuovi varchi amovibili e la questione
della continuità di prestazione
Roberto Impero, CEO di SMA Road Safety, ha presentato
alcune delle più recenti soluzioni tecniche
della sua azienda, con un intervento che ha toccato
i problemi pratici legati alla regolamentazione dei
varchi amovibili. Il Decreto Ministeriale attualmente
in vigore consente di collegare sezioni di varchi
fino a due classi di contenimento inferiori alle
barriere spartitraffico, compromettendo di fatto la
continuità della prestazione del dispositivo di ritenuta.
La soluzione proposta da SMA Road Safety
è il nuovo varco amovibile in classe H4b Titanus,
che «assicurando prestazioni elevate e facilità di
movimentazione, elimina la discontinuità prestazionale
tra i vari segmenti», ha spiegato Impero.
L’AD di SMA ha dedicato, inoltre, una parte del proprio
intervento agli attenuatori d’urto, spiegando
come i requisiti di robustezza e assorbimento siano
fondamentali per garantire la sicurezza stradale
nelle aree più critiche. Stefano Caterino, Product
Marketing Manager di SMA Road Safety, ha
approfondito le caratteristiche dei terminali di barriera,
alla luce della nuova specifica tecnica TS/
CEN 1317-7:2023, che introduce nuovi criteri per
le prove d’urto e la classificazione dei dispositivi ad
assorbimento di energia.
Montaggio e manutenzione: sfide
e soluzioni per le infrastrutture
siciliane
Un dibattito animato ha caratterizzato la sessione
di Nicola Dinnella e Federico Barucca, PMO
Manager di Anas, focalizzata sulle procedure di
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Frese
Un nuovo territorio
montaggio corretto delle barriere. Il tema delle
responsabilità legate alla posa in opera ha suscitato
molte osservazioni, specialmente per quanto
riguarda la “certificazione” richiesta al produttore,
difficilmente applicabile nelle fasi di sostituzione
dei componenti danneggiati. Da questo confronto,
è emerso un forte richiamo alla necessità
di definire criteri operativi per la manutenzione
dei dispositivi danneggiati, che tenga conto delle
esigenze specifiche del territorio siciliano.
Federico Basile,
Sindaco di Messina.
Nicola Dinnella,
Dirigente Responsabile Area
Gestione Rete Catania Anas.
Messina Santi Trovato,
Presidente dell’ordine degli
ingegneri di Messina.
Roberto Impero,
CEO di SMA Road Safety.
Una sinergia per la sicurezza:
visioni future
L’evento ha sottolineato l’importanza di un
dialogo continuo e di un approccio integrato
per la sicurezza stradale. «Solo attraverso
una formazione e un’informazione puntuale
possiamo ridurre gli incidenti e le vittime
sulle strade», ha dichiarato il Sindaco Basile.
Il Presidente Trovato ha confermato «il forte interesse
per l’iniziativa e soddisfazione per l’operato
di Anas in Sicilia, che coinvolge anche numerosi
professionisti del nostro ordine. Auspichiamo
che questa sinergia possa proseguire». Roberto
Impero ha concluso sottolineando l’importanza di
una strategia condivisa tra tutti i key players del
settore per allinearsi all’obiettivo “Vision Zero”
dell’Unione Europea: «La sicurezza stradale è
una responsabilità collettiva che richiede impegno,
innovazione e collaborazione».
Il seminario ha rappresentato un’occasione unica
per condividere le conoscenze tecniche e le migliori
pratiche, promuovendo un impegno congiunto
verso un futuro in cui la sicurezza sulle
strade sia sempre più solida e diffusa, a vantaggio
di automobilisti e motociclisti. nn
Cristiano Fogliano,
Capo Centro Anas della
Sezione di Messina.
Stefano Caterino,
Product Marketing Manager
di SMA Road Safety.
Due frese Wirtgen del tipo W 210 Fi e W 200 Fi e una finitrice Vögele
SUPER 2000-3i. Per il risanamento dell’autostrada previsti inizialmente
125 giorni. Lavori conclusi con due settimane di anticipo
L’Haleakalā Highway è una delle maggiori autostrade
di Maui, nelle Hawaii. Collega la valle
densamente popolata con le regioni rurali circostanti.
Su un tracciato di circa 4,2 miglia, la
squadra della Maui Paving ha sostituito completamente
la carreggiata. In questo intervento
sono state impiegate due frese Wirtgen del
tipo W 210 Fi e W 200 Fi e una finitrice Vögele
SUPER 2000-3i.
Per il risanamento dell’autostrada erano stati previsti
inizialmente 125 giorni di lavoro. Il programma
prevedeva che il manto d’usura e lo strato
portante fossero originariamente asportati con
un escavatore in due passaggi di lavoro. Grazie
all’investimento nelle nuove macchine è stato
possibile fresare i due strati con uno spessore
totale di otto pollici in un solo passaggio di lavoro
e riutilizzare il materiale asportato.
Non sono state solo la potenza e la rapidità delle
frese Wirtgen a conquistare i dipendenti della
Maui Paving. Anche la finitrice cingolata da 10
pollici Highway Class Vögele ha convinto tutti con
la stesa precisa e rapida. Con una potenza del
motore fino a 186 kW (250 hp) e un sistema di
convogliamento del materiale efficiente, la SU-
PER 2000-3i è pensata per i grandi progetti come
quello di Maui. In combinazione con il banco di
stesa montato frontalmente VF 600, la finitrice
ha ottenuto inoltre dei risultati di stesa ottimali
sull’intera larghezza di stesa. Grazie all’efficienza
delle macchine impiegate è stato possibile completare
i lavori sull’autostrada già due settimane
prima del previsto.
Con l’investimento nelle macchine del Wirtgen
Group la Maui Paving si è avventurata in un nuovo
territorio. In precedenza, sull’isola hawaiana
non si era mai lavorato con le macchine Wirtgen.
Anche la finitrice Vögele è stata usata per
la prima volta dalla Maui Paving. Grazie all’addestramento
sulle macchine sul posto da parte
di Wirtgen America, il passaggio alle nuove
macchine è avvenuto senza intoppi. Gli operatori
freschi di formazione sono stati conquistati
dalla performance, dalla precisione e dal basso
livello di rumore delle macchine Wirtgen. «In
origine avevamo previsto di asportare lo strato
di calcestruzzo spesso quattro pollici con la fresa
in un primo passo di lavoro, per asportare quindi
lo strato portante in un secondo momento. Tuttavia,
abbiamo scoperto subito che la macchina
era in grado di asportare l’intero spessore di otto
pollici in un solo passo di lavoro. In questo modo,
durante l’asportazione del manto stradale, siamo
stati in grado procedere al ritmo di 60-90 metri
per turno di lavoro», spiega Zack Gonzales, General
Manager della Maui Paving. nn
Macchine&Attrezzature
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Compressori
Porre le basi per il futuro digitale
in complessi paesaggi urbani
La Febbre della Fibra e il ruolo dell’aria compressa pulita
nel soddisfare le richieste di accesso di nuova generazione.
Dati ad alta velocità basati su cavi in fibra ottica
ropa , da giugno 2020 a giugno 2021 c’è stato
un aumento del 7% del numero di case passate
dalle reti FTTP – raggiungendo il 50,0% delle
case dell’UE in totale. Nonostante ciò, vi erano
ancora tredici paesi che registravano una copertura
FTTP inferiore alla media dell’UE. Tuttavia,
l’inarrestabile febbre della fibra continua ed è destinata
ad accelerare man mano che sempre più
paesi riconoscono che il solo aggiornamento dei
cavi esistenti (in rame) impone limiti alla velocità
e alle prestazioni future delle connessioni. In
tutta l’UE nell’ultimo periodo di studio (da giugno
2020 a giugno 2021):
• sei paesi hanno raggiunto livelli di copertura
FTTP superiori all’80%: Spagna, Portogallo,
Islanda, Romania, Bulgaria e Svezia;
• nove paesi hanno registrato una crescita a due
cifre nella copertura FTTP: Cipro, Francia, Ungheria,
Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Romania
e Slovacchia;
• la copertura FTTP si è ampliata più rapidamente
di altre tecnologie a banda larga fissa nelle aree
rurali. La disponibilità rurale di FTTP è aumentata
di otto punti percentuali, raggiungendo un
terzo (33,8%) delle famiglie rurali dell’UE.
La situazione italiana
In termini di banda larga NGA, i servizi a banda
larga ad alta velocità basati su tecnologie NGA
erano disponibili per il 97,0% delle famiglie italiane
e per l’88,4% delle famiglie italiane rurali.
Dalla metà del 2020, la copertura NGA è migliorata
sia a livello nazionale (di 4,3 punti percentuali)
che a livello rurale, aumentando di 12,2
punti percentuali. Secondo lo studio dell’UE, la
copertura FTTP ha subito una forte accelerazione
nell’ultimo anno, aumentando del 10,4% e raggiungendo
il 44,2% delle famiglie. Nonostante
questo aumento, la copertura FTTP in Italia è rimasta
al di sotto della media UE del 50,0%.
La strategia italiana per la banda ultralarga verso
la Gigabit Society mira a fornire connettività gigabit
a tutti entro il 2026. Una delle sette aree di
intervento previste dalla Strategia è il Piano Italia
1 Giga, con uno stanziamento previsto di 3,8
miliardi di euro, con l’obiettivo di fornire 1 Gbps
in download e 200 Mbps di velocità di upload nelle
aree grigie e di fallimento del mercato. Conformemente
al principio della neutralità tecnologica,
si prevede di coprire un totale di 8,5 milioni
di famiglie entro il 2026.
