Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze. Ridurre i costi e realizzare progetti robusti: metodo RSS e Monte Carlo nell'analisi delle catene di tolleranze
Il libro è disponibile su Amazon.it Per consuetudine storica, gli uffici tecnici applicano la Worst Case Analysis (WCA) nella progettazione dei propri prodotti. La WCA considera che TUTTE le quote (o le variabili di progetto) siano "a sfavore" rispetto alla quota obiettivo (ovvero alla prestazione obiettivo). Questo approccio cautelativo diventa irrealistico tanto più sono numerose le quote (variabili) in gioco, costringendo a stringere gli intervalli di tolleranza delle quote (variabili) e conseguentemente a innalzare notevolmente i costi del prodotto. L'ampia diffusione di semplici quanto potenti strumenti di calcolo, quali i fogli elettronici, permette oggi di implementare facilmente metodi statistici per definire l'intervallo di tolleranza da assegnare a quote e variabili. L'approccio statistico permette generalmente di raddoppiare il range di tolleranza rispetto a un approccio WCA di tipo tradizionale, con evidenti favorevoli ripercussioni sui costi di produzione dei componenti. Si tratta, in definitiva, di simulare il montaggio o la prestazione di una grande quantità di prodotti. L'input è rappresentato da set di tentativi di intervalli di tolleranza. L'output dalla variabilità sulla prestazione finale che si intende ammettere. Piuttosto che un testo teorico, questo libro ha l'obiettivo di fornire strumenti operativi pratici. L'enfasi è posta sull'utilizzo "quotidiano" delle tecniche di simulazione e, per questo, sono inclusi oltre una ventina di dettagliati esempi di implementazione ricavati da esperienze aziendali concrete. Una prima parte del testo si occupa delle analisi più frequenti, mentre una seconda affronta casi avanzati di crescente complessità. Un'appendice richiama elementi base di statistica (con esplicito riferimento alle funzioni statistiche del software Excel) e di tecniche statistiche di controllo della produzione.
Il libro è disponibile su Amazon.it
Per consuetudine storica, gli uffici tecnici applicano la Worst Case Analysis (WCA) nella progettazione dei propri prodotti. La WCA considera che TUTTE le quote (o le variabili di progetto) siano "a sfavore" rispetto alla quota obiettivo (ovvero alla prestazione obiettivo). Questo approccio cautelativo diventa irrealistico tanto più sono numerose le quote (variabili) in gioco, costringendo a stringere gli intervalli di tolleranza delle quote (variabili) e conseguentemente a innalzare notevolmente i costi del prodotto.
L'ampia diffusione di semplici quanto potenti strumenti di calcolo, quali i fogli elettronici, permette oggi di implementare facilmente metodi statistici per definire l'intervallo di tolleranza da assegnare a quote e variabili. L'approccio statistico permette generalmente di raddoppiare il range di tolleranza rispetto a un approccio WCA di tipo tradizionale, con evidenti favorevoli ripercussioni sui costi di produzione dei componenti.
Si tratta, in definitiva, di simulare il montaggio o la prestazione di una grande quantità di prodotti. L'input è rappresentato da set di tentativi di intervalli di tolleranza. L'output dalla variabilità sulla prestazione finale che si intende ammettere.
Piuttosto che un testo teorico, questo libro ha l'obiettivo di fornire strumenti operativi pratici. L'enfasi è posta sull'utilizzo "quotidiano" delle tecniche di simulazione e, per questo, sono inclusi oltre una ventina di dettagliati esempi di implementazione ricavati da esperienze aziendali concrete.
Una prima parte del testo si occupa delle analisi più frequenti, mentre una seconda affronta casi avanzati di crescente complessità. Un'appendice richiama elementi base di statistica (con esplicito riferimento alle funzioni statistiche del software Excel) e di tecniche statistiche di controllo della produzione.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Ai miei genitori
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Luigi Pasquali
Casi pratici di approccio
statistico alle tolleranze.
Ridurre i costi e realizzare
progetti robusti: metodo RSS e
Monte Carlo nell'analisi delle
catene di tolleranze.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
“Tutti i modelli sono sbagliati, ma alcuni sono utili.”
George Edward Pelham Box
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PREFAZIONE
È con onore e immenso piacere che introduco al lettore questo libro
del caro amico Luigi. Dico "onore" perché Luigi è uno di quegli
ingegneri ancora votati alla tecnica, di quella razza in via di
estinzione che ancora coltiva, alimenta ma soprattutto utilizza le
competenze e l’approccio che i duri anni di studi ci hanno insegnato.
Un approccio che una certa faciloneria, a volte dettata
dall’incompetenza, relega all’angolo nelle organizzazioni a favore di
inutili soluzioni semplici e scorciatoie.
Con questo non voglio dire che i temi di questo libro siano
esclusivamente per ingegneri; tutt’altro, sono per tutti coloro che non
si accontentano delle favole, per tutti coloro che vogliono andare a
fondo al tema delle catene di tolleranze senza però mai travalicare il
buon senso, e in qualche modo desiderano comprendere le regole di
base che governano i nostri sistemi e i nostri prodotti. Questo libro è
nato dalla passione di Luigi per l’ingegneria e dalla sua profonda
conoscenza delle tecniche di simulazione applicate alla
progettazione meccanica, ma è anche un condensato di vera
esperienza in ufficio tecnico.
Attraverso anni di esperienza lavorativa, Luigi ha raccolto e
perfezionato una vasta gamma di casi pratici che ora condivide con
voi, offrendo strumenti concreti per ridurre i costi e realizzare progetti
robusti.
Questa è un’opera che rappresenta un punto di riferimento
essenziale per ingegneri, progettisti e studenti interessati a
6
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
migliorare la loro comprensione delle catene di tolleranze. La mia
speranza è che siano proprio gli studenti a leggere questo libro,
perché possano vaccinarsi contro la cultura deterministica purtroppo
prevalente nelle aziende. Uno degli aspetti più rilevanti affrontati in
questo libro è il superamento della tradizionale cultura aziendale che
privilegia un approccio deterministico ai dati. Troppo spesso, infatti,
nelle aziende si tende a considerare i dati come statici e immutabili,
ignorando l’importanza dell’approccio statistico o stocastico, ovvero il
reale comportamento dei processi con i quali si realizzano le
lavorazioni dei particolari. Comportamento che solo entro certi limiti
risulta prevedibile e che solo con una certa probabilità (che è un
dovere stimare) è possibile collocare all’interno di un campo di
tolleranza.
Luigi racconta la storia di come il caso aiuti gli audaci, di come ci
siano leggi della natura che ci proteggono dagli estremi. È la storia di
come, anche quando le distribuzioni delle lavorazioni dei pezzi non
sono normali e si pensa di aver perso il controllo della lavorazione o
della fornitura, tutto ritorna normale grazie alle magie del teorema del
limite centrale. Il libro si distingue per la chiarezza con cui vengono
esposti i metodi RSS (Root Sum Square) e Monte Carlo,
fondamentali per l’analisi delle catene di tolleranze. Questi metodi,
illustrati attraverso una serie di esempi dettagliati, permettono di
affrontare e risolvere le problematiche quotidiane che si presentano
nella progettazione meccanica, garantendo l’affidabilità e la qualità
dei prodotti.
Grazie ai contenuti di questo libro, si vuole portare il lettore a
7
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
superare il vetusto, bugiardo e irrealistico approccio Worst Case,
approccio che ricordo essere valido e coerente con quello che si
crede di ottenere (la certezza del risultato) solo se controlliamo le
tolleranze al 100%. Non è infatti vero che, se in una scrivania
dell’ufficio tecnico ci mettiamo le mutande di ghisa, calcolando in
worst case, restringendo nel 99% dei casi
le tolleranze, queste ultime poi obbediranno al disegno. Le tolleranze
obbediscono alle macchine e ai metodi con cui vengono condotte;
questo significa che, se non si adotta un linguaggio diverso che
unisca al concetto di tolleranza una probabilità di ottenerla e una
forma desiderata di distribuzione dei dati, a valle sarà difficile
mantenere il processo sotto controllo, se non misurando tutto al
100%. È il concetto di capability. E le deroghe allora? Non saranno
mica l’evidenza che in fondo forse esiste un equilibrio più ampio di
quello immaginato?
La struttura del libro è pensata per guidare il lettore passo dopo
passo, partendo dalle basi delle tolleranze e dell’intercambiabilità,
fino ad affrontare casi avanzati e complessi. Le appendici forniscono
utili richiami di statistica elementare e funzioni Excel®, nonché le
basi del controllo statistico di processo, rendendo questo libro una
risorsa completa e versatile.
Voglio ringraziare Luigi per aver condiviso la sua esperienza e il suo
sapere. Mi prendo il merito di aver acceso in lui la fiammella tanti
anni fa durante uno dei miei corsi sul tema; è quindi per me una
grande soddisfazione professionale essere qui ora a testimoniare
un percorso così virtuoso di approfondimento e divulgazione.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Concludo dicendo che sono certo che troverete in queste pagine non
solo risposte ai vostri quesiti tecnici, ma anche una fonte di
ispirazione per affrontare con maggiore consapevolezza, e forse
meno ansia, il vostro lavoro quotidiano.
Buona lettura!
Nicola Lippi
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
INTRODUZIONE
Piuttosto che un testo teorico, questo libro ha l’obiettivo di fornire
strumenti operativi pratici.
L’enfasi è posta sull’utilizzo “quotidiano” delle tecniche di
simulazione, attraverso l’esposizione di una ventina di dettagliati casi
di implementazione, ricavati da esperienze aziendali concrete.
Una prima parte del testo si occupa delle analisi più frequenti,
mentre una seconda affronta casi avanzati di crescente complessità.
L'appendice 1 richiama elementi base di statistica (con esplicito
riferimento alle funzioni statistiche del software Excel®). L’appendice
2 tratta le basi del controllo statistico della produzione mentre
l’appendice 3 è dedicata al Teorema del Limite Centrale.
Tutti i fogli elettronici dei casi riportati in questo libro sono scaricabili
all’indirizzo: https://montecarlo-simulation-zoo.weebly.com/
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
INDICE
Prefazione pag. 6
Introduzione pag. 10
Indice pag. 11
* PERCHE’ un approccio statistico pag. 14
* CASO 1: richiesta di deroga e WCA pag. 19
* CASO 2: richiesta di deroga e RSS pag. 26
PARTE 1
* Tolleranze e intercambiabilità pag. 31
* Le cause di variabilità pag. 33
* Tolerance stack-up pag. 33
* Il dilemma delle “mutande di ghisa” pag. 39
* Applicazione del metodo WCA pag. 41
* CASO 3: GAP assiale di motore elettrico pag. 42
* CASO 4: GAP assiale di albero su 2 supporti pag. 52
* Quando il metodo WCA è da preferire pag. 60
* Applicazione del metodo RSS pag. 63
* Primo passo nell’approccio statistico pag. 64
* CASO 5: GAP assiale di motore elettrico pag. 66
* CASO 6: GAP assiale di albero su 2 supporti pag. 70
* Il metodo MRSS pag. 72
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
* Limiti del metodo RSS pag. 74
* Esempio 1 di inapplicabilità del metodo RSS pag. 75
* Esempio 2 di inapplicabilità del metodo RSS pag. 77
* Applicazione del metodo Monte Carlo pag. 79
* CASO 7: richiesta di deroga pag. 83
* CASO 8: GAP assiale di motore elettrico pag. 91
* CASO 9: GAP assiale di albero su 2 supporti pag. 96
PARTE 2
Tolleranze di forma e metodo RSS pag. 103
* CASO10: perno che trafigge due piastre pag. 103
* CASO 11: pompa a ingranaggi: WCA e RSS pag. 109
*CASO 12: pompa a ingranaggi: Monte Carlo pag. 117
Tolerance stack up bidimensionali. Pag. 125
* CASO 13: fissaggio di motoriduttore pag. 126
* CASO 14: staffa con 4 fori pag. 134
* CASO 15: ruota libera WCA pag. 138
* CASO 16: ruota libera Monte Carlo pag. 143
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Casi non lineari pag. 147
* CASO 17 : regolatore di pressione pag. 147
* CASO 18: pompa volumetrica alternativa pag. 154
* Conclusione pag. 161
* Requisiti per il metodo Monte Carlo pag. 163
* Valori per un uso efficace del metodo pag. 164
APPENDICE 1 :
statistica elementare e funzioni EXCEL pag. 165
* CASO 19: verifica probabilistica di una molla pag. 181
APPENDICE 2 :
controllo statistico di processo: CP e CPK pag. 185
* CASO 20 : durezza di un ingranaggio pag. 194
* CASO 21 : boccola a strisciamento pag. 196
* CASO 22 : rischio di grippaggio pompa pag. 198
APPENDICE 3 :
Il Teorema del Limite Centrale pag. 204
RINGRAZIAMENTI pag. 211
BIBLIOGRAFIA pag. 212
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PERCHE’
UN APPROCCIO STATISTICO ALLE TOLLERANZE?
1 PER RIDURRE I COSTI DI PRODUZIONE
È noto che i costi di produzione aumentano drasticamente quando
gli intervalli di tolleranza si restringono. Nel settore industriale, infatti,
l’adozione di tolleranze più rigide comporta un’impennata dei costi,
dovuta a una serie di fattori interdipendenti. Innanzitutto, per ottenere
tolleranze ridotte è necessario utilizzare macchinari e strumenti di
misurazione di alta precisione, che comportano spese significative
sia in termini di acquisto che di manutenzione. Questi dispositivi
richiedono anche tempi di set-up più lunghi e meticolosi, con
conseguente aumento del ciclo di produzione per unità e del rischio
di scarti.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il controllo qualità si fa più complesso e richiede l'impiego di
tecnologie avanzate e personale altamente qualificato,
incrementando ulteriormente i costi operativi. Inoltre, mantenere
tolleranze strette comporta l’utilizzo di materiali specifici e costosi,
così come l'adozione di sistemi di controllo statistico del processo
per limitare la variabilità [6].
In sintesi, la combinazione di tutti questi fattori contribuisce a un
aumento esponenziale dei costi di produzione al diminuire degli
intervalli di tolleranza, riflettendo la complessità e l’attenzione ai
dettagli necessarie per raggiungere elevati livelli di precisione.
