Flotte&finanza n. 73 novembre 2024
Viaggio Mini Maxi Quattro persone, molti bagagli e 3.500 km per l’Italia con la Countryman, la grande Mini che sorprende per spazio, comfort e design
Viaggio Mini Maxi
Quattro persone, molti bagagli e 3.500 km per l’Italia con la Countryman, la grande Mini che sorprende per spazio, comfort e design
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772037 571907
Casa Editrice la fiaccola srl Numero 73
novembre 2024
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
Viaggio Mini Maxi
Quattro persone, molti bagagli e 3.500 km
per l’Italia con la Countryman, la grande Mini
che sorprende per spazio, comfort e design
ISSN 2037-5719
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ditrice la fiaccola srl Numero 60
settembre 2021
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
Tra il dire
e il fare
C’è di mezzo la dichiarata volontà di convertirsi
alla mobilità green, ma la realtà è tutt’altra.
Ecco i risultati del sondaggio GR ADVISORY - AIAGA - F&F
E auto sia
Per la prima volta ecco una cover di F&F
dedicata a un’automobile. Nessun risvolto
pubblicitario, nessun ammiccamento,
nessun cambiamento di rotta. Solo un
omaggio al prodotto oggi più maltrattato,
vilipeso, criminalizzato
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Casa Editrice la fiaccola srl
Officine di
manutenzione
22%
Gestione
fuel card
24%
TANTO PER
COMINCIARE
Noleggiatori
a lungo
termine
51%
Scegliere, Gestire, Ottim
Concessionari
28%
l Pensatore
Visione e pragmatismo
di Riccardo Miuccio
Hub di Mobilità
Horizon, l’altro modo
di dire noleggio
Viaggio in Italia
Škoda Octavia RS iV
promossa a pieni voti
Casa Editrice la fiaccola srl Numero 64
nettività
in movimento
rum di OCTO
Elettrificazione
A che punto siamo?
Uno studio del PoliMi
OLEGGERESTI
a macchina
quest’uomo?
sionaria sempre più parte in causa nella
noleggio a lungo termine. Per qualcuna
usiness, per altre un male inevitabile.
nsumatore è davvero un’occasionissima?
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settembre 2022
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
Sfide
Mercedes-Benz C 220 d,
1.439 km con un pieno
sa Editrice la fiaccola srl Numero 66
cegliere, Gestire, Ottimizzare
a chic e non ingrassa:
colore del basso
mpatto ambientale
ace ma senza
ntusiasmare.
il sondaggio
ice che…
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ISSN 2037-5719
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marzo 2023
Casa Editrice la fiaccola srl Numero 62
Che noi si sia avversi all’elettrico è cosa nota. Per essere più
precisi, e i fatti alla fine ci stanno dando ragione, siamo
contrari alla folle logica coercitiva, sposata baldanzosamente
dai costruttori europei che adesso piangono miseria.
Non si possono sostituire 100 anni e più di abitudini e consuetudini
con un sistema di mobilità traballante, incerto, costoso e tutt’altro
che efficace. Le Case possono benissimo fare un passo indietro,
tanto la tecnologia endotermica è ancora nelle loro corde; si tratta
solo di cambiare la logica, oltre che la tempistica, di introduzione
dell’elettrificazione. E non soltanto per le auto, anche per i camion
e persino per le abitazioni.
Ma la crisi delle fabbriche senza commesse non è esclusivamente
legata alla dicotomia elettrico/endotermico, figli (mild hybrid) e
figliastri (plug in). Piuttosto, mostra la deriva, la criminalizzazione
centrifuga per cui le auto ‘devono’ scomparire dalle città, sostituite
da mezzi pubblici (fallacissimi in Italia), biciclette (per chi può, gli
altri a casa) e monopattini (rischiare la vita è uno sport sociale,
che diamine). In barba alla Costituzione e alla Carta europea che
sanciscono il diritto alla mobilità personale.
Così è se vi pare, diceva Pirandello. E allora noi, e suoni come una
sfida, portiamo l’auto in copertina, e lo facciamo per la prima volta,
dopo 73 numeri distinti da cover particolari, aggressive, originali,
uniche. E auto sia.
marzo 2022
5 Pagina 1
Casa Editrice la fiaccola srl Numero 63
giugno 2022
IL NOLEGGIO
VINCE
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Casa Editrice la fiaccola srl
Era dal 2008 che Aniasa non pubblicava numeri così:
tutti positivi, nel XV Rapporto, i risultati (e gli indicatori
2016) del noleggio a lungo e breve termine, in crescita
anche la formula pay per use. Ma gli operatori sono attesi
da nuove e strategiche sfide, gli epocali cambiamenti
determinati dalla nuova mobilità
A VOI LA PALLA
Reload, il noleggio
dell’ex noleggio
Casa Editrice la fiaccola srl
8 Pagina 1
ELEFAST
Gara a cinque tra i service part
dei fleet manager: nella survey
di GR Advisory l’NLT stacca tu
Prenotazione, ritiro,
riconsegna. In una app
Scegliere, Gestire, Ottim
Mai co
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RIVOLUZIO
Nissan X-Tr
niente è com
IO NON HO
PAURA
Scegliere, Gestire, Ottim
no
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
RICHIEDI ORA
Note: Le emissioni di CO2 combinate sono pari a 20.5g/km per Seal U DM-i Boost e 26g/km per Seal U DM-i Design. Il consumo effettivo di energia in condizioni reali varia a
seconda dello stile di guida, delle caratteristiche topografiche del percorso, della temperatura esterna, dell'uso del riscaldamento e dell'aria condizionata e di eventuali pesi
aggiuntivi. Il consumo di energia è stato determinato sulla base di EU 2017/1151 e (EU) 2018/858. L'autonomia reale e il consumo di energia possono dipendere dallo stile di
guida dell'utente, dalla velocità del veicolo, dalle condizioni ambientali, dalla temperatura esterna, dalle caratteristiche topografiche del percorso e da altre ragioni. Ciò significa
che i valori effettivi possono differire leggermente dai risultati del test. Inoltre, l'uso di dispositivi ausiliari come l'aria condizionata o i sedili riscaldati può influire anche sulle cifre
effettive.
Il truck
nolo
voglio
Rapporto Aniasa
Il noleggio corre,
ma quanti ostacoli!
O di qui o di là
La sharing mobility così com’è oggi
non può funzionare: o è sostenibile
o è redditizia. Nel suo futuro
c’è lo sviluppo di piattaforme che
potrebbero migrare verso la MaaS
Dealer Day
Focus su iDEAL Rent
e Dog
Ford E-Transit
TECNOLOGIA IN FLOTTA,
la strada è tracciata e i fleet
manager ne prendono atto.
Dubbi e timori si fondono
con le speranze di crescita.
Ecco i risultati del
sondaggio GR ADVISORY
- AIAGA - F&F
Dittatura della spina?
A #FORUMAutomotive
c’è chi dice no
Be Free EVO
Il noleggio Leasys
è in abbonamento
Nuovo Multivan
Per il mercato italiano
solo la versione ibrida
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ISSN 2037-5719
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www.flottefinanzaweb.it
Flotte&finanza
sommario
novembre 2024 - numero 73 anno 18
10 In viaggio con la più grande delle Mini
16 Frigo’n’Motion scende in pista con gli LCV elettrici
18 Around Automotive, servizi costruiti intorno a te
20 Il nuovo Codice della Strada tra ‘se’ e ‘ma’
22 Telematica a bordo, i fleet manager chiedono aiuto
23 Il sistema fiscale dell’auto a noleggio: così non va
24 #FORUMAutoMotive ‘parla’ cinese
26 Service Day, l’assistenza si sviluppa sui dati
28 Utilizzatori NLT, le aziende non automotive in pole
30 Targa analizza i livelli di saturazione della flotta
32 Ansia da ricarica? Non più con le motorizzazioni DM-i
33 Campello Motors distributore del debuttante SWM
34 Elettrica Macan, fedele al Dna Porsche
35 70 anni di Guida Michelin: a tavola e sulla strada
36 Con l’ammiraglia Škoda potete peccare di Superb(ia)
41 Smart #3 Brabus, incredibilmente scattante
42 In arrivo nel 2026 CT-2, vera city transformer
44 Auto o LCV, con Athlon il servizio è premium
RUBRICHE
6 Il Pensatore
8 Quote Rosa
46 VIP alla guida
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Scegliere, Gestire, Ottimizzare
Direttore responsabile
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Direttore editoriale
Giuseppe Guzzardi
gguzzardi@fiaccola.it
flottefinanza@fiaccola.it
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Redazione
Tiziana Altieri - taltieri@fiaccola.it
Matthieu Colombo - mcolombo@fiaccola.it
Gianluca Ventura - gventura@fiaccola.it
Foto
Archivio Vie&Trasporti, Archivio delle Case, John Next
Collaboratori
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Giacinta Moraschi, Enzo Rizzo, Giorgia Rocca, Monica
Schiller, Mauro Serena
Amministrazione
Margherita Russo - amministrazione@fiaccola.it
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Ingraph
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ISSN 2039 - 571X
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Numero di iscrizione 15132
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consumo elettrico, in ciclo misto WLTP in kWh/100 km: 22,324; autonomia elettrica, WLTP in km: 8190.
I consumi di energia e le emissioni di CO2 riportati sono stati determinati sulla base della procedura WLTP di cui al Regolamento UE
2017/1151. I dati indicati potrebbero variare a seconda dell'equipaggiamento scelto e di eventuali accessori aggiuntivi.
Per maggiori informazioni:
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IL PENSATORE
IL PENSATORE
PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Gabriele Grea
Dal docente della Bocconi la ‘ricetta’ per salvare lo sharing:
«Uscire dalla comfort zone e focalizzare l’offerta su categorie
di mercato specifiche: b2b, gestione flotte, comunità locali»
a cura di Roberta Carati
Si stima che una vettura
condivisa possa arrivare a
sostituire da sei a trenta
automobili private. Eppure, nonostante
gli evidenti benefici in termini di
qualità dell’aria e decongestionamento
del traffico, lo sharing zoppica. E non
solo quello su quattro ruote.
Lo scorso settembre a Torino,
partecipando alla sessione ‘MaaS:
trasporto pubblico locale e scelte di
mobilità individuale’ di Next
Generation Mobility, Gabriele Grea,
docente di economia e gestione della
mobilità urbana e smart city, mobilità
intelligente e sostenibile all’Università
Bocconi di Milano, ha fornito la sua
ricetta per rivitalizzare i servizi di
mobilità condivisa, ovvero: puntare
alla clientela corporate e a partnership
strategiche.
F&F Riprendendo il tema del suo
intervento a Next Generation
Mobility: lo sharing si può
salvare? In che modo?
››‰ Ci troviamo in una fase di
significativa transizione per tutto il
comparto della mobilità a partire dal
trasporto pubblico locale. Con una
domanda esigente e composita
sempre più difficile da intercettare, e
un’offerta che deve allo stesso tempo
accompagnare il processo di
decarbonizzazione, recuperare risorse
e fattori produttivi, trovare nuovi
percorsi di innovazione del servizio.
Lo sharing si può salvare nella misura
in cui riuscirà a identificare segmenti e
nicchie di mercato sostenibili, e
alleanze strategiche con gli altri attori
dell’ecosistema.
F&F La mobilità condivisa funziona
solo per alcuni modelli (il classico
car sharing nelle metropoli). È
stata una sbornia collettiva con
investimenti sovrastimati?
››‰ Lo sharing deve entrare a far
parte della pianificazione strategica
della mobilità, non come accessorio
ma come componente organica.
Uscendo dalla propria ‘comfort zone’ e
focalizzando la propria offerta su
categorie di mercato specifiche come
il b2b, la gestione delle flotte, le
comunità locali. La mobilità condivisa
deve essere considerata uno degli
strumenti da utilizzare per perseguire
un obiettivo di policy preciso, ovvero la
diminuzione del parco circolante.
Entrando a far parte del ventaglio delle
politiche pubbliche.
F&F Parlando di investimenti,
come si spiega che per il MaaS il
Governo abbia stanziato quasi 57
milioni di euro quando,
realisticamente, non sono
spendibili?
››‰ Il Mobility as a Service non è un
servizio a sé, ma un ecosistema
all’interno del quale i servizi e
l’innovazione sono utilizzati come
strumenti di policy per migliorare
l’offerta di mobilità nelle città e nelle
regioni per renderla più aderente ai
bisogni dei cittadini.
Alimentare un ecosistema MaaS è un
lavoro quotidiano fatto di sfide,
sperimentazioni, e incentivi in un
continuo confronto con i cittadini e i
fornitori di servizi. Il programma
nazionale sta investendo
principalmente nello sviluppo
dell’infrastruttura, che è un
prerequisito alla realizzazione e
all’animazione dell’ecosistema
precedentemente menzionato.
I progetti di Living Lab finanziati
all’interno dei bandi MaaS4Italy
dovrebbero fungere da catalizzatori di
nuove idee e iniziative: è fondamentale
portare avanti questo processo, in
parallelo al puro sviluppo tecnologico.
F&F Anche Industria 5.0, che
incentivando la digitalizzazione
farebbe un gran bene
all’automotive, sembra troppo
avanti per le modeste forze delle
imprese italiane. Non siamo
capaci di fare i conti o siamo degli
inguaribili ottimisti?
››‰ L’innovazione deve attirare
capitali e stimolare il processo di goto-market
delle nuove tecnologie.
Se i finanziamenti pubblici non si
traducono in investimenti durevoli in
ricerca e sviluppo i benefici non
potranno che essere temporanei e
volatili.
F&F Mobilità e Ambiente sono
temi inscindibili. Che la
sostenibilità debba essere, scusi il
gioco di parole, sostenibile anche
sul piano economico è assodato.
Come può la mobilità essere
davvero sostenibile? Ha ragione la
sua collega, la docente Cristina
Pronello, quando ammette a
malincuore che «l’auto vince
sempre»?
››‰ Se l’auto vince davvero allora non
si spiega perché il settore automotive
sia così in crisi. È tuttavia vero che dal
punto di vista del consumatore vince
sempre l’alternativa più flessibile.
Demonizzare l’utilizzo dell’auto in
quanto tale ha effetti controproducenti,
integrarla nel sistema di mobilità
(anche attraverso la promozione della
mobilità condivisa) è fondamentale,
ma senza dimenticare la corretta
valorizzazione dei costi sociali, il ruolo
della mobilità attiva e di quella
collettiva, le risorse scarse che nella
mobilità urbana sono il tempo e
soprattutto lo spazio.
F&F Lei sostiene che «la
multimodalità integrata è la
strada del futuro», di più, che «si
tratta di una strada obbligata da
percorrere». Come superare
resistenze mentali e difficoltà
oggettive?
››‰ Evidenziando i benefici in termini
di qualità della vita e migliore fruibilità
dello spazio urbano, e puntando
sull’accessibilità ai servizi e la facilità
d’uso. La mobilità sostenibile deve
diventare un fattore pervasivo e
tangibile della nostra quotidianità,
come già avviene in diverse realtà
nazionali e internazionali.
È evidente che questo discorso
vale per il contesto urbano e
metropolitano, mentre per
le aree periferiche e
meno densamente
popolate è necessario
trovare un bilanciamento
adeguato tra mobilità
pubblica e privata, sempre in
chiave multimodale.
F&F De Meo, Ceo di Renault,
ha definito i costruttori cinesi
«lupi che cacciano in branco».
Alla richiesta di nuovi incentivi di
Tavares, AD di Stellantis, il
ministro Salvini ha risposto che
«si dovrebbe vergognare». Che
cosa pensa di questi toni sempre
più alti? È una deriva linguistica
che dice altro?
››‰ Mi permetto di non entrare nel
merito delle dichiarazioni specifiche,
limitandomi a constatare quali siano i
grandi temi assenti nel dibattito
odierno: qualità dell’aria, salute dei
cittadini e cambiamento climatico, ma
anche politica industriale,
innovazione, re-skilling e up-skilling
della forza lavoro.
6 - Flotte&finanza - novembre 2024
www.flottefinanzaweb.it
www.flottefinanzaweb.it
novembre 2024 - Flotte&finanza - 7
QUOTE
ROSA
EDUCAZIONE E SICUREZZA STRADALE
Bocciati!
Dall’indagine condotta da YouGov per conto di Locauto
emerge una diffusa tendenza ad assumere comportamenti
rischiosi al volante. A dettarli, l’ignoranza e non solo...
di Tiziana Altieri
C’è poco da stare allegri
leggendo i risultati
dell’indagine che Locauto
Group, azienda attiva nel noleggio di
auto e veicoli commerciali, ha
commissionato a YouGov per capire
quanto gli italiani ne sappiano di
educazione e sicurezza stradale.
