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Speciale_Edilizia_2007

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S

2007

La geomatica e le tecnologie applicate all’edilizia

GIS tra progetto e

infrastrutture: il caso BBT SE

Un report sul progetto

Grandi Stazioni

Il ciclo integrato

dell’edilizia

Distribuzione dei dati

nel progetto METRO C


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© 2007, Trimble Navigation Limited. All rights reserved. Il logo con il triangolo è un marchio di Trimble Navigation Limited, registrato negli

Stati Uniti e in altri paesi. GX e SureScan sono marchi di Trimble Navigation Limited. SUR-157


Direttore

RENZO CARLUCCI

direttore@rivistageomedia.it

Comitato editoriale

FABRIZIO BERNARDINI, VIRGILIO CIMA,

LUIGI COLOMBO, MATTIA CRESPI,

MAURIZIO FAVA, SANDRO GIZZI,

LUCIANO SURACE, DONATO TUFILLARO

Direttore Responsabile

DOMENICO SANTARSIERO

sandom@geo4all.it

Hanno collaborato a questo numero:

E. ARENELLA, F. BERNARDINI,

V. COSTANTINI, S. D’AMBROSIO,

R. DI BELLA, F.P. DI CESARE,

G. MATALONI, S. MORETTI,

M. PALLOTTA, I. PLANÖTSCHER,

F.M. ROTUNDI, M. SGRENZAROLI,

O. TRIPOLI, G. VASSENA.

Redazione

FULVIO BERNARDINI

Skype: redazione.geomedia

redazione@geo4all.it

www.rivistageomedia.it

Geo4All

Viale Arrigo Boito, 126

00199 Roma

Tel. 06.62279612

Fax 06.62209510

SOMMARIO

Editoriale

4

Focus

6

Edilizia, misura e posizionamento spaziale

DI RENZO CARLUCCI

Il ciclo integrato dell’edilizia. Dall’analisi del territorio alla

gestione del manufatto DI DOMENICO SANTARSIERO

Case Studies

12

17

20

30

33

Il GIS tra progetto e gestione delle infrastrutture:

il caso BBT SE DI ROSALIA DI BELLA E IVO PLANÖTSCHER

METRO C di Roma: distribuzione dei dati di monitoraggio

F.M. ROTUNDI, DI F. BERNARDINI, S. MORETTI E O. TRIPOLI

Dalle esigenze dell’utenza alle linee guida del progetto:

il caso Grandi Stazioni DI STEFANO D’AMBROSIO E VALERIO COSTANTINI

Facility Management: filosofia e tecnologie per la gestione

e la manutenzione del costruito DI ERMINIA ARENELLA

Le soluzioni Building Information Modeling di Bentley

DI FULVIO BERNARDINI

GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Marketing e Distribuzione

ALFONSO QUAGLIONE

marketing@geo4all.it

Amministrazione

A&C2000 s.r.l.

Viale Arrigo Boito, 126

00199 Roma

Web: www.geo4all.it

E-mail: info@geo4all.it

Progetto grafico e impaginazione

DANIELE CARLUCCI

dcarlucci@aec2000.eu

36

39

46

La gestione del movimento terra con i sistemi di controllo

3DMC di Topcon DI MARCO PALLOTTA

Facility Management personalizzato per realtà complesse

A CURA DI AUTODESK ITALIA

Laser scanner per il disaster management in ingegneria

DI M. SGRENZAROLI, G. MATALONI, F. P. DI CESARE E G. VASSENA

Stampa

S.B. Servizi

Via Monte delle Gioie, 1 Roma

Condizioni di abbonamento

La quota annuale di abbonamento alla rivista per il 2007

è di € 45,00. Il prezzo di ciascun fascicolo compreso

nell'abbonamento è di € 9,00. Il prezzo di ciascun fascicolo

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inclusa.L’abbonamento decorre dal 1° gennaio per n° 5

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comunque, al fine di garantire la continuità del servizio, in

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costituiscono disdetta dell’abbonamento a nessun effetto.

I fascicoli non pervenuti possono essere richiesti

dall'abbonato non oltre 20 giorni dopo la ricezione del

numero successivo.

Editore

Domenico Santarsiero

Registrato al tribunale di Roma con il N° 243/2003

del 14.05.03

ISSN 1386-2502

Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità

dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del

contenuto di questo numero della Rivista in qualsiasi forma

e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico,

ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati,

senza il consenso scritto dell’editore.

Intervista

42 Sokkia ospita GEOmedia: intervista ad Andrea Mosca

A CURA DELLA REDAZIONE

Rassegna Prodotti

24

Tra hardware e software: le tecnologie per l’edilizia

diventano intelligenti A CURA DELLA REDAZIONE

Una macchina per il movimento terra che monta ricevitori GPS. Il futuro

del settore della AEC (Architecture, Engineering and Construction) passa

anche, e soprattutto, per le tecnologie e le tecniche geomatiche.

(Immagine cortesia di Geotop)

S

2007

La geomatica e le tecnologie applicate all’edilizia

La distribuzione dei dati

nel progetto METRO C

Un report sul progetto

Grandi Stazioni

Laser scanner per il

Il ciclo integrato

disaster management

dell’edilizia


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

EDITORIALE

Edilizia, misura e

posizionamento spaziale

Il breve excursus che vi proponiamo all’interno del settore edilizia (o building and construction

all’anglosassone) è un piccolo panorama nel quale la geomatica gioca un ruolo chiave di supporto nel

campo della misura e del posizionamento spaziale.

Il taglio che da sempre caratterizza GEOmedia è molto specifico, un compromesso tra divulgazione e

dettaglio tecnologico, ultimamente più sbilanciato a favore di quest’ultimo. Ed e’ proprio per inseguire

costantemente l’evoluzione delle tecnologie che si è da tempo tralasciata la madre di quasi tutte le discipline

che fanno riferimento alla geomatica: il settore delle costruzioni e delle infrastrutture.

Il settore dell’edilizia, delle costruzioni in genere e del recupero - quest’ultimo nato da poco in seguito della

presa di coscienza della necessità di valorizzare il patrimonio costruito esistente - è quello che ha da sempre

dato il massimo impulso alle applicazioni geo-topo-cartografiche considerando in pratica la geomatica una

disciplina a servizio delle costruzioni, intervenendo prima del costruito per la conoscenza del sito, poi

durante la costruzione per l’esatta e sicura locazione ed infine anche dopo la realizzazione.

Questo numero speciale, partendo da questa esigenza, porta all’attenzione una serie di articoli realizzati da

importanti player del settore. Tra questi, Grandi Stazioni, che ha recentemente avviato quella doverosa opera

di riqualificazione delle stazioni italiane rendendo finalmente giustizia ad una situazione critica per l’elevato

degrado al quale erano giunte le strutture; Metro C, che ci propone un interessante sistema WebGis per la

distribuzione delle informazioni riguardanti il monitoraggio statico strutturale; BBT SE, società incaricata

della progettazione e realizzazione del tunnel ferroviario del nuovo asse Palermo-Berlino con una

utilizzazione di sistemi GIS per la gestione del progetto.

Non mancano comunque particolari accenni all’uso delle nostre tecnologie quali ad esempio il laser

scanning utilizzato per il disaster management nell’ingegneria, oppure gli interessanti sistemi di

automazione dei mezzi di cantiere basati su sensori di posizione GNSS e modelli del terreno digitali che

possono quasi da soli procedere alle livellazioni secondo progetto.

Troviamo poi diverse soluzioni per il Facility Management e il Building Information Modeling (BIM) dal

punto di vista di importanti player del settore, il tutto introdotto da una nota a largo raggio da parte di

Domenico Santarsiero.

Abbiamo infine una testimonianza da parte di un’azienda, Sokkia, che e’ ormai da tempo un riferimento nel

settore della topografia, nel sostenere l’impegno ad aumentare la cultura della misura anche per quanto

riguarda i cantieri edili.

Non posso che augurare a tutti una buona lettura e ricordare a coloro che ancora non avessero provveduto a

rinnovare l’abbonamento a GEOmedia per il 2008 che sul nostro sito possono trovare tutte le informazioni

necessarie.

Buona lettura

Renzo Carlucci

direttore@rivistageomedia.it

4



GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Il ciclo integrato

dell’edilizia

Dall’analisi del

territorio alla

gestione del

manufatto

Focus

e parole chiave edilizia e grandi infrastrutture

richiamano alla mente diverse problematiche

e tecnologie che sono ormai patrimonio

di Domenico Santarsiero

comune di diversi settori e professionalità.

Sicuramente le tecniche del costruire hanno subito una forte innovazione nel corso degli ultimi 20 anni, ma insieme ad

esse una larga convergenza di tecnologie altre, non specificamente legate alle tecniche costruttive, ha pervaso il settore

dell’edilizia. Nell’articolo che segue saranno prese in esame le tecnologie nel dominio della geomatica che interessano da

vicino il mondo del costruire.

La pianificazione, la costruzione e la gestione di strutture

sono attività dell’uomo da tempo immemore. Per costruire

manufatti, siano essi fabbricati o infrastrutture come autostrade,

stazioni ferroviarie o aeroporti, vengono sempre richieste

diverse fasi operative, legate in buona sostanza al ciclo di vita

che vede le informazioni passare per le mani dei diversi soggetti

che si avvicenderanno nelle varie fasi.

E’ da qui che nasce l’idea di un ciclo integrato dell’edilizia,

che ha ispirato questo articolo.

Alcune tecnologie, e con esse alcune informazioni,

accompagnano il percorso del costruire dall’inizio alla fine; le

stesse informazioni, poi, mutano il loro significato e passano di

mano in mano assumendo valenze diverse.

In questo contesto è dunque interessante andare ad esplorare

cosa lega la fase di analisi territoriale alla fase di manutenzione

di un manufatto così come è interessante, allo stesso modo,

osservare il CAD e il GIS (e con essi le informazioni

geomatiche), accompagnare il manufatto dalla sua ideazione alla

sua effettiva messa in opera.

Le fasi

In una qualsiasi opera di ingegneria civile o edile, o nella

semplice costruzione di un manufatto, lo sviluppo dell’opera

pùò essere ricondotto ad alcune macrofasi:

Analisi – La fase di analisi coincide con l’attività di ideazione

del manufatto da costruire, vuoi per necessità, profitto, o diletto.

Tale lavoro nel caso di una qualsiasi costruzione prosegue poi

con l’analisi della proprietà, ovvero con il reperimento delle

informazioni catastali, e via di questo passo con la raccolta o

realizzazione della cartografia locale e generale, senza le quali

sarebbe impossibile realizzare le ipotesi progettuali. In ultimo,

ai fini del progetto architettonico o ingegneristico, si procede

alla fase di rilievo topografico e di rilievo geologico del sito o

del tracciato, con conseguente realizzazione degli elaborati

grafici e numerici del sito (CAD, GIS, dati geospaziali come

modelli numerici, cartografie, immagini georeferenziate, profili

geologici, ecc.).

Come è facile constatare, già in questa fase l’apporto della

maggior parte delle tecnologie geomatiche e delle geotecnologie

in genere è fondamentale; siano esse finalizzate in termini

generici alla realizzazione di dataset di informazioni territoriali

(sulla scorta dei quali sarà possibile la progettazione generale ed

esecutiva), che legate alle fasi di verifica urbanistica e

ambientale.

Progettazione - Le fasi di progettazione sono basate sia

sull’idea progettuale che, in maniera imprescindibile, sulla base

degli elementi metrici e numerici derivati dalla precedente fase

di analisi e rilievo dei parametri territoriali; parametri che

coincidono con le diverse informazioni metriche, geologiche e

ambientali del territorio e del costruito. Anche in questa fase

troviamo diverse tecnologie come il CAD, il GIS, la

modellazione 3D, ma anche tecniche di simulazione come la

realtà virtuale o la realtà aumentata (Augmented Reality).

Verifiche funzionali all’ambiente ed al contesto - Questa

fase può essere integrata nella precedente fase di progettazione,

6


GEOmedia

anche se le sue specificità e gli strumenti specialistici di analisi

(GIS, ecc.) la rendono una fase autoconsistente. Qui le

tecnologie e i dati coincidono o sono il prodotto delle fasi

precedenti.

Building dell’opera - Questa fase coincide con il riporto del

progetto sul terreno (deployment del progetto esecutivo:

letteralmente stesura sul terreno del tracciato e, in termini

topografici, picchettamento dell’opera). Questa fase è anche la

più delicata dal punto di vista delle tecnologie e delle tecniche

topografiche, in quanto eventuali errori nel dimensionamento

delle strutture possono diventare un danno economico notevole.

Le tecnologie coinvolte in questa fase sono quelle topografiche

per il picchettamento (tradizionale o GPS) e quelle

dell’automazione, ovvero del machine control per il movimento

terra.

Controllo o procedure di as built – E’ la fase di controllo di

quanto effettivamente costruito e rappresenta un punto

importante del processo di validazione del lavoro, anche in

funzione delle molteplici variazioni che possono essere

intervenute per ragioni diverse nella fase operativa edile o degli

impianti. A livello operativo internazionale, il rilievo o gli

elaborati di ciò che è definito as built rappresenta un vero e

proprio prodotto nel ciclo di vita di un manufatto o di un

impianto.

Gestione ordinaria - Al termine del processo di costruzione

di un manufatto, di un’infrastruttura o di un impianto industriale

si giunge logicamente alla fase di gestione ordinaria del

manufatto.

Ma prima di poter definire problematiche e necessità è

fondamentale chiedersi cosa si intende e quali siano le funzioni

che entrano in gioco durante la vita naturale di un manufatto.

Nella casistica reale, una parte delle funzioni sono comuni a

tutte le situazioni o tipologie di manufatti, mentre un’altra parte

di esse dipendono in gran parte dall’utilizzo legato a quanto

costruito. Le prime sono comuni perchè riguardano gli aspetti

detti di manutenzione ordinaria, ovvero di tutto ciò che riguarda

il funzionamento giornaliero del manufatto, degli impianti

tecnologici, della ripartizione dei costi e dei consumi comuni,

ma anche di aspetti secondari come, ad esempio, la

tinteggiatura.

Le seconde dipendono invece fortemente dalla tipologia di

attività che si intendono realizzare relativamente al manufatto.

E’ infatti evidente quanto siano nettamente diverse le esigenze

di gestione qualcosa al cui interno è collocato un centro

commerciale, piuttosto che una banca, un ufficio pubblico,

un’autostrada e così via.

Revamping – Deve essere annoverato nell’ambito della

gestione straordinaria. In questo caso qualsiasi sia il tipo di

manufatto, è importante avere a disposizione un sistema

informativo gestionale, sia come prodotto utile alla

progettazione e programmazione degli interventi, sia come

sistema dove archiviare le informazioni sul suo nuovo status.

La condivisione di strumenti e informazioni

Il comune denominatore delle diverse fasi descritte nel

precedente paragrafo è rappresentato ovviamente dai dati e dalle

tecnologie. I dati infatti subiscono certamente un mutamento e

un sommarsi e un sottrarsi di informazioni, ma conservano

l’essenza dell’informazione in termini di forma e dimensione.

Le tecnologie, alla stregua dei dati, si tramandano di fase in fase

per evolversi solo in maniera funzionale alle necessità

dell’utente, così il GIS necessario all’urbanista per pianificare

sulla base dei dati numerici e digitali, allo

stesso modo assume la sua funzione primaria

nell’ambito del management del manufatto,

mutando di fatto la sua funzione da GIS di

pianificazione a GIS di management o Facility

Management dell’asset pubblico, privato,

industriale, infrastrutturale.

Speciale

EDILIZIA

Tecniche ed ambiti disciplinari

Le fasi fin qui delineate prendono corpo

funzionalmente alle diverse fasi del ciclo di

vita del manufatto e coincidono con le

discipline, le normative e le tecniche seguenti:

Fig.1 - Dal progetto CAD al rendering delle superfici con texture mapping

basate sui materiali.

Topografia - La tecnica topografica, e con

essa le tecnologie geomatiche correlate, sono

coinvolte fin dall’inizio nella conoscenza di un

manufatto: dalle fasi di rilievo e definizione

dell’ambito catastale (proprietà), alla

successiva cartografia; dal rilievo locale e

picchettamento dell’opera postumo, alla fase di

progettazione e, in corso d’opera, a quella di

building, terminando con la fase di as built già

citata.

7


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Catasto – Norma piuttosto che tecnologia,

è associata con la prima fase di indagine e la

fase successiva a quella del building e del

survey dell’ as built, ovvero tutte le fasi di

accatastamento dei singoli manufatti o

proprietà.

Cartografia - Tecnologia e tecnica

insieme, rappresenta la prima fase di

indagine e/o di risultato tangibile di ciò che

sarà parte integrante del manufatto, ovvero

della sua collocazione geospaziale, dalla fase

di progettazione in poi.

Laser Scanner - La tecnica del laser

scanner possiede le carte in regola per

diventare una killer application nel campo

dell’as built, sebbene non si sia ancora

affermata per carenza di software adeguati

alla gestione delle cosiddette nuvole di punti

o matrici irregolari di determinazioni laser.

CAD - Il CAD (Computer Aided Design) è

la tecnica informatica di progettazione ormai

dotata di numerosi adattamenti (CAM, CAE,

CAAD, ecc.).

3D modeling – Tecnica che a partire dal

CAD si è evoluta con una forte specificità verso l’uso del 3D

per la realizzazione di modelli virtuali dei manufatti, nel caso

specifico. E’ spesso usata per la gestione o rappresentazione di

ambienti complessi come manufatti, impianti, aspetti urbani, ma

anche per attività di marketing in ambito immobiliare (“GIS e

WEB verso la realtà virtuale” - GEOmedia 4-2000).

AM/FM – Tecniche di Automated Mapping e di Facility

Management. Tali tecniche sono alla base di altre tecnologie e

tecniche ormai pienamente consolidate come il GIS o di settori

come il geospaziale.

Fig.2 - Un grande progetto non può prescindere da un livello di gestione

complessa, il più delle volte impiegando strumenti alla frontiera tra CAD, GIS e

ambienti gestionali.

GIS – I Geographic Information Systems rappresentano la

tecnologia più diffusa per la gestione delle informazioni

territoriali, cartografiche, geografiche e/o di qualsiasi altra

informazione che prevede la collocazione di oggetti a livello

spaziale 2D e 3D. Il GIS comprende una galassia di

applicazioni abbastanza elevata, tale da configurare il GIS come

un ambito tecnologico maturo.

Imaging – Sono comprese nell’imaging tutte le tecniche di

gestione, elaborazione ed uso delle immagini in modalità

avanzata. Nel nostro caso per imaging dobbiamo intendere l’uso

di immagini digitali metriche e non metriche, l’uso di immagini

Tecniche, tecnologie e dati

Fasi

Analisi Progetto Building Verifica

as built

Gestione

ordinaria

Gestione

straordinaria

Survey-topografia ✓ ✓ ✓ ✓

Catasto ✓ ✓ ✓

Documentazione

✓ ✓ ✓ ✓ ✓

grafica di progetto

Cartografia ✓ ✓

Laser scanner ✓ ✓

CAD/CAM ✓ ✓

3D Modeling ✓ ✓

FM ✓ ✓

GIS

Imaging ✓ ✓ ✓

Web Mapping /MLS ✓ ✓ ✓

Telecontrollo Domotica

L’interazione tra le tecnologie e le fasi principali del ciclo integrato in edilizia

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GEOmedia

per rappresentare la collocazione spaziale di un’area o di un

manufatto (Google Earth), ma anche l’uso di immagini

stereoscopiche per documentare lo stato di avanzamento dei

lavori.

Web mapping e MLS (Mobile Location Services) –

Rappresentano le tecnologie o le applicazioni che permettono di

avere informazioni cartografiche specifiche sia in ambito web

che nel più vasto ambito dei sistemi legati alla mobilità

personale e di servizio; dai sistemi di navigazione sui telefonini,

a quelli sui veicoli. Sapere dove è collocato un manufatto, come

ci si arriva e come si naviga al suo interno (Indoor Navigation),

sono esigenze sempre più diffuse, ecco perchè su qualsiasi sito

internet delle agenzie immobiliari il manufatto è collocato su

una mappa sensibile, mentre l’indirizzo serve a trovare il

manufatto non più sulla mappa cartacea, bensì sul navigatore

satellitare.

