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Geomedia_3_2006

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✔ L’integrazione del GPS con i

sistemi di prossima generazione

✔ Il TomTom topografico come sistema di

ausilio al rilievo territoriale e geotopografico

✔ I risultati del progetto

Archeomar

✔ Tutorial GPS

7 a ed ultima parte

✔ Plutone: storia di

un ex pianeta



FOCUS

6

14

Il GPS 3G - L’evoluzione del sistema GPS e l’integrazione con i sistemi di posizionamento

di prossima generazione

DI DOMENICO SANTARSIERO E ROBERTO CAPUA

Il GPS 3T - Il TomTom Topografico come sistema di ausilio al rilievo territoriale

e geotopografico A CURA DELLA REDAZIONE

Direttore

RENZO CARLUCCI

direttore@rivistageomedia.it

Comitato editoriale

FABRIZIO BERNARDINI, VIRGILIO CIMA,

LUIGI COLOMBO, MATTIA CRESPI,

MAURIZIO FAVA, SANDRO GIZZI,

LUCIANO SURACE, DONATO TUFILLARO

Direttore Responsabile

DOMENICO SANTARSIERO

sandom@geo4all.it

Hanno collaborato a questo numero:

RAFFAELE APUZZO

FABRIZIO BERNARDINI

FULVIO BERNARDINI

VALENTINA BINI

MARCO CAMIRRO

ROBERTO CAPUA

ROBERTA CARTA

VITTORIO GRASSI

MARIA TERESA LETTIERA

MARCO MATALONI

ALBERTO MONACHESI

ANGELO SERRI

MARCO PANTALONI

DOMENICO SANTARSIERO

LAURA SEBASTIANELLI

Marketing e distribuzione

A&C2000 S.r.l.

Div. Geo4All

Via C.B. Piazza 24

00161 Roma

Tel. 06.44291362

Fax 06.44244965/06.97252602

E-mail: info@geo4all.it

Redazione e amministrazione

Via C.B. Piazza 24

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Progetto grafico e impaginazione

DANIELE CARLUCCI

Condizioni di abbonamento

La quota annuale di abbonamento alla rivista per il 2006

è di € 45,00.

Il prezzo di ciascun fascicolo compreso nell'abbonamento

è di € 9,00. Il prezzo di ciascun fascicolo arretrato

è di € 12,00 . I prezzi indicati si intendono Iva inclusa.

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La disdetta non è comunque valida se l’abbonato non è in

regola con i pagamenti. Il rifiuto o la restituzione dei fascicoli

della Rivista non costituiscono disdetta dell’abbonamento a

nessun effetto. I fascicoli non pervenuti possono essere

richiesti dall'abbonato non oltre 20 giorni dopo la ricezione

del numero successivo.

10 La Thales Navigation diventa Magellan - La società Geografica Italiana sotto le stelle

- Smart-1 impatta il suolo lunare - Gli Indiana Jones del GPS - E’ disponibile il tour

online per scoprire Galileo - Paolo Nespoli assegnato alla missione STS-120

16

20

24

38

MERCATO

REPORTS

La tutela dei beni del Mare Nostrum - Il progetto Archeomar

DI FULVIO BERNARDINI

BE Conference Europe 2006 DI FULVIO BERNARDINI

Il Master Plan turistico del territorio del Gal Sibilla

DI A. MONACHESI, A. SERRI, M. MATALONI

28 Tutorial GPS 7 a Parte - Qual’e il software di post-elaborazione migliore?

DI VITTORIO GRASSI

34

TUTORIAL

CARTOGRAFICA

Carta Geologica d’Italia 1:50.000 - Stato d’attuazione del Progetto CARG

DI M.T. LETTIERA, R. CARTA, R. APUZZO

AZIENDE E PRODOTTI

Topcon presenta GMS-2, il nuovo ricevitore GNSS - TomTom lancia TomTom

Navigator 6 - TanDEM-X per il futuro dei rilievi da satellite - Real Time Rome: una spia

per i comportamenti dei romani - La tecnologia GIS al fianco dei nostri soldati in Libano

- Annunciato Tekla Structures Rel. 12 - Tecnologia Superiore, design superiore, performance

superiore

TERRA E SPAZIO

42 Un nuovo standard per il sistema solare DI FABRIZIO BERNARDINI

RUBRICHE

4 EDITORIALE

44 RECENSIONE

45 AGENDA

Editore

Domenico Santarsiero

Registrato al tribunale di Roma con il N° 243/2003

del 14.05.03 (già iscritto al Tribunale di Rimini N° 18/97

del 31.10.97)

ISSN 1386-2502

Stampa

IGER • Istituto Grafico Editoriale Romano

V.C.T. Odescalchi, 67/a - 00147 Roma

Tel. 06/510774/1 - Fax 06/5107744

Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità

dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del contenuto

di questo numero della Rivista in qualsiasi forma e

con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico,

ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati,

senza il consenso scritto dell’editore.

Il GPS 3T ed il GPS 3G, applicazioni serie di una tecnologia che sta

sempre più rivoluzionando i concetti di posizione e di luogo.

Ma anche Geocaching, dimostrazione delle infinite possibilità, anche

di svago, che uno strumento come il GPS porta con se.


E

DITORIALE

Geomatici

Ambientali

E’ il momento di aprire gli occhi.

Sono ormai più di 20 anni che la nostra attenzione di Cartografi e Topografi viene distolta dal vero obiettivo

per essere attratta più dai contenitori che dai dati stessi.

Il dubbio che ci viene è dovuto al dilagare di contenitori informatici di dati, agli enormi investimenti che su di

essi rovesciamo trascurando invece gli investimenti per alimentare e aggiornare il contenuto dei sistemi

informativi.

La tecnologia che ci è venuta in ausilio ha aperto frontiere prima inesplorate per il rilievo dei Dati Territoriali,

mentre l’incontro multidisciplinare creato dall’informatica ha consentito un dialogo più stretto tra Rilevatore del

dato e Utilizzatore dello stesso.

Ma c’è un problema: il mezzo informatico, che rappresenta il trade union tra i due, sta assumendo un ruolo

imponente forse dovuto, spesso si mormora tra gli addetti al settore, proprio ai numerosi problemi da risolvere e

che lui stesso crea.

Il mercato dell’informazione geografica si sta evolvendo velocemente con operazioni finanziarie di alto livello,

quali le acquisizioni delle ditte del settore. Tra le ultime citiamo Hexagon per Leica Geosystem, Microsoft per

Vexcel, Shah Capital Partners per Thales (che ora si rinominerà in Magellan) ed infine Hellman&Friedman e

Texas Pacific Group per Intergraph.

Il mercato finanziario privato punta all’acquisizone del dato territoriale di base, all’acquisizione dei diritti di

distribuzione e al mercato degli strumenti per la sua produzione.

Il grande investimento per i contenitori dei dati (che dovremmo chiamare più propriamente sistemi informativi)

rimane invece appannaggio delle Pubbliche Amministrazioni. In Italia il CNIPA ci informa che la spesa generale

per i servizi e beni esterni di informatica nel 2005 ha superato i 3 miliardi di Euro (e sono escluse da questo

conteggio le Amministrazioni locali: regioni, provincie, comuni).

Ma il futuro sembra sempre più assetato di geo-informazioni e lo dimostra il fatto che anche Google ha investito

nell’informazione geografica acquisendo diritti di immagini satellitari da distribuire in tutto il mondo,

intimorendo i grandi produttori di software quali ESRI, Intergraph, Bentley o Autodesk che iniziano ad

avvalorare formati di interscambio con Google. In un’intervista a Gim International, Jack Dangermond (fondatore

di ESRI) afferma che comunque le limitate funzionalità GIS di Google Earth lasceranno sempre spazio ai sistemi

GIS veri e propri. Sta di fatto che ora è possibile sovrapporre qualsiasi strato informativo georiferito sulla base

satellitare di Google e non è escluso che a breve termine possa diventare il riferimento di tutti i sistemi GIS,

agendo come un vero acceleratore geomatico.

Un acceleratore cioè della diffusione della necessità della conoscenza del territorio da parte di tutti, che possa

riappacificare la nostra coscienza sul rapporto tra uomo e ambiente.

L’auspicio è che ciò possa condurre presto ad interventi (o meglio non-interventi) che possano portare alla

ricostruzione del territorio verso l’equilibrio ecosistemico di cui ha bisogno per mitigare i rischi idrogeologici,

sismici, meteoclimatici e atmosferici che in questo momento affliggono in maniera così grave l’umanità.

Il nostro contributo di geomatici è pronto, nel momento in cui la nostra attività è prevalentemente rivolta alla

documentazione vera dello stato in cui si trovano i luoghi.

Ed è per questo che rinnoviamo l’appello all’adesione al Manifesto per la Commissione Geodetica Italiana, per

far si che l’attenzione venga riportata nella corretta direzione alla qualità del dato e non solo al suo contenitore.

WWW.COMMISSIONEGEODETICA.IT

Buona lettura

Renzo Carlucci

Lettere alla Redazione di Geomedia possono essere spedite a: Redazione GEOmedia, via mail all’indirizzo

redazione@geo4all.it, oppure via web all’indirizzo www.geo4all.it/geoportal.

4

GEOmedia 3 2006


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F

OCUS

Il GPS 3G

Con l'avvento della nuova

generazione di apparati GPS si

vanno delineando nuove soluzioni

basate sul concetto del 3G e su

diverse altre novità ed

avanzamenti tecnologici.

3G è la sigla che indica la

capacità degli apparati di ricevere

e impiegare per il posizionamento

le tre costellazioni GPS, Glonass e

Galileo che nel giro di qualche

anno saranno modernizzate o

completate. Nell'articolo segue una

breve carrellata sulle tecnologie e

sulle altre novità, oltre a qualche

informazione sulle soluzioni delle

aziende leader, tra le quali è

doveroso citare la SEPTENTRIO

(www.septentrio.com) che si pone

come unica azienda europea già

attiva nella produzione di apparati

3G e NOVATEL (www.novatel.com)

che ha già realizzato il primo

apparato per il test dei segnali

inviati da Giove-A, primo satellite

del nuovo sistema di

posizionamento europeo GALILEO.

Siamo nel 2006, e sono ormai

più di 20 anni che ci

occupiamo di come funzionano,

come si usano e come si trattano i dati

GPS. Certamente oggi abbiamo

superato quasi del tutto i problemi di

ieri: potenza di calcolo, durata

dell’alimentazione, tempi di misura e

ingombro degli apparati sono gli aspetti

più evidenti e grossolani dell’evoluzione

del GPS, ma possiamo affermare con

certezza che in questi 20 anni abbiamo

assistito ad almeno 2-3 rivoluzioni nel

campo del posizionamento da satellite,

che per lo più hanno significato

posizionamento geodetico con il sistema

GPS. Ma le rivoluzioni cosi come gli

errori sono figlie di tanti padri e madri,

e cosi le rivoluzioni del GPS sono

andate di pari passo con quelle dei PC

e di tante altre facility del mondo

legato all’Information Technology (IT) e

alla sua componente di communication

(ITC). Pertanto non ci meraviglia più di

tanto assistere ad una forsennata gara

tra le aziende leader del settore ad

affermare che il loro prodotto sia il

migliore, il più innovativo ed allo stato

dell’arte rispetto a quello della

concorrenza.

L’evoluzione del sistema GPS e

l’integrazione con i sistemi di posizionamento

di prossima generazione

Per quanto ci riguarda esistono

aziende che sono leader del settore da

sempre, ed esistono prodotti più o

meno interessanti; c’è chi è vestito di

verde e chi è vestito di giallo o di

rosso, ma un prodotto non si sceglie in

base al colore, ma in base a molteplici

altri fattori, non ultimo quello umano e

di chi vende effettivamente il prodotto,

dell’assistenza dopo l’acquisto o di chi

non da nessuna spiegazione al

riguardo. E’ questa solo la prima parte

di un sistema che, se ad esempio

dovessimo trovare a lavorare per un

cliente esigente, imporrà di comprare

l’opzione adeguata al caso.

Dopo questa introduzione, il lettore

si starà chiedendo quali sono dunque

le vere novità nei sistemi di

posizionamento di ultima generazione,

o perlomeno quali sono le rivoluzioni

annunciate dalle principali aziende del

settore.

Figura 1 - I sistemi GNSS in grado di

operare con più costelazioni. Qui sopra il

sistema GX1230 di Leica. Di lato, il

sistema R8 di Trimble in alto, e il sistema

GR-3 di Topcon in basso

di Domenico Santarsiero e Roberto Capua

Bene, la vera novità si chiama 3G,

ed è stata presentata lo scorso anno

nell’ambito del salone europeo

INTERGEO dalla Topcon, un’azienda

che sul concetto di 3G ha esperienza

da vendere, visto che è l’azienda leader

per quanto riguarda integrazione del

GPS e del GLONASS; Ovviamente le

novità dalle altre aziende non si sono

fatte attendere e, a meno di un anno

da INTERGEO 2005, la Trimble prima

e la Leica poi, hanno anch’esse

presentato sistemi in grado di tracciare

ed acquisire anche i segnali della

costellazione di satelliti GLONASS,

preparandosi così alla nascita del

futuro sistema europeo GALILEO.

Ma come è stata concepita questa

grande novità nel campo dei ricevitori

geodetici?

Potremmo dire in prima istanza che

la novità è solo e soprattutto di tipo

commerciale, e che in realtà

6

GEOmedia 3 2006


F OCUS

l’innovazione è quasi nulla se si

guarda ad una tipologia di ricevitori

già da molti anni in commercio.

Infatti la soluzione commerciale è

stata ideata mettendo nei nuovi

ricevitori uno stadio di RF (radio

frequenza) in grado di gestire e

tracciare dai 50 ai 90 canali,

costruendo un sistema DSP (Digital

Signal Processor) in grado di

configurare questi canali su frequenze

diverse a seconda delle esigenze

operative e commerciali, realizzando un

upgrade del firmware della componente

navigation processor in grado di

effettuare i calcoli di navigazione e di

ricostruzione dei segnali di fase,

indipendente dal segmento spaziale.

In questo modo quindi, dal punto

vista commerciale e tecnico ogni

azienda è in grado di affrontare la

sfida sul nuovo mercato del sistema

europeo Galileo e nel contempo

usufruire dei vantaggi di una

costellazione in via di riorganizzazione

come il GLONASS. Ma vediamo nel

seguito dell’articolo gli aspetti salienti

dell’innovazione del sistema GPS, di

GALILEO e di altri importanti aspetti

nel campo delle applicazioni per il

mercato consumer.

L’innovazione nel mercato

delle soluzioni basate sul

posizionamento satellitare

Il mondo delle applicazioni GNSS sta

esplodendo in questi ultimi anni.

L’avvento di nuovi segnali (GPS L2C,

L5), e di nuove costellazioni (Galileo),

il ripristino della costellazione

GLONASS oltre alle economie di scala

che deriveranno dalla integrazione dei

ricevitori GNSS all’interno dei

terminali cellulari GSM, GPRS ed

UMTS, provocheranno una esplosione

del mercato che avrà impatti rilevanti

sia sulle applicazioni consumer che

professionali. Inoltre, nuovi sistemi di

augmentation satellitari in grado di

fornire prestazioni a livello RTK stanno

per affiancare i classici sistemi di

posizionamento con codice ed integrità

WAAS, EGNOS (e le sue evoluzioni con

SISNET) ed MSAS.

I nuovi sistemi in fase di evoluzione,

si basano principalmente sull’impiego

di una modellistica avanzata sia degli

errori di clock che dei dati ionosferici,

cosi come nel sistema Starfire o nei

sistemi avanzati quali la rete RTK

Mondiale gestita dalle aziende del

comparto marine positioning come

Fugro, e sull’integrazione di innovativi

algoritmi per la soluzione delle

ambiguità di fase, come il WARTK-3.

Inoltre, grandi sviluppi si stanno

avendo nel settore orientato alle

applicazioni per il grande pubblico,

tramite l’avvento delle tecnologie A-

GPS (Assisted GPS) che permette di

ottenere buone prestazioni di

positioning anche in zone dove il

segnale è debole o caratterizzati da

notevole multipath (Canyon urbani,

Indoor, ecc.). Tale tecnica, basata sulla

fornitura di informazioni del messaggio

di navigazione GPS (in particolare

effemeridi e clock) dall’esterno (es.

tramite GSM) e sull’allungamento del

periodo di integrazione del segnale per

la fase di ricerca del codice sul

ricevitore utente, permette l’acquisizione

di segnali con SNR inferiore fino a 30

dB rispetto al livello nominale del

GPS. Tale tecnologia permette, inoltre,

la riduzione del TTFF (Time To First

Fix, normalmente nell’ordine dei 40s in

cold start) grazie alla riduzione dello

spazio di ricerca (nel dominio della

frequenza e del ritardo del codice),

nonché una rilevante riduzione del

consumo di energia (argomento

particolarmente sensibile per

applicazioni mass market con

integrazione di chipset GPS all’interno

dei terminali cellulari).

Il GPS L2C è il primo segnale del

cosiddetto GPS Modernizzato trasmesso

dal satellite 53 (PRN 17, blocco IIR-M),

lanciato il 26 Settembre 2005. Questo

segnale è di notevole interesse per le

applicazioni indoor, poiché fornisce

caratteristiche di margini di Cross-

Correlazione elevati e codici multipli

(CM e CL) nella stessa banda.

Il segnale L5, che dovrebbe essere

disponibile nel 2008, fornirà un segnale

(Pilot Tone) privo di messaggio di

navigazione e più robusto rispetto

all’attuale L1, dando un notevole

supporto alle applicazioni A-GNSS. Uno

dei problemi fondamentali dei nuovi

ricevitori per applicazioni A-GNSS e

per l’integrazione all’interno dei

terminali mobili di chipset GPS, è

quello della realizzazione all’interno

degli stessi di banchi di correlatori

paralleli di notevoli dimensioni in

grado di accelerare notevolmente la

fase di ricerca del codice in ambienti

Indoor. Esistono realizzazioni di chipset

con 16000 correlatori, mentre l’utilizzo

di DSP in modalità store-and-process

fornisce soluzioni di notevole interesse.

Mentre nei normali ricevitori GPS, la

necessità di accedere ai correlatori ogni

millisecondo implica un carico notevole

per la CPU, includendo hardware

dedicato per l’integrazione a lungo

termine è possibile realizzare una

ottimizzazione del carico della

componente in questione. Anche questo

è un aspetto importante per

l’integrazione dei chipset GPS

all’interno dei terminali cellulari.

Il futuro dei sistemi di

posizionamento rimane comunque

legato alla soluzione di tre

problematiche fondamentali:

✓ l’aumento della disponibilità e

continuità di servizio

(posizionamento in zona urbana)

✓ la realizzazione di chipset a basso

consumo

✓ un netto abbassamento dei costi dei

ricevitori in fascia professionale

E’ prevedibile quindi che come in

ogni settore di Business, la domanda di

servizi avanzati a valore aggiunto vada

sempre più crescendo, mentre il

posizionamento di precisione in

modalità RTK diventerà nel giro di

alcuni anni un requisito indispensabile

per applicazioni di tipo consumer (es.

Guida Automatica, applicazioni di

friends finding, ecc.), mentre l’effetto

legato dall’economia di scala si

ripercuoterà indirettamente anche nel

mercato dei ricevitori di fascia medioalta,

come la nuova generazione dei

ricevitori 3G (GPS, GLONASS,

GALILEO).

Per ciò che riguarda il consumo di

potenza, l’ottimizzazione dei carichi

della CPU tramite sistemi di gestione

dei processi dei chipset avanzati (es. i

nuovi chipset SiRF Start IIe/LP o

nuovi prodotti innovativi prodotti nella

scia delle ricerche per il futuro sistema

Galileo, come Nemerix) ha portato già

da oggi all’immissione sul mercato di

chipset GPS ultra-low-power.

Il sistema Galileo

Il 28 Dicembre 2005, dal

Cosmodromo di Baikonur, è stato

lanciato il primo satellite di Test

Galileo, denominato GIOVE-A (Galileo

In-Orbit Validation Element-A), che ha

iniziato a trasmettere il segnale di

navigazione nei primi giorni di

Gennaio 2006.

La costellazione Galileo completa

prevede 30 satelliti (27 + 3 di riserva)

disposti su tre piani orbitali ad

un’altezza di circa 23000 Km, con

un’inclinazione di 56° ed un periodo

orbitale di 14 ore e 4 min.

GEOmedia 3 2006 7


F OCUS

Sistema

Tale costellazione è stata progettata

in modo da garantire una copertura

anche a latitudini superiori a 75°

(contrariamente alla copertura

attualmente fornita dal GPS). Il

sistema prevede un payload in grado

di fornire servizi interoperabili con il

sistema di Search And Rescue

COSPAS-SARSAT. Il sistema integrerà,

inoltre, il servizio di Integrità fornito

attualmente da EGNOS. Galileo è stato

progettato per costituire il sistema di

navigazione satellitare Europeo, con

scopi commerciali e civili, indipendente

ed interoperabile con le altre

costellazioni GNSS, in particolare con

il GPS.

I servizi previsti da Galileo sono i

seguenti:

Open Service (OS): servizio gratuito

Galileo

GPS

Figura 2 - Il Sistema Galileo - Immagine cortesia di: ESA-J.Huart

Banda di

frequenza

Lunghezza

del Codice

Chip Rate

(Mcps)

ed aperto per applicazioni Mass-

Market, interoperabile con gli attuali

sistemi GNSS (es. L1 per GPS)

Safety of Life Service (SoL): sevizio

certificato per applicazioni a rischio

vita (es. aviazione) con Garanzia di

Servizio (Service Guarantee) ed

Integrità

Commercial Service (CS): servizi a

valore aggiunto (posizionamento di

precisione, capacità di broadcasting

di dati, autenticazione, Service

Guarantee

Public Regulated Services (PRS):

segnale criptato, per applicazioni

governative

Nella seguente Tabella viene

riassunto la caratteristica dei segnali

Galileo e GPS.

