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Flotte&finanza n. 74 marzo 2025

AUTOPUZZLE Il gioco a incastro dei numeri del mercato

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Il gioco a incastro dei numeri del mercato

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Casa Editrice la fiaccola srl

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

ISSN 2037-5719

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9


Multe&Pezze

Le sanzioni Ue - posticipate - rimangono

una spada di Damocle sulla testa dei

costruttori. Ma ha senso penalizzarli, che

se c’è una colpa che non hanno è quella

di aver ostacolato la rivoluzione elettrica?

Contrordine. Le multe rimangono ma si spostano in avanti

di tre anni, una specie di condizionale per i costruttori infedeli

e rei di tradimento. Ma il paradosso, il pateracchio,

diventa sempre più una farsa mal riuscita, con la regia del signor

Timmermans. Le multe silenziate prevedevano che ogni costruttore

pagasse (95 euro g/km) per l’eccesso di CO 2 prodotto dalle nuove

vetture vendute. Quindi fino al 4 marzo se i clienti non volevano

le auto elettriche, per motivi che sono già stati abbondantemente

approfonditi anche su queste pagine, era il costruttore che avrebbe

dovuto pagare il fio, nonostante abbiano fatto di tutto per farcele

piacere, queste auto.

Paradosso nel paradosso, per le Case vendere automobili non

conveniva e non converrà, tra tre anni, o meglio vendere auto endotermiche

comporterà la necessità di immatricolare auto elettriche

per ‘fare media’, per diluire il crimine. Le multe avrebbero

penalizzato quei baldanzosi costruttori che nell’elettrico avevano

visto, aderendovi con entusiasmo, l’occasione per vendere milioni

di vetture nuove. Wow.

Una situazione parallela e parimenti coercitiva a quella adottata

nei bilanci di sostenibilità, e ricorda quanto fatto in California - mi

pare negli anni 80 - con l’imposizione ai dealer di vendere tot auto

elettriche per ogni tot di auto a benzina (GM con la Saturn cercò

di cogliere al balzo l’opportunità). I risultati furono disastrosi e l’iniziativa

fu presto abbandonata.

Pateracchio a parte, incentivi, divieti, ztl, multe, hanno lo stesso sa -

pore: costringere il mercato, il cittadino, l’economia ad andare da

una parte diversa da quella che sarebbe naturale, perché

naturale vuol dire conveniente, funzionale. Provate a

versare qualche goccia d’acqua su un piano inclinato:

c’è poco da fare, seguirà l’inclinazione.

Ecco, l’economia è come la gravità: per

contrastarla devi fare uno sforzo che

spesso, ed è questo il caso, è inutile

e controproducente. La cosa più saggia

sarebbe, con progressione e raziocinio,

senza demagogia, rendere le auto

elettriche interessanti, convenienti funzionali,

cosa che oggi non è. Abbiamo tre anni.

www.flottefinanzaweb.it marzo 2025 - Flotte&finanza - 3



18

36

Flotte&finanza

sommario

marzo 2025 - numero 74 anno 19

10 Analisi ragionata dei dati di mercato

16 Auto aziendale e fringe benefit, che stangata!

18 10 anni di #FORUMAutoMotive

20 A.I.A.G.A. riaccende i motori

21 Leasys verso il milione di veicoli gestiti

22 Anche il leasing nel portafoglio Claris Rent

24 Tutti positivi i numeri di Horizon Automotive

26 Arval Mobility Observatory: è tempo di agire

30 Privato, azienda, flotta: a ciascuno la sua wallbox

32 Big player nella piattaforma di Targa Telematics

34 Le soluzioni antifurto di Mercedes-Benz

36 Kia Sorento alla prova consumi (test superato)

41 Škoda Kodiaq iV: 5 motivi per sceglierla

42 Fiat Grande Panda, grande per davvero

44 Grinta da vendere per la Rafale E-Tech 4x4

46 Inarrestabile BYD: dopo Sealion 7 ecco Atto 2

48 Eurasia Motor Company in Italia con Intergea

50 Renault 5 E-Tech, la city car del cambiamento

52 Nissan scommette sul nuovo Interstar

42

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6 Il Pensatore

8 Quote Rosa

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ISSN 2039 - 571X

Questo periodico è associato

all’Unio ne stampa periodica italiana.

Numero di iscrizione 15132



IL PENSATORE

IL PENSATORE

L’OTTIMISMO DELLA VOLONTÀ

Andrea Alemanno

Il circolante aumenta e invecchia, la sostenibilità economica,

sociale e ambientale è lontana da una sintesi, il MaaS fatica...

Dal professor Alemanno l’invito a rimboccarsi le maniche

a cura di Roberta Carati

Dati e informazioni sono materia

da maneggiare con cura,

interpretarli correttamente non

basta. Come spiega Andrea Alemanno,

Head of Pubblic Affairs and Corporate

Reputation di Ipsos, «quando si analizza

un fenomeno dobbiamo avere il

coraggio di cercare dei riscontri alle

nostre interpretazioni e l’energia per

dargli una lettura complessiva.

Spesso, importanti dibattiti pubblici

sfuggono a questa buona norma della

verifica: sulla natalità, lavoro giovanile,

relazione con l’ambiente, e anche sui

trasporti si sono creati troppi miti.

F&F I dati sulle immatricolazioni

continuano a essere negativi: come

dobbiamo leggere questa tendenza

dai tratti ormai radicati?

››‰ Si potrebbe pensare che si stia

affermando una nuova cultura della

mobilità, meno centrata sul possesso

dell’auto e più orientata all’utilizzo di

diverse soluzioni di trasporto.

Il car sharing, i servizi di mobilità a

chiamata e la micromobilità elettrica

offrono alternative convenienti e

flessibili, soprattutto in ambito urbano.

L’Osservatorio Nazionale sulla Sharing

Mobility (2024) registra una crescita di

questi servizi. Pure, potremmo pensare

che la sensibilità ambientale, quando

non l’incertezza sulla normativa futura

in materia di emissioni e divieti di

circolazione, freni gli acquisti. Queste

spiegazioni sono però deboli alla prova

dei fatti: una grande fetta di Italiani ha

ancora una forte propensione verso

l’auto, tradizionale o al limite ibrida.

Ricordiamoci che viviamo in un Paese

stretto e lungo, dove più di 7 Italiani su

10 vivono in piccoli centri, con un

sistema di mobilità alternativa spesso

insufficiente come frequenze e modello

di servizio, perché pensato tanti anni fa,

concentrato sulla connessione città -

centri minori. I dati non evidenziano

quindi un rifiuto dell’auto, forse c’è

meno amore, ma rimane un matrimonio

d’interesse, che regge anche se ci si

frequenta meno. È solo meno attraente

comprare un’auto nuova.

F&F Italiani under 30 e l’auto: non la

acquistano ma la guidano?

››‰ Più della metà dei giovani non ha

un’app di sharing, né un abbonamento

ai mezzi pubblici: si affida alla mobilità

autonoma (vetture e scooter). Ci sono

molti altri elementi da considerare nel

rapporto giovani e automobile: la prima

evidenza macroscopica è che sono

sempre meno, quindi la domanda di

auto si riduce e continuerà a ridursi. E

poi i giovani vivono spesso in casa

molto a lungo, potendo quindi godere di

auto familiari, fanno sempre meno figli

e sempre più tardi, e la necessità di una

vettura autonoma diminuisce.

F&F Il parco circolante italiano è il

più denso d’Europa. Indole latina?

››‰ L’Italia ha una lunga tradizione di

motorizzazione di massa, iniziata nel

secondo dopoguerra e molto legata

alla presenza della Fiat e al mito della

Ferrari: in ogni scelta di consumo non

possiamo trascurare l’archetipo

mitologico. L’auto è stata a lungo vista

come simbolo di benessere e

progresso, e questo ha portato a

un’elevata diffusione del mezzo,

creando una sorta di ‘cultura dell’auto’

che si tramanda di generazione in

generazione: emblema di libertà ed

emancipazione sociale, più ancora che

uno status-symbol. Non solo mezzo di

trasporto ma rifugio, hobby, abilitatore

di socialità, persino alcova.

Le nostre città sono pensate per

l’auto, i nostri paesi sono collegati con

l’auto.

L’‘indole latina’ è una spiegazione

semplicistica e stereotipata: l’elevato

tasso di motorizzazione in Italia è il

risultato di una complessa interazione

tra fattori storici, infrastrutturali,

economici e culturali e di precise

scelte politiche. Per ridurre la

dipendenza dall’auto è necessario un

cambio di passo che coinvolga le

istituzioni, gli operatori del trasporto e

i cittadini, con l’obiettivo di creare un

sistema di mobilità più efficiente,

accessibile e rispettoso dell’ambiente.

E valorizzante. Deve diventare lo

‘sposta smart’, non essere

etichettabile come lo ‘sposta poveri’.

Tutto questo richiede tempo, non ci

sono purtroppo soluzioni veloci.

F&F Il MaaS arranca. Che cosa non

sta funzionando? È anche un

problema di linguaggio?

››‰ Nonostante le promesse di

prenotare e pagare tutti i nostri

spostamenti tramite un’unica

piattaforma digitale, la realtà è ben

diversa. Ma non credo sia un

problema di linguaggio quanto di

aspettative. Ci sembra che non decolli

perché le nostre attese erano

eccessive, ci siamo fatti illusioni sulla

capacità taumaturgica della

tecnologia anche quando applicata a

un modello obsoleto.

Di certo in queste condizioni si può

migliorare, progredire, efficientare, ma

non si riesce a rivoluzionare.

F&F Sostenibilità economica,

sostenibilità sociale, sostenibilità

ambientale: si incontreranno mai?

››‰ La sostenibilità non è un monolite

ma un prisma. Spesso queste

dimensioni vengono percepite come in

conflitto, alimentando un dibattito

sterile tra ‘crescita’ e ‘decrescita’,

quando invece sono interconnesse e

interdipendenti: non è possibile

raggiungere la sostenibilità economica

senza considerare gli impatti sociali e

ambientali, e viceversa. Mi convince

l’idea alla base dell’Economia della

Ciambella sviluppata dall’economista

Kate Reaworth. Il nostro spazio di

sviluppo economico è sospeso tra due

limiti: quello del Pianeta, oltre il quale

consumiamo risorse che non si

rigenerano, che rappresenta il lato

esterno della ciambella, e quello sociale,

che ci dà il limite di tolleranza delle

rinunce di una società, il lato interno.

Ogni soluzione economicamente

sostenibile deve tenere conto di questi

due vincoli, e situarsi in un qualche

punto nel mezzo. Non è facile.

Non dobbiamo trascurare il ruolo

della Governance, che ha

garantito tante risorse alla

transizione ambientale. Una

buona Governance vuole dire

responsabilità chiare, avere una

strategia e sottoporla alla prova dei

fatti, incanalare gli sforzi verso

soluzioni pragmatiche, che hanno un

impatto effettivo, anziché disperdere

le energie in tante iniziative.

F&F Da esperto in strategie di

comunicazione, quali sono i

concetti chiave per anticipare

e governare le aziende di domani?

››‰ Credo sia necessario avere una

visione, chiara e di lungo periodo,

verificandola sempre con i dati e i

segnali che si colgono nella società.

Poi occorre sforzarsi di sviluppare una

comunicazione che sia coinvolgente e

al contempo ‘dritta’, che non generi

ulteriore confusione. Infine, vale

sempre il 17° SDG: la collaborazione.

In un mondo sempre più diviso e

frammentato, imparare e impegnarsi

per collaborare, sia pur con interessi

non convergenti, è qualcosa che può

far bene ai trasporti e alla società nel

suo insieme. Facciamo trionfare

l’ottimismo della volontà!

6 - Flotte&finanza - marzo 2025

www.flottefinanzaweb.it

www.flottefinanzaweb.it

marzo 2025 - Flotte&finanza - 7



QUOTE

ROSA

EVOLUZIONE DELLA SPECIE

C’era

una volta

l’auto

Molti costruttori si sono fatti prendere la mano e oggi

anche solo per avviare la vettura è necessario il libretto

di istruzioni. La tecnologia non doveva facilitare la vita?

di Tiziana Altieri

Sguardo perso nel vuoto, bocca

semichiusa, frequenza cardiaca

elevata, sudorazione fredda,

respiro affannoso e mani sul volante.

Così mi ha trovato uno dei

responsabili del test drive quando mi

ha raggiunta nel piazzale dove le auto

erano state sistemate una di fianco

all’altra, per fornirmi tutte le indicazioni

per la prova su strada. Io, Tiziana

Altieri, nata a Milano nel 1978, non ero

ancora riuscita ad avviare il motore e

me ne vergognavo profondamente.

Ho cercato e ricercato - sulla plancia,

nel tunnel tra i sedili - ma il pulsante

giusto non sono riuscita proprio a

individuarlo. Per fortuna è arrivato lui...

Ok, lo ammetto. Non sono certo la

persona più tecnologica del mondo

ma uso, per lavoro e per piacere, il

Mac e anche lo smartphone. Certo

probabilmente non al 100 per cento

delle loro potenzialità, ma in fondo

quanti lo fanno? Le app sono parte

della mia quotidianità esattamente

come la posta elettronica, gli acquisti

on-line e Alexa. Tutto questo per dire

che anche se al Kindle continuo a

preferire i libri cartacei, non vivo fuori

dal mondo. Mi sono adattata ai tempi.

Allora il problema qual è?

Troppe auto non sono diventate

computer con le ruote, ma strumenti

estremamente complessi che

richiedono alta formazione. Senza il

libretto delle istruzioni è molto

complicato

riuscire a partire

e quasi

impossibile

azionare le

infinite

funzionalità

proposte.

Pc e smartphone

fanno parte

del mio kit

quotidiano,

eppure a volte

in auto mi sento

un dinosauro

Questo è troppo

Touchscreen giganteschi (al limite

dell’invadenza), quadri completamente

digitali con mille colori, immagini

proiettate sul parabrezza, pulsanti

sparsi qua e là. È la normalità di molti

modelli freschi di debutto. Non sarà

un po’ troppo? Tutti abbiamo plaudito

alle invenzioni che hanno migliorato la

sicurezza e il comfort a bordo, ma

questa è un’altra storia. La

competizione si è spostata sul fronte

dell’infotainment e la mia sensazione

è che qualcuno si sia lasciato

prendere la mano. E così l’auto è

arrivata a diventare una discoteca con

tanto di luci e finestrini che si alzano e

abbassano a ritmo di musica. Non era

quello a cui pensavo quando si

parlava di evoluzione.

Qualche giorno fa sono tornata nei

pressi della scuola

guida da dove,

qualche mese dopo

aver compiuto 18

anni, come la quasi

totalità dei miei

coetanei, uscii con la

mia patente, quella

cartacea di colore rosa, e con un

sorriso radioso. Ho parcheggiato e,

scendendo dall’auto, ho incrociato gli

sguardi di un istruttore e del suo

‘allievo conducente’ pronti a salire a

bordo della piccola utilitaria. Mi sono

fermata a osservarli e mi è venuto

spontaneo chiedermi come, in quasi

trent’anni, è cambiato l’iter per

diventare automobilisti. La risposta? È

rimasto assolutamente uguale, o

quasi. Anche lui, nonostante la giovane

età, salendo su una vettura di nuova

generazione avrà tutto da imparare.

8 - Flotte&finanza - marzo 2025 www.flottefinanzaweb.it



COVER

COVER

NLT+NBT, ma che ci azzecca?

t

Noleggio a lungo e breve

termine, mondi che non

si ‘parlano’

di Giuseppe Guzzardi

Tutti i dati pubblicati

in questo articolo sono

fonte Unrae o

Elaborazione Dataforce

su fonte Ministero

delle Infrastrutture e

dei Trasporti. In alcuni

casi sono stati

ulteriormente elaborati

da Flotte&finanza.

Analisi logica

Come di consueto Unrae e Aniasa hanno pubblicato l’andamento del noleggio

nel 2024. Salta all’occhio una prima, apparente incongruenza: immatricolazioni

in picchiata (Aniasa) contratti in forte crescita (Unrae). Come è possibile?

Per comprendere il contesto e il trend 2025 bisogna leggere i dati con attenzione

e elaborare idee proprie. Flotte&finanza prova a evidenziare numeri e

strumenti, distintivi delle due elaborazioni - quella di Aniasa con Data Force

- accompagnandoli con alcune riflessioni soggettive ma potenzialmente utili

per capire cifre, dati, percentuali

t

Fleet manager consapevoli:

plug in a precipizio, bene

i full hybrid

Contratti o immatricolazioni?

t

I veicoli senza spina

non devono essere considerati

‘elettricati’

t

La durata media, 23 mesi,

non trova riscontro

nell’offerta di NLT

Probabilmente, anche in tempi diversi, vi è capitato di leggere i due comunicati Aniasa e Unrae che girano intorno

alla quantità di vino nel bicchiere. Insomma, vale il dato negativo della flessione di immatricolazioni di NLT (-10,3%)

diffuso da Aniasa-Dataforce, o quello positivo di Unrae che ci trasmette la prossimità al milione di contratti NLT

(+33,6%)? Difficile dirlo, anche se dal punto di vista squisitamente finanziario a comandare sono certamente i

contratti piuttosto che le immatricolazioni, che hanno sempre un carattere previsionale.

La flessione nelle immatricolazioni non ci sembra poi particolarmente pesante, considerando che tanti possono essere

i motivi che la determinano, per esempio l’ingolfamento di produzione di elettrici - invisi al cliente di NLT - rispetto agli

endotermici e la diffusa incertezza tra i fruitori di fringe (sono loro a scegliere l’auto) e tra i fleet manager.