L’approccio statistico permette di quantificare il rischio associato
all'adozione di tolleranze più ampie rispetto a quelle permesse
dall’analisi tradizionale, nota come WCA (Worst Case Analysis).
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PERCHE’
UN APPROCCIO STATISTICO ALLE TOLLERANZE?
2 PER AVERE PROGETTI ROBUSTI
A causa della variabilità dei componenti, prodotti nominalmente
identici non hanno prestazioni identiche. Senza ricorrere a tolleranze
più strette, l'approccio statistico consente di ottenere prodotti con
prestazioni molto più ripetibili, concentrandosi sulle dimensioni che
influenzano maggiormente le performance. In questo modo, i progetti
sono resi più "robusti".
16
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Inoltre, un approccio di tipo statistico è in grado, in molti casi, di
evidenziare i meccanismi di causa-effetto reali, ovvero giustificare il
funzionamento di un sistema dipendente da catene di tolleranze che
i metodi tradizionali, quali la Worst Case Analysis (WCA), non
spiegano.
Spesso, è il fenomeno della deroga, il cui processo nelle aziende
comporta tensioni e conflitti tra progettazione, produzione e fornitori,
a rendere evidente come vi sia "spazio" per soluzioni non
adeguatamente esplorate in precedenza [6].
Un esempio di richiesta di deroga sarà trattato a breve (cfr. CASO 1,
pag. 19).
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Robustezza e Lean Thinking.
Il pensiero snello non intende solo ridurre i “MUDA”, termine
giapponese per indicare gli sprechi, ma anche i “MURI” ovvero ogni
“rumore” o squilibrio che provoca disallineamenti e mancato
livellamento. [2]
A pag. 154 sarà trattato il caso della riduzione di variabilità della
prestazione di una pompa alternativa.
Decision making.
Per far capire subito come l’approccio statistico alle tolleranze possa
condurre a decisioni opposte rispetto ad approcci tradizionali,
tratteremo subito il caso ispirato ad un episodio reale di una richiesta
di deroga per la flangia di un cilindro idraulico.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 1.
Titolo: richiesta di deroga per cilindro idraulico
Metodo: WCA Worst Case Analysis (cfr. pag. 41)
Scopo: applicare il metodo tradizionale a una catena di
tolleranze monodimensionale.
Immaginate di lavorare come responsabile progettazione in una
azienda costruttrice di attuatori idraulici a doppio effetto.
Schematizziamo il prodotto così :
la canna C è impaccata fra due flange A e B da quattro tiranti
non rappresentati nella figura.
anche la canalina di alimentazione T, che mette in
comunicazione le due flange, si trova imprigionata fra di
esse.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
RISCHIO DI PERDITA DI TENUTA:
Se la canalina di alimentazione arrivasse a battuta sulle flange A e B
prima della canna C (cfr. figura sotto), il prodotto verrebbe scartato al
collaudo generando costi di non qualità.
Per questo motivo quando l'attuatore idraulico fu progettato, fu
previsto che la canalina di alimentazione presentasse sempre gioco
assiale g ≥ 0 una volta montata.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il fornitore della flangia B, resosi conto di averne realizzate oltre tre
migliaia con la sede per la canalina di profondità minorata fino a due
decimi di millimetro rispetto al limite indicato a disegno, presenta
richiesta di deroga.
Chiede, cioè, di poter fornire comunque il lotto di flange dalla sede a
profondità minorata, dato che il costo di rilavorazione per rendere le
flange conformi al disegno sarebbe rilevante.
Di fronte al timore di dover scartare migliaia di prodotti finiti al
termine dell'assemblaggio, la scelta più cautelativa e semplice per il
responsabile della progettazione è rifiutare la richiesta di deroga.
D'altro canto, rigettare sistematicamente le richieste di deroga può
significare infliggere un inutile spreco al fornitore e in ogni caso, non
incentiva i fornitori ad autodenunciare i propri errori.
Alla prossima occasione il fornitore potrebbe essere tentato di tacere
la non conformità, nella speranza che passi inosservata.
In prima battuta, per decidere se accettare la deroga, si applicherà il
tradizionale approccio Worst Case Analysis che sarà meglio
descritto in seguito (cfr da pag 41).
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Come si vede dal cosiddetto “loop diagram” riportato sopra, le
dimensioni coinvolte sono quattro:
1 - lunghezza della canalina T
2 - profondità della sede canalina nella flangia A
3 – lunghezza della canna C
4 - profondità della sede canalina nella flangia B
(dimensione per la quale è richiesta deroga)
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si attribuisce alle dimensioni segno positivo o negativo in coerenza
con la convenzione adottata (freccia).
Configurazione di progetto
ID
valor
medio t±
1 lunghezza canalina -418,8 0,2
2 sede canalina flangia A 8,65 0,05
3 lunghezza canna 400 0,2
4 sede canalina flangia B 10,75 0,05
GAP 0,6 0,5
Sommando valori medi e semi tolleranze si ottiene il valore del gap
di progetto:
GAP = 0,6 ±0,5mm
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Da cui deriva:
GAP max = 0,6 +0,5 = 1,1 mm
GAP MIN = 0,6 -0,5 = 0,1 mm > 0
La quota (pallinata 4) della flangia B per la quale si richiede deroga,
risulta minorata fino a 10,5 mm.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Andando a sostituire il valore per il quale si richiede deroga nello
schema:
Configurazione richiesta di deroga
ID
valor
medio t±
1 lunghezza canalina -418,8 0,2
2 sede canalina flangia A 8,65 0,05
3 lunghezza canna 400 0,2
4 sede canalina flangia B 10,5 0
GAP 0,35 0,45
Si ottiene:
GAP max = 0,35 +0,45 =
GAP min = 0,35 - 0,45 =
+ 0,8 mm
- 0,1 mm
Il gioco minimo risulta negativo e quindi sussiste il rischio di perdita
di tenuta idraulica (cfr figura a pag. 20).
La Worst Case Analysis rigetta la deroga o richiede interventi
correttivi come la realizzazione di un lotto di canaline a lunghezza
minorata.
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CASO 2.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
richiesta di deroga per cilindro idraulico
RSS Root Sum Square
applicare il più semplice dei metodi statistici a una
catena di tolleranze monodimensionale.
L’applicazione del metodo RSS (affrontato da pag. 63) calcola nello
stesso modo il valore medio del GAP, ma attribuisce ad esso una
tolleranza inferiore.
La semi tolleranza del GAP Tgap è ottenuta sommando i quadrati
delle semi tolleranze delle diverse grandezze in gioco, per poi
eseguirne la radice quadrata.
Nel caso specifico:
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Configurazione richiesta di deroga
ID Metodo RSS
valor
medio t± t² ±
1 lunghezza canalina -418,8 0,2 0,04
2 sede canalina flangia A 8,65 0,05 0,0025
3 lunghezza canna 400 0,2 0,04
4 sede canalina flangia B 10,5 0 0
GAP 0,35 somma 0,0825
Il valor medio del GAP è ancora somma dei valori medi, mentre la
semi tolleranza è radice della somma dei quadrati delle semi
tolleranze:
GAP MAX :
GAP MIN :
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il metodo RSS porta a un risultato opposto a quello della WCA: il
gioco minimo si mantiene sempre superiore a 0 e la deroga può
essere concessa.
Come vedremo in seguito, il metodo RSS si basa su alcune
assunzioni che ne limitano l’utilizzo (cfr. pag. 74) ed è certamente
meno cautelativo della WCA.
Tuttavia, fu assunto come riferimento in questo caso di richiesta di
deroga e circa 3000 flange furono montate senza riscontrare alcun
problema in fase di collaudo o di esercizio di altrettanti cilindri.
A pag. 83 la richiesta di deroga per questa flangia verrà di nuovo
considerata per essere affrontata con un metodo statistico molto più
flessibile ma più laborioso del metodo RSS: la simulazione Monte
Carlo.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PARTE I
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
TOLLERANZE E INTERCAMBIABILITA’
Le tolleranze permettono di quantificare il grado di imperfezione
ammissibile perché i componenti siano ancora montabili e funzionali.
In altri termini, il concetto di INTERCAMBIABILITA’, chiave per
qualsiasi contesto industriale, si fonda su quello di tolleranza:
Una tolleranza specifica quanto una caratteristica può variare
rispetto al valore nominale in termine di posizione, dimensione,
forma o orientamento dell'elemento. [1]
Classificazione delle imprecisioni cui è soggetto un componente
meccanico (tratto da [3]):
Errore dimensionale
Errore di forma
Gli errori dimensionali sono gestiti con tolleranze dimensionali,
mentre quelli di forma con tolleranze geometriche.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Sia gli errori di dimensionali che quelli di forma condizionano il
posizionamento reciproco fra le parti rendendolo diverso dal
posizionamento teorico.
In una ruota libera ad esempio (cfr. CASO 15 a pag.138 e CASO 16
a pag. 143), gli errori dimensionali e di forma dell’anello esterno, del
rotore e delle sfere influenzano il reale punto di contatto fra tali
componenti (errore “cinematico”).
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
LE CAUSE DI VARIABILITA’.
Le cause degli scostamenti sono innumerevoli. Le principali sono:
Limiti tecnologici di processo (ad esempio indotto dai ritiri:
fonderia e stampaggio plastica)
Variabilità dei parametri di processo (es. saldatura)
Condizioni ambientali (temperatura, umidità) che influenzano
i processi
Variazione della composizione della materia prima
Deformazione di macchine e attrezzature in esercizio
Usura degli utensili e delle macchine
Ripetibilità dei sistemi di fissaggio
Derive nel sistema di controllo e/o misurazione del processo
Errori o variabilità dovute all’operatore (es. training, turnover
e bias di vario genere)
Periodicità degli interventi di manutenzione su attrezzature e
macchinari
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
A proposito del primo punto, è del tutto ovvio che i valori di tolleranza
non possono essere arbitrariamente fissati ma devono essere
strettamente correlati alla tecnologia con la quale si intende
realizzare il componente.
A un foro realizzato di fresa o trapano viene tipicamente associata
una classe di tolleranza IT 9 (cfr ISO 286).
Un foro alesato può raggiungere una classe 7 mentre per ottenere
classi inferiori, che implicano range di tolleranza più ristretti, sono
necessarie lavorazioni ancora più specializzate.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Una volta che il componente è realizzato, le variazioni che
intervengono in esercizio rispetto alla configurazione nominale
rappresentata a disegno, sono di varia natura:
Deformazioni strutturali indotte dai carichi in gioco
Dilatazioni termiche
Alterazione del materiale (ad esempio nel caso di un
componente in nylon, aumento di volume per assorbimento
di umidità a causa della igroscopicità del materiale)
Usura
Corrosione
Utilizzo improprio
Esempio: l’errore di co-assialità di un dispositivo in acciaio affacciato
al foro di un telaio di alluminio, dipende non solo dagli errori
costruttivi dei componenti coinvolti ma anche dalla temperatura
ambientale a causa della dilatazione termica differenziale dei
materiali coinvolti.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
TOLERANCE STACK-UP
Il tolerance stack-up (letteralmente “accumulo di tolleranze”) si
riferisci all’effetto cumulativo delle tolleranze di produzione su una
dimensione finale di assemblaggio (tipicamente denominata GAP) la
quale è rilevante in termini funzionali o di assemblaggio.
In altre parole, il tolerance stack-up è l’analisi di come le tolleranze
individuali dei vari componenti di un assemblaggio si combinano
influenzando una specifica dimensione finale (GAP) e la funzionalità
del prodotto.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Come si esegue una analisi di tolerance stack-up?
(in relazione al caso monodimensionale)
PASSO 1:
Identificazione delle tolleranze
Le dimensioni di ogni componente coinvolto sono
identificate. Le rispettive tolleranze sono rese
simmetriche.
Si evidenzia la dimensione finale di interesse o GAP.
PASSO 2:
Definizione della catena di tolleranze
Si stabilisce un percorso ad anello (loop diagram)
che definisce in corrispondenza del GAP il punto di
partenza e quello di arrivo. Stabilito un verso
positivo, si assegna il segno + o - alle dimensioni
elencate al passo 1.
PASSO 3:
Calcolo del valor medio per la dimensione finale
(GAP) con una somma algebrica delle dimensioni
con segni di cui al passo 2.
PASSO 4:
Calcolo della variabilità per la dimensione finale
(GAP) adottando il metodo WCA o un metodo
statistico (RSS, MRSS = Modified RSS, Monte
Carlo).
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PASSO 5: Ottimizzazione.
Se il risultato del passo 4 non risulta conforme, si
procede a modificare il progetto seguendo un tipico
processo iterativo Plan Do Check Act.
A partire da pag.42 applicheremo il tolerance stack up a esempi
concreti.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
IL DILEMMA DELLE MUTANDE DI GHISA
NOTA DELL’AUTORE
E’ fuori discussione che la persona che conosce a fondo i requisiti
funzionali di un componente è il progettista.
Ne consegue che è esclusiva responsabilità dell’ufficio tecnico
determinare, stabilire e formalizzare i limiti di accettabilità del
componente stesso.
Adottare cautelativamente campi ristretti di tolleranza ha certamente
pesanti implicazioni lungo la catena del valore, quali:
elevati costi di realizzazione o di acquisto
notevole incidenza di scarti in fase di lavorazione
difficoltà a trovare fornitori alternativi
frequenti richieste di deroga
necessità di stringenti controlli di processo
Ho conosciuto un direttore acquisti che era solito rimproverare la
categoria intera dei progettisti di indossare troppo spesso “le
mutande di ghisa”.
L’accusa faceva riferimento all’abitudine progettuale di adottare
margini di sicurezza troppo “pesanti” e di far cadere le conseguenze
dell’over engineering su chi progettista non era.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
D’altro canto, adottare tolleranze troppo lasche o, peggio, ricorrere a
quelle generali confidando sul fatto che la simultaneità di tolleranze
sfavorevoli sia un evento improbabile, è il preludio a un disastro
annunciato.
In fase di sperimentazione, dato il limitato numero dei prototipi,
potrebbero non manifestarsi problemi di montaggio o di prestazione.
