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Powertrain 2025-1/2

Tra gli argomenti di questo numero: PREMIAZIONI Diesel of the Year: HD Hyundai Infracore DX Alternative Engine Award: FPT Industrial XCursor 13 GENERAZIONE Bruno Generators: galassia di competenze Isotta Fraschini & Ecomotive: insieme, per il multi-fuel ELETTRIFICAZIONE Reinova: la visione di Corcione FOCUS BU Power Systems Italia: parola di Tummarello, Ceo Rehlko: nei meandri del renaming EIMA Panoramica: un record tira l’altro BU Power Systems: forte sui piccoli e sui grandi Cummins: in salute, e controcorrente Deutz: il 7,7, l’enfant prodige e l’H2 FPT Industrial e i due pilastri della strategia Pitteri Violini: JCB Powertrain, Isuzu e Kioti Rama Motori: il JD4 ha incontrato Ocmis VM: all-in: Stage V, ibrido, idrogeno Volvo Penta: dual fuel e Bess RUBRICHE Editoriale; Hi-Tech; Automotive; VeT Network; Oem&motori

Tra gli argomenti di questo numero:

PREMIAZIONI
Diesel of the Year: HD Hyundai Infracore DX
Alternative Engine Award: FPT Industrial XCursor 13
GENERAZIONE
Bruno Generators: galassia di competenze
Isotta Fraschini & Ecomotive: insieme, per il multi-fuel
ELETTRIFICAZIONE
Reinova: la visione di Corcione
FOCUS
BU Power Systems Italia: parola di Tummarello, Ceo
Rehlko: nei meandri del renaming
EIMA
Panoramica: un record tira l’altro
BU Power Systems: forte sui piccoli e sui grandi
Cummins: in salute, e controcorrente
Deutz: il 7,7, l’enfant prodige e l’H2
FPT Industrial e i due pilastri della strategia
Pitteri Violini: JCB Powertrain, Isuzu e Kioti
Rama Motori: il JD4 ha incontrato Ocmis
VM: all-in: Stage V, ibrido, idrogeno
Volvo Penta: dual fuel e Bess
RUBRICHE
Editoriale; Hi-Tech; Automotive; VeT Network; Oem&motori

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reinova

NON È UN

CASO

Che Reinova stia performando così bene,

nonostante sia proprio l’ad, Giuseppe

Corcione, a invocare “due apparenti casualità”

all’origine della sua “creatura”. È lui stesso

ad accompagnarci nelle logiche di Reinova.

Non c’è intento apologetico, nelle sue parole,

ma la consapevolezza della trasversalità e

della reale efficienza di un approccio alla

elettrificazione “cum grano salis”

Superare i 10

milioni di fatturato

in poco più di

un biennio dalla

creazione. Volumi

che derivano

dalla erogazione

di consulenze,

quindi dalle pure

competenze. Non

è la sintesi di un

business plan

ambizioso. È il

risultato di Reinova,

con sede a Soliera,

in provincia di

Modena.

AUTOMOTIVE

Reinova è finita nel radar di POWERTRAIN

nella primavera del 2021. La pandemia allignava

nell’aria, seppure in forma meno invasiva,

e le magnifiche sorti e progressive dell’elettrificazione

imponevano scelte di campo “senza se e

senza ma”. Così Giuseppe Corcione, ad di Reinova,

presentava il progetto: «Stiamo costruendo un

polo d’eccellenza per supportare la transizione alla

mobilità sostenibile nel cuore della Motor Valley, a

Soliera (Modena)». La fondazione risale all’ottobre

del 2020, l’apertura vera e propria al 10 luglio del

2021 (una data simbolica: Nikola Tesla è nato il 10

luglio del 1856). Decine di milioni di investimento,

le insidie della burocrazia, appena una decina di

mesi per scaldare i motori e sfrecciare in pista. Da

allora le traiettorie di POWERTRAIN e di Reinova

si sono intrecciate in merito al progetto E-Power,

con Dell’Orto ed Energica Motor Company; A&C

Ecotech, per il riciclo delle batterie; per la e-mobility

nel settore nautico, con E2C; insieme a Sattelo

riguardo alla gestione termica delle auto elettriche;

cybersecurity con Industria Italiana Autobus; negli

Emirati con Peec Mobility. Alla vigilia del primo

lustro di vita della sua creatura, ci siamo recati a

Soliera per confrontarci proprio con lui, Giuseppe

Corcione, e capirne di più di questa caleidoscopica

proiezione di competenze. Il Covid è affidato agli

archivi, l’elettrificazione segna il passo, nel confronto

con le adrenaliniche tabelle di marcia. Eppure,

nel geometrico e asettico plesso ingegneristico

di Reinova, le risorse impiegate sono salite a un

centinaio.

