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Manuale didattico per i corsi interaziendali in logistica

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Masse, Begriffe, Formeln,

Definitionen & Tabellen

3. Auflage 2015

Bitzi | Kälin | Röthlisberger

Manuale didattico per i

corsi interaziendali in logistica

by ASFL SVBL

Schweizerische Vereinigung für die Berufsbildung in der Logistik

Association Suisse pour la formation professionnelle en logistique

Associazione Svizzera per la formazione professionale in logistica


Manuale didattico per i corsi interaziendali in logistica

Impiegato/Impiegata in

Addetto/Addetta alla

AFC

CFP

Ofor 2024

Edizione 1 a edizione 2024

Per motivi di semplicità espressiva si considera la forma maschile

come forma non marcata, che ingloba ovviamente la forma

femminile.

ISBN 978-3-03873-652-3

Autore

Editore

Basato sul lavoro della commissione dei docenti scolastici

dell‘ASFL SVBL e adattato dalla commissione degli autori e dei

media di ASFL SVBL

Dr. Beat Michael Duerler, Delegato Oml ASFL SVBL

Associazione Svizzera

per la formazione professionale in logistica

Rigistrasse 2, CH-5102 Rupperswil

© ASFL SVBL Tutti i diritti sono riservati

— EDITION —

by ASFL SVBL

Schweizerische Vereinigung

für die Berufsbildung in der Logistik

Rigistrasse 2, CH-5102 Rupperswil

Tél. +41 58 258 36 00 email@svbl.ch

Fax +41 58 258 36 01 www.svbl.ch

Association Suisse

pour la formation professionnelle en logistique

Rte de Fribourg 28, CH-1723 Marly

Tél. +41 58 258 36 40 cfl@asfl.ch

Fax +41 58 258 36 41 www.asfl.ch

Associazione Svizzera

per la formazione professionale in logistica

Via Ferriere 11, CH-6512 Giubiasco

Tél. +41 58 258 36 60 ticino@asfl.ch

Fax +41 58 258 36 61 www.asfl.ch

Formazione

verificata dalla Suva

secondo direttiva CFSL 6518

Anerkannter CZV Kursanbieter

Fournisseur de cours reconnu OACP

Fornitore di corsi riconosciuto OAut

geprüft certifié certificato certified

swiss education standard association

VSAA

Postfach 656, CH-4010 Base

Tel. 061 228 90 30

Fax 061 228 90 39

info@verbandvsaa.ch

www.verbandvsaa.ch

Geschäftsstelle Handel Schweiz

Güterstrasse 78. Postfach 656, CH-4010 Bas

www.facilityservices-fs.ch

2

Unsere Gönner:

Amstutz Produkte AG

www.amstutz.ch

www.bannerbatterien.com


Prefazione dell'editore : SWISS LOGISTICS by ASFL SVBL – Edition

Il presente materiale didattico « Manuale didattico per i corsi interaziendali in logistica » fa parte della documentazione

per la formazione professionale di base per gli impiegati in logistica AFC e addetti alla logistica CFP ai sensi

dell'Ordinanza sulla formazione professionale di base 2024. Nell'ambito della revisione totale, tiene in considerazione

l'orientamento della formazione in base alle competenze e alla cooperazione tra i tre luoghi di formazione della

formazione professionale duale in Svizzera.

Con l'azienda virtuale EnterSite SA, è stata creata una base che permette agli apprendisti di acquisire tutte le competenze

in tutti e tre i luoghi di apprendimento durante i due o tre anni di formazione.

– Nella scuola professionale, vengono insegnati i moduli delle competenze di base e delle competenze orientate

alle materie per gli idirizzi distribuzione o magazzino.

– La formazione in azienda comprende mandati pratici per il profilo CFP ed AFC. Questi vengono svolti e sviluppanti

in azienda in collaborazione con i formatori aziendali.

– I corsi interaziendali comprendono una formazione adeguata in base ai diversi tipi di attrezzature e lo sviluppo

del lavoro e dell'apprendimento.

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Oltre al materiale didattico digitale fornito dalla società EnterSite SA, che ogni apprendista può archiviare

nell'e-portfolio ( ex documentazione didattica ), gli apprendisti avranno accesso anche a tutti i documenti del programma

di formazione professionale per gli impegati e addetti alla logistica AFC / CFP. Per il 2024, tutti i documenti

del programma di formazione professionale saranno disponibili anche in forma stampata :

– Manuale delle competenze in logistica – EnterSite dell'ASFL SVBL

– Manuale delle competenze in logistica – Distribuzione e Magazzino ( solo per AFC )

– ABC della logistica – con oltre 1300 filmati

– Manuale di competenze informatiche – media

– Matematica per la logistica ( solo per AFC )

– Raccolta di formule per la logistica

– Manuale per il settore professionale della logistica – Guida alla documentazione di apprendimento ( AFC / CFP )

– Manuale didattico per i corsi interaziendali in logistica

Gli apprendisti che inizieranno la loro formazione professionale nel settore della logistica nel 2024 svolgeranno la

procedura di qualificazione per il profilo CFP nel 2026, e per il profilo AFC nel 2027, come da OFPr del 2024.

Il settore professionale della logistica si sta sviluppando in modo molto dinamico e comprende le professioni di

addetto alla logistica CFP, impiegato in logistica AFC con indirizzo Magazzino e Distribuzione e la nuova professione

di Agente del trasporto ferroviario.

Vorwort



Il presente materiale didattico fa parte della documentazione generale per il settore professionale della logistica. La

nuova ordinanza sulla formazione applica in tutta la Svizzera il concetto BYOD ( Bring Your Own Device ) – portare il

proprio computer. I seguenti collaboratori hanno dato un contributo significativo a questo manuale didattico

per i corsi interaziendali in logistica :

– Per il team di autori : Responsabili CI di tutte le regioni linguistiche

– Per il team editoriale : Medienteam ( tedesco ), Eric Menoud ( francese ), Paola Conte ( italiano )

– Per il team dei media : Stephanie Ruben, Sara Sarvan e Team

Auguriamo agli apprendisti di avere successo con il supporto di questo manuale didattico e ringraziamo tutti i partecipanti

dei tre luoghi di formazione per volerli sostenere nel loro percorso verso la qualifica AFC o CFP.

Dr. Beat M. Duerler, Presidente SWISS LOGISTICS

Delegato Oml Logistica

Nicole Ackermann, Membro del direzione SWISS LOGISTICS

Responsabile della formazione e Gestione Qualità

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Manuale didattico per i

by

corsi interaziendali in logistica


Contenuto

1. Processo logistico 24

2. Sicurezza sul lavoro e tutela della salute 25

2.1 Basi giurdiche 25

2.2 Organizzazione in caso di emergenza 29

2.3 Sicurezza sul lavoro 32

2.4 Tutela della salute 35

2.5 Identificazione dei pericoli 38

3. Protezione antincendio 51

3.1 Comportamento in caso d'incendio 51

3.2 Teoria sul fuoco 54

3.3 Lotta contro l'incendio con estintori a mano 55

3.4 Le classi di fuoco secondo la norma EN 2 57

3.5 Etichettatura degli estintore seconda la EN3 59

3.6 Le classi di incendio e gli agenti estinguenti 60

3.7 Uso corretto degli estintori 61

4. Primo soccorso 62

4.1 Persona ferita o priva di sensi 62

4.2 Schema BLS-DAE 63

4.3 Compressioni / ventilazioni 64

4.4 Posizionamento degli elettrodi 64

4


4.5 Emostasi 65

4.6 Intossicazioni, ustioni 67

4.7 Ustioni 71

4.8 Inalazione di gas da combustione 72

1. Edizione 2024

5. Entrata merce 73

ASFL SVBL

5.1 Accettazione della merce 74

5.2 Controllo merce in entrata 79

6. Immagazzinamento 85

6.1 Tipologia di magazzini 86

6.2 Principi di gestione 86

6.3 Funzioni del magazzino 87

6.4 Gestione del magazzino 87

6.5 Inventario / Inventariare 91

7. Preparazione ordini 93

Inhaltsverzeichnis



7.1 Commissionamento 94

7.2 L’imballaggio 96

7.3 Consigli di imballaggio 101

7.4 Etichette per imballaggi 102

7.5 Marcatura nelle varie lingue 103

7.6 Etichette standard 104

7.7 Accatastamento corretto sul supporto di carico 105

7.8 Barili 107

5

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corsi interaziendali in logistica


8. Uscita merce 111

8.1 Allestimento di un piano di trasporto 112

8.2 Fissaggio professionale del carico 118

8.3 Condizioni e forze 124

8.4 Forze durante il trasporto su rotaia 126

9. Distribuzione 127

10. Reso delle merci 128

10.1 Reclami 128

11. Verifiche di apprendimento 132

6


Campi di competenze operative

Addetta / Addetto alla logistica CFP

Campi di competenze operative a : Organizzazione dei mandati

a1 : Prendere nota dei

mandati logistici

a2 : Preparare la postazione

di lavoro per

lo svolgimento dei

compiti logistici

a3 : Controllare e

predisporre le attrezzature

di lavoro per i

mandati logistici

a1.2 Ricevo istruzioni di lavoro e compiti ( fisicamente,

elettronicamente, verbalmente ), li interpreto e mi metto

in contatto con l'ufficio competente in caso di dubbio.

( C3 )

a2.2 Mi assicuro l’accesso ai sistemi richiesti ( permessi ). ( C3 )

a2.3 Metto in funzione i sistemi informatici necessari e

li utilizzo nel rispetto della sicurezza dei dati ( sistemi di

apparecchiature e applicazioni ). ( C3 )

a2.4 Indosso indumenti da lavoro e DPI adeguati alla situazione

lavorativa. ( C3 )

a2.6 Organizzo la mia postazione di lavoro in modo razionale,

sicuro ed ergonomico. ( C3 )

a3.1 Verifico la disponibilità operativa dei dispositivi per le

informazioni necessarie per l'esecuzione dell'ordine. ( C3 )

a3.2 Mi connetto con i dispositivi di lavoro digitali, aggiorno

e attivo le applicazioni secondo le necessità. ( C3 )

a3.3 Prendo in consegna e controllo gli strumenti e le

attrezzature, nonché i dispositivi di sicurezza secondo le

istruzioni del produttore. ( C3 )

a3.4 Assicuro la disponibilità operativa delle attrezzature

di lavoro, trasporto e movimentazione ( veicoli,

macchine e dispositivi ) in conformità alle istruzioni del

produttore. ( C3 )

a3.5 Separo le attrezzature di lavoro, di movimentazione

e di trasporto difettose o non funzionati, comunico i

difetti riscontrati a chi di competenza. ( C3 )

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Campi di competenze operative

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Manuale didattico per i

by

corsi interaziendali in logistica


Campi di competenze operative b : Impostazione e ottimizzazione degli incarichi

b1 : Prendere nota

del-le richieste dei

clienti in ambito

logistico, trattarle o

inoltrarle

b2 : Ottimizzare la

qualità e l’efficienza

del proprio lavoro in

ambito logistico

b3 : Utilizzare il materiale

nel rispetto

delle risorse, evitare

di produrre rifiuti ed

emissioni

b4 : Documentare le

informazioni relative

ai mandati logistici

b1.1 Rispetto le linee guida e le regole stabilite nel regolamento

dei corsi interaziendali ( educazione, aspetto,

comportamento, abbigliamento, ecc. ). ( C3 )

b1.2 Comunico verbalmente con i diversi interlocutori in

modo appropriato. ( C3 )

b1.3 Ricevo le richieste da parte dei vari interlocutori

( reclami ), le elaboro o le inoltro. ( C3 )

b1.4 Rispetto costantemente i requisiti di legge in materia

di segreto postale e della corrispondenza. ( C3 )

b2.2 Rifletto sulle mie azioni, riconosco le opportunità

di ottimizzazione e adotto misure per aumentare la

qualità e l'efficienza del mio lavoro. ( C3 )

b2.3 Assicuro una continuità dalla fase di lavoro precedente

a quella successiva del processo logistico. ( C3 )

b2.4 Riconosco le condizioni e le procedure del processo

lavorativo che non rispettano la sicurezza e prendo

misure immediate per eliminarle o le segnalo all'istruttore

del corso. ( C3 )

b2.5 In caso di emergenza, metto in atto le procedure,

i comportamenti e le misure di emergenza previste dal

piano di emergenza. ( C3 )

b2.6 In caso di incidente, adotto immediatamente le misure

salvavita a beneficio dell'infortunato. ( C3 )

b3.2 Evito e riduco gli sprechi utilizzando con parsimonia

materiali, materie prime, contenitori, unità di carico ed

energia, e riduco le emissioni secondo le direttive. ( C3 )

b3.3 Evito le emissioni inutili ( rumore, gas di scarico,

CO2, ecc. ). ( C3 )

b3.4 Raccolgo, smisto e immagazzino i rifiuti e i materiali

di scarto secondo le direttive aziendali per il riciclaggio

o lo smaltimento. ( C3 )

b3.5 Riconosco i rifiuti speciali, li tratto e li immagazzino

secondo le norme e le specifiche di legge. ( C3 )

b4.3 Riconosco e segnalo incidenti, malfunzionamenti,

guasti e danni secondo le specifiche. ( C3 )

8


Campi di competenze operative c : Ricevimento e gestione della merce

c1 : Ricevere la merce

nel processo logistico

c1.2 Preparo l'accettazione della merce e predispongo

l'area di immagazzinamento intermedio nell'area entrata

merce ( C3 )

c1.3 Preparo lo scarico della merce ( mettendo in sicurezza

il veicolo di trasporto ) e preparo le attrezzature

di lavoro ( trasporto e sollevamento ), gli ausili e i DPI

appropriati. ( C3 )

c1.4 Controllo l'indirizzo di ricezione, identifico la merce,

confronto le informazioni sui documenti di trasporto

con l'ordine, segnalo e documento le eventuali differenze

riscontrate. ( C3 )

c1.5 Confronto le informazioni sulla bolla di consegna

con l'ordine, controllo le quantità della consegna e registro

eventuali differenze. ( C3 )

c1.6 Controllo visivamente la merce, gli attrezzi interscambiabili

e l'imballaggio per verificare l'assenza di

danni e il rispetto delle condizioni di trasporto ( protezione,

fissaggio, catena del freddo ). ( C3 )

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Campi di competenze operative

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Manuale didattico per i

by

corsi interaziendali in logistica


c2 : Scaricare e controllare

la merce

c3 : Movimentare la

merce

c2.1 Guido i mezzi di movimentazione e di sollevamento

in modo sicuro ed efficiente ( Cat. R1, Cat. R2 e Cat. S2 ). ( C3 )

c2.2 Identifico e rispetto i pittogrammi standard degli

imballaggi durante la movimentazione della merce e

delle unità di carico. ( C3 )

c2.3 Eseguo l'identificazione globale della merce accettata

( numero dei colli, danni, controllo degli attrezzi interscambiabili

). ( C3 )

c2.4 Scambio le unità di carico secondo i criteri di interscambiabilità.

( C3 )

c2.5 Gestisco il conto corrente dei pallet, determino il

saldo e applico le procedure per il conguaglio secondo

le direttive. ( C3 )

c2.6 Firmo documenti di trasporto e i documenti di accompagnamento,

registro e segnalo eventuali differenze.

( C3 )

c2.7 Apro gli imballaggi e i contenitori con la dovuta

cautela in base al tipo di imballaggio e con l'uso di DPI

adeguati. ( C3 )

c2.10 Eseguo il controllo dettagliato della merce secondo

le direttive. ( C3 )

c2.11 Documento il risultato del controllo dettagliato

con le differenze quantitative e qualitative della consegna,

creo un rapporto sui danni e correggo la bolla di

consegna. ( C3 )

c2.12 Registro l’entrata della merce nel sistema. ( C3 )

c3.1 Seleziono la merce ( in base al tipo, all'utilizzo successivo,

alla destinazione ) e utilizzo le strutture, le attrezzature

e i mezzi di movimentazione esistenti. ( C3 )

c3.2 Metto in sicurezza la merce sulle diverse unità di

carico utilizzando le tecniche e i sistemi appropriati per

la movimentazione e lo stoccaggio. ( C3 )

c3.3 Movimento la merce a destinazione utilizzando il

mezzo di movimentazione appropriato ( cross-docking,

trasporto successivo, produzione, magazzino ). ( C3 )

c3.4 Riconosco le unità di carico difettose e ne tengo

conto nella procedura di interscambiabilità. ( C3 )

10


c4 : Stoccare la merce

e gestire il magazzino

c5 : Movimentare e

trasportare le merci

pericolose

c4.1 Definisco il tipo di stoccaggio appropriato in base

alle caratteristiche delle merci. ( C3 )

c4.2 Stocco la merce in modo sicuro ed efficiente secondo

i principi d’immagazzinamento logistici ( ad es. posto

fisso, caotico, FIFO, LIFO, FEFO ). ( C3 )

c4.5 Eseguo l'inventario in modo sicuro, utilizzando attrezzature

di lavoro adeguate e supporti manuali o digitali

disponibili. ( C3 )

c4.6 Faccio partire gli ordini di riapprovvigionamento in

base alla richiesta e alle direttive. ( C3 )

c5.2 Utilizzo i DPI specifici, a dipendenza della situazione,

quando manipolo sostanze e merci pericolose. ( C3 )

c5.3 Identifico le sostanze e le merci pericolose in base

all'etichettatura. ( C3 )

c5.4 Movimento, manipolo e immagazzino merci pericolose,

tenendo conto delle necessarie precauzioni di

sicurezza. ( C3 )

c5.5 In caso di incendio, incidenti chimici o incidenti che

coinvolgono merci pericolose, prendo le misure di protezione

e di emergenza adeguate in conformità con la

scheda di sicurezza dei prodotti e con le direttive. ( C3 )

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Campi di competenze operative

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Manuale didattico per i

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corsi interaziendali in logistica


Campi di competenze operative d : Distribuzione della merce

d1 : Commissionare e

preparare la merce

d2 : Caricare la merce

sulle unità di carico e

assicurarla per il trasporto

in sicurezza

d3 : Distribuire la

merce ai reparti

interni o consegnarla

ai clienti

d1.1 Commissiono la merce, per le spedizioni postali e

CEP in base all'ordine e le preparo sulle unità di carico o

contenitori secondo le direttive. ( C3 )

d1.5 Indirizzo gli invii postali e CEP secondo le indicazioni

delle aziende di distribuzione. ( C3 )

d1.6 Imballo la merce per le spedizioni postali e CEP e

assegno il metodo di spedizione appropriato. ( C3 )

d1.7 Dispongo la merce o le unità di carico secondo l'ordine

di consegna e le movimento con i supporti disponibili

in modo ergonomico, sicuro, economico e risparmiando

risorse. ( C3 )

d2.1 Assicuro il mezzo di trasporto, secondo le direttive,

prima che venga caricato. ( C3 )

d2.2 Carico i vari mezzi di trasporto con i mezzi di sollevamento

e movimentazione disponibili in. ( C3 )

d2.3 Distribuisco le unità di carico sui mezzi di trasporto

secondo il piano di carico e le direttive per il carico in

sicurezza. ( C3 )

d2.4 Assicuro le unità di carico sul mezzo di trasporto

con sistemi di fissaggio adeguati. ( C3 )

d2.5 Aggiorno costantemente i dati e le informazioni

con i dettagli richiesti dal processo logistico. ( C3 )

d3.1 Trasporto la merce in modo accurato, sicuro ed economico

per consegnarla ai clienti ( interni / esterni. ) nei

tempi e nei modi previsti. ( C3 )

d3.2 Consegno la merce nel luogo concordato e la consegno

a una persona autorizzata a riceverla in conformità

con l'ordine del cliente. ( C3 )

d3.3 Eseguo le formalità di consegna e ricezione specificate

e concordate al momento della consegna. ( C3 )

d3.4 Accetto i resi della merce, faccio le annotazioni

necessarie, le inoltro secondo le direttive e correggo i

dati ( C3 )

12


Impiegata in logistica AFC / impiegato in logistica AFC

Campi di competenze operative a : Organizzazione dei mandati

a1 : Prendere nota dei

mandati logistici

a2 : Pianificare e

organizzare i mandati

logistici

a3 : Istruire i collaboratori

della logistica

nello svolgimento

degli incarichi

a1.2 Ricevo istruzioni di lavoro e i mandati ( fisicamente,

elettronicamente, verbalmente ), li interpreto, riconosco

gli errori più comuni e se qualcosa non è chiaro mi metto

in contatto con l'ufficio competente. ( C3 )

a2.2 Mi assicuro l’accesso ai sistemi richiesti ( permessi ).

( C3 )

a2.3 Organizzo mandati di lavoro con infrastrutture, dispositivi,

sistemi e applicazioni informatiche nel rispetto

della sicurezza dei dati e delle direttive. ( C4 )

a2.5 Indosso indumenti da lavoro e DPI adeguati alla situazione

lavorativa. ( C3 )

a2.7 Organizzo un'esecuzione del mandato sicura, economica

e risparmiando risorse in conformità alle direttive.

( C3 )

a2.8 Organizzo la mia postazione di lavoro in modo razionale,

sicuro ed ergonomico. ( C3 )

a3.2 Informo il team sull'incarico e istruisco i collaboratori

con l’aiuto di una struttura a disposizione. ( C3 )

a3.3 Controllo l'esecuzione dell’incarico e, se necessario,

intervengo per correggerlo ( scadenze, sicurezza,

qualità, costi, protezione dell’ambiente, efficienza, ecc. ).

