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Flotte&finanza n. 73 novembre 2024

Viaggio Mini Maxi Quattro persone, molti bagagli e 3.500 km per l’Italia con la Countryman, la grande Mini che sorprende per spazio, comfort e design

Viaggio Mini Maxi
Quattro persone, molti bagagli e 3.500 km per l’Italia con la Countryman, la grande Mini che sorprende per spazio, comfort e design

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772037 571907

Casa Editrice la fiaccola srl Numero 73

novembre 2024

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

Viaggio Mini Maxi

Quattro persone, molti bagagli e 3.500 km

per l’Italia con la Countryman, la grande Mini

che sorprende per spazio, comfort e design

ISSN 2037-5719

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ditrice la fiaccola srl Numero 60

settembre 2021

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

Tra il dire

e il fare

C’è di mezzo la dichiarata volontà di convertirsi

alla mobilità green, ma la realtà è tutt’altra.

Ecco i risultati del sondaggio GR ADVISORY - AIAGA - F&F

E auto sia

Per la prima volta ecco una cover di F&F

dedicata a un’automobile. Nessun risvolto

pubblicitario, nessun ammiccamento,

nessun cambiamento di rotta. Solo un

omaggio al prodotto oggi più maltrattato,

vilipeso, criminalizzato

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Casa Editrice la fiaccola srl

Officine di

manutenzione

22%

Gestione

fuel card

24%

TANTO PER

COMINCIARE

Noleggiatori

a lungo

termine

51%

Scegliere, Gestire, Ottim

Concessionari

28%

l Pensatore

Visione e pragmatismo

di Riccardo Miuccio

Hub di Mobilità

Horizon, l’altro modo

di dire noleggio

Viaggio in Italia

Škoda Octavia RS iV

promossa a pieni voti

Casa Editrice la fiaccola srl Numero 64

nettività

in movimento

rum di OCTO

Elettrificazione

A che punto siamo?

Uno studio del PoliMi

OLEGGERESTI

a macchina

quest’uomo?

sionaria sempre più parte in causa nella

noleggio a lungo termine. Per qualcuna

usiness, per altre un male inevitabile.

nsumatore è davvero un’occasionissima?

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settembre 2022

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

Sfide

Mercedes-Benz C 220 d,

1.439 km con un pieno

sa Editrice la fiaccola srl Numero 66

cegliere, Gestire, Ottimizzare

a chic e non ingrassa:

colore del basso

mpatto ambientale

ace ma senza

ntusiasmare.

il sondaggio

ice che…

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ISSN 2037-5719

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marzo 2023

Casa Editrice la fiaccola srl Numero 62

Che noi si sia avversi all’elettrico è cosa nota. Per essere più

precisi, e i fatti alla fine ci stanno dando ragione, siamo

contrari alla folle logica coercitiva, sposata baldanzosamente

dai costruttori europei che adesso piangono miseria.

Non si possono sostituire 100 anni e più di abitudini e consuetudini

con un sistema di mobilità traballante, incerto, costoso e tutt’altro

che efficace. Le Case possono benissimo fare un passo indietro,

tanto la tecnologia endotermica è ancora nelle loro corde; si tratta

solo di cambiare la logica, oltre che la tempistica, di introduzione

dell’elettrificazione. E non soltanto per le auto, anche per i camion

e persino per le abitazioni.

Ma la crisi delle fabbriche senza commesse non è esclusivamente

legata alla dicotomia elettrico/endotermico, figli (mild hybrid) e

figliastri (plug in). Piuttosto, mostra la deriva, la criminalizzazione

centrifuga per cui le auto ‘devono’ scomparire dalle città, sostituite

da mezzi pubblici (fallacissimi in Italia), biciclette (per chi può, gli

altri a casa) e monopattini (rischiare la vita è uno sport sociale,

che diamine). In barba alla Costituzione e alla Carta europea che

sanciscono il diritto alla mobilità personale.

Così è se vi pare, diceva Pirandello. E allora noi, e suoni come una

sfida, portiamo l’auto in copertina, e lo facciamo per la prima volta,

dopo 73 numeri distinti da cover particolari, aggressive, originali,

uniche. E auto sia.

marzo 2022

5 Pagina 1

Casa Editrice la fiaccola srl Numero 63

giugno 2022

IL NOLEGGIO

VINCE

00_00_Cover 39_Layout 1 23/06/16 09:47 Pagina 1

Casa Editrice la fiaccola srl

Era dal 2008 che Aniasa non pubblicava numeri così:

tutti positivi, nel XV Rapporto, i risultati (e gli indicatori

2016) del noleggio a lungo e breve termine, in crescita

anche la formula pay per use. Ma gli operatori sono attesi

da nuove e strategiche sfide, gli epocali cambiamenti

determinati dalla nuova mobilità

A VOI LA PALLA

Reload, il noleggio

dell’ex noleggio

Casa Editrice la fiaccola srl

8 Pagina 1

ELEFAST

Gara a cinque tra i service part

dei fleet manager: nella survey

di GR Advisory l’NLT stacca tu

Prenotazione, ritiro,

riconsegna. In una app

Scegliere, Gestire, Ottim

Mai co

in a

RIVOLUZIO

Nissan X-Tr

niente è com

IO NON HO

PAURA

Scegliere, Gestire, Ottim

no

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

RICHIEDI ORA

Note: Le emissioni di CO2 combinate sono pari a 20.5g/km per Seal U DM-i Boost e 26g/km per Seal U DM-i Design. Il consumo effettivo di energia in condizioni reali varia a

seconda dello stile di guida, delle caratteristiche topografiche del percorso, della temperatura esterna, dell'uso del riscaldamento e dell'aria condizionata e di eventuali pesi

aggiuntivi. Il consumo di energia è stato determinato sulla base di EU 2017/1151 e (EU) 2018/858. L'autonomia reale e il consumo di energia possono dipendere dallo stile di

guida dell'utente, dalla velocità del veicolo, dalle condizioni ambientali, dalla temperatura esterna, dalle caratteristiche topografiche del percorso e da altre ragioni. Ciò significa

che i valori effettivi possono differire leggermente dai risultati del test. Inoltre, l'uso di dispositivi ausiliari come l'aria condizionata o i sedili riscaldati può influire anche sulle cifre

effettive.

Il truck

nolo

voglio

Rapporto Aniasa

Il noleggio corre,

ma quanti ostacoli!

O di qui o di là

La sharing mobility così com’è oggi

non può funzionare: o è sostenibile

o è redditizia. Nel suo futuro

c’è lo sviluppo di piattaforme che

potrebbero migrare verso la MaaS

Dealer Day

Focus su iDEAL Rent

e Dog

Ford E-Transit

TECNOLOGIA IN FLOTTA,

la strada è tracciata e i fleet

manager ne prendono atto.

Dubbi e timori si fondono

con le speranze di crescita.

Ecco i risultati del

sondaggio GR ADVISORY

- AIAGA - F&F

Dittatura della spina?

A #FORUMAutomotive

c’è chi dice no

Be Free EVO

Il noleggio Leasys

è in abbonamento

Nuovo Multivan

Per il mercato italiano

solo la versione ibrida

Flotte&finanza - 3

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Flotte&finanza

sommario

novembre 2024 - numero 73 anno 18

10 In viaggio con la più grande delle Mini

16 Frigo’n’Motion scende in pista con gli LCV elettrici

18 Around Automotive, servizi costruiti intorno a te

20 Il nuovo Codice della Strada tra ‘se’ e ‘ma’

22 Telematica a bordo, i fleet manager chiedono aiuto

23 Il sistema fiscale dell’auto a noleggio: così non va

24 #FORUMAutoMotive ‘parla’ cinese

26 Service Day, l’assistenza si sviluppa sui dati

28 Utilizzatori NLT, le aziende non automotive in pole

30 Targa analizza i livelli di saturazione della flotta

32 Ansia da ricarica? Non più con le motorizzazioni DM-i

33 Campello Motors distributore del debuttante SWM

34 Elettrica Macan, fedele al Dna Porsche

35 70 anni di Guida Michelin: a tavola e sulla strada

36 Con l’ammiraglia Škoda potete peccare di Superb(ia)

41 Smart #3 Brabus, incredibilmente scattante

42 In arrivo nel 2026 CT-2, vera city transformer

44 Auto o LCV, con Athlon il servizio è premium

RUBRICHE

6 Il Pensatore

8 Quote Rosa

46 VIP alla guida

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nell’adozione di strumenti che facilitano la gestione della mobilità dei tuoi collaboratori.

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

Direttore responsabile

Lucia Edvige Saronni

Direttore editoriale

Giuseppe Guzzardi

gguzzardi@fiaccola.it

flottefinanza@fiaccola.it

Coordinamento editoriale

Roberta Carati - rcarati@fiaccola.it

Redazione

Tiziana Altieri - taltieri@fiaccola.it

Matthieu Colombo - mcolombo@fiaccola.it

Gianluca Ventura - gventura@fiaccola.it

Foto

Archivio Vie&Trasporti, Archivio delle Case, John Next

Collaboratori

Mauro Armelloni, Roberta Cannone, Riccardo Esposito,

Giacinta Moraschi, Enzo Rizzo, Giorgia Rocca, Monica

Schiller, Mauro Serena

Amministrazione

Margherita Russo - amministrazione@fiaccola.it

Marzia Salandini - msalandini@fiaccola.it

Abbonamenti

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20123 Milano - Via Conca del Naviglio, 37

Tel. 02/89421350 Fax 02/89421484

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Agenti

Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige - Veneto

Emilia Romagna (Parma e Piacenza escluse) Giorgio Casotto

Tel. 0425/34045 - Cell. 348 5121572

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Reg. Tribunale di Milano n. 786

del 22/12/2006 - ROC 32150

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Grafica

Michela Chindamo - La Spezia

Tipografia

Ingraph

Via Bologna 106 - 20831 Seregno (MB)

La responsabilità di quanto espresso negli articoli

firmati rimane esclusivamente agli Autori. È vietata e

perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale

di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su

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Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list

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ISSN 2039 - 571X

Questo periodico è associato

all’Unio ne stampa periodica italiana.

Numero di iscrizione 15132

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consumo elettrico, in ciclo misto WLTP in kWh/100 km: 22,3­24; autonomia elettrica, WLTP in km: 81­90.

I consumi di energia e le emissioni di CO2 riportati sono stati determinati sulla base della procedura WLTP di cui al Regolamento UE

2017/1151. I dati indicati potrebbero variare a seconda dell'equipaggiamento scelto e di eventuali accessori aggiuntivi.

Per maggiori informazioni:

www.alphabet.com/it



IL PENSATORE

IL PENSATORE

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

Gabriele Grea

Dal docente della Bocconi la ‘ricetta’ per salvare lo sharing:

«Uscire dalla comfort zone e focalizzare l’offerta su categorie

di mercato specifiche: b2b, gestione flotte, comunità locali»

a cura di Roberta Carati

Si stima che una vettura

condivisa possa arrivare a

sostituire da sei a trenta

automobili private. Eppure, nonostante

gli evidenti benefici in termini di

qualità dell’aria e decongestionamento

del traffico, lo sharing zoppica. E non

solo quello su quattro ruote.

Lo scorso settembre a Torino,

partecipando alla sessione ‘MaaS:

trasporto pubblico locale e scelte di

mobilità individuale’ di Next

Generation Mobility, Gabriele Grea,

docente di economia e gestione della

mobilità urbana e smart city, mobilità

intelligente e sostenibile all’Università

Bocconi di Milano, ha fornito la sua

ricetta per rivitalizzare i servizi di

mobilità condivisa, ovvero: puntare

alla clientela corporate e a partnership

strategiche.

F&F Riprendendo il tema del suo

intervento a Next Generation

Mobility: lo sharing si può

salvare? In che modo?

››‰ Ci troviamo in una fase di

significativa transizione per tutto il

comparto della mobilità a partire dal

trasporto pubblico locale. Con una

domanda esigente e composita

sempre più difficile da intercettare, e

un’offerta che deve allo stesso tempo

accompagnare il processo di

decarbonizzazione, recuperare risorse

e fattori produttivi, trovare nuovi

percorsi di innovazione del servizio.

Lo sharing si può salvare nella misura

in cui riuscirà a identificare segmenti e

nicchie di mercato sostenibili, e

alleanze strategiche con gli altri attori

dell’ecosistema.

F&F La mobilità condivisa funziona

solo per alcuni modelli (il classico

car sharing nelle metropoli). È

stata una sbornia collettiva con

investimenti sovrastimati?

››‰ Lo sharing deve entrare a far

parte della pianificazione strategica

della mobilità, non come accessorio

ma come componente organica.

Uscendo dalla propria ‘comfort zone’ e

focalizzando la propria offerta su

categorie di mercato specifiche come

il b2b, la gestione delle flotte, le

comunità locali. La mobilità condivisa

deve essere considerata uno degli

strumenti da utilizzare per perseguire

un obiettivo di policy preciso, ovvero la

diminuzione del parco circolante.

Entrando a far parte del ventaglio delle

politiche pubbliche.

F&F Parlando di investimenti,

come si spiega che per il MaaS il

Governo abbia stanziato quasi 57

milioni di euro quando,

realisticamente, non sono

spendibili?

››‰ Il Mobility as a Service non è un

servizio a sé, ma un ecosistema

all’interno del quale i servizi e

l’innovazione sono utilizzati come

strumenti di policy per migliorare

l’offerta di mobilità nelle città e nelle

regioni per renderla più aderente ai

bisogni dei cittadini.

Alimentare un ecosistema MaaS è un

lavoro quotidiano fatto di sfide,

sperimentazioni, e incentivi in un

continuo confronto con i cittadini e i

fornitori di servizi. Il programma

nazionale sta investendo

principalmente nello sviluppo

dell’infrastruttura, che è un

prerequisito alla realizzazione e

all’animazione dell’ecosistema

precedentemente menzionato.

I progetti di Living Lab finanziati

all’interno dei bandi MaaS4Italy

dovrebbero fungere da catalizzatori di

nuove idee e iniziative: è fondamentale

portare avanti questo processo, in

parallelo al puro sviluppo tecnologico.

F&F Anche Industria 5.0, che

incentivando la digitalizzazione

farebbe un gran bene

all’automotive, sembra troppo

avanti per le modeste forze delle

imprese italiane. Non siamo

capaci di fare i conti o siamo degli

inguaribili ottimisti?

››‰ L’innovazione deve attirare

capitali e stimolare il processo di goto-market

delle nuove tecnologie.

Se i finanziamenti pubblici non si

traducono in investimenti durevoli in

ricerca e sviluppo i benefici non

potranno che essere temporanei e

volatili.

F&F Mobilità e Ambiente sono

temi inscindibili. Che la

sostenibilità debba essere, scusi il

gioco di parole, sostenibile anche

sul piano economico è assodato.

Come può la mobilità essere

davvero sostenibile? Ha ragione la

sua collega, la docente Cristina

Pronello, quando ammette a

malincuore che «l’auto vince

sempre»?

››‰ Se l’auto vince davvero allora non

si spiega perché il settore automotive

sia così in crisi. È tuttavia vero che dal

punto di vista del consumatore vince

sempre l’alternativa più flessibile.

Demonizzare l’utilizzo dell’auto in

quanto tale ha effetti controproducenti,

integrarla nel sistema di mobilità

(anche attraverso la promozione della

mobilità condivisa) è fondamentale,

ma senza dimenticare la corretta

valorizzazione dei costi sociali, il ruolo

della mobilità attiva e di quella

collettiva, le risorse scarse che nella

mobilità urbana sono il tempo e

soprattutto lo spazio.

F&F Lei sostiene che «la

multimodalità integrata è la

strada del futuro», di più, che «si

tratta di una strada obbligata da

percorrere». Come superare

resistenze mentali e difficoltà

oggettive?

››‰ Evidenziando i benefici in termini

di qualità della vita e migliore fruibilità

dello spazio urbano, e puntando

sull’accessibilità ai servizi e la facilità

d’uso. La mobilità sostenibile deve

diventare un fattore pervasivo e

tangibile della nostra quotidianità,

come già avviene in diverse realtà

nazionali e internazionali.

È evidente che questo discorso

vale per il contesto urbano e

metropolitano, mentre per

le aree periferiche e

meno densamente

popolate è necessario

trovare un bilanciamento

adeguato tra mobilità

pubblica e privata, sempre in

chiave multimodale.

F&F De Meo, Ceo di Renault,

ha definito i costruttori cinesi

«lupi che cacciano in branco».

Alla richiesta di nuovi incentivi di

Tavares, AD di Stellantis, il

ministro Salvini ha risposto che

«si dovrebbe vergognare». Che

cosa pensa di questi toni sempre

più alti? È una deriva linguistica

che dice altro?