Modulazione

Messaggio di

Navigazione (sps)

Si: 50

E5a-I

E5a-Q

E5b-I

10230

10230

10230

10.23

10.23

10.23

ALTBOC

(15,10)

No: Pilot Tone

Si: 250 (data broadcast)

E5b-Q 10230 10.23 No: Pilot Tone

E6a Non disponibile 5.115 BOCcos(10,5) Si

E6b-I Non disponibile 5.115 BPSK(5) 1000

E6b-Q Non disponibile 5.115 BPSK(5) No: Pilot Tone

L1A Non disponibile 2.5575 BOCcos(15,2.5) Si

L1B 4096 1.023 BOC(1,1) Si: 250 (data broadcast)

L1C 8192 1.023 BOC(1,1) No: Pilot Tone

L5-I 10230 10.23 BPSK(10) Si: 1000

L5-Q 10230 10.23 BPSK(10) No: Pilot Tone

L2C CM: 10230,

CL: 767250

0.5115 in

TDM

BPSK(1) CM: 50, GL:

Pilot Tone

L2 P-Code 7 g 10.23 BPSK(10) Si

L2 M-Code Non disponibile 5.115 BOC(10,5) Non disponibile

L1 C/A 1023 10.23 BPSK(1 Si: 50

L1 P 7 g 10.23 BPSK(10) Si: 50

L1 M Non disponibile 5.115 BOC(10,5) Non disponibile

Galileo trasmetterà 10 differenti

segnali distribuiti su quattro diverse

bande, mentre il GPS modernizzato ne

trasmetterà 8 (quattro militari e

quattro civili) su quattro bande. Galileo

userà per la modulazione la tecnica

BOC (Binary Offset Code), mentre il

GPS utilizza il tradizionale BPSK.

Alcune considerazioni riguardo agli

sviluppi futuri sono le seguenti:

Banda L5: sia GPS che Galileo

trasmetteranno segnali a larga banda

su questa frequenza, con conseguenti

migliori prestazioni di tracking;

questa banda è più indicata quindi

per applicazioni di tipo specialistico

che per mass-market

Banda L1: la modulazione BOC,

utilizzata da Galileo OS, fornisce un

segnale più resistente al multipath

ed alle interferenze, nonché

permettere una migliore soppressione

del rumore termico, rispetto al

BPSK usato dal GPS; Galileo

trasmetterà inoltre su questa banda

il Pilot Tone, che permetterà notevoli

miglioramenti delle prestazioni in

aree a scarsa copertura del segnale

(vedi introduzione). Le migliori

prestazioni di Galileo sono

comunque ottenute a spese di una

maggiore occupazione di banda (e

quindi un maggior consumo di

batterie rispetto all’equivalente

ricevitore GPS). Ciò potrebbe avere

un impatto sulla commercializzazione

di ricevitori a basso costo

Banda L2: Galileo non è presente su

questa banda. La spaziatura di L1,

L2, L5 consente al GPS di

realizzare migliori combinazioni di

frequenze per narrow-laning e widelaning

Banda E6: GPS non è presente qui;

il segnale Galileo in tale banda

consentirà all’utente l’utilizzo dei

Commercial Services e l’operatività

in multi-frequenza

In generale, è possibile affermare

quanto segue:

i costruttori di ricevitori forniranno

in futuro diverse classi di ricevitori

con diverse combinazioni di segnali

e di livelli di servizio (in termini di

tipo di applicazioni, robustezza del

segnale dei ricevitori desiderata e

possibilità di combinazioni di

segnali/servizi) e la relativa

assistenza per fornire il prodotto più

adeguato.

è prevedibile che il settore consumer

preferirà soluzioni a basso costo

(basate su segnali a ridotta

occupazione di banda).

8

GEOmedia 3 2006


F OCUS

le applicazioni di tipo avionico

necessiteranno di segnali robusti e

di servizi di integrità.

il mondo del rilievo professionale

(geodetico e catastale) necessiterà di

utilizzare al massimo la possibilità

di combinazione delle diverse

frequenze, un migliore modellamento

degli errori ionosferici e tecniche di

soluzione delle ambiguità più

affidabili.

Altri sviluppi

Uno dei filoni

commerciali e di

ricerca più

interessanti nel

settore del

posizionamento

riguarda

attualmente la

possibilità di

ottenere misure

di precisione a

basso costo. Una

delle vie più

Figura 3 - L’architettura del interessanti è

sistema Nokia

rappresentata da

alcune ricerche

svolte da Nokia tese alla realizzazione

di cellulari per comunicazione mobile

GPRS e ricevitori GPS commerciali

integrati, in grado di operare a basso

costo con misure di fase e fornire

accuratezze di posizionamento subdecimetriche

in RTK. Tale soluzione,

denominata Mobile RTK (mRTK)

prevede l’integrazione di un classico

cellulare con ricevitore GPS a 12

canali e singola frequenza ed un

sensore inerziale in grado di rilevare il

movimento del ricevitore. Il secondo

ricevitore GPS necessario per la

soluzione delle ambiguità di fase

(effettuata con classico algoritmo

LAMBDA all’interno del cellulare

mobile) invia le proprie misure grezze

ad un server dedicato che si prende in

carico il compito di passare lo stream

suddetto tramite rete TCP/IP al

ricevitore mobile. Il sensore inerziale

(un accelerometro 3D) svolge in questo

caso un compito essenziale in quanto,

se viene rilevato che il ricevitore utente

non è in movimento, il numero di

incognite viene ridotto notevolmente. In

tal modo le ambiguità possono essere

risolte con un numero inferiore di

misure ed in modo più veloce. La

comunicazione fra il cellulare ed il

ricevitore avviene al momento tramite

protocollo proprietario e canale

Bluetooth. Il ricevitore riceve inoltre

dal server suddetto le informazioni

classiche A-GPS per aumentare

l’efficienza del processo. Dai test

eseguiti risulta che la soluzione delle

ambiguità di posizionamento viene

effettuata con efficienza solo entro i 5

Km dalla Stazione di Riferimento.

Considerando la stazione di riferimento

installata in una BTS GSM ed il

raggio di copertura classico della stessa

(dell’ordine dei 35 Km) si nota come

sarebbero necessarie diverse stazioni di

riferimento per coprire un’intera cella

GSM. A questo punto ci viene incontro

la tecnologia VRS, che, tramite la

creazione di una griglia di Stazioni

Virtuali, permetterebbe di poter

effettuare posizionamenti RTK in ogni

punto della cella GSM. Tale problema

non sussisterà per comunicazioni

tramite UMTS, per le quali la cella

base ha un raggio di 6 Km.

Utilizzando il protocollo proprietario

sviluppato per la fornitura dei dati di

misura delle stazioni di riferimento

(l’RTCM non è stato utilizzato, poiché

non contiene tutti i parametri necessari

al funzionamento di mRTK), si evince

una occupazione di banda di 2.3 Kbs

per 12 satelliti, comparabile con

l’attuale RTCM. Uno degli sviluppi

futuri di tale ricerca potrebbe essere,

oltre all’uso integrato con il VRS, lo

studio della comunicazione diretta tra il

ricevitore mobile e la stazione di

riferimento con WLAN o messaggi

embedded in VoIP. Da questa ricerca si

può capire come la sinergia di

tecnologie sviluppate per il mercato

consumer (A-GNSS, ricevitori a basso

costo Off-The-Shelf) e per il mercato

professionale (RTK, tecnologia

MRS/VRS) possa portare alla

convergenza degli interessi dei rispettivi

business, e quindi ad futuro di

applicazioni sempre più basate sul

concetto di GNSS.

L’integrazione dei sistemi

di comunicazione

Una delle innovazioni in via di

sviluppo da parte dell’Agenzia Spaziale

Europea è il sistema SISNET. Il

sistema prevede il broadcasting dei

messaggi verso gli utenti dotati di

sistema EGNOS mediante sistemi di

comunicazione mobile terrestre (GSM,

GPRS, UMTS), permettendo cosi il

superamento delle limitazioni di un

broadcasting basato sui satelliti

geostazionari (al momento satelliti

InMarsat), ad esempio in zone con

copertura limitata, come nelle aree

urbane. Tale sistema

permette, quindi, un notevole

incremento della disponibilità del

servizio, con le accuratezze tipiche del

posizionamento EGNOS basato su

codice C/A (livello metrico).

Negli ultimi anni si sono, inoltre,

sviluppati filoni di ricerca tesi alla

realizzazione di sistemi realmente Wide

per la fornitura di servizi di precisione

RTK sub-decimetrici con fase.

La tecnologia WARTK, sul filone

degli sviluppi degli ultimi anni della

tecnologia VRS e basata sulla

modellistica fine degli errori dipendenti

dalla distanza e sulla possibilità di

utilizzare una rete estesa di stazioni di

Riferimento (es. le stazioni RIMS del

sistema EGNOS), permetterà in futuro

di effettuare rilievi di precisione

mediante griglia di correzioni (o misure

grezze virtuali) con distanze dalla

stazione di riferimento più vicina di

centinaia di chilometri. L’integrazione

con tecniche di elaborazione multifrequenza

(es. TCAR), consentirà inoltre

di raggiungere realmente l’obiettivo di

posizionamento di precisione istantaneo.

Anche l’affidabilità del posizionamento,

altro cruccio che limita lo sviluppo del

rilievo RTK, avrà notevoli

miglioramenti con l’utilizzo di questa

nuova tecnologia.

Conclusioni

Dalla panoramica descritta nel corso

del nostro articolo si evince come

l’innovazione vera non consiste in un

singolo sviluppo tecnologico, ma

piuttosto dalla convergenza di diversi

livelli di integrazione. Da una parte le

idee, dall’altra le infrastrutture e le

telecomunicazioni, e nel bel mezzo di

tutto ciò la modellistica, ovvero la

disponibilità di informazioni adeguate e

di modelli da far interagire con le

misure reali dei sistemi di

posizionamento attraverso lo sviluppo

di software e firmware adeguati, che

permettano di impiegare al massimo

livello l’hardware innovativo spesso già

disponibile.

Autore

ROBERTO CAPUA

E-mail: capua.roberto@yahoo.it

DOMENICO SANTARSIERO

E-mail: sandom@geo4all.it

GEOmedia 3 2006 9


M ERCATO

Errata Corrige

Su gentile segnalazione di

Marcello Gaeta riportiamo un

errore a pagina 38 dello scorso

numero di GEOmedia; il primo

direttore dell’Istituto di Topografia

e Geodesia è stato Vincenzo Reina

e non Giovanni Reina come

erroneamente riportato nel testo.

La Thales Navigation

diventa Magellan

Un gruppo d’investimento guidato

da Shah Capital Partners ha completato

l’acquisizione di Thales

Navigation, una divisione della francese

Thales. La nuova compagnia che si

formerà farà capo alla Magellan, una

delle principali aziende nel mercato

consumer, rilevamento, GIS e nella

navigazione GPS OEM. I prodotti

Magellan includono il sistema portatile

per la navigazione stradale RoadMate,

i dispositivi per la navigazione outdoor

portatili della serie eXplorist, il sistema

per la navigazione della Hertz

NeverLost ed i sistemi per il rilevamento

con GPS a singola frequenza

ProMark. E’ noto come negli ultimi 3

anni Magellan abbia sperimentato un

ritorno di più del 200% da parte dei

consumatori per quanto riguarda la

tecnologia GPS. Il prezzo della trattativa

è stato di 170 milioni di dollari.

(Fonte: Redazionale)

La società Geografica Italiana sotto le stelle

La Società Geografica Italiana (Palazzetto Mattei in Villa

Celimontana, Roma) ha aperto la sede al pubblico dei curiosi e

degli appassionati lo scorso 9 settembre in occasione della Notte

Bianca romana. Il tour “Himalaya. Oltre la suggestione” svoltosi

all’interno dell’affascinante sede ha reso possibile la visita della

mostra “K2 2004 – 50 anni dopo” e la visione del film “Himalaya”.

La mostra di Fabiano Ventura, fotografo ufficiale della spedizione al

K2 di due anni fa, ha raccontato gli accadimenti di quei giorni ed ha

accompagnato i racconti dell’alpinista Agostino Da Polenza, che ha

capitanato la spedizione sulle orme lasciate da Ardito Desio 50 anni

prima, che ha inoltre spiegato le attività di ricerca scientifica del

Progetto Ev-K 2 -CNR. Le testimonianze di Martino Nicoletti, etnologo

che studia e frequenta quei

luoghi da molti anni,

hanno poi introdotto la

visione del film, una

pellicola realizzata da Eric

Valli, regista-fotografo del

National Geographic, in cui

si fornisce uno spaccato

della realtà, degli usi e dei

costumi della popolazione

tibetana. La manifestazione

ha riscosso un notevole

successo, anche per

l’attenta e disponibile

collaborazione dei membri

della Società Geografica

Italiana, che si sono

adoperati affinché il

pubblico si interessasse e

comprendesse a pieno la

ricchezza di informazioni

geografiche che le mura di

Palazzetto Mattei

custodiscono.

Immagine cortesia di Fabiano Ventura

(Fonte: Redazionale)

10

GEOmedia 3 2006


M ERCATO

Smart-1 impatta il suolo lunare

La prima sonda lunare europea si è schiantata sul suolo lunare lo scorso 3 settembre ma niente

paura: era tutto previsto.

SMART-1 ha incontrato il suolo lunare con un solo secondo di ritardo rispetto ai calcoli dei tecnici

dell’ESA che stanno già interpretando i dati della collisione in termini fisici, di comportamento del

suolo lunare e di cosa potrebbe essere successo alla sonda europea. SMART-1 ha colpito la Luna ad

un’angolazione molto obliqua, simile a quella di un aereo commerciale in fase di atterraggio; della

grandezza di una comune lavatrice, la sonda ha toccato il suolo ad una velocità di circa 6000 km/h.

Gli esecutivi dell’ESA hanno fatto in modo, i mesi precedenti l’avvenimento, di creare un fitto

interesse su SMART-1 da parte ampi gruppi di professionisti, tecnici ed astronomi amatoriali in tutto

il mondo così da poter raccogliere la maggior quantità possibile di dati da confrontare poi in fase di

rielaborazione degli stessi. Gli astronomi del Canada-France-Hawaii Telescope sono stati i primi ad

Il flash nella foto rappresenta

il momento dell’impatto osservatori sarà di notevole importanza nello studio e nella predizione di eventuali futuri impatti sul

inviare un video dell’impatto alla sala controllo dell’ESA in Germania. Il contributo di questi

di SMART-1 sul suolo lunare;

la luce è durata circa un Dall’analisi del materiale lunare lanciato in aria durante l’impatto l’ESA si aspetta inoltre di capire

suolo lunare.

millisecondo.

se rocce e polvere siano state lanciate talmente in alto da essere illuminate dal Sole. Le osservazioni,

Immagine cortesia di:

Canada-France-Hawaii poi, del punto di collisione si spera possano rivelare un qualche substrato nel suolo del nostro

Telescope Corporation satellite. Il lavoro di SMART-1 non si è esaurito comunque con il suo semplice sacrificio. In viaggio

da ormai 3 anni, infatti, la sonda europea ha funzionato come sperimentazione sul campo di alcune

tecnologie allo stato dell’arte che si pensa possano essere utilizzate anche sulle prossime sonde; fiore

all’occhiello di SMART-1 era un sistema di propulsione a ioni solare-elettrico che ha spinto la lavatrice spaziale fuori dall’orbita

terrestre verso la nostra luna. Quando nel 2004 la gravità lunare ha catturato SMART-1, la sonda ha cominciato una missione

che l’ha fatta divenire una specie di laboratorio per tests e verifiche in orbita. L’ottima funzionalità dei sistemi di SMART-1 ha

fatto poi sì che il periodo di missione venisse allungato di ulteriori 12 mesi, fino alla data del 3 settembre 2006, quando la

sonda è atterrata, per sempre, sul suolo lunare.

(Fonte: ESA)

Gli Indiana Jones del GPS

Il Geocaching è un appassionante gioco di avventura, una caccia al tesoro per possessori ed

utilizzatori di unità GPS, per sfruttarne al meglio le incredibili funzionalità e capacità.

L’idea di base è molto semplice: alcune persone singole o in gruppo, (gli hiders) nascondono dei

cache (il tesoro) in tutto il mondo e comunicano la loro posizione sul sito Internet,

www.geocaching.com in modo da fornire a chi vuole cercarli (i seekers) il punto esatto per il loro

ritrovamento. Il vero gioco e’ la ricerca del cache e la vera emozione è il ritrovamento dello

stesso, poterlo prendere in mano, aprirlo e curiosarne il contenuto, leggere i commenti di coloro

che lo hanno scoperto precedentemente.

Le regole sono veramente semplicissime: dal cache è possibile prendere uno o più oggetti, ma si

deve lasciarne almeno uno per ogni oggetto preso;

Se all’interno del cache c’è il blocco note, è buona norma lasciare un piccolo pensiero, una frase

o anche la sola firma, con la data del ritrovamento;

Se all’interno del cache c’è una macchina fotografica monouso, è anche in questo caso buona norma farsi una fotografia,

cercando di ricordarsi quante foto rimangono sulla macchina per comunicarlo a chi ha nascosto il cache.

Il contenuto dei cache è molto vario. Non esistono delle regole e, quindi, dipende molto dalla fantasia di chi lo nasconde.

Normalmente si possono trovare oggetti di poco (se non pochissimo) valore, tipo CD, portachiavi, penne, magneti da frigorifero,

caramelle, ecc. Spesso il contenuto è limitato dalla dimensione del contenitore, oppure è influenzato dalla zona in cui è

nascosto, o dal tema deciso da chi lo ha nascosto.

Alcuni oggetti sono, comunque, sempre (o quasi) presenti all’interno del cache e ne fanno parte integrante: un foglio

contenente una descrizione e delle informazioni sul cache ed sul geocaching in generale, più che altro per coloro che trovano

questo tesoro per caso (sperando nella loro buona fede e nella loro civiltà);

Un piccolo blocco note con una penna o matita per permettere a chi trova il cache di lasciare le proprie impressioni o anche

semplicemente la propria firma;

Una macchina fotografica monouso, che permette al cercatore di auto immortalarsi con uno scatto. Chi ha nascosto il cache

normalmente si occuperà di sviluppare il rullino una volta terminato e pubblicate le foto sul sito web.

Difficile sapere con esattezza quando è nato il geocaching; la logica spinge a credere che la data di nascita più ovvia sia il 3

maggio 2000, ossia quando fu nascosto il primo cache. Altri, però preferiscono far coincidere la data di nascita del geocaching

con il 5 maggio 2000, ossia quando fu trovato quello stesso cache.

Ma c’è anche chi vuole associare la nascita di questo sport/attività con la data in cui l’amministrazione Clinton ha tolto il

segnale di disturbo ai GPS civili, ossia il 1 Maggio 2000.

www.geocaching-italia.com

(Fonte: Redazionale)

GEOmedia 3 2006 11


M ERCATO

2004 2006 2008

2011

VALIDAZIONE LANCIO SATELLITI OPERATIVITA’

Mesi all’operatività

di Galileo

E’ disponibile il tour online per scoprire Galileo

E’ disponibile il tour online per scoprire Galileo.

Il tour interattivo online creato per far conoscere ai profani i vantaggi e le caratteristiche

del sistema di posizionamento europeo Galileo è da tempo disponibile sul sito dell’ESA e

durante l’estate è stato potenziato grazie alla possibilità di poterlo usare in diverse lingue.

Il servizio messo a punto dall’ESA ha lo scopo di fornire una spiegazione su:

QUANDO? E cioè la tempistica affinché il sistema Galileo sia pronto, rapportato al tempo totale della storia della

navigazione satellitare, includendo informazioni su EGNOS, un sistema di navigazione satellitare, importante precursore

di Galileo. Saranno presentati anche dettagli dei partners nel progetto.

COME? Una spiegazione del funzionamento di Galileo, comprese le informazioni riguardanti la costellazione di satelliti,

le stazioni a terra, l’equipaggiamento per l’utenza e le aspettative per il sistema.

PERCHE’? I motivi per i quali sviluppare il sistema Galileo; è possibile trovare informazioni e video sui vantaggi

rispetto alle esistenti tecnologie di navigazione e sulle nuove applicazioni come la ricerca in tempo reale e la

localizzazione del segnale di soccorso, funzionalità disponibili non appena Galileo sarà disponibile.

www.esa.int/esaNA/

(Fonte: ESA)

Paolo Nespoli assegnato alla missione STS-120

L

’Agenzia Spaziale Europea ha dato notizia lo scorso giugno dell’assegnazione

dell’astronauta italiano Paolo Nespoli all’equipaggio della missione STS-120 sulla navetta

spaziale Atlantis, programmata per l’estate del 2007.

Durante la missione, che ha come obiettivo primario quello di portare sulla Stazione Spaziale

Internazionale il Nodo 2, un elemento fondamentale per il completamento della Stazione

Spaziale Internazionale, Paolo Nespoli avrà anche il ruolo di coordinatore delle attività extraveicolari

che verranno svolte dai suoi colleghi d’equipaggio. Il Nodo 2 è stato realizzato in

Italia, su progetto della Boeing, dalla Alcatel Alenia Spazio, in base ad un’importante

collaborazione Italia-USA che vede la nostra nazione tra i principali partecipanti al progetto

per la ISS.

