TuttoBallo20 - Gennaio-Febbraio 2025. ENJOYART
Con l'arrivo del 2025, ci troviamo a riflettere su quanto abbiamo realizzato nel 2024 e su come questi successi possano guidarci verso un futuro ancora più luminoso. Questo nuovo anno è un'opportunità per scrivere nuove pagine del nostro diario, proprio come Renée Zellweger, che torna al cinema il giorno di San Valentino con un nuovo capitolo di Bridget Jones. Le sue avventure ci ricordano che ogni progresso, successo e insuccesso è parte integrante del nostro percorso. In questo numero, siamo entusiasti di presentarvi anche Manuela Carrasco, una delle più grandi ballerine di Flamenco, che incanta il pubblico con il suo spettacolo “LAS ESTRELLAS” sotto la direzione di Daniele Cipriani Entertainment. Troverete interviste esclusive, approfondimenti su musica, teatro, cinema e viaggi, il tutto pensato per intrattenere e ispirare tutta la famiglia. Siamo piccoli artigiani della comunicazione e la nostra passione è condividere storie e esperienze con voi. Vi invitiamo a sostenere la nostra associazione, Stefano Francia, con una piccola donazione, per continuare a portare avanti questo progetto che amiamo. Insieme, possiamo scrivere un 2025 ricco di emozioni e successi! Fai una donazione ora tramite PayPal! Copia e incolla il link nella barra degli indirizzi e offrici un caffè. Grazie per il tuo supporto!!! https://www.paypal.com/myaccount/transfer/homepage/buy/success
Con l'arrivo del 2025, ci troviamo a riflettere su quanto abbiamo realizzato nel 2024 e su come questi successi possano guidarci verso un futuro ancora più luminoso. Questo nuovo anno è un'opportunità per scrivere nuove pagine del nostro diario, proprio come Renée Zellweger, che torna al cinema il giorno di San Valentino con un nuovo capitolo di Bridget Jones. Le sue avventure ci ricordano che ogni progresso, successo e insuccesso è parte integrante del nostro percorso. In questo numero, siamo entusiasti di presentarvi anche Manuela Carrasco, una delle più grandi ballerine di Flamenco, che incanta il pubblico con il suo spettacolo “LAS ESTRELLAS” sotto la direzione di Daniele Cipriani Entertainment. Troverete interviste esclusive, approfondimenti su musica, teatro, cinema e viaggi, il tutto pensato per intrattenere e ispirare tutta la famiglia. Siamo piccoli artigiani della comunicazione e la nostra passione è condividere storie e esperienze con voi. Vi invitiamo a sostenere la nostra associazione, Stefano Francia, con una piccola donazione, per continuare a portare avanti questo progetto che amiamo. Insieme, possiamo scrivere un 2025 ricco di emozioni e successi!
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44
Manuela
Carrasco
© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r T "
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IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO
DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME
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TuttoBallo - Gennaio / Febbario - n. 44
Copertina: Renèe Zellwger - Bridget Jones - © Universal Pictures
Contro Copertina: Las Estrellas 2025 - Manuela Carrasco - © Daniele Cipriani Entertainment
Editore "Stefano Francia" EnjoyArt
Direttore - Fabrizio Silvestri
Vice direttore - Eugenia Galimi
Segretaria di redazione - Pina delle Site
Redazione - Marina Fabriani Querzè, Luca Fochetti.
COLLABORATORI: Lisa Bernardini, Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio,
Francesco Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro
Mallamaci, Luca Fochetti, Walter Garibaldi, Francesco Leone, Assia
Karaguiozova, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Francesca Meucci.
Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco
Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, Raul, Alessio
Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto pubblicate
sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine social dei
protagonisti.
CREDITI FOTO
Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,
vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65
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É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal direttore.
I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.
Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt
per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com
Editoriale
Cari amici e lettori,
Con l'arrivo del 2025, ci troviamo a riflettere su quanto
abbiamo realizzato nel 2024 e su come questi successi
possano guidarci verso un futuro ancora più luminoso.
Questo nuovo anno è un'opportunità per scrivere nuove
pagine del nostro diario, proprio come Renée Zellweger,
che torna al cinema il giorno di San Valentino con un
nuovo capitolo di Bridget Jones. Le sue avventure ci
ricordano che ogni progresso, successo e insuccesso è
parte integrante del nostro percorso. In questo numero,
siamo entusiasti di presentarvi anche Manuela Carrasco,
una delle più grandi ballerine di Flamenco, che incanta il
pubblico con il suo spettacolo “Las Estrellas” sotto la
direzione di Daniele Cipriani Entertainment.
Troverete interviste esclusive, approfondimenti su musica,
teatro, cinema e viaggi, il tutto pensato per intrattenere e
ispirare tutta la famiglia. Siamo piccoli artigiani della
comunicazione e la nostra passione è condividere storie e
esperienze con voi. Vi invitiamo a sostenere la nostra
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TuttoBallo
musica da ballare e da ascoltare
“Pomodoro Studio”
lancia la street latin
di Giovanna Delle Site
Pomodoro Studio, fondato nel 1978 da Bernardo Lafonte, ha
iniziato la sua avventura come studio di registrazione
professionale, accogliendo artisti di grande calibro come
Amedeo Minghi, Renato Carosone, Eugenio Bennato e molti
altri. Nel corso degli anni, l'attività si è trasformata in Edizioni
Discografiche ed Editoriali, ampliando il suo impatto nel
mondo musicale. Dal 1990, Pomodoro Studio ha
diversificato la sua offerta, producendo musica per la Danza
Sportiva e collaborando con l'ANMB. Ha inoltre creato la
disciplina Natusumba, che unisce fitness e meditazione,
ispirandosi ai quattro elementi della natura per promuovere
il benessere totale. La musica a 432 Hz prodotta dallo studio
è pensata per stimolare la mente e favorire il relax.
Attraverso il gruppo Facebook "Natusumba Line Dance",
Pomodoro Studio collabora con scuole internazionali di line
dance. Oggi, con band come Musicos de Sevilla e Los
Angeles Vagabundos, lo studio si dedica alla produzione di
musica latina, offrendo generi come cumbia, salsa e tango,
disponibili per il download sul loro sito ufficiale. Questa
nuova produzione arricchisce il panorama musicale,
offrendo brani ideali per il ballo e l'ascolto, contribuendo al
benessere fisico e mentale degli appassionati.
Pomodoro Studio
NatuSamba
TuttoBallo
di Eugenia Galimi
Vicedirettore
La Città di Reggio Calabria ha ospitato nei giorni dal 21 al 23 Dicembre uno degli spettacoli natalizi più affascinanti di
sempre: le acque dello Stretto di fronte al Lungomare Italo Falcomatà sono stati lo scenario per il ‘Drone Show’ realizzato
dall’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, nell’ambito del programma
‘Reggio Città Natale’.
A occuparsi della realizzazione dello spettacolo è stato Artech, che dal 2015 offre effetti speciali e soluzioni spettacolari
per l’industria dell’intrattenimento in più di 39 paesi, insieme a Dronisos, leader mondiale nella tecnologia dei droni
automatici per spettacoli. Grazie al loro lavoro e alla coordinazione di un team di dodici professionisti italiani e francesi,
un imponente sciame composto da 500 punti luminosi, ha sorvolato il tratto di mare di fronte l’Arena dello Stretto,
trasformando il cielo in uno spettacolo unico che fonde storia, valori, tecnologia e creatività.
I droni hanno volano ad un’altezza di circa 120 metri dal livello del mare e realizzando figure tridimensionali larghe più di
100 metri. Lo spettacolo è stato visibile dalla passeggiata del Lungomare Falcomatà, nell’area adiacente all’Arena dello
Stretto.
“Per la prima volta realizziamo uno spettacolo di Natale per un Comune italiano, e lavorare con il team di Reggio Calabria
è stato entusiasmante. Speriamo che il pubblico resti emozionato quanto noi nel creare questa magia”, ha detto Luca
Toscano, Founder & Ceo di Artech.
“Un regalo per la città – ha affermato il sindaco Falcomatà – un’occasione per rendere magico il Natale di Reggio
Calabria, già ricchissimo di iniziative e di eventi, al centro e in periferia, attorno all’albero di piazza Duomo e nei villaggi
allestiti a piazza Italia ed alla Villa Comunale, oltre che nella miriade di eventi che si stanno già svolgendo in questi giorni
in tutti i quartieri della città. È la ciliegina sulla torta, uno spettacolo di altissimo spessore artistico e tecnologico, che
rende davvero incantevole il nostro Natale, con spettatori estasiati e le cui immagini stanno già facendo il giro del mondo,
esattamente come avvenuto per spettacoli simili nelle principali capitali del pianeta”.
“Siamo felici di poter annunciare questa ennesima perla dello scrigno di ricchezze che abbiamo predisposto per questo
Natale – ha affermato l’assessore con delega alla programmazione Carmelo Romeo – quasi un mese fa avevamo
annunciato che non sarebbero mancate le sorprese. E così dopo la bella mostra sui cimeli storici del calcio, che ha
aperto le sue porte alla Pinacoteca civica e che durerà per i prossimi tre mesi, adesso siamo stati lieti di poter regalare
questo spettacolo ai nostri concittadini e ai tanti turisti che in queste settimane d’inverno stanno affollando le strade e le
piazze della nostra città. È davvero un unicum nella storia reggina, e speriamo sia un bellissimo biglietto da visita per i
tanti che, in tutto il mondo, vedranno le immagini del nostro Natale e magari decideranno di trascorrere le loro vacanze
nella nostra città”.
TuttoBallo
L'anno che verrà
Tra speranze, sogni, promesse, illusioni e delusioni, inizia il nuovo anno.
Il 2024 che i superstiziosi non vedevano l'ora che finisse, come tutti gli anni bisestili.
Sicuramente questo nuovo anno sarà migliore, almeno questo sperano e sognano tutti.
È facile quindi avere credito promettendo anche false illusioni e sapendo che molte promesse andranno deluse.
Ma la gente ha bisogno di credere, di illudersi che la vita possa riservare anche cose belle.
La notte dell'addio al vecchio e del benvenuto al nuovo anno è tradizionalmente attesa in famiglia, seduti al tavolo del
cenone, guardando il retorico discorso del presidente della repubblica in TV, aspettando il fatidico conto alla rovescia, per
stappare a tempo lo spumante, sparare i botti e poi uscire per vivere appieno la notte del primo dell'anno.
Non è stato così per chi ha scelto di assistere agli spettacoli dal vivo organizzati in molte piazze italiane.
La Rai anche quest'anno ha individuato una città calabrese per organizzare l'ormai tradizionale "L'anno che verrà". A
Reggio Calabria accanto al museo nazionale dove risiedono i cittadini reggini più famosi del mondo: i bronzi si è svolta la
festa di inizio anno.
Gli imponenti mezzi della produzione Rai hanno installato un mega palco proprio lì, per poter mandare in onda lo
spettacolo del lungomare e dello stretto.
La cartolina di Reggio, per l'ennesima volta, è stata spedita in tutta Italia e non solo.
Ha raggiunto anche tutti quelli che per diversi motivi sono lontani dai loro affetti, dalle loro origini.
L'amministrazione comunale ha creduto fortemente in questo tipo di evento per promuovere il turismo e per fare
conoscere tutto quello che di bello offre questa terra.
Non ha molta importanza se sul palco sono saliti nomi altisonanti o meno, lo spettacolo è stato garantito.
L'occasione unica ha scombinato le tradizioni per molte famiglie.
Per tutti noi calabresi l’appuntamento era sotto il palco, e non importa se il cenone si è saltato, se non si è stappato in
compagnia dei propri cari, anche se si è rimasti in piedi al freddo per ore.
Vuoi mettere un selfie con gli amici con lo spettacolo alle spalle!
Queste sono le cose che ti riconciliano con la vita.
Un giorno potrai dire.. io c'ero!
Anche se il rito propiziatorio per un nuovo anno migliore probabilmente si rivelerà per l'ennesima volta vano, proprio
come cantava Dalla.
Anche il 2025 tra un anno passerà..
Non illudiamoci, ma sognamo, e speriamo di non rimanere delusi.
Buon anno a tutti.
di Sandro Mallamaci
TuttoBallo
Un anno di eventi imperdibili in Italia
Nel 2025, l'Italia si prepara a vivere un anno ricco di eventi straordinari che attireranno visitatori da tutto il mondo. Mentre
ci si appresta a festeggiare il Capodanno, molti già pianificano le proprie vacanze, tenendo d'occhio un'agenda fitta di
appuntamenti. Dalla celebrazione del Giubileo a Roma, alle attesissime Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina, il 2025
promette di essere un anno da ricordare.
Giubileo a Roma: Un'Occasione Unica
Il Giubileo del 2025 rappresenta un'opportunità imperdibile per visitare la Capitale. Si prevede un afflusso di circa 35
milioni di turisti, portando il totale delle presenze a ben 105 milioni, raddoppiando così il flusso degli anni precedenti.
Questo evento non solo avrà un impatto economico significativo sulla città, ma offrirà anche un ricco calendario di eventi.
Si inizia con l'apertura della Porta Santa a San Pietro il 24 dicembre 2024, seguita da una serie di celebrazioni che
toccheranno vari temi, dal volontariato all'arte, fino a eventi dedicati ai giovani e agli sportivi. Ogni mese del 2025 sarà
caratterizzato da eventi speciali, culminando con la celebrazione per i detenuti il 14 dicembre.
Fiera Internazionale del Tartufo e Cheese a Bra
Le Langhe e il Monferrato, famose per la loro gastronomia, ospiteranno due eventi di grande richiamo. La Fiera del
Tartufo Bianco di Alba, che si svolgerà dal 10 ottobre al 7 dicembre 2025, sarà un'occasione per degustare e acquistare il
pregiato tubero, ma anche per scoprire altre eccellenze culinarie del territorio. Parallelamente, dal 14 al 17 settembre
2025, Bra ospiterà Cheese, un evento biennale che celebra i formaggi di qualità, attirando espositori e visitatori da ogni
parte del mondo.
The World of Banksy a Napoli
La street art avrà un'importante vetrina a Napoli con la mostra "The World of Banksy", che sarà aperta fino al 4 maggio
2025. Questa esposizione, allestita nell'arena Flegrea Indoor, esplorerà i temi centrali dell'artista, come guerra,
capitalismo e pace, attraverso una selezione di opere iconiche e nuove creazioni. L'evento, pur non avendo il
coinvolgimento diretto di Banksy, mira a rendere il suo messaggio accessibile a tutti, invitando alla riflessione.
Milano Fashion Week: Un Palcoscenico di Stile
Milano, capitale della moda, ospiterà due settimane della moda nel 2025. La prima, dedicata alle collezioni maschili, si
svolgerà dal 17 al 21 gennaio, mentre la seconda, dedicata alle collezioni femminili, avrà luogo dal 25 febbraio al 3
marzo. Questi eventi non solo presenteranno le ultime tendenze, ma offriranno anche un'importante piattaforma per nuovi
talenti e designer emergenti.
Festival di Sanremo e Carnevale di Venezia
Il Festival di Sanremo, uno degli eventi musicali più attesi dell'anno, si svolgerà nel mese di febbraio, portando sul palco
artisti di fama nazionale e internazionale. Allo stesso tempo, Venezia si preparerà a festeggiare il suo famoso Carnevale,
un evento che incarna la bellezza e la tradizione della città. Tra i momenti clou ci saranno il Ballo del Minuetto d’Amore e
la Cioccolata Danzante, eventi che promettono di incantare i partecipanti.
Dolce&Gabbana a Roma: Un Evento di Alta Moda
Nel mese di luglio 2025, Roma ospiterà un evento esclusivo dedicato alla presentazione delle collezioni di alta moda di
Dolce&Gabbana. Questo evento fa parte del progetto "Grand Tour d’Italia", che mira a celebrare la bellezza e la cultura
italiana attraverso la moda, coinvolgendo città iconiche come Taormina e Venezia.
La Maratona di Roma: Un Traguardo Importante
Il 2025 segna il 30° anniversario della Maratona di Roma, un evento che attira corridori da tutto il mondo. Il percorso di 42
chilometri attraverserà alcuni dei luoghi più emblematici della città, offrendo un'esperienza unica a tutti i partecipanti. La
maratona si svolgerà il 16 marzo e, per la prima volta, il numero di partecipanti sarà limitato a 30.000 runner.
Festa di Sant’Agata a Catania: Tradizione e Folklore
La Festa di Sant’Agata, che si tiene a Catania dal 3 al 5 febbraio, è una delle celebrazioni religiose più suggestive d'Italia.
Con un mix di devozione e folklore, la festa include spettacoli pirotecnici e una processione che attraversa le strade della
città, rendendo omaggio alla patrona.
Le Olimpiadi Milano-Cortina: Un'Attesa Crescente
Le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina, che si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio 2026, inizieranno a farsi sentire già nel
2025. Con eventi di preparazione e un aumento previsto di visitatori, l'Italia si prepara a vivere un'esperienza sportiva
senza precedenti, con un afflusso di circa 513.000 arrivi.
TuttoBallo
La televisione del 2024 ha offerto una miscela di successi e insuccessi, con il consueto avvicendarsi di celebrità tra le varie
reti. Un momento significativo è stato il tributo alla leggendaria Raffaella Carrà, con la Rai che ha dedicato gli studi di Via
Teulada alla celebre soubrette, sebbene con un ritardo rispetto alla Spagna. Un murales, opera di Francesco Persichella,
alias Piskv, ha celebrato la televisione del passato, caratterizzata da garbo, educazione e intrattenimento. Ma come sarà la
televisione del 2025? Abbiamo chiesto a un'intelligenza artificiale, che ha delineato un futuro televisivo in continua
evoluzione.
La televisione generalista si trova a dover ridefinire il proprio ruolo in un panorama sempre più dominato da piattaforme di
streaming, social media e contenuti digitali innovativi. Le emittenti tradizionali, storicamente legate a trasmissioni in diretta e
programmazioni settimanali, stanno integrando sempre più le piattaforme digitali e lo streaming per soddisfare la crescente
domanda di contenuti on-demand. In futuro, la televisione terrestre si trasformerà in un sistema ibrido, combinando fruizione
lineare e non lineare. Questo significa che le stazioni televisive non si limiteranno più a trasmettere su un palinsesto fisso, ma
offriranno anche programmi on-demand, integrandosi con servizi di streaming e piattaforme digitali.
Il concetto di "TV ibrida" prevede un'integrazione tra contenuti live e on-demand, permettendo al pubblico di scegliere quando
e come guardare un programma. Gli spettatori potranno alternare tra trasmissioni in diretta, come eventi sportivi e notizie, e
contenuti disponibili in qualsiasi momento, come film e serie. La televisione del futuro non sarà più un medium passivo; la
partecipazione del pubblico diventerà sempre più interattiva. Le emittenti dovranno ripensare i propri contenuti, integrando
feedback e reazioni degli spettatori in tempo reale, non solo sui social media, ma direttamente nel flusso televisivo. Questo
porterà a un cambiamento nei formati televisivi, dove il pubblico avrà un ruolo attivo nella programmazione.
I reality show, ad esempio, potrebbero evolversi per coinvolgere attivamente gli spettatori nel determinare l'andamento delle
storie. Questo tipo di contenuti diventerà sempre più personalizzato, sfruttando l'intelligenza artificiale per offrire esperienze
mirate e coinvolgenti. Gli algoritmi di raccomandazione, tipici delle piattaforme di streaming, saranno adottati anche dalle
emittenti generaliste per personalizzare l'esperienza di visione. I dati sugli spettatori verranno utilizzati per offrire contenuti su
misura, migliorando l'engagement e la soddisfazione del pubblico.
In futuro, assisteremo a un palinsesto "dinamico", dove le emittenti adatteranno la programmazione in tempo reale in base ai
gusti del pubblico. Un esempio potrebbe essere la possibilità di scegliere tra diverse versioni di uno stesso programma, con
opzioni per vari stili narrativi o sviluppi paralleli della trama. Le piattaforme di streaming, come Netflix e Amazon Prime Video,
continueranno a rappresentare una sfida per la televisione tradizionale, offrendo una vasta gamma di contenuti on-demand
che mettono in crisi il modello tradizionale. Le emittenti generaliste dovranno adattarsi a un pubblico sempre più incline a
scegliere cosa guardare e quando, senza dipendere da palinsesti rigidi.
Per rimanere competitive, le televisioni tradizionali dovranno diversificare la loro offerta, magari entrando nel mondo delle
produzioni originali. Tuttavia, hanno un vantaggio significativo: il vasto bacino di pubblico che riescono ancora a raggiungere,
grazie alla loro presenza ubiqua e alla credibilità storica. Le emittenti potrebbero sfruttare questa forza per creare contenuti
ibridi, che combinano il meglio della televisione lineare con la flessibilità delle piattaforme digitali.
I social media, come Facebook, Instagram, TikTok e X (ex Twitter), hanno già un impatto significativo sul consumo di
contenuti video, specialmente tra le generazioni più giovani. Le emittenti tradizionali dovranno collaborare con queste
piattaforme per mantenere la propria rilevanza, creando contenuti facilmente fruibili e condivisibili sui social, o utilizzando le
stesse piattaforme per promuovere la propria programmazione. Inoltre, i social media potrebbero diventare una fonte
importante di feedback e co-creazione dei contenuti, permettendo al pubblico di influenzare la trama di una serie o di un talk
show in tempo reale. Infine, le televisioni tradizionali dovranno abbracciare nuove tecnologie, come la realtà aumentata (AR)
e la realtà virtuale (VR), per rimanere competitive. Queste tecnologie potrebbero trasformare l'esperienza di visione, offrendo
contenuti immersivi o interattivi che vanno oltre il semplice schermo televisivo. Ad esempio, un programma sportivo potrebbe
essere arricchito con informazioni in tempo reale, visualizzazioni 3D degli eventi, o esperienze di realtà virtuale che
permettono agli spettatori di sentirsi parte dell'azione.
di Francesca Meucci
Francesco Persichella, noto come Piskv, è un talentuoso architetto e visual artist nato a Bari il 28 aprile 1993 e
attualmente residente a Roma. La sua passione per l'architettura e l'arte si esprime attraverso la street art, con opere che
abbelliscono il contesto urbano. Tra i suoi progetti più significativi ci sono murales dedicati a celebrità italiane e tributi a
icone come Kobe Bryant, oltre a collaborazioni con Red Bull e NBA, che testimoniano il suo impegno per la cultura e lo
sport in Italia. La sua ultima opera è stata dedicata a Raffaella Carrà.
