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leStrade n° 1603 dicembre 2024

INFRASTRUTTURE Il ponte ciclabile sul Brenta a Fontaniva. Una nuova offerta paesaggistica GALLERIE Applicazione dei principi di gestione sostenibile su una galleria storica

INFRASTRUTTURE
Il ponte ciclabile sul Brenta a Fontaniva. Una nuova offerta paesaggistica

GALLERIE
Applicazione dei principi di gestione sostenibile su una galleria storica

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9

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N. 1603/12 DICEMBRE 2024

ISSN 0373-2916

7 7 0 3 7 3 2 9 1 6 0 2

0 1 6 0 3 >

0 1 6 0 3 >

Casa Editrice la fiaccola srl

INFRASTRUTTURE

Il ponte ciclabile sul Brenta a Fontaniva.

Una nuova offerta paesaggistica

ISSN 0373-2916

7 7 0 3 7 3 2 9 1 6 0 2

GALLERIE

Applicazione dei principi di gestione

sostenibile su una galleria storica

zara metalmeccanica srl


Partner

ANEPLA

studioverde.it

12-13 MARZO, 2025 • VERONA, ITALIA

Prima

Edizione

Nasce PAVING SHOW & CONGRESS 2025 la mostra convegno dedicata alle Attrezzature,

Materie prime, Tecnologie e Servizi per le pavimentazioni stradali.



N. 1603 Dicembre 2024 anno CXXVI

ISSN: 0373-2916

IN COLLABORAZIONE CON

Casa Editrice

la fiaccola srl

20123 Milano

Via Conca del Naviglio, 37

Tel. 02/89421350

Fax 02/89421484

P.I. 00722350154

casaeditricelafiaccola@legalmail.it

Mensile - LO-NO/00516/02.2021CONV

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA

N. 01740 / Vol.18 foglio 313 del 21/11/1985 -

ROC 32150

Ufficio Traffico e Pubblicità

Giovanna Thorausch

gthorausch@fiaccola.it

Marketing e pubblicità

Sabrina Levada Responsabile estero

slevada @ fiaccola.it

Agenti

Giorgio Casotto

Tel. 0425/34045

Cell. 348 5121572 - info@ ottoadv .it

Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige

Veneto - Emilia Romagna

(escluse Parma e Piacenza)

Amministrazione

Margherita Russo

amministrazione @ fiaccola.it

Marzia Salandini

msalandini @ fiaccola.it

Ufficio Abbonamenti

Mariana Serci

Patrizia Zanetti

abbonamenti @ fiaccola.it

Abbonamento annuo

Italia € 100,00

Estero € 200,00

Copia singola Italia € 10,00

Copia singola Estero € 20,00

L’INIZIATIVA

7 “LA FIACCOLA” E L’UNIVERSITÀ LUMSA

L’INDAGINE

8 È AMMESSO IL RIBASSO SUL COSTO DELLA

MANODOPERA

di Claudio Guccione

NOTIZIE DALL’ANAS

12 LAZIO, PONTE DELL’INDUSTRIA A ROMA

13 ABRUZZO, STRADA COMUNALE A BORGATA ISAIA -

ORTOLANO

14 SICILIA, SVINCOLO DI CASTRONOVO DI SICILIA

NEWS

15 ATTUALITÀ

28 CONVEGNI

30 AGENDA: CONVEGNI, CORSI, EVENTI

INFRASTRUTTURE & MOBILITÀ

32 GALLERIE STORICHE E SOSTENIBILITÀ

di Marianna Brichese, Federico Foria, Mario Calicchio, Riccardo

Giordano, Gabriele Miceli

40 UNA NUOVA VISTA SUL BRENTA

di Mario Organte

44 ESEMPIO VIRTUOSO DI MOBILITÀ MISTA

di Gabriele Villa

46 IL NEW DEMERARA RIVER BRIDGE

50 MOVYON E L’INTELLIGENT URBAN MOBILITY

53 METROPOLITANA CON MUSEO

di Edvige Viazzoli

56 ANAS, RICERCA STILI DI GUIDA 2024

60 FRANCHETTI E MATILDI+PARTNERS

di Damiano Diotti

62 NUOVA AUTOSTRADA A7 PLOIESTI BUZAU, LOT 1:

PLOIESTI-MIZIL, ROMANIA

di Giorgia Gunnella, Giorgia Di Biagio, Manuela Regna

64 È NATO ARGO GALLERIE

di Carlo Dossi

68 L’INVENTIVA SUI CANTIERI TELT

di Fabrizio Parati

76 BARRIERE OLIMPICHE

di Enzo Rizzo

81 ASTM PRIMO OPERATORE AUTOSTRADALE IN BRASILE

di Mauro Armelloni

82 IL PONTE CONVIENE

di Unioncamere, Uniontrasporti

GLI INNOVATORI

86 MONITORAGGIO DIGITALE E MANUTENZIONE PREDITTIVA

DEL VIADOTTO MASAÈ

di Andrea Piscini, Edoardo Troielli, Massimo Penasa, Matteo

Penasa

94 SICUREZZA STRADALE: L’IMPATTO DELLE NUOVE

TECNOLOGIE

di Grazia Crocco

98 NUOVO PROGETTO STRADALE PER IL GRUPPO WEBUILD

100 L’AEROPORTO DI AMBURGO

di Gabriele Villa

MATERIALI & TECNOLOGIE

104 PIÙ ARTE CHE SCIENZA

di Lorenzo De Carli

108 IDEE CONCRETE PER IL CAMBIAMENTO POSSIBILE

di Massimo Lucidi

MACCHINE & ATTREZZATURE

112 UNA MACCHINA FUORI DAGLI SCHEMI

di Damiano Diotti

116 GLI ELETTRICI

Anas SpA

Ente nazionale

per le strade

Associazione Italiana

Società Concessione Autostrade

e Trafori

Associazione

del Genio Civile

Associazione Italiana

per l’Ingegneria Traffico

e dei Trasporti

Associazione Mondiale

della Strada

Associazione Italiana

dei Professionisti

per la Sicurezza Stradale

Associazione Italiana

Segnaletica e Sicurezza

Associazione Laboratori

di Ingegneria e Geotecnica

Associazione

Industrie

Ferroviarie

Associazione Italiana

Segnaletica Stradale

European Union

Road Federation

Formazione Addestramento

Scienza Tecnologia Ingegneria

Gallerie e Infrastrutture

Federazione delle Associazioni

della filiera del cemento,

del calcestruzzo e dei materiali di

base per le costruzioni nonché

delle applicazioni e delle

tecnologie ad esse connesse

Federazione Industrie

Prodotti Impianti Servizi

ed Opere Specialistiche

per le Costruzioni

International Road

Federation

Associazione delle

organizzazioni di ingegneria,

di architettura e di consulenza

tecnico-economica

Impaginazione

Studio Grafico Page - Novate Milanese (Mi)

66 OCCORRE RIFLETTERE

di Francesco Annunziata

118 INDICE ANNATA

Società Italiana Geologia

Ambientale

Stampa

INGRAPH Srl

Via Bologna, 106 - 20831 Seregno (MB)

Stampato su carta FSC

Società Italiana Infrastrutture

Viarie

SITEB

Strade Italiane e Bitumi

On line nella sezione

Archivio, tutti

i numeri sfogliabili

Questo periodico è associato

all’Unio ne stampa periodica italiana.

Numero di iscrizione 14744

Redazione

Direttore responsabile

Lucia Edvige Saronni

Direttore editoriale

Fabrizio Parati

fparati@fiaccola.it

Redazione

Monica Banti

Damiano Diotti

Carlo Dossi

Gabriele Villa

Segreteria di redazione

Jole Campolucci

jcampolucci@fiaccola.it

Consulenti tecnici e legali

Terotecnologia

Gabriele Camomilla

Normativa

Biagio Cartillone

Gallerie e Infrastrutture

Roberto Arditi

Appalti Pubblici

Claudio Guccione

Ponti e Viadotti

Enzo Siviero

Comitato di redazione

Leonardo Annese - ANAS/CNI AIPCR ITALIA

Roberto Arditi - Gruppo ASTM

Mario Avagliano - ANAS

Fabio Borghetti - Politecnico di Milano

Michele Culatti - Gruppo Siviero

Paola Di Mascio - AIPSS

Concetta Durso - ERF

Laura Franchi - TTS Italia

Giancarlo Guado - SIGEA

Salvatore Leonardi - DISS

Pietro Marturano - MIT

Andrea Mascolini - OICE

Francesco Morabito - FINCO

Michela Pola - FEDERBETON

Maurizio Roscigno - ANAS

Emanuela Stocchi - AISCAT

Monica Tessi - ANIE/ASSIFER

Susanna Zammataro - IRF

Hanno collaborato

Francesco Annunziata

Mauro Armelloni

Mariana Brichese

Mario Calicchio

Grazia Crocco

Lorenzo De Carli

Giorgia Di Biagio

Damiano Diotti

Federico Foria

Riccardo Giordano

Claudio Guccione

Giorgia Gunnella

Massimo Lucidi

Gabriele Miceli

Mario Organte

Matteo Penasa

Massimo Penasa

Andrea Piscini

Manuela Regna

Enzo Rizzo

Edoardo Troielli

Edvige Viazzoli

Gabriele Villa

Comitato Tecnico-Editoriale

PRESIDENTE

LANFRANCO SENN

Professore Ordinario di Economia Regionale

Responsabile Scientifico CERTeT,

Centro di Economia Regionale, Trasporti

e Turismo dell’Università Bocconi di Milano

MEMBRI

GIANNI VITTORIO ARMANI

Amministratore delegato IREN

ELEONORA CESOLINI

TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)

PASQUALE CIALDINI

Direttore Generale per la Vigilanza

e la Sicurezza delle Infrastrutture MIT a r.

DOMENICO CROCCO

Dirigente ANAS,

Segretario Generale PIARC Italia

STEFANO RAVAIOLI

Direttore SITEB

LUCIANA IORIO

MIT, Presidente WP1 UNECE

AMEDEO FUMERO

Dirigente MIT, Capo Dipartimento per i Trasporti,

la Navigazione e i Sistemi informativi e statistici

LUCIANO MARASCO

Dirigente MIT, Responsabile IV Divisione

DG Sicurezza Stradale

FRANCESCO MAZZIOTTA

Già Dirigente MIT, Responsabile II Divisione

DG Sicurezza Stradale

VINCENZO POZZI

Già Presidente CAL

ALESSANDRO MUSMECI

AISCAT Pesponsabile Area Tecnica

ORNELLA SEGNALINI

Dirigente MIT, Direttore Generale

Dighe e Infrasrutture Idriche ed Elettriche a r.

MARIO VIRANO

Direttore Generale TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)

GILBERTO CARDOLA

Amministratore BBT SE

(Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel)

IN RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI

ANGELO ARTALE

Direttore Generale FINCO

FEDERICO CEMPELLA

Associazione del Genio Civile

MARIA PIA CERCIELLO

PIARC ITALIA

GABRIELLA GHERARDI

Presidente AISES

OLGA LANDOLFI

Segretario Generale TTS Italia

GIOVANNI MANTOVANI

Già Presidente AIIT

MARCO PERAZZI

Relazioni Istituzionali UNICMI

DONATELLA PINGITORE

Presidente ALIG

CARLO POLIDORI

Presidente AIPSS

DANIELA PRADELLA

ANIE/ASSIFER

ADNAM RAHMAN

Vice Presidente IRF

STEFANO RAVAIOLI

Direttore SITEB

NICOLA ZAMPELLA

Direttore Generale Federbeton

GABRIELE SCICOLONE

Presidente OICE

SERGIO STORONI RIDOLFI

SIGEA

Associazione Italiana

della Telematica per

i Trasporti e la Sicurezza

Unione Nazionale delle Industrie

delle Costruzioni Metalliche

dell’Involucro

e dei Serramenti

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista

sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, etc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente

agli Autori. Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l’invio delle nostre comunicazioni e non

sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri ricevere in futuro altre informazioni,

può far richiesta alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it

lestrade @ fiaccola.it

www.fiaccola.com

www.lestradeweb.com



artner

Anas SpA (Gruppo FS Italiane)

stradeanas.it 49

Asphaltica 2023

asphaltica.it

zara metalmeccanica srl

Autostrada del Brennero SpA

autobrennero.it

Zara Metalmeccanica S.r.l.

35

zarametalmeccanica.it

ANAS SpA

stradeanas.it

III Cop

II Cop

In questo numero

In questo numero

Roxtec Italia Srl

CAR SEGNALETICA STRADALE Srl

roxtec.com/it carsrl.com

271

CO-BIT SpA

Samoter co-bit.com 2023

39

samoter.it 91

In Copertina Attesa da più di 20 anni, l’opera realizzata

da Zara Metalmeccanica ha un ruolo codevintec.it 5

CODEVINTEC ITALIANA Srl

Car Segnaletica

centrale

Stradale

nel collegamento

Srl

di reti ciclabili di tutta

SINA SpA

carsrl.com la provincia di Padova: recentemente, nel comune

di Fontaniva, a nord di Padova, è stata realiz-

CRACCO Srl - CORTENSAFE

1 sinaing.it 25

zata una passerella ciclopedonale che completa cortensafe.it 21

un percorso di tipo soft già agibile, generando,

Cracco Srl di fatto, una nuova offerta paesaggistica. L’ope-

SMA Road Safety Srl

cortensafe.it ra nasce dall’esigenza di garantire un percorso 19 smaroadsafety.com EDIL 2025

23

ciclopedonale sicuro ai cittadini di Fontaniva, fieraedile.it 107

ma ha anche la funzione di collegamento tra il

centro abitato di Fontaniva e l’itinerario ciclabile

Eco Certificazioni esistente SpA lungo il fiume Brenta, sempre più fre- Stevanato ELIA PERONI Prodotti & e C. Lavori Sas Speciali Srl

eco-cert.it quentato da cicloturisti e ritenuto, per tale 6moti-

stevanato.com eliaperoni.it 2123

vo, una importante risorsa per il territorio. La

nuova opera si inserisce in un area ambientale

di particolare pregio.

Fagioli SpA

fagioli.com 69

Massenza Srl

massenza.it 5

ETS Srl

Tekna etsingegneria.it Chem SpA

27

teknachem.it 96

ITERCHIMICA SpA

iterchimica.it

4 12/2024 leStrade

IV Cop

Aziende citate

Geofluid 2023

Valli Zabban SpA

Tekna Chem 104

geofluid.it 87 vallizabban.it

AUTOSTRADA DEL BRENNERO SpA

KEY ENERGY 2025

IV Cop. Trenitalia 38

100 C

PANT.

RAL

Vempa

autobrennero.it 55 key-expo.com 128 A35 Brebemi 2672

25 M

3005 C

5015

0 Y

0 K

Webuild Anas 12, 17, 20, 56, 76, 9663

Wirtgen Atm 18, 53 112

Iterchimica

BOMAG

SpA

ITALIA – MARINI SpA

MASSENZA Srl

Zeleros Amplia Infrastructure 2120

iterchimica.it bomag.com II Cop. 45 massenza.it 6 CAEmate 86

Cancellotti 76

CDP Venture Capital 22

Colacem 15

Servizi Servizi offerti offerti dalla Casa dalla Editrice: Casa Editrice: ETS 32

- articoli

- articoli

in formato

in formato

pdf

pdf

Franchetti 60

- immagini / servizi fotografici

(sono cedibili - immagini quelle indicate / con servizi il credito fotografici della rivista) (sono cedibili quelle Gruppo indicate con ASTM il credito della rivista)

81, 86

- ristampe - ristampe articoli articoli

Gruppo Autostrade per l’Italia 50, 64

Indicare con una X la voce interessata

Gruppo FS 25, 26

Indicare con una X la voce interessata

❑ PDF Articolo/Notizia Pag .............. Titolo .................................................................. Iterchimica 20

JCB 112

❑ Foto Pag .............. Titolo ❑ PDF Articolo/Notizia Pag .............. Titolo ..........................................................................................................................

Kleemann 116

❑ Estratti Articolo Pag .............. Titolo .................................................................. Liebherr 100

❑ Foto Articolo Pag .............. Titolo ..........................................................................................................................

RICHIEDENTE sig./ra ....................................................................................................

Mapei 15

❑ Estratti Articolo Pag .............. Titolo ..........................................................................................................................

Movyon 50, 64

Azienda ......................................................................................................................... Matildi+Partners 60

RICHIEDENTE sig./ra ............................................................ Azienda ....................................................................................

Via/Piazza ........................................................................... N. Civico ............................ Politecnica 46

Via/Piazza

Reway Group 26

Comune .................................. ..................................................... N. Civico .............. CAP Comune ....................... ................................................ PROV CAP .............. PROV ...................

Sina 86

Tel./cell. Tel./cell. .......................................................................................................................

Fax E‐mail .............................................................................

TELT 68

3TI 62

E-mail ...........................................................................................................................

Compili e invii per fax o con posta elettronica a: Casa editrice la fiaccola srl | Via Conca del Naviglio 37 | 20123 Milano | Fax 02 Webuild 89421484 | email: segreteria@fiaccola.it 53, 98

Compili e invii per fax o con posta elettronica a: Casa editrice la fiaccola srl | Via Conca del Naviglio 37

Zara Metalmeccanica 40

20123 Milano | Fax 02 89421484 | email: segreteria@fiaccola.it

fiaccola service

12/2024

4 3/2023 leStrade

Il trattamento dei dati personali che la riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo la massima riservatezza,

verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice la fiaccola. Perciò, per aggiornarla sulle nostre iniziative, i Suoi

dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi e se lei non desiderasse ricevere altre comunicazioni barri la casella a lato. ❑

Aziende citate

Anas 12

Cepav Due 52

Deep Blue 57

Fagioli 76

PAVING Fincasale SHOW & CONGRESS 2025

7

samoter.it

Flowdron

III Cop

58

FS Security 43

Goretex professional 24

ROTAIR SpA

rotairspa.com Gruppo Abertis 9747

Hamm 120

Hardt 20

SMA Holcim ROAD Aggregati SAFETY Calcestruzzi Srl

98

smaroadsafety.it Hyperloop One 1120

Hyperloop Transportation Technologies 20

Hyundai 122

TEKNA CHEM SpA

Ingegneria del Territorio 41

teknachemgroup.com 75

Italferr 42

Mammoet 22

TELT Milano SASSerravalle Milano Tangenziali 18,44

telt-sas.com Nevomo 6720

Orteco 115

Peri 116

VALLI Proger ZABBAN SpA

41

vallizabban.it 29

Rete Ferroviaria Italiana 41

Rocksoil 41

Sesar 56

ZARA METALMECCANICA Srl

zarametalmeccanica.it

Sireg I Cop 108

Siteb 102

SMA Road Safety 92

Swisspod 20

Tecne 30

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verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice la fiaccola. Perciò, per aggiornarla sulle nostre iniziative, i Suoi

dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi e se lei non desiderasse ricevere altre comunicazioni barri la casella a lato. ❑

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e droni marini

Tecnologie per infrastrutture,

gallerie e aree circostanti

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strade, autostrade, aeroporti

e studio del sottosuolo

> valutazione spessore delle pavimentazioni

> rilievi pre-scavo, ricerca inesplosi OBI (UXO)

> mappatura 3D di sottoservizi, cavità

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e gallerie

> deformazioni o cedimenti

> ispezione strutture e calcestruzzi e parti sommerse

> ricerca di vuoti, ammaloramenti o distacchi

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tel. +39 02 4830.2175 | info@codevintec.it | www.codevintec.it



L’iniziativa

“La Fiaccola” e l’Università LUMSA

La Casa Editrice “La Fiaccola”, con i suoi magazine “Le

Strade – Aeroporti, Autostrade e Ferrovie”, “Waste” e

“Flotte & Finanza”, ha il piacere di comunicare il rinnovo

e la validità per l’a.a. 2024-2025 della rilevante collaborazione

accademica con l’Università LUMSA | LUM-

SA Master School, che garantisce specifiche agevolazioni

promozionali in ordine ai costi di iscrizione ai Master universitari

di primo e secondo livello della LUMSA Master

School di Roma e Palermo realizzati in partnership con

IESED – Istituto Europeo di Studi Economici e Direzionali,

ed altri Master inclusi.

Collaborazione volta a favorire, attraverso tale convenzione

in essere, la formazione post-lauream (executive)

di alto profilo universitario ed il fondamentale sviluppo

e/o aggiornamento di competenze professionali in aree

tematiche e settori strategici ed innovativi, nonché a livello

di mercato, rilevanti per il proprio network (partner,

sponsor, inserzionisti ed abbonati ai magazine) costituito

da aziende, pubbliche amministrazioni, organizzazioni

ed associazioni di categoria, studi professionali e professionisti,

società di consulenza, settore finanziario. In

particolare, in riferimento ad ambiti tematici quali: sviluppo

economico sostenibile (SDG, ESG), sostenibilità

aziendale e nella P.A., public sector (appalti, PPP), infrastrutture-trasporti

ed energia-ambiente, PMI, normativa

e diritto, corporate finance e finanza straordinaria, business

administration e management, strategy, governance

e controlli societari, reporting e tax, innovation.

Grazie a questa collaborazione, che vedrà anche il coinvolgimento

della Casa Editrice e suoi magazine come partner

della LUMSA Master School e IESED nei Master e per relative

rilevanti iniziative accademiche ed eventi, sarà possibile

per tutti i singoli abbonati, gli inserzionisti e le diverse

realtà pubbliche e private del proprio network quali partner

e sponsor dei magazine (nelle persone dei loro amministratori

e dirigenti, dipendenti, consulenti interni e of

counsel, tirocinanti), nonché per i loro figli e coniugi, usufruire

di tali specifiche agevolazioni promozionali per l’iscrizione

ai Master della LUMSA Master School ricompresi

in convenzione. L’Università LUMSA è inoltre al primo posto

nella Classifica Censis (edizione 2024/2025) delle Università

italiane, nel settore “Atenei non statali di medie dimensioni”

(fino a 10.000 iscritti).

Lumsa Master School: Master in

Convenzione “La Fiaccola”

Le iscrizioni per i Master universitari di primo e secondo

livello a.a. 2024-2025 della LUMSA Master School sono

già aperte e possibili in questi mesi entro gennaio 2025,

secondo rispettivi calendari e scadenze dei Master. Inizio

dei Master previsto nel primo trimestre 2025 (gennaio

- marzo), con durata annuale e realizzati in modalità

blended (in presenza e da remoto).

Tutti i dettagli riguardo struttura, calendari e scadenze

sono presenti sui rispettivi siti LUMSA Master School

e IESED, in particolare sulle pagine web dei singoli

Master; inclusa la procedura di iscrizione ed i contatti

di Segreteria, qui riportati, cui rivolgere richieste di

info didattiche ed amministrative, agevolazioni e costi

(e-mail: info@iesed.it / segreteria@iesed.it / Tel. IESED:

+39 366 9234171).

Per beneficiare di tali promozioni sulle rette dei Master

derivanti dalla convenzione in essere, basterà citare alla

Segreteria tale convenzione tra Casa Editrice “La Fiaccola”

e LUMSA Master School (codice registrato: “La Fiaccola”).

Procedendo poi come indicato ad autocertificazione

nella successiva compilazione della domanda di iscrizione

al Master in oggetto, corredata dai relativi allegati richiesti

e nel rispetto delle modalità di iscrizione e requisiti

previste dai bandi di iscrizione. Potendo inoltre avere

accesso ad ulteriori schemi di formazione finanziata, finanziamenti

agevolati e/o altri possibili incentivi previsti

per i partecipanti ai Master. nn

leStrade 12/2024 7



Normativa e infrastrutture

È ammesso il ribasso sul costo

della manodopera

La conseguenza del ribasso del costo della manodopera non è l’esclusione

ma la valutazione dell’offerta per sospetta anomalia

Avv. Prof. Claudio Guccione

Il Consiglio di Stato con la sentenza pubblicata

in data 19 novembre 2024, n.

9255, ha chiarito che è possibile, per

l’operatore economico, indicare un costo

della manodopera inferiore rispetto

a quello indicato dalla stazione appaltante

nei documenti di gara.

L’avvocato Claudio Guccione, fondatore di P&I - Studio Legale Guccione &

Associati, è Professore a contratto di Diritto delle Opere Pubbliche all’Università

La Sapienza di Roma (claudio.guccione@peilex.com).

Inquadramento normativo

e giurisprudenziale

L’articolo 41, comma 14, del D.lgs. n.

36/2023, in tema di costi della manodopera,

prevede che “Nei contratti di lavori

e servizi, per determinare l’importo

a base di gara, la stazione appaltante

o l’ente concedente individua nei documenti

di gara i costi della manodopera

secondo quanto previsto dal comma

13 (relativo alla determinazione del costo

del lavoro sulla base di tabelle ministeriali).

I costi della manodopera e della

sicurezza sono scorporati dall’importo

assoggettato al ribasso. Resta ferma la

possibilità per l’operatore economico di

dimostrare che il ribasso complessivo

dell’importo deriva da una più efficiente

organizzazione aziendale”.

La norma distingue tra importo posto a

base di gara in cui sono ricompresi i costi

della manodopera e importo assoggettato

al ribasso dal quale, invece, questi

ultimi devono essere scorporati.

La formulazione della disposizione ha

dato origine ad un vivace dibattito in ordine

alla possibilità di ribassare i costi

della manodopera rispetto al quale possono

sintetizzarsi i due principali e contrapposti

orientamenti.

Per un primo orientamento, che si fonda

sull’interpretazione letterale dell’art. 41,

comma 14 del d.lgs. n. 36/2023, non

sarebbe possibile ribassare i costi della

manodopera, pertanto i costi della manodopera

devono essere considerati fissi

e invariabili con la conseguenza che l’operatore

economico non può offrire, per

tale voce di costo, un importo inferiore

rispetto a quello stimato dalla stazione

appaltante nella lex specialis.

Secondo un opposto orientamento, invece,

sarebbe possibile ribassare i costi

della manodopera. Tale tesi si fonda

su una lettura sistematica degli artt. 41,

comma 14; 108, comma 9, che prescrive

al concorrente di indicare nell’offerta

economica, a pena di esclusione, i costi

della manodopera e 110, comma 1,

in ragione del quale “Le stazioni appaltanti

valutano la congruità, la serietà, la

sostenibilità e la realizzabilità della migliore

offerta, che in base a elementi

specifici, inclusi i costi dichiarati ai sensi

dell’art. 108, comma 9, appaia anormalmente

bassa” (TAR Firenze 120/2024).

In tal senso è stato osservato che, ove

il legislatore avesse voluto considerare i

costi della manodopera fissi e invariabili,

non avrebbe richiesto, ai sensi dell’articolo

108, comma 9, ai concorrenti di indicarne

l’importo nell’offerta economica

a pena di esclusione, né avrebbe incluso,

ai sensi dell’articolo 110, comma 1,

anche i costi della manodopera tra gli

elementi che possono concorrere a determinare

l’anomalia dell’offerta. Senza

considerare, inoltre, che l’impossibilità

di ribassare i costi della manodopera

determinerebbe una eccessiva compressione

della libertà d’impresa.

Ed è proprio quest’ultimo l’orientamento

che è stato accolto dal Consiglio di Stato

nella pronuncia in commento.

I fatti di causa e la sentenza

di primo grado

L’Autorità di Sistema Portuale dello

Stretto di Messina indiceva una procedura

aperta per l’affidamento congiunto,

sulla base del progetto di fattibilità tecnico-economica,

della “Progettazione esecutiva

ed esecuzione dei lavori di adeguamento

e risanamento della banchina

Margottini nel porto di Reggio Calabria”.

Il disciplinare di gara, richiamando

il comma 14, dell’art. 41 del d.lgs. n.

36/2023, dopo aver indicato l’importo

posto a base di gara e gli importi relativi

ai costi della manodopera e agli oneri

della sicurezza (non ribassabili), precisava

che quelli inerenti alla manodopera

non fossero ribassabili.

L’impresa risultata prima graduata, dopo

aver inserito sulla piattaforma telematica

il ribasso percentuale offerto, aveva

compilato il modello relativo all’offerta

economica inserendo nella casella corrispondente

all’importo soggetto a ribasso

una cifra comprendente anche i costi

della manodopera provvedendo, altresì,

a indicare separatamente le somme non

soggette a ribasso d’asta che, comunque,

erano state pure dettagliate in una

successiva tabella quali importi non ribassabili.

La Commissione di gara ritenendo

che le intenzioni della concorrente

fossero quelle di scorporare dalla cifra

indicante l’importo soggetto a ribasso le

somme non ribassabili (tra cui il costo

della manodopera) piuttosto che provvedere

alla esclusione dell’impresa in

questione, adottava il provvedimento

di aggiudicazione nei confronti di essa.

L’impresa risultata seconda graduata

adiva il TAR chiedendo l’annullamento

del provvedimento di aggiudicazione

censurando, tra le altre, la violazione degli

artt. 41, comma 14, e 108 del d.lgs.

n. 36/2023 nonché la falsa applicazione

del bando e del disciplinare di gara.

Secondo la tesi di parte ricorrente, la

Commissione di gara avrebbe dovuto

escludere l’impresa aggiudicataria considerato

che, nel redigere il modello di

offerta economica avrebbe esposto quale

importo soggetto a ribasso, su cui calcolare

il ribasso percentuale offerto, una

cifra comprendente i costi della manodopera

violando in tal modo la lex specialis

di gara che, richiamando quanto

previsto dall’art. 41, comma 14, del d.lgs.

n. 36/2023, disponeva che “I costi

della manodopera e della sicurezza sono

scorporati dall’importo assoggettato al

ribasso”.

A fronte di ciò, secondo la ricorrente,

la Commissione di gara avrebbe dovuto

procedere con l’esclusione della prima

graduata e non già provvedere, come

invece ha fatto, alla estrapolazione

dell’importo relativo al costo della manodopera

da quello soggetto a ribasso.

Sicché, secondo la ricorrente, l’aver inserito,

all’interno del modello dedicato

all’offerta economica, nel riquadro relativo

all’importo soggetto a ribasso, anche

il costo della manodopera avrebbe

dovuto determinare l’esclusione dell’operatore

economico aggiudicatario per

violazione dell’art. 41, comma 14, del

d.lgs. n. 36/2023.

Il TAR, accogliendo la tesi della ricorrente,

disponeva l’annullamento del

provvedimento di aggiudicazione e, al

contempo, l’aggiudicazione a favore

dell’impresa ricorrente.

Il TAR, comunque, ammetteva la possibilità

di presentare un costo della manodopera

ribassato ma solo in via “indiretta”,

ossia indicando una cifra inferiore

rispetto a quella computata dalla stazione

appaltante, e non già inserendo

tale costo, in via diretta e immediata,

nell’importo assoggettato a ribasso. Tuttavia,

l’inserimento da parte dell’impresa

risultata aggiudicataria del predetto

costo nell’importo assoggettato al ribasso,

proprio perché contrastante tanto

con le disposizioni della lex specialis

quanto con l’articolo 41, comma 14, del

d.lgs. n. 36/2023, avrebbe dovuto determinarne

l’esclusione.

Avverso tale sentenza è insorta l’impresa

risultata prima graduata la quale, con

un primo motivo di ricorso in appello, ha

contestato la sentenza di primo grado

nella parte in cui, per ciò che rileva ai fini

del presente commento, ha ritenuto che

dovesse essere esclusa dalla procedura

di gara per aver offerto il proprio ribasso

percentuale su un importo comprensivo

del costo della manodopera.

La pronuncia del Consiglio

di Stato

Il Consiglio di Stato, con sentenza del

19 novembre 2024, n. 9255, ha accolto

L’Opinione legale

8 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 9



Soluzioni costruite per salvare vite

l’appello e, per l’effetto, ha riformato la

sentenza di primo grado.

Il Collegio, dopo aver richiamato le norme

di cui agli articoli 41, comma 14,

108, comma 8, e 110, comma 1, del D.lgs.

n. 36/2023, ha aderito a quell’indirizzo

giurisprudenziale secondo il quale,

a fronte di un ribasso anche dei costi

della manodopera, la conseguenza non

è l’esclusione dalla gara, quanto piuttosto

l’assoggettamento dell’offerta alla

verifica di anomalia: in quella sede l’operatore

economico avrà l’onere di dimostrare

che il ribasso deriva da una più efficiente

organizzazione aziendale e che

ha operato nel pieno rispetto dei minimi

salariali.

D’altra parte, secondo il Consiglio di

Stato, solo in tal modo si spiega l’obbligo

previsto dall’art. 108, comma 9, del

d.lgs. n. 36/2023 di indicare, a pena di

esclusione dalla gara, i costi della manodopera

(disposizione che sarebbe altrimenti

superflua) nonché la previsione

di cui all’art. 110, comma 1, del d.lgs. n.

36/2023 che include i costi della manodopera

che sono dichiarati dall’operatore

economico tra gli elementi specifici in

presenza dei quali la stazione appaltante

avvia il procedimento di verifica dell’anomalia

dell’offerta.

Proprio nell’assicurare una tutela rafforzata

agli interessi dei lavoratori – ha osservato

il Consiglio di Stato – il nuovo

codice dei contratti pubblici si pone in

continuità con quello precedente. Difatti,

dalla lettura combinata delle disposizioni

citate, emerge la volontà del legislatore

di responsabilizzare gli operatori

economici, i quali, prima di procedere

con la formulazione del ribasso complessivo,

devono valutare preventivamente

i costi relativi alla manodopera (nonché

quelli inerenti alla sicurezza).

Passando all’analisi della fattispecie concreta

il Collegio ha precisato che, stante

il richiamo espresso nella lex specialis

dell’art. 41, comma 14, del d.lgs. n.

36/2023, non era escluso che gli operatori

economici potessero indicare un costo

della manodopera inferiore rispetto a

quello indicato dalla stazione appaltante.

I giudici di Palazzo Spada hanno pure

chiarito che l’indicazione dei costi della

manodopera a “rialzo”, a differenza di

quelli “al ribasso” per cui l’offerta si presume

essere anomala, non costituisce di

per sé un indice di anomalia dell’offerta,

in quanto è necessario che la proposta

in aumento di tale componente di costo

si caratterizzi per la sua effettiva e concreta

capacità di incidere sulla remuneratività

dell’offerta.

Osservatorio normativo

Parere dell’Adunanza della Commissione

Speciale del Consiglio di Stato del 27

novembre 2024 sullo schema di decreto

legislativo recante “disposizioni integrative

e correttive al codice dei contratti

pubblici di cui al decreto legislativo 31

marzo 2023, n. 36”.

Comunicato Presidente ANAC del 20

novembre 2024 recante “Chiarimenti in

merito all’utilizzo del criterio del minor

prezzo nelle procedure di aggiudicazione

di lavori sopra soglia”.

Circolare del Ministero delle infrastrutture

e dei trasporti dl 18 novembre 2024

recante “Orientamenti e indicazioni operative

per la qualificazione delle stazioni

appaltanti ai sensi del Codice dei contratti

pubblici (d.lgs. n. 36/2023)”. nn

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10 12/2024 leStrade



Notizie da Anas

Notizie da Anas

Lazio, ponte dell’Industria a Roma

Proseguono i lavori di consolidamento e restauro conservativo

del ponte dell’Industria avviati lo scorso luglio 2023 da Anas

Nelle settimane scorse si sono

concluse le operazioni di consolidamento

delle fondazioni utilizzando

la tecnica del ‘jet grouting’

e sono state ultimate le attività

di svaro dell’impalcato del ponte

così come previsto dal cronoprogramma

dei lavori. Le operazioni

si sono svolte con l’ausilio di

una gru da 600 tonnellate: il mezzo

speciale ha rimosso la struttura

del vecchio ponte e l’ha riposizionata

sulle banchine del Tevere. Le

travi storiche saranno restaurate.

I due arconi metallici attualmente

presenti ai due lati del ponte

saranno successivamente ripuliti,

riverniciati e poi rimontati ai lati

della nuova struttura. Per le operazioni

di svaro è stato necessario

suddividere il ponte in tre grandi

blocchi: due da 45 metri e uno

centrale da 15 metri (ex levatoio).

La fase successiva dei lavori prevede

la spinta della nuova struttura

del ponte sulle pile in alveo

mediante il varo delle nuove campate.

In seguito sulla nuova struttura,

come richiesto dalla Soprintendenza,

saranno posizionati i

due arconi restaurati: cesseranno,

quindi, di avere la loro funzione

strutturale, ma resterà conservato

il disegno originale del ponte e

l’immagine urbana post-industriale

dell’area. Saranno poi completate

le attività di collaudo, propedeutiche

alla riapertura al traffico

del ponte.

L’opera giubilare, da 18 milioni di

euro, sarà arricchita anche con la

realizzazione di due passerelle,

una pedonale e una ciclabile, ai

lati del ponte.

Abruzzo, strada comunale

a Borgata Isaia - Ortolano

Riconsegnata al comune di Campotosto la

strada comunale colpita dal sisma del 2016

Nella giornata del 3 dicembre

2024, Anas ha riconsegnato al Comune

di Campotosto (L’Aquila) la

strada comunale in località Borgata

Isaia – Ortolano Comune di

Campotosto (AQ). La strada è stata

oggetto di importanti interventi

di ripristino del corpo stradale

a seguito degli eventi legati ai fenomeni

sismici che hanno colpito

il territorio delle Regioni Lazio,

Marche, Umbria e Abruzzo a partire

dal 24 agosto 2016.

Le lavorazioni sono state suddivise

in quattro interventi. Il primo

intervento ha previsto la realizzazione

di una paratia di pali

di grosso diametro (100 centimetri)

in corrispondenza del tratto

stradale oggetto di franamento.

Il secondo intervento ha previsto

la realizzazione di una paratia di

pali di grosso diametro (100 centimetri)

su un tratto stradale di circa

48 metri a ridosso dell’abitato

di Ortolano. Il terzo intervento ha

previsto l’inserimento di due file

di gabbioni riempimento con misto

cementato per il ripristino della

sede stradale (in fase esecutiva

si è optati per la realizzazione di

terre armate di medesima altezza

delle gabbionate). Il quarto intervento

ha riguardato il disgaggio

e la posa di una rete metallica

a doppia torsione.

L’intervento complessivo, dall’importo

di oltre cinque milioni di

euro, era stato consegnato lo

scorso 10 maggio 2023.

Emilia Romagna, SS 65 bis

Riaperta al traffico la SS 65 bis “Fondovalle Savena” a Pianoro (BO)

Si sono conclusi i lavori di ripristino

del corpo stradale del tratto

presso il km 0,700 della strada

statale 65 bis “Fondovalle Savena”

a Pianoro, nella città metropolitana

di Bologna. Pertanto, a

seguito della riapertura al traffico

da parte della Città Metropolitana

di Bologna della rotatoria

di Rastignano posta al km

0,300, il tratto dal km 0 al km

2,600 della SS 65 bis, è di nuovo

percorribile. Il tratto stradale

era stato precedentemente chiuso

al traffico tra il km 0,000 ed

il km 0,300 per consentire i lavori

della rotatoria di Rastignano.

Nel tratto ricompreso tra il

km 0,300 e il km 2,600 era imposta

la chiusura al traffico ad

esclusione dei residenti, mezzi di

soccorso e servizi essenziali che

invece poteva transitare con il

senso unico alternato; tale modifica

alla circolazione era stata attuata

a seguito degli eccezionali

eventi meteorologici di settembre

ed ottobre scorsi, che avendo

comportato l’erosione delle

sponde del fiume Savena avevano

pregiudicato il corpo stradale

con conseguente cedimento

del piano viabile.

In collaborazione con

12 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

13



Notizie da Anas

Notiziario

Sicilia, svincolo di Castronovo di Sicilia

Consegnati i lavori di costruzione dello svincolo lungo la SS 189

Campania, SS 90bis “delle Puglie”

4,2 milioni di euro d’investimento complessivo per il ponte “Valentino”

È tornato fruibile, nelle scorse

settimane, il ponte “Valentino”,

situato lungo la strada statale

90bis “delle Puglie”, in corrispondenza

del km 5,200, nel

beneventano, grazie alla conclusione

delle attività principali relative

all’intervento di manutenzione

programmata di Anas, per

un investimento complessivo di

4,2 milioni di euro.

Nel dettaglio, le attività sulla parte

centrale del ponte hanno riguardato

il rifacimento dei cordoli

con sostituzione delle barriere

di sicurezza, l’impermeabilizzazione

ed il ripristino di alcune porzioni

in calcestruzzo armato, incrementando

così gli standard di

sicurezza e percorribilità della intera

infrastruttura stradale. Si sta

procedendo ora con le attività di

completamento della nuova pavimentazione

e relativa segnaletica.

Al contempo, le lavorazioni proseguiranno

nella parte sottostante

dell’infrastruttura, senza quindi

Anas ha consegnato i lavori relativi

alla costruzione dello svincolo di

Castronovo di Sicilia, territorio in

provincia di Palermo, ubicato lungo

la strada statale 189 “Della Valle

dei Platani”, compreso tra i chilometri

13 e 17.

I lavori sono stati aggiudicati all’impresa

RTI L&C Lavori e Costruzioni

S.r.l. (mandataria) e all’impresa

Costruzioni Ambientali S.r.l. (mandante)

per un importo complessivo

di circa 21 milioni di euro. In data

16 ottobre 2024 si è proceduto alla

stipula del contratto.

L’intervento consiste nel completamento

di opere parzialmente realizzate

con un precedente appalto.

È previsto l’adeguamento funzionale

e geometrico dell’esistente

svincolo nord al km 13,100 della

strada statale 189, la realizzazione

di un’intersezione a livelli sfalsati

in corrispondenza dello svincolo

centro e l’adeguamento dello svincolo

sud al km 17. Sono previsti,

inoltre, interventi di riqualificazione

della pavimentazione e di adeguamento

delle barriere di sicurezza

esistenti. Il cantiere è aperto e l’ultimazione

dei lavori porta la data 6

aprile 2026.

disagi per la circolazione.

A partire dal mese di gennaio, infine,

si procederà alla realizzazione

dei nuovi giunti di dilatazione,

con attivazione del senso unico alternato

per un periodo di circa tre

settimane.

Stocchi, Presidente del PIARC per

il prossimo quadriennio 2025-2028

Mapei, una

nuova sede in

Repubblica Ceca

Con grande orgoglio, l’AISCAT

(Associazione Italiana Società

Concessionarie Autostrade e Trafori),

anche a nome delle proprie

Associate, e il Comitato Nazionale

del PIARC hanno comunicato

che la Dott.ssa Emanuela Stocchi,

Direttore Affari Internazionali

dell’Associazione, nel corso della

riunione del Consiglio PIARC tenutasi

ad Andorra il 6 novembre

u.s., è stata nominata Presidente

del PIARC (World Road Association)

per il prossimo quadriennio

2025-2028, riscontrando un vasto

apprezzamento da parte dei

delegati PIARC rappresentati nel

Consiglio.

Esperta di legislazione e politiche

europee, con una ultradecennale

esperienza nel settore delle autostrade

in concessione a livello

sia nazionale sia, soprattutto, internazionale,

ha svolto negli anni

importanti incarichi all’interno

delle Associazioni internazionali

L’azienda si sta concentrando sulla

produzione di cementi a minore

impronta carbonica, esplorando

al contempo le future possibilità:

idrogeno verde e sistemi di cattura

e stoccaggio della CO 2

. In tutti gli

stabilimenti italiani a ciclo completo

sono utilizzati materiali “di recupero”:

loppe, ceneri, gesso chimico

ed altri, in sostituzione di materie

prime naturali. Attualmente, il tasso

di sostituzione con materiali riciclati

è pari al 6%. Quattro dei sei

più rappresentative del comparto

quali l’ASECAP (European Association

of Toll Highways Concessionaires

Companies) e l’IBTTA

(International Bridge, Tunnel and

Mapei ha inaugurato la proria nuova

sede in Repubblica Ceca, a Olomouc.

Un investimento strategico

per rispondere alle esigenze di una

realtà in continua espansione e rafforzare

il legame con il territorio.

L’azienda è presente in Repubblica

Ceca dal 1991, a Olomouc. Con il

passare degli anni, lo stabilimento

originario, però, non soddisfaceva

più le esigenze, per cui si è deciso

di trasferire gli uffici e il magazzino

in strutture di nuova costruzione

nel VPG Park, sempre a Olomouc.

Situata in una posizione strategica

vicino all’incrocio tra le autostrade

D46 e D35, la nuova sede garantisce

una migliore accessibilità e logistica.

«La Repubblica Ceca, con la sua

posizione centrale in Europa, è

per Mapei un mercato importante

– commenta Veronica Squinzi,

amministratore delegato Mapei –,

dove abbiamo contribuito a numerosi

progetti iconici come il restauro

del Ponte Carlo o la costruzione

della 02 Arena a Praga».

«La nuova sede Mapei a Olomouc

garantisce una migliore accessibilità

e logistica, uno spazio più moderno

per servire meglio i nostri

clienti e offrire un ambiente di lavoro

accogliente ai nostri dipendenti

– aggiunge Marco Squinzi, amministratore

delegato Mapei –. Grazie

all’impiego dei nostri prodotti a

emissioni di CO 2

completamente

Colacem e la decarbonizzazione

Turnpike Association) di cui è stata

Presidente, partecipando e guidando

numerosi comitati tecnici

su vari temi quali, tra gli altri, la

sicurezza stradale, la sostenibilità

e lo sviluppo dei sistemi a pedaggio,

fino a ricoprire prestigiosi incarichi

di vertice.

Si tratta di un riconoscimento di

particolare rilevanza e prestigio

per il settore autostradale e per

tutto il comparto nazionale che

vede premiate ai massimi livelli

l’estrema competenza e professionalità

della Dott.ssa Stocchi, a

dimostrazione anche del ruolo che

l’Italia occupa in questi consessi

tecnico-istituzionali.

compensate, è anche un esempio

concreto del nostro modo di contribuire

alla sostenibilità in edilizia,

con soluzioni pensate per ridurre

l’impatto anche attraverso la qualità

e la durabilità».

