Trasformi i suoi PDF in rivista online e aumenti il suo fatturato!
Ottimizzi le sue riviste online per SEO, utilizza backlink potenti e contenuti multimediali per aumentare la sua visibilità e il suo fatturato.
L’integrazione dei dati geospaziali con la tecnologia Z/I di Intergraph
Tutto sulla post-elaborazione dei dati GPS - Tutorial (1 a Parte)
Guida, Navigazione e Controllo: dalla Terra alla Luna
Rassegna soluzioni software orientate a PREGEO8
La tecnologia SpiderNET di Leica
Non Evoluzione. Rivoluzione
Presentazione di Trimble S6.
Il tempo di un topografo è subissato da
più richieste ed esigenze che mai. Così
quando ci avete chiesto migliori prestazioni,
maggiore precisione ed estrema
versatilità, vi abbiamo ascoltato. Trimble
S6 rappresenta una rivoluzione nella tecnologia
del rilievo topografico.
Trimble S6 include gli ultimi progressi
tecnologici, portandovi funzionalità
potenziate e ancora più dinamiche.
SENZA CAVI
La batteria interna e la radio integrata
rendono completamente privi di cavi
sia lo strumento sia il rover robotico. La
batteria intelligente consente sei ore di
autonomia nel modo Robotico.
MAGDRIVE
Silenziosi servomotori elettromagnetici
ad azionamento diretto offrono velocità
e precisione ineguagliate.
MULTITRACK
Coniuga l‘inseguimento dei prismi passivi
con l‘identificazione delle mire attive,
per flessibilità e prestazioni eccezionali.
SUREPOINT
La correzione automatica del puntamento
consente di avere le misurazioni più
precise, anche in condizioni difficili.
Provate adesso il nuovo Trimble S6.
www.trimble.com/revolution
ASSOGEO S.r.l.
Via Brodolini, 10/F
20049 Concorezzo (MI)
Tel. 039-628011
www.assogeo.com
©2004, Trimble Navigation Limited. Tutti i diritti riservati.
Trimble è un marchio di Trimble Navigation Limited, registrato nell’Ufficio marchi e brevetti degli Stati Uniti. SUR-076
www.trimble.it
FOCUS
6
16
Laser scanning e rilievi tradizionali topografici e aerofotogrammetrici
DI RENZO CARLUCCI
Un sistema di tracking e gestione per applicazioni aviotrasportate
A CURA DELLA SEZIONE RICERCA E SVILUPPO DI A&C2000
MERCATO
Direttore
RENZO CARLUCCI
rcarlucci@aec2000.it
Comitato editoriale
FABRIZIO BERNARDINI, VIRGILIO CIMA,
LUIGI COLOMBO, MATTIA CRESPI,
MAURIZIO FAVA, SANDRO GIZZI,
LUCIANO SURACE, DONATO TUFILLARO
Direttore Responsabile
DOMENICO SANTARSIERO
sandom@geo4all.com
Hanno collaborato a questo numero:
FABRIZIO BERNARDINI
FULVIO BERNARDINI
RENZO CARLUCCI
VITTORIO GRASSI
DANILO LEARDINI
FRANCESCA SALVEMINI
LAURA SEBASTIANELLI
Marketing e distribuzione
A&C2000 S.r.l.
Div. Geo4All
Via C.B. Piazza 24
00161 Roma
Tel. 06.44291362 - Fax 06.44244965
E-mail: info@geo4all.com
Redazione e amministrazione
Via C.B. Piazza 24
00161 Roma
Tel. 06.44291362 - Fax 06.44244965
Web: www.geo4all.com/geomedia
E-mail: geomedia@geo4all.com
Progetto grafico e impaginazione
DANIELE CARLUCCI
Contributi internazionali
GITC bv
Nieuwedijk 43
8531 HK Lemmer
The Netherlands
Web: www.gitc.nl
e-mail: mailbox@gitc.nl
Condizioni di abbonamento
La quota annuale di abbonamento alla rivista per il 2005
è di C= 45,00).
Il prezzo di ciascun fascicolo compreso nell'abbonamento
è di C= 9,00 il prezzo di ciascun fascicolo arretrato
è di C= 12,00. I prezzi indicati si intendono Iva inclusa.
L’abbonamento decorre dal 1° gennaio per n° 5 fascioli con
diritto di ricevimento dei fascicoli arretrati ed avrà validità per
il solo anno di sottoscrizione. L’editore comunque, al fine di
garantire la continuità del servizio, in mancanza di esplicita
revoca, da comunicarsi in forma scritta entro
il trimestre seguente alla scadenza dell’abbonamento, si
riserva di inviare il periodico anche per il periodo successivo.
La disdetta non è comunque valida se l’abbonato non è in
regola con i pagamenti. Il rifiuto o la restituzione dei fascicoli
della Rivista non costituiscono disdetta dell’abonamento a
nessun effetto. I fascicoli non pervenuti possono essere
richiesti dall'abbonato non oltre 20 giorni dopo la ricezione
del numero successivo.
Editore
Domenico Santarsiero
10 La Provincia di Parma sarà accessibile on line – Premio Oscar alle tenologie di Intergraph –
MapInfo su Marketech Systems – Galileo sbarca in Cina… - …e la Corea non sta a guardare –
Quando l’impegno non paga – Gestione delle pratiche ambientali per le Provincia di Verbano-
Cusio-Ossola – Tele Atlas e TomTom allungano i termini dell’accordo – 1a Autodesk User
Conference - Un centro studi per le competenze dei geometri umbri
20
46
26
REPORTS
Dalla fotogrammetria alla condivisione dei dati con le tecnologie Z/I di Intergraph
A CURA DELLA REDAZIONE
Tecnologie RTK e Multiref GPS: SpiderNET di Leica – A CURA DELLA REDAZIONE
TUTORIAL
34 La georeferenziazione per il mapping GIS – DI DANILO LEARDINI
38
RASSEGNA PRODOTTI
Tecnologie GPS e tradizionali in pregeo 8 – Una rassegna sui prodotti e le soluzioni
orientate al Catasto – A CURA DELLA REDAZIONE
La post elaborazione delle misure GPS (1 a Parte) – DI VITTORIO GRASSI
TERRA E SPAZIO
54 Guida, Navigazione e Controllo: dalla Terra alla Luna – DI FABRIZIO BERNARDINI
AZIENDE E PRODOTTI
50 I nuovi prodotti “server” di ESRI – Siemens lancia un nuovo standard A-GPS – La
cartografia digitale al servizio della nostra sicurezza – La PCI Geomatics affianca l’ESA su
Coast Charts – Aggiornamenti per ERDAS e LPS – Dalla Thales il MobileMapper Pro
Package – Finalmente il software anti-tombarolo – L’Etna sotto stretta sorveglianza – Una
Reference Station ad hoc da Sokkia – ER Mapper versione 7.0
ARTE E SCIENZA
58 I volti della scienza di Caravaggio – DI FRANCESCA SALVEMINI
RUBRICHE
4 EDITORIALE
62 AGENDA
Registrato al tribunale di Roma con il N° 243/2003
del 14.05.03 (già iscritto al Tribunale di Rimini N° 18/97
del 31.10.97)
Stampa
IGER • Istituto Grafico Editoriale Romano - V.C.T.
Odescalchi, 67/a - 00147 Roma - Tel. 06/510774/1 - Fax
06/5107744
Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità
dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del
contenuto di questo numero della Rivista in qualsiasi forma
e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico,
ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati,
senza il consenso scritto dell’editore.
In copertina un’immagine satellitare del Vesuvio. Da notare gli
agglomerati urbani che proliferano alle sue pendici; l’ultima
eruzione del vulcano è stata nel 1944 ed attualmente il Vesuvio è
in stato di quiete. L’immagine è tratta dal sito istituzionale di Digital
Globe al sito: www.digitalglobe.com
Immagine: cortesia di Digital Globe
EDITORIALE
L’invasione del virtuale
E’
ormai indiscutibile il fatto di essere talmente circondati dal virtuale sintetico che quasi si fa fatica a
riconoscere la realtà, col suo corollario di fatti “veri” legati alla nostra vita, dalle ricostruzioni digitali che
permeano la nostra quotidianità (ogni riferimento al mondo di “Matrix” è puramente casuale); con
l’avvento dei moderni sensori è poi veramente impressionante vedere quanto ormai il nostro ambiente sia
“contaminato” dal virtuale.
Sebbene molti di noi abbiano sempre affrontato l’esperienza del virtuale con un atteggiamento un po’ scettico e con
insito il dubbio che comunque esso sia qualcosa da relegare più al mondo dei videogiochi che agli studi scientifici, altri
probabilmente trattano questo aspetto con una tale scientificità da rendere i già fumosi confini che lo delimitano, un
tutt’uno con il reale.
Scorrendo i titoli di un interessante convegno che si terrà a Torino prossimamente sul “Dominio dello Spazio:
Scienze, Tecniche, Rappresentazioni” (www.spazio.csi.it) e soffermandosi nella sessione coordinata dal Prof. Dequal di
Torino, si nota una relazione del Prof. Gruen (stimato conoscitore della fotogrammetria) intitolata “Cammino verso
una Terra virtuale” nella quale si opera una panoramica dalle immagini fino ai modelli 3D e che ci stimola interessanti
riflessioni.
Il contributo del virtuale per una vera ricerca scientifica è presente negli studi volti alla conoscenza del passato dove,
ad esempio, all’interno di ricostruzioni virtuali archeologiche, si riesce ad ipotizzare quale siano state le forme della
terra all’epoca, allo stesso tempo fondendo la virtualità alla realtà come nel caso della Realtà Aumentata (Augmented
Reality). Ma quale bisogno abbiamo di ricostruire virtualmente una realtà che abbiamo davanti ai nostri occhi e per la
cui conoscenza non dobbiamo far altro che osservare? Quale vantaggio ci può dare una visuale sintetica, virtuale della
Terra nella situazione attuale?
L’uso dei sensori basati su tecniche laser ha portato di nuovo alla ribalta la questione del rilievo del continuo o del
discreto. Ai tempi dell’introduzione della tecnica fotogrammetrica si portava a favore dell’uso di questa anche il fatto
che con la semplice realizzazione della fase di presa dei fotogrammi si archiviava un continuum d’informazioni sempre
disponibili, in netta contrapposizione al rilievo diretto nel quale il topografo si portava via dal luogo oggetto del rilievo
solo le poche informazioni relative ai punti battuti.
Oggi stiamo tornando indietro e si riaffaccia la stessa questione nel momento in cui si analizzano i dati rilevati con
sistemi laser “a nuvola di punti”; per fitta che sia tale nuvola è comunque una rappresentazione discreta e la cosa che
più preoccupa è che la posizione di tali punti è totalmente casuale e non indirizzata verso un particolare dettaglio da
rilevare come il sapiente occhio del topografo sapeva fare.
Per tali sensori laser, se utilizzati congiuntamente a sistemi di posizionamento GPS inerziali, non è più
assolutamente necessario il lavoro del topografo e il suo operato è ormai relegato alla sola determinazione di punti di
controllo atti a collaudare la bontà del rilevamento automatico.
Insomma quella dell’uomo sembra essere un impresa comunque destinata a stravolgere la Terra, da una parte
cercandone alternative virtuali e dall’altra distruggendone l’ambiente.
Ma è proprio così difficile godersi la nostra Terra al naturale?
Veniamo dunque agli argomenti del nostro numero nel quale, oltre ad un articolo che tratta appunto della questione
sul continuum ed il discreto mettendo a confronto rilievi fotogrammetrici e laser scanner, troviamo alcuni interessanti
contributi tra i quali vorrei segnalare quello di Vittorio Grassi che inizia una collaborazione con la nostra rivista volta
alla diffusione della sua particolare conoscenza dei sistemi GPS; c’è anche spazio per qualcosa che ci indirizza invece
oltre le vedute terrestri verso l’universo infinito ove il GPS non consente più il posizionamento e si deve ricorrere
ancora alle fidate stelle; in ultimo la storica visione dei problemi della rappresentazione in esempi di spazi pittorici.
Buona lettura
Renzo Carlucci
Per le segnalazioni di capitolati e specifiche tecniche inviare in formato elettronico i documenti a info@geo4all.com, oppure,
se cartacei, alla nuova sede della redazione di Via Edoardo D’Onofrio 212, 00155 Roma.
4 GEOmedia 2 2005
FOCUS
di Renzo Carlucci
a Fotogrammetria non è
più lei. Il processo
fotogrammetrico ora
coinvolge l’uso di una estesa varietà di
sensori e di tecnologie per la raccolta,
l’elaborazione, il controllo e la
diffusione dei dati sulle caratteristiche
naturali ed artificiali della terra, che
quasi dimenticano il linguaggio
figurato basato sul fotogramma. Ciò
ha condotto ad un aumento dei
volumi dei dati digitali, che richiedono
nuovi metodi di archiviazione e
gestione durante il processo di
produzione; inoltre la comunità
scientifica del telerilevamento si è
concentrata fortemente sull’uso dei
dati radiometrici per interpretare le
informazioni derivate dalle “scene” ( la
“scena” è l’acquisizione digitale di un
sensore confrontabile all’acquisizione
del fotogramma) in contrasto con il
tracciato classico, che ha teso a
mettere a fuoco la qualità geometrica
dei dati. Ciò nonostante, di fronte a
progressi tecnologici emozionanti e
nuove applicazioni, i principi di base
della fotogrammetria sono ancora in
uso.
Una importante innovazione, entrata
ormai nell’uso corrente ed
universalmente accettata, è data dalla
acquisizione esatta dei centri di presa
e delle rotazioni al momento della
ripresa per ogni fotogramma realizzata
da sistemi inerziali e GPS (tipo
Applanix) che portano ad economie e
risparmi di tempo notevoli se si pensa
che la campagna a terra per i punti
di appoggio si riduce notevolmente. Il
Laser
Scanning,
rilievi tradizionali
topografici
e aerofotogrammetrici
L
lavoro del topografo si limita quindi
alla sola determinazione di pochi punti
di controllo atti a verificare il buon
esito della Triangolazione Aerea.
Innovazione del Laser Scanner
Ma gli ultimi studi e test,
realizzati per l’effettuazione di rilievi
del territorio a larga scala, hanno
individuato particolari tecnologie
che, pur mantenendo il livello di
dettaglio e le accuratezze tipiche del
settore cartografico, consentono di
contenere i costi del rilievo.
Con i Laser Scanners, sistemi di
rilevamento basati sulla misura di
distanza laser, citati comunemente
come LIDAR, l’innovazione
introdotta è elevata in quanto viene
misurata in modalità completamente
automatica una semina di punti la
cui densità è regolabile dall’utente.
Come gran parte della tecnologia in
uso, il LIDAR si è sviluppato
dall’industria della difesa. Negli
anni 80, alcuni sistemi di
produzione LIDAR erano già in uso,
anche se costosi e limitati in gran
parte all’uso di enti militari. Il
LIDAR è un sistema montato su
velivoli aerei, costituito da un laser
La Fotogrammetria non è più lei. Il
processo fotogrammetrico ora
coinvolge l’uso di una estesa varietà
di sensori e di tecnologie per la
raccolta, l’elaborazione, il controllo e
la diffusione dei dati sulle
caratteristiche naturali ed artificiali
della terra, che quasi dimenticano il
linguaggio figurato basato sul
fotogramma. Ciò ha condotto ad un
aumento dei volumi dei dati digitali,
che richiedono nuovi metodi di
archiviazione e gestione durante il
processo di produzione; inoltre la
comunità scientifica del
telerilevamento si è concentrata
fortemente sull’uso dei dati
radiometrici per interpretare le
informazioni derivate dalle “scene”,
in contrasto con il tracciato classico,
che ha teso a mettere a fuoco la
qualità geometrica dei dati. Ciò
nonostante, di fronte a progressi
tecnologici emozionanti e nuove
applicazioni, i principi di base della
fotogrammetria sono ancora in uso.
Una importante innovazione,
entrata ormai nell’uso corrente ed
universalmente accettata, è data
dalla acquisizione esatta dei centri di
presa e delle rotazioni al momento
della ripresa per ogni fotogramma
realizzata da sistemi inerziali e GPS
(tipo Applanix) che portano ad
economie e risparmi di tempo
notevoli se si pensa che la
campagna a terra per i punti di
appoggio si riduce notevolmente. Il
lavoro del topografo si limita quindi
alla sola determinazione di pochi
punti di controllo atti a verificare il
buon esito della Triangolazione
Aerea.
Sezioni di un agglomerato urbano generato da
Aerofotogrammetria (rosso) e da DEM derivato
da Laser Scanner (blu)
6 GEOmedia 2 2005
FOCUS
destinato a misurare le coordinate
3D di un obiettivo passivo (scanner).
Ciò è realizzato unendo la
tecnologia di misura delle distanze
con laser alle misure di
orientamento e posizionamento.
Un sistema di tracciamento a
dispersione nell’aria LIDAR si
compone di un sottosistema
elettronico che emette un raggio
laser congiunto ad un sistema di
ricezione della riflessione; inoltre
dispone di un sottosistema di
orientamento e posizionamento, dato
da un GPS differenziale ed una
unità IMU (Unità Inerziale), e di
un’unità di archiviazione dei dati e
software adeguato. Tali laser sono
unità in genere funzionanti con le
frequenze 1064 nm e 532 nm
(lunghezze d’onda infrarosse e
verdi). La fascia infrarossa fornisce
un segnale di ritorno eccellente da
vegetazione, e generalmente è
selezionata per i sistemi topografici.
A causa della relativa capacità di
penetrare l’acqua, la lunghezza
d’onda verde è usata anche per le
applicazioni batimetriche. La
frequenza di emissione, il campo di
visibilità dell’ottica, l’altezza e la
velocità di volo contribuiscono a
determinare la densità dei punti a
terra. I sistemi topografici correnti
funzionano da 300 a 15.000 Hertz. I
sistemi più avanzati hanno
possibilità operative ampie e possono
rilevare un DEM (Modello Digitale
del Terreno) con accuratezze 3D fino
a 5-7 centimetri (vedi sistema
FlyScan di Fugro www.flimap.com).
La componente critica di tale
Il rilievo dei “corridoi tecnologici” con il sistema FLI - MAP
sistema è la larghezza di impulso e
la capacità di rilevare l’impulso di
ritorno. I sistemi moderni
funzionano con una larghezza
nominale di impulso di 10
nanosecondi o meno, esplorando un
percorso sotto il velivolo derivante
da un modello dei punti sulla terra.
Dopo una minima elaborazione,
questi punti si trasformano nella
base per un DEM.
L’elaborazione dei dati
Concettualmente l’elaborazione dei
dati è diretta. Una volta che le
posizioni GPS sono determinate, la
posizione del dispositivo d’esplorazione
e l’orientamento del sensore sono usati
per calcolare la posizione del punto
laser rilevato sulla superficie terrestre.
L’immagine risultante da un sistema
LIDAR è un vero e proprio DEM,
realizzato quindi al volo dopo una
elaborazione che può considerarsi di
routine. Poiché i sistemi si compongono
di componenti e di sottosistemi ottici e
meccanici, il sistema totale deve essere
però calibrato in situ per fornire i
risultati espressivi. Il risultato netto è
la capacità di sviluppare un DEM che
rappresenta la vera superficie al suolo,
con accuratezze di circa 30 cm da un
altezza di volo media di 500 metri.
Con i sistemi LIDAR si sviluppano
cosi i modelli DEM “della superficie
riflettente,” costituita dalle parti
superiori della vegetazione e delle
costruzioni o delle altezze intermedie,
secondo la capacità del fascio laser di
passare nelle aperture nella
vegetazione.
L’uso congiunto
di fotogrammetria
e laser scanner
Tale tecnologia si avvale spesso
dell’impiego simultaneo di due sensori,
uno fotografico e l’altro laser (per la
misura di distanze).
In pratica, con un solo passaggio si
unificano più fasi del rilievo, ovvero:
realizzazione di fotogrammi
rilievo di punti di appoggio
realizzazione di un Modello Digitale
del Terreno
Nel comune procedimento
aerofotogrammetrico tali fasi sono
invece trattate separatamente.
Le due procedure differiscono
sostanzialmente nella realizzazione del
DEM, acquisito nella prima con
modalità automatica (rilievo di punti
con elettrodistanziometro laser), nella
seconda con modalità semi-automatica
(determinazione tramite processo stereofotogrammetrico
di una griglia di
punti).
I sistemi attualmente operativi sul
territorio nazionale (quale ad esempio
l’ALTM1210 utilizzato su molti
progetti di rilevamento) si avvalgono
di unità funzionali indipendenti dal
vettore che possono essere montate
alla bisogna sia su un vettore aereo
che su elicottero. Per avere tale
caratteristica di portatilità sui diversi
vettori, sono realizzati con strumenti
di poco ingombro e peso limitato.
Ne scaturisce un generale
abbassamento del livello qualitativo
dell’ottica fotografica, se si considera
che una camera aerofotogrammetrica
classica raggiunge risoluzioni di 100
linee per mm su fotogrammi di
dimensioni pari a 24x24 cm con
obiettivi di diametro di circa 50-60
cm, non comparabile con le camere
digitali semi professionali ove le
dimensioni del sensore sono
tangibilmente ridotte così come pure
le dimensioni dell’obiettivo.
D’altronde le camere aerofotogrammetriche
classiche necessitano di
installazioni permanenti su aerei
dedicati, che ne fanno innalzare i costi
operativi.
GEOmedia 2 2005 7
FOCUS
Aspetti produttivi e limiti operativi
Con l’uso del sistema ALTM1210 congiunto a camera
digitale ROLLEI 6008 (sensore 6x6 cm) la quantità di
fotogrammi necessari a coprire le zone interessate dal
rilevamento può essere dell’ordine di 10-20 volte superiore.
E’ noto che la propagazione degli errori aumenta
proporzionalmente al numero di fotogrammi richiesti.
E’ inoltre da rilevare il limite operativo del sistema di
misura di distanze Laser, che attualmente è condizionato
da una distanza massima (e quindi quota di volo) non
superiore ai 700-800 metri. Il vettore aereo non può
sollevarsi sopra questa quota relativa rispetto al terreno ed
è costretto quindi ad operare con un maggior numero di
strisciate, tenendo oltretutto impegnata l’area del rilievo
per un tempo superiore.
Il vantaggio ottenibile dal poter operare in qualsiasi
condizione atmosferica (nebbia) o notturna è però
abbattuto dalla necessità di fotografare comunque il
terreno con condizioni di buona visibilità e in ore diurne
(a cavallo del mezzogiorno).
Il Modello Digitale del Terreno prodotto da Laser
Scanning è determinato da una semina di punti casuali
acquisiti sul terreno sulla quale una procedura successiva
di interpolazione va a determinare la superficie.
Nel procedimento di acquisizione del Modello Digitale
del Terreno da Aerofotogrammetria è l’operatore che
imposta i criteri per l’acquisizione manuale o
semiautomatica dei punti con osservazione 3D
(stereoscopica) ed interviene per posizionare anche
manualmente i punti al fine della migliore definizione
delle caratteristiche del terreno stesso.
Il paragone tra i due sistemi, ormai visibile in molti
progetti di rilievo realizzati negli ultimi anni, se da una
parte per ovvi motivi economici farebbe propendere per
l’uso dei sistemi Laser Scanner, dall’altra mette in luce i
migliori risultati ottenibili da Aerofotogrammetria digitale.
Considerazioni finali
All’inizio il rilievo veniva effettuato dal topografo, che a
terra misurava tutti i punti caratteristici del territorio. Poi
con la fotogrammetria si è proceduto a limitare l’attività
del topografo al solo rilievo di punti “fondamentali”,
caratteristici di appoggio dei fotogrammi. Oggi con il
Laser Scanner si vuole eliminare del tutto l’attività di
rilievo accurata e precisa del topografo con un sistema che
“a caso” rileva una quantità enorme di punti. Purtroppo,
dato questo posizionamento casuale, pur volendo infittire
la maglia il più possibile non è detto che “uno” di questi
punti colpisca l’oggetto caratterizzante l’entità da rilevare.
Ma inevitabile è l’avanzare delle tecnologie, che via via
saranno indubbiamente foriere di maggiore produttività e
di migliori precisioni, mentre al contempo dovranno
aumentare le nostre competenze e le nostre capacità nella
loro gestione
Autore
RENZO CARLUCCI
8 GEOmedia 2 2005
Asita
MERCATO
La Provincia di Parma
sarà accessibile on line
Lo scorso Maggio
è stato presentato
nella sala “P.
