Vie&trasporti n. 887 marzo 2025
Bello e possibile In prova con il nuovissimo Renault Master. Realizzato su una piattaforma multienergia, è il commerciale a misura di conducente
Bello e possibile
In prova con il nuovissimo Renault Master. Realizzato su una piattaforma multienergia, è il commerciale a misura di conducente
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Mensile - Anno XCVI 887 MARZO 2025
In prova con il nuovissimo Renault Master. Realizzato su una
piattaforma multienergia, è il commerciale a misura di conducente
ISSN 0393-8077
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Editoriale
Dazi tuoi
La politica economica federale statunitense
minaccia la filiera trasporto e le immatricolazioni.
Come? Scopriamolo insieme
La catena di eventi che la decisione della nuova amministrazione Usa
sulle tasse ai prodotti stranieri sta innescando è molto più corta di
quanto si può pensare: i dazi avranno un effetto diretto, consequenziale
sui nostri trasporti e sulla vivacità del rinnovo del parco. Perché?
Una tassa del 10 per cento all’export costerebbe alle aziende italiane
circa quattro miliardi. Il doppio se l’aliquota fosse del 20 per cento. Gli
effetti immediati sarebbero due: diminuzione dell’export in Usa causa
abbassamento della domanda, diminuzione dei margini.
Le conseguenze si tradurrebbero in altri due effetti diretti: ricerca
obbligata di nuovi mercati e recupero del margine attraverso l'aumento
dei prezzi (aumenterebbero anche materie prime e semilavorati).
Tra i nuovi mercati ci sarebbero forse gli altri Paesi colpiti dai dazi
(Canada, Messico, Cina), ma nei primi due casi la capacità
di assorbimento dei prodotti di qualità italiani è scarsa, per la Cina
il discorso è complesso e tutto in salita. Tra i ‘daziati’ ci sarebbe
l’innominabile Russia, da ignorare fino a un robusto lavaggio reputazionale.
Quindi, aumenterebbe la concorrenza interna alla Ue, una sorta di cannibalismo o meglio di lotta fratricida:
ok i buoni propositi europeisti, ma il business è business.
Altro effetto di sintesi l’aumento dell’inflazione, ma non di quella generata da un maggior consumo,
bensi quella, pessima, causata dai maggiori costi (come durante la crisi delle materie prime post-Covid).
Un’inflazione non da domanda, non supportata da una maggiore capacità di spesa vuol dire diminuzione dei
consumi, quindi, minor circolo produttivo delle materie prime e semilavorate e minore distribuzione di merci.
Quindi recessione e minor richiesta di trasporto.
Donald Trump influirà sulle immatricolazioni di veicoli commerciali e industriali,
rendendo marginale la questione sostenibilità sulla quale tanto ci affanniamo.
Alla faccia della globalizzazione.
www.vietrasportiweb.it 03 2025 - 1
Sommario ISSN: 0393 - 8077
www.vietrasportiweb.it
Sommario
8 16
22
26 34 36
n
Cover
26 Test della strada per
Renault Master T33
Blue DCI 150 Euro6e.
A misura di driver
n Mercato 2024
8 Tutti i numeri relativi
alle immatricolazioni
di veicoli commerciali
e industriali in Italia
ed Europa nell’ultimo anno
n
Attualità
16 A Milano riflettori
su autotrasporto
e sostenibilità. La voce di
concessionari, associazioni
e costruttori di truck
36 Le principali novità del
nuovo CCNL Logistica
trasporti
44 Nello stabilimento di Kraker
ad Axel per scoprire come
nascono i K-Force
51 Enaip e Daf insieme per
formare i meccatronici
di oggi e di domani
52 Ad Assago più grande
area di ricarica del Sud
Europa by Electrip
53 Le proposte
di Euromaster a misura
di autotrasportatori
54 Aspettando il Paving Show
di Verona
55 Persone&poltrone
55 Si dice che...
62 A Novara torna il Master
sulla servitizzazione.
Al via le domande
n
Sport
22 Dakar 2025. Cronaca
di una delle gare più
avventurose del mondo
n Anteprime
34 Tutti i segreti del nuovo
Volkswagen Transporter
46 Ftp Cursor 13 570 Cv
e gli altri motori più
potenti sul mercato
61 Wat MTS06/16. Un nuovo
dispositivo per la gestione
avanzata delle flotte
n Il Bollettino n°86
39
n Rubriche
4 Diamo i numeri
6 Hit parade
41 Il parere legale.
Tolleranza zero
42 La voce di Fai.
Braccio di ferro
43 La voce di Fiap.
Dove vanno i fondi
50 Leggi, aziende, lavoro.
Lotta all’illegalità
60 Motori spenti 2024
64 Promozioni
66 Tutte le prove
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2 - 03 2025
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Reg. Tribunale di Milano n. 6479 del 6/2/1964
Impaginazione
Michela Chindamo - La Spezia
Tipografia
Colorshade - Via Cristoforo Colombo 7
20068 Peschiera Borromeo (MI)
Iscrizione al Registro Nazionale
della Stampa n.1740 - vol.18 - foglio 313
21/11/1985 - ROC 32150
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03 2025 - 3
Numeri
Diamo i numeri
30 ANNI DI SPRINTER
Correva l’anno 1995 quando
Mercedes-Benz lanciò sul mercato
Sprinter. Il veicolo che raccoglieva
il testimone del leggendario
T1/TN, fu il primo van con la Stella
ad avere un nome proprio, invece
di identificativi alfanumerici. Del
suo predecessore ereditò solo il
concept tecnico di base, tutto il
resto venne progettato da zero:
carrozzeria autoportante con
trazione posteriore ad alta aderenza, telaio con
sospensioni anteriori indipendenti e potenti
motorizzazioni rappresentavano un assoluto unicum
dell’epoca. Così come uniche erano le sue
caratteristiche di sicurezza con quattro freni a disco,
sistema antibloccaggio Abs, differenziale automatico,
cinture di sicurezza a tre punti regolabili in altezza e
fibbie di sicurezza fissate al sedile. La seconda
generazione arrivò nel 2006: aumentarono le varianti
disponibili e l’Esp venne introdotto di serie. Nel 2009
un’altra pietra miliare: l’introduzione del
BlueEFFICIENCY, un sistema di misure votate alla
massima efficienza che includeva, tra l’altro, un nuovo
cambio manuale a sei rapporti e il sistema automatico
start-stop. Nel 2013 fu, invece, la volta del Crosswind
Assist. Nel 2018 debuttò la terza generazione: si
ampliò ancora la gamma e si stabilirono nuovi
ANNO 2035
Effetto Trump o retromarcia con
grattata? L’Unione Europea
starebbe ripensando al ‘green
deal’, piano che dovrebbe vietare -
a partire dal 2035 - d’immettere sul
mercato auto e veicoli
commerciali nuovi che non siano a
emissioni zero allo scarico. A
Bruxelles, pare si stia discutendo
in merito ad alcune deroghe in tal
senso, una delle quali
prevederebbe l’ammissione post
2035 anche dei veicoli ibridi plugin.
Eckart von Klaeden, ex politico
tedesco e oggi responsabile delle
relazioni istituzionali di Mercedes-
Benz, ha ribadito l’invito del
presidente dell’Acea (nonché suo
amministratore delegato), Ola
Källenius, a perseguire una
transizione ecologica guidata dal
mercato, anziché dalle sanzioni
com’è oggi. Si richiede pertanto
un’apertura di credito verso altre
tecnologie e soluzioni, come
appunto l’ibrido plug-in e i range
extender. Almeno a quanto
riferisce il quotidiano teutonico
a cura di
Tiziana Altieri
standard in termini di infotainment
e connettività, grazie al sistema
multimediale MBUX (Mercedes-
Benz User Experience). Un anno
dopo, nel 2019, comparve il primo
eSprinter, rivisto nel 2024 per poter
offrire ancora più efficienza,
autonomia e volume di carico. «Da
30 anni - ha sottolineato Klaus
Rehkugler, responsabile vendite e
marketing Mercedes-Benz Vans -
grazie a Sprinter, possiamo vantare un van iconico nel
nostro portafoglio prodotti. Sprinter ha scritto una
storia di successi senza precedenti ed è stato un
successo commerciale in tutto il mondo. Prevediamo di
superare il traguardo dei cinque milioni di veicoli
venduti entro la fine di quest’anno. Per tre decenni, ha
assicurato la sua presenza nella mobilità di tutti i giorni,
offrendo un servizio globale. Dai mezzo di emergenza,
alle consegne, fino al supporto ad attività commerciali o
cantieri, lo Sprinter si è affermato come il partner
commerciale perfetto».
Per il 30° anniversario del suo iconico furgone la
Stella ha lanciato l’edizione speciale ‘30 Years
Sprinter’ che ne enfatizza gli aspetti premium.
Sviluppata sulla base della versione Select, offre di
serie il nuovo pacchetto di assistenza alla guida e un
equipaggiamento speciale integrato.
Der Spiegel, che farebbe il paio
con il tentativo di salvaguardare
l’industria automotive occidentale
e con essa migliaia di posti di
lavoro. Insomma, anche la
Germania sembrerebbe accodarsi
alle proposte già avanzate in sede
Ue dall’Italia, che aveva chiesto di
valutare altri tipi di trazione, come
quelle da carburanti bio o sintetici.
Parrebbe quindi una presa di
coscienza da parte di Von der
Leyen e soci, ai quali stavolta non
dev’essere sfuggito un piccolo
fatto: che a ormai oltre un
decennio dalla sua introduzione
sul mercato, l’elettrico non decolla.
2 DRONI
A monitorare l’autostrada ci pensano i droni.
A35 Brebemi è una delle prime arterie italiane
a dotarsi del servizio ‘Drone Asset and Traffic
Monitoring Projec’, un sistema avanzato di
controllo e monitoraggio che consente la
raccolta di informazioni in tempo reale sulle
condizioni dell’infrastruttura e del traffico. I
due droni operano a un’altezza massima di
120 metri a lato dell’autostrada e sono attivi in
diversi periodi della giornata e della nottata
sulle due carreggiate, in orari prestabiliti e
concordati con le autorità competenti, con la
possibilità di ulteriori attività mirate in caso di
bisogno. I droni decollano e atterreranno
autonomamente da hangar dedicati.
Le immagini tramesse in diretta consentono
di individuare tempestivamente la presenza di
code, veicoli fermi o ostacoli sulla carreggiata
e di ottimizzare la gestione degli interventi a
favore della sicurezza.
5 TREND PER IL 2025
1° MANTENERE REDDITIVITÀ
Transporeon ha diffuso
l’annuale Transportation
Pulse Report, rivelando i
principali andamenti che
caratterizzeranno il settore
dei trasporti e della logistica
nel 2025. Sono stati
intervistati più di 100
dirigenti europei e
nordamericani del settore e i membri della comunità di
ricerca Indago sulla supply chain. Ebbene, il campione ha
indicato le condizioni economiche (56 per cento), gli eventi
geopolitici (50) e le normative ambientali (36) come i tre
principali fattori che influenzeranno il settore nel 2025. Alla
domanda su quali fossero le principali priorità per il 2025,
shippers e carriers hanno risposto sottolineando
l’importanza del mantenimento e dell’aumento della
redditività. Al secondo posto c’è l’espansione del mercato,
seguita dalla digitalizzazione della supply chain. Sotto
questo aspetto, gli intervistati europei hanno mostrato una
maggiore propensione ad integrare nuove tecnologie (59
per cento) rispetto alle controparti statunitensi (39).
Le iniziative sulla sostenibilità hanno ottenuto il 44 per
cento dei voti con i dirigenti europei che gli attribuiscono
un valore superiore. Per quanto riguarda la digitalizzazione,
permane un divario significativo tra interesse e
implementazione. Oltre la metà dei partecipanti al
sondaggio, tra shippers e carriers, prevede di
automatizzare non oltre il 25 per cento dei processi di
trasporto entro la fine del 2025. Solo un 10 per cento ha,
invece, detto di prevedere un’automatizzazione superiore al
75 per cento.
Geotab – leader globale nell’ambito della tecnologia per i veicoli
connessi, ha provato a delineare i cinque trend che caratterizzeranno il
settore della mobilità nei mesi a venire. «Le nostre previsioni - ha
dichiarato Franco Viganò, Director, Strategic Channel & Italy Country
Manager di Geotab - partono da una premessa: è ormai evidente che
l’intelligenza artificiale, nei prossimi mesi e anni, sarà il principale motore
del progresso tecnologico. Non si tratta di un futuro remoto, ma di una
realtà che è già oggi parte della quotidianità delle organizzazioni più
lungimiranti. La mobilità non fa eccezione e l’impatto dell’AI sarà evidente in tutte le principali tendenze del
settore, dall’evoluzione delle esigenze di sicurezza, al bilanciamento tra sostenibilità ed efficienza, fino alle
specifiche necessità verticali».
Uno: assisteremo a un’ascesa dell’Autonomous Fleet Management grazie agli assistenti virtuali basati sull’AI
generativa. Due: la sostenibilità diventerà una pratica per migliorare l’efficienza e ridurre i costi.
Dall’elettrificazione al miglioramento dei percorsi, passando per la riduzione dei tempi di inattività e degli
sprechi si taglieranno i consumi e le spese a essi connessi. Tre: sempre più veicoli usciranno dalla fabbrica
con dispositivi telematici già integrati. Le organizzazioni saranno quindi chiamate a selezionare
attentamente le soluzioni OEM e/o aftermarket più adatte alle proprie esigenze. Quattro: maggiore
attenzione al benessere e alla sicurezza dei conducenti, attraverso gamification e programmi di coaching. Gli
strumenti di telematica basati sull’AI faciliteranno questo percorso. Cinque: soluzioni ad hoc per ogni
esigenza, dalla cold chain, all’ultimo miglio, anche in questo caso grazie al supporto di modelli di AI.
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03 2025 - 5
Noi i veicoli, commerciali e industriali, li proviamo veramente,
su un percorso appositamente studiato per valutarne
le performance a 360 gradi. Ecco chi occupa il podio oggi tra
i trattori pesanti diesel nei segmenti fino a 520 Cv di potenza
Trattori ≧ 500 Cv
Scania Super 500 S
Active Prediction Euro 6d
Index performance 385,0
Man TgX 18.510
GM Euro 6d
Index performance 409,3
Man TgX 18.520
GX Euro 6e
Index performance 374,8
Trattori<500 Cv
Iveco S-Way
AS440S48 T/P Euro 6d
Index performance 390,7
Mercedes-Benz
Actros1845
LS PPC Euro 6d
Index performance 398,7
Daf Xf 480
Space Cab Ppc E6
Index performance 389,0
Per realizzare i podi si è tenuto conto dell’index performance, un indice creato da Vie&trasporti
che tiene conto del consumo di combustibile (o di energia nel caso degli elettrici), dell’urea
e della media oraria durante i nostri test su strada. A indice maggiore corrisponde una migliore prestazione.
Si sono tenuti in considerazione solo i veicoli Euro 6 o superiore.
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Mercato
Mercato
di Tiziana Altieri
Un 2024 in positivo per le case di veicoli
commerciali e industriali che operano
nella Penisola. Gli LCV, stando ai dati
resi disponibili da Anfia, hanno totalizzato
198.630 unità, +1,1 per cento sul 2023. Gli over
3,5 tonnellate con 28.500 unità hanno, invece,
praticamente replicato il risultato dell’anno precedente,
piuttosto soddisfacente. Numeri che,
però, non bastano a tenere alto il morale tra gli
addetti ai lavori. L’anno è stato, infatti, caratterizzato
da un andamento a due velocità: una
crescita significativa delle immatricolazioni nella
prima parte e una flessione accentuata nella
seconda. E oggi i portafogli ordini risultano piuttosto
sgonfi. Ecco perché la filiera chiede che
i 200 milioni di euro previsti dalla Legge di
Bilancio per ciascuno dei due anni 2026 e 2027
per il rifinanziamento del fondo Automotive siano
destinati a un piano strutturato di incentivi,
da attivare già nel 2025, che si possa rivedere
il DM investimenti ad Elevata Sostenibilità, che
ha messo sul tavolo 50 milioni per gli anni 2021-
2026 solo per l’acquisto di automezzi a trazione
alternativa (ibridi, elettrici, CNG e LNG) e che si
aumentino le risorse del Fondo Investimenti attivato
con il DM del 6 agosto. Le somme messe
Immatricolazioni LCV per area geografica
Area 2024 2023 Var%
NORD-OVEST 60.004 59.909 +0,2
NORD-EST 65.291 68.181 -4,2
CENTRO 46.780 43.163 +8,4
SUD E ISOLE 26.418 25.476 +3,7
ND 24 3 +700,0
Totale 198.517 196.732 +0,9
sul tavolo sono, infatti, sparite in pochi secondi
come denunciato anche da Federauto.
Fiat al comando
Il Nord si conferma il mercato più vivace per i
veicoli commerciali: ne ha assorbiti il 63 per
cento nonostante una lieve flessione a Est.
Guardando alle immatricolazioni per utilizzatore
a giocare il ruolo più importante sono ancora
le società (53 per cento, oltre un veicolo su due),
seguite dal noleggio con un 34 per cento di quota,
ma i cui volumi sono in flessione del 2,4 per
cento. Continua a crescere il peso dei furgoni
medi e pesanti che rappresentano il 40,9 per
cento dell’immatricolato totale, e quello dei furgoni
piccoli, al 14 per cento. Segno positivo anche
per i pick-up, che rimangono, però, una nic-
Tutti i numeri 2024
Qualcosa si muove
I dati diffusi da Anfia parlano di un anno al di sopra delle aspetattive con
oltre 198.500 veicoli commerciali e quasi 28.700 truck immatricolati
nella Penisola. Cosa hanno scelto le aziende italiane per il loro business
Immatricolazioni LCV per utilizzatore
Modalità d’Acquisto II 2024 2023 Var%
NOLEGGIO S/C 67.969 69.292 -1,9
PRIVATI 24.578 25.193 -2,4
SOCIETÀ 105.970 102.247 +3,6
Totale 198.517 196.732 +0,9
Immatricolazioni LCV per segmento
Segmento 2024 2023 Var%
Furgoni medi e grandi 81.219 75.352 +7,8
Furgoni piccoli 27.758 25.526 +8,7
Van 26.850 27.448 -2,2
Derivata da autovetture 26.728 28.763 -7,1
Furgonette/MIinicargo 24.310 28.533 -14,8
Pick-Up 11.531 10.987 +5,0
ND 121 123 -1,6
Totale 198.517 196.732 +0,9
Pick-Up 5,8%
Furgonette
minicargo
12,2%
ND 0,1%
Derivata da
autovetture
13,5%
Furgoni medi
e grandi 40,9%
Immatricolazioni
LCV per
categoria
(Italia, 2024)
Van
13,5%
Furgoni
piccoli
14,0%
Immatricolazioni LCV per alimentazione
Alimentazione 2024 2023 Var%
DIESEL 164.320 156.526 +5,0
HEV (B) 9.013 9.103 -1,0
BENZINA 7.607 8.451 -10,0
HEV (D) 5.850 7.291 -19,8
GPL 5.434 6.105 -11,0
BEV 3.835 6.140 -37,5
BIODIESEL 1.874 1.612 +16,3
PHEV 464 1.135 -59,1
METANO 120 341 -64,8
HEV (B-GPL) - 2 -100,0
Totale 198.517 196.732 +0,9
Altri 3,3%
GPL 2,7%
HEV (D) 2,9%
Benzina 3,8%
HEV (B) 4,5%
Altri 14,0%
Isuzu 2,1%
Toyota 3,2%
Opel 3,5%
Volkswagen 3,9%
Immatricolazioni
LCV per
alimentazione
(Italia, 2024)
Fiat
23,3%
Immatricolazioni
LCV per brand
(Italia, 2024)
Iveco
8,1%
Ford
16,8%
Renault
9,4%
Diesel
82,8%
Immatricolazioni LCV per brand
Marca 2024 2023 Var%
FIAT 46.172 51.178 -9,8
FORD 33.291 27.257 +22,1
RENAULT 18.647 18.311 +1,8
IVECO 16.163 15.384 +5,1
PEUGEOT 11.607 11.569 +0,3
CITROEN 11.537 14.261 -19,1
MERCEDES BENZ 7.832 6.115 +28,1
VOLKSWAGEN 7.794 6.771 +15,1
OPEL 6.907 8.807 -21,6
TOYOTA 6.254 5.327 +17,4
ISUZU 4.192 3.577 +17,2
NISSAN 3.926 3.852 +1,9
LAND ROVER 3.125 2.237 +39,7
PIAGGIO 3.053 3.912 -22,0
VOLVO 2.312 2.097 +10,3
DACIA 2.105 2.310 -8,9
SUZUKI 1.968 2.293 -14,2
ALTRI 11.632 11.474 +1,4
Totale 198.517 196.732 +0,9
Nel segmento dei
veicoli commerciali in
Italia al comando c’è
Fiat che pur dovendo
fare i conti con una
flessione delle
immatricolazioni
intorno al 10,0 per
cento chiude l’anno
con una quota
superiore al 23,0 per
cento. Ottime le
performance di Ford:
oltre 33mila
registrazioni gli hanno
consentito di
guadagnare uno share
del 16,8 per cento
Fonte grafici e tabelle:
elaborazione Vie&trasporti
su dati Anfia
8 - 03 2025
www.vietrasportiweb.it
Mercedes-Benz 3,9%
Citroen
5,8%
Peugeot 5,8%
03 2025 - 9
Sguardo sull’Europa
Il mercato dei veicoli commerciali ‘tira’ nel Vecchio Continente: nel 2024 hanno segnato
un +6,9 per cento superando quota 2 milioni grazie alle ottime performance dell’Unione
(+8,3 per cento) e del Regno Unito (+2,7). In flessione, invece, dell’1,7 per cento, l’area
Efta, trascinata in basso dai risultati di Svizzera e Islanda. Francia, Germania e Italia
hanno archiviato i volumi più elevati contribuendo all’immatricolato complessivo
dell’Europa con un 54 per cento. Tra questi a crescere di più è il Paese teutonico con
un +8,4 per cento sull’anno precedente. Completano la top five Spagna e Paesi Bassi
che segnano, rispettivamente, un +13,7 e, addirittura, un +87,4 per cento sull’anno precedente.
Primo paese a Est si conferma la Polonia. Per quanto riguarda le immatricolazioni
per alimentazioni ad avere la meglio in Europa è ancora il diesel che pesa per
oltre l’85 per cento (1.702.230 unità, +8,8 per cento). Gli elettrici ricaricabili (Bev e ibridi
plug-in) non vanno oltre il 6,5 con 130.523 unità, il 7,7 per cento in meno del 2023.
Non altrettanto bene è andata ai veicoli sopra le 3,5 tonnellate: 392.277 unità nell’intero
continente indicano un -5,5 per cento sull’anno precedente. L’Unione deve fare i conti
con un -6,3 per cento e il Regno Unito con un -2,1. In controtendenza l’area Efta con un
+1,1 a cui ha contribuito esclusivamente la performance della Svizzera. Guardando
nel dettaglio la Ue, la Germania è sempre in testa per unità immatricolate (oltre una su
quattro) ma registra una flessione del 6,9. Anche la Francia si conferma alla piazza
d’onore ma chiudendo in negativo, con un -2,9. Al terzo posto la Spagna che supera,
nel 2024, l’Italia e quinta la Polonia, primo mercato per volumi a Est, che pare soffrire
con il 21 per cento in meno delle immatricolazioni dell’anno precedente. Ancora più
elevata la quota del diesel tra i pesanti: 94,8 per cento nell’intero continente. Gli elettrici
non riescono a raggiungere nemmeno un 3,0 per cento.
Immatricolazioni LCV in Europa
Paese 2024 2023 Var%
Francia 379.747 375.510 +1,1
Germania 281.078 259.376 +8,4
Italia 198.517 196.732 +0,9
Spagna 166.157 146.144 +13,7
Paesi Bassi 129.878 69.294 +87,4
Polonia 66.853 64.522 +3,6
Belgio 65.780 67.549 -2,6
Svezia 38.328 43.713 -12,3
Austria 33.075 30.701 +7,7
Portogallo 32.304 28.523 +13,3
Irlanda 30.785 28.854 +6,7
Danimarca 28.053 25.746 +9,0
Ungheria 24.782 20.749 +19,4
Repubblica Ceca 21.761 22.735 -4,3
Romania 20.212 17.235 +17,3
Grecia 9.872 10.008 -1,4
Finlandia 9.735 11.021 -11,7
Slovaccia 9.061 9.107 -0,5
Slovenia 8.577 7.686 +11,6
Croazia 8.495 7.463 +13,8
Bulgaria 6.794 5.192 +30,9
Estonia 4.080 3.904 +4,5
Lussemburgo 3.997 5.412 -26,1
Lituania 2.893 3.104 -6,8
Lettonia 2.737 2.699 +1,4
Cipro 2.248 1.766 +27,3
Malta 889 814 +9,2
Unione Europea 1.586.688 1.465.559 +8,3
Norvegia 30.741 29.573 +3,9
Svizzera 28.459 30.570 -6,9
Islanda 1.870 1.972 -5,2
Efta 61.070 62.115 -1,7
Regno Unito 354.265 344.845 +2,7
Totale Ue+Efta + Uk 2.002.023 1.872.519 +6,9
Immatricolazioni truck over 3,51 tonnellate in Europa
Paese 2024 2023 Var%
Germania 88.240 94.820 -6,9
Francia 50.635 52.143 -2,9
Spagna 32.140 28.688 +12,0
Italia 28.698 28.889 -0,7
Polonia 28.043 35.482 -21,0
Paesi Bassi 18.574 16.136 +15,1
Belgio 9.280 10.058 -7,7
Repubblica Ceca 9.172 10.408 -11,9
Austria 7.970 8.008 -0,5
Romania 7.955 8.497 -6,4
Lituania 6.993 10.662 -34,4
Portogallo 6.381 6.915 -7,7
Svezia 5.792 7.184 -19,4
Ungheria 5.281 6.359 -17,0
Danimarca 4.820 4.973 -3,1
Finlandia 3.434 3.942 -12,9
Slovaccia 3.412 3.939 -13,4
Irlanda 2.865 2.655 +7,9
Slovenia 2.133 2.529 -15,7
Croazia 2.048 2.048 0,0
Lettonia 1.243 1.868 -33,5
Lussemburgo 1.081 1.832 -41,0
Grecia 880 726 +21,2
Estonia 645 872 -26,0
Cipro 181 159 +13,8
Unione Europea* 327.896 349.792 -6,3
Norvegia 6.137 6.477 -5,2
Svizzera 4.984 4.482 +11,2
Islanda 386 422 -8,5
Efta 11.507 11.381 +1,1
Regno Unito 52.874 54.016 -2,1
Totale Ue+Efta + Uk 392.277 415.189 -5,5
*Non sono disponibili i dati relativi a Bulgaria e Malta
Fonte: Acea
Elettrico
ricaricabile
(Bev + Plug-In)
6,5%
Elettrico
ricaricabile
(Bev + Plug-In)
2,7%
Ibrido 2,0%
Altro 1,2%
Immatricolazioni
LCV in UE, EFTA
e UK per
alimentazione
(anno 2024)
Diesel 85,1%
Benzina 5,2%
Altro 2,5%
Immatricolazioni
truck over 3,51 tons
in UE, EFTA e UK
per alimentazione
(anno 2024)
Diesel 94,8%
Immatricolazioni truck over 3,51 tonnellate
per area geografica
Area 2024 2023 Var%
NORD-OVEST 8.099 8.194 -1,2
NORD-EST 8.250 7.891 +4,5
CENTRO 4.534 4.611 -1,7
SUD E ISOLE 7.809 8.193 -4,7
ND 4 - +100,0
Totale 28.696 28.889 -0,7
Immatricolazioni truck over 3,51 tonnellate
per fascia di peso
Ptt 2024 2023 Var%
3.501-16.000 4.953 4.718 +5,0
> 16000 kg 23.736 24.170 -1,8
ND 7 1 +600,0
Totale 28.696 28.889 -0,7
chia non andando oltre le 11.531 unità. Sembra
calare, invece, l’interesse per i veicoli derivati
da autovetture (anche a causa di un rafforzamento
dei controlli che mirano a limitarne l’abuso)
e per le furgonette. Non decollano i veicoli
elettrici, anzi. I diesel totalizzano 164.320 unità
con una quota dell’82,8 per cento, oltre 3 punti
in più del 2023. I Bev non riescono a raggiungere
le 4.000 unità e il loro share scende dal 3,1
all’1,9 per cento. Quasi spariscono i plug in con
464 unità complessive, lo 0,2 per cento.
Brand protagonista assoluto in Italia negli Lcv
è Fiat con una quota del 23,4 per cento, ottenuta
con 46.172 immatricolazioni (Ducato al primo
posto con 19.568 unità e un 9,8 per cento di
share, seguito da Doblò con 12.395 al 6,2 per
cento), il 9,8 per cento in meno dell’anno precedente.
Piazza d’onore a Ford con un ben 16,8
per cento da collegare al successo di Transit
(11.016) e Transit Custom (9.532) e terzo gradino
del podio per Renault con un 9,4 per cento.
Master, Trafic e Kangoo rimangono i modelli di
punti della Losanga con una quota rispettivamente
del 3,0, dell’1,9 e dell’1,5 per cento.
Immatricolazioni truck 3,51-16,0
tonnellate per brand
Marca 2024 2023 Var%
IVECO 2.582 2.454 +5,2
ISUZU 912 734 +24,3
MERCEDES BENZ 291 300 -3,0
DAF 288 232 +24,1
VOLVO 168 172 -2,3
FUSO MITSUBISHI 166 343 -51,6
MAN 152 148 +2,7
FIAT 144 75 +92,0
RENAULT 142 144 -1,4
FORD 27 17 +58,8
ALTRI 83 99 -16,2
Totale 4.953 4.718 +5,0
Immatricolazioni truck 3,51-16,0
tonnellate per alimentazione
Alimentazione 2024 2023 Var%
DIESEL 4.603 4.367 +5,5
BEV 190 69 +175,4
METANO 138 154 -10,4
HEV (D) 19 128 -85,2
BENZINA 3 - +100,0
Totale 4.953 4.718 +5,0
HEV (D) 0,4%
Metano 2,8%
BEV 3,8%
Chiudono la top five Iveco con Daily, all’8,1 per
cento, e Peugeot (il suo commerciale più venduto
è Boxer), inseguita da Citroën che ha un
mix più eterogeneo con Jumper, Berlingo e C3
tra l’1,9 e l’1,3 di quota, entrambe al 5,8 per cento
con la double chevron che però deve fare i conti
con un -19,1 per cento.