MAPEI.IT

stabilimenti italiani stanno sostituendo

parte dei combustibili fossili,

importati da oltre oceano, con

CSS (Combustibili Solidi Secondari)

derivati dalla parte residua secca

non più riciclabile della raccolta differenziata.

Sebbene il tasso di sostituzione

calorica dei CSS in Italia

sia cresciuto fino al 22%, resta

ancora distante dalla media europea,

che supera il 57%, con alcuni

paesi virtuosi, tra cui Germania

e Austria, che raggiungono punte

del 75-80%. L’Unione Europea

promuove questa pratica, valutata

tra le migliori per il contributo

che dà alla sfida della decarbonizzazione.

Il 50% dei cementi Colacem

venduti sul mercato è ora più

sostenibile rispetto al passato: prodotti

a minore contenuto di clinker,

che garantiscono ottime prestazioni

chimico-fisiche e meccaniche.

Grazie all’adozione di queste soluzioni,

Colacem ha ridotto le

emissioni di CO 2

di 90.000 tonnellate

su base annua con un

trend in continuo miglioramento.

COLACEM.IT

In collaborazione con

14 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 15



otiziario

(+4,3%) e i feriti (+4,8%), ma risultano

in calo le vittime (-3,5%).

Nelle Marche

Si sono verificati 4.956 incidenti

stradali, che hanno causato la

morte di 89 persone e il ferimento

di altre 6.727. Rispetto al 2022

aumenta leggermente il numero

degli incidenti (+0,1%) e dei feriti

(+1,0%) mentre diminuiscono

le vittime (-2,2%).

registra a livello nazionale, mentre

le vittime (-8,2%) diminuiscono

più che nell’intero Paese.

In Puglia

9.843 incidenti hanno causato

la morte di 232 persone e il ferimento

di altre 14.918. Rispetto al

2022 aumentano - più di quanto si

registra a livello nazionale - il numero

degli incidenti (+6%), i feriti

(+4,6%) e le vittime (+2,7%).

Istat, in aumento incidenti

stradali con vittime e feriti

Nel semestre gennaio-giugno

2024 si registra, rispetto allo

stesso periodo del 2023, un aumento

del numero di incidenti

stradali con lesioni a persone

(80.057; +0,9%), dei feriti

(107.643; +0,5%) e delle vittime

entro il trentesimo giorno (1.429;

+4,0%). Sono i dati che emergono

dal rapporto Istat sugli incidenti

stradali in Italia.Nel confronto

con il primo semestre 2023, diminuiscono

le vittime sulle autostrade

(-13,9%), mentre aumentano

sulle strade urbane (+7,9%)

e sulle extraurbane (+1,0%). Rispetto

ai primi sei mesi del 2019,

nel primo semestre 2024 le vittime

registrano una diminuzione significativa,

ancora, sulle autostrade

(-31,9%), e più contenuta sulle

strade extraurbane (-4,2%). Sulle

strade urbane si stima un aumento

del 1,1%.

In Lombardia

nel 2023, si sono verificati 29.190

incidenti stradali, che hanno causato

la morte di 377 persone e il

ferimento di altre 38.028. Rispetto

al 2022, aumentano in modo significativo

- e più di quanto si registra

a livello nazionale - il numero

degli incidenti (+1,4%), mentre

l’incremento nel numero dei feriti

è contenuto (+0,3%) e le vittime

diminuiscono (-6,2%).

In Piemonte

Si sono verificati 10.029 incidenti

stradali che hanno causato la

morte di 178 persone e il ferimento

di altre 13.918. Rispetto al

2022 il numero di incidenti e feriti

diminuisce (-1,2% per entrambi),

ma il decremento più significativo,

di gran lunga superiore al

dato nazionale, si registra sul numero

di morti (-26,1%).

In Valle d’Aosta

I 289 incidenti (-11,6% rispetto

al 2022) hanno causato il ferimento

di 411 persone (-8,1%) e

la morte di cinque persone.

In Friuli-Venezia Giulia

Nel 2023 si sono verificati 3.187

incidenti stradali, che hanno causato

la morte di 56 persone e il ferimento

di altre 4.122. Rispetto al

2022 diminuisce in modo significativo

- e più di quanto si registri

a livello nazionale - il numero delle

vittime (-24,3%) a fronte di un

calo più moderato degli incidenti

(-2,4%) e di un lieve aumento dei

feriti (+0,4%).

In Veneto

Si sono verificati 12.774 incidenti

stradali, che hanno causato la

morte di 309 persone e il ferimento

di altre 16.994. Rispetto

al 2022 diminuiscono il numero

delle vittime (-3,7%), gli incidenti(-3,4%),

ed i feriti (-1,7%).

In Liguria

Sono stati 7.530 gli incidenti stradali.

Hanno causato la morte di

55 persone e il ferimento di altre

9.194: rispetto al 2022 si segnala

una diminuzione del numero

degli incidenti (-4,2%), dei feriti

(-4,4%) e delle vittime (-3,5%).

In Toscana

Si sono verificati 14.933 incidenti

stradali, che hanno causato la

morte di 202 persone e il ferimento

di altre 19.099. La Toscana si

distingue dalla tendenza nazionale

per un calo consistente del numero

di morti sia rispetto all’anno

precedente (-10,2%) sia rispetto

al 2019, anno pre-pandemia

(-3,3%). Anche incidenti e feriti

sono in leggero calo rispetto sia al

2022 sia al 2019. Il tasso di mortalità

per incidente stradale in Toscana

è 5,5, leggermente superiore

al dato nazionale di 5,2.

Nel Lazio

Si sono verificati 19.929 incidenti

stradali, che hanno causato la

morte di 346 persone e il ferimento

di altre 26.258. Rispetto al

2022, in controtendenza al dato

nazionale, diminuisce il numero

degli incidenti (-1,7%) e dei feriti

(-2,0%) mentre aumentano le

vittime (+2,1%).

In Campania

Si sono verificati 10.242 incidenti

stradali, che hanno causato

la morte di 220 persone e il

ferimento di altre 14.676. Rispetto

al 2022 sono in aumento, più

di quanto si registri a livello nazionale,

il numero degli incidenti

In Molise

476 incidenti stradali hanno causato

16 morti e 737 feriti. Rispetto

al 2022 il numero degli incidenti è

cresciuto del 7,7 per cento.

Nel 2023 è aumentato anche il

numero sia delle vittime (+14,3

per cento) sia quello dei feriti

(+22,4%).

In Basilicata

968 incidenti hanno causato 27

morti e 1.516 feriti: rispetto al

2022, gli incidenti sono aumentati

del 5,9 per cento e i feriti dell’11,9

(valori superiori a quelli a livello

nazionale). Ridotto in modo significativo

il numero delle vittime

(-41,3 per cento).

In Umbria

Si sono verificati 2.280 incidenti

stradali che hanno causato la morte

di 45 persone e il ferimento di

altre 3.136. Rispetto al 2022, aumentano

il numero degli incidenti

e i feriti, entrambi più di quanto si

In Calabria

2.840 incidenti stradali hanno

causato la morte di 109 persone

e il ferimento di altre 4.385. Rispetto

al 2022, in controtendenza

rispetto al livello nazionale, diminuzione

poco significativa del

numero degli incidenti e dei feriti,

ma significativo aumento del numero

delle vittime (+47,3%).

In Sicilia

10.830 incidenti stradali hanno

causato la morte di 241 persone

e il ferimento di altre 15.855. Rispetto

al 2022 aumentano il numero

degli incidenti (+3,7%),

dei feriti (+4,3%) e delle vittime

(+6,6%).

In Sardegna

3.391 incidenti stradali hanno

causato la morte di 110 persone e

il ferimento di altre 4.619. Rispetto

al 2022 aumentano il numero

degli incidenti (+2,4%), i feriti

(+1,4%) e le vittime (+10,0%).

ISTAT.IT

Anas e MIC per la tutela del

patrimonio archeologico pugliese

I risultati preliminari delle indagini

di archeologia preventiva propedeutiche

alla realizzazione dell’intervento

di ammodernamento

della strada statale 89 “Garganica”,

nel tratto compreso tra Villaggio

Amendola e Manfredonia Sud,

sono stati lo spunto del convegno

“Archeologia preventiva e opere

infrastrutturali in Provincia di Foggia”

tenutosi nella sede dell’Università

degli Studi di Foggia.

Sulla statale 89, Anas – società

del Gruppo FS - ha avviato le attività

di scavo intensivo, sotto la

direzione scientifica della Soprintendenza

Archeologia, Belle Arti e

Paesaggio della provincia di Foggia

e BAT.

Il sito di Posta della Via

Tra i vari rinvenimenti di interesse,

è stato ricordato, il caso del sito di

Posta della Via che ha rivelato almeno

due fasi di frequentazione:

una più antica, di età daunia/ellenistica,

con strutture canalari e

fosse rettangolari datate al IV - III

secolo a.C., ed una fase compresa

tra Tardo-antico e Alto Medioevo,

che ha restituito delle strutture

a carattere religioso, fra le quali

spiccano due fonti battesimali cruciformi

ed una necropoli composta

da 26 tombe a fossa terragna ed

una in cassa litica.

Fra gli elementi di corredo e di ornamento,

dove presenti, brocchette

(verniciate in rosso o graffite)

poste a ridosso del cranio dei

crani nel caso di sepolture plurime,

contenitori in vetro molto

frammentari, fibule, bracciali e

spille in bronzo, orecchini in bronzo

e argento, vaghi in pasta vitrea,

in osso, in selce, numerose

borchie e ribattini in ferro che decoravano

i calzari.

Anas e Soprintendenza

La proficua collaborazione, attivata

tra Anas e la Soprintendenza,

è stato sottolineato, ha offerto

un’opportunità di dialogo tra passato,

presente e futuro grazie alla

possibilità di intervenire in modo

preventivo ed efficace sui ritrovamenti

che le opere stradali portano

alla luce.

I ritrovamenti archeologici si trasformano

così da possibili ostacoli

per la realizzazione delle opere,

in opportunità di sviluppo e potenziamento

culturale.

Al convegno sono intervenuti, per

Anas, Vincenzo Marzi, Responsabile

della Struttura territoriale di

Bari e Commissario straordinario

per gli interventi per la SS89 “Garganica”,

Luca Bernardini, Direttore

della Direzione Tecnica di Anas,

gli archeologi Pina Maria Derudas,

Anna Angelica Carrera, Matteo

Valentino e l’architetto Raffaella

Sanseverino.

STRADEANAS.IT

Attualità

16 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 17



otiziario

La mostra

dell’Archivio

Storico Atm

Con ATM MANIFESTO – Storie,

Viaggi e Design, in programma

sino a domenica 12 gennaio 2025

all’ADI Design Museum di piazza

Compasso d’Oro, a Milano, l’Azienda

apre per la prima volta lo

scrigno del suo Archivio Storico

presentando in maniera esclusiva

i preziosi materiali che raccontano

il forte e reciproco legame fra

Atm e la città di Milano.

Un viaggio nel tempo

La mostra ATM MANIFESTO, affidata

alla curatela di Matteo Pirola,

è un viaggio nel tempo lungo i

binari delle campagne di comunicazione

dell’Azienda che attraversano

e intrepretano l’evoluzione

del costume e della società, milanese

e non solo. Narra il cambiamento

dei linguaggi artistici

e pubblicitari, oltre a presentare

esclusivi documenti che raccontano

simboli e momenti che hanno

segnato la storia della mobilità

cittadina, dall’iconico tram Carrelli

all’inaugurazione della prima

linea metropolitana M1 della città,

la Rossa, 60 anni fa. All’esposizione

hanno contribuito anche

diversi archivi esterni che hanno

fornito il loro prezioso materiale,

come ad esempio la Fondazione

Franco Albini e Bob Noorda/Noorda

Design.

La storia di Atm è particolarmente

legata al luogo in cui si svolge

la mostra, perché si trova al centro

di un vero e proprio distretto

tranviario. Infatti, l’ADI Design

Museum sorge in un’area che

a fine Ottocento era utilizzata

come deposito di tram a cavallo

e successivamente fu destinata

agli impianti che fornivano ai

tram l’energia elettrica. La piazza

di accesso al museo è intitolata

al Premio Compasso d’Oro,

prestigioso riconoscimento del

mondo del design che si aggiudicò

nel 1964 il progetto della linea

M1 della metropolitana, firmato

da Franco Albini, Franca Helg e

Bob Noorda.

A pochi passi dalla piazza, in via

Messina, c’è lo storico deposito

tranviario di Atm dei primi del Novecento,

mentre di fronte si trova

la Fabbrica del Vapore, edificio

che conserva ancora oggi nei

fregi richiami ai tram, in quanto

sede della Carminati Toselli & C.,

dove sono state costruite le prime

vetture Carrelli Milano 1928.

Il patrimonio dell’Azienda

Oltre all’importante selezione di

manifesti, la mostra espone altri

oggetti del patrimonio storico

iconografico dell’Azienda, restituito

alla fruizione collettiva

dopo un importante lavoro di recupero

e conservazione: dai biglietti

ai materiali promozionali,

dalla documentazione tecnica

e amministrativa alle immagini

dell’imponente fondo fotografico,

dichiarato Bene Culturale di

notevole interesse storico dalla

Soprintendenza Archivistica e Bibliografica

della Lombardia.

Le plurime letture

Le diverse sezioni dell’esposizione

propongono una lettura da

differenti angolature. “Sui binari

del rispetto” esplora le campagne

di sensibilizzazione sociale

con i consigli e i messaggi sulle

buone maniere. “Creatività in

movimento” celebra le collaborazioni

con scuole, studenti e grandi

artisti e creativi del calibro di

Bruno Munari, Emilio Tadini, Chin

Hsiao, Enrico Baj, Mimmo Rotella.

Dai laboratori didattici con le

scuole primarie a cura di Munari,

ad esempio, nacquero le iniziative

“Decoriamoibus”, del 1987, e

“Decoriamoitram”, del 1988.

La sezione “In città con ogni mezzo”

propone le campagne con le

quali l’Azienda ha sempre promosso

a tutta la città una mobi-

Il 21° Rapporto “Audimob”

sulla mobilità degli italiani

L’Italia si conferma un Paese ancora

poco eco-friendly sul fronte

della mobilità: nel 2023, il 65%

degli italiani ha scelto l’auto per

spostarsi (-1,6% rispetto al 2022,

ma +2,5% rispetto al 2019) e sulle

strade il numero dei veicoli ha

superato ormai i 40 milioni. Il 23%

di essi ha oltre 20 anni, mentre

erano meno della metà nel 2010

e il 19,1% nel 2020. È la fotografia

che emerge dal ventunesimo

Rapporto sulla mobilità degli italiani

‘Audimob’, realizzato dall’Istituto

superiore di formazione e ricerca

per i trasporti (Isfort), con il

supporto scientifico delle associazioni

del Tpl, Agens e Asstra, presentato

al Cnel. Secondo lo studio,

i meno virtuosi in termini di sostenibilità

sono coloro che appartengono

alle fasce di reddito più

basse. Ad utilizzare di più le auto

sono le fasce di reddito inferiori ai

15 mila euro, con il 72%; tra i 20

e 25 mila euro con il 67,5%, mentre

le fasce con più di 25 mila euro

si attestano al 56,4%.

Tuttavia, se da un lato gli italiani si

dichiarano ben disposti a lasciare

l’auto in garage e utilizzare di più

i mezzi pubblici - sempre secondo

il Rapporto presentato al Cnel -,

alla fine, non lo fanno. Intervistati

lità alternativa, dai parcheggi al

servizio di sharing BikeMi. “Non

un semplice tram” celebra invece

uno dei simboli della città di Milano,

il tram Carrelli, conosciuto

in tutto il mondo ed entrato proprio

quest’anno nella collezione

permanente del Museo Nazionale

Scienza e Tecnologia. “Valori a

bordo” ricorda le campagne e le

iniziative con cui Atm ha da sempre

messo in primo piano il rispetto

e l’attenzione verso le persone

della comunità in cui opera,

dal suo personale ai passeggeri

che ogni giorno utilizzano i mezzi

di trasporto per spostarsi in città.

Il ruolo internazionale

La sezione “Oltre Milano” racconta

il ruolo internazionale dell’Azienda

che a Copenaghen gestisce

dal 2008 l’intera rete

metropolitana e a Salonicco, dal

2023, è responsabile della nuova

metropolitana, la prima a guida

automatica di tutta la Grecia.

E poi ancora la genesi e gli sviluppi

del logo Atm, un approfondimento

su Attilio, mascotte e

prototipo del Tranviere Milanese,

e un’ampia area dedicata al

sessantesimo compleanno della

sul desiderio di cambiare il mezzo

per spostarsi, emerge che la percentuale

di quanti vorrebbero lasciare

le quattro ruote (29,1% del

2024 vs 29,3% del 2023), pur diminuendo,

resta ancora più alta di

quella di coloro che la vorrebbero

usare di più.

M1, con foto storiche sui cantieri

che hanno rivoluzionato la città e

sui treni in uso. Esposti anche alcuni

materiali inediti provenienti

dalla Fondazione Franco Albini e

dallo studio Bob Noorda / Noorda

Design sul progetto degli allestimenti

e della segnaletica metropolitana.

L’ Azienda ha reso fruibile al pubblico

un’ampia selezione di materiali

con una nuova sezione

dedicata alle campagne di comunicazione

sul sito https://archiviostorico.atm.it/atm-web/.

ATM MANIFESTO è dunque un’occasione

straordinaria per scoprire

la storia di una Milano in movimento

e del suo trasporto

pubblico come fonte di identità

e coesione per la comunità. Oltre

alla Fondazione Franco Albini

e Bob Noorda / Noorda Design,

hanno contribuito gli archivi

di Fondazione Pirelli, Fondazione

Corriere della Sera, Archivio MM

Spa e Collezione Minici Giovanni

Luca. Il progetto di allestimento

della mostra è di Lorenzo Damiani

mentre il progetto di grafica

e comunicazione visiva è a cura

dello Studio Pupilla.

ATM.IT

Mentre, riguardo al trasporto pubblico,

la percentuale di quanti vorrebbero

usufruirne di più (29,1%

del 2024 vs 29,3% del 2023) resta

sempre più alta di quella di chi

vorrebbe usarlo di meno (11,1%

del 2024 vs 10,0% del 2023).

ISFORT.IT

Attualità

18 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 19



otiziario

Pavimentazioni stradali sostenibili:

Siteb per il futuro del settore

Lo scorso 22 novembre 2024, il

Chiostro del Sangallo della Facoltà

di Ingegneria di Roma “La Sapienza”

ha ospitato il convegno “Pavimentazioni

Stradali Sostenibili:

Ricerca, innovazione e nuove tecnologie”.

Organizzato da Legambiente

con la collaborazione tecnica

di Iterchimica e il patrocinio di

Siteb e SIIV. L’evento ha rappresentato

un punto d’incontro fondamentale

per tutti i protagonisti

del mondo delle infrastrutture

stradali italiane.

Siteb sta svolgendo un ruolo cruciale

nel guidare le aziende verso

l’adozione dei Criteri Ambientali

Minimi (CAM) Strade. Durante

l’evento, il Direttore di Siteb, Ing.

Stefano Ravaioli, ha messo in luce

l’importanza di questo percorso di

trasformazione: «Le nuove normative

rappresentano una sfida,

ma anche un’opportunità straordinaria.

Come Siteb, siamo impegnati

a supportare le aziende nel

comprendere e applicare i CAM,

affinché la sostenibilità non sia

solo un obbligo, ma un vero motore

di innovazione e competitività.

I CAM però hanno avuto un

periodo di gestazione di oltre dieci

anni ed è impossibile che possano

entrare in vigore dopo soli

90 giorni dalla pubblicazione del

DM perché i progettisti non sono

pronti ad inserire nei capitolati le

disposizioni dei CAM e le stazioni

appaltanti (soprattutto quelle

più piccole delle Provincie e dei

Comuni) non dispongono delle risorse

necessarie e non riusciranno

ad aggiornare gli Elenchi Prezzi.

Per questo abbiamo creato un

gruppo di lavoro dove aderiscono

le stazioni appaltanti, progettisti

e le imprese per produrre le

indispensabili linee-guida per affrontare

i CAM». L’ing. Ravaioli ha

concluso il proprio intervento rivolgendosi

al SIIV (altro patrocinatore

dell’evento) per una maggiore

e più stretta collaborazione.

Confronto e condivisione

L’incontro ha visto la partecipazione

di esperti e rappresentanti di

spicco del settore, che hanno condiviso

esperienze, sfide e successi.

Tra i relatori della sessione del

mattino dedicata a “Pavimentazioni

stradali e sostenibilità”: Pietro

Baratono – Consiglio Superiore

LL.PP., Ministero delle Infrastrutture

e dei Trasporti, Cristina Peretti,

CNR-IIA presso il Mase, Fabio

Pasquali, Piarc, Orazio Baglieri,

Presidente SIIV, Stefano Ravaioli,

Direttore Siteb, Davide Drago,

Enac, Anna Rita Ferrari, Italferr,

Arianna Stimilli, Anas, Federico Di

Gennaro, Autostrade per l’Italia.

Nella seconda parte, la sessione

“Come l’eccellenza italiana sta

perseguendo la sostenibilità” ha

registrato gli interventi di: Antonio

Scalamandrè, Anas, Letizia Berardi,

Italferr, Antonio D’Andrea, Sapienza

Università di Roma, Alessandro

Marradi, Università degli

Studi di Firenze, Michele Mori,

Sina S.p.A., ASTM Group, Giuseppe

Colombo, Milano Serravalle –

Milano Tangenziali S.p.A., Gabriella

Costantini, Gruppo A4 Holding,

Nicoletta Gasbarro, Autostrade

per l’Italia.

L’evento ha dimostrato quanto sia

fondamentale coniugare innovazione

tecnologica, ricerca e normative

ambientali per costruire

infrastrutture stradali più sostenibili

ed efficienti. Il dibattito ha

toccato temi cruciali: sostenibilità

dei materiali; progettazione sostenibile;

ruolo fondamentale della

formazione. Siteb, con il proprio

patrocinio e la partecipazione attiva,

ha confermato il proprio ruolo

centrale nel guidare il settore verso

un futuro più verde.

SITEB.IT

Amplia Infrastructures tocca

quota duemila risorse

Con l’ingresso di circa mille nuove

risorse Amplia Infrastructures,

società del Gruppo Autostrade

per l’Italia, tocca il traguardo dei

duemila dipendenti, affermandosi

sempre più sul mercato italiano

come operatore integrato di soluzioni

e competenze nel settore

delle costruzioni. «La connessione

e la cooperazione tra le diverse

società appartenenti al nostro

Gruppo - afferma l’Amministratore

Delegato di Autostrade per l’Italia,

Roberto Tomasi – sono la

colonna portante della strategia

aziendale, che punta a rendere

sempre più efficiente e moderna

la rete autostradale. Amplia garantisce

un’esecuzione efficace e

fluida degli interventi, oltre che

elevati standard in termini di specializzazione,

mezzi, tecnologie e

capillarità sul territorio. Amplia è

motore per affrontare, grazie al

C

know-how delle sue professiona-

M

lità, le prossime grandi sfide realizzative

infrastrutturali, con vo-

Y

lumi di investimenti significativi

CM

da qui ai prossimi anni». Amplia

MY

è oggi prima nel settore per nu-

CY

mero di dipendenti diretti a tempo

indeterminato in Italia. Inoltre, CMY

l’andamento dei ricavi registra un

K

aumento, con un fatturato pari a

800 milioni di euro nel 2023.

AMPLIASPA.IT

Anas, Mit e Piarc: a Roma il

convegno “Obiettivo zero vittime”

Organizzato da Anas, si è tenuto,

martedì 19 novembre 2024,

in occasione della Giornata mondiale

in Ricordo delle Vittime della

Strada, il convegno “Obiettivo

zero vittime” (al quale la rivista

leStrade ha partecipato).

L’evento, in collaborazione con

il Ministero delle Infrastrutture

e dei Trasporti e il Comitato italiano

dell’Associazione Mondiale

della Strada (Piarc Italia), è stato

ospitato dalla Camera di Commercio

di Roma. Si è trattato di

una preziosa occasione di confronto

tra i massimi esperti nazionali

e internazionali in materia

di sicurezza stradale e dei comportamenti

alla guida.

Il convegno ha ottenuto il patrocinio

del Ministero delle Infrastrutture

e dei Trasporti ed

è stato realizzato in collaborazione

anche con il Global Forum

for Road Traffic Safety – Nazioni

Unite e l’EuroMed Transport Sup-

port Project. Nell’intera giornata

di svolgimento, sono intervenuti,

tra gli altri, il Ministro delle Infrastrutture

e dei Trasporti, Matteo

Salvini, il Sindaco di Roma e

della Città metropolitana, Roberto

Gualtieri, l’inviato speciale delle

Nazioni Unite per la sicurezza

stradale, Jean Todt, il Presidente

di Anas e di Piarc Italia, Edoardo

Valente, l’Ad di Anas, Aldo

Isi, e il Presidente dell’ACI, Angelo

Sticchi Damiani. Nell’occasione

è stata anche presentata la

quarta edizione della Ricerca Stili

di Guida, realizzata per conto di

Anas da CSA Research - Centro

Statistica Aziendale.

Attualità

20 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 21



otiziario

CrossConnect, l’accelleratore dedicato

sia alle infrastrutture fisiche sia a quelle digitali

CDP Venture Capital lancia CrossConnect,

il nuovo programma di

Accelerazione interamente dedicato

a nuove imprese che sviluppano

soluzioni o servizi per le Infrastrutture.

L’iniziativa è parte

della Rete Nazionale Acceleratori

CDP Venture Capital, il network

dedicato allo sviluppo di startup

specializzate nei mercati a maggior

potenziale di crescita che oggi

conta 20 programmi verticali operativi

su tutto il territorio nazionale.

CrossConnect nasce con una dotazione

complessiva di oltre sei

milioni di euro, di cui cinque stanziati

dal Fondo Acceleratori di CDP

Venture Capital, destinati a ticket

di investimento iniziale e a successivi

follow-on post accelerazione

per le realtà che si distingueranno

come più meritevoli. Sono

co-investitori Plug and Play Tech

Center ed ELIS, che si occuperanno

anche della gestione operativa

del programma.

Aderiscono, inoltre, in qualità di

Corporate Partner Eni, attraverso

Joule, la sua scuola di impresa,

Saipem, leader globale nell’ingegneria

e nella costruzione di grandi

progetti nei settori dell’energia

e delle infrastrutture offshore e

onshore, Buzzi e Sonatrach Raffineria

Italiana.

Infrastrutture e grandi opere

CrossConnect abbraccia tutti i

segmenti di mercato che abilitano

alla costruzione di infrastrutture

e grandi opere finalizzate a soddisfare

i bisogni della comunità in

modo efficiente e sostenibile. Tra

le principali aree di interesse figurano

le tecnologie digitali applicate

alla gestione e al monitoraggio

delle infrastrutture (fra cui AI per

la manutenzione predittiva, digital

twin, droni), soluzioni innovative

per le infrastrutture di trasporto e

civili (strade, porti, reti ferroviarie,

aeroporti), oltre che per le infrastrutture

utili alla produzione,

trasmissione e stoccaggio di energia,

con particolare attenzione alle

fonti rinnovabili.

Tra gli ambiti di ricerca figurano

anche tecnologie avanzate per la

produzione e la gestione efficiente

delle risorse idriche, nonché soluzioni

Green Tech e circolari, per

la produzione di idrogeno verde,

chimica, bioraffinazione e cattura

della CO2. Queste sono solo

alcune delle aree che caratterizzeranno

l’acceleratore, il cui raggio

d’azione sarà ampliato in base

alle esigenze dei partner aziendali,

con l’inclusione di ulteriori settori,

come le infrastrutture di telecomunicazione

e digitali.

L’Acceleratore sarà articolato su

tre anni di attività, per ciascuno

dei quali i partner selezioneranno

fino a otto startup che avranno

accesso a un ticket di investi-

mento iniziale di 150 mila euro,

un percorso di accelerazione della

durata di quattro mesi. I migliori

team selezionati dall’acceleratore

avranno inoltre la possibilità di

ottenere successivi investimenti

post accelerazione fino a 400.000

euro per rafforzare la loro soluzione.

La Silicon Valley a Catania

«Le infrastrutture rappresentano

il tessuto connettivo di un paese:

dai servizi essenziali per i cittadini

come acqua, energia, trasporti

e comunicazioni, passando per le

reti essenziali allo sviluppo di economia

e industria come logistica e

centri di distribuzione fino al venture

capital, che altro non è se non

un ponte di risorse dagli investitori

verso la nuova imprenditoria»,

afferma Agostino Scornajenchi,

Amministratore Delegato e Direttore

Generale di CDP Venture Capital.

E prosegue: «Con il lancio di

CrossConnect a Catania intendiamo

fornire capitali competenze e il

nostro network per contribuire ad

accelerare la crescita di nuove imprese

a vocazione digitale, in grado

di trasformare le infrastrutture

strategiche del futuro».

«CrossConnect si inserisce in un

processo di digitalizzazione delle

infrastrutture nel nostro Paese,

con l’ambizione di creare un

hub nazionale di riferimento per

l’Infra-tech italiano e del bacino

Mediterraneo. Vogliamo portare

l’approccio innovativo della Silicon

Valley a Catania, facilitando

connessioni strategiche tra startup

e grandi aziende, e accelerando

l’innovazione nei settori

chiave per lo sviluppo del Paese

e per una transizione digitale e

sostenibile», ha dichiarato Tommaso

Maschera, Director di Plug

and Play Italy.

«CrossConnect sarà un vero e

proprio acceleratore industriale.

Insieme alle grandi aziende svilupperemo

progetti di testing e

co-innovazione volti a favorire il

loro accesso sul mercato. Il nostro

ruolo sarà focalizzato sulla selezione

e accompagnamento dei

progetti industriali mediante la

sperimentazione e applicazione a

casi reali sul territorio nazionale»,

ha dichiarato Luciano De Propris,

Head of Open Innovation di ELIS.

«La partecipazione a CrossConnect

– dichiara Mattia Voltaggio,

Head of Joule - è per Eni un’occasione

preziosa per sviluppare

C

soluzioni tecnologiche in ambito M

circolarità, bio ed energie rinnovabili

e decarbonizzate, e acce-

Y

CM

lerare possibili sinergie con i siti

Versalis in Sicilia, a iniziare dal sito MY

di Ragusa, per i quali è stato definito

un piano di trasformazione

CY

CMY

e rilancio».

K

CrossConnect avrà sede a Catania

all’interno di un coworking space

a pochi passi dalla cattedrale di

Sant’Agata. Lo spazio offrirà un

punto di incontro per le startup,

le imprese e le realtà del territorio

che saranno coinvolte, favorendo

la collaborazione e la crescita

all’interno di un ecosistema

stimolante.

CROSSCONNECT.IT

PNRR, Ferrovie: assegnate nuove

risorse per il rinnovo delle flotte

Il ministero delle Infrastrutture e

dei Trasporti ha assegnato a Trenitalia

S.p.A. ulteriori 465 milioni

di euro per il rinnovo della flotta

Intercity. L’intervento rientra

nel Piano Nazionale di Ripresa e

Resilienza (PNRR). Le risorse aggiuntive

provengono in larga parte

EP104X126mm_2018.pdf 1 28/09/18 18:30

Sigillatrici

stradali

Sealant melters / Fondoirs a mastic

dal nuovo capitolo del PNRR, il Re-

Power EU – l’ambizioso piano per

assicurare la stabilità e l’indipendenza

energetica dell’Unione - e si

aggiungono ai 200 milioni di euro

che erano già stati allocati, entro

il perimetro del PNRR, alla società.

I fondi assegnati a Trenitalia sono

parte di una più ampia linea di intervento

per il potenziamento del

trasporto pubblico locale e regionale

su rotaia. Infatti, la rimodulazione

del Piano di quasi un anno

fa ha previsto, per questo fine, un

aumento di risorse pari a 1,1 miliardi

di euro - distribuiti tra il nuovo

capitolo RePowerEU e l’investimento

M2C2-4.4 - per un totale di

1,9 miliardi di euro.

MIT.GOV.IT

Via Buscate 6 - 20020 Magnago (MI) Italy

www.eliaperoni.it e-mail: info@eliaperoni.it

Tel. +39 0331 658090 - Fax. +39 0331 306430

Attualità

22 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 23



otiziario

CSC, nuovo stabilimento

industriale ferroviario in Ticino

Partono i lavori preliminari per

la realizzazione del Nuovo Stabilimento

Industriale Ferroviario

(NSIF) di Arbedo-Castione, nel

Canton Ticino in Svizzera del valore

di circa 310 milioni di euro.

Con una quota pari al 67%, CSC

Costruzioni (Gruppo Webuild)

guida il consorzio Consorzio Officine

Ticinesi (OFT), con Sottas,

che lo scorso maggio si è aggiudicato

il progetto commissionato

dalle Ferrovie Federali Svizzere

(FFS). La nuova struttura, destinata

alla manutenzione di elettrotreni

e locomotive, funzionerà solo

con energie rinnovabili. Il contratto

prevede l’esecuzione di attività

propedeutiche all’avvio dei lavori

e la realizzazione dell’edificio

principale, degli edifici tecnici annessi

e degli spazi esterni.

Giulhem Canal

CSC Costruzioni

L’azienda CSC Costruzioni è attiva

in Svizzera da oltre 60 anni. Con

oltre venti progetti in corso nel

paese, è attualmente impegnata

nella realizzazione di progetti

ad alta tecnologia e innovazione,

come l’estensione di un Data Centre

a Gland, vicino Ginevra, uno

dei più grandi centri di elaborazione

dati nel paese, e la ristrutturazione

degli edifici storici del Palais

des Nations, anche questo a Ginevra,

un progetto complesso che

mira a garantire sicurezza e sostenibilità

agli uffici storici delle Nazioni

Unite nella città, senza interromperne

l’operatività.

Tra i progetti completati, ci sono

anche il Progetto Parc du Simplon,

iniziativa di riqualificazione urbana

e green building che ha dato vita

ad un nuovo quartiere, con edifici

commerciali e residenziali, inclusa

la sede delle FFS, a cinque chilometri

dal centro di Losanna, il progetto

Hospice Les Maraîchers, una

iniziativa ambiziosa che ha reso disponibili

108 appartamenti, più ulteriori

spazi destinati ad uffici, realizzati

secondo avanzati criteri di

sostenibilità e certificato “Minergie

P-ECO” nel cuore della città di Ginevra,

e il Centro Logistico Gucci

a Sant’Antonino, Canton Ticino,

un centro di distribuzione e stoccaggio

dedicato al mondo del lusso

certificato LEED Platinum, il livello

più avanzato della certificazione

LEED (Leadership in Environment

and Energy Design), uno dei sistemi

di valutazione della sostenibilità

più riconosciuti su scala globale.

CSC è una delle controllate che

contribuisce a spingere la crescita

del Gruppo in mercati competitivi

e con trend in crescita negli

investimenti infrastrutturali, insieme

con le controllate Lane negli

Stati Uniti e Clough in Australia,

a cui si aggiungono Fisia Italimpianti

e Cossi Costruzioni, specializzate

rispettivamente nel settore

acqua, e nel tunnelling e nelle

manutenzioni stradali.

WEBUILDGROUP.COM

Napoli-Bari, 4,4 miliardi di euro

e 62 mila nuovi posti di lavoro

L’impatto economico della realizzazione

della nuova linea ferroviaria

Napoli – Bari: un valore

aggiunto di 4,4 miliardi di euro e

62mila posti di lavoro. Sono questi

i principali risultati di uno studio,

frutto della collaborazione tra Svimez

(Associazione per lo sviluppo

dell’industria del Mezzogiorno) e

Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo

FS) sull’impatto della nuova infrastruttura

in corso di realizzazione

al Sud, inserita nel Rapporto Svimez

2024.

Rilancio del Mezzogiorno

«Con la realizzazione della nuova

linea Napoli - Bari - ha commentato

l’Amministratore Delegato e Direttore

Generale di RFI, Gianpiero

Strisciuglio - tracciamo una rotta

per supportare il rilancio del Mezzogiorno.

L’impegno di RFI è teso

a cambiare le abitudini di mobilità

e a dare un impulso decisivo per

le economie locali. Un valore che

si concretizza non solo nella creazione

di nuovi posti di lavoro, ma

anche nella spinta allo shift modale

in linea con gli obiettivi climatici

europei».

Per il direttore generale della Svimez,

Luca Bianchi, «l’analisi svolta

in collaborazione con RFI fa

emergere il potenziale trasformativo

di un intervento che mette in

connessione due regioni tra le più

dinamiche del Sud».

Nel dettaglio, la nuova linea AV/

AC Napoli - Bari, dall’investimento

complessivo di oltre sei miliardi

di euro, ha un impatto diretto

e indiretto sul valore aggiunto di

oltre 3,9 miliardi di euro, con circa

53mila posti di lavoro a tempo

pieno generati. Considerando anche

gli effetti indotti, il valore aggiunto

attivato dal progetto sale

a 4,4 miliardi, con un impatto occupazionale

di 62 mila addetti. I

settori maggiormente interessati

sono l’ingegneria civile, i servizi

legati alla progettazione, le altre

costruzioni, la fabbricazione

di prodotti in metallo e i servizi di

vendita all’ingrosso.

Infrastruttura strategica

La linea Napoli - Bari è un’infrastruttura

strategica che permetterà

di mettere in comunicazione il

Sud Italia con le più importanti regioni

del Centro-Nord e dell’Europa,

estendendo i benefici dell’Alta

Velocità al Mezzogiorno e contribuendo

al rilancio competitivo del

Paese. Il programma di investimenti

prevede la realizzazione di

una nuova linea a doppio binario

tra Napoli e Foggia, con maggiore

capacità di trasporto e velocità

di 200-250 km/h, che consentirà

una riduzione significativa dei

tempi di percorrenza per i viaggiatori:

due ore tra Napoli e Bari, tre

ore tra Roma e Bari e quattro ore

tra Roma e Lecce/Taranto.

In conseguenza dello shift modale,

si stima una riduzione delle

emissioni medie annue di circa

141 mila tonnellate di CO2, equivalenti

alle emissioni di 638mila

camion che percorrono la tratta

Napoli – Bari.

Le ricadute positive non sono

esclusivamente economiche e

l’investimento rappresenta un

esempio concreto delle potenzialità

dello shift modale in termini di

riduzione delle emissioni del settore

dei trasporti e lotta al cambiamento

climatico.

RFI.IT

Codice della Strada: dal Senato

l’ok definitivo alle modifiche

Il Senato ha approvato in via definitiva

il disegno di legge sulla sicurezza

stradale e modifiche al

Codice della Strada. Si tratta di

un pacchetto di norme che tiene

conto della nuova mobilità, introducendo

cambiamenti significativi

per migliorare la sicurezza della

circolazione, ridurre i rischi di

incidente e incentivare comportamenti

responsabili alla guida.

In particolare, il provvedimento si

articola in due sezioni: la prima è

dedicata alle modifiche specifiche

al Codice della Strada (Titoli I, III

e IV) e alla normativa extra-codice,

in particolare per la regolamentazione

della micromobilità;

la seconda riguarda, invece, una

delega al Governo per la revisione

del sistema normativo in materia

di motorizzazione e circolazione

stradale. La delega prevede

anche che, per alcune materie

tecniche soggette a frequenti aggiornamenti,

eventuali modifiche

e perfezionamenti possano essere

apportati direttamente dall’esecutivo.

Tra le principali variazioni presen-

ti nel pacchetto vi è l’inasprimento

delle sanzioni di contrasto alla guida

in stato di ebbrezza. Per i recidivi

scatta l’obbligo di installare

in auto il dispositivo alcolock, che

impedisce l’accensione del motore

se viene rilevato un tasso alcolemico

sopra lo zero, oltre alla

revoca della patente e al divieto

assoluto di assumere bevande alcoliche

prima della guida per un

periodo di due o tre anni, in base

alla gravità dell’infrazione.

Per chi si mette al volante sotto

l’effetto di droghe saranno più

semplici gli accertamenti: aver assunto

stupefacenti comporterà in

ogni caso il ritiro immediato della

patente. Chi invece userà il telefono

alla guida riceverà pene più severe

rispetto al passato, con multe

fino a 1400 euro. In ogni caso

scatta la sospensione breve della

patente che va da 15 giorni a 90

nei casi più gravi.

L’inasprimento delle pene e sanzioni

riguarda anche l’occupazione

dei posti relativi ai disabili e il superamento

dei limiti consentiti nei

centri urbani, per cui si prevede il

ritiro breve della patente. All’interno

del disegno di legge sono

anche indicate norme più severe

per chi, abbandonando animali su

strada, causi incidenti.

Vengono introdotte nuove norme

anche per le multe da autovelox

e prescrizioni affinché tutti gli

strumenti di controllo da remoto

vengano omologati. Per tutelare

le famiglie vengono anche previste

norme specifiche: la macchina

familiare potrà essere usata

dai neopatentati, sempre che

non superi i 75kW/t. Monopattini:

dovranno essere identificabili

con un contrassegno e avere l’assicurazione.

Per guidarli bisognerà

usare il casco; per quelli in sharing

sarà inibito l’uso in are extraurbane.

Infine, chi guida le due ruote

sarà considerato utente vulnerabile

della strada. Oltre alla prescrizione,

per le biciclette, di una distanza

minima di sicurezza di 1,5

metri, si promuove l’adozione sulle

strade dei cosiddetti guardrail

salvamotociclisti, per i quali il MIT

ha già stabilito, in via amministrativa,

incentivi per gli Enti locali.

Attualità

24 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 25



otiziario

A35 Brebemi, formazione con

reltà virtuale per la sicurezza

Commesse per circa 56 milioni

di euro in ambito ferroviario

Reway Group S.p.A. comunica

che la propria società controllata

Gema - tra i principali operatori

attivi nel settore della manutenzione

di infrastrutture e opere

civili nel settore ferroviario – si è

aggiudicata due nuovi contratti

in ambito ferroviario per un valore

complessivo pari a 56 milioni

di euro.

La prima commessa, assegnata

interamente a Gema da Rete

Ferroviaria Italiana (RFI) e del

valore complessivo di circa 45,6

milioni di euro, riguarda la progettazione

esecutiva e la realizzazione

di opere di mitigazione

acustica lungo la linea ferroviaria

Bologna – Lecce nel Comune

di Tortoreto (Teramo). I lavori

avranno una durata di cinque

anni con avvio previsto nel primo

semestre 2025.

La seconda aggiudicazione riguarda

lavori di progettazione

esecutiva e manutenzione straordinaria

relativi all’abbattimento

delle barriere architettoniche

del Lotto 8 (Roma e Cagliari).

Circa 10,4 milioni di euro il valore

per Gema dell’appalto assegnato

da Rete Ferroviaria Italiana

(RFI) a un’ATI di cui la controllata

di Reway Group è parte con

una quota del 20%. Gli interventi,

della durata di cinque anni con

avvio previsto entro il primo trimestre

2025, vedranno circa 20

maestranze impegnate.

Portafoglio ordini sale a 1,131

miliardi di euro

Grazie alle due nuove commesse

acquisite il portafoglio ordini

di Reway Group sale a 1,131 miliardi

di euro, al lordo della quota

fatturata nel quarto trimestre

2024, e risulta così composto:

29% lavori in gallerie autostradali,

28% lavori ferroviari, 14%

viadotti autostradali, 11% barriere

di sicurezza ed antirumore,

16% altri lavori autostradali, 2%

ingegneria civile.

«Prosegue con decisione il percorso

di crescita di Reway Group

nell’ambito della manutenzione

della rete ferroviaria sul territorio

nazionale. Questi nuovi lavori

rappresentano un passaggio importante

verso il bilanciamento

del portafoglio lavori tra il settore

stradale/autostradale e quello

ferroviario, obiettivo strategico

che puntiamo a raggiungere

nel breve-medio termine», ha dichiarato

Paolo Luccini, Presidente

e Amministratore Delegato di

Reway Group.

REWAYGROUP.COM

Innovazione tecnologica anche

nella formazione del personale, al

servizio della sicurezza stradale.

Così A35 Brebemi-Aleatica si distingue

come una delle prime autostrade

europee ad adottare la

realtà virtuale (VR) per la formazione

dei responsabili della viabilità

e del personale dedicato alla

sicurezza stradale. Questa nuova

metodologia, introdotta a partire

dal 2023, ha coinvolto già circa

150 lavoratori, con l’obiettivo di

rendere i corsi di formazione più

efficienti, il più vicino possibile alla

realtà, coinvolgenti e meno noiosi.

La formazione combina lezioni in

aula con simulazioni in realtà immersiva,

utilizzando anche occhiali

di realtà virtuale Meta, un

visore e due joystick, trasportando

i partecipanti in una simulazione

realistica. L’utilizzo della VR

permette di replicare le attività più

delicate e quelli di “routine”, come

la posa e il ritiro della segnaletica,

in un ambiente sicuro e controllato.

Corsi pesonalizzati

L’uso della realtà virtuale non è riservato

solo alla formazione obbligatoria.

A35 Brebemi, per il

proprio personale e quello dei responsabili

della viabilità di Argentea,

ha scelto di adottare questa

tecnologia per garantire il massimo

coinvolgimento. Grazie a questo

approccio, i lavoratori possono

affrontare situazioni ad alto

rischio in un ambiente protetto,

aumentando così la loro capacità

di gestire situazioni complesse.