Sfide della posa di cavi in fibra ottica
I paesi si rivolgono sempre più ai cavi in fibra ottica,
nonostante l’infrastruttura aggiuntiva necessaria
per l’installazione, perché uno dei maggiori
vantaggi della fibra ottica è che possono gestire
molti più dati rispetto ai vecchi cavi in rame. Nel
complesso, i cavi in fibra ottica hanno una larghezza
di banda più elevata, il che significa che
possono trasportare più informazioni. Tuttavia,
questo significa nuovi cavi rispetto all’ aggiornamento
dei cavi in rame esistenti – e questo comunemente
richiede lo scavo di una trincea e la
posa del tubo nella trincea, a cui viene quindi inserito
il cavo in fibra ottica.
I cavi in fibra ottica sono costituiti da fili di vetro,
ciascuno in grado di trasmettere dati digitali modulati
in onde luminose. Inviano efficacemente
informazioni codificate in un fascio di luce attra-
Oggi, sempre più aziende e consumatori richiedono
connessioni dati affidabili ad alta velocità,
sia attraverso trasmissioni wireless (come segnali
WiFi, Bluetooth o GSM) o via cavo. Questa domanda
è cresciuta solo in seguito alla pandemia
di Covid e all’aumento dell’uso dello ‘smart working’
da casa. La Commissione Europea ha fissato
obiettivi chiari per la velocità di connettività
entro il 2025: almeno 100 Mbps per tutte le
famiglie europee e 1000 Mbps o 1 Gbps per tutti
i principali driver socio-economici (come scuole,
strutture di ricerca, ospedali, ecc.). La rapida
diffusione di cavi in fibra ottica in tutta Europa è
una grande parte della risposta e per raggiungere
questo obiettivo in modo efficiente, l’aria compressa
ha un ruolo sorprendentemente importante
– alcuni potrebbero persino dire che l’aria
compressa è il cavallo di battaglia silenzioso dietro
le sfide di connettività del futuro.
Call-out box
Definizioni tecnologiche
DSL
DSL (Digital Subscriber Line) è la tecnologia di base
utilizzata per fornire la banda larga su linee telefoniche
convenzionali (cavi in rame)
VDSL VDSL è una versione “ad altissima velocità” di DSL.
FTTP FTTP (fiber-to-the-premises) è una banda larga
NGA
fornita su cavi in fibra ottica che arrivano fino a
casa o in ufficio. Questa definizione include anche
“FTTB”, in cui la fibra termina in un grande edificio
e la distribuzione a banda larga all’interno dell’edificio,
in diversi appartamenti, ad esempio, è da
una diversa tecnologia non in fibra come VDSL.
Accesso di nuova generazione
Febbre da fibra in Europa
Secondo uno studio della Commissione Europea
del 2021 sulla copertura della banda larga in Eu-
Alex Persyn
Direttore prodotto
Rotair compressori
portatili
Macchine&Attrezzature
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Soffiaggio cavo lunghezza singola
verso un tubo di vetro o di plastica. Data l’importanza
di preservare l’integrità dei cavi, è richiesta
la massima precisione nel processo.
In ambito urbano, gli appaltatori si trovano ad
affrontare sfide ancora più complesse nell’installazione
dei cavi in fibra ottica, dai costi elevati
associati alla costruzione di nuove reti alla precisione
richiesta nel processo di installazione. Per
affrontare tali problematiche, si sta sempre più
facendo affidamento su macchine di soffiaggio
intelligenti e compressori affidabili che assicurino
un posizionamento efficiente e preciso dei
cavi. Queste tecnologie non solo aiutano a superare
ostacoli fisici e logistici, ma contribuiscono
anche al rispetto dei tempi ristretti dei lavori
e alla riduzione dei costi, rendendo i progetti di
installazione della fibra più fattibili ed efficienti.
Un’ulteriore sfida in alcune città è la limitazione o
il divieto dell’uso del carburante diesel, che condiziona
necessariamente il funzionamento delle
attrezzature tradizionali alimentate a diesel.
Questo richiede un passaggio a fonti di energia
alternativa, come macchinari elettrici o a benzina,
per rispettare le normative locali e garantire
un progresso ininterrotto del progetto nelle aree
con restrizioni sul diesel.
Tecnologie Innovative “No-Dig”
nella Distribuzione della Fibra
L’evoluzione delle tecnologie “no-dig”, come la
trivellazione orizzontale controllata (HDD) e la
microfresatura, ha rivoluzionato il modo in cui
vengono installati i cavi in fibra ottica, soprattutto
sotto le strade e negli ambienti urbani complessi.
Questi metodi riducono significativamente
la necessità di scavi estesi, minimizzando l’interruzione
del traffico e le lavorazioni sul paesaggio
urbano. Utilizzando queste tecniche, gli appaltatori
possono posare in modo efficiente cavi
in fibra ottica con impatti minimi sulla zona circostante,
rispondendo alle crescenti esigenze di
progetti infrastrutturali rapidi e meno invasivi.
Ciascuna di queste innovative tecnologie “no-dig”
offre vantaggi distinti. Mentre HDD e microfresatura
si concentrano sulla creazione di percorsi
fisici per i cavi con minima interruzione superficiale,
l’uso di compressori d’aria nel soffiaggio
della fibra integra queste tecnologie, consentendo
un’installazione efficiente dei cavi una volta
stabilito il percorso.
Preparazione
La pulizia del tubo è fondamentale per garantire
il successo dell’intero processo, riducendo al minimo
l’attrito durante la successiva soffiatura del
cavo in fibra ottica. Per fare ciò, una spugna viene
fatta passare attraverso il tubo con una pressione
d’aria di 14 bar per rimuovere lo sporco
iniziale. Successivamente, un’altra spugna viene
fatta passare attraverso il tubo, questa volta
con un lubrificante per ridurre l’attrito.
In questa fase, quando il cavo in fibra ottica viene
alimentato meccanicamente nel tubo dalla macchina
di soffiaggio, è fondamentale mantenere
un flusso d’aria costante e affidabile a 14 bar,
poiché si alimentano centinaia di metri di cavo in
fibra ottica dalla bobina posta sul carrello, che a
sua volta deve essere posizionato correttamente
per garantire un’alimentazione del cavo senza
ostacoli. A questo punto, diventa evidente il
ruolo cruciale dei compressori d’aria, che forniscono
la pressione d’aria necessaria per agevolare
un’installazione del cavo fluida e ininterrotta.
Il ruolo del compressore d’aria
Il soffiaggio del cavo è il processo di inserimento
di un cavo in fibra ottica in un condotto combinando
una forza di spinta meccanica (pneumatica,
elettrica o idraulica) e un flusso d’aria
ad alta velocità. Dopo che i rulli di trazione nel
dispositivo di soffiaggio hanno spinto il cavo
per alcune centinaia di metri, l’aria compressa
viene iniettata nel condotto. Introducendo aria
compressa, il cavo all’interno del condotto rimane
in condizioni di galleggiamento, il che riduce
l’attrito tra la superficie esterna del cavo e
la parete interna del condotto. Il ruolo del compressore
è quindi fondamentale per l’installazione
efficiente e affidabile dei cavi in fibra ottica.
È elementare che il compressore sia correttamente
dimensionato per il progetto, sia in grado
di erogare una pressione dell’aria di 14 bar,
sia in grado di raffreddare l’aria compressa vicino
alla temperatura ambiente e abbia un separatore
di umidità.
Conclusione: ruolo della tecnologia e della consulenza
specialistica per ottimizzare l’efficienza
Con la crescita della febbre della fibra in tutta Europa
e nel mondo, l’installazione affidabile ed efficiente
di cavi in fibra ottica e il lavoro dei suoi
installatori subiranno una pressione crescente.
Tuttavia, facendo i preparativi necessari, utilizzando
le attrezzature giuste e cercando un supporto
specializzato, le aziende possono evitare
errori costosi e sviluppare le competenze e le
capacità necessarie per trattare questa febbre e
portare un accesso efficiente e affidabile di prossima
generazione al mondo. nn
Macchine&Attrezzature
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Manutenzione
LoJack a bordo delle
macchine da lavoro
La tecnologia per monitorare in tempo reale i parametri vitali delle
macchine e prevenire avarie e guasti. Al via la partnership con la start-up
Skiprent: più semplice e sicura l’esperienza di noleggio con un’App
Monitorare in tempo reale una serie di parametri
vitali delle macchine da lavoro, prevenire eventuali
guasti meccanici, ottimizzando la gestione
di questi veicoli ed evitando avarie e fermi macchina.
Sono queste le principali caratteristiche
dell’innovativa soluzione tecnologica annunciata
oggi nel corso dell’Assemblea dell’Associazione
Assodimi da LoJack Italia, società di intelligenza
connessa che aiuta le aziende e le persone a tracciare,
monitorare e recuperare veicoli e asset.
