Manuale didattico per i corsi interaziendali in logistica
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Masse, Begriffe, Formeln,
Definitionen & Tabellen
3. Auflage 2015
Bitzi | Kälin | Röthlisberger
Manuale didattico per i
corsi interaziendali in logistica
by ASFL SVBL
Schweizerische Vereinigung für die Berufsbildung in der Logistik
Association Suisse pour la formation professionnelle en logistique
Associazione Svizzera per la formazione professionale in logistica
Manuale didattico per i corsi interaziendali in logistica
Impiegato/Impiegata in
Addetto/Addetta alla
AFC
CFP
Ofor 2024
Edizione 1 a edizione 2024
Per motivi di semplicità espressiva si considera la forma maschile
come forma non marcata, che ingloba ovviamente la forma
femminile.
ISBN 978-3-03873-652-3
Autore
Editore
Basato sul lavoro della commissione dei docenti scolastici
dell‘ASFL SVBL e adattato dalla commissione degli autori e dei
media di ASFL SVBL
Dr. Beat Michael Duerler, Delegato Oml ASFL SVBL
Associazione Svizzera
per la formazione professionale in logistica
Rigistrasse 2, CH-5102 Rupperswil
© ASFL SVBL Tutti i diritti sono riservati
— EDITION —
by ASFL SVBL
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für die Berufsbildung in der Logistik
Rigistrasse 2, CH-5102 Rupperswil
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per la formazione professionale in logistica
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Formazione
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Prefazione dell'editore : SWISS LOGISTICS by ASFL SVBL – Edition
Il presente materiale didattico « Manuale didattico per i corsi interaziendali in logistica » fa parte della documentazione
per la formazione professionale di base per gli impiegati in logistica AFC e addetti alla logistica CFP ai sensi
dell'Ordinanza sulla formazione professionale di base 2024. Nell'ambito della revisione totale, tiene in considerazione
l'orientamento della formazione in base alle competenze e alla cooperazione tra i tre luoghi di formazione della
formazione professionale duale in Svizzera.
Con l'azienda virtuale EnterSite SA, è stata creata una base che permette agli apprendisti di acquisire tutte le competenze
in tutti e tre i luoghi di apprendimento durante i due o tre anni di formazione.
– Nella scuola professionale, vengono insegnati i moduli delle competenze di base e delle competenze orientate
alle materie per gli idirizzi distribuzione o magazzino.
– La formazione in azienda comprende mandati pratici per il profilo CFP ed AFC. Questi vengono svolti e sviluppanti
in azienda in collaborazione con i formatori aziendali.
– I corsi interaziendali comprendono una formazione adeguata in base ai diversi tipi di attrezzature e lo sviluppo
del lavoro e dell'apprendimento.
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
Oltre al materiale didattico digitale fornito dalla società EnterSite SA, che ogni apprendista può archiviare
nell'e-portfolio ( ex documentazione didattica ), gli apprendisti avranno accesso anche a tutti i documenti del programma
di formazione professionale per gli impegati e addetti alla logistica AFC / CFP. Per il 2024, tutti i documenti
del programma di formazione professionale saranno disponibili anche in forma stampata :
– Manuale delle competenze in logistica – EnterSite dell'ASFL SVBL
– Manuale delle competenze in logistica – Distribuzione e Magazzino ( solo per AFC )
– ABC della logistica – con oltre 1300 filmati
– Manuale di competenze informatiche – media
– Matematica per la logistica ( solo per AFC )
– Raccolta di formule per la logistica
– Manuale per il settore professionale della logistica – Guida alla documentazione di apprendimento ( AFC / CFP )
– Manuale didattico per i corsi interaziendali in logistica
Gli apprendisti che inizieranno la loro formazione professionale nel settore della logistica nel 2024 svolgeranno la
procedura di qualificazione per il profilo CFP nel 2026, e per il profilo AFC nel 2027, come da OFPr del 2024.
Il settore professionale della logistica si sta sviluppando in modo molto dinamico e comprende le professioni di
addetto alla logistica CFP, impiegato in logistica AFC con indirizzo Magazzino e Distribuzione e la nuova professione
di Agente del trasporto ferroviario.
Vorwort
Il presente materiale didattico fa parte della documentazione generale per il settore professionale della logistica. La
nuova ordinanza sulla formazione applica in tutta la Svizzera il concetto BYOD ( Bring Your Own Device ) – portare il
proprio computer. I seguenti collaboratori hanno dato un contributo significativo a questo manuale didattico
per i corsi interaziendali in logistica :
– Per il team di autori : Responsabili CI di tutte le regioni linguistiche
– Per il team editoriale : Medienteam ( tedesco ), Eric Menoud ( francese ), Paola Conte ( italiano )
– Per il team dei media : Stephanie Ruben, Sara Sarvan e Team
Auguriamo agli apprendisti di avere successo con il supporto di questo manuale didattico e ringraziamo tutti i partecipanti
dei tre luoghi di formazione per volerli sostenere nel loro percorso verso la qualifica AFC o CFP.
Dr. Beat M. Duerler, Presidente SWISS LOGISTICS
Delegato Oml Logistica
Nicole Ackermann, Membro del direzione SWISS LOGISTICS
Responsabile della formazione e Gestione Qualità
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Manuale didattico per i
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corsi interaziendali in logistica
Contenuto
1. Processo logistico 24
2. Sicurezza sul lavoro e tutela della salute 25
2.1 Basi giurdiche 25
2.2 Organizzazione in caso di emergenza 29
2.3 Sicurezza sul lavoro 32
2.4 Tutela della salute 35
2.5 Identificazione dei pericoli 38
3. Protezione antincendio 51
3.1 Comportamento in caso d'incendio 51
3.2 Teoria sul fuoco 54
3.3 Lotta contro l'incendio con estintori a mano 55
3.4 Le classi di fuoco secondo la norma EN 2 57
3.5 Etichettatura degli estintore seconda la EN3 59
3.6 Le classi di incendio e gli agenti estinguenti 60
3.7 Uso corretto degli estintori 61
4. Primo soccorso 62
4.1 Persona ferita o priva di sensi 62
4.2 Schema BLS-DAE 63
4.3 Compressioni / ventilazioni 64
4.4 Posizionamento degli elettrodi 64
4
4.5 Emostasi 65
4.6 Intossicazioni, ustioni 67
4.7 Ustioni 71
4.8 Inalazione di gas da combustione 72
1. Edizione 2024
5. Entrata merce 73
ASFL SVBL
5.1 Accettazione della merce 74
5.2 Controllo merce in entrata 79
6. Immagazzinamento 85
6.1 Tipologia di magazzini 86
6.2 Principi di gestione 86
6.3 Funzioni del magazzino 87
6.4 Gestione del magazzino 87
6.5 Inventario / Inventariare 91
7. Preparazione ordini 93
Inhaltsverzeichnis
7.1 Commissionamento 94
7.2 L’imballaggio 96
7.3 Consigli di imballaggio 101
7.4 Etichette per imballaggi 102
7.5 Marcatura nelle varie lingue 103
7.6 Etichette standard 104
7.7 Accatastamento corretto sul supporto di carico 105
7.8 Barili 107
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corsi interaziendali in logistica
8. Uscita merce 111
8.1 Allestimento di un piano di trasporto 112
8.2 Fissaggio professionale del carico 118
8.3 Condizioni e forze 124
8.4 Forze durante il trasporto su rotaia 126
9. Distribuzione 127
10. Reso delle merci 128
10.1 Reclami 128
11. Verifiche di apprendimento 132
6
Campi di competenze operative
Addetta / Addetto alla logistica CFP
Campi di competenze operative a : Organizzazione dei mandati
a1 : Prendere nota dei
mandati logistici
a2 : Preparare la postazione
di lavoro per
lo svolgimento dei
compiti logistici
a3 : Controllare e
predisporre le attrezzature
di lavoro per i
mandati logistici
a1.2 Ricevo istruzioni di lavoro e compiti ( fisicamente,
elettronicamente, verbalmente ), li interpreto e mi metto
in contatto con l'ufficio competente in caso di dubbio.
( C3 )
a2.2 Mi assicuro l’accesso ai sistemi richiesti ( permessi ). ( C3 )
a2.3 Metto in funzione i sistemi informatici necessari e
li utilizzo nel rispetto della sicurezza dei dati ( sistemi di
apparecchiature e applicazioni ). ( C3 )
a2.4 Indosso indumenti da lavoro e DPI adeguati alla situazione
lavorativa. ( C3 )
a2.6 Organizzo la mia postazione di lavoro in modo razionale,
sicuro ed ergonomico. ( C3 )
a3.1 Verifico la disponibilità operativa dei dispositivi per le
informazioni necessarie per l'esecuzione dell'ordine. ( C3 )
a3.2 Mi connetto con i dispositivi di lavoro digitali, aggiorno
e attivo le applicazioni secondo le necessità. ( C3 )
a3.3 Prendo in consegna e controllo gli strumenti e le
attrezzature, nonché i dispositivi di sicurezza secondo le
istruzioni del produttore. ( C3 )
a3.4 Assicuro la disponibilità operativa delle attrezzature
di lavoro, trasporto e movimentazione ( veicoli,
macchine e dispositivi ) in conformità alle istruzioni del
produttore. ( C3 )
a3.5 Separo le attrezzature di lavoro, di movimentazione
e di trasporto difettose o non funzionati, comunico i
difetti riscontrati a chi di competenza. ( C3 )
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
Campi di competenze operative
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Manuale didattico per i
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corsi interaziendali in logistica
Campi di competenze operative b : Impostazione e ottimizzazione degli incarichi
b1 : Prendere nota
del-le richieste dei
clienti in ambito
logistico, trattarle o
inoltrarle
b2 : Ottimizzare la
qualità e l’efficienza
del proprio lavoro in
ambito logistico
b3 : Utilizzare il materiale
nel rispetto
delle risorse, evitare
di produrre rifiuti ed
emissioni
b4 : Documentare le
informazioni relative
ai mandati logistici
b1.1 Rispetto le linee guida e le regole stabilite nel regolamento
dei corsi interaziendali ( educazione, aspetto,
comportamento, abbigliamento, ecc. ). ( C3 )
b1.2 Comunico verbalmente con i diversi interlocutori in
modo appropriato. ( C3 )
b1.3 Ricevo le richieste da parte dei vari interlocutori
( reclami ), le elaboro o le inoltro. ( C3 )
b1.4 Rispetto costantemente i requisiti di legge in materia
di segreto postale e della corrispondenza. ( C3 )
b2.2 Rifletto sulle mie azioni, riconosco le opportunità
di ottimizzazione e adotto misure per aumentare la
qualità e l'efficienza del mio lavoro. ( C3 )
b2.3 Assicuro una continuità dalla fase di lavoro precedente
a quella successiva del processo logistico. ( C3 )
b2.4 Riconosco le condizioni e le procedure del processo
lavorativo che non rispettano la sicurezza e prendo
misure immediate per eliminarle o le segnalo all'istruttore
del corso. ( C3 )
b2.5 In caso di emergenza, metto in atto le procedure,
i comportamenti e le misure di emergenza previste dal
piano di emergenza. ( C3 )
b2.6 In caso di incidente, adotto immediatamente le misure
salvavita a beneficio dell'infortunato. ( C3 )
b3.2 Evito e riduco gli sprechi utilizzando con parsimonia
materiali, materie prime, contenitori, unità di carico ed
energia, e riduco le emissioni secondo le direttive. ( C3 )
b3.3 Evito le emissioni inutili ( rumore, gas di scarico,
CO2, ecc. ). ( C3 )
b3.4 Raccolgo, smisto e immagazzino i rifiuti e i materiali
di scarto secondo le direttive aziendali per il riciclaggio
o lo smaltimento. ( C3 )
b3.5 Riconosco i rifiuti speciali, li tratto e li immagazzino
secondo le norme e le specifiche di legge. ( C3 )
b4.3 Riconosco e segnalo incidenti, malfunzionamenti,
guasti e danni secondo le specifiche. ( C3 )
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Campi di competenze operative c : Ricevimento e gestione della merce
c1 : Ricevere la merce
nel processo logistico
c1.2 Preparo l'accettazione della merce e predispongo
l'area di immagazzinamento intermedio nell'area entrata
merce ( C3 )
c1.3 Preparo lo scarico della merce ( mettendo in sicurezza
il veicolo di trasporto ) e preparo le attrezzature
di lavoro ( trasporto e sollevamento ), gli ausili e i DPI
appropriati. ( C3 )
c1.4 Controllo l'indirizzo di ricezione, identifico la merce,
confronto le informazioni sui documenti di trasporto
con l'ordine, segnalo e documento le eventuali differenze
riscontrate. ( C3 )
c1.5 Confronto le informazioni sulla bolla di consegna
con l'ordine, controllo le quantità della consegna e registro
eventuali differenze. ( C3 )
c1.6 Controllo visivamente la merce, gli attrezzi interscambiabili
e l'imballaggio per verificare l'assenza di
danni e il rispetto delle condizioni di trasporto ( protezione,
fissaggio, catena del freddo ). ( C3 )
1. Edizione 2024
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Campi di competenze operative
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Manuale didattico per i
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corsi interaziendali in logistica
c2 : Scaricare e controllare
la merce
c3 : Movimentare la
merce
c2.1 Guido i mezzi di movimentazione e di sollevamento
in modo sicuro ed efficiente ( Cat. R1, Cat. R2 e Cat. S2 ). ( C3 )
c2.2 Identifico e rispetto i pittogrammi standard degli
imballaggi durante la movimentazione della merce e
delle unità di carico. ( C3 )
c2.3 Eseguo l'identificazione globale della merce accettata
( numero dei colli, danni, controllo degli attrezzi interscambiabili
). ( C3 )
c2.4 Scambio le unità di carico secondo i criteri di interscambiabilità.
( C3 )
c2.5 Gestisco il conto corrente dei pallet, determino il
saldo e applico le procedure per il conguaglio secondo
le direttive. ( C3 )
c2.6 Firmo documenti di trasporto e i documenti di accompagnamento,
registro e segnalo eventuali differenze.
( C3 )
c2.7 Apro gli imballaggi e i contenitori con la dovuta
cautela in base al tipo di imballaggio e con l'uso di DPI
adeguati. ( C3 )
c2.10 Eseguo il controllo dettagliato della merce secondo
le direttive. ( C3 )
c2.11 Documento il risultato del controllo dettagliato
con le differenze quantitative e qualitative della consegna,
creo un rapporto sui danni e correggo la bolla di
consegna. ( C3 )
c2.12 Registro l’entrata della merce nel sistema. ( C3 )
c3.1 Seleziono la merce ( in base al tipo, all'utilizzo successivo,
alla destinazione ) e utilizzo le strutture, le attrezzature
e i mezzi di movimentazione esistenti. ( C3 )
c3.2 Metto in sicurezza la merce sulle diverse unità di
carico utilizzando le tecniche e i sistemi appropriati per
la movimentazione e lo stoccaggio. ( C3 )
c3.3 Movimento la merce a destinazione utilizzando il
mezzo di movimentazione appropriato ( cross-docking,
trasporto successivo, produzione, magazzino ). ( C3 )
c3.4 Riconosco le unità di carico difettose e ne tengo
conto nella procedura di interscambiabilità. ( C3 )
10
c4 : Stoccare la merce
e gestire il magazzino
c5 : Movimentare e
trasportare le merci
pericolose
c4.1 Definisco il tipo di stoccaggio appropriato in base
alle caratteristiche delle merci. ( C3 )
c4.2 Stocco la merce in modo sicuro ed efficiente secondo
i principi d’immagazzinamento logistici ( ad es. posto
fisso, caotico, FIFO, LIFO, FEFO ). ( C3 )
c4.5 Eseguo l'inventario in modo sicuro, utilizzando attrezzature
di lavoro adeguate e supporti manuali o digitali
disponibili. ( C3 )
c4.6 Faccio partire gli ordini di riapprovvigionamento in
base alla richiesta e alle direttive. ( C3 )
c5.2 Utilizzo i DPI specifici, a dipendenza della situazione,
quando manipolo sostanze e merci pericolose. ( C3 )
c5.3 Identifico le sostanze e le merci pericolose in base
all'etichettatura. ( C3 )
c5.4 Movimento, manipolo e immagazzino merci pericolose,
tenendo conto delle necessarie precauzioni di
sicurezza. ( C3 )
c5.5 In caso di incendio, incidenti chimici o incidenti che
coinvolgono merci pericolose, prendo le misure di protezione
e di emergenza adeguate in conformità con la
scheda di sicurezza dei prodotti e con le direttive. ( C3 )
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Campi di competenze operative
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Manuale didattico per i
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corsi interaziendali in logistica
Campi di competenze operative d : Distribuzione della merce
d1 : Commissionare e
preparare la merce
d2 : Caricare la merce
sulle unità di carico e
assicurarla per il trasporto
in sicurezza
d3 : Distribuire la
merce ai reparti
interni o consegnarla
ai clienti
d1.1 Commissiono la merce, per le spedizioni postali e
CEP in base all'ordine e le preparo sulle unità di carico o
contenitori secondo le direttive. ( C3 )
d1.5 Indirizzo gli invii postali e CEP secondo le indicazioni
delle aziende di distribuzione. ( C3 )
d1.6 Imballo la merce per le spedizioni postali e CEP e
assegno il metodo di spedizione appropriato. ( C3 )
d1.7 Dispongo la merce o le unità di carico secondo l'ordine
di consegna e le movimento con i supporti disponibili
in modo ergonomico, sicuro, economico e risparmiando
risorse. ( C3 )
d2.1 Assicuro il mezzo di trasporto, secondo le direttive,
prima che venga caricato. ( C3 )
d2.2 Carico i vari mezzi di trasporto con i mezzi di sollevamento
e movimentazione disponibili in. ( C3 )
d2.3 Distribuisco le unità di carico sui mezzi di trasporto
secondo il piano di carico e le direttive per il carico in
sicurezza. ( C3 )
d2.4 Assicuro le unità di carico sul mezzo di trasporto
con sistemi di fissaggio adeguati. ( C3 )
d2.5 Aggiorno costantemente i dati e le informazioni
con i dettagli richiesti dal processo logistico. ( C3 )
d3.1 Trasporto la merce in modo accurato, sicuro ed economico
per consegnarla ai clienti ( interni / esterni. ) nei
tempi e nei modi previsti. ( C3 )
d3.2 Consegno la merce nel luogo concordato e la consegno
a una persona autorizzata a riceverla in conformità
con l'ordine del cliente. ( C3 )
d3.3 Eseguo le formalità di consegna e ricezione specificate
e concordate al momento della consegna. ( C3 )
d3.4 Accetto i resi della merce, faccio le annotazioni
necessarie, le inoltro secondo le direttive e correggo i
dati ( C3 )
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Impiegata in logistica AFC / impiegato in logistica AFC
Campi di competenze operative a : Organizzazione dei mandati
a1 : Prendere nota dei
mandati logistici
a2 : Pianificare e
organizzare i mandati
logistici
a3 : Istruire i collaboratori
della logistica
nello svolgimento
degli incarichi
a1.2 Ricevo istruzioni di lavoro e i mandati ( fisicamente,
elettronicamente, verbalmente ), li interpreto, riconosco
gli errori più comuni e se qualcosa non è chiaro mi metto
in contatto con l'ufficio competente. ( C3 )
a2.2 Mi assicuro l’accesso ai sistemi richiesti ( permessi ).
( C3 )
a2.3 Organizzo mandati di lavoro con infrastrutture, dispositivi,
sistemi e applicazioni informatiche nel rispetto
della sicurezza dei dati e delle direttive. ( C4 )
a2.5 Indosso indumenti da lavoro e DPI adeguati alla situazione
lavorativa. ( C3 )
a2.7 Organizzo un'esecuzione del mandato sicura, economica
e risparmiando risorse in conformità alle direttive.
( C3 )
a2.8 Organizzo la mia postazione di lavoro in modo razionale,
sicuro ed ergonomico. ( C3 )
a3.2 Informo il team sull'incarico e istruisco i collaboratori
con l’aiuto di una struttura a disposizione. ( C3 )
a3.3 Controllo l'esecuzione dell’incarico e, se necessario,
intervengo per correggerlo ( scadenze, sicurezza,
qualità, costi, protezione dell’ambiente, efficienza, ecc. ).