Le risposte del campione (1.039
persone sopra i 18 anni
rappresentative dell’intero territorio
nazionale) fanno emergere una diffusa
tendenza a comportamenti
potenzialmente rischiosi alla guida,
indipendentemente dall’età.
Il perché è presto detto: in troppi hanno
dimenticato (o forse non hanno mai
studiato) le norme del Codice della
Strada e, comunque, in pochissimi si
aggiornano. Qualche esempio. Il 41 per
cento degli intervistati non conosce i
parametri previsti dalla legge per l’uso
del seggiolino auto per bambini; il 30
per cento ignora i limiti di cilindrata, di
velocità e di tasso alcolemico
consentiti per i neopatentati. Ancora, in
caso di incidente, il 30 per cento non
compilerebbe il CID (Convenzione di
indennizzo diretto) e ben il 57 non
contatterebbe le autorità competenti,
nemmeno quando necessario. Come
se non bastasse, il 43 per cento dei
guidatori non assisterebbe le persone
coinvolte in un incidente stradale
anche se ne fosse
testimone.
Un reato,
quest’ultimo,
particolarmente
grave.
Quando
dobbiamo
conquistare
la patente ci
misuriamo con
un infinito
numero di quiz
Differenti
Spiace che l’indagine non faccia alcuna
distinzione tra uomini e donne, perché
sono sicura che ne avremmo viste delle
belle. Secondo me (certo è solo il mio
parere, ma deriva da un’osservazione
quotidiana della realtà) il popolo rosa in
materia è molto più preparato.
Tutto comincia a 18 anni, o su di lì,
quando si decide di prendere la
patente. Mentre le donne si preparano
all’esame torico compilando quiz su
quiz, gli uomini spesso si presentano
con una conoscenza delle tematiche
C
appena sufficiente, pronti a giocarsi la
M
carta della fortuna. E in effetti la
Y
percentuale di rappresentanti del gentil
sesso che supera con successo la
CM
prova scritta è superiore rispetto a
MY
quella dei maschietti. La pratica? Sarà
CY
oggetto di un’altra puntata...
Veniamo dunque ai comportamenti al
K
volante. Qui le donne possono
sfoggiare non solo tutte le loro
conoscenze (le ore di studio sono
servite per le 30
domande della prova e
per la vita) ma anche,
udite, udite, il loro
buon senso. Quello
che ci fa comprendere
che la sola cintura di
sicurezza non basta a
proteggere un bambino di un anno.
Quello che ci fa fermare se vediamo
qualcuno che necessita di aiuto.
Altro che donne e motori, gioie e
dolori: le regine della strada siamo noi.
Dimenticavo. Una buona notizia: il 74
per cento degli italiani ammette che gli
servirebbe ripassare le norme del
Codice della Strada.
La speranza è l’ultima a morire.
CMY
8 - Flotte&finanza - novembre 2024 www.flottefinanzaweb.it
IN VIAGGIO
CON
IN VIAGGIO
CON
MINI COUNTRYMAN C CLASSIC
LOUNGE
MOBILE
Per verificare se e come è una tuttofare, abbiamo
percorso 3.500 chilometri lungo il Belpaese con
la più grande delle Mini, Suv di terza generazione
che cambia tutto, dalle forme alle dimensioni, agli
interni, a colpi di design e tecnologia
di Enzo Rizzo
Charismatic Simplicity e tuttofare minimalista:
queste due espressioni con cui Mini ha introdotto
la nuova Countryman, la prima riferita al nuovo
linguaggio di design che esprime, la seconda per definirla
come spaziosa ed elegante compagna nella vita di tutti
i giorni, mi hanno colpito e al contempo mi sono suonate
come un guanto di sfida che Flotte&finanza ha prontamente
raccolto: l’abbiamo messa dunque alla prova e
verificato se in città e in lunghe trasferte, a pieno carico
umano e di bagagli, è davvero confortevole e versatile
come dichiara. In totale sono stati 3.500 chilometri (per
gli amanti dei numeri, quelli esatti nel box di pagina 14)
lungo l’amato Stivale con la versione C Classic, dunque
10 - Flotte&finanza - novembre 2024 www.flottefinanzaweb.it
www.flottefinanzaweb.it novembre 2024 - Flotte&finanza - 11
IN VIAGGIO
CON
IN VIAGGIO
CON
con il propulsore tre cilindri turbo benzina mild hybrid
da 170 cavalli, trazione anteriore e allestimento intermedio.
L’indicazione puntuale della motorizzazione è
importante, perché il viaggio prevedeva molti tratti autostradali
o strade a scorrimento veloce, nel Dna sicuramente
della Countryman D (mild hybrid diesel quattro
cilindri duemila da 163 cavalli) ma non appannaggio,
almeno in teoria, di un benzina tre cilindri.
Consumi elevati, rumorosità meccanica per i pochi cilindri,
ripresa scarsa? E visto che è una Mini pure poco
spazio e comfort sacrificato? Niente di tutto questo,
anzi: la Countryman C, con un riuscito cocktail di design
e tecnologia, può dire di creare una piacevole atmosfera
di bordo, destressando anche situazioni, accadute lungo
il test, come la coda alle prime ore del mattino in autostrada
completamente fermo nella corsia di sorpasso,
con il motore spento e le portiere/finestrini aperti al pari
degli altri veicoli intorno a te a causa di un brutto incidente
qualche chilometro più avanti.
L’allestimento interno è realizzato per la prima volta con
superfici in tessuto 2D: il risultato è di essere in una lounge,
avvolti in un’atmosfera accogliente grazie ai materiali
impiegati. Un processo di lavorazione appositamente
sviluppato viene utilizzato per creare questo rivestimento
in poliestere riciclato di facile manutenzione. Sul cruscotto
e sulle portiere il tessuto bicolore nero e blu crea
un riuscito contrasto con i sedili che, sulla versione
Classic, sono in pelle sintetica con motivo traforato a
A sinistra, il gruppo ottico posteriore verticale che riprende le
classiche luci Mini e la griglia anteriore ottagonale che accoglie
il sensore radar: Countryman ha sistemi di assistenza alla
guida di livello 2 che consentono una guida semi-automatica.
In basso, a sinistra, nuovo look delle luci diurne a led.
Nella pagina a fianco, il laterale dalle linee pulite all’insegna del
minimalismo e i particolari black dell’allestimento Classic come
i gusci dei retrovisori esterni e la black band; i cerchi in lega a
cinque razze sono da 18 pollici.
pied-de-poule, mentre la parte laterale è in stoffa. Al
posto guida poi, il volante si presenta in una versione a
tre razze con un originale cinturino in tessuto a ore sei.
Quell’orologio da cucina...
La plancia ha la propria protagonista nel grande strumento
circolare centrale multifunzione con display a Oled (vedi
box): tutte le funzioni di bordo e della vettura si comandano
da quello che è un omaggio alle sue origini e che
un illustre collega, quando la Mini iniziò la sua nuova vita
nel 2001 con il passaggio in Bmw, definì simpaticamente
come un orologio da cucina in centro plancia, considerate
le dimensioni già allora rilevanti. Sta di fatto che oggi
quell’orologio da cucina, di dimensioni ancora superiori,
funziona completamente senza un virtual cockpit aggiuntivo
dietro il volante: per chi proprio non può fare a meno
di uno strumento davanti, tutti i contenuti rilevanti vengono
Scheda tecnica Mini Countryman C Classic
Motore D benzina mild hybrid 48V 3 cilindri twin turbo 1.499 cc
Potenza massima
170 Cv
Coppia massima di sistema 280 Nm a 1.500-4.400 giri/minuto
Velocità
212 km/h
Acc. 0-100 km/h
8,3 secondi
Emissioni CO 2
132-148 g/km
Consumo ciclo combinato
WLTP 5,8-6,6 l/100 km
Serbatoio
45 litri
Cambio Automatico Steptronic a 7 rapporti e doppia frizione
Trazione
Anteriore
Dimensioni
4,44 x 1,84 x 1,66 m
Bagagliaio
Da 450 a 1.450 litri
Peso
1.545 kg
Prezzo
36.210 euro
proiettati sull’head-up display opzionale. Questa riduzione
all’essenziale apre la visuale sul davanti che, insieme alle
superfici vetrate e al tetto panoramico in cristallo, dona
luminosità e visibilità che, di nuovo, trasmettono relax.
Unico neo è che il tetto panoramico apribile a scorrimento
elettrico appartiene per la Classic a un pacchetto opzionale
da 3.600 euro, molto ricco però e consigliabile: prevede
infatti antifurto, le grafiche dello strumento centrale
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IN VIAGGIO
CON
Rotondo, Oled e personalizzabile
IN VIAGGIO
CON
Il grande strumento centrale rimane la firma stilistica degli
interni. Sulla nuova Countryman debutta un display Oled
ad alta risoluzione di forma rotonda, con bordo in vetro, del
diametro di 24 centimetri avvicinato a entrambi i sedili anteriori
così da essere facilmente raggiungibile. Come quadro
strumenti, la Mini Interaction Unit beneficia del Sistema
operativo 9 che consente di gestire sulla falsariga di uno
smartphone tutte le funzioni con i comandi touch o vocali.
L’area superiore del display riporta informazioni primarie
come la velocità: premendo su di essa, il display diventa un
tachimetro a tutto schermo richiamando le Mini del passato;
l’area inferiore accoglie i menu di Navigazione (ben visibile
la mappa a pieno display), Media, Telefono e Clima.
Grazie a un proiettore dietro il display centrale, ecco le
Emotional Mini Experience Modes: il cruscotto si illumina di
diversi motivi e colori con speciali grafiche luminose e si
presta a diverse personalizzazioni: nella modalità Personal
Mode si può impostare un'immagine come sfondo del display;
in Go-Kart, display e abitacolo si colorano di antracite
e rosso con display analogici specifici; in Vivid Mode l’illuminazione
ambientale si basa sui colori della copertina dell’album
in riproduzione. A corredo, Core Mode, Green Mode,
Timeless Mode, Balance Mode e, solo per la Countyman,Trail.
Il bagagliaio (sopra) offre una volumetria massima di 1.450 litri e un piano di carico
regolare. Sotto, da sinistra, i sedili in pelle sintetica; con la leva del cambio sulla toggle
bar c’è spazio per portabicchieri più ampi e un capace vano con coperchio; la toggle
bar prevede 5 interruttori a levetta per freno di stazionamento, selettore marce, tasto
start/stop, selettore modalità di guida, controllo del volume; il tetto panoramico.
Un 1500 per 3.500
Con la motorizzazione 1.5 benzina mild hybrid abbiamo
percorso 3.494 km nel mix 50-30-20% (autostrada-strade
extraurbane-città): il consumo medio è stato
di 7,2 l/100 km equivalenti a 14,3 km/litro per una spesa
complessiva di carburante (prezzo medio della
benzina: 1,81 euro al litro) pari a 442,30 euro equivalenti,
dunque a 12,66 euro al km.
Mini Experience Modes, la ricarica wireless, i sedili anteriori
riscaldabili, l’head up display, il Comfort access (accesso
al veicolo keyless, sblocco automatico delle portiere a
un metro dal veicolo, luci di benvenuto a partire da circa
tre metri di distanza), il Mirror package (retrovisori esterni
a regolazione elettronica e con funzione memory, funzione
di anti-abbagliamento automatica sullo specchietto esterno
lato guidatore, logo Mini proiettato sul terreno davanti
al veicolo da entrambi gli specchietti retrovisori esterni
come illuminazione del terreno), serbatoio da 54 litri, fari
a Led con contenuti aggiuntivi, retrovisore interno autoanabbagliante
e High-Beam assistant (accensione e spegnimento
automatico dei fari abbagliati in base al traffico),
sedili posteriori scorrevoli, vetri posteriori e lunotto oscurati,
Preparazione Driving Assistant Plus (guida parzialmente
automatizzata di livello 2), rete divisoria vano ba-
gagli. Insomma, una lunga lista di dispositivi e accessori
che giustifica l’investimento così come è giustificata la
rivendicazione da parte della Countryman di auto spaziosa
e funzionale. I sei centimetri in più in altezza e i tredici in
lunghezza portano a spazio extra per guidatore e passeggeri:
quasi tre centimetri di larghezza in più nella zona
delle spalle e dei gomiti per chi siede davanti, 2,5 centimetri
in più per le spalle di chi si accomoda dietro. E se di spazio
parliamo, non dobbiamo trascurare quello per i bagagli:
la posizione della fila di sedili posteriori può essere regolata
in lunghezza fino a 13 centimetri. In questo modo si
ottiene uno spazio per le gambe molto confortevole per
i passeggeri posteriori o un volume aggiuntivo nel bagagliaio.
Anche lo schienale dei tre sedili posteriori è regolabile
individualmente in sei inclinazioni fino a 12 gradi;
ciò significa che il sedile permette di appoggiarsi all’indietro
o di stare seduti eretti. Con il sedile posteriore abbattuto,
anche gli oggetti più ingombranti possono essere
trasportati nel bagagliaio, che da 460 passa a 1.450 litri.
Certificato che lo spazio e la funzionalità non mancano
nella più grande delle Mini, la Countryman in viaggio, nonostante
le forme che possono far pensare a una certa
goffaggine, ha un assetto e una guidabilità quasi sorprendenti:
certo, qui le prestazioni assolute e i drift non
sono richiesti, ma quel go kart feeling di cui si fa bandiera
Mini ritorna nella Countryman con una facilità e una sicurezza
di guida elevate: le traiettore sono facili da seguire
per lei, pochissime le correzioni al volante, i 154
cavalli a disposizione consentono di sbrigare la pratica
dei sorpassi agevolmente, i freni rispondono bene.
Ok anche l’assetto e la taratura delle sospensioni in
particolare: dopo trasferte di parecchie ore, non si scende
dalla Countryman con il mal di schiena. Pronti ad
altri chilometri.
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EVENTI
EVENTI
FRIGO’N’MOTION
Alla prova dei fatti
L’ottava tappa del tour del freddo al centro Aci Sara
di Arese con una sessione speciale dedicata al
noleggio degli LCV. Guest star le elettriche Porsche
di Roberta Carati
Un mix tra convegno e test drive. Lo scorso 3 ottobre
Frigo’n’Motion è sceso letteralmente in
pista al Centro Guida Sicura Aci Sara di Arese.
Una tappa speciale per due motivi: il focus sul noleggio
dei veicoli commerciali, allestiti e non, e la possibilità per
i partecipanti di provare quattro LCV elettrici - eDaily,
eTransit, eExpert, ID Buzz - e anche Taycan e Macan.
Elettriche, ça va sans dire.
Partner dell’iniziativa OITAF Lamberet, che per voce del
suo Sales & Marketing Director ha illustrato ‘Il nuovo stile
della mobilità assistita’. «Il mood di Lamberet sta cambiando»,
ha esordito Ismaele Iaconi, «non parliamo solo
di veicolo allestito ma del nostro proporci come unico
punto di contatto per tutti gli interlocutori del settore,
quindi dealer, noleggiatori, aziende, costruttori. Un emisfero
che ruota intorno al business che fornisce veicolo,
allestimento, servizi. Questo è Lamberet».
Da sfruttare gli incentivi del Piano Transizione 5.0 finanziato
da fondi PNRR pari a 6,3 miliardi di euro che possono
arrivare a 9, da spendere entro il 31 dicembre 2025.
«Peccato», ha spento gli entusiasmi Giuseppe Seminara
di Fidens Consulting, «che ad oggi le prenotazioni non
arrivino a 70 milioni. Confidiamo in una proroga e in una
rivisitazione che estenda i benefici».
Il responso del circuito
Intanto, si possono provare le nuove tecnologie: domani
l’idrogeno, «che è un vettore energetico fondamentale
ma di complessa produzione», ha sottolineato Roberto
Sterza di Green Force, oggi l’elettrico. Proprio come i veicoli
oggetto dei test drive che si sono susseguiti per tutto
il pomeriggio e che hanno visto alla guida dei commerciali
Iveco, Ford, Peugeot e Volkswagen una trentina tra
fleet manager e noleggiatori.
«Mi aspettavo un po’ più di brio», ha commentato Fabrizio
Ghisletti (Gruppo Esselunga) dopo aver girato con eTransit
e eDaily, «ma sapevo che essendo dei veicoli commerciali
hanno un’accelerazione smorzata. Mi è piaciuto l’Iveco,
più solido, più stabile, ma io devo guardare al TCO e in
questo momento l’elettrico non è conveniente». Un filo
più possibilista Diego Bandolin (VRent), alla guida di Ford:
«Lo consiglierei a patto che l’operatività del cliente faccia
match con la praticità di ricarica e l’autonomia», anche
se «oggi», si è inserito il collega Luca Paolo Furlan, «il
costo maggiore di un elettrico è uno scoglio piuttosto
alto da superare». In questo momento «di grande incertezza»,
ha convenuto Andrea Mari (GoCar), «l’acquisto
di un prodotto elettrico è un azzardo per il cliente. Meglio
delegare il rischio alla società di noleggio».
