12.12.2024 Views

Rivista Sud e Nord n.4 Dicembre 2024

I protagonisti del Mezzogiorno Arte - Cultura - Innovazione - Gusti - Life Style e molto altro. AL SERVIZIO DELLA VERITÀ Far nascere un giornale è come piantare un albero: la cultura ed il confronto sono il polmone sano che può generare aria pura, concime per la democrazia e lo sviluppo. E per quest’albero, che nasce dal fortunato incontro con INES CASA EDITRICE, ci sono radici già forti di lunghe esperienze nel campo della comunicazione. SudeNord non vuole essere la sintesi di una contrapposizione geografica, nemmeno una nostalgica e anacronistica questione meridionale. Piuttosto la forza di assumere un punto di vista, un nuovo modo di raccontare, con una visione obiettiva e prospettica, la cultura, l’economia, lo stile e l’innovazione che dal Mezzogiorno si afferma in Europa e nel mondo.

I protagonisti del Mezzogiorno
Arte - Cultura - Innovazione - Gusti - Life Style e molto altro.
AL SERVIZIO DELLA VERITÀ
Far nascere un giornale è come piantare un albero: la cultura ed il confronto sono il polmone sano che può generare aria pura, concime per la democrazia e lo sviluppo. E per quest’albero, che nasce dal fortunato incontro con INES CASA EDITRICE, ci sono radici già forti di lunghe esperienze nel campo della comunicazione.
SudeNord non vuole essere la sintesi di una contrapposizione
geografica, nemmeno una nostalgica e anacronistica questione meridionale. Piuttosto la forza di assumere un punto di vista, un nuovo modo di raccontare, con una visione obiettiva e prospettica, la cultura, l’economia, lo stile e l’innovazione che dal Mezzogiorno si afferma in Europa e nel mondo.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Sudenord.it - Anno 1 n. 4 dicembre 2024

1

Il mezzogiorno ed i suoi protagonisti

FRANCESCA

E AMELIA

RONDINELLA

Dossier

Mezzogiorno in crescita

Rapporto SVIMEZ: il ruolo dei Comuni

Economia

Imprenditoria e innovazione

I protagonisti del successo

Cultura

Fotografia, i professionisti dell’immagine

Dadapolis, ricordando Fabrizia Ramondino

Gusti

Pastiera, il dolce per ogni occassione

Panettoni e spumanti, i sapori di Natale


EDITORIALE

SOMMARIO

Sudenord.it - Anno 1 n. 3 ott-nov 2024

Mezzogiorno in crescita, ma con rischi all'orizzonte 8

Il Buongustaio: lievitati, passione per il Natale 96

2 3

NAPOLI DUE VOLTI DA UNIRE

Care lettrici e cari lettori,

Napoli vive a due velocità. Da un lato, una città che sprofonda nel degrado,

generando marginalità e violenza; dall’altro, un luogo di

straordinarie eccellenze culturali, artistiche e scientifiche

che portano il nome della città nel mondo. Due mondi che

sembrano ignorarsi, incapaci di guardarsi negli occhi e

riconoscersi come parti di una stessa realtà. Una

dinamica che si ripete da secoli, apparentemente

immutabile.

Eppure, gli strumenti per avviare un dialogo esistono. È

necessario rafforzare il legame tra centro e periferie, dove

si annidano le più grandi criticità ma anche un’energia

inespressa. I nostri atenei, con le loro competenze e la

capacità di attrarre giovani talenti, possono e devono essere ponti tra queste due

anime della città. Serve, però, una politica urbanistica che non si limiti a

interventi spot ma punti su una riqualificazione strutturale: servizi efficienti, spazi

di socialità, accessibilità reale.

Il percorso è lungo, lo sappiamo. Napoli deve costruire un’identità che non sia

solo folkloristica, quella spesso sbandierata per convenienza, ma una faccia

unica e autentica, capace di raccontare al mondo una storia di riscatto e di

orgoglio.

La comunicazione, in questo, ha un ruolo cruciale. Non può essere solo

narrazione, deve diventare azione. Noi, nel nostro piccolo, ci impegniamo a farlo.

Crediamo che raccontare i due volti di Napoli sia il primo passo per unirli. Una

città non deve mai nascondere le sue ferite, ma può scegliere di curarle e di

mostrarsi al mondo con una bellezza che non teme di essere vera.

Francesco Bellofatto

Direttore Responsabile: Francesco Bellofatto

Grafica e web: Giovanni Barchetta

Testi di Walter Ferrillo, Fabrizio Matarazzo, Diego Nuzzo, Flavio Pagano,

Antonio Quaranta, Francesca e Amelia Rondinella

Reg. Tribunale Na 4997/24 del 25/3/2024

www.sudenord.it - info@sudenord.it

INES CASA EDITRICE

www.ineseditrice.com - inessrlcsaeditrice@gmail.com

‘Rosso’: Le Rondinella raccontano il loro ritorno 4

DOSSIER

Il ruolo strategico dei Comuni nella ripresa del Mezzogiorno 10

Primati e paradossi del Mezzogiorno, un Sud che cresce tra sfide e opportunità 12 Casa Setaro celebra 20 anni con “Vigna delle Rose”, albergo diffuso e il celebre Caprettone 99

Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese: welfare fragile, crescono le diseguaglianze 14

PROTAGONISTI

PLC-City: innovazione e sostenibilità da Monte di Procida al Mondo 16

Pietro del Vaglio: La progettazione come ponte tra passato e futuro 18

ECONOMIA

Rimorchiatori Napoletani: sicurezza, innovazione e sostenibilità al servizio del Mezzogiorno 22

Successo di Arkeda 2024 alla Mostra d’Oltremare: Progecta protagonista come hub economico del Sud 24

PMI Day: il cuore pulsante delle piccole e medie imprese per l’economia della Campania e del Sud 25

Francesco Basile è il nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Campania 26

Innovazione e ricerca, un patto per il futuro di Napoli 28

Vito Grassi (ALuiss): Nuovi modelli di governance per trattenere i talenti sui territori 30

Imprenditoria e innovazione a Napoli: tre protagonisti di successo 32

Caffè Toraldo premiato dalla Guida Camaleonte con l’Award Torrefazione Home 34

La Regione Campania lancia il piano per l’internazionalizzazione del Distretto Orafo 35

Giustizia Tributaria: scontro tra giudici magistratuali e professionali sui nuovi criteri di accesso 36

19-01 Holding e NOVOTECH: partnership strategica globale sul nuovo velivolo anfibio antincendio 40

L'Ordine degli Architetti di Napoli celebra i suoi senatori: un simbolo di rinascita e visione per il futuro 41

Kimbo trionfa con 5 prestigiosi riconoscimenti agli Award Torrefazione e Prodotto 2024-25 42

Premio Women Value Company 2024: celebrare l’imprenditoria femminile al Sud 44

INNOVAZIONE

La Fabbrica delle Imprese: il Modello della Campania per il Mezzogiorno 46

Agritech Job Fair: Successo per la seconda edizione dell’Agritech Academy 50

Campania: il boom delle Start-up e la crescita nei settori strategici 51

Neuroscienze e Innovazione: il workshop EBRAINS-Italy a Villa Doria d’Angri 52

Protom Group Spa acquisisce il ramo d’azienda formazione della lombarda Espero Srl 53

ASSOCIAZIONI

L’arte contro l’abilismo: il calendario “I’m not Disabled”

di Donatella Donatelli a sostegno del progetto di velaterapia Anima Libera 54

Uniti contro il tumore: il nuovo progetto di ANT e Fondazione CON IL SUD 58

ISTRUZIONE E SOCIETA’

Costruiamo Gentilezza: la comunicazione come strumento contro la violenza di genere 60

CIRCOLI

Circolo Savoia in festa: Ernesto De Amicis Campione del Mondo Under 19 di Wingfoil 61

CULTURA E SPETTACOLI

La fotografia come testimonianza viva: la IX edizione de "Il Sabato della Fotografia" 62

Mattia e la conoscenza di Panky: Una nuova avventura di Tenor 68

La Campania e il Patrimonio Immateriale: tradizione, innovazione e sviluppo 70

Libro e disco degli ’A67: ‘Nemesi d’amore e di anarchia’. Un progetto artistico unico tra musica e letteratura 72

Caravaggio tra passato e presente: la grande arte e il legame con Napoli 74

Dadapolis: le mille voci di Napoli in un caleidoscopio di musica, arti e memoria 76

Bellissima Ossessione: il legame eterno tra cinema e musica 80

"Il Santo di Carne": La vita di Alfonso Maria de' Liguori tra poesia e realtà 82

Madre Sirena: un viaggio nel mito di Partenope 86

Riconoscimento internazionale per l’archeologia: al libro di Zuchtriegel il Choice Award 2024 88

C’arte in fotografia, volume 3" celebra il patrimonio UNESCO della Campania 90

foto di copertina: Elisabetta Fernanda Cartiere

GUSTI

A lezione di cucina circolare: il progetto anti-spreco di Antonio Di Sieno alias Trippicella 94

I panettoni artigianali di S.Qui.Sito e i pregiati fichi del Cilento dell’azienda Santomiele 98

AIS Campania: Sommelier ambasciatori dell’eccellenza enogastronomica 100

L’Ogliastra tra tradizione, olio e vino: un viaggio tra sapori e cultura 102

La Pastiera Napoletana: tradizione e gusto senza tempo 104

La Pastiera Napoletana: tradizione e innovazione

secondo la maestria dei Grandi Interpreti 106

Casa Infante: 75 anni di tradizione, qualità e innovazione pasticcera 110

Anna Belmattino: l'eccellenza dei Lievitati d'Autore, dove tradizione e arte si incontrano 112

Cornucopia e Pizza di Natale: Zerottantuno celebra l’unione tra Napoli e Caserta 113

La Giovenca Sannita: il gusto del Beneventano sulle tavole natalizie 114

I grandi lievitati di Salvatore Varriale: da Capodimonte l’autentica dolcezza artigianale 115

Scaturchio e il Panettone Ministeriale: a Natale il dolce racconto di Napoli 116

Campania: premiati i migliori vini della regione alla sesta edizione di Sud Top Wine 2024 118

Villa Matilde Avallone: con l’eccellenza del Falerno custodi di una tradizione millenaria 122

Tenuta Cavalier Pepe: i vini che celebrano le Feste Natalizie 124

Ostaria Pignatelli: eccellenza gastronomica napoletana tra i Ristoranti del Buon Ricordo 126

Riconoscimento internazionale per Sorì: ai Bellavita Awards di Londra 127

Il Panettone di Mariano Armonia:l’essenza del Natale artigianale 128

Casertana o Partenopea? La ‘Pizza Chiena’ che celebra due tradizioni 129

Pizza di scarole: la ricetta di Renato Ruggiero 130

La cucina di Pietro Parisi, ospite del Brain Aging al Centro Congressi della Federico II 131

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



SOTTO I RIFLETTORI

‘Rosso’: Le Rondinella raccontano il loro ritorno

4 5

di Francesca e Amelia Rondinella

In occasione della Giornata

Internazionale contro la violenza sulle

donne, ‘Le Rondinella’, il duo composto

dalle sorelle Amelia e Francesca

Rondinella, da anni protagoniste della

scena musicale partenopea, celebra il

loro atteso ritorno con il videoclip di

‘Rosso’, brano manifesto che intreccia

musica e impegno sociale. La canzone,

così come l’album omonimo prodotto da

SoundFly, con la direzione artistica di

Francesco Forni, è un potente manifesto

femminile: racconta una storia di

resilienza, libertà e rinascita, esplorando

il viaggio interiore di una donna che

rompe le catene di una relazione tossica

per ritrovare la propria autonomia.

Francesca su Amelia

Amelia ha sempre avuto la musica nel

sangue. Fin da piccola si distingue per una

naturale predisposizione verso ogni forma

musicale: pianoforte, canto lirico e moderno,

persino batteria! Ricordo ancora i suoi primi

esercizi al pianoforte: con una disciplina

incredibile, ha studiato per otto anni,

arricchendo poi il suo bagaglio con quattro

anni di canto e due di batteria. È un’artista

completa, ma anche un’insegnante

straordinaria. A trent’anni ha deciso di

condividere il suo sapere, fondando scuole

di canto moderno a Napoli, Roma e

anche a Bruxelles.

Amelia ha calcato palcoscenici

prestigiosi, dai musical agli spettacoli

teatrali, fino ad arrivare al Teatro San

Carlo di Napoli. Ma la sua forza sta nel

portare il cuore in ogni progetto.

Quando siamo sul palco insieme,

percepisco quella sintonia unica che

solo il legame tra sorelle può creare. È

una compagna d’arte insostituibile,

sempre pronta a dare il massimo.

E oggi, con Rosso, abbiamo intrapreso

una nuova sfida. Questo progetto

discografico, prodotto da Bruno Savino

per la SoundFly con la direzione artistica

e gli arrangiamenti di Francesco Forni,

nasce dal desiderio di denuncia sociale

contro la violenza di genere. Parliamo di

quella violenza che spesso si nasconde

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



SOTTO I RIFLETTORI

dietro relazioni tossiche o narcisistiche, ma Portarlo in tournée è una sfida bellissima,

teatro. Ma la cosa che più mi colpisce è il suo stato per me un percorso di introspezione e

anche dell’incapacità di accettare l’altro per perché ci permette di entrare in contatto con

impegno per le nuove generazioni. Ha ideato liberazione. Insieme abbiamo costruito un

6 ciò che è.

Rosso segna il ritorno del duo Le

tante realtà e sensibilità diverse.

Amelia su Francesca

tante iniziative formative tra cui Di voce in progetto che racconta storie di donne, di 7

Rondinella, dopo anni di esperienze Francesca è stata la mia seconda mamma.

artistiche individuali.

Da bambina, quando lei ha debuttato a soli

voce, un format artistico che riesce a

trasmettere la bellezza e la storia di Napoli

attraverso la musica, la poesia e le immagini.

Quest’anno festeggiamo insieme la

ventesima edizione di questo percorso

artistico, ed è emozionante

vedere quanto ha

seminato in tutti

forza, di dolore e speranza. Il 25 novembre,

in occasione della Giornata Internazionale

contro la violenza sulle donne, è uscito il

video di Rosso, che ha visto la

partecipazione di tante donne e artiste, una

parte fondamentale di questa narrazione, un

momento corale che ha unito tante voci

femminili in un messaggio potente contro la

In questo album, mia sorella Amelia ha scritto

due brani inediti: Rosso, che dà il titolo al

disco, e Femmena ’e terra, femmena ’e

fuoco. Brani che, non solo caratterizzano lo

stile musicale del progetto, ma incarnano

anche il messaggio di forza e resilienza

femminile che vogliamo trasmettere.

Rosso non è solo un album, è un viaggio

emotivo, un racconto collettivo che porta in

scena le fragilità e la forza delle donne.

dieci anni accanto a nostro padre Luciano,

io la guardavo come una guida. Crescendo,

quel rapporto materno si è trasformato in un

legame di amicizia profonda e complicità

artistica. Non solo è una cantante e attrice

con una grande forza scenica, ma è anche

un’instancabile promotrice di cultura.

Francesca ha un’energia creativa che spazia

in mille direzioni: è l’ideatrice di progetti

culturali che fondono arte visiva, cinema e

questi anni.

Lavorare insieme a Rosso

è stato un momento magico che è

maturato anche grazie alla guida musicale di

Francesco Forni e alla straordinaria intesa

che si è creata. Rosso è più di un album: è un

manifesto di resistenza e rinascita. Tornare

insieme come Le Rondinella dopo percorsi

individuali ci ha permesso di riscoprirci,

unendo le nostre esperienze in qualcosa di

unico.

Scrivere i due brani per questo album, Rosso

e Femmena ’e terra, femmena ’e fuoco, è

violenza di genere.

‘Rosso’ è un progetto che ci rispecchia

pienamente: due anime che si confrontano,

si scontrano, ma trovano sempre

un’armonia. Ed è proprio questo che

amiamo del nostro lavoro: creare un dialogo

attraverso l’arte, una voce che non si

spegne.

(foto di Elisabetta Fernanda Cartiere e Jan

Bernas fornite da ‘Le Rondinella’)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



DOSSIER

Mezzogiorno in crescita, ma con rischi all'orizzonte

8 9

di Francesco Bellofatto

Il Mezzogiorno, per il secondo anno

consecutivo, cresce più della media

nazionale, registrando nel 2024 un aumento

del PIL dello 0,9%, rispetto allo 0,7% del

Centro-Nord. Questa dinamica è stata

trainata soprattutto dagli investimenti in

infrastrutture, supportati dal Pnrr, che ha

contribuito a stimolare l’economia locale.

Tuttavia, il Rapporto Svimez segnala che dal

2025 il Sud tornerà a crescere meno rispetto

al resto del Paese, a causa del

rallentamento degli investimenti privati e

della diminuzione delle politiche di sostegno

al reddito. Come evidenziato da Luca

Bianchi, direttore generale di Svimez, "la

qualità della crescita e dell’occupazione

resta il problema centrale. Salari più bassi e

scarse opportunità disincentivano i giovani

qualificati a rimanere al Sud".

Occupazione in ripresa, salari in

caduta libera

Nonostante l’occupazione abbia raggiunto i

livelli pre-crisi, con un incremento di 330mila

unità nel Mezzogiorno, i salari reali sono

crollati del 5,7% rispetto al 2019, aggravati

da un mercato del lavoro sempre più

flessibile e precario. Più di tre milioni di

lavoratori al Sud risultano sottoutilizzati o

inutilizzati. Le condizioni critiche del mercato

del lavoro si riflettono anche sull’elevata

incidenza di contratti a termine, che riguarda

il 21,5% degli occupati, contro il 13,5% della

media europea.

Crisi demografica e fuga di

competenze

Il Rapporto Svimez lancia un forte allarme

sulla crisi demografica che colpisce il Sud.

Al 2050, il Mezzogiorno perderà oltre 3,6

milioni di abitanti, con un calo del 32% nella

fascia under 15. Parallelamente, continua la

fuga dei giovani laureati: quasi 200mila negli

ultimi dieci anni si sono trasferiti al Centro-

Nord o all’estero. Questo fenomeno, legato

anche alla mobilità studentesca, sta

impoverendo il sistema universitario

meridionale, creando un circolo vizioso di

desertificazione delle competenze.

Politiche industriali e opportunità

per il Mezzogiorno

Il Mezzogiorno non è un deserto industriale,

come dimostrano i settori dell’agroindustria,

dell’aerospazio e dell’automotive.

Quest’ultimo, in particolare, rappresenta una

filiera strategica che produce quasi il 90%

degli autoveicoli italiani. Tuttavia, la

mancanza di un piano europeo per

sostenere la transizione verso l’elettrico

minaccia la competitività del settore. Luca

Bianchi ha sottolineato che "è

fondamentale adottare politiche industriali

selettive, orientate alle filiere strategiche e

alla creazione di lavoro qualificato".

ZES e Pnrr: strumenti chiave da

ottimizzare

Le Zone Economiche Speciali (ZES)

rappresentano un'opportunità per rilanciare

il Mezzogiorno, ma necessitano di

un’accelerazione delle procedure attuative e

di un coordinamento efficace con le politiche

del Pnrr. Quest’ultimo, con investimenti che

rappresentano il 1,8% del PIL meridionale

nel triennio 2024-2026, resta un motore

cruciale per la crescita, ma la sua attuazione

al Sud richiede maggiore efficienza e

capacità amministrativa, soprattutto nella

gestione di progetti infrastrutturali complessi.

Sanità, scuola e welfare: divari che

amplificano le disuguaglianze

La carenza di infrastrutture scolastiche e

sanitarie nel Mezzogiorno accentua le

disuguaglianze territoriali. Solo il 30% degli

studenti del Sud ha accesso a una mensa

scolastica, rispetto al 67% del Centro-Nord,

e meno del 50% delle scuole primarie

dispone di una palestra. Anche sul fronte

sanitario, il Sud paga un prezzo alto: il 44%

della mobilità passiva italiana riguarda

pazienti meridionali, evidenziando la

necessità di rafforzare l’offerta locale per

garantire equità nell’accesso alle cure.

Conclusioni: verso una nuova

coesione territoriale

Il Rapporto Svimez sottolinea che il futuro

del Mezzogiorno dipenderà dalla capacità di

adottare politiche integrate e mirate.

Investire in istruzione, sanità, infrastrutture e

politiche industriali selettive rappresenta una

priorità per superare i divari e costruire un

modello di sviluppo inclusivo. Come ribadito

dal presidente Adriano Giannola, "il destino

del Sud non è solo una questione

territoriale, ma riguarda il futuro dell’intero

Paese".

E’ possibile scaricare l’intero Rapporto

Svimez 2024 a questo link: www.svimez.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



DOSSIER

Il ruolo strategico dei Comuni nella ripresa del

Mezzogiorno

10 11

La presentazione del Rapporto Svimez

2024 ha offerto uno spaccato articolato e

ricco di contraddizioni sullo stato del

Mezzogiorno. Tra primati di crescita

economica che superano il Centro-Nord

e persistenti fragilità strutturali, il Sud si

conferma un'area cruciale per il futuro

del Paese. Il rapporto, definito "l'anno

della crescita differenziata", ha acceso il

dibattito sulla sostenibilità del rilancio

economico e sulla necessità di una

strategia a lungo termine, mettendo in

evidenza temi come il ruolo del Pnrr,

l'importanza delle ZES Uniche, e la

persistente emigrazione giovanile. Un

quadro che rivela sia le opportunità che

le sfide per trasformare il Sud in un

motore indispensabile di sviluppo per

l'intero Paese.

Alla presentazione del Rapporto Svimez, il

sindaco di Napoli e presidente dell'Anci,

Gaetano Manfredi, ha sottolineato

l'importanza crescente dei Comuni nella

ripresa economica e sociale del Sud Italia.

Secondo Manfredi, il Pnrr ha dimostrato

l’efficacia degli amministratori locali nel

rispondere alle esigenze dei territori,

rappresentando un modello di nuova qualità

gestionale. Ha ribadito che il riconoscimento

del ruolo strategico dei Comuni deve

avvenire anche a livello europeo, puntando

su una maggiore autonomia nella

programmazione e gestione delle risorse.

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della

Conferenza episcopale italiana, ha portato

un forte richiamo alla responsabilità

collettiva verso i giovani: «Abbiamo rubato

loro la speranza e dobbiamo assumerci

questa responsabilità». Le sue parole,

profonde e incisive, hanno aperto il dibattito

ponendo al centro la necessità di un’azione

immediata per invertire il declino

demografico e sociale che affligge il Sud.

Luca Bianchi, direttore generale di Svimez,

ha messo in luce le gravi criticità del

Mezzogiorno: «Le dinamiche demografiche

sono poco sensibili alle variazioni

Il Ministro Nello Musmeci

congiunturali. Servono anni di crescita

sostenuta per invertire queste tendenze che,

seppur più accentuate al Sud, riguardano

l’intero Paese. Il problema è soprattutto la

qualità della crescita e dell’occupazione. I

salari al Sud sono oggi più bassi dell’8%

rispetto a 10 anni fa, il tasso di occupazione

femminile è ancora intorno al 30%, il più

basso d’Europa. Lavoro povero e pochi

servizi scoraggiano i giovani qualificati a

rimanere sul territorio e a farsi una famiglia

al Sud».

Natale Mazzuca, vicepresidente di

Confindustria, ha rinforzato questa visione

strategica, proponendo due direttrici per il

rilancio: potenziare le eccellenze del

territorio costruendo filiere strutturate attorno

a esse e sostenere la resilienza del tessuto

economico esistente, evitando logiche

assistenzialiste. Ha sottolineato l’importanza

di preservare misure come

la Decontribuzione Sud,

definendola essenziale per

mantenere la base

occupazionale nel

Mezzogiorno.

Sul futuro del Sud pesa

anche la preoccupazione

di Federica Brancaccio,

presidente dell'Ance, che

ha messo in guardia sui

rischi di una frenata

economica al termine del

Pnrr. Ha insistito

sull’urgenza di interventi

strutturali e duraturi,

soprattutto per valorizzare i

giovani, risorsa

imprescindibile per

invertire il trend di

spopolamento e declino

economico.

Il ministro della Protezione

civile e delle Politiche del

mare, Nello Musumeci, ha

riconosciuto le criticità

storiche del Sud,

sollevando dubbi sulla

capacità di utilizzare le

risorse del Pnrr nei tempi

previsti e sulla reale

disponibilità della società

meridionale a cambiare. Il

deputato Enzo Amendola

ha risposto duramente,

criticando l’approccio del

governo Meloni e

segnalando la condizione

critica di regioni come la

Basilicata.

Il presidente di Svimez,

Adriano Giannola, ha

chiuso l’incontro ribadendo

l’urgenza di politiche

integrate e di lungo

periodo per rilanciare il Sud. Ha sottolineato

che il futuro del Mezzogiorno dipende dalla

capacità di attuare strategie che pongano le

persone e i territori al centro, per

trasformare le sfide in opportunità e

costruire una prospettiva di sviluppo per

tutto il Paese.

Luca Bianchi, direttore SVIMEZ

Mattero Zuppi, presidente CEI

(foto di Stefano Segati – fornite da Ufficio

stampa Svimez)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



DOSSIER

Primati e paradossi del Mezzogiorno,

un Sud che cresce tra sfide e opportunità

12 13

Sintesi dell’intervento del presidente della

Svimez Adriano Giannola

Promuovi la tua attività con noi!

Raggiungi migliaia di utenti con la nostra pubblicità mirata

Nel corso del 2024 si è andata affermando

un’immagine del Sud relativamente nuova e

fortunatamente positiva, che ha fatto

scalpore e stimolato qualche piccata

reazione: una crescita del Mezzogiorno che

supera il Centro-Nord e che macina record

di occupati. Questo Sud si presta a comodo

simbolo del successo della strategia

governativa che lo rilancia quale ZES Unica.

Si tratta di primati veri e apparenti allo

stesso tempo: la contabilità scientifica,

infatti, avverte che aumentano gli occupati

ma diminuiscono le ore lavorate e si

ingrossa la schiera dei lavoratori poveri.

Ciò spiega la voragine della produttività

stagnante dalla quale non si riesce ad uscire

e che spiega il grigiore della stagnazione

generale, più evidente al Nord, conclamata

al Centro e che è invece persistente

normalità al Sud.

La SVIMEZ i primati li documenta e lo

battezza come l’anno della crescita

differenziata, un titolo che ironicamente fa il

verso alla retorica leghista dell’Autonomia

Differenziata della legge Calderoli, fatta a

pezzi dall’accurata, chirurgica, dissezione

della Corte Costituzionale.

I primati del Sud hanno una spiegazione

molto semplice che prende il nome da una

delle 7 opere della Misericordia dipinta a

Napoli da Caravaggio: dar da mangiare agli

affamati. La verità è che il Mezzogiorno è

vivo, è sopravvissuto alla dieta alla quale

alludeva nel 2018 l’ex ministro per la

Coesione del governo Conte 2, in audizione

alla commissione parlamentare di inchiesta

sulla spesa storica: quando documentava

che al Sud da molti anni mancano all’appello

circa 60 miliardi l’anno di risorse pubbliche,

soprattutto in conto capitale.

C'è voluta la pandemia e il provvidenziale

intervento straordinario UE del PNRR con le

condizionalità, peraltro larvatamente

rispettate, per far vedere che il Mezzogiorno

è ancora vivo e chiede solo una dieta

intelligente collegata ad una ancor più

intelligente strategia: quella che

consentirebbe di mettere a terra

l’evidentissima opportunità per essere quel

secondo motore indispensabile a rimettere

in corsa il Paese.

Dunque, dire che il Mezzogiorno è un

problema in via di soluzione è un pio

desiderio. Perché l’emigrazione giovanile

prosegue massiccia. Oltre 100 miliardi di

risparmi del Sud emigrano ogni anno per

essere impiegati dalle banche del Nord.

Illudersi che la ZES unica possa fare

miracoli, con o senza decontribuzione, e con

risorse abbondanti per il credito di imposta,

è un diversivo pericoloso: se assolverà al

compito di mettere ordine e gerarchia

nell’uso dei fondi per la coesione,

realizzando una fisiologica programmazione

Stato-Regione, il suo ruolo sarà utilissimo. E

lo sarà ancor di più se consentirà ai porti

meridionali di fare da detonatore alla

reazione a catena dello sviluppo, che può

innestare la combinazione logistica a valore,

vie del mare, new manufacturing e zone

doganali intercluse: una miscela che il

PNRR, quasi fuori tempo massimo, può

ancora, davvero tardivamente, innescare.

Se il 2024 è pieno di dubbi primati del

Mezzogiorno, conseguiti soprattutto per

demerito della concorrenza, una perniciosa

persistenza è invece l’assenza di un

progetto semplice e chiaro che conferisca al

Sud quella funzione che può svolgere per

riconnettere il Paese sulla rotta del nostro

ruolo Mediterraneo, non previsto dal Piano

Mattei.

Adriano Giannola

Presidente Svimez

Vuoi far crescere la tua attività e raggiungere un pubblico più

ampio? Contattaci per scoprire i nostri canali e le nostre

soluzioni pubblicitarie. Offriamo pacchetti personalizzati che si

adattano alle tue esigenze e al tuo budget.

commerciale@sudenord.it

www.sudenord.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



DOSSIER

14

Rapporto Censis sulla situazione sociale del

Paese: welfare fragile, crescono le diseguaglianze

di Fabrizio Matarazzo

Il Mezzogiorno d'Italia nel 2024 continua a

vivere in una dimensione contraddittoria. Da

un lato, le regioni meridionali affrontano

problematiche strutturali che ne frenano il

progresso, dall’altro emergono segni di

resilienza e potenzialità ancora inespresse.

Secondo il Censis, l’istituto fondato e

guidato da Giuseppe De Rita, la principale

sfida rimane quella economica: il divario di

reddito rispetto al Nord e il rallentamento

della crescita segnano profondamente la

realtà del Sud. Negli ultimi vent’anni, la

contrazione del reddito disponibile ha colpito

particolarmente le famiglie meridionali,

aggravando le disuguaglianze sociali.

La situazione occupazionale evidenzia

alcune luci e molte ombre. Nonostante un

aumento degli occupati a livello nazionale, il

Sud registra tassi di partecipazione al lavoro

inferiori rispetto alla media del Paese.

Questo è aggravato da un sistema formativo

incapace di trattenere i talenti: molti giovani

meridionali altamente qualificati scelgono di

emigrare, contribuendo alla cosiddetta "fuga

dei cervelli".

Il contesto sociale è altrettanto critico. La

sanità pubblica soffre di gravi carenze:

lunghe liste d’attesa e infrastrutture

insufficienti costringono molti cittadini a

rinunciare a cure essenziali o a rivolgersi al

settore privato. La fragilità del welfare si

riflette anche nella crescente solitudine delle

famiglie e nella mancanza di servizi nelle

aree interne, accentuando il divario tra città

e campagna.