Savani” della
Provincia il nuovo
SIT (Sistema
Informativo
Territoriale) per la
provincia di Parma. Il
servizio è in rete sul
portale Parma all’indirizzo
http://sit.provincia.parma.it .
Attraverso i servizi offerti dal SIT è
possibile navigare via web sul territorio
provinciale e consultare con pochi click
tutto il patrimonio cartografico della
Provincia e le banche dati ad esso
collegate. Il sistema integra le banche
dati regionali e quelle catastali
dell’Agenzia del Territorio relative a tutti
i comuni della Provincia. Attraverso una
serie di applicativi GIS che la Provincia
ha messo in rete sarà possibile per i
comuni del territorio parmense inserire
nel sistema informazioni cartografiche e
creare e gestire banche dati complesse
come ad esempio il reticolo delle strade e
dei numeri civici o gli strumenti
urbanistici comunali. Il sistema sarà
aperto per la consultazione anche ai
tecnici, professionisti, aziende e cittadini
del territorio che via web potranno anche
richiedere scaricare informazioni
cartografiche di loro interesse.
(Fonte: Redazionale)
Premio Oscar alle tecnologie di Intergraph
E’ proprio così. Intergraph si aggiudica
l’equivalente del premio Oscar nel campo
dello sviluppo software e tecnologico.
L’Australian Information Industry
Association (AIIA), assegnatrice del titolo
per il 2005, ha ritenuto le modalità di
gestione della mobilità di Intergraph
tramite la tecnologia IntelliWhere
TrackForce di notevole impatto ed
innovazione, fungendo da incentivo per
l’efficienza e la produttività nel
campo aziendale e del mercato
in generale.
La tecnologia IntelliWhere
TrackForce è una piattaforma
altamente scalabile basata su
servers che permette alle
aziende di gestire situazioni e risorse che
utilizzano informazioni in tempo reale
prese direttamente sul campo. Questo
permette agli addetti del settore della
mobilità di prevenire e gestire meglio
situazioni che avvengono in ambito
territoriale con una maggiore efficacia e
prontezza.
(Fonte: Redazionale)
MapInfo acquisisce Marketech Systems
La MapInfo ha acquistato la MarkeTech
Systems, società precedentemente in
mani private con base a Raleigh, in North
Carolina, e che si occupa della
distribuzione di software, dati e servizi
dedicati alle normali banche per aiutarne
lo sviluppo sia in termini di vendite che di
profitti. L’acquisizione espande la
gamma dei prodotti offerti dalla
MapInfo approfondendo l’aspetto
dei servizi finanziari, uno dei
mercati verticali a cui la società si
affida per la futura crescita.
www.mapinfo.com
www.marketech.com
(Fonte: Redazionale)
Gallileo sbarca in Cina...
Anche la Cina aderirà al progetto
europeo Galileo. Le China Galileo
Industries Ltd, secondariamente ad un
accordo con gli europei di Galileo, sono
state ufficialmente elette dal National
Remote Sensing Center of China
rappresentanti del gigante asiatico nella
corsa verso il controllo del
posizionamento satellitare; lo scopo della
collaborazione è di promuovere il
sistema in Cina per uno scopo
principalmente civile e di costruire,
quindi, un sistema di trasporto basato
interamente sui dati forniti dai satelliti
europei. Il gruppo Galileo in Cina è
formato dalla joint operation di quattro
diversi partners: China Aerospace
Science and Industry Corporation
(CASIC), China Electronics Technology
Group Corporation, China Satcom e
l’Accademia Cinese di Tecnologia
Spaziale. La Cina aveva ufficialmente
firmato l’accordo con quelli di Galileo
lo scorso Ottobre, accordo che prevedeva
anche un diretto interessamento degli
orientali per quel che riguarda l’aspetto
tecnologico. Le industrie Cinesi, infatti,
si occuperanno di costruire sia
componenti per i satelliti che per il
supporto da terra, con una conseguente
crescita nei rapporti tra le aziende dei
rispettivi continenti, che, proprio per
avvantaggiarsi, hanno già messo su
delle joint ventures con la CASIC e gli
altri partners cinesi per costruire
dispositivi per la navigazione
direttamente in Cina.
...e la Corea non sta a
guardare
Anche la Corea del Sud sarebbe
interessata ad una eventuale
partecipazione al programma Galileo in
modo da affiancare la tecnologia GPS,
attualmente utilizzata nel paese. Il
Governo coreano ha preso questa
decisione all’interno di un recente
meeting scientifico a livello ministeriale;
a tale scopo il Ministero della Scienza e
della Tecnologia sta pianificando una
proposta d’accordo con l’Unione Europea
al fine di poter concludere un accordo
entro la fine del 2005. Circa 5 milioni
di Euro: questo sembra essere il prezzo
che i coreani dovranno pagare per
entrare a far parte del progetto europeo.
(fonte: Redazionale)
10 GEOmedia 2 2005
MERCATO
Quando l’impegno non paga
Ci spiace annunciare ai nostri lettori che d’ora in poi GEOmedia potrebbe essere alleggerita di una delle pubblicità delle aziende
del nostro settore. Se nel mercato televisivo una notizia del genere potrebbe essere vista dall’utente come un generale giovamento,
nell’ambito editoriale (e delle riviste soprattutto) ove si ha necessità ed obbligo di appoggiarsi quasi per intero all’aspetto pubblicitario senza
oltremodo tediare i lettori sempre liberi di saltare da una pagina all’altra, assume invece per noi una certa rilevanza. Quello che stupisce,
ma soprattutto lascia perplessi, è la modalità in cui questa querelle si è sviluppata; il fatto ci fa per certi versi malinconicamente sorridere
sulla natura umana e sulla nostra ostinata buona fede rispetto ai contenuti della rivista, al solito super partes, al di là della pubblicità che
essa ospita.
Ciascun lettore di GEOmedia si pone rispetto alle pagine della rivista e le interpreta a seconda dei propri peculiari interessi, senza,
crediamo, condizionamenti o imbonimenti da parte della nostra redazione ma solo ed unicamente con un supplemento di informazioni volte
a meglio inquadrare le opportunità offerte dai nuovi strumenti che si affacciano continuamente sul mercato.
Eppure c’è una azienda – e che preferiamo non citare, per non approfittare della nostra posizione di vantaggio – che ci ha minacciati di
non fare più pubblicità sulla nostra testata. Ciò non per motivi legati alle nostre idee o a particolari scelte editoriali, nel qual caso il tono
di questo intervento sarebbe stato di ben altro spessore e forza. La ragione di questa minaccia deriva da un fatto del tutto incidentale e
collaterale: alcuni professionisti del settore, chiamati a svolgere funzioni di consulenza all’interno di un progetto, nell’applicare una griglia
di valutazione – peraltro individuata dal committente - sono approdati verso una soluzione tecnologica diversa da quella proposta
dall’azienda in questione. Per puro caso, una parte di questi professionisti appartiene al comitato di redazione della nostra rivista. Di
conseguenza, per la proprietà transitiva, l’azienda “punisce la rivista” sottraendole il mandato pubblicitario.
A voler approfondire l’accaduto bisognerebbe scomodare molti ed ampi riferimenti non solo culturali e politici, ma addirittura di etica,
morale, psicologia, e via dicendo. Ma l’accaduto non lo merita.La nostra reazione è stata dapprima di stupore ed incredulità. In un secondo
momento ci ha fatto sorridere. In conclusione ne siamo compiaciuti.
Questa è per noi la dimostrazione del fatto gli sforzi di GEOmedia per rimanere sempre super partes non sono vani e ciò ci incoraggia a
perseverare nel fare informazione a tutto campo al di là delle nostre personalissime opinioni e preferenze, senza che ciò minimamente
interferisca sullo svolgimento degli incarichi professionali di ciascun collaboratore. Di questo siamo fieri.
Resta però il fatto che voi lettori dovrete probabilmente rinunciare alla pubblicità di questa azienda innominata. Ci dispiace, perché se
una pubblicità è ben fatta e ben pensata, anche essa rientra tra le informazioni utili a comparare l’evolversi delle tecnologie e del nostro
tempo. Un tempo in cui, evidentemente, l’impegno non paga più.
Domenico Santarsiero
Gestione delle pratiche
ambientali per la provincia di Verbano-Cusio-Ossola
SINERGIS, assieme alla società
ECOSTUDIO Srl di Casale
Monferrato, con la quale ha un
consolidato rapporto di partnership,
ha realizzato il “Sistema Informativo
Territoriale per la Gestione delle
Pratiche Ambientali” della Provincia
di Verbano-Cusio-Ossola.
ECOSTUDIO ha sviluppato il
repository delle pratiche e la gestione
degli iter amministrativi; SINERGIS
ha curato la parte di consultazione
delle banche dati gestionali e
l’integrazione con l’ambiente GIS.
Tale integrazione è stata realizzata
tramite il sistema NAUTILUS,
sviluppato da SINERGIS per
risolvere il problema di integrare tra
loro e georeferenziare banche dati
eterogenee, secondo le regole dei
GeoDataWareHouse. Nella soluzione
per la Provincia di Verbania il
NAUTILUS ambientale è in grado di
dialogare con le banche dati
gestionali per la consultazioni delle
schede e svolgere ricerche ambientali
di vario tipo; l’integrazione con il
sistema ArcGIS permette di
effettuare ricerche e analisi
territoriali molto complesse. Una
soluzione analoga, per la gestione
delle pratiche ambientali basata sul
NAUTILUS, è stata implementata
sia alla Provincia di Alessandria che
alla Provincia di Biella.
www.sinergis.it
Tele Atlas E TomTom allungano i
termini dell’accordo
L’accordo tecnologico e di
distribuzione stipulato tra Tele Atlas
(www.teleatlas.com) e TomTom
(www.tomtom.com) non si concluderà
prima della fine del 2007. Questo è il
risultato di un nuovo incontro
avvenuto non molto tempo fa tra i
rappresentanti delle due società. Tele
Atlas rimarrà il perno centrale nella
produzione e distribuzione di mappe
digitali e di altre tipologie di
contenuti come i Punti Di Interesse, che verranno
utilizzati all’interno delle piattaforme TomTom GO,
TomTom Navigator e TomTom Mobile in Europa
occidentale ed in Nord America.Si tratta
dell’estensione di un accordo di massima che vede
legate le due compagnie fin dal 1997; i termini dello
stesso, che ha indubbiamente una risonanza
mondiale, prevedono che TomTom continui ad
usufruire della linea di prodotti firmata Tele Atlas per
creare soluzioni per la navigazione sia in macchina
che a piedi.
MERCATO
Pregeo 8 nella compensazione di baseline GPS non convenzionali
O anche: “Cosa succede se utilizziamo
Pregeo 8 per calcolare una rete di baseline
GPS di dimensioni “regionali””. Ed infatti
è questo il test in cui la nostra redazione si
è cimentata. Lo scopo è duplice: da una
parte verificare la procedura di
compensazione di Pregeo8 su una rete di
grandi dimensioni, dall’altra quella di
testare la soluzione su un set di dati GPS,
in linea con ciò che è stato introdotto nelle
procedure catastali appunto con la
versione 8 di PREGEO.
Dal punto di vista della soluzione
topografica e matematica, Pregeo8 non ha
nulla da invidiare ai più blasonati software
di compensazione di dati misti derivanti da
misure tradizionali (angoli e distanze) e
baseline GPS, come StarNet, Geolab, etc..
La procedura Pregeo è l’unica in grado di
mettere insieme un mix così ampio di
tipologie di misure: vi figurano infatti
caratteristiche delle tipologie di rilievo
catastale (a partire dalle misure di natura
geometrica tipo allineamenti e squadri),
misure tradizionali distanziometriche e
angolari (sia di direzione che di azimut) ed
infine, con l’ultima versione Pregeo8,
anche di natura GPS, cioè di baseline GPS
a scala locale o di basi lunghe tipiche delle
nuove soluzioni basate sull’uso di stazioni
di riferimento spesso distanti anche oltre i
20-30 km.
Nelle precedenti puntate del “Tutorial
GPS” abbiamo affrontato le diverse
problematiche correlate al rilievo
catastale, passando dalla soluzione degli
elaborati grafici digitali, fino al
trattamento dei dati GPS. Il Tutorial,
ormai concluso, sarà a breve pubblicato
come prima edizione dei “Quaderni di
GEOmedia”.
Dopo questa esperienza, abbiamo voluto
cimentarci quindi in una prova che supera
gli ambiti di applicabilità delle norme
catastali, ma che pur sempre è di forte
interesse per noi operatori del settore, sia
in termini di sperimentazione, che in
termini di verifica numerica di soluzioni
che avvolte esulano dalla quotidianità
operativa.
Il test qui presente è stato realizzato su
una rete GPS di livello regionale (per
l’esattezza sulla regione Lazio) impiegando
una serie di punti di “inquadramento”
IGM95 tradotti nel libretto come Punti
Mutue Distanze tra i Punti Fiduciali:
Fiduciali ed associati alle coordinate
Gauss-Boaga riportate in monografia, ivi
compresa la quota ortometrica.
Il libretto delle misure è riportato nel
box a fondo pagina. Dall’analisi dei dati si
evidenziano delle ovvie differenze dovute
alle diverse configurazioni delle reti
formate e compensate secondo criteri
chiaramente non coincidenti, tra quelli che
sono definiti come punti geodetici
nazionali e le misure dirette oggetto della
sperimentazione. Tali differenze sono
riportate nei due box seguenti.
A cura della Redazione
Coppia PF dalla TAF Misurata Calcolata Sqm diff.
PF01/0010/C266-PF02/0010/F590 22151.298 22151.063 0.000 +0.236
PF01/0010/C266-PF03/0010/C116 15207.306 15206.768 0.000 +0.539
PF01/0010/C266-PF13/0010/C266 27718.33 927716.856 0.000 +1.483
PF02/0010/F590-PF03/0010/C116 8081.668 8082.012 0.000 -0.344
PF02/0010/F590-PF13/0010/C266 40801.230 40800.109 0.000 +1.120
PF03/0010/C116-PF13/0010/C266 38067.868 38066.401 0.000 +1.467
Discrepanze planimetriche tra i punti IGM95 e le baseline dirette
Dislivelli tra i Punti Fiduciali:
Coppia PF dalla TAF Misurata Calcolata Sqm diff.
PF01/0010/C266-PF02/0010/F590 535.147 535.786 0.000 -0.639
PF01/0010/C266-PF03/0010/C116 221.083 221.875 0.000 -0.792
PF01/0010/C266-PF13/0010/C266 -6.684 -5.946 0.000 -0.738
PF02/0010/F590-PF03/0010/C116 -314.064 -313.911 0.000 -0.153
PF02/0010/F590-PF13/0010/C266 -541.831 -541.732 0.000 -0.099
PF03/0010/C116-PF13/0010/C266 -227.767 -227.821 0.000 +0.054
Discrepanze altimetriche tra gli IGM95 e le misure (dislivelli ortometrici contro dislivelli ellissoidici)
0|13042005|1001|H501A|0010|1|ROSSI MARIO|AGROTECNICO|ROMA|
9|58|10|100|2323733|8.00-G,Stda 3.11|FR|Nota: |
1|100|4649384.72,1029612.30,4229027.27|0.000|ROMA-150902|
6|L2|05112004-11:09|05112004-15:09|BAS|PDOP=2|
2|PF01/0010/C266|5748.7308,-1123.6781,-5982.1430|3.1175e-005,-2.7405e-00
6,1.0725e-005,4.4511e-006,-1.8045e-006,8.2015e-006|PDOP=5|0|PF150906|
2|PF02/0010/F590|-3532.9291,17987.4586,304.7631|2.1788e-005,4.6817e-006,1.0679e-005,1.0642e-005,3.2581e-006,1.9206e-005|PDOP=2|0|PF150902|
2|PF03/0010/C116|1243.9677,13295.0396,-4231.5970|1.3070e-005,9.3299e-007,1.9674e-006,8.4360e-006,2.4692e-006,1.3572e-005|PDOP=2|0|PF150704|
2|PF13/0010/C266|-4136.5906,-21706.2828,9721.3930|2.9000e-005,6.9812e-006,7.4300e-006,1.3102e-005,5.0160e-006,1.1258e-005|PDOP=2|0|PF149701|
2|200|50333.2807,-19765.5257,-50067.3005|1.4439e-005,2.1613e-006,5.1662e-006,4.2153e-006,2.0642e-006,1.6084e-005|PDOP=3|0|RIETI|
2|300|-16174.4343,-39152.8977,27479.0502|2.6945e-006,2.3358e-007,1.2695e-006,1.9610e-006,3.2184e-007,3.8833e-006|PDOP=3|0|LATINA|
2|400|4430.1112,-72732.9767,13088.5887|5.6841e-006,9.5254e-007,5.4940e-007,2.9357e-006,2.1487e-007,2.6998e-006|PDOP=3|0|FROSINONE|
8|PF13/0010/C266|4644133.779000|2291286.094000|10|PF149701|
8|PF13/0010/C266|81.290000|04|PF149701|
8|PF03/0010/C116|4624225.246000|2323733.172000|10|pf150704|
8|PF03/0010/C116|309.057000|04|N|
8|PF02/0010/F590|4629872.911000|2329513.937000|10|PF150902|
8|PF02/0010/F590|623.121000|04|PF150902|
8|PF01/0010/C266|4622506.749000|2308623.277000|10|PF150906|
8|PF01/0010/C266|87.974000|04|PF150906|
A partire dalle misure di cui sopra e impiegando la procedura
Pregeo8, siamo giunti a risultati fortemente correlati alle aspettative
della sperimentazione. Nelle due immagini a fianco, il grafico della
rete e qualche cifra del calcolo.
12 GEOmedia 2 2005
MERCATO
Un centro studi per le competenze dei geometri umbri
Mentre andiamo in stampa va in onda il primo appuntamento pubblico del neonato Centro di Formazione e
Ricerca per il Territorio e l’Edilizia di Perugia, nato dalla collaborazione attiva tra il locale Collegio dei
Geometri, la Provincia e alcune delle scuole per geometri della provincia perugina.
L’iniziativa nasce sia dalle esigenze di individuare nuovi percorsi formativi per una figura professionale così
radicata nel territorio, sia come supporto alle attività di formazione permanente necessarie a sostenere la
categoria professionale e gli iscritti al collegio stesso; ma inquadrare le attività del Centro Studi in maniera
così riduttiva sarebbe giocare un brutto scherzo a chi con tanta passione ha lavorato alla sua formazione e
alla sua progettualità. Gli scenari di questa iniziativa vanno ben oltre la semplice formazione, addentrandosi
nella creazione di un polo di conoscenze e competenze, supportando un rinnovato percorso formativo per i
giovani studenti che possa essere all’altezza degli sviluppi negli scenari europei e internazionali.La
Federazione Internazionale dei Geometri individua infatti nelle competenza del geometra (surveyor) una figura caratterizzata da
una rosa di attività, conoscenze e competenze reali, che certamente nè i corsi di studi inferiori, nè tantomeno le declamate lauree
riescono a definire in maniera completa.
La creazione di questa polo del sapere geomatico a Perugia dimostra che è possibile pensare ed agire anche in modo diverso,
coinvolgendo i soggetti principali nella catena dell’accrescimento del sapere, ovvero in primis le scuole dove si formano le coscienze
culturali e professionali e il mondo del lavoro che potrà contribuire con l’esperienza e la messa in pratica del sapere. Il polo di
Perugia potrà così funzionare da centro studi, ma anche da centro ricerca, incentivando l’uso delle tecnologie avanzate nel campo
della geomatica e mettendo a disposizione le proprie strutture per chi volesse avvicinarsi a queste nuove tecnologie,
sperimentandone l’uso a livello professionale, oppure mettendo a disposizione dei professionisti gli strumenti operativi spesso
costosi e complessi da usare se non sotto la guida attenta di una persona esperta; pensiamo alla fotogrammetria, al telerilevamento,
al GIS come molteplicità di strumenti ma anche di idee.Questo primo incontro pubblico, che si è tenuto lo scorso 23 Settembre nei
locali del Centro Studi siti nella scuola per geometri I.T.G Arnolfo di Cambio, rappresenta quindi un punto di partenza per capire
e crescere verso un futuro professionale fatto di saperi complessi guidato dall’informatica, dai sistemi satellitari, dalle
telecomunicazioni e dal nuovo mondo digitale che si è affacciato sul terzo millennio. Ed ecco che per raggiungere il Centro Studi
bastano le coordinate WGS84 N 43°06’39.51” E 12°23’36.80”, mentre per chi ne vuole sapere di più basterà attendere il prossimo
numero di GEOmedia sul quale troverà un ampio report sulle attività del centro e sulla giornata del 23 settembre; è anche possibile
contattare il Collegio dei Geometri all’indirizzo internet www.collegiogeometri.pg.it/.
Un augurio vivissimo dalla Redazione per la nuova iniziativa perugina e a tutto il suo staff, dal Presidente Alberto Chiariotti
all’agitatore delle idee geomatiche, il Geom. Otello Grassi.
A cura della Redazione
1 a Autodesk User Conference
Si è svolta lo scorso mese la 1 a Autodesk User Conference, il primo appuntamento Autodesk
su scala nazionale nell'ambito dei Sistemi Informativi Territoriali e della Progettazione delle
Infrastrutture. L'occasione è stata significativa per riunire gli utenti Autodesk e tutti gli
operatori di questo settore in un unico momento e condividere con loro novità ed esperienze.
La Conferenza ha visto svolgersi sessioni generali, applicative, tecniche, training ed altre attività che volevano essere un punto
di scambio e confronto per tutti gli operatori. Tutto questo è stato completato da un'area espositiva con i principali Partner di
Autodesk. Non sono mancati momenti piacevoli di intrattenimento con premiazioni per i migliori lavori presentati e sorprese
per i partecipanti alla giornata.
FOCUS
Localizzazione
e gestione per
applicazioni
aviotrasportate
Il progetto
Il progetto è nato dalla richiesta di
un operatore del settore aereo di
realizzare un sistema di base per il
tracking e la gestione di dati
georeferenziati relativi ad un
aereomobile e/o ad un sistema
aereportato finalizzato alla acquisizione
di coordinate geospaziali e alle relative
informazioni derivate da sensori di
rilevamento di coordinate e/o di altro
tipo come immagini, sensori termici,
etc.
Nell’ambito dello stesso progetto
sono state ipotizzate sia la
realizzazione completa del sistema sia
la fornitura di un sistema
diversamente composto a bordo
dell’aeremobile con servizi di accesso
al sistema di visualizzazione via web e
di tracciamento su base cartografica.
Il progetto ha riguardato
l’implementazione del sistema nella
sua complessità e l’integrazione di
diverse componenti come il GPS, il
Pocket PC, il sistema di
comunicazione con il Campo Volo e
l’integrazione del sofware di base
GeoREM sia nella componente client
di acquisizione dati che in quella
server di gestione dei dati in tempo
reale e in post elaborazione. Sono
state definite le specifiche realizzative
e di implementazione delle diverse
componenti così come gli schemi di
installazione e cablaggio del sistema a
bordo. Sono oltretutto state
implementate specifiche opzioni “open”
atte ad integrare in futuro diversi altri
sensori, compresa una fotocamera
digitale.
L’architettura
L’architettura del sistema è stata
definita in tutte le sue componenti
attraverso il sistema generale di
funzionamento, che ipotizzava la
gestione di più vettori
contemporaneamente, considerati a
tutti gli effetti dei veri e propri client
del sistema di gestione e acquisizione
a terra. La componente server è
progettato per gestire
contemporaneamente più sets di dati e
di velivoli dando la possibilità di
accesso alle funzionalità di gestione e
Velivoli
TCP/IP Wlan
Communication Systems
Figura 1 - Architettura generale del sistema
Location Web
Server
visualizzazione dei dati in maniera
controllata, il tutto attraverso una
interfaccia web ad accesso controllato
da password e da profili
personalizzati, seguendo una politica
di accesso ai diversi servizi e profili
utente definiti a priori
dall’amministratore del sistema.
Il sistema di
rilevamento e acquisizione
a bordo del velivolo
Il sistema a bordo del velivolo
comprende la componente di
determinazione di posizione GPS ed è
predisposto per espansioni future allo
scopo di integrare altri tipi di
Wide
Communication
Area
(GPRS, altro)
Web User Access
16 GEOmedia 2 2005
sensoristica (determinazione di assetto,
camere di ripresa fotografica o video,
etc.).