Com'è iniziata la tua avventura nella street art?
Ho iniziato a fare street art più o meno intorno al 2009 da autodidatta. Mi sono molto appassionato a quest'arte perché ho
avuto modo di conoscere tanti artisti che disegnavano graffiti e dipingevano in giro, in particolare un famosissimo writer
napoletano, Rota, che mi ha illuminato su un mondo che effettivamente non conoscevo. A partire dal 2011, quando mi
sono trasferito a Roma, ho studiato architettura e sono venuto a contatto con questa realtà urbana e altri artisti, ho
iniziato attivamente a scendere in campo e a disegnare sui muri. Disegni comunque sempre figurativi che mi
richiedevano un po' più di tempo, per questo ho sempre agito nella calma e nella tranquillità di poter dipingere anche più
giorni consecutivamente perché le mie opere necessitano di tempo, cura, quindi i miei lavori sono sempre stati
fondamentalmente su commissione o su pareti dove potevo lavorare con libertà.
Di tutte le opere che hai realizzato qual è quella piu significativa e quella che ti ha emozionato in modo
particolare?
Non c'è un'opera in particolare che mi ha emozionato più di altre, sicuramente sono molto legato all'opera che ho
dedicato a Kobe Bryant e ho realizzato al Pala Tellene di Roma perché da grande appassionato di basket ho sempre
avuto una forte ammirazione nei confronti di Kobe Bryant. La sua prematura scomparsa mi ha turbato tanto da farmi
decidere di realizzare un'opera dedicata a lui, completamente autofinanziata, e di impegnarmi in un progetto tutto mio in
cui ho dovuto affrontare diverse criticità, prima nel trovare il muro e poi nel realizzarlo in un periodo abbastanza difficile
perché scoppiò il Covid e mi trovai ad iniziare il lavoro a marzo e concluderlo a settembre. Il fatto che quell'opera abbia
avuto un notevole riscontro, anche a livello internazionale, mi ha emozionato molto ed è quella che considero più mia, più
vera.
Da dove prendi ispirazione per creare i tuoi murales?
Per i miei murales prendo ispirazione in primis dal luogo circostante quindi dal contesto urbano, architettonico e sociale.
Poi mi piace molto studiare appunto tutto ciò che riguarda il quartiere, tutto quello che lo caratterizza anche dal punto di
vista culturale e storico, perché desidero creare delle opere che siano uniche e possano vivere nello spazio in cui
vengono realizzate. Se c'è poi un tema che fa da fil rouge sicuramente mi ispiro a quello.
Hai da poco ultimato il dipinto murale dedicato a Raffaella Carrà nella sede Rai di viale Mazzini, vuoi raccontarci
qualcosa di questa esperienza?
Sicuramente è stata una bellissimo esperienza, è stato molto interessante realizzare quest'opera e farlo proprio nella
sede Rai dedicata a Raffaella Carrà. È stato un grande onore poter prendere parte a questo progetto dove ho avuto
piena libertà nella progettazione dell'opera e nell'esecuzione della stessa. Sono molto contento del risultato perché il
disegno è uscito proprio come effettivamente l'avevo immaginato in prima battuta, non ho dovuto fare grandi modifiche o
grandi ritocchi. Ho avuto questa intuizione di raccontare tutto ciò che c'è dietro la Tv, a partire dalla showgirl, alle
maestranze, alla famiglia che guarda lo spettacolo. L'idea era piaciuta fin dall'inizio quindi mi sono sentito molto libero nel
realizzare quest'opera e gratificato nel vederla conclusa e nel vedere che poi la gente ha apprezzato, non solo per
l'iconicità del personaggio che comunque
è un po' nel cuore di tutti, ma anche per il pensiero che c'è dietro questo murales.
Che consigli daresti ai giovani che desiderano intraprendere il tuo stesso percorso?
Il consiglio che potrei dare ai giovani che si approcciano ad un campo artistico che sia l'arte, la danza, il cinema, il teatro
o qualsiasi disciplina è che bisogna perseverare molto nella propria idea e nel proprio lavoro perché non è un settore
facile e questo lo sappiamo un po' tutti. Bisogna essere perseveranti in primis, non arrendersi se i risultati non arrivano
perché fare arte non deve essere necessariamente finalizzato ad un obiettivo di tipo economico o a un riconoscimento
particolare ma deve essere finalizzato proprio a un desiderio, a un sentimento da esprimere, quindi ci deve essere quel
sentire prima di qualsiasi altro tipo di pensiero. Poi sicuramente essere unici nella propria arte, cercare di non imitare gli
altri ma creare un proprio linguaggio riconoscibile che qualcuno poi apprezzerà, che sia una nicchia più o meno grande.
Ecco, essere unici nello stile e nel linguaggio, questo soprattutto dal punto di vista pittorico - artistico, è una cosa molto
importante. Secondo me questi sono i due aspetti da tenere in considerazione. Infine crederci, credere sempre nei propri
sogni, non lasciarsi influenzare dalle dicerie e dai consigli altrui, sicuramente ascoltare tutti, farne tesoro, ma andare
avanti con la propria testa perchésolo noi stessi possiamo visualizzare il percorso che immaginiamo davanti a noi quindi,
se non ci crediamo noi per primi, non ci potranno credere gli altri.
TuttoBallo
75 esimo FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA.
Il settantacinquesimo Festival di Sanremo si terrà come di consueto al Teatro Ariston di
Sanremo dall'11 al 15 febbraio 2025, con Carlo Conti alla guida sia come conduttore che
come direttore artistico. Conti, che ha già ricoperto questo ruolo dal 2015 al 2017, sarà
affiancato da diversi co-conduttori e co-conduttrici, tra cui Alessandro Cattelan nella serata
finale.
il Prima Festival sarà condotto da Bianca Guaccero, Gabriele Corsi e Maria Sole Pollio.
Dal primo Festival di Sanremo nel 1951, tante cose sono cambiate. Innanzitutto il
panorama musicale italiano. La qualità della musica e dei cantanti è sempre stata al centro
di accesi dibattiti. Negli ultimi anni, si è osservato un incremento significativo della
partecipazione di artisti provenienti da generi musicali eterogenei, spesso distanti dalla
tradizione della musica italiana. Questo fenomeno ha suscitato discussioni vivaci riguardo
alla qualità e all’identità del festival, ponendo interrogativi sul suo futuro e sul suo ruolo
nella scena musicale contemporanea. Questa edizioine vede una competizione tra 34
artisti suddivisi in due categorie, come avveniva fino all'edizione 2021: la sezione
Campioni, che include 30 artisti più o meno di grande notorietà, e la sezione Nuove
Proposte, composta da quattro giovani talenti emergenti selezionati attraverso Sanremo
Giovani 2024. Questi ultimi presenteranno lo stesso brano con cui si sono qualificati nella
competizione preliminare. Secondo il regolamento in vigore dal 2015, il vincitore del
Festival, salvo rinuncia, rappresenterà l'Italia all'Eurovision Song Contest 2025, che si terrà
dal 13 al 17 maggio a Basilea, in Svizzera. I 30 artisti della sezione Campioni sono stati
annunciati il 1º dicembre 2024 durante l'edizione diurna del TG1, mentre i titoli dei brani
sono stati svelati il 18 dicembre successivo, in occasione della finale di Sanremo Giovani
2024, evento che ha determinato i quattro partecipanti della sezione Nuove Proposte.
Sezione Campioni
Achille Lauro, Bresh, Brunori Sas, Clara, Coma_Cose, Elodie, Emis Killa, Fedez,
Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Gaia, Giorgia, Irama, Joan Thiele, Lucio Corsi,
Marcella Bella, Massimo Ranieri, Modà, Noemi, Olly, Rkomi, Rocco Hunt, Rose Villain,
Sarah Toscano, Serena Brancale, Shablo con Guè, Joshua e Tormento, Simone Cristicchi,
The Kolors, Tony Effe, Willie Peyote
Sezione Nuove proposte
Alex Wyse, Maria Tomba, Settembre , Vale LP e Lil Jolie.
TuttoBallo
Elivis Presley
THE KING
Elvis Presley, il leggendario "Re del Rock and Roll",
avrebbe compiuto 90 anni, un traguardo che ci
invita a riflettere sull'eredità duratura che ha lasciato
nel mondo della musica e della cultura popolare.
Nato l'8 gennaio 1935 a Tupelo, Mississippi,
Elvis ha rivoluzionato il panorama musicale
con il suo stile unico che mescolava rock, blues e gospel.
La sua presenza scenica carismatica e la voce
inconfondibile hanno conquistato milioni di fan in
tutto il mondo, rendendolo una delle figure più iconiche
del XX secolo. Anche dopo la sua scomparsa nel 1977,
la sua influenza continua a essere sentita, con
artisti di ogni genere che citano Elvis come
fonte di ispirazione. Le celebrazioni per il suo
90° compleanno sicuramente includono
tributi musicali, mostre e eventi commemorativi,
tutti volti a onorare un uomo che non solo
ha cambiato la musica, ma ha anche
lasciato un'impronta indelebile nella
cultura globale.
TuttoBallo
Il 2025 si preannuncia come un anno eccezionale per i Musei Reali di Torino, custodi di tesori inestimabili che raccontano
la storia artistica e culturale dell'Italia. Dalla magnificenza del Rinascimento alla ricchezza del Barocco, il programma
espositivo promette di affascinare i visitatori con eventi imperdibili.
Spazio Leonardo: Un'Immersione nel Genio di Da Vinci
Il viaggio inizia nei mesi di gennaio e febbraio con l'inaugurazione di "Spazio Leonardo", un nuovo allestimento nella
Galleria Sabauda. Qui, il pubblico potrà esplorare virtualmente tredici disegni di Leonardo da Vinci, incluso il celebre
Autoritratto. Sarà esposto anche il Codice sul volo degli uccelli, un'opera di grande valore, visibile grazie a un touch screen
interattivo che permetterà di sfogliare l'intero Codice. Una vetrina climatizzata presenterà un disegno originale a rotazione,
offrendo un'esperienza coinvolgente.
Dialoghi tra Arte e Natura: La Mostra di Primavera
Con l'arrivo della primavera, le Sale Chiablese ospiteranno una mostra innovativa dal 18 aprile al 13 luglio, esplorando i
dialoghi tra dipinti e oggetti d'arte di epoche diverse. Curata da Claudio Giorgione e Giuseppina Mussari, in collaborazione
con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, l'esposizione si concentrerà sulla rappresentazione
della natura tra il XIV e il XVI secolo, partendo dagli studi di Leonardo. Saranno presentati disegni di Leonardo in dialogo
con opere di artisti come Andrea Mantegna e Albrecht Dürer, offrendo nuove prospettive e accostamenti inediti.
Orazio Gentileschi: Un Viaggio nell'Arte del Seicento
L'autunno porterà due eventi di grande rilevanza. La mostra "Orazio Gentileschi. Un pittore in viaggio" metterà in luce il
talento del pittore toscano, la cui carriera lo ha portato a esplorare i principali centri artistici d'Europa. Le curatrici
Annamaria Bava e Gelsomina Spione approfondiranno il tema del viaggio come percorso di formazione e ricerca di
affermazione. Il fulcro dell'esposizione sarà la straordinaria pala con l'Annunciazione, realizzata nel 1623 per il duca di
Savoia.
Guido Reni: Un Omaggio al Maestro del Seicento
In concomitanza con il 450° anniversario della nascita di Guido Reni, il secondo evento autunnale sarà dedicato a questo
illustre pittore. La mostra "Il 'divino' Guido Reni nelle collezioni sabaude" si terrà nello Spazio Scoperte della Galleria
Sabauda. Le curatrici guideranno i visitatori attraverso il patrimonio dei Musei Reali e prestiti internazionali, illustrando
l'apprezzamento della corte sabauda per la pittura classicista bolognese e per le opere di Reni, caratterizzate da armonia e
bellezza ideale.
L’Estate Reale: Un Festival di Arte e Cultura
Tra giugno e ottobre, i Musei Reali di Torino si trasformeranno in un palcoscenico per l'Estate Reale, una rassegna di
musica, teatro e danza nei Giardini Reali e nel teatro romano. Quest'anno, l'evento sarà dedicato alle Quattro Stagioni
nelle arti e nella musica, in occasione della riapertura dei Giardini di Levante, offrendo un'esperienza multisensoriale che
celebra la bellezza della natura e dell'arte.
Un Anno di Scoperte e Meraviglie
Il 2025 si prospetta come un anno ricco di scoperte e meraviglie per i Musei Reali di Torino. Con mostre che abbracciano
secoli di arte e cultura, il pubblico avrà l'opportunità di immergersi in un viaggio affascinante attraverso il tempo,
esplorando opere di grandi maestri e scoprendo il dialogo tra arte, natura e storia. Non resta che attendere con entusiasmo
l'inizio di questa straordinaria stagione culturale.
STEFANO FRANCIA ENJOYART
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PODCAST/STEFANOFRANCIA
“LUZ, CÁMARA, DANZA!
Omaggio al grande cinema italiano!”
Il 20 novembre 2024, il Teatro Coliseo di Buenos Aires ha
ospitato una serata di gala organizzata dal Consolato
Generale d’Italia a Buenos Aires, con il patrocinio
dell’Ambasciata d’Italia in Argentina e la collaborazione del
Teatro Coliseo. L'evento è stato organizzato in occasione
della visita del Presidente del Consiglio dei Ministri, On.
Giorgia Meloni, in Argentina. La serata ha celebrato
l'eccellenza della cultura italiana attraverso la danza e il
cinema, con uno spettacolo intitolato “LUZ, CÁMARA,
DANZA! Omaggio al grande cinema italiano”, diretto
artisticamente da Daniele Cipriani.
La serata ha reso omaggio ai giganti del cinema italiano,
esaltando le corrispondenze tra il ritmo della cinepresa e il
movimento danzante. Tra i protagonisti, Alessandro Frola,
principal dello Hamburg Ballet, ha danzato con XueLin un
passo a due di John Neumeier, evocando le immagini di
"Morte a Venezia" di Luchino Visconti, sulle note
dell'Adagietto di Gustav Mahler. In contrasto, i due ballerini
hanno reso omaggio agli artisti italiani vincitori di Oscar con
"Shall We Dance?", sempre di Neumeier, sulle note di
Gershwin.
Sergio Bernal, divo della danza spagnola, ha portato un
elemento iberico alla serata, indossando un costume
creato da Roberto Capucci. Il suo flamenco ha omaggiato
Sophia Loren e Alberto Sordi, e ha reso tributo ad Anna
Magnani e Pierpaolo Pasolini con una personale
interpretazione de "Il cigno" su musica di Saint-Saëns,
coreografata da Ricardo Cue.
Il duo Riva&Repele ha presentato una creazione ispirata a
"La vita è bella" di Roberto Benigni, con la colonna sonora
di Nicola Piovani. Emanuela Bianchini e Damiano Grifoni
della Mvula Sungani Physical Dance hanno danzato un
omaggio a Ennio Morricone, mentre Laura Farina e
Francesco Della Valle, allievi dell'Accademia Teatro alla
Scala, hanno eseguito brani tratti dal balletto "La Strada" di
Mario Pistoni.
Le opere video di Massimiliano Siccardi, creatore dell'
"Opera Immersiva Emozionale", hanno fatto da fil rouge
alla serata, avvolgendo il pubblico in un universo tra reale e
virtuale. La serata ha celebrato l'universalità del linguaggio
della danza, simbolo di unione tra culture diverse, come
quella italiana e argentina.
“Il Canto Della Terra” Mvula Sungani Physical Dance - Emanuela Bianchini Etoile- Gustav Mahaler - I Virtuosi Italiani Windkraft Verticale © Daniele Cipriani Entertainment
Fino a ottobre 2025, l'Accademia Nazionale di Danza
presenta un programma di residenze artistiche che
coinvolge coreografi ospiti di prestigio.
La nuova edizione di Resid’AND, DnAND e Core(L)AND porta con sé una ventata di freschezza grazie all'introduzione di
nuovi coreografi. Questi tre progetti di residenza artistica coinvolgono le scuole di Danza Contemporanea, Danza Classica e
Coreografia dell’Accademia Nazionale di Danza, sotto la direzione di Anna Maria Galeotti. L'obiettivo comune di questi
percorsi è offrire agli studenti/danzatori dell’AND opportunità performative che arricchiscano la loro formazione artisticoculturale
attraverso il confronto diretto con artisti e coreografi ospiti.
Il progetto prevede quattro settimane di residenza per gli artisti selezionati, che lavoreranno con i corsi Trienni e Bienni
dell’Accademia. Ogni residenza culminerà in uno sharing aperto al pubblico presso il suggestivo Teatro Ruskaja
dell’Accademia, con eventi programmati fino al 25 ottobre 2025. Gli artisti ospiti vengono scelti tramite una call, valutata
attentamente da una commissione. Per l'edizione 2024/2025, le residenze di Resid’AND sono state affidate a Emma
Cianchi, Roberta Pisu, Agostino Riola, Riccardo Buscarini, Andrea Baldassarri, Francesco Colaleo, Sara De Santis e Cora
Gasparotti. Per DnAND, i coreografi selezionati sono Vincenzo Veneruso, Kristian Cellini, Oliviero Bifulco, Diego Wetzke e
Adriana Mortelliti. Questi progetti rappresentano uno scambio generativo di creatività e apprendimento, promuovendo la
ricerca e la sperimentazione nei diversi linguaggi delle tre scuole dell’AND. Resid’AND, giunto alla sua decima edizione, si
concentra sulla danza contemporanea, favorendo il dialogo tra l’Accademia e la danza indipendente attraverso la selezione
di proposte innovative di coreografi italiani e internazionali.
DnAND, nato nel 2022-23, si rivolge alla scuola di danza classica, offrendo agli studenti un’esperienza che valorizza le loro
capacità tecniche, espressive e interpretative. Il nome DnAND richiama la molecola del DNA, simbolo della trasmissione dei
caratteri ereditari, riflettendo l’intento della Scuola di Danza Classica di evolvere il linguaggio tradizionale.
Infine, Core(L)AND coinvolge la Scuola di Coreografia, offrendo agli studenti del 2° Biennio compositivo un ambiente in cui
progettare, realizzare e presentare le loro composizioni coreografiche. Questo progetto permette ai giovani autori di
collaborare direttamente con gli studenti dei trienni tecnico-compositivi, con l’obiettivo di sviluppare e sperimentare un
linguaggio personale nella creazione coreografica.
@redazione
Alessio Issupoff è un artista di straordinario talento, la cui vita è stata segnata da sfide e sofferenze. Affetto da tubercolosi
ossea, affrontò un dolore costante che lo costrinse a legare il pennello al braccio per dipingere, ma non riuscì a spegnere
il suo spirito creativo. Nato a Vyatka (Kirov) nel 1889 in una famiglia di artigiani, morì a Roma nel 1957, lasciando
un'eredità artistica che conquistò il cuore di spettatori e critici, guadagnandosi i titoli di “Maestro Issupoff” e “italiano
russo”.
Nel 1926, partì dall'Unione Sovietica per un viaggio creativo che durò oltre 30 anni, senza mai rinunciare alla sua identità
russa. Durante la guerra, contribuì attivamente alla Resistenza antifascista. Issupoff sviluppò uno stile unico, fondendo
elementi di accademismo, impressionismo, primo Rinascimento e pittura di icone. In Italia, studiò i grandi maestri come
Tintoretto e Tiziano, affinando la sua tecnica.
La sua opera si può suddividere in tre periodi distinti:
Palcoscenico russo: I paesaggi della sua amata Vyatka, caratterizzati da una raffinata tecnica impressionista e un uso
armonioso del colore.
Palcoscenico del Turkestan: Opere create a Tashkent e Samarcanda, ricche di luce e colore, con un evidente ritorno allo
stile delle icone e del primo Rinascimento.
Palcoscenico italiano: Il periodo più lungo e fruttuoso, in cui si distinse nella ritrattistica, capace di catturare l'individualità
dei soggetti attraverso una tecnica pittorica impressionista e un attento studio dei dettagli.
Stabilitosi a Roma, Issupoff divenne un punto di riferimento per l'intellighenzia creativa, immergendosi nella vita artistica
della città. Tuttavia, la sua dedizione all'arte lo portò a trascurare la sua salute, rifugiandosi nell'alcol per affrontare il
dolore. Nonostante ciò, il suo lavoro continuò a ricevere ammirazione, con mostre in importanti città e collezioni in tutto il
mondo.
Negli ultimi anni, la malattia limitò la sua produzione artistica, ma, come Renoir, continuò a dipingere per pura forza di
volontà. Oggi, le sue opere sono esposte in prestigiose gallerie, con la maggior parte della sua eredità conservata nel
Museo d'arte di Vyatka.
Il 2024 segna un anno significativo per Vyatka e per Issupoff, con il progetto espositivo "Alexey Issupov: Vyatka -
Samarcanda - Roma", che celebra la sua vita e il suo lavoro attraverso 120 opere. La mostra continua a onorare la
bellezza, a cui Issupoff dedicò la sua esistenza.
giornalismo delle dirette e una vita nel camaleontico mondo dello spettacolo.
Frammento, 1981 ©Franco Fontana
"La fotografia non è ciò che vediamo, è ciò che siamo".
E con questo assunto di Franco Fontana potremmo
riassumere la sua intera vita nell’arte.
Uno sguardo unico, un tempo speso a vivere e ad
interpretare il reale; una carriera fotografica dove il
grande genio e l'uomo si sono abbracciati così tanto
fino a diventare un unicum con le immagini regalate al
mondo.
L’universo di Franco Fontana è quello del Colore, che
diventa soggetto di spaccati di realtà, sempre mutevoli
e tutti concentrati sull’ essenza , ed interpretati da un
talento artistico raro, come ne esce uno ogni mille
anni.
Fontana non fotografa il paesaggio: Fontana lo
diventa. Non riprende linee, ombre, geometrie, oggetti
e persone: Fontana - sic et sempliciter - si fonde con
ciò che immortala.