(Fonte: Redazionale)

Immagine cortesia di K. Shiflett-NASA

12

GEOmedia 3 2006



F OCUS

Il GPS 3T

Tra sacro e profano l’uso di

un semplice navigatore

satellitare può sembrare la

cosa meno immediata ed

indicata per chi opera nel

settore dei rilievi geotopografici

e geodetici, ma

ovviamente tutto ciò dipende

dallo scopo del nostro

lavoro e dall’uso che se ne

fa. Un comune navigatore

satellitare come può essere

il TomTom, infatti, è quanto

di meglio si possa impiegare

per andare in cerca di punti

topografici di interesse, vuoi

che si tratti dei punti di una

rete geodetica come quella

IGM95, vuoi che si tratti di

punti fiduciali catastali, o

semplicemente che siano

Punti di Appoggio

Fotogrammetrici progettati in

sede di pianificazione.

Nell’articolo che segue

possiamo apprendere come

uno tra i navigatori satellitari

più diffusi può aiutarci nel

fare bene e meglio il nostro

mestiere di topografi.

L’uso del GPS ha avuto un

notevole impulso negli ultimi

tempi nei sistemi di

navigazione. L’unione delle tecnologie

GIS per la costruzione di grafi stradali

congiunta al posizionamento GPS ha

consentito la realizzazione di potenti

strumenti che sono in grado di

guidarci su qualsiasi posizione del

territorio. Ed è proprio questa

importante possibilità che ci ha

consentito di mettere a punto un

importante ausilio alla navigazione

topografica. Questo tipo di applicazione

ci consente di essere guidati su un

oggetto di cui si conoscano le

coordinate approssimate; particolari

applicazioni topografiche, poi,

richiedono spesso che il topografo si

sposti rapidamente su posizioni

particolari definite da monografie,

come nella ricerca di punti IGM95, o

individuate su foto aeree o immagini

satellitari.

Il TomTom Topografico come

sistema di ausilio al rilievo

territoriale e geotopografico

Figura 1 –

Navigatore

TomTom istallato

su Nokia 6600 e

GPS esterno

Bluetooth

I punti IGM95 come POI

(Point of Interest)

Una delle necessità del topografo è

quella di dover individuare sul terreno

i vertici IGM95, con velocità e

precisione. Questa attività è facilmente

supportata dall’ausilio di un navigatore

satellitare come il TomTom.

Normalmente siamo portati ad

impiegare il nome della via per cercare

attraverso il navigatore il punto IGM

cercato, ma spesso questa informazione

non è presente nella monografia del

punto. In questo caso e in generale è

quindi meglio avvalersi delle coordinate

approssimate del punto fornite

dall’IGM ed usare queste direttamente

ai fini della veloce navigazione stradale

verso il punto. Il processo è abbastanza

semplice, e consiste nel realizzare un

file POI (Point of Interest) ed inserirlo

all’interno del navigatore (al pari di

quelli ad esempio per alberghi,

farmacie, ecc.).

Figura 2 – Navigazione verso il punto IGM95 –

149801 Monte Mario

Sarà in tal caso possibile oltre alla

navigazione diretta verso un punto

voluto, anche la visualizzazione di tutti

i punti più vicini alla nostra posizione.

Figura 3 – Visualizzazione

dei punti IGM95 vicini alla

nostra posizione

Caricare un file POI significa

innanzitutto crearlo attraverso

strumenti già esistenti e messi a

disposizione dalla comunità internet

degli utenti dei sistemi di navigazione

satellitare più diffusi, come nel nostro

caso del sistema TomTom.

Per fare ciò su un sistema TomTom

bisogna seguire i seguenti passi:

Creare un file ASCII dei punti

IGM95 (ricavabile dal sito IGM

www.igmi.org)

Convertire tale file nel formato POI

(tramite utility softwares facilmente

reperibili in rete)

Trasferire all’interno del navigatore

il file contente il nostro data set dei

POI

47:02:49 11:28:34 001901-Gries am brenner

46:42:32 10:24:58 002901-Mompiccio

46:46:27 10:32:01 003801-Diga san valentino

46:45:30 10:46:44 003901-Maso corto

46:50:27 11:19:06 004801-Passo di monte giovo

46:40:35 11:09:55 004802-Monte benedetto

46:52:17 11:01:36 004901-Obergurgl kirche

46:25:45 8:26:00 005901-Lago castel

46:28:16 9:21:01 006801-Diga di stuetta

46:29:27 10:12:59 008801-Passo di foscagno

Tabella 1 – Esempio di file ascii di punti IGM95

prima della conversione in POI

14

GEOmedia 3 2006


F OCUS

Figura 4 – Le coordinate approssimate dei punti

IGM95 disponibili dal sito www.igmi.org

Figura 5 – PoiEdit, un semplice programma per

gestire file di POI

Punti topografici e

Punti di Controllo

(GCP, Ground Control Points)

Nella realizzazione di rilievi di

appoggio per immagini

aerofotogrammetriche o satellitari ci si

trova spesso a dover rilevare punti

posizionati su una immagine area o

satellitare in zone canoniche spesso

difficili da raggiungere. L’ausilio del

navigatore per recarsi rapidamente sul

posto è in questo caso essenziale.

Il procedimento da effettuare in

questo caso è il seguente:

Operare una georeferenziazione

approssimata dell’immagine tramite

uso di un qualsiasi software GIS.

Figura 6 – Immagine satellitare del

comune di Roma con punti GCP

da determinare

Sistema di navigazione e

aggiornamento cartografico

Il tallone di Achille dei sistemi di

navigazione satellitare è

l’aggiornamento delle informazioni in

termini di cartografia e quindi del

grafo stradale in uso.

Un metodo per poter comunque

determinare coordinate di punti in

posizioni di cui sia noto l’indirizzo è

quello di usare i diffusi sistemi di

Web Mapping che possiedono sempre

all’interno (in maniera più o meno

evidente) un motore di geocodifica

degli indirizzi.

Ad esempio il sistema Mapquest

permette di conoscere le coordinate del

punto relativo all’indirizzo richiesto.

Conclusioni

La forte diffusione degli apparati

GPS e dei sistemi di navigazione

personale tra i quali il TomTom (sono

ormai almeno un decina quelli

pubblicizzati e disponibili nei diversi

supermercati della tecnologia come

Euronics, Giotto ecc.), ci fa capire che

quella che chiamiamo geografia

intelligente è ormai una realtà da cui

non si può prescindere, vuoi che la si

intenda nell’uso quotidiano o in quello

destinato al divertimento (il tanto

decantato anglosassone leisure o

edutainment), vuoi nell’uso

professionale, dove alcuni strumenti

risultano di forte ausilio e spesso

riescono a convincere anche i

professionisti più restii che è ormai

arrivata l’ora di innovare non solo

attraverso il GPS a bordo dell’auto o

sul telefonino, ma anche con quello da

impiegare nelle operazioni di rilievo

geo-topografico.

A cura della Redazione

Richiedi il file IGM95

per il tuo TomTom

Geomedia può fornire ai

suoi abbonati il file POI

dei punti IGM95 dell’intera

Italia già disponibile nel

formato POI del sistema di

navigazione TomTom e

suddiviso in Nord, Centro e

Sud Italia.

Determinare delle coordinate

approssimate dei punti voluti in un

file ascii.

Convertire e trasferire il file POI

nel navigatore.

Figura 7 – Visualizzazione coordinate di un

punto in Mapquest

Il file va richiesto a:

diffusione@geo4all.it

GEOmedia 3 2006 15


R EPORTSLa Tutela dei beni del

La Tutela dei beni del

Mare Nostrum

Il progetto Archeomar

di Fulvio Bernardini

Il Mar Mediterraneo o Mare

Nostrum, come usavano chiamarlo

gli antichi romani, è da millenni lo

scenario in cui la nostra civiltà e la

nostra storia, assieme a quella

delle regioni che vi si affacciano,

trovano svolgimento ed, in molti

casi, compimento. A partire dall’era

preistorica, passando per la Roma

imperiale e le Repubbliche

Marinare, arrivando fino ai giorni

nostri, l’acqua del Mar

Mediterraneo ha visto proliferare i

porti e gli approdi necessari al

sostentamento della fitta rete

commerciale e militare di cui il suo

bacino si è via via intessuto, è

stata testimone della nascita, della

proliferazione e della grande vitalità

che i popoli di questi luoghi hanno

sempre dimostrato; la sua corrente

è da sempre “…piena di memorie

e di navi che ha portato al riposo

in patria o alle battaglie del mare”.

Così come lo sono ovviamente i

suoi fondali.

Proprio i suoi fondali, con

l’inestimabile patrimonio culturale

ed economico che possiedono,

hanno bisogno di una tutela e di

una sistematizzazione che possa

preservarli dal tempo, dalla natura

e dall’inesorabile fattore antropico,

che nulla risparmia. E’ in questo

contesto, e grazie alle risorse

assegnate al Ministero per i Beni e

le Attività Culturali dalla legge

264/2002, che è nato il Progetto

Archeomar, ossia il Censimento dei

Beni Archeologici Sommersi nei

Fondali Marini delle Coste delle

regioni Campania, Basilicata, Puglia

e Calabria.

Quando il primo aprile 2004 si

è dato ufficialmente il via al

Progetto Archeomar le

aspettative degli addetti ma soprattutto

dell’Amministrazione sui risultati del

lavoro erano enormi. Probabilmente

proporzionali all’importanza dello

strumento di conoscenza del patrimonio

archeologico sommerso nonché di tutela

e prevenzione che si stava sviluppando.

Archeomar, infatti, ha rappresentato e

rappresenta ancor oggi, ad un anno

dalla sua conclusione, il primo tentativo

organico di conoscenza (anche se

limitato a sole 4 regioni del Sud Italia)

che si staglia nei confronti delle

precedenti iniziative, tutte caratterizzate

da una totale assenza di

programmazione mirata alla produzione

di una adeguata cartografia e quindi sia

di una carta del rischio subacquea che

di carte topografiche di relitti e aree

archeologiche sommerse.

Il Progetto, dall’alto degli ottimi

risultati ottenuti, si pone come

apripista, è questa la speranza, per

ulteriori interventi della stessa portata

anche se dedicati al patrimonio terrestre

che di per sè è sicuramente meno in

pericolo di quello sottomarino,

suscettibile di danneggiamento o perdita

a causa di fattori legati spesso alla

casualità.

Gli obiettivi

Gli obiettivi principali del Progetto

Archeomar oltre a quelli di conoscenza

e tutela, sono stati quelli di

rappresentare la realtà archeologica

sommersa in forma cartografica e

virtuale, creando allo stesso tempo una

prima base informativa e

infrastrutturale per consentire nel tempo

il censimento dell’intero patrimonio

sommerso per facilitare, in questo

modo, il lavoro di tutela e prevenzione

sia delle Regioni che delle Forze

dell’Ordine nelle ricchissime acque della

Campania, della Basilicata, della Puglia

e della Calabria, crocevia dei viaggi e

dei trasporti dell’antichità. Obiettivo

nascosto del Progetto è stato quello di

rendere incisivo il ruolo della

committenza nella realizzazione dei

servizi previsti dall’appalto e connessi

sia allo sviluppo dell’attività di

conoscenza e tutela, sia all’attività di

diffusiva e didattica, a riprova della

stretta aderenza fra idea progettuale e

materia oggetto dell’indagine e quindi

della conferma dell’interesse per un

settore forse finora trascurato. La forte

impronta progettuale di cui Archeomar

era dotato ha permesso di selezionare,

tramite una procedura concorsuale, le

competenze più specialistiche e le

tecnologie più avanzate così da far

comparire all’interno dell’equipe del

progetto esperti a livello mondiale di

ricerche subacquee tra i quali il

francese Henry Deleuze, che ha

riconosciuto come la ricerca per il

Progetto sia stata una delle più

complete ed interessanti mai realizzata.

Oltre agli specialisti hanno partecipato

ai lavori 8 importanti società

specializzate in diversi settori: ricerca

oceanografica, ricerca e prospezione

archeologica marina su alti e bassi

fondali, tecnologia subacquea iperbarica

e geofisica marina.

La metodologia

Il lavoro si è svolto in 4 distinte fasi:

durante la prima si è operata una

raccolta di informazioni già disponibili

presso diverse fonti con un’aggiunta di

16

GEOmedia 3 2006

Elaborazione 3D di immagine di un relitto moderno

acquisita da Sub Bottom Profiler


materiale bibliografico. In questo

contesto è tornato molto utile l’aiuto

offerto dalle Capitanerie di Porto ed ai

diving delle zone interessate. Si è

lavorato sull’aspetto hardware e software

del Progetto permettendo l’attivazione

del proprio Sistema Informativo

Territoriale (GIS).

La raccolta e valorizzazione dei dati

pregressi ha visto tornare in gioco 4

progetti eseguiti tra il 1987 ed 1993

che, vuoi per l’episodicità delle ricerche,

vuoi per la scarsa coordinazione tra le

forze in campo, non erano riusciti ad

essere determinanti per la conoscenza e

la tutela del patrimonio subacqueo.

Grazie ad Archeomar i dati ottenuti in

quei casi sono stati nuovamente

valorizzati evitando che le esperienze in

questione venissero etichettate come dei

totali fallimenti.

La seconda fase è consistita nella

rilevazione e nell’investigazione dei siti

attraverso campagne d’indagine in mare

a bordo di navi oceanografiche

attrezzate.

Essa ha rappresentato la parte più

consistente dell’intero programma e

principalmente consisteva nella conferma

o nella verifica in situ del complesso

delle schede dei siti sommersi

conosciuti. Una volta completata questa

operazione si è proceduto determinando

per ognuna delle 4 regioni interessate il

programma delle ricerche in acqua. Il

calendario dei lavori è stato stilato in

base alla quantità e la qualità delle

schede, essendo assoluta priorità non lo

scavo bensì il posizionamento GPS su

ogni sito. Il posizionamento di superficie

è stato garantito dall’impiego di sistemi

satellitari GPS in modalità differenziale,

in grado di fornire dati cartografici con

precisione submetrica (0,2m). Una volta

effettuata questa operazione si è

proceduto con il rilevamento tramite

Side Scan Sonar preceduto

eventualmente da un rilevamento con

magnetometro per rilevare la presenza

di masse di metalli. Si è continuato con

una documentazione fotografica e/o

cinematografica di tipo professionale e si

è in seguito passati al trattamento dei

dati informatizzati.

La terza fase è stata basata

sull’analisi e l’interpretazione dei dati

raccolti con il conseguente

aggiornamento della base dati. Nel

sistema informativo è stata creata una

struttura centrale ed una struttura

distribuita nelle sei soprintendenze

coinvolte nel progetto. Il lavoro svolto

durante questa fase del Progetto ha reso

possibile avviare la produzione

cartografica e quella di supporti digitali

compatibili con i GPS ed i software di

navigazione delle Forze dell’Ordine,

quella di CD relativi agli spazi marini

per la diffusione alle singole

Soprintendenze e la pubblicazione del

lavoro svolto.

La quarta fase, totalizzante di tutto il

lavoro svolto, consisterà in attività di

formazione e divulgazione dei risultati

ottenuti, il tutto complementarmente

all’attivazione di un WebGIS e di un

sito web dedicato.

Il GIS

La prima applicazione del GIS

realizzato durante la prima fase è stata

finalizzata a fornire informazioni per

l’identificazione delle aree da

investigare; successivamente, durante la

seconda fase, esso è servito per aiutare

gli esperti a bordo delle unità operative

nella prima interpretazione dei reperti.

Nella terza fase il sistema è stato

utilizzato per classificare e valutare i

reperti ed elaborare e restituire i

prodotti (SIT aggiornato con i nuovi

dati di campo).

Il GIS è servito poi, nella quarta fase,

per la realizzazione di prodotti cartacei

e digitali e come punto indispensabile

di riferimento per la connessione del

WebGIS Archeomar.

E’ evidente come il Sistema

Informativo Territoriale implementato

già dalla prima fase del Progetto sia

risultato l’elemento essenziale per una

visione d’insieme dell’intero lavoro

articolato nelle sue diverse fasi e

rappresenti la connessione diretta tra le

varie attività svolte. La metodologia

utilizzata per Archeomar, privilegiando

l’integrazione delle informazioni, risulta

di facile esportabilità e quindi di facile

implementazione per una eventuale

prosecuzione del lavoro sulle rimanenti

regioni costiere italiane.

La base dati del sistema informativo

è una struttura articolata e complessa,

composta da una banca dati all’interno

della quale gli elementi geografici in

forma numerica si integrano con quelli

descrittivi in forma gabellare, testuale e

di immagine.

Screenshot dal GIS di Archeomar


R EPORTS

Selezionando sulla mappa gli oggetti

d’interesse è possibile gestire e

consultare gli allegati relativi

comprendenti: una scheda catalografica,

un eventuale grafico, la bibliografia, la

documentazione d’archivio e la nuova

documentazione (immagini, video,

digitale). Oltre ai dati già inseriti nella

Fase 1 e nella Fase 3, nella fase 4 sono

state inserite ulteriori immagini, video e

dati, prestando attenzione

all’omogeneizzazione ed alla

compressione dei vari formati.

Il Sistema Automatizzato

per la Verifica del Servizio

Si è parlato dell’accurata progettualità

del Progetto Archeomar e di come,

grazie ad essa, fin dalle fasi iniziali in

cui si è bandita la gara

l’Amministrazione sia riuscita a far

rispettare i tempi previsti dalla legge,

tanto da pubblicare il bando ed

assegnare l’appalto in soli 5 mesi.

Un’interessante novità gestionale che

ha accompagnato tutta la durata dei

lavori è stato il SAVS (Sistema

Automatizzato per la Verifica del

Servizio). Previsto già nel capitolato, il

SAVS ha permesso l’analisi dello stato

delle attività svolte ed il conseguimento

degli obiettivi fissati per ogni fase di

sviluppo del progetto; le principali

caratteristiche e funzioni sono state

quelle di archiviazione e visualizzazione

della documentazione di progetto

(indicizzandone tutti i documenti), di

verifica sui materiali consegnati, di

visualizzazione tramite diagrammi e

reports dello stato di avanzamento e del

livello di servizio raggiunto, di

attenzione alle differenze rispetto a

quanto previsto contrattualmente e la

messa in risalto, in caso di disservizio,

delle cause di eventuale esclusione della

responsabilità del fornitore. Il SAVS è

l’ovvia risposta ad esigenze di controllo

e monitoraggio previste per progetti di

una certa complessità come lo è stato

Archeomar.

operative.

Più di 360 kmq di fondo marino

sono stati esplorati con Side Scan

Sonar.

Oltre 300 le prospezioni di ROV

(Remote Operating Vehicle), veicoli

filoguidati forniti di telecamere.

Nel corso delle ricerche e prospezioni

sottomarine effettuate durante la Fase 2

del Progetto sono stati rinvenuti 118

nuovi siti, costituiti principalmente da

relitti e insiemi di reperti. In alcuni

tratti di costa la concentrazione di siti

archeologici sommersi è risultata

maggiore sia per ragioni storiche che

per la posizione geografica (crocevia di

passaggi, maggiore esposizione alle

intemperie, maggiore densità abitativa

in epoca antica, teatro di battaglie).

I risultati conseguiti dal Progetto

Archeomar si commentano da soli.

L’efficienza, la preparazione dei tecnici

e degli studiosi, unite alla spinta che

una tecnologia allo stato dell’arte può

apportare, non possono far altro che

portare alle ottime conclusioni di cui

siamo testimoni. Gli scenari che, grazie

a questo successo, si sono spalancati

vanno oltre l’aspetto patrimoniale e di

Immagine di un relitto da ROV

tutela, abbracciando anche prospettive

di valorizzazione turistica che rendono

fiducioso l’ambiente per una eventuale

estensione del Progetto alle restanti

coste d’Italia.

Un sentito ringraziamento va all’Arch.

Adalberto Console per l’importante

aiuto e per il materiale fornito.

Fulvio Bernardini

Calabria Puglia Campania Basilicata Acque

internaz.li

Relitti 47 51 39 - - 137

Strutture 20 8 20 1 - 49

Insiemi di

reperti

23 26 26 3 - 78

Reperti isolati 9 9 9 - - 27

Siti indagati

posizionati

Totale

99 94 88 4 - 285

Siti schedati 123 157 153 21 13 467

Totale

generale

Generale

222 251 241 25 13 752

% 29,5 33,4 32 3,3 1,7 100

I Risultati

Sono stati 120 gli archeologi

subacquei, gli archeologi navali, i

geofisici, i geologi, gli informatici, i

subacquei professionisti, gli ingegneri, i

marittimi, i grafici, i fotografi ed i

tecnici che hanno lavorato fianco a

fianco per circa due anni.

I dati di oltre 40 tra archivi,

biblioteche, musei ed enti diversi sono

stati oggetto di schedatura.