L’integrazione con altri tipi di
sensori è stata realizzata gestendo una
porta seriale di ingresso per qualsiasi
segnale del sensore in grado di
operare come un time marker a cui
viene associato un event code GPS.
Attraverso questa soluzione si è in
grado di gestire i logs delle diverse
sensoristiche associati al time code del
GPS collocandolo sempre su
coordinate GPS.
L’elenco delle componenti a bordo
del velivolo, sono così definite:
Sistema GPS – E’ stato installato un
sistema GPS non di tipo aeronautico,
con antenna esterna e box di
montaggio con relative porte di
controllo, di alimentazione e di
comunicazione.
Modulo GPRS industriale – Il
sistema di comunicazione tra il
velivolo e il Campo di Volo.
PC palmare – Il sistema di gestione
del GPS, di acquisizione dei log e di
visualizzazione cartografica è stato
implementato su un sistema palmare
di tipo professionale. Tale sistema ha
provveduto a gestire anche le
problematiche di comunicazione,
sfruttando un modulo GPRS di tipo
industriale appositamente istallato,
affiancato da altri sistemi di
telecomunicazione come ICOM IC-
F31GT BIIS o Motorola GP360, che
hanno permesso di sfruttare un
modem digitale interno e la
connessione seriale per il collegamento
diretto di apparati GPS o di altri
dispositivi.
Il sistema di acquisizione
delle informazioni
Le informazioni di posizione e/o
altri dati di telemetria del velivolo
sono state acquisite a bordo con un
adeguato sistema di memorizzazione
montato sul pocket computer ed in
tempo reale a terra presso il Campo
Volo o presso il provider del servizio.
L’accesso ad esse è stato realizzato
attraverso un server web che permette
la visualizzazione e la consultazione
attraverso i più comuni browsers
internet.
Dal punto di vista funzionale, di
dipendenza dell’architettura e delle
dotazioni strumentali che si sono
utilizzate durante il progetto esecutivo,
il sistema di trasferimento dati potrà
permettere di acquisire sia la posizione
del velivolo sia altri dati di telemetria,
tra i quali la riserva di carburante, i
parametri di rotta, i parametri del
motore (pressione, giri, etc.). Per
questo il sistema era predisposto all’
acquisizione dei dati significativi da
altri sensori a bordo del velivolo; tale
predisposizione è stata realizzata
attraverso la personalizzazione del
sistema di gestione GeoREM, che
conteneva le funzionalità per
l’archiviazione del “Time Code Events”
secondo lo schema in tabella 1.
In sostanza, l’acquisione dati è
predisposta per la gestione di una
matrice di informazioni, collegate al
time mark GPS e all’unità di
acquisizione Pocket PC a bordo, che
ha funzione di interfaccia del sistema
e di visualizzazione dei dati di rotta.
In questo modo a parte le coordinate
di posizione, utilizzando il solo event
log del sistema, si è in grado di
registrare quante informazioni si vuole.
Sistema di gestione, precisioni
e servizi di georeferenziazione
Il sistema di gestione, così come già
descritto al precedente punto, si basa
sulle procedure già definite e presenti
nel sistema a bordo del velivolo ma
anche sulle funzionalità di acquisizione
in tempo reale e di download delle
informazioni al termine del volo; in
particolare il sistema di gestione delle
informazioni prevede le seguenti
modalità:
Sistema di acquisizione a bordo.
Sistema di invio in tempo reale a terra
delle informazioni significative
(posizione, telemetria, etc.).
Sistema di download dei dati al
termine del volo.
Sistema di consultazione e
trasferimento ad altri supporti dei
dati, attraverso funzionalità di tipo
server e di tipo client web.
La precisione finale del sistema in
termini di posizione è stata
Time PC Time GPS Lat/long/H Sensore..1 Sensore..n
Time.. Time gps La...Ln..H Param... Param...
Time.. Time gps La...Ln..H Param... Param...
Modalità di acquisizione dei set di dati
diversificata in funzione del tipo di
applicazione e del tipo di soluzione
hardware e architetturale scelta. In
sostanza, la precisione varia dai 10-
15m di un sistema GPS a basso costo,
ai 1-3m di un sistema GPS con
opzione EGNOS e/o di un sistema
inverted DGPS. Precisioni di livello
submetrico si sarebbero potute
ottenere impiegando tecniche DGPS e
cinematiche anche di tipo avanzato ma
più complesse e costose.
La georeferenziazione a livello di
sistemi di coordinate e/o la
georeferenziazione degli oggetti a terra
ripresi durante il volo avviene
direttamente attraverso la
trasformazione delle coordinate GPS
per via parametrica ma sarebbe potuta
anche essere ottenuta attraverso
sistemi più performanti, sulla scorta di
procedure ad hoc messe a punto in
funzione dell’applicazione finale.
Sviluppi futuri
Dal punto di vista degli sviluppi
futuri, il sistema proposto è stato
realizzato con una architettura di tipo
“open” che potrà evolvere con
successive integrazioni. Ciò è possibile
in sostanza avendo definendo un set
minimo di funzionalità del sistema a
bordo del velivolo (ovvero sulla
piattaforma GeoREM istallata sul
pocket PC) che ha funzioni di un vero
e proprio “pannello di navigazione” a
cui sono stati collegati i due sistemi
di base, ovvero il GPS e il sistema di
telecomunicazione; oltre a queste
dotazioni di base il sistema gestisce,
su una specifica porta di
comunicazione, l’acquisizione di eventi
e dati che possono derivare da altri e
successivi sensori ed acquisizioni
(camera digitale, camera ad
infrarossi...) per eventuali estensioni
del sistema.
A livello di segmento a terra, il
sistema è predisposto con una stazione
di acquisizione e visualizzazione sia in
tempo reale che in modalità asincrona.
Tale sistema consiste in una
applicazione web based e in un
sistema di telecomunicazione
multicanale (diretto GPRS, internet,
altro...) oltre alle funzionalità di
gestione degli accessi e di gestione dei
dati di telemetria del velivolo.
Lo sviluppo futuro in termini di
protocolli viene garantito dall’uso della
tecnologia TCP/IP che interviene come
un sistema di base impiegato nelle
diverse procedure di trasferimento
dati, sia in upload che in dowload
verso tutti i velivoli impiegati nelle
operazioni di survey territoriale o di
servizi alternativi.
Conclusioni
Il progetto si basa sul concetto di
fornitura di un sistema aperto a
successive integrazioni e sulla
dotazione minimale di un sistema di
“gestione flotta aerea” di base,
operando scelte tecnologiche e di
componentistica minimale di fascia
non aereonautica e reimpiegando la
soluzione a terra con un sistema già
testato e definito. Quest’ ultima
componente può essere anche pensata
come un servizio prestato da un
provider specializzato (sistemi web +
telecomunicazioni) in risorse e servizi
nel campo dei Mobile Location
Services.
Autore
A CURA DELLA SEZIONE
RICERCA E SVILUPPO
A&C2000 s.r.l.
www.aec2000.it
REPORTS
Dalla
Fotogrammetria
alla condivisione dei
dati con le
tecnologie Z/I di
Intergraph
Come creare soluzioni tecnologiche in
partnership con i propri utenti
L
a punta di diamante della
produzione Z/I è sicuramente
la suite di soluzioni
TerraShare, sistema di client server
modulare creata appositamente per i
professionisti del settore che permette la
gestione multipla di diversi tipi di files
immagine e di dati del terreno
all’interno dello stesso processo
produttivo. I dati geospaziali, in questo
modo, sono facilmente accessibili dagli
utenti attraverso i diversi ambiti di
lavoro nei quali si trovano ad operare:
tramite le varie applicazioni CAD, GIS
ed in rete utilizzando Internet Explorer.
Il fatto che la suite TerraShare
funzioni come vero e proprio nesso tra le
varie applicazioni dedicate al
trattamento delle immagini semplifica
non di poco il percorso produttivo degli
addetti ai lavori; una volta effettuato
l’accesso ai Terabytes di immagini
disponibili su TerraShare il sistema è
concepito per evitare che le immagini su
cui si sta lavorando debbano essere
duplicate per essere utilizzate su
applicazioni diverse ma comunque
facenti parte dello stesso processo
produttivo. Il risparmio in termini di
tempo è enorme. Qualsiasi supervisore o
tecnico che ha accesso al network di
informazioni può continuamente
rapportare l’utilizzo delle immagini con
ogni ciclo del processo produttivo e gli
stessi utenti finali hanno accesso al
sistema e possono operare un controllo
qualitativo e di stato direttamente on
line.
E’ proprio questa ragnatela produttiva
formata da Terrashare e dalle soluzioni
ad essa integrate che permette un flusso
di lavoro così lineare ed efficace. Tutti
gli aspetti sono coperti: dal mission
planning all’aerotriangolazione, dalla
generazione di ortofoto alla
distribuzione dei dati all’interno delle
aziende collegate.
Se nella panoramica dei prodotti che
vi stiamo per proporre vengono presi in
considerazione solo i prodotti Z/I, questo
non vuol dire che altre soluzioni
fotogrammetriche non possano essere
utilizzate rendendo così il flusso di
lavoro contraddistinto da una ampia
flessibilità.
Considerato l’intero processo
lavorativo, le soluzioni Z/I possono
essere suddivise secondo il tipo di
necessità che si deve affrontare;
dall’acquisizione alla distribuzione,
passando per la fase produttiva, le
immagini possono interamente essere
lavorate utilizzando le capacità degli
strumenti Z/I.
L’acquisizione dei dati
ImageStation Mission Planning è
composto da un planning di volo
fotografico e da un sistema di reporting
che si appoggiano su un enorme
database di mappe in formato raster,
Considerate l’onestà, la
coerenza, la fedeltà nei confronti
della propria azienda ed il rispetto
verso e tra i propri impiegati
elementi necessari per la buona
riuscita di un progetto? Credete
che un efficace servizio clienti,
una continua innovazione ed una
certa trasparenza economica
rendano affidabile una società?
Bene, allora state leggendo le
pagine giuste. Z/I Imaging si pone
come azienda di riferimento
nell’ambito dei sistemi per
l’acquisizione, la produzione e la
distribuzione di immagini terrestri.
Per far ciò la Z/I si avvale di
fondamenta più che solide
formate da un rapido sviluppo e
distribuzione di soluzioni, clientela
di stampo internazionale formata
dai principali leaders del settore e
da un network di vendita,
supporto e distribuzione a livello
globale. Le soluzioni Z/I, che
spaziano da quelle specifiche per
produrre e gestire immagini a
quelle per la produzione di sistemi
di ripresa aerotrasportati,
scanners fotogrammetrici e
workstations, sono tutte
concepite per essere utilizzate su
piattaforme Windows; in questo
modo la continuità del lavoro tra i
tre processi, quello di
acquisizione, di produzione e di
distribuzione è assicurata,
permettendo alla Z/I Imaging di
coccolare i propri utenti con
attenzioni davvero di prim’ordine.
20 GEOmedia 2 2005
REPORTS
vettoriale e su ortofoto digitali per il
planning del volo stesso; trovano spazio
all’interno della soluzione tutte le
innovazioni tecnologiche nel campo
CAD e GIS. Grazie ad ImageStation
Mission Planning è possibile
l’implementazione e la gestione di rilievi
aerei, dal planning della missione fino
alla generazione dei rapporti e degli
indici finali.
Grazie all’Airborne Sensor
Management System l’operazione
fotografica in volo può essere
semplificata e resa più efficiente. Grazie
ad esso sarà possibile montare e
controllare un’ampia varietà di sensori
come i DMC, RMK, LMK, RC30, T-AS,
PAV30, POS/AV e vari sistemi GPS.
Questo sistema permette di utilizzare
tutti questi sensori attraverso un unico
supporto integrato, salvando quindi
prezioso spazio all’interno del velivolo.
Il sensore DMC offre un design
modulare con maggiori risoluzioni
geometriche e quindi assicura
performances migliori. La multi-camera
del sensore combina un’alta risoluzione
pancromatica con capacità
multispettrali. Il principio di
allineamento del sensore garantisce
immagini ad alta precisione grazie anche
ad una severa geometria della struttura
del dispositivo stesso e grazie ad una
efficace compensazione del movimento
integrata nel sistema.
Il T-AS Gyro-Stabilized Suspension
Mount serve da compensatore per i vari
movimenti che l’aeroplano effettua
durante il volo e può essere utilizzato sia
per il sensore DMC che per l’RMK Top.
Tecnologie che sfruttano la girobussola,
componenti dinamici e controllo passivo
delle vibrazioni: queste sono gli
accorgimenti utilizzati da Z/I per
rendere più stabile la fotocamera.
Questa stabilizzazione, unita con un più
solido allineamento verticale del
dispositivo fotografico, permette
all’utente di avere una più ampia portata
d’azione durante la cattura delle
immagini in volo.
L’RMK Top Aerial Survey Camera
System rappresenta lo standard di
riferimento per la fotografia aerea su
pellicola con un’ottima resa qualitativa,
una perfetta adattabilità alle tecniche
fotografiche supportate dalla tecnologia
GPS e una altrettanto semplice
integrabilità con i sistemi di gestione
delle immagini aeree. L’RMK Top è
anch’esso caratterizzato da un design
modulare; le singole componenti
formano unità funzionali ottimizzate per
soddisfare i bisogni di chi predilige le
applicazioni pratiche ma anche di chi si
sofferma più sull’aspetto economico
dell’acquisizione. Le fotografie ottenute
con questo dispositivo si pongono in
entrambi i casi come base di partenza
sia per la fotogrammetria digitale che
per quella analitica.
Il POS (Position and Orientation
System) Z/I si presenta come un sistema
di posizionamento ed orientamento per
la georeferenziazione diretta delle
immagini aeree. Sviluppato direttamente
dalla Applanix Corporation per Z/I, il
POS Z/I incorpora i migliori sensori
inerziali disponibili ora sul mercato,
GPS e software di post elaborazione.
Esso misura la posizione assoluta
rispetto al centro della prospettiva della
fotocamera, compresi gli angoli di
orientamento di ciascuna immagine ad
un dato tempo di esposizione. La qualità
di un rilevamento effettuato in
automatico è altresì assicurata lasciando
i dati ottenuti tramite il POS in post
elaborazione all’interno dello speciale
POS EO processing mode, fornito
dall’ImageStation Automatic
Triangulation.
Lo Z/I Mouse, un mouse 3D ad alta
precisione, semplifica la digitalizzazione
e la cattura dei dati stereo da introdurre
all’interno dei processi fotogrammetrici.
Chi si occupa di fotogrammetria si trova
così a poter disporre di uno strumento
preciso e semplice da usare che permette
l’inserimento dei dati senza aver bisogno
di una superficie per la digitalizzazione,
dal momento che le tecnologia stessa è
già inserita nel design del mouse. Grazie
alla velocità acquisita tramite questo
sistema, gli utenti guadagneranno in
efficienza evitando i continui e ripetuti
movimenti legati alle attuali procedure
per la digitalizzazione a cui erano
sempre stati abituati. Un design
ergonomico all’avanguardia permette di
velocizzare l’input dei dati e la
produttività in genere. L’utilizzo di parti
solide rispetto alle parti meccaniche
nella concezione dello strumento evita
che possano avvenire rotture col passare
del tempo. La flessibilità in fase di
digitalizzazione è poi assicurata dalla
possibilità di associare 15 diverse
funzioni programmabili ai tasti del
mouse. Può prendere il posto sia
dell’ImageStation Hand-Held Controller
(HHC) che dell’Immersion Mouse.
In fase di produzione la serie Z/I
presenta numerose soluzioni
all’avanguardia:
La nuova ImageStation 2002
garantisce un eccezionale flusso di
produzione a livello fotogrammetrico. Il
design modulare a rack consente
l’eventuale espansione del sistema in
corrispondenza delle mutevoli esigenze
che il lavoro impone. Il cuore della
ImageStation 2002 è spinto dai più
innovativi ritrovati tecnologici nel
campo dei processori e della grafica
computerizzata e l’ergonomia del
sistema è studiata per soddisfare le
esigenze di chi deve utilizzarla per
lunghi periodi, con attenzioni particolari
verso il posizionamento in altezza sia del
digitizer che dei tavoli che ospitano i
monitor. Rispetto alle altre workstations,
ImageStation 2002 offre la precisione di
a 5 nm del digitizer, controller manuale
degli input tramite force-sticks, ampio
spazio di lavoro e doppi display
opzionali.
La nuova Image Station è ergonomicamente
progettata per accogliere più operatori, lo Z/I
Mouse e la sedia per chi lavora
L’elaborazione dei dati
Lo scanner fotogrammetrico di
precisione Photoscan 2002 rappresenta
lo standard di riferimento per oltre
l’80% dei rivenditori a livello
internazionale. La soluzione è ora stata
migliorata nell’aspetto grazie alla
modularità del suo design che permette
REPORTS
una piena soddisfazione dei bisogni
produttivi anche in termini di spazio. Il
processo di scansione è stato potenziato
fino a raggiungere i 12 bits per pixel con
un risultato complessivo al termine
dell’operazione che migliora del 25%.
Photoscan sembra essere la soluzione
idelae per chi cerca uno scanner
affidabile ed efficiente in grado di
lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Autoscan si pone come il prodotto
ideale per tutte le istituzioni o società
che si trovano improvvisamente a che
fare con inaspettate problematiche
legate alla scansione di fotografie
stampate in serie su bobina. Il software
permette una semplice impostazione
delle caratteristiche della scansione, un
facile settaggio delle funzioni associate e
fornisce un rapporto in tempo reale dello
stato del lavoro. Molti dei lavori che
prima dovevano essere effettuati
manualmente sono ora automatizzati
grazie ad Autoscan.
Grazie ad ImageStation SSK (Stereo
Softcopy Kit), che si presenta come un
complesso sia hardware che software, è
possibile trasformare il proprio PC in un
vero e proprio stereoplotter digitale, sul
quale gira lo stesso software
ImageStation utilizzato
sull’ImageStation 2002. L’hardware
dell’ImageStation SSK include grafiche
Wildcat (TM), un CrystalEyes Stereo Kit
ed un mouse 3D. Dal lato software la
soluzione presenta un ImageStation
Photogrammetric Manager,
l’ImageStation Stereo Display e
l’ImageStation Feature Collection.
L’ImageStation SSK Pro comprende
tutte le funzioni dell’SSK con in più
l’ImageStation Model Setup e
l’ImageStation DTM Collection.
Con ImageStation Photogrammetric
Manager vengono messi a disposizione
gli strumenti per la gestione dei dati
fotogrammetrici più comuni, compresi
menu per l’inserimento dei dati e un set
standard di rapporti sugli stessi. La
gestione e il mantenimento dei dati
possono essere di notevole aiuto
nell’allestire e nel gestire progetti
fotogrammetrici per le varie workstation
fotogrammetriche in commercio.
ImageStation Model Setup è lo
strumento ideale per il risezionamento
singolo dei modelli o per misurazioni in
supporto a programmi di aggiustamento
esterni. Il programma supporta il
panning dell’immagine in qualsiasi
finestra di misurazione con effetti di
movimento delle immagini lineari ed in
tempo reale. Capace sia di misurazioni
monoscopiche che stereoscopiche,
ImageStation Model Setup non richiede
hardware stereo per misurazioni in
mono, fornendo quindi un metodo più
diretto per misurazioni dei modelli
indipendenti.
L’ImageStation Digital Mensuration è
caratterizzata da un potente ambiente di
misurazione e trasferimento multiplo di
punti-immagine con un pacchetto di
aggiustamento di alto livello dedicato ai
lavori di triangolazione
fotogrammetrica. Il display multi
fotografico dotato di finestre per le
misurazioni tabulari aiuta l’utente a
trasferire e misurare i punti all’interno
di regioni multi-overlap. La misurazione
automatica dei punti e i controlli di
integrità in rete offrono, poi, garanzie di
affidabilità e compattezza.
ImageStation Automatic Triangulation
è un rivoluzionario software di
triangolazione automatica in grado di
fornire i migliori punti di collegamento
multiray grazie ad un pacchetto interno
di aggiustamento attivo durante tutta le
fasi di operazione di matching delle
immagini. La soluzione garantisce il
processing dei dati GPS/INS, la
selezione dei repers e dei blocchi
all’interno di una strisciata, la
calibrazione della camera, la selezione
automatica dei parametri e l’analisi per
l’autocalibrazione. I tempi di
elaborazione dell’ ImageStation
Automatic Triangulation risultano essere
quasi del 40% inferiori a qualsiasi altro
Image Station Automatic Triangolation fornisce
migliori punti di collegamento multiray grazie ad
un pacchetto interno di aggiornamento
pacchetto per la triangolazione
disponibile sul mercato.
Con ImageStation Stereo Display
vengono assicurati gli elementi base per
la visualizzazione e la manipolazione di
immagini stereo con il tracking tramite
un cursore sviluppato per le applicazioni
tridimensionali, con superimposizione
vettoriale stereo e modifiche a livello di
contrasto e luminosità apportabili
all’interno dell’ambiente MicroStation.
ImageStation Stereo Display utilizza la
potente tecnologia ImagePipe e fornisce
funzioni di decompressione delle
immagini JPEG on-the-fly e resampling
epipolare, funzioni di enhancement delle
immagini e capacità di effettuare
spostamenti stereo.
ImageStatio Feature Collection
estende le caratteristiche di MicroStation
fornendo uno strumento di
digitalizzazione di facile utilizzo da
utilizzarsi con immagini di tipo stereo e
mono. E’ caratterizzato da numerosi
comandi per la raccolta e l’editing dei
dati; i menu a schermo sono
un’interfaccia ideale sviluppata proprio
allo scopo di facilitare la produzione di
mappe. Una tavola aggiornabile
dall’utente permette di definire una serie
di simbologie relative al lavoro sulle
mappe,permettendo di adattare il
proprio operato al lavoro specifico che si
intende svolgere.
CADMap /dgn è un potente strumento
grafico per la cattura, l’editing dei dati e
la digitalizzazione delle mappe.
Attraverso la semplice pressione di un
tasto è così possibile combinare linee,
archi e curve con la possibilità di unire
linee, trimmarle ed effettuare le normali
operazioni di routine. Tasti funzione
modificabili dall’utente riducono i tempi
morti dovuti alle operazioni ripetitive;
CADMap/dgn risulta essere una
soluzione onnicomprensiva che permette
la complementarità di lavoro tra i diversi
reparti, gli equipaggiamenti e le
piattaforme con cui si ha a che fare. Il
software si interfaccia normalmente con
i dispositivi analitici di stereoplottaggio
o con i sistemi digitali ImageStation che
girano sotto Microsoft Windows; avere
dunque strumenti di cattura dei dati per
le mappe e le superfici in comune
implica una notevole riduzione dei costi
per quanto riguarda il training degli
operatori interni alla propria azienda i
quali hanno a che fare con diversi
sistemi durante il proprio lavoro.
Le funzioni essenziali per la
produzione delle informazioni di
elevazione vengono fornite da un
software chiamato ImageStation
Elevations Engine. Funzioni quali
l’importa/esporta, la generazione dei
contorni e dei TINs, l’estrazione, la
correzione, l’aggiornamento, il merging
ed il salvataggio delle informazioni di
elevazione sono supportati. La soluzione
lavora con lo stesso CADMap/dgn
fornendo all’utente la possibilità di
utilizzare le funzioni di elaborazione dei
dati, di visualizzazione e di
manipolazione degli stessi.
22 GEOmedia 2 2005
REPORTS
ImageStation DTM Collection offre un
metodo interattivo per la raccolta di dati
DTM (Digital Terrain Model), punti di
elevazione e linee di discontinuità.
L’editing dinamico in tempo reale
permette di vedere immediatamente gli
effetti provocati da un eventuale editing
sui contorni e sulla superficie TIN. Il
software utilizza una tavolozza per le
feature allo scopo di definire le
caratteristiche geomorfologiche e funge
da ambiente di riferimento per il
software ImageStation Automatic
Elevations.
Grazie a ImageStation Automatic
Elevations è possibile estrarre
automaticamente i punti di elevazione
DTM da immagini stereo aeree o
satellitari. Le strutture gerarchiche in
cui sono organizzate le informazioni
relative alle immagini ed i metodi di
elaborazione delle stesse forniscono un
elevato grado di automazione e
precisione. ImageStation Automatic
Elevations utilizza la tecnologia
ImagePipe per il resampling epipolare
on-the-fly, elaborazione a 16 bit per
pixel e multithreading pieno per
performance eccezionali.