La nuova soluzione offerta da LoJack consente di
tenere sotto controllo, in una piattaforma web, di
facile accesso e consultazione, i dati rilevati dagli
apparecchi installati sulle macchine da lavoro
che forniscono precise informazioni sulla localizzazione
del mezzo, sui chilometri percorsi, sulle
ore di accensione del motore e, novità assoluta,
segnala eventuali avarie e malfunzionamenti del
veicolo prima che si accendano le relative spie.
Uno strumento smart e digitale che si aggiunge
all’offerta LoJack già esistente, che rafforza la
protezione dal furto grazie alla tecnologia in radio-frequenza
e monitora altri parametri, come
le ore di funzionamento della presa di forza, oltre
all’accensione e allo spegnimento e i tragitti precorsi
dal mezzo. Tutto visualizzabile con un controllo
da remoto attraverso dashboard personalizzate
ed alert costruiti ad hoc per rispondere a
specifiche esigenze.
La soluzione telematica Industrial IoT Gateway
è stata recentemente selezionata dalla OEM Off-Highway,
prestigiosa rivista nazionale americana
dedicata allo sviluppo di prodotti per OEM
mobili a livello globale, come uno dei migliori
nuovi prodotti per il 2024 nel settore delle attrezzature
mobili on- e off-road. Questo riconoscimento
evidenzia l’innovazione, la qualità e
l’efficienza del gateway, utilizzato da produttori
nei settori delle costruzioni, agricoltura, estrazione
mineraria e altri. Grazie alla sua capacità
di gestire aggiornamenti firmware a distanza,
monitoraggio di dati critici e miglioramenti nella
gestione delle attrezzature, questa soluzione
offre funzioni avanzate per l’ottimizzazione
delle operazioni in ambienti difficili. Nell’ambito
delle attività promosse da LoJack per semplificare
la gestione dei mezzi di lavoro e l’esperienza
di noleggio (sia per il noleggiatore che per i
suoi clienti), si iscrive anche la partnership con
Skiprent, l’APP personalizzata che digitalizza il
renting, consentendo di automatizzare la consegna
e il ritiro del mezzo, in totale sicurezza.
Per quanti si affideranno alla nuova applicazione,
i dispositivi LoJack renderanno più efficace
la fase di rilevamento e recupero in caso di furto
e forniranno un costante controllo sulla posizione,
sulle ore di lavoro, sui chilometri e sul livello
di carburante. nn
Gabriele Villa
Macchine&Attrezzature
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11/2024 leStrade
Seismic Asphalt
I compattatori a vibrazione tradizionali rilasciano
una successione rapida di impulsi a
frequenza, i quali possono essere sia pre-settati
che aggiustati manualmente. Seismic
Asphalt lavora diversamente e rileva automaticamente
la frequenza naturale del materiale,
combinandola con sensori per misurare
la temperatura del conglomerato bituminoso,
e regolandosi di conseguenza per trovare
in tempo reale la frequenza di compattazione
ottimale. Lavorare alla frequenza naturale
consente al tamburo di trasmettere la giusta
quantità di energia al momento giusto. In
questo modo si ottiene un risultato di compattazione
di alta qualità e si evitano deformazioni
del manto stradale.
Seismic Asphalt è attivo per impostazione
predefinita e utilizza tecnologia a sensori intelligenti,
consentendo all’operatore di entrare
nella macchina e iniziare subito a lavorare.
Con un sistema completamente automatico
come Seismic Asphalt non è richiesta alcuna
formazione aggiuntiva: le regolazioni avvengono
infatti in tempo reale senza alcun intervento
dell’utente. A differenza delle macchine
della concorrenza, Seismic Asphalt regola
sia il tamburo anteriore che quello posteriore,
rendendo il processo ancora più efficace.
Eliminando ogni decisione soggettiva, l’operatore
può concentrarsi solamente sul suo
compito principale: soddisfare i requisiti di
compattazione richiesti.
Tra i vantaggi del Seismic Asphalt, oltre a
risultati di compattazione di alta qualità, si
aggiunge anche un risparmio di carburante
fino al 25% quando si lavora con la modalità
EcoMode attivata. Di conseguenza, ciò
aiuta specularmente a ridurre le emissioni di
CO2 fino al 25%. Inoltre, grazie alla frequenza
più bassa, i livelli di rumorosità sono ridotti
e meno vibrazioni vengono trasmesse
alla cabina, migliorando il comfort generale
dell’operatore
Rulli
Si alza il livello
La densità di pregi dei rulli tandem articolati di Dynapac porta
la qualità di compattazione a nuovi, superiori ranghi. Abbiamo visto
il rullo CC2200VI esposto nello stand Dynapac ad Asphaltica
La gamma di rulli tandem stradali
CC2200VI - CC3800VI di Dynapac
varia dalle 7 alle 9 tonnellate e include
anche tre versioni combinate
e un rullo oscillante. Grazie al design
asimmetrico della cabina e alle migliorate capacità
di scorrimento del sedile, l’operatore ha una visibilità
eccezionale sul bordo del tamburo. Un ambiente
di lavoro silenzioso è inoltre garantito dal posizionamento
posteriore del motore, che riduce al
minimo la rumorosità e migliora il comfort dell’operatore.
La tecnologia SEISMIC ASPHALT contraddistingue
questi rulli, con vantaggi per l’ambiente,
l’efficienza e il benessere dell’utente, oltre
a risultati di compattazione eccellenti.
Alternative di compattazione
1. Vibrazione standard
I tamburi standard hanno la capacità di alternare
un’ampiezza elevata con una bassa frequenza
di vibrazione ed un’ampiezza bassa
con un’alta frequenza di vibrazione, a seconda
delle esigenze del progetto.
2. Versione combinata
Le ruote gommate sostituiscono il tamburo
posteriore per ottenere una superficie più coesa
con una texture differente nel conglomerato.
3. Oscillante
Minori vibrazioni trasversali del terreno, ideali
per la compattazione di aree sensibili.
Mauro Armelloni
Risparmio carburante
con l’EcoMode
Con l’EcoMode abilitato, il numero di giri del motore
viene regolato in modo da avere la più bassa
potenza sufficiente a soddisfare i parametri
di compattazione richiesti. La modalità EcoMode
riduce il consumo di carburante fino al 15%,
quando è utilizzata durante l’operatività. Il risparmio
di carburante può essere ulteriormente incrementato
con la funzione di Sospensione Automatica
che fa in modo che la macchina vada al
minimo dopo dieci secondi di fermo, sia ad alti
che medi/ECO giri motoreRPM.
Efficienza nel cuore
L’efficienza degli eccentrici Dynapac riduce l’energia
necessaria all’avvio delle vibrazioni fino
al 50%, riducendo al minimo usure e rotture. La
gamma è alimentata dagli affidabili motori Deutz,
disponibili nella versione a normativa stage V.
Niente increspature e crepe
nel manto
Il sistema elettrico di controllo della trazione Dynapac
permette avviamenti e arresti fluidi, per
evitare l’inarcamento e la formazione di crepe
negli strati di asfalto. Monitora fin da subito l’impostazione
della massima velocità possibile, al
fine di evitare un’eccessiva accelerazione e ridurre
il rischio di increspature, scongiurando al
tempo stesso la perdita di efficienza causata da
una velocità troppo bassa.
Macchine&Attrezzature
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leStrade 11/2024
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Ecomode e minimo automatico
I nostri rulli tandem di grandi dimensioni sono dotati di un “sistema
di regolazione ottimale del motore”, il che significa che
il motore viene mantenuto al più basso numero di giri possibile,
pur garantendo la frequenza di vibrazione corretta per mantenere
una perfetta compattazione. Le emissioni sonore vengono
così attenuate mantenendo il numero di giri del motore al più basso livello possibile.
Dopo dieci secondi di sosta a un numero di giri alto o medio, l’impostazione Ecomode
del minimo automatico si attiva, mandando i giri del motore al minimo. Ciò
contribuisce a ridurre il consumo di carburante rispetto all’impostazione manuale
dell’operatore.
Due pompe in combinazione con semplici valvole on/off integrate creano un sistema
più efficiente, con minori perdite di energia e minori consumi di carburante rispetto
alle complicate valvole di vibrazione usuali
particolarmente utile quando si compatta in prossimità
di cordoli o quando si utilizza il pressabordi
o il tagliagiunti.
Con i rulli Dynapac di VI generazione si può godere
di elevati livelli di comfort, con un ambiente
operativo dotato di uno schermo touch screen
da 7”, un controller con display e un mini volante
elettronico (opzionale). Eliminate ogni dubbio su
quale direzione dare allo sterzo, perché il sistema
di guida si riconfigura in modo intuitivo, a seconda
della rotazione del posto di guida.
Per evitare interruzioni non necessarie, i rulli Dynapac
sono dotati di un sistema di riserva completo
per la spruzzatura, che comprende quattro
barre d’irrorazione, filtraggio a tre stadi e due
potenti pompe ad alta pressione.
Il sistema di spruzzatura Dynapac è in grado di
Gestione del cantiere e della flotta
Dyn@Lyzer misura continuamente la rigidità dell’area
compattata e tiene traccia di quante passate
sono state eseguite e dove, lungo tutto il cantiere,
eliminando i passaggi non necessari. Questi
dati sono costantemente visibili dall’operatore sulla
macchina e possono essere monitorati anche dagli
uffici in sede.
Aumentate la redditività della vostra attività utilizzando
Dyn@Link. Identificate rapidamente le attrezzature
sottoperformanti, massimizzate i tempi
di attività con una manutenzione programmata
con precisione e, in caso di guasto, rimettete in
funzione le macchine il più rapidamente possibile.