Hanno messo d’accordo i driver dopo pochi giri ad alto
tasso di adrenalina Macan e Taycan, le nuovissime
Porsche full electric in pista in esclusiva per gli ospiti di
Frigo’n’Motion. Come aveva preannunciato il pilota e
Brand Ambassador Max Busnelli durante il briefing,
«Porsche rimane Porsche anche quando è elettrica».
Fleet e consulting
Non solo ferro e allestimenti per Lamberet, che si presenta a Frigo’n’Motion
con un obiettivo: diffondere la cultura del noleggio per far muovere il business
Un veicolo refrigerato richiede un grande
investimento. Lamberet è in grado
di proporre formule di noleggio a lungo
termine molto competitive affinché i clienti
che operano in regime di ATP possano rinnovare
la flotta con mezzi freschi e allestimenti
di ultima generazione.
Ne abbiamo parlato con il Sales & Rental
Business Manager, Alessandro Petralia.
Ad Arese sotto una nuova veste?
Crediamo fermamente che il noleggio sia il
futuro, perché le aziende, soprattutto le medie
e grandi, stanno impegnando le loro risorse
in processi di digitalizzazione, nuovi software
e tecnologie. Il veicolo commerciale sta diventando
una commodity, e infatti si sta sempre
più affermando il concetto di servizio:
pago per utilizzarlo.
Che cosa offre Lamberet?
Un prodotto completo in pronta consegna,
con delle formule di noleggio competitive.
Apriamo a nuovi segmenti di business quali
l’edilizia, le utility e le officine mobili. Lamberet
non è più un puro allestitore di veicoli per il
trasporto isotermico ma cerca di fare fleet e
consulting per tutto il mondo degli LCV.
Avete già sottoscritto delle partnership
con i noleggiatori?
Da quest’anno, con il mio arrivo, ci stiamo relazionando
con tutti i noleggiatori, a partire
da Arval che ha grande esperienza nel settore
degli LCV e vuole approcciare il mondo della
temperatura controllata. Altre partnership saranno
definite entro l’anno e ci saranno importanti
novità all’inizio del 2025.
L’obiettivo sono i clienti corporate, effettuiamo
visite sul territorio per conquistare aziende
con una flotta superiore alle 50 unità. Tuttavia,
la definizione dell’accordo con il noleggiatore
consente di utilizzare gli stessi sconti, sul veicolo
e sull’allestimento, anche nel caso del
cliente retail, che può essere approcciato
dalla rete esterna, quindi da un broker.
Può darci dei numeri?
Il nostro target prevede di consegnare un
migliaio di veicoli nel 2024 e, a fine settembre,
siamo a tre quarti dell’obiettivo, un’ottima
percentuale. Naturalmente Lamberet vuole
crescere ancora di più, e questo sarà possibile
non solo con la mia presenza sul campo
ma grazie alle partnership. La spinta saranno
le relazioni dirette con i noleggiatori per cercare
di aprire più linee di business possibili.
Con che tipologia di veicoli?
Il classico leggero coibentato, oppure il telaio
coibentato. Ma anche una parte di veicoli originali
o ancora con telaio con allestimenti diversi.
Il cliente, infine, potrebbe avere necessità
di un mezzo in pronta consegna e poi procedere
in maniera autonoma all’allestimento.
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AROUND
AUTOMOTIVE
AROUND
AUTOMOTIVE
SERVIZI INTEGRATI
Basta chiedere
Profiling, customer care, authority, fermo tecnico, smart repair, remarketing
e logistica. Sono questi, ad oggi, i servizi più richiesti da noleggiatori, dealer
e costruttori, che in Around Automotive trovano un unico interlocutore
di Giorgia Rocca
Emanuele Novara
è Partner e Sales
Manager di Around
Automotive, rete
d’imprese che
fornisce supporto
strategico e
operativo a 360°.
La capacità di «gestire per conto
dei propri clienti una molteplicità
di funzioni e servizi», iscriverebbe
Around Automotive di diritto tra le società
di fleet management. Una definizione
che Emanuele Novara, Partner e
Sales Manager, definisce «riduttiva.
Nasciamo con l’obiettivo di offrire una
serie di servizi integrati e soluzioni chiavi
in mano a noleggiatori a lungo termine,
dealer e case costruttrici; l’esperienza
che ci ha portato a creare una
realtà come Around Automotive è nata
dai noleggiatori, fino a offrire oggi il nostro
pacchetto di servizi anche alle società
che hanno auto aziendali».
F&F Vi calza di più raggruppamento d’imprese?
Around Automotive è una rete di aziende a supporto di
tutti gli stakeholder, per aiutare a migliorare la soddisfazione
del cliente finale. Chi si rivolge a noi ha come riferimento
un unico interlocutore che, attraverso diverse realtà, ognuna
delle quali ha sviluppato precise competenze nell’ambito
dei servizi e propone soluzioni altamente personalizzate,
riesce a soddisfare ogni genere di necessità.
F&F Non rischiate di risultare troppo accentratori?
››‰ Crediamo che presentarsi in questo modo porti indubbi
vantaggi. Siamo infatti in grado di avere un approccio
olistico per rispondere alle specifiche esigenze
di tutti gli attori a cui ci rivolgiamo. L’ecosistema Around
Automotive offre l’opportunità di gestire per conto dei
clienti numerose funzioni e servizi, avendo come riferimento
un unico interlocutore, appunto, e di dare soluzioni
chiavi in mano studiate ad hoc.
Il vantaggio per le aziende clienti è quello di non dovere
interfacciarsi con una pluralità di soggetti, ognuno specializzato
nel proprio settore, e coordinarne
le attività, un processo alquanto
dispendioso in termini di risorse impiegate.
Around Automotive si pone
come supporto alle aziende clienti che
grazie a noi non hanno necessità di
interloquire con diversi fornitori.
F&F Come si conciliano le soluzioni
chiavi in mano con le esigenze
di servizi sartoriali della singola
azienda cliente?
››‰ Offrire un’ampia gamma di servizi
aiuta a far comprendere al cliente finale
quali sono le aree da noi coperte.
Successivamente, attraverso l’ascolto
e la condivisione delle esigenze, si confezionano attività
tailor made che possano davvero rispondere al singolo
fabbisogno.
Essendo sul mercato dal 2006 possiamo proporre servizi
plug&play: da Customer Service e profiling ad Authority
e tempi di fermo; siamo anche in grado di studiare soluzioni
sartoriali per piccoli e grandi noleggiatori.
F&F Gestione contratti, autorizzazioni per riparazioni
e auto sostitutive, movimentazione veicoli…
Quali sono le soluzioni Around Automotive più richieste
oggi? Nel medio-lungo periodo si aspetta
cambiamenti?
››‰ La nostra offerta copre l’intero ciclo di vita della mobilità.
I servizi che i clienti ci affidano servono a migliorare
processi produttivi e costi. Profiling, customer care, authority,
fermo tecnico, logistica, smart repair e remarketing
sono tutti servizi richiesti ad Around Automotive per l’esperienza
che la nostra realtà vanta nel settore automotive.
Le aziende che fanno parte della rete offrono questo
tipo di servizi da oltre vent’anni, e siamo quindi in grado
di erogarli a tutti gli stakeholder. Questi servizi core ci
sono e ci saranno per sempre perché sono business
consolidati. Per quanto riguarda il futuro, crediamo nella
logistica integrata, nella logistica dell’ultimo miglio e,
inoltre, sempre di più nell’outsourcing dei servizi in generale,
sia di quelli offerti da Around Automotive sia di
quelli che non offriamo, in un’ottica di contenimento dei
costi da parte delle aziende.
F&F Com’è strutturato il call center? Per quali tipologie
di richieste? In un mondo sempre più digitalizzato
suona ancora il telefono?
››‰ Il servizio di customer service è erogato da Ethos,
una delle società parte della rete Around Automotive,
ed è strutturato come una piattaforma multiservice che
riesce a rispondere alle esigenze più complesse di ogni
cliente. Fanno parte di Ethos circa 100 professionisti, la
cui esperienza ci consente di integrare servizi digitali e
di intelligenza artificiale con competenze che valorizzano
l’interazione con l’utente.
Solo nel 2023, Ethos ha gestito 600.000 chiamate, autorizzando
190.000 interventi e 4.000 traini e fornendo
2.200 auto sostitutive. Le soluzioni di Ethos permettono
di ottimizzare i processi legati al noleggio di veicoli a medio
e lungo termine, compresi gli interventi di manutenzione
e la gestione delle chiamate a fornitori e driver.
F&F Aderire ad Aniasa non è ‘solo’ entrare nel gotha
delle aziende di noleggio e servizi automobilistici.
Quanto vale l’imprimatur dell’associazione che rappresenta
la quasi totalità delle imprese di settore?
››‰ Conta moltissimo. La possibilità di sedere accanto
ai principali player del mercato rafforza la nostra capacità
di ascolto e di elaborazione di nuovi servizi, aiutandoci
a capire il mondo della mobilità a 360 gradi.
Dalla fiducia accordataci da Aniasa riceviamo un’ulteriore
spinta nel nostro lavoro quotidiano.
F&F Nella sua carriera professionale, diversi anni
in Ariel Car (partner Arval) e in Hurry! Qual è l’impronta
di Emanuele Novara su questa nuova realtà
automotive?
››‰ Dopo un’esperienza nell’azienda di famiglia sono
entrato nel settore automotive con Ariel Car, dove ho acquisito
conoscenza di Noleggio, Remarketing e Logistica.
Hurry! mi ha dato la possibilità di conoscere più nel profondo
il prodotto e la digitalizzazione dei settori remarketing
e noleggio.
Around Automotive è un’idea alla cui realizzazione ho
contribuito in maniera sostanziale, un sogno divenuto
realtà che ha unito il lavoro di anni grazie al quale sono
entrato nel gruppo Ethos e nel settore dei servizi, completando
in questo modo tutte le mie skill in ambito automotive.
Around Automotive rappresenta la sintesi di tutte le mie
esperienze e la loro trasformazione in una rete di imprese
che offre servizi all’intero settore dell’industry automotive.
ECOSYSTEM IN MOTION
Nella ‘galassia’ Around Automotive, sette
aziende per nove ambiti di intervento, dalla
consulenza al remarketing passando per
vendita, logistica, smart repair…
«Il fine della nostra rete», spiega Emanuele
Novara, «è quello di unire le competenze
e le specializzazioni di tutti coloro che ne
fanno parte, cercando di rispondere alle specifiche esigenze di ogni cliente
con un servizio personalizzato e coordinato. Il nostro piano rispetto all’aumento
dei ‘pianeti’ che costituiscono il nostro ecosistema riguarderà principalmente
la fornitura del network di riparazione, i piazzali per l’approntamento
e la riparazione di veicoli. Al momento stiamo a tal proposito
valutando diverse possibilità di partnership».
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ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
di Tiziana Altieri
Codice della Strada
SI CAMBIA
La Riforma, da molti plaudita, da altri non ritenuta adeguata alle nuove esigenze
di mobilità, sta per vedere la luce. A Milano incontro tra gli addetti ai lavori
per sottolineare la necessità di diffondere una cultura della sicurezza stradale
Dopo una lunga gestazione, sta per vedere la luce
il Nuovo Codice della Strada. Il Ddl, approvato
dalla Camera, è giunto al Senato dove ha ottenuto
il via libera. All’uscita di F&F manca sola la pubblicazione
in Gazzetta Ufficiale.
La riforma è stata al centro dell’evento organizzato a
Palazzo Pirelli, a Milano, dall’Associazione Altero Matteoli
e dal Gruppo Fratelli d’Italia della Lombardia. Un’occasione
non tanto per ricordarne i contenuti (riassunti nel box a
fianco) ma per sottolineare che una cultura stradale è
fondamentale almeno quanto le regole.
«Altero Matteoli», ha ricordato Stefano Maullu del Direttivo
dell’associazione che porta il nome del Ministro scomparso
proprio in un incidente, «aveva particolarmente a
cuore il tema della sicurezza. Noi cerchiamo di raccoglierne
la cultura politica insistendo sul ruolo che famiglia
e scuola devono avere nell’educazione stradale». Federico
Matteoli, vicepresidente dell’associazione, ha aggiunto:
«Il controllo non deve mai avere una funzione repressiva
ma di tutela. Dobbiamo partire da qui». Salvatore Deidda,
presidente della Commissione Trasporti della Camera,
ha sintetizzato il percorso: «Sono stati analizzati cento
emendamenti, abbiamo cercato di ascoltare tutti e di
dare vita a norme semplici. I provvedimenti sono ragionati
per agevolare il controllo sulle strade».
Soddisfatto del lavoro fatto anche Fabio Raimondo, capogruppo
Commissione Trasporti: «Dopo un iter sofferto,
ci siamo. La materia meritava grande attenzione: siamo
tutti utenti della strada. Con la Riforma si punta a ridurre
i comportamenti pericolosi e si inseriscono pene più severe
per i recidivi. Nel caso di abuso di droghe non si sta
più a sindacare lo stato di alterazione, si punisce e basta».
Franco Lucente, assessore Trasporti e Mobilità Sostenibile
Regione Lombardia ha ribadito che «la Riforma la dovevamo
alle vittime della strada. Non dimentichiamo però
che prevenire è meglio che curare: dobbiamo investire
in formazione». A fargli eco Romano La Russa, assessore
Sicurezza e Protezione Civile: «Quello della sicurezza
stradale è un tema che deve coinvolgere istituzioni e famiglie».
A Palazzo Pirelli anche Geronimo La Russa, presidente
ACl Milano: «Nessuno può ritenersi al di sopra
delle regole. C’è stato un momento in cui si è diffusa l’idea
che con i mezzi di mobilità dolce si potesse fare tutto.
Non è così. Per quanto riguarda l’inasprimento delle sanzioni
noi ci stiamo, ma crediamo che serva anche dare
un’alternativa ai cittadini per evitare la paralisi. Più taxi,
per esempio, e mezzi pubblici efficienti».
Studiare gli incidenti per cercare di prevenirli: lo fa da anni
A sinistra, un momento del convegno dedicato al Nuovo
Codice della Strada tenutosi a Palazzo Pirelli, a Milano,
il giorno antecedente la discussione del Ddl al Senato.
Dekra, qui rappresentata da Toni Purcaro, promotore del
Tavolo per la Sicurezza Stradale. «Oggi», ha detto, «grazie
anche alla realtà aumentata siamo in grado di valutare
le conseguenze di un urto e di prendere le opportune precauzioni.
Il tema di fondo, però, è che la responsabilità è
dei singoli individui». In chiusura Carlotta Gallo, Capo
Compartimento Polizia Stradale della Lombardia: «Il tema
della guida è prima di tutto una sfida culturale. Dobbiamo
cambiare il nostro atteggiamento al volante e farci guidare
dal buon senso in ogni situazione».
Tanti se e tanti ma
Al convegno milanese nessuna voce controcorrente, ma
la riforma non convince tutti. Tante associazioni ambientaliste
e della mobilità sostenibile, nonché la maggior parte
di quelle che uniscono i familiari delle vittime sulla strada,
parlano di ‘codice della strage’. Nessuna delle richieste e
degli emendamenti che avevano presentato lo scorso
aprile con una lettera unitaria è stata accolta. Denunciano
che la riforma è debole con i forti, visto che dà maggiore
libertà di circolare ai veicoli a motore, e forte con i deboli,
perché restringe le misure a favore di pedoni, ciclisti, bambini
e anziani, e non implementa le zone 30.
Non solo: limita gli autovelox invece che la velocità, tra le
prime cause di incidenti con morti; vieta controlli automatici
sulla guida distratta al cellulare; introduce una sola multa
per più infrazioni. Infine, non affronta tutta la tematica della
prevenzione, in coordinamento con il Ministero dell’Interno
e con le polizie locali, per aumentare i controlli. A ciò bisogna
aggiungere che la Legge di bilancio 2025 riduce di 4,6
milioni di euro la spesa per interventi di sicurezza stradale
e per l’educazione stradale, azzera gli investimenti per la
ciclabilità, definanzia di 70,3 milioni di euro il capitolo ‘mobilità
sostenibile e sicurezza stradale’ del Fondo per lo sviluppo
infrastrutturale del Paese e non prevede nessuno
stanziamento per l’attuazione del Piano Nazionale della
Sicurezza Stradale 2030,
Piano che vale qualcosa
come 1,4 miliardi
di euro.