( C3 )

a3.4 Rifletto con il team sull'incarico svolto, ne traggo il

potenziale di miglioramento, prendo misure concrete o

le propongo. ( C4 )

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Campi di competenze operative

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Manuale didattico per i

by

corsi interaziendali in logistica


a4 : Controllare e

predisporre le attrezzature

di lavoro per i

mandati logistici

a4.1 Verifico la disponibilità operativa dei dispositivi per le

informazioni necessarie per l'esecuzione dell'ordine. ( C3 )

a4.2 Mi connetto con i dispositivi di lavoro digitali, aggiorno

e attivo le applicazioni secondo le necessità. ( C3 )

a4.3 Prendo in consegna e controllo le attrezzature di lavoro,

movimentazione e trasporto secondo le istruzioni

del produttore ( C3 )

a4.4 Assicuro la disponibilità operativa delle attrezzature

di base per il lavoro, trasporto e movimentazione

( veicoli, macchine e dispositivi ) in conformità alle istruzioni

del produttore. ( C3 )

a4.5 Separo le attrezzature le attrezzature di lavoro, di

trasporto e di movimentazione non funzionanti o difettose

e comunico i difetti riscontrati a chi di competenza. ( C3 )

14


Campi di competenze operative b : Impostazione e ottimizzazione degli incarichi

b1 : Prendere nota

del-le richieste dei

clienti in ambito

logistico, trattarle o

inoltrarle

b2 : Ottimizzare la

qualità e l’efficienza

del proprio lavoro in

ambito logistico

b3 : Ottimizzare i processi

logistici

b1.1 Rispetto le linee guida e le regole stabilite nel regolamento

dei corsi interaziendali ( educazione, aspetto,

comportamento, abbigliamento, ecc. ). ( C3 )

b1.2 Comunico verbalmente e per iscritto con i diversi

interlocutori in modo aperto, proattivo, collaborativo e

appropriato. ( C3 )

b1.3 Ricevo, elaboro o inoltro i bisogni e le richieste dei

vari interlocutori ( clienti interni / esterni ). ( C3 )

b1.5 Rispetto costantemente i requisiti di legge per la

protezione dei dati e della privacy e le direttive aziendali

per la protezione dei dati dei clienti. ( C3 )

b2.2 Rifletto sulle mie azioni, identifico le opportunità di

ottimizzazione e trovo misure per sviluppare la qualità e

l'efficienza del mio lavoro. ( C3 )

b2.3 Assicuro una continuità dalla fase di lavoro precedente

a quella successiva del processo logistico. ( C3 )

b2.4 Individuo le carenze tra le fasi di lavoro a monte e a

valle, prendo misure immediate e adeguate e propongo

suggerimenti per ottimizzare il sistema. ( C4 )

b3.5 Assicuro una transizione senza interruzioni dalla

fase di lavoro precedente a quella successiva del processo

logistico. ( C3 )

b3.6 Individuo i punti deboli dei processi logistici, prendo

misure immediate per eliminarli e propongo suggerimenti

per ottimizzarli. ( C4 )

b3.8 Riconosco le condizioni e le procedure del processo

di lavoro che non rispettano la sicurezza e prendo

misure immediate per eliminarle o le segnalo all'istruttore

del corso. ( C3 )

b3.9 In caso di emergenza, metto in atto le procedure,

i comportamenti e le misure di emergenza previste dal

piano di emergenza. ( C3 )

b3.10 In caso di incidenti nel centro di formazione, adotto

immediatamente le misure salvavita a beneficio delle

persone ferite. ( C4 )

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1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Campi di competenze operative



Manuale didattico per i

by

corsi interaziendali in logistica


b4 : Smistare i materiali

residui e i rifiuti

in base ai cicli dei

materiali, stoccarli e

conferirli allo smaltimento

o al riciclaggio

b5 : Documentare le

informazioni relative

ai mandati e ai processi

logistici

b4.4 Evito e riduco gli sprechi utilizzando con parsimonia

materiali, materie prime, contenitori, unità di carico

ed energia. ( C3 )

b4.5 Evito le emissioni inutili ( rumore, gas di scarico,

CO2 ecc. ). ( C3 )

b4.6 Raccolgo, smisto e immagazzino i rifiuti e i materiali

residui secondo le direttive per il riciclaggio o lo smaltimento.

( C3 )

b5.3 Riconosco e riporto eventi speciali, interruzioni,

malfunzionamenti, guasti, danni e incidenti in conformità

alle direttive. ( C3 )

16


Campi di competenze operative c : Ricevimento e gestione della merce

c1 : Ricevere la merce

nel processo logistico

c1.3 Preparo l'accettazione della merce e predispongo

l'area di immagazzinamento intermedio nell'area entrata

merce. ( C3 )

c1.4 Preparo lo scarico della merce ( mettendo in sicurezza

il veicolo di trasporto ) e preparo le attrezzature

di lavoro ( trasporto e sollevamento ), gli ausili e i DPI

appropriati. ( C3 )

c1.5 Controllo l'indirizzo di ricezione, identifico la merce,

confronto le informazioni sui documenti di trasporto

con l'ordine, segnalo e documento le eventuali differenze

riscontrate. ( C3 )

c1.6 Confronto le informazioni sulla bolla di consegna

con l'ordine, controllo le quantità della consegna e registro

eventuali differenze. ( C3 )

c1.7 Controllo visivamente la merce, gli attrezzi interscambiabili

e l'imballaggio per verificare l'assenza di

danni e il rispetto delle condizioni di trasporto ( protezione,

fissaggio, catena del freddo ). ( C3 )

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Campi di competenze operative

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Manuale didattico per i

by

corsi interaziendali in logistica


c2 : Scaricare e controllare

la merce

c3 : Movimentare la

merce

c2.1 Guido i mezzi di movimentazione e di sollevamento

in modo sicuro ed efficiente ( Cat. R1, Cat. R2 e Cat. S2 ). ( C3 )

c2.2 Identifico e rispetto i pittogrammi standard degli

imballaggi durante la movimentazione della merce e

delle unità di carico. ( C3 )

c2.3 Eseguo l'identificazione globale della merce accettata

( numero dei colli, danni, controllo degli attrezzi interscambiabili

). ( C3 )

c2.4 Identifico le varie unità di carico consegnate ed eseguo

la procedura corretta per lo scambio a seconda del

tipo di pool ( scambio alla pari, buono, CHEP, ecc. ). ( C3 )

c2.5 Gestisco il conto corrente dei pallet, determino il

saldo e applico le procedure per il conguaglio secondo

le direttive. ( C3 )

c2.6 Firmo i documenti di trasporto e di accompagnamento,

annoto e segnalo eventuali differenze. ( C3 )

c2.7 Apro colli e contenitori tenendo conto delle specifiche

di sicurezza e con l'uso appropriato dei DPI. ( C3 )

c2.10 Eseguo il controllo dettagliato della merce secondo

le direttive aziendali e sposto la merce non conforme

in un luogo ad essa riservato. ( C3 )

c2.11 Documento il risultato del controllo dettagliato

con le differenze quantitative e qualitative della consegna,

creo un rapporto sui danni e correggo la bolla di

consegna. ( C3 )

c2.13 Registro l’entrata della merce nel sistema digitale

e convenzionale del magazzino di ricevimento merci e

distinguo tra merce conforme e non conforme. ( C3 )

c3.1 Seleziono la merce ( in base al tipo, all'utilizzo successivo,

alla destinazione ) e utilizzo le strutture, le attrezzature

e i mezzi di movimentazione per il trasporto. ( C3 )

c3.2 Metto in sicurezza la merce sulle diverse unità di

carico utilizzando le tecniche e i sistemi appropriati per

la movimentazione e lo stoccaggio. ( C3 )

c3.3 Movimento la merce destinata all’immagazzinamento

utilizzando i mezzi di trasporto appropriati ( magazzino

a scaffale, magazzino a blocchi, aree di carico,

nastri trasportatori ). ( C3 )

c3.4 Riconosco le unità di carico difettose e ne tengo

conto nella procedura di interscambiabilità. ( C3 )

18


c4 : Stoccare la merce

e gestire il magazzino

c5 : Identificare, movimentare

e trasportare

le merci pericolose

c6 : Analizzare le

giacenze del magazzino

e il volume delle

scorte

c4.1 Definisco il tipo di stoccaggio appropriato in base

alle caratteristiche della merce e alle norme di legge. ( C3 )

c4.2 Determino lo spazio di stoccaggio e i requisiti di

spazio per il tipo di stoccaggio scelto in base alle caratteristiche

della merce, al carico dello scaffale e alla portata

massima del pavimento. ( C3 )

c4.3 Stocco la merce in modo sicuro ed efficiente secondo

i principi d’immagazzinamento logistici ( ad es. posto

fisso, caotico, FIFO, LIFO, FEFO ). ( C3 )

c4.6 Allestisco un semplice magazzino, tenendo conto

del tipo di merce e della sua frequenza di consumo. Giustifico

il tipo di magazzino scelto. ( C4 )

c5.1 Utilizzo i DPI specifici a dipendenza della situazione

quando manipolo sostanze e merci pericolose e adotto

le misure di protezione specifiche. ( C3 )

c5.2 Identifico le sostanze e le merci pericolose in base

all'etichettatura. ( C3 )

c5.3 Etichetto l’imballaggio esterno delle merci pericolose

secondo le istruzioni dell’addetto alla sicurezza delle

merci pericolose e come da scheda di sicurezza con i

relativi pittogrammi di pericolo. ( C3 )

c5.4 Movimento, trasporto e immagazzino merci pericolose,

tenendo conto delle necessarie precauzioni di

sicurezza, in particolare delle norme relative al divieto di

stoccaggio combinato. ( C3 )

c5.5 Riconosco i rifiuti pericolosi, li tratto, li immagazzino

o li trasporto in conformità alle norme e alle specifiche

di legge. ( C3 )

c5.6 In caso di incendio, incidenti chimici o incidenti che

coinvolgono merci pericolose, prendo le misure di protezione

e di emergenza adeguate in conformità con la

scheda di sicurezza dei prodotti e con le direttive. ( C3 )

c6.2 Preparo l'inventario di una sezione del magazzino

e fornisco i materiali di lavoro e supporti necessari. ( C3 )

c6.3 Eseguo l'inventario in sicurezza con attrezzature di

lavoro adeguate e con i supporti convenzionali e digitali

disponibili. ( C3 )

c6.4 Confronto i dati delle giacenze registrati con il numero

e le condizioni effettive delle giacenze previste e

segnalo le differenze all'ufficio competente. ( C3 )

19

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c7 : Definire il fabbisogno

di merce,

ordinare la merce o

notificare i quantitativi

necessari

c7.2 Faccio partire gli ordini di acquisto in base alle direttive.

( C3 )

20


Campi di competenze operative d : Distribuzione della merce

d1 : Commissionare e

preparare la merce

d2 : Registrare e trasmettere

dati e informazioni

sulla merce

da consegnare

d3 : Preparare la

merce e pianificare i

giri di consegna

d1.1 Commissiono la merce, per le spedizioni postali e

CEP in base all'ordine e le preparo sulle unità di carico o

contenitori secondo le direttive. ( C3 )

d1.5 Indirizzo gli invii di merci, CEP e postali secondo le

specifiche standard. ( C3 )

d1.6 Imballo la merce per le spedizioni postali e CEP e

assegno il metodo di spedizione appropriato. Preparo i

documenti di accompagnamento necessari per le spedizioni

internazionali. ( C3 )

d1.7 Dispongo la merce o le unità di carico secondo l'ordine

di consegna e le movimento con i supporti disponibili

in modo ergonomico, sicuro, economico e risparmiando

risorse. ( C3 )

d2.1 Registro i dati e le informazioni necessarie nel dispositivo

dati e ne verifico la completezza e la correttezza.

( C3 )

d2.2 Attacco il dispositivo dati in una posizione definita

e lo consegno o lo trasferisco al cliente. ( C3 )

d2.3 Aggiorno costantemente i dati e le informazioni

durante il processo logistico con le informazioni necessarie.

( C3 )

d2.4 Traccio le spedizioni ( percorsi, stato di avanzamento,

tempi ) con il sistema « track and trace ». ( C3 )

d3.3 Creo il piano per le consegne ottimale in base ai

mezzi di trasporto selezionati per il trasporto, la distribuzione

e il ritorno delle merci ( secondo i criteri di economia,

ecologia, sicurezza, scadenza dei prodotti ). ( C3 )

d3.4 Sulla base del piano per le consegne, redigo il piano

di carico per caricare in modo sicuro ed efficiente i

mezzi di trasporto scelti. ( C3 )

d3.5 Verifico la disponibilità e le condizioni del materiale

per il fissaggio del carico, elimino il materiale per il fissaggio

del carico difettoso e lo sostituisco ( C3 )

21

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d4 : Caricare la merce

sulle unità di carico e

assicurarla per il trasporto

in sicurezza

d5 : Distribuire o consegnare

la merce ai

vari gruppi di clienti

d6 : Ritirare la merce

e i contenitori danneggiati

o rifiutati e

gestire i resi

d4.1 Assicuro il mezzo di trasporto, secondo le direttive,

prima che venga caricato. ( C3 )

d4.2 Carico i vari mezzi di trasporto con i mezzi di sollevamento

e movimentazione disponibili. ( C3 )

d4.3 Distribuisco le unità di carico sui mezzi di trasporto

secondo il piano di carico e le direttive per il carico in

sicurezza. ( C3 )

d4.4 Assicuro le unità di carico sul mezzo di trasporto

con sistemi di fissaggio adeguati. ( C3 )

d5.1 Trasporto la merce in modo accurato, sicuro ed economico

per consegnarla ai clienti ( interni / esterni. ) nei

tempi previsti e senza danni. ( C3 )

d5.2 Consegno la merce secondo le direttive operative,

tenendo conto delle richieste del cliente. ( C3 )

d5.3 Consegno la merce nel luogo concordato e la consegno

a una persona autorizzata a riceverla. ( C3 )

d5.4 Eseguo le formalità di consegna e ricezione specificate

e concordate al momento della consegna. ( C3 )

d6.1 Accetto i resi della merce, faccio le annotazioni

necessarie, le inoltro secondo le direttive e correggo i

dati. ( C3 )

d6.2 Ricevo i reclami dei clienti, chiarisco con loro le motivazioni

del reclamo e fornisco loro risposte concrete. ( C3 )

d6.3 Analizzo le critiche e i reclami, elaboro varianti di

soluzione e le motivo. ( C4 )

22


Indirizzo distribuzione e magazzino

Distribuzione

Magazzino

Campi di competenze operative e : Gestione degli invii e delle

richieste di servizi

e1 : Accettare gli invii e le richieste di servizi e fornire alla clientela

una consulenza mirata.

e2 : Ritirare e prendere in consegna gli invii presso la clientela.

e3 : Preparare gli invii per i processi di smistamento.

e4 : Smistare gli invii per le organizzazioni di recapito, commissionarli

e predisporli per il trasporto successivo.

Campi di competenze operative f : Recapito degli invii e fornitura

di servizi

f1 : Predisporre gli invii e le attrezzature di lavoro per il processo

di recapito.

f2 : Preparare e fornire servizi logistici.

f3 : Pianificare e organizzare i processi di distribuzione.

f4 : Recapitare gli invii e la merce secondo il programma dei giri

di recapito.

f5 : Reimmettere gli invii e la merce nel ciclo della logistica di

ritorno o provvedere al loro smaltimento.

Campi di competenze operative g : Stoccaggio della merce

g1 : Ricevere la merce, movimentarla e aggiornare le giacenze.

g2 : Stoccare la merce e ottimizzare il magazzino.

g3 : Registrare le scorte e i flussi di merce nel sistema e analizzare

i dati.

g4 : Definire il fabbisogno di merce e ottimizzare la capacità di

consegna.

Campi di competenze operative H : Commissionamento della

merce

h1 : Commissionare la merce e sottoporla a un controllo visivo.

h2 : Preparare la merce commissionata per il trasporto e caricarla.

h3 : Analizzare e ottimizzare i sistemi di commissionamento in

particolare per quanto riguarda il flusso dei materiali, il flusso

dei dati e l’organizzazione.

23

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Campi di competenze operative



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1. Processo logistico

La logistica è presente ovunque si movimenti della merce. In ogni azienda sono

presenti dei processi logistici che permettono di gestire al meglio le attività della

supply chain.

Nel diagramma vengono mostrati i 5 processi logistici :

VENDITA

ACQUISTI

DISTRIBUZIONE

USCITA MERCE

ENTRATA MERCE

IMMAGAZZINA-

MENTO

MOVIMENTAZIONE

MOVIMENTAZIONE

PREPARAZIONE

ORDINI

MOVIMENTAZIONE

PRODUZIONE

All'apparenza sembra un processo molto semplice,

ma dietro ognuno di questi simboli si nascondono

molti compiti diversi e molte sfide. Nei capitoli seguenti

verranno spiegati tutti i dettagli.

In tutti i casi, sempre e ovunque :

24


2. Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

Il desiderio e l'obiettivo di ogni datore di lavoro e di ogni collaboratore, é rientrare

a casa incolumi dopo una giornata lavorativa. Ogni incidente sul lavoro é un incidente

di troppo. Leggi, Ordinanze, Direttive e regolamenti ci permettono di operare

in completa sicurezza ed evitare così il verificarsi di incidenti.

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2.1 Basi giurdiche

Le basi giuridiche obbligano le aziende a promuovere e implementare le disposizioni

in materia di sicurezza sul lavoro e tutela della salute. Nel grafico viene

mostrata la posizione gerarchica delle disposizioni :

Costituzione Federale

Leggi

Ordinanze

Direttive

Regolamenti

Le disposizioni di legge sulla sicurezza sul lavoro e tutela della salute sono :

– Codice delle Obbligazioni ( CO )

– Legge sull’Assicurazione contro gli infortuni ( LAINF )

– Legge sul lavoro ( LL )

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

Le ordinanze sono :

– Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni delle malattie professionali ( OPI ),

– Ordinanza 3 concernente la legge sul lavoro ( Tutela della salute, OLL 3 )

25

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2.1.1 Codice delle obbligazioni ( CO )

Obblighi del datore di lavoro

Art. 328

– 1 Nei rapporti di lavoro, il datore di lavoro deve rispettare e proteggere la

personalità del lavoratore, avere il dovuto riguardo per la sua salute e vigilare

alla salvaguardia della moralità. In particolare, deve vigilare affinché

il lavoratore non subisca molestie sessuali e, se lo stesso fosse vittima

di tali molestie, non subisca ulteriori svantaggi.

– 2 Egli deve prendere i provvedimenti realizzabili secondo lo stato della

tecnica ed adeguati alle condizioni dell’azienda o dell’economia domestica,

che l’esperienza ha dimostrato necessari per la tutela della vita, della

salute e dell’integrità personale del lavoratore, in quanto il singolo rapporto

di lavoro e la natura del lavoro consentano equamente di pretenderlo.

2.1.2 Legge sull’assicurazione contro gli infortuni ( LAINF )

Art. 82

In generale

1

Per prevenire gli infortuni professionali e le malattie professionali, il datore

di lavoro deve prendere tutte le misure necessarie per esperienza,

tecnicamente applicabili e adatte alle circostanze

2

Il datore di lavoro deve avvalersi a tale scopo della collaborazione dei dipendenti.

3

I lavoratori devono assecondare il datore di lavoro nell’applicazione delle

relative prescrizioni. Essi sono in particolare obbligati a utilizzare gli equipaggiamenti

personali di protezione, usare correttamente i dispositivi di

sicurezza e astenersi dal rimuoverli o modificarli senza il permesso del datore

di lavoro.

26


Art. 5 DPI

1

Se il rischio di incidenti e i rischi per la salute non puo‘ essere completamente

escluso da misure tecniche o organizzative, il datore di lavoro

deve fornire ai dipendenti dispositivi di protezione individuale ragionevoli

ed efficaci come caschi protettivi, retine per capelli, occhiali protettivi,

schermi protettivi, dispositivi di protezione per l’udito, respiratori, scarpe

protettive, guanti protettivi, e indumenti protettivi, fornire dispositivi di

protezione contro la caduta e l’annegamento, prodotti per la protezione

della pelle e, se necessario, indumenti speciali.Deve assicurarsi che questi

possano essere usati come previsto in ogni momento.

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Art. 6 Informazioni e guida per i datori di lavoro

– 1 Il datore di lavoro garantisce che tutti i dipendenti che lavorano nella sua

azienda, compresi i dipendenti di un’altra azienda che vi opera, siano adeguatamente

informati e istruiti sui pericoli che insorgono durante la loro

attività e sulle misure di sicurezza sul lavoro. Tali informazioni e istruzioni

devono essere fornite al momento dell’assunzione dell’incarico e ogni

qualvolta si verifica un cambiamento significativo delle condizioni di lavoro

e devono essere ripetute se necessario.

Art. 8 Prendere precauzioni quando si lavora con pericoli particolari

2

Il datore di lavoro puo affidare lavori con particolari pericoli solo a dipendenti

adeguatamente formati. Se il lavoro pericoloso è svolto da un solo

dipendente, il datore di lavoro deve farlo sorvegliare

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

2.1.3 Legge sul lavoro

Art. 6 24

– 1 A tutela della salute dei lavoratori, il datore di lavoro deve prendere tutti

i provvedimenti, che l’esperienza ha dimostrato necessari, realizzabili secondo

lo stato della tecnica e adeguati alle condizioni d’esercizio. Deve

inoltre prendere i provvedimenti necessari per la tutela dell’integrità personale

dei lavoratori.