Domotica – E’ una disciplina intimamente legata alle

tecnologie ad al loro studio; l’obiettivo della domotica è

migliorare la qualità della vita all’interno di ambienti

antropizzati lavorando sulla sicurezza, sul risparmio dell’energia

e la semplificazone nella progettazione degli ambienti stessi,

fino a giungere ad una efficace e funzionale automazione degli

edifici (Building Automation)

Le soluzioni e le tecnologie

Le soluzioni e le tecnologie sono ovviamente legate alle

tecniche ed alle discipline appena elencate in maniera aderente

al singolo progetto. L’avvertenza è che non sempre esistono

delle chiare linee di demarcazione tra una determinata fase e

l’altra nel contesto del costruire, e le soluzioni e gli strumenti

così come li conosciamo sono comunque impiegati in diverse

fasi e per diversi scopi; qualsiasi attività antropica in ambito

territoriale, comunque, passa per le fasi di rilievo/conoscenza

del territorio e di analisi dell’informazione a supporto degli

Fig.3 - Google Earth rappresenta un ottimo strumento sia per costruire i modelli 3D

attraverso lo strumento dedicato “sketch up”, sia per fare marketing territoriale.

aspetti decisionali.

Venendo ai prodotti e alle soluzioni impiegati per la

realizzazionedi obiettivi specifici delle fasi già descritte, essi si

possono riassumere nelle seguenti categorie:

Survey topografico - Per i rilievi topografici o i

picchettamenti ci si serve di teodoliti, stazioni totali, sistemi

GPS e sistemi laser. Si va dalle semplici soluzioni per il rilievo

da poche migliaia di euro, fino a sistemi molto evoluti per il

tracciamento e la guida delle cosiddette talpe impiegate nello

scavo di tunnel e gallerie, i cui costi sono adeguati alle esigenze

di robustezza e precisione della soluzione. Tra i maggiori

fornitori di soluzioni in fascia alta troviamo Topcon, Trimble e

Sokkia.

Machine control - I sistemi per l’automazione della

cantieristica stradale e per il movimento terra in generale

trovano largo impiego sopratutto all’estero, anche se negli

ultimi anni anche in Italia stiamo assistendo al diffondersi di

sistemi per la guida controllata dei diversi mezzi da cantiere.

L’evoluzione di questi sistemi è tale che il progetto digitale

(DTM) può essere caricato a bordo del mezzo, il quale procede

in maniera completamente automatica fino alla definizione del

profilo del terreno progettato. In questa maniera si ottiene un

enorme risparmio di tempo e di risorse, eliminando quasi

completamente il lavoro delle squadre topografiche per il

picchettamento delle livellette e dell’opera d’arte.

CAD/CAM – I software CAD/CAM sono alla base della

progettazione di un’opera civile o industriale. La genesi della

progettazione risiede ovviamente nella rappresentazione digitale

del terreno (o contesto) dato dal rilievo topografico, sulla scorta

del quale si può implementare l’idea progettuale ed esecutiva. I

sistemi CAD/CAM più diffusi in ambito professionale richiamo

alla memoria la piattaforma MicroStation di Bentley su cui si

basano decine e decine di applicativi, ma anche le soluzioni più

orientate al CAD di base come quelle targate

Autodesk. Ovviamente diverse altre sono le

piattaforme specialistiche come il sistema

MOSS per la progettazione stradale e

ferroviaria e tanti altri ancora.

Sistemi GIS – I sistemi GIS sono impiegati

nell’intero ciclo vitale dell’infrastruttura:

gestendo le informazioni cartografiche e

catastali, operando analisi dell’ impatto

economico e ambientale dell’opera finendo con

la gestione, attraverso la verticalizzazione delle

applicazioni di Facility Management. Le

soluzioni GIS disponibili sono diverse e basate

su molteplici piattaforme, tra cui anche quelle

in ambiente open source ultimamente

abbastanza diffuse. I vendors più noti di

piattaforme GIS sono ESRI, Bentley,

Intergraph, Autodesk, e diverse altre soluzioni

localizzate in aree specifiche.

Sistemi FM - I sistemi di Facility

Management rappresentano la frontiera finale

delle applicazioni per la gestione ordinaria e

straordinaria sia dei manufatti che delle

infrastrutture. I sistemi sono più o meno

Speciale

EDILIZIA

9


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

complessi, sia in funzione della specificità dell’applicazione, sia

in funzione del tipo di contesto tecnologico (integrabilità,

espandibilità, ecc.). I sistemi di FM rappresentano la

convergenza tecnologica dei diversi aspetti del manufatto,

ovvero della sua rappresentazione metrica, quantitativa e

amministrativa. In sostanza un sistema FM è funzionale alle

necessità di gestione, di manutenzione programmata e non, di

rendiconto e movimentazione di arredi e impianti. Un sistema

FM deve essere in grado di scambiare dati con un sistema

centrale di ERP (Enterprise Resource Planning), oppure deve

essere in grado di vivere autonomamente. Deve poter gestire il

layout degli spazi commerciali da dare in locazione a soggetti

terzi, ma alla stessa maniera deve poter gestire il layout degli

impianti tecnologici attraverso cui erogare i servizi. Insomma

un sistema FM puo’ essere tutto questo e anche molto altro, in

funzione delle scelte organizzative della proprietà o del gestore.

Software per gli aspetti catastali - I software per la gestione

degli aspetti catastali, escludendo i sistemi GIS impiegati ad

altro livello, non sono altro che quelli standard impiegati per i

frazionamenti dei terreni e per gli accatastamenti dei manufatti:

in sostanza le procedure dell’Agenzia del Territorio Pregeo e

Docfa.

Software per la modellazione 3D - Le soluzioni per la

modellazione 3D sono svariate, e si suddividono tra quelle

impiegate in fase di progettazione e quelle impiegate in fase di

gestione e/o simulazione di scenari, nel corso di attività di

manutenzione o di revamping di impianti industriali.

Software per imaging o hardware di ripresa fotografica -

Diverse possono essere le soluzioni di imaging utili nel corso

delle attività di gestione di un manufatto: dall’analisi di

immagini aeree in fase di progettazione, fino alla realizzazione

di attività di documentazione post-opera.

Nel caso di opere infrastrutturali, spesso l’uso di immagini

georeferenziate rappresenta un buon metodo di documentare lo

stato di avanzamento dei lavori, mentre in specifici casi ove si

renda necessaria una precisione spinta di tale documentazione

(anche nell’ambito di controlli numeri sul costruito) si adottano

addirittura procedure fotogrammetriche come la ripresa di

coppie sterescopiche e di punti topografici di appoggio.

Strumenti per il web mapping – Gli strumenti per il web

mapping entrano in gioco in diverse fasi del ciclo costruttivo, a

cominciare dal reperimento delle cartografie generali (spesso

messe a disposizione sul web in modalità interattiva da parte

delle regioni e del Ministero dell’Ambiente attraverso i portali

cartografici) fino ai sistemi di consultazione e controllo in

itinere del processo di costruzione di una infrastruttura. Infine,

come già accennato, il web mapping entra a pieno titolo

nell’interazione con il mondo dei manufatti, a valle del processo

di costruzione, quando si tratta di localizzare il medesimo sulla

cartografia dei servizi di trasporto, o semplicemente sul portale

dell’agenzia immobiliare a cui è demandato il compito di

collocare sul mercato l’immobile.

Sistemi per il telecontrollo e la domotica – Infine, anche se

esulano di molto dal nostro campo, ci sono due altri ambiti

tecnologici e disciplinari molto vicini sia all’ambito industriale

e delle infrastrutture, sia all’ambito dei complessi abitativi.

Questi ambiti sono appunto il telecontrollo e la domotica. Il

telecontrollo spesso coniugato con la mappa dei sensori o dei

Fig.4 - Scavi e sbancamenti possono essere gestiti in maniera

quasi automatica, semplicemente passando al dozer il modello

digitale del terreno definito in progetto.

sistemi di monitoraggio, rappresenta un ambito funzionale dei

sistemi GIS per la gestione delle reti tecnologiche, mentre per la

domotica rientriamo in un uso tradizionale.

Gli attori

Diversi sono i soggetti che sono coinvolti nel ciclo integrato

dell’edilizia, a cominciare dal progettista, per finire al

committente pubblico o privato. Ma nella catena del valore

aggiunto che si crea tra il progetto e la realizzazione, non vi è

soggetto che non apporti il suo contributo di novità e di

innovazione tecnologica. Geometri, capimastri, fornitori, operai,

aziende immobiliari e manager, tutti danno il loro piccolo

contributo in termini di innovazione, magari semplicemente

accettando quelle piccole rivoluzioni quotidiane, come fu al

tempo del passaggio dall’analogico al digitale e che ha visto

pian piano il CAD sostituirsi ai tecnigrafi.

Conclusioni

Il mondo dell’edilizia o del costruito, come abbiamo visto fin

qui, rappresenta un ottimo banco di prova per metodologie

geomatiche di ampio respiro; nel corso della nota abbiamo

potuto notare quanto sia solido il legame che unisce l’iniziale

inquadramento geo-topografico, catastale, e geografico del

territorio su cui si estende il tracciato autostradale o il lotto di

un fabbricato, ad esempio, con il sistema di riferimento adottato

in un sistema GIS che vede l’ultimo passaggio delle

informazioni topologiche e metriche verso la gestione del bene.

Autori

DOMENICO SANTARSIERO

sandom@geo4all.it

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GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Case Studies

Il GIS tra progetto e

gestione delle infrastrutture:

il caso BBT SE

di Rosalia Di Bella e Ivo Planötscher

alleria di Base del Brennero (Brenner Basistunnel BBT SE) è la società europea incaricata della progettazione e

costruzione del tunnel ferroviario che, collegando l’Italia all’Austria attraverso le Alpi, costituisce la parte

centrale dell’asse Berlino-Palermo (TEN1) (fig. 1).

Il progetto dell’opera prevede la costruzione di due gallerie del diametro di 8,10 m collegate, ogni 336 m, da

cunicoli trasversali, per una lunghezza complessiva di 56 Km interamente scavati in galleria. Attualmente (Fase

II) è in corso l’elaborazione del progetto definitivo e il proseguimento, mediante lo scavo di un cunicolo

esplorativo (Fase IIa), delle attività di indagine già avviate negli anni precedenti (Fase I). Il progetto definitivo verrà poi

presentato alle autorità competenti dei due stati interessati, ai fini dell’ottenimento delle rispettive autorizzazioni alla

costruzione (Fase III).

Il progetto per la costruzione della Galleria di Base del

Brennero ha fatto sì che venissero coinvolti nelle fasi di

indagine e di elaborazione molteplici settori tecnici (Ambiente,

Geologia e Idrogeologia, Topografia, Progettazione Tecnica)

producendo nel corso degli anni una notevole quantità di dati,

riferiti a loro volta, trattandosi di un’infrastruttura

transfrontaliera la cui lunghezza supera i 50 km, ad un territorio

estremamente vasto. A tali dati andranno presto ad aggiungersi

quelli che saranno prodotti durante le fasi di costruzione.

Affinché questo ingente patrimonio informativo

georeferenziato possa essere consultato non solo dai tecnici

coinvolti in prima persona nella progettazione e realizzazione

dell’opera ma anche, mediante opportuni mezzi divulgativi,

dagli altri soggetti interessati (ad esempio enti preposti al

controllo, cittadini che desiderano essere informati sullo stato di

avanzamento del progetto, ecc.), BBT SE ha scelto di utilizzare

le moderne tecnologie web-oriented che oggi vengono offerte

dai sistemi GIS.

Il WebGIS di BBT SE nasce così con l’obiettivo di soddisfare

le esigenze che ciascun utente può manifestare, partendo da

quelle più elementari quali la semplice visualizzazione delle

informazioni sulla carta, fino a quelle più complesse che

coinvolgono ad esempio analisi spaziali e temporali dei dati

attraverso opportune interrogazioni delle banche dati di

supporto. Ma non solo: fin da ora sono state gettate le basi per

un WebGIS orientato ad un utilizzo su un orizzonte temporale

più ampio, quindi in grado di evolversi, affinché da un lato

possa continuare a garantire le funzionalità offerte attualmente

e, dall’altro, possa venire incontro ad ulteriori necessità che

inevitabilmente nasceranno nell’ambito del nuovo contesto

operativo.

Condividere le informazioni

La prima fase per raggiungere gli obiettivi posti dal progetto è

consistita nell’analisi e nella progettazione dell’architettura del

sistema WebGIS. Durante tale fase è stato necessario mettere in

luce non solo le esigenze e le aspettative di ciascun settore

interno della società rispetto ad un sistema GIS, ma anche

individuare e selezionare quali dati di base e quali dati tematici,

sia tra quelli già prodotti, sia tra quelli attesi dagli studi e dalle

indagini future, dovessero confluire nella banca dati.

Inoltre, considerata l’esigenza dei diversi settori della società

di interfacciarsi con gli enti presenti sul territorio sia a livello

locale che nazionale, di fondamentale importanza è stata anche

l’individuazione degli standard GIS più comunemente adottati

nelle realtà con le quali BBT SE si trova ad interagire.

Al termine di questa articolata e complessa fase preliminare,

condotta tra l’altro anche con l’ausilio di interviste e durante la

quale BBT SE si è avvalsa della consulenza delle ditte R3-GIS e

Klenkhart, è stato possibile delineare le caratteristiche del

sistema GIS da implementare.

Utilizzando le moderne tecnologie WebGIS si è in grado di

condividere tra i vari tipi di utenti (personale di BBT delle sedi

di Innsbruck e Bolzano, ulteriori tecnici incaricati da BBT,

pubblico, ecc.) le medesime informazioni contenute nella banca

dati centrale. Gli utenti, infatti, possono essere distribuiti su un

territorio molto vasto e devono poter accedere al sistema anche

da una rete esterna a quella aziendale, tipicamente via internet.

Per rendere la soluzione scalabile rispetto ai diversi utenti e/o

alle differenti necessità, è stata progettata una piattaforma

modulare, con la possibilità di gestire i diritti di accesso ai dati

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GEOmedia

definitiva della Galleria di Base del Brennero: all’interno del

consorzio di imprese PGBB (Planungsgemeinschaft Brenner

Basistunnel), aggiudicatario della gara di progettazione, questa

attività è stata presa in carico dalla azienda RaumUmwelt di

Vienna che, per la parte di implementazione delle funzionalità

WebGIS, si è a sua volta avvalsa della tecnologia e del supporto

della azienda Territorium Online di Bolzano.

Allo stato attuale dei lavori di implementazione, il sistema

WebGIS consente già a ciascun settore o soggetto di BBT SE

coinvolto nella realizzazione del progetto di:

accedere alle stesse informazioni geografiche in modo

trasparente, immediato ed efficace, anche da remoto;

integrare dati, anche molto specialistici, nella cartografia di

base del territorio in cui si sviluppa il progetto;

condividere le proprie informazioni geografiche con altri

settori senza creare duplicazioni o ridondanze.

Speciale

EDILIZIA

Fig. 1 - Asse TEN 1 Berlino – Palermo (2006, fonte BBT SE)

contenuti nella banca dati tramite un classico meccanismo di

autenticazione (username – password).

La realizzazione del sistema WebGIS secondo i suddetti

requisiti, inclusa la creazione e il popolamento della banca dati

di supporto, è avvenuta contestualmente alla progettazione

Fig. 2 - La condivisione delle informazioni geografiche

La figura 2 schematizza il processo di condivisione delle

informazioni: i dati georeferenziati e/o georeferenziabili

provenienti dagli studi e dalle indagini di ciascun settore tecnico

vengono integrati nella banca dati e amministrati dal WebGIS.

Una lettura combinata di questi dati con quelli già presenti nel

sistema (ad esempio tramite una sovrapposizione tematica di

strati informativi prodotti da un altro settore), può fornire a

ciascun gruppo di lavoro lo spunto per intraprendere ulteriori

indagini o una conferma delle ipotesi progettuali.

Reiterando più volte questo processo, l’attività di

progettazione complessivamente beneficia di una maggiore

completezza e integrità dei dati utilizzati.

Al termine delle attività di progettazione, i dati

georeferenziati che costituiscono il progetto definitivo

confluiranno a loro volta nel WebGIS, e rappresenteranno la

situazione di riferimento per i successivi stadi di realizzazione

dell’opera.

Già durante la fase intermedia di costruzione del cunicolo

esplorativo vi sarà l’afflusso di una nuova tipologia di dati (dati

di scavo), e verranno approfondite le attività di indagine in

sotterraneo, con lo scopo di perfezionare il progetto definitivo.

Successivamente, durante la realizzazione delle due gallerie

principali, i tecnici potranno beneficiare di tutti i dati archiviati

nel tempo, e integrare nel sistema i nuovi dati quale supporto

gestionale alle attività di scavo.

Tecnologie e Applicazioni

La banca dati risiede su un server dati dedicato, ed è gestita

attraverso un DBMS Oracle.

Il DBMS Oracle è collegato, mediante la tecnologia ESRI

ArcSDE, all’Internet Map Server ESRI ArcIMS, che risiede a

sua volta su un apposito server.

Per l’amministrazione dei dati e la realizzazione delle

funzionalità erogate dalla piattaforma WebGIS di BBT SE

viene utilizzato il framework WebGIS-Database mapaccel

sviluppato da Territorium Online. Il cuore dell’intera

architettura SOA (Service Oriented Architecture) è

rappresentato dal server mapaccel, che mette a disposizione,

mediante il web, il servizio applicativo (WebService) strutturato

in maniera gerarchica.

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GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Il servizio applicativo è strutturato in diverse viste

logiche (Detail-LogicView) che vengono impiegate dalle

diverse applicazioni.

Ogni vista contiene il suo specifico set di parametri di

configurazione ma condivide anche con le altre viste

considerevoli quantità di parametri per la gestione di

tematiche comuni (es. per la rappresentazione della

cartografia di base).

Le stesse tematiche, anche se esposte in viste diverse,

vengono sviluppate e sottoposte a manutenzione solo una

volta, poiché gestite centralmente senza ridondanze.

Le viste logiche, se raggruppate in Master-LogicViews,

vengono esposte in corrispondenti portali WebGIS sotto

forma di applicazioni offerte dagli stessi.

La parametrizzazione delle viste, cioè delle applicazioni,

avviene attraverso il sistema di BackOffice (mapsnap), il

quale permette lo sviluppo e la manutenzione delle

applicazioni raccogliendo tutti i loro parametri nel suo

database strutturato a progetti ed è in grado di generare i

servizi applicativi sul server mediante l’invio di file XML.

Anche l’amministrazione degli utenti avviene attraverso il

BackOffice: gli utenti vengono suddivisi in gruppi, e ad ogni

gruppo di utenti vengono assegnate una o più applicazioni (nel

seguito denominate moduli) verso le quali è consentito

l’accesso.

Pertanto ciascun utente, dopo essersi autenticato nel sistema

mediante un prompt (username, password), potrà avviare il

WebGIS scegliendo soltanto tra i moduli autorizzati.

I moduli controllano l’accesso ai dati sulla base di privilegi o

restrizioni (editing, sola lettura) e abilitano sul lato Client

funzioni specialistiche.

Il client mapaccel utilizzato nel portale WebGIS di BBT SE

dispone di funzionalità notevolmente estese, come ad esempio

l’editing online di punti, linee, poligoni e attributi, l’editing

online di eventi puntuali e lineari lungo una o più progressive

dell’asse della galleria (Dynamic Segmentation), l’upload di

dati sul server, il redlining (punti, linee, poligoni, cerchi anche

immessi con raggio, testi), la generazione di PDF per la mappa,

la legenda, la tabella degli attributi e i diagrammi, l’export di

dati verso gli applicativi Office (Word, Excel, ecc.), i

bookmarks inseribili dall’utente, l’invio di e-mail

dell’applicazione, la possibilità per l’utente di comporre la

propria applicazione e molto altro ancora.

Altri client degli stessi servizi applicativi (WebServices) sono le

applicazioni desktop destinate all’editing online avanzato (con

topologia locale, Crossover-Snapping, Tracing e quant’altro)

oppure alla manutenzione integrata di banche dati descrittive e

banche dati geografiche.