( C3 )
a3.4 Rifletto con il team sull'incarico svolto, ne traggo il
potenziale di miglioramento, prendo misure concrete o
le propongo. ( C4 )
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
Campi di competenze operative
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Manuale didattico per i
by
corsi interaziendali in logistica
a4 : Controllare e
predisporre le attrezzature
di lavoro per i
mandati logistici
a4.1 Verifico la disponibilità operativa dei dispositivi per le
informazioni necessarie per l'esecuzione dell'ordine. ( C3 )
a4.2 Mi connetto con i dispositivi di lavoro digitali, aggiorno
e attivo le applicazioni secondo le necessità. ( C3 )
a4.3 Prendo in consegna e controllo le attrezzature di lavoro,
movimentazione e trasporto secondo le istruzioni
del produttore ( C3 )
a4.4 Assicuro la disponibilità operativa delle attrezzature
di base per il lavoro, trasporto e movimentazione
( veicoli, macchine e dispositivi ) in conformità alle istruzioni
del produttore. ( C3 )
a4.5 Separo le attrezzature le attrezzature di lavoro, di
trasporto e di movimentazione non funzionanti o difettose
e comunico i difetti riscontrati a chi di competenza. ( C3 )
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Campi di competenze operative b : Impostazione e ottimizzazione degli incarichi
b1 : Prendere nota
del-le richieste dei
clienti in ambito
logistico, trattarle o
inoltrarle
b2 : Ottimizzare la
qualità e l’efficienza
del proprio lavoro in
ambito logistico
b3 : Ottimizzare i processi
logistici
b1.1 Rispetto le linee guida e le regole stabilite nel regolamento
dei corsi interaziendali ( educazione, aspetto,
comportamento, abbigliamento, ecc. ). ( C3 )
b1.2 Comunico verbalmente e per iscritto con i diversi
interlocutori in modo aperto, proattivo, collaborativo e
appropriato. ( C3 )
b1.3 Ricevo, elaboro o inoltro i bisogni e le richieste dei
vari interlocutori ( clienti interni / esterni ). ( C3 )
b1.5 Rispetto costantemente i requisiti di legge per la
protezione dei dati e della privacy e le direttive aziendali
per la protezione dei dati dei clienti. ( C3 )
b2.2 Rifletto sulle mie azioni, identifico le opportunità di
ottimizzazione e trovo misure per sviluppare la qualità e
l'efficienza del mio lavoro. ( C3 )
b2.3 Assicuro una continuità dalla fase di lavoro precedente
a quella successiva del processo logistico. ( C3 )
b2.4 Individuo le carenze tra le fasi di lavoro a monte e a
valle, prendo misure immediate e adeguate e propongo
suggerimenti per ottimizzare il sistema. ( C4 )
b3.5 Assicuro una transizione senza interruzioni dalla
fase di lavoro precedente a quella successiva del processo
logistico. ( C3 )
b3.6 Individuo i punti deboli dei processi logistici, prendo
misure immediate per eliminarli e propongo suggerimenti
per ottimizzarli. ( C4 )
b3.8 Riconosco le condizioni e le procedure del processo
di lavoro che non rispettano la sicurezza e prendo
misure immediate per eliminarle o le segnalo all'istruttore
del corso. ( C3 )
b3.9 In caso di emergenza, metto in atto le procedure,
i comportamenti e le misure di emergenza previste dal
piano di emergenza. ( C3 )
b3.10 In caso di incidenti nel centro di formazione, adotto
immediatamente le misure salvavita a beneficio delle
persone ferite. ( C4 )
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1. Edizione 2024
ASFL SVBL
Campi di competenze operative
Manuale didattico per i
by
corsi interaziendali in logistica
b4 : Smistare i materiali
residui e i rifiuti
in base ai cicli dei
materiali, stoccarli e
conferirli allo smaltimento
o al riciclaggio
b5 : Documentare le
informazioni relative
ai mandati e ai processi
logistici
b4.4 Evito e riduco gli sprechi utilizzando con parsimonia
materiali, materie prime, contenitori, unità di carico
ed energia. ( C3 )
b4.5 Evito le emissioni inutili ( rumore, gas di scarico,
CO2 ecc. ). ( C3 )
b4.6 Raccolgo, smisto e immagazzino i rifiuti e i materiali
residui secondo le direttive per il riciclaggio o lo smaltimento.
( C3 )
b5.3 Riconosco e riporto eventi speciali, interruzioni,
malfunzionamenti, guasti, danni e incidenti in conformità
alle direttive. ( C3 )
16
Campi di competenze operative c : Ricevimento e gestione della merce
c1 : Ricevere la merce
nel processo logistico
c1.3 Preparo l'accettazione della merce e predispongo
l'area di immagazzinamento intermedio nell'area entrata
merce. ( C3 )
c1.4 Preparo lo scarico della merce ( mettendo in sicurezza
il veicolo di trasporto ) e preparo le attrezzature
di lavoro ( trasporto e sollevamento ), gli ausili e i DPI
appropriati. ( C3 )
c1.5 Controllo l'indirizzo di ricezione, identifico la merce,
confronto le informazioni sui documenti di trasporto
con l'ordine, segnalo e documento le eventuali differenze
riscontrate. ( C3 )
c1.6 Confronto le informazioni sulla bolla di consegna
con l'ordine, controllo le quantità della consegna e registro
eventuali differenze. ( C3 )
c1.7 Controllo visivamente la merce, gli attrezzi interscambiabili
e l'imballaggio per verificare l'assenza di
danni e il rispetto delle condizioni di trasporto ( protezione,
fissaggio, catena del freddo ). ( C3 )
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
Campi di competenze operative
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Manuale didattico per i
by
corsi interaziendali in logistica
c2 : Scaricare e controllare
la merce
c3 : Movimentare la
merce
c2.1 Guido i mezzi di movimentazione e di sollevamento
in modo sicuro ed efficiente ( Cat. R1, Cat. R2 e Cat. S2 ). ( C3 )
c2.2 Identifico e rispetto i pittogrammi standard degli
imballaggi durante la movimentazione della merce e
delle unità di carico. ( C3 )
c2.3 Eseguo l'identificazione globale della merce accettata
( numero dei colli, danni, controllo degli attrezzi interscambiabili
). ( C3 )
c2.4 Identifico le varie unità di carico consegnate ed eseguo
la procedura corretta per lo scambio a seconda del
tipo di pool ( scambio alla pari, buono, CHEP, ecc. ). ( C3 )
c2.5 Gestisco il conto corrente dei pallet, determino il
saldo e applico le procedure per il conguaglio secondo
le direttive. ( C3 )
c2.6 Firmo i documenti di trasporto e di accompagnamento,
annoto e segnalo eventuali differenze. ( C3 )
c2.7 Apro colli e contenitori tenendo conto delle specifiche
di sicurezza e con l'uso appropriato dei DPI. ( C3 )
c2.10 Eseguo il controllo dettagliato della merce secondo
le direttive aziendali e sposto la merce non conforme
in un luogo ad essa riservato. ( C3 )
c2.11 Documento il risultato del controllo dettagliato
con le differenze quantitative e qualitative della consegna,
creo un rapporto sui danni e correggo la bolla di
consegna. ( C3 )
c2.13 Registro l’entrata della merce nel sistema digitale
e convenzionale del magazzino di ricevimento merci e
distinguo tra merce conforme e non conforme. ( C3 )
c3.1 Seleziono la merce ( in base al tipo, all'utilizzo successivo,
alla destinazione ) e utilizzo le strutture, le attrezzature
e i mezzi di movimentazione per il trasporto. ( C3 )
c3.2 Metto in sicurezza la merce sulle diverse unità di
carico utilizzando le tecniche e i sistemi appropriati per
la movimentazione e lo stoccaggio. ( C3 )
c3.3 Movimento la merce destinata all’immagazzinamento
utilizzando i mezzi di trasporto appropriati ( magazzino
a scaffale, magazzino a blocchi, aree di carico,
nastri trasportatori ). ( C3 )
c3.4 Riconosco le unità di carico difettose e ne tengo
conto nella procedura di interscambiabilità. ( C3 )
18
c4 : Stoccare la merce
e gestire il magazzino
c5 : Identificare, movimentare
e trasportare
le merci pericolose
c6 : Analizzare le
giacenze del magazzino
e il volume delle
scorte
c4.1 Definisco il tipo di stoccaggio appropriato in base
alle caratteristiche della merce e alle norme di legge. ( C3 )
c4.2 Determino lo spazio di stoccaggio e i requisiti di
spazio per il tipo di stoccaggio scelto in base alle caratteristiche
della merce, al carico dello scaffale e alla portata
massima del pavimento. ( C3 )
c4.3 Stocco la merce in modo sicuro ed efficiente secondo
i principi d’immagazzinamento logistici ( ad es. posto
fisso, caotico, FIFO, LIFO, FEFO ). ( C3 )
c4.6 Allestisco un semplice magazzino, tenendo conto
del tipo di merce e della sua frequenza di consumo. Giustifico
il tipo di magazzino scelto. ( C4 )
c5.1 Utilizzo i DPI specifici a dipendenza della situazione
quando manipolo sostanze e merci pericolose e adotto
le misure di protezione specifiche. ( C3 )
c5.2 Identifico le sostanze e le merci pericolose in base
all'etichettatura. ( C3 )
c5.3 Etichetto l’imballaggio esterno delle merci pericolose
secondo le istruzioni dell’addetto alla sicurezza delle
merci pericolose e come da scheda di sicurezza con i
relativi pittogrammi di pericolo. ( C3 )
c5.4 Movimento, trasporto e immagazzino merci pericolose,
tenendo conto delle necessarie precauzioni di
sicurezza, in particolare delle norme relative al divieto di
stoccaggio combinato. ( C3 )
c5.5 Riconosco i rifiuti pericolosi, li tratto, li immagazzino
o li trasporto in conformità alle norme e alle specifiche
di legge. ( C3 )
c5.6 In caso di incendio, incidenti chimici o incidenti che
coinvolgono merci pericolose, prendo le misure di protezione
e di emergenza adeguate in conformità con la
scheda di sicurezza dei prodotti e con le direttive. ( C3 )
c6.2 Preparo l'inventario di una sezione del magazzino
e fornisco i materiali di lavoro e supporti necessari. ( C3 )
c6.3 Eseguo l'inventario in sicurezza con attrezzature di
lavoro adeguate e con i supporti convenzionali e digitali
disponibili. ( C3 )
c6.4 Confronto i dati delle giacenze registrati con il numero
e le condizioni effettive delle giacenze previste e
segnalo le differenze all'ufficio competente. ( C3 )
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Campi di competenze operative
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c7 : Definire il fabbisogno
di merce,
ordinare la merce o
notificare i quantitativi
necessari
c7.2 Faccio partire gli ordini di acquisto in base alle direttive.
( C3 )
20
Campi di competenze operative d : Distribuzione della merce
d1 : Commissionare e
preparare la merce
d2 : Registrare e trasmettere
dati e informazioni
sulla merce
da consegnare
d3 : Preparare la
merce e pianificare i
giri di consegna
d1.1 Commissiono la merce, per le spedizioni postali e
CEP in base all'ordine e le preparo sulle unità di carico o
contenitori secondo le direttive. ( C3 )
d1.5 Indirizzo gli invii di merci, CEP e postali secondo le
specifiche standard. ( C3 )
d1.6 Imballo la merce per le spedizioni postali e CEP e
assegno il metodo di spedizione appropriato. Preparo i
documenti di accompagnamento necessari per le spedizioni
internazionali. ( C3 )
d1.7 Dispongo la merce o le unità di carico secondo l'ordine
di consegna e le movimento con i supporti disponibili
in modo ergonomico, sicuro, economico e risparmiando
risorse. ( C3 )
d2.1 Registro i dati e le informazioni necessarie nel dispositivo
dati e ne verifico la completezza e la correttezza.
( C3 )
d2.2 Attacco il dispositivo dati in una posizione definita
e lo consegno o lo trasferisco al cliente. ( C3 )
d2.3 Aggiorno costantemente i dati e le informazioni
durante il processo logistico con le informazioni necessarie.
( C3 )
d2.4 Traccio le spedizioni ( percorsi, stato di avanzamento,
tempi ) con il sistema « track and trace ». ( C3 )
d3.3 Creo il piano per le consegne ottimale in base ai
mezzi di trasporto selezionati per il trasporto, la distribuzione
e il ritorno delle merci ( secondo i criteri di economia,
ecologia, sicurezza, scadenza dei prodotti ). ( C3 )
d3.4 Sulla base del piano per le consegne, redigo il piano
di carico per caricare in modo sicuro ed efficiente i
mezzi di trasporto scelti. ( C3 )
d3.5 Verifico la disponibilità e le condizioni del materiale
per il fissaggio del carico, elimino il materiale per il fissaggio
del carico difettoso e lo sostituisco ( C3 )
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d4 : Caricare la merce
sulle unità di carico e
assicurarla per il trasporto
in sicurezza
d5 : Distribuire o consegnare
la merce ai
vari gruppi di clienti
d6 : Ritirare la merce
e i contenitori danneggiati
o rifiutati e
gestire i resi
d4.1 Assicuro il mezzo di trasporto, secondo le direttive,
prima che venga caricato. ( C3 )
d4.2 Carico i vari mezzi di trasporto con i mezzi di sollevamento
e movimentazione disponibili. ( C3 )
d4.3 Distribuisco le unità di carico sui mezzi di trasporto
secondo il piano di carico e le direttive per il carico in
sicurezza. ( C3 )
d4.4 Assicuro le unità di carico sul mezzo di trasporto
con sistemi di fissaggio adeguati. ( C3 )
d5.1 Trasporto la merce in modo accurato, sicuro ed economico
per consegnarla ai clienti ( interni / esterni. ) nei
tempi previsti e senza danni. ( C3 )
d5.2 Consegno la merce secondo le direttive operative,
tenendo conto delle richieste del cliente. ( C3 )
d5.3 Consegno la merce nel luogo concordato e la consegno
a una persona autorizzata a riceverla. ( C3 )
d5.4 Eseguo le formalità di consegna e ricezione specificate
e concordate al momento della consegna. ( C3 )
d6.1 Accetto i resi della merce, faccio le annotazioni
necessarie, le inoltro secondo le direttive e correggo i
dati. ( C3 )
d6.2 Ricevo i reclami dei clienti, chiarisco con loro le motivazioni
del reclamo e fornisco loro risposte concrete. ( C3 )
d6.3 Analizzo le critiche e i reclami, elaboro varianti di
soluzione e le motivo. ( C4 )
22
Indirizzo distribuzione e magazzino
Distribuzione
Magazzino
Campi di competenze operative e : Gestione degli invii e delle
richieste di servizi
e1 : Accettare gli invii e le richieste di servizi e fornire alla clientela
una consulenza mirata.
e2 : Ritirare e prendere in consegna gli invii presso la clientela.
e3 : Preparare gli invii per i processi di smistamento.
e4 : Smistare gli invii per le organizzazioni di recapito, commissionarli
e predisporli per il trasporto successivo.
Campi di competenze operative f : Recapito degli invii e fornitura
di servizi
f1 : Predisporre gli invii e le attrezzature di lavoro per il processo
di recapito.
f2 : Preparare e fornire servizi logistici.
f3 : Pianificare e organizzare i processi di distribuzione.
f4 : Recapitare gli invii e la merce secondo il programma dei giri
di recapito.
f5 : Reimmettere gli invii e la merce nel ciclo della logistica di
ritorno o provvedere al loro smaltimento.
Campi di competenze operative g : Stoccaggio della merce
g1 : Ricevere la merce, movimentarla e aggiornare le giacenze.
g2 : Stoccare la merce e ottimizzare il magazzino.
g3 : Registrare le scorte e i flussi di merce nel sistema e analizzare
i dati.
g4 : Definire il fabbisogno di merce e ottimizzare la capacità di
consegna.
Campi di competenze operative H : Commissionamento della
merce
h1 : Commissionare la merce e sottoporla a un controllo visivo.
h2 : Preparare la merce commissionata per il trasporto e caricarla.
h3 : Analizzare e ottimizzare i sistemi di commissionamento in
particolare per quanto riguarda il flusso dei materiali, il flusso
dei dati e l’organizzazione.
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Campi di competenze operative
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1. Processo logistico
La logistica è presente ovunque si movimenti della merce. In ogni azienda sono
presenti dei processi logistici che permettono di gestire al meglio le attività della
supply chain.
Nel diagramma vengono mostrati i 5 processi logistici :
VENDITA
ACQUISTI
DISTRIBUZIONE
USCITA MERCE
ENTRATA MERCE
IMMAGAZZINA-
MENTO
MOVIMENTAZIONE
MOVIMENTAZIONE
PREPARAZIONE
ORDINI
MOVIMENTAZIONE
PRODUZIONE
All'apparenza sembra un processo molto semplice,
ma dietro ognuno di questi simboli si nascondono
molti compiti diversi e molte sfide. Nei capitoli seguenti
verranno spiegati tutti i dettagli.
In tutti i casi, sempre e ovunque :
24
2. Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
Il desiderio e l'obiettivo di ogni datore di lavoro e di ogni collaboratore, é rientrare
a casa incolumi dopo una giornata lavorativa. Ogni incidente sul lavoro é un incidente
di troppo. Leggi, Ordinanze, Direttive e regolamenti ci permettono di operare
in completa sicurezza ed evitare così il verificarsi di incidenti.
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2.1 Basi giurdiche
Le basi giuridiche obbligano le aziende a promuovere e implementare le disposizioni
in materia di sicurezza sul lavoro e tutela della salute. Nel grafico viene
mostrata la posizione gerarchica delle disposizioni :
Costituzione Federale
Leggi
Ordinanze
Direttive
Regolamenti
Le disposizioni di legge sulla sicurezza sul lavoro e tutela della salute sono :
– Codice delle Obbligazioni ( CO )
– Legge sull’Assicurazione contro gli infortuni ( LAINF )
– Legge sul lavoro ( LL )
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
Le ordinanze sono :
– Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni delle malattie professionali ( OPI ),
– Ordinanza 3 concernente la legge sul lavoro ( Tutela della salute, OLL 3 )
25
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2.1.1 Codice delle obbligazioni ( CO )
Obblighi del datore di lavoro
Art. 328
– 1 Nei rapporti di lavoro, il datore di lavoro deve rispettare e proteggere la
personalità del lavoratore, avere il dovuto riguardo per la sua salute e vigilare
alla salvaguardia della moralità. In particolare, deve vigilare affinché
il lavoratore non subisca molestie sessuali e, se lo stesso fosse vittima
di tali molestie, non subisca ulteriori svantaggi.
– 2 Egli deve prendere i provvedimenti realizzabili secondo lo stato della
tecnica ed adeguati alle condizioni dell’azienda o dell’economia domestica,
che l’esperienza ha dimostrato necessari per la tutela della vita, della
salute e dell’integrità personale del lavoratore, in quanto il singolo rapporto
di lavoro e la natura del lavoro consentano equamente di pretenderlo.
2.1.2 Legge sull’assicurazione contro gli infortuni ( LAINF )
Art. 82
In generale
–
1
Per prevenire gli infortuni professionali e le malattie professionali, il datore
di lavoro deve prendere tutte le misure necessarie per esperienza,
tecnicamente applicabili e adatte alle circostanze
–
2
Il datore di lavoro deve avvalersi a tale scopo della collaborazione dei dipendenti.
–
3
I lavoratori devono assecondare il datore di lavoro nell’applicazione delle
relative prescrizioni. Essi sono in particolare obbligati a utilizzare gli equipaggiamenti
personali di protezione, usare correttamente i dispositivi di
sicurezza e astenersi dal rimuoverli o modificarli senza il permesso del datore
di lavoro.
26
Art. 5 DPI
–
1
Se il rischio di incidenti e i rischi per la salute non puo‘ essere completamente
escluso da misure tecniche o organizzative, il datore di lavoro
deve fornire ai dipendenti dispositivi di protezione individuale ragionevoli
ed efficaci come caschi protettivi, retine per capelli, occhiali protettivi,
schermi protettivi, dispositivi di protezione per l’udito, respiratori, scarpe
protettive, guanti protettivi, e indumenti protettivi, fornire dispositivi di
protezione contro la caduta e l’annegamento, prodotti per la protezione
della pelle e, se necessario, indumenti speciali.Deve assicurarsi che questi
possano essere usati come previsto in ogni momento.
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Art. 6 Informazioni e guida per i datori di lavoro
– 1 Il datore di lavoro garantisce che tutti i dipendenti che lavorano nella sua
azienda, compresi i dipendenti di un’altra azienda che vi opera, siano adeguatamente
informati e istruiti sui pericoli che insorgono durante la loro
attività e sulle misure di sicurezza sul lavoro. Tali informazioni e istruzioni
devono essere fornite al momento dell’assunzione dell’incarico e ogni
qualvolta si verifica un cambiamento significativo delle condizioni di lavoro
e devono essere ripetute se necessario.
Art. 8 Prendere precauzioni quando si lavora con pericoli particolari
–
2
Il datore di lavoro puo affidare lavori con particolari pericoli solo a dipendenti
adeguatamente formati. Se il lavoro pericoloso è svolto da un solo
dipendente, il datore di lavoro deve farlo sorvegliare
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
2.1.3 Legge sul lavoro
Art. 6 24
– 1 A tutela della salute dei lavoratori, il datore di lavoro deve prendere tutti
i provvedimenti, che l’esperienza ha dimostrato necessari, realizzabili secondo
lo stato della tecnica e adeguati alle condizioni d’esercizio. Deve
inoltre prendere i provvedimenti necessari per la tutela dell’integrità personale
dei lavoratori.
27
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Art. 4 Lavoro pericoloso
– 1 I giovani non possono essere impiegati per lavori pericolosi.
Tutela dei minori
–
1
I giovani con certificato professionale federale ( AFC ) o un certificato federale
di idoneità ( CPI ) possono essere impiegati per lavori pericolosi se
lo svolgono nell’ambito della professione che hanno intrapreso.