Qualità ed elevata produttività
Il Seismic Aphalt lavora alla frequenza naturale
del materiale, consentendo al tamburo di trasmettere
la corretta quantità di energia al momento
giusto. In questo modo si ottiene una
compattazione di alta qualità e si evita la frantumazione
del conglomerato.
Per migliorare la stabilità del bordo esterno del
manto appena steso, e impedire all’acqua di penetrare
nel conglomerato bituminoso, è possibile
aggiungere un pressabordi al filo esterno del
tamburo. I pressabordi possono essere utilizzati
per migliorare l’unione tra due strati compattandoli
prima della giunzione.
Un tagliagiunti può essere montato all’estremità
del tamburo per migliorare il bordo del manto
stradale, poiché spesso i bordi esterni tendono
ad erodersi a causa della segregazione.
Altri pregi
«Il disassamento migliore del settore», dice il produttore,
permette di lavorare a bordo con un solo
tamburo, consentendo fino a 345 millimetri di offset.
I rulli Dynapac di VI generazione sono dotati di
un impianto di spruzzatura 4-3-2 (quattro barre,
tre filtri, due pompe) con un grande serbato-
Dyn@Link
Sistema di geolocalizzazione in tempo reale: con i dati di posizionamento
disponibili grazie a Dyn@Link, il rullo può essere
trovato, rintracciato e limitato da una recinzione virtuale. Se il
rullo viene individuato oltre l’area predefinita del cantiere, si è
avvisati tramite l’app o il sito Dyn@Link
Dyn@Link tiene traccia, altresì, di importanti misurazioni per garantire il benessere
della macchina. Mostra la quantità di ore passate al minimo, durante il trasporto
ed in posizione statica. Le esigenze di assistenza vengono notificate tramite l’app
o il sito Dyn@Lyzer, lasciando all’utente il compito di programmare l’intervento al
momento opportuno.
Dyn@Link visualizza gli avvisi critici come bassa pressione dell’olio o surriscaldamento,
consentendo di prevenire eventuali gravi guasti
io d’acqua, per limitare al minimo le soste per il
rifornimento, ed un impianto antigelo di recupero
dell’acqua dai condotti.
Dynapac offre un’eccellente visibilità all’operatore
grazie al sedile girevole a 180° e al modulo di
sterzo che consente all’operatore di sedersi ortogonale
in entrambe le direzioni. È disponibile
anche un sedile opzionale girevole a 255°. L’operatore
mantiene il controllo di tutte le funzioni
perché il display e i comandi seguono il sedile e
rimangono di fronte al conducente. La visibilità
1x1 metri consente di vedere chiaramente qualsiasi
cosa si trovi ad almeno un metro di altezza
e un metro davanti o dietro la macchina. L’operatore
ha un’eccellente visibilità sul bordo del
tamburo durante tutte le operazioni. Questo è
convogliare il fluido antigelo per proteggere tutte
le parti dell’impianto dai climi freddi.
La manutenzione quotidiana è facile da eseguire
senza dover rimuovere il filtro, aprendo i rubinetti
di scarico a pulizia rapida per rimuovere
qualsiasi sporco. Le pompe e i filtri sono facilmente
accessibili da terra. Rispetto alla classica
posizione bassa, un posizionamento più alto dei
raschiatori contribuisce ad evitare che residui di
asfalto si attacchino al tamburo. Ciò riduce il bisogno
di pulire spesso il tamburo e di regolare i
raschiatori stessi. Tutti i punti di manutenzione
quotidiana sono facilmente accessibili grazie ad
uno sportello sul lato della macchina, consentendo
una procedura facile e veloce da terra senza
lasciare il cantiere. nn
Macchine&Attrezzature
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Fiere
Construction über alles
Dal 7 al 13 aprile 2025 tutti a Monaco di Baviera per Bauma, la più
importante fiera dell’area EMEA. L’organizzazione punta a numeri record,
superiori all’edizione del 2019 (quando i visitatori furono 620 mila)
Macchine&Attrezzature
Bauma 2025, il ritorno: questo potrebbe essere il
titolo del prossimo appuntamento fieristico di Monaco,
in Germania, se si trattasse di un blockbuster
hollywoodiano (per i minori di trent’anni: un
successo cinematografico, ndr). Non, nelle intenzioni
degli organizzatori e come si potrebbe forse
pensare, “ritorno” nel senso di seguito rispetto
all’edizione 2022, ma rispetto a quella del 2019.
Lo scopo dichiarato sin dalla prima battuta della
conferenza stampa organizzata a fine ottobre,
infatti, è quello di tornare ai fasti pre Covid, dopo
tutte le difficoltà di un evento globale organizzato
nella fase storica di un’altrettanto globale pandemia.
All’epoca, nel senso del 2019, i visitatori
furono 620mila, 3.700 espositori, provenienti
come sempre da ogni parte del mondo (i primi
da 200 nazioni diverse, i secondi da 63), e quello
dei partecipanti è in particolare il numero che
si vuole quantomeno pareggiare nella settimana
fra il 7 e il 13 aprile dell’anno prossimo. I lavori
sono in corso, e alcune aziende come Liebherr e
Doka stanno già iniziando a costruire i loro padiglioni.
Bauma 2025 andrà in onda all’insegna
della neutralità climatica, dell’automazione, dei
cantieri connessi, della costruzione sostenibile e,
attenzione attenzione, del settore minerario. Si
perché un tempo le geopolitica era legata a doppio
filo all’oro nero, al petrolio, ma ora le materie
Paolo Cosseddu
prime considerate strategiche sono sempre di più
e per estrarle servono tecnologie che fanno capo
al nostro settore. Se avete notato, anche il CECE
ha una nuova e marcata attenzione al mining.
Economia e geopolitica
Tutto questo avviene in un momento non facile
per l’economia europea e per l’industria tedesca,
con l’automotive che arranca e fatica a fare da
ammortizzatore tra gli stringenti obiettivi europei
che impongono la transizione ad una mobilità
sostenibile e la domanda della clientela finale,
disorientata. In confronto, il settore delle macchine
e attrezzature per le costruzioni è molto più
stabile, ma anche in questo caso
il 2024 non è stato un anno facile
per i grandi mercati del Vecchio
Continente come Francia e,
appunto, Germania. La speranza,
insomma, è che la manifestazione
in calendario il prossimo
aprile segni un punto di rimbalzo
e, dato che a inizio 2025 potrebbe
esserci anche un rimpasto del
governo tedesco, non è da escludere.
Il fermento c’è, a detta di chi sta curando le relazioni
con gli espositori, al netto del fatto che
alcuni dei fattori problematici registrati nell’ultimo
triennio siano ancora irrisolti, a partire dal
fatto che la guerra in Ucraina sta ancora andando
avanti e che ogni ponte commerciale con la
Russia sia stato tagliato di netto. Ciò nonostante,
sono almeno 150 gli espositori debuttanti nella
vera e propria città fieristica che viene costruita
nelle notti precedenti all’apertura. Con alcune
aree d’interesse in crescita, per quanto numericamente
ancora non paragonabili a quelle europee,
come ad esempio tra le aziende che operano
nei paesi africani. E un’apertura, che c’è da
prima ma si vorrebbe valorizzare ancora di più,
verso altre utenze oltre a quelle professionali, ad
esempio gli studenti: se ne attendono almeno
15 mila, una piccola percentuale rispetto al totale
ma molto importante per gli organizzatori. In
un settore che è cronicamente alla ricerca di forza
lavoro, e fatica assai a trovarne, deve diventare
sistematica la strategia di coltivare sin dalla
tenera età l’interesse, di più, la passione per
questo genere di sbocco, e Bauma ha tutta l’intenzione
di perseguire questo obiettivo di lungo
periodo, con un’area dedicata appositamente,
zone di workshop con macchine e dimostrazioni,
e relatori che illustreranno le possibilità di questo
comparto.
Transizione regolata e consapevole
Come ogni pellicola blockbuster che si rispetti, oltre
al cast di star l’evento necessita di effetti speciali.
Gli organizzatori confermato il format ricco
delle edizioni passate, ma hanno anche aggiunto
che non è più il tempo di parlare di rivoluzione:
la rivoluzione c’è già stata, con l’avvento del
digitale e delle nuove tecnologie, e le eventuali
evoluzioni come ad esempio quelle portate dallo
sviluppo dell’intelligenza artificiale, o ancora la
consapevolezza della necessità di una transizione
verso tecnologie sostenibili per l’ambiente. Di
tutto questo si è già parlato in edizioni passate,
e in qualche modo sono argomenti che sono ormai
acquisiti nelle culture aziendali: ora è il momento
di mostrare la capacità di metterle in pratica,
dicono sempre gli organizzatori.
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A proposito invece di “remoto”, quella del 2022 fu
l’edizione delle trovate di necessità, per garantire
una fruizione anche a chi non poteva muoversi
nel contesto pandemico. Era anche stata un’occasione
per sperimentare nuove formule, facilitate
dalla tecnologia, e il Bauma 2025 confermerà
l’utilizzo di strumenti digitali e virtuali, ma
non più con lo stesso scopo: nessuno ha in mente
come orizzonte quello di far fruire la fiera dal
salotto di casa, ma semmai di unire le possibilità
tecnologiche al contatto personale e in presenza,
ritenuto - a ragione - insostituibile. Ritornano
quindi l’Innovation Hall inaugurata nel 2022, con
lo stand del gruppo di lavoro Machines in Construction
4.0, e lo Science Hub ospitato nell’International
Congress Centre, punto di incontro
con università e istituzioni scientifiche che comprende
l’area riservata alle start-up.