La sua è una Fotografia di Vita, che diventa Fotografia
di Pensiero.
Roma ha aperto al pubblico all' Ara Pacis, lo scorso 13
dicembre, “Retrospective”, la prima grande mostra
monografica di Franco Fontana, che resterà aperta
fino al 31 agosto 2025.Il curatore della esposizione è
Jean-Luc Monterosso, storico fondatore e direttore
della Maison Européenne de la Photographie a
Parigi.Vi consigliamo di non perderla: vi troverete la
magia di uno dei più grandi fotografi del mondo.
© foto gentile concessione di Giuliana Mariniello.
INTERVISTA di Francesca Meucci
Nel trailer che anticipava l'uscita del tuo ultimo
album Moosehorn Algoreaper (released 6
settembre 2024) utilizzi la frase 'for the few, not for
the many', puoi spiegarci perché la tua musica è
per pochi e non per molti?
Negli ultimi trent’anni c’è stata una forte inversione
parlando di cosa la massa ascolti. Parlando con Dan
(Patlansky) poco tempo fa citavamo Muddy Waters e
come era popolare a quei tempi, voglio dire, era
popolare come un Justin Bieber o una Lady Gaga se ci
pensi e quella era la musica che molti ascoltavano.
Ora beh, il bicchiere si è capovolto sul tavolo e non c’è
più da bere per nessuno. O meglio c’è, ma qualche
rara goccia di quel genere e, se vuoi trovarla, devi
andare nelle catacombe musicali di qualche sorta di
radio o sito internet di resistenza streaming dove i
proventi vanno tutti, o quasi tutti, all’artista. Sarebbe più
facile evadere da Alcatraz vestito di fluorescente con
una sirena attaccata al sedere che suona
continuamente.
In Moosehorn Algoreaper hai creato brani, molto
diversi tra loro, che spaziano nei vari generi
musicali con sonorità autentiche che arrivano dritte
al cuore, emozionando chi ascolta. Da cosa hai
preso ispirazione?
Mi fa piacere che sia stato capace a far accendere
determinate "lampadine". Non è un segreto che abbia
fatto una sorta di reset. Ho deciso di commettere una
sorta di suicidio carrieristico rispetto al mio passato e
mi sono gettato da un palazzo. D’altronde sul mio
primo video musicale girato a Londra facevo proprio
questo, mi buttavo da un palazzo. Così ho deciso di
andare contro ogni cosa avessi imparato. Devi gettare
le paure in quel tombino sotto casa che puzza sempre
capisci? Una mattina ti svegli e guardandoti allo
specchio decidi se essere un pesce in un acquario di
venti centimetri con altri centodieci pesciolini oppure
avventurarti nella fossa delle marianne prendendoti tutti
i rischi. Con questo passo mi ci sono giocato una
produzione musicale ma ne è valsa la pena. Non ho
trovato nessuno che investisse in me così io e Virga
abbiamo deciso di produrcelo da soli. Per quanto
riguarda l’ispirazione potrei citare un centinaio di nomi.
In Lituania ogni mattina mi svegliavo, fortunatamente, e
dalle otto mi mettevo un album diverso. Ma forse la
vera ispirazione è stata il non aver paura di perdere
qualcosa e diventare una sorta di minatore del mio
subconscio.
In una socierà intrisa di consumismo, dove
anche la musica è diventata 'mordi e fuggi' e
dove i giovani non ascoltano più gli album ma
solo i singoli, spesso senza neanche finirli, ti
senti spaesato?
Non direi spaesato, no. Mi sento come un
pescatore finito al largo di Cape Horn con una
bagnarola che imbarca acqua dappertutto nel bel
mezzo di una terribile tempesta, e la cosa peggiore
è che il whisky è finito. Eh eh… No seriamente
parlando, ho creato una distinzione nella mia testa
di ciò che è musica e ciò che non lo è. E quello che
esce dalla radio o dalla televisione il novantanove
percento delle volte non lo è.
Non è una questione di stile ma di intenzione.
Non vedo l’intenzione di comunicare oggi ma
vedo solo l’intenzione di fare soldi. C’è solo
show e niente performance, è diventato tutto
sesso e potere. La musica è altro, la musica
è altro-ve.
Si dice che dietro (ma io direi di fianco) ogni
grande uomo c'è una grande donna...vale anche
per te?
Virga non è né dietro né di fianco, direi che lei è
ovunque! Lei ha quel che di pazzo e gentile che riesce
in qualche modo a dare significato alle parti più strane
di me. Grazie a lei ho imparato ad accettare il fatto di
essere indefinibile, sai, non si trova spesso una donna
che accetti la tua instabilità e la faccia diventare una
fonte di creatività. Insieme siamo due complici, dei
criminali creativi, non avevo mai conosciuto un essere
del genere prima! Lei passa dall’arte e la fotografia alle
faccende di casa, dalla meccanica alla fisica
quantistica, ma non sono autorizzato ad entrare in quel
laboratorio là.
Sei da anni fuori dal girone infernale delle case discografiche, puoi raccontarci come hai prodotto l'album?
Se non fosse per i sacrifici fatti da Virga ed io non sarebbe stato possibile. Abbiamo risparmiato quanto potessimo per
PRELUDE À L’APRÈS MIDI D’UN FAUNE. Teatro dell'Opera di Roma
poter affrontare 1992_Mario Marozzi i costi. e Fara Grieco Non Foto crederai Corrado Maria a quanti Falsini cocci c’erano ARLESIENNE_Teatro per casa di con San Carlo tutti di Napoli quei 2004_ porcellini Eleonora Abbagnato_ rosa in foto mille Alessio pezzi, Buccafusca ogni
cinque minuti da qualche parte si sentiva ‘’SBAAM!’’ Ed eccolo lì…. Sul pavimento pieno di monetine e pezzetti di
porcellini di porcellana.. Lo abbiamo registrato da soli con le nostre apparecchiature. Vecchi registratori a nastro, vecchie
chitarre, seghe a nastro, trapani e ciotole di metallo da cucina. Per la vendita, oltre agli infernali ‘’streaming services’’ ci
siamo appoggiati ad una piattaforma che ci sembra abbastanza coerente con gli artisti che si chiama Bandcamp e
abbiamo deciso di venderlo li principalmente. Tra poco uscirà fisicamente in versione doppio Vinile e Musicassetta.
Stiamo valutando anche io CD.
Situato in Piazza della Repubblica a Roma, all’interno di una struttura di circa 700mq suddivisa in due livelli
e tre macroaree tematiche, GAMMDome, HIP - Historical Playground e PARC - Path of Arcadia, il GAMM è
il luogo in cui la storia del videogioco prende vita, attraverso un’esperienza immersiva che segue l'evoluzione
di questo medium dalle origini fino alla fine del secolo scorso. Il concept da cui muove i suoi passi questo
museo è proprio quello di offrire al visitatore la possibilità di esplorare le potenzialità e il valore artisticoculturale
di questo medium a 360°.
Il GAMM, un museo all'avanguardia e unico nel suo genere, si erge nel cuore di Roma come un faro di
innovazione e cultura. Situato in una storica location di 700 mq su due livelli, il museo vanta oltre 120 schermi e
più di 60 metri di americane, creando una struttura immersiva senza precedenti per l'esperienza museale. A
questo si aggiungono più di 20 coin-op, conosciuti anche come "arcade", e una collezione di oltre 2000 giochi,
offrendo ai visitatori un viaggio interattivo e coinvolgente.
Il GAMM è dedicato a raccontare la storia di uno dei medium culturali più affascinanti del nostro secolo: il
videogioco. Attraverso un percorso che va dalle origini fino ai giorni nostri, i visitatori possono esplorare tre
aree tematiche interconnesse: il GAMMDOME, il PARC Path of Arcadia e l'HIP Historical Playground, ognuna
delle quali offre esperienze immersive uniche.
La presentazione ufficiale del museo si è svolta oggi durante il Checkpoint - Festival of Interactive Experiences,
un evento di due giorni ricco di talk, panel tematici, workshop e una rassegna culturale dedicata alla
valorizzazione artistica e culturale dei videogiochi.
GAMM nasce dalla visione e dall'esperienza di oltre 25 anni nel settore del gaming di un team appassionato, che
ha voluto creare un nuovo spazio museale immersivo. Questo progetto rappresenta una nuova casa per la
straordinaria realtà che è stata Vigamus, continuando a promuovere e celebrare l'arte e la cultura del videogioco.
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Bermal © ph Gianfranco Lovisolo
Eros, Danze d'Amore è stato un evento imperdibile
curato da Daniele Cipriani, che si è tenuto il 16
novembre con due rappresentazioni alle ore 19 e 20.
Questo spettacolo ha fatto parte di **XENOS**, un
festival che ha celebrato performance, danza, musica,
pittura, fotografia e realtà virtuale, ospitato nel
suggestivo Complesso museale Santa Maria della
Scala di Siena dal 14 al 16 novembre 2024, sotto la
direzione artistica di Anna Lea Antolini e l'ideazione di
Cristiano Leone.
Cipriani ha esplorato le molteplici sfaccettature
dell'amore attraverso le arti sorelle delle Muse:
Tersicore (danza), Euterpe (musica) ed Erato (poesia
amorosa). Il cast ha incluso nomi di spicco come
Sergio Bernal (Sergio Bernal Dance Company),
Damiano Ottavio Bigi (Tanztheater Wuppertal) e
Daniele Sibilli, accompagnati dai musicisti Silvia
Chiesa (violoncello) e Yevgeni Galanov (pianoforte). I
costumi, firmati dal celebre stilista Roberto Capucci,
hanno arricchito ulteriormente l'atmosfera, immersa
negli affreschi quattrocenteschi del Pellegrinaio,
simbolo di amore e carità.
Eros, per i Greci, ha rappresentato l’amore umano, un
dio misterioso che ha incarnato il desiderio e la forza
vitale. La storia di Eros e Psiche, narrata da Apuleio,
ha evidenziato la fragilità dell'amore, che svanisce se
completamente svelato. Sergio Bernal, con la sua
presenza magnetica, ha incarnato questa dualità,
mescolando il flamenco con il balletto classico. Le
coreografie di Bigi e Sibilli hanno promesso di
esplorare ulteriormente il tema dell'eros, con costumi
che hanno riflettuto le loro visioni artistiche.
In scena, un "Amorino" speciale, Giorgio Marelli, ha
portato la freschezza dell'innocenza infantile, recitando
versi della poetessa Lina Schwarz, che hanno evocato
la meraviglia e la purezza dell'amore. Eros, Danze
d'Amore si è inserito in una tradizione di eventi
multidisciplinari creati da Cipriani in prestigiosi musei,
con l'intento di far danzare insieme le arti in luoghi che
custodiscono la bellezza del passato. Come ha
affermato Cipriani: «La danza può accendere il
desiderio di una bellezza più alta, sinonimo di Libertà e
Amore».
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Come nasce il tuo amore per la danza?
Avevo 8 anni e mia sorella frequenta una scuola di danza a Napoli, e quando con mia mamma andavamoa prenderla mi
capitava di assistere alle lezioni ,la maestra mi vide e mi chiese di provare, iniziò quasi come un gioco per me…poi in
seguito quando entrai alla scuola del teatro S.Carlo e capii l importanza e la bellezza della danza nacque un amore
viscerale.
E' stato semplicestudiare danza quando eri bambino nella tua regione Campania?
Non nascondo che a quei tempi la danza per i maschietti e specialmente nel sud Italia non era proprio vista bene…anzi
agli occhi delle persone era quasi umiliante per un bambino fare danza…ma la mia volontà ferrea ha vinto sempre su ogni
pregiudizio o critica
Quanto la tua famiglia ti ha aiutatonella tua formazione di danzatore?
Tanto, non solo con l appoggio economico ma soprattutto nel lasciarmi fare quello che amavo,cioè danzare
Dopo gli studi, le prime occasioni............ raccontacele
Subito dopo il diploma alla scuola nazionale di Cuba Fernando Alonso nel 99,il primo ingaggiofu a Londra ove rimasi per 2
anni,poi Opera Budapest,Opera Praga,Il BallettoClassico di ReggioEmilia e Hong Kong Ballet. Poi da free lance sono
stato primo ballerino invitato in molte opere di stato d’Europa,Russia,Australia, America e sud America
Un evento particolare che ti è rimasto nel cuore e perche?
Nella mia carriera ho avuto tanti momenti davvero speciali ed emozionanti, però ricordo con particolare emozione il
debuttocome primo ballerino invitato, all Opera di Bucarest per interpretare Basilio in Don Chisciotte…vedere un opera
straniera intera in piedi ad applaudire per minuti è stato unico,ma non nascondo che anche quando l ho riballatoin
Russia,la patriadella danza,al palazzo del Cremlino è stato fantastico.
Come deve affrontare questa professione un ballerino secondo Vittorio Galloro?
Oggi il balletto è cambiato molto,nel senso che con l avvento dei social è tutto un altro mondo. Il ballerino fin da giovane
ha molta pressione,molta concorrenza…quello che il ballerino però deve fare è lavoraresempre tutti i giorni, la costanza è
fondamentale perchéil lavoro ripaga sempre,le difficoltà e i problemi devono essere affrontati sempe a testa alta e seguire
sempre la strada giusta,quella del sacrificio e del lavoro.
Quale ruolo ti piace interpretare?
Il mio ruolo preferito da sempre èstato Basilio nel Don
Chisciotte.
Il tuo mito?
Il mio mito di sempre,che poi nell arco dellacarriera è stato
anche il mio mentore è Julio Bocca
Sei legato nella vita e sentimentalmente ad Arianne
Lafita e fate coppia fuori e dentro il palcoscenico
come regolate tutto questo?
È una cosa molto bella perché nel danzare ti rendi conto
chec è una marcia in più nel cuore, però non è sempre
semplicissimo perché si vive 24 ore insieme alloracI
succede che i momentidifficili o i problemidi uno o l'altro ti
ricadono sempre addosso, però diciamo che i vantaggi
sono superiori
Progetti futuri per questo 2025 appena iniziato?
Inizio l anno nuovo propio tornando a ballare casa ,a
Napoli, dopo molti anni, il 5 gennaio nella Reggia Reale di
Portici saremo invitati a Ballare lo Schiaccianoci. A
febbraio avremodelle date in Germaniae Svizzera del
Lago dei Cigni. A maggio un gala in Spagna,Valencia e a
luglio a Gala' Feste Archimedee nel fantastico anfiteatro di
Siracusa. Altri progetti sono in stand by.
Lisa Bernardini
L’Altra metà di me (II) – L’Amore ha un solo nome…il tuo, edito da Pegasus Edition, è il libro ultimo, in ordine di tempo, di Annamaria Bovio.
Classe 1980, pugliese, Annamaria è cresciuta in Italia, ed attualmente lavora e abita in Svizzera. Nel 2019 è uscito il suo libro di esordio, “L’
altra metà di me - Ti ho cercata nella vita”, pubblicato con Apollo Edizioni, con cui ha vinto alcuni premi di settore. Poi è ritornata sulla scena
letteraria con “Le parole del cuore - Te lo dico sottovoce”, un grido d`amore per tutti coloro che credono nell`anima gemella. La sua creatura
partorita circa un anno fa, disponibile nelle librerie Feltrinelli e Ubik e in tutti gli stores online italiani (Ibs, Mondadori, Feltrinelli, Unilibro, Ubik),
oltre che su Amazon, è un sequel che sta riscuotendo molto, molto successo. Annamaria Bovio è del resto molto seguita sui social.
Il successo dei tuoi libri e i premi ricevuti hanno cambiato il tuo modo di scrivere? Come gestisci la pressione dei lettori e le
aspettative?
Tutti i miei libri, in effetti, hanno avuto riconoscimenti, e sono orgogliosa di tutto quello che sono riuscita ad ottenere con sforzo, impegno,
umiltà, ma anche con tanto amore. In realtà non mi sento sotto pressione, anche perché amo leggere le recensioni che ogni lettore mi invia. Si
è sempre in attesa di nuove emozioni, di nuovi libri che possano riscaldare ancora di più i cuori. Ed io, sono pronta a farlo!
Da dove trai ispirazione per le tue storie? Ci sono luoghi, persone o esperienze particolari che ti stimolano a scrivere?
Ogni giorno è un giorno nuovo, che porta la mia vita a sognare, e con questo a riportare ogni esperienza vissuta, sentita e ammirata, nelle
pagine dei miei libri. Non sono letteralmente lavori autobiografici, ci tengo a precisarlo, ma in generale mi sento ispirata dalla quotidianità che
vivo. Rimane impresso tra le pagine qualcosa di ogni posto che visito ed di ogni panorama che vivo, e dei sorrisi della gente che incontro per
strada. Rimane in parte anche l’ amarezza e la tristezza che la vita porta a sperimentare. E tutto questo confluisce in una nuova storia da
raccontare. Racconto ai miei lettori il senso di una qualsiasi comune vita ordinaria, con anche le emozioni sia negative, ma soprattutto positive,
che potremmo ritrovarci un giorno tutti quanti a vivere.
Qual è il tuo processo creativo? Scrivi di getto o pianifichi attentamente ogni dettaglio? Come vivi il momento in cui un personaggio
o una trama prendono vita?
Scrivo ascoltando me stessa, anche nelle più difficili esperienze che la vita mi pone da affrontare. Per questo motivo il mio modo di scrivere è
da una parte istintivo, ma dall’altra anche razionale: ogni parola è pesata, ogni parola ha uno scopo. Amo guardare in che modo il racconto
prende forma ed i miei personaggi prendono vita. Immagina come creare un bambino con il cuore e vederlo crescere giorno dopo giorno: è
un'emozione immensa far assistere me stessa alla creazione dei miei libri!
La Puglia nella tua scrittura: cosa rappresenta per te questa terra? Quali sono gli aspetti che ami di più e che cerchi di trasmettere a
chi ti segue?
La Puglia è la mia terra, è vero. Rappresenta le mie radici e le fondamenta del mio essere. Ogni parte di essa vive dentro di me, dagli odori
delle strade, agli occhi spontanei della gente, alle amicizie dell'infanzia. I ricordi che porto con me, ovunque io vada, sono splendidi, e li
conservo gelosamente. Memorie che lascio vagare nel mio presente, per ricordare chi ero, cosa sono oggi e chi desidero diventare. Tutto ciò
che ho vissuto mi ha portato ad essere la donna che ora sono. Non rinnegherò mai le mie radici: sono state quelle che hanno contribuito a farmi
amare quello che faccio, e a vivere ogni attimo come se fosse l'ultimo, donando il meglio di me anche nelle avversità. Sono dovuta andare via
dalla mia patria per cause di forza maggiore, ma ogni volta che sento il bisogno di sognare quel mare immenso e di sentire i battiti dei cuori
delle persone che lì ho lasciato, mi basta chiudere gli occhi per viaggiare di nuovo nella mia bella terra.
Credi che la narrativa possa avere un impatto reale e concreto sulla società e sui suoi lettori? In che modo la tua scrittura cerca di
affrontare temi importanti come l'amore, l'identità e la diversità?
Credo che sia il nostro modo di essere ad avere un impatto importante sulla società. Ed anche il desiderio di credere che questa società possa
in qualche modo modificarsi ad un nuovo modo di sentire da parte delle persone. Mi piacerebbe che sempre più persone leggessero, e
comprendessero appieno quanto questo nostro mondo si sia evoluto e si evolverà sempre più. Ritengo che quello che spetta a tutti noi sia
credere e lottare insieme per un mondo migliore, e tornare ad avvicinarci l’uno all'altro senza aver paura, senza maschere, senza nessun tipo di
pregiudizio. Soprattutto, credo fermamente che sia proprio il giudizio che ci porta ad allontanarci dagli altri. Fisicamente e con il cuore.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già in mente nuove storie da raccontare?
In mente ho due nuovi libri. Il primo riguarda ancora una volta una storia d'amore tra due donne, con protagonista l’immenso sentimento che
guida da sempre il mio essere scrittrice: l’amore. Il libro che però spero di scrivere quanto prima e far diventare un successo è la storia
raccontata da un bambino affetto dalla SMA, ovvero l’atrofia muscolare spinale. E’ una patologia neuromuscolare caratterizzata dalla
progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che impartiscono ai muscoli il comando di movimento. La Sma
colpisce circa 1 neonato ogni 10.000 e costituisce la più comune causa genetica di morte infantile. Questa storia dimostrerà quanto la ricerca
possa fare grandi risultati. E’ una vicenda vera, del piccolo Antonio che, grazie ad una puntura genetica, potrà sperare di crescere e continuare
a vivere. Vorrei pubblicare questa storia e tutto il devoluto indirizzarlo su un conto speciale proprio per lui, il piccolo “grande” Antonio. Per
permettergli di poter avere accesso a tutte le cure a lui necessarie per la sopravvivenza. Mi auguro di poter contare sull'aiuto di tanti lettori, ed
anche di personaggi famosi che possano rendere la vita di Antonio almeno più leggera di quella che il destino gli ha dato.
Qual è il consiglio più importante che vorresti dare a chi si avvicina alla scrittura?
Lasciare che la fantasia possa vivere. Lasciate che le emozioni vi avvolgano, e che ogni parola che leggiate sia fonte di crescita personale,
spirituale e mentale. Non bisogna mai dimenticare che ogni autore, quando scrive, lascia ai lettori un pezzo del proprio cuore, nella speranza
che quel pezzo di anima possa effettivamente arrivare e dare in qualche modo un piccolo aiuto a chi legge. Come dico sempre, niente accade
per caso.
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“COMICON NAPOLI”: ricordiamo il 2024,
nell’attesa della 25esima edizione
Solo due parole per definire “Comicon Napoli” alla Mostra
d'Oltremare : una ”esperienza folle”. Lo scorso anno è stata
la 24esima edizione, ma la prima a cui la nostra testata ha
partecipato direttamente, con un reportage parziale che –
speriamo – possa far intuire ai nostri lettori quanto irreale e
fantascientifica sia questa avventura dedicata al mondo della
cultura pop. Vi proponiamo questo resoconto ad inizio anno
per incuriosirvi e perché possiate prenotare per tempo –
prima che finiscano i biglietti - il prossimo appuntamento,
previsto dall’1 al 4 maggio 2025. Almeno una volta nella vita,
infatti, “Comicon” va vissuto in primis come esperienza
culturale.