Gli over 16 soffrono di più
Entrando nell’universo truck, i veicoli con peso
totale a terra sopra le 16,0 tonnellate, continuano
a giocare la parte del leone incidendo sull’immatricolato
totale con un 82,7 per cento
(23.736 unità complessive). Sono però anche
la fascia di mercato che flette: -1,8 per cento rispetto
all’anno precedente contro il +5,0 del
segmento 3,51-16 tonnellate. Anche nel caso
dei pesanti il Nord contribuisce al risultato com-
Ford
0,5%
Renault
2,9%
Fiat 2,9%
Man 3,1%
Fuso
Mitsubishi
3,4%
Volvo 3,4%
Daf 5,8%
Mercedes-Benz 5,9%
Benzina 0,1%
Altri 1,7%
Immatricolazioni
truck 3,51-16,0
tonnellate
per alimentazione
(Italia, 2024)
Diesel
92,9%
Iveco
52,0%
Immatricolazioni
truck 3,51-16,0
tonnellate
per brand
(Italia, 2024)
Isuzu 18,4%
Mercato
Quella degli over
16 tonnellate rimane
la fascia più
rappresentativa del
mercato pesante:
in termini di volumi
incide per oltre
l’82 per cento.
Guardando ai medi,
veicoli tra le 3,51 e le
16 tonnellate di peso,
il diesel detiene una
quota che sfiora il 93
per cento. Al secondo
posto gli elettrici puri
che non vanno però
oltre le 190 unità.
Il grafico in basso
mostra la quota
di mercato dei diversi
brand presenti nella
Penisola: a Iveco
a leadership con una
quota di oltre il 50 per
cento. Al secondo
posto Isuzu, unico
altro marchio con uno
share a doppia cifra.
10 - 03 11 2025 2024
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Mercato
Furgone isotermico
14,6%
Cisterna 2%
Campeggio/abitazione
2,9%
Cassone con gru
3,0%
Altri 10%
Vari allestimenti 2,4%
Scarrabile 4,4%
Cassone ribaltabile
con gru 4,7%
Come mostra il grafico
in alto, furgoni
isotermici e furgoni
sono i due allestimenti
con le maggiori quote
di mercato nel
segmento dei medi.
Rientra in queste due
categorie il 27,8 per
cento dei veicoli
allestiti. Seguono
le attrezzature
specifiche.
Immatricolazioni
truck 3,51-16,0
tonnellate
per allestimento
(Italia, 2024)
Furgone 13,2%
Attrezzatura specifica 10,7%
Cassone 8,6%
Cassone ribaltabile 7,9%
Cassone telonato/centinato 5,6%
Trasp. rifiuti
solidi urbani 10,0%
plessivo con una quota di poco inferiore al 60
per cento. Rimane strategico comunque anche
il contributo del Sud con un 27,2 per cento.
Nel segmento dei medi è Iveco a detenere la
leadership con una quota superiore al 50 per
cento: Eurocargo ha inciso con un 28,1 per cento,
Daily con un ulteriore 22,1. Piazza d’onore
per Isuzu che fa un balzo in avanti rispetto al
2023 del 24,3 per cento conquistando una quota
del 18,4 soprattutto con l’N2R da 7,5 tonnellate.
Nessun altro costruttore riesce a raggiungere
una quota double digit. Mercedes-Benz,
sul terzo gradino del podio, si ferma al 5,9 per
cento con Atego che da solo incide per un 3,7.
A inseguirla Daf al 5,8 (Lf e Xb i modelli di punta)
e poi Volvo con l’Fl e Fuso con il Canter, entrambe
al 3,4 con poche unità di differenza. Per
Immatricolazioni veicoli 3,51-16 tons per
allestimento
Allestimento 2024 2023 Var%
Furgone Isotermico 725 539 34,5
Furgone 654 564 16,0
Attrezzatura specifica 531 468 13,5
Trasp. rifiuti solidi urbani 494 490 0,8
Cassone 426 475 -10,3
Cassone ribaltabile 392 437 -10,3
Cassone telonato centinato 276 269 2,6
Cassone ribaltabile con gru 234 232 0,9
Scarrabile 216 164 31,7
Cassone con gru 148 140 5,7
Campeggio/abitazione 146 105 39,0
Vari allestimenti 117 64 82,8
Cisterna 110 169 -34,9
Altri 491 603 -18,6
Totale 4.960 4.719 5,1
quanto riguarda l’alimentazione il diesel ha sempre
la meglio con uno share del 92,9 per cento
e una crescita del 5,5 sull’anno precedente. I
Bev si devono accontentare di una quota del
3,8 per cento ottenuta con 190 unità, comunque
il 175 per cento in più del 2023 quando ci si era
fermati a 69 veicoli elettrici.
Guardando agli allestimenti i furgoni isotermici
sono stati i più richiesti sul mercato italiano
(14,6 per cento di quota) e crescono del 34,5
per cento rispetto all’anno precedente. Al secondo
posto i furgoni, poi le attrezzature specifiche
(non meglio definite da Anfia) e quindi
le soluzioni per il trasporto di rifiuti solidi urbani.
Insieme rappresentano circa il 50 per
cento degli allestimenti. Anche nel segmento
degli over 16 comanda Iveco ma questa volta
Che confusione
A Massimo Artusi, presidente di Federauto, nonché
Responsabile Commerciale Veicoli Industriali e Trainati presso
Romana Diesel, la più grande concessionaria d'Europa
dei Gruppi Iveco e CNH Industrial, e componente del Board
dell'associazione dei dealer europei AECDR (Alliance of
European Car Dealers and Repairers) abbiamo chiesto un
commento a caldo del mercato.
Un aggettivo per definire il 2024?
«Altalenante, se vogliamo essere generosi, schizofrenico se
non vogliamo esserlo. Sia i veicoli commerciali, sia gli industriali
hanno registrato una promettente crescita nei primi
mesi dell'anno per poi, tra alti e bassi, flettere costantemente
per raggiungere più o meno i livelli del 2023. Un anno a più
facce, dunque. Le cause di questo andamento ‘schizofrenico’
- è questo sicuramente l’aggettivo più appropriato - sono da
ricercare nell’insieme di politiche - nazionali ma soprattutto
europee - utopiche, contraddittorie e confuse, che impediscono
alle imprese una programmazione adeguata nell'acquisto
dei mezzi, che sarebbe invece necessaria per rispondere
con immediatezza all'emergenza ambientale, in un paese
in cui - secondo gli ultimi dati Acea - l'età media dei veicoli
commerciali leggeri è di ben 19 anni».
Risultati in linea con le aspettative?
«No, deludenti. Le aspettative erano concentrate sull'ampliamento
del Fondo per l'autotrasporto e una sua gestione coerente
e programmata, per favorire il rinnovo del parco veicolare.
Insieme alle associazioni dell'autotrasporto e a quelle
dei produttori avevamo proposto al governo un piano da 700
milioni in quattro anni (2023-2026), caratterizzato da incentivi
semplici nell'erogazione, crescenti negli stanziamenti annuali
e differenziati per tipologia di veicoli (peso e alimentazione),
senza escludere i diesel di ultima generazione che al momento
costituiscono l'offerta prevalente sul mercato e quella
che attira maggiore interesse in quanto compatibile al 100
per cento con i Bio carburanti avanzati. Dopo i primi contatti
informali, il governo non ha ancora raccolto la nostra proposta,
neppure per migliorarla. A fine anno, poi, nella redazione della
legge di Bilancio, è addirittura scomparso un emendamento
che stanziava 100 milioni non utilizzati nel 2022 (perché destinati
all'acquisto di inesistenti camion elettrici) per il rinnovo
delle flotte in conto terzi. Da questo punto di vista, un anno
cominciato male e finito peggio...».
durre ancora di più i margini. Per questo deve stare attento
a spendere bene per un acquisto che segnerà la sua attività
come minimo per i prossimi 3-5 anni, in particolare se si tratta
di una piccola o media impresa. Il contatore dell'ultimo click
day che, a dicembre, ha visto andare esauriti in pochi secondi
i 25 milioni disponibili per l’incentivazione all’acquisto di veicoli
commerciali sopra le 3,5 tonnellate, sia diesel con rottamazione,
che ad alimentazione alternativa (essenzialmente gas
naturale) senza rottamazione, dimostra che le aziende sono
pronte ad innovare e a decarbonizzare, ma hanno bisogno
di un sostegno pubblico».
La transizione ecologica cambia il ruolo del concessionario.
Come?
«Offrendogli ulteriori opportunità, ma anche chiedendogli di
aumentare il proprio impegno. Strutture, equipaggiamenti
tecnici, magazzini, informatizzazione e, più di tutto, il personale
devono essere ampliati e aggiornati di continuo. Si tratta di
accompagnare il cliente nella scelta del veicolo più adatto ai
propri bisogni e di seguirlo anche dopo la fase dell'acquisto
per tutte quelle che sono le sue necessità legate alla gestione
del veicolo. È evidente che più si amplia l'offerta, più la ricerca
del veicolo adatto alla mission intrapresa dal cliente si affina.
Anche per questo è necessario che le istituzioni europee modifichino
l'approccio alla decarbonizzazione dei trasporti, accogliendo
il principio della neutralità tecnologica e offrendo
tutte le alternative carbon neutral possibili al mercato perché
possa scegliere quella più opportuna ed efficace per l'attività
a cui il cliente deve destinare il veicolo».
Il rallentamento del mercato è dovuto al clima di incertezza,
come sulle auto, o piuttosto alla mancanza di risorse da
parte delle aziende?
«Credo che l'una non escluda l'altra, anzi che proprio nell'autotrasporto
le due condizioni siano strettamente legate. Il nostro
è un mercato di imprenditori che acquistano degli strumenti
di lavoro. Tutt'altro rispetto al mercato dell'auto, dove
i fattori personali ed emotivi sono prevalenti rispetto a quelli
professionali e dove il tema principale è quello di una fiscalità
‘punitiva’ e ai valori di almeno 25 anni fa. Perciò se l'imprenditore
dell'autotrasporto, nel clima di incertezza determinato
dal Green Deal europeo, non riesce a programmare gli investimenti
per il proprio parco mezzi, rischia di non poter dare
risposte adeguate alla domanda di trasporto e, dunque, di ri-
Stime per il 2025?
«È presto per fare previsioni. In linea di massima il mercato
dei veicoli commerciali e industriali non si dovrebbe discostare
molto dai numeri degli ultimi anni. Ma sono ancora in sospeso
i due fattori che hanno determinato questo risultato: la scelta
dell'alimentazione elettrica come unico vettore per il trasporto
stradale, che provoca incertezze nei clienti, e la mancanza di
una politica di incentivi congrua e coerente che sostenga
adeguatamente il rinnovo del parco. Se queste due condizioni
si modificheranno, il mercato reagirà prontamente, altrimenti
prepariamoci a un altro anno sulle montagne russe».
Parola d’ordine per il 2025?
«Posso due? Neutralità tecnologica».
12 - 03 2025
www.vietrasportiweb.it
03 2025 - 13
Mercato
Metano 0,3%
BEV 0,1%
Anche nella fascia
over 16 tonnellate
Iveco comanda con
una quota che supera
il 28,0 per cento
dovuta in larga parte
al successo di S-Way.
Seconda, Scania che
mette a segno un ben
+20 per cento
sfiorando le 4.000
unità che
li consentono
di raggiungere uno
share del 16,8 per
cento. Terzo gradino
del podio per Volvo.
Cisterna 1,8%
Cassone telonato/centinato 1,8%
Attrezzatura specifica 1,8%
Fonte grafici e tabelle:
elaborazione Vie&trasporti
su dati Anfia
Cassone con
gru 1,5%
Cassone ribaltabile
con gru 1,8%
Immatricolazioni truck over 16 tonnellate
per brand
Marca 2024 2023 Var%
IVECO 6.726 7.118 -5,5
SCANIA 3.976 3.311 20,1
VOLVO 3.095 3.344 -7,4
DAF 2.590 2.793 -7,3
MAN 2.496 2.134 17,0
MERCEDES BENZ 2.462 2.729 -9,8
RENAULT 1.408 1.639 -14,1
FORD 558 665 -16,1
ASTRA 332 345 -3,8
ALTRI 93 92 1,1
Totale 23.736 24.170 -1,8
Furgone 1,3%
Altri 6,5%
Trasp. rifiuti
solidi urbani 2,2%
Cassone 2,4%
Betoniere/pompe 2,7%
Furgone
isotermico
2,8%
Immatricolazioni
truck over 16,0
tonnellate per
allestimento
(Italia, 2024)
Scarrabile
6,6%
Cassone
ribaltabile 6,9%
Cabinato
con ralla
59,9%
Nel segmento degli over 16 tonnellate la parte del
leone la fanno i trattori stradali (cabinato con ralla
nella definizione di Anfia): rappresentano poco
meno del 60,0 per cento delle immatricolazioni.
Guardando al mondo degli autocarri l’allestimento
con la quota di mercato maggiore è il cassone
ribaltabile (6,9 per cento, in forte crescita
nell’ultimo anno), seguito a breve distanza dagli
scarrabili (al 6,6 per cento ma in flessione).
Astra 1,4%
Ford
2,4%
Renault
5,9%
Mercedes-Benz
10,4%
Altri 0,4%
Man
10,5%
Iveco
28,3%
Immatricolazioni
truck over 16,0
tonnellate
per brand
(Italia, 2024)
Daf
10,9%
Volvo
13,0%
Scania
16,8%
Immatricolazioni veicoli over 16 tons per
allestimento
Allestimento 2024 2023 Var%
Cabinato con ralla 14.226 14.831 -4,1
Cassone ribaltabile 1.641 1.338 22,6
Scarrabile 1.574 1.697 -7,2
Furgone isotermico 654 716 -8,7
Betoniere/pompe 651 684 -4,8
Cassone 581 631 -7,9
Trasp. rifiuti solidi urbani 523 706 -25,9
Cassone ribaltabile con gru 434 461 -5,9
Attrezzatura specifica 431 324 33,0
Cassone telonato/centinato 421 402 4,7
Cisterna 418 407 2,7
Cassone con gru 359 373 -3,8
Furgone 316 350 -9,7
Trasporto veicoli 259 175 48,0
Pianale 255 303 -15,8
Vari allestimenti 178 51 249,0
Veicoli eccezionali 155 127 22,0
Piattaforme/gru/autoscala 143 188 -23,9
Portacontainers/
pallets aereo/casse mobili 132 70 88,6
Ribaltabili 100 50 100,0
Altro 285 286 -0,3
Totale 23.736 24.170 -1,8
la quota è del 28,3 per cento (oltre il 17 raggiunto
con S-Way). Scania mette a segno un
ben +21,0 per cento rimanendo salda sul secondo
gradino del podio con poco meno di
4.000 unità (ben 1.902 sono serie R e 1.535
Serie S). Quote a doppia cifra anche per Volvo
(all’Fh la parte del leone con un 8,8 per cento),
Daf (deve il successo soprattutto a Xf e Xg),
Man (TgX e TgS hanno una quota del 6,8 e 3,1
per cento) e Mercedes-Benz (con Actros protagonista),
tutte sopra il 10 per cento. I trattori
rappresentano oltre il 60 per cento delle vendite.
Per quanto riguarda gli autocarri cassoni
ribaltabili e scarrabili sono gli allestimenti più
richiesti in Italia con quote del 6,9 e del 6,6 per
GNL 1,3%
Immatricolazioni
truck over 16,0
tonnellate
per alimentazione
(Italia, 2024)
Diesel
98,3%
Immatricolazioni truck over 16 tonnellate
per alimentazione
Alimentazione 2024 2023 Var%
DIESEL 23.341 23.585 -1,0
GNL 301 241 +24,9
METANO 60 165 -63,6
BEV 24 30 -20,0
HEV (D) 10 149 -93,3
Totale 23.736 24.170 -1,8
Il diesel è indiscusso protagonista nella fascia
over 16 con una quota superiore al 98,0 per cento.
Al secondo posto c’è il Gnl con 301 unità
complessive, il 24,9 per cento in più del 2023.
Negli ultimi due anni ha potuto avvantaggiarsi
di una flessione dei prezzi alla pompa.
cento. Nella fascia più pesante del mercato è
ancora più preponderante il ruolo del diesel:
ha una quota del 98,6 per cento. Segue il Gnl
all’1,3 con un +24,9 (da 241 a 301 immatricolazioni)
rispetto al 2023. Solo 24 veicoli sopra
le 16 tonnellate di peso immatricolati in Italia
nel 2024 sono BEV.
Le proposte di Anfia
Come svecchiare il parco? Ecco le proposte di
Anfia: adozione di un Piano straordinario per il
rinnovo che abbracci veicoli con tutte le tecnologie
e rimorchi di tutte le categorie.
L’associazione nell'ottica di un miglioramento
della sicurezza stradale, auspica poi una modifica
normativa che definisca l'incremento
delle revisioni periodiche obbligatorie per i
veicoli ante Euro IV e dei rimorchi e semirimorchi
con oltre 12 anni. Ancora, chiede di
prevedere un contributo per acquisto di GNL
a favore delle imprese di autotrasporto che
utilizzano mezzi ad elevata sostenibilità nella
loro flotta; la diffusione dei biocarburanti e la
rimodulazione del rimborso accise e pedaggi
autostradali per favorire alimentazioni alternative.
Infine, preme per l’aggiornamento del
Regolamento di attuazione al CdS (D.P.R. 16
dicembre 1992, n. 495) all’articolo 216, comma
1, per adeguare e nuove disposizioni dell’articolo
61 del codice che consente la circolazione
in ambito nazionale dei complessi
veicolari fino a 18,75 metri.
14 - 03 2025
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Attualità
Attualità
Autotrasporto e sostenibilità
C’È CHI DICE NO
Non alla transizione energetica, ma alle
modalità e alle tempistiche imposte
dall’Unione Europea. I veicoli elettrici
non possono essere l’unica soluzione,
ci sono altre vie percorribili, i biocarburanti
per esempio. Al convegno organizzato
da Federauto a Milano un confronto
tra l’intera filiera e le istituzioni
di Tiziana Altieri
Unire le tante voci della filiera dell’autotrasporto
per gridare a Bruxelles che la strada
intrapresa per decarbonizzare il settore
rischia di portare il settore nel baratro con
gravissime conseguenze economiche e sociali.
Questa l’idea di Federauto che insieme a Next
to the Truckers ha organizzato, all’interno di
Fiera Milano, l’evento ‘Autotrasporto e
Sostenibilità. La parola al mercato’. Ad aprire i
lavori Massimo Artusi, presidente della
Federazione Italiana dei concessionari italiani:
«Ci troviamo in un momento decisivo per il futuro
del settore automotive europeo. Il dibattito sul
processo di transizione energetica e sulle evoluzioni
del quadro regolamentare europeo è molto
acceso. Da una parte abbiamo i fautori del
full electric, dall’altra c’è chi sostiene la pluralità
tecnologica. Da una parte c’è chi vorrebbe vedere
scomparire le vetture dalle strade, dall’altra chi
punta a entrare con forza nel mercato europeo.
La voce del mondo legato ai veicoli da lavoro
giunge più flebile di quella del mondo legata all’auto
per una questione di numeri: per ogni truck
vengono vendute 54 auto. Riteniamo che l’approccio
non possa essere uguale per i due comparti:
i problemi del camion - e dei suoi utilizzatori
- sono diversi da quelli dell'automobile. Il dialogo
strategico lanciato qualche giorno fa da Ursula
von der Leyen è un’ottima notizia ma deve seguire
le indicazioni che vengono dal mercato e,
soprattutto, deve includere i concessionari, che
finora non sono stati coinvolti. Uno scandalo
che conferma il dirigismo, la miopia e una indifferenza
che non ha parole per essere definita».
Il mercato va in un’altra direzione
Chi più dei concessionari oggi può esprimere
il sentimento del mercato? In Italia se ne contano
circa 1.000. Aziende che occupano oltre
90 mila persone e generano un fatturato di 45
miliardi l’anno. Circa 100 sono specializzati sui
mezzi pesanti. A rendere unico il loro ruolo –
messo in discussione, tra l’altro, dall’introduzione
dei contratti di agenzia – è la presenza
capillare sul territorio, la capacità di interpretare
le tendenze, la vocazione a crescere e investire.
«I numeri parlano chiaro – ha continuato Artusi
- nel 2024 sono stati immatricolati nella Penisola
solo 213 over 3,5 tonnellate elettrici. È un mercato
inesistente, anzi un deserto. I clienti continuano
a rivolgersi alle tecnologie tradizionali
perché l’acquisto di un camion è un investimento
che deve rientrare in una programmazione d'impresa.
Un investimento orientato dal Total Cost
of Ownership (TCO). I prezzi delle soluzioni elettriche
sono troppo elevati, gli incentivi incerti, gli
impianti di ricarica fast inesistenti. Allo scorso
30 settembre se ne contavano in Italia solo 3.566
sopra i 150 kW, non è dato sapere quanti funzionanti
e connessi”.
Il presidente di Federauto ha poi snocciolato le
richieste della federazione: eliminazione delle
sanzioni ai costruttori per il superamento dei
limiti di CO2 (il totale potrebbe ammontare a
15 miliardi di euro, una cifra insostenibile per
un settore già in crisi), anticipo al 2025 della verifica
del regolamento CO2 (va ricordato, tra l’altro,
che lo stesso già prevede una verifica sulla
possibilità di impiego dei biocarburanti sui veicoli
pesanti entro il 2025), neutralità tecnologica
per la decarbonizzazione (come segnalato anche
nel Rapporto Draghi). «Per evitare di pagare
queste pesanti sanzioni c’è chi chiede alla
Commissione europea incentivi più massicci
ma l’Unione è ancora esitante, c’è chi acquista
quote ETS da produttori cinesi (o americani) ma
in questo modo si finanzia e si rinforza la concorrenza
più agguerrita, c’è chi preme sui concessionari
ma può essere una misura solo episodica
e temporanea, c’è chi sta riducendo la
produzione di veicoli termici ma così si accentua
la crisi. Federauto è pronta ad affiancare le case
nella richiesta di eliminazione delle multe, ma
per essere forte questa richiesta dovrebbe essere
unitaria e partire dalla realtà del mercato».
Intanto il parco italiano invecchia: quello over
3,5 tonnellate ha un’età media di ben 14,5 anni
ed è composto per il 47,8 per cento da veicoli
ante Euro 4. «Il programma utopistico imposto
dall’Europa - ha concluso Artusi - concentrando
attenzione, sforzi e investimenti su un traguardo
lontano (il 2035), trascura la decarbonizzazione
e la riduzione dell’impatto di gas a effetto serra
che già oggi potrebbe essere ottenuta sostenendo
i biocarburanti. È su questo parco, così
obsoleto, inquinante e pericoloso che dovreb-
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Attualità
Attualità
bero indirizzarsi fin da oggi interventi
pubblici massicci, incentivi costanti
e agevolazioni normative».
Presente nel capoluogo lombardo
anche Gerardo Pérez Giménez,
Presidente AECDR, Alliance of
European Car Dealers and
Repairers. Anche lui ha sottolineato
la necessità che l’Unione cambi rotta.
«I risultati che abbiamo raggiunto
in questi anni sono molto lontani dagli
obiettivi, è necessario modificare
i regolamenti. Ricordiamoci che le
fabbriche europee dell’automotive
hanno un peso importante ma non
bisogna dimenticare nemmeno quello
dei concessionari». Infine un accenno all’avanzata
cinese. «Un fenomeno che deve essere vissuto
anche come un’opportunità».
A chiudere la prima parte Gilberto Pichetto
Fratin, Ministro dell’Ambiente con un video in
cui ha ricordato come il Governo si stia spendendo
per rendere ragionevoli e realistiche le
proposte, per creare un nuovo sistema di trasporti
capace di valorizzare l’economia italiana.
Soluzioni già disponibili
‘La normativa europea sul Green Deal per gli
Heavy Duty Vehicle’. Questo il titolo dell’intervento
di Massimo Santori, Founder MS-
Italiainvestimenti. I punti fermi dell’Unione oggi:
una riduzione del 45 per cento delle emissioni
di CO2 a decorrere dal 1º gennaio 2030 rispetto
ai livelli del 2019 e del 65 per cento dal 1º gennaio
2035 per arrivare a un -90 dal 1º gennaio
2040. Altro obiettivo vincolante:
portare al 42,5 per cento entro il
2030 la quota di energie rinnovabili
nella Ue, il doppio rispetto al 2023.
«Emerge chiaramente che il regolamento
non serve a decarbonizzare
ma a elettrificare anche se l’Antitrust
ha vietato il claim emissioni zero per
i veicoli elettrici. Un conto, infatti, è
il calcolo del ciclo Tank-to-Wheel, un
altro quello del ciclo Well-to-Wheel
che parte dal vettore energetico per
arrivare al veicolo. Non dimentichiamo
poi che la normativa europea
per decarbonizzare i trasporti
all’Articolo 27 cita chiaramente tutti
i tipi di energia da fonti rinnovabili, quindi anche
biocarburanti, biogas, carburanti liquidi e gassosi
di origine non biologica». Perché, dunque, non
percorrere anche altre strade? Come quelle indicate
da Giuseppina Pisaniello, Head of
Special Products and Additives ENI Live: «Il settore
dei trasporti contribuisce per circa il 28 per
cento alle emissioni di CO2, emissioni che negli
ultimi anni sono cresciute soprattutto a causa
di un aumento del traffico merci. In futuro avremo
bisogno di più energia per soddisfare i nostri
bisogni mantenendo, però, alta la sostenibilità:
è questa la sfida. È necessario sicuramente un
cambio del mix energetico, ma anche delle abitudini
che devono essere orientate a un maggiore
efficientamento». Anche la Pisaniello ha
sottolineato l’importanza di misurare le emissioni
non ‘Tank-to-Wheel’ ma ‘Well to Wheel’.
«L’Europa ha scelto un sistema di calcolo basato
sulle emissioni allo scarico anziché sull’intero
ciclo di vita dei prodotti. Opzione, la seconda,
che permetterebbe di inserire i biocarburanti nel
novero dei sistemi ammessi per il raggiungimento
degli obiettivi di decarbonizzazione».
A seguire gli interventi, in presenza a Milano o
in collegamento da Roma o Bruxelles, di numerosi
esponenti dell’attuale maggioranza:
Massimiliano Salini, Vicepresidente Gruppo EPP
e Commissione ENVI (ambiente, sanità pubblica
e sicurezza alimentare), Carlo Fidanza,
Commissione per il trasporto e il Turismo nonché
Capodelegazione FDI-ECR, Silvia Sardone,
Commissione ENVI, Nicola Procaccini,
Commissione ENVI e ITRE (industria, ricerca ed
energia), Isabella Tovaglieri, Commissione ITRE,
Luca Squeri, Commissione Attività Produttive
della Camera dei Deputati. Tutti d’accordo sul
fatto che le cose devono cambiare, servono razionalità
e buonsenso: non si può pensare di sacrificare
un settore strategico come quello del
trasporto pesante. E poi– parole di Luca Squeri
– che senso ha puntare a emissioni zero in
Europa quando il suo contributo alle emissioni
globali è risibile o quasi?
Sostenibili a 360 gradi
La parola è poi passata a concessionari e clienti,
a partire da Massimo Tentori, presidente
Lombardia Truck Italia e GACIE. «Noi siamo il
punto di contatto con il cliente. Siamo il famoso
giunco: abbiamo fatto investimenti, abbiamo installato
colonnine ma i fatti ci dicono che i truck
elettrici non possono essere la soluzione. Con
le batterie si perde capacità di trasporto. Non
solo: sono pericolose, poco protette». Matteo
Taverni, Ceo Truck Italia e Presidente FEAC
Mercedes Dealer si è soffermato sul concetto
di sostenibilità. «Si parla solo di green ma la sostenibilità
deve essere anche occupazionale ed
economica. Dal nostro punto di osservazione
vediamo che sui veicoli commerciali elettrici c’è
più dinamismo, sui truck la domanda è vicina
allo zero. I veicoli Bev vivono solo per influssi
esterni e gli incentivi così come sono strutturati
creano solo squilibrio».
Gli autotrasportatori possono fare la loro parte
per abbattere le emissioni e molti la fanno.
Come il Gruppo Maganetti, rappresentato nel
capoluogo lombardo dall’ad Matteo Lorenzo
De Campo. «Prima abbiamo optato per l’Lng,
poi per il Bio Lng. Abbiamo raggiunto numeri altrimenti
impossibili. Era l’unica strada perseguibile
senza distruggere la profittabilità economica.
Abbiamo fatto delle prove anche con veicoli
elettrici ma facciamo fatica a vedere un futuro:
il bilancio è insostenibile a livello economico”.
De Campo si è soffermato anche sul ruolo di
chi fa logistica: «Il nostro lavoro è portare da A
e B nel modo più sostenibile possibile», e sul
completo disinteresse delle nuove generazioni
verso questo settore. «Solo dal 20216 si è tornati
a parlare di sostenibilità sociale. Quello dell’autista
deve essere un lavoro entusiasmante, non
degradante». Anche il Gruppo SBG, specializzato
in trasporti petroliferi, punta a ridurre il suo
impatto senza tralasciare la reddittività.
«Abbiamo un approccio non ideologico alla decarbonizzazione»,
ha sottolineato Filippo
Redaelli, amministratore delegato.
Costruttori, necessaria una offerta equilibrata
di Roberta Cannone
Protagoniste durante la tavola rotonda della seconda parte
dell’evento moderata dal nostro direttore Giuseppe Guzzardi
e del vicepresidente della UIGA, Paolo Artemi, le otto sorelle,
le Case produttrici di mezzi pesanti in Europa. Che hanno
ribadito l’importanza della pluralità tecnologica, per le auto
un’opportunità, per i truck una necessità. «È fondamentale
- ha commentato Giovanni Dattoli, amministratore delegato
di Volvo Trucks - valutare più tecnologie, non precludersi la
possibilità di percorrere alcuna strada». «L’attuale scelta tecnologica
è influenzata dal quadro normativo, ma si dovrebbe
avere più libertà progettuale, – ha aggiunto Massimiliano
Perri, direttore generale Italia Iveco – oggi, l’elettrico è vincente
sul last mile delivery, ma non si può pensare che questa
funzionalità sia estensibile a tutti i modelli, masse, potenze
ed esigenze di trasporto”.
I costruttori hanno, comunque, mostrato una decisa apertura
verso il cambiamento energetico voluto dall’Unione
Europea. Queste le parole dell’amministratore delegato di
Scania Italia Enrique Enrich: «Abbiamo investito tanto e continueremo
a farlo su propulsori elettrici economicamente
competitivi secondo la transizione elettrica. Nel frattempo,
però, non abbandoniamo le altre tecnologie». Opinione condivisa
da David Siviero, direttore Vendite e Prodotto Truck
Man Truck & Bus che ha ricordato quanto il gruppo creda
nello sviluppo dell’elettrico.