27

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Art. 4 Lavoro pericoloso

– 1 I giovani non possono essere impiegati per lavori pericolosi.

Tutela dei minori

1

I giovani con certificato professionale federale ( AFC ) o un certificato federale

di idoneità ( CPI ) possono essere impiegati per lavori pericolosi se

lo svolgono nell’ambito della professione che hanno intrapreso.

4

La segreteria di stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione ( SEFRI )

puo‘, con il consenso della segreteria di Stato dell’economia ( SECO ), prevedere

deroghe nelle ordinanze sull’istruzione per i giovani dai 15 anni

in su, a condizioni che cio sia in regola per raggiungere gli obiettivi della

formazione professionale di base o dei corsi ufficialmente riconosciuti è

indispensabile. Le organizzazioni del mondo del lavoro definiscono in appendice

ai piani di formazione le misure di accompagnamento per la sicurezza

e la tutela della salute sul lavoro. Per fare cio‘, dovresti prima consultare

uno specialista in sicurezza sul lavoro in conformità con l’ordinanza

del 25 novembre del 1996 sull’idoneità degli specialisti della sicurezza sul

lavoro.

2.1.4 Direttive

Le direttive CFSL concretizzano l'obbligo dei datori di lavoro di intraprendere le

misure di protezione e le disposizioni necessarie per garantire la sicurezza sul lavoro

e la tutela della salute dei dipendenti. La direttiva CFSL 6508 concerne il ricorso

ai medici del lavoro e agli specialisti della sicurezza sul lavoro e formula i

requisiti per realizzare un sistema di sicurezza conforme.

– CFSL 6508 ( Direttiva MSSL ) )

– CFSL 6512 ( Attrezzature di lavoro )

– CFSL 6518 ( Formazione e istruzione per conducenti di carrelli per la movimentazione

)

2.1.5 Marchio CE

Il marchio CE indica che il produttore ha soddisfatto i

requisiti legali minimi per i prodotti per quanto riguarda

la salute e sicurezza ai sensi delle Direttive europee.

Il marchio CE non è quindi da ritenere un marchio di

qualità. La marcatura CE consente al prodotto di essere

liberamente commercializzato nell'UE ( Unione Europea

) e nel SEE ( Spazio Economico Europeo ).

28


2.1.6 Regolamenti

Ogni azienda può prevedere una serie di regolamenti interni che permettono a

tutti di lavorare in sicurezza. I regolamenti devono essere condivisi e rispettati da

tutti i dipendenti.

2.2 Organizzazione in caso di emergenza

1. Edizione 2024

Un'organizzazione per le emergenze in azienda ben pianificata contribuisce

in modo significativo a limitare i danni e a salvare delle vite. Quando si verifica

un'emergenza tutti i collaboratori devono sapere come comportarsi ed essere in

grado di reagire senza perdere tempo.

ASFL SVBL

2.2.1 Schema del semaforo

Quando si verifica un'emergenza la prima cosa da fare è cercare di avere una panoramica

della situazone per poter valutarne la gravità. In un secondo momento

si allertano i numeri d'emergenza ed infine si prestano i primi soccorsi.

Osservare

Pensare

Agire

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

Numeri di emergenza importanti

– Numero di emergenza europeo 112

– Pronto soccorso ( ambulanza ) 144

– Pompieri 118

– Polizia 117

– Rega 1414

– Centro tossicologico ( TOX Info Suisse ) 145

– Ospedale pù vicino 091 xxx xx xx

29

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2.2.2 Allarmare correttamente

Durante l'allerta, è importante che le organizzazioni di

soccorso ricevano le informazioni precise e corrette.

– Dove si trova l’infortunato / il caso?

– Chi parla ( nome )?

– Cosa è successo?

– Quando è successo?

– Quante persone sono rimaste coinvolte?

– Ci sono ulteriori pericoli, sostanze pericolose?

– Dare il proprio numero di telefono

2.2.3 Cosa fare in caso di incidente

– Allarmare l'organizzazione di soccorso

– Mettersi in sicurezza

– Fornire il primo soccorso

– Seguire le istruzioni dell'organizzazione di soccorso

2.2.4 Cosa fare in caso di incendio

– Allarmare

– Salvare

– Chiudere porte e finestre

– Se possibile, tentare di spegnere l'incendio con un agente estinguente adatto

– Seguire le istruzioni dei pompieri

2.2.5 Cosa fare in caso di incendio della batteria del carrello elevatore

– Se possibile interrompere l‘alimentazione

– Allarmare ( chiamare pompieri )

– Provare a spegnere con estintore adeguato

2.2.6 Procedure in caso di evacuazione

– Stare calmi

– Non correre

– Coordinare

– Usare le vie di fuga sicure

– Lista presenze

– Portare il Kit di pronto soccorso

– Andare al punto di ritrovo

– Riferire al responsabile del punto di ritrovo

30


AUF

AUF

2.2.7 Piano, vie di fuga e uscite di emergenza

Per poter trovare la corretta via di fuga da ogni locale, deve essere visibile il piano

con le vie di fuga e le uscite di emergenza con la posizione di dove ci si trova. Sul

piano devono essere illustrati anche dove si trovano posizionati i kit di pronto soccorso,

gli estintori e il tasto per l'attivazione dell'allarme incendio.

Notfall- & Fluchtplan AZL Rupperswil Untergeschoss

1. Edizione 2024

Spogliatoio

Garderobe

Damen Donne

ASFL SVBL

Praxis-

Spazio practica

Bereich

Ascensore

Aufzug

Archivio

oss

Auf dem

Parkplatz vor

dem Haus

Ihr Standort

Praxis-

Bereich

Legenda

Tua posizione

1°soccorso

Spogliatoio

Garderobe

Uomini Herren

Aula UG di

Pausenraum

practica

Tasto allarme antincendio

Aula UG Theorie teoria 2

Rampa Rampe

Archiv

UG Theorie 3

Locale UG-Kanal pausa

Aula UG Theorie teoria 3

Nach oben

Erstellt: Oktober 2022

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

Estintore

UG Theorie 2

Via di fuga

Punto di ritrovo

Nach oben

mpe

UG-Kanal

2.2.8 Punto di ritrovo

– In un ambiente sicuro

Erstellt: Oktober 2022

– Se possibile, al riparo dalle intemperie

– Determinare il responsabile del punto di ritrovo

– Seguire le istruzioni

– Portare con se un kit di pronto soccorso

– Portare con se dell'acqua potabile

– Attendere ulteriori istruzioni

31

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2.2.9 Materiale di primo soccorso

– Disponibile per tutti

– Ubicazione corretta

– Data di scadenza non superata

– Istruzione bagno oculare

– Istruzione defibrillatore

– Includere nel piano manutenzione

2.2.10 Piano di emergenza

Procedura in caso di incidente, incendio o evacuazione :

– Come e dove viene attivato l'allarme?

– Come posso aiutare le persone?

– Come faccio a salvare le persone?

2.3 Sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro deve essere migliorata attraverso :

– Gestione professionale dei mezzi tecnici ( carrelli elevatori, ple )

– Apertura professionale dei contenitori ( pacchi – scatole... )

– Rispetto delle prescrizioni per la manipolazione delle merci pericolose

Non utilizzare mai strumenti non idonei per aprire le scatole, utilizzare solo gli

utensili previsti a tale scopo. Chi tenta di allentare viti e dadi con attrezzi non idonei

corre il rischio di ferirsi. Gli utensili manuali devono essere in perfette condizioni,

affinché l'utilizzatore non sia in pericolo. Gli strumenti difettosi devono essere

sostituiti immediatamente.

32


2.3.1 Segnali di divieto

– Segnale di divieto

– Base bianca bordo rosso

– Solitamente segnale barrato, rotondo

Vietato accendere fuochi

1. Edizione 2024

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Non depositare o immagazzinare nulla

2.3.2 Segnali di prescrizione

– Segnale d'obbligo

– Base blu

– Segnale rotondo

Non estinguere con acqua

Vietato l'accesso a persone non autorizzate

Non toccare, sotto tensione

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

Occhiali di protezione

Usare calzature di sicurezza

Calzare scarpe antistatiche

Usare guanti protettivi

33

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2.3.3 Segnali di pericolo

– Segnale di pericolo

– Base gialla bordo nero

– Segnale triangolare

Pericolo carrelli in movimentazione

Pericolo materiale esplosivo

Pericolo generico

Pericolo tensione elettrica

Materiale irritante e nocivo

2.3.4 Segnali di salvataggio

– Segnale di salvataggio

– Base verde

– Segnale quadrato o rettangolare

Via di fuga

Punto di ritrovo

Finestra d'emergenza con scala esterna

Defibrillatore

Primo soccorso

34


2.4 Tutela della salute

– Prevenire gli infortuni sul lavoro e le matattie professionali è un obbligo.

– La promozione della gestione della salute in azienda e nel tempo libero non è

obbligatoria ma fa comunque parte del sistema per la tutela della salute.

– La prevenzione ( IP, INP e malattia ) mira a prevenire incidenti e malattie a lungo

termine e a costruire una cultura della sicurezza e della tutela della salute

1. Edizione 2024

Ambiti della tutela della salute?

– Ergonomia

– Sport

– Rischi psicosociali

– Alimentazione

– Orario di lavoro

– Gravidanza

– Reintegrazione

– Varietà

– Psiche

2.4.1 Ergonomia

Trasportare e sollevare carichi correttamente e in modo ergonomico previene disturbi

alla schiena e all'apparato locomotore. Anche le postazioni di lavoro devono

tener conto di un allestimento ergonomico. Quando si utilizza un carrello elevatore,

il sedile deve essere regolato correttamente anche per brevi distanze.

Ci sono nuove tecnologie per facilitare il sollevamento dei carichi, dai semplici

ausili per il trasporto agli esoscheletri.

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CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

2.4.2 Sport

35

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Il datore di lavoro può promuovere e organizzare attività sportive per i suoi dipendenti.

Ad esempio un fine settimana escursionistico oppure offrire sconti presso

centri fitness o piscine. Le attività sportive promuovono la salute dei dipendenti.

2.4.3 Rischi psicosociali

I rischi psicosociali e le relative conseguenze per la salute mentale e fisica hanno

effetti negativi per la salute individuale e possono incidere negativamente anche

sull’efficienza del lavoro. Le cause possono essere diverse come carichi di lavoro

eccessivi, mancanza di coinvolgimento in decisioni che interessano il lavoratore,

precarietà del lavoro ecc.

ll numero telefonico 147 offre un supporto e una consulenza ai lavoratori che si

sentono in difficoltà in questo ambito.

Anche il lavoro monotono e ripetitivo è un rischio psicosociale. Il datore di lavoro

deve progettare e organizzare un contesto sociale del lavoro adeguato affinchè

non si verifichino questi rischi.

2.4.4 Alimentazione

Un'alimentazione sana e corretta contribuisce al benessere della salute. L'azienda

può contribuire alla promozione di una corretta alimentazione mettendo ad

esempio a disposizione dei propri collaboratori un distributore d'acqua e un cesto

di frutta.

2.4.5 Orario di lavoro

L'orario di lavoro massimo è stabilito dalla legge. Non possono essere lavorate più

di 45-50 ore in una settimana. Anche le ore di riposo giornaliere sono stabilite dalla

legge e devono essere di almeno 11 ore consecutive. In casi eccezionali, possono

essere ridotte una volta a settimana a otto ore, a condizione che nella media di

due settimane venga rispettata la durata di undici ore.Se un dipendente ha svolto

lavoro straordinario, il datore di lavoro deve adoperarsi affinché il dipendente

possa compensarlo con il tempo libero.

2.4.6 Gravidanza

Le donne in gravidanza non devono venir impiegate per lavori pericolosi. Se possibile,

non dovrebbero trasportare carichi pesanti ( max. 5 kg ).

36


2.4.7 Tutela dei minori

I giovani non possono essere impiegati per lavori pericolosi. Nel caso in cui il piano

di formazione professionale preveda che i giovani in formazione debbano essere

impiegati per lavori pericolosi questo deve essere esplicitamente scritto nel

piano di formazione. Se necessario, la Segreteria di Stato dell'economia ( SECO ) rilascia

un'autorizzazione speciale.

2.4.8 Prevenzione

Stilare delle statistiche per :

– Avere dei dati

– Calcolare i costi

– Prendere atto dei fatti

– Misurarne gli effetti

Con una buona prevenzione in ambito di tutela della salute e sicurezza sul lavoro

gli incidenti possono essere evitati. Per una campagna di prevenzione efficace

all'interno dell'azienda il datore di lavoro deve tenere delle statistiche sugli infortuni

e sui giorni di lavoro persi così da poterne calcolare i costi.

1. Edizione 2024

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CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

37

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2.5 Identificazione dei pericoli

Chi ha a che fare con merci immagazzinate che contengono sostanze pericolose

dovrebbe essere in qualsiasi momento consapevole dei pericoli che esse implicano

per persone, animali e ambiente.

Solo così, in caso d’emergenza, si può garantire un comportamento corretto.

Possibili pericoli :

– Pericolo d’incendio e d’esplosione

– Pericolo di corrosione e di avvelenamento

– Pericolo dovuto a gas e vapori velenosi

– Pericolo di contaminazione del suolo e dell’acqua

– Pericolo dovuto a sostanze che reagiscono pericolosamente al contatto con

l’acqua

Uso dei sensi :

– Vista ( fiamme, fumo, gas, vapori )

– Udito ( fuoriuscita di gas, esplosioni )

– Olfatto ( irritazione al naso, mezzi di odorizzazione di gas. Es. : gas naturale o

gas estinguenti, ecc. )

– Tatto ( radiazione di calore, onde d’urto, irritazioni cutanee )

– Gusto ( lingua, palato )

Non tutti i pericoli si percepiscono con i sensi!

2.5.1 Provvedimenti immediati

– Priorità assoluta : « Assicurare la sicurezza personale »

– Salvataggio delle persone in pericolo o ferite

– Impiegare dispositivi di protezione personale

– Ricognizione del danno

2.5.2 Ricognizione del danno

In linea di massima la ricognizione del danno è effettuata da specialisti dei vigili

del fuoco, dalle autorità o da aziende specializzate.

I collaborazioni presenti sul luogo inoltrano immediatamente tutte le informazioni

e documenti al rispettivo responsabile.

Di quale sostanza si tratta?

Tipo, quantità e concentrazione di una sostanza sono determinanti per l’avvio di

ulteriori provvedimenti.

38


Come mi informo?

– Numero UN / numero della sostanza

– Etichetta del prodotto

– Documenti di consegna

– Scheda di sicurezza, manuale delle istruzioni

– Documenti di trasporto, schede promemoria degli infortuni

– Pannelli di pericolo per mezzi di trasporto con numero UN

1. Edizione 2024

Conoscere le principali caratteristiche delle sostanze è determinante per :

– le necessarie misure di protezione del personale di soccorso

– effettuare il salvataggio di persone

– determinare lo sbarramento del luogo dell’incidente

– la necessità di una protezione antincendio preventiva

– impedire l’espansione del danno

– eliminare il danno

Le sostanze non identificate sono considerate pericolose, fino a che non

sia dimostrato il contrario!

ASFL SVBL

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

39

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2.5.3 Mettere in sicurezza il luogo dell’incidente – Impedire l’accesso alle persone

non autorizzate

Fonte immagini. www.hein.eu

Rosso bianco – Pericolo temporaneo

Giallo nero – Pericolo permanente

2.5.4 Provvedimenti preventivi

Transennare sufficientemente il luogo dell’incidente. Impedire l’accesso alle persone

non autorizzate !

– Arieggiare bene locali e padiglioni ( ridurre il pericolo d’esplosione / diluire gas

tossici )

– Mettere a disposizione equipaggiamento d’emergenza

– Indossare dispositivi di protezione individuale

– Occhiali di protezione, guanti, proteggere le vie respiratorie

40


– Tenere a distanza le fonti d'innesco

– Rispettare l’assoluto divieto di fumare

– Non usare apparecchi elettrici

– Non usare veicoli

– Usare solo attrezzi con protezione anti-esplosione e che non emettono scintille

1. Edizione 2024

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Protezione antincendio : « Assicurarsi della propria sicurezza »

nuovo

vecchio

– Preparare gli estintori a mano disponibili ( agente estinguente : schiuma, polvere

oppure CO 2

)

2.5.5 Limitazione dei danni

– Lotta contro l’incendio, impedire l’espansione dell’incendio

– Chiudere ermeticamente tombini ( canalizzazioni )

– Stoccare in un altro luogo piccoli contenitori con liquidi facilmente infiammabili

o che formano vapori velenosi

– Chiudere ermeticamente grandi contenitori

– Arginare liquidi fuoriuscenti

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

Non usare agenti leganti organici. L'agente legante corretto che deve essere

usato nel specifico caso é indicato nella rispettiva scheda di sicurezza ( SDS ).

41

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2.5.6 GHS – Globally Harmonized System

Base : UN Purple book = UN-GHS

– Applicazione in Europa : Regolamento CLP ( CE ) n. 1272 / 2008

Classificazione, etichettatura e imballaggio di sostanze e miscele

Abbreviazione :

– GHS : Global Harmonisiertes System

– GHS-VO : Globally Harmonized System

of Classification and Labelling of Chemicals

– CLP-VO : Regulation on Classification, Labelling and

Packaging of Substances and Mixtures

Obiettivi :

– Classificazione ed etichettatura di sostanze e miscele unificata a livello mondiale

– Agevolazione degli scambi nel traffico merci globalizzato

– Ulteriore miglioramento della sicurezza sul lavoro, tutela della salute, dell'ambiente

e dei consumatori nonché nella sicurezza dei trasporti

– Armonizzazione con l'accordo internazionale per il trasporto di merci pericolose

42


2.5.7 Principi di immagazzinamento comune

– Le misure di protezione nello stoccaggio di sostanze pericolose devono essere

adeguate alla sostanza pericolosa.

– Lo stoccaggio nello stesso locale di sostanze che insieme potrebbero reagire

pericolosamente non è ammesso.

– Per lo stoccaggio sicuro è indispensabile conoscere e riconoscere le sostanze

pericolose. A questo scopo si usano i simboli di pericolo ( classificazione di trasporto,

classificazione delle sostanze pericolose ), le frasi H, che indicano particolari

pericoli e le frasi P con le indicazioni di sicurezza.

– Se i simboli, le avvertenze sull'imballaggio o sulla scheda di sicurezza non sono

chiari, o se le indicazioni non fanno riferimento ai pericoli che queste sostanze

possono costituire, è necessario rivolgersi al responsabile della sicurezza.

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

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43

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Caratteristiche delle

sostanze

Classificazione e

etichettatura per

il trasporto

Classificazione ed

etichettature

dell'UE delle sostanze

pericolose

Classificazione

UE e marchiatura

Classe

deposito

Materie esplosive 1

Gas liquefatti e

sotto pressione 2

Liquidi

infiammabili

3

Sostanze solide infiammabili

4.1

Sostanze autoinfiammabili 4.2

Sostanze che sviluppano

gas infiammabili a contatto

con l'acqua

4.3

Sostanze comburenti

perossidi organici

5

Sostanze tossiche 6.1

Sostanze infettive 6.2

Materie radioattive 7

Sostanze corrosive 9

Sostanze e oggetti

pericolosi di natura varia

( sostanze liquide )

Sostanze e oggetti

pericolosi di natura varia

( sostanze solide )

10 / 12

11 / 13

Sostanze non pericolose ( SNP ) ( p. es. tessili, materiali di imballaggio ) NG

1 2 3 4.1 4.2 4.3 5 6.1 6.2 7 9 10 / 12 11 / 13 NG

44


Stoccaggio combinato di sostanze chimiche usate di frequente

( classi di stoccaggio 5, 6.1, 8, 10 / 12 )

!

Acido formico

Soluzione di ammoniaca

Soluzione di cloruro ferrico III

Soluzione di cloruro di solfato di ferro III

Acido acetico

Acido fluoridico

Soluzione di idrossido di potassio

Soluzione di idrossido di sodio

Soluzione di solfito di sodio

Soluzione di ipoclorito di sodio

Acido peracetico

Acido fosforico

Acido nitrico

Acido cloridico

Acido solforico

Perossido di idrogeno

1. Edizione 2024

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Classe

di stoc

8

8

8

8

8

6.1

8

8

10 / 12

5

5

8

5

8

8

5

Acido formico 8

Soluzione di ammoniaca 8

Soluzione di cloruro ferrico III 8

Soluzione di cloruro di solfato

di ferro III

Acido acetico 8

Acido fluoridico 6.1

Soluzione di idrossido di

potassio

Soluzione di idrossido di sodio 8

Soluzione di solfito di sodio 10 / 12

Soluzione di ipoclorito di sodio 5

Acido peracetico 5

Acido fosforico 8

Acido nitrico 5

Acido cloridico 8

Acido solforico 8

Perossido di idrogeno 5

8

8

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

Didascalia per la tabella 1 e tabella 2

In linea di massima lo stoccaggio combinato è permesso.

Stoccaggio combinato permesso solo a particolari condizioni. Per favore, consulti le rispettive

schede di sicurezza o si rivolga al personale specializzato.

!

Sostanze frequentemente ricorrenti delle classi di stoccaggio 5, 6.1, 8 e 10 / 12 si trovano nella

seguente matrice « Stoccaggio combinato di sostanze chimiche di base frequentemente

impiegate ».

Stoccaggio separato, come minimo è richiesto stoccaggio separato nello stesso compartimento

tagliafuoco.

