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VADO E TORNO EDIZIONI
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
MARZO N. 3 - 2025
ANNO 34°- euro 5,00
Strada
facendo
CONFRONTO TRA MOTORI PER E-BUS ● TEST DRIVE CON KING
LONG C12 E ● MERCATO, , TUTTI I NUMERI DEI MINI IN ITALIA E DEI
TREND IN EUROPA ● INCHIESTA
● SCUOLABUS LA GAMMA ISUZU AL MICROSCOPIO
INCHIESTA SFIDE E PROSPETTIVE DEL TURISMO
Sommario
Autobus n° 3 - 2025 - anno 34°
ABBONATI
SUBITO
4
POST-IT
Bologna capitale dell’idrogeno:
presentati i primi Solaris H2
12
24
5
6
8
9
10
11
RUBRICHE
Tecno: branca batterie industriali di
Northvolt passa nelle mani di Scania
Reti ed energia: Milence ha inaugurato
il primo hub di ricarica (autostradale) in Italia
Mappamondo: che 2024 è stato per
il mercato dell’autobus indiano?
PERISCOPIO
Al via le consegne Indcar
a Torino per le linee Star
Atac, l’istruttoria dell’Antitrust
per pratiche commerciali scorrette
Alfabus è viva e vegeta: dai successi
in Spagna all’offensiva italiana
20
12
INTERVISTA
Guido Molese, le strategie di Tecnobus
per guidare il trasporto ‘last mile’
eDAILY.
Sprigiona una nuova energia.
14
20
24
28
INCHIESTE
Sfide, opportunità e prospettive per il
trasporto turistico con autobus
Il ruolo dei ‘leggeri’ in un mercato Italia
che vive una fase di splendore
Quasi 8mila e-bus immatricolati in Europa:
nel 2024 guidano Yutong e Mercedes
CONFRONTO
Ai mozzi o centrale, testa a testa tra motori
elettrici: Cummins, Dana, Tsa, Voith, Zf
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con energia installata da 111 kWh
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e ridotta capacità di passeggeri
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e modalità Eco
34
38
42
IMPRESSIONE DI GUIDA
King Long C12 E. Il coach a batteria
ha i suoi perché (e le sue ombre)
PRESENTAZIONE
Isuzu ha una gamma di scuolabus
per tutte le esigenze
AMARCORD
Storia dell’Inbus F 140. Il primo
filobus realizzato dal consorzio
IL SONDAGGIO
DEL MESE
Nel 2024 sono aumentate le immatricolazioni
di bus fuel cell e sono in corso progetti
importanti (specialmente in Italia): sul lungo
termine scalzerà l’elettrico?
Rispondi su
www.vadoetorno.com
Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono
basate su un campione scientifico
LE RISPOSTE
DEL MESE SCORSO
Il mercato Italia 2024 ha
centrato livelli da record.
Il 2025 confermerà
questo trend?
73%
sì
27%
no
3
TPER HA PRESENTATO I PRIMI BUS FUEL CELL
Post-it
La casa dell’idrogeno
UNA QUARANTINA I SOLARIS CONSEGNATI, NE ARRIVERANNO 137
Tecno
SCANIA HA RILEVATO LA DIVISIONE BATTERIE INDUSTRIALI NORTHVOLT
Northvolt - Scania: è fatta
NORTHVOLT AVEVA PERSO UN MILIARDO DI EURO NEL 2023
Sarà la flotta di bus a idrogeno più grande d’Europa.
Tper ha presentato a inizio febbraio i primi frutti di
un progetto di transizione energetica che non eguali
nel continente. In piazza Maggiore ha alzato il velo su
un Solaris Urbino hydrogen, rappresentante della quarantina
di mezzi già consegnati all’operatore bolognese
nel corso del 2024. Attendono il completamento degli
impianti di rifornimento, programmato per la primavera
di quest’anno, per entrare in esercizio.
Entro il 2026 saranno in servizio a Bologna 127 bus fuel
cell e 10 a Ferrara, a seguito di una gara d’appalto aggiudicata
nel 2023, la più grande d’Europa fino ad oggi. I fondi
provengono dal programma europeo Next Generation Eu.
Secondo la tabella di marcia di Tper, il 12 per cento della
flotta sarà alimentato a idrogeno entro la fine del decennio.
Solaris fornirà a Bologna l’Urbino 12 hydrogen in due
diverse configurazioni: a tre porte per le linee urbane e
a due porte per le extraurbane. L’investimento per i 137
autobus di Bologna e Ferrara ammonta a oltre 80 milioni di euro, di cui
75 milioni provenienti dai fondi Pnrr e i restanti 6,5 milioni autofinanziati
da Tper. Se si considerano anche le infrastrutture per la produzione e il
rifornimento di idrogeno, l’investimento totale supera i 100 milioni di euro.
Motore
200 kW
Batteria
140 kWh
Autonomia
309 km
SORT 2
Posti a sedere
14
Posti in piedi
≥21
Sedia a rotelle
1
Tper ha formato una joint venture con il gruppo Wolftank
(rappresentato dalla controllata HGeneration) e conferito
alla neonata azienda (per il 51 per cento controllata
da Tper) l’incarico per la realizzazione di tre stazioni di
rifornimento di idrogeno.
Il costruttore svedese di batterie per
veicoli elettrici Northvolt ha venduto
la sua divisione di batterie industriali
al partner di lunga data Scania. Il Grifone
collabora con Northvolt da molto tempo:
di recente il personale Scania ha supportato
Northvolt, al centro di una burrascosa
situazione finanziaria, direttamente presso
lo stabilimento di produzione svedese.
Lo scorso 18 febbraio, Northvolt ha rilasciato
una dichiarazione ufficiale in cui
il produttore di batterie non menzionava
Scania come controparte dell’accordo.
In seguito, l’accordo stesso è stato confermato
dalla stessa Scania all’agenzia Reuters.
Si tratta di un altro passo avanti negli
sforzi di ristrutturazione di Northvolt, che
cerca di snellire le operazioni e stabilizzare
la propria posizione finanziaria.
L’operazione fa parte della più ampia strategia
di riduzione dei costi di Northvolt
dopo un periodo tumultuoso.
Nel 2023 l’azienda aveva dichiarato perdite
per oltre un miliardo di euro. A fine
2024 era seguita la presentazione di istanza
di riorganizzazione negli Stati Uniti ai
sensi del Chapter11, consentendo l’accesso
a circa 245 milioni di dollari in nuovi
finanziamenti. Contestualmente aveva garantito che Northvolt Ett, la
gigafactory di batterie di punta dell’azienda a Skellefteå, Svezia, e Northvolt
Labs a Västerås, Svezia, sarebbero rimasti operativi. In sintesi,
Northvolt necessita di fondi per coprire gli stipendi. Il costruttore ha
dovuto nei mesi scorsi licenziare circa 1.600 dipendenti a Skellefteå,
Västerås e Stoccolma.
Ora, la notizia del passaggio a Scania. Reuters osserva che «la vendita
dell’unità aziendale segue le cessioni a Norsk Hydro e Volvo Cars,
mentre il gruppo cerca di scaricare progetti e divisioni per ridurre i
costi e concentrarsi sul suo impianto di batterie nel nord della Svezia».
BATTERIE PER FILOBUS
Il fornitore francese di batterie
Forsee Power ha annunciato
che equipaggerà i filobus
firmati dal costruttore turco
Bozankaya, il quale ha già
ricevuto conferma di un ordine
per 33 filobus, nei modelli da
12 e 18 metri, che saranno
consegnati a Timisoara in
Romania.
Sempre Bozankaya si è
recentemente aggiudicato una
gara per 70 filobus a Praga.
Il produttore turco, che ha
appena lanciato una nuova
generazione di e-bus e filobus,
ha deciso di optare per due
tecnologie firmate Forsee
Power: il modelli di batterie Zen
Plus e Pulse 15.
Il Grifone collabora con Northvolt da molto tempo: di
recente il personale Scania ha supportato Northvolt,
al centro di una burrascosa situazione finanziaria,
direttamente presso lo stabilimento di produzione svedese.
KIEPE IN MOSTRA
Kiepe presenterà componenti elettriche per autobus
elettrici fino a 36 metri di lunghezza (per una
capacità di ricarica fino a 800 kW) al Mobility Move
2025 di Berlino (1-3 aprile), oltre alla sua nuova
tecnologia modulare per le infrastrutture di ricarica.
All’evento dell’associazione delle imprese tpl tedesche
Vdv, Kiepe mostrerà la sua piattaforma modulare
eBus Hpc (High-Power Charging), che offre
la possibilità di ‘trasformare’ un autobus elettrico a
batteria standard con la tecnologia Imc sviluppata
originariamente per i filobus. Sono necessari solo
due componenti del sottosistema: il convertitore di
isolamento Kic e il collettore di corrente intelligente
Ksc. Sempre sotto i riflettori berlinesi, il sistema
modulare k.Charger, pensato per implementare sistemi
di infrastrutture di ricarica per i depositi che
consentono di risparmiare risorse e ottimizzare i
costi, sottolinea Kiepe.
L’azienda sostiene inoltre che l’infrastruttura di ricarica
è caratterizzata da basse emissioni acustiche
grazie alla tecnologia di raffreddamento ad acqua.
L’aspetto interessante è che utilizza l’alimentazione
di trazione esistente, come il collegamento alla
catenaria o linea aerea da 750 Vdc.
4
service partner
concessionario unico
5
Reti & energia
INAUGURATO UN HUB DI RICARICA MILENCE NEL MANTOVANO
Preparare il terreno
MILENCE PUNTA A INSTALLARE 1.700 STAZIONI DI RICARICA PER MEZZI PESANTI
HITACHI E
Il pr
LA PRIMA
Milence, la joint venture che riunisce Daimler Truck, il gruppo
Volvo e Traton, dunque cinque costruttori su otto tra quelli attivi
in Italia nel trasporto pesante (pensando al truck) ha inaugurato
a metà febbraio la sua prima stazione di ricarica italiana.
L’hub progettato ad hoc per i mezzi pesanti è a Bagnolo San Vito, nel
mantovano, nei pressi dell’A22 e lungo l’asse scandinavo-mediterraneo
della rete Ten-T europea, quella che identifica le principali direttrici del
trasporto stradale (e non solo) nel futuro prossimo.
La stazione presenta cinque stalli per la ricarica fast con quattro colonnine
Alpitronic da 400 chilowatt di potenza massima ciascuna, da dividere
per le due uscite associate a ogni caricatore.
Le prese attualmente presenti sono Ccs, con la promessa di installare
anche sistemi megawatt (quindi con output fino a 1.000 kW) quando la
tecnologia lo consentirà. Da Milence hanno confermato che i fornitori
per i sistemi di ricarica sono l’italiana Alpitronic, appunto, per la parte
sud dell’Europa e la finlandese Kempower per la parte settentrionale. 13
le stazioni già realizzate dalla cordata di costruttori in Europa.
La ricarica presso l’hub di Bagnolo San Vito, così come in tutti i punti
Milence in costruzione in giro per il continente, può essere effettuata non
soltanto da camion dei gruppi coinvolti nella joint venture, ma da qualsiasi
truck elettrico. E, perché no, anche bus per le lunghe percorrenze,
un giorno probabilmente non così lontano dal momento che il mercato
si sta preparando e i primi prodotti (di fabbricazione cinese) sono già
ordinabili (vedi il servizio da pagina 34...). Il primo costruttore europeo a
sbarcare nell’agone del coach elettrico sarà MAN, che quest’anno fornirà
il suo primo Lion’s Coach E alla squadra di calcio del Bayern Monaco.
Interessante, visti i prezzi attuali, è la tariffa standard di 0,399 euro al
kilowattora: un costo decisamente competitivo.
Prevista, entro la fine dell’anno, la realizzazione di servizi igienici, docce
e l’installazione di un distributore automatico. L’hub, che è monitorato
da telecamere a circuito chiuso, non ha dei veri e propri servizi di ristorazione
ma è collegato a un adiacente McDonald’s.
Milence ha l’obiettivo di favorire la creazione di almeno 1.700 stazioni
di ricarica per veicoli pesanti elettrificati in Europa entro il 2026.
Il consorzio focalizzerà inizialmente la sua azione su alcuni paesi europei:
c’è l’Italia insieme a Olanda, Germania, Francia, Belgio, Spagna,
Norvegia e Svezia. Il ‘portafoglio’ iniziale del progetto Milence prevede
una somma di circa 500 milioni di euro, equamente ripartita tra i protagonisti
dell’accordo.
UNA PIOGGIA DI CHARGER
L’operatore del trasporto
pubblico belga De Lijn ha
ordinato al consorzio tra Spie
ed Ekoenergetyka stazioni di
ricarica per un valore di 24,2
milioni di euro. L’ordine fa parte di
un accordo quadro stipulato nel
novembre 2023 per la fornitura
di ben 1.600 punti di ricarica
nell’arco di otto anni. Il primo
ordine comprendeva 403 stazioni
6
di ricarica, fornite da Spie-
Ekoenergetyka e d Abb. In base al
capitolato, ulteriori ordini saranno
effettuati attraverso una minicompetizione
tra le due aziende: la
parte successiva dell’ordine è stata
infatti commissionata all’azienda
polacca e comprenderà tra le
600 e le 900 stazioni di ricarica,
con una capacità compresa tra
50 e 180 kW. L’assegnazione
delle stazioni di ricarica
a ciascun deposito
dipenderà dal ritmo di
elettrificazione dei depositi.
La ricarica presso l’hub di Bagnolo San Vito, così
come in tutti i punti Milence in costruzione in
giro per il continente, può essere effettuata non
soltanto da camion dei gruppi coinvolti nella joint
venture, ma da qualsiasi truck elettrico. E, perché
no, anche bus per le lunghe percorrenze, un giorno
probabilmente non così lontano...
LA SCOSSA PER CATANIA
Era dicembre 2022 quando Catania dava
il benvenuto ai suoi primi (18) autobus
elettrici di sempre. Nel febbraio 2025, la
flotta a batteria di Amts si è ampliata fino
a raggiungere 68 e-bus. L’infrastruttura
di ricarica è firmata dai polacchi di
Ekoenergetyka,
che negli ultimi
anni si sono
strutturati
con un team
dedicato
italiano.
L’hub di
ricarica è oggi
così strutturato:
38 stazioni di
ricarica, tra
cui 18 per la ricarica rapida, per una potenza
totale erogata di circa 2 MW. L’energia
utilizzata proviene da pannelli solari installati
sui tetti dell’hub, che producono 500 kW.
Entro il 2025, l’hub di ricarica si espanderà
ulteriormente, aumentando la potenza totale
erogata a 10 MW e portando il numero di
stazioni di ricarica a 74, con l’introduzione
di 56 charger Axon Easy 120 kW di
Ekoenergetyka già ordinate da Amts.
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KEMPO
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IL 2024 DEL MERCATO DELL’AUTOBUS INDIANO
La carica dei 48mila
Mappamondo
OLTRE 3.600 E-BUS IMMATRICOLATI NEL SUBCONTINENTE
Periscopio
LA CONSEGNA INDCAR A TORINO
Le nuove Star della città
GLI E-B6 PER LA FLOTTA DEL GRUPPO TORINESE TRASPORTI
Nel corso del 2024, l’India ha immatricolato 3.616 autobus elettrici
nell’ambito di un mercato complessivo di 48mila pezzi, escludendo
10mila veicoli utilizzati per servizi scolastici. Le immatricolazioni
di autobus diesel hanno superato le 41.000 unità. I dati forniti dal portale
governativo Vahan forniscono un quadro dettagliato dell’andamento del
mercato autobus nel Paese più popoloso del mondo. Guardando all’intero
mercato degli autobus e coach (tutti i tipi di trazione), il panorama è stato
dominato da Ashok Leyland con 18.215 immatricolazioni per una quota
di mercato del 37,8 per cento. Tata Motors segue da vicino con 15.077
immatricolazioni e una quota del 31,3.
Guardando ora al segmento degli autobus elettrici, i 3.616 veicoli immatricolati
valgono una quota di mercato del 7,5 per cento. E il leader Ashok
Leyland scende di posizione. Tata Motors appare infatti in testa con 1.431
immatricolazioni per un bel 40 per cento di quota di mercato. Seguono
Olectra Greentech e Jbm (che si è appena assicurata un ordine per 1.021
autobus elettrici e che da un paio di anni si è strutturata in Europa con una
divisione focalizzata sui veicoli a zero emissioni), che hanno immatricolato
rispettivamente 630 e 556 unità, pari al 17,7 e al 15,6 per cento del
mercato. ‘Spezzettando’ per tipologia di trazione, il Cng detiene una quota
di mercato non trascurabile: 2.375 unità pari a una quota del 5 per cento.
BARCELLONA SNODATA
Tmb Barcellona ha bandito una nuova gara
d’appalto per 19 autobus articolati elettrici. Gli
autobus oggetto dell’appalto saranno ricaricati con
tecnologia plug-in Ccs2 durante la notte e saranno
consegnati in diverse tranche nel corso del 2026.
Base d’asta? 28,6 milioni di euro.
È stato un inizio d’anno effervescente per
l’operatore catalano, che ha anche siglato un nuovo
ordine con Irizar per altri 7 modelli ie bus da 12
metri e testato su strada un e-bus a due piani Unvi
in vista di una consegna di 18 unità. Ma non finisce
qui: anche i minibus Yutong entreranno a far parte
della flotta del trasporto pubblico di Barcellona, a
seguito di una gara d’appalto indetta nel luglio 2024
per 23 nuovi autobus elettrici a batteria.
Si tratterebbe della prima commessa importante in
Europa per il corto del gruppo cinese.
Alla fine del 2024, Tmb aveva 196 e-bus e 46
autobus a celle a combustibile in servizio nella città
di Barcellona.
Risale a fine 2023 il primo successo
commerciale della partnership tra
Indcar e Bluebus: il carrozziere di
Arbúcies, infatti, si era aggiudicato una
gara per 22 (più 8 opzionali) e-bus da 6
metri per Gtt. In base a un accordo firmato
a metà del 2023, Indcar è diventata
distributore esclusivo del minibus da 6
metri Bluebus in Spagna e in Italia.