ImageStation Base Rectifier è un
programma per l’ortorettificazione di
immagini digitali interattivo e d’insieme.
L’ortorettificazione può essere svolta
quando le immagini sono su di un
sistema fotogrammetrico e quando un
DTM (griglia o TTN) è disponibile.
Con ImageStation OrthoPro si ha un
prodotto autosufficiente per la
rettificazione e la mosaicatura
automatica con performances
sorprendenti. Utilizzandolo si potranno
ortorettificare tutte le immagini
specificate, far corrispondere il tono e
bilanciare la radiometria di tutte le
immagini, applicare il feathering sui
tagli predefinti nei parametri dall’utente
e molto altro. L’applicazione ha la
capacità di inserire automaticamente i
dati da proiezioni e punti di riferimento
integrandoli all’interno di un singolo ed
unificato progetto di mappatura.
La gestione e
distribuzione dei dati
composta da diversi modelli:
TerraShare Enterprise Framework si
pone come fondamenta per tutta la
nuova produzione a livello aziendale
all’interno della famiglia TerraShare.
Questa nuova tecnologia favorisce infatti
lo sviluppo di strumenti di produzione
incentrati sull’azienda stessa più che
strumenti basati sulle singole
workstations. Il project management si
amplia così in un discorso più vasto ed
onnicomprensivo, collegando i vari
aspetti di ogni singolo lavoro. I pacchetti
di strumenti vengono così “spalmati”
all’interno di architetture client-server,
con l’intera struttura che permetterà di
distribuire l’elaborazione dei dati
favorendo l’accesso di molteplici utenti e
incentivando il lavoro in collaborazione,
il tutto personalizzando interamente il
proprio lavoro.
Grazie a TerraShare la gestione di
Terabytes di immagini all’interno di un
ambiente distribuito e connesso in un
network viene notevolmente
semplificata. TerraShare è il modulo
centrale del sistema server-based della
Z/I per la gestione dei dati raster e
include un server ed un software client.
L’utilizzo di strumenti di lavoro familiari
è un punto di forza della soluzione,
essendo pienamente compatibile con
l’ambiente Microsoft Windows.
Separando la modalità di visualizzazione
del progetto dalla posizione fisica in cui
si trova effettivamente memorizzato, gli
utenti godono di una singola
visualizzazione statica del lavoro, anche
se esso nello stesso momento, è stato
spostato dalle workstations verso gli
scanners. Disegnato sulla tecnologia per
database aziendali Microsoft Transaction
Server (Oracle o Microsoft SQL server),
TerraShare si adatta perfettamente alle
esigenze dell’azienda.
TerraShare Poduction Manager
fornisce una interessante interfaccia per
tutti i prodotti Z/I ImageStation e GIS,
rendendo semplice il disegno e la
gestione delle geoimmagini, la
visualizzazione delle informazioni sul
progetto e il suo stato, avendo
costantemente sott’occhio i files relativi
al progetto anche durante gli
spostamenti che avvengono all’interno
del processo di lavoro. Grazie a
TerraShare Production Manager si potrà
incrementare la propria produttività
accedendo ai progetti, alle immagini, ai
modelli stereo e di elevazione tramite la
rappresentazione logica dei dati operata
da TerraShare.
Con TerraShare Enterprise DTM tutti
gli elementi del processo e la gestione
dei DTM vengono integrati all’interno di
un ambiente aziendale che aggiunge
significativi strumenti e produttività a
questo difficile flusso di lavoro. La
soluzione supporta la gestione e la
produzione dei suddetti dati, sensori e
tecniche, compreso il disegno stereo
interattivo, le tecniche di correlazione
automatica delle immagini e LIDAR.
TerraShare Enterprise DTM fornisce un
robusto set di funzioni dedicate per
servers come il contouring, la TIN
generation, la conversione del formato,
l’estrazione automatica dei DTM da
modelli stereo e altri strumenti avanzati.
Grazie a TerraShare Ortho Manager si
La parte dedicata alla produzione e
gestione è inserita totalmente all’interno
della famiglia di prodotti TerraShare.
Con Terrashare, infatti, si ha un sistema
che gestisce i dati relativi alle
geoimmagini (immagini, DTMs e
grafiche raster digitalizzate)
dall’acquisizione, alla produzione fino
alla distribuzione. TerraShare è
Il flusso informativo e di produzione dei dati geospaziali
GEOmedia 2 2005 23
REPORTS
Per ulteriori informazioni:
INTERGRAPH ITALIA LLC
Uffici di Roma
Via G. Galati, 91 00156
Tel. 06 406 3911
Fax: 06 406 3762
www.intergraph.it
potrà visualizzare in un’unica immagine
tutto il progetto su cui si sta lavorando
tramite la composizione delle sue
ortofoto, importandole da
un’applicazione GIS o CAD. Con un
semplice click del mouse sarà possibile
visualizzare migliaia di ortofoto insieme.
TerraShare gestisce così gran parte del
lavoro, operando su migliaia di ortofoto
mosaicate e trasformate a seconda della
proiezione che il lavoro dell’utente
richiede. L’incremento della produttività
è netto, semplificando il sistema di
gestione delle ortofoto e distribuendo
immagini aggiornate velocemente ed
accuratamente.
TerraShare E-Geo rende semplice la
vita a chi vuole utilizzare i propri
progetti all’interno di siti di
distribuzione on line o di e-commerce.
TerraShare E-Geo permette agli utenti di
vedere tutti gli aspetti della propria
produzione dal momento che chi gestisce
il sito al quale ci riferiamo è totalmente
libero di gestire, visualizzare, distribuire
e vendere immense quantità di dati su
internet. Utilizzando questa soluzione
per costruire il proprio sistema di
distribuzione delle immagini, i clienti
potranno accedere alle informazioni,
vedere i metadati associati, fare le
richieste appropriate, scegliere il metodo
di distribuzione e scaricare i dati
immediatamente, pianificare un
successivo download e richiedere
informazione sui metodi di spedizione.
TerraShare Software Develpment Kit
(SDK) permette di usare TerraShare
come nucleo per il proprio sviluppo. Si
tratta di un ambiente totalmente aperto
estendibile tramite Visual Basic, Visual
C/C++, Java e qualsiasi linguaggio
attraverso le interfacce ActiveX ed
OLE/COM. Con TerraShare SDK gli
utenti possono ritagliare su misura il
sistema creando applicazioni integrabili
all’interno della linea di produzione
dell’azienda o semplicemente
personalizzare TerraShare col cambiare
delle proprie esigenze. Gli sviluppatori
avranno accesso a funzioni per il data
tracking, la gestione dello spazio nel
disco e per la gestione delle routines dei
processi server-based per customizzare il
cuore di TerraShare.
A cura della Redazione
24 GEOmedia 2 2005
Trasporti
Telecomunicazioni
Acqua
Energia
Territorio
Ambiente
Tante soluzioni, un’unica visione
Http://www.Intergraph.it
RASSEGNA PRODOTTI
Tecnologie GPS e tradizionali in Pregeo 8
Una rassegna sui prodotti e le soluzioni orientate al catasto
Sulle pagine di GEOmedia la procedura catastale PREGEO8 è
senz’altro di casa, visto che il tutorial sull’uso di questa nuova
procedura ha occupato ben 6 edizioni.
Il tema interessa molteplici settori e professionisti come
geometri, agronomi, architetti e studi tecnici che nell’ambito
delle attività catastali svolgono molteplici compiti. Sono infatti
oltre 25.000 i professionisti che firmano gli atti di
aggiornamento della cartografia catastale impiegando appunto
le tecniche del rilievo topografico tradizionale (e oggi del GPS)
attraverso le procedure messe a disposizione, come software in
libera distribuzione, dal catasto italiano.
Il tutorial sulla procedura PREGEO 8 si conclude quindi,
attraverso una breve rassegna, con una disamina del software
disponibile sul mercato che pur non avendo la pretesa di
analizzare nel dettaglio le singole soluzioni, permetterà
comunque a voi lettori di avere una panoramica a 360° della
disponibilità dei software aggiuntivi potendovi permettere
diverse interfacce e modalità di gestione dei rilievi topografici
orientati al catasto.
Tra le soluzioni che vi presentiamo sulle pagine a seguire,
alcune emergono come soluzioni di una certa completezza,
anche nella parte più delicata e complessa che riguarda il
trattamento dei dati GPS nella fase di post-elaborazione, così
come nella fase di integrazione con i dati tradizionali delle
stazioni totali.
E' il caso della soluzione GEMINI della Leonardo Software
House, che rappresenta la prima soluzione completamente
italiana, per l'analisi e il trattamento dei dati GPS.
Il software è stato scritto completamente da zero, è il caso di
dire, visto che gli algoritmi sono stati implementati con l'energia
profusa dal Politecnico di Como, a conclusione di un progetto
finalizzato che ha visti coinvolti oltre che diversi ricercatori a
contratto, anche i diversi specialisti del settore che ruotano tra il
Politecnico di Milano e la sede distaccata di Como. Diversi sono
stati anche i test degli algoritmi GPS impiegati nella procedura,
attraverso memorie e articoli presentati sui bollettini scientifici
e durante i convegni di settore.
Ma le novità non sono tutte qui, e per saperne di più non vi
resta che proseguire nella lettura.
Prodotto Azienda Formati Gestiti Nota della Redazione Web
Analist Analist group Formati standard
Pregeo, modelli
digitali del
terrenocompreso
Pregeo 8
TGO Trimble I più diffusi formati
CAD e Topografici
compreso Pregeo 8
CAD & PILLAR Digicorp Formati standard
Pregeo, modelli
digitali del terreno
ArTeN TMP Steel&Graphic I più diffusi
formati, compresi
quelli in ambito
GPS come Rinex e
NMEA
RETT 1.0 Geolario Formato ASCII non
specificato
GEMINI,
MixeOTTO,
ANTAS Mobile
Tabula 2000
Professional
Leonardo SH
Topoprogram
I più diffusi
formati, compresi
quelli in ambito
GPS come Rinex e
NMEA
I più diffusi formati
CAD e Topografici
compreso Pregeo 8
TOPKO SierraSoft I più diffusi formati
CAD e Topografici
compreso Pregeo 8
Dalla documentazione inviata non sembrano emergere note specifiche sul
trattamento di dati GPS, pur menzionandolo tra le device gestite in
campagna durante le fasi di rilievo. Presenta le funzioni standard dei
software per ambiente Pregeo come controllo mutee distanze, autoallestito,
etc.
Nella realtà è il software di integrazione e calcolo dei dati topografici GPS e
tradizionali fornito con le soluzioni Trimble. Sembra essere l'unica soluzione
di postelaborazione GPS che esporta i dati anche in formato PREGEO8
E' una soluzione professionale orientata soprattutto all' ingegneria del
territorio per progettazione stradale, calcolo volumi, DTM e topografia.
Integra i moduli per l'elaborazione dei dati catastali senza particolari
accorgimenti per l'uso della tecnologia GPS.
E' un software integrato e modulare ma non presenta particolari funzionalità
verso le elaborazioni catastali. Necessita di AUTOCAD.
La soluzione RETT 1.0 sembra essere l'uovo di colombo per trasformare le
coordinate GPS di provenienza RTK in un formato alquanto semplice ottimo
per l'uso in campo meramente topografico, saltando a piè pari diverse
questioni importanti come le matrici di varianza covarianza, i sigma dei
punti e altre cose importanti per l'uso dei dati di rilievo nelle diverse
applicazioni.. Non sembra un software specificamente orientato a Pregeo8,
ne' tantomeno un software per l'analisi professionale dei dati GPS.
E' una delle soluzioni con la maggiore integrazione tra topografia, GPS e
dati catastali. Tra i moduli di forte interesse c'è GEMINI, la prima soluzione
tutta italiana per la postelaborazione di dati GPS, oltre a MixerOTTO che si
presenta come proprio e vero integratore di dati topografici GPS e
tradizionali.
Rappresenta un intero set di funzioni e programmi per l'elaborazione di dati
topografici orientati al catasto. Non presenta particolari soluzioni orientate
alla integrazione dei dati GPS verso PREGEO8 se non attraverso i
tradizionali metodi conosciuti.
La soluzione integra i dati attraverso le classiche interfacce ai diversi
strumenti topografici. Per quanto riguarda il catasto presenta le tradizionali
funzioni di integrazione dei dati per Pregeo.
www.analistgroup.it
www.assogeo.it
www.digicorp.it
www.steelgraphics.it
www.geolario.it
www.leosh.it
www.topoprogram.it
www.sierrasoft.it
26 GEOmedia 2 2005
RASSEGNA PRODOTTI
Analist CE
Analist CE è l'ultima frontiera della
topografia che diventa anche tascabile.
Risparmio in termini di tempo, possibilità
di verificare i punti rilevati direttamente
in campagna. Basta avere a disposizione
un Computer Palmare e potrete effettuare
uno scambio dei dati direttamente con la
Stazione Totale o il GPS. Analist CE è uno
strumento pensato apposta per il
topografo professionista.
Oltre alla soluzione per PC palmare i
software di Analist Group permettono di
gestire le seguenti funzioni in ambito
catastale: frazionamenti, verifiche di
confine, Picchettamenti, Esportazione
coordinate su Strumento, Elaborazione
del libretto con inquadramento nella rete
dei PF, Importazione estratto di mappa,
Verifica sqm e misurate sui PF, Gestione
Fiduciali, Autoallestito, Monografie nel
formato PDF, Modelli digitali del Terreno,
Interfaccia diretta con Disto Bluetooth.
Questo è quanto recita l'informativa
ricevuta da Analist Group per la nostra
inchiesta sulle soluzioni software
orientata al rilievo topografico catastale e
a Pregeo 8. Un set di informazioni di base
che non ci permettono di dire altro sulla
validità della soluzione proposta.
(fonte: Redazionale)
Trimble Geomatics Office (TGO) verso Pregeo 8
La soluzione proposta da Trimble
nell'ambito del software di postelaborazione
dei dati GPS riguarda
specificamente l'esportazione di tali dati,
sia a livello di rilievo in RTK che a livello di
post-elaborazione, verso il formato
accettato dalla procedura PREGEO8. Tra le
soluzioni di post-elaborazione di dati GPS
fornite dalle case madri delle
strumentazioni, essa spicca per la sua
unicità. Infatti lo standard di pregeo 8
interessa esclusivamente l'Italia, ma
l'attenzione della Trimble verso le soluzioni
a 360° evidentemente è una realtà.
Come procedere
Dal menù Esporta di TGO, si sceglie la
funzione esporta Pregeo8; a questo punto
compare una finestra di dialogo nella
quale il tecnico deve inserire i propri dati
anagrafici, il protocollo e gli identificativi
catastali. L'informazione relativa alla
data viene invece compilata
automaticamente dal software.
Un volta compilati i vari campi si clicca
su accetta e compare una nuova finestra
di dialogo (Fig2.) nella quale si devono
inserire i dati della quota media sul livello
del mare, la est media, le precisioni
strumentali, il tipo di aggiornamento ed
eventuali note.
(fonte: ASSOGEO)
Fig.2 - la maschera finale di TGO per le informazioni di
contesto catastale.
Fig.3 - nell'immagine il file DAT prodotto aperto con il
blocco notes di windows.
Fig.1 - l'interfaccia generale di TGO per la generazione del file DAT per PREGEO8
GEOmedia 12 2005 27
RASSEGNA PRODOTTI
Cad & Pillar dalla topografia al disegno per l’ingegneria civile
CAD&PILLAR è un software tecnico in ambiente AutoCAD
che integra diversi moduli opzionali per l’ingegneria del
territorio in particolare per la progettazione stradale,
ferroviaria, gestione di rilievi topografici, dighe, acquedotti,
raster, segnaletica stradale, cave e discariche. CAD&PILLAR
è proposto commercialmente con cinque moduli distinti per
poter fornire all’utente la configurazione più adatta alle
proprie esigenze:
Il modulo T Topografia
Le funzionalità presenti nel modulo T permettono
all’utente di scaricare i file di dati da qualsiasi strumento e
registratore di campagna e di gestire tutte le letture eseguite.
I rilievi possono essere rilievi trigonometrici, catastali o
livellazioni di qualsiasi dimensione. E’ possibile definire
poligonali, allineamenti e squadri, controllare la generazione
automatica di linee di discontinuità a partire dai codici
assegnati ai punti, gestire dati GPS, unire rilievi diversi ed
esportare i dati in generici file ASCII o file di tracciamento.
L’elaborazione può essere eseguita con diversi metodi di
compensazione (ai minimi quadrati, empirica,
rototraslazione…) tenendo conto di poligonali definite, di
dati GPS ed eseguendo controlli sugli errori massimi. Il
processo di calcolo è documentato in un rapporto finale in cui
sono evidenziati errori, residui, scarti quadratici medi per
consentire all’utente di verificare la bontà del rilievo eseguito.
La rappresentazione del rilievo avviene completamente in
ambiente AutoCAD e sfrutta una serie di comandi specifici per
vestire in modo automatico un rilievo a partire dai codici dei
punti, gestire la rappresentazione delle linee di discontinuità e
dei punti stessi, definire particelle, ecc.
Il libretto delle misure viene creato automaticamente e può
essere aggiornato anche sulla base delle modifiche apportate
per via grafica.
Una sezione specifica del programma è dedicata alla
conversione di coordinate tra sistemi cartografici diversi e la
creazione di un sistema locale definito dall’utente.
Il programma supporta tutte le procedure previste da
PREGEO: in particolare, importare, modificare o esportare un
autoallestito, gestire frazionamenti, generare monografie
catastali, creare una proposta di aggiornamento oltre che
importare ed esportare direttamente .DAT o .MDB.
Tutta la gestione grafica dei rilievi viene operata attraverso
l’interfaccia intuitiva e familiare di AutoCAD versione OEM
che agevola molto l’utente durante il processo di
apprendimento del programma.
Gli altri moduli
M Modelli Curve di Livello e Volumi - Il modulo M permette
di generare modelli digitali a triangoli (DTM), a curve di livello
o a maglia regolare a partire da punti topografici o da punti e
entità 3D di AutoCAD. E' possibile la modifica e l'affinamento
dei modelli digitali attraverso specifici comandi, così come è
possibile disegnare sezioni e profili, gestire spianamenti,
eseguire analisi altimetriche, cliviometriche e delle esposizioni.
Modulo S Strade - Il modulo S permette la progettazione
stradale monoasse secondo la normativa vigente (DM 5 Nov
2001) e la contabilizzazione delle quantità di progetto. I
comandi permettono di creare i tracciati secondo le varie
tipologie di curve previste dalla norma (Clotoidi, anche
multiparametro, clotoide di flesso e di continuità, policentriche
stradali), verificare i criteri sulla composizione dell'asse e
realizzare il diagramma di velocità ed il diagramma di
visibilità oltre che rapporti scritti sulle verifiche eseguite.
La definizione di sezioni di progetto è particolarmente
semplice e potente in quanto è possibile creare sezioni qualsiasi
(anche non stradali) dinamiche, ovvero sensibili ai
cambiamenti operati al progetto. L'approccio grafico dato
dall'ambiente AutoCAD permette di affrontare e risolvere
qualsiasi tipo di tracciato, intersezione, ecc.
Modulo C Cave - Il modulo C contiene comandi specifici per
la progettazione e la gestione di cave e discariche, ovvero per
la modellazione di scarpate di pendenza e la definizione di
modelli digitali di progetto. Il calcolo di sterri e riporti può
essere eseguito con il metodo delle sezioni ragguagliate o
sfruttando il metodo dei prismoidi per calcolare i volumi tra
diversi modelli digitali.
Modulo R Raster - Con il modulo raster l'utente può inserire
foto, ortofoto, raster catastali, raster della carta tecnica
regionale, ecc. In particolare, è possibile georeferenziare le
immagini in modo da lavorare nello spazio modello di
AutoCAD nel sistema di coordinate reale. Tra le funzioni
presenti quelle per eliminare le deformazioni introdotte dalle
scansioni, il raddrizzamento prospettico di immagini da
impiegare nella restituzione di facciate di edifici.
Completano le funzionalità del modulo comandi per la
proiezioni delle immagini su modelli tridimensionali, la
modifica e cancellazione di pixel di immagini e la creazione di
file raster delle immagini modificate.
(fonte: Digicorp)
28 GEOmedia 2 2005
RASSEGNA PRODOTTI
ArTeN TMP
L’ambiente integrato di ArTeN TMP permette una semplice e chiara
archiviazione dei lavori in una struttura ad albero sempre implementabile
a seconda delle esigenze del progetto. I collegamenti verso AutoCAD,
Pregeo, Registradati vengono gestiti in modo semplice ed intuitivo
(standard Windows).
ArTeN TMP si interfaccia con qualsiasi strumento topografico, sia
Tradizionale che GPS. Attraverso il modulo di conversione dei dati
(personalizzabile) i files vengono convertiti in un unico Database
contenente sia i dati rilevati sia le eventuali implementazioni eseguite
attraverso il libretto delle misure.
Il libretto delle misure permette di gestire tutte le operazioni di
implementazione e calcolo celerimetrico, sono possibili operazioni sul
singolo punto celerimetrico, sia per gruppi di punti. Al libretto viene
demandato altresì il compito dell’esportazione dei files in formato DAT, sia
con verifica formale (numerazione base 100 o base 1000 a seconda del
numero dei punti e delle stazioni) sia riproponendo la numerazione
eseguita in campagna.
L’ambiente grafico di ArTeN TMP, sviluppato in ambiente AutoCAD con
strumenti avanzati ed innovativi, offre diverse possibilità come: disegno
semina dei punti, definizione di linee di discontinuità con entità AutoCAD
(Linee, Lwpl, 3Dpl), creazione del modello matematico, generazione delle
curve di livello, sezioni nere, rosse, calcoli volumetrici. Sempre in ambiente
Autocad è possibile importare i file di Pregeo 7 e 8 oltre ai file NTF, CXF, e
le nuove immagini raster EMP e PNG caratteristiche di Pregeo 8. Mediante
il modulo ArTeN TAF è poi possibile ottenere la verifica sulle mutue
distanze tra i punti fiduciali.
L’ambiente integrato automatizza e rende semplice la gestione di rilievi
topografici e delle elaborazioni relative.
Una struttura di directory, generata automaticamente permette una
chiara ed efficace archiviazione, molto utile per la successiva gestione dei
dati rilevati ed elaborati. L’utente, tramite l’ambiente integrato viene
guidato completamente nello svolgimento delle varie elaborazioni:
l’esecuzione della parte grafica (AutoCAD con comandi dedicati alla
topografia), nella gestione calcolo celerimetrico (Libretto delle misure),
nella conversione dei dati provenienti dagli strumenti di misura
(Registradati), nella stampa dei dati elaborati (Coordinate, calcoli
volumetrici, calcoli poligonometrici ecc), nell’esecuzione del programma
PREGEO.
MODULO Registra Dati - Con questo potente modulo è possibile
interfacciarsi con qualsiasi stazione totale, consente la conversione dei dati,
in formato .Uni di (ArTeN). Eccezionale la facilità con cui l’utente riesce da
solo a parametrizzare e/o programmare il formato di dati in input, creando
una compatibilità assoluta con tutti i formati presenti oggi sul mercato
MODULO Libretto delle Misure - Attraverso il libretto delle misure
oltre alle normali operazioni di editing (modifica delle altezze del prisma
e dello strumento) e’ possibile eseguire operazioni di rototraslazione
agendo sui dati celerimetrici della stazione e dei singoli punti. Dal
libretto delle misure e’ sempre possibile creare libretti Per Pregeo sia
nella versione 7.52 (planimetrici) che 8 (Plano-altimetrici).
MODULO ArTeN TAF- Indispensabile per la verifica in base alla
Circolare 2/88 delle distanze tra i Punti Fiduciali rilevati nell’atto di
aggiornamento catastale e le distanze rilevate nei precedenti atti di
aggiornamento. L’archivio fornito e’ Nazionale e comprende tutte le
Province Italiane. Possono essere caricati gli archivi scaricabili dal sito
dell’Agenzia del Territorio.
PREGEO 7.52 – 8.00 – Con questo modulo è possibile importare e
gestire i file di Pregeo 7.52 e 8.1.3, visualizzare il libretto delle misure,
importare i file emp e png, creare gli estratti autoallestiti.
TOPOGRAFIA – ALTIMETRIA – Con questo modulo è possibile
realizzare elaborazioni e calcoli delle altimetrie topografiche, partendo
direttamente dai rilievi o da punti generati da Autocad. Diverse le
potenzialità di calcolo come la generazione di curve di livello, di sezioni,
di DTM. Tra le funzionalità quelle dei calcoli volumetrici come
spianamenti, sezioni ragguagliate, calcolo volumetrico per differenza di
modelli matematici.