Quindi, solleviamo il bicchiere mezzo pieno, che in un anno si è riempito di un terzo in più.

Approfondiamo un po’ il dato relativo ai contratti: grazie al centro studi dell’associazione dei costruttori esteri, risulta

che la stragrande maggioranza (86,1%) è appannaggio delle società, ma in realtà quante di queste auto sono

funzionali all’attività, e quante sono invece utilizzate come veicoli in possesso a dirigenti e quadri? Gli associati

Aniasa dovrebbero/potrebbero colmare questa lacuna, un dato a noi ignoto.

t

Il valore fringe

nel NLT non è percepibile

dai dati forniti

t

La forbice di previsione

2025, comunque negativa,

è troppo ampia

I segmenti e le carrozzerie preferiti dagli italiani - percentuali

Privati NBT NLT Dealer&Case Soc. no automotive Totale

C-Suv 27,40 16,30 21,90 17,70 27,60 26,10

B-Suv 22,10 33,30 25,60 27,00 14,70 17,90

B-berline 13,50 20,20 10,50 14,70 9,70 11,30

Station Wagon 3,60 6,40 6,60 5,00 13,60 11,20

A-berline 11,80 11,00 15,60 10,00 9,80 10,30

D-Suv 8,10 2,60 5,30 11,90 10,90 9,80

C-berline 9,40 6,10 6,40 7,60 7,20 7,40

MPV 0,90 1,40 5,10 2,20 2,60 2,30

E/F-Suv 1,30 0,70 1,50 1,70 2,00 1,80

D-berline 0,90 0,70 0,40 1,00 1,20 1,10

Sportive 0,50 0,70 0,20 0,40 0,30 0,40

A-Suv 0,50 0,20 0,70 0,60 0,20 0,30

E/F-berline 0,20 0,40 0,10 0,30 0,30 0,30

Totale 100 100 100 100 100 100

Fonte: elaborazione Flotte&finanza su elaborazione Dataforce su dati MIT.

Una buona volta, dovremmo finirla di accomunare e perfino sommare i

dati del NLT con quelli del noleggio a breve termine. In comune hanno soltanto

la parola noleggio, ma se è per questo anche gli scarponi da sci si

noleggiano. Altro punto di contatto, davvero marginale, è che una parte

dei contratti di noleggio a lungo termine sono firmati da società di NBT

(7,7%), ma in questo caso Hertz, Avis & C. sono meri fruitori. Va bene che

stiano insieme in Aniasa, ma per favore fateci la cortesia di tenere ben separati

i mondi. Altrimenti si fa la stessa fine di quell’altro falso storico che

accomuna ibride ed elettriche sotto il cappello di comodo ‘elettrificate’.

Ma questa è un’altra storia.

Top five del NLT

1 Arval 54.285

2 VW leasing 43.603

3 Ayvens 41.048

4 Leasys 16.331

5 Unipol Rental 13.087

Fonte: elaborazione Flotte&finanza su elaborazione

Dataforce su dati MIT.

Nella classifica dei contratti delle auto destinate al noleggio le preferite restano

i Suv, che occupano le prime due posizioni (C 26,1%, B 17,9%). Considerando l’intero

segmento, a prescindere dalla carrozzeria, è ancora il C a prevalere, con il 33,5%.

Privati

13,9

La classifica tiene conto della somma

dei contratti nei settori ‘partita IVA’,

società, dealer&case, rent to rent.

Come si può notare, queste società di

renting top ‘fanno’ una fetta grossa del

mercato, ma è interessante rilevare che

soltanto un brand è presente in tutti i

settori, Volkswagen Leasing. Il leader

Arval, per esempio, è assente nel noleggio

a dealer e nel rent to rent.

Drivalia e Rent2Go, invece, al momento

operano soltanto nel segmento dealer

e costruttori.

Dealer&Case 4,5

Broker NLT 1,5

NBT

7,7

Chi firma

i contratti

di noleggio

Aziende no

automotive

72,4

Quasi tre quarti del mercato NLT lo fanno aziende non

automotive. I privati non crescono e rimangono perplessi

a causa dell’incertezza fiscale.

10 - Flotte&finanza - marzo 2025

www.flottefinanzaweb.com

www.flottefinanzaweb.com marzo 2025 - Flotte&finanza - 11



COVER

Hit Rent

Operatore Quota%

Europcar 18,6

Avis Budget 14,1

Hertz 12,1

Sixt 11,7

Dealer+Case 10,6

Fonte: elaborazione Dataforce su dati MIT.

Clamoroso al Cibali!, direbbe Sandro

Ciotti: sorpasso netto di Europcar su

Avis, che si appiattisce su posizioni

di rincalzo, appena sopra altri due

marchi di riferimento, Hertz e Sixt.

In crescita la quota erogata dai dealer

e dalle Case, di solito auto di

cortesia. I primi quattro marchi

valgono più della meta del mercato.

La regina del noleggio, la Volkswagen Tiguan che batte anche

la Panda (vedi classifica qui sotto a sinistra).

In basso a sinistra, il Fiat Doblò, al primo posto tra i commerciali.

Anche Ducato e Scudo nella Top five.

Il breve in breve

Come detto, mischiare lungo

e breve nel noleggio è come

mischiare mele e pere.

Noleggio a Breve Termine

2023 2024 diff 2024/2023

Auto 75.703 89.215 17,8

LCV 10.814 9.904 -8,4

Totale 86.517 99.119 14,6

Fonte: elaborazione Dataforce su dati MIT.

Cionondimeno, traiamo dalla ricerca Aniasa-Dataforce un dato marginale

sulla tendenza del ‘breve’, o per meglio dire del ‘turistico’ che

a quanto pare è in salute per le auto e in crisi per i veicoli commerciali.

Per quanto riguarda l’alimentazione, benzina (62%) e diesel (28,5%)

dominano il mercato con quattro contratti su cinque, se poi aggiungiamo

le full hybrid percepite dall’utilizzatore finale come auto endotermiche

a tutti gli effetti la percentuale sale al 95. Alle elettriche

l’1,8 per cento del mercato.

Tra i veicoli commerciali percentuali altrettanto bulgare, ma in favore

del diesel (94%). Tutto il resto è desaparecido.

A proposito di alimentazioni

COVER

La lettura sinottica dei dati Unrae e Dataforce/Aniasa ci illustra il

quadro clinico dei BEV.

Tralasciando per coerenza quanto avviene nel noleggio a breve,

dove il tutto elettrico vale il 2,5 per cento del totale immatricolato

nel 2024, nel NLT la frenata è sensibile.

Rifiutiamo decisamente la classificazione di ‘ibride vere’ proposta

dal mercato e utilizzata da Dataforce in riferimento alle full hybrid

e plug in (ma chi lo ha detto?), crediamo sia molto più corretto separare

i modelli in ‘con la spina’ e ‘senza spina’.

Quindi, a nostro avviso, le alimentazioni che non comportano ricarica

attiva (endo, mild e full hybrid) vanno acquartierate insieme, lasciando

in buona compagnia plug in e BEV. In quest’ottica è maggiormente

coerente il trend indicato dai numeri, che vede una forte

tenuta di diesel, benzina e gas, giacché plug in e BEV valgono in

termini contrattuali il 10,8 per cento per le aziende e il 13,6 tra i

privati. Una conferma ci viene dalle immatricolazioni, dove le auto

full hybrid crescono del 25 per cento mentre le plug in perdono

quasi il 30 (a conferma del fatto che non c’è alcuna affinità di utilizzo

o di fruizione tra le due tecnologie).

Di contro, diesel e benzina anche mild hybrid perdono rispettivamente

un quinto di consistenza, mentre l’elettrico sfiora il punto

percentuale di crescita.

Top five del NLT/LCV

1 Arval 10.581

2 Ayvens 8.416

3 Unipol Rental 6.733

4 Leasys 6.233

5 VW Leasing 2.067

Fonte: elaborazione Flotte&finanza su elaborazione

Dataforce su dati MIT.

Se l’ordine di classifica (a sinistra) non sorprende,

certamente c’è da riflettere nell’osservare come, per esempio,

Volkswagen Leasing ignori le partite IVA, o che i primi tre

(Arval, Ayens e UnipolRental) si tengano lontani dal rent to

rent. L’unico marchio presente in tutte le categorie è Leasys.

Anche nei veicoli commerciali fino a 3,5 tons di MTT la ciccia

è però sempre rappresentata dai contratti a società, più di

quattro su cinque.

Niente gas, siamo renter

Privati NLT NBT Dealer Aziende

HEV 30,9 35,8 24,7 29,1 28,7

Diesel 26,1 28,5 24,6 20,8 44,9

Benzina 26,5 28,3 47,8 27,1 13,7

BEV 4,9 3 1,2 16,5 3

PHEV 8,7 3,2 1,3 5,3 7,8

GPL/Metano 4 1 0 1,2 2

Fonte: Centro Studi e Statistiche Unrae.

La tabella a sinistra mette in colonna

le differenti tipologie di alimentazione

in base alle preferenze in tutte

le categorie compendiate nella ricerca

Unrae. Le ibride sono le preferite

in tutte le categorie, ad esclusione

delle aziende (che poi è di gran lunga

la categoria più importante) dove

prevale il diesel. GPL e metano sono

praticamente assenti dal renting,

a parte una quota residuale tra i privati.

Le elettriche pure (BEV) hanno un picco

tra dealer e costruttori, ma in genere

le percentuali sulle nuove targhe sono

basse. Le auto a benzina sono

le preferite nel noleggio a breve, mentre

i broker di NLT puntano sulle ibride, non

disdegnando però diesel e benzina.

Regione che vai

Le auto e i commerciali più noleggiati

Auto

LCV

1 Volkswagen Tiguan Fiat Doblò

2 Fiat Panda Fiat Ducato

3 BMW X1 Peugeot Boxer

4 Toyota C-HR Ford Transit

5 Kia Sportage Fiat Scudo

Fonte: elaborazione Dataforce su dati MIT.

Qui sopra, la classifica delle immatricolazioni a scopo

noleggio di auto e veicoli commerciali, a prescindere dal tipo

di destinazione (NLT, NBT, broker, auto di cortesia...).

Fonte: Centro Studi

e Statistiche Unrae.

L’analisi dei dati regionali ci restituisce un quadro abbastanza omogeneo. Le regioni in cui il noleggio

ad azienda supera l’80 per cento sono ben cinque (nell’ordine: Lombardia, V. Aosta, Friuli V. G.,

Veneto, Emilia-Romagna), ma altre sette sono sopra il 70 per cento. Curioso il dato della Sardegna,

regione a forte vocazione turistica, nella quale il noleggio a compagnie di renting vale il 46,1

(percentuale che sale al 59,9 nel Trentino A. A., ma il dato è viziato da fattori esogeni).

La regione nella quale appare più marcato l’interesse dei broker è, curioso, la Basilicata

(4,5%), mentre i dealer più attenti alle auto di cortesia sono in Campania (13,6%),

Umbria e Calabria (10,7-10,4). Nei noleggi ai privati una fetta significativa del totale

regionale è, nell’ordine, in Molise e Calabria (35,9 e 35,4%), Puglia, Campania e Sicilia

(28,9, 26,5 e 26,7%), tutte regioni nelle quali la presenza di società e industrie di grandi

dimensioni è inferiore, per cui il noleggio ai privati ha maggiore penetrazione.

Vediamo anche il dato relativo alle regioni nelle quali il NLT è più presente. Sono Lombardia

(32,9%), Lazio (15,8), Emilia-Romagna, Piemonte e Trentino A. A. (7,4, 7,3 e 7,2%): con l’eccezione

della regione Capitale, tutti bacini territoriali del nord Italia.

12 - Flotte&finanza - marzo 2025

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www.flottefinanzaweb.com marzo 2025 - Flotte&finanza - 13



COVER

Contratti, ma quanto durano?

I dati Unrae sulla lunghezza dei contratti, che riportiamo a fianco, ci lasciano un po’

perplessi. Pur rispettando la logica del pollo di Trilussa, che ridimensiona il peso

specifico delle statistiche e delle percentuali, sorprende scoprire che la durata media

dei contratti, stabile dal 2023, è di 23 mesi. Meno di due anni! Strano, considerando

che in genere i contratti di NLT vengono proposti con cadenza a 36 o 48 mesi.

Il dato, certo, potrebbe essere inficiato dalla differenza tra gli utilizzatori, ma così non

Durata media contratti

2023 2024

Aziende 24 25

Privati 25 23

Dealer 17 15

NLT 17 15

NBT 18 12

Totale 23 23

Fonte: Centro Studi e statistiche Unrae.

è. I settori più importanti, aziende e privati, toccano rispettivamente i 25 mesi (in crescita di un mese sul 2023), e i

23 (in flessione di due mensilità).

Molto più brevi i contratti nel caso di concessionari e Case auto, broker e breve termine. Questi ultimi, addirittura,

valgono un anno secco, in crollo di sei mesi sul 2023. Qui alziamo le mani: non siamo in grado di interpretare questi

numeri, ma scartabellando il rapporto Aniasa del 2023 scopriamo che gli ordini oltre i 48 mesi rappresentavano il

30 per cento (26% nel 2022) e che, testuale (cfr. gli ordini del noleggio per durata, tab. 51 pag 59 rapporto Aniasa

2024), gli ordini inferiori a 25 mesi erano il 3 per cento. Qualcosa non quadra.

161/190

12.308

136/160

79.743

>190

8.562

0/20

23.409

Emissioni

CO 2

21/60

16.331

Serie storica

Tipo di NLT 2020 2021 2022 2023 2024

Aziende 81,4 77,2 81,2 85,6 84,2

Privati 18,6 22,8 18,8 14,4 15,8

Fonte: elaborazione Dataforce su dati MIT.

La tabella qui sopra mostra come è variata la composizione delle immatricolazioni,

con la suddivisione ormai classica aziende/privati. Il 2021, anno post Covid,

evidenzia un aumento significativo del noleggio a privati, ritornato nell’alveo sotto

il 20% nel corso della normalizzazione negli anni successivi. A nostro avviso,

la percentuale di privati che optano per il possesso e non per la proprietà è ancora

molto bassa, a causa dei canoni troppo alti e dell’incertezza sulla deducibilità.

Se tutto va bene, perdiamo

Porta lontano il tuo business

con il noleggio Alphabet

61/135

170.348

Fonte: schematizzazione grafica F&F su elaborazione Dataforce su dati MIT.

Molto interessante l’articolata tabella Dataforce pubblicata

nel rapporto Aniasa che mette a confronto, nel merito delle

emissioni, il NLT con l’intero mercato. Non possiamo

riprodurla a causa dello spazio limitato, ma possiamo

sintetizzarla nel grafico a torta. Le porzioni (CO 2 in grammi

per chilometro) indicano le percentuali di penetrazione

dei veicoli NLT sul totale targato. Ebbene, nella prima fascia,

quella riservata alle BEV e a qualche plug-in, il noleggio vale

il 33% dell’immatricolato contro il 7% del totale, percentuali

che nella seconda fascia, quelle delle ibride più moderne,

passano rispettivamente al 48 e al 5%. La terza fascia, per

l’immatricolato la più spessa, cuba 18% di quota mercato e

vale il 55% di tutte le nuove NLT. Le fasce superiori, diciamo

oltre i 161 g/km, valgono il 44% del nuovo e il 30% del totale

NLT. In definitiva, trova conferma l’assunto secondo il quale

le auto NLT inquinano meno.

14 - Flotte&finanza - marzo 2025

Dataforce mostra coraggio nel prospettare due scenari per nulla incoraggianti

secondo i quali, comunque vada, il 2025 sarà un anno di patimenti.

Nel peggiore dei casi, infatti, si andrebbe ben sotto le 200.000 unità immatricolate,

ma a fronte di uno scenario complessivo da crisi energetica,

cioè di 1.100.000 nuove auto. Il NLT, auto e veicoli commerciali, seguirebbe

pedissequamente un trend recessionista, da crollo economico.

Nel migliore dei casi, invece, la flessione sarebbe contenuta in un accettabile

3 per cento, con una stagnazione più marcata negli LCV.

In questo scenario meno gramo il noleggio a breve si troverebbe addirittura

a rosicchiare qualche punto.

Previsioni di peggior e miglior scenario

Mercato 2024 2025 Diff % 2025/24 2025 Diff % 2025/24

NLT auto 289.221 188.000 -35 280.500 -3

NLT LCV 62924 39.410 -37.4 62.924 -3,7

Totale 352.145 277.410 -35,4 341.100 -3,1

Fonte: elaborazione Dataforce su dati MIT.

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LEGGE

DI BILANCIO

AUTO AZIENDALI

La stangata

La stretta confermata dalla Legge di Bilancio

2025 penalizza l’utilizzatore di vetture in fringe

benefit e, più in generale, l’industria automotive

Alimentazione

e valore del

fringe benet

Elettrico

10%

Ibrido plug-in

20%

Benzina, diesel,

GPL, metano,

ibrido non plug-in

50%

La stangata, alla fine, è arrivata. Con la Legge di

Bilancio 2025, la tassazione sull’auto aziendale

cambia e penalizza in particolare le auto con motore

termico nella fascia di emissioni tra 61 e 160 g/km

di CO 2 , grosso modo i due terzi delle immatricolazioni

delle partite Iva. Se l’intento (lodevole) del Governo era

quello di favorire la diffusione di vetture a basso impatto,

quindi elettriche e ibride plug in, il risultato è che pagherà

Aniasa stima

un aumento

annuo del valore

imponibile del

benefit auto

in media di 1.600

euro (+67%)

(salato) l’utilizzatore di auto a benzina, diesel,

gpl, metano e ibride senza la spina.