3 navi oceanografiche supportate da

imbarcazioni minori hanno effettuato

322 giornate di indagini in mare a cui

se ne devono aggiungere 46 non

Relitto 89

Relitto con carico 9

Probabile relitto 14

Probabile relitto

con carico

6

Sottomarino 5

Probabile

sottomarino

2

Aereo 6

Carro armato 2

Mezzo da sbarco 4

Età contemporanea 62

Età moderna 13

Età medievale 1

Età antica 33

Età non

determinabile

Totale 118

Tabella 1 - Tipologia/distribuzione dei siti

Tabella 2 - Tipologia relitti/altri mezzi non navali

Tabella 3 - Cronologia relitti/probabili relitti

(esclusi i mezzi non navali)

9

18

GEOmedia 3 2006

Totale 137



R EPORTS

BE Conference

Europe 2006

di Fulvio Bernardini

Per la prima volta la Bentley Empowered Conference sbarca in Europa nel

tentativo di avvicinare sempre più la comunità di utenti del vecchio

continente ai personaggi ed alle tecnologie che hanno fatto della casa di

Exton, Pennsylvania, il leader mondiale nella fornitura di softwares dedicati

alla gestione dell’intero ciclo vitale di una infrastruttura. Le sue divisioni

building, plant, civil e geospatial nascono ed esistono proprio a questo

scopo, abbracciando tutti i settori d’interesse, spaziando dall’architettura

all’ingegneria, dalla costruzione, alla gestione e messa in esercizio.

La redazione di GEOmedia ha avuto il piacere di essere invitata a questa

quattro giorni cogliendo così l’opportunità di approfondire la conoscenza con

lo splendido staff italiano di Bentley Systems e di raccogliere utili

informazioni sull’offerta geospatial che l’azienda americana offre in questo

momento, sia tramite gli interventi del top management di Bentley che da un

incontro diretto col vice presidente della divisione geospatial, Styli Camateros.

La prima BE Conference Europe

non avrebbe potuto festeggiare

in maniera migliore la sua

nascita scegliendo come sede

dell’evento l’incantevole Praga. La

capitale ceca, invasa come al solito da

migliaia di turisti e dalla febbre che

un campionato mondiale di calcio

giocato a poca distanza porta

inevitabilmente con se, è stata una

degna alleata di Bentley Systems nel

creare quell’attrattiva e quel fascino

in più necessari al buon successo di

un evento del genere. La sede

dell’Hilton Prague, poi, con

un’adeguata struttura dedicata alle

conferenze ed un’organizzazione

impeccabile, ha chiuso il cerchio

attorno ad un avvenimento che tutti

gli addetti ai lavori sperano possa

essere riproposto anche il prossimo

anno. Ma veniamo alla conferenza: i

lavori sono incominciati l’11 giugno

con una welcome reception in cui

sono stati delineati le aspettative degli

organizzatori e gli appuntamenti

principali che avrebbero coinvolto i

presenti nei seguenti tre giorni. Tra

un ricchissimo buffet ed una delle

tante(!) bevute gentilmente offerte da

Bentley noi della redazione abbiamo

cominciato a stringere rapporti con lo

staff italiano di Bentley Systems e,

grazie alle note introduttive alla

conferenza europea, a pianificare il

lavoro dei seguenti giorni. L’area

espositori della conferenza, situata

subito fuori l’ingresso della

Conference Hall, vedeva presenti gli

sponsor più importanti ed in più

proficua collaborazione con Bentley.

Hewlett Packard con le sue stampanti,

Microsoft con i suoi servizi d’ausilio

alla produzione per gli utenti, Adobe

che presentava l’innovativa versione

3D del popolare formato PDF, Leica

con i suoi strumenti e Terrasolid con

i suoi softwares per l’elaborazione di

fotografie aeree, erano tutte presenti,

facendo intuire lo spessore che

assume la BE Conference.

Spassosissimi i biliardini all’interno

dell’area, teatro di numerose sfide tra

i partecipanti che in questo modo

hanno voluto onorare il clima

mondiale che si percepiva nell’aria.

La sessione plenaria del 12 giugno,

grazie alla quale si può dire siano

iniziati formalmente i lavori della

prima BE Conference europea, ha

visto protagonisti Tony Flynn e lo

stesso Greg Bentley, dirigenti della

società col ruolo rispettivamente di

CMO e CEO, intrattenere la folta

platea composta da più di 1000

persone, con una visione d’insieme

dell’attuale ruolo di Bentley, gettando

un’ampia occhiata al futuro ed

20

GEOmedia 3 2006


identificando soluzioni e strategie

vincenti per cercare di ottenere una

produttività più concreta all’interno di

una comunità di utenti. Proprio il

concetto di comunità di utenti e quello

di apprendimento continuo sono serviti

ad introdurre ed esaltare l’importanza

di una istituzione quale quella del

Bentley Institute e di un continuo

training professionale; cominciare fin

dalla scuola ad avvicinare gli studenti

ai prodotti Bentley, rendendoli

partecipi degli user groups e farli

sentire parte di una comunità; da qui

l’introduzione dell’idea per la creazione

di un Bentley Learn Server come

autostrada verso “…una nuova

generazione di e-learning”. Un

accentramento delle idee e del sapere

mediato dai prodotti Bentley

assicurerebbe – secondo le parole di

Flynn – un feedback di crescita sicuro

per la nostre aziende ma soprattutto

per noi stessi. Apprendimento dunque

che va di pari passo con l’utilizzo

delle tecnologie Bentley e che è stato

anche il tema chiave della BE

Conference, svoltasi sulla scia del

motto It’s Time For Learning, appunto.

Greg Bentley, partendo dalla

presentazione del 2006 Annual Report,

da ora disponibile per il download sul

sito ufficiale dell’azienda, ha

sottolineato il grande peso accordato

alle risorse umane e ad al continuo

apprendimento, così come lo stampo

internazionale e la progettualità che

ha contraddistinto Bentley nel corso

degli anni. Ha poi delineato,

strizzando l’occhio a Microsoft, con la

Alcuni scatti dalla BE Conference Europe che,

come si evince anche da queste pagine,

ha certamente rappresentato un momento di

crescita ed apprendimento, ma che non ha

comunque disdegnato di favorire gli incontri e

lo svago dei presenti.

quale è iniziata una proficua

collaborazione grazie all’integrazione di

ProjectWise con Office SharePoint, le

strategie per il prossimo futuro che

vedono dedicare molti sforzi nei

confronti di una più spinta

interoperabilità, sia a livello di

portfolio di aziende che collaborano

con Bentley che di iniziative

tecnologiche, con Microsoft e Google

Earth in primo piano, oltre ad un

continuo supporto nei confronti di

AutoCAD, anche nella versione 2007.

L’intervento di Ray Hammond,

futurologo ed apprezzato scrittore e

sceneggiatore, ha dato poi un tocco

visionario al futuro lavoro di Bentley,

facendo emergere il paradosso secondo

il quale al momento “…non si ha il

linguaggio adatto per descrivere la

tecnologia del futuro”. L’esempio del

telefono cellulare è forse il più

calzante; esso fino a qualche decennio

fa era solo un telefono, è diventato

poi un telefono cellulare ma è

evidente come questa definizione, col

passare del tempo, sia diventata

sempre più fuori luogo man mano che

ci troviamo ad utilizzare un oggetto

dalle mille funzionalità che esulano da

quelle proprie della telefonia: se lo

sviluppo tecnologico è di natura

esponenziale – come afferma

Hammond – e se è vero che negli

ultimi 8 anni abbiamo avuto uno

sviluppo pari a quello dei precedenti

20, sarà ancora corretto definire il

cellulare come semplice telefono? Uno

spunto interessante se inserito in un

clima di innovazione e di continua

integrazione come è stata la BE

Conference e perfettamente in linea

con l’idea di una società always on ed

in cui la condivisione delle

informazioni la fa da padrona.

Ha concluso la giornata un momento

distensivo dedicato alla Coppa del

Mondo di calcio, con la proiezione sui

maxi schermi della hall delle partite

della giornata. Al bar dell’albergo, tra

uno sguardo alla partita dell’Italia e

chiacchierando con alcuni partecipanti

alla conferenza in borghese, è stato

interessante notare come buona parte

di essi appartenesse al settore

geospatial e quanto fosse atteso

l’intervento di Styli Camateros la

mattina seguente.

La giornata del 13 giugno ci ha visti

quindi subito al lavoro per seguire le

keynotes verticali ed in particolare

quelle dedicate al geospatial ospitate

dal vice presidente di Bentley, Styli

Camateros e da un team di specialisti

nel settore che hanno illustrato le

principali innovazioni nelle tecnologie

della casa di Exton. Le parole del vice

presidente di Bentley hanno

immediatamente sottolineato

l’importanza di accorciare la distanza

che divide la tecnologia GIS

dall’ingegneria ma soprattutto della

necessaria integrazione dei dati

affinché un GIS possa essere utilizzato

per le infrastrutture; Camateros ha

efficacemente stilato un punto sulla

situazione attuale del settore

geospatial, spesso rallentato, al suo

interno, da problemi di condivisione

dei dati e di collaborazione tra le

varie figure che lo compongono. La

diversità, come idea di informazioni

infrastrutturali eterogenee e quindi di

per se difficili da collocare all’interno

di un contesto comune, così come

l’importanza del 3D modeling e della

necessità di una maggiore apertura tra

gli standards open e quelli utilizzati

de facto, assieme al bisogno di poter

sintetizzare e rendere possibile la

collaborazione tra teams che si

occupano di discipline diverse

all’interno dello stesso progetto, sono i

punti focali su cui l’intervento di

Camateros e l’intera progettualità

Bentley sono indirizzati.

R EPORTS

GEOmedia 3 2006 21


R EPORTS

Bentley Map e Geospatial Server -

secondo il vice presidente di Bentley -

risultano essere le soluzioni adatte per

affrontare una sfida del genere.

Bentley Map si pone sostanzialmente

come un GIS in cui è possibile

sfruttare le caratteristiche del 3D,

dando la possibilità di muoversi

all’interno di un progetto passando da

“…una rappresentazione simbolica ad

una realtà geometrica”. Camateros ha

poi continuato il suo interventopresentazione

fornendo una panoramica

dei progressi svolti da Bentley nel lato

server; la parola d’ordine che ha

caratterizzato il lavoro di questi ultimi

tempi è sicuramente stata quella di

indicizzazione delle informazioni; la

gestione di informazioni eterogenee in

Bentley Geospatial Server avviene

infatti attraverso l’indicizzazione e non

la conversione di documenti, progetti,

database ecc. Le features di ogni

elemento vengono indicizzate così da

poter essere richiamate in qualsiasi

momento senza bisogno di convertire

nulla e con la massima integrazione

possibile, mantenendo la ricchezza ed

il dettaglio dei documenti originali.

Grande attesa ed interesse sono stati

poi dedicati dalla stampa e dagli

intervenuti alla conferenza

all’annunciata connessione tra

MicroStation V8 XM Edition ed il

servizio di mappe on line Google

Earth. Grazie ad una perfetta

integrazione tra mappe e modelli

bidimensionali e tridimensionali, è

possibile esportare da MicroStation i

propri modelli DGN o DWG all’interno

dell’ambiente Google Earth, dentro il

quale sarà poi possibile navigare ed

interrogare le immagini geografiche

per ottenerne informazioni di qualsiasi

genere. MicroStation gestisce i files

KML necessari ad interfacciarsi con

Google Earth; gli utenti di

quest’ultimo saranno in grado di

switchare questo tipo di files,

sfruttando i modelli importati dal

software Bentley secondo le proprie

esigenze. La possibilità, poi, di poter

usufruire in ambiente Google Earth

delle immagini raster utilizzate

all’interno di MicroStation,

migliorando, magari con una maggiore

qualità di queste ultime, quelle

presenti nel servizio di Google, è

risultata una delle innovazioni

decisamente più interessanti, facendo

della collaborazione tra le due società

un fulgido esempio di integrazione e

condivisione dei dati, proprio quello di

cui Styli Camateros aveva sottolineato

la necessità all’inizio del suo

intervento.

La giornata si è chiusa poi con un

ricevimento dedicato ai vincitori dei

BE Awards 2006, premiati nel corso

della scorsa edizione della BE

Conference americana svoltasi a

Charlotte negli Stati Uniti lo scorso

maggio. Una menzione d’onore va

sicuramente ad AES Torino, società

nata nel 2001 dall’accordo tra AEM

Torino, il Comune di Torino ed

Italgas, premiata ai BE Awards nella

categoria Geospatial Utilities per il

progetto SITEGAS (Sistema

Informativo Teleriscaldamento GAS). Il

lavoro di AES Torino necessitava di un

sistema flessibile e performante che

permettesse una facile gestione e

manutenzione del sistema; l’upgrade

del vecchio GIS per la propria rete

gas, il passaggio dal CAD al GIS per

il network di riscaldamento,

l’integrazione delle due reti in un

singolo sistema, la maggiore usabilità

e accessibilità dell’intero sistema per lo

staff dell’azienda sono i passaggi nei

quali i softwares di Bentley

(MicroStation, PowerMap, GeoWeb

Publisher, ProjectWise ecc.) si sono resi

protagonisti, accompagnando AES

Torino fino alla conclusione delle 5

fasi programmate per il progetto (Gas,

Riscaldamento dei distretti, Web

application, mobilità ed integrazione

delle applicazioni aziendali). Il

riconoscimento elargito da Bentley

Systems esalta giustamente l’ottimo

lavoro svolto dal team torinese e le

buonissime possibilità offerte dalle

tecnologie sviluppate dalla società

americana.

Il 14 si è svolto il pranzo di commiato

alla prima Bentley Empowered

Conference europea; i principali

manager di Bentley hanno illustrato i

risultati economici ottenuti nell’ultimo

anno, commentando i dati del 2006

annual report e facendo un po’ di

chiarezza sulla questione delle licenze

per i prodotti Bentley.

In conclusione, si può dire che la BE

Conference europea non ha

decisamente deluso le aspettative. Una

sede appropriata, un’organizzazione

perfetta, oltre all’aspetto più

propriamente legato ai contenuti ed ai

momenti di apprendimento tramite

utili training sessions, hanno fatto si

che molti dei partecipanti all’evento si

siano augurati che l’avvenimento possa

ripetersi in futuro e sulla stessa linea

ci è sembrato fossero anche i

responsabili di Bentley. Le tecnologie

Il pranzo conclusivo della 4 giorni praghese, in cui sono

stati analizzati i risultati di Bentley durante l’ultimo anno

presentate durante la conferenza hanno

impressionato per la duttilità con la

quale riuscivano ad affrontare i più

normali problemi di interoperabilità e

di come, soprattutto, esse riuscissero a

superarli con una certa scioltezza.

L’impostazione dell’avvenimento ha

beneficiato/risentito di una certa linea

di condotta all’americana che, secondo

l’opinione di chi scrive, se da un

punto di vista organizzativo, di

conoscenza dell’azienda e di

socializzazione stacca di gran lunga le

esperienze che comunemente si hanno

ad esempio in Italia, da un altro

sembrava travalicare la crescita del

singolo utente in favore del successo

aziendale, elemento che nella cultura

europea sovente assume un ruolo forse

secondario rispetto a certe dinamiche;

proprio questo è stato un piacevole

argomento di discussione al bar

dell’albergo durante una serata post

conferenza a dimostrazione dell’ampio

respiro che l’avvenimento ha assunto.

Nota estremamente piacevole è stato il

feeling instauratosi tra noi della

redazione e lo staff italiano di Bentley:

non si è parlato solo di lavoro, questo

è il senso, e per questo ci piace

mandare un grande saluto a Cristina,

Nicoletta, Laura e Karin (riferimenti

marketing, commerciali e formazione

di Bentley) per l’amicizia che ci hanno

dimostrato.

In sostanza, dunque, la Bentley

Empowered Conference Europe è stata

un’ottima vetrina per il logo Bentley

nel nostro continente ed un

piacevolissimo avvenimento che anche

noi di GEOmedia speriamo si possa

ripetere, magari, col Bel Paese a fare

da padrone di casa.

Fulvio Bernardini

22

GEOmedia 3 2006


GEOmedia incontra Styli Camateros

Tra le possibilità offerte alla stampa c’era

ovviamente quella di poter incontrare

direttamente uno degli esecutivi di Bentley allo

scopo di approfondire alcuni dei punti e delle

posizioni espresse durante le sessioni

giornaliere. Noi abbiamo scelto di incontrare

Styli Camateros, vice presidente di Bentley

Systems e responsabile del settore geospatial

dell’azienda. Persona molto simpatica e

disponibile, Camateros ci ha aiutati a focalizzare

alcuni dei punti chiave del suo intervento svoltosi durante le

keynotes verticali. Vi proponiamo qui uno stralcio dell’intervista

che, per ragioni di spazio, troverete impaginata singolarmente e

completa in ogni aspetto sul sito di GEOmedia all’indirizzo

http://www.geo4all.it/geomedia/geo-notes/geonotes.html

GEOmedia: Quali innovazioni offre la piattaforma

geospaziale di Bentley?

Styli Camateros: Fondamentalmente possiamo ritrovare due tipi di

contributo: uno viene da Bentley Map e l’altro dal server

geospatial. L’unicità di Bentley Map sta nella capacità di unire il

GIS con il 3D permettendo al lavoro infrastrutturale pensato in

questa direzione di avvantaggiarsi di questa unione. La divisione

tra GIS e CAD, la loro necessaria separazione è ormai storia

vecchia grazie al lavoro di Bentley. Se si ha a che fare con

un’infrastruttura non si possono che ritrovare vantaggi nel trovarsi

di fronte una piattaforma unica ed integrata.

Per quel che riguarda il lato server noi di Bentley siamo convinti

che il futuro risieda nel concetto di informazione federata e di

indicizzazione delle informazioni, proprio come fa Google. La

differenza lavorando su infrastrutture invece che con pagine web

formate da testi come nel caso di Google, è che qui la ricerca è

basata sulll’indicizzazione di features e non solo di parole, in

qualunque tipo di documento esse si trovino, compresi i database.

GEOmedia: Perché è fondamentale l’unione tra il GIS e

l’ingegneria?

S.C.: Il problema dell’interoperabilità tra GIS e CAD negli ultimi

15 anni è stato al centro delle lamentele di molti addetti ai lavori.

Secondo una recente stima sembra che l’inefficienza dovuta al

necessario trasferimento di informazioni da un sistema all’altro, sia

la causa della perdita di 15 miliardi di dollari all’anno. Noi stiamo

lavorando molto da questo punto di vista e l’introduzione di

modelli tridimensionali all’interno del GIS, come è stato fatto con

Bentley Map, segna certamente un punto in favore di questa

unione.

GEOmedia: Perché Google Earth ha scelto la tecnologia

Bentley?

S.C.: Beh, sarebbe meglio dire:”Perché Bentley ha scelto Google

Earth?”. Tra noi e Google non c’era nessun tipo di accordo.

Fondamentalmente si è trattato solo di inserire oggetti all’interno

dello splendido ambiente Google Earth e questo si può fare

creando files KML; Bentley, dunque, ha dato in sostanza la

possibilità di creare files con questa estensione. Considerando poi

che Google è un’azienda che vive sulla pubblicità, vi renderete

conto quanto questa apertura possa tornare utile a molti,

soprattutto se si comincia a considerare Google Earth sotto

l’aspetto di un ambiente GIS…

GEOmedia: Come si rapporta Bentley con aziende e progetti

di profilo più basso?

S.C.: Non è proprio così. I clienti Bentley sono spesso importanti e

questi ci rende ovviamente molto fieri; ma allo stesso tempo

dedichiamo i nostri sforzi affinchè i nostri prodotti siano

applicabili anche da aziende minori. Bentley Map, PowerMap e

PowerMap Field, sono tutti esempi dell’apertura verso altri tipi

progettualità intrapresi dalla nostra azienda. La fase di creazione

dei dati necessita di conoscenze specifiche, è vero, ma allo stesso

tempo, nella fase di gestione dei dati generati, credo che le

interfacce utilizzate da Bentley siano estremamente semplici da

utilizzare.

GEOmedia 3 2006 23


R

EPORTS

Il Master Plan

turistico del

territorio del

Gal Sibilla

Il comparto turistico oggi più che

mai riveste un importanza

fondamentale nel quadro

economico nazionale. Molti progetti

sono stati fatti e pubblicizzati ma

troppo spesso sono stati orientati

alla gestione di aspetti operativi a

supporto delle informazioni

turistiche e/o di E-Commerce.

Tradizionalmente Intergraph è

sempre stata molto attenta a

spingere il GIS nel contesto

generale del supporto ai processi.

Questa strategia ci ha portato ad

implementare importanti sistemi in

realtà industriali e pubbliche che

supportano quotidianamente i

processi di business efficentandone

la realizzazione.

Utilizzando il medesimo approccio

ci siamo quindi orientati ad offrire

soluzioni volte a supportare i

processi strategici che attengono al

comparto turistico.

Quindi non solo applicazioni, anche

molto accattivanti, attraverso le

quali è possibile navigare tra dati

raster, vettoriali e 3D, ma anche e

soprattutto il supporto alla

formulazione di piani di marketing

turistico-culturale, masterplan ed in

generale delle strategia di

approccio al problema.

Occhio, quindi, all’essenza più che

all’apparenza.

Il confronto, quando si parla di

processi, non può essere sulle

tecnologie, in un arena che vede

sempre più competitor tra vendor

tradizionali ed open source, ma un

confronto sui contenuti e la

conoscenza.

Questo modello è attuabile a tutti i

livelli, quindi sia su realtà quali

Automobile Club o Touring Club,

tradizionalmente a noi vicini, ma

anche in contesti minori per

dimensioni ma non per dignità. La

prova è nelle varie esperienze che

sono state fatte e tra queste, qui

di seguito, i nostri colleghi della

Imagina e del Consorzio

Quadratech ce ne danno un quadro

lucido e puntuale.

Il Master Plan Turistico del

Territorio del Gal Sibilla è un

progetto di marketing territoriale

che nasce dall’esigenza di promuovere

una strategia d’intervento unitaria e

complessiva in un’area caratterizzata

da un elevato frazionamento ma, al

tempo stesso, da una vocazione

turistica omogenea, seppur con distinte

articolazioni.