D’altro canto, in fase di produzione di serie o di sostituzioni con
ricambi provenienti da lotti di produzione diversi, l’eventualità di
riscontrare prodotti non conformi potrebbe assumere probabilità
consistente.
L’approccio statistico alle tolleranze permette di superare il dilemma
delle mutande di ghisa.
40
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
APPLICAZIONE DEL METODO WCA
(WORST CASE ANALYSIS)
Per prima cosa applicheremo il metodo WCA evidenziandone i passi
fondamentali.
41
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 3.
Titolo: GAP assiale di un motore elettrico
Metodo: WCA (caso monodimensionale).
Scopo: applicare tolerance stack-up e WCA a una catena di
tolleranze lineari lungo un asse
Un motore elettrico sia costituito da :
A calotta anteriore
B cuscinetto anteriore
C albero rotore
D carcassa (include pacco statorico)
E anello di compensazione dei giochi assiali
F cuscinetto posteriore
G calotta posteriore
42
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
L’anello di compensazione richiede uno spazio assiale, che
chiameremo GAP ed è oggetto dell’analisi.
Il costruttore dell’anello di compensazione raccomanda che il GAP
sia compreso fra due valori:
GAP minimo di 0,3 [mm]
GAP massimo di 1,2 [mm]
43
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La cascata di quote tollerate consecutivamente assemblate,
chiamato catena di tolleranze (o stack-up), per non avere problemi di
funzionalità e rumorosità, deve realizzare un GAP a disposizione
dell’anello di compensazione tale che :
Numero di quote nella catena di tolleranze: n = 6
SEMPLIFICAZIONE: data la stretta tolleranza della larghezza dei
cuscinetti volventi commerciali, la trascureremo, considerando il
cuscinetto perfetto.
PASSO 1: conversione delle tolleranze
Per prima cosa occorre convertire le tolleranze in maniera che
risultino simmetriche rispetto al valore medio al centro dell’intervallo
di tolleranza.
Ad esempio, sia la quota pallinata 2 (rotore: distanza fra battute):
60 +1,2 -0
evidenziare il valore minimo e massimo
60 +1,2 -0 -> 60,0 61,2
la differenza rappresenta il range o campo di tolleranza:
61,2 – 60,0 = 1,2
la semi-tolleranza divide in due parti il campo:
44
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
il valore medio si ottiene sommando al valore minimo la
semi-tolleranza: 60 +0,6 = 60,6
si indica a disegno la tolleranza simmetrica:
60,6 ± 0,6
Attenzione alle quote tollerate con sistema ISO:
Salvo rare eccezioni, il valore nominale della quota non corrisponde
al valore medio.
In particolare, per eseguire gli accoppiamenti raccomandati, i
diametri sono spesso quotati ISO.
Esempio:
diametro della sede cuscinetto
80 H7 +0,03 0 -> 80,015 ± 0,015
45
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Attenzione, inoltre, a tutti quei casi, oggi frequenti, in cui il pezzo
viene realizzato a partire dal modello matematico, ad esempio per
programmare una macchina utensile con il CAM, sia per la
lavorazione di un componente meccanico sia per la realizzazione di
uno stampo. Se nel disegno indichiamo una tolleranza non
simmetrica, il pezzo nel modello 3D è rappresentato in una
condizione limite, non nella condizione "centrale". Il rischio è quindi
di leggere sul modello 3D delle dimensioni che in realtà non
corrispondono alla condizione nominale centrale dei componenti,
oppure di realizzare dei pezzi non centrati (se il fornitore non è
attento), arrivando a scartare metà della produzione! [6]
46
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PASSO 2: diagramma ad anello (loop diagram)
Si identifica un punto di partenza, tipicamente in vicinanza
del GAP. Nel nostro caso scegliamo il fianco del cuscinetto
in prossimità della calotta posteriore.
A ogni spostamento verso sinistra si associa il segno
positivo, ad ogni spostamento verso destra quello negativo
Dal punto di partenza, si mettono in lista le quote
consecutive percorrendo prima l’interno del motore, poi
l’esterno a chiudere appunto la catena.
47
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
ID metodo WCA
valor
medio t±
1 cuscinetto posteriore 12 0
2 rotore : distanza fra battute 60 0,1
3 cuscinetto anteriore 12 0
4 quota calotta anteriore 2,4 0,2
5 carcassa pacco statore -88 0,6
6 quota calotta posteriore 3 0,2
PASSO 3: calcolo del valor medio del GAP
n = numero di dimensioni nella catena di tolleranza
µi = valore medio della i-esima dimensione
a1 = fattore che definisce la direzione: ha valore 1 o -1
Sommando i valori medi, nel nostro caso risulta un valore medio del
GAP pari a 1,4 [mm].
PASSO 4: calcolo della variabilità del GAP
ti = semi-tolleranza della i-esima dimensione
48
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Nel nostro caso risulta un valore di semi-tolleranza del GAP pari a
1,1 [mm]. E’ immediato calcolare il valore di GAP massimo e minimo.
ID metodo WCA
valor
medio t±
1 cuscinetto posteriore 12 0
2 rotore : distanza fra battute 60 0,1
3 cuscinetto anteriore 12 0
4 quota calotta anteriore 2,4 0,2
5 carcassa pacco statore -88 0,6
6 quota calotta posteriore 3 0,2
GAP 1,4 1,1
GAP massimo = 1,4 + 1,1 = 2,5 mm
GAP minimo = 1,4 -1,1 = 0,3 mm
PASSO 5: ottimizzazione
Mentre il valore minimo del GAP corrisponde al minimo
raccomandato per l’anello di compensazione, il valore massimo del
GAP è ampiamente al di fuori del limite superiore consentito (pari a
1,2[mm]).
Del resto, il range di tolleranza della sola carcassa (2 x t = 1,2 [mm])
è superiore alla variabilità ammessa per il GAP (infatti 1,2 - 0,3 =
0,9mm).
49
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si supponga che a causa del procedimento di realizzazione del
componente carcassa, non sia possibile ridurre il range di tolleranza
di questa quota.
Una possibile via di uscita potrebbe essere:
Misurazione in progress sulla linea di assemblaggio della
altezza delle carcasse: se risulta superiore a 88[mm] viene
previsto l’inserimento di un anello distanziale di spessore 0,6
[mm] interposto fra flangia posteriore e anello di
compensazione. Questa contromisura dimezza la semitolleranza
t da attribuire alla carcassa, nel senso che si
sdoppierebbe l’analisi per il caso di montaggio CON e
SENZA anello distanziale.
Riduzione della tolleranza delle quote delle calotte
prevedendone la lavorazione meccanica. La tolleranza
originaria era infatti riferita alle calotte stampate.
Riduzione della tolleranza di lavorazione per l’albero e
correzione della quota nominale (da 60 a 59,05mm)
50
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
carcassa da 87,4 a 88,0 [mm]
ID metodo WCA
valor
medio t±
1 cuscinetto posteriore 12 0
2 rotore : distanza fra battute 59,05 0,05
3 cuscinetto anteriore 12 0
4 quota calotta anteriore 2,4 0,05
5 carcassa pacco statore -87,7 0,3
6 quota calotta posteriore 3 0,05
GAP 0,75 0,45
GAP MAX 1,2
GAP MIN 0,3
carcassa da 88,0 a 88,6 [mm] -> distanziale
ID metodo WCA
valor
medio t±
1 cuscinetto posteriore 12 0
2 rotore : distanza fra battute 59,05 0,05
3 cuscinetto anteriore 12 0
4 quota calotta anteriore 2,4 0,05
5 carcassa pacco statore -88,3 0,3
6 quota calotta posteriore 3 0,05
8 spessore distanziale 0,6 0
GAP 0,75 0,45
GAP MAX 1,2
GAP MIN 0,3
51
CASO 4.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
GAP assiale di un albero fra due supporti con gioco
di assemblaggio
WCA (caso monodimensionale)
aggiungiamo l’aleatorietà (incertezza “cinematica”)
dovuta al fissaggio dei supporti.
52
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il gap viene determinato a partire dalla battuta destra del distanziale,
considerando tutti i componenti impaccati a sinistra.
Nella analisi di questo assieme, particolare rilevanza ha il fissaggio
dei supporti alla piastra base mediante bulloni M8.
Quando si considera la condizione di GAP minimo, i supporti vanno
immaginati assemblati il più possibile accostati fra loro.
Al contrario la condizione di GAP massimo assume che i supporti
siano il più possibile distanziati.
Nel foglio di calcolo considereremo un fissaggio ideale in cui bulloni
e fori sono coassiali (-> valore medio nullo) mentre assegneremo alla
semi-tolleranza t la eccentricità massima fra asse del foro sul
supporto e asse sul foro della piastra.
I fori sia di piastra che di supporto abbiano diametro:
Ø 9 H9 +0,036 +0 [mm] = Ø 9,018 ±0,018 [mm]
La WCA deve considerare il massimo errore di posizionamento,
dovuto sia ai fori al massimo del diametro, sia a un posizionamento
limite della vite all’interno dei fori.
53
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
In conclusione, l’off-set di posizionamento vale per ogni supporto:
(9,036-8) = 1,036 [mm]
Ovvero:
0 ± e = 0 ± 1,036 [mm]
54
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Per determinare il gap si abbia il seguente assessment:
valor
ID Metodo WCA medio t±
1 Distanziale 35 0,3
2 Puleggia 38 0,3
3 spallamento albero 6 0,1
4 flangia bronzina 3 0,1
5 supporto SX 25 0,2
6
fuori centro
montaggio SX 0 1,036
7 interasse piastra -135 0,5
55
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
fuori centro
8 montaggio DX 0 1,036
9 supporto DX 25 0,2
10 flangia bronzina 3 0,1
GAP 0 3,872
GAP max 3,872 mm
GAP min -3,872 mm
56
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Un gap minimo negativo non può certamente essere ammissibile
(GAP minimo = 0) , mentre per il gap massimo, si supponga sia
ammissibile raggiungere un valore massimo di 6[mm] (GAP
massimo = 6 mm).
Ora l’intervallo di variabilità del GAP trovato con il metodo WCA vale:
3,872 x 2 = 7,744 mm
Si intende contenere l’intervallo di variabilità a 6mm.
Supponiamo che i supporti siano componenti commerciali, per cui
non è possibile modificare né le tolleranze delle quote pallinate 5 e 9,
né i diametri dei fori del supporti 9 H9 (evidenziate in blu nella tabella
che segue).
Una tecnica per distribuire la correzione in proporzione alla
tolleranza di partenza, senza modificare alcune tolleranze fisse, è la
seguente:
Calcolare la somma delle semi-tolleranze fisse
q rappresenta il numero delle sole quote a tolleranza fissa.
In questo esempio:
Tf= 0,2 + 0,2 +1,036+1,036 = 2,472 mm
57
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
E’ evidente che l’intervallo di variabilità del gap sarà superiore a
2,472 mm x 2.
Calcolare la somma delle semi-tolleranze modificabili:
Dove p è il numero delle quote a tolleranza modificabile (p+q=n).
In questo esempio :
Tm= 1,4 mm
Determinare un fattore moltiplicativo F ottenuto dal rapporto
fra la semi-tolleranza obiettivo del gap, al netto delle semitolleranze
non modificabili, e la somma delle tolleranze
modificabili.
Correggere ogni semi-tolleranza modificabile in ragione del
fattore F. In questo esercizio bisogna ridurre i range di
tolleranza per i quali si possa modificare a un terzo il loro
valore iniziale per rientrare nelle specifiche di progetto:
58
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Nuova semi-tolleranza-iesima = Vecchia semi-tolleranza-iesima x F
valor
ID
medio t±
1 distanziale 35 0,3x0,377=0,1
2 puleggia 38 0,3x0,377=0,1
3 spallamento albero 6 0,1x0,377=0,05
4 flangia bronzina 3 0,1x0,377=0,05
5 supporto SX 25 0,2
fuori centro
6 montaggio SX 0
1,036
7 interasse piastra -132 0,5x0,377=0,2
fuori centro
8 montaggio DX 0
1,036
9 supporto DX 25 0,2
10 flangia bronzina 3 0,1x0,377=0,05
GAP 3 3
GAP max 6 mm
GAP min 0,00 mm
NOTA: E’ stato corretto il valore nominale dell’interasse di foratura
sulla piastra a 132 [mm] affinché il GAP sia convenientemente
centrato.
59
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
QUANDO IL METODO WCA E’ DA PREFERIRE.
Il caso della deroga dimostra come l’approccio WCA trascura il fatto
che l'eventualità di montare un attuatore che presenti
simultaneamente TUTTE e quattro le quote al limite di tolleranza
sfavorevole sia “piuttosto” remota.
L’approccio statistico si pone come obbiettivo di quantificare quanto
sia remota tale eventualità.
Prima di passare alla analisi dettagliata dei metodi statistici, bisogna
tuttavia sottolineare che in determinati casi la WCA è la scelta
migliore. Questo accade quando:
1 RISCHIO INACCETTABILE PER QUANTO BASSO
Il rischio va correlato con le possibili conseguenze derivanti dal
malfunzionamento delle parti di interesse.
E' assolutamente opportuno che progettisti di reattori nucleari, di
valvole cardiache, di componenti del settore spaziale e armamenti
applichino cautelativamente l'approccio WCA e non tollerino alcuna
probabilità di guasto.
60
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
2 BASSA QUANTITA’ DEL PRODOTTO DA
REALIZZARE
Per produzioni che riguardano meno di un migliaio di componenti,
applicare metodo statistici potrebbe risultare poco praticabile a
causa della ridotta numerosità e quindi della bassa significatività dei
risultati ottenibili.
3 NON SI CONOSCE IL PROCESSO O NON SI
DISPONE DEI DATI DI PROCESSO
Gli approcci statistici richiedono assunzioni sui parametri di processo
(cfr APPENDICE 2). Se il processo è una “scatola nera” la WCA
rimane la scelta più giusta purché sia stabilito un adeguato controllo
di processo.