In figura 3 sono rappresentati i componenti del framework

mapaccel utilizzati per la realizzazione delle applicazioni

esposte dal portale WebGIS di BBT SE ed i moduli attualmente

implementati: Geologia, Progettazione, Monitoraggio delle

risorse idriche, Topografia, Particelle catastali e proprietari.

Oltre ai suddetti moduli tematici, rivolti ad un’utenza

specialistica, è stato realizzato anche un modulo destinato ad un

pubblico più vasto, con lo scopo di rendere accessibili alla

popolazione informazioni cartografiche aggiornate in tempo

reale sul progetto della Galleria di Base del Brennero.

Fig. 3 -Componenti di sistema del framework mapaccel

utilizzati per la realizzazione delle applicazioni esposte dal

portale WebGIS di BBT SE.

Questo modulo, denominato WebGIS Pubblico utilizza gli

stessi dati e la medesima tecnologia, pur adattandola ad uno

scopo divulgativo: ad esempio, per facilitare l’accesso del

pubblico è stata rimossa l’autenticazione dell’utente e sono state

rese più snelle alcune funzioni, quali ad esempio la ricerca.

Il portale cartografico, basato su questo modulo WebGIS, è

pubblicato in internet ed è raggiungibile sia dall’home page

ufficiale di BBT SE (www.bbt-se.com) sia da un link diretto

(gis.bbt-se.com).

Per informare ulteriormente i cittadini sullo stato di

avanzamento dei lavori, BBT SE ha inoltre deciso di

posizionare alcuni chioschi interattivi (figura 4) in punti

strategici ad elevata frequentazione (stazioni ferroviarie, comuni

interessati per territorio, ecc.), e di includere tra i contenuti

multimediali anche le informazioni cartografiche disponibili sul

progetto. A tale scopo è stata realizzata un’ulteriore versione

grafica del WebGIS Pubblico.

La gestione del multilinguismo (italiano, tedesco, inglese), a

livello sia di interfaccia, sia di banca dati, garantisce al pubblico

una fruizione completa delle informazioni, che risulta

indispensabile se si considera l’importanza internazionale

dell’opera.

Il ruolo chiave del WebGIS: un elemento di continuità

nel ciclo di vita della Galleria di Base del Brennero

La struttura modulare implementata presenta un duplice

vantaggio: da un lato essa permette un riutilizzo estremamente

elevato delle proprietà delle applicazioni WebGIS (impostazioni

di configurazione, funzionalità, caratteristiche di

rappresentazione dei dati) grazie ad un meccanismo di

ereditarietà automatica tra il modulo di base e i moduli tematici;

questo in ultima analisi produce un notevole risparmio di tempo

e di risorse, sia durante lo sviluppo di nuovi moduli, sia durante

la manutenzione delle applicazioni (modulo di base e tematici)

pre-esistenti.

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GEOmedia

Fig. 4 - Chiosco interattivo presso l’atrio della stazione

ferroviaria di Bolzano (Fonte: BBT SE)

Dall’altro lato questa architettura consente inoltre di ampliare

il sistema sia orizzontalmente, con la creazione di nuovi moduli

tematici, sia verticalmente, mediante lo sviluppo di nuove

funzionalità sul modulo di base che possono essere ereditate dai

moduli tematici.

Questo garantisce al sistema un elevato grado di flessibilità,

in quanto consente di poterlo costantemente adattare a nuove

esigenze che inevitabilmente nasceranno col prosieguo dei

lavori.

Se infatti fino a questa fase il GIS ha costituito un importante

ausilio alla progettazione assumendosi, da un lato, il compito di

archiviare grosse moli di dati e, dall’altro, di porsi come

strumento di inquadramento delle tematiche a grande scala,

nelle fasi successive del ciclo di vita dell’opera il sistema

informativo giocherà un ruolo fondamentale quale strumento di

gestione, di monitoraggio e di supporto alle decisioni, e quindi

necessiterà dello sviluppo di ulteriori funzionalità.

Già durante la fase di realizzazione della prima opera di

scavo (il cunicolo esplorativo) allo scopo di indagare il

sottosuolo in asse alle gallerie principali e dare così conferma

alle ipotesi progettuali, verranno prodotti nuovi dati con

caratteristiche parzialmente diverse rispetto ai dati attualmente

presenti nel sistema.

Si tratta infatti tipicamente di dati provenienti dallo scavo e

dalle strumentazioni di monitoraggio geotecniche, topografiche

e ambientali che verranno contestualmente installate nel

sottosuolo e in superficie. Per questi dati sarà necessario un

inserimento e aggiornamento in continuo nelle banche dati del

sistema e la maggior parte di essi dovrà essere associata a una o

più progressive chilometriche riferite ai vari fronti di scavo. A

tal fine sono già state in parte implementate nel sistema alcune

funzionalità studiate appositamente in base alle caratteristiche

strutturali dell’opera (inserimento di eventi lungo una

chilometrica, gestione sincronizzata di più chilometriche

intersecatesi tra loro, ecc.), le quali costituiscono un elemento

tecnologico nuovo rispetto alle funzionalità standard offerte da

analoghi sistemi WebGIS.

L’utilizzo della tecnologia GIS nella fase di archiviazione e

gestione dei dati provenienti dallo scavo del cunicolo non solo

sarà di ausilio alle operazioni di controllo delle attività di

costruzione, ma darà inoltre la possibilità di effettuare un

confronto più immediato dei dati di scavo con i dati provenienti

dagli studi preliminari già presenti nel sistema, assumendo così

il ruolo di un sistema di supporto alle decisioni per la verifica

delle ipotesi progettuali.

Successivamente, durante la fase di costruzione delle due

gallerie principali, i dati già presenti nel sistema costituiranno

un prezioso patrimonio informativo di base e si andranno ad

arricchire con ulteriori dati. Grazie alle potenzialità offerte dal

GIS in termini di rappresentazione e gestione di dati

georeferenziati a diverse scale, sarà possibile la visualizzazione

e la ricerca delle informazioni sull’intero territorio di progetto,

partendo da una visione d’insieme dell’opera fino alle scale di

dettaglio.

Al termine delle fasi di costruzione, quando l’opera sarà

conclusa e messa in esercizio, la tecnologia GIS potrà ancora

una volta essere utilizzata a supporto del gran numero di sistemi

di monitoraggio esistenti: dalle strumentazioni per il controllo

di parametri fisici, geotecnici ed ambientali (temperatura,

umidità, livello di falda, convergenze, ecc.) installate durante le

operazioni di scavo e lasciate in opera o realizzate al termine,

alle altre strumentazioni di monitoraggio facenti parte ad

esempio dei sistemi di sicurezza e di esercizio.

Anche le fasi di manutenzione ordinaria e straordinaria

dell’opera a regime potranno trarre vantaggio da una gestione

delle informazioni secondo una logica GIS, dal momento che

sarà sempre possibile avere un quadro d’insieme degli interventi

di manutenzione in funzione, ad esempio, del grado di usura

delle infrastrutture o dei materiali.

Infine, in prospettiva di uno scenario futuro, quando altre

tratte limitrofe del corridoio 1 verranno realizzate, il sistema

realizzato da BBT potrà mettere a disposizione i dati in esso

contenuti e la sua struttura potrà inoltre essere utilizzata come

standard.

Conclusioni

I benefici che si possono ottenere dall’uso di un sistema

WebGIS all’interno delle attività di progettazione e costruzione

di una grande opera di ingegneria sono sintetizzabili in un

miglioramento complessivo dell’efficienza, nella possibilità di

utilizzare e scambiare informazioni multidisciplinari sempre

aggiornate tra i vari team di esperti di settore, nonché nella

possibilità di condividerle con una vasta platea di pubblico che,

pur non possedendo conoscenze specialistiche, desidera avere

Speciale

EDILIZIA

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GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

informazioni aggiornate sul progetto e sul suo stato di

avanzamento.

Funzionalità studiate appositamente in base alle

caratteristiche strutturali dell’opera (inserimento di eventi lungo

una chilometrica, gestione sincronizzata di più chilometriche

intersecatesi tra loro, ecc.) costituiscono un elemento

tecnologico nuovo rispetto alle funzionalità standard offerte da

analoghi sistemi WebGIS.

L’architettura modulare del sistema consente di ampliarlo sia

orizzontalmente, con la creazione di nuovi moduli tematici, sia

verticalmente, mediante l’implementazione di nuove

funzionalità sul modulo di base che possono essere ereditate dai

moduli tematici.

Questo garantisce al sistema un elevato grado di flessibilità,

in quanto permette di poterlo costantemente adattare alle

esigenze che si manifestano durante l’intero ciclo di vita

dell’opera: non solo, dunque, uno strumento di archiviazione e

di analisi durante la progettazione, ma anche un valido supporto

per il controllo e l’amministrazione dei dati nel corso delle

attività di scavo, e successivamente un sistema di supporto alle

decisioni e di monitoraggio in fase di manutenzione e gestione

dell’opera realizzata.

Viste le sue peculiarità di potente strumento di analisi spaziotemporali

a larga e media scala di diverse tipologie di dati, lo

strumento GIS è quello che forse meglio di altri si presta ad

accompagnare un’opera ingegneristica così complessa in tutte le

fasi della sua realizzazione.

Ci si può attendere quindi che il GIS continuerà a giocare un

ruolo chiave durante il prosieguo delle attività della Galleria di

Base del Brennero, rappresentando al tempo stesso per simili

opere un modello di approccio innovativo in termini di

applicabilità di questo strumento a infrastrutture di grandi

dimensioni e di vasti orizzonti temporali.

Autori

ROSALIA DI BELLA

Galleria di Base del Brennero-Brenner Basistunnel

BBT SE

rosalia.dibella@bbt-se.com

IVO PLANÖTSCHER

Territorium Online Gmbh – Srl


Case Studies

METRO C di Roma:

GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

distribuzione dei dati di monitoraggio

di F.M. Rotundi, F. Bernardini, S. Moretti e O. Tripoli

a Linea C, la terza metropolitana romana prevista dal nuovo Piano Regolatore Generale,

collegherà direttamente aree e quartieri oggi distanti, attraversando la città come una spina

dorsale e raddoppiando quasi, con la sua estensione, l’attuale sviluppo della rete

metropolitana.

Il tracciato fondamentale della Linea C, lungo oltre 25 km e

con 30 stazioni, parte dalla zona Clodio-Mazzini e si snoda

verso sud-est dapprima in zona centrale (Prati, corso Vittorio

Emanuele II, piazza Venezia, Colosseo e San Giovanni), per

arrivare in zona semiperiferica (Pigneto, Centocelle,

Alessandrino) proseguendo lungo la via Casilina oltre il Grande

Raccordo Anulare. Da qui, in zona ormai periferica, il percorso

si porta in superficie ricalcando il tracciato della ferrovia

Termini-Pantano fino al limite orientale del territorio comunale

con l’ultima stazione, Pantano, appena all’interno del territorio

del comune di Montecompatri.

Il percorso, suddiviso in sette tratte, vede le stazioni, seppur

diverse le une dalle altre, ricondursi a due tipologie principali:

quelle eseguite interamente tra paratie e stazioni eseguite

parzialmente tra paratie con due gallerie gemelle di banchina

realizzate a foro cieco con scavo semimeccanizzato.

Soltanto per le tratte T2 e T3 è prevista una soluzione

speciale, detta “Modello Roma”, che richiede lo scavo a foro

cieco per la realizzazione delle discenderie e dei

pozzi di servizio, dal momento che le gallerie

di banchina vengono realizzate all’interno delle

gallerie di linea, in dimensioni compatibili allo

scopo.

Il futuro percorso della linea C

e le sue tratte

Controllo dei cedimenti

Il tema della costruzione di gallerie, naturali o artificiali, in

ambiente urbano richiede, come è noto, una rigorosa e

convincente risposta per il controllo dei cedimenti al fine di

salvaguardare tutte le preesistenze: edifici, collettori fognari,

tubazioni idriche, del gas ecc.

Il problema diventa rilevante se le preesistenze sono costituite

da edifici storico-artistici e da beni archeologici d’inestimabile

pregio, come nel caso del centro storico di Roma.

Per le gallerie di linea, la scelta dello scavo meccanizzato con

pressione controllata del fronte consentirà di minimizzare i

cedimenti rispetto ai criteri tradizionali di scavo a foro cieco,

anche ricorrendo ad appropriate tecniche di consolidamento. Per

le gallerie naturali, eseguite in tradizionale, gli stessi

provvedimenti che garantiranno l’impermeabilizzazione in fase

di scavo, consentiranno anche di garantire la stabilità del cavo e

del fronte con deformazioni limitate. Per quel che riguarda le

opere di difesa dei fabbricati, non sono stati previsti interventi

diretti sulle fondazioni, ad eccezione di alcuni edifici storici di

Corso Vittorio Emanuele dove, in caso, si procederà ad un vero

e proprio restauro/consolidamento preventivo.

Particolare attenzione, infine, è stata rivolta alla realizzazione

dei sistemi di monitoraggio delle strutture preesistenti e dei

volumi di terreno coinvolti dallo scavo delle stazioni della linea.

A tal proposito Metro C ha realizzato un innovativo sistema

per il controllo, in corso d’esecuzione, delle stazioni e delle

gallerie di linea.

Gli elementi d’indirizzo progettuale sono scaturiti da

considerazioni di tipo teorico e tecnico, basate su analisi

di verifica progettuale e da esperienze assimilabili,

nonché dall’esame della documentazione

tecnica prodotta nel Progetto Esecutivo.

Il sistema di monitoraggio è stato

progettato in modo da poter

fornire nel modo più

completo, rapido e

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GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Esempio di prodotto che documenta il punto di

installazione dei sensori

semplice possibile, i parametri necessari ad effettuare una

tempestiva analisi della situazione in corso d’opera (definizione

delle soglie di controllo) e della sua possibile evoluzione

(metodo osservazionale).

L’applicazione del metodo osservazionale rappresenta uno

strumento di controllo più generale che verrà impiegato per la

verifica della correttezza delle ipotesi progettuali, per

l’eventuale affinamento dei modelli e parametri di progetto

(applicando i metodi della back analysis) e per la verifica

dell’efficacia di eventuali azioni progettuali da apportare

durante le fasi esecutive.

Requisiti

Il sistema di monitoraggio realizzato da Metro C S.c.p.A.

possiede i seguenti requisiti:

Completezza delle informazioni da acquisire: per la

rappresentazione qualitativa e quantitativa del comportamento

tensio-deformativo delle opere e dei risentimenti nell’intorno;

affidabilità delle misure: saranno disposte procedure di

controllo e per la limitazione dell’influenza degli errori;

ridondanza: sono previsti più strumenti dello stesso tipo per

verificare l’affidabilità delle misure; inoltre è possibile

misurare o correlare un parametro sensibile con diverse

tipologie di strumenti;

elevata precisione: in relazione all’entità attesa dei

parametri da misurare;

tempestività di trasmissione ed elaborazione dei dati: resa

possibile attraverso sistemi di automatizzazione delle

misure e remotizzazione delle trasmissioni ed elaborazioni;

evidenza automatizzata e tempestiva del raggiungimento

delle principali soglie di controllo: per l’attivazione delle

procedure di accertamento dei fenomeni e per efficace

elaborazione e disposizione delle eventuali contromisure.

che comprendono una visualizzazione GIS delle varie entità

coinvolte. L’accesso, reso semplice ed efficace grazie ad

un’interfaccia pulita e modulare, consente la visualizzazione

non solo dei rapporti di monitoraggio, ma anche il reperimento

delle informazioni tecniche e di installazione dei diversi

strumenti, con un accesso diretto all’individuazione di eventi di

attenzione o di allarme con la relativa documentazione.

Dal punto di vista dell’architettura il sistema si compone di

due parti: il CED (Centro Elaborazione Dati) che raccoglie i

dati di monitoraggio e li valida creando rapporti di

monitoraggio in forma di documenti, e lo SDD (Sistema

Distribuzione Dati), un server remoto che fornisce l’accesso ai

risultati di monitoraggio.

Il CED, gestito da IMG S.r.l., alimenta in continuazione lo

SDD, mentre questo è accessibile, tramite il collegamento ad

Internet, da parte di una popolazione di utenti che operano

nell’ambito del progetto.

Realizzazione del sistema Web-GIS per

l’accesso ai dati di monitoraggio

Il sistema Web-GIS realizzato per il progetto di Metro C non

è un sistema inteso secondo il significato usato comunemente

per questo termine. E’ anche, infatti, un sistema di ricerca nel

quale la componente documentale e la componente GIS

interagiscono in modo semplice ed efficace.

L’esperienza di A&C2000 S.r.l. nel settore ha fatto sì che ci si

concentrasse sull’efficacia dei Web-GIS che, pur presentando

interfacce geografiche di buon livello, sono sempre carenti dal

lato dell’accesso ai dati quando la quantità di questi assume

dimensioni interessanti.

Nell’intento di realizzare un sistema modulare, estensibile e

flessibile, si è optato nell’offrire all’utente non un’unica

interfaccia centrata sulla mappa, bensì due tipi di interfacce

(riconfigurabili): una vista a priorità di mappa ed una vista a

priorità di dati.

La vista a priorità di mappa, offre la possibilità di cercare

strumenti ed oggetti monitorati esplorando il territorio con

un’interfaccia tipicamente Web-GIS. E’ possibile selezionare

singoli strumenti, gruppi di strumenti, oppure oggetti monitorati

con il comportamento dell’azione di selezione che cambia a

seconda del contesto. Sul lato destro della vista sono elencati gli

strumenti che risultato da una selezione sulla mappa.

Selezionando uno strumento è possibile, in basso, ottenere

l’elenco dei documenti relativi allo strumento.

Nell’affrontare gli ultimi due punti chiave Metro C

S.C.p.A. ha realizzato in collaborazione con A&C 2000 ed

IMG S.r.l. un sistema di distribuzione dati che permette di

accedere ai risultati del monitoraggio usando tecnologie Web

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Speciale

EDILIZIA

Vista a “priorità di mappa”

Vista a “priorità di dati”

In questa modalità, dunque, il criterio di selezione è

puramente su base geografica ed illustrato anche dalla

cartografia sottostante che può comprendere layers vettoriali,

raster generici e layers legati a strumenti (come gli edifici

monitorati, evidenziati in giallo).

La vista a priorità di dati, offre invece la possibilità di

effettuare una ricerca più convenzionale dei documenti, in base

alla loro data di edizione, al loro contenuto e, ovviamente, in

base alla sigla dello strumento o dell’opera monitorata. In

questo caso priorità è data alla ricerca ed ai suoi risultati,

mentre la componente Web-GIS assume un ruolo secondario, ed

è infatti di dimensioni inferiori al fine di per visualizzare, a

seconda del documento selezionato, il contesto di interesse (cioè

lo strumento, o gli strumenti, interessati sulla base cartografica).

Per una ricerca più precisa è anche possibile richiedere per lo

stesso documento informazioni relative agli strumenti riferiti

dallo stesso.

I due criteri di visualizzazione possono essere utilizzati per

soddisfare diverse esigenze. In particolare, la vista a priorità di

dati è usata per gestire separatamente la visualizzazione e la

ricerca di eventi di attenzione ed allarme e dei documenti

relativi. Allo stesso modo, della vista a priorità di mappa è stata

prodotta anche una versione con una mappa di dimensioni

maggiori per soddisfare alcune esigenze particolari.

Ai fini dell’aggiornamento dati si è optato per una soluzione

semplice ed efficace che vede il CED, gestito da operatori IMG

S.r.l., produrre files di aggiornamento che, se relativi alla base

dati, vengono importati mediante una semplice procedura

anch’essa realizzata tramite un’interfaccia Web. Il sistema è

adeguato per le caratteristiche operative che richiedono anche

un certo controllo procedurale nell’ambito dell’intero sistema di

monitoraggio.

Le tecnologie utilizzate fanno parte dell’odierno know-how

delle applicazioni Web soprattutto considerando che l’intero

progetto è stato realizzato facendo uso di tecnologie Open-

Source. L’utilizzo di queste tecnologie, ospitate all’interno di

una piattaforma stabile ed affidabile come quella dei server

XServe della Apple, ha permesso di realizzare il sistema in

tempi da record e nel budget previsto.