(fonte: Steel & Graphics)
RETT 1.0
Rett 1.0 è uno strumento facile nell'utilizzo,
potente ed economico per l'elaborazione di dati
GPS.
Rett 1.0, basato su un sistema di calcolo
vettoriale, procede alla trasformazione delle
coordinate geografiche WGS84 in coordinate
cartesiane rettilinee derivanti dalla proiezione
dei punti su di un piano tangente ad un punto
qualsiasi del rilievo e scelto dall'operatore in
fase di elaborazione.
Più semplicemente è possibile lavorare in
campagna posizionando il ricevitore Master
nel punto che più ci fa comodo (posizione
autonoma) e procedere quindi al rilievo
registrando semplicemente le coordinate
WGS84 in modalità RTK.
Il software da inoltre la possibilità di impostare
le false origini o di calcolarle
automaticamente. Rett 1.0 è particolarmente
indicato per i neofiti del GPS in quanto non
richiede l'impostazione di nessun datum e
quindi non richiede particolari conoscenze in
campo geodetico.
Si ritiene fondamentale sottolineare il fatto che
i software per l'elaborazione post-processing
generalmente operano mediante proiezioni
cartografiche le quali tendono a generare
distorsioni che, se possono essere accettabili
per uso cartografico, al contrario risultano
invece dannose in campo topografico. Rett.1.0,
grazie al particolare metodo di calcolo di
trasformazione delle coordinate, limita se non
addirittura elimina questo inconveniente
quando utilizzato all'interno di un raggio non
superiore ai 10 Km. Per operare oltre tali
distanze è semplicemente necessario dividere il
rilievo in più parti ed impostare le false origini
di un punto elaborato nella sessione
precedente e comune alle due sessioni. Per le
applicazioni catastali con strumentazione GPS
Rett. 1.0 è uno strumento indispensabile, in
quanto permette la restituzione immediata del
rilievo mediante l'esportazione in formato
*.dxf (punto, nome punto e quota) dando la
possibilità di verificare la bontà delle
operazioni di campagna e di verificare distanze
e superfici reali. Prossimamente uscirà la
nuova versione per Pocket Pc con l'aggiunta di
nuove funzioni.
(fonte: Geolario)
GEOmedia 2 2005 29
RASSEGNA PRODOTTI
Le soluzioni Leonardo Software House per il Catasto
Leonardo Software House, dal 1984 produttore di software per
topografia, cartografia, progettazione stradale e fotogrammetria
digitale, ha realizzato una serie di applicativi specializzati per
l’elaborazione di rilievi topografici a fini catastali. Alcuni di essi sono
di tipo ‘stand alone’, altri sono costituiti da moduli specifici inseriti in
sistemi software realizzati per l’elaborazione e la restituzione di rilievi
in genere, non esclusivamente catastali.
MixerOTTO: MixerOTTO risolve l’assemblaggio dei dati da inviare
a PREGEO 8 provenienti da rilievi misti (GPS + total station)
GEMINI: post processing rilievi GPS e compensazione di rete con
creazione libretto DAT per PREGEO8, MixerOTTO ed Antas
Office
ANTAS Mobile, nuovo applicativo per computers palmari Windows
Mobile 2003 per l’elaborazione ed il controllo del rilievo
catastale direttamente in campagna
ANTAS Office, il completo applicativo topo cartografico con nume
rose facilities di tipo catastale.
MixerOTTO
MixerOtto è nato per assecondare la necessità di assemblare ed
inviare a Pregeo 8 i dati numerici provenienti da rilievi misti, effettuati
in parte con Stazioni Totali ed in parte di origine satellitare, acquisiti
mediante strumentazione GPS.
MixerOtto non è però solo un assemblatore per la produzione di
rilievi misti; è infatti dotato di alcune funzioni di elaborazione dei dati
acquisiti dai files provenienti da rilievi RTK che permettono di
risolvere il problema dei punti non stazionabili con il ricevitore GPS o
la scrittura di veri e propri files di “picchettamento GPS”.
Scopo ultimo di MixerOtto è la produzione di un file DAT per Pregeo
8; ma non è tutto: con MixerOtto è anche possibile produrre files in
formato CSV di punti con coordinate sul piano UTM-WGS84 a partire
dai files RTK (acquisiti per la produzione del libretto Pregeo) così da
permettere la visualizzazione del rilievo su applicativi come Leonardo
QUATTRO ed Antas .
MixerOtto consente di visualizzare e salvare in un unico DAT
PREGEO8:
Righe di tipo 1, di tipo 2 e di tipo 6 GPS, lette da files con estensione
DAT o provenienti in modo diretto dall’applicazione di post processing
GPS Gemini o altri applicativi di post processazione di dati GPS.
Righe dati catastali di tipo qualsiasi provenienti da applicazioni
come Leonardo QUATTRO e Antas della Leonardo Software House o
software di terze parti memorizzate su files con estensione DAT;
Righe dati di tipo 1, di tipo 2 e di tipo 6 GPS, generate
dall’Assemblatore sulla base dei dati di rilievi RTK letti da file
provenienti da strumenti Trimble, Sokkia, Leica e Topcon (Javad).
Righe di tipo 6 inserite dall’utilizzatore.
Tutte le righe di Pregeo8 sono interpretate e disegnate (comprese
le righe 8 che sono processate per prime e dalle quali sono dedotte le
coordinate usate per localizzare il rilievo gps).
Le righe sono proposte in una lista unica, accorpate per origine
(GPS o stazione totale), secondo l’ordine richiesto dal Pregeo 8 che
prevede che le misure GPS precedano quelle eseguite con la stazione
totale. In cima alla lista sono proposte le tradizionali righe 0 e 9.
MixerOTTO prevede anche l’esecuzione del “picchettamento GPS”,
per ottenere le ‘misure inverse’ dai dati già presenti nelle righe della
lista o anche mediante l’inserimento di nuovi e sfruttando un
algoritmo di trasformazione di coordinate piane locali in coordinate
geocentriche, a partire da un punto di origine del sistema locale che sia
noto anche nel sistema di riferimento WGS84,
I calcoli di riduzione effettuati da MixerOTTO consentono anche la
rappresentazione grafica del rilievo misto mediante l’accorpamento
della ‘stazione comune’
ai due rilievi ed il
disegno selettivo dei
rilievi.
GEMINI
Il rilievo GPS, oggi,
richiede elaborazioni
veloci e sicure, e La finestra dati di MixerOTTO, che differenzia la
GEMINI risponde a provenienza dei dati mediante diversi colori.
questi requisiti. Gli
algoritmi di POST
ELABORAZIONE delle linee di base e per il posizionamento SINGLE
POINT permettono di arrivare, in piena sicurezza, ad elevate
precisioni anche con stazionamenti di pochi minuti: grazie a nuovi e
sofisticati filtri sui files delle osservazioni, GEMINI é in grado di
segnalare cycle slips non risolti, mentre corregge automaticamente
quelli di minor peso. GEMINI prevede anche l’acquisizione di
osservazioni da STAZIONI REMOTE, permettendo quindi di utilizzare
un solo ricevitore le cui osservazioni, combinate con quelle della
stazione remota, verranno utilizzate per la post elaborazione.
Oltre alla consueta trasformazione a 7 parametri, GEMINI adotta
anche un metodo pratico, studiato per utilizzare i risultati delle misure
GPS in termini di linee di base, eseguendo opportuni calcoli e
riportandone i risultati in formati omogenei a quelli delle total station
topografiche, noti ai topografi come angolo azimutale, angolo zenitale
e distanza inclinata, valori questi ultimi che possono essere impiegati
nelle normali procedure topografiche ed integrate al classico libretto di
campagna delle misure, sia di Leonardo QUATTRO sia di programmi
analoghi, per la soluzione di reti miste GPS - Total Station e la relativa
compensazione. Al termine della post elaborazione è inoltre possibile
eseguire calcoli di compensazione o generare un file di tipo DAT
compatibile con le specifiche del nuovo PREGEO 8.
GEMINI è sviluppato da Leonardo Software House con la
consulenza diretta del POLITECNICO di MILANO.
ANTAS Mobile e le operazioni catastali.
ANTAS Mobile, il primo di una nuova serie di applicativi ‘software
‘mobile’ sviluppati espressamente per i professionisti del territorio,
mette a disposizione in campagna tutti gli strumenti di calcolo ed
elaborazione fino ad oggi utilizzabili solo in ufficio.
ANTAS Mobile, pur essendo molto orientato alle operazioni di tipo
CATASTALE, è un applicativo universale, poiché riunisce un potente
CAD con operazioni COGO, funzioni per il tracciamento, sia per polari
che a squadro, libretto delle misure ‘tradizionale’ e DAT per PREGEO
8.L’inizio di un nuovo lavoro non potrebbe essere più semplice:
secondo abitudine lo strumento topografico viene posto in stazione e si
parte: ANTAS Mobile posiziona lo strumento al centro del piano di
lavoro e, in mancanza di altre indicazioni, inizierà con l’orientamento
della stazione nella direzione Nord. Il Libretto delle misure, suddiviso
in finestre tabellari per punti, stazioni e misure, è consultabile in
qualunque momento, senza interrompere il lavoro. La quarta finestra
visualizza il libretto misure DAT Pregeo 8 che si aggiorna
automaticamente man mano che procedono le operazioni. Anche la
numerazione delle stazioni celerimetriche e dei relativi punti è
automatica e segue lo standard PREGEO.
Nello svolgimento del rilievo è possibile inserire le coordinate dei
punti fiduciali, verificarne le mutue distanze, con indicazione
immediata degli scarti (da TAF e da rilievo) ed eseguire la
rototraslazione baricentrica che ‘inserisce’ il rilievo nel triangolo
fiduciale (che viene anche evidenziato graficamente).
ANTAS Mobile prevede un’altra serie di verifiche che permettono di
lasciare il sito del rilievo con la ragionevole certezza di non doverci
30 GEOmedia 2 2005
RASSEGNA PRODOTTI
tornare per sanare eventuali errori:
verifica della distanza di stazioni esterne al TRG Fiduciale dal
TRG stesso;
controllo su punti iperdeterminati con avviso immediato dello
scarto sulle coordinate;
controllo sulla prossimità di punti ribattuti.
Il libretto misure DAT può essere anche direttamente completato
mediante l’inserimento dei dati amministrativi nelle righe ‘0’ e ‘9’.
Elaborazione in campagna
Oltre ai dati relativi alle misure, inseriti nelle righe 1 e 2, tramite le
funzioni CAD e COGO è possibile eseguire direttamente una serie di
operazioni quali ‘inserimento confini ed allineamenti’, frazionamenti e
divisioni di aree.
l’inserimento di una polilinea nel CAD (rilevata al momento o
inserita anche manualmente) provoca la creazione di 2 nuove linee nel
libretto DAT: una linea 6 (Commento) ed una di tipo 7 che contiene i
vertici dell’allineamento stesso;
Il frazionamento di una particella (eseguibile con diversi metodi di
ricerca della dividente) provoca sia l’inserimento della dividente nel
DAT sia la richiesta di picchettamento – e conseguente inserimento
come linee 2 – dei nuovi punti che ne costituiscono le estremità.
In particolare, quest’ultima funzione, permette di eseguire
completamente il lavoro (rilievo, frazionamento, picchettamento
vertici, generazione DAT completo) con una sola uscita in campagna,
con evidente risparmio di tempo.
ANTAS Mobile è dotato anche di un potente gestore di immagini
raster georeferenziate, pertanto è possibile operare avendo come
sfondo la cartografia raster: particolarmente efficiente è l’importazione
dell’estratto di mappa catastale con le due componenti raster e
vettoriale (files EMP e PNG)
Altre interfacce di tipo vettoriale sono costituite dall’import/export
di files DXF © , DAT PREGEO 8, ASCII configurabile oltre a formati
proprietari Leonardo Software House.
ANTAS Mobile è interfacciabile con tutte le stazioni totali dotate di
uscita dati e con GPS NMEA, per i quali sono previste diverse modalità
di conversione coordinate (7 parametri ed inversa, proiezione su piano
locale tangente).
ANTAS Office e le operazioni catastali
Terminate le operazioni di campagna, si possono percorrere diverse
strade:
il lavoro è terminato: si invia il DAT a PREGEO8 oppure
una parte del lavoro va eseguita in ufficio: si apre il file generato
da Antas Mobile direttamente con ANTAS Office (ovviamente è
garantita la massima trasparenza tra i formati dati) e si prosegue
l’elaborazione.
La finestra dati di MixerOTTO, che differenzia la provenienza dei dati mediante
diversi colori.
Molte delle funzioni descritte sono presenti anche in Antas Office,
che può quindi agire come programma di ‘post processing’, ricevendo
sia files di ANTAS Mobile (lavoro già in parte elaborato) sia files da
registratori dati e da GPS.
Infatti una delle particolarità del libretto di Antas Office è quella di
essere di tipo ‘multirilievo’: nello stesso lavoro si possono eseguire più
operazioni topografiche indipendenti o correlate tra loro, ed inviare a
PREGEO 8 le operazioni di interesse catastale, ed eseguire rilievi misti.
I rilievi ‘misti’
Il libretto di ANTAS Office è in grado di gestire rilievi misti (GPS +
stazione totale), unificando le relative misure in un unico rilievo e
generando correttamente il libretto misure DAT Pregeo 8 con le righe
1 e 2 di tipo tradizionale (stazione e misure polari su punti
celerimetrici) e di tipo GPS (punto di emanazione + componenti
baselines + informazioni GPS: GDOP e PDOP); il libretto è completo
di edit dei parametri di precisione della baseline (matrice di varianza e
covarianza, matrice dei cofattori ed RMS).
I rilievi vengono quindi resi congruenti ed omogenei mediante
l’applicazione di algoritmi di trasformazione coordinate, da scegliere
tra diverse opzioni e separati per planimetria ed altimetria.
La trasformazione a 7 parametri ‘locali’ avviene addirittura in modo
automatico: se la ricerca di punti ‘doppi’ (ovvero noti nel sistema di
riferimento di arrivo e presenti nel libretto in quanto rilevati nel
sistema WGS 84) ha esito positivo, il programma calcola i 7 parametri
ed applica autonomamente il calcolo di trasformazione.
L’altimetria, il fattore più critico nei calcoli GPS, viene trattata
separatamente e con diversi livelli di precisione, potendo applicare ai
calcoli sia un’ondulazione geoidica nota, oppure ricavata da un
‘modello utente’ o da un modello generale già inserito nel programma.
Nel libretto vengono gestite anche le linee relative a misure di
livellazione, sia dal mezzo che non, conformemente a quanto previsto
da PREGEO 8.
Altre operazioni catastali
Le operazioni di frazionamento, divisione aree, inserimento
allineamenti ecc. avvengono direttamente dal CAD di ANTAS Office,
che è dinamicamente ‘in linea’ con il libretto misure DAT: questo
dinamismo è comunque comandato dall’utente, ovvero non esiste
‘l’obbligo’ di inviare a PREGEO 8 tutto il contenuto del CAD, ma solo
le entità grafiche e numeriche che interessano il rilievo catastale. Il
controllo delle operazioni è però costante e continuo, e le entità inviate
al DAT possono essere inserite solo se conguenti con la normativa
vigente; non è possibile, per esempio, inserire un allineamento se uno
dei suoi vertici non è un ‘punto di libretto’ (Antas segnala questo fatto
e chiede come proseguire), oppure modificare il colore di una linea al
di fuori della paletta catastale nero – rosso – verde.
Un’altra verifica decisamente fondamentale è l’esecuzione della
rototraslazione rigida baricentrica, che inserisce il rilievo nel triangolo
fiduciale: questa operazione avviene a livello del libretto ed è
reversibile, per cui è possibile verificare a priori il calcolo che sarà
eseguito da PREGEO 8, una volta importato il libretto, ma lavorare
comunque in coordinate ‘locali’.
Il CAD di ANTAS Office è di tipo ibrido raster - vettore, e consente
quindi di importare gli estratti di mappa (EMP + PNG) per sovrapporre
il rilievo e verificare la congruenza tra stato di fatto (rilievo eseguito) e
cartografia esistente.
Altre caratteristiche di ANTAS Office & Mobile sono disponibili sul
sito Internet www.leosh.com e www.antasmobile.com.
(Fonte: LeoSH)
GEOmedia 2 2005 31
RASSEGNA PRODOTTI
TABULA 2000® Professional
TABULA 2000® Professional è un insieme espandibile di
procedure che si rivolgono prevalentemente ai tecnici operanti
nel campo Topografico-Catastale.
Nella progettazione delle varie procedure si è scelta come
condizione principale la facilità d’uso, senza perdere di vista il
modo classico di operare del topografo e permettendo tutte le
personalizzazioni necessarie secondo la propria professionalità e
gli usi della provincia in cui si lavora. E’ gestito anche l’aiuto in
linea con testi e filmati e, cosa molto importante, è disponibile a
video tutta la normativa catastale vigente con la ricerca intuitiva
dell’argomento desiderato.
I diversi moduli di Tabula 2000 Professional permettono
diverse operazioni di calcolo ed elaborazione sia numerica che
grafica come segue:
Libretto - Dà la possibilità, in modo semplice ed intuitivo,
d’inserire (da tastiera, da qualsiasi registratore dati, da DXF) e di
modificare tutti i dati e i relativi tipi di riga, necessari alla
formazione di un qualsiasi libretto catastale per circolare 2/88,
modesta entità, ecc. L’input è caratterizzato dalla velocità
d’esecuzione e dal controllo istantaneo della congruenza dei dati
nei rispettivi campi. La visione contemporanea di molte righe del
libretto e la possibilità di aprire più lavori contemporaneamente,
rende facile le eventuali modifiche, anche con i classici “taglia,
copia, incolla”. Un potente motore controlla, in fase di input e
prima di passare tutto a Pregeo, la conformità delle righe ed
evidenzia gli errori che possono portare a SQM alti. E’ data la
possibilità d’eseguire ben otto stampe diverse tra cui quelle del
libretto delle misure completo di codice associato. Il programma
stesso scarica i dati sul dischetto da portare in catasto. E’
possibile inoltre eseguire ricerche sul database interno dei libretti
inseriti gestendo anche i clienti, lo stato del lavoro, ecc.. Tutto ciò
utilizzando PREGEO esclusivamente per l’elaborazione.
Grafica - Il modulo “Grafica” è un vero e proprio CAD a 32 bit,
che, agendo sullo schema del rilievo, disegnato secondo la
normativa catastale vigente, dà la possibilità di compiere quattro
tipi di operazioni: 1) informazioni metriche; 2) azioni sugli
elementi del rilievo e sulla relativa mappa 3) inserimento e
modifica di elementi di disegno classico 4) stampare, plottare,
esportare o importare in DXF lo schema del rilievo e l’estratto di
mappa digitale.
Il software ha un’ interfaccia utente chiara ed intuitiva, con una
gestione completa, in modo da rendere praticamente immediato
l’apprendimento; inoltre è disponibile un aiuto in linea per ogni
operazione che si vuole effettuare. Il programma consente di
usare tutti i comandi basilari di un CAD.
Le informazioni che il programma può dare sono: Distanze ed
azimut - ottenibili in quattro modi diversi; Aree - per punti e per
contorni; descrizioni sui punti; controllo tolleranze - tutte le
tolleranze previste dalla norma potranno essere controllate e
verificate dal programma (stazione fuori triangolo, oggetto del
rilievo eccedente il triangolo, tolleranze sulle superfici e sulle
distanze, ecc.)
Le operazioni che si possono eseguire sono: Creazione di punti
- permette di creare dei punti di dettaglio ottenibili in svariati
modi: incrocio di rette, punti a squadro, punti per allineamento,
puntando semplicemente il mouse o inserendone le coordinate,
ribattute o iperdeterminazioni, caricando i dati da un DXF, dalla
mappa, unione di più libretti. Il tutto creando i relativi dati
celerimetrici o di allinea-menti dalla stazione prescelta.
Importazione mappa catastale - Possibilità di importare una o
più immagini raster della mappa catastale, omografarla,
georeferenziarla (metterla in scala eliminando anche gli errori di
deformazione che dà lo scanner) e posizionarla, con diversi
metodi, sotto lo schema del rilievo e/o dell'estratto digitale (EdM)
rilasciato dal catasto e di seguito usarli per i relativi controlli di
tolleranza, creazione di punti, ecc., tutte operazioni
importantissime anche per eseguire riconfinamenti e creazione di
libretti di modesta entità direttamente dalla mappa.
Creazione contorni - permette, con il solo uso del mouse, la
creazione intuitiva ed in tempo reale dei contorni, con la
possibilità di cambiare sia il tipo di linea sia il colore;
Eliminazione di elementi del rilievo - permette di eliminare:
punti battuti, punti vertice o direzione, contorni, stazioni;
Divisione delle aree - permette di eseguire la divisione delle
aree in diciotto modi diversi. A divisione eseguita il programma
provvederà a generare i nuovi contorni cancellando quelli
originali ed inserirà anche le righe di tipo 2 o 4 e 5 per i nuovi
punti trovati.
La stampa è personalizzabile grazie all'uso di moltissimi Lucidi
(piani) su cui è posato il disegno. È gestita in automatico la
grandezza dei simboli e dei testi , in rapporto alla scala prescelta
e gli stessi saranno spostati automaticamente dal programma per
evitare sovrapposizioni. È possibile inserire uno sviluppo
dell'oggetto del rilievo in scala diversa direttamente nello
schema. Inoltre il programma proporrà direttamente il formato e
l'orientamento del foglio da usare per la stampa o il plottaggio.
Auto-allestito - Procedura immediata per produrre l'estratto di
Mappa digitale (EdM) direttamente dall'utente. La possibilità di
georeferenziare la Mappa, di digitalizzare le particelle in modo
ortogonale al lato desiderato, la dichiarazione di fabbricati con
l'accorpamento automatico alle eventuali particelle di terreno, il
controllo di tolleranza tra la superficie cartografica e quella
censuaria, danno la possibilità di realizzare questo elaborato in
modo veloce e professionale.
Modelli - È il modulo per la compilazione della proposta
d'aggiornamento e dei relativi modelli catastali (Frazionamento,
Tipo Mappale, Ausiliario), il tutto in modo semplicissimo e con il
controllo rigoroso in linea affinché quanto si sta inserendo sia
conforme alle norme vigenti. L'inquadramento e l'adeguamento
delle misure sull'estratto può essere completamente
automatizzato o eseguito a discrezione dell'utente, tutti i punti di
intersezioni tra linee del rilievo e mappa vengono calcolati ed
inseriti automaticamente nel libretto delle misure come
allineamenti. A frazionamento avvenuto il programma propone
tutte le superfici delle derivate con il controllo automatico della
tolleranza catastale. I codici delle qualità e delle destinazioni sono
tutti disponibili a video. Infine, il programma stesso controlla e
segnala l'eventuale sbilancio di superficie tra l'originaria e le sue
derivate. E' anche disponibile in linea tutta la normativa
riguardante la redazione dei modelli, completa di esempi grafici
e di compilazioni dimostrative.
Relazione - Esegue la compilazione e la stampa della Relazione
Tecnica da presentare al Catasto, estraendo in modo
personalizzabile e automatico i dati relativi al libretto. Si possono
creare infinite relazioni tipo ed è gestito anche l'uso di un
glossario personalizzato. E' possibile, in modo completamente
automatico, esportare la relazione nelle righe di tipo 6 del
libretto.
(Fonte: Topoprogram)
32 GEOmedia 2 2005
RASSEGNA PRODOTTI
Topko - Topografia numerica e catastale
Topko è un software topografico-catastale che consente
l'importazione e l'esportazione dei dati dai registratori di
campagna e l'elaborazione del rilievo per il calcolo delle
coordinate dei punti. Totalmente compatibile con Pregeo 8
presenta un set completo di comandi ed utilità per la gestione del
catasto terreni, dei piani quotati e di tutte le problematiche
topografiche.
Il programma consente l'importazione e l'esportazione dei dati
dai più diffusi registratori di campagna. Topko è fornito sia di
procedure di interfacciamento con i registratori di dati che di
procedure per la conversione di file nei formati originali dei
registratori.
Tutto il disegno è sotto il pieno controllo dell'utente che ha la
possibilità di modificare dimensioni e simbolo da utilizzare anche
per ogni singolo punto. I testi si possono spostare manualmente e
si possono ruotare i simboli dei punti. Una procedura automatica
consente di eliminare le sovrapposizione tra i testi di punti vicini.