LE PRINCIPALI NOVITÀ
«Punta a ridurre il numero di incidenti e a migliorare la convivenza tra i vari mezzi
di trasporto». Così Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha
riassunto la Riforma del Codice della Strada. Ecco cosa cambia nella pratica.
Sanzioni da 50 a 1.000 euro per chi guida con lo smartphone. Sospensione automatica
delle patenti con fino a 10 punti per una settimana, se si viene sorpresi
col telefono al volante. In caso di recidiva la multa può arrivare a 1.400 euro e lasospensione
a tre mesi. I tempi di sospensione raddoppiano se l’uso dello smartphone
causa incidenti.
Tolleranza zero per chi guida sotto l’effetto di alcool o stupefacenti. Sanzione
da 573 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi per chi presenta
un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi/litro. Tra 0,8 e 1,5 grammi/litro
arresto fino a 6 mesi e da 800 a 3.200 euro di ammenda con sospensione della
patente da 6 mesi a un anno. Sopra 1,5 grammi/litro arresto da 6 mesi a un anno,
fino a 6.000 euro di ammenda, nonché sospensione della patente da uno a due
anni. Chi viene colto con un tasso alcolemico da 0,8 in su non potrà più bere o
potrà guidare solo veicoli dotati di alcolock. Per quanto riguarda gli stupefacenti
basta un risultato positivo al test per essere sanzionati con la revoca della patente
e la sospensione fino a tre anni.
Gli autovelox saranno utilizzabili solo laddove la velocità consentita è inferiore
di non oltre 20 km/h rispetto a quanto previsto dal Codice per quel tipo di strada.
Il dispositivo dovrà essere preceduto da un apposito segnale. Rimangono in
vigore i limiti di velocità attuali. La sanzione va da 173 a 694 euro per chi li supera
di non oltre 40 km/h. Se succede in un centro abitato e per almeno due volte nell’arco
di un anno, la sanzione passa a 220 - 880 euro con sospensione della
patente da quindici a trenta giorni. Se si supera il limite fino a 60 km/h la multa
va da 543 a 2.170 euro, con sospensione della patente fino a tre mesi. Oltre i 60
la sanzione va da 845 a 3.382 euro, con sospensione della patente fino a un
anno. Se in un’ora si prendono più multe in un tratto stradale di competenza dello
stesso ente, se ne paga una sola, la più grave aumentata di un terzo.
Gli automobilisti dovranno mantenere 1,5 metri di distanza quando sorpassano
una bicicletta. I monopattini, che non possono uscire dai centri urbani, dovranno
essere regolarizzati con l’assegnazione di una targa e l’assicurazione, e i conducenti
dovranno sempre indossare il casco. Aumentano le sanzioni per la sosta nei
parcheggi per disabili e nelle corsie o fermate dei bus. Per chi abbandona animali
in strada ci saranno revoca o sospensione della patente da sei mesi a un anno.
Fino a sette anni di carcere se questo causa incidenti con morti o feriti.
Infine, i neopatentati, guidatori che hanno conseguito la patente da meno di tre
anni, potranno guidare auto con potenza massima di 105 kW.
20 - Flotte&finanza - novembre 2024
novembre 2024 - Flotte&finanza - 21
LCV24
CONNECTIVITY
ANIASA
OSSERVATORIO ARVAL
Ho bisogno di te
La gestione efficiente di una flotta operativa passa per l’utilizzo delle tecnologie
digitali. Dall’indagine sul ruolo della connettività, risulta che i fleet manager
si rivolgono ai partner di mobilità per implementare il servizio di telematica
Quali obiettivi si pongono le aziende che hanno
flotte di veicoli commerciali connessi? Quali dati
analizzano e in che modo vengono utilizzati?
Poggia su queste domande l’indagine di Arval Mobility
Observatory, realizzata in collaborazione con Econometrica,
su ‘Il ruolo della connettività nel presente e nel futuro
delle flotte operative’. Con l’avvento delle nuove tecnologie
digitali e della quantità di informazioni che possono
essere raccolte, infatti, i dati costituiscono un patrimonio
prezioso di cui i fleet manager dispongono per rendere
più efficiente la gestione della flotta, migliorare la sicurezza
e ottimizzare la pianificazione delle attività. Al loro
fianco i partner di mobilità, cui si rivolge il 60 per cento
del campione indagato (250 aziende di varie dimensioni
e industry) per implementare il servizio di telematica.
Mossi dal bisogno di efficienza, che guarda sia ai target
di business che alla soddisfazione delle esigenze dei
clienti, per i fleet manager intervistati si rivelano strategici
la geolocalizzazione in tempo reale dei veicoli (45 per
cento), l’ottimizzazione dell’uso dei mezzi (43), la riduzione
del Total cost of ownership (35), il miglioramento
della sicurezza dei driver (30 per cento).
LE AZIENDE HANNO INTENZIONE DI CONTINUARE
A INVESTIRE NEI DATI E NELLA CONNETTIVITÀ?
SI
NO
85%
88% 83% 86% 84%
15% 12% 17% 14% 16%
TOTALE 1-9 veicoli 10-99 veicoli 100-999 veicoli oltre 1.000 veicoli
Non stupisce quindi che le informazioni ritenute più importanti
siano quelle relative al comportamento di guida,
ai consumi, alla manutenzione. L’importante è che siano
tempestive, affidabili e generate automaticamente.
Ma attenzione: se nel 74 per cento dei casi i dati sono
estratti e gestiti internamente (il 21 per cento delle imprese
arriva a coinvolgere anche il top management nella
loro valutazione e analisi, e 77 volte su cento ne usufruiscono
i fleet, mobility e facility manager), la mancanza
di know-how o di tecnologie avanzate per il monitoraggio
(46 per cento) o ancora di personale (38), può spingere
le aziende a chiedere un supporto consulenziale esterno,
nello specifico al partner di mobilità.
Vantaggi strategici
«La ricerca di informazioni accurate, tempestive ed economiche,
quindi efficienti nella loro generazione e organizzazione»,
osserva Massimiliano Abriola, responsabile
di Arval Mobility Observatory in Italia, «conferma l’ambizione
delle aziende nel coltivare vantaggi strategici e
riflette l’evidenza di un presente che offre soluzioni per
una più efficace gestione operativa delle flotte di veicoli
commerciali».
A questo proposito, è interessante rilevare che 8 aziende
su 10 consultano i dati generati dalla connettività dei
veicoli e il 40 per cento li utilizza realmente per implementare
strategie migliorative, finalizzate soprattutto
all’introduzione di sistemi per rispondere in modo tempestivo
agli alert (51 per cento), per programmare corsi
di formazione e guida sicura per i conducenti (42), per
ripianificare periodicamente i percorsi (38) e per valutare
soluzioni di mobilità alternativa (36) o di elettrificazione
della flotta (21 per cento).
Indipendentemente dalla dimensione della flotta, 85 aziende
su 100 prevedono di adottare le nuove tecnologie in arrivo nel
campo della telematica per continuare a migliorare la gestione.
Sopra il grafico Massimiliano Abriola, responsabile di Arval
Mobility Observatory in Italia.
FISCALITÀ SULL’AUTO
Modello fuori fuoco
È tempo di rivedere un sistema tributario che non tiene conto dell’evoluzione
della mobilità, sempre più orientata all’uso e meno alla proprietà. Da Aniasa
la richiesta di un regime speciale secondo i principi del federalismo fiscale
Un regime fiscale speciale per i veicoli
in noleggio, oggi quasi uno
su tre. Lo propone Aniasa con la
volontà di aggiornare un modello tributario
ancorato alla mobilità del secolo
scorso, totalmente focalizzato sulla proprietà
e incurante dell’evoluzione in corso
sempre più nel segno dell’uso.
Il noleggio porta alle casse dello Stato,
delle Regioni e delle Province 2,6 miliardi
di euro l’anno: 1,5 miliardi di Iva e 1,1 tra
bollo, Ipt e altri oneri amministrativi. A
ciò si aggiungono 70 milioni derivanti da imposta di bollo
e adempimenti con le PA nei pagamenti.
Basterebbero queste cifre per definire il settore strategico
per la mobilità e per l’industria automotive. Ma c’è un altro
aspetto da tenere presente: l’applicazione della normativa
fiscale prevista per il noleggio, infatti, comporta piena trasparenza
e tracciabilità delle operazioni effettuate, a
partire dall’attività di manutenzione e in tutte le fasi di vita
del veicolo. Il noleggio favorisce l’emersione fiscale, rendendo
gli attori della filiera ‘contribuenti virtuosi’.
Eppure, il sistema tributario è fermo al passato.
La normativa del bollo auto, ma anche dell’imposta provinciale
di trascrizione, non considera che la circolazione
dei veicoli a noleggio, seppure immatricolati per la maggior
parte in poche province, avvenga invece per loro natura
su tutto il territorio nazionale. Senza contare che sono
veicoli che possono essere utilizzati da soggetti con differenti
residenze o sede legali.
Sulla base di questi elementi e in nome del federalismo
fiscale, Aniasa propone di configurare un regime speciale,
con versamento degli importi relativi al bollo a un unico
soggetto nazionale percettore e gestore
di tutti i dati e dei pagamenti, con successiva
ripartizione tra gli enti locali in
relazione ai parametri individuati dalle
regioni. Un progetto semplice, senza costi
e appesantimenti burocratici, con certezza
dei pagamenti, che garantirebbe
a tutte le PA una partecipazione alle risorse
finanziarie derivanti dal noleggio.
Peccato che, a causa di differenti interessi,
le regioni maggiormente interessate
preferiscano continuare con un
meccanismo di complicazione gestionale per le aziende
del settore - pensiamo solo al calcolo del bollo in base
alla residenza del locatario che, come noto, durante la
vita utile di un’auto presso le società di noleggio cambia
più volte - in netto contrasto con la tanto declamata ‘semplificazione
amministrativa’.
«La legge delega per la riforma fiscale approvata dal
Parlamento lo scorso anno prevede il riordino delle tasse
auto anche nell’ottica di razionalizzazione e semplificazione
del prelievo. Il decreto attuativo è in cantiere ed è
occasione per rivedere le norme che dal 1953 disciplinano
il bollo auto. Diventa quanto mai opportuno», sottolinea
il presidente Aniasa, Alberto Viano, «uno studio con i vari
Enti di riferimento per valutare miglioramenti e innovazioni
della normativa, oggi basata essenzialmente sul concetto
di proprietà, via via sostituito da quello di utilizzo del bene.
La centralizzazione del pagamento e la contestuale devoluzione
alle singole regioni in base a fattori stabiliti
dalle stesse istituzioni semplificherebbero gli adempimenti
garantendo a tutte le PA flussi di risorse regolari
senza alcuna riduzione del gettito».
22 - Flotte&finanza - novembre 2024
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novembre 2024 - Flotte&finanza - 23
EVENTI
#FORUMAUTOMOTIVE
Mamma li cinesi!
Sono qui, decisi a restare. I Gruppi automobilistici
d’Oriente si stanno imponendo con prodotto, prezzo
e tecnologia. E se fosse un’occasione di business?
di Roberta Carati
Forse il saggio direbbe: ‘Se non puoi opporti, cerca di
prenderlo come un’opportunità’, rivisitazione dell’italianissimo
‘chiudere la stalla quando son fuggiti i
buoi’. A #FORUMAutoMotive dello scorso ottobre, 23esima
edizione dell’evento ideato da Pierluigi Bonora, il tema all’ordine
del giorno è l’arrivo delle vetture made in China, elettriche
e non solo, sul mercato europeo. Ma non parliamo
dei pickup Great Wall importati da Federico Daffi, che con
la sua Eurasia già vent’anni fa aveva puntato a Est, e nemmeno
delle auto che dal 2006 hanno iniziato a circolare
sulle nostre strade con il marchio DR di Massimo Di Risio.
Parliamo di quella che il #FORUMAutoMotive definisce
senza mezzi termini un’invasione. ‘Cinesi d’Italia, cinesi in
Italia’, titola il primo talk moderato proprio da Bonora.
Secondo un sondaggio di Areté, il 68% degli intervistati,
soprattutto al Sud e nelle Isole, proverebbe un brand cinese.
Non è sorpresa Elisabetta Rezzani (Eurasia): «Proponiamo
vetture a prezzi molto vantaggiosi che attirano la clientela,
anche grazie all’infotainment e alla tecnologia particolarmente
avanzata. A breve arriveranno e lanceremo sul mercato
nuovi modelli. Sotto i 30mila euro ce la giochiamo».
La segue Paolo Daniele Cirelli (Cirelli Motor Company): «Il
consumatore è pronto perché le linee richiamano quelle
europee, i motori sono di qualità, l’elettronica di bordo è di
spirito tedesco (molto Bosch) e il rapporto qualità-prezzo
sicuramente aiuta. Chi compra una nostra auto sta tranquillo
anche sull’assistenza». Da parte sua Bruno Mafrici
(DF Italia) riconosce che «il prezzo è conveniente ma le rifiniture
sono di livello. Ai cinesi in fondo abbiamo insegnato
noi, hanno imparato bene e oggi fanno un prodotto di tutto
rispetto» Un prodotto veicolato «da 30 macroconcessionari
che diventeranno 45 entro fine anno. E stiamo lavorando
a un hub ricambi lombardo che serva almeno Italia, Francia
e Spagna». In collegamento da Malpensa, Francesco
Cremonesi (Omoda Jaecoo Italia - Gruppo Chery) insiste
su un punto qualificante: «La disponibilità tecnologica di
Chery è a 360 gradi: gpl, benzina, elettrico, full hybrid... Il
mio Gruppo è un manifesto di neutralità tecnologica».
Per finire, un consiglio dal presidente di Federauto, Massimo
Artusi: «Insieme al brand mettete in campo il vostro valore
di concessionari, e non trascurate il post-vendita. Vendita
e assistenza devono crescere di pari passo».
Tutto elettrico, anzi no, siamo neutrali
Segue un ‘one to one’ tra il fondatore del Partito dei Verdi
Camillo Piazza e il manager automotive Andrea Taschini.
«In mancanza di una vera politica industriale», mette in
guardia Piazza, «rischiamo di non riuscire a spendere i
soldi del PNRR; per fortuna l’Europa mantiene la barra dritta».
Di segno opposto il commento di Taschini: «Ogni euro
messo sul Green Deal è buttato. Avrebbe senso se lo facesse
l’Asia, che emette il 64% delle emissioni globali, il
34 soltanto la Cina, ma l’Europa che non arriva all’8%?».
Di Green Deal dibattono anche Marco Marelli e i suoi ospiti
nel talk successivo. Per Geronimo La Russa (Aci), «senza
un cambiamento di rotta siamo condannati a una decrescita
poco felice, serve neutralità tecnologica»; sono d’accordo
Gianni Murano (Unem), secondo cui «bisogna lasciare
decidere il mercato», e Stefano Odorici (Ucif), per
il quale «serve più pragmatismo e meno ideologia». Marco
Seimandi (Westport Fuel Systems) si chiede «perché gli
e-fuels sì e i bio-fuels no», deciso a «non incentivare nessuna
tecnologia». Quanto a Fabio Pressi (a2a E-Mobility),
«avere indicato lo stop all’endotermico al 2035», osserva,
«è stato un messaggio ai costruttori affinché adeguassero
le proprie strategie. È stato un errore comunicativo».
Il sigillo è di Toni Purcaro (Dekra Italia): «Non rifacciamo
l’errore di bloccare l’industria, rivediamo il Green Deal e se
neutralità tecnologica deve essere che sia».
TRANSIZIONE, MISSION IMPOSSIBLE?
«#FORUMAutoMotive è nato all’insegna della provocazione».
Non cerca la sintesi a tutti i costi, Pierluigi
Bonora, ma un dialogo costruttivo. Quello che si verifica
da 23 edizioni e raggiunge l’apice nell’Eurotribuna,
spin-off del convegno del mattino che al suo terzo
appuntamento ha messo a confronto gli eurodeputati
con i rappresentanti della filiera della mobilità.
EVENTI
Un nuovo format?
Siamo stati i primi a inventarci questa tribuna politica. Durante la pandemia, con
il Governo e il Parlamento assorbiti dall’emergenzia sanitaria, il problema automotive
si è allargato a livello europeo. Il Covid ha dato un assist agli ‘ecotalebani’
e a Bruxelles, cavalcando il pensiero di una ragazzina di nome Greta Thunberg,
sono state prese decisioni sbagliate, dettate dall’ideologia. Gli operai che lavorano
nelle fabbriche del settore hanno davanti a sé un futuro con tanti punti di domanda.