Tra le tecnologie utilizzate vanno ricordati MapServer, il

motore per le mappe realizzato dall’Università del Minnesota, il

linguaggio PHP, il linguaggio Javascript ed il database

relazionale MySQL. L’affidabilità di questi strumenti, in alcuni

casi portati al limite delle loro capacità di impiego, è un

esempio pratico della validità della scelta effettuata.

L’unico vero problema incontrato nello sviluppo del sistema,

è stata la costante incompatibilità tra i vari browser Internet in

commercio. Se tra i browser derivati dal mondo Open-Source le

incompatibilità sono minime, quelli della famiglia Microsoft si

sono rivelati poco gestibili, anche dal punto di vista delle

incompatibilità tra i prodotti della stessa Microsoft (vedi tra IE6

ed IE7). E’ da notare che tali compatibilità sarebbero esistite

anche utilizzando prodotti non Open-Source perchè sono

limitazioni dei browser e non delle applicazioni.

Conclusioni

Nella scelta dei sistemi software ed hardware necessari alla

gestione del Sistema di Monitoraggio, Metro C S.C.p.A ha

dunque optato per lo sviluppo di uno strumento innovativo

contemporaneamente dedicato ed aperto: esso è infatti in grado

di assecondare tutte le richieste attuali del progetto esecutivo e

contemporaneamente rispondere con minimo sforzo alle

modifiche che via via si renderanno necessarie nel corso della

realizzazione di un progetto a lungo termine come la

realizzazione della Linea C della Metropolitana di Roma.

Autori

FRANCESCO MARIA ROTUNDI

Metro C S.C.p.A.

Project Manager

FABRIZIO BERNARDINI

A&C 2000 s.r.l

fb@aec2000.eu

STEFANO MORETTI

IMG s.r.l.

info@img-srl.it

OTTAVIO TRIPOLI

IMG s.r.l.

info@img-srl.it

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GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Dalle esigenze dell’utenza

alle linee guida del progetto:

Case Studies

il caso Grandi

Stazioni

di Stefano D’Ambrosio e Valerio Costantini

...Restituire al pubblico patrimoni di estremo

valore culturale, sociale ed economico, creare

nuovi poli di aggregazione, socializzazione, scambio,

reinventare il ruolo del passeggero attraverso la

piacevolezza del tempo trascorso in stazione.”

Questa è la mission dichiarata di Grandi Stazioni S.p.A.,

società del gruppo Ferrovie dello Stato (che ne controlla

il 60%) nata nel 1998 per gestire i complessi immobiliari

delle 13 maggiori stazioni ferroviarie italiane, attraverso

un articolato intervento di riqualificazione funzionale dei

medesimi.

Al di là dell’enfasi inevitabilmente associata ad un’operazione

di tale portata, basta partire da quanto esposto per capire che il

Progetto Grandi Stazioni è un’opera ambiziosa, di elevato

valore aggiunto, che ha richiesto la definizione di standard

operativi particolari, tali da tener conto dei molteplici aspetti

degli interventi tecnologici (contesto urbanistico delle stazioni

ferroviarie, patrimonio architettonico dei complessi immobiliari,

sicurezza intesa come safety e security, esigenze dell’utenza

moderna in termini di servizi).

Il ruolo della stazione ferroviaria nel

contesto urbanistico: un nuovo approccio

E’ innegabile che il ruolo della stazione ferroviaria nel tessuto

urbano è profondamente cambiato negli anni. E’ notevolmente

aumentata l’utenza a breve raggio (pendolarismo), la quale si

trova a trascorrere diversi momenti della propria giornata in

stazione, nella quale deve poter far fronte, per motivi logistici, a

necessità quotidiane.

La dimensione globalizzata delle relazioni interpersonali, poi,

sia private che d’affari, la caduta delle frontiere europee, la

ricchezza dei patrimoni artistici delle città italiane hanno tenuto

sempre elevata la consistenza dell’utenza a medio e lungo

raggio.

E’ nata quindi l’esigenza di programmare interventi ed opere

relative ai servizi primari (cioè tutti i servizi di prima necessità

per l’utenza ferroviaria propriamente detta) ed a quelli

secondari (legati alla necessità di soddisfare l’esigenza di poter

reperire articoli e beni di consumo di varia natura).

Apparati a servizio delle sale operative

20


GEOmedia

La volontà di soddisfare i clienti ha portato a progettare

l’offerta di servizi ad elevato standard qualitativo, creando un

moderno complesso urbano che supera il vecchio concetto di

stazione ferroviaria, divenuta, ormai, una vera e propria città

nella città; questa, inoltre, per la nuova vivibilità acquisita,

diventa volano per il recupero dei quartieri circostanti, spesso

additati a luoghi poco sicuri.

L’indagine conoscitiva e la creazione del

modello Roma Termini

Presupposto fondamentale per una buona progettazione è la

dettagliata conoscenza degli ambienti su cui si va ad operare,

sia da un punto di vista architettonico-strutturale, sia da un

punto di vista impiantistico, considerando che queste peraltro

patrimoni artistici della città, devono mantenere integra la loro

capacità operativa di servizio; l’accurata indagine conoscitiva è

stato un passaggio fondamentale in modo che la riqualificazione

stessa avesse un impatto di basso profilo sull’utenza.

Sebbene ogni singola stazione sia calata in una realtà

urbanistica diversa, è apparso subito chiaro che poter avere un

progetto pilota su cui maturare il know-how per poi replicarlo,

avrebbe costituito un enorme risparmio di tempo e di risorse.

L’occasione si è presentata con il Giubileo del 2000 a Roma.

L’utenza dello scalo ferroviario di Roma Termini è di circa

400.000 frequentatori al giorno, numero che può subire un

incremento sensibile in occasioni di eventi particolari.

Al momento di avviare il progetto pilota, la stazione Termini

si presentava come una struttura inadeguata per le nuove

esigenze dell’utenza considerando il traffico ferroviario e

metropolitano di una città come Roma. Le scelte progettuali per

gli interventi di riqualificazione della stazione si sono attestate

su diverse linee guida.

Da un punto di vista architettonico si è mirato a conseguire la

massima fruibilità degli spazi, abbattendo le barriere e creando

nuove vie di accesso, con un modus operandi tra il restauro e

l’innovazione, alla luce della considerazione che la qualità del

servizio è strettamente legata alla qualità degli spazi.

Per quanto riguarda gli impianti tecnologici, è apparso subito

evidente che un moderno impianto ferroviario dovesse essere

dotato di adeguati sistemi ma, rispetto ad altre situazioni del

passato, anche della possibilità di monitorare costantemente i

medesimi, in particolar modo gli impianti speciali, per poter

garantire l’azione tempestiva ed il coordinamento fra i soggetti

impegnati nell’emergenza, nella sicurezza, nella gestione e nella

manutenzione.

Seguendo questa linea guida, si è arrivati alla realizzazione

del fulcro di tutte le opere di riqualificazione: la supervisione

degli impianti tecnologici, di videosorveglianza e speciali.

Ciò ha significato realizzare la supervisione di tutti gli spazi e

le funzionalità operative del complesso immobiliare.

Per quanto estremamente articolato e di concezione

modernissima, il progetto di riqualificazione della stazione di

Roma Termini ha avuto esito molto positivo, tale da poter

essere ulteriormente sviluppato e replicato sulle altre grandi

stazioni.

Una vista della Stazione Termini da Google Earth

La sicurezza

Sin dalla partenza del progetto pilota, è nata l’esigenza di

affrontare un tema finora poco trattato: la sicurezza.

Questo a maggior ragione in luoghi dove un grande numero

di persone svolge il proprio lavoro o che costituiscono un punto

di transito nell’adempimento delle attività quotidiane, e nei

quali l’aggregarsi di un elevato numero di individui, seppur in

un’area di notevoli dimensioni, è fonte di disagi per la

collettività e terreno fertile per azioni di delinquenza comune o,

purtroppo, terroristiche.

Inoltre, questa criticità diventa notevole allorché si presenti

un’emergenza dovuta ad eventi accidentali: nel caso più comune

di incendio, questo dovrà essere prontamente e puntualmente

rilevato, disponendo di un sistema organizzato di vie di fuga.

Il progetto pilota è stato incentrato su due punti: la gestione

specifica delle emergenze e la gestione operativa mirata alla

manutenzione degli impianti fluidodinamici, elettrici e di

sicurezza; a tal fine, lo strumento informatico si è rivelato

fondamentale, nell’elaborare una grande quantità di dati

informazioni in tempo reale, integrando gli impianti tecnologici

e di sicurezza ed il loro coordinamento.

Videowall all’interno della sala controllo

Speciale

EDILIZIA

21


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Il fulcro del progetto è stato il sistema di supervisione,

studiato per il monitoraggio ed il controllo integrato dei

sottosistemi di:

impianti di videosorveglianza (TVCC)

rivelazione incendio

antintrusione

controllo accessi

impianto rivelazione gas

La supervisione è basata su un sistema SCADA (Supervisory

Control And Data Acquisition), configurabile sia come modalità

operatore sia come funzionalità operative, che permette, in ogni

singola workstation, di operare in modalità grafica e consente la

visualizzazione a schermo degli schemi impiantistici e delle

mappe video su cui sono riportati gli elementi in campo relativi

alle competenze della singola postazione.

Nella dimensione verticale l’architettura del sistema risulta

suddivisa in tre livelli funzionali: livello di gestione (costituito

da stazioni di lavoro); livello di concentrazione e di

integrazione (costituito da apparati front-end, il cui compito è

quello di consentire la comunicazione dei diversi sottosistemi,

sia tra di loro che tra questi e le stazioni di lavoro del livello

superiore); livello di sottosistema.

Volendo inquadrare la funzionalità del sistema da un punto di

vista tecnico, si può identificare l’essenza della tecnologia

adottata nelle funzioni capaci di dialogare con gli elementi in

campo.

Ad ognuno di questi è associato, in maniera univoca (e ciò

vale anche per le varie repliche del sistema sulle singole

location di stazione) un tag, codice alfanumerico che rende il

dispositivo in campo riconoscibile al sistema senza la benché

minima possibilità di equivoco. Tanto per dare un’idea delle

potenzialità del sistema stesso, si tenga presente che è

monitorato ogni singolo dispositivo in campo, sia esso un

rilevatore di fumo del relativo impianto di rivelazione incendi o

un lettore di badge dell’impianto di controllo accessi.

Gli elementi facenti parte dei singoli sottosistemi concorrono

a realizzare quello che si è in precedenza definito livello di

sottosistema.

I dati raccolti provenienti dal campo, vengono concentrati e

riportati al livello superiore, per elaborarli nel processo di

gestione: è il compito del cosiddetto livello di concentrazione.

Questo, nel progetto pilota, è stato realizzato mediante apparati

front-end: più precisamente sono stati installati i F.E.P. (Front

End Processor) ma, nelle varie repliche successivamente

realizzate, sono stati sostituiti da altri apparati e bus di

comunicazione più avanzati, grazie alla sopravvenuta

evoluzione tecnologica.

Il task di dialogo sopra menzionato è in grado poi di

implementare il livello di gestione, vale a dire l’interfaccia

operatori con diversi livelli di accesso: ad ognuno di questi,

corrisponde un diverso profilo di operatore, che abilita le

diverse possibilità di visualizzare la situazione degli elementi in

campo ed eventualmente intervenire, a seconda delle mansioni

da espletare.

Per spiegare meglio la scelta di tale architettura di sistema, è

bene sottolineare l’aderenza di questa con la morfologia

L’interno della Stazione Termini

architettonica dei complessi di stazione. Fondamentalmente,

quest’ultima si presenta come un fascio binari attorno al quale

trovano disposizione un certo numero di edifici, i cui locali

sono serviti e controllati dai dispositivi dei vari impianti

tecnologici e speciali.

La scelta più logica è apparsa quella di riportare i segnali

provenienti dai dispositivi in campo dei locali di un determinato

edificio ad un concentratore relativo unicamente a

quell’edificio; al di là della logica, ciò ha anche contribuito a

rendere l’interfaccia operatore user-friendly.

Infatti, il sistema SCADA può essere adattato in base

all’esigenze dell’utenza: soprattutto è prevista la possibilità di

importare mappe grafiche.

L’operatore che si pone davanti alla sua postazione di lavoro

visualizza una schermata in cui, sullo sfondo, appare una

fotografia panoramica della stazione; i singoli edifici sono

invece evidenziati, essendo rappresentati con rettangoli colorati

e, selezionandoli con modalità simile ai sistemi operativi a

finestre, è possibile virtualmente entrare nei locali dell’edificio

in questione. Nelle mappe grafiche del singolo locale vengono

visualizzati i dispositivi degli impianti (rilevatori, telecamere,

lettori di badge,sonde, interruttori ecc.); sempre con la semplice

logica delle finestre, è immediata la possibilità di visualizzare lo

status completo del dispositivo (corretto funzionamento,

allarme, ecc.). La grafica viene usata ad ulteriore supporto

dell’operatore: i simboli degli edifici, cambiano colore e

lampeggiano se nel fabbricato è stato rilevato un allarme o

un’anomalia; un frame, anch’esso con la possibilità di cambiare

colore, riporta la descrizione del dispositivo oggetto di

allarme/anomalia.

Ciò permette, come precedentemente anticipato, di coordinare

in qualunque caso le azioni delle figure che devono intervenire;

il sistema fornisce esso stesso lo storico dell’intera situazione,

riportando in un log la cronaca degli allarmi/anomalie rilevate

ed il ritorno in servizio dei dispositivi/impianti interessati.

Il sistema di supervisione riporta quindi i segnali provenienti

dal campo in una Control Room, ove, separatamente, trovano

posto le workstation del personale Grandi Stazioni e quello

della Polizia Ferroviaria, sotto il segno della sinergia di intenti

sopra menzionata, seppur con mansioni separate. E’ inoltre

22


L’ala Mazzoniana

della Stazione

Termini

presente, all’interno

della Control

Room, uno spazio

comune,

adeguatamente

attrezzato, dove

possano riunirsi, in

caso di emergenza,

i responsabili delle

forze interessate

per decidere e

coordinare gli

interventi.

Il modello

progettuale

implementato nella stazione di Roma Termini si è dimostrato efficace ed affidabile.

Sono stati programmati, e sono tuttora in corso di realizzazione, gli interventi di

riqualificazione degli altri complessi immobiliari delle stazioni del network Grandi

Stazioni.

Per quanto riguarda l’aspetto architettonico, viene ripreso l’approccio operativo che

ha promosso il progetto pilota: cercare nella qualità degli spazi la qualità del servizio

ponendo particolare attenzione al contesto urbanistico delle singole location.

Per gli impianti, oltre i normali interventi di adeguamento e manutenzione, si è

capitalizzata al meglio l’esperienza di Roma. Per realizzare la progettazione dei

sistemi di sicurezza e la relativa supervisione ci si è avvalsi di due programmi di

sviluppo tecnologico istituzionali. Nelle stazioni di Bari, Napoli e Palermo l’opera è

stata recentemente portata a buon fine, nel contesto del Programma Operativo

Nazionale per il Mezzogiorno; si è raggiunto un livello di eccellenza tale che il

progetto è stato ufficialmente presentato in una delle rassegne tecnologiche più

importanti a livello nazionale (SMAU).

E’ in corso d’opera la realizzazione degli interventi nelle altre Grandi Stazioni.

Il progetto, denominato “Videosorveglianza Integrata”, ha segnato un notevole

passo avanti anche rispetto allo stesso progetto pilota, con lo sviluppo di tecnologie

più efficienti ed affidabili, pur conservando quelle linee guida che avevano mostrato la

loro validità.

Conclusioni

La gestione di un grande progetto, così come la sua genesi sono legate in genere alle

esigenze dell’utenza o alla vocazione del manufatto o dell’infrastruttura. Il progetto

Grandi Stazioni ha messo in campo e affrontato problematiche nuove, mettendo al

centro dell’attenzione il nuovo ruolo delle stazioni ferroviarie inteso come vero e

proprio nodo di incontro tra la domanda e l’offerta; luogo in cui il cliente ha necessità

di trovare dei servizi adeguati al nuovo stile di vita dettato dalla mobilità personale e

del business.

Autori

STEFANO D’AMBROSIO

s.dambrosio@grandistazioni.it

VALERIO COSTANTINI

v.costantini@grandistazioni.it


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Rassegna Prodotti

Tra hardware

e software:

le tecnologie per l’edilizia

diventano intelligenti

A cura della Redazione

espressione “intelligent” si lega in maniera indissolubile ai concetti di automatico ed

elettronico, inserendosi nel contesto più ampio e diventando sinonimo di avanzamento tecnologico.

Voler sposare tecnologie elettroniche o informatiche (argomenti che affondano le radici nel

progetto stesso che anima GEOmedia) con il mondo dell’edilizia, non è cosa facile; eppure vi

possiamo assicurare che, a partire dalle evoluzioni che negli ultimi anni hanno investito la nostra

società, trovare un raccordo tra le esigenze di un utente semplice che si affaccia con l’universo della

domotica e della gestione delle facilities (la “domotica” è la disciplina che studia le tecnologie atte a

migliorare la qualità della vita nella casa. Ndr) o quelle di un addetto ai lavori, che sfrutta i sistemi

elettro-idraulici e meccatronici interfacciati con i sistemi GPS e laser guidati da PC e connessioni

wireless che coordinano tali sistemi con le coordinate esatte del progetto in lavori di movimento terra

o rifacimento dell’asfalto, è una cosa abbastanza lineare e dalla chiara consequenzialità.

Queste situazioni rappresentano i due estremi legati all’operatività tecnologica in campo edile; nel bel mezzo sta tutto il resto

della tecnologia, dal rilievo del territorio alla progettazione, dal CAD al facility management, fasi già descritte nell’articolo

introduttivo di questo numero e che saranno meglio approfondite in un articolo in corso di stesura che potrete trovare nella

sezione Geonotes del sito di GEOmedia: l’approfondimento prenderà in esame i temi di questo numero monografico, a partire

dall’ultimo Salone Internazionale dell’Edilizia, il SAIE, che si è tenuto come ogni anno lo scorso ottobre a Bologna.

Di seguito, invece, una breve rassegna prodotti di aziende attive nel settore dell’edilizia e che favoriscono la spinta dello

stesso verso gli aspetti tecnologici fin qui trattati.

Infotel per la gestione dei ponteggi

Gruppo Infotel ha ideato una soluzione per la gestione completa della problematica relativa ai ponteggi prefabbricati e generici,

Ponteggi&PIMUS.

Il software dispone di un modulo CAD autonomo che consente il disegno dettagliato in 2D dei ponteggi e la redazione e stampa

della relazione di calcolo in MS Word. E’ possibile eseguire anche la verifica statica dei ponteggi avviando la stampa della

relazione e procedere alle modifiche dei dati inseriti.

Una soluzione parallela, Ponteggi ADV for AutoCAD opera invece direttamente in ambiente AutoCAD (escluse le versioni LT)

consentendo di realizzare il Disegno 2D e 3D dei ponteggi con particolari e dettagli esecutivi. La soluzione consente la redazione

della distinta analitica dei componenti di ogni facciata, il calcolo dei pesi parziali e del peso totale, la

verifica analitica dei sistemi anticaduta. Ponteggi ADV for AutoCAD è stato potenziato inoltre con

due ulteriori funzionalità, DAP 2D e DAP 3D, per il disegno interattivo bidimensionale e

tridimensionale di ponteggi a telai prefabbricati o a tubi e giunti con possibilità di redazione della

distinta automatica degli elementi del ponteggio disegnato con calcolo analitico dei pesi parziali e del

peso totale.

Ponteggi&PIMUS e Ponteggi ADV for AutoCAD sono entrambi preposti alla redazione automatica

(grafica e testuale) del PIMUS, in linea con le recenti disposizioni normative.

www.infotelweb.it

(Fonte: Infotel)

24


ArchiCAD per la progettazione parametrica

ArchiCAD è un software per la progettazione architettonica

che permette di creare velocemente e facilmente la corretta

rappresentazione tridimensionale del progetto, ottenendo

automaticamente piante, sezioni, alzati, dettagli costruttivi,

viste assonometriche, viste prospettiche e animazioni. Con la

stessa facilità si possono ottenere computi dei materiali,

preventivi dei costi, calcoli dei volumi e abachi degli

elementi. Tutto questo solo inserendo in pianta gli elementi

costruttivi a disposizione come muri, travi, pilastri, solai, tetti, porte, finestre e oggetti, tutti

rigorosamente parametrici e tridimensionali.