Bene, se il 12 dicembre 2024 era
arrivato il primo minibus a batteria per
l’operatore del capoluogo piemontese,
il 28 febbraio, in Piazza Palazzo di
Città, è arrivata la presentazione
ufficiale dei primi due e-B6 che
opereranno per le rinnovate linee Star
di Torino.
I nuovi corti alla spina opereranno
(entrata in servizio il 5 di marzo) sulla
linea Star 1 ed entro fine maggio sulla
linea Star 2, che sarà riattivata con un
percorso ottimizzato per integrarsi con
ulteriori parcheggi d’interscambio.
I nuovi mezzi, acquistati con fondi del
Pnrr, sono il risultato del rebranding,
a logo Indcar, dei 6 metri elettrici
Bluebus, che il carrozziere spagnolo distribuisce come detto
nei mercati italiano e spagnolo. Con una lunghezza di 5,9 metri,
una capacità di trasporto fino a 33 passeggeri e un’autonomia
dichiarata superiore ai 200 chilometri, i minibus elettrici
Indcar e-B6 garantiscono flessibilità operativa e un impatto
ambientale ridotto. All’avanguardia anche nelle tecnologie di
bordo, il modello destinato a Gtt include sistemi innovativi come
e-mirrors, telecamere e monitor ad alta definizione per migliorare
la sicurezza della guida, oltre al Gsr, un sistema per il controllo
della velocità e l’avviso di cambio corsia.
Con una lunghezza di 5,9 metri, hanno
capacità di trasporto fino a 33 passeggeri e
autonomia dichiarata superiore ai 200 km.
I mezzi sono il risultato del
rebranding, a logo Indcar,
dei 6 metri elettrici Bluebus,
che il carrozziere spagnolo
distribuisce in Italia e Spagna.
LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI
Volvo Buses ha ottenuto il suo
primo ordine di veicoli elettrici da
Go Ahead, il più grande operatore
di servizi di autobus di Londra.
L’azienda aggiungerà 25 autobus
Volvo Bzl Electric a un piano alla sua
flotta nel corso dell’anno.
Lunghi 9,7 metri, prodotti nello
stabilimento Volvo Buses di Borås,
in Svezia, e carrozzati dal gruppo
egiziano Mcv, saranno costruiti
secondo le specifiche del Transport
for London (TfL) e verniciati con
la caratteristica tinta rossa che è
sinonimo di autobus londinesi fin
dagli anni Trenta.
A metà del 2024 Arriva London
aveva ordinato 51 autobus Volvo BZL
Electric Double Deck. Gli autobus
elettrici Volvo Bzl per Go Ahead
saranno dotati di quattro batterie
per 376 kWh di energia. La ricarica
avverrà principalmente durante
la notte presso il deposito degli
autobus.
Due anni fa Volvo Buses decideva
di cessare la produzione di
autobus completi in Europa,
e successivamente siglava una
partnership con Mcv relativamente
ai bus per il tpl (con cui già
lavorava per il mercato Uk).
LA NICCHIA DELL’IDROGENO
Gli autobus a idrogeno sono aumentati dell’82
per cento nel 2024 in Europa: 387 immatricolazioni,
60 delle quali in Italia.
Tuttavia, si tratta di una tecnologia che rappresenta
pur sempre una fetta inferiore al 5
per cento del mercato degli autobus a zero
emissioni (7.779 quelli Bev targati nel 2024):
se consideriamo infatti il mercato a zero emissioni
nel Vecchio Continente, gli autobus a
idrogeno coprono solo il 4,6 di tale mercato,
mentre quelli a batteria coprono il restante 95
per cento.
I dati provengono da enti statistici nazionali,
elaborati dal gruppo editoriale tedesco Dvv.
Solaris ha raggiunto una quota di mercato del
65 per cento grazie alle 245 unità consegnate
lo scorso anno. I polacchi hanno superato in
modo significativo i concorrenti Wrightbus (54
unità, 14 per cento di quota di mercato) e Caetano
(31 unità, 8, per cento di market share).
La Germania è in testa per dimensioni totali
della flotta H2 circolante con 429 unità (44,9
per cento), seguita da Polonia (81 unità) e
Spagna (76 unità). Il Regno Unito, se considerato
parte dell’Europa nell’analisi, si posizionerebbe
al secondo posto con 140 unità (14,7
per cento). Tra il 2012 e il 2024, tra gli altri
mercati europei spiccano i Paesi Bassi (67
unità), l‘Italia e la Francia (60 unità ciascuno).
Una parentesi è però doverosa sul mercato
tricolore: secondo Anfia gli hydrogen buses
targati in Italia nel 2024 sarebbero 44, non
60. I Paesi della Scandinavia invece dimostrano
un’adozione limitata, con la Norvegia
che ha immatricolato 5 unità, la Danimarca 4
e la Svezia 2.
8
9
TUTTI IN PISTA A MISANO!
Tutto confermato, con tanto di date da segnare
in agenda col pennarello rosso: il 21 e 22
ottobre 2025, al Misano World Circuit Marco
Simoncelli, andrà in scena una nuova edizione
di Ibe Driving Experience, dove autobus
e coach tornano protagonisti... anche in pista.
Due giornate all’insegna dell’innovazione e
della mobilità sostenibile, tra test drive, incontri
di business e networking, oltre a sessioni
di aggiornamento e formazione su tpl,
intermobilità ed elettrico. Un’occasione in cui
bus operator privati e operatori del trasporto
pubblico locale potranno provare in pista le
ultime novità dell’industria.
FLIX, TRA GIUBILEO E PERÙ
Per tutta la durata del Giubileo, fino a
gennaio 2026, FlixBus offrirà agevolazioni
dedicate a quanti utilizzeranno il suo
servizio di autobus per raggiungere Roma
da 180 città in tutta Italia.
Per il Giubileo si stimano arrivi per 32
milioni di fedeli provenienti tutto il mondo,
un numero coerente con i dati Censis
del 2000. La rilevanza dell’evento rende
tanto più importante per FlixBus contribuire
attivamente a garantire alle persone
che viaggeranno verso Roma una soluzione
di trasporto collettivo pratica e capillare.
L’accordo, stipulato in previsione
dell’ampia affluenza di pellegrini verso
Roma, si propone di sensibilizzare i fedeli
sulla possibilità di raggiungere Roma
in autobus, optando per una soluzione di
viaggio sostenibile, nonché di garantire a
chiunque l’opportunità di partecipare alle
celebrazioni giubilari grazie a un’offerta
capillare e vantaggiosa.
Ma il 2025 è anche l’anno in cui Flix sbarcherà
sul mercato del Perù, consolidando
la presenza in America Latina. La società
opera già in Latam, in Brasile e in Cile, e
pochi mesi fa aveva svelato l’intenzione
di entrare anche nel mercato messicano.
10
Periscopio
AVVIATA UN’ISTRUTTORIA
L’Antitrust ‘torchia’ Atac
“POSSIBILI PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE”
La scadenza per la
presentazione di offerte è fissata
il 17 marzo. La gara si intende
per 4 autobus in primo ordine e
sei opzionali
Le specifiche
tecniche prevedono
una velocità
commerciale media
di 35 km/h, una
percorrenza media
annua di 60.000 km e
una durata di servizio
giornaliero fino a
dieci ore, con una
percorrenza massima
di 400 km.
Ferrovie della Calabria
ha avviato una gara
per l’acquisto di dieci
autobus interurbani corti
(tra 7,5 e 8,5 metri di lunghezza)
alimentati a metano,
per una base d’asta di
1.950.000 euro.
I veicoli dovranno essere
a pianale rialzato, con
L
’Autorità garante della concorrenza
e del mercato ha avviato un’istruttoria
nei confronti di Atac per
possibile pratica commerciale scorretta
circa la quantità e la qualità dei servizi
erogati nel triennio 2021-2023 rispetto
a quanto previsto dal contratto
di servizio con il Comune di Roma e
prospettato ai consumatori anche attraverso
la Carta della qualità dei servizi
del trasporto pubblico.
A tal proposito, il gestore del servizio
di trasporto pubblico nella capitale,
secondo l’Antitrust, «avrebbe disatteso
gli obiettivi relativi alla regolarità del
servizio di trasporto di superficie e del
trasporto metropolitana, ai presidi di
sicurezza delle stazioni metropolitane,
al funzionamento di ascensori, montascale
e scale/tappeti mobili, nonché
all’illuminazione delle stazioni della
metropolitana».
A fronte del presunto mancato raggiungimento
di questi obiettivi, Atac non
sembrerebbe aver assunto misure correttive
adeguate a colmare le ripetute
carenze, né misure di adeguamento e/o
di rimborso parziale delle tariffe applicate,
in considerazione dei potenziali
disagi arrecati ai consumatori.
Atac dal canto suo ha assicurato piena
collaborazione con l’autorità, impegnandosi
in «un’importante opera di
rinnovamento seppur in condizioni influenzate
dai numerosi cantieri approntati
in preparazione al Giubileo e un
prolungato deficit di investimenti delle
amministrazioni precedenti».
Ferrovie della Calabria... a gas
due assi e un massimo di
tre gradini interni per raggiungere
il pianale.
Saranno dotati di sollevatore
per disabili, con relativa
postazione interna
dedicata. Un ulteriore requisito
riguarda il layout
interno, che dovrà essere
ottimizzato per massimizzare
la capacità di trasporto
passeggeri, garantendo
almeno 22 posti totali anche
in configurazione con
un passeggero disabile a
bordo.
Il ciclo di vita dei veicoli
è stimato in quindici anni.
IL RITORNO DI ALFABUS
Toh, chi si rivede!
Un finanziamento complessivo di 3
milioni di euro, totalmente a carico
della Regione Puglia, per ammodernare
il parco mezzi per il trasporto pubblico
locale di Foggia: i € 3.007.129,84 messi a
disposizione della regione serviranno per
l’acquisto di 4 autobus elettrici e le relative
infrastrutture di ricarica.
I veicoli alla spina,
come rende noto
la Regione stessa,
saranno operativi su
due lunee. La prima
è la Airbus, dedicata
al collegamento
intermodale con il
riattivato aeroporto,
tagliando il centro
cittadino. La seconda,
invece, è la nuova
Lsu che passando
per il centro città
collegherà, in ordine,
Periscopio
IN RAMPA DI LANCIO MINI E INTERCITY ELETTRICI
Alfabus Europa: alzi la mano chi se
la ricorda. Prima della pandemia, la
controllata del gruppo cinese aveva
fatto il nido in Italia e cercato di posizionarsi
sul mercato nostrano, con un paio di unità
piazzate a Cremona e un’offensiva di mercato
rallentata dalla pandemia. Ma l’azienda
non si è fermata. Oggi Alfabus Europa ha
ancora sede a Modena e ha nel frattempo
messo nel mirino la Spagna, dove, nell’ultimo
anno, ha consegnato 130 pezzi. Tutti
rigorosamente elettrici.
L’offerta di Alfabus per il mercato italiano
ed europeo si compone oggi di un modello
urbano da 12 metri, l’Ecity L12 (quello
raffigurato in questa pagina), in grado di
trasportare 86 passeggeri e mosso da motore
elettrico sviluppato internamente. Due
le declinazioni: due o tre porte. I moduli
batteria, per totali 422 kWh, sono posizionati
tra il posteriore e il tetto e forniti dai
connazionali di Catl.
Nel frattempo l’azienda sta concentrando i
suoi sforzi su una serie di novità di prodotto
pronte al lancio al Busworld di Bruxelles
in ottobre. Arriveranno infatti un mini da 6
metri e un 13 metri intercity. Con ordine (e
in sintesi). L’Ecity L06 da 6,5 metri a passo
lungo (4,6 metri) avrà batteria da 176 kWh
e capacità per 37 passeggeri. L’e-Intercity
Foggia in e-voluzione
L13 porterà con sé 528 kWh di energia e
60 passeggeri seduti. Arriverà anche il 12
metri equipaggiato per ricarica a pantografo
bottom-down.
Assistenza? Alfabus ha stipulato contratti
con una rete di circa dieci officine distril’Accademia
delle belle arti, la facoltà di
agraria, il Policlinico (sede universitaria
di medicina), la Città del cinema, la sede
centrale dell’università, la Casa dello studente,
la biblioteca provinciale, le facoltà di
Economia e commercio e Giurisprudenza,
per poi tornare al terminal dei bus.
In foto l’urbano da 12 metri, l’Ecity L12, in
grado di trasportare 86 passeggeri e mosso da
motore elettrico sviluppato in-house.
buite su tutto il territorio italiano. In caso
di consegna, nell’officina di riferimento
un tecnico direttamente inviato dalla casa
madre affianca il personale per sei mesi
dopo la consegna, fornendo formazione
specifica.
UITP
La nomina di Serena
Lancione
È Serena Lancione, attuale
amministratrice delegata di Gtt-
Gruppo Torinese Trasporti, la
nuova presidente della divisione
europea di Uitp, l’organizzazione
mondiale del trasporto pubblico.
Fondata nel 1885, Uitp è
l’associazione internazionale che
riunisce tutti gli stakeholder del
trasporto pubblico e tutti i modi
di trasporto sostenibile.
Con quasi 1.900 organizzazioni
membre in oltre 100 Paesi di tutto
il mondo, l’Uitp è riconosciuta a
livello internazionale per il suo
impegno nella promozione della
mobilità urbana sostenibile. Il
mandato di Lancione inizierà
il 19 giugno 2025, subito dopo
il Summit Uitp di Amburgo, in
programma nella città del Nord
della Germania dal 15 al 18
giugno 2025.
11
INTERVISTA Guido Molese, Direttore Commerciale e Affari Istituzionali, Tecnobus
Trent’anni di storia,
oltre 200 milioni di
chilometri percorsi,
un prodotto sui generis: il
Gulliver. Un mini-minibus
elettrico – scusate il gioco
di parole – di poco più di 5
metri, completamente Low
Floor e con sistema di sostituzione
delle batterie in
pochi secondi. Sono queste
alcune delle peculiarità e dei
punti di forza di Tecnobus
e del suo piccolo ‘gigante’.
Da quando Paolo Marini ha
rilevato l’azienda si è visto
il cambio di passo: una nuova
fabbrica di 25mila metri
quadri prossima all’inaugurazione
(si tratta dell’ex stabilimento
Valeo di Ferentino,
provincia di Frosinone),
partnership strategiche (con
Next Modular Vehicles e
May Mobility), l’arrivo di
un professionista esperto come
Guido Molese come Direttore
commerciale e affari
istituzionali, e idee chiare.
E l’idea regina è quella di
diventare leader in Italia e
in Europa nel segmento del
trasporto dell’ultimo miglio,
dove il Gulliver si candida a
essere veicolo cucito su misura
per le nuove esigenze
di mobilità.
L’ex Atac e Industria Italiana
Autobus (giusto per
citare due esperienze nel
curriculum di Molese), ci
«La concorrenza non manca di certo,
anzi, ma Tecnobus è l’unica in questo
segmento a offrire un prodotto con
pavimento totalmente ribassato per
tutta la lunghezza del veicolo, senza
alcun gradino. Siamo pronti a difendere
la nostra posizione sul mercato»
IL VIAGGIO DEL GULLIVER
Prosegue il piano di rilancio del Gulliver e dell’intera Tecnobus, sotto la guida di Paolo
Marini. E ora la squadra si è rafforzata con l’esperienza di Guido Molese. Nuova fabbrica
prossima all’apertura, partnership industriali e all-in sulla mobilità last mile...
racconta il perimetro di un
disegno che man mano sta
prendendo sempre più forma.
Partiamo da lei, Guido: è
in Tecnobus da una manciata
di mesi, dopo l’esperienza
nella ex IIA: che
realtà ha trovato?
Sono arrivato in Tecnobus a
novembre, sposando il progetto
dell’Amministratore delegato
Paolo Marini e trovando
una realtà molto interessante,
pioniera nella produzione di
autobus elettrici: la prima flotta
è stata realizzata nel 1993
a Firenze e nel 2004 a Roma.
Quando Marini ha acquisito
l’azienda l’obiettivo era chiaro:
rilanciare il brand, concentrandosi
sulla mobilità
dell’ultimo miglio e il Gulliver
è adatto – per non dire perfetto
– per i profili di missione last
mile, i piccoli comuni e i centri
storici.
Ecco, a breve parleremo del
prodotto. Prima, però, ci
racconti quali sono (stati) i
principali investimenti per il
rilancio del brand?
In primis la riorganizzazione
delle linee produttive, partner-
In foto, a
sinistra Paolo
Marini, Ceo
di Tecnobus,
e a destra
Guido Molese,
da novembre
2024 Direttore
Commerciale
e Affari
Istituzionali del
costruttore.
ship e l’acquisto di un nuovo
stabilimento a Ferentino (l’ex
Valeo, ndr): entro l’anno ci
trasferiremo nella nuova sede
di 25mila metri quadri. Inoltre,
stiamo portando avanti sviluppi
e innovazioni sui nostri veicoli,
con nuovi modelli previsti per
il 2026.
Può anticiparci qualcosa sui
modelli del 2026?
Ci sarà un aggiornamento estetico,
una rivisitazione del design,
di più per il momento non
dico… portate pazienza!
Avete altre novità in arrivo?
Sì, a breve lanceremo un programma
di usato garantito,
seguendo il modello del settore
automobilistico: faremo revamping.
Quindi, in sostanza,
rimetteremo a nuovo veicoli
usati, sostituendo componenti
chiave come motore, assali e
batterie, offrendo una garanzia
di due anni. Questo permetterà
ai clienti di avere un ingresso
più accessibile nella mobilità
elettrica.
State anche aggiornando la
tecnologia del Gulliver?
Sì, stiamo lavorando per migliorare
il powertrain e il
pacco batterie così da ottenere
prestazioni complessive
migliori, soprattutto in termini
di autonomia. Vogliamo mantenere
il sistema di sostituzione
rapida delle batterie (battery
swapping, ndr) che è una nostra
peculiarità, nostro punto
di forza e vantaggio competitivo.
Inoltre, stiamo sviluppando
nuove batterie al litio
e un nuovo motore più leggero
e performante, coinvolgendo
anche altre realtà rispetto ai
nostri storici fornitori.
Ma state valutando altre tipologie
di trazione, come l’idrogeno?
Seguiamo con attenzione gli
sviluppi dell’idrogeno, per farci
trovare pronti quando il mercato
lo richiederà, ma per ora
la nostra attenzione è sulla guida
autonoma e sull’elettrico.