Per le vetture più inquinanti immatricolate a

partire dal primo gennaio, il valore del fringe

benefit è calcolato sul 50 per cento del costo

per 15.000 chilometri convenzionali, costo

basato sulle tabelle Aci. Il coefficiente resta

invariato per i veicoli con emissioni oltre i 160

g/km, scende invece al 20 per cento per gli ibridi plugin

e al 10 per i full electric. Una netta differenza rispetto

al sistema di calcolo in vigore fino al 31 dicembre 2024,

quando il coefficiente era del 25 per cento per i veicoli

compresi nella fascia 0-60, del 30 per quelli della fascia

61-160, del 50 per i veicoli con emissioni tra 161 e 190

g/km e del 65 per cento oltre i 190.

Prendendo in considerazione le auto aziendali più noleggiate,

Aniasa stima un aumento annuo del valore imponibile

del benefit in media di 1.600 euro (+67%), con

conseguente maggiore tassazione in busta paga. A essere

più penalizzati saranno soprattutto i dipendenti

della classe media, i principali utilizzatori delle vetture

diesel o benzina. Suona paradossale che per un’utilitaria

base con motore termico si pagheranno più tasse che

per una supercar elettrica. E c’è anche un altro aspetto

su cui l’associazione dei noleggiatori richiama l’attenzione:

la bocciatura, durante l’iter legislativo, della clausola

di salvaguardia del pregresso, cioè delle vetture assegnate

e immatricolate fino al 31 dicembre 2024, che non

potranno più beneficiare della determinazione forfettaria

del valore del fringe benefit basata sulle tabelle Aci. Un

ritorno al regime analitico del 1997!

Perdite per 125 milioni

Secondo i calcoli di Aniasa, la norma comporterà

una significativa contrazione delle

immatricolazioni a uso noleggio e di acquisti

da parte di società, con minori entrate per

l’Erario e gli Enti Locali pari a 125 milioni di

euro nel 2025. «Già in questo primo scorcio

dell’anno», osserva il presidente Viano, «gran

parte delle aziende segnala come, per provare a sfuggire

ai notevoli aumenti, le società clienti stiano privilegiando

la scelta di prolungare i contratti in essere anziché rinnovarli.

Tutto questo in evidente assenza di considerazione

da parte del Governo per le buste paga di 1 milione

di contribuenti (che subiranno una contrazione), per la

transizione ecologica del nostro parco circolante, e per

l’industria automotive, già in forte sofferenza. Oggi più

che mai», conclude Alberto Viano, «serve un coordinato

intervento legislativo sulla fiscalità dell’auto aziendale,

da anni portato invano all’attenzione del MEF».

16 - Flotte&finanza - marzo 2025

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EVENTI

EVENTI

#FORUMAUTOMOTIVE

C’è ancora domani

Pur restando su posizioni diverse, i politici che hanno

animato la tavola rotonda concordano su un fatto:

è un bene che sul Green Deal il dibattito si sia riaperto

di Roberta Carati

Nessuno si aspettava che Carlo Fidanza (Fratelli

d’Italia), Isabella Tovaglieri (Patrioti per l’Europa)

e Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare)

uscissero a braccetto dalla prima giornata di lavori di

#FORUMAutoMotive. È però positivo che si siano trovati

d’accordo sull’annunciata riapertura, in sede europea, del

dibattito sul Green Deal. «Restiamo sul piano A, non facciamo

morire una filiera per noi importantissima», ha detto

Fidanza, ritenendo prematuro qualunque discorso sulla

ventilata riconversione dell’industria dell’auto in industria

bellica. Ipotesi che Rizzo bolla come «follia, al massimo

l’Italia potrebbe assemblare mezzi». Ironica Tovaglieri:

«Non mi risulta che i carri armati siano green».

Debole la voce dei sindacati che, per inciso, non si fermeranno

abbastanza da replicare agli esponenti delle associazioni

di categoria (tra le altre: Unrae, Anfia, Aniasa, Ancma,

Motus-E). Come Plinio Vanini, vicepresidente di Federauto,

secondo cui «nessuno ha fatto i conti con il mercato, nessuno

si è chiesto cosa volesse il cliente». Ma dicevamo

dei rappresentanti sindacali: Samuele Lodi, Fiom Cgil, si è

detto preoccupato per «il progetto della gigafactory di

Termoli che sembra bloccato», mentre Stefano Boschini,

Fim-Cisl, ha lamentato le «promesse mancate», con chiaro

riferimento a Stellantis, auspicando «ammortizzatori sociali

straordinari a salvaguardia dei lavoratori». Bellicoso Rocco

Palombella, Uilm: «Abbiamo offerto il nostro mercato, i nostri

stabilimenti, la nostra componentistica eccezionale a

chi? Alla Cina!». Una risposta indiretta arriverà dal faccia

a faccia del giorno dopo tra Pierluigi Bonora, ideatore di

#FORUMAutoMotive, e lo Special Advisor Europa di BYD,

Alfredo Altavilla: «BYD intende localizzare in Europa nuovi

impianti, il processo di selezione del terzo stabilimento terminerà

per la fine dell’anno. Certo è che sarà difficile localizzare

una fabbrica in Paesi che non sono friendly nei confronti

delle auto cinesi e l’Italia ha votato a favore dei dazi.

Secondo me», ha detto ancora l’ex dirigente FCA, «sarebbe

auspicabile trovare modi di collaborazione». Sottotesto:

combattere una guerra con i costruttori cinesi sulle nuove

tecnologie è una scommessa perdente.

Educare (bene) alla sicurezza stradale

Di nuove tecnologie si è parlato anche nel talk ‘Educare

(bene) alla sicurezza stradale’ con cui si è conclusa la

due giorni milanese. Toni Purcaro (Dekra Italia) ha sottolineato

come i veicoli di nuova generazione siano «enormemente

più sicuri» e che «l’utilizzo consapevole degli

Adas potrebbe dimezzare gli incidenti più pericolosi».

Valentina Borgogni (Associazione Gabriele Borgogni) ha

ricordato che «la maggior parte dei sinistri mortali è provocata

da ultraquarantenni di sesso maschile. Forse bisognerebbe

fare più formazione sui luoghi di lavoro». È

d’accordo Carlotta Gallo (Polizia Stradale): «La formazione

non riguarda solo i giovani, spesso ci rivolgiamo al mondo

delle aziende. L’incidente non è una fatalità e la tecnologia

può impattare positivamente su questo fronte».

Il valore del confronto

In dieci anni e 27 edizioni, #FORUMAutoMotive si è conquistato il diritto di

presentarsi come «il vero tavolo automotive». Il suo ideatore ci spiega perché

Non ha paura di essere contraddetto,

Pierluigi Bonora, quando dichiara che

«il vero tavolo automotive è il nostro,

i decisori sono tutti qui. Partecipano politici

e rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni

di categoria, sindacalisti e imprenditori,

concessionari e... In effetti mancano i

costruttori, in questi anni di decisioni scellerate

prese dalla Commissione europea con il loro

colpevole silenzio - penso al Green Deal, ovviamente

- in molti si sottraggono al dibattito».

Il Green Deal è diventato ‘IL’ tema?

È partito tutto dal dieselgate, che ha dato l’assist

a chi ha sempre remato contro l’auto.

Ricorda i girotondi? #FORUMAutoMotive è

nato mentre alcune amministrazioni comunali

iniziavano ad addossare alle quattro ruote

i mali della Terra, creando impedimenti di tutti

i tipi. Area C a Milano ne è un esempio. Così

facendo, però, si limita la libertà di muoversi,

sacrosanta, senza che ci siano benefici tangibili

in termini di riduzione dell’inquinamento.

Limitazioni rafforzate da Bruxelles?

L’orientamento era già chiaro, ma è stato durante

la pandemia da Covid, quando eravamo

impegnati a salvarci la pelle, che la prima

Commissione europea guidata da von der

Leyen-Timmermans ha varato il provvedimento

che mette fuori legge l’endotermico

dal 2035 in favore del tutto elettrico. Una decisione

presa senza ascoltare il mercato, che

non ha reagito come sperava Bruxelles, e

oggi ne paghiamo le conseguenze: ci sono

fabbriche che chiudono, altre che non aprono

(vogliamo dire della gigafactory di Termoli?)

e lavoratori che stanno rischiando il posto.

Bravi i cinesi ad approfittarne.

A proposito: anche Alfredo Altavilla, BYD,

è stato suo ospite. Le dicono tutti di sì...

Credo di aver fatto un buon lavoro che mi

viene riconosciuto. Sono un giornalista vecchia

maniera: politici o imprenditori, a tutti

ho sempre chiesto il cellulare (e prima ancora

il telefono), anche quando non erano i pezzi

da novanta di oggi. Sono stato lungimirante.

Il primo #FORUMAutoMotive: 30 marzo

2015. Un’altra era?

Dieci anni fa potevamo permetterci di trattare

temi seri come la sicurezza stradale con approcci

diversi, ma sempre all’insegna del massimo

rispetto delle regole. Ricordo i consigli

dello chef Oldani su che cosa mangiare per

non rischiare il colpo di sonno. Poi è cambiato

tutto: con l’avvento dello smartphone, quindi

la distrazione come prima causa di incidentalità,

il dibattito si è spostato sulle responsabilità

degli educatori e su certi valori andati

persi. Dieci anni fa non si parlava nemmeno

di mobilità dolce, che in realtà può diventare

molto amara, ancora una volta perché chi ha

spinto su biciclette e monopattini non si è posto

il problema dalle fondamenta: le nostre

strade, le nostre città, sono adeguate? Ha ragione

chi parla di mondo al contrario...

18 - Flotte&finanza - marzo 2025

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marzo 2025 - Flotte&finanza - 19



ATTUALITÀ

BILANCI

A.I.A.G.A.

La vostra voce

Qualunque sia il tema - sostenibilità, transizione,

fisco, mercato, normazione - A.I.A.G.A. si assume

il ruolo di interprete per i fleet e mobility manager

Perché i siti delle società di noleggio sono lenti e imprecisi?

Perché le riparazioni si fanno presso officine

che non sono contente? Perché i tempi di autorizzazione

sono lunghissimi? Perché si insiste sulla digitalizzazione

ma i contratti si fanno su carta? Con la verve e

l’ironia che gli sono abituali, il presidente A.I.A.G.A. Giovanni

Tortorici prova a mettere sulla graticola Massimiliano

Abriola, Responsabile di Arval Mobility Observatory in Italia.

Non otterrà, com’è prevedibile, risposte nel merito, a parte

la dichiarata «ambizione di mettere a disposizione del driver

una app per monitorare e giudicare il lavoro dell’officina».

Abriola ribadirà invece la funzione della «connettività che

è un abilitatore della trasformazione della mobilità» e della

«telematica che aiuta anche la manutenzione predittiva».

La seconda edizione di ‘Accendiamo i Motori’, evento con

cui l’Associazione Italiana Acquirenti e Gestori di Auto

Aziendali si propone come «voce per i fleet e i mobility manager»,

ha detto Tortorici a nome del Board, si svolge in

15 tra workshop e tavole rotonde a un ritmo incalzante,

con la vicepresidente Laura Echino, la delegata Relazioni

Esterne e Internazionali Tiziana Maniezzo, e i consiglieri

Robert Satiri, Michele Amici, Luigi Fanizzo, nel ruolo di moderatori.

Senza la pretesa di esaurire in poche righe una

giornata di lavori, ecco alcuni spunti forniti dai 18 relatori.

Elettrico, qualcosa si può fare

Per Leonardo Artico (Motus E) «il noleggio potrebbe fare

da volano alla diffusione dell’elettrico, che oggi sconta limiti

ideologici, di non conoscenza del prodotto e anche di interoperabilità»;

è d’accordo Pietro Teofilatto (Aniasa), che

rileva positivamente «la riduzione del coefficiente al 10 per

cento su elettrico e plug in». Ma la norma secondo cui «per

calcolare il fringe benefit non si fa più riferimento al totale

emissioni di CO 2 ma alle tecnologie è», per Stefano Sirocchi

(Il Sole 24 Ore), «poco modulare e ingiusta». È però il 5 dicembre

e la legge di Bilancio 2025 è ancora in discussione.

In un workshop successivo, Davide Gibellini (GRAdvisory)

dirà che «elettrico e plug in non sono l’unico modo per fare

efficienza» e, considerando che «l’auto aziendale è spesso

la prima o seconda voce dei costi indiretti, oltre che una

voce di business, sarebbe opportuno che al fleet manager

venissero lasciati margini di manovra».

Tratteggia un futuro possibile, all’interno del panel sull’approccio

alla mobilità della Generazione Z, Francesco

Tomasini (Comune di Brescia): «Il nostro piano di mobility

management prevede non di passare ad auto meno inquinanti

ma di toglierle dalle strade. Vogliamo ridurre dall’80

al 50 per cento i veicoli in ingresso, spingendo sul car pooling

e sulla bici». Lavora nell’ottica di un maggiore benessere

economico e psico-fisico delle persone il mobility manager

descritto da Paolo Barbato (Wisear), sottolineando che affinché

il mobility management funzioni «servono condivisione

dei casi di successo, momenti di confronto e pazienza».

A questo proposito riportiamo il moderato ottimismo

di Fabio Rossi (UNI Ente Italiano di Normazione) sulla trasformazione

della Prassi UNI PdR/35:2018 in norma «entro

il primo trimestre 2025», norma che fa confluire «il fleet,

mobility, travel manager in un unico profilo, quello trasversale

del Chief FMT Officer». Sorvolando sul fatto che ‘corporate’

sarebbe stato termine più efficace, la certificazione

«ha il vantaggio della riconoscibilità sul mercato (esibire

un certificato significa affermare di operare in linea con

quella certa norma) e potrebbe essere requisito in un bando

pubblico». L’interlocuzione con il ministero è avviata.

LEASYS

Nel segno di Stellantis

La nuova Leasys archivia il suo primo anno di attività in crescita sia sul

piano commerciale che su quello finanziario. Obiettivo 2026: una flotta

gestita di un milione di veicoli, di cui un quarto full electric e plug in hybrid

Completato il processo di integrazione iniziato ad

aprile 2023 tra Leasys e Free2Move Lease, il primo

anno della nuova Leasys chiude positivamente.

Il 2024 della joint venture paritetica tra Stellantis

e Crédit Agricole va in archivio con un valore dell’attivo

superiore ai 10,2 miliardi di euro (+36 per cento anno su

anno) e oltre 243mila contratti siglati (+87) per una crescita

della flotta gestita di 4 punti percentuali

a quota 906mila veicoli, crescita trainata dai

clienti corporate (+32 per cento). I risultati

commerciali sono frutto della sinergia con il

costruttore di riferimento: la penetrazione

sulle vendite dei 14 marchi Stellantis è aumentata

di 9 punti sul canale B2B e di 21 sul

canale del noleggio a lungo termine, con una

performance particolarmente brillante nel

segmento dei veicoli commerciali leggeri.

Stellantis ma non solo. Come ha chiarito il CEO, Rolando

D’Arco, «la nostra offerta annovera tutte le principali Case

auto presenti sul mercato, permettendoci di partecipare

alle gare pubbliche con una rosa di marchi la più ampia

possibile». A questo proposito, ricordiamo che lo scorso

settembre Leasys si è aggiudicata l’appalto Consip da

15.300 tra vetture ed LCV - il 90 per cento di brand

Stellantis - ed è oggi fornitore unico per la PA in Italia.

Gli asset dello sviluppo

Cinque gli asset della strategia di sviluppo: proposta di

soluzioni di noleggio a medio e lungo termine, focus sul

target B2B con una gamma completa di prodotti e servizi,

sostegno ai piani di crescita di Stellantis (pur mantenendo

il già citato approccio multimarca), multicanalità (la rete

Stellantis in via prioritaria ma anche broker indipendenti

e vendita diretta), digitalizzazione (per esempio la piattaforma

di e-commerce per il noleggio di vetture Leasys

e-Store, il portale My-Leasys che assicura ai fleet manager

un quadro d’insieme della flotta in tempo reale, la App

dedicata ai driver per un accesso autonomo

ai servizi legati al noleggio della vettura...).

«Guardando al 2025», ha detto ancora il CEO,

«continueremo a implementare strategie volte

a migliorare l’esperienza dei nostri clienti,

rafforzando ulteriormente la nostra posizione

di leader nel settore del noleggio a lungo termine

e della mobilità sostenibile».

L’anno scorso Leasys gestiva, tra full electric

e plug in hybrid, circa 40mila fra vetture ed

LCV, per un’incidenza passata dall’8 per cento del 2022

al 13 per cento del 2024. «Il nostro obiettivo», ha concluso

D’Arco, «è di arrivare al 2026 con il 25 per cento di elettrificato

su una flotta globale di un milione di veicoli».

PRINCIPALI INDICATORI DI PERFORMANCE

• Contratti: 243mila, +87% anno su anno

• Flotta clienti corporate: 131mila veicoli, + 32% anno su anno

• Flotta gestita: 906mila veicoli, +4%

• Valore dell’attivo: 10.2 miliardi di euro, +36% anno su anno

• Margine operativo lordo (net banking income): 388 milioni di euro, +12% anno su anno

• Cost income ratio (escluso margine remarketing): 51%

• Utile ante imposte: 173 milioni di euro, in linea con il 2023

• Utile netto ‘adjusted’: 112 milioni di euro, in linea con il 2023

20 - Flotte&finanza - marzo 2025 www.flottefinanzaweb.it

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di Giorgia Rocca

Dal 2019, anno di fondazione, Claris Rent è interamente

controllata da Gruppo Cassa Centrale.