La rimodellazione degli elementi è consentita in ogni vista, anche per le forme più

complesse dall’angolazione più appropriata.

ArchiCAD permette di risparmiare tempo anche nella quotatura del progetto, utilizzando

quote associative e automatiche, e nell’editazione degli esecutivi avendo a disposizione

una vasta gamma di simboli 2D. Le funzioni d’impaginazione, stampa e plottaggio dei

disegni sono presenti direttamente nella soluzione.

www.cigraph.com

(Fonte: Cigraph)

Da 1200 a 2000m

senza prisma

STANDARD

Misurare a distanza con le soluzioni di DELTA G

DELTA G nasce per valorizzare e organizzare le

competenze tecniche e commerciali in alcuni importanti

campi della misura contact less di precisione.

Questo settore raggruppa una serie di strumentazioni e di

metodologie che hanno subito negli anni recenti una

notevole evoluzione; in particolare certi sistemi di misura, solo fino a pochi anni fa

esclusivo patrimonio di organizzazioni dotate di consistenti mezzi economici e di

personale, sono oggi alla portata di tutti i professionisti che si occupano di rilievi e di

misura a distanza.

I sistemi di cui parliamo variano dal laser a scansione terrestre a differenza di fase

Zoller&Frolich, ai laser a lama di luce per rilievo di oggetti (beni culturali, pezzi

meccanici, ecc.), ai software e ai prodotti di fotogrammetria e topografia, alle termo

camere ad infrarosso Flir (valutazione dispersione termica, degrado architettonico, ecc.).

WINDOWS CE

www.deltag.it (Fonte: DELTA G)

Il Sistema informativo integrato

per la gestione dell’ufficio tecnico

ALICE è la piattaforma software per la gestione

integrata del patrimonio stradale, dei lavori

pubblici, dell’urbanistica e del territorio.

I software della famiglia ALICE sono utilizzati

dagli Enti Pubblici e dalle grandi aziende per la

gestione dell’iter delle opere pubbliche e degli

interventi di manutenzione sul patrimonio: la

contabilità, la pianificazione e il controllo dell’opera, la gestione delle gare d’appalto e

delle pratiche di esproprio.

Attraverso i moduli specifici Strade, Lavori, Urbanistica e Progetti, la soluzione Alice di

Eldasoft è in grado di assicurare il 100% delle prestazioni necessarie nella gestione di

diverse tipologie di lavori.

www.eldasoft.it

(Fonte: Eldasoft)

MOTORIZZATO

Via Brecce Bianche, 152

60131 ANCONA

Tel. 071 213 25 1

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www.geotop.it


©2007, Trimble Navigation Limited. Tutti i diritti riservati. Trimble e il logo Globe & Triangle sono marchi commerciali di Trimble Navigation Limited, registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. SUR-154-I


Il supporto che la vostra attività

necessita per essere all’avanguardia

Preparatevi a partire. Con Trimble alla guida, la

rivoluzione nel campo del rilievo è alle porte.

Trimble vi ha messo a disposizione il suo team

di professionisti per aiutare voi e la vostra

attività, a raggiungere le più alte vette del

successo. Oltre la tecnologia del rilievo;

Trimble è leader indiscusso nel fornire soluzioni

versatili e di qualità superiore. Prepariamo al

futuro la vostra attività commerciale sia in

ufficio sia sul campo. Con l’aumento della

produttività, con l’ottimizzazione dei profitti

negli investimenti per sorprendenti prestazioni

sul campo, il team di Trimble sarà con voi per

tutto il viaggio.

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Mirage Hotel – Las Vegas

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GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

3D Millimeter GPS per la messa in opera del manto stradale

Chi investe in un sistema satellitare per il controllo delle macchine movimento terra sa bene

quanto conti ogni centimetro in più di materiale sprecato in finitura.

Dalla combinazione delle tecnologie GPS e LazerZoneTM nasce il sistema Topcon Millimeter

GPSTM, il primo al mondo con precisione millimetrica.

Il sistema denominato 3D-GPS+ nasce

dalla collaborazione di Topcon e Sauer

Danfoss, leader nella fornitura di sistemi

elettro-idraulici per il controllo macchine.

Con il sistema 3D GPS+ l’accuratezza

verticale è di pochi millimetri, a differenza

delle precisioni centimetriche dei comuni sistemi RTK GPS.

Per impiegare il sistema nella messa in opera delle pavimentazioni stradali,

viene messo in campo un sistema PZL-1 basato sulla tecnologia laser in grado

di coprire un’area di 600m.

www.geotop.it

(Fonte: Geotop)

Topcon inventa il primo Total Job Site Management System

Con l‘introduzione di SiteLink, Topcon espande le sue tecnologie verso

l’integrazione delle telecomunicazioni e dei dati nella complessa realtà di un

cantiere; con SiteLink, infatti, si ha un controllo completo, dalla gestione delle

attività al controllo dei furti, dal tracking delle macchine al sistema di

reportistica, il tutto in un unico sistema tecnologico e di gestione. Grazie alla

soluzione tecnologica adottata, la gamma ed il numero di utenti non ha

praticamente limiti, e consente di accedere e controllare in tempo reale tutti gli

strumenti.

Grazie alla possibilità di effettuare un pinpoint GPS, ogni macchina o sistema è controllabile in termini

di georeferenziazione durante le attività operative. SiteLINK è nato nell’ambito della collaborazione di

Topcon e e TDS, una joint venture di Topcon e Sauer Danfoss, leader mondiale nei sistemi elettromeccanici

e idraulici.

Dotato di un sistema di connettività completo di RS-232, USB e connessione ethernet, il sistema ADL-100 Road Building

Applications impiega il DB Cartografico targato NavTeq per la visualizzazione, mentre il sistema software è in grado di gestire tutti

i dati delle singole macchine in ogni momento.

Attraverso diversi tipi di connessione di tipo wireless o a pagamento di tipo GSM, è possibile conoscere le informazioni di

riferimento del sistema (impiegando il CAN bus caratteristico delle applicazioni automotive) come ad esempio: livello del

carburante, pressione dell’olio e temperatura, ore di lavoro, fattori di produttività, dati geometrici operativi, posizione in tempo

reale e log del tracking e percentuale del lavoro effettuato.

Con il sistema SiteLINK connesso ad un hub internet, è possibile accedere ai dati di lavorazione virtualmente da qualsiasi luogo nel

mondo, o da uno qualsiasi dei mezzi su cui è istallato il sistema. Basato su diverse tecnologie avanzate sia in termini di hardware

che di software, a bordo di ogni sistema troviamo due slot PCI per la connettività WI-FI o cellulare, il sistema operativo basto su

Linux e diverse altre soluzioni all’avanguardia.

SiteLINK permette di connettere macchine di diverse case madri, e ciò comporta enormi vantaggi sia per Topcon che per TSD.

Secondo le parole di Ray O’Connor: “con questa soluzione il mondo della cantieristica cambierà una volta per tutte, permettendo

un monitoraggio completo dell’intero cantiere”.

www.geotop.it

(Fonte: Geotop)

28


FaTA-E: software per il calcolo

strutturale FEM

FaTA-E è lo strumento ideale per

approfondire le differenze concettuali dei

diversi metodi di calcolo, con un approccio

semplice alle nuove prescrizioni normative e

per un confronto immediato tra i diversi

metodi.

FaTA-E si distingue per la semplicità e la

versatilità dell’input, la precisione e la

velocità del solutore basato sulla tecnica

delle matrici sparse, l’accuratezza delle verifiche, degli elaborati e della relazione di

calcolo. Il programma si articola in un elevato numero di impostazioni e personalizzazioni

che lo rendono uno strumento completo e adatto ad ogni tipo di progettazione di strutture

in cemento armato, acciaio, legno, miste con muratura e muratura armata.

FaTA-E può essere arricchito con ulteriori funzioni come il calcolo della PGA e gli

isolatori sismici lineari equivalenti.

www.stacec.it

(Fonte: Stacec)

IBIS-S, un innovativo sensore per

il monitoraggio delle strutture

IDS (Ingegneria dei Sistemi S.p.A.) presenta

IBIS-S, un innovativo sistema di monitoraggio

remoto per la misura degli spostamenti delle

strutture quali ponti, edifici, torri, sia in

condizioni di carico dinamico che statico. Lo

strumento, basato sulla tecnica

dell’interferometria radar applicata mediante

strumentazione a terra, è costituito da un sensore

elettromagnetico collocato su un treppiede

dotato di testa rotante, un PC di controllo ed

un’unità di alimentazione. IBIS-S è in grado di

fornire la misura contemporanea degli

spostamenti di numerosi punti della struttura

oggetto dell’indagine, fino ad una distanza

massima di 1000 metri, con un’accuratezza dell’ordine di 0.01/0.02 mm ed una frequenza

di campionamento fino a 100 Hz. Rispetto alle strumentazioni tradizionali, IBIS-S

presenta molteplici vantaggi: la misura remota degli spostamenti senza la necessità di

accedere direttamente alla struttura per l’installazione di sensori o bersagli ottici, la

capacità di fornire in una singola acquisizione misure su un numero molto elevato di punti

corrispondenti ad elementi riflettenti al segnale radar della struttura, la possibilità di

impiego sia per misure dinamiche, che per il monitoraggio statico. In aggiunta, la

semplicità e rapidità di installazione, la capacità di fornire misure in tempo reale e la

possibilità di utilizzo in qualsiasi

condizione ambientale, sia di giorno che

di notte, rendono IBIS-S uno strumento

estremamente versatile che consente di

aprire nuovi orizzonti nel monitoraggio

non invasivo delle strutture di ingegneria.

www.ids-spa.it

(Fonte: IDS)


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Facility Management

Case Studies

filosofia e tecnologie

per la gestione e la

manutenzione del costruito

di Erminia Arenella

n’adeguata gestione trasforma gli ambienti costruiti in risorse attive. Si chiama Facility Management la nuova

disciplina del gestire, che richiede ad enti pubblici e privati una diversa capacità di governo integrato dei propri

processi. E’ in atto una grande sfida organizzativa e tecnologica, nella quale diventa fondamentale l’uso di un

sistema informativo specializzato. Un prezioso strumento conoscitivo e decisionale a 360°, in grado di aiutare le

organizzazioni nel ridurre i costi operativi e migliorare la qualità dei servizi agli edifici e alle persone che vivono e

lavorano in questi spazi.

In una situazione nazionale condizionata da una crescente

riduzione delle risorse finanziarie a disposizione sia degli enti

pubblici, sia delle organizzazioni private, si evidenzia la

necessità di un passaggio dalla vecchia logica di conduzione

passiva ad una nuova prospettiva del valore già adottata da paesi

più evoluti (Gran Bretagna, Olanda, Stati Uniti).

In quest’ottica occorre ripensare gli immobili come risorse

economiche attive e, di conseguenza, ripensare le modalità di

gestione degli stessi.

Nel passato questo non appariva così chiaro e ci si

focalizzava principalmente sulla costruzione, relegando la

progettazione ad un’appendice obbligatoria e trascurando quindi

quasi completamente gli aspetti di gestione.

Nel quotidiano le organizzazioni rincorrevano i mille

problemi tecnici della propria sede. Manutenzione? Certo:

quando qualcosa si rompe o non va, si interviene. Trasferimenti?

Proviamo così, se non va vedremo. Quanto spendere? Il meno

possibile. L’edificio? Una voce di bilancio passiva.

Oggi nel ciclo

immobiliare la

gestione si pone

come fase strategica,

nella quale si

intende ottimizzare

la qualità del

servizio svolto, la

fruibilità degli spazi,

l’efficienza dei

servizi e la riduzione

dei costi.

La sede principale di Speeddikon

(www.speedikonfm.com)

Nasce una vera e propria scienza degli immobili

Dall’esperienza dei paesi anglosassoni, arrivano nuove

discipline e nuove figure professionali. Di conseguenza i

neologismi inglesi invadono il settore del mattone. Facility

Management e altri nuovi termini circolano negli ambienti

specialistici, ma sono probabilmente meno noti ai più. Facility

Management è un’espressione che richiama alla mente un

insieme di processi collegati che operano in sinergia. La parola

Management evoca il concetto di governo di processo. Con il

termine Facility si intendono invece gli strumenti utili allo

svolgimento delle attività di un’organizzazione. Gli strumenti

possono essere materiali, come gli edifici, o immateriali, come i

servizi. Il Facility Management raggruppa e pratica tutte le

migliori teorie di organizzazione degli spazi e del lavoro,

controllo dei costi, efficienza dei flussi e dei servizi idonei alla

persona. In un contesto così articolato quali sono i principali

problemi?

L’evoluzione culturale sta permeando sempre più il settore.

Diversi Facility Manager testimoniano una visione degli

immobili come risorse tutt’altro che passive. Generalmente,

però, si tratta di risorse tanto consistenti quanto ancora non

adeguatamente conosciute da chi le detiene e le deve gestire. E

questo è un grosso problema, perché ci si rende conto che non è

possibile governare efficacemente qualcosa che non si conosce.

La tendenza molto diffusa in Italia ad esternalizzare servizi

prettamente operativi di scarsa rilevanza rispetto alla propria

missione (Outsourcing), richiede un completo dominio dei

propri processi. Esternalizzare la gestione in una situazione di

conoscenza inadeguata rappresenta un grande rischio. Non è

chiaro il confine tra attività delegabili e leve strategiche da

mantenere all’interno.

30


GEOmedia

Un’applicazione orientata alla gestione del FM via web.

L’uso del web consente la dislocazione degli operatori

anche in sedi diverse.

E qui entrano necessariamente in gioco

i sistemi informativi

Il primo grande contributo di un sistema informativo è offrire

una conoscenza organizzata come base di qualsiasi azione volta

alla gestione con criteri manageriali e secondo principi di

programmazione, trasparenza ed efficienza. Per molte

organizzazioni, inoltre, il sistema rappresenta un prezioso

strumento di attuazione delle finalità istituzionali.

Le tecnologie software rispondono all’esigenza di migliorare

la gestione delle facility di un’organizzazione permettendo un

approccio integrato ai diversi processi coinvolti seguendo i

flussi di lavoro. Tra gli elementi di rilievo, si ricorda che gli

spazi sono importanti per la conduzione degli immobili e sono

alla base di diversi processi come la pianificazione delle attività

di pulizia e manutenzione, l’organizzazione degli spazi e il

monitoraggio dei relativi costi e ricavi. Per molte organizzazioni

è importante conoscere la destinazione d’uso dei locali, la

distribuzione dei centri di costo e delle unità organizzative

all’interno degli edifici e rispondere al meglio ad alcune

domande tipiche. Quante persone e posti di lavoro può ospitare

un locale? Quanti metri quadrati totali sono adibiti ad uno

specifico uso? Come ribaltare i costi dei servizi sulle aree

comuni? Gli spazi sono tutti occupati in modo adeguato? Dove

sono le aree non utilizzate? E così via. Qualsiasi informazione

può essere descritta anche mediante la propria rappresentazione

grafica e convergere in una reportistica visualizzabile in modo

chiaro e sintetico in una mappa. È possibile inoltre collegare gli

impianti alle aree servite e ottenere la rappresentazione grafica

integrata.

Un’ampia gamma di funzionalità è dedicata ai processi

tecnici in considerazione del fatto che una parte considerevole

dei costi operativi è la spesa per la manutenzione e la

riparazione dell’edificio e degli impianti. Nel sistema le facility

tecniche e le attrezzature sono descrivibili in modo gerarchico

(l’impianto di base può far parte di un impianto complesso) e

suddivisibili secondo le categorie di manutenzione. Sono inoltre

documentabili i relativi dati sulle garanzie. La possibilità di

monitorare le garanzie consente di pianificare gli interventi in

modo adeguato e risparmiare notevolmente sui costi di

manutenzione.

Il calendario degli interventi, generato dinamicamente, offre

una visione d’insieme dello stato delle attività. Gli ordini di

lavoro sono elaborati attraverso diverse fasi e possono essere

correlati al budget. E’ possibile in ogni momento identificare sia

i costi totali su uno o più edifici, sia il dettaglio dei costi di

manutenzione di ogni specifico impianto. Il sistema gestisce la

segnalazione dei problemi e la richiesta di interventi straordinari

via internet/intranet. Questo consente a qualsiasi persona

abilitata di accedere direttamente per fare una richiesta

attraverso il proprio browser. Il responsabile degli interventi

riceve in modo centralizzato tutti i messaggi, può smistarli

opportunamente e dare in modo rapido un feedback sullo stato

della richiesta. Il sistema offre anche la possibilità di simulare

scenari, analizzare trend, pianificare e monitorare attività

programmate e interventi straordinari.

Ancora si potrebbero elencare tantissime funzioni del sistema,

ma per motivi di spazio si conclude questa panoramica

tecnologica con alcune testimonianze europee di rilievo sui

benefici concreti che si possono ottenere.

La maggiore compagnia farmaceutica svizzera è riuscita a

giustificare più del 100% dei costi di implementazione del

sistema già durante la fase di creazione del prototipo evitando

l’installazione di un nuovo office container.

Una grande città tedesca ha ottimizzato l’utilizzo degli edifici

delle scuole elementari pubbliche. Dopo un anno è stato

possibile vendere un edificio scolastico che ha generato un

guadagno di circa 2,5 milioni di euro.

Facility Management per creare valore

La gestione manageriale di immobili, attrezzature e servizi

necessari ad una azienda o istituzione per il successo della

propria attività è un’area strategica per un’organizzazione.

Le infrastrutture, gli edifici, gli arredi e gli impianti sono

una quota rilevante del valore complessivo di una società

che, per ottenere vantaggio competitivo, ha necessità di

ottimizzare l’uso degli spazi bilanciando nel contempo i

costi di esercizio e l’efficienza delle risorse umane.

Dilmanet è una giovane azienda nata nell'ambito del

gruppo GKH (Geospatial Knowledge Holding). GKH

comprende società che operano in maniera sinergica e

complementare nel settore della Conoscenza del Territorio.

Oltre Dilmanet, posizionata sul tema dello spazio nelle

facility, componente fondamentale del gruppo è ESRI

Italia, azienda di grande esperienza nel trattare il contesto

territoriale: facility nello spazio.

Con le sue soluzioni Dilmanet fornisce la risposta alle

esigenze di Facility Management e Real Estate è costituita

da soluzioni che combinano conoscenza dei processi e

tecnologie leader di settore. L'offerta è abilitata dal

software speedikon FM, tecnologia diffusa a livello

europeo e internazionale.

Speciale

EDILIZIA

31


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

La schermata tipica di un sistema di FM. Si può notare

in alto a sinistra la tabellazione dell’uso degli spazi

ottenuta in maniera automatica e correlata alla visione

grafica della pianta dell’edificio.

Uno dei più grandi centri commerciali in Europa ha adottato

il sistema per il controllo delle garanzie e per il monitoraggio

delle attività di manutenzione. In un anno ha ridotto i costi di

manutenzione delle sue proprietà del 12%, un risparmio di oltre

700.000 euro.

Questi esempi ci raccontano che un sistema di Facility

Management, può rappresentare la base di conoscenza e un

valido aiuto per sostenere Pubblica Amministrazione, industrie,

centri commerciali, aeroporti, parchi tecnologici e altre

organizzazioni in una nuova capacità di governo dei propri

processi. Una capacità che si concretizza nel cooperare, su una

base informativa comune, all’interno dell’organizzazione e con

eventuali partner esterni. In questo modo diventa più semplice

delegare anche completamente i servizi di gestione delle

facility, mantenendo le leve strategiche di controllo. Obiettivi

ambiziosi dunque segneranno i prossimi anni del Facility

Management e da questa grande sfida ci attendiamo una

maggiore competenza nell’integrazione di processo e una

migliore attitudine nel gestire creando valore in termini

economici e qualitativi.