Come vi posizionate rispetto
alla concorrenza
«A breve presenteremo un programma
di usato garantito, seguendo
il modello del settore automobilistico:
faremo revamping,
rimettendo a nuovo veicoli usati,
sostituendo i componenti chiave
come motore, assali e batterie»
nel segmento dei minibus?
La concorrenza non manca di
certo, anzi, ma siamo gli unici
in questo segmento a offrire
un pavimento totalmente ribassato
per tutta la lunghezza
del veicolo, senza gradini, il
che rappresenta un vantaggio
competitivo. Abbiamo 30 anni
di esperienza e milioni di chilometri
percorsi dai nostri veicoli.
La concorrenza cresce,
ma siamo pronti a difendere la
nostra posizione.
Pensate che la mobilità last
mile crescerà nei prossimi
anni?
Sì, le città stanno ripensando
la mobilità. I nostri veicoli,
compatti ma capienti, possono
coprire missioni attualmente
svolte da mezzi più grandi,
riducendo costi e impatto sul
tessuto urbano.
Fabio Franchini
12
13
È un bene
ricordarlo
sempre:
considerati i
coefficienti
medi di
riempimento
dei mezzi,
l’autobus è
e rimane il
mezzo di
trasporto con
più basse
emissioni per
chilometri/
passeggero, e
contribuisce
appena per
lo 0,7 per
cento delle
emissioni
climalteranti.
INCHIESTA Dove e come vanno turismo e lunga percorrenza
SI PUÒ DARE (E FARE) DI PIÙ
14
Numeri, dati e testimonianze dirette, quelle di Genovarent e
Cortina Express: i bus turistici e di linea sono fondamentali per
rispondere a una domanda di trasporto che è tornata a livelli
pre Covid (o quasi). E che meriterebbe di essere maggiormente
sostenuta per quanto concorre all'attrattività e al Pil del Paese
La premessa è sempre la stessa: siamo un Paese a forte
vocazione turistica. Proprio con questa frase, un
anno fa, a inizio 2024, avevamo inaugurato la tappa
del Mobility Innovation Tour dedicata alle sfide e ai trend
della lunga percorrenza, per ricordare il peso del turismo
lato sensu sul prodotto interno lordo italiano: 5 punti del
Pil, che salgono a 12 considerando l’indotto generato.
Poi ci sono altre premesse, non scontate – specialmente
per i non addetti ai lavori – che è sempre bene sottolineare.
Se in passato chi sceglieva l’autobus per un viaggio
a lunga percorrenza tendeva a prediligere tratte di grande
distanza, con una media di circa 600 chilometri, oggi
il panorama si è ristretto: CheckMyBus ha reso noto
che le 20 destinazioni più cercate sul portale hanno una
15
GENOVARENT
Bilancio più che positivo per Genovarent,
che ha vissuto un 2024
con il segno 'più'. Il lavoro c’è,
«eccome se c’è!», ci racconta il
titolare Renzo Balbi, peccato che
la crescita venga frenata dalla
carenza di conducenti, tematica
che reclama una soluzione strutturale:
«La mancanza di autisti è
sentita ed è l’ostacolo principale
alla crescita. Non è un problema
acquistare i mezzi, ma trovare
chi li guida! Nel 2024 noi di Genovarent
abbiamo girato ad altri
colleghi il 20/30 per cento del lavoro
e altrettanto lo abbiamo perso
per impossibilità: è un enorme
peccato…».
Il settore del
trasporto
commerciale
con autobus
è composto
da circa 5mila
aziende per un
parco mezzi
di 30.800
torpedoni
e 35mila
lavoratori;
28.073 sono
i bus per il
noleggio con
conducente
e 30mila
gli addetti;
sono invece
2.732 i mezzi
per le linee
commerciali e
oltre 5.000 i
lavoratori.
Balbi, facciamo il punto del
2024: che annata è stata per
Genovarent?
Molto positiva!
Siamo cresciuti in
tutti i settori, principalmente
in quello
del turismo, che è
andato molto bene
in tutta la Liguria,
anche in bassa
stagione. La Regione
ha investito
tantissimo e finalmente
stiamo raccogliendo
i frutti di
quanto le istituzioni
hanno seminato in questi anni. Io
faccio parte della sezione Turismo
di Confindustria 'Convention Bureau'
e tutti i mesi mi confronto con
albergatori, società di congressi e
imprese di catering: sono tutti soddisfatti.
Anche se c’è una pecca…
Immagino… ma quanti autisti
avete in dote?
Ad oggi 90, ma ce ne servirebbero
almeno altri 15! Aggiungo una
cosa: ogni volta che c’è c’è un
concorso pubblico, ne perdiamo
circa cinque o sei; è una rincorsa
continua ed è molto frustrante.
Quale?
Quella che c’è un po’ in tutta
Italia per chi fa il nostro me-
stiere: non possiamo crescere
ulteriormente per la mancanza
di personale. La carenza di conducenti
è sentita ed è l’ostacolo
principale alla crescita. Non è un
problema acquistare i mezzi, ma
trovare chi li guida! Nel 2024 noi
di Genovarent abbiamo girato ad
altri colleghi il 20/30 per cento
del lavoro e altrettanto lo abbiamo
perso per impossibilità. È un
enorme peccato.
distanza media di circa 200 km. Questo non significa
che il servizio di CheckMyBus rispecchi esattamente la
realtà, ma è certamente cartina di tornasole da tenere in
considerazione.
Il peso della clientela straniera
E poi c’è un aspetto socio-economico da analizzare, ovvero
la provenienza geografica dei turisti: dopo il periodo
pandemico, la componente estera della clientela è tornata
a prevalere su quella domestica. Insomma, più del 50 per
cento delle presenze turistiche è straniera.
Quindi, l’autobus è il mezzo più utilizzato per gli spostamenti
fuori dai confini nazionali, preferito anche al
treno, tra i mezzi di trasporto terresti: il bus turistico o
di linea è utilizzato – come sottolineato da un recente
Ma secondo lei quale soluzione
concreta si può adottare per risolvere
questo problema?
Difficile rispondere. Una buona
idea, sulla quale Anav sta lavorando
da tempo, è quella di aprire
agli autisti extra Ue, a partire da
quelli del nord Africa, anche se
c’è poi un problema di conformità
delle patenti. Il mercato dei
conducenti italiano soffre di un’emorragia
e le nuove generazioni
purtroppo non sono interessate a
questo lavoro. Anche l’abbassamento
dell’età minima per conseguire
la patente è una misura
che potrebbe non bastare. Le
dico una cosa abbastanza sconsolante:
nella primavera del 2024
ho dato il 'la' a un’iniziativa per
assumere autisti; una academy
che finanzia il conseguimento dei
titoli ad aspiranti autisti. Bene, ci
dovrebbe essere la coda e invece
non troviamo 15 persone per iniziare,
siamo fermi a 8.
Già, triste… ma torniamo al lavoro,
che è cresciuto. La spinta
è arrivata da…?
Dai congressi. La Liguria è cresciuta
esponenzialmente e non
nego che le previsioni per il
2025 sono ottime: la Liguria è
capitale europea dello sport di
cui noi siamo sponsor e a fine
aprile avremo l’evento internazionale
EuroFlora. E poi abbiamo
già pianificato altri cinque o sei
congressi che porteranno circa
5.000 persone ad evento: sono
volumi di lavoro veramente sod-
studio condotto da Anav – per il 3,2 per cento dei viaggi,
contro il 2,3 per cento del treno. E, attenzione, considerati
i coefficienti medi di riempimento dei mezzi, l’autobus
è il mezzo di trasporto con più basse emissioni per km/
Secondo un recente studio condotto
da Anav, tra i mezzi di trasporto
terrestre per gli spostamenti
fuori dall'Italia, l'autobus è utilizzato
per il 3,2 per cento dei viaggi,
contro il 2,3 per cento del treno.
disfacenti.
Ci parla un po’ del parco mezzi
di Genovarent?
Volentieri. Abbiamo una sessantina
di mezzi con autista tra autovetture
e pullman e una settantina
con noleggio senza autista. In
totale, insomma, 130 veicoli (di
cui quasi 50 coach) e altrettanti
dipendenti.
Quali sono le vostre tratte più
'calde' in Liguria?
Allora, una premessa: in questi
anni Genova è migliorata tantissimo
a livello turistico e congressistico,
ma rimane il problema dei
collegamenti: in treno e in autostrada
ci sono croniche problematiche,
alle quali si aggiunge un aeroporto
non all’altezza di una città e di una
regione con le nostre opportunità.
Ciò detto, noi lavoriamo molto nel
periodo scolastico per le gite: da
febbraio a giugno lavoriamo con il
70 per cento delle scuole di Genova.
Poi, sempre parlando di Liguria,
abbiamo una grossa fetta di mercato
dalle crociere, che prendono i
tre porti principali: Genova, Savona
e La Spezia. È molto impegnativo
perché una volta erano due o tre
alla settimana e adesso, invece,
ci sono navi quasi tutti i giorni: ci
sono delle punte dove ci troviamo
anche 40 mezzi impegnati.
Invece fuori regione?
Ecco, fuori regione lavoriamo
ma più di 'supporto'. E secondo
me c’è un mercato stranissimo!
passeggero, e contribuisce appena per lo 0,7 per cento
delle emissioni climalteranti.
Dunque, altri numeri i numeri che ben fotografano lo
stato delle cose: il settore del trasporto commerciale
di passeggeri con autobus è composto da circa 5mila
aziende per un parco mezzi di 30.800 torpedoni e 35mila
lavoratori. Nello specifico, come registrato sempre dalla
ricerca Anav, 28.073 (tra cui 5.000 scuolabus) sono
gli autobus per il noleggio con conducente e 30mila gli
addetti; sono invece 2.732 gli autobus per le linee commerciali
(compresi 88 open bus) e oltre 5.000 i lavoratori.
A proposito di lavoratori, rimane sempre accesa la spia
dell'allarme che segnala il numero di autisti che mancano.
Non è impresa semplice, anzi, avere numeri certi su
quanto sia larga la falla nella compagine di conducenti
Sulla Lombardia e su Milano, per
dire, la tariffa si è quadruplicata
toccando prezzi fin troppo salati.
Comunque, per la nostra categoria
in questo momento c’è lavoro per
tutti. Anche se paghiamo tutti, da
Bolzano a Palermo, la carenza di
conducenti.
E il 2025 come lo vede?
Bene, le premesse sono ottime
e per il problema di cui sopra
dovremo rinunciare a un 20/30
per cento della richiesta che è un
grandissimo peccato. Non è per
fare il genovese che si lamenta,
ma per un imprenditore non poter
crescere per colpe sistemiche fa
venire il nervoso! Ma noi andiamo
dritti per la nostra strada, che
stiamo andando bene così.
16
17
CORTINA EXPRESS
Un 2024 molto positivo e un futuro
che promette bene. Con i Giochi
Olimpici e Paralimpici del 2026 che si
avvicinano, Cortina Express sta progettando
al meglio il servizio di linea.
«Vorremmo arrivare ad avere una
corsa ogni ora e mezza, due, su tutto
l’arco della giornata. Il tutto, però,
senza fare il passo più lungo della
gamba, perché non si può fare finta
di non vedere il problema del reperimento
delle risorse, autobus e autisti.
Però non vogliamo strafare, anzi
vogliamo fare come è nella nostra
etica aziendale: fare quello che realisticamente
possiamo, con le risorse
che abbiamo in campo. E farlo con
un livello di qualità molto, molto alta»,
spiega la General Manager di Cortina
Express, Ellen Broccolo.
Rimane sempre
accesa la spia
dell'allarme
che segnala
il numero di
autisti che
mancano. Non
è impresa
semplice avere
numeri certi su
quanto sia larga
la falla nella
compagine di
conducent:
secondo
diverse ricerche
sono tra gli 8
e i 10 mila i
professionisti
che mancano
al settore, pari
a circa il dieci
per cento della
forza lavoro.
Ellen Broccolo,
scattiamo la fotografia
del mercato
2024: che annata è
stata?
Sicuramente è
andato meglio del
2023. Il 2024 è stata
un’annata dove non
abbiamo percepito
più di tanto il calo
di stagionalità che
solitamente abbiamo
tra pasqua e giugno
e tra settembre e
natale. Operando in una zona prettamente
turistica, rispetto alla normalità
del settore, abbiamo una stagionalità
invertita.
Quindi un trend positivo costante
per tutta la stagione…
Esatto, costante e in aumento rispetto
all’anno precedente, sia sotto il punto
di vista del noleggio sia sotto il punto
di vista delle autolinee. Il noleggio
ha lavorato tantissimo fino a settembre,
poi è diminuito negli ultimi mesi
dell’anno; sulla linea invece è stato
costante in tutti i mesi, con dei picchi
davvero importanti in alta stagione.
Per noi questo è un grandissimo risultato,
raggiunto grazie alla costanza
che abbiamo avuto negli anni.
Ci avviciniamo all’appuntamento
delle Olimpiadi invernali di Milano-
Cortina 2026. Come vi state organizzando?
Ci tengo a fare una premessa.
Siamo partiti con il progetto della
linea Cortina-Venezia una quindicina
di anni fa: i primi tempi sono
stati molto sofferenti e ora iniziamo
a raccogliere i frutti di un lavoro di
costanza e tenacia. Il fatto che il
cliente sappia che noi ci siamo tutti
per il tpl, linee commerciali e turismo: secondo diverse ricerche,
tra cui un'analisi curata dall'Anav, sono tra gli otto
e i dieci mila i professionisti del volante che mancano al
settore, pari a circa il dieci per cento della forza lavoro.
Il collo di bottiglia della carenza di driver
Un problema annoso e cronico di cui ci siamo occupati in
lungo in largo e che continuiamo a monitorare, seguendo
da vicino le varie proposte che si susseguono per trovare
il bandolo della matassa: l'abbassamento dell'età a 18 per
accedere alla professione ha sollevato più preoccupazioni
che applausi, mentre la proposta di aprire le porte dei
torpedoni ad autisti extra Ue sembra essere una soluzione
maggiormente gradita e che potrebbe, meramente a
livello numerico, colmare il gap che si è venuto a creare.
i giorni, tutto l’anno e con più corse
al giorno, sta dando ottimi risultati.
Venendo alle Olimpiadi, sulla tratta
è aumentata considerevolmente la
concorrenza: adesso i vettori che
la eserciscono sono numerosi, ma
siamo confidenti del nostro servizio
e del buon lavoro fatto fino a oggi.
In vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici,
stiamo portando avanti un
ragionamento di intensificazione di
quello che sarà il nostro servizio
di linea e lo stiamo progettando al
meglio: vorremmo arrivare ad avere
una corsa ogni ora e mezza, due,
su tutto l’arco della giornata. Il tutto,
però, senza snaturarci.
In che senso?
Affrontiamo il problema del reperimento
delle risorse, ovvero di
autobus e di autisti. E sarebbe folle
pensare che in un solo anno questa
problematica possa risolversi. Per
cui, molto semplicemente, non vogliamo
strafare, anzi vogliamo fare come
è nella nostra etica aziendale: fare
quello che realisticamente possiamo,
con le risorse che abbiamo in campo.
E farlo con un livello di qualità molto,
molto alta.
Ecco, la carenza di conducenti è
un problema tanto grave quanto
cronico, da Cortina a Canicattì, anche
se nel Sud è meno acuto. Voi
quanti autisti avete?
Sì, il problema è molto pesante.
Attualmente ne abbiamo una cinquantina,
ma non ci poniamo limiti
numerici: c’è talmente tanta domanda
di lavoro che se ne avessimo altri 20
L'abbassamento dell'età a 18 anni per
accedere alla professione ha sollevato
più preoccupazioni che applausi,
mentre la proposta di aprire le porte
ad autisti extra Ue sembra essere soluzione
maggiormente gradita.
li faremmo lavorare tutti quanti!
E per il reperimento dei veicoli
come siete messi?
Ecco, è un altro problema. Faccio
un esempio: in occasione di Ibe a
Rimini abbiamo comprato un Irizar i6,
un prodotto con il quale ci troviamo
molto bene, ma si va a consegna nel
2026… i tempi di attesa per la fornitura
dei veicoli si sono dilatati per tutti
i costruttori.
Parliamo allora della vostra flotta:
quanti mezzi avete a regime al
momento?
Ora come ora, una trentina per il noleggio
e un’altra decina di linea: abbiamo
7/8 veicoli per Tper a Bologna.
Sono tutti Euro VI i turistici, mentre
in quelli di linea c’è ancora qualche
Euro V, ma abbiamo un’età media di
circa 4 anni, molto bassa rispetto alla
media italiana.
Lato trazioni alternative, qual è la
roadmap di Cortina Express?
L’elettrico è una frontiera per noi
molto interessante: stiamo guardando
con attenzione per capire come
muoverci. Idem per l’idrogeno, ma ci
arriveremo in un secondo tempo, anche
se era la nostra prima scelta per
i nostri profili di missione. Comunque,
circa la trazione a batteria, siamo
direzionati su due modelli, di Yutong,
ma dobbiamo capire come affrontare
la situazione al meglio lato ricarica,
perché da noi a Cortina al momento
manca tutta l’infrastruttura. E in agenda
abbiamo anche qualche progetto
con l’Hvo.
Un gap che è inesorabilmente destinato ad allargarsi sempre
più fino a quando non verrà trovata la contromossa
capace di far quadrare il cerchio.
Infine, visto che ci piace snocciolare numeri per inquadrare
al meglio la realtà delle cose, molto significativi
sono i dati di immatricolato 2024 relativamente ai mezzi
destinati ai profili di missione in Classe III: il mercato
sopra le 8 tonnellate ha fatto registrare ben 658 coach
(+17 per cento sul 2023), che diventano 1.422 se contiamo
anche i ‘leggeri’ turistici (+66 per cento, erano 855
nel 2023). Insomma, nonostante tutto, il settore sta bene
e la richiesta è tornata alta dopo gli anni neri del covid
e quelli grigio scuri del post-pandemia: il comparto si è
messo definitivamente alle spalle la bruttissima parentesi
di un biennio che poteva fare piazza pulita. Non raccogliere
le opportunità, sia quelle offerte sia quelle che le
aziende si sono conquistate a (gran) fatica sarebbe un
enorme peccato.