4 LA CATENA DI TOLLERANZE RIGUARDA POCHE
(MENO DI 4) DIMENSIONI
Maggiore il numero delle dimensioni coinvolte, maggiore
l’opportunità di applicare l’approccio statistico invece di quello
tradizionale.
61
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Occorre osservare che, quando si utilizza la WCA (Worst Case
Analysis) e quindi si presuppone che non si possa mai uscire dalla
condizione di progetto, si sta implicitamente supponendo (o
rendendo obbligatorio) un controllo al 100% sulla produzione.
Non vi è infatti nessun nesso causale tra il metodo utilizzato nella
definizione delle tolleranze a disegno e l'esecuzione dei pezzi: le
prime sono stabilite dal progettista, mentre la seconda dipende dalla
variabilità del processo [6].
62
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
APPLICAZIONE DEL METODO RSS
(ROOT SUMS OF THE SQUARES)
63
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PRIMO PASSO NELL’APPROCCIO STATISTICO:
ROOT SUMS OF THE SQUARES
Il metodo WCA, come già espresso, è estremamente conservativo e
tanto più irrealistico quanto più sono le dimensioni la cui tolleranza
viene considerata congiuntamente a sfavore.
Il più semplice degli approcci statistici, denominato RSS, assume
che tutte le quote della catena di tolleranze possano essere
rappresentate da una distribuzione statistica gaussiana centrata sul
valor medio.
In termini di capacità produttiva (cfr APPENDICE 2), significa
supporre per ogni dimensione: CP=CPK=1.
Le semi-tolleranze equivalgono allora a 3 volte la deviazione
standard in base:
64
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Per definizione, il GAP è somma delle quote della catena di
tolleranza, le quali abbiamo detto supporre essere distribuzioni
gaussiane.
E’ dimostrabile che il GAP è a sua volta distribuzione gaussiana (cfr.
APPENDICE 1, pag 179) la cui deviazione standard è pari al
quadrato della somma dei quadrati delle deviazioni standard delle
distribuzioni addendo.
Sostituendo:
Per il metodo RSS, la semi-tolleranza del GAP è pari alla radice
della somma dei quadrati delle semi-tolleranze delle dimensioni
variabili del loop diagram.
65
CASO 5.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
GAP assiale di un motore elettrico
RSS (caso monodimensionale).
applicare tolerance stack-up e RSS a una catena di
tolleranze lineari lungo un asse
Ripercorrendo il caso del motore elettrico, ricordiamo l’obiettivo:
Il quale implica :
66
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Sommiamo i quadrati delle semi-tolleranza considerate inizialmente.
ID metodo RSS
valor
medio t± t²±
1 cuscinetto posteriore 12 0 0
2
rotore : distanza fra
battute 60 0,1 0,01
3 cuscinetto anteriore 12 0 0
4 quota calotta anteriore 2,4 0,2 0,04
5 carcassa pacco statore -88 0,6 0,36
6 quota calotta posteriore 3 0,2 0,04
GAP 1,4 somma 0,45
67
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Ovviamente, rispetto al metodo WCA, il valor medio del GAP non è
cambiato. Verrà attribuita però come semi tolleranza del GAP, la
radice della somma dei quadrati delle semi-tolleranze.
Secondo RSS:
GAP massimo = 1,4 + 0,67 = 2,07 mm
GAP minimo = 1,4 -0,67 = 0,73 mm
Nonostante l’intervallo di variabilità del GAP si sia ridotto del 40%
rispetto al caso WCA (passando da ±1,1mm a ±0,67mm), esso
risulta ancora superiore al limite di specifica (±0,45).
Nel contesto del metodo RSS, è sufficiente introdurre una delle tre
azioni correttive previste alle fine dell’esercizio 3 (la selezione degli
statori) per portarsi in condizione di conformità del GAP.
La quota nominale dell’albero deve essere lievemente ritoccata.
68
Infatti:
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
carcassa da 87,4 a 88,0 [mm]
ID metodo RSS valor medio t± t²±
1 cuscinetto posteriore 12 0 0
2 rotore : distanza fra battute 59,05 0,1 0,01
3 cuscinetto anteriore 12 0 0
4 quota calotta anteriore 2,4 0,2 0,04
5 carcassa pacco statore -87,7 0,3 0,09
6 quota calotta posteriore 3 0,2 0,04
GAP 0,75 somma 0,18
GAP massimo = 0,75 + 0,42 = 1,17 mm < 1,2 mm
GAP minimo = 0,75 - 0,42 = 0,32 mm > 0,3 mm
carcassa da 88,0 a 88,6 [mm] -> distanziale
ID metodo RSS
valor
medio t± t²±
1 cuscinetto posteriore 12 0 0
2 rotore : distanza fra battute 59,05 0,1 0,01
3 cuscinetto anteriore 12 0 0
4 quota calotta anteriore 2,4 0,2 0,04
5 carcassa pacco statore -88,3 0,3 0,09
6 quota calotta posteriore 3 0,2 0,04
8 spessore distanziale 0,6 0 0
GAP 0,75 somma 0,18
Che realizza i medesimi valori limite per il GAP.
69
CASO 6.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
GAP assiale di un albero fra due supporti con gioco
di assemblaggio
RSS (caso monodimensionale)
aggiungere l’aleatorietà (incertezza “cinematica”)
dovuta al fissaggio dei supporti.
70
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Andiamo a riconsiderare il caso analizzato in precedenza con il
metodo WCA.
Sommiamo i quadrati delle semi-tolleranze considerate inizialmente.
ID metodo RSS
valor
medio t± t^2±
1 distanziale 35 0,3 0,09
2 puleggia 38 0,3 0,09
3 spallamento albero 6 0,1 0,01
4 flangia bronzina 3 0,1 0,01
5 supporto SX 25 0,2 0,04
6
fuori centro
montaggio SX 0 1,036 1,073
7 interasse piastra -132 0,5 0,25
fuori centro
montaggio DX 0 1,036 1,073
8
9 supporto DX 25 0,2 0,04
10 flangia bronzina 3 0,1 0,01
GAP 3 somma: 2,687
La somma dei quadrati è pari a 2,687 [mm2]
La radice quadrata di tale somma è pari a 1,639 [mm]
Secondo il metodo RSS, quindi otteniamo:
GAP massimo : 3 + 1,639 = 4,639 [mm] < 6
GAP minimo : 3 - 1,639 = 1,361 [mm] > 0
71
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Contrariamente al metodo WCA, la RSS prevede non vi sia bisogno
di restringere alcun campo di tolleranza perché il GAP risulti
conforme, ovvero compreso fra 0 e 6 mm.
Il metodo MRSS: Modified Root Sum of Squares
Il metodo RSS ha attribuito al GAP, in questo esempio, una semitolleranza
quasi dimezzata rispetto alla WCA.
Entrambi i metodi rappresentano casi estremi:
La WCA parte dal presupposto che TUTTE le grandezze in
gioco siano contemporaneamente nella condizione di
maggiore sfavore
La RSS parte dal presupposto che TUTTE le grandezze in
gioco siano centrate (CP=CPK=1) nei rispettivi limiti di
tolleranza.
Per questo motivo è stato sviluppato un metodo denominato MRSS il
quale introduce un fattore correttivo Cf che accresce l’incertezza del
GAP determinato con il metodo RSS.
In particolare, la tolleranza del GAP viene determinata come:
72
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Diversi autori (cfr [4]) hanno suggerito un fattore correttivo Cf
compreso fra 1,4 e 1,8.
Storicamente, sebbene non vi sia nessuna ragione matematica a
giustificarlo, si assume:
Nel caso in analisi,
Cf=1,5
Riassumendo le diverse stime di variazione del GAP (in [mm]), il
metodo MRSS si colloca in posizione intermedia fra WCA e RSS.
73
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
LIMITI DEL METODO RSS
Si può ricorrere al metodo RSS se:
Si dispone dei dati di processo o si ha buona confidenza che
i processi siano sotto controllo. Questa condizione rende
plausibile l’ipotesi CP=CPK=1 per TUTTE le quote coinvolte.
Le dimensioni sono indipendenti fra loro e l’assemblaggio dei
componenti avviene in modo casuale (ovvero non ci sono
regole di selezione dei componenti da assemblare ed essi
appartengono a lotti di produzione qualunque).
Il GAP (o più in generale la grandezza di interesse) è
esprimibile come SOMMA delle altre dimensioni (cfr
ESEMPIO 1 di inapplicabilità).
74
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
E’ lecito attribuire distribuzione gaussiana alle dimensioni in
gioco. Tuttavia, in virtù del Teorema del Limite Centrale (per
il quale si rimanda alla APPENDICE 3 a pag. 204), anche in
presenza di distribuzione statistiche non normali, la
distribuzione della somma di tali campioni (GAP) potrebbe
risultare assimilabile a una distribuzione normale.
E’ infine opportuno che la catena di tolleranza comprenda
almeno 4 quote.
ESEMPIO 1 DI INAPPLICABILITA’ DEL METODO RSS
Il seguente esempio riguarda il caso di una funzione di trasferimento
che non è una somma.
Si ipotizzi che la variabilità di interesse, piuttosto che riguardare un
gap, sia relativa alla massima forza di compressione F di presse
idrauliche nominalmente identiche.
Tale forza dipende da due grandezze variabili schematizzabili come
distribuzioni gaussiane:
1. la massima pressione Pmax che la centralina che
equipaggia la pressa è in grado di conseguire
2. l’alesaggio d del cilindro idraulico.
75
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Non si può applicare il metodo RSS per stimare la variabilità della
forza perché il prodotto di due distribuzioni gaussiane NON è una
distribuzione gaussiana.
E’ però possibile risolvere il problema ricorrendo a una semplice
simulazione Monte Carlo. Si tratta di un metodo che affronteremo a
breve.
76
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
ESEMPIO 2 DI INAPPLICABILITA’ DEL METODO RSS
L’esempio che segue riguarda invece il caso di una dimensione che
non è lecito considerare descrivibile da una distribuzione gaussiana.
L’interasse di funzionamento di una maglia di catena ottenuta per
tranciatura cresce al procedere dell’usura dei punzoni che realizzano
i fori della maglia.
Per determinare lo sviluppo di una catena composta da una
moltitudine di maglie realizzate tutte dalla stessa trancia a poca
distanza temporale l’una dall’altra, sarebbe inopportuno considerare
per l’interasse fra i perni una distribuzione gaussiana dato che essa
77
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
è simmetrica e centrata rispetto al valor medio del range di
tolleranza.
In questo caso, eseguita una campagna di misurazione, andrebbe
identificata la funzione statistica approssimante (ad esempio una
esponenziale) per poi ricorrere a una simulazione Monte Carlo
(l’esempio è stato tratto da [3]).
78
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
APPLICAZIONE DEL METODO MONTE CARLO
79
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il metodo RSS presenta pesanti limiti:
Si possono affrontare solo problemi per i quali la funzione
obiettivo è somma di dimensioni aleatorie
Le dimensioni aleatorie possono essere esclusivamente
distribuzioni gaussiane
Tutti le dimensioni in gioco hanno medesime capability (si
veda APPENDICE 2 a pag. 185), centrate e simmetriche
all’interno dell’intervallo di specifica
Quando il problema da risolvere è troppo complesso per essere
trattato con il metodo RSS entra in scena il metodo Monte Carlo, che
esegue veri e propri esperimenti disponendo di generatori di numeri
casuali quali ad esempio il software Excel®.
Per ripassare come simulare distribuzioni gaussiane con Excel®, si
rimanda alla APPENDICE1 (pag.165).
80
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Questo metodo deve il suo nome al casinò del principato di Monaco,
celebre per il gioco d’azzardo, proprio perché sfrutta la generazione
di numeri casuali per simulare la performance del sistema.
Ingresso del Casinò di Monte Carlo, luglio 2024
(foto dell’autore)
81
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Le simulazioni Monte Carlo comportano i seguenti passaggi:
Identificazione delle variabili coinvolte.
Definizione di un modello matematico che descriva la
relazione tra dato di input e dato di output (performance).
Generazione dei numeri casuali che simulano i possibili
valori delle variabili in input.
Calcolo del risultato in output utilizzando i valori casuali
generati.
Iterazione dei passaggi 3 e 4 un gran numero di volte per
ottenere una stima statistica significativa del risultato.
82
CASO 7.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
richiesta di deroga per cilindro idraulico
Monte Carlo
applicare la simulazione a una catena di tolleranze
monodimensionale.
Si ripresenta qui il caso della richiesta di deroga analizzata al CASO
1 (pag. 19).
83
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Per iniziare, si applicano le medesime assunzioni adottate dal
metodo RSS: tutti i processi vengono considerati centrati e sotto
controllo, ovvero:
CP=CPk =1
Ne consegue che la deviazione delle dimensioni si ottiene dividendo
la semi-tolleranza per 3.
valor
ID Monte Carlo CP=CPK=1 medio t± σ = t /3
1 lunghezza canalina 418,8 0,2 0,0667
2 sede canalina flangia A 8,65 0,05 0,0167
3 lunghezza canna 400 0,2 0,0667
4 sede canalina flangia B 10,5 0 0
Utilizzando una funzione macro Excel è facile simulare il montaggio
virtuale di migliaia di cilindri, ognuno dei quali rappresenta una
combinazione statistica delle grandezze aleatorie in gioco.
84
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La macro esegue i seguenti passaggi:
PONI a 0 il valore di SCARTI
LEGGI il valore “numero cicli”
ESEGUI : -----------------------------------------------------
Attribuisci un valore randomico alle distribuzioni gaussiane
(dimensioni) nel rispetto dei parametri assegnati (valor
medio e deviazione).
In questo esempio è calcolata la quota 2:
Determina il valore del GAP (somma di 4 variabili)
SE il valore del GAP è minore del valore di soglia (0 in
questo caso), incrementa il numero degli SCARTI
Decrementa il contatore “numero di cicli”
------------------- RIPETI FINCHE’ “Numero cicli” >0
85
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
86
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Significatività del campione: è raccomandabile ripetere più RUN
(simulazioni) con il medesimo numero di cicli per verificare che il
valore di scarti trovati risulti all’incirca costante.
Ad esempio, lanciando 3 run ognuno da 10'000 cicli, si riscontra 1
solo scarto al termine di ogni simulazione.