–
4
La segreteria di stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione ( SEFRI )
puo‘, con il consenso della segreteria di Stato dell’economia ( SECO ), prevedere
deroghe nelle ordinanze sull’istruzione per i giovani dai 15 anni
in su, a condizioni che cio sia in regola per raggiungere gli obiettivi della
formazione professionale di base o dei corsi ufficialmente riconosciuti è
indispensabile. Le organizzazioni del mondo del lavoro definiscono in appendice
ai piani di formazione le misure di accompagnamento per la sicurezza
e la tutela della salute sul lavoro. Per fare cio‘, dovresti prima consultare
uno specialista in sicurezza sul lavoro in conformità con l’ordinanza
del 25 novembre del 1996 sull’idoneità degli specialisti della sicurezza sul
lavoro.
2.1.4 Direttive
Le direttive CFSL concretizzano l'obbligo dei datori di lavoro di intraprendere le
misure di protezione e le disposizioni necessarie per garantire la sicurezza sul lavoro
e la tutela della salute dei dipendenti. La direttiva CFSL 6508 concerne il ricorso
ai medici del lavoro e agli specialisti della sicurezza sul lavoro e formula i
requisiti per realizzare un sistema di sicurezza conforme.
– CFSL 6508 ( Direttiva MSSL ) )
– CFSL 6512 ( Attrezzature di lavoro )
– CFSL 6518 ( Formazione e istruzione per conducenti di carrelli per la movimentazione
)
2.1.5 Marchio CE
Il marchio CE indica che il produttore ha soddisfatto i
requisiti legali minimi per i prodotti per quanto riguarda
la salute e sicurezza ai sensi delle Direttive europee.
Il marchio CE non è quindi da ritenere un marchio di
qualità. La marcatura CE consente al prodotto di essere
liberamente commercializzato nell'UE ( Unione Europea
) e nel SEE ( Spazio Economico Europeo ).
28
2.1.6 Regolamenti
Ogni azienda può prevedere una serie di regolamenti interni che permettono a
tutti di lavorare in sicurezza. I regolamenti devono essere condivisi e rispettati da
tutti i dipendenti.
2.2 Organizzazione in caso di emergenza
1. Edizione 2024
Un'organizzazione per le emergenze in azienda ben pianificata contribuisce
in modo significativo a limitare i danni e a salvare delle vite. Quando si verifica
un'emergenza tutti i collaboratori devono sapere come comportarsi ed essere in
grado di reagire senza perdere tempo.
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2.2.1 Schema del semaforo
Quando si verifica un'emergenza la prima cosa da fare è cercare di avere una panoramica
della situazone per poter valutarne la gravità. In un secondo momento
si allertano i numeri d'emergenza ed infine si prestano i primi soccorsi.
Osservare
Pensare
Agire
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
Numeri di emergenza importanti
– Numero di emergenza europeo 112
– Pronto soccorso ( ambulanza ) 144
– Pompieri 118
– Polizia 117
– Rega 1414
– Centro tossicologico ( TOX Info Suisse ) 145
– Ospedale pù vicino 091 xxx xx xx
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2.2.2 Allarmare correttamente
Durante l'allerta, è importante che le organizzazioni di
soccorso ricevano le informazioni precise e corrette.
– Dove si trova l’infortunato / il caso?
– Chi parla ( nome )?
– Cosa è successo?
– Quando è successo?
– Quante persone sono rimaste coinvolte?
– Ci sono ulteriori pericoli, sostanze pericolose?
– Dare il proprio numero di telefono
2.2.3 Cosa fare in caso di incidente
– Allarmare l'organizzazione di soccorso
– Mettersi in sicurezza
– Fornire il primo soccorso
– Seguire le istruzioni dell'organizzazione di soccorso
2.2.4 Cosa fare in caso di incendio
– Allarmare
– Salvare
– Chiudere porte e finestre
– Se possibile, tentare di spegnere l'incendio con un agente estinguente adatto
– Seguire le istruzioni dei pompieri
2.2.5 Cosa fare in caso di incendio della batteria del carrello elevatore
– Se possibile interrompere l‘alimentazione
– Allarmare ( chiamare pompieri )
– Provare a spegnere con estintore adeguato
2.2.6 Procedure in caso di evacuazione
– Stare calmi
– Non correre
– Coordinare
– Usare le vie di fuga sicure
– Lista presenze
– Portare il Kit di pronto soccorso
– Andare al punto di ritrovo
– Riferire al responsabile del punto di ritrovo
30
AUF
AUF
2.2.7 Piano, vie di fuga e uscite di emergenza
Per poter trovare la corretta via di fuga da ogni locale, deve essere visibile il piano
con le vie di fuga e le uscite di emergenza con la posizione di dove ci si trova. Sul
piano devono essere illustrati anche dove si trovano posizionati i kit di pronto soccorso,
gli estintori e il tasto per l'attivazione dell'allarme incendio.
Notfall- & Fluchtplan AZL Rupperswil Untergeschoss
1. Edizione 2024
Spogliatoio
Garderobe
Damen Donne
ASFL SVBL
Praxis-
Spazio practica
Bereich
Ascensore
Aufzug
Archivio
oss
Auf dem
Parkplatz vor
dem Haus
Ihr Standort
Praxis-
Bereich
Legenda
Tua posizione
1°soccorso
Spogliatoio
Garderobe
Uomini Herren
Aula UG di
Pausenraum
practica
Tasto allarme antincendio
Aula UG Theorie teoria 2
Rampa Rampe
Archiv
UG Theorie 3
Locale UG-Kanal pausa
Aula UG Theorie teoria 3
Nach oben
Erstellt: Oktober 2022
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
Estintore
UG Theorie 2
Via di fuga
Punto di ritrovo
Nach oben
mpe
UG-Kanal
2.2.8 Punto di ritrovo
– In un ambiente sicuro
Erstellt: Oktober 2022
– Se possibile, al riparo dalle intemperie
– Determinare il responsabile del punto di ritrovo
– Seguire le istruzioni
– Portare con se un kit di pronto soccorso
– Portare con se dell'acqua potabile
– Attendere ulteriori istruzioni
31
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2.2.9 Materiale di primo soccorso
– Disponibile per tutti
– Ubicazione corretta
– Data di scadenza non superata
– Istruzione bagno oculare
– Istruzione defibrillatore
– Includere nel piano manutenzione
2.2.10 Piano di emergenza
Procedura in caso di incidente, incendio o evacuazione :
– Come e dove viene attivato l'allarme?
– Come posso aiutare le persone?
– Come faccio a salvare le persone?
2.3 Sicurezza sul lavoro
La sicurezza sul lavoro deve essere migliorata attraverso :
– Gestione professionale dei mezzi tecnici ( carrelli elevatori, ple )
– Apertura professionale dei contenitori ( pacchi – scatole... )
– Rispetto delle prescrizioni per la manipolazione delle merci pericolose
Non utilizzare mai strumenti non idonei per aprire le scatole, utilizzare solo gli
utensili previsti a tale scopo. Chi tenta di allentare viti e dadi con attrezzi non idonei
corre il rischio di ferirsi. Gli utensili manuali devono essere in perfette condizioni,
affinché l'utilizzatore non sia in pericolo. Gli strumenti difettosi devono essere
sostituiti immediatamente.
32
2.3.1 Segnali di divieto
– Segnale di divieto
– Base bianca bordo rosso
– Solitamente segnale barrato, rotondo
Vietato accendere fuochi
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Non depositare o immagazzinare nulla
2.3.2 Segnali di prescrizione
– Segnale d'obbligo
– Base blu
– Segnale rotondo
Non estinguere con acqua
Vietato l'accesso a persone non autorizzate
Non toccare, sotto tensione
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
Occhiali di protezione
Usare calzature di sicurezza
Calzare scarpe antistatiche
Usare guanti protettivi
33
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2.3.3 Segnali di pericolo
– Segnale di pericolo
– Base gialla bordo nero
– Segnale triangolare
Pericolo carrelli in movimentazione
Pericolo materiale esplosivo
Pericolo generico
Pericolo tensione elettrica
Materiale irritante e nocivo
2.3.4 Segnali di salvataggio
– Segnale di salvataggio
– Base verde
– Segnale quadrato o rettangolare
Via di fuga
Punto di ritrovo
Finestra d'emergenza con scala esterna
Defibrillatore
Primo soccorso
34
2.4 Tutela della salute
– Prevenire gli infortuni sul lavoro e le matattie professionali è un obbligo.
– La promozione della gestione della salute in azienda e nel tempo libero non è
obbligatoria ma fa comunque parte del sistema per la tutela della salute.
– La prevenzione ( IP, INP e malattia ) mira a prevenire incidenti e malattie a lungo
termine e a costruire una cultura della sicurezza e della tutela della salute
1. Edizione 2024
Ambiti della tutela della salute?
– Ergonomia
– Sport
– Rischi psicosociali
– Alimentazione
– Orario di lavoro
– Gravidanza
– Reintegrazione
– Varietà
– Psiche
2.4.1 Ergonomia
Trasportare e sollevare carichi correttamente e in modo ergonomico previene disturbi
alla schiena e all'apparato locomotore. Anche le postazioni di lavoro devono
tener conto di un allestimento ergonomico. Quando si utilizza un carrello elevatore,
il sedile deve essere regolato correttamente anche per brevi distanze.
Ci sono nuove tecnologie per facilitare il sollevamento dei carichi, dai semplici
ausili per il trasporto agli esoscheletri.
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CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
2.4.2 Sport
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Il datore di lavoro può promuovere e organizzare attività sportive per i suoi dipendenti.
Ad esempio un fine settimana escursionistico oppure offrire sconti presso
centri fitness o piscine. Le attività sportive promuovono la salute dei dipendenti.
2.4.3 Rischi psicosociali
I rischi psicosociali e le relative conseguenze per la salute mentale e fisica hanno
effetti negativi per la salute individuale e possono incidere negativamente anche
sull’efficienza del lavoro. Le cause possono essere diverse come carichi di lavoro
eccessivi, mancanza di coinvolgimento in decisioni che interessano il lavoratore,
precarietà del lavoro ecc.
ll numero telefonico 147 offre un supporto e una consulenza ai lavoratori che si
sentono in difficoltà in questo ambito.
Anche il lavoro monotono e ripetitivo è un rischio psicosociale. Il datore di lavoro
deve progettare e organizzare un contesto sociale del lavoro adeguato affinchè
non si verifichino questi rischi.
2.4.4 Alimentazione
Un'alimentazione sana e corretta contribuisce al benessere della salute. L'azienda
può contribuire alla promozione di una corretta alimentazione mettendo ad
esempio a disposizione dei propri collaboratori un distributore d'acqua e un cesto
di frutta.
2.4.5 Orario di lavoro
L'orario di lavoro massimo è stabilito dalla legge. Non possono essere lavorate più
di 45-50 ore in una settimana. Anche le ore di riposo giornaliere sono stabilite dalla
legge e devono essere di almeno 11 ore consecutive. In casi eccezionali, possono
essere ridotte una volta a settimana a otto ore, a condizione che nella media di
due settimane venga rispettata la durata di undici ore.Se un dipendente ha svolto
lavoro straordinario, il datore di lavoro deve adoperarsi affinché il dipendente
possa compensarlo con il tempo libero.
2.4.6 Gravidanza
Le donne in gravidanza non devono venir impiegate per lavori pericolosi. Se possibile,
non dovrebbero trasportare carichi pesanti ( max. 5 kg ).
36
2.4.7 Tutela dei minori
I giovani non possono essere impiegati per lavori pericolosi. Nel caso in cui il piano
di formazione professionale preveda che i giovani in formazione debbano essere
impiegati per lavori pericolosi questo deve essere esplicitamente scritto nel
piano di formazione. Se necessario, la Segreteria di Stato dell'economia ( SECO ) rilascia
un'autorizzazione speciale.
2.4.8 Prevenzione
Stilare delle statistiche per :
– Avere dei dati
– Calcolare i costi
– Prendere atto dei fatti
– Misurarne gli effetti
Con una buona prevenzione in ambito di tutela della salute e sicurezza sul lavoro
gli incidenti possono essere evitati. Per una campagna di prevenzione efficace
all'interno dell'azienda il datore di lavoro deve tenere delle statistiche sugli infortuni
e sui giorni di lavoro persi così da poterne calcolare i costi.
1. Edizione 2024
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CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
37
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2.5 Identificazione dei pericoli
Chi ha a che fare con merci immagazzinate che contengono sostanze pericolose
dovrebbe essere in qualsiasi momento consapevole dei pericoli che esse implicano
per persone, animali e ambiente.
Solo così, in caso d’emergenza, si può garantire un comportamento corretto.
Possibili pericoli :
– Pericolo d’incendio e d’esplosione
– Pericolo di corrosione e di avvelenamento
– Pericolo dovuto a gas e vapori velenosi
– Pericolo di contaminazione del suolo e dell’acqua
– Pericolo dovuto a sostanze che reagiscono pericolosamente al contatto con
l’acqua
Uso dei sensi :
– Vista ( fiamme, fumo, gas, vapori )
– Udito ( fuoriuscita di gas, esplosioni )
– Olfatto ( irritazione al naso, mezzi di odorizzazione di gas. Es. : gas naturale o
gas estinguenti, ecc. )
– Tatto ( radiazione di calore, onde d’urto, irritazioni cutanee )
– Gusto ( lingua, palato )
Non tutti i pericoli si percepiscono con i sensi!
2.5.1 Provvedimenti immediati
– Priorità assoluta : « Assicurare la sicurezza personale »
– Salvataggio delle persone in pericolo o ferite
– Impiegare dispositivi di protezione personale
– Ricognizione del danno
2.5.2 Ricognizione del danno
In linea di massima la ricognizione del danno è effettuata da specialisti dei vigili
del fuoco, dalle autorità o da aziende specializzate.
I collaborazioni presenti sul luogo inoltrano immediatamente tutte le informazioni
e documenti al rispettivo responsabile.
Di quale sostanza si tratta?
Tipo, quantità e concentrazione di una sostanza sono determinanti per l’avvio di
ulteriori provvedimenti.
38
Come mi informo?
– Numero UN / numero della sostanza
– Etichetta del prodotto
– Documenti di consegna
– Scheda di sicurezza, manuale delle istruzioni
– Documenti di trasporto, schede promemoria degli infortuni
– Pannelli di pericolo per mezzi di trasporto con numero UN
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Conoscere le principali caratteristiche delle sostanze è determinante per :
– le necessarie misure di protezione del personale di soccorso
– effettuare il salvataggio di persone
– determinare lo sbarramento del luogo dell’incidente
– la necessità di una protezione antincendio preventiva
– impedire l’espansione del danno
– eliminare il danno
Le sostanze non identificate sono considerate pericolose, fino a che non
sia dimostrato il contrario!
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CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
39
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2.5.3 Mettere in sicurezza il luogo dell’incidente – Impedire l’accesso alle persone
non autorizzate
Fonte immagini. www.hein.eu
Rosso bianco – Pericolo temporaneo
Giallo nero – Pericolo permanente
2.5.4 Provvedimenti preventivi
Transennare sufficientemente il luogo dell’incidente. Impedire l’accesso alle persone
non autorizzate !
– Arieggiare bene locali e padiglioni ( ridurre il pericolo d’esplosione / diluire gas
tossici )
– Mettere a disposizione equipaggiamento d’emergenza
– Indossare dispositivi di protezione individuale
– Occhiali di protezione, guanti, proteggere le vie respiratorie
40
– Tenere a distanza le fonti d'innesco
– Rispettare l’assoluto divieto di fumare
– Non usare apparecchi elettrici
– Non usare veicoli
– Usare solo attrezzi con protezione anti-esplosione e che non emettono scintille
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Protezione antincendio : « Assicurarsi della propria sicurezza »
nuovo
vecchio
– Preparare gli estintori a mano disponibili ( agente estinguente : schiuma, polvere
oppure CO 2
)
2.5.5 Limitazione dei danni
– Lotta contro l’incendio, impedire l’espansione dell’incendio
– Chiudere ermeticamente tombini ( canalizzazioni )
– Stoccare in un altro luogo piccoli contenitori con liquidi facilmente infiammabili
o che formano vapori velenosi
– Chiudere ermeticamente grandi contenitori
– Arginare liquidi fuoriuscenti
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
Non usare agenti leganti organici. L'agente legante corretto che deve essere
usato nel specifico caso é indicato nella rispettiva scheda di sicurezza ( SDS ).
41
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2.5.6 GHS – Globally Harmonized System
Base : UN Purple book = UN-GHS
– Applicazione in Europa : Regolamento CLP ( CE ) n. 1272 / 2008
Classificazione, etichettatura e imballaggio di sostanze e miscele
Abbreviazione :
– GHS : Global Harmonisiertes System
– GHS-VO : Globally Harmonized System
of Classification and Labelling of Chemicals
– CLP-VO : Regulation on Classification, Labelling and
Packaging of Substances and Mixtures
Obiettivi :
– Classificazione ed etichettatura di sostanze e miscele unificata a livello mondiale
– Agevolazione degli scambi nel traffico merci globalizzato
– Ulteriore miglioramento della sicurezza sul lavoro, tutela della salute, dell'ambiente
e dei consumatori nonché nella sicurezza dei trasporti
– Armonizzazione con l'accordo internazionale per il trasporto di merci pericolose
42
2.5.7 Principi di immagazzinamento comune
– Le misure di protezione nello stoccaggio di sostanze pericolose devono essere
adeguate alla sostanza pericolosa.
– Lo stoccaggio nello stesso locale di sostanze che insieme potrebbero reagire
pericolosamente non è ammesso.
– Per lo stoccaggio sicuro è indispensabile conoscere e riconoscere le sostanze
pericolose. A questo scopo si usano i simboli di pericolo ( classificazione di trasporto,
classificazione delle sostanze pericolose ), le frasi H, che indicano particolari
pericoli e le frasi P con le indicazioni di sicurezza.
– Se i simboli, le avvertenze sull'imballaggio o sulla scheda di sicurezza non sono
chiari, o se le indicazioni non fanno riferimento ai pericoli che queste sostanze
possono costituire, è necessario rivolgersi al responsabile della sicurezza.
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
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43
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Caratteristiche delle
sostanze
Classificazione e
etichettatura per
il trasporto
Classificazione ed
etichettature
dell'UE delle sostanze
pericolose
Classificazione
UE e marchiatura
Classe
deposito
Materie esplosive 1
Gas liquefatti e
sotto pressione 2
Liquidi
infiammabili
3
Sostanze solide infiammabili
4.1
Sostanze autoinfiammabili 4.2
Sostanze che sviluppano
gas infiammabili a contatto
con l'acqua
4.3
Sostanze comburenti
perossidi organici
5
Sostanze tossiche 6.1
Sostanze infettive 6.2
Materie radioattive 7
Sostanze corrosive 9
Sostanze e oggetti
pericolosi di natura varia
( sostanze liquide )
Sostanze e oggetti
pericolosi di natura varia
( sostanze solide )
10 / 12
11 / 13
Sostanze non pericolose ( SNP ) ( p. es. tessili, materiali di imballaggio ) NG
1 2 3 4.1 4.2 4.3 5 6.1 6.2 7 9 10 / 12 11 / 13 NG
44
Stoccaggio combinato di sostanze chimiche usate di frequente
( classi di stoccaggio 5, 6.1, 8, 10 / 12 )
!
Acido formico
Soluzione di ammoniaca
Soluzione di cloruro ferrico III
Soluzione di cloruro di solfato di ferro III
Acido acetico
Acido fluoridico
Soluzione di idrossido di potassio
Soluzione di idrossido di sodio
Soluzione di solfito di sodio
Soluzione di ipoclorito di sodio
Acido peracetico
Acido fosforico
Acido nitrico
Acido cloridico
Acido solforico
Perossido di idrogeno
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Classe
di stoc
8
8
8
8
8
6.1
8
8
10 / 12
5
5
8
5
8
8
5
Acido formico 8
Soluzione di ammoniaca 8
Soluzione di cloruro ferrico III 8
Soluzione di cloruro di solfato
di ferro III
Acido acetico 8
Acido fluoridico 6.1
Soluzione di idrossido di
potassio
Soluzione di idrossido di sodio 8
Soluzione di solfito di sodio 10 / 12
Soluzione di ipoclorito di sodio 5
Acido peracetico 5
Acido fosforico 8
Acido nitrico 5
Acido cloridico 8
Acido solforico 8
Perossido di idrogeno 5
8
8
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
Didascalia per la tabella 1 e tabella 2
In linea di massima lo stoccaggio combinato è permesso.
Stoccaggio combinato permesso solo a particolari condizioni. Per favore, consulti le rispettive
schede di sicurezza o si rivolga al personale specializzato.
!
Sostanze frequentemente ricorrenti delle classi di stoccaggio 5, 6.1, 8 e 10 / 12 si trovano nella
seguente matrice « Stoccaggio combinato di sostanze chimiche di base frequentemente
impiegate ».
Stoccaggio separato, come minimo è richiesto stoccaggio separato nello stesso compartimento
tagliafuoco.
Reazioni pericolose tra sostanze chimiche possono aver luogo anche tra le stesse classi di
stoccaggio. Tenga presente le indicazioni dei rischi e di sicurezza ( frasi H e P ) e le indicazioni
complementari relative alle eventuali incompatibilità chimiche indicate nelle rispettive
schede di sicurezza.