Novità
L’E-Paving Cantiere Elettrico
Uno spazio espositivo interamente dedicato a dimostrazioni
demodinamiche di innovative macchine alla spina impiegate per costruire
e manutenere le strade. Lo abbiamo visto all’edizione 2024 di Asphaltica
Monica Banti
L’efficienza è figlia della coesione
La tecnologia è anche la base pratica di uno dei
temi più caldi dell’edizione, quello ambientale.
L’organizzazione identifica tre punti fondamentali:
aumentare ulteriormente l’efficienza delle
macchine, rendere i processi di costruzione più
efficienti e utilizzare fonti di energia alternative.
Il piano europeo per il raggiungimento della
neutralità carbonica era stato presentato proprio
per il 2019, con una scadenza al 2050. «Si
stima che la catena del valore delle costruzioni -
dicono gli organizzatori - rappresenti attualmente
circa il 36% delle emissioni di carbonio all’interno
dell’UE. La stragrande maggioranza dei gas
serra viene emessa durante la produzione di materiali
da costruzione e decenni di funzionamento
degli edifici completati. Tuttavia, per raggiungere
l’obiettivo, tutto deve essere fatto durante
la fase di costruzione per ottenere la massima
decarbonizzazione». «Poiché l’industria internazionale
dei macchinari per l’edilizia ha già guidato
vigorosamente questo sviluppo per decenni,
ad esempio, attraverso componenti sempre più
economici, molto è già stato raggiunto in questo
senso», afferma Joachim Schmid, managing director
della divisione Construction Machinery and
Building Material Plants presso la German Mechanical
Engineering Industry Association (VDMA),
aggiungendo che «c’è anche un potenziale significativo
per ridurre la CO2 nel funzionamento delle
macchine», sia attraverso i sistemi di assistenza
digitale e automazione dei processi, che con
l’uso di motori elettrici, alimentazione a idrogeno
o uso di olio vegetale idrogenato, tutti argomenti
per i quali la direttrice della manifestazione
Nicole Schmitt ha annunciato la creazione di
un segmento tematico dedicato. «A patto - aggiunge
la Schmitt - che imprenditori, produttori
e politici colgano l’occasione per parlarsi e trovare
il modo di definire un quadro giuridico adatto,
con meno burocrazia, finanziamenti per la ricerca
e linee guida per lo sviluppo di infrastrutture
nazionali dedicate all’approvvigionamento delle
fonti energetiche alternative. Stiamo anche lavorando
per far salire i politici a bordo - continua
la Schmitt - in modo che possano parlare con i
nostri espositori e visitatori e conoscere davvero
le loro esigenze, e garantire che i nostri ponti
non crollino, ad esempio. Oppure, se si pensa
di allestire un cantiere su un’autostrada e si vogliono
far funzionare macchine elettriche, c’è bisogno
di elettricità per ricaricarle. Tutte queste
sfide possono essere discusse in modo costruttivo
proprio al Bauma». nn
Il cantiere E-Paving è stato allestito in occasione
dell’edizione 2024 di Asphaltica, il Salone internazionale
della filiera della strada e dell’asfalto
che si è svolto a BolognaFiere dal 9 al 12 ottobre.
La fiera, promossa dall’Associazione Siteb
(Strade Italiane e Bitumi) e da BolognaFiere, con
il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e
Trasporti, della Regione Emilia Romagna, del Comune
e della Camera di Commercio di Bologna
e di Anas, Piarc, Anima, Anci, Asssosegnaletica,
è un rilevante appuntamento nazionale ed europeo
per gli operatori della viabilità stradale,
smart road e barriere di sicurezza.
«Asphaltica ha ospitato per la prima volta in Italia»,
ha osservato Stefano Ravaioli – Direttore
Siteb, «un’esibizione che ha messo in mostra
concretamente le nuove tecnologie elettriche applicate
al mondo delle infrastrutture stradali. Nel
cuore della fiera abbiamo allestito un’area demo
in cui le attrezzature elettriche di ultima generazione
hanno mostrato al pubblico le straordinarie
capacità in termini di riduzione delle vibrazioni
e di impatto acustico, oltre che di emissioni inquinanti.
Le dimostrazioni hanno coperto diverse
fasi della realizzazione delle strade - dal rifacimento
dei marciapiedi alla posa dell’asfalto -,
dimostrando come queste macchine, oltre ad essere
ecologiche, possano operare con efficienza
e assoluta silenziosità, caratteristiche essenziali
soprattutto per interventi nei contesti urbani».
«La tecnologia elettrica oggi consente di realizzare
cantieri perfettamente silenziosi. L’evoluzione
ecologica di questo comparto strategico per il nostro
Paese passa dalle innovazioni green dei materiali
(bitumi) e delle macchine che vengono utilizzate
sulle pavimentazioni. L’E-Paving Cantiere
Elettrico ha costituito un’occasione per osservare
all’opera macchine destinate a rivoluzionare il
modo in cui pensiamo alla costruzione e alla manutenzione
delle nostre strade», ha commentato
il CEO di Bolognafiere, Antonio Bruzzone. nn
Macchine&Attrezzature
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Ci si può emozionare in fiera? La risposta è sì.
Lo abbiamo registrato con i nostri occhi e percepito
sulla nostra pelle. È accaduto ad Asphaltica
durante la conferenza stampa di Cams, specializzata
nella progettazione e nella produzione di
impianti di frantumazione, triturazione e vagliatura.
Nell’annunciare ufficialmente l’acquisizione
della storica Malavasi G., attiva nella produzione
di macchine per il settore stradale, la commozione
era palpabile in entrambi i team delle aziende
coinvolte. Una sorta di passaggio di consegne,
durante il quale si avvertiva tutta la responsabilità
di continuare il percorso finora compiuto e la
volontà di traghettare l’azienda acquisita verso il
futuro. Ma partiamo dai fatti, dallo spazio espositivo,
dove il payoff di Cams, “Il futuro è verde”,
ha preso forma con i personaggi onirici disegnati
dallo street artist e illustratore burla22, proiezione
di un domani meno inquinato. In mostra il
Centauro 100.32 e la vibrofinitrice Pavijet MG7
Super di Malavasi G. che, appunto, ha ufficializzato
il sodalizio tra le due realtà. Qui di seguito
tutti i dettagli.
Impianti di riciclaggio
Tradizione contemporanea
Anita Cavalli
Cams ha acquisito la storica Malavasi G. tramandandone l’attenzione
per la qualità e proiettandola verso il futuro. In esposizione
ad Asphaltica, il Centauro 100.32 e la vibrofinitrice Pavijet MG7
Macchine&Attrezzature
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Comunicare è raccontare
Per Cams, Asphaltica è stata l’occasione di lanciare il suo modo di comunicare la propria
filosofia: ha presentato il nuovo “logo” della serie Centauro, un’illustrazione che
racconta la personalità della macchina. Realizzata anch’essa da burla22, costituisce
una nuova modalità di concepire la grafica di prodotto, allontanandosi dalla tradizionale
comunicazione istituzionale. La comunicazione diventa racconto e immagina un lieto
fine, un mondo dove il riciclaggio inerti è sempre più diffuso, le materie prime meno
sfruttate e la natura si riappropria dei suoi spazi.
Tre in uno per il fresato d’asfalto
La macchina Cams esposta a Bologna era il Centauro
100.32, molto apprezzato dalle imprese
stradali. Un impianto di frantumazione che combina
trituratore, vaglio e deferizzatore magnetico
in un’unica soluzione in grado di gestire materiali
difficili da trattare o bagnati, mantenendo
la produttività costante anche in condizioni di lavoro
non ottimali. Dotato di radiocomando per
la gestione della macchina da remoto, grazie a
un’innovativa tecnologia brevettata, il Centauro
frantuma sfruttando lo sforzo di taglio, riducendo
consumo energetico, costi di gestione e impatto
ambientale per via dell’alimentazione ibrida (diesel/elettrica)
o totalmente elettrica. Vanta anche
programmi automatici per la triturazione di materiali
differenti. Il trituratore, il vaglio e il deferizzatore
magnetico sono combinati tra loro su un
carro cingolato e sono alimentati da un gruppo
elettrogeno formato da un motore Stage V e da
un alternatore che aziona i motori elettrici; questi
ultimi, a loro volta, permettono agli elementi
stessi di funzionare. In particolare, il 100.32 è
in grado di recuperare il 100% dell’asfalto, oltre
che inerti e macerie. Qui i suoi “numeri”: tramoggia
dalla capacità di 3 mc, bocca del trituratore
1.000 x 900 mm, vaglio a due piani dalla superficie
di 3.200 x 1.000 mm, produzione massima
di 120 tonnellate all’ora. Tra gli optional: le sovrasponde
idrauliche, gli spintori idraulici, GPS,
il sistema di pesatura, la pompa di carico gasolio
e l’elettropompa.
