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La figlia delle tenebre

Quale sinistro potere si nasconde dietro la lente del Véritéscope? Le ombre che infestano Eversholt Manor sono reali o prodotto dell’immaginazione? Uno degli avvincenti racconti del terrore di Penelope Tredwell verrà trasformato in un lungometraggio e lei ne è entusiasta. Ma fin dall’inizio delle riprese si ritrova intrappolata in un incubo. Riuscirà a scoprire l’oscuro segreto del regista prima che sia troppo tardi? «Un thriller con uno stile cinematografico dal ritmo serrato» Lovereading4kids.com

Quale sinistro potere si nasconde dietro la lente del Véritéscope?
Le ombre che infestano Eversholt Manor sono reali o prodotto dell’immaginazione?
Uno degli avvincenti racconti del terrore di Penelope Tredwell verrà trasformato in un lungometraggio e lei ne è entusiasta. Ma fin dall’inizio delle riprese si ritrova intrappolata in un incubo. Riuscirà a scoprire l’oscuro segreto del regista prima che sia troppo tardi?

«Un thriller con uno stile cinematografico dal ritmo serrato»
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«Pieno di intrighi e drammi, uno Sherlock Holmes in

miniatura»

The Bookbag

«Un’avventura avvincente ambientata nell’Inghilterra

vittoriana, dal ritmo veloce e accattivante»

Books for Keeps

«Un thriller dal ritmo incalzante e dallo stile una storia

elettrizzante»

Lovereading4kids.com



Per mia mamma

© 2013 by Nosy Crow Ltd

© 2022 by

è un marchio

Via Jucker, 28 - Legnano (MI) - Italia

© 2013 Christopher Edge per i testi

© 2019 Olga Baumert per l’illustrazione di copertina

© 2013 Eric Orchard per l’illustrazione di inizio capitoli

Titolo originale: Shadows of the Silver Screen

Traduzione dall'inglese di Michela Guardigli

Tutti i diritti sono riservati - Stampato in Turchia


I

Il corridoio era avvolto dalle tenebre, le sue pareti

scure tremolavano con un’evanescenza quasi

spettrale. L’unica luce sulla scena proveniva da

un candelabro, sorretto da una donna vestita di

bianco. Con un brivido, la figura si diresse verso

la fine del corridoio, il silenzio era incrinato solo

dal lieve fruscio della sua lunga veste che scivolava

sul pavimento. In fondo, una porta leggermente

socchiusa: la stretta fessura invitava l’oscurità a

entrare.

Filtrava un basso mormorio di musica, la

monotonia di un organo riempiva il silenzio

minaccioso. I capelli neri ondeggiavano sulle

spalle della donna, incorniciando i suoi lineamenti

bianchi di morte. Con la mano libera, raggiunse

la maniglia della porta, le dita tremavano come se

avesse paura di ciò che avrebbe trovato all’interno.

Mentre la musica dell’organo cresceva, come un

avvertimento, un’ombra scura si proiettò sulla sua

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schiena. La donna si voltò con orrore, spalancando

la bocca in un grido muto, riecheggiato da un

coro di urla laceranti mentre il volto di un uomo

incombeva, sempre più vicino. Le mani nodose si

allungarono con l’intento di uccidere. Mentre il

candelabro cadeva a terra, un ultimo lampo di luce

illuminò due figure strette in un abbraccio mortale,

prima che l’oscurità calasse definitivamente sulla

scena. La musica si alzò in un crescendo vorticoso

e la parola «FIN» riempì lo schermo.

Saltando sul palco rialzato di fronte allo schermo,

un presentatore in giacca e cravatta brandiva un

megafono, i suoi baffi folti quasi indomiti come il

rosso aggressivo del suo frac.

«Questo è tutto, signore e signori!», la sua voce

rimbombò attraverso il tendone. «Dirigetevi verso

le uscite, per favore!»

Le tende alle uscite si aprirono, e la luce del

sole serale entrò nella sala; il pubblico si alzò. La

sensazione di incanto provocata dal susseguirsi

delle immagini in movimento svanì lentamente

trasformandosi in un ricordo. Un eccitato balbettio

di voci si diffondeva, mentre gli spettatori

camminavano verso la luce con gli occhi spalancati

per le meraviglie che avevano visto.

«Sono saltato dalla sedia quando ho visto

spuntare quel tizio. Che paura!»

«Lo so, pensavo che avrebbe strangolato anche

me!»

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«Uno spettacolo davvero notevole, sembrava

reale.»