45
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2.5.8 Le nove classi di pericolo
Classi di
pericolo
(classe ADR)
1
Materie e oggetti
esplosivi
Segnale di pericolo
Simbolo di pericolo
nuovo
vecchio
2
Gas non infiammabili
non tossici
Gas infiammabili
Gas tossici
3
F+
F
Materie liquide infiammabili
4
Materie
solide infiammabili
Materie soggette
ad accensione
spontanea
Materie che a contatto
con l’acqua sviluppano
gas infiammabili
F+
F
5
Materie comburenti
Perossidi organici
6
Materie tossiche
Materie infettanti
T+
T
7
Materie radioattive
8
Materie corrosive
9
Materie e oggetti pericolosi di
varia natura Materie e oggetti
Xi
Xn
Materie pericolose per
l’ambiente
Materie riscaldate
46
1234
Zürich
1234
Zürich
2.5.9 Contrassegno di trasporto
Promemoria:
X
Materia che reagisce pericolosamente con l'acqua
2 Gas
X88
1834
3 Liquido infiammabile
4 Materia solida infiammabile o a combustione spontanea
5 Materia ossidante, comburente o perossidi organici
6 Materia tossica o infettante
7 Materia radioattiva
8 Materia corrosiva
9 Materia dannosa all'ambiente, o di varia natura
p. es. in stato riscaldato
Se manca il codice di pericolo oppure se non è leggibile, si
deve determinare il pericolo principale in base al
bollettino del pericolo.
30
1202
0 Senza specificazione, in aggiunta al primo codice
2 Emanazione di gas (22 gas liquefatto)
3 Materie infiammabili (vapori)
4 Materie infiammabili, che a temperatura elevata si liquefanno
5 Effetto ossidante (che promuovono in-cendi)
6 Tossici o infettanti
8 Effetto corrosivo
1. Cifra = Pericolo principale
Numero della materia
2. e altri codici = pericoli aggiuntivi
Codice materia
9 Pericolo di una forte reazione spontanea
268
1005
33
1203
30
1202
23
1987
33
1203
80
1789
Numero di pericolo
Numero UN/
di materia o
raggruppamento
Benzina
Olio per
riscaldamento/Diesel
Autocisterna con cisterna multi-camere
33
1203
30
1202
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CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
Il raddoppio della cifra indica normalmente un'accentuazione del pericolo
z.B. 33 = materia liquida facilmente infiammabile (punto di infiammabilità sotto ai 23° C)
66 = materia molto tossica
Camion con collettame, p. es.:
88 = materia fortemente corrosiva
– Bidoni
– Contenitori
– Taniche
Tabella trasporto generale
– ecc
di materie pericolose
© Fonte : GVZ Gebäudeversicherung Kanton Zürich
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2.5.10 Abbreviazioni e loro significato
Le seguenti abbreviazioni appaiono spesso quando si parta di trasporti di merci
pericolose :
SDR
ADR
RID
RSD
ADN
Ordinanza concernente il trasporto di merci pericolose su strada
L'ADR costituisce parte integrante di questa ordinanza.
Accordo europeo concernente il trasporto internazionale di merci
pericolose su strada ( Accord européen relatif au transport international
des marchandises dangereuses par route ).
Regolamento concernente il trasporto internazionale di merci pericolose
per ferrovia ( Réglement internationale concernant le transport
des marchandises par chemins de fer ).
Ordinanza concernente il trasporto di merci pericolose per ferrovia
e tramite impianti di trasporto a fune
Accordo europeo sul trasporto internazionale di merci pericolose
per via navigabile interna. ( Trasporti di merci pericolose sul Reno ).
IMDG Il codice IMDG ( International Maritime Code for Dangerous Goods )
costituisce la regolamentazione internazionale per il trasporto marittimo
delle merci pericolose.
IATA
DGR
La International Air Transport Association ( Organizzazione internazionale
di compagnie aeree ) è stata fondata nell'aprile 1945 all'Avana,
Cuba quale federazione professionale delle compagnie aeree.
Dangerous Goods Regulations ( DGR ) ( direttive della IATA sulle sostanze
pericolose ) sono le norme per il trasporto aereo di merci pericolose.
48
2.5.11 Scheda di sicurezza ( SDS )
Perché c'è bisogno di una scheda di sicurezza?
In molte aziende si ha a che fare quotidianamente con prodotti chimici pericolosi.
Spesso questi prodotti vengono utilizzati per lavori di routine, che suscitano ben
presto la sensazione di avere tutto sotto controllo. In una situazione imprevista,
tuttavia, una manipolazione errata può avere conseguenze fatali. Inoltre un impiego
di prodotti chimici non conforme alle prescrizioni può provocare danni a lungo
termine alla salute e all’ambiente, non sempre riscontrabili immediatamente.
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Per tali motivi, per ogni prodotto chimico, il produttore deve presentare una scheda
di sicurezza ( SDS ). La SDS contiene informazioni sui possibili pericoli del prodotto
chimico e fornisce istruzioni sulla manipolazione corretta, le misure di protezione
appropriate, lo stoccaggio, il trasporto, lo smaltimento e le procedure da
seguire in caso di incidente.
La SDS è un documento legale e il produttore o il rivenditore hanno l'obbligo di
consegnare la SDS lungo la catena di distribuzione ( Supply Chain ).
Produzione Magazzino Commercializzazione Utilizzo Riciclaggio /
smaltimento
Stesura e consegna della SDS
Il fabbricante del prodotto è responsabile della stesura della SDS. In Svizzera l’eventuale
importatore è equiparato al fabbricante e ne assume le responsabilità.
Sono inoltre responsabili della consegna delle SDS tutti i commercianti ( rivenditori
) lungo la catena di distribuzione ( Supply Chain ).
Il datore di lavoro è responsabile dell’impiego corretto dei prodotti chimici all’interno
dell’azienda. Può farsi assistere da collaboratori appositamente incaricati
( addetti alla sicurezza e superiori ). Il datore di lavoro deve provvedere affinché
i collaboratori siano informati sulle modalità di lavoro corrette da adottare con i
prodotti chimici e assicurarsi che ricevano le corrispondenti istruzioni per la loro
manipolazione. Egli è anche responsabile che siano disponibili gli adeguati materiali
di protezione, come per es. i dispositivi di protezione individuale, agenti
estinguenti, ecc.
Dove trovo la SDS?
Per principio tutto il personale deve avere accesso alla SDS. Deve sempre essere
disponibile nella versione più attuale. Le SDS di tutti i prodotti devono essere conservate
in azienda in modo tale che, se dovesse esserci bisogno, possano essere
facilmente consultabili.
49
CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute
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Per quanto tempo deve essere conservata una SDS?
Il periodo di conservazione è prescritto dall'articolo 23 dell'Ordinanza sui prodotti
chimici. L'utilizzatore professionale o il commerciante è tenuto a conservare la
scheda di sicurezza fintanto che nella sua azienda si utilizza la sostanza o il preparato
in questione.
Contenuto di una SDS
La SDS è sempre strutturata secondo lo stesso schema contenente i seguenti 16
punti :
1. Identificazione del prodotto
2. Possibili pericoli
3. Composizione / informazioni sugli ingredienti
4. Misure di primo soccorso
5. Misure antincendio
6. Misure in caso di rilascio accidentale
7. Manipolazione e immagazzinamento
8. Controllo dell'esposizione / protezione individuale
9. Proprietà fisiche e chimiche
10. Stabilità e reattività
11. Informazioni tossicologiche
12. Informazioni ecologiche
13. Considerazioni sullo smaltimento
14. Informazioni sul trasporto
15. Informazioni sulla regolamentazione
16. Altre informazioni
Importante per gli addetti e gli impiegati in logistica : deve sapere dove è conservata
la SDS. Legga le SDS di tutti i prodotti chimici con i quali lavora in modo
da sapere come reagire correttamente in caso di incidente. Parli con i suoi colleghi
sugli aspetti della sicurezza riguardanti i prodotti chimici con i quali lavora.
Fonte : Legge sui prodotti chimici, Ordinanza sui prodotti chimici, Ufficio federale della sanità pubblica
UFSP – www.cheminfo.ch
50
3. Protezione antincendio
Se dobbiamo spegnere un incendio, lo facciamo principalmente per salvare e solo
in secondo luogo per limitare i danni.
La cosa più importante è combattere un incendio
solo se non si mette in pericolo la propria vita!
Pensate già ora a come dovreste comportarvi in caso di
incendio!
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3.1 Comportamento in caso d'incendio
Il giusto comportamento in caso d'incendio è determinante per la protezione delle
persone e degli oggetti di valore. Troppo spesso i pompieri vengono allarmati
solo dopo qualche tentativo di spegnimento fallito. Così si perdono preziosi minuti
per attuare i provvedimenti di salvataggio e nella lotta contro l'incendio.
Numeri d'allarme
( 0 )144 Centrale operativa Servizio soccorso aziendale
( 0 )118 Vigili del fuoco
( 0 )117 Polizia
( 0 )1414 Rega +41 333 333 333
( 0 )112 Numero d'emergenza in tutta l'Europa, Svizzera inclusa
( 0 )145 Tox Info Suisse +41 44 251 66 661
Lo « 0 » deve essere preselezionato nelle centrali di linea fissa.
CI 1.3 Protezione antincendio
Se possibile informare i famigliari.
51
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Allarme
Dove
Cosa
Quando
Quanti
Altro
Chi
Luogo esatto, via, numero civico
Tipo di infortunio, comunicare i fatti
A che ora
Numero di pazienti
Altri pericoli, comunicare se sono implicate delle sostanze pericolose
Nome di chi chiama
Cosa posso fare ( fino all'arrivo dei soccorritori ) per il paziente?
In caso di incendio vale sempre il principio :
ALLARMARE – SALVARE – SPEGNERE
1. Allarmare
Per primo allarmare i pompieri : Tel. 118
Dove brucia?
Indirizzo esatto : Luogo, via, numero civico, piano.
Cosa brucia? Descrivere esattamente l'oggetto che brucia :
Incendio di una casa o in un locale, cantina, edificio
industriale o fabbrica
Come brucia? Indicazione sullo sviluppo del fuoco, della dimensione
dell'incendio, sulle sostanze pericolose
Quanti sono i feriti? Indicazione riguardante eventuali persone ferite e
del tipo di ferite
Chi allarma?
Il chiamante comunica il suo nome, il suo indirizzo
e il numero telefonico
Non riattacare subito, ma attendere eventuali ulteriori domande.
Informare subito le persone in pericolo.
52
2. Salvare
– Salvare persone e animali,
avvolgere in coperte, cappotti o coperte antincendio le persone con
abbigliamento incendiato, e rotolare per terra.
– Chiudere finestre e porte per evitare l'espansione dell'incendio e
del fumo.
– Abbandonare il luogo dell'incendio utilizzando le vie di fuga, le
scale, le uscite di sicurezza; non usare mai gli ascensori in caso di incendio!
– Recarsi al punto di raccolta, eseguire un controllo delle persone, non
abbandonare il luogo dell'incendio.
– Mai fuggire attraverso aree piene di fumo!
Se non esistono vie di fuga alternative, rimanere in un locale privo di
fumo, mantenere la calma, chiudere le porte e farsi notare alla finestra,
attendere i vigili del fuoco.
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3. Spegnere
– Combattere l'incendio con i mezzi a disposizione,
estintori a mano, postazioni ( manichette ) antincendio, coperte antincendio.
Spegnere gli incendi di oli / grassi con estintori adatti ( estintori per incendi
di grassi ).
Cercare di spegnere le apparecchiature elettriche incendiate, rimuovere
le valvole di sicurezza, le spine di alimentazione possono essere molto
calde. Per nessuna ragione cercare di spegnere con acqua.
– Dopo lo spegnimento tenere sotto osservazione il luogo dell'incendio,
dare istruzioni ai pompieri in arrivo
CI 1.3 Protezione antincendio
53
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3.2 Teoria sul fuoco
Come e quando si sviluppa un incendio?
Incendi ed esplosioni si sviluppano raramente
per caso, quasi sempre sono la conseguenza
di mancanza di conoscenza, negligenza
o mancata sorveglianza. Perché
bruci un fuoco devono interagire tre condizioni
:
1. ossigeno
2. combustibile
3. temperatura
Spegnere per soffocamento
Ossigeno
Temperatura
Spegnere per raffreddamento
Combustibile
Spegnere per eliminazione
Questi tre elementi costituiscono il triangolo del fuoco ! Solo se intervengono
questi tre elementi il fuoco può bruciare. In altre parole si potrebbe dire che : eliminando
uno di questi elementi dal fuoco, esso si spegnerà o non potrà neppure
incendiarsi. Per esempio : brucia una candela, la si copre con un bicchiere, così si
toglie alla fiamma l'apporto di ossigeno ed ecco che la fiamma si spegne.
Brucia un fiammifero, dopo poco tempo l'intero fiammifero è bruciato, così non
c'è più combustibile, la fiamma si spegne.
Brucia una candela, si fa gocciolare sopra dell'acqua, l'acqua raffredda lo stoppino
togliendo il calore e la fiamma si spegne. Con queste conoscenze si facilita la
lotta contro il fuoco.
In questi tre casi si è tolto al fuoco uno degli elementi necessari per bruciare. L'ossigeno,
il combustibile e la temperatura. Con l'eliminazione di uno dei tre elementi
il fuoco si spegne.
3.2.1 Esalazioni
Negli incendi, l'80% delle vittime, non muore per ustioni ma per le esalazioni.
Ovunque ci siano esalazioni, vengono rilasciati gas tossici. I gas più nocivi sono :
monossido di carbonio ( CO ) e acido cianidrico ( HCN ). Questi gas possono avere
un' effetto soffocante, causare un' arresto cardiaco e provocare il cancro decenni
dopo. Due o tre inalazioni possono essere sufficienti per soffocare. Per questo
motivo i gas sono più dannosi delle fiamme.
54
3.3 Lotta contro l'incendio con estintori a mano
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3.3.1 Estintore a mano
Un estintore non è necessariamente adatto per qualsiasi tipo di incendio. Gli
estintori a mano sono marcati con un simbolo per la « classe di fuoco » che indica
per quale genere di incendio l'estintore è adatto.
Gli agenti estinguenti utilizzati sono :
– polvere, schiuma, anidride carbonica ( CO 2
)
3.3.2 Mettere in funzione un estintore
Esistono due diversi tipi di dispositivi d'innesto.
Importante : Su ogni scheda dell'estintore è descritta la messa in funzione e l'impiego,
e ciò sia per iscritto che con pittogrammi.
CI 1.3 Protezione antincendio
A maniglia A pulsante Semiautomatico
Togliere la sicura !
Sollevare !
Fatto !
55
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Estintore a cartuccia o a pressione continua
Cosa significano questi termini?
Gli estintori sono dei dispositivi di sicurezza che in caso di incendio devono contribuire
a salvare vite umane e valori materiali. Perciò è importante avere degli
estintori di qualità che garantiscano il perfetto funzionamento in caso di necessità.
A cartuccia ( ricarica )
Un estintore a cartuccia, fino al momento dell’uso, tiene il
gas propellente immagazzinato in una bombola propellente
dalle pareti particolarmente spesse. La superficie di
tenuta stagna è minima di conseguenza un malfunzionamento
per cattiva manutenzione con questo estintore è
pressoché escluso.
Estintore a pressione continua
I semplici « estintori standard », gli estintori a pressione
continua, richiedono poca manutenzione tecnica. L'agente
estinguente e il gas propellente si trovano in un contenitore.
Il contenitore è costantemente sotto pressione. La superficie
a tenuta stagna è relativamente grande. Se non si
effettua una regolare e accurata manutenzione, è possibile
che ci sia una lenta perdita di pressione e dunque potrebbe
fallire il suo funzionamento al momento dell’utilizzo.
56
3.4 Le classi di fuoco secondo la norma EN2
Incendi di materiali solidi che di solito bruciano formando
della brace
Legno, carta, paglia, tessuti, gomma, carbone, materiale plastico
( duroplasti )
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Incendi di sostanze liquide o sostanze solide che si liquefanno
Benzina, olio, grasso, vernice, cera, catrame, resina, plastica
Incendi di gas
Acetilene, metano, propilene, butano, gas naturale, idrogeno
Incendi di metalli
alluminio, magnesio, titanio, sodio, potassio, calcio, bario,
berillio, litio
Incendi di oli e grassi alimentari
( oli o grassi vegetali o animali )
Incendi di grassi e oli in friggitrici o apparecchi per la cottura
con grasso e in altri apparecchi e impianti domestici
CI 1.3 Protezione antincendio
Lotta contro gli incendi nel settore di impianti elettrici a bassa tensione
( fino a 1000 Volt )
Tutti gli estintori omologati in applicazione della norma EN 3
sono ammessi anche per combattere incendi di apparecchiature ed impianti
sotto tensione ( anche estintori ad acqua e schiuma ).
Sono dotati di chiare avvertenze :
« Attenzione con impianti elettrici. Applicare solo fino a 1000 Volt; distanza
minima 1 m »
Estintori omologati in applicazione della vecchia norma, sono marcati con
un pittogramma della classe di fuoco E.
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Incendio batterie agli ioni di litio
Le batterie agli ioni di litio, sono sempre più di utilizzate. Queste batterie sono
diventate indispensabili per vari dispositivi e mezzi di trasporto. Sono in grado di
immagazzinare una grande quantità di energia in un piccolo spazio e si ricaricano
velocemente, ma non sono innocue. Per questo motivo é necessario considerare
tre punti.
Batterie agli ioni di litio :
– Range di carica corretta 10 – 30 gradi.
– La ricarica delle batterie deve essere eseguita con il caricabatterie in dotazione.
– La batteria danneggiata, impiega molto tempo nella ricarica e si surriscalda,
per cui deve essere sostituita. Questo per evitare un autocombustione.
I dispositivi moderni e di alta qualità dispongono solitamente di sistemi intelligenti
di gestione della batteria, che riducono notevolmente il rischio di autocombustione.
58
3.5 Etichettatura degli estintori secondo la norma EN3
Feuerlöscher
Extincteur · Estintore
12 kg ABC-Pulver/Poudre/Polvere
55 A 233 B C
1
2
3
Sicherungslasche abziehen.
Arracher la sûreté.
Strappare la levetta di
sicurezza.
Handgriff ruckartig
anheben.
Tenir l’appareil par poignée.
Impugnare l’estintore.
Löschpistole drücken.
Presser sur la poignée
du pistolet.
Azionare la pistola.
Vorsicht bei elektrischen Anlagen.
Nur bis 1000 V; Mindestabstand 1 m.
Prudence avec les installations électriques
jusqu’à 1000 V. Distance minimale 1 m.
Attenzione su impianti elettrici.
Solo fino a 1000 V.
Tenere una distanza minima di 1 m.
Löschmittel: 12 kg ABC-Pulver
ADEX
Treibmittel: 280 g CO2
K.A. Blöchliger AG
GLORIA Alleinvertretung Schweiz
Widmenhalde 11
8953 Dietikon
948 502-00
Funktionsbereich: – 30 ºC bis + 60 ºC
VKF-Nr:
16522 EN 3/P 12 S
Typ/Artikel: P 12 Premium/P 12 P
Telefon 0447523231
Fax 0447523220
www.k-a-b.ch
info@k-a-b.ch
948 418-00
Instandhaltungs-Nachweis
neuer Löscher:
t
Sachkundiger:
t
nächste Prüfung:
t
Contenuto
e agente estinguente
Unterschrift:
Istruzioni per l'uso in forma
scritta e pittogrammi
Nach jeder Betätigung neu füllen!
Löscher mindestens alle 2-3 Jahre
warten.
Nur Lösch- und Treibmittel sowie
Ersatzteile verwenden, die mit dem
zugelassenen Produkt übereinstimmen.
Recharger complètement après
chaque utilisation.
Contrôler l’appareil au moins
tous les 2-3 ans.
Utiliser seulement des agents
d’extinction et de propulsion
qui correspondent au produit
homologué.
Ricaricare dopo ogni intervento.
L’estintore deve essere revisionato
ogni 2-3 anni al più tardi.
Usare solo agenti di estinzione/
propulsori e pezzi di ricambio
omologati.
Classi di fuoco
Avvertenza : Attenzione
con impianti elettrici
Descrizione tecnica
e indicazioni del produttore
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
CI 1.3 Protezione antincendio
59
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3.6 Le classi di incendio e gli agenti estinguenti
Non tutti gli estintori possono essere utilizzati per qualsiasi tipo di incendio.
I tre tipi di agenti sono ( liquido, solido e gaseiforme ) ed intervengono producendo
una o più azioni utili ad interrompere la combustione. Il loro uso dipende dal
tipo di combustibile che caratterizza la Classe degli incendi.
Per incendi generati da metalli ( classe di fuoco D ) è possibile utilizzare unicamente
estintori per metalli infiammabili.
Brandklassen/Löschmittel
Classe d’incendie/Agent extincteur
Classi di fuoco/Agenti estinguenti
Brände an elektr.
Anlagen bis 1000 V
Incendie sur installations
électr. jusqu’à 1000 V
Incendi su impianti
eletr. sino a 1000 V
Schaum-Feuerlöscher
Extincteur à mousse
Estintori a schiuma
Pulver-Feuerlöscher
Extincteur à poudre
Estintori a polvere
Kohlendioxid-Feuerlöscher
Extincteur à dioxyde de carbone
Estintori ad anidride carbonica
Fettbrand-Feuerlöscher
Extincteur pour feu de graisse
Estintori per grassi
Metallbrand-Feuerlöscher
Extincteur pour feu de métaux
Estintori per metalli infiammabili
Nasslöschposten
Poste d’incendie
Posti antincendio
Löschdecke
Couverture d’extinction
Coperta antifiamma
geeignet
approprié
adatto
nur bedingt geeignet
sous certaines conditions
adatto solo in parte
60
3.7 Uso corretto degli estintori
Spegnere solo se non c'è pericolo per la propria incolumità!