Chiarezza nelle norme e nelle scadenze
Il fil rouge della discussione è stata, come del resto si era
avvertito durante tutti gli interventi della mattinata, l’incertezza
normativa, motivo per cui i grandi marchi internazionali
hanno chiesto il sostegno politico per una transizione
non penalizzante per l’industria e la filiera distributiva.
L’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (Acea),
a tal proposito, ha lanciato un appello all’Unione Europea
affinché si risolva rapidamente la questione sulle multe.
«La transizione non può essere solo una scelta politica e,
dal nostro canto, in qualità di costruttori, cerchiamo di sfruttare
al meglio l’elettrico per trasformarlo in business», ha
sottolineato Massimo Dodoni, amministratore delegato
Daf Veicoli Industriali. Di carattere diverso la focalizzazione
di Paolo Starace, a capo di Ford Trucks, marchio che non
dispone ancora di proposte elettriche: «Abbiamo una gamma
compatibile con l’HVO. Stiamo investendo tanto sull’idrogeno
e abbiamo in programma di introdurre, quanto prima,
i veicoli elettrici. Rimaniamo sicuramente in linea con il nostro
marchio di riferimento, Ford Auto».
Dal direttore commerciale & Marketing di Renault Trucks
Marco Bonaveglio i piani per il futuro: «Indubbiamente i
prossimi cinque anni saranno ancora sotto il segno del diesel,
ma già nel 2026, in concomitanza con la presentazione della
nuova cabina, introdurremo delle migliorie alla distribuzione,
abbattendo consumi ed emissioni. Continuano i nostri studi
sull’aerodinamica e per quanto riguarda l’elettrico il grande
impegno è quello di aumentare significativamente l’autonomia.
Nel 2030 prevediamo di portare sul mercato anche
l’idrogeno».
Più volte richiamata dagli attori interessati la joint venture
Milence tra Mercedes-Benz, Volvo e Traton per accelerare
la realizzazione di un network europeo di stazioni di ricarica
super fast per i camion. Il primo hub italiano dovrebbe essere
inaugurato entro fine febbraio.
A conclusione del giro di tavolo è stato chiesto ad ognuno
dei relatori quanto prevedessero un cambiamento delle
normative o un dietro front da parte delle istituzioni riguardo
la transizione elettrica. Ebbene, quasi tutti concordi nel non
dare alcuna chance alla possibilità di un riposizionamento
o un ridimensionamento temporale delle attuali scadenze
Ue, sanzioni comprese.
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Attualità
«Il contributo del trasporto pesante sulle emissioni
a livello mondiale è del 4,0 per cento, praticamente
nulla. Credo ci si debba soffermare maggiormente
sull’aspetto vetustà del parco piuttosto che
sulla sua elettrificazione. Il 50 per cento è ante
euro 4”. Parole di Gianni Murano, Presidente
UNEM che ha continuato: «Se l’ETS venisse applicata
tale e quale avremo incrementi sul costo
dei carburanti nell’ordine di 10 centesimi per la
benzina e 12 per il diesel. Un aggravio da considerare.
Lo scenario ideale? Multifuel e multimodale.
I biocarburanti possono essere una delle
soluzioni». Maria Rosa Baroni, Presidente NGV
Italy ha spiegato come il suo osservatorio sia un
«pozzo di pensieri» e l’importanza, in questa fase,
di non essere tifosi dell’una o dell’altra tecnologia
ma di avere un approccio neutrale.
E io pago
È stata poi la volta delle associazioni di categoria.
Ad aprire il dibattito Enrico Finocchi, presidente
dell’Albo degli autotrasportatori che ha
fornito un chiaro quadro del settore. «Nel 2024
si è registrata una diminuzione delle imprese attive:
sono 99.309 contro le 100.908 del 2023.
Continua, però, la crescita di quelle più strutturate,
in particolare di quelle nella fascia 51-100
veicoli che sono aumentate del 3 per cento. In
crescita il parco circolante italiano che a fine
2024 era composto da 865.770 veicoli (+1,4 per
cento rispetto al 2023, quando i mezzi erano
853.363). In forte aumento anche i mezzi Euro
6, che sono adesso più della metà della flotta a
motore che circola in Italia».
Le imprese più strutturate possono investire di
più? O gli investimenti si fanno per la committenza?
Domande che sono state poste a
Claudio Donati, segretario Assotir. «L’utilizzo
eccessivo della subvezione premia chi intermedia
il prodotto, non chi investe: è uno dei grandi
problemi dell’autotrasporto italiano. L’abuso della
subvezione rende difficile per le imprese far quadrare
i conti. La prima risposta deve venire dal
mercato: è necessario rafforzare la posizione
dell’autotrasporto».
Claudio Riva di Confartigianato Trasporti si è
soffermato su «i monoveicolari che stanno diminuendo
ma sono ancora l’ossatura dell’autotrasporto
italiano”. Ha anche lanciato un monito
all’Europa e ai suoi atteggiamenti schizofrenici.
«Da una parte chiede molto, dall’altra è lasciva».
E a proposito di incentivi ha ribadito la necessità
che siano strutturati e proiettati negli anni. «E
in ogni caso sarà difficile una diffusione dei veicoli
elettrici».
Riccardo Morelli, presidente di Anita, associazione
che rappresenta le imprese più strutturate
ha sottolineato come oggi sia necessario approcciare
un po’ tutto ma che le soluzioni elettriche,
per il lungo raggio, sono limitanti, anche
al di là dei costi. «La tecnologia non è matura.
Chi acquista questi mezzi spesso lo fa su richiesta
del cliente ma i risultati sono ben sotto le
aspettative. Anche noi siamo per la pluralità tecnologica
e per l’apertura ai biocarburanti».
Così il presidente della FAI, Paolo Uggè: «È necessario
chiedersi quanto sia fattibile la transizione
energetica, soprattutto a quali costi. Non
è possibile che la decarbonizzazione riguardi
solo il nostro Paese e l’Europa».
«C’è grande incertezza da parte delle aziende di
logistica e i costruttori ci chiedono supporto rispetto
alle linee guida da seguire – ha sottolineato
il presidente CNA FITA, Patrizio Ricci -
ma nessuno ha risposte chiare e strutturate. È
giusto valutare più tecnologie, come l’adozione
di biocarburanti. Si spera che l’HVO non sia una
soluzione solo per qualcuno. E serve una distribuzione
capillare delle infrastrutture in tutto il
Paese». Infine, il presidente della Fiap
Alessandro Peron: «La scelta sul tipo di tecnologia
da adottare è secondaria rispetto a quanto
sia sostenibile per le aziende affrontare il percorso
di transizione energetica. Siamo disposti
a pagare un costo maggiore affinché il trasporto
venga effettuato da un veicolo elettrico? Non
possiamo aspettarci che le tariffe non subiscano
delle variazioni a seguito di investimenti ingenti
da parte delle aziende».
ASSISTENZA
STRADALE 24H
MANUTENZIONE ORDINARIA
E STRAORDINARIA
ASSICURAZIONE
RCA E BOLLO
POLIZZA KASKO,
FURTO, INCENDIO
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Camion&Sport
Camion&Sport
Il medagliere IVECO
2012 Mar del Plata-Lima 1° Gerard De Rooy NL
2014 Rosario-Valparaiso 2° Gerard De Rooy NL
2016 Buenos Aires-Rosario 1° Gerard De Rooy NL
2017 Assuncion-Buenos Aires 3° Gerard De Rooy NL
2018 Lima-Cordoba 2° Federico Villagra AR
2019 Lima-Lima 3° Gerard De Rooy NL
2023 Yanbù-Dammam 1° Janus Van Kasteren NL
2024 Al Ulà-Yanbù 1° Martin Macik CZ
2025 Bisha-Shubaytah 1° Martin Macik CZ
Dakar 2025
Monomarca Iveco
La 47° edizione del rally-raid più famoso del mondo si chiude col trionfo
del marchio italiano. Il ceco Macik bissa il successo dello scorso anno,
e nella Top 10 di camion diversi dal suo c’è solo un Tatra al nono posto
di Danilo Senna
Merita tutta l’apertura
il Powerstar numero
600 di Martin Macik
che torna sul gradino
più alto del podio
anche quest’anno,
dopo il trionfo del
2024. Evoluzione 4
dell’Iveco, con oltre
1.050 Cv per meno di
9 tonnellate di peso
totale. Nelle foto
piccole l’assistenza al
team Eurol Rally Sport,
secondo con Van De
Brink. Terzo Ales
Loprais ‘nipote d’arte’.
Un po’ come la Ducati spadroneggia in
MotoGP, l’Iveco monopolizza la classifica
dei truck alla Dakar 2025. Tutto suo
il podio, con Martin Macik sul gradino più alto
e, a seguire Mitchel Van Den Brink e, l’ufficiale
Ales Loprais; tutti su quel Powerstar che aveva
esordito con Gerard De Rooy qualche stagione
fa, nato da un incrocio fra il telaio di un Trakker
4x4, la cabina di un Iveco musone australiano
e un 6 cilindri Cursor 13 da oltre 1.000 Cv.
Che sia una macchina da ‘guerra’ lo dimostra
il fatto che fra i camion giunti al traguardo a
questa 47esima edizione, diciotto in tutto, gli
unici ‘nonIveco’ sono stati appunto i Tatra (9° il
migliore, poi 11° e 14°), il solito Hino di
Sugawara (13°) e il Mercedes-Benz Unimog
dell’italiano Verzelletti (15°), oltre a un
International Lonestar motorizzato Scania e a
uno Scania ‘intero’. A onor del vero, va ricordata
l’assenza dell’armata russa targata Kamaz al
pari dei bielorussi Maz, entrambi messi fuorigioco
dalla Fia, come ritorsione per l’invasione
dell’Ucraina; altrimenti i camion italiani avrebbero
avuto vita assai più difficile. Ma tant’è.
Dominio cristallino
La cronaca della gara ha avuto pochi scossoni:
Macik viene fuori dalla seconda tappa in poi,
quando il distacco fra i primi tre e gli altri si allunga
oltre l’ora. Il ping-pong dei vincitori di tappa
continua fino all’ultimo con Loprais, alfiere
del team ufficiale De Rooy/Ftp. Però Macik è
più costante e va quasi sempre a podio, o comunque
lì vicino, anche quando non vince; mentre
il connazionale (peraltro nipote di quel Karel
Loprais che di Parigi-Dakar a cavallo degli anni
Ottanta-Novanta ne aveva vinte ben sei) quando
non gli gira per il verso giusto finisce più indietro.
È così il secondo gradino del podio nella
classifica finale truck è andato all’olandese
Mitchel Van de Brink, benché questi abbia tagliato
il traguardo per primo solo nel prologo
(pratica risolta in meno di venti minuti), nella
prima e nella sesta tappa; mentre gli altri due
si sono spartiti ben cinque successi parziali a
testa. Quarto, il compagno del team vincitore
MM Technology, l’olandese Kees Koolen, appena
davanti al lituano Vaidotas Zala, uno degli
altri due ufficiali Iveco. Però, a fare più notizia
è la terza guida del team De Rooy/Ftp: Anja Van
Loon, olandese pure lei e ottima ottava all’esor-
dio sui camion. Insomma, pare che Paesi Bassi
e dell’Est dettino legge fra i truck della Dakar.
E gli italiani?
Assai più avaro il destino dei nostri portacolori,
lontane le gesta di Giacomo Vismara e
Francesco Perlini che avevano dato lustro
22 - 03 2025
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Camion&Sport
Dominio pick-up
di Roberta Cannone
Il Tatra del team Buggyra si dimostra competitivo
anche con veicoli più piccoli e (in teoria) veloci.
Sotto, da sinistra, un Renault Kerax della categoria
Classic, tutt’altro pronto alla pensione, l’Hino della
famiglia Sugawara, stavolta fuori dai primi dieci,
e il Man del team KH7 con un 6 cilindri da 12,4 litri
convertito a idrogeno.
all’Italia fra l’86 e il 1993. Quest’anno Danilo
Petrucci, dopo le emozioni in Moto GP, cercava
gloria fra le sabbie della Dakar. Così ha trovato
spazio nella cabina del Powerstar Italtrans del
‘boss’ Claudio Bellina. Peccato per il ritiro alla
9° tappa, giusto il giorno dopo rispetto al forfait
di Paolo Calabria e del suo Man TGA autocostruito.
Più fortunato l’altro portacolori della
bergamasca Orobica Raid, il veterano Giulio
Verzelletti che, come già accennato, ha portato
al traguardo l’altrettanto rodato Mercedes
Unimog in 15° posizione, miglior piazzamento
in 15 partecipazioni (incluse le prime tre in
moto, quando era… gggiovane).
Fra passato e futuro
Ma la Dakar dei camion non è tutta qui, perché
come è ormai uso da un paio di edizioni, dà spazio
anche alle vecchie glorie che hanno calcato
le piste nei tempi eroici, quando il Daf bimotore
di papà De Rooy dava la paga persino alle auto
dei migliori. Così Mercedes, Renault e, appunto,
Daf hanno lasciato i rispettivi musei per tornare
a correre liberi fra le dune.
Sotto l’insegna ‘Mission1000’ i camion alternativi:
ibridi, elettrici o alimentati a idrogeno. In
questa speciale categoria, basata su coefficienti
che misuravano l’effettiva ecosostenibilità
di ciascun mezzo, ha prevalso il Man 6x6 del
team KH-7 Ecoverrgy.
Nessuno è profeta in patria. Oppure no? Yazeed Al Rajhi vince per
la prima volta il Rally-Raid più estremo al mondo al fianco di Timo
Gottschalk, unico pilota saudita a tagliare il traguardo quest’anno. È
così che si posiziona in testa alla classifica del World Rally-Raid
Championship, di cui il Rally Dakar è il primo Round. Questa edizione
segna anche il ritorno allo strapotere nella classifica assoluta dei
pick-up che nel 2024 avevano dovuto arrendersi a un’Audi: Toyota
Hilux primo e secondo, Ford Raptor terzo. Dopo il debutto avvenuto
nel 2015 e nonostante l’incidente dello scorso anno, Al Rajhi ha trovato
la chiave per gestire al meglio tutti i 14 giorni di gara (e i 7.700
km). Specie nel finale all’Empty Quarter, dove ha avuto la meglio su
tutti con un vantaggio di appena 3 minuti e 57 secondi, uno dei distacchi
più ridotti nella storia della Dakar. Meno sorprendente la supremazia
dell’Hilux che, dal debutto del 2012, ha già vinto le edizioni
2019, 2022 e 2023.
Vendetta privata
Semmai il pick-up Toyota del team Overdrive Racing, dimostra che
le squadre private possono competere ai massimi livelli con gli ufficiali,
come non si vedeva dagli ultimi 25 anni. Notevole, poi, l’exploit
del Ford Raptor in gara per la prima volta fra i prototipi: oltre ad aver
portato Mattias Ekstroem sul terzo gradino del podio, ha piazzato
Guthrie/Bergkvist nella Top 5 con il veicolo gemello. Fuori medaglia,
al quarto posto, la Dacia - anch’essa all’esordio con la Sandrider - pilotata
dal veterano Al Attiyah che nel 2022 e 2023 aveva portato alla
vittoria un Hilux: chi lascia la Toyota vecchia per la Dacia nuova...
In alto, i vincitori della Dakar 2025
Yazeed Al Rajhi e Timo Gottschalk.
Sotto, la prima in classifica Toyota
Hilux T1+ del team Overdrive Racing
e la versione più recente della DKR
Hilux del Toyota Gazoo Racing che ha
conquistato il secondo posto. A destra,
un bel ‘decollo’ del Ford Raptor...
atterrerà sul terzo gradino del podio!
24 - 03 2025
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Assago
km 28,6
116 m
141 m
Fulvio Testi
km 52,7
Monza
km 60
km 0,0
C.A.M.M.
km 6,7
Cascina Gobba
km 102,8
126 m
Carugate
km 62,5
REGOLARE
INTENSO
CRITICO
7°/9°
min/max
Hvo 100 consumato = 10,33 litri.
Urea consumata = 1,40 litri, pari al
13,474% del combustibile rabboccato
Peso durante la prova = 3.300
chilogrammi. Fabbricato in Francia
Prezzo al netto di optional e Iva,
della versione L2H2 trazione anteriore
da 150 Cv Euro 6e: € 34.030
Medie orarie & consumi
Prova su strada
km hh:mm km/l
km/h (l/100km)
Milano Gobba (126m) 25’
Milano Assago (116m) 28,6 68,6
Milano Assago (116m) 49’
Milano V.le Fulvio Testi (141 m) 24,1 29,5
Milano V.le Fulvio Testi (141 m) 56’
Milano Gobba (126 m) 50,1 53,7
TOTALI: 102,8 2h10’ 9,89
47,5 (10,11)
Statale
Città
Autostrada
Telemetria
Tara veicolo (kg)
2.053
1.600 1.800 2.000 2.200 2.400 2.600
San Giuliano
km 17,0
Giri @ 90 km/h
1.750
1.400 1.600 1.800 2.000 2.200 2.400
Giri @ 130 km/h
2.550
2.000 2.200 2.400 2.600 2.800 3.000
Accelerazione 0-130 km/h (secondi)
35”,97
veloce
20’’ 30’’ 40’’ 50’’
lento
Consumo carburante (km/l)
9,89
basso
12 11 10 9
alto
Consumo AdBlue (%)
13,474
2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% 20%
Media oraria (km/h)
47,5
70 60 50 40 30 20
.RENAULT MASTER T33 BLUE DCI 150 E6E.
Il più bello del reame
Emissioni
CO 2
197,0 g/km
Nuovo Master, fresco
eletto Van of the year 2025,
è senza dubbio il
commerciale più innovativo
oggi sul mercato. Un’unica
piattaforma per veicoli
diesel ed elettrici, che
mette ai primi posti
pragmatismo e comfort
del conducente
di Gianluca Ventura foto di John Next
26 - 03 2025
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Prova su strada
Prova su strada
Interni
Senza dubbio la
plancia più innovativa
quanto funzionale sul
mercato, per gente
che lavora duro, tutta
all’insegna del
pragmatismo (foto
grande), con solo un
tablet centrale tattile
da 10 pollici.
Sulla prima riga,
a sinistra, il cruscotto
resta analogico ben
leggibile con uno
schermino al centro.
Più a destra,
lo schienale del sedile
centrale si ribalta in
avanti liberando un
vano per un laptop.
Sulla riga centrale,
ancora da sinistra,
i tre sedili, l’imperiale
della cabina, il gavone
sotto il biposto e il
porta smartphone in
console centrale con
due prese Usb-C.
Sotto, sempre da
sinistra, la sfilza di
vani portaoggetti
dalle ampie
dimensioni ricavati in
plancia e i pratici
tasconi presenti nei
rivestimenti interni
delle portiere.
In un mondo fatto di schermi, tasti inesistenti
o - quando fortunatamente ci sono - a sfioramento,
c’è chi punta sul pragmatismo, cercando
di rendere più facile la vita a chi coi veicoli
ci lavora. Sì perché quando si elogia un veicolo
commerciale o industriale attribuendogli delle
caratteristiche da autovettura, beh molto spesso
si sbaglia, perché le esigenze di chi guida
una sportiva o una berlina, sono altro rispetto
a quelle di chi su un veicolo ci deve stare per
lavoro. E le priorità sono altre.
Ben lo sanno quelli di Renault, che ai veicoli da
lavoro hanno sempre dedicato un’attenzione
maniacale, sin dai tempi dell’Estafette (non
quello di oggi). E che pur lanciandosi in scelte
azzardate sul fronte delle vetture - si pensi alla
R11 Message degli Anni ‘80 o all’Avantime di
un ventennio dopo - su quello del mezzi da lavoro
hanno sempre preferito la funzionalità e
rendere la vita più facile possibile all’operatore.
Summa dei loro credo è l’ultimo dei Master.
Bissare il successo delle tre serie precedenti
non era facile, ma a Boulogne-Billancourt sembrano
avercela fatta, come testimonia il premio
di Van of the Year 2025. L’idea era di realizzare
una piattaforma unica per furgoni termici ed
elettrici, senza però penalizzare né gli uni né gli
altri, sfruttando invece il vantaggio di ‘swappare’
in fase produttiva le due cinematiche, in base
alle richieste istantanee del mercato.
Proposto in venti configurazioni diverse, da 10,8
a 22 metri cubi, con una maggiore larghezza di
accesso dalla porta laterale scorrevole e lunghezze
di carico aumentate, viene offerto già
ex fabrica in numerosi allestimenti.
Dopo quarantacinque anni di onorato servizio
e oltre tre milioni di esemplari venduti un po’ in
tutto il mondo, Master viene quindi completamente
ripensato, puntando molto anche sull’aerodinamica,
pezzo forte di questa ultima e
quarta generazione, la cui produzione resta nello
storico stabilimento francese di Batilly.
Alla guida
In prova ci viene nella insolita versione da 3,3
tonnellate di peso totale a terra. Se la scelta di
utilizzare un declassato è vincente sul versante
dei volumi non lo è invece su quello dei consumi.
Sì perché questa versione T33, derivata direttamente
dalla T35, finisce per scontrarsi con
furgoni di dimensioni più contenute e quindi
mediamente più parchi. L’unico direttamente
confrontabile sotto il profilo delle masse in gioco
nel lotto di quelli provati sul circuito test di
Vie&Trasporti è quello di Ford: non il Transit big
van, bensì il fratello minore Custom, la cui massa
complessiva manca di soli 75 chilogrammi
i 33 quintali. Il resto del panel è fatto di veicoli
intorno alle tre tonnellate secche, per cui avvantaggiate
sul fronte dei consumi. Ecco perché i
Metro & bilancia
Cabina rilevati (mm)
Lunghezza (utile/max) 670/1.670
Larghezza (utile/max) 1.555/1.850
Altezza interna (utile/max) 1.460/1.500
Larghezza porta (utile/max) 695/900
Altezza porta (utile/max) 1.320/1.625
Diametro volante 360
Varco tra sedile e leva del cambio 165
Vano di carico rilevati (mm)
Lunghezza (utile/max) 3.000/3.190
Larghezza (utile/max) 1.705/1.970
Altezza (utile/max) 1.910/1.955
Larghezza tra passaruota 1.370
Altezza soglia carico posteriore 580
Larghezza porta posteriore (utile/max) 1.485/1.535
Altezza porta posteriore (utile/max) 1.720/1.770
Angolo apertura porta posteriore 90°/180°
Larghezza porta laterale (utile/max) 1.300/1.400
Altezza porta laterale (utile/max) 1.760/1.830
Altezza soglia carico laterale 535
Ingombri dichiarati (mm)
Lunghezza 5.685
Larghezza 2.080
Altezza massima da terra 2.498
Passo 3.585
Sbalzo anteriore 970
Sbalzo posteriore 1.130
Carreggiata anteriore 1.770
Carreggiata posteriore 1.730
Diametro di volta 12.800
Lunghezza utile vano di carico 3.225
Larghezza vano di carico 1.789
Larghezza tra passaruota 1.380
Altezza vano di carico 1.885
Altezza soglia carico posteriore 571
Volume vano di carico m3 10,8
Masse (kg)
Tara (senza conducente) 2.053
Massa tecnica ammissibile 1° asse 1.950
Massa tecnica ammissibile 2° asse 2.000
Portata utile 1.172
Peso totale a terra 3.300
28 - 03 2025
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Prova su strada
Esterni
identica a quella della
generazione
precedente la forma
del vano di carico,
accessibile via porte
a doppio battente.
Sulla prima riga,
le fiancate aperte del
nuovo Master,
qui nella versione da
3,3 tonnellate di peso.
Sulla riga centrale,
a sinistra, il vano
merci illuminato da
due plafoniere a sei
led freddi ognuna ed
equipaggiata con
quattro anelli
fermacarico da 500
decaNewton l’uno a
pavimento più due
alla base della parete
divisoria e altrettanti
ai piedi dei montanti
posteriori. Più a
destra, l’accesso
laterale dotato di
maniglia d’appiglio e
il retro chiuso.
Nella riga sottostante,
sempre da sinistra,
maniglia d’appiglio
più blocco portelloni
posteriori, la camera
sovrapporte del
retrovisore elettronico
e la ruota anteriore
sinistra.
9,89 chilometri/litro, percorsi alla media di 47,5
orari (la seconda migliore del lotto testato), fatti
segnare dal nuovo Master T33 sono un risultato
discreto, appannato solo da dispendi d’urea oltre
il 13 per cento, un valore alto verso cui però
molti nuovi van Euro 6E si stanno allineando
per stare dentro limiti antinquinamento sempre
più stringenti. Buono il feeling di guida - nonostante
qualche beccheggio di troppo a pieno
carico sullo sconnesso -, ottime sia la frenata
sia la visibilità dal posto di guida: la selleria sostiene
bene e anche passando molte ore al volante,
la schiena non ne risente.
Sotto & sopra
Prova su strada
Trasmissione
Il veicolo monta il cambio manuale Renault Pf6 a sei rapporti con comando in plancia.
La trazione è anteriore.
Marcia
Rapporto
1a 4,180
2a 2,110
3a 1,290
4a 0,890
5a 0,690
6a 0,550
Retro 3,890
Sospensioni
Davanti, a ruote indipendenti di tipo MacPherson con bracci oscillanti inferiori triangolari.
Dietro, assale rigido tubolare con molle a balestre monolama, biscottini dritti e molle
elicoidali supplementari con fermi in poliuretano.
Freni
L’impianto frenante prevede dischi su tutte le ruote. Di serie Abs, Assistenza alla
frenata d’emergenza e sistema di aiuto al mentenimento di corsia
Pneumatici
Il veicolo del test monta cerchi in acciaio da 16 pollici con gomme Continental Conti
VanContact Eco 205/75 R16C. L’indice di carico è 113/111 e il codice di velocità T.
Tpms di serie.
Design
La quarta generazione del Master è il risultato del lavoro di un team capitanato da
Laurens van den Acker, direttore design del gruppo Renault.
Van HIT
PRESTAZIONI A CONFRONTO
Modello Potenza Coppia Marce Consumo AdBlue Velocità Acceler. Peso Index Pubbl.
kW/Cv Nm tipo/n° km/l % km/h 0-130 km/h kg performance n°
Fiat 92/125 320 M/6 7,54 2,199 41,7 34’’,69 2.900 418,0 825
Talento 125 EcoJet E6b
Ford 125/170 390 A/8 10,58 6,173 46,4 28’’,25 3.225 463,7 882
Transit Custom 320 2.0 EcoBlue E6d
Renault 125/170 380 R/6 10,32 5,020 49,7 27’’,40 2.985 470,0 844
Trafic Energy Dci 170 Edc E6d-Temp
Renault 110/150 360 M/6 9,89 13,474 47,5 35’’,97 3.300 448,6 887
Master T33 L2H2 Blue dCi 150 E6e
L’index performance tiene conto di consumo combustibile, urea e media oraria. A indice maggiore corrisponde una migliore prestazione. A = automatico; R = robotizzato; M = manuale
30 - 03 2025
In cabina
Forse il pezzo forte del nuovo Master, che sfoggia
un’inedita plancia curvilinea a ‘S’ - per aumentare
lo spazio nell’abitacolo - senza troppi
fronzoli, decisamente funzionale, nonché un
cruscotto con due strumenti analogici di facile
lettura tra i quali è posto un display digitale multifuzione
monocromatico. Su cui transitano informazioni
raggruppate in quattro aree: medie
nella prima, rigenerazione Fap più temperatura
acqua e allarme distanza nella seconda, gestione
audio nella terza e navigazione nell’ultima.
Al contrario di quanto fa buona parte della concorrenza
e pensando a chi poi utilizza un furgone,
indossando dei guanti da lavoto e non
andando troppo per il sottile, Renault mantiene
parecchi comandi fisici da premere con decisione:
per la climatizzione, sul volante e addirittura
per escludere l’assistente di corsia.
Ottimi i materiali, così come gli assemblaggi
privi di scricchiolii, e pari a ben 135 litri totali la
cubatura dei vani portaoggetti, con quello fronte
accompagnatore estraibile e così grande da
accogliere un laptop. Che eventualmente ci sta
anche nella zona retroschienale centrale abbattibile,
dove si pensa perfino a un sistema
d’ancoraggio e a dei passacavi. Se ciò non
bastasse c’è una pratica imperiale bipartita
da uno slot monodin centrale, con
ognuna delle due sezioni larga 490 millimetri,
profonda 270 e alta da 110 a 145.
Infine, altro spazio si ricava sotto la panwww.vietrasportiweb.it
03 2025 - 31
Prova su strada
Prova su strada
Sottopelle
chetta, grazie a un gavone lungo 600 millimetri,
alto 300 e largo da 680 a 760.
Linea esterna
Giunto ormai alla quarta generazione, quella
dell’aerodinamica spinta, frutto di accurati studi
e test nella galleria del vento, tanto da meritarsi
il nomignolo di ‘aerovan’, Master 4 porta al debutto
la nuova visual identity del marchio transalpino,
con il logo e la firma luminosa C-Shape
ma anche i grandi fari a led (abbaglianti esclusi)
che si sviluppano intorno all’imponente griglia
della calandra. Un frontale imponente, obbligato
dalle nuove normative sulla sicurezza e che
strizza l’occhio al mondo dei veicoli industriali,
è stato abbinato a un posteriore rastremato,
per ottimizzare l’aerodinamica e ridurre del 20
per cento il coefficiente di resistenza aerodinamica
nonché la rumorosità di vortici d’aria.
Vano di carico
Di forma regolare e illuminato da due potenti
plafoniere a sei led, offre un totale di otto anelli
d’ancoraggio e due utili maniglioni per facilitare
la salita dell’operatore nel vano merci.
Sala macchine
Specifiche motore
Marca e modello
Renault M9R H6
Architettura
4 cilindri in linea
Alesaggio x corsa (mm)
85x88
Cilindrata (cc) 1.997
Rapporto di compressione 16:1
Distribuzione
bialbero a camme in testa
Valvole per cilindro 4
Aspirazione
turbo a geometria
(turbo/intercooler)
variabile/sì
Sistema d’iniezione
common rail piezo
Pressione d’iniezione (bar) 2.500
Peso a secco (kg) 156
Capacità coppa dell’olio (l) 7
Potenza (kW(Cv)/giri) 110(150)/3.500
Potenza specifica (kW(Cv)/l) 55,22(75,10)
Coppia (Nm/giri) 360/1.500-2.500
Coppia specifica (Nm/l) 180,25
Riserva di coppia (%) 19,6
Consumo specifico (g/kW-h @ giri)
n.d.