A livello demografico, il Mezzogiorno

affronta una crisi senza precedenti: la

denatalità raggiunge livelli record,

prefigurando un futuro dominato da una

popolazione anziana, con gravi implicazioni

per la sostenibilità del sistema sociale ed

economico.

Eppure, il Sud rimane una terra di

opportunità. Il turismo rappresenta un

settore in espansione, con una crescita

significativa della presenza di visitatori

stranieri. Le risorse naturali, il patrimonio

culturale e l’enogastronomia costituiscono

asset di valore globale. Inoltre, strumenti

come le Zone Economiche Speciali (ZES)

potrebbero rilanciare lo sviluppo, se

sostenuti da politiche efficaci e investimenti

adeguati.

Il rapporto del Censis sottolinea la necessità

di un cambiamento strategico che superi le

logiche emergenziali. Investire nelle

competenze, rafforzare le infrastrutture,

ridurre le disuguaglianze e promuovere una

crescita sostenibile sono obiettivi

fondamentali per trasformare le fragilità del

Mezzogiorno in opportunità di rilancio per

l’intero Paese.

Il rapporto completo è disponibile sul sito del

Censis.

HAI MAI SENTITO

PARLARE DI HHT?

L'HHT è una malattia genetica rara.

Il suo sintomo visibile è il

sanguinanto dal naso ma coinvolge

anche gli organi interni.

Per saperne di più contattaci.

Ti possiamo aiutare.

SOSTIENICI CON

IL TUO 5XMILLE

CODICE FISCALE

9 3 3 0 1 8 0 0 7 2 3

RIQUADRO ENTI TERZO SETTORE

SCOPRI DI PIU’ SU

WWW.HHTITALIA.ORG

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



PROTAGONISTI

PLC-City: innovazione e sostenibilità da

Monte di Procida al Mondo

16 17

di Antonio Quaranta

PLC-City, con sede a Monte di Procida

(Na) e guidata dai fratelli Maria e Andrea

De Lillo, è un'azienda leader nel settore

dell'automazione industriale, Fondata nel

2005 come brand di DIELLE Industrial

Automation, attiva nel settore dal 1980,

l'azienda si è affermata come esempio di

eccellenza del Made in Italy, intrecciando

famiglia, impresa e innovazione.

La filosofia operativa di PLC-City si basa su

sostenibilità e resilienza, con un forte

impegno nel sociale e nella valorizzazione

del contributo delle donne all'interno

dell'organizzazione. L'azienda promuove i

protocolli ESG (Environmental, Social,

Governance) per aiutare aziende e armatori

a essere più sostenibili e a raggiungere gli

obiettivi di 'emissioni zero' definiti

dall'Unione Europea entro il 2030. "Il nostro

impegno si traduce in supporto concreto alle

aziende per minimizzare sprechi e

ottimizzare i cicli produttivi, attraverso

soluzioni innovative basate sull’automazione

e sull’intelligenza artificiale," spiega Maria

De Lillo.

al centro: Andrea e Maria De Lillo

Maria De Lillo

PLC-City valorizza il contributo delle donne

all'interno dell'organizzazione,

promuovendo l'inclusività e l'uguaglianza di

genere. Questo impegno si riflette nella

leadership di Maria De Lillo, una delle

figure di riferimento femminili nell’industria

tecnologica, e nella promozione di una

cultura aziendale che riconosce il valore

della diversità: “credo nel valore delle donne

in azienda e nella loro capacità di portare

innovazione e sensibilità uniche nel lavoro

quotidiano," afferma.

Andrea De Lillo ricopre un ruolo cruciale

nella gestione operativa e strategica di

PLC-City. La sua leadership si focalizza

sull'ottimizzazione dei processi aziendali e

sull'espansione internazionale. Andrea ha

dichiarato: "La nostra missione è risolvere

qualsiasi compito impegnativo il più

rapidamente possibile e ridurre al minimo i

tempi di attesa dei nostri clienti."

PLC-City offre soluzioni all'avanguardia per

l'automazione industriale, mettendo al

centro le esigenze e la soddisfazione dei

clienti. Con un team multilingue di

rappresentanti di vendita e post-vendita,

l'azienda fornisce supporto dedicato 12 ore

al giorno. Dispone di un magazzino con

oltre 170.000 prodotti di alta qualità,

soddisfacendo le esigenze dei clienti con

creatività e competenza.

Grazie a un team di ingegneri e tecnici con

oltre 20 anni di esperienza, molti dei quali

tornati in Italia dopo esperienze

internazionali, PLC-City ha espanso la

propria presenza a livello globale. L’azienda

esporta soluzioni innovative in settori chiave

come offshore, yachting, militare e

navale, collaborando con i principali player

del mercato.

Business Unit

Per rispondere alle esigenze di un mercato

in continua evoluzione, PLC-City ha

ampliato la propria offerta introducendo due

nuove business unit:

• PLC-Industry: Riunisce le attività di

system integrator di DIELLE, offrendo

una vasta gamma di servizi

all'avanguardia che coprono l'intero

ciclo di vita dei progetti di

automazione, includendo consulenza,

progettazione, integrazione,

installazione, manutenzione e

supporto tecnico.

• PLC-Marine: Nasce per soddisfare le

esigenze specifiche del settore

marittimo, offrendo soluzioni per il

monitoraggio energetico e la

riduzione dell'impatto ambientale, in

linea con gli obiettivi IMO 2030.

PLC-City ha ricevuto numerosi

riconoscimenti per l'eccellenza

imprenditoriale, tra cui il Premio Industria

Felix e il Le Fonti Awards. Questi premi

attestano l'impegno dell'azienda

nell'innovazione e nella sostenibilità.

www.plc-city.com

info@plc-city.com

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



PROTAGONISTI

Pietro del Vaglio: La progettazione

come ponte tra passato e futuro

18 19

di Antonio Quaramta

Con oltre quarant’anni di esperienza nel

mondo del design, Pietro del Vaglio è una

figura di riferimento nell’interior design

italiano e internazionale. Nato e cresciuto a

Monte di Procida, ha costruito la sua

carriera esplorando il connubio tra radici

locali e influenze globali. Dopo aver

trascorso oltre trent’anni tra Toscana e

Lombardia, e grazie a un’intensa attività

all’estero, Pietro ha affinato un approccio

unico, in cui tradizione e modernità si

intrecciano per creare spazi che

rispecchiano l’identità dei suoi committenti.

Con una spiccata curiosità e una profonda

sensibilità artistica, Pietro del Vaglio

rappresenta oggi un esempio di come il

design possa essere un viaggio

continuo, tra tecnica, emozione e

connessione con la natura.

Da Monte di Procida al mondo,

cosa l'ha spinta a intraprendere il

percorso di interior designer?

Il mio viaggio nel design è iniziato

proprio qui, a Monte di Procida, nel

1981. Tuttavia, il desiderio di

esplorare mi ha portato a vivere e

lavorare per oltre trent’anni in

Toscana e Lombardia. Queste

esperienze, unite a un’intensa

attività internazionale, mi hanno

permesso di confrontarmi con

culture, stili e modi di vivere

completamente diversi. Questo

continuo scambio ha arricchito il mio

approccio al design, rendendo ogni progetto

unico.

Qual è il ruolo dell’interior designer

rispetto all’architetto?

L’interior designer si concentra sui dettagli

che rendono uno spazio funzionale e

accogliente. Questo significa scegliere

materiali, luci, colori e tessuti, sempre in

relazione alle esigenze del committente. È

un lavoro che richiede competenze tecniche,

sensibilità estetica e una capacità quasi

psicologica di entrare in sintonia con il

cliente per trasformare le sue visioni in

realtà.

La tecnologia ha cambiato il modo di

progettare?

Assolutamente sì. Strumenti come i software

di rendering hanno velocizzato i processi

VIDEO INTERVISTA

progettuali e migliorato la presentazione dei

lavori ai clienti. Tuttavia, credo fermamente

che la tecnologia debba essere

"umanizzata". Non basta saper usare un

programma; è fondamentale mantenere una

sensibilità artistica per rendere i progetti

autentici e originali. Inoltre, continuo a dare

priorità alla relazione umana, visitando

personalmente aziende e materiali, perché

solo così si può davvero conoscere ciò che

si utilizza.

Come integra la natura nei suoi progetti?

Per me è fondamentale creare una

connessione tra interno ed esterno.

Osservare il contesto naturale offre

ispirazioni incredibili. I materiali, i colori e le

texture che utilizzo spesso derivano

direttamente dall’ambiente circostante. Invito

sempre i miei clienti a guardare con occhi

nuovi il luogo in cui vivono: la natura

suggerisce già tutto ciò di cui abbiamo

bisogno.

Cosa significa essere montese e come le

sue radici influenzano il suo lavoro?

Monte di Procida è un luogo unico, con

panorami straordinari e una comunità

ancora fortemente legata alle relazioni

umane. Essere montese significa

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



PROTAGONISTI

20 21

appartenere a una tradizione di viaggiatori e

saper bilanciare il radicamento locale con

l’apertura al mondo. Queste radici mi hanno

insegnato a combinare la ricchezza del

passato con la sperimentazione continua, un

aspetto fondamentale nel mio lavoro.

Dove si vede tra cinque anni?

Mi vedo continuare a vivere tra Monte di

Procida e l’Umbria. Ho bisogno sia del mare,

dove sono nato, sia delle colline, che

rappresentano per me un luogo di

tranquillità e riflessione. Questo equilibrio tra

due realtà così diverse mi permette di

trovare ispirazione per i miei progetti e di

mantenere una connessione profonda con la

natura.

Un messaggio ai giovani che vogliono

intraprendere questa carriera?

Il mio consiglio è semplice: recuperate i

vostri sensi. Toccate, osservate, ascoltate.

La progettazione non si limita alla tecnica o

alla tecnologia; è un’esperienza umana che

coinvolge ogni senso. Solo così potrete

creare qualcosa di autentico e significativo.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Rimorchiatori Napoletani: sicurezza, innovazione

presidente, auspicando investimenti per "Il comandante e il suo equipaggio sono i

ridurre le emissioni e migliorare la

veri custodi del mezzo", spiega de

22 e sostenibilità al servizio del Mezzogiorno

compatibilità urbana delle attività industriali. Domenico, evidenziando come competenze 23

Rimorchiatori Napoletani ha intrapreso un

tecniche e linguistiche avanzate

percorso deciso verso la sostenibilità,

garantiscano operazioni precise e sicure.

Il Gruppo guidato dall’ingegnere de Domenico si conferma un punto di riferimento per

sviluppando una flotta che include mezzi

Questa filosofia aziendale unisce tradizione

l’operatività delle attività portuali negli scali di Taranto, Napoli, Bari e Gaeta

azimutali di classe avanzata, come la

e modernizzazione, consolidando la

Il porto di Taranto, snodo cruciale per il

Mediterraneo, vive un periodo di incertezze

legate alle sorti dell’acciaieria gestita da

Acciaierie d’Italia. Sebbene segnali di

ripresa, come l’arrivo della nave Gemma

con oltre 300.000 tonnellate di materie prime

dal Brasile, alimentino speranze, il futuro

dello scalo resta condizionato da

problematiche ambientali, economiche e

sociali che richiedono soluzioni condivise e

innovative.

In questo contesto, il Gruppo

Rimorchiatori Napoletani, guidato

dall’ingegnere Gianni Andrea de

Domenico, si conferma un punto di

riferimento per l’operatività e la sicurezza

delle attività portuali, specialmente quelle

legate all’acciaieria, che rappresenta il 60%

del traffico del porto.

"L’acciaieria è un asset strategico per

l’economia locale e per l’industria

europea", sottolinea de Domenico, che

evidenzia la necessità di coniugare

produttività e sostenibilità. Tuttavia, il traffico

portuale è calato del 70%, determinando

una contrazione del 40% del fatturato del

porto. Questo scenario ha imposto al gruppo

una riorganizzazione dei servizi per

mantenere alti standard operativi nonostante

le difficoltà.

La flotta a disposizione del porto di Taranto

comprende quattro rimorchiatori di ultima

generazione, capaci di garantire la

movimentazione delle navi in sicurezza.

Tuttavia, i costi fissi elevati, combinati alla

riduzione delle attività, rendono difficile il

mantenimento della sostenibilità economica.

"Il nostro impegno è assicurare un porto

resiliente e attrattivo per gli investitori",

spiega de Domenico, sottolineando

l'importanza di un dialogo costruttivo con le

parti sociali per affrontare le tensioni

sindacali e preservare i diritti dei lavoratori.

Sostenibilità ambientale e innovazione

tecnologica

La crisi dell’acciaieria pone anche

interrogativi sull’impatto ambientale. "Il

futuro del porto di Taranto deve passare

attraverso tecnologie green e un dialogo

aperto con la popolazione", afferma il

Gianni Andrea de Domenico

‘Tarentum’, con una

capacità di tiro di 83

tonnellate. La collaborazione

con il cantiere turco Sanmar

ha permesso di pianificare l’introduzione di

rimorchiatori a propulsione ibrida dieselelettrica.

"L’energia elettrica è il futuro del

rimorchio", osserva de Domenico,

spiegando che infrastrutture come il cold

ironing, che riduce l’inquinamento acustico

e atmosferico durante l’ormeggio, sono

fondamentali per abilitare questa

transizione.

L’introduzione di rimorchiatori elettrici

richiede un significativo investimento

infrastrutturale, ma garantirebbe benefici

operativi come tempi di reazione più rapidi e

un minore impatto ambientale.

La centralità delle risorse umane

Un altro pilastro della strategia di

Rimorchiatori Napoletani è rappresentato

dal personale. La crescente complessità

tecnologica della flotta richiede un livello di

formazione sempre più alto, sia a bordo sia

a terra.

reputazione del gruppo come partner

affidabile per i porti italiani.

Un gruppo di riferimento per il

Mezzogiorno

Con una presenza consolidata nei porti di

Napoli, Taranto, Bari e Gaeta,

Rimorchiatori Napoletani continua a

essere un attore chiave per il traffico

marittimo del Mezzogiorno. La flotta,

composta da 17 rimorchiatori azimutali e 3

tradizionali, è in costante evoluzione per

garantire standard sempre più elevati.

Le recenti concessioni a Bari e Gaeta per

quindici anni testimoniano la solidità del

gruppo, che si impegna a bilanciare

innovazione e sostenibilità. Con un occhio

attento al futuro, il presidente conclude:

"Lavoriamo per un porto resiliente, efficiente

e competitivo, in grado di rispondere alle

sfide del Mediterraneo e valorizzare il ruolo

del Mezzogiorno nell’economia globale".

www.rimnap.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Successo di Arkeda 2024 alla Mostra d’Oltremare:

Progecta protagonista come hub economico del Sud

PMI Day: il cuore pulsante delle piccole e medie

imprese per l’economia della Campania e del Sud

24 25

Si è conclusa con successo l’undicesima

edizione di Arkeda, il Salone

dell’Architettura, Edilizia, Design e Arredo,

svoltosi dal 29 novembre all’1 dicembre

presso la Mostra d’Oltremare. L’evento, che

si è affermato come punto di riferimento per

il settore a livello nazionale, ha registrato

12.500 presenze di professionisti

provenienti da tutta Italia, confermandosi

come una delle fiere più importanti del

Centro-Sud.

Sviluppata su 8.000 metri quadrati nei

padiglioni 4, 5 e 6 del polo fieristico di

Fuorigrotta, Arkeda ha ospitato 41

convegni, 11 mostre, 9 presentazioni e 6

workshop, offrendo un palinsesto ricco di

contenuti e spunti culturali. Sul fronte

espositivo, l’edizione 2024 ha segnato un

aumento del 20% di espositori rispetto al

2023, con la partecipazione di 40 ordini

provinciali degli Architetti provenienti da

diverse regioni italiane.

Tra le aziende presenti, un ampio ventaglio

di settori: dall’arredamento alla domotica,

dall’illuminazione alle tensostrutture

bioclimatiche, dalle tecnologie per

l’ingegneria a prodotti innovativi come

intonaci a basso impatto ambientale e fibre

per il rinforzo degli edifici. Questo mix ha

attirato un pubblico altamente qualificato,

consolidando il ruolo di Arkeda come

piattaforma d’incontro tra domanda e offerta

nel settore edilizio e del design.

Roberto Cappelli, direttore scientifico di

Arkeda, ha tracciato un bilancio positivo

dell’edizione: «Il tema di quest’anno, i tempi

dell’architettura, ha riscosso grande

interesse sia dal punto di vista culturale sia

commerciale. Abbiamo visto un numero

crescente di aziende e un afflusso di

visitatori nettamente superiore rispetto agli

anni precedenti. Napoli si conferma capitale

del Mediterraneo, un bacino culturale e

commerciale di primaria importanza per

l’Europa.»

Un contributo fondamentale al successo di

Arkeda viene da Progecta, l’organizzatore

della fiera. Angioletto De Negri, patron

dell’azienda, ha sottolineato il ruolo

strategico di Progecta nel creare un sistema

fieristico integrato per la Campania e il Sud

Italia: «Siamo ormai leader del Centro-Sud

con cinque fiere di grande rilevanza. Con

Arkeda, e gli altri eventi che organizziamo,

abbiamo creato un vero e proprio hub

economico che genera opportunità per il

territorio. Quest’anno, Arkeda ha confermato

il suo ruolo di riferimento non solo per il

settore casa, ma soprattutto per il

Contract&Hotellerie, attirando oltre 450

albergatori.»

De Negri ha inoltre evidenziato la

collaborazione con la BCC di Napoli, che

durante Arkeda ha organizzato un convegno

dedicato alle soluzioni di finanziamento

agevolato per la ristrutturazione di strutture

ricettive come alberghi, B&B e case

vacanza. Questo approccio integrato ha

reso la fiera una meta professionale di

incontro annuale per il settore.

Con Arkeda, Progecta ha consolidato il suo

modello di sistema fieristico integrato,

Angioletto De Negri

dimostrando come gli eventi possano essere

un volano per l’economia regionale. Napoli e

la Campania beneficiano non solo

dell’indotto generato dalle fiere, ma anche

della visibilità nazionale e internazionale

ottenuta attraverso manifestazioni che

attirano migliaia di professionisti e aziende.

www.arkeda.it

www.progecta.org

Le piccole e medie imprese rappresentano

la spina dorsale dell’economia del

Mezzogiorno e in particolare della

Campania, contribuendo in modo

significativo allo sviluppo economico e

sociale del territorio. Questo ruolo cruciale è

stato al centro del PMI Day 2024,

organizzato a Napoli da Piccola Industria

di Confindustria.

Durante l’incontro, Pasquale Lampugnale,

vicepresidente nazionale di Piccola

Industria Confindustria, ha posto l’accento

su uno dei problemi più urgenti del Sud

Italia: la fuga dei giovani. Secondo i dati

forniti da Svimez, negli ultimi dieci anni il

Sud ha visto emigrare circa 200.000 giovani

laureati, di cui 138.000 verso l’estero.

Questo fenomeno non solo impoverisce il

tessuto sociale, ma priva le PMI di risorse

fondamentali, competenze e innovazione.

Lampugnale ha dichiarato che «è

indispensabile investire sui giovani laureati,

accompagnandoli nel mondo del lavoro

attraverso politiche di incentivazione,

formazione continua e managerializzazione

delle imprese». L’obiettivo è rendere le PMI

più attrattive, favorendo una nuova

generazione di imprenditori e professionisti

qualificati.

La presidente di Piccola Industria

Confindustria Campania, Anna Del

Sorbo, ha contribuito alla

discussione sottolineando il

valore delle 4S: sorriso,

sacrificio, studio e sogni, un

approccio che intende ispirare i

giovani a vedere

nell’imprenditoria una strada

ricca di opportunità. Ha

evidenziato come le iniziative che

avvicinano i giovani al mondo

delle PMI possano creare un

effetto moltiplicatore, non solo in

termini economici, ma anche in

termini di coesione sociale e

costruzione di una comunità

imprenditoriale sostenibile.

Tra le sfide principali per le PMI

del Sud, è emersa la necessità di

attrarre e trattenere talenti in un

contesto sempre più competitivo.

Come spiegato da Lampugnale,

«il futuro passa dalla

managerializzazione delle

imprese e dall’apertura ai mercati globali».

Questa trasformazione è essenziale per

migliorare l’attrattività delle PMI, stimolare

innovazione e posizionarsi in modo più

competitivo sul mercato internazionale.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre

120 studenti, coinvolti in attività pratiche

come visite aziendali e incontri con i

presidenti delle territoriali di Piccola

Industria. Questi momenti hanno offerto

un’importante occasione di confronto tra

scuola e impresa, con l’obiettivo di costruire

un ponte solido tra il mondo della

formazione e quello del lavoro. Le

testimonianze degli imprenditori e le

esperienze condivise hanno mostrato come

la collaborazione tra giovani, istituzioni e

aziende possa rappresentare un modello

virtuoso per il rilancio del territorio.

Le PMI non si limitano a contribuire

all’economia. Sono attori fondamentali per il

tessuto sociale, capaci di fornire opportunità

concrete per contrastare fenomeni come la

desertificazione demografica e l’esclusione

sociale. L’auspicio condiviso durante il PMI

Day è che si possa invertire la tendenza

della fuga di cervelli, grazie a una sinergia

tra istituzioni, imprese e giovani.

www.confindustria.campania.it

Vincenzo Giannotti, Presidente del Distretto Orafo Campano

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Francesco Basile è il nuovo Presidente dei

Giovani Imprenditori Confindustria Campania

26 27

Il Comitato Giovani Imprenditori

di Confindustria Campania ha un nuovo

presidente. Francesco Basile,

Amministratore Unico di BASE HOUSE e

Vice Presidente di ANCE Avellino, è stato

eletto il 2 dicembre 2024 come guida

regionale per il quadriennio 2024-2028,

subentrando a Vittorio Ciotola.

La BASE HOUSE, azienda specializzata

in infrastrutture, reti tecnologiche,

costruzioni civili, industriali e stradali,

rappresenta il cuore delle attività

imprenditoriali di Francesco Basile, che

porta con sé un bagaglio di esperienza in

settori strategici per il futuro economico e

sociale della Campania.

Un motore per la crescita regionale

Nel discorso di insediamento, Basile ha

sottolineato il ruolo centrale dei giovani

imprenditori come motore di crescita,

soprattutto nei settori emergenti come

l’industria, la tecnologia, l’innovazione, la

green economy e la formazione. “La forza

che ci contraddistingue è la capacità di

avviare nuove imprese e portare sul mercato

idee innovative – ha dichiarato Basile –.

Questo processo richiede un contesto

favorevole, che può essere creato solo

attraverso una sinergia efficace tra i giovani

imprenditori e le istituzioni”.

Le priorità del nuovo mandato

Tra le linee programmatiche presentate dal

neo presidente, emergono alcune

macroaree di intervento:

• Education e cultura d’impresa:

promuovere una formazione orientata

all’imprenditorialità e

allo sviluppo delle competenze.

• Sostenibilità: integrare pratiche ecocompatibili

nei processi produttivi e

aziendali.

• Infrastrutture e nuove tecnologie:

stimolare l’adozione di soluzioni

tecnologiche avanzate per favorire la

competitività delle imprese.

• Startup e internazionalizzazione:

supportare le giovani aziende e aprire

nuovi mercati per l’economia

regionale.

Un approccio strategico e inclusivo

La presidenza di Francesco Basile si

preannuncia caratterizzata da un approccio

strategico, in grado di affrontare le sfide

regionali e promuovere un modello di

sviluppo basato su innovazione, sostenibilità

e collaborazione.

Con questa elezione, i Giovani Imprenditori

di Confindustria Campania confermano il

loro ruolo di protagonisti nel rilancio

economico del territorio, contribuendo a

costruire una rete solida di imprese

innovative e competitive.

www.confindustria.campania.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Innovazione e ricerca, un patto per il futuro di Napoli

28 29

Si è concluso con successo "La città

intelligente", il secondo focus del

progetto Nea-polis, la Napoli che sarà,

un’iniziativa promossa dall’Acen per

stimolare lo sviluppo economico e sociale

di Napoli attraverso il confronto tra

istituzioni, ricerca e imprese. Il presidente

dell’Acen, Angelo Lancellotti, ha aperto

i lavori interrogandosi su un tema

cruciale: “Nonostante le eccellenze del

territorio e le competenze diffuse, perché

i giovani continuano a lasciare Napoli?”.

Lancellotti ha sottolineato come Napoli

sia un terreno fertile con punte di

eccellenza in settori come l’export di alta

tecnologia, l’agroalimentare e

l’automotive, evidenziando la necessità di

mettere a sistema queste risorse.

Francesco Izzo, docente alla Federico II

e coordinatore del progetto Nea-polis, ha

tracciato un quadro delle potenzialità

accademiche di Napoli, ricordando che

gli atenei della città producono circa

3.800 laureati e accolgono quasi 20.000

immatricolati ogni anno. “Dobbiamo

consolidare l’ecosistema

dell’innovazione, rafforzando le sinergie

tra il mondo della ricerca e il sistema

imprenditoriale, per attrarre investimenti e

offrire opportunità concrete ai giovani che

desiderano restare”.

Gabriella Minchiotti, dirigente di ricerca

presso l’Istituto Buzzati-Traverso del CNR,

ha auspicato un ambiente più dinamico per

favorire il ritorno dei “cervelli” dall’estero,

sottolineando l’importanza di garantire tempi

certi nell’erogazione dei fondi per

l’innovazione. Gabriella Colucci,

ricercatrice e CEO di Arterra Bioscience e

Vitalab, ha condiviso la sua esperienza,

raccontando come le condizioni umane e

ambientali di Napoli abbiano favorito il

ritorno di ricercatori dall’Inghilterra e

permesso lo sviluppo di un’impresa

trasparente, addirittura testimone della

nascita di 45 bambini tra i suoi dipendenti.

Nel panorama dell’innovazione, Giorgio

Ventre, direttore scientifico dell’Apple

Academy e docente alla Federico II, ha

individuato nella mancanza di mercato il

principale limite per le startup campane, pur

riconoscendo alla regione il merito di essere

la seconda in Italia per numero di startup

innovative. “Dovremmo seguire l’esempio di

Macron, che finanzia le startup in Francia e

spinge le grandi imprese ad acquistare

innovazione”, ha dichiarato Ventre.

Fabio De Felice, fondatore di Protom e

docente all’Università Parthenope, ha

approfondito il tema dell’era del “dataismo”,

dove i dati rappresentano il linguaggio

universale, ma rischiano di ampliare il

divario tra chi ha accesso alle tecnologie e

chi ne rimane escluso. Per ridurre queste

distanze, molte spin-off come Vesevo e

MegaRide, nate nel Dipartimento di

Ingegneria Industriale della Federico II,

stanno lavorando per generare valore e

costruire cicli virtuosi di innovazione.

Edoardo Giaquinto, marketing manager di

Vesevo e MegaRide, ha definito

l’innovazione come un processo continuo:

“Non è solo un’idea, ma un percorso che

deve nascere nelle università e nei

laboratori per creare valore duraturo”.

Il progetto Nea-polis non si ferma qui: il

dialogo continua online sulla piattaforma

Nagorà, ideata e diretta da Francesco

Tuccillo, past president dell’Acen, per

stimolare ulteriori riflessioni e proporre

nuove soluzioni per il futuro di Napoli.

www.neagora.org

www.acen.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Vito Grassi (ALuiss): Nuovi modelli di governance

per trattenere i talenti sui territori

30 31

“Le imprese possono e devono lavorare a

nuovi modelli di organizzazione aziendale,

finalizzati a valorizzare i giovani talenti e a

trattenerli sui nostri territori”. Questo è il

messaggio forte lanciato da Vito Grassi,

presidente di ALuiss e Ceo di Graded,

intervenuto agli Stati Generali della

Ripartenza a Bologna. Grassi ha

sottolineato come una cultura aziendale

incentrata sul capitale umano e sulla

creazione di valore condiviso sia cruciale

per affrontare le sfide di un mercato del

lavoro sempre più competitivo e

globalizzato.

Al centro del dibattito, le opportunità e i limiti

delle aree del Mezzogiorno italiano, che

rappresentano una delle principali sfide per

il sistema Paese. “Le prospettive di sviluppo

nel Sud devono fare i conti con criticità

strutturali gravi e

persistenti”, ha dichiarato

Grassi, puntando

l’attenzione sul problema

demografico. Dal 2011 al

2023, infatti, la

popolazione del

Mezzogiorno è diminuita di

oltre un milione di persone,

mentre quella del Centro-

Nord è rimasta

sostanzialmente stabile.

“Questa emorragia

demografica – ha aggiunto

– riguarda principalmente i

giovani, spesso altamente

qualificati, la cui partenza è

causata dalla mancanza di

opportunità lavorative

adeguate. Così il territorio

si impoverisce, non solo di

risorse umane, ma anche

economiche”.

Per affrontare l’‘inverno

demografico’, Grassi ha

posto l’accento

sull’importanza

dell‘educazione e della

formazione. “È

fondamentale investire

nella qualità del sistema

scolastico, con particolare

attenzione alle materie

STEM. In Italia, la quota di

laureati in discipline

tecnico-scientifiche è

rimasta stabile dal 2010 e

rappresenta solo un quarto del totale”.

Inoltre, ha evidenziato l’urgenza di creare

una sinergia più stretta tra scuole, università

e il mondo della formazione professionale.

“Un piano di formazione integrato, sostenuto

da una strategia nazionale condivisa,

potrebbe finalmente superare le divisioni

campanilistiche che da troppo tempo

frenano il nostro sistema educativo e

formativo”.

Grassi ha concluso il suo intervento con un

appello alle imprese, invitandole a diventare

protagoniste di questo cambiamento

attraverso nuovi modelli di governance

inclusivi e sostenibili. Solo così, ha spiegato,

sarà possibile non solo attrarre, ma anche

trattenere i talenti sul territorio, trasformando

il capitale umano in un vero motore di

sviluppo per tutto il Paese.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Imprenditoria e innovazione a Napoli:

Francesco Sposito, chef di Taverna Estia

32 tre protagonisti di successo

Quali sono i valori distintivi della cucina

napoletana e campana?

La cucina campana si basa su una

33

di Antonio Quaranta

tradizione straordinaria, unica al mondo. Il

nostro patrimonio gastronomico è

un’esplosione di sapori e cultura che non

teme confronti.

La sua cucina è innovativa. Su quali

prodotti bisogna puntare per il futuro?

Il futuro della cucina napoletana è luminoso

e senza confini. I prossimi anni saranno

cruciali per consolidare la nostra eccellenza

gastronomica. Prodotti locali di qualità,

tradizione e innovazione continueranno a

essere il nostro biglietto da visita nel mondo.