Una esperienza che ha, bisogna dirlo, un non trascurabile
neo: l’organizzazione, che non facilita assolutamente i
visitatori. Da quello che abbiamo visto, lo staff sparpagliato
per tutto il vasto terreno su cui si svolge la manifestazione
non riesce ad esaudire bene le richieste precise di
informazioni degli utenti che cercano, chiedono, tentano di
capire come orientarsi e velocizzare l’esperienza per viverla
il più possibile. Gli incaricati sono dipendenti assunti per
mansioni settoriali, ed evidentemente impreparati oltre il
diretto e specifico compito assegnato. Le mappe aiutano ad
orientarsi fino ad un certo punto, e anche agli info point -
oltre che a consegnare cartine - a voce non sanno dare
ragguagli a chi li chiede. Ci auguriamo che la prossima
edizione possa essere migliorata. In ogni caso, Comicon
2024 è stato il solito successo di pubblico: dal 25 al 28 aprile
2024 ha registrato il tutto esaurito, per un gradimento che
sembra ripetersi, a vedere i numeri dei visitatori, di anno in
anno. La Regione Campania è stata partner istituzionale di
questo evento. Per essere vicino ai tempi, Comicon Napoli è
stato anche eco-friendly e ha promosso la tutela ambientale.
Come? Grazie a CIAL - Consorzio Nazionale per il recupero
e riutilizzo degli imballaggi in alluminio. E poi ha un aspetto
inclusivo: per alcuni eventi, può essere seguito anche in LIS
- Lingua dei Segni. Lo abbiamo testato con i nostri occhi
durante l’appuntamento al Teatro Mediterraneo dal titolo
“Elodie meets Manara”, quando dal palco – in
contemporanea alla chiacchierata tra la cantante Elodie, il
fumettista Milo Manara e la scrittrice Valeria Parrella – una
ragazza stava traducendo per i non udenti. Manara aveva
appena realizzato la cover del clubtape di Elodie, Red Light,
ed è stato il sodalizio tra questi due protagonisti il punto di
partenza per un confronto su quanto sia cambiato il modo di
rappresentare la donna nell'arte e nella comunicazione. E su
quanti stimoli possano offrire insieme i mondi della musica e
del disegno. Orientarsi fra più di 500 eventi in quattro
giornate non era in teoria una impresa realizzabile. La realtà
ce lo ha chiaramente confermato da subito. Ci siamo
concentrati su due giorni, il 26 ed il 27, e avevamo deciso di
privilegiare solo “musica” e “fumetti” (la scelta tematica:
Fumetto – Videogame – Cinema e Serie Tv – Asian Village –
Gioco – Musica – Cosplay – LarpNeverland - Kids – Urban
Culture – Piazzacon).
Nonostante la selezione, non siamo riusciti a seguire tutto quello che ci eravamo prefissati: a Comicon ci si perde, rapiti da
interminabili file, suoni, colori, fiumi di persone che inebriano e catturano l’attenzione con le loro maschere. E il tempo
passa, non si sa subito dove recarsi, e si perde l’appuntamento che si sarebbe voluto seguire. Se in più consideriamo che a
Comicon 2024 ha dominato all’inizio il brutto tempo, ed il sole pieno si è visto solo a festival iniziato, è stato più complicato
girare tutti i padiglioni e provare a capire come muoversi e dove andare. La manifestazione ha avuto centinaia di ospiti
internazionali, qualcosa come 170.000 visitatori (il 90% giovanissimi), e più di venti percorsi espositivi da scoprire: un
delirio. Scegliendo pochi obiettivi da raggiungere, siamo riusciti ad avere un minimo assaggio di quella che di fatto, per
quattro giorni, è stata una realtà parallela in cui immergersi. Giovani, talenti, creatività: percorsi e linguaggi da conoscere.
Un universo bizzarro ad occhi aperti: fumetti, giochi e videogiochi, anime e manga, cinema e serie tv.
Agli esordi “era il fumetto”… dopo tanti anni, “Comicon Napoli” è oggi dedicata non solo alle storie disegnate, ma anche a
chi segue il mondo del gaming, la rete, i social media. E anche a chi ama i prodotti seriali, i film sul grande schermo, i
gadgets (bancarelle con gli oggetti più disparati in tema – e in vendita - erano praticamente ovunque), la competizione
(intere aree dedicate ai giochi), il confronto con tanti autori protagonisti (i panel). Non è mancato proprio niente, nemmeno –
pensate un po’, tanto per citare qualcosa che ha colpito la nostra fantasia girovagando per il festival - “Corsi di scherma
medievale e rinascimentale”. A Comicon si trova tutto quello che può esistere sulle categorie trattate.
Proveremo a farvi capire meglio che cosa sia questa manifestazione con qualche immagine, con parole di resoconto, con
impressioni personali. Ci siamo ritrovati catapultati in un onirico e creativo mondo pop, con all’interno discussioni (ma
quanto rumore nei padiglioni!), firmacopie, appuntamenti con gli autori, proiezioni. Tante le parole chiave, per un solo
insieme: creatività. Per quanto potremo impegnarci, però, non riusciremo compiutamente nell’intento: Comicon è una
esperienza da vivere direttamente per poterla comprendere.
Molti sono stati i protagonisti della 24esima edizione.
Come Igort, che ha curato una serie di attività culturali in programma, rivestendo i panni di fumettista tra i più influenti del
panorama nazionale. O come Frank Mentzer, che ha festeggiato col pubblico l'anniversario dei primi cinquant'anni di
Dungeons & Dragons, cioè del più grande gioco di ruolo al mondo. O come John Romita Jr., disegnatore di Spider-Man e
altri supereroi (che ha incontrato a “Comicon Napoli” per il prima volta Alex Polidori e Jacopo Calatroni, rispettivamente
doppiatori italiani del film e dei videogiochi con protagonista l’Uomo Ragno), e Lee Bermejo, che ha firmato numerosi lavori
su Batman. E poi Milo Manara – lo abbiamo anticipato - famoso per le sue rappresentazioni del corpo femminile e la
sensualità del suo tratto; Tanino Liberatore, Claudio Castellini, Tito Faraci, Labadessa, Fumettibrutti, LRNZ, Sio, Simple &
Madama. Tanti, tanti davvero gli interpreti principali di questo universo iconografico 2024.
Tra gli eventi evidenziati dal programma, nella categoria “Film e serie tv”, c’erano alcune anteprime: da “Falla Girare 2” a
“Doctor Who”. Muoversi tra bancarelle e maschere, nonché vivere il contino girotondo di colori, voci e luci, ha contribuito
non poco alla nostra distrazione.
Nella giornata del 26, ci è particolarmente dispiaciuto perdere l'anteprima “Daaaaaalí!”, il film di Quentin Dupieux che
sarebbe poi andato nei cinema nazionali a fine maggio. Il giorno seguente, sabato 27,è stata la volta di “IF”, pellicola di
John Krasinski di cui sono state svelate nel contesto alcune sequenze in anteprima. In programma al festival anche la
proiezione di alcune scene – all’epoca ovviamente in anteprima - de “Il segreto di Liberato”, il documentario diretto da
Francesco Lettieri e Giorgio Testi, sull'enigmatico artista partenopeo.
Non sono mancati concerti in Auditorium. Una abitudine, quella della musica live, che non c’è sempre stata a Comicon, ma
che ha completato con un tassello prezioso una già ricca manifestazione. L’ingresso, gratuito, permetteva di scegliere tra
diverse offerte, con prenotazione del proprio posto tramite ritiro del ticket sul posto. Purtroppo, pochi posti rispetto alle
richieste. Tra gli appuntamenti che abbiamo letto nel comunicato stampa, Giorgio Vanni - con i suoi successi, da
“DragonBall” ai “Cavalieri dello Zodiaco” – e Hitoshi Sakimoto, che ha firmato numerose composizioni musicali per
videogame, tra cui le celebri colonne sonore di “Final Fantasy Tactics” e “Final Fantasy XII”, protagonista in scaletta di un
inedito concerto orchestrale coi musicisti della Nuova Orchestra Scarlatti.
In questo circo di follia creativa unica, numerosi gli spazi dedicati anche alla moda, al food, all’arte. Oltre alle esposizioni
allestite nei padiglioni della Mostra d'Oltremare (queste le abbiamo viste, e abbiamo particolarmente apprezzato “Il Diario”
del francese Fabrice Neaud, un capolavoro del Fumetto autobiografico), e alle numerose iniziative del programma
Comi(Con)OFF, aperte al pubblico a Napoli già dal 4 aprile e fino all'11 giugno 2024, davvero molte sono state le proposte
culturali a tutto tondo per accontentare il palato di visitatori ed ospiti provenienti da tre continenti.
Bellissimo, per concludere, il manifesto di “Comicon Napoli” 2024 firmato da Mike Del Mundo, disegnatore canadese di
origine filippina, che è approdato con successo al Fumetto (è disegnatore della Marvel, e tra i più talentuosi ed influenti
copertinisti degli ultimi 15 anni) dopo essere stato un ballerino di breakdance con all’attivo diverse competizioni
internazionali. Notevole la sua mostra presente nella parte di Padiglione dedicato alle exhibitions. Questo e moltissimo
altro, per uno dei maggiori festival culturali multisettore in Europa.
E adesso, prima che si esauriscano tutti i biglietti, prenotatevi per “Comicon Napoli” 2025 sul sito ufficiale
www.comicon.it ne vale la pena. Scoprirete il nuovo programma, i nuovi ospiti, le tante attrazioni previste.
Vi abbiamo convinto?
Lisa Bernardini
di Lisa Bernardini
Marina, cosa ti ha spinto a unire la fotografia
alla componente grafica/irreale in questa serie?
Possiamo considerarlo il tuo definitivo
linguaggio visivo? Volevi esplorare
contraddizioni tra reale e virtuale?
O forse sei semplicemente affascinata dalle
possibilità offerte da questa combinazione?
Nella mia vita ho sempre guardato con
ammirazione a chi poteva definirsi grato di aver
ricevuto in dono una “mano da pittore”, ancor di
più se coadiuvata da una mente creativa.
Sicuramente mi è mancata la prima… per la
seconda lascio decidere gli altri! Grazie alla
fotografia che mi ha sempre accompagnato, e
grazie all’uscita negli ultimi decenni di applicativi
come Photoshop, ho avuto la possibilità di
esprimermi dando una tangibilità visiva al mio
pensare. Come gli strumenti del pittore sono il
pennello e la tela, il mio pennello sono le
fotografie, la mia tela è Photoshop. E’ proprio
questo linguaggio che mi permette di esplorare un
mondo immaginario che si va a fondere nel reale,
unitamente alle contraddizioni che si porta dietro.
I pensieri, esattamente come i sogni, non sempre
riproducono una visione totalmente reale, le
immagini dentro di noi si accatastano libere di
evadere dalla materialità per ricomporsi in una
creativa fantasia.
Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere con le opere di
questa serie? Stai cercando di commentare la società
contemporanea? Esplorare temi personali? O forse vuoi
semplicemente provocare una reazione emotiva nello spettatore?
Beh… se con le proprie immagini si riesce a provocare una reazione
emotiva in chi le guarda, direi che si è raggiunto l’obiettivo. E non parlo
solo di reazioni positive - anche se sarebbe bello che fossero al 100% -
ma di qualsiasi reazione, perché la cosa importante è suscitarle.
L’indifferenza dello spettatore è il baratro che nessun artista vorrebbe
vedere davanti a sé! Ogni progetto fotografico che affronto scaturisce
da un mio personale stato d’animo o dalla percezione di qualcosa
intorno che monopolizza in qualche modo la mia attenzione. A seconda
del momento può essere di natura personale o sociale. Tutto sta a
capire se diventa impellente la necessità di volerlo esternare, ma
soprattutto condividerlo.
Cosa ti auguri per questo 2025 che sta cominciando?
Ogni anno auguro a me stessa che la mia mente creativa continui a
darmi la possibilità di produrre nuovi progetti fotografici. Perché la loro
realizzazione mi fa sentire viva e in contatto con il mondo. Ed anche il
2025 spero che sia foriero di tante belle idee messe in opera, con il mio
stile e la mia sensibilità. Auguri a tutti per un fantastico 2025!
Ricordiamo che Marina Rossi ha una ricca esperienza in ambito
associazionistico nel campo dell'organizzazione di eventi artistico-culturali
a scopo benefico. In carriera ha ideato numerose exhibitions di pittura,
fotografia e arte contemporanea, nonché la periodica kermesse “Dalla
Fotografia all’Immagine”: full-immersion nel mondo della fotografia
d’autore con seminari, workshop e mostre aventi come protagonisti
importanti nomi del panorama nazionale ed internazionale.
Espone da anni come fotografa sul territorio nazionale ed internazionale
sia in collettive, sia in mostre personali, ricevendo premi e attestati di
merito per i suoi progetti fotografici che spaziano tra temi intimisti e temi
sociali. Vanta collaborazioni con nomi noti nel campo dell’arte, quali la
poetessa Lucetta Frisa e la performer Luisella Carretta.
Nel 2023 una sua opera è stata scelta e premiata nella categoria “Arte”
come simbolo dell’edizione annua del “Fair Play for Life”.
Lisa Bernardini
Tiziana Giuliani
Il mio è un
teatro civile
© ph Sergio Battista
Tiziana Giuliani ha girato molto l’Italia anche nel 2024 grazie
al suo monologo teatrale “Sventrati. Vivere-sopra”, edito da
“ChiPiuNeArt” nel maggio 2023, in occasione dei trent'anni
della Strage dei Georgofili a Firenze in cui persero la vita la
famiglia Nencioni, Fabrizio con Angela Fiume e le loro
bambine Nadia e Caterina, e lo studente di Sarzana Dario
Capolicchio. “E’ un monologo teatrale che racconta la notte
tra il 26 e il 27 maggio del ‘93 dagli occhi dei Vigili del Fuoco
di Firenze che per primi arrivarono al soccorso, in particolare
il giovane di leva Simone Mannelli, nel testo chiamato Neri,
che da quella notte uscirà cambiato” – ci ricorda Tiziana.
La voce del giovane Neri protagonista diviene piano piano
quella di questa brava drammaturga, anche regista ed
attrice, che riesce a portare il pubblico, tra cronaca e
riflessioni personali, al suo concetto di vivere-sopra e a una
tragedia collettiva e allo stesso tempo personale ed intima.
Frutto del lavoro della Giuliani di interviste ai protagonisti
pompieri del tempo, il lavoro è stato fin da subito apprezzato
da addetti ai lavori e non.
Tiziana Giuliani, formatasi con “Arca Azzurra Teatro” di Ugo
Chiti, ha studiato Lettere e Filosofia a Firenze, e discipline
teatrali e cinematografiche a Parigi. Vive e lavora nel Chianti
(San Casciano in Val di Pesa) come collaboratrice di “Arca
Azzurra”, specializzata nel teatro civile e di memoria.
E’ indubbiamente una delle voci drammaturgiche più
interessanti dei nostri giorni. Pluripremiata. Ricordiamo ad
esempio, tra i riconoscimenti passati, il Premio “Artigogolo”
teatro da leggere, il Premio “Giuria Giovane Adriano
Sgobba” per l'impatto emotivo che la parola riesce a
farpassare, la menzione “Premio Lugano” allo Switzerland
Literary Prize”.
Tiziana, qual è il suo bilancio complessivo del 2024?
Quali sono stati i momenti più significativi, oltre
“Sventrati. Vivere-sopra” che per lei è oramai un’opera
di riferimento?
Non è facile parlare di questo 2024. Un anno piuttosto
complicato, credo per tutto l'universo teatrale, non solo per
quanto riguarda me e la mia attività. Diciamo che i
meccanismi di lavoro teatrali negli ultimi anni sono diventati
piuttosto complessi, tra bandi interminabili da compilare e
risorse sempre minori per il settore cultura. Devo dire però
anche che sono riuscita a portare a termine molti progetti
che avevo a cuore, soprattutto nel settore scolastico, sulla
tematica della discriminazione di genere e sulla lotta alla
mafia nel territorio a me conosciuto, a San Casciano in Val
di Pesa, al teatro Niccolini, dove la compagnia ‘“Arca
Azzurra” ha la sua residenza. “Sventrati. Vivere-sopra” mi ha
dato molte soddisfazioni, per fortuna. E’ vero che è un’opera
che oramai mi appartiene profondamente.
© ph Sergio Battista
Vogliamo ricordare qualche momento e dettaglio
artistico di rilievo consolidato nel 2024?
Ho debuttato con “Nor-ae”, una riscrittura di “Casa di
bambola” di Ibsen, con un allestimento che devo dire è stato
molto apprezzato. La presa di coscienza e di autonomia
delle donne è un tema che mi sta particolarmente a cuore.
Anche alle scuole medie, dunque con future donne cittadine
del mondo, abbiamo lavorato in sinergia insieme alle
insegnanti, sulle donne esploratrici tra fine Ottocento e inizio
Novecento. Pioniere coraggiose, donne in capo al mondo
che, per la prima volta, per esempio sono arrivate in Tibet,
nella Città Santa proibita alle donne, ovviamente travestite
da uomini. Oppure che hanno sfidato il caldo della giungla
con i loro abiti vittoriani o i ghiacci delle Svalbard, come
Léonie D'Aunet, l'amante di Hugo. Figure che mi hanno
molto ispirata, tanto da andare io stessa in alcuni dei luoghi
da loro descritti dai diari di viaggio. L'estate scorsa l'ho
passata in Lapponia, nelle terre di Scandinavia. Da poco
sono tornata dall'India, e porto ancora negli occhi i colori di
quella affascinante quanto contraddittoria terra dell'Asia.
Sicuramente lavorare con i giovani mi dà molta
soddisfazione, ed è una sfida costante cercare di dar loro un
obiettivo di lavoro comune che sposti l'attenzione
dall'individualismo a cui siamo portati ogni giorno nei tempi
che stiamo vivendo. Giovanissimi che si avvicinano, ad
esempio, a Puccini, in un reading di lettura che li porta ad
affrontare libretti d'opera. La tematica anti mafia di
“Sventrati. Vivere-sopra” e coltivare i giovani continueranno
in ogni caso a rivestire un ruolo primario in questo anno che
è appena iniziato. Infine, in occasione del Centenario della
nascita di Don Milani, voglio ricordare che siamo andati in
scena con uno sguardo al femminile, ripercorrendo la vita
del priore di Barbiana grazie alle donne che hanno
attraversato la sua vita, in collaborazione con Giovanna
Maria Carli. Un progetto molto apprezzato e che vogliamo
continuare a portare in giro in diverse piazze fiorentine.
In che modo i premi ricevuti hanno influenzato la sua
carriera e la sua visibilità nel panorama teatrale italiano?
Il sistema del teatro italiano oggi non conferisce particolare
importanza ai premi ricevuti. Esistono altri criteri di
circolazione degli spettacoli. Al momento, il riconoscimento
del valore del mio lavoro di drammaturgia tra il pubblico dei
giovani è ciò che mi sprona a continuare. Il teatro
contemporaneo non gode a mio avviso di grande salute, e
credo la causa sia da riconoscersi nella mancata importanza
generale data alla cultura che investe sempre meno nel
teatro e nella progettualità minore fuori dagli stabili e dalle
grandi compagnie. Che sono quelle, va detto, che prendono
la maggior parte dei fondi ministeriali. Non vedo grandi
prospettive al momento. Il sistema sembra un po’ orientato a
proposte degli Anni 60 considerate innovative. Credo invece
che tornare alla semplicità della parola evocativa ed
emozionante, capace di scuotere animi e coscienze, possa
essere la vera rivoluzione.Il mio è un teatro civile.
Vale sempre la pena andare a teatro?
Questo sì, sempre! Per quanto mi riguarda continuerò su
questa strada. Sto lavorando a un nuovo progetto sui
disturbi alimentari, ma è ancora presto parlarne, sto agli inizi.
E mi sto prendendo tempo per vedere il mondo, i colori, i
profumi di luoghi diversi dall'ordinario, per non smettere mai
di avere stimoli di vita per me e per i giovanissimi che ho la
benedizione di avere attorno nella mia vita. Mi cimento con il
sorriso, che sempre fa pensare, del grande Aldo
Palazzeschi, portando nelle biblioteche fiorentine un reading
riscrittura con musica delle Sorelle Materassi assieme a due
giovanissimi chitarristi di talento. Pare che il pubblico in
questo momento storico e grigio prediliga sorridere: e come
dargli torto? Il prossimo 14 marzo al teatro Niccolini
debutterà Eleonora DUSE 100+, in cui vorrei mostrare la
Divina come donna poliedrica e davvero pioniera e libera in
un mondo declinato ancora al maschile. E la libertà costa
fatica amministrarla. Questo concetto alle giovani e meno
giovani donne vale la pena ricordarlo sempre, compresa me
stessa. A volte desidererei intraprendere una bella tournée
di attrice, scritturata nei teatri più belli d'Italia e con i nomi più
prestigiosi che fanno “cassetta”, piuttosto che essere – quale
sono– una figura d'artista indipendente, sempre alla ricerca
faticosa di chi apprezza e mi fa lavorare, rischiando in prima
persona.
Un augurio per il 2025.
Forza a chi come me ci crede e resiste; che arrivino altri
riconoscimenti alla mia drammaturgia, e scritturatemi se mi
volete con voi. Buon inizio di anno teatrale a tutti e buona
vita.
Contatti : tg.teatrodanza@gmail.com - info@arca-azzurra.it
Lisa Bernardini
© ph Sergio Battista
A n a s t a s i a
Il Musical
Sofia Caselli è Anastasia
Anastasia Il Musical
regia di Federico Bellone
In anteprima assoluta a Milano, arriva al TAM Teatro Arcimboldi Milano ANASTASIA Il Musical, lo spettacolo basato
sull’omonimo film di animazione del 1997 che ha ispirato anche la versione teatrale di Broadway del 2017.
Con la regia di Federico Bellone, l’orchestra dal vivo e brani indimenticabili come Quando viene dicembre o Viaggio nel
passato, il musical viene presentato in anteprima assoluta a Milano, fino al 12 gennaio 2025, al TAM Teatro Arcimboldi.