L’intervento si colloca nell’ambito del

Piano di Sviluppo Locale elaborato dal

GAL Sibilla, organismo gestore

dell’iniziativa comunitaria LEADER

Plus. L’area di riferimento comprende

38 Comuni situati nell’entroterra della

Provincia di Macerata che, ad

esclusione di Urbisaglia e Pollenza,

ricadono nei confini delle Comunità

Montane di Camerino, San Severino

Marche e San Ginesio, individuate

come beneficiare di questo progetto,

unitamente al Parco Nazionale dei

Monti Sibillini e alla Provincia di

Macerata. La Comunità Montana di

Camerino è il soggetto capofila

dell’intervento.

Il team progettuale che ha ricevuto

l’incarico di sviluppare il Master Plan

è composto da un pool di aziende del

territorio, dotate di competenze tra

loro complementari. Tecnologia

innovativa, conoscenza approfondita del

territorio ed esperienza progettuale

di A. Monachesi, A. Serri e M. Mataloni

sono i punti di forza che hanno

consentito di realizzare al meglio

questo progetto complesso e molto

articolato per la cui gestione e

realizzazione sono stata impiegata la

piattaforma GeoMedia di Intergraph.

Il MP è stato realizzato sviluppando

due distinte fasi: la creazione di un

Osservatorio dell’offerta di territorio e

l’elaborazione del vero e proprio studio

di marketing territoriale, ossia del

Master plan turistico del territorio.

L’Osservatorio

dell’offerta di territorio

L’Osservatorio è lo strumento

essenziale per impostare strategie di

sviluppo adeguate alle reali esigenze

del territorio, in quanto consente di

avere a disposizione una visione chiara

e completa delle risorse e dei servizi

che compongono l’offerta turistica.

In questo ambito si è proceduto alla

creazione di una banca dati contenente

tutte le informazioni relative agli

oggetti d’indagine ritenuti rilevanti per

la comprensione del fenomeno turistico

nell’area di riferimento: ricettività e

ristorazione; servizi turistici; risorse

museali; risorse naturalistiche; tempo

libero, sport e shopping; investimenti

con valenza turistica; edifici storici

rurali (L.R. 13/90).

In alto a sinistra,

Figura 1 - Il territorio

Qui di fianco,

Figura 2 - Maschera di

avvio dell'applicazione

24

GEOmedia 3 2006


Figura 3 - Una scheda della ricettività

Riguardo alle fonti informative

utilizzate si è proceduto attraverso

reperimento ed aggiornamento delle

statistiche ufficiali prodotte da

organismi pubblici e privati, verifica

degli stessi e, ove necessario,

rilevazione diretta, compiuta da tre

squadre di rilevatori coordinate da un

centro operativo che si è occupato

della raccolta e della catalogazione

sistematica delle informazioni ricevute.

Valore aggiunto di fondamentale

importanza del progetto è la

georeferenziazione degli oggetti presenti

nella banca dati; essa permette di

visualizzare gli oggetti censiti nella

loro collocazione geografica attraverso

l’impiego di un software GIS. Tale

strumento, consentendo la gestione di

notevoli quantità di informazioni

contestualizzate sul territorio è stato

di notevole importanza nella fase di

analisi delle informazioni.

Il risultato finale di questa prima fase

è stata la realizzazione del vero e

proprio Osservatorio, ossia di una

banca dati dinamica e georeferenziata,

ottimizzata per la migliore fruizione

Figura 4 - Impianti sportivi

da ogni punto di vista: confrontabilità

delle informazioni, interfacciabilità

con altri sistemi informativi e banche

dati, possibilità di aggiornamento,

integrazione e modifica.

Master plan

turistico del territorio

La compiuta realizzazione

dell’Osservatorio ha dato il via alla

seconda fase del progetto, finalizzata

a produrre uno studio di marketing

territoriale.

Utilizzando le informazioni raccolte è

stata sviluppata un’analisi

approfondita, da un punto di vista

quantitativo e soprattutto qualitativo,

dei fattori ambientali e strumentali

che compongono l’offerta,

evidenziando le specificità tematiche e

territoriali che caratterizzano il

fenomeno turistico dell’area in esame.

In aggiunta all’analisi

dell’Osservatorio, notevole attenzione è

stata riservata alla consultazione di

tutti i soggetti che, a diverso titolo,

rappresentano realtà importanti

dell’ambito turistico-territoriale. Un

metodo di gestione concertata che ha

consentito di pervenire alla definizione

di obiettivi condivisi e coerenti con le

politiche di sviluppo perseguite dagli

attori pubblici e privati operanti

nell’area.

Le risultanze di questa accurata opera

di analisi e confronto sono confluite

in un quadro di sintesi dei punti di

forza e debolezza che indica con

completezza e chiarezza le potenzialità

e le criticità del fenomeno turistico

nell’area. La valenza ambientale, la

qualità della vita, un mix di risorse

diffuse sul territorio e potenzialmente

idonee alla realizzazione di altrettanti

prodotti turistici, emergono come

elementi di forza dell’area, limitati

però nella loro competitività sul

mercato da carenze nei fattori

strumentali e nel raccordo tra di essi,

oltre che dalla scarsa visibilità del

comprensorio sui mercati della

domanda.


R EPORTS

A sinistra, Figura 6 - La futura implementazione del progetto. Adestra, Figura 7 - Una possibile consolle di navigazione dei contenuti via

Lo studio sottolinea la necessità di un

deciso cambiamento di mentalità degli

operatori pubblici e privati, di un

processo culturale di rinnovamento

attuabile anche attraverso un’attività

di formazione mirata sulle esigenze

della filiera turistica e capace di

rispondere alla delicata fase del

cambio generazionale.

In particolare lo studio individua tre

obiettivi fondamentali per lo sviluppo

turistico dell’area GAL che, a loro

volta, sono declinati in un complesso

di finalità più specifiche: promuovere

i processi aggregativi per realizzare

un sistema di filiera turistica

integrato, stimolare la cultura

dell’accoglienza e l’adeguamento agli

standard per realizzare un sistema

turistico di qualità, creare e

promuovere un’offerta turistica

Figura 5 - Posti letto per comune

articolata e destagionalizzata.

Definiti gli obiettivi, lo studio

individua ed approfondisce i segmenti

di mercato più interessanti per

l’offerta del territorio e traccia i

contorni dei prodotti turistici

maggiormente adeguati a posizionare

sui mercati della domanda le proposte

turistiche che l’area è in grado di

esprimere.

Le conclusioni

Nella fase conclusiva dello studio, la

strategia complessiva viene declinata

in un organico complesso di

strumenti, funzionali al perseguimento

degli obiettivi ipotizzati. Gli interventi

proposti delineano ipotesi operative su

base quinquennale relative a:

organizzazione turistica del territorio,

realizzazione dei prodotti turistici,

promozione e commercializzazione,

cooperazione.

Tra gli strumenti proposti emerge, in

particolare, la necessità di un’entità

guida, una cabina di regia capace di

stimolare e promuovere i necessari

processi per il miglioramento della

qualità e per il raccordo funzionale di

tutti gli attori del sistema che

rappresentano, a loro volta, condizioni

essenziali per promuovere sui mercati

della domanda un’articolata gamma di

prodotti turistici competitivi.

Concepito in tal modo, il master plan

diverrà un fondamentale strumento

gestionale per intraprendere iniziative

e programmi specifici, in linea con

un’idea di sviluppo turistico comune a

tutta l’area, quanto più possibile

condivisa. Un manuale di buona

pratica che consentirà un più forte

coordinamento tra tutti i soggetti

pubblici e privati, al fine di

armonizzare i programmi di

promozione e sviluppo turistico per

giungere, in tempi brevi, ad una

pianificazione congiunta, ma anche

per evitare inutili dispersioni, ridicoli

doppioni e dannose sovrapposizioni.

Il sistema informativo costituito

dovrebbe quindi essere ulteriormente

implementato garantendo l’accesso alle

informazioni a tutti gli operatori

presenti nel territorio. Essi potranno

così provvedere all’aggiornamento

della banca dati e utilizzare il sistema

come canale di promozione del

proprio prodotto (hotel, ristorante,

noleggio, tipicità, …). Il portale

diventa il canale nel quale l’utente

generico trova tutto ciò di cui

necessita prima, durante e dopo aver

visitato il territorio: offerte, newsletter,

forum, news, ….

Il GIS è quindi lo strumento che ha

permesso la costruzione della banca

dati, ne garantisce l’aggiornamento,

semplifica e rende più efficaci le

analisi spaziali dei contenuti e

consentirà di produrre, on demand,

mappe tematiche direttamente su web.

Autori

DR. ALBERTO MONACHESI,

DR. ANGELO SERRI

Imagina S.a.s. info@tipicita.it

DR. MARCO MATALONI Helix S.r.l. / Consorzio

Quadratech a.r.l. – mataloni@helix.it

Introduzione di MARCO CAMIRRO

Intergraph Italia marco.camirro@intergraph.com

26

GEOmedia 3 2006


Trasporti

Telecomunicazioni

Acqua

Energia

Territorio

Ambiente

Tante soluzioni, un’unica visione

Http://www.Intergraph.it


T UTORIAL

7 a ed ultima parte

Con questo articolo si conclude il

tutorial GPS, che rappresenta un

tentativo unico nel suo genere

nella divulgazione scientifica e

professionale nel panorama degli

strumenti informativi nel campo

della geomatica.

A conclusione di questo ciclo non

poteva non esserci una

comparazione dei pro e dei contro

tra le diverse soluzioni offerte dal

mercato. Una nota ancora va

spesa sulla soluzione Gemini, che

rappresenta il primo ed unico

software completamente realizzato

in Italia, con la caratteristica di

essere anche l'unico in grado di

gestire contestaulmente dati GPS

e da Total Station.

Tutorial GPS

Qual’è il software

di post elaborazione

migliore?

di Vittorio Grassi

Siamo giunti all’ultimo articolo del “Tutorial GPS” sulla

post elaborazione dei dati GPS. Nel primo articolo,

pubblicato sul numero 2 del 2005 abbiamo analizzato

gli elementi guida che bisogna conoscere per eseguire una

buona post elaborazione dei dati GPS. Nei 5 numeri seguenti,

e più precisamente dal numero 3 del 2005 al numero 2 del

2006, abbiamo passato in rassegna i più diffusi programmi di

post elaborazione venduti il Italia: TGO e TTC della Trimble,

LGO della Leica, Spectrum Survey della Point Inc

commercializzato dalla Sokkia, Gemini sviluppato dalla

Leonardo Software House il collaborazione con il Politecnico di

Como con Sokkia, Pinnacle e Tools Office della Topcon

commercializzato dalla Geotop.

Tutti questi programmi sono stati visti solo sotto l’aspetto

della post elaborazione dei dati e della loro compensazione.

Questa scelta di fondo è stata dettata dalla necessità di andare

incontro alla grande maggioranza degli utenti del GPS che

oggi operano sul territorio quasi esclusivamente in “real time”:

metodo certamente molto produttivo ma poco controllabile per

quanto riguarda la qualità finale dei dati anche per

applicazioni topografiche e catastali. Perché esiste in Italia

questo stato di fatto? Secondo il mio parere sono due i motivi

della larga diffusione di questo metodo: da una parte il lavoro

richiede sempre tempi più stretti ed un buon rapporto

costo/qualità, dall’altra c’è il problema della formazione degli

utenti e della diffusione delle conoscenze più approfondite dei

metodi necessari per tener sotto controllo la qualità del lavoro

svolto. Quindi la scelta di esaminare i soli aspetti della post

elaborazione e la compensazione dei dati è stata quella di

mostrare, attraverso una rivista a larga diffusione come

Geomedia, che non c’è niente di estremamente complicato

nell’usare i programmi nel giusto modo. Personalmente sono

quasi vent’anni che vado diffondendo questa attività presso i

Collegi provinciali dei Geometri in accordo con il Consiglio

Nazionale Geometri, presso professionisti ed Aziende che, una

volta effettuato l’acquisto degli strumenti ed averli utilizzati il

tempo reale, si trovano nella necessità di passare alla post

elaborazione per motivazioni diverse. Recentemente ho anche

ampliato questa attività con l’AGIT (Associazione Geometri

Italiani Topografi): associazione che ha come obiettivo primario

quello della formazione.

Nella scelta dei programmi da recensire, sotto l’aspetto della

post elaborazione sono stati volutamente trascurati i programmi

così detti “scientifici” tipo Bernese, Gipsy, Gamit ecc. ecc. in

quanto usati quasi esclusivamente da Università ed Enti

Scientifici e non diffusi, su larga scala, tra i professionisti ed

Aziende varie di topografia e cartografia.

A questo punto i lettori di questa rivista, che hanno avuto la

costanza e la buona volontà di seguirci lungo quest’anno, si

chiederanno certamente “Qual è il software migliore di post

elaborazione?”.

Rispondere a questa domanda è quanto mai arduo e

complicato per una serie di motivi che dipendono da tantissimi

fattori che cercherò di analizzare. Ma prima vorrei fare qualche

esempio banale.

Se a me piace una donna e la ritengo affascinante non è

detto che la stessa cosa capiti a tutti gli altri uomini che

l’osservano. Questo perché “il bello” ed “il fascino” sono

elementi estremamente soggettivi che quindi possono non essere

condivisi.

Se desidero acquistare una macchina fotografica o un

computer non è detto che l’oggetto che ha tutte le opzioni

possibili ed immaginabili sia “il migliore” nel senso che sia in

grado di soddisfare tutte le mie esigenze. Inoltre ad esempio

una macchina fotografica troppo articolata potrebbe essere

troppo complicata per il “ fotografo domenicale”. Infine,

bisogna tener presente anche il costo: l’oggetto più completo

certamente costa molto di più di uno semplice.

La stessa identica cosa accade con i programmi di post

elaborazione: la grafica, le funzionalità, i “tools” a corredo del

programma dipendono moltissimo dall’uso che se ne fa e dal

tipo di lavoro che l’utente del programma svolge normalmente

in campagna. Non va dimenticato, inoltre, che ci sono persone

che “amano” lavorare con il PC, fare confronti, cercare la

soluzione migliore sotto l’aspetto qualitativo e con un occhio

anche volto alla produttività; ci sono persone che desiderano

tenersi costantemente aggiornate ed altre che “odiano” il PC e

desiderano solo avere nel più breve tempo possibile il risultato

finale senza porsi tanti problemi e magari lo vogliono anche di

qualità (cosa un po’ difficile da conciliare con la fretta o con

la scarsa preparazione).

Quindi nella speranza di essere il più obiettivo ed imparziale

possibile preferisco affrontare il problema sotto un altro punto

di vista.

Nei numeri precedenti abbiamo visto con sufficiente dettaglio

le funzionalità dei vari programmi, in questo articolo

esamineremo invece le novità ESCUSIVE di ciascun

programma. Nel fare questo esame seguirò l’ordine inverso di

pubblicazione da parte di Geomedia dei programmi recensiti.

Perché questa scelta? Per dirimere ogni dubbio sulle mie

28

GEOmedia 3 2006


preferenze personali che sono ben diverse da quelle di

un’utenza più vasta e diversificata.

Infine proporrò una tabella di confronto sulle potenzialità

offerte dai programmi recensiti in base a quanto detto nel

primo articolo sulla post elaborazione dei dati che prego

vivamente il lettore di andare a rileggere con attenzione. La

tabella dovrebbe facilitare il lettore nel selezionare il

programma che in base alla propria attività lavorativa, alla

propria esperienza, alle proprie esigenze lo soddisfi meglio di

un altro a prescindere dal costo e dall’assistenza.

Ho eliminato questi due aspetti, senza dubbio importanti,

perché difficilmente il programma viene acquistato di marca

diversa dalla strumentazione e poi perchè mi sarei dovuto

basare sul prezzo di listino, prezzo che troppo spesso non viene

affatto rispettato per motivi di concorrenza o per altre cause.

Circa l’assistenza c’è da dire che è un aspetto determinante

nella scelta della casa produttrice del programma. La possibilità

di disporre di una assistenza immediata da parte di un esperto

per risolvere velocemente eventuali problemi o la disponibilità

di ricevitori in sostituzione di quelli eventualmente mal

funzionanti ed il servizio di riparazione sono cose da non

sottovalutare nella maniera più assoluta. Purtroppo questo

aspetto è molto difficile da valutare in quanto tutte le case

dichiarano che “il nostro obiettivo primario è la soddisfazione

del cliente”, ma poi all’atto pratico le cose vanno diversamente:

l’assistenza può essere scarsa o avvenire con molto ritardo, la

sostituzione dei ricevitori avviene (se avviene) con enormi

difficoltà sempre con una serie di giustificazioni più o meno

reali.

Sarebbe opportuno, da parte dell’acquirente, svolgere

un’approfondita indagine sulla soddisfazione dei clienti della

ditta prescelta tenendo ben presente il detto “Una rondine non

fa primavera!”

FUNZIONALITA’ ESCLUSIVE

1°) - PINNACLE TM della Topcon commercializzato dalla

Geotop.

La novità esclusiva di Pinnacle è che è dotato di un modulo

per confrontare due differenti elaborazioni compensate della

stessa rete. Si accede a questa importante funzionalità dalla

colonna “SubNets” della schermata principale. Esistono 3 tre

criteri per confrontare le coordinate dei punti: il criterio

dell’inversione, quello della deviazione e quello della dispersione

tutti con un livello di affidabilità scelto tra due possibilità:

95% o 99% (fig. 1).

Dispersione. Quando si esegue

questo test il programma usa il

test:

F = max [s’,s”] / min[s’,s”]

che segue la distribuzione di

Fisher. Prima di lanciare il test

bisogna stabilire un appropriato

livello di affidabilità. Se il test è

superato le due reti sono

considerate consistenti e di uguale

affidabilità.

Figura 1

Inversione. Questo test analizza gli scalari dx i = X’ i – X” i (i

= 0, 1, 2) dove X’ e X” sono le posizioni stimate del punto

rispettivamente nella prima e nella seconda soluzione. Se il test

fallisce significa che [dx] non si comportano gaussianamente e

cioè non sono a media zero. Quindi significa che le coordinate

stimate potrebbero essere influenzate da errori sistematici.

Deviazione. Il test si basa sulla seguente assunzione:

V = (dx max – X”) / (s”) 2

Dove dx max = max [dx] ed il max è preso su tutta la rete,

X” è il valore medio empirico, (s”) 2 è la dispersione.

Se il test passa, le differenze di coordinate compensate del

punto analizzato nelle due reti sono accettabili.

Si raccomanda di eseguire tutti e tre i test prima di

prendere la decisione circa la soluzione migliore anche se il

manuale d’uso consiglia diversamente.

2°) - GEMINI TM commercializzato dalla Leonardo

Software House.

L’esclusività di GEMINI è che è sviluppato in Italia con la

consulenza del Politecnico di Milano, Campus di Como, e con

la collaborazione della Leonardo Software House e della

Sokkia Italia di Milano. E’ quindi un programma italiano il

cui manuale e l’help in linea sono scritti in un italiano

corretto, completo e comprensibilissimo. Ha l’inconveniente di

elaborare dati solo in singola frequenza e quindi va benissimo

solo per alcune categorie di utenti cioè quelli che svolgono la

loro attività prevalente nel campo topografico o lavori

catastali.

3°) - SPECTRUM SURVEY TM della POINT Inc

commercializzato dalla Sokkia.

Il programma è dotato di un eccellente manuale in italiano

(che non è la strampalata traduzione di quello inglese) scritto

“ex novo” in maniera molto chiara e, finalmente, con i termini

tecnici e scientifici esatti.

Inoltre, per la prima volta, il manuale ha una concisa ma

efficacissima appendice che espone in maniera corretta i

concetti fondamentali riguardanti cenni di Cartografia, i

Sistemi Geodetico-Cartografici: Gauss-Boaga (Roma 40), UTM,

la rete IGM95, il problema delle quote, come si crea in

maniera corretta un sistema locale (compresa la riduzione

della quota), come si esegue una rototraslazione piana, come

si eseguono le trasformazioni di datum più frequenti. Infine

tutto il manuale è corredato da molti esempi applicativi che

chiariscono in maniera eccellente i concetti esposti ed

opportuni consigli sulla elaborazione dei dati e sulla loro

eventuale manipolazione.

4°) - LGO TM Leica Geo Office della Leica.

LGO è l’unico programma che non seleziona

automaticamente le linee di base ma lascia l’utente libero di

scegliere quelle funzionalmente indipendenti anche quando si

usa il calcolo automatico.

Questo programma ha anche la possibilità di calcolare la

troposfera e la ionosfera sul cielo delle stazioni (solo con

ricevitori a doppia frequenza). Funzione molto utile quando

sono molto disturbate;

Inoltre è l’unico programma di post elaborazione dei dati

che consente di fare la simulazione (che può essere eseguita

solo per le osservazioni GPS, solo tradizionali o miste).

La simulazione

nasce dall’esigenza,

sempre maggiore, di

conoscere a priori la

precisione che si

raggiungerà eseguendo

le misure ed

ipotizzando un certo

tipo d’errore che si

commetterà durante le

misure stesse (fig. 2).

T UTORIAL

Figura 2

GEOmedia 3 2006 29


T UTORIAL

Dato un certo numero di punti, sarebbe troppo semplice,

eseguire tutte le misure possibili tra di loro. Facendo così

senz’altro si avrebbe una buona precisione, ma a che prezzo?.

L’esecuzione di misure sovrabbondanti incidono fortemente sul

costo delle operazioni, quindi bisogna calibrare esattamente il

numero delle misure da eseguire in vista di risultati da

ottenere.