Ha avuto tra i suoi ospiti i ministri Urso e Pichetto Fratin. Il Governo
si sta muovendo bene?
Sta andando nella giusta direzione. Per esempio con la battaglia che sta conducendo
Pichetto Fratin in favore dell’utilizzo dei biocarburanti e non solo di quelli
sintetici che fanno comodo alla Germania. In una Europa unita deve esserci
equità. E anche Urso sta facendo pressioni - ha appena siglato un accordo ‘non
paper’ con la Repubblica Ceca - per rivedere, se non abolire, la soglia dei 94 g/km
di CO 2 emessa dall’insieme dei veicoli realmente venduti a partire da gennaio
prossimo. AlixPartners stima che questa follia costerebbe ai costruttori da un
minimo di 28 a un massimo di 75 miliardi di euro in cinque anni. Vuol dire affossarli.
Lei è fiducioso?
Mi spaventa che in sella alla Commissione Europea ci sia ancora Ursula von der
Leyen e che la maggioranza si regga sul sostegno dei Verdi, bocciati alle urne.
Vedremo come si comporterà il PPE. Massimiliano Salini, che del Partito Popolare
Europeo è vicepresidente, ha ribadito che con l’appoggio del tedesco Manfred
Weber intende bloccare le penalties al 2025 e poi anticipare la revisione del regolamento
perché l’obiettivo delle emissioni zero nel 2035 non è raggiungibile.
L’arrivo dei marchi cinesi deve preoccupare?
I costruttori cinesi e gli importatori italiani possono creare opportunità di lavoro:
nuove concessionarie (Dongfeng, per esempio), servizi di assistenza, impianti
produttivi che contribuiranno all’indotto (Gruppo Chery, per fare un altro nome)...
Guardiamo l’altra faccia della medaglia, guardiamo al lato positivo.
24 - Flotte&finanza - novembre 2024
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EVENTI
Sua signoria il Cliente
EVENTI
SERVICE DAY
Dati e ancora dati
Sono le informazioni sul cliente il vero patrimonio dell’azienda. Dalla due giorni
veronese sul post-vendita realizzata da Quintegia su un’idea di AsConAuto,
abbiamo estratto alcune sessioni ad hoc. Con un’incursione nella formazione...
di Tiziana Altieri
e Roberta Carati
Le aziende vincenti mettono al centro il cliente. Ecco perché il 65 per cento dei concessionari sta
potenziando la raccolta dati. Questo il tema del workshop ‘Identikit cliente’ introdotto da Alberto
Bet, VP Research & Innovation Board Member di Quintegia: «C’è tanta strada da fare, talvolta è
complicata, ma se si arriva al traguardo si può contare su un vantaggio competitivo importante».
Qualche dritta. Serve innanzitutto procedere alla raccolta e all’aggiornamento dati: anagrafica,
storico cliente, attitudini e preferenze. Si passa, quindi, alla lettura e all’analisi per poi attivare
iniziative su misura. Indispensabile il monitoraggio di quanto fatto per valutarne l’efficacia.
«Bisogna diffondere in azienda», ha ribadito Bet, «la cultura del dato: è un asset quanto una
struttura o un’attrezzatura. Gli ingredienti chiave sono la tecnologia, i processi, le persone».
Diceva William Edwards Deming, il fondatore del miglioramento continuo: «Senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione».
Dati che sta mettendo a reddito biAuto Group, come ha spiegato l’After Sales manager di questo Gruppo con 100 anni di storia Roberto
Baggio: «Cerchiamo di essere proattivi per garantire un livello di servizio eccellente. Sfruttiamo al meglio quello che le tecnologie ci offrono,
ma anche i clienti devono essere digitali. In azienda possiamo contare su un BDC che impiega ben 10 operatori specializzati».
La parola, infine, a Roberto Tiby, esperto di vendita e processi di gestione del cliente: «I clienti spesso utilizzano percorsi così irrazionali che
è possibile prevederli». Ecco allora qualche consiglio per gestire una lamentela: «Il primo passo è applicare l’intelligenza emotiva, che vuol
dire abbassare i toni; di fronte a un reclamo ringraziate, mostrate il vostro sincero interessamento. Secondo passo: intervistate per chiarire
e ascoltate attentamente le risposte. Terzo: proponete soluzioni solo dopo aver svolto le prime fasi, date certezze su tempi e costi. Offrite
eventuali gratificazioni. Infine», ha concluso Tiby, «occhio alle recensioni: quelle negative vanno anticipate, quelle positive stimolate. Ricordate
che solo il 19 per cento dei clienti soddisfatti lascia una recensione, gli insoddisfatti lo fanno nel 26 per cento dei casi».
Spazio all’intelligenza artificiale
BMW, ancora tu
Formazione, faccio da me
Processi chiari e definiti
«L’innovazione», ha esordito Emanuele Bezzecchi, esperto
di Intelligenza Artificiale e Open Innovation nella sessione
‘Innovazione Generativa , «è come un’onda: la vedi
arrivare da lontano, poi ti travolge». Dopo aver spiegato
la differenza tra IA classica e generativa («nel primo
caso ho un dato e l’IA aggiunge un’informazione, nel secondo
ho un dato e l’IA lo produce da capo»), Bezzecchi
ha chiarito che «dal 2022 l’IA è generativa. Per usarla
nel business bisogna conoscerne potenzialità e limiti».
Dalla teoria alla pratica, Giuseppe Mantelli ha portato la
propria esperienza come Aftersales Manager di Vicentini:
«Abbiamo adottato questa tecnologia per migliorare in
efficienza e sostenibilità», senza contare che «con l’IA
si analizzano gli stili di vita dei clienti per fare campagne
di marketing mirate». Ma per fare spazio all’IA, «le persone
devono cambiare mentalità, partendo dai vertici».
Conosciamo tutti la DealerSTAT,
l’indagine di Quintegia sulla soddisfazione
dei concessionari nel
rapporto con la Casa auto.
Quegli stessi dati sono stati rielaborati
per ottenere un indicatore che includesse tutte le aree del postvendita
e presentati nel workshop ‘Fattore assistenza’. Con il punteggio
di 4,05 su una scala da 1 a 5, per il secondo anno consecutivo è Bmw il
marchio che più degli altri 33 ha soddisfatto le attese della rete in ambito
after-sales. Nella top five seguono Toyota, Suzuki, Mini e Porsche.
A proposito dell’impatto della diffusione delle auto elettriche nell’attività
di assistenza, tema della sessione, «probabilmente il cliente che guida una
full electric ha le stesse aspettative di chi guida una termica. Il nostro approccio
comunque», ha detto Dario Mennella, Customer Support Director
Bmw Italia, «resta neutrale, diamo al cliente la tecnologia di cui ha bisogno».
Ha invece richiamato l’attenzione sui costi di manodopera Andreas Barchetti,
Ceo dell’omonimo Gruppo. Premesso che «il servizio necessita di professionalizzazione
e quindi di investimenti», l’assistenza sull’elettrico richiede
di «alzare la tariffa oraria dai 45-50 euro di oggi a 90-100».
Ma di quante vetture stiamo parlando? Secondo Luca Montagner, senior
advisor di Quintegia, «dopo il 2030 il parco full electric sarà del 5-7 per
cento, il numero degli interventi resterà invariato, il fatturato complessivo
diminuirà del 60 per cento (ma quello del singolo intervento crescerà del
25), aumenterà del 20 per cento il business degli pneumatici».
Non cerchiamo i meccanici di domani. Li creiamo. Firmato: Toyota Tech
School. Al convegno ‘SOS Tecnici’ focalizzato su quella merce rara che è
il tecnico di officina (in Italia sono circa 200mila gli addetti alla riparazione),
il Chief Financial Officer di Toyota Motor Italia Alessandro Morganti ha
portato l’esperienza di successo del «nostro programma di training, che
in trent’anni ha formato circa 15mila studenti poi confluiti nelle concessionarie
Toyota o di altri brand». In City Motors a Monza, per esempio, dove
«Stefano», racconta l’AD Massimo Mancini, «è arrivato come stagista e
ora è capotecnico. Gli abbiamo dato una prospettiva».
Anche Kia Italia ha scelto la partnership con le scuole per «sostenere i dealer»,
spiega il Cfo Alfonso Tallarico, «nel reclutamento di nuovi profili. Parole
chiave: passione e motivazione». Dei 50-60 studenti che ogni anno si diplomano
all’Istituto Bernardi di Padova (uno dei 9 che collaborano con
Kia), la metà trova uno sbocco nel settore automotive. Proprio dal ‘Bernardi’
arriva «il capofficina del marchio Kia», fa sapere l’Aftersales Manager di
Autoserenissima Luca Ghedin: «Lavorando con le scuole abbiamo capito
le esigenze dei ragazzi, e anche che i nostri tecnici sono ottimi tutor».
Infine Gruppo Brandini, oltre 400 collaboratori e 6 service che diventeranno
9 entro fine anno, che ha scelto di fare da sé: «Abbiamo creato Brandini
Academy PV», racconta il Responsabile Aftersales Giulio Marri, «per attrarre
giovani tra i 20 e 25 anni, formarli e remunerarli dal primo giorno». Dopo
12 settimane, «dei 16 che sono
partiti ne abbiamo assunti 12; pensiamo
a una seconda edizione».
I processi aziendali, fondamentali per
l’efficienza e la reddittività, devono essere
scritti e condivisi, chiari e facili da
comprendere. Luca Manfrotto, Senior
Advisor Automotive, al pubblico di
Service Day ha dato la sua ricetta: «Individuare
i KPI da monitorare per capire quali dati estrarre. A
seguire, vanno pianificate le attività, mappati i processi,
identificati i tempi di realizzazione. Le azioni programmate
devono essere messe in pratica nella quotidianità. Infine,
è necessario verificare periodicamente i risultati».
Un accenno anche alla figura dell’accettatore: un tecnico
o un venditore? «Nessuno dei due. Deve essere una persona
che ha la capacità di vendere ma anche di ascoltare, sapere
lavorare in team ed essere orientato al risultato. Ricordate
che le conoscenze tecniche si insegnano, la passione si
crea. L’accettatore moderno non è un regista ma un ‘rifinitore’,
è l’organizzazione aziendale a fare la differenza».
Sulla figura dell’accettatore è tornato Vittorio Jonesti, esperto
in gestione delle officine e creatore di Officina Efficiente:
«L’accettazione ha un peso importante per l’economia del
service. È... il reparto commerciale del service, oltre che il
primo elemento di contatto con il cliente e il punto di ingresso
in officina. L’accettatore ha un ruolo fondamentale».
26 - Flotte&finanza - novembre 2024
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novembre 2024 - Flotte&finanza - 27
OSSERVATORIO
UNRAE
OSSERVATORIO
UNRAE
UTILIZZATORI NLT
Che impennata!
NLT per alimentazione
Privati
5,0% NLT
3,1% NBT
3,4%
1,3% 1,5%
9,0% 28,2%
26,5%
26,7%
35,6%
44,6%
29,4%
26,3%
28,5%
25,5%
0,1%
0,3%
*
NLT 1,8%
Dealer e
Costruttori 4,3%
Le Aziende non automotive tirano la volata, con ben
732.716 contratti sottoscritti nei primi nove mesi
dell’anno. Ecco tutti i numeri dell’Osservatorio Unrae
di Giacinta Moraschi
Sono sempre le Aziende non automotive, secondo
l’analisi elaborata da Unrae sulla base dei dati forniti
dal MIT, a prediligere il noleggio a lungo termine
di vetture e fuoristrada: 530.494 contratti, sui
732.716 stipulati tra gennaio e settembre 2024, pari al
72,4 per cento del totale (+34,7 per cento sullo stesso
periodo dell’anno scorso). Una crescita di cui ha beneficiato
l’intero settore: +36,6 per cento.
Vediamo gli altri cluster: le Società, di cui fanno parte le
Aziende non automotive, hanno sottoscritto 633.848
contratti di durata superiore a 30 giorni (share dell’86,5
per cento, +35,2), i Privati 98.868 (13,5 per cento, +35,2),
i Noleggiatori a breve termine 58.884 (8 per cento, +65,3),
i Dealer e Costruttori 31.692 (4,3 per cento, +36,2). Crollo
degli operatori del NLT (12.778 contratti, -21,0 per cento),
unico canale in perdita con una quota dell’1,8 per cento
rispetto al 3,0 dei primi nove mesi dell’anno scorso.
NBT
8,0%
*piccole società NLT che
prendono vetture da
Aziende Top o Captive
Privati
13,5%
L’utilizzatore
del NLT
Aziende non
automotive
72,4%
La durata media dei contratti è stabile a 23 mesi come
nell’analogo periodo del 2023, con una flessione dei contratti
a Privati da 25 a 23 mesi a fronte di un incremento
da 24 a 25 mesi delle Aziende non automotive.
Rispetto alle alimentazioni, il diesel è la prima scelta delle
Aziende non automotive (45,3 per cento), il motore a
benzina quella dei Noleggiatori a breve termine (44,6);
fra le motorizzazioni ibride prevalgono gli utilizzatori del
Noleggio a lungo termine (35,6), seguiti a pari merito dai
Privati e dai Dealer e Costruttori (29,4); quanto alle BEV
detengono il primato Dealer e Costruttori (15,5), che staccano
di dieci lunghezze i Privati (5); le PHEV, invece, piacciono
ai Privati (9) e alle Aziende non automotive (7,8
per cento); quote marginali per le motorizzazioni a metano
e GPL indipendentemente dalla tipologia di fruitori.
Dealer e Costruttori
27,1%
21,1%
0,8%
1,9%
1,9%
0,6%
Aziende non automotive
3,1%
15,5% 14,0%
7,8%
5,5%
29,4%
45,3%
Chi guida cosa
Soprattutto Suv e berline, rispettivamente con il 55 e il
30,8 per cento dei contratti; al terzo posto si collocano
le station wagon (11,4 per cento con la quota maggioritaria
del 13,9 in capo alle Aziende non automotive).
In termini assoluti, i Suv del segmento C conquistano più
di un quarto delle preferenze tra le varie carrozzerie (25,9
per cento), grazie principalmente alle scelte delle Aziende
non automotive (27,3) e dei Privati (27,2). A decrescere i
B-Suv, che con il 17,6 per cento si confermano i più amati
dagli operatori del rent-a-car. Fra le berline, quelle di fascia
B sono le più rappresentative (11,7), oltre che le prescelte
dalle società del breve termine (21,4 per cento).
Nella top ten delle regioni, con il 33 per cento dei contratti
siglati tra gennaio e settembre 2024, la Lombardia si
conferma al primo posto. Seguono Lazio (15,7 per cento),
Trentino-Alto Adige (7,8), Emilia-Romagna (7,3), Piemonte
(7,2), Veneto (6,7), Campania (5,8), Toscana (4,2), Puglia
(2,2), Sicilia (2,1), Marche e Liguria (1,4), Sardegna (1,3),
Friuli-Venezia Giulia (1,1), Abruzzo (1), Umbria (0,7),
Calabria (0,6), Basilicata (0,2). Fanalino di coda Valle
D’Aosta e Molise, entrambe allo 0,1 per cento.
0,2% 1,0%
27,9%
0,8%
1,1%
n Benzina
n Diesel
n GPL
n Metano
n Ibride (HEV)
n Plug-in (PHEV)
n Elettriche (BEV)
In fatto di motorizzazione, le torte evidenziano preferenze
diverse tra le tipologie di utilizzatori delle auto in NLT:
spiccano il diesel come prima opzione delle Aziende non
automotive e l’alimentazione a benzina tra i Noleggiatori a
breve termine. La tabella, invece, racconta le scelte di
carrozzeria di chi guida: i Suv, e in particolare quelli del
segmento C, non temono concorrenza.