La magia di Anastasia a teatro rivivrà grazie a un cast straordinario: Sofia Caselli sarà la protagonista, Anastasia, che
porterà sul palco tutta la forza e la delicatezza di questo personaggio iconico. Al suo fianco Cristian Catto darà vita al
carismatico Dimitri, Brian Boccuni interpreterà il complesso Gleb, Nico Di Crescenzo vestirà i panni di Vladimir, Stefania
Fratepietro sarà la frizzante Contessa Lily e Carla Schneck interpreterà l’Imperatrice Maria, simbolo di eleganza e
memoria storica.
Anastasia Il Musical
regia di Federico Bellone
Sofia Caselli è Anastasia
Cristian Catto è Demitri
Museo Del Corso PoloMuseale Biblioteca Del Cardinale Prospero Colonna
Palazzo Sciarra Colonna ph Giovanni Formosa (c)FondazioneRoma
Il nuovo Museo del Corso – Polo museale di Roma ha
attirato oltre 30.000 visitatori in meno di un mese
dall'apertura il 27 novembre.
A Palazzo Cipolla è esposta "La crocifissione bianca" di
Chagall, simbolo del Giubileo, in prestito dall'Art
Institute di Chicago fino al 27 gennaio 2025.
L'opera, creata nel 1938 dopo la Notte dei Cristalli, trasmette
un messaggio di speranza e unione tra culture religiose. Ha
attirato l'attenzione di Papa Francesco, che l'ha visitata
recentemente, riconoscendone il valore spirituale e
universale. Il Museo del Corso – Polo museale è un
nuovo centro culturale romano che unisce passato e
presente, composto da due edifici storici: Palazzo
Sciarra Colonna e Palazzo Cipolla.
Palazzo Sciarra Colonna, antico palazzo nobiliare, ospita
ambienti settecenteschi progettati da Luigi Vanvitelli, tra cui
la Libreria domestica e il Gabinetto degli Specchi del
cardinale Prospero Sciarra Colonna. Qui si trova la
Collezione permanente della Fondazione Roma, con opere
di artisti come Pompeo Batoni, Nicolas Régnier, Pietro da
Cortona, e contemporanei come Giacomo Balla, Mario
Schifano e Lucio Fontana. Il palazzo espone anche una
collezione di monete e medaglie papali, da Martino V
Colonna a Papa Francesco.
Novità importante è l'apertura dell'Archivio storico, con la
mostra "Percorsi di speranza", che espone documenti storici
relativi all'opera di assistenza degli istituti di credito nei
secoli.
Palazzo Cipolla, costruito nell'Ottocento dall'architetto
Antonio Cipolla, è dedicato alle mostre temporanee. Dopo
l'esposizione di Chagall, sono previste mostre su Picasso
(2025) e Dalì, confermando la vocazione internazionale del
museo.
Il Museo del Corso riflette la missione della Fondazione
Roma di coniugare inclusività, impegno territoriale e
promozione culturale. Inaugurato nel 1999, oggi si propone
come punto di riferimento culturale, fondendo tradizione e
contemporaneità.
Il programma include visite guidate gratuite, laboratori
didattici e attività per le scuole, rendendo il museo un luogo
di incontro e crescita culturale per tutti.
Questa nuova istituzione arricchisce l'offerta culturale di
Roma, offrendo un'esperienza unica che spazia dalla storia
all'arte contemporanea, dalle collezioni permanenti alle
mostre internazionali. Il Museo del Corso – Polo museale si
configura così come un importante centro di diffusione
culturale, accessibile e stimolante per visitatori di ogni età e
background.
MuseoDelCorso PoloMuseale Installation View MarcChagall CrocifissioneBianca
_phVinicioFerri(c)FondazioneRoma
Museo Del Corso_Polo Museale Palazzo Sciarra Colonna
ph Vinicio Ferri (c)FondazioneRoma
Museo Del Corso Polo Museale Quadreria Palazzo Sciarra Colonna
ph_GiovanniFormosa(c)FondazioneRoma
DALLA SPAGNA
CON PASSIONE
Manuela Carrasco, considerata una
delle più importanti ballerine di
flamenco della sua generazione.
“Las Estrellas” all'Auditorium Parco della Musica
Ennio Morricone, Roma 19-20 gennaio 2025
di Giovanna Delle Site
Il gala di danze e musiche spagnole "Las Estrellas",
diretto da Daniele Cipriani, torna all'Auditorium Parco
della Musica di Roma il 19 e 20 gennaio 2025.
L'evento presenta una straordinaria ospite d'onore: la
cantante Luz Casal, famosa per i successi "Piensa en
mí" e "Un año de amor", utilizzati da Pedro Almodóvar
nel film "Tacchi a spillo".
Il gala vede la partecipazione di artisti di spicco come
Sergio Bernal, ballerino classico e di flamenco, che si
esibirà anche su una coreografia creata per "Piensa
en mí". Altri partecipanti includono Antonio Najarro, ex
direttore del Ballet Nacional de España, con la sua
compagnia di 10 danzatori, e Manuela Carrasco,
considerata la "dea" del flamenco.
L'evento presenta una varietà di stili di danza
spagnola: Miguel Ángel Berna porta la Jota
Aragonesa, Manuel Liñán il flamenco en travesti,
mentre Marco Flores e Olga Pericet offrono un
flamenco in coppia di assoluta perfezione.
"Las Estrellas" sarà accompagnato da eventi
complementari, tra cui incontri con il pubblico e
masterclass di flamenco.
Il gala mira a celebrare la diversità della cultura
spagnola, unendo tradizione e innovazione. Sergio
Bernal sottolinea il messaggio di unità e comunità
dell'evento, paragonando il mondo del flamenco a una
grande famiglia che danza e fa musica insieme,
generando un'energia positiva che esplode sul
palcoscenico.
Con artisti provenienti da tutta la Spagna,
accompagnati da musicisti dal vivo, "Las Estrellas"
promette di portare il calore e i colori dell'estate
spagnola a Roma, offrendo uno spettacolo
emozionante e coinvolgente.
Marco Flores, originario di Arcos de la Frontera
e nato nel 1981, ha avviato la sua carriera
professionale in un locale di flamenco
andaluso e in vari festival. Nel 2001, è entrato a
far parte della compagnia "Juana la Loca" di
Sara Baras. Nel 2007, ha ricevuto il prestigioso
Premio Nazionale di Danza Flamenca,
riconoscendo il suo talento e il suo contributo
artistico, ispirato da grandi maestri come
Antonio Gades, Mario Maya e Carmen Amaya.
Paco Villalta_sota caballo y reina_Teatro Falla_CádizPaco Villalta-Z62_3362
Marco Flores e Olga Pericet, originari
rispettivamente di Cadice e Cordova,
offrono un'esibizione di flamenco in coppia
che si distingue per la sua straordinaria
continuità. Il loro baile raggiunge una
perfezione assoluta, con un'armonia che
ricorda i passi a due del balletto classico.
Olga y Marco- Photo by Paco Villalta (2)
Olga Pericet, originaria di Cordoba,
ha intrapreso i suoi studi di Danza
Spagnola nella sua città natale, dove
ha conseguito la laurea e ha
collaborato con il Balletto Nazionale
di Spagna. La sua straordinaria
padronanza tecnica, unita a un'innata
armonia e a un'espressione artistica
autentica, le ha valso riconoscimenti
in numerosi festival e paesi. Il 9
ottobre, la talentuosa ballerina e
coreografa flamenca ha ricevuto il
Premio Nazionale di Danza 2018, uno
dei più prestigiosi riconoscimenti nel
panorama della danza in Spagna.
Olga y Marco- Photo by Paco Villalta (2)
Miguel Angel Berna, ballerino e
coreografo nato a Saragozza nel
1968, ha iniziato con la jota
aragonese, ampliando poi il suo
repertorio con balletto classico,
danza contemporanea e flamenco.
Fondatore della compagnia Danza
viva nel 1990, è noto per spettacoli
che fondono ritmi e temi di diverse
culture. Le sue opere più
significative includono "Madrid en
danza" (1999), "Mudéjar" (2004) e
"Mediterraneo" (2013).
Manuel Liñán, ballerino e coreografo di
flamenco, è noto per la sua purezza artistica e
innovazione. Nel 2019 debutta con "VIVA!!!",
uno spettacolo rivoluzionario che gli vale
diversi riconoscimenti, oltreché in Spagna, ha
spopolato recentemente a New York e Londra.
Lo spettacolo “En travesti” rappresenta la
gioiosa affermazione dell'identità gay.
Il successo di "VIVA!!!" attira l'attenzione
internazionale, con un reportage sul New York
Times e un documentario per il New Yorker.
Liñán è considerato all'avanguardia del
flamenco, mescolando genialità e semplicità.
© marcosGpunto
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Les étoiles
anNiversary edition ispirata a michelangelo pistoletto
Les Étoiles, all'Auditorium Parco della Musica - Ennio Morricone, a Roma
ha festeggiato 10 anni di successi con pirotecnici "virtuosismi in volo e
sulle punte" che dal 2015 incantano ed entusiasmano il pubblico.
La ballerina argentina Marianela Nuñez è Prima Ballerina del Royal Ballet
Nel 2024, il Gala internazionale di danza Les Étoiles, diretto
artisticamente e prodotto da Daniele Cipriani, ha fatto tappa in
diverse città italiane, tra cui Bari, Ravenna, Bologna e Milano. Per
celebrare il suo 10° anniversario, l'evento è tornato a Roma
all'inizio del 2025 con una speciale "Anniversary Edition" presso
l'Auditorium Parco della Musica.
L'edizione ha visto la partecipazione di star internazionali
provenienti da compagnie di prestigio come il Royal Ballet di
Londra, Het Nationale Ballet di Amsterdam, il New York City Ballet,
l'American Ballet Theatre, il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e
il Teatro Bolshoi di Mosca. Tra i nomi di spicco, si sono esibiti
Marianela Núñez, Olga Smirnova, Sergio Bernal e molti altri.
Il programma ha incluso sia pezzi del repertorio classico che
coreografie moderne e contemporanee. Sono state presentate in
prima nazionale opere come "Morgen" di Wayne McGregor e un
passo a due da "Rodeo" di Justin Peck.
L'edizione anniversario si è ispirata all'arte di Michelangelo
Pistoletto, promuovendo un messaggio di pace e armonia tra i
popoli. Gli spettatori hanno avuto l'opportunità di partecipare alla
creazione di un'opera d'arte firmando un "quadro specchiante" che
ha riprodotto il simbolo del Terzo Paradiso di Pistoletto.
Cipriani ha sottolineato l'importanza di Les Étoiles come esempio
di collaborazione internazionale e come strumento per promuovere
la bellezza e la pace attraverso la danza. L'evento ha continuato a
rappresentare un punto di riferimento nel panorama della danza
internazionale, attirando un pubblico vasto e diversificato.
Oltre all'appuntamento romano, Les Étoiles ha fatto tappa anche a
Bologna alla fine del 2024. Inoltre, è stato annunciato un altro gala,
Las Estrellas, dedicato alle stelle della danza spagnola, previsto
per gennaio 2025 sempre all'Auditorium Parco della Musica di
Roma.
Il direttore artistico e produttore Daniele Cipriani ha così
commentato lo spettacolo che ha girato molti teatri italiani:
“Les Étoiles ha acceso il faro su danzatori d'eccezione, ma ha
guardato oltre la danza: ha rappresentato in miniatura un mondo
senza frontiere, dove danzatori da tutto il mondo hanno convissuto
e "co-danzato", a prescindere dai loro tanti paesi di provenienza,
arricchendo l'idioma della danza grazie all'accento stilistico che
ognuno di loro ha "parlato". Mi sono riconosciuto interamente nei
concetti alla base delle opere di Pistoletto, tra le quali sono stato
particolarmente colpito dal Canto della pace preventiva, di cui
condivido il pensiero. Les Étoiles ha sempre respinto l'idea stessa
della guerra e, ribaltando la celebre locuzione latina, ha sostenuto
invece che "se vuoi la pace, prepara la pace".
Nell'offrire la bellezza della grande danza, ho cercato di stimolare
nel pubblico il desiderio per la bellezza di una società dove i popoli
si ritrovino in armonia, seguendo l'esempio dei nostri ballerini.
Idealmente al fianco di Pistoletto, il 4 e 5 gennaio, le étoiles hanno
dato collettivamente vita alla Danza della pace preventiva.
Inoltre, gli spettatori che sono venuti a vedere il gala hanno potuto
diventare co-creatori di un'opera presentata dalla Fondazione
Pistoletto Cittadellarte, apponendo la propria firma, accanto a
quelle delle étoiles stesse, su un "quadro specchiante": dalla
moltitudine di firme, è emerso il celebre simbolo del Terzo
Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
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Un nuovo capitolo nel panorama del Balletto
dove l’arte si fa emozione e la tradizione diventa futuro.
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TAM Teatro Arcimboldi di Milano presenta la nascita di TAM Ballet, una nuova compagnia di balletto destinata a diventare
un punto di riferimento nel panorama teatrale italiano. Sotto la direzione artistica di Gianmario Longoni e Caterina Calvino
Prina, TAM Ballet si propone di valorizzare i giovani talenti italiani, offrendo loro un palcoscenico prestigioso per esprimere
la propria creatività e tecnica. Il debutto ufficiale avverrà il 14 febbraio 2025 con "Il Lago dei Cigni", un capolavoro della
danza classica che segnerà l'inizio di un ambizioso percorso artistico. La compagnia mira a riportare la danza al centro
della cultura italiana, creando un ponte tra tradizione e innovazione. Con un repertorio che spazia dai grandi classici a
nuove creazioni, TAM Ballet intende attrarre un pubblico sempre più vasto, emozionando e ispirando le generazioni
future. La collaborazione con il Teatro Arcimboldi rappresenta un messaggio forte in un momento di crisi per il mondo
della danza, mentre la compagnia si prepara a esplorare nuovi orizzonti artistici. Con la partecipazione di maestri di fama
internazionale e un cast di giovani danzatori formati nelle migliori accademie, TAM Ballet è pronta a lasciare un segno
indelebile nel panorama della danza, celebrando la bellezza e la ricchezza del balletto classico.
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l palcoscenici del TAM Teatro Arcimboldi di Milano e Il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia a Trieste si preparano a brillare per “The Reunion”, un evento straordinario che celebra
l’essenza del musical theatre attraverso una fusione di capolavori indimenticabili. Le tre serate, in
programma il 13, 15 e 16 gennaio 2025, vedranno come protagonista il leggendario Ramin
Karimloo, affiancato da talenti di Broadway e del West End. Insieme alla FVG Orchestra, diretta
dalla talentuosa Beatrice Venezi, il cast interpreterà oltre trenta melodie iconiche, tra cui “Let it
Go” da “Frozen” e brani da “Wicked”, “Mamma Mia!” e “Les Misérables”. Per la prima volta in
Italia, il pubblico avrà l’opportunità di ascoltare brani da “Merrily We Roll Along” e “Company” di
Stephen Sondheim. La serata culminerà con medley dedicati ai capolavori di Andrew Lloyd
Webber, rendendo omaggio a un repertorio che ha incantato generazioni. Dopo il successo in
Asia, “The Reunion” farà tappa in Italia, promettendo un viaggio emozionante tra le stelle del
musical. Con la presenza di artisti di fama internazionale come Samantha Barks e Earl Carpenter,
l’evento si preannuncia come un’esperienza unica, capace di trasportare il pubblico in un mondo
di emozioni e melodie senza tempo. Non perdere l’occasione di vivere questa magica serata!
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PETER PAN
IL MUSICAL
perAria ph. CLAUDIA_IOAN
Grande ritorno di uno dei musical più amati dal pubblico che anche nella scorsa stagione ha conquistato i teatri italiani.
PETER PAN – Il Musical, a grande richiesta, è pronto ad accompagnare nuovamente i suoi spettatori in un
entusiasmante viaggio verso l’Isola-che-non-c’è.
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Peter Pan 2024©Laila Pozzo06
Il celebre romanzo di James Matthew Barrie rivive in una nuova edizione di "Peter Pan - Il Musical", sotto la regia di Maurizio
Colombi e con una colonna sonora d’eccezione firmata da Edoardo Bennato. Questo straordinario spettacolo tornerà a
incantare il pubblico italiano con un lungo tour che toccherà i migliori teatri del paese, presentando un cast rinnovato e
talentuoso. Una delle principali novità del tour 2024-2025 è il ritorno di Claudio Castrogiovanni nel ruolo iconico di Capitan
Uncino. L’attore, già ammirato nel 2006 per la sua interpretazione carismatica e ironica, promette di riportare in vita il
temibile nemico di Peter Pan con la sua inconfondibile presenza scenica. Accanto a lui, il giovane Luca Nencetti vestirà i
panni del bambino che non vuole crescere. Performer poliedrico, Luca porterà freschezza e vitalità al personaggio,
rendendo omaggio alla sua audace avventura.
Martha Rossi, ex talento di "Amici di Maria De Filippi", tornerà a incantare il pubblico nel ruolo della dolce Wendy. La sua
interpretazione della bimba dai teneri occhi azzurri ha lasciato un segno indelebile, e i suoi fan non vedono l'ora di rivederla
sul palco. Al fianco di Martha, Renato Converso darà vita a Spugna, il goffo e simpatico braccio destro di Capitan Uncino,
mentre Raffaella Alterio interpreterà Michael, il vivace fratello minore di Wendy. Laura Fiorini, nel ruolo di John, porterà sul
palco il suo senso di responsabilità e il desiderio di crescere, completando così il quadro familiare.
Il cast sarà arricchito da altri nove talentuosi performer che animeranno il mondo incantato di Peter Pan: Carlotta Sibilla
(Giglio Tigrato), Elisa Giunta (Bombolone), Sofia Pavani (Pennino), Sara Portaro (Pochino), Manuel Primerano e Domiziano
Toniolo (Gemelli), Lorenzo Tognocchi (Cantastorie e cover Capitan Uncino), Davide Najjar, Filippo Tampieri e Gian Maria
Picciau (Ensemble – Pirati). Il cuore pulsante dello spettacolo è la colonna sonora, un viaggio musicale nel fantastico mondo
di Peter Pan. Le celebri canzoni di Edoardo Bennato, tratte dall’album "Sono solo canzonette" del 1980, si intrecciano con
brani iconici come "Il rock di Capitan Uncino", "La fata", "Viva la mamma" e la celeberrima "L'isola che non c'è". Questi brani
sono stati riarrangiati dallo stesso Bennato per il teatro, con l’aggiunta dell’inedito "Che paura che fa Capitan Uncino".
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"Peter Pan - Il Musical" è pronto a far rivivere la magia dell’infanzia, trasportando il pubblico in un mondo di avventure
senza tempo. Grazie a effetti speciali mozzafiato, come il volo di Peter Pan e l’uso di tecnologie laser per il personaggio di
Trilly, insieme a scenografie imponenti che trasporteranno gli artisti dalla cameretta di Wendy, Michael e John al rifugio dei
Bambini Sperduti, lo spettacolo promette di essere un’esperienza indimenticabile. I colorati costumi in stile cartoon
aggiungeranno il tocco finale a quello che non è solo un semplice spettacolo teatrale, ma un vero e proprio sogno da
condividere con amici e familiari. Non perdere l’occasione di vivere questa avventura magica!
Luca Nencetti - PETER PAN
Martha Rossi - WENDY
Claudio Castrogiovanni - CAPITAN UNCINO
Peter Pan 2024©Laila Pozzo
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SAPORE DI MARE
IL MUSICAL
perAria ph. CLAUDIA_IOAN
FATIMA TROTTA - MARINA PINARDI
PAOLO RUFFINI - CECCO IL FOTOGRAFO
TuttoBallo
Il celebre film dei fratelli Vanzina arriva per la prima volta a teatro con le più belle canzoni italiane dei favolosi Anni 60, un
cast di straordinari artisti capitanato da Fatima Trotta e Paolo Ruffini e l’immagine curata da Diego Dalla Palma con il
laboratorio “Atelier Creativo”.
Un viaggio evocativo nel cuore degli Anni ’60, fra amori estivi, spensieratezza e melodie senza tempo: debutta sui
palcoscenici italiani, per la prima volta, “Sapore di Mare – Il Musical”, lo show che trasporta il pubblico nelle atmosfere
inconfondibili delle estati versiliesi, ispirato all’iconico film cult che ha segnato un’intera generazione.
Alveare Produzioni insieme a Savà Produzioni Creative e Gli Ipocriti Melina Balsamo, sono lieti di proporre in prima assoluta
al pubblico italiano Sapore di Mare - Il musical, una produzione teatrale completamente originale adattata da Enrico Vanzina
e Fausto Brizzi e con la regia di Maurizio Colombi.
Film cult della commedia italiana, diretto da Carlo Vanzina e con sceneggiatura di Carlo ed Enrico Vanzina, Sapore di mare
diventa finalmente un jukebox musical destinato a far cantare e ballare tutti i suoi spettatori sui brani più celebri del
canzoniere italiano, tutt’oggi scolpiti nella memoria collettiva e cuore pulsante del nostro patrimonio musicale.
“Sapore di mare” è ancora oggi uno dei film più amati dal pubblico italiano per aver contribuito a creare un'immagine
romantica e nostalgica di quella favolosa stagione.
Con una colonna sonora intrigante, interamente basata sui grandi successi dell'epoca come “Il Cielo in una stanza” di Mina,
“Una rotonda sul mare” di Fred Bongusto, “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli, “Non son degno di te” di Gianni
Morandi e altre trenta hits, “Sapore di mare” è da sempre considerato il miglior film dei Vanzina, un successo eclatante ai
botteghini, con un incasso di oltre 10 miliardi di lire, che ha dato successo, tra gli altri, a Christian De Sica e Jerry Calà e ha
portato Virna Lisi al riconoscimento del prestigioso Nastro d’Argento per la migliore attrice non protagonista.
A teatro, un cast d’eccezione darà vita ai personaggi dell’indimenticabile estate del 1964 vissuta a Forte dei Marmi fra
bravate, innamoramenti e avventure amorose.