Vicino al fondo del tendone, una ragazza in un

elegante abito di sartoria si alzò lentamente in

piedi. I lunghi capelli scuri sfioravano il colletto

della giacca, il tessuto verde chiaro si abbinava

perfettamente al colore degli occhi. Accanto alla

ragazza si trovava la figura allampanata di un

giovane, con una giacca decisamente più logora.

«Allora, cosa ne pensi, Penny?» Il ragazzo si

grattò la zazzera trasandata di capelli biondi con

stupore, un sorriso entusiasta si diffuse sul suo

volto. «Non è stata la cosa più terrificante che tu

abbia mai visto?»

Penelope scosse la testa, stupita dell’entusiasmo

dell’amico.

«Non definirei terrificante una sequela di scene

così banali, Alfie», rispose sprezzante. «Castelli

infestati, calderoni di streghe, monaci pazzi e donne

che svengono... i creatori di questo spettacolo

cinematografico hanno rubato gli ingredienti di

ogni racconto gotico e li hanno mescolati sullo

schermo senza alcun riguardo per la trama. Se

stampassi una storia come questa sulle pagine del

Penny Dreadful, il nome di Montgomery Flinch

sarebbe carta straccia.»

Orfana e unica erede del Penny Dreadful,

Penelope Tredwell aveva dato una svolta a questa

rivista letteraria di quart’ordine, trasformandola

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in un bestseller sensazionale. Sulle sue pagine,

con lo pseudonimo di Montgomery Flinch, Penny

scriveva racconti del terrore in grado di incantare

oltre un milione di lettori, racconti che avevano

reso Flinch uno degli autori più celebri dell’epoca.

Solo poche persone conoscevano la vera identità

del famoso Maestro del Macabro, una di loro era

proprio Alfie, assistente del tipografo della rivista

e migliore amico di Penelope.

«Va bene, forse la trama non era un granché»,

ammise Alfie mentre i due iniziavano a seguire la

folla verso l’uscita. «Ma cosa importa quando si

ha la sensazione di essere davvero lì? Il punto è

l’immagine! Ho sentito che in uno spettacolo alla

Fiera di Hampton Court metà degli spettatori sono

svenuti quando hanno visto un treno fantasma che

correva verso di loro dallo schermo. Questi registi

possono farti credere qualsiasi cosa.»

Un capannello di spettatori ancora si attardava

all’uscita del tendone, nella vana speranza

che le meraviglie sullo schermo prendessero di

nuovo vita. Le loro voci allegre si mescolavano alle

grida degli ambulanti della fiera.

«Signore e signori, da questa parte! Venite a

provare un terrore senza pari! Non abbiate paura

di sperimentare la fantasmagoria della paura!»

Sgomitando Alfie si fece strada attraverso la folla.

Penny lo seguiva da vicino, poi diede uno schiaffo

sulle nocche a un ragazzo trasandato che stava

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per infilare di soppiatto le mani nella sua borsa. I

due uscirono dall’ombra della sala, strizzando gli

occhi alla luce del sole che ancora scaldava il cielo,

mentre la sera scivolava lentamente verso la notte.

Davanti a loro la fiera estiva era in piena attività,

uno stato di perpetuo trambusto e rumore che si

riversava sui campi di High Barnet. Le persone si

affollavano tra le attrazioni, tutti alla ricerca di un

altro brivido. Nelle vicinanze, una raffica di grida

eruppe dai bambini in groppa ai destrieri scolpiti

delle giostre, che salivano e scendevano a velocità

vertiginose. Con un clang, le barche a vapore

oscillavano avanti e indietro, mentre un gruppetto

di ragazzi se ne stava in agguato, nel caso qualche

spicciolo fosse caduto dalle tasche di quelli che si

divertivano sulle giostre. E oltre al Razzle Dazzle,

allo scivolo a spirale e alle montagne russe, altre

novità riempivano il luna park, tutte ideate per

svuotare il portafogli: stand, spettacoli di boxe,

chiromanti e serragli di bestie esotiche. L’aria calda

era pervasa dal profumo inebriante delle frutta

secca speziata e dei molluschi in salamoia.

Mentre Alfie strattonava Penny nel cuore della

mischia, lei diede un’occhiata allo spettacolo

cinematografico della fiera, la cui grande facciata

nascondeva l’interno del tendone. Angeli intagliati

si aggrappavano a colonne dorate, mentre uno

sfondo di scene spettrali rimandava a ciò che si

trovava all’interno. Al centro di questa elaborata

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facciata, un imponente organo emetteva una

nauseante melodia di benvenuto, mentre un nuovo

flusso di visitatori si affrettava a salire i gradini,

con gli occhi spalancati per la trepidazione. Il

cartello sopra l’ingresso diceva:

La Electric Cinematograph Picture Company

presenta:

Fantasmagoria della paura

Penelope si accigliò. Era questo che voleva la

gente dalle storie, al giorno d’oggi? Uno spavento

di seconda mano in un tendone buio? Girandosi,

Alfie vide Penny che stava ancora fissando la

facciata dipinta.