Inquinanti (omologazione/sistema)
Euro 6e/Egr+Doc+Sdpf
Nella foto grande,
il due litri turbodiesel
M9R installato in
posizione trasversale,
alimentabile ad Hvo.
Sulla prima riga,
a sinistra, la tastiera
fisica in console
centrale dove trovano
posto gli interruttori di
controllo trazione,
auto stop/start ed Eco
che taglia l’erogazione
del motore. Più a
destra, scatola
portafusibili e presa
Obd sotto il piantone
di sterzo.
La riga centrale,
ancora da sinistra,
mostra la leva del
cambio manuale Pf6,
lo sportellino coi
rifornimenti di
combustibile (80 litri)
più AdBlue (25,5), la
sospensione anteriore
a ruote indipendenti e
la botola batteria
ricavata nel
pavimento cabina.
Sotto, da sinistra,
il retrotreno con
balestre monolama e
la zona sottoscocca
interasse del veicolo.
La meccanica
Rivisitato nel 2018, lavorando su alesaggio e
corsa, questo quadricilindro M9R sviluppato in
tandem con Nissan è abbinato qui a un cambio
manuale esarapporto. A breve, sul 150 e 170
cavalli, arriverà pure l’automatico Eag9 ad altrettanti
rapporti con convertitore di coppia.
Per la gioia di chi viaggia tanto in città.
N.B.: tutte le prove di Vie&Trasporti sono eseguite nel pieno rispetto
del Codice della Strada. Essendo test d’uso, che simulano una normale
giornata di lavoro, sono anch’essi soggetti a fattori contingenti, quali
le condizioni meteorologiche e la situazione del traffico. Ovviamente
imprevedibili. Per consentire al lettore di conoscere meglio le condizioni
in cui è stata eseguita la prova su strada, Vie&Trasporti pubblica le
informazioni relative al meteo e alla situazione stradale incontrate durante
il test. Si ringrazia per la gentile collaborazione il Gruppo Centro Edile di
Agrate Brianza (Mb).
Nella foto sopra,
a destra, un’immagine
del quadricilindro
utilizzato da Renault
nel nuovo Master e,
sotto, le sue curve
caratteristiche nella
taratura da 150
cavalli, una di quelle
disponibili.
Potenza
kW
rpm
Coppia
Nm
rpm
32 - 03 2025
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03 2025 - 33
Nella pagina accanto, il T7 elettrico in azione e
(sotto) un’immagine del retro, qui nella versione a
portellone unico vetrato. In alto, da sinistra, una
vista laterale con la seconda porta scorrevole
opzionale e la plancia, volante a parte identica a
quella del Transit Custom, compreso il modulo
composto da cruscotto più schermo infotainment
da 13 pollici. Sopra, sempre da sinistra, il cluster
digitale da 12 pollici, la selleria, il gavone sotto il
biposto e lo schienale centrale abbattibile.
Transporter T7
Il gemello diverso
Per la settima generazione del proprio veicolo commerciale di punta,
la Casa di Wolfsburg si affida completamente alle mani di Ford,
come deciso nell’accordo di collaborazione siglato qualche anno fa
di Gianluca Ventura
Anche gli esperti enigmisti faticheranno
non poco a trovare le differenze tra questo
nuovo Volkswagen Transporter e il
Ford Transit Custom, da cui questo deriva in
toto. Fabbricato - come il gemello americano -
stavolta in Turchia alla corte del gruppo Koç, si
differenzia per il cofano, i gruppi ottici anteriori
e il muso, oltre che per il taglio dei finestrini, che
sul Volkswagen sfoggiano un angolo
retto anche nella parte
inferiore rivolta verso la paratia
retrocabina. Ma ci
si ferma qui ed è comunque
già molto, se
consideriamo che alcuni
marchi concorrenti
spesso si limitano
a differenziare la
calandra e il badge sul
volante. In pratica qui si replica l’operazione fatta
ai tempi della prima generazione del Crafter,
de facto un Mercedes-Benz Sprinter modificato
appunto nella porzione anteriore. Stavolta la
decisione scaturisce invece dall’accordo siglato
nel 2020 fra i tedeschi e la Casa dell’Ovale blu,
il quale prevede appunto uno scambio di piattaforme,
sia in campo automobilistico sia sul
fronte dei veicoli commerciali.
E uno dei frutti di questa partnership è il nuovo
T7, nella versione base lungo 5.050 millimetri,
146 in più rispetto al T6.1. Allo stesso tempo,
il passo corto è stato aumentato di 97 millimetri
a quota 3.100 millimetri, mentre il passo lungo
misura ora 3.500 per 5.450 di lunghezza totale.
Con 2.032 millimetri, la larghezza esterna filo
carrozzeria è aumentata di 128 e l'interno del
veicolo beneficia appieno di questa larghezza
aggiuntiva, visto che la larghezza tra passaruota
arriva a toccare i 1.392 millimetri, 148 in più della
generazione precedente. Due i tetti previsti,
disponibili con entrambi i passi, per altezze
massime pari a 2.009 e 2.480 millimetri. La lunghezza
del vano merci sul pavimento del
Transporter con passo corto è di 2.602 millimetri,
3.002 per quello lungo. Sei gli anelli di ancoraggio
del carico. Quanto ai pesi e alle portate,
si arriva rispettivamente a un massimo di
3.200 e 1.330 chilogrammi, mentre i volumi
vanno da un minimo di 5,8 fino a un massimo
di ben 9 metri cubi.
Motorizzazioni per tutti i gusti
Sul fronte delle catene cinematiche non c’è che
l’imbrazzo della scelta, perché il nuovo
Transporter si può avere turbodiesel, ibrido benzina
ed elettrico, così da soddisfare tutte le esigenze
professionali. Nel primo caso si sfrutta
un due litri offerto in Italia tarato a 81 chilowatt
(110 cavalli) con cambio manuale sei marce,
a 110 (150) con cambio meccanico o automatico
otto rapporti e a 125 (170) solo con l’automatico.
In più si può avere la trazione 4Motion
su tutte le ruote. La versione ibrida plug-in
(eHybrid,) basata su un 2,5 litri benzina a ciclo
Atkinson combinata con un cambio automatico
a variazione continua, fornisce una potenza di
sistema di 171 chilowatt (232 cavalli) e un’autonomia
a emissioni zero di oltre cinquanta chilometri.
Mentre gli elettrici puri - come quello
di questo servizio - nel nostro Paese saranno
offerti solo da 85 e 100 chilowatt di potenza, erogati
da un e-axle posteriore. Per tutte le tarature
elettriche un solo tipo di pacco batterie, nel caso
della coreana Sk On al nichel-manganese-cobalto,
con capacità massima di 84 chilowattora che si
riducono a 64 nominali. A 11 chilowatt la ricarica
in alternata, a 125 in continua.
La presa Ccs Combo 2
per ricaricare fino a
125 chilowatt in
corrente continua è
ubicata sotto il faro
destro (a lato). Nelle
foto sotto, da sinistra,
l’elettronica di
controllo nel vano
anteriore, il comando
di marcia sul piantone
e a disco tutti i freni.
Illuminato da potenti
plafoniere a led il vano
di carico (sopra a
sinistra), che sulla
versione elettrica può
essere accessoriato
col modulo per
alimentare gli utensili
elettrici (a destra).
A lato, un particolare
della retrocamera
sopra il portatarga.
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Attualità
Attualità
CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione
COME SI CAMBIA
Il nuovo contratto introduce per circa 1 milione di lavoratori
interessati importanti novità con una revisione complessiva della
parte normativa. Obiettivo: adeguare l’intera filiera ai tempi
di Tiziana Altieri
Lo scorso 6 dicembre è stato siglato l’accordo
di rinnovo del CCNL Logistica,
Trasporto Merci e Spedizione 18 maggio
2021, scaduto il 31 marzo 2024. Sarà valido fino
a fine 2027 e introduce, per i lavoratori interessati,
circa 1 milione, novità rilevanti. Oltre ad affrontare
la parte economica, diversamente dal precedente
sottoscritto durante l’emergenza Covid, contiene,
infatti, una revisione complessiva della
parte normativa che punta ad adeguare il settore
ai tempi. È stato, inoltre, esteso il campo di applicazione
includendo i corrieri espresso, le imprese
che svolgono attività soggette all’autorizzazione
postale generale, le aziende di trasloco,
di consegna e montaggio arredi e le attività di
logistica al di fuori della filiera del trasporto e
della movimentazione merci.
È stata aggiornata anche la classificazione del
personale con l’inserimento di nuovi profili –
dall’operaio addetto alla risoluzione di problematiche
relative ai mezzi di movimentazione e
ai sistemi tecnologici, al logistic engineer fino
al mediatore culturale – e l’eliminazione di quelli
ritenuti obsoleti.
Cominciamo con la parte economica. Tra le principali
modifiche figura l’inserimento dell’Elemento
Economico d’Area (EPA) come parte integrante
della retribuzione base, con importi variabili
in base al livello di inquadramento. Deve essere
erogata in 4 rate, la prima decorrente da gennaio
2025. Dallo stesso mese stop all’ICE (Indennità
di Copertura Economica) prevista per il periodo
di vacanza contrattuale (quindi aprile – dicembre
2024).
Nel dettaglio l’incremento retributivo verrà erogato
come segue:
–per il personale viaggiante: 1° gennaio 2025
(90 euro minimo tabellare e 40 euro EPA), 1°
gennaio 2026 (40 euro minimo tabellare), 1°
gennaio 2027 (40 euro EPA), 1° giugno 2027
(10 euro minimo tabellare e 40 euro EPA);
–per il personale non viaggiante: 1° gennaio
2025 (90 euro minimo tabellare e 30 euro EPA),
1° gennaio 2026 (40 euro minimo tabellare), 1°
gennaio 2027 (30 euro EPA), 1° giugno 2027
(10 euro minimo tabellare e 30 euro EPA).
Per quanto riguarda gli aumenti per il personale
viaggiante di livello B3, l’incremento retributivo
a regime sarà pari a 260 euro. Per il personale
non viaggiante di livello 3 Super, sarà, invece,
di 230 euro complessivi.
Dal 1° gennaio vengono aggiornate anche le
misure dell'indennità di trasferta. Per i servizi
in territorio nazionale: 23,80 euro dalle 6 alle 12
ore; 35,02 euro dalle 12 alle 18 ore; 43,16 euro
dalle 18 alle 24 ore. Per i servizi in territorio estero:
31,94 euro dalle 6 alle 12 ore; 45,05 euro dalle
12 alle 18 ore; 62,49 euro dalle 18 alle 24 ore.
Maggiore flessibilità
Entriamo ora nella parte normativa. Nel segno
della flessibilità è stata elevata al 41 per cento
(dal precedente 27), la percentuale di utilizzo,
a livello aziendale, di contratti a termine e di
somministrazione rispetto a quelli a tempo indeterminato.
Sempre al 41 per cento (contro il
25) è stata elevata la percentuale dei contratti
part-time.
E, ancora, per il personale a tempo pieno addetto
alla movimentazione delle merci (inclusi
gli addetti coinvolti nelle attività dei magazzini,
delle aree di stoccaggio nonché per quelli delle
officine interne) l’orario può essere modificato
per esigenze tecniche, organizzative o produttive
aziendali al termine di ogni trimestre o del
maggior periodo inizialmente comunicato attraverso
ulteriore esame preventivo fra azienda,
RSA/RSU e organizzazioni sindacali competenti
territorialmente.
Sono stati estesi i permessi (aggiuntivi rispetto
a quelli di Legge) in occasione della nascita,
dell’affido e/o dell’adozione di figli.
Quelli per lutto arrivano a 3 giorni lavorativi all’anno
che diventano 4 nel caso in cui a seguito
di evento luttuoso il lavoratore debba intraprendere
viaggi fuori dalla provincia in cui abita.
Vengono riconosciuti, inoltre, in aggiunta ai permessi
di Legge, dei permessi retribuiti per documentata
grave infermità del coniuge, del convivente
more uxorio nonché di parenti entro il
secondo grado o di altre persone appartenenti
alla famiglia anagrafica del lavoratore nella misura
di 5 giorni lavorativi all’anno.
Stretta sull’assenteismo e, in particolare, sulle
ripetute assenze del personale, tali da incidere
negativamente sulla pianificazione del lavoro
36 - 03 2025 www.vietrasportiweb.it
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03 2025 - 37
Attualità
Un contratto moderno
Corrado Caviglia, Consulente del Lavoro (in foto),
è stato a capo della delegazione FAI al tavolo del
rinnovo contrattuale, di cui, ammette sorridendo:
«non mi sono perso una puntata». A lui abbiamo
chiesto un approfondimento sul tema.
«Questo contratto - ci spiega - è l’unico in Italia che
abbraccia un’intera filiera, quella del trasporto e della
logistica, che vede al suo interno dall’azienda di trasporto
con due veicoli, ai giganti come Amazon. Dentro c’è il mondo
delle cooperative, come quello degli artigiani. Riguarda qualcosa
come un milione di lavoratori e 80mila imprese che, comunque, il
sindacato ha la volontà di tenere uniti». Numeri che spiegano perché
la trattativa, che ha coinvolto tutte le 24 associazioni di settore, è
stata piuttosto lunga e non priva di accesi dibattiti. «Chi, come me,
al tavolo aveva un ruolo di rappresentanza ha sentito il peso delle
scelte da prendere perché siamo pienamente consapevoli che incidono
sulla vita di molte persone».
Il contratto attuale segue quello sottoscritto piuttosto rapidamente
in epoca Covid, nel 2021. «Sostanzialmente - sottolinea Corrado
Caviglia - non si affrontavano alcuni temi normativi dal 2017, un periodo
molto lungo che ha quindi reso ampia la lista degli argomenti
da trattare. È stato rivisto il 30 per cento dei contenuti. La filosofia
che ha usato il sindacato nel proporci gli argomenti della trattativa
è stata più ampia rispetto al passato. C’era la volontà di ammodernare
il contratto soprattutto nella parte dei diritti del lavoratore: possibilità
di disconnessione, lavoro agile - temi subentrati nel post-Covid -,
trattamento della malattia. Poi si è intervenuti in modo concreto anche
su temi di normativa come l’orario di lavoro e il codice disciplinare,
che toccano concretamente l’esecuzione delle prestazione».
Per quanto riguarda l’aspetto economico si è tenuto conto della
necessità di compensare l’impatto inflazionistico che è stato veramente
importante a partire dal 2021, subito dopo il rinnovo del
precedente contratto. «La richiesta del sindacato è stata elevata e
siamo riusciti a trovare un punto di equilibrio. Abbiamo erogato, a
fine 2027, per l’intera vigenza del contratto, sul livello di riferimento,
poco meno del 14 per cento. Ovviamente nella trattiva i temi economici
si contemperano con ele menti normativi che fanno da contrappeso».
A suo modo di vedere questo contratto offre veramente
38 - 03 2025
e sull’organizzazione dello stesso. Al fine di disincentivare
il fenomeno sono state introdotte
delle decurtazioni sul trattamento economico
di malattia in caso di eventi che cominciano il
giorno immediatamente precedente o successivo
a una festività: per il quarto evento di questo
tipo è prevista una decurtazione del 25 per
cento della retribuzione, per il quinto del 50, per
il sesto del 75 per cento. Per gli eventi successivi
l’azienda non è tenuta al pagamento della
giornata. Tale disciplina non trova applicazione
agli eventi morbosi dovuti a ricoveri ospedalieri,
day hospital, day surgery o alle patologie individuate
dalla circolare I.N.P.S. n. 95/2016.
Il nuovo C.C.N.L. interviene anche in materia
disciplinare, imponendo ai datori di lavoro di
comunicare annualmente alle RSA/RSU o, se
non presenti, alle OO.SS. firmatarie del C.C.N.L.,
maggiore flessibilità alle aziende e più diritti ai lavoratori?
«È proprio così - ci risponde il consulente -
sono stati introdotti, per esempio, estensione dei permessi
anche per more uxorio e ferie solidali ed è stata
disciplinata la materia della disconnessione. È un
contratto che guarda maggiormente alle esigenze
dei lavoratori anche oltre l’orario di lavoro. Credo, però,
che avrebbe potuto essere più coraggioso, forse potevamo
fare ancora di più».
Si è fatto parecchio anche in tema di legalità, pensiamo al nuovo
regime degli appalti, dell’Articolo 42. «Gli episodi verificatosi negli
ultimi anni, soprattutto in Lombardia, hanno ispirato il sindacato che
ha messo in piattaforma l’elencazione dei requisiti di legalità che le
aziende devono possedere».
Altro tema che ha acceso il dibattito è stato quello delle sanzioni
disciplinari e i conseguenti danni che un’azienda può richiedere in
base al tipo di attività svolta. «Si sono rese cogenti le possibilità di
richiedere i danni diversificando, però, la platea dei soggetti in relazione
al tipo di attività svolta. Su alcuni temi la nostra associazione
non poteva essere insensibile e non dimentichiamo che un altro
scopo del nuovo contratto era quello di rendere più attrattive alcune
professioni». Insomma un contratto pesante e poco remunerativo
avrebbe amplificato quello che è già un problema, ossia la mancanza
di autisti.
«Anche sul tema del personale non viaggiante si sono fatte delle modifiche
per venire incontro alle esigenze da una parte dei lavoratori,
dall’altra di alcune attività specifiche, come le piattaforme logistiche,
che sono attive 24 ore su 24. Abbiamo cercato di trovare delle risposte
un po’ tutte le istanze attraverso la mediazione. Guardiamo anche alla
classificazione del personale. È stata oggetto di modifiche: si sono inseriti
nuovi profili professionali, quelli contenuti nel precedente contratto
erano ormai vecchi di 50 anni. Sappiamo che dopodomani saranno
già sorpassati ma l’ammodernamento era fondamentale». Anche
sulla sicurezza del lavoro, tema caro a Fai, sono state fatte delle integrazioni.
«Come Fai stiamo proseguendo con i sindacati su altre iniziative
che riguardano i tempi di attesa, esagerati, le aree di sosta disagiate.
Temi sui quali non può intervenire il contratto che, però - lo
sottolineo - vorrebbe ispirare comportamenti sicuri e corretti».
il tipo di assicurazione stipulata, il relativo importo
di eventuali franchigie per danni e le clausole
previste.
Più sicurezza
Al fine di garantire maggiore trasparenza negli
appalti di magazzino sono stati previsti ulteriori
requisiti in capo ai fornitori tra cui certificazione
antimafia, modello 231/2001, documentazione
su regolarità contributiva, fiscale e in materia di
sicurezza del lavoro. Gli appaltatori potranno subappaltare
a società facenti parte dello stesso
consorzio o dello stesso gruppo societario solo
se l’impresa subappaltatrice è espressamente
indicata nel contratto principale (dettagli a pagina
50). Sul fronte della sicurezza, il nuovo contratto
introduce poi la figura del ‘rappresentante per
la sicurezza di sito’.
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Patrocini
OSSERVATORIO INTERDISCIPLINARE TRASPORTO ALIMENTI E FARMACI
Accordo territoriale Lamberet-Gruppo Galdieri
Lamberet Italia amplia la rete con un nuovo dealer
in Campania, Galdieri, forte quest’ultimo di una importante
penetrazione nel tessuto automotive del
territorio. Una nuova avventura anche per Galdieri,
che entra nel settore allestimenti di qualità proprio
con Lamberet.
Di contro, la Casa francese specializzata in allestimenti
frigo continua infatti a investire
in tecnologie all’avanguardia e nella
qualificazione della rete. Sandro
Mantella, Amministratore Delegato
di Lamberet Italia, ha commentato:
«Siamo orgogliosi di accogliere
Galdieri nella nostra rete di dealer italiani.
Lamberet ha sempre avuto la
missione di fornire soluzioni avanzate per il trasporto
di merci a temperatura controllata, supportando trasportatori,
carrozzieri, costruttori e network di dealers.
Con l’ingresso di Galdieri, rafforziamo ulteriormente
la nostra presenza sul territorio e la qualità del servizio
offerto ai nostri clienti.»
Presenti alla firma: Sandro Mantella (AD Lamberet
Italia), Ismaele Iaconi (Sales & Marketing Director
Lamberet Italia), Carmine Galdieri (Presidente Galdieri
Bollettino n.86
marzo 2025
GATE, IVECO SENTE FREDDO
Che la declinazione perfetta del veicolo elettrico sia il
veicolo commerciale siamo i primi a crederci. Anche con
salto carpiato dell’alimentazione frigo. Iveco che sui
commerciali premium ha poco da imparare gioca la carta
Gate per fare scopa. La proposta è semplice, efficace e
interessante: un daily frigo (come questo di Globalpesca)
in noleggio a lungo termine (cioé paghi un canone
omnicomprensivo). No, di più: c’è il pay per use, cioé si
paga soltanto in base all’effettivo lavoro svolto con il
veicolo. Quindi siamo oltre il costo certo del canone, siamo al costo certo in funzione dell’effettivo svolto,
abbattendo rischi e preoccupazione dei periodi di «calo» o di materiale impedimento del business.
Soprattutto nel refrigerato, c’è veramente poco margine per non essere conquistati da questa allettante
offerta. Da stabilire soltanto servizi e km previsti, che poi però vengono «aggiustati» periodicamente.
Auto), e il team operativo del dealer rappresentato
da Marco Baldinelli (CSO, Direttore Strategico),
Francesco Galdieri (General Manager After Sales),
Giuseppe Falco (General Manager Galdierirent), e
Alessandro Fedullo (Direttore Marketing).
Il Presidente del gruppo campano, Carmine Galdieri,
ha dichiarato: «Per noi oggi è un giorno di grande importanza.
Essere parte della rete
Lamberet significa collaborare con un
marchio sinonimo di qualità e affidabilità
nella cold chain. Questa partnership
ci permetterà di rispondere ancora
meglio alle esigenze dei nostri
clienti e di ampliare il nostro ecosistema
di servizi.»
Lamberet e Galdieri lavoreranno insieme per sviluppare
il settore degli allestimenti frigoriferi in
Campania, puntando su innovazione, qualità e sostenibilità.
La gamma di prodotti distribuita da
Galdieri includerà: furgonature isotermiche Frigoline
HD e Frigoline City per veicoli industriali, furgonature
isotermiche Frigoline PRO e Frigoline per veicoli commerciali
leggeri, isolamento interno EasyFit per il
vano di carico dei furgoni.
Partner
Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Riccardo Accorsi - Università Alma Mater Studiorum di Bologna; Stefano Brivio - MGH Systems Italia; Gerardo Cardone - Futura
Servizi Logistici; Giuliano Caselli - Tecnea Italia; Gérald Cavalier - Groupe Tecnea Cemafroid; Bruno Cortecci - Commissione Onu Unece European Committee for Standardization;
Pasquale D’Anzi - ACI; Giuseppina della Pepa - Anita; Franco Fenoglio - CdA Italferr; Antonio Fiandino - Rolfo Plastic Gall; Enrico Finocchi - Albo Autotrasportatori; Olga Landolfi
- TTS Italia; Antonio Malvestio - Freight Leaders Council; Sandro Mantella - Lamberet; Riccardo Manzini - Università Alma Mater Studiorum di Bologna; Massimo Marciani - Fit
Consulting - Freight Leaders Council; Fabrizio Ossani - Federtrasporti; Massimo Panagia - Francia Latticini; Massimiliano Perri - Iveco Mercato Italia; Giuseppe Perrotta -
Consulente ed esperto in formazione; Cristina Qirjaku - MIMS; Umberto Torello - DIF (Distribuzione Italiana Food), Transfrigoroute Italia e TN Torello; Paolo Uggè - Conftrasporto;
Fabrizia Vigo - ANFIA.
Del CTS fanno parte anche i componenti del board esecutivo di OITAF Clara Ricozzi Presidente; Lucia Saronni Presidente onorario; Giuseppe Guzzardi Direttore generale; Marco
Comelli Responsabile scientifico
GRUPPO FEDERTRASPORTI
Media partner
d Vie&Trasporti d
d CiBi d
d Transportonline d
d Technoretail d
d food&tec_ d
d Logistica Management d
OSSERVATORIO INTERDISCIPLINARE TRASPORTO ALIMENTI E FARMACI
Rolfo Evolution:
freddo, usato, servizi
Rolfo all’attacco nel settore dei veicoli refrigerati ma
non solo. Nasce infatti una nuova divisione che mette
ordine negli affari della fiorente società piemontese. Abbiamo sentito al riguardo Fiandino,
direttore generale di Rolfo Evolution. Cosa rappresenta questa nuova realtà aziendale?
«Rolfo Evolution nasce dalla volontà di integrare tre business unit complementari sotto un’unica
realtà aziendale. Parliamo di Rolfo Ice, specializzata nella produzione di allestimenti isotermici,
Rolfo Custo mer Care, dedicata al post-vendita e ai servizi, e Rolfo Used & Special, che si occupa
di veicoli usati e allestimenti speciali.
Vogliamo così garantire una gestione più efficiente e offrire
ai nostri clienti un servizio più completo e innovativo».
Qual è la visione strategica che vi ha portato a questa decisione?
«Il mercato è in continua evoluzione e richiede sempre
maggiore efficienza e rapidità di risposta. Abbiamo ritenuto
fondamentale unire le nostre forze per rispondere meglio
a queste esigenze, offrendo un livello di servizio senza
precedenti. La fusione rappresenta più di un’aggregazione
formale, ma vuol essere un’integrazione vera e propria che ci consente di operare con una
struttura organizzata in divisioni specializzate, mantenendo l’eccellenza in ogni ambito».
BENVENUTO A MASSIMO PANAGIA
Francia Latticini è un Gruppo specializzato nella produzione
distribuzione e commercializzazione di prodotti freschissimi lattiero
caseari, di cui Massimo Panagia è Amministratore Unico. Negli anni
ha intrapreso un percorso di ristrutturazione e sviluppo e oggi è tra
le aziende leader nella produzione di Mozzarella di Bufala Campana
DOP (MBC).
Panagia commenta il suo ingresso in OITAF: “Ho risposto con grande
entusiasmo all'invito di entrare a far parte del CTS dell'Osservatorio. Il
settore alimentare ha bisogno di una visione integrata delle filiere che aiuti la pianificazione
delle attività di logistica e trasporto in ATP, un lavoro che richiede dialogo tra i vari
componenti della filiera, il punto vendita e anche oltre, i nostri consumatori. L’Osservatorio
penso sia e sempre più possa essere un contenitore di idee e confronto al servizio del mondo
alimentare e farmaceutico, facendo sentire la propria voce in maniera tecnica e autorevole
alle nostre aziende e ai nostri stakeholders istituzionali”.
UE: la Corte dei Conti indaga sulle frodi sull’olio d’oliva
La Corte dei Conti Ue sta indagando sulle frodi sull’olio d’oliva. Nei prossimi mesi pubblicherà
i risultati di un’indagine per la tutela dei consumatori e produttori di olio di oliva made in Ue.
L’audit analizzerà l’efficacia della protezione offerta dall’Ue per un prodotto “iconico” come
l’olio di oliva. L’obiettivo è tutelare sia i consumatori sia i produttori stessi di olio, e fare in
modo che l’olio d’oliva sia autentico ed etichettato correttamente. L’indagine si focalizza sui
sistemi di controllo specifici per le norme di commercializzazione e la sicurezza alimentare,
con verifiche sull’origine e sulla qualità dell’olio ai provvedimenti per assicurare l’assenza di
contaminanti nocivi. “Le impennate dei prezzi per siccità e alle ondate di calore che hanno
compromesso i raccolti l’hanno reso meno accessibile per i consumatori. Per un prodotto
definito oro liquido - ha scritto la Corte dei Conti Europea - i rialzi dei prezzi incoraggiano le
frodi. In assenza di solidi sistemi per il rispetto delle norme ed etichettatura, la reputazione
dell'olio di oliva dell'Ue potrebbe essere messa a repentaglio”. Entro la fine del 2025 ne
sapremo di più.
oitaf.com
Segreteria scientifica
Marco Comelli
Cell. 347 8365191
segretariogenerale@oitaf.com
Segreteria operativa
Ornella Oldani
Via Conca del Naviglio, 37
20123 Milano
Tel. 02 89421350
segreteria@oitaf.com
Segreteria organizzativa eventi
Giovanna Thorausch
Tel. 02 89421350
gthorausch@fiaccola.it
Logistics Healthcare
stabile, ma i margini
sono bassi
Si è appena svolto a Milano
il convegno di chiusura del
programma 2024 sulla
Logistica Healthcare
dell’Osservatorio Gino Marchet
sulla Contract Logistics del
Politecnico di Milano.
Come sempre, la ricerca
si è concentrata sui risultati
economici delle aziende del
settore e sulle previsioni rese
note dalle aziende stesse,
un tratto tipico di una
©osservatori.net
metodologia di ricerca che si
basa su questionari e
sull’analisi massiva dei bilanci
piuttosto che su dati operativi
(che non ci sono).
Il fatturato di tutte le categorie
della logistica healthcare
(depositari, vettori, distributori
intermedi) è in crescita dal
2019 al 2023, ma la redditività
media (EBITDA su fatturato)
è stagnante al 3,5%, quasi due
punti meno della media della
Contract Logistics.
Alcuni settori stanno meglio
di altri: iI vettori sono al 5,8%,
i distributori intermedi sono
all’1,5%, con quasi la metà
sotto il 2%.
A livello di volumi, dicono i
questionari, il 2024 è stato
stabile, sia in numero di colli
che di peso, mentre si è
cercato di raggruppare le
spedizioni (-5,5%). Ospedali
e farmacie si dividono quasi
alla pari l’83% delle spedizioni,
mentre la delivery è al 4%,
in attesa dell’effetto Amazon.
MULTA
CIBO PER MENSE
SCOLASTICHE IRREGOLARE
A evitare il peggio ci hanno pensato i
poliziotti della Stradale di Viareggio che
hanno sequestrato 32 chili di merce a
bordo di un furgone adibito al trasporto
di alimenti. Da Monterotondo era
destinata ad alcune mense scolastiche
di asili di Montignoso, Massarosa e
Prato. I prodotti ittici viaggiavano a una
temperatura di conservazione superiore
a quella di legge. Alla guida del veicolo,
un conducente 57enne residente a
Firenze.
Ufficio Stampa e PR Easycom
Celeste Di Sabato
Via Sabotino, 19 - 20135 Milano
Tel. 02 58324398
celeste.disabato@easycomonline.it
https://easycom.it/
Tolleranza zero
L’assunzione di sostanze stupefacenti
o psicotrope è incompatibile con la guida.
Il perché delle novità della Riforma 2024
a cura di Maria Cristina Bruni e Chiara Caponegro
La guida dopo l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope
è diffusa anche tra gli autisti professionisti.
L'art. 187 CDS, integrato dalle disposizioni dell'art.
