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✔ L’integrazione del GPS con i
sistemi di prossima generazione
✔ Il TomTom topografico come sistema di
ausilio al rilievo territoriale e geotopografico
✔ I risultati del progetto
Archeomar
✔ Tutorial GPS
7 a ed ultima parte
✔ Plutone: storia di
un ex pianeta
FOCUS
6
14
Il GPS 3G - L’evoluzione del sistema GPS e l’integrazione con i sistemi di posizionamento
di prossima generazione
DI DOMENICO SANTARSIERO E ROBERTO CAPUA
Il GPS 3T - Il TomTom Topografico come sistema di ausilio al rilievo territoriale
e geotopografico A CURA DELLA REDAZIONE
Direttore
RENZO CARLUCCI
direttore@rivistageomedia.it
Comitato editoriale
FABRIZIO BERNARDINI, VIRGILIO CIMA,
LUIGI COLOMBO, MATTIA CRESPI,
MAURIZIO FAVA, SANDRO GIZZI,
LUCIANO SURACE, DONATO TUFILLARO
Direttore Responsabile
DOMENICO SANTARSIERO
sandom@geo4all.it
Hanno collaborato a questo numero:
RAFFAELE APUZZO
FABRIZIO BERNARDINI
FULVIO BERNARDINI
VALENTINA BINI
MARCO CAMIRRO
ROBERTO CAPUA
ROBERTA CARTA
VITTORIO GRASSI
MARIA TERESA LETTIERA
MARCO MATALONI
ALBERTO MONACHESI
ANGELO SERRI
MARCO PANTALONI
DOMENICO SANTARSIERO
LAURA SEBASTIANELLI
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Progetto grafico e impaginazione
DANIELE CARLUCCI
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della Rivista non costituiscono disdetta dell’abbonamento a
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del numero successivo.
10 La Thales Navigation diventa Magellan - La società Geografica Italiana sotto le stelle
- Smart-1 impatta il suolo lunare - Gli Indiana Jones del GPS - E’ disponibile il tour
online per scoprire Galileo - Paolo Nespoli assegnato alla missione STS-120
16
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38
MERCATO
REPORTS
La tutela dei beni del Mare Nostrum - Il progetto Archeomar
DI FULVIO BERNARDINI
BE Conference Europe 2006 DI FULVIO BERNARDINI
Il Master Plan turistico del territorio del Gal Sibilla
DI A. MONACHESI, A. SERRI, M. MATALONI
28 Tutorial GPS 7 a Parte - Qual’e il software di post-elaborazione migliore?
DI VITTORIO GRASSI
34
TUTORIAL
CARTOGRAFICA
Carta Geologica d’Italia 1:50.000 - Stato d’attuazione del Progetto CARG
DI M.T. LETTIERA, R. CARTA, R. APUZZO
AZIENDE E PRODOTTI
Topcon presenta GMS-2, il nuovo ricevitore GNSS - TomTom lancia TomTom
Navigator 6 - TanDEM-X per il futuro dei rilievi da satellite - Real Time Rome: una spia
per i comportamenti dei romani - La tecnologia GIS al fianco dei nostri soldati in Libano
- Annunciato Tekla Structures Rel. 12 - Tecnologia Superiore, design superiore, performance
superiore
TERRA E SPAZIO
42 Un nuovo standard per il sistema solare DI FABRIZIO BERNARDINI
RUBRICHE
4 EDITORIALE
44 RECENSIONE
45 AGENDA
Editore
Domenico Santarsiero
Registrato al tribunale di Roma con il N° 243/2003
del 14.05.03 (già iscritto al Tribunale di Rimini N° 18/97
del 31.10.97)
ISSN 1386-2502
Stampa
IGER • Istituto Grafico Editoriale Romano
V.C.T. Odescalchi, 67/a - 00147 Roma
Tel. 06/510774/1 - Fax 06/5107744
Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità
dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del contenuto
di questo numero della Rivista in qualsiasi forma e
con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico,
ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati,
senza il consenso scritto dell’editore.
Il GPS 3T ed il GPS 3G, applicazioni serie di una tecnologia che sta
sempre più rivoluzionando i concetti di posizione e di luogo.
Ma anche Geocaching, dimostrazione delle infinite possibilità, anche
di svago, che uno strumento come il GPS porta con se.
E
DITORIALE
Geomatici
Ambientali
E’ il momento di aprire gli occhi.
Sono ormai più di 20 anni che la nostra attenzione di Cartografi e Topografi viene distolta dal vero obiettivo
per essere attratta più dai contenitori che dai dati stessi.
Il dubbio che ci viene è dovuto al dilagare di contenitori informatici di dati, agli enormi investimenti che su di
essi rovesciamo trascurando invece gli investimenti per alimentare e aggiornare il contenuto dei sistemi
informativi.
La tecnologia che ci è venuta in ausilio ha aperto frontiere prima inesplorate per il rilievo dei Dati Territoriali,
mentre l’incontro multidisciplinare creato dall’informatica ha consentito un dialogo più stretto tra Rilevatore del
dato e Utilizzatore dello stesso.
Ma c’è un problema: il mezzo informatico, che rappresenta il trade union tra i due, sta assumendo un ruolo
imponente forse dovuto, spesso si mormora tra gli addetti al settore, proprio ai numerosi problemi da risolvere e
che lui stesso crea.
Il mercato dell’informazione geografica si sta evolvendo velocemente con operazioni finanziarie di alto livello,
quali le acquisizioni delle ditte del settore. Tra le ultime citiamo Hexagon per Leica Geosystem, Microsoft per
Vexcel, Shah Capital Partners per Thales (che ora si rinominerà in Magellan) ed infine Hellman&Friedman e
Texas Pacific Group per Intergraph.
Il mercato finanziario privato punta all’acquisizone del dato territoriale di base, all’acquisizione dei diritti di
distribuzione e al mercato degli strumenti per la sua produzione.
Il grande investimento per i contenitori dei dati (che dovremmo chiamare più propriamente sistemi informativi)
rimane invece appannaggio delle Pubbliche Amministrazioni. In Italia il CNIPA ci informa che la spesa generale
per i servizi e beni esterni di informatica nel 2005 ha superato i 3 miliardi di Euro (e sono escluse da questo
conteggio le Amministrazioni locali: regioni, provincie, comuni).
Ma il futuro sembra sempre più assetato di geo-informazioni e lo dimostra il fatto che anche Google ha investito
nell’informazione geografica acquisendo diritti di immagini satellitari da distribuire in tutto il mondo,
intimorendo i grandi produttori di software quali ESRI, Intergraph, Bentley o Autodesk che iniziano ad
avvalorare formati di interscambio con Google. In un’intervista a Gim International, Jack Dangermond (fondatore
di ESRI) afferma che comunque le limitate funzionalità GIS di Google Earth lasceranno sempre spazio ai sistemi
GIS veri e propri. Sta di fatto che ora è possibile sovrapporre qualsiasi strato informativo georiferito sulla base
satellitare di Google e non è escluso che a breve termine possa diventare il riferimento di tutti i sistemi GIS,
agendo come un vero acceleratore geomatico.
Un acceleratore cioè della diffusione della necessità della conoscenza del territorio da parte di tutti, che possa
riappacificare la nostra coscienza sul rapporto tra uomo e ambiente.
L’auspicio è che ciò possa condurre presto ad interventi (o meglio non-interventi) che possano portare alla
ricostruzione del territorio verso l’equilibrio ecosistemico di cui ha bisogno per mitigare i rischi idrogeologici,
sismici, meteoclimatici e atmosferici che in questo momento affliggono in maniera così grave l’umanità.
Il nostro contributo di geomatici è pronto, nel momento in cui la nostra attività è prevalentemente rivolta alla
documentazione vera dello stato in cui si trovano i luoghi.
Ed è per questo che rinnoviamo l’appello all’adesione al Manifesto per la Commissione Geodetica Italiana, per
far si che l’attenzione venga riportata nella corretta direzione alla qualità del dato e non solo al suo contenitore.
WWW.COMMISSIONEGEODETICA.IT
Buona lettura
Renzo Carlucci
Lettere alla Redazione di Geomedia possono essere spedite a: Redazione GEOmedia, via mail all’indirizzo
redazione@geo4all.it, oppure via web all’indirizzo www.geo4all.it/geoportal.
4
GEOmedia 3 2006
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F
OCUS
Il GPS 3G
Con l'avvento della nuova
generazione di apparati GPS si
vanno delineando nuove soluzioni
basate sul concetto del 3G e su
diverse altre novità ed
avanzamenti tecnologici.
3G è la sigla che indica la
capacità degli apparati di ricevere
e impiegare per il posizionamento
le tre costellazioni GPS, Glonass e
Galileo che nel giro di qualche
anno saranno modernizzate o
completate. Nell'articolo segue una
breve carrellata sulle tecnologie e
sulle altre novità, oltre a qualche
informazione sulle soluzioni delle
aziende leader, tra le quali è
doveroso citare la SEPTENTRIO
(www.septentrio.com) che si pone
come unica azienda europea già
attiva nella produzione di apparati
3G e NOVATEL (www.novatel.com)
che ha già realizzato il primo
apparato per il test dei segnali
inviati da Giove-A, primo satellite
del nuovo sistema di
posizionamento europeo GALILEO.
Siamo nel 2006, e sono ormai
più di 20 anni che ci
occupiamo di come funzionano,
come si usano e come si trattano i dati
GPS. Certamente oggi abbiamo
superato quasi del tutto i problemi di
ieri: potenza di calcolo, durata
dell’alimentazione, tempi di misura e
ingombro degli apparati sono gli aspetti
più evidenti e grossolani dell’evoluzione
del GPS, ma possiamo affermare con
certezza che in questi 20 anni abbiamo
assistito ad almeno 2-3 rivoluzioni nel
campo del posizionamento da satellite,
che per lo più hanno significato
posizionamento geodetico con il sistema
GPS. Ma le rivoluzioni cosi come gli
errori sono figlie di tanti padri e madri,
e cosi le rivoluzioni del GPS sono
andate di pari passo con quelle dei PC
e di tante altre facility del mondo
legato all’Information Technology (IT) e
alla sua componente di communication
(ITC). Pertanto non ci meraviglia più di
tanto assistere ad una forsennata gara
tra le aziende leader del settore ad
affermare che il loro prodotto sia il
migliore, il più innovativo ed allo stato
dell’arte rispetto a quello della
concorrenza.
L’evoluzione del sistema GPS e
l’integrazione con i sistemi di posizionamento
di prossima generazione
Per quanto ci riguarda esistono
aziende che sono leader del settore da
sempre, ed esistono prodotti più o
meno interessanti; c’è chi è vestito di
verde e chi è vestito di giallo o di
rosso, ma un prodotto non si sceglie in
base al colore, ma in base a molteplici
altri fattori, non ultimo quello umano e
di chi vende effettivamente il prodotto,
dell’assistenza dopo l’acquisto o di chi
non da nessuna spiegazione al
riguardo. E’ questa solo la prima parte
di un sistema che, se ad esempio
dovessimo trovare a lavorare per un
cliente esigente, imporrà di comprare
l’opzione adeguata al caso.
Dopo questa introduzione, il lettore
si starà chiedendo quali sono dunque
le vere novità nei sistemi di
posizionamento di ultima generazione,
o perlomeno quali sono le rivoluzioni
annunciate dalle principali aziende del
settore.
Figura 1 - I sistemi GNSS in grado di
operare con più costelazioni. Qui sopra il
sistema GX1230 di Leica. Di lato, il
sistema R8 di Trimble in alto, e il sistema
GR-3 di Topcon in basso
di Domenico Santarsiero e Roberto Capua
Bene, la vera novità si chiama 3G,
ed è stata presentata lo scorso anno
nell’ambito del salone europeo
INTERGEO dalla Topcon, un’azienda
che sul concetto di 3G ha esperienza
da vendere, visto che è l’azienda leader
per quanto riguarda integrazione del
GPS e del GLONASS; Ovviamente le
novità dalle altre aziende non si sono
fatte attendere e, a meno di un anno
da INTERGEO 2005, la Trimble prima
e la Leica poi, hanno anch’esse
presentato sistemi in grado di tracciare
ed acquisire anche i segnali della
costellazione di satelliti GLONASS,
preparandosi così alla nascita del
futuro sistema europeo GALILEO.
Ma come è stata concepita questa
grande novità nel campo dei ricevitori
geodetici?
Potremmo dire in prima istanza che
la novità è solo e soprattutto di tipo
commerciale, e che in realtà
6
GEOmedia 3 2006
F OCUS
l’innovazione è quasi nulla se si
guarda ad una tipologia di ricevitori
già da molti anni in commercio.
Infatti la soluzione commerciale è
stata ideata mettendo nei nuovi
ricevitori uno stadio di RF (radio
frequenza) in grado di gestire e
tracciare dai 50 ai 90 canali,
costruendo un sistema DSP (Digital
Signal Processor) in grado di
configurare questi canali su frequenze
diverse a seconda delle esigenze
operative e commerciali, realizzando un
upgrade del firmware della componente
navigation processor in grado di
effettuare i calcoli di navigazione e di
ricostruzione dei segnali di fase,
indipendente dal segmento spaziale.
In questo modo quindi, dal punto
vista commerciale e tecnico ogni
azienda è in grado di affrontare la
sfida sul nuovo mercato del sistema
europeo Galileo e nel contempo
usufruire dei vantaggi di una
costellazione in via di riorganizzazione
come il GLONASS. Ma vediamo nel
seguito dell’articolo gli aspetti salienti
dell’innovazione del sistema GPS, di
GALILEO e di altri importanti aspetti
nel campo delle applicazioni per il
mercato consumer.
L’innovazione nel mercato
delle soluzioni basate sul
posizionamento satellitare
Il mondo delle applicazioni GNSS sta
esplodendo in questi ultimi anni.
L’avvento di nuovi segnali (GPS L2C,
L5), e di nuove costellazioni (Galileo),
il ripristino della costellazione
GLONASS oltre alle economie di scala
che deriveranno dalla integrazione dei
ricevitori GNSS all’interno dei
terminali cellulari GSM, GPRS ed
UMTS, provocheranno una esplosione
del mercato che avrà impatti rilevanti
sia sulle applicazioni consumer che
professionali. Inoltre, nuovi sistemi di
augmentation satellitari in grado di
fornire prestazioni a livello RTK stanno
per affiancare i classici sistemi di
posizionamento con codice ed integrità
WAAS, EGNOS (e le sue evoluzioni con
SISNET) ed MSAS.
I nuovi sistemi in fase di evoluzione,
si basano principalmente sull’impiego
di una modellistica avanzata sia degli
errori di clock che dei dati ionosferici,
cosi come nel sistema Starfire o nei
sistemi avanzati quali la rete RTK
Mondiale gestita dalle aziende del
comparto marine positioning come
Fugro, e sull’integrazione di innovativi
algoritmi per la soluzione delle
ambiguità di fase, come il WARTK-3.
Inoltre, grandi sviluppi si stanno
avendo nel settore orientato alle
applicazioni per il grande pubblico,
tramite l’avvento delle tecnologie A-
GPS (Assisted GPS) che permette di
ottenere buone prestazioni di
positioning anche in zone dove il
segnale è debole o caratterizzati da
notevole multipath (Canyon urbani,
Indoor, ecc.). Tale tecnica, basata sulla
fornitura di informazioni del messaggio
di navigazione GPS (in particolare
effemeridi e clock) dall’esterno (es.
tramite GSM) e sull’allungamento del
periodo di integrazione del segnale per
la fase di ricerca del codice sul
ricevitore utente, permette l’acquisizione
di segnali con SNR inferiore fino a 30
dB rispetto al livello nominale del
GPS. Tale tecnologia permette, inoltre,
la riduzione del TTFF (Time To First
Fix, normalmente nell’ordine dei 40s in
cold start) grazie alla riduzione dello
spazio di ricerca (nel dominio della
frequenza e del ritardo del codice),
nonché una rilevante riduzione del
consumo di energia (argomento
particolarmente sensibile per
applicazioni mass market con
integrazione di chipset GPS all’interno
dei terminali cellulari).
Il GPS L2C è il primo segnale del
cosiddetto GPS Modernizzato trasmesso
dal satellite 53 (PRN 17, blocco IIR-M),
lanciato il 26 Settembre 2005. Questo
segnale è di notevole interesse per le
applicazioni indoor, poiché fornisce
caratteristiche di margini di Cross-
Correlazione elevati e codici multipli
(CM e CL) nella stessa banda.
Il segnale L5, che dovrebbe essere
disponibile nel 2008, fornirà un segnale
(Pilot Tone) privo di messaggio di
navigazione e più robusto rispetto
all’attuale L1, dando un notevole
supporto alle applicazioni A-GNSS. Uno
dei problemi fondamentali dei nuovi
ricevitori per applicazioni A-GNSS e
per l’integrazione all’interno dei
terminali mobili di chipset GPS, è
quello della realizzazione all’interno
degli stessi di banchi di correlatori
paralleli di notevoli dimensioni in
grado di accelerare notevolmente la
fase di ricerca del codice in ambienti
Indoor. Esistono realizzazioni di chipset
con 16000 correlatori, mentre l’utilizzo
di DSP in modalità store-and-process
fornisce soluzioni di notevole interesse.
Mentre nei normali ricevitori GPS, la
necessità di accedere ai correlatori ogni
millisecondo implica un carico notevole
per la CPU, includendo hardware
dedicato per l’integrazione a lungo
termine è possibile realizzare una
ottimizzazione del carico della
componente in questione. Anche questo
è un aspetto importante per
l’integrazione dei chipset GPS
all’interno dei terminali cellulari.
Il futuro dei sistemi di
posizionamento rimane comunque
legato alla soluzione di tre
problematiche fondamentali:
✓ l’aumento della disponibilità e
continuità di servizio
(posizionamento in zona urbana)
✓ la realizzazione di chipset a basso
consumo
✓ un netto abbassamento dei costi dei
ricevitori in fascia professionale
E’ prevedibile quindi che come in
ogni settore di Business, la domanda di
servizi avanzati a valore aggiunto vada
sempre più crescendo, mentre il
posizionamento di precisione in
modalità RTK diventerà nel giro di
alcuni anni un requisito indispensabile
per applicazioni di tipo consumer (es.
Guida Automatica, applicazioni di
friends finding, ecc.), mentre l’effetto
legato dall’economia di scala si
ripercuoterà indirettamente anche nel
mercato dei ricevitori di fascia medioalta,
come la nuova generazione dei
ricevitori 3G (GPS, GLONASS,
GALILEO).
Per ciò che riguarda il consumo di
potenza, l’ottimizzazione dei carichi
della CPU tramite sistemi di gestione
dei processi dei chipset avanzati (es. i
nuovi chipset SiRF Start IIe/LP o
nuovi prodotti innovativi prodotti nella
scia delle ricerche per il futuro sistema
Galileo, come Nemerix) ha portato già
da oggi all’immissione sul mercato di
chipset GPS ultra-low-power.
Il sistema Galileo
Il 28 Dicembre 2005, dal
Cosmodromo di Baikonur, è stato
lanciato il primo satellite di Test
Galileo, denominato GIOVE-A (Galileo
In-Orbit Validation Element-A), che ha
iniziato a trasmettere il segnale di
navigazione nei primi giorni di
Gennaio 2006.
La costellazione Galileo completa
prevede 30 satelliti (27 + 3 di riserva)
disposti su tre piani orbitali ad
un’altezza di circa 23000 Km, con
un’inclinazione di 56° ed un periodo
orbitale di 14 ore e 4 min.
GEOmedia 3 2006 7
F OCUS
Sistema
Tale costellazione è stata progettata
in modo da garantire una copertura
anche a latitudini superiori a 75°
(contrariamente alla copertura
attualmente fornita dal GPS). Il
sistema prevede un payload in grado
di fornire servizi interoperabili con il
sistema di Search And Rescue
COSPAS-SARSAT. Il sistema integrerà,
inoltre, il servizio di Integrità fornito
attualmente da EGNOS. Galileo è stato
progettato per costituire il sistema di
navigazione satellitare Europeo, con
scopi commerciali e civili, indipendente
ed interoperabile con le altre
costellazioni GNSS, in particolare con
il GPS.
I servizi previsti da Galileo sono i
seguenti:
Open Service (OS): servizio gratuito
Galileo
GPS
Figura 2 - Il Sistema Galileo - Immagine cortesia di: ESA-J.Huart
Banda di
frequenza
Lunghezza
del Codice
Chip Rate
(Mcps)
ed aperto per applicazioni Mass-
Market, interoperabile con gli attuali
sistemi GNSS (es. L1 per GPS)
Safety of Life Service (SoL): sevizio
certificato per applicazioni a rischio
vita (es. aviazione) con Garanzia di
Servizio (Service Guarantee) ed
Integrità
Commercial Service (CS): servizi a
valore aggiunto (posizionamento di
precisione, capacità di broadcasting
di dati, autenticazione, Service
Guarantee
Public Regulated Services (PRS):
segnale criptato, per applicazioni
governative
Nella seguente Tabella viene
riassunto la caratteristica dei segnali
Galileo e GPS.