– Spegnere il fuoco in direzione del vento.
– Non spruzzare a caso sulle fiamme.
– Estinguere con la nuvola di polvere e
non con il getto di polvere.
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– Iniziare davanti e spegnere dal basso
verso l'alto.
– Distribuire l'agente estinguente su tutto
il focolaio.
– Usare solo tanto agente estinguente
quan-to serve per spegnere il fuoco.
Manutenzione
– Incendi a goccia e a espansione vanno
spenti dall'alto verso il basso.
– Impiegare più di un estintore contemporaneamente,
non consecutivamente.
Contemporaneamente = maggiore forza
d'estinzione
– Tenere sotto osservazione il luogo
dell'incendio.
– Attenzione al riavvivarsi dell'incendio.
– Tenere pronta una riserva di agente
estinguente.
– Gli estintori usati non vanno rimessi a
posto.
– Devono essere immediatamente riempiti.
61
CI 1.3 Protezione antincendio
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4. Primo soccorso
La valutazione della situazione d’emergenza ha la massima priorità per il primo
soccorso alfine di poter assistere correttamente e, di conseguenza, evitare ulteriori
danni a pazienti e soccorritori.
Preparazione :
– L’autoprotezione ha la massima priorità.
– Indumenti di protezione adeguati per i collaboratori.
– Rispettare il piano d’emergenza dell’azienda.
– Tutti i collaboratori devono conoscere l’ubicazione della farmacia d’emergenza,
il locale del primo soccorso, il soccorritore aziendale, la valigia dell’ossigeno
e l’apparecchio DAE.
4.1 Persona ferita o priva di sensi
allarmare
allarmare
Controllare
lo stato di coscienza
non cosciente
respirazione normale
no
30 compressioni
toraciche
cosciente
si
alternare
aiutare secondo
bisogno
allarmare
posizione laterale
2 ventilazioni
se è il caso
Posizione per persone con perdita di coscienza
Il paziente non cosciente adagiato sulla schiena rischia un’ostruzione delle vie
respiratorie, p. es. a causa di corpi estranei, sangue, vomito e ingerimento della
lingua. Inoltre possono venire a mancare riflessi di ingerimento e di tosse. Ogni
persona priva di coscienza deve di conseguenza essere posta in posizione laterale,
affinché le vie respiratorie rimangano libere e sia garantita la secrezione e il
paziente rimanga stabile.
62
Obiettivi :
– Vie respiratorie libere
– Secrezione garantita
– Stabilizzazione
Tutte le operazioni devono essere spiegate al paziente privo di coscienza che continua
comunque a percepire il suo ambiente.
1. Edizione 2024
Magazzino :
– Togliere dalle tasche occhiali e oggetti solidi.
– Posizione laterale e proteggerlo da eventuali fattori atmosferici
– Allarmare
– Continuare ad accudire il paziente
– Controllare regolarmente la respirazione
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4.2 Schema BLS-DAE
Persona priva di coscienza; bambino immobile che non risponde
Chiamare il soccorso
Respirazione normale?
No
Allarmare il 144; prendere o richiedere il DAE
Posizione laterale; posizione per persone con
perdita di coscienza
CI 1.3 Primo soccorso
30 compressioni toraciche seguite da due ventilazioni
min. 100 compressioni toraciche al minuto senza ventilazioni fino all’arrivo del DAE
Arriva il DAE
defibrillabile
Ritmo
non defibrillabile
1 Defibrillazione
riprendere immediatamente il BLS; 30 : 2
minuti o minimo 100 compressioni toraciche
al minuto senza ventilazioni
Reanimations-Direttive 2010
Swiss Resuscitation Council (SRC).
Riprendere immediatamente il BLS; 30 : 2
minuti o minimo 100 compressioni toraciche
al minuto senza ventilazione
Continuare con il BLS fino a che non arriva
assistenza professionale oppure fino a che la
persona non inizia a muoversi
Lo schema BLS-DAE è uno schema operativo conosciuto su scala internazionale
per la valutazione di pazienti. L’obiettivo dello schema BLS-DAE è quello di riconoscere
disturbi o minacce alle funzioni vitali e di dedurne i provvedimenti immediati
per salvare la vita.
63
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4.3 Compressioni / ventilazioni
Compressione toracica passo per passo
– liberare il torace del paziente
– cercare punto di pressione : metà inferiore dello sterno
– portarsi in posizione, delle mani e del corpo
– mani una sopra l’altra
– braccia tese
– spalle perpendicolari sul punto di pressione
– comprimere lo sterno a una profondità min. di 5 cm
– Svolgimento del movimento :
– le mani restano sullo sterno
– ogni volta rilassare completamente
– l’articolazione dell’anca è il punto di rotazione
– 100 compressioni al minuto
– rapporto di 30 compressioni a 2 ventilazioni
– ricercare sempre il punto di rotazione
*Thorax = torace
Ventilazione artificiale passo per passo
– disporre il paziente sulla schiena sdraiato per terra
– inginocchiarsi lateralmente accanto alla spalla del paziente
– piegare con cautela la testa del paziente verso dietro
– sollevare il mento e mantenerlo
– se possibile ventilare bocca a naso oppure bocca a bocca
4.4 Posizionamento degli elettrodi
Perché la corrente elettrica possa scorrere in maniera
ottimale attraverso il muscolo cardiaco si devono
posizionare gli elettrodi come segue :
Elettrodo di destra :
spalla destra immediatamente sotto alla clavicola
Elettrodo di sinistra :
lateralmente al torace
I punti di posizionamento degli elettrodi devono
essere asciutti e puliti ed eventualmente dovranno
prima essere rasati. Durante il posizionamento degli
elettrodi, per quanto possibile, continuare con il
64
massaggio cardiaco.
Utilizzo del dispositivo :
Inserire il dispositivo e seguire le istruzioni
In caso di disfunzioni del DAE continuare immediatamente con il BLS / DAE .
Erogare lo shock :
Prima di erogare lo shock avvisare a voce alta e chiaramente :
– non avvicinatevi
– non toccare il paziente
– attenzione, shock
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Pericoli del DAE :
– superficie del fondo conducente ( non isolato )
– acqua, umidità
– materie / vapori esplosivi, polvere di farina
– cerotto medicinale
– gioielli
4.5 Emostasi
CI 1.3 Primo soccorso
Attenzione all’autoprotezione : Indossare sempre dei guanti !
65
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In caso di forte sanguinamento :
– Disporre la persona ferita in posizione stesa.
– Adagiare la parte ferita del corpo in alto.
– Pressione sulla ferita con materiale assorbente.
– Fermare il sanguinamento con una fasciatura di compressione.
– Se non è possibile fermare il sanguinamento, aggiungere un’altra fasciatura di
compressione direttamente sopra alla prima.
– Dopo aver arrestato il sanguinamento, posizionare la parte ferita del corpo in
alto e tenere fermo.
– Allarmare, sorvegliare lo stato generale del paziente e assisterlo.
66
4.6 Intossicazioni, ustioni
Preparazione
– Rispettare il piano d’emergenza dell’azienda.
– Assistenza : Numero informazioni del centro tossicologico di Zurigo ( 0 )145. 1 )
Tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori devono essere informati e preparati
Cosa si deve fare in maniera concreta
– Sul mio posto di lavoro in caso di inalazione di sostanze velenose?
– Al contatto di sostanze velenose con gli occhi ( esercitarsi a fare la doccia oculare )?
– In caso di contatto delle sostanze pericolose con la pelle?
– Dopo aver ingerito o a contatto orale con sostanze velenose?
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L’autoprotezione ha la massima priorità
– anche e soprattutto nel primo soccorso.
Indossare dispositivi di protezione individuale
– Abbigliamento di protezione
– Guanti
– Occhiali di protezione
– Scarpe di sicurezza
– Seguire le prescrizioni delle direttive interne per la sicurezza
Sostanze tossiche si possono assimilare attraverso…
CI 1.3 Primo soccorso
la pelle ( intossicazione cutanea ) : a contatto con liquidi o sostanze
solide
la bocca ( orale ) : ingerimento di sostanze solide o liquide
il naso ( inalazione ): respirazione di gas o vapori tossici o polveri
gli occhi : contatto per spruzzi, vapori, polveri, mani sporche
1 )
Molte informazioni preziose relative alla concreta sostanza pericolosa spesso sono descritte esaurientemente
anche in Internet.
67
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4.6.1 Contatto con la pelle
Pelle ( cutanea ) : a contatto con liquidi o sostanze solide
Pericoli per i soccorritori
I liquidi o la polvere fuoriusciti costituiscono un grande pericolo anche per i soccorritori.
Osservare assolutamente l’autoprotezione e indossare dispositivi di protezione
individuale.
Primo soccorso
– Allarmare
– Togliere immediatamente gli abiti in questione
– Non sfilare mai gli abiti da sopra la testa ( contatto con faccia e occhi, inalazione )
– Se necessario tagliare gli abiti
– Lavare immediatamente il paziente a lungo con acqua corrente ( doccia
d’emergenza )
– A seconda della sostanza pericolosa usare anche sapone
– Se disponibile utilizzare immediatamente una doccia oculare
– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi
4.6.2 Assunzione orale
Bocca ( orale ) : ingerimento di sostanze solide o liquide
Pericoli per i soccorritori
– L’autoprotezione ha la massima priorità
Primo soccorso
Per i pazienti con disturbi alle funzioni vitali :
– Allarmare
– Se incosciente : schema BLS-DAE
– I pazienti che hanno tentato il suicidio devono essere sottoposti a trattamento
medico
– Non provocare vomito; a meno che non ci siano istruzioni specifiche
– da parte del medico
– da parte della Tox Info Suisse ( tel. 145 )
– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi
68
4.6.3 Inalazione di sostanze tossiche
Naso ( inalazione ) : respirazione di gas o vapori tossici o polveri
Pericoli per i soccorritori
– Non è permesso entrare in locali con fumo o gas pericolosi
– Possono sorgere grandi problemi con le vie respiratorie e i polmoni
1. Edizione 2024
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Primo soccorso
– Allarmare
– È imperativo comunicare quale sostanza è fuoriuscita
– Prestare assolutamente attenzione all’autoprotezione
– Indossare dispositivi di protezione individuale
– Apporto d’aria fresca ( solo se non vi è pericolo d’incendio e se la protezione
individuale non è in pericolo )
– Ogni persona che è stata evacuata dal fumo o dai gas tossici deve obbligatoriamente
essere sottoposta a visita medica per ulteriori chiarimenti.
– Mantenere libere le vie respiratorie
– In caso di pazienti in stato d’incoscienza o che hanno subìto offuscamento della
coscienza / dei sensi ma che respirano normalmente :
– Posizione laterale di sicurezza
– Controllo continuo
– In caso di stato d’incoscienza senza respirazione normale :
– Rianimazione BLS-DAE
– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi
CI 1.3 Primo soccorso
69
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4.6.4 Contatto oculare con sostanze tossiche
Occhi : contatto per spruzzi, vapori, polveri, mani sporche
Pericoli per i soccorritori
– Prestare assolutamente attenzione all’autoprotezione
– Dispositivi di protezione personale
– Ferite intorno all’area degli occhi – soprattutto se non vengono curate rapidamente
– possono causare danni difficili da guarire o permanenti.
Primo soccorso
– Allarmare
– Un risciacquo con doccia oculare di almeno 10 minuti.
– Consultare immediatamente un oftalmologo oppure l’oftalmologia di un ospedale.
– Coprire entrambi gli occhi con compresse oculari
– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi.
Se non è disponibile una doccia oculare, fare attenzione alla direzione del getto
d'acqua utilizzato per lavare l'occhio !
Fonte immagine :
www.werkstatt-king.de
Lavaggio oculare
70
4.7 Ustioni
Ustioni e scottature possono variare nella profondità.
Con il forte impatto di temperatura al corpo vengono asportati liquidi vitali. Possono
essere causate da oggetti surriscaldati, radiazioni, fuoco, fuochi d’artificio,
elettricità, fulmini, liquidi surriscaldati o vapori..
I gradi di ustione
– 1° grado : arrossamento della pelle ( come p. es. scottature solari )
– 2° grado : vescicazione o incrostamento della pelle
– 3° grado : carbonizzazione, cauterizzazione della pelle e del tessuto sottostante
1. Edizione 2024
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Spegnere immediatamente l’abbigliamento che brucia
– Rotolare per terra i pazienti o oppure arrotolare in una coperta antincendio
/ coperta di lana
– Estintore
Primo soccorso
Allarmare velocemente il 144 oppure il 1414!
– Prestare attenzione all’autoprotezione
– Allarmare
– Spegnere immediatamente l’abbigliamento che brucia
– Rotolare per terra i pazienti oppure con coperta antincendio
– Possono sorgere massicci problemi respiratori
– Raffreddare con grande quantità d’acqua a temperatura ambiente, per fermare
il processo d’ustione, almeno per 15 minuti
– Coprire le aree del corpo in questione con fasciature pulite e asciutte non
adesive. Molto adatte a questo scopo sono le pellicole trasparenti salvasapore
– Proteggere il resto del corpo dall’ipotermia, per esempio con una coperta di
salvataggio
– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi
71
CI 1.3 Primo soccorso
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4.8 Inalazione di gas da combustione
– Avvelenamento da gas da combustione
– Trauma d’inalazione
In caso di incendio vengono liberati innumerevoli gas tossici.
Se si respira monossido di carbonio ( CO ) si impedisce a lungo termine una sufficiente
ossigenazione.
I soccorritori devono osservare :
– Prestare assolutamente attenzione all’autoprotezione
– Non è permesso entrare in locali con fumo o gas pericolosi
– Dispositivi di protezione personale ( DPI )
– Guanti
– Occhiali di protezione
In ogni caso allarmare il 144!
– Allarmare
– I pazienti possono essere soccorsi solo da persone specializzate con equipaggiamento
adatto
– Dare ossigeno al paziente evacuato
– Controllo continuo
– Ogni persone che è rimasta esposta senza protezione a gas da combustione,
gas corrosivi o vapori bollenti anche solo per breve tempo, deve assolutamente
essere sottoposto a controllo ospedaliero.
72
5. Entrata merce
Ogni ricevimento di merce si basa su un ordine. Ciò significa
che l'azienda ha ordinato uno o più articoli, che ora vengono
consegnati. La ricezione della merce inizia con l'accettazione
della della consegna e rappresenta il primo passo che si compie
quando i prodotti vengono consegnati. La merce viene accettata
e controllata in base a diversi criteri. La consegna può
ENTRATA MERCE
essere pianificata o non pianificata. Le consegne pianificate
sono consegne programmate. Le consegne che avvengono all'improvviso sulla
porta di casa o in azienda sono chiamate consegne di merci non pianificate. Nella
maggior parte delle aziende, un ricevimento merci è suddiviso in due fasi.
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ENTRATA MERCE
ACCETTAZIONE DELLA MERCE
CONTROLLO MERCE IN ENTRATA
CI 3.1 Entrata merce
73
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5.1 Accettazione della merce
Per eseguire correttamente un ricevimento della merce in entrata, solitamente si
procede seguento quattro fasi.
1. Identificazione
2. Controllo generale
3. Procedura di
interscambio
– Confrontare l'indirizzo sui documenti di consegna
con quello dell'azienda.
– Verifica delle quantità come da ordine al fornitore.
– Verificare l'assenza di danni esterni
– Considerare il pooling delle palette
4. Accettazione – Date e firma
5.1.1 Identificazione della fornitura
Identificazione significa anche « verifica » L'indirizzo riportato nell'etichetta posta
sulla paletta o sulla bolla di consegna viene controllato per verificare che corrisponda
all'indirizzo del destinatario. La forma dell'etichetta o della bolla di consegna
delle merci può variare. L'azienda ne specifica quali dati sono visibili ed
elencati.
Esempio di etichetta di merce in entrata :
Indirizzo di fornitura
EnterSite AG
Abt. Warenannahme
Rigistrasse 2
CH- 5102 Rupperswil
Mittente
Emmi AG
Seetalstrasse 200,
6032 Emmen
Posizioni Peso Unità di
carico
10, 400.1115.00, Bifidus Erdbeere
20, 400.1114.00, Bifidus Banane
30, 400.1116.00, Bifidus Vanille
120 kg 1 EWP
74
Una bolla di consegna contiene tutti i
dati concernenti la consegna della
merce. Oltre ai dati concernenti gli articoli
( numero e descrizione ) contiene
anche, l' indirizzo di consegna, il mittente,
la data di consegna il peso della
merce, la quantità e il dettaglio degli
attrezzi interscambiabili utilizzati per il
trasporto. Una bolla di consegna, come
l'etichetta, può variare nella forma.
Bolla di consegna Nr. 5468134
Ordine Nr. 450073156213
Indirizzo di consegna:
Indirizzo di fatturazione:
SWISSLOGISTICS
SWISSLOGISTICS
Reparto entrata merci
Reparto contabilità
Via Cantonale 91 Via Ferriere 11
CH- 6595 Riazzino
CH- 6512 Giubiasco
Pos. Art Nr. Descrizione UDC Unità di
imballaggio
Quantità
10 400.1115.00 Bifidus Erdbeere Palette 1 50
20 400.1114.00 Bifidus Banane Palette 1 50
30 400.1116.00 Bifidus Vanille Palette 1 50
Osservazioni
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Esempio di una bolla di consegna :
5.1.2 Controllo generale
Data di consegna: Trasportatore: Ricevimento merce:
Tutte le merci consegnate vengono controllate in base a diversi criteri.
I seguenti punti sono importanti per un controllo generale :
ALS 3.1.1_V1 Seite 1 12.09.2024
– Controllo visivo : l'imballaggio è in ordine?
– Controllo delle quantità : confrontare le quantità e il numero degli articoli con
la bolla di consegna.
Un controllo dettagliato viene effettuato successivamente con il controllo delle
merci in entrata. Se l'imballaggio è in ordine e la quantità corrisponde, la consegna
viene accettata senza ulteriori procedure. Se il numero degli articoli o la
quantità consegnata non corrisponde, ciò viene annotato sulla bolla di consegna.
Se l'imballaggio è danneggiato, è sempre necessario scattare una foto e compilare
il rapporto del danno.
CI 3.1 Entrata merce
Importante per gli addetti e gli impiegati in logistica
In caso di danni o differenze, è necessario consultare il responsabile. Qualsiasi tipo
di danno deve essere fotografato, descritto sulla bolla di consegna e la bolla di
consegna va fatta firmare dall'autista.
75
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5.1.3 Procedura di interscambio
Quando si riceve la merce, bisogna prestare sempre attenzione ai contenitori interscambiabili.
La merce viene consegnata in contenitori ( unità di carico ) diversi.
Si distingue tra unità di carico interscambiabili e monouso. Se la consegna avviene
con un contenitore usa e getta, di solito questo finisce tra i rifiuti.
Una procedura di scambio può essere effettuata in vari modi. La forma più semplice
di scambio è quella di « un cambio pari ». Viene restituita la stessa quantità
consegnata.
La gestione di un conto corrente è più complicata e comporta un lavoro supplementare.
Con un conto corrente, il dare e l'avere delle unità di carico devono essere
aggiornati in modo continuativo. Questo tipo di procedura è spesso utilizzata
nelle aziende in cui si effettuano consegne e spedizioni regolari.
I seguenti supporti di carico appartengono al sistema di pool aperto per lo scambio di
palette, contorni e coperchi EPAL.
400 mm
144 mm
800 mm
1200 mm
Criteri di scambio per palette, contorni e coperchi EPAL
Esempio : Il conto corrente lo compila la ditta ABC.
ABC ritirate
Setz consegnate
Data Giorno Pal. Telai Coperchi Pal. Telai Coperchi
28.08.XX mer 15 5 10 10 10 10
29.08.XX gio 10 5 15 5 10
30.08.XX ven 25 20 15 15
Totale 50 25 15 40 15 35
Saldo ritirati consegnati differenza + / –
Palette 50 40 – 10
Telai 25 15 – 10
Coperchi 15 35 + 20
76
5.1.3.1 Caratteristiche del pallet EPAL
4
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6
1
5
2
3
1
Blocchetto centrale con marchio trattamento
ad alta temperatura HT, IPPC e graffa di controllo
2
7
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3
1 Marcatura a fuoco ( European Pallet Association ).
2 Graffa di certificazione con sigla di qualità EPAL.
3 Marcatura a fuoco IPPC* sul blocchetto centrale secondo le direttive
fitosanitarie internazionali ( obbligatorio dal 01.2010 ). Sotto la marcatura a
fuoco HT : il numero di licenza del costruttore, l’anno e mese di produzione.
4 Disposizione dei chiodi secondo normativa EPAL.
5 Assi portanti di base.
6 Le assi longitudinali sono piallate, assicurano la stabilità. Il legname EPAL viene
sempre essiccato così da evitare la formazione di muffa.
7 Il chiodo di controllo certifica il controllo qualità della paletta riparata e
porta il numero di licenza del riparatore.