››‰ Mi permetto di non entrare nel

merito delle dichiarazioni specifiche,

limitandomi a constatare quali siano i

grandi temi assenti nel dibattito

odierno: qualità dell’aria, salute dei

cittadini e cambiamento climatico, ma

anche politica industriale,

innovazione, re-skilling e up-skilling

della forza lavoro.

6 - Flotte&finanza - novembre 2024

www.flottefinanzaweb.it

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novembre 2024 - Flotte&finanza - 7



QUOTE

ROSA

EDUCAZIONE E SICUREZZA STRADALE

Bocciati!

Dall’indagine condotta da YouGov per conto di Locauto

emerge una diffusa tendenza ad assumere comportamenti

rischiosi al volante. A dettarli, l’ignoranza e non solo...

di Tiziana Altieri

C’è poco da stare allegri

leggendo i risultati

dell’indagine che Locauto

Group, azienda attiva nel noleggio di

auto e veicoli commerciali, ha

commissionato a YouGov per capire

quanto gli italiani ne sappiano di

educazione e sicurezza stradale.

Le risposte del campione (1.039

persone sopra i 18 anni

rappresentative dell’intero territorio

nazionale) fanno emergere una diffusa

tendenza a comportamenti

potenzialmente rischiosi alla guida,

indipendentemente dall’età.

Il perché è presto detto: in troppi hanno

dimenticato (o forse non hanno mai

studiato) le norme del Codice della

Strada e, comunque, in pochissimi si

aggiornano. Qualche esempio. Il 41 per

cento degli intervistati non conosce i

parametri previsti dalla legge per l’uso

del seggiolino auto per bambini; il 30

per cento ignora i limiti di cilindrata, di

velocità e di tasso alcolemico

consentiti per i neopatentati. Ancora, in

caso di incidente, il 30 per cento non

compilerebbe il CID (Convenzione di

indennizzo diretto) e ben il 57 non

contatterebbe le autorità competenti,

nemmeno quando necessario. Come

se non bastasse, il 43 per cento dei

guidatori non assisterebbe le persone

coinvolte in un incidente stradale

anche se ne fosse

testimone.

Un reato,

quest’ultimo,

particolarmente

grave.

Quando

dobbiamo

conquistare

la patente ci

misuriamo con

un infinito

numero di quiz

Differenti

Spiace che l’indagine non faccia alcuna

distinzione tra uomini e donne, perché

sono sicura che ne avremmo viste delle

belle. Secondo me (certo è solo il mio

parere, ma deriva da un’osservazione

quotidiana della realtà) il popolo rosa in

materia è molto più preparato.

Tutto comincia a 18 anni, o su di lì,

quando si decide di prendere la

patente. Mentre le donne si preparano

all’esame torico compilando quiz su

quiz, gli uomini spesso si presentano

con una conoscenza delle tematiche

C

appena sufficiente, pronti a giocarsi la

M

carta della fortuna. E in effetti la

Y

percentuale di rappresentanti del gentil

sesso che supera con successo la

CM

prova scritta è superiore rispetto a

MY

quella dei maschietti. La pratica? Sarà

CY

oggetto di un’altra puntata...

Veniamo dunque ai comportamenti al

K

volante. Qui le donne possono

sfoggiare non solo tutte le loro

conoscenze (le ore di studio sono

servite per le 30

domande della prova e

per la vita) ma anche,

udite, udite, il loro

buon senso. Quello

che ci fa comprendere

che la sola cintura di

sicurezza non basta a

proteggere un bambino di un anno.

Quello che ci fa fermare se vediamo

qualcuno che necessita di aiuto.

Altro che donne e motori, gioie e

dolori: le regine della strada siamo noi.

Dimenticavo. Una buona notizia: il 74

per cento degli italiani ammette che gli

servirebbe ripassare le norme del

Codice della Strada.

La speranza è l’ultima a morire.

CMY

8 - Flotte&finanza - novembre 2024 www.flottefinanzaweb.it



IN VIAGGIO

CON

IN VIAGGIO

CON

MINI COUNTRYMAN C CLASSIC

LOUNGE

MOBILE

Per verificare se e come è una tuttofare, abbiamo

percorso 3.500 chilometri lungo il Belpaese con

la più grande delle Mini, Suv di terza generazione

che cambia tutto, dalle forme alle dimensioni, agli

interni, a colpi di design e tecnologia

di Enzo Rizzo

Charismatic Simplicity e tuttofare minimalista:

queste due espressioni con cui Mini ha introdotto

la nuova Countryman, la prima riferita al nuovo

linguaggio di design che esprime, la seconda per definirla

come spaziosa ed elegante compagna nella vita di tutti

i giorni, mi hanno colpito e al contempo mi sono suonate

come un guanto di sfida che Flotte&finanza ha prontamente

raccolto: l’abbiamo messa dunque alla prova e

verificato se in città e in lunghe trasferte, a pieno carico

umano e di bagagli, è davvero confortevole e versatile

come dichiara. In totale sono stati 3.500 chilometri (per

gli amanti dei numeri, quelli esatti nel box di pagina 14)

lungo l’amato Stivale con la versione C Classic, dunque

10 - Flotte&finanza - novembre 2024 www.flottefinanzaweb.it

www.flottefinanzaweb.it novembre 2024 - Flotte&finanza - 11



IN VIAGGIO

CON

IN VIAGGIO

CON

con il propulsore tre cilindri turbo benzina mild hybrid

da 170 cavalli, trazione anteriore e allestimento intermedio.

L’indicazione puntuale della motorizzazione è

importante, perché il viaggio prevedeva molti tratti autostradali

o strade a scorrimento veloce, nel Dna sicuramente

della Countryman D (mild hybrid diesel quattro

cilindri duemila da 163 cavalli) ma non appannaggio,

almeno in teoria, di un benzina tre cilindri.

Consumi elevati, rumorosità meccanica per i pochi cilindri,

ripresa scarsa? E visto che è una Mini pure poco

spazio e comfort sacrificato? Niente di tutto questo,

anzi: la Countryman C, con un riuscito cocktail di design

e tecnologia, può dire di creare una piacevole atmosfera

di bordo, destressando anche situazioni, accadute lungo

il test, come la coda alle prime ore del mattino in autostrada

completamente fermo nella corsia di sorpasso,

con il motore spento e le portiere/finestrini aperti al pari

degli altri veicoli intorno a te a causa di un brutto incidente

qualche chilometro più avanti.

L’allestimento interno è realizzato per la prima volta con

superfici in tessuto 2D: il risultato è di essere in una lounge,

avvolti in un’atmosfera accogliente grazie ai materiali

impiegati. Un processo di lavorazione appositamente

sviluppato viene utilizzato per creare questo rivestimento

in poliestere riciclato di facile manutenzione. Sul cruscotto

e sulle portiere il tessuto bicolore nero e blu crea

un riuscito contrasto con i sedili che, sulla versione

Classic, sono in pelle sintetica con motivo traforato a

A sinistra, il gruppo ottico posteriore verticale che riprende le

classiche luci Mini e la griglia anteriore ottagonale che accoglie

il sensore radar: Countryman ha sistemi di assistenza alla

guida di livello 2 che consentono una guida semi-automatica.

In basso, a sinistra, nuovo look delle luci diurne a led.

Nella pagina a fianco, il laterale dalle linee pulite all’insegna del

minimalismo e i particolari black dell’allestimento Classic come

i gusci dei retrovisori esterni e la black band; i cerchi in lega a

cinque razze sono da 18 pollici.

pied-de-poule, mentre la parte laterale è in stoffa. Al

posto guida poi, il volante si presenta in una versione a

tre razze con un originale cinturino in tessuto a ore sei.

Quell’orologio da cucina...

La plancia ha la propria protagonista nel grande strumento

circolare centrale multifunzione con display a Oled (vedi

box): tutte le funzioni di bordo e della vettura si comandano

da quello che è un omaggio alle sue origini e che

un illustre collega, quando la Mini iniziò la sua nuova vita

nel 2001 con il passaggio in Bmw, definì simpaticamente

come un orologio da cucina in centro plancia, considerate

le dimensioni già allora rilevanti. Sta di fatto che oggi

quell’orologio da cucina, di dimensioni ancora superiori,

funziona completamente senza un virtual cockpit aggiuntivo

dietro il volante: per chi proprio non può fare a meno

di uno strumento davanti, tutti i contenuti rilevanti vengono

Scheda tecnica Mini Countryman C Classic

Motore D benzina mild hybrid 48V 3 cilindri twin turbo 1.499 cc

Potenza massima

170 Cv

Coppia massima di sistema 280 Nm a 1.500-4.400 giri/minuto

Velocità

212 km/h

Acc. 0-100 km/h

8,3 secondi

Emissioni CO 2

132-148 g/km

Consumo ciclo combinato

WLTP 5,8-6,6 l/100 km

Serbatoio

45 litri

Cambio Automatico Steptronic a 7 rapporti e doppia frizione

Trazione

Anteriore

Dimensioni

4,44 x 1,84 x 1,66 m

Bagagliaio

Da 450 a 1.450 litri

Peso

1.545 kg

Prezzo

36.210 euro

proiettati sull’head-up display opzionale. Questa riduzione

all’essenziale apre la visuale sul davanti che, insieme alle

superfici vetrate e al tetto panoramico in cristallo, dona

luminosità e visibilità che, di nuovo, trasmettono relax.

Unico neo è che il tetto panoramico apribile a scorrimento

elettrico appartiene per la Classic a un pacchetto opzionale

da 3.600 euro, molto ricco però e consigliabile: prevede

infatti antifurto, le grafiche dello strumento centrale

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IN VIAGGIO

CON

Rotondo, Oled e personalizzabile

IN VIAGGIO

CON

Il grande strumento centrale rimane la firma stilistica degli

interni. Sulla nuova Countryman debutta un display Oled

ad alta risoluzione di forma rotonda, con bordo in vetro, del

diametro di 24 centimetri avvicinato a entrambi i sedili anteriori

così da essere facilmente raggiungibile. Come quadro

strumenti, la Mini Interaction Unit beneficia del Sistema

operativo 9 che consente di gestire sulla falsariga di uno

smartphone tutte le funzioni con i comandi touch o vocali.

L’area superiore del display riporta informazioni primarie

come la velocità: premendo su di essa, il display diventa un

tachimetro a tutto schermo richiamando le Mini del passato;

l’area inferiore accoglie i menu di Navigazione (ben visibile

la mappa a pieno display), Media, Telefono e Clima.

Grazie a un proiettore dietro il display centrale, ecco le

Emotional Mini Experience Modes: il cruscotto si illumina di

diversi motivi e colori con speciali grafiche luminose e si

presta a diverse personalizzazioni: nella modalità Personal

Mode si può impostare un'immagine come sfondo del display;

in Go-Kart, display e abitacolo si colorano di antracite

e rosso con display analogici specifici; in Vivid Mode l’illuminazione

ambientale si basa sui colori della copertina dell’album

in riproduzione. A corredo, Core Mode, Green Mode,

Timeless Mode, Balance Mode e, solo per la Countyman,Trail.

Il bagagliaio (sopra) offre una volumetria massima di 1.450 litri e un piano di carico

regolare. Sotto, da sinistra, i sedili in pelle sintetica; con la leva del cambio sulla toggle

bar c’è spazio per portabicchieri più ampi e un capace vano con coperchio; la toggle

bar prevede 5 interruttori a levetta per freno di stazionamento, selettore marce, tasto

start/stop, selettore modalità di guida, controllo del volume; il tetto panoramico.

Un 1500 per 3.500

Con la motorizzazione 1.5 benzina mild hybrid abbiamo

percorso 3.494 km nel mix 50-30-20% (autostrada-strade

extraurbane-città): il consumo medio è stato

di 7,2 l/100 km equivalenti a 14,3 km/litro per una spesa

complessiva di carburante (prezzo medio della

benzina: 1,81 euro al litro) pari a 442,30 euro equivalenti,

dunque a 12,66 euro al km.

Mini Experience Modes, la ricarica wireless, i sedili anteriori

riscaldabili, l’head up display, il Comfort access (accesso

al veicolo keyless, sblocco automatico delle portiere a

un metro dal veicolo, luci di benvenuto a partire da circa

tre metri di distanza), il Mirror package (retrovisori esterni

a regolazione elettronica e con funzione memory, funzione

di anti-abbagliamento automatica sullo specchietto esterno

lato guidatore, logo Mini proiettato sul terreno davanti

al veicolo da entrambi gli specchietti retrovisori esterni

come illuminazione del terreno), serbatoio da 54 litri, fari

a Led con contenuti aggiuntivi, retrovisore interno autoanabbagliante

e High-Beam assistant (accensione e spegnimento

automatico dei fari abbagliati in base al traffico),

sedili posteriori scorrevoli, vetri posteriori e lunotto oscurati,

Preparazione Driving Assistant Plus (guida parzialmente

automatizzata di livello 2), rete divisoria vano ba-

gagli. Insomma, una lunga lista di dispositivi e accessori

che giustifica l’investimento così come è giustificata la

rivendicazione da parte della Countryman di auto spaziosa

e funzionale. I sei centimetri in più in altezza e i tredici in

lunghezza portano a spazio extra per guidatore e passeggeri:

quasi tre centimetri di larghezza in più nella zona

delle spalle e dei gomiti per chi siede davanti, 2,5 centimetri

in più per le spalle di chi si accomoda dietro. E se di spazio

parliamo, non dobbiamo trascurare quello per i bagagli:

la posizione della fila di sedili posteriori può essere regolata

in lunghezza fino a 13 centimetri. In questo modo si

ottiene uno spazio per le gambe molto confortevole per

i passeggeri posteriori o un volume aggiuntivo nel bagagliaio.

Anche lo schienale dei tre sedili posteriori è regolabile

individualmente in sei inclinazioni fino a 12 gradi;

ciò significa che il sedile permette di appoggiarsi all’indietro

o di stare seduti eretti. Con il sedile posteriore abbattuto,

anche gli oggetti più ingombranti possono essere

trasportati nel bagagliaio, che da 460 passa a 1.450 litri.

Certificato che lo spazio e la funzionalità non mancano

nella più grande delle Mini, la Countryman in viaggio, nonostante

le forme che possono far pensare a una certa

goffaggine, ha un assetto e una guidabilità quasi sorprendenti:

certo, qui le prestazioni assolute e i drift non

sono richiesti, ma quel go kart feeling di cui si fa bandiera

Mini ritorna nella Countryman con una facilità e una sicurezza

di guida elevate: le traiettore sono facili da seguire

per lei, pochissime le correzioni al volante, i 154

cavalli a disposizione consentono di sbrigare la pratica

dei sorpassi agevolmente, i freni rispondono bene.

Ok anche l’assetto e la taratura delle sospensioni in

particolare: dopo trasferte di parecchie ore, non si scende

dalla Countryman con il mal di schiena. Pronti ad

altri chilometri.

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EVENTI

EVENTI

FRIGO’N’MOTION

Alla prova dei fatti

L’ottava tappa del tour del freddo al centro Aci Sara

di Arese con una sessione speciale dedicata al

noleggio degli LCV. Guest star le elettriche Porsche

di Roberta Carati

Un mix tra convegno e test drive. Lo scorso 3 ottobre

Frigo’n’Motion è sceso letteralmente in

pista al Centro Guida Sicura Aci Sara di Arese.

Una tappa speciale per due motivi: il focus sul noleggio

dei veicoli commerciali, allestiti e non, e la possibilità per

i partecipanti di provare quattro LCV elettrici - eDaily,

eTransit, eExpert, ID Buzz - e anche Taycan e Macan.

Elettriche, ça va sans dire.

Partner dell’iniziativa OITAF Lamberet, che per voce del

suo Sales & Marketing Director ha illustrato ‘Il nuovo stile

della mobilità assistita’. «Il mood di Lamberet sta cambiando»,

ha esordito Ismaele Iaconi, «non parliamo solo

di veicolo allestito ma del nostro proporci come unico

punto di contatto per tutti gli interlocutori del settore,

quindi dealer, noleggiatori, aziende, costruttori. Un emisfero

che ruota intorno al business che fornisce veicolo,

allestimento, servizi. Questo è Lamberet».

Da sfruttare gli incentivi del Piano Transizione 5.0 finanziato

da fondi PNRR pari a 6,3 miliardi di euro che possono

arrivare a 9, da spendere entro il 31 dicembre 2025.

«Peccato», ha spento gli entusiasmi Giuseppe Seminara

di Fidens Consulting, «che ad oggi le prenotazioni non

arrivino a 70 milioni. Confidiamo in una proroga e in una

rivisitazione che estenda i benefici».