La cucina campana è e sarà sempre

sinonimo di eccellenza.

Durante il roadshow di Forbes, ospitato

all’hotel Serapide di Pozzuoli, abbiamo

avuto il piacere di incontrare tre

rappresentanti dell’imprenditoria napoletana:

Raffaele Iervolino, Vincenzo Falcone e

Francesco Sposito. Questi tre imprenditori,

ognuno con un percorso unico e una visione

distintiva, rappresentano la capacità di

innovare in un contesto tanto affascinante

quanto competitivo come quello di Napoli.

Raffaele Iervolino, fondatore e partner di

Crazy Pizza Napoli, ci ha raccontato come

la sua passione per il brand si sia

trasformata in un progetto imprenditoriale

capace di valorizzare l’energia e il fermento

culturale della città.

Vincenzo Falcone, alla guida del gruppo

Golocious, ha condiviso i suoi consigli per

chi desidera avviare un’attività in Italia,

evidenziando le potenzialità di una Napoli in

piena espansione.

Infine, Francesco Sposito, chef stellato di

Taverna Estia, ci ha guidato attraverso i

valori e le eccellenze della cucina campana,

sottolineando il suo impegno per innovare

rispettando la tradizione.

Tre storie, tre visioni, un unico obiettivo:

dimostrare che Napoli può essere

protagonista sulla scena nazionale e

internazionale, non solo per la sua bellezza,

ma anche per la sua capacità di creare

eccellenza.

Raffaele Iervolino, founder e partner di

Crazy Pizza Napoli

Come nasce il progetto Crazy Pizza a

Napoli e perché questa scelta per la

città?

Ero già cliente di Crazy Pizza e amavo

andarci. C'è un aneddoto che mi piace

raccontare: circa tre anni fa, durante un

evento della Federazione delle Scuole

Private a Roma, portai il direttivo a cena

proprio da Crazy Pizza. Era un gruppo di

persone di una certa età, eppure furono tutti

conquistati dall'atmosfera vivace e moderna

del locale. Questo mi fece riflettere: se

funziona così bene per un pubblico così

eterogeneo, può essere un’idea vincente

anche in una città come Napoli. Napoli sta

vivendo un nuovo rinascimento turistico, e

mi sembrava pronta per accogliere un brand

come Crazy Pizza.

Quali sono state le difficoltà iniziali e i

progetti?

Non è stato semplice. Trovare personale

qualificato è una sfida, e gestire un team di

23 dipendenti per soli 50 coperti richiede

grandi sforzi. Ma i risultati stanno arrivando.

Abbiamo già aperto la licenza per Torino e

stiamo valutando Barcellona. Crazy Pizza

Napoli è solo un punto di partenza.

Vincenzo Falcone, fondatore del gruppo

Golocious

Quali sono i vantaggi e i consigli per chi

vuole avviare un’azienda a Napoli e in

Italia?

Serve grande perseveranza e passione. La

ristorazione è un settore complesso, fatto di

sacrifici ma anche di grandi soddisfazioni. È

come un matrimonio: bisogna amarlo. A chi

vuole intraprendere questo percorso,

consiglio di non arrendersi mai.

Dove vede Napoli nei prossimi cinque

anni?

Napoli è in continua crescita. Dopo la

pandemia, il turismo è esploso come mai

negli ultimi quarant’anni. Hotel, ristoranti e

bed & breakfast sono in espansione, e non

vedo un punto di fine per questa evoluzione.

La nostra ospitalità è incomparabile, e spero

che questa tendenza continui.

VIDEO INTERVISTA

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Caffè Toraldo premiato dalla Guida Camaleonte

con l’Award Torrefazione Home

34 35

Un nuovo traguardo per Caffè Toraldo, che

si distingue nella terza edizione della Guida

Camaleonte – la guida dei caffè e delle

torrefazioni d’Italia 2024-25. La storica

azienda napoletana, nota per l’eccellenza

delle sue miscele, ha ottenuto il prestigioso

“Award Torrefazione Home”,

riconoscimento riservato alle aziende che

eccellono nel mercato del monoporzionato.

Il premio è stato assegnato per la qualità

superiore della proposta monoporzionata,

caratterizzata da una ricca varietà di aromi e

stili di bevuta. Questo riconoscimento

celebra non solo la capacità dell’azienda di

mantenere viva la tradizione del caffè

espresso italiano, ma anche il suo impegno

verso l’innovazione tecnologica, la

sostenibilità e l’eccellenza qualitativa.

Oltre al premio speciale, Caffè Toraldo ha

ricevuto due ulteriori riconoscimenti nella

categoria Award Prodotto

Monoporzionato:

• Miscela Cremosa: apprezzata per il

suo profilo aromatico ricco e vellutato,

che esalta la tradizione napoletana.

• Miscela Origini: premiata per la

qualità delle sue note Extra-Dark

Roast, risultato di una selezione

accurata delle migliori origini e di un

processo di tostatura magistrale.

I riconoscimenti sono stati ritirati da Marco

Simonetti e Francesca Simonetti,

membri del management di Caffè

Toraldo, durante la presentazione

della Guida a Ferrara, presso il

Coffee Lab di IMA Petroncini. Nel

ricevere i riconoscimento, Marco

Simonetti ha commentato: «Questo

premio rappresenta il nostro impegno

nel combinare innovazione e

tradizione, pilastri fondamentali per

un’azienda con oltre 50 anni di storia.

Siamo orgogliosi di essere

riconosciuti come punto di riferimento

nel segmento del monoporzionato, un

formato moderno che rimane fedele

al rito dell’espresso italiano. Questo

successo è il risultato del lavoro di

tutta la nostra azienda, una vera e

propria grande famiglia.»

La Guida Camaleonte, giunta alla sua terza

edizione, si propone di mappare le migliori

referenze e torrefazioni italiane, offrendo agli

appassionati uno strumento per orientarsi

tra le tante proposte del settore. La guida

seleziona aziende di eccellenza in ogni

regione e provincia, diventando un punto di

riferimento per consumatori e professionisti

che cercano il caffè ideale, che sia una

miscela tradizionale o un monorigine di alta

qualità.

www.caffetoraldo.it

La Regione Campania lancia il piano

per l’internazionalizzazione del Distretto Orafo

La valorizzazione del Distretto Orafo

campano entra in una nuova fase con

l’avvio del piano di internazionalizzazione,

promosso dalla Regione Campania in

collaborazione con le istituzioni locali e le

aziende della filiera. Dopo il riconoscimento

ufficiale del progetto avvenuto a ottobre

presso il Tarì, alla presenza del Presidente

della Regione Vincenzo De Luca, il focus si

sposta ora sui mercati internazionali.

Il piano 2025 prevede la partecipazione del

Distretto a due degli appuntamenti più

importanti del calendario orafo europeo:

Vicenzaoro, a gennaio e settembre, e

Inhorgenta, in programma a febbraio a

Monaco di Baviera.

Vicenzaoro, punto di riferimento storico per

il settore, ospita oltre 50

aziende campane a ogni

edizione e rappresenta,

come sottolinea il

Presidente del Distretto e

del Tarì, Vincenzo

Giannotti, «la piattaforma

di lancio sui mercati

internazionali per tutte le

aziende italiane di settore.

È una grande opportunità

anche per realtà giovani e

di piccole dimensioni che

vogliono entrare in

contatto con una clientela

internazionale attraverso

un’organizzazione solida

come quella di IEG.»

Per Monaco di Baviera,

la partecipazione delle

aziende campane non è

solo un’occasione commerciale, ma si

inserisce in una strategia di promozione

territoriale già consolidata negli anni,

supportata dalla Camera di Commercio di

Caserta e dal Consolato Italiano a

Monaco. «L’obiettivo – continua Giannotti –

è aggiungere a questi momenti di

networking istituzionale una partecipazione

esplorativa per un pool di aziende di

gioielleria, consolidando la presenza del

territorio campano anche su questo

importante palcoscenico.»

Il programma regionale prevede un

approccio inclusivo, con attività di scouting

e accompagnamento per le piccole aziende,

che avranno la possibilità di esporre i propri

prodotti con il supporto della Regione. Sarà

inoltre fornito un sostegno economico alle

aziende già consolidate nel circuito fieristico.

Il tutto è pensato per stimolare percorsi di

crescita in rete, in cui l’individualità di

ciascun attore del Distretto sia valorizzata

all’interno di una visione comune.

L’assessore regionale alle attività produttive,

Antonio Marchiello, promotore della

costituzione del Distretto, ha ribadito

l’importanza di investire nella formazione dei

giovani e nella progettualità condivisa. «La

formazione avanzata – spiega Marchiello –

sarà al centro della nostra azione, attraverso

il lancio imminente di un’Academy

regionale di Filiera, che offrirà percorsi

formativi innovativi per sostenere la crescita

di tutti gli attori del Distretto orafo

campano.»

Il Distretto Orafo campano si pone oggi

come una realtà concreta, capace di

tracciare un percorso di sviluppo sostenibile

e competitivo. «Grazie al supporto della

Regione Campania – conclude Giannotti – il

Distretto sta definendo una visione di

partecipazione estremamente innovativa. Si

punta a una crescita comune, lasciando

però a ogni azienda l’autonomia e l’identità

storica che ne caratterizzano il valore

unico.»

www.tari.it

(foto fornita da Ufficio stampa Il Tarì)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Giustizia Tributaria: scontro tra giudici magistratuali

e professionali sui nuovi criteri di accesso

36 37

La Riforma Tributaria al centro della IV Giornata Internazionale di Studi ‘Linguistica ed Economia’

promossa da IUM – Scuola Superiore Mediatori Linguistici, dalla Fondazione Castel Capuano e

dall’Associazione Proposta Giustizia

di Antonio Quaranta

Si profila uno scontro tra i giudici tributari di

provenienza magistratuale e quelli di

provenienza professionale sui nuovi criteri di

accesso ai ruoli giudicanti introdotti dalla

recente legge 130/2022 di riforma della

Giustizia Tributaria. I primi infatti, in

particolare quelli ‘transitati’ dalle fila della

magistratura ordinaria, contabile,

amministrativa e militare, annunciano una

ferma opposizione contro il ricorso al Tar

il contributo dei cittadini esperti al sistema

giudiziario. Tra i giudici tributari vi erano due

gruppi principali: i magistrati togati,

provenienti dalle fila della magistratura

ordinaria, contabile, amministrativa e

militare, e i giudici di provenienza dal mondo

professionale, come avvocati e

commercialisti.

“Con la Riforma, che rende il giudice

presentato lunedì 2 dicembre su iniziativa di

oltre cinquanta giudici tributari di

provenienza professionale, per porre fine

alla discriminazione sulla disparità di

trattamento nei loro confronti rispetto ai

giudici di provenienza magistratuale.

Prima della riforma, infatti, la giustizia

tributaria si basava su commissioni

composte da giudici selezionati con un

concorso pubblico solo per titoli, sulla base

di un principio costituzionale che valorizzava

tributario una figura togata a tempo pieno –

spiega Eduardo Maria Piccirilli, dottore

commercialista e giudice tributario alla corte

di giustizia tributaria di Salerno, tra i firmatari

del ricorso al Tar - i magistrati in servizio da

almeno cinque anni, possono transitare nel

ruolo di giudici tributari con una semplice

domanda, senza affrontare esami o ulteriori

valutazioni. Al contrario, i giudici di

provenienza professionale, che per anni

hanno esercitato queste funzioni con

competenza, si trovano obbligati a superare

un concorso pubblico per titoli ed esami per

accedere alla stessa posizione. Questa

differenza di trattamento ha creato una

frattura evidente, con un gruppo che gode di

un accesso semplificato e privilegiato,

mentre l'altro, nonostante l’esperienza

maturata, deve dimostrare nuovamente la

propria idoneità”.

L’opposizione dei giudici ‘transitati’, che

annunciano un controricorso, si basa sulla

necessità di un concorso per titoli ed esami,

per equiparare, sul piano formale, le due

categorie di diversa provenienza.

“La percezione di disparità è acuita dal fatto

che entrambi hanno contribuito al

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

38 39

funzionamento della giustizia tributaria per

anni – conclude Piccirilli -. Tuttavia, la

riforma, pur introducendo un modello più

professionale, sembra riconoscere il valore

solo ai giudici tributati di provenienza

magistratuale, relegando i giudici provenienti

dal mondo delle professioni a una posizione

di svantaggio”.

Sulla vicenda si registra l’intervento

dell’europarlamentare Aldo Patriciello, che

ha presentato in Europa diverse

interrogazioni, di cui l’ultima il 6 novembre

scorso: “l’Italia, dopo aver ricevuto un

preavviso di infrazione in relazione ai giudici

onorari di tribunale ed un possibile

deferimento alla Corte di Giustizia per

l’insufficienza delle misure per superare le

difformità di trattamento tra questi ed i

magistrati ordinari – dichiara Patriciello -, sta

tentando di far coincidere i trattamenti di

queste due anime della giustizia. Allo stesso

modo mi auguro che lo Stato ponga mano

alle ingiustizie che subiscono i giudici

tributari”.

L’annuncio del ricorso, avvenuto durante la

IV Giornata Internazionale di Studi

‘Linguistica ed Economia’ presso Castel

Capuano, testimonia l’importanza di eventi

come questi nel favorire il dialogo tra

giurisprudenza, economia e linguistica.

Promossa da IUM – Scuola Superiore

Mediatori Linguistici, insieme alla

Fondazione Castel Capuano e

all’Associazione Proposta Giustizia, la

giornata, curata da Eduardo Maria Piccirilli e

Valentina Russo, ha rappresentato un

momento cruciale per portare avanti

interrogazioni e denunce su scala europea,

come evidenziato dall’intervento di

Patriciello.

L’iniziativa, che si è avvalsa del sostegno di

sponsor come Gruppo24Ore e

Logogramma, ha ricevuto il patrocinio del

Comune di Napoli, del Consiglio regionale

della Campania, del Consiglio dell’Ordine

degli Avvocati di Napoli, di ODCEC Napoli,

nonché di Nika e Gianus, confermando il

rilievo istituzionale e accademico

dell’evento. Una piattaforma di confronto

che proietta Napoli al centro del dibattito

giuridico ed economico europeo.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

19-01 Holding e NOVOTECH: partnership strategica

globale sul nuovo velivolo anfibio antincendio

L'Ordine degli Architetti di Napoli celebra i suoi

senatori: un simbolo di rinascita e visione per il futuro

40 41

Partnership strategica globale 19-01 Holding

e NOVOTECH Aerospace Advanced

Technology (azienda pugliese con siti

produttivi a Casoria, NA) che combina il

know-how unico nel settore dell’antincendio

aereo e l'esperienza nella progettazione e

certificazione aeronautica del team di 19-01

Holding con l’expertise di NOVOTECH

nell’integrazione di metodi di progettazione e

tecnologie di produzione avanzate

provenienti dai settori aerospaziale e navale.

L’obiettivo della collaborazione è contribuire

alla progettazione del moderno WF-X, un

velivolo anfibio multi-ruolo che

rappresenterà una soluzione centrale per il

futuro contrasto agli incendi boschivi.

In particolare, NOVOTECH sarà

responsabile del supporto alla tecnologia di

ingegneri altamente qualificati, l'azienda

sviluppa prototipi compositi complessi con

forme variabili e spessori diversificati,

avvalendosi di metodologie avanzate per

predire drappeggi, formabilità e

deformazioni. Tra i progetti più recenti,

NOVOTECH ha realizzato stampi pilota per

la produzione di pannelli complessi a doppia

curvatura e serbatoi tramite il processo di

Automated Fiber Placement (AFP).

NOVOTECH ha anche progettato e

sviluppato SEAGULL e le sue varianti, una

famiglia di velivoli anfibi ultraleggeri ad alte

prestazioni con motorizzazione ibridoelettrica,

e possiede una lunga esperienza

nella certificazione di aeromobili per

l'aviazione generale e civile.

www.novotech.it

Si è svolta durante la manifestazione

Arkeda la cerimonia di nomina dei senatori

dell'Ordine degli Architetti di Napoli, un

appuntamento atteso dal 2017 e tornato a

essere una celebrazione carica di

significato. L’evento ha rappresentato molto

più di un riconoscimento istituzionale: è

stato un momento di riflessione e

celebrazione, che ha riunito una comunità

professionale resiliente dopo anni di

difficoltà, scanditi da dimissioni,

commissariamenti e l’impatto della

pandemia.

«La sfida oggi non è disegnare la città

nuova, ma trasformare quella esistente per

renderla inclusiva, accessibile e sostenibile.

Seguendo questi punti cardinali, riusciremo

a restituire centralità a una professione che

è stata sempre fondamentale per lo sviluppo

al futuro con determinazione.

«Questa nomina non è solo un

riconoscimento al passato, ma anche uno

stimolo per il futuro. È un invito a credere

nella forza della nostra comunità e nella

capacità di costruire, letteralmente e

metaforicamente, un domani migliore», ha

sottolineato Capobianco, ringraziando tutti

coloro che hanno reso possibile questo

evento.

L’Ordine degli Architetti di Napoli, sotto la

guida di Lorenzo Capobianco, si impegna

a promuovere una visione dell’architettura

come strumento di trasformazione sociale e

ambientale. «La città che immaginiamo – ha

spiegato Capobianco – è una città che

dialoga con il territorio, che si apre

all’accessibilità e che pone la sostenibilità al

centro del suo sviluppo. La nostra

readiness e definizione preliminare

dell’architettura strutturale; sviluppo del

design strutturale dettagliato; modelli per

galleria del vento e serbatoi; modelli

funzionali in scala ridotta; piano di test per la

certificazione; aeroelasticità e riduzione del

rumore del velivolo di prova.

NOVOTECH Aerospace Advanced

Technology

NOVOTECH vanta competenze consolidate

nella progettazione e produzione di strutture

composite basate su processi di produzione

automatizzati a basso costo e fuori

autoclave (come AFP, PCM, RTM, CF e

LRI). Grazie a un team di ricercatori ed

19-01 Holding

19-01 Holding è un’azienda innovativa nei

settori Aerospace e Tech, leader globale nel

contrasto agli incendi boschivi e nelle

operazioni di emergenza. Dal 2011, la

società è impegnata nello sviluppo di un

sistema integrato moderno per ridurre il

drammatico impatto degli incendi forestali.

Con un team d’eccellenza che vanta oltre

200 progetti sviluppati nel settore

aerospaziale, 19-01 Holding offre soluzioni

che spaziano dalla progettazione e

produzione di velivoli anfibi multi-ruolo alla

formazione dei piloti e ai servizi di

antincendio boschivo.

www.19-01.com

dei territori», ha dichiarato il presidente

dell'Ordine, Lorenzo Capobianco.

La cerimonia, dedicata ai professionisti che

hanno dedicato decenni alla professione, è

stata un’occasione per celebrare non solo le

carriere individuali ma anche il contributo

collettivo al paesaggio urbano e alla vita

della città di Napoli. Il presidente Lorenzo

Capobianco ha ricordato come, anche nei

momenti più complessi, la comunità

professionale degli architetti abbia

dimostrato forza e resilienza, trovando

sempre la strada per rinnovarsi e guardare

professione è e deve continuare a essere

centrale nella vita delle persone».

La cerimonia di nomina dei senatori, oltre a

essere un tributo a chi ha dedicato la propria

vita all’architettura, è stata dunque anche

una celebrazione di rinascita, un segno di

speranza per un futuro in cui la comunità

degli architetti di Napoli sarà protagonista

del cambiamento.

www.na.archiworld.it

F.M.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

Kimbo trionfa con 5 prestigiosi riconoscimenti agli Award Torrefazione e Prodotto 2024-25

42 43

Durante l’evento di presentazione della

nuova edizione della Guida dei caffè e delle

torrefazioni d’Italia, organizzato presso il

Coffee Lab di IMA Petroncini a

Sant’Agostino (Ferrara), Kimbo, il celebre

Caffè di Napoli, ha ricevuto cinque

prestigiosi riconoscimenti. La guida, curata

dai coffee expert Andrej Godina e Mauro

Illiano, recensisce ogni anno le migliori

torrefazioni italiane, e questa edizione ha

incluso 275 torrefazioni e 36 academy,

confermando l’importanza di Kimbo nel

panorama nazionale e internazionale.

Kimbo è stata premiata con un Award

Torrefazione Gourmet e quattro Award di

Prodotto:

• Award Torrefazione Gourmet: per la

sensibilità e la ricerca in ambito di

coffee pairing e per l’avanguardismo

nella formazione dedicata alla

ristorazione.

• Award Prodotto Espresso: Arabica Light

Roast – Kimbo 5 Origini.

• Award Prodotto Moka: Miscela Extra-

Dark Roast – Kimbo Gold Medal.

• Award Prodotto Monoporzionato:

Arabica – Le Meraviglie del Gusto

Kimbo - Amalfi 100% Arabica.

• Award Prodotto Monoporzionato:

Arabica Medium-Dark Roast - Kimbo

Espresso Barista 100% Arabica.

La cerimonia di premiazione, resa

ancora più autorevole dalla recente

acquisizione della Guida del

Camaleonte da parte di Gambero

Rosso, ha visto la partecipazione di

Andrea Petricciuolo, Product

Marketing Manager di Kimbo, in

rappresentanza dell’azienda

partenopea fondata nel 1963, oggi

presente in oltre cento paesi nel

mondo.

“Questi premi celebrano il nostro

impegno quotidiano per la qualità e la

ricerca,” ha dichiarato Massimiliano

Scala, Head of Marketing di Kimbo.

“Particolarmente significativo il

riconoscimento per la Torrefazione

Gourmet, che premia non solo la

nostra capacità di imprimere unicità a

ogni chicco, ma anche l’attitudine a

sperimentare e a osare, aprendo

nuovi scenari per il caffè nel

foodservice”.

Un ulteriore fiore all’occhiello per

Kimbo è il Kimbo Training Center,

unico Premier Training Campus SCA

del Centro-Sud, riaperto nel dicembre

2023. Situato nell’area dello

stabilimento industriale, il centro è

dotato di due aree didattiche con dieci

postazioni professionali e un bar

dedicato alle diverse metodologie di

estrazione del caffè. Il Training Center

organizza eventi speciali curati dai

migliori esperti del settore e propone

corsi per Coffee Master di I e II livello,

in collaborazione con l’Associazione

Italiana Sommelier Campania (AIS),

rivolti sia agli operatori del settore che

agli appassionati.

Con questi riconoscimenti, Kimbo

consolida il suo ruolo di ambasciatore

della cultura del caffè napoletano,

unendo tradizione e innovazione per

offrire un’esperienza unica a livello

globale.

www.kimbo.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ECONOMIA

44

Premio Women Value Company 2024:

celebrare l’imprenditoria femminile al Sud

Il Premio Women Value Company Intesa

Sanpaolo, istituito otto anni fa dalla

Fondazione Marisa Bellisario in

collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha

celebrato la sua edizione 2024 il 3 dicembre

presso le Gallerie d’Italia a Napoli. L’evento

ha premiato 30 imprese del Centro-Sud

Italia che si sono distinte per il loro impegno

nell’innovazione, nella promozione

dell’imprenditoria femminile, nella parità di

genere e nella valorizzazione della diversità.

Questo appuntamento ha concluso il ciclo

territoriale del premio, preceduto dagli eventi

di Firenze e Milano, che hanno visto la

partecipazione di altre 70 imprese.

L’iniziativa si inserisce in un contesto di

impegno concreto per l’imprenditoria

femminile: Intesa Sanpaolo ha infatti messo

a disposizione un plafond di un miliardo di

euro per sostenere l’avvio e il rafforzamento

di attività imprenditoriali femminili. A livello

nazionale, il premio ha raccolto quest’anno

oltre 1400 candidature, selezionando le 100

PMI vincitrici, tra cui due imprese premiate

con la Mela d’Oro:

• Lab. Instruments di Castellana Grotte

(BA), per la categoria piccole

imprese, guidata da Stella Stefanelli.

• Pellemoda di Empoli, per la categoria

medie imprese, diretta da Azzurra

Morelli.

Le menzioni speciali hanno riconosciuto

l’impegno sociale e culturale di realtà come:

• Agrimolina (Roccadaspide, Salerno) per

la valorizzazione del Made in Italy.

• Fondazione Le Costantine (Uggiano la

Chiesa, Lecce) per il contributo

sociale.

Tra le 30 aziende premiate a Napoli

numerose sono le eccellenze del Sud che

incarnano i valori del premio:

• Helvetica (San Severo, Foggia): offre

consulenza aziendale sulla sicurezza

e privacy.

• Società di Topografia (Brindisi): realizza

rilievi topografici e cartografici di

precisione.

• Kaleidos (Foggia): cooperativa sociale

che combina innovazione e

assistenza.

• Un Sorriso per Tutti (Cerignola, Foggia):

gestisce strutture per minori e servizi

educativi.

• Igiemme (Tuglie, Lecce): attiva nella

produzione di packaging.

• Progeva (Laterza, Taranto): leader nella

produzione di fertilizzanti organici.

Un futuro più equo e inclusivo

Il premio ha messo in luce il ruolo cruciale

dell’imprenditoria femminile per il progresso

economico e sociale. Con il supporto di

programmi come il PNRR, che destina fondi

all’inclusione e alla coesione sociale, l’Italia

può affrontare il divario di genere che

ancora la separa dai livelli europei. Eventi

come questi non solo celebrano

l’eccellenza, ma costruiscono un modello di

sviluppo.

www.fondazionebellisario.org

www.intesasanpaolo.com

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



INNOVAZIONE

La Fabbrica delle Imprese: il Modello della Campania per il Mezzogiorno

46 47

a cura di Antonio Prigiobbo*

Il futuro economico del Sud Italia passa

dalla creazione di imprese e imprenditori.

Non è solo un gioco di parole, ma il cuore

dell’attività degli incubatori d’impresa, realtà

che sostengono la nascita di nuove aziende

e offrono servizi essenziali, come

consulenze notarili, legali e fiscali. Questi

imprenditori "speciali" non sono solo spinti

dalla competizione, ma da una missione più

grande: mettere il loro know-how al servizio

degli altri.

Il primato campano negli incubatori

certificati e nelle startup

La Campania conta oggi 9 incubatori

certificati, seconda solo alla Lombardia (con

12), e si posiziona come il cuore

dell’innovazione nel Mezzogiorno, con un

numero di incubatori pari a quello di tutte le

altre regioni del Sud messe insieme.

Grazie a Napoli, la Campania è anche al

secondo posto in Italia per numero

complessivo di startup innovative, superata

solo dalla Lombardia. Questo dato sottolinea

il ruolo di Napoli come motore di

innovazione e imprenditorialità.

Un altro primato viene dal Sannio, che si

distingue per il miglior rapporto tra numero

di startup e dati demografici. Questo

equilibrio dimostra che anche territori meno

popolosi possono eccellere grazie a un

ecosistema imprenditoriale dinamico e ben

supportato.

Gli incubatori campani: eccellenze e

diversità

Gli incubatori certificati in Campania sono un

esempio di diversità e ricchezza. Tra i

principali attori:

Napoli:

• Campania NewSteel (Giorgio

Ventre)

• Giffoni Innovation Hub (Luca

Tesauro)

• E-Guardian (Giorgio Budillon)

Caserta:

• 012 Factory (Sebastian Caputo)

• Incubatore Campano (Pasquale

Brancaccio)

• Fare Impresa (Fernando Del

Rosso)

Salerno:

• Incibum Lab (Deborah Morriello)

Benevento:

• Startup Europa (Alessandro

Ciotola)

Avellino:

• Incubatore 6 (Vincenzo Vitale)

Molti di questi operatori hanno un raggio

d’azione che supera i confini regionali, con

sedi distribuite in tutta Italia.

La storia e il futuro dell’innovazione in

Campania

Il primo modello a farsi strada è stato 012

Factory a Caserta, mentre il primo

incubatore certificato del Mezzogiorno è

stato Campania NewSteel, nato dalla

collaborazione tra Città della Scienza e

l’Università Federico II.

Il più recente tra gli incubatori è E-

Guardian, che rappresenta un caso

innovativo in quanto è sia un incubatore

privato che una startup innovativa, finanziata

con fondi regionali.

Anche il mondo accademico campano ha

dato il suo contributo con strumenti come

Startup Lab (Mario Sorrentino, Università

Vanvitelli) e SeiUniSa (Roberto Parente,

Università di Salerno).

Finanza e acceleratori a sostegno

dell’innovazione

La Campania ospita anche acceleratori

come TerraNext e Vita, nati dalla

collaborazione tra aziende locali e Cassa

Depositi e Prestiti Venture Capital. Sul fronte

finanziario, troviamo operatori come Vertis

SGR (Amedeo Giurazza), Zephiro

Investments (Joseph Grosso e Franco

Raddi) e Volano (Giovanni De Caro).

Tra i protagonisti internazionali con sede a

Napoli ci sono Materias (Gino Nicolais) e

NAStartUp, che ho l’onore di guidare.

NAStartUp rappresenta un modello

partecipativo e aperto, riconosciuto per i

suoi numerosi track record internazionali.

Il Think Different come generatore di

innovazione

Un altro modello importante è SeedLab, che

coinvolge Alberto Celentano, Angelo

Bruscino e Luigi Congedo, insieme a molti

altri.

Una nuova rivelazione è rappresentata da

La Fabbrica Italiana dell’Innovazione, che

riunisce soggetti istituzionali e privati. Tra i

protagonisti ci sono Spici (Vincenzo Lipardi

e Mariangela Contursi), già parte di

Campania NewSteel, insieme a La Casa

delle Tecnologie, uno strumento del MIMIT,

e MediTech, guidato da Angelo Giuliana,

con la partecipazione di Fabrizio Monticelli

(ForMare), Ivo Allegro (Iniziativa) e

Giovanni Lombardi (Tecno).

Coworking e supporto imprenditoriale

Oltre agli incubatori, Napoli si distingue

anche per una rete di nuovi spazi di

coworking che offrono supporto agli

imprenditori con spazi fisici e sportelli di

assistenza. Tra questi:

Flegreo Hub (Daniele Piro)

StudyRoom (Diana Capuano)

Dialogue Place (Marco Traversi)

FareWork (Mirko Crosta)

NatoLavoratori (Bruna Manfelotto)

Lanificio Digitale (Davide Busetti)

Spazio TRA (Stefano Leonelli)

Talent Garden (Laura Abagnale)

Questi spazi contribuiscono in modo

significativo all’ecosistema imprenditoriale

della città, promuovendo collaborazioni,

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



INNOVAZIONE

48 49

innovazione e sviluppo.