CI 3.1 Entrata merce
Una paletta a norma EPAL pesa tra i 20 e 25 kg.
* IPPC = International Plant Protection Convention
( Convenzione internazionale per la Protezione dei Vegetali. )
ISPM 15 = International Standards For Phytosanitary Measures
( Normativa internazionale per le musure fitosanitarie. )
Oltre al sistema EPAL, che fa parte del pool di scambio aperto, esiste anche il
il pooling CHEP.
77
Manuale didattico per i
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5.1.3.2 Scambio dei supporti di carico in pooling chiuso
Commercianti CHEP
Mittente
Distributore
5.1.3.3 Le palette CHEP
Le palette CHEP vengono noleggiate con il sistema pooling chiuso. CHEP gestisce
il noleggio, la consegna dei pallet, il recupero e le attività di controllo qualità dei
pallet. L’interscambio come nel caso di un pool di palette aperto non è possibile.
Le palette CHEP sono in uso in tutto il mondo.
CHEP = Commonwealth Handling Equipment Pool
I vantaggi del sistema CHEP
– Concentrati nell’attività principale
– Nessuno costo di approvvigionamento = nessuno vincolo di capitale
– Niente costi di riparazione
– Niente costi di smaltimento per palette difettose
– Niente scambio di palette = riduzione dei costi di trasporto
– Niente lavoro di smistamento = riduzione dei costi per il personale
– Niente amministrazione dei conti di interscambio delle palette con i clienti
– Elevata qualità delle palette
– Risparmia risorse e l’ambiente.
– Elevato gradimento nel commercio.
5.1.4 Accettazione
Dopo ogni ricevimento della merce la consegna viene accettata. Nella maggior
parte delle aziende la firma viene apposta, sulla bolla di trasporto o di consegna,
con timbro con accettazione con riserva.
– Timbro dell'azienda e / o accettazione con riserva
– Firma
– Se necessario, scrivere i difetti o le differenze riscontrate sulla bolla di trasporto
o di consegna.
78
5.2 Controllo merce in entrata
Il controllo della merce in entrata avviene, nella maggior parte delle aziende subito
dopo l'accettazione della consegna delle merci. A seconda dell'azienda e della
tipologia della merce, si procede al controllo in base a diversi criteri.
– Descrizione e colore
– Quantità
– Forma e misure
– Dimensioni, peso
– Data di scadenza
– Temperatura e umidità
– Qualità
1. Edizione 2024
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Durante il controllo dettagliato bisogna rispettare le linee guida operative presenti
in azienda.
5.2.1 Descrizione e colore
La descrizione di un articolo viene solitamente verificata tramite la bolla di consegna
e l'etichetta del prodotto presente sulla confezione o sulla paletta.
5.2.2 Quantità
Il conteggio della merce richiede la massima attenzione. Il numero di articoli o il
peso indicato sulla bolla di consegna possono riferirsi a singoli articoli, all'unità di
vendita o all'unità di consegna. Il controllo del conteggio si estende solitamente
al numero di colli. Il controllo del contenuto ( numero di unità per confezione ) è di
solito limitato a controlli a campione casuali.
Esistono diverse tecniche di conteggio per contare e controllare efficacemente il
numero di unità.
CI 3.1 Entrata merce
79
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Quantità per strato moltiplicato per la quantità degli strati
Una tecnica razionale di conteggio è quella di stabilire la quantità per strato e susseguentemente
moltiplicare il risultato con il numero degli strati. A condizione
che ogni strato sia costituito da una quantità uguale.
Esempio : Numero di cartoni per strato 9
Numero di strati 5
Determinazione della quantità 5 x 9 = 45
Essere padroni delle tabelline
Chi padroneggia le « tabelline » deve fare meno calcoli.
Per un’impiegata o un impiegato in logistica è vantaggioso
padroneggiare le tabelline fino a quella del 15,
meglio ancora fino a quella del 25. Così risparmia molto
tempo nella calcolazione. Imparare a memoria non
sembra allettante, ma costituisce un metodo provato
per rafforzare la capacità cerebrale.
5
Effettuare la moltiplicazione passo dopo passo
La moltiplicazione di grandi numeri si può semplificare
suddividendola in due ( o più ) calcoli individuali.
3 3
La bilancia contapezzi di precisione è una bilancia con la quale si stabiliscono, per
pesatura, le quantità. Funzionamento : si pesa una quantità di riferimento ( p. es.
10 pezzi ) da salvare come peso di riferimento. Susseguentemente la bilancia calcola
ogni pesatura in paragone alla quantità di riferimento indicando automaticamente
il numero di pezzi.
80
5.2.3 Istruzioni
Tarare :
– Accendere la bilancia e attendere che tutte le indicazioni siano a 0
– Appoggiare il contenitore vuoto
– Premere il tasto T
– Verificare se il peso è a 0 kg
Contare :
– Aggiunga la specifica quantità ( p. es. 10 pezzi ma assicurandosi di superare 50
gr. ) nel contenitore tarato, appoggiare il contenitore sulla bilancia.
– Digiti sulla tastiera la quantità di pezzi depositati nel contenitore ( p. es. 10 pezzi
).
– Confermi il numero con il tasto « Sample » ( in alcuni modelli tasto REF ) entro 5
secondi.
– La quantità sulla bilancia appare ora nel campo « Quantity » ( quantità ).
– Controlli la quantità indicata aggiungendo o togliendo un pezzo, nel campo
« Quantity » si dovrebbe corrispondentemente aggiornare la quantità.
– Tolga il contenitore dalla bilancia e aggiunga nel contenitore tutti i pezzi da
contare. Riponga nuovamente il contenitore sulla bilancia.
– La quantità contata appare ora nel campo « Quantity ».
– Per contare altri articoli prema prima il pulsante CE così da cancellare la pesata
precedente.
Principio :
– Lavorare sempre con lo stesso contenitore tarato.
– Non appoggiare i pezzi direttamente sulla bilancia, dato che si tratta di una
bilancia di precisione.
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CI 3.1 Entrata merce
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5.2.4 Forma e misure
Esistono strumenti di misura adatti a verificare la forma e le misure di un oggetto.
Uno di questi è il calibro a corsoio.
Calibro a corsoio
Con il calibro a corsoio si può misurare con una precisione di 1 / 20 mm.
Becchi per la misurazione interna
Vite di bloccaggio del cursore
Sezione del nonio
Asta con scala di misurazione
(precisione 1/20)
Astina per la
misurazione di profondità
Becco mobile per la misurazione esterna
Becco fisso per la misurazione esterna
Misurazione interna
Misurazione esterna
Misurazione di profondità
Modello con indicazione digitale
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Aprire le aste di misurazione possibilmente al massimo oltre il pezzo da misurare,
così che i becchi possano appoggiarsi in maniera ideale. Non inclinare il calibro a
corsoio.
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Lamiere o tubi tagliati a grezzo alle estremità spesso presentano
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dei bordi sporgenti
( sbavature ). Posizionare il calibro a corsoio in modo tale che questi bordi
tagliati si ritrovino nell’incavo delle aste di misurazione.
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CI 3.1 Entrata merce
I pezzi da misurare con filettatura ( viti ) vanno misurati trasversalmente alla filetta-
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tura. Nella misurazione del diametro di pezzi rotondi si deve prestare attenzione a
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che venga misurata l’estensione maggiore.
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Nel caso di pezzi deformabili si deve prestare attenzione a che la pressione delle
aste di misurazione non generino una deformazione dando così un risultato di
misurazione errato. Pezzi deformabili devono essere sempre misurati in vari punti.
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Dimensione e peso
Una bilancia viene utilizzata per controllare e registrare il peso in conformità alle
linee guida aziendali.
5.2.5 Data di scadenza
Nell'industria alimentare e farmaceutica, i requisiti per il controllo delle merci in
entrata sono molto elevati. Sono necessari specifici controlli di qualità.
Con queste tipologie di merci, anche la data di scadenza deve essere controllata e
registrata secondo le linee guida aziendali.
5.2.6 Temperatura e umidità
Come la data di scadenza, la temperatura e l'umidità sono criteri importanti
nell'industria alimentare e farmaceutica. Queste aziende verificano le temperature
all'interno del camion prima dello scarico e tramite un dispositivo di misurazione
come un data logger, controllano se durante tutto il trasporto la temperatura è
l'umidità sono state rispettate.
5.2.7 Qualità
Sulla base dei processi per la gestione della qualità, delle linee guida aziendali e
delle certificazioni, si decide se una fornitura può essere accettata o meno. Se i
risultati del controllo della merce in entrata e del controllo della qualità non sono
conformi alle linee guida, la merce viene restituita o smaltita direttamente.
Di norma, vengono prelevati campioni a caso dagli imballaggi o dalle palette e la
decisione viene presa sulla base di questi controlli.
Anche in questo caso, l'azienda decide quante e quali differrenze sono tollerate.
A seconda del prodotto, viene effettuato un controllo di qualità specifico.
Esempio :
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Fonte immagine : Chemia Brugg
Piano di controllo per un controllo a campione
Numero di palette Da prelevare Dalla paletta Quant. per paletta
0-10 8 cartoni 1-3-7-9 2
fino 20 12 cartoni 1-7-13-19 3
fino 30 15 cartoni 1-7-13-19-25 3
6. Immagazzinamento
IMMAGAZZINA-
MENTO
Non appena il controllo della merce in entrata è stato completato,
la merce viene immagazzinata o consegnata direttamente
alla produzione.
L'immagazzinamento sembra un processo piuttosto semplice,
ma in realtà comporta una grande quantità di sfide.
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Il processo di immagazzinamento della marce comincia già al momento della sua
accettazione. Non appena le merci si trovano in un luogo queste vengono immagazzinate.
Per pensare all'immagazzinamento corretto delle merci, occorre innanzitutto conoscerne
le caratteristiche. Ad esempio, gli alimenti e i medicinali sono immagazzinati
in modo diverso rispetto ai tronchi di legno.
Distinguiamo tra :
– Merce lunga
– Merce fresca
– Pezzi piccoli ( minuteria )
– Merci miste
– Merci pericolose
I criteri più importanti che devono essere osservati durante lo stoccaggio sono :
– Tipologie di magazzino
– Gestione del magazzino
– Funzioni di magazzino
CI 3.2 Immagazzinamento
Questi tre criteri vengono utilizzati per decidere dove e come un prodotto può
essere correttamente conservato.
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6.1 Tipologia di magazzini
Magazzino intermedio
– Movimentazione delle merci tra un processo e
l'altro
Magazzino di ditribuzione – Magazzino vicino al cliente
Magazzino di trasbordo
Magazzino postproduzione
Magazzino per il
commissionamento
Magazzino temporaneo
– Trasferimento di merci da un mezzo di trasporto
ad un altro
– Magazzino situato dopo la produzione
– Magazzino dove si effettua il picking
– Magazzino per prodotti stagionali o fluttuazioni
dei prezzi
6.2 Principi di gestione
FIFO – First In – First Out
FEFO – First Expired – First Out
LIFO – Last In – First Out
HIFO – Highest In – First Out
LOFO – Lowest In – First Out
Caotico – Caotico
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6.3 Funzioni del magazzino
Funzione di riserva e sicurezza
– Assicura la capacità di fornitura e consegna
Funzione di bilanciamento – Bilancia le fluttuazioni delle merci e dei tempi
Funzione di smistamento – Smistamento delle merci per l'immagazzinamento
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Funzione di stagionatura
Funzione di trasformazione
Funzione di speculazione
– Permette di raggiungere la qualità del prodotto
attraverso i processi di maturazione
– Il reimballaggio di contenitori di grandi dimensioni
in contenitori più poccoli.
– Immagazzinamento di merce con fluttuazioni di
prezzo
Funzione esposizione – Showroom
Funzione di smaltimento
– Stoccaggio di rifiuti, residui di produzione o merci
pericolose
6.4 Gestione del magazzino
Una gestione efficiente del magazzino è di vitale importata per un'azienda che
immagazzina e gestisce merci o prodotti. Comprende l'organizzazione, il controllo
e il monitoraggio di tutte le attività di magazzino garantendo un processo efficiente
e regolare. La gestione del magazzino prevede di tenere sotto controllo
i livelli delle scorte, gestire gli ordini, controllare le merci in entrata e in uscita,
ottimizzando e riducendo i costi di stoccaggio. Con una gestione efficace del magazzino,
le aziende possono gestire meglio i livelli delle scorte, accorciare i tempi
di consegna e aumentare la soddisfazione dei clienti.
CI 3.2 Immagazzinamento
La gestione del magazzino può essere svolta in modo efficace utilizzando diverse
soluzioni e strumenti :
– Software di gestione del magazzino : soluzioni software specializzate come i
sistemi di gestione del magazzino ( WMS ) aiutano le aziende a gestire le scorte,
elaborare gli ordini, controllare le merci in entrata e in uscita e tenere traccia delle
rotazioni degli articoli in magazzino. Questi software permettono di monitorare
i livelli delle scorte in tempo reale e implementare processi automatizzati.
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– Tecnologia con codici a barre e RFID : utilizzando codici a barre o etichette RFID
( Radio-Frequency-Identification ), è possibile registrare e tracciare in modo efficiente
i livelli delle scorte. Queste tecnologie consentono di identificare i prodotti
in modo rapido e preciso e facilitano la gestione del magazzino.
– Soluzioni di immagazzinamento automatizzate : le soluzioni di immagazzinamento
automatizzate, come i sistemi di scaffalature automatizzate, i nastri
trasportatori o i robot, possono ottimizzare i processi di immagazzinamento e
aumentare l'efficienza. Questi sistemi aiutano a organizzare le scorte, a velocizzare
i processi di prelievo e a ridurre i costi di stoccaggio.
– Gestione manuale delle scorte : le aziende possono affidarsi a metodi manuali
come documenti cartacei, fogli di calcolo Excel o registrazioni scritte a mano
per tenere traccia delle scorte, gestire gli ordini e documentare i movimenti di
magazzino. Sebbene ciò possa richiedere più tempo rispetto all'utilizzo di un
software di gestione del magazzino, un'attenta e accurata gestione manuale
delle scorte può comunque essere efficace.
Scheda magazzino
Esempio di gestione manuale delle scorte :
Articolo n : 10-555-873
Descrizione dell’articolo :
Scarpa da
ginnastica Campione Area di deposito : 01-03-03
Prezzo unitario : CHF 29.90 Area di deposito : Muster AG
Punto di riordino : 30 pezzi Giacenza minima : 10 pezzi
Data Ordinazione Entrata Uscita Giacenza Inventario Differenza Visto
20.08.20xx 500 1 H.M.
20.08.20xx 480 2 20 H.M.
20.08.20xx 1500 3 20 H.M.
29.08.20xx 1500 4 1520 H.M.
29.08.20xx 1520 1518 5 -2 H.M.
29.08.20xx 1518 6 H.M.
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Procedura di conteggio :
1 In apertura la scheda presenta una giacenza effettiva iniziale, ciò significa che
nella casella « Giacenza » si deve registrare la quantità effettiva dello specifico
articolo.
2 La quantità commissionata si registra nella casella « Uscita ». La giacenza deve
essere aggiornata sulla medesima riga.
3 Non appena si raggiunge il punto di riordino o si scende al di sotto di esso,
si deve procedere ad ordinare l’articolo. La quantità ordinata si registra nella
casella « Ordinazione » la casella « Giacenza » non subisce alcuna modifica,
perché al momento viene effettuata unicamente l’ordinazione.
4 Quanto la merce dell’ordinazione inoltrata arriva, la quantità fornita va registrata
nella casella « Entrata » e la giacenza deve essere aggiornata corrispondentemente.
5 In occasione dell’inventario si conteggia la quantità effettiva disponibile
nell’area di deposito. La quantità contata si registra nella casella « Inventario ».
L’eventuale differenza è data dalla quantità indicata sulla scheda e l’effettiva
giacenza conteggiata. Questa quantità differente si registra nella casella « Differenza
».
6 La quantità effettiva dell’inventario si registra su una nuova riga nella casella
« Giacenza ». Così che la giacenza indicata sulla scheda corrisponda alla giacenza
effettiva.
Dati di base, nella parte superiore della scheda :
– Numero dell’articolo
– Descrizione dell’articolo
– Area di deposito
– Fornitore
– Prezzo d’acquisto
– Punto di riordino ( notifica di giacenza )
– Giacenza minima ( scorta di sicurezza )
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CI 3.2 Immagazzinamento
Conteggio, nella parte inferiore della scheda :
– Data
– Ordinazione ( riapprovvigionamento )
– Entrata
– Uscita
– Effettivo
– Inventario
– Differenza
– Visto
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Principio :
– Per ogni registrazione si usa una nuova riga
– Ogni registrazione deve contenere data, giacenza ed essere vistata
Terminologia
Giacenza minima :
definita anche scorta di sicurezza. La giacenza minima rappresenta una « scorta
d’emergenza » per un periodo di tempo specifico. Essa garantisce la disponibilità
di fornitura.
Come si calcola la giacenza minima :
consumo giornaliero medio x tempo di riapprovvigionamento x fattore di sicurezza
Punto di riordino :
quando si raggiunge o si scende sotto questa quantità, deve essere effettuata
un’ordinazione. Il livello del punto di riordino si calcola in base al consumo
durante il periodo di riapprovvigionamento e la giacenza minima.
Come si calcola il punto di riordino :
punto di riordino = ( consumo giornaliero x tempo di consegna ) + giacenza minima
Tempo di riapprovvigionamento :
il tempo di riapprovvigionamento è costituito dal tempo richiesto per l’ordinazione,
il tempo di consegna, il tempo per il controllo alla ricezione e il tempo
d’immagazzinamento fino a che i pezzi sono nuovamente disponibili in magazzino.
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6.5 Inventario / Inventariare
L'ordine è la priorità assoluta in un magazzino. Ogni magazzino e ogni prodotto
immagazzinato genera costi elevati. Per questo motivo i costi di stoccaggio
devono essere mantenuti il più possibile bassi.
Per questo è opportuno riordinare e fare un inventario della merce in magazzino
più volte.
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6.5.1 Inventario
L’inventario è una registrazione completa di tutti i beni e i debiti di un'azienda in
termini di quantità e valore. Nell'inventario fisico di un magazzino le giacenze di
beni vengono contate o pesate, misurate o stimate. Il risultato è un elenco di giacenze
che contiene non solo la quantità ma anche il valore di ogni singolo articolo,
questi dati vengono inseriti nel bilancio dell'azienda. Il Codice delle obbligazioni
svizzero ( CO ) all'Articolo 958c impone a tutti coloro che sono obbligati a tenere
una contabilità di redigere un inventario almeno una volta all'anno.
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6.5.2 Inventariare
Procedura per redigere un inventario. Registrazione delle scorte a magazzino.
Entrate e uscite vengono registrate sistematicamente. Nel magazzino vengono
contate le giacenze effettive di ogni articolo e confrontate con i valori contabili
( giacenze teoriche ). Si distingue tra Inventario annuale, inventario a rotazione,
inventario a campione, inventario permanente.
CI 3.2 Immagazzinamento
91
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6.5.3 Tipi di inventario
L'inventario può essere di diverse tipologie.
Tipi di inventario
Inventario annuale
Inventario a rotazione
Inventario
permanente
Inventario a campione
Inventario effettuato in un giorno specifico solitamente a fine
anno.
L'inventario si basa su un conteggio periodico e pianificato di
una o più parti delle scorte fisiche del magazzino. È possibile
eseguirlo varie volte all'anno.
Il controllo delle scorte viene effettuato mediante un software di
magazzino. I dati relativi allo stock vengono aggiornati in tempo
reale. Il sistema visualizza tutti i movimenti di merci senza la
necessità di interrompere l'attività.
In accordo con l’autorità fiscale, nel caso in cui un inventario normale
non è possibile, si effettua un inventario a campione. Con
l’inventario a campione si sottintende che non tutti gli articoli
vengono contati. Viene contato un numero rappresentativo di
articoli e il risultato viene poi trasferito anche agli articoli non
conteggiati. L’inventario a campione viene utilizzato per articoli
a basso costo, non è autorizzato per articoli di valore che necessitano
di un inventario completo.
6.5.4 Lista d’inventario
Postazione di
magazzino
N. articolo Definizione
Giacenza
teorica
Giacenza
effettiva
Visto
02-02-01 1258 Player Remady
02-03-02 015.20A.a CD Elli
02-03-03 030.04A.3 DVD Killer Joe
02-04-03 015.16D.2 CD Sonic 7
01-04-02 011.05A.5 13 Assassins
02-05-02 015.14A.1 Melanie Fiona
03-01-03 352201 Scarpa Birkenstock misura 43
92
7. Preparazione ordini
PREPARAZIONE
ORDINI
La preparazione di un ordine inizia con il prelievo della merce
ordinata dal cliente.
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I tre processi per la preparazione di un ordine per un cliente :
Commissionamento – Gli articoli vengono commissionati
Imballaggio – Gli articoli commissionati vengono imballati
Assemblaggio
– La merce viene assemblata in un'unità di
trasporto
CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
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7.1 Commissionamento
7.1.1 Cosa si intende per commissionamento?
Raccogliere gli articoli da un assortimento per un ordine di un cliente.
Il commissionamento avviene sulla base di informazioni sul fabbisogno o richieste.
Durante il commissionamento le unità di magazzino possono essere convertite
in unità di consegna.