Il responso del circuito

Intanto, si possono provare le nuove tecnologie: domani

l’idrogeno, «che è un vettore energetico fondamentale

ma di complessa produzione», ha sottolineato Roberto

Sterza di Green Force, oggi l’elettrico. Proprio come i veicoli

oggetto dei test drive che si sono susseguiti per tutto

il pomeriggio e che hanno visto alla guida dei commerciali

Iveco, Ford, Peugeot e Volkswagen una trentina tra

fleet manager e noleggiatori.

«Mi aspettavo un po’ più di brio», ha commentato Fabrizio

Ghisletti (Gruppo Esselunga) dopo aver girato con eTransit

e eDaily, «ma sapevo che essendo dei veicoli commerciali

hanno un’accelerazione smorzata. Mi è piaciuto l’Iveco,

più solido, più stabile, ma io devo guardare al TCO e in

questo momento l’elettrico non è conveniente». Un filo

più possibilista Diego Bandolin (VRent), alla guida di Ford:

«Lo consiglierei a patto che l’operatività del cliente faccia

match con la praticità di ricarica e l’autonomia», anche

se «oggi», si è inserito il collega Luca Paolo Furlan, «il

costo maggiore di un elettrico è uno scoglio piuttosto

alto da superare». In questo momento «di grande incertezza»,

ha convenuto Andrea Mari (GoCar), «l’acquisto

di un prodotto elettrico è un azzardo per il cliente. Meglio

delegare il rischio alla società di noleggio».

Hanno messo d’accordo i driver dopo pochi giri ad alto

tasso di adrenalina Macan e Taycan, le nuovissime

Porsche full electric in pista in esclusiva per gli ospiti di

Frigo’n’Motion. Come aveva preannunciato il pilota e

Brand Ambassador Max Busnelli durante il briefing,

«Porsche rimane Porsche anche quando è elettrica».

Fleet e consulting

Non solo ferro e allestimenti per Lamberet, che si presenta a Frigo’n’Motion

con un obiettivo: diffondere la cultura del noleggio per far muovere il business

Un veicolo refrigerato richiede un grande

investimento. Lamberet è in grado

di proporre formule di noleggio a lungo

termine molto competitive affinché i clienti

che operano in regime di ATP possano rinnovare

la flotta con mezzi freschi e allestimenti

di ultima generazione.

Ne abbiamo parlato con il Sales & Rental

Business Manager, Alessandro Petralia.

Ad Arese sotto una nuova veste?

Crediamo fermamente che il noleggio sia il

futuro, perché le aziende, soprattutto le medie

e grandi, stanno impegnando le loro risorse

in processi di digitalizzazione, nuovi software

e tecnologie. Il veicolo commerciale sta diventando

una commodity, e infatti si sta sempre

più affermando il concetto di servizio:

pago per utilizzarlo.

Che cosa offre Lamberet?

Un prodotto completo in pronta consegna,

con delle formule di noleggio competitive.

Apriamo a nuovi segmenti di business quali

l’edilizia, le utility e le officine mobili. Lamberet

non è più un puro allestitore di veicoli per il

trasporto isotermico ma cerca di fare fleet e

consulting per tutto il mondo degli LCV.

Avete già sottoscritto delle partnership

con i noleggiatori?

Da quest’anno, con il mio arrivo, ci stiamo relazionando

con tutti i noleggiatori, a partire

da Arval che ha grande esperienza nel settore

degli LCV e vuole approcciare il mondo della

temperatura controllata. Altre partnership saranno

definite entro l’anno e ci saranno importanti

novità all’inizio del 2025.

L’obiettivo sono i clienti corporate, effettuiamo

visite sul territorio per conquistare aziende

con una flotta superiore alle 50 unità. Tuttavia,

la definizione dell’accordo con il noleggiatore

consente di utilizzare gli stessi sconti, sul veicolo

e sull’allestimento, anche nel caso del

cliente retail, che può essere approcciato

dalla rete esterna, quindi da un broker.

Può darci dei numeri?

Il nostro target prevede di consegnare un

migliaio di veicoli nel 2024 e, a fine settembre,

siamo a tre quarti dell’obiettivo, un’ottima

percentuale. Naturalmente Lamberet vuole

crescere ancora di più, e questo sarà possibile

non solo con la mia presenza sul campo

ma grazie alle partnership. La spinta saranno

le relazioni dirette con i noleggiatori per cercare

di aprire più linee di business possibili.

Con che tipologia di veicoli?

Il classico leggero coibentato, oppure il telaio

coibentato. Ma anche una parte di veicoli originali

o ancora con telaio con allestimenti diversi.

Il cliente, infine, potrebbe avere necessità

di un mezzo in pronta consegna e poi procedere

in maniera autonoma all’allestimento.

16 - Flotte&finanza - novembre 2024

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AROUND

AUTOMOTIVE

AROUND

AUTOMOTIVE

SERVIZI INTEGRATI

Basta chiedere

Profiling, customer care, authority, fermo tecnico, smart repair, remarketing

e logistica. Sono questi, ad oggi, i servizi più richiesti da noleggiatori, dealer

e costruttori, che in Around Automotive trovano un unico interlocutore

di Giorgia Rocca

Emanuele Novara

è Partner e Sales

Manager di Around

Automotive, rete

d’imprese che

fornisce supporto

strategico e

operativo a 360°.

La capacità di «gestire per conto

dei propri clienti una molteplicità

di funzioni e servizi», iscriverebbe

Around Automotive di diritto tra le società

di fleet management. Una definizione

che Emanuele Novara, Partner e

Sales Manager, definisce «riduttiva.

Nasciamo con l’obiettivo di offrire una

serie di servizi integrati e soluzioni chiavi

in mano a noleggiatori a lungo termine,

dealer e case costruttrici; l’esperienza

che ci ha portato a creare una

realtà come Around Automotive è nata

dai noleggiatori, fino a offrire oggi il nostro

pacchetto di servizi anche alle società

che hanno auto aziendali».

F&F Vi calza di più raggruppamento d’imprese?

Around Automotive è una rete di aziende a supporto di

tutti gli stakeholder, per aiutare a migliorare la soddisfazione

del cliente finale. Chi si rivolge a noi ha come riferimento

un unico interlocutore che, attraverso diverse realtà, ognuna

delle quali ha sviluppato precise competenze nell’ambito

dei servizi e propone soluzioni altamente personalizzate,

riesce a soddisfare ogni genere di necessità.

F&F Non rischiate di risultare troppo accentratori?

››‰ Crediamo che presentarsi in questo modo porti indubbi

vantaggi. Siamo infatti in grado di avere un approccio

olistico per rispondere alle specifiche esigenze

di tutti gli attori a cui ci rivolgiamo. L’ecosistema Around

Automotive offre l’opportunità di gestire per conto dei

clienti numerose funzioni e servizi, avendo come riferimento

un unico interlocutore, appunto, e di dare soluzioni

chiavi in mano studiate ad hoc.

Il vantaggio per le aziende clienti è quello di non dovere

interfacciarsi con una pluralità di soggetti, ognuno specializzato

nel proprio settore, e coordinarne

le attività, un processo alquanto

dispendioso in termini di risorse impiegate.

Around Automotive si pone

come supporto alle aziende clienti che

grazie a noi non hanno necessità di

interloquire con diversi fornitori.

F&F Come si conciliano le soluzioni

chiavi in mano con le esigenze

di servizi sartoriali della singola

azienda cliente?

››‰ Offrire un’ampia gamma di servizi

aiuta a far comprendere al cliente finale

quali sono le aree da noi coperte.

Successivamente, attraverso l’ascolto

e la condivisione delle esigenze, si confezionano attività

tailor made che possano davvero rispondere al singolo

fabbisogno.

Essendo sul mercato dal 2006 possiamo proporre servizi

plug&play: da Customer Service e profiling ad Authority

e tempi di fermo; siamo anche in grado di studiare soluzioni

sartoriali per piccoli e grandi noleggiatori.

F&F Gestione contratti, autorizzazioni per riparazioni

e auto sostitutive, movimentazione veicoli…

Quali sono le soluzioni Around Automotive più richieste

oggi? Nel medio-lungo periodo si aspetta

cambiamenti?

››‰ La nostra offerta copre l’intero ciclo di vita della mobilità.

I servizi che i clienti ci affidano servono a migliorare

processi produttivi e costi. Profiling, customer care, authority,

fermo tecnico, logistica, smart repair e remarketing

sono tutti servizi richiesti ad Around Automotive per l’esperienza

che la nostra realtà vanta nel settore automotive.

Le aziende che fanno parte della rete offrono questo

tipo di servizi da oltre vent’anni, e siamo quindi in grado

di erogarli a tutti gli stakeholder. Questi servizi core ci

sono e ci saranno per sempre perché sono business

consolidati. Per quanto riguarda il futuro, crediamo nella

logistica integrata, nella logistica dell’ultimo miglio e,

inoltre, sempre di più nell’outsourcing dei servizi in generale,

sia di quelli offerti da Around Automotive sia di

quelli che non offriamo, in un’ottica di contenimento dei

costi da parte delle aziende.

F&F Com’è strutturato il call center? Per quali tipologie

di richieste? In un mondo sempre più digitalizzato

suona ancora il telefono?

››‰ Il servizio di customer service è erogato da Ethos,

una delle società parte della rete Around Automotive,

ed è strutturato come una piattaforma multiservice che

riesce a rispondere alle esigenze più complesse di ogni

cliente. Fanno parte di Ethos circa 100 professionisti, la

cui esperienza ci consente di integrare servizi digitali e

di intelligenza artificiale con competenze che valorizzano

l’interazione con l’utente.

Solo nel 2023, Ethos ha gestito 600.000 chiamate, autorizzando

190.000 interventi e 4.000 traini e fornendo

2.200 auto sostitutive. Le soluzioni di Ethos permettono

di ottimizzare i processi legati al noleggio di veicoli a medio

e lungo termine, compresi gli interventi di manutenzione

e la gestione delle chiamate a fornitori e driver.

F&F Aderire ad Aniasa non è ‘solo’ entrare nel gotha

delle aziende di noleggio e servizi automobilistici.

Quanto vale l’imprimatur dell’associazione che rappresenta

la quasi totalità delle imprese di settore?

››‰ Conta moltissimo. La possibilità di sedere accanto

ai principali player del mercato rafforza la nostra capacità

di ascolto e di elaborazione di nuovi servizi, aiutandoci

a capire il mondo della mobilità a 360 gradi.

Dalla fiducia accordataci da Aniasa riceviamo un’ulteriore

spinta nel nostro lavoro quotidiano.

F&F Nella sua carriera professionale, diversi anni

in Ariel Car (partner Arval) e in Hurry! Qual è l’impronta

di Emanuele Novara su questa nuova realtà

automotive?

››‰ Dopo un’esperienza nell’azienda di famiglia sono

entrato nel settore automotive con Ariel Car, dove ho acquisito

conoscenza di Noleggio, Remarketing e Logistica.

Hurry! mi ha dato la possibilità di conoscere più nel profondo

il prodotto e la digitalizzazione dei settori remarketing

e noleggio.

Around Automotive è un’idea alla cui realizzazione ho

contribuito in maniera sostanziale, un sogno divenuto

realtà che ha unito il lavoro di anni grazie al quale sono

entrato nel gruppo Ethos e nel settore dei servizi, completando

in questo modo tutte le mie skill in ambito automotive.

Around Automotive rappresenta la sintesi di tutte le mie

esperienze e la loro trasformazione in una rete di imprese

che offre servizi all’intero settore dell’industry automotive.

ECOSYSTEM IN MOTION

Nella ‘galassia’ Around Automotive, sette

aziende per nove ambiti di intervento, dalla

consulenza al remarketing passando per

vendita, logistica, smart repair…

«Il fine della nostra rete», spiega Emanuele

Novara, «è quello di unire le competenze

e le specializzazioni di tutti coloro che ne

fanno parte, cercando di rispondere alle specifiche esigenze di ogni cliente

con un servizio personalizzato e coordinato. Il nostro piano rispetto all’aumento

dei ‘pianeti’ che costituiscono il nostro ecosistema riguarderà principalmente

la fornitura del network di riparazione, i piazzali per l’approntamento

e la riparazione di veicoli. Al momento stiamo a tal proposito

valutando diverse possibilità di partnership».

18 - Flotte&finanza - novembre 2024

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ATTUALITÀ

ATTUALITÀ

di Tiziana Altieri

Codice della Strada

SI CAMBIA

La Riforma, da molti plaudita, da altri non ritenuta adeguata alle nuove esigenze

di mobilità, sta per vedere la luce. A Milano incontro tra gli addetti ai lavori

per sottolineare la necessità di diffondere una cultura della sicurezza stradale

Dopo una lunga gestazione, sta per vedere la luce

il Nuovo Codice della Strada. Il Ddl, approvato

dalla Camera, è giunto al Senato dove ha ottenuto

il via libera. All’uscita di F&F manca sola la pubblicazione

in Gazzetta Ufficiale.

La riforma è stata al centro dell’evento organizzato a

Palazzo Pirelli, a Milano, dall’Associazione Altero Matteoli

e dal Gruppo Fratelli d’Italia della Lombardia. Un’occasione

non tanto per ricordarne i contenuti (riassunti nel box a

fianco) ma per sottolineare che una cultura stradale è

fondamentale almeno quanto le regole.

«Altero Matteoli», ha ricordato Stefano Maullu del Direttivo

dell’associazione che porta il nome del Ministro scomparso

proprio in un incidente, «aveva particolarmente a

cuore il tema della sicurezza. Noi cerchiamo di raccoglierne

la cultura politica insistendo sul ruolo che famiglia

e scuola devono avere nell’educazione stradale». Federico

Matteoli, vicepresidente dell’associazione, ha aggiunto:

«Il controllo non deve mai avere una funzione repressiva

ma di tutela. Dobbiamo partire da qui». Salvatore Deidda,

presidente della Commissione Trasporti della Camera,

ha sintetizzato il percorso: «Sono stati analizzati cento

emendamenti, abbiamo cercato di ascoltare tutti e di

dare vita a norme semplici. I provvedimenti sono ragionati

per agevolare il controllo sulle strade».

Soddisfatto del lavoro fatto anche Fabio Raimondo, capogruppo

Commissione Trasporti: «Dopo un iter sofferto,

ci siamo. La materia meritava grande attenzione: siamo

tutti utenti della strada. Con la Riforma si punta a ridurre

i comportamenti pericolosi e si inseriscono pene più severe

per i recidivi. Nel caso di abuso di droghe non si sta

più a sindacare lo stato di alterazione, si punisce e basta».

Franco Lucente, assessore Trasporti e Mobilità Sostenibile

Regione Lombardia ha ribadito che «la Riforma la dovevamo

alle vittime della strada. Non dimentichiamo però

che prevenire è meglio che curare: dobbiamo investire

in formazione». A fargli eco Romano La Russa, assessore

Sicurezza e Protezione Civile: «Quello della sicurezza

stradale è un tema che deve coinvolgere istituzioni e famiglie».

A Palazzo Pirelli anche Geronimo La Russa, presidente

ACl Milano: «Nessuno può ritenersi al di sopra

delle regole. C’è stato un momento in cui si è diffusa l’idea

che con i mezzi di mobilità dolce si potesse fare tutto.

Non è così. Per quanto riguarda l’inasprimento delle sanzioni

noi ci stiamo, ma crediamo che serva anche dare

un’alternativa ai cittadini per evitare la paralisi. Più taxi,

per esempio, e mezzi pubblici efficienti».

Studiare gli incidenti per cercare di prevenirli: lo fa da anni

A sinistra, un momento del convegno dedicato al Nuovo

Codice della Strada tenutosi a Palazzo Pirelli, a Milano,

il giorno antecedente la discussione del Ddl al Senato.

Dekra, qui rappresentata da Toni Purcaro, promotore del

Tavolo per la Sicurezza Stradale. «Oggi», ha detto, «grazie

anche alla realtà aumentata siamo in grado di valutare

le conseguenze di un urto e di prendere le opportune precauzioni.

Il tema di fondo, però, è che la responsabilità è

dei singoli individui». In chiusura Carlotta Gallo, Capo

Compartimento Polizia Stradale della Lombardia: «Il tema

della guida è prima di tutto una sfida culturale. Dobbiamo

cambiare il nostro atteggiamento al volante e farci guidare

dal buon senso in ogni situazione».

Tanti se e tanti ma

Al convegno milanese nessuna voce controcorrente, ma

la riforma non convince tutti. Tante associazioni ambientaliste

e della mobilità sostenibile, nonché la maggior parte

di quelle che uniscono i familiari delle vittime sulla strada,

parlano di ‘codice della strage’. Nessuna delle richieste e

degli emendamenti che avevano presentato lo scorso

aprile con una lettera unitaria è stata accolta. Denunciano

che la riforma è debole con i forti, visto che dà maggiore

libertà di circolare ai veicoli a motore, e forte con i deboli,

perché restringe le misure a favore di pedoni, ciclisti, bambini

e anziani, e non implementa le zone 30.