380 regolamento attuativo, vieta di guidare un veicolo
dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope,
ritenute tra le principali cause di incidenti stradali. La norma
è stata sensibilmente modificata nel 2024, con Legge
177/2024, anche in ossequio alla normativa comunitaria
da anni vigente.
Secondo la direttiva 2006/126/CE, recepita con DLG n.
59/2011, chi è titolare di patente di guida non può fare mai
uso di tali sostanze. Il solo possesso della patente, infatti,
esclude la possibilità di uso di sostanze stupefacenti o
psicotrope, anche se la persona non sta concretamente
guidando.
La riforma 2024 si è orientata su due fronti.
1) Accertamenti più semplici del reato. Anche se la violazione
mantiene inalterata la propria natura di reato e
sono immutate le relative pene e sanzioni accessorie,
il legislatore ha inciso principalmente sugli strumenti a
disposizione delle Forze di Polizia per accertare la guida
dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti (eliminazione
della prova dell'alterazione e previsione di una procedura
più chiara riguardante la possibilità di prelievi
per accertare il reato);
2) Provvedimenti cautelari più ampi e generalizzati (es.
revisione della patente di guida). La norma ha previsto
il ricorso più massiccio a strumenti di tipo cautelare
che consentirà in breve tempo di monitorare tutti i conducenti
che fanno abitualmente uso di stupefacenti
ma non ancora sotto la vigilanza delle istituzioni sanitarie
dedicate.
Mentre nella precedente formulazione della norma il reato
si configurava con la presenza di tracce della sostanza
nell’organismo e contestualmente con la dimostrazione
dello ‘stato di alterazione psico-fisica’, nel testo vigente la
tutela è anticipata: basta la prova di una pericolosità astratta
e presunta, resa manifesta solo dalla prova della recente
assunzione.
Con l’attuale riforma il reato, quindi, si concretizza semplicemente
quando una persona, trovata alla guida di un veicolo,
risulta positiva per precedente assunzione di sostanze
stupefacenti o psicotrope, anche se non manifesta sintomi
di alterazione.
La sostanza psicoattiva, quindi, deve risultare ancora presente,
con tracce significative, nei liquidi biologici di riferimento
attraverso i quali vengono compiute le analisi (solo
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Legale
saliva o sangue).
Attenzione! Non esistono
deroghe per chi fa uso di psicofarmaci
o di droghe autorizzate per uso terapeutico,
come cannabis terapeutica o prodotti antidolorifici a base
di morfina.
Anche quando è a scopo terapeutico
Si ricorda, in proposito, che, comunque, le istruzioni di assunzione
e posologia di tali sostanze, usate a scopo terapeutico,
in modo chiaro, vietano la guida di veicoli a chi le
assume poiché l'uso produce sonnolenza, minore vigilanza
e minore attenzione alla guida essendo apprezzabile il pericolo
di incidente stradale correlato al loro uso.
Le stesse considerazioni valgono anche per la cannabis
quando è usata per scopi terapeutici. Alle medesime conclusioni
si perviene anche con riferimento agli oppiodi usati
per la terapia del dolore (come Fentanyl e suoi derivati).
Del resto, nei foglietti illustrativi di tali medicinali è chiaramente
indicato il divieto di guida di veicoli almeno nelle
24-36 ore dall'ultima somministrazione.
Tali soggetti, perciò non possono guidare veicoli senza incorrere
in sanzioni penali e nel ritiro della patente anche
se l'uso della sostanza è lecito a meno che, conformemente
alle indicazioni di chi le confeziona o commercializza
l'assunzione stessa non sia avvenuta a distanza di molto
tempo (tale da non consentirne la rilevazione attraverso
le matrici biologiche indicate) oppure nel caso in cui il conducente
non si sia preventivamente sottoposto a valutazione
della Commissione Medica Locale patenti di guida
e da questa, sotto il rigoroso controllo medico di uso del
farmaco (giudicato non interferente sulla idoneità di guida),
sia stato autorizzato a condurre veicoli.
La rubrica è curata dagli avvocati Maria
Cristina Bruni e Chiara Caponegro, dello
Studio EurAmbrosiano di Milano che presta
consulenza legale, assistenza stragiudiziale
e giudiziale, coprendo ogni fase della vertenza,
sino al giudizio di Cassazione o davanti alla Corte Europea.
Maria Cristina Bruni ha una consolidata esperienza in diritto dei trasporti
interno e internazionale, con riferimento anche alla logistica e al trasporto
intermodale, combinato e al cabotaggio. Pluriennale esperienza ha, inoltre,
acquisito nel settore del diritto del lavoro, tanto in fase giudiziale che stragiudiziale.
Si occupa di contrattualistica individuale e collettiva.
Chiara Caponegro ha un’esperienza pluriennale nel ramo del diritto del lavoro,
previdenziale e sindacale. Offre consulenza nella fase di contrattualizzazione
del rapporto di lavoro e di gestione pre-contenziosa. Si occupa
anche di procedure disciplinari, licenziamenti, risarcimento danni, demansionamento
e mobbing. Opera, inoltre, nel settore del diritto dei trasporti.
Per approfondimenti o domande vietrasporti@fiaccola.it.
Associazioni&Dintorni
Associazioni&Dintorni
Braccio di ferro
Entra nel vivo la causa legale tra Italia e Austria a proposito delle
limitazioni alla circolazione al Brennero. Associazioni del trasporto
a fianco del Ministero dei Trasporti nella redazione delle controdeduzioni
Dove vanno i soldi
Il recupero delle accise e il fondo per iniziative specifiche sono
essenziali per il settore dell’autotrasporto ma qualcosa non funziona.
E anziché essere una leva per la crescita oggi servono a sopravvivere
a cura di Carlotta Caponi, Segretario Generale Fai
Il Ricorso presentato dal Governo italiano a luglio
2024 alla Corte di Giustizia Europea contro
divieti e limitazioni ai transiti di mezzi pesanti
lungo il tratto austriaco dell'autostrada del
Brennero, rappresenta già di per sé una notizia.
Non dimentichiamo, infatti, che solo in rarissimi
altri casi (per l’esattezza meno di dieci), nella storia
del nostro Paese, si era arrivati sino alla Corte.
Vienna, dal canto suo, la settimana prima di
Natale, ha presentato controricorso. Una replica
molto dura quella Austriaca, dove in una cieca
difesa delle proprie politiche ambientali, si evidenzia
che le limitazioni sono frutto della volontà di tutelare
la salute dei cittadini e garantire la sicurezza stradale.
A questo punto la palla torna all’Italia che dovrà esprimersi
entro il prossimo 31 marzo. Va però ricordato che,
prima della controreplica italiana, sarà la volta della
Commissione dell’Unione Europea che presenterà le sue
deduzioni rispetto a quelle austriache entro la prima settimana
di marzo.
È in questo scenario che le associazioni hanno incontrato
il MIT. Lo scopo è offrire il proprio contributo tecnico alla
redazione delle controdeduzioni. Ricordiamo che l’Italia
contesta essenzialmente quattro provvedimenti: tre divieti
(transito notturno, settoriale di circolazione
e invernale di circolazione nelle
giornate di sabato) e il sistema di dosaggio del
traffico a Kufstein (in pratica, è stato introdotto il
numero chiuso, con il limite di 300 camion l'ora).
I dati che le associazioni hanno messo a disposizione
del dicastero, sono allarmanti: il vicepresidente
nazionale Sergio Piardi, Presidente del
Coordinamento FAI Brennero, intervenuto all’incontro,
ha posto l’accento sulle ripercussioni dei
divieti sulla produttività delle imprese che effettuano
trasporti internazionali. Ogni una singola
ora di rallentamento per tutti i veicoli in transito al
Brennero costa al sistema Italia qualcosa come
370 milioni di euro.
L’Austria continua a paragonarsi alla Svizzera…
peccato che la Confederazione elvetica non solo non fa
parte dell’Europa (ha accordi bilaterali), ma anche messo
a disposizione gallerie ferroviarie futuristiche a fronte dei
divieti che a suo tempo ha stabilito.
Oggi il ferro non può essere la cura: la ferrovia al momento
non rappresenta una valida alternativa al trasporto su strada,
perché la linea è già al limite della saturazione. Solo
quando entrerà in funzione il nuovo tunnel ferroviario del
Brennero, e non avverrà prima del 2032, lo squilibrio strada-rotaia
(con la prima che pesa per il 73 per cento e la seconda
solo per il 27) potrà lentamente essere colmato.
Non ci rimane che attendere per vedere come
evolveranno le cose. E come Fai non faremo
mai mancare il nostro fattivo sostegno.
di Alessandro Peron, Segretario Generale FIAP
Il settore dell'autotrasporto torna ciclicamente
al centro del dibattito pubblico per i fondi a suo
sostegno. Tra tagli, minacce di fermi e polemiche,
spesso si perde di vista la reale natura e
l’effettivo utilizzo di questi contributi. È un tema
complesso, che tocca interessi consolidati e diverse
sensibilità, ma fare chiarezza è fondamentale
per formarsi un'opinione basata su fatti e non
su stereotipi.
I fondi per l’autotrasporto si dividono principalmente
in due categorie: il recupero delle accise
sul gasolio e il fondo da 240 milioni di euro per
iniziative specifiche. Il recupero delle accise, spesso frainteso,
non è un incentivo riservato solo al trasporto conto
terzi, ma coinvolge tutto il settore, conto proprio incluso,
per veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate. Prevede
un'accisa agevolata di 0,403 euro/litro rispetto allo standard
di 0,617 euro/litro, per mantenere competitivi i veicoli pesanti
italiani rispetto a quelli europei, che spesso godono
di accise molto più contenute. Questa misura evita distorsioni
di mercato che porterebbero le aziende a fare rifornimento
all'estero o a delocalizzare. Il costo per lo Stato è
stimato intorno al miliardo di euro annuo. Tuttavia, il beneficio
economico viene spesso trasferito ai clienti tramite
sconti che gli autotrasportatori anticipano e recuperano
solo dopo 120 giorni.
Come sono ripartiti i 240 milioni
Il fondo di 240 milioni di euro del Ministero dei Trasporti,
concordato con le associazioni di categoria, presenta diverse
criticità nella ripartizione. Solo 5 milioni sono destinati
alla formazione, un importo irrisorio rispetto alla difficoltà
di reperire personale qualificato e alla necessità di una crescita
culturale del settore. Le richieste superano di quattro
volte i fondi disponibili nonostante i contributi vengano
erogati esclusivamente tramite le società
di formazione delle associazioni stesse.
Altri 25 milioni vanno alla sostituzione dei veicoli
con mezzi più sicuri ed ecologici, ma il sistema
del ‘click day’ premia la velocità nel cliccare più
che il reale bisogno delle imprese. Il fondo si esaurisce
in pochi secondi, lasciando molte aziende
escluse nonostante la necessità di rinnovare il
parco mezzi obsoleto.
Le spese non documentate assorbono ulteriori 70
milioni di euro. Questa misura sostiene le piccole
imprese artigiane, spesso schiacciate dai grandi
vettori che le trattano come ‘tassisti a basso costo’.
Non è un vero incentivo, ma un ristoro che permette a molte
aziende di sopravvivere in un mercato dove la remunerazione
del lavoro è al limite della sostenibilità.
La voce più rilevante, 140 milioni di euro, è destinata alla
riduzione dei pedaggi autostradali. Il meccanismo di assegnazione
è complesso: in teoria, più utilizzi l'autostrada,
più sei incentivato. Tuttavia, nella pratica, una rete di consorzi,
spesso legati alle associazioni e iscritti all’Albo degli
autotrasportatori senza svolgere attività di trasporto, acquista
pedaggi e li rivende alle imprese associate trattenendo
un margine. Questo sistema permette anche a imprese
estere di beneficiare degli sconti, riducendo i vantaggi
per quelle italiane. Alla fine, solo una parte delle risorse
raggiunge i veri destinatari.
Il quadro generale è quello di un settore in cui i fondi pubblici
rappresentano una risorsa essenziale, ma anche un’opportunità
persa. Mentre le imprese faticano a mantenere margini
di profitto in un contesto sempre più competitivo, i fondi rischiano
di diventare un mero strumento di sopravvivenza,
anziché una leva strategica per il reale sviluppo del settore.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino se facciamo
sempre le stesse cose”. Parole di Albert Einstein...
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03 2025 - 43
Allestimenti
Allestimenti
Kraker
Nella culla del K-Force
Distribuiti in Italia da Multitrax, i rimorchi dell’azienda olandese stanno
conquistando il mercato grazie all’efficienza e all’affidabilità. Siamo
entrati nello stabilimento di Axel per capire come vengono prodotti
di Alberto Mondinelli
Spesso per comprendere le caratteristiche
di un veicolo dobbiamo affidarci alle sole
dichiarazioni del costruttore. Talvolta con
un po’ di fortuna riusciamo a effettuare un’analisi
più approfondita sbirciando all’interno. Ma
rimangono molte curiosità. Come sono costruiti
davvero questi mezzi? Quali soluzioni sono state
integrate?
Lo abbiamo chiesto a Kraker, azienda che adotta
soluzioni d’avanguardia sui suoi rimorchi e
avveniristici sistemi di produzione che impiegano
ben cinque robot. Eccomi quindi ad Axel,
al centro dell’Olanda, per la precisione nella
Zelanda, in questo moderno insediamento che
si sviluppa su un’area complessiva di cinque
ettari: ben 13mila metri quadrati sono occupati
dallo stabilimento produttivo e 1.000 dagli uffici.
Al momento vi lavorano 140 dipendenti per una
produzione annua di circa un migliaio di trailer
e un fatturato che si aggira sui 60 milioni di
euro. Kraker ha anche una seconda unità produttiva
in Polonia, la TrailerTec Poland, con uno
stabilimento di assemblaggio di circa 600 metri
quadrati. Il Benelux (Paesi Bassi, Belgio e
Lussemburgo) resta il principale sbocco commerciale
per il costruttore olandese, seguono
Polonia e Germania. In Italia, Kraker è importata
dalla Multitrax di Cremona che non nasconde
la soddisfazione per il riscontro che i K-Force
stanno raccogliendo nel Paese anche grazie
all’accurato servizio garantito proprio dall’azienda
italiana.
Bulloni al posto delle saldature
La prima cosa che colpisce quando si entra nel
primo reparto di produzione sono l’ordine e la
pulizia che regnano ovunque, oltre alla cordialità
delle maestranze che non sempre accettano
di buon grado l’intrusione di estranei sui posti
di lavoro. Dare spazio alle immagini diventa
quindi importante per completare con un riscontro
visivo queste affermazioni.
Le lavorazioni nei diversi reparti possono svilupparsi
in ampi spazi. Le aree operative dei cinque
robot sono ben definite e protette: è chiaro come
la sicurezza delle maestranze sia tenuta in grande
considerazione. I robot svolgono diverse funzioni,
sia di montaggio sia di taglio laser delle lamiere;
completamente automatizzato è anche
Oltre un secolo di storia
La famiglia Kraker si è legata al mondo dei ‘rimorchi’ nel 1885, quando
cominciò a fabbricare carretti per cavalli. La nascita dell’azienda
specializzata in rimorchi a piano mobile è ben più recente: correva
l’anno 1989 ma solo nel 2015 ha visto la luce il primo K-Force. Come
ci tengono a sottolineare i vertici, è tutto ‘home made’: dalla progettazione
alla costruzione, anche di gran parte dei manufatti.
L’inaugurazione dello stabilimento di Axel, datata 2016, è stata la
naturale conseguenza del processo di crescita, segnato nel 2017
dall’introduzione delle nuove linee di assemblaggio 3-in-1. Del 2018
è, invece, l’apertura della prima unità produttiva in Polonia.
il reparto di verniciatura che possiamo osservare
solo dalle vetrate delle porte. Grande attenzione
è riservata ai sistemi di assemblaggio dei telai
con l’originale imbullonatura che permette di unire
longheroni di acciaio ed elementi di alluminio
senza la complessità, e anche rischio di rotture,
che una saldatura creerebbe, il tutto per garantire
un manufatto finale robusto ma anche più leggero.
Non solo: questa soluzione permette anche
di rivoluzionare la logistica della distribuzione
dei nuovi prodotti: possono essere spediti smontati
con ingombri e, quindi, costi nettamente più
contenuti e poi assemblati nel paese di destinazione
a cura del dealer locale. L’esempio lo trovo
proprio all’ingresso con un trailer pronto a viaggiare
verso il suo paese di destinazione.
Interessante anche il reparto dove sono montati
le coperture superiori: qui il lavoro umano e ben
supportato da attrezzature dedicate. Qui si può
vedere il pianale senza le doghe che lo completeranno
con la distesa di supporti in teflon che
ne garantiscono un duraturo supporto all’esterno
nel grande piazzale ci sono i prodotti finiti.
In apertura, un K-Force
utilizzato per
il trasporto rifiuti.
Nelle immagini, in alto
e in basso,
lo stabilimento di Axel,
in Olanda, principale
unità produttiva
di Kraker. Gran parte
della produzione è
stata robotizzata con
benefici in termini
di efficienza
e precisione.
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Tecnica
X Cursor 13
Sei troppo forte
di Danilo Senna
Messo in ombra dal
10 litri, poi maggiorato
a 11, il Cursor 13 è
sempre stato il leader
della sua categoria:
540 Cv sugli Stralis
Euro 3, saliti poi a 560
nei successivi step.
Sull’S-Way esordisce
a 570 e l’attuale
up-grade a 580 Cv
sancisce il passaggio
all’X Cursor 13,
concretizzazione del
concept Cursor X
(foto a lato).
Dalle corse alla strada, e viceversa. È il cammino
del Cursor 13 che ha appena
(stra)dominato la Dakar e che pure equipaggia
la flagship dei pesanti Iveco, l’S-Way 580.
Tramontato ormai il destino del motore da 16
litri, a cui non hanno concesso il passaggio dall’off
all’on road, è sul 6 cilindri intermedio che la
Casa ha spostato l’attenzione, giacché il fratello
da 10/11 litri è ormai uscito di produzione, benché
fosse su quest’ultimo che puntava commercialmente
per i sui suoi veicoli di linea (almeno
a livello europeo). La caccia al massimo rendimento,
alla fine, ha spostato gli sforzi verso i 13
litri: la canna da 2,15 litri pare offrire il miglior rapporto
fra area del pistone, superficie laterale del
cilindro e testata per non disperdere calore e raccogliere
all’albero motore maggiore energia dalla
combustione del carburante.
Oggi il cuore dell’S-Way si chiama XCursor 13
ed è una piattaforma ‘multifuel’ adatta, previa
sostituzione della testata (e poco altro), al ga-
Nella sua classe di cilindrata c’è
la maggior quota di pesanti stradali
perché è la soluzione migliore per
prestazioni, peso e consumi. Tutti
i costruttori ne hanno almeno uno, ma
Iveco con S-Way 580 ribadisce un record
che è sempre stato suo, quello della
potenza specifica più elevata
X Cursor 13: come prima, più di prima
Alesaggio x corsa
135x150 mm
Cilindrata 12.883 cm 3
Rapp. di compressione 20,5 a 1
Iniezione
common rail a 2.500 bar
Post-trattamento
Hi-eScr
Potenza max
580 Cv a 1.650 giri/min
Potenza specifica
45,02 Cv/l
Coppia max a rpm 2.800 Nm a 1.000 giri/min
Coppia specifica
217,35 Nm/l
Nasce a fine anni Novanta l’MX-13 della Daf e vede passare su di sé quasi
ogni tipo d’iniezione, dalla pompa in linea ai pompanti singoli Upec per
approdare, infine, al common rail. Aveva una variante biturbo da 560 Cv,
che però non è mai stata montata sui camion di produzione.
solio, al metano, all’idrogeno. Non che si possa
fare da soli in garage, però dimostra quanto Iveco
sia pronta ad affrontare il futuro delle propulsioni
termiche, forse come nessun altro costruttore
europeo. È l’evoluzione dell’originale 6 cilindri a
camme in testa, nato nel 2000 a far da capofamiglia
alla genia dei moderni motori da camion
della Casa torinese (che avevano debuttato due
anni prima col Cursor 8). Misure caratteristiche
a parte, erano pantografati tutti sullo stesso schema:
distribuzione posteriore a ingranaggi (lato
cambio), 4 valvole per cilindro e turbo a geometria
variabile. L’iniezione del gasolio era affidata
a pompanti singoli in testa, soluzione all’avanguardia
quando dall’Euro 2 si stava per andare
allo step successivo; il common rail sarebbe
giunto nel 2013, insieme al sistema di riduzione
degli ossidi di azoto Hi-eScr per traguardare
l’Euro 6. Nel 2018, il fornitore di Casa Fpt
Industrial, svelava i piani per oggi attraverso un
avveniristico Cursor X, uno stiloso ‘scatolone’
che guardava avanti: all’elettrico come alle fuel
cell, senza trascurare i termici diesel e a metano.
In pratica una sorta di involucro universale da
applicare a qualunque tipo di macchina a marchio
Iveco: trattori, mietitrebbie, scavatori e, ovviamente,
bus&camion. Idea suggestiva che non
aveva molto di concreto, salvo il concetto della
propulsione ad alimentazione multipla, oggi realtà
su quel Cursor che la X se l’è messa davanti
arrivando alla produzione
di serie.
MX-13: fedele alle aste&bilancieri
Alesaggio x corsa
130x162 mm
Cilindrata 12.902 cm 3
Rapporto di compressione 18,5 a 1
Iniezione
common rail a 2.500 bar
Post-trattamento
Egr+Scr
Potenza max a rpm 530 Cv a 1.700 giri/min
Potenza specifica
41,08 Cv
Coppia max 2.500 Nm * a 900-1.400 giri/min
Coppia specifica
193,77 Nm/l
*2.600 Nm in 11a e 12a marcia
Il D26 raccoglieva
l’eredità del glorioso
D28 aste e bilancieri
con testate singole.
Alla Man ha fatto della
tecnologia la sua
bandiera, con due
turbine in serie
e raffreddamento
intermedio, l’Egr
raffreddato, in Euro 4
da solo, in Euro 5 con
l’aggiunta dell’Scr.
Andrà in pensione
monoturbo e solo Scr
sostituito dal D30, già
DC13 Scania, nelle
identiche tarature.
D2676: di fatto un 10 litri maggiorato
Alesaggio x corsa
126x166 mm
Cilindrata 12.419 cm 3
Rapporto di compressione 17,0 a 1
Iniezione
common rail a 1.800 bar
Post-trattamento
Egr+Scr
Potenza max
520 Cv a 1.800 giri/min
Potenza specifica
41,87 Cv
Coppia max 2.650 Nm a 900-1350 giri/min
Coppia specifica
213,38 Nm/l
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Tecnica
Tecnica
OM 471: rimpiazza i V6/V8 della Stella
Alesaggio x corsa
132x156 mm
Cilindrata 12.809 cm 3
Rapporto di compressione 20,3 a 1
Iniezione
X-Pulse a 2.700 bar
Post-trattamento
Egr+Scr
Potenza max a rpm 530 a 1.600 giri/min
Potenza specifica
41,38 Cv/l
Coppia max 2.600 Nm * a 1.100 giri/min
Coppia specifica
202,98 Nm/l
*2.800 Nm in gamma alta
Materiali più performanti lo
hanno alleggerito: quasi 100 chilogrammi
in meno grazie a monoblocco
e testata in ghisa a grafite Cgi, oltre
all’albero motore con quattro contrappesi
anziché otto. Il turbo, sempre VGT, ha adesso
due ingressi separati, raggruppando i cilindri tre
a tre per evitare che i flussi di scarico interferiscano
fra loro. Il rapporto di compressione, incrementato
di quasi 4 punti, ha rinforzato la coppia
che era uno dei pochi punti deboli dei Cursor,
tutti relativamente a corsa corta se rapportati
alla concorrenza, caratteristica costruttiva che
aiuta a rendere il motore più brillante agli alti regimi,
a spese però della corposità ai bassi.
L’OM 471 é il primo motore della seconda generazione degli Actros, e resta
in sella con l’ultimo L che adotta le sembianze del fratello elettrico. Nato
come Detroit Diesel DD13 è la prima piattaforma comune di Daimler Truck
fra Vecchio e Nuovo Continente (in Usa lo montano Freightliner e Western
Star). Ha un’iniezione X-Pulse molto sofisticata e un turbo ‘autoctono’.
Svezzato in gara
Sarà anche per questo che il 13 litri si è dimostrato,
come dicevamo all’inizio, un gran motore da
gara. E non solo alla Dakar, dato che s’è portato
a casa due titoli nell’europeo Truck Race, 2018 e
2019 con Jochen Hahn, dopo aver esordito qualche
anno prima con Gerd Korber. Un’unità che
ha, quindi, dimostrato di reggere potenze nell’ordine
dei 1.000/1.200 Cv, ribadendo di non aver
per nulla usurpato il titolo di motore più prestante
della sua categoria: i 580 Cv dell’S-Way al top
della gamma equivalgono a 45 Cv/litro, potenza
specifica che solo l’ultimo 6 cilindri Scania/Man
avvicina con i suoi 560 Cv, mentre riesce a eguagliarne
la coppia di 2.800 Nm.
In queste pagine vi mostriamo tutti i protagonisti
europei della categoria 13 litri. Manca in realtà
il pur consistente Ecotorq 12,7 l del Ford F-Max,
propulsore assemblato in Turchia attingendo
alla più moderna tecnica motoristica della con-
DE13: due con e tre senza turbocompound
Alesaggio x corsa
131x158 mm
Cilindrata 12.777 cm 3
Rapporto di compressione 18,0/17,0 a 1
Iniezione common rail a 2.000/2.400 bar
Post-trattamento
Egr+Scr
Potenza max 520/480 da 1.400/1.250 giri/min
Potenza specifica.
40,70/35,37 Cv/l
Coppia max 2.550/2.700 Nm da 1.000/900 giri
Coppia specifica
199,57/211,31 Nm/l
Valori doppi riferiti a DE13/DE13 TC
DC13 17X: passaporto anche tedesco
Alesaggio x corsa
130x160 mm
Cilindrata 12.742 cm 3
Rapporto di compressione 23,0 a 1
Iniezione
XPi a 2.400 bar
Post-trattamento
doppio Scr
Potenza max
560 Cv a 1.800 giri/min
Potenza specifica
43,95 Cv/l
Coppia max 2.800 Nm a 900-1.400 giri/min
Coppia specifica
219,74 Nm/l
correnza: le sue misure caratteristiche sono
130x160 mm, come sugli Scania/Man; monoalbero
in testa e naturalmente common rail,
come Iveco e Volvo. Ne torneremo presto a parlare,
quando vi sveleremo i prossimi piani di
espansione della Ford Otosan.
Tutti uguali, più o meno, quasi
In generale, al di là dello schema 6L, cioè con sei
cilindri in linea verticali - soluzione ormai universale
per i camion, con la sola eccezione del V8
Scania - è evidente come anche alesaggio e corsa,
cioè diametro e spostamento lineare dei pistoni,
siano molto simili fra loro: tutto si gioca in
pochi millimetri di differenza. Si discostano
l’Iveco che, come già visto, è a corsa corta e i
Man della serie D26 che, viceversa, staccano gli
altri con ben 166 mm di escursione fra un punto
morto e l’altro degli stantuffi. La spiegazione sta
nella derivazione del tedesco dal fratellino D20
di soli 10,4 litri, precursore di quella famiglia nei
primi Duemila: per salire di cilindrata l’interasse
fra i cilindri non permetteva di salire con l’alesaggio
oltre 126 mm, quindi s’è dovuto lavorare sulla
corsa, peraltro ricavando la cubatura più bassa
della categoria (12,4 litri). In compenso s’è ottenuta
un’unità compatta e leggera che i tecnici di
Norimberga hanno complicato con turbine sequenziali
e aftercooler d’ogni razza, solo un attimo
prima della pensione (sono già a listino i
Man con i 6 cilindri fatti a quattro mani con i cugini
svedesi del gruppo Traton) ha trovato la semplicità
di un solo turbo e un post-trattamento
quasi solo Scr che lo rendono tutt’oggi competitivo
anche nei confronti del successore D30.
Ma l’Iveco S-Way 580 con la cavalleria dell’X
Cursor 13 rimane irraggiungibile.
DK13: sempre 20 Cv sopra i francesi
Alesaggio x corsa
131x158 mm
Cilindrata 12.777 cm 3
Rapporto di compressione 18,0/17,0 a 1
Iniezione common rail a 2.000/2.400 bar
Post-trattamento
Egr+Scr
Potenza max 540/500 da 1.400/1.250 giri/min
Potenza specifica.
42,26/39,13 Cv/l
Coppia max 2.600/2.800 Nm da 1.000/900 giri
Coppia specifica
203,44/219,09 Nm/l
Valori doppi riferiti a D13K/D13K turbocompound
Il frutto del progetto
comune con MAN ha
esordito sugli Scania
solo perché era più
vecchio il 6 cilindri
svedese (nasceva nel
‘96 con la Serie 4).
L’attuale DC13, oltre
che la sigla (cambia il
suffisso), ne conserva
alessaggio e corsa,
ma è tutto diverso a
cominciare dalla testa
monoblocco e non più
una per ogni cilindro.
Il D13 è stato l’ultimo
diesel industriale
ad accantonare gli
iniettori-pompa per
il common-rail. Anche
con l’Egr, nel passaggio
da secco a raffreddato,
ha tergiversato. Poi
è andato a rispolverare
il turbocompound che
già montava il 12 litri
top rated, stavolta per
trovare coppia invece
che potenza.
Il sodalizio tecnico
franco-svedese
va avanti da quando
il Magnum cominciò
a montare i D12 dei
Volvo FH. Oggi i litri
sono cresciuti a 13,
la distribuzione
è passata dietro e c’è
pure la versione con
il turbocompound. Ma
le tarature sono tutte
diverse (e più basse)
da quelle utilizzate sui
cugini di Göteborg.
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Leggi, aziende, lavoro
Xxxxxxxxxx
Contro l’illegalità
Con l’accordo di rinnovo dello scorso 6 dicembre entreranno
in vigore importanti novità per quanto riguarda l’appalto di lavori
di logistica, facchinaggio e movimentazione. Più controllo e sicurezza
a cura di Pasquale Dui
Le Parti contraenti del rinnovo del CCNL, consapevoli
dei crescenti fenomeni di illegalità diffusi nelle attività
di logistica, facchinaggio e movimentazione merci,
si sono impegnate a contrastare tali fenomeni attraverso
ogni utile strumento atto a garantire il pieno rispetto della
normativa e della disciplina. Ecco alcune novità che riguardano
l’Articolo 42.
Ai fini del presente articolo, gli ambiti oggetto di esternalizzazione,
attraverso l’utilizzo di appalti, sono riferiti ad attività
quali logistica, facchinaggio, movimentazione, magazzinaggio
delle merci, all’interno dei processi produttivi.