NLT per segmento
Segmento Privati NBT NLT Dealer Aziende Totale
e Costruttori non automotive
A-BERLINE 12,2% 11,9% 16,4% 9,6% 9,7% 10,3%
A-SUV 0,4% 0,2% 0,8% 0,5% 0,2% 0,2%
B-BERLINE 13,6% 21,4% 10,1% 14,6% 10,1% 11,7%
B-SUV 21,9% 30,6% 24,3% 27,9% 14,6% 17,6%
C-BERLINE 9,6% 6,4% 6,6% 7,7% 7,1% 7,4%
C-SUV 27,2% 15,7% 23,1% 18,8% 27,3% 25,9%
D-BERLINE 0,9% 0,8% 0,5% 1,0% 1,2% 1,1%
D-SUV 7,8% 2,6% 5,3% 10,9% 10,8% 9,6%
E_F-BERLINE 0,1% 0,5% 0,1% 0,3% 0,3% 0,3%
E_F-SUV 1,3% 0,7% 1,5% 1,5% 2,0% 1,7%
STATION WAGON 3,6% 6,7% 6,9% 4,5% 13,9% 11,4%
MPV 0,9% 1,7% 4,2% 2,4% 2,7% 2,4%
SPORTIVE 0,5% 0,8% 0,2% 0,4% 0,3% 0,4%
Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Osservatorio Utilizzatori NLT, 9 mesi 2024, Centro Studi e Statistiche UNRAE
Ancora, la Lombardia presenta la quota più alta di contratti
stipulati da Aziende non automotive (85,7 per cento), la
Calabria e il Molise quella a Privati (34,7 e 33,6). Il Trentino
si distingue per i contratti di noleggio a breve (60,8) e a
lungo termine (17,1), la Campania detiene la quota di
maggioranza tra Dealer e Costruttori (13,7 per cento).
28 - Flotte&finanza - novembre 2024
www.flottefinanzaweb.it
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novembre 2024 - Flotte&finanza - 29
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2037-5719
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LA RIVISTA SU NOLEGGIO,
SHARING, POOLING,
VEICOLI E ALIMENTAZIONI
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Casa Editrice la fiaccola srl Numero Numero 73 65
novembre novembre 2024 2022
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
TARGA TELEMATICS
Quello che serve
le spine
L’analisi dei livelli di saturazione della flotta consente ai fleet e mobility
manager di ottimizzare il numero di veicoli utilizzati in base alle reali
esigenze di trasporto aziendali. È la nuova frontiera della mobilità smart
Targa Telematics - uno dei principali player globali
nel campo dell’IoT e dello sviluppo di soluzioni
e piattaforme digitali per la mobilità connessa -
ha ampliato l’offerta di smart mobility introducendo una
nuova funzionalità: l’analisi sull’utilizzo ottimale dei mezzi,
chiamata anche analisi di saturazione, che arricchisce
la proposta del corporate car sharing.
In un contesto in cui la capacità di estrarre
valore dai dati raccolti è sempre più determinante,
l’analisi di saturazione applicata
al corporate car sharing fornisce informazioni
fondamentali per ottimizzare
gli investimenti, diminuire i costi e massimizzare
il livello di servizio. Adottando
un approccio data-driven, infatti, le decisioni
prese si basano su informazioni oggettive
e necessità reali.
Grazie ai dati raccolti dai singoli veicoli,
l’analisi di saturazione permette di razionalizzare l’allocazione
dei mezzi in sharing secondo l’uso effettivo, migliorando
l’efficienza operativa e riducendo i costi, contribuendo
così ad evitare sprechi.
Inoltre, l’analisi dei tempi di utilizzo e delle tipologie di
richieste permette di assegnare, nelle diverse sedi
aziendali, i mezzi di trasporto davvero necessari in
modo da soddisfare la domanda degli utenti interni.
«I bisogni dei nostri clienti sono sempre al centro dello
sviluppo di nuovi servizi, e l’analisi della saturazione non
fa eccezione perché è stata progettata partendo dalle
loro necessità reali. In questo modo», ha sottolineato
Roberto Bordin, Product Manager di Targa Telematics,
«i nostri clienti possono prendere decisioni
data-driven, fondate su dati oggettivi
e sulle effettive necessità operative».
Analizzando alcuni casi concreti, Targa
Telematics ha calcolato che, su una flotta
di corporate car sharing di grandi dimensioni
(oltre 1.000 veicoli), l’adozione
della nuova funzionalità consente di ridurre
del 16 per cento il numero di veicoli
necessari, con un risparmio annuo
intorno ai 600mila euro sui costi di noleggio.
In un altro caso, relativo a una
flotta di medie dimensioni (circa 300 mezzi), è stato
possibile ridurre il parco del 22 per cento, ottenendo
un risparmio di circa 250mila euro.
Il servizio è fruibile da fleet e mobility manager attraverso
una dashboard che raccoglie i dati e mostra in maniera
dinamica dove e come intervenire per ottenere la massima
efficienza della flotta nel tempo.
*IVA assolta dall’editore
Auto elettriche: la gamma c’è e si amplia al crescere
dell’interesse da parte dei consumatori. Ma piano
a definirlo un business redditizio, le spine pungono…
Viaggio Mini Maxi
Quattro persone, molti bagagli e 3.500 km
per l’Italia con la Countryman, la grande Mini
che sorprende per spazio, comfort e design
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LE AUTO
DI F&F
LE AUTO
DI F&F
NUOVA GAMMA SWM
DA DUE A QUATTRO
ll gruppo cinese Shineray, insieme al dealer Campello Motors, ha presentato
a Milano i nuovi D-Suv con motori 1.5 a benzina Euro 6 introducendo per la
prima volta il brand SWM nel mercato delle automobili
BYD
Blade Runner
BYD rivoluziona il mercato con le motorizzazioni
DM-i, l’innovazione tecnologica che elimina l’ansia
da ricarica. Per una esperienza di guida senza pari
BYD Seal U DM-i,
il potente Suv
ibrido plug-in che
combina un motore
da 1,5 litri con un
motore elettrico.
In dettaglio,
dall’alto: il cambio
Dual Mode, lo
schermo ruotabile,
il bagagliaio da
425 litri.
BYD continua a ridefinire i confini dell’innovazione
tecnologica con la sua motorizzazione DM-i, che
combina i benefici dell’elettrico con un’autonomia
straordinaria fino a 1.080 km in ciclo combinato. La tecnologia
Super DM (Dual Mode) di BYD segna infatti un’autentica
rivoluzione nel mondo dei veicoli ibridi plug-in.
L’unione di un motore ad alte performance con una batteria
di grande capacità rappresenta un approccio innovativo,
in grado di garantire un’elevata efficienza energetica e
consumi di carburante ridotti, con il motore a combustione
BLADE BATTERY GARANTITE 8 ANNI
Con il 50 per cento in più di capacità rispetto alle batterie tradizionali, le Blade
Battery - prodotte interamente da BYD - assicurano oltre 5.000 cicli di carica
e scarica, per una sicurezza che dura nel tempo. La progettazione innovativa
di queste batterie garantisce non solo prestazioni superiori, ma anche una
maggiore resistenza al surriscaldamento.
BYD offre a tutti i clienti 8 anni di garanzia sulle batterie, un segno tangibile
della fiducia nella qualità e longevità
dei suoi prodotti. Le Blade Battery riflettono
quindi l’impegno della Casa
produttrice per una mobilità che sia responsabile,
tecnologica e innovativa.
che interviene solo quando davvero necessario, ma anche
di far provare un’esperienza di guida senza pari. Ogni viaggio
diventa un momento di pura emozione, in cui la tecnologia
si fonde con la sostenibilità portando il guidatore
ad abbracciare un nuovo modo di vivere la mobilità.
L’attenzione di BYD al comfort e alla qualità degli interni
emerge da ogni dettaglio. Salire a bordo di un veicolo
BYD significa immergersi in un’esperienza di guida che
unisce lusso e benessere. Il cruscotto è impreziosito da
un inedito schermo infotainment da 15,6 pollici, capace
di ruotare tra modalità verticale e orizzontale per offrire
al cliente una maggiore versatilità e un viaggio fluido e
intuitivo. Non è solo la tecnologia a colpire: i materiali
pregiati dei sedili e delle superfici interne raccontano
una storia di eleganza e raffinatezza.
Sicurezza ai massimi livelli
La sicurezza è al centro della missione di BYD, come dimostrano
le 5 stelle conquistate nei test Euro NCAP.
Ogni veicolo del brand è dotato di un’ampia gamma di
ADAS di serie, progettati per garantire la massima protezione
a tutti gli occupanti. Funzionalità come il Lane
Keeping Assist, l’Autonomous Emergency Braking, il
Forward Collision Warning, lavorano in perfetta sinergia,
creando una rete di sicurezza ad ogni viaggio.
Le linee e l’estetica del marchio sono frutto della combinazione
di talento e know-how internazionale: nascono
infatti dalla matita di un designer che proviene da Porsche.
Questa esperienza prestigiosa si riflette in ogni dettaglio,
conferendo ai veicoli un’eleganza e una sportività senza
pari, in un perfetto connubio di bellezza e funzionalità.
Chi si sarebbe mai aspettato che la storica azienda
motociclistica di Varese evolvesse in un brand
di Suv cinesi. Eppure, è successo. L’East End
Studios di Milano ha fatto da scenario all’evento di presentazione
della gamma Suv nata dal nuovo marchio
automotive SWM, inglobato nel 2014 dalla Casa automobilistica
cinese Shineray Automobile Co. Il risultato:
SWM - Shineray. Il suo unico distributore sarà Campello
S.p.a. «Siamo entusiasti», ha dichiarato Alessandro
Campello, CEO di Campello S.p.a., «di poter finalmente
ufficializzare questa partnership su cui abbiamo lavorato
per lungo tempo. SWM è un brand italiano che, adesso,
ritorna con una gamma a quattro ruote in un ruolo più
maturo ed evoluto. È proprio qui che Campello vuole
fare la differenza. Il lancio apre un nuovo capitolo nella
storia di SWM, che si pone l’obiettivo di fornire un prodotto
che possa essere accessibile alle esigenze di mercato
attuali. Il 67 per cento degli italiani, infatti, si muove
in auto, ma la capacità di spesa è diminuita e in media
si è disposti a spendere fino a 30.000 euro per l’acquisto
di un’automobile».
Da parte sua, parlando del futuro del brand, Jiang Bo,
Vice General Manager di SWM-Shineray, ha ribadito che
Versioni & Prezzi
€ 19.990 € 23.890 € 23.990 € 26.990
chiavi in mano chiavi in mano chiavi in mano chiavi in mano
€ 2.000 € 2.000 cambio
- cambio cambio automatico
automatico automatico
€ 680 € 680 € 680 € 680
colore metallizzato colore metallizzato colore metallizzato colore metallizzato
«l’Europa è e sarà tra i nostri principali obiettivi nel mercato
estero e l’Italia uno dei più importanti mercati strategici
del marchio SWM. Siamo convinti che questa partnership
con il Gruppo Campello, in qualità di distributore
esclusivo di SWM, permetterà al brand di raggiungere
importanti traguardi diventando un punto di riferimento
nel mondo automotive».
La gamma
Alla fine dell’anno debutterà sul mercato italiano la gamma
formata dai Suv di segmento D: il modello G01, pensato
per un acquisto basato sul rapporto qualità-prezzo,
la sua versione sportiva G01F, e i più grandi della famiglia
G03F e G05, che nella loro configurazione 7 posti rappresentano
la proposta del brand cinese per nuclei familiari
o per lunghi viaggi. È stato anticipato l’arrivo di
GO3F EDI, una proposta EREV (Electrical Range Extender
Vehicle) plug-in, unica nella gamma guidabile dai neopatentati,
prevista in commercio nei prossimi mesi.
I veicoli presentati sono equipaggiati di serie con sedili
in pelle, infotainment dotato di Apple Car Play & Android
Auto e accessori quali tettuccio apribile, sensori di parcheggio
con telecamera e vetri posteriori oscurati. I Suv
sono disponibili ad alimentazione benzina, omologati
Euro 6 e coperti da una garanzia di 5 anni o 100.000
km (2 anni, chilometri illimitati). Entro la fine del 2024
tutti i modelli saranno disponibili anche con alimentazione
GPL grazie alla partnership con la Westport Fuel
Systems (WFS), holding canadese specializzata, a livello
internazionale, nell’installazione aftermarket di impianti
a gas sui veicoli.
A sinistra, il box con il listino prezzi.
32 - Flotte&finanza - novembre 2024
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LE AUTO
DI F&F
MICHELIN
ATTUALITÀ
Ci guidano le Stelle
Per i 70 anni della Guida Michelin Italia, il Bibendum ha presentato
uno studio sull’impatto economico dei ristoranti stellati. Ben 500 milioni
di euro per hotellerie, commercio e servizi nei pressi delle attività
NUOVA MACAN
Fedele al suo Dna
Presentata al Porsche Experience Franciacorta la nuova Macan 100 per cento
elettrica, modello di punta della Casa di Stoccarda, per un futuro nel segno
della sostenibilità senza tradire il suo glorioso passato
L’avveniristica
struttura del
Porsche
Experience
Franciacorta di
Bargnana (Bs).
Sotto, l’intervento
di Pietro Innocenti,
AD di Porsche
Italia.
ICentri Porsche Bergamo, Brescia e Verona hanno
unito le forze lo scorso 18 settembre per la serata di
presentazione della nuova Macan. A dieci anni dal
debutto, questo modello entra a far parte della generazione
in versione completamente elettrica, che sarà l’unica
a essere prodotta.
La Casa di Stoccarda mira a raggiungere entro il 2030
oltre l’80 per cento di elettrificazione della gamma, adattandosi
alla domanda dei clienti e all’evoluzione della
mobilità nelle diverse aree del mondo, continuando così
un percorso avviato cinque anni fa con Taycan.
Capolavoro di innovazione e tradizione, pur proiettandosi
nel futuro la nuova Macan incarna l’inconfondibile Dna
del marchio tedesco.
Una tappa cruciale verso l’elettrificazione
«Questa sera», ha detto l’amministratore delegato di
Porsche Italia, Pietro Innocenti, «provo una certa emozione,
non solo perché sveliamo la Porsche Macan 100
per cento elettrica, ma anche per la grande affluenza qui
al Porsche Experience Center Franciacorta. Macan rappresenta
una tappa cruciale nel nostro percorso di elettrificazione
iniziato nel 2019 con Taycan. Siamo consapevoli
che ogni cambiamento susciti un certo grado di
scetticismo, e l’elettrico non fa eccezione. Pensiamo ai
dubbi che hanno accompagnato la nascita della televisione,
dei motori di ricerca, dell’intelligenza artificiale...
Cinque anni fa, quando ho cominciato a guidare auto
elettriche, mi sentivo un pioniere. Oggi», ha aggiunto
Innocenti, «con un modello come Macan che offre fino
a 613 chilometri di autonomia, e grazie alle infrastrutture
di ricarica ormai diffuse in Italia, viaggiare in elettrico
non è più un problema. Da un punto di vista emozionale,
poi, ricordiamo che siamo Porsche e abbiamo realizzato
questo modello rimanendo fedeli al nostro Dna».
I tre Centri Porsche che hanno organizzato l’evento si
sono presentati sotto l’egida di Eurocar Tech, società
dedicata al brand Porsche del Gruppo Eurocar Italia.
Settanta candeline per la Guida Michelin Italia.
Correva l’anno 1956 quando venne lanciata la prima
edizione con il titolo ‘Dalle Alpi a Siena’. Già
nel 1957 copriva l’intero territorio nazionale e, nel 1959,
comparvero le prime stelle. Una Guida che si è evoluta,
decennio dopo decennio, abbracciando le nuove esigenze
degli automobilisti e generando un importante
impatto economico non solo sulle attività selezionate
ma anche su tutto il territorio circostante, come dimostra
lo studio ‘Taste Tourism’. Presentato in occasione dello
speciale compleanno festeggiato presso la Nuvola
Lavazza di Torino alla presenza dei 14 chef tre stelle italiani,
analizza i flussi turistici generati dai ristoranti stellati
nel nostro Paese. Ebbene, nel 2023 hanno accolto 2,4
milioni di clienti (di cui il 40,7 per cento da 43 Paesi esteri,
con Usa, Francia e Germania in testa) per un indotto
complessivo di 438 milioni di euro; per il 2024 si stima
che sfiorerà i 500 milioni di euro, una cifra che non include
la spesa sostenuta nel ristorante stesso.
Il 74,6 per cento della clientela estera e il 39,5 di quella
italiana, infatti, trascorrono almeno una notte nella località
di destinazione o nelle immediate vicinanze, favorendo
il business dei settori dell’ospitalità (circa 355 milioni di
euro nell’ultimo anno), del commercio (48 milioni) e dei
servizi locali (35 milioni).
6,5 milioni per ogni ristorante che merita il viaggio
Lo studio, realizzato da JFC, rileva che ogni ristorante 1
Stella Michelin, quelli che meritano una sosta, genera
benefici diretti sul territorio pari a circa 805mila euro,
che diventano 2,4 milioni quando si tratta di un ristorante
2 Stelle, quelli per i quali vale la pena deviare dal proprio
percorso, per superare i 6,5 milioni quando prendiamo
in esame i 3 Stelle che ‘meritano il viaggio’. La regione
italiana a beneficiare maggiormente della presenza degli
stellati è la Lombardia, seguita dalla Campania e dal
Piemonte. A livello provinciale vince Napoli, che batte
Roma e Milano. Tra i comuni che contano più stellati
dopo tre grandi città, Milano, Roma e Firenze, troviamo
realtà ben più piccole come Senigallia, al quarto posto,
e Massa Lubrense, al quinto.