Non solo: limita gli autovelox invece che la velocità, tra le

prime cause di incidenti con morti; vieta controlli automatici

sulla guida distratta al cellulare; introduce una sola multa

per più infrazioni. Infine, non affronta tutta la tematica della

prevenzione, in coordinamento con il Ministero dell’Interno

e con le polizie locali, per aumentare i controlli. A ciò bisogna

aggiungere che la Legge di bilancio 2025 riduce di 4,6

milioni di euro la spesa per interventi di sicurezza stradale

e per l’educazione stradale, azzera gli investimenti per la

ciclabilità, definanzia di 70,3 milioni di euro il capitolo ‘mobilità

sostenibile e sicurezza stradale’ del Fondo per lo sviluppo

infrastrutturale del Paese e non prevede nessuno

stanziamento per l’attuazione del Piano Nazionale della

Sicurezza Stradale 2030,

Piano che vale qualcosa

come 1,4 miliardi

di euro.

LE PRINCIPALI NOVITÀ

«Punta a ridurre il numero di incidenti e a migliorare la convivenza tra i vari mezzi

di trasporto». Così Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha

riassunto la Riforma del Codice della Strada. Ecco cosa cambia nella pratica.

Sanzioni da 50 a 1.000 euro per chi guida con lo smartphone. Sospensione automatica

delle patenti con fino a 10 punti per una settimana, se si viene sorpresi

col telefono al volante. In caso di recidiva la multa può arrivare a 1.400 euro e lasospensione

a tre mesi. I tempi di sospensione raddoppiano se l’uso dello smartphone

causa incidenti.

Tolleranza zero per chi guida sotto l’effetto di alcool o stupefacenti. Sanzione

da 573 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi per chi presenta

un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi/litro. Tra 0,8 e 1,5 grammi/litro

arresto fino a 6 mesi e da 800 a 3.200 euro di ammenda con sospensione della

patente da 6 mesi a un anno. Sopra 1,5 grammi/litro arresto da 6 mesi a un anno,

fino a 6.000 euro di ammenda, nonché sospensione della patente da uno a due

anni. Chi viene colto con un tasso alcolemico da 0,8 in su non potrà più bere o

potrà guidare solo veicoli dotati di alcolock. Per quanto riguarda gli stupefacenti

basta un risultato positivo al test per essere sanzionati con la revoca della patente

e la sospensione fino a tre anni.

Gli autovelox saranno utilizzabili solo laddove la velocità consentita è inferiore

di non oltre 20 km/h rispetto a quanto previsto dal Codice per quel tipo di strada.

Il dispositivo dovrà essere preceduto da un apposito segnale. Rimangono in

vigore i limiti di velocità attuali. La sanzione va da 173 a 694 euro per chi li supera

di non oltre 40 km/h. Se succede in un centro abitato e per almeno due volte nell’arco

di un anno, la sanzione passa a 220 - 880 euro con sospensione della

patente da quindici a trenta giorni. Se si supera il limite fino a 60 km/h la multa

va da 543 a 2.170 euro, con sospensione della patente fino a tre mesi. Oltre i 60

la sanzione va da 845 a 3.382 euro, con sospensione della patente fino a un

anno. Se in un’ora si prendono più multe in un tratto stradale di competenza dello

stesso ente, se ne paga una sola, la più grave aumentata di un terzo.

Gli automobilisti dovranno mantenere 1,5 metri di distanza quando sorpassano

una bicicletta. I monopattini, che non possono uscire dai centri urbani, dovranno

essere regolarizzati con l’assegnazione di una targa e l’assicurazione, e i conducenti

dovranno sempre indossare il casco. Aumentano le sanzioni per la sosta nei

parcheggi per disabili e nelle corsie o fermate dei bus. Per chi abbandona animali

in strada ci saranno revoca o sospensione della patente da sei mesi a un anno.

Fino a sette anni di carcere se questo causa incidenti con morti o feriti.

Infine, i neopatentati, guidatori che hanno conseguito la patente da meno di tre

anni, potranno guidare auto con potenza massima di 105 kW.

20 - Flotte&finanza - novembre 2024

novembre 2024 - Flotte&finanza - 21



LCV24

CONNECTIVITY

ANIASA

OSSERVATORIO ARVAL

Ho bisogno di te

La gestione efficiente di una flotta operativa passa per l’utilizzo delle tecnologie

digitali. Dall’indagine sul ruolo della connettività, risulta che i fleet manager

si rivolgono ai partner di mobilità per implementare il servizio di telematica

Quali obiettivi si pongono le aziende che hanno

flotte di veicoli commerciali connessi? Quali dati

analizzano e in che modo vengono utilizzati?

Poggia su queste domande l’indagine di Arval Mobility

Observatory, realizzata in collaborazione con Econometrica,

su ‘Il ruolo della connettività nel presente e nel futuro

delle flotte operative’. Con l’avvento delle nuove tecnologie

digitali e della quantità di informazioni che possono

essere raccolte, infatti, i dati costituiscono un patrimonio

prezioso di cui i fleet manager dispongono per rendere

più efficiente la gestione della flotta, migliorare la sicurezza

e ottimizzare la pianificazione delle attività. Al loro

fianco i partner di mobilità, cui si rivolge il 60 per cento

del campione indagato (250 aziende di varie dimensioni

e industry) per implementare il servizio di telematica.

Mossi dal bisogno di efficienza, che guarda sia ai target

di business che alla soddisfazione delle esigenze dei

clienti, per i fleet manager intervistati si rivelano strategici

la geolocalizzazione in tempo reale dei veicoli (45 per

cento), l’ottimizzazione dell’uso dei mezzi (43), la riduzione

del Total cost of ownership (35), il miglioramento

della sicurezza dei driver (30 per cento).

LE AZIENDE HANNO INTENZIONE DI CONTINUARE

A INVESTIRE NEI DATI E NELLA CONNETTIVITÀ?

SI

NO

85%

88% 83% 86% 84%

15% 12% 17% 14% 16%

TOTALE 1-9 veicoli 10-99 veicoli 100-999 veicoli oltre 1.000 veicoli

Non stupisce quindi che le informazioni ritenute più importanti

siano quelle relative al comportamento di guida,

ai consumi, alla manutenzione. L’importante è che siano

tempestive, affidabili e generate automaticamente.

Ma attenzione: se nel 74 per cento dei casi i dati sono

estratti e gestiti internamente (il 21 per cento delle imprese

arriva a coinvolgere anche il top management nella

loro valutazione e analisi, e 77 volte su cento ne usufruiscono

i fleet, mobility e facility manager), la mancanza

di know-how o di tecnologie avanzate per il monitoraggio

(46 per cento) o ancora di personale (38), può spingere

le aziende a chiedere un supporto consulenziale esterno,

nello specifico al partner di mobilità.

Vantaggi strategici

«La ricerca di informazioni accurate, tempestive ed economiche,

quindi efficienti nella loro generazione e organizzazione»,

osserva Massimiliano Abriola, responsabile

di Arval Mobility Observatory in Italia, «conferma l’ambizione

delle aziende nel coltivare vantaggi strategici e

riflette l’evidenza di un presente che offre soluzioni per

una più efficace gestione operativa delle flotte di veicoli

commerciali».

A questo proposito, è interessante rilevare che 8 aziende

su 10 consultano i dati generati dalla connettività dei

veicoli e il 40 per cento li utilizza realmente per implementare

strategie migliorative, finalizzate soprattutto

all’introduzione di sistemi per rispondere in modo tempestivo

agli alert (51 per cento), per programmare corsi

di formazione e guida sicura per i conducenti (42), per

ripianificare periodicamente i percorsi (38) e per valutare

soluzioni di mobilità alternativa (36) o di elettrificazione

della flotta (21 per cento).

Indipendentemente dalla dimensione della flotta, 85 aziende

su 100 prevedono di adottare le nuove tecnologie in arrivo nel

campo della telematica per continuare a migliorare la gestione.

Sopra il grafico Massimiliano Abriola, responsabile di Arval

Mobility Observatory in Italia.

FISCALITÀ SULL’AUTO

Modello fuori fuoco

È tempo di rivedere un sistema tributario che non tiene conto dell’evoluzione

della mobilità, sempre più orientata all’uso e meno alla proprietà. Da Aniasa

la richiesta di un regime speciale secondo i principi del federalismo fiscale

Un regime fiscale speciale per i veicoli

in noleggio, oggi quasi uno

su tre. Lo propone Aniasa con la

volontà di aggiornare un modello tributario

ancorato alla mobilità del secolo

scorso, totalmente focalizzato sulla proprietà

e incurante dell’evoluzione in corso

sempre più nel segno dell’uso.

Il noleggio porta alle casse dello Stato,

delle Regioni e delle Province 2,6 miliardi

di euro l’anno: 1,5 miliardi di Iva e 1,1 tra

bollo, Ipt e altri oneri amministrativi. A

ciò si aggiungono 70 milioni derivanti da imposta di bollo

e adempimenti con le PA nei pagamenti.

Basterebbero queste cifre per definire il settore strategico

per la mobilità e per l’industria automotive. Ma c’è un altro

aspetto da tenere presente: l’applicazione della normativa

fiscale prevista per il noleggio, infatti, comporta piena trasparenza

e tracciabilità delle operazioni effettuate, a

partire dall’attività di manutenzione e in tutte le fasi di vita

del veicolo. Il noleggio favorisce l’emersione fiscale, rendendo

gli attori della filiera ‘contribuenti virtuosi’.

Eppure, il sistema tributario è fermo al passato.

La normativa del bollo auto, ma anche dell’imposta provinciale

di trascrizione, non considera che la circolazione

dei veicoli a noleggio, seppure immatricolati per la maggior

parte in poche province, avvenga invece per loro natura

su tutto il territorio nazionale. Senza contare che sono

veicoli che possono essere utilizzati da soggetti con differenti

residenze o sede legali.

Sulla base di questi elementi e in nome del federalismo

fiscale, Aniasa propone di configurare un regime speciale,

con versamento degli importi relativi al bollo a un unico

soggetto nazionale percettore e gestore

di tutti i dati e dei pagamenti, con successiva

ripartizione tra gli enti locali in

relazione ai parametri individuati dalle

regioni. Un progetto semplice, senza costi

e appesantimenti burocratici, con certezza

dei pagamenti, che garantirebbe

a tutte le PA una partecipazione alle risorse

finanziarie derivanti dal noleggio.

Peccato che, a causa di differenti interessi,

le regioni maggiormente interessate

preferiscano continuare con un

meccanismo di complicazione gestionale per le aziende

del settore - pensiamo solo al calcolo del bollo in base

alla residenza del locatario che, come noto, durante la

vita utile di un’auto presso le società di noleggio cambia

più volte - in netto contrasto con la tanto declamata ‘semplificazione

amministrativa’.

«La legge delega per la riforma fiscale approvata dal

Parlamento lo scorso anno prevede il riordino delle tasse

auto anche nell’ottica di razionalizzazione e semplificazione

del prelievo. Il decreto attuativo è in cantiere ed è

occasione per rivedere le norme che dal 1953 disciplinano

il bollo auto. Diventa quanto mai opportuno», sottolinea

il presidente Aniasa, Alberto Viano, «uno studio con i vari

Enti di riferimento per valutare miglioramenti e innovazioni

della normativa, oggi basata essenzialmente sul concetto

di proprietà, via via sostituito da quello di utilizzo del bene.

La centralizzazione del pagamento e la contestuale devoluzione

alle singole regioni in base a fattori stabiliti

dalle stesse istituzioni semplificherebbero gli adempimenti

garantendo a tutte le PA flussi di risorse regolari

senza alcuna riduzione del gettito».

22 - Flotte&finanza - novembre 2024

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novembre 2024 - Flotte&finanza - 23



EVENTI

#FORUMAUTOMOTIVE

Mamma li cinesi!

Sono qui, decisi a restare. I Gruppi automobilistici

d’Oriente si stanno imponendo con prodotto, prezzo

e tecnologia. E se fosse un’occasione di business?

di Roberta Carati

Forse il saggio direbbe: ‘Se non puoi opporti, cerca di

prenderlo come un’opportunità’, rivisitazione dell’italianissimo

‘chiudere la stalla quando son fuggiti i

buoi’. A #FORUMAutoMotive dello scorso ottobre, 23esima

edizione dell’evento ideato da Pierluigi Bonora, il tema all’ordine

del giorno è l’arrivo delle vetture made in China, elettriche

e non solo, sul mercato europeo. Ma non parliamo

dei pickup Great Wall importati da Federico Daffi, che con

la sua Eurasia già vent’anni fa aveva puntato a Est, e nemmeno

delle auto che dal 2006 hanno iniziato a circolare

sulle nostre strade con il marchio DR di Massimo Di Risio.

Parliamo di quella che il #FORUMAutoMotive definisce

senza mezzi termini un’invasione. ‘Cinesi d’Italia, cinesi in

Italia’, titola il primo talk moderato proprio da Bonora.

Secondo un sondaggio di Areté, il 68% degli intervistati,

soprattutto al Sud e nelle Isole, proverebbe un brand cinese.

Non è sorpresa Elisabetta Rezzani (Eurasia): «Proponiamo

vetture a prezzi molto vantaggiosi che attirano la clientela,

anche grazie all’infotainment e alla tecnologia particolarmente

avanzata. A breve arriveranno e lanceremo sul mercato

nuovi modelli. Sotto i 30mila euro ce la giochiamo».

La segue Paolo Daniele Cirelli (Cirelli Motor Company): «Il

consumatore è pronto perché le linee richiamano quelle

europee, i motori sono di qualità, l’elettronica di bordo è di

spirito tedesco (molto Bosch) e il rapporto qualità-prezzo

sicuramente aiuta. Chi compra una nostra auto sta tranquillo

anche sull’assistenza». Da parte sua Bruno Mafrici

(DF Italia) riconosce che «il prezzo è conveniente ma le rifiniture

sono di livello. Ai cinesi in fondo abbiamo insegnato

noi, hanno imparato bene e oggi fanno un prodotto di tutto

rispetto» Un prodotto veicolato «da 30 macroconcessionari

che diventeranno 45 entro fine anno. E stiamo lavorando

a un hub ricambi lombardo che serva almeno Italia, Francia

e Spagna». In collegamento da Malpensa, Francesco

Cremonesi (Omoda Jaecoo Italia - Gruppo Chery) insiste

su un punto qualificante: «La disponibilità tecnologica di

Chery è a 360 gradi: gpl, benzina, elettrico, full hybrid... Il

mio Gruppo è un manifesto di neutralità tecnologica».

Per finire, un consiglio dal presidente di Federauto, Massimo

Artusi: «Insieme al brand mettete in campo il vostro valore

di concessionari, e non trascurate il post-vendita. Vendita

e assistenza devono crescere di pari passo».

Tutto elettrico, anzi no, siamo neutrali

Segue un ‘one to one’ tra il fondatore del Partito dei Verdi

Camillo Piazza e il manager automotive Andrea Taschini.

«In mancanza di una vera politica industriale», mette in

guardia Piazza, «rischiamo di non riuscire a spendere i

soldi del PNRR; per fortuna l’Europa mantiene la barra dritta».

Di segno opposto il commento di Taschini: «Ogni euro

messo sul Green Deal è buttato. Avrebbe senso se lo facesse

l’Asia, che emette il 64% delle emissioni globali, il

34 soltanto la Cina, ma l’Europa che non arriva all’8%?».

Di Green Deal dibattono anche Marco Marelli e i suoi ospiti

nel talk successivo. Per Geronimo La Russa (Aci), «senza

un cambiamento di rotta siamo condannati a una decrescita

poco felice, serve neutralità tecnologica»; sono d’accordo

Gianni Murano (Unem), secondo cui «bisogna lasciare

decidere il mercato», e Stefano Odorici (Ucif), per

il quale «serve più pragmatismo e meno ideologia». Marco

Seimandi (Westport Fuel Systems) si chiede «perché gli

e-fuels sì e i bio-fuels no», deciso a «non incentivare nessuna

tecnologia». Quanto a Fabio Pressi (a2a E-Mobility),

«avere indicato lo stop all’endotermico al 2035», osserva,

«è stato un messaggio ai costruttori affinché adeguassero

le proprie strategie. È stato un errore comunicativo».

Il sigillo è di Toni Purcaro (Dekra Italia): «Non rifacciamo

l’errore di bloccare l’industria, rivediamo il Green Deal e se

neutralità tecnologica deve essere che sia».

TRANSIZIONE, MISSION IMPOSSIBLE?

«#FORUMAutoMotive è nato all’insegna della provocazione».