Le attività per la gestione delle operazioni di cui sopra saranno
affidate solo ad imprese che applicano il presente
CCNL e non possono essere oggetto di subappalto.
I soggetti economici affidatari potranno essere società di
capitali iscritte alla Camera di Commercio o società cooperative
che risultino iscritte nell’Albo nazionale delle società
cooperative presso il Ministero dello Sviluppo Economico,
nel registro delle Imprese istituito presso le Camere di
Commercio e in possesso del certificato di revisione.
Requisiti da rispettare
Al fine di innalzare i livelli di qualità del servizio offerto dalle
imprese, e di conseguire un efficientamento della catena
di produzione attraverso una sempre maggiore qualificazione
dei soggetti erogatori dei servizi, gli appaltatori dovranno
rispettare i seguenti requisiti:
- Idoneità tecnica e professionale. Possesso dei requisiti tecnici
(disporre di attrezzature e mezzi adeguati ed idonei) e
assenza di provvedimenti sospensivi o interdittivi della propria
attività e di condanne passate in giudicato per reati
connessi all’esercizio dell’attività di impresa in capo al legale
rappresentante o ai procuratori. Certificazione antimafia.
- Capacità finanziaria-economica ed adeguati assetti organizzativi
e amministrativi (art. 2086 c.c.). Modello d.lgs.
231/2001 o adozione di un valido modello di organizzazione,
gestione e controllo che si rifaccia ai medesimi principi.
- Sicurezza del Lavoro. Documento di valutazione dei rischi
(DVR) con indicazione delle figure con compiti assegnati
in materia di sicurezza (R.S.P.P., Datore di lavoro,
Preposto, Rappresentante dei lavoratori R.L.S.).
- Regolarità contributiva e fiscale. Estratto libro unico del
lavoro. Documento Unico di Regolarità Contributiva
(Durc) in corso di validità. Documento Unico di Regolarità
Fiscale (Durf) regolare (art. 17 bis D.Lgs. 241/97). In assenza
dei requisiti per il rilascio del Durf, modelli F24 relativi
al versamento delle ritenute.
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Gli operatori affidanti ed affidatari delle attività devono recepire
integralmente, all’interno del contratto di appalto, le
condizioni e i contenuti posti a tutela del lavoro. Il soggetto
affidatario applicherà CCNL, in ogni sua parte, compresa
la sanità integrativa e l’ente bilaterale di riferimento, oltreché
tutte le norme relative alla sicurezza e alla salvaguardia
dei lavoratori nonché alla contrattazione di secondo livello,
così come previste dal C.C.N.L. stesso.
Cause di risoluzione del contratto
Saranno motivo di risoluzione del contratto il mancato rispetto
di uno o più punti summenzionati oltre che l’accertamento,
da parte dei soggetti sindacali, dei committenti, delle autorità
ispettive, di una o più delle seguenti violazioni da parte dell’appaltatore
interessato ad eventuali terziarizzazioni:
- omesso e/o incongruente versamento contributivo e/o
assicurativo.
- applicazione di un CCNL diverso dal presente Contratto;
- mancata e/o incongruente corresponsione degli Istituti
contrattuali a carattere economico nei confronti di una
pluralità di lavoratori, ivi compreso il mancato versamento
alla sanità integrativa, all’ente bilaterale contrattuale di
riferimento, ovvero alla previdenza complementare qualora
il lavoratore vi abbia aderito;
- violazioni delle disposizioni essenziali in materia di tutela
della salute e sicurezza del lavoro;
- mancato versamento alle società finanziarie delle trattenute
di cessione del quinto del lavoratore.
La rubrica è curata da Pasquale Dui,
avvocato, professore a contratto
di diritto del lavoro, revisore legale
e giornalista pubblicista.
Corsi Enaip
Daf sale in cattedra
Succede a Cittadella in provincia di Padova, dove la Casa
di Eindhoven ha deciso di fronteggiare in prima persona
l’annoso problema della mancanza di meccatronici
Nella foto grande e nelle prime
due dall’alto, lezioni pratiche e
teoriche all’Enaip di Cittadella (Pd).
A lato, il plesso e i corsi negli Anni
’50 e ‘60. Più a destra, Giorgio
Sbrissa, amministratore delegato
di Enaip Veneto (a sinistra),
e Gianluca Dall’Olio, service
manager di Daf veicoli industriali.
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Servono autisti, è vero. Ma non solo.
Perché la penuria c’è anche dall’altra parte
della barricata, tra quel personale che
i camion li deve riparare quando serve, meccatronici
e carrozzieri. Figure introvabili.
E allora tocca ingegnarsi, puntando sulle nuove
leve, in particolare quelle che frequentano gli
istituti professionali, come quelli di Enaip (Ente
Nazionale Acli Istruzione Professionale). Un
ente morale nazionale d’ispirazione cattolica
che nasce negli Anni ‘50 per avviare i giovani al
lavoro nell’Italia del secondo Dopoguerra.
Un’entità tutt’oggi molto attiva nella formazione,
grazie alle oltre duecento sedi nazionali e alla
ventina all’estero, sparse tra Argentina, Belgio,
Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera.
La regione italiana con maggiore densità di
scuole Enaip sicuramente il Veneto, col plesso
di Cittadella (Pd) che rappresenta un po’ il fiore
all’occhiello di questo ente e dove lo studio della
meccanica ha ancora un certo peso.
Proprio qui la filiale italiana di Daf ha voluto istituire
il primo corso destinato a meccatronici
truck, della durata di ottantotto ore e che comprende
anche una parte dedicata agli elettrici.
Ottantotto ore di training
Partito lo scorso gennaio nella sede di Cittadella
(unico luogo dove si effettua), è curato da formatori
Daf ed è per il 90 per cento focalizzato
sul service, ma comprende comunque anche
un’infarinatura relativa al prodotto e alla vendita.
Gli studenti impegnati sono gli iscritti al quinto
anno, quello di specializzazione avanzata (i corsi
sono strutturati in 3+1 ed eventualmente appunto
un altro anno come questo) e hanno la
possibilità di praticare quanto imparato direttamente
in aula, sfruttando una motrice Daf Xf
410 donata dal costruttore olandese. Che alla
fine del corso dà agli ex studenti la possibilità
di approfondire la propria conoscenza dell’azienda,
grazie a Daf Integration, quello finale dei tre
moduli formativi che la Casa di Eindhoven propone
a scuole professionali e superiori.
03 2025 - 51
Attualità
Service
Euromaster
Le scarpe giuste
Electrip
Polo positivo
Tutte le proposte a misura di autotrasportatori dell’azienda parte
del Gruppo Michelin. Per ridurre i costi legati a manutenzione
e assistenza pneumatici e migliorare la produttività aziendale
Inaugurato alle porte di Milano l’hub per la ricarica veloce
di veicoli elettrici più grande del Sud Europa. Trentadue
punti da 400 kW e già si guarda al mondo truck
In apertura, l’hub
di ricarica ultra veloce
di Assago, inaugurato
a fine gennaio.
In basso, Giovanni
Fornaro, Country
Director di Electrip
Italia e l’avvio di carica
del veicolo tramite
l’apposita app
e scansione del
QR code.
Molti si chiedono, in questo momento
di forti cambiamenti nel mondo automotive,
chi assumerà il ruolo di protagonista
nei prossimi anni. Electrip, joint venture
tra Wren House Infrastructure, attiva nella realizzazione
di infrastrutture sostenibili, e Zorlu
Enerji, focalizzata sulla produzione di soluzioni
energetiche, è tra i candidati. Azienda specializzata
nella realizzazione di stazioni di ricarica
AC e DC, in città e su strade interurbane, ma anche
presso abitazioni private e luoghi di lavoro,
ha inaugurato a fine gennaio ad Assago, alle
porte di Milano, l’hub di ricarica ultra veloce più
grande del Sud Europa. La nuova infrastruttura
ospita 32 punti di ricarica da 400 kW ciascuno,
capaci di erogare fino a 6,4 Mw, pari al fabbisogno
energetico orario di circa 6.500 abitazioni.
Il progetto
Quella di Assago è la quarta area di ricarica
dopo quelle, inaugurate nel 2024, ad Aosta,
Rondissone e Caserta. L’investimento è stato
pari a 2 milioni di euro. Assago è stata scelta
per la sua posizione strategica, essendo facilmente
accessibile da importanti arterie stradali
e autostradali, quali la Tangenziale Ovest, la A7
Milano-Genova. In più, è possibile attendere la
ricarica del proprio veicolo all’interno del vicino
Business Park di MilanoFiori Nord.
Il focus di Electrip è fornire soluzioni integrate,
con un forte impegno verso la sostenibilità:
l’energia dell’impianto proviene al 100 per cento
da fonti rinnovabili. È possibile accedervi posizionandosi
direttamente in uno degli stalli di ricarica.
Se si vuole avere la certezza di trovare
una postazione libera si può prenotare tramite
l’applicazione Electrip e interfacciarsi con QR
code. Le colonnine di Assago sono collegate
alla piattaforma Hubject, il principale operatore
globale di pagamento del settore e-mobility.
Due le tariffe al momento: 0,5 euro/kW per i
membri Electrip (bastra iscriversi sull’app) e 0,6
euro/kW per tutti gli altri utenti.
Ambiziosi i piani di Electrip. Nel 2025 saranno
inaugurati altri 16 hub nella Penisola. Ed entro
il 2030 l’azienda prevede di investire oltre 1 miliardo
di euro tra Europa e Turchia. Un terzo di
questa somma sarà destinato al nostro Paese
dove in vista ci sono anche nuovi progetti che
strizzano l’occhio ai veicoli pesanti.
«Stiamo trattando - ha spiegato Giovanni
Fornaro, Country Director di Electrip Italia - con
alcuni interporti italiani per installare nuovi punti
di ricarica dedicati ai truck. Abbiamo già firmato
il primo accordo con l’interporto di Padova. Già
dal 2026 sarà possibile vedere realizzati i primi
sockets dedicati».
Le soluzioni Master di Euromaster
MASTER START
Assistenza ‘on demand’
- Termini commerciali negoziati
- Fatturazione centralizzata
- Servizio in loco
- Riconoscimento nazionale
- Controllo del veicolo a ogni visita
- Consulenza esperti
- Gestione della ricostruzione
degli pneumatici
Effettuare una manutenzione ordinaria e
pianificata della flotta - pneumatici inclusi
- è fondamentale per aumentare la sicurezza,
la durata e le prestazioni dei veicoli.
Lo sanno bene le aziende di trasporto e logistica,
sempre più focalizzate nella ricerca di
fornitori multiservizi che permettono di ridurre
i costi e migliorare la produttività.
Come Euromaster, parte del Gruppo Michelin,
specialista dei pneumatici e della manutenzione
ordinaria di ogni tipologia di veicolo, dai
furgoni ai rimorchi, passando per i truck.
Presente in 17 Paesi europei con 1.200 centri
(300 sul territorio italiano con oltre 400 unità
mobili), si avvale di gommisti e meccatronici
appositamente formati per offrire un servizio
rapido e affidabile agli oltre 100.000 clienti
professionali.
Le flotte che scelgono Euromaster per i pneumatici
possono contare su tariffe trasparenti
e uniche nell’intero territorio nazionale, determinate
da un capitolato concordato preventivamente,
su medesimi standard operativi e
qualitativi, nonché sulla fatturazione centralizzata
che facilita il lavoro dell’amministrazione.
Non solo: il Customer Care offre un supporto
24 ore su 24.
Sono tre i pacchetti che l’azienda del Gruppo
francese dedica al mondo truck, tutti sotto l’ombrello
Master. ‘Start’ è la soluzione ‘on demand’
per la manutenzione ordinaria dei pneumatici
della flotta. ‘Care’ prevede la gestione
degli stessi con il regolare monitoraggio che
punta a prevenirne l’usura eccessiva e permette
di programmare eventuali interventi e
sostituzioni. Il pacchetto è personalizzabile.
C’è, infine, ‘Fleet’, la proposta all-inclusive. Il
canone fisso mensile (con revisione periodica
in base ai reali consumi) è costruito sulla base
delle esigenze espresse del cliente e prevede
la gestione a 360 gradi dei pneumatici della
flotta. Il monitoraggio costante da parte degli
esperti consente di effettuare le operazioni
di manutenzione ordinaria in modo predittivo
e di avere sempre i pneus in perfette condizioni
a tutto vantaggio della sicurezza, dei
consumi e, quindi, delle emissioni. Nel caso
di Care e Fleet i lavori possono essere eseguiti
non solo nei centri Euromaster, ma anche
presso la sede del cliente.
Euromaster offre una vasta gamma di pneumatici,
in grado di rispondere alle esigenze
più diversificate: dai Premium (migliori performance
ma anche eccellente longevità, ricostruibilità
e minor impatto ambientale), ai
Medium (buon rapporto qualità-prezzo e ricostruibilità),
fino agli Economy (livello base
ma sempre conforme agli standard europei).
MASTER CARE
Gestione/assistenza pneumatici
Oltre a quanto incluso in Start:
- Ispezioni regolari dei veicoli
- Report di attività
- Monitoraggio regolare dello stato della
flotta
- Lavori organizzati e eseguiti
in loco o nei centri Euromaster
MASTER FLEET
Servizio pneumatici all inclusive con canone
fisso *
Oltre a quanto incluso in Start: e Care:
- Canone mensile predefinito
adattabile ai consumi effettivi
- Singola fattura mensile
centralizzata ai consumi effettivi
*esclusa assistenza 24/7
52 - 03 2025
www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it
03 2025 - 53
EVENTI
La strada
giusta
Paving Show, tre convegni
di altissimo interesse
per il mondo delle
infrastrutture e dei trasporti
Verona Fiere, 12-13 marzo,
di scena ii futuro
delle infrastrutture: connesse,
intelligenti, sicure.
LeStrade e Vie&Trasporti
organizzano tre eventi
ad accesso libero con tre crediti
formativi ciascuno per ingegneri,
architetti e geometri
*
I QR riportano al modulo riservato agli
ingegneri per ottenere i crediti formativi.
per informazioni: gthorausch@fiaccola.it
Connessi on the road
12/03/2025-14.30-17.30
Il tema della connessione di strade
e autostrade è molto ampio, e,
soprattutto nel nostro Paese, agli
albori. Gli oratori faranno il punto della
situazione, raccontando cosa è stato
fatto e cosa si sta facendo per rendere
sempre più interattive le infrastrutture stradali e autostradali
Marco Colloredo Direttore operativo Serravalle
Maurizio Bicellari Responsabile sistemi gestionali
e documentali Anas
Marco Guerrieri Professore associato Un. Trento
Giuseppe Mastroviti Direttore Tecnico Brebemi
Cristina Pronello Professoressa Politecnico di Torino
Carlo Costa Direttore tecnico Autobrennero
Chairman Fabrizio Parati direttore LeStrade
IA, come e quando
13/03/2025-10.00-13.00
Può l’intelligenza artificiale
intervenire efficacemente nella
progettazione, gestione,
manutenzione e utilizzo delle
infrastrutture stradali? Se sì, come?
Stefano Brivio AD MGH
Giuseppe Colombo Milano Serravalle
Nicholas Fiorentini Professore Università Pisa
Dip. Ing. Civile e Industriale (DICI)
Massimo Penasa AD - Cofounder CaEmate
Maurizio Porcu Specialista di prodotto Codevintec
Camilla Sesana Ingegnere Cattedra Abertis
Alberto Servienti Professore Politecnico Milano
Chairman Giuseppe Guzzardi direttore Vie&Trasporti
Infrastrutture
e sicurezza
13/03/2025 -14.30-17.30
Un tema classico, ma affrontato
da una angolazione nuova che tiene
conto della digitalizzazione dei
sistemi, delle potenzialità della smart
road e della connettività dei veicoli,
oltre che dalla capacità di strada e
mezzo mobile di interagire
Michele Antonioli CEO KEE
Luigi Carrarini Program Manager SmartRoad Anas
Davide Sartelli Direttore Operations di Autostrade Alto Adriatico
Nicola Dinnella D.R. Area Gest. Rete Catania Anas
Roberto Impero CEO SMA Road Safety
Gianluca Vinco D.T. Uretek
Loretta Venturini D.T. Iterchimica
Domenico Zagari Program Manager Mercury Autostrade per l’Italia
Chairman Fabrizio Parati direttore LeStrade
Fatti apposta per voi
Ad Atessa, nel segno di Piano Italia,
prosegue il programma CustomFit
Il programma CustomFit di Stellantis,
che punta a rispondere alle esigenze
dei clienti dei veicoli commerciali, mettendo
al centro conversione, personalizzazione,
qualità e integrazione tecnologica,
prosegue con l’introduzione
di una piattaforma digitale che connette
direttamente clienti e allestitori.
Il primo percorso riguarda le trasformazioni
strutturali, come cassoni fissi,
ribaltabi, crew cab e Cargo Box che spesso richiedono una seconda
omologazione. Queste trasformazioni vengono realizzate utilizzando listini
standardizzati che includono le configurazioni più richieste sul mercato,
riducendo i tempi di produzione migliorando l’efficienza e la customer
experience complessiva. Le trasformazioni in-house sono integrate
con un secondo percorso che sviluppa soluzioni in collaborazione con
una rete di oltre 550 partner certificati a livello mondiale.
La gamma Stellantis Pro One, e in particolare la nuova generazione dei
large van Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel/Vauxhall Movano prodotti
nello stabilimento di Atessa, rappresentano il cuore di questa trasformazione.
E proprio il polo produttivo in provincia di Chieti, nato nel
1979 come joint venture tra Fiat e Psa-Peugeot Citroën, stando al ‘Piano
Italia’ recentemente presentato al Tavolo Automotive col Governo dovrebbe
svolgere un ruolo cruciale nel programma Custom Fit. Qui ogni
anno viene trasformato quasi il 20 per cento dei veicoli prodotti, grazie
a una collaborazione con più di 100 fornitori altamente specializzati. La
produzione è supportata da tecnologie avanzate, tra cui sistemi digitali
per prevenire errori, controlli statici e verifiche dinamiche su pista, assicurando
qualità e sicurezza.
Dimmi dove sei
Nuovi obblighi per i veicoli che trasportano
rifiuti speciali e pericolosi. Per la sicurezza
Nuovi obblighi per le imprese iscritte alla categoria 5 dell’Albo Nazionale
Gestori Ambientali: i veicoli per il trasporto rifiuti speciali e pericolosi dovranno
essere dotati di sistemi di geolocalizzazione entro il 31 dicembre
2025. Sul portale AGEST sarà possibile attestare, tramite un’autodichiarazione,
i dettagli specifici come la targa e il telaio dei mezzi utilizzati per
il trasporto. La sigla R.E.N.T.R.I. indicherà il nuovo Registro Elettronico
Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti su cui saranno visibili le informazioni
in merito ai rifiuti attraverso apposita
documentazione digitale. Lo strumento
punta a semplificare le procedure
burocratiche, rendendo più efficienti i
processi di monitoraggio e trasparenti
le operazioni di smaltimento.
PERSONE
POLTRONE
Si dice che
&
n Fabrizio Guarnieri è il nuovo
direttore commerciale di Eurasia
Motor Company, azienda attiva in
Italia dal 2005 come importatore di
vetture e veicoli commerciali dalla
Cina. Tra i brand trattati anche
Great Wall.
n Stellantis ha annunciato la nuova
organizzazione che punta a
garantire il giusto equilibrio tra
responsabilità regionali e globali,
facilitando la rapidità delle scelte e
la loro esecuzione. Bob Broderdorf
è stato nominato alla guida del
brand Jeep. Alain Favey è
responsabile del brand Peugeot.
Xavier Peugeot passa alla guida di
DS Automobiles. Anne Abboud
assume invece il timone dell’unità
veicoli commerciali di Stellantis Pro
One. Ancora in corso il processo di
nomina del nuovo Chief Executive
Officer, gestito da un Comitato
Speciale del Consiglio
d’Amministrazione e che si
concluderà entro la prima metà del
2025. Annunciata da Antonella
Bruno, Country Manager di
Stellantis in Italia, anche la nuova
organizzazione nello Stivale.
Quattro le principali novità. Si tratta
di Alessio Scutari, Managing
Director di Fiat e Abarth, Valentino
Munno, Managing Director di
Peugeot, Giorgio Vinciguerra,
Managing Director di Opel e
Federico Scopelliti, Leapmotor
Director. Completano la squadra i
confermati Raffaele Russo (Alfa
Romeo, DS Automobiles e Lancia),
Giovanni Falcone (Citroën) e
Novella Varzi (Jeep).
n Il Gruppo Intergea, tra i leader
nazionali del settore della
distribuzione automotive con 169
punti vendita, ha nominato
Gianluca Italia membro del
Consiglio di Amministrazione con
delega allo sviluppo.
54 - 03 2025 www.vietrasportiweb.it
03 2025 - 55
Si dice che
Non ci fermiamo mai
Astra pronta a consegnare nove
trattori per il trasporto eccezionale
A sei mani
Suzuki, Daihatsu e Toyota
per un van elettrico
Astra Veicoli Industriali ha recentemente
consegnato nove
trattori eccezionali HD9 8x6
biuso e allestiti con ganci anteriori
e posteriori per il traino
in coppia, segnando un importante
ritorno nel settore delle
consegne di mezzi ad alta potenza
e peso.
Pensati per affrontare i trasporti
più complessi e impegnativi,
i veicoli sono destinati
a rinforzare le flotte di alcune
tra le principali aziende italiane
operanti nei settori delle energie rinnovabili, delle costruzioni e della
logistica pesante.
Gli HD9 sono equipaggiati con motori Cursor 13 litri Euro VI da 570 Cv
Fpt Industrial, supportati da un cambio automatico a 7 rapporti con rallentatore
idraulico integrato. La driveline include ponti e assali rinforzati
e un potente trasferitore inseribile, che consente di passare da una configurazione
8x4 a 8x6, per prestazioni senza pari anche nelle condizioni
più estreme.
Il peso totale combinato varia tra le 250 e le 275 tonnellate.
Suzuki Motor Corporation, Daihatsu Motor
Co., LTD e Toyota Motor Corporation entro
il 2025 lanceranno i loro veicoli commerciali
compatti elettrici. Realizzati a sei mani,
promettono di offrire il meglio dei tre brand:
compattezza, dove Suzuki e Daihatsu,
sono maestre e tecnologia elettrica avanzata
by Toyota.
Anche la Commercial Japan Partnership
Technologies Corporation ha partecipato
alla progettazione del veicolo, puntando a
ottenere specifiche ottimali per una logistica
dell’ultimo miglio più efficiente.
Sempre più grandi
Il Gruppo Europart acquisisce Experica, leader italiano
nella distribuzione di ricambi per veicoli da lavoro e rimorchi
11-14 MARZO 2025
VERONAFIERE, VERONA
Oltre 60.000 mq di spazio espositivo
Trasporto, logistica e intermodalità
Servizi e consulenza alle imprese
Digitalizzazione e smart mobility
Formazione, recruiting, ricerca e sviluppo
Sostenibilità ambientale, sociale ed economica
Europart Group GmbH ha perfezionato
l’operazione di acquisizione
di Experica S.p.a, azienda con
sede a legale a Milano e sede amministrativa
a Padova, specializzata
nella distribuzione di ricambi
per veicoli industriali, commerciali,
rimorchi e autobus.
Nata nel 2018 dalla fusione di
Revarc e Tecnautocar, dispone di
una rete di filiali strategicamente
distribuite nel Nord Italia:
Alessandria, Bergamo, Bologna,
Brescia, Cuneo, Milano, Padova,
Rimini, Torino, Varese e Verona per un servizio di consegna
tempestivo.
L’acquisizione di Experica, che ha registrato un fatturato di
circa 100 milioni di euro nel 2024, da parte di Europart Group,
che ha archiviato l’anno con 580 milioni, permetterà lo sviluppo
di importanti sinergie operative
e commerciali.
«L’acquisizione di Experica - ha
commentato Olaf Giesen, CEO del
gruppo Europart - rappresenta un
passo significativo nella nostra
strategia di crescita. Experica è
un’azienda consolidata che ha registrato
uno sviluppo impressionante
negli ultimi anni. Siamo orgogliosi
di integrare l’eccellente know-how
di Experica all’interno del Gruppo.
Questa partnership rafforza la nostra
posizione e accresce la nostra
capacità di offrire un valore ancora maggiore ai nostri clienti.
Insieme, saremo in grado di rifornire quotidianamente i
grandi clienti del sud Europa attraverso magazzini e filiali
locali. Siamo entusiasti di unire le nostre forze e costruire
insieme un futuro di successo».
L’evento fieristico dell’anno
su trasporti, logistica, servizi alle imprese
e sostenibilità.
56 - 03 2025
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follow us
Si dice che
Fornitori di innovazione
Ups completa l’acquisizione di Frigo-Trans e Bpl.
Si amplia la rete per la logistica di prodotti sensibili
MILANO
4 - 5 marzo
2025
9 a edizione
Così come previsto dai piani di investimento
per il primo trimestre del 2025, Ups ha completato
l’acquisizione di Frigo-Trans e della sua
consociata Bpl, fornitori di logistica sanitaria
complessa con sede in Germania.
Un’operazione che afforza le capacità end-toend
di Ups in tutta Europa per i clienti
Healthcare. Il network di Frigo-Trans comprende
magazzini che coprono sei zone di temperatura,
dalla crio-conservazione (-196°C) all’ambiente
(da +15° a +25°C). Si tratta di un tassello
importante nella costruzione di quello che può
essere definito un vero e proprio impero sanitario.
Alla fine del 2023, Ups Healthcare ha svolto
attività per dieci miliardi di dollari, pari a circa
un decimo dei ricavi totali dell’azienda.
L’obiettivo è raddoppiare la somma entro il 2026
attraverso acquisizioni e investimenti strategici.
Tra le iniziative più recenti c’è la costruzione di
un laboratorio da novemila metri quadrati vicino
al principale hub di trasporto aereo di Ups, a
Louisville, Usa. Il centro consentirà l’elaborazione
dei risultati dei test in poche ore, garantendo
tempi di risposta rapidi ai pazienti.
Labport, così è stato battezzato, è già interamente
prenotato da aziende mediche per i prossimi
dieci anni.
All’esame preparati
Dekra e DaimlerTruck Retail Italia insieme per promuovere
un programma di prerevisione dedicato ai pesanti
Daimler Truck Retail Italia, filiale diretta del gruppo
Daimler Truck per vendita e assistenza dei
veicoli industriali Mercedes-Benz e Fuso, e
Dekra, azienda di certificazione impegnata sul
fronte della sicurezza, hanno lanciato una partnership
finalizzata ad agevolare le attività di
revisione dei veicoli pesanti. Le filiali Daimler
Truck Retail di Brescia e Piacenza saranno le
prime a offrire il servizio di Prerevisione Dekra,
un pacchetto integrato di formazione specifica,
metodologie e strumenti esclusivi per supportare
il check up generale che verifica, in via preventiva,
la preparazione del veicolo alla revisione
ministeriale. Dekra certificherà le competenze
e la formazione dei tecnici di Prerevisione (secondo
la norma ISO 17024) e il processo di
Prerevisione (secondo la norma ISO 17065)
permettendo alla Stella di valorizzare il proprio
operato e offrire maggiori garanzie nell’affidamento
dei lavori. A valle del processo, i clienti
dell’officina riceveranno una verifica trasparente
dello stato di efficienza e sicurezza del mezzo,
attraverso una Check list che testimonia i controlli
fatti e un Attestato di Prerevisione Dekra
in formato non falsificabile, da condividere con
l’ispettore della revisione ministeriale che potrà
utilizzarlo a supporto della propria ispezione.
«Si genera un circolo virtuoso - ha sottolineato
Giorgio Casalino, Country Manager Vehicle
Inspection Dekra - che apporta benefici a tutte
le parti coinvolte: i professionisti che offrono i
propri servizi nelle officine, le imprese che li impiegano
e i clienti che ne usufruiscono. Questo
processo contribuisce concretamente alla riduzione
dell’incidentalità e al miglioramento della
sicurezza sulle nostre strade, a vantaggio dell’intera
comunità».
MUOVERE L’ITALIA:
INDUSTRIA E LOGISTICA
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VIRTUOSO E COMUNE
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58 - 03 2025
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Tecnologia
MOTORI SPENTI
A Verona torna LetExpo
L’appuntamento con il mondo del trasporto e della
logistica è alla Fiera scaligera dall’11 al 14 marzo
Andrà in scena da martedì 11 a venerdì 14 marzo
la quarta edizione di LetExpo, fiera dedicata
ai trasporti, alla logistica, ai servizi alle imprese
e alla sostenibilità organizzata da Alis Service
in collaborazione con Veronafiere.
In oltre 60.000 metri quadrati di superficie fieristica
della città scaligera saranno presenti
500 espositori. Attesi migliaia di visitatori, tra
cui molti giovani provenienti da scuole superiori,
istituti tecnici nautici e ITS Academy di tutta
Italia. «Per l’edizione 2025 - ha dichiarato il presidente
di ALIS Guido Grimaldi - abbiamo intenzione
di porre massima attenzione alle nuove
tecnologie, ai processi di transizione, alla digitalizzazione
e all’internazionalizzazione, che sta
diventando un principio cardine di questa manifestazione,
perché moltissimi ospiti ed espositori
verranno da tutta l’area euro-mediterranea,
ma anche da altri importanti Paesi come la
Finlandia, la Germania e la Turchia».
Confermata anche la partecipazione della
Difesa con un’importante presenza di uomini,
mezzi e attività dimostrative delle Forze Armate,
in un’ampia e dedicata area.
Alla presentazione dell’evento, svoltasi a Roma,
è intervenuto anche il Viceministro del MIT
Edoardo Rixi. «LetExpo - ha sottolineato - rappresenta
un’opportunità per promuovere una
cultura orientata verso una mobilità e un’economia
più sostenibili, coinvolgendo istituzioni, imprese
e operatori del settore. L’attenzione del
MIT sottolinea l’interesse del Governo verso lo
sviluppo e l’innovazione del comparto, riconoscendo
il ruolo fondamentale che esso svolge
Marzo
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
1 2 1
3 4 5 6 7 8 9 1
10 11 12 13 14 15 16 1
17 18 19 20 21 22 23 1
24 25 26 27 28 29 30 1
31
nell’economia nazionale e internazionale».
Cinque i settori espositivi: Trasporto, logistica
ed intermodalità (include Veicoli Industriali e
Allestimenti); Servizi e consulenza alle imprese;
Digitalizzazione e Smart Mobility; Formazione,
recruiting, ricerca e sviluppo; Sostenibilità.