Un ecosistema in crescita

Questa rete di incubatori, acceleratori e

operatori rappresenta una delle principali

ricette per la crescita dell’ecosistema

innovativo in Campania. Con un numero

sempre crescente di startup e iniziative, la

regione si sta affermando come un polo di

innovazione e imprenditorialità che guarda

al futuro.

misure pubbliche mirate, la regione si

distingue per un approccio che integra

modelli diversi, passando dalla social

innovation al venture capital. Questa

strategia mira ad attrarre capitali privati e a

creare sinergie tra vari settori, favorendo

l’adozione di formule innovative e sostenibili.

In un contesto in cui innovazione e

tradizione convivono, la Campania dimostra

che è possibile costruire un ecosistema

collaborativo e sostenibile. Allo stesso

tempo, la Puglia si pone come esempio di

come la finanza privata possa giocare un

ruolo cruciale nella trasformazione

economica, rendendo il Mezzogiorno un

laboratorio di modelli innovativi per il futuro

economico dell’Italia.

(*) Designer - Direttore NAStartUp

I Modelli del Mezzogiorno: Un Confronto

tra Campania e Puglia

Nel Mezzogiorno d’Italia emergono due

approcci distinti allo sviluppo imprenditoriale

e all’innovazione, rappresentati dalla

Campania e dalla Puglia.

In Campania, si sta delineando un modello

che trae forza principalmente "dal basso",

basandosi su iniziative locali integrate con

alcuni bandi pubblici mirati, rivolti sia alle

startup che alle imprese tradizionali. Questo

approccio punta a stimolare l’ecosistema

imprenditoriale attraverso il coinvolgimento

diretto di attori locali e una crescita organica.

La Puglia, invece, adotta un modello più

incentrato sulla finanza privata, con

l’obiettivo di catalizzare l’innovazione su un

territorio più vasto e diversificato. Oltre a

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



INNOVAZIONE

INNOVAZIONE

Agritech Job Fair: Successo per la seconda

edizione dell’Agritech Academy

Campania: il boom delle Start-up

e la crescita nei settori strategici

50 51

La seconda edizione dell’Agritech

Academy si è conclusa con risultati

eccellenti, consolidando il ruolo centrale

dell’iniziativa nella formazione di nuovi

talenti per il settore agricolo italiano. Durante

la cerimonia, svoltasi nell’Aula Magna del

Polo di San Giovanni a Teduccio

dell’Università degli Studi di Napoli

Federico II, sono stati consegnati 26 diplomi

di fine corso, organizzati 60 colloqui di

lavoro e accolte 10 aziende leader del

settore agricolo e tecnologico.

A inaugurare l’evento, il rettore della

Federico II e presidente della Fondazione

Agritech, Matteo Lorito, ha sottolineato

l'importanza dell'Academy, definendola "una

sfida nella sfida" all’interno del progetto del

Centro Nazionale AGRITECH, un’iniziativa

unica in Europa. Lorito ha dichiarato:

«L'Academy crea profili lavorativi di alta

specializzazione, immediatamente assorbiti

dal mercato. Questo dimostra la validità di

un modello formativo che risponde

concretamente alle esigenze del sistema

agricolo italiano.»

La cerimonia, arricchita dalla presenza di

esperti e rappresentanti istituzionali, è stata

un momento di celebrazione e opportunità.

Tra i protagonisti dell’evento, spiccano i

nomi di Danilo Ercolini, direttore del

Dipartimento di Agraria e direttore scientifico

della Fondazione Agritech, Marco Pacini,

general manager di Agritech, e Giovanni

Battista Chirico, coordinatore

dell’Academy. Presenti anche Andrea

Badursi, presidente dell’Unione Nazionale

Italia Ortofrutta, e i presidenti regionali di

Coldiretti, Ettore Belelli, e

Confagricoltura, Fabrizio Marzano.

Durante l’evento, gli studenti diplomati

hanno partecipato alla Agritech Job Fair,

un’occasione per incontrare aziende del

settore pronte a valorizzare i nuovi talenti.

Tra le realtà presenti figuravano nomi di

rilievo come Ariespace, Diagram, Euro

Soft, Evja, Fea Consulting, Fertildea,

Koppert Italia, Mood Global Service,

Rago e Terra Orti. Questi incontri hanno

rappresentato un ponte concreto tra il

percorso accademico e il mondo del lavoro,

confermando il valore dell’Academy come

strumento di innovazione e sviluppo

professionale.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti

sull’Agritech Academy e il bando per il

prossimo anno:

www.ricerca.unina.it/pnrr/centrinazionali/agritech/.

F.M.

di Fabrizio Matarazzo

La Campania si afferma come una delle

regioni più vivaci d’Italia nel panorama

dell’innovazione, raggiungendo la seconda

posizione a livello nazionale per numero di

start-up innovative, superando il Lazio e

posizionandosi subito dopo la Lombardia.

Un risultato che dimostra il fermento e la

dinamicità di un territorio in continua

evoluzione.

Secondo l’ultimo report nazionale di ottobre,

la regione conta ben 1.509 start-up

innovative, costituendo il 30% delle attività

incentrate sulle tecnologie abilitanti, di cui

oltre la metà focalizzate sull’intelligenza

artificiale (AI). Questo primato è supportato

da un ecosistema robusto che combina

università, ricerca, e capitale umano,

elementi che rendono la regione un hub

attrattivo per investimenti e collaborazioni.

Crescita nei Settori Strategici

Negli ultimi anni, la Campania ha visto

l’arrivo di grandi aziende come Apple,

Cisco, Deloitte e Calzedonia, attratte dalla

qualità del capitale umano e dalla vivacità

dell’ecosistema delle start-up. Le start-up,

infatti, non sono solo motore di innovazione,

ma anche strumenti di accelerazione per il

sistema delle PMI e delle pubbliche

amministrazioni.

La Regione ha scelto di puntare su settori

strategici attraverso investimenti mirati:

• Innovazione e robotica: già stanziati 50

milioni di euro per supportare le

start-up, con ulteriori 42 milioni

dedicati a strumenti finanziari

specifici.

• Trasferimento tecnologico: oltre 200

milioni di euro destinati a favorire il

dialogo tra ricerca e imprese.

• Sanità: 160 milioni investiti nella lotta alle

patologie oncologiche attraverso

infrastrutture avanzate e piattaforme

dedicate.

• Automotive: il progetto Borgo 4.0, con

uno stanziamento di 50 milioni di

euro, mira a posizionare la Campania

come centro di eccellenza per la

mobilità del futuro.

• Digitalizzazione del patrimonio

culturale: creata una piattaforma

open data per digitalizzare i beni

culturali materiali e immateriali della

regione, valorizzando il patrimonio

storico e artistico.

La Campania è oggi una delle regioni più

giovani d’Italia, con un sistema universitario

che forma il 41% degli studenti del Sud,

creando un capitale umano considerato la

vera "materia prima" per il futuro. La visione

strategica e gli investimenti regionali

testimoniano una crescita solida e proiettata

verso l’innovazione sostenibile e l’inclusione

tecnologica.

La regione si conferma come un laboratorio

di innovazione capace di attrarre talenti e

risorse, contribuendo a ridefinire il panorama

delle start-up italiane.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



INNOVAZIONE

INNOVAZIONE

Neuroscienze e Innovazione:

il workshop EBRAINS-Italy a Villa Doria d’Angri

Protom Group Spa acquisisce il ramo d’azienda

formazione della lombarda Espero Srl

52 53

Dal 1° al 4 dicembre 2024, Villa Doria

d’Angri a Napoli ha ospitato il workshop

‘The EBRAINS-Italy Research

Infrastructure for Neuroscience

Challenges’, un evento organizzato dalle

Università degli Studi di Napoli Federico II

e Parthenope. L’incontro, patrocinato dal

Ministero dell’Università e della Ricerca

(MUR), è stato un importante momento di

confronto sui risultati del progetto

EBRAINS-Italy, una delle infrastrutture di

ricerca più innovative nel panorama europeo

delle neuroscienze.

Ad aprire i lavori è stato David Della Morte

Canosci, Consigliere del Ministro

dell’Università e della Ricerca, Anna Maria

Bernini, che ha sottolineato il valore

strategico di questa iniziativa finanziata dal

programma NextGeneration EU e dal

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

(PNRR), con il coordinamento del Consiglio

Nazionale delle Ricerche (CNR).

Il workshop ha messo in evidenza

l’approccio multidisciplinare che caratterizza

il progetto. “Una delle peculiarità del

EBRAINS-Italy è la sinergia tra competenze

diverse, dal matematico al clinico – ha

spiegato il professore Giuseppe Sorrentino

dell’Università Parthenope –. Questa

integrazione permette di sviluppare nuove

metodologie e strumenti che possono

rivoluzionare la medicina tradizionale,

rendendola sempre più personalizzata".

Tra i temi affrontati, grande attenzione è

stata dedicata ai modelli computazionali

dell’ippocampo, fondamentali per lo studio

dell’Alzheimer, e ai modelli sulla dopamina,

utili per la comprensione e il trattamento del

Parkinson. “Questi progressi consentono di

tradurre la ricerca di base in applicazioni

cliniche concrete, contribuendo a migliorare

diagnosi e terapie", ha aggiunto Sorrentino.

Durante il workshop, la professoressa

Addolorata Marasco dell’Università

Federico II ha sottolineato il contesto più

ampio in cui si inserisce il progetto: “Negli

ultimi vent’anni, l’Unione Europea ha

investito enormemente nelle neuroscienze,

ottenendo risultati significativi. Ora, con la

conclusione dello Human Brain Project, è

fondamentale proseguire il lavoro per

consolidare e valorizzare le risorse

scientifiche".

Il progetto EBRAINS-Italy coinvolge 16 enti

universitari e istituti di ricerca, con oltre 200

ricercatori attivamente impegnati. Un

aspetto cruciale è la possibilità di rendere

disponibili gratuitamente i dati prodotti,

favorendo la diffusione del sapere e la

collaborazione internazionale.

Il workshop si è concluso con un bilancio

positivo sia per i risultati scientifici condivisi

che per le prospettive future. L’integrazione

tra ricerca, tecnologia e clinica continuerà a

essere la chiave per affrontare le sfide delle

neuroscienze, aprendo nuove strade verso

una medicina di precisione e terapie

avanzate.

www.ebrains-italy.eu

F.M.

Protom Group, leader nell’innovazione

tecnologica, rafforza la Business Unit

Knowledge Development grazie

all’acquisizione del ramo d’azienda

formazione di Espero Srl, storica azienda

lombarda nata nel 1991 da uno spin-off di

Apple Computer Italia. Espero è un marchio

riconosciuto per la formazione nelle nuove

tecnologie. Con questa acquisizione,

Protom amplia la propria offerta formativa,

che nel 2024 raggiunge ricavi per tre milioni

di euro, 15.000 ore di formazione erogate e

circa 250 clienti. Le principali aree tematiche

includono Intelligenza artificiale, Digital

transformation, Sviluppo software e

Project management.

Grazie a questa operazione, Protom

rafforza la sua presenza nel nord Italia con

l’apertura di un nuovo centro di competenza

a Milano. Questo centro, nato inizialmente

per la formazione, sarà la base per

consolidare la presenza dell’azienda anche

in altri settori come la Digital

Transformation, l’Advanced Engineering

e lo Smart Manufacturing.

“Con l’acquisizione del ramo d’azienda di

Espero, Protom Group prosegue nel suo

percorso di sviluppo che punta ad affermarsi

sempre più quale punto di riferimento

italiano nella progettazione e realizzazione

di soluzioni innovative,” ha dichiarato

Salvatore Rionero, CEO di Protom Group.

“Questa acquisizione nasce dall’incontro di

due realtà che condividono la stessa

passione per la formazione e l’innovazione.

Il nuovo centro di competenza di Milano, che

si aggiunge a quello storico di Napoli, ci

permetterà di essere ancora più vicini ai

nostri clienti, di allargare la nostra faculty e

di integrare le nostre soluzioni con contenuti

sempre più innovativi,” aggiunge Giuseppe

Ciociola, Manager della Business Unit

Knowledge Development di Protom Group.

Questa acquisizione si inserisce nella

strategia di crescita per linee esterne

annunciata da Protom nel 2024, che include

attività di scouting in Italia e all’estero per

rafforzare le Business Unit Knowledge

Development e Digital Transformation. Il

2024 si conclude con due acquisizioni

mirate a piccole imprese strutturate,

caratterizzate da tecnologie avanzate e

solide relazioni di mercato.

Fabio De Felice

Negli ultimi anni, Protom ha registrato una

crescita significativa, passando da un

fatturato di 12 milioni di euro nel 2018 a

circa 30 milioni nel 2023. Questa

espansione include l’apertura, durante

l’estate 2024, di una sede negli Stati Uniti,

precisamente nel South Carolina, con un

investimento iniziale di 5 milioni di dollari.

Ad agosto, Protom ha inoltre avviato una

partnership strategica con PerDieci,

focalizzata su Intelligenza artificiale,

Engineering e Manufacturing, con

l’obiettivo di accelerare la crescita delle due

realtà. Questa collaborazione, nata dagli

imprenditori seriali Fabio De Felice e

Alberto Baban, si basa su un accordo

strutturato che include compartecipazioni

societarie.

www.espero,it

www.protom.com

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ASSOCIAZIONI

L’arte contro l’abilismo: il calendario “I’m not Disabled” di Donatella Donatelli

a sostegno del progetto di velaterapia Anima Libera

54 55

Con la potenza delle immagini e un

messaggio profondo, la fotografa e artista

Donatella Donatelli presenta il suo

calendario artistico “I’m not Disabled”, un

progetto che sfida le convenzioni e si

schiera contro l’abilismo. L’iniziativa sostiene

Anima Libera, un programma ideato dalla

dott.ssa Simona Tozza, responsabile

dell’area di Psicologia del Centro Clinico

NeMo di Napoli, diretto dal dott. Salvatore

Dongiovanni, centro clinico di eccellenza ai

pazienti con patologie neuromuscolari. Il

calendario è patrocinato dal Comune di

Napoli – Assessorato alle Politiche

Sociali e dall’Ordine dei Giornalisti della

Campania, con il supporto dell’associazione

Più ARI Azioni Relazioni Iniziative APS.

Anima Libera: la vela come strumento di

benessere

Il progetto Anima Libera utilizza lo sport, e

in particolare la vela, per migliorare la

qualità della vita dei pazienti con patologie

neuromuscolari. Grazie alla collaborazione

di Gennaro Aversano, proprietario della

barca a vela Alcor e membro del Club

Nautico della Vela di Napoli, l’iniziativa

offre ai pazienti l’opportunità di partecipare a

uscite in barca. Durante queste esperienze,

il team multidisciplinare, composto dalla

dott.ssa Tozza, dal dott. Tommaso

Romano e dai fisioterapisti, raccoglie dati

clinici e impressioni personali per monitorare

i benefici psicofisici.

Le attività a bordo sono pensate per

stimolare l’interazione sociale e il benessere

psicologico, favorendo una nuova

concezione di sé e delle proprie capacità. La

velaterapia dimostra di essere un potente

strumento per migliorare i parametri

fisiologici, come quelli cardiaci, pressori e

respiratori, integrando il percorso di cura con

un approccio innovativo.

I’m not Disabled: un messaggio contro

l’abilismo

Con il progetto “I’m not Disabled”,

Donatella Donatelli esplora il rapporto tra

valore e capacità, interrogandosi su cosa

significhi davvero essere abili. Attraverso

fotografie potenti, che fondono poesia e

riflessione, Donatelli scardina pregiudizi e

invita a vedere la disabilità da una

prospettiva nuova, lontana dalla retorica. Le

sue immagini accompagneranno il 2025 di

chi decide di sostenere il progetto,

devolvendo il ricavato al programma Anima

Libera.

Come sostenere il progetto

Il calendario, disponibile al costo di 10 euro,

può essere acquistato tramite bonifico,

contattando Donatella Donatelli all’indirizzo

email dodo.donatelli@gmail.com

Per ulteriori informazioni sul progetto Anima

Libera, è possibile contattare la Dott.ssa

Simona Tozza all’indirizzo email simona.

tozza@gmail.com

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ASSOCIAZIONI

56 57

Donazioni al progetto possono essere effettuate tramite:

IBAN: IT51F0200815102000107267981

Causale: Progetto Anima Libera

Il calendario è patrocinato dal Comune di Napoli – Assessorato alle Politiche Sociali e

dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, con il supporto dell’associazione Più ARI

Azioni Relazioni Iniziative APS

sudenord.it è media partner ufficiale.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ASSOCIAZIONI

Uniti contro il tumore: il nuovo progetto

di ANT e Fondazione CON IL SUD

58 59

Fondazione ANT ha lanciato un progetto

interregionale, grazie al co-finanziamento

della Fondazione CON IL SUD, per

affrontare il tumore lungo l’intero percorso,

dalla prevenzione al fine vita. L’iniziativa,

che abbraccerà Puglia, Basilicata,

Campania e Sardegna fino al 2027, punta a

offrire servizi gratuiti per la cittadinanza,

potenziando l’assistenza oncologica e

rafforzando il tessuto sociale grazie alla

collaborazione con una rete di associazioni

territoriali.

Il progetto prevede: 4.200 visite di

prevenzione oncologica gratuite rivolte

soprattutto a chi vive situazioni di disagio

socio-economico, con particolare attenzione

ai tumori della cute, della tiroide, del

testicolo e della mammella; supporto

psicologico potenziato o attivato ex novo

l’obiettivo di fornire strumenti pratici e

supporto emotivo; incontri sul tema

“Salute e Ambiente” per 700 studenti delle

scuole superiori, in partnership con

l’associazione A Sud.

Grazie al coinvolgimento di realtà locali, il

progetto si propone di rafforzare il Terzo

Settore, creando sinergie e consolidando

una rete operativa su larga scala. In ogni

regione sono stati coinvolti enti del territorio

per offrire un supporto capillare e inclusivo.

Tra i partner figurano: Io Potentino Onlus

(Potenza), Associazione Pianoterra

(Napoli), Fondazione Emmanuel (Lecce),

Associazione Incontra (Bari), Cooperativa

Sociale Panta Rei (Cagliari).

Grazie a queste collaborazioni, ANT

garantirà che i cittadini più vulnerabili siano

anche le aree più remote. Ogni visita sarà

prenotabile online sul sito ufficiale di ANT.

Un punto fondamentale del progetto è il

sostegno ai caregiver, spesso invisibili

protagonisti della lotta al tumore. Saranno

sviluppo del Mezzogiorno attraverso

iniziative di coesione sociale. In 17 anni, ha

sostenuto oltre 1.800 progetti e collaborato

con più di 7.000 organizzazioni, investendo

quasi 300 milioni di euro in interventi per

contrastare la dispersione scolastica,

per pazienti e caregiver. A Cagliari, per

esempio, sarà avviato per la prima volta

questo servizio. 16 corsi di formazione e

laboratori esperienziali per i caregiver, con

informati, sensibilizzati e guidati attraverso il

percorso di prevenzione e cura. L’uso

dell’Ambulatorio Mobile, dotato di un

nuovo ecografo, permetterà di raggiungere

organizzati corsi formativi con medici,

psicologi e infermieri, affiancati da laboratori

esperienziali per aiutarli a gestire il carico

emotivo e pratico dell’assistenza. In alcune

aree, come in Puglia e Campania, il

supporto sarà esteso anche attraverso

interventi domiciliari.

Infine, nelle scuole secondarie di secondo

grado delle città coinvolte, gli incontri

mireranno a educare i giovani alla

prevenzione e a stili di vita sani,

sensibilizzandoli sul legame tra salute e

ambiente.

Fondazione CON IL SUD

La Fondazione CON IL SUD è un ente non

profit privato nato per promuovere lo

tutelare i beni comuni e migliorare i servizi

socio-sanitari.

www.fondazioneconilsud.it

ANT

Fondata nel 1978, la Fondazione ANT

Italia ONLUS è una delle più grandi realtà

non profit italiane dedicate all’assistenza

specialistica domiciliare e alla prevenzione

oncologica gratuita. Ogni anno, oltre 10.000

pazienti sono seguiti nelle loro case da

équipe multidisciplinari. ANT opera in 11

regioni italiane e finanzia la maggior parte

delle sue attività attraverso donazioni

private, il 5x1000 e lasciti testamentari.

www.ant.it

A.Q.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



ISTITUZIONI E SOCIETA'

CIRCOLI

Costruiamo Gentilezza: la comunicazione

come strumento contro la violenza di genere

Circolo Savoia in festa: Ernesto De Amicis

Campione del Mondo Under 19 di Wingfoil

60 61

di Fabrizio Matarazzo

Il Dipartimento di Scienze Umanistiche

dell’Università Suor Orsola Benincasa di

Napoli ha ospitato un convegno incentrato

sul tema della comunicazione gentile

come strumento per contrastare la

violenza di genere. L’iniziativa rientra nel

progetto ‘Costruiamo Gentilezza’,

promosso in collaborazione con la Città

Metropolitana di Napoli, Capitale

Nazionale dell’omonimo progetto per il 2024.

L’apertura dei lavori è stata affidata al

Rettore del Suor Orsola Benincasa, Lucio

d’Alessandro, che ha sottolineato il ruolo

cruciale della gentilezza come competenza

trasversale. “Per una Università che forma

educatori, insegnanti, psicologi e operatori

sociali, la gentilezza non è una virtù astratta,

ma una competenza necessaria per

costruire relazioni virtuose e combattere la

violenza”, ha affermato il Rettore. Ha poi

introdotto il concetto di ‘nudge’, o spinta

gentile, come strategia per favorire

comportamenti positivi e consapevoli senza

imporre restrizioni alla libertà individuale.

Accanto a lui, il Consigliere delegato a

Sport, Giovani ed Eventi della Città

Metropolitana di Napoli, Sergio Colella,

ha evidenziato l’urgenza di un intervento

strutturato, coinvolgendo scuole, luoghi di

sport e spazi di aggregazione per le giovani

generazioni. “La violenza di genere è una

piaga da sradicare, e iniziative come il

Premio Fair Play Costruiamo Gentilezza

nello sport possono rappresentare un primo

passo verso un cambiamento culturale”.

Numerosi relatori si sono alternati durante il

workshop, moderato da Paola Villani,

Direttrice del Dipartimento di Scienze

Umanistiche. Tra gli interventi più

significativi, Nunzia Brancati, Dirigente

della Divisione Polizia Anticrimine della

Questura di Napoli, ha affrontato il tema

dell’ascolto delle vittime vulnerabili, mentre

Ciro Verdoliva, Direttore Generale dell’ASL

Napoli 1, e Maria Grazia Vinti,

Responsabile del Percorso Rosa presso

l’ASL Napoli 1, hanno illustrato i protocolli di

supporto attivi sul territorio.

Renata Monda, Presidente del Comitato

Unico di Garanzia della Città Metropolitana,

ha presentato il Progetto Costruiamo

Gentilezza, enfatizzando l’importanza di un

approccio sinergico tra istituzioni, educatori

e professionisti. Mariangela Mandia,

Creative Manager di Sistema Bellezza

Management, ha invece esplorato il ruolo

della comunicazione pubblica nell’equilibrio

tra identità, stile e cultura.

Il convegno si è concluso con un forte

appello a costruire una rete di

collaborazione tra istituzioni e società civile

per combattere la violenza attraverso

strumenti di ascolto e modelli di convivenza

basati sulla gentilezza.

www.cittametropolitanadinapoli.it

www.unisob.na.it

Il giovane talento partenopeo Ernesto De

Amicis, a soli 16 anni, si è laureato

Campione del Mondo Under 19 di Wingfoil,

conquistando il prestigioso titolo durante la

World Cup disputata in Brasile. Per il Reale

Yacht Club Canottieri Savoia (RYCC

Savoia), questa vittoria rappresenta

l’ennesimo traguardo di eccellenza nello

sport.

Il wingfoil, una disciplina emergente degli

sport acquatici, combina elementi del

windsurf e del kiteboard. Si utilizza una

tavola dotata di foil, un’appendice

idrodinamica che permette di ‘volare’

sull'acqua, e una vela gonfiabile, o wing, che

l'atleta tiene tra le mani per sfruttare la forza

del vento. È uno sport che richiede

equilibrio, coordinazione e abilità tecniche

avanzate, oltre a una forte connessione con

l’ambiente marino.

La vittoria mondiale di Ernesto segue di

pochi mesi il titolo europeo Under 19,

confermando il giovane napoletano come

una delle promesse più brillanti nel

panorama internazionale del wingfoil.

Nonostante la giovane età, Ernesto ha

ottenuto anche un notevole tredicesimo

posto nella classifica assoluta,

competendo con atleti esperti e di livello

mondiale.

Il RYCC Savoia è da sempre impegnato

nella formazione di giovani talenti,

sostenendo atleti come Ernesto De Amicis

e altri promettenti sportivi. Durante la World

Cup, accanto a Ernesto, hanno partecipato

anche i fratelli Lorenzo e Andrea

Gribaudo, evidenziando il costante impegno

del circolo napoletano nel promuovere

questa nuova disciplina.

"Complimenti a Ernesto, la sua dedizione è

straordinaria e rappresenta un esempio per

tutti i giovani - ha dichiarato il presidente del

circolo, Fabrizio Cattaneo della Volta -.

Dietro questo successo c’è un team forte e

coeso, guidato con professionalità dai

tecnici Francesco Coppolino e Chiara

Nonno, che sfruttano al meglio le condizioni

ideali offerte dal nostro golfo”.

Oltre ai trionfi di Ernesto, il circolo celebra

anche il titolo italiano conquistato dai cadetti

del canottaggio nella specialità dell’otto

maschile a Sabaudia.

Contemporaneamente, l’atleta Andrea

Tramontano rappresenta l’Italia ai Mondiali

Optimist in Argentina, dimostrando

l’eccellenza del Circolo anche nella vela.

Per Ernesto De Amicis, il futuro riserva sfide

ancora più ambiziose. Il giovane è già

focalizzato sugli obiettivi del 2025,

continuando a portare in alto i colori del

RYCC Savoia e della sua amata Napoli.

Inoltre, Ernesto è stato scelto come

testimonial ufficiale di Napoli Capitale

Europea dello Sport 2026, un ruolo che lo

lega ulteriormente alla sua città e alla sua

crescita sportiva.

www.ryccsavoia.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

La fotografia come testimonianza viva: la IX

edizione de "Il Sabato della Fotografia"

62 63

di Francesco Bellofatto

A Napoli, tra le mura suggestive della Sala

Assoli, storico spazio off nei Quartieri

Spagnoli, prende vita la IX edizione de “Il

Sabato della Fotografia”, una rassegna

annuale che celebra il linguaggio fotografico

come strumento di narrazione, memoria

storica e analisi sociale. Dal 2013, questo

format, nato come segmento del più ampio

progetto “Movimenti per la fotografia”,

rappresenta un punto di riferimento per

Dipartimento di Scienze Sociali

dell'Università Federico II e l’Accademia

di Belle Arti di Napoli garantendo una

programmazione variegata e inclusiva.

Un dialogo continuo tra passato,

presente e futuro

Attraverso otto edizioni precedenti, Il Sabato

della Fotografia ha ospitato molte autorevoli

firme della fotografia italiana e

fotografi, curatori, studenti e appassionati.

Curato da Pino Miraglia (fotografo e

operatore culturale), Il Sabato della

Fotografia si pone come spazio di incontro e

riflessione, dove le immagini raccontano il

passato, interrogano il presente ma

soprattutto rivelano il background di fotografi

dove spesso la scelta di lavorare con la

fotografia coincide con la necessità di

raccontare il proprio tempo e la propria

dimensione narrativa di quel tempo.

Promosso da Casa del Contemporaneo,

Associazione Culturale 180° Meridiano e

Associazione Assoli, il progetto coinvolge

quest'anno, istituzioni accademiche come il

internazionale ma senza mai perdere il

contatto con Napoli e con i giovani o nuovi

autori. Matteo Basilè, Antonio Biasiucci,

Tano D’Amico, Fabio Donato, Marie Hald,

Stephanie Gengotti, Lucia Patalano,

Luciano Ferrara, Francesco Cito, Dino

Fracchia, Paola Agosti, Gianni Fiorito,

Tommaso Le Pera, Luciano Romano,

Diana Bagnoli, Valentina Tamborra,

Raffaela Mariniello, Aniello Barone,

Cesare Accetta, Mario Spada, Giulio

Piscitelli, Sofiya Chotyrbok, Sergio

Siano, Marialba Russo, Alessio Paduano.

A questi si aggiungono nomi di giornalisti,

foto editor, scrittori ed esperti del settore

come Augusto Pieroni, Giammaria De

Gasperis, Pietro Gargano, Claudio

Corrivetti, Sara Guerrini, Manuela

Fugenzi, Giovanni Fiorentino, Adriana

Rispoli, Irene Alison, Giulio Baffi, Sergio

Brancato, che hanno contribuito a rendere

la rassegna un laboratorio dinamico di idee

e confronti.

Il programma della IX edizione

Sotto il tema “Storie di fotografia”, la IX

edizione esplora la fotografia come

strumento narrativo universale, articolandosi

in quattro sezioni principali:

• Storie d’Italia: curata da Manuela

Fugenzi, affronta temi come

l’emigrazione, il paesaggio e l’identità

italiana, con protagonisti come

Uliano Lucas, Paola Agosti, Olivo

Barbieri e Fausto Giaccone.

• Inferno – Storie di guerra: guidata da

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Foto: Gianni Fiorito

64 65

Francesco Cito, Francesco Zizola e

Alessio Romenzi, con il contributo

della reporter Francesca

Mannocchi, racconta quattro decenni

di conflitti globali attraverso

fotografie, talk e documentari.

• Un passo indietro: celebra la memoria

fotografica di grandi avvenimenti con

mostre e incontri, tra cui quelli

dedicati a Gianni Fiorito, Luciano

Ferrara e Francesco Cito.

• Storie di donne: una finestra sulla

fotografia contemporanea europea al

femminile, con Marie Hald,

Stephanie Gengotti, Valentina

Quintano e Sophie-Anne Herin.

Gli appuntamenti di gennaio 2025

La programmazione entra nel vivo già da

gennaio, offrendo un calendario fitto di

eventi:

• Fino al 5 gennaio: Un passo indietro

presenta la mostra “Napoli dal

terremoto al G8” di Gianni Fiorito, un

viaggio visivo che racconta due

decenni di trasformazioni sociali e

politiche attraverso l’obiettivo del

fotografo, passato successivamente

alla fotografia di cinema.

Foto: Gianni Fiorito

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

66

11 gennaio: la sezione Contemporanea

accoglie Sophie-Anne Herin, fotografa

valdostana che, con il suo ultimo progetto,

Entre chien et loup, ci condurrà nei

paesaggi onirici del lato oscuro della

montagna, alla ricerca di suggestioni

arcaiche e per indagare un nuovo e salvifico

rapporto tra natura, uomo e animale.