«Possiamo rimetterci in fila se vuoi, e rivedere

lo spettacolo», le disse. «Non mi dispiacerebbe

affatto.»

«Non voglio certo sorbirmi quelle sciocchezze

due volte», rispose Penny. «Mi stupisce che a tanti

piacciano.»

«Ma tutte le fiere hanno il cinematografo ora,

sono sempre più popolari. Ho persino sentito che

stanno pensando di aprirne uno a Shaftesbury

Avenue.»

Penny rabbrividì al pensiero di una novità così

spudorata che spuntava tra i teatri scintillanti del

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West End di Londra. I suoi pensieri tornarono alle

pagine del Penny Dreadful. Doveva dimostrare che

le storie contavano ancora, molto più del semplice

intrattenimento. Il prossimo numero della rivista

avrebbe dovuto mettere in ombra quella moda

passeggera. Avrebbe mostrato ai suoi lettori cosa

significava davvero avere paura.

Penelope guardò Alfie, i suoi begli occhi verdi

scintillanti di determinazione.

«Dobbiamo prendere il prossimo treno per

tornare a casa.»

Alfie sembrava deluso.

«Ma siamo qui solo da un paio d’ore!», brontolò.

«La fiera rimane aperta fino a tardi.»

Penny scosse la testa con decisione.

«Devo iniziare subito a lavorare sull’edizione di

agosto del Penny Dreadful. La nuova storia che sto

progettando dalla penna di Montgomery Flinch

deve essere qualcosa di grande, uno straordinario

racconto del terrore che farà correre tutta la

nazione a rifugiarsi sotto le coperte.»

Alfie sospirò. Aveva sperato che portando Penny

alla fiera, avrebbero potuto entrambi sfuggire alle

incombenze della rivista almeno per una sera. Ma

ora si insinuò nella sua mente il ricordo delle bozze

di stampa accumulate sulla scrivania in attesa del

suo ritorno.

«Solo un altro giro sui velocipedi?» azzardò

speranzoso, già sapendo la risposta.

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«Dobbiamo tornare», rispose Penny, «altrimenti

il signor Wigram comincerà a preoccuparsi».

Quando sentì il nome del tutore di Penelope, Alfie

annuì immediatamente. Non voleva contrariare

quell’avvocato dall’espressione severa, che era

anche il suo datore di lavoro al Penny Dreadful.

«Hai ragione», disse. «Andiamo.»

I due si incamminarono per la fiera, attraversando

il campo verso la stazione ferroviaria che si trovava

appena oltre la linea lontana degli alberi. Urla e

grida di eccitazione seguivano ogni loro passo

mentre si facevano strada tra la folla. Il rumore di

una decina di organetti tentava di catturare la loro

attenzione, mentre passavano davanti a una fila di

bancarelle dipinte con colori vivaci, ignorando le

lusinghe degli ambulanti.

Lasciandosi gradualmente il baccano alle spalle,

Penny e Alfie seguirono un flusso irregolare di

visitatori che si trascinava lungo il percorso

che portava alla stazione. Immediatamente di

fronte a loro, una coppia si appoggiava l’una

all’altra per sostenersi, i loro sensi intorpiditi

dall’intrattenimento del giorno.

Alfie guardò verso Penny.

«Allora, di cosa tratterà questa nuova storia?»,

chiese con un sorriso. «Ci saranno monaci pazzi o

castelli infestati?»

Penelope sorrise.

«Penso si debbano lasciare questi cliché al

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cinematografo», rispose lei. «Il potere della parola

stampata può trovare modi più sottili per fare

presa sulle persone.» Dietro il suo sorriso, la storia

stava già iniziando a prendere forma.

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«Un thriller con uno stile cinematografico

dal ritmo serrato»

Lovereading4kids.com

Quale sinistro potere si nasconde dietro la

lente del Véritéscope?

Le ombre che infestano Eversholt Manor

sono reali o prodotto dell’immaginazione?

Uno degli avvincenti racconti del

terrore di Penelope Tredwell verrà

trasformato in un lungometraggio e lei

ne è entusiasta. Ma fin dall’inizio

delle riprese si ritrova intrappolata in un

incubo. Riuscirà a scoprire l’oscuro segreto

del regista prima che sia troppo tardi?

ISBN 978-88-474-6168-0

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