La genesi

Partiamo dall’inizio. «Quest’azienda nasce per

due apparenti casualità» anticipa Corcione. Noi

le chiameremmo “coincidenze astrali”. «La mia

formazione professionale affonda le radici nell’endotermico,

l’indole mi ha però sempre indirizzato

all’innovazione. Occorre fare una distinzione tra

propulsione e generazione di energia. Nel 2018-19

mi sono detto “non m’interessa la tecnologia della

generazione di energia in sé. Non è rilevante se

provenga da idrogeno, batterie, da qualsiasi fonte,

che sia fossile o non lo sia. Quello che mi preme è

incrementare l’efficienza della trazione”. Non esiste

sistema al mondo che abbia un’efficienza più

elevata di quella elettrica. Come alimentare questa

trazione? Può essere una fuel cell a idrogeno, una

batteria o una combinazione di fonte energetiche.

È da questa riflessione che scaturisce un’idea. Se

questo principio è valido, la sfida riguarda l’interazione

con le aziende del comprensorio, per fare

in modo che le competenze trasversali esistenti sul

territorio possano massimizzare questa idea».

Ed è così che le coincidenze astrali si manifestano

anche a occhio nudo. Quanto segue è la rappresentazione

di come gli slanci dell’innovazione

s’intreccino talvolta con le parabole esistenziali e

la longa manus della fatalità (vi dice nulla l’aneddoto

di Newton e della mela?). «Mi sono reso conto

che mancava un centro di competenze. Lavoravo in

AVL, il 9 marzo 2020, quando mio padre ha avuto

una grave ischemia, esattamente il giorno del lockdown.

Da Graz mi sono precipitato in ospedale,

arrivando poco prima di mezzanotte. Su esplicita

indicazione del primario, in ragione dell’emergen-

za Covid, ho accettato il confino in ospedale, con

pochi abiti e l’iPad, per restare vicino a mio padre.

Mi sono ritrovato nelle condizioni ideali per

disegnare quella che secondo me era la soluzione

migliore per applicare la transizione energetica,

nella distinzione tra propulsione e fonte di energia.

Reinova sta per “Reinventing innovation”, cioè

innovare in una forma completamente diversa, combinando

alcuni pilastri. Alta innovazione dei sistemi

trazione, lo sviluppo software di questi sistemi, le

interconnessioni infrastrutturali e un ultimo pezzo,

fondamentale, imperniato alla trasversalità delle

applicazioni». Fin qui, l’intuizione e lo slancio

dell’immaginazione. Segue l’inveramento in una

dimensione tangibile e operativa. «Mi son chiesto

cosa servisse alle aziende del territorio nella via

della transizione, per velocizzarne lo sviluppo e

minimizzare il ritorno dell’investimento. Ho individuato

le dimensioni essenziali di sviluppo, testing e

omologazione». Una visione laica, senza forzature

dogmatiche, quella di Corcione. «Non mi ritengo

un promotore dell’elettrico a tutti i costi, alla pari

di qualsiasi altra tecnologia. Semplicemente, la

trazione che rivendica il 98% di efficienza è sicuramente

superiore a quella che si attesta al 33%».

E cosa cambia, all’atto pratico? «Il modo con cui

trasferisco l’energia. La batteria è un ponte che ci

condurrà a una tecnologia più evoluta. Non esisterà

mai una soluzione universale, semmai delle combinazioni

energetiche declinabili in specifici contesti.

Perseguiamo la trasversalità a 360 gradi, dall’ammoniaca

all’idrogeno. Per capire come attecchisce

l’elettrico in alcune applicazioni, le porto l’esempio

tipico dei caricatori frontali, dove la batteria funge

da zavorra, e ha quindi implicitamente senso. Reinova

si alimenta dell’innovazione su cella, modulo

e pacco batteria. Quindi, motore elettrico, inverter,

assale elettrificato, sistemi di propulsione (AC/DC,

on board charger, sistemi di power distribution) e

le colonnine di ricarica. Consideri che esiste un

momento ben preciso per la consacrazione di una

tecnologia e i tempi non sono ancora maturi per

supportare l’idrogeno. Questo è il momento per

una propulsione elettrica, alimentata da una batteria.

Occorre che questo accumulatore spinga al

massimo sull’efficienza energetica, riduca il costo

e abbia una fonte di energia parallela».

Come ripetiamo spesso su queste pagine, l’elettrificazione

non consiste solamente nel trapianto di un

pacco batterie al posto di un motore a combustione

interna. «La differenza tra un endotermico e un

sistema a propulsione elettrificata non va cercata

tanto nelle emissioni del termico, quanto negli allegati.

Per esempio, le tonnellate di oli riciclati.

Pensi a un mini-dumper equipaggiato con un mono

cilindro, diesel o benzina. Produce vibrazioni che si

riverberano sull’operatore, a differenza di quanto

succede con l’elettrico. Sia comunque chiaro che

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