Modulazione
Messaggio di
Navigazione (sps)
Si: 50
E5a-I
E5a-Q
E5b-I
10230
10230
10230
10.23
10.23
10.23
ALTBOC
(15,10)
No: Pilot Tone
Si: 250 (data broadcast)
E5b-Q 10230 10.23 No: Pilot Tone
E6a Non disponibile 5.115 BOCcos(10,5) Si
E6b-I Non disponibile 5.115 BPSK(5) 1000
E6b-Q Non disponibile 5.115 BPSK(5) No: Pilot Tone
L1A Non disponibile 2.5575 BOCcos(15,2.5) Si
L1B 4096 1.023 BOC(1,1) Si: 250 (data broadcast)
L1C 8192 1.023 BOC(1,1) No: Pilot Tone
L5-I 10230 10.23 BPSK(10) Si: 1000
L5-Q 10230 10.23 BPSK(10) No: Pilot Tone
L2C CM: 10230,
CL: 767250
0.5115 in
TDM
BPSK(1) CM: 50, GL:
Pilot Tone
L2 P-Code 7 g 10.23 BPSK(10) Si
L2 M-Code Non disponibile 5.115 BOC(10,5) Non disponibile
L1 C/A 1023 10.23 BPSK(1 Si: 50
L1 P 7 g 10.23 BPSK(10) Si: 50
L1 M Non disponibile 5.115 BOC(10,5) Non disponibile
Galileo trasmetterà 10 differenti
segnali distribuiti su quattro diverse
bande, mentre il GPS modernizzato ne
trasmetterà 8 (quattro militari e
quattro civili) su quattro bande. Galileo
userà per la modulazione la tecnica
BOC (Binary Offset Code), mentre il
GPS utilizza il tradizionale BPSK.
Alcune considerazioni riguardo agli
sviluppi futuri sono le seguenti:
Banda L5: sia GPS che Galileo
trasmetteranno segnali a larga banda
su questa frequenza, con conseguenti
migliori prestazioni di tracking;
questa banda è più indicata quindi
per applicazioni di tipo specialistico
che per mass-market
Banda L1: la modulazione BOC,
utilizzata da Galileo OS, fornisce un
segnale più resistente al multipath
ed alle interferenze, nonché
permettere una migliore soppressione
del rumore termico, rispetto al
BPSK usato dal GPS; Galileo
trasmetterà inoltre su questa banda
il Pilot Tone, che permetterà notevoli
miglioramenti delle prestazioni in
aree a scarsa copertura del segnale
(vedi introduzione). Le migliori
prestazioni di Galileo sono
comunque ottenute a spese di una
maggiore occupazione di banda (e
quindi un maggior consumo di
batterie rispetto all’equivalente
ricevitore GPS). Ciò potrebbe avere
un impatto sulla commercializzazione
di ricevitori a basso costo
Banda L2: Galileo non è presente su
questa banda. La spaziatura di L1,
L2, L5 consente al GPS di
realizzare migliori combinazioni di
frequenze per narrow-laning e widelaning
Banda E6: GPS non è presente qui;
il segnale Galileo in tale banda
consentirà all’utente l’utilizzo dei
Commercial Services e l’operatività
in multi-frequenza
In generale, è possibile affermare
quanto segue:
i costruttori di ricevitori forniranno
in futuro diverse classi di ricevitori
con diverse combinazioni di segnali
e di livelli di servizio (in termini di
tipo di applicazioni, robustezza del
segnale dei ricevitori desiderata e
possibilità di combinazioni di
segnali/servizi) e la relativa
assistenza per fornire il prodotto più
adeguato.
è prevedibile che il settore consumer
preferirà soluzioni a basso costo
(basate su segnali a ridotta
occupazione di banda).
8
GEOmedia 3 2006
F OCUS
le applicazioni di tipo avionico
necessiteranno di segnali robusti e
di servizi di integrità.
il mondo del rilievo professionale
(geodetico e catastale) necessiterà di
utilizzare al massimo la possibilità
di combinazione delle diverse
frequenze, un migliore modellamento
degli errori ionosferici e tecniche di
soluzione delle ambiguità più
affidabili.
Altri sviluppi
Uno dei filoni
commerciali e di
ricerca più
interessanti nel
settore del
posizionamento
riguarda
attualmente la
possibilità di
ottenere misure
di precisione a
basso costo. Una
delle vie più
Figura 3 - L’architettura del interessanti è
sistema Nokia
rappresentata da
alcune ricerche
svolte da Nokia tese alla realizzazione
di cellulari per comunicazione mobile
GPRS e ricevitori GPS commerciali
integrati, in grado di operare a basso
costo con misure di fase e fornire
accuratezze di posizionamento subdecimetriche
in RTK. Tale soluzione,
denominata Mobile RTK (mRTK)
prevede l’integrazione di un classico
cellulare con ricevitore GPS a 12
canali e singola frequenza ed un
sensore inerziale in grado di rilevare il
movimento del ricevitore. Il secondo
ricevitore GPS necessario per la
soluzione delle ambiguità di fase
(effettuata con classico algoritmo
LAMBDA all’interno del cellulare
mobile) invia le proprie misure grezze
ad un server dedicato che si prende in
carico il compito di passare lo stream
suddetto tramite rete TCP/IP al
ricevitore mobile. Il sensore inerziale
(un accelerometro 3D) svolge in questo
caso un compito essenziale in quanto,
se viene rilevato che il ricevitore utente
non è in movimento, il numero di
incognite viene ridotto notevolmente. In
tal modo le ambiguità possono essere
risolte con un numero inferiore di
misure ed in modo più veloce. La
comunicazione fra il cellulare ed il
ricevitore avviene al momento tramite
protocollo proprietario e canale
Bluetooth. Il ricevitore riceve inoltre
dal server suddetto le informazioni
classiche A-GPS per aumentare
l’efficienza del processo. Dai test
eseguiti risulta che la soluzione delle
ambiguità di posizionamento viene
effettuata con efficienza solo entro i 5
Km dalla Stazione di Riferimento.
Considerando la stazione di riferimento
installata in una BTS GSM ed il
raggio di copertura classico della stessa
(dell’ordine dei 35 Km) si nota come
sarebbero necessarie diverse stazioni di
riferimento per coprire un’intera cella
GSM. A questo punto ci viene incontro
la tecnologia VRS, che, tramite la
creazione di una griglia di Stazioni
Virtuali, permetterebbe di poter
effettuare posizionamenti RTK in ogni
punto della cella GSM. Tale problema
non sussisterà per comunicazioni
tramite UMTS, per le quali la cella
base ha un raggio di 6 Km.
Utilizzando il protocollo proprietario
sviluppato per la fornitura dei dati di
misura delle stazioni di riferimento
(l’RTCM non è stato utilizzato, poiché
non contiene tutti i parametri necessari
al funzionamento di mRTK), si evince
una occupazione di banda di 2.3 Kbs
per 12 satelliti, comparabile con
l’attuale RTCM. Uno degli sviluppi
futuri di tale ricerca potrebbe essere,
oltre all’uso integrato con il VRS, lo
studio della comunicazione diretta tra il
ricevitore mobile e la stazione di
riferimento con WLAN o messaggi
embedded in VoIP. Da questa ricerca si
può capire come la sinergia di
tecnologie sviluppate per il mercato
consumer (A-GNSS, ricevitori a basso
costo Off-The-Shelf) e per il mercato
professionale (RTK, tecnologia
MRS/VRS) possa portare alla
convergenza degli interessi dei rispettivi
business, e quindi ad futuro di
applicazioni sempre più basate sul
concetto di GNSS.
L’integrazione dei sistemi
di comunicazione
Una delle innovazioni in via di
sviluppo da parte dell’Agenzia Spaziale
Europea è il sistema SISNET. Il
sistema prevede il broadcasting dei
messaggi verso gli utenti dotati di
sistema EGNOS mediante sistemi di
comunicazione mobile terrestre (GSM,
GPRS, UMTS), permettendo cosi il
superamento delle limitazioni di un
broadcasting basato sui satelliti
geostazionari (al momento satelliti
InMarsat), ad esempio in zone con
copertura limitata, come nelle aree
urbane. Tale sistema
permette, quindi, un notevole
incremento della disponibilità del
servizio, con le accuratezze tipiche del
posizionamento EGNOS basato su
codice C/A (livello metrico).
Negli ultimi anni si sono, inoltre,
sviluppati filoni di ricerca tesi alla
realizzazione di sistemi realmente Wide
per la fornitura di servizi di precisione
RTK sub-decimetrici con fase.
La tecnologia WARTK, sul filone
degli sviluppi degli ultimi anni della
tecnologia VRS e basata sulla
modellistica fine degli errori dipendenti
dalla distanza e sulla possibilità di
utilizzare una rete estesa di stazioni di
Riferimento (es. le stazioni RIMS del
sistema EGNOS), permetterà in futuro
di effettuare rilievi di precisione
mediante griglia di correzioni (o misure
grezze virtuali) con distanze dalla
stazione di riferimento più vicina di
centinaia di chilometri. L’integrazione
con tecniche di elaborazione multifrequenza
(es. TCAR), consentirà inoltre
di raggiungere realmente l’obiettivo di
posizionamento di precisione istantaneo.
Anche l’affidabilità del posizionamento,
altro cruccio che limita lo sviluppo del
rilievo RTK, avrà notevoli
miglioramenti con l’utilizzo di questa
nuova tecnologia.
Conclusioni
Dalla panoramica descritta nel corso
del nostro articolo si evince come
l’innovazione vera non consiste in un
singolo sviluppo tecnologico, ma
piuttosto dalla convergenza di diversi
livelli di integrazione. Da una parte le
idee, dall’altra le infrastrutture e le
telecomunicazioni, e nel bel mezzo di
tutto ciò la modellistica, ovvero la
disponibilità di informazioni adeguate e
di modelli da far interagire con le
misure reali dei sistemi di
posizionamento attraverso lo sviluppo
di software e firmware adeguati, che
permettano di impiegare al massimo
livello l’hardware innovativo spesso già
disponibile.
Autore
ROBERTO CAPUA
E-mail: capua.roberto@yahoo.it
DOMENICO SANTARSIERO
E-mail: sandom@geo4all.it
GEOmedia 3 2006 9
M ERCATO
Errata Corrige
Su gentile segnalazione di
Marcello Gaeta riportiamo un
errore a pagina 38 dello scorso
numero di GEOmedia; il primo
direttore dell’Istituto di Topografia
e Geodesia è stato Vincenzo Reina
e non Giovanni Reina come
erroneamente riportato nel testo.
La Thales Navigation
diventa Magellan
Un gruppo d’investimento guidato
da Shah Capital Partners ha completato
l’acquisizione di Thales
Navigation, una divisione della francese
Thales. La nuova compagnia che si
formerà farà capo alla Magellan, una
delle principali aziende nel mercato
consumer, rilevamento, GIS e nella
navigazione GPS OEM. I prodotti
Magellan includono il sistema portatile
per la navigazione stradale RoadMate,
i dispositivi per la navigazione outdoor
portatili della serie eXplorist, il sistema
per la navigazione della Hertz
NeverLost ed i sistemi per il rilevamento
con GPS a singola frequenza
ProMark. E’ noto come negli ultimi 3
anni Magellan abbia sperimentato un
ritorno di più del 200% da parte dei
consumatori per quanto riguarda la
tecnologia GPS. Il prezzo della trattativa
è stato di 170 milioni di dollari.
(Fonte: Redazionale)
La società Geografica Italiana sotto le stelle
La Società Geografica Italiana (Palazzetto Mattei in Villa
Celimontana, Roma) ha aperto la sede al pubblico dei curiosi e
degli appassionati lo scorso 9 settembre in occasione della Notte
Bianca romana. Il tour “Himalaya. Oltre la suggestione” svoltosi
all’interno dell’affascinante sede ha reso possibile la visita della
mostra “K2 2004 – 50 anni dopo” e la visione del film “Himalaya”.
La mostra di Fabiano Ventura, fotografo ufficiale della spedizione al
K2 di due anni fa, ha raccontato gli accadimenti di quei giorni ed ha
accompagnato i racconti dell’alpinista Agostino Da Polenza, che ha
capitanato la spedizione sulle orme lasciate da Ardito Desio 50 anni
prima, che ha inoltre spiegato le attività di ricerca scientifica del
Progetto Ev-K 2 -CNR. Le testimonianze di Martino Nicoletti, etnologo
che studia e frequenta quei
luoghi da molti anni,
hanno poi introdotto la
visione del film, una
pellicola realizzata da Eric
Valli, regista-fotografo del
National Geographic, in cui
si fornisce uno spaccato
della realtà, degli usi e dei
costumi della popolazione
tibetana. La manifestazione
ha riscosso un notevole
successo, anche per
l’attenta e disponibile
collaborazione dei membri
della Società Geografica
Italiana, che si sono
adoperati affinché il
pubblico si interessasse e
comprendesse a pieno la
ricchezza di informazioni
geografiche che le mura di
Palazzetto Mattei
custodiscono.
Immagine cortesia di Fabiano Ventura
(Fonte: Redazionale)
10
GEOmedia 3 2006
M ERCATO
Smart-1 impatta il suolo lunare
La prima sonda lunare europea si è schiantata sul suolo lunare lo scorso 3 settembre ma niente
paura: era tutto previsto.
SMART-1 ha incontrato il suolo lunare con un solo secondo di ritardo rispetto ai calcoli dei tecnici
dell’ESA che stanno già interpretando i dati della collisione in termini fisici, di comportamento del
suolo lunare e di cosa potrebbe essere successo alla sonda europea. SMART-1 ha colpito la Luna ad
un’angolazione molto obliqua, simile a quella di un aereo commerciale in fase di atterraggio; della
grandezza di una comune lavatrice, la sonda ha toccato il suolo ad una velocità di circa 6000 km/h.
Gli esecutivi dell’ESA hanno fatto in modo, i mesi precedenti l’avvenimento, di creare un fitto
interesse su SMART-1 da parte ampi gruppi di professionisti, tecnici ed astronomi amatoriali in tutto
il mondo così da poter raccogliere la maggior quantità possibile di dati da confrontare poi in fase di
rielaborazione degli stessi. Gli astronomi del Canada-France-Hawaii Telescope sono stati i primi ad
Il flash nella foto rappresenta
il momento dell’impatto osservatori sarà di notevole importanza nello studio e nella predizione di eventuali futuri impatti sul
inviare un video dell’impatto alla sala controllo dell’ESA in Germania. Il contributo di questi
di SMART-1 sul suolo lunare;
la luce è durata circa un Dall’analisi del materiale lunare lanciato in aria durante l’impatto l’ESA si aspetta inoltre di capire
suolo lunare.
millisecondo.
se rocce e polvere siano state lanciate talmente in alto da essere illuminate dal Sole. Le osservazioni,
Immagine cortesia di:
Canada-France-Hawaii poi, del punto di collisione si spera possano rivelare un qualche substrato nel suolo del nostro
Telescope Corporation satellite. Il lavoro di SMART-1 non si è esaurito comunque con il suo semplice sacrificio. In viaggio
da ormai 3 anni, infatti, la sonda europea ha funzionato come sperimentazione sul campo di alcune
tecnologie allo stato dell’arte che si pensa possano essere utilizzate anche sulle prossime sonde; fiore
all’occhiello di SMART-1 era un sistema di propulsione a ioni solare-elettrico che ha spinto la lavatrice spaziale fuori dall’orbita
terrestre verso la nostra luna. Quando nel 2004 la gravità lunare ha catturato SMART-1, la sonda ha cominciato una missione
che l’ha fatta divenire una specie di laboratorio per tests e verifiche in orbita. L’ottima funzionalità dei sistemi di SMART-1 ha
fatto poi sì che il periodo di missione venisse allungato di ulteriori 12 mesi, fino alla data del 3 settembre 2006, quando la
sonda è atterrata, per sempre, sul suolo lunare.
(Fonte: ESA)
Gli Indiana Jones del GPS
Il Geocaching è un appassionante gioco di avventura, una caccia al tesoro per possessori ed
utilizzatori di unità GPS, per sfruttarne al meglio le incredibili funzionalità e capacità.
L’idea di base è molto semplice: alcune persone singole o in gruppo, (gli hiders) nascondono dei
cache (il tesoro) in tutto il mondo e comunicano la loro posizione sul sito Internet,
www.geocaching.com in modo da fornire a chi vuole cercarli (i seekers) il punto esatto per il loro
ritrovamento. Il vero gioco e’ la ricerca del cache e la vera emozione è il ritrovamento dello
stesso, poterlo prendere in mano, aprirlo e curiosarne il contenuto, leggere i commenti di coloro
che lo hanno scoperto precedentemente.
Le regole sono veramente semplicissime: dal cache è possibile prendere uno o più oggetti, ma si
deve lasciarne almeno uno per ogni oggetto preso;
Se all’interno del cache c’è il blocco note, è buona norma lasciare un piccolo pensiero, una frase
o anche la sola firma, con la data del ritrovamento;
Se all’interno del cache c’è una macchina fotografica monouso, è anche in questo caso buona norma farsi una fotografia,
cercando di ricordarsi quante foto rimangono sulla macchina per comunicarlo a chi ha nascosto il cache.
Il contenuto dei cache è molto vario. Non esistono delle regole e, quindi, dipende molto dalla fantasia di chi lo nasconde.
Normalmente si possono trovare oggetti di poco (se non pochissimo) valore, tipo CD, portachiavi, penne, magneti da frigorifero,
caramelle, ecc. Spesso il contenuto è limitato dalla dimensione del contenitore, oppure è influenzato dalla zona in cui è
nascosto, o dal tema deciso da chi lo ha nascosto.
Alcuni oggetti sono, comunque, sempre (o quasi) presenti all’interno del cache e ne fanno parte integrante: un foglio
contenente una descrizione e delle informazioni sul cache ed sul geocaching in generale, più che altro per coloro che trovano
questo tesoro per caso (sperando nella loro buona fede e nella loro civiltà);
Un piccolo blocco note con una penna o matita per permettere a chi trova il cache di lasciare le proprie impressioni o anche
semplicemente la propria firma;
Una macchina fotografica monouso, che permette al cercatore di auto immortalarsi con uno scatto. Chi ha nascosto il cache
normalmente si occuperà di sviluppare il rullino una volta terminato e pubblicate le foto sul sito web.
Difficile sapere con esattezza quando è nato il geocaching; la logica spinge a credere che la data di nascita più ovvia sia il 3
maggio 2000, ossia quando fu nascosto il primo cache. Altri, però preferiscono far coincidere la data di nascita del geocaching
con il 5 maggio 2000, ossia quando fu trovato quello stesso cache.
Ma c’è anche chi vuole associare la nascita di questo sport/attività con la data in cui l’amministrazione Clinton ha tolto il
segnale di disturbo ai GPS civili, ossia il 1 Maggio 2000.
www.geocaching-italia.com
(Fonte: Redazionale)
GEOmedia 3 2006 11
M ERCATO
2004 2006 2008
2011
VALIDAZIONE LANCIO SATELLITI OPERATIVITA’
Mesi all’operatività
di Galileo
E’ disponibile il tour online per scoprire Galileo
E’ disponibile il tour online per scoprire Galileo.
Il tour interattivo online creato per far conoscere ai profani i vantaggi e le caratteristiche
del sistema di posizionamento europeo Galileo è da tempo disponibile sul sito dell’ESA e
durante l’estate è stato potenziato grazie alla possibilità di poterlo usare in diverse lingue.
Il servizio messo a punto dall’ESA ha lo scopo di fornire una spiegazione su:
QUANDO? E cioè la tempistica affinché il sistema Galileo sia pronto, rapportato al tempo totale della storia della
navigazione satellitare, includendo informazioni su EGNOS, un sistema di navigazione satellitare, importante precursore
di Galileo. Saranno presentati anche dettagli dei partners nel progetto.
COME? Una spiegazione del funzionamento di Galileo, comprese le informazioni riguardanti la costellazione di satelliti,
le stazioni a terra, l’equipaggiamento per l’utenza e le aspettative per il sistema.
PERCHE’? I motivi per i quali sviluppare il sistema Galileo; è possibile trovare informazioni e video sui vantaggi
rispetto alle esistenti tecnologie di navigazione e sulle nuove applicazioni come la ricerca in tempo reale e la
localizzazione del segnale di soccorso, funzionalità disponibili non appena Galileo sarà disponibile.
www.esa.int/esaNA/
(Fonte: ESA)
Paolo Nespoli assegnato alla missione STS-120
L
’Agenzia Spaziale Europea ha dato notizia lo scorso giugno dell’assegnazione
dell’astronauta italiano Paolo Nespoli all’equipaggio della missione STS-120 sulla navetta
spaziale Atlantis, programmata per l’estate del 2007.
Durante la missione, che ha come obiettivo primario quello di portare sulla Stazione Spaziale
Internazionale il Nodo 2, un elemento fondamentale per il completamento della Stazione
Spaziale Internazionale, Paolo Nespoli avrà anche il ruolo di coordinatore delle attività extraveicolari
che verranno svolte dai suoi colleghi d’equipaggio. Il Nodo 2 è stato realizzato in
Italia, su progetto della Boeing, dalla Alcatel Alenia Spazio, in base ad un’importante
collaborazione Italia-USA che vede la nostra nazione tra i principali partecipanti al progetto
per la ISS.