• 18 gennaio: Storie d’Italia propone un

incontro con Uliano Lucas, maestro

del reportage sociale, a cura di

Manuela Fugenzi.

• 25 gennaio: un focus sul popolo Sahrawi

con Patrizio Esposito e Fatima

Mahfoud, rappresentante in Italia del

Fronte Polisario, offrirà uno sguardo

sulla fotografia come strumento di

lotta e resistenza.

Uno spazio inclusivo per i giovani

La sezione “Ricognizioni” continua a

rappresentare un trampolino di lancio per i

nuovi talenti, offrendo loro occasioni di

visibilità e confronto con fotografi affermati.

Tra memoria e innovazione

Con questa IX edizione, Il Sabato della

Fotografia rinnova il suo impegno a

raccontare il mondo attraverso l’immagine,

intrecciando memoria, contemporaneità e

prospettive future. Per chi ama la fotografia,

questo è molto più di un evento: è

un’esperienza che lascia un segno, un invito

a osservare il mondo con occhi consapevoli.

Immagini fornite da il Sabato della fotografia.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Mattia e la conoscenza di Panky: Una nuova avventura di Tenor

68

SudeNord prosegue con grande piacere la pubblicazione delle avventure a fumetti di

contenuti, dettagli e tratto creativo danno ala dimensione della profonda sensibilità

69

Tenor, giovanissimo artista affetto da disturbo dello spettro autistico. La ricchezza di

dell’autore.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

La Campania e il Patrimonio Immateriale:

tradizione, innovazione e sviluppo

70 71

Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania: “Il patrimonio immateriale campano è

l'anima delle nostre comunità, una ricchezza da tramandare e valorizzare. Questo lavoro è

essenziale per proiettare la nostra identità culturale verso un futuro sostenibile”.

Si è conclusa con grande successo la

seconda edizione della Rassegna del

Patrimonio Immateriale della Campania,

tenutasi presso il NEXT (Nuova

Esposizione Ex Tabacchificio) di

Capaccio Paestum. L’evento, organizzato

dalla Regione Campania con il supporto di

Scabec – Società Campana Beni

Culturali, ha celebrato le tradizioni, i saperi

e le espressioni culturali che rendono unica

la regione.

La rassegna ha offerto tre giorni di

laboratori, degustazioni, spettacoli e incontri

tematici, permettendo ai visitatori di

immergersi in un patrimonio che intreccia

passato e futuro. La manifestazione ha

valorizzato elementi iscritti nell’Inventario

del Patrimonio Culturale Immateriale

Campano (IPIC), in linea con la

Convenzione UNESCO del 2003. Tra i

protagonisti:

• I Gigli di Barra, simbolo di devozione

popolare.

• L’arte del Pizzaiuolo Napoletano, al

settimo anniversario del

riconoscimento UNESCO.

• La Dieta Mediterranea, patrimonio

culturale e salutistico globale.

• Le celebrazioni come il Carnevale

Paghese e la Festa della Madonna

delle Galline

Preservare e innovare

Il presidente Vincenzo De Luca ha

sottolineato il valore del patrimonio

immateriale come motore di sviluppo

sostenibile: "La Campania possiede un

patrimonio culturale unico, una leva

strategica per l’economia e un simbolo

identitario da custodire e valorizzare a livello

globale."

Rosanna Romano, coordinatrice per la

Cultura, Spettacolo e Turismo della Regione

Campania, ha evidenziato il ruolo inclusivo

del progetto IPIC: "Il nostro patrimonio

immateriale non è solo tradizione, ma anche

innovazione. Con il coinvolgimento attivo

delle comunità locali, stiamo costruendo una

visione condivisa del futuro culturale della

Campania."

La dirigente regionale Nadia Murolo ha

ribadito l’importanza di iniziative come la

Rassegna per mantenere vivo il legame tra

patrimonio e persone: "Investire nel

patrimonio immateriale significa investire

nelle comunità che lo tramandano, affinché

diventi un elemento di sviluppo sociale ed

economico sostenibile."

L’IPIC e il futuro del patrimonio

immateriale campano

Istituito nel 2017, l’Inventario del

Patrimonio Culturale Immateriale

Campano (IPIC) conta oggi 124 elementi

catalogati. Questo strumento innovativo mira

a documentare e valorizzare celebrazioni,

saperi artigianali, espressioni orali, e

pratiche agroalimentari come il caffè

napoletano e i muretti a secco.

La Campania, con i suoi sette elementi

immateriali già iscritti nella Lista UNESCO,

continua a rappresentare un modello di

eccellenza per la tutela e la promozione

della cultura. Tra i progetti futuri spiccano la

candidatura del caffè espresso napoletano

e l’approfondimento dei rituali legati al grano

e al culto di San Gennaro.

Un’eredità per le generazioni future

La Rassegna del Patrimonio Immateriale

della Campania non è stata solo un evento

celebrativo, ma un’occasione per rilanciare il

ruolo della regione nel panorama culturale

internazionale.

"Il nostro impegno è proiettare il patrimonio

immateriale campano verso il futuro,

coinvolgendo giovani, comunità e istituzioni

in un processo di valorizzazione condiviso",

ha concluso il Presidente De Luca.

(Foto da catalogo fornite da Scabbec)

www.patrimonioimmaterialecampano.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Libro e disco degli ’A67: ‘Nemesi d’amore e di anarchia’.

Un progetto artistico unico tra musica e letteratura

72 73

di Francesco Bellofatto

La band’A67 presenta un doppio progetto, il

libro Nemesi d’amore e di anarchia e il

disco Nemesi, che fondono musica e

letteratura in un’esperienza artistica

immersiva e innovativa. Questo lavoro, frutto

di una collaborazione con autori e musicisti

di rilievo, porta avanti l’impegno sociale e

culturale del gruppo, nato a Scampia,

quartiere simbolo di Napoli, e ormai

affermato a livello internazionale.

Il libro

Pubblicato da Baldini+Castoldi e curato da

Daniele Sanzone, frontman degli ’A67, il

libro raccoglie racconti di 18 autori italiani e

internazionali: Brun, Cacciapuoti, Carrino,

de Silva, Diawara, Ferré, Fortuna,

Gehnyei, Grittani, Maran, Marino, Menna,

Ossorio, Rovelli, Parrella, Remmert,

Solla, Varriale.

Diviso in due parti, il libro esplora temi

universali come l’amore, la giustizia, la

resistenza e il cambiamento. La prima parte

è dedicata ai racconti ispirati dalle canzoni

della band, mentre la seconda raccoglie i

testi in napoletano delle stesse canzoni con

traduzioni in italiano.

Con la postfazione di Laura Valente, il libro

invita il lettore a riflettere sul significato della

giustizia e sulla necessità di un’azione

collettiva. La copertina, realizzata dal

maestro Francesco Clemente, rappresenta

simbolicamente le ferite che possono essere

ricucite attraverso la forza della giustizia.

Il disco

Nemesi, sesto album degli ’A67, è stato

prodotto da Betty Wrong Edizioni Musicali

di Elisabetta Sgarbi e registrato

interamente a Parigi, presso lo Studio

STAR de l’Université Paris-Saclay. È un

disco che mescola rock blues con incursioni

rap e poetry slam, confermando l’originalità

della band.

Le 10 tracce dell’album includono una cover

in napoletano di Annarella dei CCCP. Gli

ospiti che hanno partecipato al progetto

sono Séverine Seba (voce), Giuseppe

Giroffi (sassofono), Filippo Fabbri e

Elisabetta Serio (pianoforte).

Il concetto di Nemesi richiama l’idea classica

di giustizia divina e riparatrice, lontana da

quella di vendetta. L’album è un’esortazione

al cambiamento, ispirata

dalle parole di William

S. Burroughs: «La cosa

più pericolosa che un

uomo possa fare è

rimanere immobile».

‘A67

Nati nel cuore di

Scampia come risposta

a un contesto sociale

complesso, gli ’A67 si

sono affermati come

punto di riferimento nella

scena musicale italiana.

La band ha ricevuto

prestigiosi

riconoscimenti, tra cui:

Premio SIAE (2004),

Una Canzone per

Amnesty (2006), Targa

Tenco per il miglior

album in dialetto

(Jastemma, 2022).

Hanno calcato i più

importanti palchi italiani

e internazionali, tra cui il

Concerto del Primo

Maggio a Roma,

l’Arezzo Wave Festival

e tournée in Brasile, Francia, Germania,

Belgio e Grecia. Sono stati ospiti del

premio Nobel Dario Fo.

Nel corso della loro carriera, gli ’A67 hanno

collaborato con numerosi artisti di diverse

discipline: Musicisti e Cantanti: Pino

Daniele, Nino D’Angelo, Caparezza,

Edoardo Bennato, Mauro Pagani, Zulù

(99 Posse), Frankie hi-nrg mc, Raiz,

Teresa De Sio, James Senese, Cristina

Donadio, Roberto Saviano, Valeria

Parrella, Giancarlo De Cataldo, Nicola

Lagioia, Viola Ardone, Francesca Marone.

Formazione attuale della band:

• Daniele Sanzone: voce

• Enzo Cangiano: chitarra

• Gianluca Ciccarelli: basso

• Mirko Del Gaudio: batteria

Un’esperienza che supera i confini

Il progetto Nemesi d’amore e di anarchia

dimostra la capacità degli ’A67 di innovare e

unire mondi diversi come la musica e la

letteratura, dando vita a un’opera poliedrica

e intensa.

www.a67.it

www.baldinicastoldi.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Caravaggio tra passato e presente:

la grande arte e il legame con Napoli

74 75

La figura di Caravaggio continua a

incantare e a ispirare, consolidando il suo

legame con il Sud Italia, terra che accolse il

maestro negli ultimi anni della sua

tumultuosa esistenza. Le sue opere, intrise

di drammaticità e luce, parlano un

linguaggio universale che attraversa i secoli,

trovando oggi nuove riletture e riflessioni.

Caravaggio ieri: L’Adorazione dei

Pastori e la scoperta sui pagamenti

Tra le opere più celebri del periodo

napoletano di Caravaggio, spicca

L’Adorazione dei Pastori, un capolavoro

commissionato per Messina ma realizzato

nel fervore creativo della Napoli di fine 1609.

Questo dipinto, ora custodito al Museo

Regionale di Messina, rappresenta un

omaggio straordinario allo spirito del Natale,

con il suo realismo toccante e la capacità di

umanizzare la sacralità del momento.

Recentemente, grazie al lavoro di Vincenzo

Sorrentino, nuovo curatore delle collezioni

del XVII secolo del Museo e Real Bosco di

Capodimonte, sono emersi documenti inediti

presso l’Archivio Storico del Banco di

Napoli. Tre pagamenti sconosciuti hanno

fatto luce sulle commissioni di Caravaggio

durante il suo secondo soggiorno a Napoli.

Tra questi, uno si riferisce proprio

all’Adorazione dei Pastori, con un

pagamento di ben 300 ducati, cifra che

conferma il valore elevatissimo attribuito alle

opere del Merisi.

Questi documenti svelano anche il ruolo di

Lanfranco Massa come intermediario e

identificano una nuova committente,

Ippolita Cattaneo de Marini, nobildonna

genovese finora poco nota. Il quadro fu

dipinto a Napoli mentre Caravaggio cercava

di ottenere il perdono papale per tornare a

Roma, vivendo un periodo di tormento

personale ma di grande successo artistico.

Caravaggio oggi: Sette

opere per la Misericordia

A Napoli, il legame con

Caravaggio continua al Pio

Monte della Misericordia,

dove è custodita una delle sue

opere più iconiche, Le Sette

Opere della Misericordia. La

VII edizione della mostra Sette

opere per la Misericordia, in

corso presso la storica

istituzione di via Tribunali, è

stata prorogata fino al 20

gennaio 2025, offrendo al

pubblico l’occasione di

ammirare lavori di sette artisti

contemporanei ispirati alla

misericordia.

Gli artisti internazionali Beatrice

Caracciolo, Edgar Honetschläger,

Andrew Huston, Mariko Mori, Carsten

Nicolai, Serena Scapagnini e Juergen

Teller hanno creato opere che spaziano da

dipinti a installazioni multimediali,

contribuendo ad arricchire il dialogo tra

passato e presente. Questa iniziativa, ideata

da Maria Grazia Leonetti Rodinò e curata

da Mario Codognato, rinnova la missione

del Pio Monte come centro culturale e

sociale.

Le Sette Opere della Misericordia

Dipinto nel 1607, Le Sette Opere della

Misericordia è un capolavoro emblematico

di Caravaggio. L’opera rappresenta, in

un’unica scena complessa e dinamica, le

sette azioni caritatevoli riconosciute dalla

tradizione cristiana: Dar da mangiare agli

affamati, Dar da bere agli assetati, Vestire

gli ignudi, Alloggiare i pellegrini, Visitare

gli infermi, Visitare i carcerati, Seppellire

i morti.

Caravaggio inserisce queste opere in un

contesto urbano, carico di pathos e umanità,

con un uso drammatico della luce che

illumina gesti e volti, trasformando la scena

in una narrazione epica della compassione

cristiana.

Info utili

Mostra "Sette opere per la Misericordia"

Pio Monte della Misericordia, Via Tribunali

253 – Napoli

www.piomontedellamisericordia.it

(le immagini delle opere di Caravaggio sono di pubblico

dominio. Le foto delle opere al Pio Monte sono fornite

dall’Ufficio stampa in allegato al comunicato)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Dadapolis: le mille voci di Napoli

Leperino, Anna Maria Pugliese, Alessandra

Cutolo, Davide Arpaia, Sergio Fermariello,

76 in un caleidoscopio di musica, arti e memoria

Antonio Biasucci, Diego Lama, Nicca

77

Iovinella, Giglio, Ebbanesis, Trallallà, Fabio

Pisano, Giulio Piscitelli, Viola Ardone,

di Walter Ferrigno

Patrizia Di Martino, Raffaela Mariniello,

Rosy Rox, Rosaria Iazzetta, Libera Velo,

"Dadapolis" è più di un semplice

Gianni Valentino, Lello Tramma, Alessio

documentario: è un viaggio corale che

Forgione, Pino Mauro, Extrapolo, Dolores

racconta Napoli attraverso le sue mille

Melodia, Bianco e Valente, Maurizio

contraddizioni, la sua vitalità e la sua

Esposito, Caterina Biasucci, Luca di Pace,

resilienza. Diretto da Carlo Luglio e Fabio

Gianluca Nariello, Alessandro Fermariello,

Gargano, il film si ispira all'omonima

Vincenzo Pagliuca e Andrea Marchesano.

antologia "Dadapolis: Caleidoscopio

Questa pluralità di voci offre un quadro

napoletano", pubblicata nel 1989 da

sfaccettato di una città che, pur radicata

Fabrizia Ramondino e Andreas Friedrich

nella tradizione, guarda al futuro con

Müller. Questa straordinaria opera letteraria

creatività e speranza.

raccoglie testimonianze e riflessioni di artisti

e intellettuali per raccontare una Napoli al

contempo reale e immaginaria, in continuo

fermento e sempre attuale.

Nel film, la città si rivela esclusivamente

dalla costa, una linea geografica che

racchiude in sé tutta la potenza visiva e

narrativa di Napoli, fatta di bellezza

abbagliante e abbandono tangibile. L’opera

è stata presentata alla 81ª Mostra del

Cinema di Venezia e distribuita nelle sale

italiane a partire dal 2 dicembre 2024, grazie

a Europictures. La produzione, curata da

Bronx Film in collaborazione con Movies

Event, si è avvalsa del supporto della

Scuola di Cinema, Fotografia e Audiovisivo

dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e del

contributo della Film Commission Regione

Campania.

Omaggio a Di Vaio e Moscato

"Dadapolis" rende omaggio a due persone

indimenticabili: il primo è Gaetano Di Vaio,

produttore cinematografico e attore, noto per

il suo impegno nel raccontare le periferie

napoletane con autenticità e passione. La

sua scomparsa a maggio 2024 ha lasciato

un vuoto nel panorama artistico della città. Il

secondo tributo è rivolto a Enzo Moscato,

poeta, drammaturgo e regista, figura

rivoluzionaria del teatro contemporaneo,

scomparso a gennaio 2024. Moscato, con la

sua capacità di innovare e sperimentare, ha

lasciato un’impronta indelebile nella cultura

italiana.

Le voci che raccontano Napoli

Il cuore di "Dadapolis" sono le testimonianze

di circa sessanta artisti e musicisti

partenopei, che con le loro opere e parole

dipingono una Napoli poliedrica e

universale. Tra le figure principali spiccano

Roberto Colella (La Maschera), James

Senese, Peppe Lanzetta, Jorit, Dario

Sansone, Cristina Donadio, Nello Daniele,

Enzo Moscato, Vale LP, Tonino Taiuti e

Margherita Guelfo.

La narrazione è arricchita anche dai

contributi di Mario Spada, Simona Frasca,

Franz Cerami, Igor Esposito, Dalal

Suleiman, Ciro Riccardi, Francesco Filippini,

Massimo Andrei, Emanuele Valenti,

Francesca Saturnino, Carlo Cerciello, Guido

Lombardi, Luciano Ferrara, Christian

Fabrizia Ramondino: memoria, identità e

impegno civile

Il film si ispira all’opera di Fabrizia

Ramondino, una delle scrittrici più

significative del Novecento italiano. Nata a

Napoli nel 1936 e scomparsa nel 2008,

Ramondino è stata una voce imprescindibile

per chi vuole comprendere le complessità

del Mezzogiorno. La sua scrittura, intima e

politica, esplora temi come la memoria,

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

78 79

l’identità, le dinamiche sociali e il rapporto

con la terra natale.

Tra le sue opere principali si annovera

"Althénopis", un romanzo che restituisce la

Napoli dell’infanzia con una prosa evocativa

e stratificata. In "Dadapolis: Caleidoscopio

napoletano", scritto con Andreas Friedrich

Müller, Ramondino dà vita a un dialogo

corale che riflette sulla città come luogo di

contrasti e trasformazioni, una Napoli che

non è mai ferma ma sempre in divenire.

Ramondino non è stata solo una scrittrice,

ma anche un’attivista impegnata nel sociale,

dedicandosi a progetti educativi e culturali

rivolti alle fasce più deboli della società. La

sua capacità di unire introspezione

personale e analisi sociale ha fatto di lei una

figura di spicco nel panorama culturale

italiano.

Un progetto collettivo e universale

‘Dadapolis’ non è solo una celebrazione di

Napoli, ma un invito a guardare oltre, a

scoprire come le storie locali possano

dialogare con il mondo. L’opera si inserisce

in una tradizione cinematografica e letteraria

che cerca di restituire dignità e complessità

a una terra troppo spesso ridotta a

stereotipi. Attraverso la forza delle sue

immagini e delle sue parole, ‘Dadapolis’

diventa un manifesto di speranza, un ponte

tra passato e futuro, tra Napoli e il mondo.

(foto di scena di Cecilia Catani e Pasquale Morlando,

fornite dall’Ufficio stampa STORYFINDERS)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Bellissima Ossessione:

il legame eterno tra cinema e musica

80 81

di Diego Nuzzo

Nell’ultima scena di Nuovo cinema Paradiso

l’ex bambino Totò, diventato affermato

regista, torna in Sicilia per il funerale del suo

mentore, il proiezionista Alfredo, interpretato

magistralmente da Philippe Noiret. Prima di

ripartire la vedova gli consegna quello che il

suo maestro gli ha lasciato in eredità: una

bobina con il montaggio di tutti i “baci

tagliati” dalla censura dell’inflessibile

parroco. In sottofondo suonano le note,

tonitruanti ma efficacissime, del tema

principale del film scritto da Ennio Morricone

mentre sullo schermo scorrono le immagini

di Cary Grant e Rosalind Russell, di

Massimo Girotti e Silvana Mangano, di

Vittorio De Sica e Assia Noris e ancora di

Chaplin, Gary Cooper, Rodolfo Valentino

che baciano impetuosamente i loro partner.

Quello stesso piacere, dolce e malinconico,

struggente e appassionato, l’ho provato nel

mettere assieme i momenti più significativi e

i film più rilevanti nel rapporto tra cinema,

melodie e armonie. Musica classica, opera,

jazz, rock, i musicarelli, i compositori

premiati con l’Oscar e quelli un po’ negletti e

ingiustamente dimenticati, il cinema

“natalizio” e quello di guerra, i film visionari e

quelli caduti sotto la scure della censura in

una personalissima carrellata tra immagini e

suoni che ho avuto l’ardire di definire

“passeggiate”, in quanto nulla hanno della

dotta dissertazione accademica, del

pomposo saggio da cattedratico ma sono

solo delle piacevoli chiacchierate informali

con vecchi amici: Fellini e Nino Rota,

Spielberg e John Williams, Woody Allen e i

suoi adorati jazzisti corredate dalle immagini

di locandine provenienti da tutto il mondo.

Mi sono divertito a raccontare aneddoti e

curiosità, primati e spigolature di due

bellissime ossessioni, il cinema e la musica,

che mi hanno felicemente accompagnato

per tutta la vita. Una carrellata che si

conclude con ventisei (più una…e leggendo

il libro capirete l’importanza della

numerologia) scene essenziali, simboliche,

iconiche del rapporto tra loro. Possono

trovarsi all’inizio della pellicola, come l’arrivo

del taxi all’alba sulla Quinta Strada, davanti

alla vetrina della più celebre gioielleria di

New York dove Audrey Hepburn mangia un

croissant in Colazione da Tiffany o alla fine

del film, con la carezza più struggente,

nostalgica e romantica di tutta la storia del

cinema, quella che Katie

Morosky/Barbra Streisand fa a

Hubble Gardiner/Robert

Redford dinanzi al Plaza su

Central Park South, nel finale

di Come eravamo, sulle note

di The way we were; o anche

in media res come la scena

della morte di Port Moresby

davanti a sua moglie Kit ne Il

tè nel deserto con il tema di

Ryūichi Sakamoto o Antonio

Salieri interpretato da F.

Murray Abraham, che descrive

il primo ascolto della Gran

Partita di Mozart “come lo

schiudersi di un vecchio

cofano” in Amadeus di Milos

Forman. Il tutto con una gioia

infinita che spero possa

provare anche chi leggerà

questo innocente pis aller.

L’Autore

Diego Nuzzo è nato nel 1966

a Napoli, dove risiede tuttora

anche se vorrebbe vivere a

Parigi. È stato pubblicitario,

architetto, libraio, organizzatore di eventi

culturali. Ha pubblicato tre romanzi, diverse

biografie, alcuni racconti e qualcuno gli ha

fatto perfino mettere in scena dei testi

teatrali. Non ha mai posseduto un televisore

ma in compenso ha tutte le opere di Mozart,

ama i vini bianchi del Triveneto, ha un cane

e pochi buoni amici.

Il Libro

Perché cinema e musica? Perché le

musiche da film spesso sono quelle che

ricordiamo più facilmente, che ci ritroviamo a

canticchiare o a fischiettare fuori dalla sala.

Una raccolta di saggi critici che è quindi

un’incursione in due territori, quello

cinematografico e quello musicale, troppo

spesso appannaggio di cattedratici usi a

ostentare linguaggi da iniziati, con teorie

astruse e sibilline.

Queste pacifiche invasioni di campo hanno

invece semplicemente il sapore della

chiacchierata informale, spiritosa ma anche

appassionata, commossa, fatta tra amici che

condividono amori ed emozioni.

www.homoscrivens.it/

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

"Il Santo di Carne": La vita di Alfonso Maria de' Liguori tra poesia e realtà

82 83

di Walter Ferrigno

Il Santo di Carne è il docufilm diretto da

Giuseppe Alessio Nuzzo, con protagonista

Enrico Lo Verso, che interpreta

un’autobiografia immaginaria e poetica di

Alfonso Maria de’ Liguori, figura

straordinaria e autore del celebre canto

natalizio Tu scendi dalle stelle. Il film è un

viaggio tra vicenda terrena, opere,

testimonianze e lascito spirituale del santo,

raccontato con intensità e ricchezza

narrativa.

Il docufilm si sviluppa in sette atti

cronologici, ripercorrendo le tappe

fondamentali della vita di Sant'Alfonso, tra il

1600 e il 1700, attraverso suggestive

ricostruzioni storiche e scenari evocativi

come il Duomo di Napoli, via dei Tribunali,

Scampia e l’Archivio di Stato. Giovanna

Sannino, nota per Mare Fuori e Come

Romeo e Giulietta, interpreta Maria Teresa

de’ Liguori, suora e figura chiave nella

narrazione. Completano il cast Marco

Panico e Fiorenzo Parlati, in un’opera che

mescola storia e finzione con grande

intensità.

Liberamente ispirato alla lettera pastorale “In

Dialogo con Sant’Alfonso” di Sua Eccellenza

Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e

presidente della Conferenza episcopale

della Campania, il film esplora non solo il

santo, ma anche l’uomo dietro la figura

religiosa. Attraverso interviste e anni di

ricerca condotti dal regista Giuseppe

Alessio Nuzzo, il docufilm cerca di svelare il

mistero di questa personalità che ha

influenzato profondamente la Chiesa

Cattolica, la teologia, la musica e l’arte, ma

che rimane ancora poco conosciuta.

La colonna sonora, fondamentale per la

narrazione, include due brani di Enzo

Avitabile, Quando la felicità non la vedi,

cercala dentro e Stabat Mater, concessi

gratuitamente per devozione al santo.

L'accompagnamento musicale è stato

curato dal Dipartimento di Musica Applicata

del Conservatorio "Francesco Venezze" di

Rovigo, sotto la direzione artistica del

vincitore del David di Donatello Marco

Biscarini.

Prodotto da Giuseppe Piccolo e Giovanni

La Montagna, il film ha beneficiato del

sostegno del Ministero della Cultura, della

Regione Campania e della Film Commission

Regione Campania, nell’ambito delle “Nuove

Strategie per il cinema in Campania 3”. È

distribuito a livello internazionale da London

Movie Ltd e ha coinvolto partner come il

Liceo Alfonso Maria de’ Liguori e la Diocesi

di Acerra.

Il Santo di Carne non è solo un film, ma una

profonda riflessione poetica e spirituale su

una figura che ha saputo unire fede, musica

e arte, lasciando un segno indelebile nella

cultura italiana.

Il regista

Giuseppe Alessio Nuzzo, classe 1989, è

un regista e autore cinematografico italiano.

Con una formazione multidisciplinare che

include studi di regia alla National Film & TV

School di Londra e al Centro Sperimentale

di Cinematografia di Roma, ha conseguito

due lauree: in Scienze e Tecnologie delle

Arti e del Cinema e in Odontoiatria. La sua

carriera è contraddistinta da un approccio

innovativo che integra cinema tradizionale e

nuove tecnologie come la realtà virtuale.

Tra le sue opere principali figurano i

lungometraggi Le verità (2017), Quel Posto

nel Tempo (2021) e Come Romeo e

Giulietta (2023). Ha diretto cortometraggi di

grande impatto come Il nome che mi hai

sempre dato e Fame, oltre a documentari

come Primitivamente e Il Santo di Carne.

Le sue opere sono state premiate a livello

nazionale e internazionale, ricevendo

riconoscimenti ai Nastri d'Argento, al

Giffoni Film Festival e al Siena Film

Festival.

Nuzzo ha collaborato con artisti di fama

come Michele Placido e Giancarlo

Giannini e ha realizzato progetti

crossmediali innovativi come La stanza

sul cyberbullismo. La sua sensibilità

artistica e la sua visione moderna lo

rendono uno dei registi più interessanti

della sua generazione.

Il Santo

Sant'Alfonso Maria de' Liguori (1696–

1787), dottore della Chiesa, è stato un

teologo, musicista, pittore e scrittore.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

84 85

Nato a Marianella, vicino Napoli, è noto

per la sua monumentale Teologia Morale e

per il celebre canto natalizio Tu scendi

dalle stelle, definito da Giuseppe Verdi “la

canzone senza la quale Natale non

sarebbe Natale”.

Alfonso abbandonò la carriera legale per

diventare sacerdote missionario, fondando

la Congregazione del Santissimo

Redentore (Redentoristi). Il suo approccio

teologico conciliava le esigenze della

legge divina con la libertà e la coscienza

dell’uomo, sfidando il rigorismo del

giansenismo diffuso nel “secolo dei lumi”.

La sua teologia, caratterizzata da una

profonda devozione mariana, influenzò la

spiritualità popolare per oltre due secoli.

Alfonso fu anche artista prolifico: compose

musica, scrisse poesie e creò opere

pittoriche, incarnando l'ideale del santo

rinascimentale. La sua umanità, il senso

dell'umorismo e la capacità di ispirare lo

rendono una figura unica nella storia della

Chiesa Cattolica. Il suo lascito spirituale

continua a essere celebrato in tutto il

mondo.

(Foto di scena fornite dall’ufficio stampa)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Madre Sirena: un viaggio nel mito di Partenope

86 87

Antonio Orselli, con il suo libro Madre

Sirena. Indagine sulla sirena Partenope,

edito da Homo Scrivens e impreziosito

dalla copertina firmata da Lucia Gangheri,

ci conduce in un’affascinante esplorazione

del mito più antico e profondo di Napoli.

Partendo da due episodi emblematici — la

perdita in mare di una statua della Sirena

Partenope nel XVI secolo e la favola

popolare di "Mamma Sirena" registrata nel

1974 — l’autore intreccia storia, leggenda e

cultura popolare per interrogarsi sull’identità

e sul significato di questa figura enigmatica.

Attraverso un’indagine che spazia dal culto

antico della Sirena come nume tutelare della

città alla sua metamorfosi nella tradizione

orale, Orselli offre una rilettura potente e

suggestiva del legame tra Napoli e il suo

simbolo più evocativo. Chi è davvero la

Sirena Partenope? Questa è la domanda

che guida un racconto in cui storia e mito si

fondono per restituire una visione unica e

affascinante della Grande Madre del Mare.

Nel 1569, una nave partì dal porto di Napoli

per raggiungere la Spagna, quando, nel

golfo del Leone a sud della Francia, fu

catturata da una flotta di pirati musulmani, I

pirati rimasero però sconcertati dal bottino:

né oro e né preziosi, ma un grosso carico di

opere d’arte antica che apparteneva al

Viceré Don Pedro Afan de Ribera. Furibondi

per l’inservibile e infruttuosa preda, i pirati

gettarono l’intero bottino a mare. Ora, in

quel carico c’era una statua di marmo che

riproduceva in figura intera una fanciulla in

atto di preghiera: i napoletani dicevano che

fosse tra le più belle opere d’arte antiche

che ancora si potessero vedere nella loro

città; era una statua della Sirena Partenope,

l’antico nume tutelare della città di Neapolis.