Autore

ERMINIA ARENELLA

Dilmanet

earenella@dilmanet.it


Case Studies

Le soluzioni

Building

Information

Modeling

di Bentley

GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

di Fulvio Bernardini

a questione dell’interoperabilità dei dati negli ultimi anni è stata continuamente

dibattuta dai professionisti dei vari settori. L’edilizia col suo ciclo di vita non

hanno fatto eccezione e da quando il concetto di Building Information

Modeling (BIM) ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’architettura,

dell’ingegneria e delle costruzioni (AEC), le fasi inerenti il processo del building

non sono più state considerate separatamente.

Bentley Systems, da sempre attiva nel settore delle infrastrutture, propone

un’ampia gamma di soluzioni studiate proprio per coprire questo bisogno.

Cosa vuol dire, al giorno d’oggi, poter usufruire di una base

dati interoperabile e di facile consultazione, soprattutto da terze

parti magari esterne ad una specifica fase del progetto?

Significa fare la differenza in termini di riduzione degli errori,

di ritardi, di inutili sprechi di risorse e denaro ma soprattutto in

termini di affrancamento da una bassa qualità del risultato

finale.

Il Building Information Modeling

Il concetto di Building Information Modeling nasce proprio

per venire incontro a questo tipo di esigenze; i principali players

tecnologici del settore AEC hanno nel tempo sviluppato una

nuova metodologia di rappresentazione digitale del processo di

building in grado di favorire lo scambio e l’interoperabilità delle

informazioni in formato digitale. Il BIM copre l’intero ciclo

dell’edilizia e può includere tutte le fasi di cui si compone il

settore: analisi del territorio, progettazione, costruzione e

gestione rientrano tutte all’interno dei più ampi concetti di

building e facility management.

Il dover gestire dati di natura geometrica, spaziale,

informazioni geografiche, quantità e proprietà del costruito

implica un approccio del tutto diverso nei confronti del progetto

che, in questo modo, deve essere concepito affinché non

avvengano perdite di informazioni nel passaggio tra i vari

responsabili delle diverse fasi di produzione. Ogni gruppo di

lavoro, infatti, avrà la possibilità di tenere sotto controllo in

maniera continuativa il lavoro (attraverso la scalabilità del

modello sulle diverse piattaforme), individuando eventuali falle

ed apportando modifiche tempestive nei punti dove una scarsa

integrazione, magari proprio tra la fase di progettazione e quella

di costruzione, avrebbe potuto creare gravi inefficienze nel

prodotto finale.

Un tale cambiamento di paradigma nell’idea del processo di

building non può far altro che portare ai vantaggi già delineati

all’inizio di questo paragrafo. Accorgersi di un conflitto per

tempo, grazie alle grandi potenzialità di calcolo e di gestione

delle informazioni dei computer attuali, implicherà l’analisi

della singola parte del modello digitale del manufatto e, una

volta individuato il problema, sarà possibile ottenere ogni

informazione possibile al riguardo, intervenendo con una

precisione ed una tempistica mai concepite prima.

La base tecnologica fornita dal CAD non andrà ovviamente in

soffitta: essa sarà riletta alla luce di integrazioni software molto

specifiche, adatte per una gestione a livello micro del progetto.

Le soluzioni

Bentley Systems rappresenta una delle realtà di più alto

livello nel comparto dell’AEC a livello mondiale. Le soluzioni

verticali della società dedicati ai settori plant, civil, building e

geospatial incontrano le esigenze dei professionisti impegnati

nel lavoro attorno al mondo delle infrastrutture e forniscono

soluzioni tecnologiche di fascia alta per tutte le fasi di un

progetto, dall’analisi del territorio, passando per la progettazione

e la costruzione, fino alla gestione del manufatto.

L’integrazione delle componenti Bentley nelle diverse fasi

(modellate sulle solide fondamenta di MicroStation, il software

33


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

di punta dell’offerta della società americana), fa dei suoi

prodotti un chiarissimo esempio della spinta innovativa verso

soluzioni orientate al BIM.

Nel corso di questo articolo tenteremo di delineare una breve

rassegna delle soluzioni Bentley funzionali al Building

Information Modeling, introducendo anche altri prodotti più

specificatamente dedicati alla fase progettuale di riferimento.

Analisi del territorio – Il portfolio di Bentley relativamente al

settore geospaziale è assai ampio, tanto da aver fatto

posizionare la società ai vertici internazionali per quanto

riguarda la qualità dell’offerta GIS. Le soluzioni si adattano alla

cartografia, al map publishing, alla gestione del catasto, ecc. e

sono tutte integrate nell’ambiente MicroStation.

Bentley Map è un sistema GIS completo ideato per soddisfare

le esigenze specifiche e complesse delle aziende che si

occupano di cartografia, pianificazione, realizzazione e uso

delle infrastrutture di livello mondiale. Questo sistema

potenzia le funzioni MicroStation di base per favorire la

creazione, la gestione e l’analisi di dati geospaziali di

precisione.

Bentley Descartes, un software per l’imaging grazie al quale

è possibile aggiungere funzionalità raster a MicroStation

(warping, riferimento, resample, creazione di mosaici,

draping del terreno 3D, ecc.), sfrutta l’integrazione con

l’ambiente di base per restituire flussi di lavoro nei quali sono

necessarie l’automazione e la modifica delle interfacce.

Bentley Architecture: ricostruzione tridimensionale

di un centro commerciale

Condividere il proprio lavoro con Google e Adobe

L’integrazione tra le soluzioni Bentley non si limita al ciclo chiuso del progetto ma tocca

anche la pubblicazione in rete sfruttando l’interfaccia di Google Earth. Grazie a MicroStation

ed alle sue funzionalità è infatti possibile integrare i progetti bi e tridimensionali all’interno

dell’ambiente Google, permettendo ai gruppi di lavoro di poter fruire di una vista inedita del

progetto sul quale si stanno impegnando. Le funzionalità di Google Earth contribuiscono a

ricreare scene realistiche delle possibili applicazioni del costruito.

Anche il formato PDF di Adobe è un formato che ha riscosso abbastanza successo nel mercato

dell’AEC, soprattutto per quanto riguarda la condivisione dei disegni e delle specifiche di

progetto. Da oggi, però, è possibile creare documenti PDF che supportano modelli 3D.

Si potranno esportare infatti modelli renderizzati direttamente da MicroStation avendo la

possibilità di navigare attorno e all’interno degli stessi.

Il PDF 3D sembra essere la soluzione ideale per la presentazione e la condivisione dei

progetti, per proposte di revisione o per rendere note le sequenze di costruzione di un

manufatto.

http://www.bentley.com/en-US/Products/MicroStation/Interactive+3D+PDF.htm

Bentley GeoGraphics è un tool già integrato in MicroStation

dedicato al geo-engineering specifico per la creazione di

progetti analitici che contengono componenti

geoinformatiche.

Bentley PowerMap è un’applicazione per il mapping come

supporto alle decisioni che fornisce un semplice ma efficace

ambiente di editing 2D altamente customizzabile

complementare ai progetti geospaziali creati per piattaforma

Rappresentazione tridimensionale e dettagli strutturali in

Bentley Architecture

MicroStation e GeoGraphics.

Bentley PowerMap Field è dedicato alla raccolta dati su

dispositivi portatili (Tablet PC) da portare appunto sul campo.

GISConnect, originariamente sviluppato da Haestad Methods

(società acquisita da Bentley), permette agli utenti del CAD

di creare, editare, modificare e visualizzare shapefiles,

geodatabase e altri tipi di dati ArcGIS.

Progettazione – La fase di progettazione segue quella

dell’analisi del territorio e la integra, preparando le basi per

quella della costruzione; qui i vantaggi di un approccio al BIM

sono più evidenti.

MicroStation, ovviamente. Prodotto di punta dell’offerta

Bentley per il lato CAD, è la base tecnologica nella quale si

integra la suite di software funzionale al Building Information

Modeling.

Bentley Architecture con un’intuitiva interfaccia, un’ampia

libreria di componenti per il building e strumenti per il

modellamento, supporta tutte le fasi del workflow

dell’architettura. Integrando design, visualizzazione,

produzione grafica e reporting, Bentley Architecture è una

parte fondamentale delle soluzioni BIM della società

americana.

GenerativeComponents è un sistema in grado di fornire a

progettisti ed ingegneri la possibilità di esplorare nuove

34

Una schermata da MicroStation V8


GEOmedia

Bentley Facilities Planner

forme architettoniche senza dover costruire manualmente il

modello del manufatto. Il software cattura e presenta

graficamente sia le componenti di progetto che le loro

relazioni astratte, rendendolo lo strumento ideale per

professionisti dotati di una certa creatività.

Bentley Structural è un’applicazione specificatamente

studiata per il Building Information Modeling che permette

agli ingegneri di progettare in libertà sistemi strutturali per

costruzioni ed impianti industriali in acciaio, cemento o

legno. Si potranno esplorare più opzioni progettuali e

coordinare i documenti relativi alle fasi di progettazione e

costruzione, rintracciando eventuali omissioni.

Bentley Building Electrical Systems nel ciclo BIM si occupa

di facilitare il lavoro degli addetti all’impiantistica elettrica ed

alla progettazione della stessa. Si possono fare previsioni

accurate, interventi mirati ed ottenere risparmi in tempo e

denaro sia per gli operatori che per i committenti.

Bentley Building Mechanical Systems, anch’esso integrato nel

ciclo BIM, è lo strumento ideale per gli ingegneri civili che

devono creare condotte di aerazione e sistemi di tubature per

palazzi ed impianti industriali.

ProjectWise, altro prodotto di punta Bentley, è una suite

integrata di server che permette ai vari gruppi di lavoro di

accedere in maniera distribuita alle informazioni ed agli

strumenti di progetto, siano essi di natura ingegneristica che

geospaziale attraverso flussi di lavoro predefiniti e

personalizzabili secondo le diverse esigenze del progetto

BIM.

Costruzione – La fase di costruzione prende corpo una volta

che tutti gli sforzi progettuali sono stati completati. Le due fasi

sono strettamente collegate, anche in termini di soluzioni: quelle

presentate poco sopra possono tranquillamente essere

richiamate in fase di costruzione. La maggior parte delle

soluzioni sono particolarmente dedicate all’aspetto strutturale

del costruito.

Bentley Navigator è un’applicazione desktop che permette

l’interazione e la navigazione 3D e 4D dei modelli intelligenti

di strutture complesse e non, utilizzando sia informazioni di

tipo grafico che testuale. Grazie al software è possibile

prendere decisioni rapide in merito ad elementi progettuali e

di manutenzione, operando analisi su elementi che ancora

devono essere costruiti e simulando l’attività di messa in

opera ed il movimento dei materiali all’interno della struttura.

STAAD è la soluzione dedicata all’analisi ed alla

progettazione strutturale per l’acciaio, il cemento, il legno e

l’alluminio. STAAD è in grado di operare virtualmente con

qualsiasi tipo di struttura, compresi ponti, impianti industriali

e strutture off-shore.

ProSteel 3D è un’applicazione riconosciuta a livello mondiale

specifica per il lavoro su acciaio e metallo in generale. Per

ottimizzare il flusso di lavoro, le strutture di riferimento

possono essere importate da STAAD e da RAM.

RAM è un’applicazione per il calcolo strutturale dedicata al

building per strutture in acciaio e cemento che automatizza i

compiti che richiedono più tempo come la generazione dei

carichi laterali e

gravitazionali, design

integrato di fondamenta

profonde e superficiali ecc.

Gestione – La fase di

facility management è

l’ultima nel ciclo di vita

dell’edilizia. Anche in questo

caso un’integrazione dei dati

provenienti dalle precedenti

fasi è fondamentale per

assicurare la puntualità degli

interventi di gestione.

Bentley Facilities è la ProjectWise per l’accesso alle informazioni

soluzione BIM per gestire ed agli strumenti di progetto

gli spazi organizzativi, gli asset aziendali e i documenti

relativi alla struttura, favorendo il risparmio di risorse

economiche ed il miglior utilizzo dell’edificio.

Bentley Facilities Planner e Manager sono potenti strumenti

per la gestione di tutte le informazioni relative alla struttura

d’interesse. Ogni dato, per complesso che sia, può essere

visionato sotto forma di informazioni aggiornate ed accurate.

Funzioni di navigazione e d’interrogazione aiutano nella

ricerca delle informazioni e nel collegamento a punti specifici

della struttura, ai suoi attributi ed ai documenti collegati.

Bentley Facilities Inquirer è un componente che permette la

pubblicazione su web (intranet/internet) di tutti i dati di

gestione della struttura favorendo la visibilità delle

caratteristiche della struttura e la condivisione remota delle

informazioni a livello enterprise.

Conclusioni

Il Building Information Modeling, come avete potuto

constatare, rappresenta il punto di forza del nuovo modo di

intendere il processo edile. Bentley Systems, grazie alla ricca

varietà di soluzioni è forse l’esempio più lampante di questa

nuova tendenza; tendenza che, seppur di recente nascita, ha già

comunque dimostrato ampiamente la sua dinamicità, essendo

stata applicata in molti dei più recenti e complessi progetti

infrastrutturali.

Autore

FULVIO BERNARDINI

redazione@geo4all.it

Speciale

EDILIZIA

35


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

La gestione del

Case Studies

movimento terra con

i sistemi di controllo

3DMC di Topcon

di Marco Pallotta

a spinta dei fratelli Trovati verso l’innovazione è il comune denominatore che sta caratterizzando molte entità nel

settore del movimento terra in questi anni. Costituita nel 1980 a Perugia dai titolari, Lamberto e Valeriano Trovati, nel

corso degli anni l’azienda si è consolidata ed ha acquisito una buona posizione nel mercato, adattandosi alle

mutevoli richieste della domanda mediante la fornitura di nuovi servizi, tra tutti l’edilizia stradale. I Trovati, che

avevano precedentemente maturato esperienza nel movimento terra presso aziende operanti nel settore, si

sono affidati alle tecnologie Topcon allo scopo di ottimizzare il lavoro in cantiere, incrementando la produttività e

riducendo tempi morti e sprechi di materiale.

Da questi presupposti è nata l’idea di sviluppare un nuovo

servizio di movimento terra che faccia perno sull’uso intensivo

delle tecnologie satellitari proposte dal mercato, e che devono

essere necessariamente adattate alle specifiche esigenze

dell’azienda ed alle condizioni di lavoro mediante una accurata

fase di studio, di sperimentazione e di prototipizzazione. Lo

sviluppo del nuovo servizio, una volta che sarà portato a

regime, consentirà di migliorare la qualità del movimento terra

in conseguenza di una maggiore precisione di scavo,

livellamento dei terreni e di tutte le opere ad esso collegate, il

tutto con minori tempi di esecuzione.

In occasione della realizzazione delle rotatorie in

corrispondenza degli innesti tra la S.R. n. 75/bis e le

SS.PP. n. 317 di Agello e n. 172 di Corciano, l’impresa

perugina ha deciso di contattare l’azienda Geotop srl,

distributrice in Italia del marchio Topcon, per adottare

come metodologia di lavoro le tecnologie satellitari al

fine di eseguire il lavoro di sterro e riporto basandosi sul

DTM del progetto.

Gli strumenti

Una volta definite le caratteristiche del lavoro da svolgere, si è

deciso quindi di equipaggiare le due macchine operanti in quel

cantiere: un escavatore CAT 320CS con il sitema Topcon 3DXi

ed un dozer CAT D6M con il sistema Topcon 3DMC.

Le componenti comuni ai due sistemi erano le due parti in

comunicazione: il gruppo oleodinamico proporzionale,

responsabile del movimento della lama, ed il sistema elettronico

adibito al suo controllo.

Quest’ultimo era costituito da un computer dotato di display

touch-screen a colori montato in cabina

nel quale è stato caricato il modello

digitale a triangoli del terreno.

Sull’escavatore sono stati montati dei

sensori di rotazione TS-1, uno per ogni

braccio dell’escavatore, un pannello di

controllo touch screen, da due antenne

GNSS e, dalla centralina in cui è integrato,

il ricevitore GNSS (GPS/GLONASS).

36


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Sistema Topcon 3DXi montato sull’escavatore CAT 320C

dell’impresa F.lli Trovati

In basso nella pagina

precedente il computer di

bordo GX-60

Qui a fianco e qui sotto, la

mappa di sterro e riporto e il

computer di bordo Topcon

montato sul dozer CATD6M

industrie dove, partendo da un CAD, si produce il pezzo finito

automaticamente.

La peculiarità del sistema Topcon di ricevere entrambi i sistemi

di navigazione, rispettivamente americano (NAVSTAR) e russo

(GLONASS), si è rivelata fondamentale in fase di esecuzione

dove la disponibilità di un maggior numero di satelliti, ha

consentito l’utilizzo del sistema anche in presenza di ostacoli

come alberi o edifici.

Le due macchine ricevevano la correzione in modalità RTK da

una stazione base GPS Topcon HiperPro montata su un

supporto a vite saldato sul tetto della baracca del cantiere. La

precisione media registrata durante l’utilizzo del sistema si è

attestata attorno a circa 1,5 cm, ampiamente entro le tolleranze

consentite.

Quello su dozer invece comprendeva il computer di bordo 9168,

la centralina, un’antenna GNSS montata sulla lama e un sensore

per il controllo della pendenza trasversale.

All’escavatore è stato assegnato il lavoro di realizzazione delle

scarpate, mentre il dozer ha lavorato in contemporanea sulla

messa in opera della sede stradale.

Combinando i dati sulla posizione del mezzo fornite dal

ricevitore GNSS (GPS+GLONASS) con quelli di progetto, il

pannello comunicava istantaneamente al gruppo oleodinamico i

movimenti che la lama doveva compiere per ottenere un lavoro

perfetto. Il principio è simile a quello che sta alla base delle

macchine a controllo numerico oramai di uso comune nelle

La fase di rilievo

L’equipaggiamento per la misura era

costituito da un’asta, da un ricevitore

e da un palmare su cui era installato

un semplice ma potente aiutante, il

Pocket-3D, un software di gestione

in grado di valorizzare le varie fasi di

lavoro dando istantaneamente ogni

informazione relativa al cantiere.

Per effettuare tracciamenti o rilievi, è

stato sufficiente posizionare l’asta su

un punto qualsiasi e premere

semplicemente un pulsante, ottenendo

immediatamente le coordinate di un

punto nel sistema di riferimento

adottato.

Il palmare FC-200

da utilizzare con

l’equipaggiamento

del tecnico di

cantiere

37


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Con esso è possibile:

Effettuare rilievi della zona di lavoro: rilevando e

confrontando immediatamente le quote iniziali con quelle di

progetto, al fine di determinare le zone di sterro e riporto, con

le relative quantità di materiale da movimentare.

Verificare istantaneamente ed in qualsiasi punto della

superficie di lavoro lo spessore dei materiali posati, secondo

le specifiche di progetto.

Effettuare tracciamenti con la possibilità di riportare in

maniera semplice ed immediata i punti di progetto in cantiere.

Creare allineamenti e polilinee di riferimento come unione di

punti rilevati.

Organizzare i dati per cantiere, giornata, o fase di lavoro.

Tutte le informazioni relative al progetto ed allo stadio di lavoro

sono state memorizzate e conservate in una memoria flash in

modo da poterle trasferire facilmente su PC dove possono

essere in seguito utilizzate nei formati più comunemente

utilizzati (ad esempio DXF o DWG).

Il merito dell’introduzione dell’automatismo satellitare in

cantiere è quello di aver spostato gran parte del lavoro esterno

in ufficio: il tecnico di cantiere prepara il modello digitale del

terreno (DTM), lo simula per verificare la coerenza dei dati

inseriti con quelli di progetto, lo carica sul pannello montato

sulla macchina e all’operatore non rimane che guidare la

macchina verificando in tempo reale sul video i dati relativi al

lavoro in corso (direzione, quote, pendenze, ecc.).

Vantaggi e conclusioni

Tutto ciò si traduce in importanti vantaggi per l’impesa: non è

più necessario picchettare l’area di lavoro perché tutti i

riferimenti sono indicati a video, si può pianificare con

precisione la quantità di materiale da utilizzare ed impiegare un

operatore non necessariamente esperto per un lavoro in finitura

di gran lunga più preciso e veloce.