Nata in Francia nel 1900 con lo scopo di spingere i pochi
automobilisti francesi del tempo a viaggiare di più, la
Guida Michelin oggi è presente in 45 Paesi. La 70esima
edizione della Guida Michelin Italia sarà presentata
a Modena il prossimo novembre.
La Guida Michelin
‘Dalle Alpi a Siena’
del 1956, la prima
dedicata all’Italia.
Sempre in basso,
i 14 chef tre stelle
italiani che hanno
messo
a disposizione
la loro arte per
festeggiare i 70
anni della Guida.
In alto, brigate
al lavoro.
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novembre 2024 - Flotte&finanza - 35
PROVA
CONSUMI
PROVA
CONSUMI
Scheda tecnica Škoda Superb Wagon 2.0 TDI Style DSG
Motore Diesel 4 cilindri in linea turbo con turbina a geometria
variabile, montato in posizione trasversale
Potenza massima
150 Cv
Coppia massima di sistema 360 Nm a 1.600 giri/minuto
Velocità
222 km/h
Acc. 0-100 km/h
9,3 secondi
Emissioni
129-143 g/km
Consumo ciclo combinato
WLTP 4,9-5,4 l/100 km
Serbatoio
66 litri
Cambio
Automatico DSG a 7 rapporti
Trazione
Anteriore
Dimensioni
4,90 x 1,85 x 1,48 m
Bagagliaio
Da 690 a 1.920 litri
Peso
1.682 kg
Prezzo
50.350 euro
La Škoda Superb innesca reazioni di massa: tutti
al primo sguardo chiedono che Škoda sia, tutti
quelli che si accomodano dietro elogiano lo spazio
per le gambe dopo una manciata di chilometri: un amico
di mio figlia che sfiora il metro e 90 mostrava stupito e
soddisfatto come riuscisse ad accavallarle normalmente.
Chi scrive, estimatore di station wagon da sempre, anche
quando venivano definite sgraziate e fumanti macchine
da lavoro a gasolio, dopo un breve percorso e le prime
impressioni di guida con un occhio ai consumi, ha pensato
bizzarramente: «Vado e torno, come dovrei, in redazione
(30 km) o ‘mi allungo’ fino a Francoforte (1.300
chilometri), chè con il pieno è fattibile senza sosta visti
i 66 litri di serbatoio e il consumo in autostrada che a
130 all’ora si attesta sui 20 km/litro?». Sto estremizzando,
è vero, ma anche senza andare nella città tedesca siamo
al cospetto di numeri importanti - un’autonomia a tre
cifre è normale nel mix urbano, extraurbano e autostrada
- che solo l’efficienza di un motore a gasolio come il duemila
da 150 Cv può essere in grado di offrire. Efficienza
che fa rima con prestazioni.
Sorprendenti. L’abito classico di station wagon e la lunghezza
di 4,90 metri indurrebbero a pensare a una vettura
tranquilla, che magari paga lo scotto degli ingombri e di
una potenza tutto sommato contenuta visto i cavalli che
si leggono in giro oggi soprattutto sui modelli ‘a pila’.
Eppure ha spunto, spinge in basso, la ripresa c’è considerando
la vocazione della vettura, e quei 222 km/h dichiarati
diventano effettivi, certo con un lungo lancio
(sulle Autobahn).
Merito anche del peso e dell’aerodinamica: 1.685 kg non
sono molti date la tipologia di vettura e le dimensioni, il
coefficiente di resistenza aerodinamica è di cd 0,25, migliorato
del 15 per cento rispetto alla precedente, rendendo
così questo modello la station wagon più aerodinamica
che Škoda abbia mai sviluppato.
Eleganza e comfort che rispettano l’ambiente
Le prestazioni della Superb wagon si completano con
il comfort e l’eleganza di cui dispone di serie: abbandonando
alla vista il colore di carrozzeria Ice tea metallizzato
di serie per l’allestimento Style dell’auto in prova, una
volta nell’abitacolo alla vista si affianca il tatto per una
gratificazione multisensoriale di sicuro effetto: gli interni
con materiali sostenibili in tessuto grigio traforato
Arpena/pelle sintetica scamosciata grigia conferiscono
un quid di eleganza e un senso di comodità diffuso in
uno spazio accogliente e generoso con graditi tocchi di
design e funzionalità, su tutti il disegno a elementi verticali
come se fosse una calandra della plancia e consolle di
nuova concezione. Grazie alla leva del cambio spostata
di Enzo Rizzo
Posteriore con
gruppi ottici
assottigliati verso
la base del lunotto
che lasciano
‘pulito’ e un po’
vuoto il
portellone;
laterale filante
che fa presagire il
passo importante
(2,84 metri) e
quindi l’ottima
abitabilità della
Superb Wagon.
ŠKODA SKODA SUPERB WAGON
Peccate di Superb(ia)
Non solo per chi macina molti chilometri all’anno: l’ammiraglia familiare boema
è sì un classico, ma seduce anche chi non vuole scendere a compromessi con
spazio, comfort, dotazioni e consumi contenuti. A colpi di efficienza e centimetri
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PROVA
CONSUMI
INTERNI Il design della plancia e il
display centrale da 13” (a sinistra) più
gli Smart Dial (sotto, in mezzo) tra la
plancia e la consolle sono le cifre della
personalità e della tecnologia della
Superb. In particolare, ogni Smart Dial
ha un display digitale da 32 millimetri e
si può occupare dalla climatizzazione
all’infotainment fino alla modalità di
guida o allo zoom della mappa sul
navigatore: la configurazione si ottiene
tenendo premuta la manopola.
A corredo il Virtual Cockpit con display
a colori da 10,2", gli interni in tessuto
grigio traforato Arpena/pelle sintetica
scamosciata grigia: i sedili anteriori
sono regolabili parzialmente
elettricamente e riscaldabili.
A sinistra il bagagliaio ‘spaziale’, che in
versione due posti arriva a 1.920 litri.
PERCORSO URBANO - 25 KM
Stazione Cormano-Cusano
Trenord
Via Cesare Battisti (Cormano)
Via Gramsci (Cormano)
Via Comasina (Milano)
Via Astesani
Via Pellegrino Rossi
Via Imbonati
Piazzale Maciachini
Via Valtellina
Via Farini
Via Ferrari
Via Sturzo
Via della Liberazione
Via Mauro Macchi
Viale Brianza
PROVA
CONSUMI
Via Andrea Doria
Piazzale Loreto
Viale Brianza
Viale Lunigiana
Viale Marche
Via Murat
Via Benefattori dell’Ospedale
Via Majorana
Via Fermi
Via Vincenzo da Seregno
Via Astesani
Via Comasina (Milano)
Via Gramsci (Cormano)
Via Cesare Battisti (Cormano)
Stazione Cormano-Cusano
Trenord
PERCORSO EXTRAURBANO - 60 KM
sul piantone dello sterzo, l’innovativa consolle centrale
aumenta l’impressione di spazio. Il nuovo Phone Box
consente ora una ricarica rapida e induttiva dello smartphone
con potenza di 15 watt, ventilando il telefono durante
il processo di ricarica.
Inediti anche gli Smart Dial, i tre quadranti intelligenti
multifunzione che si concretizzano in tre comode e intuitive
manopole disposte in centro plancia con superficie
testurizzata in Unique Dark Chrome che combinano elementi
tattili e digitali. I tre quadranti possono essere ruotati
e premuti per controllare varie funzioni del veicolo.
Ogni Smart Dial ha un display digitale da 32 millimetri. I
due esterni per il guidatore e il passeggero anteriore regolano
la temperatura interna, il riscaldamento e la ventilazione
dei sedili. La funzione attivata viene visualizzata
sul display e cambia quando si preme il comando, quello
centrale controlla fino a quattro funzioni selezionate dall’utente
tra: volume di infotainment, velocità della ventola,
direzione dell’aria, climatizzatore intelligente, modalità
di guida o zoom della mappa. A corredo, il display centrale
dell’infotainment, navigazione, impostazioni eccetera
da 13 pollici, per la prima volta indipendente, con piano
di appoggio per la mano per poterlo consultare al meglio
attraverso i comandi touch-screen.
Tangenziale Nord Milano A52 Uscita SP9 Vecchia Valassina - Erba
Direzione Meda-Lentate
Superstrada Milano-Meda
Uscita Bovisio Masciago
Rientro in Superstrada Milano-Meda direzione Milano
Tangenziale Nord Milano A52 direzione Tangenziale Ovest A50
Nodo di Pero A4
A4 tratto milanese uscita Cormano-Superstrada Milano-Meda
Tangenziale Nord Milano A52 direzione Tangenziale Est Milano A51
Svincolo Monza Sant’Alessandro
Rientro in Tangenziale Nord Milano A52 direzione Milano-
Meda-Lentate
Uscita SP9 Vecchia Valassina - Erba
PERCORSO AUTOSTRADALE - 70 KM
Autostrada A4 Torino - Trieste ingresso da Tangenziale Nord
Milano A52 direzione Trieste
Svincolo Bergamo
Rientro in A4
Uscita Tangenziale Nord Milano A52
38 - Flotte&finanza - novembre 2024
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Città: 6,9 l/100 km Anche se la città non è il suo ambiente
per dimensioni e ingombri, fra traffico e palazzi si muove
con esperienza senza avere sete. Multitasking.
Extraurbano: 4,2 l/100 km La gioia dell’efficiente diesel
e di un motore a gasolio come quello pluricollaudato
del Gruppo VW: 25 km/litro in un’epoca in cui si parla
tanto di autonomia sono parecchi. Commovente.
Autostrada: 5,2 l/100 km È il suo habitat, tra silenziosità
di marcia e consumi risicati che fanno dimenticare soste
e aree di servizio se consideriamo la sola vettura.
Grandissima viaggiatrice.
CONSUMI
PROVA
CONSUMI
ESTERNI La nuova Superb Wagon è immediatamente riconoscibile
all’anteriore per la sua caratteristica calandra ottagonale (in basso) e per i
gruppi ottici (a sinistra) che ospitano un modulo bi-Led per abbaglianti e
anabbaglianti e un modulo Matrix composto da 36 segmenti luminosi.
Al posteriore (sotto, a sinistra), i gruppi ottici sottili a Led con indicatori di
direzione animati dispongono della funzione Coming/Leaving Home.
Sotto, a destra, i cerchi in lega di serie sono da 17 pollici e ospitano
pneumatici 215/55 R17.
La messa a punto del design della carrozzeria e numerose modifiche
specifiche hanno contribuito a ridurre il coefficiente di resistenza
aerodinamica del 15 per cento. Le modifiche includono un parabrezza più
inclinato, la linea del tetto più aerodinamica, lo spoiler sul tetto allungato
con alette laterali e specchietti retrovisori esterni ridisegnati.
SMART #3 BRABUS
Che
scatto!
Le cinque cose da sapere sulla coupé
elettrica vitaminizzata da Brabus (70).
Per gli amanti del brivido
5 PERCHÉ
DI F&F
IL DETTAGLIO CHE FA LA DIFFERENZA
Se i passeggeri, soprattutto
quando si viaggia in quattro,
hanno spazio in abbondanza,
le valigie non sono da meno:
il vano bagagli rende grande
la station wagon boema anche
dal punto di vista della
capacità di carico che, con i
sedili posteriori reclinati, guarda
da vicino i 2mila litri (1.920 per la precizione). La capacità minima è di
690 litri, 30 in più della versione precedente. Per la migliore funzionalità del
vano, oltre alla forma regolare e quindi adatta anche al trasporto di oggetti
voluminosi e al concetto symply clever che caratterizza Škoda, ecco ganci
pieghevoli per borse, quattro occhielli di ancoraggio nel bagagliaio e tasca
portaoggetti multiuso sotto il copribagagliaio a movimento automatico.
Il bel clima che si respira nell’abitacolo fa il paio con la
pregevolezza del comportamento stradale della Super
Wagon: a parte un po’ di raucedine del propulsore a
gasolio a freddo, assolutamente normale e ridotto al
minimo indispensabile, una volta in temperatura il TDI
da 150 cavalli ha un’erogazione dolce come un cucchiaino
di miele d’acacia, lo sterzo fa la sua parte come
PIACE E NON PIACE
Pollice in alto
- Grande abitabilità per bagagli e quattro passeggeri
- Consumi contenuti
- Qualità delle finiture
Pollice verso
- Propulsore diesel non elettrificato
- Comfort quinto passeggero sacrificato dal tunnel
centrale
precisione e il peso e il telaio donano quella maneggevolezza
necessaria, tenendo sempre conto che siamo
a bordo di una station wagon da 4,90 metri votata ai
lunghi e comodi viaggi (non va dimenticata l’adeguata
taratura delle sospensioni) e non ai drift, alle staccate
e agli inevitabili sottosterzi da trazione anteriore qual
è se portata al limite.
428 cavalli per me posson bastare?
Le altre versioni impiegano quasi due secondi in più nella
classica accelerazione 0-100 km/h rispetto alla Brabus:
la variante high-performance della #3 messa a punto dal
preparatore tedesco, consegna alla scheda tecnica il dato
di 3,8 secondi quando le sorelle più tranquille ne impiegano
5,7. Certo, il divario di potenza è notevole (156 cavalli) ma
i 428 cavalli di questa sportiva a pile con un peso inferiore
alle due tonnellate sono davvero tantissimi. In Smart è considerata
una versione esclusiva per gli amanti del brivido.
No tendina, sì frunk e pompa di calore
Il tetto in cristallo fisso Halo Roof di 1,2 metri quadrati respinge
al 99% i raggi ultravioletti UV, tiene lontano il calore
ed è privo di tendina. Presenti invece la pompa di calore a
bordo, che garantisce riscaldamento e raffreddamento
più efficienti, e il frunk, termine che indica un vano anteriore
dove una volta c’era il motore termico: in questo caso ha
una capacità di 15 litri, a disposizione dei cavi di ricarica
che così non sporcano il bagagliaio non grandissimo (313
litri estendibili a 976 con i sedili posteriori reclinati).
Gli aiuti dal cielo
Oggi non si può parlare di quattro ruote se non c’è il software,
che sulla #3 Brabus assiste il guidatore con un ecosistema
completo e intuitivo: include i diversi sistemi integrati
nello smart pilot assist tra cui l’Highway Assistant
(HWA) e l’Automatic Parking Assist (APA), è predisposto
per Android Auto e Apple CarPlay che consentono di portare
le funzioni e le app dello smartphone sul display dell’infotainment
e, soprattutto, rimane sempre nella massima e
migliore funzionalità grazie agli aggiornamenti over-theair
che il costruttore fa arrivare dall’etere e che possono
essere implementati dall’utente senza recarsi in assistenza.
Così, per esempio, nel 2023 sono stati rilasciati con successo
quattro aggiornamenti OTA per i clienti smart #1.
Tanti pollici e pixel
Tre gli strumenti digitali per gestire e sapere tutto della
Smart #3 Brabus: sulla plancia di fronte al driver una ‘striscia’
rettangolare full Hd Lcd da 9,2 pollici; alzando lo
sguardo verso il parabrezza e osservando la strada c’è
invece l’head-up display da 10 pollici. Ultima levata di
pollici per il grande schermo centrale in centro plancia
che totalizza 12,8 pollici con display touchscreen ad alta
risoluzione 1.920x1.080 pixel, area dello schermo
283x159 mm, 12 giga di Ram, 128 giga di memoria.
Numeri elettrizzanti
La batteria da 66 kW al nichel, cobalto e manganese e
cobalto, oltre alla su citata potenza monstre, mette sul
piatto delle prestazioni anche una coppia di 584 Nm.
Gli altri numeri impressionanti della #3 Brabus sono quelli
delle dimensioni (4,4 metri di lunghezza, 1,82 di larghezza
e 1,64 di altezza), del peso (1.985 kg), dell’autonomia di
415 km, della capacità di ricarica che arriva fino a 150
kW e che consente il pieno di energia dal 10 all’80% in
meno di 30 minuti. Infine il prezzo: 51.118 euro.
La Smart #3 è la
coupé del marchio
oggi di proprietà
per il 50% di
Daimler e per il
restante 50% di
Geely, gruppo
cinese che tra gli
altri possiede
anche Volvo e
Lotus. Più lunga
di 13 centimetri
della #1, in
versione Brabus
sfoggia 428 Cv
tutti elettrici.