«LetExpo - ha concluso Federico Bricolo,
Presidente di Veronafiere - è un punto di riferimento
per il trasporto e la logistica sostenibili.
Rappresenta un’opportunità per promuovere una
cultura orientata verso una mobilità e un’economia
più sostenibili, coinvolgendo istituzioni, imprese
e operatori del settore. L’attenzione del
MIT sottolinea l’interesse del Governo verso lo
sviluppo e l’innovazione del comparto, riconoscendo
il ruolo fondamentale che esso svolge
nell’economia nazionale e internazionale».
Per maggiori informazioni e per accreditarsi all’evento
scaligero è possibile visitare il sito
www.letexpo.it.
Aprile
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
1 2 3 4 5 6 1
7 8 9 10 11 12 13 1
14 15 16 17 18 2 19 3 20 1
21 1 22 4 23 24 25 1 26 27 1
28 29 30
1 dalle ore 9,00 alle ore 22,00 - 2 dalle 14,00 alle ore 22,00 - 3 dalle 9,00 alle ore 16,00
4 dalle 9,00 alle ore 14,00
La limitazione interessa, fuori dai centri abitati, i veicoli e le combinazioni di veicoli adibiti
al trasporto di merci aventi massa complessiva massima autorizzata superiore alle 7,5 tonnellate
Way MTS06/16
Tutto in uno
Investire in tecnologie innovative per proporre ad aziende di trasporto
e operatori logistici soluzioni all’avanguardia. È l’obiettivo di Way
che lancia sul mercato il nuovo dispositivo per i settori più sfidanti
Ridurre il Total Cost of Ownership (TCO)
e prolungare la vita operativa della flotta.
è l’obiettivo delle aziende di trasporto.
Obiettivo che possono raggiungere anche affidandosi
a Way, azienda nata nel 1996, parte
del Gruppo Tim dal 2015, specializzata nelle
applicazioni di geolocalizzazione satellitare per
il mondo della logistica nonché nello sviluppo
di piattaforme e progetti personalizzati di
IoT(Internet of Things) e TTS. Arriva, infatti, sul
mercato il nuovo MTS06/16, ben più di un dispositivo
Gps: si tratta di un abilitatore tecnologico
progettato per gestire le diverse esigenze
operative in contesti complessi, come il trasporto
valori, quello a temperatura controllata, la
raccolta rifiuti, i servizi ecologici e l’Industria
4.0. Grazie alla sua capacità di elaborare e inviare
un'enorme quantità di dati alla piattaforma
in cloud WAY4Web, il dispositivo consente ai
fleet manager di avere una visione dettagliata
e immediata sullo stato dei veicoli. I parametri
possono essere utilizzati, tra l’altro, per pianificare
interventi di manutenzione preventiva, identificare
consumi anomali e migliorare l’utilizzo
dei mezzi. WAY MTS06/16 può anche dialogare
con sistemi di parti terze (CRM, TMS, ERP), centralizzando
i dati operativi e semplificando le
attività di gestione.
L’ultimo arrivato
«Oggi la digitalizzazione - ci spiega Massimo
Marchetti, amministratore delegato di Way -
non può prescindere dall'impatto ambientale ed
è per questo che abbiamo realizzato un prodotto
sostenibile nel suo intero ciclo di vita, nell'uso
come nello smaltimento. Abbiamo certificato
MTS06/16 con EPD (Environmental Product
Declaration) per attestare la nostra attenzione
alla sostenibilità. Il dispositivo è stato sviluppato
secondo criteri trasparenti di eco-compatibilità,
in linea con le esigenze di un settore sempre più
orientato alla transizione green. E la sostenibilità
non è solo ambientale, ma anche economica e
operativa. In questo senso, abbiamo creato una
piattaforma tecnologica in grado di connettere
dati, mezzi e processi aziendali. L'innovazione
non si ferma alla tecnologia: abbiamo adottato
un approccio full service che accompagna il
cliente in tutte le fasi, dalla configurazione all'assistenza
continua, integrando formazione, supporto
tecnico e adeguamento alle normative. Il
nostro impegno è chiaro: investire costantemente
per offrire strumenti all’avanguardia e aiutare
le aziende a costruire un modello di gestione
avanzata che migliori l'efficienza operativa, la
sicurezza e, ovviamente, la sostenibilità».
Sempre connesso
Massimo Marchetti,
amministratore
delegato di Way Srl
dal 1996.
In apertura, il nuovo
Way MTS06/16.
Il nuovo Way MTS06/16 è stato progettato per una trasmissione
dei dati stabile e veloce. Tra le principali caratteristiche di connettività
troviamo la tecnologia 2G/4G-LTE Cat 1 per una comunicazione
fluida e senza interruzioni, il ricevitore GNSS a 47 canali compatibile
con le principali costellazioni satellitari (GPS, GLONASS, GALILEO,
BDS, QZSS) per ottenere una copertura globale, antenne LTE e GNSS
integrate o esterne, per adattarsi a qualsiasi configurazione, doppia
interfaccia Bluetooth - una per la gestione della fonia in viva voce e
una per il controllo dei sensori BLE (presenza, temperatura, umidità,
apertura porte, ecc.) - e interfacce seriali e porta 1-Wire che permettono
il collegamento di dispositivi di identificazione, sistemi di pesatura,
attuatori e display. Conforme alla norma CEI 79-56 per i sistemi
black-box, il dispositivo consente la ricostruzione di eventi di
crash e il monitoraggio delle dinamiche di guida. Registra, tra l’altro,
parametri come posizione, velocità, accelerazioni e frenate.
60 - 03 2025
www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it
03 2025 - 61
Formazione
Ricomincio da 3
Torna il master sulla servitizzazione, ma con una sostanziale differenza: non
è più limitato al settore automotive, ora abbraccia il maggior numero di applicazioni
della ‘scienza dei servizi’. A organizzarlo è sempre il consolidato
gruppo di professori universitari di ASAP. Stanno per scadere i termini per
l’iscrizione, meglio affrettarsi: le opportunità offerte da questo corso di alta
formazione sono notevoli. La missione del master sarà formare i Service
Manager del futuro, fornendo competenze, vision, approcci a tutti i contesti
industriali (e l’automotive rimane prioritario). Numerosi gli sbocchi professionali.
Studenti ideali (non solo) i laureati in discipline ingegneristiche e economicoaziendali,
ed è possibile iscriversi a singoli insegnamenti. Le lezioni cominciano
in aprile, in presenza (35 per cento) e on-line (65 per cento).
LA DIDATTICA: INSEGNAMENTI
INSEGNAMENTO CFU Ore di attività Ore di studio Ore totali
didattica individuale
Strategia dei servizi 5 40 85 125
Organizzazione e gestione delle risorse umane 5 40 85 125
Misurazione delle performance, pianificazione
e controllo di gestione 5 40 85 125
Operations, gestione dei processi e della logistica 6 48 102 150
Tecnologie digitali per i servizi 5 40 85 125
Marketing e comunicazione 5 40 85 125
Normative e legislazione per i servizi 3 24 51 75
Focus settoriale 4 32 68 100
TOTALE 34 304 646 950
CHI PUÒ FARE DOMANDA
Gli studenti che hanno conseguito il diploma
di laurea triennale (L) in:
• Ingegneria dell’informazione (classe
L-08)
• Ingegneria industriale (classe L-09)
• Scienza dell’amministrazione e dell’organizzazione
(classe L-16)
• Scienze dell’economia e della gestione
aziendale (classe L-18)
• Scienze economiche (classe L-33)
Gli studenti che hanno conseguito il diploma
di laurea magistrale (LM) in:
• Finanza (classe LM-16)
• Ingegneria gestionale (classe LM-31)
• Ingegneria informatica (classe LM-32)
• Ingegneria meccanica (classe LM-33)
• Scienze economico-aziendali (classe
LM-77).
4 o 8 ore
al giorno.
2 giorni e mezzo
alla settimana
(tendenzialmente
giovedì
pomeriggio -
venerdì - sabato).
20 settimane
tra aprile e
novembre 2025.
I laureati in discipline umanistiche,
come:
• Scienze della politica (classe LM-62)
• Scienze filosofiche (classe LM-78)
• Scienze storiche (classe LM-84)
• Sociologia e ricerca sociale (classe
LM-88)
• Giurisprudenza (classe LMG-01)
• I laureati in una disciplinaequivalente,
conseguita sulla base degli ordinamenti
precedenti
LA DIREZIONE DEL MASTER
Prof. Lucrezia Songini Direttore del Master (Un. Piemonte Orientale), Prof. Paolo Gaiardelli Vi-ce Direttore del Master (Un.
Bergamo) Prof. Mario Rapaccini (Un. Firenze), Dott. Federico Adrodegari (Un. Brescia), Prof. Anna Pistoni (Un. Insubria).
IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO
Gianluca Annunziata - Iveco Group, Francesco Benazzi - Toyota MH, Alessandra Benedetti - SCM Group, Dario Campagna
- AsConAuto, Amleto Impaloni - Confartigianato Piemonte Orientale, Dario Luise - AF, Paolo Mauri - Angelopo, Matteo
Mutti - Itema Group, Paolo Caval-lanti - Omron, Massimiliano Corbetta - Volkswagen Italia, Andrea De Bernardis - ANFIA,
Rossano Denetto - Confartigianato Piemonte Orientale, Enrique Enrich - Italscania, Ludovica Fiaschi - Baker Hughes,
Mauro Frizziero - Socomec, Marco Franza - Iveco Group, Giuseppe Guzzardi - Vie&Trasporti e Flotte&Finanza, Maria
Cristina Iacazio - Toyota MH, Valerio Paolillo - Ri-oh Europe, Alessandro Piubelli - Turboden, Roberto Savoini - Rete Iveco,
Gastone Sassatelli - Sacmi Group, Alessio Sitran - Continental Automotive, Frederik Swartling - Italscania, Paolo Starace -
Ford Trucks, Stefano Terzi - Baker Hughes, Ilia Terlizzi - Ricoh Italia, Marco Trullo - Georg Fischer
PORTIAMO L’EDILIZIA
A UN LIVELLO SUPERIORE.
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uscirai da CONEXPO-CON/AGG con nuove
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Nord America, ma è un evento che porta il settore
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partecipante ed. 2023
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Per garantire la massima operatività, continua
la campagna di aggiornamenti gratuiti per tutti
i veicoli della gamma: per verificare la disponibilità
basta inserire nell’apposito modulo online
gli ultimi 8 caratteri del numero di telaio.
Ford
Tasso fisso
Con il finanziamento IdeaFord Business, tasso
fisso del 5,95% (tasso 0 per E-Transit ed E-
Tourneo).
Nuovo Transit Courier Trend 1.0 EcoBoost 100
Cv è proposto a 173 euro al mese per 48 mesi,
anticipo di 5.000 euro, Taeg 8,11%; per Nuovo
Transit Courier Trend 1.5 EcoBlue 100 Cv, 160
euro al mese per 48 mesi, anticipo di 5.000
euro, Taeg 7,69%.
Nuovo Transit Connect Trend 2.0 EcoBlue 102
Cv è offerto a 160 euro al mese per 48 mesi,
anticipo di 5.000 euro, Taeg 7,54%; per Nuovo
Transit Connect Trend 1.5 Plug-In Hybrid 150
Cv, 343 euro al mese per 48 mesi, anticipo di
6.000 euro, Taeg 7,30%.
Transit Custom Van Trend 280 L1H1 EcoBlue
110 Cv è proposto a 188 euro al mese per 48
mesi, anticipo di 6.500 euro, Taeg 7,22%; per E-
Transit Custom Van Trend 320 L1H1 64kW 136
Cv, 296 euro al mese per 48 mesi, anticipo di
8.500 euro, Tan 0%, Taeg 0,75%; per Nuovo
Transit Custom Van Trend 320 L1H1 2.5 Plugin
Hybrid 233 Cv Automatico, 273 euro al mese
per 48 mesi, anticipo di 8.500 euro, Taeg 7,21%.
Transit Van Trend 310 L2H2 EcoBlue 105 Cv è
offerto a 183 euro al mese per 48 mesi, anticipo
di 5.000 euro, Taeg 7,11%; per E-Transit Van
Trend 350 L2H2 68 kW 184 Cv, 392 euro al mese
per 48 mesi, anticipo di 9.500 euro, Taeg 0,57%.
Nuovo Tourneo Custom Titanium 320 L1 2.0
EcoBlue 136 Cv è proposto a 279 euro al mese
per 48 mesi, anticipo di 7.500 euro, Taeg 6,87%;
per Nuovo Tourneo Custom Trend 340 L2H1
2.5 Plug-in Hybrid 233 Cv Automatico, 374 euro
al mese per 48 mesi, anticipo di 9.500 euro, Taeg
6,88%; per E-Tourneo Custom Trend 340 L2H1
64kW 218 Cv, 325 euro al mese per 48 mesi, anticipo
di 9.500 euro, Tan 0%, Taeg 0,59%.
Transit con Cassone Fisso Trend 350 L3
EcoBlue 130 Cv Trazione Anteriore è offerto a
221 euro al mese per 48 mesi, anticipo di 5.000
euro, Taeg 6,96%; nella versione con Cassone
Ribaltabile Trend 350 L2 EcoBlue 130 Cv
Trazione Posteriore RG, 262 euro al mese per
48 mesi, anticipo di 5.000 euro, Taeg 6,87%.
Nuovo Ranger Doppia Cabina XLT 2.0 EcoBlue
170 Cv 4x4 è proposto a 209 euro al mese per
48 mesi, anticipo di 7.500 euro, Taeg 6,97%.
Iva sempre esclusa. Fino al 31 marzo.
Iveco
Garanzie
Fino al 31 marzo Nuovo Eurocargo beneficia
del terzo anno di garanzia sulla catena cinematica
a 99 euro (esclusi veicoli con missioni municipalità
e applicazioni speciali, raccolta rifiuti
ed edilizia).
Stessa scadenza per la promozione tasso 0 su
Daily Cabinato e anticipo 0 su Daily Furgone in
pronta consegna; in più, terzo anno di garanzia
estesa a 99 euro.
MAN
Ricambi
Ricambi originali MAN a prezzi ribassati fino al
31 marzo: filtro abitacolo a partire da 22 euro,
filtro carburante da 12, filtro aria da 109, filtro
di filtraggio da 24, filtro olio motore da 23 euro;
serbatoio aria da 197, cartuccia essiccatore da
51 euro. Lato accessori, supporto tablet da 85
euro, visiera parasole da 868, cintura di serraggio
da 24, tavolo porta oggetti (per TGX) a 223
euro, sistema telecamere MAN birdview 360°
a 2.264 euro.
Inoltre, è stato rinnovato per tutto il 2025 il programma
Lion Plus, che per i veicoli immatricolati
da più di cinque anni assicura sconti fino al 27%
sugli ammortizzatori, fino al 30 su cristalli, filtri,
parti frizione, parti motore, soffietti, fino al 32
su parti impianto frenante e fino al 40% sui fluidi.
Previsti anche due anni di garanzia sull’intervento
eseguito presso la Rete di Assistenza MAN.
Renault
Leasing
Kangoo Van FG L1 Blue dCi 75 MY24 è offerto
in leasing a 129 euro al mese per 59 mesi, Tan
5,99%, Taeg 8,22%, anticipo di 6.496 euro, riscatto
a 7.226 (in alternativa, finanziamento in
59 rate da 129 euro al mese, oltre ai 9.248 di
rata finale, con anticipo di 9.250 euro; Tan
5,99%, Taeg 7,34%); Kangoo Van E-Tech Electric
FG L1 comfort range AC11 MY24 è proposto
a 199 euro al mese per 35 mesi, Tan 5,99%,
Taeg 7,76%, anticipo di 9.867 euro, riscatto a
15.161.
Trafic Van FG L1H1 T27 Blue dCi 110 MY24, è
offerto a 209 euro al mese per 59 mesi, Tan
5,99%, Taeg 7,72%, anticipo di 7.960 euro, riscatto
a 8.574; Nuovo Trafic authentic L1 Blue
dCi 110 MY24 è proposto a 329 euro al mese
per 59 mesi, Tan 5,99%, Taeg 7,83%, anticipo di
10.750 euro, riscatto a 11.951.
Da ultimo, Nuovo Master FG TA L2H2 T33 Blue
dCi 105 E6E è offerto a 269 euro al mese per
59 mesi, Tan 5,99%, Taeg 7,54%, anticipo di
8.117 euro, riscatto a 9.379.
Sono tutti prezzi al netto di iva, messa su strada,
IPT e contributo PFU.
Scania
Assistenza
Per i truck con oltre 36 mesi di vita ecco SE-
NIOR, il piano di manutenzioni S, M, L raggruppate
in pacchetti da 2, 3 o 4 ispezioni.
Per l’intera durata del contratto - 12 mesi per 2
ispezioni, 12 o 24 mesi per 3/4 ispezioni - sconto
del 20% sugli interventi di officina e sui ricambi.
Tra i pacchetti attualmente in vigore: alternatore,
ammortizzatore telaio, asta a V,
batteria, bronzine, cilindro sterzo anteriore e posteriore,
cinghia e tendicinghia, compressore,
cuscinetto ruota, essiccatore, freni, freni rimorchi
e semirimorchi, frizione, gancio di traino,
motorino, parabrezza, pompa acqua, radiatore,
ralla, retarder, revisione leva frizione, revisione
scambiatore, soffietti telaio, sospensioni cabina,
sterzo, turbo.
In abbinamento alla manutenzione, con il contratto
SENIOR si può scegliere tra 4 soluzioni
di riparazioni in garanzia a prezzo fisso:
Centraline (motore, cambio, coordinatore), SCR
(pompa, dosatore, sensori Nox, sensore pressione
differenziale), DPF (sostituzione filtro
DPF), e Driveline per veicoli Euro 6 con contratto
in scadenza, senza variazione di proprietà (componenti
della catena cinematica - motore, cambio,
differenziale, retarder - bagnati d’olio).
Volkswagen
Service
Rinnovata per tutto il primo trimestre 2025
Promozione Service 25, che garantisce il 25%
di sconto sulle principali tipologie di ricambi
impiegate per la manutenzione degli LCV immatricolati
entro il 31 dicembre 2021 (veicoli a
noleggio esclusi). Rientrano nella promo: filtri,
liquidi, pastiglie e dischi freno, spazzole, cinghia,
frizione, luci, batteria, parabrezza.
Si chiama invece 5 plus il servizio ‘all inclusive’
che include nel prezzo d’acquisto del veicolo
la garanzia di serie fino a 5 anni o 150.000 km
(100.000 per Gamma ID. Buzz); la garanzia
estesa è di serie per Nuovo Amarok a partire
dall’anno modello 2023 e per il resto della
gamma a partire dall’anno modello 2024.
Compresi in 5 plus sono anche il piano di manutenzione
ordinaria Service Plan di 5 anni o
150.000 km per l’intera gamma (100.000 km
per Gamma ID. Buzz), e il Servizio Mobilità disponibile
24 ore su 24, 365 giorni l’anno, in
Italia e all’estero, che consente di raggiungere
il Centro di Assistenza più vicino in caso di
panne o incidente.
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Archivio
TUTTE LE PROVE V&T CAMION&LCV
Citroën Berlingo BlueHDi 100 S&S E6
km/l 12,81 (l/100km 7,80) - adblue% 18,96
km/h 48,6 - kg 1.970 - index 484,3 V&T 795
Citroën Jumpy 2.0 HDi 136 Fap E4
km/l 8,79 (l/100km 11,38) - km/h 51,0
kg 2.930 - index 460,1 V&T 714
Dacia Dokker Focaccia pick-up 1.5 dCi 90 Cv E6b
km/l 14,18 (l/100km 7,05) - adblue% --
km/h 47,4 - kg 1.950 - index 509,2 V&T 828
Dacia Dokker Van 1.5 dCi 90 Cv E5
km/l 15,43 (l/100km 6,47) - km/h 52,3
kg 1.960 - index 533,1 V&T 766
Fiat Doblò Cargo 95 EcoJet E6b
km/l 15,30 (l/100km 6,54) - adblue% --
km/h 49,7 kg 2.070 - index 525,1 V&T 810
Fiat Doblò Cargo 1.3 Multijet II 66 kW Euro 5+
km/l 14,47 (l/100km 6,90) - km/h 48,9
kg 2.070 - index 516,1 V&T 794
Fiat Doblò Cargo 1.6 Multijet E5
km/l 12,06 (l/100km 8,29) - km/h 50,56
kg 2.375 - index 496,9 V&T 756
Fiat Doblò Cargo 1.4 T-Jet Cng E5
km/kg 15,8 (kg/100km 6,33) - km/h 38,8
kg 2.400 - index 497,5 V&T 757
Fiat Doblò Cargo XL 2.0 Mjet Power E5
km/l 12,52 (l/100km 7,99) - km/h 49,7
kg 2.500 - index 499,4 V&T 775
Fiat Fiorino Cargo 1.3 Mjet 16v E4
km/l 17,22 (l/100km 5,81) - km/h 49,3
kg 1.870 - index 539,8 V&T 716
Fiat Fiorino Adventure 1.3 Mjet 16v E5
km/l 15,62 (l/100km 6,40) - km/h 51,8
kg 1.780 - index 533,1 V&T 749
Fiat Talento 125 EcoJet E6
km/l 7,54 (l/100km 13,27) - adblue% 2,199
km/h 41,7 - kg 2.900 - index 418,0 V&T 825
Ford Fiesta Van 1.4 Tdci E4
km/l 13,2 (l/100km 7,57) - km/h 38,8
kg 1.560 - index 475,7 V&T 733
Ford Transit M 280 2.2 TDCi E4
km/l 10,56 (l/100km 9,47) - km/h 35,9
kg 2.880 - index 441,2 V&T 709
Ford Transit Connect 1.6 Tdci 115 E5
km/l 12,85 (l/100km 7,78) - km/h 51,4
kg 2.350 - index 507,0 V&T 779
Ford Transit Connect 1.5 Tdci E6d-Temp
km/l 12,18 (l/100km 8,21) - adblue% 10,071
km/h 51,8 - kg 2.240 - index 490,5 V&T 838
Ford Transit Courier 1.5 EcoBlue Active E6d
km/l 14,44 (l/100km 6,93) - adblue% 22,472
km/h 43,1 - kg 1.965 - index 478,8 V&T 879
Ford Transit Courier 1.5 Tdci E5
km/l 14,28 (l/100km 7,00) - km/h 49,7
kg 1.790 - index 516,1 V&T 788
Ford Transit Courier 1.5 Tdci 100 Cv E6d-Temp
km/l 14,60 (l/100km 6,85) - adblue% -
km/h 48,9 - kg 1.800 - index 517,2 V&T 841
Ford Transit Custom 300 2.0 Tdci E6
km/l 10,92 (l/100km 9,15) - adblue% 7,970
km/h 50,6 - kg 3.000 - index 475,7 V&T 823
Ford Transit Custom 310 2.2 TDCi E5
km/l 10,17 (l/100km 9,83) - km/h 48,6
kg 3.100 - index 471,5 V&T 770
Ford Transit Custom 320 2.0 EcoBlue E6d
km/l 10,58 (l/100km 9,45) - adblue% 6,173
km/h 46,4 - kg 3.225 - index 463,7 V&T 882
Ford Transit Custom 2.0 TDCi 130 Cv E6
km/l 10,84 (l/100km 9,22) - km/h 50,5
kg 2.860 - index 475,5 V&T 802
Ford Transit Custom Trail 340 L1H1 E6D-Temp
km/l 10,51 (l/100km 9,51) - adblue% 7,157
km/h 48,2 - kg 3.400 - index 466,1 V&T 855
Hyundai H-1 2.5 CRDi Vgt E4
km/l 9,92 (l/100km 10,08) - km/h 48,9
kg 3.210 - index 469,3 V&T 720
Mercedes-Benz Citan 109 Cdi E5
km/l 14,98 (l/100km 6,67) - km/h 51,4
kg 1.960 - index 526,9 V&T 769
Mercedes-Benz Citan 111 Cdi E6
km/l 13,70 (l/100km 7,29) - km/h 51,8
kg 1.950 - index 516,2 V&T 806
Mercedes-Benz Citan 112 Cdi Long E6D
km/l 12,85 (l/100km 7,78) - adblue% 10
km/h 47,1 - kg 2.020 - index 486,1 V&T 856
Mercedes-Benz Vito 111 Cdi E5b+
km/l 10,76 (l/100km 9,29) - km/h 48,57
kg 2.800 - index 478,2 V&T 790
Mercedes-Benz Vito 113 Cdi E5
km/l 9,52 (l/100km 10,50) - km/h 48,9
kg 2.800 - index 464,5 V&T 763
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6
km/l 10,92 (l/100km 9,15) - adblue% 3,188
km/h 48,9 kg 2.800 - index 477,4 V&T 809
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6d-Temp
km/l 10,44 (l/100km 9,58) - adblue% 12,183
km/h 46,4 kg 2.800 - index 454,8 V&T 846
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6e
km/l 13,82 (l/100km 7,24) - adblue% 21,371
km/h 46,7 kg 2.800 - index 483,3 V&T 885
Mercedes-Benz Vito 115 Cdi City E4
km/l 9,34 (l/100km 10,71) - km/h 29,6
kg 2.800 - index 407,8 V&T 724
Mercedes-Benz Vito 116 Cdi Long E6d-temp
km/l 10,76 (l/100km 9,29) - adblue% 16,230
km/h 52,3 - kg 2.800 - index 467,5 V&T 853
Nissan Interstar dCi 120 E4
km/l 8,37 (l/100km 11,95) - km/h 47,4
kg 3.290 - index 446,3 V&T 717
Nissan Nv 200 1.5 dCi E4
km/l 12,55 (l/100km 7,94) - km/h 49,7
kg 2.015 - index 500,2 V&T 735
Nissan Nv 250 L1 95 Cv E6d-Temp
km/l 15,14 (l/100km 6,60) - adblue% 6,627
km/h 47,8 – kg 1.980 – index 512,9 V&T 845
Nissan Nv 300 dCi 120 E6b
km/l 10,60 (l/100km 9,44) - adblue% 5,155
km/h 47,4 – kg 2.800 – index 467,6 V&T 811
Nissan Primastar 115 Dci E4
km/l 12,00 (l/100km 8,33) - km/h 49,3
kg 2.720 - index 493,2 V&T 711
Opel Vivaro 2.0 Cdti 120 E4
km/l 10,28 (l/100km 9,73) - km/h 50,5
kg 2.770 - index 477,4 V&T 725
Peugeot Bipper 1.4 Hdi 70 Cv E4
km/l 16,63 (l/100km 6,01) - km/h 49,7
kg 1.830 - index 536,3 V&T 727
Peugeot Boxer 333 2.2 HDi 130 E5
km/l 9,76 (l/100km 10,24) - km/h 47,45
kg 3.250 - index 463,8 V&T 787
Peugeot Expert Standard 2.0 BlueHdi 150 Cv E6b
km/l 10,19 (l/100km 9,81) - adblue% 6,937
km/h 51,4 kg 2.730 - index 470,0 V&T 807
Peugeot Partner 1.6 Hdi 90 Cv E4
km/l 12,35 (l/100km 8,09) - km/h 54,1
kg 2.270 - index 508,4 V&T 731
Peugeot Partner 1.6 E-Hdi 90 Cv E5
km/l 12,85 (l/100km 7,78) - km/h 45,7
kg 2.170 - index 492,3 V&T 772
Piaggio Porter EcoPower 1.3 16V Bi-Fuel E4
km/l 7,92 (l/100km 12,62) - km/h 35,7
kg 1.580 - index 409,8 V&T 730
Piaggio Porter Maxxi D120 E5
km/l 11,46 (l/100km 8,73) - km/h 48,6
kg 2.200 - index 485,8 V&T 748
Piaggio Porter NP6 LR HD Top Gpl E6D
km/l 6,94 (l/100km 14,41) - km/h 40,3
kg 2.800 - index 408,9 V&T 862
Renault Express Van 1,5 Blue dCi 95 E6d-Temp
km/l 14,90 (l/100km 6,71) - adblue% 5,797
km/h 44,4 - kg 2.000 - index 502,2 V&T 858
Renault Kangoo Express 1.5 dCi 90 Cv E5
km/l 13,38 (l/100km 7,47) - km/h 50,1
kg 2.260 - index 508,9 V&T 756
Renault Kangoo Express 1.5 dCi 105 Cv E4
km/l 13,71 (l/100km 7,29) - km/h 50,1
kg 2.010 - index 511,9 V&T 726
Renault Kangoo Exp Compact 1.5 dCi 86 E4
km/l 13,60 (l/100km 7,35) - km/h 50,6
kg 1.770 - index 512,2 V&T 736
Renault Kangoo Express New 1.5 dCi 90 Cv E5
km/l 15,46 (l/100km 6,47) - km/h 54,65
kg 1.940 - index 527,5 V&T 774
Renault Kangoo Van 1.5 Blue dCi 95 Cv
km/l 14,06 (l/100km 7,11) - adblue% 9,576
km/h 45 - kg 2.027 - index 492,8 V&T 865
Renault Master T33 Blue dCi 150 E6e
km/l 9,89 (l/100km 10,11) - adblue% 13,474
km/h 47,5 kg 3.300 - index 448,6 V&T 887
Renault Trafic 1.6 dCi 120 Energy E5
km/l 11,83 (l/100km 8,45) - km/h 48,6
kg 2.750 - index 489,7 V&T 782
Renault Trafic Energy dCi 170 Edc E6D-Temp
km/l 10,32 (l/100km 9,69) - adblue% 5,020
km/h 49,7 - kg 2.900 - index 470,0 V&T 844
Toyota Proace 1.6D 115 Cv S&S E6
km/l 10,40 (l/100km 9,61) - adblue% 13,158
km/h 49,3 - kg 2.600 - index 460,0 V&T 803
Volkswagen Caddy 2.0 Tdi BlueMotion E6
km/l 16,88 (l/100km 5,92) - adblue% 6,57
km/h 50,1 - kg 1.970 - index 533,9 V&T 792
Volkswagen Caddy Cargo 2.0 Tdi Scr Dsg E6d
km/l 14,85 (l/100km 6,73) - adblue% 7,225
km/h 57,1 - kg 2.250 - index 533,0 V&T 850
Volkswagen Caddy Maxi 1.6 Tdi E5
km/l 11,59 (l/100km 8,63) - km/h 49,7
kg 2.260 - index 489,9 V&T 750
Volkswagen Transporter T6 2.0 Tdi 4Motion E6
km/l 10,72 (l/100km 9,33) - adblue% 5,214
km/h 50,1 - kg 2.780 - index 475,4 V&T 804
Volkswagen Transporter 6.1 2.0 Tdi E6d-Temp
km/l 13,32 (l/100km 7,51) - adblue% 5,181
km/h 47,8 - kg 2.800 - index 497,4 V&T 835
Effedi Gasolone Fd 35 E4
km/l 9,51 (l/100km 10,52) - km/h 38,1
kg 3.230 - index 436,3 V&T 713
Fiat Ducato 35 2.2 Multijet 3 140 E6e
km/l 12,05 (l/100km 8,30) - adblue%9,379
km/h 44,1 - kg 3.500 - index 470,5 V&T 886
Fiat Ducato 35 2.2 Multijet 3 180 E6d
km/l 9,86 (l/100km 10,14) - adblue% 8,629
km/h 39,54 - kg 3.500 - index 434,2 V&T 861
Fiat Ducato 35 2.3 Multijet 2 140 At9 E6d-temp
km/l 10,40 (l/100km 9,61) - adblue% 8,097
km/h 44,7 - kg 3.500 - index 455,0 V&T 852
Fiat Ducato Multijet 115 E5
km/l 10,80 (l/100km 9,26) - km/h 46,4
kg 3.430 - index 473,1 V&T 753
Fiat Ducato Maxi Multijet2 150 E5
km/l 9,83 (l/100km 10,17) - km/h 48,6
kg 3.460 - index 467,5 V&T 761
Fiat Ducato Multijet 160 E4
km/l 8,81 (l/100km 11,35) - km/h 45,7
kg 3.410 - index 447,9 V&T 722
Fiat Ducato Multijet 180 E5+
km/l 8,97 (l/100km 11,15) - km/h 47,8
kg 3.500 - index 455,0 V&T 789
Fiat Ducato 140 Natural Power E6
km/kg 8,70 (kg/100km 11,49) - km/h 48,57
kg 3.450 - index 453,5 V&T 797
Ford Transit 140 T350 Awd E4
km/l 7,53 (l/100km 13,28) - km/h 54,2
kg 3.480 - index 449,5 V&T 744
Ford Transit 155 Cv 350 E5+
km/l 8,71 (l/100km 11,47) - km/h 46,0
kg 3.420 - index 447,4 V&T 784
Ford Transit 350 2.0 Tdci EcoBlue Hybrid L3H3 E6d-temp
km/l 12,88 (l/100km 7,76) - adblue% 9,398
km/h 49,7 - kg 3.500 - index 493,6 V&T 842
Ford Transit 350 trail 2.0 Tdci Awd E6d-temp
km/l 7,78 (l/100km 12,86) - adblue% 5,673
km/h 52,72 - kg 3.500 - index 441,5 V&T 849
Iveco Daily 35S21 E5
km/l 8,94 (l/100km 11,19) - km/h 31,31
kg 3.485 - index 409,0 V&T 755
Iveco Daily 35S15 E5
km/l 11,08 (l/100km 9,01) - km/h 41,68
kg 3.510 - index 463,7 V&T 767
n Lcv < 3,5 t
n Lcv > 3,5 t
n Distribuzione
n Elettrici
n Pick up
n All terrain
n Cantiere
n Pesanti
L’index performance
tiene conto di
consumo gasolio,
eventuale AdBlue e
media oraria. A indice
maggiore corrisponde
una migliore
prestazione.