(Fonte: Redazionale)
Immagine cortesia di K. Shiflett-NASA
12
GEOmedia 3 2006
F OCUS
Il GPS 3T
Tra sacro e profano l’uso di
un semplice navigatore
satellitare può sembrare la
cosa meno immediata ed
indicata per chi opera nel
settore dei rilievi geotopografici
e geodetici, ma
ovviamente tutto ciò dipende
dallo scopo del nostro
lavoro e dall’uso che se ne
fa. Un comune navigatore
satellitare come può essere
il TomTom, infatti, è quanto
di meglio si possa impiegare
per andare in cerca di punti
topografici di interesse, vuoi
che si tratti dei punti di una
rete geodetica come quella
IGM95, vuoi che si tratti di
punti fiduciali catastali, o
semplicemente che siano
Punti di Appoggio
Fotogrammetrici progettati in
sede di pianificazione.
Nell’articolo che segue
possiamo apprendere come
uno tra i navigatori satellitari
più diffusi può aiutarci nel
fare bene e meglio il nostro
mestiere di topografi.
L’uso del GPS ha avuto un
notevole impulso negli ultimi
tempi nei sistemi di
navigazione. L’unione delle tecnologie
GIS per la costruzione di grafi stradali
congiunta al posizionamento GPS ha
consentito la realizzazione di potenti
strumenti che sono in grado di
guidarci su qualsiasi posizione del
territorio. Ed è proprio questa
importante possibilità che ci ha
consentito di mettere a punto un
importante ausilio alla navigazione
topografica. Questo tipo di applicazione
ci consente di essere guidati su un
oggetto di cui si conoscano le
coordinate approssimate; particolari
applicazioni topografiche, poi,
richiedono spesso che il topografo si
sposti rapidamente su posizioni
particolari definite da monografie,
come nella ricerca di punti IGM95, o
individuate su foto aeree o immagini
satellitari.
Il TomTom Topografico come
sistema di ausilio al rilievo
territoriale e geotopografico
Figura 1 –
Navigatore
TomTom istallato
su Nokia 6600 e
GPS esterno
Bluetooth
I punti IGM95 come POI
(Point of Interest)
Una delle necessità del topografo è
quella di dover individuare sul terreno
i vertici IGM95, con velocità e
precisione. Questa attività è facilmente
supportata dall’ausilio di un navigatore
satellitare come il TomTom.
Normalmente siamo portati ad
impiegare il nome della via per cercare
attraverso il navigatore il punto IGM
cercato, ma spesso questa informazione
non è presente nella monografia del
punto. In questo caso e in generale è
quindi meglio avvalersi delle coordinate
approssimate del punto fornite
dall’IGM ed usare queste direttamente
ai fini della veloce navigazione stradale
verso il punto. Il processo è abbastanza
semplice, e consiste nel realizzare un
file POI (Point of Interest) ed inserirlo
all’interno del navigatore (al pari di
quelli ad esempio per alberghi,
farmacie, ecc.).
Figura 2 – Navigazione verso il punto IGM95 –
149801 Monte Mario
Sarà in tal caso possibile oltre alla
navigazione diretta verso un punto
voluto, anche la visualizzazione di tutti
i punti più vicini alla nostra posizione.
Figura 3 – Visualizzazione
dei punti IGM95 vicini alla
nostra posizione
Caricare un file POI significa
innanzitutto crearlo attraverso
strumenti già esistenti e messi a
disposizione dalla comunità internet
degli utenti dei sistemi di navigazione
satellitare più diffusi, come nel nostro
caso del sistema TomTom.
Per fare ciò su un sistema TomTom
bisogna seguire i seguenti passi:
Creare un file ASCII dei punti
IGM95 (ricavabile dal sito IGM
www.igmi.org)
Convertire tale file nel formato POI
(tramite utility softwares facilmente
reperibili in rete)
Trasferire all’interno del navigatore
il file contente il nostro data set dei
POI
47:02:49 11:28:34 001901-Gries am brenner
46:42:32 10:24:58 002901-Mompiccio
46:46:27 10:32:01 003801-Diga san valentino
46:45:30 10:46:44 003901-Maso corto
46:50:27 11:19:06 004801-Passo di monte giovo
46:40:35 11:09:55 004802-Monte benedetto
46:52:17 11:01:36 004901-Obergurgl kirche
46:25:45 8:26:00 005901-Lago castel
46:28:16 9:21:01 006801-Diga di stuetta
46:29:27 10:12:59 008801-Passo di foscagno
Tabella 1 – Esempio di file ascii di punti IGM95
prima della conversione in POI
14
GEOmedia 3 2006
F OCUS
Figura 4 – Le coordinate approssimate dei punti
IGM95 disponibili dal sito www.igmi.org
Figura 5 – PoiEdit, un semplice programma per
gestire file di POI
Punti topografici e
Punti di Controllo
(GCP, Ground Control Points)
Nella realizzazione di rilievi di
appoggio per immagini
aerofotogrammetriche o satellitari ci si
trova spesso a dover rilevare punti
posizionati su una immagine area o
satellitare in zone canoniche spesso
difficili da raggiungere. L’ausilio del
navigatore per recarsi rapidamente sul
posto è in questo caso essenziale.
Il procedimento da effettuare in
questo caso è il seguente:
Operare una georeferenziazione
approssimata dell’immagine tramite
uso di un qualsiasi software GIS.
Figura 6 – Immagine satellitare del
comune di Roma con punti GCP
da determinare
Sistema di navigazione e
aggiornamento cartografico
Il tallone di Achille dei sistemi di
navigazione satellitare è
l’aggiornamento delle informazioni in
termini di cartografia e quindi del
grafo stradale in uso.
Un metodo per poter comunque
determinare coordinate di punti in
posizioni di cui sia noto l’indirizzo è
quello di usare i diffusi sistemi di
Web Mapping che possiedono sempre
all’interno (in maniera più o meno
evidente) un motore di geocodifica
degli indirizzi.
Ad esempio il sistema Mapquest
permette di conoscere le coordinate del
punto relativo all’indirizzo richiesto.
Conclusioni
La forte diffusione degli apparati
GPS e dei sistemi di navigazione
personale tra i quali il TomTom (sono
ormai almeno un decina quelli
pubblicizzati e disponibili nei diversi
supermercati della tecnologia come
Euronics, Giotto ecc.), ci fa capire che
quella che chiamiamo geografia
intelligente è ormai una realtà da cui
non si può prescindere, vuoi che la si
intenda nell’uso quotidiano o in quello
destinato al divertimento (il tanto
decantato anglosassone leisure o
edutainment), vuoi nell’uso
professionale, dove alcuni strumenti
risultano di forte ausilio e spesso
riescono a convincere anche i
professionisti più restii che è ormai
arrivata l’ora di innovare non solo
attraverso il GPS a bordo dell’auto o
sul telefonino, ma anche con quello da
impiegare nelle operazioni di rilievo
geo-topografico.
A cura della Redazione
Richiedi il file IGM95
per il tuo TomTom
Geomedia può fornire ai
suoi abbonati il file POI
dei punti IGM95 dell’intera
Italia già disponibile nel
formato POI del sistema di
navigazione TomTom e
suddiviso in Nord, Centro e
Sud Italia.
Determinare delle coordinate
approssimate dei punti voluti in un
file ascii.
Convertire e trasferire il file POI
nel navigatore.
Figura 7 – Visualizzazione coordinate di un
punto in Mapquest
Il file va richiesto a:
diffusione@geo4all.it
GEOmedia 3 2006 15
R EPORTSLa Tutela dei beni del
La Tutela dei beni del
Mare Nostrum
Il progetto Archeomar
di Fulvio Bernardini
Il Mar Mediterraneo o Mare
Nostrum, come usavano chiamarlo
gli antichi romani, è da millenni lo
scenario in cui la nostra civiltà e la
nostra storia, assieme a quella
delle regioni che vi si affacciano,
trovano svolgimento ed, in molti
casi, compimento. A partire dall’era
preistorica, passando per la Roma
imperiale e le Repubbliche
Marinare, arrivando fino ai giorni
nostri, l’acqua del Mar
Mediterraneo ha visto proliferare i
porti e gli approdi necessari al
sostentamento della fitta rete
commerciale e militare di cui il suo
bacino si è via via intessuto, è
stata testimone della nascita, della
proliferazione e della grande vitalità
che i popoli di questi luoghi hanno
sempre dimostrato; la sua corrente
è da sempre “…piena di memorie
e di navi che ha portato al riposo
in patria o alle battaglie del mare”.
Così come lo sono ovviamente i
suoi fondali.
Proprio i suoi fondali, con
l’inestimabile patrimonio culturale
ed economico che possiedono,
hanno bisogno di una tutela e di
una sistematizzazione che possa
preservarli dal tempo, dalla natura
e dall’inesorabile fattore antropico,
che nulla risparmia. E’ in questo
contesto, e grazie alle risorse
assegnate al Ministero per i Beni e
le Attività Culturali dalla legge
264/2002, che è nato il Progetto
Archeomar, ossia il Censimento dei
Beni Archeologici Sommersi nei
Fondali Marini delle Coste delle
regioni Campania, Basilicata, Puglia
e Calabria.
Quando il primo aprile 2004 si
è dato ufficialmente il via al
Progetto Archeomar le
aspettative degli addetti ma soprattutto
dell’Amministrazione sui risultati del
lavoro erano enormi. Probabilmente
proporzionali all’importanza dello
strumento di conoscenza del patrimonio
archeologico sommerso nonché di tutela
e prevenzione che si stava sviluppando.
Archeomar, infatti, ha rappresentato e
rappresenta ancor oggi, ad un anno
dalla sua conclusione, il primo tentativo
organico di conoscenza (anche se
limitato a sole 4 regioni del Sud Italia)
che si staglia nei confronti delle
precedenti iniziative, tutte caratterizzate
da una totale assenza di
programmazione mirata alla produzione
di una adeguata cartografia e quindi sia
di una carta del rischio subacquea che
di carte topografiche di relitti e aree
archeologiche sommerse.
Il Progetto, dall’alto degli ottimi
risultati ottenuti, si pone come
apripista, è questa la speranza, per
ulteriori interventi della stessa portata
anche se dedicati al patrimonio terrestre
che di per sè è sicuramente meno in
pericolo di quello sottomarino,
suscettibile di danneggiamento o perdita
a causa di fattori legati spesso alla
casualità.
Gli obiettivi
Gli obiettivi principali del Progetto
Archeomar oltre a quelli di conoscenza
e tutela, sono stati quelli di
rappresentare la realtà archeologica
sommersa in forma cartografica e
virtuale, creando allo stesso tempo una
prima base informativa e
infrastrutturale per consentire nel tempo
il censimento dell’intero patrimonio
sommerso per facilitare, in questo
modo, il lavoro di tutela e prevenzione
sia delle Regioni che delle Forze
dell’Ordine nelle ricchissime acque della
Campania, della Basilicata, della Puglia
e della Calabria, crocevia dei viaggi e
dei trasporti dell’antichità. Obiettivo
nascosto del Progetto è stato quello di
rendere incisivo il ruolo della
committenza nella realizzazione dei
servizi previsti dall’appalto e connessi
sia allo sviluppo dell’attività di
conoscenza e tutela, sia all’attività di
diffusiva e didattica, a riprova della
stretta aderenza fra idea progettuale e
materia oggetto dell’indagine e quindi
della conferma dell’interesse per un
settore forse finora trascurato. La forte
impronta progettuale di cui Archeomar
era dotato ha permesso di selezionare,
tramite una procedura concorsuale, le
competenze più specialistiche e le
tecnologie più avanzate così da far
comparire all’interno dell’equipe del
progetto esperti a livello mondiale di
ricerche subacquee tra i quali il
francese Henry Deleuze, che ha
riconosciuto come la ricerca per il
Progetto sia stata una delle più
complete ed interessanti mai realizzata.
Oltre agli specialisti hanno partecipato
ai lavori 8 importanti società
specializzate in diversi settori: ricerca
oceanografica, ricerca e prospezione
archeologica marina su alti e bassi
fondali, tecnologia subacquea iperbarica
e geofisica marina.
La metodologia
Il lavoro si è svolto in 4 distinte fasi:
durante la prima si è operata una
raccolta di informazioni già disponibili
presso diverse fonti con un’aggiunta di
16
GEOmedia 3 2006
Elaborazione 3D di immagine di un relitto moderno
acquisita da Sub Bottom Profiler
materiale bibliografico. In questo
contesto è tornato molto utile l’aiuto
offerto dalle Capitanerie di Porto ed ai
diving delle zone interessate. Si è
lavorato sull’aspetto hardware e software
del Progetto permettendo l’attivazione
del proprio Sistema Informativo
Territoriale (GIS).
La raccolta e valorizzazione dei dati
pregressi ha visto tornare in gioco 4
progetti eseguiti tra il 1987 ed 1993
che, vuoi per l’episodicità delle ricerche,
vuoi per la scarsa coordinazione tra le
forze in campo, non erano riusciti ad
essere determinanti per la conoscenza e
la tutela del patrimonio subacqueo.
Grazie ad Archeomar i dati ottenuti in
quei casi sono stati nuovamente
valorizzati evitando che le esperienze in
questione venissero etichettate come dei
totali fallimenti.
La seconda fase è consistita nella
rilevazione e nell’investigazione dei siti
attraverso campagne d’indagine in mare
a bordo di navi oceanografiche
attrezzate.
Essa ha rappresentato la parte più
consistente dell’intero programma e
principalmente consisteva nella conferma
o nella verifica in situ del complesso
delle schede dei siti sommersi
conosciuti. Una volta completata questa
operazione si è proceduto determinando
per ognuna delle 4 regioni interessate il
programma delle ricerche in acqua. Il
calendario dei lavori è stato stilato in
base alla quantità e la qualità delle
schede, essendo assoluta priorità non lo
scavo bensì il posizionamento GPS su
ogni sito. Il posizionamento di superficie
è stato garantito dall’impiego di sistemi
satellitari GPS in modalità differenziale,
in grado di fornire dati cartografici con
precisione submetrica (0,2m). Una volta
effettuata questa operazione si è
proceduto con il rilevamento tramite
Side Scan Sonar preceduto
eventualmente da un rilevamento con
magnetometro per rilevare la presenza
di masse di metalli. Si è continuato con
una documentazione fotografica e/o
cinematografica di tipo professionale e si
è in seguito passati al trattamento dei
dati informatizzati.
La terza fase è stata basata
sull’analisi e l’interpretazione dei dati
raccolti con il conseguente
aggiornamento della base dati. Nel
sistema informativo è stata creata una
struttura centrale ed una struttura
distribuita nelle sei soprintendenze
coinvolte nel progetto. Il lavoro svolto
durante questa fase del Progetto ha reso
possibile avviare la produzione
cartografica e quella di supporti digitali
compatibili con i GPS ed i software di
navigazione delle Forze dell’Ordine,
quella di CD relativi agli spazi marini
per la diffusione alle singole
Soprintendenze e la pubblicazione del
lavoro svolto.
La quarta fase, totalizzante di tutto il
lavoro svolto, consisterà in attività di
formazione e divulgazione dei risultati
ottenuti, il tutto complementarmente
all’attivazione di un WebGIS e di un
sito web dedicato.
Il GIS
La prima applicazione del GIS
realizzato durante la prima fase è stata
finalizzata a fornire informazioni per
l’identificazione delle aree da
investigare; successivamente, durante la
seconda fase, esso è servito per aiutare
gli esperti a bordo delle unità operative
nella prima interpretazione dei reperti.
Nella terza fase il sistema è stato
utilizzato per classificare e valutare i
reperti ed elaborare e restituire i
prodotti (SIT aggiornato con i nuovi
dati di campo).
Il GIS è servito poi, nella quarta fase,
per la realizzazione di prodotti cartacei
e digitali e come punto indispensabile
di riferimento per la connessione del
WebGIS Archeomar.
E’ evidente come il Sistema
Informativo Territoriale implementato
già dalla prima fase del Progetto sia
risultato l’elemento essenziale per una
visione d’insieme dell’intero lavoro
articolato nelle sue diverse fasi e
rappresenti la connessione diretta tra le
varie attività svolte. La metodologia
utilizzata per Archeomar, privilegiando
l’integrazione delle informazioni, risulta
di facile esportabilità e quindi di facile
implementazione per una eventuale
prosecuzione del lavoro sulle rimanenti
regioni costiere italiane.
La base dati del sistema informativo
è una struttura articolata e complessa,
composta da una banca dati all’interno
della quale gli elementi geografici in
forma numerica si integrano con quelli
descrittivi in forma gabellare, testuale e
di immagine.
Screenshot dal GIS di Archeomar
R EPORTS
Selezionando sulla mappa gli oggetti
d’interesse è possibile gestire e
consultare gli allegati relativi
comprendenti: una scheda catalografica,
un eventuale grafico, la bibliografia, la
documentazione d’archivio e la nuova
documentazione (immagini, video,
digitale). Oltre ai dati già inseriti nella
Fase 1 e nella Fase 3, nella fase 4 sono
state inserite ulteriori immagini, video e
dati, prestando attenzione
all’omogeneizzazione ed alla
compressione dei vari formati.
Il Sistema Automatizzato
per la Verifica del Servizio
Si è parlato dell’accurata progettualità
del Progetto Archeomar e di come,
grazie ad essa, fin dalle fasi iniziali in
cui si è bandita la gara
l’Amministrazione sia riuscita a far
rispettare i tempi previsti dalla legge,
tanto da pubblicare il bando ed
assegnare l’appalto in soli 5 mesi.
Un’interessante novità gestionale che
ha accompagnato tutta la durata dei
lavori è stato il SAVS (Sistema
Automatizzato per la Verifica del
Servizio). Previsto già nel capitolato, il
SAVS ha permesso l’analisi dello stato
delle attività svolte ed il conseguimento
degli obiettivi fissati per ogni fase di
sviluppo del progetto; le principali
caratteristiche e funzioni sono state
quelle di archiviazione e visualizzazione
della documentazione di progetto
(indicizzandone tutti i documenti), di
verifica sui materiali consegnati, di
visualizzazione tramite diagrammi e
reports dello stato di avanzamento e del
livello di servizio raggiunto, di
attenzione alle differenze rispetto a
quanto previsto contrattualmente e la
messa in risalto, in caso di disservizio,
delle cause di eventuale esclusione della
responsabilità del fornitore. Il SAVS è
l’ovvia risposta ad esigenze di controllo
e monitoraggio previste per progetti di
una certa complessità come lo è stato
Archeomar.
operative.
Più di 360 kmq di fondo marino
sono stati esplorati con Side Scan
Sonar.
Oltre 300 le prospezioni di ROV
(Remote Operating Vehicle), veicoli
filoguidati forniti di telecamere.
Nel corso delle ricerche e prospezioni
sottomarine effettuate durante la Fase 2
del Progetto sono stati rinvenuti 118
nuovi siti, costituiti principalmente da
relitti e insiemi di reperti. In alcuni
tratti di costa la concentrazione di siti
archeologici sommersi è risultata
maggiore sia per ragioni storiche che
per la posizione geografica (crocevia di
passaggi, maggiore esposizione alle
intemperie, maggiore densità abitativa
in epoca antica, teatro di battaglie).
I risultati conseguiti dal Progetto
Archeomar si commentano da soli.
L’efficienza, la preparazione dei tecnici
e degli studiosi, unite alla spinta che
una tecnologia allo stato dell’arte può
apportare, non possono far altro che
portare alle ottime conclusioni di cui
siamo testimoni. Gli scenari che, grazie
a questo successo, si sono spalancati
vanno oltre l’aspetto patrimoniale e di
Immagine di un relitto da ROV
tutela, abbracciando anche prospettive
di valorizzazione turistica che rendono
fiducioso l’ambiente per una eventuale
estensione del Progetto alle restanti
coste d’Italia.
Un sentito ringraziamento va all’Arch.
Adalberto Console per l’importante
aiuto e per il materiale fornito.
Fulvio Bernardini
Calabria Puglia Campania Basilicata Acque
internaz.li
Relitti 47 51 39 - - 137
Strutture 20 8 20 1 - 49
Insiemi di
reperti
23 26 26 3 - 78
Reperti isolati 9 9 9 - - 27
Siti indagati
posizionati
Totale
99 94 88 4 - 285
Siti schedati 123 157 153 21 13 467
Totale
generale
Generale
222 251 241 25 13 752
% 29,5 33,4 32 3,3 1,7 100
I Risultati
Sono stati 120 gli archeologi
subacquei, gli archeologi navali, i
geofisici, i geologi, gli informatici, i
subacquei professionisti, gli ingegneri, i
marittimi, i grafici, i fotografi ed i
tecnici che hanno lavorato fianco a
fianco per circa due anni.
I dati di oltre 40 tra archivi,
biblioteche, musei ed enti diversi sono
stati oggetto di schedatura.
3 navi oceanografiche supportate da
imbarcazioni minori hanno effettuato
322 giornate di indagini in mare a cui
se ne devono aggiungere 46 non
Relitto 89
Relitto con carico 9
Probabile relitto 14
Probabile relitto
con carico
6
Sottomarino 5
Probabile
sottomarino
2
Aereo 6
Carro armato 2
Mezzo da sbarco 4
Età contemporanea 62
Età moderna 13
Età medievale 1
Età antica 33
Età non
determinabile
Totale 118
Tabella 1 - Tipologia/distribuzione dei siti
Tabella 2 - Tipologia relitti/altri mezzi non navali
Tabella 3 - Cronologia relitti/probabili relitti
(esclusi i mezzi non navali)
9
18
GEOmedia 3 2006
Totale 137
R EPORTS
BE Conference
Europe 2006
di Fulvio Bernardini
Per la prima volta la Bentley Empowered Conference sbarca in Europa nel
tentativo di avvicinare sempre più la comunità di utenti del vecchio
continente ai personaggi ed alle tecnologie che hanno fatto della casa di
Exton, Pennsylvania, il leader mondiale nella fornitura di softwares dedicati
alla gestione dell’intero ciclo vitale di una infrastruttura. Le sue divisioni
building, plant, civil e geospatial nascono ed esistono proprio a questo
scopo, abbracciando tutti i settori d’interesse, spaziando dall’architettura
all’ingegneria, dalla costruzione, alla gestione e messa in esercizio.
