Vie&trasporti n. 888 aprile 2025
SCOLPITI DAL VENTO Come le cabine dei truck si sono evolute negli ultimi 40 anni per migliorare il coefficiente aerodinamico e ridurre i consumi
SCOLPITI DAL VENTO
Come le cabine dei truck si sono evolute negli ultimi 40 anni per migliorare il coefficiente aerodinamico e ridurre i consumi
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Mensile - Anno XCVI 888 APRILE 2025
Come le cabine dei truck si sono evolute negli ultimi 40 anni per
migliorare il coefficiente aerodinamico e ridurre i consumi
ISSN 0393-8077
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9
Editoriale
50°50’48” N
La latitudine reale di Bruxelles non corrisponde all'attuale baricentro
di un’Unione Europea ‘troppo a nord’. Necessaria una revisione radicale
di strategie avventate, bisogna che il continente cerchi
di riconquistare il suo ruolo guida in un contesto economico globale
aspro e ostile, del quale l’avventatezza sulla mobilità è solo un aspetto
L’aristeus antennutus, prosaicamente noto come gambero e abituale
frequentatore dei ristoranti di pesce della Penisola, sconta un banale
luogo comune. Si dice infatti che cammini all’indietro.
Una volta per tutte, è venuto il momento di smentire tale diceria, tale
diffamante asserzione. Il gambero salta all’indietro se ha paura, se è
minacciato. Quando è tranquillo, si muove in avanti.
Ore se una tale delizia del palato, parente dei granchi (quelli si, si
muovono anche di lato, ma è un’altra storia) ha l’umiltà di fare un passo
indietro o qualcosa di più se minacciato, francamente non si comprende
perché non lo si debba fare anche noi. O chi meglio ci rappresenta,
l’Unione Europea, chiamata a dare conto da una parte agli Stati Uniti
che commercialmente la sbeffeggiano e militarmente la
scherniscono, dall’altra alla Russia che sembra il serpente Kaa
nel Libro della Giungla, famoso per il suo pericolosissimo
potere ipnotico. Poi ci sarebbe la Cina, simpatica Shere
khan dai canini luccicanti, e dietro la tigre, ecco felini
adolescenti come Vietnam, Corea, Indonesia e via
miagolando: Tacciamo del gigante rachitico,
l’Indolente India che non vuol crescere, e
dell'Africa, anch’essa indecisa su cosa farà da
grande. Ma qualcosa farà.
In questo contesto, all’Europa resta una
florida partnership con l’Oceania e una
incerta con il Sudamerica. Peggio mi
sento. Farewell, globalizzazione.
La festa sta finendo. Insomma, siamo
soli e non abbiamo più margine per
scelte di bandiera improvvide (non
coraggiose, improvvide) che ci hanno
già danneggiato anche troppo. E in
questo includiamo anche la mobilità, che
anziché puntare alla neutralità climatica
diversificata ha scelto la strada più rigida,
complicata e autolesionista.
Ci uniamo all’implorazione di quanti, seppur favorevoli
‘anche’ all’elettrificazione, sono consapevoli che è necessario fare un
passo indietro (il gambero che ha paura). Insomma diversificare,
accettare le tante valide, utili soluzioni tecnologiche che possono, forse,
farci riacquistare se non un forte value internazionale, almeno una
leadership continentale durevole e stabile.
Bruxelles torni al centro dell’Europa, l’Europa ammetta gli errori
commessi.
www.vietrasportiweb.it 04 2025 - 1
Sommario ISSN: 0393 - 8077
22
www.vietrasportiweb.it
Sommario
8
12
24 28 30
n Cover
8 Cabine scolpite dal vento.
L’importanza degli studi
aerodinamici nell’era della
decarbonizzazione
n
Prova
12 Test della strada per
Volvo Fh-460 Aero I-Save.
Lo svedese risparmioso
al quadrato
n
Voci
38 Antonio Fiandino, Rolfo
Evolution. «L’evoluzione
parte dal freddo»
n
Anteprime
22 La gamma Flexis. Le tre
proposte a joint-venture
franco-svedese
24 Kia PV5 Cargo. Il ritorno del
marchio coreano nel mondo
dei commerciali
n
Attualità
26 L’Italia per Man è
‘Market of the Year’.
28 Il bilancio 2024
e le prospettive 2025
di Iveco
30 Shipping, Forwarding&
Logistics meet Industry
2025. Il futuro è nelle
nostre acque
35 Action Plan for the
European Automotive.
Cosa (non) c’è di nuovo
36 Attestato per la gestione
sostenibile dei pneumatici
Michelin. Chi ha premiato
nell’ultimo anno
46 I veicoli della flotta
di ToRental. Autocarri per
soddisfare una richiesta
crescente
47 LetExpo 2025. Cronaca
di un successo annunciato
50 Il primo hub italiano
di ricarica Milence.
La rivoluzione comincia
da qui
50 Persone&poltrone
50 Si dice che...
n Il Bollettino n°87
41
n Rubriche
4 Diamo i numeri
6 Hit parade
40 Leggi, aziende, lavoro.
Stiamo al sicuro
43 Il parere legale.
Documenti essenziali
44 La voce di Fai.
Non c’è tempo da perdere
45 La voce di Fiap.
Cambiare si può
53 Motori spenti 2024
54 In vetrina
56 Promozioni
58 Tutte le prove
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2 - 04 2025
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Reg. Tribunale di Milano n. 6479 del 6/2/1964
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Michela Chindamo - La Spezia
Tipografia
Colorshade - Via Cristoforo Colombo 7
20068 Peschiera Borromeo (MI)
Iscrizione al Registro Nazionale
della Stampa n.1740 - vol.18 - foglio 313
21/11/1985 - ROC 32150
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04 2025 - 3
Diamo i NUMERI
a cura di
Tiziana Altieri
30.297 veicoli commerciali e 4.860 industriali
Primo bimestre dell’anno con il segno
negativo sia per i veicoli commerciali, sia
per gli industriali. I primi si sono fermati a
30.297 immatricolazioni che indicano una
flessione del 15,9 per cento rispetto allo stesso
periodo 2024. Riviste al ribasso le stime per l’anno:
secondo Unrae non si andrà oltre quota 185.000
unità, -6,9 per cento, un livello, comunque,
superiore alla media degli ultimi dieci anni. Flette,
nei primi due mesi, il canale del noleggio, sia a
lungo, sia a breve termine. Il primo perde ben 4,5
punti fermandosi al 30,0 per cento, il secondo circa
un punto per chiudere al 3,1 per cento. Crescono,
di contro, le immatricolazioni a società ed enti,
al 41,9 per cento, e le autoimmatricolazioni, al
16,7. Per quanto riguarda le motorizzazioni si
conferma la leadership del diesel che arriva
all’83,5 per cento. Leggero incremento anche
per gli elettrici e gli ibridi plug che
rappresentano, però, rispettivamente solo il
2,9 e lo 0,3 per cento dell’immatricolato.
Flettono leggermente i veicoli ibridi (al 6,9 per
cento), quelli a benzina (al 3,8) e quelli a Gpl (2,4 per
cento). Praticamente sparito il metano con uno 0,1 di
share. «Il Piano di Azione Industriale per il Settore
Automotive - ha commentato Michele Crisci,
presidente di Unrae - contiene più che altro
suggerimenti e percorsi da esplorare. Apprezziamo,
invece, l’intenzione di presentare, già nel mese di marzo,
un emendamento per introdurre una maggiore flessibilità
sugli obiettivi di emissione di CO2 previsti per il 2025».
Passando ai veicoli di peso superiore alle 3,5
tonnellate, hanno totalizzato nel bimestre
4.860 immatricolazioni, -6,9 per cento sullo
stesso periodo 2024. Segno positivo, però, a
febbraio con un +1,8 per cento. «La leggera
crescita di febbraio - ha sottolineato Paolo A.
Starace, presidente della Sezione Veicoli
Industriali di Unrae - non è da interpretare
come un segnale di ripresa strutturale. A
dimostrarlo è la contrazione del segmento dei
trattori stradali, -7,3 per cento. Questa tipologia di
mezzi, strettamente legata all’andamento
della produzione industriale, rappresenta un
indicatore chiave dello stato di salute del
comparto manifatturiero e dell’autotrasporto
italiano. Le criticità nazionali si inseriscono in uno
scenario geopolitico sempre più complesso. In tale
contesto il Piano d’Azione pur introducendo elementi
positivi - come la proroga del l’esenzione dai pedaggi per
i veicoli industriali a zero emissioni prevista dalla
Direttiva Eurovignette - risultano tardive e di portata
insufficiente per un comparto che appare in secondo piano
nelle priorità dell’Esecutivo UE».
O emissioni al 2040
A Firenze Amazon pedala. Nel capoluogo toscano
da qualche tempo le consegne vengono effettuate
anche con cargo bike elettriche. Si tratta della
prima sperimentazione nella Penisola: a Milano,
Napoli, Genova, Bologna, Roma e Trento, si
utilizzano, infatti, cargo scooter elettrici.
L'obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 e
mitigare la congestione del traffico. Il servizio
viene operato dal nuovo hub di micromobilità
realizzato in città. «È una soluzione innovativa che
dà una risposta concreta al tema della logistica
nell’ultimo miglio, - ha fatto sapere l’assessore alla
Mobilità del Comune di Firenze, Andrea Giorgio -
ringraziamo Amazon per aver scelto Firenze come
prima città per questa novità. Auspichiamo che tante
altre aziende seguano questa buona pratica».
In qualità di co-fondatore del Climate Pledge,
Amazon si è impegnata a raggiungere zero
emissioni nette di CO2 in tutte le sue attività
entro il 2040.
Fino a 60 km/h
Numeri
Margini tra 3,5 e 5,3%
Tra il 2019 e il 2023 il
fatturato degli operatori
logistici attivi
nell’Healthcare è cresciuto
ma i margini di redditività
sono rimasti contenuti: 3,5
per cento, un valore di
quasi due punti inferiore
rispetto a quello del mercato italiano della Contract
Logistics (5,3). È quanto emerge dall’indagine sulla
Logistica nel settore Healthcare realizzata
dall'Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet del
Politecnico di Milano, in collaborazione con
Consorzio Dafne. I conti tornano meglio ai vettori
nazionali di Logistica Healthcare la cui marginalità è
decisamente superiore (5,8 per cento). Ed è positivo
anche l’andamento del fatturato dei vettori regionali,
che registrano una redditività media del 4,7 per
cento. Nel 2024 rimangono pressoché invariati i
volumi movimentati della Logistica Healthcare in
termini di colli (-1,7 per cento) e chilogrammi (+1),
ma si assiste a una riduzione delle spedizioni (-5,5).
Oltre l’80 per cento di queste è diretto a farmacie (40
per cento) e ospedali (43), che sono anche il
principale canale di destinazione, per numero di colli
(34 per cento) e chilogrammi (53). Cresce il canale
home delivery, passato dall’1 al 4 per cento dal 2019
al 2024. Lombardia e Lazio sono il punto di origine di
quasi il 90 per cento dei flussi. Le medesime regioni,
insieme al Lazio, sono le prime tre per assorbimento.
200 milioni
2 Iveco S-eWay Fuel Cell
Saranno impiegati in test
operativi sul campo i due IvecoSeWay
Fuel Cell che la Casa
torinese ha recentemente
consegnato a Bmw, partner del
progetto europeo H2Haul, cofinanziato
dalla Clean Hydrogen
Partnership. Lo scopo è
dimostrare l’affidabilità dei
veicoli a idrogeno come soluzione
a emissioni zero per le esigenze
di trasporto in Europa. La
consegna è avvenuta a Lipsia,
città dove è stata inaugurata una
delle due stazioni per il
rifornimento di idrogeno TEAL
Mobility (l’altra si trova a
Hormersdorf). L’S-eWay Fuel
Cell vanta un’autonomia fino a
800 km e tempi di rifornimento
inferiori ai 20 minuti. Può
contenere 70 kg di H2 compresso
a 700 bar di pressione. I veicoli,
che fanno parte di una flotta
composta da 12 mezzi dislocata
in una serie di siti strategici tra
Germania, Francia e Svizzera,
trasporteranno componenti tra
Norimberga e Lipsia, sede di uno
degli stabilimenti Bmw.
«La consegna dei primi due S-eWay
Fuel Cell - ha detto Giandomenico
Fioretti, Head of Alternative
Propulsion Business Development
- rappresenta un significativo passo
avanti nel dimostrare la praticità e la
scalabilità dell’idrogeno nel
trasporto a lungo raggio. Siamo
orgogliosi di contribuire a spianare
la strada a un futuro a emissioni
zero».
Si chiama STLA AutoDrive 1.0, il primo sistema di guida autonoma di
Livello 3 sviluppato internamente da Stellantis che offre funzionalità a
mani libere e occhi chiusi fino a 60 km/h. Semplice il funzionamento:
quando le condizioni del traffico e dell’ambiente intorno al veicolo lo
consentono, il conducente viene avvisato che il sistema è pronto a
entrare in funzione. Una volta attivato, STLA AutoDrive 1.0 prende il
controllo del mezzo mantenendo le distanze di sicurezza, regolando la
velocità e gestendo la sterzata e la frenata senza soluzione di
continuità in base al flusso del traffico. Un sistema automatico si
occupa della pulizia dei componenti critici in modo da garantire
affidabilità e funzionalità ottimali in ogni condizione meteo. A velocità
più elevate, STLA AutoDrive offre la comodità del Cruise Control
adattivo e le funzioni di mantenimento della corsia nelle modalità di
Livello 2 (mani sul volante) e
livello 2+ (mani libere, occhi
sulla strada). Progettato su
un’architettura scalabile, STLA
AutoDrive, collegato al cloud, è
pronto per l’implementazione e
può essere adattato sui veicoli
di Stellantis nei mercati globali.
L’adozione di strategie
strutturate e controllate che
permettono di utilizzare l'acqua
in modo più efficiente e di
trattare e riusare le acque reflue
ha consentito a Continental di
ridurre, dal 2020, di oltre il 10
per cento il prelievo di acqua per
tonnellata di prodotto in tutte le
sedi. Complessivamente c’è
stato un risparmio di circa 197
milioni di litri di acqua. Azioni
che hanno consentito al Gruppo
specializzato nella produzione di
pneus di conquistare, nel 2024,
il cosiddetto status di
Leadership B - per la sicurezza
idrica. Obiettivo per il 2030:
ridurre l’utilizzo di acqua per
tonnellata di prodotto di un
ulteriore 10 per cento.
4 - 04 2025
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04 2025 - 5
Simply the best
Noi i veicoli, commerciali e industriali, li proviamo veramente,
su un percorso appositamente studiato per valutarne
le performance a 360 gradi. Ecco chi occupa il podio oggi tra
i veicoli commerciali da 3.500 kg di ptt, diesel ed elettrici
LCV elettrici
3.500 kg ptt
Ford eTransit 350
68 kWh
Index performance 319,5
Maxus eDeliver 9
72,0 kW/h
Index performance 342,3
Mercedes-Benz
eSprinter 47 kWh
Index performance 310,8
LCV diesel
3.500 kg ptt
Fiat Ducato 35
2,2 Multijet 3 Euro 6E
Index performance 470,5
Ford Transit 350 2.0
TDci EcoBlue Hybrid
Euro 6-D Temp
Index performance 493,6
Volkswagen Crafter 35
2.0 BiTdi Euro 6B
Index performance 459,6
Per realizzare i podi si è tenuto conto dell’index performance, un indice creato da Vie&trasporti
che tiene conto del consumo di combustibile (o di energia nel caso degli elettrici), dell’urea
e della media oraria durante i nostri test su strada. A indice maggiore corrisponde una migliore
prestazione. Si sono tenuti in considerazione solo i veicoli Euro 6 o superiore in produzione.
6 - 04 2025
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Tecnica
Tecnica
Quarant’anni di aerodinamica
Evoluzione
della forma
Una faticaccia limare qualche
punto di Cx per il bene dei
consumi e ridurre, quindi, le
emissioni di anidride carbonica.
Ecco come sono cambiati i camion
in quasi mezzo secolo
di Danilo Senna
Negli anni Ottanta i camion hanno abbandonato
le forme tondeggianti dei predecessori
e le cabine si sono fatte sempre
più squadrate per regalare spazio a chi le
deve occupare, tenendo conto che i viaggi si
fanno sempre più lunghi e la permanenza a bordo
anche di notte per intere settimane lo impongono
sempre più spesso. Purtroppo quella
del parallelepipedo non è la forma migliore per
fendere l’aria, spreca potenza che potrebbe più
utilmente essere messa a terra, ovvero consuma
più carburante a parità di prestazioni.
Il concetto di efficienza passa per motori e trasmissioni,
non a caso a metà di quella decade
s’impongono i ponti di trazione a singola riduzione.
Anche in tema di design si comincia a osare,
per lo più sulla carta. Del resto è sempre da lì
che si parte, poi, se il disegno piace ai manager
che decidono, si passa ai modelli in scala ridotta:
Iveco all’epoca è fra i pochi costruttori che ha
una galleria del vento per cabine 1:3. Se funzionano,
si riportano in proporzioni reali e si comincia
a verificarne l’abitabilità e la compatibilità
con le meccaniche esistenti o, comunque, da
non inventare da zero, perché nel mondo del camion
quasi mai un motore inedito ha debuttato
insieme a una cabina altrettanto nuova. Alcuni
modelli hanno la fortuna di diventare dei concept
truck effettivamente funzionanti, come un
prototipo di autocarro Mitsubishi che, ancora
nel 1985, dichiarava uno strepitoso Cx: 0,38 contro
i comuni 0,5-0,6 dell’epoca.
Dal Nord il concetto Lego
Sono gli anni del Renault Virage VE10, prologo
dell’Ae/Magnum, ma è anche il momento in cui
i cataloghi dei costruttori si allargano con modelli
diversificati per missione, possibilmente
utilizzando parti comuni per le cabine che, per
contenere i costi, diventano modulari: Scania
fa scuola con la serie 2. Nel 1991 appare il pri-
mo camion progettato da Luigi Colani con l’abitacolo
a bolla sospeso sulla base meccanica
addirittura dell’Iveco 170, che più tardi diventerà
quella del Mercedes-Benz 1838 S per una piccola
serie e chiuderà l’esistenza come show
truck su un telaio Daf. Tuttavia sarà l’IAA 92 il
palcoscenico dell’aerodinamica, coi progetti
Mercedes-Benz EXT-92 e Man Slw 2000: il primo
era un profilato articolato che non trascurava
neppure le forme del semirimorchio che,
oltretutto, grazie a una ralla mobile si avvicinava
alla cabina nella marcia alle velocità autostradali
per evitare turbolenze; il secondo era un
medio con motore inclinato di 90 gradi a destra,
cambio Zf automatico a 9 marce e trazione anteriore
(tutto sotto al pavimento piatto), antenato
del CitE, prototipo elettrico del 2018.
Al camion spuntano le ali
A metà degli anni Novanta arrivano le cabine super
rialzate per tutti o quasi, così si pone il problema
di come raccordarle all’allestimento che
ci sta dietro. È l’ora degli spoiler, prima sul tetto
e poi ai lati posteriori; spuntano anche le bandelle
laterali, sotto al paraurti, la controversa visiera
parasole (prima consigliata, oggi in via di sparizione)
e persino le minigonne, oltre che per il trattore,
per il sempre trascurato semirimorchio. I risultati
arrivano, perché un Man 19.422 super
profilato e spoilerato, in un test stampa a 40 tonnellate
sfiora i 25 litri per 100 km, cioè 4 km/l
quando una media dei due e mezzo all’epoca
In apertura, l’Actros L
nella più recente
versione Pro Cabin
davanti al tunnel del
vento della Mercedes-
Benz. Qui sopra,
due esempi di come
immaginavamo
i camion negli anni
Novanta. Sotto l’Iveco
Glider, elaborazione
aerodinamica dello
Stralis per l’Iaa 2010.
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04 2025 - 9
Tecnica
Tecnica
L’Optifuel Lab 3 segna
il passaggio
generazionale degli
studi aerodinamici
di Renault Trucks
dal Premium alla
gamma T. Il primo
laboratorio era molto
più estremo e dotato
di appendici mobili,
questo è già
un prodotto
praticamente di serie.
era cosa per nulla scandalosa. Nel 1989, alla
Renault non s’accontentano del Magnum già in
produzione ed esplorano altri territori evolvendo
il prototipo Virage VE20 che già era una specie
di astronave (telaio d’alluminio, sospensioni indipendenti
e motore semisdraiato sopra al cambio):
immaginano una cabina avanzata a guida
ribassata e centrale che obbliga a spostare il
motore al centro, messo però trasversalmente
come sulla Lamborghini Miura!
Troppo, forse. Perché nel mondo reale è la serie
4 Scania a materializzarsi, dove l’azzardo maggiore
è sulle super rialzate Topline con il letto
principale, finora invariabilmente quello basso,
passa in mansarda e si fa alcova. E, infatti, verrà
abiurato nell’evoluzione alla cabina R successiva.
Nella realtà le cabine vanno a caccia di
funzionalità, faticando a uscire dal solco della
tradizione, se si esclude il pavimento piatto del
Renault Magnum e del Mercedes Actros (solo
la Megaspace), peraltro non da tutti apprezzato,
tant’è che a oggi solo lo Scania S si è unito ai
due. Nel 2004 il Radiance è la risposta aerodinamica
della Renault, ancora su base Premium.
Correva l’anno 2002
quando la Scania,
ancora sulla serie 4,
introduceva (con otto
anni di anticipo sulle
norme Eu) un musetto
anteriore appena
accennato con
funzione di zona ad
assorbimento d’urto.
La priorità era la
sicurezza piuttosto
che l’aerodinamica.
Tre anni dopo le idee più fantasmagoriche si
concentrano sulla facilità di carico e scarico con
casse mobili di varie forme; ma gli abitacoli, tolto
l’effetto wow, dimostrano che i designer non hanno
mai vissuto in cabina a differenza degli autisti
veri. Mentre, per incrementare la produttività,
l’Europa pensa di aumentare le lunghezze delle
combinazioni, cosa che la Renault sfrutta per
varare il programma Optifuel Lab. Un trattato di
aerodinamica, applicato a un articolato con trattore
Premium, sempre lui, dotato di un musetto
proprio come l’aveva immaginato la Scania; è
pure dotato di una serie di spoiler, alcuni a geometria
variabile in funzione della velocità.
All’Iaa 2010 un Iveco attira l’attenzione, è il Glider
che estremizza il concetto di forma anti-turbolenza
su quella che, però, resta la cabina dello
Stralis (l’arrivo di Marchionne ha seppellito per
sempre la New Line del marchio torinese già in
avanzata fase di sviluppo). In concreto c’è, comunque,
il nuovo Actros, con la sua aerodinamica
ricercata: fin nei dettagli, come dimostra
la tendina mobile sul radiatore. Alla Mercedes-
Benz guardano anche al semirimorchio, con
ruote carenate ed estrattore posteriore, oltre alla
testata levigata e agli spoiler di coda: a onor del
vero, tutti accorgimenti che si erano già visti
sull’Optifuel Lab di Renault Trucks. Per convincere
i clienti la casa della Stella stima un vantaggio
annuo di 1.000 euro sul gasolio, esclusi
i danni da manovre errate e carichi maldestri.
Il momento della svolta
Alla fine del primo decennio l’Unione europea
allunga davvero le lunghezze massime dei truck,
con l’obiettivo di migliorare tanto la sicurezza
quanto l’aerodinamica, ovvero i consumi. Il
Concept S della Man si materializza in scala reale,
ma non semovente, due anni dopo aver tradotto
in modellino la Vision -CO2, cioè la battaglia
contro le emissioni di anidride carbonica
della Casa di Monaco. Lo sviluppo dei camion
spesso parte dei componentisti, ai cui stand appaiono
addirittura ipotetiche cabine in scala reale,
i più evoluti come Magna o di altri studi indipendenti
sognano strutture bioniche, a caccia
di sicurezza e leggerezza: design strutturale antropomorfo
e fibra di carbonio per telai reticolari
o con monoscocca che ingloba i serbatoi.
Interessanti, ma troppo costosi e poco flessibili
per vederli davvero su strada.
Tornando al mondo reale, nell’ultimo decennio
si moltiplicano i modelli ottimizzati all’efficienza
tanto della catena cinematica, quanto dell’aerodinamica.
Nella maggior parte dei casi si tratta
di affinamenti quasi impercettibili: sigillature
dei gap fra telaio e cabina, come fra questa e il
semirimorchio; bandelle in gomma a prolungare
minigonne e spoiler, sempre per limare qualche
punto di Cx. L’aspetto più evidente è la spa-
Ecco il Man Concept S come s’è materializzato
in scala reale nel 2010, dopo un modellino
in scala svelato due anni prima. Purtroppo è finto:
si tratta di un’affascinante carrozzeria in
vetroresina, appoggiata su un’incastellatura di
tubi, che viene montata in occasione dei saloni.
rizione degli specchi, sostituiti da telecamere
esterne e monitor interni: il primo ad arrivarci
sarà come al solito il Mercedes Actros, unico
sostenitore delle mirror cam negli anni in cui,
più che sui camion, si diffonderanno con maggior
rapidità sugli autobus.
La rivincita degli olandesi
Almeno fino all’arrivo dei Daf XG, nel 2021. Gli
olandesi che tiravano avanti oltre 35 anni con
la cabina del modello 95 poi divenuto XF, grazie
a un progetto tutto nuovo sono i primi a sfruttare
il bonus sulla lunghezza massima ammissibile
dei complessi veicolari. E si vede da come i designer
di Eindhoven siano riusciti a integrare a
pieno i quasi 40 centimetri in più sull’intero camion
e non solo nel muso. Un profilo ancor più
affusolato, ma decisamente più lungo, sarebbe
Quelli con il muso intero
I musoni piacciono agli autisti, al di là dell’effetto scenico, perché
hanno il motore fuori dall’abitacolo (niente tunnel, quindi) e sono
intrinsecamente più sicuri (in realtà non è del tutto vero). Ma l’ultimo
venduto ufficialmente in Europa è stato lo Scania T, cioè Torpedo,
sulla base della serie 4 (sotto,a destra), uscito di scena nel 2005.
Sfruttando quel know-how, la Casa svedese nel 2002 anticipava
le norme salvavita per gli autisti e gli altri utenti della strada proposte
dalla Comunità europea e proponeva una cabina con un musetto,
chiedendo una deroga sulle dimensioni massime. In realtà qualche
musone sulla serie R è stato allestito da carrozzieri indipendenti,
così come è esistita una piccola serie di Iveco Strator, nati dall’incrocio
fra uno Stralis e il cofano di un Powerstar australiano, un
po’ come la Bikel Tuning trasformava i Man
F90 in Phoenix. C’è stata da noi, sempre nei
primi Duemila, la breve stagione dei Volvo Nh,
che tuttavia sopravvivono al di là dell’Atlantico
come Vnr e Vnl (sotto) e sono appena stati ristilizzati.
Il muso in sé non dà particolari vantaggi
aerodinamici, così come non è il massimo
dell’efficienza la configurazione 6x4.
stato assai meno gestibile a fronte di un guadagno
del Cx tutto sommato modesto rispetto
a quello che è diventato poi l’XG di serie.