Fabio Franchini
Per chiudere, come vede il 2025?
Confermerà i volumi del 2024 o
meno?
È sempre difficile fare previsioni, soprattutto
negli ultimi anni perché sono
cambiate molto le abitudini dei viaggiatori:
fino a qualche anno si arrivava
a dicembre e si aveva già la visione
d’insieme, o quasi, dell’anno seguente;
adesso invece gli utenti prenotano
spesso e volentieri all'ultimo momento,
quindi non si riesce a fare stime precise
e attendibili. Ciò detto, per quanto
riguarda il noleggio, vedo almeno per
i primi mesi dell'anno una leggera
flessione, mentre sui servizi di linea
i risultati saranno i medesimi: stiamo
lavorando alla nuova programmazione
2025-26 e manterremo la stessa quota
di servizi e forse la aumenteremo anche
leggermente.
18
19
MERCATO Italia 2024 sotto le 8 tonnellate
ALLA CORTE DEI... CORTI!
+ 53 per
cento
I fratelli minori copiano i maggiori e chiudono il 2024 con
numeri buonissimi: sotto i 9,99 metri e sotto le 8 tonnellate,
mini e midibus portano il pallottoliere a 1.719 targhe, di cui il
75 per cento diesel. Ma si contano anche 150 immatricolazioni
elettriche: nei corti a batteria Karsan è il primo costruttore, seguito
da Otokar. Market leader? Il solito Iveco Bus (con Indcar), con
oltre 900 unità. Poi Daimler Buses e Ford
I
l 2024 è stata un’annata più che ottima per il mercato
dell’autobus italiano. Come vi abbiamo raccontato
nel primo numero del 2025 i dati relativi
ai mezzi sopra le 8 tonnellate hanno sfiorato le 5mila
unità, toccando quota 4.920. Un trend molto positivo
(grazie ai finanziamenti del Pnrr) che viene confermato
anche per il segmento dei cosiddetti ‘leggeri’,
ovvero i veicoli sotto le 8 tonnellate, che hanno superato
le 1.700 immatricolazioni: 1.719, +52,9 per cento
sul 2023 (quando se ne contarono 1.124, volume che
era in crescita del 23 per cento sul 2022).
Iniziando a ‘spacchettare’ i macro dati raccolti da An-
fia, la fetta più corposa è appannaggio di turistici e
scuolabus. I primi fanno registrare 765 targhe (+132,5
per cento sul 2023), mentre i secondi 586 (+8,9 per
cento sul 2023), che significa quota di mercato, rispettivamente,
del 44,5 per cento e del 34 per cento.
I Classe I sotto le 8 tonnellate sono cresciuti del 109,5
per cento a 220 unità, mentre i Classe II sono calati
di 4 unità: 148.
Motori, lunghezze e geografia
La tecnologia di trazione padrone del mercato dei leggeri
è il diesel, che mette a referto 1.299 targhe, pari a
TABELLA MERCATO TOTALE SOTTO 8 TON
N° veicoli % di mercato N° veicoli % di mercato differenza %
2024 2024 2023 2023 2024/2023
Iveco Bus 923 53,7 755 67,3 -13,5
Daimler Buses 290 16,9 191 17 -0,1
Ford 268 15,6 50 4,4 11,4
Volkswagen 63 3,7 23 2 1,7
Fiat 58 3,4 59 5,2 -1,8
Karsan 36 2,1 10 0,9 1,2
Otokar 29 1,7 0 0 1,7
MAN 21 1,2 0 0 1,2
Peugeot 11 0,6 12 1,1 -0,5
Foton 7 0,4 0 0 0,4
Tecnobus 6 0,3 4 0,4 -0,1
Isuzu 2 0,1 2 0,2 0
King Long 1 0,1 0 0 0,1
Altri 4 0,2 17 1,5 -1,3
Totale 1.719 100 1.124 100 -
TABELLA PER SEGMENTI
N° veicoli % di mercato N° veicoli differenza %
2024 2024 2023 2024/2023
Urbani 220 12,8 105 9,3
Extraurbani 148 8,6 152 13,5
Turistici 765 44,5 329 29,3
Scuolabus 586 34,1 538 47,9
Totale 1.719 100 1.124 100
Il mondo dei
leggeri è in
fermento e i
dati di Anfia
confermano
come le
soluzioni di
trasporto
persone
si stiano
accorciando
di misura
per nuovi
bisogni di
mobilità:
gli urbani
e i turistici
sono più che
raddoppiati
di numeri
rispetto al
2023.
20
21
SCUOLABUS
Brand N° veicoli % di mercato N° veicoli % di mercato differenza %
2024 2024 2023 2023 2024/2023
Iveco Bus 408 69,6 420 78,1 -8,5
Daimler Buses 64 11 54 10 1
Volkswagen 41 7 13 2,4 4,6
Ford 38 6,5 30 5,6 0,9
MAN 20 3,4 0 0 100
Peugeot 7 1,2 9 1,7 -0,5
Fiat 5 0,8 7 1,3 -0,4
Foton 3 0,5 0 0 100
Altri 5 0,9
Totale 586 100 538 100 -
TURISTICI
Brand N° veicoli % di mercato N° veicoli % di mercato differenza %
2024 2024 2023 2023 2024/2023
Iveco Bus 310 40,5 176 53,5 -13
Ford 214 28 17 5,3 22,7
Daimler Busers 180 23,5 78 23,8 -0,5
Fiat 43 5,6 40 12,3 -6,7
Volkswagen 11 1,4 9 2,3 -0,9
Peugeot 4 0,5 2 0,6 -0,1
MAN 1 0,1 0 0 100
Maxus 1 0,1 1 0,3 -0,2
Suzhou Eagle 1 0,1 6 1,8 -1,7
Totale 765 100 329 99,9 100
La tecnologia di
trazione padrone
del mercato dei
leggeri è il diesel,
che mette a referto
1.299 targhe, pari a
un market share del
75,6 per cento (i
mezzi Ice a gasolio
nel 2023 erano
858). Bene anche
il metano, con 241
immatricolazioni e
crescita del 127,3
per cento per i
minibus elettrici,
che passano da 66
a 150 pezzi. Infine,
si contano anche 29
macchine ibride.
INTERURBANI
Brand N° veicoli % di mercato N° veicoli % di mercato differenza %
2024 2024 2023 2023 2024/2023
Iveco Bus 91 61,5 100 65,8 -4,3
Daimler Buses 35 23,6 28 18,4 5,2
Fiat 9 6,1 11 7,2 -1,1
Karsan 6 4,1 10 6,6 -2,5
Volkswagen 5 3,4 1 0,7 2,7
Ford 1 0,7 1 0,7 0
King Long 1 0,7 0 0 100
Altri 0 0 1 0,7 -100
Totale 148 100,1 152 100,1 -
URBANI
Brand N° veicoli % di mercato N° veicoli % di mercato differenza %
2024 2024 2023 2023 2024/2023
Iveco Bus 114 51,8 59 56,2 -4,2
Karsan 30 13,6 0 0 100
Otokar 29 13,2 0 0 100
Ford 15 6,8 2 1,9 4,9
Daimler 11 5 31 29,5 -24,5
Tecnobus 6 2,7 4 3,8 -1,1
Volkswagen 6 2,7 0 0 100
Foton 4 1,8 0 0 100
Isuzu 2 0,9 2 1,9 -1
Fiat 1 0,5 1 1 -0,5
Altri 2 0,9 6 5,7 -4,8
Totale 220 100 105 100 -
un market share del 75,6 per cento (i mezzi a gasolio
nel 2023 erano stati 858). Bene anche il metano, con
241 immatricolazioni, e crescita del 127,3 per cento
per i minibus elettrici, che passano da 66 a 150 pezzi.
Infine, si contano anche 29 macchine ibride.
Delle 1.719 immatricolazioni, la fetta più grande
(1.373) è per mezzi dai 6,10 ai 7,99 metri; dunque
226 pezzi tra gli 8 e i 9,99 metri e, infine, 120 fino
a 6,10 metri.
Così come avvenuto nel mercato sopra le 8 ton, anche
per quello sotto tale soglia di peso, sono il Sud e le
Isole a trainare la crescita: da lì sono arrivate 730
targhe (erano 365 nel 2023). Ma le immatricolazioni
sono aumentate anche in tutto il resto dello Stivale:
245 nel Nord Ovest (178 nel 2023), 329 nel Nord Est
(contro 248) e ben 415 nel Centro (333 nel 2023).
La classifica dei costruttori
Iveco Bus è il market leader italiano anche sotto le 8
tonnellate, con una quota di mercato del 53,7 per cento,
grazie a 923 immatricolazioni. Lontana Daimler
Buses con il brand Mercedes-Benz: 290 targhe (16,9
per cento), quasi tutte Sprinter (260). Terzo gradino
del podio per un costruttore assente sopra le 8 ton,
ovvero Ford: 268 macchine (263 sono Transit) e market
share del 15,6 pr cento. Dunque, Volkswagen con
63 Crafter (3,7 per cento), tallonato da Fiat a 58 (3,4
per cento).
A 36 immatricolazioni ‘leggere’ ecco Karsan (2,1 per
cento) con altrettanti e-Jest elettrici e Otokar a 26 (1,7
per cento) che corrispondono a 26 e-Centro a batteria.
Sopra quota venti, a 21, il Leone di MAN (1,2 per
cento). A 11 Peugeot (0,6 per cento), a 7 Foton (0,4
per cento) con 6 piccoli elettrici, a 6 Tecnobus (0,3)
con altrettanti Gulliver (anch’essi elettrici) a 2 Isuzu
(0,1) a 1 King Long (con l’elettrico Pev6) e Suhzou
Eagle.
Fabio Franchini
LUNGHEZZA
N° 2024 2024% N° 2023 2023% differenza %
2024/2023
0 - 6,09 metri 120 7 71 6,3 0,7
6,10 - 7,99 1.373 79,9 807 71,8 8,1
8 - 9,99 226 13,1 246 21,9 -8,8
Totale 1.097 100 1124 100 -
ALIMENTAZIONE
N° 2024 2024% N° 2023 2023% differenza %
2024/2023
Diesel 1.299 75,6 858 76,3 -0,7
Metano 241 14 197 17,5 -3,5
Elettrico 150 8,7 66 5,9 2,8
Ibrido 29 1,7 3 0,3 1,4
Totale 1.719 100 895 100 -
GEOGRAFIA
N° 2024 2024% N° 2023 2023% differenza %
2024/2023
Nord 574 33,3 426 38 -4,7
*Nord-Ovest 245 14,2 178 15,9 -1,7
*Nord Est 329 19,1 248 22 -2,9
Centro 415 24,1 333 29,6 -5,5
Sud e Isole 730 42,6 364 32,4 10,2
Totale 1.719 100 100 -
22
23
MERCATO Fotografia dell’Europa ‘elettrica’
SCALATA AGLI 8MILA
Oltre 7.700: tanti gli
e-bus immatricolati
in Europa nel 2024.
Un mercato cresciuto
del 22 per cento
e protagonista di
qualche ribaltamento
in termini di best
seller: Yutong torna in
testa, Mercedes rimane
al top, Wrightbus
debutta e Iveco sale
la china (così come
Vdl). Bene Irizar e Byd,
scende Solaris
+ 22,4
per cento
Significativa
la crescita di
Iveco Bus: con
821 veicoli (377
dei quali in Italia),
ha aumentato le
immatricolazioni del
130,6% e accresciuto
(raddoppiato!) la
quota di mercato al
10,6%. Performance
positiva anche per
Irizar, cresciuta del 24
per cento. In ripresa
(finalmente) Vdl.
LA SPAGNA CHE CRESCE
Il mercato dei bus e coach in Spagna è cresciuto
del 16 per cento nel 2024, con 4.375 unità immatricolate.
Isolando i mezzi oltre le 8 ton, le targhe
sono aumentate del 9 per cento, raggiungendo le
3.604 unità, secondo i dati pubblicati dalla testata
Carrilbus sulla base dei dati provenienti dalla società
di consulenza Msi. Mercedes è in testa con
1.077 unità (25 per cento di quota di mercato),
seguita da Iveco con 532 unità (volumi +13 per
cento) e da MAN che è cresciuto del 19 per cento
e ha raggiunto le 435 unità immatricolate nel
2024. Dopo Scania (l’unico marchio della top ten
a registrare un calo dei volumi: -8 per cento) e
Volvo, Irizar è cresciuta del 27 per cento, mentre
anche Temsa (+40 per cento) e King Long (+155
per cento) hanno registrato incrementi significativi.
Solaris, invece, ha registrato un forte calo del 64
per cento: da 284 unità nel 2023 a 102 nel 2024.
I PRINCIPALI MERCATI
Regno Unito 8.390* (+70% sul 2023)
Francia 5.807* (+2%)
Germania 5.382* (-2%)
Italia 4.920** (+20%)
Spagna 4.355* (3.604**) (+16%*, +9%**]
*Autobus e coach sopra le 3.5 ton
** Bus e coach sopra 8 ton
L’EVOLUZIONE DEL MERCATO
Immatricolazioni Immatricolazioni Immatricolazioni Immatricolazioni Immatricolazioni Trend immatricolazioni Market Market Trend market
e-bus 2024 e-bus 2023 e-bus 2022 e-bus 2021 e-bus 2020 2024/2023 (%) share 2024 (%) share 2023 (%) share 2024 vs 2023 (%)
Yutong 1.092 483 479 303 164 +99,8 14 7,6 +6,4
Mercedes 918 446 405 333 99 +105,8 11,8 7 +4,8
Wrightbus 861 469 112 non disponibile non disponibile +83,6 11,1 7,4 +3,7
Iveco Bus 821 356 347 274 114 +130,6 10,6 5,6 +5
Solaris 460 725 342 390 416 -36,6 5,9 11,4 -5,5
MAN 435 785 230 134 25 -44,6 5,6 12,4 -6,8
BYD 426 358 322 257 424 +19 5,5 5,6 -0,1
VDL 401 108 344 178 127 +271 5,2 1,7 +3,5
BYD - ADL 352 448 465 375 190 -21,4 4,5 7 -2,5
Volvo Buses 272 345 232 211 217 -21,2 3,5 5,4 -1,9
Irizar 263 211 110 201 25 +24,6 3,4 3,3 +0,1
Zonson 195 232 non disponibile non disponibile non disponibile -15,9 2,5 3,7 -1,2
Altri 1.283 1.388 764 626 261 - 16,5 21,8 -5,3
TOT 7.779 6.354 4.152 3.282 2.062 +22,4 100 100 -
Immatricolazioni di autobus elettrici a batteria di peso superiore a 8 tonnellate (esclusi i filobus). Fonte: Chatrou CME Solutions - DVV Media Group
+
26,8 per cento o +22,4 per cento? Il primo dato
rappresenta il trend di crescita delle immatricolazioni
di autobus elettrici in Europa nel 2024
secondo Acea, mentre il secondo è il risultato di un
calcolo basato sui dati degli enti statistici nazionali
ed elaborati dal gruppo editoriale tedesco Dvv. La
differenza risiede nei diversi parametri di peso considerati:
oltre 3,5 tonnellate per Acea, oltre 8 tonnellate
per Dvv. Su una cosa non ci sono dubbi, in ogni
caso: il segmento si è ampliato, e ha lasciato spazio
a significativi rimescolamenti nelle quote di mercato.
La quota dell’elettrico
E la quota dell’elettrico? Secondo Acea, prendendo
in considerazione l’intero mercato bus & coach, è
aumentata dal 15,9 al 18,5 per cento.
Ma concentriamoci sui dati partoriti dalle analisi del
24
25
L’Italia è diventata
il più grande
mercato nell’Europa
continentale,
grazie a una
crescita del 161,7
per cento
LA LOCOMOTIVA FERMA
Guardando al mercato complessivo, la Germania
ha registrato un leggero calo del 2% nel 2024, con
5.382 unità immatricolate. Questa stagnazione è
legata alla cancellazione dei sussidi federali per
gli autobus elettrici, che ha portato a un calo del
12% delle immatricolazioni di autobus elettrici a
batteria (711 unità contro le 809 del 2023). Anche
la percentuale di autobus con motorizzazioni alternative
è diminuita, passando dal 42,5% del 2023
al 32,4% del 2024.
Secondo un’indagine di settore condotta tra le
aziende consociate nell’organizzazione delle imprese
di tpl Vdv, saranno effettivamente acquistati
solo il 42% dei 2.396 autobus urbani a zero
emissioni pianificati, proprio a causa dei tagli al
bilancio federale, che hanno ridotto i finanziamenti
per gli autobus a zero emissioni e le conversioni
dei depositi di quasi 77 milioni di euro. Daimler
Buses ha guidato il mercato tedesco degli autobus
elettrici con 379 immatricolazioni di eCitaro (53%
della quota di mercato), seguita da MAN (94 unità,
13%) ed Ebusco (75 unità, 10%).
Il Regno Unito ha
contribuito in modo
significativo al quadro
generale: mentre il
mercato degli e-bus
dell’Ue27 ha visto
Mercedes e Iveco Bus
raggiungere le prime due
posizioni; due dei tre
‘top seller’ continentali,
Yutong e Wrightbus,
hanno raggiunto un
simile piazzamento
grazie a una straripante
performance nel mercato
britannico, il primo della
regione per quanto
riguarda gli e-bus.
FRANCIA IN STALLO
Il mercato francese degli autobus è tradizionalmente
il più grande d’Europa, con un volume medio
di immatricolazioni annuali di circa 5.500 autobus
di peso superiore alle 8 tonnellate. Nel 2024 il
mercato degli autobus in Francia ha registrato una
modesta crescita del 2 per cento, raggiungendo
le 5.807 unità immatricolate secondo i dati Ccfa.
Iveco ha dominato con una quota di mercato del
51,5 per cento, seguita da Daimler e MAN. Irizar
ha avuto un anno stellare con un aumento del 176
per cento, mentre Temsa è cresciuta del 37 per
cento, in particolare nel segmento degli scuolabus.
La crescita del mercato avrebbe potuto essere
maggiore se i produttori fossero stati in grado di
consegnare un maggior numero di veicoli, hanno
messo in chiaro alcuni costruttori.