Sodalizio emiliano
Ed eccoci ora all’acquisizione da parte di Cams
di Malavasi G., nata all’inizio degli anni Sessanta
a Sorbara, un piccolo centro della provincia
di Modena. Nella sua lunga storia, si è
mossa inizialmente nel settore metalmeccanico
per movimento terra, per specializzarsi
poi nella produzione e commercializzazione
di macchine per il settore stradale: nonostante
l’evoluzione, ha sempre mantenuto il prezioso
carattere artigianale. A testimoniarlo, le
sue macchine e attrezzature che, vendute in
oltre 30 Paesi, sono coperte da brevetto internazionale,
come per esempio gli allargamenti
idraulici e banchi telescopici per vibrofinitrici,
e le mini finitrici Pavijet, considerate le più
compatte al mondo. «Cams non è stata l’unica
azienda a presentarsi per acquisire Malavasi
G. - spiega Daniela Pellacani, impiegata
amministrativa nella storica azienda da oltre
20 anni - La scintilla, però, è scoccata solo con
Cams: il signor Malavasi ha inteso le reali intenzioni
dell’azienda e ha detto sì, consegnando
la sua amata realtà in mani altrui».
Cams con questa acquisizione intende accompagnare
l’azienda nel futuro, tramandandone
l’attenzione per la qualità e il costante miglioramento
del lavoro stradale. Ma perché una
realtà come Cams, che si occupa di riciclaggio,
ha scelto di acquisire un’azienda specializzata
in macchine stradali? «Le macchine stradali
sono nel DNA di Cams – spiega Andrea Trentini,
direttore commerciale di Cams – La maggior
parte dei soci proviene da quel settore e
tuttora la produzione di impianti fissi e mobili
di frantumazione, triturazione e vagliatura
è affiancata a quella di manutenzione e revisione
di mezzi stradali». Con i suoi impianti,
proprio come il Centauro appena descritto, l’azienda
emiliana si rivolge anche alle imprese
stradali ed è anche associata a Siteb-Strade
Italiane e Bitumi.
Malavasi G. a Cams può portare la sua profonda
conoscenza del settore stradale e nuo-
Macchine&Attrezzature
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Piattaforme aeree
CTE e British Airways
Gabriele Villa
Un lotto di piattaforme autocarrate multipurpose CTE MP 24 C sono
state consegnate alla compagnia di bandiera britannica British Airways,
per gli aeroporti di Edinburgh, Glasgow, Londra Gatwick e Manchester
La MP 24 C
ve competenze nella realizzazione di macchine
finora non in gamma. E Cams a Malavasi?
«Possiamo industrializzare il processo di produzione
mantenendo intatta la sua qualità e
la sua scrupolosa attenzione per ogni singolo
dettaglio. L’azienda è conosciuta nel mondo
per questo approccio, faremo di tutto per
rispettarlo e valorizzarlo», continua Trentini.
Asfaltare in modo totalmente
idraulico
Nello stand Cams abbiamo visto da vicino la vibrofinitrice
Pavijet MG7 Super, pensata per aree
di medie dimensioni e in particolare per lavori
di asfaltatura di piste ciclabili, marciapiedi, parcheggi,
piazzali, trincee, riparazioni dell’asfalto,
lato strada. È una finitrice totalmente idraulica
che si aggancia a qualsiasi skid loader di almeno
20 Hp (15 Kw): l’aggancio avviene meccanicamente
e il collegamento idraulico tramite gli innesti
rapidi. Le sue dimensioni ridotte fanno di
Pavijet MG7 Super una macchina facile da trasportare
e da utilizzare. Da mettere in evidenza:
le funzioni totalmente idrauliche (coclea, sollevamento/abbassamento
del banco, estensione/ritrazione
del banco, apertura/chiusura della tramoggia);
il banco idraulico ritraibile che rende la
macchina molto versatile in qualsiasi situazione
e permette di bypassare gli ostacoli; la manovrabilità
sia da bordo macchina con la pulsantiera
sia da esterno con il radiocomando. Altri vantaggi
sono la larghezza di stesa variabile da 30
a 200 cm, l’alta velocità di stesa e la capacità di
stendere tipologie di materiali (asfalto, cemento,
sabbia, inerti). nn
Accompagnate da una sessione di formazione e
familiarizzazione sull’uso delle piattaforme, sono
state consegnate le prime tre unità di un lotto
di quattro piattaforme autocarrate multipurpose
CTE MP 24 C allestite su Iveco alla compagnia di
bandiera britannica British Airways. La consegna
fa parte di un ordine che la filiale inglese di CTE
ha ricevuto dalla compagnia aerea.
Le piattaforme MP 24 C verranno impiegate in
quattro tra i principali aeroporti del Regno Unito
(Edinburgh, Glasgow, Londra Gatwick e Manchester)
per le attività di manutenzione agli aeromobili.
La scelta del modello CTE MP 24 C è in linea con
le necessità operative legate alla manutenzione
delle flotte aeree: la versatilità della configurazione
del braccio, la semplicità e fluidità delle manovre
aeree e non ultimo l’intuitività dei comandi e
in generale l’esperienza di utilizzo che offre il sistema
S3 Evo. L’azienda British Airways ha riconosciuto,
inoltre, ii CTE Uk un partner affidabile
per la professionalità del team durante le fasi di
consegna dei mezzi e familiarizzazione.
Il team di CTE UK ha seguito questa operazione
commerciale e Jimmy Bunting dichiara: «È stato
un piacere collaborare con British Airways. È stato
evidente al loro evento sul lavoro in quota che
il personale di questa sede è professionalmente
preparato ed appassionato del lavoro che svolge.
La nostra MP 24 C è stata selezionata come
la soluzione perfetta per le esigenze del settore,
in quanto consente loro di svolgere tutte le attività
richieste sull’intera flotta». nn
Braccio a due elementi telescopici + jib
Rotazione torretta di ± 300° non continui
Interfaccia S3 EVO con indicazione manovre consentite
Display grafico diagnostica anomalie e guasti
Avviamento/arresto motore da quadro da entrambe le postazioni di comando:
da terra e da navicella
Rotazione idraulica della navicella 90° destra + 90° sinistra
Livellamento elettronico della navicella
Pianale antiscivolo
Navicella interamente in alluminio
Quattro stabilizzatori a piazzamento oleodinamico con sensori di contatto terreno:
stabilizzatori frontali con estensione idraulica delle traverse, stabilizzatori posteriori
fissi in sagoma
Sistema di gestione della piattaforma con S3 EVO con controllo della stabilizzazione
variabile
Sistema di gestione elettronico CAN BUS
Cella di carico per controllo della portata in navicella
Impianto oleodinamico alimentato da pompa ad ingranaggi installata sulla presa di
forza del veicolo ad innesto elettrico
Cicalino innesto presa di forza
Contaore in cabina
Presa elettrica 230 V AC CE in navicella e protezione per le sovracorrenti
Macchine&Attrezzature
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Perforatrici
Potente, veloce e tutela
ambiente e portafogli
Edvige Viazzoli
Trivel Sud è impegnata in numerose commesse pubbliche nazionali
per opere di consolidamento in ambito autostradale, stradale e ferroviario.
Per i lavori di palo trivellato si è affidata a una perforatrice Bauer BG26
La nuova perforatrice Bauer BG26, di proprietà
della Trivel Sud, azienda di Vibonati (SA), è costantemente
al lavoro e, anche in virtù della sua
facile trasportabilità, è stata protagonista di diversi
cantieri (molti tra la Lombardia e il Veneto).
«Nell’ultimo periodo», conferma Giuseppe Barletta,
titolare della Trivel Sud, «ci siamo serviti
della BG26 per i lavori di ampliamento dello svincolo
autostradale di Dalmine, lungo l’autostrada
A4, ma in precedenza l’abbiamo impiegata anche
a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza,
per i lavori nei cantieri dell’alta velocità
ferroviaria. A Dalmine abbiamo eseguito pali trivellati
incamiciati da 1.200 millimetri di diametro
per una profondità di 26 metri. Avendo utilizzato
personalmente la BG26 posso affermare
che si tratta di una macchina molto performante
e molto stabile. È, inoltre, una perforatrice intuitiva
e con un’ottima visibilità (condizione che
in cantiere non guasta mai). Pur lavorando con
Macchine&Attrezzature
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perché presenta un cilindro che non ha le stesse
prestazioni dell’argano, e va quindi ad equipaggiare
una perforatrice più basica e meno prestazionale.
Bauer fa, invece, esattamente l’opposto,
cioè quando usa il cilindro, quest’ultimo è
progettato per essere prestazionalmente equivalente
o, come in questo caso, superiore all’argano
che avrebbe una macchina di questa taglia.
La nostra BG26 ha, infatti, un tiro effettivo di 27
tonnellate, mentre con l’argano sarebbe di circa
24 tonnellate. Di conseguenza risulta una macchina
ideale anche quando c’è la necessità di rivestire,
il che prevede l’estrazione del tubo di rivestimento.
Il tutto grazie a un extra tiro dovuto
al cilindro maggiorato, che permette di estrarre
più facilmente le camicie».
La BG26 è equipaggiata con tutti i sistemi di bordo
tipici di Bauer: comunicazione remota; sistema
di lettura dei parametri di visualizzazione dello
scavo; sistemi di assistenza. In caso di tubi
di rivestimento particolarmente importanti dal
punto di vista della coppia e del tiro-spinta, la
BG26 può essere allestita anche con morsa giracolonna.