Tolti i Daf, a parte il lifting che ha stirato il frontale
dell’Actros L facendolo confondere con
l’omonimo elettrico, l’unico altro alfiere del prolungamento
del muso è stato il Volvo FH, però
questa è un’altra storia, che vi raccontiamo nelle
prossime pagine con la prova dell’Aero.
Sotto a sinistra, il Daf
XG+ concretizzato
nella realtà, dopo che
gli studi iniziali erano
partiti da una forma
del muso molto più
lunga e affusolata, con
qualche vantaggio in
termini di Cx ma assai
meno gestibile.
10 - 04 2025
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04 2025 - 11
Prova su strada
Diesel consumato = 99,800 litri.
Urea consumata = 5,291 litri pari al 4,8%
del gasolio rabboccato (95,010 litri).
Peso combinazione = 43.580 chilogrammi.
Cabina Sleeper Cab e motore Euro VI E da 338 kW
passo 3.700 millimetri, fabbricato in Svezia.
Prezzo incluso di optional e al netto di Iva: n.d.
REGOLARE
INTENSO
CRITICO
13°/16°
min/max
Casei Gerola
km 74,4
Diram. A7-A26/A26
km 40,3
Passo Turchino
km 37,8
Savona
Autoporto
km 38,7
12 m
279 m
Milano Assago
km 00
109 m
146 m
Bivio A7/A12 Ge-Li
km 48,0
69 m
72 m
Passo Giovi
km 13,1
435 m
Milano Assago
km 109,6
100 m
Prova su strada
Medie orarie & consumi*
km hh:mm km/l
km/h (l/100)
Milano Assago (109 m) 1h26’’ 3,62
Casei Gerola (72 m) 74,4 51,9 (27,64)
Casei Gerola (72 m) 32’ 4,07
Diram. A7-A26/A26 (146 m) 40,3 75,6 (24,57)
Diram. A7-A26/A26 (146 m) 31’ 2,99
Passo Turchino (279 m) 37,8 73,2 (33,49)
Passo Turchino (279 m) 29’ 6,07
Savona Autoporto (12 m) 38,7 80,1 (16,48)
Savona Autoporto (12 m) 44’ 3,68
Bivio A7/A12 (69 m) 48,0 65,5 (27,17)
Bivio A7/A12 (69 m) 13’ 1,27
Passo Giovi (435 m) 13,1 60,5 (78,52)
Passo Giovi (435 m) 1h31’ 7,73
Milano Assago (100 m) 109,6 72,1 (12,94)
TOTALI 361,9 66,6 4,16(24,04)
Telemetria
Tara trattore (kg)
7.355
Statale
Autostrada
6.000 6.500 7.000 7.500 8.000 8.500
Giri @ 70 km/h
850
800 900 1.000 1.100 1.200 1.300
Giri @ 80 km/h
990
800 900 1.000 1.100 1.200 1.300
Accelerazione 0-80 km/h (secondi)
45’’,87
veloce
30”
40”
50”
60”
lento
Consumo carburante (km/l)
4,15
basso
4,0
3,0
2,0
1,0
alto
.VOLVO FH-460 AERO I-SAVE.
Nato per
vincere l’aria
Emissioni
CO 2
637,1 g/km
Consumo AdBlue (%)
2% 3% 4% 5% 6% 7%
Media oraria (km/h)
66,6
4,8
80 70 60 50 40 30
Migliora il Cx con il muso
più profilato e le telecamere
al posto degli specchi,
in più ha il turbocompound
a tutto beneficio della
efficienza. Il risultato è una
media di oltre 4 chilometri
con un litro di gasolio
di Danilo Senna
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04 2025 - 13
Prova su strada
Prova su strada
Interni
Visuale a tutto
schermo: ai due della
strumentazione
e dell’infotainment,
ora si aggiungono
ai lati del parabrezza
i due che rimandano
le immagini delle
telecamere esterne
(montate su bracci
ripiegabili sfruttando
l’attacco superiore
degli specchi
tradizionali). I display
bipartiti riportano
in basso i classici
grandangoli
e sbordano poco
rispetto ai montanti
(in verità piuttosto
abbondanti)
e rappresentano,
comunque, un passo
avanti rispetto all’area
oscurata dai
retrovisori fisici
(e quelli di Volvo sono
fra i più slim).
La sporgenza della
plancia con i suoi
accessori e quella
della porzione
centrale del letto
inferiore limitano un
po’ lo spazio utile in
lunghezza sul tunnel.
La botola funge
da uscita di sicurezza.
Aero, un suffisso che dice molto sullo speciale
allestimento di questo Volvo Fh. E
si aggiunge all’altra peculiarità del protagonista
di questa prova, I-Save. Insomma, risparmioso
al quadrato: nella forma, fatta per
tagliare l’aria, e nel motore, studiato per girare
in basso con una coppia sconosciuta a qualunque
altro camion da 460 Cv. Purtroppo nel nostro
archivio non abbiamo come termine di paragone
un 460 I-Save a ‘muso piatto’ per
verificare quanto vale in percentuale il solo miglioramento
aerodinamico (che la Casa di
Göteborg dichiara del 5 per cento), comunque
il nostro Fh-460 ferma il flussometro a fine prova
con una più che onorevole percorrenza di 4,15
chilometri con un litro di gasolio, accontentandosi
peraltro del 4,8 per cento di AdBlue; meno
brillante il V&T index, a causa di una media non
particolarmente elevata, influenzata pure dalle
prime tappe un po’ piovose: nella hit che raccoglie
le nostre prove dei pesanti da 450 a 520 CV
occupa l’ultima posizione, però c’è da dire che
è anche il meno potente della compagnia (escluso
il Mercedes-Benz 1845). L’unico precedente
in famiglia era un Volvo di pari potenza provato
nel 2017, praticamente all’esordio del motore
aggiornato con il common rail al posto degli ultimi
iniettori-pompa in circolazione, e non era
andato più in là dei 3,39 chilometri con un litro
di diesel, oltre tutto con il doppio dell’additivo rispetto
a oggi. È chiaro che un paragone diretto
a sette anni di distanza vada preso con il beneficio
d’inventario, tuttavia un miglioramento che
sfiora il 20 per cento la dice lunga su come, pur
all’interno della medesima epopea Euro 6, i veicoli
industriali abbiano saputo progredire in prestazioni,
oltre che in sicurezza e in facilità di guida.
Quindi quel 5 per cento di efficienza in più
che Volvo dichiara per la configurazione Aero,
non volendo premiare oltremisura l’efficienza
del turbocompound, può essere realistico.
Anche perché questo è il primo Fh che scende
in prova senza gli specchi retrovisori fisici, bensì
con le telecamere esterne e i monitor sui montanti
interni che sicuramente male non fanno al
contenimento del Cx.
Alla guida
L’opzione I-Save è ormai nel catalogo Volvo una
vera alternativa a tutti i modelli dotati del motore
D13K, declinata nelle tarature da 420 a
500 Cv, escludendo di fatto solo l’Fh-540, il più
potente. Non è, infatti, sul fronte delle prestazioni
di punta che fa valere la sua forza il turbocompound:
il suo campo d’azione è la zona
bassa del contagiri, dato che a 900 giri il motore
è già in coppia massima, con ben 2.600
Nm, un valore che appartiene normalmente a
camion da 540-560 Cv. Il gioco dura poco, perché
a 1.300 giri la curva del momento torcente
Metro & decibel
Le misure rilevate...
Altezza interna 2.010
Larghezza interna (utile/vetro a vetro) 2.080/2.345
Profondità (utile/max) 1.280/2.120
Altezza sul tunnel 1.950
Larghezza tunnel 920/1.050
Spessore tunnel 90
Altezza 1° gradino 400 (*)
Altezza 2° gradino 370
Altezza 3° gradino 380
Altezza 4° gradino 390
Altezza 5° gradino -
Altezza pavimento da terra 1.540 (*)
Larg. cuccetta inf. (utile/max) 630/810
Lunghezza cuccetta inferiore (utile/max) 1.970/2.100
Distanza tra cuccetta inferiore e tetto 940
Larghezza cuccetta superiore (utile/max) -
Lunghezza cuccetta superiore (utile/max) -
Distanza tra cuccetta superiore e tetto -
Altezza porta 1.300
Larghezza porta (utile/max) 600/920
(*) Con pneumatici 385/55 R22.5
...e quelle calcolate
Volume totale interno cabina m 3 9,993
Volume utile interno cabina m 3 5,351
Volume totale tunnel centrale m 3 0,072
Volume totale gavoni e vani m 3 1,049
Volume totale cuccetta inferiore m 3 1,599
Volume utile cuccetta inferiore m 3 1,167
Volume totale cuccetta superiore m 3 -
Volume utile cuccetta superiore m 3 -
(*) A rapporto maggiore, corrisponde una maggiore abitabilità interna reale dell’abitacolo
@
80km/h
Quota volume
dedicata al lavoro
78,20%
52,9 decibel
Rumorosità in cabina (media di tre misurazioni)
Quota volume
dedicata al relax
21,80%
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Prova su strada
Prova su strada
Esterni
comincia a flettere vistosamente; inutile, quindi
cercare allunghi in piena potenza, che comunque
resta fissa sui 460 Cv fino a 1.600 giri.
Sarebbe bene che il piede destro (quello dell’acceleratore)
invece di cercare l’affondo, si
alleggerisca per passare al rapporto successivo.
Non è comunque un problema per chi guida,
da che la pratica la svolge perfettamente
l’automatizzato I-Shift, almeno nella stragrande
maggioranza delle situazioni. Con la stessa
prontezza risponde alle esigenze del rinnovato
cruise control predittivo I-See, che integra un’aggiornata
cartografia tridimensionale; non solo
è in grado di vedere in anticipo le variazioni altimetriche
della strada, percepisce anche l’approssimarsi
di curve e rotonde che necessitano
un’adeguata riduzione della velocità impostata.
Massimizzato, poi, lo sgancio della trasmissione
per il veleggiamento in folle, quando il
camion può procedere sfruttando la sua sola
inerzia all’interno del range di tolleranza impo-
Le misure rilevate
Pneumatici
Sono tutti Bridgestone Ecopia M+S. Davanti 385/55 H-Steer 002 con indici di carico
160/158 e dietro 315/70 H-Drive 002 con indici 154/150, codice di velocità L. Sul semirimorchio
sono dei Bridgestone Ecopia H-Trailer 002 385/65 R 22.5 160/158 L.
Battistrada (mm)
Trattore anteriore (sx/dx) 10,0/10,0
Trattore posteriore (sx/dx) 10,0/10,0
Semirimorchio ant. (sx/dx) 10,0/10,0
Pressioni (bar)
Trattore anteriore (sx/dx) 8,5/8,5
Trattore posteriore (sx/dx) 9,0/9,0
Semirimorchio ant. (sx/dx) 8,5/8,5
Masse (kg)
Tara 7.355 (*)
Tara su asse anteriore 5.532 (*)
Tara su ponte posteriore 1.823 (*)
Carico utile su ralla 10.645
Peso totale a terra 18.000
(*)Con serbatoio gasolio da 405 litri e AdBlue da 64 litri pieni, senza conducente.
Mento sporgente.
L’Aero si distingue
dall’Fh standard per il
paraurti più sporgente
di 239 millimetri. Poi,
la linea del muso sale
inclinata all’indietro
ricongiungendosi
quasi già alla base del
parabrezza al solito
profilo Volvo. Il design
è nel complesso molto
pulito, le uniche
sporgenze sono
rappresentate dallo
specchio frontale che,
al pari di quello sopra
al finestrino laterale
destro, è rimasto
di tipo fisico e non
digitale. Sotto al vano
portabagagli
di sinistra, uno
sportello a filo del
passaruota cela
un ulteriore ripostiglio
che integra una tanica
d’acqua scorrevole.
L’accesso avviene
tramite quattro gradini
tutti scalati sotto
i 400 millimetri.
Il semirimorchio
utilizzato era carenato
sui lati, tridem
compreso, con spoiler
attorno alle porte
ed estrattore dietro.
Ingombri (mm)
Lunghezza 6.129
Larghezza 2.518
Altezza massima da terra 3.941
Passo 3.700
Sbalzo anteriore 1.604
Sbalzo posteriore 825
Carreggiata anteriore 2.109
Carreggiata posteriore 1.854
Altezza da terra filo sup. telaio 933
Distanza da retro cabina a estremità telaio 3.548
Avanzamento ralla min/max 575
Diametro di volta 14.800
Design
Lo stile dell’Fh è opera di Berk Keskin, responsabile design esterni, Volvo
Trucks. Si basa sull’impianto originale del 2012.
PRESTAZIONI A CONFRONTO (Tir da 450 a 520 Cv)
Camion Potenza Coppia Consumo AdBlue Velocità Acceler. Peso Index Pubbl.
kW/Cv Nm km/l % km/h 0-80 km/h kg performance n°
Daf 355/483 2.500 4,30 2,554 69,1 46”,00 43.750 409,0 861
Xg+ 480 Ft Euro VI E
Man 375/510 2.600 4,41 5,978 73,6 46”,00 43.470 409,3 857
TgX 18.510 Gm Euro VI
Mercedes-Benz 330/449 2.200 3,98 4,561 71,7 45”,00 43.100 390,3 836
Actros 1845 LS Ppc Euro VI
Renault Trucks 353/480 2.700 4,25 4,853 70,0 49”,00 43.800 402,9 866
T 480 TC Sleeper Cab Euro VI
Scania 368/500 2.650 3,95 9,038 72,1 42”,00 43.800 385,0 863
Super 500 S Active Prediction Euro VI
Volvo 338/460 2.600 4,16 4,800 66,6 45’’,87 43.580 393,6 888
FH Aero 460 I-Save Euro VI
L’index performance tiene conto di consumo gasolio, eventuale AdBlue e media oraria. A indice maggiore corrisponde una migliore prestazione.
Truck HIT
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Prova su strada
Prova su strada
Sottopelle
Il motore D13 risale al
2006, quando arrivò
a sostituire il 12 litri
(sempre a camme in
testa con distribuzione,
però, anteriore) per
l’Euro 5. Allora aveva
gli iniettori-pompa
e ripuliva gli scarichi
con l’Scr, pur se non
mancarono alcune
tarature con l’Egr (fino
a Euro 4); è stato
l’ultimo pesante
a convertirsi al
common rail,
ma poi è andato oltre
ricorrendo
al turbocompound per
‘pompare’ i bassi
regimi. Pneumatiche
a quattro punti
le sospensioni, sia
al ponte posteriore
che alla cabina,
mentre all’avantreno
lavorano balestre
a una sola foglia. La
traversa posteriore del
telaio è praticamente
a filo della fanaleria,
così contiene la
lunghezza nonostante
il muso allungato. Alla
fine del piantone dello
sterzo è calettato
il motore elettrico del
Dynamic Steering.
stato. A ciò s’aggiunge l’ormai diffuso rilevamento
automatico della segnaletica stradale,
in particolare dei limiti di velocità. Peculiarità
Volvo, invece, il Dynamic Steering, cioè l’assistenza
elettrica che si sovrappone alla classica
idroguida: è settabile su tre programmi che rendono
il comando più o meno leggero o con
maggior feeling per chi ama la guida sportiva,
e ce n’è un quarto personalizzabile.
In cabina
La cabina Globetrotter non è la più grande, sopra
ci sono la XL di circa 15 cm più alta e la XXL
che è pure più lunga per chi vuole esagerare
(scendendo, però, a compromessi con la possibilità
di aggancio dei semirimorchi). Per come
è fatta, con il parabrezza moderatamente inclinato
e, soprattutto per come è arredata, lo spazio
utile longitudinale non è fra i più ampi.
Tuttavia ci si muove in libertà, grazie anche alla
modesta sporgenza del tunnel: appena 90 mm.
Come al solito, paiono pregevoli assemblaggi e
finiture, consoni alla categoria premium a cui
l’Fh appartiene da sempre. Davanti al conducente
un volante ampiamente regolabile e posizionabile
quasi in verticale; dietro di esso, una strumentazione
interamente digitale e configurabile
in tre modi diversi e, spostando l’attenzione al
centro della plancia, domina il display touch dell’impianto
multimediale aggiornato. La novità è
appesa ai montanti del parabrezza: sono i monitor
delle telecamere che sostituiscono i retrovisori
(e il grandangolo), alla fine anche la Volvo
è passata agli specchi virtuali, per quanto quelli
‘fisici’ siano comunque disponibili.
Linea esterna
La versione Aero è più lunga di 239 mm nella
parte più bassa, al fine di raccordare i flussi
d’aria verso le fiancate; eppure la struttura del
A sinistra, il sei cilindri
in linea D13K I-Save
da 460 Cv e 2.600
Newtonmetro, dotato
di dispositivo
turbocompound.
Numerose le soluzioni
adottate per
ottimizzare la
combustione, ridurre
gli attriti interni
e l’assorbimento
energetico degli
ausiliari in funzione
dell’abbattimento dei
consumi di gasolio.
A fianco, le curve di
potenza e coppia del
propulsore.
Potenza
540
510
480
450
420
390
360
330
300
270
kW
La meccanica
Specifiche Motore
240
600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 2.200 2.400
Marca e modello
Volvo Trucks D13K TC
Architettura
6 cilindri in linea
Alesaggio x corsa (mm) 131 x 158
Cilindrata (cc) 12.800
Rapporto di compressione 18,0:1
Distribuzione
albero a camme in testa
Valvole per cilindro 4
Aspirazione
(turbo/intercooler)
geometria fissa/sì + turbocompound
Sistema iniezione
Common rail
Pressione d’iniezione (bar) 2.400
Peso con olio (kg) 1.196
Capacità coppa dell’olio (l) 35
Potenza (kW(Cv)/giri) 338(460)/1.240-1.600
Potenza specifica (kW(Cv)/l) 26,41(35,93)
Coppia (Nm/giri) 2.600/900-1.240
Coppia specifica (Nm/l) 203,13
Riserva di coppia (%) 23,1
Consumo specifico (g/kW-h @ giri)
n.d.
Inquinanti (omologaz./sistema)
Euro VI E/Egr+Scr+ Oxicat+Fap
rpm
Coppia
3.600
3.300
3.000
2.700
2.400
2.100
1.800
1.500
1.200
Nm
rpm
900
600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 2.200 2.400
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Prova su strada
Prova su strada
Manutenzione
Le modifiche Aero
al frontale non hanno
pregiudicato
il ribaltamento della
cabina che avviene
elettricamente
sempre alzando la
mascherina. L’Fh
è sceso in prova con
i ‘gommoni’ anteriori
da 385/55, non proprio
il massimo per ridurre
al minimo i consumi,
eppure... L’operazione
di sollevamento
dell’intero abitacolo
non è, comunque,
necessaria per
i controlli e i rabbocchi
più frequenti, come
quelli dell’olio, del
liquido refrigerante
e del lavavetri.
L’ampia ribaltina per
arrivare a pulire
manualmente
il parabrezza è dotata
ai lati di due porta
tazze che
la riqualificano come
‘panchina relax’
in caso di permanenze
all’aria aperta. Il filtro
dell’aria rimane dietro
al motore, appena
prima del castello che
regge le connessioni
al semirimorchio.
camion rimane esattamente quella di prima,
se si eccettua l’avanzamento della barra paraincastro
inferiore, il radar dell’Acc e ovviamente
la fanaleria. Quell’ingombro aggiunto
non è sprecato, bensì pensato proprio come
volume sacrificabile in caso d’impatto per assorbire
energia che altrimenti sarebbe trasferita
al veicolo tamponato e all’abitacolo del camion
stesso. L’incremento di peso rispetto
all’Fh ‘non Aero’ è di 72 kg, dovuti essenzialmente
all’allungamento delle staffe di supporto
dei componenti.
La meccanica
I motori D13K sono stati leggermente aggiornati,
nel software di controllo. La compressione
degli I-Save è ora parificata agli altri, cioè 18:1.
Identiche pure le camere di combustione ricavate
nel cielo dei pistoni, con nicchie semisferiche
in corrispondenza di ogni ugello iniettore.
Confermato il common rail, con la pressione
massima salita a 2.400 bar. La diversità dell’I-
Save sta nella seconda turbina a valle del gruppo
principale di sovralimentazione: il turbocompound,
appunto; non c’è la seconda girante del
compressore dell’aria in aspirazione, perché
l’energia raccolta dai gas di scarico diviene forza
meccanica convogliata verso l’albero motore
attraverso una cascata di ingranaggi per contribuire
alla sua rotazione. Non è una novità assoluta
in casa Volvo: c’era già nella versione
top rated del vecchio motore D12-500, ma lì era
usata per spremere più potenza, sull’I-Save l’obbiettivo
è invece incrementare la coppia (di 300
Nm rispetto ai D13 standard).
N.B.: tutte le prove di Vie&Trasporti sono eseguite nel pieno rispetto
del Codice della Strada. Essendo test d’uso, che simulano una normale
giornata di lavoro, sono anch’essi soggetti a fattori contingenti, quali
le condizioni meteorologiche e la situazione del traffico. Ovviamente
imprevedibili. Per consentire al lettore di conoscere meglio le condizioni
in cui è stata eseguita la prova su strada, Vie&Trasporti pubblica
il ‘bollone’ Meteo & traffico, comprendente le informazioni relative
al tempo e alla situazione stradale incontrate durante il test.
La meccanica
Trasmissione
Il veicolo del test monta il cambio automatizzato I-Shift AT 2612 a 12 rapporti, oltre a
4 retromarce. Adotta, inoltre, il freno motore potenziato Veb+, capace di una potenza
frenante massima di 435 kW a 2.300 giri al minuto. Il rapporto al ponte è di 1:2,31 per
l’utilizzo di pneumatici ribassati in /70.
Marcia
Rapporto
1 a 14,94
2 a 11,73
3 a 9,04
4 a 7,09
5 a 5,54
6 a 4,35
7 a 3,44
8 a 2,70
9 a 2,08
10 a 1,63
11 a 1,27
12 a 1,00
Sospensioni
Le anteriori sono a baleste paraboliche a una foglia da 7,5 tonnellate. Sono integrate
da ammortizzatori idraulici e da una barra stabilizzatrice. Sul ponte a singola
riduzione RSS1244B da 12 tonnellate sono di tipo pneumatico a quattro soffietti,
con ammortizzatori telescopici e barra stabilizzatrice.
Freni
Doppio circuito frenante,
tutto dischi a controllo
elettronico (Ebs).
L’impianto include
le funzioni
di antibloccaggio
in frenata (Abs)
e di antipattinamento
in accelerazione (Asr).
Top GEAR
LE CAMBIATE IN SALITA MINUTO PER MINUTO
Passo del Turchino dislivello 133 m. Passo dei Giovi dislivello 366 m.
Camion N° cambiate Marcia più bassa N° cambiate Marcia più bassa
Marca e modello complessive km/h @ giri complessive km/h @ giri
Daf 6 9^ 4 10^
Xg+ 480 Ft Euro VI E 60 @ 1.100 55 @ 1.150
Man 7 10^ 3 11^
TgX 18.510 Gm Euro VI 60 @ 1.100 55 @ 1.100
Mercedes-Benz 12 10^ 6 10^
Actros 1845 LS Ppc Euro VI 60 @ 1.300 55 @ 1.300
Renault Trucks 9 10^ 5 10^
T 480 TC Sleeper Cab Euro VI 65 @ 1.100 64 @ 1.150
Scania 5 10^ 4 10^
Super 500 S Active Prediction Euro VI 65 @ 1.100 60 @ 1.200
Volvo 3 10^ 4 10^
FH Aero 460I-Save Euro VI 52 @ 1.000 53 @ 1.050
Nella tabella il numero di cambiate complessive effettuate nei tratti di salita ripida, la marcia più bassa utilizzata e la velocità minima a cui è stata affrontata, nonché i relativi giri/minuto
20 - 04 2025
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Anche in ‘Red’
Flexis annuncia la gamma
Il nuovo che avanza
Come giù succede con Master e Trafic prodotti dai cugini di
Renault Auto, pure i veicoli elettrici assemblati da Flexis saranno
distribuiti dal prossimo anno attraverso la rete Renault Trucks e
andranno a integrare la gamma E-Tech della Losanga rossa, (alcuni
dirigenti Flexis provengono dall’azienda lionese) comprendente
i mezzi pesanti E-Tech D, D Wide, T e C (da 16 a 50 tonnellate)
e le cargo bike Kleuster. Insomma, ci saranno quindi i
Flexis serie ‘Red’, come usa battezzare Renault Trucks i veicoli
utilitari Renault Auto commercializzati e assistiti dalla propria
rete. L’azienda applica la stessa politica ai clienti di veicoli commerciali
e di mezzi pesanti: un'offerta su misura per i clienti professionali
attenti alla produttività e alla disponibilità dei veicoli.
Definita la famiglia dei nuovi veicoli commerciali esclusivamente
elettrici costruiti a Sandouville da Flexis, la joint-venture franco-svedese
che punta a metterli su strada entro il 2026. Tre i modelli previsti
di Gianluca Ventura
Sopra, da sinistra,
Estafette, Goélette e
Master E-Tech.
La promessa di Philippe Divri, amministratore
delegato di Flexis Sas, è di avere i primi
veicoli su strada già a partire dal 2026.
Ossia a soli due anni da quella conferenza
stampa a sorpresa che annunciava la nascita
di una nuova entità basata in Francia, a Villebon
sur Yvette (nell’île de France), specializzata nella
costruzione di veicoli commerciali born electric
e nella loro gestione. Tutto ciò unendo le forze
di tre colossi, del camion, dell’automobile e della
logistica: Volvo Trucks, Renault Auto e la transalpina
Cma-Cgm, una delle più grandi compagnie
navali di trasporto container. Una famiglia
di veicoli destinati a rivoluzionare le consegne
sull’ultimo miglio, assemblati completamente
nello stabilimento Renault di Sandouville, dove
la Losanga fabbrica già oggi il mid van Trafic e
relativi parenti.
Nomi da vecchie glorie
Per questi tre nuovi veicoli sono stati scelti nomi
importanti, che ricordano il glorioso passato
Renault nel campo dei veicoli commerciali,
come Goélette, Estafette e Master. Il primo venne
lanciato nel 1945, dopo la Seconda Guerra
Mondiale, ed ebbe largo impiego anche in ambito
militare. Era caratterizzato dal parabrezza
piatto, il passo corto e le ruote grandi, offerto
nelle versioni 1000 e 1400, come i chilogrammi
della portata. Più leggero e più recente - è del
1959 - invece l’Estafette, offerto nelle versioni
600 e 800 (di nuovo il carico utile in chili), avwva
il motore sotto la cabina e rimase in produzione
fino all’avento del Trafic. L’Estafette di Flexis è
però altra cosa, lungo 5,27 metri e alto 2,6, rientra
nella fascia di peso delle 2,8 tonnellate, ha le
due porta cabina scorrevoli e un’avvolgibile sul
retro. Più piccolo dell’attuale invece il prossimo
Master, quello E-Tech firmato Flexis, che con i
due fratelli futuribili condivide lo schema a skateboard
elettrico (quattro volte più rigido rispetto
a un comune telaio) con architettura a 800 Volt
incorporante i pacchi batterie nel passo, che volendo
possono restituire la propria corrente alla
rete. Davanti monta un assale a doppio braccio
oscillante, mentre dietro c’è un e-Axle dotato di
motore da 150 chilowatt di potenza.