In testa alla classifica nel
2024 c’è Yutong, che ha
registrato un aumento
del 99,8% delle immatricolazioni,
raggiungendo
1.092 autobus elettrici,
rispetto ai 483 del
2023. Daimler Buses è
cresciuta del 105,8%.
gruppo tedesco. 7.779: tanti sono gli e-bus immatricolati
in Europa nei dodici mesi del 2024, contro i
6.354 del 2023. E qui torniamo al +22,4 per cento da
cui siamo partiti.
Il mercato britannico ha contribuito in modo significativo
al quadro generale: mentre il mercato degli e-
bus dell’Ue a 27 ha visto Daimler Buses e Iveco Bus
raggiungere le prime due posizioni;
due dei tre ‘top seller’ continentali,
Yutong e Wrightbus, hanno raggiunto
un simile piazzamento grazie a una
straripante performance nel mercato
britannico, il primo della regione per
quanto riguarda i bus elettrici. La
sorpresa è al secondo posto: l’Italia
è diventata il più grande mercato
nell’Europa continentale, grazie a
una crescita del 161,7%. La Spagna
è aumentata del 17,5%. Il mercato
tedesco ha mostrato una stagnazione
che può essere parzialmente attribuita
alla riduzione dei sussidi per gli autobus
elettrici, che ha frenato i tassi di
adozione. Infatti, le immatricolazioni di e-bus sono
scese a 711 unità nel 2024, rispetto alle 809 dell’anno
precedente: -12%.
Yutong e Mercedes in testa
Esaminando l’evoluzione dei volumi di mercato e le
tendenze dei marchi, in testa alla classifica nel 2024
c’è appunto Yutong, che ha registrato un aumento del
99,8% delle immatricolazioni, raggiungendo 1.092
autobus elettrici, rispetto ai 483 del 2023.
Un balzo che ha proiettato il gruppo cinese a una quota
di mercato del 14%. A livello globale, Yutong - il
più grande produttore di autobus al mondo per volumi
- ha venduto 47.000 autobus nel 2024, registrando una
crescita del 28% rispetto all’anno precedente. Analogamente,
Daimler Buses è cresciuta del 105,8%,
immatricolando 918 autobus rispetto ai 446 del 2023.
Questa crescita ha assicurato a Mercedes una quota
di mercato dell’11,8%, rispetto al 7% dell’anno pri-
ma. Estendendo l’arco temporale all’ultimo triennio,
Wrightbus è sicuramente l’azienda che ha registrato
il trend di crescita più cospicuo: con 861 autobus
elettrici immatricolati nel 2024, i nordirlandesi hanno
aumentato dell’86% la performance 2023, annata
che li aveva visti quadruplicare i volumi. All’inizio
di quest’anno, Wrightbus ha dichiarato che nel corso
del 2025 mira a fabbricare più di 1.200 autobus. E
assai significativa è stata la crescita messa a segno da
Iveco Bus: con 821 veicoli (377 dei quali in Italia),
ha aumentato le immatricolazioni del 130,6% e accresciuto
(raddoppiato!) la quota di mercato al 10,6%.
Performance positiva anche per Irizar, cresciuta del
24 per cento. E notevole è stato il 2024 di Vdl, che
ha chiuso il 2024 a +271% grazie a
400 e-bus immatricolati.
Chi sale, e chi scende...
Solaris, invece, ha subito un calo del
36,6% delle immatricolazioni (elettriche),
passando da 725 nel 2023 ad
appena 460 nel 2024.Di conseguenza,
la sua quota di mercato si è ridotta
dall’11,4% al 5,9%. Tuttavia, vale la
pena notare che il 2023 era stato un
anno eccezionalmente positivo per i
polacchi. Anche MAN ha registrato
un calo significativo, pari al 44,6%,
con le immatricolazioni che sono scese
da 785 nel 2023 a 435 nel 2024. Le stesse osservazioni
fatte per Solaris valgono anche per il gruppo
con sede a Monaco di Baviera: a un 2023 esaltante
è seguito un 2024… fisiologico. Ebusco, in corso di
ristrutturazione, ha visto la sua quota diminuire dal
3% nel 2023 al 2% nel 2024, con solo 153 e-bus immatricolati
(a fronte di un libro ordini di più di 1.600
mezzi a metà anno…) Anche Karsan ha registrato un
leggero calo, con 141 immatricolazioni (-24%), ma va
notato che i veicoli oltre le 8 tonnellate rappresentano
solo una frazione delle vendite totali di Karsan.
L’e-Jest dell’azienda rimane campione di vendite nel
segmento degli e-minibus.
Solaris ha subito un calo
del 36,6%, dopo un
2023 eccezionalmente
positivo. Stesso discorso
per MAN, campione di
vendite elettriche nel
2024, tornato a volumi
che potremmo definire
fisiologici.
Ebusco, in corso
di ristrutturazione,
ha visto la sua
quota diminuire
dal 3% nel 2023
al 2 nel 2024
26
27
CONFRONTO Motori per bus elettrici
IN MOVIMENTO
La diffusione degli e-bus ha aperto il filone di
business relativo ai motori elettrici. Un mercato
suddiviso in due macro categorie (ai mozzi o
centrale) e in grande evoluzione
L
’autobus elettrico sta ormai diventando
una parte del panorama delle nostre
città, dove sta gradualmente rimpiazzando
i veicoli termici dei quali, però, non
potrà prendere completamente il posto, almeno
a breve e medio termine.
Diversi i motivi, a cominciare dall’impossibilità,
ad oggi, di coprire qualsiasi tipologia
di linea e di servizio, soprattutto pensando
alla capacità passeggeri ed all’autonomia.
Ma l’autobus elettrico ha anche aggiunto
‘facce’ nuove, sia per l’arrivo di marchi fino
a ieri pressoché sconosciuti come quelli
cinesi o poco rappresentati quali alcuni
turchi, sia per alcune specifiche iniziative
imprenditoriali europee, peraltro non sempre
coronate dal successo.
Altro paradigma che è venuto a mancare è
quello del costruttore unico, tra motore, te-
laio e carrozzeria: i colossi europei dell’autobus,
ammesso che si possano ancora
definire tali se paragonati alle dimensioni
di quelli cinesi, hanno tutti scelto motori
elettrici costruiti da terzi o comunque non
nati per l’autobus.
La fine del costruttore unico
Questione di numeri? Principalmente si,
perché dovendo portare avanti i propulsori
termici, non ci sono le risorse per sviluppare
in casa la trazione elettrica, la quale ha
appena avuto il suo exploit in un momento
non certo facile per l’intera industria automobilistica,
veicolo commerciale compreso.
Inoltre, l’offerta di motori elettrici è già
piuttosto ricca e variegata, contemplando
anche l’assale di trazione motorizzato, oltre
alla classica trasmissione di tipo ‘centrale’.
Volendo analizzare l’offerta, quindi, dobbiamo
partire considerando le macro-caratteristiche
delle due tecnologie, poiché
fino ad ora nessuna ha avuto il completo
sopravvento sull’altra e non vi sono particolari
elementi per definire quale sia la
scelta migliore. Anzi, i costruttori che producono
gli assali motorizzati hanno (quasi)
tutti a listino anche il loro motore centrale,
trasferendo quindi al costruttore la responsabilità
di scegliere il sistema più adatto al
loro veicolo ed ai clienti finali di esprimere
una preferenza, i quali, a loro volta, non
hanno ancora maturato l’esperienza per
poterlo fare.
Va anche ricordato che, in alcuni casi,
assali motorizzati proposti da costruttori
specializzati nella trazione elettrica non
hanno avuto il successo sperato e sono stati
tolti dalla produzione ancora prima del
boom dell’autobus Bev (chi si ricorda dello
ZAwheel firmato Ziehl-Abegg?).
Quindi: assale motorizzato o motore centrale?
Sulla carta l’assale integrato è la soluzione
perfetta: minori ingombri, minore
peso complessivo, nessun albero di trasmissione.
Eppure è usato dalla minoranza
dei costruttori: in base ai dati riportati sul
report Motus-E ‘Evoluzione dell’elettrificazione
del trasporto pubblico locale”, uscito
a metà 2024, il 71 per cento dei modelli di
bus elettrici disponibili sul mercato europeo
(32 quelli scrutinati) sono equipaggiati
con il propulsore centrale.
Il mercato ha già scelto?
Perché? Innanzitutto durata media e affidabilità
si sono spesso dimostrate al di
sotto delle aspettative, forse a causa delle
maggiori sollecitazioni che i componenti
meccanici subiscono, essendo a diretto
contatto con le ruote. La riduzione integrata
nei mozzi, poi, produce una rumorosità
decisamente maggiore di una trasmissione
‘esterna’, soprattutto dopo un po’ di chilometri.
E ancora, in caso di manutenzione
o riparazione dei motori, il veicolo risulta
non movimentabile, neanche a traino, il che
può rappresentare un grosso problema nelle
officine con poche postazioni di lavoro.
Infine sembra che i consumi, misurati su
I costruttori che
producono gli assali
motorizzati hanno
(quasi) tutti a
listino anche il loro
motore centrale,
trasferendo quindi
al costruttore la
responsabilità di
scegliere il sistema
più adatto al loro
veicolo ed ai clienti
di esprimere una
preferenza.
In foto, un visual di
presentazione del
Zf CeTrax.
autobus della stessa tipologia, siano spesso
a favore del motore centrale, seppure di
poco. Dal lato opposto, un veicolo con motore
centrale è leggermente più caro e può
avere una diversa distribuzione degli spazi
interni, con il rischio di avere qualche passeggero
in meno e qualche gradino in più.
Nelle prossime pagine cercheremo di riepilogare
le principali caratteristiche dei motori
realizzati da costruttori indipendenti,
non legati ad un marchio autobus e quindi
utilizzabili da chiunque.
CARTA DI IDENTITÀ
Accelera by Cummins Dana Tm4 Voith Zf Tsa
1Cs2016 1Cs2022 Sumo Md Sumo Hd Veds Md Veds Hd AxTrax CeTrax Tmf35-28-4 Tmf35-44-4 Tmpw 40A-
26-8 Hd.T3
Applicazione urbani 12 metri urbani snodati mini e midi urbani 12 metri Urbani 12 metri Urbani snodati 12 metri Snodati
Collocazione centrale centrale centrale centrale centrale centrale ai mozzi centrale centrale centrale centrale
Tipologia
a magneti
a magneti
a magneti
sincrono a
sincrono a magneti
2 x asincrono
Asincrono trifase Asincrono Sincrono
permanenti
permanenti
permanenti con
magneti perma-
permanenti, trifase
trifase
a magneti
inverter
nenti, trifase
permanenti
Raffreddamento liquido liquido liquido liquido liquido liquido liquido aria aria liquido
Peso kg 270 350 180 o 225 340 1250 350 480 335
Potenza continua kW 230 330 da 100 a 190 da 197 a 260 160 310 2 x 87 175 212 308 350
Potenza di picco kW 310 550 da 170 a 300 475 240 410 2 x 125 300 276 427 420
Coppia continua Nm da 605 a 1275 da 1970 a 2090 2 x 143 1.100 1600 1.519
Coppia di picco Nm 3.000 4.800 da 1.775 a
3.320
da 3.415 a
4.000
2.850 3100 2 x 480
1.340 (3.800 per il
CeTrax 2)
1.800 2.800 4.000
Alle ruote: 2 x 11.000
Alle ruote: 4.500
(24.700 per il CeTrax
2)
Velocità di rotazione
rpm
- - da 2.700 a
3.700
da 2.450 a
3.400
2.500 3.800 8.500 4.800 4.800 4.500
Tensione V 700 700 fino a 800 fino a 800 650
Modelli equipaggiati
Iveco Bus E-Way e Crossway
gamma Rampini, Karsan e-Atak
Alexander Dennis, Wrightbus, Otokar
Mercedes eCitaro,
Mercedes eIntouro,
Solaris Urbino 12 e 18 Electric
Elec, Menarini, Irizar, Solaris
ed e-Jest, Otokar E-Centro, Isuzu
e-Kent, Tam
Ebusco, Karsan e-
Solaris Urbino 15 Le
Urbino 9 Le Electric
Novociti Volt
Ata, Solaris Urbino
Electric
Electric e Hydrogen
(su richiesta)
28
29
CONFRONTO Motori per bus elettrici
Accelera by Cummins
Rebranding
Tsa
Cura del ferro
Forte dell’esperienza
Siemens, la divisione
propone due tipologie di
powertrain central. Cuore
e ‘chicca’ del sistema,
l’inverter Elfa, alla terza
generazione
Ufficialmente nata a marzo 2023 come
marchio dedicato alle tecnologie per le
applicazioni a zero emissioni di Cummins,
Accelera eredita la grande esperienza
maturata dalla divisione Commercial
vehicles di Siemens, grazie alla quale
si inserisce da subito tra le grandi nei
sistemi di trazione elettrica per autobus e
camion.
Per tali veicoli, i due motori a
catalogo sono del tipo a
magneti permanenti e sono stati a suo
tempo sviluppati proprio da Siemens, la
quale negli anni ha maturato oltre due
miliardi di km; tale tecnologia si propone
ancora oggi come soluzione affidabile per
la mobilità elettrica su molte applicazioni.
Forniti assieme ai motori, gli inverter di
potenza serie Elfa consentono di gestire
correttamente la trazione, in base al tipo
di mezzo ed al suo servizio.
Il motore base 1Cs2016 è adatto agli
autobus da dodici metri, mentre il più
grosso 1Cs2022 (in foto), a doppio
avvolgimento e provvisto di due inverter
funzionanti secondo il principio masterslave,
si presta agli autosnodati. Le
potenze massime sono di 230 kW
continuativi e 310 di picco sul primo,
e 330 kW continuativi e 550 di picco
sul secondo, con una coppia massima
rispettivamente di 3.000 e 4.800 Nm. Va
comunque precisato che la loro tensione
massima di funzionamento è di 700 V,
quindi già vicina a quella normalmente
disponibile su un autobus a batterie.
Una potenza massima, quindi, non
soggetta a grosse riduzioni nelle
applicazioni Bev. Entrambi
i motori hanno cassa in
lega leggera e un ampio
spettro di temperatura di
lavoro, adattandosi a
innumerevoli utilizzi anche
al di fuori del perimetro
del trasporto su strada.
Cuore del sistema, come
si diceva, è l’inverter
universale Elfa, oramai
giunto alla sua terza versione,
la quale ha mantenuto le sue
caratteristiche di compattezza e
leggerezza (15 Kg). Raffreddato
a liquido (solita miscela acquaglicole
al 50 per cento), il suo
campo di funzionamento
è tra 400 e 800 Vcc, con
una potenza apparente
di 240 kVA (la potenza
apparente è la somma
tra potenza attiva in kW e
potenza reattiva in kVar).
Il software è basato su
AUTOSAR (AUTomotive
Open System Architecture).
Di imminente uscita la
revisione 3.2.
Usato da Iveco su tutta la
gamma elettrica (eccetto lo
Streetway), da Menarini su
entrambe le taglie, da Irizar e da
Solaris sul 9 metri.
A listino Accelera contempla anche
un assale motorizzato ma, almeno al
momento, non è destinato agli autobus a
pianale ribassato.
Dana Tm4
Piccolo è bello
Tre sistemi di motore
e inverter con
innumerevoli sotto
varianti, per una
proposta che finora
ha fatto breccia nel
segmento mini e midi
L
’azienda realizza tre diversi sistemi
motore-inverter per più livelli di
potenza, sfruttando la tecnologia a
magneti permanenti con rotore esterno,
multifase. Tale tecnologia consente
di sviluppare più varianti sfruttando
una certa modularità del sistema, ma
richiede generalmente un po’ più spazio
nelle versioni più performanti, anche
per la ridotta temperatura massima
di lavoro (65°C). I vantaggi sono le
ottime prestazioni sui valori di coppia,
la silenziosità complessiva, nonché
la buona efficienza energetica, grazie
soprattutto all’assenza di riduzioni
interne al motore. L’applicazione
standard non richiede rapporti di
riduzioni al ponte diversi da quelli
normalmente usati sui veicoli termici,
rendendo più facile la conversione di un
autobus nato diesel o disponibile anche
con tale alimentazione.
Per i mezzi più piccoli c’è il Tm4
Sumo Ld, disponibile in quattro sottovarianti,
con una potenza massima di
135 kW (picco 235 kW) ed una coppia
fino a 1.200 Nm; per quelli medi c’è
la versione Md, disponibile addirittura
in dieci sottovarianti, con quella più
recente denominata Md Hv3300-6P
capace di una potenza massima di 235
kW (ma c’è anche una variante da 300)
e di una coppia da 3.320 Nm; infine la
versione Hd, con tre sottovarianti, con
una coppia massima di 260 kW (picco
475 kW) ed una coppia fino a 4.000
Nm. Questa estrema varietà di offerta,
derivante anche dalle diverse tensioni di
lavoro possibili, permette di ‘mirare’ la
scelta sulla base delle caratteristiche del
veicolo e sulle esigenze del servizio.
Nel caso dei motori serie Hd però, dove
l’inverter è necessariamente a nove fasi,
gli ingombri sono maggiori e finora non
hanno trovato applicazioni sugli autobus
urbani. Quelli della serie Md, invece,
hanno riscontrato un buon successo su
parecchi modelli di autobus di piccole
e medie dimensioni; infatti lo troviamo
installato su tutti i modelli realizzati da
Rampini, sui Karsan e-Atak e e-Jest,
sull’Otokar e-Centro.
Dana realizza anche sistemi ausiliari
come motore/pompa con inverter
integrato ma non convertitori e centraline
per la gestione elettrica o della
ricarica, per i quali il costruttore deve
necessariamente attingere al mercato.
Poco male, vista la grande offerta.
Gli austriaci vantano una
gamma sterminata di
motori per applicazioni
stradali. Segni particolari?
Raffreddamento ad aria.
Ma con la nuova gamma si
cambia...
La fabbrica austriaca di sistemi elettrici (la
sigla sta per Traktionssysteme Austria
ed ha sede e stabilimento di produzione
presso Vienna) presenta probabilmente
la più numerosa e assortita gamma di
motori elettrici per autobus, filobus e tram.
A catalogo, infatti, troviamo già sei modelli
destinati soltanto al trasporto stradale,
suddivisi tra i sincroni a magneti permanenti
e i più classici asincroni.