La redazione di GEOmedia ha avuto il piacere di essere invitata a questa
quattro giorni cogliendo così l’opportunità di approfondire la conoscenza con
lo splendido staff italiano di Bentley Systems e di raccogliere utili
informazioni sull’offerta geospatial che l’azienda americana offre in questo
momento, sia tramite gli interventi del top management di Bentley che da un
incontro diretto col vice presidente della divisione geospatial, Styli Camateros.
La prima BE Conference Europe
non avrebbe potuto festeggiare
in maniera migliore la sua
nascita scegliendo come sede
dell’evento l’incantevole Praga. La
capitale ceca, invasa come al solito da
migliaia di turisti e dalla febbre che
un campionato mondiale di calcio
giocato a poca distanza porta
inevitabilmente con se, è stata una
degna alleata di Bentley Systems nel
creare quell’attrattiva e quel fascino
in più necessari al buon successo di
un evento del genere. La sede
dell’Hilton Prague, poi, con
un’adeguata struttura dedicata alle
conferenze ed un’organizzazione
impeccabile, ha chiuso il cerchio
attorno ad un avvenimento che tutti
gli addetti ai lavori sperano possa
essere riproposto anche il prossimo
anno. Ma veniamo alla conferenza: i
lavori sono incominciati l’11 giugno
con una welcome reception in cui
sono stati delineati le aspettative degli
organizzatori e gli appuntamenti
principali che avrebbero coinvolto i
presenti nei seguenti tre giorni. Tra
un ricchissimo buffet ed una delle
tante(!) bevute gentilmente offerte da
Bentley noi della redazione abbiamo
cominciato a stringere rapporti con lo
staff italiano di Bentley Systems e,
grazie alle note introduttive alla
conferenza europea, a pianificare il
lavoro dei seguenti giorni. L’area
espositori della conferenza, situata
subito fuori l’ingresso della
Conference Hall, vedeva presenti gli
sponsor più importanti ed in più
proficua collaborazione con Bentley.
Hewlett Packard con le sue stampanti,
Microsoft con i suoi servizi d’ausilio
alla produzione per gli utenti, Adobe
che presentava l’innovativa versione
3D del popolare formato PDF, Leica
con i suoi strumenti e Terrasolid con
i suoi softwares per l’elaborazione di
fotografie aeree, erano tutte presenti,
facendo intuire lo spessore che
assume la BE Conference.
Spassosissimi i biliardini all’interno
dell’area, teatro di numerose sfide tra
i partecipanti che in questo modo
hanno voluto onorare il clima
mondiale che si percepiva nell’aria.
La sessione plenaria del 12 giugno,
grazie alla quale si può dire siano
iniziati formalmente i lavori della
prima BE Conference europea, ha
visto protagonisti Tony Flynn e lo
stesso Greg Bentley, dirigenti della
società col ruolo rispettivamente di
CMO e CEO, intrattenere la folta
platea composta da più di 1000
persone, con una visione d’insieme
dell’attuale ruolo di Bentley, gettando
un’ampia occhiata al futuro ed
20
GEOmedia 3 2006
identificando soluzioni e strategie
vincenti per cercare di ottenere una
produttività più concreta all’interno di
una comunità di utenti. Proprio il
concetto di comunità di utenti e quello
di apprendimento continuo sono serviti
ad introdurre ed esaltare l’importanza
di una istituzione quale quella del
Bentley Institute e di un continuo
training professionale; cominciare fin
dalla scuola ad avvicinare gli studenti
ai prodotti Bentley, rendendoli
partecipi degli user groups e farli
sentire parte di una comunità; da qui
l’introduzione dell’idea per la creazione
di un Bentley Learn Server come
autostrada verso “…una nuova
generazione di e-learning”. Un
accentramento delle idee e del sapere
mediato dai prodotti Bentley
assicurerebbe – secondo le parole di
Flynn – un feedback di crescita sicuro
per la nostre aziende ma soprattutto
per noi stessi. Apprendimento dunque
che va di pari passo con l’utilizzo
delle tecnologie Bentley e che è stato
anche il tema chiave della BE
Conference, svoltasi sulla scia del
motto It’s Time For Learning, appunto.
Greg Bentley, partendo dalla
presentazione del 2006 Annual Report,
da ora disponibile per il download sul
sito ufficiale dell’azienda, ha
sottolineato il grande peso accordato
alle risorse umane e ad al continuo
apprendimento, così come lo stampo
internazionale e la progettualità che
ha contraddistinto Bentley nel corso
degli anni. Ha poi delineato,
strizzando l’occhio a Microsoft, con la
Alcuni scatti dalla BE Conference Europe che,
come si evince anche da queste pagine,
ha certamente rappresentato un momento di
crescita ed apprendimento, ma che non ha
comunque disdegnato di favorire gli incontri e
lo svago dei presenti.
quale è iniziata una proficua
collaborazione grazie all’integrazione di
ProjectWise con Office SharePoint, le
strategie per il prossimo futuro che
vedono dedicare molti sforzi nei
confronti di una più spinta
interoperabilità, sia a livello di
portfolio di aziende che collaborano
con Bentley che di iniziative
tecnologiche, con Microsoft e Google
Earth in primo piano, oltre ad un
continuo supporto nei confronti di
AutoCAD, anche nella versione 2007.
L’intervento di Ray Hammond,
futurologo ed apprezzato scrittore e
sceneggiatore, ha dato poi un tocco
visionario al futuro lavoro di Bentley,
facendo emergere il paradosso secondo
il quale al momento “…non si ha il
linguaggio adatto per descrivere la
tecnologia del futuro”. L’esempio del
telefono cellulare è forse il più
calzante; esso fino a qualche decennio
fa era solo un telefono, è diventato
poi un telefono cellulare ma è
evidente come questa definizione, col
passare del tempo, sia diventata
sempre più fuori luogo man mano che
ci troviamo ad utilizzare un oggetto
dalle mille funzionalità che esulano da
quelle proprie della telefonia: se lo
sviluppo tecnologico è di natura
esponenziale – come afferma
Hammond – e se è vero che negli
ultimi 8 anni abbiamo avuto uno
sviluppo pari a quello dei precedenti
20, sarà ancora corretto definire il
cellulare come semplice telefono? Uno
spunto interessante se inserito in un
clima di innovazione e di continua
integrazione come è stata la BE
Conference e perfettamente in linea
con l’idea di una società always on ed
in cui la condivisione delle
informazioni la fa da padrona.
Ha concluso la giornata un momento
distensivo dedicato alla Coppa del
Mondo di calcio, con la proiezione sui
maxi schermi della hall delle partite
della giornata. Al bar dell’albergo, tra
uno sguardo alla partita dell’Italia e
chiacchierando con alcuni partecipanti
alla conferenza in borghese, è stato
interessante notare come buona parte
di essi appartenesse al settore
geospatial e quanto fosse atteso
l’intervento di Styli Camateros la
mattina seguente.
La giornata del 13 giugno ci ha visti
quindi subito al lavoro per seguire le
keynotes verticali ed in particolare
quelle dedicate al geospatial ospitate
dal vice presidente di Bentley, Styli
Camateros e da un team di specialisti
nel settore che hanno illustrato le
principali innovazioni nelle tecnologie
della casa di Exton. Le parole del vice
presidente di Bentley hanno
immediatamente sottolineato
l’importanza di accorciare la distanza
che divide la tecnologia GIS
dall’ingegneria ma soprattutto della
necessaria integrazione dei dati
affinché un GIS possa essere utilizzato
per le infrastrutture; Camateros ha
efficacemente stilato un punto sulla
situazione attuale del settore
geospatial, spesso rallentato, al suo
interno, da problemi di condivisione
dei dati e di collaborazione tra le
varie figure che lo compongono. La
diversità, come idea di informazioni
infrastrutturali eterogenee e quindi di
per se difficili da collocare all’interno
di un contesto comune, così come
l’importanza del 3D modeling e della
necessità di una maggiore apertura tra
gli standards open e quelli utilizzati
de facto, assieme al bisogno di poter
sintetizzare e rendere possibile la
collaborazione tra teams che si
occupano di discipline diverse
all’interno dello stesso progetto, sono i
punti focali su cui l’intervento di
Camateros e l’intera progettualità
Bentley sono indirizzati.
R EPORTS
GEOmedia 3 2006 21
R EPORTS
Bentley Map e Geospatial Server -
secondo il vice presidente di Bentley -
risultano essere le soluzioni adatte per
affrontare una sfida del genere.
Bentley Map si pone sostanzialmente
come un GIS in cui è possibile
sfruttare le caratteristiche del 3D,
dando la possibilità di muoversi
all’interno di un progetto passando da
“…una rappresentazione simbolica ad
una realtà geometrica”. Camateros ha
poi continuato il suo interventopresentazione
fornendo una panoramica
dei progressi svolti da Bentley nel lato
server; la parola d’ordine che ha
caratterizzato il lavoro di questi ultimi
tempi è sicuramente stata quella di
indicizzazione delle informazioni; la
gestione di informazioni eterogenee in
Bentley Geospatial Server avviene
infatti attraverso l’indicizzazione e non
la conversione di documenti, progetti,
database ecc. Le features di ogni
elemento vengono indicizzate così da
poter essere richiamate in qualsiasi
momento senza bisogno di convertire
nulla e con la massima integrazione
possibile, mantenendo la ricchezza ed
il dettaglio dei documenti originali.
Grande attesa ed interesse sono stati
poi dedicati dalla stampa e dagli
intervenuti alla conferenza
all’annunciata connessione tra
MicroStation V8 XM Edition ed il
servizio di mappe on line Google
Earth. Grazie ad una perfetta
integrazione tra mappe e modelli
bidimensionali e tridimensionali, è
possibile esportare da MicroStation i
propri modelli DGN o DWG all’interno
dell’ambiente Google Earth, dentro il
quale sarà poi possibile navigare ed
interrogare le immagini geografiche
per ottenerne informazioni di qualsiasi
genere. MicroStation gestisce i files
KML necessari ad interfacciarsi con
Google Earth; gli utenti di
quest’ultimo saranno in grado di
switchare questo tipo di files,
sfruttando i modelli importati dal
software Bentley secondo le proprie
esigenze. La possibilità, poi, di poter
usufruire in ambiente Google Earth
delle immagini raster utilizzate
all’interno di MicroStation,
migliorando, magari con una maggiore
qualità di queste ultime, quelle
presenti nel servizio di Google, è
risultata una delle innovazioni
decisamente più interessanti, facendo
della collaborazione tra le due società
un fulgido esempio di integrazione e
condivisione dei dati, proprio quello di
cui Styli Camateros aveva sottolineato
la necessità all’inizio del suo
intervento.
La giornata si è chiusa poi con un
ricevimento dedicato ai vincitori dei
BE Awards 2006, premiati nel corso
della scorsa edizione della BE
Conference americana svoltasi a
Charlotte negli Stati Uniti lo scorso
maggio. Una menzione d’onore va
sicuramente ad AES Torino, società
nata nel 2001 dall’accordo tra AEM
Torino, il Comune di Torino ed
Italgas, premiata ai BE Awards nella
categoria Geospatial Utilities per il
progetto SITEGAS (Sistema
Informativo Teleriscaldamento GAS). Il
lavoro di AES Torino necessitava di un
sistema flessibile e performante che
permettesse una facile gestione e
manutenzione del sistema; l’upgrade
del vecchio GIS per la propria rete
gas, il passaggio dal CAD al GIS per
il network di riscaldamento,
l’integrazione delle due reti in un
singolo sistema, la maggiore usabilità
e accessibilità dell’intero sistema per lo
staff dell’azienda sono i passaggi nei
quali i softwares di Bentley
(MicroStation, PowerMap, GeoWeb
Publisher, ProjectWise ecc.) si sono resi
protagonisti, accompagnando AES
Torino fino alla conclusione delle 5
fasi programmate per il progetto (Gas,
Riscaldamento dei distretti, Web
application, mobilità ed integrazione
delle applicazioni aziendali). Il
riconoscimento elargito da Bentley
Systems esalta giustamente l’ottimo
lavoro svolto dal team torinese e le
buonissime possibilità offerte dalle
tecnologie sviluppate dalla società
americana.
Il 14 si è svolto il pranzo di commiato
alla prima Bentley Empowered
Conference europea; i principali
manager di Bentley hanno illustrato i
risultati economici ottenuti nell’ultimo
anno, commentando i dati del 2006
annual report e facendo un po’ di
chiarezza sulla questione delle licenze
per i prodotti Bentley.
In conclusione, si può dire che la BE
Conference europea non ha
decisamente deluso le aspettative. Una
sede appropriata, un’organizzazione
perfetta, oltre all’aspetto più
propriamente legato ai contenuti ed ai
momenti di apprendimento tramite
utili training sessions, hanno fatto si
che molti dei partecipanti all’evento si
siano augurati che l’avvenimento possa
ripetersi in futuro e sulla stessa linea
ci è sembrato fossero anche i
responsabili di Bentley. Le tecnologie
Il pranzo conclusivo della 4 giorni praghese, in cui sono
stati analizzati i risultati di Bentley durante l’ultimo anno
presentate durante la conferenza hanno
impressionato per la duttilità con la
quale riuscivano ad affrontare i più
normali problemi di interoperabilità e
di come, soprattutto, esse riuscissero a
superarli con una certa scioltezza.
L’impostazione dell’avvenimento ha
beneficiato/risentito di una certa linea
di condotta all’americana che, secondo
l’opinione di chi scrive, se da un
punto di vista organizzativo, di
conoscenza dell’azienda e di
socializzazione stacca di gran lunga le
esperienze che comunemente si hanno
ad esempio in Italia, da un altro
sembrava travalicare la crescita del
singolo utente in favore del successo
aziendale, elemento che nella cultura
europea sovente assume un ruolo forse
secondario rispetto a certe dinamiche;
proprio questo è stato un piacevole
argomento di discussione al bar
dell’albergo durante una serata post
conferenza a dimostrazione dell’ampio
respiro che l’avvenimento ha assunto.
Nota estremamente piacevole è stato il
feeling instauratosi tra noi della
redazione e lo staff italiano di Bentley:
non si è parlato solo di lavoro, questo
è il senso, e per questo ci piace
mandare un grande saluto a Cristina,
Nicoletta, Laura e Karin (riferimenti
marketing, commerciali e formazione
di Bentley) per l’amicizia che ci hanno
dimostrato.
In sostanza, dunque, la Bentley
Empowered Conference Europe è stata
un’ottima vetrina per il logo Bentley
nel nostro continente ed un
piacevolissimo avvenimento che anche
noi di GEOmedia speriamo si possa
ripetere, magari, col Bel Paese a fare
da padrone di casa.
Fulvio Bernardini
22
GEOmedia 3 2006
GEOmedia incontra Styli Camateros
Tra le possibilità offerte alla stampa c’era
ovviamente quella di poter incontrare
direttamente uno degli esecutivi di Bentley allo
scopo di approfondire alcuni dei punti e delle
posizioni espresse durante le sessioni
giornaliere. Noi abbiamo scelto di incontrare
Styli Camateros, vice presidente di Bentley
Systems e responsabile del settore geospatial
dell’azienda. Persona molto simpatica e
disponibile, Camateros ci ha aiutati a focalizzare
alcuni dei punti chiave del suo intervento svoltosi durante le
keynotes verticali. Vi proponiamo qui uno stralcio dell’intervista
che, per ragioni di spazio, troverete impaginata singolarmente e
completa in ogni aspetto sul sito di GEOmedia all’indirizzo
http://www.geo4all.it/geomedia/geo-notes/geonotes.html
GEOmedia: Quali innovazioni offre la piattaforma
geospaziale di Bentley?
Styli Camateros: Fondamentalmente possiamo ritrovare due tipi di
contributo: uno viene da Bentley Map e l’altro dal server
geospatial. L’unicità di Bentley Map sta nella capacità di unire il
GIS con il 3D permettendo al lavoro infrastrutturale pensato in
questa direzione di avvantaggiarsi di questa unione. La divisione
tra GIS e CAD, la loro necessaria separazione è ormai storia
vecchia grazie al lavoro di Bentley. Se si ha a che fare con
un’infrastruttura non si possono che ritrovare vantaggi nel trovarsi
di fronte una piattaforma unica ed integrata.
Per quel che riguarda il lato server noi di Bentley siamo convinti
che il futuro risieda nel concetto di informazione federata e di
indicizzazione delle informazioni, proprio come fa Google. La
differenza lavorando su infrastrutture invece che con pagine web
formate da testi come nel caso di Google, è che qui la ricerca è
basata sulll’indicizzazione di features e non solo di parole, in
qualunque tipo di documento esse si trovino, compresi i database.
GEOmedia: Perché è fondamentale l’unione tra il GIS e
l’ingegneria?
S.C.: Il problema dell’interoperabilità tra GIS e CAD negli ultimi
15 anni è stato al centro delle lamentele di molti addetti ai lavori.
Secondo una recente stima sembra che l’inefficienza dovuta al
necessario trasferimento di informazioni da un sistema all’altro, sia
la causa della perdita di 15 miliardi di dollari all’anno. Noi stiamo
lavorando molto da questo punto di vista e l’introduzione di
modelli tridimensionali all’interno del GIS, come è stato fatto con
Bentley Map, segna certamente un punto in favore di questa
unione.
GEOmedia: Perché Google Earth ha scelto la tecnologia
Bentley?
S.C.: Beh, sarebbe meglio dire:”Perché Bentley ha scelto Google
Earth?”. Tra noi e Google non c’era nessun tipo di accordo.
Fondamentalmente si è trattato solo di inserire oggetti all’interno
dello splendido ambiente Google Earth e questo si può fare
creando files KML; Bentley, dunque, ha dato in sostanza la
possibilità di creare files con questa estensione. Considerando poi
che Google è un’azienda che vive sulla pubblicità, vi renderete
conto quanto questa apertura possa tornare utile a molti,
soprattutto se si comincia a considerare Google Earth sotto
l’aspetto di un ambiente GIS…
GEOmedia: Come si rapporta Bentley con aziende e progetti
di profilo più basso?
S.C.: Non è proprio così. I clienti Bentley sono spesso importanti e
questi ci rende ovviamente molto fieri; ma allo stesso tempo
dedichiamo i nostri sforzi affinchè i nostri prodotti siano
applicabili anche da aziende minori. Bentley Map, PowerMap e
PowerMap Field, sono tutti esempi dell’apertura verso altri tipi
progettualità intrapresi dalla nostra azienda. La fase di creazione
dei dati necessita di conoscenze specifiche, è vero, ma allo stesso
tempo, nella fase di gestione dei dati generati, credo che le
interfacce utilizzate da Bentley siano estremamente semplici da
utilizzare.
GEOmedia 3 2006 23
R
EPORTS
Il Master Plan
turistico del
territorio del
Gal Sibilla
Il comparto turistico oggi più che
mai riveste un importanza
fondamentale nel quadro
economico nazionale. Molti progetti
sono stati fatti e pubblicizzati ma
troppo spesso sono stati orientati
alla gestione di aspetti operativi a
supporto delle informazioni
turistiche e/o di E-Commerce.
Tradizionalmente Intergraph è
sempre stata molto attenta a
spingere il GIS nel contesto
generale del supporto ai processi.
Questa strategia ci ha portato ad
implementare importanti sistemi in
realtà industriali e pubbliche che
supportano quotidianamente i
processi di business efficentandone
la realizzazione.
Utilizzando il medesimo approccio
ci siamo quindi orientati ad offrire
soluzioni volte a supportare i
processi strategici che attengono al
comparto turistico.
Quindi non solo applicazioni, anche
molto accattivanti, attraverso le
quali è possibile navigare tra dati
raster, vettoriali e 3D, ma anche e
soprattutto il supporto alla
formulazione di piani di marketing
turistico-culturale, masterplan ed in
generale delle strategia di
approccio al problema.
Occhio, quindi, all’essenza più che
all’apparenza.
Il confronto, quando si parla di
processi, non può essere sulle
tecnologie, in un arena che vede
sempre più competitor tra vendor
tradizionali ed open source, ma un
confronto sui contenuti e la
conoscenza.
Questo modello è attuabile a tutti i
livelli, quindi sia su realtà quali
Automobile Club o Touring Club,
tradizionalmente a noi vicini, ma
anche in contesti minori per
dimensioni ma non per dignità. La
prova è nelle varie esperienze che
sono state fatte e tra queste, qui
di seguito, i nostri colleghi della
Imagina e del Consorzio
Quadratech ce ne danno un quadro
lucido e puntuale.
Il Master Plan Turistico del
Territorio del Gal Sibilla è un
progetto di marketing territoriale
che nasce dall’esigenza di promuovere
una strategia d’intervento unitaria e
complessiva in un’area caratterizzata
da un elevato frazionamento ma, al
tempo stesso, da una vocazione
turistica omogenea, seppur con distinte
articolazioni.