Unica per i tre modelli la plancia, molto semplice,
che gravita intorno a un cruscotto digitale e a
uno schermo tattile centrale da 13 pollici attraverso
cui gestire anche i dispacci di consegna.
Qui anche il tasto ‘fermata’, che inserisce il freno
a mano, accende le quattro frecce e abilita l’apertura
automatica della porta tra cabina e stiva.
Sopra, da sinistra,
i futuri Lcv E-Tech,
Estafette e Goélette.
In basso, da sinistra,
la plancia minimalista,
lo schema che illustra
la possibilità del
vehicle-to-load,
il motore da 150
chilowatt,
lo skateboard sotto
ogni veicolo e la presa
Ccs Combo 2.
22 - 04 2025
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Kia Pv5 Cargo
Ritorno
al futuro
La Casa coreana torna nel settore dei
commerciali, in una nuova guisa, quella dei
veicoli a trazione completamente elettrica.
Il primo frutto del nuovo corso è il Pv5,
offerto sia in versione furgone sia cabinata
di Gianluca Ventura
Un salto a Tarragona (Spagna) agli EvDay,
dov’è stata svelata tutta la nuova strategia
di Kia, che celebra il ritorno della
Casa coreana nel segmento dei veicoli commerciali
leggeri. E da qui sembrano lontanissimi
i tempi del Pregio e del più vecchio Besta, su
base di un veicolo giapponese Mazda, o quelli
del cabinato K2500, ancora oggi proposto in
alcuni Paesi emergenti anche col nome Bongo.
Alcune anticipazioni si erano avute nel corso
del 2024 al Ces di Las Vegas (Usa) prima e alla
Iaa di Hannover (Germania) poi, ma ora si entra
nel vivo con i primi esemplari della nuova gamma
in arrivo sul mercato entro l’autunno.
Solo elettrici a listino
Una piattaforma battezzata Platform Beyond
Vehicle (Pbv), basata a sua volta sulla futuribile
architettura E-Gmp.S (acronimo di Electric-
Global Modular Platform for Service, ossia
Piattaforma globale modulare elettrica per il
servizio), una sorta di grosso skateboard elettrico
a batteria che consente combinazioni flessibili
di varie carrozzerie di veicoli. Nel mezzo
dello skateboard, sottotelaio, una sistema di
batterie ‘cella-pacco’ (senza necessità di moduli)
al litio-ferro-fosfato da 43,3 chilowattora
oppure nichel-manganese-cobalto da 51,5 o
71,2, con autonomie massime fino a 400 chilometri
e ricariche ad alta velocità. Per alimentare
un motore elettrico anteriore da 120 chilowatt
di potenza e 250 Newtonmetro di coppia.
Punta di diamante di questa piattaforma è Pv5,
un veicolo commerciale disponibile in versione
passeggeri, merci e cabinato destinato ai carrozzieri.
Caratterizzato da una linea di cintura
molto bassa e un piano di carico a soli 415 millimetri
dal selciato, il furgone è disponibile in
lunghezza standard o allungato e anche a tetto
alto, per capacità massime di 5,1 metri cubi.
In cabina, volendo anche doppia, una plancia
rettilinea senza fronzoli, dove spiccano il cruscotto
digitale da 7 pollici e quello tattile centrale
per l’infotainment su cui ‘gira’ il sistema
operativo Android Aiuromotive, il quale permette
di aggiungere over-the-air tutte quelle App
eventualmente necessarie agli allestitori.
Niente chiavi: per aprirlo basta avvicinarsi con
lo smartphone o altro dispositivo dotato di Nfc.
A lato, da sinistra,
la plancia con cluster
digitale da 7 pollici
più schermo tattile
centrale da 12,9
per l’impianto
d’infotainment con
sistema operativo
Android Automotive
e gli interni del doppia
cabina. A scendere,
la configurazione a
cabina singola e il
relativo vano di carico.
24 - 04 2025
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Attualità
Man Trucks & Bus Italia
And the winner is…
NUOVO RENAULT TRUCKS SMART RACER
INNOVAZIONE A PORTATA DI MANO
La filiale italiana del Leone si aggiudica, per la seconda volta consecutiva,
il premio dedicato alle sedi nazionali. Ma il vero exploit sono i numeri:
con 2.621 veicoli nel 2024 archivia una quota del 9,6 per cento
A destra il team
di Man Trucks & Bus
Italia guidato da Marc
Martinez, al centro
con il premio ‘Man
Market of the Year’.
Peccato. Per 0,4 per cento Man Italia non
infrange il muro psicologico di un nuovo
truck immatricolato su 10. Ma la percentuale
di penetrazione sul totale mercato sopra
le 6 tons, appunto 9,6 per cento (più 3 per cento
di venduto, più 1,5 di quota, 2.621 veicoli) è un
segnale forte e inequivocabile del fatto che il
marchio di Monaco ha, nel nostro Paese, una
forte e solida presenza, testimoniato anche dal
‘Man Market of the Year’, attestato internazionale
del quartier generale che certifica come oggi
Verona - sede della filiale italiana - sia la città da
battere in chiave continentale. In effetti sopra le
16 tons il ‘muro del 10’ Man lo sgretola, attestandosi
al 10,3. Un premio che nasce da un accurato
calcolo di performance nelle vendite e di qualità
nell’assistenza.
Riuscirà l’Italia a tenere la posizione? Marc
Martinez, Managing Director di Man Italia e
Presidente dell’Area adriatica, afferma: «Vincere
il titolo Market of The Year per due anni consecutivi
è un risultato che parla già da sé (…). Da
sempre penso che l’Italia abbia un enorme potenziale
per MAN, continueremo a lavorare sulla
nostra capacità di fornire ai clienti soluzioni di
trasporto efficienti, sostenibili ed economicamente
vantaggiose per dimostrare ancora di più
la nostra affidabilità e il nostro impegno verso
un futuro della mobilità più responsabile, innovativo
e sicuro». Martinez - che aveva già ricevuto
l’ambito premio nel 2021, quando guidava
il mercato polacco - è, quindi, convinto che sia
il servizio, insieme alla capacità tecnologica, la
chiave del successo. L’eco immediata è una
crescita del 13 per cento del fatturato generato
dai servizi, e più della metà dei veicoli è ormai
consuetudine che vengano consegnato con un
pacchetto di assistenza attaccato sul parabrezza.
Una platea di clienti già proiettati verso il futuro,
visto che l’85 per cento ha attivato la connettività
con il marchio.
Ma il prodotto deve comunque fare la sua parte.
Il TgE Next Level, lanciato al Transpotec 2024,
si è subito attestato presso i clienti vecchi e
nuovi come prodotto Premium, anche e soprattutto
sul tema dei consumi e dell’efficienza.
Bene anche l’usato (TopUsed), grazie alla certificazione
e ai controlli procedurali, al punto
che nel 2025 verranno aperti altri store dedicati,
in collaborazione con i dealer partner, mentre
le sedi ufficiali diventano dieci con l’ingresso
della sede di Udine.
RENAULT TRUCKS T 2025, UNA NUOVA
ESPERIENZA DI GUIDA.
Retrocamere digitali, motore Turbo Compound, comfort e sicurezza sono solo alcune
delle caratteristiche di questo veicolo. Vieni a scoprire la tecnologia su strada.
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26 - 04 2025
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Bilancio 2024 e prospettive 2025
È qui la festa
Con 26mila veicoli immatricolati in Italia Iveco ha registrato nel 2024
la performance migliore di sempre e si prepara a replicare nell’anno del
giubileo puntando sulla gamma e i servizi che mettono il cliente al centro
di Giuseppe Guzzardi
In basso, da sinistra
Massimiliano Perri,
direttore generale del
Mercato Italia,
Massimo Revetria,
responsabile Gamma
Leggera e Sara
Castaldi, responsabile
Brand Marketing.
In alto, foto
di gruppo, con alcuni
dei driver che saranno
impegnati
nell’Iveco S-Way Tour.
Un anno da record, il 2024, per Iveco in
Italia. Con circa 26mila veicoli targati si
sono raggiunti i volumi più elevati di
sempre. Non può che essere soddisfatto
Massimiliano Perri, direttore generale del
Mercato Italia, che all’Industrial Village, ha illustrato
i traguardi tagliati e quelle che saranno
le prossime sfide. «Abbiamo ottenuto questi risultati
grazie non solo alla gamma - il 75 per cento
di questi numeri è stato fatto con veicoli della
precedente generazione - ma anche alla nostra
rete di vendita e assistenza che continua a evolvere
nell’ottica di migliorare il servizio al cliente.
Un numero su tutti per comprenderne l’efficienza:
il 75 per cento dei 17.000 fermi macchina
gestiti nel 2024 è stato risolto in sole 6 ore. E la
connettività ci apre nuove opportunità grazie
alla possibilità di una manutenzione predittiva.
Per quanto riguarda il 2025, anno in cui il brand
compie i 50 anni, ci aspettiamo un risultato simile
grazie anche al nostro approccio multienergetico.
Iveco, infatti, continua a credere e a
investire nel gas naturale, oltre che nel diesel e
nell’elettrico con il pesante, che avrà fino a 400
km di autonomia, in arrivo a fine anno. Per quanto
riguarda l’idrogeno la sperimentazione è avanti
ma non si può non tenere conto del fatto che sostanzialmente
parliamo di qualcosa che non è
disponibile. La produzione di idrogeno green è
ancora troppo costosa. Per quanto riguarda il
gas naturale vorrei sottolineare che
consente già oggi di viaggiare con zero
emissioni di C02 e può, quindi, essere
utilizzato nei bilanci di sostenibilità.
Con la nuova generazione i consumi
sono stati ridotti di un 11 per cento:
l’’autonomia con l’Lng può toccare i
1.700 chilometri, con il Cng gli 800».
Focalizzato sul Daily l’intervento di
Massimo Revetria, responsabile
Gamma Leggera. «Il Daily continua a
essere un punto di riferimento nel panorama
dei commerciali leggeri. Nel
2024 ne abbiamo immatricolati
17.543, il 62 per cento cabinati, a dimostrazione
della nostra capacità di intercettare e soddisfare
le esigenze del cliente. Il 100 per cento
di questi veicoli è connesso. Comincia a farsi
strada anche l’eDaily. In questo caso i furgoni
hanno un peso più elevato, 80 per cento, e ben
il 64 per cento è andato al canale noleggio, in
particolare a Gate. E proprio con Gate puntiamo
a crescere ulteriormente nel 2025. È attiva la
promo ricarica e parti che prevede una tariffa
agevolata di 0,45 euro/km e dispositivo di ricarica
in omaggio».
Il ruolo centrale della rete
Dal leggero, ai pesanti con Fabrizio Buffa, responsabile
Gamma Media e Pesante. «Nel
2024 abbiamo tenuto fede al motto ‘Uno su tre
è Iveco’ grazie a quattro linee di prodotto, tre
alimentazioni sostenibili e la miglior offerta di
soluzioni integrate. Una menzione speciale al
grande lavoro svolto al fianco degli allestitori,
dei veri e propri partner nella ricerca della soluzione
più idonea a ogni tipo di mission. Un
veicolo pesante su due allestito in Italia nel
2024 è Iveco».
Impossibile raggiungere il successo senza una
rete capillare, composta da grandi professionisti.
«Iveco in Italia - ha concluso Luca Perrini,
a capo del Customer Service - conta 34 dealer
e 480 officine autorizzate con 5.500 addetti,
3.410 dei quali meccatronici. Questo ci consente
di offrire un servizio a 360 gradi. Lavoriamo per
incrementare il valore del prodotto attraverso i
servizi per conquistare la fedeltà dei clienti con
i quali abbiamo un approccio sartoriale. La nostra
forza sta proprio qui».
Il risparmio è certificato
Risparmio di carburante certificato. TÜV SÜD,
ente che promuove la qualità, la sicurezza e la
sostenibilità delle innovazioni tecniche a livello
mondiale, dopo aver eseguito i test sugli stessi
percorsi e con gli stessi conducenti, ha confermato
che Iveco S-Way (MY24), ha ridotto i
consumi del 10,54 per cento rispetto al modello
precedente (MY 2022). Un risultato ottenuto
grazie all’efficienza del motore XCURSOR 13
di Fpt Industrial nonché ai miglioramenti dell’aerodinamica,
della catena cinematica e del
nuovo Gps predittivo con funzionalità di ultima generazione.
«La conferma di TÜV SÜD - ha sottolineato Luca Sra, President
Truck Business Unit Iveco Group, - è molto importante per noi,
poiché ci spinge a fare ancora meglio per offrire vantaggi tangibili
ai nostri clienti. Quando abbiamo introdotto il nuovo Iveco S-Way
abbiamo promesso alte prestazioni e riduzioni nette dei consumi.
Il riconoscimento di un’organizzazione terza dimostra che abbiamo
tenuto fede a quanto detto e mette in luce l’attenzione che riserviamo
al cliente, in ogni ambito e in ogni operazione».
Ad aprile parte l’S-Way Tour
Dal 4 aprile al 21 giugno 5 pesanti Iveco saranno impegnati nell’S-
Way Tour. «La carovana, composta da 5 veicoli, 4 diesel e uno Lng
- ha spiegato Sara Castaldi, responsabile Brand Marketing Iveco
Mercato Italia - percorrerà tutta l’Italia, da Nord a Sud coinvolgendo
32 dealer in 9 tappe. L’idea è quella di un road show che punta a
mostrare tutte le potenzialità dell’ammiraglia Iveco con giornate
door to door. Durante il Tour si avrà anche la possibilità di esplorare
servizi e accessori, tutto ciò che il brand mette a disposizione di
chi desidera elevare ulteriormente il comfort o intervenire sull’estetica”.
Durante una delle tappe, quella concomitante con il Truck
Racing di Misano, sarò svelata anche l’edizione speciale creata
per celebrare i 50 anni del marchio.
I miei primi 50 anni
Cinquanta candeline sulla torta per Iveco. Il suo viaggio inizia,
infatti, nel 1975, quando cinque dei principali costruttori di veicoli
industriali europei (Fiat Veicoli Industriali, con Officine
Meccaniche e Lancia Veicoli Speciali, l’azienda francese Unic e
la tedesca Magirus-Deutz) si riunirono sotto un unico nome:
Iveco, appunto, acronimo di Industrial Vehicles Corporation.
Attraverso acquisizioni, unioni e partnership, l’azienda ha conquistato
un ruolo di primo piano nel settore dei trasporti su strada
a livello mondiale, diventando uno dei principali player in Europa
come nei mercati emergenti.
Nel corso dei suoi 50 anni, Iveco ha sempre guidato il progresso,
aggiornando costantemente la sua gamma di prodotti e abbracciando
nuove tecnologie per soddisfare le domande di un mercato
in rapida evoluzione.
28 - 04 2025
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Attualità
Attualità
Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry
Qui si gioca il no
stro futuro
Ancora una volta a Milano il mondo delle spedizioni e dei trasporti ha
incontrato quello dell’economia produttiva. In uno scenario dominato dal
caos una certezza: il Paese può crescere solo con una logistica efficiente
di Tiziana Altieri
Èandato in scena a marzo, come da tradizione
presso il Centro Congressi di
Assolombarda a Milano, Shipping,
Forwarding&Logistics meet Industry, promosso
da ALSEA e The International Propeller Clubs.
Giunto alla 9°edizione, l’evento ancora una volta
ha fatto incontrare il mondo della logistica, delle
spedizioni e dei trasporti con quello dell’economia
produttiva italiana. Scopo: trovare soluzioni per
aumentare la competitività del Sistema Paese.
‘C’è un ordine in questo caos? Dove va il mondo
e perché l’Italia non può stare ferma’: questo il
titolo scelto per il convegno di apertura alla quale
ha partecipato anche il ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Ad aprire i lavori il padrone di casa, Alessandro
Fidato, presidente Gruppo Trasporti, Logistica
e Infrastrutture di Assolombarda che ha ricordato
come i processi logistici rappresentino un
fattore abilitante imprescindibile per l’economia
italiana. «Un paese trasformatore come l’Italia
deve potenziare la sua presenza sui mercati internazionali
e lo può fare solo con un sistema logistico
adeguato. Oggi l’80 per cento delle movimentazioni
in import e in export è gestito da
operatori stranieri: un dato che deve far riflettere».
L’ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti
Bergotto, Sottocapo di Stato Maggiore
della Marina Militare Italiana si è soffermato
sulla questione del dominio marittimo: «Il
Mediterraneo è un mare piccolo, rappresenta
solo l’1 per cento del mondo sommerso, ma da
qui passa il 25 per cento del traffico mondiale:
rappresenta la cerniera tra le due aree più economicamente
sviluppate del mondo e la strada
più breve tra Indo-Pacifico e Stati Uniti.
Dobbiamo assicurare la libertà di navigazione
messa a rischio dagli episodi degli ultimi anni
(dagli attacchi degli Houthi al ritorno della pirateria
che hanno avuto ripercussioni sui transiti
da Suez e, quindi, sui nostri porti). Il mare per
l’Italia è fonte economica, di sviluppo e vita. La
dimensione subacquea è il nuovo Eldorado: negli
abissi c’è tutto quello che serve per il nostro futuro».
Quanto basta per comprendere che nei
prossimi anni il Mediterraneo diventerà area di
conquista. «Sarà sempre più facile - ha aggiunto
l’ammiraglio di squadra - raggiungere i 3mila
metri di profondità (ossia l’85 per cento del
Mediterraneo) e ciò creerà problemi alla sicurezza.
L’Italia ha già istituito il PNS, Polo
Nazionale della dimensione Subacquea che riunisce
eccellenze, pubbliche e private».
E di mare ha parlato anche l’ammiraglio ispettore
capo Piero Pellizzari, direttore marittimo
della Liguria, Corpo delle Capitanerie di porto -
Guardia costiera: «Il caos è diventato l’ordine in
questo mondo. In una situazione geopolitica
complessa il ruolo della Guardia Costiera è ancora
più importante: dobbiamo sostenere i commerci
garantendo accessibilità nautica ai nostri
porti». Un accenno anche alla digitalizzazione
delle procedure, «sta modificando il nostro modo
di vivere e lavorare e consente di creare un network
in grado di collegare tutti i porti» e al Centre
VTS di Genova, «un esempio di nuove tecnologie
integrate a strutture esistenti».
Formarsi per nuove visioni
«Con 227.975 imprese e 1.040.172 di occupati,
l’Economia del mare in Italia genera un valore
aggiunto diretto pari a 64,6 miliardi di euro, che,
se consideriamo il valore attivato nel resto dell’economia,
raggiunge i 178,3 miliardi di euro,
pari al 10,2 per cento del Pil nazionale. Abbiamo
bisogno che a occuparsi del settore siano persone
con coraggio, competenza e passione».
Queste le parole di Umberto Masucci, presidente
di The International Propeller Clubs che ha poi
ceduto il pulpito a Betty Schiavoni, vicepresidente
ALSEA. «In questo momento di grande
caos dobbiamo avere una leadership forte, visionaria,
dinamica. Noi imprenditori dobbiamo accelerare
e la politica deve consentirci di farlo, di portare
avanti il cambiamento con meno burocrazia e una
semplificazione delle normative. Per creare nuove
strategie, però, servono nuove visioni: bisogna
insistere sull’istruzione, mettendo mano ai programmi
scolastici. Credo anche ci debba essere
un maggiore dialogo tra noi e l’industria: insieme
possiamo essere più convincenti. Le infrastrutture
sono fondamentali, ok al PNRR ma non ci
si può fermare al 2026. Servono, poi, risorse per
la pubblica amministrazione, ci vuole personale
alle dogane. Senza riforme non si mettono a terra
gli investimenti e non si attraggono quelli stranieri».
Da Betty Schiavone due appelli al
Governo: cancellazione della proposta di bilancio
europea che indebolisce la coesione quando
servono, invece, progetti di grande respiro
e un’accelerazione sul piano aeroporti.
Alessandro Pitto, presidente Fedespedi si è
soffermato sulla questione dei dazi imposti da
Usa, proprio dal 4 marzo, a Canada, Messico e
Cina. «Se saranno introdotti anche per la Ue cosa
succederà? L’Italia essendo un partner commerciale
importante appare particolarmente esposta
ma non dimentichiamoci che esportiamo
prodotti ad alto valore aggiunto». Pitto ha
poi sottolineato come sia fondamentale
mantenere la storica collaborazione
con Stati Uniti (73 miliardi di export
per l’Italia nel 2023) non dimenticando,
però, che la Ue ha una
grande forza di cui dovrebbe essere
più consapevole.
Riccardo Fuochi, presidente The
International Propeller Club - Port
of Milan ha invitato, in una fase protezionistica,
a riflettere su come la tecnologia
debba essere messa al servizio delle aziende e
a investire sull’intelligenza umana.
Un intervento che ha toccato numerose questioni
quello di Matteo Salvini. Ha elencato i
numerosi cantieri aperti nel Paese per consentire
un salto di qualità nei prossimi anni, ha ricordato
quanto si sta facendo per garantire
la libera circolazione al Brennero, ha difeso
il Ponte sullo Stretto e il nucleare. «La
questione energia va affrontata senza
ideologie. La Francia ha 56 reattori nucleari,
come possiamo competere?».
Atatcco anche al Green Deal, colpevole
di distruggere l’industria automotive
europea.
È stata poi la volta di Germano
Dottori, analista geopolitico e consigliere
scientifico di Limes che ha parlato
di Trump e di cosa possiamo
aspettarci da questa seconda presidenza.
«Il caos che si va diffondendo ha una
30 - 04 2025
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04 2025 - 31
Attualità
Attualità
base strutturale: non ci sono più sfere d’influenza,
non ci sono più potenze disposte a mantenere
l’ordine. Gli elettori americani hanno privilegiato
il candidato che prevedeva un
ridimensionamento degli Stati Uniti nel mondo:
Trump non crede nell’occidente così come il suo
popolo». Trump non sta facendo nulla di diverso
da quello che aveva promesso: i dazi sono lo
strumento negoziale per strappare concessioni
e per avviare un progetto sociale. È chiara la volontà
di rilanciare le manifatture americane.
«Trump 1 - ha continuato Dottori - era focalizzato
sulla politica internazionale, stavolta ancillare
rispetto all’idea di ricostruire gli Stati Uniti. Per
avere stabilità deve chiudere i conflitti e ovviamente
intervenire su quello russo-ucraino è più
semplice rispetto a quello israeliano- palestinese.
Trump crede alle sfere di influenza e vuole andare
a definirne i confini, la pace non prevederà
la reintegrazione dei territori perduti. Volendo
essere ottimisti potremo bilanciare l’effetto dei
dazi con la riapertura dei mercati che ci sono
stati preclusi dallo scoppio della guerra e poi potremo
beneficiare di un effetto fiducia».
Se l’America si allontana restituisce sovranità agli
Alleati e ciò implica responsabilità. «Dobbiamo
diventare adulti, aprendo un dibattito su cosa possiamo
fare nel mondo. Siamo chiamati a sviluppare
una politica estera di più alto profilo e in questo
c’è un’opportunità di crescita. Ciò comporterà
anche dei rischi senza i quali, però, non possiamo
migliorare la nostra posizione».
In questo scenario ha senso investire in maniera
importante in strumenti militari? La risposta
ha provato a fornirla Alessandro Marrone, responsabile
Programma Difesa, Sicurezza e
Spazio dell’Istituto Affari Internazionali. «La
Russia in tre anni di guerra ha perso 500mila soldati
per occupare il 20 per cento del territorio
ucraino e anche se verrà firmata la pace è probabile
che riprenda l’offensiva nel giro di pochi
anni. Ci si potrà fidare meno degli Usa per il sostegno
militare, per respingere lo scenario peggiore
l’Europa deve riarmarsi e investire in difesa.
Gli Usa chiedono ai Paesi della Ue di spendere
almeno il 3 per cento del Pil nel riarmo, oggi
l’Italia è ferma a poco più dell’1,5 come la
Spagna. L’industria europea spazio e difesa è in
crescita ma non riesce a soddisfare la domanda,
la capacità produttiva non è stata adeguata».
Business perso…
Il futuro nello spazio sommerso
Dedicata al Mediterraneo come risorsa e come
territorio, ai suoi fondali percorsi da ogni tipo
di condotta, tubo, cavo e ricchi di risorse ancora
nemmeno quantificabili, la seconda parte del
convegno di apertura. L’ammiraglio Pierpaolo
Ribuffo, Capo Dipartimento per le politiche del
mare, Presidenza del Consiglio dei Ministri si
è soffermato sul DDL sulla dimensione subacquea
e le ZEE (Zona Economica Esclusiva)
nell’ambito della strategia marittima nazionale.
«L’Italia sta operando da leader nell’accesso agli
È un problema vecchio almeno quanto l’Italia, quello dell’insufficienza
di infrastrutture per il trasporto delle merci, sia interno,
sia verso i principali mercati di sbocco e le regioni di approvvigionamento
di materie prime e lavorati. Mancanza di risorse
adeguate, priorità spesso non dettate da considerazioni funzionali
ed episodicità degli interventi sono alla base del problema. Troppi
i piani che sono rimasti sulla carta e solo l’arrivo dei fondi del
PNRR, forse, ha invertito la marcia. Resta da capire cosa succederà
dopo il 2026 con la fine del PNRR e dopo il 2030 con quella
degli investimenti programmati. Di questo si è discusso all’appuntamento
‘Dal mare alle Alpi: il sistema logistico-infrastrutturale
come unico integrato. Porti, aeroporti, ferrovie, strade e interporti’,
moderato dal nostro direttore Giuseppe Guzzardi.
Ad Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
è stato affidato l’intervento di apertura. «Il tema della logistica
è centrale per il nostro Paese che non ha materie prime e ha la
necessità di puntare su nuovi mercati. Nei prossimi 5 annivogliamo
diventare il 1° Paese europeo per capacità portuale.
Stiamo investendo anche sulla cura del ferro - 200 miliardi di
euro – e sui valichi alpini. L’Italia deve agire a 360 gradi aprendo
anche agli investimenti privati».
A seguire Carlo De Ruvo, presidente Confetra. «Le infrastrutture
Infrastrutture,
a che punto siamo
sono il fattore abilitante per la competitività italiana. Noi purtroppo
scontiamo la mancanza di un piano generale trasporto
e logistica, l’ultimo risale al 2001. L’assenza di pianificazione ha
creato una situazione in cui singoli soggetti sono andati avanti
su spinte locali ma si è persa la visione d’insieme. Non dimentichiamo
poi che pianificazione vuol dire nuove opere certo, ma
anche manutenzione di quelle esistenti. Abbiamo il 50 per cento
dei tunnel europei, molti dei quali hanno raggiunto il limite di
vita. Siamo il 4° paese al mondo per export ma ci scontriamo
con la fragilità logistica che dovrebbe essere messa al centro
dell’agenda politica. Altro tema centrale è quello dell’integrazione
tra reti e nodi: sì alle infrastrutture ma integrate fra loro. Infine,
le aziende, soprattutto quelle medio piccole, devono essere aiutate
a investire nel digitale».