Lo scopo della simulazione è proprio quello di ottimizzare il

rapporto costo/prestazioni.

Inoltre, il rapporto di calcolo della compensazione, oltre ad

essere eccellente per la quantità e la qualità delle

informazioni, utilizza come test statistici W-test (fig. 4), T-test

(fig. 5), F-test, e mostra gli errori stimati nel calcolo delle

linee di base ed i grafici della ridondanza (fig. 3).

Figura 6

In questo caso bisogna scegliere nel riquadro in basso

chiamato “Modello Antenna” il file adatto e la finestra

diventerà bianca ed azzurra come mostra la fig. 7.

Figura 3

Figura 7

Figura 4

Figura 5

Infine nel modulo Adjustment è prevista la compensazione

completamente libera e nel modulo Datum/Map, che consente il

calcolo dei parametri, è presente una trasformazione affine e ben

altri 4 tipi di trasformazioni non previsti in altri programmi.

5°) - TTC TM della Trimble

TTC TM ha in esclusiva i seguenti moduli:

La prima novità di TTC la mostra durate l’import dei dati: se

non riconosce i modelli di variazione del centro di fase delle

antenne utilizzate nel rilievo presenta una finestra dallo sfondo

rosso (fig. 6).

Un’altra novità è l’opzione “Usa File IONEX” che permette

di usare o no i files IONEX. Il nome è un acronimo di

“IONosphere map Exchange format”. IONEX è un utilissimo

modello ionosferico calcolato giornalmente dall’Università di

Berna e messo a disposizione gratuitamente su Internet. Se si

seleziona tale scelta il programma si collegherà al sito citato e

dopo aver configurato il collegamento (per il quale si rimanda

all’help in linea) scaricherà il file che sarà utilizzato dal TTC

come modello ionosferico calcolato, nel periodo delle

osservazioni, sul cielo della stazione di riferimento e di quella

“rover”. L’uso di questo modello va raccomandato tutte le volte

che si deve raggiungere una elevata precisione

nell’elaborazione (per es. quando si elaborano dati relativi al

controllo delle deformazioni).

Inoltre, il collegamento ad Internet permette di scaricare

anche: le Effemeridi Precise e i dati necessari per attivare la

post elaborazione in VRS.

Il programma consente anche la post-elaborazione dei dati

VRS, tramite collegamento ad Internet è possibile scaricare i

dati da stazioni permanenti, per il momento non distanti tra

loro più di 70 km, e di creare, in post-elaborazione, una

stazione virtuale VRS con le coordinate scelte dall’utente

all’interno della rete.

Per lo scarico dei dati delle stazioni permanenti è possibile

utilizzare la funzione “Importa” del programma TTC, con la

quale oltre ai dati grezzi è possibile importare anche orbite

precise, eventuali soluzioni VRS ecc..

Il vantaggio che si ottiene rispetto ad una soluzione

tradizionale è notevole in fatto di precisione in quanto si

30

GEOmedia 3 2006


dispone di tutte le prerogative della tecnica VRS:

Riduzione degli errori sistematici (orologio, multipath, ionosferici,

troposferici, orbite……)

Riduzione dello s.q.m. di un fattore pari ad almeno 0,71

rispetto al tradizionale posizionamento a singola base

Total ControlsTM MotionTracker utilizza l’elaborazione

differenziale della fase proveniente da satelliti GPS acquisiti in

continuo dalla rete e permette di controllare e analizzare le

deformazioni per:

Il monitoraggio di dighe

La predizione dei movimenti del terreno

L’analisi della subsidenza

Il Sistema MotionTracker supporta sia dati Trimble che

RINEX grezzi e permette di avere molti progetti di rete su un

singolo computer; l’elaborazione automatica o manuale con un

tempo predefinito citando intervallo di acquisizione dei dati; la

ricerca automatica per nuovi dati in ciascuno progetto;

l’elaborazione automatica dei dati e analisi di affidabilità; la

compensazione della rete automatica e la trasformazione in un

sistema di coordinate predefinito dall’utente; la memorizzazione

in un Database e relativa gestione; la visualizzazione grafica e

la creazione di un dettagliato rapporto sui calcoli eseguiti.

Tutto questo viene gestito da tre moduli: Scheduler per la

preparazione del lavoro, AutoProcessor per definire le modalità

del calcolo, Database Viewer per l’analisi a posteriori dei

risultati.

CONCLUSIONI FINALI

Come abbiamo visto i programmi di post elaborazione dei

dati hanno caratteristiche molto differenti tra loro: alcuni

offrono parametri di calcolo sofisticati ed altri sono più

limitati. Sicuramente la domanda che mi aspetto è “Quanto

incidono queste differenze praticamente?”. Bene, da moltissime

prove che ho effettuato mentre preparavo i precedenti articoli

posso assicurare il lettore che per il calcolo di linee di base

fino a 5 km tutti i programmi forniscono risultati simili nel

senso che le differenze sulla lunghezza delle linee di base e sui

dislivelli ellissoidici sono contenuti in pochi mm. Per linee di

base da 5 a 15 km tali differenze oscillano intorno a qualche

cm. Infine per lunghe linee di base, intorno ai 100 km le

differenze aumentano fino ad arrivare ad una ventina di cm.

Quindi torno a ripetere che la scelta di un programma

piuttosto che un altro dipende quasi esclusivamente dal tipo di

lavoro che il lettore svolge più frequentemente. E’ certo che se

lavora prevalentemente nel campo geodetico o vuole fare

ricerca scientifica è decisamente consigliabile l’uso di un

programma scientifico.

Infine, prima del saluto finale vorrei fare alcune

considerazioni importanti.

La prima riguarda l’abitudine, molto generalizzata, di non

fare la programmazione prima dell’esecuzione di una campagna

di misure. Questo è un grave errore perchè solo eseguendo

un’accurata programmazione, preceduta da una scrupolosa

ricognizione durante la quale si sia redatto il diagramma degli

ostacoli, la verifica del rapporto segnale – rumore e del GDOP,

è possibile:

III Scegliere le finestre operative per l’esecuzione

delle sessioni di misure con l’inizio e fine di

ogni sessione

IV Scegliere un adeguato angolo di elevazione per i ricevitori

V Ottimizzare gli spostamenti dei ricevitori

VI Avere un ottimo rapporto costo – qualità del lavoro

Purtroppo oggi si sta perdendo la buona e sana abitudine di

fare sia la ricognizione preventiva che la programmazione. Ci

si improvvisa topografi esperti di GPS grazie alla facilità d’uso

dei ricevitori e dei programmi di post elaborazione per colpa di

una mancata o adeguata cultura sia sul GPS che sulla

topografia in generale. Le cause: tante, tantissime e non

sempre facilmente eliminabili.

Andrebbe fatto uno studio approfondito sull’argomento ma è

certo che quelle più significative sono la mancanza di una seria

formazione sia dei topografi che dei venditori di strumenti

(tutto è facile, tutto è semplice pur di vendere) che fanno

“cultura” agli occhi di un acquirente inesperto, la scuola che

generalmente sforna diplomati impreparati, la fretta di produrre

tanto e presto; i ribassi spaventosi con cui si prendono i lavori

e via dicendo.

Infine vorrei concludere dando alcuni consigli che potremmo

chiamare “il decalogo del topografo geomatico GPS”:

1 Non dare retta ai consigli forniti dal venditore di

strumenti: molto spesso sono superficiali e poco tecnici

2 Non fare mai RTK senza la registrazione dei dati grezzi:

non ci sono controlli sulla qualità del lavoro ed inoltre

se, come capita spesso, si lavora in campagna in

coordinate “locali” e si sbaglia ad introdurre qualche

parametro per la trasformazione delle coordinate non è

più possibile fare correzioni. Bisogna ripetere il rilievo.

Inoltre è impossibile avere la matrice di varianza

covarianza

3 Eseguire il rilievo sempre con misure ridondanti: solo così

si ha la certezza di tenere sotto controllo il proprio

lavoro. Il prof. Luciano Surace dice: “L’unica cosa che

l’uomo sa fare bene è SBAGLIARE!”. Ricordiamocene più

spesso e teniamone conto

4 Ricordare che, in Italia, a nord non passano satelliti: cosa

molto utile se si deve rilevare un punto in prossimità di

ostacoli

5 Fare attenzione, quando si usano le stazioni permanenti

al sistema di riferimento utilizzato

Nella speranza di aver dato un piccolo contributo per la

scelta del “migliore” programma di post elaborazione dei dati

e di aver richiamato la vostra attenzione su alcune pessime

abitudini auguro a tutti un proficuo lavoro denso di

soddisfazione.

Un’ultima raccomandazione: non cessate mai di tenervi

aggiornati perchè come diceva Maimonide “Dammi sempre

forza, tempo e possibilità di correggere quello che ho appreso, di

estendere il dominio del sapere, perché il sapere è immenso e lo

spirito dell’uomo può estendersi all’infinito per arricchirsi ogni

giorno con nuove scoperte”.

A seguire una tabella comparativa delle funzionalità

dei prodotti finquì analizzati.

T UTORIAL

I

II

Gestire correttamente i ricevitori in modo da avere in

ogni sessione di misura linee di base indipendenti

Avere la certezza di acquisire dati con il numero di

satelliti richiesti dal capitolato e con un adeguato GDOP

o PDOP

Autore

VITTORIO GRASSI

Email: vittorio_grassi@fastwebnet.it

GEOmedia 3 2006 31


TABELLA COMPARATIVA

Funzionalità del programma TOPCON LEONARDO SOKKIA LEICA TRIMBLE

Pinnacle Tools Office Gemini Spectrum Survey LGO TGO TTC

ver. 1 ver. 5.11 v. B93 ver. 5.40 ver. 4.0 ver. 1.63 ver. 2.70

PARAMETRI DI CALCOLO:

Angolo d'elevazione modificabile SI SI SI SI SI SI SI

Uso delle Effemeridi broadcast SI SI SI SI SI SI SI

Uso delle Effemeridi precise SI n.d. SI SI SI SI SI

Intervallo di registrazione modificabile SI n.d. SI SI SI SI SI

Modelli Ionosferici:

Standard SI n.d. SI n.d. SI n.d. n.d.

Klobuchar NO n.d. NO NO SI NO NO

Computed NO n.d. NO NO SI NO NO

Global/Regional NO n.d. NO NO SI NO NO

None SI n.d. NO NO SI NO NO

Modelli troposferici:

Hopfied NO n.d. SI n.d. SI SI SI

Hopfield modificato NO n.d. NO NO SI NO NO

Saastamoinen NO n.d. NO NO SI SI SI

Computed NO n.d. NO NO SI NO NO

Goad & Goodman SI n.d. NO NO NO SI SI

Essen e Froome NO n.d. NO NO SI NO NO

Nero NO NO NO NO NO SI SI

Niell NO NO NO NO NO SI SI

None SI n.d. NO NO SI SI SI

Altri modelli NO NO NO NO NO NO SI

Elaborazione linee di base:

Automatica SI SI SI SI SI SI SI

Manuale SI SI SI SI SI SI SI

GPS SI SI SI SI SI SI SI

codice C/A SI n.d. SI SI SI SI SI

codice P L1 SI n.d. n.d SI SI SI SI

codice P L2 SI n.d. n.d SI SI SI SI

L1 SI n.d. SI SI SI SI SI

L2 SI n.d. NO SI SI SI SI

L1+L2 SI n.d. NO SI SI NO SI

Wide Lane SI n.d. NO SI SI SI NO

Narrow Lane SI n.d. NO SI SI SI NO

Iono free SI n.d. NO SI SI NO NO

GLONASS SI SI NO NO SI NO SI

GPS+GLONASS SI SI NO NO SI NO SI

Poss. di mescolare dati tradizionali e satellitari NO SI NO NO SI NO SI

Interventi sui dati: SI SI SI SI SI SI SI

Eliminazione parziale di un satellite SI NO SI SI SI SI SI

Eliminazione totale di un satellite SI NO SI SI SI SI SI

Finestra sui dati SI NO SI SI SI SI SI

Grafici:

Dati grezzi SI NO SI SI NO NO SI

Residui SI NO SI SI SI SI SI

Test statistici sulla soluzione della linea di base:

ratio SI SI NO SI NO SI SI

contrast NO NO NO NO NO NO NO

altro NO NO SI NO SI SI NO

Contenuto del rapporto di calcolo:

Riassuntivo SI SI SI SI SI SI SI

Dettagliato SI SI SI SI SI SI SI

Configurabile dall'utente SI SI SI SI SI SI SI

COMPENSAZIONE:

Mancata chiusura anelli manuale SI SI n.d. SI SI NO NO

Mancata chiusura anelli automatica SI SI n.d. SI SI SI SI

Pre analisi SI SI SI SI SI NO SI

Completamente libera NO NO NO NO SI SI SI

A minimi vincoli SI SI SI SI SI SI SI

Vincolata SI SI SI SI SI SI SI

Parzialmente vincolata NO NO SI NO SI SI SI

Ellissi d'errore standard (39,4 %) NO NO SI NO SI SI SI

Ellissi d'errore 68% SI SI NO SI NO NO NO

Ellissi d'errore 95% SI SI SI SI SI SI SI

Ellissi d'errore 99% SI SI SI SI SI SI SI

Test statistici sui risultati compensati:

Alfa multidimensionale n.d. n.d. SI SI SI NO NO

Alfa monodimensionale (beta) n.d. n.d. SI SI SI NO NO

W test NO NO NO NO SI NO NO

T test NO NO NO NO SI NO NO

F test NO NO NO NO SI NO SI

VPV SI SI NO NO NO NO NO

tau SI SI NO NO NO NO NO

Tau di Thompson NO NO SI NO NO NO NO

Baarda NO NO SI NO NO NO NO

CHI quadro NO NO NO SI NO NO SI

Confronto tra due soluzionidi compensazione SI NO NO NO NO NO NO

Contenuto del rapporto di compensazione:

Riassuntivo SI SI SI SI SI SI SI

Dettagliato SI SI SI SI SI SI SI

Configurabile dall'utente SI SI SI SI SI SI SI

Affidabilità interna NO NO SI SI SI NO NO

Affidabilità esterna NO NO SI SI SI NO NO

Ridondanza locale SI NO SI SI SI NO NO

Errori stimati NO NO NO NO SI NO NO

Grafico dei satelliti NO NO NO NO SI SI NO

Istogramma dei residui SI NO NO NO NO SI NO

Grafico accuratezza SI NO NO NO NO NO NO

MANUALI:

Inglese SI 2 (pag.97, 47) SI 2 (pag.74, 426 ) NO SI 2 (pag.24, 66 ) SI 2 (pag.896, 16) SI 2 (pag.182,48) SI 3 (pag. 139,32,80 )

Italiano SI (buono ) NO SI (ottimo) SI (eccellente) NO SI (scadente) NO

ALTRE FUNZIONALITA' DI RILIEVO:

Modelli di Geoide disponibili nel programma n.d. SI n.d. SI SI n.d. n.d.

Modello di Geoide locale importabile dal prog. Si SI SI SI SI SI SI

Simulazione NO NO NO NO SI NO NO

Programmazione della campagna SI (buono) NO NO SI (eccellente) SI (eccellente) NO SI

Esportazione diretta dei dati in PREGEO NO NO SI NO NO SI NO

Esportazione diretta dei dati in PREGEO NO NO SI NO NO SI NO

Calcolo dei parametri per trasformazioni:

2D NO NO NO NO SI NO SI

3D (7 parametri) SI SI NO SI SI SI SI

Affine NO NO NO NO SI NO NO

Altri tipi di trasformazioni NO NO NO NO SI (quattro) NO SI

32

GEOmedia 3 2006


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avanti significativo per il settore

dei rilievi. In altre parole, siamo

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dell’evoluzione della tecnologia

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SUR-085-D


C ARTOGRAFICA

Carta geologica d’Italia

La più importante cartografia

per un paese geologicamente

attivo e con un dissesto

idrogeologico ormai cronico è

sicuramente quella geologica.

Nell'articolo che segue facciamo

il il punto dello stato di

attuazione del progetto

geologico più importante degli

ultimi 50 anni, ovvero la

famosissima CARG che ha

richiesto fino ad ora un

investimento di 150 miliardi

delle vecchie lire. Molte le

novità del progetto, tra cui

l'informatizzazione in scala

1:25.000 delle informazioni sul

rilevamento, e la realizzazione

di carte geologiche anche per

una fascia costiera

considerevole.

Il Servizio Geologico d’Italia,

organo cartografico dello Stato in

base alla legge 68/60, confluito

nell’APAT (Agenzia per la Protezione

dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici)

in ottemperanza al Decreto Legislativo

300/99, ha il compito di rilevare,

aggiornare e pubblicare la Carta

Geologica d’Italia.

Nel contesto dell’attività conoscitiva

prevista in materia di difesa del suolo,

la Carta geologica nazionale alla scala

1:50.000 si configura quale strumento

fondamentale per le esigenze di una

razionale pianificazione e

programmazione dei necessari

interventi sul territorio, per la tutela

dell’ambiente ai vari livelli

istituzionali, per la configurazione di

scenari di pericolosità e di prevenzione

dei vari rischi naturali, nonché per la

conoscenza, gestione e tutela delle

risorse fisiche naturali.

Alla fine degli anni ’80 il progetto

di realizzazione della Carta Geologica

d’Italia alla scala 1:50.000 comincia ad

avere consistenti finanziamenti statali

e ad assumere il carattere di progetto

unitario, realizzabile concretamente a

scala nazionale (il Progetto CARG)

attraverso la collaborazione tra SGN,

regioni, province autonome, università

e C.N.R.

1:50.000

Stato di attuazione del Progetto CARG

(aggiornamento maggio 2006)

Oltre al rilevamento delle terre

emerse (essenzialmente alla scala

1:10.000), con il Progetto CARG viene

rilevata anche la parte a mare di

molti fogli costieri, di fondamentale

importanza per la difesa dei litorali.

Strategico è poi il processo di

informatizzazione, alla scala 1:25.000,

dei dati geologici rilevati, finalizzato

alla costituzione della banca dati

geologici dell’APAT attraverso la quale

è possibile immagazzinare, gestire ed

elaborare una mole enorme di dati (si

possono citare, ad esempio, i dati

biostratigrafici, petrografici,

sedimentologici, ecc., derivanti dallo

studio dei campioni litologici che

vengono prelevati durante il

rilevamento dei Fogli), nonché

aggiornare in tempo reale le carte

geologiche.

Collegata al Progetto CARG è la

redazione e l’aggiornamento delle

normative tecniche nazionali, che

costituiscono il riferimento per il

rilevamento, la rappresentazione

cartografica e l’informatizzazione sia

dei Fogli geologici sia dei Fogli

geotematici.

I finanziamenti statali fin qui

assegnati al Progetto, pari a

81.259.000,00 euro (circa 157 miliardi

di Lire), hanno reso possibile al

Servizio Geologico d’Italia di avviare

la realizzazione e l’informatizzazione

di 257 Fogli geologici, 14 Fogli

tematici, 7 Fogli di geologia marina

alla scala 1:25.000 della fascia costiera

adriatica, 1 carta morfobatimetrica del

bacino del Tirreno, parte del transetto

CROP, attività connesse con la

manutenzione della banca dati

geologici, la sua integrazione e la sua

sperimentazione metodologica e

normativa e l’aggiornamento del

catalogo delle formazioni geologiche.

(Fig.1)

di M.T. Lettieri R. Carta e R. Apuzzo

Struttura Operativa

La realizzazione del progetto di

cartografia geologica è gestita e

coordinata dal Servizio CARG,

geologia e geologia del Servizio

Geologico d’Italia/Dipartimento Difesa

del Suolo (SGN/DDS) - APAT e

coinvolge circa 60 strutture tra enti

territoriali (regioni e province

autonome), organi del C.N.R.,

dipartimenti ed istituti universitari.

Ad esse afferiscono fino a questo

momento almeno 1300 operatori tra

responsabili di progetto, coordinatori

scientifici, direttori di rilevamento,

rilevatori, analisti, specialisti,

informatici, cartografi e

amministrativi. I tecnici (geologi,

analisti, cartografi, informatici) del

Servizio contribuiscono attivamente,

attraverso l’esame dei prodotti

intermedi e finali, al raggiungimento

degli obiettivi del Progetto CARG. Al

progetto contribuiscono inoltre gruppi

di lavoro composti da esperti tra i

quali spiccano geologi e funzionari

delle Regioni e delle Province di

Trento e Bolzano, professori

universitari, rilevatori, analisti,

informatici, amministrativi ed esperti

di settore. Le strutture di controllo e

di coordinamento sono composte da

gruppi di lavoro formati da geologi e

da tecnici del Servizio Geologico

d’Italia, da comitati tecnico/consultivi

di vigilanza e controllo, da comitati di

area (coordinati dai geologi del

Servizio) per le Alpi occidentali,

centrali e orientali, la Pianura

Padana, gli Appennini Settentrionali,

Centrale e Meridionali, per la Sicilia

e l’arco calabro-peloritano, la

Sardegna.

34

GEOmedia 3 2006


Leggi Finanziamenti Prodotti

67/88 10.330.000 € 66 Fogli geologici;

1 Foglio geomorfologico;

1 Foglio sperim.geol. marina

(1:250.000);

1 carta del rischio geoambientale

305/89 41.317.000 € 68 Fogli geologici (comprese 4

integrazioni area di pianura);

10 Fogli geotematici-. (64-2 Fogli

non attivati dalla Regione

Calabria)

62 Fogli totali.

438/95 23 Fogli geologici; 3 tematici;

4 geol.marina 1:50.000

fin.96 -183/89 5.165.000 € 17 Fogli geologici;

carta morfobatimetrica del bacino

del Tirreno 1:250.000; transetto

CROP; manutenzione della banca

dati geologici.