VANTAGGIO 1
Mentre il metodo RSS è del tutto indifferente alla dimensione della
popolazione per la quale si esegue l’inferenza statistica, la
simulazione Monte Carlo permette di stimare la quantità di scarti o
anomalie che si verificheranno in base alle assunzioni adottate.
VANTAGGIO 2
La simulazione Monte Carlo offre indubbiamente una superiore
flessibilità.
Ad esempio, si potrebbe lanciare una simulazione per la quale per
tutte le dimensioni valga CP=1 e CPK=0,5.
Dato il valore di CP, le deviazioni non cambiano.
87
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Per quanto riguarda i CPK, per ognuna delle 3 variabili, la media
potrebbe trovarsi più vicina al limite superiore o a quello inferiore.
Considerando il caso più sfavorevole:
Valor medio vicino al LS (limite superiore) per la lunghezza
della canalina
Valor medio vicino al LI (limite inferiore) per le altre 2
dimensioni
88
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
ID
Monte Carlo
CP=1 CPK=0,5 LS LI σ = t /3
valor
medio
valor
medio
1 lunghezza canalina 419 0,066667 =LS-3σ/2 418,9
2 sede canalina flangia A 10,5 0
3 lunghezza canna 399,8 0,066667 =LI+3σ/2 399,9
4 sede canalina flangia B 8,6 0,016667 =LI+3σ/2 8,625
Aggiornati i valori sul foglio excel per quanto riguarda i soli valori
medi, si eseguono 3 ulteriori simulazioni per il montaggio di 10000
unità.
In questa configurazione, si ottengono 972, 910 e 959 scarti.
89
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Se il numero di scarti sembra molto elevato, si consideri che in
questa simulazione, per le ipotesi adottate sui CPK:
il 6,7% delle canaline sono fuori tolleranza (superano il
Limite Superiore)
1-DISTRIB.NORM(419; 418,9 ; 0,0666667;1) = 6,7%
il 6,7% delle canne sono fuori tolleranza (al di sotto del
Limite Inferiore)
DISTRIB.NORM(399,8; 399,9 ; 0,0666667;1) = 6,7%
il 6,7% delle flange A presentano la profondità della sede
minorata (al di sotto del Limite Inferiore)
DISTRIB.NORM(8,620; 8,625; 0,0166667;1) = 6,7%
il 100% delle flange B presentano profondità della sede
minorata a 10,5mm (oggetto della deroga)
90
CASO 8.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
GAP assiale di un motore elettrico
Monte Carlo (caso monodimensionale).
progettare la simulazione di una catena di tolleranze
lineari lungo un asse
ID simulazione Monte Carlo
valor
medio t±
CP=CPK=1
σ=t/3
1 cuscinetto posteriore 12 0 0
2 rotore : distanza fra battute 60 0,1 0,033333
3 cuscinetto anteriore 12 0 0
4 quota calotta anteriore 2,4 0,2 0,066667
5 carcassa pacco statore -88 0,6 0,2
6 quota calotta posteriore 3 0,2 0,066667
91
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Tornando al caso del motore elettrico già visto in precedenza, si può
creare una simulazione con le ipotesi del metodo RSS.
Ogni riga del foglio excel rappresenterà la catena di tolleranze di un
motore simulato.
Nelle colonne, si ricorre alla funzione INV.NORM invocando il valor
medio e inserendo come deviazione un terzo della semi-tolleranza,
nel rispetto della condizione CP=CPK=1.
Ad esempio nel caso della quota relativa alla carcassa :
Simulati oltre 12000 motori (=12000 righe copiate), è immediato
calcolare MEDIA e DEVIAZIONE del GAP, che risultano ovviamente
molto vicini ai valori determinati con il metodo RSS:
Si ha dunque conferma che il GAP è una distribuzione gaussiana
combinazione lineare delle distribuzioni gaussiane adottate per
schematizzare le dimensioni coinvolte nella catena di tolleranze.
92
PROBLEMA
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La quota della carcassa è quella soggetta al più ampio intervallo di
tolleranza (±0,6 mm). Supponendo che il fornitore della carcassa
fosse disponibile a impegnarsi a contratto per garantire per la quota
in questione CPK≥1,5, si avrebbero ancora scarti?
Svolgimento
Dato che CP≥CPK, il caso più critico è quello per il quale:
CP = CPK = 1,5
Dalla definizione di CP si determina il valore di σ :
Si corregge la deviazione nella colonna E:
E si determina la nuova semi-tolleranza del GAP che risulta ridotta a
0,52 mm, comunque superiore a quella ammessa dal costruttore di
anelli di compensazione (pari, si ricorda, a (1,2-0,3) / 2 = 0,45 mm).
93
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si corregge quindi la quota nominale del rotore in maniera da
centrare a 0,75 il valor medio del GAP.
Nella colonna H viene aggiunto un contatore di scarti (che fornisce il
valore 1 se GAP>1,2 oppure GAP<0,3 mm).
94
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Eseguendo la conta dei valori nella colonna H, si trova che il valore
di motori con GAP fuori specifica ammonta circa a:
E’ importante osservare che è opportuno aumentare la dimensione
della popolazione di motori osservati fino a quando simulazioni
successive forniscono un valore ripetibile della deviazione del GAP.
95
CASO 9.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
GAP assiale di un albero fra due supporti con gioco
di assemblaggio
Monte Carlo (caso monodimensionale)
aggiungere l’aleatorietà (incertezza “cinematica”)
dovuta al fissaggio dei supporti.
96
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si verificano i risultati ottenuti in precedenza con il metodo RSS,
applicando le medesime ipotesi (CP=CPK=1) alle dimensioni trattate
con una simulazione Monte Carlo.
Similmente al caso precedente, a ogni dimensione coinvolta nella
catena di tolleranze è dedicata una colonna del foglio excel.
Valor medio e deviazione sono riportati in una tabella riassuntiva
collocata a destra nel foglio elettronico.
Nella colonna K, il GAP si ricava come combinazione lineare delle 10
dimensioni, mentre la colonna L verifica che il GAP sia all’interno
dell’intervallo di specifica (riportando ‘1’ in caso di scarto).
Ogni riga rappresenta quindi un ipotetico albero fra due supporti del
quale si calcola il GAP.
97
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
98
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Avendo esteso il calcolo a un numero elevato di motori (20'000), si
ottengono per il GAP valori medi e deviazioni del tutto aderenti alla
stima RSS:
99
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
100
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PARTE II
101
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
102
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Tolleranze geometriche (o di forma) e metodo RSS.
CASO 10.
Titolo:
Metodo:
Scopo:
perno che trafigge due piastre
WCA e RSS
estendere l’applicazione di WCA e RSS a casi che
comprendono tolleranze di forma.
Consideriamo il caso semplice di due piastre sovrapposte ognuna
avente un foro di diametro D. Come UNICA tolleranza geometrica
consideriamo dapprima la sola tolleranza di localizzazione del foro
rispetto ai due piani A e B rispetto ai quali si deve immaginare le due
piastre siano posizionate e fissate.
103
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La tolleranza di localizzazione prevede che l’asse del foro sia
compreso in un cilindro di diametro e avente asse ortogonale al
piano di proiezione e giacente nella posizione teorica esatta del foro
considerato.
Secondo WCA, un perno perfetto per poter trafiggere entrambe le
piastre deve avere diametro massimo d tale che :
Se ad esempio fosse e = 0,1[mm] deve risultare:
d ≤ D - 0,1 mm
104
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Secondo RSS invece, un perno per poter trafiggere entrambe le
piastre deve avere diametro massimo d tale che :
Il metodo RSS infatti, a differenza del metodo WCA, non considera i
fori delle due piastre al limite di superiore della tolleranza di
localizzazione E in opposizione di fase.
Aggiungiamo adesso l’errore di rotondità dei fori e supponiamo che
per entrambi i fori valga c = 0,05mm.
La zona di tolleranza è limitata da due cilindri concentrici i cui raggi
differiscono del valore c.
105
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Secondo il metodo WCA, un perno per poter trafiggere entrambe le
piastre deve avere ora un diametro massimo d tale che :
Da cui :
d ≤ D - 0,2 mm
Secondo il metodo RSS invece, il quale non considera l’errore di
rotondità al limite superiore, un perno per poter trafiggere entrambe
le piastre deve avere diametro massimo d tale che :
106
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Aggiungiamo ora l’errore di cilindricità del perno, pari a:
f=0,05mm
Ancora la zona di tolleranza del perno è limitata da due cilindri
concentrici i cui raggi differiscono del valore f.
Secondo la WCA, un perno per poter trafiggere entrambe le piastre
deve avere diametro massimo d tale che:
Per cui d ≤ D - 0,3
107
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Secondo la RSS invece, un perno per poter trafiggere entrambe le
piastre deve avere diametro massimo d tale che:
Da cui d ≤ D - 0,14
In conclusione, nel caso finale, il metodo RSS richiede che il
diametro massimo del perno sia minorato rispetto al foro meno della
metà rispetto all’analisi WCA!
(D-d)
solo
localizzazione
localizzazione
+rotondità
localizzazione
+rotondità
+cilindricità
WCA 0,1 0,2 0,3
RSS 0,07 0,1 0,14
108
CASO 11.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
pompa volumetrica a ingranaggi interni
metodo WCA e misto WCA-RSS
caso complesso di gestione di un set di tolleranze di
forma.
Cerchiamo ora l’analogia con il caso di una pompa volumetrica a
ingranaggi interni.
L’architettura consiste in un albero che trascina l’orbitale interno di n
denti, il quale ingrana con un orbitale esterno dotato di (n+1) vani.
gr1 = gioco radiale fra albero e orbitale interno
gr2 = gioco radiale fra orbitale esterno e corpo pompa
109
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
L’orbitale esterno ruota guidato dal foro ricavato nel corpo pompa.
Il moto relativo fra i due ingranaggi determina il trasferimento del
fluido.
Per contenere le fughe e avere un buon rendimento volumetrico, un
primo dimensionamento di tentativo prevede i seguenti
accoppiamenti:
Albero
Foro orbitale interno
110
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Da cui risulta
Diametro esterno orbitale esterno
Foro carcassa
Da cui risulta
Il gioco diametrale minimo totale vale dunque:
111
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Cui corrisponde un gioco radiale minimo pari a :
Riguardo le tolleranze geometriche, limitiamoci per semplicità a
considerare le seguenti:
incertezza di localizzazione del foro nel corpo pompa
(e = 0,08)
cilindricità dell’albero
(f= 0,05)
112
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
oscillazione dell’orbitale interno
(ti=0,05)
oscillazione dell’orbitale esterno
(te=0,06)
La tolleranza di localizzazione prevede che in ogni piano di misura
perpendicolare all’asse di rotazione preso a riferimento, il profilo
giaccia fra due cerchi concentrici i cui raggi differiscono del valore t
ed il cui centro coincide con l’asse di rotazione stesso.
113
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
In analogia al caso precedente, affinché la pompa si possa
assemblare e possa ruotare liberamente, risulta evidente che in
logica WCA il gioco radiale minimo (35um) deve risultare uguale o
superiore alla somma di tutte le incertezze geometriche pensate a
sfavore e al limite superiore.
Nel caso specifico, potremmo rappresentare entrambi gli errori di
oscillazione in fase fra loro e concordi con la deformazione
dell’albero (a sinistra nel disegno di seguito) mentre l’errore di
localizzazione del foro (e/2) in controfase rispetto ai precedenti (a
destra nel disegno).
114
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Questa estrema deriva geometrica deve essere “recuperata” dal
gioco radiale minimo del sistema.
Nel caso specifico dovrebbe risultare:
Mentre invece :
Il dimensionamento di primo tentativo della pompa è decisamente
bocciato dall’analisi WCA.
Si noti che questa analisi non include le sedi sulle quali ruota
l’albero. Si suppone che tali sedi abbiano, rispetto all’albero, gioco
sufficiente a compensare gli errori.
115
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Metodo misto RSS– WCA
In analogia al caso 10, si applica nel seguito un modello ibrido. La
pompa supera la verifica se il gioco radiale minimo (calcolato
con metodo WCA) è non inferiore al mix di errori geometrici
definito con il metodo RSS.
Con questa logica :
Nonostante l’errore geometrico complessivo da considerare per il
metodo RSS sia quasi la metà quello della WCA, la verifica risulta
ancora non soddisfatta.
116
CASO 12.
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Titolo:
Metodo:
Scopo:
pompa volumetrica a ingranaggi interni
Monte Carlo
determinare l’incidenza degli scarti in un caso
complesso di gestione di tolleranze geometriche e di
forma.
Con le stesse ipotesi del caso
precedente, si determini la
percentuale di pompe da
scartare:
1) nelle condizioni
proprie del metodo
RSS.
2) Supponendo che per
le tolleranze
geometriche in gioco
si realizzi CPk=1,33 e
per quelle
dimensionali
CPk= 1,5.
117
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Foglio Excel® per il primo scenario.
In un angolo del foglio, si specifichino media e deviazione (pari a un
terzo la semi tolleranza in base all’ipotesi) per gli errori di
localizzazione
Nella prima riga si simula un set di tolleranze geometriche (puntando
ai parametri di cui sopra).
Nella colonna “Somma” si calcola la somma algebrica dei 4 errori
geometrici. Realizzate 3400 righe analoghe, si può eseguire una
analisi statistica dell’errore geometrico totale (somma).
118
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Non meraviglia che in media tale errore sia praticamente zero e che
tre volte la sua deviazione corrisponda ai 94 micron trovati con il
metodo RSS al caso precedente.
Si può creare ora una tabella relativa alle distribuzioni gaussiane
associate alle tolleranze dimensionali.
Si completano le 3400 righe aggiungendo “l’estrazione statistica” dei
valori specifici dei quattro diametri.