Enrico Pujia, direttore Dipartimento Trasporti e Navigazione
(ad interim) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si
è soffermato sul PNRR. «Siamo nella fase più importante della
sua realizzazione. Alcune opere cambieranno il futuro e l’assetto
del nostro sistema trasporti. Fra 10 anni il Paese potrà contare
su una rete all’avanguardia: se non invertiamo la marcia la utilizzeranno
in gran parte gli operatori logistici stranieri”.
La parola è poi passata a Paolo Costa, fondazione ASTRID.
«Oggi viviamo una situazione di incertezza assoluta. Cosa fare
di fonte a un futuro incerto? Identifichiamo le invarianti geoeconomiche
(cosa rimane resiliente, su cosa si può contare?). E poi
cerchiamo di costruire lo scenario preferibile. Scendendo nel
concreto, sfruttiamo meglio il mercato europeo e prepariamoci
a muoverci su quelli internazionali. Dobbiamo presidiare i mercati
intraeuropei lavorando sui valichi e sui porti che devono essere
attrezzati per i traffici soprattutto con l’Asia e diventare più efficienti
(siamo molto lontani da Rotterdam…). Bisogna creare
Gateway nazionali - alto Tirreno e Alto Adriatico. Mancano poi
i valichi tra Italia e Slovenia che semplificherebbero l’accesso
ai mercati di domani (come Ucraina e Moldavia)».
Il peso del cielo
Interventi incentrati su quello che si sta facendo in Lombardia
in materia di infrastrutture quelli di Francesco Bargiggia, dirigente
Infrastrutture ferroviarie e opere pubbliche e Andrea Agresti, funzionario
expert Assolombarda. Il primo si è soffermato sulle
strategie pubbliche che puntano a integrare il sistema logistico-infrastrutturale,
indispensabile per una regione che ospita
ben 6 province tra le venti italiane più votate all’export, con Milano
in testa. Agresti, invece, ha fatto il punto sull’avanzamento lavori:
oltre l’83 per cento delle opere è avanzato. Il 2030 sarà uno spartiacque
importante per il completamento del quadro.
Sul trasporto aereo si è focalizzato Andrea Cappa, segretario
generale ALSEA e ANAMA. «Se ne parla poco anche perché diversamente
da altri settori gli investimenti sono soprattutto dei
privati. Esiste, però, un problema di sinergia. È vero che si tratta
di una nicchia del trasporto merci ma è una nicchia strategica
per il paese. Dagli aeroporti italiani passano 220 milioni di persone
l’anno e il 25 per cento delle merci italiane destinate all’export
extra Ue. Un dato in crescita: nel 2024 si sono raggiunte 1,2
milioni di tonnellate, +15 per cento rispetto al 2024 e si prevede
un ulteriore sviluppo nei prossimi anni. Malpensa e Fiumicino
fanno la parte del leone assorbendo il 90 per cento del traffico
merci (il 60 per cento lo scalo milanese, il 30 quello laziale). Il
General Cargo non può trovare gli aeroporti congestionati eppure
i nostri rischiano di andare in sofferenza. Bisogna intervenire al
più presto. Buona la notizia data ieri da Salvini che il Piano
Aeroporti sarebbe pronto».
Dal cielo all’acqua con due realtà portuali a confronto. Federica
Montaresi, Commissario Straordinario Autorità di Sistema
Portuale del Mar Ligure Orientale ha raccontato quanto si sta
facendo nei porti di La Spezia e Marina di Carrara. «Per noi seguire
l’essenziale vuol dire lavorare su sostenibilità, innovazione
con la digitalizzazione e investire in infrastrutture - manutenzione
straordinaria dei fondali inclusa - e servizi. La Spezia è un porto
in crescita che ha puntato sull’intermodalità. Marina di Carrara
è un porto complementare: anche qui si sta lavora molto sull’intermodalità
e sull’apertura a navi superiori ai 20mila TEU».
Federica Montaresi si è poi soffermata sul tema dell’accessibilità
marittima, legato a quello della competitività. «Ogni scalo
deve avere medesime procedure e normative, non ci devono essere
gare tra un porto e l’altro».
Focus su Ravenna per Mario Petrosino, direttore operativo
dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale
che ha iniziato l’intervento plaudendo alla Legge 84
rivista nel 2016 con cui il legislatore ha sostanzialmente permesso
alle autorità portuali di guardarsi anche le spalle e non
solo al mare. «Per integrare la supply chain - ha spiegato - bisogna
controllarla. Stiamo lavorando per integrarci con il sistema aeroportuale».
Il porto della città romagnola non si sovrappone
alla città, tante le aree libere - ben 250 ettari - intorno e ciò apre
ovviamente, insieme alla possibilità di utilizzare i fondi europei
per le reti TEN, grandi possibilità. «L’infrastruttura portuale deve
essere adeguata, con i fondi del PNRR stiamo costruendo un impianto
di trattamento dei sedimenti che risolverà definitivamente
il problema dei dragaggi. Stiamo creando una ZLS (Zona Logistica
Semplificata) che ci consentirà di portare dall’attuale 14 al 30
per cento di quota di intermodalità. Anche la digitalizzazione è
un punto fondamentale Con il progetto CRESPORT stiamo migliorando
la cybersicurezza e la nostra resilienza».
A chiudere Marco Conforti, presidente PSA Italy. «Il porto ha
proprietà anfibie. È uno scrigno di informazioni e fonte di energia,
dalle banchine si vede come sta cambiando il mondo. L’Italia è
più efficiente di quello che si pensa, il problema è che acqua e
terra non sono integrate, un punto critico che frena l’utilizzo dei
nostri porti. È ora che si parli di un piano complessivo per i porti:
ciascuno non può fare il suo, ci deve creare un sistema portuale
competitivo».
32 - 04 2025
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04 2025 - 33
Attualità
Attualità
abissi, il nostro futuro dipende dal mare. Oggi
dobbiamo disciplinare ciò che avviene sott’acqua.
Il disegno di legge è mirato a garantire la
massima sicurezza e a evitare interferenze in
materia. Ci sarà un solo interlocutore per chi
svolge attività sotto la superficie dell’acqua».
A seguire l’ammiraglio Cristiano Nervi, direttore
del Polo Nazionale della Subacquea, «Uno strumento
per sviluppare le tecnologie necessarie
per governare la dimensione subacquea che
vede al suo interno anche l’industria privata.
L’obiettivo è la superiorità tecnologica e la difesa
di infrastrutture strategiche». Entro l’estate vedranno
la luce tra i 15 e i 18 progetti che coinvolgeranno
volutamente soprattutto piccole e
medie imprese private.
Edoardo Balestra, Contrammiraglio Corpo delle
Capitanerie di porto si è soffermato sul ruolo della
Guardia costiera, da 160 anni al servizio della
comunità marittima nazionale. «L’Italia ha 8mila
km di coste, 500mila km quadrati di SAR (aree di
Ricerca e Soccorso in mare), un quinto del
Mediterraneo. L’istituzione delle ZEE diverrà concreta
con apposito DPR e imporrà ai paesi frontisti
si definire i reciproci diritti. Noi siamo pronti».
La partita geopolitica si gioca negli abissi. Si
potrebbe riassumere così l’intervento di
Alessandro Gili, Research Fellow Centers on
Geoeconomics and Infrastructure di ISPI. «I
cavi sottomarini sono l’ossatura della nostra
economia. Oggi abbiamo la necessità di bilanciare
due esigenze: connettività e indipendenza,
per questo ci vuole ridondanza».
Alessandro Stringa, analista Istituto Analisi
Relazioni Internazionali ha spiegato come difendere
la ZEE. «Bisogna garantire una presenza
costante al di sopra e al di sotto del mare. Per
quanto riguarda l’Italia la situazione più complicata
è a Sud con Malta, Libia, Algeria e Tunisia
pronte ad allargarsi».
Il mondo sommerso offre interessanti opportunità
ha ricordato Gabriele Capomasi Partner PwC
Strategy& Italy. «È un settore con prospettive interessanti
anche nelle applicazioni: mondo militare,
ricerca scientifica, ingegneria acquatica, spaziale,
commerciale e ricreazionale».
Uno dei player del settore è Sparkle. A raccontare
l’azienda al pubblico milanese è stato
Giuseppe Valentino, VP Product Management
Backbone & Infrastructure Solutions. «I cavi sottomarini
in fibra ottica sono il sistema nervoso
della modernità digitale. Per fare telecomunicazioni
globali bisogna andare in acqua, è qui che
si muove il 99 per cento del traffico internet contro
l’1 gestito dai satelliti».
Da cosa possono essere danneggiati i cavi sottomarini?
Da ancoraggio e pesca nel 60 per cento
dei casi, poi ci sono abrasioni, terremoti, sabotaggi.
«Noi mediamente registriamo 3-4 guasti
settimanali. Il loro numero non è cresciuto negli
ultimi anni nonostante sia aumentata notevolmente
la lunghezza della rete. Per noi ovviamente
la sicurezza è un tema centrale da gestire sul piano
fisico e cyber». Capomasi ha invitato l’Italia a fare
di più. «La catena del valore è piuttosto lunga (progettazione,
produzione, navi posacavi, navi riparacavi).
C’è tutto un mondo, dove siamo poco presenti.
È ora di ritagliarci uno spazio».
Infine, intervento incentrato sulla cybersicurezza
quello del Maggiore Vincenzo Casaregola della
Guardia di Finanza. «Il mondo della logistica
marittima è stato rivoluzionato dalla digitalizzazione.
Questi strumenti però possono rappresentare
dei punti di vulnerabilità. Ecco perché è
necessario difendersi».
Guardare oltre confine
Export concentrato in valore e volume nel medium-tech
e nell’agroalimentare costruiti su una
struttura economica basata su bassi salari interni,
compressione dei consumi e degli investimenti
non bastano più. Bisogna cambiare
rotta di fronte alla crescita della base industriale
dei Paesi fino a poco fa importatori e all’erezione
di barriere doganali. Una strada è andare a
produrre nelle nuove economie industriali, cercando
di non cedere la logistica ad altri. Questo
il macro tema dell’ultima parte del convegno
aperta da Bartolomeo Giachino, presidente SAI-
MARE. Da lui l’invito a recuperare il tempo perduto.
Come? Aumentando la crescita economica.
«Abbiamo perso logistica e con essa
crescita economica e industriale. È ora di un
cambio di passo». Cambio che può essere agevolato
da SIMEST come ha spiegato Federica
Ingrosso, Senior Specialist Relazioni Esterne.
«Supportiamo le imprese italiane che vogliono
andare all’estero con diversi strumenti: dalla finanza
agevolata, ai prestiti a fondo perduto».
Enrico Pastori, direttore TRT Trasporti e territori,
si è focalizzato sulla Bilancia dei pagamenti.
«Importante perché indica un controllo su export
e import. Negli ultimi anni i debiti sono maggiori
dei crediti e questo vuol dire che ci si affida a
operatori di paesi terzi».
Wissem El Hani, direttore FIPA Tunisia ha raccontato
perché può convenire alle imprese italiane
investire in Tunisia. Martino Ghielmi, delegato
Africa UniExport Manager ha allargato
il discorso all’Africa: «Un continente con 54 stati,
5 regioni, sul quale si può scommettere per un
miliardo di ragioni. Una è la demografia: un africano
su 2 ha meno di 19 anni».
Manuel Fiocchi, Agency Network Manager ha
raccontato Tarros Group. Fondato nel 1828, il
Gruppo offre un servizio su misura nel trasporto
di merce ‘Door to Door’ in tutto il Mediterraneo,
coordinando un network logistico integrato. Un
operatore a cui le imprese produttive possono
rivolgersi se si vogliono spingere oltre confine.
Action Plan for the European Automotive
Sorprese zero
il documento di Bruxelles conferma di fatto l’impianto
del Green Deal mettendo, però, nuovi fondi e strumenti
a disposizione dell’industria per una concorrenza più equa
Ha sollevato reazioni contrastanti
l’Industrial Action Plan for the European
Automotive Sector, documento che delinea
le strategie per il futuro presentato dal commissario
europeo per i trasporti Apostolos
Tzitzikosta lo scorso 5 marzo. Se per la Commissione
è una risposta concreta alle preoccupazioni
espresse dall’industria automobilistica,
per molti attori del settore, di fatto, non comporta
alcun cambio di marcia.
Sono 5 i pilastri su cui si basa la strategia di
Bruxelles: innovazione e digitalizzazione, transizione
verso una mobilità pulita, competitività e
resilienza della catena di approvvigionamento,
miglioramento delle competenze dei lavoratori,
parità di condizioni per gli attori della filiera.
Come raggiungere tali obiettivi?
Sarà creata un’Alleanza Europea per i veicoli
connessi e autonomi che sfrutteranno l’intelligenza
artificiale allo scopo di recuperare il ritardo
accumulato rispetto a Usa e Cina. La
Commissione mira anche a sviluppare un quadro
normativo più armonizzato per facilitare la
diffusione di queste tecnologie. Azioni che saranno
sostenute da investimenti pubblico-privati
per circa 1 miliardo di euro dal programma
Horizon Europe nel periodo 2025-2027.
Per quanto riguarda la mobilità pulita alle case
costruttrici vengono dati ulteriori tre anni (2025,
2026 e 2027) per raggiungere gli obiettivi sulle
emissioni che rimangono, comunque, una certezza.
Anticipata al terzo e quarto trimestre 2025
la revisione della legislazione sugli standard di
emissione di CO2 di auto e furgoni, precedentemente
fissata per il 2026. Nessun riferimento,
nel documento, al mondo truck. L’Automotive
Action Plan include diverse misure per facilitare
la diffusione di veicoli a zero emissioni: dal leasing
sociale, al sostanziale ‘obbligo’ di dotarsene
per le flotte aziendali. Per i veicoli pesanti,
l’obiettivo è promuovere investimenti in zero
emissioni attraverso modifiche mirate alla
Direttiva Eurovignette e la revisione di quella su
Pesi e Dimensioni. Il piano prevede anche diverse
iniziative volte ad accelerare lo sviluppo
delle infrastrutture di ricarica all’interno
dell’Unione. Sul tavolo ci sono 570 milioni di
euro per gli anni 2025 e 2026 del Fondo per le
Infrastrutture di Carburanti Alternativi (AFIF).
La Commissione emetterà linee guida e raccomandazioni
per ridurre i tempi di attesa per le
connessioni alla rete e semplificare le procedure
di autorizzazione. È previsto anche il lancio
di iniziative per accelerare la creazione di hub
di ricarica per veicoli pesanti lungo i principali
corridoi TEN-T.
Per la competitività e la resilienza della supply
chain europea partirà l’iniziativa Battery Booster
per la produzione domestica di celle e componenti
di batterie, con 3 miliardi di euro dal Fondo
per l’Innovazione. Nel 2026 verrà creato un Critical
Raw Materials Centre per facilitare gli investimenti
congiunti e ridurre i costi e i rischi legati all’approvvigionamento
di materiali.
Per aiutare il settore automobilistico dell’UE ad
affrontare le sfide legate alla carenza di competenze
e all’inadeguatezza della forza lavoro,
il piano d’azione prevede diverse misure. Tra
queste, maggiore sostegno al Fondo europeo
per i lavoratori dislocati (FEG) e programmi di
riqualificazione professionale.
Infine, si punta a rendere l’industria automobilistica
dell’UE più competitiva con strumenti di
difesa commerciale come le misure antisovvenzioni.
Allo stesso tempo, proseguiranno i
negoziati con i Paesi partner per migliorare l’accesso
al mercato e gli approvvigionamenti.
Il piano appare ancora una volta fortemente
orientato all’elettrificazione ma rassicurazioni
sono giunte da Ursula von der Leyen all’indomani
della presentazione dello stesso. La presidente
della Commissione ha, infatti, annunciato
che con l’anticipo della discussione sui
target di decarbonizzazione al terzo o quarto
trimestre 2025 si potrebbe aprire la strada ad
altre tecnologie, biocarburanti in primis.
34 - 04 2025
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04 2025 - 35
Attualità
Attestato per la gestione sostenibile dei pneumatici
Voi sì che siete
sostenibili
Trentaquattro le aziende di trasporto italiane che nel 2025 hanno ricevuto
il certificato (questa volta anche con il sigillo di Dekra) di Michelin.
Grazie al loro impegno sono state risparmiate 3.957 tonnellate di CO2
Le flotte premiate
ITALTRANS SPA
MULTIPLI ARCESE SPA
CORSI SPA
IMPRESA TESORINI SRL (cava cantiere)
GI.MA.TRANS SRL
TRASPORTI ANNONI SRL
SANNA TRASPORTI SRL
M.I.S. MAGLI INTERMODAL SERVICE SRL
VINCI LOGISTIC SRL (MAGIC PACK)
T.T.E. TOP TRANSPORT EUROPE S.R.L.
T.B. S.R.L.
FRAIOLI TRASPORTI S.R.L.
GRUPPO IBLEO AUTOTRASPORTI SRL
BAGLIERI TRASPORTI SRL
FORNERO SRL
SCHEPIS SRL
CATTAFI TRASPORTI SRL
VANNI AUTOTRASPORTI SRL
GAVIO & TORTI SPA
GRUPPO KOINE'
LOGICOMPANY 3 SRL
TRUCK RAIL CONTAINER SPA
C.F.T. SOCIETA COOPERATIVA
KOINE' S.P.A.
DRIVE4YOU BY STELLANTIS S.R.L
LANNUTTI SPA
V&V SERVICE S.R.L.
BUSITALIA VENETO SPA (trasporto passeggeri)
PAGANELLA SPA
CURCIO TRASPORTI E SERVIZI SRL
MOSSUCCA LOGISTICA E TRASPORTI SPA
A&G TRASPORTI SRL
B. & B. ENTERPRISE SRL
F.LLI SEBETO TRASPORTI SRL
Dove la sostenibilità è tutto
Per annunciare le aziende che hanno conquistato l’Attestato per
la gestione sostenibile dei pneumatici, Michelin ha scelto l’agriturismo
Ferdy, a Ornica, nelle valli bergamasche. Un luogo immaginato
tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta
da Ferdinando, da sempre orientato a valorizzare le tradizioni
del territorio puntando su sostenibilità ed eccellenza. Il ristorante,
la cui cucina è frutto dello studio della natura, dei suoi cicli e dei
suoi doni e propone sapori che nascono da materie prime uniche
e agricolture ‘eroiche’, ha ricevuto nel 2024 la Stella Verde Michelin.
di Tiziana Altieri
Sigillo Dekra, ampliamento della tipologia
di flotte premiate e coinvolgimento non
solo degli affiliati a Michelin Servizi e
Soluzioni: queste le novità 2025 dell’Attestato
per la gestione sostenibile dei pneumatici assegnato
da Michelin Italia alle aziende sue clienti
più virtuose. Ben 110 quelle che hanno voluto
partecipare alla sfida della sostenibilità (alcune
su invito del Bibendum, altre attraverso candidatura
spontanea) con un parco di circa 30mila
veicoli, 34 quelle premiate.
«Le 34 aziende che hanno ricevuto l’Attestato -
ha spiegato Silvia Vergani, direttrice Marketing
Michelin Italia - contano complessivamente
10.700 truck. Grazie all’attenta gestione dei pneumatici
hanno registrato un risparmio complessivo
di 3.957 tonnellate di CO2 - l’equivalente
delle emissioni di circa 40 voli aerei tra Milano
e New York - e di 1.388 tonnellate di materie prime,
risorse necessarie a produrre 19.841 nuovi
Silvia Vergani, direttrice Marketing Michelin Italia.
Sopra veicoli gommati Michelin impegnati in
prove sul bagnato. Da sempre la filosofia del
Bibendum è offrire penuamtici dalle elevate
prestazioni anche sul fronte delal sicurezza ma
in grado di contribuire alla riduzione della CO2.
pneumatici autocarro. Possiamo dire che
l’Attestato genera vantaggi concreti, anche per
l’economia aziendale: considerando che ciascuno
di questi 10.700 veicoli percorra 90mila chilometri
l’anno e un costo medio del diesel di 1,7
euro litro si ha un risparmio di 300 euro l’anno
sul costo del carburante per ciascuno di essi».
L’iniziativa lanciata da Michelin Italia e poi sposata
da altri Paesi europei, dal Portogallo alla
Polonia passando per Spagna, Francia e
Germania, è giunta alla 4°edizione. «Vogliamo
coinvolgere e ispirare - ha aggiunto Silvia Vergani
- partner strategici nel campo della mobilità, mettendo
in evidenza quelle aziende che attraverso
un’attenta gestione dei pneumatici e utilizzando
al meglio il modello multivita contribuiscono a
un trasporto più efficiente con ricadute positive
su sicurezza, ambiente e redditività».
Il bello di ricostruzione e riscolpitura
L’Attestato per la gestione sostenibile dei pneumatici,
come già accennato, del 2025 coinvolge
non solo aziende che si occupano di trasporto
merci, come nelle precedenti edizioni, ma anche
quelle dedicate al trasporto persone e coloro
che operano nel settore del cava-cantiere.
Inoltre hanno potuto partecipare alla sfida anche
chi affida la gestione dei pneumatici ad
Euromaster (società franchising del gruppo
Michelin) e quelle che lo fanno in maniera autonoma.
La firma di Dekra conferisce ulteriore valore
all’Attestato. L’ente, infatti, certifica e monitora,
attraverso degli audit che i dati raccolti e comunicati
attraverso il personale di campo
Michelin, siano coerenti e veritieri. «L’Attestato
- ha sottolineato la responsabile marketing -
poggia su dati oggettivi che derivano da misurazioni
svolte sui pneumatici dei mezzi delle flotte
di trasporto, che tengono conto del tasso di
riscolpitura e del tasso di ricostruzione, da cui
viene calcolato il risparmio di CO2 e materie prime.
L’assegnazione è riconosciuta alle flotte che
hanno raggiunto il livello soglia di riferimento:
30 per cento di ricostruzione a caldo e 10 per
cento di riscolpitura. Per le aziende che lo conquistano
è uno strumento per comunicare la
loro attenzione nei confronti della sostenibilità,
un tema sempre più caro anche alla committenza.
Può essere allegato anche ai report di sostenibilità».
L’iniziativa sposa pienamente la filosofia del
Gruppo Michelin, impegnato a ridurre, ove possibile
e senza detrimento di tutte le altre prestazioni,
il peso dei pneumatici, le emissioni di
CO2 prodotte dal loro uso e il numero di quelli
necessari per percorrere una data distanza.
L’azienda è inoltre sempre più orientata verso
riutilizzo e recupero dei materiali. Seguendo
questo principio, tutti i pneumatici autocarro
Michelin sono ricostruibili e riscolpibili. La riscolpitura
consente, infatti, di aumentare la percorrenza
chilometrica del 25 per cento e ridurre
il consumo di carburante di 2 litri ogni 100km.
La ricostruzione, invece, permette di ottenere
un risparmio di materie prime in media di circa
50 kg, a parità di prestazioni con un pneumatico
nuovo, con un costo inferiore del 40 per cento
per ogni operazione. Attraverso cicli di ricostruzione
e riscolpitura i pneumatici autocarro possono
essere rinnovati fino a 6 volte, estendendone
la durata fino al 375 per cento.
Un operatore
impegnato nella
riscolpitura
di un pneumatico
Michelin.
Un intervento
che consente
di aumentare
la percorrenza
chilometrica del
25 per cento.
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Allestimenti
Non solo ATP
L’evoluzione parte dal
Nasce Rolfo Evolution, divisione strategica del Gruppo Rolfo, sotto
il cui ombrello confluiscono attività in forte crescita e che consolidano la
presenza sul territorio e l’internazionalizzazione. Vediamo di cosa si tratta
di Giuseppe Guzzardi
Antonio Fiandino,
direttore generale
Rolfo Evolution.
una volta Plastic Gall, figlio minore
del Gruppo Rolfo, leader mondiale nel
C’era
settore ad alta specializzazione delle
bisarche, che ha recentemente generato Rolfo
Ice, divisione specializzata nell’allestimento refrigerato.
Investimenti importanti, nuove linee
produttive, miglioramento di progetti e materiali…
sembra che a Bra, sede della società, si
sia improvvisamente rivalutata l’importanza
strategica del settore del trasporto refrigerato.
Ma non è così.
In realtà, lo abbiamo appreso in occasione dell’edizione
piemontese di Frigo’n’Motion di OITAF,
l’attività allestitiva di Rolfo nasce proprio con il
trasporto degli alimenti, nell’era dell’astro nascente
di Ferrero. Oggi, grazie agli investimenti
dettati dalla strategia Rolfo Evolution, il cui nuovo
logo è stato presentato proprio durante
l’evento OITAF, si ritorna alle origini, diversificando
anche dal punto di vista industriale una
attività che lo scorso anno è stata praticamente
sold out per Rolfo, azienda nella quale è fortissima
la presenza familiare, supportata da un
manager-consigliere di grande esperienza,
Franco Fenoglio (Iveco, CNH, Piaggio, Scania,
Italferr e oggi FS) e da giovani manager fortemente
orientati al risultato e alla pianificazione.
Uno di questi, Antonio Fiandino, ha ricevuto
l’oneroso incarico di rilanciare nell’ATP la produzione
di allestimenti frigo. Doppio salto mor-
tale: non più soltanto nella comfort zone di
Plastic Gall, i trainati, ma anche nel veicolo leggero,
ammiccando anche al sofisticato e strutturato
ambito del trasporto farmaci. Triplo salto
mortale: creare una divisione che si occupi ‘anche’
di post vendita e di special order.
Nuovi veicoli, nuove strategie, nuove idee, nuove
sfide. Sentiamo da Fiandino stesso il pensiero
dominante in Rolfo Evolution.
Ci parli della nascita di Rolfo Evolution.
Cosa rappresenta questa nuova realtà?
«Rolfo Evolution nasce dalla volontà di integrare
tre business unit complementari sotto un’unica
realtà aziendale: Rolfo Ice, specializzata nella
produzione di allestimenti isotermici, Rolfo
Customer Care, dedicata al post-vendita e ai servizi,
Rolfo Used & Special, focalizzata sul remarketing
e gli allestimenti speciali. Con questa operazione
vogliamo garantire una gestione più
efficiente e offrire ai nostri clienti un servizio più
completo e innovativo».
Quali sono gli obiettivi a medio termine?
«L’integrazione delle tre realtà ci consentirà di
coprire l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla
progettazione e produzione fino all’assistenza
post-vendita e ai servizi personalizzati. Un approccio
che di fatto ottimizza le risorse e migliora
freddo
l’esperienza del cliente, che avrà così un interlocutore
altamente specializzato per tutte le sue
esigenze».
Qual è la visione strategica che vi ha
suggerito questo assetto?
«Il mercato è in continua evoluzione e richiede
sempre maggiore efficienza e rapidità di risposta.