Prestazioni: può raggiungere diametri
da 2.200 millimetri e profondità fino a 60 metri,
o anche a 77 metri in una configurazione particolare
con asta a cinque elementi.
grandi ritmi il consumo di gasolio è molto ridotto.
È una macchina interessante, che ha una bella
conduzione, una guidabilità ottima. Le operazioni
di smontaggio e di montaggio risultano
agevoli. La BG26 è facilmente trasportabile. E se
parliamo di prestazioni non ci sono proprio problemi.
Come tutte le Bauer, la BG26 è una macchina
generosa: ha tanta forza, tanta coppia ed
è anche molto veloce. Usandola frequentemente
posso dire che mi ha conquistato anche per la
comodità della cabina».
I vantaggi della BG26
A mettere a fuoco le principali caratteristiche della
nuova macchina Bauer è Andre Ruggero, Direttore
Commerciale di Bauer Macchine Italia: «La
BG26 è una perforatrice della nostra linea Value
Line, che è la serie dedicata al palo trivellato. È
quindi deputata alla realizzazione di pali trivellati
in bentonite, a secco, con tubi di rivestimento,
con mossa giracolonna. Si tratta di una macchina
ottimizzata per fare una sola metodologia
di lavoro e questa estrema specializzazione porta
tre principali vantaggi. Il primo è un evidente
vantaggio economico in acquisto rispetto alla
controparte della Premium Line, che è pensata,
invece, per le più disparate tecnologie. Essendo
dedicata e ottimizzata per il palo trivellato è anche
più performante, in questa specifica tipologia
di lavoro, rispetto alla pari taglia Premium. Infine,
tutte le sue caratteristiche tecniche sono razionalizzate
al massimo livello in termini di motore,
di coppie e anche sotto il profilo idraulico. E
questo approccio comporta un beneficio significativo
per la tutela dell’ambiente ma anche delle
finanze: nell’ultimo cantiere la BG26 ha registrato
un consumo medio di 12,28 l/h, un dato quasi
incredibile. Per queste sue peculiarità risulta,
quindi, molto appetibile per il mercato italiano in
cui il palo trivellato riveste una notevole importanza
anche nei cantieri di maggiori dimensioni».
La BG26, con un peso operativo di circa 85 tonnellate,
monta un motore Caterpillar C9.3 da 261
kW, una rotary 260S a doppia marcia meccanica
con coppia massima di 264 kNm e presenta
il cinematismo dell’antenna a V. In fase di trasporto
la macchina si smonta completamente e,
in modo molto rapido, può quindi viaggiare con
semplici permessi permanenti. «A dispetto della
mole, stiamo comunque parlando di una macchina
da 85 tonnellate», precisa Ruggero, «la
BG26 è molto versatile, nel senso che si monta
o si smonta in una sola giornata e, in virtù della
facilità di trasporto, è subito pronta per il successivo
cantiere. Degna di nota è la presenza del cilindro
di tiro-spinta in luogo dell’argano: una pe-
La Trivel Sud
Azienda qualificata e certificata nella realizzazione di opere strutturali speciali, Trivel
Sud di Barletta Giuseppe, con sede a Vibonati (Sa), è attiva dai primi anni Ottanta ed è
specializzata nell’esecuzione di pali trivellati (a secco, in roccia, bentonite o polimero),
pali secanti, pali FDP, pali incamiciati, pali CFA, pali deep mixing, Jet-Grouting, pali costipati,
micropali, tiranti, diaframmi e pozzi. Attualmente, l’impresa è impegnata in numerose
commesse pubbliche nazionali per opere di consolidamento in ambito autostradale,
stradale e ferroviario. Per i lavori di palo trivellato si è affidata, con successo
e soddisfazione, a una Bauer BG26
Il rapporto di Trivel Sud con Bauer Macchine Italia: «La prima esperienza con Bauer»,
spiega Giuliano Barletta, responsabile e operatore di Trivel Sud, «risale ad alcuni anni
fa con il noleggio presso Bauer Macchine Italia di una BG28. Poi abbiamo acquistato
una BG24 usata e infine abbiamo fatto il salto di qualità con l’acquisto di una BG33.
Molto soddisfatti delle prestazioni delle macchine, alcuni mesi fa abbiamo introdotto
in flotta una BG26 e a breve completeremo la nostra gamma con una BG20, che ci dovrebbe
venir consegnata tra novembre e dicembre. Nel complesso con Bauer Macchine
Italia abbiamo un rapporto decisamente positivo e molto collaborativo, il che dipende
non solo dalla qualità delle macchine che ci vengono proposte, ma anche dalla
qualità delle persone. In particolare, apprezziamo molto il comparto dedicato alla manutenzione,
sempre pronto a supportarci telefonicamente o direttamente in cantiere».
L’impianto MAT
Se anche non utilizzato a Dalmine, laddove Trivel
Sud ha lavorato con i polimeri, la società campana
possiede anche un impianto di dissabbiamento
MAT BE170-60 L che spesso lavora in tandem
con la BG26 Bauer. Si tratta dell’impianto
più compatto prodotto da MAT, dedicato espressamente
per il palio in bentonite e il diaframma
con benna, e che ha una capacità di trattamento
di 170 m3/h. «Il BE170-60 L è un impianto»,
continua Ruggero, «con un telaio in ferro galvanizzato,
non semplicemente verniciato, e con
le vasche zincate. Dovendo trattare fanghi da
scavo, talvolta contaminati anche dal cemento,
queste speciali lavorazioni superficiali vanno a
preservare la longevità dell’impianto e lo mantengono
più pulito, impedendo allo sporco di attaccarsi
alla struttura. Il vaglio ha, inoltre, un’elevatissima
forza di ben 7 G per la separazione
dell’acqua dal solido. A parità di taglia, quindi, il
BE170-60 L separa molto più solido e porta di fatto
prestazioni superiori rispetto agli altri prodotti
in commercio. Decisamente compatto, 3,3 metri
di lunghezza per un metro di larghezza e 2,2 metri
di altezza, ha un peso di 2.350 chilogrammi e
prevede un’installazione elettrica di 17,3 kW, che
è perfetta per coprire le esigenze della pompa e
del vibratore. Il piccolo impianto MAT presenta
una doppia sezione sul vaglio: una grossolana da
cinque millimetri, che permette di avere una priculiarità
per questa perforatrice. Si tratta di una
soluzione che viene spesso utilizzata, come sistema
economico, anche da altri costruttori: in questi
casi la macchina ha un costo inferiore proprio
Macchine&Attrezzature
122
11/2024 leStrade
leStrade 11/2024
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ma sgrossatura e di preservare l’operatività della
pompa e del ciclone di separazione successivo;
e un vaglio di dewatering, che opera la vera
e propria separazione con lo scarico del solido
sotto forma di terra umida e del liquido ripulito.
Questo sistema a elevata efficienza di vibrazione
con un’area vagliante di soli 0,6 m2 è in grado
di gestire una portata di 170 m3/h. Il BE170-60
L è un impianto praticamente indistruttibile, che
necessita di manutenzione e ricambistica estremamente
limitate.
Macchine robuste e precise
Giuseppe Barletta precisa: «Per i prossimi anni
penso che saremo sempre più proiettati ver-
Dati tecnici della BG26
Motore:
Potenza motore:
Idraulica:
Rotary:
Coppia Rotary:
Velocità di rotazione massima:
Attacchi idraulici rapidi alla rotary: si
Cilindro di tiro spinta:
Corsa massima in Kelly:
Velocità (down/up/fast):
Argano principale:
Forza tiro/spinta 1° strato:
Diametro fune:
Velocità massima:
Argano ausiliario:
Forza tiro/spinta singolo strato:
Velocità massima:
Sottocarro maggiorato:
Trazione:
CAT C 9.3 Stage IV/Tier 4 Final
261 kW @1,800 rpm
ottimizzata per palo trivellato
KDT 260 S
350 bar (Utensile 250 kNm - Rivestimento 260 kNm)
54 rpm
forza tiro/spinta (effettivo) 270/200 kN
6.500 mm
4,0 / 5,0 / 20,0 m/min
a caduta libera
225/ 295 kN (effettivo/nominale)
28 mm
80,0 m/min
100 kN
80/100 kN (effettivo/nominale)
55,0 m/min
UW65
450/530 kN (effettiva/nominale)
so questa tipologia di macchine. Le Bauer, infatti,
necessitano di interventi di manutenzione
limitati. Si tratta di macchine più studiate, realizzate
con tutti i crismi, molto robuste a livello
strutturale. Sono anche più precise e prevedono
tanti accorgimenti pratici che vengono in
aiuto durante il lavoro, tanti dettagli che semplificano
la vita in cantiere. Giusto per fare un
esempio, l’ingrassatore della BG26 è tarabile in
relazione all’utilizzo e ai diametri che si stanno
realizzando o se si sta utilizzando la macchina
per altri servizi. E questa taratura si esegue in
modo molto semplice e veloce. Tutti questi accorgimenti
velocizzano il lavoro, permettendo di
tagliare i tempi morti». nn
Andre Ruggero, Direttore
Commerciale di Bauer
Macchine Italia.
Giuseppe Barlett, titolare
della Trivel Sud.