119
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
120
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Nella colonna K si calcola il gioco diametrale:
Gd1= [Orbitale interno – albero]
Nella colonna L si calcola il gioco diametrale:
Gd2= [Foro corpo - Orbitale esterno]
Nella colonna M si calcola il gioco radiale totale:
Grad= [Gd1+Gd2]/2
Nella colonna N si scrive 1 (=scarto) nel caso risulti:
somma > Grad
ovvero se lo specifico gioco radiale di quella riga-pompa non è in
grado di compensare lo specifico errore geometrico totale
Il numero di scarti, seppure notevole, non risulta elevatissimo. In altri
termini la simulazione porta a risultati più benevoli del metodo misto
RSS-WCA, che boccia la verifica. Il metodo misto, infatti, risulta più
restrittivo di una simulazione RSS perché applica la WCA alle
tolleranze dimensionali.
121
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Secondo scenario (CPk > 1).
Il foglio elettronico viene modificato rispetto ai parametri statistici.
Per le tolleranze dimensionali vale Cpk=1,33.
Il caso più critico è quello di considerare Cp=Cpk perché in questo
caso la deviazione assume il valore massimo ammissibile: 8σ
coprono l’intervallo 2t.
Di conseguenza la deviazione della somma degli errori geometrici si
riduce:
errori geometrici = 0 ± 71 micron
122
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Per le tolleranze geometriche, invece, 9σ coprono la distanza fra
limite superiore e limite inferiore.
Risultano ore 138 pompe virtualmente simulate non funzionati, cioè il
4% del totale.
123
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
124
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
TOLERANCE STACK-UP BIDIMENSIONALI
Nel caso di problemi bidimensionali, occorre ricorrere a una
rappresentazione vettoriale della catena di quote tollerate per
ricondursi in definitiva a un caso monodimensionale.
125
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 13.
Titolo:
Metodo:
Scopo:
fissaggio di un motoriduttore
metodo WCA e RSS+Monte Carlo
estendere la simulazione a un caso bidimensionale.
Nel seguito si analizza un caso semplice.
Si intenda disegnare una piastra in zama sulla quale fissare
mediante 4 viti un motoriduttore commerciale.
126
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La carcassa del riduttore è dotata di 4 fori passanti, due dei quali (nei
punti A e B) dotati di una borchia di centraggio avente diametro 8,8 0
-0,3
127
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Come si nota nel disegno del riduttore, l’interasse in X vale 134 ± 0,2
mm mentre quello in Y 40 ± 0,2 mm.
La piastra abbia invece una tolleranza dimensionale ± 0,2
sull’interasse 134 e ±0,1 sull’interasse 40.
In relazione alla incertezza di localizzazione delle borchie sul
riduttore e delle poppette sulla piastra, si intende determinare quale
deve essere la maggiorazione minima del foro sulle poppette perché
il montaggio risulti sempre possibile.
128
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
METODO WCA
Si considerino le borchie alla massima distanza diagonale, la quale
risulta applicando il teorema di Pitagora: 140,06 mm.
Le poppette sul corpo del riduttore hanno invece distanza diagonale
minima pari a 139,59 mm.
Di conseguenza la maggiorazione dei fori delle poppette deve
essere:
(140,06-139,59)/2 = 0,47/2 = 0,235 mm
Secondo la WCA, i fori di centraggio dovranno avere diametro
MINIMO:
8,8 + 0,47 = 9,27 mm
129
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
METODO RSS / MONTE CARLO
Si applichi ai 4 interassi in gioco una distribuzione gaussiana
centrata nel valor medio.
Il tolerance stack consiste in questo caso di 4 vettori:
i vettori a e b considerano le tolleranze della piastra, quelli c e d le
tolleranze del corpo riduttore.
Partenza dal centro del foro A (piastra)
Vettore a. Ci si sposta secondo X di:
= INV.NORM(CASUALE(); 134; 0,2/3)
Vettore b. Ci si sposta secondo Y di :
= INV.NORM(CASUALE(); 40; 0,1/3)
130
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Vettore c. Si retrocede secondo X di:
= -INV.NORM(CASUALE(); 134; 0,2/3)
Vettore d. Si retrocede secondo Y di:
= -INV.NORM(CASUALE(); 40; 0,2/3)
Il gap è rappresentato dalla distanza del punto trovato al punto di
partenza.
NB: Come deviazione standard delle distribuzioni, si è considerato
un terzo il valore della semi tolleranza della dimensione, nel rispetto
della ipotesi CP=CPk=1 (cfr pag. 64).
131
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Mediamente sia DX=a+c che DY=b+d hanno valore nullo, ma quello
che a noi interessa è la deviazione standard, che possiamo
facilmente calcolare con un foglio excel.
Il “gap” nelle due direzioni, ha un valore 3 sigma che vale:
DX 0 ± (0,094 x 3) = 0 ± 0,282
DY 0 ± (0,075 x 3) = 0 ± 0,226
Applicando il teorema di Pitagora :
Secondo il metodo statistico, i fori di centraggio dovranno avere
diametro MINIMO:
8,8 + 0,36 = 9,16 mm
132
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Anche su un caso di sole 4 quote, il metodo statistico si è
confermato meno restrittivo della WCA (0,36 < 0,47).
Esistono software, quali l’economico ToleranceCalc6® (cfr
https://tolerancecalc.com/index.php), che realizzano simulazioni
Monte Carlo per catene di tolleranze mono o bidimensionali.
Nel caso di cui sopra, inseriti i 4 vettori e le rispettive tolleranze, si
ottengono risultati del tutto analoghi per quanto riguarda la
deviazione standard di DX e di DY (e ovviamente il valore di DX e di
DY secondo la WCA).
133
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 14.
Titolo: staffa con 4 fori [5]
Metodo: Monte Carlo
Scopo: utilizzare un software commerciale
La posizione del foro B sia quotata rispetto al foro A.
La posizione del foro C sia quotata rispetto al foro B.
La posizione del foro D sia quotata rispetto al foro C.
134
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Utilizzando il software Tolerance Calc®, intendiamo determinare il
“gap” fra il centro del foro A, che fa da riferimento (“Datum”), e il
centro del foro D. Si utilizzerà la cascata di quote tollerate
rappresentate dalla spezzata vettoriale (tolerance stack-up) la quale
viene importata in Calc® in formato DXF direttamente dal CAD.
In questo esempio (dimensioni in pollici) viene inserita dimensione
nominale e tolleranza del quinto vettore (in colore rosso).
135
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Sia L il vettore congiungente il centro del foro A (Datum) e centro del
foro D (punto di interesse).
136
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La schermata dei risultati riporta a destra i valori di L secondo la
Worst Case Analysis:
Lmax = 2,636”
Lmin = 2,465”
Lmax-Lmin = 0,171”
In base al metodo Monte Carlo, si ottiene invece una deviazione
standard pari a 0,014”.
Lmax = 2,549” + 0,014” x 3 = 2,591“
Lmin = 2,5492 – 0,014” x 3 = 2,507”
Lmax-Lmin = 0,084”
La distanza fra il punto A e il punto D secondo la simulazione Monte
Carlo ha una incertezza inferiore alla metà l’incertezza ottenuta con
la Worst Case Analysis.
137
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 15.
Titolo:
Metodo:
Scopo:
Ruota libera
WCA
soluzione trigonometrica applicata a un caso
bidimensionale
Si consideri una ruota libera in condizione di riposo.
Si intende valutare il range di variabilità della lunghezza della molla
precaricata che insiste sulla sfera.
138
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Questa costruzione si basa sulla constatazione che essendo sfera e
anello esterno profili coniugati, la normale al punto di contatto passa
per il centro dell’anello ed è dunque coincidente con il raggio stesso
dell’anello.
Dati:
quota
quota
quota
quota
a = 40 ± 0,2 mm
b = 5 ± 0,1 mm
R = 70 ± 0,4 mm
r = 10 mm
Semplificazioni
Si è trascurata la tolleranza del raggio r della sfera perché
trascurabile rispetto alle altre tolleranze.
La distanza fra
l’estremità della sfera e il
piano di appoggio della
molla sulla sfera si
considera invariante e
pari a 2 mm.
139
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
È evidente che al variare della quota a e della quota R, il punto di
contatto della sfera con l’anello esterno varia.
Di conseguenza varia l’angolo φ.
Tale angolo può essere determinato in base alla considerazione che:
Da cui :
La quota di interesse vale invece:
140
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Inserendo i valori nominali, si ottiene:
Al diminuire di φ, il punto di contatto sfera-anello si sposta verso
sinistra e la lunghezza diminuisce (=la molla è più caricata).
Perché questo succeda, è bene che a cresca ed R diminuisca.
Infine, è chiaro che la lunghezza della molla si riduce se b cresce.
Le condizioni di spazio minimo per la molla (=lunghezza minima)
sono dunque:
a = 40,2 mm
b = 5,1 mm
R = 69,6 mm
141
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Le condizioni di lunghezza massima, al contrario, sono:
a = 39,8 mm
b = 4,9 mm
R = 70,4 mm
Si può osservare che il valore minimo e quello massimo non sono
esattamente simmetrici rispetto al valore medio della lunghezza, a
causa delle funzioni trigonometriche in gioco.
142
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 16.
Titolo:
Metodo:
Scopo:
Ruota libera
Monte Carlo
soluzione trigonometrica applicata a un caso
bidimensionale
Dato che la quota di interesse l0 (la lunghezza della molla
precaricata) non è semplicemente esprimibile come somma delle
dimensioni variabili, il metodo RSS non è applicabile.
143
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Occorre dunque ricorrere a una simulazione Monte Carlo, per la
quale varrà l’ipotesi per cui
Cp=Cpk=1
per tutte le dimensioni in gioco.
Si utilizzi per l’analisi un foglio elettronico in cui vengano riportate per
le 3 dimensioni variabili: valor medio, semi tolleranza t, deviazione
(date le ipotesi, ovviamente risulta σ= t / 3)
Quindi per ogni dimensione variabile, si richiede al foglio Excel® di
“sorteggiare” un campione di una distribuzione gaussiana avente
come valor medio e deviazione quelli assegnati alla dimensione in
questione.
144
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Nella colonna E ed F vengono invece calcolati per questo set di
variabili, i valori rispettivamente di φ e della lunghezza a disposizione
della molla.
Dopo aver clonato la seconda riga alcune migliaia di volte a simulare
migliaia di ruote libere, si può passare a studiare la grandezza
lunghezza risultante.
ATTENZIONE: il risultato non è una funzione gaussiana, dato che
non è ottenuta come somma o sottrazione di funzioni gaussiane, per
cui sarebbe improprio calcolarne la deviazione standard.
Tuttavia, è possibile verificarne i valori limite e il valore medio,
riscontrando, inutile dirlo, un range di variabilità ridotto rispetto al
caso WCA.
145
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il risultato finale è il seguente:
Confrontato con il metodo WCA, si riscontra per il metodo RSS un
range di incertezza più ridotto per la dimensione di interesse.
146
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASI NON LINEARI
CASO 17.
Titolo:
Metodo:
Scopo:
Regolatore di pressione
Monte Carlo
determinare come varia la performance in un
contesto di dipendenza non lineare.
Si supponga di dover progettare un regolatore di pressione.
A causa delle tolleranze in gioco, la reale pressione di intervento del
regolatore non sarà sempre quella nominale di progetto.
Il regolatore di pressione limita il valore di pressione nella camera A
per mezzo di un elemento di tenuta (1) mantenuto in sede da una
molla (2) precaricata.
Quando la risultante della differenza di pressione agente
sull’elemento otturatore vince la forza di compressione della molla, la
valvola si apre mettendo in comunicazione le due camere.
147
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Applicando una simulazione Monte Carlo, verrà stimato quanto
possa variare la pressione di intervento.
Per determinare la pressione di intervento, ci si limiti a considerare il
seguente equilibrio statico :
[1]
Dove k ed x0 sono rispettivamente la costante elastica e il precarico
della molla, mentre d è il diametro del foro di passaggio.
148
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si supponga che:
La pressione di intervento di progetto sia :
La costante elastica della molla, in esecuzione precisa, sia
affetta da un errore del 10%:
Il foro di passaggio sia :
[N/mm]
[mm]
Il precarico minimo della molla derivi dalla somma di 4
dimensioni soggette a tolleranza, una delle quali la
lunghezza libera della molla L0:
149
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Applicando i principi della WCA :
Utilizzando invece la RSS:
Applicando l’equazione [1], ai valori nominali risulta che la pressione
di intervento nominale vale:
Il metodo statistico RSS non è applicabile al problema nel suo
complesso poiché l’equazione [1] non riguarda la
somma bensì il prodotto di variabili aleatorie.
In un foglio di calcolo si simulerà un numero elevato di possibili
varianti di regolatori di pressione (oltre 1000), generando l’incontro
delle dimensioni chiave a determinare la pressione di intervento nel
rispetto di opportune distribuzioni statistiche.
150
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si dedichi una prima colonna alla costante elastica:
k: 70±7 [N/mm]
valor medio 70 deviazione 7/3=2,333
La seconda colonna al diametro d:
d: 5,006±0,006 [mm]
valor medio 5,006 deviazione 0,006/3=0,002
La terza colonna al precarico :
Valor medio 5 deviazione 0,32/3 = 0,107
151
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Ricavando il valore di pressione:
Si ottiene infine stima del valor medio e della deviazione:
Per il metodo Monte Carlo la pressione minima di intervento può
variare in un intervallo ampio poco più di 40 [bar] (compreso tra 156
e 198 [bar]).
152
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
L’analisi WCA indica invece un ambito di variabilità di ampiezza
quasi doppia:
Una estesa campagna di test ha confermato la previsione del
metodo Monte Carlo. Il metodo WCA, al contrario, fornisce un range
di variabilità di ampiezza irrealistica.
153
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 18.
Titolo:
Metodo:
Scopo:
Pompa volumetrica alternativa
Monte Carlo
Scegliere, a parità di tolleranze, la soluzione più
robusta.
Si supponga di dover progettare una pompa volumetrica alternativa.
Questa macchina operatrice è composta da un motore elettrico, da
un manovellismo di spinta agente su un pistone che fa tenuta
all’interno di una canna e da una serie di valvole di aspirazione e
scarico.
154
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La portata Q risulta quindi :
Con Q[lpm] se :
η rendimento volumetrico
d[dm] alesaggio ovvero diametro interno della canna
c[dm] corsa dello stantuffo
n[rpm] giri del motore
La robustezza di un progetto è la capacità di fornire una performance
stabile nonostante l’inevitabile variabilità degli input (rumore).