La filosofia che guida questo genere

di formazione, in collaborazione

con gli esperti di Contec

AQS, si basa su una profonda conoscenza

delle esigenze del personale

attivo in questo ambito,

con corsi personalizzati per sviluppare

non solo competenze tecniche,

ma anche soft skills, in linea

con le normative di sicurezza vigenti

(D.Lgs 81/08 e Accordo Stato/Regioni).

A35 virtuale

A breve verrà inoltre introdotta

una riproduzione virtuale completa

dell’autostrada A35 Brebemi.

Questa innovazione consentirà al

personale di simulare interventi e

operazioni direttamente in un ambiente

che riproduce fedelmente

la rete autostradale, migliorando

ulteriormente la gestione delle

operazioni e la sicurezza.

«Con il supporto di questa tecnologia

all’avanguardia, Brebemi ed

Aleatica confermano il loro impegno

nell’adozione di soluzioni innovative

per garantire la sicurezza

del personale e degli utenti»,

afferma Matteo Milanesi, Direttore

Generale di A35 Brebemi.

BREBEMI.IT

Attualità

etsingegneria.it

WINNER 2021

ASSOCIATO

26 12/2024 leStrade



otiziario

Nasce Paving Show

& Congress 2025

Paving Show & Congress è la mostra

convegno dedicata alle attrezzature,

alle materie prime,

alle tecnologie e ai servizi per le

pavimentazioni stradali.

A un passo dal Samoter 2026, il

più importante evento dedicato

alle macchine per costruzioni

in Italia, il percorso di avvicinamento

si arricchisce, dal 12 al 13

marzo 2025, con la prima edizione

del Paving Show & Congress, che

si terrà al Centro Congressi Palaexpo

di Veronafiere.

Momento di confronto

Paving Show & Congress è un’esposizione,

ma è anche un momento

di confronto tra operatori,

istituzioni e fornitori di soluzioni

all’avanguardia, con espositori di

rilievo e workshop.

Esporre a Paving Show

• Per presentare le proprie soluzioni

innovative in un mercato

sempre più interessato a ottimizzare

i processi produttivi,

migliorare le performance, incrementando

le marginalità.

• Creare un dialogo diretto con il

mondo delle imprese stradali e

della pubblica amministrazione

per favorire lo scambio di idee

e l’implementazione di soluzioni

efficaci.

• Coinvolgere un pubblico sempre

più sensibile ai temi della digitalizzazione

e della sostenibilità

ambientale.

• Per partecipare da protagonista

al confronto sulle nuove tecnologie

e le soluzioni innovative

con gli stakeholder del settore,

condividendo e/o integrando

reciprocamente conoscenze

e processi.

Convegni

Mercoledì 12 marzo 2025

• Ore 10.00 - Area Forum, tavola

rotonda organizzata da Paving

Show & Congress: digitalizzazione

nella progettazione, nella

realizzazione e nella gestione

delle pavimentazioni stradali:

aspetti normativi, aspetti di organizzazione

del lavoro, aspetti

relativi alle materie prime,

aspetti relativi alla realizzazione

di attrezzature a ciò espressamente

dedicate.

• Ore 11.30 - Area Forum, Samoter

Day: l’appuntamento

annuale per fare il punto sul

mercato delle macchine per costruzioni

in Italia e all’estero.

• Ore 14.30 – Convegno: “Connessi

on the road”, organizzato

in collaborazione con le riviste

tecniche leStrade e Vie&Trasporti:

l’evento esplora le tematiche

che legano infrastruttura

stradale e autostradale con

le esigenze di connettività (informazione

per l’utente, monitoraggio,

sicurezza). Parteciperanno

esponenti del mondo

della progettazione, della ricerca

universitaria, dell’industria.

Sono previsti crediti formativi.

Giovedì 13 marzo 2025

Due altri convegni organizzati

dalle riviste leStrade e Vie&Trasporti:

• A proposito di Intelligenza Artificiale

– (ore 10.00-12.30).

Chairman Giuseppe Guzzardi,

direttore Vie&Trasporti.

Le possibilità offerte dall’AI verranno

esplorate da esperti informatici

e del settore digitale,

con un focus sulle infrastrutture

e sull’utenza.

• Le strade sicure del futuro- (ore

14.30-17.00). Chairman: Fabrizio

Parati, direttore LeStrade.

Disamina di alcune delle soluzioni

tecnologiche vocate a garantire

il massimo livello di sicurezza

nelle nostre strade e

autostrade.

SAMOTER.IT/IT/PA-

VING-SHOW-CONGRESS-2025

Bene la Genova

Smart Week

Sono almeno ottomila le persone

che hanno partecipato fisicamente

alla decima edizione della Genova

Smart Week tra coloro che hanno

affollato gli eventi a Palazzo Tursi

e al Talent Garden dei Giardini Baltimora,

preso parte all’expo e test

drive di veicoli elettrici a Piazza De

Ferrari e visitato il nuovo Mobility

Lab di Smart Genova inaugurato

nell’area del Porto Antico.

Una settimana di conferenze, presentazioni

e workshop conclusasi

con la seconda giornata della

Smart City Experience a piazza

De Ferrari dedicata alla mobilità

sostenibile.

La manifestazione, che ha coinvolto

ben 150 speaker e ottanta

partner, ha presentato agli addetti

ai lavori, ma anche a un pubblico

generico, più di cinquanta tra

progetti e nuove sinergie nati dalla

collaborazione tra enti pubblici

e mondo delle imprese, riscuotendo

un interesse testimoniato anche

da una rassegna stampa che

conta già oltre trecento riprese tra

media locali e nazionali.

Numeri ai quali si aggiungeranno

quelli che conteggieranno gli

utenti che potranno fruire online

delle registrazioni integrali dei panel,

dei talk e delle tavole rotonde,

presto disponibili nell’area replay

del sito ufficiale e sul canale

Youtube insieme agli atti, alle foto

e alle video interviste dei protagonisti

di questa decima edizione.

GENOVASMARTWEEK.IT

LOWVAL

UN GRADO

DI TECNOLOGIA

MAI RAGGIUNTO

PRIMA

Bitumi modificati appositamente

formulati con polimeri SBS

(Stirene butadiene Stirene)

per la produzione di asfalti a tiepido

WMA (Warm Mix Asphalt).

I conglomerati tiepidi (Warm Mix Asphalt – WMA) sono

conglomerati bituminosi confezionati con bitumi modificati

ad alta lavorabilità LOWVAL, che permettono la diminuzione

delle temperature di produzione, garantendo l’omogeneità

di stesa e un adeguato grado di compattazione fino a 100°C.

Nei conglomerati tiepidi le temperature di produzione

sono comprese tra 120 e 150°C, con una riduzione di

consumo di circa 1,5 kg combustibile/t e, di conseguenza,

una diminuzione di 5 kg di anidride carbonica immessa in

atmosfera. Oltre a rappresentare una soluzione tecnologica

ecosostenibile, questi conglomerati permettono un aumento

della durabilità, grazie alla ridotta ossidazione del bitume

che facilita la compattazione, incrementando così la vita

utile della pavimentazione e diminuendo gli interventi di

manutenzione straordinaria da eseguire.

1

28 12/2024 leStrade



Agenda

DICEMBRE

The Building Show 2024

Toronto (Canada)

4 - 6 dicembre 2024

GENNAIO 2025

World of Concrete 2025

Las Vegas (Stati Uniti)

21- 23 gennaio 2025

FEBBRAIO 2025

E-World 2025

Essen (Germania)

11- 13 febbraio 2025

e-world-essen.com

MARZO 2025

Future Build 2025

Londra (Inghilterra)

4 - 6 marzo 2025

futurebuil.co.uk

Paving Show & Congress 2025

Verona (Italia)

12 - 13 marzo

https://www.samoter.it/it/paving-show-congress-2025

World of Asphalt 2025

St. Louis (Stati Uniti)

25 - 27 marzo 2025

worldofasphalt.com

APRILE 2025

Bauma 2025

Monaco di Baviera (Germania)

7 - 13 aprile

bauma.de

MAGGIO 2025

World Tunnel Congress 2025

Stoccolma (Svezia)

9 - 15 maggio

wtc2025.se

Asecap Days

Madrid (Spagna)

26 - 28 maggio

asecap.com

PAVING SHOW & CONGRESS 2025

https://www.samoter.it/it/pavingshow-congress-2025

Nasce Paving Show & Congress

2025, la mostra convegno dedicata

alle Attrezzature, Materie Prime,

Tecnologie e Servizi per le pavimentazioni

stradali. Si terrà, il 12 e il 13

marzo 2025, negli spazi del Centro

Congressi Palaexpo di Veronafiere,

una struttura autonoma, facilmente

raggiungibile e con un ampio parcheggio

antistante. Essere a Paving

Show significa partecipare da protagonista

al confronto sulle nuove tecnologie

e le soluzioni innovative con

gli stakeholder del settore, condividendo

e/o integrando reciprocamente

conoscenze e processi. La rivista

leStrade organizzerà tre convegni

per l’occasione.

leStrade

Aeroporti Autostrade Ferrovie

INFRASTRUTTURE

& MOBILITÀ

n Un caso studio sull’applicazione

dei principi di gestione sostenibile

su una galleria storica.

n La pista ciclopedonale di Fontaniva ha un

ruolo centrale nel collegamento di reti ciclabili

di tutta la provincia di Padova

n I cantieri TELT chiedono la ricerca

di soluzioni per tecnologie e macchinari.

n Giubileo 2025. Nuova barriera

spartitraffico Anas NDBA nel tratto

compreso tra Ponte Tor di Quinto e innesto

via Salaria. Cancellotti protagonista.

Convegni, Corsi, Eventi 2024

30 12/2024 leStrade



Sostenibilità

Gallerie storiche e sostenibilità

Un caso studio sull’applicazione dei principi di gestione sostenibile

su una galleria storica per evidenziare come questi possano

essere integrati nella manutenzione di infrastrutture esistenti

Infrastrutture&Mobilità

Il concetto di sostenibilità è ormai sempre più rilevante

anche nel campo delle grandi infrastrutture,

dove la necessità di coniugare efficienza, sicurezza

e responsabilità ambientale è diventata

prioritaria. Gestori, tecnici e utenti stanno progressivamente

riconoscendo il valore aggiunto di

una gestione strutturata che integri i principi della

sostenibilità, declinati in ambiti ambientali, sociali

ed etici. Questo approccio non solo migliora

la qualità e la resilienza delle opere, ma contribuisce

anche a un dialogo più consapevole tra le

diverse parti interessate.

Un esempio significativo di questa evoluzione si

riscontra nella gestione sostenibile delle gallerie.

Da alcuni anni molti tavoli di lavoro vedono

la partecipazione di tecnici specializzati, esperti

Marianna Brichese,

Federico Foria,

Mario Calicchio,

Riccardo Giordano,

Gabriele Miceli

ETS, via Benedetto

Croce 68, Roma

di settore e stakeholder collaborare per elaborare

soluzioni concrete, finalizzate a tradurre i principi

della sostenibilità in linee guida operative e

processi innovativi. L’obiettivo non è solo quello

di migliorare l’efficienza e la sicurezza delle infrastrutture,

ma anche di garantire un impatto

positivo e duraturo sull’ambiente e sulle comunità

coinvolte.

Attraverso un’interpretazione sistematica e

scientificamente fondata della sostenibilità, si

stanno delineando nuove opportunità per ridurre

l’impatto ambientale, ottimizzare l’uso delle

risorse e promuovere una gestione più etica e

responsabile delle infrastrutture. Questi progressi

rappresentano un passo fondamentale verso

un futuro in cui le grandi opere siano parte integrante

di un modello di sviluppo realmente sostenibile.

ETS presenta in questo articolo un caso studio

sull’applicazione dei principi di gestione sostenibile

su una galleria storica con l’obiettivo di evidenziare

come questi possano essere integrati

nella manutenzione di infrastrutture esistenti

per coniugare innovazione tecnica e rispetto del

contesto storico, assicurando non solo il mantenimento

delle funzionalità dell’opera, ma anche

una riduzione dell’impatto ambientale e una

maggiore armonia con il territorio e le comunità

locali.

Life Cycle Management

Il “Life Cycle Assessment” (LCA) consiste nella

valutazione quantitativa dell’impatto ambientale

di un prodotto dal reperimento delle materie

prime allo smaltimento (o recupero tramite

riciclo), secondo norme ISO ben delineate (ISO

14040 – ISO 14044).

Tale metodo prevede norme rigide e strutturate

per le valutazioni, ma prima di tutto l’utilizzo

di una baseline di riferimento e della definizione

attenta e ben documentata dei confini entro

i quali si intende applicare la misurazione, affinché

siano possibili i confronti omogenei con altri

prodotti.

In questo contesto si sta definendo sempre più

importante l’utilizzo di una procedura analoga

che possa determinare gli impatti, sia sull’ambiente,

sia sulla società, per la gestione di infrastrutture:

il Life Cycle Management. Il controllo

degli impatti è gestito e regolato, in analogia con

le analisi LCA per i prodotti, secondo le fasi di gestione

dell’infrastruttura 1 :

• fattibilità

• progettazione

• costruzione

• funzionamento e manutenzione

• smantellamento o rimozione.

Tale approccio ricalca la modalità “From Cradle

to Grave” dell’LCA, poiché tiene in considerazione

tutti gli impatti, dai primi studi sulla fattibilità

dell’opera fino alla dismissione dell’opera.

Nel caso di gallerie esistenti, per le quali non è

possibile applicare questo approccio, gli specialisti

hanno adottato una visione detta “from gate

to gate”, per la quale tutte le analisi di impatto

previste da LCM sono riferite a un determinato

periodo temporale che può comprendere

una sola fase della vita dell’infrastruttura o più

di una. Tale approccio è utile soprattutto se si fa

riferimento alla fase di funzionamento e manutenzione,

poiché è la più lunga, e, nel caso delle

gallerie storiche, arriva a raggiungere anche i

200 anni. Definita quindi la baseline di riferimento,

è importante identificare i parametri di riferimento

rispetto ai quali valutare gli impatti ambientali

e sociali, quali per esempio: i parametri

di controllo della qualità di aria e acqua, le emissioni

di anidride carbonica equivalente (Carbon

Footprint), il risparmio energetico, l’impatto sulla

viabilità e la riduzione dei costi.

Uno degli strumenti più efficaci per la gestione di

queste informazioni è il BIM (Building Information

Model), poiché, grazie alla digitalizzazione

dei dati, permette un controllo centralizzato e razionale

di tutte le informazioni relative alla galleria

in un determinato periodo di tempo.

La digitalizzazione stessa è uno dei pilastri sui

quali punta la commissione europea a fini dell’implementazione

di metodi sostenibili e a basso impatto

ambientale, e come è stato recentemente

riportato anche dal nuovo position paper di AIS

(Associazione Infrastrutture Sostenibili) per cui

esiste un “legame indissolubile tra innovazione

digitale e sostenibilità” in base al quale è proposto

“un quadro strategico e metodologico che

integra l’uso delle tecnologie digitali come mezzo

per monitorare, misurare e implementare la

sostenibilità lungo tutto il ciclo di vita di una costruzione”.

Caso studio: Life Cycle Management

in una galleria storica

Nel 2017 ETS ha condotto una serie di ispezioni

su una linea ferroviaria secondaria che hanno

sottolineato la necessità di intervento sulla galleria

in esame in questo caso studio, ai fini di mantenere

l’operatività della linea: garantire infatti

la funzionalità di una linea secondaria permette

una maggiore flessibilità sull’intero flusso dei trasporti,

con un impatto positivo sulla sicurezza e

sulla logistica per l’utente finale.

Partendo da queste ispezioni, il caso studio prende

in considerazione un periodo di tempo compreso

tra il 2017 e il 2023 (approccio “from gate

to gate”) per la gestione degli aspetti di operazione

e manutenzione di una galleria ferrovia-

32 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 33



Immagine del modello

3D della galleria.

Immagine infografica MIRET

Tunnel AI (o del premio).

ria storica risalente al 1886. All’interno di questa

finestra ETS ha elaborato una serie di analisi

geotecniche e strutturali, oltre a ispezioni e valutazioni

tecniche, che hanno condotto alla pianificazione

e realizzazione di interventi di manutenzione

sull’opera al fine di garantirne la durabilità

nel tempo e la sicurezza per gli utenti, tenendo

sempre alto il focus sulla sostenibilità.

I primi rilievi geologici sulla galleria e sugli intorni,

concentrati sul tipo, sulla forma e sul materiale

di costruzione, hanno permesso agli specialisti

di valutare che la galleria è stata costruita con il

metodo cut&cover, usando come materiale di riempimento

il limo, le sabbie e le argille simili ai

materiali che si trovano nelle vicinanze.

L’approccio usato da ETS per l’ispezione e la diagnostica

della galleria è oggi ben consolidato e

basato sul concetto fondamentale di digitalizzazione

dei dati: il metodo MIRET (Management

and Identification of Risks for Existing Tunnels)

lavora in sinergia con ARCHITA, uno strumento

di mobile mapping dotato di un sistema di laser

scanner, termocamera, rilevazione di immagini

digitale, e GPS per la geolocalizzazione, e permette

di utilizzare i dati provenienti dall’ispezione

in campo, immediatamente digitalizzati, e rielaborarli

in back-office grazie a ingegneri specialisti

nel settore attraverso un processo sistematico

e consolidato.

Il processo combina in uno spazio di lavoro comune

i sistemi di rilevamento multidimensionale,

l’analisi dei difetti, e l’analisi dei rischi mettendoli

a disposizione del tavolo tecnico e gestionale,

generando quindi un sistema trasparente, intelligente

e sostenibile per la pianificazione, la progettazione

e la manutenzione delle gallerie.

La digitalizzazione dei dati ha portato alla costruzione

di un modello BIM in 3D e di un Digital Twin

che ha restituito agli operatori lo stato dell’arte

della galleria, e ne ha permesso la gestione delle

informazioni relativamente alle condizioni interne

e ai difetti rilevati.

Per innovare la parte di diagnostica, ETS ha inoltre

sviluppato MIRET Tunnel AI, uno strumento

software avanzato basato sull’Intelligenza Artificiale.

Questa innovazione utilizza algoritmi di

AI per semplificare la pre-valutazione della vulnerabilità

strutturale, automatizzando le attività

più complesse e riducendo notevolmente il carico

di lavoro degli ingegneri e la valutazione degli

esperti. Il risultato è un approccio più intelligente,

rapido ed efficiente alla valutazione delle gallerie.

Per il suo apporto innovativo e per i miglioramenti

introdotti nell’ambito della diagnostica che

tengono in alta considerazione anche gli aspetti

etici dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, MI-

RET Tunnel AI si è distinto a livello internazionale

vincendo il secondo premio per l’Innovazione

Galleria in ambienti

vulnerabili.

dell’Anno assegnato da ITA-AITES, l’organizzazione

di riferimento per il settore delle gallerie e

degli spazi sotterranei.

La valutazione dell’evoluzione

del rischio

Gestire la sostenibilità di una galleria storica consiste

anche nella gestione dei rischi e della sua

pericolosità, poiché garantire l’operatività e la resilienza

di un’infrastruttura è cruciale anche per

l’ottimizzazione degli impatti sull’ambiente, sulla

società e sui costi, toccando quindi tutti gli

aspetti ESG.

Le ispezioni hanno permesso agli operatori di individuare

una forte componente di difetti legata

all’infiltrazione di acqua, soprattutto per i settori

più vicini alle zone all’aperto, cioè in entrata e in

uscita dalla galleria, dovute a basse coperture,

condizioni topografiche sfavorevoli, ammaloramento

del rivestimento e alla permeabilità di tipo

Infrastrutture&Mobilità

34 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 35



Criterio da controllare Modalità di analisi Parametro

Valutazione dell’estensione e

dell’intensità del difetto

Problematiche idroidrauliche

Identificazione della

pericolosità e delle priorità di

intervento

Analisi difettologica

da ispezione (MIRET e

MIRET Tunnel AI)

Modellazione

attraverso analisi

numerica agli elementi

finiti (FEM)

Analisi di priorità

seconda SMCA

medio-alto dei terreni. Per implementare un processo

di gestione del rischio efficiente, è necessario

svolgere le indagini di pericolosità con sufficiente

anticipo per avere il tempo di integrare i

loro risultati nel processo di manutenzione. Nelle

applicazioni di tunnelling, l’obiettivo è quello

di sviluppare un profilo geotecnico longitudinale

per supportare la valutazione delle conoscenze

e l’identificazione delle incertezze.

In particolare, sono state utilizzate, oltre all’analisi

difettologica dalle ispezioni in campo anche

la modellazione FEM (Finite Element Method) e

l’analisi SMCA (Spatial Multi Criteria Analysis).

In particolare, l’analisi SMCA ha permesso di determinare

quale tra l’indice di deterioramento

della muratura, dell’acqua, della sismicità, idrologico,

della geologia superficiale o profonda costituisse

un elemento di pericolosità maggiore.

La galleria è stata divisa, infatti, in sette settori

uguali, e per ognuno di questi sono stati misurati

gli indici relativi (ad esempio per l’indice dell’acqua

è sta valutata l’estensione dei difetti dovuti a

infiltrazioni idriche nella galleria). In questo modo

è stato possibile valutare quale problematica fosse

più consistente rispetto alle altre.

Tale analisi ha identificato il problema delle infiltrazioni

di acqua come elemento di pericolosità

maggiore, e quindi, proprio in base a queste, nel

2019 è stato programmato e realizzato un intervento

di manutenzione sulla galleria, che ha previsto

dei lavori di:

• predisposizione di adeguati sistemi di drenaggio

per i piedi e le reni della galleria;

• impermeabilizzazione del terreno al di sopra

dell’involucro, alla base degli spalti in pietra, e

in prossimità degli ingressi per ridurre la porosità;

• prevenzione delle infiltrazioni d’acqua e il ripristino

della compattezza strutturale originaria

delle pareti interne della galleria e degli ingressi

mediante iniezioni di resina epossidica

e la scarificazione del rivestimento.

Attraverso il controllo reiterato della mappa difettologica

effettuato prima e dopo l’intervento

di manutenzione del 2019, gli specialisti dedicati

alla gestione della galleria hanno potuto valutarne

l’efficacia, oltre ad aggiornare i dati dell’indice

dell’acqua in funzione dell’estensione del difetto

nel modello BIM.

Tali aggiornamenti, quando svolti regolarmente,

permettono al gestore di monitorare nel tempo

l’eventuale progressione dei difetti e pianificare

con il giusto anticipo gli interventi.

C2RISK e la resilienza al cambiamento

climatico

La resilienza di un’infrastruttura dipende anche

dagli effetti che il cambiamento climatico sta portando,

con evidenze sulle temperature e sull’incremento

del numero di eventi estremi. Per questo

motivo il dipartimento di Ricerca e Sviluppo di

Variazione dell’Indice

Ie (estensione

dell’ammaloramento

rispetto all’area del settore)

Geometria e geotecnica del

pendio

Valutazione degli indici di

priorità

Esempio di mappa C2RISK.

Lavori svolti nella galleria

nel 2022.

ETS, insieme all’Universitat Rovira i Virgili, ha sviluppato

nel corso degli ultimi anni uno strumento

che mette in relazione in modo semi-quantitativo

le informazioni provenienti dalle rielaborazioni

dei dati climatici passati e futuri, basati sugli

scenari descritti dall’IPCC (Intergovernamental

Panel for Climate Change), con il loro impatto

sull’infrastruttura ferroviaria e stradale in tutte

le sue componenti (stazioni, gallerie, linea, ponti…).

Tale relazione si traduce in un Indice di Rischio

sull’Infrastruttura (IRI), attraverso il quale

è possibile analizzarne l’andamento nel tempo

e valutare le variabili climatiche maggiormente

impattanti. Questo metodo permette di ottenere

informazioni riproducibili e razionalizzate, permettendo

ai gestori e agli specialisti di integrare

e rinforzare le analisi di vulnerabilità per relazioni

tipo DNSH.

Per il caso studio sono state analizzate sia la galleria

sia la linea ferroviaria sulla quale insiste,

considerando l’andamento del rischio sull’infrastruttura

basato sui due scenari al cambiamento

climatico più estremi: l’SSP5-8.5 (rappresentato

da condizioni più drastiche, raggiungibili in

caso di “business as usual”) e il SSP2-4.5 (che

rappresenta le condizioni intermedie; con attività

importanti di mitigazione al cambiamento climatico).

I risultati dell’analisi evidenziano un aumento significativo

del rischio per entrambe le infrastrutture

considerate, con differenze marcate a seconda

dello scenario climatico esaminato: nel

caso dello scenario più critico (SSP5-8.5), si prevede

entro il 2100 un incremento del rischio di

circa il 60% per la linea ferroviaria e quasi del

100% per la galleria.

Anche lo scenario intermedio, meno drastico,

mostra comunque un incremento rilevante, sebbene

più contenuto: il rischio sulla linea ferroviaria

aumenta di circa il 15%, mentre per la galleria

si registra un incremento del 50%.

L’analisi ha inoltre permesso di individuare l’aumento

delle temperature come il principale fattore

responsabile di queste variazioni. Questo risultato

sottolinea l’importanza di considerare il

cambiamento climatico nei piani di gestione e

manutenzione delle infrastrutture, in particolare

per quelle più sensibili come le gallerie.

Le informazioni sull’impatto del cambiamento climatico

sull’infrastruttura, accessibili in tempo reale

e facilmente aggiornabili per aree specifiche

e scenari climatici futuri, rappresentano un elemento

chiave per una gestione efficace. Quando

integrate in un modello Digital Twin, queste informazioni

consentono di pianificare gli interventi

in modo accurato, ottimizzando le risorse e assicurando

la continuità operativa della galleria.

L’analisi delle emissioni

Nel Life Cycle Management, l’analisi delle emissioni

di gas clima-alteranti è un aspetto fondamentale,

soprattutto per affrontare le sfide legate

alla mitigazione del cambiamento climatico. Nel

caso studio analizzato, è stata condotta un’analisi

di Carbon Footprint sull’intervento di manutenzione

realizzato nel 2022, che segue un precedente

intervento eseguito nel 2019.

L’operazione si è resa necessaria in seguito alla

scoperta di strutture nascoste al di sotto dei binari

della galleria, come costole e una muretta,

che hanno richiesto la rimozione della vecchia

struttura di inversione e la costruzione di una soletta

in calcestruzzo rinforzata con travi in acciaio

e ancoraggi.

Per questo secondo intervento di manutenzione è

stata condotta un’analisi di Carbon Footprint basata

sui materiali utilizzati in cantiere per la re-

Infrastrutture&Mobilità

36 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 37



CO-BIT

conglomerati bituminosi S.p.A.

1974 - 2024

alizzazione dell’intervento, gli spostamenti per il

trasporto delle materie dentro il cantiere, e verso

la discarica, e i consumi energetici. I dati hanno

evidenziato che, in linea con le aspettative ,

la componente più importante alle emissioni di

gas clima-alteranti è costituita dai materiali per

la costruzione (acciaio, calcestruzzo, additivi…).

Inoltre, confrontando i materiali usati provvisti

di certificazione EPD (Environmental Product Declaration),

con i valori di emissioni di altri materiali

standard, si è potuto stimare una riduzione

dell’impatto delle emissioni di anidride carbonica

equivalente di circa il 5%.

Un’analisi più dettagliata degli impatti sull’ambiente

e sulla società può essere condotta utilizzando

uteriori KPI, utili per la gestione della

fase di funzionamento e manutenzione dell’opera,

quali: la qualità dell’aria e dell’acqua, il risparmio

energetico, la gestione delle emergenze,

e i costi.

L’integrazione di tutte queste informazioni all’interno

di un modello BIM, infine, permetterebbe ai

gestori e agli specialisti di avere un accesso centralizzato

e ben organizzato a tutti i dati relativi

agli impatti ambientali, sociali ed economici delle

infrastrutture. In questo modo, sarebbe possibile

condividere e gestire in modo strutturato e

in tempo reale gli aspetti legati alla sostenibilità,

facilitando la pianificazione degli interventi e migliorando

l’efficienza operativa. Inoltre, l’utilizzo

di un modello digitale consentirebbe una gestione

più agile, sicura e trasparente, ottimizzando

il monitoraggio delle performance e supportando

decisioni informate e tempestive.

Conclusioni

La gestione delle gallerie esistenti, in particolare

quelle storiche, rappresenta una delle sfide più

complesse nel campo dell’asset management.

L’adozione di un approccio “Life Cycle Management”

offre una soluzione concreta, dando ai gestori

la possibilità di monitorare costantemente

tutti i parametri critici di una galleria. Grazie a un

modello digitale 3D sempre aggiornato, è possibile

avere una visione chiara dei vari settori della

galleria, dei difetti, degli interventi di manutenzione

e dello stato generale dell’infrastruttura.

A questo si possono aggiungere anche informazioni

cruciali legate alla sostenibilità, come la valutazione

dei rischi, della resilienza e della vulnerabilità

dell’infrastruttura, nonché l’impatto delle emissioni

di gas serra derivanti dagli interventi di manutenzione.

In questo caso studio, ETS ha illustrato

lo stato dell’arte delle attività di manutenzione

e gestione delle gallerie esistenti, mettendo in

evidenza le soluzioni più innovative per ispezioni,

come MIRET e ARCHITA, e per le analisi di

vulnerabilità e resilienza, come C2RISK e MIRET

Tunnel AI. L’integrazione di queste tecniche in

un unico ambiente digitale di lavoro rappresenta

una strategia efficace per la gestione delle gallerie

nel futuro, garantendo un monitoraggio continuo,

un miglioramento costante e una pianificazione

sostenibile a lungo termine. nn

Integrazione nel modello

3D delle informazioni

sulla sostenibilità.

Infrastrutture&Mobilità

38 12/2024 leStrade

Via S. Siro, 1 - 21015 Lonate Pozzolo (VA) +39 0331/302.234 co-bit@co-bit.com



Opere

Una nuova vista sul Brenta

Attesa da più di 20 anni, l’opera realizzata da Zara Metalmeccanica

ha un ruolo centrale nel collegamento di reti ciclabili di tutta

la provincia di Padova, ed è una nuova offerta paesaggistica

Il tema ricorrente della messa in sicurezza dei

trasporti è la separazione tra il traffico veicolare

e quello ciclopedonale. Recentemente, nel comune

di Fontaniva, a nord di Padova, è stata realizzata

una passerella ciclopedonale che completa

un percorso di tipo soft già agibile, generando, di

fatto una nuova offerta paesaggistica.

L’opera nasce dall’esigenza di garantire un percorso

ciclopedonale sicuro ai cittadini di Fontaniva,

ma ha anche la funzione di collegamento tra il

centro abitato di Fontaniva e l’itinerario ciclabile

esistente lungo il fiume Brenta, sempre più frequentato

da cicloturisti e ritenuto, per tale motivo,

una importante risorsa per il territorio.

Il contesto viario delle aree oggetto d’intervento,

ovvero l’area compresa tra via Boschi, ad ovest,

e via Risorgimento, ad est, è caratterizzato dalla

presenza della SS 53 Postumia che attraver-

Ing. Mario Organte

Vista a “volo d’uccello”

della passerella

in affiancamento

alla strada esistente.

Il ponte esistente,

tratto della SS 53.

sa il fiume Brenta, realizzata su 18 campate con

travi prefabbricate in calcestruzzo precompresso,

sostenute da pile in calcestruzzo realizzate

nell’alveo del fiume Brenta. Si tratta di un contesto

ambientale e paesaggistico di particolare

pregio, sia per la presenza del corso d’acqua sia

per l’ampia area vegetazionale in cui il nuovo intervento

si immerge.

Agli estremi del manufatto su entrambi i lati sono

presenti le rispettive rampe di raccordo realizzate

mediante l’uso di terrapieno.

Il percorso ciclopedonale compreso tra via Boschi,

ad ovest, e via Risorgimento, ad est, consiste

in due differenti tipologie di intervento ben

distinte tra loro, che si possono sintetizzare come

segue. La realizzazione di una passerella in affiancamento

al ponte esistente lungo la strada

statale 53 Postumia, mediante la posa sui pulvini

in calcestruzzo esistenti, di 15 travi metalliche

consecutive e continue, con luce di circa 33,55

metri ciascuna e la realizzazione di rampe di raccordo

tra la passerella e le due vie comunali, in

parte con un nuovo terrapieno affiancato al terrapieno

della strada esistente, ed in parte spostando

e risagomando il terrapieno posto a ridosso

della rampa est, utilizzato come barriera

acustica per mitigare i rumori prodotti dall’azienda

presente a sud.

La lunghezza dell’intero percorso è di 1.336 metri,

così suddivisi:

• 471 metri è l’estensione della rampa di collegamento

tra via Delle Zattere e la nuova passerella

sul Brenta;

• 60,50 metri è l’estensione della rampa di collegamento

tra via Risorgimento e la pista;

• 604,15 metri è l’estensione della passerella sul

fiume Brenta, di cui 503,25 metri costituiscono

la nuova passerella in affiancamento al ponte

Anas, mentre gli altri 100,90 metri sono realizzati

utilizzando l’impalcato del ponte esistente;

• 116,35 metri è l’estensione della rampa di collegamento

tra la passerella e via Boschi;

• 84 metri è l’estensione della rampa di collegamento

con il percorso ciclopedonale esistente

lungo il fiume Brenta;

• Il percorso ha larghezza costante di 3,50 metri

e banchine laterali di larghezza non inferiore

a 0,25 metri. Il rilevato è stato eseguito con

materiale proveniente da cave.

Specifiche tecniche

Dal punto di vista tecnico le specifiche sono le

seguenti: il sottofondo del percorso è realizzato

mediante la stesa di 30 centimetri di tout-venant,

e la successiva posa di stabilizzato dello

spessore di 5 centimetri. La pavimentazione è

in conglomerato bituminoso di vario spessore e

più precisamente bynder 7 centimetri, e tappeto

d’usura 3 centimetri. Nei punti critici in corrispondenza

delle scarpate e le rampe sono posti

in opera moduli di staccionata in acciaio corten.

La nuova passerella è costituita da travi in acciaio

corten con luce di 33,55 metri.

Dal punto di vista strutturale, la passerella ciclopedonale

è composta da 15 travi continue in appoggio

sullo spazio libero dei pulvini presenti nel

viadotto che attraversa il fiume Brenta lungo la

SS 53 Postumia nel comune di Fontaniva.

Infrastrutture&Mobilità

40 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 41



Carta d’identità

Lavori di realizzazione della passerella ciclopedonale sul fiume Brenta

lungo la SS 53 Postumia

• Committente: Comune di Fontaviva (PD)

• Progetto definitivo ed esecutivo: RTI: Ited Ingegneria (Ing. Antonio Licini);

Studio Cavallin (Arch. Renato Cavallin); Agriplan (Geom. Giuseppe Gazzin)

• Consulenza esecutiva di variante: Prof. Ing. Arch. Enzo Siviero

• Appaltatore ed esecutore: ATI: Zara Metalmeccanica S.r.l.

(Capogruppo mandataria), con sede in Dolo (VE);

Grosselle Costruzioni S.r.l. (mandante), con sede in Fontaniva (PD)

• Progettazione costruttiva: Studio SIST (Ing. Mario Organte e Ing. Daniele Minorello)

Originariamente si era pensato ad una struttura

con vincoli rigidi ad incastro su tutte le pile,

tali da ottenere una costruzione iperstatica, incastrata

agli appoggi ed alle due estremità in corrispondenza

delle spalle. Lo scopo di tale schematizzazione

statica era finalizzato ad ottimizzare il

dimensionamento della struttura in acciaio per

limitarne i pesi e conseguentemente i rispettivi

costi di realizzazione.

Tale schema statico tuttavia avrebbe interagito,

in special modo in condizione sismica, con la

statica della struttura del ponte esistente. Conseguentemente,

per limitare le sollecitazioni

trasmesse dalla nuova passerella ai manufatti

esistenti, come richiesto da Anas S.p.A., si è successivamente

deciso di adottare uno schema statico

a trave continua su più appoggi, vincolata rigidamente

soltanto sulla spalla lato Carmignano

di Brenta e libera agli spostamenti longitudinali

(ma bloccata rispetto agli spostamenti trasversali)

su tutti gli appoggi in corrispondenza dei pulvini

di tutte le altre pile. Per ottenere tale schema

statico sono stati introdotte coppie di appoggi

in neoprene incapsulato (uno multidirezionale e

l’altro unidirezionale) su tutte le pile che consentono

di non trasmettere momento flettente alle

pile e nel contempo permettono gli spostamenti

longitudinali.

Considerato questo nuovo schema statico, concettualmente

diverso dall’ipotesi progettuale iniziale,

è stata modificata la sezione tipica delle

campate del ponte, optando per una sezione mista

acciaio calcestruzzo con una sezione a cassone

ad anime inclinate e ad altezza costante, abbandonando

la conformazione ad arco in quanto

non staticamente funzionale e adatta al nuovo

sistema di vincolo sui pulvini.

Il cassone in questione è costituito da due travi

ad anime inclinate, irrigidite sia verticalmente

che longitudinalmente, le piattabande inferiori

sono asimmetriche rispetto all’anima. Tale

scelta è stata introdotta per dare il risultato ar-

Trave metallica,

particolare della sezione.

• Responsabile di commessa e cantiere: Ing. Gianrico Tamiazzo

(Zara Metalmeccanica S.r.l.)

• Direzione dei lavori: Arch. Renato Cavallin

• Collaudatore: Ing. Gian Pietro Napol

• Ultimazione dei lavori: maggio 2024

• Importo complessivo quadro economico: 3.190.000,00 euro

chitettonico del classico cassone chiuso, a differenza

del quale però, la specchiatura inferiore

non è costituita da una lamiera, ma da una

controventatura reticolare che ne svolge la analoga

funzione, garantendo al contempo maggior

durabilità e ispezionabilità alla struttura.

La soletta superiore in calcestruzzo viene gettata

direttamente su una lastra autoportante

metallica che è stata montata assieme alla carpenteria

della passerella. In questo intervento

va sottolineata la lungimiranza della progettazione

stradale: originariamente, nella realizzazione

del ponte esistente in calcestruzzo, i pulvini

e, conseguentemente, il numero di pile sono

stati dimensionati in modo da poter avere spazio

sufficiente per ospitare un’altra infrastruttura

in affiancamento. Ciò è avvenuto, a distanza

di anni, in funzione delle reali e attuali esigenze

di traffico quindi non realizzando un’altra carreggiata

destinata ai veicoli, quanto piuttosto inserendo

una passerella ciclopedonale, ormai indispensabile

per collegare due ambiti urbanizzati

che hanno già una loro viabilità di tipo soft. Inoltre,

considerate la notevole lunghezza della passerella

e la vegetazione ripariale del fiume Brenta,

la percezione del paesaggio diventa un’esperienza

immersiva, con la sensazione che il percorso ciclopedonali

“galleggi” nel verde. nn

Schema tipologico

dell'impalcato a cassone

con controventatura inferiore.

Infrastrutture&Mobilità

42 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 43



Intermodalità

LE NUOVE FRESE BM/65

COSTRUITE PER LA STRADA.

PROGETTATE PER TE.

Esempio virtuoso

di mobilità mista

Un approccio integrato: per la prima volta in Italia dei prodotti di

calcestruzzo viaggiano prima in treno, poi con un trasporto marittimo

nazionale e, infine, con una consegna camionistica di ultimo miglio

Un ulteriore impulso alla sostenibilità ambientale

con un approccio che parte dall’innovazione culturale:

il cliente e la sua domanda al centro dei processi

operativi, le partnership e le sinergie, la sostenibilità

ambientale, economica e sociale come

faro per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi

da raggiungere per diventare player europeo della

logistica.

Premio “Logistico dell’Anno”

Il Polo Logistica del Gruppo FS si è aggiudicato il

premio “Logistico dell’Anno”, il riconoscimento di

Assologistica in collaborazione con Euromerci che

vuole riconoscere agli operatori del settore logistica

e trasporti i propri meriti a fronte di progetti,

servizi e soluzioni che hanno contribuito all’innovazione

del comparto durante l’ultimo anno. Un

premio che celebra le imprese che si distinguono

per innovazione, efficienza operativa e contributo

significativo alla crescita del settore.

A ritirare il premio, Silvio Damagini, AD di Mercitalia

Rail, che ha sottolineato: «Con questo progetto

l’efficienza operativa ed economica sposa le sostenibilità

in termini di diminuzione dell’impatto ambientale

dimostrando che sia possibile perseguire

questi obiettivi in modo sinergico. Si tratta di un

esempio virtuoso di mobilità mista, unico nel suo

genere, che ha permesso un risparmio del 90%

di emissioni inquinanti rispetto ai viaggi tradizionali

su gomma, in linea con gli obiettivi sostenibili

del Polo Logistica e dei partner coinvolti. Siamo

molto orgogliosi di questo importante riconoscimento

che rappresenta un traguardo significativo

Infrastrutture&Mobilità

ma anche uno stimolo per continuare a migliorare

la qualità e l’efficienza dei servizi che offriamo

ai nostri clienti».

La parola chiave per raggiungere questi obiettivi è

stata integrazione mare-gomma-ferro, necessario

per fare del trasporto ferroviario il vettore di trasporto

delle merci nelle lunghe distanze (dai 300

chilometri in su), lasciando al trasporto stradale

il cosiddetto primo e ultimo miglio. Anche perché

ogni camion tolto da strade e autostrade significa

tonnellate di CO 2

in meno nell’atmosfera.

Un esempio virtuoso di mobilità mista per sviluppare

una rete intermodale a basse emissioni, in

linea con gli obiettivi sostenibili delle tre aziende.

Grazie alla collaborazione tra il Polo Logistica del

Gruppo FS, guidato da Sabrina De Filippis, il gruppo

Baraclit e il Gruppo Grendi, per la prima volta

in Italia dei prodotti di calcestruzzo viaggiano prima

in treno, che misura oltre 400 metri, poi con

un trasporto marittimo nazionale fino in Sardegna

e infine con una consegna camionistica di ultimo

miglio. Una combinazione di modalità di trasporto

che ha consentito di ottimizzare la resa e minimizzare

al massimo possibile l’impatto ambientale,

togliendo dalle strade 600 camion ed evitando

l’emissione di circa 210 tonnellate di CO 2

rispetto

al trasporto con mezzo pesante su strada.

Aumentare la quota delle merci trasportate su ferro

e continuare a sviluppare la catena del valore

è uno degli obiettivi per contribuire al rilancio del

traffico merci in Italia, potenziando le connessioni

tra i porti e i terminal nazionali con la rete ferroviaria

europea. nn

Gabriele Villa

DESIGN INNOVATIVO

Il nuovo design della macchina garantisce

una visibilità a 360° senza precedenti, per

una maggiore sicurezza di manovra.

ERGONOMIA

La serie BM/65 dispone di menu di controllo

intuitivi e facilità di accesso ai punti di

manutenzione.

PRATICITÀ E COMFORT

Con il più basso raggio di sterzata e un peso

inferiore a 29 tonnellate le frese della generazione

BM/65 sono più facili da trasportare e garantiscono

massima sicurezza.

44 12/2024 leStrade

www.bomag.com



Opere

Il New Demerara River Bridge

L’ingegneria italiana in Guyana. A Politecnica la direzione

lavori per la costruzione della più grande opera infrastrutturale

di trasporto del Paese: il ponte nella capitale Georgetown

È il team della società italiana Politecnica Building

for Humans a dirigere i lavori della più grande

opera strategica infrastrutturale della Guyana:

il New Demerara River Bridge riunirà le due sponde

dell’omonimo fiume che lambisce la capitale Georgetown

e divide in due la nazione sudamericana.

La nuova opera, la cui costruzione è in corso, sostituirà

il deteriorato ponte galleggiante Demerara

Harbour Bridge (DHB), risalente agli anni Settanta,

che collega le due sponde del fiume alla foce.

Con la sua lunghezza totale di 2.798 metri ed una

sezione strallata centrale di grande luce, il nuovo

ponte sul fiume Demerara diventerà la più grande

opera infrastrutturale di trasporto del Guyana

(il governo ha stanziato 260 milioni di dollari).

Questo progetto, la cui conclusione è stimata nel

2025, contribuirà a migliorare la mobilità tra le regioni

chiave del Paese, Demerara-Mahaica e Essequibo

Islands-West Demerara.

Come è fatto

Il New Demerara Bridge sarà una struttura fissa

a quattro corsie con una grande sezione strallata

sul fiume Demerara, con una larghezza della carreggiata

di circa 23,6 metri. Sarà un’imponente

struttura caratterizzata da una sezione centrale di

570 metri, divisa in tre campate così da consentire

la navigazione del fiume anche da parte di unità

cargo di dimensioni considerevoli: quella centrale,

strallata, lunga 300 metri a quota 50 metri

rispetto al livello del fiume, e due laterali con lunghezza

di 135 metri ciascuna.

La nuova infrastruttura si collocherà a circa 460

metri a sud del ponte esistente e accoglierà due

corsie carrabili ed una pista ciclabile per senso di

marcia.

La vita utile del ponte è stimata in 100 anni e il progetto

soddisfa, tra gli altri, anche gli standard LR-

FD-AASHTO.

Il ruolo di Politecnica

Il contratto di progettazione esecutiva e costruzione

(design & build) è stato affidato nel 2022 a China

Railway Construction Caribbean Company Limited

(CRCCCL).

Infrastrutture&Mobilità

46 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 47



Politecnica è stata incaricata come “FIDIC Engineer”

dal Ministero dei Lavori Pubblici della Guyana:

un ruolo di “Direttore Lavori” per il Ministero dei

Lavori Pubblici che garantisce che tutte le fasi della

costruzione del nuovo ponte rispettino gli standard

più elevati in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità

ambientale. Il ruolo comprende la revisione

del progetto esecutivo redatto dall’impresa, la

supervisione diretta delle opere civili e la gestione

complessiva del progetto per conto del Ministero,

assicurando che le specifiche tecniche, le normative

locali e gli standard internazionali siano rispettati

durante tutte le fasi di realizzazione.