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novembre 2024 - Flotte&finanza - 41
LE AUTO
DI F&F
LE AUTO
DI F&F
CT-2
Fate largo
Potrebbe essere la protagonista di un film
di Michael Bay, ma non lo è. In arrivo nel 2026,
la piccolina che trasforma lo chassis in città
di Roberta Cannone
Da un prototipo ideato nel 2017, e dopo una serie
di step evolutivi che ne hanno affinato sia l’aspetto
tecnico sia lo stile, nasce la versione definitiva
della CT-2, il primo veicolo sviluppato dall’azienda israeliana
City Transformer. L’obiettivo è quello di lanciare
sul mercato l’innovativo concetto di una microvettura
con telaio a larghezza variabile, pensata per il futuro della
mobilità urbana e per soddisfare le esigenze delle grandi
città che richiedono soluzioni versatili, ecologiche e sostenibili.
La microcar è dotata di due posti, con una disposizione
dei sedili posizionati uno dietro l’altro per la
versione passeggeri mentre per quella commerciale propone
un sedile più la zona cargo. La magia avviene in
marcia: può infatti passare da una configurazione stretta
‘City’ per destreggiarsi nel traffico o per trovare più facilmente
parcheggio, raggiungendo una velocità massima
di 40 km/h, a una più larga detta ‘Performance’ per
avere una maggiore stabilità in accelerazione, toccando
i 90 km/h. È già possibile preordinarla tramite un acconto
(rimborsabile) e il prezzo è fissato a 16.000 euro, tasse
escluse. La produzione punta ai mercati europei ed è
prevista per il quarto trimestre del 2026. Il suo futuro potrebbe
partire proprio dall’Italia, considerando l’insediamento
in Piemonte reso possibile dalla collaborazione
con la torinese dell’automotive Cecomp e CEI Piemonte
(agenzia per gli investimenti e l’export), i cui servizi sono
studiati per attrarre aziende straniere nella regione.
Sotto la lente di ingrandimento
La CT-2 ha una lunghezza di 2,5 metri, un’altezza di 1,53
e una larghezza che, in base alla configurazione scelta
Il volante di forma esagonale completa il centro
dell’abitacolo. Ospita sulle razze i comandi del computer
di bordo, del cruise control, dell’impianto audio e della
connessione telefonica. Dietro di esso si trova la
strumentazione visibile dal display digitale di forma
rettangolare. Le luci, il tergicristallo a pantografo e gli
indicatori di direzione sono raccolti su leve devioluci, mentre
il comando per la marcia è posizionato sulla manopola del
lato destro della plancia. Le opzioni di guida sono controllate
da altre due manopole montate ai lati del volante, che
consentono di passare dalla modalità ‘City’ alla modalità
‘Performance’.
per muoversi più agilmente in città, può variare da 1 a
1,3 metri. Passo generoso di 1,8 metri e sbalzi ridotti, in
modo da sfruttare al massimo i centimetri a disposizione
e dare (apparentemente) più spazio all’abitacolo di dimensioni
contenute.
La scelta dei materiali esterni della CT-2 sembra dividersi
fra solidità e leggerezza, il telaio in acciaio e la carrozzeria
in alluminio. Le ampie portiere sono complete di finestrini
apribili elettricamente.
All’interno il veicolo è strutturato su uno schema di sedili
posizionati, come detto, in fila uno dietro l’altro, mentre
la linea delle grandi portiere si raccorda con la plancia.
L’accesso al vano di carico da 450 litri (500 se si rimuove
IN LUCE I DETTAGLI
La carrozzeria è realizzata in alluminio.
Ha un design moderno e pulito
delineato da superfici vetrate
che includono anche due sezioni
in cristallo del tetto per aumentare
la visibilità. Il frontale è caratterizzato
da sottili luci diurne a Led e
da proiettori tondi incassati sotto di essi in una posizione
che garantisce la massima protezione. La fanaleria
posteriore è stata progettata a sviluppo verticale
per una maggiore illuminazione senza compromettere
le superfici vetrate e l’apertura del vano di carico.
LA SCELTA DI Flotte&finanza
Cognome e nome City Transformer CT-2
Luogo di nascita
Israele
Alimentazione
elettrica
Pot. kW(Cv)/giri 22(30)/-
Autonomia
120km WMTC
Omologazione
L7e
Cambio/n° marce
automatico
Velocità max
40km/h-90km/h
Lunghezza mm 2.500
Passo mm 1.800
Larghezza mm da 1.000 a 1.300
Altezza mm 1.530
Capacità bagagliaio l 450/500
Massa vettura kg (con batteria) 560
Prezzo € 16.000
On line https://citytransformer.com
del tutto il sedile posteriore) è possibile
dal portellone ‘sdoppiato’:
la parte superiore, che include il
lunotto, si apre verso l’alto, mentre
la sponda inferiore, a ribaltina,
agevola le operazioni di carico.
Il peso a vuoto è di 450 kg che diventano
560 con la batteria.
La CT-2 ha una coppia di motori montati in prossimità
delle ruote posteriori per una potenza massima di 15
kW, circa 20 Cv, mentre il picco di accelerazione raggiunge
i 22 kW, 30 Cv. Il diametro massimo di sterzata
è di appena 8,5 metri, ma ne bastano 8,2 quando il telaio
è in modalità stretta.
La batteria al litio a 48 V ha una formulazione classica
Nichel Manganese Cobalto (NMC) e una capacità di 15
kWh. Si ricarica completamente con una normale presa
di corrente domestica. Può assorbire sino a 3,3 kW di
potenza, consentendo una carica completa in 4 ore e
30 minuti. Questa batteria garantisce un’autonomia massima
di 180 km, che scendono a 120 se è in funzione il
sistema di condizionamento dell’abitacolo, sistema che
prevede di serie la funzione di riscaldamento, mentre il
raffreddamento è proposto come optional.
42 - Flotte&finanza - novembre 2024
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STRATEGIE
STRATEGIE
ATHLON ITALY
IL SERVIZIO
Per la società di NLT di Mercedes-Benz il servizio
deve essere premium: strumenti di gestione della
flotta innovativi e cura del cliente estesa alla filiera
di Roberta Carati
Punto di riferimento lo è già, ma Athlon sta lavorando
per «fornire un servizio che il cliente possa
considerare premium, con uno standard più alto
di quello che è oggi lo standard di mercato».
Alessandra Agostini, da dicembre 2023 Chief Commercial
Officer, illustra la strategia di fidelizzazione della società
di noleggio a lungo termine e fleet management del
Gruppo Mercedes-Benz con particolare riferimento ai
veicoli commerciali e allestiti.
F&F Il segmento degli LCV cresce a due cifre. Lo
state riscontrando anche in Athlon?
››‰ Assolutamente sì, tant’è che da anni abbiamo una
figura dedicata, lo Special Sales Manager Bruno Devoti,
che sin dalla fase iniziale di contatto con il cliente fornisce
consulenza sul veicolo e sull’allestimento.
I mezzi commerciali rappresentano circa il 30 per cento
dei 20.000 che compongono la nostra flotta, e in media
tre su dieci sono allestiti. Con l’estensione della copertura
assicurativa di VanLease, la nostra formula per il noleggio
dei veicoli commerciali, ad alcune tipologie di allestimento
(vedi box, nda), permettiamo al cliente di delegare
quanto più possibile ad operatori specializzati; è un
prodotto costruito ad hoc insieme all’assicuratore.
F&F Quanto incide l’elettrico sulla flotta?
››‰ Il 20 per cento dei veicoli commerciali in
flotta è elettrico puro, una tipologia gradita, per
esempio, agli operatori dell’ultimo miglio, dal momento
che il driver può circolare senza limitazioni
anche nelle ztl. Per alcuni clienti l’elettrico è una
soluzione perché sono pionieri e credono nella
causa ambientalista; per altri è un tipo di alimentazione
funzionale al bilancio di sostenibilità (la presenza
di veicoli ibridi/elettrici in flotta migliora quel kpi), per
altri ancora il veicolo elettrico è una conditio sine qua
non (nel settore della logistica ultimo miglio, appunto).
Abbiamo da anni flotte LCV full electric che gestiamo per
conto di clienti in diverse regioni d’Italia. Il nostro obiettivo
di noleggiatori, comunque, non è spingere il mezzo elettrico
laddove l’interlocutore non lo trovi congeniale per il
suo business quanto fornirgli il veicolo di cui ha bisogno.
F&F Quali servizi i clienti tendono a gestire in casa
e quali ad esternalizzare?
››‰ La grande azienda punta ad agevolare il lavoro di
amministrazione della flotta.
Con il tool MyAthlon Dashboard il fleet manager ha una
fotografia dei mezzi e dei servizi associati chiara e sempre
aggiornata: riceve gli alert relativi a scadenze e revisioni,
monitora gli ordini con previsione di consegna, verifica
gli interventi di manutenzione, controlla consumi ed emissioni,
consulta manuali e documenti amministrativi e assicurativi
e - nel caso gestisca più aziende - ha la possibilità
di avere delle viste aggregate con diversi livelli di segmentazione
con un unico accesso al portale; quanto al driver,
attraverso la app MyAthlon può verificare l’utilizzo della
sua fuel card, attivare il soccorso stradale, il riepilogo delle
multe, la geolocalizzazione delle reti di assistenza...
La Pmi, come anche il libero professionista, chiede un
supporto a 360 gradi che spesso va oltre la pura gestione.
Qui i plus del noleggio sono quanto mai evidenti: il cliente
non anticipa nulla per comprare il veicolo, sfrutta un potere
d’acquisto superiore al suo e, per tutti i mezzi e quelli elettrici
di più, non deve preoccuparsi della rivendita dell’usato.
F&F Athlon è 100 per cento Mercedes-Benz ma
l’offerta è multimarca?
››‰ Siamo parte del Gruppo Mercedes-Benz ma la nostra
offerta è multibrand per scelta. Il brand comunque
è un valore aggiunto, spesso il nostro è un cliente che
non transita dalla concessionaria ma ci cerca proprio
perché ci vede come una società di Mercedes; non a
caso molti dei veicoli che abbiamo in flotta, soprattutto
veicoli commerciali, sono del marchio.
F&F La concessionaria è un canale interessante?
››‰ Sì perché è radicata sul territorio, conosce il cliente,
è un punto di riferimento per i professionisti e le piccole
aziende. Alcuni dealer hanno già iniziato da diversi anni
a proporre il noleggio, ma non tutti hanno l’expertise interna;
è in questi casi che entra in gioco la collaborazione con
il noleggiatore, che attraverso i suoi key account trasferisce
expertise e supporta la proposizione al cliente finale.
Questo canale si affianca a quello dei broker, partner affidabili
ed esperti con alcuni dei quali abbiamo creato
TRANQUILLI, C’È ATHLON
Per le aziende di trasporto, in particolare quelle
specializzate nelle consegne dell’ultimo miglio,
un sinistro con danni agli allestimenti è sempre
un fastidio: per il rischio del fermo macchina e il conseguente aggravio dei
costi e dei tempi di riparazione, spesso effettuati in due momenti distinti e in
due diverse officine. Ecco perché non sorprende il gradimento riscosso dalla
nuova copertura assicurativa estesa all’allestimento dei mezzi commerciali
a noleggio che arricchisce la formula VanLease. «Abbiamo registrato molto
interesse da parte dei clienti e dei partner del network Athlon che lo stanno
proponendo ai loro clienti», ha confermato Alessandra Agostini.
La copertura danni per gli allestimenti esterni può essere inclusa su richiesta
nel canone di noleggio e riguarda, ad oggi, centine in lega/telonati, isotermici,
celle frigo, pedane sollevatrici posteriori, strutture per trasporti speciali di merci
e persone (con esclusione degli allestimenti interni e la merce trasportata).
Athlon Italy ha integrato nella propria rete convenzionata circa 200 centri di
assistenza su tutto il territorio nazionale con una expertise adeguata per effettuare
riparazioni a regola d’arte e nel minor tempo possibile. Al cliente la
libertà di decidere, dopo averlo facilmente individuato grazie a un’apposita
label nel localizzatore della rete di assistenza, in quale di questi centri portare
a riparare il mezzo.
gli Athlon Mobility Shop. La digitalizzazione funziona
molto bene nel post-vendita, ma nella fase di iniziale di
approccio il contatto fisico è ancora molto importante,
e i Mobility Shop permettono di relazionarsi direttamente
con le realtà produttive di artigianato e industria, le cooperative,
le associazioni di categoria...
Il fatto che il cliente rinnovi dipende da come lo hai gestito,
da quanto gli sei stato vicino durante la vita contrattuale.
F&F Come si immagina Athlon domani?
››‰ Lavoriamo per fornire un servizio che il cliente possa
considerare premium, con uno standard più alto di quello
che è oggi lo standard di mercato. Vogliamo che ci scelga,
e ci apprezzi, per il modo in cui lo serviamo.
Nella foto grande
Alessandra
Agostini, entrata
in Athlon nel 2021
come Marketing &
Product Manager.
La società di
noleggio e fleet
management è dal
2016 parte del
Gruppo Mercedes-
Benz Mobility AG.
Punto qualificante,
la rete di Mobility
Shop, il primo dei
quali, a Trento, è
stato inaugurato
nell’aprile 2023.
44 - Flotte&finanza - novembre 2024
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Un gigante
Non solo Dino Meneghin è l’unico giocatore
di basket italiano della Hall of Fame, ma provate
a farceli stare voi, 205 cm, in un’auto ‘normale’
In alto, azioni di
gioco a Varese e
Milano negli anni
Settanta e Ottanta.
Qui con Giorgio
Armani, nella
partita dell’Olimpia
in cui è stata
ritirata la sua
maglia, e insieme
al figlio Andrea.
«Ho fatto la prova pratica per prendere la patente
sull’Alfa Romeo Giulia di mio papà, perché
su quella dell’esaminatore già non ci entravo;
e anche sulla prima comprata con i miei guadagni,
una Simca 1200 Coupé, ho fatto saldare le guide del sedile
sul pianale per starci sia con le gambe che in altezza».
Inizia con un ricordo che è un aneddoto la chiacchierata
con Dino Meneghin, il più grande giocatore di pallacanestro
italiano di tutti i tempi nonché l’unico a essere stato inserito
nella Hall of Fame. Un gigante, letteralmente parlando.
46 - Flotte&finanza - novembre 2024
F&F Ancora oggi sceglie in base alla comodità?
››‰ Assolutamente sì, se poi la macchina è bella tanto di
guadagnato. Guido una Renault Kangoo, molto alta, con
la portiera che si apre a 90 gradi, comoda per entrare e
uscire senza spaccarmi la schiena. Prima di questa avevo
una Espace, ancora Renault per via di un amico concessionario,
sette posti, spaziosa per caricarci cani e bagagli.
F&F Con i suoi 205 centimetri le supercar restano
belle e impossibili?
››‰ Le ammiro, sono delle opere d’arte, però non ne prenderei
mai una (e non solo perché non ci sto). Guido volentieri
ma non amo la velocità. Mi è capitato di provare una
BMW Serie 7, autostrada libera, di notte, a 180 all’ora:
quando sono arrivato ero rigido per la tensione.
F&F Al traffico di Milano si è abituato?
››‰ Apprezzo il navigatore perché, a parte quelle venti o
trenta strade principali, non ricordo il nome delle vie e mi
guiderebbe soltanto il senso dell’orientamento. Del traffico
di Milano, oggi meno con le piste ciclabili, mi infastidiscono
bici, monopattini e motorini che sfrecciano e sorpassano
a destra e a sinistra. Devi avere dieci occhi, due non bastano.
F&F In macchina con Pierluigi Marzorati e Antonello
Riva: di che cosa parlate?
››‰ Intanto guido io, di quei due non mi fido (ride, nda).
Inevitabilmente si parla di pallacanestro, delle partite giocate
o contro in club o insieme in nazionale. E tutto mettendola
sul «ti ricordi la volta che...?». Il basket di oggi è diverso da
quello di 40 anni fa, che era più gioco di squadra, ragionato...
Ora è molto fisico, veloce, tanto tiro da tre. Piace così.
F&F Il CT della nazionale, Pozzecco, dove lo porta?
››‰ Il ‘Poz’ in campo era uno spot bellissimo per il basket,
perché faceva vedere che non è necessario essere alti
due metri per giocarci, che ci vuole coraggio, tecnica, fantasia,
entusiasmo... tutte qualità che lui aveva. Siccome
è cresciuto a Trieste, dove ho giocato tre anni, lo porterei
in un’osmiza del Carso a farci qualche mangiata e bevuta.
E ovviamente guiderei io.
F&F Gli darebbe qualche consiglio?
››‰ No no, non si insegna a un pesce a nuotare.
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