Reazioni pericolose tra sostanze chimiche possono aver luogo anche tra le stesse classi di

stoccaggio. Tenga presente le indicazioni dei rischi e di sicurezza ( frasi H e P ) e le indicazioni

complementari relative alle eventuali incompatibilità chimiche indicate nelle rispettive

schede di sicurezza.

45

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2.5.8 Le nove classi di pericolo

Classi di

pericolo

(classe ADR)

1

Materie e oggetti

esplosivi

Segnale di pericolo

Simbolo di pericolo

nuovo

vecchio

2

Gas non infiammabili

non tossici

Gas infiammabili

Gas tossici

3

F+

F

Materie liquide infiammabili

4

Materie

solide infiammabili

Materie soggette

ad accensione

spontanea

Materie che a contatto

con l’acqua sviluppano

gas infiammabili

F+

F

5

Materie comburenti

Perossidi organici

6

Materie tossiche

Materie infettanti

T+

T

7

Materie radioattive

8

Materie corrosive

9

Materie e oggetti pericolosi di

varia natura Materie e oggetti

Xi

Xn

Materie pericolose per

l’ambiente

Materie riscaldate

46


1234

Zürich

1234

Zürich

2.5.9 Contrassegno di trasporto

Promemoria:

X

Materia che reagisce pericolosamente con l'acqua

2 Gas

X88

1834

3 Liquido infiammabile

4 Materia solida infiammabile o a combustione spontanea

5 Materia ossidante, comburente o perossidi organici

6 Materia tossica o infettante

7 Materia radioattiva

8 Materia corrosiva

9 Materia dannosa all'ambiente, o di varia natura

p. es. in stato riscaldato

Se manca il codice di pericolo oppure se non è leggibile, si

deve determinare il pericolo principale in base al

bollettino del pericolo.

30

1202

0 Senza specificazione, in aggiunta al primo codice

2 Emanazione di gas (22 gas liquefatto)

3 Materie infiammabili (vapori)

4 Materie infiammabili, che a temperatura elevata si liquefanno

5 Effetto ossidante (che promuovono in-cendi)

6 Tossici o infettanti

8 Effetto corrosivo

1. Cifra = Pericolo principale

Numero della materia

2. e altri codici = pericoli aggiuntivi

Codice materia

9 Pericolo di una forte reazione spontanea

268

1005

33

1203

30

1202

23

1987

33

1203

80

1789

Numero di pericolo

Numero UN/

di materia o

raggruppamento

Benzina

Olio per

riscaldamento/Diesel

Autocisterna con cisterna multi-camere

33

1203

30

1202

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CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

Il raddoppio della cifra indica normalmente un'accentuazione del pericolo

z.B. 33 = materia liquida facilmente infiammabile (punto di infiammabilità sotto ai 23° C)

66 = materia molto tossica

Camion con collettame, p. es.:

88 = materia fortemente corrosiva

– Bidoni

– Contenitori

– Taniche

Tabella trasporto generale

– ecc

di materie pericolose

© Fonte : GVZ Gebäudeversicherung Kanton Zürich

47

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2.5.10 Abbreviazioni e loro significato

Le seguenti abbreviazioni appaiono spesso quando si parta di trasporti di merci

pericolose :

SDR

ADR

RID

RSD

ADN

Ordinanza concernente il trasporto di merci pericolose su strada

L'ADR costituisce parte integrante di questa ordinanza.

Accordo europeo concernente il trasporto internazionale di merci

pericolose su strada ( Accord européen relatif au transport international

des marchandises dangereuses par route ).

Regolamento concernente il trasporto internazionale di merci pericolose

per ferrovia ( Réglement internationale concernant le transport

des marchandises par chemins de fer ).

Ordinanza concernente il trasporto di merci pericolose per ferrovia

e tramite impianti di trasporto a fune

Accordo europeo sul trasporto internazionale di merci pericolose

per via navigabile interna. ( Trasporti di merci pericolose sul Reno ).

IMDG Il codice IMDG ( International Maritime Code for Dangerous Goods )

costituisce la regolamentazione internazionale per il trasporto marittimo

delle merci pericolose.

IATA

DGR

La International Air Transport Association ( Organizzazione internazionale

di compagnie aeree ) è stata fondata nell'aprile 1945 all'Avana,

Cuba quale federazione professionale delle compagnie aeree.

Dangerous Goods Regulations ( DGR ) ( direttive della IATA sulle sostanze

pericolose ) sono le norme per il trasporto aereo di merci pericolose.

48


2.5.11 Scheda di sicurezza ( SDS )

Perché c'è bisogno di una scheda di sicurezza?

In molte aziende si ha a che fare quotidianamente con prodotti chimici pericolosi.

Spesso questi prodotti vengono utilizzati per lavori di routine, che suscitano ben

presto la sensazione di avere tutto sotto controllo. In una situazione imprevista,

tuttavia, una manipolazione errata può avere conseguenze fatali. Inoltre un impiego

di prodotti chimici non conforme alle prescrizioni può provocare danni a lungo

termine alla salute e all’ambiente, non sempre riscontrabili immediatamente.

1. Edizione 2024

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Per tali motivi, per ogni prodotto chimico, il produttore deve presentare una scheda

di sicurezza ( SDS ). La SDS contiene informazioni sui possibili pericoli del prodotto

chimico e fornisce istruzioni sulla manipolazione corretta, le misure di protezione

appropriate, lo stoccaggio, il trasporto, lo smaltimento e le procedure da

seguire in caso di incidente.

La SDS è un documento legale e il produttore o il rivenditore hanno l'obbligo di

consegnare la SDS lungo la catena di distribuzione ( Supply Chain ).

Produzione Magazzino Commercializzazione Utilizzo Riciclaggio /

smaltimento

Stesura e consegna della SDS

Il fabbricante del prodotto è responsabile della stesura della SDS. In Svizzera l’eventuale

importatore è equiparato al fabbricante e ne assume le responsabilità.

Sono inoltre responsabili della consegna delle SDS tutti i commercianti ( rivenditori

) lungo la catena di distribuzione ( Supply Chain ).

Il datore di lavoro è responsabile dell’impiego corretto dei prodotti chimici all’interno

dell’azienda. Può farsi assistere da collaboratori appositamente incaricati

( addetti alla sicurezza e superiori ). Il datore di lavoro deve provvedere affinché

i collaboratori siano informati sulle modalità di lavoro corrette da adottare con i

prodotti chimici e assicurarsi che ricevano le corrispondenti istruzioni per la loro

manipolazione. Egli è anche responsabile che siano disponibili gli adeguati materiali

di protezione, come per es. i dispositivi di protezione individuale, agenti

estinguenti, ecc.

Dove trovo la SDS?

Per principio tutto il personale deve avere accesso alla SDS. Deve sempre essere

disponibile nella versione più attuale. Le SDS di tutti i prodotti devono essere conservate

in azienda in modo tale che, se dovesse esserci bisogno, possano essere

facilmente consultabili.

49

CI 1.2 Sicurezza sul lavoro e tutela della salute

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Per quanto tempo deve essere conservata una SDS?

Il periodo di conservazione è prescritto dall'articolo 23 dell'Ordinanza sui prodotti

chimici. L'utilizzatore professionale o il commerciante è tenuto a conservare la

scheda di sicurezza fintanto che nella sua azienda si utilizza la sostanza o il preparato

in questione.

Contenuto di una SDS

La SDS è sempre strutturata secondo lo stesso schema contenente i seguenti 16

punti :

1. Identificazione del prodotto

2. Possibili pericoli

3. Composizione / informazioni sugli ingredienti

4. Misure di primo soccorso

5. Misure antincendio

6. Misure in caso di rilascio accidentale

7. Manipolazione e immagazzinamento

8. Controllo dell'esposizione / protezione individuale

9. Proprietà fisiche e chimiche

10. Stabilità e reattività

11. Informazioni tossicologiche

12. Informazioni ecologiche

13. Considerazioni sullo smaltimento

14. Informazioni sul trasporto

15. Informazioni sulla regolamentazione

16. Altre informazioni

Importante per gli addetti e gli impiegati in logistica : deve sapere dove è conservata

la SDS. Legga le SDS di tutti i prodotti chimici con i quali lavora in modo

da sapere come reagire correttamente in caso di incidente. Parli con i suoi colleghi

sugli aspetti della sicurezza riguardanti i prodotti chimici con i quali lavora.

Fonte : Legge sui prodotti chimici, Ordinanza sui prodotti chimici, Ufficio federale della sanità pubblica

UFSP – www.cheminfo.ch

50


3. Protezione antincendio

Se dobbiamo spegnere un incendio, lo facciamo principalmente per salvare e solo

in secondo luogo per limitare i danni.

La cosa più importante è combattere un incendio

solo se non si mette in pericolo la propria vita!

Pensate già ora a come dovreste comportarvi in caso di

incendio!

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3.1 Comportamento in caso d'incendio

Il giusto comportamento in caso d'incendio è determinante per la protezione delle

persone e degli oggetti di valore. Troppo spesso i pompieri vengono allarmati

solo dopo qualche tentativo di spegnimento fallito. Così si perdono preziosi minuti

per attuare i provvedimenti di salvataggio e nella lotta contro l'incendio.

Numeri d'allarme

( 0 )144 Centrale operativa Servizio soccorso aziendale

( 0 )118 Vigili del fuoco

( 0 )117 Polizia

( 0 )1414 Rega +41 333 333 333

( 0 )112 Numero d'emergenza in tutta l'Europa, Svizzera inclusa

( 0 )145 Tox Info Suisse +41 44 251 66 661

Lo « 0 » deve essere preselezionato nelle centrali di linea fissa.

CI 1.3 Protezione antincendio

Se possibile informare i famigliari.

51

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Allarme

Dove

Cosa

Quando

Quanti

Altro

Chi

Luogo esatto, via, numero civico

Tipo di infortunio, comunicare i fatti

A che ora

Numero di pazienti

Altri pericoli, comunicare se sono implicate delle sostanze pericolose

Nome di chi chiama

Cosa posso fare ( fino all'arrivo dei soccorritori ) per il paziente?

In caso di incendio vale sempre il principio :

ALLARMARE – SALVARE – SPEGNERE

1. Allarmare

Per primo allarmare i pompieri : Tel. 118

Dove brucia?

Indirizzo esatto : Luogo, via, numero civico, piano.

Cosa brucia? Descrivere esattamente l'oggetto che brucia :

Incendio di una casa o in un locale, cantina, edificio

industriale o fabbrica

Come brucia? Indicazione sullo sviluppo del fuoco, della dimensione

dell'incendio, sulle sostanze pericolose

Quanti sono i feriti? Indicazione riguardante eventuali persone ferite e

del tipo di ferite

Chi allarma?

Il chiamante comunica il suo nome, il suo indirizzo

e il numero telefonico

Non riattacare subito, ma attendere eventuali ulteriori domande.

Informare subito le persone in pericolo.

52


2. Salvare

– Salvare persone e animali,

avvolgere in coperte, cappotti o coperte antincendio le persone con

abbigliamento incendiato, e rotolare per terra.

– Chiudere finestre e porte per evitare l'espansione dell'incendio e

del fumo.

– Abbandonare il luogo dell'incendio utilizzando le vie di fuga, le

scale, le uscite di sicurezza; non usare mai gli ascensori in caso di incendio!

– Recarsi al punto di raccolta, eseguire un controllo delle persone, non

abbandonare il luogo dell'incendio.

– Mai fuggire attraverso aree piene di fumo!

Se non esistono vie di fuga alternative, rimanere in un locale privo di

fumo, mantenere la calma, chiudere le porte e farsi notare alla finestra,

attendere i vigili del fuoco.

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3. Spegnere

– Combattere l'incendio con i mezzi a disposizione,

estintori a mano, postazioni ( manichette ) antincendio, coperte antincendio.

Spegnere gli incendi di oli / grassi con estintori adatti ( estintori per incendi

di grassi ).

Cercare di spegnere le apparecchiature elettriche incendiate, rimuovere

le valvole di sicurezza, le spine di alimentazione possono essere molto

calde. Per nessuna ragione cercare di spegnere con acqua.

– Dopo lo spegnimento tenere sotto osservazione il luogo dell'incendio,

dare istruzioni ai pompieri in arrivo

CI 1.3 Protezione antincendio

53

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3.2 Teoria sul fuoco

Come e quando si sviluppa un incendio?

Incendi ed esplosioni si sviluppano raramente

per caso, quasi sempre sono la conseguenza

di mancanza di conoscenza, negligenza

o mancata sorveglianza. Perché

bruci un fuoco devono interagire tre condizioni

:

1. ossigeno

2. combustibile

3. temperatura

Spegnere per soffocamento

Ossigeno

Temperatura

Spegnere per raffreddamento

Combustibile

Spegnere per eliminazione

Questi tre elementi costituiscono il triangolo del fuoco ! Solo se intervengono

questi tre elementi il fuoco può bruciare. In altre parole si potrebbe dire che : eliminando

uno di questi elementi dal fuoco, esso si spegnerà o non potrà neppure

incendiarsi. Per esempio : brucia una candela, la si copre con un bicchiere, così si

toglie alla fiamma l'apporto di ossigeno ed ecco che la fiamma si spegne.

Brucia un fiammifero, dopo poco tempo l'intero fiammifero è bruciato, così non

c'è più combustibile, la fiamma si spegne.

Brucia una candela, si fa gocciolare sopra dell'acqua, l'acqua raffredda lo stoppino

togliendo il calore e la fiamma si spegne. Con queste conoscenze si facilita la

lotta contro il fuoco.

In questi tre casi si è tolto al fuoco uno degli elementi necessari per bruciare. L'ossigeno,

il combustibile e la temperatura. Con l'eliminazione di uno dei tre elementi

il fuoco si spegne.

3.2.1 Esalazioni

Negli incendi, l'80% delle vittime, non muore per ustioni ma per le esalazioni.

Ovunque ci siano esalazioni, vengono rilasciati gas tossici. I gas più nocivi sono :

monossido di carbonio ( CO ) e acido cianidrico ( HCN ). Questi gas possono avere

un' effetto soffocante, causare un' arresto cardiaco e provocare il cancro decenni

dopo. Due o tre inalazioni possono essere sufficienti per soffocare. Per questo

motivo i gas sono più dannosi delle fiamme.

54


3.3 Lotta contro l'incendio con estintori a mano

ASFL SVBL

1. Edizione 2024

3.3.1 Estintore a mano

Un estintore non è necessariamente adatto per qualsiasi tipo di incendio. Gli

estintori a mano sono marcati con un simbolo per la « classe di fuoco » che indica

per quale genere di incendio l'estintore è adatto.

Gli agenti estinguenti utilizzati sono :

– polvere, schiuma, anidride carbonica ( CO 2

)

3.3.2 Mettere in funzione un estintore

Esistono due diversi tipi di dispositivi d'innesto.

Importante : Su ogni scheda dell'estintore è descritta la messa in funzione e l'impiego,

e ciò sia per iscritto che con pittogrammi.

CI 1.3 Protezione antincendio

A maniglia A pulsante Semiautomatico

Togliere la sicura !

Sollevare !

Fatto !

55

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Estintore a cartuccia o a pressione continua

Cosa significano questi termini?

Gli estintori sono dei dispositivi di sicurezza che in caso di incendio devono contribuire

a salvare vite umane e valori materiali. Perciò è importante avere degli

estintori di qualità che garantiscano il perfetto funzionamento in caso di necessità.

A cartuccia ( ricarica )

Un estintore a cartuccia, fino al momento dell’uso, tiene il

gas propellente immagazzinato in una bombola propellente

dalle pareti particolarmente spesse. La superficie di

tenuta stagna è minima di conseguenza un malfunzionamento

per cattiva manutenzione con questo estintore è

pressoché escluso.

Estintore a pressione continua

I semplici « estintori standard », gli estintori a pressione

continua, richiedono poca manutenzione tecnica. L'agente

estinguente e il gas propellente si trovano in un contenitore.

Il contenitore è costantemente sotto pressione. La superficie

a tenuta stagna è relativamente grande. Se non si

effettua una regolare e accurata manutenzione, è possibile

che ci sia una lenta perdita di pressione e dunque potrebbe

fallire il suo funzionamento al momento dell’utilizzo.

56


3.4 Le classi di fuoco secondo la norma EN2

Incendi di materiali solidi che di solito bruciano formando

della brace

Legno, carta, paglia, tessuti, gomma, carbone, materiale plastico

( duroplasti )

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Incendi di sostanze liquide o sostanze solide che si liquefanno

Benzina, olio, grasso, vernice, cera, catrame, resina, plastica

Incendi di gas

Acetilene, metano, propilene, butano, gas naturale, idrogeno

Incendi di metalli

alluminio, magnesio, titanio, sodio, potassio, calcio, bario,

berillio, litio

Incendi di oli e grassi alimentari

( oli o grassi vegetali o animali )

Incendi di grassi e oli in friggitrici o apparecchi per la cottura

con grasso e in altri apparecchi e impianti domestici

CI 1.3 Protezione antincendio

Lotta contro gli incendi nel settore di impianti elettrici a bassa tensione

( fino a 1000 Volt )

Tutti gli estintori omologati in applicazione della norma EN 3

sono ammessi anche per combattere incendi di apparecchiature ed impianti

sotto tensione ( anche estintori ad acqua e schiuma ).

Sono dotati di chiare avvertenze :

« Attenzione con impianti elettrici. Applicare solo fino a 1000 Volt; distanza

minima 1 m »

Estintori omologati in applicazione della vecchia norma, sono marcati con

un pittogramma della classe di fuoco E.

57

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Incendio batterie agli ioni di litio

Le batterie agli ioni di litio, sono sempre più di utilizzate. Queste batterie sono

diventate indispensabili per vari dispositivi e mezzi di trasporto. Sono in grado di

immagazzinare una grande quantità di energia in un piccolo spazio e si ricaricano

velocemente, ma non sono innocue. Per questo motivo é necessario considerare

tre punti.

Batterie agli ioni di litio :

– Range di carica corretta 10 – 30 gradi.

– La ricarica delle batterie deve essere eseguita con il caricabatterie in dotazione.

– La batteria danneggiata, impiega molto tempo nella ricarica e si surriscalda,

per cui deve essere sostituita. Questo per evitare un autocombustione.

I dispositivi moderni e di alta qualità dispongono solitamente di sistemi intelligenti

di gestione della batteria, che riducono notevolmente il rischio di autocombustione.

58


3.5 Etichettatura degli estintori secondo la norma EN3

Feuerlöscher

Extincteur · Estintore

12 kg ABC-Pulver/Poudre/Polvere

55 A 233 B C

1

2

3

Sicherungslasche abziehen.

Arracher la sûreté.

Strappare la levetta di

sicurezza.

Handgriff ruckartig

anheben.

Tenir l’appareil par poignée.

Impugnare l’estintore.

Löschpistole drücken.

Presser sur la poignée

du pistolet.

Azionare la pistola.

Vorsicht bei elektrischen Anlagen.

Nur bis 1000 V; Mindestabstand 1 m.

Prudence avec les installations électriques

jusqu’à 1000 V. Distance minimale 1 m.

Attenzione su impianti elettrici.

Solo fino a 1000 V.

Tenere una distanza minima di 1 m.

Löschmittel: 12 kg ABC-Pulver

ADEX

Treibmittel: 280 g CO2

K.A. Blöchliger AG

GLORIA Alleinvertretung Schweiz

Widmenhalde 11

8953 Dietikon

948 502-00

Funktionsbereich: – 30 ºC bis + 60 ºC

VKF-Nr:

16522 EN 3/P 12 S

Typ/Artikel: P 12 Premium/P 12 P

Telefon 0447523231

Fax 0447523220

www.k-a-b.ch

info@k-a-b.ch

948 418-00

Instandhaltungs-Nachweis

neuer Löscher:

t

Sachkundiger:

t

nächste Prüfung:

t

Contenuto

e agente estinguente

Unterschrift:

Istruzioni per l'uso in forma

scritta e pittogrammi

Nach jeder Betätigung neu füllen!

Löscher mindestens alle 2-3 Jahre

warten.

Nur Lösch- und Treibmittel sowie

Ersatzteile verwenden, die mit dem

zugelassenen Produkt übereinstimmen.

Recharger complètement après

chaque utilisation.

Contrôler l’appareil au moins

tous les 2-3 ans.

Utiliser seulement des agents

d’extinction et de propulsion

qui correspondent au produit

homologué.

Ricaricare dopo ogni intervento.

L’estintore deve essere revisionato

ogni 2-3 anni al più tardi.

Usare solo agenti di estinzione/

propulsori e pezzi di ricambio

omologati.

Classi di fuoco

Avvertenza : Attenzione

con impianti elettrici

Descrizione tecnica

e indicazioni del produttore

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

CI 1.3 Protezione antincendio

59

Manuale didattico per i

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corsi interaziendali in logistica


3.6 Le classi di incendio e gli agenti estinguenti

Non tutti gli estintori possono essere utilizzati per qualsiasi tipo di incendio.

I tre tipi di agenti sono ( liquido, solido e gaseiforme ) ed intervengono producendo

una o più azioni utili ad interrompere la combustione. Il loro uso dipende dal

tipo di combustibile che caratterizza la Classe degli incendi.

Per incendi generati da metalli ( classe di fuoco D ) è possibile utilizzare unicamente

estintori per metalli infiammabili.

Brandklassen/Löschmittel

Classe d’incendie/Agent extincteur

Classi di fuoco/Agenti estinguenti

Brände an elektr.