Un ruolo strategico, quello di FIDIC Engineer, poiché

prevede la revisione e l’approvazione dei disegni

tecnici forniti dall’impresa costruttrice e la verifica

della loro conformità con le normative vigenti.

Il monitoraggio della qualità dei materiali utilizzati

e delle tecniche costruttive, assicurando che ogni

dettaglio soddisfi i requisiti tecnici stabiliti dal contratto.

Inoltre, Politecnica implementa un rigoroso

piano di controllo della qualità, che prevede anche

prove di laboratorio e verifiche sul campo per

garantire la perfetta esecuzione delle opere. Ciò

include il monitoraggio continuo delle operazioni

per minimizzare gli impatti sull’ecosistema fluviale

e circostante, nonché la gestione degli eventuali

rischi legati alla sicurezza ambientale.

«Il completamento del nuovo ponte avrà un impatto

profondo sul Paese – spiega Enea Sermasi,

responsabile dello sviluppo commerciale internazionale

per Politecnica – siamo orgogliosi di portare

l’impegno e l’ingegno italiano per la realizzazione

di un’opera così decisiva per il futuro del Paese

e dei suoi cittadini. Da oltre dieci anni Politecnica

collabora con i governi dei Paesi in via di sviluppo

e con i donors internazionali per portare le proprie

competenze integrate nel mondo. Fieri di rappresentare

ai livelli più alti quell’ingegneria civile e capacità

progettuale italiana riconosciuta nel mondo.

Sono infatti oltre dieci i progetti che stiamo realizzando

fuori dall’Italia con l’incarico di direzione lavori

o progettazione».

to a livello di coerenza fra input e output, verifica

della normativa applicabile, fattibilità e costruibilità.

Abbiamo una squadra in loco ed un backstopping

in Italia, prevalentemente sulla sede di Firenze,

che verifica tutte le sottomissioni di natura

preliminare ed esecutiva.

Nel progetto sono coinvolti profili internazionali e

guyanesi, per cui sono importanti le dinamiche di

gestione delle potenziali problematiche derivanti

dall’interazione tra diverse culture, esperienze, tradizioni,

approcci lavoratici e umani. Abbiamo previsto,

inoltre, e come misura pro-attiva, la presenza

in Guyana full-time di una nostra squadra di ingegneria

proveniente dalla sede operativa italiana,

in modo da avere un filo diretto tra il team in Italia

e il team on-site. A fianco dell’attività prettamente

tecnica, prevalente, abbiamo messo in atto,

sviluppato e affinato iterativamente strumenti di

project management specifici, che comportano a

lungo termine dei ritorni a livello di prontezza di

risposta e di capacità di trasformazione dei rischi

in opportunità.

Un altro snodo fondamentale per la progressione

snella del cantiere è relativo all’esigenza di far

dialogare filosofie di progetto e lavoro distanti tra

loro, come quella europea, cinese e anglo-sassone.

In aggiunta a ciò, l’eterogeneità del personale

coinvolto nella costruzione dell’opera, venezuelani,

brasiliani, cinesi, locali, esige un approccio dinamico

e fattivo a livello di comunicazione, anche e non

solo per colmare la difficoltà in senso linguistico.

In un’ottica più ampia, l’opportunità di rivestire un

ruolo pivotale nella costruzione di un’opera di rilievo

come il New Demerara River Bridge ci consente

di confermare la nostra visione dell’ingegneria

all’estero, dove è opportuno sì veicolare le proprie

capacità, convinzioni manageriali e tecniche, approcci

consolidati ma, al contempo, senza imporre

il proprio punto di vista rifiutando ogni sorta di

flessibilità, pur nel perimetro della buona prassi.

La nostra spiccata tendenza nel prediligere l’analisi

e la risoluzione delle criticità, ci consente, storicamente,

di essere effettivamente dinamici, resilienti

e adattabili al contesto del progetto, alle variabili

di quest’ultimo che, pur governate in anticipo,

possono nascondere sfide e rischi.

Riuscire ad esportare la nostra caratteristica di artigianalità,

che si traduce in flessibilità, non può

che essere un elemento premiante e distintivo

dell’italianità, enfatizzato dal carattere cooperativo

che muove la nostra realtà». nn

Infrastrutture&Mobilità

48 12/2024 leStrade

Di seguito, riportiamo un approfondimento

(in esclusiva per leStrade), a firma di Alessio

Gori, Ingegnere Civile Associato e Project

Manager di Politecnica Building for Humans.

«Il ruolo di Politecnica è delicato, sfidante ma anche

stimolante all’interno di questo progetto. Ci occupiamo,

di fatto, della direzione lavori e project

management, ma sono evidenti le distanze di approccio

rispetto ad un equivalente servizio svolto

nel panorama nazionale italiano. Ricopriamo il ruolo

dell’Engineer secondo la contrattualistica FIDIC,

essendo un appalto design&build (“yellow book”).

L’appalto è stato assegnato ad un’impresa di origine

cinese stanziata nei Caraibi che quindi ha il

compito di progettare l’opera e curarne la costruzione.

Il nostro ruolo è quello di verificare il progetleStrade

12/2024 49



Progetti

Movyon e l’Intelligent

Urban Mobility

Genova e il suo porto protagonisti dell’innovazione con l’avvio

del Mobility Lab. Un’iniziativa che renderà la città e l’infrastruttura

portuale ligure il sistema di trasporto più evoluto d’Italia

Con la collaborazione di Free to X e Movyon,

società del Gruppo Autostrade per l’Italia, è

stato inaugurato il Mobility Lab, uno spazio di

400 metri quadrati dedicato a Smart Genova,

programma con ambiti di intervento nella

mobilità urbana e nella logistica delle merci

promossi dal Comune di Genova, dalla Regione

Liguria e dall’Autorità di Sistema Portuale

del Mar Ligure Occidentale (AdSP). Un’iniziativa

che renderà la città e l’infrastruttura portuale

ligure il sistema di trasporto più evoluto

d’Italia.

Il lancio di questa iniziativa è avvenuto in

occasione dell‘apertura della Genova Smart

Week 2024. Situato nel cuore di Porto Antico,

con circa 400 metri quadrati di superficie,

il Mobility Lab accoglierà stakeholder pubblici

e privati interessati al percorso innovativo intrapreso

dalla città della Lanterna e dalle attività

portuali e logistiche.

Il Mobility Lab è dedicato alla coprogettazione

degli ambiti nei quali si sviluppa la cooperazione

tra Comune, Regione e AdSP e ha

l’ambizione di diventare punto di riferimento

nazionale per l’innovazione della mobilità

intelligente mettendo a disposizione gli spazi

per attività di confronto, approfondimento

e divulgazione a beneficio dei cittadini e degli

operatori.

Il progetto

Con questa visione, il Mobility Lab è anche

sede di integrazione e test del progetto Intelligent

Urban Mobility. Grazie a un sistema

data-driven che acquisisce dati dal territorio

mediante le più evolute tecnologie Internet of

Things, il progetto rende possibile la gestione

integrata della mobilità genovese correlando

i dati ed elaborandoli con l’utilizzo dell’intelligenza

artificiale. Questo consente di offrire al

cittadino servizi evoluti e alla PA informazioni

aggiornate e puntuali, e sistemi di supporto

Mauro Armelloni

alle decisioni e all’attuazione di azioni di governo

che siano guidate dai dati.

Il progetto è in fase di realizzazione da parte

di Movyon, società di tecnologia e innovazione

del Gruppo Autostrade per l’Italia, con la

sua business unit Urban Mobility, che guida un

team di partner eccellenti, tra cui Liguria Digitale,

Mindicity (TIM Enterprise, Gruppo Tim),

Inaugurazione Mobility Lab.

Da sinistra, Marco Bucci,

presidente della Regione

Liguria, Arcangelo Merella,

Matteo Campora, Assessore

del Comune di Genova alla

Mobilità.

Gruppo FOS e Aitek, per la realizzazione di un

sistema unico, aperto all’integrazione di dati

e applicazioni esterne, attento alla valorizzazione

delle competenze locali. La tecnologia e

la piattaforma vengono ospitati nel Data Center

gestito da Liguria Digitale e tutta l’infrastruttura

hardware e software resterà di proprietà

della città.

I principali elementi

La piattaforma, il digital twin della città e cuore

del sistema, abilita processi di attenzione

al verificarsi di scenari di allerta che aiutano

nella gestione operativa della città. La piattaforma

fornisce inoltre ai decisori pubblici

strumenti di previsione a breve termine (ore,

giorni) e di pianificazione di medio periodo, integrando

molteplici funzioni evolute.

Il monitoraggio e il controllo degli accessi e

dei transiti, attraverso un articolato sistema

di varchi e punti di monitoraggio, permette di

attuare politiche dinamiche di gestione della

mobilità cittadina, di abilitare la previsione di

impatti di sostenibilità conseguenti a cantieri,

eventi, ecc., di prendere decisioni operative

sulla mobilità cittadina, attuate mediante

varchi e semafori.

L’Intelligenza Artificiale applicata all’elaborazione

delle immagini individua i posti liberi

nelle aree di sosta pubbliche, aggiornandosi

in tempo reale e in maniera non invasiva. Il

cittadino viene informato con strumenti “tradizionali”

(es. pannelli) e attraverso la Urban

Smart Road, comunicando l’informazione dei

posti disponibili ai veicoli tramite Infoparking.

La Urban Smart Road, grazie a tecnologie portate

dall’autostrada alla città, prepara Genova

alla diffusione dei veicoli connessi e a guida

autonoma, permettendo di comunicare informazioni

al cittadino quando ne ha bisogno oppure

di indirizzare i cittadini verso comportamenti

virtuosi.

Il modulo City Logistics - possibile grazie al

coinvolgimento degli operatori economici protagonisti

della logistica delle merci di ultimo

miglio - integra i dati di pianificazione delle

consegne nel digital twin, permettendo così

l’ottimizzazione dei percorsi e delle soste, con

l’obiettivo di ridurre le inefficienze e limitare i

fenomeni di congestionamento.

La regolazione semaforica adattiva include

funzioni di ottimizzazione e prioritizzazione

sull’intera rete semaforica cittadina a beneficio

del trasporto pubblico locale e dei trasporti

critici e usa i dati del digital twin cittadino per

attuare le decisioni che migliorano la fluidità

del traffico e aumentano la sicurezza stradale

anche mediante strategie attive di informazione

ai mezzi mobili.

Il progetto Smart Logistics

Il piano di interventi per il porto e la logistica

delle merci, pur in un contesto dove la componente

innovativa del processo (Port Community

System) rappresenta già un caso di successo

nella portualità italiana, si propone di:

• migliorare l’accessibilità degli scali del sistema;

• sviluppare e ampliare la componente tecnologica

e innovativa del processo portuale;

• favorire l’integrazione degli scali nella rete

infrastrutturale di collegamento attraverso

la collaborazione con ASPI;

• incrementare il livello di protezione degli

scali per quanto riguarda aspetti di security

portuale.

La spinta all’innovazione rappresenta uno degli

elementi chiave e degli obiettivi di svilup-

Infrastrutture&Mobilità

50 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 51



po di lungo termine degli scali del Mar Ligure

Occidentale per traguardare soluzioni attuali

e prospettiche al servizio di sicurezza, ambiente,

efficienza dei processi e pianificazione

dei trasporti.

Sinergia tra pubblico e privato

«Genova si conferma oggi un modello di innovazione

e sostenibilità, pronta a guidare il futuro

della mobilità intelligente in Italia e oltre.

L’inaugurazione del Mobility Lab rappresenta

un nuovo passo avanti per la nostra città, che

diventa punto di riferimento nello sviluppo di

soluzioni tecnologiche avanzate per una mobilità

più efficiente, sicura e rispettosa dell’ambiente

– dichiara Marco Bucci, presidente della

Regione Liguria. – La sinergia tra pubblico

e privato dimostra il suo enorme potenziale:

tecnologie all’avanguardia, analisi dei dati e

intelligenza artificiale si mettono al servizio dei

cittadini per ottimizzare la gestione della mobilità

urbana e migliorare la qualità della vita

di tutti. Il Mobility Lab, sostenuto da eccellenze

come Liguria Digitale, Movyon e altri partner

di valore, è un luogo dove innovazione e

tradizione si incontrano, mettendo le competenze

locali al servizio di una visione globale.

La sua collocazione nel cuore del porto antico

è un simbolo concreto del nostro impegno per

costruire una Genova e una Liguria moderne

e vivibili senza comprometterne l’identità. Sostenibilità,

sicurezza e innovazione diventano

i pilastri di uno sviluppo che, partendo dalla

valorizzazione di asset industriali e logistici

di rilievo, guarda a un futuro promettente, in

cui si intrecciano sfide e opportunità ancora in

parte da immaginare».

Riferimento a livello

nazionale

«Il Mobility Lab è destinato a

diventare un punto di riferimento

della mobilità a livello

nazionale – dichiara l’Assessore

del Comune di Genova alla

Mobilità Matteo Campora –. Lo

sviluppo condiviso delle innovazioni

tecnologiche per una

mobilità sempre più connessa

ed efficiente è un aspetto

di grande importanza. Non

a caso, questa amministrazione

negli ultimi anni ha sempre

dedicato grande importanza

al tema, prova ne siano anche

i numerosi progetti messi

in campo per il trasporto pubblico

locale. Le città del futuro

saranno diverse da quelle del

passato, e Genova non si farà trovare impreparata

grazie anche a strumenti e poli di riferimento

come questo. La gestione integrata

della mobilità genovese raggiunta mettendo

in correlazione i dati ed elaborandoli con l’utilizzo

dell’intelligenza artificiale rappresenta

un importante passo in avanti nell’innovazione

tecnologica che porterà grande beneficio

ai cittadini».

Un caso di eccellenza

«Il progetto Intelligent Urban Mobility offre la

straordinaria opportunità di applicare al contesto

urbano le competenze del Gruppo Autostrade

per l’Italia e costruire un caso di eccellenza

e di riferimento per tutta Italia», ne

è convinto Sabino Titomanlio, direttore della

business unit Urban Mobility di Movyon, Gruppo

Autostrade per l’Italia. «La sfida è quella

di raccogliere e valorizzare tutti i dati disponibili

e far collaborare applicazioni nuove ed

esistenti. Grazie ad un gruppo di partner eccellenti

e ad un team di professionisti, dopo il

primo anno, è già operativo il digital twin della

città, una piattaforma software che si appoggia

su infrastrutture di calcolo e connettività

che resteranno di completa proprietà della

città. Ora siamo pronti per l’installazione della

infrastruttura urbana connessa, costituita da

centinaia di sistemi di campo distribuiti su tutto

il territorio genovese: varchi ZTL, punti di

monitoraggio del traffico, pannelli informativi,

antenne di comunicazione veicolo-infrastruttura

e altri elementi innovativi che alimenteranno

continuamente un giacimento di dati di

inestimabile valore per una gestione evoluta e

sostenibile della mobilità urbana». nn

Sabino Titomanlio, direttore

della business unit Urban

Mobility di Movyon, Gruppo

Autostrade per l’Italia.

Opere

Metropolitana con museo

Una nuova tappa nel percorso di sviluppo internazionale del Gruppo

Atm: è stata inaugurata a Salonicco la prima metropolitana a guida

automatica della Grecia, partita dal deposito a sud della città

Edvige Viazzoli

Il mondo sotterraneo di Salonicco, la città fondata

nel 315 a.C. dal re dei Macedoni Cassandro

e intitolata alla sorella di Alessandro Magno,

Tessalonica, torna alla luce. Il cantiere

diffuso che ha portato alla costruzione della

prima metropolitana della città è stato anche il

più grande scavo archeologico cittadino. Nella

pancia di un tessuto urbano complesso e articolato,

testimone di oltre duemila anni di storia,

corre ora una metropolitana tecnologica,

realizzata da Webuild con Hitachi e la greca

Aktor, con treni driverless (senza conducente)

dotati di sistemi di automazione hi-tech. La linea

attraversa Salonicco da est a ovest in 18

minuti. Lunga dieci chilometri e con 13 stazioni,

è destinata a cambiare il volto della mobilità

della città: si prevedono infatti circa 313

mila passeggeri al giorno, con una riduzione di

212 tonnellate di CO2 grazie alla circolazione

di 57mila auto in meno.

È un’infrastruttura strategica per cittadini e turisti,

ma anche rilevante dal punto di vista culturale:

la stazione di Venizelou ospita, infatti, il museo

all’aperto più grande del mondo all’interno

di una metropolitana, con reperti e ritrovamenti

risalenti all’epoca romana.

I treni in servizio sono 18, con una frequenza di

circa tre minuti. Completamente accessibile, la

metropolitana è inoltre videosorvegliata da telecamere

monitorate costantemente dalla sala

operativa, attiva tutti i giorni.

Nel 2025 è previsto un prolungamento di cinque

stazioni fino all’area di Kalamaria, a sud di Salonicco,

con 33 treni in servizio e la frequenza di

un minuto e mezzo.

La nuova metropolitana è gestita dal Gruppo Atm

attraverso la società Thema - controllata al 51%

da Atm e al 49% da Egis (gruppo francese d’ingegneria

delle infrastrutture) - che a giugno 2023 si

è aggiudicata questa importante commessa della

durata di 11 anni e del valore economico complessivo

di 250 milioni di euro.

Infrastrutture&Mobilità

52 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 53



Autostrada del Brennero SpA

Brennerautobahn AG

La cerimonia di apertura

L’inaugurazione si è tenuta con il Primo Ministro,

Kyriakos Mitsotakis, il Ministro delle Infrastrutture

e dei Trasporti, Christos Staikouras, il vice Ministro

delle Infrastrutture e dei Trasporti, Nikolaos

Tachiaos, insieme ad altri rappresentanti del

governo ellenico. Per il Gruppo Atm erano presenti

la Presidente, Gioia Ghezzi, e l’Amministratore

Delegato, Arrigo Giana.

«L’apertura della metropolitana di Salonicco costituisce

un ulteriore tassello nella strategia di

crescita del Gruppo Atm - ha dichiarato Gioia

Ghezzi, Presidente di Atm - e conferma il ruolo

centrale del trasporto pubblico nello sviluppo delle

città. Ne favorisce infatti gli scambi sociali, economici

e culturali, consentendo così a tutti i cittadini

di muoversi in modo condiviso e sostenibile».

«Questo importante traguardo rafforza ulteriormente

la dimensione internazionale del Gruppo,

portando a sette il numero delle metropolitane a

guida automatica gestite tra Milano, Copenaghen

e Salonicco – ha dichiarato Arrigo Giana, Amministratore

Delegato di Atm. Un risultato che consolida

la nostra esperienza, il nostro know-how

e il nostro commitment nell’offrire il miglior servizio

di trasporto pubblico a tutti i cittadini». nn

Infrastrutture&Mobilità

La metropolitana dell’arte

Gli scavi dei tunnel della metropolitana di Salonicco, realizzati da due TBM (Tunnel

Boring Machine), sono stati accompagnati dai più vasti scavi archeologici della città,

che hanno interessato una superficie di 30.000 metri quadrati. Scavi che hanno

portato alla luce ricchezze dal passato di inestimabile valore storico come numerose

lastre di marmo appartenenti alla celebre via romana conosciuta come Decumanus

Maximus. L’attenzione alla tutela di questo patrimonio è stata tale che in alcuni

casi le stazioni sono state costruite in posizioni differenti rispetto al progetto, proprio

in base ai ritrovamenti archeologici. La stazione di Demokratias, ad esempio,

è stata “spostata” di dieci metri per posizionare al meglio i resti di un muro dell’era

Bizantina rinvenuto durante gli scavi

54 12/2024 leStrade

Ispezioni con droni

Fibra ottica e big data

Non solo guida autonoma

Autostrada del Brennero si è dotata

dei più avanzati sistemi di monitoraggio

per razionalizzare le ispezioni e gli interventi.

www.autobrennero.it

Sensori statici e dinamici

Gemello digitale

DIGITALIZZAZIONE

SCARICA

LA CARTA DEI SERVIZI

Sensori meteo e traffco



Scenari

Anas, Ricerca stili di guida 2024

Presentata l’indagine annuale con interviste a un campione

di quattromila utenti e oltre 3.500 osservazioni dirette dei

comportamenti di guida lungo sei differenti tipologie di strade

Secondo il 51% degli italiani non è pericoloso superare

i limiti di velocità. Soltanto il 34,7% ritiene

utile rispettarli mentre il 16,4% ritiene che un

guidatore esperto possa superarli. È la fotografia

della quarta edizione della ricerca sugli stili di

guida degli utenti commissionata da Anas, società

del Gruppo FS, condotta da CSA Research

- Centro Statistica Aziendale, con interviste su

un campione di 4mila persone e oltre 3.500 osservazioni

dirette su strada.

L’indagine è presentata nella conferenza internazionale

“Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”

organizzata da Anas e da Piarc (Associazione

mondiale della strada), con il patrocinio del Ministero

delle Infrastrutture e dei Trasporti e in collaborazione

con il Global Forum for Road Traffic

Safety - Nazioni Unite e l’EuroMed Transport Support

Project, in occasione della Giornata mondiale

in ricordo delle vittime della strada.

Al convegno il Ministro delle Infrastrutture e dei

Trasporti, Matteo Salvini, il Sindaco della Città

Metropolitana di Roma, Roberto Gualtieri, l’inviato

speciale delle Nazioni Unite per la sicurezza

stradale, Jean Todt, il Presidente di Anas e di

Piarc Italia, Edoardo Valente, l’Ad di Anas, Aldo

Isi, il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani

(e la rivista leStrade).

Fra gli intervistati l’11,4% ritiene che durante

la guida “si possa fare altro” mentre soltanto il

55,4% del campione è convinto che gli incidenti

stradali dipendano da comportamenti errati. Il

60,1% degli intervistati ritiene che il nuovo Codice

della Strada sia utile. Solo il 72,5% pensa

che alcol e stupefacenti siano sempre pericolosi,

mentre l’8,4% ritiene siano irrilevanti alla guida.

Migliora il comportamento sull’uso del cellulare

alla guida: si osserva un utilizzo alla guida pari

a 7,4% contro il 9,6% del 2023 e il 10,3% del

2022. Gli under 40 tuttavia peggiorano il dato: il

9,9% lo usa contro il 5,6% degli over 60.

Necessità di investimenti

sull’educazione stradale

«I dati emersi quest’anno dalla Ricerca Anas

sugli Stili di Guida – ha dichiarato l’AD Aldo Isi

– dimostrano la necessità di sempre più investimenti

sull’educazione stradale e sulla consapevolezza

di rischi e pericoli al volante. Oltre a

un grande impegno nel continuare a sensibilizzare

gli utenti sull’importanza di una guida prudente,

sicura e senza distrazioni, Anas sta lavorando

per potenziare ancor di più gli standard

di sicurezza della propria rete nella garanzia,

come sempre, della manutenzione ordinaria

delle infrastrutture ma puntando anche sull’innovazione

tecnologica. Gli investimenti in manutenzione

programmata sono ormai sempre

più rilevanti – sottolinea l’ingegner Isi - nel primo

semestre del 2024 sono stati circa 780 milioni,

115 milioni in più rispetto all’analogo periodo

del 2023. In dettaglio, nei primi sei mesi

2024 per la manutenzione programmata sono

stati spesi 318 milioni di euro in opere d’arte

maggiori (ponti e viadotti); 184 milioni di euro

in rifacimenti del piano viabile; 129 milioni di

euro in opere complementari; 88 milioni di euro

per le barriere di sicurezza; 62 milioni di euro

per gli impianti».

Il superamento dei limiti di velocità

Sulla base delle rilevazioni cinematiche svolte

sulle strade Anas si verifica il superamento dei

limiti di velocità nel 10% dei casi (una vettura

su dieci). Il superamento del limite oltre il 20%

della velocità consentita avviene nell’1,2% dei

casi. Bari si rivela la città più indisciplinata: il

34,6% dei veicoli, circa uno su tre, supera il limite;

Torino per il 19,7%. Roma risulta la più

virtuosa: i limiti sul Grande Raccordo Anulare

vengono superati solo fra lo 0,4% e l’1%.

In media, di notte si viaggia più veloce del 5,9%

Infrastrutture&Mobilità

56 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 57



rispetto al giorno. Roma la città che presenta

la maggiore differenza della velocità media

tra giorno e notte: il GRA di notte guadagna un

+23% rispetto alla velocità diurna (66,5 km/h

di giorno contro 81,9 km/h di notte).

Migliorano alcuni comportamenti

Grazie alle campagne per la sicurezza stradale,

negli ultimi anni si sta registrando un progressivo

miglioramento di alcuni comportamenti. L’uso

delle frecce per segnalazione di sorpasso segnala

+4% circa ogni anno negli ultimi due anni:

non le usa il 45,7% contro il 50,9% del 2023 e il

54,1% del 2022. Il divieto di sorpasso migliora

di poco più dell’1% ogni anno, nel 2024 non lo rispetta

il 14,6% (2023: 15,9%; 2022: 17%). Sulle

cinture di sicurezza anteriori l’utilizzo avviene

per il 93,3% contro l’89,4% del 2023 e 88,6%

del 2022. Si scende con le cinture posteriori: sì

per il 44% contro il 27,4% del 2023 e il 24,3%

del 2022, ma, dato di rilievo, in due anni la consapevolezza

di allacciare le cinture posteriori è

cresciuta di quasi il 20%. I più indisciplinati, tra i

conducenti, sono il 9,2% degli over 60 che non la

indossa contro il 7,7% degli under 40. I più disciplinati

stanno nella fascia d’età fra 40 e 60 anni

con solo il 6,1% di negligenti.

Il 64,7% crede di essere un guidatore esperto

Il trend emerso con la scorsa edizione della Ricerca,

sulla percezione di sé e degli altri alla guida,

risulta quest’anno in leggera flessione. Il voto

che gli italiani danno a sé stessi come guidatori

è 7,9 mentre l’anno scorso era 9. Il 64,7% crede

di essere un guidatore esperto.

La metodologia di indagine

La campagna di indagine sulle strade Anas ha

visto la realizzazione di tre diversi tipi di attività:

il rilevamento di alcuni parametri di guida

attraverso sistemi di rilevazione cinematica (velocità,

distanza e occupazione delle corsie su tre

tratte stradali) lungo 12 strade Anas; interviste

a un campione di 4mila utenti; oltre 3.500 osservazioni

dirette dei comportamenti di guida

lungo sei differenti tipologie di strade.

Le strade interessate dalle rilevazione cinematica

sono state: il RA10 Raccordo Autostradale

“Torino Caselle” in Piemonte; il Grande Raccordo

Anulare di Roma; la strada statale 16 “Adriatica”

tra Lecce e Bari; la statale 336 “Dell’Aeroporto

della Malpensa” fra Milano e Malpensa in

Lombardia; la statale 700 “Della Reggia di Caserta”

in Campania; la statale 1 “Aurelia” fra

Roma e Grosseto; la statale 14 “Della Venezia

Giulia” nel tratto veneto; la statale 75 “Centrale

Umbra” in Umbria; la A2 “Autostrada del Mediterraneo”

nel tratto campano; la A19 “Palermo

Catania” e la statale 121 “Catanese” in Sicilia;

la statale 131 “Carlo Felice” in Sardegna. Le osservazioni

dirette sono state invece svolte lungo

il RA10 Raccordo Autostradale “Torino Caselle”

in Piemonte; l’intera tratta della A2 “Autostrada

del Mediterraneo” fra Salerno e Villa San Giovanni;

la strada statale 16 “Adriatica” tra Bari e

Otranto; la statale 51 “Di Alemagna” nel bellunese;

la statale 1 “Aurelia” fra Roma e Livorno;

la statale 3bis “Tiberina” fra Terni e Ravenna.

Le attività di osservazione diretta sono state

eseguite con l’impiego di due rilevatori all’interno

di un’automobile che ha percorso l’infrastruttura

di interesse, registrando un campione

di veicoli in transito e i comportamenti dei passeggeri

a bordo. nn

Infrastrutture&Mobilità

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leStrade 12/2024 59



Aziende

Franchetti e Matildi+Partners

È strato sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione

del 100% di Matildi+Partners S.r.l., azienda specializzata

in progettazione e manutenzione strutturale di ponti e viadotti

Franchetti S.p.A. (“Franchetti” o la “Società”

o il “Gruppo”, Ticker BIT: FCH), società a capo

dell’omonimo Gruppo multinazionale di sviluppo

software ed engineering design, pioniere nella

pianificazione, diagnosi e terapia degli interventi

volti alla sicurezza e programmazione predittiva

delle attività̀ di manutenzione sulle strutture di

reti infrastrutturali, in particolare ponti e viadotti,

comunica di aver sottoscritto un accordo vincolante

per l’acquisizione del 100% del capitale

sociale di Matildi+Partners S.r.l..

La società Matildi

Con sede a Bologna, la Matildi svolge attività di

progettazione strutturale, manutenzione e consulenza

tecnica, nonché di monitoraggio strutturale

e di coordinamento della sicurezza nel campo

delle opere (ponti e viadotti), sia nuove sia

esistenti. Formalmente costituita nel 2023, Matildi+Partners

Srl raccoglie l’eredità delle attività

professionali curate dal Prof. Giuseppe Matildi

in qualità di Studio Matildi e, ancor prima, dal

padre Pietro (fondazione 1950). A fronte di questa

lunga storia, l’azienda vanta una consolidata

esperienza professionale e un ruolo apicale

nell’innovazione nel campo della progettazione

di infrastrutture, elementi che ne sottolineano il

valore intrinseco.

Un aspetto distintivo dell’azienda è il suo impegno

continuo nell’innovazione tecnologica. Matildi+Partners

è attiva sia in Italia sia a livello internazionale

e partecipa a gare e progetti in vari

paesi. Il capitale sociale di Matildi è diviso tra i

due partner Giuseppe Matildi (60%) e Carlo Vittorio

Matildi (40%).

Al 31 dicembre 2023 Matildi+Partners S.r.l. ha

generato ricavi delle vendite per Euro 1.488.049

euro, un EBITDA pari a 491.006 euro, un utile

pari a 438.632 euro, un indebitamento finanziario

netto pari a 623.264 euro, un patrimonio netto

pari a 529.145 euro.

Si amplia lo spettro di servizi

L’acquisizione permette al gruppo Franchetti

di ampliare ulteriormente lo spettro di servizi

ingegneristici e competenze tecnologiche, so-

Damiano Diotti

prattutto per quanto riguarda la gestione complessiva

delle strutture e dei ponti in acciaio,

rafforzando ulteriormente la catena del valore

nonché l’offerta verso i clienti.

Paolo Franchetti, Presidente e Amministratore

Delegato di Franchetti S.p.A.: «Questa operazione

arricchisce Franchetti S.p.A. con un

partner leader nella progettazione di ponti e

strutture in acciaio composto da un team di professionisti

esperti, coeso e riconosciuto sul mercato,

che opera da anni in piena sintonia con

la guida del Prof. Giuseppe Matildi. Con Matildi+Partners

portiamo valore in ambiti fondamentali:

la progettazione specialistica in acciaio

sia per ponti nuovi che per il miglioramento

e adeguamento di ponti esistenti, e la stima accurata

dei costi di costruzione, manutenzione

e rifacimento, un aspetto raro da trovare sul

mercato.

L’esperienza di Matildi, maturata a stretto contatto

con i costruttori, è unica e particolarmente

preziosa. L’acciaio, con le sue caratteristiche

di affidabilità, è destinato a giocare un ruolo

sempre più centrale nella costruzione di nuovi

ponti e nel rifacimento di quelli obsoleti. Matildi+Partners

possiede una competenza verticale

e altamente specializzata su questo materiale,

sia dal punto di vista dei costi che della

progettazione costruttiva. L’integrazione di queste

competenze con l’esperienza di Franchetti

S.p.A. nella manutenzione predittiva e nell’ottimizzazione

delle limitate risorse economiche

permetterà di creare sinergie di straordinaria

affidabilità e concretezza e un’offerta unica per

il mercato, sia in Italia che all’estero. Il nostro

impegno nel campo dell’M&A non si conclude

qui. Continueremo a esplorare nuove opportunità,

anche a livello internazionale, per sostenere

i piani di crescita del gruppo e rafforzare

la nostra leadership».

Tempistiche dell’acquisizione

Indicativamente il 2 dicembre 2024 sarà perfezionato

il trasferimento a favore della Società del

67% del capitale sociale della Target da parte di

Giuseppe Matildi per una quota pari al 32% del

capitale sociale della Target e da parte di Carlo

Vittorio Matildi per una quota pari al 35% del

capitale sociale della stessa. Il 30 giugno 2027

sarà perfezionato il trasferimento a favore della

Società della restante parte del capitale sociale.

Corrispettivo

Il prezzo per l’acquisizione di Matildi+Partners è

fissato in massimi 4.240.000 euro, corrispettivo

basato su multipli pari a circa sei volte il multiplo

EV/EBITDA rispetto ai valori attesi nell’esercizio

corrente (sia per PFN sia per EBITDA). L’importo

finale dell’esborso - che verrà corrisposto dalla

Società con mezzi propri ed eventualmente

anche attraverso ricorso a finanziamenti bancari

- sarà definito anche in relazione al valore della

Posizione Finanziaria Netta (PFN) della società

target al 31 dicembre 2024, con meccanismo di

eventuale aggiustamento del prezzo.

Governance

Il Prof. Giuseppe Matildi assumerà la carica

di amministratore delegato assicurando così

piena continuità nell’attività pluridecennale di

Matildi. nn

Infrastrutture&Mobilità

60 12/2024 leStrade

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Opere

Nuova autostrada A7 Ploiesti

Buzau, Lot 1: Ploiesti-Mizil, Romania

La finalizzazione dei lavori del lotto 1 dell’autostrada A7

consentirà l’apertura al traffico di un importante corridoio

di collegamento per il paese. Un’opera di rilievo nazionale

La nuova autostrada A7 Ploiesti-Buzau fa parte

del Corridoio 3: Bucarest-Regione NE (Moldavia)

(OR3) rappresenta una priorità assoluta a livello

nazionale, in quanto, come risulta dall’analisi

del Modello Nazionale di Trasporto, la realizzazione

di un’autostrada lungo questo corridoio

porterà ad un aumento del traffico stradale, generando

nuovi spostamenti e attirando nuovi investimenti

nelle aree urbane. Il progetto ha un

impatto socio-economico positivo:

• favorendo l’aumento dell’accessibilità;

• riducendo i tempi di percorrenza;

• aumentando la sicurezza stradale;

• riducendo il traffico sui percorsi esistenti e, di

conseguenza, l’inquinamento.

Il tracciato dell’autostrada Ploiesti-Buzau si snoda

tra Dumbrava, nella Contea di Prahova, fino

all’intersezione con l’Autostrada Bucarest-Ploiesti

e il Comune di Buzau. Il lotto 1 dell’autostrada

A7 Ploiești-Buzău si trova tra Dumbrava (Au-

Giorgia Gunnella

Senior Partner,

International Division

Director

Giorgia Di Biagio

3TI Partner,

International Division

Associate Director

Manuela Regna

3TI Engineer -

International Division

Foto con drone della nuova

autostrada A7 Ploiesti

- Buzau, Lot 1: Ploiesti

- Mizil, Romania.

tostrada București-Ploiești) e Mizil (DJ 100C), dal

km 0+000 al km 21+000.

Il tratto di lunghezza di 21 chilometri include:

quindici opere d’arte maggiori (ponti/viadotti);

due svincoli: il primo, di tipo “a trombetta”, permette

la connessione con l’Autostrada A3 nella

località di Dumbrava; il secondo, “a quadrifoglio”,

permette la connessione con la strada nazionale

DN 1D; cinque sovrapassi di viabilità secondaria

interferente; un centro di manutenzione e coordinamento

localizzato all’interno dello svincolo

“a quadrifoglio”.

Dall’agosto 2022, 3TI è coinvolta nelle attività di redazione

dei dettagli tecnici costruttivi e nelle attività

di assistenza tecnica durante l’esecuzione dei

lavori dell’A7 lotto 1 che sono affidati al raggruppamento

di imprese Impresa Pizzarotti & C. S.p.A.

– Pizzarotti S.A. – Retter Projectmanagement S.r.l.

Apertura entro la fine del 2024

3TI, in qualità di progettista, oltre a sviluppare

i dettagli costruttivi propedeutici per l’inizio della

fase costruttiva, si è interfacciata con le problematiche

emerse durante i lavori di costruzione,

spesso influenzate dalla tipologia dei terreni

presenti nel sito e dalle condizioni idrogeologiche

della zona, proponendo delle varianti/alternative

alle soluzioni inziali o predisponendo delle disposizioni

di cantiere “Dispositie de santier” come risultato

della necessità di apportare alcune modifiche

alle soluzioni tecniche esistenti.

Il lavoro portato avanti in questi due anni, e ormai

giunto nelle fasi conclusive, si sta rendendo

sempre più “visibile” negli ultimi mesi e si auspica

che l’apertura al traffico di questo lotto si possa

realizzare entro la fine del 2024.

3TI è lieta di far parte di uno dei più grandi progetti

di infrastrutture stradali attualmente in corso

in Romania che, oltre a permettere il consolidamento

della sua presenza nel settore e nel

paese, rafforza la sinergia con le imprese italiane

all’estero e la collaborazione con partner/imprese

locali. nn

Infrastrutture&Mobilità

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Novità

È nato Argo Gallerie

Già in uso per gli oltre 4.000 ponti, viadotti e cavalcavia, Argo

può ora mappare e gestire anche i tunnel autostradali. Entro l’anno,

tutte le principali infrastrutture ASPI saranno digitalizzate

Autostrade per l’Italia prosegue il proprio impegno

per lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie

sulla rete autostradale per il monitoraggio

delle infrastrutture. Argo, la piattaforma di

avanguardia del Gruppo, già in uso per gli oltre

4000 ponti, viadotti e cavalcavia della rete gestita

da Aspi, può ora mappare e gestire anche

i tunnel autostradali. Con Argo Gallerie, il sistema

è stato infatti esteso a 300 tunnel della rete

per arrivare a coprire, a fine 2024, tutte le 600

gallerie gestite. Entro l’anno, pertanto, tutte le

principali infrastrutture della rete di Autostrade

per l’Italia potranno dirsi digitalizzate.

Argo Gallerie raccoglie e gestisce in tempo reale

i dati strutturali relativi alle singole opere anche

grazie al supporto della più recente tecnologia

che, per esempio attraverso i rilievi effettuati con

il laser scanner, è in grado di creare un gemello

digitale di ogni infrastruttura. L’approfondita conoscenza

e l’aggiornamento costante delle informazioni

garantiscono una visione a tutto tondo

dei ponti, dei viadotti e delle gallerie. Grazie alla

piattaforma, gli ispettori sono facilitati nell’effettuare

un’analisi più puntuale in fase di ispezioni,

verificando passo dopo passo la conformità dei risultati

con i parametri individuati dalle più recenti

linee guida ministeriali. Si tratta di una mole notevole

di informazioni, considerando che solo per

le 600 gallerie della rete Aspi, ogni anno vengono

effettuate più di 2.500 ispezioni in loco. Grazie

alle stesse informazioni il gestore ha inoltre la

possibilità di ottimizzare la programmazione delle

eventuali attività da prevedere per l’infrastruttura,

anche a beneficio dell’avanzamento dell’imponente

piano di ammodernamento avviato dal

Gruppo su tutti gli asset.

Più in generale, la piattaforma Argo, creata da

Movyon, centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione

del Gruppo Autostrade per l’Italia, assicura

la massima trasparenza, rendendo simultaneamente

disponibili alle strutture tecniche

tutte le informazioni inserite e dialogando con

Carlo Dossi

l’Archivio Informatico delle Opere Pubbliche del

Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.

Sistema dinamico di monitoraggio

Nell’ottica di garantire un ciclo virtuoso di vita

delle infrastrutture e una conoscenza sempre più

approfondita del patrimonio gestito, Aspi ha sviluppato

inoltre un sistema dinamico di monitoraggio

delle infrastrutture. Il progetto in parte finanziato

dal fondo complementare al Pnrr (Pnc),

permette il controllo da remoto tramite sensori

IoT installati su ponti, viadotti e gallerie. Il sistema

sensoristico è in grado di approfondire il livello

di conoscenza delle infrastrutture, analizzandone

le risposte e i comportamenti in caso di

azioni esercitate da agenti esogeni. Lo studio va

dall’analisi delle evoluzioni di componenti strategiche

delle infrastrutture sottoposte a carichi

di traffico sempre più pesanti, fino al monitoraggio

delle risposte delle singole opere colpite da

eventi atmosferici severi, come alte temperature

ed eventuali dissesti idrogeologici.

Le opere selezionate all’interno del progetto rispondono,

inoltre, a una tipologia preponderante

sulla rete Aspi. Lo studio portato avanti su un

singolo viadotto consente, pertanto, di utilizzare

le risultanze anche su altri ponti costruiti secondo

lo stesso schema progettuale. E gli esiti del

monitoraggio sensoristico confluiscono anch’essi

nell’ecosistema Argo arricchendone ulteriormente

il bagaglio di informazioni. La realizzazione del

piano è stata affidata a due controllate Aspi: Tecne

ha curato il progetto del layout del sistema,

stabilendo cosa monitorare e dove ed analizza i

dati. Movyon ha progettato e installato i sistemi

di monitoraggio, e sviluppato piattaforma e sala

di controllo. L’obiettivo ultimo è disporre del monitoraggio

digitale da remoto per 1.246 tra campate

e conci di gallerie, per un totale di circa 100

tra ponti/viadotti e gallerie.

Investimento tecnologico per

rigenerazione della rete

«L’investimento nell’innovazione tecnologica rappresenta

un punto strategico del nostro piano

di sviluppo, non solo per i servizi che offriamo e

potremo offrire ai nostri utenti, ma perché rappresenta

uno strumento prezioso per la gestione

e l’avanzamento del grande programma di rigenerazione

della rete. Le nostre infrastrutture

hanno un valore altissimo per la mobilità del Paese

perché ne garantiscono i sistemi di interconnessione,

con transiti che arrivano in alcuni punti

anche a 200 mila veicoli al giorno, valori molto

superiori alla media europea. La tecnologia oggi,

attraverso il monitoraggio sensoristico e la digitalizzazione,

ci consente una conoscenza a tutto

tondo del nostro patrimonio infrastrutturale. Solo

con questa conoscenza riusciamo ad ottimizzare

gli interventi che ciascuna di loro richiede, programmando

le attività con lungimiranza e limitando

l’impatto sulla fruibilità della rete e quindi

sulla mobilità delle persone e delle merci nei singoli

territori», è quanto ha dichiarato l’Amministratore

delegato del Gruppo Autostrade per l’Italia,

Roberto Tomasi. nn

Infrastrutture&Mobilità

64 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 65



Scenari

Occorre riflettere

Le semplificazioni irresponsabili hanno prodotto i disastri che stiamo vedendo.

Inevitabilmente dovremo ricostruire, riflettendo sulla necessità di andare ad una nuova

città più saggia, e più colta, nei comportamenti dei gestori e dei progettisti

Le infrastrutture della mobilità che articolano il

territorio della città contemporanea costruiscono,

attraverso il paesaggio, intrecci di reti, di superfici

e di dispositivi nei quali si esprimono differenti

razionalità e modalità di organizzare lo

spazio e le pratiche antropiche. Occorre ridefinire

la gestione dei sistemi esistenti in quanto

processo composito, che comprende la pianificazione,

il progetto, la costruzione, il collaudo, l’esercizio,

la manutenzione (sempre più necessaria)

e l’adeguamento, e ne indaghi i metodi, gli

strumenti e gli obiettivi, articolandoli nel quadro

di una più ampia riflessione sulla città contemporanea,

sulla sua logica spaziale e sui termini di

una nuova questione urbana, nella quale diventino

centrali i temi delle ingiustizie spaziali e della

diffusa rivendicazione del diritto alla mobilità

come condizione di un più ampio diritto alla città.

Forse nel momento nel quale le nostre città, ed i

nostri borghi, soffrono le conseguenze di eventi

meteo e delle superficialità che hanno determinato

le condizioni di dissesto idrogeologico, occorre

riflettere su come i nostri sistemi urbani

Infrastrutture&Mobilità

possano essere rivisti/riorganizzati secondo logiche

preventive. Il risultato delle necessarie riflessioni

non può essere di riparare/ricostruire,

dov’era e come era, ciò che è stato distrutto dalla

miopia, dalle superficialità e dai limiti/errori di

progettazione.

Certamente non mi farò amici, ma non è pensabile

scaricare il tutto sulla natura vendicativa (?)

e sulle variazioni ambientali: ci sono e ne si deve

tener conto! nn

Prof. Ing. Francesco

Annunziata

66 12/2024 leStrade

LE GRANDI

MACCHINE

ARRIVANO SUI

CANTIERI DELLA

TORINO-LIONE

Sul cantiere dei pozzi di ventilazione di Avrieux, in

Francia, ha iniziato a lavorare il robot progettato

appositamente per scendere fino a 500 metri di

profondità e rivestire in calcestruzzo la roccia nuda.

Realizzato grazie alla collaborazione tra il

raggruppamento LYTO (Vinci Construction - Webuild)

con Master Drilling e TELT, questo robot con guida da

remoto permette di lavorare nella massima sicurezza

in una delle zone più complesse del grande cantiere del

tunnel di base del Moncenisio.