Un’appartenenza che si manifesta nell’individuazione

di un target preferenziale (la rete delle banche

del Gruppo), nell’offerta di servizi complementari

(i prodotti finanziari di Claris Leasing),

nell’impatto sui territori (con uno spirito mutualistico

e cooperativo). Con l’amministratore delegato

Michele Bini abbiamo messo a fuoco un

player del noleggio atipico.

F&F L’obiettivo dichiarato dal presidente

della Capogruppo Cassa Centrale Banca alla

nascita di Claris Rent - “crescere assieme,

sviluppando nuove strategie

di business adatte alla

clientela del credito cooperativo”

- è sempre valido?

››‰ Certamente. Il Gruppo

Cassa Centrale è espressione

di un modo di far banca

stando vicino ai territori.

Per far ciò occorre animare

strategie che siano

coerenti con le esigenze

che i territori manifestano

tempo per tempo

nello spirito mutualistico

e cooperativo che è tratto

distintivo del nostro Gruppo.

F&F L’appartenenza di Claris

Leasing allo stesso gruppo

Michele Bini, amministratore

delegato di Claris Leasing Spa da

marzo 2023.

bancario è valore aggiunto per l’offerta di Claris

Rent?

››‰ Senza dubbio. Entrando nel mondo del Credito

Cooperativo con Cassa Centrale, Claris Leasing si è messa

al servizio di una rete di banche che hanno una presenza

radicata di prossimità con la clientela distribuita

in tutta Italia.

Il Gruppo ha superato la soglia dei 2,4 milioni clienti tra

privati e imprese. Tra questi vi sono circa 490mila soci

cooperatori. La nostra offerta, sia di Claris Leasing che

di Claris Rent, consente di mettere a disposizione della

clientela una proposta variegata a supporto della crescita

di impresa e al servizio dei consumatori.

F&F Claris Rent propone soluzioni di noleggio a

lungo termine ad aziende e privati. È possibile tracciare

un identikit del cliente?

››‰ Le esigenze dei clienti sono in continua evoluzione,

una dinamica che si osserva, pur con differenti sfaccettature,

a ogni livello di stratificazione dei cluster. Negli

ultimi anni si è potuto constatare una sempre più spinta

propensione verso questa formula di servizio che, con

peculiarità ed esigenze variabili, riconduce a un comune

paradigma: quello di spostare su un terzo soggetto il carico

di un servizio aggregato di attività di cui sia l’azienda

sia il consumatore vogliono spogliarsi.

Nel caso delle aziende, oltre al tema di ridurre l’onere di

gestione interno del servizio, c’è l’esigenza di stabilizzare

il costo delle flotte che vengono rinnovate con periodicità

sempre più stretta. Nel caso, invece, del privato, soprattutto

per le giovani generazioni, sfumando il concetto

della proprietà il noleggio riconcilia l’opportunità di fruire

di veicoli attuali a costi contenuti e stabili, con un corollario

di servizi ‘senza pensieri’.

F&F È senza pensieri anche il ‘dopo contratto’, spesso

vissuto dal cliente con malcelata ansia? Claris

Rent dispone di una rete di assistenza?

››‰ Il valore del servizio di noleggio è palpabile in modo

concreto proprio nelle attività di gestione del post-vendita,

laddove inizia il ciclo di vita e manutenzione del mezzo.

Claris dispone di una sua struttura al servizio dei clienti

e delle banche del Gruppo. Questa assistenza di prima

emergenza è amplificata dalla ricettività della rete diffusa

delle banche sui territori e del partner di noleggio che, in

chiave più operativa, interviene somministrando tempo

per tempo le attività di cui hanno bisogno i veicoli in circolazione,

sia che si tratti di interventi di manutenzione

ordinaria che di interventi di manutenzione straordinaria.

Vi è poi una ampia rete di assistenza convenzionata

dove i clienti possono ricondurre i mezzi per

tutta l’attività che si rende necessaria.

F&F Partner di noleggio vuol dire un top

player?

››‰ Il Gruppo Cassa Centrale si posiziona

tra i primi 10 nel panorama bancario nazionale.

Vuole offrire ai propri clienti una gamma

di servizi e di prodotti operati in via diretta o attraverso

partner che devono garantire standard coerenti con il

profilo del Gruppo. Riteniamo che la scelta di primari

partner sia in linea con tali esigenze.

F&F Nel 2024 il noleggio a lungo termine ha registrato

un calo di nuove immatricolazioni e le previsioni

Dataforce per il 2025 restano negative.

Come si è chiuso il 2024 di Claris Rent e quali sono

le aspettative per l’anno in corso?

››‰ La sfida che sta portando avanti Claris Rent si colloca

in un trend opposto alle attuali dinamiche del mercato

del noleggio e, in questo senso, anche i nostri numeri

sono in linea con questa controtendenza esprimendo

una crescita a doppia cifra.

Abbiamo l’ambizione di portare i clienti del Gruppo nella

L’assistenza

è amplificata

dalla ricettività

delle banche

del Gruppo

e del partner

di noleggio

dimensione di una consapevolezza che le banche del

Gruppo Cassa Centrale, con cui hanno un rapporto fiduciario

per una già ampia gamma di prodotti, possono

essere un punto di riferimento anche per la scelta di un

servizio che, soprattutto in Italia, rientra in una sfera

molto personale e complessa: la mobilità.

Nel corso degli anni la banca ha assunto un ruolo chiave

nel tessuto sociale, diventando un organo di trasmissione

di servizi, prodotti e narrative legislative. In questo caso

dobbiamo diventare interpreti autorevoli di un fabbisogno

necessario per la quotidianità dei giovani, delle famiglie,

dei privati e delle aziende.

F&F Crede che l’aumento della tassazione

sul fringe benefit possa condizionare

le scelte dell’utente?

››‰ Il tema della tassazione del fringe benefit

ricade in una scelta del Governo di favorire un

cambio di rotta sull’approccio green, per cui

non vi è dubbio che la determinazione emersa

a valle della legge di bilancio condizioni già

oggi alcune decisioni. Starà a noi costruire una offerta dedicata

e più raffinata per semplificare agli utenti una scelta

che massimizzi i benefici in linea con la normativa attuale.

F&F Il Gruppo Cassa Centrale figura tra le 175

‘Aziende più attente al clima’ 2025. Immagine e

sostanza?

››‰ La sostenibilità e l’attenzione al clima sono elementi

su cui il Gruppo sta lavorando molto, non solo con delle

scelte sempre più verticali e concrete, ma anche con

una comunicazione interna che consenta di costruire

una cultura consapevole diffusa. L’auspicio è che possa

tradursi in comportamenti dei singoli che si riflettono in

una rappresentazione corale coerente con questi argomenti

che non sono abiti, ma doveri e responsabilità comuni

da cui non possiamo esimerci.

22 - Flotte&finanza - marzo 2025

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www.flottefinanzaweb.it marzo 2025 - Flotte&finanza - 23



TECH-MOBILITY

COMPANY

HORIZON AUTOMOTIVE

Un’ottima annata

Il 2024 si è chiuso con risultati positivi per Horizon Automotive, merito

di un modello di business innovativo e dei cospicui investimenti sia negli

store fisici che in ambito digitale, tra tecnologia e intelligenza artificiale

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Tutti positivi i numeri del 2024: aumentano

gli ordini (+63%, circa 7.000 unità),

il fatturato (17,4 milioni di euro),

i nuovi clienti (3.600). Cosa ancora più importante,

restano positivi anche nelle proiezioni

2025-2027. Horizon Automotive, nella

definizione dell’Head of Marketing & Digital

Matteo Baggio «una Tech-Mobility Company

che aggrega soluzioni di mobilità alternative

all’acquisto in proprietà dell’auto», si conferma

in controtendenza in un mercato che sta attraversando

una fase di calo. Il suo innovativo modello di business

le consente infatti di generare ricavi aggiuntivi

per il dealer e per le case costruttrici che rappresentano

attraverso l’acquisizione di nuovi clienti aziende e privati

che altrimenti rimarrebbero ‘inerti’ di fronte alle possibilità

offerte dalle nuove formule di mobilità.

Un modello che fa della tecnologia l’elemento chiave, il cui

cuore è rappresentato dalla Horizon Mobility Platform: una

piattaforma nata per semplificare l’ingresso del concessionario

nel mondo del NLT e al cui interno è presente l’intero

stock multi-brand dei dealer associati alla rete Horizon.

Vi sono integrati strumenti quali Quicko, il primo multi-quotatore

basato sull’intelligenza artificiale che calcola e confronta

in tempo reale i canoni di tutte le società di noleggio

a lungo termine per ogni veicolo presente sulla Horizon

Mobility Platform; Wizard, l’assistente virtuale che guida

l’utente verso le migliori combinazioni di veicoli e canoni

di noleggio mediante domande mirate sulle sue abitudini

di mobilità; e gli Horizon Index, strumenti innovativi per il

mondo del noleggio a lungo termine, basati su algoritmi

proprietari, che permettono di misurare la competitività

dei canoni Horizon. In particolare, l’Horizon Index 1 confronta

le offerte di Horizon con tutti i canoni proposti online

per lo stesso modello calcolando il risparmio, mentre Index

2 aiuta a scegliere tra acquisto e noleggio: la

combinazione di questi due strumenti dà vita

al Super Index, un algoritmo che mostra il

massimo livello di convenienza tra noleggio

a lungo termine con Horizon, altre opzioni di

noleggio online e acquisto in proprietà. Infine,

il Green Index suggerisce le alternative elettriche

più convenienti rispetto ai modelli endotermici,

calcolando anche il potenziale risparmio

in termini di TCO ed emissioni di CO 2 .

Business in espansione

Anche nel 2024 gli investimenti di Horizon in digital media

e nell’espansione della rete fisica sono stati notevoli:

oggi 60 concessionarie e 20 store che saliranno a 35

entro la fine del 2025.

Ambizioso il piano industriale 2025-2027: oltre 20.000

ordini, una rete di più di 200 dealer-partner (di cui 100 in

Italia e gli altri in almeno un paio di Paesi europei), ricavi

sopra i 50 milioni e 1 miliardo di euro di fatturato incrementale

generato per tutta la rete tra il 2020, anno di nascita,

e il 2027 (700 milioni nel triennio 25-27). Per raggiungere

questi obiettivi Horizon investirà ulteriormente

in tecnologia, con l’intenzione di accelerare la scalabilità

del business, e nel marketing, per educare il cliente finale

rispetto alle nuove formule di mobilità.

Nei piani di sviluppo dell’azienda anche 110 nuove assunzioni

a livello Gruppo (70 in Italia), a dimostrazione che un

modello di business basato su innovazione, tecnologia e

partnership strategiche può trasformare il mercato del

noleggio a lungo termine e creare opportunità di crescita

sostenibile, sia nel nostro Paese sia all’estero. Tra le partnership

strategiche avviate negli ultimi mesi rientra l’accordo

siglato con Edison per rendere più competitivi i costi

totali legati al noleggio e alla ricarica dei veicoli green.

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24 - Flotte&finanza - marzo 2025

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ACT25

ACT25

di Giacinta Moraschi

OSSERVATORIO

È tempo di agire

Saranno le aziende, di noleggio e non solo, a dare slancio alla transizione

verso una mobilità sempre più sostenibile. È lo scenario tratteggiato

da Arval Mobility Observatory nel suo Automotive Country Trends 2025

Nuove immatricolazioni in frenata, elettrico in calo

e tagli alla produzione da parte di alcuni tra i più

importanti player del settore (Volkswagen ma

anche Stellantis, Ford e Renault e, nell’ambito della componentistica,

Bosch, Michelin e Schaeffler) hanno mandato

in archivio un 2024 da dimenticare. In Italia come

nel resto d’Europa. Per l’anno in corso, però, Arval Mobility

Observatory ha rilevato alcuni possibili cambi di rotta.

Secondo quanto si legge nel suo ACT25 (Automotive

Country Trends 2025), il libro bianco realizzato con il

contributo di BNL BNP Paribas Economic Research,

Osservatorio Findomestic e Aiaga, uno degli elementi

che guiderà il mercato automotive sarà l’introduzione

dei nuovi limiti alle emissioni stabiliti dall’Ue, limiti che

INFRASTRUTTURE DI RICARICA

FOCUS AUTOSTRADE

IN ITALIA

84% 241%

32.776

47.228

60.339

310

851

1.057

set-22 set-23 set-24 set-22 set-23 set-24

potrebbero portare a un aumento dell’immatricolato di

auto elettriche; un’ulteriore spinta deriverebbe dalla massiccia

presenza di produttori cinesi con modelli economicamente

sempre più accessibili (le stime di Aniasa-

Bain & Company al 2030 danno una penetrazione, in

Europa, di almeno il 7%, mentre secondo il rapporto

Global Automotive Outlook di AlixPartners, Pechino arriverà

a ottenere il 33% della quota di mercato globale);

per non dire dello sviluppo della rete di ricarica, soprattutto

lungo le arterie autostradali, che non si arresta nonostante

il circolante in Italia sia di sole 277.000 unità.

Il cambiamento va sostenuto

«Il 2024», riflette Massimiliano Abriola, Responsabile di

Arval Mobility Observatory in Italia, «ci ha probabilmente

accompagnato verso un momento cruciale. Districandosi

tra elettrificazione, normative e nuove pressioni globali

il settore è giunto a una comprensione profonda e concreta

della situazione. L’apice è rappresentato dalla decisione

di agire, un processo di consapevolezza crescente

che attende nel 2025 una maturazione e delle azioni

a sostegno di un cambiamento capace di supportare le

L’incremento delle infrastrutture di ricarica lungo le arterie

autostradali è fondamentale al fine di facilitare gli

spostamenti sui tratti extraurbani, per annullare la range

anxiety sia in ambito privato che di business (e favorire

di conseguenza l’elettrificazione delle flotte aziendali).

60%

strategie delle aziende ma che abbia anche effetti positivi

sul più ampio contesto sociale».

Se è indubbio che per il privato cittadino l’auto resti il principale

mezzo di trasporto (il 65 per cento degli spostamenti

degli italiani avviene su quattro ruote), la mobilità

sostenibile avanza e saranno le aziende a dare slancio

a questa transizione, in ragione di una differente coscienza

ambientale e di normative sempre più stringenti (Aiaga

cita, tra le altre, la Direttiva CSRD, i criteri ESG, la Carbon

Footprint e il Piano Spostamenti Casa-Lavoro).

In Italia, il rapporto annuale di Aniasa evidenzia che oltre

il 45 per cento delle grandi aziende ha già adottato politiche

di mobilità sostenibile, con l’obiettivo al 2030 di inflottare

almeno la metà di veicoli ad alimentazione alternativa.

I fleet/mobility manager sono al centro di questa

trasformazione e sono chiamati a guidare un cambiamento

in linea con le nuove regole tra efficienza, decarbonizzazione,

innovazione. Secondo Aiaga, la connettività,

necessaria anche per il monitoraggio della sostenibilità

del veicolo, interesserà l’85 per cento delle flotte.

55%

TAGLI EMISSIONI

CO2 ENTRO

IL 2030

89%

AZIENDE

IMPEGNATE

NELLA

TRANSIZIONE

ENERGETICA

IL 60% DEGLI

ITALIANI IN

FUTURO PREFERIRÀ

LA MOBILITÀ

CONDIVISA

ALL’AUTO

DI PROPRIETÀ

PER RAGIONI

AMBIENTALI

E MOTIVI

ECONOMICI

85%

AZIENDE

INTERESSATE

ALLA

CONNETTIVITÀ

DEI MEZZI

Preparati al futuro

«Il riparatore non lavora per Arval, lavora con Arval». Una

semplice preposizione basta a cambiare prospettiva.

Alla convention milanese ‘Preparati al futuro. Competenza,

velocità, passione’, con cui l’azienda di noleggio ha chiamato

a raccolta i suoi 195 Arval Premium Center, Efrem Bresolin,

direttore Aftermarket Networks, ha messo a fuoco la rete di

riparatori di eccellenza. O meglio, una parte della rete.

Arval Preferred conta infatti, oltre ai 195 multiservice (206 a

fine 2024), 1.620 specialisti dei singoli servizi, i cosiddetti

Arval Center. In tutto 1.826, per un aumento di 110 centri rispetto

al 2023. L’obiettivo è quello di perseguire una crescita

mirata, cercando di anticipare il fabbisogno in ottica predittiva

e intervenire laddove c’è necessità di nuove strutture.

Chi sono gli autoriparatori Arval Preferred?

Imprenditori che hanno scelto di lavorare con Arval sapendo di essere degli ambasciatori.

Quando vendiamo il contratto di noleggio al cliente presentiamo il

network preferenziale Arval come parte integrante. Oggi ho incontrato i 195

Premium Center, ma incontrerò anche tutti gli Arval Center in dieci tappe. C’è

poi il mondo coverage che porta la nostra rete di assistenza a oltre 6.300 strutture.

Non registriamo defezioni, la canalizzazione funziona.

Parliamo di aziende strutturate?

Ce ne sono che lavorano soltanto con i noleggiatori e hanno fatturati importanti,

quelle medio grandi si sono organizzate in quest’ottica. Alcune hanno creato

delle factory. Il focus è sempre la soddisfazione del cliente finale. Che cosa possiamo

fare, tutti assieme, per far sì che il cliente sia contento? La risposta la darà

la survey, oggi superiamo di gran lunga il 90 per cento e ancora non ci basta.