Nel 1974, in Boccia al Mauro una frazione di

Terzigno, cittadina vesuviana, venne

registrata dalla voce di una contadina del

luogo una favola Mamma Sirena. Rarissimo

documento che rappresenta l’ultima

testimonianza sulla figura mitica del

misterioso essere marino. In tale racconto,

la Sirena non viene rappresentata sotto

l’aspetto comunemente noto dalla letteratura

e dalle arti visive, ma appare come una

grande Signora degli Abissi.

Ora, sono state giusto le fattezze della

statua perduta in fondo al mare e quelle

della Grande Madre del Mare della favola

contadina a costituire i punti estremi di

questa ”indagine” sul più antico dei miti di

Napoli.

Ed è stato un viaggio nella storia più antica

della città e nella cultura popolare della sua

gente, sviluppatosi soprattutto dall’ esigenza

di rispondere ad una domanda che i due

documenti hanno sollecitato: se la Sirena

Partenope che ne viene fuori, è quanto di

più lontano ci possa essere dall’ immagine

che ancora oggi generalmente si conosce,

allora cosa ci dicono la statua trafugata e la

favola di Mamma Sirena?

Chi è davvero la Sirena Partenope?

Antonio Orselli

Madre Sirena. Indagine sulla Sirena

Partenope

(Homo Scrivens)

Lucia Gangheri: La Sirena che emerge

dal mito

Per la copertina di Madre Sirena di Antonio

Orselli, Lucia Gangheri ha realizzato un

acquerello che reinterpreta la figura della

Sirena Partenope. Ispirata dalla fiaba di

Mamma Sirena, l’opera raffigura una figura

evanescente che cerca di emergere dal

fondale, simbolo di liberazione e di una

nuova lettura del mito napoletano.

L’ antica iconografia raffigura la sirena come

una creatura dal volto di donna e dal il corpo

di uccello. A partire dal Medioevo, sarà

trasformata in quella bella fanciulla dai

lunghi capelli con la coda di pesce e dalla

voce suadente.

Di queste immagini ne troviamo tantissime

rappresentate su vasellame, monete,

capitelli, statuette di bronzo fino ad arrivare

alla pittura dei preraffaelliti.

Questo piccolo dipinto che fa da copertina al

testo Madre Sirena -indagine sulla Sirena

Partenope di A. Orselli, nasce non solo dalla

lettura di tutto il libro, ma in particolare dalla

affascinante fiaba di Mamma Sirena, dove

l’essere fantastico compare in una

raffigurazione evanescente, assolutamente

inedita nel panorama dell’iconografia

sirenica.

Il dipinto realizzato in acquarello ci mostra

una figura che cerca di salire verso la

superfice e di liberarsi da tutti quei filamenti

che la tengono imbrigliata nel fondale.

Le interviste di Sud e Nord Channel

Seguici sul nostro canale

Lucia Gangheri

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Riconoscimento internazionale per l’archeologia: al libro di Zuchtriegel il Choice Award 2024

88 89

di Fabrizio Matarazzo

Il prestigioso Choice Award 2024,

assegnato annualmente negli Stati Uniti ai

libri accademici di straordinario valore, ha

premiato il volume The Making of the Doric

Temple: Architecture, Religion, and

Social Change in Archaic Greece, scritto

da Gabriel Zuchtriegel e pubblicato da

Cambridge University Press. Questo

riconoscimento celebra il ruolo

fondamentale della collaborazione tra il

mondo accademico e la valorizzazione dei

beni culturali, evidenziando come il dialogo

tra ricerca e tutela possa aprire nuove

prospettive di conoscenza.

L’opera, frutto dell’esperienza di Zuchtriegel

come direttore del Parco Archeologico di

Paestum e docente di Archeologia presso la

Scuola Superiore Meridionale

dell’Università Federico II, si basa su

ricerche condotte nel santuario extraurbano

di Hera alla foce del fiume Sele, uno dei siti

più significativi per comprendere l’origine

dell’architettura dorica. Grazie a nuove

analisi archeometriche e agli scavi condotti

negli anni ’90, diretti da Giovanna Greco e

proseguiti da Bianca Ferrara, il libro

propone un’interpretazione innovativa:

l’architettura dorica, anziché il frutto di

un’evoluzione graduale, sarebbe il risultato

di un’invenzione rivoluzionaria legata

all’esperienza coloniale e ai processi di

trasformazione urbana e politica del VI

secolo a.C.

Dopo la sua nomina a direttore del Parco

Archeologico di Pompei nel 2021,

Zuchtriegel ha rafforzato le collaborazioni

con la Università Federico II, tra cui la

recente convenzione “Pompei fuori le mura”,

un progetto che mira alla valorizzazione

delle aree periferiche della città antica. I

risultati di questa iniziativa sono stati

presentati il 20 novembre 2024 dal rettore

Matteo Lorito, dalla professoressa Renata

Picone, referente del progetto, e da

Zuchtriegel stesso. Durante la

presentazione, il rettore Lorito ha

sottolineato come “progetti di questo tipo

dimostrino la capacità dell’ateneo di unire

eccellenza accademica e valorizzazione

territoriale”. Renata Picone, dal canto suo,

ha evidenziato che “la sinergia tra ricerca e

valorizzazione è un modello vincente per

tutelare e rendere accessibile il nostro

patrimonio”.

A queste iniziative si

aggiunge il convegno

“L’altra Pompei: voci,

tracce”, organizzato

in collaborazione con

la professoressa

Maria Chiara

Scappaticcio della

Federico II e con la

Sorbona di Parigi,

che ha esplorato gli

aspetti meno noti

della città antica,

offrendo nuove

prospettive di

interpretazione.

“Questo premio

rappresenta il

risultato di un lavoro

collettivo – ha

dichiarato Gabriel

Zuchtriegel – e

desidero condividerlo con tutte le persone e

le istituzioni che hanno reso possibile una

nuova stagione di studi sull’architettura

antica. Le collaborazioni con la Federico II,

avviate da Giovanna Greco e proseguite con

Bianca Ferrara, insieme ai progetti come

Pompei fuori le mura e L’altra Pompei, sono

la dimostrazione di quanto ricerca e

valorizzazione possano andare di pari

passo”.

Il Choice Award 2024 non è solo un tributo

al libro, ma un riconoscimento al valore della

collaborazione tra istituzioni culturali e

accademiche italiane, che consolidano il

ruolo di Pompei e Paestum come centri di

eccellenza a livello internazionale.

Per ulteriori dettagli sul libro e sui progetti

citati, è possibile consultare il sito della

Cambridge University Press: The Making of

the Doric Temple

(foto fornite dall’Ufficio Stampa

dell’Università di Napoli Federico II)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



CULTURA E SPETTACOLI

Fondazione Banco Napoli: "Documento > Monumento. C’arte in fotografia, volume 3"

celebra il patrimonio UNESCO della Campania

90 91

Un viaggio tra le bellezze materiali e

immateriali della Campania, attraverso

documenti d’archivio e immagini suggestive,

prende forma con il terzo volume del

progetto "Documento > Monumento.

C’arte in fotografia", ideato dalla storica

dell’arte Bianca Stranieri. La pubblicazione,

curata dall’architetto archivista Sabrina

Iorio e arricchita dalle fotografie evocative di

Federica Gioffredi, è stata presentata

mercoledì 4 dicembre alle ore 17 a Palazzo

Ricca, in Via dei Tribunali 213 a Napoli.

Questa guida, pubblicata da Guida Editori,

è sostenuta dalla Fondazione Banco di

Napoli, in collaborazione con il

Dipartimento di Lettere e Beni Culturali

dell’Università della Campania Luigi

Vanvitelli e con il patrocinio della

Soprintendenza Archivistica e

Bibliografica della Campania. Il progetto si

propone di far emergere la connessione tra

le radici storiche della Campania e le sue

eccellenze culturali, attraverso percorsi che

intrecciano documenti, immagini e

patrimonio UNESCO.

Il volume esplora i siti UNESCO della

regione, partendo dal centro storico di

Napoli e spaziando tra i resti archeologici di

Pompei ed Ercolano, la Reggia di Caserta e

il complesso di San Leucio, la Chiesa di

Santa Sofia a Benevento, la Costiera

Amalfitana e il Cilento, con le sue gemme

come Paestum, Velia e la Certosa di San

Lorenzo a Padula. A questi luoghi si

affiancano i patrimoni immateriali come la

dieta mediterranea, l’antica arte della pizza

e le celebrazioni tradizionali, come la Festa

dei Gigli di Nola e la canzone classica

napoletana.

Bianca Stranieri spiega: «Questo volume

collega il “vero storico” e il “vero poetico”,

intrecciando documenti d’archivio e

immagini che stimolano una conoscenza

profonda della Campania, regione ricca di

stratificazioni culturali. È un progetto che

promuove la difesa e valorizzazione del

patrimonio culturale, in un tempo in cui

l’omologazione rischia di offuscare le unicità

locali.»

Un traguardo significativo per la Fondazione

Banco di Napoli è stato il recente

riconoscimento, nel maggio 2023, del Fondo

Apodissario degli Antichi Banchi Pubblici

Napoletani (1573-1809) come parte del

Registro UNESCO della Memoria del

Mondo. Come sottolinea il presidente

Orazio Abbamonte, «Questo risultato è la

dimostrazione che il percorso intrapreso è

corretto e che il nostro Archivio continua a

essere un luogo di formazione e ispirazione

per giovani studiosi.»

La presentazione del volume ha visto gli

interventi di Marcello D’Aponte (Presidente

Fondazione Museo Archivio Storico), Ciro

Castaldo (Direttore Generale Fondazione

Banco Napoli) e Gabriele Capone

(Soprintendente Archivistico della

Campania), con una discussione moderata

da Sabrina Iorio. Tra i relatori, spiccano i

nomi di Stefano Causa (Università Suor

Orsola Benincasa), Elisa Novi Chavarria

(Università del Molise) e Giuseppe

Pignatelli (Università Luigi Vanvitelli).

Fondazione Banco di Napoli

Palazzo Ricca, Via dei Tribunali 213, Napoli

(Foto di Federica Gioffredi)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



92 93

GUSTI

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

A lezione di cucina circolare: il progetto antispreco

di Antonio Di Sieno alias Trippicella

94 95

Durante la tre giorni di “Gustus” alla Mostra

d’Oltremare di Napoli, il macellaio più social

di sempre, Antonio Di Sieno, conosciuto

come Trippicella, ha presentato un’iniziativa

unica: lezioni di cucina circolare, dove nulla

viene sprecato. L’idea, incentrata sulla

valorizzazione degli scarti, ha trovato ampio

consenso tra grandi chef e ristoratori che

hanno partecipato con entusiasmo agli show

cooking.

Ai fornelli si sono alternati Gianluca

D’Agostino, la brigata della stella Michelin

Sakai Fumiko, Angelina Ceriello, cuoca e

custode del centenario ristorante ‘E Curti di

Sant’Anastasia, che ha preparato un piatto

antico come lo “stenteniello d’agnello”, oltre

a numerosi altri esperti del settore. “Il mio

obiettivo – ha spiegato Trippicella – è

ottenere la piena valorizzazione degli scarti.

Abbiamo utilizzato midollo, muscoli,

frattaglie e materie prime già trasformate,

per ridurre gli sprechi e sfruttare al massimo

le risorse”.

Il progetto ha ricevuto il plauso di personalità

illustri come Peppe Guida, Eduardo

Estatico, Luigi Salomone, Ciro Salvo, e

Gino Sorbillo, oltre all’Assessore regionale

all’Agricoltura Nicola Caputo, che hanno

assaggiato i piatti preparati con i cosiddetti

tagli poveri.

Gli show cooking, condotti da Valeria

Viscione, hanno offerto dimostrazioni

pratiche di cucina sostenibile e spesa

consapevole. Tra le proposte spiccavano

creazioni come il bun con polpetta al sugo e

provola di Bocconi, il panino con tartare di

fassona piemontese, bufala stracciata, pesto

e pomodori confit di Chef Roberto Talotti, il

bun con brasato di maiale pull pork di Much

More Pub, la “pizzella” con soffritto di La

Masardona, il raviolo ripieno di genovese su

guancia di manzo, cipolla e fonduta di

provolone del Monaco di Vittoria Different,

e il bun con hamburger di maialino nero

casertano, crema di friarielli e taralli

sbriciolati di American Pub Verdenova.

La cucina circolare proposta da Trippicella

non solo celebra la tradizione gastronomica

partenopea, ma rappresenta un passo

avanti verso un approccio più sostenibile,

dimostrando come i tagli poveri e gli scarti

possano trasformarsi in piatti gourmet,

riducendo gli sprechi e valorizzando ogni

risorsa.

Ricetta di Gianluca D’Agostino

Panciotti di bufala leonessa con stracotto di

manzo e funghi porcini secchi

(per 4 persone)

• 500g di panciotti di bufala leonessa

• 500g cappello del prete di manzo (pezzo

intero)

• 50g di funghi porcini secchi

• 1 carota

• 1 cipolla

• 1 sedano

• Olio evo q.b.

• Sale qb

Vino bianco secco 75ml

Parmigiano reggiano 50 g

Rosolate con l’olio evo la carne e le verdure

tagliate a bronuise e quando saranno ben

dorate sfumate con del vino bianco. Coprite

il tutto con acqua, aggiungete i funghi porcini

secchi, salate leggermente e lasciate

cuocere con coperchio per due ore circa o

finché la carne non risulti molto tenera. A

questo punto togliete il coperchio e lascate

asciugare quasi del tutto il liquido. Ora

separate i funghi e le verdure dalla carne,

tenendo il liquido di cottura da parte.

Schiacciate le verdure con una forchetta,

tritate i funghi e sfilacciate la carne,

aggiustate di sale se necessario e

conservate il tutto in un tegame caldo.

Cuocete i panciotti in abbondante acqua

salata e mantecarli nel sugo di carne.

Impiattate e guarnire con lo stracotto, le

verdure, i funghi e una grattugiata di

parmigiano grattugiato.

Milena Pepe

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Il Buongustaio: lievitati, passione per il Natale

96 97

A Sant’Antonio Abate (NA) il Panificio Il

Buongustaio racconta una storia fatta di

passione, coraggio e dedizione. Fondato nel

2013 dai fratelli Salvatore e Gianluigi

Caccioppoli, il panificio ha saputo unire la

tradizione artigianale alla ricerca e

innovazione, trasformandosi in un simbolo di

eccellenza per la Campania e oltre.

La missione de Il Buongustaio è semplice

ma ambiziosa: custodire e rinnovare la

tradizione, mantenendo viva la cultura della

panificazione naturale. Grazie alla maestria

nella lavorazione del lievito madre, il

panificio realizza ogni giorno prodotti

d’eccellenza, rispettando rigorosamente la

qualità delle materie prime e valorizzando le

ricette della tradizione.

Durante le festività natalizie, Il Buongustaio

brilla con la sua collezione di panettoni

artigianali, frutto di una lavorazione attenta

e meticolosa. Le 36 ore di lievitazione

naturale, la lenta cottura e l’uso di

ingredienti di primissima qualità rendono

questi dolci un’esperienza unica e

indimenticabile.

• Panettone Classico: l’emblema della

tradizione italiana, arricchito con

uvetta Sei Corone e scorze di cedro e

arancia candite, con un bouquet di

profumi agrumati provenienti dalla

Costiera Amalfitana.

• Panettone Frutti di Bosco: un dolce che

celebra i sapori naturali con more del

Vesuvio e fragoline di bosco,

ricoperto da una glassa di cioccolato

bianco.

• Panettone Cioccolato Special: delizia

per gli amanti del cacao, con

inclusioni di cioccolato fondente di

altissima qualità.

• Panettone Albicocca Pellecchiella del

Vesuvio: omaggio alla Campania,

con albicocche candite che

impreziosiscono ogni fetta.

• Panettone Salato Nduja e Salsiccia

Beneventana: esplosione di sapori

salati, perfetto per antipasti o cene

natalizie.

• Panettone Albicocca e Caffè:

combinazione inaspettata, con

albicocche e caffè arricchiti da una

glassa di cioccolato fondente.

• Panettone Salato Mortadella e Crema di

Provola: capolavoro salato per

stupire i commensali durante le feste.

Il cuore dell’attività de Il Buongustaio è

racchiuso nei suoi valori: rispetto per le

tradizioni, qualità artigianale e una spinta

continua verso l’innovazione. La ricerca

sulla fermentazione naturale, l’eliminazione

di additivi chimici e l’utilizzo esclusivo di olio

extravergine di oliva sono testimonianza di

un impegno costante per offrire prodotti

genuini e sostenibili.

Negli anni, Il Buongustaio ha conquistato la

fiducia di chef stellati come Gennaro

Esposito e strutture prestigiose della

Costiera Amalfitana e Sorrentina, tra cui Le

Sirenuse, Le Agavi e il Capri Palace

Hotel. La partecipazione a eventi di rilievo,

come Festavico, ha permesso al panificio di

presentare i suoi prodotti a un pubblico

internazionale, rafforzando la propria

reputazione come eccellenza del Made in

Italy.

Il Buongustaio

Via Roma, 42 - Sant’Antonio Abate (NA)

info@ilbuongustaiosrl.com

Milena Pepe

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

I panettoni artigianali di S.Qui.Sito e i pregiati

fichi del Cilento dell’azienda Santomiele

Casa Setaro celebra 20 anni con “Vigna delle

Rose”, albergo diffuso e il celebre Caprettone

98 99

Alle porte di Napoli, a Sant’Anastasia,

S.Qui.Sito si conferma la boutique del gusto

per eccellenza, un luogo dove tradizione e

innovazione culinaria si fondono. Parte del

Gruppo Ciro Amodio, leader in Campania

nella produzione di latticini dal 1825, S.Qui.

Sito offre un'esperienza gastronomica unica,

con una selezione di prodotti che spazia dai

dolci artigianali ai pregiati salumi, formaggi e

vini.

Al centro dell’attenzione, in questo periodo

natalizio, ci sono i Panettoni S.Qui.Sito, vere

opere d’arte della pasticceria. Realizzati con

lievito madre, burro di alta qualità e materie

prime selezionate da piccoli produttori, i

panettoni artigianali si distinguono per la

cura e la maestria nella lavorazione. Tra le

proposte più apprezzate spicca il Panettone

Pesca e Amarena, un lievitato soffice e

profumato che combina la dolcezza della

pesca con il sapore intenso dell’amarena.

Non mancano i classici come il Panettone al

Cioccolato, arricchito da cubetti di cacao, il

Panettone alle Albicocche Pellecchielle del

Vesuvio e il tradizionale Panettone

Mandorlato, con una deliziosa glassa di

zucchero e mandorle.

Accanto a queste creazioni natalizie, S.Qui.

Sito propone anche i pregiati fichi

dell’azienda Santomiele, un’eccellenza del

Cilento. Lavorati artigianalmente, i fichi della

varietà “Dottato” vengono farciti con

ingredienti come mandorle, noci, scorzette

d’arancia e cioccolato, e presentati in

eleganti confezioni regalo. Una scelta

perfetta per chi cerca un dono raffinato che

unisca gusto e design.

Per arricchire la tavola delle feste, S.Qui.

Sito propone anche prodotti esclusivi come il

Pandoro di Mozzarella, un latticino dal cuore

cremoso, e i Pandorini di Carne, realizzati

con pregiate carni bianche e rosse. L’offerta

si amplia con salumi e formaggi provenienti

da tutto il mondo, pani artigianali appena

sfornati, pizze rustiche e piatti tipici della

tradizione napoletana come baccalà fritto,

insalata di rinforzo, struffoli e roccocò.

www.squisitofood.it

Sant’Anastasia, Napoli

Via Pomigliano Angolo Via Marciano

081 5302328

info@squisitofood.it

Nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio,

l’azienda agricola Casa Setaro, guidata da

Massimo Setaro, celebra i suoi primi 20

anni con l’apertura di “Vigna delle Rose”,

un progetto che coniuga ospitalità

sostenibile, cucina d’eccellenza e

degustazioni di vini biologici. Questo albergo

diffuso rappresenta un omaggio alla

tradizione vesuviana: il nome richiama la

“rosa antica di Pompei”, un fiore che ha

lasciato il segno nell’area durante l’epoca

romana.

Il progetto di “Vigna delle Rose” si sviluppa

intorno ad un antico casolare di famiglia

ristrutturato con grande attenzione ai

dettagli. La struttura comprende quattro

camere e una suite, una piscina con vista

sul Vesuvio, un’area relax e l’anfiteatro

“Piazza delle Rose. Il fulcro dell’esperienza

è il ristorante-cantina, dove lo chef

Pierpaolo Giorgio propone una cucina

campana moderna, con radici nella

tradizione, esaltando i prodotti locali come le

albicocche vesuviane e il pomodoro del

Piennolo. Tra i piatti simbolo spiccano il

ragù, la genovese e interpretazioni natalizie

come il riso carnaroli di Sibari con cacio,

pepe, verza e nduja di Spilinga.

A completare l’offerta, la suggestiva “Sala

delle Botti”, dove i visitatori possono

degustare i vini di Casa Setaro, tra cui il

celebre Pietrafumante Brut, uno spumante

Metodo Classico ottenuto da uva

Caprettone, un vitigno autoctono del

Vesuvio. Questo spumante si distingue per il

suo perlage fine e persistente, i sentori

floreali di ginestra e agrumi a polpa bianca e

una notevole freschezza minerale. Il

Pietrafumante Brut Nature, prodotto senza

dosaggio zuccherino, rappresenta

un’eccellenza assoluta, essendo il primo

spumante di questo tipo prodotto sul

Vesuvio.

Massimo Setaro ha concepito “Vigna delle

Rose” come un luogo dove vivere

un’esperienza immersiva. Oltre alla cucina e

al vino, gli ospiti possono partecipare a

degustazioni guidate, passeggiate nelle

vigne biologiche e innovative “blind tasting”

dove, bendati, si concentrano sui profumi e

sapori del territorio. L’attenzione ai dettagli si

riflette anche nella selezione dei vini e dei

drink, curata dal sommelier Valerio

Coppola, capace di creare abbinamenti

unici con i piatti dello chef.

La visione di Setaro si fonda su tre pilastri:

sostenibilità, autenticità e qualità. I vini,

prodotti interamente in biologico,

rispecchiano il territorio vulcanico con una

forte impronta minerale. Il ristorante

promuove una cucina a chilometro zero,

utilizzando ingredienti freschi dell’orto di

proprietà e collaborando con piccoli

produttori locali.

Casa Setaro

Via Bosco del Monaco, 34

80040 Trecase (NA)

081 8628956

info@casasetaro.it

www.casasetaro.it

“Vigna delle Rose”

Via Cifelli, snc, Trecase - 80040 (NA)

351 54 24 946

winexperience@casasetaro.it

www.vignadellerose.it

Massimo Setaro

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

AIS Campania: Sommelier ambasciatori

una scheda grafica. Al termine, è

Tommaso Luongo

previsto un esame di abilitazione per

100 dell’eccellenza enogastronomica

conseguire il titolo di Sommelier AIS. 101

Durante i corsi, i partecipanti ricevono

materiali didattici di pregio, tra cui libri di

Luongo: ancora successi per i vini campani. I progetti con il Consorzio Mozzarella di Bufala

testo, una valigetta con bicchieri e attrezzi

DOP e con l’Associazione Verace Pizza Napoletana

da degustazione, e quaderni per le prove

pratiche.

La Campania si conferma una protagonista riconoscimento delle Quattro Viti. Tra

indiscussa nel panorama enologico italiano, queste, spiccano 17 Gemme, 8 Cupido, 6

Collaborazioni innovative e nuovi

con un ruolo centrale nella Guida Vitae Valore/Prezzo e 6 Passepartout.

progetti

2025 dell’Associazione Italiana Sommelier

Tommaso Luongo sottolinea l’importanza

L’AIS Campania si distingue per la capacità

(AIS). Questo prestigioso volume, che

di questi risultati: “La Campania si distingue

di collaborare con altre realtà del territorio,

raccoglie il meglio della produzione

per l’elevata qualità dei suoi vini e per la

estendendo il proprio impegno oltre il settore

vitivinicola nazionale, ha celebrato le

capacità di coniugare tradizione e

vitivinicolo. Un esempio significativo è la

eccellenze campane con numerosi

innovazione. Il Premio Tastevin al Campi

partnership con il Consorzio di Tutela della

riconoscimenti, tra cui il Premio Tastevin

Flegrei Falanghina Cruna DeLago 2022

Mozzarella di Bufala Campana DOP, con

AIS 2025 assegnato al Campi Flegrei

rappresenta un simbolo del nostro impegno

cui sono stati avviati progetti di

Falanghina Cruna DeLago 2022 de La

e del valore del nostro patrimonio

valorizzazione sensoriale che abbinano i vini

Sibilla.

vitivinicolo.”

locali alla mozzarella, compresa la sua

Sotto la guida del presidente Tommaso

versione affumicata.

Il ruolo del sommelier, ambasciatori del

Luongo, l’AIS Campania promuove la

gusto

Altrettanto innovativo è il corso di

qualità e la cultura enogastronomica

Sommelier Mixologist, che esplora

regionale, valorizzando il territorio attraverso Essere sommelier oggi significa molto più

l’interazione tra cocktail e cibo secondo le

la formazione di sommelier professionisti, che conoscere il vino. Come evidenziato da

metodologie AIS. “Il mondo della mixology

collaborazioni innovative e progetti

Luongo, il sommelier è una figura chiave

rappresenta una nuova frontiera per

interdisciplinari che abbracciano tradizione e per la promozione del territorio e della

l’abbinamento con il cibo”, afferma

innovazione.

cultura enologica di qualità.

Luongo, spiegando che questi corsi aprono

“Un sommelier è un ambasciatore del gusto,

La Campania nella Guida Vitae 2025

nuove opportunità per avvicinare un

capace di raccontare storie attraverso i

pubblico sempre più vasto alla cultura

La Guida Vitae 2025, redatta da 900 sapori, e di abbinare vino e cibo con

enogastronomica.

degustatori e basata su oltre 20.000 competenza e passione”, afferma il

assaggi, celebra la Campania con 58 presidente.

Un ulteriore progetto, in collaborazione con

etichette premiate con il massimo

l’Associazione Verace Pizza Napoletana,

I corsi di formazione organizzati dall’AIS

mira a creare una guida professionale sugli

abbinamenti tra la pizza napoletana e le

(Foto fornite da AIS CAMPANIA)

eccellenze vitivinicole italiane, rafforzando il

legame tra due simboli della tradizione

campana.

Uno sguardo al futuro

Con un’agenda ricca di eventi, corsi e

progetti, l’AIS Campania guarda al futuro

con l’obiettivo di consolidare il proprio ruolo

centrale nella promozione della cultura

enogastronomica. La presenza nella Guida

Vitae 2025 e i numerosi premi sono il

risultato di un lavoro che unisce passione,

professionalità e dedizione al territorio.

"La nostra missione è continuare a

raccontare la Campania attraverso i suoi

vini e i suoi sapori, promuovendo

eccellenza e sostenibilità”, conclude

Luongo.

Campania, infatti, offrono un percorso

strutturato in tre livelli, che comprendo

viticoltura, enologia, degustazione, e

abbinamento cibo-vino.

Ogni livello ha obiettivi formativi

specifici:

• Primo Livello: Introduzione alla

viticoltura, enologia, tecnica della

degustazione e del servizio. Questo

livello fornisce le basi della

professione del sommelier, inclusa la

corretta temperatura di servizio dei

vini e la gestione della cantina.

• Secondo Livello: Approfondimento delle

produzioni vinicole italiane e

internazionali, con particolare

attenzione al legame tra vino e

territorio. Viene perfezionata la

tecnica della degustazione per

apprezzare ogni sfumatura sensoriale

e valutare la qualità del vino.

• Terzo Livello: Studio della tecnica della

degustazione del cibo e

dell’abbinamento cibo-vino,

attraverso prove pratiche e l’utilizzo di

Per informazioni sui corsi e le attività AIS

Campania:

www.aiscampania.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

L’Ogliastra tra tradizione, olio e vino:

un viaggio tra sapori e cultura

102 103

Incastonata tra le bellezze selvagge

dell’Ogliastra, Jerzu racconta storie di

tradizione, lavoro e amore per la terra. Ed è

proprio da qui che Giulia Mura,

imprenditrice legata anima e cuore a questo

territorio, porta nel mondo i sapori e i valori

di una Sardegna autentica, fatta di olio

extravergine d’oliva, vini di nicchia e

esperienze uniche. Con il suo lavoro, Giulia

ha trasformato l’eredità familiare in un

modello che unisce qualità, sostenibilità e un

turismo esperienziale capace di far vivere ai

visitatori il meglio della cultura locale.

La famiglia Mura ha un legame profondo

con Jerzu, una connessione che si

tramanda di generazione in generazione.

Guidata dall’ispirazione della nonna Maria e

dal sostegno del padre Manfredi, medico

appassionato delle radici ogliastrine, della

madre Luisa e dei fratelli Cristiana e

Antonio, Giulia porta avanti l’azienda di

famiglia, l’Oleificio Pelau, con dedizione e

visione. L’olio extravergine d’oliva qui

prodotto, un DOP biologico e Kosher, nasce

dagli ulivi secolari della cultivar Ogliastrina,

simbolo di una qualità che rispecchia l’anima

della terra in cui viene prodotto. Quest’olio,

già premiato in diversi concorsi nazionali e

internazionali, rappresenta il cuore pulsante

di una tradizione millenaria.

Accanto alla produzione olearia, Giulia si

dedica anche al vino, affiancata dal fratello

Antonio, enologo. I vini Cannonau ‘Tarei’ e

‘Patriarca’, insieme al Vermentino ‘Le

Grazie’, raccontano un terroir unico de sono

stati riconosciuti per la loro eccellenza in

numerosi concorsi. Ogni bottiglia è un

viaggio nei sapori di Jerzu, un richiamo alla

sua storia millenaria e alla passione che

anima chi lavora questa terra.

Ma Giulia non si limita alla produzione: il suo

obiettivo è far conoscere l’Ogliastra al

mondo attraverso esperienze immersive che

combinano tradizione e innovazione. Con

l’oleoturismo e l’enoturismo, l’azienda apre

le porte ai visitatori, offrendo la possibilità di

vivere in prima persona la magia del

territorio. Visite guidate ai frantoi,

degustazioni abbinate a piatti tipici e la

raccolta delle olive sono solo alcune delle

attività che permettono di scoprire l’anima

più autentica di Jerzu. Attraverso queste

esperienze, Giulia crea un ponte tra le sue

radici e il futuro, mostrando come tradizione

e innovazione possano convivere.

Tra i progetti più ambiziosi, spicca la

ristrutturazione del casale di Josto Miglior,

pioniere della vitivinicoltura sarda, che

diventerà un’Accademia dedicata alle nuove

professionalità del settore. Questo luogo,

simbolo di innovazione e passione per la

terra, rappresenta il perfetto connubio tra

passato e futuro.