Scopri di più sulle nostre tecnologie al lavoro su telt.eu



Tecnologie

Fabrizio Parati

so, di formazioni scistose instabili e di materiali

carboniferi imprevedibili ha richiesto lo sviluppo

di soluzioni innovative. Per esempio, è stato

pensato un metodo di stabilizzazione della TBM

in due fasi per rinforzare i materiali scavati lungo

la galleria: una combinazione di schiuma espandente

e iniezioni di resina ha indurito le zone instabili,

garantendo la sicurezza e la continuità

delle operazioni di scavo. Per garantire l’integrità

strutturale dell’opera, TELT ha anche introdotto

una malta a due componenti, un processo pionieristico

in Francia, in particolare per una TBM

per roccia dura, che ha permesso di iniettare una

miscela nello spazio anulare tra il tunnel e il suo

rivestimento, allineando e fissando i conci per distribuire

meglio la pressione del terreno e ridurre

al minimo i rischi di deformazione.

Da una ricognizione delle notizie recenti che interessano

il tunnel di base della linea ferroviaria

Torino-Lione, si può riscontrare anche un altro

esempio di giusta intuizione tecnologica che, a

inizio di agosto del 2024, si è tradotta in una concreta

applicazione. Più precisamente: sul cantiere

CO5a di scavo dei quattro pozzi di ventilazione

del tunnel di base ad Avrieux, vicino a Modane, in

Francia, a inizio dello scorso agosto è entrato in

funzione il robot pensato per calarsi nei 500 metri

di profondità dei quattro pozzi di ventilazione

in costruzione. Il suo compito: il riempimento

e il rivestimento in calcestruzzo proiettato delle

pareti dei pozzi, per consolidare lo scavo. Niente

di gratuito o avventuroso, ovviamente, ma si

tratta pur sempre di una tecnologia, sperimentale

e specificamente studiata per questo cantiere,

che consente di intervenire in sicurezza con

la guida da remoto, senza che nessun operatore

debba calarsi all’interno del cunicolo.

Ma andiamo con ordine: TELT ha assegnato l’appalto

dal valore di 220 milioni di euro per la realizzazione

dei quattro pozzi di ventilazione di

Avrieux al raggruppamento composto da Vinci

Construction Grands Projets, Dodin Campenon

Bernard, Campenon Bernard Centre Est, WeBuild,

Master Drilling Europe. La direzione lavori è

stata affidata al raggruppamento Egis/Alpina. I

pozzi di ventilazione del tunnel di base sono quattro

tunnel verticali paralleli, con diametro di cinque

metri, da realizzare a 1.300 metri di quota.

Devono raggiungere l’area sotterranea di Modane

della nuova linea (al piede della discenderia di

Villarodin-Bourget/Modane), 500 metri più sotto,

e, per l’appunto, contribuiranno alla ventilazione

e alla sicurezza: saranno utilizzati sia in fase

di costruzione sia nella fase di esercizio del tunnel

di base.

Sulla piattaforma di Avrieux, nell’area di Modane,

è ora terminato lo scavo del terzo pozzo di

ventilazione del tunnel di base. Ma…c’è un ma:

“inabissandosi” nel primo pozzo di ventilazione

ci si è trovati, a una certa quota (-350 metri circa),

di fronte a un problema inatteso: la presenza

di sovrascavi. Per risolvere il problema, ricostituendo

il profilo del pozzo ma senza esporre il

personale al rischio di calarsi nella cavità, è sta-

L’inventiva sui cantieri TELT

La costruzione delle due canne di 57,5 chilometri del tunnel di base

della linea ferroviaria Torino-Lione chiede la ricerca di ingegnose

soluzioni per tecnologie e macchinari. Qui quelle del robot béton

Nei nostri lettori più avvertiti e sensibili prevarrà

l’apprezzamento per la cifra più autentica del

cantiere per lo scavo del tunnel di base del Moncenisio:

la capacità di sostanziare la ricerca per

risolvere i problemi. A testimonianza ulteriore

di quanto diciamo ci affidiamo, una volta tanto,

ai riconoscimenti: TELT ha ricevuto, nelle scorse

settimane, la medaglia di bronzo per i lavori

del tunnel geognostico della nuova ferrovia Torino-Lione

di Saint-Martin-la-Porte agli ITA Tunnelling

Awards, i premi annuali consacrati all’eccellenza

nel settore delle gallerie dall’International

Tunnelling and Underground Space Association

(ITA), che si sono svolti a Genova al cospetto dei

vertici del settore. L’impegno umano e tecnologico

di TELT e delle imprese coinvolte nella costruzione

della Torino-Lione è stato premiato con

il terzo posto per il “Progetto dell’anno - 50-500

milioni di euro” per SMP4 - Lyon-Turin Saint-Martin-la-Porte

exploratory tunnel, il cantiere per la

costruzione di una galleria geognostica, lunga

circa dieci chilometri, di cui 1,4 nella parte geologicamente

più critica dell’attraversamento del

Moncenisio, diventata la prima sezione del tunnel

di base della nuova linea merci e passeggeri

Torino-Lione.

Il cantiere SMP4: di fronte a condizioni geologiche

particolarmente complesse, TELT e i suoi

partner hanno dovuto superare una serie di sfide

tecniche. In particolare, la presenza, sul percor-

Infrastrutture&Mobilità

68 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 69



ta studiata una soluzione innovativa. È qui che è

entrato in scena, con il proprio univoco carattere

innovativo, il robot béton studiato per l’occasione:

completamente comandato dalla superficie,

pilotato a distanza da ingegneri, permette

di lavorare in sicurezza. Nessun operaio scende

in profondità, perché il robot è completamente

autonomo. L’era dei “cobot” è iniziata: se è vero

che i robot collaborativi sono sempre più una realtà,

il robot béton è classificabile come esempio

paradigmatico di questa tendenza. Ma per conoscerlo

meglio, e per configurare il contesto

in cui opera, ci siamo affidati alle considerazioni

dell’Ing. Davide Gallina, Project

manager del CO5a per TELT e, più in generale,

della divisione costruzioni dei cantieri

che sono eseguiti in sotterraneo sul settore

Villarodin-Bourget, Modane

Il CO5a è il cantiere operativo cinque destinato

allo scavo dei pozzi di ventilazione

del tunnel di base che si trova tra Avrieux,

Villarodin-Bourget, Modane. Ce lo può descrivere?

Villarodin-Bourget, Modane è il cantiere più vicino

al confine italiano. Possiamo definirlo binazionale,

perché dovrà effettuare anche lo scavo del tunnel

di base dal territorio francese per raggiungere

il sito di sicurezza sotterraneo di Clarea, in Italia.

Obiettivo principale del CO5a è quello di preparare

i futuri lavori del tunnel di base. Realizza, quindi,

delle opere già definitive ma che sono strettamente

necessarie per poter eseguire il futuro

scavo con le TBM in direzione dell’Italia. Tra queste,

le principali sono le camere di montaggio delle

TBM, oltre, appunto, ai pozzi di ventilazione di

Avrieux. Lo schema riprodotto nella Figura 1 riassume

sinteticamente i lavori del cantiere attuale.

In blu scuro (“Partie 3”) sono indicate (all’estrema

destra dell’immagine) le camere di montaggio delle

frese che dovranno scavare 18 chilometri in direzione

dell’Italia, per raggiungere il sito di sicurezza

di Clarea al cantiere della Maddalena. Tre, di

questi 18 chilometri, sono in territorio italiano. Accanto

ai lavori per queste opere in sotterraneo, ci

sono quelli per la costruzione dei quattro pozzi di

Avrieux (Figura 1: “Partie 1”).

Ci descriva le caratteristiche dei pozzi di ventilazione

I pozzi di Avrieux hanno un’altezza complessiva di

500 metri, un diametro di scavo di 5,20 metri e un

diametro finito di 4,30 metri. Sono necessari già

durante la fase di scavo del tunnel di base, perché

la discenderia esistente non è in grado di garantire

la ventilazione necessaria per lo scavo delle frese.

I pozzi saranno utilizzati in fase di esercizio per

garantire la ventilazione sanitaria. Ma non solo: in

sotterraneo, in corrispondenza del cantiere attuale

ci sarà il futuro sito di sicurezza di Modane. In

caso di necessità durante l’esercizio del tunnel di

base (ad esempio, nella circostanza di un problema

ad un convoglio o, nel peggiore dei casi, di un

incendio) i treni potranno fermarsi all’interno del

sito di sicurezza e quindi i pozzi verrebbero usati

per la gestione di tali eventi.

L’appalto per i pozzi di ventilazione è stato

assegnato nel 2020. Gli scavi sono iniziati

nel 2021. A che punto siamo?

Esatto: nel secondo semestre 2020. Gli scavi in

sotterraneo sono cominciati dopo circa un anno

Figura 1.

Figura 2.

Figura 3.

di preparazione. I lavori prevedevano una serie

di opere in sotterraneo, tra cui sette caverne

alte fino a 22 metri e larghe 23 metri, necessarie

per il montaggio delle TBM e per la logistica, oltre

allo scavo di diverse gallerie e bypass del sito

di sicurezza sotterraneo. Questa fase di lavori si

è conclusa nell’estate 2024. L’altro grande lavoro

di questo cantiere sono appunti i quattro pozzi

di ventilazione del tunnel.

Lavori che sono in corso

Nella Figura 2, in colore grigio è indicata la discenderia

esistente. Lunga 4.036 metri, essa si

trova sulla riva destra dell’Arc ed è stata realizzata

con metodo tradizionale, tra il 2002 ed il 2007.

Con l’entrata in funzione del

tunnel di base, la discenderia

servirà come condotto di

ventilazione, manutenzione

e passaggio di sicurezza.

Le altre riportare in Figura

2 sono, invece, le opere

che fanno parte dello stesso

contratto dei pozzi e che

sono state compiute nel quadro

del cantiere CO5a. Nella

Figura 3 vediamo tutti i siti

necessari al cantiere CO5a.

Ad oggi, gli unici lavori ancora

in corso sono quelli che riguardano

la costruzione dei

pozzi di ventilazione. Nella

Figura 4 è visibile il cantiere

di Avrieux in cui sono eseguiti

i pozzi e i lavori di sostegno.

Il contesto ambientale

di particolare pregio e la vicinanza del cantiere

a luoghi di interesse (come ad esempio il forte

Maria Cristina) hanno indotto, in accordo con le

comunità locali, ad accurate scelte di progetto: i

lavori per la costruzione dei pozzi sono eseguiti

all’interno dell’hangar verde (visibile nell’immagine)

sia per minimizzare gli impatti sia per poter

lavorare 24 su 24 anche in periodo invernale,

perché il cantiere si trova a circa 1.300 metri d’altitudine.

Il colore dell’hangar, a ulteriore contrassegno

di attenzione all’ambiente, è stato definito

con gli architetti dell’amministrazione francese.

Come vengono realizzati i pozzi di ventilazione?

Infrastrutture&Mobilità

70 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 71



Tra i vari membri del consorzio costruttivo vi è

la filiale svedese della società sudafricana Master

Drilling, specializzata nello scavo dei pozzi:

lo scavo avviene attraverso il raise boring (RBM).

La macchina raise boring realizza, dapprima il cosiddetto

“foro pilota”, ovvero una perforazione a

distruzione (di circa 38 centimetri di diametro)

su tutta la profondità del pozzo (500 metri). Sulla

testa del treno di aste c’è un sistema che permette

di correggere la verticalità e che è in grado,

quindi, di garantire un’altissima precisione

(sistema RVDS). Per avere un ordine di grandezza

dell’esattezza con cui si è operato per realizzare

il foro pilota: su 500 metri, il disassamento è

stato nell’ordine dei due/tre centimetri. Sul treno

di aste del foro pilota viene poi fissata una testa

fresante che in risalita scava il pozzo.

Quindi durante lo scavo in risalita il materiale

cade direttamente nella camera al piede

dei pozzi...

Sì, questo è un altro aspetto importante legato

alla gestione ambientale del cantiere: questa

metodologia di lavoro ha consentito di eseguire

tutti gli scavi all’interno del sito principale di cantiere,

senza impatti all’esterno. Nella piattaforma

di Avrieux, i materiali di scavo cadono all’interno

della camera a pozzi, vengono fatti risalire

dalla discenderia esistente, e arrivano all’esterno

sull’area di cantiere collegata, attraverso nastri

trasportatori di circa 250 metri, al sito di deposito.

Tutta la gestione dei materiali è stata eseguita

in ambito cantiere, senza impattare la viabilità

locale.

Ma parliamo delle difficoltà che avete avuto

Sul treno di aste della raise boring, quand’esso è

arrivato nella camera pozzi, è stato montato l’alesatore

di 5,20 metri, e, in risalita, è stato compiuto

lo scavo. Durante l’alesaggio è stato fatto

un monitoraggio del materiale di scavo al fine di

identificare eventuali anomalie. E, purtroppo, abbiamo

avuto una brutta sorpresa: una problematica

caduta di blocchi.

Terminato l’alesaggio, è stata compiuto, con

un georadar, un rilievo completo del primo

pozzo scavato, che ha rilevato, a una profondità

di circa -350 metri dalla piattaforma esterna,

la presenza di sovrascavi. E questa sfavorevole

situazione si è avuta su tutti i tre

pozzi che, ad oggi, sono stati alesati. Le cavità

si trovano in tutti e tre i pozzi e a profondità

non molto dissimili tra di esse, ma sono

di ampiezza differenti. Quelle di maggior rilevanza

sono nel pozzo che è stato scavato per

secondo, mentre gli altri hanno fuori sagoma,

ma di estensione minore.

Queste cavità, alla profondità di -350 metri, non

potevano essere trattate in modo tradizionale.

Inoltre si voleva trovare il modo di operare senza

l’intervento umano, in modo da non esporre

il personale a rischi non ammissibili. Impresa,

direzione lavori e noi abbiamo dunque iniziato

a riflettere per individuare il miglior modo di

trattare le inattese cavità. Sono state analizzate

svariate soluzioni, due delle quali sono state

ritenute adeguate per il trattamento delle cavità.

La prima: il “robot beton” che permette di

Figura 4.

Infrastrutture&Mobilità

72 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 73



mettere in sicurezza la cavità senza intervento

diretto di personale. La seconda: il “sarcophage”

che permette di ricostruire il profilo cilindrico

del pozzo mediante un “blindaggio” e riempire

successivamente in risalita la cavità.

Ci racconti il robot béton

Il robot béton è stato sviluppato e adattato per

andare a intervenire nelle cavità di cui abbiamo

parlato sopra. Sottolineo sviluppato e adattato,

perché la società Master Drilling si è già ampiamente

servita di questa tipologia di macchina

per trattare dei pozzi circolari senza irregolarità

(perfettamente cilindrici e uniformi). Ma,

come abbiamo detto, qui ci sono dei pozzi che,

ad una certa profondità, perdono il profilo cilindrico,

e quindi la fisionomia dell’intervento cambia

rispetto a quella a cui il robot era abituato.

Aeternum 1 - Aeternum 3 - Aeternum 1 Special - Aeternum MB - Aeternum Plate - Aeternum Pav

Permeabilità

Il robot come è stato adattato?

Il robot originario aveva degli appoggi adatti a

pozzi con diametri regolari. Nella nostra situazione,

invece, si è dovuto pensare ad un sistema

che potesse essere idoneo con la mancanza,

da un certo punto in poi, del profilo circolare,

per la presenza dei sovrascavi. La prima modifica

portata sul robot esistente è stata quindi

quella di creare dei pattini telescopici (assenti

nella versione originaria del robot béton) in grado

di adattarsi alla geometria irregolare.

Il secondo, brillante adattamento: il robot non

lavora a 360 gradi, ma può lavorare stando fisso

su un punto per trattare una specifica, determinata

zona. È stato quindi modificato introducendo

un braccio telescopico e una testa di

proiezione brandeggiabile.

Altra particolarità del “robot béton” è il trasporto

del calcestruzzo all’interno del pozzo che

deve arrivare fino a -350m in verticale. Effettuare

il trasporto in modo gravitativo comporterebbe

dei problemi di segregazione dei materiali

costituenti il calcestruzzo. Master Drilling ha

quindi sviluppato una metodologia di trasporto

mediante aria compressa che ad oggi è in grado

di raggiungere i -600m.

Grazie a tale possibilità abbiamo potuto non

solo trattare la cavità, ma anche eseguire un

primo sostegno con il robot fino a -500m.

La situazione dei lavori a oggi alla luce di

queste soluzioni?

Ad oggi, tre pozzi sono alesati. Manca il quarto.

E i sostegni sono stati realizzati sino alla quota

di -350 metri.

Su uno dei tre pozzi siamo arrivati a operare con il

robot béton a -500 metri e, dopo aver calato la piattaforma

con degli argani (Figura 5), siamo prossimi

al blindaggio di tutta la cavità del pozzo. nn Figura 5.

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sezione sottile

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recupero e rinforzo strutturale a basso spessore su

solai, travi, pilastri

riparazione di pavimentazioni strutturali con

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adeguamento sismico

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Infrastrutture&Mobilità

74 12/2024 leStrade

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La sede Cancellotti di Ponte Valleceppi (PG).

Protezione

Barriere olimpiche

Le NBDA varcano i contesti urbani e sono tra i protagonisti dei lavori

di miglioramento della sicurezza stradale tra Ponte Tor di Quinto e innesto

via Salaria per il Giubileo 2025. Grazie ad Anas, Cancellotti ed Edilfor

Tor di Quinto e l’ingresso di via Salaria proprio

in ragione del traffico e dell’alta incidentalità,

perché la geometria di questo tratto, ovvero la

struttura con due corsie per senso di marcia divise

da un cordolo centrale basso, negli anni ha

causato vari incidenti, anche gravi. Quindi questo

progetto nasce dall’esigenza di intervenire

in modo tempestivo su questo tracciato, prole

Soggetto Attuatore per interventi di messa

in sicurezza di una vasta area infrastrutturale

del Comune di Roma e di Città Metropolitana di

Roma Capitale, e all’interno di queste lavorazioni

relative al miglioramento del livello di sicurezza

sono previsti anche degli interventi sulle

barriere di sicurezza. È stata individuata la

Tangenziale est nel tratto compreso tra via di

Un tratto trafficatissimo quello tra Ponte Tor di

Quinto e innesto via Salaria, meglio conosciuto

come Olimpica: per capire la mole di veicoli

che accoglie e quanto possa essere congestionato,

pensate solo ai tifosi di calcio che si recano

verso lo Stadio Olimpico. Nell’ottica poi del

Giubileo 2025 ecco che il tema della sicurezza

sale in cattedra tra i principali requisiti di questi

1.600 metri molto “frequentati”. Anas, che

ha in gestione il tratto, ha raccolto la sfida e ha

sfoderato l’arma migliore: le barriere spartitraffico

NBDA, innovativi dispositivi di ritenuta pensati

nell’ambito di interventi di manutenzione

programmata su strade esistenti da effettuare

in condizioni di spazi ristretti. Si tratta di una

barriera di sicurezza dinamica che, attraverso

le sue diverse configurazioni, si adatta alla strada,

alle sue dimensioni, al suo tracciato e al suo

traffico. Inoltre, l’NBDA è tecnologico in quanto

è stato progettato con la possibilità di offrire

anche un sistema integrato al dispositivo in grado

di allertare in tempo reale le Sale operative

compartimentali Anas dell’eventuale danneggiamento

del dispositivo a seguito di incidente,

così da rendere possibile l’immediato soccorso

agli utenti coinvolti nel sinistro, il tempestivo intervento

di ripristino della circolazione nonché

la segnalazione del potenziale pericolo agli altri

utenti che sopraggiungono. La sicurezza, dunque,

sopra tutto, d’altra parte lo indica chiaramente

il contratto applicativo dell’appalto denominato

“Accordo Quadro DG 26-22 Lotto 2

CENTRO: Lavori di miglioramento della sicurezza

stradale mediante installazione di nuova barriera

spartitraffico Anas NDBA lungo la Tangenziale

est di Roma nel tratto compreso tra Ponte

Tor di Quinto e innesto via Salaria”.

Grande adattamento alla sede

stradale

«Dalla Tangenziale fino ovviamente al Foro Italico»,

precisa l’Ing. Alessandro Malizia di Anas,

RUP del cantiere. «Si tratta di un intervento incluso

nel DPCM, che ha individuato Anas qua-

Enzo Rizzo

Infrastrutture&Mobilità

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Sezione e pianta NDBA 2.0.

Prestazioni ed esperienza

Conosce bene le prestazioni delle barriere

NDBA l’ingegner Lorenzo Cavalaglio, a.d. di

Edilfor e direttore tecnico dell’impresa appaltatrice

che ha in Cancellotti ed Edilfor le imprese

esecutrici dei lavori sull’Olimpica: «Abbiamo

acquisito un appalto importante, con Anas, si

tratta dell’accordo quadro DG 26-22, ed è un

accordo multiregione relativo al Lotto 2 Centro

Italia, che riguarda la produzione e la posa in

opera della barriera NDBA. Cancellotti ed Edilfor

fanno parte di un gruppo di aziende (Gruppo

Cancellotti) che è leader nazionale nella produprio

mediante l’installazione dello spartitraffico

centrale di tipo Anas NDBA, ovvero National

Dynamic Barrier Anas. Questo perché la barriera

ha la capacità di adattarsi alle infrastrutture

stradali. Risolve anche, quindi, come nel caso di

specie, la problematica legata agli spazi ridotti.

All’interno dello spartitraffico siamo riusciti, in

pratica, a conservare il sistema degli impianti di

illuminazione: proprio perché l’NDBA ha livello

di contenimento altissimo e larghezza operativa

di classe W2, cioè inferiore a 80 centimetri. Normalmente,

nelle infrastrutture anche importanti

che ci troviamo a percorrere, possiamo trovare

barriere con larghezza operativa di classe W5,

più del doppio rispetto a quella che abbiamo utilizzato

noi. Questo intervento si estende su un

tratto di circa 1,6 chilometri in un nodo cruciale

per la viabilità romana con flussi di traffico

molto elevati. È stato fatto uno studio molto approfondito

della cantierizzazione e predisposto

un leggero disassamento e una riduzione della

larghezza delle corsie (che sono comunque rimaste

di dimensione standard: tre metri) che

ci ha consentito di eseguire le lavorazioni senza

ridurre il numero delle corsie né in direzione

Stadio Olimpico né in direzione San Giovanni.

In questo tracciato abbiamo dovuto installare

sia le barriere di tipo Asphalt (che vengono direttamente

posate sul conglomerato bituminoso)

sia quelle di tipo Concrete e Bridge No Handrail

che vengono installate sulle opere d’arte

presenti in questo tratto della tangenziale. L’N-

DBA, oltre ad avere caratteristiche meccaniche

molto elevate, ha costi di manutenzione bassi,

diversamente dalle barriere metalliche che, una

volta incidentate, richiedono interventi di manutenzione

importanti. Questo tipo di barriera,

invece, non richiede manutenzione particolare,

e se questa viene eseguita correttamente, possiamo

dire che ha una vita praticamente eterna:

lo so, è impossibile, però è qualcosa che vi

si avvicina molto».

Cordolo minimo

per l’installazione della

NDBA 2.0.

zione di barriere di sicurezza stradale prefabbricate

in calcestruzzo, e che per quanto riguarda

la produzione delle barriere Anas NDBA

possiede cinque siti certificati distribuiti sul territorio

nazionale ed ha già installato oltre 150

chilometri di questa tipologia di barriera. Possiamo

dichiarare di avere ormai acquisto una

considerevole esperienza nella produzione e

nell’installazione di questo prodotto ed è anche

per questo motivo che siamo stati chiamati

ad effettuare questo intervento. Si tratta,

in effetti, di un cantiere importante e strategico,

caratterizzato da livelli di complessità abbastanza

elevati per lo più legati al fatto che si

tratta di intervenire all’interno di un contesto

urbano con flussi di traffico molto elevati, spazi

ristretti e molteplici interferenze (sottoservizi,

pali dell’illuminazione…)».

Infrastrutture&Mobilità

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Aziende

ASTM primo operatore

autostradale in Brasile

Mauro Armelloni

Giorno e notte, in spazi stretti

Il geometra Francesco Tifi, direttore tecnico

Cancellotti, entra nel dettaglio: «Nel corso

dei lavori sono sorte impreviste complicazioni

in merito alla riqualifica della pavimentazione

stradale in spartitraffico che hanno comportato

il rifacimento dell’intero pacchetto di asfalto,

anziché nella sola parte corticale, e che hanno

richiesto la necessità di riorganizzare le lavorazioni.

Lavorazioni che sono effettuate sia in

orario diurno sia in orario notturno, cercando di

concentrare di notte le attività che richiedono

la maggiore presenza di autocarri, come scavi

e demolizioni, per evitare che gli automezzi rimangano

intrappolati nel traffico. Occorre tenere

presente che la lavorazione in notturna comporta

meno ore lavorate effettivamente: infatti,

anche se prevista la completa chiusura al traffico

di una o di entrambe le carreggiate, l’amministrazione

non concede una chiusura dalle 20.30

ma dalle 22.00 e, comunque, sempre in funzione

del traffico, perché, se in quel momento la

strada è particolarmente trafficata, l’orario slitta

ulteriormente. Considerando le attività delle

squadre della segnaletica, le lavorazioni effettive

in cantiere possono essere effettuate tra le

22:30 e le 5:00 della mattina. Al fine di ottimizzare

il lavoro e sfruttare al massimo le poche ore

a disposizione, tutte le sere prima di entrare in

cantiere si organizza un briefing con tutto il personale,

perché tutto deve essere assolutamente

organizzato, non ci devono essere dubbi e ognuno

deve sapere il compito che deve svolgere. Si

cerca di compensare le poche ore a disposizione

e gli spazi ridotti con una maggiore organizzazione

e con la presenza di più squadre».

L’ingegnere Cavalaglio ritorna sugli spazi a disposizione:

«Il fatto di aver dovuto lavorare in

spazi ristretti e la presenza di pali dell’illuminazione

e dei sottoservizi ci ha costretto ad impiegare

attrezzature di dimensioni ridotte e quindi

con produttività limitate. Nonostante questo, e

nonostante la circostanza che in corso d’opera

si sia verificata una variazione importante della

tipologia di intervento da effettuare che ha

comportato un aumento considerevole dei volumi

degli scavi e delle pavimentazioni, le lavorazioni

verranno praticamente terminate entro

le ferie natalizie in linea con le tempistiche previste

inizialmente.

Riteniamo pertanto, alla luce di quanto sopra illustrato,

di aver raggiunto un ottimo risultato». nn

La controllata brasiliana di ASTM Group, EcoRodovias, gestirà

il sistema autostradale “Nova Raposo”. Sistema che comprende

alcune delle principali vie di accesso alla città di San Paolo

L’Amministratore Delegato

di ASTM Group,

l’Ing. Umberto Tosoni.

ASTM Group, secondo operatore al mondo di reti

autostradali in concessione, player globale nella

realizzazione di grandi opere infrastrutturali e

nella tecnologia applicata alle infrastrutture, si

aggiudica, tramite la controllata brasiliana Eco-

Rodovias, la gara per la gestione per i prossimi

30 anni del sistema autostradale “Nova Raposo”

che si sviluppa per 92 chilometri nell’area metropolitana

di San Paolo. Grazie a questa nuova

aggiudicazione, ASTM Group si conferma primo

operatore autostradale in Brasile e al vertice

mondiale del settore, arrivando a gestire complessivamente

circa 5.900 chilometri di rete, di

cui oltre 4.800 in Brasile.

Espansione in mercati chiave

L’Amministratore Delegato di ASTM Group,

l’Ing. Umberto Tosoni, ha commentato: «L’aggiudicazione

della concessione ‘Nova Raposo’

rafforza ulteriormente la presenza del Gruppo

ASTM in Brasile, in particolare nello Stato di

San Paolo dove, attraverso le nostre concessioni,

ricopriamo un ruolo centrale nello sviluppo

della mobilità dell’area. Il nuovo asset, inoltre,

assicura fin dall’avvio della gestione, prevista

a marzo 2025, significativi flussi di cassa e allunga

la vita media del portafoglio del Gruppo

ASTM. Questo successo conferma la nostra capacità

di espanderci in mercati chiave, consolidando

l’impegno nel portare innovazione e valore

nei Paesi in cui operiamo.

Insieme a EcoRodovias, leader del settore autostradale

in Brasile, siamo infatti protagonisti

dello sviluppo del Paese, migliorando le infrastrutture

con un approccio tecnologico e sostenibile,

come dimostra l’introduzione del sistema

di pedaggio senza barriere ‘Free Flow’ che

consente significativi miglioramenti dell’esperienza

di viaggio in termini di sicurezza e rispetto

dell’ambiente». nn

Infrastrutture&Mobilità

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Scenari

Il Ponte conviene

Lo studio, commissionato da Unioncamere Sicilia a Uniontrasporti,

e condotto con il supporto tecnico scientifico di Openeconomics,

presenta costi e benefici dell’opera per il sistema Paese

positiva nel 70% dei casi, evidenziando un grado

di rischiosità assolutamente non elevato, e comunque

attenzionato.

Un’infrastruttura nazionale

«Oltre 70 anni fa, nell’agosto del 1953, la Camera

di Commercio di Messina organizzò un convegno

dedicato al Ponte sullo Stretto che, perorandone

la necessità, chiamò a raccolta illustri personalità

del mondo politico nazionale e regionale insieme

a tecnici e ingegneri di fama internazionale –

ha ricordato, durante il convegno, Ivo Blandina,

nella sua triplice veste di presidente della CCIAA

di Messina, vicepresidente vicario di Unioncamere

Sicilia e presidente di Uniontrasporti. - Oggi le

conoscenze scientifiche, le tecnologie, il crescente

livello di infrastrutturazione del territorio, reso

possibile dagli ingenti investimenti del Governo,

e i tempi, che allora non erano forse ancora maturi,

ci spingono a scartare l’opzione zero e a considerare

seriamente i benefici che la realizzazione

di questo collegamento stabile recheranno al

tessuto sociale, economico e produttivo, non soltanto

di Messina e della Sicilia, ma dell’intero sistema

Paese. Lo studio presentato oggi – ha concluso

Blandina – lo dimostra con efficacia. Quindi

che tutto sia fatto nel pieno e ineludibile rispetto

dell’ambiente e della sicurezza, ma che sia fatto».

«Il Ponte rappresenta il ritorno alla realizzazione

di un’infrastruttura nazionale dopo moltissimi

anni dall’ultima, significativa infrastruttura realizzata:

l’Alta Velocità», ha sottolineato il presidente

di Unioncamere, Andrea Prete. «È il segnale

di un Paese che non insegue più le logiche

di manutenzione e di ammodernamento, peraltro

necessarie, ma rappresenta la ripartenza di

una comunità economica e sociale. Una comunità

capace di progettare e realizzare nuove opere

per garantire la crescita di un Paese, superando

quella separazione geofisica di oltre tre chilometri,

che oggi costa alle imprese una sorta di dazio

permanente».

I maggiori benefici

Nel corso del convegno è stato illustrato come

l’analisi dell’impatto del cantiere abbia evidenziato

la rilevanza dell’opera per l’economia italiana

anche nel corso della sua realizzazione. Oltre

a Calabria e Sicilia, direttamente interessate

dalla costruzione, i maggiori benefici in termini

di PIL si avranno in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna

e Veneto grazie all’attivazione di catene

di fornitura presenti sui relativi tessuti produttivi.

Mentre saranno manifattura, costruzione e servizi

alle imprese i settori maggiormente attivati

dal maxi-cantiere, con un forte indotto indiretto

sui servizi alle persone e quelli diretti alla Pubblica

amministrazione. Già in questa fase il gettito

di entrate fiscali atteso nelle casse dello Stato è

pari a 10,3 miliardi di euro che si tradurranno in

spese e servizi a favore della collettività.

A fronte di un investimento attualizzato pari a 9.083

milioni di euro, i benefici complessivi dell’opera a regime

sono stati calcolati in 10.931 milioni di euro,

con un valore economico netto (VANE) a favore del

sistema paese pari a 1.848 milioni di euro.

Nell’analisi i costi di investimento e di gestione

sono stati trasformati, in linea con quanto previsto

dalle Linee Guida Operative europee, in costi

economici attraverso l’utilizzo di «prezzi ombra»

che depurano i valori finanziari dalle imperfezioni

di mercato. Inoltre, tutti i valori - sia i benefici che

Il Ponte sullo Stretto produrrà nel tempo benefici

economici e sociali ben superiori ai suoi costi. È

quando dimostra l’analisi Costi-Benefici (ACB) condotta

da Uniontrasporti con la consulenza tecnico

scientifica di Openeconomics e svolta utilizzando le

linee guida prescritte dall’Unione Europea. I vantaggi

apportati dall’infrastruttura, al netto dei suoi

costi, vengono espressi in termini monetari mediante

il VANE (Valore Attuale Netto Economico),

e risultano positivi per più di 1,8 miliardi di euro,

con un rapporto benefici costi di 1,2. Questo è, in

sintesi, l’impatto che il Ponte sullo Stretto potrà

portare sull’ecosistema economico e sociale italiano,

calcolando i vantaggi per il tessuto produttivo

e turistico di tutta l’area, per la logistica, il traffico

passeggeri e merci, al netto dei costi sostenuti

dal sistema paese. Già durante la fase cantieristica

l’opera sarà in grado di apportare un contributo

di 23,1 miliardi al PIL, creare 36.700 posti di lavoro

stabili e alimentare con 10,3 miliardi complessivi

di euro le entrate fiscali nelle casse dello Stato.

Lo studio

Commissionato da Unioncamere Sicilia a Uniontrasporti

e Openeconomics, lo studio è stato presentato

a Roma, alla presenza, tra gli altri, del

Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei

Trasporti, Matteo Salvini, in un convegno sugli

impatti sociali, economici e ambientali generati

dal Ponte sullo Stretto di Messina.

Lo studio analizza, seguendo i principi guida dettati

a tal fine dalla Comunità Europea, i costi e i

benefici generati da una delle opere più importanti

previste dal piano di investimenti infrastrutturali

del Governo nell’ambito della rete transeuropea

dei trasporti (TEN-T) e, in particolare, del

completamento del corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”.

Lo studio valuta la solidità delle sue

conclusioni sottoponendole ad un’analisi di sensitività,

tenendo cioè conto delle possibili variazioni

nel tempo, anche in negativo, dei vari parametri

utilizzati. E sottopone l’opera anche ad

un’analisi del rischio economico che è risultata

A cura

di Unioncamere

e Uniontrasporti

Il progetto. Aspetti tecnici:

due binari; tre corsie stradali

per senso di marcia (veloce,

normale, emergenza); due

corsie di servizio (esterne alla

piattaforma stradale).

Infrastrutture&Mobilità

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leStrade 12/2024 83



leStrade

Aeroporti Autostrade Ferrovie

GLI

Franco navigabile. Sezione

longitudinale nella

configurazione del ponte in

assenza di carichi da traffico

(treni e veicoli stradali).

INNOVATORI

i costi - sono espressi in valore attuale, tenendo

cioè conto dell’effetto tempo, mediante l’applicazione

di un tasso di sconto sociale del 3%, fissato

dall’Unione Europea, spalmato nell’arco temporale

dei trenta anni di gestione dell’infrastruttura

da parte della Società Stretto di Messina.

L’analisi costi-benefici ha preso in considerazione,

tra le diverse voci valutate, il valore del tempo

risparmiato per l’attraversamento dello Stretto

per passeggeri e merci, la riduzione dei costi

operativi prodotto dal collegamento stabile, il risparmio

di costi esterni dovuto all’abbassamento

delle emissioni inquinanti, il valore delle opere di

mitigazione e anche, come unico fattore negativo,

l’aumento dell’incidentalità - oggi inesistente

- dovuto all’utilizzo della modalità stradale rispetto

alla navigazione marittima. nn

n Sina ha collaborato con CAEmate

nello sviluppo del gemello digitale del

Viadotto Masaè sull’A6 Torino- Savona.

n Sicurezza stradale: l’impatto

delle nuove tecnologie.

n Da inizio 2024, oltre un miliardo di

euro di nuovi contratti acquisiti e in corso

di finalizzazione per Lane

(Gruppo Webuild), in Nord America.

n Ampia ristrutturazione della via

di rullaggio D1 dell’aeroporto

di Amburgo in un breve lasso di tempo.

Infrastrutture&Mobilità

84 12/2024 leStrade



Cantieri

Digital twin e manutenzione

predittiva del viadotto Masaè

Sina (Gruppo ASTM) ha collaborato con CAEmate nello sviluppo

del gemello digitale del Viadotto Masaè sull’autostrada A6 Torino-

Savona: collegamento cruciale tra il nord Italia e il porto di Savona

Ponti e viadotti costituiscono l’ossatura fondamentale

della nostra rete di trasporto, ma queste

infrastrutture critiche sono esposte a rischi

sempre maggiori. L’invecchiamento dei materiali,

l’aumento dei volumi di traffico e le severe condizioni

ambientali, come le temperature estreme e

i sali antigelo, accelerano il loro deterioramento,

compromettendone l’integrità strutturale. Molte

di queste opere, costruite decenni fa e progettate

facendo riferimento a carichi ormai obsoleti,

faticano a soddisfare le esigenze dell’uso moderno,

esponendosi al rischio di danneggiamento,

degrado dei materiali e potenziali cedimenti. Nei

casi estremi, questo deterioramento può portare

a collassi improvvisi, generando seri rischi per la

sicurezza pubblica e causando gravi interruzioni

nelle reti di trasporto.

Per affrontare queste sfide, le tecnologie digitali

stanno emergendo come strumenti essenziali.

Sistemi di monitoraggio avanzati e gemelli digitali

simulation-based consentono valutazioni precise

dello stato di salute delle strutture e abilitano

una manutenzione predittiva basata sul comportamento

reale dell’opera, contribuendo a prevenire

i problemi strutturali prima che si verifichino.

Sina, società di ingegneria delle grandi opere infrastrutturali

del gruppo ASTM, secondo operatore

al mondo di autostrade in concessione, ha

collaborato con CAEmate, azienda di ingegneria

informatica che ha ideato la piattaforma cloud

per il monitoraggio strutturale e la manutenzione

predittiva delle infrastrutture WeStatiX SHM,

nello sviluppo del gemello digitale del Viadotto

Masaè. L’obiettivo di SINA è quello di migliorare

la sicurezza delle infrastrutture, ottimizzare gli

interventi di manutenzione e prolungare la durata

delle strutture. WeStatiX SHM consente un

nuovo tipo di approccio al monitoraggio strutturale:

mediante avanzati modelli di intelligenza

artificiale, permette di sincronizzare il modello

agli elementi finiti dell’opera con i dati di monitoraggio,

consentendo una più approfondita co-

Ing. Andrea Piscini

Servizi Tecnici - Asset

Management, SINA

Ing. Edoardo Troielli

Servizi Tecnici - Asset

Management, SINA

Ing. Massimo

Penasa

Amministratore

Delegato, CAEmate

Ing. Matteo Penasa

Chief Technology Officer,

CAEmate

Transizione tra immagine

reale del viadotto Masaè

e relativo gemello digitale.

Representative image

of the Masaè Viaduct.

Immagine rappresentativa

del viadotto Masaè.

Representative image

of the Masaè Viaduct.

noscenza del comportamento fisico dell’opera e

analisi predittiva.

La struttura tecnica di Sina è altamente specializzata

e si distingue per la capacità di effettuare

controlli funzionali e strutturali delle opere civili.

Da questi controlli dipende la valutazione dello

stato di esercizio delle infrastrutture, attraverso

un’analisi approfondita e dettagliata. Sina si occupa,

in sinergia con le Concessionarie autostradali,

della gestione programmata della manutenzione

su ponti, gallerie e pavimentazioni. Un altro

campo in cui Sina è coinvolta è la progettazione

e realizzazione di sistemi di monitoraggio; tali sistemi

sono tecnologie avanzate fondamentali per

la raccolta di dati in tempo reale sullo stato delle

opere, che consentono agli ingegneri di analizzare

il comportamento delle strutture sia sul lungo

periodo, sia nel breve, intervenendo tempestivamente

in caso di anomalie.

La divisione Sina di Asset Management è a supporto

delle Società concessionarie autostradali

nel mantenimento di definiti livelli di performance

e sicurezza dell’infrastruttura. Nell’ottica di un

continuo miglioramento dei suoi servizi e in compliance

con le normative in costante evoluzione,

Sina opera attraverso molteplici iniziative tra le

quali lo sviluppo e il coordinamento di soluzioni

tecnologiche all’avanguardia come nel caso del

gemello digitale di CAEmate.

Un esempio di ingegneria avanzata:

il viadotto Masaè

Le infrastrutture gestite dal gruppo ASTM comprendono

meraviglie ingegneristiche come il viadotto

Masaè, un collegamento cruciale tra il nord

Italia e il porto di Savona che si estende per 600

metri lungo l’autostrada A6 Torino-Savona. La

sua struttura isostatica, completata nel 1970, è

costituita da 14 campate e pile in calcestruzzo

armato a sezione scatolare, che sostengono un

impalcato precompresso a doppia T. Le travi, con

English Version

Digital twin and predictive

maintenance of the Masaè Viaduct

Enhancing infrastructure safety through

Digital Twins

Bridges and viaducts are fundamental to our transportation network,

yet these critical structures face increasing risks. Aging

materials, rising traffic volumes, and harsh environmental conditions,

such as extreme temperatures and de-icing salts, accelerate

their deterioration, compromising structural integrity. Many

of these structures, built decades ago and designed for outdated

load requirements, now struggle to meet modern usage demands,

making them vulnerable to damage, material degradation,

and potential failure. In extreme cases, this deterioration

can lead to sudden collapses, posing significant safety risks and

causing major disruptions to transportation networks.

To address these challenges, digital technologies are emerging

as essential tools. Advanced monitoring systems and simulation-based

digital twins enable precise assessments of structural

health and facilitate predictive maintenance, helping to prevent

structural issues before they arise.

Sina, the engineering division specialized in major infrastructure

projects within the ASTM Group, the world’s second-largest operator

of toll motorways, partnered with CAEmate, IT engineering

company that developed WeStatiX SHM cloud-based platform

for structural health monitoring (SHM) and predictive

maintenance of infrastructure, to create the digital twin of the

Masaè Viaduct. Sina’s goal is to enhance infrastructure safety,

optimize maintenance activities, and extend the lifespan of its

structures. The WeStatiX SHM platform introduces a new approach

to structural monitoring: using advanced artificial intelligence

models, it synchronizes finite element models of the

structure with real monitoring data, enabling a deeper understanding

of the structure’s physical behavior and predictive analysis.

Sina’s technical team specializes in conducting functional and

structural inspections of civil works. These inspections determine

the operational state of infrastructure through detailed and

thorough analysis. In collaboration with motorway concessionaires,

Sina oversees planned maintenance of bridges, tunnels,

and pavements. Another area of Sina’s expertise lies in designing

and implementing monitoring systems, advanced technologies

crucial for collecting real-time data on the state of structures.

These systems allow engineers to analyze both long-term

and short-term structural behavior, ensuring timely interventions

in the event of anomalies

The Sina Asset Management division supports motorway concessionaires

in maintaining defined levels of infrastructure performance

and safety. Committed to continuously improving its

services and ensuring compliance with evolving regulations, Sina

spearheads innovative solutions such as CAEmate’s digital twin

technology.

An example of advanced engineering:

the Masaè Viaduct

The infrastructure managed by the ASTM Group includes engineering

marvels like the Masaè Viaduct, a vital link between

northern Italy and the port of Savona. Spanning 600 meters along

Gli innovatori

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sezione trasversale variabile, si rastremano verso

il centro, assicurando una distribuzione ottimale

delle sollecitazioni.

Monitoraggio delle opere maggiori

Il monitoraggio delle opere dell’autostrada A6,

dal 2018, avviene grazie alla collaborazione di

Sina con Sacertis Ingegneria S.r.l. che supporta

le attività di progettazione dei sistemi stessi,

nonché quelle di raccolta e interpretazione

dei dati che ne derivano. L’installazione del sistema

di monitoraggio del viadotto Masaè è avvenuta

nella seconda metà del 2023 e ha visto

il posizionamento di 132 accelerometri triassiali

e 188 clinometri biassiali distribuiti sulle campate

del viadotto.

Strategia di analisi basata su

modellazione e aggiornamento

continuo del gemello digitale

La strategia adottata da Sina in collaborazione

con CAEmate per le attività di post-elaborazione

dei dati acquisiti dal monitoraggio è indirizzata

all’analisi sia degli aspetti statici sia dinamici per

indagare in maniera approfondita la salute strutturale

dell’opera monitorata. I sensori Sacertis

installati sul Viadotto Masaè registrano in continuo

vibrazioni, rotazioni e condizioni ambientali

con la possibilità di alimentare il processo di diagnostica

“intelligente” sviluppato da CAEmate.

Model Updating: Il Gemello Digitale

Simulation-based

L’innovazione distintiva nell’approccio della piattaforma

WeStatiX SHM è l’aggiornamento continuo

dei gemelli digitali, in cui i dati di monitoraggio

raffinano continuamente la simulazione

basata sul Metodo degli Elementi Finiti (FEM).

Questo modello computazionale integra dettagli

precisi della geometria, dei materiali e delle proprietà

termomeccaniche di ogni struttura, permettendo

una rappresentazione accurata e dinamica

dell’infrastruttura.

La piattaforma consente di calcolare con precisione

le perdite di precompressione dovute a fattori

come rilassamento dell’acciaio, andamento geometrico

dei cavi, ed eventuale corrosione, fornendo

una visione dettagliata dell’efficienza della

precompressione nel corso della vita utile della

struttura. Inoltre, il comportamento del conglomerato

cementizio, che varia nel tempo, viene

modellato attraverso specifici modelli costituti-

Visualizzazione, nella

piattaforma WeStatiX SHM,

di una campata e dei relativi

cavi di precompressione

caratterizzanti il gemello

digitale del viadotto Masaè.

Visualization of a span and

associated pre-stressing

cables within the Masaè

Viaduct’s digital twin,

displayed on the WeStatiX

SHM platform.