Nell’analisi di questo caso, si cercherà, tra 2 alternative, la soluzione
più robusta, applicando il metodo Monte Carlo.
155
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
ALTERNATIVA A:
Motore a 4 poli
Per tale alternativa, applicando la [1] e supponendo un rendimento
volumetrico del 90%, risulta nominalmente:
ALTERNATIVA B:
Motore a 2 poli
Per tale alternativa, applicando la [1] risulta nominalmente:
Si noti che entrambe le alternative prevedono:
la medesima tolleranza del diametro della canna d, la quale
deve subire trattamenti termici di indurimento
medesimo rendimento volumetrico pari a 0,9
medesimo valore nominale e tolleranza per la corsa
medesima incertezza sul regime di rotazione del motore
156
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Nel seguito si è eseguita una simulazione per ognuno dei due
scenari, ipotizzando Cp=Cpk=1.
Per la alternativa A :
d = INV.NORM(CASUALE();40,05;0,017)
c = INV.NORM(CASUALE();30;0,03333)
n = INV.NORM(CASUALE();1500;16,6666)
Q = 0,9*PI.GRECO()*d^2*c*n/4000000
157
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Analizzando i risultati statistici della funzione aleatoria risultante, si
ha per Q:
Q MEDIA 51 [lpm] DEV.ST 0,57 [lpm]
La portata ha dunque un range di incertezza pari a :
6 x 0, 57 = 3,4 [lpm]
Per la alternativa B :
d = INV.NORM(CASUALE(); 28,342; 0,014)
c = INV.NORM(CASUALE(); 30; 0,03333)
n = INV.NORM(CASUALE(); 3000; 16,6666)
Q = 0,9*PI.GRECO()*d^2*c*n/4000000
Si ottiene ora per Q:
Q MEDIA 51 [lpm] DEV.ST 0,29 [lpm]
La portata totalizza in questo caso un range di incertezza pari a :
6 x 0, 29 = 1,7 [lpm]
158
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
L’alternativa A realizza Q = 51 ± 1,7 [lpm] = 51 ± 3%
L’alternativa B realizza Q = 51 ± 0,9 [lpm] = 51 ± 1,7%
In altri termini, a parità di requisiti sulla portata, la capability di
processo del progetto B è quasi doppia rispetto a quella del progetto
A!
Questo sorprendente risultato deriva dal fatto che l’alesaggio ha
influenza quadratica sulla prestazione in output (la portata).
159
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La soluzione B, infatti, non ricorre a costosi restringimenti del campo
di tolleranza che rimane per la canna in classe IT10. L’errore sul
raggio è del tutto paragonabile per le due canne.
Tuttavia, rispetto alla soluzione A, la soluzione B è avvantaggiata da
una minore incertezza sulla cilindrata.
ANALOGIA: Riducendo la cilindrata a favore di un regime di
rotazione più elevato, è stato possibile, nel caso di una pompa ad
ingranaggi, eliminare la necessità di suddividere i componenti
prodotti in classi prestazionali. In questo contesto, il parametro di
performance era la pressione massima.
160
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CONCLUSIONE
Non esiste un metodo per eseguire il tolerance stack up superiore in
termini assoluti.
Il metodo WCA è certamente il metodo più cautelativo, ma nella
maggior parte delle applicazioni, il metodo Monte Carlo è da
preferire.
In primo luogo, la simulazione Monte Carlo fornisce
certamente risultati più realistici evitando di considerare, al
contrario della WCA, che tutte le variabili in gioco siano al
massimo della tolleranza CONTEMPORANEAMENTE.
In secondo luogo, mentre il metodo WCA porta a un risultato
deterministico (passa/non passa), il metodo Monte Carlo
permette di valutare diversi scenari, con esiti probabilistici
basati su differenti assunzioni sui metodi produttivi e di
controllo messi in atto.
In altre parole, il metodo Monte Carlo offre una visione
sfumata della realtà, nel senso che, a seconda delle mutevoli
condizioni al contorno, il risultato può variare.
Ingegneristicamente, non sempre 1+2 fa 3!
E’ altresì evidente che l’applicazione del metodo Monte Carlo
richiede una maggiore consapevolezza delle ipotesi su cui
si basa la simulazione, fornendo una straordinaria
161
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
opportunità di allineamento fra le diverse professionalità
coinvolte: dal progettista all’esperto del controllo qualità, dal
fornitore al tecnico di produzione.
La simulazione permette di trattare facilmente sistemi con
molte variabili e interazioni non lineari, potendo modellare
tolleranze non gaussiane e correlazioni complesse tra
variabili.
Nella pratica, il metodo WCA può portare all’adozione di tolleranze
eccessivamente stringenti che aumentano i costi di produzione
senza un reale beneficio pratico, poiché considera scenari estremi e
improbabili.
Il metodo Monte Carlo, invece, permette di identificare tolleranze
ottimali e ben bilanciate, evitando eccessi di rigore e fornendo
elementi per ridurre sprechi e variabilità, ottenendo progetti più stabili
e con performance soggette a minore variabilità (si vedano ad
esempio il CASO 17 e il CASO 18).
162
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Requisiti per l'applicazione del metodo Monte Carlo:
‣ Competenze: È necessario avere competenze in statistica,
analisi dei dati e simulazioni Monte Carlo. Programmi di
formazione devono assicurare che tali competenze siano
diffuse all'interno dell'azienda.
‣ Comunicazione e allineamento: È essenziale una buona
comunicazione e allineamento tra gli attori coinvolti, sia
internamente che esternamente all'azienda. I fornitori
devono essere coinvolti nella definizione delle ipotesi di
capacità produttiva e dei controlli su cui basare il modello di
simulazione.
‣ Raccolta dati: Sono necessarie campagne di misurazione
per raccogliere dati accurati sulle dimensioni dei componenti
prodotti.
‣ Integrazione: Il metodo Monte Carlo deve essere integrato
nei processi di progettazione e sviluppo del prodotto.
‣ Verifica periodica: Le ipotesi alla base della simulazione
devono essere periodicamente riviste e verificate, poiché il
processo potrebbe subire cambiamenti.
163
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
‣ Strumenti software: Utilizzare software di simulazione
adeguati (Excel®, Matlab®, Minitab®, o software CAD con
moduli di analisi delle tolleranze).
Valori necessari per un uso efficace del metodo
Monte Carlo:
Approccio data-driven: Il decision-making deve basarsi su
un'accurata analisi e interpretazione dei dati.
Standardizzazione: È necessario definire e mantenere
standard di qualità per la raccolta dei dati e l'esecuzione
delle simulazioni.
Trasparenza e condivisione: Deve stabilirsi una robusta
comunicazione, collaborazione e condivisione, tra tutti i
soggetti coinvolti, inclusi i fornitori esterni.
Ciclo PDCA: Occorre implementare un sistema di feedback
che migliori la raccolta dati e la simulazione, seguendo il
ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) per la retrospettiva e il
miglioramento continuo.
164
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
APPENDICE 1
Statistica elementare e funzioni EXCEL.
Questa appendice non ha certo la pretesa di sostituirsi a un testo di
statistica.
Lo scopo, attraverso un esempio pratico, è invece quello di:
rivedere alcune proprietà della curva gaussiana
richiamare le funzioni Excel® utili per le simulazioni Monte
Carlo.
165
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
VERIFICA DETERMINISTICA DI UNA MOLLA
Si supponga di dover eseguire la verifica progettuale di una molla a
compressione.
Applicando l’approccio tradizionale deterministico, il fattore di
sicurezza assume un valore ben preciso, ottenuto dal confronto fra il
valore di sollecitazione ammissibile (nominale) e il valore della
tensione massima equivalente al quale il componente è
nominalmente sottoposto.
166
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Supponendo, ad esempio:
la molla sia quella di un respingente di fine corsa di un carro
ponte. La sollecitazione è talmente atipica da considerarsi
STATICA.
Il valore limite ammissibile di sollecitazione per il materiale di
cui è fatta la molla sia 680 MPa
Di aver calcolato quale valore di tensione massima 340 Mpa
Il fattore di sicurezza risultante è pari a due.
Un approccio probabilistico considera invece sia la resistenza che
la sollecitazione variabili aleatorie. Il conseguimento della crisi del
componente non è un valore digitale (0 o 1) ma piuttosto un evento
statistico caratterizzato da una probabilità che viene determinata
utilizzando metodi statistici.
167
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Per prima cosa si determina la funzione statistica relativa alla
resistenza del materiale.
Si supponga di disporre di 180 molle da sottoporre a test per
determinare il limite di sollecitazione.
Il risultato di ogni test sia inserito in un foglio elettronico.
I valori risultano dispersi in un intervallo che si estende da 626 [Mpa]
(minimo) a 747 [MPa] (massimo).
Realizzando un istogramma delle frequenze, si raggrupperanno le
molle in base al loro limite di resistenza.
168
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Ad esempio, 20 molle hanno registrato un valore limite di resistenza
compreso fra 650 e 660 [MPa].
Decidendo di descrivere la funzione aleatoria RESISTENZA del
materiale della molla con una funzione gaussiana, occorre
determinare due indici: la MEDIA e la deviazione STANDARD.
Una funzione gaussiana è completamente definita se si
conoscono media e deviazione standard.
169
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La media rappresenta il “valore centrale” (ovvero il più frequente)
della performance della popolazione, mentre la deviazione standard
è una misura di quanto i risultati risultino dispersi attorno alla media.
La funzione gaussiana è centrata e simmetrica rispetto alla
media.
Come si nota, vi è un certo scostamento fra gli istogrammi delle
frequenze sperimentalmente determinati e quelli corrispondenti alla
distribuzione gaussiana della quale sono state calcolate media e
deviazione.
170
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Una caratteristica notevole della funzione gaussiana è che il 99,73%
dei valori si trova compreso a cavallo della media (X) in un intervallo
ampio 6 volte la deviazione standard (σ).
Nel caso specifico: 681±3 x 21 = 618 ÷ 744 [MPa]
171
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La funzione Excel® DISTRIB.NORM, restituisce la probabilità che la
variabile aleatoria (la resistenza della molla nel presente caso)
assuma un determinato valore.
Ad esempio, per una distribuzione avente media 680[MPa] e
deviazione standard 22[MPa], si desidera determinare la probabilità
che 1 e 1 sola molla abbia esattamente come limite di resistenza
659[Mpa]:
172
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
La distribuzione NORMALE restituisce una probabilità che non
dipende dalla dimensione del campione considerato. Nel caso in
esame il campione è costituito dai 180 provini.
Quindi per rispondere alla domanda:
“in una popolazione di 180 molle, quante avranno una resistenza
esattamente uguale a 659 [MPa] ?”
Occorrerà moltiplicare il risultato della distribuzione normale per la
dimensione del campione.
Nel caso di un campione di 180 molle, 2 dovrebbero avere come
limite 659[MPa], mentre nel caso di un campione più ampio di 2000
molle, sarebbero 23.
173
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Se come quarto argomento della funzione Excel® DISTRIB.NORM si
inserisce un valore 1 invece di 0, si ottiene la funzione di
distribuzione cumulativa.
Ad esempio, per una distribuzione avente media 680[MPa] e
deviazione standard 22[MPa], si desidera determinare la probabilità
che 1 e 1 sola molla abbia un limite di resistenza non superiore a
659[Mpa]:
174
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Se il campione di 180 molle rispondesse esattamente alla
descrizione statistica della gaussiana i cui indicatori sono stati
sperimentalmente determinati, una trentina di molle avrebbero
resistenza non superiore a 659 [MPa].
Compreso il significato statistico della distribuzione gaussiana
cumulativa, risulta di conseguenza che :
175
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
1) Data la simmetria della curva, il 50% della popolazione avrà
una resistenza non superiore al valore medio.
Quindi la funzione cumulativa assume valore 0,5 in
corrispondenza del valor medio.
2) Dato che il 100% della popolazione deve essere descritto,
l’area totale sottesa da una distribuzione normale gaussiana
è sempre pari a 1.
176
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
In conseguenza dell’osservazione 2, dovendo risultare sempre pari a
1 l’area sottesa dalla distribuzione gaussiana, all’aumentare della
deviazione standard deve di conseguenza diminuire l’altezza del
picco (=frequenza del valor medio) della curva gaussiana.
Nei modelli di simulazione si desidera spesso “sorteggiare” valori
casuali nel rispetto di una determinata gaussiana.
177
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si ricorre in questo caso alla funzione inversa della distribuzione
normale cumulativa, inserendo come primo argomento della
funzione Excel® INV.NORM un valore randomico (CASUALE())
automaticamente generato, compreso fra 0 e 1.
Nell’esempio in esame, si desidera attribuire il valore di resistenza
ad una molla nel rispetto della curva gaussiana determinata in
precedenza dal campione di 180 molle (e il foglio di calcolo lo
determina in questo esempio pari a 667 [MPa]).
178
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
SOMMA di funzioni gaussiane
E’ dimostrabile che la somma di due funzioni gaussiane è ancora
una funzione gaussiana avente :
come media la somma delle medie
il quadrato della deviazione standard pari alla somma dei
quadrati delle deviazioni standard
179
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
SOTTRAZIONE di funzioni gaussiane
E’ dimostrabile che la sottrazione di due funzioni gaussiane è ancora
una funzione gaussiana avente :
come media la sottrazione delle medie
il quadrato della deviazione standard pari alla somma dei
quadrati delle deviazioni standard
180
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 19:
VERIFICA PROBABILISTICA DI UNA MOLLA
Ritornando alla verifica della molla di respingente di carro ponte, un
approccio probabilistico richiede di considerare resistenza R e
sollecitazione S funzioni statistiche.
La verifica non è soddisfatta quando:
Ovvero quando:
S > R
(S-R)>0
Si supponga che la funzione di sollecitazione S sia caratterizzata da
un valore medio di 340[MPa] e da una deviazione standard di
80[MPa].
181
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
R è stata sperimentalmente determinata.
Quando la funzione differenza (S-R), che rappresenta la probabilità
combinata che la sollecitazione superi la resistenza, assume valori
positivi si ha cedimento del componente.