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Archivio
TUTTE LE PROVE V&T CAMION&LCV
Man TgE 3.140 E6b
km/l 9,34 (l/100km 10,70) - adblue% 11,818
km/h 47,8 - kg 3.500 - index 444,5 V&T 839
Mercedes-Benz Sprinter 314 Cdi E6c
km/l 9,32 (l/100km 10,73) - adblue% 4,080
km/h 47,8 - kg 3.500 - index 454,3 V&T 832
Mercedes-Benz Sprinter 314 Cdi 4x4
km/l 8,41 (l/100km 11,89) - adblue% 6,956
km/h 45,3 - kg 3.500 - index 432,6 V&T 812
Mercedes-Benz Sprinter 316 Cdi Long Ta Tp E6c
km/l 8,57 (l/100km 11,66) - adblue% 3,336
km/h 46,7 - kg 3.500 - index 442,9 V&T 821
Mercedes-Benz Sprinter 315 Cdi E4
km/l 8,19 (l/100km 12,21) - km/h 45,7
kg 3.520 - index 439,7 V&T 710
Mercedes-Benz Sprinter 316 Cdi E5
km/l 8,70 (l/100km 11,49) - km/h 47,8
kg 3.520 - index 451,5 V&T 743
Mercedes-Benz Sprinter 316 Ngt E4
km/kg 10,85 (kg/100km 9,22) - km/h 35,9
kg 3.480 - index 444,2 V&T 732
Mercedes-Benz Sprinter 319 Cdi E6
km/l 8,38 (l/100km 11,93) - adblue% 2,852
km/h 47,1 - kg 3.500 - index 441,9 V&T 776
Nissan Cabstar 35.11 E4
km/l 8,65 (l/100km 11,56) - km/h 38,3
kg 3.620 - index 426,6 V&T 721
Nissan Nv 400 F35.13 E5
km/l 8,71 (l/100km 11,48) - km/h 50,15
kg 3.450 - index 457,1 V&T 758
Renault Mascott 150.35 DXi E4
km/l 6,61 (l/100km 15,13) - km/h 48,9
kg 3.470 - index 424,0 V&T 719
Renault Master dCi 165 Energy E5b+
km/l 8,40 (l/100km 11,89) - km/h 47,81
kg 3.470 - index 447,8 V&T 791
Renault Master dCi 180 Energy L3H2 E6d-Temp
km/l 9,90 (l/100km 10,10) - adblue% 4,817
km/h 47,1 - kg 3.500 - index 458,9 V&T 840
Renault Master R3500 150 dCi E5
km/l 7,68 (l/100km 13,01) - km/h 45,7
kg 3.500 - index 432,9 V&T 740
Renault Maxity 130.35/5 DXi E4
km/l 7,67 (l/100km 13,04) - km/h 41,7
kg 3.690 - index 422,9 V&T 712
Volkswagen Crafter 35 2.0 BiTdi L3 H3 E6
km/l 9,65 (l/100km 10,36) - adblue% 10,329
km/h 51,8 kg 3.500 - index 459,6 V&T 813
Volkswagen Crafter 35 2.0 BiTdi 4Motion E6
km/l 6,94 (l/100km 14,40) - adblue% 9,459
km/h 48,2 kg 3.500 - index 412,5 V&T 822
Daf Lf 45.210 E5
km/l 6,35 (l/100km 15,75) - adblue% 4,341
km/h 63,4 - kg 12.055 - index 440,1 V&T 738
Man TgL 8.180 C E6
km/l 6,38 (l/100km 15,68) - adblue% 1,305
km/h 65,7 - kg 7.470 - index 450,1 V&T 776
Man TgL 12.220 Eev
km/l 5,59 (l/100km 17,90) - adblue% 0,000
km/h 64,4 kg 12.020 - index 435,6 V&T 740
Man TgM 18.280 BL E4
km/l 4,81 (l/100km 20,79) - adblue% 0,000
km/h 60,3 kg 17.800 - index 412,7 V&T 715
Man TgM 18.290 BL Lx Eev
km/l 5,00 (l/100km 20,00) - adblue% 0,000
km/h 61,6 kg 18.035 - index 418,9 V&T 745
Mitsubishi Fuso Canter 7C18 E4
km/l 6,72 (l/100km 14,88) - adblue% 0,000
km/h 60,9 - kg 7.740 - index 449,8 V&T 718
Renault Midlum 220.11,5 Dxi EL E5
km/l 5,45 (l/100km 16,92) - adblue% 4,997
km/h 63,6 - kg 11.920 - index 421,2 V&T 722
Renault Midlum 220.12 Dxi Optitronic E5
km/l 5,33 (l/100km 18,76) - adblue% 2,337
km/h 61,9 - kg 12.155 - index 421,4 V&T 744
Scania P 230 Cp 16 L E5
km/l 4,69 (l/100km 21,33) - adblue% 0,000
km/h 61,6 - kg 17.700 - index 413,8 V&T 747
Volvo FE 320 L3H1 E5
km/l 3,99 (l/100km 25,05) - adblue% 4,496
km/h 59,9 - kg 26.690 - index 381,6 V&T 725
Volvo FL 210
km/l 5,62 (l/100km 17,79) - adblue% 5,285
km/h 68,4 - kg 11.940 - index 432,0 V&T 786
Volvo FL 240 L E4
km/l 5,45 (l/100km 18,35) - adblue% 4,997
km/h 63,6 - kg 11.920 - index 421,2 V&T 719
Fiat E-Doblò Maxi
km/kwh 4,06 (kwh/100 24,63) - km/h 42,8
kg 2.300 - index 363,1 V&T 868
Fiat eDucato Mh2 79 kWh
km/kwh 2,37 (kwh/100 42,10) - km/h 38,0
kg 3.500 - index 308,4 V&T 859
Fiat E-Scudo 75 kWh
km/kwh 3,39 (kwh/100 29,48) - km/h 38,3
kg 3.015 - index 337,8 V&T 871
Fiat E-Scudo 75 kWH LFP
km/kwh 3,04 (kwh/100 32,90) - km/h 32,3
kg 3.020 - index 314,8 V&T 881
Ford E-Transit 350 L3H2 68 kWh
km/kwh 2,96 (kwh/100 33,73) - km/h 35,1
kg 3.500 - index 319,5 V&T 864
Mercedes-Benz eCitan Long
km/kwh 4,30 (kwh/100 23,26) - km/h 35,8
kg 2.230 - index 352,2 V&T 875
Mercedes-Benz eSprinter 312 Ta 47 kWh
km/kwh 2,31 (kwh/100 43,34) - km/h 40,4
kg 3.500 - index 310,8 V&T 860
Mercedes-Benz eVito Long
km/kwh 2,53 (kwh/100 39,47) - km/h 32,6
kg 3.200 - index 301,4 V&T 848
Mercedes-Benz eVito Long 60 kWh
km/kwh 3,72 (kwh/100 26,85) - km/h 42,8
kg 3.200 - index 355,2 V&T 870
Nissan e-Nv200
km/kwh 3,62 (kwh/100 27,63) - km/h 38,9
kg 2.200 - index 344,5 V&T 786
Nissan Townstar Ev L1 Tekna
km/kwh 4,93 (kwh/100 20,29) - km/h 39,6
kg 2.200 - index 373,8 V&T 872
Peugeot Partner Full Electric
km/kwh 4,52 (kwh/100 22,09) - km/h 48,6
kg 2.160 - index 385,2 V&T 785
Renault Kangoo Express Z.E. Zev
km/kwh 4,41 (kwh/100 22,68) - km/h 42,9
kg 2.100 - index 370,9 V&T 760
Renault Kangoo Express Z.E. 33
km/kwh 4,58 (kwh/100 21,81) - km/h 39,6
kg 2.130 - index 367,2 V&T 847
Renault Kangoo Van E-Tech Electric L1 45 kWh
km/kwh 3,40 (kwh/100 29,40) - km/h 37,2
kg 2.230 - index 335,4 V&T 869
Renault Master Z.E. 33 L2H2
km/kwh 3,37 (kwh/100 29,63) - km/h 43,8
kg 3.100 - index 348,8 V&T 834
Saic Motor Maxus eDeliver 3
km/kwh 3,23 (kwh/100 30,95) - km/h 40,9
kg 2.460 - index 339,0 V&T 857
Saic Motor Maxus eDeliver 9 L3H2
km/kwh 3,65 (kwh/100 27,39) - km/h 37,6
kg 3.500 - index 342,3 V&T 873
Volkswagen e-Crafter 35 L3H3
km/kwh 3,06 (kwh/100 32,71) - km/h 41,3
kg 3.500 - index 335,3 V&T 830
Volkswagen ID.Buzz Cargo
km/kwh 3,25 (kwh/100 30,76) - km/h 39,2
kg 3.000 - index 336,0 V&T 867
Fiat Fullback 2.4d 4Wd E5b
km/l 6,74 (l/100 14,84) - km/h 49,5
kg 2.910 - index 427,4 V&T 805
Ford Ranger 2.0 Tdci 170 Cv Wolftrak doppia cabina E6d
km/l 7,24 (l/100 13,80) - adblue% 17,347
km/h 56,0 kg 3.270 - index 419,2 V&T 866
Ford Ranger 3.0 V6 EcoBlue Platinum doppia cabina E6d
km/l 7,47 (l/100 13,38) - adblue% 17,895
km/h 53,2 kg 3.300 - index 417,1 V&T 877
Ford Ranger Raptor E6C
km/l 6,42 (l/100 15,57) - adblue% 13,575
km/h 45,8 kg 3.150 - index 390,4 V&T 837
Ford Ranger Super Cab 2.2 TDCi E5B
km/l 7,57 (l/100 13,20) - km/h 51,3
kg 3.300 - index 443,9 V&T 801
Isuzu D-Max 1.9d Solar Supernova E6b
km/l 7,33 (l/100 13,63) - adblue% -
km/h 51,3 kg 3.000 - index 440,4 V&T 818
Mercedes-Benz X 250d 4Matic E6b
km/l 7,35 (l/100 13,60) - adblue% 3,623
km/h 58,3 kg 3.250 - index 449,5 V&T 817
Mercedes-Benz X 350d 4Matic E6b
km/l 6,48 (l/100 15,42) - adblue% 10,046
km/h 60,8 kg 3.250 - index 427,3 V&T 829
Nissan Navara Np300 2.3 dCi 4WD E5
km/l 7,93 (l/100 12,60) - km/h 45,3
kg 2.960 - index 435,4 V&T 798
Renault Alaskan 2.3 dCi 160 E6b
km/l 7,67 (l/100 13,04) - adblue% 4,320
km/h 60,0 - kg 3.050 - index 456,5 V&T 827
Tata Xenon 2.2 Vtt Dicor Dle 4x4 E5
km/l 9,53 (l/100 10,49) - km/h 58,3
kg 2.950 - index 485,7 V&T 768
Toyota Hilux 3.0 D-4D E4
km/l 6,92 (l/100 14,43) - km/h 58,3
kg 2.720 - index 448,3 V&T 755
Volkswagen Amarok V6
km/l 7,68 (l/100 13,01) - adblue% 18,40
km/h 55,3 kg 2.920 - index 454,0 V&T 808
Bremach T-Rex 60 E4
km/l 6,42 (l/100 km 15,56) - adblue% 0,000
km/h 41,2 - kg 6.000 - index 403,3 V&T 734
Mercedes-Benz Unimog U 20 E5
km/l 3,79 (l/100 km 26,37) - adblue% 6,521
km/h 36,2 - kg 9.160 - index 326,5 V&T 756
Renault Midlum 300.16 Dxi Offroad E5
km/l 3,72 (l/100 km 26,84) - adblue% 5,577
km/h 40,3 - kg 15.800 - index 336,3 V&T 757
Astra Hd8 84.44 E5
km/l 1,88 (l/100 km 53,12) - adblue% 4,654
km/h 38,3 - kg 39.840 - index 271,3 V&T 729
Mercedes-Benz Actros 4148 K E5
km/l 1,69 (l/100 km 59,17) - adblue% 4,148
km/h 38,8 - kg 40.540 - index 265,2 V&T 717
Renault Trucks Kerax 500.40 E5
km/l 2,03 (l/100 km 49,26) - adblue% 3,931
km/h 43,2 - kg 40.200 - index 290,0 V&T 727e
Renault Trucks Kerax 500.40 Optidriver E5
km/l 2,11 (l/100 km 47,39) - adblue% 3,083
km/h 38,3 - kg 40.240 - index 288,2 V&T 727e
Renault Trucks Kerax 520.40 E5
km/l 2,11 (l/100 km 47,39) - adblue% 4,223
km/h 40,3 - kg 40.020 - index 287,6 V&T 749
Renault Trucks Premium Lander 410 Dxi E5
km/l 2,18 (l/100 km 45,87) - adblue% 4,833
km/h 41,9 - kg 27.430 - index 290,4 V&T 728
Scania P420 Cb 8x4 Ehz E5
km/l 2,65 (l/100 km 37,77) - adblue% 7,453
km/h 37,0 - kg 39.790 - index 289,7 V&T 735
n Lcv < 3,5 t
n Lcv > 3,5 t
n Distribuzione
n Elettrici
n Pick up
n All terrain
n Cantiere
n Pesanti
L’index performance
tiene conto di
consumo gasolio,
eventuale AdBlue e
media oraria. A indice
maggiore corrisponde
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TUTTE LE PROVE V&T CAMION&LCV
Daf Cf 440 Space Cab Pcc E6
km/l 3,57 (l/100km 28,00) - adblue% 2,974
km/h 70,7 - kg 43.860 - index 390,0 V&T 794
Daf Cf 85.460 E5
km/l 3,00 (l/100km 33,33) - adblue% 4,166
km/h 68,2 - kg 43.740 - index 364,3 V&T 716
Daf Xf 440 Space Cab Pcc E6
km/l 3,53 (l/100km 28,32) - adblue% 4,589
km/h 70,7 - kg 43.810 - index 383,9 V&T 803
Daf Xf 480 Space Cab Pcc E6
km/l 3,80 (l/100km 26,32) - adblue% 5,019
km/h 69,4 - kg 43.800 - index 389 V&T 826
Daf Xf 105.460 Space Cab E5
km/l 3,19 (l/100km 31,55) - adblue% 3,250
km/h 64,9 - kg 43.800 - index 369,2 V&T 704
Daf Xf 105.460 Space Cab E6
km/l 3,37 (l/100km 29,71) - adblue% 2,938
km/h 71,4 - kg 43.830 - index 385,0 V&T 780
Daf Xf 105.460 Ate Space Cab Eev
km/l 3,30 (l/100km 30,29) - adblue% 5,178
km/h 69,4 - kg 44.060 - index 372,8 V&T 764
Daf XG+ 480 FT E6
km/l 4,30 (l/100km 23,25) - adblue% 2,554
km/h 69,1 - kg 43.750 - index 409,0 V&T 861
Iveco EcoStralis As 440S46T/P E5 Eev
km/l 3,49 (l/100km 28,65) - adblue% 4,494
km/h 69,2 - kg 43.500 - index 380,9 V&T 752
Iveco Stralis As 440S56T/P E5
km/l 3,00 (l/100km 33,38) - adblue% 4,490
km/h 69,9 - kg 43.940 - index 365,4 V&T 723
Iveco Stralis Hi-Way As 440S48T/P E6
km/l 3,58 (l/100km 27,94) - adblue% 8,633
km/h 68,5 - kg 43.800 - index 369,3 V&T 770
Iveco Stralis Hi-Way As 440S48T/P Fep E6
km/l 3,59 (l/100km 27,87) - adblue% 7,371
km/h 72,6- kg 43.800- index 379,4 V&T 788
Iveco Stralis Np Hi-Way As440S46 T/P Lng E6
km/kg 4,21 (kg/100 23,76) - adblue% 0,000
km/h 69,1 - kg 43.800 - index 413,1 V&T 821
Iveco Stralis Xp Hi-Way As 440S48T/P E6
km/l 3,85 (l/100km 25,94) - adblue% 7,073
km/h 70,5 - kg 43.750- index 385,8 V&T 813
Iveco S-Way AS440S48 T/P E6 D
km/l 4,06 (l/100km 24,61) - adblue% 7,123
km/h 69,6 - kg 43.700- index 390,7 V&T 843
Iveco S-Way AS440S46 T/P Lng E6 D
km/kg 4,43 (kg/100km 22,57) - adblue% 0,0
km/h 70,3 - kg 43.580 - index 420,3 V&T 845
Man TgX 18.440 XLX Eev
km/l 3,03 (l/100km 33,01) - adblue% 3,773
km/h 67,9 - kg 43.660 - index 366,3 V&T 758
Man TgX 18.480 XXL Eev
km/l 3,34 (l/100km 29,85) - adblue% 4,922
km/h 69,4 - kg 43.520 - index 375,3 V&T 748
Man TgX 18.480 XXL E6
km/l 3,34 (l/100km 29,87) - adblue% 3,217
km/h 73,2 - kg 43.400 - index 385,9 V&T 778
Man TgX 18.500 XXL E6c
km/l 4,02 (l/100km 24,82) - adblue% 4,901
km/h 70,5 - kg 43.870 - index 397,5 V&T 827
Man TgX 18.500 XLX EL 3 E6c
km/l 3,66 (l/100km 27,33) - adblue% 4,017
km/h 71,2 - kg 43.800 - index 390,3 V&T 811
Man TgX 18.510 GM E6d
km/l 4,42 (l/100km 22,68) - adblue% 5,978
km/h 73,6 - kg 43.470 - index 409,3 V&T 857
Man TgX 18.520 GX E6e
km/l 4,17 (l/100km 23,99) - adblue% 6,945
km/h 56,8 - kg 43.600 - index 374,8 V&T 876
Man TgX 18.680 XXL E5
km/l 2,93 (l/100km 34,13) - adblue% 3,042
km/h 72,7 - kg 43.775 - index 371,7 V&T 721
Mercedes-Benz Actros 1845 Ls StreamSp E6
km/l 3,86 (l/100km 25,90) - adblue% 3,130
km/h 69,0 - kg 44.360 - index 395,5 V&T 775
Mercedes-Benz Nuovo Actros 1845 LS PPC E6d
km/l 3,98 (l/100km25,10) - adblue% 4,561
km/h 71,7 - kg 43.000 - index 398,7 V&T 836
Mercedes Actros 1848 Ls Ms E5
km/l 3,28 (l/100km 30,49) - adblue% 5,537
km/h 67,6 - kg 44.000 - index 368,5 V&T 709
Mercedes Actros 1848 Ls Ms Mp3 E5
km/l 3,18 (l/100km 31,46) - adblue% 5,278
Km/h 72,0 - kg 43.800 - index 371,7 V&T 730
Mercedes Actros 1851 Ls Ms E5
km/l 3,16 (l/100km 31,65) - adblue% 4,533
km/h 68,8 - kg 43.700 - index 369,4 V&T 707
Mercedes Actros 1851 Ls GigaSpace E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 2,400
km/h 70,2 - kg 43.700 - index 386,6 V&T 771
Mercedes Actros 1853 Ls Ppc GigaSpace E6
km/l 3,48 (l/100km 28,73) - adblue% 4,273
km/h 72,8 - kg 43.700 - index 386,2 V&T 800
Mercedes Actros 1855 Ls Ms Mp3 E5
km/l 3,31 (l/100km 30,17) - adblue% 5,229
km/h 73,0 - kg 43.760 - index 377,7 V&T 736
Renault Magnum 460 Dxi E5
km/l 3,06 (l/100km 32,68) - adblue% 2,000
km/h 66,1 - kg 43.780 - index 370,8 V&T 706
Renault Magnum 500 Dxi E5
km/l 2,95 (l/100km 33,90) - adblue% 3,566
km/h 72,5 - kg 44.260 - index 370,3 V&T 718
Renault Magnum 500 Dxi Ex New E5
km/l 2,94 (l/100km 34,01) - adblue% 3,814
km/h 71,3 - kg 44.680 - index 367,5 V&T 724
Renault Magnum 520 Dxi Ex New E5
km/l 3,00 (l/100km 33,35) - adblue% 5,029
km/h 68,3 - kg 43.680 - index 361,5 V&T 737
Renault Magnum 520.18T Dxi Optiroll Eev
km/l 3,20 (l/100km 31,15) - adblue% 5,142
km/h 68,5 - kg 43.820 - index 368,8 V&T 759
Renault Premium Route 450 Dxi E5
km/l 3,29 (l/100km 30,40) - adblue% 4,941
km/h 66,9 - kg 43.960 - index 369,8 V&T 708
Renault Premium Strada 460.19 T Dxi Opt E5
km/l 3,24 (l/100km 30,86) - adblue% 4,184
km/h 69,9 - kg 43.320 - index 374,8 V&T 739
Renault Premium Strada 460.18 T Dxi Optiroll E5
km/l 3,39 (l/100km 29,48) - adblue% 4,567
km/h 68,6 - kg 43.660 - index 376,6 V&T 751
Renault T 440 Sleeper Cab E6
km/l 3,65 (l/100km 27,39) - adblue% 6,499
km/h 72,6 - kg 43.490 - index 384,2 V&T 795
Renault T 440 Sleeper Cab E6
km/l 3,61 (l/100km 27,67) - adblue% 6,165
km/h 67,6 - kg 43.850 - index 377,2 V&T 820
Renault T 460 Sleeper Cab E6
km/l 3,65 (l/100km 27,36) - adblue% 8,182
km/h 74,5 - kg 43.920 - index 381,4 V&T 783
Renault Trucks T 480 High Sleeper Cab E6
km/l 3,89 (l/100km 25,70) - adblue% 8,152
km/h 70,3 - kg 43.800 - index 383,4 V&T 847
Renault T 480 High Sleeper Cab E6
km/l 3,80 (l/100km 26,31) - adblue% 7,431
km/h 70,9 - kg 43.900 - index 383,8 V&T 835
Renault T 480 Turbocompound E6
km/l 4,25 (l/100km 23,51) - adblue% 4,853
km/h 70,0 - kg 43.850 - index 402,9 V&T 867
Renault T 520 High Maxispace E6
km/l 3,56 (l/100km 28,08) - adblue% 9,233
km/h 70,5 - kg 43.850 - index 369,2 V&T 815
Renault T 520 High Sleeper Cab E6
km/l 3,76 (l/100km 26,53) - adblue% 8,593
km/h 76,2 - kg 43.680 - index 385,9 V&T 790
Scania 540 S Active Prediction E6 D
km/l 3,72 (l/100km 26,88) - adblue% 8,315
km/h 70,73 - kg 43.900 - index 378,0 V&T 852
Scania G410 Active Prediction E6
km/l 3,49 (l/100km 28,59) - adblue% 5,280
km/h 71,0 - kg 43.800 - index 381,1 V&T 777
Scania G410 Cg20n Ap E6
km/l 3,84 (l/100km 26,01) - adblue% 9,400
km/h 71,9 - kg 43.800 - index 380,0 V&T 825
Scania G480 Highline Ecolution E5
km/l 3,58 (l/100km 27,91) - adblue% 4,889
km/h 67,3 - kg 43.660 - index 379,8 V&T 767
Scania R440 La Mna Cr 19 Topline E5
km/l 3,24 (l/100km 30,88) - adblue% 0,000
km/h 69,3 - kg 44.040 - index 387,1 V&T 732
Scania R450 Active Prediction E6
km/l 4,03 (l/100km 24,75) - adblue% 8,469
km/h 69,6 - kg 43.700 - index 386,1 V&T 812
Scania R450 Topline Active Prediction E6
km/l 3,48 (l/100km 28,74) - adblue% 7,843
km/h 73,9 - kg 43.850 - index 375,7 V&T 792
Scania R480 La Mna Highline E4
km/l 2,87 (l/100km 34,84) - adblue% 0,000
km/h 65,3 - kg 44.160 - index 370,0 V&T 705
Scania R480 La Mna Highline E5
km/l 3,05 (l/100km 32,81) - adblue% 0,000
km/h 69,0 - kg 44.120 - index 380,9 V&T 726
Scania R480 La Mna Topline Ap E6
km/l 3,31 (l/100km 30,22) - adblue% 3,042
km/h 67,7 - kg 43.900 - index 377,7 V&T 765
Scania R490 La Mna Topline Ap E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 4,986
km/h 72,6 - kg 43.580 - index 380,6 V&T 781
Scania R500 Active Prediction E6
km/l 3,89 (l/100km 25,69) - adblue% 9,285
km/h 69,6 - kg 43.750 - index 378,9 V&T 819
Scania R500 La Mna Highline E5
km/l 3,21 (l/100km 31,15) - adblue% 4,937
km/h 66,7 - kg 43.760 - index 366,9 V&T 710
Scania R520 Topline Active Prediction E6
km/l 3,14 (l/100km 31,83) - adblue% 3,040
km/h 73,9 - kg 44.080 - index 380,5 V&T 787
Scania R560 La Mna Topline E5
km/l 3,21 (l/100km 31,15) - adblue% 6,142
km/h 67,1 - kg 44.420 - index 363,3 V&T 720
Scania R560 La Mna Highline Ap E5
km/l 3,36 (l/100km 29,76) - adblue% 5,075
km/h 69,7 - kg 43.380 - index 375,5 V&T 763
Scania R580 Topline Active Prediction E6
km/l 3,14 (l/100km 31,86) - adblue% 3,881
km/h 71,6 - kg 43.750 - index 374,7 V&T 779
Scania R590 Active Prediction E6
km/l 3,66 (l/100km 27,31) - adblue% 8,671
km/h 70,96 - kg 43.800 - index 375,3 V&T 858
Scania R730 La Mna Highline E5
km/l 2,94 (l/100km 34,06) - adblue% 5,261
km/h 69,0 - kg 43.360 - index 359,2 V&T 741
Scania R730 Topline Active Prediction E6
km/l 3,25 (l/100km 30,80) - adblue% 4,554
km/h 73,9 - kg 43.680 - index 379,1 V&T 785
Scania S 500 Active prediction E6
km/l 3,88 (l/100km 25,77) - adblue% 6,907
km/h 69,4 - kg 43.800 - index 385,7 V&T 817
Scania S 650 Active prediction E6
km/l 3,48 (l/100km 28,73) - adblue% 8,512
km/h 74,6 - kg 43.700 - index 374,2 V&T 839
Scania S 730 Active Prediction E6
km/l 3,44 (l/100km 29,10) - adblue% 6,213
km/h 68,7 - kg 43.500 - index 373,0 V&T 808
Scania S 770 Active Prediction Euro VI E
km/l 3,16 (l/100km 31,64) - adblue% 12,174
km/h 72,6 - kg 43.900 - index 344,6 V&T 856
Scania Super 500 S Active Prediction Euro VI D
km/l 3,95 (l/100km 25,34) - adblue% 9,038
km/h 72,1 - kg 43.800 - index 385,0 V&T 863
Volvo Fh 460 Globetrotter I-See E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 7,709
km/h 70,0 - kg 43.420 - index 368,9 V&T 806
Volvo Fh 500 Globetrotter XL E5
km/l 3,31 (l/100km 30,18) - adblue% 4,745
km/h 66,3 - kg 43.780 - index 370,3 V&T 754
Volvo Fh 540 Globetrotter XL Dual Clutch E6
km/l 3,23 (l/100km 30,94) - adblue% 8,601
km/h 74,62 - kg 43.440 - index 364,6 V&T 791
Volvo Fh 16-660 Globetrotter XL E4
km/l 2,85 (l/100km 35,09) - adblue% 3,079
km/h 68,8 - kg 44.060 - index 363,6 V&T 712
Volvo Fh 16-700 Globetrotter XL E5
km/l 2,93 (l/100km 34,14) - adblue% 5,521
km/h 67,7 - kg 43.580 - index 356,2 V&T 742
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