Non cerca la sintesi a tutti i costi, Pierluigi

Bonora, ma un dialogo costruttivo. Quello che si verifica

da 23 edizioni e raggiunge l’apice nell’Eurotribuna,

spin-off del convegno del mattino che al suo terzo

appuntamento ha messo a confronto gli eurodeputati

con i rappresentanti della filiera della mobilità.

EVENTI

Un nuovo format?

Siamo stati i primi a inventarci questa tribuna politica. Durante la pandemia, con

il Governo e il Parlamento assorbiti dall’emergenzia sanitaria, il problema automotive

si è allargato a livello europeo. Il Covid ha dato un assist agli ‘ecotalebani’

e a Bruxelles, cavalcando il pensiero di una ragazzina di nome Greta Thunberg,

sono state prese decisioni sbagliate, dettate dall’ideologia. Gli operai che lavorano

nelle fabbriche del settore hanno davanti a sé un futuro con tanti punti di domanda.

Ha avuto tra i suoi ospiti i ministri Urso e Pichetto Fratin. Il Governo

si sta muovendo bene?

Sta andando nella giusta direzione. Per esempio con la battaglia che sta conducendo

Pichetto Fratin in favore dell’utilizzo dei biocarburanti e non solo di quelli

sintetici che fanno comodo alla Germania. In una Europa unita deve esserci

equità. E anche Urso sta facendo pressioni - ha appena siglato un accordo ‘non

paper’ con la Repubblica Ceca - per rivedere, se non abolire, la soglia dei 94 g/km

di CO 2 emessa dall’insieme dei veicoli realmente venduti a partire da gennaio

prossimo. AlixPartners stima che questa follia costerebbe ai costruttori da un

minimo di 28 a un massimo di 75 miliardi di euro in cinque anni. Vuol dire affossarli.

Lei è fiducioso?

Mi spaventa che in sella alla Commissione Europea ci sia ancora Ursula von der

Leyen e che la maggioranza si regga sul sostegno dei Verdi, bocciati alle urne.

Vedremo come si comporterà il PPE. Massimiliano Salini, che del Partito Popolare

Europeo è vicepresidente, ha ribadito che con l’appoggio del tedesco Manfred

Weber intende bloccare le penalties al 2025 e poi anticipare la revisione del regolamento

perché l’obiettivo delle emissioni zero nel 2035 non è raggiungibile.

L’arrivo dei marchi cinesi deve preoccupare?

I costruttori cinesi e gli importatori italiani possono creare opportunità di lavoro:

nuove concessionarie (Dongfeng, per esempio), servizi di assistenza, impianti

produttivi che contribuiranno all’indotto (Gruppo Chery, per fare un altro nome)...

Guardiamo l’altra faccia della medaglia, guardiamo al lato positivo.

24 - Flotte&finanza - novembre 2024

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novembre 2024 - Flotte&finanza - 25



EVENTI

Sua signoria il Cliente

EVENTI

SERVICE DAY

Dati e ancora dati

Sono le informazioni sul cliente il vero patrimonio dell’azienda. Dalla due giorni

veronese sul post-vendita realizzata da Quintegia su un’idea di AsConAuto,

abbiamo estratto alcune sessioni ad hoc. Con un’incursione nella formazione...

di Tiziana Altieri

e Roberta Carati

Le aziende vincenti mettono al centro il cliente. Ecco perché il 65 per cento dei concessionari sta

potenziando la raccolta dati. Questo il tema del workshop ‘Identikit cliente’ introdotto da Alberto

Bet, VP Research & Innovation Board Member di Quintegia: «C’è tanta strada da fare, talvolta è

complicata, ma se si arriva al traguardo si può contare su un vantaggio competitivo importante».

Qualche dritta. Serve innanzitutto procedere alla raccolta e all’aggiornamento dati: anagrafica,

storico cliente, attitudini e preferenze. Si passa, quindi, alla lettura e all’analisi per poi attivare

iniziative su misura. Indispensabile il monitoraggio di quanto fatto per valutarne l’efficacia.

«Bisogna diffondere in azienda», ha ribadito Bet, «la cultura del dato: è un asset quanto una

struttura o un’attrezzatura. Gli ingredienti chiave sono la tecnologia, i processi, le persone».

Diceva William Edwards Deming, il fondatore del miglioramento continuo: «Senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione».

Dati che sta mettendo a reddito biAuto Group, come ha spiegato l’After Sales manager di questo Gruppo con 100 anni di storia Roberto

Baggio: «Cerchiamo di essere proattivi per garantire un livello di servizio eccellente. Sfruttiamo al meglio quello che le tecnologie ci offrono,

ma anche i clienti devono essere digitali. In azienda possiamo contare su un BDC che impiega ben 10 operatori specializzati».

La parola, infine, a Roberto Tiby, esperto di vendita e processi di gestione del cliente: «I clienti spesso utilizzano percorsi così irrazionali che

è possibile prevederli». Ecco allora qualche consiglio per gestire una lamentela: «Il primo passo è applicare l’intelligenza emotiva, che vuol

dire abbassare i toni; di fronte a un reclamo ringraziate, mostrate il vostro sincero interessamento. Secondo passo: intervistate per chiarire

e ascoltate attentamente le risposte. Terzo: proponete soluzioni solo dopo aver svolto le prime fasi, date certezze su tempi e costi. Offrite

eventuali gratificazioni. Infine», ha concluso Tiby, «occhio alle recensioni: quelle negative vanno anticipate, quelle positive stimolate. Ricordate

che solo il 19 per cento dei clienti soddisfatti lascia una recensione, gli insoddisfatti lo fanno nel 26 per cento dei casi».

Spazio all’intelligenza artificiale

BMW, ancora tu

Formazione, faccio da me

Processi chiari e definiti

«L’innovazione», ha esordito Emanuele Bezzecchi, esperto

di Intelligenza Artificiale e Open Innovation nella sessione

‘Innovazione Generativa , «è come un’onda: la vedi

arrivare da lontano, poi ti travolge». Dopo aver spiegato

la differenza tra IA classica e generativa («nel primo

caso ho un dato e l’IA aggiunge un’informazione, nel secondo

ho un dato e l’IA lo produce da capo»), Bezzecchi

ha chiarito che «dal 2022 l’IA è generativa. Per usarla

nel business bisogna conoscerne potenzialità e limiti».

Dalla teoria alla pratica, Giuseppe Mantelli ha portato la

propria esperienza come Aftersales Manager di Vicentini:

«Abbiamo adottato questa tecnologia per migliorare in

efficienza e sostenibilità», senza contare che «con l’IA

si analizzano gli stili di vita dei clienti per fare campagne

di marketing mirate». Ma per fare spazio all’IA, «le persone

devono cambiare mentalità, partendo dai vertici».

Conosciamo tutti la DealerSTAT,

l’indagine di Quintegia sulla soddisfazione

dei concessionari nel

rapporto con la Casa auto.

Quegli stessi dati sono stati rielaborati

per ottenere un indicatore che includesse tutte le aree del postvendita

e presentati nel workshop ‘Fattore assistenza’. Con il punteggio

di 4,05 su una scala da 1 a 5, per il secondo anno consecutivo è Bmw il

marchio che più degli altri 33 ha soddisfatto le attese della rete in ambito

after-sales. Nella top five seguono Toyota, Suzuki, Mini e Porsche.

A proposito dell’impatto della diffusione delle auto elettriche nell’attività

di assistenza, tema della sessione, «probabilmente il cliente che guida una

full electric ha le stesse aspettative di chi guida una termica. Il nostro approccio

comunque», ha detto Dario Mennella, Customer Support Director

Bmw Italia, «resta neutrale, diamo al cliente la tecnologia di cui ha bisogno».

Ha invece richiamato l’attenzione sui costi di manodopera Andreas Barchetti,

Ceo dell’omonimo Gruppo. Premesso che «il servizio necessita di professionalizzazione

e quindi di investimenti», l’assistenza sull’elettrico richiede

di «alzare la tariffa oraria dai 45-50 euro di oggi a 90-100».

Ma di quante vetture stiamo parlando? Secondo Luca Montagner, senior

advisor di Quintegia, «dopo il 2030 il parco full electric sarà del 5-7 per

cento, il numero degli interventi resterà invariato, il fatturato complessivo

diminuirà del 60 per cento (ma quello del singolo intervento crescerà del

25), aumenterà del 20 per cento il business degli pneumatici».

Non cerchiamo i meccanici di domani. Li creiamo. Firmato: Toyota Tech

School. Al convegno ‘SOS Tecnici’ focalizzato su quella merce rara che è

il tecnico di officina (in Italia sono circa 200mila gli addetti alla riparazione),

il Chief Financial Officer di Toyota Motor Italia Alessandro Morganti ha

portato l’esperienza di successo del «nostro programma di training, che

in trent’anni ha formato circa 15mila studenti poi confluiti nelle concessionarie

Toyota o di altri brand». In City Motors a Monza, per esempio, dove

«Stefano», racconta l’AD Massimo Mancini, «è arrivato come stagista e

ora è capotecnico. Gli abbiamo dato una prospettiva».

Anche Kia Italia ha scelto la partnership con le scuole per «sostenere i dealer»,

spiega il Cfo Alfonso Tallarico, «nel reclutamento di nuovi profili. Parole

chiave: passione e motivazione». Dei 50-60 studenti che ogni anno si diplomano

all’Istituto Bernardi di Padova (uno dei 9 che collaborano con

Kia), la metà trova uno sbocco nel settore automotive. Proprio dal ‘Bernardi’

arriva «il capofficina del marchio Kia», fa sapere l’Aftersales Manager di

Autoserenissima Luca Ghedin: «Lavorando con le scuole abbiamo capito

le esigenze dei ragazzi, e anche che i nostri tecnici sono ottimi tutor».

Infine Gruppo Brandini, oltre 400 collaboratori e 6 service che diventeranno

9 entro fine anno, che ha scelto di fare da sé: «Abbiamo creato Brandini

Academy PV», racconta il Responsabile Aftersales Giulio Marri, «per attrarre

giovani tra i 20 e 25 anni, formarli e remunerarli dal primo giorno». Dopo

12 settimane, «dei 16 che sono

partiti ne abbiamo assunti 12; pensiamo

a una seconda edizione».

I processi aziendali, fondamentali per

l’efficienza e la reddittività, devono essere

scritti e condivisi, chiari e facili da

comprendere. Luca Manfrotto, Senior

Advisor Automotive, al pubblico di

Service Day ha dato la sua ricetta: «Individuare

i KPI da monitorare per capire quali dati estrarre. A

seguire, vanno pianificate le attività, mappati i processi,

identificati i tempi di realizzazione. Le azioni programmate

devono essere messe in pratica nella quotidianità. Infine,

è necessario verificare periodicamente i risultati».

Un accenno anche alla figura dell’accettatore: un tecnico

o un venditore? «Nessuno dei due. Deve essere una persona

che ha la capacità di vendere ma anche di ascoltare, sapere

lavorare in team ed essere orientato al risultato. Ricordate

che le conoscenze tecniche si insegnano, la passione si

crea. L’accettatore moderno non è un regista ma un ‘rifinitore’,

è l’organizzazione aziendale a fare la differenza».

Sulla figura dell’accettatore è tornato Vittorio Jonesti, esperto

in gestione delle officine e creatore di Officina Efficiente:

«L’accettazione ha un peso importante per l’economia del

service. È... il reparto commerciale del service, oltre che il

primo elemento di contatto con il cliente e il punto di ingresso

in officina. L’accettatore ha un ruolo fondamentale».

26 - Flotte&finanza - novembre 2024

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novembre 2024 - Flotte&finanza - 27



OSSERVATORIO

UNRAE

OSSERVATORIO

UNRAE

UTILIZZATORI NLT

Che impennata!

NLT per alimentazione

Privati

5,0% NLT

3,1% NBT

3,4%

1,3% 1,5%

9,0% 28,2%

26,5%

26,7%

35,6%

44,6%

29,4%

26,3%

28,5%

25,5%

0,1%

0,3%

*

NLT 1,8%

Dealer e

Costruttori 4,3%

Le Aziende non automotive tirano la volata, con ben

732.716 contratti sottoscritti nei primi nove mesi

dell’anno. Ecco tutti i numeri dell’Osservatorio Unrae

di Giacinta Moraschi

Sono sempre le Aziende non automotive, secondo

l’analisi elaborata da Unrae sulla base dei dati forniti

dal MIT, a prediligere il noleggio a lungo termine

di vetture e fuoristrada: 530.494 contratti, sui

732.716 stipulati tra gennaio e settembre 2024, pari al

72,4 per cento del totale (+34,7 per cento sullo stesso

periodo dell’anno scorso). Una crescita di cui ha beneficiato

l’intero settore: +36,6 per cento.

Vediamo gli altri cluster: le Società, di cui fanno parte le

Aziende non automotive, hanno sottoscritto 633.848

contratti di durata superiore a 30 giorni (share dell’86,5

per cento, +35,2), i Privati 98.868 (13,5 per cento, +35,2),

i Noleggiatori a breve termine 58.884 (8 per cento, +65,3),

i Dealer e Costruttori 31.692 (4,3 per cento, +36,2). Crollo

degli operatori del NLT (12.778 contratti, -21,0 per cento),

unico canale in perdita con una quota dell’1,8 per cento

rispetto al 3,0 dei primi nove mesi dell’anno scorso.

NBT

8,0%

*piccole società NLT che

prendono vetture da

Aziende Top o Captive

Privati

13,5%

L’utilizzatore

del NLT

Aziende non

automotive

72,4%

La durata media dei contratti è stabile a 23 mesi come

nell’analogo periodo del 2023, con una flessione dei contratti

a Privati da 25 a 23 mesi a fronte di un incremento

da 24 a 25 mesi delle Aziende non automotive.

Rispetto alle alimentazioni, il diesel è la prima scelta delle

Aziende non automotive (45,3 per cento), il motore a

benzina quella dei Noleggiatori a breve termine (44,6);

fra le motorizzazioni ibride prevalgono gli utilizzatori del

Noleggio a lungo termine (35,6), seguiti a pari merito dai

Privati e dai Dealer e Costruttori (29,4); quanto alle BEV

detengono il primato Dealer e Costruttori (15,5), che staccano

di dieci lunghezze i Privati (5); le PHEV, invece, piacciono

ai Privati (9) e alle Aziende non automotive (7,8

per cento); quote marginali per le motorizzazioni a metano

e GPL indipendentemente dalla tipologia di fruitori.

Dealer e Costruttori

27,1%

21,1%

0,8%

1,9%

1,9%

0,6%

Aziende non automotive

3,1%

15,5% 14,0%

7,8%

5,5%

29,4%

45,3%

Chi guida cosa

Soprattutto Suv e berline, rispettivamente con il 55 e il

30,8 per cento dei contratti; al terzo posto si collocano

le station wagon (11,4 per cento con la quota maggioritaria

del 13,9 in capo alle Aziende non automotive).

In termini assoluti, i Suv del segmento C conquistano più

di un quarto delle preferenze tra le varie carrozzerie (25,9

per cento), grazie principalmente alle scelte delle Aziende

non automotive (27,3) e dei Privati (27,2). A decrescere i

B-Suv, che con il 17,6 per cento si confermano i più amati

dagli operatori del rent-a-car. Fra le berline, quelle di fascia

B sono le più rappresentative (11,7), oltre che le prescelte

dalle società del breve termine (21,4 per cento).

Nella top ten delle regioni, con il 33 per cento dei contratti

siglati tra gennaio e settembre 2024, la Lombardia si

conferma al primo posto. Seguono Lazio (15,7 per cento),

Trentino-Alto Adige (7,8), Emilia-Romagna (7,3), Piemonte

(7,2), Veneto (6,7), Campania (5,8), Toscana (4,2), Puglia

(2,2), Sicilia (2,1), Marche e Liguria (1,4), Sardegna (1,3),

Friuli-Venezia Giulia (1,1), Abruzzo (1), Umbria (0,7),

Calabria (0,6), Basilicata (0,2). Fanalino di coda Valle

D’Aosta e Molise, entrambe allo 0,1 per cento.

0,2% 1,0%

27,9%

0,8%

1,1%

n Benzina

n Diesel

n GPL

n Metano

n Ibride (HEV)

n Plug-in (PHEV)

n Elettriche (BEV)

In fatto di motorizzazione, le torte evidenziano preferenze

diverse tra le tipologie di utilizzatori delle auto in NLT:

spiccano il diesel come prima opzione delle Aziende non

automotive e l’alimentazione a benzina tra i Noleggiatori a

breve termine. La tabella, invece, racconta le scelte di

carrozzeria di chi guida: i Suv, e in particolare quelli del

segmento C, non temono concorrenza.