Anlagen bis 1000 V

Incendie sur installations

électr. jusqu’à 1000 V

Incendi su impianti

eletr. sino a 1000 V

Schaum-Feuerlöscher

Extincteur à mousse

Estintori a schiuma

Pulver-Feuerlöscher

Extincteur à poudre

Estintori a polvere

Kohlendioxid-Feuerlöscher

Extincteur à dioxyde de carbone

Estintori ad anidride carbonica

Fettbrand-Feuerlöscher

Extincteur pour feu de graisse

Estintori per grassi

Metallbrand-Feuerlöscher

Extincteur pour feu de métaux

Estintori per metalli infiammabili

Nasslöschposten

Poste d’incendie

Posti antincendio

Löschdecke

Couverture d’extinction

Coperta antifiamma

geeignet

approprié

adatto

nur bedingt geeignet

sous certaines conditions

adatto solo in parte

60


3.7 Uso corretto degli estintori

Spegnere solo se non c'è pericolo per la propria incolumità!

– Spegnere il fuoco in direzione del vento.

– Non spruzzare a caso sulle fiamme.

– Estinguere con la nuvola di polvere e

non con il getto di polvere.

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

– Iniziare davanti e spegnere dal basso

verso l'alto.

– Distribuire l'agente estinguente su tutto

il focolaio.

– Usare solo tanto agente estinguente

quan-to serve per spegnere il fuoco.

Manutenzione

– Incendi a goccia e a espansione vanno

spenti dall'alto verso il basso.

– Impiegare più di un estintore contemporaneamente,

non consecutivamente.

Contemporaneamente = maggiore forza

d'estinzione

– Tenere sotto osservazione il luogo

dell'incendio.

– Attenzione al riavvivarsi dell'incendio.

– Tenere pronta una riserva di agente

estinguente.

– Gli estintori usati non vanno rimessi a

posto.

– Devono essere immediatamente riempiti.

61

CI 1.3 Protezione antincendio

Manuale didattico per i

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4. Primo soccorso

La valutazione della situazione d’emergenza ha la massima priorità per il primo

soccorso alfine di poter assistere correttamente e, di conseguenza, evitare ulteriori

danni a pazienti e soccorritori.

Preparazione :

– L’autoprotezione ha la massima priorità.

– Indumenti di protezione adeguati per i collaboratori.

– Rispettare il piano d’emergenza dell’azienda.

– Tutti i collaboratori devono conoscere l’ubicazione della farmacia d’emergenza,

il locale del primo soccorso, il soccorritore aziendale, la valigia dell’ossigeno

e l’apparecchio DAE.

4.1 Persona ferita o priva di sensi

allarmare

allarmare

Controllare

lo stato di coscienza

non cosciente

respirazione normale

no

30 compressioni

toraciche

cosciente

si

alternare

aiutare secondo

bisogno

allarmare

posizione laterale

2 ventilazioni

se è il caso

Posizione per persone con perdita di coscienza

Il paziente non cosciente adagiato sulla schiena rischia un’ostruzione delle vie

respiratorie, p. es. a causa di corpi estranei, sangue, vomito e ingerimento della

lingua. Inoltre possono venire a mancare riflessi di ingerimento e di tosse. Ogni

persona priva di coscienza deve di conseguenza essere posta in posizione laterale,

affinché le vie respiratorie rimangano libere e sia garantita la secrezione e il

paziente rimanga stabile.

62


Obiettivi :

– Vie respiratorie libere

– Secrezione garantita

– Stabilizzazione

Tutte le operazioni devono essere spiegate al paziente privo di coscienza che continua

comunque a percepire il suo ambiente.

1. Edizione 2024

Magazzino :

– Togliere dalle tasche occhiali e oggetti solidi.

– Posizione laterale e proteggerlo da eventuali fattori atmosferici

– Allarmare

– Continuare ad accudire il paziente

– Controllare regolarmente la respirazione

ASFL SVBL

4.2 Schema BLS-DAE

Persona priva di coscienza; bambino immobile che non risponde

Chiamare il soccorso

Respirazione normale?

No

Allarmare il 144; prendere o richiedere il DAE

Posizione laterale; posizione per persone con

perdita di coscienza

CI 1.3 Primo soccorso

30 compressioni toraciche seguite da due ventilazioni

min. 100 compressioni toraciche al minuto senza ventilazioni fino all’arrivo del DAE

Arriva il DAE

defibrillabile

Ritmo

non defibrillabile

1 Defibrillazione

riprendere immediatamente il BLS; 30 : 2

minuti o minimo 100 compressioni toraciche

al minuto senza ventilazioni

Reanimations-Direttive 2010

Swiss Resuscitation Council (SRC).

Riprendere immediatamente il BLS; 30 : 2

minuti o minimo 100 compressioni toraciche

al minuto senza ventilazione

Continuare con il BLS fino a che non arriva

assistenza professionale oppure fino a che la

persona non inizia a muoversi

Lo schema BLS-DAE è uno schema operativo conosciuto su scala internazionale

per la valutazione di pazienti. L’obiettivo dello schema BLS-DAE è quello di riconoscere

disturbi o minacce alle funzioni vitali e di dedurne i provvedimenti immediati

per salvare la vita.

63

Manuale didattico per i

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4.3 Compressioni / ventilazioni

Compressione toracica passo per passo

– liberare il torace del paziente

– cercare punto di pressione : metà inferiore dello sterno

– portarsi in posizione, delle mani e del corpo

– mani una sopra l’altra

– braccia tese

– spalle perpendicolari sul punto di pressione

– comprimere lo sterno a una profondità min. di 5 cm

– Svolgimento del movimento :

– le mani restano sullo sterno

– ogni volta rilassare completamente

– l’articolazione dell’anca è il punto di rotazione

– 100 compressioni al minuto

– rapporto di 30 compressioni a 2 ventilazioni

– ricercare sempre il punto di rotazione

*Thorax = torace

Ventilazione artificiale passo per passo

– disporre il paziente sulla schiena sdraiato per terra

– inginocchiarsi lateralmente accanto alla spalla del paziente

– piegare con cautela la testa del paziente verso dietro

– sollevare il mento e mantenerlo

– se possibile ventilare bocca a naso oppure bocca a bocca

4.4 Posizionamento degli elettrodi

Perché la corrente elettrica possa scorrere in maniera

ottimale attraverso il muscolo cardiaco si devono

posizionare gli elettrodi come segue :

Elettrodo di destra :

spalla destra immediatamente sotto alla clavicola

Elettrodo di sinistra :

lateralmente al torace

I punti di posizionamento degli elettrodi devono

essere asciutti e puliti ed eventualmente dovranno

prima essere rasati. Durante il posizionamento degli

elettrodi, per quanto possibile, continuare con il

64


massaggio cardiaco.

Utilizzo del dispositivo :

Inserire il dispositivo e seguire le istruzioni

In caso di disfunzioni del DAE continuare immediatamente con il BLS / DAE .

Erogare lo shock :

Prima di erogare lo shock avvisare a voce alta e chiaramente :

– non avvicinatevi

– non toccare il paziente

– attenzione, shock

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Pericoli del DAE :

– superficie del fondo conducente ( non isolato )

– acqua, umidità

– materie / vapori esplosivi, polvere di farina

– cerotto medicinale

– gioielli

4.5 Emostasi

CI 1.3 Primo soccorso

Attenzione all’autoprotezione : Indossare sempre dei guanti !

65

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In caso di forte sanguinamento :

– Disporre la persona ferita in posizione stesa.

– Adagiare la parte ferita del corpo in alto.

– Pressione sulla ferita con materiale assorbente.

– Fermare il sanguinamento con una fasciatura di compressione.

– Se non è possibile fermare il sanguinamento, aggiungere un’altra fasciatura di

compressione direttamente sopra alla prima.

– Dopo aver arrestato il sanguinamento, posizionare la parte ferita del corpo in

alto e tenere fermo.

– Allarmare, sorvegliare lo stato generale del paziente e assisterlo.

66


4.6 Intossicazioni, ustioni

Preparazione

– Rispettare il piano d’emergenza dell’azienda.

– Assistenza : Numero informazioni del centro tossicologico di Zurigo ( 0 )145. 1 )

Tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori devono essere informati e preparati

Cosa si deve fare in maniera concreta

– Sul mio posto di lavoro in caso di inalazione di sostanze velenose?

– Al contatto di sostanze velenose con gli occhi ( esercitarsi a fare la doccia oculare )?

– In caso di contatto delle sostanze pericolose con la pelle?

– Dopo aver ingerito o a contatto orale con sostanze velenose?

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L’autoprotezione ha la massima priorità

– anche e soprattutto nel primo soccorso.

Indossare dispositivi di protezione individuale

– Abbigliamento di protezione

– Guanti

– Occhiali di protezione

– Scarpe di sicurezza

– Seguire le prescrizioni delle direttive interne per la sicurezza

Sostanze tossiche si possono assimilare attraverso…

CI 1.3 Primo soccorso

la pelle ( intossicazione cutanea ) : a contatto con liquidi o sostanze

solide

la bocca ( orale ) : ingerimento di sostanze solide o liquide

il naso ( inalazione ): respirazione di gas o vapori tossici o polveri

gli occhi : contatto per spruzzi, vapori, polveri, mani sporche

1 )

Molte informazioni preziose relative alla concreta sostanza pericolosa spesso sono descritte esaurientemente

anche in Internet.

67

Manuale didattico per i

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4.6.1 Contatto con la pelle

Pelle ( cutanea ) : a contatto con liquidi o sostanze solide

Pericoli per i soccorritori

I liquidi o la polvere fuoriusciti costituiscono un grande pericolo anche per i soccorritori.

Osservare assolutamente l’autoprotezione e indossare dispositivi di protezione

individuale.

Primo soccorso

– Allarmare

– Togliere immediatamente gli abiti in questione

– Non sfilare mai gli abiti da sopra la testa ( contatto con faccia e occhi, inalazione )

– Se necessario tagliare gli abiti

– Lavare immediatamente il paziente a lungo con acqua corrente ( doccia

d’emergenza )

– A seconda della sostanza pericolosa usare anche sapone

– Se disponibile utilizzare immediatamente una doccia oculare

– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi

4.6.2 Assunzione orale

Bocca ( orale ) : ingerimento di sostanze solide o liquide

Pericoli per i soccorritori

– L’autoprotezione ha la massima priorità

Primo soccorso

Per i pazienti con disturbi alle funzioni vitali :

– Allarmare

– Se incosciente : schema BLS-DAE

– I pazienti che hanno tentato il suicidio devono essere sottoposti a trattamento

medico

– Non provocare vomito; a meno che non ci siano istruzioni specifiche

– da parte del medico

– da parte della Tox Info Suisse ( tel. 145 )

– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi

68


4.6.3 Inalazione di sostanze tossiche

Naso ( inalazione ) : respirazione di gas o vapori tossici o polveri

Pericoli per i soccorritori

– Non è permesso entrare in locali con fumo o gas pericolosi

– Possono sorgere grandi problemi con le vie respiratorie e i polmoni

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Primo soccorso

– Allarmare

– È imperativo comunicare quale sostanza è fuoriuscita

– Prestare assolutamente attenzione all’autoprotezione

– Indossare dispositivi di protezione individuale

– Apporto d’aria fresca ( solo se non vi è pericolo d’incendio e se la protezione

individuale non è in pericolo )

– Ogni persona che è stata evacuata dal fumo o dai gas tossici deve obbligatoriamente

essere sottoposta a visita medica per ulteriori chiarimenti.

– Mantenere libere le vie respiratorie

– In caso di pazienti in stato d’incoscienza o che hanno subìto offuscamento della

coscienza / dei sensi ma che respirano normalmente :

– Posizione laterale di sicurezza

– Controllo continuo

– In caso di stato d’incoscienza senza respirazione normale :

– Rianimazione BLS-DAE

– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi

CI 1.3 Primo soccorso

69

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4.6.4 Contatto oculare con sostanze tossiche

Occhi : contatto per spruzzi, vapori, polveri, mani sporche

Pericoli per i soccorritori

– Prestare assolutamente attenzione all’autoprotezione

– Dispositivi di protezione personale

– Ferite intorno all’area degli occhi – soprattutto se non vengono curate rapidamente

– possono causare danni difficili da guarire o permanenti.

Primo soccorso

– Allarmare

– Un risciacquo con doccia oculare di almeno 10 minuti.

– Consultare immediatamente un oftalmologo oppure l’oftalmologia di un ospedale.

– Coprire entrambi gli occhi con compresse oculari

– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi.

Se non è disponibile una doccia oculare, fare attenzione alla direzione del getto

d'acqua utilizzato per lavare l'occhio !

Fonte immagine :

www.werkstatt-king.de

Lavaggio oculare

70


4.7 Ustioni

Ustioni e scottature possono variare nella profondità.

Con il forte impatto di temperatura al corpo vengono asportati liquidi vitali. Possono

essere causate da oggetti surriscaldati, radiazioni, fuoco, fuochi d’artificio,

elettricità, fulmini, liquidi surriscaldati o vapori..

I gradi di ustione

– 1° grado : arrossamento della pelle ( come p. es. scottature solari )

– 2° grado : vescicazione o incrostamento della pelle

– 3° grado : carbonizzazione, cauterizzazione della pelle e del tessuto sottostante

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Spegnere immediatamente l’abbigliamento che brucia

– Rotolare per terra i pazienti o oppure arrotolare in una coperta antincendio

/ coperta di lana

– Estintore

Primo soccorso

Allarmare velocemente il 144 oppure il 1414!

– Prestare attenzione all’autoprotezione

– Allarmare

– Spegnere immediatamente l’abbigliamento che brucia

– Rotolare per terra i pazienti oppure con coperta antincendio

– Possono sorgere massicci problemi respiratori

– Raffreddare con grande quantità d’acqua a temperatura ambiente, per fermare

il processo d’ustione, almeno per 15 minuti

– Coprire le aree del corpo in questione con fasciature pulite e asciutte non

adesive. Molto adatte a questo scopo sono le pellicole trasparenti salvasapore

– Proteggere il resto del corpo dall’ipotermia, per esempio con una coperta di

salvataggio

– Esaminare sempre se i pazienti presentano eventuali altri problemi

71

CI 1.3 Primo soccorso

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4.8 Inalazione di gas da combustione

– Avvelenamento da gas da combustione

– Trauma d’inalazione

In caso di incendio vengono liberati innumerevoli gas tossici.

Se si respira monossido di carbonio ( CO ) si impedisce a lungo termine una sufficiente

ossigenazione.

I soccorritori devono osservare :

– Prestare assolutamente attenzione all’autoprotezione

– Non è permesso entrare in locali con fumo o gas pericolosi

– Dispositivi di protezione personale ( DPI )

– Guanti

– Occhiali di protezione

In ogni caso allarmare il 144!

– Allarmare

– I pazienti possono essere soccorsi solo da persone specializzate con equipaggiamento

adatto

– Dare ossigeno al paziente evacuato

– Controllo continuo

– Ogni persone che è rimasta esposta senza protezione a gas da combustione,

gas corrosivi o vapori bollenti anche solo per breve tempo, deve assolutamente

essere sottoposto a controllo ospedaliero.

72


5. Entrata merce

Ogni ricevimento di merce si basa su un ordine. Ciò significa

che l'azienda ha ordinato uno o più articoli, che ora vengono

consegnati. La ricezione della merce inizia con l'accettazione

della della consegna e rappresenta il primo passo che si compie

quando i prodotti vengono consegnati. La merce viene accettata

e controllata in base a diversi criteri. La consegna può

ENTRATA MERCE

essere pianificata o non pianificata. Le consegne pianificate

sono consegne programmate. Le consegne che avvengono all'improvviso sulla

porta di casa o in azienda sono chiamate consegne di merci non pianificate. Nella

maggior parte delle aziende, un ricevimento merci è suddiviso in due fasi.

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

ENTRATA MERCE

ACCETTAZIONE DELLA MERCE

CONTROLLO MERCE IN ENTRATA

CI 3.1 Entrata merce

73

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5.1 Accettazione della merce

Per eseguire correttamente un ricevimento della merce in entrata, solitamente si

procede seguento quattro fasi.

1. Identificazione

2. Controllo generale

3. Procedura di

interscambio

– Confrontare l'indirizzo sui documenti di consegna

con quello dell'azienda.

– Verifica delle quantità come da ordine al fornitore.

– Verificare l'assenza di danni esterni

– Considerare il pooling delle palette

4. Accettazione – Date e firma

5.1.1 Identificazione della fornitura

Identificazione significa anche « verifica » L'indirizzo riportato nell'etichetta posta

sulla paletta o sulla bolla di consegna viene controllato per verificare che corrisponda

all'indirizzo del destinatario. La forma dell'etichetta o della bolla di consegna

delle merci può variare. L'azienda ne specifica quali dati sono visibili ed

elencati.

Esempio di etichetta di merce in entrata :

Indirizzo di fornitura

EnterSite AG

Abt. Warenannahme

Rigistrasse 2

CH- 5102 Rupperswil

Mittente

Emmi AG

Seetalstrasse 200,

6032 Emmen

Posizioni Peso Unità di

carico

10, 400.1115.00, Bifidus Erdbeere

20, 400.1114.00, Bifidus Banane

30, 400.1116.00, Bifidus Vanille

120 kg 1 EWP

74


Una bolla di consegna contiene tutti i

dati concernenti la consegna della

merce. Oltre ai dati concernenti gli articoli

( numero e descrizione ) contiene

anche, l' indirizzo di consegna, il mittente,

la data di consegna il peso della

merce, la quantità e il dettaglio degli

attrezzi interscambiabili utilizzati per il

trasporto. Una bolla di consegna, come

l'etichetta, può variare nella forma.

Bolla di consegna Nr. 5468134

Ordine Nr. 450073156213

Indirizzo di consegna:

Indirizzo di fatturazione:

SWISSLOGISTICS

SWISSLOGISTICS

Reparto entrata merci

Reparto contabilità

Via Cantonale 91 Via Ferriere 11

CH- 6595 Riazzino

CH- 6512 Giubiasco

Pos. Art Nr. Descrizione UDC Unità di

imballaggio

Quantità

10 400.1115.00 Bifidus Erdbeere Palette 1 50

20 400.1114.00 Bifidus Banane Palette 1 50

30 400.1116.00 Bifidus Vanille Palette 1 50

Osservazioni

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Esempio di una bolla di consegna :

5.1.2 Controllo generale

Data di consegna: Trasportatore: Ricevimento merce:

Tutte le merci consegnate vengono controllate in base a diversi criteri.

I seguenti punti sono importanti per un controllo generale :

ALS 3.1.1_V1 Seite 1 12.09.2024

– Controllo visivo : l'imballaggio è in ordine?

– Controllo delle quantità : confrontare le quantità e il numero degli articoli con

la bolla di consegna.

Un controllo dettagliato viene effettuato successivamente con il controllo delle

merci in entrata. Se l'imballaggio è in ordine e la quantità corrisponde, la consegna

viene accettata senza ulteriori procedure. Se il numero degli articoli o la

quantità consegnata non corrisponde, ciò viene annotato sulla bolla di consegna.

Se l'imballaggio è danneggiato, è sempre necessario scattare una foto e compilare

il rapporto del danno.

CI 3.1 Entrata merce

Importante per gli addetti e gli impiegati in logistica

In caso di danni o differenze, è necessario consultare il responsabile. Qualsiasi tipo

di danno deve essere fotografato, descritto sulla bolla di consegna e la bolla di

consegna va fatta firmare dall'autista.

75

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5.1.3 Procedura di interscambio

Quando si riceve la merce, bisogna prestare sempre attenzione ai contenitori interscambiabili.

La merce viene consegnata in contenitori ( unità di carico ) diversi.

Si distingue tra unità di carico interscambiabili e monouso. Se la consegna avviene

con un contenitore usa e getta, di solito questo finisce tra i rifiuti.

Una procedura di scambio può essere effettuata in vari modi. La forma più semplice

di scambio è quella di « un cambio pari ». Viene restituita la stessa quantità

consegnata.

La gestione di un conto corrente è più complicata e comporta un lavoro supplementare.

Con un conto corrente, il dare e l'avere delle unità di carico devono essere

aggiornati in modo continuativo. Questo tipo di procedura è spesso utilizzata

nelle aziende in cui si effettuano consegne e spedizioni regolari.

I seguenti supporti di carico appartengono al sistema di pool aperto per lo scambio di

palette, contorni e coperchi EPAL.

400 mm

144 mm

800 mm

1200 mm

Criteri di scambio per palette, contorni e coperchi EPAL

Esempio : Il conto corrente lo compila la ditta ABC.

ABC ritirate

Setz consegnate

Data Giorno Pal. Telai Coperchi Pal. Telai Coperchi

28.08.XX mer 15 5 10 10 10 10

29.08.XX gio 10 5 15 5 10

30.08.XX ven 25 20 15 15

Totale 50 25 15 40 15 35

Saldo ritirati consegnati differenza + / –

Palette 50 40 – 10

Telai 25 15 – 10

Coperchi 15 35 + 20

76


5.1.3.1 Caratteristiche del pallet EPAL

4

1. Edizione 2024

6

1

5

2

3

1

Blocchetto centrale con marchio trattamento

ad alta temperatura HT, IPPC e graffa di controllo

2

7

ASFL SVBL

3

1 Marcatura a fuoco ( European Pallet Association ).

2 Graffa di certificazione con sigla di qualità EPAL.

3 Marcatura a fuoco IPPC* sul blocchetto centrale secondo le direttive

fitosanitarie internazionali ( obbligatorio dal 01.2010 ). Sotto la marcatura a

fuoco HT : il numero di licenza del costruttore, l’anno e mese di produzione.