Abbiamo ritenuto fondamentale unire le nostre
forze per rispondere meglio a queste esigenze,
offrendo un livello di servizio senza
precedenti. La fusione rappresenta più di un’aggregazione
formale, vuol essere un’integrazione
vera e propria che ci consenta di operare con
una struttura organizzata in divisioni specializzate,
mantenendo l’eccellenza in ogni ambito».
Parliamo di Rolfo Ice. Quali obiettivi
immediati?
«Diventare un punto di riferimento nel settore
del freddo, offrendo un prodotto in cui qualità,
innovazione e servizio si uniscono per creare
un’offerta completa e customizzata in funzione
delle richieste del cliente stesso. Questa riorganizzazione
societaria rappresenta, evidentemente,
un’opportunità di crescita aziendale con la
chiara intenzione di proporsi sul nostro mercato
di riferimento in modo strutturato, raggiungendo
la clientela che si affiderà a noi come partner
per specifiche esigenze»|.
Qual è la vostra vision del segmento
del trasporto refrigerato?
«Le opportunità del mercato isotermico, sia in
Italia che all’Estero, sono molteplici e in crescita
e, considerata la storia imprenditoriale di 140
anni del Gruppo Rolfo che si sviluppò inizialmente
proprio in questo settore, riteniamo di poterci
proporre come interlocutori con un know-how
consolidato e con un piano strategico di sviluppo
particolarmente interessante.
Il processo di internazionalizzazione, grazie alla
produzione dei furgoni isotermici in kit, è iniziato
in modo strutturato un anno fa e sta evidenziando
i primi risultati con una rete di contatti e clienti
che si sta ampliando. Il rinnovo della gamma prodotto
dai veicoli LCV (Light Commercial Vehicle)
alle motrici e semirimorchi, dovrà permetterci di
consolidare anche la nostra presenza sul mercato
Italiano come player in grado di proporre
una gamma completa grazie anche a una strategia
che prevede una di rete vendita capillare.
L’’evoluzione’ di Rolfo Ice si basa su radici solide
ma guarda al futuro con novità importanti sulla
rete commerciale e sul prodotto: il cliente e la
sua soddisfazione sono la nostra mission».
38 - 04 2025
04 2025 - 39
Leggi, aziende, lavoro
OSSERVATORIO INTERDISCIPLINARE TRASPORTO ALIMENTI E FARMACI
Stiamo al sicuro
Nel CCNL Logistica, Trasporto e Spedizione Merci grande attenzione per la
tutela della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori. Viene istituita
una figura ad hoc che se ne assume la responsabilità laddove necessario
Iniziative
Cosa bolle nella logistica alimentare
Bollettino n.87
aprile 2025
Partner
a cura di Pasquale Dui
del CCNL Trasporti, avvenuto con
l’accordo di rinnovo del 6 dicembre 2024, ha introdotto
importanti modifiche anche all’articolo 46,
L’aggiornamento
dedicato alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le Parti firmatarie del contratto riconoscono che la tutela
della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori
rappresenta una priorità assoluta, alla quale si affianca
l’importanza della tutela ambientale all’interno dei processi
produttivi. Questo impegno si traduce nella volontà condivisa
di migliorare costantemente il livello di sicurezza e
salute nei luoghi di lavoro, prevenendo l’insorgenza di malattie
professionali e tenendo conto dell’introduzione di
nuove tecnologie e strumenti innovativi.
Data la natura complessa e articolata della filiera della logistica
e dei trasporti, caratterizzata dalla presenza di molteplici
attività e modelli organizzativi, si è ritenuto fondamentale
rafforzare la figura del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza (RLS) di sito. Tale ruolo verrà
istituito laddove ne sussistano i presupposti normativi,
con l’obiettivo di garantire standard di sicurezza sempre
più elevati e omogenei, indipendentemente dalla tipologia
di impresa coinvolta.
Formazione e informazione
Uno degli strumenti più efficaci per garantire ambienti di
lavoro sicuri è rappresentato dalla formazione e informazione
dei lavoratori. In questo senso, il contratto stabilisce
l’obbligo per le aziende di fornire ai propri dipendenti un
aggiornamento costante in merito ai rischi per la salute e
la sicurezza connessi alle specifiche mansioni svolte, alle
misure di prevenzione e protezione adottate, nonché alle
normative vigenti in materia di salute, sicurezza e tutela
ambientale. Le aziende dovranno inoltre provvedere a un
aggiornamento tempestivo della formazione in funzione
dell’evoluzione dei rischi, dell’introduzione di nuove tecnologie
o di modifiche organizzative che comportino variazioni
nelle mansioni assegnate. Questo principio si applica,
ad esempio, quando vengono inseriti nuovi strumenti tecnologici
o si verificano cambiamenti significativi nell’attività
produttiva.
Valutazione dei rischi e tutela del personale
La sicurezza sul lavoro non può prescindere da una valutazione
approfondita e sistematica dei rischi, in conformità
con quanto previsto dagli articoli 17 e 28 del D.Lgs. n.
81/2008 e successive modifiche. Tale valutazione deve
considerare tutti i potenziali rischi per la salute e la sicurezza
40 - 04 2025
dei lavoratori, con un’attenzione particolare per quei gruppi
di lavoratori esposti a condizioni di rischio specifiche.
Tra i rischi segnalati nel contratto, rientrano in particolare:
-lo stress lavoro-correlato, con riferimento, ad esempio, all’attività
di guida svolta dal personale viaggiante e ai rischi
derivanti da interferenze tra più attività lavorative;
-i rischi legati al contatto con il pubblico e alle attività di
front office, per le quali le aziende si impegnano a garantire
supporto legale ai lavoratori nel caso in cui si verifichino
aggressioni o altri eventi lesivi della loro incolumità:
-l’impatto dei cambiamenti climatici, che dovrà essere considerato
all’interno della valutazione dei rischi per tutto il
personale, sia viaggiante che non. In particolare, si dovrà
tenere conto delle temperature elevate nei mesi estivi e
delle condizioni climatiche avverse nei periodi più freddi,
seguendo le indicazioni del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali contenute nel vademecum del 20 luglio
2023.
In conclusione, le modifiche introdotte all’articolo 46 confermano
l’importanza della sicurezza sul lavoro come valore
centrale nel settore della logistica, del trasporto e della
spedizione merci. Il contratto recepisce le nuove esigenze
emergenti, introducendo strumenti più efficaci per la tutela
della salute e della sicurezza dei lavoratori, in un’ottica di
continuo miglioramento e innovazione.
La rubrica è curata da Pasquale Dui,
avvocato, professore a contratto
di diritto del lavoro, revisore legale
e giornalista pubblicista.
Patrocini
Con l’approvazione da parte del Freight Leaders Council,
è in fase di avvio l’iniziativa promossa da OITAF per
l’attivazione di un sondaggio sulla logistica
agroalimentare, in collaborazione con l’Osservatorio
TCR (Transport Compliance Rating).
L’obiettivo è quello di “tastare il polso” alla
committenza sulla scelta dei propri fornitori di
servizi logistici, tenuto conto di uno degli scopi
primari del TCR, ovvero quello di consentire agli
operatori logistici virtuosi di trasmettere ai clienti
il valore distintivo della propria azienda.
In sintesi, verrà proposto un questionario consultivo
volto a valutare l'attenzione alle regole di ottimale
conservazione dei prodotti, e ad inquadrare le
prospettive del trasporto di alimenti, refrigerati e
non, al di là di quanto genericamente indicato dal
protocollo ATP, anche alla luce dei cambiamenti
ipotizzabili nel trasporto e nella distribuzione,
sia in termini di sostenibilità economica e
sociale, sia sotto l’aspetto della conservazione
della qualità.
Da questa iniziativa potrà scaturire la proposizione
di forme di certificazione degli operatori logistici di filiera,
con le relative best practices, ispirate al rispetto del
consumatore finale.
Chi è TCR - Transport Compliance Rating
L’Osservatorio TCR (O.T.C.R.) è un’associazione
senza scopo di lucro che promuove
la cultura della compliance e della sostenibilità
nel settore del trasporto e della logistica.
Nasce per garantire una filiera etica
e affidabile, contrastando la concorrenza
sleale e i rischi derivanti da pratiche non
conformi. L’Osservatorio si basa su valori come sicurezza,
qualità, eco-sostenibilità, business continuity
e rispetto delle regole, favorendo una relazione
trasparente tra Committenti e Vettori.
Attraverso l’analisi e la valutazione di strutture
aziendali, sicurezza del prodotto e del lavoro,
gestione dei rischi e reputazione, O.T.C.R. fornisce
strumenti per migliorare la competitività
e la sostenibilità del settore. Inoltre, raccoglie
dati e best practice internazionali per
supportare decisioni strategiche. Possono
aderire imprese industriali e commerciali (Soci
Effettivi) e aziende che sostengono il modello TCR
per le sue finalità etiche e sociali (Soci Sostenitori).
Massimo Marciani Segretario Generale dell’Associazione
Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Riccardo Accorsi - Università Alma Mater Studiorum di Bologna; Stefano Brivio - MGH Systems Italia; Gerardo Cardone - Futura Servizi
Logistici; Giuliano Caselli - Tecnea Italia; Gérald Cavalier - Groupe Tecnea Cemafroid; Bruno Cortecci - Commissione Onu Unece European Committee for Standardization; Pasquale
D’Anzi - ACI; Giuseppina della Pepa - Anita; Franco Fenoglio - CdA Italferr; Antonio Fiandino - Rolfo Plastic Gall; Enrico Finocchi - Albo Autotrasportatori; Olga Landolfi - TTS Italia; Antonio
Malvestio - Freight Leaders Council; Sandro Mantella - Lamberet; Riccardo Manzini - Università Alma Mater Studiorum di Bologna; Massimo Marciani - Fit Consulting - Freight Leaders
Council; Fabrizio Ossani - Federtrasporti; Massimo Panagia - Francia Latticini; Massimiliano Perri - Iveco Mercato Italia; Giuseppe Perrotta - Consulente ed esperto in formazione;
Cristina Qirjaku - MIMS; Umberto Torello - DIF (Distribuzione Italiana Food), Transfrigoroute Italia e TN Torello; Paolo Uggè - Conftrasporto; Fabrizia Vigo - ANFIA.
Del CTS fanno parte anche i componenti del board esecutivo di OITAF Clara Ricozzi Presidente; Lucia Saronni Presidente onorario; Giuseppe Guzzardi Direttore generale; Marco
Comelli Responsabile scientifico
GRUPPO FEDERTRASPORTI
Media partner
d Vie&Trasporti d
d CiBi d
d Transportonline d
d Technoretail d
d food&tec_ d
d Logistica Management d
OSSERVATORIO INTERDISCIPLINARE TRASPORTO ALIMENTI E FARMACI
oitaf.com
Approfondimento
Logistica farmaceutica:
consegne sempre più parcellizzate
OITAF ha recentemente compiuto internamente un’analisi della struttura e
dei numeri della logistica farmaceutica in Italia utilizzando le fonti aperte disponibili.
Ci siamo concentrati su due parametri: le dimensioni dei flussi
logistici e la loro natura, l’utilizzo o meno di mezzi a temperatura controllata.
In entrambi i casi sono emersi dati interessanti.
Nel corso degli ultimi sei anni, il numero di spedizioni, ossia di viaggi compiuti
per rifornire i punti di distribuzione finale, sono cresciuti del 48,9%, con un
balzo del 22% anno su anno tra il 2022 e il 2023 (ultimo anno disponibile). Il
numero dei colli è cresciuto nei due periodi solo dell’8,7 e del 2,2% rispettivamente,
mentre in peso le percentuali sono del 39,6 e 11,6. L’aumento della
parcellizzazione è evidente ed è da attribuire dal metodo operativo che si è
affermato, basato sulla riduzione degli stock nei punti di dispensazione, sia
in numero che in varietà, e sull’aumento delle frequenze.
Sempre nel corso degli ultimi sei anni, la distribuzione della temperatura di
trasporto si è progressivamente concentrata nell’intervallo 8-25 gradi, con il
90% dei colli. Il 2020 e 2021 sono stati prevedibilmente anomali, con il trasporto
dei vaccini a bassissima (sottozero) e bassa (2-8) temperatura, con un picco
nel 2021, quando il 3% dei colli viaggiava sottozero e il 15 tra 2 e 8 gradi. Nel
2023 le percentuali sono scese rispettivamente a 0 e 10%. Comunque, oggi
tutti i farmaci apparentemente sono trasportati in veicoli e contenitori almeno
coibentati se non refrigerati.
Veicoli come centraline di sensori grazie all’AI
FINDUS CERTIFICATA AL 100% PER IL PESCE SURGELATO
Il leader in Italia per i prodotti ittici surgelati si era posta nel 2017 l’obiettivo di
certificare la sua intera gamma di prodotti. Dopo 8 anni, il traguardo è stato
raggiunto utilizzando due schemi di conformità, MSC (Marine Stewardship
Council) per la pesca e ASC (Aquaculture Stewardship Council) per il prodotto
da allevamento. L’annuncio è stato l’occasione per fare il punto su un comparto
che, escludendo piatti pronti e a ricetta, nel 2024 in Italia ha cubato per 95.955
tonnellate, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Diverse le iniziative di
Findus nella sostenibilità e della protezione dell’ambiente, tra cui l’impegno nel Move to -15, la
campagna globale per alzare di tre gradi la temperatura di stoccaggio e logistica dei surgelati.
Segreteria scientifica
Marco Comelli
Cell. 347 8365191
segretariogenerale@oitaf.com
Segreteria operativa
Ornella Oldani
Via Conca del Naviglio, 37
20123 Milano
Tel. 02 89421350
segreteria@oitaf.com
Segreteria organizzativa eventi
Giovanna Thorausch
Tel. 02 89421350
gthorausch@fiaccola.it
Convegno•27•marzo•Milano
Strade condivise:
innovazione e
sostenibilità
Il convegno "Strade condivise:
innovazione e sostenibilità per la
logistica del largo consumo”
organizzato da GS1 Italy,
associazione di primaria
importanza, che raggruppa
imprese produttrici e distributrici
di beni di largo consumo, si
prefigge l’obiettivo di analizzare
le trasformazioni dei flussi di
filiera, quali emergono dalla terza
edizione della Mappatura dei
flussi logistici, una fotografia
aggiornata del settore, che
rappresenta uno strumento
fondamentale per comprendere
l’evoluzione della filiera,
identificarne le criticità e definire
le priorità future.
Fra i temi chiave affrontati
nell’evento, spiccano l’impegno
verso la sostenibilità e la
digitalizzazione, con le relative
implicazioni sul sistema
logistico, l’impatto delle scelte
strategiche delle aziende
sull’efficienza logistica e i livelli
di servizio al cliente, le nuove
frontiere della collaborazione di
filiera, che rappresenta una
grande opportunità per lo
sviluppo della logistica del largo
consumo.
La quantità di sensori ambientali presenti sui veicoli contemporanei è notevole e
continua a crescere. Ormai si possono annoverare di serie telecamere (anche
mezza dozzina), sensori acustici, di umidità, radar e lidar,
accelerometri, sensori di assetto e di luce. Nella maggior
parte dei casi si tratta di raccolta dati per utilizzo interno al
veicolo, per esempio nei parcheggi, per gli ADAS, per
comandare i tergicristalli. Tuttavia, accedendo al CAMBUS, i
dati grezzi possono essere a disposizione di altre
applicazioni, anche remote. È quello che fa Tesla, ma
anche molte altre marche. Il nostro partner Wheeliot ha
messo per esempio a punto un’applicazione che fonde i
dati video e quelli dei sensori di accelerazione per trasformare un veicolo qualsiasi (un autobus) in hub di
raccolta di dati sullo stato del fondo stradale. Le applicazioni sono però potenzialmente molte. Nell’ambito della
logistica refrigerata, pensiamo ai sensori di temperatura esterna i cui dati consentirebbero ad una IA di estrapolare i
settaggi ottimali dei gruppi frigo.
©https://www.findus.it/sostenibilita/pesce/pesca-sostenibile
Ufficio Stampa e PR Easycom
Celeste Di Sabato
Via Sabotino, 19 - 20135 Milano
Tel. 02 58324398
celeste.disabato@easycomonline.it
https://easycom.it/
Il contratto di trasporto
internazionale digitale e le
istruzioni scritte devono essere
esibiti in caso di controlli. Cosa
gli operatori devono sapere
a cura di Maria Cristina Bruni e Chiara Caponegro
Nnovità in caso di controlli su strada. La ‘Documentazione
di trasporto esibita’ è ora implementata con il
contratto di trasporto internazionale digitale (Lettera
di Vettura e-CMR) e con le istruzioni scritte previste dall’art.
7 del Dlgs 286/2005 per i contratti non stipulati in forma
scritta. Quanto alla e-CMR, l’Italia ha aderito al Protocollo
addizionale alla Convenzione CMR nel marzo 2024, mentre
da settembre sono operative anche le LV in e-CMR.
Ogni e-CMR è associata a un trasporto mittente-destinatario:
nel caso della e-CMR le informazioni da controllare
e validare con la firma (del mittente, del vettore e del destinatario)
saranno visualizzate o accedendo all’applicazione
e-CMR via web o con device mobile. Non c’è quindi
uno scambio di e-CMR: la stessa viene compilata firmata
dal mittente (simile alla copia 1 della CMR), integrata, controllata
(con eventuali note) e firmata dal vettore (simile
alla copia 2 della CMR), controllata (aggiungendo anche
in questo caso eventuali note) e firmata dal destinatario.
L’art 7 comma 4 e 6 della Dlgs 286, regolamenta invece le
istruzioni a bordo mezzo: «Quando il contratto di trasporto
non sia stato stipulato in forma scritta gli organi di polizia
stradale che hanno accertato la violazione da parte del conducente
del veicolo con cui è stato effettuato il trasporto,
dei limiti di velocità o la mancata osservanza dei tempi di
guida e di riposo, verificano la compatibilità delle istruzioni
scritte fornite dal vettore in merito alla esecuzione della
specifica prestazione di trasporto, con il rispetto della disposizione
di cui è stata contestata la violazione. Le istruzioni
devono trovarsi a bordo del veicolo e possono essere
contenute nella documentazione di trasporto (DDT, e documenti
di accompagnamento merce, lettera di vettura
etc.). In assenza di esse, al vettore e al committente si applicano
le sanzioni amministrative pecuniarie previste per
le violazioni contestate al conducente. Le stesse sanzioni
sono altresì applicate al vettore e al committente quando
le istruzioni di trasporto sono incompatibili con il rispetto
delle predette norme… Ai fini dell’accertamento di responsabilità
sono rilevanti le violazioni delle seguenti disposizioni:
La rubrica è curata dagli avvocati Maria
Cristina Bruni e Chiara Caponegro, dello
Studio EurAmbrosiano di Milano che presta
consulenza legale, assistenza stragiudiziale
e giudiziale, coprendo ogni fase della vertenza,
sino al giudizio di Cassazione o davanti alla Corte Europea.
Per approfondimenti o domande vietrasporti@fiaccola.it.
Legale
Documenti essenziali
art. 61 sagoma limite, art 62 massa limite; art. 164 sistemazione
del carico sui veicoli articolo 174 durata della guida
degli autoveicoli adibiti al trasporto di persone e cose».
Capita che quando viene elevato un verbale di contravvenzione
per il mancato rispetto ad esempio dell’art 142
Codice della Strada (limiti di velocità) venga contestata al
vettore nell’ambito della responsabilità condivisa tra gli
operatori della filiera del trasporto, la violazione dell’art 7
comma 4 e 6 della Dlgs 286 per la mancanza di istruzioni
a bordo mezzo con riferimento al comma 6 del medesimo
articolo 7. Come prevenire l’elevazione dei verbali?
Nero su bianco
Con la redazione di un accordo quadro scritto che regolamenti
nello specifico le competenze di ciascuno; occorre
che venga evidenziato al vettore di istruire all’uopo gli autisti
in modo che abbiano la documentazione idonea a bordo
camion e, in caso di contestazione di uno degli articoli del
Codice della Strada, siano in grado di esibire e di dichiarare
nello spazio apposito del verbale di contravvenzione che
tipo di documentazione o di istruzioni all’autista, vi sia a
bordo del mezzo. In questo modo si dovrebbe evitare la
sanzione di cui alla responsabilità condivisa senza dover
ricorrere sempre all’autorità giudiziaria. L’articolo 8 del Dlgs
286/2005 stabilisce che in caso di mancata esibizione del
contratto di trasporto e qualora sia presente a bordo del
veicolo una dichiarazione sottoscritta dal committente o
dal vettore che ne attesti l’esistenza, l’autorità competente
entro 15 giorni dalla contestazione della violazione richiede
ai soggetti interessati (vettore, committente, caricatore,
proprietario della merce) la presentazione entro 30 giorni
dalla notifica della richiesta di copia del contratto in forma
scritta. L’autorità applicherà le sanzioni amministrative
solo in caso di accertata responsabilità dei soggetti, oppure
in caso di mancata presentazione della documentazione
richiesta. Nello specifico il contratto scritto rispetto alle
istruzioni scritte per l’esecuzione del servizio all’autista fornisce
ulteriori elementi di tutela. Nell’accordo quadro si
possono rendere ancora più chiare le istruzioni compatibili
con la normativa sulla sicurezza e prevedere espressamente
penali, clausole di risoluzione del contratto, risarcimenti
e rimborsi delle spese e dei danni conseguenti alla
mancata loro osservanza, anche con riferimento alla omessa
esibizione della documentazione di legge alle autorità
in caso di accertamento su strada.
Se invece ci si vuole limitare ad avere a bordo del camion le
istruzioni scritte per l’esecuzione del trasporto, queste possono
essere specificate nel DDT o nella LV. Fondamen-tale,
però, per la loro efficacia e validità ai fini di legge, è che non
siano codificate a priori in modo standardizzato e generico
ma siano calzanti a seconda della tipologia del trasporto
effettuato. Il rischio, altrimenti, è che non vengano considerate
efficaci e valide dalle autorità con relativo verbale.
04 2025 - 43
Associazioni&Dintorni
Associazioni&Dintorni
È urgente!
All’autotrasporto servono fondi per il rinnovo del parco nel segno della
sostenibilità, dell’efficienza e della sicurezza. I 25 milioni di euro esauriti
in pochi secondi dimostrano che quanto messo sul tavolo non basta
Cambiare si può
La rivoluzione di Trasportonia, ovvero come i carrettieri trasformarono
il loro lavoro e riportarono prosperità nel regno. Una favola che insegna
come modificando lo status quo si possano ottenere benefici per tutti
a cura di Carlotta Caponi, Segretario Generale Fai
Il parco italiano pesante, ossia quello costituito
da mezzi con peso totale a terra superiore alle
7,5 tonnellate, è composto da oltre 328.000
veicoli. Di questi, circa 185.000 sono Euro 6, rispettano
quindi gli standard più moderni in termini
di emissioni. La parte restante è, invece, ancora
composta da veicoli di Classi Euro
precedenti: sono meno efficienti e inquinanti e
rendono ancora più urgente il processo di rinnovamento.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per
incentivare il ricambio ha messo a disposizione
delle risorse che fanno parte delle dotazioni strutturali del
settore, ma risultano insufficienti rispetto alla domanda.
Basta vedere quello che è successo in occasione dell’ultimo
‘click day’, tenutosi il 16 dicembre 2024 con 25 milioni
di euro sul tavolo con riferimento all’annualità 2024. Ben
1.180 imprese hanno richiesto importi significativamente
più alti rispetto ai fondi previsti per le tre tipologie di investimento
sovvenzionabili, come indicato dal DM 6 agosto
2024, n. 208 e dal DD 20 novembre 2024.
Dopo soli 7 secondi, sono stati esauriti i 2,5
milioni di euro per l’acquisizione di automezzi
a trazione alternativa. Dopo 4 secondi, sono
terminate le risorse pari a 15 milioni di euro
per l’acquisto di nuovi autoveicoli Euro 6, con contestuale
rottamazione. E dopo 4 ore e 44 minuti
non rimaneva più nulla nemmeno dei 7,5 milioni
di euro destinati ai rimorchi e semirimorchi per
trasporti intermodali.
Troppa domanda, poca offerta
Questi dati evidenziano in modo inequivocabile
l’insufficienza delle risorse stanziate e la crescente
necessità di un aumento dei fondi a disposizione
per il settore, che rimane uno degli anelli cruciali
per la mobilità e l’economia del Paese.
Il settore dell’autotrasporto è molto preoccupato
non solo per l’insufficienza dei fondi attuali, ma
anche per i tagli lineari alle risorse strutturali. Il Vice
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi,
ha confermato la sua disponibilità a recuperare le risorse
necessarie e a effettuare i dovuti approfondimenti riguardo
l’utilizzo di alcuni fondi residui. In particolare, l’attenzione
si sta concentrando su 55,9 milioni di euro, frutto
di crediti d’imposta non utilizzati negli anni precedenti,
che potrebbero essere riutilizzati per sostenere il rinnovamento
del parco veicolare.
L’autotrasporto rappresenta una parte fondamentale dell’economia
italiana e una risorsa strategica per il futuro. Il
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti deve sostenerlo
incrementando le risorse disponibili e garantendo alle imprese
un futuro più competitivo e sostenibile: la risposta
tempestiva alle necessità di rinnovamento del parco veicolare
è essenziale
una volta, nel lontano regno di
Trasportonia, un re saggio, un duca ricco
C’erano
e un gruppo di carrettieri instancabili che
trasportavano merci da un villaggio all'altro.
Grazie al loro impegno, questi ultimi riuscirono a
ottenere un giusto compenso e a crescere acquistando
nuovi cavalli e carri. Il loro lavoro, però,
restava molto duro.
Ogni giorno quando andavano a caricare dal duca,
erano costretti ad aspettare per ore, senza cibo,
acqua o un riparo adeguato. Le strade trafficate
rendevano i viaggi estenuanti, e spesso dovevano
riposarsi in luoghi di fortuna. Lontani da casa per settimane,
venivano pagati a giornata, non venivano considerate le
effettive ore di lavoro. Questo sistema permetteva ai carrettieri
di espandersi, ma rendeva il mestiere poco attraente
e faceva sentire i lavoratori poco valorizzati.
Il duca, accorgendosi che sempre più carrettieri acquistavano
carri li incentivava a farlo, certo che in questo modo
avrebbe potuto pagare meno il trasporto e aumentare i
propri guadagni. Ma ben presto si rese conto che trovare
nuovi conduttori diventava sempre più difficile.
Preoccupato, iniziò a diffondere alcune voci nel regno: senza
lavoratori per i carrettieri la merce non sarebbe arrivata
nelle botteghe e alla fine a risentirne pesantemente sarebbe
stato il popolo. Insieme ai carrettieri, chiese aiuto al re, che
diffuse un editto invitando i cittadini, anche di territori
lontani e i più poveri, a imparare il mestiere
nella speranza di trovare persone disposte a lavorare
in quelle condizioni. Il vero obiettivo del signore
del territorio era, però, quello di mantenere bassi i
costi di trasporto per accrescere i suoi profitti.
Gli anni passavano e la situazione peggiorava.