Fatima Trotta vestirà i panni della dolce e sognante Marina Pinardi (interpretata nel film da Marina Suma), il volto di un
amore puro e indimenticabile, la ragazza della porta accanto che fa battere i cuori e racchiude la magia di un'estate che
profuma di sogni e speranze.
Paolo Ruffini vestirà i panni del carismatico Cecco il Fotografo, un ruolo qui completamente reinventato per raccontare le
trame e gli intrecci dei protagonisti. Un narratore romantico, che con la sua raffinata ironia, sottolineerà la nostalgia dei
grandi amori perduti e dell’inconsapevolezza della gioventù.
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I fratelli Carraro, ricchi e viziati rampolli milanesi, che
con la loro simpatia e spensieratezza guidano lo
scanzonato gruppo di amici fra mille avventure,
saranno interpretati da Edoardo Piacente nel ruolo del
seduttore Luca (interpretato nel film da Jerry Calà) e
Lorenzo Tognocchi nel ruolo del viveur Felicino
(interpretato nel film da Christian De Sica).
Paky Vicenti vestirà i panni dell’imbranato e timido
Paolo Pinardi, che insieme alla sorella Marina scopre
per la prima volta le bellezze della Versilia, Luca
Quarchioni sarà Gianni, il giovane intellettuale
genovese, fidanzato con la splendida Selvaggia
(interpretata nel film da Isabella Ferrari), impersonata
nel musical da Anna Foria.
Giulia Carra veste i panni di Adriana Balestra
(interpretata nel film da Virna Lisi), signora borghese e
annoiata, dal fascino maturo, preda della passione
adolescenziale di Gianni, mentre Renato Tognocchi
vestirà i panni del marito di Adriana, il Commendator
Balestra.
Marta Melchiorre sarà Susan Hunt (interpretata nel
film da Karina Huff), biondina inglese tutto pepe,
fidanzata di Felicino Carraro che, con il suo fascino
esotico, farà girare la testa a Paolo Pinardi e a tanti
altri.
Morino il Bagnino, il divertente bagnino, macchietta
della spiaggia sarà interpretato da Paolo Barillari
mentre Giuseppe Galizia si calerà nel ruolo del
milanese Commendator Carraro.
Elisa Filace vestirà i panni di Mamma Lucia Pinardi
mentre Claudia Campolongo mostrerà il suo poliedrico
talento in moltissimi personaggi, tra cui quello del
medico, della presentatrice, del tastierista e della
cantante.
Carlotta Sibilla sarà Giorgia, la migliore amica di
Selvaggia e Alex Botta sarà Maurizio.
Infine, Pietro Mascheroni e Francesco Bianchini
interpreteranno i due Marchesini Pucci, aristocratici
gemelli dallo stile impeccabile e dalla personalità
eccentrica, che sveleranno il loro viaggio interiore,
manifestando il coraggio di essere sé stessi in un gran
finale a sorpresa. Chiude il cast la splendida Marta
Bitti, ensemble della compagnia.
Il musical celebra il film anche nella sua locandina,
ispirata ai disegni originali di Renato Casaro. Maestro
indiscusso dell'illustrazione cinematografica, Casaro
firmò il poster del film, e il nostro tributo vuole onorare
la sua arte intramontabile.
Alla produzione dello spettacolo si affianca il progetto
“Atelier Creativo” firmato Diego Dalla Palma che
curerà i look dello show.
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L’opera di Patroni Griffi torna in teatro dopo 40 anni
con Marisa Laurito, Giancarlo Nicoletti, Guglielmo
Poggi, Livio Beshir per la regia Giancarlo Nicoletti.
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Un inno alla tragicommedia ed alla firma di uno tra i più grandi autori: Giuseppe Patroni Griffi, omaggiato dall’OFF/OFF Theatre
come il primo sipario del 2025. Fino a giovedì 12 gennaio la sala di via Giulia ospiterà “Persone naturali e strafottenti”, diretto da
Giancarlo Nicoletti nel nuovo e originale allestimento di un grande classico che ha fatto la storia del teatro contemporaneo. Un
cast unico, non convenzionale e proveniente dai mondi teatrali più variegati è il cuore pulsantedi un’operazione che continua a
far parlaredi sé: Marisa Lauritoaccetta la sfida di dare vocee corpo al ruolo che fu di Pupella Maggio, segnando il suo ritorno alla
grande drammaturgia d’autore e inaugurando una nuova stagionedella sua lunga carriera; Giancarlo Nicoletti presta la sua
attorialità unicae la sua esperienza di uomo di teatro a 360° al travestito Mariacallàs e la rivelazione di serie tv e cinema
Guglielmo Poggi interpreta quel Fred che fu creato da un esordiente Gabriele Lavia.
TuttoBallo
Completa il cast il poliedrico Livio Beshir, attore con numeroseesperienze teatrali, cinematografiche ma anche nella
conduzione televisiva. Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona,
ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e
cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte:l’uno, uno studenteomosessuale alla
ricercadi una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittorenero che vorrebbedistruggere il mondo per vendicare le umiliazioni
subite.Quattro persone naturalie strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli
altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi,liti e violenze sessuali.
“La rivincita di Patroni Griffi, quarant’anni dopo”: così il Corriere della Sera con Franco Cordelli ha salutato il ritorno in scena,
per la regia di Giancarlo Nicoletti, del nuovo e originalissimo allestimento di Persone naturali e strafottenti, l’opera più
controversa e fra quelle di maggiore successo di Giuseppe PatroniGriffi. Una tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra
situazioni grottesche, cinismi, ironia taglientee surrealismo, in perfetto equilibrio fra Eduardo De Filippo e Annibale Ruccello,
e ancora attualissima nella sua geniale spudoratezza.
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© Ph Rachel Neville
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Mogwai, The Fearless Flyers, Diodato. Questi i primi nomi
annunciati al Locus Festival 2025, il festival per
eccellenza dell’estate italiana che l’anno scorso ha
festeggiato la ventesima edizione. Comeda tradizione
sarà un viaggio, da luglio ad agosto, attraverso i luoghi più
affascinanti della Puglia all’insegna del meglio della
musica italiana e internazionale.
Ad anticipare il festival tre appuntamenti live a giugno con
l’enigmatico trio mascherato di Melbourne, i Glass Beams:
il 20 giugno a Milano al Circolo Magnolia, il 21 giugno a
Bologna al DumBO, in collaborazione con roBOt Festival,
e infine il 22 giugno a Roma nell’Antico Teatro Romano di
Ostia Antica.
Capitanati dal producer e musicista Rajan Silva, i Glass
Beams con la loro originale fusione ipnotica e
psichedelica di antiche sonorità orientali ed elettronica
moderna, ricercano una contaminazione tra culture e
suoni, tra vecchio e nuovo, immersi in un affascinante
immaginario mistico di loro creazione. Il trio è stato
catapultato nella coscienza collettiva di milioni di nuovi
follower che hanno scoperto le tracce dell’EP di debutto,
“Mirage” (2021), una sorta di “lettera d'amore” alle origini
indiane di Rajan.
Il nuovo EP “Mahal” prosegue nella stessa direzione, fondendo melodie tipiche della musica tradizionale indiana a
sonorità contemporanee.
Il 2 agosto nell’iconica “citta bianca” di Ostuni, nella grande arena del Foro Boario, fa tappa il nuovo tour di Diodato. Artista
tra i più amati e apprezzati in Italia, seguito dal Locus Festival sin dai suoi esordi, Diodato torna nel 2025 con uno show
intenso, un viaggio musicale che ripercorre il suo repertorio, caratterizzato da una messa in scena che attraverso
suggestivi giochi di luce, promette di far emozionare il pubblico.
La storica location di Masseria Ferragnano a Locorotondo, borgo della valle d’Itria che ha dato al festival le sue origini e il
suo nome, ospita il 9 agosto The Fearless Flyers progetto parallelo della band statunitense Vulfpeck, caratterizzato dalle
acrobazie strumentali di quattro rinomati musicisti: Cory Wong alla chitarra, Joe Dart al basso, Nate Smith alla batteria e
Mark Lettieri alla chitarra baritona. Lo stile dei Fearless Flyers è radicato nel funk classico, arricchito da influenze soul,
jazz e rock, capace di unire il meglio della tradizione con una modernità stilistica che si esprime in composizioni energiche
e serrate, prive di fronzoli, ma colme di virtuosismo e irresistibilmente ballabili. Un live imperdibile.
Headliner della serata del 12 agosto, sempre in Masseria Ferragnano, gli scozzesi Mogwai. Con dieci album all’attivo – tra
cui "As The Love Continues" (2021) arrivato al primo posto nelle classifiche in UK, nominato al Mercury Prize, premiato
come Scottish Album of the Year - e un documentario uscito quest’anno sulla storia della celebre band dal titolo "If The
Stars Had A Sound", tornano in Italia e fanno tappa al Locus per presentare il nuovo album “The Bad Fire” in uscita a
gennaio 2025 e anticipato dal singolo “Lion Rumpus”.
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FINO AI LIMITI
DELL'IMPOSSIBILE
La ricerca vocale di
DEMETRIO STRATOS 1970-1979
Secondo movimento
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Il Palazzo Malagola di Ravenna ospita una mostra affascinante e unica nel suo genere: "Fino ai limiti dell’impossibile. La
ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento". Curata da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, la
mostra esplora l'innovativa ricerca vocale di Stratos, una figura iconica delle arti performative del Novecento. Questo
"secondo movimento" rappresenta un ulteriore passo nel percorso di valorizzazione dell'Archivio Demetrio Stratos,
acquisito dal Comune di Ravenna nel 2022. La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile fino al 31 gennaio 2025.
La mostra si concentra sull'apertura della ricerca vocale di Stratos alla dimensione extraeuropea, esplorando le musiche
del mondo e la loro relazione con tecniche vocali come la diplofonia e il canto armonico. Un'installazione immersiva
permette ai visitatori di sperimentare queste sonorità in modo diretto e coinvolgente. I curatori sottolineano l'importanza
del controllo del respiro e della ripetizione, elementi chiave nella pratica vocale di Stratos, che trovano eco nelle tradizioni
sonore del Mediterraneo e nei lavori di artisti come Antonin Artaud.
La mostra si articola in sette ambienti distinti, ognuno dedicato a un aspetto diverso della carriera di Stratos. Tra questi,
una sala cinema con materiali audiovisivi, spazi per l'ascolto immersivo e una nicchia con oggetti personali dell'artista.
Inoltre, verrà pubblicata una versione aggiornata del catalogo "Noi non crediamo nello stile", che documenta l'intero
percorso espositivo. "Fino ai limiti dell’impossibile" non è solo un omaggio a Demetrio Stratos, ma un'opportunità per
esplorare la complessità e la multiformità di un artista che ha sfidato i confini della vocalità e dell'espressione artistica
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VAN GOGH CAFÉ
OPERA MUSICAL
"La vita di Vincent Van Gogh, narrata come mai prima d'ora."
TuttoBallo
"Van Gogh Café Opera Musical" è un'opera teatrale che
trasporta il pubblico in un viaggio multisensoriale
attraverso la vita e le opere di Vincent Van Gogh. Scritto e
diretto da Andrea Ortis, questo spettacolo è ambientato in
un Café Chantant parigino, un luogo di ritrovo per artisti e
intellettuali nella vivace atmosfera bohemienne di Parigi.
La produzione della MIC – International Company combina
musica dal vivo, coreografie coinvolgenti e spettacolari
proiezioni 3D per dare vita ai capolavori di Van Gogh in
modo immersivo e affascinante.
L'orchestra dal vivo, con strumenti come chitarre, violino e
pianoforte, accompagna il pubblico in un viaggio musicale
che attinge alle melodie iconiche della cultura francese,
evocando l'anima di artisti come Edith Piaf e Charles
Aznavour. Le coreografie, che spaziano dal flamenco alla
danza contemporanea, amplificano le emozioni e riflettono
la complessità interiore di Van Gogh, mentre le animazioni
3D trasformano le sue opere in esperienze visive
dinamiche, immergendo gli spettatori in scenari come la
"notte stellata" o i "girasoli".
Questo musical non è solo uno spettacolo, ma
un'esperienza che esplora i tormenti, le speranze e i sogni
di Van Gogh, intrecciando la sua vita con le storie dei
personaggi che popolano il Café. Ogni scena è un dipinto
vivente, un'espressione di sentimenti complessi che invita
il pubblico a esplorare la propria connessione con l'arte e
la realtà. "Van Gogh Café Opera Musical" è un tributo alla
straordinaria capacità di Van Gogh di dipingere i propri
sogni, offrendo un abbraccio sensoriale di potente impatto
emotivo e vitalità commovente.
STEFANO FRANCIA ENJOYART
presenta
COMPILATION DILLO ALLA DANZA
IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO
DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME
Ascolta cliccando
PODCAST/STEFANOFRANCIA
TuttoBallo
Addio a Mario Tessuto
Mario Tessuto è stato un cantautore italiano che ha
lasciato un'impronta indelebile nella musica leggera degli
anni '70. La sua canzone più celebre, "Lisa dagli occhi
blue", è diventata un vero e proprio inno d'amore, capace
di catturare l'essenza dei sentimenti giovanili con melodie
dolci e testi poetici. La voce calda di Tessuto e la sua
abilità nel raccontare storie attraverso la musica hanno
fatto sì che il brano rimanesse nel cuore di generazioni di
ascoltatori. Oltre al successo di "Lisa", la sua carriera è
stata caratterizzata da una continua ricerca di nuove
sonorità e temi, rendendolo un artista amato e rispettato
nel panorama musicale italiano. La sua eredità vive
ancora oggi, ispirando nuovi cantautori e appassionati di
musica.
Polina Semionova
Les Etoiles 2019
© Malcolm Levinkind
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Successo, arresti, droghe, follie e persino l'Isola
dei famosi: il cantante dei Culture Club, Boy
George, non si è fatto mancare nulla. Ora, con il
suo memoir intitolato "Karma", si racconta senza
filtri, presentandosi a Roma per il concertone di
fine anno.
Il leggendario frontman dei Culture Club, gruppo
iconico degli anni Ottanta, pubblica la sua
autobiografia che definisce "esplosiva". In
"Karma", Boy George narra la sua storia come
celebre leader del gruppo, tra alti e bassi,
musica, drammi e incontri con figure leggendarie
come David Bowie, Prince e Madonna.
La casa editrice descrive il libro come "un
resoconto straordinariamente onesto della vita di
Boy George, dall'infanzia nella Londra degli anni
Sessanta, al coming out con la sua famiglia
cattolica irlandese, fino all'esplorazione della sua
sessualità attraverso l'edonismo degli anni
Settanta. La rivoluzione glam rock e punk rock
ha dato vita ai Culture Club, e il periodo d'oro
degli anni Novanta ha portato Boy George a
diventare l'uomo e l'artista che è oggi. Con tutto
l’umorismo, l’onestà e il sarcasmo che ci si
aspetta da lui, ‘Karma’ offre una visione unica
dell’incredibile storia di Boy George e della vera
evoluzione di un’icona della musica”.
Durante la presentazione del libro, Boy George
ha dichiarato: “Ho lavorato duramente per
creare Boy George e poi ho combattuto per anni
per non voler essere lui. Ora, però, mi diverto e
lo abbraccio in un modo che non avrei potuto
fare da giovane. Sto imparando a essere
George Alan O'Dowd di Eltham, che si rivela
essere una persona piuttosto interessante. I
Culture Club saranno sempre uno di quegli
amori a cui tornerò. Ho lottato contro il
personaggio di Boy George che ho creato. Per
anni mi sono convinto di essere una creatura
abitudinaria, immutabile, immobile. Ma alla fine
bisogna guardarsi allo specchio e cercare
qualcosa di più profondo. Perché sono qui? Direi
che lo scopo della vita è la vita stessa”.
"Karma" è l'autobiografia definitiva di Boy
George, il pluripremiato cantante dei Culture
Club, vincitore di Grammy e Brit Award, e figura
di spicco del movimento LGBTQIA+. Tra
drammi, musica, dipendenze, carcere e incontri
con leggende della musica, il libro racconta gli
alti e bassi di una vita vissuta sotto i riflettori e
sulle prime pagine delle riviste di tutto il mondo.
Dall'infanzia nella Londra degli anni Sessanta, al
coming out con la famiglia irlandese e cattolica,
passando per l'edonismo degli anni Settanta e la
rivoluzione glam e punk rock, fino al periodo
d'oro degli anni Novanta, "Karma" offre una
prospettiva unica, esplosiva e brutalmente
onesta sull'incredibile storia di un'icona del pop.
"Ho creato me stesso usando cartone e
brillantini. E ancora oggi mi considero un work in
progress."
Francesco Leone (@gliindecisi18)
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Pino Daniele
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Il 18 settembre 2025, Piazza del Plebiscito a Napoli
ospiterà "PINO È – IL VIAGGIO DEL MUSICANTE", un
evento live imperdibile per celebrare Pino Daniele, a 70
anni dalla sua nascita e 10 anni dalla sua scomparsa.
Questo spettacolo vedrà la partecipazione di grandi
nomi della musica e dell'intrattenimento, che
renderanno omaggio a uno dei più amati musicisti
italiani attraverso racconti, aneddoti e, naturalmente,
tanta musica. L'evento non sarà solo una celebrazione
culturale, ma avrà anche un forte valore sociale: il
ricavato sarà devoluto alla ricerca oncologica
pediatrica e alla formazione artistica per contrastare la
povertà educativa. La Fondazione Pino Daniele Ets,
insieme a Warner Music Italy, ha inoltre lanciato il
"Musicante 40th Anniversary Album", una speciale
ristampa dell'album del 1984, per onorare l'eredità
musicale di Pino Daniele. In occasione del 40°
anniversario della pubblicazione di “Musicante”,
questa ristampa speciale celebra non solo la
straordinaria portata artistica di un album che ha
segnato la musica italiana, ma anche l’accurato
processo creativo che si cela dietro a ogni canzone.
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FRANCO MUSSIDA
Franco Mussida, attraverso un romanzo autobiografico, racconta per la
prima volta la sua vita: la chitarra come strumento che apre mondi, la
scrittura, i brani, i cambiamenti generazionali, gli incontri con artisti e
musicisti straordinari, l’esperienza umanistica e artistica che ha dato vita
ad un gruppo leggendario come la PFM.
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Franco Mussida, noto musicista e fondatore della
leggendaria band PFM, si racconta in un romanzo
autobiografico che esplora la sua vita attraverso la Musica,
vista come un linguaggio universale e uno strumento di
introspezione. Fin da bambino, Mussida è stato affascinato
dai suoni, un amore nato da un carillon che ha acceso in lui
una passione duratura. Nel suo libro, Mussida ripercorre la
sua carriera, dagli esordi nella periferia milanese agli anni di
successo internazionale con la PFM, un gruppo che ha
segnato il rock progressivo italiano. La Musica, per lui, è un
mezzo per esplorare l'anima e unire le persone, un secondo
cuore che ospita desideri e pulsioni. Attraverso la sua
scuola, il CPM Music Institute, e i suoi laboratori in comunità
e istituti di pena, Mussida ha messo la sua arte al servizio
degli altri, cercando di migliorare la vita delle persone in
difficoltà. Il suo lavoro si concentra sugli effetti della Musica
sull'individuo, sviluppando un Codice Musicale che apre
nuove prospettive sociali e umanistiche. Con sincerità e
creatività, Mussida ci invita a riscoprire la Musica come una
forza capace di cambiare l'uomo e il mondo, un viaggio
spirituale che continua a ispirare generazioni.
Franco Mussida ha così commentato il suo libro: <<Nel
2012, ho iniziato a esplorare l'impatto della Musica sulle
emozioni umane, ispirato da un'idea nata spontaneamente.
Ho scritto un libro che narra le esperienze di un bambino
che, scoprendo un Carillon, decide di orientare la sua vita
attraverso l'ascolto. Fin da piccolo, suoni mi hanno rivelato
un mondo interiore, un altro pianeta, e ho sempre visto la
Musica come un ponte con la Natura. Ho scelto l'oasi di
Ninfa come sfondo per riflettere su come la Musica sia
stata la gioia che ha unito la mia famiglia. Questo libro si
rivolge a una generazione che ha compreso il potere
unificante del suono, capace di risvegliare un secondo
Cuore, quello che alimenta desideri e azioni. Credo
fermamente che la Musica possa trasformare l'uomo e, di
conseguenza, il mondo.>>
Franco-Mussida_ph-Federica-Mirabelli
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WHITEMARY
NEW BIANCHINI TOUR 2025
Whitemary si prepara a conquistare i
club italiani con un tour che promette
di essere un'esperienza musicale
unica e travolgente. A partire dal 17
gennaio al Locomotiv Club di
Bologna, l'artista porterà il suo
inconfondibile sound in otto città, tra
cui Milano, Torino, Perugia, Roma,
Pozzuoli e Molfetta. Con il suo stile
distintivo, che mescola synth, bassi
potenti e una voce che oscilla tra il
parlato e il canto jazz, Whitemary si
distingue nel panorama musicale
italiano per la sua autenticità e
approccio DIY. Il suo secondo album,
"New Bianchini", riflette la sua
continua evoluzione artistica, con
dieci tracce che combinano testi
personali e universali con ritmi
ballabili e sofisticati. Le date romane
del tour saranno arricchite dalla
presenza di Marie Davidson, DJ e
producer canadese nota per il suo
stile audace e innovativo. Per ulteriori
informazioni e prevendite, è possibile
visitare il sito www.dnaconcerti.com.
Whitemary, il nome d'arte di
Biancamaria Scoccia, è un'artista
abruzzese di origine ma romana
d'adozione. La sua carriera musicale è
iniziata nel jazz, è passata attraverso
la canzone italiana e si è evoluta nella
techno, utilizzando campionatori e
sintetizzatori analogici. È membro del
collettivo femminile "Poche", fondato
da Elasi e Plastica, che promuove
artiste e producer nel panorama
elettronico italiano. Whitemary ha
guadagnato attenzione con l'EP "Alter
Boy" e ha collaborato in vari progetti,
culminando con il suo album di
debutto "Radio Whitemary" nel 2022.
Dopo un tour intenso e collaborazioni
con artisti come Bruno Belissimo e
Ditonellapiaga, ha pubblicato nuovi
singoli nel 2024, anticipando l'uscita
del suo album "New Bianchini".