L’intervento si colloca nell’ambito del
Piano di Sviluppo Locale elaborato dal
GAL Sibilla, organismo gestore
dell’iniziativa comunitaria LEADER
Plus. L’area di riferimento comprende
38 Comuni situati nell’entroterra della
Provincia di Macerata che, ad
esclusione di Urbisaglia e Pollenza,
ricadono nei confini delle Comunità
Montane di Camerino, San Severino
Marche e San Ginesio, individuate
come beneficiare di questo progetto,
unitamente al Parco Nazionale dei
Monti Sibillini e alla Provincia di
Macerata. La Comunità Montana di
Camerino è il soggetto capofila
dell’intervento.
Il team progettuale che ha ricevuto
l’incarico di sviluppare il Master Plan
è composto da un pool di aziende del
territorio, dotate di competenze tra
loro complementari. Tecnologia
innovativa, conoscenza approfondita del
territorio ed esperienza progettuale
di A. Monachesi, A. Serri e M. Mataloni
sono i punti di forza che hanno
consentito di realizzare al meglio
questo progetto complesso e molto
articolato per la cui gestione e
realizzazione sono stata impiegata la
piattaforma GeoMedia di Intergraph.
Il MP è stato realizzato sviluppando
due distinte fasi: la creazione di un
Osservatorio dell’offerta di territorio e
l’elaborazione del vero e proprio studio
di marketing territoriale, ossia del
Master plan turistico del territorio.
L’Osservatorio
dell’offerta di territorio
L’Osservatorio è lo strumento
essenziale per impostare strategie di
sviluppo adeguate alle reali esigenze
del territorio, in quanto consente di
avere a disposizione una visione chiara
e completa delle risorse e dei servizi
che compongono l’offerta turistica.
In questo ambito si è proceduto alla
creazione di una banca dati contenente
tutte le informazioni relative agli
oggetti d’indagine ritenuti rilevanti per
la comprensione del fenomeno turistico
nell’area di riferimento: ricettività e
ristorazione; servizi turistici; risorse
museali; risorse naturalistiche; tempo
libero, sport e shopping; investimenti
con valenza turistica; edifici storici
rurali (L.R. 13/90).
In alto a sinistra,
Figura 1 - Il territorio
Qui di fianco,
Figura 2 - Maschera di
avvio dell'applicazione
24
GEOmedia 3 2006
Figura 3 - Una scheda della ricettività
Riguardo alle fonti informative
utilizzate si è proceduto attraverso
reperimento ed aggiornamento delle
statistiche ufficiali prodotte da
organismi pubblici e privati, verifica
degli stessi e, ove necessario,
rilevazione diretta, compiuta da tre
squadre di rilevatori coordinate da un
centro operativo che si è occupato
della raccolta e della catalogazione
sistematica delle informazioni ricevute.
Valore aggiunto di fondamentale
importanza del progetto è la
georeferenziazione degli oggetti presenti
nella banca dati; essa permette di
visualizzare gli oggetti censiti nella
loro collocazione geografica attraverso
l’impiego di un software GIS. Tale
strumento, consentendo la gestione di
notevoli quantità di informazioni
contestualizzate sul territorio è stato
di notevole importanza nella fase di
analisi delle informazioni.
Il risultato finale di questa prima fase
è stata la realizzazione del vero e
proprio Osservatorio, ossia di una
banca dati dinamica e georeferenziata,
ottimizzata per la migliore fruizione
Figura 4 - Impianti sportivi
da ogni punto di vista: confrontabilità
delle informazioni, interfacciabilità
con altri sistemi informativi e banche
dati, possibilità di aggiornamento,
integrazione e modifica.
Master plan
turistico del territorio
La compiuta realizzazione
dell’Osservatorio ha dato il via alla
seconda fase del progetto, finalizzata
a produrre uno studio di marketing
territoriale.
Utilizzando le informazioni raccolte è
stata sviluppata un’analisi
approfondita, da un punto di vista
quantitativo e soprattutto qualitativo,
dei fattori ambientali e strumentali
che compongono l’offerta,
evidenziando le specificità tematiche e
territoriali che caratterizzano il
fenomeno turistico dell’area in esame.
In aggiunta all’analisi
dell’Osservatorio, notevole attenzione è
stata riservata alla consultazione di
tutti i soggetti che, a diverso titolo,
rappresentano realtà importanti
dell’ambito turistico-territoriale. Un
metodo di gestione concertata che ha
consentito di pervenire alla definizione
di obiettivi condivisi e coerenti con le
politiche di sviluppo perseguite dagli
attori pubblici e privati operanti
nell’area.
Le risultanze di questa accurata opera
di analisi e confronto sono confluite
in un quadro di sintesi dei punti di
forza e debolezza che indica con
completezza e chiarezza le potenzialità
e le criticità del fenomeno turistico
nell’area. La valenza ambientale, la
qualità della vita, un mix di risorse
diffuse sul territorio e potenzialmente
idonee alla realizzazione di altrettanti
prodotti turistici, emergono come
elementi di forza dell’area, limitati
però nella loro competitività sul
mercato da carenze nei fattori
strumentali e nel raccordo tra di essi,
oltre che dalla scarsa visibilità del
comprensorio sui mercati della
domanda.
R EPORTS
A sinistra, Figura 6 - La futura implementazione del progetto. Adestra, Figura 7 - Una possibile consolle di navigazione dei contenuti via
Lo studio sottolinea la necessità di un
deciso cambiamento di mentalità degli
operatori pubblici e privati, di un
processo culturale di rinnovamento
attuabile anche attraverso un’attività
di formazione mirata sulle esigenze
della filiera turistica e capace di
rispondere alla delicata fase del
cambio generazionale.
In particolare lo studio individua tre
obiettivi fondamentali per lo sviluppo
turistico dell’area GAL che, a loro
volta, sono declinati in un complesso
di finalità più specifiche: promuovere
i processi aggregativi per realizzare
un sistema di filiera turistica
integrato, stimolare la cultura
dell’accoglienza e l’adeguamento agli
standard per realizzare un sistema
turistico di qualità, creare e
promuovere un’offerta turistica
Figura 5 - Posti letto per comune
articolata e destagionalizzata.
Definiti gli obiettivi, lo studio
individua ed approfondisce i segmenti
di mercato più interessanti per
l’offerta del territorio e traccia i
contorni dei prodotti turistici
maggiormente adeguati a posizionare
sui mercati della domanda le proposte
turistiche che l’area è in grado di
esprimere.
Le conclusioni
Nella fase conclusiva dello studio, la
strategia complessiva viene declinata
in un organico complesso di
strumenti, funzionali al perseguimento
degli obiettivi ipotizzati. Gli interventi
proposti delineano ipotesi operative su
base quinquennale relative a:
organizzazione turistica del territorio,
realizzazione dei prodotti turistici,
promozione e commercializzazione,
cooperazione.
Tra gli strumenti proposti emerge, in
particolare, la necessità di un’entità
guida, una cabina di regia capace di
stimolare e promuovere i necessari
processi per il miglioramento della
qualità e per il raccordo funzionale di
tutti gli attori del sistema che
rappresentano, a loro volta, condizioni
essenziali per promuovere sui mercati
della domanda un’articolata gamma di
prodotti turistici competitivi.
Concepito in tal modo, il master plan
diverrà un fondamentale strumento
gestionale per intraprendere iniziative
e programmi specifici, in linea con
un’idea di sviluppo turistico comune a
tutta l’area, quanto più possibile
condivisa. Un manuale di buona
pratica che consentirà un più forte
coordinamento tra tutti i soggetti
pubblici e privati, al fine di
armonizzare i programmi di
promozione e sviluppo turistico per
giungere, in tempi brevi, ad una
pianificazione congiunta, ma anche
per evitare inutili dispersioni, ridicoli
doppioni e dannose sovrapposizioni.
Il sistema informativo costituito
dovrebbe quindi essere ulteriormente
implementato garantendo l’accesso alle
informazioni a tutti gli operatori
presenti nel territorio. Essi potranno
così provvedere all’aggiornamento
della banca dati e utilizzare il sistema
come canale di promozione del
proprio prodotto (hotel, ristorante,
noleggio, tipicità, …). Il portale
diventa il canale nel quale l’utente
generico trova tutto ciò di cui
necessita prima, durante e dopo aver
visitato il territorio: offerte, newsletter,
forum, news, ….
Il GIS è quindi lo strumento che ha
permesso la costruzione della banca
dati, ne garantisce l’aggiornamento,
semplifica e rende più efficaci le
analisi spaziali dei contenuti e
consentirà di produrre, on demand,
mappe tematiche direttamente su web.
Autori
DR. ALBERTO MONACHESI,
DR. ANGELO SERRI
Imagina S.a.s. info@tipicita.it
DR. MARCO MATALONI Helix S.r.l. / Consorzio
Quadratech a.r.l. – mataloni@helix.it
Introduzione di MARCO CAMIRRO
Intergraph Italia marco.camirro@intergraph.com
26
GEOmedia 3 2006
Trasporti
Telecomunicazioni
Acqua
Energia
Territorio
Ambiente
Tante soluzioni, un’unica visione
Http://www.Intergraph.it
T UTORIAL
7 a ed ultima parte
Con questo articolo si conclude il
tutorial GPS, che rappresenta un
tentativo unico nel suo genere
nella divulgazione scientifica e
professionale nel panorama degli
strumenti informativi nel campo
della geomatica.
A conclusione di questo ciclo non
poteva non esserci una
comparazione dei pro e dei contro
tra le diverse soluzioni offerte dal
mercato. Una nota ancora va
spesa sulla soluzione Gemini, che
rappresenta il primo ed unico
software completamente realizzato
in Italia, con la caratteristica di
essere anche l'unico in grado di
gestire contestaulmente dati GPS
e da Total Station.
Tutorial GPS
Qual’è il software
di post elaborazione
migliore?
di Vittorio Grassi
Siamo giunti all’ultimo articolo del “Tutorial GPS” sulla
post elaborazione dei dati GPS. Nel primo articolo,
pubblicato sul numero 2 del 2005 abbiamo analizzato
gli elementi guida che bisogna conoscere per eseguire una
buona post elaborazione dei dati GPS. Nei 5 numeri seguenti,
e più precisamente dal numero 3 del 2005 al numero 2 del
2006, abbiamo passato in rassegna i più diffusi programmi di
post elaborazione venduti il Italia: TGO e TTC della Trimble,
LGO della Leica, Spectrum Survey della Point Inc
commercializzato dalla Sokkia, Gemini sviluppato dalla
Leonardo Software House il collaborazione con il Politecnico di
Como con Sokkia, Pinnacle e Tools Office della Topcon
commercializzato dalla Geotop.
Tutti questi programmi sono stati visti solo sotto l’aspetto
della post elaborazione dei dati e della loro compensazione.
Questa scelta di fondo è stata dettata dalla necessità di andare
incontro alla grande maggioranza degli utenti del GPS che
oggi operano sul territorio quasi esclusivamente in “real time”:
metodo certamente molto produttivo ma poco controllabile per
quanto riguarda la qualità finale dei dati anche per
applicazioni topografiche e catastali. Perché esiste in Italia
questo stato di fatto? Secondo il mio parere sono due i motivi
della larga diffusione di questo metodo: da una parte il lavoro
richiede sempre tempi più stretti ed un buon rapporto
costo/qualità, dall’altra c’è il problema della formazione degli
utenti e della diffusione delle conoscenze più approfondite dei
metodi necessari per tener sotto controllo la qualità del lavoro
svolto. Quindi la scelta di esaminare i soli aspetti della post
elaborazione e la compensazione dei dati è stata quella di
mostrare, attraverso una rivista a larga diffusione come
Geomedia, che non c’è niente di estremamente complicato
nell’usare i programmi nel giusto modo. Personalmente sono
quasi vent’anni che vado diffondendo questa attività presso i
Collegi provinciali dei Geometri in accordo con il Consiglio
Nazionale Geometri, presso professionisti ed Aziende che, una
volta effettuato l’acquisto degli strumenti ed averli utilizzati il
tempo reale, si trovano nella necessità di passare alla post
elaborazione per motivazioni diverse. Recentemente ho anche
ampliato questa attività con l’AGIT (Associazione Geometri
Italiani Topografi): associazione che ha come obiettivo primario
quello della formazione.
Nella scelta dei programmi da recensire, sotto l’aspetto della
post elaborazione sono stati volutamente trascurati i programmi
così detti “scientifici” tipo Bernese, Gipsy, Gamit ecc. ecc. in
quanto usati quasi esclusivamente da Università ed Enti
Scientifici e non diffusi, su larga scala, tra i professionisti ed
Aziende varie di topografia e cartografia.
A questo punto i lettori di questa rivista, che hanno avuto la
costanza e la buona volontà di seguirci lungo quest’anno, si
chiederanno certamente “Qual è il software migliore di post
elaborazione?”.
Rispondere a questa domanda è quanto mai arduo e
complicato per una serie di motivi che dipendono da tantissimi
fattori che cercherò di analizzare. Ma prima vorrei fare qualche
esempio banale.
Se a me piace una donna e la ritengo affascinante non è
detto che la stessa cosa capiti a tutti gli altri uomini che
l’osservano. Questo perché “il bello” ed “il fascino” sono
elementi estremamente soggettivi che quindi possono non essere
condivisi.
Se desidero acquistare una macchina fotografica o un
computer non è detto che l’oggetto che ha tutte le opzioni
possibili ed immaginabili sia “il migliore” nel senso che sia in
grado di soddisfare tutte le mie esigenze. Inoltre ad esempio
una macchina fotografica troppo articolata potrebbe essere
troppo complicata per il “ fotografo domenicale”. Infine,
bisogna tener presente anche il costo: l’oggetto più completo
certamente costa molto di più di uno semplice.
La stessa identica cosa accade con i programmi di post
elaborazione: la grafica, le funzionalità, i “tools” a corredo del
programma dipendono moltissimo dall’uso che se ne fa e dal
tipo di lavoro che l’utente del programma svolge normalmente
in campagna. Non va dimenticato, inoltre, che ci sono persone
che “amano” lavorare con il PC, fare confronti, cercare la
soluzione migliore sotto l’aspetto qualitativo e con un occhio
anche volto alla produttività; ci sono persone che desiderano
tenersi costantemente aggiornate ed altre che “odiano” il PC e
desiderano solo avere nel più breve tempo possibile il risultato
finale senza porsi tanti problemi e magari lo vogliono anche di
qualità (cosa un po’ difficile da conciliare con la fretta o con
la scarsa preparazione).
Quindi nella speranza di essere il più obiettivo ed imparziale
possibile preferisco affrontare il problema sotto un altro punto
di vista.
Nei numeri precedenti abbiamo visto con sufficiente dettaglio
le funzionalità dei vari programmi, in questo articolo
esamineremo invece le novità ESCUSIVE di ciascun
programma. Nel fare questo esame seguirò l’ordine inverso di
pubblicazione da parte di Geomedia dei programmi recensiti.
Perché questa scelta? Per dirimere ogni dubbio sulle mie
28
GEOmedia 3 2006
preferenze personali che sono ben diverse da quelle di
un’utenza più vasta e diversificata.
Infine proporrò una tabella di confronto sulle potenzialità
offerte dai programmi recensiti in base a quanto detto nel
primo articolo sulla post elaborazione dei dati che prego
vivamente il lettore di andare a rileggere con attenzione. La
tabella dovrebbe facilitare il lettore nel selezionare il
programma che in base alla propria attività lavorativa, alla
propria esperienza, alle proprie esigenze lo soddisfi meglio di
un altro a prescindere dal costo e dall’assistenza.
Ho eliminato questi due aspetti, senza dubbio importanti,
perché difficilmente il programma viene acquistato di marca
diversa dalla strumentazione e poi perchè mi sarei dovuto
basare sul prezzo di listino, prezzo che troppo spesso non viene
affatto rispettato per motivi di concorrenza o per altre cause.
Circa l’assistenza c’è da dire che è un aspetto determinante
nella scelta della casa produttrice del programma. La possibilità
di disporre di una assistenza immediata da parte di un esperto
per risolvere velocemente eventuali problemi o la disponibilità
di ricevitori in sostituzione di quelli eventualmente mal
funzionanti ed il servizio di riparazione sono cose da non
sottovalutare nella maniera più assoluta. Purtroppo questo
aspetto è molto difficile da valutare in quanto tutte le case
dichiarano che “il nostro obiettivo primario è la soddisfazione
del cliente”, ma poi all’atto pratico le cose vanno diversamente:
l’assistenza può essere scarsa o avvenire con molto ritardo, la
sostituzione dei ricevitori avviene (se avviene) con enormi
difficoltà sempre con una serie di giustificazioni più o meno
reali.
Sarebbe opportuno, da parte dell’acquirente, svolgere
un’approfondita indagine sulla soddisfazione dei clienti della
ditta prescelta tenendo ben presente il detto “Una rondine non
fa primavera!”
FUNZIONALITA’ ESCLUSIVE
1°) - PINNACLE TM della Topcon commercializzato dalla
Geotop.
La novità esclusiva di Pinnacle è che è dotato di un modulo
per confrontare due differenti elaborazioni compensate della
stessa rete. Si accede a questa importante funzionalità dalla
colonna “SubNets” della schermata principale. Esistono 3 tre
criteri per confrontare le coordinate dei punti: il criterio
dell’inversione, quello della deviazione e quello della dispersione
tutti con un livello di affidabilità scelto tra due possibilità:
95% o 99% (fig. 1).
Dispersione. Quando si esegue
questo test il programma usa il
test:
F = max [s’,s”] / min[s’,s”]
che segue la distribuzione di
Fisher. Prima di lanciare il test
bisogna stabilire un appropriato
livello di affidabilità. Se il test è
superato le due reti sono
considerate consistenti e di uguale
affidabilità.
Figura 1
Inversione. Questo test analizza gli scalari dx i = X’ i – X” i (i
= 0, 1, 2) dove X’ e X” sono le posizioni stimate del punto
rispettivamente nella prima e nella seconda soluzione. Se il test
fallisce significa che [dx] non si comportano gaussianamente e
cioè non sono a media zero. Quindi significa che le coordinate
stimate potrebbero essere influenzate da errori sistematici.
Deviazione. Il test si basa sulla seguente assunzione:
V = (dx max – X”) / (s”) 2
Dove dx max = max [dx] ed il max è preso su tutta la rete,
X” è il valore medio empirico, (s”) 2 è la dispersione.
Se il test passa, le differenze di coordinate compensate del
punto analizzato nelle due reti sono accettabili.
Si raccomanda di eseguire tutti e tre i test prima di
prendere la decisione circa la soluzione migliore anche se il
manuale d’uso consiglia diversamente.
2°) - GEMINI TM commercializzato dalla Leonardo
Software House.
L’esclusività di GEMINI è che è sviluppato in Italia con la
consulenza del Politecnico di Milano, Campus di Como, e con
la collaborazione della Leonardo Software House e della
Sokkia Italia di Milano. E’ quindi un programma italiano il
cui manuale e l’help in linea sono scritti in un italiano
corretto, completo e comprensibilissimo. Ha l’inconveniente di
elaborare dati solo in singola frequenza e quindi va benissimo
solo per alcune categorie di utenti cioè quelli che svolgono la
loro attività prevalente nel campo topografico o lavori
catastali.
3°) - SPECTRUM SURVEY TM della POINT Inc
commercializzato dalla Sokkia.
Il programma è dotato di un eccellente manuale in italiano
(che non è la strampalata traduzione di quello inglese) scritto
“ex novo” in maniera molto chiara e, finalmente, con i termini
tecnici e scientifici esatti.
Inoltre, per la prima volta, il manuale ha una concisa ma
efficacissima appendice che espone in maniera corretta i
concetti fondamentali riguardanti cenni di Cartografia, i
Sistemi Geodetico-Cartografici: Gauss-Boaga (Roma 40), UTM,
la rete IGM95, il problema delle quote, come si crea in
maniera corretta un sistema locale (compresa la riduzione
della quota), come si esegue una rototraslazione piana, come
si eseguono le trasformazioni di datum più frequenti. Infine
tutto il manuale è corredato da molti esempi applicativi che
chiariscono in maniera eccellente i concetti esposti ed
opportuni consigli sulla elaborazione dei dati e sulla loro
eventuale manipolazione.
4°) - LGO TM Leica Geo Office della Leica.
LGO è l’unico programma che non seleziona
automaticamente le linee di base ma lascia l’utente libero di
scegliere quelle funzionalmente indipendenti anche quando si
usa il calcolo automatico.
Questo programma ha anche la possibilità di calcolare la
troposfera e la ionosfera sul cielo delle stazioni (solo con
ricevitori a doppia frequenza). Funzione molto utile quando
sono molto disturbate;
Inoltre è l’unico programma di post elaborazione dei dati
che consente di fare la simulazione (che può essere eseguita
solo per le osservazioni GPS, solo tradizionali o miste).
La simulazione
nasce dall’esigenza,
sempre maggiore, di
conoscere a priori la
precisione che si
raggiungerà eseguendo
le misure ed
ipotizzando un certo
tipo d’errore che si
commetterà durante le
misure stesse (fig. 2).