Con il commissionamento è possibile soddisfare diverse richieste :
– nelle aziende commerciali vengono prelevate le merci in base alle richieste dei
clienti, nella produzione i materiali vengono prelevati e preparati in maniera
da garantire processi di produzione ottimali.
– il commissionamento è anche un’attività quotidiana : ad esempio quando andiamo
al supermercato a fare acquisti con una lista della spesa.
Sinonimi di uso comune del termine « commissionamento »
– Preparare
– Prendere
– Concentrare
– Predisporre
– Radunare
– Ritirare
– Raccogliere
7.1.2 Sistemi di commissionamento
Per quanto riguarda i metodi di commissionamento, distinguiamo tra il tipo di fornitura
e il processo di fornitura.
Modalità di commissionamento :
– Uomo a merce
– Merce a uomo
– Robot a merce
– Merce a robot
Tipi di commissionamento :
– Prelievo orientato all'ordine
– Prelievo per lotti ( batch picking ) di più ordini
94
7.1.3 Sistemi di commissionamento
Oltre al tipo di commissionamento, le aziende decidono anche quale sistema di
picking adottare :
– Pick-by-Light
– Pick-by-Voice
– Prelievo con liste di commissionamento
– Picking con dispositivi MDE
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7.1.4 Tempi di commissionamento
Tempo complessivo necessario per portare a termine una richiesta di commissionamento.
Il tempo di commissionamento è composto dai seguenti « tempi parziali ».
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Tempo di
spostamento~ 24%
Tempo inattivo ~ 17%
Tempo di
preparazione ~ 14%
Tempo di
prelievo ~15%
Tempo perso ~ 30%
Tempo di preparazione
– Ricevimento e organizzazione dei documenti per il commissionamento.
– Ricerca e preparazione di strumenti come pallet e carrelli elevatori.
– Consegna della merce prelevata al punto di raccolta.
CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
Tempo di spostamento
Il tragitto che deve essere compiuto dall’articolo A all’articolo B.
Il tempo di spostamento può essere ottimizzato come segue :
– Ottimizzazione dei tempi di commissionamento da parte del sistema informatico.
– Conoscenza della disposizione degli articoli da parte dell’operatore.
– Posizionamento degli articoli più usati all’inizio degli scaffali.
– Impiego di veicoli di commissionamento.
– Raggruppamento di più richieste parziali.
– Aumento della concentrazione degli articoli.
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Tempo di prelievo
– Prelievo degli articoli dallo scaffale ( a mano o con macchina ).
– Posa della merce nel contenitore di commissionamento.
Tempo inattivo ( tempo di organizzazione )
– Lettura dei giustificativi, ricerca della posizione di magazzino.
– Preparazione ( apertura dei pacchi, conteggio dei singoli pezzi ).
– Conteggio, controllo e confronto, segnalazione di errori nelle quantità.
– Organizzazione di prelievi supplementari.
– Scritte ( sui pacchi aperti e non terminati ).
Tempo perso
– Tempo di pausa personale : toilette, pausa sigaretta, perdite di tempo.
– Tempo di pausa aziendale : mancanza di lavoro.
7.2 L’imballaggio
Più la merce contenuta nel pacco è delicata, migliore deve essere l’imballaggio!
Non è sufficiente apporre sul pacco un’etichetta con scritto Fragile. Durante il suo
percorso un pacco viene impilato più volte, deve resistere alla pressione dei pacchi
che gli stanno sopra e passa attraverso impianti di smistamento. L’obiettivo
dell’imballaggio è garantire alla merce contenuta nel pacco una protezione ottimale
dalle sollecitazioni seguenti :
– Caduta del pacco da un’altezza di 1,2 metri
– Pressione di 600 Newton / 60 kg quando impilato
– Protezione da fattori atmosferici come umidità, calore o freddo
7.2.1 Buste imbottite per la spedizione
Oggetti come CD / DVD, cassette, chiavi e piccoli
oggetti elettronici possono essere spediti
in buste di carta imbottite. Le buste di carta
sono rivestite internamente di ovatta o pluriball.
Questi involucri hanno una resistenza relativamente
alta a urti e colpi. Il contenuto, comunque,
non dovrebbe essere troppo delicato.
Sono disponibili anche versioni impermeabili e
antistatiche.
96
7.2.2 Scatole in cartone ondulato
Le scatole in cartone ( o cartone ondulato ) sono l’imballaggio da trasporto più diffuso.
Il cartone ondulato è disponibile in tantissimi spessori.
Per gli imballaggi sono raccomandati gli
spessori seguenti :
Fino a 2 kg : onda E ( onda singola da 1,5 mm )
Fino a 5 kg : onda B ( onda singola da 3 mm )
Fino a 10 kg : onda C ( onda singola da 4 mm )
Fino a 20 kg : onda EB ( onda doppia da 4,5 mm )
Fino a 30 kg : onda CB ( onda doppia da 7 mm )
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7.2.3 Cassette di legno
L’uso di cassette di legno è raccomandato per l’invio di oggetti molto pesanti. Il
peso elevato dell’imballaggio, però, può far salire i costi di trasporto. Per la spedizione
di cassette di legno è importante una corretta protezione di bordi e spigoli.
In più occorre verificare che la cassetta non presenti schegge sporgenti ( pericolo
di lesione ).
In alternativa è raccomandabile un cartone ondulato altamente resistente a due o
più strati. Il suo peso è di molto inferiore.
7.2.4 Dispobox ( DX )
Il Dispobox è un imballaggio in plastica riutilizzabile, resistente ed ecologico. Con
il Dispobox, le spedizioni delle merci diventano più economiche ed ecologiche,
grazie alle tante dimensioni disponibili c’è sempre l’imballaggio giusto per qualsiasi
articolo.
CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
Piombino a innesto
Piombino compatto
97
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7.2.5 Imballaggi per rotoli
Gli imballaggi rotondi per rotoli, in plastica o cartone,
sono adatti alla spedizione di documenti di grandi dimensioni.
La tendenza a scivolare fuori dall’imballaggio
ne complica però la movimentazione. Inoltre non
sono idonei per gli impianti di smistamento automatici
normalmente utilizzati per le spedizioni espresso.
Molto più comodi da spedire sono i sovraimballaggi
squadrati in cui inserire l’imballaggio per rotoli.
7.2.6 Carta da pacchi, pellicole, sacchetti
Di regola carta da pacchi, pellicole e sacchetti non garantiscono una protezione
sufficiente per la merce. Questo tipo di imballaggio è raccomandabile solo per
materiali tessili al fine di evitare danni da polvere. Un involucro esterno in cartone
ondulato garantisce la protezione necessaria.
7.2.7 Materiali di riempimento
Il materiale di riempimento protegge la merce dentro gli imballaggi. Come materiali
di riempimento vengono utilizzati i seguenti :
– Patatine di polistirolo
– Pellicola in plastica a bolle d’aria
– Pellicola in polietilene
– Imballaggi gonfiabili
– Schiuma in stampo
– Imbottitura di carta
– Schiuma di polistirolo espanso ( EPS )
– Schiuma di polietilene ( PE )
– Schiuma di poliuretano ( PU )
– Cartone ondulato
– Lana di legno
7.2.7.1 Patatine di polistirolo
Le patatine di polistirolo servono principalmente a riempire
gli spazi vuoti con articoli leggeri. Non ne è raccomandato
l’uso per prodotti sottili, piatti o compatti che potrebbero
muoversi all’interno del pacco. Durante il trasporto la
merce potrebbe spostarsi o sprofondare. Nei casi estremi
la merce potrebbe ritrovarsi sul fondo del pacco. La direttiva per l’impiego di patatine
di polistirolo prevede una quantità minima di 8 cm su tutti i lati del contenitore.
A questo va aggiunto un riempimento supplementare di almeno 2,5 – 5 cm
per prevenire un eventuale spostamento o sprofondamento.
98
7.2.7.2 Pellicola in plastica a bolle d’aria
La pellicola in plastica a bolle d’aria è un materiale da
imballaggio composto da due pellicole in plastica che
vengono incollate insieme ermeticamente lasciando
in mezzo bolle d’aria. Grazie a questa procedura, l’aria
catturata forma un’imbottitura che protegge dagli
urti. La pellicola a bolle d’aria è una buona imbottitura
per articoli leggeri ed è ritagliabile praticamente in
qualsiasi forma e dimensione per avvolgere gli articoli.
Non utilizzare mai la pellicola a bolle d’aria per avvolgere
articoli pesanti. La pellicola va passata più volte intorno
alla merce per proteggere tutto l’articolo, compresi
spigoli e bordi.
7.2.7.3 Pellicola in polietilene
La pellicola in polietilene è una pellicola in schiuma leggera,
morbida ed elastica con proprietà eccellenti per
proteggere le superfici e imbottire. La pellicola è ideale
per proteggere articoli leggeri, ma non è adatta a
merce pesante.
7.2.7.4 Imballaggi gonfiabili
Gli imballaggi gonfiabili sfruttano la pressione dell’aria per proteggere gli articoli
e mantenerli in posizione all’interno del contenitore di spedizione. Così riempiti
d’aria, i sacchetti fungono anche da imbottitura. Condizioni climatiche estreme
influenzano la pressione dell’aria nei sacchetti. Il freddo estremo fa scendere il volume
dell’aria. Lo spazio vuoto che va a crearsi nel pacco aumenta il rischio di danneggiamento
della merce.
Il calore estremo fa espandere l’aria nei sacchetti, che in casi estremi potrebbero
esplodere. Anche variazioni di altitudine influenzano il volume dell’aria nei sacchetti
gonfiabili.
1. Edizione 2024
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CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
7.2.7.5 Schiuma in stampo
Le schiume in stampo garantiscono una protezione
ottimale per la merce di valore. La schiuma è formata
da due componenti. Durante la solidificazione il volume
aumenta e forma uno strato di protezione intorno
alla merce. Le schiume in stampo sono costose e vale
la pena usarle solo per la merce delicata e di valore da
trasportare su lunghe distanze.
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corsi interaziendali in logistica
7.2.7.6 Imbottitura di carta
Un’imbottitura di carta è perfetta per riempire gli
spazi vuoti. Di regola, però, la carta di giornale è
un’imbottitura insufficiente. Utilizzare piuttosto
carta Kraft. La carta Kraft va arrotolata e appallottolata
per riempire gli spazi vuoti. Premere la carta
Kraft per addensarla. Accertarsi che la merce sia
protetta da uno strato di carta di almeno 10 cm su
tutte e sei le facciate interne del cartone.
7.2.7.7 Schiuma plastica sagomata
Diversi materiali plastici possono essere sagomati.
Generalmente si tratta di schiuma di polistirolo o
di polietilene.
La schiuma plastica sagomata ha proprietà eccellenti
che attutiscono urti e scossoni. Questo è il
metodo generalmente utilizzato per imballare gli
apparecchi elettronici ( ad es. computer ). Vale la
pena produrla solo per imballare grandi quantità
dello stesso articolo.
7.2.7.8 Cartone ondulato
Imbottiture riempitive eccellenti possono essere
realizzate anche con cartone ondulato a uno o due
strati. Queste imbottiture possono essere impiegate
per formare uno scudo di protezione tra prodotto
e cartone. Le imbottiture in cartone ondulato
sono particolarmente adatte per merce pesante e
poco delicata.
100
7.3 Consigli di imballaggio
1. Realizzate pacchi il più possibile stabili e dalla forma parallelepipeda. Solo
così è possibile inviarli con una spedizione standard. Forme speciali come
rotoli, triangoli ecc. richiedono la prestazione complementare « Trattamento
manuale », per cui viene addebitato un sovrapprezzo.
1. Edizione 2024
2. La merce all’interno del pacco deve avere una
protezione ottimale. Scegliete un imballaggio di
dimensioni sufficienti. Posizionate la merce al
centro dell’imballaggio. La merce deve essere
circondata su tutti i lati da uno di strato di materiale
da imbottitura variabile in base alla delicatezza
della merce ma spesso almeno 5 cm
( meglio 10 cm ).
3. Accertatevi che i liquidi si trovino in contenitori a tenuta stagna imballati in
materiale leggero e resistente e chiusi in una busta di plastica saldata. Ricordate
sempre che un imballaggio insufficiente può danneggiare altre spedizioni.
4. Se spedite oggetti affilati come coltelli o forbici
garantite una protezione sufficiente di lame e
punte. Lo strumento migliore è il cartone rigido.
L’involucro di protezione deve essere saldamente
fissato in modo da non scivolare inavvertitamente
durante il trasporto.
ASFL SVBL
CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
5. Chiudete bene il pacco con nastro adesivo. Un
pacco ben avvolto da più strati di nastro adesivo
è un pacco stabile. Non è consentito legare il
pacco con una corda in quanto essa potrebbe
impigliarsi negli impianti di movimentazione. I
pacchi con un peso superiore a 10 kg possono
essere avvolti anche con nastro in plastica.
6. Gli oggetti fragili come le bottiglie non devono toccarsi all’interno del pacco.
Tenetele lontane usando separatori in cartone ( preferibilmente cartone ondulato
).
101
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7.4 Etichette per imballaggi
In alto Fragile Proteggere dall'umidità
Non danneggiare
strato di protezione
Non rotolare
0,00 kg
Proteggere dal calore Solo al livello
Non usare ganci Direzione imballaggio
più alto
«Pesante in testa»
Carico massimo
di accatastamento
Baricentro
Imbracare qui
Dispositivo sensibile alle
cariche elettrostatiche
Non usare qui
carrello a mano
(–) (+)
Non esporre a
campi magnetici
Direzione
di presa
Non usare pinze in
direzione delle frecce
Proteggere dal calore
e da radioattività
Temperatura d'esercizio
ammessa
Strappare qui
Limitazione
d'accatastamento
non accatastare
Divieto di usare
carrelli elevatori
Carrelli elevatori
agganciare qui
Trattare con cura
La più importante etichettatura sugli imballaggi è, a livello mondiale, in applicazione
alle norme DIN 55402 e ISO R 780. Il tipo di marcature può variare. Normalmente
l'etichettatura è apposta sull'imballaggio :
– stampata
– incollata
– marchiata a fuoco ( casse di legno )
Un imballaggio può contemporaneamente avere vari simboli. Per chi controlla
l'entrata merce l'etichettatura può significare :
– Il controllo dell'entrata merci deve essere effettuato con particolare attenzione
per riconoscere possibili danni connessi al trasporto.
– I contrassegni devono essere rispettati per l'ulteriore gestione.
102
7.5 Marcatura nelle varie lingue
Tedesco Francese Inglese Italiano
Vorsicht
Prudence
Attention
Handle with care
Fragil Fragile Glass Vetro
Nicht fallen lassen
Ne pas laisser tomber
Not to be
dropped
Attenzione
Non ribaltare
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
Hier anheben Soulever par ici Lift here Sollevare qui
Mit Ketten
anheben, nicht mit
Haken
Rollen, nicht stürzen
An einem
trockenen Ort lagern
Vor Feuchtigkeit
schützen
Soulever avec des
chaines, manier sans
crochets
Rouler, ne pas culbuter
Pas emmagasiner
en lieu humide
A préserver
de l'humidité
Hold with chains not
with hooks
To be rolled, not
tipped
Do not store
in a damp place
Keep dry
Non sollevare con
ganci ma con catene
Non ribaltare si e
bene, rotolare
Tenere
all’asciutto
Oben Dessus Top Sopra
Unten Bas Bottom Sotto
Auf Rollen
transportieren
Nicht kippen
Bitumenpapier nicht
entfernen
Rouler
Ne pas
renverser
Ne pas enlever
le carton
goudronné
Use rollers
Keep upright
Don’t remove farred
cardboard
Preservare dall’umidità
Trasportare
su rulli
Non
capovolgere
Non tagliere
il cartone
catramato
CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
Zerbrechlich Fragile Fragile Fragile
Hier öffnen Ouvrir ici Open here
Aprire da
questa parte
Gewicht netto, gesetzlich,
brutto, tara
Poids, net, Iégal,
brut, tare
Weight, net,
legal, gross, tare
Peso netto,
lordo, tara
103
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7.6 Etichette standard
Le etichette standard per la spedizione sono modelli predefiniti adesivi con i campi
per destinatario, mittente, codice a barre e prestazioni complementari. L’etichetta
standard è disponibile in tutti gli uffici postali e in molti negozi.
Oltre alle indicazioni del paragrafo 5.1 ( « Scrivere correttamente l’indirizzo » ),
compilando un’etichetta standard occorre ricordare anche quanto segue :
– In ogni cella bisogna scrivere un carattere ( lettera, cifra ecc. )
– La riga inizia con la prima cella a sinistra
– I caratteri non devono toccarsi
– Il campo dell’indirizzo non deve contenere righe vuote
– Iniziare a scrivere nel blocco dell’indirizzo dall’alto o dal basso, non in mezzo
7.6.1 Consigli per scrivere l’indirizzo
1. Se state riutilizzando un imballaggio rimuovete tutti gli adesivi e le etichette
vecchie. Verificate anche che l’imballaggio sia in buone condizioni.
2. Posizionate l’etichetta dell’indirizzo sempre in basso a destra sulla faccia più
grande. Solo così viene letta correttamente dallo scanner.
Codice a barre
Servizi e
supplementi aggiuntivi
5102 Rupperswil
SI
Huber AG
Signature
99.34.123456.12345678
Fritz Huber
Hauptsrasse 35
3000 Bern
E C H A N T I L L O N S A
M . J E A N C L A I R M O N T
1 1 9 , R T E D U L A C
1 0 0 0 L A U S A N N E
Mittente
Destinatario
104
7.7 Accatastamento corretto sul supporto di carico
L'assemblaggio delle unità di carico è simile al gioco del Tetris. Più facile a dirsi che
a farsi.
Ogni volta che è possibile i carichi devono essere omogenei ( uniformi ). Il modo
migliore per raggiungere questo risultato è utilizzare imballaggi standard. Se le
dimensioni degli imballaggi lo consentono, i singoli pacchi vanno impilati e legati
insieme. Già questo dà al carico una buona stabilità.
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
Accatastamento a torre
Con un fissaggio idoneo ( ad es. cartoni
tra gli strati ) il carico diventa più stabile.
Accatastamento composito
Le pile composite hanno un’ottima
stabilità. Rimane comunque
indispensabile un fissaggio idoneo.
7.7.1 Liquidi
La fuoriuscita di liquidi può danneggiare altra merce. Per questo i liquidi non devono
mai essere posizionati sopra al carico, bensì sempre sotto.
CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
105
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7.7.2 Assemblaggio di merci non conformi
Un'unità di carico non è sempre costituita da un imballaggio standardizzato. Le
merci lunghe, ad esempio, richiedono un fissaggio « personalizzato ». L'importante
è rispettare sempre la regola secondo cui il carico pesante va sistemato in basso.
7.7.3 Assicurare le unità di carico
Quando si compone un'unità di carico si sceglie già un supporto di carico adatto.
Un supporto di carico adatto e un accatastamento corretto danno già una buona
stabilità alla merce e facilitano il fissaggio del carico. Per l'accatastamento a torre,
ad esempio, è consigliabile intercalare gli strati con del cartone.
Ogni carico deve essere fissato alla propria paletta ( unità di carico ). Esistono vari
metodi.
– Reggiatura
– Avvolgimento ( stretching )
– Restringimento ( PVC )
7.7.4 Fissare il carico con la reggia
Se possibile i carichi cilindrici vanno fissati in verticale. In questo modo la merce
non può rotolare via. Per fissare la merce pesante utilizzare un nastro molto resistente
agli strappi ( ad es. in polietilene ) e protezioni degli spigoli. Verificare che il
nastro non possa scivolare sul lato.
I carichi cilindrici che non possono essere fissati in verticale devono essere provvisti
di cunei per evitare il rotolamento, quindi avvolto con cinghie di ancoraggio.
Verificare che il nastro non sia troppo teso, rischierebbe di piegare il supporto
di carico. Questo potrebbe compromettere la stabilità del carico.
106
7.8 Barili
I barili vanno fissati insieme in verticale sul supporto di carico. Per fissarli è possibile
utilizzare un coperchio interscambiabile o un pallet appoggiato al contrario
sui barili.
Questo metodo di fissaggio è troppo complicato per il trasporto interno all’azienda.
Viene utilizzato quando sono previste sollecitazioni intense durante il trasporto.
ASFL SVBL
1. Edizione 2024
Gli angoli non vanno protetti solo in alto ma anche in basso.
CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
107
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7.8.1 Fissaggio mediante reggiatura
La reggiatura è il metodo di fissaggio più diffuso. Di regola viene utilizzato un
nastro in plastica che, dopo essere stato tensionato, viene chiuso con l’attrito della
vibrazione o fissato con un piombino ( sigillo ) in metallo.
Vibrosaldatrice. Il nastro viene prima tensionato,
quindi saldato.
Vibrosaldatrice con tenditore manuale. Il nastro
viene prima tirato a mano, quindi saldato a vibrazione.
Reggiatrice manuale. Davanti viene inserito un
piombino in metallo. Tensionatura del nastro e
chiusura del piombino in metallo vengono effettuate
manualmente.
Pinza per piombini con tenditore manuale. Il
nastro viene prima tensionato a mano, poi fissato
con tramite una pinza e un piombino in metallo.