Sempre meno persone volevano fare quel lavoro,
le paghe restavano basse e le condizioni insostenibili.
Molti carri rimanevano inutilizzati nei campi
dei carrettieri, mentre il duca continuava a rifiutarsi
di pagare di più o di offrire condizioni lavorative
differenti. Fu allora che i carrettieri capirono che il
cambiamento doveva partire da loro. Non potevano
più aspettarsi soluzioni dal re o dal duca.
Decisero di unire le proprie forze e agire.
Non accettarono più di lavorare senza regole, con
lunghe attese al carico e scarico. Dopo un’ora tutti
i carrettieri richiamavano i carri a casa.
Organizzarono i viaggi in modo che i conduttori
potessero riposare in luoghi confortevoli e consudi
Alessandro Peron, Segretario Generale FIAP
mare pasti caldi. Pianificarono percorsi più brevi
e iniziarono a scambiarsi i carri per permettere a
ciascuno di tornare a casa ogni sera.
Cambiamenti che permisero loro di iniziare a essere
pagati per le effettive ore lavorate. I costi del
trasporto ovviamente aumentarono ma i carrettieri
rimasero saldi e uniti sulle loro scelte: se il
duca voleva trasferire e vendere con profitto la
sua merce, doveva accettare le loro condizioni.
Fu difficile ma resistettero, convinti che fosse la
strada giusta.
Anche il re, accortosi della situazione, con suoi
editti obbligò tutti gli abitanti del Regno a trattare
i carrettieri con equità. Alla fine, il Duca dovette
cedere e, con sorpresa, si rese conto che, pur pagando di
più, aveva meno problemi: i lavoratori erano più felici, il servizio
di trasporto era più efficiente e, ancora più importante,
quei lavoratori ora potevano acquistare la sua merce, facendo
crescere il commercio.
E così nel regno di Trasportonia tornarono prosperità ed
equilibrio. Il Re, il Duca, i carrettieri e i lavoratori compresero
che il rispetto e la giusta ricompensa per il lavoro fatto portano
benefici a tutti.
Morale della storia? Per costruire un futuro migliore, bisogna
avere il coraggio di cambiare e serve unirsi per difendere
la propria dignità. Solo lavorando insieme riconoscendo il
valore di ogni lavoratore si può creare prosperità per tutti.
44 - 04 2025 www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it
04 2025 - 45
Renting
Attualità
ToRental
La flotta cresce
Nuovi investimenti in veicoli leggeri e autocarri con box per
l’operatore del noleggio che ha fatto del servizio su misura
il suo punto di forza. E per il futuro si punta anche sul frigo
LetExpo 2025
La nostra voce
Anche quest’anno il salone veronese ha fatto il pieno
di visitatori con 130mila presenze. Tante le opportunità
di confronto sui temi caldi del momento per gli operatori
Flaviano Palumbo,
dal 2021 General
Manager ToRental.
In basso, tre nuovi
autocarri Renault.
Per gestire in modo efficace un servizio
di noleggio, a breve, medio o lungo termine,
occorre disporre di un’ampia gamma
di veicoli, valutare le tendenze di mercato
e customizzare il servizio. «Siamo sicuramente
apprezzati per la nostra flessibilità e disponibilità.
La nostra prima attività è l’autotrasporto,
quindi, sappiamo bene come venire incontro
alle esigenze del settore». Flaviano Palumbo,
General Manager di Torental, ci ha raccontato
quali sono le nuove sfide di questa realtà specializzata
nel renting di veicoli commerciali e
industriali.
L’incremento della flotta procede come
da programmi?
«Sì, stiamo finalmente mettendo su strada 63
autocarri, che vanno ad aggiungersi ai 1.800
veicoli già nella flotta, un numero abbastanza
importante per la nostra realtà aziendale, nata
solo quattro anni fa. Li abbiamo scelti dopo
un’attenta valutazione del mercato attuale: ci
siamo, infatti, accorti che la domanda superava
l’offerta. Da qui la decisione di investire in questo
segmento, a metà fra il trasporto pesante
e quello leggero. Nello specifico ci siamo dotati
di mezzi a due assi da 120 e 160 quintali,
Renault Trucks D12 e D16 e Daf XB 230 e XB
260. Sono allestiti con cassa chiusa da 14, 16,
18 pedane pallettizzate e dotati di sponda
idraulica. Per quanto riguarda i leggeri, stiamo
per introdurre un altro importante lotto di veicoli,
con l’obiettivo di rinnovare la nostra flotta
di boxati, favoriti da corrieri come Bartolini o
GLS. Un altro progetto si concluderà tra la fine
del 2025 e gli inizi del 2026 e ci vedrà implementare
la flotta frigo. Il mondo degli isotermici
è molto interessante, è meno esposto a
rischi e vogliamo assolutamente dargli maggiore
spazio».
State valutando di proporre motorizzazioni
alternative?
«Le motorizzazioni alternative sono il tema del
momento. L’infrastruttura di ricarica, attualmente,
non è in grado di supportare il lavoro degli operatori
logistici che percorrono tratte che vanno
ben oltre i 100 km giornalieri. Per il momento,
abbiamo fatto solo una prova inserendo nella
nostra flotta i primi cinque veicoli full electric 35
quintali».
Qual è la durata media dei contratti di
prima fornitura?
«Non abbiamo un servizio standardizzato, proponiamo
noleggi brevi, da uno a sei mesi, per arrivare
a durate pluriennali. Per i veicoli nuovi suggeriamo,
generalmente, una prima linea di
noleggio che non va oltre i 36 mesi, trascorsi i
quali, se il cliente vuole prolungare il contratto
ed è stato particolarmente attento allo stato del
veicolo, lo sostituiamo con uno nuovo a costo
zero. In questo modo, i mezzi con tre o quattro
anni rientrano nella categoria ‘second life’ e vengono
proposti a un prezzo inferiore oppure passati
ai nostri canali interni di vendita che si occupano
dell’usato».
Lo stato di salute della logistica e dei trasporti
italiani in un momento storico ed
economico delicato, segnato dalle ipertassazioni
e dalla decarbonizzazione: soprattutto
di questo si è parlato a LetExpo, la fiera
dedicata al settore logistico e ai servizi alle imprese
e alla sostenibilità, tenutasi presso il centro
di Veronafiere, dall’11 al 14 marzo scorsi.
Giunto alla quarta edizione, l’evento ha registrato
più di 130 mila presenze. Ben 60mila i metri
quadrati di superficie occupata dagli oltre 500
espositori. «Siamo molto felici - ha commentato
Guido Grimaldi, presidente di Alis Italia, associazione
che organizza la kermesse in collaborazione
con Veronafiere - di aver ospitato numerose
presenze istituzionali, migliaia di giovani
e, soprattutto, tanti imprenditori e manager».
Voce alle Istituzioni
Tra le presenze istituzionali quella del
Vicepremier Matteo Salvini, intervenuto al convegno
di apertura per affrontare tematiche di
respiro internazionali: «I dazi più pesanti non arrivano
da Washington o da Pechino, ma da
Bruxelles. Le misure ambientali emanate sono
eco-follie green, destinate a danneggiare i trasporti
e l’economia italiana». Salvini ha, quindi,
sottolineato la necessità di riorganizzare le politiche
europee affinché siano maggiormente
in linea con gli interessi dei singoli Paesi.
In merito alla difesa europea e ai settori legati
al commercio si è espresso il Ministro degli
Esteri Antonio Tajani, ricordando che circa il 40
per cento del prodotto interno lordo del Paese
deriva dall’export: «Dobbiamo proteggere i nostri
trasporti, il Made in Italy è riconosciuto in tutto
il mondo per la sua qualità e difficilmente qualcuno,
anche nel mercato americano, vi rinuncerebbe».
La manifestazione si è conclusa con
una riflessione da parte del Presidente Grimaldi
in merito al futuro della transizione energetica
e al supporto richiesto alla Comunità Europea:
«Le iper-tassazioni, prima le Ets, poi la Fuel Eu,
stanno danneggiando il comparto e vanno a incrementare
i costi di trasporto di circa il 20-25
per cento. Un danno per un settore che è la spina
dorsale del Paese e dell’Europa. Si spera che
l’Europa faccia delle riflessioni e dei passi indietro
in merito alle tasse. Non stanno aiutando a
decarbonizzare, ma stanno portando a un back
shift che riporta tanti milioni di camion dalle autostrade
del mare alle autostrade reali, andando
così ad aumentare i costi di esternalità. Non dimentichiamo
poi che proprio grazie alle autostrade
del mare e alle linee intermodali, oggi gli
italiani risparmiano sette miliardi di euro».
In basso, Guido
Grimaldi e Antonio
Tajani. Più sotto,
l’apertura ufficiale
di LetExpo lo scorso
11 marzo.
Quali sono i brand con i quali operate
maggiormente?
«Abbiamo rapporti commerciali con tutti i principali
costruttori pur prediligendo quelli con
una maggiore storicità per venire incontro ai
clienti che richiedono solo determinati marchi.
Tendiamo a differenziare la selezione dei nostri
veicoli così da avere un’ampia offerta e poter
soddisfare tutte le richieste».
46 - 04 2025
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04 2025 - 47
Attualità
Pieno di energia
A misura di truck
Milence ha inaugurato il primo hub di ricarica italiano
dedicato ai truck. Cinque colonnine con potenza fino
a 400 kW con la previsione di arrivare a 1.000 kW
In queste immagini
i veicoli pesanti
elettrici by Daimler,
Scania, Man e Volvo
si riforniscono
di energia attraverso
le colonnine da 400
kW del nuovo hub che
Milence ha inaugurato
lo scorso febbraio nel
mantovano.
Èstato inaugurato a Bagnolo San Vito, nella
provincia di Mantova, il primo hub di ricarica
italiano, e il tredicesimo in Europa,
realizzato da Milence, joint venture tra Daimler
Truck, Traton Group e Volvo Group. Lungo la
tratta Bologna-Bolzano, sull’Autostrada del
Brennero (A22) e il corridoio Scandinavo-
Mediterraneo, offre un servizio essenziale ai
trasportatori che operano lungo una delle principali
rotte logistiche e di trasporto merci in
Europa con veicoli elettrici.
«L’inaugurazione del nostro primo hub in Italia -
ha dichiarato Anja van Niersen, Ceo di Milence
- dimostra il nostro impegno a unire tutti gli attori
del settore per creare una piattaforma che favorisca
il prossimo passo verso il trasporto
sostenibile. Il sito di Bagnolo
San Vito offre alla Penisola una concreta
risposta alla crescente domanda
di soluzioni di trasporto a emissioni
zero. Infine, rappresenta un
passo significativo verso un futuro sostenibile».
L’area di Bagnolo, come tutte quelle di Milence,
è dotata di alcune delle tecnologie di ricarica
più avanzate disponibili oggi: offre una potenza
fino a 400 kW tramite colonnine Combined
Charging System (CCS), con la previsione di integrare
le Megawatt Charging System (MCS)
per raggiungere una velocità di ricarica fino a
1.000 kW. Questo consentirebbe ai truck di effettuare
il pieno di energia in soli 30-45 minuti.
Grazie alla collaborazione con i principali fornitori
di servizi di mobilità (MSP), i conducenti
possono pagare utilizzando una varietà di carte
di ricarica. È inoltre disponibile il pagamento diretto
tramite carta bancaria. La tariffa standard
è di 0,399 euro per kWh, Iva esclusa.
Oggi l’hub offre un parcheggio e collegamento
wi-fi. Servizi a cui, entro la fine dell’anno, se ne
aggiungeranno altri come un distributore automatico
di carburanti tradizionali e le docce per i
conducenti. Obiettivo di Milence è costruire e gestire
1.700 punti di ricarica pubblici ad alta capacità
in tutta Europa entro il 2027.
Milence charging hub
Dove: Bagnolo San Vito
N°basi di ricarica: 5
Caricatori: CCS 400 kW
Opzioni di pagamento: terminale
per pagamento diretto, eMSP
Servizi: parcheggio con accesso
diretto, Wi-Fi
48 - 04 2025
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Si dice che
Si dice che
n Il Gruppo LC3 Trasporti ha messo su
strada il primo Mercedes eActros 600 in
Italia. Il trattore full electric per il trasporto
pesante aggancia un semirimorchio elettrico
Schmitz Cargobull dotato di sistema di
recupero dell’energia frenante. Una
combinazione adatta al trasporto a
temperatura controllata. Il veicolo,
attualmente in fase di test, è il primo dei
trenta previsti nel parco mezzi dell’azienda
di Gubbio, che ribadisce il suo impegno per
la decarbonizzazione del trasporto.
n Tutti i veicoli di ultima generazione, a
combustione ed elettrici, saranno basati
sulla Mercedes-Benz Van Architecture,
modulare, flessibile e scalabile. Ciò
consentirà di soddisfare le esigenze di un
pubblico sempre più ampio massimizzando
le sinergie e generando economie di scala.
Indipendentemente dalla trasmissione, poi,
la nuova architettura consentirà una chiara
differenziazione tra i van per uso privato
nel segmento di lusso e i transporter per
uso commerciale nel segmento premium.
n Thermo King ha annunciato i vincitori dei
premi ‘Concessionario dell’ann0 2024’. Un
riconoscimento che viene assegnato ai
dealer che hanno dimostrato eccellenza in
ogni aspetto della loro attività, nonché
impegno nell’offrire ai clienti un’esperienza
superiore. Transport Cooling si è distinto nel
settore elettrificazione, Servoking Gmbh in
quello dei semirimorchi, Thermo King
Sverige nelle soluzioni digitali, Refrigerated
Transport System nel settore autocarri di
grandi dimensioni, Climabel nelle unità
alimentate dal veicolo, Froid & Services
Grand Est per l’eccellenza nei servizi e
Frigicoll nel settore autobus.
Alleanze per il futuro
Iveco e Ford Trucks insieme per una nuova
cabina. Ai leggeri, invece, ci pensa Stellantis Pro
La decarbonizzazione del trasporto
impone alle case costruttrici ingenti
investimenti. Alleanze e partnership
sono diventate indispensabili per
affacciarsi sul futuro. Ford Trucks, il
marchio di Ford Otosan per i veicoli
pesanti, e Iveco hanno annunciato la
firma di un accordo vincolante di
sviluppo congiunto (Joint Development
Agreement) per la progettazione e
l’ingegnerizzazione di una nuova cabina
per i camion pesanti. Un accordo che
segue il Memorandum of Understanding
annunciato il 14 marzo 2024 rendendolo operativo. Entrambe le
aziende produrranno e assembleranno la cabina nei propri
stabilimenti, personalizzandole per poi vendere i prodotti sotto i
rispettivi marchi. La new entry migliorerà la competitività di
entrambe le aziende, offrendo una soluzione conforme al nuovo
Standard per la Visione Diretta dell’Unione Europea (EU DVS -
Direct Vision Standard), con una migliore aerodinamica e in
grado di abbattere la CO2. Si prevede che le prime cabine
entreranno in produzione entro il 2028. La spesa totale stimata
che le parti sosterranno nell’ambito dell’accordo è di 343 milioni
di euro. Per quanto riguarda la gamma leggera, Iveco ha, invece,
annunciato la firma di un accordo con Stellantis Pro One, per la
fornitura di due veicoli commerciali elettrici per il mercato
europeo. I modelli saranno basati sulle piattaforme per veicoli
elettrici di medie e grandi dimensioni di Stellantis Pro One, con
un peso totale a terra da 2,8 a 4,25 t. I furgoni saranno prodotti
negli stabilimenti di Atessa (Italia), Gliwice (Polonia) e Hordain
(Francia) per poi essere consegnati a Iveco Group, il quale si
occuperà della distribuzione sul mercato europeo e nel Regno
Unito. I veicoli saranno commercializzati su base decennale,
dalla metà del 2026.
Addio confini
La Slovenia entra nel network di Dkv Box Europ. Gli autotrasportatori
possono utilizzare un’unico strumento per viaggiare verso Est
i clienti di DKV Mobility, piattaforma leader per i servizi di mobilità internazionale,
possono ora utilizzare l’unità di bordo DKV Box Europe anche per il saldo del pedaggio in
Slovenia, Paese di confine in cui molti trasportatori italiani transitano frequentemente.
Salgono, quindi, a 15 gli Stati dove i veicoli di peso superiore alle 3,5 tonnellate possono
gestire il pedaggio con la box dell’azienda tedesca: Germania, Belgio, Francia, Austria,
Spagna, Portogallo, Bulgaria, Italia, Ungheria, Polonia e Svizzera, Slovenia appunto,
Slovacchia, i tunnel Warnow (DE), Herren (DE) e Liefkenshoektunnel (BE), a cui si
aggiungono i ponti di Öresund e Stoerebält.
Trailer senza segreti
Webfleet e Krone collaborano per offrire una soluzione telematica
integrata. Tutti i dati del semirimorchio a portata di mano
Webfleet, la soluzione di Bridgestone per la gestione del parco veicoli, ha
avviato una collaborazione con Krone, per offrire una soluzione telematica
integrata attraverso il programma partner OEM.connect. Gli operatori di
flotte commerciali possono ora collegare facilmente i trailer del colosso
tedesco con la piattaforma Webfleet tramite una struttura preinstallata in fase
di costruzione, eliminando la necessità di hardware in aftermarket. Molteplici
i vantaggi: accesso a dati del semirimorchio per ottimizzarne l’utilizzo,
riduzione dei tempi di fermo, più sicurezza e protezione. Tra le funzionalità
avanzate di gestione dei rimorchi offerte da Webfleet ci sono, infatti, la
visibilità completa sui dettagli dei viaggi, la localizzazione in tempo reale, la manutenzione
predittiva, il controllo della sicurezza, la gestione del carico e il monitoraggio della pressione
dei pneumatici (TPMS). «Grazie alla collaborazione con Webfleet - ha commentato Maximilian
Birle, Managing Director di Krone Digital - offriamo ai nostri clienti funzionalità telematiche
avanzate con un’interfaccia intuitiva. Con un semplice clic, i trasportatori possono ottenere dati e
analisi avanzate, senza dover sostenere costi di installazione o subire fermi operativi».
PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE E - PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE
n Valzer di poltrone in Nissan
Motor Co. È stata presentata la
catena di comando finalizzata
al raggiungimento dei nuovi
obiettivi e alla crescita del
brand. Dal 1° aprile 2025, il
comitato direttivo ha approvato
le nomine e le aree di
responsabilità del
rappresentante esecutivo e dei
dirigenti esecutivi. Ivan
Espinosa, attualmente Chief
Planning Officer, è stato
nominato Representative
Executive Officer, President &
CEO, succedendo a Makoto
Uchida. Guillaume Cartier,
Chief Performance Officer &
Chairperson del Management
Committee per AMIEO, avrà un
ruolo più ampio che includerà il
Global Marketing e la Customer
Experience. Eiichi Akashi,
attualmente Corporate Vice
President (CVP) del Vehicle
Planning & Vehicle Component
Engineering Division, è stato
nominato Chief Technology
Officer & Executive Officer,
succedendo a Kunio Nakaguro.
Teiji Hirata, attualmente CVP
del Vehicle Production
Engineering & Development
Division, assumerà il ruolo di
Chief Monozukuri Officer &
Executive Officer.
n Dal 1° Aprile 2025 saranno
effettivi i cambi ai vertici del
Comitato Esecutivo di Arval
Italia: Marco Pigozzi, Direttore
Marketing & Digital dal 2023, è
stato nominato Direttore Retail
& Partnership, succedendo ad
Alessandro Pigazzi. La
Direzione Marketing & Digital è
stata, invece, affidata ad
Alessandro Floria.
n Matteo Montibeller entra nel
team di Hyundai Italia a capo
del Dipartimento
Marketing e Comunicazione
Con un solido bagaglio di
esperienze in Italia e all’estero
nel mondo automotive,
Montibeller dovrà riportare
Francesco Calcara, Presidente
e CEO della filiale sudcoreana
nella Penisola.
n La divisione Kia Europa ha
nominato Sjoerd Knipping
Chief Operating Officer per il
Vecchio Continente.
Risponderà direttamente al
Presidente e CEO Marc
Hedrich. Il suo compito sarà
quello di incentivare le vendite
dei nuovi veicoli elettrici che
saranno lanciati, stando ai
programmi, nel corso del 2025.
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Si dice che
Cento truck per Logista
Uno dei maggiori operatori logistici europei amplia la flotta con
i Volvo FH Aero. Per essere al passo con l’innovazione tecnologica
Centodieci Volvo FH Aero per Logista, tra i principali distributori in Europa di
prodotti e servizi per i punti vendita. Il truck della casa svedese si distingue per la
capacità di ottimizzare il consumo di carburante e, quindi, di ridurre le emissioni
di anidride carbonica grazie al suo design aerodinamico. È inoltre dotato di
innovazioni tecnologiche avanzate, come il CMS (Camera Monitor System),
sistema di specchietti retrovisori con telecamera per migliorare la sicurezza.
L’acquisizione delle unità Volvo aumenta la capacità di Logista di rispondere alle
richieste di mercato, specialmente nella gestione dei trasporti a lunga distanza e a
pieno carico. «Con l’integrazione di questi camion alla flotta - ha commentato Federico Rella,
vicepresidente e direttore Corporate Affairs di Logista Italia - compiamo un altro passo
significativo verso il raggiungimento dell’obiettivo di tutte le aziende che fanno parte di Logista di
essere sempre al passo con l’innovazione tecnologica in modo sostenibile ed efficiente».
Storia di un successo
Oltre 100mila i chilometri percorsi dallo Scania
40 R che Cortese Trasporti impiega per BRT
Obiettivo di BRT: raggiungere la
neutralità carbonica (Net Zero) entro il
2040. Per centrarlo si è affidata anche
a Cortese Trasporti, che ha fornito il 40
R di Scania, veicolo completamente
elettrico, che da giugno 2024, collega
l’hub di BRT da Marcellinara (nella
provincia di Catanzaro) con quello di
Vibo Valentia. Soddisfacenti i risultati:
in quasi 100.000 km percorsi (dato
aggiornato a febbraio 2025), con una massa totale a terra media di
23 tonnellate, è stato registrato un consumo energetico medio di 1,1
kWh/km. Nello specifico, il truck è dotato di 6 pacchi batterie per
una capacità installata complessiva di 624 kWh. La e-machine,
caratterizzata da 3 motori elettrici e da un cambio a 6 marce, offre
400 kW di potenza (circa 540 Cv) e una coppia da 2.800 Nm
immediatamente disponibile. Per garantire il successo del progetto,
BRT ha investito nella creazione di un impianto appositamente
sviluppato per il camion elettrico, assumendosi i costi dell’energia
necessaria al suo funzionamento. Al fine di avere un mezzo sempre
pronto e performante, Cortese Trasporti si è affidato alla squadra
Scania: un contratto di manutenzione e riparazione FULL
massimizza la disponibilità operativa del mezzo, riduce i costi
imprevisti e ottimizza la produttività; il servizio Fleet Care mette a
disposizione di Cortese un Fleet Manager Scania per la gestione
proattiva. Inoltre, incluso nel contratto di assistenza, il pacchetto
controllo rende disponibili tutte le informazioni relative, ad
esempio, all’autonomia residua, alla valutazione della guida del
conducente, allo status del mezzo e alla localizzazione di officine e
punti di ricarica.
Che rete!
Galdieri nuovo distributore
Lamberet in Campania
Lamberet amplia la rete italiana
annunciando il nuovo dealer per la
Campania: Galdieri, azienda con una
lunga esperienza nel settore
automobilistico. Una partnership che
segna un ulteriore passo avanti nella
strategia di espansione della rete di
distribuzione del marchio francese.
Lamberet e Galdieri lavoreranno insieme
per sviluppare il settore degli
allestimenti frigoriferi nella regione del
Sud, puntando su innovazione, qualità e
sostenibilità. La gamma di prodotti
distribuita da Galdieri includerà:
furgonature isotermiche Frigoline HD e
Frigoline City per veicoli industriali;
furgonature isotermiche Frigoline PRO e
Frigoline per veicoli commerciali e
Isolamento interno EasyFit.
La via dell’elettrico
Autotrasporti Rutilli e Tea Energia unite nella
creazione di corridoi su gomma a zero impatto
Autotrasporti Rutilli,
azienda leader nel
trasporto di merci per la
fashion supply chain in
Italia ed Europa, e Tea
Energia (Gruppo Tea),
hanno siglato una
partnership per
raggiungere l’obiettivo di
un trasporto su gomma a
impatto zero. Le due
aziende mantovane stanno investendo sul progetto ‘La via
dell’elettrico’, una rete di trasporto su gomma interamente
elettrica che sfrutta energia pulita. Oggi collega 4 regioni -
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana - alle quali
dal 2026 si aggiungeranno Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e
Lazio.
L’investimento ha portato alla creazione delle infrastrutture
necessarie per la ricarica rapida di camion e furgoni, la cui
fornitura di energia verde certificata GO (Garanzie di Origine da
fonti rinnovabili) sarà assicurata da Tea Energia.
Ovviamente, accanto alla creazione della rete di ricarica c’è
l’investimento sul parco mezzi. Autotrasporti Rutilli era partita
nel 2023 con spirito pionieristico inserendo il primo camion 100
per cento elettrico della sua flotta, nel 2025 diventeranno 14: 6
mezzi leggeri in grado di percorrere dai 150 ai 300 chilometri al
giorno con una ricarica intermedia e 8 mezzi pesanti che
raggiungeranno i 600 km quotidiani, sempre con una ricarica
intermedia. Tutti i veicoli sono Volvo Trucks. «Proseguiamo la
missione di diventare una tra le aziende più all’avanguardia in
Europa nel trasporto di merci a basso impatto ambientale, - ha
spiegato il presidente di Autotrasporti Rutilli, Guido Rutilli - la
sinergia con Tea ci permette di offrire ai nostri clienti prestazioni
‘green’ certificate».
APRILE
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
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MAGGIO
1 dalle ore 9,00 alle ore 22,00 - 2 dalle 14,00 alle ore 22,00 - 3 dalle 9,00 alle ore 16,00
4 dalle 9,00 alle ore 14,00
La limitazione interessa, fuori dai centri abitati, i veicoli e le combinazioni di veicoli adibiti al trasporto di merci aventi massa
complessiva massima autorizzata superiore alle 7,5 tonnellate
Si dice che
n Nel 2024, per il quarto anno consecutivo
Volvo Trucks è leader nel mercato dei
pesanti elettrici in Europa. L’azienda detiene
una quota del 47 per cento. 1.970 i camion
full electric over 16 tons immatricolati nel
Vecchio Continente. I principali mercati si
confermano Germania, Paesi Bassi, Svezia,
Norvegia e Svizzera. Anche in Nord America
Volvo detiene la leadership con un 40 per
cento di share. Proprio per accrescere la
domanda di elettrici, in Italia Volvo ha
stretto una partnership con Fleet 220. Chi
sceglie un BEV avrà a disposizione il
pacchetto ‘Bundle Volvo’ composto da una
stazione di ricarica ElintaCharge AC da 43
kW. FEET220 si occuperà di tutto il processo:
dalla fornitura e installazione della
colonnina, fino alla gestione completa
dell’infrastruttura.
n Palmira Mura si è aggiudicata la
quindicesima edizione del Sabo Rosa. Un
riconoscimento che dal 2010, in occasione
della Festa della Donna, viene conferito alla
‘Camionista/Autista dell’Anno’ dal main
sponsor dell’iniziativa, Roberto Nuti Group.