182
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il valore medio di (S-R) vale :
340-680 = -340 [MPa]
La deviazione standard di (S-R) :
=83 [MPa]
La probabilità che (S-R) sia non nulla è il complemento a 1 della
probabilità cumulativa che (S-R) sia non superiore a 0:
Mentre il modello deterministico gode di un fattore di sicurezza pari a
2, quello probabilistico prevede che ogni milione di molle (valore
irrealistico nel caso di un respingente per carro ponte), si avranno 21
cedimenti.
183
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
PRECISAZIONE riguardo l’approccio deterministico
Spesso si considera cautelativamente non il valore “tipico” cioè
medio di resistenza del materiale ma un valore minimo garantito.
184
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
APPENDICE 2
Controllo statistico di processo: CP e CPK.
La capacità di processo intende misurare quanto un processo è
“fedele” ai limiti prefissati.
Supponendo di avere un processo stabile, cioè a regime,
conoscerne la process capability consente di prevedere quanti
componenti prodotti si troveranno al di fuori del limite di specifica.
185
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CP = indice della capacità di processo
LS = Limite superiore di specifica
LI = Limite inferiore di specifica
σ = deviazione standard
Nel caso CP=1, la variabilità del processo (espressa da 6σ) copre
l’intero intervallo di variabilità ammesso dai limiti di specifica (LS-LI)
e 2700 parti per milione risulteranno fuori specifica.
Ad esempio, un CP=1,66 comporta che l’intervallo ammesso abbia
una estensione pari a 10 volte σ.
186
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
VALORI INDICATIVI:
CP<1
PROCESSO INADEGUATO
(oltre 2700 ppm fuori specifica)
1 < CP < 1,33 PROCESSO DA MANTENERE SOTTO
CONTROLLO COSTANTE
(con CP=1,33 -> 67 ppm fuori specifica)
1,33 < CP < 1,67 PROCESSO ADEGUATO
(con CP=1,67 -> 0,57 ppm fuori specifica)
CP > 1,67
PROCESSO OTTIMO
(con CP=2 -> 0,002 ppm fuori specifica)
187
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Per accrescere il valore di CP si può agire in due modi:
Aumentando il numeratore.
I progettisti devono prescrivere le maggiori tolleranze
possibili (LS-LI) compatibilmente con il profilo di missione del
componente
Riducendo il denominatore.
I tecnologi devono contenere al massimo la variabilità del
processo (espressa da 6σ) e centrare il valor medio
nell’intervallo di specifica.
188
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il limite della definizione del CP è il fatto che assume che il processo
si trovi centrato rispetto all’intervallo di tolleranza, ovvero che il valor
medio del parametro in analisi si trovi proprio ad uguale distanza dai
confini di ammissibilità.
Per rimediare a tale limite, l’indicatore CPK considera la distanza fra
il baricentro della gaussiana (valor medio) del parametro in analisi e
il limite di tolleranza ad esso più vicino, e lo divide per 3σ.
189
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
In termini generali, risulta sempre:
CP ≥ CPK
Nel caso del tutto improbabile che il processo sia perfettamente
centrato, risulta
CPK=CP.
Caso in cui Cp=Cpk=1
190
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si noti che per come è definito CPK, nell’improbabile caso che il
valor medio si trovi ad di fuori dei limiti di accettabilità, CPK risulta
ancora positivo !
Nel caso non si possa condurre una campagna di misurazioni e si
debba stimare il valore di CPK, disponendo di quello del CP, la
pratica più comune è quella di considerare:
CPK = CP -0,5
191
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Nei casi per i quali si richiede che il fornitore mantenga sotto
controllo costante il processo, i valori di CPK sono indicati a disegno
a fianco del valore di tolleranza.
192
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Significato di CP e di CPK.
Avere un CP elevato significa che il processo è caratterizzato da
elevata PRECISIONE.
Un CPK elevato comporta invece elevata ACCURATEZZA.
193
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 20.
Titolo:
Scopo:
Durezza di un ingranaggio sinterizzato
Dato il CPK, determinare la deviazione.
Un ingranaggio sinterizzato è assoggettato a trattamento termico di
sinterotempra.
Il requisito di durezza del componente (nel disegno è specificata la
zona di test) è: 80 ±10 HRB.
Dato che gli ingranaggi al di fuori di questo range vanno scartati, si
desidera ottenere un processo robusto, prescrivendo:
CPK ≥ 1,5
194
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
In previsione di condurre una campagna DOE (Design of
Experiment) di test per ottimizzare i parametri di processo, quale
dovrebbe essere il requisito di deviazione standard per il
componente?
Svolgimento
Per considerare la deriva del valore di CPK rispetto CP, ovvero del
fatto che è illusorio considerare il processo perfettamente centrato, si
applichi la regola empirica per la quale tipicamente:
CPK = CP -0,5
Da cui deriva:
CP = CPK +0,5 = 1,5 +0,5 = 2
Da cui si ricava che l’obiettivo della campagna di test dovrebbe
essere quello di ottenere una deviazione standard :
195
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 21.
Titolo:
Scopo:
Boccola a strisciamento
determinare CP e CPK.
Il diametro interno di una boccola a strisciamento viene verificato al
100% dal fornitore prima della consegna, ricorrendo a un calibro
passa - non passa.
Sottoponendo un campione di boccole ricevute, tutte conformi, a
misurazione, si trova:
diametro medio 32,005 [mm]
deviazione standard 4 [um]
Sapendo che a disegno il diametro vale Ø32 H7 (+0,025 -0),
determinare:
il valore di CP e di CPK
quale è la percentuale di componenti che il fornitore ha
scartato prima del controllo finale e della consegna
196
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Svolgimento
Il valore medio rilevato si trova vicino al limite inferiore, per cui il CPK
sarà calcolato con riferimento a quello.
I componenti non conformi sono rappresentati dall’area della curva
gaussiana f(x) per valori inferiori a 32.
Ogni 100 pezzi realizzati il fornitore ne scarta 10.
Nonostante si siano ricevuti solo componenti conformi, l’analisi
statistica ci permette di misurare quanto il processo sia fuori
controllo.
197
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 22.
Titolo:
Scopo:
rischio di grippaggio di una pompa volumetrica a
ingranaggi
Stima di una probabilità combinata
In sezione è rappresentata una pompa ad ingranaggi.
La differenza fra l’altezza dell’anello distanziale (in rosso) e l’altezza
degli ingranaggi (in blu) rappresenta un gap micrometrico da tenere
sotto stretto controllo.
Valori troppo bassi di tale gap comportano rischi di
grippaggio
Valori troppo alti del gap comportano un basso rendimento
volumetrico della pompa, a causa delle fughe interne che
crescono con il cubo di tale meato in base alla legge di
Poiseuille.
198
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Per il gap in altezza fra distanziale e ingranaggi si consideri:
Un limite minimo di 5 micron
Un limite massimo di 18 micron
Sia l’anello distanziale sia gli ingranaggi sinterizzati sono sottoposti a
rettifica a piani paralleli.
DISTANZIALE
Indicazione a disegno : 2,775 +0,006 -0 [mm]
Una campagna prove condotta in passato ha evidenziato CP=1.
Non si conosce il valore di CPK.
INGRANAGGI
Indicazione a disegno : 2,762 +0,007 -0 [mm]
Il fornitore, a corredo di ogni lotto fornito, esegue una misurazione
dell’altezza di 30 campioni per ricavare CP e CPK.
199
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Questo il rapporto ricevuto:
Si intenda stimare il rischio di montare pompe non conformi.
Svolgimento
Nominalmente, il gap fra distanziale e ingranaggi vale:
2778-2765,5 =12,5 [um]
In realtà, tale gap è una grandezza aleatoria, risultato della
sottrazione fra due grandezze aleatorie: l’altezza del distanziale e
quella degli ingranaggi che andiamo a caratterizzare.
200
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Dal report del fornitore, leggiamo per gli ingranaggi:
L’intervallo di tolleranza ammesso per i distanziali vale 6 [um].
Dato che è CP=1 ne consegue :
Dato che non si conosce il valore di CPK, si assume:
CASO 1
CPK = CP -0,5 = 1-0,5 = 0,5
Simuliamo per prima cosa, che la gaussiana che rappresenta
l’altezza del distanziale si trovi più vicina al limite inferiore.
da cui
Abbiamo tutti gli elementi per descrivere la funzione gap, e calcolare
la probabilità cumulativa che :
Abbia valore inferiore a 5 micron (=grippaggio)
201
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Abbia valore superiore a 18 micron (=basso rendimento)
Il primo rischio vale 1,38 ppm mentre il secondo è trascurabile.
202
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
CASO 2
Nel caso invece che la gaussiana sia spostata in vicinanza del limite
superiore:
da cui
Il caso 2 si rivela più critico del primo: l’eventualità di comporre
pompe a basso rendimento vale ora 7,55 ppm.
203
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
APPENDICE 3
Il Teorema del Limite Centrale [6].
Il teorema del limite centrale giustifica l'uso della distribuzione
normale anche quando i dati non sono distribuiti normalmente.
La macchina di Dalton è un dispositivo composto da una serie di pioli
disposti in maniera triangolare.
204
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Nessuno è in grado di prevedere in quale contenitore posto alla base
della macchina, finirà una specifica pallina lasciata cadere dalla
parte superiore della macchina.
Infatti, ogni pallina, ad ogni urto con un piolo, ha la stessa probabilità
di rimbalzare a sinistra o a destra.
Tuttavia, facendo cadere un numero sufficientemente elevato di
palline, inevitabilmente esse si dispongo nei contenitori a formare
una curva a campana, caratteristica della distribuzione normale.
La macchina di Galton illustra il principio fondamentale del teorema
del limite centrale: molte variabili casuali indipendenti sommate
insieme tendono a formare una distribuzione normale.
205
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Un esempio analogo riguarda il lancio dei dadi.
Nel caso di un singolo dado a sei facce, ogni faccia ha una
probabilità uguale di uscire, quindi il risultato è imprevedibile e
distribuito uniformemente.
206
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Si consideri ora di lanciare 10 dadi simultaneamente. Anche se il
risultato di ogni dado non rispetta una distribuzione normale (ma
piuttosto uniforme), la somma dei loro risultati tenderà a seguire una
distribuzione normale.
Questa circostanza, spiegata dal teorema del limite centrale, è
fondamentale in molte applicazioni pratiche, perché permette di
utilizzare la distribuzione normale per analizzare e prevedere il
comportamento di sistemi complessi composti da molte variabili
indipendenti.
207
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Enunciazione del TLC Teorema del Limite Centrale:
“Se si prende una serie di campioni di dimensioni sufficientemente
grandi da una popolazione con qualsiasi distribuzione, la
distribuzione della media dei campioni si avvicinerà a una
distribuzione normale (gaussiana), indipendentemente dalla forma
della distribuzione originale della popolazione. Questo risultato si
applica a una varietà di situazioni, a patto che i campioni siano
indipendenti e presi dalla stessa popolazione.”
Trasposto nell’ambito delle catene di tolleranze, questo teorema
indica che anche quando le distribuzioni delle tolleranze individuali
non sono normali (ma ad esempio uniformi o esponenziali), il
risultato complessivo di una catena di tolleranze sarà normale,
ammesso che il numero di tolleranze sia sufficientemente grande.
208
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Il TLC risulta quindi molto utile nel controllo qualità della produzione.
Nonostante i singoli componenti possano avere tolleranze che
seguono distribuzioni non normali, la tolleranza complessiva del
prodotto finale avrà una distribuzione normale se il numero di
componenti è sufficientemente grande.
I
l TLC si basa sul fatto che, indipendentemente dalla forma delle
distribuzioni individuali, la distribuzione della somma di un gran
numero di variabili aleatorie indipendenti convergerà verso una
distribuzione normale avente come valor medio la somma delle
medie individuali e come varianza, la somma delle varianze
individuali.
209
“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
Nel caso delle catene di tolleranze, quante
dimensioni occorrono per stabilire se la distribuzione
che descrive il GAP è normale?
Non esiste una risposta universale, perché dipende dal tipo di
distribuzione delle singole tolleranze coinvolte.
Nel caso del lancio dei dadi, ad esempio, la somma del risultato di
due dadi ha distribuzione triangolare.
Tuttavia la somma di 4 o 5 dadi assume già andamento normale.
Caso per caso è dunque raccomandabile verificare con una
simulazione Monte Carlo quanto la distribuzione della quota somma
di interesse (GAP) è assimilabile ad una distribuzione normale.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
RINGRAZIAMENTI
Questo libro è frutto di un lavoro di squadra.
Un grazie speciale va all’Ing. Cristina Panciatichi, che ha dedicato
tempo e attenzione alla revisione finale, correggendo ogni refuso e
rendendo la lettura più fluida e piacevole. La sua meticolosità ha
fatto la differenza.
Ringrazio di cuore l’Ing. Fabrizio Conti non solo per aver corretto la
bozza, ma anche per gli spunti interessanti. Fabrizio mi offre
supporto incondizionato e ispirazione fin dai tempi del liceo.
L’Ing. Nicola Lippi, che mi ha introdotto anni fa all'approccio statistico
alle tolleranze, ha contribuito con importanti integrazioni oltre che
con la prefazione.
La sua guida e la sua esperienza sono state fondamentali.
A tutti loro, il mio più sincero ringraziamento per il tempo prezioso
che mi hanno dedicato, per la loro generosità e per avermi aiutato a
dare vita e a perfezionare questo progetto.
Senza di voi, questo libro non sarebbe stato possibile.
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“Casi pratici di approccio statistico alle tolleranze”
BIBLIOGRAFIA
[1]
“Mechanical Tolerance Stackup and Analysis”
Bryan R. Fisher
[2]
https://www.lean.org/lexicon-terms/muda-mura-muri/
[3]
Tratto dagli appunti del corso di “Approccio statistico alle tolleranze”
realizzato da Nicola Lippi per Galgano.
[4]
“Dimensioning and Tolerancing Handbook”
Paul J. Drake, Jr. cap. 9.2.6.3
[5]
Tratto da “Tolerancance Calc 6 ® Tutorial.”
[6]
Paragrafo sviluppato grazie al contributo di Nicola Lippi.
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