4 Disposizione dei chiodi secondo normativa EPAL.

5 Assi portanti di base.

6 Le assi longitudinali sono piallate, assicurano la stabilità. Il legname EPAL viene

sempre essiccato così da evitare la formazione di muffa.

7 Il chiodo di controllo certifica il controllo qualità della paletta riparata e

porta il numero di licenza del riparatore.

CI 3.1 Entrata merce

Una paletta a norma EPAL pesa tra i 20 e 25 kg.

* IPPC = International Plant Protection Convention

( Convenzione internazionale per la Protezione dei Vegetali. )

ISPM 15 = International Standards For Phytosanitary Measures

( Normativa internazionale per le musure fitosanitarie. )

Oltre al sistema EPAL, che fa parte del pool di scambio aperto, esiste anche il

il pooling CHEP.

77

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5.1.3.2 Scambio dei supporti di carico in pooling chiuso

Commercianti CHEP

Mittente

Distributore

5.1.3.3 Le palette CHEP

Le palette CHEP vengono noleggiate con il sistema pooling chiuso. CHEP gestisce

il noleggio, la consegna dei pallet, il recupero e le attività di controllo qualità dei

pallet. L’interscambio come nel caso di un pool di palette aperto non è possibile.

Le palette CHEP sono in uso in tutto il mondo.

CHEP = Commonwealth Handling Equipment Pool

I vantaggi del sistema CHEP

– Concentrati nell’attività principale

– Nessuno costo di approvvigionamento = nessuno vincolo di capitale

– Niente costi di riparazione

– Niente costi di smaltimento per palette difettose

– Niente scambio di palette = riduzione dei costi di trasporto

– Niente lavoro di smistamento = riduzione dei costi per il personale

– Niente amministrazione dei conti di interscambio delle palette con i clienti

– Elevata qualità delle palette

– Risparmia risorse e l’ambiente.

– Elevato gradimento nel commercio.

5.1.4 Accettazione

Dopo ogni ricevimento della merce la consegna viene accettata. Nella maggior

parte delle aziende la firma viene apposta, sulla bolla di trasporto o di consegna,

con timbro con accettazione con riserva.

– Timbro dell'azienda e / o accettazione con riserva

– Firma

– Se necessario, scrivere i difetti o le differenze riscontrate sulla bolla di trasporto

o di consegna.

78


5.2 Controllo merce in entrata

Il controllo della merce in entrata avviene, nella maggior parte delle aziende subito

dopo l'accettazione della consegna delle merci. A seconda dell'azienda e della

tipologia della merce, si procede al controllo in base a diversi criteri.

– Descrizione e colore

– Quantità

– Forma e misure

– Dimensioni, peso

– Data di scadenza

– Temperatura e umidità

– Qualità

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Durante il controllo dettagliato bisogna rispettare le linee guida operative presenti

in azienda.

5.2.1 Descrizione e colore

La descrizione di un articolo viene solitamente verificata tramite la bolla di consegna

e l'etichetta del prodotto presente sulla confezione o sulla paletta.

5.2.2 Quantità

Il conteggio della merce richiede la massima attenzione. Il numero di articoli o il

peso indicato sulla bolla di consegna possono riferirsi a singoli articoli, all'unità di

vendita o all'unità di consegna. Il controllo del conteggio si estende solitamente

al numero di colli. Il controllo del contenuto ( numero di unità per confezione ) è di

solito limitato a controlli a campione casuali.

Esistono diverse tecniche di conteggio per contare e controllare efficacemente il

numero di unità.

CI 3.1 Entrata merce

79

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Quantità per strato moltiplicato per la quantità degli strati

Una tecnica razionale di conteggio è quella di stabilire la quantità per strato e susseguentemente

moltiplicare il risultato con il numero degli strati. A condizione

che ogni strato sia costituito da una quantità uguale.

Esempio : Numero di cartoni per strato 9

Numero di strati 5

Determinazione della quantità 5 x 9 = 45

Essere padroni delle tabelline

Chi padroneggia le « tabelline » deve fare meno calcoli.

Per un’impiegata o un impiegato in logistica è vantaggioso

padroneggiare le tabelline fino a quella del 15,

meglio ancora fino a quella del 25. Così risparmia molto

tempo nella calcolazione. Imparare a memoria non

sembra allettante, ma costituisce un metodo provato

per rafforzare la capacità cerebrale.

5

Effettuare la moltiplicazione passo dopo passo

La moltiplicazione di grandi numeri si può semplificare

suddividendola in due ( o più ) calcoli individuali.

3 3

La bilancia contapezzi di precisione è una bilancia con la quale si stabiliscono, per

pesatura, le quantità. Funzionamento : si pesa una quantità di riferimento ( p. es.

10 pezzi ) da salvare come peso di riferimento. Susseguentemente la bilancia calcola

ogni pesatura in paragone alla quantità di riferimento indicando automaticamente

il numero di pezzi.

80


5.2.3 Istruzioni

Tarare :

– Accendere la bilancia e attendere che tutte le indicazioni siano a 0

– Appoggiare il contenitore vuoto

– Premere il tasto T

– Verificare se il peso è a 0 kg

Contare :

– Aggiunga la specifica quantità ( p. es. 10 pezzi ma assicurandosi di superare 50

gr. ) nel contenitore tarato, appoggiare il contenitore sulla bilancia.

– Digiti sulla tastiera la quantità di pezzi depositati nel contenitore ( p. es. 10 pezzi

).

– Confermi il numero con il tasto « Sample » ( in alcuni modelli tasto REF ) entro 5

secondi.

– La quantità sulla bilancia appare ora nel campo « Quantity » ( quantità ).

– Controlli la quantità indicata aggiungendo o togliendo un pezzo, nel campo

« Quantity » si dovrebbe corrispondentemente aggiornare la quantità.

– Tolga il contenitore dalla bilancia e aggiunga nel contenitore tutti i pezzi da

contare. Riponga nuovamente il contenitore sulla bilancia.

– La quantità contata appare ora nel campo « Quantity ».

– Per contare altri articoli prema prima il pulsante CE così da cancellare la pesata

precedente.

Principio :

– Lavorare sempre con lo stesso contenitore tarato.

– Non appoggiare i pezzi direttamente sulla bilancia, dato che si tratta di una

bilancia di precisione.

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CI 3.1 Entrata merce

81

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5.2.4 Forma e misure

Esistono strumenti di misura adatti a verificare la forma e le misure di un oggetto.

Uno di questi è il calibro a corsoio.

Calibro a corsoio

Con il calibro a corsoio si può misurare con una precisione di 1 / 20 mm.

Becchi per la misurazione interna

Vite di bloccaggio del cursore

Sezione del nonio

Asta con scala di misurazione

(precisione 1/20)

Astina per la

misurazione di profondità

Becco mobile per la misurazione esterna

Becco fisso per la misurazione esterna

Misurazione interna

Misurazione esterna

Misurazione di profondità

Modello con indicazione digitale

82


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11 12 13 14

11 12 13 14

Aprire le aste di misurazione possibilmente al massimo oltre il pezzo da misurare,

così che i becchi possano appoggiarsi in maniera ideale. Non inclinare il calibro a

corsoio.

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Lamiere o tubi tagliati a grezzo alle estremità spesso presentano

11 12

dei bordi sporgenti

( sbavature ). Posizionare il calibro a corsoio in modo tale che questi bordi

tagliati si ritrovino nell’incavo delle aste di misurazione.

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11 12 13 14

CI 3.1 Entrata merce

I pezzi da misurare con filettatura ( viti ) vanno misurati trasversalmente alla filetta-

11 12 13 14

11 12 13 14

tura. Nella misurazione del diametro di pezzi rotondi si deve prestare attenzione a

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che venga misurata l’estensione maggiore.

11 12 13 14

11 12 13 14

Nel caso di pezzi deformabili si deve prestare attenzione a che la pressione delle

aste di misurazione non generino una deformazione dando così un risultato di

misurazione errato. Pezzi deformabili devono essere sempre misurati in vari punti.

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Dimensione e peso

Una bilancia viene utilizzata per controllare e registrare il peso in conformità alle

linee guida aziendali.

5.2.5 Data di scadenza

Nell'industria alimentare e farmaceutica, i requisiti per il controllo delle merci in

entrata sono molto elevati. Sono necessari specifici controlli di qualità.

Con queste tipologie di merci, anche la data di scadenza deve essere controllata e

registrata secondo le linee guida aziendali.

5.2.6 Temperatura e umidità

Come la data di scadenza, la temperatura e l'umidità sono criteri importanti

nell'industria alimentare e farmaceutica. Queste aziende verificano le temperature

all'interno del camion prima dello scarico e tramite un dispositivo di misurazione

come un data logger, controllano se durante tutto il trasporto la temperatura è

l'umidità sono state rispettate.

5.2.7 Qualità

Sulla base dei processi per la gestione della qualità, delle linee guida aziendali e

delle certificazioni, si decide se una fornitura può essere accettata o meno. Se i

risultati del controllo della merce in entrata e del controllo della qualità non sono

conformi alle linee guida, la merce viene restituita o smaltita direttamente.

Di norma, vengono prelevati campioni a caso dagli imballaggi o dalle palette e la

decisione viene presa sulla base di questi controlli.

Anche in questo caso, l'azienda decide quante e quali differrenze sono tollerate.

A seconda del prodotto, viene effettuato un controllo di qualità specifico.

Esempio :

84

Fonte immagine : Chemia Brugg

Piano di controllo per un controllo a campione

Numero di palette Da prelevare Dalla paletta Quant. per paletta

0-10 8 cartoni 1-3-7-9 2

fino 20 12 cartoni 1-7-13-19 3

fino 30 15 cartoni 1-7-13-19-25 3


6. Immagazzinamento

IMMAGAZZINA-

MENTO

Non appena il controllo della merce in entrata è stato completato,

la merce viene immagazzinata o consegnata direttamente

alla produzione.

L'immagazzinamento sembra un processo piuttosto semplice,

ma in realtà comporta una grande quantità di sfide.

1. Edizione 2024

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Il processo di immagazzinamento della marce comincia già al momento della sua

accettazione. Non appena le merci si trovano in un luogo queste vengono immagazzinate.

Per pensare all'immagazzinamento corretto delle merci, occorre innanzitutto conoscerne

le caratteristiche. Ad esempio, gli alimenti e i medicinali sono immagazzinati

in modo diverso rispetto ai tronchi di legno.

Distinguiamo tra :

– Merce lunga

– Merce fresca

– Pezzi piccoli ( minuteria )

– Merci miste

– Merci pericolose

I criteri più importanti che devono essere osservati durante lo stoccaggio sono :

– Tipologie di magazzino

– Gestione del magazzino

– Funzioni di magazzino

CI 3.2 Immagazzinamento

Questi tre criteri vengono utilizzati per decidere dove e come un prodotto può

essere correttamente conservato.

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6.1 Tipologia di magazzini

Magazzino intermedio

– Movimentazione delle merci tra un processo e

l'altro

Magazzino di ditribuzione – Magazzino vicino al cliente

Magazzino di trasbordo

Magazzino postproduzione

Magazzino per il

commissionamento

Magazzino temporaneo

– Trasferimento di merci da un mezzo di trasporto

ad un altro

– Magazzino situato dopo la produzione

– Magazzino dove si effettua il picking

– Magazzino per prodotti stagionali o fluttuazioni

dei prezzi

6.2 Principi di gestione

FIFO – First In – First Out

FEFO – First Expired – First Out

LIFO – Last In – First Out

HIFO – Highest In – First Out

LOFO – Lowest In – First Out

Caotico – Caotico

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6.3 Funzioni del magazzino

Funzione di riserva e sicurezza

– Assicura la capacità di fornitura e consegna

Funzione di bilanciamento – Bilancia le fluttuazioni delle merci e dei tempi

Funzione di smistamento – Smistamento delle merci per l'immagazzinamento

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Funzione di stagionatura

Funzione di trasformazione

Funzione di speculazione

– Permette di raggiungere la qualità del prodotto

attraverso i processi di maturazione

– Il reimballaggio di contenitori di grandi dimensioni

in contenitori più poccoli.

– Immagazzinamento di merce con fluttuazioni di

prezzo

Funzione esposizione – Showroom

Funzione di smaltimento

– Stoccaggio di rifiuti, residui di produzione o merci

pericolose

6.4 Gestione del magazzino

Una gestione efficiente del magazzino è di vitale importata per un'azienda che

immagazzina e gestisce merci o prodotti. Comprende l'organizzazione, il controllo

e il monitoraggio di tutte le attività di magazzino garantendo un processo efficiente

e regolare. La gestione del magazzino prevede di tenere sotto controllo

i livelli delle scorte, gestire gli ordini, controllare le merci in entrata e in uscita,

ottimizzando e riducendo i costi di stoccaggio. Con una gestione efficace del magazzino,

le aziende possono gestire meglio i livelli delle scorte, accorciare i tempi

di consegna e aumentare la soddisfazione dei clienti.

CI 3.2 Immagazzinamento

La gestione del magazzino può essere svolta in modo efficace utilizzando diverse

soluzioni e strumenti :

– Software di gestione del magazzino : soluzioni software specializzate come i

sistemi di gestione del magazzino ( WMS ) aiutano le aziende a gestire le scorte,

elaborare gli ordini, controllare le merci in entrata e in uscita e tenere traccia delle

rotazioni degli articoli in magazzino. Questi software permettono di monitorare

i livelli delle scorte in tempo reale e implementare processi automatizzati.

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– Tecnologia con codici a barre e RFID : utilizzando codici a barre o etichette RFID

( Radio-Frequency-Identification ), è possibile registrare e tracciare in modo efficiente

i livelli delle scorte. Queste tecnologie consentono di identificare i prodotti

in modo rapido e preciso e facilitano la gestione del magazzino.

– Soluzioni di immagazzinamento automatizzate : le soluzioni di immagazzinamento

automatizzate, come i sistemi di scaffalature automatizzate, i nastri

trasportatori o i robot, possono ottimizzare i processi di immagazzinamento e

aumentare l'efficienza. Questi sistemi aiutano a organizzare le scorte, a velocizzare

i processi di prelievo e a ridurre i costi di stoccaggio.

– Gestione manuale delle scorte : le aziende possono affidarsi a metodi manuali

come documenti cartacei, fogli di calcolo Excel o registrazioni scritte a mano

per tenere traccia delle scorte, gestire gli ordini e documentare i movimenti di

magazzino. Sebbene ciò possa richiedere più tempo rispetto all'utilizzo di un

software di gestione del magazzino, un'attenta e accurata gestione manuale

delle scorte può comunque essere efficace.

Scheda magazzino

Esempio di gestione manuale delle scorte :

Articolo n : 10-555-873

Descrizione dell’articolo :

Scarpa da

ginnastica Campione Area di deposito : 01-03-03

Prezzo unitario : CHF 29.90 Area di deposito : Muster AG

Punto di riordino : 30 pezzi Giacenza minima : 10 pezzi

Data Ordinazione Entrata Uscita Giacenza Inventario Differenza Visto

20.08.20xx 500 1 H.M.

20.08.20xx 480 2 20 H.M.

20.08.20xx 1500 3 20 H.M.

29.08.20xx 1500 4 1520 H.M.

29.08.20xx 1520 1518 5 -2 H.M.

29.08.20xx 1518 6 H.M.

88


Procedura di conteggio :

1 In apertura la scheda presenta una giacenza effettiva iniziale, ciò significa che

nella casella « Giacenza » si deve registrare la quantità effettiva dello specifico

articolo.

2 La quantità commissionata si registra nella casella « Uscita ». La giacenza deve

essere aggiornata sulla medesima riga.

3 Non appena si raggiunge il punto di riordino o si scende al di sotto di esso,

si deve procedere ad ordinare l’articolo. La quantità ordinata si registra nella

casella « Ordinazione » la casella « Giacenza » non subisce alcuna modifica,

perché al momento viene effettuata unicamente l’ordinazione.

4 Quanto la merce dell’ordinazione inoltrata arriva, la quantità fornita va registrata

nella casella « Entrata » e la giacenza deve essere aggiornata corrispondentemente.

5 In occasione dell’inventario si conteggia la quantità effettiva disponibile

nell’area di deposito. La quantità contata si registra nella casella « Inventario ».

L’eventuale differenza è data dalla quantità indicata sulla scheda e l’effettiva

giacenza conteggiata. Questa quantità differente si registra nella casella « Differenza

».

6 La quantità effettiva dell’inventario si registra su una nuova riga nella casella

« Giacenza ». Così che la giacenza indicata sulla scheda corrisponda alla giacenza

effettiva.

Dati di base, nella parte superiore della scheda :

– Numero dell’articolo

– Descrizione dell’articolo

– Area di deposito

– Fornitore

– Prezzo d’acquisto

– Punto di riordino ( notifica di giacenza )

– Giacenza minima ( scorta di sicurezza )

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CI 3.2 Immagazzinamento

Conteggio, nella parte inferiore della scheda :

– Data

– Ordinazione ( riapprovvigionamento )

– Entrata

– Uscita

– Effettivo

– Inventario

– Differenza

– Visto

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Principio :

– Per ogni registrazione si usa una nuova riga

– Ogni registrazione deve contenere data, giacenza ed essere vistata

Terminologia

Giacenza minima :

definita anche scorta di sicurezza. La giacenza minima rappresenta una « scorta

d’emergenza » per un periodo di tempo specifico. Essa garantisce la disponibilità

di fornitura.

Come si calcola la giacenza minima :

consumo giornaliero medio x tempo di riapprovvigionamento x fattore di sicurezza

Punto di riordino :

quando si raggiunge o si scende sotto questa quantità, deve essere effettuata

un’ordinazione. Il livello del punto di riordino si calcola in base al consumo

durante il periodo di riapprovvigionamento e la giacenza minima.

Come si calcola il punto di riordino :

punto di riordino = ( consumo giornaliero x tempo di consegna ) + giacenza minima

Tempo di riapprovvigionamento :

il tempo di riapprovvigionamento è costituito dal tempo richiesto per l’ordinazione,

il tempo di consegna, il tempo per il controllo alla ricezione e il tempo

d’immagazzinamento fino a che i pezzi sono nuovamente disponibili in magazzino.

90


6.5 Inventario / Inventariare

L'ordine è la priorità assoluta in un magazzino. Ogni magazzino e ogni prodotto

immagazzinato genera costi elevati. Per questo motivo i costi di stoccaggio

devono essere mantenuti il più possibile bassi.

Per questo è opportuno riordinare e fare un inventario della merce in magazzino

più volte.

1. Edizione 2024

6.5.1 Inventario

L’inventario è una registrazione completa di tutti i beni e i debiti di un'azienda in

termini di quantità e valore. Nell'inventario fisico di un magazzino le giacenze di

beni vengono contate o pesate, misurate o stimate. Il risultato è un elenco di giacenze

che contiene non solo la quantità ma anche il valore di ogni singolo articolo,

questi dati vengono inseriti nel bilancio dell'azienda. Il Codice delle obbligazioni

svizzero ( CO ) all'Articolo 958c impone a tutti coloro che sono obbligati a tenere

una contabilità di redigere un inventario almeno una volta all'anno.

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6.5.2 Inventariare

Procedura per redigere un inventario. Registrazione delle scorte a magazzino.

Entrate e uscite vengono registrate sistematicamente. Nel magazzino vengono

contate le giacenze effettive di ogni articolo e confrontate con i valori contabili

( giacenze teoriche ). Si distingue tra Inventario annuale, inventario a rotazione,

inventario a campione, inventario permanente.

CI 3.2 Immagazzinamento

91

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6.5.3 Tipi di inventario

L'inventario può essere di diverse tipologie.

Tipi di inventario

Inventario annuale

Inventario a rotazione

Inventario

permanente

Inventario a campione

Inventario effettuato in un giorno specifico solitamente a fine

anno.

L'inventario si basa su un conteggio periodico e pianificato di

una o più parti delle scorte fisiche del magazzino. È possibile

eseguirlo varie volte all'anno.

Il controllo delle scorte viene effettuato mediante un software di

magazzino. I dati relativi allo stock vengono aggiornati in tempo

reale. Il sistema visualizza tutti i movimenti di merci senza la

necessità di interrompere l'attività.

In accordo con l’autorità fiscale, nel caso in cui un inventario normale

non è possibile, si effettua un inventario a campione. Con

l’inventario a campione si sottintende che non tutti gli articoli

vengono contati. Viene contato un numero rappresentativo di

articoli e il risultato viene poi trasferito anche agli articoli non

conteggiati. L’inventario a campione viene utilizzato per articoli

a basso costo, non è autorizzato per articoli di valore che necessitano

di un inventario completo.

6.5.4 Lista d’inventario

Postazione di

magazzino

N. articolo Definizione

Giacenza

teorica

Giacenza

effettiva

Visto

02-02-01 1258 Player Remady

02-03-02 015.20A.a CD Elli

02-03-03 030.04A.3 DVD Killer Joe

02-04-03 015.16D.2 CD Sonic 7

01-04-02 011.05A.5 13 Assassins

02-05-02 015.14A.1 Melanie Fiona

03-01-03 352201 Scarpa Birkenstock misura 43

92


7. Preparazione ordini

PREPARAZIONE

ORDINI

La preparazione di un ordine inizia con il prelievo della merce

ordinata dal cliente.

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I tre processi per la preparazione di un ordine per un cliente :

Commissionamento – Gli articoli vengono commissionati

Imballaggio – Gli articoli commissionati vengono imballati

Assemblaggio

– La merce viene assemblata in un'unità di

trasporto

CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

93

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7.1 Commissionamento

7.1.1 Cosa si intende per commissionamento?

Raccogliere gli articoli da un assortimento per un ordine di un cliente.