Giulia Mura e i suoi prodotti sono stati

premiati per la loro eccellenza, ma il vero

riconoscimento è quello che arriva dai

visitatori che scelgono di vivere l’Ogliastra

attraverso la lente della sua azienda. Con il

suo lavoro, Giulia porta avanti una missione:

raccontare al mondo l’anima di Jerzu e

dell’Ogliastra, una terra che ha saputo darle

tanto e a cui lei, con passione e impegno,

restituisce il meglio.

www.oleificiopelau.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

La Pastiera Napoletana:

tradizione e gusto senza tempo

104 105

Gli ingredienti classici che rendono unico il

dolce partenopeo

La Pastiera Napoletana, pur essendo il

dolce tradizionalmente legato alla Pasqua,

negli ultimi anni ha saputo conquistare

anche le tavole natalizie, diventando un

simbolo di convivialità e celebrazione in ogni

periodo dell'anno. Grazie alla sua ricetta

ricca di sapori e profumi unici, questo

capolavoro della pasticceria partenopea è

ormai considerato un dolce senza stagione,

capace di evocare emozioni e unire

generazioni. Con la sua base di pasta frolla

fragrante e il ripieno cremoso a base di

ricotta, grano cotto e aromi avvolgenti, la

pastiera rappresenta un ponte tra tradizione

e innovazione, mantenendo viva la sua

anima autentica in ogni occasione speciale.

La Pastiera, simbolo della tradizione

dolciaria partenopea, è un dolce che

racconta secoli di storia e cultura. La sua

origine si perde tra leggenda e realtà, ma è

universalmente riconosciuta come una

celebrazione della primavera e della

rinascita, grazie ai suoi ingredienti che

evocano il risveglio della natura e la fertilità.

Le radici della pastiera risalgono alle antiche

cerimonie pagane dedicate a Cerere, dea

della terra e della fertilità, durante le quali

venivano offerti dolci a base di grano e

miele. Con l’avvento del Cristianesimo, la

pastiera ha acquisito un significato nuovo,

divenendo simbolo della Pasqua e della

resurrezione.

• Vaniglia e spezie

La vaniglia e, a volte, un tocco di cannella completano il bouquet aromatico,

arricchendo il ripieno con note calde e avvolgenti.

La preparazione tradizionale

La pastiera richiede tempo e pazienza, e tradizionalmente viene preparata qualche giorno

prima di essere consumata. Questo riposo permette ai sapori di amalgamarsi e

intensificarsi. Il risultato è un dolce che non è solo cibo, ma un’esperienza sensoriale

completa, capace di raccontare storie e tramandare emozioni.

Gli ingredienti classici della Pastiera

La ricetta tradizionale della pastiera è un’armonia di ingredienti semplici e genuini, ognuno

con un significato simbolico e un ruolo fondamentale nella costruzione del suo

inconfondibile sapore.

• Pasta frolla

La base croccante della pastiera è fatta con pasta frolla, preparata con farina,

zucchero, burro e uova. Questa crosta è il contenitore perfetto per il ricco ripieno,

offrendo un equilibrio tra consistenze morbide e croccanti.

• Ricotta fresca

La ricotta di pecora è l’elemento cremoso e delicato del ripieno. È lavorata con

zucchero per creare una base dolce e vellutata che si fonde con gli altri ingredienti.

• Grano cotto

Il grano, simbolo di fertilità e abbondanza, viene cotto lentamente nel latte per

diventare tenero e profumato. Questo ingrediente, insieme alla ricotta, rappresenta

l’anima della pastiera.

• Zucchero

Lo zucchero dolcifica l’intera preparazione, legando armoniosamente i sapori senza

sovrastarli.

• Uova

Le uova donano struttura al ripieno e sono il simbolo per eccellenza della rinascita,

rendendo la pastiera una celebrazione della vita.

• Canditi

Gli agrumi canditi, in particolare l’arancia e il cedro, aggiungono una nota fresca e

aromatica. La loro presenza richiama i profumi della Campania, terra di agrumi per

eccellenza.

• Acqua di fiori d’arancio

Questo ingrediente è il vero segreto della pastiera. Il suo profumo inebriante

richiama la primavera e dona al dolce un carattere unico e inconfondibile.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

La Pastiera Napoletana: tradizione e innovazione

secondo la maestria dei Grandi Interpreti

106 107

I Maestri Pasticceri reinterpretano il più

classico dei dolce delle feste nel

tradizionale evento del Mulino Caputo

La Pastiera Napoletana, con il suo ricco

intreccio di storia e sapori, è uno dei simboli

più amati della tradizione dolciaria italiana.

Questo dolce, che affonda le sue radici nella

cultura partenopea, è stato il protagonista

assoluto della tredicesima edizione de I

Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti by

Mulino Caputo, dove 12 maestri pasticceri

hanno reinterpretato la pastiera con

creatività e rispetto per le sue origini,

dimostrando come un classico possa essere

fonte inesauribile di ispirazione.

Il Mulino Caputo, simbolo di qualità e

innovazione nella produzione di farine, ha

giocato un ruolo cruciale nell’evento. Grazie

ai suoi prodotti, capaci di garantire

prestazioni eccellenti, i grandi laboratori di

pasticceria italiani hanno potuto esprimere al

meglio la propria arte. Come ha sottolineato

Antimo Caputo, Amministratore Delegato

del mulino napoletano, "La pastiera è un

dolce che rappresenta l’anima di Napoli, ma

anche una tela bianca sulla quale i

pasticcieri possono dipingere opere

straordinarie. Questa varietà di

interpretazioni dimostra la versatilità della

nostra farina e il talento degli artigiani."

Tra le proposte più sorprendenti, spicca

quella di Luigi Biasetto, che ha unito Nord

e Sud in un audace Pandoro al gusto di

Pastiera, consacrando un matrimonio di

sapori tra la tradizione veneta e quella

napoletana. Un'interpretazione che fonde

due capisaldi della pasticceria italiana,

esaltando la capacità della pastiera di

dialogare con altre tradizioni.

Dalla Costiera Amalfitana, Sal De Riso ha

stupito con una Pastiera da passeggio: un

semifreddo in stecco ricoperto di cioccolato

ai fiori d’arancio e crumble di pasta frolla,

una perfetta sintesi tra gusto e praticità. Tra

le sue creazioni, anche il Soffiato di

Pastiera e il Pandorato, una versione

lievitata e soffice che sposa grano alla

cannella, cubetti d’arancia e una delicata

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

crema di ricotta all’arancia.

108 La resident pastry chef Giustina Brasiello

109

ha proposto il Morbido di Pastiera,

un’innovativa crema di pastiera con crumble

croccante alla cannella e uno strato di gelée

all’arancia, capace di esaltare ogni singolo

elemento del dolce tradizionale.

Michele Cannavacciuolo ha incantato con

Zagara, una mousse di pastiera con gelée

di agrumi, ricoperta da un'elegante meringa,

mentre Salvatore Capparelli ha riletto la

tradizione con una base di pasta frolla

arricchita da crema di ricotta, mandarino e

bavarese al gusto pastiera.

Mario Di Costanzo ha presentato una

monoporzione con crumble all’arancia,

mousse di ricotta e gel di vaniglia e arancia,

mentre Luigi Di Meglio, vincitore del

contest Un Dolce per Ischia, ha optato per

una pasta frolla alle nocciole con mousse di

ricotta, grano cotto e gelée di arancia.

Il geniale Marco Infante ha trasformato la

pastiera in una Cassata Sbagliata, con

crema di ricotta aromatizzata ai fiori

d’arancio e un rivestimento in pasta frolla,

mentre Pietro Macellaro ha proposto un

lievitato profumato ai fiori d’arancio, dal

suggestivo nome Profumo di Pastiera.

Pasquale Pesce ha creato un omaggio alla

principessa Anna Maria Tremoille, con una

pastiera dal cuore di grano cotto, ricotta e

panna, avvolta in una croccante frolla al

burro e completata da una glassa al

cioccolato al latte.

La Regina di Napoli, ideata da Ciro

Poppella, è una base di frolla impreziosita

da cioccolato bianco, mentre il decano

Sabatino Sirica ha scelto la tradizione,

trasformando la sua pastiera in un albero di

Natale, beneaugurante simbolo delle feste.

Ognuna di queste creazioni è un inno alla

pastiera, alla sua storia e alla sua capacità

di reinventarsi senza mai tradire la sua

essenza. Il lavoro di Mulino Caputo è stato

fondamentale per garantire a questi maestri

gli strumenti necessari per dare vita a

queste opere uniche, dimostrando ancora

una volta come tradizione e innovazione

possano coesistere armoniosamente.

www.mulinocaputo.it

(Foto fornite dall’ufficio stampa)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Casa Infante: 75 anni di tradizione,

qualità e innovazione pasticcera

110 111

Casa Infante è molto più di una pasticceria:

è una storia di famiglia che ha attraversato

generazioni, costruita sulla passione per

l’artigianalità, il rispetto per le tradizioni e

l’amore per la qualità. Fondata sulle radici

del tarallificio di nonno Leopoldo Infante

negli anni ’40, l’attività si è evoluta nei

decenni, con la seconda generazione che

Marco Infante

negli anni ’90 ha dato vita a una pasticceria

simbolo di eccellenza.

Nel 2010, il percorso della famiglia Infante

ha compiuto un ulteriore passo in avanti con

Patrizio Infante e i figli, Fabio e Marco, che

hanno creato un nuovo ramo d’azienda

improntato su una filosofia di alta qualità,

sempre fedele ai valori familiari. Fabio

gestisce la parte amministrativa, mentre

Marco, vera anima produttiva, è il maestro

pasticciere che ha portato Casa Infante a

livelli di eccellenza.

Con Marco Infante, cuore creativo di Casa

Infante, ogni prodotto è realizzato con

un’attenzione maniacale ai dettagli e con

l’uso esclusivo di materie prime di altissima

qualità. Farine selezionate, burro di latteria,

uova da allevamenti a terra e zuccheri

naturali compongono i suoi capolavori. La

lievitazione naturale di 36 ore dona ai

panettoni una morbidezza e una fragranza

uniche.

Tra le creazioni più richieste, il Panettone

Pistacchiato è un best-seller amato per il

suo impasto morbido, ricoperto di glassa al

pistacchio e granella croccante, con un

cuore irresistibile di crema al pistacchio. Ma

la gamma dei panettoni artigianali è vasta e

sorprendente, con gusti che raccontano

storie di innovazione e tradizione.

Casa Infante, infatti, propone un’ampia

varietà di panettoni per il Natale, perfetti per

soddisfare ogni palato:

• Cap 80100: un omaggio a Napoli, con

crema Leopoldo, amarene Fabbri,

liquore Strega e una copertura al

cioccolato Ruby, trucioli di cioccolato

al limone e meringhe.

• Pera Caramellata: una delizia con pere

caramellate, cioccolato al caramello

salato e crema di latte e ricotta.

• Lotus: per gli amanti del caramello, con

biscotto Lotus e cioccolato al

caramello.

• Amaro del Capo: un’esplosione di sapori

con crema all’Amaro del Capo,

cioccolato fondente e arancia candita.

• Borsci: crema liquorosa che si sposa con

gocce di cioccolato fondente e una

ricca copertura.

Ogni panettone è il risultato di un processo

artigianale che unisce sapienza pasticcera e

creatività, rendendo ogni morso

un’esperienza unica.

Casa Infante rappresenta l’eccellenza della

tradizione napoletana rivisitata con maestria

e innovazione.

Per chi cerca un regalo di Natale speciale o

vuole arricchire la propria tavola delle feste

con sapori autentici e raffinati, i panettoni

artigianali di Marco Infante sono una scelta

ineguagliabile. Un omaggio alla passione,

alla qualità e all’artigianalità che ha reso

Casa Infante un punto di riferimento nel

panorama dolciario italiano.

Casa Infante è presente a Napoli con

diverse sedi, ciascuna pronta ad accogliere i

clienti con dolci sapori e atmosfere

accoglienti.

www.casainfante.it

info@casainfante.it

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Anna Belmattino: l'eccellenza dei Lievitati d'Autore,

dove tradizione e arte si incontrano

112 113

Anna Belmattino, maestra pasticciera e

ambasciatrice del lievito madre, rappresenta

un’eccellenza nel panorama dei lievitati

artigianali. Originaria della Campania, ha

trasformato una passione nata nella cucina

di sua nonna in una carriera dedicata all’arte

della panificazione e della pasticceria.

Anna ha iniziato il suo percorso

all’alberghiero, per poi proseguire alla

prestigiosa Boscolo Étoile Academy, dove

ha scoperto la magia del lievito madre. Dopo

esperienze formative a Parigi tra pasticcerie

di lusso e boulangerie artigianali, è tornata

in Italia, affinando la sua tecnica con chef

stellati e maestri come Alfonso Pepe.

Nel 2022 ha realizzato il suo sogno,

lanciando un marchio personale dedicato ai

lievitati di nicchia, valorizzando lieviti madre

di decenni e ingredienti di altissima qualità.

Tra i suoi riconoscimenti, il Gambero Rosso

ha descritto il suo panettone come

"un’armonia olfattiva e gustativa perfetta".

Per Anna, il lievito madre non è solo un

ingrediente, ma un essere vivente che

richiede dedizione e rispetto. Ogni sua

creazione è un dialogo tra tradizione e

innovazione, un viaggio tra sapori autentici e

ricerca della perfezione.

Panettone Limited Edition

Quest’anno, insieme al maestro

cioccolatiere Maurizio Frau, Anna ha

presentato una Limited Edition unica: il

panettone ‘Lievito e Cioccolato: I sapori

Maurizio Frau e Anna Belmattino

dell’amicizia’. Una creazione che celebra la

loro lunga amicizia e il percorso condiviso

iniziato ai tempi della Étoile di Venezia. Il

panettone combina l’arte del lievito madre

con l’eccellenza del cioccolato, regalando

un’esperienza sensoriale indimenticabile.

La Limited Edition è disponibile

esclusivamente per un periodo limitato. Non

perdere l’occasione di assaporare questa

sinfonia di sapori, perfetta per rendere

speciale il tuo Natale.

Belmattino – Lievitati d’autore

annabelmattino.com

info@annabelmattino.com

Tel. +39 345 355 3791

Cornucopia e Pizza di Natale:

Zerottantuno celebra l’unione tra Napoli e Caserta

A Zerottantuno Bella Napoli, la magia del

Natale si trasforma in un’esperienza

gastronomica unica che fonde tradizione e

innovazione, celebrando le radici culinarie di

Napoli e Caserta. Tra le proposte del menùdegustazione

“Napoli-Caserta”, spicca la

cornucopia croccante al ragù di nero

casertano e conciato romano, una vera

dichiarazione d’intenti. Questo piatto non è

solo un omaggio al gusto, ma anche un

simbolo di prosperità e abbondanza, perfetto

per celebrare le feste. Croccante fuori e dal

ripieno avvolgente, la cornucopia porta con

sé tutto il calore delle tradizioni casertane,

impreziosite da tocchi di eccellenza

artigianale.

Ideato dai pizzaioli Vincenzo ed Emanuele

Balbi, il menù del locale a pochi passi dalla

Reggia Vanvitelliana continua con pizze che

raccontano storie di territori e sapori,

pensate per abbracciare l’atmosfera

natalizia. Tra queste, la pizza “Annurca”,

che racchiude i sapori autentici del territorio

con mousse di guanciale, provola dei monti,

chips di mela annurca e guanciale

croccante. La scelta degli ingredienti non è

casuale: ogni elemento parla di tradizioni e

di eccellenze locali, rendendo ogni boccone

un viaggio nei profumi della Campania.

Un altro capolavoro è la rivisitazione della

classica pizza casertana, qui trasformata

nella “Carabiniera”, con un’armonia di

nduja, caciocavallo cilentano e miele di

melata, che ne esalta il carattere deciso ma

equilibrato. Il menù culmina in dolci originali,

come la limonata “a cosce aperte” e la “Pera

Vincenzo ed Emanuele Balbi

e Ricotta secondo Emanuele”, che

chiudono il percorso con un tocco di

freschezza e creatività.

In sala, la sommelier Maria Grazia Di Maio,

compagna di Vincenzo, guida gli ospiti

attraverso abbinamenti studiati per esaltare i

sapori del menù. In cucina, la creatività e il

supporto di Sara Tessitore, compagna di

Emanuele, completano un team affiatato

che lavora con passione per offrire

un’esperienza indimenticabile.

Ogni piatto racconta una storia, e ogni

sapore si intreccia con la bellezza del

territorio e delle sue tradizioni. Zerottantuno

Bella Napoli non è solo un luogo dove

mangiare, ma un viaggio sensoriale tra

Napoli e Caserta, perfetto per rendere

speciali le cene delle feste.

Zerottantuno Bella Napoli

via San Carlo - Caserta.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

La Giovenca Sannita:

il gusto del Beneventano sulle tavole natalizie

114 115

Dalla tavola di Herb Chambers, re delle

automobili, ai piatti dei grandi chef, la

giovenca sannita si sta affermando come

una prelibatezza di altissimo livello, perfetta

anche per impreziosire i menù delle feste

natalizie. Questo straordinario prodotto,

ideato dal macellaio napoletano Vincenzo

Natale, è una selezione esclusiva di

manzette allevate nel Sannio, ispirata a

eccellenze internazionali come la “vaca vieja

gallega” spagnola. La giovenca sannita,

tenera e ricca di sapore, si presta

perfettamente a preparazioni innovative

come gyoza, bao, e pala romana farciti,

ideali sia per aperitivi di classe che per piatti

principali delle cene festive.

Vincenzo Natale, giudice internazionale di

barbecue e appassionato innovatore, ha

rivoluzionato il panorama delle carni in

Campania con una selezione curata nei

minimi dettagli. Partendo dal modello

europeo che punta sui bovini di alta qualità

in aree geografiche specifiche, Natale ha

deciso di replicare questa filosofia nel

Mezzogiorno, creando una filiera sostenibile

e di eccellenza. Dal 2018 collabora con

aziende agricole del beneventano, allevando

bovini secondo un rigoroso disciplinare che

garantisce carne di qualità superiore.

La storia di Vincenzo è profondamente

radicata nella tradizione familiare. Figlio di

una lunga generazione di macellai, con una

bisnonna nota per la sua tripperia in Piazza

Nazionale a Napoli, Vincenzo ha seguito le

orme familiari fin da giovanissimo. Dopo

anni di apprendistato e dedizione, nel 2012

ha fondato la Natale Carni, un’impresa che

oggi rappresenta un punto di riferimento per

ristoranti e clienti privati in tutta la

Campania.

«Preparo lombate grasse e appetitose per i

devoti della carne – spiega Vincenzo Natale

– con un processo di frollatura attentamente

calibrato. Ogni lombo è unico e richiede

parametri specifici, stabiliti dopo un’attenta

osservazione anatomica. Solo così

possiamo garantire una carne tenera e dal

sapore inconfondibile».

La giovenca sannita è molto più di un

prodotto gastronomico: è un emblema delle

potenzialità del territorio campano,

coniugando qualità, sostenibilità e

innovazione. Grazie alla visione di Natale,

questo prodotto celebra le eccellenze locali

e offre una nuova prospettiva sul consumo

della carne. È inoltre una proposta raffinata

e originale per i menù di Natale e delle feste,

capace di stupire gli ospiti con la sua bontà

e versatilità.

www.natalecarni.com

Vincenzo Natale

I grandi lievitati di Salvatore Varriale:

da Capodimonte l’autentica dolcezza artigianale

I grandi lievitati firmati dal maestro

pasticciere Salvatore Varriale sono

un’eccellenza del panorama dolciario

italiano, dove qualità e innovazione si

intrecciano per creare esperienze di gusto

sorprendenti. Con un’attenzione scrupolosa

alle materie prime, ogni creazione è il

risultato di un perfetto equilibrio tra

fragranza, leggerezza e sapori autentici.

Dal classico panettone artigianale con

uvette e canditi alle varianti più innovative

come Limoncello, Pistacchio, Albicocca,

Agrumi, Black Cacao, e la Cioccolata e

Lampone, novità in edizione limitata per il

2024, ogni morso è un’esplosione di

dolcezza e morbidezza. I lievitati di Varriale

rappresentano un viaggio tra tradizione e

modernità, con proposte pensate per

sorprendere e deliziare anche i palati più

esigenti.

Nel 2023, Salvatore

Varriale ha ricevuto il

prestigioso riconoscimento

di Miglior Pasticciere

dell’Anno dal maestro

Iginio Massari,

nell’ambito del premio

Ambasciatori Pasticceri

dell’Eccellenza Italiana. Un

tributo che celebra la

maestria e l’impegno di

Varriale nella

valorizzazione dell’arte

dolciaria.

Con i suoi grandi lievitati,

Salvatore Varriale

celebra la tradizione

dolciaria italiana,

rendendola accessibile a

chiunque desideri vivere

un momento di autentica

dolcezza. Per il Natale

2024, le sue creazioni si

confermano un regalo

perfetto o

l’accompagnamento ideale

per celebrare le feste con

stile e gusto.

Le pasticcerie Salvatore

Varriale si trovano a

Napoli in due location

strategiche:

• Via Nuova San Rocco,

3, a pochi passi dalla Reggia di

Capodimonte, dove nasce la magia

dei lievitati.

• Via G. Filangieri, 75, nel cuore della

Napoli elegante, perfetta per una

dolce pausa o un aperitivo rilassante.

Il brand Eccellenze della Costiera,

dedicato ai viaggiatori, offre un assaggio dei

sapori campani in punti chiave come:

• Napoli: Galleria Piazza Garibaldi,

Stazione Centrale (Binario 5),

Aeroporto Capodichino (Vip Lounge

Terminal C).

• Roma: Stazione Termini.

www.pasticceriavarriale.com

info@pasticceriavarriale.it

+39 081 7415166

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Scaturchio e il Panettone Ministeriale:

a Natale il dolce racconto di Napoli

116 117

Scaturchio è più di una semplice

pasticceria: è un simbolo di Napoli, una

testimonianza viva della sua tradizione

dolciaria e culturale. Fondata agli inizi del

‘900, questa storica pasticceria è un luogo

dove il profumo di sfogliatelle, babà,

pastiere e cioccolato fonde passato e

presente, raccontando una storia fatta di

sapori unici e legami profondi con la città

partenopea.

Il Ministeriale: amore e cioccolato

Tra le tante creazioni che hanno reso

celebre Scaturchio, il Ministeriale occupa

un posto speciale. Nato dall'estro di

Francesco Scaturchio, questo medaglione

di cioccolato fondente ripieno di una

delicata crema liquorosa ha una storia

romantica e affascinante. Si racconta che

Francesco lo abbia inventato come pegno

d’amore per una ballerina del ‘Café

Chantant’.

Il successo di questo dolce arrivò fino alle

mense reali, ma non senza difficoltà: per

poter essere servito al Re, il Ministeriale

dovette superare una lunga serie di

verifiche nei Ministeri competenti, da cui il

suo nome. Oggi, questa delizia rappresenta

un emblema dell’eccellenza artigianale di

Scaturchio.

Il Panettone Ministeriale: la

tradizione si rinnova

Dalla tradizione del Ministeriale nasce il

Panettone Ministeriale, una rivisitazione

del classico natalizio italiano con un tocco

partenopeo. Questo panettone unisce la

morbidezza e la fragranza del lievitato alla

golosità della crema liquorosa e del

cioccolato fondente. Ogni boccone è un

viaggio tra innovazione e memoria, un dolce

che celebra le radici e il futuro di

Scaturchio.

Una storia di famiglia

La storia di Scaturchio inizia nel cuore di

Napoli, quando due fratelli calabresi

portarono con sé la tradizione della pasta di

mandorle, aprendo una pasticceria in via

Toledo e successivamente una fabbrica di

cioccolato. Con Giovanni Scaturchio, reduce

della Grande Guerra, sua moglie austriaca e

la figlia Ivanka, l’impresa si trasferisce in

Piazza San Domenico Maggiore, dove ai

dolci della tradizione napoletana, si

aggiungeranno gli Strudel, le Sacher.

Giovanni perfezionerà la Brioche del

Danubio, nella versione salata e dolce, che

da allora diventa protagonista delle feste dei

napoletani, con tutte quelle cupoline da

staccare a mano dalla torta principale.

Da allora avere i dolci di Scaturchio, sarà un

segno di distinzione per quello che ancora

non si chiamava il Catering. Negli anni ‘30,

arriva a Napoli dalla Calabria Francesco

Cannatiello, cugino di Ivanka; tra i due

nasce un amore che sfocia in un

matrimonio. Dopo la guerra, Francesco,

Ivanka e suo fratello Mario, prendono in

mano le redini dell’impresa di famiglia.

Mentre Francesco cura il laboratorio, Ivanka

si occupa dell’amministrazione, mentre

Mario diventa uomo di pubbliche relazioni

col suo charme di gran signore napoletano.

L’invenzione del babà Vesuvio, realizzato

nel 1994 per il G7 di Napoli, l’offerta a

richiesta del Babà ancora caldo,

rappresentano le più recenti innovazioni di

Scaturchio.

La Filosofia di Scaturchio

Lontana dai semilavorati industriali,

Scaturchio continua a realizzare dolci

generosi e autentici, dove le creme e i

profumi sono naturali e inimitabili. Ogni

prodotto è un omaggio alla tradizione

napoletana, ma anche una testimonianza di

artigianalità e qualità.

Le sedi

Oggi, Scaturchio accoglie clienti e turisti

nelle sue diverse sedi, ognuna delle quali

offre un angolo di Napoli e della sua storia

dolciaria:

• Sede Storica: Piazza San Domenico

Maggiore, 19, 80134 Napoli

• Chiaia: Piazza Amedeo 4/5, 80121

Napoli

• Vomero: Via Luca Giordano, 79, 80131

Napoli

• Stazione Centrale di Napoli: Food Hall,

piano binari, 80142 Napoli

• Certosa: Largo S. Martino, 5, 80129

Napoli

• Castel Sant'Elmo: Via Tito Angelini,

20/A, 80129 Napoli

• Stazione Roma Termini: Via Giovanni

Giolitti, 34, 00185 Roma

• Centro Storico: Via Benedetto Croce,

34, 80134 Napoli

scaturchio.it

info@scaturchio.it

351 3867245

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Campania: premiati i migliori vini della regione alla sesta edizione di Sud Top Wine 2024

118 119

La sesta edizione di Sud Top Wine, il

prestigioso concorso dedicato all’eccellenza

vinicola delle sei regioni del Sud Italia, si è

svolta presso la Sala Tancredi dello

Splendid Hotel La Torre di Mondello, a

Palermo. Organizzato da Cronache di

Gusto, il concorso è parte integrante del

Taormina Gourmet On Tour, evento

itinerante che celebra la cultura

enogastronomica del Mezzogiorno. La

cerimonia ha premiato i migliori vini del Sud,

selezionati tra oltre 500 etichette da una

giuria internazionale composta da giornalisti

ed esperti del settore.

Tra le novità di questa edizione spicca

l’attribuzione di punteggi in centesimi per

ogni vino premiato e la consegna di

riconoscimenti speciali ai migliori vini bianco

e rosso assoluti. Il premio per il miglior

bianco italiano è stato assegnato al Greco

di Tufo Riserva Docg “Vittorio” 2010 della

cantina Di Meo di Salza Irpina (Avellino),

mentre il miglior rosso assoluto è andato alla

Sardegna, con il Barbagia Rosso Igt

“Ghirada Ocruarana” 2022 della cantina

Teularju di Mamoiada (Nuoro).

La giuria e il contesto internazionale

La giuria, guidata da Federico Latteri di

Cronache di Gusto, ha visto la

partecipazione di esperti di fama

internazionale come Bernard Burtschy

(Les Échos, Francia), James Button

(Decanter, Regno Unito), Cynthia L. P.

Chaplin (Italian Wine Ambassador), Eirik

Sand Johnsen (Vinforum.no, Norvegia),

Bonnie Reinwald (SommThing.eu,

Danimarca) e Claudia Stern (Vinum,

Germania). Questa varietà di prospettive ha

sottolineato il valore della biodiversità e del

fascino dei vini del Sud Italia, conferendo

loro una maggiore visibilità internazionale,

con degustazioni in programma sia in

Europa che negli Stati Uniti.

Vini premiati dalla Campania

La Campania si è distinta con numerosi

premi, confermando la qualità delle sue

produzioni. Di seguito i vini vincitori:

• Miglior Bianco Italiano: Greco di Tufo

Riserva Docg “Vittorio” 2010 – Di

Meo

• Taurasi Docg:

•1° classificato: Taurasi Docg Riserva

Principe Lagonessa 2013 –

Amarano

•Winner: Taurasi Docg 2018 – Calafè

•Winner: Taurasi Docg Amato 2017 –

Cantina Mito

• Greco di Tufo Docg:

•1° classificato: Greco di Tufo Docg

Riserva Vittorio 2010 – Di

Meo

•Winner: Greco di Tufo Docg Riserva

Vigna Serrone 2022 –

Cantine Di Marzo

•Winner: Greco di Tufo Docg Riserva

Vigna Ortale 2022 – Cantine

Di Marzo

• Fiano di Avellino Docg:

•1° classificato: Fiano di Avellino Docg

Riserva Colle dei Cerri 2008

– Di Meo

•Winner: Fiano di Avellino Docg Riserva

Colle delle Ginestre 2019 –

Tenuta del Meriggio

•Winner: Fiano di Avellino Docg Riserva

Serrapiano 2021 – Torricino

• Vini bianchi campani a base di

Falanghina:

•1° classificato: Campi Flegrei Dop

Falanghina Vigna Astroni

2020 – Cantine Astroni

•Winner: Falanghina del Sannio Dop

Libero Particella 190 2020 –

Fontanavecchia

•Winner: Igt Beneventano Falanghina

Caracara 2019 – Terre

Stregate

• Vini bianchi campani (varie Doc e Igt):

•1° classificato: Terre del Volturno Igt

Pallagrello Bianco Ventitrè

Settimane 2022 – Viticoltori

del Casavecchia

• Winner: Beneventano Igp Coda di

Volpe Prephylloxera 2023 –

Masseria Frattasi

• Winner: Campania Igt Bianco

Murate di Sopra 2023 –

Monserrato 1973

• Vini rossi campani (varie Doc, Docg e

Igt):

• 1° classificato: Aglianico del

Taburno Docg Tumulto 2017

– Torre del Pagus

• Winner: Irpinia Aglianico Doc La

Corte dei Ciccarella 2019 –

D'Antiche Terre

• Winner: Aglianico del Taburno

Docg 2019 – La Fortezza

• Spumanti:

• Winner: Irpinia Fiano Spumante

Dop Rinascita 2019 –

Contrada

Sud Top Wine 2024: i vincitori delle altre

regioni del Sud Italia

La sesta edizione di Sud Top Wine ha

premiato non solo le eccellenze campane,

ma anche i migliori vini di Basilicata,

Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia,

selezionati tra oltre 500 etichette. I vini

premiati rappresentano il meglio della

produzione vinicola del Sud, evidenziando il

patrimonio enologico e la biodiversità delle

regioni coinvolte.