Carrello portabobine per nastri di reggiatura
in PET. Con questo modello non è necessario
prestare attenzione al diametro della bobina in
quanto non è previsto fissaggio a vite.
Esistono diversi tipi di piombini in metallo. È
necessario distinguerli in base alla destinazione
d’uso e al tipo di reggiatrice.
108
7.8.2 Fissaggio mediante pellicola estensibile
Avvolgimento di un’unità di trasporto con una pellicola in plastica sottile ed elastica,
il cosiddetto film estensibile ( strech ). La tensione della pellicola fa sì che
il carico venga tenuto insieme e non scivoli. Per avvolgerlo è possibile usare un
tenditore manuale o una macchina avvolgitrice.
1 Fissare la pellicola con un nodo all'angolo della paletta, facendo attenzione
alla posizione del nodo. Fare 3 giri attorno alla base della paletta fissando sia
quest'ultima che la merce.
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
2 Avvolgimento al centro, gli strati si sovrappongono di circa metà della larghezza
della pellicola.
3 Avvolgimento in alto, la pellicola viene passata due volte sullo spigolo superiore.
3
2
CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini
1
Durante l’estensione procedere sempre camminando in avanti ( indietro = pericolo di inciampo
) e verificare che la pellicola sia tirata.
Un carico con merce preziosa può anche
essere avvolto con pellicola nera. In
questo modo il contenuto diventa invisibile
dall’esterno.
109
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7.8.3 Fissaggio mediante pellicola termorestringente
La pellicola termorestringente garantisce
ai carichi su pallet un’ottima
protezione contro intemperie, polvere
e furto. L’avvolgimento della pellicola
termorestringente per grandi
quantità di merce può essere fatto
con speciali forni. Rispetto al film estensibile,
il film termorestringente Avvolgimento meccanico Avvolgimento a mano
è molto spesso. Una volta stretta, la
copertura termorestringente non può più essere dilatata. Se la copertura viene
« deformata » da sollecitazioni meccaniche il compattamento del carico risulta insufficiente.
1 2
La copertura termorestringente viene passata
interamente sopra la merce.
Distribuire uniformemete la copertura.
3 4
Preparare per l’uso il becco a gas ( attenzione
: osservare le istruzioni per l’uso ).
5
Il calore fa restringere la pellicola, garantendo
un fissaggio stabile del carico. Attenzione
: restare troppo tempo nello stesso
punto potrebbe far sciogliere la pellicola o
danneggiare la merce.
6
Pallet stretto e pronto.
Alla fine dell’operazione verificare che il
gas sia chiuso.
110
8. Uscita merce
USCITA MERCE
La merce in uscita è l'ultimo processo prima che la catena logistica
ricominci con l'ingresso in azienda di nuova merce. È
importante che l'unità di carico per il trasporto sia stata ben
preparata alfine di proteggere il carico durante il trasporto.
Dopo essere stati caricati i pallet devono essere messi in
sicurezza nel camion.
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
In Svizzera vengono trasportate diverse centinaia di milioni di tonnellate di merce
ogni anno su strada e rotaia, e questo dato continua ad aumentare. La responsabilità
per il trasporto corretto e il fissaggio professionale della merce non è solo
del conducente del camion, ma anche di chi prepara la merce per il carico.
Per garantire un trasporto sicuro occorre verificare i punti seguenti :
– Corretta distribuzione del carico
– Fissaggio idoneo del carico
– Rispetto di tutte le disposizioni di legge
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
111
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8.1 Allestimento di un piano di trasporto
Procedura di allestimento di un piano di trasporto
1. Calcolare il peso del carico ( somma di tutti i carichi )
2. Scegliere lo schema di carico
3. Calcolare il baricentro del carico
4. Registrare nel piano di distribuzione la portata utile ed effettuare eventuali
spostamenti con distanziatori
5. Posizionare i carichi
6. Calcolare la distribuzione del peso
7. Se necessario eseguire modifiche
8. Fatto : il camion può essere caricato seguendo il piano di trasporto
725 kg
675 kg
950 kg
1000 kg
900 kg
625 kg
750 kg
Larghezza della
rampa di carico
2,55 m
1. Calcolare il peso del carico
Sommare tutti i pesi e verificare che la portata utile del veicolo non venga superata.
725 kg
675 kg
950 kg
1000 kg
900 kg
625 kg
750 kg
725 kg + 675 kg + 950 kg + 1000 kg + 900 kg + 625 kg + 750 kg = 5625 kg
2. Scegliere lo schema di carico
Per scegliere lo schema di carico tenere conto del numero di pallet e delle dimensioni
della superficie di carico.
Struttura del blocco di carico con una superficie di carico di 2,3 metri
Larghezza della
rampa di carico
2,3 m
112
Struttura del blocco di carico con una rampa di carico di 2,55 metri
Larghezza
della
rampa di
carico
2,55 m
Larghezza
della
rampa di
carico
2,55 m
Larghezza
della
rampa di
carico
2,55 m
Trasporto in lunghezza Trasporto in larghezza Combinazione tra trasporto
in lunghezza e larghezza
1. Edizione 2024
3. Calcolare il baricentro del carico
Lunghezza del carico : 2 ( se il peso è distribuito in modo uniforme )
ASFL SVBL
0,8 m 1,2 m 0,8 m
2,8 m : 2 = 1,4 m
Larghezza della
rampa di carico
2,55 m
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
113
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4. Registrare nel piano di distribuzione la portata utile ed ev. effettuare
spostamenti con distanziatori
Il peso del carico ( risultato del punto 1 ) e il baricentro del carico ( risultato del
punto 3 ) vengono ora riportati nel piano di distribuzione della portata utile.
Distanza dalla sponda di testa al baricentro m
1
3
Peso del carico in t
Se il baricentro è al di fuori dell’area verde non è possibile trasportare così la
merce. In questo caso possiamo spostare il baricentro usando distanziatori ( ad es.
pallet ) finché non arriva a trovarsi all’interno dell’area verde.
Distanza dalla sponda di testa al baricentro m
1
3
Peso del carico in t
114
2,6 m
1,2 m
1,4 m
Breite der
Ladebrücke
2,55 m
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
5. Distribuzione del peso
0,8 m
1,2 m
2,8 m : 2 = 1,4 m
0,8 m
La distribuzione del peso sulla superficie di carico è soggetta ai due principi
seguenti :
1. I pesi del carico devono essere distribuiti in modo uniforme nella direzione
della lunghezza e della larghezza del veicolo ( carico compatto ).
2. Il baricentro del carico deve essere posizionato al centro della superficie
di carico con maggiore precisione quanto più pesante è il carico.
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
115
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Verificare che il peso sia sempre uniforme da destra a sinistra e da davanti a dietro.
Ciò avviene se i pesi sono equilibrati sulle due diagonali.
1000 kg
1000 kg
950 kg
900 kg
750 kg
725 kg
675 kg
625 kg
Per prima cosa posizionare al centro il pallet più pesante.
950 kg
1000 kg
900 kg
1000 kg
950 kg
900 kg
750 kg
725 kg
675 kg
625 kg
Equilibrio diagonale dei due pallet successivi.
725 kg
950 kg
1000 kg
900 kg
750 kg
1000 kg
950 kg
900 kg
750 kg
725 kg
675 kg
625 kg
Equilibrio diagonale dei due pallet successivi.
725 kg
675 kg
950 kg
1000 kg
900 kg
625 kg
750 kg
1000 kg
950 kg
900 kg
750 kg
725 kg
675 kg
625 kg
Equilibrio diagonale degli ultimi due pallet.
116
6. Calcolare la distribuzione del peso
Calcolo fronte / retro
Sommare il peso di tutti i pallet anteriori e il peso di tutti i pallet posteriori. I pesi
che si trovano per metà nella parte anteriore e per l’altra metà nella parte posteriore
della superficie di carico vanno divisi a metà tra i due risultati.
725 kg+ 675 kg = 1400 kg 750 kg + 625 kg = 1375 kg
( 950 kg + 1000 kg + 900 kg ) : 2 = 1425 kg ( 950 kg + 1000 kg + 900 kg ) : 2 = 1425 kg
1400 kg + 1425 kg = 2825 kg 1375 kg + 1425 kg = 2800 kg
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
725 kg
675 kg
950 kg
1000 kg
900 kg
625 kg
750 kg
2825 kg
– 2800 kg
= 25 kg differenza
Calcolo sinistra / destra
Sommare il peso di tutti i pallet a sinistra e il peso di tutti i pallet a destra. I pesi
che si trovano per metà nella parte sinistra e per l’altra metà nella parte destra della
superficie di carico vanno divisi a metà tra i due risultati.
725 kg
675 kg
950 kg
1000 kg
900 kg
625 kg
750 kg
725 kg+ 950 kg+ 625 kg = 2300 kg
1000 kg : 2 = 500 kg
2300 kg + 500 kg = 2800 kg
675 kg + 900kg+ 750kg = 2325 kg
1000 kg : 2 = 500 kg
2325 kg + 500 kg = 2825 kg
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
Differenza totale
25 kg ( lunghezza ) + 25 kg ( larghezza )
2825 kg
– 2800 kg
= 25 kg differenza
117
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7. Se necessario eseguire modifiche
Ora è possibile invertire i pesi per minimizzare la differenza.
Nel farlo è importante rispettare le indicazioni seguenti :
– Se la differenza è di 100 kg spostare solo 50 kg da una parte all’altra; in caso
contrario non si fa altro che trasferire il problema da una parte all’altra.
– Se la differenza è troppo grande solo tra davanti e dietro non spostare pallet
da sinistra a destra.
– Se la differenza è troppo grande solo tra sinistra e destra non spostare pallet
da davanti a dietro.
8. Fatto : il camion può essere caricato in base al piano di trasporto
8.2 Fissaggio professionale del carico
8.2.1 Accoppiamento di forma ( carico compatto ) o ancoraggio di forza
Per evitare che la merce si sposti sulla superficie di carico è possibile fissarla in
due modi : con un accoppiamento di forma o di forza ( ancoraggio di forza ).
Di forma :
Di forza :
lo spostamento viene evitato riempiendo gli spazi vuoti.
Io spostamento viene evitato fissando la parte di carico con
un metodo di fissaggio idoneo usando cinghie di ancoraggio.
Spesso le due procedure vengono combinate in quanto la vibrazione ( sobbalzi )
può causare lo spostamento di parti del carico.
8.2.2 Accoppiamento di forma del carico
L’accoppiamento di forma prevede il posizionamento del carico in modo compatto,
cioè senza lasciare spazi vuoti all’interno del vano di carico. È però necessario
che non ci siano forze verso l’alto, come succederebbe ad es. a una nave cargo nel
mezzo di una tempesta. Per questo sulle navi un fissaggio del carico solamente
geometrico non è mai sufficiente!
118
Riempimento
Riempendo completamente lo spazio vuoto in
cima o in fondo al carico utilizzando palette in
orizzontale o barre fermacarico si assicura il
carico contro qualsiasi spostamento.
Sistema di ritenuta
Con l’ancoraggio, il carico viene fissato
al pianale aumentando la forza di attrito
che non permette così al carico di scivolare.
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
119
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8.2.3 Strumenti per il fissaggio del carico
Sono disponibili mezzi di fissaggio del carico per tutti i tipi di carico. Data la ricchezza
dell’offerta risulta facile scegliere il giusto strumento di fissaggio. Tenere
sempre conto delle sollecitazioni e delle forze cui è previsto che il carico sia esposto
durante il trasporto.
1
4
6
3
5
2
1 Cuneo
Evita il rotolamento di oggetti cilindrici.
2 Tendicatena
Il tendicatena serve a tendere i
fissaggi per carichi pesanti.
3 Cuscino gonfiabile
Separa le parti di carico e riempie i
vuoti tra i singoli carichi.
4 Asta fermacarico
Fissaggio del carico « leggero ».
Protegge i carichi dalle forze di
accelerazione ( indietro ).
Non è un fissaggio del carico sufficiente
per annullare le forze di
decelerazione in frenata.
5 Rete di sicurezza
Fissa i carichi instabili. Spesso viene
usata nel trasporto di cassoni
aperti per evitare che lo
spostamento d’aria faccia volare
via le parti più leggere.
Nel trasporto aereo la maggior
parte dei carichi viene fissata anche
con reti di sicurezza.
6 Tappetini antiscivolo
Vengono utilizzati per evitare lo
scivolamento dei carichi. Migliorano
il coefficiente di atrito ma, di
regola, non sono sufficienti come
fissaggio del carico.
120
8.2.4 Asta fermacarico
L’asta fermacarico va usata solo
come protezione contro le forze di
accelerazione.
8.2.5 Cinghie di ancoraggio
Le cinghie di ancoraggio sono disponibili in versione singola e doppia. Per reggiare
merce sfusa vengono usate cinghie singole, le cosiddette cinghie di tensione.
Le cinghie di ancoraggio con tenditore vengono usate per ancorare la merce su
una superficie di carico.
1. Edizione 2024
ASFL SVBL
Prima di usare una cinghia di ancoraggio controllare ogni volta le sue
condizioni!
Il modo più semplice per identificare danneggiamenti come strappi, nodi o fori è
un’ispezione visiva delle cinghie prima dell’uso. I mezzi di ancoraggio, inoltre, devono
essere controllati ogni anno da un tecnico.
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
Cinghia doppia con dispositivo di
tensionamento ( cricchetto )
Cinghia singola
Le cinghie di tensione e di ancoraggio potrebbero schiacciare la merce trasportata
o l’imballaggio. Una protezione degli spigoli adeguata protegge non solo la
merce e l’imballaggio, ma anche le cinghie stesse.
Photo : SpanSet AG
121
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8.2.6 Contrassegni sulle cinghie di ancoraggio
Le cinghie di ancoraggio devono essere contrassegnate dal produttore con la loro
portata massima. In genere, ad esempio nel caso di una cinghia di ancoraggio, i
dati sono riportati sull'etichetta.
1 Forza di trattenuta 2500 daN ( con trazione diretta )
2 Forza di trazione manuale
3 Forza di tensionamento manuale
4 Forza d’ancoraggio 5000 daN
1 kg = 1 DekaNewton ( daN ) = 10 Newton
Abbreviazioni utilizzate nell’etichetta :
LC Abbreviazione di « Lashing Capacity ». È la sigla con cui viene indicata
in tutto il mondo la capacità di fissaggio massima.
SHF Abbreviazione di « Standard hand force », indica la forza massima applicabile
sulla leva del cricchetto.
STF Abbreviazione di « Standard tension force », indica la forza massima di
tensionamento o tiro applicabile sulla parte variabile ( cinghia ).
Forze ammesse :
1. Forza di trattenuta ammessa con trazione in linea LC = 2500 daN
2. Forza di trazione manuale SHF = 50 daN
3. Forza di tensionamento STF = 500 daN
4. Forza d’ancoraggio a terra LC = 5000 daN
122
8.2.7 Disposizioni della Legge federale sulla circolazione stradale ( LCStr )
LCStr, articolo 30.2
I veicoli non devono essere sovraccaricati. Il carico deve essere collocato in
modo che non sia di pericolo né di ostacolo ad alcuno e che non possa cadere.
I carichi sporgenti devono essere segnalati, di giorno e di notte, in modo ben
visibile.
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LCStr, articolo 31.3
Il conducente deve provvedere affinché non sia ostacolato nella guida né dal
carico né in altro modo. I passeggeri non devono ostacolarlo né disturbarlo.
Ma troppo spesso nella realtà le cose vanno così :
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
123
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8.3 Condizioni e forze
8.3.1 Condizioni
Prima di predisporre un trasporto su strada, dobbiamo conoscere le seguenti informazioni
:
Peso a vuoto Portata utile Peso totale
Il peso a vuoto è il
peso di un veicolo
senza carico.
La portata utile è
il carico massimo
trasportabile su un
camion.
Sommando il peso
a vuoto e la portata
utile si ottiene il peso
totale.
8.3.2 Effetto delle forze
Durante il trasporto i carichi su pallet sono esposti a sollecitazioni fisiche importanti.
Le sollecitazioni causate da spinte o urti sono soggette alle stesse leggi di
quelle dovute a cadute. Una spinta o un urto può causare lo scivolamento, il ribaltamento
o la caduta di pacchi o interi carichi. La merce può danneggiare l’imballaggio
o romperlo. L’entità di accelerazione e decelerazione viene indicata in g
( forza di gravità ). La pressione generata a 1 g è pari alla forza peso normale del
corpo accelerato.
124
Verzögerungskräfte
Verzögerungskräfte
Accelerazione
Beschleunigungskräfte
Verzögerungskräfte
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Beschleunigungskräfte
Beschleunigungskräfte
Fliehkräfte
Vertikal wirkende Kräfte (Vibration)
Forze verticali ( vibrazione )
Decelerazione
Beschleunigungskräfte
Verzögerungskräfte
Fliehkräfte
Forza centrifuga
Fliehkräfte
Fliehkräfte
Vertikal wirkende Kräfte (Vibration)
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CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
Vertikal wirkende Kräfte (Vibration)
Durante gli spostamenti su strada sono presenti anche forze verticali, soprattutto
Vertikal wirkende Kräfte (Vibration)
sotto forma di urti, oscillazioni e vibrazioni. Spesso queste forze verticali aggiuntive
non sono sufficienti per far sollevare il carico dalla superficie di carico, ma
riducono l’attrito e quindi l’aderenza. La vibrazione può far sì che un carico perda
contatto con il suolo e scivoli. Un carico con aderenza al suolo insufficiente rappresenta
quindi un pericolo. Le forze verticali vengono contrastate ad es. ancorando
il carico a terra
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8.4 Forze durante il trasporto su rotaia
Le forze che agiscono nel trasporto all’interno di vagoni ferroviari sono simili a
quelle del trasporto su strada. Le forze di decelerazione sono però molto più
grandi. Un urto durante una manovra può rilasciare fino a 4 g. Le compagnie ferroviarie
conoscono bene le sollecitazioni cui è esposta la merce durante il trasporto
in vagoni ferroviari. Per questo occorre rispettare le disposizioni di carico.
Forze verticali (vibrazioni)
Forza d’accelerazione
Forza centrifuga
Forza di decelerazione
126
9. Distribuzione
DISTRIBUZIONE
Per distribuzione intendiamo la « distribuzione della merce ».
Una volta che tutte le merci sono state caricate e messe in sicurezza
vengono distribuite. Per garantire che le merci non
vengano distribuite in modo selvaggio, esistono oggi molti
strumenti per le aziende che generano già percorsi ottimizzati
in base alle consegne.
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Ciò che va preso in considerazione è :
– Luogo di consegna del cliente
– Possibili consegne di ritorno ( evitare corse a vuoto )
– Peso
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
Esempio
Luogo di partenza : Olten
Clienti :
– Zurigo 2 palette
– Lucerna 3 palette
– Argovia 2 palette
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10. Reso delle merci
Una consegna di ritorno da parte di un
cliente viene definita « reso » e spesso
viene addebitata alle aziende direttamente
dopo la consegna. Negli ultimi
anni i resi sono aumentati in modo
massiccio. In molte aziende di vendita
per corrispondenza, un ordine può essere
restituito gratuitamente. Tuttavia,
il costo di tali resi è enorme, con il risultato
che molti articoli resi vengono smaltiti come rifiuti da parte del venditore
perchè, oltre al mancato guadagno, richiede la gestione di costi e tempi per la
spedizione. Per tale motivo l'applicazione di tasse per la restituzione sono sempre
più utilizzate.
Motivi per i resi
– Misura, forma, colore o prodotto non corretti
– Reclami per consegna difettosa
– Richiami di prodotto
10.1 Reclami
Un reclamo viene solitamente esaminato in modo più approfondito dalle aziende.
Molte piattaforme online dispongono di un apposito modulo per i reclami online.
Nella maggior parte dei casi, è necessario fornire una foto e una motivazione oppure
restituire direttamente la merce. Le aziende offrono diverse opzioni per rendere
nuovamente soddisfatto il cliente.
– Nota di credito
– Nuovo articolo
– Sconti
– Buono sconto
128
Note
CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico
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Note
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Note
Note
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11. Verifiche di apprendimento
CI 1.1 Ricevimento
CI 1.1 Immagazzina-
CI 1.1 Commissiona-
CI 1.1 Inventario
merce
mento merce
mento
CI 1.2 Sicurezza sul
CI 1.2 Manipolazio-
CI 1.2 Tutela della
CI 1.2 Manipolazio-
lavoro
ne sicura
salute
ne sicura di
con le varie attrez-
merci pericolose
zature di lavoro
CI 3.1 Controllo ge-
CI 3.1 Controllo det-
CI 3.1 Accettazione
nerale della merce e
tagliato della merce
merce, disposizione
attrezzi interscam-
e protocollo danni
per l'immagazzina-
biabili
mento
132
CI 3.2 Immagazzinamento
merce
diversa
CI 3.2 Immagazzinamento
merce
pericolosa
CI 3.2 Inventario
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ASFL SVBL
CI 3.3 Commissio-
CI 3.3 Imballaggio
CI 3.3 Preparazione
namento della
della merce
ordini
merce
Verifiche di apprendimento
CI 3.4 Carico del
CI 3.4 Movimenta-
CI 3.4 Resi della
mezzo e piano di
zione della merce
merce
percorso
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Note
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Handbuch der Informatik
Medienkompetenz für Logistiker/-innen
swiss-logistics.ch
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