Esempio di analisi inversa

eseguita mediante

il gemello digitale.

Example of inverse

analysis performed using

the digital twin.

vi non lineari, in grado di descrivere gli effetti di

fluage e ritiro del calcestruzzo.

I dati raccolti dai sensori, inclusi inclinometri,

accelerometri e termocoppie, vengono integrati

nel gemello digitale per modificare e ottimizzare

i parametri FEM, garantendo un allineamento

tra modelli teorici e comportamento strutturale

reale.

Una delle caratteristiche distintive di questa metodologia

è la calibrazione continua, ottenuta

mediante tecniche avanzate di analisi inversa in

tempo reale, che catturano le risposte della struttura

nel mondo reale, identificando e quantificando

eventuali danni. Processando i dati dei sensori

in tempo reale, il sistema correla le forzanti operative

con le risposte strutturali, offrendo una visione

costantemente aggiornata delle condizioni

di ciascun viadotto. Questo approccio non solo

migliora la precisione delle simulazioni, ma fornisce

agli ingegneri anche uno strumento reattivo

per osservare come la struttura resiste a stress

e carichi reali in condizioni operative.

I dati di monitoraggio dinamico e statico forniscono

informazioni cruciali e complementari per

la caratterizzazione delle infrastrutture. Attraverso

i dati accelerometrici, il sistema utilizza Analisi

Modale Operativa (OMA) per determinare parametri

della struttura come la frequenza naturale,

lo smorzamento e le forme modali, che offrono

un’indicazione chiara di proprietà fondamentali

come la rigidezza e la stabilità di ogni singolo

elemento strutturale. L’OMA sfrutta le vibrazioni

naturali derivanti dal traffico e dalle condizioni

ambientali, eliminando la necessità di dispositivi

esterni invasivi, come martelli o shaker. Ciò

consente il monitoraggio delle infrastrutture durante

le normali operazioni, senza interruzioni

al traffico.

Grazie all’integrazione di letture continue degli

accelerometri, il sistema può identificare le frequenze

naturali corrispondenti a forme modali

chiave e adattare costantemente il gemello digitale

per riflettere il comportamento in tempo

reale della struttura. Questo processo di aggiornamento

continuo consente di rilevare anche minime

variazioni nei parametri strutturali, come

cambiamenti di rigidezza, anomalie nei giunti o

alterazioni nelle proprietà elastiche dei materiali.

Confrontando i risultati dell’analisi modale con

le previsioni del modello FEM, la piattaforma di

monitoraggio aggiorna automaticamente i parametri

strutturali in caso di discrepanze, riducendo

al minimo la differenza tra le condizioni

English Version

the A6 Torino-Savona motorway, this isostatic structure, completed

in 1970, consists of 14 spans and reinforced concrete

box-section piers that support a pre-stressed double-T deck. The

beams, with a variable cross-section, taper toward the center,

ensuring optimal stress distribution.

Monitoring of Major Structures

Since 2018, the monitoring of structures along the A6 motorway

has been carried out through a collaboration between Sina

and Sacertis Ingegneria S.r.l., which supports the design, data

collection, and interpretation activities for the monitoring systems.

The monitoring system for the Masaè Viaduct was installed

in the latter half of 2023 and includes 132 tri-axial accelerometers

and 188 bi-axial inclinometers distributed across the

viaduct’s spans.

Analysis Strategy Based on Modeling and

Continuous Digital Twin Updating

The strategy adopted by Sina in collaboration with CAEmate for

post-processing data from monitoring activities targets both

static and dynamic aspects of structural health. Sacertis sensors

installed on the Masaè Viaduct continuously record vibrations,

rotations, and environmental conditions, feeding into the “intelligent”

diagnostic process developed by CAEmate.

Model Updating: A Simulation-Based

Digital Twin

A standout innovation in the WeStatiX SHM platform is the continuous

updating of digital twins, where monitoring data continuously

refines the finite element method (FEM) simulation. This

computational model integrates precise details about the geometry,

materials, and thermomechanical properties of each structure,

enabling an accurate and dynamic representation of the infrastructure.

The platform enables precise calculations of

pre-stress losses due to factors such as steel relaxation, geometric

alignment of cables and corrosion, providing a detailed view

of pre-stress efficiency throughout the structure’s lifespan. Additionally,

time-dependent behavior of concrete is modeled using

specific nonlinear constitutive models that capture the effects

of creep and shrinkage.

Sensor data, including readings from inclinometers, accelerometers,

and thermocouples, are integrated into the digital twin,

fine-tuning FEM parameters to ensure alignment between theoretical

models and actual structural behavior.

Continuous calibration, achieved through advanced real-time inverse

analysis techniques, is a hallmark of this methodology. It

captures real-world structural responses, identifying and quantifying

potential damage. By processing sensor data in real-time,

the system correlates operational forces with structural responses,

offering a constantly updated view of each viaduct’s condition.

This dynamic approach not only enhances simulation accuracy

but also provides engineers with responsive tools to observe

how the structure withstands real-world stresses and loads under

operational conditions.

Dynamic and static monitoring data provide crucial, complementary

information for infrastructure characterization. Accelerometer

data enable Operational Modal Analysis (OMA) to determine

structural parameters such as natural frequencies, damping ratios

and modal shapes, which offer clear insights into the stiffness

and stability of individual structural elements. By leverag-

Gli innovatori

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leStrade 12/2024 89



Confronto tra forme modali,

relative ad una campata

del viadotto Masaè, ottenute

mediante OMA e simulazione

FEM in WeStatiX SHM.

Comparison of modal

shapes for a Masaè Viaduct

span, obtained through

OMA and FEM simulation

in WeStatiX SHM.

Analisi delle rotazioni

transitorie indotte

nel viadotto Masaè.

Le linee tratteggiate

verticali indicano l’inizio

e la fine del fine settimana.

Si osserva chiaramente

come il traffico pesante,

più intenso durante

i giorni lavorativi, provochi

deformazioni transitorie.

Analysis of transient

rotations induced on the

Masaè Viaduct; Vertical

dashed lines indicate

weekends. Note how heavy

traffic, more intense during

weekdays, causes transient

deformations.

che temporanee lungo il viadotto. Utilizzando gli

inclinometri posizionati lungo l’impalcato e le pile,

il sistema raccoglie dati dettagliati sulle rotazioni,

risalendo automaticamente agli spostamenti della

struttura. Il sistema distingue tra deformazioni

elastiche, quindi reversibili, e deformazioni anelastiche

o permanenti, che rappresentano spesso

segnali precoci di cambiamenti strutturali significativi

o di deterioramento. Le tendenze di deformazione

permanente, spesso associate a perdite

di precompressione o fessurazione, forniscono

preziose indicazioni sullo stato di salute a lungo

termine della struttura e sui potenziali rischi di

degrado progressivo. Oltre alle deformazioni di

lungo periodo, il sistema è predisposto per rilevare

le deformazioni transitorie dell’opera, che

solitamente riflettono il passaggio di traffico pesante.

Ciò permette di identificare eventi di carico

significativo, chiaramente visibili nell’immagine

riportata ad inizio pagina.

Parallelamente, il sistema individua deformazioni

termiche causate dalle variazioni di temperatura,

che influenzano le rotazioni strutturali e permettono

di comprendere la risposta della struttura

ai cambiamenti termici.

Il risultato è la controparte virtuale della strut-

Esempio di visualizzazione

delle rotazioni e degli

spostamenti, complessivi

e depurati dagli effetti

termici, per il viadotto

Masaè.

simulate e quelle reali. Questo processo adattivo

consente al sistema di individuare in anticipo

potenziali problematiche, come riduzioni localizzate

di rigidezza, schemi di deformazione insoliti

o altri indicatori di degrado strutturale che potrebbero

segnalare la necessità di interventi di

manutenzione.

Complementare all’analisi dinamica, il monitoraggio

statico svolge un ruolo essenziale nella valutazione

delle deformazioni sia a lungo termine

Example visualization

of rotations and

displacements, both total

and thermal-effect-adjusted,

for the Masaè Viaduct.

English Version

ing natural vibrations from traffic and environmental conditions,

OMA eliminates the need for intrusive external devices, enabling

seamless monitoring during normal operations.

Continuous accelerometer readings allow the system to identify

natural frequencies corresponding to key modal shapes and

continuously adjust the digital twin to reflect the structure’s real-time

behavior. This ongoing update process detects even minor

variations in structural parameters, such as changes in stiffness,

joint anomalies, or alterations in material elastic

properties. Comparing modal analysis results with FEM predictions,

the monitoring platform automatically adjusts structural

parameters in the event of discrepancies, minimizing the gap

between simulated and real conditions. This adaptive process

helps identify potential issues early, such as localized stiffness

reductions, unusual deformation patterns, or other indicators

of structural degradation that may signal the need for maintenance.

Static monitoring complements dynamic monitoring by evaluating

both long-term and temporary deformations along the viaduct.

Using inclinometers positioned along the deck and piers,

the system collects detailed rotation data, automatically deriving

displacements. The system distinguishes between elastic (reversible)

and inelastic (permanent) deformations, which are often

early indicators of significant structural changes or

deterioration. Permanent deformation trends, often associated

with pre-stress losses or cracking, provide valuable insights into

the long-term health of the structure and potential risks of progressive

degradation.

Beyond long-term deformations, the system identifies transient

deformations, typically reflecting the passage of heavy traffic.

This capability allows significant load events to be pinpointed,

as shown in the image at the top of the page.

In parallel, the system identifies thermal deformations caused by

temperature variations, which affect structural rotations and provide

valuable insights into the infrastructure’s response to thermal

changes.

The result is a virtual counterpart of the physical structure, a “digital

twin” perfectly aligned with the real state of the infrastructure.

This digital representation enables predictive and preventive

maintenance based on actual structural conditions.

This integrated monitoring approach provides engineers and operators

with an accurate, continuously updated tool that delivers

critical structural information about the monitored asset,

identifies potential vulnerabilities, and supports well-informed

maintenance planning.

Forecasting Future Infrastructure Behavior

In addition to accurately representing the present, the implemented

digital twin offers an extraordinary tool for forecasting

the future behavior of monitored infrastructure. By employing

“physics-informed” neural networks, the digital twin can simulate

complex scenarios, analyzing how structures respond under

various operational and environmental conditions. These scenarios

may include the effects of variable loads such as increased

traffic, extreme thermal fluctuations and even seismic events, offering

insights into each structure’s resilience to such stresses.

This predictive technology is particularly effective as it combines historical

sensor data with artificial intelligence to identify high-risk areas

and vulnerable zones that require intervention. Instead of merely

visualizing current conditions, the system pinpoints specific

sections that could benefit from reinforcement or preventive main-

Gli innovatori

90 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 91



tura fisica, un “gemello digitale” perfettamente

allineato con lo stato reale dell’infrastruttura, il

quale consente interventi di manutenzione predittiva

e preventiva basati sulle effettive condizioni

strutturali. Questo approccio di monitoraggio

integrato fornisce agli ingegneri e al gestore

uno strumento preciso e continuamente aggiornato,

che offre informazioni strutturali preziose

circa l’opera monitorata, identificando potenziali

vulnerabilità e supportando una pianificazione

della manutenzione ben informata.

Prevedere il comportamento futuro

dell’infrastruttura

Oltre alla capacità di rappresentare fedelmente

il presente, il gemello digitale implementato offre

uno strumento straordinario per prevedere

l’evoluzione futura delle infrastrutture monitorate.

Grazie all’utilizzo di reti neurali di tipo “physics-informed”,

il digital twin è in grado di simulare

scenari complessi in cui la struttura è sottoposta

a diverse condizioni operative e ambientali.

Questi scenari possono includere l’effetto di carichi

variabili, come l’aumento del traffico, fluttuazioni

termiche estreme e persino eventi sismici,

fornendo approfondimenti su come ogni struttura

potrebbe rispondere a queste sollecitazioni.

Questa tecnologia predittiva è particolarmente efficace

poiché combina i dati storici raccolti dai sensori

con l’intelligenza artificiale per identificare aree

ad alto rischio e zone vulnerabili che potrebbero

richiedere interventi. Invece di limitarsi a visualizzare

le condizioni attuali, il sistema identifica sezioni

specifiche che potrebbero beneficiare di rinforzi

o manutenzione preventiva, potenzialmente

con anni di anticipo. Abilitando interventi pianificati

e proattivi, il sistema riduce significativamente la

probabilità di riparazioni d’emergenza, che tendono

a essere più costose e meno efficienti.

Le capacità predittive della piattaforma WeStatiX

rafforzano la gestione degli asset di SINA,

apportando vantaggi significativi sia per la sicurezza

che per l’efficienza operativa. Grazie al monitoraggio

continuo e alle simulazioni di scenario,

l’ente gestore può prevedere potenziali problematiche,

riducendo il rischio di deterioramenti

Esempio di dashboard

disponibile nella piattaforma

WeStatiX SHM per la

visualizzazione dei dati di

monitoraggio e l’analisi

predittiva.

Example of the WeStatiX

SHM platform dashboard

for monitoring data

visualization and predictive

analysis.

Esempio di andamento del

coefficiente di utilizzo lungo

il viadotto Masaè. La linea

verde rappresenta il valore

puntuale massimo mentre

quella blu indica il valore

medio per un intera sezione.

Example of the utilization

factor progression along

the Masaè Viaduct. The

green line represents the

maximum point value, while

the blue line shows the

average value for an entire

section.

Esempio di visualizzazione

grafica del fattore di utilizzo

sul viadotto Masaè in

WeStatiX SHM.

Example of graphical

visualization of the

utilization factor for the

Masaè Viaduct in WeStatiX

SHM.

inattesi e assicurando la sicurezza e la funzionalità

delle infrastrutture nel lungo periodo. Questo

approccio proattivo non solo consente una

riduzione dei costi di manutenzione, ma garantisce

anche livelli superiori di servizio per gli utenti,

consolidando la fiducia pubblica nell’affidabilità

e nella resilienza di queste strutture cruciali.

Valutazione della sicurezza

strutturale

Il sistema di monitoraggio implementato fornisce

una dashboard dedicata agli indicatori di salute

strutturale, con un focus specifico sul fattore

di utilizzo. Derivato dalle verifiche strutturali

secondo la normativa vigente il fattore di utilizzo

permette di determinare le aree sottoposte alle

maggiori sollecitazioni. La sua analisi consente di

confrontare la capacità della struttura di sostenere

sollecitazioni interne - come forza normale e

momento flettente - rispetto ai limiti di resistenza.

Monitorando questi livelli di sollecitazione nel

tempo, il sistema aiuta a individuare le potenziali

criticità man mano che emergono.

Grazie a un approccio basato sull’integrazione tra

dati misurati e modelli numerici (model-based),

il sistema trasforma le letture grezze dei sensori,

raccolte da inclinometri, accelerometri e altri dispositivi,

in informazioni fruibili. Questa integrazione

dinamica e in tempo reale garantisce che

il gemello digitale rifletta con precisione il comportamento

attuale dell’infrastruttura, fornendo

all’ente gestore una visione precisa e costantemente

aggiornata delle condizioni della struttura.

Per facilitare una rapida interpretazione, queste

informazioni sono presentate tramite una dashboard

intuitiva e un’interfaccia di ispezione virtuale

3D del gemello digitale. Questi strumenti

avanzati permettono all’ente gestore di visualizzare

in dettaglio le condizioni strutturali, migliorando

la capacità di individuare anomalie e pianificare

efficacemente la manutenzione preventiva.

Inoltre, il sistema di monitoraggio verifica costantemente

il rispetto delle normative tecniche,

adattando dinamicamente i calcoli del fattore di

utilizzo in base a condizioni operative in tempo

reale, come variazioni di temperatura, carichi da

traffico, deformazioni permanenti e assestamenti.

In parallelo, il gemello digitale analizza scenari

critici, stabilendo soglie di allerta, attenzione e

notifica che consentono interventi tempestivi in

caso di anomalie. Convertendo i dati dei sensori

in informazioni strategiche, questa tecnologia

avanzata permette di anticipare potenziali problemi

e pianificare la manutenzione predittiva, riducendo

così i costi operativi e migliorando la sicurezza

dell’infrastruttura. nn

English Version

tenance, potentially years in advance. By enabling planned and proactive

interventions, the system significantly reduces the likelihood

of emergency repairs, which are typically costlier and less efficient.

The predictive capabilities of the WeStatiX SHM platform strengthen

Sina’s asset management strategies, delivering significant benefits

for both safety and operational efficiency. With continuous monitoring

and scenario simulations, the managing authority can foresee potential

issues, reduce the risk of unexpected deterioration, and ensure

the long-term safety and functionality of infrastructure. This

proactive approach not only lowers maintenance costs but also guarantees

higher service levels for users, fostering public trust in the reliability

and resilience of these critical structures.

Structural Safety Assessment

The implemented monitoring system provides a dedicated dashboard

for structural health indicators, focusing specifically on

the utilization factor. Derived from structural evaluations in compliance

with current regulations, the utilization factor helps identify

areas under the highest stress. Its analysis compares the

structure’s capacity to withstand internal forces, such as axial

loads and bending moments, against resistance limits. By monitoring

these stress levels over time, the system assists in identifying

emerging critical issues.

Using a model-based approach that integrates sensor data with

numerical models in real time, the system transforms raw sensor

readings—collected from inclinometers, accelerometers, and

other devices—into actionable insights. This dynamic integration

ensures the digital twin precisely reflects the current behavior

of the infrastructure, giving the managing authority a clear

and continuously updated view of the structure’s condition.

To facilitate quick interpretation, this information is presented

via an intuitive dashboard and a 3D virtual inspection interface

of the digital twin. These advanced tools allow the managing authority

to visualize structural conditions in detail, enhancing their

ability to detect anomalies and effectively plan preventive

maintenance.

Moreover, the monitoring system continuously verifies

compliance with technical standards, dynamically

adjusting utilization factor calculations based

on real-time operational conditions, such as temperature

fluctuations, traffic loads, permanent

deformations and settlements. In parallel, the digital

twin analyzes critical scenarios, establishing

alert, attention and notification thresholds to enable

timely interventions when anomalies arise. By

converting sensor data into strategic insights, this advanced

technology anticipates potential issues and enables predictive

maintenance planning, thus reducing operational costs and enhancing

infrastructure safety.

Gli innovatori

92 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 93



Scenari

Sicurezza stradale: l’impatto

delle nuove tecnologie

“Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare”,

ed è, infatti, il cambiamento della tecnologia automotive che

porterà la soluzione alle grandi sfide della mobilità presente

Il futuro è già cominciato. Viviamo un momento

di grandi cambiamenti, un presente trasformante

caratterizzato dalla tecnologia digitale che plasma

i modi di vivere e di pensare, di amministrare.

La grande vera sfida dettata da questo tempo

veloce che richiede una strategia di governance

permeata di Vision di lungo periodo, a tutti i livelli.

Pensare fuori dagli schemi, sicuro, ma anche immaginare

oltre, “vedere” il prossimo futuro, e pianificare

gli investimenti adatti, gestire le risorse

in modo da favorire quella sostenibilità che – dall’

ambiente all’ economia- permette di ottimizzare le

opportunità dell’evoluzione digitale senza compromettere

il futuro delle generazioni che verranno.

Ed in questa luce, le politiche dei trasporti, richiedono

un focus tutto particolare.

“Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di

cambiare”, ed è infatti il cambiamento della tecnologia

automotive che porterà la soluzione alle

grandi sfide della mobilità presente.

Si sa, la tecnologia dei veicoli ad alta automazione

rappresenta una delle frontiere più innovative

e, al contempo, complesse da gestire, e plasmerà

il l nuovo modo di muoversi, di gestire gli spazi urbani,

di promuovere equità ed inclusività permettendo

accesso a risorse educative, mediche e di

lavoro alle categorie meno privilegiate. La sfida demografica,

(l’invecchiamento della popolazione e

la diminuzione delle nascite) tocca le strategie dei

trasporti in molti paesi del mondo industrializzato,

e le emergenti tecnologie offrono risposte valide

a criticità sempre più pressanti.

E poi, lo sappiamo, si guarda alla tecnologia avanzata

dei veicoli soprattutto per abbattere il tragico

numero delle morti su strada, degli incidenti altamente

invalidanti. Tecnologia automotive, quindi,

come game – changer.

Di conseguenza tutto il mondo istituzionale e politico

punta ora fortemente su questa capacità innovativa

per raggiungere l’obbiettivo di dimezzare

e poi, si spera, eliminare questi numeri incredibili

di vite che finiscono sulla strada. Sappiamo che

la maggior parte degli errori è purtroppo legata

al fattore umano, attore imprescindibile ma “fra-

Grazia Crocco

gile” di tutte le politiche fondate su risultati attesi

e validanti. Per questo, sin dagli albori dell’automobilismo,

il sogno di un’auto che si muove senza

l’intervento del conducente ha alimentato visioni

di un futuro promettente, più efficiente e sicuro.

Come dichiarò Henry Ford: “Il vero progresso avviene

quando i vantaggi di una nuova tecnologia

diventano per tutti.” I veicoli ad alta automazione

non solo promettono di ridurre gli incidenti stradali,

ma anche di migliorare la qualità della vita, riducendo

il traffico, aumentando l’efficienza della mobilità

urbana e trasformando radicalmente le città.

Gli sviluppi nell’intelligenza artificiale, nei sensori

avanzati e nei sistemi di calcolo ad alta velocità

avvicinano ogni giorno questo sogno alla realtà.

Al momento accanto i veicoli che offrono già sistemi

di bordo coadiuvanti nella guida dinamica del

veicolo ADAS (sistemi avanzati di assistenza alla

guida) sono dallo scorso luglio in tutta Europa obbligatori

per tutti i modelli di auto in vendita. Questa

tecnologia è in grado di assistere al meglio il

guidatore prevenendo situazioni di rischio.

Guardando oltre possiamo anche già considerare

le opportunità per ora, a livello sperimentale, di

studi e ricerche che vanno più lontano dei sistemi

avanzati di guida fino a rendere il veicolo driverless.

Possiamo intravedere nuove opportunità

di inclusività nelle sperimentali navette di mobilità

che lasciano le carreggiate per “volare “in punti dedicati

(Flying Taxi) o negli elementi sperimentali di

POD di Trasporto che – avveniristicamente – pre-

vedono di “agganciarsi “agli edifici di parcheggio.

Sembra una descrizione fantascientifica, quasi irrealistica,

ma è da dire che molte di queste innovazioni

sono state presentate al CES (Consumer

Electronics Show) di Las Vegas, tempio dell’innovazione

tecnologica mondiale negli ultimi anni, ed

alle varie edizioni hanno partecipato non pochi inventori

e ricercatori italiani. Nei prossimi decenni,

vivremo un modo nuovo di muoversi.

È indubbio che queste innovazioni, a partire da

quelle più attuabili e che hanno già lasciato la fase

sperimentale, possano avere un impatto positivo

sulla sicurezza stradale ed eliminare quella debolezza

ed errore alla guida, eticamente e socialmente

inaccettabile, quel fattore umano che causa il

94% degli incidenti stradali.

In questo contesto di aspettativa fondata dell’input

positivo della tecnologia automotive sulle opportunità

di mobilità sicura, sostenibile ed inclusiva,

riveste un ruolo fondamentale la regolamentazione

di questi sistemi di guida, che vanno a coadiuvare

e poi a sostituire la figura del “guidatore” tradizionale,

così come inquadrato nelle Convenzioni

del Traffico (Trattato Vienna 1968) ed i Codici della

Strada a livello globale.

La sfida normativa è tuttora sui tavoli di lavoro a

livello internazionale: La Convenzione di Vienna

sul traffico stradale del 1968, concepita in un’epoca

in cui la guida autonoma era solo un sogno futuristico,

stabiliva che ogni veicolo dovesse essere

sempre controllato da una persona. Questo “obbligo

di controllo umano” ha rappresentato, per lungo

tempo, il limite alla introduzione dei sistemi di

guida avanzata: dal punto di vista legale giuridico

si temeva che il ruolo condiviso di guida tra “umano”

e “sistema” non facilitasse l’individuazione della

responsabilità. Tuttavia, con vari emendamenti

elaborati dal Global Forum for Road Traffic Safety

English Version

Road safety: the impact of new

technologies

We live in a time of great changes, a present-future characterized by

digital technology which has transformed, in a wink of an eye, the

ways of living and thinking, the daily life. Therefore, governance must

run fast and cast policies fitting the near future. It is urgent to plan

suitable investments, to manage resources in such a way as to favor

that sustainability which - from the environment to the economy - allows

us to optimize the opportunities of digital evolution without

compromising the future of generations to come. Transport, in this

new era, has a very particular light, it is the game changer.

Highly automated vehicle technology represents one of the most innovative

and, at the same time, complex tool, we all look forward to,

so to manage frontiers of the new way of moving, of managing urban

spaces, of promoting equity and inclusiveness by allowing access

to educational, medical and work resources for categories less

privileged. The regulatory challenge is still on the table at an international

level: the Vienna Convention on Road Traffic of 1968, conceived

in an era in which autonomous driving was only a futuristic

dream, established that each vehicle must always be controlled by

a “Human Being”. This “obligation of human control” represented

the limit to the introduction of advanced driving systems: from a legal

point of view it was feared that the shared driving role between

“human” and “system” would not facilitate the identification of responsibility.

However, with various amendments elaborated by the

Global Forum for Road Traffic Safety (which has the Vienna Convention

in its mandate) the first steps have been taken for the integration

of the concept of a driving system and therefore “capable” of

roles equal to those of the human driver and by inference of related

responsibility. Automated Vehicle will shape the future of urban layout.

The “smart cities” will represent the ideal scenario for the integration

of autonomous vehicles in a new safer traffic and by inference

improving the quality of urban life. With innovative architecture,

smart cities could make use of autonomous vehicles to enhance flow

of seamless traffic,

public transport efficiency

by promoting

new on-demand mobility

services. This

new model could lead

to more accessible

and sustainable mobility

for all, reducing

the environmental impact of transport and contributing to greater

social equity. In the same context, the use of public spaces will be

optimized with safer roads and highly regulated traffic shared areas

for soft mobility, green areas. In this scenario, Tim Jackson’s

words resonate well: «Prosperity without growth is only possible by

changing our idea of progress». Lets think a new mobility, then.

Gli innovatori

94 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 95



(che ha nel suo mandato la convenzione di Vienna)

sono stati fatti i primi passi per l’integrazione

del concetto di sistema alla guida e quindi “essere

titolare” di ruoli uguali a quelli del guidatore umano

e per inferenza “ titolare” della responsabilità

connessa.

Una nuova era di mobilità autonoma

e sostenibile da regolamentare

La tecnologia dei veicoli autonomi offre un potenziale

di trasformazione senza precedenti, ma

il suo successo richiede una visione chiara e condivisa

sulle responsabilità, le norme di sicurezza e

l’inclusione sociale. La Convenzione di Vienna del

1968 rappresenta un primo passo nella regolamentazione

della guida autonoma, ma la strada è

ancora lunga. Fondamentale, in questo senso, è

l’attività del Global Forum for Road Traffic Safety,

presieduto dall’italiana Luciana Iorio che è l’unico

organismo permanente del sistema ONU dedicato

al miglioramento della sicurezza stradale ed ha

come mandato l’applicazione ed aggiornamento

degli strumenti giuridici delle Nazioni Unite finalizzati

all’armonizzazione delle regole del traffico.

In occasione dell’ultima sessione, si è proprio focalizzata

l’attenzione sulla regolazione delle nuove

tecnologie: Enrico Al Mureden, professore di diritto

civile presso l’università di Bologna e collaboratore

del Global Safety Forum, ha evidenziato come l’apertura

del legislatore verso forme di circolazione

nelle quali la guida può essere in larga misura affidata

a sistemi automatizzati e richiedere un intervento

solo eventuale del pilota imporrà un complessivo

ripensamento delle regole che governano

la responsabilità del conducente sotto il profilo civile,

penale e amministrativo, nonché una profonda

revisione dei meccanismi assicurativi.

In un mondo segnato da sfide demografiche, crisi

economiche e tensioni geopolitiche, la mobilità

autonoma può essere un catalizzatore per un

cambiamento positivo, contribuendo alla resilienza

della società globale e al miglioramento delle condizioni

di vita nelle città. Questa sfida deve essere

supportata da una governance solida e da politiche

inclusive, e solo così si ottimizzerà il potenziale

innovativo per migliorare l’accesso ai trasporti,

ridurre il traffico e l’inquinamento e trasformare le

città in luoghi più vivibili e sostenibili per tutti. Solo

in questa lettura di sviluppo ed attuazione di nuove

politiche i veicoli autonomi possono davvero incarnare

l’ideale di progresso auspicato dai pionieri

dell’automobilismo, rappresentando un futuro in

cui la tecnologia è al servizio del benessere

Non solo veicolo, ma anche strada

intelligente

La strada è il secondo grande fattore che incide sulla

sicurezza. Anche qui la tecnologia ha fatto passi

Gli innovatori

avanti da gigante. Oggi il guidatore può ricevere

dalla strada, tramite sensori on board e la segnaletica

stradale digitale, tutte le informazioni necessarie

per la sicurezza real-time e il comfort di guida.

La strada digitale, come ad esempio la Smart

Road di Anas, brevettata a livello internazionale,

non solo è predisposta per fornire informazioni al

conducente, ma anche al gestore delle strade. E

questo feedback in tempo reale racchiude informazioni

preziose per la gestione del traffico e delle

infrastrutture e per la sicurezza della circolazione:

ad esempio, è possibile oggi monitorare anche

la “salute” di ponti e viadotti grazie all’intelligenza

artificiale che elabora le informazioni fornite dai

sensori. Inoltre, la tecnologia digitale appropriata

all’infrastruttura intelligente e l’intelligenza artificiale

elaborativa permettono una accurata visione

e management delle immagini, analisi dei dati

e l’elaborazione dei vari “comportamenti” di guida,

facilitando anche la parte sanzionatoria ove

necessario. Sappiamo che questo punto, dibattuto,

rappresenta un compromesso tra innovazione

e sicurezza, ma lascia aperte numerose questioni

etiche e pratiche.

In futuro sarà quindi necessario un quadro normativo

per risolvere i dilemmi di responsabilità legale

in caso di incidenti causati da veicoli con sistemi

di guida avanzati o autonomi e per stabilire criteri

chiari e universali e tutelare la certezza delle regole

della circolazione e la sicurezza di tutti gli utenti

della strada, in particolare quella dei più vulnerabili.

Aspettiamo quindi le città del futuro, dove la

nuova mobilità autonoma connessa e cooperativa

troverà attuazione. Le città saranno il luogo “nuovo”,

le “smart city” rappresenteranno lo scenario

ideale per la realizzazione degli obiettivi di inclusività

sostenibilità sociale e sicurezza. Caratterizzate

dall’uso di tecnologie avanzate per ottimizzare

risorse e infrastrutture urbane, che vedono nei

veicoli autonomi un alleato strategico per migliorare

la qualità della vita urbana, i nuovi spazi urbani

saranno disegnati secondo architetture innovative,

adatte al nuovo traffico digitale dei veicoli ad

alta automazione. Cambierà il trasporto pubblico,

anch’esso reso efficiente dalla tecnologia e basato

sui nuovi servizi di mobilità on-demand. Tutto

questo contribuirà alla mobilità inclusiva, sostenibile

con l’ottimizzazione degli spazi trasformati

in aree condivisa per la soft mobility, aree verdi e

corsie appropriate al traffico veicolare, soprattutto

di trasporto pubblico e mobility on demand. In

questo scenario, le parole di Tim Jackson risuonano

particolarmente attuali: «La prosperità senza

crescita è possibile solo cambiando la nostra idea

di progresso». La sfida è raggiungere un consenso

globale che possa facilitare l’integrazione della

guida autonoma garantendo al contempo la sicurezza

e i diritti dei cittadini del Mondo. nn

96 12/2024 leStrade

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Opere

Nuovo progetto stradale

per il Gruppo Webuild

Da inizio 2024, oltre un miliardo di euro di nuovi contratti acquisiti

e in corso di finalizzazione per Lane. Il Nord America si conferma

quindi un mercato decisamente strategico per il Gruppo

Nuovo progetto stradale per il Gruppo Webuild,

con la controllata Lane che si aggiudica un contratto

da USD 190 milioni (172 milioni di euro, al

100% Lane) per realizzare il raccordo autostradale

tra la Interstate 4 (I-4) e la State Road 33 (SR 33)

nella contea di Polk, in Florida. Il contratto porta a

oltre un miliardo di euro il valore dei nuovi contratti

acquisiti e in corso di finalizzazione per Lane da

inizio 2024. Il Nord America si conferma quindi un

mercato strategico per il Gruppo, rappresentando

al 30 giugno 2024 il 13% dei ricavi totali.

Il nuovo contratto, aggiudicato dal Florida Department

of Transportation (FDOT), prevede la ricostruzione

dell’attuale intersezione tra la I-4 e la SR

33 nella città di Lakeland, con l’obiettivo di supportare

l’incremento del traffico nell’area e integrare

nella viabilità un futuro corridoio ferroviario lungo

la I-4. Lo svincolo avrà una configurazione specifica

per aumentare la sicurezza stradale, con un sistema

di rampe di accelerazione e decelerazione

a più corsie e rotatorie per ridurre i tempi di attraversamento

dell’incrocio. Il progetto include anche

l’allargamento di circa otto chilometri (cinque miglia)

della SR 33, interventi relativi alla segnaletica,

ai sistemi ITS e all’illuminazione, e la realizzazione

di due ponti per garantire una maggiore sicurezza

e consentire il passaggio della fauna locale.

Webuild, con Lane, è attualmente impegnata nella

realizzazione di una serie di progetti volti a garantire

la modernizzazione e l’espansione del sistema

infrastrutturale stradale negli USA, che includono

in Florida, l’allargamento di una tratta della Mainline

Turnpike nella contea di Lake e della SR 417

nella contea di Seminole, i progetti “I-275/SR 60

Westshore Interchange” e “I-4/I-275 Downtown

Interchange” a Tampa, e le interconnessioni tra

la I-4 e la SR-535 e la Sand Lake Road a Orlando.

Sempre in Florida, il Gruppo è inoltre impegnato

nel progetto di ammodernamento della Tyndall Air

Force Base (AFB) di Panama City, fortemente danneggiata

dall’uragano Michael nel 2018. Il Gruppo

è inoltre impegnato nell’ammodernamento di

una tratta della I-64 in Virginia e dell’interconnessione

tra la I-77 e la I-40 nella Carolina del Nord

e nei lavori di sostituzione e ammodernamento di

ponti ormai datati della I-20 per l’attraversamento

del fiume Wateree, nella contea di Kershaw, in

Carolina del Sud. nn

English Version

Webuild: USD 190 million new road

contract for Lane

SINCE THE START OF 2024, OVER €1 BILLION NEW

CONTRACTS ACQUIRED AND BEING FINALIZED FOR LANE

The Webuild Group has won a new road project worth USD 190 million

(€172 million, 100% Lane) with its subsidiary Lane to build a highway

interchange between Interstate 4 (I-4) and State Road 33 (SR 33)

in Polk County, FL. The contract takes Lane’s value for 2024, for newly

acquired contracts and those being finalised, to over €1 billion.

North America therefore confirms itself to be a strategic market for

the Group, as of June 30, 2024, it stood for 13% of its total revenues.

The new contract was awarded to Lane by the Florida Department

of Transportation (FDOT). It foresees reconstructing the existing interchange

at I-4 and SR 33 in Lakeland, to accommodate increased

traffic in this area, as well as integrating a future rail corridor in the

median of I-4. The interchange will be configured in such a way as to

increase road safety, with a system of multi-lane acceleration and

deceleration ramps and roundabouts to reduce the time needed to

cross the crossing. This project also widens 5 miles of SR 33, with

signage and signalization, ITS and lighting, as well as constructing

two bridges to improve safety and accommodate animal crossings.

Webuild, with Lane, is currently building a series of projects aimed

at updating and expanding the road infrastructural system in the US,

which in Florida includes the Turnpike Mainline Widening in Lake

County and the SR 417 in Seminole County; the I-275/SR 60 Westshore

Interchange; and I-4/I-275 Downtown Interchange projects in

Tampa; and the interconnections between the I-4 and the SR-535,

and Sand Lake Road in Orlando.

The Group, also in Florida, is committed to modernizing the Tyndall

Air Force Base (AFB) in Panama City, which was severely damaged

by hurricane Michael in 2018. Beyond Florida, the Group is also working

to modernize a section of the I-64 in Virginia and the interconnection

between the I-77 and the I-40 in North Carolina; and is replacing

and modernizing the outdated bridges that carry I-20 over the Wateree

River, in Kershaw County, SC.

Gli innovatori

98 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 99



Cantieri

L’aeroporto di Amburgo

Ampia ristrutturazione della via di rullaggio D1 dell’aeroporto di

Amburgo in un breve lasso di tempo. La Kemna Bau Andreae GmbH

& Co. KG ha optato per sei potenti escavatori gommati e cingolati

Per la via di rullaggio D1 dell’aeroporto di Amburgo

è stato necessario procedere rapidamente.

Dopo tutto, l’interruzione delle operazioni di

volo sulla via di rullaggio interessata doveva essere

di breve durata e i lavori di ristrutturazione

dovevano essere eseguiti il più rapidamente possibile.

Il lavoro giusto per gli escavatori idraulici

Liebherr. Per i lavori, Kemna Bau Andreae GmbH

& Co KG si è affidata a sei macchine Liebherr, noleggiate

da Liebherr-Mietpartner GmbH. Oltre ai

quattro escavatori gommati dei modelli A 918,

A 918 Compact e A 920, sono stati impiegati anche

due escavatori cingolati R 920 Compact. Grazie

agli interventi congiunti di Kemna Bau Andreae

GmbH & Co KG e la perfetta interazione delle

macchine Liebherr, il cantiere è stato completato

prima del previsto.

Liebherr-Mietpartner GmbH si è dimostrata un

partner affidabile per Kemna Bau sulla via di rullaggio

D1 dell’aeroporto di Amburgo. Grazie al noleggio

di sei potenti macchine, i lavori sulla via di

rullaggio sono stati completati in modo affidabile

e con standard elevati. In particolare, la rapida disponibilità

delle macchine e l’affidabilità del personale

e delle macchine Liebherr sono stati fattori

decisivi per Kemna Bau nella scelta di Liebherr.

Una volta scarificata la vecchia superficie in cemento

della pista di rullaggio, i quattro escavatori

gommati e i due escavatori cingolati sono entrati

in azione: Prima di procedere allo scavo della

via di rullaggio, sono state rimosse le porzioni

di cemento danneggiate con martelli idraulici

ed è stato applicato uno strato di base in asfalto

come parte dell’ampio lavoro di ristrutturazione.

In questo modo è stata creata la base per il

cosiddetto strato SAMI (Stress Absorbing Membrane

Interlayer), un tipo di “strato intermedio di

assorbimento delle vibrazioni”, prima della posa

finale del manto d’asfalto.

Flessibilità, prestazioni ed efficienza:

le caratteristiche degli escavatori

gommati Liebherr

Gli escavatori gommati Liebherr possono essere

impiegati in un’ampia gamma di applicazioni:

dalla pista di rullaggio D1 dell’aeroporto di

Amburgo, al giardinaggio e alla paesaggistica,

fino ai cantieri in centro città. Oltre ai classici

escavatori gommati, Liebherr offre un’ampia

varietà di modelli per le rispettive applicazioni

con la variante Compact. Il motore potente, le

elevate capacità di sollevamento, i cicli di lavo-

Gabriele Villa

R 920 Compact: utilizzo flessibile

grazie al pacchetto completo Liebherr

L’escavatore cingolato Liebherr R 920 Compact

combina le caratteristiche di un escavatore standard,

come le alte prestazioni e la versatilità, con

i vantaggi di un escavatore compatto. Il potente

motore diesel ha una potenza di 110 kW / 150

CV e soddisfa i requisiti della fase V delle emissioni.

Con un raggio di rotazione posteriore ridotro

veloci e l’elevata mobilità grazie agli pneumatici

rendono gli escavatori gommati Liebherr

dei veri e propri tuttofare tra le macchine da costruzione.

Grazie a tecnologie innovative, come

i sistemi intelligenti di assistenza, favoriscono

processi di lavoro più efficienti e sicuri. Inoltre,

si distinguono per l’economicità e il basso

consumo di carburante, che riducono i costi

operativi.

English Version

Hamburg Airport

EXTENSIVE REFURBISHMENT OF HAMBURG AIRPORT’S

TAXIWAY D1 IN A SHORT TIMESCALE. KEMNA BAU

ANDREAE GMBH & CO KG OPTED FOR SIX POWERFUL

MOBILE AND CRAWLER EXCAVATORS

Things had to move quickly on Hamburg Airport’s taxiway D1.

After all, the interruption to flight operations on the affected taxiway

had to be short-lived and the renovation work had to be carried

out as quickly as possible. Just the right task for Liebherr’s

hydraulic excavators.

Kemna Bau Andreae GmbH & Co KG relied on six Liebherr machines

for the work, which were hired from Liebherr-Mietpartner

GmbH. In addition to four wheeled excavators of the A 918, A 918

Compact and A 920 models, two R 920 Compact crawler excavators

were also used. Thanks to the coordinated efforts of Kemna

Bau Andreae GmbH & Co KG and the perfect interaction of

the Liebherr machines, the construction site was completed

ahead of schedule.

Liebherr-Mietpartner GmbH has proven to be a reliable partner

for Kemna Bau on the D1 taxiway at Hamburg Airport. With the

rental of six powerful machines, the work on the taxiway was

completed reliably and to a high standard. In particular, the rapid

availability of the machines and the reliability of Liebherr employees

and machines were decisive factors for Kemna Bau in

choosing Liebherr.

Once the old concrete surface of the taxiway had been milled

away, the four mobile excavators and two crawler excavators

came into play: First, hydraulic hammers were used to break out

damaged concrete patches before the taxiway was excavated

and an asphalt base layer was applied as part of the extensive

renovation work. This created the basis for the SAMI layer (Stress

Absorbing Membrane Interlayer) - a type of “stress-relieving intermediate

layer” - before the asphalt surface course was finally

installed.

Flexibility, performance and efficiency: what

characterises Liebherr wheeled excavators

Wheeled excavators from Liebherr can be used for a wide range

of applications: be it on the D1 taxiway at Hamburg Airport, in

landscaping or on inner-city construction sites. In addition to the

classic wheeled excavators, Liebherr offers a wide variety of

models for the respective application with its compact variant.

The powerful engine, high loads and fast work cycles as well as

excellent mobility, make Liebherr wheeled excavators real

all-rounders among construction machines.

Thanks to innovative technologies, such as intelligent assistance

systems, they enable more efficient and safer work processes.

They also score points for their high level of economy and low

fuel consumption, which reduces operating costs.

R 920 Compact: Flexible use thanks to Liebherr

complete package

The Liebherr R 920 Compact crawler excavator combines the

characteristics of a standard crawler excavator, such as high

performance and versatility, with the advantages of a compact

wheeled excavator.

The powerful diesel engine has a performance of 110 kW/ 150 hp

and meets the requirements of exhaust emission stage V. With a

Gli innovatori

100 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024 101



leStrade

Aeroporti Autostrade Ferrovie

English Version

to a soli 1.850 millimetri, può essere utilizzato in

modo flessibile nei cantieri urbani. Le dimensioni

compatte dell’R 920 Compact e il suo peso operativo

ridotto a sole 19 tonnellate garantiscono

un’elevata mobilità e un trasporto semplice e veloce

tra i diversi cantieri.

Attrezzature Liebherr: adatte ad ogni

esigenza di cantiere

Oltre ai potenti escavatori gommati e cingolati,

Liebherr offre un’ampia gamma di attrezzature

adatte alle rispettive applicazioni. Ad esempio,

il Tiltrotator Liebherr TR25 è stato utilizzato

durante la ristrutturazione della via di rullaggio

dell’aeroporto di Amburgo. Questa attrezzatura

sfrutta in modo ottimale i suoi vantaggi

quando si lavora a distanza ravvicinata grazie

all’angolo di rotazione di 2 x 50° e alla rotazione

di 360°. Per eseguire i lavori di ristrutturazione

sono state utilizzate anche diverse benne

rovesce e benne pulizia fossi. Grazie al sistema

low tail swing radius of just 1,850 millimetres, it can be used flexibly

on inner-city construction sites. The compact dimensions of

the R 920 Compact and its low operating mass of just 19 tonnes

ensure high mobility and simple, fast transport between different

operating locations.

Liebherr attachments: Suitable for every

construction site requirement

In addition to the powerful mobile and crawler excavators, Liebherr

offers an extensive portfolio of suitable attachments for the

respective application.

For example, the Liebherr TR25 Tiltrotator was used during the

renovation of the taxiway at Hamburg Airport. This machine optimally

utilises its advantages thanks to the pivoting angle of 2 x

50° and 360° rotation when working at close range.

di cambio rapido Likufix, completamente automatico,

è stato possibile effettuare una sostituzione

delle attrezzature sicura e veloce direttamente

dalla cabina di guida.

La soluzione giusta per ogni

applicazione

Kemna Bau ha noleggiato gli escavatori Liebherr

impiegati per ristrutturare la via di rullaggio D1

dell’aeroporto di Amburgo da Liebherr-Mietpartner

GmbH. Fondata nel 1997, la società di servizi

è specializzata nel noleggio di macchine di alta

qualità per il movimento terra e la movimentazione

di materiali. I clienti hanno a disposizione,

in circa 70 sedi, oltre 3.000 macchine per il movimento

terra di alta qualità e di tutte le dimensioni,

allestite per le rispettive applicazioni. Ciò

significa che i clienti, come Kemna Bau Andreae

GmbH & Co. KG, possono disporre di macchine

Liebherr di alta qualità anche con breve preavviso.

nn

Various backhoe and ditch-cleaning-buckets were also used to

carry out the renovation work. Thanks to the fully automatic Likufix

quick coupling systems, a safe and quick replacement was

possible directly from the operator’s cab.