T UTORIAL
Figura 2
GEOmedia 3 2006 29
T UTORIAL
Dato un certo numero di punti, sarebbe troppo semplice,
eseguire tutte le misure possibili tra di loro. Facendo così
senz’altro si avrebbe una buona precisione, ma a che prezzo?.
L’esecuzione di misure sovrabbondanti incidono fortemente sul
costo delle operazioni, quindi bisogna calibrare esattamente il
numero delle misure da eseguire in vista di risultati da
ottenere.
Lo scopo della simulazione è proprio quello di ottimizzare il
rapporto costo/prestazioni.
Inoltre, il rapporto di calcolo della compensazione, oltre ad
essere eccellente per la quantità e la qualità delle
informazioni, utilizza come test statistici W-test (fig. 4), T-test
(fig. 5), F-test, e mostra gli errori stimati nel calcolo delle
linee di base ed i grafici della ridondanza (fig. 3).
Figura 6
In questo caso bisogna scegliere nel riquadro in basso
chiamato “Modello Antenna” il file adatto e la finestra
diventerà bianca ed azzurra come mostra la fig. 7.
Figura 3
Figura 7
Figura 4
Figura 5
Infine nel modulo Adjustment è prevista la compensazione
completamente libera e nel modulo Datum/Map, che consente il
calcolo dei parametri, è presente una trasformazione affine e ben
altri 4 tipi di trasformazioni non previsti in altri programmi.
5°) - TTC TM della Trimble
TTC TM ha in esclusiva i seguenti moduli:
La prima novità di TTC la mostra durate l’import dei dati: se
non riconosce i modelli di variazione del centro di fase delle
antenne utilizzate nel rilievo presenta una finestra dallo sfondo
rosso (fig. 6).
Un’altra novità è l’opzione “Usa File IONEX” che permette
di usare o no i files IONEX. Il nome è un acronimo di
“IONosphere map Exchange format”. IONEX è un utilissimo
modello ionosferico calcolato giornalmente dall’Università di
Berna e messo a disposizione gratuitamente su Internet. Se si
seleziona tale scelta il programma si collegherà al sito citato e
dopo aver configurato il collegamento (per il quale si rimanda
all’help in linea) scaricherà il file che sarà utilizzato dal TTC
come modello ionosferico calcolato, nel periodo delle
osservazioni, sul cielo della stazione di riferimento e di quella
“rover”. L’uso di questo modello va raccomandato tutte le volte
che si deve raggiungere una elevata precisione
nell’elaborazione (per es. quando si elaborano dati relativi al
controllo delle deformazioni).
Inoltre, il collegamento ad Internet permette di scaricare
anche: le Effemeridi Precise e i dati necessari per attivare la
post elaborazione in VRS.
Il programma consente anche la post-elaborazione dei dati
VRS, tramite collegamento ad Internet è possibile scaricare i
dati da stazioni permanenti, per il momento non distanti tra
loro più di 70 km, e di creare, in post-elaborazione, una
stazione virtuale VRS con le coordinate scelte dall’utente
all’interno della rete.
Per lo scarico dei dati delle stazioni permanenti è possibile
utilizzare la funzione “Importa” del programma TTC, con la
quale oltre ai dati grezzi è possibile importare anche orbite
precise, eventuali soluzioni VRS ecc..
Il vantaggio che si ottiene rispetto ad una soluzione
tradizionale è notevole in fatto di precisione in quanto si
30
GEOmedia 3 2006
dispone di tutte le prerogative della tecnica VRS:
Riduzione degli errori sistematici (orologio, multipath, ionosferici,
troposferici, orbite……)
Riduzione dello s.q.m. di un fattore pari ad almeno 0,71
rispetto al tradizionale posizionamento a singola base
Total ControlsTM MotionTracker utilizza l’elaborazione
differenziale della fase proveniente da satelliti GPS acquisiti in
continuo dalla rete e permette di controllare e analizzare le
deformazioni per:
Il monitoraggio di dighe
La predizione dei movimenti del terreno
L’analisi della subsidenza
Il Sistema MotionTracker supporta sia dati Trimble che
RINEX grezzi e permette di avere molti progetti di rete su un
singolo computer; l’elaborazione automatica o manuale con un
tempo predefinito citando intervallo di acquisizione dei dati; la
ricerca automatica per nuovi dati in ciascuno progetto;
l’elaborazione automatica dei dati e analisi di affidabilità; la
compensazione della rete automatica e la trasformazione in un
sistema di coordinate predefinito dall’utente; la memorizzazione
in un Database e relativa gestione; la visualizzazione grafica e
la creazione di un dettagliato rapporto sui calcoli eseguiti.
Tutto questo viene gestito da tre moduli: Scheduler per la
preparazione del lavoro, AutoProcessor per definire le modalità
del calcolo, Database Viewer per l’analisi a posteriori dei
risultati.
CONCLUSIONI FINALI
Come abbiamo visto i programmi di post elaborazione dei
dati hanno caratteristiche molto differenti tra loro: alcuni
offrono parametri di calcolo sofisticati ed altri sono più
limitati. Sicuramente la domanda che mi aspetto è “Quanto
incidono queste differenze praticamente?”. Bene, da moltissime
prove che ho effettuato mentre preparavo i precedenti articoli
posso assicurare il lettore che per il calcolo di linee di base
fino a 5 km tutti i programmi forniscono risultati simili nel
senso che le differenze sulla lunghezza delle linee di base e sui
dislivelli ellissoidici sono contenuti in pochi mm. Per linee di
base da 5 a 15 km tali differenze oscillano intorno a qualche
cm. Infine per lunghe linee di base, intorno ai 100 km le
differenze aumentano fino ad arrivare ad una ventina di cm.
Quindi torno a ripetere che la scelta di un programma
piuttosto che un altro dipende quasi esclusivamente dal tipo di
lavoro che il lettore svolge più frequentemente. E’ certo che se
lavora prevalentemente nel campo geodetico o vuole fare
ricerca scientifica è decisamente consigliabile l’uso di un
programma scientifico.
Infine, prima del saluto finale vorrei fare alcune
considerazioni importanti.
La prima riguarda l’abitudine, molto generalizzata, di non
fare la programmazione prima dell’esecuzione di una campagna
di misure. Questo è un grave errore perchè solo eseguendo
un’accurata programmazione, preceduta da una scrupolosa
ricognizione durante la quale si sia redatto il diagramma degli
ostacoli, la verifica del rapporto segnale – rumore e del GDOP,
è possibile:
III Scegliere le finestre operative per l’esecuzione
delle sessioni di misure con l’inizio e fine di
ogni sessione
IV Scegliere un adeguato angolo di elevazione per i ricevitori
V Ottimizzare gli spostamenti dei ricevitori
VI Avere un ottimo rapporto costo – qualità del lavoro
Purtroppo oggi si sta perdendo la buona e sana abitudine di
fare sia la ricognizione preventiva che la programmazione. Ci
si improvvisa topografi esperti di GPS grazie alla facilità d’uso
dei ricevitori e dei programmi di post elaborazione per colpa di
una mancata o adeguata cultura sia sul GPS che sulla
topografia in generale. Le cause: tante, tantissime e non
sempre facilmente eliminabili.
Andrebbe fatto uno studio approfondito sull’argomento ma è
certo che quelle più significative sono la mancanza di una seria
formazione sia dei topografi che dei venditori di strumenti
(tutto è facile, tutto è semplice pur di vendere) che fanno
“cultura” agli occhi di un acquirente inesperto, la scuola che
generalmente sforna diplomati impreparati, la fretta di produrre
tanto e presto; i ribassi spaventosi con cui si prendono i lavori
e via dicendo.
Infine vorrei concludere dando alcuni consigli che potremmo
chiamare “il decalogo del topografo geomatico GPS”:
1 Non dare retta ai consigli forniti dal venditore di
strumenti: molto spesso sono superficiali e poco tecnici
2 Non fare mai RTK senza la registrazione dei dati grezzi:
non ci sono controlli sulla qualità del lavoro ed inoltre
se, come capita spesso, si lavora in campagna in
coordinate “locali” e si sbaglia ad introdurre qualche
parametro per la trasformazione delle coordinate non è
più possibile fare correzioni. Bisogna ripetere il rilievo.
Inoltre è impossibile avere la matrice di varianza
covarianza
3 Eseguire il rilievo sempre con misure ridondanti: solo così
si ha la certezza di tenere sotto controllo il proprio
lavoro. Il prof. Luciano Surace dice: “L’unica cosa che
l’uomo sa fare bene è SBAGLIARE!”. Ricordiamocene più
spesso e teniamone conto
4 Ricordare che, in Italia, a nord non passano satelliti: cosa
molto utile se si deve rilevare un punto in prossimità di
ostacoli
5 Fare attenzione, quando si usano le stazioni permanenti
al sistema di riferimento utilizzato
Nella speranza di aver dato un piccolo contributo per la
scelta del “migliore” programma di post elaborazione dei dati
e di aver richiamato la vostra attenzione su alcune pessime
abitudini auguro a tutti un proficuo lavoro denso di
soddisfazione.
Un’ultima raccomandazione: non cessate mai di tenervi
aggiornati perchè come diceva Maimonide “Dammi sempre
forza, tempo e possibilità di correggere quello che ho appreso, di
estendere il dominio del sapere, perché il sapere è immenso e lo
spirito dell’uomo può estendersi all’infinito per arricchirsi ogni
giorno con nuove scoperte”.
A seguire una tabella comparativa delle funzionalità
dei prodotti finquì analizzati.
T UTORIAL
I
II
Gestire correttamente i ricevitori in modo da avere in
ogni sessione di misura linee di base indipendenti
Avere la certezza di acquisire dati con il numero di
satelliti richiesti dal capitolato e con un adeguato GDOP
o PDOP
Autore
VITTORIO GRASSI
Email: vittorio_grassi@fastwebnet.it
GEOmedia 3 2006 31
TABELLA COMPARATIVA
Funzionalità del programma TOPCON LEONARDO SOKKIA LEICA TRIMBLE
Pinnacle Tools Office Gemini Spectrum Survey LGO TGO TTC
ver. 1 ver. 5.11 v. B93 ver. 5.40 ver. 4.0 ver. 1.63 ver. 2.70
PARAMETRI DI CALCOLO:
Angolo d'elevazione modificabile SI SI SI SI SI SI SI
Uso delle Effemeridi broadcast SI SI SI SI SI SI SI
Uso delle Effemeridi precise SI n.d. SI SI SI SI SI
Intervallo di registrazione modificabile SI n.d. SI SI SI SI SI
Modelli Ionosferici:
Standard SI n.d. SI n.d. SI n.d. n.d.
Klobuchar NO n.d. NO NO SI NO NO
Computed NO n.d. NO NO SI NO NO
Global/Regional NO n.d. NO NO SI NO NO
None SI n.d. NO NO SI NO NO
Modelli troposferici:
Hopfied NO n.d. SI n.d. SI SI SI
Hopfield modificato NO n.d. NO NO SI NO NO
Saastamoinen NO n.d. NO NO SI SI SI
Computed NO n.d. NO NO SI NO NO
Goad & Goodman SI n.d. NO NO NO SI SI
Essen e Froome NO n.d. NO NO SI NO NO
Nero NO NO NO NO NO SI SI
Niell NO NO NO NO NO SI SI
None SI n.d. NO NO SI SI SI
Altri modelli NO NO NO NO NO NO SI
Elaborazione linee di base:
Automatica SI SI SI SI SI SI SI
Manuale SI SI SI SI SI SI SI
GPS SI SI SI SI SI SI SI
codice C/A SI n.d. SI SI SI SI SI
codice P L1 SI n.d. n.d SI SI SI SI
codice P L2 SI n.d. n.d SI SI SI SI
L1 SI n.d. SI SI SI SI SI
L2 SI n.d. NO SI SI SI SI
L1+L2 SI n.d. NO SI SI NO SI
Wide Lane SI n.d. NO SI SI SI NO
Narrow Lane SI n.d. NO SI SI SI NO
Iono free SI n.d. NO SI SI NO NO
GLONASS SI SI NO NO SI NO SI
GPS+GLONASS SI SI NO NO SI NO SI
Poss. di mescolare dati tradizionali e satellitari NO SI NO NO SI NO SI
Interventi sui dati: SI SI SI SI SI SI SI
Eliminazione parziale di un satellite SI NO SI SI SI SI SI
Eliminazione totale di un satellite SI NO SI SI SI SI SI
Finestra sui dati SI NO SI SI SI SI SI
Grafici:
Dati grezzi SI NO SI SI NO NO SI
Residui SI NO SI SI SI SI SI
Test statistici sulla soluzione della linea di base:
ratio SI SI NO SI NO SI SI
contrast NO NO NO NO NO NO NO
altro NO NO SI NO SI SI NO
Contenuto del rapporto di calcolo:
Riassuntivo SI SI SI SI SI SI SI
Dettagliato SI SI SI SI SI SI SI
Configurabile dall'utente SI SI SI SI SI SI SI
COMPENSAZIONE:
Mancata chiusura anelli manuale SI SI n.d. SI SI NO NO
Mancata chiusura anelli automatica SI SI n.d. SI SI SI SI
Pre analisi SI SI SI SI SI NO SI
Completamente libera NO NO NO NO SI SI SI
A minimi vincoli SI SI SI SI SI SI SI
Vincolata SI SI SI SI SI SI SI
Parzialmente vincolata NO NO SI NO SI SI SI
Ellissi d'errore standard (39,4 %) NO NO SI NO SI SI SI
Ellissi d'errore 68% SI SI NO SI NO NO NO
Ellissi d'errore 95% SI SI SI SI SI SI SI
Ellissi d'errore 99% SI SI SI SI SI SI SI
Test statistici sui risultati compensati:
Alfa multidimensionale n.d. n.d. SI SI SI NO NO
Alfa monodimensionale (beta) n.d. n.d. SI SI SI NO NO
W test NO NO NO NO SI NO NO
T test NO NO NO NO SI NO NO
F test NO NO NO NO SI NO SI
VPV SI SI NO NO NO NO NO
tau SI SI NO NO NO NO NO
Tau di Thompson NO NO SI NO NO NO NO
Baarda NO NO SI NO NO NO NO
CHI quadro NO NO NO SI NO NO SI
Confronto tra due soluzionidi compensazione SI NO NO NO NO NO NO
Contenuto del rapporto di compensazione:
Riassuntivo SI SI SI SI SI SI SI
Dettagliato SI SI SI SI SI SI SI
Configurabile dall'utente SI SI SI SI SI SI SI
Affidabilità interna NO NO SI SI SI NO NO
Affidabilità esterna NO NO SI SI SI NO NO
Ridondanza locale SI NO SI SI SI NO NO
Errori stimati NO NO NO NO SI NO NO
Grafico dei satelliti NO NO NO NO SI SI NO
Istogramma dei residui SI NO NO NO NO SI NO
Grafico accuratezza SI NO NO NO NO NO NO
MANUALI:
Inglese SI 2 (pag.97, 47) SI 2 (pag.74, 426 ) NO SI 2 (pag.24, 66 ) SI 2 (pag.896, 16) SI 2 (pag.182,48) SI 3 (pag. 139,32,80 )
Italiano SI (buono ) NO SI (ottimo) SI (eccellente) NO SI (scadente) NO
ALTRE FUNZIONALITA' DI RILIEVO:
Modelli di Geoide disponibili nel programma n.d. SI n.d. SI SI n.d. n.d.
Modello di Geoide locale importabile dal prog. Si SI SI SI SI SI SI
Simulazione NO NO NO NO SI NO NO
Programmazione della campagna SI (buono) NO NO SI (eccellente) SI (eccellente) NO SI
Esportazione diretta dei dati in PREGEO NO NO SI NO NO SI NO
Esportazione diretta dei dati in PREGEO NO NO SI NO NO SI NO
Calcolo dei parametri per trasformazioni:
2D NO NO NO NO SI NO SI
3D (7 parametri) SI SI NO SI SI SI SI
Affine NO NO NO NO SI NO NO
Altri tipi di trasformazioni NO NO NO NO SI (quattro) NO SI
32
GEOmedia 3 2006
Un piccolo “bozzo” per la tecnologia,
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riusciti a migliorare ciò che era già
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dell’evoluzione della tecnologia
GPS L2C e L5, che i segnali
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SUR-085-D
C ARTOGRAFICA
Carta geologica d’Italia
La più importante cartografia
per un paese geologicamente
attivo e con un dissesto
idrogeologico ormai cronico è
sicuramente quella geologica.
Nell'articolo che segue facciamo
il il punto dello stato di
attuazione del progetto
geologico più importante degli
ultimi 50 anni, ovvero la
famosissima CARG che ha
richiesto fino ad ora un
investimento di 150 miliardi
delle vecchie lire. Molte le
novità del progetto, tra cui
l'informatizzazione in scala
1:25.000 delle informazioni sul
rilevamento, e la realizzazione
di carte geologiche anche per
una fascia costiera
considerevole.
Il Servizio Geologico d’Italia,
organo cartografico dello Stato in
base alla legge 68/60, confluito
nell’APAT (Agenzia per la Protezione
dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici)
in ottemperanza al Decreto Legislativo
300/99, ha il compito di rilevare,
aggiornare e pubblicare la Carta
Geologica d’Italia.
Nel contesto dell’attività conoscitiva
prevista in materia di difesa del suolo,
la Carta geologica nazionale alla scala
1:50.000 si configura quale strumento
fondamentale per le esigenze di una
razionale pianificazione e
programmazione dei necessari
interventi sul territorio, per la tutela
dell’ambiente ai vari livelli
istituzionali, per la configurazione di
scenari di pericolosità e di prevenzione
dei vari rischi naturali, nonché per la
conoscenza, gestione e tutela delle
risorse fisiche naturali.
Alla fine degli anni ’80 il progetto
di realizzazione della Carta Geologica
d’Italia alla scala 1:50.000 comincia ad
avere consistenti finanziamenti statali
e ad assumere il carattere di progetto
unitario, realizzabile concretamente a
scala nazionale (il Progetto CARG)
attraverso la collaborazione tra SGN,
regioni, province autonome, università
e C.N.R.
1:50.000
Stato di attuazione del Progetto CARG
(aggiornamento maggio 2006)
Oltre al rilevamento delle terre
emerse (essenzialmente alla scala
1:10.000), con il Progetto CARG viene
rilevata anche la parte a mare di
molti fogli costieri, di fondamentale
importanza per la difesa dei litorali.
Strategico è poi il processo di
informatizzazione, alla scala 1:25.000,
dei dati geologici rilevati, finalizzato
alla costituzione della banca dati
geologici dell’APAT attraverso la quale
è possibile immagazzinare, gestire ed
elaborare una mole enorme di dati (si
possono citare, ad esempio, i dati
biostratigrafici, petrografici,
sedimentologici, ecc., derivanti dallo
studio dei campioni litologici che
vengono prelevati durante il
rilevamento dei Fogli), nonché
aggiornare in tempo reale le carte
geologiche.
Collegata al Progetto CARG è la
redazione e l’aggiornamento delle
normative tecniche nazionali, che
costituiscono il riferimento per il
rilevamento, la rappresentazione
cartografica e l’informatizzazione sia
dei Fogli geologici sia dei Fogli
geotematici.
I finanziamenti statali fin qui
assegnati al Progetto, pari a
81.259.000,00 euro (circa 157 miliardi
di Lire), hanno reso possibile al
Servizio Geologico d’Italia di avviare
la realizzazione e l’informatizzazione
di 257 Fogli geologici, 14 Fogli
tematici, 7 Fogli di geologia marina
alla scala 1:25.000 della fascia costiera
adriatica, 1 carta morfobatimetrica del
bacino del Tirreno, parte del transetto
CROP, attività connesse con la
manutenzione della banca dati
geologici, la sua integrazione e la sua
sperimentazione metodologica e
normativa e l’aggiornamento del
catalogo delle formazioni geologiche.
(Fig.1)
di M.T. Lettieri R. Carta e R. Apuzzo
Struttura Operativa
La realizzazione del progetto di
cartografia geologica è gestita e
coordinata dal Servizio CARG,
geologia e geologia del Servizio
Geologico d’Italia/Dipartimento Difesa
del Suolo (SGN/DDS) - APAT e
coinvolge circa 60 strutture tra enti
territoriali (regioni e province
autonome), organi del C.N.R.,
dipartimenti ed istituti universitari.
Ad esse afferiscono fino a questo
momento almeno 1300 operatori tra
responsabili di progetto, coordinatori
scientifici, direttori di rilevamento,
rilevatori, analisti, specialisti,
informatici, cartografi e
amministrativi. I tecnici (geologi,
analisti, cartografi, informatici) del
Servizio contribuiscono attivamente,
attraverso l’esame dei prodotti
intermedi e finali, al raggiungimento
degli obiettivi del Progetto CARG. Al
progetto contribuiscono inoltre gruppi
di lavoro composti da esperti tra i
quali spiccano geologi e funzionari
delle Regioni e delle Province di
Trento e Bolzano, professori
universitari, rilevatori, analisti,
informatici, amministrativi ed esperti
di settore. Le strutture di controllo e
di coordinamento sono composte da
gruppi di lavoro formati da geologi e
da tecnici del Servizio Geologico
d’Italia, da comitati tecnico/consultivi
di vigilanza e controllo, da comitati di
area (coordinati dai geologi del
Servizio) per le Alpi occidentali,
centrali e orientali, la Pianura
Padana, gli Appennini Settentrionali,
Centrale e Meridionali, per la Sicilia
e l’arco calabro-peloritano, la
Sardegna.