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CON IL NUOVO ALBUM
RITMI LATINI-LUCANI
Disponibile sulle principali piattaforme di streaming digitale, "AKUSTICOSE ELETTRICHE" terzo album dei RADIO
LAUSBERG, daL QUALE è TRATTO il singolo "CADA MUNDO ES UN PAÍS” un brano dal sound latino che narra viaggio dei
Radio Lausberg, partiti dalla Basilicata e approdati in tutta Italia, Europa e Nord America, grazie alla potenza dei suoni
tradizionali del Sud Italia. La canzone, cantata in italiano e spagnolo, guarda con speranza all'America del Sud come prossima
tappa del loro percorso musicale. "Akusticose Elettriche" è prodotto artisticamente da Alessandro "Finaz" Finazzo, leader e cofondatore
della storica band fiorentina Bandabardò, che raccoglie e valorizza l'eredità artistica di Enrico "Erriquez" Greppi.
L'album, composto da 9 brani inediti, fonde tradizione e modernità per affrontare con ironia e critica i problemi e le tematiche
della società contemporanea. Il titolo dell'album sottolinea l'intento di far convivere sonorità acustiche ed elettriche,
evidenziando l'equilibrio e la misura con cui questa fusione è stata realizzata. L'album si arricchisce di collaborazioni
prestigiose: Peppe Voltarelli nel brano "Pasta e fagioli", Finaz in "E mi hai detto" e Laura Mirò in "Cuore di pietra". Queste
partecipazioni ribadiscono i valori cari alla band, come condivisione, fratellanza e libertà.
I Radio Lausberg sono: Giuseppe Oliveto, cantante e leader della band, attualmente impegnato su Rai 3 nella trasmissione
televisiva "La biblioteca dei sentimenti", in onda ogni sabato alle 16:30, dove si esibisce accompagnato dalla sua fisarmonica;
Carmelo Ciminelli, Marco Ielpo, Pasquale Ferrara, Diego Soda e Corrado Aloise completano la formazione.
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C A R L O
V A N N I N I
“PUNTO E ACCAPO” ALBUM D’ESORDIO
DI UN ARTIGIANO DELLA MUSICA
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Carlo Vannini è un artigiano della musica, uno che la
musica l’ha masticata sin da giovanissimo, l’ha studiata,
diplomandosi in teoria e solfeggio al Conservatorio di
Musica ‘Cimarosa’ di Avellino e laureandosi col massimo
dei voti in Canto Jazz presso il Conservatorio ‘San Pietro a
Majella’ di Napoli. E la musica attraversa completamente la
sua vita, la plasma, la dirige e ne custodisce la chiave di
accesso prioritario: per Vannini la musica è un ideale
lasciapassare per le sue scelte e per le sue emozioni più
profonde, tra le note e le parole, con uno stile netto e
definito che fonde la musicalità linguistica partenopea alla
tradizione cantautorale ‘classica’, fatta di pause, di lentezza,
di riflessioni pacata e durature.
Carlo Vannini si muove in ‘direzione ostinata e contraria’,
scegliendo la strada migliore che non è la più breve, ma
quella in cui vedi più cose e cadi più volte, in cui senti il
dolore e lo vivi e lo doni.
L’album “PUNTO E ACCAPO” è la sintesi del primo passo
verso il mondo del cantautorato di Vannini:
Nel disco trovano spazio alcuni dei più apprezzati musicisti
italiani: l’arrangiatore del disco Giosi Cincotti (fisarmonicista
e pianista di tutti i sei brani); chitarrista Ernesto Nobili,
percussioni Michele Maione, contrabbasso Roberto
Giangrande. Preziosa la collaborazione agli archi del brano
“Come quella volta al mare” di Arcangelo Michele Caso. L
L’artista ha voluto raccogliere e ricostruire tutti i brani scritti
negli ultimi 15 anni, dando vita ad una commistione con
quelli scritti più recentemente e che potessero
rappresentarlo ne presente.
Brani diversi tra loro, appunto, ma legati da un filo comune
che dà voce alle origini e alle esperienze di Carlo Vannini:
dalla musica popolare al jazz, dalla melodia al teatro. Dalle
storie che osserva a quelle che vive. Questo è lui oggi:
“Punto e accapo”! Perché l’inizio e la fine hanno sempre un
profilo incerto, dipendono solo dal nostro modo di guardare
e di vivre il percorso nel mezzo.
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Ci sono cose che rendono vicine fra loro le donne del mondo: ogni donna è madre, sorella, figlia nello stesso modo a ogni
latitudine, perché la protezione, l’accudimento, la solidarietà sono patrimonio comune per tutte loro. Ma molte cose ancora
le separano: le condizioni di vita umilianti, il peso della discriminazione, dell’ideologia e delle guerre che in molte parti del
mondo opprimono le donne, e che in altre parti giungono
invece come un’eco lontana, qualcosa di cui si conosce l’esistenza ma che realmente non tocca gli animi.
Fortuna, il nuovo singolo di Grazia Di Michele, in uscita con Azzurra Music racconta questo spazio indefinito, con la
speranza di suscitare una riflessione, stimolare una presa di coscienza. Il brano sarà presentato in anteprima live a Pescara
al Teatro Massimo il 25 novembre sera, in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza contro Le Donne.
Scritto da Grazia Di Michele, da sempre impegnata a raccontare il mondo al femminile, e cantato a due voci insieme con
Papiro, una giovane talentuosa cantautrice, il brano è un dialogo a distanza nel quale due donne si interrogano su ciò che le
unisce e ciò che ancora le divide. Un dialogo che contiene l’amarezza per tutte le disattenzioni e le battaglie che le donne
non hanno saputo combattere le une al fianco delle altre, ma anche la speranza che un sentimento comune possa
emergere, e che due differenti voci possano diventare una sola voce.
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Luciano Ligabue è un artista poliedrico italiano nato nel 1960 a Correggio, che si è affermato come
cantante, autore, regista e scrittore. La sua carriera musicale è iniziata negli anni '80 con la band
Orazero, ma ha raggiunto la notorietà con il suo primo album solista "Ligabue" nel 1990. Da allora, ha
pubblicato numerosi album di successo e realizzato oltre 800 concerti, guadagnandosi il titolo di
importante performer italiano.
Ligabue ha anche esplorato con successo la scrittura e il cinema, pubblicando libri come "Fuori e Dentro
il Borgo" e dirigendo film come "Radiofreccia", che ha ottenuto numerosi premi. La sua abilità di
raccontare storie brevi e d’impronta descrittiva, ambientate nella provincia italiana, è diventata un tratto
distintivo del suo stile artistico.
Nel corso della sua carriera, Ligabue ha continuato ad evolversi, affrontando nuove sfide come l'era
digitale e diversificando le modalità di connessione con il suo pubblico attraverso iniziative online.
Nonostante le pause forzate dalla pandemia, ha celebrato 30 anni di carriera con eventi e progetti
speciali, tra cui concerti spettacolari e la pubblicazione di un'autobiografia. Il suo impegno costante e la
sua capacità di innovarsi mantengono vivo l'interesse del suo pubblico, assicurando che la sua carriera
continui a crescere. A 20 anni dal primo concerto a Campovolo (10 settembre 2005), il 21 giugno 2025
tornerà sul palco di CAMPOVOLO (RCF ARENA di REGGIO EMILIA) con LA NOTTE DI CERTE NOTTI,
un grande evento per celebrare insieme ai fan i 30 anni di “Certe notti” che nel 1995 ha segnato uno dei
momenti più importanti della sua carriera.
La Notte di Certe Notti_HID Global S.P.A Bracciale Black_GRID_Luciano Ligabue.
di Luca Fochetti
"Smalto" è un brano elettronico che inizia con
un'introduzione prolungata e delicata, trasportando
l'ascoltatore in un'atmosfera intima. Le sue sonorità calde e
avvolgenti sono arricchite da elementi sperimentali come
sample e glitch che caratterizzano il beat. Un basso
continuo, che nella seconda strofa si frammenta, dona al
pezzo un ritmo più vivace. Il ritornello, un grido d'amore
intenso, emerge con forza, cercando di farsi ascoltare. Il
titolo "Smalto" funge da metafora, rappresentando una
maschera che nasconde fragilità e insicurezze, offrendo
un'immagine alterata di sé per protezione.
L'album "Blatte" è un'opera introspettiva che esplora le
profondità della coscienza attraverso tracce oniriche, dove
sogno e realtà si intrecciano. I testi, essenziali ma incisivi,
rivelano una lotta interiore e un senso di vulnerabilità. Brani
come "La Blatta" esprimono orgoglio e ribellione, mentre
"Pasquale Vive A Napoli" unisce amore e ricordi. L'album,
con sonorità elettroniche e influenze jazz e mediterranee,
crea un'atmosfera oscura e avvolgente, non cercando
consensi ma stimolando riflessioni scomode su amore, odio
e fragilità umana, in un contesto di speranza e disillusione.
Le sonorità elettroniche dell'album sondano le profondità
dell'anima, avvolgendo l'ascoltatore in un viaggio
introspettivo.
Valerio Vitolo, in arte VIVO, nasce a Salerno nel 1989. Già in adolescenza segue la via del producer, approcciandosi ai
software di composizione musicale. Molto incline alla scrittura ed appassionato di libri e poesie, butta giù i primi acerbi prototipi
di canzoni. Intorno ai vent’anni, diplomato al liceo artistico, scopre il sassofono, strumento che lo accompagnerà per tutta la
vita. Si trasferisce a Napoli ed intraprende un percorso di studi classici al conservatorio. Deluso dai rigori degli ambienti
accademici, abbandona gli studi per viaggiare e suonare per le strade di tutta Italia come busker. Durante i suoi viaggi prende
nota di ogni emozione, riflessione e suggestione. Intorno ai trenta ritorna a vivere in provincia. La sua ricerca è finalizzata a
raccogliere le sue esperienze da autore, produttore e strumentista, in un unico progetto. Nasce VIVO. VIVO è un cantautore
che si accompagna con strumenti elettronici, sintetizzatori e controller. Canta le sue canzoni su beat suonati live ed arricchiti
da assoli di sassofono. Tra le sue influenze c’è la scuola cantautorale italiana. Attinge dalla tradizione e se ne discosta
completamente, favorendo la sperimentazione. La musica etnica (in particolare quella araba), L’indie rock, il post punk, la
techno, l’industrial, il free jazz e molto altro, sono i colori sulla tavolozza di VIVO. Ha all’ attivo quattro singoli ed il videoclip del
brano “Pasquale Vive A Napoli”. Hanno partecipato alla registrazione dei brani, Mario Sernicola al basso, e Giovanni La
Ferrara alle chitarre.
"Perfetto" è una ballad pop che narra di un amore
finito, lasciando turbolenze nella vita. Esplora l'idea
di una perfezione imperfetta, dove inizialmente si
attribuiscono colpe per la rottura, ma si realizza che
la vera perfezione è ciò che ci fa stare bene, anche
se non rispecchia le aspettative altrui. La frase
chiave, “io ci ho provato, ma eri tu che non c’eri”,
riassume il messaggio di consapevolezza e
accettazione personale. L'artista descrive il brano
come simbolo di rinascita musicale e personale, un
nuovo inizio che riflette una nuova consapevolezza.
"Perfetto" rappresenta un'evoluzione rispetto ai
lavori precedenti, mostrando l'amore da una
prospettiva diversa. L'esperienza dimostra come
due anime distanti possano condividere emozioni
simili, rendendo la canzone un'espressione
universale dei sentimenti. L'artista ringrazia Alessio
Bernabei per il supporto, che ha riacceso la sua
determinazione.
Il videoclip di "Perfetto" evoca due sensazioni principali attraverso tre
location: la ricerca della pace interiore e la rottura come simbolo di
rinascita. La natura, protagonista del video, rappresenta la pace nella
sua forma più pura. Il contatto con l'acqua, il verde e il silenzio
diventa il luogo simbolico per ritrovare equilibrio e serenità. Questo
contrasta con una vecchia cava, dove la natura appare deturpata,
simbolo di confusione emotiva. Tuttavia, il verde, sotto forma di un
vestito, porta nuova luce e riequilibra le emozioni. Il percorso si
conclude in una terza location, dove si trova un equilibrio tra uomo e
natura, con colori caldi che simboleggiano armonia ritrovata. Il video
racconta un viaggio attraverso i silenzi della natura, dell'abbandono e
delle emozioni, mostrando come accogliere tristezza e solitudine
possa portare a una nuova consapevolezza e al proprio "Perfetto".
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WE LIVE IN TIME
TUTTO IL TEMPO CHE ABBIAMO
Il racconto di una coppia nell'arco di dieci anni,
dai momenti più alti a quelli più bassi.
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"We Live in Time" è un film che
esplora la complessità delle relazioni
umane attraverso una narrazione non
lineare e coinvolgente. La storia inizia
con un incontro casuale in un
ospedale tra Tobias Durand, un
dipendente della fabbrica di cereali
Weetabix, e Almut Brühl, un'ex
pattinatrice diventata chef. Questo
incontro fortuito, causato da un
incidente stradale, segna l'inizio di
una relazione intensa e appassionata
che si sviluppa nel corso di dieci anni.
La loro vita insieme è un susseguirsi
di momenti di felicità e sfide,
culminando nella nascita della loro
figlia e nella scoperta del cancro di
Almut. Il film, diretto da John Crowley,
si distingue per la sua capacità di
intrecciare la drammaticità della
malattia con la bellezza della vita
quotidiana, senza mai cadere nel
sentimentalismo eccessivo. Le
interpretazioni di Andrew Garfield e
Florence Pugh sono straordinarie,
capaci di trasmettere emozioni
profonde con un semplice sguardo.
La sceneggiatura di Nick Payne offre
dialoghi intensi e realistici, che si
sposano perfettamente con la regia
trasparente di Crowley. "We Live in
Time" è un'opera che cattura
l'essenza della vita, mostrando come
il destino di una coppia possa
cambiare in un istante, mantenendo
sempre viva la tensione tra il cinema
e la realtà.
WE LIVE IN TIME
Regia di
JOHN CROWLEY
con
FLORENCE PUGH
ANDREW GARFIELD
durata: 108’
Anno: 2024 | UK
LUCKY RED
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IL DONO PIÙ
PREZIOSO
Un film di straordinario impatto: ci ricorda come il
pericolo della disumanità e del razzismo sia sempre
presente. Nelle sale cinematografiche a partire dal
23 gennaio 2025.
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Il racconto del Povero Taglialegna e della sua
compagna, che avevano perso un figlio e non potevano
più averne, si arricchisce di un elemento magico e
inaspettato. Un giorno, mentre la donna pregava il Dio
del treno che attraversava i campi innevati, trovò una
neonata avvolta in un telo intessuto con fili d'oro.
Questa bambina era il tesoro più prezioso di quel
convoglio, gettata fuori dal padre nella speranza di
salvarla.
Il regista Hazanavicius, attraverso l'uso dell'animazione,
ci ricorda che il tarlo della disumanità è sempre in
agguato, ma può essere contrastato da forze positive. Il
film inizia come una fiaba, narrata dalla prestigiosa
voce di Jean Louis Trintignant nell'originale, e vede il
regista esplorare alcune delle sue caratteristiche
distintive. Da un lato, il suo interesse giovanile per il
disegno, che lo ha coinvolto nel character design, e
dall'altro, la parsimonia nell'uso delle parole, già
evidente nel film muto "The Artist". Qui, i testi sono
essenziali, lasciando alle immagini il compito di
raccontare la storia di una coppia povera, in cui la
donna non ha mai smesso di credere nel miracolo. È
convinta che un dono inviato dal Dio del treno arriverà,
e quando ciò accade, si scopre che la bambina è
considerata una dei "Senza Cuore", come li definisce la
propaganda che ha influenzato anche chi non è
apertamente razzista.
Il Povero Taglialegna, inizialmente convinto da queste
idee, dovrà ricredersi. Il film, presentato al Festival di
Cannes in un momento delicato per la storia del popolo
d'Israele, assume un significato ancora più profondo.
Hazanavicius, di origini ebraiche ashkenazite, utilizza
una grafica delicata, in contrasto con le figure umane
evidenziate, per sottolineare come il razzismo possa
insinuarsi in chiunque, ma anche come nessuno ne sia
completamente immune.
Il Povero Taglialegna intraprende un percorso
complesso per affezionarsi a questa bambina, su cui
non trova alcun marchio di discriminazione. Non
essendo un maschio, non c'è la circoncisione, ma altri
sono pronti a credere alla menzogna dell'assenza di un
cuore in coloro che il treno porta verso l'eliminazione.
Questo richiama alla mente i tentativi di alcuni paesi
mitteleuropei di negare la complicità di una parte della
popolazione con i nazisti, specialmente riguardo alla
questione ebraica.
Nonostante tutto, Hazanavicius mantiene una fiducia
nell'animo umano. Crede che non tutto sia perduto e
che il pianto di un bambino, di qualsiasi origine, non
possa restare inascoltato, ma debba trasformarsi,
seppur con fatica, in un sorriso.
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"Emilia Pérez" è un film audace di Jacques Audiard che racconta la storia di Manitas del Monte, un barone del
narcotraffico messicano che decide di cambiare vita e diventare donna. Cresciuto in un ambiente violento e
patriarcale, Manitas, ora Emilia, cerca di liberarsi dal suo passato. Per realizzare il suo sogno, rapisce Rita Moro
Castro, un'avvocatessa brillante, per aiutarla a simulare la sua morte e ricominciare da capo. Tuttavia, il passato
non è facile da dimenticare e, dopo cinque anni, Emilia torna in Messico per riconquistare la sua famiglia e
restituire i corpi delle vittime. Il film si distingue per la sua narrazione barocca e imprevedibile, mescolando elementi
di musical e polar, e affronta temi complessi come la mascolinità e la redenzione. Audiard esplora la crisi maschile
e il ruolo delle donne nel risollevare gli uomini, presentando personaggi fragili e vulnerabili. La storia di Emilia è un
viaggio di trasformazione che sfida le convenzioni, con una colonna sonora coinvolgente e coreografie che
esprimono emozioni profonde. "Emilia Pérez" è un'opera che celebra la vita e la possibilità di cambiamento,
invitando il pubblico a riflettere sulla propria identità e sul potere della musica e dell'amore. Con un mix di umorismo
e tragedia, il film si propone come un'esperienza cinematografica unica e indimenticabile.
SINOSSI:
Rita (Zoe Saldana) è un avvocato al servizio di un grande studio, più interessato a scagionare i criminali che a
consegnarli alla giustizia. Un giorno riceve un'offerta del tutto inaspettata: aiutare un potente boss del cartello
messicano della droga a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre. L’uomo ha in mente di attuare il
progetto su cui lavora da anni: diventare la donna che ha sempre sognato di essere. Insoddisfatta del suo lavoro,
Rita decide di accettare l’incarico, ignara del fatto che questa scelta cambierà per sempre la vita di molti.
Francesco Leone (@gliindecisi18)
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Karla Sofia Gascon,
la prima attrice
transgender
con la possibilità
di vincere un Oscar.
intervista di francesco leone
"Emilia Pérez" è il sorprendente musical queer diretto da Jacques Audiard, che racconta la storia di un criminale che,
cambiando sesso, scopre la sua femminilità. Karla Sofia Gascon interpreta Emilia, diventando la prima attrice
transgender con la possibilità di vincere un Oscar. Dopo aver ricevuto il premio a Cannes (ex aequo con le altre tre
attrici del cast: Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz) e il riconoscimento agli EFA, l'Oscar europeo assegnato a
Lucerna, le aspettative sono alte per una possibile vittoria a Los Angeles. L'attrice, originaria di Madrid, vive in
Messico, ha una figlia ed è ancora sposata con sua moglie.
Chi è Emilia Pérez?
Con Emilia Pérez è un po’ come se la Bella e la Bestia fossero rinchiuse nello stesso corpo. All’inizio del film è
Manitas, una donna imprigionata in un’esistenza che non le appartiene che, a un certo punto, si ritrova ad avere
l’opportunità di lasciarsi tutta questa vita alle spalle, una vita con cui non vuole più avere niente a che fare. Manitas è
cresciuto in un mondo in cui i genitori preferiscono che i loro figli siano delinquenti piuttosto che “froci”. Quindi è
intrappolato da entrambi i punti di vista: nella delinquenza e in una esistenza da uomo in cui non si ritrova.
Decide quindi di lasciarsi tutto alle spalle per diventare sé stessa...
Sì, che poi è la storia dell’umanità intera: dobbiamo sempre rinunciare a qualcosa per ottenere qualcos’altro. Ma per lei
questa è l’ultima possibilità e decide che è arrivato il momento di farlo, anche se nel corso del film in parte ci ripensa e
cerca di mantenere ciò che più conta per lei: il rapporto con i figli.
Quando ha letto la sceneggiatura, si è sentita compresa sia come donna che come trans?
Sicuramente sì. Jacques pensava a questo progetto da tempo, aveva riflettuto a lungo sulla questione. Si è tenuto
lontano dalle insidie più comuni, tra cui l’uso dei pronomi sbagliati.
TuttoBallo
Quanto è stato impegnativo, dal punto di vista emotivo e tecnico, rappresentare le scene di Manitas?
Di norma mi piace interpretare personaggi che siano il più possibile lontani da me e con Manitas non ho davvero
nulla in comune ... Ma naturalmente in alcune cose mi ci rivedevo anche io, in particolare nel suo profondo desiderio
di cambiamento e nell’amore per i figli. Mi piace perché è libero, mentre Emilia è più sottomessa. Checché se ne
dica, le donne sono soggette a una grande pressione a causa delle norme sociali, anche se sono più libere dentro.
Quando abbiamo cominciato a girare, rappresentare Emilia è stato molto più impegnativo. Dovevo indossare un
corsetto che mi limitava nei movimenti, una parrucca che mi stringeva la testa e pure i tacchi alti... Con Manitas,
dopo essere stata truccata e aver applicato le protesi sul viso, ero libera di muovermi come volevo.
Quali sono state le scene più impegnative da interpretare?