Questi ultimi presentano un raffreddamento
ad aria e, pertanto, sono di più facile
installazione su qualsiasi tipo di veicolo.
Tra gli autobus urbani ‘lunghi’, il più usato
è il Tmf35-28-4, asincrono trifase, con
una potenza di picco di 276 kW (212 kW
massima continuativa) ed una coppia fino a
1800 Nm (1.100 continuativa). Sugli snodati
normalmente viene proposto il più grosso
Tmf35-44-4, essendo in grado di erogare
fino a 427 kW di picco (308 kW continuativi)
con 2800 Nm di coppia (1600 continuativi).
Logicamente, in entrambi i casi, potenza
e coppia sono configurabili a richiesta del
costruttore del veicolo e variabili in base
alla tensione delle batterie e alla corrente
erogabile dall’inverter. I motori Tsa non sono
legati a particolari sistemi di trazione e si
adattano facilmente ad apparati di marche
differenti.
Il raffreddamento ad aria li rende più
semplici da manutenere e resistenti alle
temperature (è ammessa una temperatura
del sistema fino a 220°C) ma anche
leggermente più pesanti e, solitamente, con
un’efficienza un po’ più bassa.
Sono abitualmente usati da Solaris
sull’Urbino Electric (di serie) e sul Trollino in
abbinamento a parti elettriche Kiepe.
Di più recente sviluppo è la gamma Tsa
a magneti permanenti, con motori che si
propongono di equipaggiare veicoli molto
diversi tra loro, intervenendo soltanto
sull’inverter. La sigla Tmpw 40A-26-8
comprende in realtà più modelli di motori
heavy duty raffreddati a liquido, ma quello
che ci interessa è l’Hd.T3, dove il ‘3’ indica
il numero di connessioni Hv.
Le sue prestazioni di potenza (420 kW di
picco e 350 kW continua) e coppia (4.000
Nm di picco per 20 secondi e 1519 Nm
continui) lo rendono effettivamente adatto
anche all’utilizzo su un autobus autosnodato
o su un autobus extraurbano, nonché su un
autobus più leggero, dovendo intervenire
soltanto sull’inverter.
E’ stato recentemente annunciato come
dotazione di serie nella gamma ‘modular
drive’ dei veicoli elettrici di Solaris.
30
31
CONFRONTO Motori per bus elettrici
Voith Veds
Efficienza
Zf CeTrax
Palla al centro
Il motore centrale Voith ha
fatto ampiamente breccia
nel mercato britannico. Due
le versioni, alto il livello di
efficienza, vasto il pacchetto
di dotazioni
Pochi sanno che Voith, tra le decine di
rami d’azienda del gruppo, produce
uno dei più efficienti sistemi di trazione
elettrica al momento disponibili e con
un’esperienza nella trazione elettrica che
risale addirittura agli anni ‘80.
Il sistema Veds (Voith Electrical Drive
System) si propone di coprire, con
due motori, tutte le esigenze del
trasporto su strada a zero emissioni. La
tecnologia scelta è trifase, sincroni a
magneti permanenti, raffreddati a liquido
(acqua-glicole), in grado di assicurare
un’efficienza superiore al 97 per cento,
non necessitando di riduzioni aggiuntive.
La versione Md (Medium Duty) offre
240 kW di potenza di picco e 160 kW
di potenza continua, con 2.850 Nm
di coppia massima netta. La velocità
massima di rotazione è di 2.500 giri al
minuto e si presta agli autobus urbani da
12 metri. L’inverter Dis (sempre di Voith)
eroga fino a 550 A di corrente, con una
particolare gestione in grado di fornire
coppia massima già a velocità 0, qualora
necessario.
La versione Hd (High Duty) offre 410 kW
di potenza di picco e 310 kW continua,
con 3.100 di coppia massima netta.
La velocità massima è di 3.800 giri al
minuto, prestandosi così ad applicazioni in
ambito extraurbano ed al trasporto merci.
L’inverter Dis, in questo caso, eroga fino a
850A di corrente.
La fornitura base comprende inverter e
centralina di gestione degli azionamenti,
ma Voith mette a disposizione dei
costruttori, a richiesta, tutti i componenti
necessari al resto del veicolo, quali
inverter ausiliari, unità di controllo
della carica, gruppo distribuzione Hv,
interfaccia elettrica e cablaggi, compreso
il convertitore Dc/Dc per l’applicazione fuel
cell.
Da recenti test effettuati su differenti
autobus in servizio simulato
dall’associazione indipendente britannica
Zemo, i consumi energetici sarebbero a
favore di quelli equipaggiati con il Veds,
in virtù di una grande efficienza nella
fase di recupero in rilascio ed in frenata.
Tali vantaggi sarebbero particolarmente
evidenti sui veicoli più pesanti, quali i due
piani.
Il Veds è attualmente usato da Alexander
Dennis e Wrightbus, oltre che da Otokar
sull’e-Kent e dal piccolo costruttore
sloveno (sotto controllo cinese) Tam. È
stato anche scelto da alcune aziende
di trasporto europee su autobus di
produzione cinese.
Di prossima uscita il nuovo inverter,
più compatto e leggero, che integra la
centralina di controllo della trazione Dmu.
Zf AxTrax
Capostipite
È il decano dei
propulsori per autobus
elettrici, lanciato dieci
anni fa e man mano
ottimizzato. È in fase di
commercializzazione la
nuova generazione
L
’assale motorizzato Zf rappresenta probabilmente
il motore per e-bus più conosciuto,
giunto ormai ad una buona maturazione
ed evoluzione, la quale ha tolto alcuni
peccati di gioventù dei quali parleremo più
avanti. L’AxTrax, o meglio Ave 130, nasce
con gli stessi ingombri del ponte tradizionale
Zf Av133, non richiedendo quindi sostanziali
modifiche strutturali al veicolo progettato per
una trasmissione standard. Di conseguenza,
anche i cerchi sono quelli normali da
22,5”x8,25”, con pneumatici misura 275/70,
come per gli autobus termici. La massa tecnicamente
ammissibile è di 13.000 Kg, limitata
a valori differenti a seconda del Codice
della Strada del Paese di destinazione. Consta
di due motori asincroni trifase calettati nei
mozzi ruota con una potenza massima continuativa
(30 minuti) di 174 kW ed una di picco
pari a 250 kW. La coppia netta è di 970
Nm ma, a seconda del rapporto di riduzione
integrato nei mozzi, raggiunge i 22.000 Nm
alle ruote. La tensione nominale di funzio-
namento è di 650 Vcc, con una corrente di
picco di 650 A. Il raffreddamento è a liquido
(miscela acqua-glicole) ed il peso complessivo
di 1250 Kg. Zf, logicamente, propone a
corredo il proprio sistema di gestione della
trazione ma permette anche l’utilizzo di inverter
esterni, in base alle preferenze del
costruttore dell’autobus. Anche qui, massima
flessibilità. Come accennato all’inizio, l’Ax-
Trax ha pagato nel passato qualche piccola
difettosità derivante in parte dalle maggiori
vibrazioni trasmesse agli organi meccanici e
dalla difficoltà di assicurare un buon raffreddamento
in ogni condizione di lavoro. Vista
la sua grande diffusione, tali problematiche
hanno causato più di qualche malumore tra
gli operatori, ma nel corso degli ultimi anni
il gruppo ha apportato numerose migliorie e
aggiornamenti che lo hanno ormai reso un
componente affidabile, almeno alla pari di
altre tecnologie. L’AxTrax è, ad oggi, l’unico
assale motorizzato ribassato disponibile sul
nostro mercato, almeno per il primo impianto.
È usato da Daimler per l’eCitaro, da Ebusco,
da Karsan per l’e-Ata e (a richiesta) da Solaris
sull’Urbino Electric e Hydrogen. Da poco
tempo, inoltre, Zf ha sviluppato un nuovo
assale, l’AxTrax 2 Lf, che permette migliori
prestazioni (260 kW per l’Ax 426 e 360 kW
per l’Ax 436) così da poter equipaggiare gli
autosnodati con un singolo asse traente. Dovrebbe
diventare a breve il nuovo standard
per i marchi che utilizzano già l’Ave 130 ed
equipaggiare in futuro anche i MAN Lion’s
City. Nei prossimi numeri lo descriveremo più
nel dettaglio.
Il motore centrale di
Friedrichshafen è stato
sviluppato per il truck, gira
a ben 8.500 rpm e presenta
una serie
di soluzioni innovative
Disponibile in due versioni a seconda
dell’applicazione richiesta, il CeTrax
è un classico motore centrale, di tipo
asincrono trifase e raffreddato a liquido.
Nella sua versione base sviluppata
principalmente per autobus urbani, il
modello CX 220 110 B, il CeTrax presenta
una potenza di picco pari a 300 kW ed una
massima continuativa di 175. La coppia
massima del motore è di 1340 Nm ma,
grazie ad una riduzione integrata in uscita di
3,36 (derivata dai cambi automatici Ecolife),
arriva alle ruote con 4.500 Nm. Le sue
buone prestazioni complessive gli hanno
consentito infatti di essere spesso utilizzato
come optional migliorativo in vari modelli
di autobus, dove la generosa coppia non
richiede un rapporto al ponte molto corto,
rendendo quindi il veicolo elettrico adatto su
vari tipi di percorso, grazie anche all’elevata
velocità di rotazione del motore, pari a
8.500 giri al minuto.
Il sistema CeTrax viene fornito completo di
inverter e centralina elettronica: l’inverter
Ach6530 (realizzato da InMotion) è trifase
con una tensione nominale di 650 V,
mentre la centralina Est 54, in comune ad
altri prodotti Zf, ha un grado di protezione
Ip67 e può essere alloggiata più o
meno ovunque sul veicolo. Presenta un
protocollo di comunicazione Sae J1939 e
consente un elevato livello di diagnostica
anche da remoto, tramite il sistema Zf-
Testman, sempre attivo.
Usato negli ultimi tempi da Solaris
sull’Urbino Electric, oggi è montato solo su
richiesta specifica e non è disponibile sulla
nuova gamma modular drive.
Progettato essenzialmente per
l’applicazione truck, il CeTrax 2 Dual
invece combina due motori elettrici con
tecnologia hairpin (letteralmente ‘forcina’,
ovvero la forma dei conduttori saldati
sullo statore e non più con il filo di rame
avvolto) che forniscono ottime prestazioni
in spazi più contenuti. La potenza
continuativa massima, infatti, è pari a 380
kW con una coppia massima in uscita
pari addirittura a 24.700 Nm (a valle della
riduzione integrata nel suo rapporto più
corto). Il CeTrax 2 comprende due inverter
integrati al carburo di silicio da 800 Volt
(SiC) e presenta una trasmissione integrata
automatica a tre velocità con due attuatori
elettronici per ottimizzare l’efficienza del
sistema di trazione. In questo modo ci si
assicura massima flessibilità di utilizzo.
Nel mondo autobus, verrà usato da
Daimler per l’eIntouro.
32
33
IMPRESSIONI DI GUIDA King Long C12 E
ALLEGRO CON BRIO Il
Lungo 12.250
millimetri, il turistico
commercializzato
in Italia da Dierre
si presenta con un
corpo vettura già
noto e, dal punto
di vista estetico,
sembra essere
arrivato direttamente
dagli anni Duemila.
King Long C12 E
combina un design
classico con tecnologia
elettrica moderna,
offrendo un’esperienza
di guida confortevole
e prestazioni brillanti.
Particolarmente
apprezzato il posto
guida, dall’impostazione
tradizionale
“C
’è qualcosa di nuovo nell’aria, anzi,
di antico” recitava uno slogan
pubblicitario di qualche anno fa,
che può essere applicato integralmente sul
King Long C12 E. Sdoganato il concetto
della trazione elettrica anche su un bus di
classe III, il C12 E combina infatti una
tecnologia moderna con una linea classica,
seppure attualizzata con alcuni particolari
aggiornati.
Lungo 12.250 millimetri, il turistico si
presenta con un corpo vettura già noto e,
dal punto di vista estetico, sembra essere
arrivato direttamente dagli anni Duemila.
Questa caratteristica, che non è necessariamente
negativa, viene smussata da un frontale
molto più moderno, caratterizzato da
una fascia scura che avvolge il parabrezza e
da due coppie di proiettori sovrapposti che
richiamano lo sguardo ammiccante di occhi
orientali. Al di là delle suggestioni romantiche,
un frontale veramente ben riuscito.
Gradevole alla vista anche il posteriore,
caratterizzato anch’esso da un aspetto moderno
sebbene con stilemi completamente
differenti dal frontale.
Anche gli interni, nel compartimento passeggeri,
sono molto sobri e dal disegno
classico, senza fronzoli né particolari distintivi
specifici. L’esperienza del viaggiatore
è resa confortevole dai sedili morbidi
e avvolgenti che, sul mezzo da noi provato,
sono in una combinazione di tessuto e pelle
nell’abbinamento sempre elegante di nero
e rosso.
Il posto guida dà il meglio
Il posto guida è una delle parti meglio riuscite
del C12 E. La posizione di guida
è comoda, lo spazio a disposizione per
le regolazioni della posizione del sedile
del conducente è ampio e non si riceve
la sensazione soffocante che, a volte, ci
investe anche su marchi blasonati. La
strumentazione digitale è inserita in un
display pentagonale collocato in posizione
visibile al centro della plancia, senza in-
Il motore elettrico
lascia
una sensazione
di stupore
quando si inizia
a viaggiare
senza rumore
e senza vibrazioni:
capace
di erogare una
potenza di
195 kW continui
e 350
kW di picco,
con una coppia
massima
di 3.500 Nm,
riesce a spingere
con brio
un bus che, a
pieno carico,
può arrivare a
19,5 tonnellate
e permette
qualche soddisfazione
nelle
partenze da
fermo che il
termico non
potrebbe regalare.
34
35
IMPRESSIONI DI GUIDA King Long C12 E
terferenze con il volante nel campo visivo.
Gli strumenti, sebbene digitali, hanno un
aspetto tradizionale, riprendendo la grafica
dei quadranti con lancette. Tutti gli
altri indicatori, compresi quelli relativi
alla pressione dell’aria nel circuito pneumatico
e quelli dedicati alla gestione del
motore e della batteria, vanno a occupare
gli spazi lasciati liberi dai quadranti. L’impressione
iniziale è abbastanza caotica,
salvo poi ricredersi dopo pochi minuti di
marcia quando, una volta fatto l’occhio,
tutto assume una sua logica. Migliorabile
la dimensione dei caratteri: seppure ben
illuminati, sono troppo piccoli e possono
creare problemi non trascurabili di messa
a fuoco in persone ipermetropi. Nessuna
difficoltà rilevata, invece, nella leggibilità
nelle varie condizioni di luce. Altro elemento
decisamente a favore: i comandi accessori
sono veri interruttori fisici e non le
voci del menu di un touch-screen.
Che brio!
Ampiamente normalizzato sui mezzi urbani
e suburbani, il motore elettrico lascia ancora
una sensazione di stupore quando si inizia
a viaggiare senza rumore e senza vibrazioni
sul King Long. Il motore, capace di
erogare una potenza di 195 kW continui e
350 kW di picco, con una coppia massima
di 3.500 Nm, riesce a spingere con brio un
bus che, a pieno carico, può arrivare a 19,5
tonnellate e permette qualche soddisfazione
nelle partenze da fermo che il termico non
potrebbe regalare. L’autonomia dichiarata
di 350 km, resa possibile dalle batterie rigorosamente
Lfp (nel caso dei modelli di
fabbricazione cinese sarebbe anche inutile
specificarlo…) firmate dal gigante Catl e
capaci di 423 kWh, rappresenta ancora un
punto di debolezza nell’ipotesi di un impiego
su servizi di noleggio, tuttavia potrebbe
rivelarsi più che adeguata in un contesto di
servizi come quelli aeroportuali, caratterizzati
da percorsi relativamente brevi ma da
un quantitativo di bagagli trasportati tale
da rendere necessario uno spazio nelle bagagliere
di una certa rilevanza che solo un
pianale alto può dare e che, nel caso del
C12 E, è evidenziato da una capacità di
4,65 m3.
Complessivamente il C12 E dà l’impressione
di aver coniugato nel modo migliore
la modernità di un mezzo elettrico a batteria
con sofisticati sistemi di elettronici
Colpisce, anche nell’affrontare
curve strette, la scarsa tendenza
al rollio che, tuttavia, non è
accompagnata da una rigidezza
delle sospensioni. Rapidi e molto
efficaci anche i freni.
CARTA D’IDENTITÀ
Lunghezza mm 12.250
Larghezza mm 2.550
Altezza mm 3.520
Passo mm 6.300
Portata assale anteriore kg 7.500
Portata assale posteriore kg 13.000
Tara kg 14.500
Porte n. 2
Capacità passeggeri max n.
53 sedute
(51 + 10 piedi nella versione Classe II)
Capacità bagagliera m3 4,65
Pneumatici 195/80 R22.5
Motore
Centrale
Potenza massima kW 350
Coppia massima Nm 3.500
Batteria
Catl (formula Lfp)
Capacità batteria kWh 423
Tecnologia di ricarica Ccs2 (fino a 150 kW x 2)
L’autonomia
dichiarata
di 350 km
rappresenta
ancora un
punto di
debolezza.
Potrebbe
rivelarsi più
che adeguata
in un contesto
di servizi
come quelli
aeroportuali,
caratterizzati
da percorsi
relativamente
brevi ma da un
quantitativo
di bagagli
trasportati tale
da rendere
necessario uno
spazio nelle
bagagliere
di una certa
rilevanza che
solo un pianale
alto può dare
e che, nel caso
del C12 E, è
evidenziato da
una capacità di
4,65 m3.
AL VOLANTE
Buoni il molleggio del sedile e gli angoli
della pedaliera, il cui azionamento non
è stancante o innaturale. Una menzione
speciale, senz’altro in senso positivo
(almeno a parere di chi scrive), merita il
comando del freno di stazionamento: in
un panorama sempre più dominato dagli
innaturali azionamenti elettrici, finalmente
un manettino tradizionale che resiste nella
sua essenziale sobrietà, dominando il
mobiletto sulla sinistra.
Durante la marcia, la sensazione è che
il C12 E sia ben attaccato al suolo: obbedisce
prontamente ai comandi senza
difficoltà e segue bene le traiettorie impostate.