NLT per segmento

Segmento Privati NBT NLT Dealer Aziende Totale

e Costruttori non automotive

A-BERLINE 12,2% 11,9% 16,4% 9,6% 9,7% 10,3%

A-SUV 0,4% 0,2% 0,8% 0,5% 0,2% 0,2%

B-BERLINE 13,6% 21,4% 10,1% 14,6% 10,1% 11,7%

B-SUV 21,9% 30,6% 24,3% 27,9% 14,6% 17,6%

C-BERLINE 9,6% 6,4% 6,6% 7,7% 7,1% 7,4%

C-SUV 27,2% 15,7% 23,1% 18,8% 27,3% 25,9%

D-BERLINE 0,9% 0,8% 0,5% 1,0% 1,2% 1,1%

D-SUV 7,8% 2,6% 5,3% 10,9% 10,8% 9,6%

E_F-BERLINE 0,1% 0,5% 0,1% 0,3% 0,3% 0,3%

E_F-SUV 1,3% 0,7% 1,5% 1,5% 2,0% 1,7%

STATION WAGON 3,6% 6,7% 6,9% 4,5% 13,9% 11,4%

MPV 0,9% 1,7% 4,2% 2,4% 2,7% 2,4%

SPORTIVE 0,5% 0,8% 0,2% 0,4% 0,3% 0,4%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Osservatorio Utilizzatori NLT, 9 mesi 2024, Centro Studi e Statistiche UNRAE

Ancora, la Lombardia presenta la quota più alta di contratti

stipulati da Aziende non automotive (85,7 per cento), la

Calabria e il Molise quella a Privati (34,7 e 33,6). Il Trentino

si distingue per i contratti di noleggio a breve (60,8) e a

lungo termine (17,1), la Campania detiene la quota di

maggioranza tra Dealer e Costruttori (13,7 per cento).

28 - Flotte&finanza - novembre 2024

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novembre 2024 - Flotte&finanza - 29



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ISSN

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2037-5719

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SMART

MOBILITY

LA RIVISTA SU NOLEGGIO,

SHARING, POOLING,

VEICOLI E ALIMENTAZIONI

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Casa Editrice la fiaccola srl Numero Numero 73 65

novembre novembre 2024 2022

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

TARGA TELEMATICS

Quello che serve

le spine

L’analisi dei livelli di saturazione della flotta consente ai fleet e mobility

manager di ottimizzare il numero di veicoli utilizzati in base alle reali

esigenze di trasporto aziendali. È la nuova frontiera della mobilità smart

Targa Telematics - uno dei principali player globali

nel campo dell’IoT e dello sviluppo di soluzioni

e piattaforme digitali per la mobilità connessa -

ha ampliato l’offerta di smart mobility introducendo una

nuova funzionalità: l’analisi sull’utilizzo ottimale dei mezzi,

chiamata anche analisi di saturazione, che arricchisce

la proposta del corporate car sharing.

In un contesto in cui la capacità di estrarre

valore dai dati raccolti è sempre più determinante,

l’analisi di saturazione applicata

al corporate car sharing fornisce informazioni

fondamentali per ottimizzare

gli investimenti, diminuire i costi e massimizzare

il livello di servizio. Adottando

un approccio data-driven, infatti, le decisioni

prese si basano su informazioni oggettive

e necessità reali.

Grazie ai dati raccolti dai singoli veicoli,

l’analisi di saturazione permette di razionalizzare l’allocazione

dei mezzi in sharing secondo l’uso effettivo, migliorando

l’efficienza operativa e riducendo i costi, contribuendo

così ad evitare sprechi.

Inoltre, l’analisi dei tempi di utilizzo e delle tipologie di

richieste permette di assegnare, nelle diverse sedi

aziendali, i mezzi di trasporto davvero necessari in

modo da soddisfare la domanda degli utenti interni.

«I bisogni dei nostri clienti sono sempre al centro dello

sviluppo di nuovi servizi, e l’analisi della saturazione non

fa eccezione perché è stata progettata partendo dalle

loro necessità reali. In questo modo», ha sottolineato

Roberto Bordin, Product Manager di Targa Telematics,

«i nostri clienti possono prendere decisioni

data-driven, fondate su dati oggettivi

e sulle effettive necessità operative».

Analizzando alcuni casi concreti, Targa

Telematics ha calcolato che, su una flotta

di corporate car sharing di grandi dimensioni

(oltre 1.000 veicoli), l’adozione

della nuova funzionalità consente di ridurre

del 16 per cento il numero di veicoli

necessari, con un risparmio annuo

intorno ai 600mila euro sui costi di noleggio.

In un altro caso, relativo a una

flotta di medie dimensioni (circa 300 mezzi), è stato

possibile ridurre il parco del 22 per cento, ottenendo

un risparmio di circa 250mila euro.

Il servizio è fruibile da fleet e mobility manager attraverso

una dashboard che raccoglie i dati e mostra in maniera

dinamica dove e come intervenire per ottenere la massima

efficienza della flotta nel tempo.

*IVA assolta dall’editore

Auto elettriche: la gamma c’è e si amplia al crescere

dell’interesse da parte dei consumatori. Ma piano

a definirlo un business redditizio, le spine pungono…

Viaggio Mini Maxi

Quattro persone, molti bagagli e 3.500 km

per l’Italia con la Countryman, la grande Mini

che sorprende per spazio, comfort e design

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LE AUTO

DI F&F

LE AUTO

DI F&F

NUOVA GAMMA SWM

DA DUE A QUATTRO

ll gruppo cinese Shineray, insieme al dealer Campello Motors, ha presentato

a Milano i nuovi D-Suv con motori 1.5 a benzina Euro 6 introducendo per la

prima volta il brand SWM nel mercato delle automobili

BYD

Blade Runner

BYD rivoluziona il mercato con le motorizzazioni

DM-i, l’innovazione tecnologica che elimina l’ansia

da ricarica. Per una esperienza di guida senza pari

BYD Seal U DM-i,

il potente Suv

ibrido plug-in che

combina un motore

da 1,5 litri con un

motore elettrico.

In dettaglio,

dall’alto: il cambio

Dual Mode, lo

schermo ruotabile,

il bagagliaio da

425 litri.

BYD continua a ridefinire i confini dell’innovazione

tecnologica con la sua motorizzazione DM-i, che

combina i benefici dell’elettrico con un’autonomia

straordinaria fino a 1.080 km in ciclo combinato. La tecnologia

Super DM (Dual Mode) di BYD segna infatti un’autentica

rivoluzione nel mondo dei veicoli ibridi plug-in.

L’unione di un motore ad alte performance con una batteria

di grande capacità rappresenta un approccio innovativo,

in grado di garantire un’elevata efficienza energetica e

consumi di carburante ridotti, con il motore a combustione

BLADE BATTERY GARANTITE 8 ANNI

Con il 50 per cento in più di capacità rispetto alle batterie tradizionali, le Blade

Battery - prodotte interamente da BYD - assicurano oltre 5.000 cicli di carica

e scarica, per una sicurezza che dura nel tempo. La progettazione innovativa

di queste batterie garantisce non solo prestazioni superiori, ma anche una

maggiore resistenza al surriscaldamento.

BYD offre a tutti i clienti 8 anni di garanzia sulle batterie, un segno tangibile

della fiducia nella qualità e longevità

dei suoi prodotti. Le Blade Battery riflettono

quindi l’impegno della Casa

produttrice per una mobilità che sia responsabile,

tecnologica e innovativa.

che interviene solo quando davvero necessario, ma anche

di far provare un’esperienza di guida senza pari. Ogni viaggio

diventa un momento di pura emozione, in cui la tecnologia

si fonde con la sostenibilità portando il guidatore

ad abbracciare un nuovo modo di vivere la mobilità.

L’attenzione di BYD al comfort e alla qualità degli interni

emerge da ogni dettaglio. Salire a bordo di un veicolo

BYD significa immergersi in un’esperienza di guida che

unisce lusso e benessere. Il cruscotto è impreziosito da

un inedito schermo infotainment da 15,6 pollici, capace

di ruotare tra modalità verticale e orizzontale per offrire

al cliente una maggiore versatilità e un viaggio fluido e

intuitivo. Non è solo la tecnologia a colpire: i materiali

pregiati dei sedili e delle superfici interne raccontano

una storia di eleganza e raffinatezza.

Sicurezza ai massimi livelli

La sicurezza è al centro della missione di BYD, come dimostrano

le 5 stelle conquistate nei test Euro NCAP.

Ogni veicolo del brand è dotato di un’ampia gamma di

ADAS di serie, progettati per garantire la massima protezione

a tutti gli occupanti. Funzionalità come il Lane

Keeping Assist, l’Autonomous Emergency Braking, il

Forward Collision Warning, lavorano in perfetta sinergia,

creando una rete di sicurezza ad ogni viaggio.

Le linee e l’estetica del marchio sono frutto della combinazione

di talento e know-how internazionale: nascono

infatti dalla matita di un designer che proviene da Porsche.

Questa esperienza prestigiosa si riflette in ogni dettaglio,

conferendo ai veicoli un’eleganza e una sportività senza

pari, in un perfetto connubio di bellezza e funzionalità.

Chi si sarebbe mai aspettato che la storica azienda

motociclistica di Varese evolvesse in un brand

di Suv cinesi. Eppure, è successo. L’East End

Studios di Milano ha fatto da scenario all’evento di presentazione

della gamma Suv nata dal nuovo marchio

automotive SWM, inglobato nel 2014 dalla Casa automobilistica

cinese Shineray Automobile Co. Il risultato:

SWM - Shineray. Il suo unico distributore sarà Campello

S.p.a. «Siamo entusiasti», ha dichiarato Alessandro

Campello, CEO di Campello S.p.a., «di poter finalmente

ufficializzare questa partnership su cui abbiamo lavorato

per lungo tempo. SWM è un brand italiano che, adesso,

ritorna con una gamma a quattro ruote in un ruolo più

maturo ed evoluto. È proprio qui che Campello vuole

fare la differenza. Il lancio apre un nuovo capitolo nella

storia di SWM, che si pone l’obiettivo di fornire un prodotto

che possa essere accessibile alle esigenze di mercato

attuali. Il 67 per cento degli italiani, infatti, si muove

in auto, ma la capacità di spesa è diminuita e in media

si è disposti a spendere fino a 30.000 euro per l’acquisto

di un’automobile».

Da parte sua, parlando del futuro del brand, Jiang Bo,

Vice General Manager di SWM-Shineray, ha ribadito che

Versioni & Prezzi

€ 19.990 € 23.890 € 23.990 € 26.990

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«l’Europa è e sarà tra i nostri principali obiettivi nel mercato

estero e l’Italia uno dei più importanti mercati strategici

del marchio SWM. Siamo convinti che questa partnership

con il Gruppo Campello, in qualità di distributore

esclusivo di SWM, permetterà al brand di raggiungere

importanti traguardi diventando un punto di riferimento

nel mondo automotive».

La gamma

Alla fine dell’anno debutterà sul mercato italiano la gamma

formata dai Suv di segmento D: il modello G01, pensato

per un acquisto basato sul rapporto qualità-prezzo,

la sua versione sportiva G01F, e i più grandi della famiglia

G03F e G05, che nella loro configurazione 7 posti rappresentano

la proposta del brand cinese per nuclei familiari

o per lunghi viaggi. È stato anticipato l’arrivo di

GO3F EDI, una proposta EREV (Electrical Range Extender

Vehicle) plug-in, unica nella gamma guidabile dai neopatentati,

prevista in commercio nei prossimi mesi.

I veicoli presentati sono equipaggiati di serie con sedili

in pelle, infotainment dotato di Apple Car Play & Android

Auto e accessori quali tettuccio apribile, sensori di parcheggio

con telecamera e vetri posteriori oscurati. I Suv

sono disponibili ad alimentazione benzina, omologati

Euro 6 e coperti da una garanzia di 5 anni o 100.000

km (2 anni, chilometri illimitati). Entro la fine del 2024

tutti i modelli saranno disponibili anche con alimentazione

GPL grazie alla partnership con la Westport Fuel

Systems (WFS), holding canadese specializzata, a livello

internazionale, nell’installazione aftermarket di impianti

a gas sui veicoli.

A sinistra, il box con il listino prezzi.

32 - Flotte&finanza - novembre 2024

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LE AUTO

DI F&F

MICHELIN

ATTUALITÀ

Ci guidano le Stelle

Per i 70 anni della Guida Michelin Italia, il Bibendum ha presentato

uno studio sull’impatto economico dei ristoranti stellati. Ben 500 milioni

di euro per hotellerie, commercio e servizi nei pressi delle attività

NUOVA MACAN

Fedele al suo Dna

Presentata al Porsche Experience Franciacorta la nuova Macan 100 per cento

elettrica, modello di punta della Casa di Stoccarda, per un futuro nel segno

della sostenibilità senza tradire il suo glorioso passato

L’avveniristica

struttura del

Porsche

Experience

Franciacorta di

Bargnana (Bs).

Sotto, l’intervento

di Pietro Innocenti,

AD di Porsche

Italia.

ICentri Porsche Bergamo, Brescia e Verona hanno

unito le forze lo scorso 18 settembre per la serata di

presentazione della nuova Macan. A dieci anni dal

debutto, questo modello entra a far parte della generazione

in versione completamente elettrica, che sarà l’unica

a essere prodotta.

La Casa di Stoccarda mira a raggiungere entro il 2030

oltre l’80 per cento di elettrificazione della gamma, adattandosi

alla domanda dei clienti e all’evoluzione della

mobilità nelle diverse aree del mondo, continuando così

un percorso avviato cinque anni fa con Taycan.

Capolavoro di innovazione e tradizione, pur proiettandosi

nel futuro la nuova Macan incarna l’inconfondibile Dna

del marchio tedesco.

Una tappa cruciale verso l’elettrificazione

«Questa sera», ha detto l’amministratore delegato di

Porsche Italia, Pietro Innocenti, «provo una certa emozione,

non solo perché sveliamo la Porsche Macan 100

per cento elettrica, ma anche per la grande affluenza qui

al Porsche Experience Center Franciacorta. Macan rappresenta

una tappa cruciale nel nostro percorso di elettrificazione

iniziato nel 2019 con Taycan. Siamo consapevoli

che ogni cambiamento susciti un certo grado di

scetticismo, e l’elettrico non fa eccezione. Pensiamo ai

dubbi che hanno accompagnato la nascita della televisione,

dei motori di ricerca, dell’intelligenza artificiale...

Cinque anni fa, quando ho cominciato a guidare auto

elettriche, mi sentivo un pioniere. Oggi», ha aggiunto

Innocenti, «con un modello come Macan che offre fino

a 613 chilometri di autonomia, e grazie alle infrastrutture

di ricarica ormai diffuse in Italia, viaggiare in elettrico

non è più un problema. Da un punto di vista emozionale,

poi, ricordiamo che siamo Porsche e abbiamo realizzato

questo modello rimanendo fedeli al nostro Dna».

I tre Centri Porsche che hanno organizzato l’evento si

sono presentati sotto l’egida di Eurocar Tech, società

dedicata al brand Porsche del Gruppo Eurocar Italia.

Settanta candeline per la Guida Michelin Italia.

Correva l’anno 1956 quando venne lanciata la prima

edizione con il titolo ‘Dalle Alpi a Siena’. Già

nel 1957 copriva l’intero territorio nazionale e, nel 1959,

comparvero le prime stelle. Una Guida che si è evoluta,

decennio dopo decennio, abbracciando le nuove esigenze

degli automobilisti e generando un importante

impatto economico non solo sulle attività selezionate

ma anche su tutto il territorio circostante, come dimostra

lo studio ‘Taste Tourism’. Presentato in occasione dello

speciale compleanno festeggiato presso la Nuvola

Lavazza di Torino alla presenza dei 14 chef tre stelle italiani,

analizza i flussi turistici generati dai ristoranti stellati

nel nostro Paese. Ebbene, nel 2023 hanno accolto 2,4

milioni di clienti (di cui il 40,7 per cento da 43 Paesi esteri,

con Usa, Francia e Germania in testa) per un indotto

complessivo di 438 milioni di euro; per il 2024 si stima

che sfiorerà i 500 milioni di euro, una cifra che non include

la spesa sostenuta nel ristorante stesso.

Il 74,6 per cento della clientela estera e il 39,5 di quella

italiana, infatti, trascorrono almeno una notte nella località

di destinazione o nelle immediate vicinanze, favorendo

il business dei settori dell’ospitalità (circa 355 milioni di

euro nell’ultimo anno), del commercio (48 milioni) e dei

servizi locali (35 milioni).