La scena dell’ospedale, quando Emilia si sveglia dopo l’intervento, è stata una delle prime che abbiamo girato ed è
stata emotivamente impegnativa. E poi la scena di Emilia con suo figlio, nella sua stanza, mi ha fatto capire quanto
fosse profondo il ruolo. Mentre ero sdraiata e guardavo le luci sul soffitto, sapevo che avrei avuto bisogno di una
sorta di esorcismo alla fine delle riprese perché quello che stavo vivendo era davvero molto intenso. Sono una
madre e sono stata un padre. Per me questo aspetto del film è stato molto intenso dal punto di vista emotivo, ma
anche abbastanza facile da comprendere.
Con l’uscita del film, lei si farà portavoce della “causa” transgender e della lotta per i diritti delle persone
trans. Come ci si sente?
Cominciamo col dire che prima che una paladina delle comunità trans e LGBTQI+, mi vedo innanzitutto come una
persona che ha lottato per realizzare i propri sogni. Migliaia di attori in tutto il mondo faticano tanto per riuscire a
lavorare e magari recitano su un palco in teatri quasi vuoti. Personalmente mi è capitato di recitare per un solo
spettatore. È un lavoro molto difficile. Quindi, prima di ogni altra cosa, vorrei farmi portavoce di questo: del coraggio,
del desiderio, della forza che ti aiutano a realizzare i tuoi sogni. Per quanto riguarda le persone trans, vorrei che
smettessimo di essere liquidate, categorizzate e messe in una scatola, vorrei che smettessimo di essere prese in
giro, insultate e odiate. Io ritengo di essere stata in un certo senso fortunata: grazie a mia moglie e alla mia famiglia
sono riuscita a portare avanti la mia transizione continuando a vivere la mia vita. Ma dobbiamo pensare a tutte quelle
donne trans che devono prostituirsi perché perdono il lavoro e non hanno mezzi di sussistenza. Vorrei che tutti
potessimo vivere alla luce del sole e, soprattutto, vivere una vita normale.
Karla Sofia Gascon e Zoe Saldana - scena del film “ Emilia Perez”
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Briget Jones:
Un amore di ragazzo
Bridget Jones sta per fare il suo atteso ritorno, portando con sé una ventata di
novità e sorprese. Con il rilascio del primo poster di "Bridget Jones: Un amore
di ragazzo" e l'annuncio della data di uscita, fissata per il 14 febbraio 2025,
abbiamo finalmente le prime anticipazioni sul quarto capitolo della celebre saga.
Ancora una volta tratto da un romanzo di Helen Fielding, il film sarà diretto da
Michael Morris. La trama si svolge qualche tempo dopo gli eventi di "Bridget
Jones's Baby", e vede la protagonista affrontare una situazione che non
avrebbe mai voluto vivere: la morte di Mark Darcy. Colin Firth, infatti, non
apparirà in questo capitolo.
Affranta dal dolore e alle prese con la gestione dei suoi due figli, Bridget decide di darsi una nuova
possibilità, avventurandosi nel mondo degli appuntamenti online. Il film segna anche il ritorno di
Hugh Grant nei panni di Daniel Cleaver, assente nel terzo capitolo. Inoltre, Bridget si troverà
coinvolta con un giovane di vent'anni più giovane, Roxter, interpretato da Leo Woodall, considerato
uno dei talenti emergenti più promettenti dopo il suo successo nella seconda stagione di "The
White Lotus".
Ma le sorprese non finiscono qui: nel cast di "Bridget Jones 4" ci sarà anche la straordinaria Emma
Thompson, che riprenderà il ruolo della dottoressa Rawlings. Il nuovo poster promozionale,
condiviso da Universal Pictures su X, mostra Renée Zellweger in primo piano, accompagnata
dall'iconico font colorato di Bridget Jones, pronta ad affrontare un nuovo anno e a inaugurare un
nuovo capitolo del suo diario. Preparatevi a momenti esilaranti e imperdibili, poiché il romanzo di
Fielding, pubblicato in Italia da BUR, promette di essere assolutamente irresistibile
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Wolf Man
Il reboot di Wolf Man, in arrivo nelle sale a gennaio.
La Blumhouse punta alla stessa atmosfera del
classico del 1941.
"Wolf Man" è un film horror americano scritto da Leigh Whannell Cobett Tuck e diretto dallo stesso
Whannell. La pellicola è un reboot del classico "The Wolf Man" del 1941 con protagonisti Christopher Abbott
e Julia Garner, la produzione è stata curata da Jason Blum e Ryan Gosling, quest'ultimo attraverso la sua
Blumhouse Productions.
Annunciato nel 2014, "Wolf Man" avrebbe dovuto far parte di un universo cinematografico dedicato ai mostri
della Universal. Inizialmente, Aaron Guzikowski e David Callaham erano stati scelti per scrivere la
sceneggiatura. Tuttavia, dopo il deludente esito di "The Mummy" nel 2017, la Universal ha deciso di
concentrarsi su progetti più indipendenti. Il successo di "The Invisible Man" (2020), sempre di Whannell, ha
riacceso l'interesse della Universal per il franchise dei mostri.
Successivamente, la Universal ha accolto un'idea di Gosling, che avrebbe dovuto anche interpretare il ruolo
principale, per un nuovo film su Wolf Man, con Derek Cianfrance alla regia. Tuttavia, nel 2023, sia Gosling
che Cianfrance hanno abbandonato il progetto, e Whannell ha assunto il ruolo di regista. Le riprese del film
si sono svolte in Nuova Zelanda all'inizio del 2024. "Wolf Man" è previsto nelle sale alla fine di Febbraio
distribuito dalla Universal Pictures.
SINOSSI
Blake, marito e padre di San Francisco,
eredita la casa d'infanzia nell'Oregon
dopo la scomparsa di suo padre, che
viene dato per morto. Con il logorarsi
del suo matrimonio con la potente
moglie Charlotte, Blake convince
Charlotte a prendersi una pausa dalla
città e andare a visitare la proprietà
con la loro giovane figlia, Ginger. Ma
quando la famiglia si avvicina alla
fattoria nel cuore della notte, viene
attaccata da un animale invisibile e, in
una fuga disperata, si barrica
all'interno della casa mentre la creatura
si aggira attorno al perimetro. Con il
passare della notte, però, Blake inizia a
comportarsi in modo strano,
trasformandosi in qualcosa di
irriconoscibile, e Charlotte sarà
costretta a decidere se il terrore
all'interno della casa sia più letale di
quello all'esterno.
Wolf Man - Regia di Leigh Whannell.
Un film con Julia Garner,
Christopher Abbott, Sam Jaeger,
Matilda Firth, Ben Prendergast.
Genere Horror, - USA, 2025, Uscita
cinema giovedì 16 gennaio 2025
distribuito da Universal Pictures.
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FURIO MORUCCI
PENSIERI ELEMENTARI
Furio Morucci, un autore di 55 anni originario di Prato e residente a
Monsummano Terme, si distingue per la sua passione per la
comunicazione e la sperimentazione del pensiero. Creatore di format
indipendenti distribuiti su piattaforme social, radio e televisione, Morucci
presenta il suo ultimo libro intitolato “Pensieri Elementari”. Quest'opera
poetica rappresenta un viaggio attraverso le esperienze vissute nella
società contemporanea, esplorando temi universali come l’amicizia,
l’amore, il tempo e il legame con la madre terra. Con “Pensieri
Elementari”, l'autore desidera stimolare nel lettore una profonda
riflessione e una ricerca del proprio Io, un'esperienza unica e intensa. In
un'epoca in cui il tempo sembra scorrere in millisecondi, Morucci si
propone di guidare i lettori verso una “Libertà Assoluta”, intesa come la
possibilità di esprimere un pensiero libero. In allegato, il file PDF del suo
libro e un curriculum sintetico offrono ulteriori dettagli sulla sua carriera,
con l'auspicio di suscitare interesse e curiosità nel pubblico. Morucci si
dichiara disponibile per qualsiasi richiesta, augurando a tutti una buona e
profonda lettura.
FURIO MORUCCI
Furio Morucci è un dinamico professionista del mondo della
comunicazione e della musica, con una carriera che abbraccia oltre tre
decenni di esperienze variegate e significative. Dal 1989 al 1994, si è
dedicato alla ricerca e presentazione di eventi artistici in tutta Italia,
collaborando con emittenti radiofoniche locali e nazionali. Nel 1994, ha
fondato la sua etichetta discografica, PMI - Promozione Musica
Italiana, per promuovere giovani talenti indipendenti. Ha gestito
progetti radiofonici coinvolgendo 250 emittenti locali e 19 circuiti
nazionali, e ha realizzato campagne sociali per organizzazioni come
Unicef e City Angels. Nel 1997, ha curato la gestione artistica del
Premio Mia Martini per la Toscana. Ha fondato il periodico interattivo
ARTISTI IN MP3 nel 2002 e ha insegnato comunicazione presso
un'accademia a Fiuggi. Come cantautore, ha pubblicato due album e
numerosi singoli, partecipando a tour e programmi televisivi nazionali.
Furio ha anche curato progetti culturali come "Biblioterme" e ha
condotto interviste per WebRadioItaliane.it. Attualmente, è
responsabile della piattaforma YouMag.it, dove continua a esplorare e
comunicare con passione.
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Michelangelo Iossa
“STORIA DELLA MODA ITALIANA”
Nel 1954 nasceva il Centro di Firenze per la moda italiana, il
cui scopo era l’organizzazione delle sfilate a Palazzo Pitti,
luogo di nascita del Made in Italy a opera di Giovanni Battista
Giorgini. Veniva così formalizzato all’anagrafe della storia lo
“stile italiano”, celebrato e apprezzato in tutto il mondo. Ma
questa è solo una tappa, tra le ultime, della lunga storia della
moda italiana. Essa parte da molto più lontano, affondando le
sue radici nel Rinascimento, agli albori del mondo moderno,
un’epoca di rinnovamento che investe anche i tessuti, i colori,
le tecniche e i gusti sociali. Un percorso complesso e
articolato, quello dello stile, che arriva fino a oggi, nel tempo
della moda ecosostenibile, del fast fashion delle sfilate e degli
influencer di TikTok. Michelangelo Iossa ci accompagna in un
viaggio tra antichi artigiani e stilisti moderni, tessuti scomparsi
e prodotti all’avanguardia, grandi firme del presente e fashion
icons del futuro, alla ricerca della maestria negli abiti e nel
design che ha reso grande il nostro Paese.
Michelangelo Iossa (1974) è giornalista, scrittore e docente
universitario. Collabora da trent’anni con alcune delle più
importanti testate italiane e attualmente è contributor del
«Corriere della Sera», del «Corriere del Mezzogiorno» e di
altre testate del gruppo Rcs. Dal 1999 è docente
dell’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.
Tra i più autorevoli biografi italiani dei Beatles, ha firmato
biografie di icone della musica come Michael Jackson, Pino
Daniele e Rino Gaetano. Nel 2004 ha ricevuto il Premio per
l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri e, nel
2016, il Premio giornalismo musicale. Per Diarkos ha
pubblicato Harry Styles. Il gentiluomo del pop (2023).
Michelangelo Iossa è giornalista, scrittore e docente
universitario. Collabora da trent’anni con alcune delle più
importanti testate italiane e attualmente è contributor del
«Corriere della Sera», del «Corriere del Mezzogiorno» e di
altre testate del gruppo Rcs. Dal 1999 è docente
dell’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.
Tra i più autorevoli biografi italiani dei Beatles, ha firmato
biografie di icone della musica come Michael Jackson, Pino
Daniele e Rino Gaetano. Nel 2004 ha ricevuto il Premio per
l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri e, nel
2016, il Premio giornalismo musicale. Per Diarkos ha
pubblicato Harry Styles. Il gentiluomo del pop (2023).
STEFANO FRANCIA ENJOYART
presenta
COMPILATION DILLO ALLA DANZA
IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO
DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME
Ascolta cliccando
PODCAST/STEFANOFRANCIA
Sapevi che Luigi Pirandello, dopo il debutto della sua commedia più importante, rischiò di essere
linciato dal pubblico inferocito? Come siamo arrivati alla nascita del Piccolo Teatro, il primo teatro
pubblico italiano, in una Milano distrutta dalla guerra? Ti racconterò queste e altre storie, dalla
Commedia dell’Arte al Novecento.
Io sono Simone Pacini e nel 2008 ho fondato Fattiditeatro.it, che è diventato il mio lavoro.
Fatti di teatro – la storia del teatro come non te l’ha mai raccontata nessuno, è il mio podcast, una
produzione clacson.media.
Fatti di teatro è un sito dedicato alle arti e al teatro, creato e curato da Simone, un esperto di
comunicazione e organizzazione teatrale con oltre vent'anni di esperienza. Nato nel 2008 come
gruppo su Facebook, fattiditeatro è cresciuto fino a diventare la più grande community teatrale
online, con 15.000 membri. Oggi, il brand si estende oltre il web, offrendo laboratori di
formazione, social media storytelling e partnership. Attivo sui social media, fattiditeatro pubblica
la rubrica IAT, con consigli sugli spettacoli a Roma, Milano e in Toscana, e realizza video
interviste con artisti attraverso il progetto #SelfieStick. La piattaforma ospita contributi di guest
blogger come la compagnia Instabili Vaganti e la fotografa Carolina Farina, e ha collaborato con
numerosi professionisti del settore. Simone, il fondatore, ha un background solido in
management dello spettacolo e ha lavorato con diverse istituzioni culturali, festival e università,
portando avanti progetti innovativi di comunicazione teatrale 2.0. Se sei un'impresa culturale o
un'istituzione in cerca di un collaboratore esperto in social media e storytelling, Simone è
disponibile per nuove collaborazioni. Contattalo per scoprire come può aiutarti a raccontare la tua
storia nel mondo digitale.
Un progetto di cultura open, playful learning e storytelling partecipato per dare tutta nuova
vita, voce e valore alle tesi di laurea, generando originali esperienze di apprendimento,
networking e condivisione culturale per offrire relazioni umane di qualità tra persone curiose
del mondo e degli altri, promuovendo la cultura come bene comune! Una rivoluzione culturale
dei saperi condivisi che abbatte lo spreco dei saperi, proponendo un virtuoso e circolare
passaggio concreto dal possesso all’accesso delle conoscenze e semina reciproche
opportunità, relazioni e curiosità tra le persone (laureate e non!) scambiandosi autentica
umanità a partire dai percorsi di studio di vita.
Il Progetto
Stesi dalle Tesi si articola in coinvolgenti Feste del Bel Sapere in presenza e on line, rubriche
editoriali social, il podcast #StoryTesiTelling e una piattaforma di condivisione e matching tra
domanda e offerta di saperi. Il progetto fa per te se sei una persona o un’organizzazione che
crede attivamente nel valore e piacere dell’incontro umano!
Le Feste del Sapere
Dovunque arriviamo, ogni happening si svolge sotto forma di gioco culturale con aperitivo o
altra degustazione a base di tesi di laurea e di varie attività molto interattive trasformandosi in
una Festa del Bel Sapere che genera relazioni e opportunità per ogni persona partecipante
(laureata e non!) attraverso uno scambio di autentica umanità. Giriamo Roma, l’Italia, il
mondo e il digitale tessendo connessioni inimmaginabili tra tesi di laurea e persone molto
diverse tra loro.
Stesi della Tesi è il filo magico che connette persone e saperi
culturale dei saperi condivisi.
facendo la rivoluzione
"Ti ha sempre incuriosito la scienza, ma non la segui più di tanto?
Il Podcast dei Curiosi ti accompagnerà alla scoperta della scienza, e quindi del nostro mondo,
grazie alla voce di chi la vive e la racconta in prima persona. Da antichissimi fossili alle più
moderne scoperte, per rispondere alle domande che ci frullano in testa.
Ci trovi su Spotify Spreaker, Amazon Music, Audible e Youtube, pronti a farti compagnia due
volte al mese. Passa a trovarci!"
Alzi la mano chi può asserire con assoluta,
matematica ed imprescindibile certezza di non
essere MAI STAT* CORNUT* e, chi, con la stessa
certezza può dire di non essere MAI STAT* JESSY
CALCETTO (L’amante)!
Cominciamo con una rassicurazione, se pensi di non
fare parte del secondo gruppo probabilmente fai
parte del primo… e viceversa...
Potrei dare una spiegazione scientifica legata ad
ossitocina e dopamina ma te la risparmio, non
dipende solo dalla biologia o dal nostro stadio
evolutivo, dipende da noi, chi tradisce, o chi è stato
tradito, ha compiuto delle scelte, il tradimento, fatto
o subito, dice sempre qualcosa di noi.
E siccome nella vita qualcosa si impara sempre…
ecco a voi, i 5 appunti di viaggio!
1. CHI?
Allerta spoiler, come diceva Frankie hi-nrg nella sua
Quelli che benpensano “Sono intorno a noi, in
mezzo a noi/In molti casi siamo noi”… Ergo,TUTTI!
Potenzialmente lo siamo tutti. Community
consapevoli o inconsapevoli di persone salvate nelle
chat silenziate, con un bel lucchetto, da sbloccare
all’occorrenza. Potenzialmente come l’erba
infestante, L’amante può arrivare ovunque. E
togliamoci la maschera del “a ma io non lo farei mai”
perché non lo sai e non lo puoi sapere, sai cosa hai
fatto fino ad oggi, ma non sai cosa succederà
domani.
2. QUANDO?
Tecnicamente non “arriva”, non è una cosa tipo
Batman che si manifesta con il Batsegnale a forma di
genitali…..è più come il virus della varicella che resta
magari sopito per anni e poi, un giorno si risveglia
Fuoco di Sant’Antonio, … non c’è un momento
storico preciso, può succedere in qualsiasi
momento.
3. DOVE?
In palestra, a lavoro, nelle cerchie sociali con
interessi comuni, a volte “succede anche nelle
migliori famiglie”, insomma, può capitare ovunque, e
questo lo trovo estremamente democratico, una
sorta di giudizio universale relazionale, una prova a
cui potremmo essere tutti potenzialmente sottoposti.
4. COSA?
Cosa succede in questi casi…beh, i sintomi più
comuni sono, maggiore cura di sé, permanenze in
bagno prolungate con telefono in mano, sorrisi ebeti
davanti ad una chat, impennata di: straordinari,
impegni calcistici, partite di paddle, lunghe
passeggiate a tarda notte con il cane (manco avesse
la cistite…) trasferte… e nella coppia, distanza,
silenzio… e in alcuni casi anche calma…
magicamente non si discute più.
5. PERCHE’?
Shakespeare diceva, “Amore non è Amore se muta
quando scopre un mutamento o tende a svanire
quando l'altro s'allontana/ Amore non muta in poche
ore o settimane”. Gestire il mutamento è ciò che non
riusciamo a fare, adattarci e comprendere l’altro, nel
tempo, anche quando fatichiamo a comprendere noi
stessi. Il tradimento non è una assenza di coraggio,
un atto di debolezza, a volte è una costruzione di un
muro tra ciò che vorrei essere nella coppia e ciò che
realmente sono. Cerchiamo “fuori”, ciò che non
troviamo più “dentro”. Il primo tradimento, lo si fa a
sé stessi, il resto è solo una conseguenza.
Spero di averti dato un nuovo punto di vista, se vuoi
condividere con me la tua esperienza, lasciare un
commento, farmi domande o altro, ecco dove puoi
trovarmi
Mior.ganizzo.coach24@gmail.com
Insta @Mior.ganizzo
Efeso, un'antica città situata nella regione dell'Egeo centrale
in Turchia, vicino alla moderna Selçuk, è un sito archeologico
di straordinaria importanza. Le sue rovine testimoniano secoli
di storia, dalla Grecia classica all'Impero Romano, quando
Efeso era un importante snodo commerciale del Mediterraneo
e un centro di diffusione del cristianesimo. A sud-ovest di
Selçuk si trova la Casa della Vergine Maria, un luogo di
pellegrinaggio dove si crede che Maria abbia trascorso i suoi
ultimi anni.
Oggi, Efeso è un museo a cielo aperto, dove si può
passeggiare tra rovine millenarie, alcune delle quali
sorprendentemente ben conservate. La mia prima
impressione è stata quella di paragonare Efeso a Pompei, in
Italia, che avevo visitato in precedenza. Scendendo lungo
l'antica strada in pietra, si può ammirare la Biblioteca di
Celso, perfettamente conservata, con la sua facciata
scenografica che si staglia contro il cielo azzurro. Questo
edificio, ricostruito con i pezzi originali dopo essere stato
danneggiato da terremoti, è il vero gioiello del sito. La sua
imponenza ricorda il "Tesoro" di Petra in Giordania.
La facciata della biblioteca è adornata con nicchie contenenti
statue che rappresentano le virtù di un alto funzionario
romano come Celso: Sofia (saggezza), Arete (virtù), Ennoia
(devozione) ed Episteme (conoscenza). Accanto alla
biblioteca, una porta monumentale conduce all'Agorà, un
mercato di forma quadrata circondato da portici, dove si
svolgevano le attività commerciali quotidiane.
Oltre alla biblioteca, Efeso ospita un antico teatro, anch'esso
ricostruito con pezzi originali. Visitare Efeso è stata
un'esperienza affascinante e coinvolgente, un viaggio nel
tempo che ha permesso di apprezzare la maestosità e la
bellezza di questo sito del mondo antico. Nonostante il
passare del tempo, il fascino di Efeso rimane intatto.
Pensiero del mese
DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE
https://www.solomente.it
Sapere che quando hai bisogno puoi contare su
quella persona non è roba da nulla.
È semplicemente meraviglioso.
È l'essenza della vita.
L'essenza dell'esserci.
Sempre.
Non è una storia d'amore.
È qualcosa di molto più prezioso.
Spontaneo.
Genuino.
Un senso d'appartenenza privo di possesso.
Un senso di condivisione vera.
Possono passare giorni senza comunicazioni ma
tu sai che se quella persona ha bisogno tu ci sei.
E sai che se tu hai bisogno lei c'è.
Questioni di pianerottolo.
Di fianco alla mia porta di casa c'è quella persona.
Vicine vicine.
Davvero.
Sono fortunata.
La vita ti sorprende con questi regali inaspettati.
Poi abbiamo il nome che inizia con la stessa lettera.
La effe.
Federica, la mia vicina di pianerottolo.
Grazie di esistere.
E di essere come sei.
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