Veicoli ibridi ed elettrici: la rete è pronta?

Tutte i centri Arval Preferred sono abilitati Pes-Pav e stiamo lavorando per completare

la formazione con la certificazione Pei.

Tariffe di manodopera basse e zero margini sui ricambi. Vox populi?

Premiamo le performance. Quanto ai ricambi, la stragrande maggioranza dei

nostri riparatori è sollevata di non dover gestire gli approvvigionamenti. Mi faccia

anche dire che per quello che riguarda le parti di carrozzeria utilizziamo solo ricambi

originali. Non vogliamo perdere tempo.

26 - Flotte&finanza - marzo 2025

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marzo 2025 - Flotte&finanza - 27



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assieme a servizi post-vendita, incluso il servizio di presa

e riconsegna per gli interventi di manutenzione ordinaria

e straordinaria.

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SOLUZIONI

DI RICARICA

CHARGEGURU

Ci penso io

Privati, aziende, flotte: a ogni cliente la sua

installazione. L’approccio, invece, è lo stesso

e punta a una soluzione chiavi in mano

Semplificare le operazioni di ricarica

elettrica è l’obiettivo dichiarato

di ChargeGuru, azienda specializzata

nell’installazione di colonnine

e wallbox. «Tramite una piattaforma

tecnologica avanzata», spiega Carla

Pirozzi, E-Mobility Business Developer,

«ChargeGuru genera preventivi rapidi e accurati, offrendo

un supporto completo ai clienti in ogni fase del progetto,

dall’analisi delle esigenze all’installazione. Forniamo soluzioni

chiavi in mano per rendere l’installazione dei punti

di ricarica un processo fluido ed efficiente, eliminando

disinformazione, complessità tecniche e burocratiche».

F&F Prezzi ancora troppo alti, autonomia limitata,

colonnine insufficienti sono i principali ostacoli

alla diffusione dell’elettrico. La wallbox come una

delle soluzioni alle carenze della rete di ricarica?

››‰ I dati raccolti nel 2024 da Motus-E rivelano che le

principali problematiche percepite dagli utenti dell’elettrico

sono: colonnine pubbliche occupate da veicoli endotermici,

stazioni di ricarica spesso fuori servizio, mancanza

di servizi di supporto

In questo contesto, avere una wallbox privata, a casa o

in azienda, diventa un fattore chiave per migliorare l’esperienza

di ricarica, garantendo comodità, disponibilità e

costi di ricarica inferiori rispetto alle colonnine pubbliche.

F&F Come si differenziano gli impianti di ricarica?

››‰ Forniamo installazioni domestiche per proprietari

di case singole e di posti auto in condominio, distinguendoci

come unico operatore in Italia con una soluzione

finanziata per i condomini.

Le nostre soluzioni per le aziende sono scalabili e comprendono

l’installazione di punti di ricarica sia in sede sia

presso le abitazioni dei dipendenti. Partendo da uno studio

di fattibilità, individuiamo la soluzione tecnico-economica

più adatta, con il supporto del nostro team di ingegneri

per la progettazione elettrica e le attività

di ingegneria specialistica.

Quanto alle flotte aziendali, la nostra

piattaforma permette ai fleet manager di monitorare i

consumi, gestire tariffe e rimborsi per la ricarica domestica

e centralizzare la gestione dell’intera infrastruttura.

Grazie a una fase di indagine iniziale, possiamo proporre

soluzioni personalizzate che rispondano alle specifiche

necessità delle flotte, assicurando un’integrazione ottimale

tra ricarica aziendale e privata.

F&F Il rapporto con il cliente si esaurisce con l’installazione

della wallbox?

››‰ I nostri clienti possono contare su di noi anche dopo

l’installazione. Offriamo installazioni certificate, garantendo

massima qualità e sicurezza. Collaboriamo costantemente

con i migliori produttori di hardware, valutando

la loro disponibilità al supporto e l’affidabilità dei

loro prodotti. In base alle esigenze specifiche, poi, proponiamo

anche contratti di manutenzione preventiva.

F&F Come si è chiuso il 2024 di ChargeGuru in

Italia? E negli altri Paesi in cui opera? Quali sono

le attese per l’anno in corso?

››‰ Il 2024 è stato l’anno del lancio dell’offerta dedicata

alle infrastrutture condominiali, già accolta con successo

in cinque Paesi europei oltre alla Francia dove già era

presente: Portogallo, Spagna, Germania, Regno Unito e

Italia. Questa soluzione permette di elettrificare i condomini

a costo zero e preparare gli edifici al futuro della

mobilità. Per l’anno corrente puntiamo a espandere ancora

di più questa posizione, presentandoci come unico

interlocutore in Europa per la ricarica in tutte le sue sfumature:

a casa, in condominio, al lavoro e nel pubblico.

30 - Flotte&finanza - marzo 2025

www.flottefinanzaweb.it



TARGA

TELEMATICS

PARTNERSHIP

Dati dinamici

Sono quelli delle flotte Volkswagen e Toyota che

verranno integrati nella piattaforma di Targa

Telematics per sviluppare nuovi servizi di mobilità

Dopo Volkswagen Group Info Services AG un altro

big player dell’industria automobilistica, Toyota

Motors Europe, si affida a Targa Telematics per

sviluppare servizi innovativi per la mobilità connessa.

In entrambi i casi, la partnership prevede l’integrazione

diretta dei flussi di dati provenienti dalle flotte - di vetture

e veicoli commerciali Volkswagen oltre che Audi, Škoda,

Seat e Cupra per il Costruttore di Hanover, di veicoli Toyota

e Lexus per la Casa giapponese - nella piattaforma della

tech-company. L’analisi di chilometraggio, consumo di

carburante, dati EV, posizione GPS e altre metriche, porterà

a soluzioni ad hoc per i fleet manager in ambito manutenzione,

recupero dei veicoli rubati, gestione dei reclami,

rilevamento delle frodi, analisi della guida, report sulle attività,

EV management, corporate car sharing. Tutto questo

senza che siano necessarie nuove installazioni.

«Le collaborazioni che stiamo portando avanti con le Case

auto», spiega Alberto Falcione, Vice President Sales

di Targa Telematics, «vanno nella direzione di fornire

nuovi servizi di mobilità sviluppati attraverso l’integrazione

dei flussi di dati provenienti dai veicoli

equipaggiati di apparati elettronici di primo

impianto (OEM), riducendo

così gli impatti operativi legati alle

installazioni delle soluzioni after-

market. Gli obiettivi sono quelli di superare la complessità

legata all’integrazione e omogenizzazione dei flussi dati,

rendendoli accessibili mediante le piattaforme digitali di

Targa Telematics in base alla necessità ed economicità

per il cliente. Risultati certi e ottimali sono assicurati dal

veloce deployment delle soluzioni attraverso il rilascio settimanale

di nuove funzionalità».

Dalle partnership con i costruttori deriveranno anche

strumenti per ottimizzare le strategie di vendita attraverso

l’analisi dei dati storici, massimizzare il valore di remarketing,

monitorare e ridurre i costi operativi e aumentare

l’efficienza e l’utilizzo delle flotte.

Protezione garantita

Grazie a partnership come quelle sottoscritte con

Volkswagen e Toyota, Targa Telematics sarà in grado

di fornire ai fleet manager e agli stessi conducenti un

numero sempre maggiore di servizi digitali, semplificando

il processo di provisioning nei veicoli.

Integrando i dati provenienti dai sistemi di bordo di ciascun

produttore con un forte focus sulla privacy e sulla

sicurezza, Targa Telematics punta a fornire servizi innovativi

per la mobilità connessa. Questo approccio,

conforme al GDPR, consente di sviluppare soluzioni che

soddisfano le esigenze dei clienti, garantendo al contempo

i più alti standard di protezione dei dati.

Oltre che in Italia, la tech-company sta consolidando la

propria leadership nella gestione dei dati dei car maker

in Francia, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Germania,

Austria, Svizzera, Paesi Bassi,

Belgio, Lussemburgo, Polonia,

Repubblica Ceca, Slovacchia,

Slovenia, Croazia, Ungheria e

nei Paesi nordici.

32 - Flotte&finanza marzo 2025

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ATTUALITÀ

ATTUALITÀ

di Tiziana Altieri

FURTI DI VEICOLI

Proteggiti

I numeri sono tornati quelli dell’epoca pre-Covid, ma sono aumentati

i ritrovamenti grazie alla combinazione tra tecnologie e servizi digitali

e componenti hardware sofisticate. Come quelle di Mercedes-Benz

Un reato, quello dei furti, vecchio quasi come la

storia delle auto stesse. Correva l’anno 1986, erano

trascorsi solo sette anni dal famoso viaggio

di Bertha Benz a bordo della Patent Motorwagen quando,

per la prima volta, a Parigi venne denunciata la sparizione

di un’automobile.

Un fenomeno che impatta sulla psiche del malcapitato

e, ovviamente, sul suo portafogli, al quale si cerca da

sempre di trovare una soluzione. In ben oltre un secolo

le Case costruttrici e gli specialisti in sicurezza hanno

brevettato numerosi presidi allo scopo di fermare i malintenzionati:

da quelli prettamente meccanici ai più recenti

digitali, primi tra tutti le smart key con immobilizer.

Oggi l’Internet of Things ha aperto nuove opportunità e,

grazie alla combinazione tra tecnologie e servizi digitali

e componenti hardware sempre più sofisticate, è possibile

innalzare la barriera di protezione intorno alle quat-

tro ruote, siano esse auto ma anche veicoli da lavoro.

Di questo si è parlato a Roma in occasione della conferenza

organizzata da Mercedes-Benz con la Polizia

Stradale.

In Italia è allarme

Qualche numero: nei primi 11 mesi del 2024 in Italia

sono stati denunciati poco meno di 81.400 furti di auto

e van, circa 26.400 motoveicoli e oltre 1.660 veicoli industriali.

Di oltre la metà di questi si è persa completamente

traccia. In particolare nel caso dei pesanti la percentuale

di recupero è di solo il 37 per cento.

«Il trend del 2024», ha dichiarato Debora Montenero, direttore

3° divisione Polizia Stradale, «è simile a quello del

2023, siamo tornati ai livelli pre-pandemici. La buona notizia

è che sono aumentati i ritrovamenti, +10 per cento.

Spesso il furto di un veicolo è un reato propedeutico (serve

cioè a commetterne altri), alcune volte l’obiettivo sono i

suoi componenti, altre ancora, specie l’alto di gamma, finisce

all’estero dopo un’alterazione degli elementi identificativi.

La Polizia Stradale è impegnata nell’azione di

contrasto attraverso la lotta al riciclaggio internazionale,

controlli amministrativi (anche su rottamatori, autosaloni,

etc.), servizi dedicati nazionali e internazionali».

Da Debora Montenero anche qualche consiglio per evitare

di non trovare il proprio veicolo al ritorno: «Tenete

la chiave in una scatolina metallica per evitare il furto

delle frequenze e accertatevi di aver chiuso il mezzo prima

di allontanarvi. Oggi i ladri hanno cognizioni di elettronica

avanzate».

Soluzioni stellari

Per cercare di prevenire e scongiurare i furti Mercedes-

Benz ha messo in campo una serie di presidi tecnologici

che massimizzano la propria efficacia mediante la combinazione

di tre elementi: il Connect Package, presente

di serie su tutti i modelli della Stella, la Protezione vettura

Guard 360° plus destinata alle vetture top di gamma, il

Pacchetto parcheggio con telecamera 360°. Inoltre, attraverso

la captive Merfina, la Stella offre ai propri clienti

una serie di coperture assicurative - Premium, Base e

Base Light, livelli scalabili grazie all’integrazione di un’offerta

di servizi aggiuntivi - che mitigano l’effetto di un

eventuale furto.

«In caso di urto o effrazione», ha spiegato Sebastian

Guayacan, Product Manager Digital Extras, Charging &

EVA2 di Mercedes-Benz Italia, «il proprietario/utilizzatore

del mezzo riceve sullo smartphone, attraverso l’App

Mercedes-Benz, un alert con la segnalazione. Dopo le

opportune procedure di autenticazione, la chiamata di

allarme viene trasferita al service partner autorizzato,

Vodafone Automotive, che inoltra i dati di localizzazione

direttamente alle Forze dell’Ordine. Le indagini possono

iniziare immediatamente. Per ragioni di sicurezza e per

non interferire nelle operazioni di polizia, una volta avviata

la procedura tutte le funzioni di localizzazione visibili dal

cliente attraverso l’App vengono inibite».

Entrando nel dettaglio, Mercedes-Benz Connect Package,

disponibile di serie gratuitamente per i primi tre anni dall’acquisto

della vettura, offre fino a 40 Digital Extras suddivisi

in cinque categorie principali: servizi remoti, servizi

di navigazione, servizi di intrattenimento, servizi di personalizzazione

e sicurezza e servizi di navigazione EV.

All’interno di questo bouquet sono presenti diverse funzionalità

utili a proteggere la propria auto dai furti. Dalla

chiusura porte/finestrini da remoto all’assistenza quando

Furti e recuperi in Italia negli ultimi tre anni

2022 2023 2024 (al 30/11)

Rubati Recuperati Rubati Recuperati Rubati Recuperati

Autoveicoli 89.551 36.726 94.835 40.698 81.377 37.622

Motoveicoli 31.169 12.132 31.658 12.966 26.408 11.703

Mezzi pesanti 2.416 813 2.718 754 1.664 617

Totale 123.136 49.671 129.211 54.418 109.449 49.942

Fonte: Dati nazionali FF.00

si verifica un furto, dalla localizzazione del veicolo al tracking

geografico, fino alla disattivazione della chiave di

emergenza o di tutte le chiavi.

Il sistema di protezione vettura Guard 360° plus include,

invece, l’impianto di allarme antifurto-antiscasso, la protezione

antirimozione con segnale ottico e acustico di

avvertimento in caso di rilevamento di variazioni della

posizione, la protezione volumetrica dell’abitacolo con

allarme al rilevamento di movimenti al suo interno e la

notifica di furto con rilevamento danni da parcheggio.

Infine, il pacchetto parcheggio con telecamera 360°,

oltre a essere un valido alleato nelle manovre, in caso di

eventi quali effrazioni, atti vandalici o semplici urti, scatta

automaticamente cinque foto intorno alla vettura e le

memorizza in modo che possano essere utilizzate come

eventuale prova documentale.

Tutte queste funzioni legate alla sicurezza come anche

all’intrattenimento sono sempre più richieste dai clienti:

in Italia si è registrato un +65,5 per cento della domanda

nei primi 11 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo

del 2023.

Massima protezione per i commerciali

Sui veicoli commerciali si è focalizzato Francesco De

Simone, Field Technical Specialist

Mercedes-Benz Vans Italia:

«Anche sui van Mercedes-Benz

propone Connect Package con

Digital Extras e il pacchetto parcheggio

con telecamera 360°.

Guard 360 è, invece, proposto

oggi soltanto su Vito N1, su

Sprinter arriverà alla fine

del 2025. Infine, ricordo

che a disposizione dei

clienti ci sono numerosi

strumenti meccanici per

scongiurare l’apertura

delle porte e la possibilità

di personalizzare le

centraline».

In alto, i numeri

relativi agli ultimi

tre anni diffusi

dalla Forze

dell’Ordine.

Francia, Italia,

Germania, Olanda

e Spagna sono i

Paesi europei che

contano il

maggior numero

di furti.

Focalizzandosi

sulla Penisola,

Campania, Puglia,

Lazio, Sicilia

e Lombardia sono

le regioni dove il

fenomeno è più

allarmante.

In basso, l’App

Mercedes-Benz

che allerta in caso

di urto o

effrazione.

34 - Flotte&finanza - marzo 2025

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PROVA

CONSUMI

PROVA

CONSUMI

KIA SORENTO

Torna a Sorento

È vero, il nome dell’Mpv Kia si ispira anche alla bellissima cittadina costiera,

ma è altrettanto vero che con un pieno di gasolio raggiunge proprio Sorrento

da Milano senza soste dal benzinaio. Con molto comfort e spazio per sette

di Enzo Rizzo

Là dove c’erano i monovolume oggi ci sono crossover:

sette posti, con i sedili in terza fila a scomparsa

e capaci di accogliere adulti viaggianti comodamente,

dimensioni e aspetto da grande Suv,

nemmeno grandissimo, in ossequio a un mercato che

richiede Sport utility, il tutto condito da dotazioni e prestazioni

congrue senza dimenticare l’estetica e il design.

Uno degli esponenti più rappresentativi di questa corrente

(senza rimandi all’elettrificazione per questa volta) automobilistica

è la Kia Sorento. Oggetto di un profondo

restyling, a noi italiani non può che suscitare familiarità,

considerando il nome. Con una erre sola per rendere più

soave la pronuncia, è vero che la Kia si ispira a Sorrento

richiamando la bellezza e unicità della località della

Costiera Amalfitana, ma non va dimenticata anche la

statunitense Sorrento Valley, quartiere di San Diego in

California noto sì per il golf, il mare e l’università, ma

anche per hi-tech, biotech e ricerca scientifica.