Alla prima impressione d’utilizzo il cliente è rimasto sorpreso

dalla semplicità d’uso del sistema sul dozer e dalla possibilità di

tracciare in fase di scotico tutta la sede stradale con le scarpate

annesse, senza avere piazzato a terra neanche un picchetto.

L’operatore sull’escavatore ha riscontrato un incremento della

produttività dovuto soprattutto al risparmio di tempo altrimenti

perso nell’attesa del posizionamento delle modine per lo scavo

in scarpata. Avendo tutti i riferimenti di progetto a video gli

operatori sono finalmente autonomi e non necessitano di

ulteriori istruzioni per portare a termine l’opera assegnata.

L’esperienza dei fratelli Trovati si è quindi rivelata positiva

sotto ogni aspetto ed in particolare in epoca di ribassi pesanti in

sede di gare d’appalto diventa quanto mai indispensabile

limitare i costi di gestione e gli sprechi che un impresa moderna

deve sostenere, garantendo nel contempo un risultato di qualità.

Tra i progetti futuri dell’azienda vi è ora quello di attrezzare

anche il motorgrader ma stavolta con un impianto Topcon

mmGPS. Topcon è attualmente l’unica impresa al mondo ad

aver brevettato un sistema topografico ed un automatismo

satellitare con precisione millimetrica. A tale scopo viene

utilizzato un trasmettitore speciale che crea una zona virtuale

all’interno della quale un apposito sensore sfrutta le

caratteristiche del segnale e le coordinate planimetriche ottenute

dal GPS per ottenere l’accuratezza millimetrica nel lavoro da

svolgere.

In presenza di un basso numero di satelliti o di ostacoli il

sistema satellitare da solo può non garantire precisioni

accettabili (oltre i 5-6cm). La tecnologia Topcon mmGPS

risolve questo problema fornendo la continuità della precisione

millimetrica anche in tali condizioni.

L’applicazione degli automatismi satellitari Topcon ha

contribuito a raggiungere lo scopo prefissato dall’impresa,

potendo finalmente incrementare la produttività limitando

drasticamente i tempi morti e gli sprechi di materiale.

Autore

MARCO PALLOTTA

Product Manager 3D Machine Control

m.pallotta@geotop.it

38

L’innovativo sistema Topcon mmGPS garantisce precisione

millimetrica e continuità di lavoro soprattutto in zone con presenza di ostacli


Case Studies

Facility

Management

GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

personalizzato per

realtà complesse

A cura di

Autodesk Italia

a Presidenza del Consiglio dei Ministri ha scelto Autodesk e

Autodesk Consulting per la realizzazione di un sistema di

facility management per la gestione dei propri servizi di

manutenzione

Il mercato dei servizi oggi è caratterizzato da una crescente

complessità; in particolare il mondo dell’Information &

Communication Technology si trova di fronte a un processo di

vera e propria trasformazione del concetto di servizio: dalla

semplice manutenzione hardware e software si è passati alla

presa in carico di attività che un tempo erano affidate a fornitori

diversi. Le aziende di global services necessitano quindi di

informazioni aggiornate e complete, per poter rispondere

tempestivamente e con efficacia alle richieste delle aziende.

In qualità di struttura istituzionale di supporto all’attività del

Presidente del Consiglio, la Presidenza del Consiglio dei

Ministri aveva la necessità di realizzare un sistema informativo

che supportasse i propri fornitori nell’erogazione dei servizi, in

particolare nell’espletamento del contratto siglato per la

manutenzione degli edifici e nell’ottimizzazione della

manutenzione di questi servizi. Questi ultimi includono

manutenzioni di carattere ordinario e straordinario, che vanno

dalla sostituzione di una lampadina, alla tinteggiatura, al

ripristino di un affresco o di un fregio artistico, alla

manutenzione del verde sia all’esterno che all’interno degli

edifici della Presidenza del Consiglio.

La sfida

L’esigenza di disporre di uno strumento esaustivo, in grado di

gestire tutte le problematiche di manutenzione di una realtà

complessa quale la Presidenza del Consiglio, ha portato

Autodesk Consulting in una prima fase a valutare la

realizzazione di un database comprendente un’ingente quantità

di dati che costituiscono la banca dati del sistema.

Si è scelto quindi di mappare tutti gli ambienti della

Presidenza del Consiglio: venti edifici di grandi dimensioni ed

eterogenei in quanto a età e complessità architettonica. Oltre

all’analisi degli edifici, sono stati censiti tutti i cespiti che

costituiscono l’arredamento tecnologico degli ambienti di

lavoro, quali ad esempio gli elementi degli impianti elettrici,

quelli della climatizzazione, porte e finestre, ecc.

La soluzione

“Eravamo consapevoli della complessità del progetto e che

nessun sistema di facility management già esistente era in grado

di soddisfare pienamente i nostri bisogni. Per questo abbiamo

pensato alle soluzioni Autodesk, sia per la consolidata

leadership di mercato e solidità dell’azienda, che per la

capacità di espansione e personalizzazione dei suoi software”,

afferma Fabio Santoro, funzionario della Presidenza del

Consiglio dei Ministri.

“Autodesk si è dimostrato il partner ideale con cui realizzare

una soluzione ad hoc, in grado di soddisfare completamente

tutte le nostre esigenze”.

La soluzione proposta da Autodesk è un sistema di facility

management personalizzato basato su AutoCAD Revit Series,

che consente di introdurre e gestire le informazioni relative al

patrimonio collegandole ad un database all’interno del quale

sono contenute informazioni di carattere grafico (relative al

patrimonio immobiliare) e alfanumeriche, (relative a tutti i

cespiti contenuti all’interno degli ambienti della Presidenza del

Consiglio). Queste informazioni vengono fruite dall’utente

finale grazie ad Autodesk MapGuide, una flessibile piattaforma

39


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Schermata per la gestione delle

informazioni su pareti, porte,

finestre ecc.

web per la pubblicazione

di dati grafici e GIS, che

consente di pubblicare e

distribuire informazioni

spaziali in modo rapido,

semplice e conveniente

attraverso il web.

Il team di Autodesk

Consulting ha scelto di

implementare una

soluzione modulare

attualmente caratterizzata

da quattro moduli. Un

primo modulo è preposto

alla gestione del

patrimonio immobiliare e

permette di fruire le informazioni relative agli oggetti e

contenute nella banca dati del sistema sia da un punto di vista

grafico che alfanumerico.

Strumento di ricerca della posizione dell’edificio

Autodesk AutoCAD Revit Architecture Suite

Autodesk AutoCAD Revit Architecture Suite è un

sistema parametrico per la progettazione, modellazione e

documentazione architettonica: unisce il software

AutoCAD leader di settore, con il sistema più avanzato di

progettazione e documentazione per il settore delle

costruzioni Autodesk Revit Architecture. AutoCAD Revit

Architecture Suite comprende al suo interno AutoCAD e

Autodesk Revit Architecture, integrando senza soluzione

di continuità il metodo di lavoro tradizionale con il

Building Information Modeling. AutoCAD Revit

Architecture Suite è la soluzione flessibile per qualsiasi

team di progettazione. Grazie alla tecnologia parametrica

le modifiche apportate in ogni parte del progetto

architettonico sono automaticamente riportate in ogni

altro documento ad esso relativo, garantendo una elevata

coerenza, integrazione, interoperabilità e scalabilità.

Un secondo modulo gestisce le richieste di intervento;

attraverso il sistema infatti gli utenti possono fare richiesta di

intervento ad esempio per la sostituzione di una apparecchi non

funzionanti. Si innesca quindi un processo che vaglia la

richiesta come ordinaria o straordinaria e la invia al fornitore

responsabile di quel particolare servizio di manutenzione.

Un ulteriore modulo consente la pianificazione programmata

degli interventi quali, ad esempio, la manutenzione del verde, la

sostituzione di materiale di consumo e così via.

Il sistema consente di creare delle schede che il fornitore di

global services può distribuire ogni giorni ai propri dipendenti,

per pianificare così le loro attività quotidiane.

La soluzione comprende, infine, un sistema di reportistica che

permette, a chi si occupa di fatturazione e contabilità, di

controllare e valutare tutte le attività che il fornitore di global

services eroga alla Presidenza del Consiglio.

Autodesk MapGuide

La versione commerciale di Autodesk MapGuide, che

comprende Autodesk MapGuide Enterprise e Autodesk

MapGuide Studio, supera le barriere dell’incompatibilità

tra sistemi e dati grazie a una piattaforma flessibile di

mappatura web per la pubblicazione e la distribuzione di

informazioni spaziali in modo rapido, semplice e

conveniente tramite Internet. La tecnologia MapGuide

consente, infatti, la creazione e la pubblicazione di carte

e informazioni spaziali in modo semplice e rapido, per la

distribuzione interna o sul Web. MapGuide incrementa

la produttività e riduce i costi legati all'integrazione e

alla distribuzione di carte e progetti. Inoltre è una delle

soluzioni di cartografia più semplici e rapide da

implementare e distribuire.

Schermata per la ricerca degli edifici, di interrogazione dei cespiti,

mappa e visualizzazione dei risultati della ricerca

40


GEOmedia

In altovisualizzazione dell’edificio in oggetto e in basso

particolare di una stanza

La Presidenza del Consiglio dispone oggi di uno strumento

che permette al decisore e a chi si occupa dei conti economici di

monitorare costantemente i costi di gestione della

manutenzione, interrogando il sistema e ottenendo il bilancio al

momento attuale.

“La banca dati realizzata da Autodesk rappresenta per noi un

contenitore di informazioni che non erano accessibili

precedentemente e che non potevano essere consultate

attraverso un unico sistema”, commenta ancora Fabio Santoro.

“Poter disporre oggi di un tale patrimonio informativo ci

consente un controllo operativo un tempo impensabile”.

La flessibilità del sistema consente, inoltre, di formalizzare

una serie di processi quali le richieste di autorizzazione per

interventi straordinari, o nel caso di trasferimenti di uffici,

valutare a priori i costi dell’operazione. Viene infatti effettuata

una richiesta che genera un preventivo, che viene valutata dalla

direzione tecnica della Presidenza del Consiglio, la quale decide

se approvare o meno questa richiesta di intervento o può

intervenire chiedendo revisione dei prezzi e colloquiare quindi

in modo formale col fornitore di servizi all’interno di processi

razionali, formali e predefiniti.

“Siamo pienamente soddisfatti della soluzione implementata

da Autodesk, che si è rivelata facile da utilizzare, intuitiva ed

immediata e ha consentito un’efficienza dei processi”, conclude

Fabio Santoro. “Uno dei prossimi obiettivi da effettuare in

tempi congrui è quello di estendere l’utilizzo di questo sistema

per poter gestire le informazioni relative all’anagrafica del

personale e alla logistica”.

Speciale

EDILIZIA

I risultati

Un primo significativo vantaggio derivante

dall’implementazione di questo sistema di facility management

è la possibilità da parte della Presidenza del Consiglio di

disporre di un patrimonio informativo che prima non esisteva e

che può essere utilizzato dai fornitori di global services.

Autori

A CURA DI AUTODESK ITALIA

www.autodesk.it

INDICE INSERZIONISTI

Dilmanet 32

Esri 5

Eurotec 29

Geogrà 45

Geotop 25, 52

Geo4all 51

Menci 23

Salone del Restauro 11

Territorium_Online 16

Trimble 2, 26, 27

41


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Sokkia ospita

GEOmedia:

Intervista ad

Intervista

Andrea Mosca

A cura della Redazione

ello scenario italiano della geomatica orientata tanto al mercato tradizionale quanto a quello del

construction, abbiamo selezionato, per questo Speciale, diverse testimonianze significative per importanza

di mercato e per validità dell’offerta globale di cui una certa azienda è espressione.

Con questa intervista GEOmedia contribuisce a rendere più chiaro il contesto degli scenari tecnologici e di

Nmercato con cui l’utente e le aziende si devono confrontare, in un contesto generale sempre più competitivo.

Quella che ci si è presentata dinnanzi, una volta giunti a

Torino, è forse una delle sedi più belle che la redazione di

GEOmedia abbia finora avuto il piacere di visitare.

Un luminoso (nonostante il tempo pessimo) open space in cui

la bella mostra degli strumenti si sovrappone alla vista dello

staff intento al lavoro, assieme all’arredamento caratterizzato

dalle linee squadrate e dalla continuità cromatica, restituiscono

un’immagine di Sokkia pienamente aderente alla filosofia

aziendale che ha caratterizzato la casa giapponese nel tempo e

che l’ha resa un punto di riferimento nel mercato della

strumentazione per chi deve fare misure: un’immagine

sostanzialmente legata ad obiettivi quali precisione e qualità.

Sokkia è un’azienda nata in Giappone nel 1920 inizialmente

con lo scopo di allargare il mercato degli strumenti topografici

nell’area nipponica. Negli anni ‘80 l’azienda espanse la propria

rete di vendite in tutto il mondo, compresa l’Italia. Attiva nella

produzione e distribuzione di strumenti per la topografia, il

posizionamento ed il general construction, Sokkia è ormai uno

dei maggiori player a livello internazionale.

Grazie alla disponibilità di Andrea Mosca, President & CEO

di Sokkia Italia, GEOmedia tenta di delineare la storia e la

filosofia di un’azienda così importante, i suoi obiettivi ed i suoi

successi, in considerazione delle peculiarità del mercato italiano

dell’edilizia e non.

In questa pagina e nella prossima alcuni scatti degli interni e

della parte espositiva dedicata agli strumenti nella sede

torinese di Sokkia Italia

42


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

GEOmedia: Sokkia è un marchio consolidato con una

tradizione sia in Italia che a livello internazionale. Può

introdurre brevemente i lettori di GEOmedia alla storia ed

alla filosofia dell’azienda?

Andrea Mosca: Sokkia, che fino ai primi anni ’90 si

chiamava Sokkisha, è un’azienda giapponese che nasce a Tokyo

nel 1920; accompagnata da una consolidata tradizione nel

campo dei rilievi, rappresenta ormai il più antico produttore

asiatico di strumenti topografici.

La localizzazione in Italia è avvenuta nel 1988 attraverso

l’apertura di una filiale proprio qui a Torino. L’entrata nel

mercato italiano faceva parte della strategia aziendale dell’allora

Sokkisha per cercare di espandere i propri standard qualitativi

nei diversi mercati locali. Di lì a poco sarebbe avvenuto anche il

cambio di nome in Sokkia, frutto della volontà da parte della

casa madre di rinnovare la propria identità corporate proprio

mentre si affacciava a livello internazionale.

Oggi Sokkia Italia è sostanzialmente attiva su tre divisioni:

topografia, GPS ed edilizia. Il mondo della topografia, delle

total station e del GPS viene gestito attraverso una rete di agenti

tecnico-commerciali che svolgono un’attività di tipo B2C

direttamente rivolta a professionisti, studi tecnici ed imprese di

costruzioni medio-grandi; il mercato dell’edilizia, invece, sfrutta

una rete di vendita B2B, attraverso un canale di rivenditori di

attrezzature e materiali edilizi.

GEOmedia: Negli ultimi 2-3 anni Sokkia Italia ha messo

in campo un avvicendamento al vertice e un cambio di sede

importante. Quali sono gli obiettivi e qual è la strategia

messa in atto per assicurarsi posizioni di primo piano in un

mercato sempre più competitivo?

A. M.: La configurazione dell’azienda rispetto al 1988 è

cambiata poco. La strategia, come abbiamo detto, era stata

quella di entrare nel mercato italiano cercando di dare un tocco

di locale ad un’immagine aziendale ormai inserita in una

visione globale del mercato, cercando di esportare allo stesso

tempo la filosofia dell’azienda fin nei minimi termini.

Nel 2003, poi, Sokkia Italia fu giudicata dal gruppo una

grown up company, un’azienda, cioè, che era cresciuta fino a

quel momento nel modo auspicato. La casa madre propose

dunque al management di allora di acquisire il pacchetto

azionario di quella che fino ad allora era stata una filiale.

Dal punto di vista quindi delle strategie e dei rapporti con

l’esterno, direi che in Sokkia Italia è cambiato poco; è cambiata,

quella si, la compagine degli azionisti.

La mission di Sokkia non è cambiata, è ancora nostro

obiettivo principale il fornire assieme a prodotti e strumenti di

qualità anche il miglior servizio, creando valore per i nostri

clienti attraverso la realizzazione e la distribuzione di soluzioni

eccellenti per chi fa delle misure, nel mondo dell’edilizia, nel

mondo della topografia e nel mondo della geomatica.

43


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

GEOmedia: Negli ultimi dieci anni Sokkia ha sempre

assicurato soluzioni innovative nell’ambito di prodotti e di

tecnologie: dai primi sistemi GPS per il GIS (Midas GIS)

alle Stazioni Totali laser e motorizzate passando per gli

strumenti dedicati appositamente al mondo del construction.

Può dirci cosa dovranno aspettarsi i professionisti del rilievo

e dell’edilizia nei prossimi anni dalla vostra azienda?

A. M.: Sokkia ha sempre avuto quote significative di mercato

per quanto riguarda la gamma mid range di prodotti topografici.

Ci si aspettava che l’azienda rinnovasse questa volontà di

partecipazione anche nei segmenti di mercato più alti, quelli

dedicati alla misura di precisione e degli strumenti automatici

per intenderci, ed effettivamente è quello che ha fatto a partire

dall’inizio di quest’anno; Sokkia ha infatti già annunciato ed è

presente sui principali mercati europei con nuove soluzioni

motorizzate, servo assistite e dotate di autopuntamento ed

autotracking, comprese le soluzioni robotizzate più avanzate; la

nuova serie SRX, appena lanciata, ne è l’esempio più lampante.

Se prima il target di Sokkia era il mercato di medio livello, con

quest’ultima innovazione ci affacciamo di gran carriera anche

nei confronti dei livelli superiori. Lo stesso discorso è valido

per la serie NET: con le sue stazioni totali ad altissima

precisione è il fiore all’occhiello dell’offerta di Sokkia ed è

dedicata a chi lavora avendo il bisogno di fissare addirittura i

decimi di millimetro, e qui penso ai cantieri navali ad esempio.

Sokkia rimane praticamente unica in questo tipo di offerta,

presentandosi dunque sul mercato con soluzioni nuove ma allo

stesso tempo di sicuro impatto per quanto riguarda la fascia alta.

Allo stesso tempo, la nostra presenza è anche rafforzata dal

lancio dei nuovi ricevitori e dei nuovi sistemi GPS sviluppati

attraverso la joint venture realizzata nel 1999 con i canadesi di

Novatel; questa collaborazione ha portato alla creazione della

Point, società partecipata al 51% da Sokkia

appunto, che sviluppa ed ingegnerizza sistemi

GPS topografici in singola e doppia

frequenza basati sulle schede della società

canadese, uno dei leader mondiali per quanto

riguarda questo tipo di sistemi. Tali ricevitori,

ovviamente, saranno predisposti anche per la

prossima introduzione della costellazione

Galileo; già nel primo trimestre del 2007

erano disponibili ricevitori predisposti per la

ricezione dei segnali GPS, GLONASS e della frequenza L5.

Per quanto riguarda l’ambito software, a parte l’SDR,

comunemente inteso come Sokkia Data Recorder, che identifica

il formato dati proprietario generato dai nostri strumenti di

rilievo e comprende le procedure di gestione e calcolo dei dati

misurati, la gestione di routines di monitoraggio viene

egregiamente svolta da due software dedicati: GLM Monitoring

operante su PC ed uno specifico programma di monitoraggio

installabile a bordo delle stazioni totali motorizzate della serie

SRX e NET.

GEOmedia: Il mercato del surveying e degli strumenti

tecnici per i professionisti e per l’edilizia ha necessità di

proposte diverse in termini di servizi e di supporto da parte

delle aziende. Qual è la risposta di Sokkia a questa

esigenza?