The applicable solution

for every application

Kemna Bau hired the Liebherr Excavators used to renovate the

D1 taxiway at Hamburg Airport from Liebherr-Mietpartner GmbH.

The service company, which was founded in 1997, specialises in

the rental of earthmoving and handling machines and offers customers

over 3,000 high-quality machines of all sizes from 70 locations.

This means that customers - such as Kemna Bau Andreae

GmbH & Co. KG - can access Liebherr machines at short

notice.

MATERIALI &

TECNOLOGIE

n Le tecniche di preparazione delle superfici

in calcestruzzo devono essere individuate

e valutate tenendo conto anche della parte

d’opera, del rischio di danneggiamento

del substrato esistente e dell’obbiettivo

finale (in termini di scabrezza) strettamente

collegato al tipo di intervento di protezione,

riparazione o rinforzo previsto dal progetto.

n Concretezza 2024. Idee Concrete

per il cambiamento possibile.

Si può costruire bene. Lo sappiamo.

E lo sappiamo fare.

Gli innovatori

102 12/2024 leStrade



Calcestruzzo

Più arte che scienza

Le tecniche di preparazione delle superfici in calcestruzzo devono essere individuate

e valutate tenendo conto anche della parte d’opera, del rischio di danneggiamento

del substrato esistente e dell’obbiettivo finale (in termini di scabrezza) strettamente

collegato al tipo di intervento di protezione, riparazione o rinforzo previsto dal progetto

Di importanza capitale nelle attività di riparazione

e protezione delle grandi opere in calcestruzzo

che, sempre più spesso, vengono sottoposte

a progetti di rilancio della longevità strutturale.

Nell’ambito di un articolato iter costruttivo, il

tema della preparazione delle superfici esistenti

si posiziona come anello di congiunzione chiave

tra la diagnostica strutturale, le prescrizioni progettuali

e gli interventi esecutivi più complessi

(come quelli riabilitanti le funzioni statiche) o

manutentivi (destinati alla durabilità dell’opera).

Le tecniche di preparazione delle superfici in calcestruzzo

si devono individuare e valutare tenendo

conto anche della parte d’opera, del rischio

di danneggiamento del substrato esistente

e dell’obbiettivo finale (in termini di scabrezza)

strettamente collegato al tipo di intervento di

protezione, riparazione o rinforzo previsto dal

progetto. Le superfici in calcestruzzo, non devono

esclusivamente essere irruvidite in modo

adeguato allo scopo di intervento, ma debbono

anche risultare solide ed esenti da sostanze chimiche

contaminanti (comprese quelle derivanti

dal contatto atmosferico, dal suolo, dall’ acqua o

da elementi chimici intrinsecamente esistenti a

livello composizionale nella matrice del conglomerato

cementizio interno). Nel caso di successivo

utilizzo di premiscelati cementizi per rasatura

o ricostruzione di sezione strutturale, si deve attenzionare

anche l’ulteriore condizione della superficie

satura asciutta (SSA) fondamentale per

non alterare il rapporto stechiometrico /premiscelato.

Nel caso in cui la superficie risultasse

bagnata, il rapporto tra H2O e premiscelato cementizio

sarebbe troppo alto sulla superficie di

contatto (malta – struttura esistente) e potrebbe

inficiare la qualità dell’adesione. Nel caso di superfici

non sature, il supporto esistente (secco e

poroso per effetto dell’attività preparatoria) sottrae

acqua all’impasto del prodotto cementizio,

causando un’analoga problematica di adesione

fallimentare all’interfaccia tra struttura esistente

e prodotto di riparazione.

Un altro aspetto fondamentale connesso alla consapevole

preparazione delle superfici in c.a. è

che in questa fase (chiave nell’iter di intervento)

è possibile meglio evidenziare i sintomi e la loro

entità nel contesto di una struttura ammalorata:

valutare la presenza e la profondità di eventuali

fenomeni fessurativi subcorticali o profondi, risolvere

problematiche superficiali (come macchie,

efflorescenze, colonizzazioni biologiche, bolle o

scagliature), identificare sfaldamenti o delaminazioni

dovuti a fenomeni espansivi da degrado

chimico e/o per effetto di perdite di adesione.

Tenuto conto di tali premesse riguardanti il livello

di conoscenza della struttura, i tipi di preparazione

di superfici in calcestruzzo più comuni e

ricorrenti per opere in cemento armato e in cemento

armato precompresso da proteggere o ricostruire,

possono essere raggruppare in alcune

grandi categorie:

• sabbiature: durante le sabbiature il materiale

abrasivo (solitamente inerti silicei) vengono

proiettati sulla superficie (ad aria compresa o

con acqua nebulizzata) generando un impatto

in grado di abradere con una certa facilità la

matrice cementizia superficiale, facendo emergere

gli aggregati più tenaci ed eventualmen-

Credits by ldc

Ing. Lorenzo De Carli,

Project leader UNI

PdR 153: 2023

te esponendo porosità esterne e capillari. Tali

irregolarità geometriche possono essere micrometriche

o millimetriche (in funzione della

tecnologia di riparazione prevista) e sono fondamentali

per ospitare idonei liquidi idrofobici

o impregnanti, coating protettivi o premiscelati

da rasatura. Generalmente con queste tecniche

si possono rimuovere contaminanti superficiali

e rivestimenti filmogeni, senza compromettere

l’integrità della struttura esistente;

• bocciardature meccaniche: attraverso martelli

pneumatici è possibile demolire il calcestruzzo

esistente, ma si preferisce limitare questa

tecnica a contesti localizzati, anche per una serie

di controindicazioni che riguardano lo stress

fisico (sia per l’operatore che per la struttura)

oltre che per una produttività che si riduce di

pari passo con l’estensione della superficie. In

questi casi la demolizione avviene per effetto

della ripetuta battitura con utensili metallici

(come scalpelli di diversa dimensione e geometria)

che vengono condotti manualmente,

fino al distacco di porzioni, anche macroscopiche,

di calcestruzzo esistente. Il rischio di danneggiamento

è elevato e può riguardare anche

aspetti non visibili ad occhio nudo, come

la perdita di adesione tra le barre d’armatura

ed il conglomerato cementizio nelle zone inte-

Materiali&Tecnologie

104 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

105



credist by Mosconi

ressate dalla bocciardatura meccanica;

• idroscarifiche selettive: la scarifica per mezzo

di getti d’acqua è una delle tecniche di preparazione

più comuni nell’ambito delle grandi

superfici in calcestruzzo. Per ottenere determinati

standard di scabrezza si possono organizzare

attività di idroscarifica con l’impiego di

pistole/lance assegnate ad operatori specializzati,

oppure con speciali tecnologie robotizzate

(con livelli di automatizzazione, produttività,

gestione dei dati, sicurezza per gli operatori

e sostenibilità ambientale sempre più elevati).

In entrambi i casi la superficie viene irruvidita

tramite l’impatto dei getti d’acqua a pressione

elevata o elevatissima e la scelta del sistema

di idroscarifica passa oltre che per la conoscenza

del manufatto (e quindi delle sue resistenze

meccaniche, note in seguito ad opportune

campagne di indagine), per la determinazione

della portata d’acqua e della pressione in esercizio,

del tipo di pistola, del tipo e numero di

ugelli e del risultato finale (che passano invece

per opportuni campi prova per la scelta e la regolazione

degli allestimenti). A differenza delle

sabbiature, con le idroscarifiche è possibile

procurare anche il distacco di porzioni meccanicamente

coese alla struttura esistente (oltre

che, ovviamente, di quelle incoerenti). A differenza

delle idrodemolizioni (per effetto delle

quali si demoliscono indistintamente porzioni o

spessori di manufatto oggetto di trattamento

con pressioni superiori a 1.500 e fino a 2.500

bar), nelle idroscarifiche selettive si determinano

preventivamente gli spessori di demolizione

desiderati (anche in funzione del tipo e della

profondità di degrado chimico esistente, se

noto) ed un conseguente set di lavoro (che solitamente

consente di operare a pressioni inferiori

e tiene conto anche di una soglia limite

di stress meccanico della struttura esistente).

Con la corretta conoscenza e gestione dei suddetti

parametri, le idroscaricfiche selettive consentono

di ottenere un ampio spettro di scabrezze

superficiali (almeno da CSP5 a CSP10

secondo gli standards ICRI), idonee ad ospitare

tutti i tipi di malta premiscelata da ricostruzione,

senza incorrere in rischi di frattura della

superficie in calcestruzzo esistente e per l’armatura

eventualmente interessata.

La complessità della preparazione delle superfici

in calcestruzzo consiste in un’ampia serie di parametri

e condizioni connesse tra loro: conoscenza

della struttura (tipo, estensione ed intensità

di ammaloramento), aspetti prettamente operativi

(come la tipologia, qualità ed allestimento

delle attrezzature manuali o robotizzate, livello

e capacità, specializzazione ed esperienza degli

operatori incaricati) ed economici (costi delle attrezzature,

durata ed estensione degli interventi).

Per tali ragioni questo testo non ha alcuna

presunzione di fungere da linea guida esaustiva,

ma solo l’obiettivo di aggregare i parametri fondamentali

che entrano in gioco con queste tecnologie,

oltre a quello di accendere i riflettori verso

una fase che troppo spesso viene sottovalutata,

contrariamente all’importanza che riveste per

l’efficacia e per la durabilità in interventi di ricostruzione,

protezione e/o rinforzo strutturale. nn

Materiali&Tecnologie

106 12/2024 leStrade



Concretezza 2024

Idee Concrete per il

cambiamento possibile

Costruire e ricostruire sono le cose fondamentali dalle quali ripartire:

magari è più elegante parlare di rigenerazione. Ci sta. Ma il principio

resta valido da affermare: si può costruire bene, e lo sappiamo fare

Dalla stesura degli atti del Castello di Rivalta alla

Rilettura a Washington DC a pochi isolati dalla

Banca Mondiale, realizzo un formidabile viaggio

spazio-temporale. Carico di emozioni e ricordi,

ma pure di contenuti e decisioni importanti per la

mia vita. Poche settimane fa eravamo nella favolosa

cornice di Concretezza 2024 dove centinaia

di professionisti hanno accolto l’invito del geometra

Silvio Cocco, presidente dell’Istituto Italiano

del Calcestruzzo, a dibattere sul futuro delle Costruzioni,

sul tema del calcestruzzo, a rispondere

ai tanti perché di buon senso proposti in un accattivante

libretto rosso dal Geometra…

Silvio Cocco, dall’alto dei suoi 85 anni molto ben

portati, è stanco di formalismi e conformismi, di

silenzi e di ritardi, di compromessi al ribasso e di

speranze mortificate. E io mi ritrovo a adesso qui

a Washington come quando da ragazzo scoprii il

buon senso del Public Private Partnership, il modello

evocato dalla Banca Mondiale per affrontare

e risolvere le questioni sociali ed economiche delle

comunità… Dare futuro, restituire dignità lo dicevamo

a riguardo del futuro di Bagnoli. Che vergogna

il futuro negato. Ma adesso con 30 anni in

più torno a Washington con la giusta determinazione

di pretendere l’ascolto delle istituzioni sulle

questioni fondamentali della nostra società.

Costruire e ricostruire sono le cose fondamentali

dalle quali ripartire: magari è più elegante parlare

di rigenerazione. Ci sta. Ma il principio resta

valido da affermare. Si può costruire bene. Lo

sappiamo. Lo sappiamo fare. Noi italiani lo inse-

Prof. Massimo Lucidi

Moderatore

del convegno

Concretezza

gniamo nel mondo. Eppure, c’è il rischio che non

lo applichiamo più in Italia. Gli italiani popolo di

poeti, santi, navigatori e costruttori che hanno

disegnato e costruito tante opere nel mondo dal

tratto distintivo di Futuro e di Bellezza, possibile

che debbano tacere di fronte a un calcestruzzo

fatto male? Immaginato già scadente in fase

preparatoria da una legge europea che mortifica

la durabilità in nome della sostenibilità, solo

presunta? Quell’Inerte (che non è affatto Inerte!!!)

è aggregato riciclato da macerie di costruzione,

da calcestruzzi degradati… uno scarto che

non può reggere il confronto con il Calcestruzzo

realizzato a regola d’arte. Compromette la durabilità

che dovrebbe (per buon senso, per diritto

naturale, per motivi semplici ed ovvi) essere il

primo requisito di sostenibilità.

No Signori, di fronte alla mancanza di buon senso

non si può tacere, mortificando la storia di studiosi

e progettisti, la creatività e il genio di architetti

e designer, la fatica e il sudore di maestranze

invidiate e richieste in tutto il mondo. Esiste un

genius loci e le costruzioni degli italiani lo testimoniano

e possono continuare a farlo, se manteniamola

rotta sulla competenza e sull’innovazione,

non sulla compromissione e il conformismo.

“Costruire” è un verbo che fa rima con “Restituire”:

all’impegno di Fare corrisponde Futuro; al

sudore e alla fatica restituisce dignità e futuro;

costruire richiama alla mente molte parole qua-

Materiali&Tecnologie

108 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

109



leStrade

Aeroporti Autostrade Ferrovie

MACCHINE &

li sicurezza, bellezza, accoglienza; la costruzione

è assonante a protezione, reputazione, percezione.

L’operazione che ci suggerisce Cocco con

Concretezza è una straordinaria opportunità di

restituire dignità e decoro, immaginazione e futuro

a uno dei lavori più belli del mondo che è il

costruire. È bastato lasciare Washington DC e ritrovarsi

in Wyoming per poter, dopo aver contemplato

panorami e silenzi, immaginare di costruire

qualcosa che possa essere in linea con il

paesaggio per poter condividere con il prossimo

i primigeni sentimenti di meraviglia e di bellezza,

di equilibrio e di forza che la natura esprime.

È nella natura delle cose e nel legame con l’uomo

la voglia di progredire e crescere. Possibile

che invece di andare avanti, noi si vada indietro

sulla principale materia prima delle Costruzioni?

Con materie prime scadenti, si ottiene un risultato

scadente. E il desiderio di costruire per lasciare

il segno porterebbe in grembo già il virus

della decadenza e della distruzione. Ma il valore

di questi atti è pure nel significato forte di ricerca

del dialogo istituzionale tra i diversi attori della

lunga filiera professionale dell’industria del calcestruzzo

che tiene dentro almeno tre dimensioni:

aziendale, tecnica e amministrativa. E il merito

e per certi versi diciamo pure il fascino intellettuale

che muove Concretezza è quello di partire

dalla formazione, dai giovani, dal futuro della

professione e del settore. Ce la possiamo fare

e negli atti che pubblicheremo con l’emozione di

aver partecipato ai lavori di Rivalta 2024 avvertiamo

tutta la freschezza e l’energia del messaggio

che siamo riusciti nei tavoli e nelle plenarie a

costruire insieme.

E adesso, insieme per il prossimo Concretezza. nn

ATTREZZATURE

n L’impresa Vangi di Calenzano (FI) si è

dotata di un JCB Hydradig: l’escavatore

gommato che ha portato a un nuovo livello

le cinque aree chiave di ogni macchina

indirizzata al settore construction, vale a dire

visibilità, stabilità, manovrabilità, mobilità e

accessibilità per la manutenzione.

n Kleemann: funzionamento elettrico di

impianti mobili di frantumazione e vagliatura:

un frantoio a mascelle Mobicat MC 120 PRO,

il cono Mobicone MCO 110 PRO e una

vagliatrice a valle Mobiscreen MSC 953 EVO.

Materiali&Tecnologie

110 12/2024 leStrade



Attiva principalmente nel territorio toscano, Vangi

opera prevalentemente nel settore scavi e demolizioni,

eseguendo lavori per conto terzi che

implicano frequenti trasferimenti di uomini e

mezzi nei numerosi cantieri in cui è impegnata

l’impresa. A questo si aggiungono i tipici vincoli

e le restrizioni determinati dall’operare frequentemente

in ambito urbano, tutti fattori che,

come ci racconta Fulvio Vangi, titolare con il fratello

dell’azienda, «rendono necessario poter disporre

non solo di macchine in grado di affrontare

molteplici lavorazioni utilizzando differenti attrezzature,

ma anche di poter essere trasferite rapidamente

da un cantiere all’altro. Non è un caso,

quindi, che la Hydradig abbia suscitato il nostro

interesse. Le caratteristiche che per noi contano

ci sono tutte: dalla capacità di affrontare più situazioni

operative a quella di affrontare con rapidità

i trasferimenti su strada senza richiedere

l’impiego di un carrello per arrivare alle elevate

capacità di traino, che avremmo potuto sfruttare

per il trasporto con rimorchio delle attrezzature

da montare sulla macchina. La concessionaria

JCB Mazzuoli S.p.A. ci ha fornito tutte le informazioni

necessarie e indirizzato alla configurazione

della macchina più adatta al nostro profilo

di utilizzo, cui abbiamo affiancato un rimorchio

in modo da renderla sostanzialmente autonoma

dal punto di vista operativo».

Per una vasta serie di applicazioni

Oggi disponibile in differenti configurazioni, fin

dal suo lancio la JCB Hydradig ha posto alla base

del proprio innovativo concept una serie di caratteristiche

che ne hanno fatto una soluzione

adeguata per una vasta serie di applicazioni, soprattutto

in ambito urbano, laddove, oltre alle

indispensabili doti di produttività, alla macchina

viene richiesto di sapersi destreggiare con rapidità,

precisione e sicurezza in spazi caratterizzati

da forti limitazioni d’ingombro e possibili interferenze.

Ripercorrendone in sintesi i punti di forza, a una

visibilità a 360 gradi su tutte e quattro le ruote

e a livello del terreno su un perimetro a un metro

di distanza intorno alla macchina, particolarmente

utile in situazioni di utilizzo che prevedono

spazi di lavoro ristretti e affollati, il gommato

Escavatori

Una macchina fuori

dagli schemi

La versatilità è una delle chiavi del successo del JCB Hydradig,

una macchina fuori dagli schemi ma con tutte le carte in regola

per affrontare in completa autonomia ogni condizione di lavoro

La versatilità è tra le irrinunciabili caratteristiche

oggi richieste a una macchina operatrice, perché

è grazie alla versatilità che le imprese edili possono

usare i mezzi per lavorare con profitto nei contesti

più disparati. Se poi la macchina è in gradi di

spostarsi autonomamente da un cantiere all’altro,

magari portando con sé tutte le attrezzature

necessarie, la quadratura del cerchio è assicurata.

E sono proprio tutte queste caratteristiche ad

avere convinto l’impresa Vangi di Calenzano (FI)

a dotarsi di un JCB Hydradig: l’escavatore gommato

che, fin dal proprio lancio, ha portato a un

nuovo livello le cinque aree chiave di ogni macchina

indirizzata al settore construction, vale a

dire visibilità, stabilità, manovrabilità, mobilità e

accessibilità per la manutenzione.

Damiano Diotti

Macchine&Attrezzature

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12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

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9

9

di casa JCB associa una riuscita combinazione di

stabilità laterale e rotazione posteriore minima,

risultati ottenuti attraverso il montaggio di motore

e serbatoio direttamente sul telaio per abbassare

il baricentro della macchina e apprezzabili

non solo in condizioni operative di cantiere ma

anche nei trasferimenti su strada, ambito in cui

influisce anche una distribuzione dei pesi equamente

distribuiti al 50% sugli assali anteriore e

posteriore.

A questo proposito, con una velocità di guida su

strada di 40 km/h la trasmissione idrostatica consente

di raggiungere rapidamente il cantiere eliminando

la necessità di utilizzare un autocarro

per il trasporto, mentre le tre modalità di mobilità

consentono all’operatore di impostare Hydradig

per qualsiasi lavoro: in particolare, la modalità

per funzionamento su strada permette di

isolare la struttura superiore e il gruppo di scavo

nel caso di trasferimenti a una velocità massima

di 40 km/h, mentre la modalità cantiere limita

la velocità della macchina a 20 km/h, con tutti i

servizi idraulici attivi. La modalità di marcia lenta,

infine, prevede l’inserimento di un limitatore

di velocità per la gestione dei lavori di precisione.

Quando invece è richiesta la massima manovrabilità,

come nei cantieri urbani, le tre modalità di

sterzatura di serie - quattro ruote sterzanti, due

ruote sterzanti e a granchio, cui si aggiunge una

modalità retromarcia nelle versioni Plus e Pro -

conferiscono alla macchina tutta l’agilità necessaria

e una massima efficacia operativa, anche

grazie anche al braccio dotato di brandeggio che

consente di scavare a filo muro.

Garantita anche in questo caso la stabilità grazie

all’adozione di un assale oscillante a +/- 8 gradi

che permette una completa adattabilità anche ai

terreni più difficili. Parlando di versatilità, i circuiti

idraulici ausiliari a bassa (da 60 l/min) e alta

portata (da 120 l/min fino ai 150 l/min dell’allestimento

Pro) consentono di installare un’ampia

gamma di attrezzature sulla Hydradig, rendendo

possibile ogni lavorazione. Sempre potendo contare

sull’ampia riserva di potenza garantita dal

motore JCB Dieselmax 448 Stage V da 81 kW. Di

eccellente livello anche il comfort grazie alla cabina

JCB CommandPlus, montata di serie sulla

Hydradig e dotata di display integrato da 7” con

comandi rotativi, comandi elettroidraulici configurabili

e minimo automatico, cui nei modelli Plus

e Pro si aggiungono anche il sistema SRS di sospensione

del braccio con sistema antibeccheggio

e un sedile con sospensione pneumatica e

base riscaldata.

L’impresa Vangi sta attualmente utilizzando la

Hydradig in un cantiere di notevole rilievo per

la città, i lavori urbani nell’ambito del più ampio

progetto di riqualificazione dello stadio “Artemio

Macchine&Attrezzature

Franchi” di Firenze, dove la sua flessibilità operativa

si sta rivelando particolarmente preziosa. “Al

momento la macchina è impegnata in una serie

di lavorazioni propedeutiche all’allestimento del

cantiere vero e proprio”, racconta Vangi, «una situazione

quindi caratterizzata da tutte le tipiche

restrizioni dell’ambito urbano e da tante piccole

lavorazioni in cui versatilità, rapidità e manovrabilità

sono fondamentali. Qui la rapidità di traslazione

della Hydradig, la sua agilità e, non ultimo,

l’ampia visibilità garantita dalla sua particolare

architettura si rivelano ogni giorno fondamentali.

Anche la scelta di affiancare alla macchina un

carrello per il trasporto delle attrezzature è stato

un investimento che sta dando eccellenti risultati.

In contesti come questo cantiere, dove la macchina

si trova a utilizzare più attachment idraulici,

l’autonomia operativa garantita da questa soluzione

non ha prezzo e rende tutto molto più rapido

e facilmente organizzabile». nn

RICICLA

FINO AL 60%

DI FRESATO

AUMENTA

LA VITA UTILE

DELLA PAVIMENTAZIONE

Valli Zabban amplia la propria gamma RIGENERVAL con i nuovi

leganti modificati RIGENERVAL HARD e RIGENERVAL HARD PLUS

per applicazioni stradali ad alte prestazioni e basso impatto

ambientale. Con i prodotti della linea RIGENERVAL è possibile

riciclare a caldo, nel conglomerato bituminoso, fino al 60% di

fresato senza fumi e molestie olfattive, garantendo comunque una

pavimentazione stradale flessibile e durabile, con un forte risparmio

economico ed energetico.

RIGENERVAL by Valli Zabban, un generatore di vantaggi

che fa la differenza.

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ISSN 0373-2916

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ISSN 0373-2916

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12/2024 leStrade

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Impianti mobili

Gli elettrici

Funzionamento elettrico di impianti mobili

di frantumazione e vagliatura: un frantoio a mascelle

Mobicat MC 120 PRO, il cono Mobicone MCO 110 PRO

e una vagliatrice a valle Mobiscreen MSC 953 EVO

«Nell’esempio di calcolo, il nostro treno di macchine

mobili è composto da un frantoio a mascelle

Mobicat MC 120 PRO, un frantoio a cono Mobicone

MCO 110 PRO come frantoio secondario e una vagliatrice

a valle Mobiscreen MSC 953 EVO. Il treno

di macchine consuma in media circa 77 litri di gasolio

all’ora di funzionamento. Nella versione elettrificata

ha un consumo medio di 302 kW per ora di

funzionamento. La potenza massima richiesta è di

542 kilowatt», afferma Tobias Böckle, responsabile

della gestione dei prodotti presso Kleemann. «La

domanda di energia deve essere prima soddisfatta

dall’infrastruttura ed è idealmente costituito da

elettricità proveniente da energie rinnovabili. L’approvvigionamento

tramite un impianto fotovoltaico

interno è sostenibile e rapidamente efficiente in

termini di costi», afferma l’esperto. Per un uso efficiente

è fondamentale che l’infrastruttura sia progettata

in modo appropriato e in anticipo. Tobias

Möß di Wolff & Müller GmbH: «Prima di tutto, è necessario

determinare il fabbisogno energetico effettivo

dell’impianto, ma anche il fabbisogno di tutti

i clienti esistenti. Quanta energia è necessaria in

tutta l’azienda? Anche il profilo di carico deve essere

preso in considerazione. Quando sono i picchi

di potenza, quando sono i momenti con consumi

più bassi? Il profilo di carico individuale può

essere richiesto al fornitore di energia o al gestore

di rete». Molte aziende hanno già un trasformatore

nei loro locali che adatta la tensione ai requisiti

e, ad esempio, fornisce una bassa tensione

Macchine&Attrezzature

per gli impianti. Una volta quantificata la potenza

richiesta, è importante verificare se il trasformatore

disponibile è sufficientemente dimensionato.

Fornisce le prestazioni necessarie? La quantità di

energia che può essere prelevata dal trasformatore

è indicata sulla targhetta. È anche importante

considerare dove si trova la distribuzione principale

del sito e dove verrà utilizzato l’impianto. Una

buona pianificazione è un prerequisito per un funzionamento

efficiente in questo settore. Un esempio:

l’energia elettrica necessaria per alimentare

l’impianto non viene trasformata in bassa tensione

direttamente alla stazione di trasferimento, ma

viene convogliata attraverso il sito fino all’impianto

a livello di media tensione: il taglio del cavo può

quindi essere significativamente più sottile, rendendo

il cavo più facile da maneggiare e molto più

economico. Nell’impianto mobile, un secondo trasformatore

converte l’elettricità in bassa tensione

per far funzionare l’impianto mobile di frantumazione

o vagliatura. Qui è importante elaborare un

concetto individuale adatto.

Rapido ammortamento dei costi

di investimento

Posizionati in modo solido, i costi di investimento

si ripagano dopo circa sei anni, o anche prima, a

seconda del concetto energetico. Da quel momento

in poi, il funzionamento completamente elettrico

consente di risparmiare considerevolmente

sui costi operativi l’anno. Ecco una panoramica

di esempio del passaggio all’elettrico: oltre ai costi

del carburante, l’impianto a diesel non richiede

ulteriori investimenti in infrastrutture. Il costo

del diesel varia notevolmente a seconda del Paese

e della regione e gli eventuali risparmi dipendono

dalla differenza tra diesel ed elettricità. Gli impianti

di frantumazione e vagliatura ad azionamento

elettrico sono inizialmente più costosi a causa della

speciale attrezzatura, oltre ai costi per i cavi (a

seconda della lunghezza del cavo richiesta) e un

trasformatore. Il funzionamento completamente

elettrico provoca costi di investimento iniziali che

ripagano l’operatore a medio termine. A un esame

più attento, i costi una tantum si trasformano

rapidamente in investimenti utili. In molti casi, i

requisiti di protezione del clima portano a un aumento

dei requisiti. La trazione elettrica è un vantaggio

competitivo decisivo, ad esempio quando i

comuni richiedono un funzionamento a emissioni

zero nei centri urbani. «Soprattutto in combinazione

con il proprio impianto fotovoltaico, il funzionamento

elettrico diventerà in pochi anni un

concetto rispettoso del clima ed efficiente in termini

di costi che, non solo, consente di ottenere

vantaggi monetari per il gestore, ma riflette anche

i suoi sforzi per una maggiore sostenibilità»,

dichiara Tobias Böckle. nn

leStrade

Aeroporti Autostrade Ferrovie

INDICI

GENERALI

ANNATA 2024

Sommari n

Argomenti n

Autori n

116 12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

117



Sommari

GEN-FEB FASCICOLO 1594

EDITORIALE

7 “Intelligenza”:Parola chiave per il settore delle

infrastrutture nel 2024

Lucia Saronni

OPINIONE LEGALE

8 Le novità in tema di contratti pubblici

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

con

12 Marche, nuovo collegamento tra la SS16

e il porto di Ancona

13 Emilia Romagna, ampliamento della tangenziale di

Ravenna

14 Campania,soprallugo sul viadotto ‘Acquarolo’

15 Puglia,progetto per la tangenziale di Foggia

NEWS

16 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni,Corsi,Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 Sistema integrato e intermodale

Alfonso Annunziata,Francesco Annunziata

36 In un mondo globale,non si gioca da soli

Grazia Crocco

40 Un’opera per il futuro del Paese

Damiano Diotti

42 La quarta corsia dinamica

Carlo Dossi

44 Un modello per altre opere

Gabriele Villa

46 L’Autostazione di San Donato

Carlo Dossi

48 Operatore logistico europeo

Monica Banti

50 Patrimonio infrastrutturale Lucano

Gabriele Villa

52 Sangalli e MM

54 Il tempio della velocità

Gabriele Villa

AEROPORTI

56 Il futuro è qui

A cura di Enav

62 In Islanda un modello da cogliere al volo

Enzo Rizzo

70 Il futuro è già oggi con il vertiporto

Enzo Rizzo

74 Questione di cultura

Daniela Stasi

80 Masterplan integrato e studio di fattibilità aeroporto di

Iasi,Romania

Giorgia Gunnella

82 Il terminal 3 di Fiumicino

Damiano Diotti

84 Nuova era nel monitoraggio degli aeroporti

Daniela Stasi

MATERIALI & TECNOLOGIE

90 Una questione di trasporto

Lorenzo De Carli

98 Un trend in crescita

Mauro Armelloni

100 Sostenibilità delle pavimentazioni stradali

Massimo Paolini

105 I primi, splendidi cinquant’anni di un punto di

riferimento

Fabrizio Parati

110 Drytech SA e Teknachem SA

112 Le soluzioni per l’asfalto

Mauro Armelloni

113 Asfalto in gomma riciclata da PFU

Damiano Diotti

MACCHINE & ATTREZZATURE

116 Tutto calcolato al millimetro

Mauro Armelloni

118 Profilatura controllata

Gianpaolo Delbosco

122 Novità mondiale

Gabriele Villa

124 Il tunnel sottomarino più lungo del mondo

Edvige Viazzoli

PAGINE ASSOCIATIVE

126 AISES

Un intoppo culturale

Gabriella Gherardi

127 IRF

Congresso mondiale IRF 2024

Susanna Zammataro

MARZO FASCICOLO 1595

PAROLA ALL’ESPERTO

7 Il futuro delle smart road

Federica Cavagliano

OPINIONE LEGALE

8 Scorporo e ribasso del costo della manodopera

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

con

12 Campania,strada statale 372 “Telesina”

13 Lombardia,ponte Manzoni lungo la SS36”del lago di

Como e dello Spluga”

14 Sardegna,galleria ‘S’Iscala’sulla strada statale 131

NEWS

15 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni,Corsi,Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 On board units:oltre il pedaggio

Fabrizio Parati

38 PontiSicuri

Gabriele Villa

40 Primo in Italia e più grande d’Europa

Carlo Dossi

42 Better connected’

46 La validità di una scelta strategica

Gabriele Villa

48 L’obiettivo di una ferrovia europea

Carlo Dossi

50 Linea AV/AC Brescia Est-Verona

Damiano Diotti

52 Il 5G sotto le alpi

Monica Banti

56 Oggettività e misurabilità

Daniela Stasi

62 La svolta

Gabriella Gherardi

64 Gli asecap days 2024 in Italia

66 La nuova barriera di Ventimiglia

Mauro Armelloni

STRUTTURE CEMENTIZIE&CALCESTRUZZI

68 Sistema di controllo di accettazione informatizzato

G.Estrafallaces,G.Bosco,G.Violo,C.De Balsi,V.

Santangelo

74 Il Gic scalda i motori

Edvige Viazzoli

76 La UNI/PDR 153:2023

Maurizio Agostino,Stefano Bufarini,Lorenzo

De Carli,Marco De Gregorio,maria Francesca

Valerio,Vincenzo Domenico Venturi

PONTI & VIADOTTI

82 Il pianeta Flex

Fabrizio Parati

GLI INNOVATORI

90 Ponte “Fiumendisi”

Cristiano Fogliano,Luigi Farina,

Fabio Sgarella,Nicola Dinnella

100 La fresatrice MP 1000HD

Edvige Viazzoli

106 Quando l’artigiano incontra la tecnologia

MATERIALI & TECNOLOGIE

112 Atlas,il custode delle strade

Enzo Rizzo

118 Disgrazie e formazione

Silvio Cocco

MACCHINE & ATTREZZATURE

124 Protezione migliore,durata più lunga

126 Una Bauer a Palermo

APRILE FASCICOLO 1596

OPINIONE

7 Investendo nel futuro:l’educazione alla sicurezza

stradale per i giovani

Roberto Arditi

OPINIONE LEGALE

8 La differenza tra subappalto e lavoro autonomo

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

12 Toscana,lotto 4 della SS 223”di Paganico”

13 Basilicata,SS658 “Potenza-Melfi”

14 Campania,ponte ‘Massa Vetere’

15 Liguria,variante alla “SS1 via Aurelia”

con

NEWS

16 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni,Corsi,Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 MAAS(Mobility as a service)

34 Sicurezza in mare e in strada

Monica Banti

36 La sicurezza in tempo reale

Giuseppe Colombo,Massimo Penasa

50 Nuova gestione della viabilità

54 L’arena del futuro è sempre più presente

Enzo Rizzo

60 L’esercizio del rinnovamento

Annalia Dongilli

66 Piarc XXVIIth World Road Congress-Prague 2023:FS 1

“Sustainable Finance and international policies for the

SDGS 2030

Francesco Micci

74 La decarbonizzazione in primo piano

Susanna Zammataro

78 Il nuovo I-COV

Carlo Dossi

GALLERIE & OPERE IN SOTTERRANEO

80 La realtà virtuale “avanza”nelle gallerie BBT

Antonio Voza,Simone Cappelletto,Davide Zari

88 La metropolitana di Parigi

Fabrizio Parati

90 OG11Tunnel:interventi alla luce della norma CEI 64-20

Marco Nardi

MATERIALI & TECNOLOGIE

94 13 modiper riutilizzare il fresato nella struttura stradale

Augusto Ciarlitti,Raffaele Bolognini

100 Edilizia e giovani

102 Cemento da 500milioni di dollari

104 Sintesi tra sicurezza e bellezza

Daniela Stasi

110 Concretezza 2024

I.I.C.Istituto Italiano per il Calcestruzzo

MACCHINE & ATTREZZATURE

112 Intermat Innovation Awards 2024

Matthieu Colombo

122 Il primo intercity ibrido

Fabrizio Parati

124 Le macchine del giubileo

Edvige Viazzoli

126 Per strade,gallerie e centri storici

Mauro Armelloni

MAGGIO FASCICOLO 1597

OPINIONE

7 I sistemi di trasporto di domani

Morgan Wright

OPINIONE LEGALE

8 Livelli di progettazione

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

12 Sicilia,i viadotti dell’A19

13 Puglia,SS16”Adriatica”

14 Veneto,SS51”Di Alemagna”

con

NEWS

15 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni,Corsi,Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 Il futuro della mobilità stradale

Domenico Crocco

36 La direttivastrategica e decisiva

Francesca Romana marcacci Balestrazzi

40 Le tecnologie da prendere al volo

Enzo Rizzo

46 La strada verso il futurodella mobilità sostenibile

Cristiano Fogliano,Stefano C.Iacona,Nicola Dinnella

54 Incremento della sicurezza nelle gallerie stradali

Nicola Dinnella,Marco Guerrieri,sandro Chiappone

60 La galleria Colle Marino

Fabrizio Parati

62 Piano regionaledei trasporti:alcuni spunti

Alfonso Annunziata,francesco Annunziata

66 Un’interconnessione strategica

Mauro Armelloni

68 La nuova officina Carri FFS

Alessandro Battaglia,Lorenzo Minato,Luca Moghini

PONTI & VIADOTTI

80 Il gemello digitale del Colle Isarco,la nuova vita del

viadotto

Carlo Costa,Tristano Scarpetta,Annalia Dongilli

86 Collegare e innovare due progetti iconici per

impresaPizzarotti

Giosuè furfaro,Marco Marchetti

92 La rivoluzione nella riabilitazione dei ponti

96 Sulle rive del Naviglio Grande

Fabrizio Parati

100 Il nuovo Canova

Edvige Viazzoli

MATERIALI & TECNOLOGIE

104 Sette giorni su sette

Matthieu Colombo

108 Il calcestruzzo dell’aeronautica militare

110 Siteb al G7clima,energia e ambiente

112 Concretezza 2024

I.I.C.Istituto Italiano per il Calcestruzzo

MACCHINE & ATTREZZATURE

114 Due giorni con Massucco

Damiano Diotti

118 La fresa RPL/Hy

120 Cams tra i vincitori degli Idra Awards 2024

122 Il tunnel del Kuchelberg a Merano

Monica Banti

124 I primi 50 anni

PAGINE ASSOCIATIVE

126 Congresso mondiale dell’IRF 2024

Susanna Zammataro

127 I vincitori della 8A SIIV Arena Best

Cristina Tozzo

GIUGNO FASCICOLO 1598

OPINIONE

7 L’incremento dei crimini colpisce il settore delle

costruzioni

Laura Casparrini

OPINIONE LEGALE

8 Equo compenso e codice dei contratti pubblici

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

12 Calabria,viadotto “Ortiano II”

13 Sardegna,SS 729 “Sassari-Olbia”

14 Sardegna,SS131,svincolo nord di Bonorva (SS)

15 Umbria,monitoraggiio di ponti e viadotti

NEWS

16 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni,Corsi,Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 Una nuova stazionenata nel verde e nella storia

Sara Di Pompeo,Andrea Piacenti,Stefano Luca

Possati

36 Trenord scegli Unguess

Mauro Armelloni

38 Uno dei primi al mondo

Edvige Viazzoli

40 I 25 anni di TTS Italia

Morena Pivetti

46 Autostrade per l’Italia:A8,la nuova stazione

48 Progettare e costruire nel terzo millennio

Mauro Di Prete

SPECIALE FERROVIE&METROPOLITANE

54 Sistemi di ventilazione delle metropolitane in aree

sismiche

Romano Borchielini,Davide Papurello,Carlo

Barbetta

68 Geospike,innovazione nel consolidamento del ballast

ferroviariio

Simone Fregonese

72 Sistemi e servizi di diagnostica per l’infrastruttura

ferroviaria

Mattia Baraldi,Giancarlo Oddone

GALLERIE & OPERE IN SOTTERRANEO

78 Il patrimonio strategicodelle gallerie tra passato e futuro

Federico Foria,Mario Calicchio,Francesco

Panico,Marianna Brichese

84 Il monitoraggio geodetico della Val Di Vizze e della diga

di Novale

Simone Cappelletto,Simone Colonnelli

96 Per la prima volta in Italia

Monica Banti

MATERIALI & TECNOLOGIE

100 In scena la bellezza

Francesco Santoro,Tiziano Deidda ,Carlo Crestini

106 Il calcestruzzo ad alto grado di permeabilità

108 I 100 mila conci per Telt

110 Obbiettivo decarbonizzazione

MACCHINE & ATTREZZATURE

114 La sostenibile leggerezza dell’essere..Pilosio

Fabrizio Parati

120 Bauer In-House

PAGINE ASSOCIATIVE

126 Iniziative congiunte a livello globale

Susanna Zammataro

127 Gli appuntamenti della SIIV per il 2024

Cristina Tozzo

con

Indici 2024

118

12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

119



LUGLIO FASCICOLO 1599

EDITORIALE

7 Buone notizie dall’Europa

Lucia Saronni

OPINIONE LEGALE

8 Affidamento delle concessioni dei servizi

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

12 Puglia,primo lotto Maglie-Santa Maria Di Leuca

13 Campania ,30 milioni nel Cilento

14 Sardegna,SS131,svincolo di Paulilatino

NEWS

16 Attualità

28 Convegni

30 Agenda

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 Il nuovo viadotto Candigliano sulla SS 3 Flaminia

Stefano Luca Possati,Maria Teresa Navarra,Luigino

Dezi

40 “Barrier Systems”

Edvige Viazzoli

42 Anas: storia e sviluppo del dato satellitare

Flavio Capozucca,Massimo Gargano,Jacopo

Crognale

44 “Milano Futura”

46 La mobilità è la chiave di politiche trasformanti

Grazia Crocco

52 Sos Voip

Marco Nardi

54 Una nuova stagione di collaborazione

Monica Banti

56 Trasporto merci al volo

Enzo Rizzo

60 Passo decisivo per lo sviluppo del territorio

Damiano Diotti

62 Il problema della stabilità dei pendii

Simone Fregonese

64 La luce di Napoli

Edvige Viazzoli

66 Emilia Romagna,una nuova stagione di cantieri

Damiano Diotti

68 Per un uturo responsabile

Daniela Stasi

74 Ansfisa,nuove linee guida

76 La nuova Melbourne

Mauro Armelloni

PONTI & VIADOTTI

78 Sistemi avanzati di monitoraggio dei ponti con analisi

dati in tempo reale

Raffaella Romanello,Gabriele Miceli

84 Il nuovo ponte di Baltimora

Gabriele Villa

86 Campioni d’Europa

Mauro Armelloni

90 Sopra l’acqua e le nuvole

MATERIALI & TECNOLOGIE

92 Esempio concreto di sostenibilità e digitalizzazione

Deborah Floris

98 Ecopneus:oltre 187mila tonnellate di PFU nel 2023

Damiano Diotti

102 Una catena di intelligenze,per un futuro sostenbile

Lucia Saronni

106 L’importanza del calcestruzzo

Paolo Cosseddu

con

MACCHINE & ATTREZZATURE

110 Il primato della sicurezzasulle autostrade

italiane

Fabrizio Parati

118 L’escavatrice a ruota RWA700

122 Il nuovo presidente di Bomag

124 Made in 1934

Fabrizio Parati

AGO-SET FASCICOLO 1600

INIZIATIVA

7 Un podcastcontro i colpi di sonno al volante

Marco Brachini

OPINIONE LEGALE

8 Il piano economico finanziario nelle concessioni

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

con

12 Sicilia,galleriaCaltanisetta sulla “strada degli scrittori”

13 Sardegna,”nuova Sulcitana”

14 Umbria,scavodella galleria”Picchiarella”

15 Piemonte,Statale 33 del” Sempione”

NEWS

16 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni, Corsi, Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 Il futuro delle ferrovie è digitale

34 Mapei in formula1

Carlo Dossi

36 Il tragitto della crescita

Fabrizio Parati

40 Da Padova a Livorno

Damiano Diotti

42 Svincolo di Dalmine,crocevia di persone e merci

fondamentale

Damiano Diotti

44 Un intervento atteso da 35 anni

Mauro Armelloni

46 Anas:il nuovo progetto di digital communication

Massimo Carlini

52 Il ponte di Pontey

56 Il più grande ordine di Alstom in Germania

Damiano Diotti

58 Hitachi Rail protagonista della mobilità di Firenze

Gabriele Villa

60 Il viadotto Gravagna

Monica Banti

64 droni da remoto per il monitoraggio del traffico

Monica Banti

66 Dai rifiuti la tecnologia per essere in pista

Enzo Rizzo

72 Polo logistica FS e ADSP mare Adriatico centro

settentrionale

Carlo Dossi

SPECIALE PAVIMENTAZIONI STRADALI

74 Cantiere svizzero di qualità

Samuele Porto Bonacci

82 Un altro passo avanti verso la sostenibilità: La SP3

Ardeatina

Carlo Carpani, Loretta Venturini, Giuseppe

Loprencipe

92 Betonroad è ora anche grigio

GALLERIE & OPERE IN SOTTERRANEO

94 Tre talpe sulla Napoli-Bari e la Catania-Messina

102 Lyon-Turin engagement forum

Edvige Viazzoli

MATERIALI & TECNOLOGIE

106 Uretek sulla SP47

Mauro Lagalante

110 Concretezza: cos’è,com’è e perché?

Massimo Lucidi

112 Costruire bene si può,perché non farlo

Silvio Cocco

MACCHINE & ATTREZZATURE

114 Il fresato sulle strade di domani

Beatrice Bonomi

120 Wirtgen si consolida

Carlo Dossi

122 Hitachi Rail sceglie Roboze

Monica Banti

PAGINE ASSOCIATIVE

126 Il futuro dei trasporti intelligenti

Susanna Zammataro

127 Classifiche ENR 2024

Andrea Mascolini

OTTOBRE FASCICOLO 1601

OPINIONE

7 “Hic sunt leones”

Francesco Annunziata

OPINIONE LEGALE

8 L’attestazione comprovante il sopralluogo

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

12 Campania,esercitazione “exe flegrei 2024”

13 Umbria,Anas controlli sui viadotti

14 Lazio,terza corsia della SS4 Salaria

NEWS

16 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni, Corsi, Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 Il Marco Polo sostenibile