Spazio allo spazio

E tecnologia, oltre che la possibilità di vedere bei panorami,

li offre anche la Sorento, che in questa nuova ge-

Scheda tecnica Kia Sorento 2.2 Crdi 4wd Evolution

Motore Diesel 4 cilindri in linea 2.151 cc, turbo con turbina a

geometria variabile e intercooler, montato in posizione trasversale

Potenza massima

193 Cv

Coppia massima di sistema 450 Nm da 1.750 a 2.750 giri/minuto

Velocità

201 km/h

Acc. 0-100 km/h

9,2 secondi

Emissioni

169 g/km

Consumo medio

WLTP 6,5 l/100 km

Serbatoio

67 litri

Cambio

Automatico a doppia frizione a 8 rapporti

Trazione

Integrale a inserimento automatico

Dimensioni

4,82 x 1,90 x 1,70 m

Bagagliaio

Da 170 a 1.996 litri

Peso

1.929 kg

Prezzo

59.650 euro

nerazione si presenta con dimensioni importanti (4,82

metri di lunghezza) ma non eccessivamente voluminose,

garantendo al contempo generoso spazio interno. In

questo senso danno una mano il passo importante (2,82

metri) e i ridotti sbalzi, per cui a bordo lo spazio è adeguato

e fino a sette ci si sta tranquillamente. L’ultima

fila di sedili è a scomparsa nel bagagliaio. La seconda

fila, per accedervi, si sblocca con un pratico pulsante

sullo schienale vicino l’appoggiatesta e i passeggeri in

fondo dispongono di bocchette di aerazione, possibilità

di regolare il flusso d’aria, prese Usb-C e 12 volt.

Il tetto apribile panoramico contribuisce ad ‘allargare

l’ambiente’, per cui una volta che driver e passeggeri si

accomodano a bordo, la sensazionedi percorrere chilometri

nel pieno comfort diventa una certezza. Senza sosta.

Con un pieno di gasolio si percorrono infatti circa 900 chilometri

in autostrada, quanto basta per raggiungere

Sorrento da Milano. Avete letto bene, il motore è diesel,

che pian piano sta finalmente ritornando nei listini: si tratta

di un 2.2 litri quattro cilindri con iniezione Common Rail,

turbo a geometria variabile e intercooler che eroga 193

Cv e 450 Nm di coppia massima, un propulsore più

che sufficiente per dare il giusto brio a una vettura

che non nasce sportiva ma che comunque

fornisce adeguate prestazioni. Idem per i freni:

il loro compito è gravoso e reggono la fatica, ma le due

tonnellate della vettura sono un dato di fatto.

A bordo, vale la pena ribadirlo, i chilometri scorrono

sereni: il driver ha tutto sotto controllo e si interfaccia

L’impronta

stilistica della

nuova Kia Sorento

riprende quella

della sorella

elettrica EV9

soprattutto nei

gruppi ottici e

nell’impostazione

degli interni.

Il risultato è un

crossover sette

posti dalle forme

armoniche

e proporzionate,

con dettagli in

nero lucido che

donano eleganza.

36 - Flotte&finanza - marzo 2025 www.flottefinanzaweb.com

marzo 2025 - Flotte&finanza - 37



PROVA

CONSUMI

PROVA

CONSUMI

PERCORSO URBANO - 25 KM

IL DETTAGLIO CHE FA LA DIFFERENZA

È una zona poco frequentata da

pulsanti e manopole quella del

profilo laterale sinistro del sedile

del passeggero anteriore, per intenderci

la parte dello schienale

che ‘guarda’ verso il driver. Driver

che è il principale destinatario dei

due comandi con i quali può regolare

elettricamente l’inclinazione

dello schienale e lo scorrimento longitudinale della poltrona a fianco.

Una comodità per il guidatore che riesce a modulare il sedile senza

dover ricorrere a funambolici contorcimenti per raggiungere i comandi

elettrici a destra della seduta vicino la portiera.

Già che c’erano, in Kia hanno pensato di predisporre una presa Usb per

la gioia di chi si accomoda in seconda fila: qui lo schienale si reclina

premendo il pulsante vicino l’appoggiatesta. I due in terza fila non sono

poi posti di serie B: oltre a ospitare due adulti, hanno a disposizione

bocchette di aerazione e i relativi sedili sono reclinabili tramite i pulsanti

nel vano bagagli.

38 - Flotte&finanza - marzo 2025

INTERNI Un grande cockpit ricurvo

orientato verso il dirver che si estende

fino alla consolle centrale: il quadro

strumenti contabilizza 12,3 pollici, il

display centrale 12,2. Intorno a questo

‘scudo’ informativo, palette, levette,

manopole e pulsanti, con tanti tasti fisici

nel tunnel centrale dove la fanno da

padrone la rotellona del cambio

automatico, la rotellina dei programmi di

guida e il pulsante del freno di

stazionamento. A sinistra, al centro,

l’area connessioni con protagonisti

l’infotainment, gli smartphone e le prese

di ricarica o collegamento. Sotto, il vano

bagagli, dalle grandi capacità e

versatilità: in configurazione 2+3, in

lunghezza ci sono almeno 110 cm, con la

seconda fila tutta avanti si guadagnano

una quindicina di centimetri.

con un cockpit ricurvo e orientato verso di sé che mette

insieme 24,5 pollici tra quadro strumenti e display centrale;

a corredo una pletora di tasti fisici sul tunnel centrale

e una serie di comandi alla base del display centrale che

danno vita a una mini plancia multifunzionale. Degne di

nota nel cockpit le retrocamere che si attivano quando

si inserisce l’indicatore di direzione e riportano l’immagine

sullo strumento di destra o di sinistra.

Il comfort nel sette

Quello delle retrocamere è solo un esempio della serie di

dispositivi che contribuiscono a creare il comfort di bordo

insieme alla generosa abitabilità per sette persone o per

tanti bagagli: tra la seconda fila che scorre longitudinalmente

o si reclina completamente, e i sedili della terza

fila in posizione per accogliere il sesto e settimo passeggero,

oppure che scompaiono nel pavimento dell’abitacolo,

la capacità del baule è molto variabile e pronta a tutto,

dai 170 litri a piena capacità umana ai 1.996 litri con la

presenza del driver ed eventualmente di un solo passeggero.

In questo caso i sedili anteriori, che definire poltrone

non è improprio, sono attrezzati di tutto punto: allestiti

con materiali di buona qualità avvertibile al tatto e alla

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PERCORSO EXTRAURBANO - 60 KM

Tangenziale Nord Milano A52 Uscita SP9 Vecchia Valassina - Erba

Direzione Meda-Lentate

Superstrada Milano-Meda

Uscita Bovisio Masciago

Rientro in Superstrada Milano-Meda direzione Milano

Tangenziale Nord Milano A52 direzione Tangenziale Ovest A50

Nodo di Pero A4

A4 tratto milanese uscita Cormano-Superstrada Milano-Meda

Tangenziale Nord Milano A52 direzione Tangenziale Est Milano A51

Svincolo Monza Sant’Alessandro

Rientro in Tangenziale Nord Milano A52 direzione Milano-

Meda-Lentate

Uscita SP9 Vecchia Valassina - Erba

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Stazione Cormano-Cusano

Trenord

Via Cesare Battisti (Cormano)

Via Gramsci (Cormano)

Via Comasina (Milano)

Via Astesani

Via Pellegrino Rossi

Via Imbonati

Piazzale Maciachini

Via Valtellina

Via Farini

Via Ferrari

Via Sturzo

Via della Liberazione

Via Mauro Macchi

Viale Brianza

Via Andrea Doria

Piazzale Loreto

Viale Brianza

Viale Lunigiana

Viale Marche

Via Murat

Via Benefattori dell’Ospedale

Via Majorana

Via Fermi

Via Vincenzo da Seregno

Via Astesani

Via Comasina (Milano)

Via Gramsci (Cormano)

Via Cesare Battisti (Cormano)

Stazione Cormano-Cusano

Trenord

PERCORSO AUTOSTRADALE - 70 KM

Autostrada A4 Torino - Trieste ingresso da Tangenziale Nord

Milano A52 direzione Trieste

Svincolo Bergamo

Rientro in A4

Uscita Tangenziale Nord Milano A52

Città: 6,9 l/100 km Fa quel che può e al meglio considerando

dimensioni, massa e l’assenza di qualsivoglia genere

di elettrificazione. Potenza e coppia del turbodiesel consentono

un certo brio urbano.

Extraurbano: 5,7 l/100 km In statale o arterie di grande

scorrimento e limiti di velocità compresi tra 90 e 110 km

la Sorento vanta consumi contenuti con 17,5 km/litro. Il

benzinaio vi vedrà poco.

Autostrada: 7,6 l/100 km È il suo habitat e la sete di gasolio

si attesta poco sopra i 13 km/litro. Il serbatoio di 67 litri le

conferisce grande autonomia per viaggi lunghi e ben distesi.

CONSUMI



PROVA

CONSUMI

ESTERNI Anche se fa della versatilità il suo biglietto da visita, la Sorento sfoggia

con disinvoltura l’abito che Kia le ha cucito addosso interpretando uno stile che si

rifà alla EV9. Spiccano i gruppi ottici anteriori trilaterali con proiettori verticali e

sviluppo lungo cofano e fiancata che slanciano la silhouette di questo crossover

per sette. In verticale anche i gruppi ottici posteriori con giro verso le fiancate. Il

risultato finale è funzionale e piacevole da vedere per un’armonia delle forme e

linee filanti che accolgono con naturalezza elementi ‘esterni’ come gli specchietti

retrovisori esterni - di dimensioni importanti per consentire l’ottimale visuale ma

le cui dimensioni non vanno dimenticate in entrata e uscita dal box - oppure lo

spoiler alla sommità del lunotto. A corredo, elementi in nero lucido come la

calandra che rende elegante la carrozzeria e i cerchi bicolore da 20 pollici con

pneumatici 255/45 che danno l’idea di una vettura ben piantata per terra, pronta

con la trazione su tutte e quattro le ruote là dove l’aderenza inizia a difettare.

ŠKODA KODIAQ iV

Plug-in a

quota 100

Le cinque cose da sapere

sulla seconda generazione

del Suv-lounge boemo

5 PERCHÉ

DI F&F

vista - un giudizio questo estendibile all’allestimento dell’abitacolo

in generale - dispongono di tutte le regolazioni

elettriche, più la possibilità di essere riscaldati o raffrescati.

Carica a chi?

A proposito di carica: il bello della Kia Sorento 2.2 CRD

4WD Evolution è che, montando un propulsore a gasolio

privo di una qualsiasi elettrificazione, non pone accortezze

in ordine a spie power e charge, autonomia, frenata rigenerativa,

guida in ibrido, solo elettrico, in mantenimento

di carica o in ricarica durante la marcia: si innesca la marcia

dal rotellone (ormai le leve del cambio stanno diventando

chimere) del cambio automatico a otto rapporti e

via, con la possibilità di scegliere il programma di guida,

off road compreso perché comunque siamo al cospetto

di una vettura con trazione integrale. Senza dover abbandonare

l’asfalto, il sistema 4x4 consente di dimenticarsi

delle condizioni atmosferiche e del conseguente stato

della strada che si sta percorrendo, aumentando così il

comfort e la sicurezza che già vengono ben forniti dalla

PIACE E NON PIACE

Pollice in alto

- Spazio e abitabilità

- Sette posti veri con sesto e settimo a scomparsa

- Garanzia 7 anni o 150mila km

Pollice verso

- In sette poco bagagliaio

- Agilità, ma con tali dimensioni…

posizione di guida rialzata. Insomma, la combinazione

crossover per sette e motorizzazione diesel diventa la

migliore per chi percorre molti chilometri, anche in numerosa

compagnia o con tanto carico: in configurazione

due posti non va dimenticato che la capacità del bagaglio

sfiora i 2mila litri e la lunghezza di carico fino ai sedili anteriori

di circa 2,8 metri consente di caricare tutto quello

che si desidera. Per traslocare a Sorrento.

Carica & carico

La versione plug-in iV (da 48.800 euro) della nuova

Kodiaq ossequia l’elettrificazione con una motorizzazione

composta da un quattro cilindri benzina 1.5 TSI da 150

Cv e un motore elettrico per una potenza di sistema di

204 Cv. La batteria ad alto voltaggio consente un’autonomia

in solo elettrico di oltre 100 km nel ciclo WLTP:

noi abbiamo raggiunto 95 chilometri con un pieno e con

molto gradimento abbiamo potuto ricaricare anche in

CA (massimo 50 kW), quindi dal 10 all’80 per cento in

25 minuti. Nonostante la potente batteria, la capacità di

carico è di 745-1.945 litri. Generosità alla spina.

Laura c’è

L’assistente vocale della Kodiaq si chiama Laura e ha

alle spalle l’intelligenza artificiale, così da rispondere a

domande di cultura generale oltre a controllare infotainment,

navigazione e climatizzazione del veicolo. In questo

contesto, ChatGPT non ha accesso ad alcuna informazione

sul veicolo specifico o dato personale. Tutte le interazioni

vengono cancellate per garantire la massima

protezione dei dati. Conversazioni private.

I sedili si danno delle arie

I sedili Ergo certificati AGR con funzione di massaggio

pneumatico sono disponibili come optional. Ognuno di

essi è dotato di dieci cuscini ad aria che possono essere

programmati utilizzando il menu dell’infotainment o i comandi

sul sedile, con un massimo di otto diverse funzioni

di massaggio tra cui scegliere. Relax da Spa.

Striscia la griglia e display a pieni pollici

Una striscia luminosa orizzontale sulla griglia anteriore

impreziosisce e distingue il corredo di illuminazione della

Kodiaq insieme ai proiettori anteriori LED Matrix di seconda

generazione. I nuovi fari contengono il 50 per cento

in più di segmenti luminosi e sono quindi più potenti rispetto

ai predecessori. A bordo, al display centrale da 13

pollici si unisce il virtual cockpit da 10, mentre l’head up

display e i comandi multifunzione sotto il display dell’infotainment

sono le novità. Non lesina in lumen e pollici.

Simply clever sostenibile

All’insegna del Simply clever, Škoda da sempre offre soluzioni

pratiche e funzionali e non risparmia nello spazio

a disposizione per persone, bagagli e oggetti, soprattutto

nella sua ammiraglia Suv-lounge Kodiaq, lunga 4,76 metri,

che capitalizza il gradimento della prima generazione

(40 i riconoscimenti internazionali) e propone interni ben

rifiniti all’insegna della sostenibilità: tutti i tessuti di sedili,

tappetini, tapezzerie, bagagliaio e padiglione contengono

poliestere riciclato o filati riciclati e lana naturale; la pelle

è conciata in modo ecologico usando i residui della lavorazione

dei chicchi di caffè, in materiale sostenibile

pure due must di Škoda, l’ombrello e il raschietto anti

ghiaccio, a cui si aggiunge il pulisci display, una bacchetta

nella console centrale che funziona come il leva pelucchi

degli abiti. Sorprendente pensando all’ambiente.

Lunga 4,76 metri,

larga 1,86 e alta

1,66, Škoda Kodiaq

è disponibile, oltre

che nella variante

plug-in iV, anche in

quella mild hybrid

Hev da 150 Cv, 2.0

benzina 4x4 da

204 Cv e 2.0 diesel

da 150 e 193 Cv,

quest’ultima 4x4.

Tutte le versioni

hanno il cambio

Dsg.

40 - Flotte&finanza - marzo 2025 www.flottefinanzaweb.com

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marzo 2025 - Flotte&finanza - 41



LE AUTO

DI F&F

LE AUTO

DI F&F

FIAT GRANDE PANDA

Tutta un’altra cosa

Il nome dice tutto e la distinque dalla Pandina che

resta comunque in produzione. Abbiamo fatto

un test d’assaggio con l’elettrica, ma c’è pure ibrida

di Danilo Senna

Dimenticate la Panda, o meglio mettetela da parte,

perché la Grande Panda è un’altra cosa: coi suoi

4 metri entra di diritto nel segmento B-suv, mentre

l’altra è pu sempre la regina delle citycar. E resterà in produzione

ancora per un po’ in quel di Pomigliano D’Arco

(NA), mentre questa arriva dalla Serbia, dove prende il posto

in produzione della 500 L. Già avviata la linea dell’elettrica,

seguirà a breve quella dell’ibrida con il 3 cilindri a

benzina (ciclo Miller) da 1,2 litri e 100 Cv, più l’elettrico di

supporto da 21 kW. Una catena cinematica, con cambio

robotizzato a doppia frizione, comune a tanti modelli, PSA

prima e Stellantis dopo, che si segnala per rendimento e

una percorrenza a emissioni zero (allo scarico) di circa

un chilometro. Noi abbiamo provato quella a batterie nell’allestimento

Red, distinguibile dalla più ricca La Prima

per i cerchi bianchi da 16’’ in lamiera stampata invece che

in lega da 17’’. Per l’ibrida c’è una versione ancor più basica,

la Pop senza radio e monitor centrale, mentre l’intermedia

si chiama Icon. I prezzi partono da 24.900 euro per l’elettrica

e 18.900 per l’ibrida, ridotti di circa duemila euro ciascuno

in fase di lancio, con rottamazione e finanziamento.

Una per il mondo

Non prevista per ora, almeno in Europa, la Grande Panda

puramente termica e con cambio manuale, ma la piattaforma

Smart Car è quella nata in Sudamerica per una dif-

fusione su tutti i mercati presidiati da Stellantis. L’omonimia

con il modello originale del 1980 non è comunque usurpata,

basta guardare il profilo trapezoidale del padiglione

e dei passaruota, oltre alle infinite citazioni, per capire

quanto la Grande Panda sia molto più simile a quella originale

disegnata da Giugiaro di quanto non lo sia quella

attuale, apparsa nel 2003 e ristilizzata un paio di volte.