Colpisce, anche nell’affrontare
curve strette, la scarsa tendenza al rollio
che, tuttavia, non è accompagnata da
una rigidezza delle sospensioni. Rapidi
e molto efficaci anche i freni, nonostante
la presenza dei dischi solamente
sull’asse anteriore. Il volante è reattivo,
sufficientemente preciso; la taratura del
servosterzo, che lo rende meno morbido
rispetto alla media dei bus attuali, è un
elemento distintivo che, da un lato, rende
leggermente meno riposante la guida
ma, dall’altro, conferisce una piacevole
sensazione di controllo e di robustezza
del mezzo.
di controllo e gestione, e un’impostazione
di stampo tradizionale a partire dal corpo
vettura, fino alla disposizione e alla scelta
dei comandi e degli indicatori. Il risultato
è piacevole, il mezzo è essenziale e proprio
questo potrà essere il suo punto di forza
all’interno di quello che, oggi, sembra definirsi
come l’ambito operativo verso cui è
maggiormente proiettato.
Alessandro Razze
Una menzione
speciale,
senz’altro in
senso positivo
merita
il comando
del freno di
stazionamento:
in un
panorama
sempre più
dominato dagli
innaturali
azionamenti
elettrici, finalmente
un
manettino
tradizionale
che resiste
nella sua essenziale
sobrietà.
36
37
PRESENTAZIONE La gamma scuolabus di Isuzu
Sono tre le frecce all’arco di Isuzu per
l’offerta scolastica sopra le 8 tonnellate:
il Novo, il Grand Toro e il Turquoise,
modello di punta che rappresenta
quasi la totalità delle immatricolazioni in
questo segmento
In foto, da
sinistra a destra,
il tridente di
scuolabus offerto
da Isuzu tramite
il dealer Officine
Mirandola: il
Novo, in giallo
il Turquoise e il
Grand Toro.
L’allestimento
interno di
uno scuolabus,
per la
natura del
mezzo stesso,
è molto
diverso da
quello di un
Classe II e III
e, se vogliamo,
più simile
a quello di
un Classe I.
Insomma, più
‘spartano’.
Innanzitutto,
per tutti e
tre i mezzi, è
prevista una
sola porta –
quella anteriore
– per la
salita a bordo
e la discesa;
quella posteriore
funge
da uscita di
emergenza. I
sedili? In plastica.
I
38I PRIMI DELLA CLASSE
39
PRESENTAZIONE La gamma scuolabus di Isuzu
Quella degli scuolabus è una nicchia
di mercato: giusto per rendere bene
l’idea, nel corso dell’anno passato
in Italia sono stati targati 622 scuolabus su
un totale 6.617 torpedoni (il 9,4 del totale,
insomma), di cui 26 sopra le 8 tonnellate,
22 targati Isuzu, che in questo segmento è
il leader indiscusso.
L’Oem turco ha fatto il proprio debutto
anni fa sul mercato tricolore dell’autobus,
presentandosi con midibus, piccoli coach e
scuolabus, rimanendo al top in quest’ultimo
versante; i mezzi per il trasporto scolastico
rappresentano circa il 25/30 per cento
delle vendite nel Belpaese. Nel 2024, per
esempio, degli 82 mezzi immatricolati alle
nostre coordinate, 22 erano appunto scuolabus
(27 per cento dell’immatricolato di
Isuzu in Italia nel 2024).
La gamma di scuolabus del costruttore di
Istanbul per le nostre coordinate geografiche
è costituita da tre veicoli, tutti a motorizzazione
diesel Euro 6 Step E.
Procedendo in ordine di lunghezza, troviamo
il Novo (7.305 millimetri), il Turquoise
(7.720 mm) e il Grand Toro (8.516 mm).
All’aumentare della misura cresce anche la
capacità passeggeri: 45+1, 50+1 e 55+1,
dove il +1 è rappresentato dall’assistente (e
non dal conducente), oppure 42+3, 47+3 e
53+6 nella versione per tre accompagnatrici/accompagnatori.
Nell’eventualità dell’allestimento con postazione
per carrozzella i posti diventano
38+1 per il Novo, 43+1 per il Turquoise e
51+1 per il Grand Toro
Il volume di carico della bagagliera è di
3,1 metri cubi per il Novo, di 3,6 per il
Turquoise e di 4,6 per il Grand Toro. In
tutti e tre i modelli le cappelliere interne
sono standard e rappresentano una ovvia
comodità per scolare e scolari per allocare
zaini e cartelle.
La gamma di scuolabus offerta
dal costruttore turco per il mercato
italiano è rappresentata da
tre modelli sopra le 8 tonnellate,
tutti motorizzati diesel Euro
6 Step E.
40
CARTA DI IDENTITÀ
Grand Toro Novo Turquoise
Lunghezza massima mm 8.516 7.305 7.720
Larghezza massima mm 2.350 2.282 2.320
Altezza massima mm 3.368 3.350 3.330
Passo mm 4.475 3.385 3.815
Sbalzo ant/post mm 1.669 / 2.372 1.650 / 2.270 1.673 / 2.232
Tara kg 11.480 9.100 10.400
Posti a sedere n. 55+2 45+2 50+2
Motore modello Cummins B4.5E6E210B Cummins 4HK1E6C-E Cummins 4HK1E6C-E
Tipologia motore Commonrail Turbo Diesel Commonrail Turbo Diesel Commonrail Turbo Diesel
Intercooler, Euro 6 Step E Intercooler, Euro 6 Step E Intercooler, Euro 6 Step E
Numero cilindri 4 4 4
Cilindrata 4.500 5.193 5.193
Potenza massima kW 151 140 140
Coppa massima Nm 827 510 510
Trasmissione Zf / Alllison Isuzu Mzz-6 Isuzu Mzz-6F / Isuzu Nees
Pneumatici 215 / 75 R 17,5 247 / 60 R 17,5 235 / 75 R 17,5
Capacità serbatoio carburante l 190 150 190
Capacità bagagliera m3 4,6 3,1 3,6
Motori e trasmissioni’
Veniamo al cuore dei tre scuolabus. A spingere
il Novo e il Turquoise ci pensa il medesimo
motore fatto in casa da 4 cilindri,
con commonrail e intercooler, cilindrata di
5.193 cc, potenza massima di 190 cavalli
a 2.600 giri e coppia massima di 510
Nm. A muovere il Grand Toro è invece un
powertrain firmato Cummins a 4 cilindri e
4,5 litri, che presenta una potenza di 206
cavalli e coppia 827 Nm.
Stesso motore e dunque anche stessa trasmissione
‘casalinga’ per il Novo e il Turquoise:
quella manuale a 6 rapporti più
ovviamente la retromarcia, con la sola
differenza che il Turquoise presenta opzionalmente
il cambio automatico, sempre
in house.
Il Grand Toro, invece, può essere equipaggiato
con il cambio Zf a sei marce o, su
richiesta, con automatico Allison, che è in
grado di ottimizzare la trazione e la coppia
in base al reale fabbisogno e dunque di ri-
durre i consumi.
Interni, cockpit e sicurezza
L’allestimento interno di uno scuolabus,
per la natura del mezzo stesso, è molto diverso
da quello di un classe II e III e, se
vogliamo, più simile a quello di un Classe
I. Insomma, più ‘spartano’.
Innanzitutto, per tutti e tre i mezzi, è prevista
una sola porta – quella anteriore – per
la salita a bordo e la discesa. È presente
I mezzi per
il trasporto
scolastico
rappresentano
circa il 25/30
per cento delle
vendite di Isuzu
nel Belpaese:
nel 2024,
degli 82 mezzi
immatricolati in
Italia, 22 erano
scuolabus.
anche la porta posteriore, ma funge solo da
uscita in caso di emergenza, dotata peraltro
di scaletta ribaltabile.
I sedili per scolari e scolare sono in plastica,
con seduta e schienate azzurri e parte
superiore per la schiena di color giallo;
come già sottolineato sono presenti le
cappelliere e il sistema di climatizzazione
(caldo-freddo) funziona con canali d’aria.
La postazione di lavoro del conducente
è equipaggiata con sedile pneumatico e
regolabile per dominare al meglio il volante.
Il finestrino dell’autista è riscaldato
e manuale di serie, oppure elettrico come
optional, lo stesso per la tendina anti sole
al parabrezza: manuale di serie, elettronica
opzionale.
All’interno del cruscotto il conducente può
comodamente trovare tutti i comandi e gli
avvisi dei sistemi di sicurezza e assistenza
alla guida, quali Abs, Asr, Esc, Esp, Aebs,
Ldws.
Fabio Franchini
Il volume di
carico della
bagagliera è
di 3,1 metri
cubi per
il Novo, di
3,6 per il
Turquoise e
di 4,6 per il
Grand Toro.
In tutti e tre
i modelli le
cappelliere
interne sono
standard e
rappresentano
una ovvia
comodità
per scolare
e scolari per
allocare zaini
e cartelle.
41
I crediti fotografici
per le
foto utilizzate
nell’articolo
di Stefano
Alfano sono
di E. Nigrelli,
coll. Molteni
ed E. Bevere,
eccezion fatta
per la foto
in piccolo a
pagina 42,
che è copyright
free.
FILOBUS INBUS F 140
VENTO DELL’EST
La storia dell'iconico modello nato a inizio degli anni ottanta,
partorito dal consorzio Inbus, nato nel 1977 per volontà di tre
aziende già operative nel settore: la Breda di Pistoia, la Sicca di
Vittorio Veneto (Treviso) e la De Simon di Osoppo (Udine)
42
Agli inizi degli anni 80, dopo 15 anni, riprese finalmente
in Italia la costruzione di veicoli filoviari,
realizzati su telai italiani. La richiesta di nuovi
filobus da parte delle aziende che ancora gestivano una
filovia era diventata pressante.
Nel 1981 furono presentati i nuovi modelli allestiti da
Macchi e Menarini, successivamente sarebbero arrivati
i filobus allestiti da Portesi e da Socimi.
Oltre a questi, vi era anche il Consorzio Inbus. Era nato
nel 1977 per volontà di tre aziende già operative nel settore:
la Breda di Pistoia, la Sicca di Vittorio Veneto (Treviso)
e la De Simon di Osoppo (Udine), ed aveva avviato nel
1978 la produzione dell’autobus modello U 210, macchina
decisamente moderna e spaziosa per i canoni dell’epoca, e
seguito poi dal più corto 150, di 8,6 metri. Agli inizi degli
anni '80 anche Inbus decise di intraprendere la costruzione
di veicoli filoviari.
Nel 1981 il modello U 210 – 176 divenne U 210.80, differendo
dal precedente per la diversa disposizione dei finestrini
sul lato sinistro e per il nuovo telaio Siccar 177L,
che pur mantenendo lo stesso passo di 6,1 metri vedeva
ridotta la lunghezza complessiva di 15 millimetri.
Sulla base del nuovo modello il consorzio Inbus realizzò
la versione filoviaria, a cui si dimostrò subito interessata
l’Act di Cagliari; Act aveva necessità di rinnovare il proprio
parco filoviario costituito agli inizi degli anni '80
dai Fiat 2405 i cui esemplari più giovani avevano ormai
19 anni.
Una storia iniziata nel 1981
La Siccar, produttore del telaio, derivò quindi dal proprio
telaio Siccar 177 L il filotelaio Siccar 177 F. Marelli fornì
la parte elettrica e il motore elettrico, modello Mta 135B
di 114 kW (circa 150 cavalli) di potenza continuativa. Il
motore elettrico viene alloggiato nello stesso spazio del
motore diesel del modello U210, mentre per le altre apparecchiature
vennero previsti spazi sia sotto il piano di
calpestio che in posizione posteriore, l’accessibilità avveniva
tramite portelloni laterali o posteriori. La carrozzeria
era in pratica identica alla versione a gasolio, con il tipico
tetto bombato e la linea slanciata.
I freni erano a disco sulle ruote anteriori, a tamburo sulle
ruote posteriori. Le sospensioni erano di tipo pneumatico,
con barre stabilizzatrici e valvole livellatrici. La velocità
massima era di 55 km/h, mentre la pendenza massima
superabile era del 16 per cento. Il cruscotto era il tipico
della produzione Inbus di allora, con i comandi apertura
porte allineati sulla destra e integrati nel cruscotto stesso.
I posti a sedere erano in totale 113, di cui 20 a sedere.
Spartano ma luminoso era l’interno, con pavimento in
gomma a bolli, finestrini apribili per la metà superiore e
illuminazione tramite plafoniere a luci neon.
Il mezzo era dotato di tre porte rototraslanti, la seconda
porta era in posizione ravvicinata alla terza, in pratica
anteriore al secondo asse, mentre la terza era posteriore
allo stesso asse.
Essendo il primo filobus di nuova costruzione del consorzio,
venne attribuita la sigla interna F01, mentre la sigla
commerciale era F140. La prassi di Inbus prevedeva l’identificazione
del mezzo con la prima lettera a seconda
della versione (urbana, suburbana, interurbana filoviaria),
quindi la potenza in cavalli. Per le prestazioni previste, il
I freni erano a disco sulle ruote
anteriori, a tamburo sulle
ruote posteriori. Le sospensioni
erano di tipo pneumatico,
con barre stabilizzatrici e valvole
livellatrici.
filobus avrebbe avrebbe dovuto assumere la sigla F150.
Siccome la sigla era impegnata per i veicoli corti, si optò
per il numero 140.
Il primo esemplare, uscito di fabbrica nel 1981, fu inviato
a Carrara, dove era ancora in esercizio la filovia,
gestita da Cat, per i primi test sotto tensione e in linea;
successivamente la macchina venne inviata presso la Stel
di Sanremo, per esposizione ed analisi tecnica, e quindi
trasferita a Genova per essere imbarcata alla volta di Cagliari.
L’intera fornitura venne completata tra il 1981 ed il
1982. I 15 filobus vennero immatricolati nella nuova serie
601-615, e furono subito impiegati sulle linee C rosso, C
nero e 5. Quasi in contemporanea giunsero a Cagliari
anche 8 U210 Diesel (serie 121-128).
Veicolo dal design innovativo, risultava molto spazioso e
di notevole visibilità per il personale di guida, grazie anche
a un particolare oblò quadrangolare
posto nel lato destro sotto il parabrezza,
caratteristica della produzione Inbus. Il
piano di calpestio nella parte anteriore
del veicolo era più basso rispetto ai Fiat
2405; gli F140 soffrivano però in qualche
modo del periodo di 'prototipazione', tipico
dei primi anni '80, di una certa rigidità
in marcia e di una relativamente scarsa
affidabilità.
L’arrivo a Cagliari già nel 1986 dei nuovi
filobus Socimi, molto più graditi al personale,
permise il graduale accantonamento
degli ultimi Fiat 2405 e relegò gli F 140
ad impieghi di secondo piano, come i
rinforzi o come riserva. Nel 1990, con la
sospensione, per fortuna temporanea, della linea 5, e con
l’imminente arrivo di altri filobus Socimi, dodici Inbus
140 furono accantonati, complice anche la mancanza di
pezzi di ricambio; rimasero in servizio le vetture 606, 610
e 614 ( quest’ultima poi dismessa alla fine degli anni '90).
Nel 1998, in occasione della riapertura della linea 5, le vetture
606 e 610 vennero revisionate e dotate degli indicatori
di linea a matrice di punti. Raramente però ripresero
servizio, rimanendo esse di fatto di scorta fino all’inverno
del 2003, quindi furono accantonate unendosi alle vetture
già ferme da anni. L’intera serie venne demolita nella
primavera del 2008 e purtroppo nessun veicolo è stato
preservato o scelto da musei specializzati.
L’Inbus F 140 non ebbe forse la considerazione che avrebbe
meritato, ma grazie al suo arrivo fu probabilmente
scongiurata la chiusura della rete filoviaria cagliaritana
convincendo ancora una volta Act della bontà e della
validità del mezzo filoviario.
Stefano Alfano
La velocità massima era
di 55 km/h, mentre la
pendenza massima superabile
era del 16 per
cento. Il cruscotto era il
tipico della produzione
Inbus di allora, con i
comandi apertura porte
allineati sulla destra.