Attraverso l'utilizzo dei codici di campagna è possibile generare
automaticamente le linee del disegno o le linee di discontinuità
del modello matematico ed ottenere la vestizione automatica del
rilievo. Ad ogni codice è possibile assegnare diversi parametri con
cui rappresentare il punto tra cui: simbolo, dimensione, layer.
Sono state predisposte diverse utilità topografiche, fra cui:
Intersezione in avanti 2D e 3D, Snellius-Pothenot, Risoluzione
triangoli, Intersezione inversa, Generazione di stazioni virtuali e
relativi punti di dettaglio, Ordinamento libretto di campagna,
Generazione misure di campagna da
coordinate (polari ed allineamenti e squadri).
Il programma elabora rilievi di campagna
eseguiti per poligonazioni, triangolazioni,
trilaterazioni; viene eseguita la media di
letture multiple e gestione delle misure
capovolte e viene eventualmente applicata la correzione sulle
misure eseguite in campagna (sfericità terreste, rifrazione).
La procedura di calcolo consente la compensazione empirica di
poligonali e la compensazione rigorosa con determinazione e
visualizzazione delle ellissi di errore. Tutti i risultati possono
essere stampati su report predefiniti e personalizzabili
dall'utente.
Per frazionamenti e lottizzazioni il programma consente di
imporre il valore dell'area da staccare da una particella
calcolando automaticamente la dividente. Quest'ultima può
essere passante per un punto, parallela o perpendicolare ad uno
dei lati (o ad una qualsiasi direzione). Topko su richiesta inserisce
i punti per la costruzione della dividente e crea automaticamente
le due particelle risultanti dalla divisione e la linea della nuova
dividente; il database censuario viene automaticamente
compilato sulla base dei dati del frazionamento eseguito.
L'interfaccia con il programma Pregeo aggiornata alla versione
8.00 è conforme alle disposizioni della Circolare Ministero delle
Finanze in materia di aggiornamenti cartografici catastali. In fase
di creazione delle misure viene controllata la corretta sintassi del
libretto indicando eventuali anomalie.
L'interfaccia con Pregeo comprende sia la gestione del file DAT
(lettura/scrittura) che la gestione diretta del database di Pregeo
(lettura/scrittura). Da Pregeo è possibile importare direttamente
le coordinate calcolate sia dal file binario OUT che dal database.
Inoltre è possibile importare direttamente nel programma il file
numerico EMP, la mappa raster corrispondente o produrre l'autoallestito;
specifiche funzioni consentono di orientare ed adattare
la geometria del rilievo all'estratto di mappa e proseguire quindi
con la creazione della proposta di aggiornamento.
Completa gestione del lavoro catastale: creazione di particelle,
inserimento della relazione; creazione automatica dello schema
del rilievo, gestione del modello 51 con
controllo sull'inserimento dei dati;
gestione dei codici di qualità e
destinazione; controlli sulle tolleranze
previste dalla normativa catastale.
Gestione diretta dei file TAF e delle
misurate.
Un modulo specifico per il GPS
estende le funzionalità di Topko
consentendogli di utilizzare all'interno
di un rilievo, oltre alle normali misure
celerimetriche anche coordinate
geografiche, geocentriche o baselines.
Topko estende le sue funzionalità
catastali consentendo di generare e
calcolare libretti Pregeo comprensivi di
misure GPS.
Altri moduli di Topko consentono di
gestire problematiche come la
modellazione tridimensionale con
calcolo di sezioni e volumi, la
progettazione di modelli 3D, l'idrologia,
i DEM.
(fonte: SierraSoft)
GEOmedia 2 2005 33
TUTORIAL
La georeferenziazione
per il mapping GIS
Dal dato alla campagna con la
soluzione TerraSync di Trimble
di Danilo Leardini
Il mapping GIS è ormai una realtà produttiva che ha mutato gli aspetti propri
del rilievo territoriale, estendendo l’uso delle coordinate a molteplici ambiti
applicativi che un tempo non avremmo potuto pensare e realizzare.
Andare sul campo con una mappa digitale, piuttosto che con una mappa
cartacea o con un GPS, è quindi una delle attività normali che i più diversi
operatori del settore realizzano per diversi scopi e finalità. L’aggiornamento delle
informazioni geografiche e territoriali avviene in massima parte impiegando
apparati GPS tanto per le fasi di rilievo ex-novo, quanto per l’aggiornamento di
mappe di ogni sorta. Le operazioni sul campo devono essere condotte il più delle
volte conoscendo le modalità di impiego e le definizioni specifiche delle
coordinate geografiche o piane, appartenenti ad un esatto sistema di riferimento.
La georeferenziazione
di mappe e immagini
La preparazione di un progetto di
mapping GIS parte innanzitutto dal
reperimento dei dati cartografici di
riferimento, ovvero dal sistema di
coordinate finali che dovremo fornire al
committente, e che coincide con la
definizione sia del DATUM cartografico
che della proiezione cartografica. Per
fare tutto ciò dobbiamo prima di tutto
reperire delle informazioni fondamentali
come:
Andare sul campo
con mappe digitali e GPS
Le attività di mapping GIS il più delle
volte sono condotte sul campo con
l’ausilio di una mappa dell’area dove si
devono effettuare rilievi ex-novo o
semplicemente aggiornando i dati,
oppure supportandosi direttamente con
una immagine satellitare o aereofotogrammetrica
dell’area, meglio se una
ortofoto.
In questa maniera, sulla mappa o
sull’immagine, potremo facilmente
riconoscere il contesto territoriale in cui
si opera, a condizione che siano noti i
parametri cartografici rispetto al
sistema naturale del GPS coincidente
con il sistema WGS84.
Le diverse modalità di condurre le
operazioni sul campo sono cosi
riassumibili in funzione della tipologia
di informazioni di base di cui
disponiamo per il progetto, ovvero una
casistica limitata a 4 casi specifici come:
a) mappa senza coordinate
b) mappa con coordinate geografiche
e/o con altro riferimento
c) immagine georeferenziata
d) immagine non georeferenziata
34 GEOmedia 2 2005
E’ chiaro che in funzione del caso in
cui ricade il nostro lavoro, dovremo di
volta in volta operare attraverso una
procedura di georeferenziazione, che può
cambiare anche fortemente in funzione
della casistica operativa.
Avremo cosi diverse modalità
operative, e sommariamente dovremo
operare in funzione di esse e in funzione
del prodotto finale che il committente si
aspetta.
Layout delle funzionalità del
software TerraSync di Trimble
la proiezione di riferimento
il Datum del sistema di coordinate
scelto
Queste informazioni possono essere
reperite in genere tra le informazioni
disponibili presso gli uffici tecnici del
committente, mentre se si tratta delle
cartografie tecniche degli enti
cartografici ufficiali, presso regioni o
province o presso il comune. I sistemi di
TUTORIAL
riferimento adottati coincidono in
genere con quelli nazionali noti come
Gauss-Boaga, Roma 40, oppure quelli
europei come UTM ed ED50.
Ma prendiamo come esempio una
delle Carte Tecniche Regionali del Lazio,
e analizziamo le sue specifiche.
La Proiezione di riferimento in questo
caso è quella internazionale UTM – Fuso
33 Nord, mentre il Datum adottato è
quello comunemente chiamato ED50,
contrazione dell’ European Datum 1950.
In questo caso l’utente non dovrebbe
avere alcuna difficoltà nel poter
utilizzare una cartografia in formato
raster o vettoriale a bordo di un GPS
tradizionale in grado di gestire una
cartografia di base nei diversi formati.
Infatti il sistema di riferimento ED50 è
molto diffuso, e su qualsiasi apparato
GPS potremo scegliere di operare
direttamente in tale formato.
La scelta della
modalità operativa
Per poter georeferenziare una mappa
a bordo di un apparato GPS, sono
possibili diverse modalità, in funzione
delle informazioni in nostro possesso.
La casistica operativa può essere la
seguente:
a) ho una mappa in formato raster o
vettoriale, conosco il datum e il
sistema di proiezione, ma non ho
delle informazioni in coordinate, ne’
dei parametri cartografici, ne’ dei
punti notevoli della mappa.
b) ho una mappa in formato raster o
vettoriale, e conosco le coordinate
generali del taglio cartografico o le
coordinate di alcuni punti notevoli
c) ho la mappa, ma non conosco ne’ il
sistema di riferimento nel il datum
di appartenenza
In linea generale, una buona
georeferenziazione può essere realizzata
per mezzo di una serie di punti di
controllo, individuati in maniera univoca
sulla mappa e misurati per mezzo del
sistema GPS.
Questi punti devono coincidere
possibilmente con dei punti ben formati
e individuati sulla mappa come vertici
IGMI, incroci di strade, spigoli di
fabbricati, elementi geometrici
caratteristici della mappa (triplici di
confine, etc.).
In ogni caso per una discreta
georeferenziazione i punti riconoscibili
in campagna devono essere minimo 4 o
5, al fine di poter compensare eventuali
discrepanze tra un punto e l’altro,
bilanciando così gli inevitabili errori.
Ora muniamoci di un GPS di classe
adeguata, nel nostro caso di un
Geoexplorer XT della Trimble, ed
incamminiamoci con pazienza verso i
nostri punti di controllo.
Abbiamo 2 possibilità:
a) andare in campo con la copia
cartacea della mappa da georeferire
b) andare in campo con la copia della
mappa sul Geoexplorer XT
Nel caso “b” sarà propedeutico
caricare sul Geoexplorer XT una mappa,
completa del file di georeferenziazione
secondo lo standard world map noto
negli ambienti operativi del GIS come
ESRI, etc.., ed operando come segue:
attraverso il Drag and Drop dal nostro
computer sul palmare, utilizzando il
software di corredo della Microsoft
Activesync. Se non lo avete scaricatelo
dal sito www.microsoft.com, arrivato
alla versione 3.7.1.
sempre utilizzando Activesync
possiamo fare un copia ed incolla da
Windows al palmare.
in alternativa possiamo trasferirla
tramite la sezione Data Transfer del
software Pathfinder Office 3.0 della
Trimble.
Nel caso “a” dovremo operare andando
a rilevare con il GPS sul campo i punti
selezionati sulla mappa. Ovviamente il
rilevamento può essere realizzato sia
nella modalità standard del GPS, ovvero
in WGS84, sia direttamente in uno dei
sistemi di coordinate (ED50, etc.)
presenti tra i sistemi predefiniti nel
software a bordo del GPS.
Andiamo ora a vedere come operare
con il software Terrasync per rilevare i
punti.
Come Acquisire i punti con
il Terrasync Professional 2.4
Dopo esservi portati nella sezione
programmi di Windows CE, attivate con
un doppio clic l’icona del software
Terrasync attendendo fino all’ apertura
della schermata principale del
programma.
Una volta inizializzato lo strumento,
in maniera del tutto automatica riceverà
tutte le informazioni sui satelliti
necessarie per un buon rilievo di
campagna.
Per prima cosa è necessario settare il
tipo di Datum e di Proiezione in cui
abbiamo deciso di operare. Per accedere
a tale funzione selezionate in alto a
sinistra il menù Setup (fig.1), e da esso
selezionate poi il tasto Coordinate
System per entrare nel menù e settare il
tipo di proiezione (nel nostro caso UTM-
33 N) e il tipo di datum (che nel nostro
Fig.1 – in alto a sinistra il menù Setup, da cui si
accede ai diversi settaggi.
Fig. 2 – dal menù Coordinate System si accede
ai diversi DATUM e sistemi di proiezione in cui
vogliamo archiviare le coordinate dei punti
rilevati.
GEOmedia 2 2005 35
TUTORIAL
caso è WGS84)
Oltre ai parametri relativi al Datum e
al sistema di proiezione, dovremo
scegliere anche le unità per le coordinate
e per la quota, cosi come il tipo di quota
ellissoidica o geoidica.
In quest’ultimo caso avremo
disponibili diversi modelli di geoide,
quello più preciso per l’Italia è EGM96.
A questo punto selezionate OK e
passate al menù Data cosi come potete
vedere in fig. 3.
Ora basta cliccare su Create per
entrare nel menù di selezione dell’entità
GIS che vogliamo rilevare.
Fig.3 – il menù per l’acquisizione dei dati GPS
con il software Terrasync.
Fig.4 –il menù per l’acquisizione dei dati GIS.
Per acquisire il punto, sottolineate il
tematismo Point_generic e premete su
Create per iniziare la registrazione dei dati
GPS, e attendete il tempo necessario per
Fig.5 – il menù per la conferma
dell’avvenuto rilievo del punto GPS.
acquisire le misure. Ovviamente il tempo
necessario ad una buona misura dipende
dalle condizioni al contorno come: visibilità
dei satelliti, PDOP, rapporto
Segnale/Rumore, ortografia della zona di
lavoro (campo aperto, suburbano,
copertura arborea)(fig. 4).
Al termine del rilievo premete il tasto
OK indicato in fig. 5 e proseguite a rilevare
i restanti punti nel medesimo modo.
Una volta rilevate e calcolate le
coordinate dei punti di controllo siamo
in grado di produrre una mappa
georeferenziata secondo gli standard in
uso nelle procedure GIS di
georeferenziazione, ovvero produrre una
mappa con il relativo file di definizione
dei parametri, come per esempio il
diffuso standard del world file.
Georeferenziare la mappa
A questo punto abbiamo tutte le
coordinate che ci servono per georeferire
la mappa cartacea; non ci resta dunque
che procedere alla fase finale. Dopo aver
effettuato la scansione della mappa,
andiamo ad utilizzare uno dei software
GIS in grado di georeferenziare un’
immagine e per far ciò ci siamo serviti
delle preposte funzioni disponibili nel
software ArcGIS 8.3 di Esri.
Come procedere
Dal desktop del PC apriamo con
doppio clik l’icona di ArcGIS, scegliendo
dal menù la voce new empty map e
selezioniamo con il tasto destro sul lato
sinistro dello schermo l’opzione Layer
(fig.6).
Scegliamo poi il menù General e
settiamo le UNIT su Meters.
A questo punto dal menù Coordinate
System, scegliamo i parametri per il
sistema di riferimento da adottare, che
nel nostro caso sono: PREDEFINED >>
PROJECT + UTM + OTHER GCS +
EUROPEAN DATUM 1950 UTM ZONE
33N, e ciccando su Applica rendiamo
effettiva la configurazione (fig.7).
Siamo quindi giunti alla fase finale,
ovvero alla fase di input dei dati
necessari alla georeferenziazione della
porzione di mappa di nostro interesse.
Ora non ci resta che caricare la mappa
sul progetto definito e assegnare le
coordinate rilevate sul campo ai punti
caratteristici usati per la
georeferenziazione.
Una volta effettuata la scansione della
mappa, o dopo aver reperito il file
grafico, con un semplice Drag and Drop
Fig. 6 – il desktop di ArcGIS 8.3 di Esri.
Fig. 7 – La selezione del sistema di riferimento.
36 GEOmedia 2 2005
TUTORIAL
lo trasportiamo sulla nostra area di
lavoro e proseguiamo come segue
con il tasto destro sulla barra delle
applicazioni, apriamo il menù
Georeferencing, assicurandoci che nel
menù a tendina (layer) ci sia il nome
del nostro file (es. nomecarta.tif).
puntiamo il mouse su ADD
CONTROL POINTS e selezioniamo
uno ad uno i nostri punti individuati
sulla mappa e rilevati sul campo con il
GPS.
Premendo il tasto destro del mouse e
scegliamo l’opzione Imput X e Y,
quindi immettiamo le Coordinate
acquisite in campo con il GPS,
ovviamente nella sequenza Est, Nord.
Una volta ripetuta l’operazione per
tutti i punti impiegati per la
georeferenziazione, siamo pronti ad
effettuare la vera e propria fase di
trasformazione della mappa, da mappa
generica a mappa georeferenziata.
Quindi come ultima operazione
esportiamo il file grafico georeferenziato
secondo il nostro sistema di coordinate e
dal menu a tendina alla voce
“georeferencing” scegliamo la voce
“Rectify”.
In questa fase apparirà una form nella
quale dovremo scegliere diversi
parametri come il metodo di
campionamento, la dimensione delle
celle ed il path di slavataggio del file.
Per il metodo di campionamento
sceglieremo il Nearest e per la
dimensione delle celle lasceremo i valori
di default; scelto poi il nome e la
directory dove salvare il file, diamo un
ultimo colpo di mouse sul tasto OK e
l’operazione sarà conclusa. A questo
punto saranno disponili i due file di base
per l’uso della mappa georeferenziata,
ovvero un file grafico della mappa e un
file di testo con estensione “.wld”.
Fig. 8 e 9 – In maniera interattiva saranno selezionati i punti rilevati sul campo per la
georeferenziazione.
Autore
DANILO LEARDINI
CRISEL S.R.L.
Fig. 10 – La fase finale di produzione del file immagine
georeferenziato.
GEOmedia 2 2005 37
TUTORIAL
Tutorial sulla post
elaborazione delle
misure GPS
di Vittorio Grassi
U
Una campagna di misure
eseguite con ricevitori GPS
può essere fatta con due o
più ricevitori, secondo più sessioni e più
giornate di misura. L’elaborazione dei
dati, finalizzata al calcolo dei vettori (e
quindi le coordinate dei punti rilevati)
può essere eseguita con due schemi ben
precisi:
a) “Multibase” dove vengono
considerati e compensati in blocco tutti i
vertici della rete e le posizioni dei
satelliti per ogni sessione di misura. Con
questo metodo vengono considerate tutte
le correlazioni tra le osservazioni GPS
ed è il metodo più rigoroso che tiene
conto della geometria globale del
problema. Il trattamento multibase viene
utilizzato, normalmente, in applicazioni
di tipo “scientifico” con software
applicativi come Bernese, Gipsy, GAMIT,
etc.
I sistemi di posizionamento dallo spazio
1 a parte
b)“Singola base” dove vengono
elaborate le singole basi indipendenti
senza tenere conto delle loro
correlazioni. La maggior parte dei
programmi “commerciali” segue questo
metodo che fornisce buoni risultati con
una maggiore semplicità. Poiché questo
tutorial è dedicato agli operatori nel
campo del rilievo territoriale come
geometri e liberi professionisti, le
trattazioni della presente nota farà
riferimento solo a questo metodo di
elaborazione.
Il trattamento dei dati
GPS in modalità SINGOLA BASE
Prima di iniziare qualsiasi calcolo
occorre chiarirci le idee sul significato e
sulla scelta dei parametri di calcolo.
L’elaborazione dei dati infatti può
essere fatta sia per le misure in doppia
frequenza che per quelle in singola
frequenza, o secondo specifici parametri
di calcolo che tengono in considerazione
l’utilizzo di entrambi in casi.
I parametri di calcolo
Prima di fare qualsiasi elaborazione è
opportuno verificare quali siano i
parametri di default dei calcolo che tutti
i programmi di elaborazione dati
memorizzano e propongono all’utente.
Tali parametri possono essere accettati
nelle comuni elaborazioni così come
sono, mentre per le elaborazioni più
sofisticate, dove si richiede la massima
precisione possibile, devono essere
modificati dall’operatore secondo le
proprie esigenze. Si prenderanno in
esame i casi più frequenti, rimandando
alle successive puntate i casi particolari
di alcuni dei programmi di postelaborazione
trattati.
La larga diffusione del GPS
nell’ambito professionale del rilievo
geodetico e topografico registratasi
nell’ultimo decennio non si è
accompagnata con un analogo
sviluppo delle conoscenze in termini
di trattamento dei dati. Dal punto di
vista generale, l’elemento
determinante di questa nuova
tecnologia è invece tutto legato al
trattamento del dato, o postelaborazione.
Ed è altresì sempre più
diffusa l’abitudine ad impiegare il
GPS nella modalità real time, meno
precisa e controllabile quanto alle
coordinate finali, anche nell’ambito
dei rilievi topografici e catastali. Si
tratta di un ambito applicativo nel
quale le misure dovrebbero essere
validate da un processo specifico ed
esatto (valori e parametri delle
baseline, precisioni, etc.),
conservandone memoria nella
determinazione finale delle coordinate
dei punti. Ma il lavoro richiede tempi
sempre più stretti, e la formazione
continua è un tema spesso ignorato
in questo nostro Bel Paese. Così si
preferisce concentrarsi sulla
produzione, piuttosto che sulla
qualità.
Con questo tutorial diamo inizio ad
un inserto che riteniamo interessante
per tutti coloro che vogliono fare del
GPS uno strumento di evoluzione nel
campo del rilievo territoriale,
puntando sulla qualità dei dati,
ottenibile solo a valle dell’esperienza.
Questa prima parte getta le basi per
le successive edizioni, che
affronteranno passo per passo
l’elaborazione dei dati GPS attraverso
diversi software commerciali quali:
TGO, della Trimble; SKI, della Leica
Geosystems; l’implementazione tutta
italiana del primo software di postelaborazione
GEMINI, sviluppato dalla
Leonardo Software House in
collaborazione con SOKKIA e il
Politecnico di Como. Saranno
esaminati anche software per l’analisi
dei dati GLONASS+GPS, come il TTC
della Trimble ed il PINNACLE della
Topcon.
Buona lettura, ed un invito a
seguire sulle pagine della nostra
rivista le successive puntate del
tutorial tenute da Vittorio Grassi,
qualificato professionista con
esperienza più che decennale sull’uso
del GPS in campo geo-topografico e
sul trattamenti dei dati.
38 GEOmedia 2 2005
TUTORIAL
Gemini di Sokkia/Leonardo
Carrellata di screenshots dei principali
softwares per l’elaborazione dei dati GPS in
commercio
Pinnacle di Topcon
SKI di Leica GeoSystems
TGO di Trimble
Spectrum di Sokkia
Angolo di “cut-off” o angolo d’elevazione
Di solito, nel rilievo mediante GPS, è
consuetudine impostare tale valore a 15°
sessagesimali anche se alcuni operatori
consigliano, senza fondamento alcuno,
un angolo di 10°.
Il valore di 15° è stato stabilito fin
dagli albori della scienza del trattamento
dati GPS, in quanto le osservazioni ai
satelliti molto bassi sull’orizzonte oltre
ad attraversare uno strato di ionosfera e
di troposfera che esce fuori dai modelli
utilizzati normalmente nei software di
elaborazione, possono presentare anche
molteplici effetti di multiriflessione.
Inoltre con angoli troppo bassi i segnali
satellitari presentano un basso rapporto
segnale/rumore che provoca ulteriori
problemi durante la risoluzione delle
ambiguità causando una scarsa
precisione nei risultati finali.
Quindi, per le comuni elaborazioni è
consigliabile un valore di cut-off non
inferiore 15°, mentre per elaborazioni
più sofisticate e precise è opportuno a
volte alzare tale valore anche a 20° 25°.
N.B.: se si prevede l’elaborazione di
dati con angolo di 20°, lo stesso deve
essere impostato sul ricevitore nella
campagna di misure. In caso contrario
alcune osservazioni non saranno
impiegate per il calcolo della base e si
potranno “perdere” uno o più satelliti.
Può accadere, ad esempio, che vengano
impiegati nel calcolo solo tre satelliti
invece dei quattro necessari: in tal caso
non ci si possono aspettare risultati
affidabili.
Inoltre, variando l’angolo, è
indispensabile eseguire una
programmazione della campagna in
quanto oltre al numero dei satelliti
visibili occorre anche verificare
l’andamento del GDOP e quindi
scegliere opportune finestre dove la
configurazione dei satelliti è quella
ottimale e programmata. Sarebbe
assurdo infatti elevare tale angolo
perché si vuole una buona precisione e
poi trovarsi, nel calcolo, un elevato
valore del GDOP.
Le effemeridi
Una prassi standard, adottata in tutto il
mondo nell’ambito dei rilievi GPS di
routine, è quella di impiegare le
effemeridi (traiettorie) trasmesse dai
satelliti (broadcast) e registrate nel
ricevitore.
Ma se le linee di base sono molto
lunghe (per es. sopra i 50 km) o quando è
necessario procedere a rilievi di elevata
precisione, è opportuno ricorrere alle
effemeridi precise disponibili alcuni giorni
dopo la data del rilievo sui siti ufficiali del
sistema GPS.