6,5 milioni per ogni ristorante che merita il viaggio

Lo studio, realizzato da JFC, rileva che ogni ristorante 1

Stella Michelin, quelli che meritano una sosta, genera

benefici diretti sul territorio pari a circa 805mila euro,

che diventano 2,4 milioni quando si tratta di un ristorante

2 Stelle, quelli per i quali vale la pena deviare dal proprio

percorso, per superare i 6,5 milioni quando prendiamo

in esame i 3 Stelle che ‘meritano il viaggio’. La regione

italiana a beneficiare maggiormente della presenza degli

stellati è la Lombardia, seguita dalla Campania e dal

Piemonte. A livello provinciale vince Napoli, che batte

Roma e Milano. Tra i comuni che contano più stellati

dopo tre grandi città, Milano, Roma e Firenze, troviamo

realtà ben più piccole come Senigallia, al quarto posto,

e Massa Lubrense, al quinto.

Nata in Francia nel 1900 con lo scopo di spingere i pochi

automobilisti francesi del tempo a viaggiare di più, la

Guida Michelin oggi è presente in 45 Paesi. La 70esima

edizione della Guida Michelin Italia sarà presentata

a Modena il prossimo novembre.

La Guida Michelin

‘Dalle Alpi a Siena’

del 1956, la prima

dedicata all’Italia.

Sempre in basso,

i 14 chef tre stelle

italiani che hanno

messo

a disposizione

la loro arte per

festeggiare i 70

anni della Guida.

In alto, brigate

al lavoro.

34 - Flotte&finanza - novembre 2024

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novembre 2024 - Flotte&finanza - 35



PROVA

CONSUMI

PROVA

CONSUMI

Scheda tecnica Škoda Superb Wagon 2.0 TDI Style DSG

Motore Diesel 4 cilindri in linea turbo con turbina a geometria

variabile, montato in posizione trasversale

Potenza massima

150 Cv

Coppia massima di sistema 360 Nm a 1.600 giri/minuto

Velocità

222 km/h

Acc. 0-100 km/h

9,3 secondi

Emissioni

129-143 g/km

Consumo ciclo combinato

WLTP 4,9-5,4 l/100 km

Serbatoio

66 litri

Cambio

Automatico DSG a 7 rapporti

Trazione

Anteriore

Dimensioni

4,90 x 1,85 x 1,48 m

Bagagliaio

Da 690 a 1.920 litri

Peso

1.682 kg

Prezzo

50.350 euro

La Škoda Superb innesca reazioni di massa: tutti

al primo sguardo chiedono che Škoda sia, tutti

quelli che si accomodano dietro elogiano lo spazio

per le gambe dopo una manciata di chilometri: un amico

di mio figlia che sfiora il metro e 90 mostrava stupito e

soddisfatto come riuscisse ad accavallarle normalmente.

Chi scrive, estimatore di station wagon da sempre, anche

quando venivano definite sgraziate e fumanti macchine

da lavoro a gasolio, dopo un breve percorso e le prime

impressioni di guida con un occhio ai consumi, ha pensato

bizzarramente: «Vado e torno, come dovrei, in redazione

(30 km) o ‘mi allungo’ fino a Francoforte (1.300

chilometri), chè con il pieno è fattibile senza sosta visti

i 66 litri di serbatoio e il consumo in autostrada che a

130 all’ora si attesta sui 20 km/litro?». Sto estremizzando,

è vero, ma anche senza andare nella città tedesca siamo

al cospetto di numeri importanti - un’autonomia a tre

cifre è normale nel mix urbano, extraurbano e autostrada

- che solo l’efficienza di un motore a gasolio come il duemila

da 150 Cv può essere in grado di offrire. Efficienza

che fa rima con prestazioni.

Sorprendenti. L’abito classico di station wagon e la lunghezza

di 4,90 metri indurrebbero a pensare a una vettura

tranquilla, che magari paga lo scotto degli ingombri e di

una potenza tutto sommato contenuta visto i cavalli che

si leggono in giro oggi soprattutto sui modelli ‘a pila’.

Eppure ha spunto, spinge in basso, la ripresa c’è considerando

la vocazione della vettura, e quei 222 km/h dichiarati

diventano effettivi, certo con un lungo lancio

(sulle Autobahn).

Merito anche del peso e dell’aerodinamica: 1.685 kg non

sono molti date la tipologia di vettura e le dimensioni, il

coefficiente di resistenza aerodinamica è di cd 0,25, migliorato

del 15 per cento rispetto alla precedente, rendendo

così questo modello la station wagon più aerodinamica

che Škoda abbia mai sviluppato.

Eleganza e comfort che rispettano l’ambiente

Le prestazioni della Superb wagon si completano con

il comfort e l’eleganza di cui dispone di serie: abbandonando

alla vista il colore di carrozzeria Ice tea metallizzato

di serie per l’allestimento Style dell’auto in prova, una

volta nell’abitacolo alla vista si affianca il tatto per una

gratificazione multisensoriale di sicuro effetto: gli interni

con materiali sostenibili in tessuto grigio traforato

Arpena/pelle sintetica scamosciata grigia conferiscono

un quid di eleganza e un senso di comodità diffuso in

uno spazio accogliente e generoso con graditi tocchi di

design e funzionalità, su tutti il disegno a elementi verticali

come se fosse una calandra della plancia e consolle di

nuova concezione. Grazie alla leva del cambio spostata

di Enzo Rizzo

Posteriore con

gruppi ottici

assottigliati verso

la base del lunotto

che lasciano

‘pulito’ e un po’

vuoto il

portellone;

laterale filante

che fa presagire il

passo importante

(2,84 metri) e

quindi l’ottima

abitabilità della

Superb Wagon.

ŠKODA SKODA SUPERB WAGON

Peccate di Superb(ia)

Non solo per chi macina molti chilometri all’anno: l’ammiraglia familiare boema

è sì un classico, ma seduce anche chi non vuole scendere a compromessi con

spazio, comfort, dotazioni e consumi contenuti. A colpi di efficienza e centimetri

36 - Flotte&finanza - novembre 2024 www.flottefinanzaweb.com

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PROVA

CONSUMI

INTERNI Il design della plancia e il

display centrale da 13” (a sinistra) più

gli Smart Dial (sotto, in mezzo) tra la

plancia e la consolle sono le cifre della

personalità e della tecnologia della

Superb. In particolare, ogni Smart Dial

ha un display digitale da 32 millimetri e

si può occupare dalla climatizzazione

all’infotainment fino alla modalità di

guida o allo zoom della mappa sul

navigatore: la configurazione si ottiene

tenendo premuta la manopola.

A corredo il Virtual Cockpit con display

a colori da 10,2", gli interni in tessuto

grigio traforato Arpena/pelle sintetica

scamosciata grigia: i sedili anteriori

sono regolabili parzialmente

elettricamente e riscaldabili.

A sinistra il bagagliaio ‘spaziale’, che in

versione due posti arriva a 1.920 litri.

PERCORSO URBANO - 25 KM

Stazione Cormano-Cusano

Trenord

Via Cesare Battisti (Cormano)

Via Gramsci (Cormano)

Via Comasina (Milano)

Via Astesani

Via Pellegrino Rossi

Via Imbonati

Piazzale Maciachini

Via Valtellina

Via Farini

Via Ferrari

Via Sturzo

Via della Liberazione

Via Mauro Macchi

Viale Brianza

PROVA

CONSUMI

Via Andrea Doria

Piazzale Loreto

Viale Brianza

Viale Lunigiana

Viale Marche

Via Murat

Via Benefattori dell’Ospedale

Via Majorana

Via Fermi

Via Vincenzo da Seregno

Via Astesani

Via Comasina (Milano)

Via Gramsci (Cormano)

Via Cesare Battisti (Cormano)

Stazione Cormano-Cusano

Trenord

PERCORSO EXTRAURBANO - 60 KM

sul piantone dello sterzo, l’innovativa consolle centrale

aumenta l’impressione di spazio. Il nuovo Phone Box

consente ora una ricarica rapida e induttiva dello smartphone

con potenza di 15 watt, ventilando il telefono durante

il processo di ricarica.

Inediti anche gli Smart Dial, i tre quadranti intelligenti

multifunzione che si concretizzano in tre comode e intuitive

manopole disposte in centro plancia con superficie

testurizzata in Unique Dark Chrome che combinano elementi

tattili e digitali. I tre quadranti possono essere ruotati

e premuti per controllare varie funzioni del veicolo.

Ogni Smart Dial ha un display digitale da 32 millimetri. I

due esterni per il guidatore e il passeggero anteriore regolano

la temperatura interna, il riscaldamento e la ventilazione

dei sedili. La funzione attivata viene visualizzata

sul display e cambia quando si preme il comando, quello

centrale controlla fino a quattro funzioni selezionate dall’utente

tra: volume di infotainment, velocità della ventola,

direzione dell’aria, climatizzatore intelligente, modalità

di guida o zoom della mappa. A corredo, il display centrale

dell’infotainment, navigazione, impostazioni eccetera

da 13 pollici, per la prima volta indipendente, con piano

di appoggio per la mano per poterlo consultare al meglio

attraverso i comandi touch-screen.

Tangenziale Nord Milano A52 Uscita SP9 Vecchia Valassina - Erba

Direzione Meda-Lentate

Superstrada Milano-Meda

Uscita Bovisio Masciago

Rientro in Superstrada Milano-Meda direzione Milano

Tangenziale Nord Milano A52 direzione Tangenziale Ovest A50

Nodo di Pero A4

A4 tratto milanese uscita Cormano-Superstrada Milano-Meda

Tangenziale Nord Milano A52 direzione Tangenziale Est Milano A51

Svincolo Monza Sant’Alessandro

Rientro in Tangenziale Nord Milano A52 direzione Milano-

Meda-Lentate

Uscita SP9 Vecchia Valassina - Erba

PERCORSO AUTOSTRADALE - 70 KM

Autostrada A4 Torino - Trieste ingresso da Tangenziale Nord

Milano A52 direzione Trieste

Svincolo Bergamo

Rientro in A4

Uscita Tangenziale Nord Milano A52

38 - Flotte&finanza - novembre 2024

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Città: 6,9 l/100 km Anche se la città non è il suo ambiente

per dimensioni e ingombri, fra traffico e palazzi si muove

con esperienza senza avere sete. Multitasking.

Extraurbano: 4,2 l/100 km La gioia dell’efficiente diesel

e di un motore a gasolio come quello pluricollaudato

del Gruppo VW: 25 km/litro in un’epoca in cui si parla

tanto di autonomia sono parecchi. Commovente.

Autostrada: 5,2 l/100 km È il suo habitat, tra silenziosità

di marcia e consumi risicati che fanno dimenticare soste

e aree di servizio se consideriamo la sola vettura.

Grandissima viaggiatrice.

CONSUMI



PROVA

CONSUMI

ESTERNI La nuova Superb Wagon è immediatamente riconoscibile

all’anteriore per la sua caratteristica calandra ottagonale (in basso) e per i

gruppi ottici (a sinistra) che ospitano un modulo bi-Led per abbaglianti e

anabbaglianti e un modulo Matrix composto da 36 segmenti luminosi.

Al posteriore (sotto, a sinistra), i gruppi ottici sottili a Led con indicatori di

direzione animati dispongono della funzione Coming/Leaving Home.

Sotto, a destra, i cerchi in lega di serie sono da 17 pollici e ospitano

pneumatici 215/55 R17.

La messa a punto del design della carrozzeria e numerose modifiche

specifiche hanno contribuito a ridurre il coefficiente di resistenza

aerodinamica del 15 per cento. Le modifiche includono un parabrezza più

inclinato, la linea del tetto più aerodinamica, lo spoiler sul tetto allungato

con alette laterali e specchietti retrovisori esterni ridisegnati.

SMART #3 BRABUS

Che

scatto!

Le cinque cose da sapere sulla coupé

elettrica vitaminizzata da Brabus (70).

Per gli amanti del brivido

5 PERCHÉ

DI F&F

IL DETTAGLIO CHE FA LA DIFFERENZA

Se i passeggeri, soprattutto

quando si viaggia in quattro,

hanno spazio in abbondanza,

le valigie non sono da meno:

il vano bagagli rende grande

la station wagon boema anche

dal punto di vista della

capacità di carico che, con i

sedili posteriori reclinati, guarda

da vicino i 2mila litri (1.920 per la precizione). La capacità minima è di

690 litri, 30 in più della versione precedente. Per la migliore funzionalità del

vano, oltre alla forma regolare e quindi adatta anche al trasporto di oggetti

voluminosi e al concetto symply clever che caratterizza Škoda, ecco ganci

pieghevoli per borse, quattro occhielli di ancoraggio nel bagagliaio e tasca

portaoggetti multiuso sotto il copribagagliaio a movimento automatico.

Il bel clima che si respira nell’abitacolo fa il paio con la

pregevolezza del comportamento stradale della Super

Wagon: a parte un po’ di raucedine del propulsore a

gasolio a freddo, assolutamente normale e ridotto al

minimo indispensabile, una volta in temperatura il TDI

da 150 cavalli ha un’erogazione dolce come un cucchiaino

di miele d’acacia, lo sterzo fa la sua parte come

PIACE E NON PIACE

Pollice in alto

- Grande abitabilità per bagagli e quattro passeggeri

- Consumi contenuti

- Qualità delle finiture

Pollice verso

- Propulsore diesel non elettrificato

- Comfort quinto passeggero sacrificato dal tunnel

centrale

precisione e il peso e il telaio donano quella maneggevolezza

necessaria, tenendo sempre conto che siamo

a bordo di una station wagon da 4,90 metri votata ai

lunghi e comodi viaggi (non va dimenticata l’adeguata

taratura delle sospensioni) e non ai drift, alle staccate

e agli inevitabili sottosterzi da trazione anteriore qual

è se portata al limite.

428 cavalli per me posson bastare?

Le altre versioni impiegano quasi due secondi in più nella

classica accelerazione 0-100 km/h rispetto alla Brabus:

la variante high-performance della #3 messa a punto dal

preparatore tedesco, consegna alla scheda tecnica il dato

di 3,8 secondi quando le sorelle più tranquille ne impiegano

5,7. Certo, il divario di potenza è notevole (156 cavalli) ma

i 428 cavalli di questa sportiva a pile con un peso inferiore

alle due tonnellate sono davvero tantissimi. In Smart è considerata

una versione esclusiva per gli amanti del brivido.

No tendina, sì frunk e pompa di calore

Il tetto in cristallo fisso Halo Roof di 1,2 metri quadrati respinge

al 99% i raggi ultravioletti UV, tiene lontano il calore

ed è privo di tendina. Presenti invece la pompa di calore a

bordo, che garantisce riscaldamento e raffreddamento

più efficienti, e il frunk, termine che indica un vano anteriore

dove una volta c’era il motore termico: in questo caso ha

una capacità di 15 litri, a disposizione dei cavi di ricarica

che così non sporcano il bagagliaio non grandissimo (313

litri estendibili a 976 con i sedili posteriori reclinati).

Gli aiuti dal cielo

Oggi non si può parlare di quattro ruote se non c’è il software,

che sulla #3 Brabus assiste il guidatore con un ecosistema

completo e intuitivo: include i diversi sistemi integrati

nello smart pilot assist tra cui l’Highway Assistant

(HWA) e l’Automatic Parking Assist (APA), è predisposto

per Android Auto e Apple CarPlay che consentono di portare

le funzioni e le app dello smartphone sul display dell’infotainment

e, soprattutto, rimane sempre nella massima e

migliore funzionalità grazie agli aggiornamenti over-theair

che il costruttore fa arrivare dall’etere e che possono

essere implementati dall’utente senza recarsi in assistenza.

Così, per esempio, nel 2023 sono stati rilasciati con successo

quattro aggiornamenti OTA per i clienti smart #1.

Tanti pollici e pixel

Tre gli strumenti digitali per gestire e sapere tutto della

Smart #3 Brabus: sulla plancia di fronte al driver una ‘striscia’

rettangolare full Hd Lcd da 9,2 pollici; alzando lo

sguardo verso il parabrezza e osservando la strada c’è

invece l’head-up display da 10 pollici. Ultima levata di

pollici per il grande schermo centrale in centro plancia

che totalizza 12,8 pollici con display touchscreen ad alta

risoluzione 1.920x1.080 pixel, area dello schermo

283x159 mm, 12 giga di Ram, 128 giga di memoria.

Numeri elettrizzanti

La batteria da 66 kW al nichel, cobalto e manganese e

cobalto, oltre alla su citata potenza monstre, mette sul

piatto delle prestazioni anche una coppia di 584 Nm.

Gli altri numeri impressionanti della #3 Brabus sono quelli

delle dimensioni (4,4 metri di lunghezza, 1,82 di larghezza

e 1,64 di altezza), del peso (1.985 kg), dell’autonomia di

415 km, della capacità di ricarica che arriva fino a 150

kW e che consente il pieno di energia dal 10 all’80% in

meno di 30 minuti. Infine il prezzo: 51.118 euro.