Giacomo Astolfi

34 La A15 Parma-La Spezia

Giuseppe Fratino,Filippo Forlani

42 Autobrennero investe in tecnologia

Monica Banti

44 Porti come strutture fondamentali

AIS Associazione Infrastrutture Sostenibili

48 Insieme per innovare

50 La diffusione in Italia del protocollo Envision

Mauro Armelloni

52 Il piano di RFI per le stazioni italiane

Edvige Viazzoli

SPECIALE AMBIENTE E SOSTENIBILITÁ

56 Metodi di modellazione raffinati dei rinforzi strutturali

nell’analisi dei ponti in muratura

Raffaella Romanello,Giovanni Tramontana

62 Le certificazioni CAM

ABICert

con

PONTI & VIADOTTI

70 Il progetto del ponte Eccellente-Rosarno

Filippo Bittante,Marco Brugnerotto

76 Il ponte di Braila

Edvige Viazzoli

78 Il ponte sul Biffis

Gabriele Villa

MATERIALI & TECNOLOGIE

82 La nuova tecnologiaWMA-RAP per gli asfalti

Loretta Venturini,Carlo Carpani

88 Risorse qualificate e aggiornate

Daniela Stasi

92 Concretezza 2024

Geom.Silvio Cocco

96 La prima cementeria decarbonizzata d’Italia

Carlo Dossi

98 Il sacco degradabile

Monica Banti

100 Triflex a Milano

Gabriele Villa

MACCHINE & ATTREZZATURE

102 Cams acquisisce Malavasi G.

104 Prova di forza in spazi ristretti

Damiano Diotti

106 Un traguardo importante

Gabriele Villa

108 Ottimizzare l’utilizzo dei martelli idraulici

Dario Giraudo

112 A ultra guardia della sicurezza

Enzo Rizzo

118 Mammoet nei porti europei

Edvige Viazzoli

122 Bene le macchine stradali

Damiano Diotti

124 “Tutta la forza che serve”

PAGINE ASSOCIATIVE

126 Can Can strade

Gabriella Gherardi

127 Statistiche mondiali IRF 2024

Susanna Zammataro

128 International summer school di SIIV

NOVEMBRE FASCICOLO 1602

L’INDAGINE

7 Due italiani su tre: il cellulare causa incidenti stradali

Gruppo Credem e Università del Sacro Cuore

OPINIONE LEGALE

8 L’illecito professionale grave

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

con

12 Campania, potenziamento sicurezza del raccordo

autostradale 2 “di Avellino”

13 Sicilia,interventi sul ponte “Dittaino”lungo la SS192

14 Sicilia, lavori lungo la A19 “Palermo-Catania”

15 Sardegna, ammodernamento della galleria “San

Francesco2”

NEWS

16 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni, Corsi, Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 Piers-Unece PPP and infrastructure evaluetion and

rating system

Francesco Micci

38 Trasporto su ferro.La modalità più eco-sostenibile

42 Essere il cambiamento

Fabrizio Parati

46 Guida autonoma,sviluppo in forte ritardo

48 Luogo dalle numerose vocazioni

Mauro Armelloni

50 Piove governo ladro

Gabriella Gherardi

53 Cantieri italiani,tra i più rischiosi in Europa

Carlo Dossi

54 Alta velocità, ingegneri Firenze

Ordine Ingegneri Firenze

56 Il nuovo volto della mobilità su ferro

Monica Banti

GALLERIE & OPERE IN SOTTERRANEO

58 La via delle genti

Fabrizio Parati

68 Ampliamento della linea 5 della metropolitana

di Bucarest

Carla Gerundino, Giorgia Gunnella,

Giorgia Di Biagio

72 Un materiale ideale

Edvige Viazzoli

76 La Blu nel cuore antico di Milano

Damiano Diotti

81 Linea AV/AC Napoli-Bari, lo scavo di sette gallerie

naturali

Carlo Dossi

82 La nuova metropolitana di Melbourne

Gabriele Villa

MATERIALI & TECNOLOGIE

84 Additivi di nuova generazione

86 Heidelberg Materials presenta Evobuild

Fabrizio Parati

92 Per qualsiasi struttura in calcestruzzo

Mauro Armelloni

MACCHINE & ATTREZZATURE

94 Il calo fisiologico

Paolo Cosseddu

96 Dispositivi di ritenuta stradale e innovazione

99 Un nuovo territorio

100 Porre le basi per il futuro digitale in complessi

paesaggi urbani

Alex Persyn

104 LoJack a bordo delle macchine da lavoro

Gabriele Villa

106 Si alza il livello

Mauro Armelloni

110 Construction Uber Alles

Paolo Cosseddu

113 L’E-Paving cantiere elettrico

Monica Banti

114 Tradizione contemporanea

Anita Cavalli

119 CTE e British Airways

Gabriele Villa

120 Potente,veloce e tutela ambiente e portafogli

Edvige Viazzoli

PAGINE ASSOCIATIVE

126 Congresso mondiale dell’IRF

Susanna Zammataro

127 Gare pubbliche di ingegneria e architettura

Andrea Mascolini

DICEMBRE FASCICOLO 1603

L’INDAGINE

7 “La Fiaccola e l’Università LUMSA”

OPINIONE LEGALE

8 E’ammesso il ribasso sul costo della manodopera

Claudio Guccione

NOTIZIE DA ANAS

con

12 Lazio,ponte dell’industria a Roma

13 Abruzzo,strada comunale a Borgata Isaia-Ortolano

14 Sicilia,svincolo di Castronovo di Sicilia

NEWS

16 Attualità

28 Convegni

30 Agenda:Convegni, Corsi, Eventi

INFRASTRUTTURE & MOBILITÁ

32 Gallerie storiche e sostenibilità

Marianna Brichese ,Federico Foria,Mario

Calicchio,Riccardo Giordano,Gabriele Miceli

40 Una nuova vista sul Brenta

Mario Organte

44 Esempio virtuoso di mobilità mista

Gabriele Villa

46 Il New Demerara River Bridge

50 Movyon e l’Intellingent Urban Mobility

53 Metropolitana con museo

Edvige Viazzoli

56 Anas,Ricerca stili di guida 2024

60 Franchetti e Matildi+Partners

Damiano Diotti

62 Nuova autostrada A7 Ploiesti Buzau,Lot1:Ploiesti-

Mizil,Romania

Giorgia Gunnella,Giorgia Di Biagio, Manuela Regna

64 E’nato Argo Gallerie

Carlo Dossi

66 Occorre riflettere

Francesco Annunziata

68 L’inventiva sui cantieri TELT

Fabrizio Parati

76 Barriere olimpiche

Enzo Rizzo

81 ASTM primo operatore autostradale in Brasile

Mauro Armelloni

82 Il ponte conviene

Unioncamere, Uniontrasporti

GLI INNOVATORI

86 Monitoraggio digitale e manutenzione

predittiva del viadotto Masaè

Andrea Piscini,Edoardo Troielli,Massimo

Penasa,Matteo Penasa

94 Sicurezza stradale:l’impatto

delle nuove tecnologie

Grazia Crocco

98 Nuovo progetto stradale per il Gruppo Webuild

100 L’aeroporto di Amburgo

Gabriele Villa

MATERIALI & TECNOLOGIE

104 Più arte che scienza

Lorenzo De Carli

108 Idee concrete per il cambiamento possibile

Massimo Lucidi

MACCHINE & ATTREZZATURE

112 Una macchina fuori dagli schemi

Damiano Diotti

116 Gli elettrici

INDICI ANNATA 2024

118 Sommari

122 Argomenti

124 Autori

Indici 2024

120

12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

121



Argomenti

AEROPORTI

56 Il futuro è qui GEN-FEB

a cura di Enav

62 In Islanda un modello da cogliere al volo

Enzo Rizzo

70 Il futuro è già oggi con il vertiporto

Enzo Rizzo

74 Questione di cultura

Daniela Stasi

80 Masterplan integrato e studio di fattibilità

aeroporto di Iasi in Romania

Giorgia Gunnella

82 Il Terminal tre di Fiumicino

Damiano Diotti

84 Nasce una nuova era nel monitoraggio aeroporti

Daniela Stasi

20 Il trasporto aereo del futuro APRILE

23 Leonardo da Vinci è il migliore al mondo MAGGIO

40 Le tecnologie da prendere al volo

Enzo Rizzo

17 Cinquemila nuovi aerei verdi OTTOBRE

20 Targa Telematics diventa membro dell’ASA

32 Il Marco Polo sostenibile

Giacomo Astolfi

100 L’aeroporto di Amburgo DICEMBRE

Gabriele Villa

AUTOSTRADE

42 La quarta corsia dinamica GEN-FEB

Carlo Dossi

44 Un modello per altre opere

Gabriele Villa

66 La nuova barriera di Ventimiglia MARZO

Mauro Armelloni

36 La sicurezza in tempo reale APRILE

Giuseppe Colombo, Massimo Penasa

50 Nuova gestione della viabilità

54 L’Arena del Futuro è sempre più presente

Enzo Rizzo

60 L’esercizio del rinnovamento

Annalia Dongilli

78 Il nuovo I-COV

Carlo Dossi

16 Un’autostrada unica MAGGIO

66 Un’interconnessione strategica

Mauro Armelloni

38 Uno dei primi al mondo GIUGNO

Edvige Viazzoli

46 Autostrade per l’Italia: A8, la nuova stazione di Lainate/

Arese

Damiano Diotti

18 Autobrennero, un bilancio assolutamente positivo

LUGLIO

40 “Barrier Systems”

Edvige Viazzoli

44 “Milano Futura

54 Una nuova stagione di collaborazione

Monica Banti

64 La luce di Napoli

Edvige Viazzoli

36 Il tragitto della crescita AGO-SET

Fabrizio Parati

42 Svincolo di Dalmine, crocevia di persone e merci

fondamentale

Damiano Diotti

64 Droni da remoto per il monitoraggio del traffico

Monica Banti

74 Cantiere svizzero di qualità

Samuele Porto Bonacci

22 I dieci anni di A35 OTTOBRE

24 I 100 anni dell’A8 Milano – Varese

34 La A15 Parma-La Spezia

Giuseppe Fratino, Filippo Forlani

42 Autobrennero investe in tecnologia

Monica Banti

48 Luogo dalle numerose vocazioni NOVEMBRE

Mauro Armelloni

62 Nuova autostrada A7 Ploiesti Buzau, DICEMBRE

Lot 1: Ploiesti-Mizil, Romania

Giorgia Gunnella, Giorgia Di Biagio, Manuela Regna

81 ASTM primo operatore autostradale in Brasile

Mauro Armelloni

FERROVIE

18 I primi treni a idrogeno in Puglia GEN-FEB

22 La nuova era della logistica

40 Un’opera per il futuro del Paese

Damiano Diotti

48 Operatore logistico europeo

Monica Banti

26 Nuovi treni in Piemonte MARZO

46 La validità di una scelta strategica

Gabriele Villa

48 L’obiettivo di una ferrovia europea

Carlo Dossi

50 Linea AV/AC Brescia Est-Verona

Damiano Diotti

22 Crescita e consolidamento di Reway Group APRILE

nel settore ferroviario

32 MassS (Mobility as a service)

122 Il primo intercity ibrido

Fabrizio Parati

20 Gruppo FS, 70 nuove locomotive MAGGIO

68 La nuova Officina Carri FFS

Alessandro Battaglia, Lorenzo Minato

21 Nuovo stabilimento industriale ferroviario in Ticino

GIUGNO

23 Importante commessa RFI per Manelli

36 Trenord sceglie UNGUESS

Mauro Armelloni

54 Sistemi di ventilazione delle metropolitane in aree

sismiche

Romano Borchiellini, Davide Papurello, Carlo

Barbetta

68 Geospike, innovazione nel consolidamento del ballast

ferroviario

Simone Fregonese

72 Sistemi e servizi di diagnostica per l’infrastruttura

ferroviaria

Mattia Baraldi, Giancarlo Oddone

96 Per la prima volta in Italia

Monica Banti

18 Viale rieletto alla presidenza di Anie Assifer LUGLIO

24 Napoli-Bari: veri passi avanti

per un’opera

AGO-SET

d’importanza strategica

26 Il nuovo settore di ANIE ASSIFER

32 Il futuro delle ferrovie è digitale

58 Hitachi Rail protagonista della mobilità a Firenze

Gabriele Villa

52 Il piano di RFI per le stazioni italiane OTTOBRE

Edvige Viazzoli

38 Trasporto su ferro. La modalità più eco

sostenibile

NOVEMBRE

54 Alta Velocità, Ingegneri Firenze

56 Il nuovo volto della mobilità su ferro

Monica Banti

GALLERIE&OPERE IN SOTTERRANEO

52 Sangalli e MM GEN-FEB

16 Metro C a Roma MARZO

22 La quinta fresa per la Torino-Lione

52 Il 5G sotto le Alpi

Monica Banti

80 La Realtà Virtuale “avanza” nelle gallerie BBT APRILE

Antonio Voza, Simone Cappelletto, Davide Zari

88 La metropolitana di Parigi

Fabrizio Parati

90 OG11 Tunnel: interventi alla luce della norma CEI 64-20

Marco Nardi

54 Incremento della sicurezza nelle gallerie stradali MAGGIO

Nicola Dinnella, Marco Guerrieri, Sandro Chiappone

60 La galleria Colle Marino

Fabrizio Parati

122 Il tunnel del Küchelberg a Merano

32 Una nuova stazione nel verde e nella storia GIUGNO

Sara Di Pompeo, Andrea Piacenti, Stefano Luca

Possati

76 Il patrimonio strategico delle gallerie tra passato

e futuro

F. Foria, M. Calicchio, F. Panico, M. Brichese

84 Il monitoraggio geodetico della Val di Vizze e della Diga

di Novale

Simone Cappelletto, Simone Colonnelli

108 I 100 mila conci per TELT

Carlo Dossi

76 La nuova Melbourne LUGLIO

Mauro Armelloni

94 Tre talpe sulla Napoli-Bari e la Catania-Messina AGO-

SET

102 Lyon-Turin Engagement Forum

Edvige Viazzoli

58 La via delle genti NOVEMBRE

Fabrizio Parati

68 Ampliamento della Linea 5 della metropolitana di

Bucarest

Carla Gerundino, Giorgia Gunnella, Giorgia Di

Biagio

72 Un materiale ideale

Edvige Viazzoli

76 La Blu nel cuore antico di Milano

Damiano Diotti

81 Linea AV/AC Napoli-Bari, lo scavo di sette gallerie

naturali

Carlo Dossi

32 Gallerie storiche e sostenibilità DICEMBRE

M. Brichese, F. Foria, M. Calicchio, R. Giordano,

G. Miceli

53 Metropolitana con museo

Edvige Viazzoli

64 È nato Argo Gallerie

Carlo Dossi

68 L’inventiva sui cantieri TELT

Fabrizio Parati

MATERIALI&TECNOLOGIE

90 Una questione di trasporto GEN-FEB

Lorenzo De Carli

100 Sostenibilità delle pavimentazioni stradali

Massimo Paolini

104 I primi, splendidi cinquant’anni di un punto di

riferimento

Fabrizio Parati

110 Drytech SA e Teknachem SA

112 Le soluzioni per l’asfalto

Mauro Armelloni

113 Asfalto in gomma riciclata da PFU

Damiano Diotti

66 Sistema di controllo di accettazione informatizzato

MARZO del calcestruzzo

G. Estrafallaces, G. Bosco, G. Violo, C. De Balsi,

V. Santangelo

76 La UNI/PdR 152:2023

M. Agostino, S. Bufarini, L. De Carli, M. De

Gregorio, M. F. Valerio

94 13 modi per riutilizzare il fresato nella struttura stradale

APRILE

Augusto Ciarlitti, Raffaele Bolognini

102 Cemento da 500 milioni di dollari

110 Concretezza 2024

I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

46 La strada verso il futuro della mobilità sostenibile

MAGGIO

Cristiano Fogliano, Stefano C. Iacona, Nicola

Dinnella

104 Sette giorni su sette

Matthieu Colombo

108 Il calcestruzzo dell’Aeronautica Militare

110 Siteb al G7 Clima, energia e ambiente

112 Concretezza 2024

I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

16 Il Gipave di Iterchimica per Roma GIUGNO

100 In scena la bellezza

Francesco Santoro, Tiziano Deidda, Carlo Crestini

106 Il calcestruzzo ad alto grado di permeabilità

110 Obiettivo decarbonizzazione

24 Concretezza 2024 LUGLIO

I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

92 Esempio concreto di sostenibilità e digitalizzazione

Deborah Floris

96 Ecopneus: oltre 187 mila tonnellate di PFU nel 2023

Damiano Diotti

102 Una catena di intelligenze, per un futuro sostenibile

Lucia Saronni

106 L’importanza del calcestruzzo

Paolo Cosseddu

34 Mapei in Formula 1 AGO-SET

Carlo Dossi

82 Un altro passo avanti verso la sostenibilità

Carlo Carpani, Loretta Venturini, Giuseppe Loprencipe

106 Uretek sulla SP47

Mauro Lagalante

112 Costruire bene si può, perché non farlo?

Silvio Cocco

82 La nuova tecnologia WMA-RAP per gli asfalti OTTOBRE

Loretta Venturini, Carlo Carpani

92 Concretezza 2024

Silvio Cocco

96 La prima cementeria decarbonizzata d’Italia

Carlo Dossi

84 Additivi di nuova generazione NOVEMBRE

86 Heidelberg Materials presenta evoBuild

Fabrizio Parati

92 Per qualsiasi struttura in calcestruzzo

Mauro Armelloni

76 Barriere olimpiche DICEMBRE

Enzo Rizzo

104 Più arte che scienza

Lorenzo De Carli

MACCHINE&ATTREZZATURE

116 Tutto calcolato al millimetro GEN-FEB

Mauro Armelloni

118 Profilatura controllata

Giuseppe Delbosco

122 Novità mondiale

Gabriele Villa

100 La fresatrice MP 1000HD MARZO

Edvige Viazzoli

106 Quando l’artigianato incontra la tecnologia

126 Una Bauer a Palermo

24 Macchine per costruzioni: le stime per il 2024 APRILE

104 Sintesi tra sicurezza e bellezza

Daniela Stasi

112 Intermat Innovation Awards 2024

Matthieu Colombo

124 Le macchine del Giubileo

Edvige Viazzoli

126 Per strade, gallerie e centri storici

Mauro Armelloni

114 Due giorni con Massucco T. MAGGIO

Monica Banti

118 La fresa RPL/HY

Monica Banti

120 CAMS tra i vincitori degli Idra Awards 2024

28 Concretezza 2024 GIUGNO

114 La sostenibile leggerezza dell’essere…Pilosio

Fabrizio Parati

120 Bauer In-House

110 Il primato della sicurezza sulle autostrade italiane

LUGLIO

Fabrizio Parati

118 L’escavatrice a ruota RWA 700

122 Il nuovo Presidente di Bomag

Carlo Dossi

124 Made in 1934

Fabrizio Parati

114 Il fresato sulle strade di domani AGO-SET

Beatrice Bonomi

120 Wirtgen si consolida

Carlo Dossi

122 Hitachi sceglie Roboze

Monica Banti

102 Cams acquisice Malavasi G. OTTOBRE

104 Prova di forza in spazi ristretti

Gabriele Villa

106 Un traguardo importante

Gabriele Villa

108 Ottimizzare l’utilizzo dei martelli idraulici

Dario Giraudo

112 A ultra guardia della sicurezza

Enzo Rizzo

122 Bene le macchine stradali

Damiano Diotti

124 Tutta la forza che serve

94 Il calo fisiologico NOVEMBRE

Paolo Cosseddu

100 Porre le basi per il futuro digitale in complessi paesaggi

urbani

Alex Persyn

104 LoJack a bordo delle macchine da lavoro

Gabriele Villa

106 Si alza il livello

Mauro Armelloni

110 Construction über alles

Paolo Cosseddu

113 L’E-PAving Cantiere Elettrico

Monica Banti

114 Tradizione contemporanea

Anita Cavalli

119 CTE e British Airways

Gabriele Villa

120 Potente, veloce e tutela ambiente e portafogli

Edvige Viazzoli

112 Una macchina fuori dagli schemi DICEMBRE

Damiano Diotti

116 Gli elettrici

L’EDITORIALE

7 “Intelligenza”: parola chiave per il settore delle

infrastrutture nel 2024

GEN-FEB

Lucia Edvige Saronni

7 Buone notizie dall’Europa LUGLIO

Lucia Edvige Saronni

L’INDAGINE

7 Due italiani su tre: il cellulare causa incidenti stradali

NOVEMBRE

Gruppo Credem e Università Cattolica del Sacro

Cuore

L’INIZIATIVA

7 Un podcast contro i colpi di sonno AGO-SET

Marco Brachini

7 “La Fiaccola” e l’Università LUMSA DICEMBRE

L’OPINIONE

7 Il futuro delle Smart Road MARZO

Federica Cavagliano

7 Investendo nel futuro: l’educazione alla APRILE

sicurezza stradale per i giovani

Roberto Arditi

7 I sistemi di trasporto di domani MAGGIO

Morgan Wright

7 L’incremento dei crimini sta colpendo GIUGNO

il settore delle costruzioni

Laura Casparrini

7 “Hic sunt leones” OTTOBRE

Francesco Annunziata

Indici 2024

122

12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

123



L’OPINIONE LEGALE

8 Le novità in tema di contratti

pubblici

GEN-FEB

Claudio Guccione

8 Scorporo e ribasso del costo della manodopera MARZO

Claudio Guccione

8 Le differenze tra subappalto e lavoro autonomo APRILE

Claudio Guccione

8 Livelli di progettazione MAGGIO

Claudio Guccione

8 Equo compenso e Codice dei contratti pubblici GIUGNO

Claudio Guccione

8 Affidamento delle concessioni di servizi LUGLIO

Claudio Guccione

8 Il piano economico finanziario nelle concessioni AGO-

SET

Claudio Guccione

8 L’attestazione comprovante il sopralluogo OTTOBRE

Claudio Guccione

8 L’illecito professionale grave NOVEMBRE

Claudio Guccione

8 È ammesso il ribasso sul costo

della manodopera

DICEMBRE

Claudio Guccione

PONTI&VIADOTTI

38 Ponti sicuri MARZO

Gabriele Villa

82 Il pianeta FLEX

Fabrizio Parati

90 Ponte “Fiumendisi”

C. Fogliano, L. Farina, F. Sgarrella, N. Dinnella

80 Il Gemello digitale del Colle Isarco, la nuova MAGGIO

vita del viadotto

Carlo Costa, Tristano Scarpetta, Annalia Dongilli

86 Collegare e innovare. Due progetti iconici per Impresa

Pizzarotti

Giosuè Furfaro, Marco Marchetti

92 La rivoluzione nella riabilitazione dei ponti

96 Sulle rive del Naviglio Grande

Fabrizio Parati

100 Il nuovo Canova

Edvige Viazzoli

32 Il nuovo viadotto Candigliano sulla SS 3 Flaminia LUGLIO

Stefano Luca Possati, Maria Teresa Navarra,

Luigino Dezzi

76 Sistemi avanzati di monitoraggio dei ponti con analisi

dati in tempo reale

Raffaella Romanello, Gabriele Miceli

84 Il nuovo ponte di Baltimora

Gabriele Villa

86 Campioni d’Europa

Mauro Armelloni

90 Sopra l’acqua e le nuvole

Gabriele Villa

52 Il ponte di Pontey AGO-SET

60 Il viadotto Gravagna

Monica Banti

56 Metodi di modellazione raffinati dei rinforzi strutturali

nell’analisi dei ponti in muratura

OTTOBRE

Raffaella Romanello, Giovanni Tramontana,

Gabriele Miceli

70 Il progetto del ponte Eccellente-Rosarno

Filippo Bittante, Marco Brugnerotto

76 Il ponte di Braila

Edvige Viazzoli

78 Il ponte sul Biffis

Gabriele Villa

40 Una nuova vista sul Brenta DICEMBRE

Mario Organte

46 Il New Demerara River Bridge

82 Il Ponte conviene

Unioncamere, Uniontrasporti

86 Monitoraggio digitale e manutenzione predittiva del

viadotto Masaè

A. Piscini, E. Troielli, M. Penasa, M. Penasa

PORTI

40 Primo in Italia e più grande d’Europa MARZO

Carlo Dossi

24 Porto della Spezia. La prima zona MAGGIO

Franca Doganale del Paese

60 Passo decisivo per lo sviluppo del territorio LUGLIO

Damiano Diotti

68 Per un futuro responsabile

Daniela Stasi

72 Polo Logistico FS e ADSP Mare Adriatico

Centro Settentrionale

AGO-SETT

Carlo Dossi

44 Porti some strutture fondamentali OTTOBRE

118 Mammoet nei porti europei

Edvige Viazzoli

SICUREZZA

20 Sicurezza stradale, Polizia di Stato e ASPI MARZO

62 La svolta

Gabriella Gherardi

112 Atlas, il custode delle strade

Enzo Rizzo

118 Disgrazie e formazione

Silvio Cocco

26 Andiamo sul sicuro APRILE

34 Sicurezza in mare e in strada

52 SOS VoIP LUGLIO

Marco Nardi

62 Il problema della stabilità dei pendii

Simone Fregonese

74 Ansfisa, nuove Linee guida

18 “Andiamo sul sicuro” a Ginevra OTTOBRE

96 Dispositivi di ritenuta stradale e innovazione

tecnologica

NOVEMBRE

94 Sicurezza stradale: l’impatto delle nuove

tecnologie

DICEMBRE

Grazia Crocco

STRADE

32 On Board Unit: oltre il pedaggio MARZO

Fabrizio Parati

56 Oggettività e misurabilità

Daniela Stasi

18 Ripartono i lavori stradali APRILE

66 FS1 “Sustainable finance and international

policies for the SDGs 2030”

Francesco Micci

74 La Decarbonizzazione in primo piano

Susanna Zammataro

22 Reway Group sale al 100% di Gema MAGGIO

26 Convegno G7 Trasporti

32 Il futuro della mobilità stradale

Domenico Crocco

36 La Direttiva strategica e decisiva

Francesca Romana Marcacci Balestrazzi

62 Piano regionale dei Trasporti: alcuni spunti

Alfonso Annunziata, Francesco Annunziata

40 I 25 anni di TTS Italia GIUGNO

Morena Pivetti

48 Progettare e costruire nel terzo millennio

Mauro Di Prete

16 Anas, certificazione internazionale di qualità LUGLIO

21 Anas contro gli incendi: “La strada non è un

posacenere”

42 Anas: storia e sviluppo del dato satellitare

Flavio Capozucca, Massimo Gargano, Jacopo

Crognale

46 La nuova mobilità è la chiave di politiche trasformanti

Grazia Crocco

66 Emilia Romagna, una nuova stagione di cantieri

Damiano Diotti

22 Anas, riqualificazione di 31 aree di servizio AGO-SET

41 Reway Group e Vega Engineering

44 Un intervento atteso da 35 anni

Mauro Armelloni

46 Anas: il nuovo progetto di Digital Communication

Massimo Carlini

66 Dai rifiuti la tecnologia per essere in pista

Enzo Rizzo

32 PIERS – UNECE PPP and Infrastructure NOVEMBRE

Evaluation and Rating System

Francesco Micci

42 Essere il cambiamento

Fabrizio Parati

50 Piove governo ladro

Gabriella Gherardi

50 Movyon e l’Intelligent Urban Mobility DICEMBRE

56 Anas, Ricerca stili di guida 2024

98 Nuovo progetto stradale per il Gruppo Webuild

Autori

A

Annunziata Alfonso Sistema integrato e intermodale

Piano regionale dei trasporti:alcuni spunti

Annunziata Francesco Sistema integrato e intermodale

Piano regionale dei trasporti:alcuni spunti

“Hic Sunt Leones”

Occorre riflettere

Arditi Roberto

Investendo nel futuro:l’educazione alla sicurezza

stradale per i giovani

16 Gen-Feb

62 Maggio

16 Gen-Feb

62 Maggio

7 Ottobre

66 Dicembre

7 Aprile

Armelloni Mauro La nuova barriera di Ventimiglia 66 Marzo

Per strade,gallerie e centri storici

126 Aprile

Un ‘interconnessione strategica

66 Maggio

Trenord sceglie Unguess

36 Giugno

La nuova Melbourne

76 Luglio

Campioni d’Europa

86 Luglio

Un intervento atteso da 35 anni

44 Ago-Set

La diffusione in Italia del protocollo Envision 50 Ottobre

Luogo dalle numerose vocazioni

48 Novembre

Per qualsiasi struttura in calcestruzzo

92 Novembre

Si alza il livello

106 Novembre

ASTM primo operatore autostradale in Brasile 81 Dicembre

Astolfi Giacomo Il Marco Polo sostenibile 32 Ottobre

B

Banti Monica Il 5G sotto le alpi 52 Marzo

Sicurezza in mare e in strada

34 Aprile

Il tunnel del Kuchelberg a Merano

122 Maggio

Per la prima volta in Italia

96 Giugno

Una nuova stagione di collaborazione

54 Luglio

Il viadotto Gravagna

60 Ago-Set

Droni da remoto per il monitoraggio del traffico 64 Ago-Set

Hitachi Rail sceglie Roboze

122 Ago-Set

Autobrennero investe in tecnologia

42 Ottobre

Il sacco degradabile

98 Ottobre

Il nuovo volto della mobilità su ferro

56 Novembre

L’E-paving cantiere elettrico

113 Novembre

Balestrazzi Francesca La direttiva strategica e decisiva

36 Maggio

Romana

Baraldi Mattia

Barbetta Carlo

Sistemi e servizi di diagnostica per

l’infrastruttura ferroviaria

Sistemi di ventilazione delle metropolitane

in aree sismiche

Battaglia francesco La nuova officina carri FFS

72 Giugno

54 Giugno

68 Maggio

Bittante Filippo Il progetto del ponte Eccellente-Rosarno 70 Ottobre

Bolognini Raffaele

13 modi per riutuilizzare il fresato nella

struttura stradale

94 Aprile

Bonomi Beatrice Il fresato sulle strade di domani 114 Ago-Set

Borchielini Romano Sistemi di ventilazione delle metropolitane

in aree sismiche

54 Giugno

C

Calicchio Mario

Il patrimonio strategico delle gallerie tra passato

e futuro

78 Giugno

Calicchio Mario Gallerie storiche e sostenibilità 32 Dicembre

Capozucca Flavio Anas:storia e sviluppo del dato satellitare 42 Luglio

Cappelletto Simone Il monitoraggio geodetico della Val di Vizze

e della diga di Novale

Carlini Massimo

Carpani Carlo

Casparrini Laura

84 Giugno

Anas: il nuovo progetto di digital communication 46 Ago-Set

Un altro passo avanti verso la sostenibilità:

La SP3 Ardeatina

La nuova tecnologia WMA-RAP per gli asfalti

L’incremento dei crimini colpisce il settore

delle costruzioni

Cavagliano Federica Il futuro delle smart road

82 Ago-Set

82 Ottobre

7 Giugno

7 Marzo

Cavalli Anita Tradizione contemporanea 114 Novembre

Chiappone Sandro

Ciarlitti Augusto

Incremento della sicurezza nelle gallerie stradali 54 Maggio

13 modi per riutilizzare il fresato nella

struttura stradale

94 Aprile

Cocco Silvio Disgrazie e formazione 118 Marzo

Costruire bene si può,perché non farlo? 112 Ago-Set

Concretezza 2024

92 Ottobre

Colombo Matthieu Intermat innovation awards 2024 112 Aprile

Sette giorni su sette

104 Maggio

Colonnelli Simone

Il monitoraggio geodetico della Val di Vizze

e della diga di Novale

84 Giugno

Cosseddu Paolo L’importanza del calcestruzzo 106 Luglio

Il calo fisiologico

94 Novembre

Construction Uber Alles

110 Novembre

Costa Carlo

Il gemello digitale del colle Isarco,la nuova vita

del viadotto

80 Maggio

Crestini Carlo In scena la bellezza 100 Giugno

Crocco Domenico Il futuro della mobilità stradale 32 Maggio

Crocco Grazia

La nuova mobilità è la chiave di politiche

trasformanti

Sicurezza stradale: l’impatto delle nuove tecnologie

46 Luglio

94 Dicembre

Crognale Jacopo Anas: storia e sviluppo del dato satellitare 42 Luglio

D

De Carli Lorenzo Più arte che scienza 104 Dicembre

Deidda Tiziano In scena la bellezza 100 Giugno

Brachini Marco Un podcast contro i colpi di sonno al volante 7 Ago-Set

Brichese Marianna

Il patrimonio strategico delle gallerie tra passato

e futuro

78 Giugno

Gallerie storiche e sostenibilità

32 Dicembre

Brugnerotto Marco Il progetto del ponte Eccellente-Rosarno 70 Ottobre

Dezi Luigino

Il nuovo viadotto Candigliano sulla SS3 Flaminia 32 Luglio

Dinnella Nicola Ponte “Fiumendisi” 90 Marzo

La strada verso il futuro della mobilità sostenibile 46 Maggio

Incremento della sicurezza nelle gallerie stradali 54 Maggio

Indici 2024

124

12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

125



Diotti Damiano Linea Av/ AC Brescia est-Verona 50 Marzo

Due giorni con Massucco

114 Maggio

Passo decisivo per lo sviluppo del territorio 60 Luglio

Emilia Romagna,una nuova stagione di cantieri 66 Luglio

Ecopneus:oltre 187 mila tonnellate di PFU nel 2023 98 Luglio

Da Padova a Livorno

40 Ago-Set

Svincolo di Dalmine,crocevia di persone

e merci fondamentale

42 Ago-Set

Il più grande ordine di Alstom in Germania 56 Ago-Set

Prova di forza in spazi ristretti

104 Ottobre

Bene le macchine stradali

122 Ottobre

La blu nel cuore antico di Milano

76 Novembre

Franchetti e Matildi+Partners

60 Dicembre

Una macchina fuori dagli schemi

112 Dicembre

Di Biagio Giorgia

Di Pompeo Sara

Ampliamento della linea 5 della metropolitana

di Bucarest

Nuova autostrada A7 Ploiesti-Buzau,Lot1

Ploiesti-Mizil,Romania

68 Novembre

62 Dicembre

Una nuova stazione nata nel verde e nella storia 32 Giugno

Di Prete Mauro Progettare e costruire nel terzo millennio 48 Giugno

Dongilli Annalia L’esercizio del rinnovamento 60 Aprile

Il gemello digitale del colle Isarco,la nuova

vita del viadotto

80 Maggio

Dossi Carlo L’obiettivo di una ferrovia europea 48 Marzo

Il nuovo I-COV

78 Aprile

I 100 mila conci per Telt

108 Giugno

Il nuovo presidente di Bomag

122 Luglio

Mapei in formula 1

34 Ago-Set

Polo logostica FS e ADSP mare Adriatico

centro settentrionale

72 Ago-Set

Wirtgen si consolida

120 Ago-Set

La prima cementeria decarbonizzata d’Italia 96 Ottobre

Cantieri italiani,tra i più rischiosi in Europa 53 Novembre

Linea AV/AC Napoli-Bari,lo scavo di sette gallerie 81 Novembre

E’nato Argo gallerie

64 Dicembre

F

Farina Luigi Ponte”Fiumendisi” 90 Marzo

Floris Deborah Esempio concreto di sostenibilità e digitalizzazione 92 Luglio

Fogliano Cristiano Ponte”Fiumendisi” 90 Marzo

La strada verso il futuro della mobilità sostenibile 46 Maggio

Foria Federico

Il patrimonio strategico delle gallerie tra

passato e futuro

Gallerie storiche e sostenibilità

78 Giugno

32 Dicembre

Forlani Filippo La A15 Parma-La Spezia 34 Ottobre

Fratino Giuseppe La A15 Parma-La Spezia 34 Ottobre

FregoneseSimone

Furfaro Giosuè

G

Geospike,innovazione nel consolidamento

del ballast ferroviario

Il problema della stabilità dei pendii

Collegare e innovare,due progetti iconici

per impresa Pizzarotti

68 Giugno

62 Luglio

86 Maggio

Gargano Massimo Anas: storia e sviluppo del dato satellitare 42 Luglio

Gerundino Carla

Ampliamento della linea 5 della metropolitana

di Bucarest

68 Novembre

Gherardi Gabriella La svolta 62 Marzo

Can can strade

126 Ottobre

Piove governo ladro

50 Novembre

Giordano Riccardo Gallerie storiche e sostenibilità 32 Dicembre

Giraudo Dario Ottimizzare l’utilizzo dei martelli idraulici 108 Ottobre

Guccione Claudio Le novità in tema di contratti pubblici 8 Gen-Feb

Scorporo e ribasso del costo della manodopera 8 Marzo

Le differnze tra subappalto e lavoro autonomo 8 Aprile

Livelli di progettazione

8 Maggio

Equo compenso e codice dei contratti pubblici 8 Giugno

Affidamento delle concessioni di servizi

8 Luglio

Il piano economico finanziario nelle concessioni 8 Ago-Set

L’attestazione comprovante il sopralluogo 8 Ottobre

L’illecito professionale grave

8 Novembre

E’ ammesso il ribasso sul costo della manodopera 8 Dicembre

Guerrieri Marco

Gunnella Giorgia

I

Iacona Stefano C.

L

Incremento della sicurezza nelle galleriestradali 54 Maggio

Ampliamento della linea 5 della metropolitana

di Bucarest

Nuova autostrada A7 Ploiesti-Buzau,Lot1

Ploiesti-Mizil,Romania

68 Novembre

62 Dicembre

La strada verso il futuro della mobilità sostenibile 46 Maggio

Lagalante Mauro Uretek sulla SP47 106 Ago-Set

Loprencipe Giuseppe Un altro passo avanti verso la sostenibilità:

La SP3 Ardeatina

82 Ago-Set

Lucidi Massimo Concretezza: cos’è, com’è,e perché? 110 Ago-Set

Idee concrete per il cambiamento possibile 108 Dicembre

M

Marchetti Marco

Collegare e innovare.Due progetti iconici

per impresa Pizzarotti

86 Maggio

Mascolini Andrea Classifiche ENR 2024 127 Ago-Set

Gare pubbliche di ingegneria e architettura 127 Novembre

Micci Francesco Piarc XXVIITH World Road Congress-Prague 2023:

FS1 ”Sustainable Finance and International

Policies for the SGDS 2030”

Piers-Unece PPP and infrastructure evaluation

and rating system

Miceli Gabriele

Sistemi avanzati di monitoraggio dei ponti

con analisi dati in tempo reale

Gallerie storiche e sostenibilità

66 Aprile

32 Novembre

78 Luglio

32 Dicembre

Minato Lorenzo La nuova officina carri FFS 68 Maggio

Moghini Luca La nuova officina carri FFS 68 Maggio

N

Nardi Marco

OG11Tunnel:Interventi alla luce della norma

CEI 64-20

SOS Voip

90 Aprile

52 Luglio

Navarra Maria Teresa Il nuovo viadotto Candigliano sulla SS3 Flaminia 32 Luglio

O

Oddone Giancarlo

Sistemi e servizi di diagnostica per l’infrastruttura

ferroviaria

72 Giugno

Organte Mario Una nuova vista sul Brenta 40 Dicembre

P

Panico Francesco

Il patrimonio strategico delle gallerie

tra passato e futuro

78 Giugno

Parati Fabrizio On board units:oltre il pedaggio 32 Marzo

Il pianeta flex

82 Marzo

La metropolitana di Parigi

88 Aprile

Il primo intercity ibrido

122 Aprile

La galleria Colle Marino

60 Maggio

Sulle rive del naviglio grande

96 Maggio

La sostenibile leggerezza dell’essere.....Pilosio 114 Giugno

Il primato della sicurezza sulle autostrade italiane 110 Luglio

Made in 1934

124 Luglio

Il tragitto della crescita

36 Ago-Set

Essere il cambiamento

42 Novembre

La via delle genti

58 Novembre

Heidelberg Materials presenta Evobuild 86 Novembre

L’inventiva sui cantieri Telt

68 Dicembre

Papurello Davide

Sistemi di ventilazione delle metropolitane

in aree sismiche

54 Giugno

Penasa Massimo La sicurezza in tempo reale 36 Aprile

Monitoraggio digitale e manutenzione predittiva

del viadotto Masaè

86 Dicembre

Penasa Matteo

Persyn Alex

Piacenti Andrea

Piscini Andrea

Monitoraggio digitale e manutenzione predittiva

del viadotto Masaè

Porre le basi per il futuro digitale in complessi

paesaggi urbani

86 Dicembre

100 Novembre

Una nuova stazione nata nel verde e nella storia 32 Giugno

Monitoraggio digitale e manutenzione predittiva

del viadotto Masaè

86 Dicembre

Pivetti Morena I 25 anni di TTS Italia 40 Giugno

Porto Bonacci Samuele Cantiere svizzero di qualità

Possati Luca

R

Regna Manuela

74 Ago-Set

Una nuova stazione nata nel verde e nella storia 32 Giugno

Il nuovo viadotto Candigliano sulla SS3 Flaminia 32 Luglio

Nuova autostrada A7 Ploiesti-Buzau,

Lot1 Ploiesti-Mizil,Romania

62 Dicembre

Rizzo Enzo Atlas,il custode delle strade 112 Marzo

L’arena del futuro è sempre più presente 54 Aprile

Trasporto merci al volo

56 Luglio

Dai rifiuti la tecnologia per essere in pista 66 Ago-Set

A ultra guardia della sicurezza

112 Ottobre

Barriere olimpiche

76 Dicembre

Romanello Raffaella Sistemi avanzati di monitoraggio dei ponti

con analisi in tempo reale

Metodi di modellazione raffinati dei rinforzi

strutturali nell’analisi dei ponti in muratura

S

78 Luglio

56 Ottobre

Santoro Francesco In scena la bellezza 100 Giugno

Saronni Lucia Edvige “Intelligenza”:Parola chiave per il settore

delle infrastrutture nel 2024

7 Gen-Feb

Buone notizie dall’Europa

7 Luglio

Una catena di intelligenze,per un futuro sostenibile 102 Luglio

Scarpetta Tristano

Il gemello digitale del colle Isarco,la nuova

vita del viadotto

80 Maggio

Sgarella Fabio Ponte”Fiumendisi” 90 Marzo

Stasi Daniela Oggettività e misurabilità 56 Marzo

Sintesi tra sicurezza e bellezza

104 Aprile

Per un futuro responsabile

68 Luglio

Risorse qualificate e aggiornate

88 Ottobre

T

Tozzo Cristina I vincitori della 8A SIIV Arena best 127 Maggio

Gli appuntamenti della SIIV per il 2024 127 Giugno

International summer school di SIIV

128 Ottobre

Tramontana Giovanni Metodi di modellazione raffinati dei rinforzi

strutturali nell’analisi dei ponti in muratura

Troielli Edoardo

W

Monitoraggio digitale e manutenzione predittiva

del viadotto Masaè

56 Ottobre

86 Dicembre

Wright Morgan I sistemi di trasporto di domani 7 Maggio

V

Venturini Loretta

Un altro passo avanti verso la sostenibilità:

la SP3 Ardeatina

La nuova tecnologia WMA-RAP per gli asfalti

82 Ago-Set

82 Ottobre

Viazzoli Edvige Il GIC scalda i motori 74 Marzo

La fresatrice MP1000HD

100 Marzo

Le macchine del giubileo

124 Aprile

Il nuovo Canova

100 Maggio

Uno dei primi al mondo

38 Giugno

“Barrier System”

40 Luglio

La luce di Napoli

64 Luglio

Lyon-Turin Engagement forum

102 Ago-Set

Il piano di RFI per le stazioni italiane

52 Ottobre

Il ponte di Braila

76 Ottobre

Mammoet nei porti europei

118 Ottobre

Un materiale ideale

72 Novembre

Potente,veloce e tutela ambiente e portafogli 120 Novembre

Metropolitana con museo

53 Dicembre

Villa Gabriele La validità di una scelta strategica 46 Marzo

Il nuovo ponte di Baltimora

84 Luglio

Hitachi Railprotagonista della mobilità di Firenze 58 Ago-Set

Il ponte sul Biffis

78 Ottobre

Triflex a Milano

100 Ottobre

Un traguardo importante

106 Ottobre

La nuova metropolitana di Melbourne

82 Novembre

Lojack a bordo delle macchine da lavoro 104 Novembre

CTE e British Airways

119 Novembre

Esempio virtuoso di mobilità mista

44 Dicembre

L’aeroporto di Amburgo

100 Dicembre

Voza Antonio La realtà virtuale”avanza”nelle gallerie BBT 80 Aprile

Z

Zammataro Susanna Congresso mondiale dell’IRF 2024

Iniziative congiunte a livello globale

Il futuro dei trasporti intelligenti

Statistiche mondiali IRF 2024

Congresso mondiale dell’IRF

126 Maggio

126 Giugno

126 Ago-Set

127 Ottobre

126 Novembre

Zari Davide La realtà virtuale “avanza”nelle gallerie BBT 80 Aprile

Indici 2024

126

12/2024 leStrade

leStrade 12/2024

127



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12-13 MARZO, 2025 • VERONA, ITALIA

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Soluzione antighiaccio brevettata per strade più sicure, durature e sostenibili

Winterpave è una tecnologia innovativa e sostenibile sviluppata per ritardare l’adesione del ghiaccio alla superficie

stradale. Abbassa il punto di congelamento dell’acqua e inibisce la formazione dei cristalli di ghiaccio. Durante i rovesci nevosi

Winterpave lascia più tempo ai mezzi dedicati allo sgombero neve per intervenire, facilitando la rimozione del ghiaccio

e della neve. Contribuisce a ridurre l’impiego di sale fino all’80%, limitando l’impatto ambientale e aumentando la sicurezza

stradale in caso di temperature sotto zero.

Ambiti di impiego

Ritarda l’adesione del ghiaccio, riduce l’impiego di sale fino all’80%

Roads towards sustainability

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