N.B.: è perfettamente inutile usare le
effemeridi precise allo scopo di aumentare
la precisione di delle linee di base se non
sussistono anche tutta una serie di
attenzioni tali da garantire la precisione
richiesta (lunghissimi tempi di
osservazione, intervallo di campionamento
elevato, calcolo della ionosfera e
troposfera nell’ambito operativo delle
misure GPS, bassissimo GDOP, ecc. ecc.).
Le effemeridi precise si possono reperire
all’interno di vari siti, tra i quali vi
segnaliamo quelli principali :
http://igiscb.jpl.nasa.gov/components/p
rods_cb.html che è il sito ufficiale del JPL
(Jet Propulsion Laboratory), ente
ufficialmente deputato a sovrintendere al
sistema GPS USA.
http://www.ngs.noaa.gov/gps/gps.html
che è il sito dell’ National Geological
Service, ovvero il Servizio Geologico
Nazionale statunitense.
I files delle effemeridi che bisogna
scaricare sono quelli nel formato
XXXX.sp3, dove le prime 3 X indicano la
settimana GPS, mentre la quarta sta ad
indicare il giorno della settimana.
Normalmente la settimana GPS è
indicata sui report delle misure GPS
registrate, ma per chi volesse calcolarla
essa è determinata come segue, a partire
dalla definizione del giorno gregoriano,
con le formule che seguono; ad esempio
per la data del 19 febbraio 2005,
abbiamo:
A = 367 * anno = 367*2005 = 735835
B = anno * int ((mese+9)/12 = 2005
C = int (7 * B / 4) = 3508
D = int (275 * mese/9) = 61
G = giorno = 19
J = 1721013.5 = 1721013.5
JD = A - C + D + G + J = 2543421.5
Settimana GPS =
int ((JD - 2444244.5) / 7) = 1310
Il giorno della settimana =
mod ((JD+0.5) / 7)+1 = 6
Quindi il file delle effemeridi da
cercare per la data del 19 febbraio 2005
è:13106.sp3
N.B. Nelle formule: int è la parte
intera dell’espressione, mod è il resto
della divisione.
GEOmedia 2 2005 39
TUTORIAL
Intervallo di registrazione (Sampling rate)
L’intervallo di registrazione va scelto
in funzione del tipo di rilievo e deve
essere il medesimo su entrambi i
ricevitori GPS e di conseguenza il
medesimo selezionato sul programma di
post-elaborazione dati. Si ricorda che
non è concettualmente corretto
registrare per esempio ad un intervallo
di 15” ed elaborare a 30” (a parte il fatto
che andrebbero persi la metà dei dati).
In genere l’intervallo di registrazione
nell’ambito di rilievi geo-topografici può
essere scelto tra 1, 2, 3, 4, 5, 10, 15, 20,
30 e 60 secondi oppure, nel caso di
rilievi in alta dinamica (traiettografia),
l’intervallo di registrazione a volte è
posto anche a 0.001 secondi.
La scelta dell’intervallo dipende da
molteplici fattori, in genere per rilievi di
tipo cinematico l’intervallo è compreso
tra 1” e 5”, mentre per rilievi di tipo
statico tale intervallo può essere
compreso tra 5” e 60”. La maggior
parte dei ricevitori attualmente in
commercio propongono un intervallo di
registrazione fisso di 15”, oppure un
intervallo predeterminato in funzione
della modalità di rilievo scelta
dall’operatore.
E’ di estrema importanza notare che
scegliendo il limite superiore per ogni
tipo di lavoro si ottiene una minore
dispersione dei risultati.
Ad esempio lavorando in modalità
statica, se si vuole un’ottima precisione,
è preferibile scegliere 60” al posto di
15”. Inoltre si ricorda che per lavorare
in modalità statica occorrono almeno 60
minuti di osservazioni per linee di base
da 0 a 15 km. Questa almeno la teoria,
anche se nella pratica a volte in funzione
di diversi parametri e della finalità del
rilievo la durata ottimale può essere
superiore o inferiore a tale intervallo di
tempo.
Il Modello ionosferico
La ionosfera è quella parte
dell’atmosfera che circonda la terra ad
altitudini tra 100 -1000 km ed è
composta da elettroni, da atomi di carica
elettrica e da molecole. La velocità di
propagazione delle onde radio in alcuni
punti della ionosfera è determinata dalla
densità degli elettroni presenti in quel
punto.
La densità degli elettroni viene
quantificata contando il numero degli
elettroni in una colonna verticale con
un’area di base di un metro quadrato.
Questo numero viene chiamato
contenuto totale di elettroni (Total
electron content) o TEC.
Il TEC è una funzione di un insieme
di radiazioni solari incidenti. Sulla parte
dell’emisfero terrestre in cui è notte, gli
elettroni liberi tendono a ricombinarsi
con gli ioni, da cui la riduzione del TEC.
Conseguentemente, in un particolare
luogo della terra il TEC ha una forte
variazione diurna.
Esistono, inoltre, variazioni stagionali
del TEC, variazioni che seguono il
periodo di rotazione mensile del sole (27
giorni) e quello del ciclo dell’attività
solare (11 anni vedi fig. 3).
Nella fig. 1 si può vedere l’andamento
dell’attività ionosferica del giorno 25
aprile 2005 nel mondo. Il colore azzurro
indica una scarsa attività, il colore verde
media attività, il colore giallo una forte
attività ed il colore rosso una fortissima
attività.
A partire dal primo riquadro a sinistra
della prima fila e seguendo verso destra,
i valori si riferiscono alle ore 0:00, 2:00,
4:00...fino alle 24:00.
Nella fig. 2, viene invece riportata la
quantità media del TEC a partire dal
1995 e fino al 2005.
Tra gli errori conseguenti alle attività
Figura 1
Figura 2
Figura 3 - Ciclo dell’attività solare (11 anni)
in ambito ionosferico l’errore maggiore
riguarda la componente quota delle
misure GPS.
L’utente che opera con strumentazione
in singola frequenza può trarre profitto
dal modello di correzione ionosferico
mediante i coefficienti della stessa che
vengono trasmessi quale parte del
messaggio dai singoli satelliti.
L’algoritmo di correzione è stato
progettato per ridurre l’errore del
gruppo di ritardo di circa il cinquanta
per cento.
L’algoritmo impiegato per la
correzione ionosferica delle misure è in
grado di correggere sia le osservazioni
diurne che quelle notturne basandosi su
gruppi di coefficienti di correzione.
Questi coefficienti sono schedulati a
gruppi di dieci intervalli giornalieri o
più dove occorre, al fine di calcolare i
cambiamenti stagionali o quelli dovuti
all’attività solare. Dopo aver applicato
questo algoritmo di correzione alle
pseudodistanze ottenute da un’unica
frequenza, il rimanente errore è dovuto
ad errori ionosferici di breve termine che
in genere non vengono calcolati dai
modelli usualmente impiegati.
Non tutti i programmi consentono una
gestione completa del modello
ionosferico da parte dell’utente, mentre
quelli più sofisticati dispongono delle
seguenti opzioni:
Standard - Il Modello Standard è un
modello a singolo strato basato su un
comportamento ionosferico empirico che
è funzione dell’angolo orario del sole.
Quando viene scelto tale modello si
applicano le correzioni a tutte le
osservazioni di fase. Le correzioni
dipendono, come già detto, dall’angolo
orario del sole al tempo della misura e
dall’elevazione dei satelliti.
Computed - Il “Modello Calcolato”
viene determinato analizzando le
differenze fra i segnali L1 e L2 ricevuti a
terra dal ricevitore. Quindi è applicabile
solo con ricevitori in doppia frequenza.
Il vantaggio che si ha usando il Modello
Calcolato è che esso viene determinato
in accordo con le condizioni prevalenti
al momento e nella posizione di misura.
Sono richiesti almeno 45 minuti di dati
per poter calcolare un modello.
Klobuchar - Il “Modello Klobuchar”
può essere usato se sono disponibili i
dati dell’almanacco. Questo modello
riflette particolarmente bene il ciclo di
attività solare e può essere vantaggioso
40 GEOmedia 2 2005
TUTORIAL
quando l’attività solare è alta. Il modello
di Klobuchar si deve selezionare
solamente se si stanno usando
osservazioni registrate con alcuni
ricevitori (es. Leica). Se i dati di
osservazione sono importati via RINEX,
questo modello può essere impiegato
solo nel caso in cui sia disponibile anche
il file dati dell’almanacco.
None - Significa che non si vuole
usare alcun modello, ed è impiegata per
test operativi e analisi avanzate dei dati.
E’ bene non selezionare mai questa
opzione in quanto non si possono avere
buoni risultati senza usare un modello
ionosferico adeguato alla situazione.
Il Modello troposferico.
Nella troposfera, la parte inferiore
dell’atmosfera terrestre, la temperatura
diminuisce man mano che aumenta la
quota e quasi tutta l’attività descritta
come “tempo atmosferico” avviene lì. Lo
spessore della troposfera non è uguale
ovunque. Essa si estende ad una quota
inferiore sui poli e supera i 50 km
sull’equatore.
Il suo effetto, che impropriamente si
chiama rifrazione troposferica, non
dipende dalla frequenza dei segnali
radio. La rifrazione troposferica è un
ritardo del segnale che può raggiungere
i 2,0 ÷ 2,5 m allo zenit e cresce fino a
20 ÷ 28 m con un angolo di elevazione
sull’orizzonte di 5°.
Varia in funzione della quota del
ricevitore ed è dipendente da pressione,
temperatura e umidità. La variazione di
questi tre parametri meteorologici in
funzione della quota, in particolare
della temperatura e ancor più
dell’umidità, è difficilmente modellabile
e relativamente poco correlata ai
rispettivi parametri misurati al suolo.
Esistono vari modelli per la stima del
disturbo troposferico. Tipicamente sono
basati su ipotesi di atmosfera in
condizioni ideali, ovvero senza
variazioni nel tempo e variazioni
orizzontali (ad esempio modello di
Saastamoinen). I modelli troposferici,
come quelli ionosferici, non sono mai
pienamente rappresentativi della reale
condizione meteorologica al momento e
nel luogo della misura; qualunque
modellazione lascia un errore residuo
dell’ordine del 5 -10% del disturbo
totale.
Non tutti i programmi consentono
una completa gestione dei modelli
troposferici. Quelli più sofisticati
consentono all’operatore la scelta tra i
seguenti modelli:
Hopfield
Saastamoinen
Computed
None
Non c’è molta differenza nel risultato
finale se si sceglie il modello Hopfield o
Saastamoineen (almeno in Europa).
Buoni vantaggi si ottengono con il
modello Computed che richiede, però,
almeno 45 minuti di osservazioni.
Mentre come già detto
precedentemente, non si deve mai
lavorare con l’impostazione “No
troposphere” (Nessuna troposfera). Non
ci si possono aspettare buoni risultati se
non si usa un modello troposferico.
L’elaborazione delle
baseline o linee di base
Una volta scelti i parametri di
“default” o quelli che meglio si addicono
al tipo di lavoro effettuato, nonchè
conseguentemente al tipo di calcolo che
si intende eseguire anche in funzione
della precisione desiderata, si passa alla
elaborazione delle linee di base.
Tutti i programmi di elaborazione dati
GPS utilizzano il metodo “per variazioni
di coordinate” che sinteticamente
consiste nel partire da una soluzione
approssimata che viene migliorata
attraverso un processo iterativo basato
sul principio “dei minimi quadrati” .
Inoltre, poichè le equazioni sono di
tipo “trascendente” , vengono
“linearizzate” con un certo numero di
termini partendo dal presupposto che le
coordinate di partenza si conoscano con
una precisione di circa 10 m.
Da qui l’esigenza di avere le
coordinate del punto di partenza con
sufficiente approssimazione, spesso
coincidente con una determinazione in
single point.
Quindi, per tradurre in pratica questo
concetto, non si deve mai assumere
come punto di partenza un punto che
abbia le coordinate di navigazione, in
quanto queste coordinate hanno
un’approssimazione che varia da 15 a 30
m. Se lo si fa, si corre il rischio che il
calcolo della linea di base non sia risolto
attraverso il miglior approccio della
soluzione delle ambiguità di fase pur
avendo dei dati senza salti di ciclo.
Questo perché non si rispetta la
precisione richiesta dalla
linearizzazione.
A chi non è mai capitato di fare un
calcolo di una linea di base fissando un
estremo e non risolvere le ambiguità,
mentre fissando l’altro estremo le
ambiguità sono tutte risolte?
Il motivo di questa incongruenza è
proprio dovuto alla scarsa precisione
delle coordinate iniziali, ed inoltre c’è da
osservare che in ogni caso senza le
coordinate iniziali adeguate la linea di
base non potrà mai essere molto precisa.
Prima regola da rispettare, quindi, è
quella di partire con delle buone
coordinate che potrebbero essere quelle
dell’IGM95 o quelle che si ottengono dal
calcolo del “Single Point Positioning
(SPP)” e che in italiano va sotto il nome
di “Analisi non differenziata” dei dati.
Schema generale del trattamento dati
Anche se i diversi programmi di
elaborazione dati usano algoritmi
brevettati (Fara, Lambda, Tchebycheff,
ecc.) le fasi principali del trattamento
dei dati si possono generalmente
sintetizzate nei seguenti passi:
1.Soluzione “punto singolo” con misure
di codice. La soluzione approssimata è
dedotta con l’uso del codice C/A (o P
se disponibile).
2.Calcolo delle “singole differenze” di
fase tra i due vertici della linea di base
da calcolare e determinazione delle
“doppie differenze”.
3.Trattamento dei dati con le equazioni
alle “triple differenze” partendo dalle
coordinate approssimate ottenute
precedentemente.
Quest’ultimo passaggio porta a
determinare le componenti (∆ X , ∆ Y , ∆ Z )
del vettore nel sistema di riferimento
geocentrico WGS84 senza il bisogno
della conoscenza dell’ambiguità di fase
iniziale.
Queste soluzioni, purtroppo,
presentano diversi inconvenienti: una
diminuzione della ridondanza, ipotesi
sulla matrice di varianza covarianza
(non sempre corrette a causa delle
correlazioni) e maggior rumorosità,
dovute alle tre differenziazioni fatte.
Questo risultato, che può non
rappresentare quindi quello ottimale,
viene poi inserito come valore
approssimato in un ulteriore processo di
calcolo detto delle “doppie differenze”.
Giunti a questa fase vengono quindi
rideterminate, con processo iterativo, le
componenti del vettore baseline assieme
ai valori delle ambiguità di fase che non
sono, generalmente, numeri interi
(soluzione float) e vanno perciò fissati
GEOmedia 2 2005 41
TUTORIAL
agli interi più prossimi (soluzione fix).
Per fare ciò, il programma di calcolo
effettua un controllo delle deviazioni
standard dei parametri delle
“ambiguità”, verificando che le stesse
siano pari a piccole frazioni di ciclo.
Il fissaggio corretto dell’ambiguità è
indicato, in molti programmi di
elaborazione dati, da un fattore di
qualità “ratio” il cui valore deve essere
superiore ai minimi definiti in relazione
alla lunghezza delle basi misurate, e
dipendente dagli algoritmi impiegati. In
alcuni programmi, invece, il fattore di
qualità è indicato come quality factor,
varianza, contrast, ecc..
Una volta fissate le ambiguità, le
uniche incognite da calcolare risultano
dunque le 3 componenti (∆ X , ∆ Y , ∆ Z ) del
vettore che unisce i due vertici GPS.
Quest’ultimo passaggio rappresenta
normalmente il risultato finale del
processo di calcolo con ambiguità fissate
al valore intero (soluzione FIX).
I Test statistici
La bontà dei risultati del calcolo di
una base può essere valutata secondo
vari tipi di test statistici. I più utilizzati,
di solito, sono i test “ratio” ed il test
sulla “varianza”.
Il test “ratio”
Il programma di calcolo individua,
generalmente, più valori interi delle
ambiguità, da utilizzare nella soluzione
FIX. Vengono calcolate tutte le soluzioni
con i valori probabili delle ambiguità e il
relativo valore di varianza dell’unità di
peso s o
2 .
Il rapporto tra la seconda varianza
più bassa e la migliore (la più bassa) in
assoluto prende il nome di “ratio”. Un
rapporto elevato significa che tra le due
soluzioni c’è molta differenza e, quindi,
la soluzione scelta dal programma è
quella che ha fissato correttamente gli
interi.
Generalmente si ritiene accettabile un
valore ratio >3 per linee di base inferiori
a 5 km. Tale valore però diminuisce con
l’aumentare della lunghezza della linea
di base (per es. tra i 10 km e 20 km si
accettano valori da 1,5 a 1,2). Tuttavia è
da tener presente che questi valori
oscillano anche di molto in funzione del
software impiegato, per cui è bene
consultare l’help in linea del programma
e capire quali sono i valori standard
consigliati.
E’ bene tener presente che sul valore
della ratio, essendo un rapporto, si può
anche eseguire un test sul livello di
confidenza in base alla distribuzione di
Fisher.
I Test sulla varianza dell’unità di peso (s o
2 ).
La varianza dell’unità di peso fissata
inizialmente s o
2 (detta anche varianza di
riferimento), deve risultare simile a
quella stimata a posteriori che, in
condizioni normali, dovrebbe essere pari
ad 1, ma va ugualmente bene se quella a
posteriori è comunque inferiore a quella
a priori.
Elevati valori della varianza a
posteriori possono indicare la presenza
di:
rumori nel segnale legati ad ostacoli o
satelliti vicini all’orizzonte
effetti troposferici o ionosferici non
calcolati (ad esempio basi troppo
lunghe calcolate con la solo L1)
riflessioni multiple (multipath)
errato calcolo delle ambiguità
L’elaborazione dati
in doppia frequenza
Le elaborazioni in doppia frequenza
possono essere eseguite combinando
linearmente le frequenze L1 e L2
secondo le seguenti modalità generale:
L = n 1 * L1+n 2 * L2
Dove n 1 ed n 2 possono essere numeri
interi o frazionari, positivi o negativi.
Ma usualmente le combinazioni adottate
sono le seguenti:
WIDE LANE - é una combinazione
lineare che viene normalmente
impiegata per il fissaggio dell’ambiguità.
Si è visto come nelle doppie differenze si
ricerca l’intero più vicino: a causa del
rumore di misura la ricerca può dare
risultati diversi nel tempo. Se il rumore
di misura è dell’ordine di grandezza
della lunghezza d’onda, si può intuire la
difficoltà ad individuare un solo
probabile intero.
Conviene allora utilizzare le
combinazioni delle portanti che
permettano di simulare lunghezze
d’onda maggiori. La combinazione Wide
Lane (Lw) è ottenuta come differenza
delle frequenze LI - L2:
Lw = LI - L2 = 1575.42 MHz -
1227.60MHz = 347.82 MHz
La lunghezza d’onda risultante sarà di
86,2 cm. Quindi, se la lunghezza d’onda
è maggiore sarà più facile determinare
l’ambiguità, specie in presenza di rumori
dì misura, multipath o altro.
NARROW-LANE - questa
combinazione è più precisa ma è più
difficile determinare l’ambiguità intera
di fase, e deriva dalla seguente
combinazione:
LN = LI + L2 = 575.42 MHz +
1227.60MHz = 2803.02 MHz
La lunghezza d’onda risultante sarà di
10,7 cm.
IONO-FREE - questa combinazione è
esente dall’effetto del ritardo ionosferico
ma distrugge il concetto di ambiguità
intera. Quindi si usa solo per lunghe e
lunghissime linee di base dove le
soluzioni precedenti non sono valide.
Sono possibili ancora combinazioni di
fase e di codice (Phase Smoothed
Pseudoranges) ma sono generalmente
impiegate per rilievi che richiedano una
precisione intermedia tra l’uso del solo
codice o l’uso delle fasi. Tipicamente ha
una precisione sub-metrica e viene
impiegato in applicazioni orientate al
mapping GIS con apparati a basso costo.
Osservazioni e consigli
Ci sono programmi che consentono di
impostare il tipo di combinazione
desiderato mentre altri eseguono la
scelta automaticamente. In quest’ultimo
caso è bene andare a controllare, nel
rapporto di calcolo, quale scelta sia
stata fatta dal programma, tenendo
presente quanto segue:
La soluzione Wide-lane non è in
generale quella ottimale ma serve a
stimare le ambiguità intere.
Determinati questi valori di ambiguità,
si procede con altre soluzioni tipo
ionofree, narrow-lane, L1+L2 o solo L1.
Soluzione iono-free FIX: (con
ambiguità fissata ad intero) è quella
ottimale nella maggior parte dei casi.
Ottima soluzione quando si stimano
le ambiguità intere con wide-lane.
Non tutti i programmi di
elaborazione dati hanno questo tipo
di soluzione;
Soluzione iono-free Float: va bene per
basi di centinaia di km con lunghi
tempi di acquisizione. Non è,
generalmente, quella ottimale per
basi più corte;
Soluzione wide-lane FIX: può andar
42 GEOmedia 2 2005
TUTORIAL
bene per basi comprese tra 15 e 30
km è una soluzione da utilizzare con
cautela. Non è generalmente
consigliabile la soluzione wide-lane
Float;
Soluzione L1 + L2 Fix: ottima
soluzione per basi fino a 20 km anche
se da alcuni programmi è indicata
come la soluzione ottimale per basi
fino ad 80 km;
Soluzione L1 + L2 Float: soluzione di
scarsa precisione per qualsiasi
lunghezza della linea di base. Va
usata con cautela facendo opportuni
controlli;
Soluzione L1 FIX: da usare su basi
corte (fino a 10 km) dove la ionosfera
non influisce fortemente. Attenzione:
se questo risultato si ottiene dalla
elaborazione dei dati a doppia
frequenza indica che la seconda
frequenza era fortemente disturbata;
Soluzione L1 Float: questa soluzione
è meno precisa di quella L1 FIX. Per
distanze maggiori di 15 km questa
soluzione è poco affidabile a causa
dell’effetto dei ritardo ionosferico. Un
altro motivo per cui si arriva a questa
soluzione è un tempo di acquisizione
troppo breve per il fissaggio delle
ambiguità di fase.
L’elaborazione
in singola frequenza
E’ bene ricordare che con la singola
frequenza si possono elaborare linee
di base fino a 10 - 15 km. Per basi
superiori a 15 km, diventa difficile
arrivare alla soluzione FIX in singola
frequenza, a causa della sensibilità
delle osservazioni ai ritardi
ionosferici, non eliminabili con la sola
frequenza L1.
La soluzione ottimale è quella con
ambiguità fissate ad intero (FIX). Se
la soluzione non passa il test del ratio,
viene generata la soluzione Float. La
soluzione Float sulla sola L1 non è
una soluzione ottimale: spesso il
motivo per cui non si raggiunge il
fissaggio dell’ambiguità è un tempo di
occupazione troppo breve.
Quando un programma
non risolve l’ambiguità’
A volte può capitare che, ad una prima
elaborazione dei dati, il programma non
riesca a risolvere le ambiguità. I consigli
da dare in questo caso variano molto da
programma a programma. Esistono
programmi che consento un largo
intervento da parte dell’operatore
esperto ed altri che sono molto rigidi.
Tuttavia, il fatto che il software non
riesca a risolvere le ambiguità è sempre
indice di dati di partenza di scarsa
qualità. L’ideale in questo caso sarebbe
quello di ripetere le misure, ma questo
non sempre è possibile. Si cercherà,
quindi, di suggerire gli interventi più
comuni.
Anche se va però sottolineato che
qualsiasi intervento si esegue sui dati e
anche se la linea di base verrà
comunque calcolata, la sua affidabilità
va controllata e l’operatore che realizza
un tale intervento deve sempre
conservare un ragionevole dubbio e fare
delle opportune verifiche sul risultato
ottenuto.
Altro suggerimento è quello di
eseguire una modifica per volta e mai
più modifiche contemporaneamente,
salvo casi eccezionali.
Infine, cosa mai abbastanza ripetuta, è
importante che l’operatore allo
strumento prenda nota, su una idonea
monografia, di tutto ciò che accade in
campagna durante la sessione di misura:
diagramma degli ostacoli, satelliti
tracciati con l’orario, il rapporto segnale
/ rumore, valori del GDOP e loro
modifiche, salti di ciclo con satellite
interessato, su quale frequenza si è
verificato, orario o epoca in cui è
avvenuto , ecc. ecc.
Queste note vanno consegnate alla
persona che elaborerà i dati in quanto
costituiscono un prezioso supporto alla
stesura dei calcoli finali.