Il commissionamento avviene sulla base di informazioni sul fabbisogno o richieste.

Durante il commissionamento le unità di magazzino possono essere convertite

in unità di consegna.

Con il commissionamento è possibile soddisfare diverse richieste :

– nelle aziende commerciali vengono prelevate le merci in base alle richieste dei

clienti, nella produzione i materiali vengono prelevati e preparati in maniera

da garantire processi di produzione ottimali.

– il commissionamento è anche un’attività quotidiana : ad esempio quando andiamo

al supermercato a fare acquisti con una lista della spesa.

Sinonimi di uso comune del termine « commissionamento »

– Preparare

– Prendere

– Concentrare

– Predisporre

– Radunare

– Ritirare

– Raccogliere

7.1.2 Sistemi di commissionamento

Per quanto riguarda i metodi di commissionamento, distinguiamo tra il tipo di fornitura

e il processo di fornitura.

Modalità di commissionamento :

– Uomo a merce

– Merce a uomo

– Robot a merce

– Merce a robot

Tipi di commissionamento :

– Prelievo orientato all'ordine

– Prelievo per lotti ( batch picking ) di più ordini

94


7.1.3 Sistemi di commissionamento

Oltre al tipo di commissionamento, le aziende decidono anche quale sistema di

picking adottare :

– Pick-by-Light

– Pick-by-Voice

– Prelievo con liste di commissionamento

– Picking con dispositivi MDE

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7.1.4 Tempi di commissionamento

Tempo complessivo necessario per portare a termine una richiesta di commissionamento.

Il tempo di commissionamento è composto dai seguenti « tempi parziali ».

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Tempo di

spostamento~ 24%

Tempo inattivo ~ 17%

Tempo di

preparazione ~ 14%

Tempo di

prelievo ~15%

Tempo perso ~ 30%

Tempo di preparazione

– Ricevimento e organizzazione dei documenti per il commissionamento.

– Ricerca e preparazione di strumenti come pallet e carrelli elevatori.

– Consegna della merce prelevata al punto di raccolta.

CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

Tempo di spostamento

Il tragitto che deve essere compiuto dall’articolo A all’articolo B.

Il tempo di spostamento può essere ottimizzato come segue :

– Ottimizzazione dei tempi di commissionamento da parte del sistema informatico.

– Conoscenza della disposizione degli articoli da parte dell’operatore.

– Posizionamento degli articoli più usati all’inizio degli scaffali.

– Impiego di veicoli di commissionamento.

– Raggruppamento di più richieste parziali.

– Aumento della concentrazione degli articoli.

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Tempo di prelievo

– Prelievo degli articoli dallo scaffale ( a mano o con macchina ).

– Posa della merce nel contenitore di commissionamento.

Tempo inattivo ( tempo di organizzazione )

– Lettura dei giustificativi, ricerca della posizione di magazzino.

– Preparazione ( apertura dei pacchi, conteggio dei singoli pezzi ).

– Conteggio, controllo e confronto, segnalazione di errori nelle quantità.

– Organizzazione di prelievi supplementari.

– Scritte ( sui pacchi aperti e non terminati ).

Tempo perso

– Tempo di pausa personale : toilette, pausa sigaretta, perdite di tempo.

– Tempo di pausa aziendale : mancanza di lavoro.

7.2 L’imballaggio

Più la merce contenuta nel pacco è delicata, migliore deve essere l’imballaggio!

Non è sufficiente apporre sul pacco un’etichetta con scritto Fragile. Durante il suo

percorso un pacco viene impilato più volte, deve resistere alla pressione dei pacchi

che gli stanno sopra e passa attraverso impianti di smistamento. L’obiettivo

dell’imballaggio è garantire alla merce contenuta nel pacco una protezione ottimale

dalle sollecitazioni seguenti :

– Caduta del pacco da un’altezza di 1,2 metri

– Pressione di 600 Newton / 60 kg quando impilato

– Protezione da fattori atmosferici come umidità, calore o freddo

7.2.1 Buste imbottite per la spedizione

Oggetti come CD / DVD, cassette, chiavi e piccoli

oggetti elettronici possono essere spediti

in buste di carta imbottite. Le buste di carta

sono rivestite internamente di ovatta o pluriball.

Questi involucri hanno una resistenza relativamente

alta a urti e colpi. Il contenuto, comunque,

non dovrebbe essere troppo delicato.

Sono disponibili anche versioni impermeabili e

antistatiche.

96


7.2.2 Scatole in cartone ondulato

Le scatole in cartone ( o cartone ondulato ) sono l’imballaggio da trasporto più diffuso.

Il cartone ondulato è disponibile in tantissimi spessori.

Per gli imballaggi sono raccomandati gli

spessori seguenti :

Fino a 2 kg : onda E ( onda singola da 1,5 mm )

Fino a 5 kg : onda B ( onda singola da 3 mm )

Fino a 10 kg : onda C ( onda singola da 4 mm )

Fino a 20 kg : onda EB ( onda doppia da 4,5 mm )

Fino a 30 kg : onda CB ( onda doppia da 7 mm )

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7.2.3 Cassette di legno

L’uso di cassette di legno è raccomandato per l’invio di oggetti molto pesanti. Il

peso elevato dell’imballaggio, però, può far salire i costi di trasporto. Per la spedizione

di cassette di legno è importante una corretta protezione di bordi e spigoli.

In più occorre verificare che la cassetta non presenti schegge sporgenti ( pericolo

di lesione ).

In alternativa è raccomandabile un cartone ondulato altamente resistente a due o

più strati. Il suo peso è di molto inferiore.

7.2.4 Dispobox ( DX )

Il Dispobox è un imballaggio in plastica riutilizzabile, resistente ed ecologico. Con

il Dispobox, le spedizioni delle merci diventano più economiche ed ecologiche,

grazie alle tante dimensioni disponibili c’è sempre l’imballaggio giusto per qualsiasi

articolo.

CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

Piombino a innesto

Piombino compatto

97

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7.2.5 Imballaggi per rotoli

Gli imballaggi rotondi per rotoli, in plastica o cartone,

sono adatti alla spedizione di documenti di grandi dimensioni.

La tendenza a scivolare fuori dall’imballaggio

ne complica però la movimentazione. Inoltre non

sono idonei per gli impianti di smistamento automatici

normalmente utilizzati per le spedizioni espresso.

Molto più comodi da spedire sono i sovraimballaggi

squadrati in cui inserire l’imballaggio per rotoli.

7.2.6 Carta da pacchi, pellicole, sacchetti

Di regola carta da pacchi, pellicole e sacchetti non garantiscono una protezione

sufficiente per la merce. Questo tipo di imballaggio è raccomandabile solo per

materiali tessili al fine di evitare danni da polvere. Un involucro esterno in cartone

ondulato garantisce la protezione necessaria.

7.2.7 Materiali di riempimento

Il materiale di riempimento protegge la merce dentro gli imballaggi. Come materiali

di riempimento vengono utilizzati i seguenti :

– Patatine di polistirolo

– Pellicola in plastica a bolle d’aria

– Pellicola in polietilene

– Imballaggi gonfiabili

– Schiuma in stampo

– Imbottitura di carta

– Schiuma di polistirolo espanso ( EPS )

– Schiuma di polietilene ( PE )

– Schiuma di poliuretano ( PU )

– Cartone ondulato

– Lana di legno

7.2.7.1 Patatine di polistirolo

Le patatine di polistirolo servono principalmente a riempire

gli spazi vuoti con articoli leggeri. Non ne è raccomandato

l’uso per prodotti sottili, piatti o compatti che potrebbero

muoversi all’interno del pacco. Durante il trasporto la

merce potrebbe spostarsi o sprofondare. Nei casi estremi

la merce potrebbe ritrovarsi sul fondo del pacco. La direttiva per l’impiego di patatine

di polistirolo prevede una quantità minima di 8 cm su tutti i lati del contenitore.

A questo va aggiunto un riempimento supplementare di almeno 2,5 – 5 cm

per prevenire un eventuale spostamento o sprofondamento.

98


7.2.7.2 Pellicola in plastica a bolle d’aria

La pellicola in plastica a bolle d’aria è un materiale da

imballaggio composto da due pellicole in plastica che

vengono incollate insieme ermeticamente lasciando

in mezzo bolle d’aria. Grazie a questa procedura, l’aria

catturata forma un’imbottitura che protegge dagli

urti. La pellicola a bolle d’aria è una buona imbottitura

per articoli leggeri ed è ritagliabile praticamente in

qualsiasi forma e dimensione per avvolgere gli articoli.

Non utilizzare mai la pellicola a bolle d’aria per avvolgere

articoli pesanti. La pellicola va passata più volte intorno

alla merce per proteggere tutto l’articolo, compresi

spigoli e bordi.

7.2.7.3 Pellicola in polietilene

La pellicola in polietilene è una pellicola in schiuma leggera,

morbida ed elastica con proprietà eccellenti per

proteggere le superfici e imbottire. La pellicola è ideale

per proteggere articoli leggeri, ma non è adatta a

merce pesante.

7.2.7.4 Imballaggi gonfiabili

Gli imballaggi gonfiabili sfruttano la pressione dell’aria per proteggere gli articoli

e mantenerli in posizione all’interno del contenitore di spedizione. Così riempiti

d’aria, i sacchetti fungono anche da imbottitura. Condizioni climatiche estreme

influenzano la pressione dell’aria nei sacchetti. Il freddo estremo fa scendere il volume

dell’aria. Lo spazio vuoto che va a crearsi nel pacco aumenta il rischio di danneggiamento

della merce.

Il calore estremo fa espandere l’aria nei sacchetti, che in casi estremi potrebbero

esplodere. Anche variazioni di altitudine influenzano il volume dell’aria nei sacchetti

gonfiabili.

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CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

7.2.7.5 Schiuma in stampo

Le schiume in stampo garantiscono una protezione

ottimale per la merce di valore. La schiuma è formata

da due componenti. Durante la solidificazione il volume

aumenta e forma uno strato di protezione intorno

alla merce. Le schiume in stampo sono costose e vale

la pena usarle solo per la merce delicata e di valore da

trasportare su lunghe distanze.

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7.2.7.6 Imbottitura di carta

Un’imbottitura di carta è perfetta per riempire gli

spazi vuoti. Di regola, però, la carta di giornale è

un’imbottitura insufficiente. Utilizzare piuttosto

carta Kraft. La carta Kraft va arrotolata e appallottolata

per riempire gli spazi vuoti. Premere la carta

Kraft per addensarla. Accertarsi che la merce sia

protetta da uno strato di carta di almeno 10 cm su

tutte e sei le facciate interne del cartone.

7.2.7.7 Schiuma plastica sagomata

Diversi materiali plastici possono essere sagomati.

Generalmente si tratta di schiuma di polistirolo o

di polietilene.

La schiuma plastica sagomata ha proprietà eccellenti

che attutiscono urti e scossoni. Questo è il

metodo generalmente utilizzato per imballare gli

apparecchi elettronici ( ad es. computer ). Vale la

pena produrla solo per imballare grandi quantità

dello stesso articolo.

7.2.7.8 Cartone ondulato

Imbottiture riempitive eccellenti possono essere

realizzate anche con cartone ondulato a uno o due

strati. Queste imbottiture possono essere impiegate

per formare uno scudo di protezione tra prodotto

e cartone. Le imbottiture in cartone ondulato

sono particolarmente adatte per merce pesante e

poco delicata.

100


7.3 Consigli di imballaggio

1. Realizzate pacchi il più possibile stabili e dalla forma parallelepipeda. Solo

così è possibile inviarli con una spedizione standard. Forme speciali come

rotoli, triangoli ecc. richiedono la prestazione complementare « Trattamento

manuale », per cui viene addebitato un sovrapprezzo.

1. Edizione 2024

2. La merce all’interno del pacco deve avere una

protezione ottimale. Scegliete un imballaggio di

dimensioni sufficienti. Posizionate la merce al

centro dell’imballaggio. La merce deve essere

circondata su tutti i lati da uno di strato di materiale

da imbottitura variabile in base alla delicatezza

della merce ma spesso almeno 5 cm

( meglio 10 cm ).

3. Accertatevi che i liquidi si trovino in contenitori a tenuta stagna imballati in

materiale leggero e resistente e chiusi in una busta di plastica saldata. Ricordate

sempre che un imballaggio insufficiente può danneggiare altre spedizioni.

4. Se spedite oggetti affilati come coltelli o forbici

garantite una protezione sufficiente di lame e

punte. Lo strumento migliore è il cartone rigido.

L’involucro di protezione deve essere saldamente

fissato in modo da non scivolare inavvertitamente

durante il trasporto.

ASFL SVBL

CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

5. Chiudete bene il pacco con nastro adesivo. Un

pacco ben avvolto da più strati di nastro adesivo

è un pacco stabile. Non è consentito legare il

pacco con una corda in quanto essa potrebbe

impigliarsi negli impianti di movimentazione. I

pacchi con un peso superiore a 10 kg possono

essere avvolti anche con nastro in plastica.

6. Gli oggetti fragili come le bottiglie non devono toccarsi all’interno del pacco.

Tenetele lontane usando separatori in cartone ( preferibilmente cartone ondulato

).

101

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7.4 Etichette per imballaggi

In alto Fragile Proteggere dall'umidità

Non danneggiare

strato di protezione

Non rotolare

0,00 kg

Proteggere dal calore Solo al livello

Non usare ganci Direzione imballaggio

più alto

«Pesante in testa»

Carico massimo

di accatastamento

Baricentro

Imbracare qui

Dispositivo sensibile alle

cariche elettrostatiche

Non usare qui

carrello a mano

(–) (+)

Non esporre a

campi magnetici

Direzione

di presa

Non usare pinze in

direzione delle frecce

Proteggere dal calore

e da radioattività

Temperatura d'esercizio

ammessa

Strappare qui

Limitazione

d'accatastamento

non accatastare

Divieto di usare

carrelli elevatori

Carrelli elevatori

agganciare qui

Trattare con cura

La più importante etichettatura sugli imballaggi è, a livello mondiale, in applicazione

alle norme DIN 55402 e ISO R 780. Il tipo di marcature può variare. Normalmente

l'etichettatura è apposta sull'imballaggio :

– stampata

– incollata

– marchiata a fuoco ( casse di legno )

Un imballaggio può contemporaneamente avere vari simboli. Per chi controlla

l'entrata merce l'etichettatura può significare :

– Il controllo dell'entrata merci deve essere effettuato con particolare attenzione

per riconoscere possibili danni connessi al trasporto.

– I contrassegni devono essere rispettati per l'ulteriore gestione.

102


7.5 Marcatura nelle varie lingue

Tedesco Francese Inglese Italiano

Vorsicht

Prudence

Attention

Handle with care

Fragil Fragile Glass Vetro

Nicht fallen lassen

Ne pas laisser tomber

Not to be

dropped

Attenzione

Non ribaltare

1. Edizione 2024

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Hier anheben Soulever par ici Lift here Sollevare qui

Mit Ketten

anheben, nicht mit

Haken

Rollen, nicht stürzen

An einem

trockenen Ort lagern

Vor Feuchtigkeit

schützen

Soulever avec des

chaines, manier sans

crochets

Rouler, ne pas culbuter

Pas emmagasiner

en lieu humide

A préserver

de l'humidité

Hold with chains not

with hooks

To be rolled, not

tipped

Do not store

in a damp place

Keep dry

Non sollevare con

ganci ma con catene

Non ribaltare si e

bene, rotolare

Tenere

all’asciutto

Oben Dessus Top Sopra

Unten Bas Bottom Sotto

Auf Rollen

transportieren

Nicht kippen

Bitumenpapier nicht

entfernen

Rouler

Ne pas

renverser

Ne pas enlever

le carton

goudronné

Use rollers

Keep upright

Don’t remove farred

cardboard

Preservare dall’umidità

Trasportare

su rulli

Non

capovolgere

Non tagliere

il cartone

catramato

CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

Zerbrechlich Fragile Fragile Fragile

Hier öffnen Ouvrir ici Open here

Aprire da

questa parte

Gewicht netto, gesetzlich,

brutto, tara

Poids, net, Iégal,

brut, tare

Weight, net,

legal, gross, tare

Peso netto,

lordo, tara

103

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7.6 Etichette standard

Le etichette standard per la spedizione sono modelli predefiniti adesivi con i campi

per destinatario, mittente, codice a barre e prestazioni complementari. L’etichetta

standard è disponibile in tutti gli uffici postali e in molti negozi.

Oltre alle indicazioni del paragrafo 5.1 ( « Scrivere correttamente l’indirizzo » ),

compilando un’etichetta standard occorre ricordare anche quanto segue :

– In ogni cella bisogna scrivere un carattere ( lettera, cifra ecc. )

– La riga inizia con la prima cella a sinistra

– I caratteri non devono toccarsi

– Il campo dell’indirizzo non deve contenere righe vuote

– Iniziare a scrivere nel blocco dell’indirizzo dall’alto o dal basso, non in mezzo

7.6.1 Consigli per scrivere l’indirizzo

1. Se state riutilizzando un imballaggio rimuovete tutti gli adesivi e le etichette

vecchie. Verificate anche che l’imballaggio sia in buone condizioni.

2. Posizionate l’etichetta dell’indirizzo sempre in basso a destra sulla faccia più

grande. Solo così viene letta correttamente dallo scanner.

Codice a barre

Servizi e

supplementi aggiuntivi

5102 Rupperswil

SI

Huber AG

Signature

99.34.123456.12345678

Fritz Huber

Hauptsrasse 35

3000 Bern

E C H A N T I L L O N S A

M . J E A N C L A I R M O N T

1 1 9 , R T E D U L A C

1 0 0 0 L A U S A N N E

Mittente

Destinatario

104


7.7 Accatastamento corretto sul supporto di carico

L'assemblaggio delle unità di carico è simile al gioco del Tetris. Più facile a dirsi che

a farsi.

Ogni volta che è possibile i carichi devono essere omogenei ( uniformi ). Il modo

migliore per raggiungere questo risultato è utilizzare imballaggi standard. Se le

dimensioni degli imballaggi lo consentono, i singoli pacchi vanno impilati e legati

insieme. Già questo dà al carico una buona stabilità.

1. Edizione 2024

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Accatastamento a torre

Con un fissaggio idoneo ( ad es. cartoni

tra gli strati ) il carico diventa più stabile.

Accatastamento composito

Le pile composite hanno un’ottima

stabilità. Rimane comunque

indispensabile un fissaggio idoneo.

7.7.1 Liquidi

La fuoriuscita di liquidi può danneggiare altra merce. Per questo i liquidi non devono

mai essere posizionati sopra al carico, bensì sempre sotto.

CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

105

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7.7.2 Assemblaggio di merci non conformi

Un'unità di carico non è sempre costituita da un imballaggio standardizzato. Le

merci lunghe, ad esempio, richiedono un fissaggio « personalizzato ». L'importante

è rispettare sempre la regola secondo cui il carico pesante va sistemato in basso.

7.7.3 Assicurare le unità di carico

Quando si compone un'unità di carico si sceglie già un supporto di carico adatto.

Un supporto di carico adatto e un accatastamento corretto danno già una buona

stabilità alla merce e facilitano il fissaggio del carico. Per l'accatastamento a torre,

ad esempio, è consigliabile intercalare gli strati con del cartone.

Ogni carico deve essere fissato alla propria paletta ( unità di carico ). Esistono vari

metodi.

– Reggiatura

– Avvolgimento ( stretching )

– Restringimento ( PVC )

7.7.4 Fissare il carico con la reggia

Se possibile i carichi cilindrici vanno fissati in verticale. In questo modo la merce

non può rotolare via. Per fissare la merce pesante utilizzare un nastro molto resistente

agli strappi ( ad es. in polietilene ) e protezioni degli spigoli. Verificare che il

nastro non possa scivolare sul lato.

I carichi cilindrici che non possono essere fissati in verticale devono essere provvisti

di cunei per evitare il rotolamento, quindi avvolto con cinghie di ancoraggio.

Verificare che il nastro non sia troppo teso, rischierebbe di piegare il supporto

di carico. Questo potrebbe compromettere la stabilità del carico.

106


7.8 Barili

I barili vanno fissati insieme in verticale sul supporto di carico. Per fissarli è possibile

utilizzare un coperchio interscambiabile o un pallet appoggiato al contrario

sui barili.

Questo metodo di fissaggio è troppo complicato per il trasporto interno all’azienda.

Viene utilizzato quando sono previste sollecitazioni intense durante il trasporto.

ASFL SVBL

1. Edizione 2024

Gli angoli non vanno protetti solo in alto ma anche in basso.

CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

107

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7.8.1 Fissaggio mediante reggiatura

La reggiatura è il metodo di fissaggio più diffuso. Di regola viene utilizzato un

nastro in plastica che, dopo essere stato tensionato, viene chiuso con l’attrito della

vibrazione o fissato con un piombino ( sigillo ) in metallo.

Vibrosaldatrice. Il nastro viene prima tensionato,

quindi saldato.

Vibrosaldatrice con tenditore manuale. Il nastro

viene prima tirato a mano, quindi saldato a vibrazione.

Reggiatrice manuale. Davanti viene inserito un

piombino in metallo. Tensionatura del nastro e

chiusura del piombino in metallo vengono effettuate

manualmente.

Pinza per piombini con tenditore manuale. Il

nastro viene prima tensionato a mano, poi fissato

con tramite una pinza e un piombino in metallo.