Simpatie estetiche a parte, dentro le accresciute dimensioni

mostrano tutt’altra sostanza, anche se la qualità delle plastiche

(specie dei pannelli porta) non è congrua rispetto

al prezzo, e almeno l’automatismo per l’alzavetro del conducente

avrebbero potuto metterlo. La dotazione Adas è

adeguata. Davanti ci si sta comodi, mentre dietro la sagoma

orizzontale del tetto aumenta lo spazio in altezza, ma

nulla può nel dare agio alle ginocchia dei più longilinei; in

compenso il bagagliaio è capiente (sull’ibrida senza l’ingombro

delle batterie ci sono 412-1.366 litri). Per l’elettrica

la Casa dichiara 320 km di autonomia nel ciclo misto, con

tempi di ricarica 20-80% fino a mezz’ora ai supercharger

in DC. Solida la tenuta di strada, con sospensioni che pagano

un po’ di rigidità sugli ostacoli secchi. Lo sterzo, non

leggerissimo, è però consistente e abbastanza preciso.

INTERNI Molte le citazioni del design del modello originale: dalla mensola che corre

sotto alla plancia al tubolare che nasconde il portaoggetti (rivestito in un tessuto con

fibre di bambù), alle bocchette verticali negli spigoli. A ricordare la prima Panda c’è

un modellino minuscolo annegato nella parte terminale dello schermo infotainment

da 10,2’’. Invece, è da 10’’ quello della strumentazione. Le impunture a quadretti dei

sedili sono esclusive dell’allestimento La Prima, la Red ha la scitta Panda scomposta

in caratteri cubitali. Il bagagliaio sale da 360 litri a 1.315 ribaltando i sedili.

LA SCELTA DI Flotte&finanza

Cognome e nome Fiat Grande Panda

Luogo di nascita

Serbia

Alimentazione a batterie Lfp da 44 kWh

Versione Red Electric

Potenza kW(Cv)/giri 83 (113)/n.d.

Coppia Nm/giri

122 Nm/n.d.

Omologazione

WLTP

Cambio/n° marce riduttore a rapp. fisso

Consumo comb. kWh/100km 16,8

Lunghezza mm 3.999

Passo mm 2.540

Larghezza mm 1.763

Altezza mm 1.570

Capacità bagagliaio dm 3 361-1.315

Massa vettura kg 1.532

Prezzo (chiavi in mano) € 24.900

On line

www.fiat.it

ESTERNI Schema tutto avanti per la

Grande Panda di cui è incerta una futura

versione 4x4. Anche i fanali sono una

citazione della Panda di Giugiaro (nella

pagina accanto). La presa di ricarica in

DC accetta potenze fino a 100 kW,

oppure 11 in AC come opzione ai 7 kW

che invece si possono immettere

sfruttando il cavo spiralato integrato

nel frontale della macchina. Qui una

maggior potenza avrebbe comportato

un ispessimento del cavo, problematico

per il suo auto-riavvolgimento.

42 - Flotte&finanza - marzo 2025

www.flottefinanzaweb.it marzo 2025 - Flotte&finanza - 43



LE AUTO

DI F&F

LE AUTO

DI F&F

RENAULT RAFALE E-TECH 4X4

Grinta da vendere

LA SCELTA DI Flotte&finanza

Cognome e nome Renault Rafale

Luogo di nascita

Spagna

Alimentazione benzina ibrida plug-in

Versione E-Tech 4x4 atelier Alpine

Potenza tot. kW(Cv)/giri 220(300)/-

Coppia tot Nm/giri 609/-

Omologazione

Euro 6e

Cambio/n° marce automatico 4+2

Consumo comb. l/100km (Wltp) 5,8

Lunghezza mm 4.710

Passo mm 2.738

Larghezza mm 1.860

Altezza mm 1.610

Capacità bagagliaio dm 3 530

Massa vettura kg 1.934

Prezzo (chiavi in mano) € 57.300

On line

www.renault.it

INTERNI Sopra, all’estrema sinistra, la plancia della Rafale E-Tech 300 Atelier

Alpine, coi due display uniti a formare una ‘L’, composta dal cruscotto da 12,3

pollici e dal sistema d’infotainment OpenR Link tattile da 12 a centro plancia.

Verso destra, il divano posteriore a tre posti, il bagagliaio da 530 litri e il

portaoggetti sotto lo stesso, dove c’è un incavo per riporre comodamente il cavo di

ricarica Tipo 2: il caricatore in alternata di bordo è da 7 chilowatt di potenza.

Porta il nome di un noto aereo da caccia francese

il nuovo Suv ibrido ad alte prestazioni della

Losanga, che tocca la vetta dei 300 cavalli totali

di Gianluca Ventura

Realizzata sulla piattaforma Cmf-Cd del gruppo

francese Renault, la Rafale E-Tech 4x4 300 cavalli

è a tutti gli effetti la nuova ammiraglia del marchio.

Uno sport utility vehicle di segmento D ibrido plugin

capace di funzionare - premendo l’apposito tasto ‘Ev

mode’ presente sul tunnel centrale - anche come un’auto

esclusivamente elettrica, con un’autonomia fino a 105

chilometri. E questo grazie alla batteria al nichel-manganese-cobalto

da ben 22 chilowattora e 400 Volt di

tensione piazzata sottoscocca, nell’interasse del veicolo,

e ricaricabile sia attraverso una presa di Tipo 2 localizzata

in coda al lato destro sia dal motore termico di bordo

o dal sistema di recupero dell’energia in frenata.

Ma com’è fatta?

Una selva di motori

Sotto il cofano anteriore c’è il motore turbo benzina, tre

cilindri da1,2 litri che agisce sulle ruote davanti. A questa

base termica sono poi accoppiati due motori elettrici

principali, uno anteriore e l’altro posteriore, per avere

così la trazione integrale in base al drive mode inserito

(sono quattro - Eco, Comfort, Sport e Snow - selezionabili

premendo il tasto ‘multi sense’ sul volante) o alle condizioni

del terreno. A tutto ciò s’aggiunge poi l’high-voltage

starter generator, un motorino d’avviamento-generatore

di corrente piazzato di nuovo davanti che eroga

una potenza di altri 25 chilowatt e una coppia di 50

Newtonmetro. Complessivamente, quindi, un momento

torcente ‘monstre’, che sarebbe difficile da domare se

sotto questa versione della Rafale curata dal dipartimento

sportivo dell’ex Régie non ci fosse una ‘ciclistica’

ottimizzata con relativa trazione integrale.

Quattro ruote sterzanti

Oltre all’allestimento Esprit Alpine, infatti, in comune con

la Rafale 4x2 da 200 cavalli, qui c’è l’esclusivo Atelier

Alpine messo a punto dai tecnici del reparto sportivo

francese che vi hanno infilato sotto un telaio speciale,

quattro ruote sterzanti, ma soprattutto un’inedita sospensione

attiva intelligente abbinata a una telecamera posizionata

nella parte superiore del parabrezza. La quale

‘scandaglia’ di continuo la strada antistante, adattando

elettronicamente in automatico altezza e rigidità del veicolo

secondo il tipo di selciato, con un feeling di guida

strepitoso, come abbiamo avuto modo di provare lungo

le strade tortuose dell’entroterra nizzardo (Francia).

Prodotta nello stabilimento spagnolo di Palencia, consente

di gestire in maniera personalizzata il funzionamento

in elettrico agendo su un apposito pulsante ubicato

sul tunnel centrale, selezionando così uno dei tre

diversi Ev mode fra Hybrid, Electric (si viaggia a emissioni

MECCANICA Sopra, a sinistra, il vano motore

anteriore dove alloggiano il 3 cilindri turbo

benzina, un motore elettrico più uno

starter/generatore. A seguire, il tasto

MultiSense sul volante per selezionare i modi

di guida e quello sul tunnel centrale dell’Ev

Mode, che consente invece di gestire la parte

elettrificata della vetttura. Qui a lato, la batteria

al nichel-manganese-cobalto da 22

chilowattora piazzata sottoscocca,

nell’interasse del veicolo.

zero alla velocità massima di 135 orari) ed E-Save per

risparmiare la carica della batteria, che in tal modo non

andrà mai sotto il 25 per cento di capacità. Combinando

benzina - contenuta in un serbatoio da 55 litri - e corrente

si va ben oltre i mille chilometri di autonomia senza bisogno

di fermarsi a rifornire o ricaricare.

Dentro, il comfort è ai massimi, grazie ai sedili avvolgenti

ma ben imbottiti, i doppi vetri, una plancia con due display

digitali (di cui uno tattile) per cruscotto e sistema d’infotainment,

l’ampio tetto in vetro ‘SolarBay’ fotocromatico

(quattro i livelli di opacizzazione comandabili da un tasto

ad hoc) e un bracciolo centrale posteriore capace di trasformarsi

in un pratico hub hi-tech.

44 - Flotte&finanza - marzo 2025

www.flottefinanzaweb.it marzo 2025 - Flotte&finanza - 45



LE AUTO

DI F&F

Un prodotto come Atto 2, il Suv cittadino che combina dimensioni

compatte (è lungo 4,31 metri, largo 1,83 e alto

1,67) e manovrabilità. Atto 2 è dotato di batteria Blade al

litio-ferro-fosfato con una capacità di 45,1 kWh per un’autonomia

combinata WLTP di 312 km, con un valore in

città di 463 km, e utilizza la costruzione Cell-to-Body che

integra la batteria direttamente nella struttura del veicolo.

Atto 2 dispone di una ricarica DC da 65 kW che ripristina

la batteria dal 10 all’80 per cento della capacità in 37 minuti,

e dal 30 all’80 in 28. Di serie il caricabatterie AC trifase da

11 kW per un pieno di corrente in cinque ore e mezza.

Atto 2 è offerto in Italia al prezzo promo di 27.900 euro.

SEALION 7

LE AUTO

DI F&F

di Giorgia Rocca

In basso, da

sinistra, la plancia

con lo schermo da

12,8 pollici che

ruota di 90 gradi,

il sistema di

ricarica Combo 2,

i sedili in ecopelle.

GAMMA BYD

Anima tecnologica

La piattaforma elettrica BYD e-Platform 3.0 e le batterie Blade sono le note

caratteristiche dei Veicoli a Nuova Energia del costruttore cinese. In Italia,

con Atto 2 e la gamma Seal, BYD punta a superare le 20mila immatricolazioni

Prosegue a suon di lanci l’offensiva di BYD che,

dopo la presentazione di Sealion 7 (dicembre

2024) e Atto 2 (febbraio 2025), debutterà ad aprile

con il suo marchio premium Denza. Positiva la risposta

del mercato: il calo di immatricolazioni registrato lo scorso

mese, -6,3 per cento, non tocca la casa di Shenzen

che, anzi, si ritaglia una quota dell’1 per cento e si conferma

primo brand nella vendita di Veicoli a Nuova

Energia (BEV+PHEV) con una share del 9,9 per cento,

più che quadruplicando il trend del 2024.

«Il nostro successo in Italia», spiega Roberto Di Nardo,

BYD Sales Director, «è frutto di un approccio innovativo

che ci ha permesso di farci conoscere come una vera e

propria azienda tecnologica. Il Gruppo vanta un team di

oltre 100.000 ingegneri e detiene migliaia di brevetti, che

ci consentono di sviluppare continuamente soluzioni

avanzate per il mercato globale. In particolare, abbiamo

investito nella creazione di leadership regionali capaci

di interpretare le specificità locali, come fatto in Italia e

in Spagna». Alte le aspettative per il 2025. «BYD prevede

il lancio di circa 35 nuovi modelli a livello mondiale, con

l’obiettivo di consolidare il nostro ruolo nel settore della

mobilità elettrica. In Italia puntiamo a superare le 20.000

immatricolazioni, una sfida che riteniamo assolutamente

alla nostra portata grazie a un team forte e a un prodotto

in grado di rispondere alle esigenze del mercato».

Seal, c’è l’imbarazzo della scelta

E poi c’è la famiglia Seal. Capostipite è proprio Seal, berlina

stilosa e sportiva che dà il nome alla gamma, dotata

della nuova piattaforma elettrica BYD e-Platform 3.0 che

consente di migliorare le prestazioni dei New Energy

Vehicle in termini di sicurezza e autonomia. La batteria

da 82.5 kW garantisce 570 chilometri.

Top di gamma è Sealion 7, proposta nelle versioni Comfort

(motore posteriore da 230 kW di potenza e 380 Nm di

coppia e batteria da 82,5 kWh) ed Excellence (a trazione

integrale, aggiunge un’unità da 160 kW sull’asse anteriore

per una potenza massima combinata di 390 kW e 690

Nm; l’autonomia, con 91,3 kWh, sale a 502 km).

Infine Seal U, il primo Suv della Casa, disponibile anche

nella versione DM-i, che si candida a prodotto da flotta

per eccellenza. «La nuova normativa fiscale che premia

BEV e PHEV», dice infatti Roberto Pazzini, Head of

Corporate Sales & Used Cars Italy, «ci rende il brand ideale

per le flotte aziendali, grazie alla nostra gamma esclusivamente

BEV e PHEV. La Seal U DM-i, con 837 immatricolazioni,

è il Suv più venduto nel segmento D in Italia a

febbraio e il modello di punta di BYD. Con un’autonomia

fino a 1.125 km nella versione Comfort, è molto apprezzata

nelle car list aziendali, in particolare per quadri e dirigenti,

offrendo una configurazione full optional sin dalla

versione Boost. La nostra strategia», entra nel dettaglio

Pazzini, «si fonda su tre pilastri: vicinanza al cliente, test

drive e qualità del prodotto. La tecnologia DM-i, che offre

i vantaggi fiscali dei PHEV ma funziona come un super

ibrido ricaricabile, verrà estesa ad altri modelli entro fine

anno, rispondendo alle esigenze di tutti i clienti. Oltre alla

qualità premium, i nostri modelli vantano dotazioni di sicurezza

avanzata come la guida autonoma di secondo

livello e le 5 stelle EuroNCAP, insieme a sedili in pelle,

cerchi in lega, tetto panoramico e pompa di calore su

tutte le vetture elettriche. La Seal U DM-i si distingue per

la sua autonomia fino a 1.125 km e i consumi contenuti,

che la rendono ideale per le lunghe percorrenze».

SEAL

SEAL U DM-I

SEAL U

46 - Flotte&finanza - marzo 2025

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LE AUTO

DI F&F

NUOVA GAMMA EMC

ANCHE NOI QUI

I brand cinesi rafforzano l’offensiva sul mercato

italiano. Eurasia Motor Company, a braccetto con

il Gruppo Intergea, presenta la nuova gamma

di Roberta Cannone

Sotto, da sinistra,

il nuovo EMC Suv

Sette, i crossover

della gamma

Quattro e Sei

e l’elettrica Yudo.

In alto,

il presidente

Intergea Alberto di

Tanno (a sinistra)

e Federico Daffi,

Ceo di EMC.

Dalla galassia dei marchi cinesi è arrivata in Italia

la nuova gamma di Eurasia Motor Company.

L’ingresso nel Bel Paese è avvenuto grazie alla

partnership con il Gruppo Intergea, primo distributore automobilistico

italiano per volumi di vendita, che lo scorso

giugno ha acquisito, il 50 per cento delle quote EMC.

In occasione della presentazione delle nuove vetture

Model Year 25, è stato illustrato l’obiettivo di copertura

nazionale, perseguita con una forte rete distributiva.

L’attenzione del distributore sarà anche orientata al service

dei veicoli commercializzati, concentrando parte

del business nell’aftersales. Il settore ricambi, sempre

molto interessante dal punto di vista economico e allo

stesso tempo necessario per mantenere alta la soddisfazione

del cliente, godrà di ulteriori investimenti, tra i

quali un centro logistico nel bresciano adibito a hub italiano

per i brand Foton e GWM.

Alberto Di Tanno, presidente del Gruppo Intergea, ha

espresso con queste parole la sua fiducia nel futuro della

nuova collaborazione: «La proposta di mercato è chiara,

semplice e accattivante per il consumatore. Allo stesso

tempo, abbiamo creato una relazione solida e coerente

con la rete dei concessionari italiani, puntando alla semplificazione

di tutti gli aspetti economici e reddituali tra

Casa e dealer. Il focus sulla qualità», ha detto ancora, «si

inserisce con tempismo in quei segmenti che oggi non

sono più presidiati dalle Case automobilistiche storiche.

Il nostro obiettivo è di arrivare da qui al 2028 a due miliardi

di euro di fatturato».

La famiglia si espande

Nella collezione Eurasia Motor Company 2025 entra il

nuovo Suv Sette con un prezzo di partenza di 24.800

euro, quindi estremamente competitivo. Equipaggiato

con un motore 1.5 turbo da 174 Cv, è abbinato a un cambio

automatico a doppia frizione a 7 marce. Prevista la

versione Gpl con impianto fornito Brc.

Per il mercato italiano sono già in vetrina i crossover

Wave 2 e Wave 3, rinominati EMC Quattro e Sei.

Il primo è l’entry level del brand, ha una lunghezza di quasi

4 metri, ed è disponibile a benzina con un motore 1.5

aspirato da 103 Cv con cambio è manuale a 5 marce.

Prezzo di lancio 15.950 euro, con alimentazione Gpl a

partire da 17.450 euro.

Il fratello maggiore EMC Sei è alimentato da un motore

a benzina aspirato da 1.5, con prezzo d’attacco fissato

a 18.900 euro. Diverse le possibilità di scelta: motore

1.5 turbo con cambio automatico da 21.300 euro, Gpl

con propulsore 1.5 da 20.900 euro, versione 1.5 turbo

da 23.300 euro.

L’unica elettrica presentata è la Yudo, city-Suv con batteria

da 41,7 kWh e un’autonomia dichiarata di 325 km.