La cerimonia di consegna si è svolta come da
tradizione nella sede centrale del Gruppo, a
Castel Guelfo di Bologna. A convincere la
giuria la capacità di resilienza e il saper
cogliere l’occasione per riscrivere la propria
storia che ha contraddistinto la vita di
Palmira, autista dal 2021.
n Poco attrattivo e poco gratificante il
settore dei trasporti in Italia. Solo l’1,33 per
cento delle 75 aziende top del Workplaces
Italia 2025 - 404 le organizzazioni coinvolte
con 203mila collaboratori - rientra in questa
categoria. Chi c’è al primo posto? Le aziende
del settore IT, ben una su tre tra le top.
MOTORI SPENTI - MOTORI SPENTI - MOTORI SPENTI - MOTORI SPENTI
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
1 1 2 3 4 1
5 6 7 8 9 10 11 1
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connettività Istosmart, consente una gestione
digitale e automatizzata del processo di pulizia. È
dotato di un sistema ad alta
pressione laterale per favorire il
lavaggio sottoscocca al
passaggio del veicolo. Consente
la configurazione flessibile dei
programmi e delle velocità di
lavaggio nonché il controllo
indipendente delle diverse
elettro valvole per un maggiore
risparmio di acqua ed elettricità.
La struttura è dotata di spazzole
in polietilene orizzontali e
verticali del diametro di 1.100
mm per ottenere una pulizia
profonda dell’intero veicolo.
From UK with love
Castrol ha presentato il nuovo
lubrificante 5W-30 F-TRUCKS
CK-4 della gamma Vecton,
progettato per i veicoli Ford
Trucks dedicati al mercato
europeo. Adatto ai motori Euro 6
Ford Ecotorq che equipaggiano
gli F-Max, l’olio è conforme alla
specifica CK-4 di API. Una delle
formule chiave è la tecnologia
System Pro Technology, adatta
alle sfide dei camion moderni,
che possono generare fino al 30
per cento di coppia in più rispetto al passato. Questo
aumento di prestazioni comporta temperature e
pressioni più elevate nei motori, accelerando il
deterioramento dell’olio e riducendone la vita utile.
Il metodo Castrol offre fino al 45 per cento di riserva
extra di performance (Extra Performance Reserve,
EPR), contro ossidazione, depositi e acidi nocivi.
A prova di clima
Forvia Hella ha sviluppato Solar Sensor, un sensore
destinato ai veicoli industriali che rileva l’intensità dei
raggi solari e assicura una climatizzazione efficiente
dell’abitacolo, ottimizzando il fabbisogno energetico.
Il progetto è in linea con la normativa europea Direct
Vision Standard che richiede l’eliminazione da parte dei
costruttori dei mezzi pesanti degli angoli ciechi mediante
l’utilizzo di telecamere e l’ampliamento delle dimensioni
del parabrezza. Un aspetto che comporta un maggiore
riscaldamento della cabina di guida. Il sensore è collocato
centralmente sulla plancia del veicolo per misurare
l’angolo d’incidenza dei raggi, valutare con precisione il
riscaldamento sia lato guidatore, sia lato passeggero e, di
conseguenza, per supportare il sistema di climatizzazione
nell’ottenere una temperatura confortevole e uniforme
nelle due diverse zone della cabina. Il Solar Sensor opera
attraverso una rete di comunicazione locale (LIN) e la sua
azione ottimizza il funzionamento dell’impianto di
climatizzazione, riducendone il consumo energetico e
favorendo un clima di benessere in cabina.
UN LIBRO A BORDO
Titolo: Come camperizzare
il van senza spendere una
fortuna
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perfetto compagno di viaggio, questo libro
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Regior e Paul Weissbeck svelano i segreti
con cui hanno realizzato Marcelino, un
Citroën Jumper diventato un fantastico
compagno di avventure. Gli autori svelano
i segreti, passo dopo passo, per ricavare
un circuito gas a norma, una cucina adatta
alle proprie esigenze. E, ancora, spiegano
come montare una doccia e i servizi
igienici. Pagina dopo pagina, ci sono anche
le indicazioni sui materiali da utilizzare
(naturali, sani e rispettosi dell’ambiente).
Il risultato? Un van per viaggi intelligenti,
economici e, ovviamente, sostenibili.
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Tan 0%, Taeg 0,57%.
Tourneo Custom Titanium 320 L1 2.0
EcoBlue 136 Cv è proposto a 317 euro al mese
per 48 mesi, anticipo di 7.500 euro, Taeg
6,88%; per Tourneo Custom Titanium 340
L2H1 2.5 Plug-in Hybrid 233 Cv Automatico,
374 euro al mese per 48 mesi, anticipo di
9.500 euro, Taeg 6,88%; per E-Tourneo
Custom Titanium 340 L2H1 64 kWh 218 Cv,
214 euro al mese per 48 mesi, anticipo di
9.500 euro, Tan 0%, Taeg 0,64%.
Transit con Cassone Fisso Trend 350 L3
EcoBlue 130 Cv Trazione Anteriore è offerto a
221 euro al mese per 48 mesi, anticipo di 5.000
euro, Taeg 6,96%; nella versione con Cassone
Ribaltabile Trend 350 L2 EcoBlue 130 Cv
Trazione Posteriore RG, 262 euro al mese per
48 mesi, anticipo di 5.000 euro, Taeg 6,87%.
Fino al 30 aprile. Sono tutti prezzi al netto di
iva, messa su strada, Ipt e contributo Pfu.
Iveco Tasso 0
Fino al 30 aprile, Daily Cabinato è proposto a
tasso 0 e con il terzo anno di garanzia estesa
a 99 euro. Terzo anno di garanzia estesa a 99
euro anche per Daily Furgone, che in pronta
consegna è in promozione a 29.500 euro + iva
con zero anticipo.
Lato pesanti, Nuovo Eurocargo beneficia del
terzo anno di garanzia sulla catena cinematica
a 99 euro (sono esclusi veicoli con missioni
municipalità e applicazioni speciali, raccolta
rifiuti ed edilizia).
MAN Ricambi
È valido per tutto il 2025 il programma Lion
Plus, che per i veicoli immatricolati da più di
cinque anni assicura sconti su ammortizzatori,
cristalli, filtri, parti frizione, parti motore,
soffietti, parti impianto frenante e fluidi.
Previsti anche due anni di garanzia sull’intervento
eseguito presso la Rete di Assistenza
MAN.
Piaggio Tasso 0
Fino al 30 aprile, Piaggio Porter NP6 è proposto
in leasing a tasso 0. Su un importo finanziato
di 20.000 euro, anticipo pari al 20% e 35 canoni
successivi a 451,45 euro. Assicurazione Furto
Incendio Kasko a 71,60 euro su ogni canone,
riscatto finale 1% oltre a spese accessorie.
L’iva è sempre esclusa.
Renault Leasing
Fino al 5 maggio, Kangoo Van FG L1 Blue dCi
75 MY24 è offerto in leasing a 129 euro al
mese per 59 mesi, Tan 5,99%, Taeg 8,33%,
anticipo di 6.889 euro, riscatto a 6.685 (in alternativa,
finanziamento in 59 rate da 129
euro al mese, oltre ai 9.248 di rata finale, con
anticipo di 9.250 euro; Tan 5,99%, Taeg
7,34%). Su questo modello, 1.000 euro di bonus
Renault.
Trafic Van authentic L1 Blue dCi 110 MY24 è
proposto a 329 euro al mese per 59 mesi, Tan
5,99%, Taeg 7,43%, anticipo di 8.021 euro,
riscatto a 8.258.
Nuovo Master FG TA L2H2 T33 Blue dCi 105
E6E è offerto a 189 euro al mese per 59 mesi,
Tan 5,99%, Taeg 7,49%, anticipo di 4.966
euro, riscatto a 11.537. Su questa versione,
3.500 euro di bonus Renault in caso di permuta
o rottamazione per veicoli subito disponibili
in showroom.
Nuovo Master E-Tech Electric FG TA L2H2
T35 long range AC22/DC130 è proposto, con
bonus Renault di 9.000 euro, a 329 euro al
mese per 59 mesi, Tan 5,99%, Taeg 6,97%,
anticipo di 14.845 euro, riscatto a 18.495.
Nuovo Master allestito TCS CF TA L2 T35 RS
Blue dCi 130 E6E è offerto, con bonus Renault
di 1.000 euro, a 289 euro al mese per 59 mesi,
Tan 5,99%, Taeg 7,48%, anticipo di 7.261
euro, riscatto a 9.287.
Infine, Kangoo Van E-Tech Electric FG L1
comfort range AC11 MY24 è proposto, con bonus
Renault di 7.000 euro, a 189 euro al mese
per 59 mesi, Tan 5,99%, Taeg 7,89%, anticipo
di 7.920 euro, riscatto a 7.464.
Sono tutti prezzi al netto di iva, messa su strada,
Ipt e contributo Pfu.
Scania Assistenza
Per i truck con oltre 36 mesi di vita è sempre
in vigore SENIOR, il piano di manutenzioni S,
M, L raggruppate in pacchetti da 2, 3 o 4 ispezioni.
Per l’intera durata del contratto - 12
mesi per 2 ispezioni, 12 o 24 mesi per 3/4
ispezioni - sconto del 20 per cento sugli interventi
di officina e sui ricambi. Tra i pacchetti
attualmente in vigore: alternatore, ammortizzatore
telaio, asta a V, batteria,
bronzine, cilindro sterzo anteriore e posteriore,
cinghia e tendicinghia, compressore,
cuscinetto ruota, essiccatore, freni, freni rimorchi
e semirimorchi, frizione, gancio di
traino, motorino, parabrezza, pompa acqua,
radiatore, ralla, retarder, revisione leva frizione,
revisione scambiatore, soffietti telaio,
sospensioni cabina, sterzo, turbo.
In abbinamento alla manutenzione, con il
contratto SENIOR si può scegliere tra 4 soluzioni
di riparazioni in garanzia a prezzo
fisso: senza limiti temporali o chilometrici,
Copertura Centraline (motore, cambio, coordinatore),
SCR (pompa, dosatore, sensori
Nox, sensore pressione differenziale) e DPF
(sostituzione filtro DPF); con limite di
800.000 chilometri e massimo 9 anni di vita
del veicolo, Copertura Driveline per Euro 6
con contratto in scadenza, senza variazione
di proprietà (componenti della catena cinematica
- motore, cambio, differenziale, retarder
- bagnati d’olio).
Volkswagen All inclusive
Si chiama 5 plus il servizio ‘all inclusive’ che
include nel prezzo d’acquisto del veicolo la
garanzia di serie fino a 5 anni o 150.000 km
(100.000 per Gamma ID. Buzz); la garanzia
estesa è di serie per Nuovo Amarok a partire
dall’anno modello 2023 e per il resto della
gamma a partire dall’anno modello 2024.
Compresi in 5 plus sono anche il piano di manutenzione
ordinaria Service Plan di 5 anni o
150.000 km per l’intera gamma (100.000 km
per Gamma ID. Buzz), e il Servizio Mobilità
disponibile 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, in
Italia e all’estero, che consente di raggiungere
il Centro di Assistenza più vicino in caso di
panne o incidente.
Promozioni
56 - 04 2025
www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it
04 2025 - 57
Archivio
TUTTE LE PROVE V&T CAMION&LCV
Citroën Berlingo BlueHDi 100 S&S E6
km/l 12,81 (l/100km 7,80) - adblue% 18,96
km/h 48,6 - kg 1.970 - index 484,3 V&T 795
Citroën Jumpy 2.0 HDi 136 Fap E4
km/l 8,79 (l/100km 11,38) - km/h 51,0
kg 2.930 - index 460,1 V&T 714
Dacia Dokker Focaccia pick-up 1.5 dCi 90 Cv E6b
km/l 14,18 (l/100km 7,05) - adblue% --
km/h 47,4 - kg 1.950 - index 509,2 V&T 828
Dacia Dokker Van 1.5 dCi 90 Cv E5
km/l 15,43 (l/100km 6,47) - km/h 52,3
kg 1.960 - index 533,1 V&T 766
Fiat Doblò Cargo 95 EcoJet E6b
km/l 15,30 (l/100km 6,54) - adblue% --
km/h 49,7 kg 2.070 - index 525,1 V&T 810
Fiat Doblò Cargo 1.3 Multijet II 66 kW Euro 5+
km/l 14,47 (l/100km 6,90) - km/h 48,9
kg 2.070 - index 516,1 V&T 794
Fiat Doblò Cargo 1.6 Multijet E5
km/l 12,06 (l/100km 8,29) - km/h 50,56
kg 2.375 - index 496,9 V&T 756
Fiat Doblò Cargo 1.4 T-Jet Cng E5
km/kg 15,8 (kg/100km 6,33) - km/h 38,8
kg 2.400 - index 497,5 V&T 757
Fiat Doblò Cargo XL 2.0 Mjet Power E5
km/l 12,52 (l/100km 7,99) - km/h 49,7
kg 2.500 - index 499,4 V&T 775
Fiat Fiorino Cargo 1.3 Mjet 16v E4
km/l 17,22 (l/100km 5,81) - km/h 49,3
kg 1.870 - index 539,8 V&T 716
Fiat Fiorino Adventure 1.3 Mjet 16v E5
km/l 15,62 (l/100km 6,40) - km/h 51,8
kg 1.780 - index 533,1 V&T 749
Fiat Talento 125 EcoJet E6
km/l 7,54 (l/100km 13,27) - adblue% 2,199
km/h 41,7 - kg 2.900 - index 418,0 V&T 825
Ford Fiesta Van 1.4 Tdci E4
km/l 13,2 (l/100km 7,57) - km/h 38,8
kg 1.560 - index 475,7 V&T 733
Ford Transit M 280 2.2 TDCi E4
km/l 10,56 (l/100km 9,47) - km/h 35,9
kg 2.880 - index 441,2 V&T 709
Ford Transit Connect 1.6 Tdci 115 E5
km/l 12,85 (l/100km 7,78) - km/h 51,4
kg 2.350 - index 507,0 V&T 779
Ford Transit Connect 1.5 Tdci E6d-Temp
km/l 12,18 (l/100km 8,21) - adblue% 10,071
km/h 51,8 - kg 2.240 - index 490,5 V&T 838
Ford Transit Courier 1.5 EcoBlue Active E6d
km/l 14,44 (l/100km 6,93) - adblue% 22,472
km/h 43,1 - kg 1.965 - index 478,8 V&T 879
Ford Transit Courier 1.5 Tdci E5
km/l 14,28 (l/100km 7,00) - km/h 49,7
kg 1.790 - index 516,1 V&T 788
Ford Transit Courier 1.5 Tdci 100 Cv E6d-Temp
km/l 14,60 (l/100km 6,85) - adblue% -
km/h 48,9 - kg 1.800 - index 517,2 V&T 841
Ford Transit Custom 300 2.0 Tdci E6
km/l 10,92 (l/100km 9,15) - adblue% 7,970
km/h 50,6 - kg 3.000 - index 475,7 V&T 823
Ford Transit Custom 310 2.2 TDCi E5
km/l 10,17 (l/100km 9,83) - km/h 48,6
kg 3.100 - index 471,5 V&T 770
Ford Transit Custom 320 2.0 EcoBlue E6d
km/l 10,58 (l/100km 9,45) - adblue% 6,173
km/h 46,4 - kg 3.225 - index 463,7 V&T 882
Ford Transit Custom 2.0 TDCi 130 Cv E6
km/l 10,84 (l/100km 9,22) - km/h 50,5
kg 2.860 - index 475,5 V&T 802
Ford Transit Custom Trail 340 L1H1 E6D-Temp
km/l 10,51 (l/100km 9,51) - adblue% 7,157
km/h 48,2 - kg 3.400 - index 466,1 V&T 855
Hyundai H-1 2.5 CRDi Vgt E4
km/l 9,92 (l/100km 10,08) - km/h 48,9
kg 3.210 - index 469,3 V&T 720
Mercedes-Benz Citan 109 Cdi E5
km/l 14,98 (l/100km 6,67) - km/h 51,4
kg 1.960 - index 526,9 V&T 769
Mercedes-Benz Citan 111 Cdi E6
km/l 13,70 (l/100km 7,29) - km/h 51,8
kg 1.950 - index 516,2 V&T 806
Mercedes-Benz Citan 112 Cdi Long E6D
km/l 12,85 (l/100km 7,78) - adblue% 10
km/h 47,1 - kg 2.020 - index 486,1 V&T 856
Mercedes-Benz Vito 111 Cdi E5b+
km/l 10,76 (l/100km 9,29) - km/h 48,57
kg 2.800 - index 478,2 V&T 790
Mercedes-Benz Vito 113 Cdi E5
km/l 9,52 (l/100km 10,50) - km/h 48,9
kg 2.800 - index 464,5 V&T 763
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6
km/l 10,92 (l/100km 9,15) - adblue% 3,188
km/h 48,9 kg 2.800 - index 477,4 V&T 809
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6d-Temp
km/l 10,44 (l/100km 9,58) - adblue% 12,183
km/h 46,4 kg 2.800 - index 454,8 V&T 846
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6e
km/l 13,82 (l/100km 7,24) - adblue% 21,371
km/h 46,7 kg 2.800 - index 483,3 V&T 885
Mercedes-Benz Vito 115 Cdi City E4
km/l 9,34 (l/100km 10,71) - km/h 29,6
kg 2.800 - index 407,8 V&T 724
Mercedes-Benz Vito 116 Cdi Long E6d-temp
km/l 10,76 (l/100km 9,29) - adblue% 16,230
km/h 52,3 - kg 2.800 - index 467,5 V&T 853
Nissan Interstar dCi 120 E4
km/l 8,37 (l/100km 11,95) - km/h 47,4
kg 3.290 - index 446,3 V&T 717
Nissan Nv 200 1.5 dCi E4
km/l 12,55 (l/100km 7,94) - km/h 49,7
kg 2.015 - index 500,2 V&T 735
Nissan Nv 250 L1 95 Cv E6d-Temp
km/l 15,14 (l/100km 6,60) - adblue% 6,627
km/h 47,8 – kg 1.980 – index 512,9 V&T 845
Nissan Nv 300 dCi 120 E6b
km/l 10,60 (l/100km 9,44) - adblue% 5,155
km/h 47,4 – kg 2.800 – index 467,6 V&T 811
Nissan Primastar 115 Dci E4
km/l 12,00 (l/100km 8,33) - km/h 49,3
kg 2.720 - index 493,2 V&T 711
Opel Vivaro 2.0 Cdti 120 E4
km/l 10,28 (l/100km 9,73) - km/h 50,5
kg 2.770 - index 477,4 V&T 725
Peugeot Bipper 1.4 Hdi 70 Cv E4
km/l 16,63 (l/100km 6,01) - km/h 49,7
kg 1.830 - index 536,3 V&T 727
Peugeot Boxer 333 2.2 HDi 130 E5
km/l 9,76 (l/100km 10,24) - km/h 47,45
kg 3.250 - index 463,8 V&T 787
Peugeot Expert Standard 2.0 BlueHdi 150 Cv E6b
km/l 10,19 (l/100km 9,81) - adblue% 6,937
km/h 51,4 kg 2.730 - index 470,0 V&T 807
Peugeot Partner 1.6 Hdi 90 Cv E4
km/l 12,35 (l/100km 8,09) - km/h 54,1
kg 2.270 - index 508,4 V&T 731
Peugeot Partner 1.6 E-Hdi 90 Cv E5
km/l 12,85 (l/100km 7,78) - km/h 45,7
kg 2.170 - index 492,3 V&T 772
Piaggio Porter EcoPower 1.3 16V Bi-Fuel E4
km/l 7,92 (l/100km 12,62) - km/h 35,7
kg 1.580 - index 409,8 V&T 730
Piaggio Porter Maxxi D120 E5
km/l 11,46 (l/100km 8,73) - km/h 48,6
kg 2.200 - index 485,8 V&T 748
Piaggio Porter NP6 LR HD Top Gpl E6D
km/l 6,94 (l/100km 14,41) - km/h 40,3
kg 2.800 - index 408,9 V&T 862
Renault Express Van 1,5 Blue dCi 95 E6d-Temp
km/l 14,90 (l/100km 6,71) - adblue% 5,797
km/h 44,4 - kg 2.000 - index 502,2 V&T 858
Renault Kangoo Express 1.5 dCi 90 Cv E5
km/l 13,38 (l/100km 7,47) - km/h 50,1
kg 2.260 - index 508,9 V&T 756
Renault Kangoo Express 1.5 dCi 105 Cv E4
km/l 13,71 (l/100km 7,29) - km/h 50,1
kg 2.010 - index 511,9 V&T 726
Renault Kangoo Exp Compact 1.5 dCi 86 E4
km/l 13,60 (l/100km 7,35) - km/h 50,6
kg 1.770 - index 512,2 V&T 736
Renault Kangoo Express New 1.5 dCi 90 Cv E5
km/l 15,46 (l/100km 6,47) - km/h 54,65
kg 1.940 - index 527,5 V&T 774
Renault Kangoo Van 1.5 Blue dCi 95 Cv
km/l 14,06 (l/100km 7,11) - adblue% 9,576
km/h 45 - kg 2.027 - index 492,8 V&T 865
Renault Master T33 Blue dCi 150 E6e
km/l 9,89 (l/100km 10,11) - adblue% 13,474
km/h 47,5 kg 3.300 - index 448,6 V&T 887
Renault Trafic 1.6 dCi 120 Energy E5
km/l 11,83 (l/100km 8,45) - km/h 48,6
kg 2.750 - index 489,7 V&T 782
Renault Trafic Energy dCi 170 Edc E6D-Temp
km/l 10,32 (l/100km 9,69) - adblue% 5,020
km/h 49,7 - kg 2.900 - index 470,0 V&T 844
Toyota Proace 1.6D 115 Cv S&S E6
km/l 10,40 (l/100km 9,61) - adblue% 13,158
km/h 49,3 - kg 2.600 - index 460,0 V&T 803
Volkswagen Caddy 2.0 Tdi BlueMotion E6
km/l 16,88 (l/100km 5,92) - adblue% 6,57
km/h 50,1 - kg 1.970 - index 533,9 V&T 792
Volkswagen Caddy Cargo 2.0 Tdi Scr Dsg E6d
km/l 14,85 (l/100km 6,73) - adblue% 7,225
km/h 57,1 - kg 2.250 - index 533,0 V&T 850
Volkswagen Caddy Maxi 1.6 Tdi E5
km/l 11,59 (l/100km 8,63) - km/h 49,7
kg 2.260 - index 489,9 V&T 750
Volkswagen Transporter T6 2.0 Tdi 4Motion E6
km/l 10,72 (l/100km 9,33) - adblue% 5,214
km/h 50,1 - kg 2.780 - index 475,4 V&T 804
Volkswagen Transporter 6.1 2.0 Tdi E6d-Temp
km/l 13,32 (l/100km 7,51) - adblue% 5,181
km/h 47,8 - kg 2.800 - index 497,4 V&T 835
Effedi Gasolone Fd 35 E4
km/l 9,51 (l/100km 10,52) - km/h 38,1
kg 3.230 - index 436,3 V&T 713
Fiat Ducato 35 2.2 Multijet 3 140 E6e
km/l 12,05 (l/100km 8,30) - adblue%9,379
km/h 44,1 - kg 3.500 - index 470,5 V&T 886
Fiat Ducato 35 2.2 Multijet 3 180 E6d
km/l 9,86 (l/100km 10,14) - adblue% 8,629
km/h 39,54 - kg 3.500 - index 434,2 V&T 861
Fiat Ducato 35 2.3 Multijet 2 140 At9 E6d-temp
km/l 10,40 (l/100km 9,61) - adblue% 8,097
km/h 44,7 - kg 3.500 - index 455,0 V&T 852
Fiat Ducato Multijet 115 E5
km/l 10,80 (l/100km 9,26) - km/h 46,4
kg 3.430 - index 473,1 V&T 753
Fiat Ducato Maxi Multijet2 150 E5
km/l 9,83 (l/100km 10,17) - km/h 48,6
kg 3.460 - index 467,5 V&T 761
Fiat Ducato Multijet 160 E4
km/l 8,81 (l/100km 11,35) - km/h 45,7
kg 3.410 - index 447,9 V&T 722
Fiat Ducato Multijet 180 E5+
km/l 8,97 (l/100km 11,15) - km/h 47,8
kg 3.500 - index 455,0 V&T 789
Fiat Ducato 140 Natural Power E6
km/kg 8,70 (kg/100km 11,49) - km/h 48,57
kg 3.450 - index 453,5 V&T 797
Ford Transit 140 T350 Awd E4
km/l 7,53 (l/100km 13,28) - km/h 54,2
kg 3.480 - index 449,5 V&T 744
Ford Transit 155 Cv 350 E5+
km/l 8,71 (l/100km 11,47) - km/h 46,0
kg 3.420 - index 447,4 V&T 784
Ford Transit 350 2.0 Tdci EcoBlue Hybrid L3H3 E6d-temp
km/l 12,88 (l/100km 7,76) - adblue% 9,398
km/h 49,7 - kg 3.500 - index 493,6 V&T 842
Ford Transit 350 trail 2.0 Tdci Awd E6d-temp
km/l 7,78 (l/100km 12,86) - adblue% 5,673
km/h 52,72 - kg 3.500 - index 441,5 V&T 849
Iveco Daily 35S21 E5
km/l 8,94 (l/100km 11,19) - km/h 31,31
kg 3.485 - index 409,0 V&T 755
Iveco Daily 35S15 E5
km/l 11,08 (l/100km 9,01) - km/h 41,68
kg 3.510 - index 463,7 V&T 767
n Lcv < 3,5 t
n Lcv > 3,5 t
n Distribuzione
n Elettrici
n Pick up
n All terrain
n Cantiere
n Pesanti
L’index performance
tiene conto di
consumo gasolio,
eventuale AdBlue e
media oraria. A indice
maggiore corrisponde
una migliore
prestazione.