226/99 26.658.275,96 € 80 Fogli geologici;

6 Fogli geol. mar. 1:250.000

1 convenzione da stipulare

per 2 Fogli geologici.

fin.2004 3.790.000,00 € 8 Fogli geologici, 15 parti a mare

di Fogli già in corso di

realizzazione

fin. 06’Reg. Puglia 289.177,00 € 1 Foglio geologico (Zapponeta)

Totale 81.259.000,00 € 257 Fogli geologici, 14 carte

tematiche, 7 Fogli di geologia

marina 1:25.000, 1 carta

morfobatimetrica del bacino del

Tirreno, parte del transetto CROP,

manutenzione della banca dati

Figura 1 - Schema Leggi e finanziamenti del Progetto CARG

geologici e aggiornamento del

catalogo delleformazioni geologiche.

STATO DI REALIZZAZIONE DEI FOGLI GEOLOGICI FINANZIATI

NELL’AMBITO DEL PROGETTO CARG

257 Fogli geologici finanziati

di cui 1 Foglio completamente finanziato dalla Regione Puglia

255 Fogli geologici attivati

Stampati: 34 Fogli geologici;

221 Fogli in corso di realizzazione di cui:

45 Fogli in allestimento per la stampa;

66 Fogli rilevamento concluso;

108 Fogli in corso di rilevamento;

2 Fogli in fase iniziale (Per 2 Fogli la convenzione non è stata stipulata)

Oltre ai Fogli già stampati sono disponibili circa 700 sezioni alla scala 1:25.000 e circa 1000

sezioni alla scala 1:10.000, che le Regioni già possono utilizzare per la gestione e la

pianificazione territoriale.

STATO DI REALIZZAZIONE DELLE CARTE FOGLI GEOMATICHE

FINANZIATE NELL’AMBITO DEL PROGETTO CARG

14 Fogli geotematici finanziati

Pubblicati: 2 Fogli geomorfologici

n. 63 “Belluno”,n. 389 “Anagni”;

1 Foglio di pericolosità geologica n. 211 “Dego”,

11 Fogli in realizzazione di cui:

2 Fogli in allestimento per la stampa;

4 Fogli in rilevamento concluso;

5 Fogli in corso di rilevamento

Figura 2 – Schema dello stato di realizzazione dei Fogli geologici CARG

Figura 3 - Schema stato di realizzazione delle Carte Geotematiche

Prodotti

Il Progetto CARG, ha già prodotto

moltissimi dati ed informazioni ed ha

consentito di formare una generazione di

tecnici con specifiche competenze per le

diverse aree geologiche del Paese.

a) Fogli geologici

I Fogli geologici finanziati nell’ambito

del Progetto CARG sono 257; 34 Fogli

sono stati conclusi e sono stampati.

Nella Fig. 2 viene indicato lo stato di

realizzazione dei Fogli finanziati

nell’ambito del Progetto

b) Carte geotematiche

I Fogli geotematici alla scala 1:50.000

finanziati sono 14. Sono stati conclusi e

pubblicati i Fogli geomorfologici n. 63

“Belluno” e n. 389 “Anagni”, il Foglio di

pericolosità geologica n. 211 “Dego” e

attualmente sono in corso di realizzazione

11 Fogli tematici: geomorfologici,

idrogeologici e di pericolosità geologica

connessa alla stabilità dei versanti.

Sono in fase di completamento ulteriori

carte a scale diverse, relative agli eventi

alluvionali verificatisi in Piemonte nel

novembre 1994. Tali carte rivestono un

carattere eccezionale e riguardano

tipologie di tematismi non previste per la

cartografia geotematica alla scala

1:50.000 edita dal Servizio Geologico.

Nel contesto generale queste carte

tematiche rappresentano una

sperimentazione, al pari delle carte

programmate alla scala 1:250.000,

relative alla piattaforma continentale in

Adriatico e al rischio geoambientale in

una porzione di territorio emiliano.

c) Geologia marina

Il settore a mare dei Fogli geologici

costituisce parte integrante delle aree

emerse. Tra i 257 Fogli finanziati, 57

comprendono porzioni di piattaforma

continentale. A questi si aggiungono 7

Fogli di geologia marina alla scala

1:250.000 (1 Foglio sperimentale di

geologia marina alla scala 1:250.000 è

stampato); nonché 2 Fogli (F°n.413 e

F°n.604) in corso di realizzazione da

parte del SGN/DDS

d) Banca dati

Il Progetto CARG prevede altresì, in

ottemperanza a quanto previsto negli

articoli 1 e 2 della Legge 18/5/89 n.183,

la realizzazione della banca dati geologici

a monte del processo di stampa della

Carta Geologica ufficiale alla scala

1:50.000. Gli aspetti innovativi e

caratterizzanti dell’attività di

informatizzazione dei dati sono

rappresentati dalla possibilità di

recuperare e organizzare in modo

armonico, per il territorio nazionale,

l’immensa mole di dati geologici rilevati

e cartografati per la realizzazione della

nuova carta geologica d’Italia alla scala

1:50.000.

C ARTOGRAFICA

GEOmedia 3 2006 35


C

ARTOGRAFICA

Attività cartografica del SGN

Oltre ai fogli finanziati con il Progetto CARG agli Enti già indicati,

sono stati realizzati (stampati o in fase di stampa) dal SGN 16 fogli

geologici e 9 fogli tematici alla scala 1:50.000.

Attualmente sono in fase di rilevamento da parte del SGN/DDS 3 fogli

geologici e 2 fogli di geologia marina a cui si aggiunge un ulteriore

foglio geologico che comprende sia la parte a terra che la parte a mare

realizzato in collaborazione con l’Università di Palermo; di ulteriori 4

fogli geologici il rilevamento è concluso.

Linee guida di riferimento

Al fine di realizzare un progetto omogeneo e coordinato il SGN/DDS,

attraverso la preziosa collaborazione di esperti del CNR e delle

Università, ha realizzato le Linee guida che sono state pubblicate sulla

collana dei Quaderni (serie III) del Servizio Geologico e loro successive

integrazioni e modifiche.

L’elenco dei Quaderni pubblicati è indicato nella Tabella 1.

Tavola 1

Quaderno 1:

Quaderno 2:

Quaderno 3:

Quaderno 4:

Quaderno 5:

Quaderno 6:

Quaderno 7:

Fasc. I

Quaderno 7:

Fasc. II

Quaderno 7:

Fasc. III

Quaderno 7:

Fasc. IV

Quaderno 7:

Fasc. V

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000 - Guida al rilevamento

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000 - Guida alla rappresentazione

cartografica

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000 - Guida all’informatizzazione

Carta Geomorfologica d’Italia – 1:50.000 - Guida al rilevamento

Carta Idrogeologica d’Italia – 1:50.000 - Guida al rilevamento e

alla rappresentazione

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000 - Banca dati geologici.

Linee guida per l’informatizzazione e per l’allestimento per la

stampa dalla banca dati

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni

Unità validate

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni

Unità da abbandonare

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni

Unità validate

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni

Unità non validate (unità da riclassificare e/o da abbandonare)

Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni

Unità validate

Quaderno 8: Carta Geologica dei mari italiani alla scala 1:250.000

Quaderno 9: Guida italiana alla classificazione e alla terminologia stratigrafica

Tavola 2

Tabella 1

Tavole riepilogative

Una serie di tavole descrittive mostrano lo Stato di realizzazione sopra

descritto; tali tavole comprendono:

Tavola 1 – Carta d’Italia riepilogativa dello Stato complessivo di

realizzazione della cartografia geologica (CARG + SGN);

Tavola 2 – Carta d’Italia riepilogativa di tutti i Fogli che prevedono il

rilevamento della parte a mare (CARG + SGN);

Tavola 3 – Carta d’Italia riepilogativa dello Stato complessivo di

realizzazione di tutti i Fogli geotematici (CARG + SGN)

Autore

MARIA TERESA LETTIERI, ROBERTA CARTA, RAFFAELE APUZZO

APAT - Servizio Geologico d’Italia/Dipartimento Difesa del Suolo

Servizio CARG, geologia e geomorfologia, Via Curtatone 3 - 00185 Roma

e-mail: maria.lettieri@apat.it

36

GEOmedia 3 2006

Tavola 3



A

ZIENDE e PRODOTTI

Topcon presenta GMS-2, il nuovo ricevitore GNSS

Il Topcon GMS-2 è un ricevitore GNSS con antenna integrata e sistema operativo Windows CE.

La tecnologia GPS/GLONASS che contraddistingue i ricevitori geodetici Topcon è ora

disponibile anche in questa versione palmare. Tutti i 50 canali di cui è dotato il GMS-2 sono in

grado di ricevere i segnali L1 GPS/GLONASS e la correzione DGPS WAAS/EGNOS. Il GMS-2 è

dotato di Fotocamera Digitale integrata che consente di associare immagini al punto misurato;

inoltre, grazie ad una particolare funzione, tramite una Bussola Elettronica di precisione

incorporata è possibile misurare punti inaccessibili. Compatto e leggero, il GMS-2 è la soluzione

ideale per la raccolta e la gestione di dati GIS direttamente in campagna. Il Bluetooth, di cui è dotato il GMS-2, può

consentire la connessione ad un cellulare per ricevere la correzione differenziale da un altro ricevitore o da una rete di

stazioni permanenti utilizzando anche tecniche VRS e FKP.

Il sistema è configurabile sulla base delle esigenze di precisione dell’utente. Per applicazioni che richiedono una

precisione sub-metrica si utilizzerà l’antenna integrata. Utilizzato in combinazione con l’antenna esterna Topcon PGA-5 il

GMS-2 raggiunge precisione centimetrica. Grazie allo schermo a colori touch screen ed al sistema operativo Windows

CE, l’interfaccia utente risulta semplice ed intuitiva per un utilizzo veloce e performante. Sul GMS-2 può essere

installato il software Meridiana CE o ArcPad consentendo una di gestione facile ed immediata di tutte le funzioni.

Tramite il suo ambiente grafico l’utente potrà visualizzare tutti i punti misurati sovrapponendoli ad una cartografia

raster o vettoriale precedentemente importata. E’ possibile selezionare il formato di uscita dei dati (ASCII, Shape, DXF,

Pregeo 8) per renderli compatibili con i più diffusi software GIS e CAD. Il Topcon GMS-2 risulta unico e rivoluzionario

poiché può essere usato anche come controller per la connessione con GPS Topcon geodetici, Stazioni Totali Topcon e di

altre marche. In questo modo sarà semplicissimo effettuare lavori con dati misti: GPS e Stazione Totale.

(Fonte: Geotop)

TomTom lancia

TomTom Navigator 6

TomTom ha annunciato il lancio

della nuova soluzione integrata di

navigazione GPS per PDA e telefoni

cellulari TomTom Navigator 6, con

l’innovativa applicazione software per

desktop TomTom Home che permette

di gestire, scaricare, conservare e

trasferire facilmente contenuti e servizi

dal proprio PC/Mac al terminale

mobile. TomTom Navigator 6

comprende inoltre l’innovativa funzione

TomTom Amici, che permette agli

utenti TomTom autorizzati di

localizzarsi l’un l’altro e di inviarsi

messaggi in tempo reale.

La versione di TomTom Navigator 6

con le mappe italiane sarà disponibile

da ottobre in abbinamento con un

ricevitore GPS Bluetooth (software di

navigazione, mappe nazionali e

principali strade dell’Europa

Occidentale su memory card) a 199

euro, mentre senza ricevitore avrà un

costo di 99 euro. La versione con

mappe dell’ Europa occidentale in

abbinamento con un ricevitore GPS

Bluetooth (software di navigazione,

mappe dettagliate dell’Europa

Occidentale su memory card a1GB)

avrà un costo di 249 euro, di 159 euro

senza ricevitore o di 129 euro senza

ricevitore e scheda di memoria da 1GB.

(Fonte: Redazionale)

TanDEM-X per il futuro dei rilievi da satellite

Il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) ha finanziato uno studio per un

sistema radar satellitare, il TanDEM-X, in grado di mappare la topografia

terrestre con una precisione, a detta dei tecnici tedeschi, mai ottenuta

prima. TanDEM-X consiste di due radar satellitari per immagini ad alta

risoluzione formanti un gigantesco interferometro radar capace di misurare

la topografia del terreno con un’accuratezza di 2m, cosa mai vista fin’ora.

Il sistema genererà mappe digitali per ogni parte del mondo rendendole

accessibili a molteplici tipi di ricerca così come per lo sfruttamento

commerciale e per le applicazioni dedicate alla sicurezza.

Lo scopo principale della missione di TanDEM-X dovrà essere quello di

generare Digital Elevation Models (DEM) su scala globale con una mai

sperimentata qualità, sfruttandoli anche per una ricerca geoscientifica di

altissimo livello. La missione, della quale è stato previsto il lancio del

primo satellite nel 2008, fornirebbe una posizione di leader nel mercato

per quanto riguarda la produzione di DEM’s ad alta risoluzione, la

copertura globale nel giro di 3 anni e servizi di aggiornamento a lungo

termine ed ovviamente, per il paese, una posizione predominate della

Germania all’interno delle nuove missioni, nei concetti e nelle tecniche

radar bi-statiche SAR. Lo studio di fattibilità avrà la durata di nove mesi e

sarà gestito dalla EADS Astrium GmbH, scelta come primo partner nel

progetto da DLR. Alcuni obiettivi specifici della missione saranno invece

gestiti ed affidati a DLR-HR, GeoForschungsZentrum-Potsdam e InfoTerra

GmbH. DLR-HR, coordinerà anche gli aspetti scientifici dell’intero progetto.

TanDEM-X sarà progettato affinché orbiti per 5 anni ed avrà praticamente

le stesse caratteristiche dei sistemi montati su TerraSAR-X. Questo

permetterà di svolgere non solo operazioni in modalità mono-statica,

indipendente cioè da

TerraSAR-X, ma anche in

modalità bi-statica, dunque

sincronizzata con

quest’ultimo.

(Fonte: Redazionale)

38

GEOmedia 3 2006


Non Evoluzione. Rivoluzione

Presentazione di Trimble S6.

Il tempo di un topografo è subissato da

più richieste ed esigenze che mai. Così

quando ci avete chiesto migliori prestazioni,

maggiore precisione ed estrema

versatilità, vi abbiamo ascoltato. Trimble

S6 rappresenta una rivoluzione nella tecnologia

del rilievo topografico.

Trimble S6 include gli ultimi progressi

tecnologici, portandovi funzionalità

potenziate e ancora più dinamiche.

SENZA CAVI

La batteria interna e la radio integrata

rendono completamente privi di cavi

sia lo strumento sia il rover robotico. La

batteria intelligente consente sei ore di

autonomia nel modo Robotico.

MAGDRIVE

Silenziosi servomotori elettromagnetici

ad azionamento diretto offrono velocità

e precisione ineguagliate.

MULTITRACK

Coniuga l‘inseguimento dei prismi passivi

con l‘identificazione delle mire attive,

per flessibilità e prestazioni eccezionali.

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consente di avere le misurazioni più

precise, anche in condizioni difficili.

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©2004, Trimble Navigation Limited. Tutti i diritti riservati.

Trimble è un marchio di Trimble Navigation Limited, registrato nell’Ufficio marchi e brevetti degli Stati Uniti. SUR-076

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A

ZIENDE e PRODOTTI

Real Time Rome: una spia

per i comportamenti

dei romani

La città eterna diventa una città

digitale che prende vita sul monitor:

è il progetto Real Time Rome,

presentato alla Biennale di Venezia e

creato da un gruppo di ricercatori del

MIT (Massacchussets Institute of

Technology). L’iniziativa, che trova

fondamento sull’analisi software dei dati

GPS forniti dai mezzi pubblici e delle

centrali di telefonia mobile Telecom

Italia, vede la partecipazione di nomi

importanti come Google; scopo?

Visualizzare l’essenza vitale di una

grande metropoli. I rilevamenti vengono

condotti in modo rigorosamente

anonimo, rispettando quindi i limiti dell

privacy, specialmente per quanto

riguarda la telefonia mobile. Verranno

monitorati solo i flussi aggregati e non

i singoli spostamenti. In pratica, Real

Time Rome permetterà di vedere i flussi

di movimento della popolazione

capitolina. Il software contestualizza in

modo automatico i dati a seconda della

loro posizione geografica: il tutto

avviene in tempo reale e la mappa di

Roma prende così vita.

“Nel mondo d’oggi”, ha dichiarato il

direttore del progetto Carlo Ratti, “i

mezzi di comunicazione stanno

plasmando nuovi tipi di interconnessione

tra le persone, i luoghi e le

infrastrutture urbane: il nostro obiettivo

è di capire come funzionano le città

moderne attraverso il monitoraggio di

queste nuove modalità di connessione tra

cose e persone”. L’installazione presso la

Biennale consiste di un padiglione con

sette grandi mappe animate. Alcuni

monitor sono stati interamente dedicati

alle registrazioni dell’attività romana

durante due importanti eventi che

hanno segnato la vita notturna della

capitale: la Notte Bianca di sabato

scorso e la grande festa popolare per la

vittoria della Coppa del Mondo di calcio

da parte della squadra azzurra.

(Fonte: Redazionale)

La tecnologia GIS al fianco

dei nostri soldati in Libano

Inostri soldati, dopo molte indecisioni e tentennamenti da parte delle Nazioni Unite,

sono finalmente sbarcati in territorio libanese sulle coste di Tiro. A precedere lo

sbarco dei nostri uomini è stata molto importante l’attività dei recon, mutuata dalle

special forces operation, che si infiltrano in territorio ostile per assicurare il supporto

tattico e di intelligence dell’inizio vero e proprio della missione; le informazioni

acquisite dai recon vengono inviate alle navi con radio satellitari in grado di

comunicare in fonia e scambiare dati. Più particolare il lavoro degli SDO, in passato

noti come DOA (Demolitori Ostacoli Antisbarco), che devono bonificare da qualsiasi

minaccia il tratto di mare e di spiaggia in cui avverrà lo sbarco. Anche se a Tiro si

sapeva che non ce ne sarebbe stato bisogno, gli SDO erano equipaggiati con

particolari strumenti, come sonar portatili, che consentono di rilevare l’eventuale

presenza di ordigni senza esporsi alla loro minaccia. Questi uomini con le loro

ricognizioni hanno verificato anche lo stato delle strade e dei ponti che dovranno

sono state utilizzate successivamente per lo spiegamento sul terreno del dispositivo,

riportando queste notizie sulle mappe digitali che utilizza il nostro personale. Questa

attività è fondamentale per operare in una zona che, come Tiro, è stata sottoposta a

massicci bombardamenti. La Forza da Sbarco della Marina Militare ha sviluppato

un’autonoma capacità in questo settore, in quanto è in grado di realizzare una

cartografia georeferenziata, in particolare grazie al C2PC (Command and Control

Personal Computer): sviluppato dalla Northrop Grumman americana, è il software per

la pianificazione e la gestione delle operazioni anfibie adottato dall’US Marine Corps.

Il core del C2PC consiste nella possibilità di visualizzare la picture awareness, ovvero

di riportare su una cartografia digitale la situazione tattica delle forze amiche e, per

quanto possibile, di quelle nemiche. Il C2PC è un sistema derivato GIS che lavora

su una cartografia digitale georeferenziata alla quale sono stati associati numerosi

layers, il tutto nel rispetto degli standard dell’americana NGA (National

Geointelligence Agency). Il sistema consente di caricare, dopo averla digitalizzata, la

mappa della zona in cui si dovrà operare e, mediante un software particolare,

georeferenziarla associando alla stessa la mole impressionante di informazioni dei

layers. In questo processo si devono necessariamente utilizzare immagini acquisite da

satellite o mediante aerofotografia; al di là che in molti casi le carte disponibili sono

in una scala troppo elevata per l’impiego tattico, queste non sono mai aggiornate

alla situazione reale: le immagini satellitari o fotografiche, invece, contengono un

dettaglio più elevato e, inoltre, sono aggiornatissime, indicando, per esempio, se un

ponte sul fiume è integro o è stato distrutto, informazioni indispensabili per

l’impiego militare.

(Fonte: Redazionale)

Annunciato Tekla Structures Rel.12

Tekla Corporation annuncia la nuova versione del software per la modellazione

3D. Tekla Structures 12 è uno strumento ancora più efficace in tutte le fasi del

processo di progettazione strutturale: progetto, disegno, fabbricazione, montaggio e

costruzione. Tekla Structures è una soluzione integrata basata sulle metodologie

proprie del BIM (Building Information Modeling). Consente di implementare l’intero

progetto dell’edificio utilizzando un singolo modello. La novità più significativa di

questa versione è rappresentata dall’introduzione di un’interfaccia di

programmazione aperta (API - Application Programming Interface) che permette di

interfacciare e integrare Tekla Structures con differenti applicazioni software nel

campo sia della progettazione che del calcolo. L’interfaccia API utilizza la nuova

tecnologia .NET Microsoft. Il processo integrato BIM di Tekla Structures è in grado

di rispondere alle esigenze di un numero sempre maggiore di utenti. Oltre

all’integrazione nei settori del progetto dell’acciaio, del cemento armato e del legno,

offre un supporto maggiore nella fase di Project Management, tipicamente

sviluppata dalle società di costruzione - EPC Engineering Procurement Constructors.