Carrello portabobine per nastri di reggiatura

in PET. Con questo modello non è necessario

prestare attenzione al diametro della bobina in

quanto non è previsto fissaggio a vite.

Esistono diversi tipi di piombini in metallo. È

necessario distinguerli in base alla destinazione

d’uso e al tipo di reggiatrice.

108


7.8.2 Fissaggio mediante pellicola estensibile

Avvolgimento di un’unità di trasporto con una pellicola in plastica sottile ed elastica,

il cosiddetto film estensibile ( strech ). La tensione della pellicola fa sì che

il carico venga tenuto insieme e non scivoli. Per avvolgerlo è possibile usare un

tenditore manuale o una macchina avvolgitrice.

1 Fissare la pellicola con un nodo all'angolo della paletta, facendo attenzione

alla posizione del nodo. Fare 3 giri attorno alla base della paletta fissando sia

quest'ultima che la merce.

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

2 Avvolgimento al centro, gli strati si sovrappongono di circa metà della larghezza

della pellicola.

3 Avvolgimento in alto, la pellicola viene passata due volte sullo spigolo superiore.

3

2

CI 3.3 Commissionamento e preparazione ordini

1

Durante l’estensione procedere sempre camminando in avanti ( indietro = pericolo di inciampo

) e verificare che la pellicola sia tirata.

Un carico con merce preziosa può anche

essere avvolto con pellicola nera. In

questo modo il contenuto diventa invisibile

dall’esterno.

109

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7.8.3 Fissaggio mediante pellicola termorestringente

La pellicola termorestringente garantisce

ai carichi su pallet un’ottima

protezione contro intemperie, polvere

e furto. L’avvolgimento della pellicola

termorestringente per grandi

quantità di merce può essere fatto

con speciali forni. Rispetto al film estensibile,

il film termorestringente Avvolgimento meccanico Avvolgimento a mano

è molto spesso. Una volta stretta, la

copertura termorestringente non può più essere dilatata. Se la copertura viene

« deformata » da sollecitazioni meccaniche il compattamento del carico risulta insufficiente.

1 2

La copertura termorestringente viene passata

interamente sopra la merce.

Distribuire uniformemete la copertura.

3 4

Preparare per l’uso il becco a gas ( attenzione

: osservare le istruzioni per l’uso ).

5

Il calore fa restringere la pellicola, garantendo

un fissaggio stabile del carico. Attenzione

: restare troppo tempo nello stesso

punto potrebbe far sciogliere la pellicola o

danneggiare la merce.

6

Pallet stretto e pronto.

Alla fine dell’operazione verificare che il

gas sia chiuso.

110


8. Uscita merce

USCITA MERCE

La merce in uscita è l'ultimo processo prima che la catena logistica

ricominci con l'ingresso in azienda di nuova merce. È

importante che l'unità di carico per il trasporto sia stata ben

preparata alfine di proteggere il carico durante il trasporto.

Dopo essere stati caricati i pallet devono essere messi in

sicurezza nel camion.

1. Edizione 2024

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In Svizzera vengono trasportate diverse centinaia di milioni di tonnellate di merce

ogni anno su strada e rotaia, e questo dato continua ad aumentare. La responsabilità

per il trasporto corretto e il fissaggio professionale della merce non è solo

del conducente del camion, ma anche di chi prepara la merce per il carico.

Per garantire un trasporto sicuro occorre verificare i punti seguenti :

– Corretta distribuzione del carico

– Fissaggio idoneo del carico

– Rispetto di tutte le disposizioni di legge

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

111

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8.1 Allestimento di un piano di trasporto

Procedura di allestimento di un piano di trasporto

1. Calcolare il peso del carico ( somma di tutti i carichi )

2. Scegliere lo schema di carico

3. Calcolare il baricentro del carico

4. Registrare nel piano di distribuzione la portata utile ed effettuare eventuali

spostamenti con distanziatori

5. Posizionare i carichi

6. Calcolare la distribuzione del peso

7. Se necessario eseguire modifiche

8. Fatto : il camion può essere caricato seguendo il piano di trasporto

725 kg

675 kg

950 kg

1000 kg

900 kg

625 kg

750 kg

Larghezza della

rampa di carico

2,55 m

1. Calcolare il peso del carico

Sommare tutti i pesi e verificare che la portata utile del veicolo non venga superata.

725 kg

675 kg

950 kg

1000 kg

900 kg

625 kg

750 kg

725 kg + 675 kg + 950 kg + 1000 kg + 900 kg + 625 kg + 750 kg = 5625 kg

2. Scegliere lo schema di carico

Per scegliere lo schema di carico tenere conto del numero di pallet e delle dimensioni

della superficie di carico.

Struttura del blocco di carico con una superficie di carico di 2,3 metri

Larghezza della

rampa di carico

2,3 m

112


Struttura del blocco di carico con una rampa di carico di 2,55 metri

Larghezza

della

rampa di

carico

2,55 m

Larghezza

della

rampa di

carico

2,55 m

Larghezza

della

rampa di

carico

2,55 m

Trasporto in lunghezza Trasporto in larghezza Combinazione tra trasporto

in lunghezza e larghezza

1. Edizione 2024

3. Calcolare il baricentro del carico

Lunghezza del carico : 2 ( se il peso è distribuito in modo uniforme )

ASFL SVBL

0,8 m 1,2 m 0,8 m

2,8 m : 2 = 1,4 m

Larghezza della

rampa di carico

2,55 m

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

113

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4. Registrare nel piano di distribuzione la portata utile ed ev. effettuare

spostamenti con distanziatori

Il peso del carico ( risultato del punto 1 ) e il baricentro del carico ( risultato del

punto 3 ) vengono ora riportati nel piano di distribuzione della portata utile.

Distanza dalla sponda di testa al baricentro m

1

3

Peso del carico in t

Se il baricentro è al di fuori dell’area verde non è possibile trasportare così la

merce. In questo caso possiamo spostare il baricentro usando distanziatori ( ad es.

pallet ) finché non arriva a trovarsi all’interno dell’area verde.

Distanza dalla sponda di testa al baricentro m

1

3

Peso del carico in t

114


2,6 m

1,2 m

1,4 m

Breite der

Ladebrücke

2,55 m

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

5. Distribuzione del peso

0,8 m

1,2 m

2,8 m : 2 = 1,4 m

0,8 m

La distribuzione del peso sulla superficie di carico è soggetta ai due principi

seguenti :

1. I pesi del carico devono essere distribuiti in modo uniforme nella direzione

della lunghezza e della larghezza del veicolo ( carico compatto ).

2. Il baricentro del carico deve essere posizionato al centro della superficie

di carico con maggiore precisione quanto più pesante è il carico.

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

115

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Verificare che il peso sia sempre uniforme da destra a sinistra e da davanti a dietro.

Ciò avviene se i pesi sono equilibrati sulle due diagonali.

1000 kg

1000 kg

950 kg

900 kg

750 kg

725 kg

675 kg

625 kg

Per prima cosa posizionare al centro il pallet più pesante.

950 kg

1000 kg

900 kg

1000 kg

950 kg

900 kg

750 kg

725 kg

675 kg

625 kg

Equilibrio diagonale dei due pallet successivi.

725 kg

950 kg

1000 kg

900 kg

750 kg

1000 kg

950 kg

900 kg

750 kg

725 kg

675 kg

625 kg

Equilibrio diagonale dei due pallet successivi.

725 kg

675 kg

950 kg

1000 kg

900 kg

625 kg

750 kg

1000 kg

950 kg

900 kg

750 kg

725 kg

675 kg

625 kg

Equilibrio diagonale degli ultimi due pallet.

116


6. Calcolare la distribuzione del peso

Calcolo fronte / retro

Sommare il peso di tutti i pallet anteriori e il peso di tutti i pallet posteriori. I pesi

che si trovano per metà nella parte anteriore e per l’altra metà nella parte posteriore

della superficie di carico vanno divisi a metà tra i due risultati.

725 kg+ 675 kg = 1400 kg 750 kg + 625 kg = 1375 kg

( 950 kg + 1000 kg + 900 kg ) : 2 = 1425 kg ( 950 kg + 1000 kg + 900 kg ) : 2 = 1425 kg

1400 kg + 1425 kg = 2825 kg 1375 kg + 1425 kg = 2800 kg

1. Edizione 2024

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725 kg

675 kg

950 kg

1000 kg

900 kg

625 kg

750 kg

2825 kg

– 2800 kg

= 25 kg differenza

Calcolo sinistra / destra

Sommare il peso di tutti i pallet a sinistra e il peso di tutti i pallet a destra. I pesi

che si trovano per metà nella parte sinistra e per l’altra metà nella parte destra della

superficie di carico vanno divisi a metà tra i due risultati.

725 kg

675 kg

950 kg

1000 kg

900 kg

625 kg

750 kg

725 kg+ 950 kg+ 625 kg = 2300 kg

1000 kg : 2 = 500 kg

2300 kg + 500 kg = 2800 kg

675 kg + 900kg+ 750kg = 2325 kg

1000 kg : 2 = 500 kg

2325 kg + 500 kg = 2825 kg

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

Differenza totale

25 kg ( lunghezza ) + 25 kg ( larghezza )

2825 kg

– 2800 kg

= 25 kg differenza

117

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7. Se necessario eseguire modifiche

Ora è possibile invertire i pesi per minimizzare la differenza.

Nel farlo è importante rispettare le indicazioni seguenti :

– Se la differenza è di 100 kg spostare solo 50 kg da una parte all’altra; in caso

contrario non si fa altro che trasferire il problema da una parte all’altra.

– Se la differenza è troppo grande solo tra davanti e dietro non spostare pallet

da sinistra a destra.

– Se la differenza è troppo grande solo tra sinistra e destra non spostare pallet

da davanti a dietro.

8. Fatto : il camion può essere caricato in base al piano di trasporto

8.2 Fissaggio professionale del carico

8.2.1 Accoppiamento di forma ( carico compatto ) o ancoraggio di forza

Per evitare che la merce si sposti sulla superficie di carico è possibile fissarla in

due modi : con un accoppiamento di forma o di forza ( ancoraggio di forza ).

Di forma :

Di forza :

lo spostamento viene evitato riempiendo gli spazi vuoti.

Io spostamento viene evitato fissando la parte di carico con

un metodo di fissaggio idoneo usando cinghie di ancoraggio.

Spesso le due procedure vengono combinate in quanto la vibrazione ( sobbalzi )

può causare lo spostamento di parti del carico.

8.2.2 Accoppiamento di forma del carico

L’accoppiamento di forma prevede il posizionamento del carico in modo compatto,

cioè senza lasciare spazi vuoti all’interno del vano di carico. È però necessario

che non ci siano forze verso l’alto, come succederebbe ad es. a una nave cargo nel

mezzo di una tempesta. Per questo sulle navi un fissaggio del carico solamente

geometrico non è mai sufficiente!

118


Riempimento

Riempendo completamente lo spazio vuoto in

cima o in fondo al carico utilizzando palette in

orizzontale o barre fermacarico si assicura il

carico contro qualsiasi spostamento.

Sistema di ritenuta

Con l’ancoraggio, il carico viene fissato

al pianale aumentando la forza di attrito

che non permette così al carico di scivolare.

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

119

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8.2.3 Strumenti per il fissaggio del carico

Sono disponibili mezzi di fissaggio del carico per tutti i tipi di carico. Data la ricchezza

dell’offerta risulta facile scegliere il giusto strumento di fissaggio. Tenere

sempre conto delle sollecitazioni e delle forze cui è previsto che il carico sia esposto

durante il trasporto.

1

4

6

3

5

2

1 Cuneo

Evita il rotolamento di oggetti cilindrici.

2 Tendicatena

Il tendicatena serve a tendere i

fissaggi per carichi pesanti.

3 Cuscino gonfiabile

Separa le parti di carico e riempie i

vuoti tra i singoli carichi.

4 Asta fermacarico

Fissaggio del carico « leggero ».

Protegge i carichi dalle forze di

accelerazione ( indietro ).

Non è un fissaggio del carico sufficiente

per annullare le forze di

decelerazione in frenata.

5 Rete di sicurezza

Fissa i carichi instabili. Spesso viene

usata nel trasporto di cassoni

aperti per evitare che lo

spostamento d’aria faccia volare

via le parti più leggere.

Nel trasporto aereo la maggior

parte dei carichi viene fissata anche

con reti di sicurezza.

6 Tappetini antiscivolo

Vengono utilizzati per evitare lo

scivolamento dei carichi. Migliorano

il coefficiente di atrito ma, di

regola, non sono sufficienti come

fissaggio del carico.

120


8.2.4 Asta fermacarico

L’asta fermacarico va usata solo

come protezione contro le forze di

accelerazione.

8.2.5 Cinghie di ancoraggio

Le cinghie di ancoraggio sono disponibili in versione singola e doppia. Per reggiare

merce sfusa vengono usate cinghie singole, le cosiddette cinghie di tensione.

Le cinghie di ancoraggio con tenditore vengono usate per ancorare la merce su

una superficie di carico.

1. Edizione 2024

ASFL SVBL

Prima di usare una cinghia di ancoraggio controllare ogni volta le sue

condizioni!

Il modo più semplice per identificare danneggiamenti come strappi, nodi o fori è

un’ispezione visiva delle cinghie prima dell’uso. I mezzi di ancoraggio, inoltre, devono

essere controllati ogni anno da un tecnico.

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

Cinghia doppia con dispositivo di

tensionamento ( cricchetto )

Cinghia singola

Le cinghie di tensione e di ancoraggio potrebbero schiacciare la merce trasportata

o l’imballaggio. Una protezione degli spigoli adeguata protegge non solo la

merce e l’imballaggio, ma anche le cinghie stesse.

Photo : SpanSet AG

121

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8.2.6 Contrassegni sulle cinghie di ancoraggio

Le cinghie di ancoraggio devono essere contrassegnate dal produttore con la loro

portata massima. In genere, ad esempio nel caso di una cinghia di ancoraggio, i

dati sono riportati sull'etichetta.

1 Forza di trattenuta 2500 daN ( con trazione diretta )

2 Forza di trazione manuale

3 Forza di tensionamento manuale

4 Forza d’ancoraggio 5000 daN

1 kg = 1 DekaNewton ( daN ) = 10 Newton

Abbreviazioni utilizzate nell’etichetta :

LC Abbreviazione di « Lashing Capacity ». È la sigla con cui viene indicata

in tutto il mondo la capacità di fissaggio massima.

SHF Abbreviazione di « Standard hand force », indica la forza massima applicabile

sulla leva del cricchetto.

STF Abbreviazione di « Standard tension force », indica la forza massima di

tensionamento o tiro applicabile sulla parte variabile ( cinghia ).

Forze ammesse :

1. Forza di trattenuta ammessa con trazione in linea LC = 2500 daN

2. Forza di trazione manuale SHF = 50 daN

3. Forza di tensionamento STF = 500 daN

4. Forza d’ancoraggio a terra LC = 5000 daN

122


8.2.7 Disposizioni della Legge federale sulla circolazione stradale ( LCStr )

LCStr, articolo 30.2

I veicoli non devono essere sovraccaricati. Il carico deve essere collocato in

modo che non sia di pericolo né di ostacolo ad alcuno e che non possa cadere.

I carichi sporgenti devono essere segnalati, di giorno e di notte, in modo ben

visibile.

ASFL SVBL

1. Edizione 2024

LCStr, articolo 31.3

Il conducente deve provvedere affinché non sia ostacolato nella guida né dal

carico né in altro modo. I passeggeri non devono ostacolarlo né disturbarlo.

Ma troppo spesso nella realtà le cose vanno così :

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

123

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8.3 Condizioni e forze

8.3.1 Condizioni

Prima di predisporre un trasporto su strada, dobbiamo conoscere le seguenti informazioni

:

Peso a vuoto Portata utile Peso totale

Il peso a vuoto è il

peso di un veicolo

senza carico.

La portata utile è

il carico massimo

trasportabile su un

camion.

Sommando il peso

a vuoto e la portata

utile si ottiene il peso

totale.

8.3.2 Effetto delle forze

Durante il trasporto i carichi su pallet sono esposti a sollecitazioni fisiche importanti.

Le sollecitazioni causate da spinte o urti sono soggette alle stesse leggi di

quelle dovute a cadute. Una spinta o un urto può causare lo scivolamento, il ribaltamento

o la caduta di pacchi o interi carichi. La merce può danneggiare l’imballaggio

o romperlo. L’entità di accelerazione e decelerazione viene indicata in g

( forza di gravità ). La pressione generata a 1 g è pari alla forza peso normale del

corpo accelerato.

124


Verzögerungskräfte

Verzögerungskräfte

Accelerazione

Beschleunigungskräfte

Verzögerungskräfte

1. Edizione 2024

Beschleunigungskräfte

Beschleunigungskräfte

Fliehkräfte

Vertikal wirkende Kräfte (Vibration)

Forze verticali ( vibrazione )

Decelerazione

Beschleunigungskräfte

Verzögerungskräfte

Fliehkräfte

Forza centrifuga

Fliehkräfte

Fliehkräfte

Vertikal wirkende Kräfte (Vibration)

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CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

Vertikal wirkende Kräfte (Vibration)

Durante gli spostamenti su strada sono presenti anche forze verticali, soprattutto

Vertikal wirkende Kräfte (Vibration)

sotto forma di urti, oscillazioni e vibrazioni. Spesso queste forze verticali aggiuntive

non sono sufficienti per far sollevare il carico dalla superficie di carico, ma

riducono l’attrito e quindi l’aderenza. La vibrazione può far sì che un carico perda

contatto con il suolo e scivoli. Un carico con aderenza al suolo insufficiente rappresenta

quindi un pericolo. Le forze verticali vengono contrastate ad es. ancorando

il carico a terra

125

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8.4 Forze durante il trasporto su rotaia

Le forze che agiscono nel trasporto all’interno di vagoni ferroviari sono simili a

quelle del trasporto su strada. Le forze di decelerazione sono però molto più

grandi. Un urto durante una manovra può rilasciare fino a 4 g. Le compagnie ferroviarie

conoscono bene le sollecitazioni cui è esposta la merce durante il trasporto

in vagoni ferroviari. Per questo occorre rispettare le disposizioni di carico.

Forze verticali (vibrazioni)

Forza d’accelerazione

Forza centrifuga

Forza di decelerazione

126


9. Distribuzione

DISTRIBUZIONE

Per distribuzione intendiamo la « distribuzione della merce ».

Una volta che tutte le merci sono state caricate e messe in sicurezza

vengono distribuite. Per garantire che le merci non

vengano distribuite in modo selvaggio, esistono oggi molti

strumenti per le aziende che generano già percorsi ottimizzati

in base alle consegne.

1. Edizione 2024

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Ciò che va preso in considerazione è :

– Luogo di consegna del cliente

– Possibili consegne di ritorno ( evitare corse a vuoto )

– Peso

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

Esempio

Luogo di partenza : Olten

Clienti :

– Zurigo 2 palette

– Lucerna 3 palette

– Argovia 2 palette

127

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10. Reso delle merci

Una consegna di ritorno da parte di un

cliente viene definita « reso » e spesso

viene addebitata alle aziende direttamente

dopo la consegna. Negli ultimi

anni i resi sono aumentati in modo

massiccio. In molte aziende di vendita

per corrispondenza, un ordine può essere

restituito gratuitamente. Tuttavia,

il costo di tali resi è enorme, con il risultato

che molti articoli resi vengono smaltiti come rifiuti da parte del venditore

perchè, oltre al mancato guadagno, richiede la gestione di costi e tempi per la

spedizione. Per tale motivo l'applicazione di tasse per la restituzione sono sempre

più utilizzate.

Motivi per i resi

– Misura, forma, colore o prodotto non corretti

– Reclami per consegna difettosa

– Richiami di prodotto

10.1 Reclami

Un reclamo viene solitamente esaminato in modo più approfondito dalle aziende.

Molte piattaforme online dispongono di un apposito modulo per i reclami online.

Nella maggior parte dei casi, è necessario fornire una foto e una motivazione oppure

restituire direttamente la merce. Le aziende offrono diverse opzioni per rendere

nuovamente soddisfatto il cliente.

– Nota di credito

– Nuovo articolo

– Sconti

– Buono sconto

128


Note

CI 3.4 Uscita merce e fissaggio idoneo del carico

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Note

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Note

Note

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11. Verifiche di apprendimento

CI 1.1 Ricevimento

CI 1.1 Immagazzina-

CI 1.1 Commissiona-

CI 1.1 Inventario

merce

mento merce

mento

CI 1.2 Sicurezza sul

CI 1.2 Manipolazio-

CI 1.2 Tutela della

CI 1.2 Manipolazio-

lavoro

ne sicura

salute

ne sicura di

con le varie attrez-

merci pericolose

zature di lavoro

CI 3.1 Controllo ge-

CI 3.1 Controllo det-

CI 3.1 Accettazione

nerale della merce e

tagliato della merce

merce, disposizione

attrezzi interscam-

e protocollo danni

per l'immagazzina-

biabili

mento

132


CI 3.2 Immagazzinamento

merce

diversa

CI 3.2 Immagazzinamento

merce

pericolosa

CI 3.2 Inventario

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CI 3.3 Commissio-

CI 3.3 Imballaggio

CI 3.3 Preparazione

namento della

della merce

ordini

merce

Verifiche di apprendimento

CI 3.4 Carico del

CI 3.4 Movimenta-

CI 3.4 Resi della

mezzo e piano di

zione della merce

merce

percorso

133

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Note

134



Handbuch der Informatik

Medienkompetenz für Logistiker/-innen

swiss-logistics.ch

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