43
Motore anteriore
Linea
INDCAR
Mobi
Lunghezza mm 8.000* / 8.500**
Posti n. 31 - 41 / 33***
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 180 - 210
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo euro
Classe I: 170.000 / 180.000
scuolabus: 124.000 / 126.000
linea: 140.000 / 142.000
* disponibile in versione Classe I, scuolabus,
linea
** disponibile in versione Classe I low
entry, scuolabus, linea
*** 45 / 50 su scuolabus
Wing
Lunghezza mm 7.700
Posti n. 28 / 24 / 21*
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 180 - 210
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo € 148.000/145.000/158.000
* versione Turismo Th, con sollevatore
su porta d’emergenza posteriore
Mago2
Lunghezza mm 8.800
Posti n. 30 / 32 / 34*
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 220
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo € 180.000/182.000/178.000
* versione Cabrio
Next L8/L9/10
Lunghezza mm 8.700/9.400/10.000
Posti n. 30/34 ; 38*; 42
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo € 190.000/192.000; 210.000
* 36 con sollevatore (predisposto montaggio
su porta emergenza centrale)
ISUZU
Novo Ultra
Lunghezza mm 7.305
Posti n. 29* / 33**
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190
Trasmissione
automatica
Prezzo euro Classe II: 108.000
Classe III: 115.000
scuolabus***: 88.000
* versione Classe III
** versione ClasseII
*** modello Novo Scuolabus, 45 posti
Turquoise scuolabus
Lunghezza mm 7.720
Posti n. 50
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190
Trasmissione
automatica
Prezzo euro 98.000
Novo Citi*
Lunghezza mm 7.502
Posti n. 54
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190
Trasmissione
automatica
Prezzo euro 110.000
* Classe I
MERCEDES
Sprinter City 45 - 75
Lunghezza mm 7.400 / 8.500
Posti n. 28 / 38
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 651 / 140 - 160
Trasmissione aut. 7G-Tronic Plus
Prezzo euro 190.000 / 270.000
Sprinter Basic 45 - Mobility
45 - Transfer 45
Lunghezza mm 7.400
Posti n. - / 18 / 22
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 651 / 140
Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus
Prezzo € 115.000/170.000/160.000
Sprinter Travel 75
Lunghezza mm 8.500
Posti n. 21
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 651 / 160
Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus
Prezzo euro 240.000
TEMSA
Prestij Sx
Classe. III - Cl. II - Scuolabus
Lunghezza mm 7.168
Posti n. 29 / 35 / 45
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 150
Trasmissione
manuale
Prezzo € 112.000 / 205.000 / 90.000
Motore elettrico
TECNOBUS
Gulliver
Lunghezza mm 5.320
Posti n. 24 / 25 / 31
Motore/kW Amre / 32.3
Batterie FZSoNick ; Ni/NaCI
Capacità max kWh 2 x 71,2
Prezzo € 290.000/330.000
AYATS
Horizon intercity
Lunghezza mm 13.350 / 14.350
Posti n. 96 / 106
Motorizzazione
Diesel
Motore
Mercedes
Trasmissione
Zf Ecolife
Prezzo euro 532.000 / 540.000
IRIZAR
i4 su telaio Scania
Lunghezza mm 10.700* / 11.480**
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Scania 320
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 266.500 / 269.100
* disponibile in versione L
** disponibile in versione H, M ed L
Lunghezza mm 12.200*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Scania 320 / 410
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 270.400 / 274.300
* disponibile in versione H, M ed L
Lunghezza mm 12.920*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Scania 320 / 410
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 276.900 / 280.800
* disponibile in versione H, M ed L
Lunghezza mm 13.640 (6x2)*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Scania 410
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 309.400
* disponibile in versione H, M ed L
i4 integrale
Lunghezza mm 10.700*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx11 341
Trasmissione
Zf Astronic
Prezzo euro 273.000
* disponibile in versione H ed M. Versione
L di serie con cambio Ecolife a 3.000
€ in più rispetto al prezzo riportato
Lunghezza mm 12.200*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx11 341 / 367
Trasmissione
Zf Astronic
Prezzo euro 278.200 / 282.100
* disponibile in versione H ed M. Versione
L di serie con cambio Ecolife a 3.000
€ in più rispetto al prezzo riportato
Lunghezza mm 12.920*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx11 341 / 367
Trasmissione
Zf Astronic
Prezzo euro 284.700 / 289.900
* disponibile in versione H ed M. Versione
L di serie con cambio Ecolife a 3.000
€ in più rispetto al prezzo riportato
Lunghezza mm 13.640 (6x2)*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx11 367 / 408
Trasmissione
Zf Astronic
Prezzo euro 328.900 / 332.800
* disponibile in versione H ed M. Versione
L di serie con cambio Ecolife a 3.000
€ in più rispetto al prezzo riportato
Lunghezza mm 14.980 (6x2)*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx11 367 / 408
Trasmissione
Zf Astronic
Prezzo euro 339.300 / 343.200
* disponibile in versione H ed M. Versione
L di serie con cambio Ecolife a 3.000
€ in più rispetto al prezzo riportato
i3 integrale
Lunghezza mm 10.800 / 12.050
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx11 341 / 367
Trasmissione
Zf Ecolife
Prezzo euro 296.400 / 306.800*
* 302.900 € per i3 12.05 con 341 cv
Lunghezza mm 12.750
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx11 341 / 367
Trasmissione
Zf Ecolife
Prezzo euro 312.000 / 315.900
Lunghezza mm 14.980 (6x2)*
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx11 367 / 408
Trasmissione
Zf Ecolife
Prezzo euro 365.300 / 370.500
* disponibile in versione H, M ed L
IVECO BUS
Crossway
Lungh. mm 10,8 / 12 / 13
Posti n. 47 / 55 /59
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 360
Trasm. man. / aut. / aut. 4 o 6 marce
Prezzo € 260.700/266.600/277.300
MAN
Lion’s Intercity
Lungh. mm 12 / 13
Posti n. 70 / 74
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Man / 290
Trasm. man. / aut. / a 4 o 6 marce
Prezzo euro 345.000 / 373.000
Lion’s City LE / U
Lungh. mm 12 / 12
Posti n. 83
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Man 290 / 320
Trasmissione aut. / a 4 o 6 marce
Prezzo euro 355.000 / 397.000
44
45
Linea
Linea
Linea
Turismo
MERCEDES
Intouro - Intouro M - Intouro L
Lungh. mm 12.100 / 12.600 / 13.300
Posti n. 51 / 55 / 59
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 936 / 295
Trasm. manuale Go 190
Prezzo € 308.750/321.750/338.000
Sollevatore Prm a 31.500 euro
Citaro Ü - LE Ü - LE MÜ*
Lungh. mm 12.100 / 12.200 / 13.200
Posti n. 82 / 84 / 88**
Motorizzazione
Diesel***
Motore/cv Om 936 / 295
Trasmissione aut. Voith Diwa.6
Prezzo € 422.500/419.250/448.500
* in versione 2 o 3 porte
** 83 su versione 3 porte (da 461.500 €)
*** modulo mild hybrid a 24.800 euro
Citaro GÜ
Lungh. mm 18.100
Posti n. 127
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 470 / 355
Trasmissione aut. Voith Diwa.6
Prezzo € 598.000
Tutti i Citaro Classe II prevedono rampa
Prm a 2.500 euro
SCANIA
Interlink Ld
Lunghezza mm
10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*
Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63
Motorizzazione
Diesel**
Motore/cv Scania Dc09 / 320***
Trasmissione
aut. / Zf Ecolife
Prezzo euro
327.611/338.428/344.867/379.637
* tre assi
** anche Cng su versione da 12.190 mm.
Prezzo 422.907€
*** opzionale motore Scania Dc09 da
360 cavalli
Interlink Md
Lunghezza. mm
10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*
Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Scania Dc09 / 360**
Trasmissione
aut. / Zf Ecolife
Prezzo €
343.580/357.488/366.244/402.096
* tre assi
** opzionale motore Dc13 da 410 cavalli
sul 13.990 mm
SETRA
415 - 416 - 418 Le Business
Lungh. mm 12.300 / 13.000 / 14.600*
Posti seduti n. 49 / 53 / 61
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 936 / 295
Trasmissione manuale Go 190
Prezzo € 370.500/384.750/432.250
* tre assi
Rampa Prm 2.500 euro
SOLARIS
Interurbino
Lunghezza mm 12
Posti n. Fino a 65
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx-11/ 341
Trasmissione Zf Ecolife - Voith Diwa
Prezzo euro 401.000
TEMSA
Ld* 12 - 13
Lunghezza mm 12.365 / 13.080
Posti n. 55 / 59
Motore/cv Daf Mx-11 / 367
Trasmissione Zf aut. - manuale
Prezzo euro 326.000 / 342.000
Omologabile anche in Classe III
* versione Sb Plus con motore Fpt da
320 cavalli e cambio automatico Allison
T350R o meccanico Zf. Prezzi: 308.000
per il 12 metri, 326.000 per il 13
Md9* - Md9 Le**
Lunghezza mm 9.480 / 9.536
Posti n. 39 / 36
Motore/cv Fpt N67 / 320***
Trasm.
man. Zf - aut. Allison
Prezzo euro 233.000 / 226.000
* omologabile anche in Classe III
** omologabile anche in Classe I
*** Cummins Isb 6.7 250 cv per Md9 Le
Md7 Plus
Lunghezza mm 7.745
Posti n. 33
Motore/cv Fpt / 186
Trasm.
man. Zf - aut. Allison
Prezzo euro 205.000
Omologabile anche in Classe III
Prestij SxMd7 Plus
Lunghezza mm 7.168
Posti n. 35*
Motore/cv Fpt / 150
Trasm.
man. M038S5
Prezzo euro 178.000**
Omologabile anche in Classe III e scuolabus
*29 in Classe III e 45 nella versione
scuolabus
***185.000 per il Classe III e 147.000 per
lo scuolabus
VOLVO
8908R
Lunghezza mm 12.300 / 13.200
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Volvo D8K 320 / 350
Trasmissione
Volvo I-Shift*
Prezzo euro 309.000 / 329.000
* con cambio Zf 6AP1400B a 315.000 /
335.000 €
Lungh. mm 14.000 / 14.900 (6x2)
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Volvo D8K 350
Trasmissione
Zf Ecolife
Prezzo euro 339.000 / 357.000
8908Rle
Lungh. mm 10.800* / 12.000 / 13.000
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Volvo D8K 320 / 350
Trasmissione
Volvo I-Shift**
Prezzo € 289.000/299.000/319.000
* anche con motore 280 cv e cambio Zf
a 285.000 €
** con cambio Zf 6AP1400B a
295.000/305.000/325.000 €
Lungh. mm 13.700 / 14.700 (6x2)
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Volvo D8K 350
Trasmissione
Zf Ecolife
Prezzo € 335.000 / 345.000
VDL
Futura Fmd2
Lungh. mm 12.900 / 13.500 / 14.800*
Posti n. 57 / 61 / 67
Motore/cv Daf 370 / 370 / 410
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 317.000/327.000/350.000
* tre assi
Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile
anche con pedana disabili e cambio
automatico
Futura Fdd2
Lungh. mm 13.100 / 14.100 (6x2)
Posti n. 79 / 91
Motore/cv Daf / 530
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 645.000 / 655.000
Disponibile anche con rampa disabili e
cambio automatico
IVECO BUS
EVADYS
Lunghezza mm 12.000
Posti n. 49*/53**
Motorizzazione
Diesel
Motore marca/cv Fpt Cursor 9/400
Trasmissione
mec./auto/automatiz.
Prezzo euro 312.900/302.200
*Porta doppia con rampa. **Porta singola
con rampa
IRIZAR
i8 su telaio Scania
Lunghezza mm 12.380 / 13.380
Posti n. 50 / 55
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 368.750 / 416.250
Lunghezza mm 14.380 / 15.380
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Scania 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 422.500 / 431.250
i8 integrale
Lunghezza mm 12.380 / 13.380
Posti n. 51 / 55
Motore/cv Daf Mx11/13 449 / 482
Trasmissione -
Prezzo euro 371.250 / 413.750
Lunghezza mm 14.380 / 15.380
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Daf Mx13 530
Trasmissione -
Prezzo euro 426.360 / 435.000**
* disponibile anche i8 Integral 14.38 con
Daf 482 cv a 421.250 €
i6 su telaio Scania
Lunghezza mm 10.800/12.350
Posti n. 47 / 55*
Motore/cv Scania 410**
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 303.750 / 306.250*
*50 con pedana
**disponibile anche i6 10,80 con Scania
410 cv a 312.500 €
Lunghezza mm 12.370
Posti n. 53
Motore/cv Scania 450*
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 342.500
Lunghezza mm
13.350 (6x2)
Posti n. 55
Motore/cv Scania 410
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 312.500 / 321.200*
* disponibile anche i6 13.35 con motore
450 cv a 330.330 €
Lunghezza mm
13.370 (6x2)
Posti n. 59
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 383.750 / 390.000
Lungh. mm 14.350/14.370 (6x2)
Posti n. 63 / 63
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 362.500 / 393.750
Lunghezza mm
15.370 (6x2)
Posti n. 69
Motore/cv Scania 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 401.250
i6 integrale
Lunghezza mm 10.800
Posti n. 47
Motore/cv Daf Mx11 408
Trasmissione -
Prezzo euro 307.500 / 316.250
Lunghezza mm 12.350 / 12.370
Posti n. 55* / 53
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 315.750 / 347.500
* 53 con pedana
Lunghezza mm 13.350
Posti n. 59*
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 322.500** / 333.750
* 52 con pedana
** anche versione a 328.750 €, sempre
408 cv
Lunghezza mm
13.370 (6x2)
Posti n. 59
Motore/cv Daf Mx13 482
Trasmissione -
Prezzo euro 388.750
Lungh. mm 14.350 / 14.370 (6x2)
Posti n. 63
Motore/cv Daf Mx13 482 / 530
Trasmissione -
Prezzo euro 371.250* / 413.750
* anche versione a 396.250 €, sempre
482 cv
Lunghezza mm
15.370 (6x2)
Posti n. 69
Motore/cv Daf Mx13 530
Trasmissione -
Prezzo euro 410.000
46
47
45 47
Turismo
i6S su telaio Scania
Lunghezza mm 12.350
Posti n. 55*
Motore/cv Scania 410 / 450
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 315.000 / 323.750
*50 con pedana
Lunghezza mm
15.350 (6x2)
Posti n. 71
Motore/cv Scania 450
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 370.000
i6S integrale
Lunghezza mm 12.350
Posti n. 55*
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 321.250 / 326.250
* 53 con pedana
Lunghezza mm
15.350 (6x2)
Posti n. 71
Motore/cv Daf Mx11 482
Trasmissione -
Prezzo euro 378.750
MAN
Lion’s Coach
Lunghezza mm 12.101 / 13.091
Posti n. 55 / 57
Motore/cv Man / 420
Trasm. mec. / automatizz. 12 marce
Prezzo euro 392.000 / 416.000
Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Man / 460
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 432.000 / 440.000
MERCEDES
Tourismo Rhd - M/2 Rhd
Lunghezza mm 12.300 / 13.100
Posti n. 51 / 55
Motore/cv Om 470 / 422
Trasm. mecc. Go 210 / rob. Go 250
Prezzo euro 488.500 / 512.300
Tourismo M/3 Rhd - L
Lungh. mm 14.100 / 15.100 (6x2)
Posti n. 55 / 59
Motore/cv Om 470 / 422
Trasmissione robotizzato Go 250
Prezzo euro 530.100 / 546.000
Su tutti i Tourismo, sollevatore Prm a
29.700 €. Toilette a 11.800 €
NEOPLAN
Tourliner
Lunghezza mm 12.101 / 13.091
Posti n. 55 / 57
Motore/cv Man / 460
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 424.000 / 448.000
Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Man / 460
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 464.000 / 472.000
Cityliner
Lungh. mm 12.240/12.990*/13.990*
Posti n. 55 / 59 / 65
Motore/cv Man 460 / 500 / 500
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo € 480.000/512.000/520.000
* tre assi
Skyliner
Lunghezza mm
14.000 (6x2)
Posti n. 85
Motore/cv Man / 500
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 720.000
SCANIA
Touring Hd
Lunghezza mm 12.090
Posti n. 55
Motore/cv Scania Dc13 / 410*
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 326.667
* opzionale motore Scania Dc13 450 cv
Lunghezza mm
12.070 (6x2)
Posti n. 63
Motore/cv Scania Dc13 / 450
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 375.000
SETRA
S 511 Hd - S 515 Hd
Lunghezza mm 10.500 / 12.300
Posti n. 43 / 51
Motore/cv Om 470 / 388 - 422
Trasmissione
mecc. Go-210
Prezzo euro 452.000 / 500.600
S 516 Hd/2 - Hd/3* - Hdh*
Lungh. mm 13.100/13.100/13.300
Posti n. 55
Motore/cv Om 470 / 422 - 422- 470
Trasmissione robotizzato Go 250
Prezzo € 521.600/548.600/608.900
* tre assi
S 517 Hd - Hdh
Lungh. mm 13.900 / 14.200 (6x2)
Posti n. 59
Motore/cv Om 470 / 422 - 470
Trasmissione robotizzato Go 250
Prezzo € 556.300 / 625.700
S 531 Dt
Lungh. mm
14.000 (6x2)
Posti n. 83
Motore/cv Om 471 / 510
Trasmissione robotizzato Go 250
Prezzo euro 736.800
Su tutti i Setra (esclusi S 511 Hd, S 531
Dt e gli Hdh) sollevatore Prm a 26.500 €.
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Lungh. mm 12.276 / 13.076
Posti n. 55 / 59
Motore/cv Daf Mx-11 / 435
Trasmissione Zf Astronic - man.
Prezzo € 296.000 / 325.000
Turismo
* disponibili anche con pedana disabili.
Da 1 a 6 posti per carrozzine a bordo
Lunghezza mm 13.945 / 14.845 (6x2)
Posti n. 63 / 67
Motore/cv Daf / 450
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 418.000 / 429.000
Disponibili anche con pedana disabili e
cambio automatico
Futura Fdd2
Lunghezza mm 13.085 / 14.145 (6x2)
Posti n. 79 / 91
Motore/cv Daf / 530
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 710.000 / 721.000
Disponibile anche con rampa disabili e
cambio automatico
VOLVO
periodico di cultura,
economia e tecnica
fondato nel 1991
Direttore responsabile
Stefano Agnellini
Coordinatore redazionale
Riccardo Schiavo
In redazione
Fabio Butturi, Ornella Cavalli,
Fabrizio Dalle Nogare,
Stefano Eliseo, Fabio Franchini,
Cristina Scuteri, Luca Vitali
Hanno collaborato
Bruno Boni, Mario Bassoli, Dante
Ferrari, Claudio Frutti, Ivan Poli,
Ugo Righi, Fabio Terni
Informazioni sulle gare pubbliche
fornite dalla Roga Italia
Modena
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20139 Milano
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Maraton 12 - 13
Lungh. mm 12.365 / 13.080
Posti n. 53 / 57
Motore/cv Daf Mx-11 / 435
Trasmissione
Zf - man.
Prezzo € 337.000 / 344.000
VDL
Futura Fmd2
Lungh. mm 12.875 / 13.475 / 14.845*
Posti n. 57 / 61 / 67
Motore/cv Daf 370 / 370 / 410
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 349.000 / 360.000 / 352.000
* tre assi
Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile
anche con pedana disabili e cambio
automatico
Futura Fhd2
Lunghezza mm
10.605 / 12.195* / 12.875* / 13.475
Posti n. 43 / 53 / 57 / 61
Motore/cv Daf 370 / 410 / 410 / 410
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo €
352.000 / 374.000 / 380.000 / 386.000
50
9700
Lunghezza mm 12.400 / 13.100
Posti n. 55 / 57
Motore/cv Volvo D13K 430 / 420
Trasmissione
-Volvo I-Shift
Prezzo euro 368.000 / 377.000
Lungh. mm 13.100/13.900/15.000 (6x2)
Posti n. 59 / 63 / 65
Motore/cv Volvo D13K 460
Trasmissione
Volvo I-Shift
Prezzo € 390.000 / 398.000 / 407.000
9900
Lunghezza mm 12.400
Posti n. 53
Motore/cv Volvo D13K 460
Trasmissione
Volvo I-Shift
Prezzo euro 382.000
Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)
Posti n. 57 / 61
Motore/cv Volvo D13K 460
Trasmissione
Volvo I-Shift
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