La Smart #3 è la

coupé del marchio

oggi di proprietà

per il 50% di

Daimler e per il

restante 50% di

Geely, gruppo

cinese che tra gli

altri possiede

anche Volvo e

Lotus. Più lunga

di 13 centimetri

della #1, in

versione Brabus

sfoggia 428 Cv

tutti elettrici.

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LE AUTO

DI F&F

LE AUTO

DI F&F

CT-2

Fate largo

Potrebbe essere la protagonista di un film

di Michael Bay, ma non lo è. In arrivo nel 2026,

la piccolina che trasforma lo chassis in città

di Roberta Cannone

Da un prototipo ideato nel 2017, e dopo una serie

di step evolutivi che ne hanno affinato sia l’aspetto

tecnico sia lo stile, nasce la versione definitiva

della CT-2, il primo veicolo sviluppato dall’azienda israeliana

City Transformer. L’obiettivo è quello di lanciare

sul mercato l’innovativo concetto di una microvettura

con telaio a larghezza variabile, pensata per il futuro della

mobilità urbana e per soddisfare le esigenze delle grandi

città che richiedono soluzioni versatili, ecologiche e sostenibili.

La microcar è dotata di due posti, con una disposizione

dei sedili posizionati uno dietro l’altro per la

versione passeggeri mentre per quella commerciale propone

un sedile più la zona cargo. La magia avviene in

marcia: può infatti passare da una configurazione stretta

‘City’ per destreggiarsi nel traffico o per trovare più facilmente

parcheggio, raggiungendo una velocità massima

di 40 km/h, a una più larga detta ‘Performance’ per

avere una maggiore stabilità in accelerazione, toccando

i 90 km/h. È già possibile preordinarla tramite un acconto

(rimborsabile) e il prezzo è fissato a 16.000 euro, tasse

escluse. La produzione punta ai mercati europei ed è

prevista per il quarto trimestre del 2026. Il suo futuro potrebbe

partire proprio dall’Italia, considerando l’insediamento

in Piemonte reso possibile dalla collaborazione

con la torinese dell’automotive Cecomp e CEI Piemonte

(agenzia per gli investimenti e l’export), i cui servizi sono

studiati per attrarre aziende straniere nella regione.

Sotto la lente di ingrandimento

La CT-2 ha una lunghezza di 2,5 metri, un’altezza di 1,53

e una larghezza che, in base alla configurazione scelta

Il volante di forma esagonale completa il centro

dell’abitacolo. Ospita sulle razze i comandi del computer

di bordo, del cruise control, dell’impianto audio e della

connessione telefonica. Dietro di esso si trova la

strumentazione visibile dal display digitale di forma

rettangolare. Le luci, il tergicristallo a pantografo e gli

indicatori di direzione sono raccolti su leve devioluci, mentre

il comando per la marcia è posizionato sulla manopola del

lato destro della plancia. Le opzioni di guida sono controllate

da altre due manopole montate ai lati del volante, che

consentono di passare dalla modalità ‘City’ alla modalità

‘Performance’.

per muoversi più agilmente in città, può variare da 1 a

1,3 metri. Passo generoso di 1,8 metri e sbalzi ridotti, in

modo da sfruttare al massimo i centimetri a disposizione

e dare (apparentemente) più spazio all’abitacolo di dimensioni

contenute.

La scelta dei materiali esterni della CT-2 sembra dividersi

fra solidità e leggerezza, il telaio in acciaio e la carrozzeria

in alluminio. Le ampie portiere sono complete di finestrini

apribili elettricamente.

All’interno il veicolo è strutturato su uno schema di sedili

posizionati, come detto, in fila uno dietro l’altro, mentre

la linea delle grandi portiere si raccorda con la plancia.

L’accesso al vano di carico da 450 litri (500 se si rimuove

IN LUCE I DETTAGLI

La carrozzeria è realizzata in alluminio.

Ha un design moderno e pulito

delineato da superfici vetrate

che includono anche due sezioni

in cristallo del tetto per aumentare

la visibilità. Il frontale è caratterizzato

da sottili luci diurne a Led e

da proiettori tondi incassati sotto di essi in una posizione

che garantisce la massima protezione. La fanaleria

posteriore è stata progettata a sviluppo verticale

per una maggiore illuminazione senza compromettere

le superfici vetrate e l’apertura del vano di carico.

LA SCELTA DI Flotte&finanza

Cognome e nome City Transformer CT-2

Luogo di nascita

Israele

Alimentazione

elettrica

Pot. kW(Cv)/giri 22(30)/-

Autonomia

120km WMTC

Omologazione

L7e

Cambio/n° marce

automatico

Velocità max

40km/h-90km/h

Lunghezza mm 2.500

Passo mm 1.800

Larghezza mm da 1.000 a 1.300

Altezza mm 1.530

Capacità bagagliaio l 450/500

Massa vettura kg (con batteria) 560

Prezzo € 16.000

On line https://citytransformer.com

del tutto il sedile posteriore) è possibile

dal portellone ‘sdoppiato’:

la parte superiore, che include il

lunotto, si apre verso l’alto, mentre

la sponda inferiore, a ribaltina,

agevola le operazioni di carico.

Il peso a vuoto è di 450 kg che diventano

560 con la batteria.

La CT-2 ha una coppia di motori montati in prossimità

delle ruote posteriori per una potenza massima di 15

kW, circa 20 Cv, mentre il picco di accelerazione raggiunge

i 22 kW, 30 Cv. Il diametro massimo di sterzata

è di appena 8,5 metri, ma ne bastano 8,2 quando il telaio

è in modalità stretta.

La batteria al litio a 48 V ha una formulazione classica

Nichel Manganese Cobalto (NMC) e una capacità di 15

kWh. Si ricarica completamente con una normale presa

di corrente domestica. Può assorbire sino a 3,3 kW di

potenza, consentendo una carica completa in 4 ore e

30 minuti. Questa batteria garantisce un’autonomia massima

di 180 km, che scendono a 120 se è in funzione il

sistema di condizionamento dell’abitacolo, sistema che

prevede di serie la funzione di riscaldamento, mentre il

raffreddamento è proposto come optional.

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STRATEGIE

STRATEGIE

ATHLON ITALY

IL SERVIZIO

Per la società di NLT di Mercedes-Benz il servizio

deve essere premium: strumenti di gestione della

flotta innovativi e cura del cliente estesa alla filiera

di Roberta Carati

Punto di riferimento lo è già, ma Athlon sta lavorando

per «fornire un servizio che il cliente possa

considerare premium, con uno standard più alto

di quello che è oggi lo standard di mercato».

Alessandra Agostini, da dicembre 2023 Chief Commercial

Officer, illustra la strategia di fidelizzazione della società

di noleggio a lungo termine e fleet management del

Gruppo Mercedes-Benz con particolare riferimento ai

veicoli commerciali e allestiti.

F&F Il segmento degli LCV cresce a due cifre. Lo

state riscontrando anche in Athlon?

››‰ Assolutamente sì, tant’è che da anni abbiamo una

figura dedicata, lo Special Sales Manager Bruno Devoti,

che sin dalla fase iniziale di contatto con il cliente fornisce

consulenza sul veicolo e sull’allestimento.

I mezzi commerciali rappresentano circa il 30 per cento

dei 20.000 che compongono la nostra flotta, e in media

tre su dieci sono allestiti. Con l’estensione della copertura

assicurativa di VanLease, la nostra formula per il noleggio

dei veicoli commerciali, ad alcune tipologie di allestimento

(vedi box, nda), permettiamo al cliente di delegare

quanto più possibile ad operatori specializzati; è un

prodotto costruito ad hoc insieme all’assicuratore.

F&F Quanto incide l’elettrico sulla flotta?

››‰ Il 20 per cento dei veicoli commerciali in

flotta è elettrico puro, una tipologia gradita, per

esempio, agli operatori dell’ultimo miglio, dal momento

che il driver può circolare senza limitazioni

anche nelle ztl. Per alcuni clienti l’elettrico è una

soluzione perché sono pionieri e credono nella

causa ambientalista; per altri è un tipo di alimentazione

funzionale al bilancio di sostenibilità (la presenza

di veicoli ibridi/elettrici in flotta migliora quel kpi), per

altri ancora il veicolo elettrico è una conditio sine qua

non (nel settore della logistica ultimo miglio, appunto).

Abbiamo da anni flotte LCV full electric che gestiamo per

conto di clienti in diverse regioni d’Italia. Il nostro obiettivo

di noleggiatori, comunque, non è spingere il mezzo elettrico

laddove l’interlocutore non lo trovi congeniale per il

suo business quanto fornirgli il veicolo di cui ha bisogno.

F&F Quali servizi i clienti tendono a gestire in casa

e quali ad esternalizzare?

››‰ La grande azienda punta ad agevolare il lavoro di

amministrazione della flotta.

Con il tool MyAthlon Dashboard il fleet manager ha una

fotografia dei mezzi e dei servizi associati chiara e sempre

aggiornata: riceve gli alert relativi a scadenze e revisioni,

monitora gli ordini con previsione di consegna, verifica

gli interventi di manutenzione, controlla consumi ed emissioni,

consulta manuali e documenti amministrativi e assicurativi

e - nel caso gestisca più aziende - ha la possibilità

di avere delle viste aggregate con diversi livelli di segmentazione

con un unico accesso al portale; quanto al driver,

attraverso la app MyAthlon può verificare l’utilizzo della

sua fuel card, attivare il soccorso stradale, il riepilogo delle

multe, la geolocalizzazione delle reti di assistenza...

La Pmi, come anche il libero professionista, chiede un

supporto a 360 gradi che spesso va oltre la pura gestione.

Qui i plus del noleggio sono quanto mai evidenti: il cliente

non anticipa nulla per comprare il veicolo, sfrutta un potere

d’acquisto superiore al suo e, per tutti i mezzi e quelli elettrici

di più, non deve preoccuparsi della rivendita dell’usato.

F&F Athlon è 100 per cento Mercedes-Benz ma

l’offerta è multimarca?

››‰ Siamo parte del Gruppo Mercedes-Benz ma la nostra

offerta è multibrand per scelta. Il brand comunque

è un valore aggiunto, spesso il nostro è un cliente che

non transita dalla concessionaria ma ci cerca proprio

perché ci vede come una società di Mercedes; non a

caso molti dei veicoli che abbiamo in flotta, soprattutto

veicoli commerciali, sono del marchio.

F&F La concessionaria è un canale interessante?

››‰ Sì perché è radicata sul territorio, conosce il cliente,

è un punto di riferimento per i professionisti e le piccole

aziende. Alcuni dealer hanno già iniziato da diversi anni

a proporre il noleggio, ma non tutti hanno l’expertise interna;

è in questi casi che entra in gioco la collaborazione con

il noleggiatore, che attraverso i suoi key account trasferisce

expertise e supporta la proposizione al cliente finale.

Questo canale si affianca a quello dei broker, partner affidabili

ed esperti con alcuni dei quali abbiamo creato

TRANQUILLI, C’È ATHLON

Per le aziende di trasporto, in particolare quelle

specializzate nelle consegne dell’ultimo miglio,

un sinistro con danni agli allestimenti è sempre

un fastidio: per il rischio del fermo macchina e il conseguente aggravio dei

costi e dei tempi di riparazione, spesso effettuati in due momenti distinti e in

due diverse officine. Ecco perché non sorprende il gradimento riscosso dalla

nuova copertura assicurativa estesa all’allestimento dei mezzi commerciali

a noleggio che arricchisce la formula VanLease. «Abbiamo registrato molto

interesse da parte dei clienti e dei partner del network Athlon che lo stanno

proponendo ai loro clienti», ha confermato Alessandra Agostini.

La copertura danni per gli allestimenti esterni può essere inclusa su richiesta

nel canone di noleggio e riguarda, ad oggi, centine in lega/telonati, isotermici,

celle frigo, pedane sollevatrici posteriori, strutture per trasporti speciali di merci

e persone (con esclusione degli allestimenti interni e la merce trasportata).

Athlon Italy ha integrato nella propria rete convenzionata circa 200 centri di

assistenza su tutto il territorio nazionale con una expertise adeguata per effettuare

riparazioni a regola d’arte e nel minor tempo possibile. Al cliente la

libertà di decidere, dopo averlo facilmente individuato grazie a un’apposita

label nel localizzatore della rete di assistenza, in quale di questi centri portare

a riparare il mezzo.

gli Athlon Mobility Shop. La digitalizzazione funziona

molto bene nel post-vendita, ma nella fase di iniziale di

approccio il contatto fisico è ancora molto importante,

e i Mobility Shop permettono di relazionarsi direttamente

con le realtà produttive di artigianato e industria, le cooperative,

le associazioni di categoria...

Il fatto che il cliente rinnovi dipende da come lo hai gestito,

da quanto gli sei stato vicino durante la vita contrattuale.

F&F Come si immagina Athlon domani?

››‰ Lavoriamo per fornire un servizio che il cliente possa

considerare premium, con uno standard più alto di quello

che è oggi lo standard di mercato. Vogliamo che ci scelga,

e ci apprezzi, per il modo in cui lo serviamo.

Nella foto grande

Alessandra

Agostini, entrata

in Athlon nel 2021

come Marketing &

Product Manager.

La società di

noleggio e fleet

management è dal

2016 parte del

Gruppo Mercedes-

Benz Mobility AG.

Punto qualificante,

la rete di Mobility

Shop, il primo dei

quali, a Trento, è

stato inaugurato

nell’aprile 2023.

44 - Flotte&finanza - novembre 2024

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Un gigante

Non solo Dino Meneghin è l’unico giocatore

di basket italiano della Hall of Fame, ma provate

a farceli stare voi, 205 cm, in un’auto ‘normale’

In alto, azioni di

gioco a Varese e

Milano negli anni

Settanta e Ottanta.

Qui con Giorgio

Armani, nella

partita dell’Olimpia

in cui è stata

ritirata la sua

maglia, e insieme

al figlio Andrea.

«Ho fatto la prova pratica per prendere la patente

sull’Alfa Romeo Giulia di mio papà, perché

su quella dell’esaminatore già non ci entravo;

e anche sulla prima comprata con i miei guadagni,

una Simca 1200 Coupé, ho fatto saldare le guide del sedile

sul pianale per starci sia con le gambe che in altezza».

Inizia con un ricordo che è un aneddoto la chiacchierata

con Dino Meneghin, il più grande giocatore di pallacanestro

italiano di tutti i tempi nonché l’unico a essere stato inserito

nella Hall of Fame. Un gigante, letteralmente parlando.

46 - Flotte&finanza - novembre 2024

F&F Ancora oggi sceglie in base alla comodità?

››‰ Assolutamente sì, se poi la macchina è bella tanto di

guadagnato. Guido una Renault Kangoo, molto alta, con

la portiera che si apre a 90 gradi, comoda per entrare e

uscire senza spaccarmi la schiena. Prima di questa avevo

una Espace, ancora Renault per via di un amico concessionario,

sette posti, spaziosa per caricarci cani e bagagli.

F&F Con i suoi 205 centimetri le supercar restano

belle e impossibili?

››‰ Le ammiro, sono delle opere d’arte, però non ne prenderei

mai una (e non solo perché non ci sto). Guido volentieri

ma non amo la velocità. Mi è capitato di provare una

BMW Serie 7, autostrada libera, di notte, a 180 all’ora:

quando sono arrivato ero rigido per la tensione.

F&F Al traffico di Milano si è abituato?

››‰ Apprezzo il navigatore perché, a parte quelle venti o

trenta strade principali, non ricordo il nome delle vie e mi

guiderebbe soltanto il senso dell’orientamento. Del traffico

di Milano, oggi meno con le piste ciclabili, mi infastidiscono

bici, monopattini e motorini che sfrecciano e sorpassano

a destra e a sinistra. Devi avere dieci occhi, due non bastano.

F&F In macchina con Pierluigi Marzorati e Antonello

Riva: di che cosa parlate?

››‰ Intanto guido io, di quei due non mi fido (ride, nda).

Inevitabilmente si parla di pallacanestro, delle partite giocate

o contro in club o insieme in nazionale. E tutto mettendola

sul «ti ricordi la volta che...?». Il basket di oggi è diverso da

quello di 40 anni fa, che era più gioco di squadra, ragionato...

Ora è molto fisico, veloce, tanto tiro da tre. Piace così.

F&F Il CT della nazionale, Pozzecco, dove lo porta?

››‰ Il ‘Poz’ in campo era uno spot bellissimo per il basket,

perché faceva vedere che non è necessario essere alti

due metri per giocarci, che ci vuole coraggio, tecnica, fantasia,

entusiasmo... tutte qualità che lui aveva. Siccome

è cresciuto a Trieste, dove ho giocato tre anni, lo porterei

in un’osmiza del Carso a farci qualche mangiata e bevuta.

E ovviamente guiderei io.

F&F Gli darebbe qualche consiglio?

››‰ No no, non si insegna a un pesce a nuotare.

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