58 - 04 2025
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Archivio
TUTTE LE PROVE V&T CAMION&LCV
Man TgE 3.140 E6b
km/l 9,34 (l/100km 10,70) - adblue% 11,818
km/h 47,8 - kg 3.500 - index 444,5 V&T 839
Mercedes-Benz Sprinter 314 Cdi E6c
km/l 9,32 (l/100km 10,73) - adblue% 4,080
km/h 47,8 - kg 3.500 - index 454,3 V&T 832
Mercedes-Benz Sprinter 314 Cdi 4x4
km/l 8,41 (l/100km 11,89) - adblue% 6,956
km/h 45,3 - kg 3.500 - index 432,6 V&T 812
Mercedes-Benz Sprinter 316 Cdi Long Ta Tp E6c
km/l 8,57 (l/100km 11,66) - adblue% 3,336
km/h 46,7 - kg 3.500 - index 442,9 V&T 821
Mercedes-Benz Sprinter 315 Cdi E4
km/l 8,19 (l/100km 12,21) - km/h 45,7
kg 3.520 - index 439,7 V&T 710
Mercedes-Benz Sprinter 316 Cdi E5
km/l 8,70 (l/100km 11,49) - km/h 47,8
kg 3.520 - index 451,5 V&T 743
Mercedes-Benz Sprinter 316 Ngt E4
km/kg 10,85 (kg/100km 9,22) - km/h 35,9
kg 3.480 - index 444,2 V&T 732
Mercedes-Benz Sprinter 319 Cdi E6
km/l 8,38 (l/100km 11,93) - adblue% 2,852
km/h 47,1 - kg 3.500 - index 441,9 V&T 776
Nissan Cabstar 35.11 E4
km/l 8,65 (l/100km 11,56) - km/h 38,3
kg 3.620 - index 426,6 V&T 721
Nissan Nv 400 F35.13 E5
km/l 8,71 (l/100km 11,48) - km/h 50,15
kg 3.450 - index 457,1 V&T 758
Renault Mascott 150.35 DXi E4
km/l 6,61 (l/100km 15,13) - km/h 48,9
kg 3.470 - index 424,0 V&T 719
Renault Master dCi 165 Energy E5b+
km/l 8,40 (l/100km 11,89) - km/h 47,81
kg 3.470 - index 447,8 V&T 791
Renault Master dCi 180 Energy L3H2 E6d-Temp
km/l 9,90 (l/100km 10,10) - adblue% 4,817
km/h 47,1 - kg 3.500 - index 458,9 V&T 840
Renault Master R3500 150 dCi E5
km/l 7,68 (l/100km 13,01) - km/h 45,7
kg 3.500 - index 432,9 V&T 740
Renault Maxity 130.35/5 DXi E4
km/l 7,67 (l/100km 13,04) - km/h 41,7
kg 3.690 - index 422,9 V&T 712
Volkswagen Crafter 35 2.0 BiTdi L3 H3 E6
km/l 9,65 (l/100km 10,36) - adblue% 10,329
km/h 51,8 kg 3.500 - index 459,6 V&T 813
Volkswagen Crafter 35 2.0 BiTdi 4Motion E6
km/l 6,94 (l/100km 14,40) - adblue% 9,459
km/h 48,2 kg 3.500 - index 412,5 V&T 822
Daf Lf 45.210 E5
km/l 6,35 (l/100km 15,75) - adblue% 4,341
km/h 63,4 - kg 12.055 - index 440,1 V&T 738
Man TgL 8.180 C E6
km/l 6,38 (l/100km 15,68) - adblue% 1,305
km/h 65,7 - kg 7.470 - index 450,1 V&T 776
Man TgL 12.220 Eev
km/l 5,59 (l/100km 17,90) - adblue% 0,000
km/h 64,4 kg 12.020 - index 435,6 V&T 740
Man TgM 18.280 BL E4
km/l 4,81 (l/100km 20,79) - adblue% 0,000
km/h 60,3 kg 17.800 - index 412,7 V&T 715
Man TgM 18.290 BL Lx Eev
km/l 5,00 (l/100km 20,00) - adblue% 0,000
km/h 61,6 kg 18.035 - index 418,9 V&T 745
Mitsubishi Fuso Canter 7C18 E4
km/l 6,72 (l/100km 14,88) - adblue% 0,000
km/h 60,9 - kg 7.740 - index 449,8 V&T 718
Renault Midlum 220.11,5 Dxi EL E5
km/l 5,45 (l/100km 16,92) - adblue% 4,997
km/h 63,6 - kg 11.920 - index 421,2 V&T 722
Renault Midlum 220.12 Dxi Optitronic E5
km/l 5,33 (l/100km 18,76) - adblue% 2,337
km/h 61,9 - kg 12.155 - index 421,4 V&T 744
Scania P 230 Cp 16 L E5
km/l 4,69 (l/100km 21,33) - adblue% 0,000
km/h 61,6 - kg 17.700 - index 413,8 V&T 747
Volvo FE 320 L3H1 E5
km/l 3,99 (l/100km 25,05) - adblue% 4,496
km/h 59,9 - kg 26.690 - index 381,6 V&T 725
Volvo FL 210
km/l 5,62 (l/100km 17,79) - adblue% 5,285
km/h 68,4 - kg 11.940 - index 432,0 V&T 786
Volvo FL 240 L E4
km/l 5,45 (l/100km 18,35) - adblue% 4,997
km/h 63,6 - kg 11.920 - index 421,2 V&T 719
Fiat E-Doblò Maxi
km/kwh 4,06 (kwh/100 24,63) - km/h 42,8
kg 2.300 - index 363,1 V&T 868
Fiat eDucato Mh2 79 kWh
km/kwh 2,37 (kwh/100 42,10) - km/h 38,0
kg 3.500 - index 308,4 V&T 859
Fiat E-Scudo 75 kWh
km/kwh 3,39 (kwh/100 29,48) - km/h 38,3
kg 3.015 - index 337,8 V&T 871
Fiat E-Scudo 75 kWH LFP
km/kwh 3,04 (kwh/100 32,90) - km/h 32,3
kg 3.020 - index 314,8 V&T 881
Ford E-Transit 350 L3H2 68 kWh
km/kwh 2,96 (kwh/100 33,73) - km/h 35,1
kg 3.500 - index 319,5 V&T 864
Mercedes-Benz eCitan Long
km/kwh 4,30 (kwh/100 23,26) - km/h 35,8
kg 2.230 - index 352,2 V&T 875
Mercedes-Benz eSprinter 312 Ta 47 kWh
km/kwh 2,31 (kwh/100 43,34) - km/h 40,4
kg 3.500 - index 310,8 V&T 860
Mercedes-Benz eVito Long
km/kwh 2,53 (kwh/100 39,47) - km/h 32,6
kg 3.200 - index 301,4 V&T 848
Mercedes-Benz eVito Long 60 kWh
km/kwh 3,72 (kwh/100 26,85) - km/h 42,8
kg 3.200 - index 355,2 V&T 870
Nissan e-Nv200
km/kwh 3,62 (kwh/100 27,63) - km/h 38,9
kg 2.200 - index 344,5 V&T 786
Nissan Townstar Ev L1 Tekna
km/kwh 4,93 (kwh/100 20,29) - km/h 39,6
kg 2.200 - index 373,8 V&T 872
Peugeot Partner Full Electric
km/kwh 4,52 (kwh/100 22,09) - km/h 48,6
kg 2.160 - index 385,2 V&T 785
Renault Kangoo Express Z.E. Zev
km/kwh 4,41 (kwh/100 22,68) - km/h 42,9
kg 2.100 - index 370,9 V&T 760
Renault Kangoo Express Z.E. 33
km/kwh 4,58 (kwh/100 21,81) - km/h 39,6
kg 2.130 - index 367,2 V&T 847
Renault Kangoo Van E-Tech Electric L1 45 kWh
km/kwh 3,40 (kwh/100 29,40) - km/h 37,2
kg 2.230 - index 335,4 V&T 869
Renault Master Z.E. 33 L2H2
km/kwh 3,37 (kwh/100 29,63) - km/h 43,8
kg 3.100 - index 348,8 V&T 834
Saic Motor Maxus eDeliver 3
km/kwh 3,23 (kwh/100 30,95) - km/h 40,9
kg 2.460 - index 339,0 V&T 857
Saic Motor Maxus eDeliver 9 L3H2
km/kwh 3,65 (kwh/100 27,39) - km/h 37,6
kg 3.500 - index 342,3 V&T 873
Volkswagen e-Crafter 35 L3H3
km/kwh 3,06 (kwh/100 32,71) - km/h 41,3
kg 3.500 - index 335,3 V&T 830
Volkswagen ID.Buzz Cargo
km/kwh 3,25 (kwh/100 30,76) - km/h 39,2
kg 3.000 - index 336,0 V&T 867
Fiat Fullback 2.4d 4Wd E5b
km/l 6,74 (l/100 14,84) - km/h 49,5
kg 2.910 - index 427,4 V&T 805
Ford Ranger 2.0 Tdci 170 Cv Wolftrak doppia cabina E6d
km/l 7,24 (l/100 13,80) - adblue% 17,347
km/h 56,0 kg 3.270 - index 419,2 V&T 866
Ford Ranger 3.0 V6 EcoBlue Platinum doppia cabina E6d
km/l 7,47 (l/100 13,38) - adblue% 17,895
km/h 53,2 kg 3.300 - index 417,1 V&T 877
Ford Ranger Raptor E6C
km/l 6,42 (l/100 15,57) - adblue% 13,575
km/h 45,8 kg 3.150 - index 390,4 V&T 837
Ford Ranger Super Cab 2.2 TDCi E5B
km/l 7,57 (l/100 13,20) - km/h 51,3
kg 3.300 - index 443,9 V&T 801
Isuzu D-Max 1.9d Solar Supernova E6b
km/l 7,33 (l/100 13,63) - adblue% -
km/h 51,3 kg 3.000 - index 440,4 V&T 818
Mercedes-Benz X 250d 4Matic E6b
km/l 7,35 (l/100 13,60) - adblue% 3,623
km/h 58,3 kg 3.250 - index 449,5 V&T 817
Mercedes-Benz X 350d 4Matic E6b
km/l 6,48 (l/100 15,42) - adblue% 10,046
km/h 60,8 kg 3.250 - index 427,3 V&T 829
Nissan Navara Np300 2.3 dCi 4WD E5
km/l 7,93 (l/100 12,60) - km/h 45,3
kg 2.960 - index 435,4 V&T 798
Renault Alaskan 2.3 dCi 160 E6b
km/l 7,67 (l/100 13,04) - adblue% 4,320
km/h 60,0 - kg 3.050 - index 456,5 V&T 827
Tata Xenon 2.2 Vtt Dicor Dle 4x4 E5
km/l 9,53 (l/100 10,49) - km/h 58,3
kg 2.950 - index 485,7 V&T 768
Toyota Hilux 3.0 D-4D E4
km/l 6,92 (l/100 14,43) - km/h 58,3
kg 2.720 - index 448,3 V&T 755
Volkswagen Amarok V6
km/l 7,68 (l/100 13,01) - adblue% 18,40
km/h 55,3 kg 2.920 - index 454,0 V&T 808
Bremach T-Rex 60 E4
km/l 6,42 (l/100 km 15,56) - adblue% 0,000
km/h 41,2 - kg 6.000 - index 403,3 V&T 734
Mercedes-Benz Unimog U 20 E5
km/l 3,79 (l/100 km 26,37) - adblue% 6,521
km/h 36,2 - kg 9.160 - index 326,5 V&T 756
Renault Midlum 300.16 Dxi Offroad E5
km/l 3,72 (l/100 km 26,84) - adblue% 5,577
km/h 40,3 - kg 15.800 - index 336,3 V&T 757
Astra Hd8 84.44 E5
km/l 1,88 (l/100 km 53,12) - adblue% 4,654
km/h 38,3 - kg 39.840 - index 271,3 V&T 729
Mercedes-Benz Actros 4148 K E5
km/l 1,69 (l/100 km 59,17) - adblue% 4,148
km/h 38,8 - kg 40.540 - index 265,2 V&T 717
Renault Trucks Kerax 500.40 E5
km/l 2,03 (l/100 km 49,26) - adblue% 3,931
km/h 43,2 - kg 40.200 - index 290,0 V&T 727e
Renault Trucks Kerax 500.40 Optidriver E5
km/l 2,11 (l/100 km 47,39) - adblue% 3,083
km/h 38,3 - kg 40.240 - index 288,2 V&T 727e
Renault Trucks Kerax 520.40 E5
km/l 2,11 (l/100 km 47,39) - adblue% 4,223
km/h 40,3 - kg 40.020 - index 287,6 V&T 749
Renault Trucks Premium Lander 410 Dxi E5
km/l 2,18 (l/100 km 45,87) - adblue% 4,833
km/h 41,9 - kg 27.430 - index 290,4 V&T 728
Scania P420 Cb 8x4 Ehz E5
km/l 2,65 (l/100 km 37,77) - adblue% 7,453
km/h 37,0 - kg 39.790 - index 289,7 V&T 735
n Lcv < 3,5 t
n Lcv > 3,5 t
n Distribuzione
n Elettrici
n Pick up
n All terrain
n Cantiere
n Pesanti
L’index performance
tiene conto di
consumo gasolio,
eventuale AdBlue e
media oraria. A indice
maggiore corrisponde
una migliore
prestazione.
60 - 04 2025
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Archivio
TUTTE LE PROVE V&T CAMION&LCV
Daf Cf 440 Space Cab Pcc E6
km/l 3,57 (l/100km 28,00) - adblue% 2,974
km/h 70,7 - kg 43.860 - index 390,0 V&T 794
Daf Cf 85.460 E5
km/l 3,00 (l/100km 33,33) - adblue% 4,166
km/h 68,2 - kg 43.740 - index 364,3 V&T 716
Daf Xf 440 Space Cab Pcc E6
km/l 3,53 (l/100km 28,32) - adblue% 4,589
km/h 70,7 - kg 43.810 - index 383,9 V&T 803
Daf Xf 480 Space Cab Pcc E6
km/l 3,80 (l/100km 26,32) - adblue% 5,019
km/h 69,4 - kg 43.800 - index 389 V&T 826
Daf Xf 105.460 Space Cab E5
km/l 3,19 (l/100km 31,55) - adblue% 3,250
km/h 64,9 - kg 43.800 - index 369,2 V&T 704
Daf Xf 105.460 Space Cab E6
km/l 3,37 (l/100km 29,71) - adblue% 2,938
km/h 71,4 - kg 43.830 - index 385,0 V&T 780
Daf Xf 105.460 Ate Space Cab Eev
km/l 3,30 (l/100km 30,29) - adblue% 5,178
km/h 69,4 - kg 44.060 - index 372,8 V&T 764
Daf XG+ 480 FT E6
km/l 4,30 (l/100km 23,25) - adblue% 2,554
km/h 69,1 - kg 43.750 - index 409,0 V&T 861
Iveco EcoStralis As 440S46T/P E5 Eev
km/l 3,49 (l/100km 28,65) - adblue% 4,494
km/h 69,2 - kg 43.500 - index 380,9 V&T 752
Iveco Stralis As 440S56T/P E5
km/l 3,00 (l/100km 33,38) - adblue% 4,490
km/h 69,9 - kg 43.940 - index 365,4 V&T 723
Iveco Stralis Hi-Way As 440S48T/P E6
km/l 3,58 (l/100km 27,94) - adblue% 8,633
km/h 68,5 - kg 43.800 - index 369,3 V&T 770
Iveco Stralis Hi-Way As 440S48T/P Fep E6
km/l 3,59 (l/100km 27,87) - adblue% 7,371
km/h 72,6- kg 43.800- index 379,4 V&T 788
Iveco Stralis Np Hi-Way As440S46 T/P Lng E6
km/kg 4,21 (kg/100 23,76) - adblue% 0,000
km/h 69,1 - kg 43.800 - index 413,1 V&T 821
Iveco Stralis Xp Hi-Way As 440S48T/P E6
km/l 3,85 (l/100km 25,94) - adblue% 7,073
km/h 70,5 - kg 43.750- index 385,8 V&T 813
Iveco S-Way AS440S48 T/P E6 D
km/l 4,06 (l/100km 24,61) - adblue% 7,123
km/h 69,6 - kg 43.700- index 390,7 V&T 843
Iveco S-Way AS440S46 T/P Lng E6 D
km/kg 4,43 (kg/100km 22,57) - adblue% 0,0
km/h 70,3 - kg 43.580 - index 420,3 V&T 845
Man TgX 18.440 XLX Eev
km/l 3,03 (l/100km 33,01) - adblue% 3,773
km/h 67,9 - kg 43.660 - index 366,3 V&T 758
Man TgX 18.480 XXL Eev
km/l 3,34 (l/100km 29,85) - adblue% 4,922
km/h 69,4 - kg 43.520 - index 375,3 V&T 748
Man TgX 18.480 XXL E6
km/l 3,34 (l/100km 29,87) - adblue% 3,217
km/h 73,2 - kg 43.400 - index 385,9 V&T 778
Man TgX 18.500 XXL E6c
km/l 4,02 (l/100km 24,82) - adblue% 4,901
km/h 70,5 - kg 43.870 - index 397,5 V&T 827
Man TgX 18.500 XLX EL 3 E6c
km/l 3,66 (l/100km 27,33) - adblue% 4,017
km/h 71,2 - kg 43.800 - index 390,3 V&T 811
Man TgX 18.510 GM E6d
km/l 4,42 (l/100km 22,68) - adblue% 5,978
km/h 73,6 - kg 43.470 - index 409,3 V&T 857
Man TgX 18.520 GX E6e
km/l 4,17 (l/100km 23,99) - adblue% 6,945
km/h 56,8 - kg 43.600 - index 374,8 V&T 876
Man TgX 18.680 XXL E5
km/l 2,93 (l/100km 34,13) - adblue% 3,042
km/h 72,7 - kg 43.775 - index 371,7 V&T 721
Mercedes-Benz Actros 1845 Ls StreamSp E6
km/l 3,86 (l/100km 25,90) - adblue% 3,130
km/h 69,0 - kg 44.360 - index 395,5 V&T 775
Mercedes-Benz Nuovo Actros 1845 LS PPC E6d
km/l 3,98 (l/100km25,10) - adblue% 4,561
km/h 71,7 - kg 43.000 - index 398,7 V&T 836
Mercedes Actros 1848 Ls Ms E5
km/l 3,28 (l/100km 30,49) - adblue% 5,537
km/h 67,6 - kg 44.000 - index 368,5 V&T 709
Mercedes Actros 1848 Ls Ms Mp3 E5
km/l 3,18 (l/100km 31,46) - adblue% 5,278
Km/h 72,0 - kg 43.800 - index 371,7 V&T 730
Mercedes Actros 1851 Ls Ms E5
km/l 3,16 (l/100km 31,65) - adblue% 4,533
km/h 68,8 - kg 43.700 - index 369,4 V&T 707
Mercedes Actros 1851 Ls GigaSpace E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 2,400
km/h 70,2 - kg 43.700 - index 386,6 V&T 771
Mercedes Actros 1853 Ls Ppc GigaSpace E6
km/l 3,48 (l/100km 28,73) - adblue% 4,273
km/h 72,8 - kg 43.700 - index 386,2 V&T 800
Mercedes Actros 1855 Ls Ms Mp3 E5
km/l 3,31 (l/100km 30,17) - adblue% 5,229
km/h 73,0 - kg 43.760 - index 377,7 V&T 736
Renault Magnum 460 Dxi E5
km/l 3,06 (l/100km 32,68) - adblue% 2,000
km/h 66,1 - kg 43.780 - index 370,8 V&T 706
Renault Magnum 500 Dxi E5
km/l 2,95 (l/100km 33,90) - adblue% 3,566
km/h 72,5 - kg 44.260 - index 370,3 V&T 718
Renault Magnum 500 Dxi Ex New E5
km/l 2,94 (l/100km 34,01) - adblue% 3,814
km/h 71,3 - kg 44.680 - index 367,5 V&T 724
Renault Magnum 520 Dxi Ex New E5
km/l 3,00 (l/100km 33,35) - adblue% 5,029
km/h 68,3 - kg 43.680 - index 361,5 V&T 737
Renault Magnum 520.18T Dxi Optiroll Eev
km/l 3,20 (l/100km 31,15) - adblue% 5,142
km/h 68,5 - kg 43.820 - index 368,8 V&T 759
Renault Premium Route 450 Dxi E5
km/l 3,29 (l/100km 30,40) - adblue% 4,941
km/h 66,9 - kg 43.960 - index 369,8 V&T 708
Renault Premium Strada 460.19 T Dxi Opt E5
km/l 3,24 (l/100km 30,86) - adblue% 4,184
km/h 69,9 - kg 43.320 - index 374,8 V&T 739
Renault Premium Strada 460.18 T Dxi Optiroll E5
km/l 3,39 (l/100km 29,48) - adblue% 4,567
km/h 68,6 - kg 43.660 - index 376,6 V&T 751
Renault T 440 Sleeper Cab E6
km/l 3,65 (l/100km 27,39) - adblue% 6,499
km/h 72,6 - kg 43.490 - index 384,2 V&T 795
Renault T 440 Sleeper Cab E6
km/l 3,61 (l/100km 27,67) - adblue% 6,165
km/h 67,6 - kg 43.850 - index 377,2 V&T 820
Renault T 460 Sleeper Cab E6
km/l 3,65 (l/100km 27,36) - adblue% 8,182
km/h 74,5 - kg 43.920 - index 381,4 V&T 783
Renault Trucks T 480 High Sleeper Cab E6
km/l 3,89 (l/100km 25,70) - adblue% 8,152
km/h 70,3 - kg 43.800 - index 383,4 V&T 847
Renault T 480 High Sleeper Cab E6
km/l 3,80 (l/100km 26,31) - adblue% 7,431
km/h 70,9 - kg 43.900 - index 383,8 V&T 835
Renault T 480 Turbocompound E6
km/l 4,25 (l/100km 23,51) - adblue% 4,853
km/h 70,0 - kg 43.850 - index 402,9 V&T 867
Renault T 520 High Maxispace E6
km/l 3,56 (l/100km 28,08) - adblue% 9,233
km/h 70,5 - kg 43.850 - index 369,2 V&T 815
Renault T 520 High Sleeper Cab E6
km/l 3,76 (l/100km 26,53) - adblue% 8,593
km/h 76,2 - kg 43.680 - index 385,9 V&T 790
Scania 540 S Active Prediction E6 D
km/l 3,72 (l/100km 26,88) - adblue% 8,315
km/h 70,73 - kg 43.900 - index 378,0 V&T 852
Scania G410 Active Prediction E6
km/l 3,49 (l/100km 28,59) - adblue% 5,280
km/h 71,0 - kg 43.800 - index 381,1 V&T 777
Scania G410 Cg20n Ap E6
km/l 3,84 (l/100km 26,01) - adblue% 9,400
km/h 71,9 - kg 43.800 - index 380,0 V&T 825
Scania G480 Highline Ecolution E5
km/l 3,58 (l/100km 27,91) - adblue% 4,889
km/h 67,3 - kg 43.660 - index 379,8 V&T 767
Scania R440 La Mna Cr 19 Topline E5
km/l 3,24 (l/100km 30,88) - adblue% 0,000
km/h 69,3 - kg 44.040 - index 387,1 V&T 732
Scania R450 Active Prediction E6
km/l 4,03 (l/100km 24,75) - adblue% 8,469
km/h 69,6 - kg 43.700 - index 386,1 V&T 812
Scania R450 Topline Active Prediction E6
km/l 3,48 (l/100km 28,74) - adblue% 7,843
km/h 73,9 - kg 43.850 - index 375,7 V&T 792
Scania R480 La Mna Highline E4
km/l 2,87 (l/100km 34,84) - adblue% 0,000
km/h 65,3 - kg 44.160 - index 370,0 V&T 705
Scania R480 La Mna Highline E5
km/l 3,05 (l/100km 32,81) - adblue% 0,000
km/h 69,0 - kg 44.120 - index 380,9 V&T 726
Scania R480 La Mna Topline Ap E6
km/l 3,31 (l/100km 30,22) - adblue% 3,042
km/h 67,7 - kg 43.900 - index 377,7 V&T 765
Scania R490 La Mna Topline Ap E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 4,986
km/h 72,6 - kg 43.580 - index 380,6 V&T 781
Scania R500 Active Prediction E6
km/l 3,89 (l/100km 25,69) - adblue% 9,285
km/h 69,6 - kg 43.750 - index 378,9 V&T 819
Scania R500 La Mna Highline E5
km/l 3,21 (l/100km 31,15) - adblue% 4,937
km/h 66,7 - kg 43.760 - index 366,9 V&T 710
Scania R520 Topline Active Prediction E6
km/l 3,14 (l/100km 31,83) - adblue% 3,040
km/h 73,9 - kg 44.080 - index 380,5 V&T 787
Scania R560 La Mna Topline E5
km/l 3,21 (l/100km 31,15) - adblue% 6,142
km/h 67,1 - kg 44.420 - index 363,3 V&T 720
Scania R560 La Mna Highline Ap E5
km/l 3,36 (l/100km 29,76) - adblue% 5,075
km/h 69,7 - kg 43.380 - index 375,5 V&T 763
Scania R580 Topline Active Prediction E6
km/l 3,14 (l/100km 31,86) - adblue% 3,881
km/h 71,6 - kg 43.750 - index 374,7 V&T 779
Scania R590 Active Prediction E6
km/l 3,66 (l/100km 27,31) - adblue% 8,671
km/h 70,96 - kg 43.800 - index 375,3 V&T 858
Scania R730 La Mna Highline E5
km/l 2,94 (l/100km 34,06) - adblue% 5,261
km/h 69,0 - kg 43.360 - index 359,2 V&T 741
Scania R730 Topline Active Prediction E6
km/l 3,25 (l/100km 30,80) - adblue% 4,554
km/h 73,9 - kg 43.680 - index 379,1 V&T 785
Scania S 500 Active prediction E6
km/l 3,88 (l/100km 25,77) - adblue% 6,907
km/h 69,4 - kg 43.800 - index 385,7 V&T 817
Scania S 650 Active prediction E6
km/l 3,48 (l/100km 28,73) - adblue% 8,512
km/h 74,6 - kg 43.700 - index 374,2 V&T 839
Scania S 730 Active Prediction E6
km/l 3,44 (l/100km 29,10) - adblue% 6,213
km/h 68,7 - kg 43.500 - index 373,0 V&T 808
Scania S 770 Active Prediction Euro VI E
km/l 3,16 (l/100km 31,64) - adblue% 12,174
km/h 72,6 - kg 43.900 - index 344,6 V&T 856
Scania Super 500 S Active Prediction Euro VI D
km/l 3,95 (l/100km 25,34) - adblue% 9,038
km/h 72,1 - kg 43.800 - index 385,0 V&T 863
Volvo Fh 460 Globetrotter I-See E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 7,709
km/h 70,0 - kg 43.420 - index 368,9 V&T 806
Volvo Fh 460 Aero I-Save Globetrotter
km/l 4,16 (l/100km 24,04) - adblue% 4,8
km/h 66,61 - kg 43.580 - index 393,6 V&T 888
Volvo Fh 500 Globetrotter XL E5
km/l 3,31 (l/100km 30,18) - adblue% 4,745
km/h 66,3 - kg 43.780 - index 370,3 V&T 754
Volvo Fh 540 Globetrotter XL Dual Clutch E6
km/l 3,23 (l/100km 30,94) - adblue% 8,601
km/h 74,62 - kg 43.440 - index 364,6 V&T 791
Volvo Fh 16-660 Globetrotter XL E4
km/l 2,85 (l/100km 35,09) - adblue% 3,079
km/h 68,8 - kg 44.060 - index 363,6 V&T 712
Volvo Fh 16-700 Globetrotter XL E5
km/l 2,93 (l/100km 34,14) - adblue% 5,521
km/h 67,7 - kg 43.580 - index 356,2 V&T 742
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