34
GEOmedia 3 2006
Leggi Finanziamenti Prodotti
67/88 10.330.000 € 66 Fogli geologici;
1 Foglio geomorfologico;
1 Foglio sperim.geol. marina
(1:250.000);
1 carta del rischio geoambientale
305/89 41.317.000 € 68 Fogli geologici (comprese 4
integrazioni area di pianura);
10 Fogli geotematici-. (64-2 Fogli
non attivati dalla Regione
Calabria)
62 Fogli totali.
438/95 23 Fogli geologici; 3 tematici;
4 geol.marina 1:50.000
fin.96 -183/89 5.165.000 € 17 Fogli geologici;
carta morfobatimetrica del bacino
del Tirreno 1:250.000; transetto
CROP; manutenzione della banca
dati geologici.
226/99 26.658.275,96 € 80 Fogli geologici;
6 Fogli geol. mar. 1:250.000
1 convenzione da stipulare
per 2 Fogli geologici.
fin.2004 3.790.000,00 € 8 Fogli geologici, 15 parti a mare
di Fogli già in corso di
realizzazione
fin. 06’Reg. Puglia 289.177,00 € 1 Foglio geologico (Zapponeta)
Totale 81.259.000,00 € 257 Fogli geologici, 14 carte
tematiche, 7 Fogli di geologia
marina 1:25.000, 1 carta
morfobatimetrica del bacino del
Tirreno, parte del transetto CROP,
manutenzione della banca dati
Figura 1 - Schema Leggi e finanziamenti del Progetto CARG
geologici e aggiornamento del
catalogo delleformazioni geologiche.
STATO DI REALIZZAZIONE DEI FOGLI GEOLOGICI FINANZIATI
NELL’AMBITO DEL PROGETTO CARG
257 Fogli geologici finanziati
di cui 1 Foglio completamente finanziato dalla Regione Puglia
255 Fogli geologici attivati
Stampati: 34 Fogli geologici;
221 Fogli in corso di realizzazione di cui:
45 Fogli in allestimento per la stampa;
66 Fogli rilevamento concluso;
108 Fogli in corso di rilevamento;
2 Fogli in fase iniziale (Per 2 Fogli la convenzione non è stata stipulata)
Oltre ai Fogli già stampati sono disponibili circa 700 sezioni alla scala 1:25.000 e circa 1000
sezioni alla scala 1:10.000, che le Regioni già possono utilizzare per la gestione e la
pianificazione territoriale.
STATO DI REALIZZAZIONE DELLE CARTE FOGLI GEOMATICHE
FINANZIATE NELL’AMBITO DEL PROGETTO CARG
14 Fogli geotematici finanziati
Pubblicati: 2 Fogli geomorfologici
n. 63 “Belluno”,n. 389 “Anagni”;
1 Foglio di pericolosità geologica n. 211 “Dego”,
11 Fogli in realizzazione di cui:
2 Fogli in allestimento per la stampa;
4 Fogli in rilevamento concluso;
5 Fogli in corso di rilevamento
Figura 2 – Schema dello stato di realizzazione dei Fogli geologici CARG
Figura 3 - Schema stato di realizzazione delle Carte Geotematiche
Prodotti
Il Progetto CARG, ha già prodotto
moltissimi dati ed informazioni ed ha
consentito di formare una generazione di
tecnici con specifiche competenze per le
diverse aree geologiche del Paese.
a) Fogli geologici
I Fogli geologici finanziati nell’ambito
del Progetto CARG sono 257; 34 Fogli
sono stati conclusi e sono stampati.
Nella Fig. 2 viene indicato lo stato di
realizzazione dei Fogli finanziati
nell’ambito del Progetto
b) Carte geotematiche
I Fogli geotematici alla scala 1:50.000
finanziati sono 14. Sono stati conclusi e
pubblicati i Fogli geomorfologici n. 63
“Belluno” e n. 389 “Anagni”, il Foglio di
pericolosità geologica n. 211 “Dego” e
attualmente sono in corso di realizzazione
11 Fogli tematici: geomorfologici,
idrogeologici e di pericolosità geologica
connessa alla stabilità dei versanti.
Sono in fase di completamento ulteriori
carte a scale diverse, relative agli eventi
alluvionali verificatisi in Piemonte nel
novembre 1994. Tali carte rivestono un
carattere eccezionale e riguardano
tipologie di tematismi non previste per la
cartografia geotematica alla scala
1:50.000 edita dal Servizio Geologico.
Nel contesto generale queste carte
tematiche rappresentano una
sperimentazione, al pari delle carte
programmate alla scala 1:250.000,
relative alla piattaforma continentale in
Adriatico e al rischio geoambientale in
una porzione di territorio emiliano.
c) Geologia marina
Il settore a mare dei Fogli geologici
costituisce parte integrante delle aree
emerse. Tra i 257 Fogli finanziati, 57
comprendono porzioni di piattaforma
continentale. A questi si aggiungono 7
Fogli di geologia marina alla scala
1:250.000 (1 Foglio sperimentale di
geologia marina alla scala 1:250.000 è
stampato); nonché 2 Fogli (F°n.413 e
F°n.604) in corso di realizzazione da
parte del SGN/DDS
d) Banca dati
Il Progetto CARG prevede altresì, in
ottemperanza a quanto previsto negli
articoli 1 e 2 della Legge 18/5/89 n.183,
la realizzazione della banca dati geologici
a monte del processo di stampa della
Carta Geologica ufficiale alla scala
1:50.000. Gli aspetti innovativi e
caratterizzanti dell’attività di
informatizzazione dei dati sono
rappresentati dalla possibilità di
recuperare e organizzare in modo
armonico, per il territorio nazionale,
l’immensa mole di dati geologici rilevati
e cartografati per la realizzazione della
nuova carta geologica d’Italia alla scala
1:50.000.
C ARTOGRAFICA
GEOmedia 3 2006 35
C
ARTOGRAFICA
Attività cartografica del SGN
Oltre ai fogli finanziati con il Progetto CARG agli Enti già indicati,
sono stati realizzati (stampati o in fase di stampa) dal SGN 16 fogli
geologici e 9 fogli tematici alla scala 1:50.000.
Attualmente sono in fase di rilevamento da parte del SGN/DDS 3 fogli
geologici e 2 fogli di geologia marina a cui si aggiunge un ulteriore
foglio geologico che comprende sia la parte a terra che la parte a mare
realizzato in collaborazione con l’Università di Palermo; di ulteriori 4
fogli geologici il rilevamento è concluso.
Linee guida di riferimento
Al fine di realizzare un progetto omogeneo e coordinato il SGN/DDS,
attraverso la preziosa collaborazione di esperti del CNR e delle
Università, ha realizzato le Linee guida che sono state pubblicate sulla
collana dei Quaderni (serie III) del Servizio Geologico e loro successive
integrazioni e modifiche.
L’elenco dei Quaderni pubblicati è indicato nella Tabella 1.
Tavola 1
Quaderno 1:
Quaderno 2:
Quaderno 3:
Quaderno 4:
Quaderno 5:
Quaderno 6:
Quaderno 7:
Fasc. I
Quaderno 7:
Fasc. II
Quaderno 7:
Fasc. III
Quaderno 7:
Fasc. IV
Quaderno 7:
Fasc. V
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000 - Guida al rilevamento
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000 - Guida alla rappresentazione
cartografica
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000 - Guida all’informatizzazione
Carta Geomorfologica d’Italia – 1:50.000 - Guida al rilevamento
Carta Idrogeologica d’Italia – 1:50.000 - Guida al rilevamento e
alla rappresentazione
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000 - Banca dati geologici.
Linee guida per l’informatizzazione e per l’allestimento per la
stampa dalla banca dati
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni
Unità validate
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni
Unità da abbandonare
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni
Unità validate
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni
Unità non validate (unità da riclassificare e/o da abbandonare)
Carta Geologica d’Italia – 1:50.000. Catalogo delle formazioni
Unità validate
Quaderno 8: Carta Geologica dei mari italiani alla scala 1:250.000
Quaderno 9: Guida italiana alla classificazione e alla terminologia stratigrafica
Tavola 2
Tabella 1
Tavole riepilogative
Una serie di tavole descrittive mostrano lo Stato di realizzazione sopra
descritto; tali tavole comprendono:
Tavola 1 – Carta d’Italia riepilogativa dello Stato complessivo di
realizzazione della cartografia geologica (CARG + SGN);
Tavola 2 – Carta d’Italia riepilogativa di tutti i Fogli che prevedono il
rilevamento della parte a mare (CARG + SGN);
Tavola 3 – Carta d’Italia riepilogativa dello Stato complessivo di
realizzazione di tutti i Fogli geotematici (CARG + SGN)
Autore
MARIA TERESA LETTIERI, ROBERTA CARTA, RAFFAELE APUZZO
APAT - Servizio Geologico d’Italia/Dipartimento Difesa del Suolo
Servizio CARG, geologia e geomorfologia, Via Curtatone 3 - 00185 Roma
e-mail: maria.lettieri@apat.it
36
GEOmedia 3 2006
Tavola 3
A
ZIENDE e PRODOTTI
Topcon presenta GMS-2, il nuovo ricevitore GNSS
Il Topcon GMS-2 è un ricevitore GNSS con antenna integrata e sistema operativo Windows CE.
La tecnologia GPS/GLONASS che contraddistingue i ricevitori geodetici Topcon è ora
disponibile anche in questa versione palmare. Tutti i 50 canali di cui è dotato il GMS-2 sono in
grado di ricevere i segnali L1 GPS/GLONASS e la correzione DGPS WAAS/EGNOS. Il GMS-2 è
dotato di Fotocamera Digitale integrata che consente di associare immagini al punto misurato;
inoltre, grazie ad una particolare funzione, tramite una Bussola Elettronica di precisione
incorporata è possibile misurare punti inaccessibili. Compatto e leggero, il GMS-2 è la soluzione
ideale per la raccolta e la gestione di dati GIS direttamente in campagna. Il Bluetooth, di cui è dotato il GMS-2, può
consentire la connessione ad un cellulare per ricevere la correzione differenziale da un altro ricevitore o da una rete di
stazioni permanenti utilizzando anche tecniche VRS e FKP.
Il sistema è configurabile sulla base delle esigenze di precisione dell’utente. Per applicazioni che richiedono una
precisione sub-metrica si utilizzerà l’antenna integrata. Utilizzato in combinazione con l’antenna esterna Topcon PGA-5 il
GMS-2 raggiunge precisione centimetrica. Grazie allo schermo a colori touch screen ed al sistema operativo Windows
CE, l’interfaccia utente risulta semplice ed intuitiva per un utilizzo veloce e performante. Sul GMS-2 può essere
installato il software Meridiana CE o ArcPad consentendo una di gestione facile ed immediata di tutte le funzioni.
Tramite il suo ambiente grafico l’utente potrà visualizzare tutti i punti misurati sovrapponendoli ad una cartografia
raster o vettoriale precedentemente importata. E’ possibile selezionare il formato di uscita dei dati (ASCII, Shape, DXF,
Pregeo 8) per renderli compatibili con i più diffusi software GIS e CAD. Il Topcon GMS-2 risulta unico e rivoluzionario
poiché può essere usato anche come controller per la connessione con GPS Topcon geodetici, Stazioni Totali Topcon e di
altre marche. In questo modo sarà semplicissimo effettuare lavori con dati misti: GPS e Stazione Totale.
(Fonte: Geotop)
TomTom lancia
TomTom Navigator 6
TomTom ha annunciato il lancio
della nuova soluzione integrata di
navigazione GPS per PDA e telefoni
cellulari TomTom Navigator 6, con
l’innovativa applicazione software per
desktop TomTom Home che permette
di gestire, scaricare, conservare e
trasferire facilmente contenuti e servizi
dal proprio PC/Mac al terminale
mobile. TomTom Navigator 6
comprende inoltre l’innovativa funzione
TomTom Amici, che permette agli
utenti TomTom autorizzati di
localizzarsi l’un l’altro e di inviarsi
messaggi in tempo reale.
La versione di TomTom Navigator 6
con le mappe italiane sarà disponibile
da ottobre in abbinamento con un
ricevitore GPS Bluetooth (software di
navigazione, mappe nazionali e
principali strade dell’Europa
Occidentale su memory card) a 199
euro, mentre senza ricevitore avrà un
costo di 99 euro. La versione con
mappe dell’ Europa occidentale in
abbinamento con un ricevitore GPS
Bluetooth (software di navigazione,
mappe dettagliate dell’Europa
Occidentale su memory card a1GB)
avrà un costo di 249 euro, di 159 euro
senza ricevitore o di 129 euro senza
ricevitore e scheda di memoria da 1GB.
(Fonte: Redazionale)
TanDEM-X per il futuro dei rilievi da satellite
Il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) ha finanziato uno studio per un
sistema radar satellitare, il TanDEM-X, in grado di mappare la topografia
terrestre con una precisione, a detta dei tecnici tedeschi, mai ottenuta
prima. TanDEM-X consiste di due radar satellitari per immagini ad alta
risoluzione formanti un gigantesco interferometro radar capace di misurare
la topografia del terreno con un’accuratezza di 2m, cosa mai vista fin’ora.
Il sistema genererà mappe digitali per ogni parte del mondo rendendole
accessibili a molteplici tipi di ricerca così come per lo sfruttamento
commerciale e per le applicazioni dedicate alla sicurezza.
Lo scopo principale della missione di TanDEM-X dovrà essere quello di
generare Digital Elevation Models (DEM) su scala globale con una mai
sperimentata qualità, sfruttandoli anche per una ricerca geoscientifica di
altissimo livello. La missione, della quale è stato previsto il lancio del
primo satellite nel 2008, fornirebbe una posizione di leader nel mercato
per quanto riguarda la produzione di DEM’s ad alta risoluzione, la
copertura globale nel giro di 3 anni e servizi di aggiornamento a lungo
termine ed ovviamente, per il paese, una posizione predominate della
Germania all’interno delle nuove missioni, nei concetti e nelle tecniche
radar bi-statiche SAR. Lo studio di fattibilità avrà la durata di nove mesi e
sarà gestito dalla EADS Astrium GmbH, scelta come primo partner nel
progetto da DLR. Alcuni obiettivi specifici della missione saranno invece
gestiti ed affidati a DLR-HR, GeoForschungsZentrum-Potsdam e InfoTerra
GmbH. DLR-HR, coordinerà anche gli aspetti scientifici dell’intero progetto.
TanDEM-X sarà progettato affinché orbiti per 5 anni ed avrà praticamente
le stesse caratteristiche dei sistemi montati su TerraSAR-X. Questo
permetterà di svolgere non solo operazioni in modalità mono-statica,
indipendente cioè da
TerraSAR-X, ma anche in
modalità bi-statica, dunque
sincronizzata con
quest’ultimo.
(Fonte: Redazionale)
38
GEOmedia 3 2006
Non Evoluzione. Rivoluzione
Presentazione di Trimble S6.
Il tempo di un topografo è subissato da
più richieste ed esigenze che mai. Così
quando ci avete chiesto migliori prestazioni,
maggiore precisione ed estrema
versatilità, vi abbiamo ascoltato. Trimble
S6 rappresenta una rivoluzione nella tecnologia
del rilievo topografico.
Trimble S6 include gli ultimi progressi
tecnologici, portandovi funzionalità
potenziate e ancora più dinamiche.
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La batteria interna e la radio integrata
rendono completamente privi di cavi
sia lo strumento sia il rover robotico. La
batteria intelligente consente sei ore di
autonomia nel modo Robotico.
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ad azionamento diretto offrono velocità
e precisione ineguagliate.
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Coniuga l‘inseguimento dei prismi passivi
con l‘identificazione delle mire attive,
per flessibilità e prestazioni eccezionali.
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Trimble è un marchio di Trimble Navigation Limited, registrato nell’Ufficio marchi e brevetti degli Stati Uniti. SUR-076
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A
ZIENDE e PRODOTTI
Real Time Rome: una spia
per i comportamenti
dei romani
La città eterna diventa una città
digitale che prende vita sul monitor:
è il progetto Real Time Rome,
presentato alla Biennale di Venezia e
creato da un gruppo di ricercatori del
MIT (Massacchussets Institute of
Technology). L’iniziativa, che trova
fondamento sull’analisi software dei dati
GPS forniti dai mezzi pubblici e delle
centrali di telefonia mobile Telecom
Italia, vede la partecipazione di nomi
importanti come Google; scopo?
Visualizzare l’essenza vitale di una
grande metropoli. I rilevamenti vengono
condotti in modo rigorosamente
anonimo, rispettando quindi i limiti dell
privacy, specialmente per quanto
riguarda la telefonia mobile. Verranno
monitorati solo i flussi aggregati e non
i singoli spostamenti. In pratica, Real
Time Rome permetterà di vedere i flussi
di movimento della popolazione
capitolina. Il software contestualizza in
modo automatico i dati a seconda della
loro posizione geografica: il tutto
avviene in tempo reale e la mappa di
Roma prende così vita.
“Nel mondo d’oggi”, ha dichiarato il
direttore del progetto Carlo Ratti, “i
mezzi di comunicazione stanno
plasmando nuovi tipi di interconnessione
tra le persone, i luoghi e le
infrastrutture urbane: il nostro obiettivo
è di capire come funzionano le città
moderne attraverso il monitoraggio di
queste nuove modalità di connessione tra
cose e persone”. L’installazione presso la
Biennale consiste di un padiglione con
sette grandi mappe animate. Alcuni
monitor sono stati interamente dedicati
alle registrazioni dell’attività romana
durante due importanti eventi che
hanno segnato la vita notturna della
capitale: la Notte Bianca di sabato
scorso e la grande festa popolare per la
vittoria della Coppa del Mondo di calcio
da parte della squadra azzurra.
(Fonte: Redazionale)
La tecnologia GIS al fianco
dei nostri soldati in Libano
Inostri soldati, dopo molte indecisioni e tentennamenti da parte delle Nazioni Unite,
sono finalmente sbarcati in territorio libanese sulle coste di Tiro. A precedere lo
sbarco dei nostri uomini è stata molto importante l’attività dei recon, mutuata dalle
special forces operation, che si infiltrano in territorio ostile per assicurare il supporto
tattico e di intelligence dell’inizio vero e proprio della missione; le informazioni
acquisite dai recon vengono inviate alle navi con radio satellitari in grado di
comunicare in fonia e scambiare dati. Più particolare il lavoro degli SDO, in passato
noti come DOA (Demolitori Ostacoli Antisbarco), che devono bonificare da qualsiasi
minaccia il tratto di mare e di spiaggia in cui avverrà lo sbarco. Anche se a Tiro si
sapeva che non ce ne sarebbe stato bisogno, gli SDO erano equipaggiati con
particolari strumenti, come sonar portatili, che consentono di rilevare l’eventuale
presenza di ordigni senza esporsi alla loro minaccia. Questi uomini con le loro
ricognizioni hanno verificato anche lo stato delle strade e dei ponti che dovranno
sono state utilizzate successivamente per lo spiegamento sul terreno del dispositivo,
riportando queste notizie sulle mappe digitali che utilizza il nostro personale. Questa
attività è fondamentale per operare in una zona che, come Tiro, è stata sottoposta a
massicci bombardamenti. La Forza da Sbarco della Marina Militare ha sviluppato
un’autonoma capacità in questo settore, in quanto è in grado di realizzare una
cartografia georeferenziata, in particolare grazie al C2PC (Command and Control
Personal Computer): sviluppato dalla Northrop Grumman americana, è il software per
la pianificazione e la gestione delle operazioni anfibie adottato dall’US Marine Corps.
Il core del C2PC consiste nella possibilità di visualizzare la picture awareness, ovvero
di riportare su una cartografia digitale la situazione tattica delle forze amiche e, per
quanto possibile, di quelle nemiche. Il C2PC è un sistema derivato GIS che lavora
su una cartografia digitale georeferenziata alla quale sono stati associati numerosi
layers, il tutto nel rispetto degli standard dell’americana NGA (National
Geointelligence Agency). Il sistema consente di caricare, dopo averla digitalizzata, la
mappa della zona in cui si dovrà operare e, mediante un software particolare,
georeferenziarla associando alla stessa la mole impressionante di informazioni dei
layers. In questo processo si devono necessariamente utilizzare immagini acquisite da
satellite o mediante aerofotografia; al di là che in molti casi le carte disponibili sono
in una scala troppo elevata per l’impiego tattico, queste non sono mai aggiornate
alla situazione reale: le immagini satellitari o fotografiche, invece, contengono un
dettaglio più elevato e, inoltre, sono aggiornatissime, indicando, per esempio, se un
ponte sul fiume è integro o è stato distrutto, informazioni indispensabili per
l’impiego militare.