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
ASSOCIAZIONI
n Organizzato dalla Federazione
Internazionale delle Strade (IRF) in
collaborazione con il Ministero dei Trasporti
e delle Infrastrutture della Repubblica di
Turchia, il Congresso Mondiale dell’IRF, si è
tenuto dal 15 al 18 ottobre 2024 a Istanbul,
con oltre 2.000 partecipanti provenienti da
più di 80 paesi, tra cui oltre trenta ministri,
organizzazioni internazionali e importanti
stakeholder pubblici e privati.
n È positiva l’inversione dell’andamento
della domanda pubblica ad ottobre
registrata con l’aggiornamento
dell’Osservatorio OICE/Informatel sul
mercato dei servizi tecnici.
Macchine&Attrezzature
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11/2024 leStrade
Congresso Mondiale dell’IRF
Il Presidente della Turchia, Erdoğan, ha aperto il Congresso dell’IRF a Istanbul
Gare pubbliche di ingegneria e architettura
A ottobre in ripresa le gare: il valore a 170 milioni raddoppia sul mese di settembre
International Road
Federation (IRF)
2 Chemin de Blandonnet
CH-1214 Vernier (Geneva)
Tel. +41-22-306 0260
E-mail: info@irfnet.ch
www.irfnet.ch
Susanna Zammataro
Direttore Generale IRF
Organizzato dalla
Federazione Internazionale
delle Strade (IRF) in
collaborazione con il
Ministero dei Trasporti e
delle Infrastrutture della
Repubblica di Turchia, il
Congresso Mondiale dell’IRF,
si è tenuto dal 15 al 18
ottobre 2024 a Istanbul,
con oltre 2.000 partecipanti
provenienti da più di 80
paesi, tra cui oltre trenta
ministri, organizzazioni
internazionali e importanti
stakeholder pubblici e
privati.
In apertura del congresso,
Recep Tayyip Erdoğan,
Presidente della Repubblica
di Turchia, ha sottolineato
il ruolo fondamentale
delle infrastrutture nello
sviluppo di una nazione,
proprio come enunciato
dal tema del Congresso
2024, Connecting to
Empower Mobility: Roads
as Enablers of a Sustainable
Future for All. «La strada
è civiltà», ha dichiarato il
Presidente Erdoğan. «Le
strade significano trasporto,
industria, produzione,
turismo, commercio,
sicurezza, sviluppo e
integrazione con il mondo».
La collaborazione e la
necessità di unirsi in una
voce collettiva per sostenere
il settore sono stati al centro
del discorso di apertura del
Presidente dell’IRF, Dimitris
Mandalozis che ha ricordato:
«Da oltre sette decenni, l’IRF
unisce il settore pubblico
e privato, promuovendo
partnership che generano
un impatto significativo.
Questo è il cuore di ciò che
siamo e di ciò che facciamo
come Federazione», ha
dichiarato. «Oggi, di fronte a
sfide globali, la nostra voce
collettiva come comunità
del trasporto, e non solo
come federazione, è più
importante che mai. La
sostenibilità non è una
scelta, ma è un imperativo»,
ha proseguito. «Cogliamo
questa opportunità per
parlare con una voce forte
e unita che dica NO a morti
e feriti sulle strade e SÌ a un
trasporto decarbonizzato,
resiliente e sostenibile
che non lascia indietro
nessuno», ha concluso
Mandalozis.
La Riunione Ministeriale
tenutasi durante il
congreso, ha accolto oltre
trenta ministri insieme
a rappresentanti di
organizzazioni internazionali,
offrendo una piattaforma
per esplorare percorsi di
trasformazione dei sistemi
di trasporto. Guidate da
un obiettivo condiviso di
resilienza, sostenibilità e
inclusività, le discussioni
hanno toccato temi
essenziali per il futuro del
settore.
Si è evidenziato il bisogno
di infrastrutture capaci di
resistere ai cambiamenti
climatici e sostenere gli
obiettivi di energia pulita,
realizzabili attraverso
modelli di finanziamento
innovativi e partnership
solide tra pubblico e privato,
considerate cruciali per un
progresso sostenibile.
L’inclusività è stata un
altro tema centrale nel
dibattito. Dalle aree urbane
a quelle rurali, le richieste
si sono concentrate
sull’ampliamento delle
reti pedonali e ciclabili,
su un trasporto pubblico
potenziato e su soluzioni a
basse emissioni, elementi
fondamentali per costruire
società più connesse e
inclusive.
La tecnologia è stata
riconosciuta come motore
di questa trasformazione,
con strumenti digitali
come i sistemi di trasporto
intelligenti, essenziali per
migliorare l’efficienza,
preservare risorse e favorire
la decarbonizzazione.
Il Congresso si è concluso
con un appello and un
impegno congiunto da parte
di tutti gli attori del sistema
a dare priorità a resilienza,
accessibilità e responsabilità
ambientale per plasmare un
futuro in cui la mobilità sia
efficiente, equa e accessibile
a tutti.
Per maggiori informazioni sul
Congresso Mondiale dell’IRF,
visita irf2024.irfofficial.org
o contatta l’IRF all’indirizzo
info@irfofficial.org. nn
OICE
Associazione delle organizzazioni
di ingegneria, di architettura e
di consulenza tecnico-economica
Via Flaminia, 388
00196 Roma
Tel. 06.80687248
Fax 06.8085022
E-mail info@oice.it
www.oice.it
Andrea Mascolini
Direttore Generale OICE
È positiva l’inversione
dell’andamento della domanda
pubblica ad ottobre registrata con
l’aggiornamento dell’Osservatorio
OICE/Informatel sul mercato
dei servizi tecnici: a ottobre
il valore dei bandi, ottenuto
sommando l’importo delle gare
per servizi di ingegneria (164,3
mln) al valore della progettazione
esecutiva compresa negli appalti
integrati (5,0 mln), raggiunge
l’importo complessivo di 169,3
mln. Il confronto con settembre
evidenzia un notevole incremento
del 123,7% in valore mentre,
rispetto al mese di ottobre 2023,
si rileva un calo dello 0,7%.
Nei primi dieci mesi dell’anno,
sommando il valore di 1.333,7
mln dei bandi di architettura e
ingegneria al valore di 201,9 mln
della progettazione esecutiva
compresa negli appalti integrati,
si arriva ad un totale di 1.535,7
mln di servizi tecnici messi in
gara, con un calo del 62,5%
sui primi dieci mesi 2023. In
termini di valore, questi primi
dieci mesi segnano un calo anche
rispetto al 2022 (-67,6%), e al
2021, sebbene in misura minore
(-17,0%). Molto rilevante la
diminuzione delle gare UE (oltre
215.000 euro) che dal 2022
(primi dieci mesi) ad oggi sono
passate da 2014 a 881 gare: nei
primi dieci mesi del 2024, anche
per il continuo calo delle gare
PNRR, la riduzione in valore è
stata del 59,2% e in numero del
40,2%.
Le gare per servizi di ingegneria
e architettura (esclusi gli appalti
integrati) rilevate a ottobre sono
state 253, per un importo di
164,3 mln. Dal confronto con
settembre, si conferma un forte
aumento del 175,0% in valore, a
fronte di un +34,6% nel numero.
Rispetto al mese di ottobre del
2023, si rileva invece un aumento
meno significativo in valore
(+29,0%) contro un’importante
flessione nel numero (-62,9%).
Complessivamente nel periodo
gennaio-ottobre 2024 i bandi
sono stati di 2.240 per 1.333,7
mln. Rispetto allo stesso periodo
2023, si registra un importante
calo, sia in valore (-57,3%) che in
numero (-34,2%).
Così commenta i dati
dell’Osservatorio di ottobre il
Presidente dell’Associazione,
Giorgio Lupoi: «Accogliamo
positivamente il dato di ottobre,
ma adesso è ormai chiaro
che quest’anno si chiuderà
sostanzialmente ai livelli del
2019. Ormai la fase PNRR può
dirsi, per il nostro settore,
quasi esaurita se si guarda alla
domanda pubblica, almeno
a quella non emersa negli
affidamenti fiduciari. Gli effetti
palesi della scelta di ampliare
gli affidamenti diretti è che le
gare di un certo importo (di
livello europeo, sopra i 215.000
euro) sono una volta e mezzo
meno di quelle che erano nel
2022 e così il trend del valore. In
prospettiva occorre, anche con
il decreto correttivo, finalmente
formalizzato e trasmesso agli enti
che dovranno rendere i pareri,
recuperare livelli di concorrenza
e trasparenza, partendo dalla
riduzione delle soglie. Sappiamo
che il Governo sembra poco
incline ad intervenire ma
riteniamo che la qualità degli
affidamenti non possa transitare
per quasi il 90% dei casi da
procedure fiduciarie. Positivo è
invece l’accoglimento della nostra
proposta sui requisiti, riportati
a dieci anni, le tutele inserite
per l’equilibrio contrattuale negli
accordi quadro e la soluzione
sull’equo compenso di cui
bisognerà verificare gli effetti.
Per noi però è fondamentale,
anche alla luce di questi dati, che
sia reintrodotta l’anticipazione
contrattuale, rivedere la
liberalizzazione dell’appalto
integrato, inserire le linee
guida 1 dell’Anac negli allegati
e provvedere, poi, ad emanare
un contratto-tipo per rendere
effettivo il principio dell’equilibrio
contrattuale». nn
Associazione IRF
Associazione OICE
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