Lo stand di Sokkia durante uno degli ultimi appuntamenti

dedicati ai settori di riferimento dell’azienda: il Build Up Expo

A.M.: Al di là del mercato dell’edilizia, credo che un

discorso del genere sia valido per entrambi i

“La mission di

mercati target dei quali Sokkia si occupa;

Sokkia è quella di abbiamo già sottolineato come lo sforzo

principe della nostra azienda sia quello di

fornire assieme a

fornire, oltre allo strumento, tutta quella serie

prodotti e strumenti di di servizi, opportunità ed espressioni di valore

qualità anche il

aggiunto che fanno dello strumento una

soluzione globale per il cliente. E’ chiaro che

miglior servizio.” noi, fornendo uno strumento, forniamo anche

dei programmi di assistenza tecnica, software

per la gestione e l’elaborazione dei dati, soluzioni finanziarie e

copertura assicurativa sui prodotti che vendiamo. Nel caso ve ne

fosse bisogno poi, Sokkia garantisce anche la fornitura di

un’unità sostitutiva cosicché il lavoro del cliente non debba

interrompersi.

Tutti questi argomenti, nei differenti tipi di mercato e di

professionalità di riferimento, sono ottimamente recepiti dagli

utenti che approcciano alla filosofia di Sokkia.

Nel mondo dell’edilizia, invece, lo sforzo che ci impegniamo

a sostenere è quello di aumentare la cultura della misura anche

per quanto riguarda i cantieri, e dunque per quanto riguarda

qualsiasi opera di edilizia e di ingegneria civile, attività nelle

quali vi è necessità di rilievi e tracciamenti che chiamano in

causa la figura del topografo.

Mantenere questa cultura e consapevolezza anche dopo che il

topografo se n’è andato, grazie magari alla distribuzione di

44


GEOmedia

“Lo sforzo che ci

impegniamo a

sostenere è quello di

possibilità di utilizzare il

minor numero di operazioni

necessarie al conseguimento

del maggior risultato e,

soprattutto, della necessità di

aumentare la cultura

alleggerire questo tipo di

della misura anche utenza da tutte quelle

per quanto riguarda i operazioni che potrebbero

risultare superflue al

cantieri.”

conseguimento dei loro

obiettivi finali.

Detto ciò, se con la domanda che lei mi pone mi si chiede

anche se vedo buone opportunità di impiego e possibilità di

crescita per strumenti come il GPS e le Stazioni Totali

all’interno del mondo dell’edilizia e del general construction,

devo assolutamente rispondere affermativamente; sempre che,

però, a monte di tutto questo, si sia operato nel senso che ho

indicato precedentemente, e cioè tramite attività che

contribuiscano a creare una cultura dell’utilizzo di strumenti del

genere; il bisogno siamo già sicuri che ci sia. La missione di

Sokkia è appunto quella di rendere questo bisogno da latente a

manifesto.

Speciale

EDILIZIA

Andrea Mosca nel suo studio

strumenti di più semplice utilizzo ma comunque pertinenti alle

attività legate al cantiere, tipo livelli e livelli laser, è il nostro

obiettivo e di conseguenza il mercato ci vede fortemente

presenti.

All’interno di questo discorso si inserisce anche il tentativo

da parte nostra di banalizzare un po’, se vogliamo dire così,

l’impiego di strumenti altamente tecnologici, svuotando il

campo dai loro contenuti più scientifici e rendendoli più

comprensibili per gli scopi che interessano i professionisti

dell’edilizia, senza tralasciare anche la fase di training in cui

magari si insegna loro ad effettuare semplici operazioni

utilizzando una piccola stazione totale orientata al mondo del

construction, appunto. Vi è bisogno, da questo punto di vista, di

un’interfaccia utente il più semplificata possibile, della

GEOmedia: Come è organizzata la rete vendite di Sokkia

per quanto riguarda il settore dell’edilizia?

A.M.: Sokkia gode di una copertura a livello nazionale che,

in ambito locale, sfrutta la presenza di rivenditori di materiali ed

attrezzature per l’edilizia al fine di commercializzare i propri

prodotti, distribuendo prevalentemente livelli ottici, livelli laser

e tutti gli strumenti legati alla cantieristica. I molti rivenditori su

cui facciamo affidamento lavorano continuamente con noi,

raggiungendo una copertura quasi totale del territorio nazionale.

Io credo che gli strumenti di questa fascia possano essere

venduti per il 90% in distribuzione, nel senso che il futuro di

questi prodotti segue la metodologia di vendita degli altri

utensili funzionali allo svolgimento del lavoro in cantiere. E’

chiaro però poi che, per prodotti che presuppongono una

conoscenza tecnica superiore, la figura di un commerciale

preparato su di essi è molto importante.

A cura della Redazione


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Laser scanner

per il disaster

Case Studies

management

in ingegneria

di Giorgio Vassena

articolo descrive le scelte metodologiche, gli strumenti e le fasi del rilievo di una imponente struttura

reticolare di copertura che ha subito un collasso. In casi di eventi di tale importanza risulta di estrema

necessità il rilevamento e la documentazione dimensionalmente certa delle geometrie della struttura e degli

elementi strutturali che la compongono, sia per fini legali, di pianificazione degli interventi di recupero e per

ragioni assicurative.

Dovendo scegliere quale modalità di rilevamento adottare, nel

caso di rilevamento di importanti dissesti in strutture di

ingegneria civile, si sono dovute innanzitutto confrontare le

diverse tipologie di rilievo che potevano essere attivate. Nel

caso qui preso ad esempio, consistente nel crollo della struttura

di copertura di una struttura metallica, è stata immediatamente

scartata l’ipotesi di ricorrere alla stazione totale con

distanziometro all’infrarosso, che avrebbe richiesto il

posizionamento di una mira (prisma riflettore) su tutti i punti

significativi che, in circostanze come questa, sono

frequentemente non raggiungibili.

Anche l’approccio con stazione totale e distanziometro a

impulsi senza prisma riflettente non è stato considerato

praticabile, dal momento che, con tale approccio, la scelta dei

punti da rilevare sarebbe dovuta essere eseguita a discrezione

del rilevatore o dalle condizioni imposte al lavoro dal

committente. Una volta eseguito il rilievo, inoltre, per ricavare

ulteriori dati si sarebbero dovute ripetere nuovamente le

operazioni di misura, cosa impossibile in quanto la struttura era

destinata ad essere rimossa nel breve termine per permettere la

ricostruzione dell’opera pubblica.

Scartando l’approccio fotogrammetrico, estremamente

costoso e di impossibile applicazione per una geometria così

complessa, si è dunque deciso di utilizzare il laser scanner,

strumento in grado di superare tutti i problemi esposti offrendo

anche altri vantaggi.

In particolare il rilevamento con laser a scansione unisce alla

documentazione certa delle deformazioni subite, della

disposizione spaziale degli elementi strutturali crollati e dello

stato di fatto, l’integrità del dato e dunque la certezza e la

probatorietà delle geometrie misurate. Inoltre tale rilievo

permette la conservazione dei dati di misura e la possibilità di

ripetere le elaborazioni in tempi successivi e con metodologie

diverse. Un elemento a svantaggio di questo approccio è la

difficoltà, da parte del committente nell’accedere agli strumenti

software specialistici per la misurazione diretta degli elementi

visualizzati nel modello tridimensionale consegnato dalla ditta

rilevatrice.

In tal senso il caso qui descritto ha rappresentato un

interessante esempio dell’efficacia e della praticità di utilizzo

dei nuovi strumenti software e laser messi a disposizione

dell’utilizzatore finale.

La campagna di misurazioni

A seguito del crollo strutturale (figura 1) è nata l’esigenza di

documentare in modo certo la geometria della copertura e dei

suoi elementi costitutivi prima delle operazioni di rimozione

degli elementi strutturali; si è deciso dunque di procedere con

un rilevamento tridimensionale realizzato mediante la tecnica

del laser a scansione. Le tecnologia di scansione laser consente,

come noto, una documentazione accurata delle geometrie degli

oggetti visibili dai punti di scansione e garantisce la misurazione

di geometrie complesse in tempi assai rapidi.

Le scansioni effettuate in due campagne di misura, hanno

avuto una durata complessiva di due giorni, suddivise in due

fasi, la prima antecedente e la seconda successiva al parziale

smantellamento delle lastre di copertura della zona centrale,

durante le quali sono state realizzate 15 stazioni di scansione

che hanno permesso di documentare in tre dimensioni le

geometrie significative degli elementi strutturali.

46


GEOmedia

Figura 1: L’interno della struttura

La complessità dei collegamenti visivi tra i due spazi interni

ancora accessibili e la parte centrale appoggiata al pavimento ha

reso necessaria la realizzazione di una tradizionale rete

topografica di inquadramento, con punti fissi opportunamente

materializzati all’interno ed all’esterno del complesso sportivo.

Rispetto a tale rete di inquadramento e appoggio sono state

misurate le posizioni di alcuni bersagli collocati in modo da

essere visibili dai punti di scansione. Si è così ottenuto di

gestire in un unico sistema di riferimento sia le scansioni

esterne che quelle esterne all'edificio medesimo.

La prima campagna di misurazioni ha visto l’acquisizione di

10 scansioni. Per le scansioni interne lo strumento è stato

posizionato su un treppiede posto sul pavimento interno della

struttura. Per il rilevamento della parte superiore esterna della

struttura si è ricorsi ad un cestello elevatore che, per evitare

oscillazioni, è stato fatto poggiare sul bordo della muratura

esterna. Dopo la rimozione di parte della copertura esterna, è

stata effettuata la seconda acquisizione laser dal punto centrale

dell’edificio stesso in corrispondenza della zona in cui la

copertura esterna era poggiata sul campo da gioco.

La rimozione della copertura ha permesso di accedere a

questa zona, prima non accessibile, per rilevare la geometria

delle aste di sostegno precedentemente non visibili a causa della

presenza delle lamiere di copertura. Ciascuna scansione (range

scan) è costituita da una nuvola di punti tridimensionale

acquisita a 360° in orizzontale e 310° in verticale con immagine

in bianco e nero di riflettanza.

Attraverso l’applicativo JRC 3DReconstructor di EU-JRC

fornito come visualizzatore, è stato possibile osservare e

misurare, per ciascun range scan, sia la geometria

tridimensionale rilevata, che l’immagine di riflettanza.

A titolo d’esempio vengono riportate in figura 2, 3 e 4 le

immagini di tre scansioni rispettivamente all’interno della

struttura, all’esterno dal carrello elevatore, dal punto centrale

dopo la rimozione delle lamiere di copertura.

Ciascuna scansione ha consentito di misurare in dettaglio i

particolari dei nodi delle aste visibili dai vari punti di scansione

e le loro interdistanze (figura 5).

La scansione, effettuata con un laser a differenza di fase, ha

permesso di operare con l’alta risoluzione e l’accuratezza

garantite da questa tipologia di strumenti. Il risultato è stato

assolutamente di grande interesse per i periti che avrebbero

dovuto osservare, documentare e misurare nel tempo ed in

modo certo le geometrie degli elementi strutturali. Interessante

notare come in numerose applicazioni (come in questo caso),

l’informazione fotografica è ben sostituibile dall’informazione

di riflettanza, che rende la prima assolutamente superflua.

In tabella 1 si riportano le caratteristiche strumentali dello

strumento impiegato, un laser scanner Imager 5003 by

Zoller+Fröhlich GmbH.

Speciale

EDILIZIA

Resolution Points Time(Low Noise) Time(Default)

Super High 20.000 x 10.111 13 m 28 s 6 m 44 s

High 10.000 x 5.055 6 m 44 s 3 m 22 s

Middle 5.000 x 2.527 3 m 22 s 1 m 41 s

Low 2.500 x 1.263 1 m 41 s 50 s

Super low 1.250 x 631 50 s 19 s

A sinistra rispettivamente:

Figura 2: Scansione interna

Figura 3: Scansione esterna

Figura 4: Scansione centrale dopo

la rimozione della copertura

Figura 5: Dettaglio scansione interna n° 1

47


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Trattamento dati laser

Effettuate le due campagne di misura si è proceduto al

trattamento dei dati grezzi unendo tra loro le scansioni e

riferendole al sistema topografico di inquadramento, misurato

con stazione totale e materializzato tramite piani target

posizionati sulla struttura. Nelle successive immagini vengono

illustrate le posizioni dei target sulla scansione interna (figura 6

e 7) e l’individuazione dei target ad alta risoluzione per

l’assegnazione delle coordinate misurate per via topografica.

Nella figura 12 viene illustrata una delle fasi di giunzione

delle scansioni in cui sono stati automaticamente minimizzati

gli scostamenti tra scansioni nelle zone di sovrapposizione dei

punti. Dopo l’unione delle scansioni e la pulitura dei dati

ridondanti si è proceduto all’organizzazione del progetto finale

e all’esportazione di alcuni risultati in AutoCAD.

Figura 6: Posizioni dei target sulla scansione interna

Figura 7: L’individuazione dei target ad alta risoluzione per

l’assegnazione delle coordinate misurate per via topografica

Le scansioni sono state in questo modo unite tra di loro per

garantire la visibilità degli elementi geometrici della struttura

collassata, così come si presentavano dai vari punti di scansione

laser.

Figura 8: Fase di giunzione delle scansioni in cui vengono

automaticamente minimizzati gli scostamenti tra scansioni

nelle zone di sovrapposizione dei punti

Estrazione informazioni e

materiale consegnato

I dati acquisiti ed elaborati potevano a questo punto essere

consegnati al committente in diverse modalità.

La modalità adeguata ad un committente con buone capacità

di impiego di software specialistici, avrebbe permesso la

consegna del modello tridimensionale completo, unito ad una

licenza temporanea del software JRC 3DReconstructor

(www.reconstructor.it). Nel caso il cliente avesse preferito

operare all’interno del mondo AutoCAD, si poteva consegnare

la nuvola di punti in un formato leggibile dal software

PointCloud di Kubit (www.kubit.it), un plug in di AutoCAD che

permette di importare in tale programma grandi nuvole di punti.

Infine, per l’utente non in grado di accedere a tali applicativi

software, invece del modello tridimensionale, potevano essere

consegnate delle scansioni virtuali del modello medesimo

interrogabili tramite software di semplice utilizzo, quali

3Dmanager. Tali applicativi permettono di interrogare la

scansione virtuale, visualizzando a monitor un’immagine, che

però contiene l’informazione tridimensionale completa.

Nel caso specifico i dati sono stati organizzati in un progetto

del software di JRC 3DReconstructor che ne consente la

visualizzazione e, se attivato (anche in versione temporanea),

permette di misurare gli elementi geometrici rilevati, di estrarre

sezioni e di esportare nuvole di punti in AutoCAD.

48


GEOmedia

E’ stato così possibile effettuare misure lineari, definire ed

estrarre sezioni ed esportarle in formato DXF, estrarre in

automatico le linee di discontinuità (edges), esportarle in

formato DXF (Figura 9), esportare nuvole di punti in AutoCAD

in formato PTC per PointCloud.

Laser scanner terrestre: concetti base

Sono considerati scanner 3D tutti quegli strumenti in

grado di acquisire le coordinate spaziali di una data

regione o della superficie di un oggetto, in modo

automatico, sistematico, e con un’alta velocità.

Il principio base su cui si basano le differenti tipologie

di laser scanner può essere così riassunto: proiezione di

un raggio, di un fascio di luce o di un pattern

sull’oggetto e analisi del segnale di ritorno.

Speciale

EDILIZIA

Figura 9: Estrazione di informazioni dal modello 3D

Figura 11: tavola di analisi degli elementi strutturali

Figura 10:

tavola

andamento

cornici

ante e post

evento

Si ringrazia il geom. Flavio Chiavaroli per la collaborazione

nella fase di elaborazione dati e predisposizione degli elaborati

grafici.

Definizione di scanner:

Lo strumento viene definito scanner poiché l’acquisizione

avviene secondo specifici criteri di organizzazione

dei dati raccolti analoghi a quelli degli strumenti di

scansione tradizionali, come ad esempio uno scanner

piano. Questi criteri possono essere riassunti nella capacità

di operare in modo automatico e sistematico, nella

velocità d’acquisizione (si arriva a migliaia di punti al

secondo) e nella possibilità di avere accesso ai dati in

tempo reale.

Oltre alle coordinate spaziali, alcuni scanner integrano i

dati con il valore della riflettanza. La riflettanza indica

la proporzione di luce incidente che una data superficie

è in grado di riflettere. Ha quindi un significato fisico

ben preciso, ed il suo valore è legato alle caratteristiche

del materiale di cui è costituita la superficie scandita.

Cos’è il Range Scan?

Con Range Scan si intende un nuvola di punti (ordinata

nello spazio) acquisiti da una singola posizione di scansione.

La misura di tempo o la differenza di fase vengono

convertite in misure di distanza tra il punto di emissione

del segnale laser (posizione dello strumento laser) e gli

oggetti colpiti dal raggio laser.

Noti inoltre gli angoli azimutali e zenitali del sensore

laser al momento dell’emissione del raggio, è possibile

rappresentare i punti misurati nello spazio secondo una

griglia ordinata di punti. La griglia è determinata dal

regolare spostamento del raggio laser (grazie alla

rotazione di specchi interni allo strumento o alla

rotazione dello strumento stesso) che scansiona in modo

regolare l’oggetto da rilevare.

Grazie alla griglia regolare d’acquisizione è possibile

organizzare i dati di riflettanza in un’immagine 2D

(immagine di riflettanza) di cui è noto il punto di

acquisizione (posizione dello strumento laser).

Per ogni pixel dell’immagine 2D di riflettanza è nota la

posizione X,Y,Z in 3D del punto relativo.

Un range scan viene distinto da una generica nuvola di

punti in cui non è noto il punto di acquisizione e in cui

viene persa l’informazione relativa alla griglie regolare

di acquisizione.

49


GEOmedia

Speciale

EDILIZIA

Produttore Modello Tipo Range Velocità max Campo visivo

[m] [punti/sec] [gradi]

Trimble GX-3D Impulsi 350 5000 360° x 60°

GS 200 3D Impulsi 350 5000 360° x 60°

Leica Geosystems HDS 6000 Diff. fase 79 500000 360° x 310°

HDS 4500 Diff. fase 25 500000 360° x 310°

Scan Station Impulsi 134/300 50000 360° x 270°

HDS 3000 Impulsi 100 1800 360° x 270°

HDS 2500 (Cyrax) Impulsi 100 1000 40° x 40°

Riegl LMS LPM-321 Impulsi 500/6000 10/1000 150° x 360°

LMS-Z210ii Impulsi 200/650 8000/10000 360° x 80°

LMS-Z390i Impulsi 140/400 8000/11000 360° x 80°

LMS-Z420i Impulsi 350/1000 8000/11000 360° x 80°

Mensi (Trimble) S25 Triangolazione 25 100 320° x 46°

S10 Triangolazione 10 100 320° x 46°

GS 200 Impulsi 350 5000 360° x 60°

GS 100 Impulsi 150 3000 360° x 60°

Zoller+Fröhlich GmbH 3D IMAGER 5006 Diff. fase 79 500000 360° x 310°

3D IMAGER 5003 Diff. fase 25.2/53.5 625000/500000 360° x 310°

Optech ILRIS-3D Impulsi 350/1500 2500 40° x 40°

Faro LS 420 Diff. fase 20 120000 360° x 320°

LS 840 Diff. fase 40 120000 360° x 320°

LS 880 Diff. fase 80 120000 360° x 320°

I diversi modelli di laser scanner disponibili sul mercato. Non è riportato il nuovo strumento di Topcon, che è stato appena

presentato al SAIE, e di cui al momento della chiusura di questo numero, non erano ancora note le caratteristiche tecniche.

Riferimenti bibliografici

L’allegato è estratto dal testo di recente

pubblicazione dal titolo:

Tecniche di rilevamento tridimensionale

tramite laser scanner

Volume 1 – Introduzione generale

A cura di

Matteo Sgrenzaroli e Giorgio P. M. Vassena

Starrylink Editrice

12 euro

Autori

GIORGIO PAOLO MARIA VASSENA - Università degli Studi

di Brescia - DICATA - giorgio.vassena@unibs.it

MATTEO SGRENZAROLI – Topotek srl

sgrenzaroli@topotek.it

GIOVANNI MATALONI - Università degli studi

G. D’Annunzio - Chieti – DSSARR -g.mataloni@unich.it

FRANCESCO PAOLO DI CESARE - docente a contratto

Università degli studi G. D’Annunzio – Chieti

50


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• Topografia, Geodesia

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