(Fonte: Redazionale)
Annunciato Tekla Structures Rel.12
Tekla Corporation annuncia la nuova versione del software per la modellazione
3D. Tekla Structures 12 è uno strumento ancora più efficace in tutte le fasi del
processo di progettazione strutturale: progetto, disegno, fabbricazione, montaggio e
costruzione. Tekla Structures è una soluzione integrata basata sulle metodologie
proprie del BIM (Building Information Modeling). Consente di implementare l’intero
progetto dell’edificio utilizzando un singolo modello. La novità più significativa di
questa versione è rappresentata dall’introduzione di un’interfaccia di
programmazione aperta (API - Application Programming Interface) che permette di
interfacciare e integrare Tekla Structures con differenti applicazioni software nel
campo sia della progettazione che del calcolo. L’interfaccia API utilizza la nuova
tecnologia .NET Microsoft. Il processo integrato BIM di Tekla Structures è in grado
di rispondere alle esigenze di un numero sempre maggiore di utenti. Oltre
all’integrazione nei settori del progetto dell’acciaio, del cemento armato e del legno,
offre un supporto maggiore nella fase di Project Management, tipicamente
sviluppata dalle società di costruzione - EPC Engineering Procurement Constructors.
Ad esempio, tra le altre nuove funzionalità incluse in questa versione, si segnalano
la produzione automatizzata delle piante-fondazioni e la gestione a modello di
elementi Sub-Assembly tipicamente impiegati nella progettazione di ponti ed altre
opere non tradizionali. Oltre a ciò le nuove potenzialità contribuiscono a ridurre il
tempo necessario per la modellazione, l’elaborazione, la marcatura, la reportistica e
la stampa di parti, assiemi, sub-assiemi: gli oggetti del modello sono ora gestiti
con una struttura multilivello come richiesto dalla tendenza attuale, che predilige
edifici di tipo pre-engineered.
(Fonte: Tekla Corporation)
40
GEOmedia 3 2006
Tecnologia superiore, design superiore, performance superiore
Progettata con la più moderna tecnologia senza fili, la serie GPT-9000A usa la
tecnologia robotizzata più avanzata attualmente disponibile. Le caratteristiche del
sistema robotizzato della serie GPT-9000A contraddistinguono la sofisticata
tecnologia di Topcon, unica nel suo genere. La consolidata caratteristica one-touch
Quick-Lock (ricerca veloce con un tasto), che eccelle nella ricerca robotizzata del
prisma, ha fatto un altro passo avanti con il nuovo semplice sistema RC-3.
Tutti gli strumenti robotizzati richiedono la visibilità diretta tra lo strumento e l‘asta.
Ma ogni cantiere ha ostruzioni che possono bloccare il segnale di tracciamento. La
perdita dell’aggancio dello strumento comporta spreco di tempo prezioso nel
tentativo di riacquisire il prisma. Ma con il sistema Topcon RC-3 Quick-Lock, il
riaggancio del prisma si ottiene con la pressione di un solo tasto. Il nuovissimo e
leggerissimo RC-3 manda un segnale dall’asta allo strumento. Lo strumento rileva il segnale
automaticamente e ruota verso il prisma. É assolutamente affidabile e richiede molto meno tempo di un orientamento
manuale dello strumento. Questo significa operazioni di campagna più vantaggiose, produttive e veloci.
Il nuovo RC-3 fornisce 6 canali di comunicazione, così più sistemi robotizzati possono operare
simultaneamente in un sito.
Con il nuovo sistema RC-3 Quick Lock, è possibile utilizzare una tecnologia addizionale unica nel
suo genere, X-TRAC, in grado di combinare la tecnologia del segnale attivo RC3 e la tecnologia di
tracciamento standard del prisma così da garantirne un inseguimento costante e stabile. La serie GPT-
9000A offre misurazioni senza prisma superiori a qualsiasi altro strumento, è in grado di effettuare
misurazioni di precisione a distanze stupefacenti fino a 2000 metri. Questa capacità ha enormi
vantaggi per ogni utente, anche per coloro che non hanno mai misurato così lontano.
L’avanzata tecnologia utilizzata per misurare questa incredibile distanza fornisce anche benefici a
misure più brevi. Con un raggio di misurazione così concentrato, potrete avere determinazioni precise
persino su piccoli oggetti scuri. Dalle linee elettriche alle pareti rocciose e all’asfalto scuro, la nuova
serie Topcon GPT-9000A fornisce una misurazione senza prisma accurata ed affidabile.
(Fonte: Geotop)
A
ZIENDE e PRODOTTI
T
ERRA E SPAZIO
Esistono degli standards per ogni
cosa ed il mondo astronomico non è
da meno. Recentemente, tra le varie
definizioni che sono state aggiunte e
rivedute dalla IAU, la International
Astronomical Union, troviamo anche
quella che specifica quando
un corpo non stellare
deve essere
chiamato pianeta
oppure in altro
modo. Il risultato
di questa
revisione ha
portato ad un
risultato di forte
impatto emotivo,
almeno per chi è
cresciuto con la convinzione
che intorno al Sole ruotino 9
pianeti. Plutone infatti, il più lontano
di essi, è stato escluso dalla categoria
con poche probabilità che un giorno
possa rientrarvi.
Un nuovo
standard per il
Sistema Solare
una classificazione tra le stelle in
base a vari valori misurati dagli
osservatori. In campo planetario tutti
conosciamo termini quale pianeta,
asteroide, cometa, satellite, ma
l’avvento di strumenti di osservazione
sempre più potenti ha generato una
serie di scoperte che hanno richiesto
un’attenta revisione di questi termini.
di Fabrizio Bernardini
fosse solitario vista la sua prossimità
alla fascia nota come Kuiper Belt,
ricca di oggetti di dimensioni
interessanti. In breve la definizione
ristretta di Sistema Solare rischiava di
essere soggetta a continui
aggiornamenti, anche grazie alla
disponibilità di sensori sempre più
sofisiticati.
In un film non molto famoso, ma
ben fatto e ricco di spunti
interessanti (almeno per quanto
riguarda i lettori di questa Rivista),
Hugh Grant impersonava “Un inglese
salito su una collina e sceso da una
montagna”. Il film trattava
indirettamente della definizione che
stabilisce se un rilievo del terreno
debba essere, appunto, definito collina
oppure montagna. In questo caso la
definizione è effettuata in base alla
quota della sommità rispetto ad un
determinato riferimento.
Definizioni simili sono alla base di
tutti i settori della scienza e in campo
astronomico una delle più famose
definizioni (abbastanza fluida in realtà)
è quella data dal cosiddetto diagramma
di Hertzsprung-Russell che stabilisce
Il decimo pianeta
Qualche tempo fa grande risonanza fu
data alla scoperta di un oggetto ben
oltre l’orbita di Nettuno (si usa
Nettuno come riferimento perché
l’orbita di Plutone è in parte interna a
quella di Nettuno) denominato UB313
(o Xena, in via ufficiosa) più grande di
Plutone. Immediatamente i media si
entusiasmarono per la scoperta del
Decimo Pianeta, un termine in passato
usato per definire un elusivo, e mai
scoperto, possibile corpo planetario
interno all’orbita di Mercurio.
La resistenza ad includere UB313 nella
famiglia più eletta del Sistema Solare
è sempre stata elevata da parte dello
establishment astronomico, anche
perché l’oggetto non era detto che
La scoperta di Plutone
Un altro fattore meno noto è relativo
alla scoperta di Plutone da parte del
noto astronomo Clyde Tombaugh nel
1930. Tombaugh effettuò una ricerca
fotografica dettagliata dove calcoli
avevano predetto la possibile presenza
di un pianeta ignoto in base alle
variazioni misurate nelle predizioni
relative al moto di Nettuno. La ricerca
ebbe successo è Tombaugh venne
immortalato nella storia.
Quello che è meno noto è che diverse
ricerche sembrano portare alla
conclusione che gli effetti rilevati sul
moto di Nettuno non potessero essere
causati da Plutone, il quale si rivelò
dapprima essere addirittura più piccolo
della nostra Luna, e poi orbitato da
un satellite più piccolo, ma di
dimensioni comparabili, Caronte.
La riscoperta di Cerere
Qui sopra, i corpi del contenzioso - Immagine cortesia di: International Astronomical Union
In alto, Targa dalla "passeggiata dei Pianeti" presso la Washington University a St. Louis, Missouri
All’interno della fascia degli asteroidi,
che marca il confine (tra Marte e
Giove) tra il cosiddetto Sistema Solare
Interno e quello Esterno, esiste
l’asteroide Cerere, scoperto nel 1801
da Giuseppe Piazzi. Cerere ha un
diametro di quasi 1000 Km e contiene
un terzo della massa di tutta la fascia
asteoroidale.
Con la scoperta di UB313 la IAU
decise inizialmente di considerare
anche Cerere come un pianeta
portando così il totale addirittura ad
undici. Inoltre la proposta conteneva
anche quella di considerare Caronte
42
GEOmedia 3 2006
Il nuovo Sistema Solare disegnato dalla International Astronomical Union; in alto i pianeti,
in basso i pianeti nani, Plutone UB313 e Cerere.
Immagine cortesia di: International Astronomical Union/NASA
stesso, il satellite di Plutone, come un
pianeta, definendo cosi’ Plutone-
Caronte come un pianeta binario
(analogamente ai sistemi stellari binari,
tripli e multipli che costellano la
galassia). La proposta non fu accettata,
e la discussione è rimasta aperta fino
a questa estate.
24 Agosto 2006
Considerate tutte le questioni e tutti i
dubbi, l’Unione Astronomica
Internazionale ha deliberato in tale
data che un corpo celeste per essere
un pianeta del Sistema Solare deve:
essere (abbastanza logicamente) in
orbita attorno al Sole;
avere sufficiente massa da assumere
una forma quasi sferica;
essere stato in grado di ripulire il suo
vicinato.
L’ultimo termine, così riferito dalla
Commissione IAU, si riferisce al fatto
che il proposto pianeta deve essere
capace di eliminare gli altri corpuscoli
o planetesimi che orbitano intorno alla
sua orbita, ripulendo per così dire la
propria strada attorno al Sole.
Questa definizione ha istantaneamente
declassato Plutone, Caronte e Cerere
alla categoria di Pianeti Nani,
lasciando gli altri otto in quella dei
Pianeti Classici. Plutone (e Caronte
che lo orbita) non hanno soddisfatto la
terza condizione a causa della loro
vicinanza alla fascia di Kuiper che
contiene oltre a Plutone anche almeno
altri 800 oggetti identificati (tra cui
Sedna, un altro corpo che per breve
periodo i media vollero immortalare
come nuovo pianeta).
Tutti gli altri oggetti, incluse le
comete, sono considerati come Corpi
Minori.
E il 16 Agosto 2006?
Lo scalpore della notizia è
apparentemente dovuto anche alla
proposta preliminare, datata 16 Agosto,
nella quale si definivano tre classi di
oggetti: pianeti, plutoni, pianeti nani e
corpi minori. Plutone avrebbe fatto
parte della categoria dei plutoni e
sarebbe stato salvato come pianeta.
La diatriba si è subito accesa con
fazioni che supportano ancora questa
definizione preliminare per una serie
di buone ragioni, controbilanciate dalle
buone ragioni per la risoluzione finale.
Il sito della IAU riporta entrambe le
proposte in modo abbastanza confuso
per chi non è avvezzo a certe questioni
burocratiche e questo può aver
incrementato la fantasia dei media.
Conclusioni
Non è detto che la vicenda non abbia
ulteriori sviluppi. Ad esempio una
discussione accesa deriva dal fatto che
la Luna (e altri satelliti dei giganti
gassosi) potrebbero definirsi in tutto e
per tutto come pianeti, se non fosse
che orbitano intorno a corpi più
grandi.
Intanto pensiamo alla sonda New
Horizons (una missione ambiziosa che
ha avuto un cammino molto difficile),
lanciata il 19 gennaio 2006 verso
Plutone con arrivo previsto per il
2015 e che reca a bordo un campione
delle ceneri di Tombaugh. La sua
storia sarà quella de “La sonda che fu
lanciata verso un Pianeta Classico e
fotografò un Pianeta Nano”? Chissà
però che le sue scoperte non ribaltino
ancora la planimetria del Sistema
Solare…
Riferimenti
Il diagramma H-R:
http://en.wikipedia.org/wiki/Hertzsprung-
Russell_diagram
Un buon punto di partenza:
http://en.wikipedia.org/wiki/2006_redefinition_of_p
lanet
La risoluzione provvisoria del 16 Agosto:
http://www.iau2006.org/mirror/www.iau.org/iau060
1/iau0601_release.html
La risoluzione finale del 24 Agosto:
http://www.iau2006.org/mirror/www.iau.org/iau060
2/iau0602_resolution.html
Alcuni commenti:
http://www.ifa.hawaii.edu/faculty/jewitt/kb.html
La sonda New Horizons:
http://en.wikipedia.org/wiki/New_Horizons
Autore
FABRIZIO BERNARDINI
fb@aec2000.eu
T
ERRA E SPAZIO
R
ECENSIONE
Mappature
geologiche
italiane
di Marco Pantaloni
Il 23 giugno 2006, presso la Sala
Conferenze dell’Agenzia per la
protezione dell’Ambiente e per i
Servizi Tecnici (APAT) è stato
presentato il volume “Mapping Geology
in Italy”.
La finalità del volume è quella di
esemplificare, attraverso i 38 contributi
prodotti da oltre un centinaio di autori
italiani, europei ed extraeuropei, l’iter
concettuale e metodologico che
presiede alla realizzazione di indagini
geologiche sul territorio ed alla loro
restituzione cartografica.
Per tale motivo sono state
sperimentate differenti metodologie, sia
di acquisizione dei dati che di
restituzione cartografica, mirate a
coprire i numerosi settori delle Scienze
della Terra.
Tutti i contributi pubblicati, infatti,
hanno in comune la produzione di
specifiche cartografie, concentrando
l’attenzione su aree del territorio
nazionale considerate rappresentative
dei principali caratteri della geologia
stratigrafica e strutturale, della
geologia del Quaternario e del
vulcanismo, non trascurando i temi
relativi alla geologia dei fondali
marini.
L’ente sponsorizzatore del progetto, il
Servizio Geologico d’Italia/Dipartimento
Difesa del Suolo dell’APAT, è, da oltre
130 anni, l’unico organo cartografico
dello Stato deputato alla
rappresentazione geologica del
territorio nazionale, ed è quindi il
soggetto più sensibile rispetto
all’evoluzione metodologica di raccolta
e rappresentazione dei dati geologici.
L’idea del volume prende avvio proprio
dalle numerose innovazioni che
vengono suggerite durante la
realizzazione del progetto di
cartografia geologica nazionale alla
scala di 1:50.000 (progetto CARG) che
il Servizio Geologico d’Italia sta
realizzando da alcuni anni.
I contributi che compongono il
volume sono organizzati in aree
tematiche: un primo gruppo di
contributi si occupa dell’analisi del
territorio interessato dalla geologia e
dalla morfogenesi recente (analisi dei
depositi quaternari, geologia marina,
geomorfologia e neotettonica), mentre
un’altra serie di lavori sviluppa metodi
legati alle successioni vulcaniche
recenti ed attuali.
Si passa poi all’analisi delle classiche
successioni appenniniche mesocenozoiche,
analizzandole sotto
l’aspetto tettono-stratigrafico e
cinematico e si prosegue poi con un
argomento molto attuale: lo studio
delle deformazioni del basamento
alpino e le possibili modalità di
rappresentazione cartografica. Rispetto
agli argomenti fin qui affrontati spicca
lo sviluppo di metodologie di
rappresentazione tridimensionali, che,
proprio riferendosi agli obiettivi
dell’opera, sono ottimi elementi mirati
alla rappresentazione completa e
coerente dei dati, oltre che alla
facilitazione della lettura delle strutture
geologiche più o meno complesse.
La conclusione dell’opera è affidata
alla rappresentazione cartografica di
due particolari geositi: considerando
che l’Italia è uno dei paesi d’Europa la
cui storia geologica è la più completa
e complessa, i due esempi riportati
rappresentano un elemento di
sensibilizzazione alla tutela e
conservazione del patrimonio geologico
italiano.
Motivo conduttore di quasi tutti i
contributi è l’imponente uso di
tecnologie digitali sia nella fase di
acquisizione dei dati che nella loro
rappresentazione, senza però ridurre o
trascurare l’indispensabile fase di
raccolta dei dati (rilevamento
geologico) di campagna, indice di un
lavoro qualitativamente accurato.
L’opera, pur riunendo in un unico
volume una serie di carte geologiche,
non si presenta come una raccolta
cartografica, ma presenta ed illustra,
in maniera didattica e divulgativa,
nuovi modelli metodologici, guidando il
lettore attraverso i singoli percorsi di
riconoscimento ed interpretazione dei
dati alla base della stessa cartografia.
Il pregio dell’opera, oltre che
nell’accurata veste grafica e nella
rigorosa scelta della significatività dei
singoli contributi, consiste anche nel
taglio didattico che gli editori hanno
voluto dare; l’obiettivo di fornire agli
studiosi, ai ricercatori, ai tecnici e,
non ultimi, agli studenti delle diverse
discipline afferenti alle Scienze della
Terra, un moderno strumento di
analisi territoriale è stato
brillantemente raggiunto.
Giorgio Pasquaré & Corrado
Venturini (Eds.), Gianluca Groppelli
(Ass.t Ed.)
Mapping Geology in Italy
SEL.CA. – Firenze 2004
336 pagine
44
GEOmedia 3 2006
2006
A GENDA
19-22 settembre
ISPRS Commission III
Symposium
“Photogrammetric
Computer Vision PCV’06”
Web:
www.commission3.isprs.org
www.ipb.uni-bonn.de/isprs/pcv06
25-27 settembre
ISPRS Commission V
Symposium
“Image engineering and
vision metrology”
Web: www.commission5.org
27 settembre
Roma, Palazzetto Mattei in
Villa Celimontana
h. 17:00 Aula “Giuseppe
Dalla Vedova”
I pomeriggi della Società
Geografica Italiana
“Disegnare il mondo, ricamare
il mondo - Le donne
e le carte geografiche”
Web: www.societageografica.it
27-30 settembre
ISPRS Commission IV
Symposium
“Geospatial Databases for
sustainable development”
Web:commission4.org
28 settembre - 4 ottobre
Erice, TP - Centro per la cultura
scientifica Ettore Majorana
Workshop ”Geophysics and
Microgeophysics Applied
to the Safeguard of
Cultural and
Archeological Patrimony”
EMFCSC - Ettore Majorana
Foundation and Centre for
Scientific Culture
8-13 ottobre
Monaco, Germania
FIG XXIII Congress and
XXIX General Assembly
Web:
www.fig2006.de
Email:
congress.director@fig2006.de
6-8 Novembre 2006
Atene, Grecia
Hilton Hotel
21 European ESRI User
Conference
Web: www.marathondata.gr
15 novembre
GIS Day Giornata Mondiale
dei Sistemi Informativi
Geografici
Web: www.gisday.com /
www.esriitalia.it/gisday2006
GISItinera 2006 & Business Intelligence
Nell’ambito di GISItinera 2006 ESRI Italia e Microsoft,
in collaborazione con VALUE LAB, organizzano il
workshop “Dall’analisi geografica alla Business
Intelligence: il valore di una soluzione integrata”.
L’evento (Milano - 26 Settembre, Roma - 28 Settembre)
si svolge nell’arco di mezza giornata ed è principalmente
rivolto a tutti coloro che nella media e grande azienda
sono interessati a soluzioni di Business Intelligence e
analisi geografica dei dati.
L’ingresso è gratuito previa iscrizione sul sito
www.gisitinera.it, alla sezione workshop tematici.
14-17 novembre
Bolzano, Fiera di Bolzano
10 aConferenza
Nazionale ASITA
Web: www.asita.it
Email: conferenza@asita.it
MANIFESTO PER LA
AUTHORITY GEODETICA ITALIANA
Dal convegno: "Reti di Stazioni Permanenti GNSS e Servizi di Posizionamento per l’e-Government"
Roma 20 marzo 2006
I RAPPRESENTANTI DEL MONDO ACCADEMICO E SCIENTIFICO,
DI ISTITUZIONI CENTRALI E LOCALI,
DI AZIENDE PUBBLICHE E PRIVATE E DEL MONDO PROFESSIONALE,
COINVOLTI NELL’ACQUISIZIONE, GESTIONE E DIFFUSIONE
DI INFORMAZIONI TERRITORIALI GEOREFERENZIATE
CONSIDERATA
L’URGENZA DI UN RIORDINO DELLE ATTIVITÀ CONNESSE E FINALIZZATE
ALL’ISTITUZIONE DI UN SERVIZIO DI POSIZIONAMENTO GEODETICO
IN AMBITO NAZIONALE
E
L’URGENZA DI FORNIRE ALLA COLLETTIVITÀ
UN CORRETTO E CERTIFICATO SUPPORTO
ALLE DECISIONI INERENTI IL GOVERNO DEL TERRITORIO
PROPONGONO
L’ISTITUZIONE DI UNA AUTHORITY INDIPENDENTE
PER IL SERVIZIO DI POSIZIONAMENTO GEODETICO
E LE SUE APPLICAZIONI GEOGRAFICHE
Aderite numerosi
www.commissionegeodetica.it
GEOmedia 3 2006 45
Abbonamento
per l’edizione
2006 di GEOmedia
5 numeri + 3 Speciali....... 45
Tipo di organizzazione
Attività primaria
Società di ingegneria Cartografia
Consulenza
Rilievi GPS
Formazione
Topografia, Geodesia
Università
Catasto
Produttore
GIS/SIT
Assoc. categoria
Ingegneria del territorio
PAC
Protezione ambientale
PAL
Banche dati territoriali
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Bonifico bancario alle seguenti coordinate:
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