Ad esempio, tra le altre nuove funzionalità incluse in questa versione, si segnalano

la produzione automatizzata delle piante-fondazioni e la gestione a modello di

elementi Sub-Assembly tipicamente impiegati nella progettazione di ponti ed altre

opere non tradizionali. Oltre a ciò le nuove potenzialità contribuiscono a ridurre il

tempo necessario per la modellazione, l’elaborazione, la marcatura, la reportistica e

la stampa di parti, assiemi, sub-assiemi: gli oggetti del modello sono ora gestiti

con una struttura multilivello come richiesto dalla tendenza attuale, che predilige

edifici di tipo pre-engineered.

(Fonte: Tekla Corporation)

40

GEOmedia 3 2006


Tecnologia superiore, design superiore, performance superiore

Progettata con la più moderna tecnologia senza fili, la serie GPT-9000A usa la

tecnologia robotizzata più avanzata attualmente disponibile. Le caratteristiche del

sistema robotizzato della serie GPT-9000A contraddistinguono la sofisticata

tecnologia di Topcon, unica nel suo genere. La consolidata caratteristica one-touch

Quick-Lock (ricerca veloce con un tasto), che eccelle nella ricerca robotizzata del

prisma, ha fatto un altro passo avanti con il nuovo semplice sistema RC-3.

Tutti gli strumenti robotizzati richiedono la visibilità diretta tra lo strumento e l‘asta.

Ma ogni cantiere ha ostruzioni che possono bloccare il segnale di tracciamento. La

perdita dell’aggancio dello strumento comporta spreco di tempo prezioso nel

tentativo di riacquisire il prisma. Ma con il sistema Topcon RC-3 Quick-Lock, il

riaggancio del prisma si ottiene con la pressione di un solo tasto. Il nuovissimo e

leggerissimo RC-3 manda un segnale dall’asta allo strumento. Lo strumento rileva il segnale

automaticamente e ruota verso il prisma. É assolutamente affidabile e richiede molto meno tempo di un orientamento

manuale dello strumento. Questo significa operazioni di campagna più vantaggiose, produttive e veloci.

Il nuovo RC-3 fornisce 6 canali di comunicazione, così più sistemi robotizzati possono operare

simultaneamente in un sito.

Con il nuovo sistema RC-3 Quick Lock, è possibile utilizzare una tecnologia addizionale unica nel

suo genere, X-TRAC, in grado di combinare la tecnologia del segnale attivo RC3 e la tecnologia di

tracciamento standard del prisma così da garantirne un inseguimento costante e stabile. La serie GPT-

9000A offre misurazioni senza prisma superiori a qualsiasi altro strumento, è in grado di effettuare

misurazioni di precisione a distanze stupefacenti fino a 2000 metri. Questa capacità ha enormi

vantaggi per ogni utente, anche per coloro che non hanno mai misurato così lontano.

L’avanzata tecnologia utilizzata per misurare questa incredibile distanza fornisce anche benefici a

misure più brevi. Con un raggio di misurazione così concentrato, potrete avere determinazioni precise

persino su piccoli oggetti scuri. Dalle linee elettriche alle pareti rocciose e all’asfalto scuro, la nuova

serie Topcon GPT-9000A fornisce una misurazione senza prisma accurata ed affidabile.

(Fonte: Geotop)

A

ZIENDE e PRODOTTI


T

ERRA E SPAZIO

Esistono degli standards per ogni

cosa ed il mondo astronomico non è

da meno. Recentemente, tra le varie

definizioni che sono state aggiunte e

rivedute dalla IAU, la International

Astronomical Union, troviamo anche

quella che specifica quando

un corpo non stellare

deve essere

chiamato pianeta

oppure in altro

modo. Il risultato

di questa

revisione ha

portato ad un

risultato di forte

impatto emotivo,

almeno per chi è

cresciuto con la convinzione

che intorno al Sole ruotino 9

pianeti. Plutone infatti, il più lontano

di essi, è stato escluso dalla categoria

con poche probabilità che un giorno

possa rientrarvi.

Un nuovo

standard per il

Sistema Solare

una classificazione tra le stelle in

base a vari valori misurati dagli

osservatori. In campo planetario tutti

conosciamo termini quale pianeta,

asteroide, cometa, satellite, ma

l’avvento di strumenti di osservazione

sempre più potenti ha generato una

serie di scoperte che hanno richiesto

un’attenta revisione di questi termini.

di Fabrizio Bernardini

fosse solitario vista la sua prossimità

alla fascia nota come Kuiper Belt,

ricca di oggetti di dimensioni

interessanti. In breve la definizione

ristretta di Sistema Solare rischiava di

essere soggetta a continui

aggiornamenti, anche grazie alla

disponibilità di sensori sempre più

sofisiticati.

In un film non molto famoso, ma

ben fatto e ricco di spunti

interessanti (almeno per quanto

riguarda i lettori di questa Rivista),

Hugh Grant impersonava “Un inglese

salito su una collina e sceso da una

montagna”. Il film trattava

indirettamente della definizione che

stabilisce se un rilievo del terreno

debba essere, appunto, definito collina

oppure montagna. In questo caso la

definizione è effettuata in base alla

quota della sommità rispetto ad un

determinato riferimento.

Definizioni simili sono alla base di

tutti i settori della scienza e in campo

astronomico una delle più famose

definizioni (abbastanza fluida in realtà)

è quella data dal cosiddetto diagramma

di Hertzsprung-Russell che stabilisce

Il decimo pianeta

Qualche tempo fa grande risonanza fu

data alla scoperta di un oggetto ben

oltre l’orbita di Nettuno (si usa

Nettuno come riferimento perché

l’orbita di Plutone è in parte interna a

quella di Nettuno) denominato UB313

(o Xena, in via ufficiosa) più grande di

Plutone. Immediatamente i media si

entusiasmarono per la scoperta del

Decimo Pianeta, un termine in passato

usato per definire un elusivo, e mai

scoperto, possibile corpo planetario

interno all’orbita di Mercurio.

La resistenza ad includere UB313 nella

famiglia più eletta del Sistema Solare

è sempre stata elevata da parte dello

establishment astronomico, anche

perché l’oggetto non era detto che

La scoperta di Plutone

Un altro fattore meno noto è relativo

alla scoperta di Plutone da parte del

noto astronomo Clyde Tombaugh nel

1930. Tombaugh effettuò una ricerca

fotografica dettagliata dove calcoli

avevano predetto la possibile presenza

di un pianeta ignoto in base alle

variazioni misurate nelle predizioni

relative al moto di Nettuno. La ricerca

ebbe successo è Tombaugh venne

immortalato nella storia.

Quello che è meno noto è che diverse

ricerche sembrano portare alla

conclusione che gli effetti rilevati sul

moto di Nettuno non potessero essere

causati da Plutone, il quale si rivelò

dapprima essere addirittura più piccolo

della nostra Luna, e poi orbitato da

un satellite più piccolo, ma di

dimensioni comparabili, Caronte.

La riscoperta di Cerere

Qui sopra, i corpi del contenzioso - Immagine cortesia di: International Astronomical Union

In alto, Targa dalla "passeggiata dei Pianeti" presso la Washington University a St. Louis, Missouri

All’interno della fascia degli asteroidi,

che marca il confine (tra Marte e

Giove) tra il cosiddetto Sistema Solare

Interno e quello Esterno, esiste

l’asteroide Cerere, scoperto nel 1801

da Giuseppe Piazzi. Cerere ha un

diametro di quasi 1000 Km e contiene

un terzo della massa di tutta la fascia

asteoroidale.

Con la scoperta di UB313 la IAU

decise inizialmente di considerare

anche Cerere come un pianeta

portando così il totale addirittura ad

undici. Inoltre la proposta conteneva

anche quella di considerare Caronte

42

GEOmedia 3 2006


Il nuovo Sistema Solare disegnato dalla International Astronomical Union; in alto i pianeti,

in basso i pianeti nani, Plutone UB313 e Cerere.

Immagine cortesia di: International Astronomical Union/NASA

stesso, il satellite di Plutone, come un

pianeta, definendo cosi’ Plutone-

Caronte come un pianeta binario

(analogamente ai sistemi stellari binari,

tripli e multipli che costellano la

galassia). La proposta non fu accettata,

e la discussione è rimasta aperta fino

a questa estate.

24 Agosto 2006

Considerate tutte le questioni e tutti i

dubbi, l’Unione Astronomica

Internazionale ha deliberato in tale

data che un corpo celeste per essere

un pianeta del Sistema Solare deve:

essere (abbastanza logicamente) in

orbita attorno al Sole;

avere sufficiente massa da assumere

una forma quasi sferica;

essere stato in grado di ripulire il suo

vicinato.

L’ultimo termine, così riferito dalla

Commissione IAU, si riferisce al fatto

che il proposto pianeta deve essere

capace di eliminare gli altri corpuscoli

o planetesimi che orbitano intorno alla

sua orbita, ripulendo per così dire la

propria strada attorno al Sole.

Questa definizione ha istantaneamente

declassato Plutone, Caronte e Cerere

alla categoria di Pianeti Nani,

lasciando gli altri otto in quella dei

Pianeti Classici. Plutone (e Caronte

che lo orbita) non hanno soddisfatto la

terza condizione a causa della loro

vicinanza alla fascia di Kuiper che

contiene oltre a Plutone anche almeno

altri 800 oggetti identificati (tra cui

Sedna, un altro corpo che per breve

periodo i media vollero immortalare

come nuovo pianeta).

Tutti gli altri oggetti, incluse le

comete, sono considerati come Corpi

Minori.

E il 16 Agosto 2006?

Lo scalpore della notizia è

apparentemente dovuto anche alla

proposta preliminare, datata 16 Agosto,

nella quale si definivano tre classi di

oggetti: pianeti, plutoni, pianeti nani e

corpi minori. Plutone avrebbe fatto

parte della categoria dei plutoni e

sarebbe stato salvato come pianeta.

La diatriba si è subito accesa con

fazioni che supportano ancora questa

definizione preliminare per una serie

di buone ragioni, controbilanciate dalle

buone ragioni per la risoluzione finale.

Il sito della IAU riporta entrambe le

proposte in modo abbastanza confuso

per chi non è avvezzo a certe questioni

burocratiche e questo può aver

incrementato la fantasia dei media.

Conclusioni

Non è detto che la vicenda non abbia

ulteriori sviluppi. Ad esempio una

discussione accesa deriva dal fatto che

la Luna (e altri satelliti dei giganti

gassosi) potrebbero definirsi in tutto e

per tutto come pianeti, se non fosse

che orbitano intorno a corpi più

grandi.

Intanto pensiamo alla sonda New

Horizons (una missione ambiziosa che

ha avuto un cammino molto difficile),

lanciata il 19 gennaio 2006 verso

Plutone con arrivo previsto per il

2015 e che reca a bordo un campione

delle ceneri di Tombaugh. La sua

storia sarà quella de “La sonda che fu

lanciata verso un Pianeta Classico e

fotografò un Pianeta Nano”? Chissà

però che le sue scoperte non ribaltino

ancora la planimetria del Sistema

Solare…

Riferimenti

Il diagramma H-R:

http://en.wikipedia.org/wiki/Hertzsprung-

Russell_diagram

Un buon punto di partenza:

http://en.wikipedia.org/wiki/2006_redefinition_of_p

lanet

La risoluzione provvisoria del 16 Agosto:

http://www.iau2006.org/mirror/www.iau.org/iau060

1/iau0601_release.html

La risoluzione finale del 24 Agosto:

http://www.iau2006.org/mirror/www.iau.org/iau060

2/iau0602_resolution.html

Alcuni commenti:

http://www.ifa.hawaii.edu/faculty/jewitt/kb.html

La sonda New Horizons:

http://en.wikipedia.org/wiki/New_Horizons

Autore

FABRIZIO BERNARDINI

fb@aec2000.eu

T

ERRA E SPAZIO


R

ECENSIONE

Mappature

geologiche

italiane

di Marco Pantaloni

Il 23 giugno 2006, presso la Sala

Conferenze dell’Agenzia per la

protezione dell’Ambiente e per i

Servizi Tecnici (APAT) è stato

presentato il volume “Mapping Geology

in Italy”.

La finalità del volume è quella di

esemplificare, attraverso i 38 contributi

prodotti da oltre un centinaio di autori

italiani, europei ed extraeuropei, l’iter

concettuale e metodologico che

presiede alla realizzazione di indagini

geologiche sul territorio ed alla loro

restituzione cartografica.

Per tale motivo sono state

sperimentate differenti metodologie, sia

di acquisizione dei dati che di

restituzione cartografica, mirate a

coprire i numerosi settori delle Scienze

della Terra.

Tutti i contributi pubblicati, infatti,

hanno in comune la produzione di

specifiche cartografie, concentrando

l’attenzione su aree del territorio

nazionale considerate rappresentative

dei principali caratteri della geologia

stratigrafica e strutturale, della

geologia del Quaternario e del

vulcanismo, non trascurando i temi

relativi alla geologia dei fondali

marini.

L’ente sponsorizzatore del progetto, il

Servizio Geologico d’Italia/Dipartimento

Difesa del Suolo dell’APAT, è, da oltre

130 anni, l’unico organo cartografico

dello Stato deputato alla

rappresentazione geologica del

territorio nazionale, ed è quindi il

soggetto più sensibile rispetto

all’evoluzione metodologica di raccolta

e rappresentazione dei dati geologici.

L’idea del volume prende avvio proprio

dalle numerose innovazioni che

vengono suggerite durante la

realizzazione del progetto di

cartografia geologica nazionale alla

scala di 1:50.000 (progetto CARG) che

il Servizio Geologico d’Italia sta

realizzando da alcuni anni.

I contributi che compongono il

volume sono organizzati in aree

tematiche: un primo gruppo di

contributi si occupa dell’analisi del

territorio interessato dalla geologia e

dalla morfogenesi recente (analisi dei

depositi quaternari, geologia marina,

geomorfologia e neotettonica), mentre

un’altra serie di lavori sviluppa metodi

legati alle successioni vulcaniche

recenti ed attuali.

Si passa poi all’analisi delle classiche

successioni appenniniche mesocenozoiche,

analizzandole sotto

l’aspetto tettono-stratigrafico e

cinematico e si prosegue poi con un

argomento molto attuale: lo studio

delle deformazioni del basamento

alpino e le possibili modalità di

rappresentazione cartografica. Rispetto

agli argomenti fin qui affrontati spicca

lo sviluppo di metodologie di

rappresentazione tridimensionali, che,

proprio riferendosi agli obiettivi

dell’opera, sono ottimi elementi mirati

alla rappresentazione completa e

coerente dei dati, oltre che alla

facilitazione della lettura delle strutture

geologiche più o meno complesse.

La conclusione dell’opera è affidata

alla rappresentazione cartografica di

due particolari geositi: considerando

che l’Italia è uno dei paesi d’Europa la

cui storia geologica è la più completa

e complessa, i due esempi riportati

rappresentano un elemento di

sensibilizzazione alla tutela e

conservazione del patrimonio geologico

italiano.

Motivo conduttore di quasi tutti i

contributi è l’imponente uso di

tecnologie digitali sia nella fase di

acquisizione dei dati che nella loro

rappresentazione, senza però ridurre o

trascurare l’indispensabile fase di

raccolta dei dati (rilevamento

geologico) di campagna, indice di un

lavoro qualitativamente accurato.

L’opera, pur riunendo in un unico

volume una serie di carte geologiche,

non si presenta come una raccolta

cartografica, ma presenta ed illustra,

in maniera didattica e divulgativa,

nuovi modelli metodologici, guidando il

lettore attraverso i singoli percorsi di

riconoscimento ed interpretazione dei

dati alla base della stessa cartografia.

Il pregio dell’opera, oltre che

nell’accurata veste grafica e nella

rigorosa scelta della significatività dei

singoli contributi, consiste anche nel

taglio didattico che gli editori hanno

voluto dare; l’obiettivo di fornire agli

studiosi, ai ricercatori, ai tecnici e,

non ultimi, agli studenti delle diverse

discipline afferenti alle Scienze della

Terra, un moderno strumento di

analisi territoriale è stato

brillantemente raggiunto.

Giorgio Pasquaré & Corrado

Venturini (Eds.), Gianluca Groppelli

(Ass.t Ed.)

Mapping Geology in Italy

SEL.CA. – Firenze 2004

336 pagine

44

GEOmedia 3 2006


2006

A GENDA

19-22 settembre

ISPRS Commission III

Symposium

“Photogrammetric

Computer Vision PCV’06”

Web:

www.commission3.isprs.org

www.ipb.uni-bonn.de/isprs/pcv06

25-27 settembre

ISPRS Commission V

Symposium

“Image engineering and

vision metrology”

Web: www.commission5.org

27 settembre

Roma, Palazzetto Mattei in

Villa Celimontana

h. 17:00 Aula “Giuseppe

Dalla Vedova”

I pomeriggi della Società

Geografica Italiana

“Disegnare il mondo, ricamare

il mondo - Le donne

e le carte geografiche”

Web: www.societageografica.it

27-30 settembre

ISPRS Commission IV

Symposium

“Geospatial Databases for

sustainable development”

Web:commission4.org

28 settembre - 4 ottobre

Erice, TP - Centro per la cultura

scientifica Ettore Majorana

Workshop ”Geophysics and

Microgeophysics Applied

to the Safeguard of

Cultural and

Archeological Patrimony”

EMFCSC - Ettore Majorana

Foundation and Centre for

Scientific Culture

8-13 ottobre

Monaco, Germania

FIG XXIII Congress and

XXIX General Assembly

Web:

www.fig2006.de

Email:

congress.director@fig2006.de

6-8 Novembre 2006

Atene, Grecia

Hilton Hotel

21 European ESRI User

Conference

Web: www.marathondata.gr

15 novembre

GIS Day Giornata Mondiale

dei Sistemi Informativi

Geografici

Web: www.gisday.com /

www.esriitalia.it/gisday2006

GISItinera 2006 & Business Intelligence

Nell’ambito di GISItinera 2006 ESRI Italia e Microsoft,

in collaborazione con VALUE LAB, organizzano il

workshop “Dall’analisi geografica alla Business

Intelligence: il valore di una soluzione integrata”.

L’evento (Milano - 26 Settembre, Roma - 28 Settembre)

si svolge nell’arco di mezza giornata ed è principalmente

rivolto a tutti coloro che nella media e grande azienda

sono interessati a soluzioni di Business Intelligence e

analisi geografica dei dati.

L’ingresso è gratuito previa iscrizione sul sito

www.gisitinera.it, alla sezione workshop tematici.

14-17 novembre

Bolzano, Fiera di Bolzano

10 aConferenza

Nazionale ASITA

Web: www.asita.it

Email: conferenza@asita.it

MANIFESTO PER LA

AUTHORITY GEODETICA ITALIANA

Dal convegno: "Reti di Stazioni Permanenti GNSS e Servizi di Posizionamento per l’e-Government"

Roma 20 marzo 2006

I RAPPRESENTANTI DEL MONDO ACCADEMICO E SCIENTIFICO,

DI ISTITUZIONI CENTRALI E LOCALI,

DI AZIENDE PUBBLICHE E PRIVATE E DEL MONDO PROFESSIONALE,

COINVOLTI NELL’ACQUISIZIONE, GESTIONE E DIFFUSIONE

DI INFORMAZIONI TERRITORIALI GEOREFERENZIATE

CONSIDERATA

L’URGENZA DI UN RIORDINO DELLE ATTIVITÀ CONNESSE E FINALIZZATE

ALL’ISTITUZIONE DI UN SERVIZIO DI POSIZIONAMENTO GEODETICO

IN AMBITO NAZIONALE

E

L’URGENZA DI FORNIRE ALLA COLLETTIVITÀ

UN CORRETTO E CERTIFICATO SUPPORTO

ALLE DECISIONI INERENTI IL GOVERNO DEL TERRITORIO

PROPONGONO

L’ISTITUZIONE DI UNA AUTHORITY INDIPENDENTE

PER IL SERVIZIO DI POSIZIONAMENTO GEODETICO

E LE SUE APPLICAZIONI GEOGRAFICHE

Aderite numerosi

www.commissionegeodetica.it

GEOmedia 3 2006 45


Abbonamento

per l’edizione

2006 di GEOmedia

5 numeri + 3 Speciali....... 45

Tipo di organizzazione

Attività primaria

Società di ingegneria Cartografia

Consulenza

Rilievi GPS

Formazione

Topografia, Geodesia

Università

Catasto

Produttore

GIS/SIT

Assoc. categoria

Ingegneria del territorio

PAC

Protezione ambientale

PAL

Banche dati territoriali

Ente parco

Formazione

Comunità montana

Editoria

Uff. Tecnico

Consulenza

Altro _ _ _ _ _ _ ____ Altro _ _ _ _ _ _ ____

I dati forniti saranno utilizzati in conformità con le vigenti norme sulla privacy (d.lgs 196/03)

CARTOLINA DI ABBONAMENTO

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Credito Bergamasco S.p.a. - 89 Filiale di Roma

Intestato a: A&C 2000 s.r.l. Div. Geo4all

Conto corrente postale n. 67876664 intestato a: A&C 2000 S.r.l.

Bonifico bancario alle seguenti coordinate:

Abi: 7601 Cab: 3200 C/C: 67876664

Banco Posta S.p.a intestato a: A&C 2000 S.r.l.

Da inviare completo delle informazioni + allegata copia di pagamento

Spedire la cartolina in busta chiusa a: Geo4all - Via C.B. Piazza, 24 - 00161 Roma oppure inviarla via Fax ai numeri 06.97252602 - 06.44244965 o via E-mail all’indirizzo info@geo4all.it



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