Miglior Vino Rosso in Assoluto

• Barbagia Rosso Igt “Ghirada

Ocruarana” 2022 della Cantina

Teularju (Sardegna)

Spumanti

• 1° classificato: Sicilia Doc Spumante

Almerita Contessa Franca 2016 –

Tasca d'Almerita

• Winner: Solais Metodo Classico –

Cantina Santadi

Basilicata

Doc Aglianico del Vulture e Docg

Aglianico del Vulture Superiore

• 1° classificato: Aglianico del Vulture

Docg Superiore Riserva Titolo

2019 – Elena Fucci

• Winner: Aglianico del Vulture Doc Covo

dei Briganti 2017 – Eubea

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

• Winner: Aglianico del Vulture Doc Re

2023 – Barone di Villagrande

Manfredi 2021 – Re Manfredi

• Winner: Etna Bianco Doc Superiore

120 Primazappa 2022 – Calcagno 121

Calabria

Cirò Doc Rosso

• 1° classificato: Cirò Dop Classico 2022 –

Francesco Malena

• Winner: Cirò Doc Classico Superiore

Riserva Colli del Mancuso 2021 –

Ippolito 1845

• Winner: Cirò Doc Classico Superiore

2022 – Vigneti Vumbaca

Vini rossi calabresi (varie Doc e Igt)

• 1° classificato: Calabria Igt Megonio

2022 – Librandi

• Winner: Calabria Igt Cauro 2021 – Statti

• Winner: Calabria Igp Libìci 2021 – Casa

Comerci

Vini bianchi calabresi (varie Doc e Igt)

• 1° classificato: Calabria Igp Benvenuto

Zibibbo 2023 – Cantine Benvenuto

• Winner: Cirò Doc Bianco Mare Chiaro

2023 – Ippolito 1845

• Winner: Calabria Igp Madama Giovanna

2023 – Termine Grosso

Puglia

Rossi pugliesi a base di Primitivo

• 1° classificato: Salento Primitivo Igt ES

2022 – Gianfranco Fino

• Winner: Gioia del Colle Primitivo Doc

Chakra Rosso 2022 – Giovanni

Aiello

• Winner: Salento Primitivo Igt Tumà 2022

– Masseria Cuturi 1881

Rossi pugliesi a base di Negroamaro

• 1° classificato: Salento Negroamaro Igt

JO 2021 – Gianfranco Fino

• Winner: Salice Salentino Dop Riserva

Cantalupi 2021 – Conti Zecca

• Winner: Salice Salentino Doc Riserva

Aiace 2021 – Castello Monaci

Vini rossi pugliesi (varie Doc, Docg e Igt)

• 1° classificato: Castel del Monte Dop

Nero di Troia Il Melograno 2021 –

Santa Lucia

• Winner: Salento Igt Malvasia Nera

Askos 2021 – Masseria Li Veli

• Winner: Salento Igp Malvasia Nera Mora

Mora 2022 – Paololeo

Sicilia

Etna Doc Bianco

• 1° classificato: Etna Bianco Doc A'

Puddara 2022 – Tenuta di Fessina

• Winner: Etna Bianco Doc Superiore

Etna Doc Rosso

• 1° classificato: Etna Rosso Doc

Pignatuni Vecchie Vigne 2021 –

Famiglia Statella

• Winner: Etna Rosso Doc Scalunera

2021 – Torre Mora

• Winner: Etna Rosso Doc Contrada

Santo Spirito 2020 – Palmento

Costanzo

Rossi da Nero d'Avola

• 1° classificato: Sicilia Doc Nero d'Avola

Alto Reale 2013 – Tenuta Rapitalà

• Winner: Vittoria Doc Nero d'Avola 2021

– Paolo Calì

• Winner: Sicilia Doc Nero d'Avola 306 N

2023 – Salvatore Tamburello

Sicilia Doc Grillo e Catarratto

• 1° classificato: Sicilia Doc Grillo Riserva

Grappoli del Grillo 2022 – De

Bartoli

• Winner: Sicilia Doc Grillo Vigna di

Mandranova 2023 – Alessandro di

Camporeale

• Winner: Sicilia Doc Grillo Lalùci 2023 –

Baglio del Cristo di Campobello

Vini rosati

• 1° classificato: Etna Rosato Doc Nerello

in Rosa 2023 – Masseria Setteporte

• Winner: Castel del Monte Bombino Nero

Docg Veritas 2023 – Torrevento

• Winner: Etna Rosato Doc 2023 –

Massimo Lentsch

Sardegna

Vini bianchi sardi a base di Vermentino

• 1° classificato: Vermentino di Gallura

Docg Superiore Bèru 2022 –

Siddùra

• Winner: Vermentino di Sardegna VRM

2021 – Quartomoro di Sardegna

• Winner: Vermentino di Gallura Docg

Superiore Massaieddu 2023 –

Tenute Satta

Vini rossi sardi a base di Cannonau

• 1° classificato: Barbagia Igt Rosso

Ghirada Ocruarana 2022 – Teularju

• Winner: Barbagia Igt Rosso Ghirada

Istevene 2020 – VikeVike

• Winner: Cannonau di Sardegna Doc

Riserva 2021 – Antonella Corda

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Villa Matilde Avallone: con l’eccellenza del Falerno custodi di una tradizione millenaria

122 123

Villa Matilde Avallone è un'azienda

vitivinicola di prestigio, situata nel cuore

della Campania, circondata dai paesaggi

vulcanici delle Tenute di San Castrese, a

Sessa Aurunca. La sua missione è chiara e

ambiziosa: riportare in vita vitigni storici e

trasformarli in vini di eccellenza. Ogni fase

della produzione è guidata da un approccio

sostenibile e rispettoso dell'ambiente, che

dona unicità e carattere a ogni bottiglia.

Alla guida dell’azienda c’è la famiglia

Avallone, che ha saputo combinare

tradizione e modernità. La visione del

fondatore, Francesco Paolo Avallone, è

stata cruciale: negli anni ’60, ispirato dalla

sua passione per la storia, ha intrapreso un

progetto straordinario per riscoprire il mitico

Falerno, il vino osannato dai Romani e

celebrato da autori come Virgilio. Oggi, i

ambientale.

Il Falerno: un tesoro della Campania

Il Falerno è molto più di un vino: è un

simbolo della cultura enologica campana.

Amato dagli antichi Romani, celebrato da

poeti come Virgilio, questo vino leggendario

è rinato grazie all’impegno della famiglia

Avallone. Oggi, rappresenta un prodotto di

eccellenza, capace di raccontare la storia e

il territorio da cui proviene.

profumi delicati, perfetto per brindare alle

feste. Ideale dall’aperitivo a tutto pasto, si

sposa con la cucina mediterranea a base di

pesce.

Falerno del Massico Bianco

Un bianco raffinato prodotto dalla

Falanghina, con note di frutta tropicale e

agrumi. Un vino che esalta i sapori della

cucina natalizia.

Falerno del Massico Rosso

Un grande classico, simbolo della

tradizione campana, ottenuto da uve

Aglianico e Piedirosso. Con i suoi

sentori intensi di frutti neri e la sua

struttura armonica, è

l’accompagnamento ideale per arrosti

e formaggi stagionati.

Mata Bianco

Spumante metodo classico Extra Brut,

dal gusto fresco e armonioso. Un vino

da festa, perfetto per brindare al nuovo

anno.

Mata Rosé

Spumante rosé brut dal perlage fine, con

profumi di frutti di bosco e melograno. Ideale

come aperitivo o per accompagnare i pasti

conviviali delle feste.

www.villamatilde.it

info@villamatilde.it

+39 0823 932 088

S.S. Domitiana, 18 - 81030 Cellole (CE)

suoi eredi portano avanti con orgoglio

questa tradizione, innovando e preservando

un legame profondo con il territorio.

Villa Matilde offre un’esperienza

enoturistica unica, che unisce la

degustazione di vini d’eccellenza a un

viaggio tra storia e tradizione. Le Tenute di

San Castrese, alle pendici del vulcano di

Roccamonfina, e Pietra Fusa accolgono gli

ospiti in un contesto naturale di rara

bellezza, perfetto per esplorare le origini del

Falerno e conoscere la filosofia produttiva

della famiglia Avallone. L’azienda, infatti,

si distingue per un approccio sostenibile e

rispettoso della natura. I terreni vulcanici,

ricchi di minerali, sono dunque la culla

ideale per i vitigni autoctoni, esaltati da

tecniche agricole a basso impatto

I vini delle Feste

Baia Azzurro

Uno spumante elegante dal perlage fine e

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Tenuta Cavalier Pepe:

i vini che celebrano le Feste Natalizie

124 125

Quando si parla di vini che sanno di

territorio, tradizione e qualità, non si può non

citare la Tenuta Cavalier Pepe. Questa

eccellenza irpina è molto più di un'azienda

vinicola: è una storia di famiglia, un sogno

che lega passato e futuro, un’esperienza

che coinvolge tutti i sensi. I suoi vini, perfetti

per accompagnare le pietanze natalizie,

raccontano l’amore per una terra generosa e

l’impegno nella ricerca dell’eccellenza.

La Tenuta nasce dal sogno di Angelo Pepe,

partito giovanissimo per il Belgio, dove ha

trasformato il suo talento per la ristorazione

in una brillante carriera imprenditoriale. Ma il

richiamo della terra d’origine, l’Irpinia, è più

forte: un desiderio condiviso con la figlia

Milena, che dopo studi in viticoltura ed

enologia in Francia e in marketing in Belgio,

è tornata in Italia per trasformare i vigneti di

famiglia in un simbolo dell’enologia di

qualità.

Oggi, la tenuta è un complesso straordinario

che include cantina, azienda vitivinicola,

ristorante e bed-and-breakfast. Grazie alla

visione di Angelo e alla determinazione di

Milena, la Tenuta Cavalier Pepe è sinonimo

di vini di altissima qualità, prodotti con

metodi sostenibili e con un legame viscerale

con il territorio.

Sotto la guida di Milena Pepe, la tenuta si è

affermata non solo per la qualità dei suoi

vini, ma anche per l’attenzione alla

sostenibilità e alla valorizzazione del

territorio. Milena ha introdotto pratiche

innovative per ridurre l’impatto ambientale,

puntando su una viticoltura rispettosa

dell’ecosistema.

La Tenuta Cavalier Pepe si estende su 60

ettari di vigneti e 11 di uliveti, situati a

Luogosano, Sant’Angelo all’Esca e Taurasi.

Qui, ogni fase della produzione vinicola

viene curata nei minimi dettagli, dalla

raccolta manuale alla vinificazione, per

garantire vini che esprimono al meglio

l’essenza del territorio.

L’Irpinia, con le sue colline verdi e il clima

ideale, è la patria di tre DOCG rinomate:

Greco di Tufo, Taurasi e Fiano di Avellino.

Questo angolo di Campania è riconosciuto a

livello internazionale per i suoi vini

complessi, equilibrati e profondamente legati

alla terra.

I vini per il Natale

La Tenuta Cavalier Pepe celebra il Natale

2024 con una selezione di vini e spumanti

che rappresentano il connubio perfetto tra

tradizione e raffinatezza. Questi prodotti,

ideali per accompagnare le pietanze delle

feste, esprimono il carattere unico del

territorio irpino e la maestria enologica della

tenuta. Ecco le quattro proposte principali,

con caratteristiche e abbinamenti consigliati.

La Loggia del Cavaliere: la potenza

dell’Aglianico

Se cerchi un vino che sappia raccontare la

profondità del territorio, la Loggia del

Cavaliere, riserva Taurasi DOCG, 100%

Aglianico, è l’emblema della tradizione

irpina.

Con il suo colore rosso rubino intenso e

riflessi granati, questo vino colpisce già alla

vista. I profumi di amarena, prugna e spezie

si intrecciano con note di cuoio e liquirizia,

regalando un bouquet complesso e

avvolgente. Al gusto, tannini setosi e un

finale persistente lo rendono perfetto per le

grandi occasioni.

Selvaggina, arrosti, agnello e formaggi

stagionati trovano in questo vino un

compagno ideale. Decantalo almeno un’ora

prima e servilo a 18°C per apprezzarne tutta

la struttura e la complessità. È il vino che

trasforma ogni pranzo in un banchetto

regale.

Oro’sè: lo Spumante Rosato che

celebra l’eleganza

Oro’sé, spumante rosato brut realizzato con

uve autoctone a bacca rossa, viene prodotto

con il metodo Charmat per esaltarne

freschezza e aromaticità.

Il suo colore rosa corallo incanta al primo

sguardo, mentre i profumi di fragoline di

bosco e lampone evocano i dolci sentori

dell’Irpinia. Al palato è morbido, equilibrato,

con un finale leggermente dolce e un

perlage fine e persistente.

Perfetto come aperitivo, accompagna

meravigliosamente antipasti freddi e crudi di

mare. Servilo a una temperatura di 6-8°C

per esaltarne tutte le sfumature. Oro’sè è la

scelta giusta per iniziare le festività con

leggerezza e raffinatezza.

Oro Spumante: il brindisi per i

momenti più importanti

Le feste natalizie non sono complete senza

un brindisi. E Oro Spumante, con il suo

metodo Charmat, rappresenta la scelta

perfetta per celebrare i momenti più

importanti.

Di un brillante giallo paglierino, offre un

profumo delicato con note di lime, acacia e

mela verde. Al palato è

elegante, con una piacevole sapidità e un

perlage persistente.

È ideale come aperitivo o per

accompagnare fritti misti, crudi di mare e

antipasti di pesce. Servilo a 6-8°C e lascialo

brillare nei calici: Oro Spumante è il

compagno perfetto per un Natale frizzante e

gioioso.

Oro Classico: l’essenza del metodo

classico

Se ami la raffinatezza del metodo classico,

non potrai resistere a Oro Classico, uno

spumante Pas Dosé ottenuto da uve

bianche autoctone e affinato sui lieviti per 36

mesi.

Il suo colore giallo paglierino con riflessi

dorati e il perlage fine catturano l’occhio. Il

profumo, con note di crosta di pane, frutta

gialla e accenti minerali, invita alla

degustazione. Al gusto è elegante, pieno e

di grande carattere, con una perfetta

corrispondenza gusto-olfattiva.

Si sposa a meraviglia con crudi di pesce,

risotti di mare e piatti elaborati come il

baccalà o le portate impreziosite dal tartufo

bianco. Servilo a 6-8°C per esaltarne tutta la

complessità e goditi un Natale all’insegna

dell’eleganza.

www.tenutapepe.it

info@tenutapepe.it

+39 0827 73766

Via Santa Vara, 83050 Luogosano (AV)

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Ostaria Pignatelli: eccellenza gastronomica

napoletana tra i Ristoranti del Buon Ricordo

126 127

Un nuovo prestigioso riconoscimento si

aggiunge alla lunga lista di successi

dell'Ostaria Pignatelli di Napoli, che chiude

il 2024 in grande stile. Il ristorante è stato

recentemente inserito nell’esclusivo circuito

dei Ristoranti del Buon Ricordo,

un’associazione che dal 1964 celebra e

tutela il ricco patrimonio gastronomico

italiano e internazionale. Questo prestigioso

traguardo conferma l'Ostaria Pignatelli

come un punto di riferimento per chi cerca

autenticità, tradizione e qualità nella cucina

napoletana.

Situato a pochi passi da Villa Pignatelli, sul

Lungomare di Napoli, l’Ostaria Pignatelli è

un locale che unisce tradizione e

innovazione, con un ambiente accogliente e

una cucina che celebra i sapori autentici del

territorio. Gestito con passione da Giulio

Verbini, il ristorante si distingue per

un’offerta culinaria di altissimo livello, curata

in ogni dettaglio. Aperto sia a pranzo che a

cena, è diventato una tappa obbligata per

napoletani, turisti e intenditori di cucina di

qualità.

Il 2024 ha visto l’Ostaria Pignatelli entrare

nella prestigiosa Guida Michelin, ottenendo

inoltre il riconoscimento Bib Gourmand,

che premia i migliori ristoranti per il rapporto

qualità-prezzo. A coronare un anno di

successi, il ristorante è stato inserito

nell’esclusiva cerchia dei Ristoranti del

Buon Ricordo, portando a 118 il numero

totale dei locali aderenti in Europa,

Giappone e Stati Uniti.

In primavera, un tocco di dolcezza esclusiva

si è aggiunto al menu: un dessert creato dal

celebre pasticcere Sal De Riso, ispirato alla

figura della Principessa Pignatelli, nota per

la sua passione per la gastronomia e per la

sua raffinata ospitalità. Questo dolce, unico

nel suo genere, celebra il legame tra il

ristorante e l’eleganza storica della vicina

Villa Pignatelli.

Durante le feste natalizie, l’Ostaria

Pignatelli offre un’opportunità imperdibile

per immergersi nei sapori autentici della

cucina napoletana. Il ristorante propone

piatti che esaltano le tradizioni partenopee,

utilizzando ingredienti di qualità e

preparazioni curate.

Ostaria Pignatelli

+39 081 0153134

info@ostariapignatelli.com

www.ostariapignatelli.com

Via Riviera di Chiaia 216

80122 Napoli, Italia

Riconoscimento internazionale per Sorì: premiato

il Fior di Latte Lenta Maturazione ai Bellavita

Awards di Londra

Prestigioso riconoscimento per Sorì,

l’azienda italiana che ha conquistato il

premio ‘Best Ingredient - Bellavita Awards

2024’ durante lo European Pizza Show di

Londra, uno degli eventi più rilevanti a livello

internazionale nel settore della pizza.

Il prodotto vincitore, il Fior di Latte Lenta

Maturazione, è frutto della perfetta

combinazione tra innovazione tecnologica e

tradizione artigianale, un know-how

tramandato da cinque generazioni dalla

famiglia Sorrentino, maestri casari

campani. Il Fior di Latte, caratterizzato da

una morbidezza unica, un sapore autentico

e una filabilità straordinaria dopo la cottura,

ha avuto la meglio su centinaia di

concorrenti provenienti da tutta Europa,

confermandosi come eccellenza del Made in

Italy.

“Ricevere il premio ‘Best Ingredient’

all’European Pizza Show ai Bellavita

Awards di Londra è un risultato che

racchiude il valore del nostro Fior di Latte

Lenta Maturazione – hanno

dichiarato Antonello e Gaetano

Sorrentino, CEO e Co-Owner di

Sorì –. Questo riconoscimento

premia l’impegno costante che

mettiamo nel portare l’eccellenza

casearia campana oltre i confini

nazionali, mantenendo intatti i

valori della nostra identità".

Il Fior di Latte Lenta Maturazione

rappresenta una vera eccellenza

nel panorama caseario. Questo

prodotto nasce dall’innovazione

applicata a una lavorazione

tradizionale, un processo che

permette di mantenere intatte le

caratteristiche organolettiche e di

garantire una resa perfetta per le

preparazioni culinarie, in

particolare per la pizza.

La produzione di Sorì è un

esempio di come la tradizione

casearia campana possa essere

reinterpretata in chiave moderna

per rispondere alle esigenze di un

mercato globale, mantenendo al

contempo il legame con il territorio

e con le tecniche artigianali.

Il premio “Best Ingredient”

rappresenta un traguardo

importante per Sorì, che continua

a distinguersi non solo in Italia ma

anche all’estero per la qualità dei

suoi prodotti. Il riconoscimento,

ottenuto nel prestigioso contesto

dell’European Pizza Show, è

un’ulteriore conferma del ruolo di

leader dell’azienda nel settore

della casearia e della ristorazione.

www.soritalia.com

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Il Panettone di Mariano Armonia:

l’essenza del Natale artigianale

128 129

Il panettone è il simbolo del Natale

italiano, e lo chef Mariano

Armonia, patron del ristorante

Armonì a Pozzuoli con

l’imprenditore Giovanni Russo, lo

trasforma in un capolavoro di gusto

ed eleganza.

Le varianti proposte spaziano dal

classico a interpretazioni più

innovative: al limone, al caramello

salato e al cioccolato al latte,

offrendo un’esperienza unica per

ogni palato. Ogni panettone è

realizzato con ingredienti di

altissima qualità: burro di prima

scelta, uova fresche, uvette e

canditi morbidi e succosi. La

lievitazione naturale è affidata al

lievito madre rinfrescato,

garantendo un prodotto

completamente privo di

conservanti.

La produzione dei panettoni è

totalmente artigianale, con una

lavorazione che prevede 48-72 ore

di lievitazione, maturazione e

cottura, rispettando i tempi

necessari per ottenere un prodotto

soffice, digeribile e dalla mollica

filante, che si scioglie letteralmente

in bocca.

La cura per la qualità si estende anche alla

presentazione: il panettone viene

confezionato in un packaging raffinato ed

elegante, pensato per celebrare al meglio il

‘re delle feste’. Perfetto da regalare o da

condividere in famiglia, rappresenta un

omaggio alla tradizione natalizia con un

tocco di modernità.

Scegliere il panettone firmato da Mariano

Armonia significa regalarsi un’esperienza

unica, fatta di qualità, tradizione e passione.

I panettoni artigianali firmati da Mariano

Armonia sono disponibili in edizione

limitata e possono essere prenotati

direttamente presso il ristorante Armonì o

tramite i loro canali ufficiali.

Corso Umberto I, 177

80078 Pozzuoli NA

+39 081 866 4759

www.armonitrattoriagourmet.it

info@armonitrattoriagourmet.it

Mariano Armonia

Casertana o Partenopea?

La ‘Pizza Chiena’ che celebra due tradizioni

La ‘Pizza chiena”, un rustico simbolo della

cucina napoletana, trova nuove vette di

gusto grazie ai fratelli Vincenzo ed

Emanuele Balbi, pizzaioli e proprietari della

pizzeria Zerottantuno Bella Napoli di

Caserta. Questo piatto tradizionale, amato

per la sua ricchezza e versatilità, viene

proposto in due versioni che omaggiano

rispettivamente Napoli e Caserta, mettendo

in scena un gustoso duello tra sapori.

Due anime, una pizza

• La versione partenopea rispetta la

tradizione con un ripieno di scarole,

cucinate con maestria e insaporite

con un condimento segreto che rende

il piatto irresistibile.

• La variante casertana celebra i

sapori locali con un ripieno di

salsiccia di nero casertano,

friarielli e provola, un connubio di

gusto che rappresenta al meglio il

territorio.

Il Segreto è nell’Impasto

Il lavoro artigianale dei fratelli Balbi emerge

già dall’impasto, preparato con il 75% di

prefermento grezzo, con farina di tipo 0, e

lasciato lievitare per ben 16 ore a

temperatura ambiente. Una volta

completato, l’impasto raggiunge una

idratazione del 90%, garantendo

leggerezza e sofficità, perfette per

accogliere il ricco ripieno.

Verdure trattate con cura

Un’altra peculiarità della Pizza chiena dei

fratelli Balbi è il trattamento delle verdure,

che rappresentano il cuore del ripieno.

Per entrambe le versioni, le verdure –

scarole o friarielli – vengono cotte

inizialmente a vapore per rompere le fibre,

migliorandone la morbidezza e la

scioglievolezza. Successivamente, sono

ripassate seguendo la tradizione

napoletana, che ne esalta sapori e

consistenze: la scarola, ad esempio, è

insaporita in una pentola rovente con un

condimento segreto che aggiunge un

tocco distintivo e irresistibile.

La sfida del gusto

Casertana o partenopea? Ogni morso è un

viaggio tra i sapori autentici della Campania.

La scelta spetta a chi assaggia questa

delizia. Entrambe le versioni portano con sé

la passione e la dedizione dei fratelli

Vincenzo ed Emanuele Balbi, che

continuano a innovare, come la cottura a

vapore delle verdure, senza mai tradire le

radici culinarie della loro terra.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



GUSTI

Pizza di scarole: la ricetta di Renato Ruggiero

La cucina democratica di Pietro Parisi, ospite del

Brain Aging al Centro Congressi della Federico II

130 131

Renato Ruggiero, classe 1996, nato a

Napoli, è una delle figure emergenti nel

panorama gastronomico italiano. Partito

come cameriere, trova la sua vera passione

rispondendo a un annuncio di Diego

Vitagliano e intraprendendo la carriera di

fornaio. Dopo aver gestito la cucina della

pizzeria di Carlo Sammarco, vince per due

anni consecutivi (2019 e 2020) il premio per

la ‘miglior frittatina di pasta’ dalla Guida 50

Top. Nel 2023, fonda con Del Buono e

Pianelli la pizzeria Farinati, riconosciuta nel

2024 con tre galletti dalla prestigiosa ‘Guida

alle 300 migliori Pizzerie della Campania’.

Tra le sue specialità spicca la Pizza Ripiena

di Scarole, una ricetta che combina

tradizione napoletana e maestria artigianale.

Ecco come prepararla seguendo i suoi

consigli.

Ingredienti per l'impasto

• 500 g di farina 00

• 300 ml di acqua tiepida

• 10 g di sale

• 25 g di lievito di birra fresco (o 7 g di

lievito secco)

• 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva

• 1 cucchiaino di zucchero

Ingredienti per il ripieno

• 1 kg di scarole

• 100 g di olive nere denocciolate

• 50 g di capperi dissalati

• 2 filetti di acciughe sott'olio

• 2 spicchi d'aglio

• 50 g di pinoli

• Olio extravergine d'oliva q.b.

• Sale e pepe q.b.

1. Preparare l’impasto

In una ciotola, sciogliere il lievito nell’acqua

tiepida con lo zucchero. Aggiungere

gradualmente la farina, mescolando. Unire il

sale e l’olio e impastare fino a ottenere un

composto liscio ed elastico. Coprire con un

panno e lasciare lievitare per circa 2 ore.

2. Preparare il ripieno

Lavare accuratamente le scarole e lessarle

per 5-10 minuti. Scolarle e strizzarle per

eliminare l’acqua in eccesso. In una padella,

scaldare l’olio e soffriggere gli spicchi d’aglio

insieme ai filetti di acciuga. Aggiungere le

scarole, le olive, i capperi e i pinoli. Cuocere

per circa 10 minuti, regolando di sale e

pepe.

3. Assemblare la pizza

Dividere l’impasto in due parti uguali.

Stendere una metà su una teglia unta d’olio

e distribuire uniformemente il ripieno.

Coprire con la seconda metà dell’impasto,

sigillando accuratamente i bordi per evitare

fuoriuscite.

4. Cottura

Preriscaldare il forno a 200°C. Cuocere la

pizza per 30-35 minuti, finché non risulta

dorata. Lasciare intiepidire prima di tagliare

e servire.

La Pizza di Scarole di Renato Ruggiero è

un inno alla semplicità e ai sapori della

tradizione partenopea. Perfetta per ogni

occasione, racconta una storia di passione,

creatività e radici culturali.

Buon appetito

di Flavio Pagano

“Quello di cucina democratica è un concetto

che va oltre la preparazione di un piatto”, ci

spiega con passione Pietro Parisi, il grande

chef campano, ambasciatore nel mondo

della Dieta Mediterranea per conto dell’Eco

Museo Vivente della Dieta Mediterranea

di Pioppi (dove la dieta più famosa del

mondo è nata), e pioniere della fusione fra

cucina tradizionale e alta cucina.

“Vuol dire garantire a tutti,

indipendentemente dalle risorse

economiche, la possibilità di accedere al

consumo di generi alimentari di qualità”,

continua Parisi, “soprattutto a un paniere di

prodotti, come ad esempio l’olio

extravergine di oliva, la cui importanza la

scienza sottolinea da tempo. Non si può

dimenticare che l’alimentazione è la nostra

prima medicina. Una dieta equilibrata e

sana, dunque con prodotti di base di qualità

adeguata, tutela la salute pubblica, e

dunque dev’essere accessibile a tutti.

Mangiare sano è cruciale nella prevenzione

dell’obesità, del diabete, delle malattie

cardiovascolari e di molti tumori. Per questo

è importante il coinvolgimento delle

comunità locali. Valorizzare i mercati

contadini, le cooperative agricole,

incentivare l’agricoltura biologica vera.

Avvicinare produttori e consumatori, creare

fra loro un’alleanza di consapevolezza

alimentare, che è un valore culturale

fondamentale, da promuovere soprattutto fra

i giovani.”

Per questo suo impegno, Pietro Parisi è fra

gli ospiti del prestigioso Aging Brain,

evento scientifico internazionale dedicato

alla salute del cervello, giunto alla

ventesima edizione, che si tiene

annualmente nel mese di dicembre, a

Napoli, presso la storica aula magna del

Centro Congressi della Federico II.

Organizzato dal professor Enzo Canonico,

sotto l’egida della Associazione Italiana di

Psicogeriatria (AIP), diretta dal professor

Diego De Leo e con il supporto di altri illustri

esponenti delle scienze mediche italiane,

come il professor Marco Trabucchi e il

professor Nicola Ferrara. Il congresso

affronta i temi della prevenzione, della

salute e dell’invecchiamento del nostro

organo più identitario: il cervello,

appunto, la cui salute, in una popolazione

che invecchia sempre di più, è centrale per il

futuro stesso dell’umanità.

Nella tavola rotonda iniziale del convegno,

tradizionalmente dedicata all’intervento di

personalità del mondo della cultura non

scientifica, saranno presenti fra gli altri Gino

Rivieccio, autentica bandiera del teatro

napoletano, l’artista Gaetano Franzese, e

Caterina Musella, presidente dell’AIMA

Napoli Onlus, eroica pioniera della lotta al

morbo di Alzheimer nel capoluogo

campano, da sempre al fianco delle famiglie

colpite, ideatrice e progettista di nuovi

modelli di cura per la tutela della persona

fragile, ed esperta di tematiche

sociosanitarie.

A proposito di futuro, da Telese Terme ci

arriva una esemplare storia di giovani che

seguono la stessa filosofia di autenticità di

Parisi. Pasquale Amore, già allievo del

celebre Franco Pepe, dopo aver girato

l’Europa, a trent’anni, con i fratelli Roberto e

Maria Rosaria, ha deciso di tornare e di

puntare sulla sua terra d’origine. Ereditando

dalla madre Maria la passione per la

panificazione, e sapientemente supportato

dal padre Giovanni, ha fondato I

Messaggeri del Vesuvio, una pizzeria

votata a coniugare qualità e democrazia

alimentare, tradizione e sostenibilità.

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024



132

Sudenord.it - Anno 1 n.4 - Dicembre 2024

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!