Presenti anche due nuovi pick-up, il Tunland V9 diesel

160 Cv mild hybrid a 48 volt, da 47.250 euro, e il Tunland

G7, con lo stesso powertrain ma al costo di 31.000 euro.

LE AUTO

DI F&F

Autotorino Sprint

Il mega Gruppo Automotive sempre più attivo:

diventa importatore della lussuosa Ineos

Grenadier dagli antichi fasti e mostra i muscoli

della Denza, supercar made in BYD

Cambio di strategia per la britannica

Ineos, l’azienda dei

fuoristrada e pick-up vecchia

scuola di Sir Ratcliffe. Dopo

aver approcciato il nostro mercato

oltre due anni fa con lo schema del

contratto d’agenzia, Ineos ha deciso

di puntare su un distributore nazionale

afdandogli la gestione del

brand. A farsi carico dei Grenadier (versione attualizzata del mitico

Defender) e dei Quartermaster è da questo mese ATflow, start-up del

Gruppo Autotorino che ha assunto il mandato d’importatore ufciale ed

esclusivo di Ineos Automotive per l’Italia. L’accordo segna un ulteriore

passo avanti nella crescita in ambito nazionale del Gruppo Autotorino,

che fa incetta di marchi e di concessionarie.

Guida la nuova entità Mattia Vanini, presidente ATflow e vicepresidente

di Autotorino, insieme a Radek Jelinek, consigliere delegato e Managing

Director di ATflow nonché direttore Sviluppo Rete Internazionale di

Autotorino. Sei i concessionari già nominati, a coprire il territorio nazionale

grazie alle loro quattrodici sedi: Autotorino, De Bona Motors, Amica -

Gruppo Palmesano, Maldarizzi Automotive, Special Car Group e Stefanelli.

Denza, accelerazioni da caccia supersonico

Ma Autotorino ha in serbo altre

frecce da scoccare nel mercato

italiano, e una di queste è davvero

impressionante. Si chiama Denza,

marchio muscolare di BYD, presentata

in occasione della Brera

Design Week con la precisa implicazione

stilistica di una gamma di

supercar anche in versione 1.000

Cv (la Z9 GT tocca i 100 km/h in 2

secondi, uno strappo da caccia intercettore).

In foto la N7 quattro ruote sterzanti, probabilmente candidata

a una prossima commercializzazione in Italia insieme alla N (Suv) e alla

Z9, coupé e station wagon. Denza è stato il primo marchio della collaborazione

paritetica tra BYD e Mer cedes, la cui partecipazione è ora annacquata

in una quota del 10 per cento.

48 - Flotte&finanza - marzo 2025 www.flottefinanzaweb.it

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LE AUTO

DI F&F

LE AUTO

DI F&F

RENAULT 5 E-TECH

Erede al trono

Ha segnato gli anni Settanta durante una grande

transizione, all’epoca quella petrolifera e oggi

quella elettrica. Ecco la city car del cambiamento

di Roberta Cannone

Degna figlia di un’icona popolare che era stata in

grado di rispondere alle sfide dei suoi tempi, oggi

come allora la Renault 5 E-Tech Electric lascia il

segno nella transizione energetica guadagnandosi il

titolo di Car of the Year 2025.

In linea con quanto previsto dal piano industriale

‘Renaulation’, la commercializzazione è iniziata a partire

da novembre dello scorso anno in tre allestimenti: Iconic

Cinq, Techno ed Evolution. Nella versione top di gamma

Iconic Cinq sono disponibili le motorizzazioni da 120

Cv con batteria da 40 kWh a un prezzo di 31.900 euro,

e da 150 Cv con batteria da 52 kWh a 34.900 euro. Il

modello Techno, invece, è acquistabile a partire da

29.900 euro con il motore da 120 Cv e batteria da 40

kWh e da 32.900 euro con potenza da 150 Cv e batteria

da 52 kWh. La configurazione Evolution è prevista solo

con motore da 120 Cv e batteria da 40 kWh al prezzo

di 27.900 euro. All’inizio di quest’anno è stata lanciata

l’edizione Five, al costo inferiore di 25.000 euro, meno

potente con 95 Cv e batteria da 40 kWh.

Con 3,92 metri di lunghezza e 1,77 metri di larghezza,

La Cinq si posiziona fra la Twingo e la Clio, completando

la gamma di segmento B.

Il motore deriva da quello della Megane E-Tech Electric,

più leggero di 15 kg. In questo modo il peso totale è di

1.450 kg e si pone fra le berline più leggere della sua

stessa classe, beneficiando anche di un centro di gravità

nettamente più basso. Grazie al posizionamento della

batteria sotto il pianale, il volume di carico del bagagliaio

è pari a 326 litri, una capienza che la pone ai massimi livelli

del segmento delle city car elettriche superando alcune

sorelle termiche più grandi.

Vita a bordo

Se esternamente salta all’occhio la carrozzeria brillante

definita Pop, a richiamare i colori del catalogo anni

Settanta, all’interno non manca l’attenzione ai dettagli e

LA SCELTA DI Flotte&finanza

Cognome e nome Renault 5 E-Tech

Luogo di nascita

Francia

Alimentazione

Full Electric

Versione E-Tech Full Hybrid

Pot. kWh(Cv)

52kW(150)

Coppia Nm

245Nm

Omologazione

WLTP

Cambio/n° marce automatico DHT

Consumo comb. kWh/100km (Wltp) 14,9

Lunghezza mm 3.922

Passo mm 2.540

Larghezza mm 1.774

Altezza mm 1.598

Capacità bagagliaio dm 3 326

Massa vettura kg 1.449

Prezzo (chiavi in mano) € 34.900

On line

www.renault.it

alla scelta del materiale, robusto e originale come il jeans

per le sellerie. La versione di cui state leggendo è la R-5

Iconic, proposta in occasione del lancio con 150 Cv di

potenza e batteria da 52kWh che promette fino a 410

km di autonomia. Accelera da 0 a 100 km/h in 8 secondi

e passa da 80 a 120 km/h in 6,1 secondi. La velocità

massima è limitata elettronicamente a 150 km/h, mentre

il consumo in ciclo WLTP si attesta a 14,9 kWh (consumo

cosiddetto ‘plug-in’ che comprende la dispersione d’energia

connessa alla ricarica).

L’esperienza di ricarica è semplificata dalla funzione

Plug & Charge che supporta la soluzione di pagamento

Mobilize Charge Pass abbinata al veicolo. Questo innovativo

sistema dà accesso a oltre 600.000 punti

di ricarica pubblici in 25 Paesi europei e offre anche

tariffe agevolate su tante reti di ricarica rapida con

abbonamento mensile. Una volta che La Cinq è associata

all’App MyRenault dello smartphone del conducente,

la stazione riconosce il veicolo in automatico

e autorizza la ricarica che parte immediatamente non

appena l’auto è collegata, senza il consueto ritardo per

INTERNI in alto, da sinistra, la plancia con il driver display e il touchscreen

centrale, entrambi da 10 pollici. Qui sopra, a sinistra, i sedili rivestiti con

tessuto jeans riciclato grigio e giallo, impreziositi dal particolare numero 5.

A lato, il dettaglio del portabagagli da 326 litri.

la convalida della connessione tra veicolo e stazione.

Protagonista della connettività è l’avatar Reno, progettato

per accompagnare l’utente alla scoperta dell’auto e delle

sue funzioni. Reagisce ai comandi vocali ma sa anche

dimostrarsi proattivo proponendo spontaneamente nuove

impostazioni a seconda delle condizioni di guida: può

suggerire di passare dalla modalità Sport a quella Eco

oppure di impostare la climatizzazione in modalità ‘auto’,

se rileva il rischio che i vetri possano appannarsi.

50 - Flotte&finanza - marzo 2025

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marzo 2025 - Flotte&finanza - 51



GLI LCV

DI F&F

GLI LCV

DI F&F

di Tiziana Altieri

in collaborazione con

Si completa il rinnovo della gamma Nissan dedicata

ai professionisti con il lancio del nuovo Interstar,

il big van derivato da Renault Master prodotto

nello stabilimento francese di Batilly su cui la Casa giapponese

è pronta a scommettere. I veicoli commerciali,

infatti, come ha sottolineato Christophe de Beaumont,

Head of LCV and Corporate di Nissan Europe, contribuiscono

alla reddittività del marchio e sono un’ottima leva

per la diffusione dell’elettromobilità. Interstar è disponibile

in versione furgone (due lunghezze - 5.680 e 6.310 mm

- e due altezze - 2.500 e 2.756 mm - per un volume di carico

da 10,8 a 14,8 metri cubi) e Chassis Cab (sempre

con le due lunghezze), nonché con diversi allestimenti

di serie, come il cassone fisso o ribaltabile. In Italia, al

momento, solo con trazione anteriore. Fin dal debutto

è proposto in versione termica o elettrica (non L3H2 e

con peso totale a terra fino a 4, 0 tonnellate).

Esternamente si caratterizza per la grande griglia frontale

con il logo centrale e i fari Full Led. Interstar beneficia

del corposo lavoro compiuto dai progettisti della Losanga

per ottimizzarne l’aerodinamica con una riduzione del

20 per cento della resistenza. Migliorata anche la manovrabilità,

con un diametro di sterzata ridotto di 1,2

metri rispetto alla versione precedente, senza compromettere

la capacità di carico: dai 1.447 kg per i furgoni

diesel e dai 1.394 kg per gli elettrici nelle versioni più

vendute, quelle da 35 quintali. La capacità di traino varia,

invece, da 1.500 a 2.500 kg.

L’abitacolo, ispirato a un ufficio mobile, è all’insegna del

comfort e della praticità. In primo piano ci sono il driver

e le sue esigenze. Ora può contare, tra l’altro, su sedili

ergonomici e più di 130 litri di spazio per gli oggetti al

seguito. Di serie il touchscreen da 10,1 pollici con Android

Auto e Apple Carplay.

Al vano di carico, ai vertici della categoria per lunghezza

interna (3.225 e 3.855 mm), si accede attraverso le porte

posteriori a battente e la laterale destra scorrevole.

Chi non vuole abbandonare il diesel può puntare

sull’M920 nelle versioni da 77, 96, 110 e 125 kW (105,

130, 150 e 170 Cv) di potenza e valori di coppia rispettivamente

di 330, 350, 360 e 380 Nm, abbinato a un cambio

manuale a 6 marce o all’automatico a 9 rapporti.

Per chi è pronto a passare all’elettromobilità c’è, invece, il

motore da 96 kW alimentato dalla batteria da 40kWh per

200 chilometri di autonomia. Se non sono sufficienti,

Nissan offre quella maggiorata da 87 kWh per 460 chilometri.

In questo caso il motore guadagna 9 kW. Si possono

ricaricare sia in corrente alternata (standard il caricatore

da 11kW, optional quello da 22kW con la batteria più potente),

sia in corrente continua a 50 o 130 kW.

Sicurezza prima di tutto

Il veicolo è dotato di un nuovo impianto frenante idraulico

a gestione elettronica: più leggero, ottimizza la forza frenante

dimezzando i tempi di risposta in situazioni di

emergenza e migliora la reazione in base al carico trasportato.

Garantisce, inoltre, maggiore efficienza grazie

al sistema di rigenerazione dell’energia frenante per le

versioni elettriche.

Alla sicurezza contribuisce un’ampia gamma di dispositivi

tra i quali la frenata di emergenza, il sistema di mantenimento

della corsia, il sistema di riconoscimento dei

segnali stradali, l’avviso di stanchezza del guidatore, il

sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici

e il Trailer Sway Assist, che assiste il guidatore qualora

viaggi con un rimorchio al seguito. È anche grazie a

questi che la new entry ha guadagnato il sigillo Platinum,

il top, nei test EuroNCAP. Si parte da 35.200 euro per il

furgone diesel e da 48.800 euro per le versioni elettriche,

sempre Iva e Messa su strada escluse.

Con il suo nuovo big van, Nissan punta ad accrescere

la quota di mercato negli Lcv in Italia, nel 2024 del 2,0

per cento ottenuta con poco meno di 4mila veicoli tra

commerciali puri e derivati (1.219 Interstar vecchia generazione,

751 Townstar, 696 Qashqai, 442 Primastar,

386 X-Trail, 307 Juke e 73 Ariya).

Nuovo Nissan

Interstar è già

disponibile nelle

versioni termiche

ed elettriche,

anche con batteria

maggiorata per

raggiungere i 460

chilometri

di autonomia.

In basso, la plancia

orientata verso

il conducente,

i tre sedili e il

profilo posteriore

del big van. Come

tutti gli Lcv Nissan,

gode della

garanzia di 5 anni

o 160.000

chilometri e di 8

anni o 160.000

chilometri per

la batteria

in versione Bev.

NISSAN INTERSTAR

Come tu mi vuoi

Arriva nelle concessionarie della Casa Giapponese il nuovo big van

che contribuirà alla diffusione dell’elettromobilità con un’autonomia

che può raggiungere i 460 km. Ma ci sono anche le versioni diesel

52 - Flotte&finanza - marzo 2025

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marzo 2025 - Flotte&finanza - 53



VIP

ALLA GUIDA

Chi è Tatiana?!?

Resiste al passare del tempo il tormentone che nei

primi anni Duemila ha fatto la fortuna di Gabriele

Cirilli, il comico che al volante è il ritratto della serietà

frena, attento, metti le mani sul volante, leva il piede dall’acceleratore...».

Dopo un po’ le risponde la radio.

F&F A proposito di radio, che cosa ascolta?

››‰ Isoradio e poi musica: italiana, straniera, gruppi...

A ogni viaggio il mio cervello parte - ma gli occhi restano

sulla strada - e va a vedere quello che ha incamerato.

Ripeto i miei monologhi, e canto.

INDUSTRIA MANIFATTURIERA E TECNOLOGIA DELLE BATTERIE E DEI VEICOLI ELETTRICI

FIERA E CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE BATTERIE AVANZATE E SULLE

TECNOLOGIE INNOVATIVE PER LA PRODUZIONE E IL RICICLO DI AUTOVEICOLI,

MEZZI DI TRASPORTO, MACCHINARI E VEICOLI INDUSTRIALI ELETTRICI E IBRIDI

L’attore di

Sulmona, qui

sopra insieme alla

moglie, deve la

sua popolarità a

‘Zelig’ e al

personaggio di

Kruska (in alto).

Più recenti, e

altrettanto di

successo, le

imitazioni di ‘Tale

e quale show’ e de

‘Il cantante

mascherato’.

54 - Flotte&finanza - marzo 2025

Non è dato sapere che auto guiderebbe oggi

Kruska per portare in giro Tatiana, l’amica mia

grassa, tarmente grassa... mentre il ‘papà’ del

personaggio che gli ha dato un’immensa popolarità non

ha dubbi: per Gabriele Cirilli c’è solo Volvo.

F&F Per una ragione particolare?

››‰ Io sono innamorato di questa macchina, una Volvo

XC40 con cui ho già fatto quasi 300mila chilometri. Pensi

che c’è un bozzo dietro che non ho aggiustato perché

mi piace così com’è: ci ho messo sopra l’adesivo di

Wheelie Coyote, così sembra che sia lui che è andato a

sbattere. A parte gli scherzi, a me ha salvato la vita.

Lo so che i sistemi di sicurezza li hanno anche altre macchine,

però io li ho sperimentati con la Volvo: stavo rientrando

da un sorpasso, un camion mi ha tagliato la strada

e lei ha frenato da sola.

F&F Ha il piede pesante?

››‰ No no, io non vado veloce, ho paura. Guidare mi

piace ma è anche una necessità. Non prendo l’aereo, la

nave, il treno... mi fa paura tutto quello che non controllo.

Pure quando guida un’altra persona sto sempre sul chi

va là, mentre se sono io al volante sono tranquillissimo.

F&F Anche chi le siede a fianco?

››‰ Io da quarant’anni ho vicino mia moglie: «Vai piano,

F&F Non è ora di cambiare auto?

››‰ L’XC40 è perfetta per andare in tournée e carina

per girare in città. È un giusto compromesso. Mi sto informando,

ma diesel purtroppo non la fanno più, potrei

provare un’ibrida, certo non un’elettrica, per me è impensabile,

sotto Napoli non ci sono le colonnine.

F&F Il collega con cui viaggia più volentieri?

››‰ Sembrerà strano, visti i caratteri opposti, ma è Flavio

Insinna. Ricordo un tour dal Friuli alla Sicilia, portavamo

a teatro ‘Madre Coraggio’, e Flavio guidava una Regata:

quando si innervosiva dava le botte sul cruscotto, io gli

dicevo «Guarda che Dio ti vede», e lui si arrabbiava ancora

di più. Con lui mi sono divertito tanto.

F&F Ci racconta un episodio divertente?

››‰ Riguarda Maria, mia moglie è più spiritosa di me.

Da ragazzo usavo la 500 di mia mamma, sa quelle con

la cappottina che ti mettevi in piedi e guidavi con la testa

fuori (oggi mi arresterebbero!). Aveva il cacciavite per

bloccare il finestrino, lo scotch per tenere chiuso il portellone,

lo specchietto retrovisore che non retrovedeva

perché non c’era... Da blu con il tempo si era scrostata,

era tutta arrugginita. Maria era appoggiata allo sportello,

io mi sono avvicinato per baciarla e lei «No dai, che me

vergogno». E io «Dai, chi fa più caso ai baci!». E lei «No

no, me vergogno a sta’ vicino a ‘sta macchina!».

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15-16

APRILE

2025

FIERA

BOLOGNA

IN CONTEMPORANEA CON

WWW.E-TECH.SHOW

4 a EDITION



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