Possibili interventi - E’ bene ricordare,
prima di addentrarsi sui possibili
interventi, che se si eseguono due
interventi separatamente ed entrambi
portano alla risoluzione delle ambiguità,
in generale è preferibile scegliere quella
soluzione che elimina meno dati
possibili, salvo le verifiche sul fattore di
qualità visto in precedenza.
Intervento sui satelliti - Quasi tutti i
programmi di elaborazione dati
consentono di eliminare parzialmente o
completamente un satellite. Per fare
questo ogni programma offre strade
diverse che bisogna imparare a scoprirle
e ad utilizzarle. Se il programma di
elaborazione dati utilizzato non
prevedesse tali possibilità si dovrebbe
ricorrere alla trasformazione dei dati
grezzi in formato RINEX ed analizzare il
file con attenzione.
Occorre, inoltre, ricordare che
l’eliminazione di uno o più satelliti
provoca una modifica dei valori di
GDOP. Per cui appena viene rielaborata
la linea di base, prima ancora di
verificare se sono state risolte le
ambiguità, bisogna assicurarsi che il
valore del GDOP sia rimasto nei limiti
accettabili (normalmente inferiore al
valore 8) . E’ perfettamente inutile
ottenere la risoluzione delle ambiguità
se il valore del GDOP fosse
estremamente elevato. Questa regola è
valida per osservazioni da pochi minuti
fino a qualche ora, ma perde di
significato se le osservazioni fossero di
24 ore o più.
Bisogna anche dire che se uno o più
satelliti fossero presenti solo per poche
epoche, specialmente all’inizio delle
osservazioni, sarebbe opportuno
procedere alla loro eliminazione.
Se, invece, i satelliti fossero sempre
presenti si consiglia di andare a vedere il
rapporto sull’elaborazione della linea di
base per scoprire dove e quando si sono
verificati i salti di ciclo e su quale
frequenza.
I salti di ciclo si possono verificare
secondo diversi casi come :
Riguardano un solo satellite e sono
avvenuti sia sulla L1 che sulla L2
soltanto per diverse epoche ma solo
all’inizio delle osservazioni. In questo
caso bisogna prendere nota dell’orario
in cui sono cessati ed eliminare
parzialmente il satellite fino all’epoca
successiva a quella di cui si è preso
nota.
Riguardano un solo satellite e sono
avvenuti sia sulla L1 che sulla L2 ma
sono avvenuti sporadicamente durante
tutto il periodo della osservazione.
Bisogna eliminare totalmente il
satellite.
Riguardano più satelliti e sono
avvenuti sia sulla L1 che sulla L2
soltanto per diverse epoche ma solo
all’inizio delle osservazioni. Occorre
eseguire una finestra sui dati (vedere
paragrafo successivo).
Riguardano uno o più satelliti e sono
avvenuti solo sulla L1 o solo sulla L2:
bisogna rielaborare la linea di base
eliminando la frequenza interessata.
Attenzione, però, alla lunghezza della
linea di base. Se fosse corta (fino a
5km) nessun problema; se fosse di
media lunghezza ( da 5 a 10 km)
planimetricamente la soluzione va
GEOmedia 2 2005 43
TUTORIAL
bene, altimetricamente si perderà
qualcosa in precisione; se fosse
maggiore di 15 km il risultato va
considerato con molta, moltissima
attenzione.
Altro caso che può verificarsi è che nel
rapporto non sono presenti salti di ciclo
oppure sono pochi e sporadici. In questo
caso bisogna scoprire se il satellite ha
tutti i dati previsti o mancano dati e in
quale periodo.
Alcuni programmi consentono di avere
un grafico come quello in figura 4:
Figura 4
Questo grafico mostra in maniera
molto chiara che:
by UNAVCO Summary File: ALBH0500.95S
Receivar type:ROGUE srn-800
+—————————————————————————————————————————+
S 1| ################+++ |
A 2|#######++ S##S####### |
T 4| #############++ SI####++ |
E 5| ####################++ |
L 6| #####################+++ |
L 7|###########++ S#### |
I 9|#############+++ S###I+++ |
T 12|*************++ SS++ S** |
E 14| #################++ |
15|###I+ S##S##########+ S## |
16| #############++ S######IP++ |
17| ##################+++ |
18| #################+++ |
19|+ ###################P+ |
20| ##############++ SI+++ |
21| #################++ |
22| #I########++ S##########++ |
23| ################+++ |
24| ###############++ |
25| #####+++ S#############++ |
26|#####++ S########+++ S####### |
27|##+++ S############## |
28| ###########+++ S###I###++ |
29| ###################+++ |
31| ###########++ S#########++ |
CLK| |
+————-+————+————+————+————+————+————+————+——
00:00 23:59
Il satellite 1 è presente solo alla fine
della sessione di misura;
il satellite 2 è presente solo all’inizio
della sessione di misura;
il satellite 7 è stato sempre presente
ma ha registrato dati solo all’inizio e
alla fine della sessione. Nel tratto
intermedio indicato con una semplice
linea non ci sono dati utilizzabili, etc.;
Se il programma di elaborazione dati
fosse privo di tale funzionalità non resta
che esaminare il file RINEX ed utilizzare
il programma TeQC dell’UNAVCO
scaricabile gratuitamente dal sito
http://www.unavco.org/facility/software
/teqc/teqc.html dove, oltre programma,
si possono scaricare sia il manuale che
alcuni esempi; naturalmente il tutto è in
inglese.
Il programma TeQC mostra il grafico
riportato in figura 5.
Questo grafico fa vedere molte più
cose di quello precedente. I dati a doppia
frequenza sono indicati con il simbolo #.
Dall’esame del grafico, ad esempio, si
evince che:
il satellite 1 è presente solo nella parte
centrale della sessione;
il satellite 2 è presente all’inizio e alla
fine della sessione;
il satellite 9, nella parte centrale,
inizia con la presenza di multipath
(simbolo S) e termina con dei salti di
Figura 5
ciclo (simbolo I);
il satellite 12 nella parte centrale ha
registrato solo multipath ctc.;
Per l’esame dei dati acquisiti, dopo
aver elaborato una linea di base, altri
programmi di elaborazione dati
mostrano i grafici dei residui utilissimi
per individuare molti problemi. Si
riporta un esempio (figura 6).
Figura 6
In questo grafico dei residui sulla
doppia differenza di fase su L2 si nota
che il satellite 6 è presente solo verso la
fine della sessione ed ha residui più alti
degli altri satelliti. Il satellite 8 invece,
pur essendo quasi sempre presente, ha
anche residui elevati.
Finestra sui dati - si ricorre a questo
metodo quando occorre eliminare dei
dati all’inizio o alla fine delle
osservazioni. Ad esempio quando più
satelliti hanno salti di ciclo sulle diverse
frequenze solo nelle prime epoche
dell’osservazione, oppure quando uno o
più satelliti entrano ed escono dalle
osservazioni anche senza salti di ciclo.
E’ molto più frequente la necessità di
eseguire la finestra all’inizio delle
osservazioni piuttosto che alla fine, però
a volte capita di dover intervenire in
tutti e due i casi.
Altre possibilità d’intervento sui dati -
Alcuni programmi di elaborazione dati
consentono altri tipi di interventi. In
questi casi si consiglia di consultare il
manuale d’uso del programma di
elaborazione dei dati.
Consigli finali
Quasi tutti i programmi di
elaborazione dati hanno una funzione
che permette il calcolo automatico di
tutte le linee di base per mezzo di
opzioni del tipo: Automatic, Wizard, ecc.
ecc.
Questi calcoli automatici possono
andar bene per un primo sommario
controllo dei dati raccolti durante la
giornata di misura e al solo scopo di
verifica della bontà dei dati, e per
programmare eventuali misure
aggiuntive per quelle linee di base che
44 GEOmedia 2 2005
TUTORIAL
presentassero dei problemi, ma nulla di
più.
L’elaborazione automatica presenta
diversi inconvenienti:
Non tutti i programmi consentono di
calcolare solo le linee di base
indipendenti;
Non sempre è possibile stabilire il
verso di calcolo di una linea di base;
Líanalisi dei risultati è spesso
difficoltosa.
le frequenze utilizzate per il calcolo
della linea di base.;
i test utilizzati per la verifica della
soluzione scelta dal programma:
ratio, contrast, ecc. ecc.;
numero e distribuzione dei salti di
ciclo: dovrebbero essere zero o
pochissimi;
Dati di campagna non utilizzati per il
calcolo: dovrebbero essere pochissimi,
altrimenti Ë indice di cattivi dati;
Valori del GDOP: dovrebbero essere
inferiori ad 8. Valori pi˘ elevati
indicano una scarsa precisione nella
linea di base;
Valori del GDOP: dovrebbero essere
inferiori ad 8. Valori pi˘ elevati
indicano una scarsa precisione nella
linea di base;
Satelliti osservati e quelli utilizzati
per il calcolo: questi due numeri
dovrebbero coincidere. Non devono
mai esserci meno di 4 satelliti.
La precisione raggiungibile è nel
complesso più scadente di quella che
si può ottenere eseguendo una
elaborazione manuale linea per linea .
L’elaborazione finale fa fatta
esclusivamente a mano e linea per linea
in quanto solo così è possibile variare,
caso per caso, i parametri da impiegare
ed il tipo di interventi da fare sui dati
come ad esempio l’eliminazione parziale
o totale di un satellite, eseguire idonee
finestre sui dati, ecc. ecc.
Terminato il calcolo delle linee di
base, e prima di passare alla
compensazione delle rete, è
indispensabile controllare la mancata
chiusura di eventuali poligoni di
collegamento. Questo per evitare che
uno o più errori grossolani possano
finire nella compensazione che risulterà
scadente.
Inoltre, molti capitolati chiedono, oltre
ai rapporti del calcolo delle singole linee
di base, anche il controllo della mancata
chiusura dei poligoni che non debbono
superare determinati valori.
Ispezione dei file risultati
E’ di estrema importanza imparare a
leggere i diversi e numerosi report che, in
tutti i programmi di elaborazione dati,
accompagnano il calcolo delle linee di
base.
Per fare ciò occorre tener presente la
guida in linea del programma, e
individuare sui tabulati l’esatta
collocazione dei parametri significativi del
calcolo. In genere sui tabulati finali di
calcolo delle baseline GPS possiamo
trovare i seguenti valori significativi:
il numero delle ambiguit‡ da calcolare
e quelle risolte. Questi due numeri, per
una buona soluzione della linea di base,
dovrebbero essere uguali;
Bibliografia
Alberto Cina
Leica Geosystem
Autore
VITTORIO GRASSI
GPS Principi,modalità e tecniche
di posizionamento Celid 2000
Il sistema GPS Applicazioni e sviluppi
Maggioli Editore 2003
Leica Help in linea del software LGO 2004
Sokkia Manuale di Spectrum Survey 2004
Sokkia Manuale di Gemini 2004
Trimble Manuale del TGO 2002
Topcon Manuale di Pinnacle 2000
Vittorio Grassi Esperienze ventennali nella elaborazione dei Edizione
dati GPS sia con softwares scientifici
fuori commercio
che commerciali
Vittorio Grassi è nato a Sulmona, in Abruzzo, dove ha frequentato l’Istituto
Tecnico per Geometri. Dopo il diploma si è trasferito a Roma dove
ha sostenuto alcuni esami nelle falcoltà di Ingegneria Civile e Statistica.
Si è specializzato, in un corso post laurea dell’Università “la Sapienza”
di Roma, in Fotogrammetria terrestre ed aerea tenuto dal prof. Birardi.
Ha svolto la libera professione di Geometra occupandosi prevalentemente di rilievi geodetici,
topografici ed aerofotogrammetrici.
Successivamente, dopo la vincita di un concorso nazionale, è stato capo del reparto geo-topocartografico
della Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato, poi delle Unità Speciali e
dell’Alta Velocità.
E’ stato docente nella Scuola Professionale delle Ferrovie dello Stato per corsi di
addestramento dei geometri nuovi assunti specializzandoli in topografia, cartografia ed
aerofotogrammetria.
Nel 1975 ha frequentato presso l’Università di Berna un corso sul GPS e poi si è specializzato
negli Stati Uniti in “Elaborazione avanzata dei dati GPS”. Ha frequentato i seguenti corsi:
“GPS con il PC” presso l’Università “G. Colombo” di Padova; “Il GPS: metodologie ed
applicazioni nell’ingegneria del territorio” presso il CISM (Centro Internazionale di Scienze
Meccaniche) dell’Università di Udine; “Dynamic Real Time” organizzato da un’Università nel
Maryland.
E’ stato consulente per rilievi GPS presso varie Enti (Ferrovie Nord di Milano, Ente
Flumendosa, Osservatorio Vesuviano, Università dell’Aquila) ed ha collaborato per lo sviluppo
di softwares topografici e GPS con varie ditte tra cui Wild, Kern, AGA Geotronics e Leica.
GEOmedia 2 2005 45
REPORTS
Tecnologie RTK e
Multiref GPS:
SpiderNET di Leica
L’approccio
Master-Auxiliary Concept
Il concetto fondamentale
dell’approccio intrapreso da Leica è
sostanzialmente quello di trasmettere
tutti i dati rilevanti di correzione da un
network di riferimento direttamente al
rover in forma compatta rappresentando
i dati di osservazione ed ambiguità
livellata come differenziali di correzione
per dati dispersivi e non-dispersivi;
questa soluzione è ormai riconosciuta
come Master-Auxiliary Concept (MAC) e
rappresenta la base per i messaggi
RTCM 3.0 all’interno di network RTK.
I vari studi e documenti che sono
seguiti all’iniziale presentazione della
soluzione MAC hanno definitivamente
accordato al Master-Auxiliary Concept
l’importanza che merita, riconoscendone
la superiorità nei confronti delle
precedenti iniziative nello stesso settore
in termini di applicabilità e operatività,
anche con contenuti di dati nonstandard
e di distribuzione.
Linee guida del
Master-Auxiliary Concept
Requisito fondamentale del MAC è che
le phase ranges delle stazioni di
riferimento siano ridotte ad un livello
comune di ambiguità; due stazioni di
riferimento sono ridotte ad un livello
comune di ambiguità quando le integer
ambiguities per ogni phase range
(coppia satellite-ricevitore) sono state
rimosse (o corrette) permettendo la
cancellazione delle integer ambiguities
quando si formano differenze doppie. Lo
scopo principale del software di
elaborazione per il network è quello di
ridurre tali ambiguità per le phase
ranges ad un livello comune in tutte le
Alla fine del 2001 Leica
Geosystems insieme con Geo++
presentò alla Commissione Speciale
104 dell’RTCM un documento dal
titolo “Study Of A Simplified
Approach In Utilizing Information
From Permanent Reference Station
Arrays”; lo studio conteneva una
soluzione standardizzata per i
messaggi di correzione differenziale
all’interno di un network GPS creata
per superare le problematiche insite
all’interno dei precedenti approcci.
Da quel momento Leica
Geosystems si è fatta portavoce di
una battaglia per il raggiungimento
di un unico standard per i network
RTK con lo scopo di far beneficiare
l’intera industria del rilevamento di
tale innovazione. E’ ormai dal 2001
che la proposta avanzata da Leica
Geosystems e Geo++ non viene
modificata sostanzialmente ma
soltanto “raffinata” da idee
provenienti da altre aziende; al
momento, la soluzione Master-
Auxiliary Network Messages rimane
immutata da più di un anno e
rappresenta l’unica di
standardizzazione per reti RTK
pienamente documentata (e quindi
considerata) nelle mani della
Commissione Speciale 104
dell’RTCM. Proprio come era già
avvenuto prima che l’NTRIP fosse
riconosciuto come standard, anche
la soluzione RTCM 3.0 è già
disponibile all’interno della
soluzione GPS Spider Reference
Station Software del sistema GPS
System 1200 di Leica.
L’accettazione ufficiale e l’effettiva
utilizzazione dello standard
dipenderà dall’esito dei test di
interoperabilità portati avanti dalla
commissione dell’RTCM e dalle
maggiori compagnie del settore.
stazioni di riferimento del network (o
sub-network). Una volta che questa
operazione è conclusa sarà dunque
possibile calcolare gli errori dispersivi e
non-dispersivi per ogni coppia satellitericevitore
e per le diverse frequenza
(L1/L2/L5).
Allo scopo di ridurre il volume di dati
da trasmettere all’interno di un network,
il Master Auxiliary Concept predispone
l’invio delle informazioni relative alle
correzioni e alle coordinate ad una
singola stazione di riferimento che
fungerà dunque da master station. A
46 GEOmedia 1 2005
REPORTS
tutte le altre stazioni di riferimento del
network (o sub-network) che saranno
chiamate auxiliary stations, vengono
trasmessi i dati differenziali relativi alle
correzioni ed alle coordinate.
Le informazioni differenziate,
calcolate rispettivamente tra master
station e auxiliary stations, sono in
questo modo numericamente minori e
possono essere altresì rappresentate
all’interno dei messaggi con una
quantità inferiore di bits.
Le informazioni sulle differenze di
correzione potranno essere utilizzate dal
rover semplicemente per interpolare
l’errore sul luogo in cui si trova l’utente
o per ricostruire l’intera informazione di
correzione da tutte le stazioni di
riferimento presenti nel network (o subnetwork).
Il MAC supporta dunque un
simplex communication media senza
alcuna perdita di performance di
posizionamento segnalata al rover.
L’ampiezza della banda richiesta per la
trasmissione dei dati può essere
ulteriormente ridotta in seconda battuta
segmentando le correzioni in due singoli
valori: quello affetto da errori dispersivi
e quello che invece subisce errori nondispersivi.
Gli errori dispersivi sono
direttamente correlati alla frequenza del
segnale mentre gli errori non-dispersivi
rimangono sempre gli stessi qualsiasi sia
la frequenza; dal momento che la
relazione tra frequenza ed errore dovuto
alla ionosfera è noto, è dunque possibile
rappresentare una piena correzione su
tutte le frequenze (L1/ L2/L5)
all’interno dei due singoli valori. Inoltre,
essendo gli errori dovuti alla troposfera
e alle orbite conosciuti per cambiare
lentamente nel tempo, ne consegue che
la componente non-dispersiva non
necessita di essere trasmessa alla stregua
di quanto viene fatto con quella
dispersiva che ha inoltre la caratteristica
di poter ridurre l’ampiezza della banda
necessaria per inviare le correzioni di
network al rover.
Il Master Auxiliary Concept permette
al rover la flessibilità di poter operare
una singola ed efficiente interpolazione
sulle correzioni del network o di
effettuare calcoli più impegnativi a
seconda delle capacità di elaborazione
del rover stesso; il sistema Leica
GX1230 RTK è dotato di una potente
unità di elaborazione che gli permette di
massimizzare le potenzialità di
correzione del MAC sfruttando
sofisticate tecniche di modellamento
degli errori. La stazione di riferimento
indicata come master non deve
necessariamente essere la più vicina
rispetto all’utente, anche se ciò è
preferibile, dal momento che essa viene
utilizzata solamente con compiti di
trasmissione dati, e non assume,
dunque, particolari funzioni
nell’elaborazione degli errori.
Se per qualsiasi motivo la master
station non dovesse essere disponibile, il
suo ruolo potrebbe essere ricoperto da
una qualunque delle stazioni di
riferimento ausiliarie assicurando, in
questo modo, una importante continuità
nel lavoro
SpiderNET
Il software Leica GPS Spider è stato
concepito ed implementato secondo
caratteristiche di flessibilità, modularità
ed affidabilità; il software, totalmente
dedicato alla gestione di networks RTK,
si adatta perfettamente alle
problematiche che si devono affrontare
Il funzionamento delle tecnologie MAX e i-MAX
in una rete di stazioni di riferimento, sia
essa grande o piccola, semplice o
complessa. La versione 2.0 di Leica GPS
Spider utilizza gli ultimi algoritmi di
elaborazione a differenza zero con
l’obiettivo di assicurare ottime
performances ed alta affidabilità.
SpiderNET ha passato numerosissimi
test condotti con diversi dataset
provenienti da tutto il mondo allo scopo
di assicurare prestazioni di rilievo anche
durante periodi in cui la componente
ionosferica è di grosso disturbo e
quando vi siano notevoli differenze nelle
quote delle stazioni di riferimento.
SpiderNET supporta numerosi formati
di input, compresi il Leica LB2, l’RTCM
e numerosi formati grezzi di diversa
provenienza. Un range completo di
formati dedicati alla correzione sono
supportati per essere applicati
direttamente sul campo inclusi l’RTCM
3.0, l’RTCM 2.x, il CMR e il CMR+.
Leica GPS Spider si compone di
cinque componenti fondamentali: Site
Server, Network Server, Cluster Server,
RTK Proxy Server e la Spider User
Interface. I moduli server possono
tranquillamente girare insieme su un
singolo computer oppure separatamente
su diverse macchine. L’architettura del
Leica GPS Spider è fortemente scalabile
e permette di distribuire il lavoro di un
network RTK su diversi computers, così
da ridurre le problematiche di calcolo e
portare al massimo le performance della
rete.
La stessa architettura, flessibile e
distribuita, permette inoltre di ottenere
una alta ridondanza dell’intero sistema,
allo scopo di assicurare un network
services altamente efficiente e sicuro. I
computer dotati di multiprocessore sono
regolarmente supportati in modo da
affrontare al meglio le incalzanti
necessità di calcolo richieste al giorno
d’oggi.
L’algoritmo di elaborazione
Il cuore pulsante della soluzione
SpiderNET è concepito e sviluppato per
conformarsi e connettersi al meglio con
le potenzialità espresse dal nuovo
standard RTCM per i messaggi di
correzione. Essa sfrutta lo stato dell’arte
nel campo degli algoritmi per
massimizzare i benefici apportati dai
network RTK direttamente al rover
impegnato sul campo. Per la stima dei
parametri rilevanti, comprese le network
ambiguities e i modelli atmosferici,
SpiderNET utilizza codici a differenza
zero e misure di fase con filtro di
Kalman basate su osservazioni
GEOmedia 1 2005 47
REPORTS
ottimizzate matematicamente. Questo
approccio ha necessariamente numerosi
punti di forza rispetto alle normali
strategie basate sulle elaborazioni a
doppia differenza. Lavorando con
singole osservazoni, SpiderNET
incrementa la quantità di dati
disponibili, riduce la debolezza del
sistema nei confronti di eventuali guasti
informatici e permette una più puntuale
previsione degli errori atmosferici e non.
Operando in questo modo si evita inoltre
di incontrare le combinazioni lineari
osservabili col GPS (combinazioni widelane
e ionosphere-free) che influenzano
ed amplificano il rumore ed il multipath
delle misure. SpideNET ha un ciclo di
aggionamento di 1Hz, e l’elaborazione
continua assicura che le correzioni
trasmesse dal network siano sempre
disponibili ogni qualvolta un sistema
rover si connetta alla rete.
Oltre alle network ambiguities, il filtro
di Kalman viene impiegato per stimare
modelli deterministici della ionosfera e
della troposfera, stimare gli orologi del
ricevitore e del satellite ed anche le
orbite di questi ultimi. Vengono anche
impiegati modelli stocastici per la
ionosfera e gli orologi del satellite al fine
di assicurare che gli errori vengano
modellati con la maggior fedeltà
possibile. Per rendere ancora più precise
le correzioni, possono essere impiegati i
parametri orbitali di precisione calcolati
da altre organizzazioni come l’IGS e
l’AIUB.
Per la risoluzione delle ambiguità di
fase, SpiderNET utilizza il ben
conosciuto e affidabile metodo
LAMBDA; operando costantemente in
sinergia con la tecnologia SmartCheck
integrata nei sistemi rovers della serie
GX1230 RTK, SpiderNET verifica
continuamente le ambiguità di fase
assicurando che quest’ ultime siano state
corrette con la massima precisione
possibile.
di un singolo cluster. Per quelli più
grandi, dove si necessita un tipo di
calcolo di livello superiore, c’è bisogno
di più clusters in modo da distribuire
l’elaborazione su più computers. I
singoli punti all’interno del network
possono venire a trovarsi all’interno di
più di un cluster permettendo l’overlap
tra questi ultimi (Fig. 2). Ogni cluster
del network può trovarsi o meno nello
stesso integer level. Una cella è una
selezione di punti presi da un cluster e
costituita da una master station e da un
certo numero di stazioni ausiliarie e che
viene utilizzata per generare correzioni
Master-Auxiliary (Fig. 3).
Dal momento che SpiderNET processa
tutti i dati con lo stesso filtro, ogni
punto nel cluster viene ridotto allo
stesso livello di ambiguità. Dal punto di
vista dell’utente questo significa che non
c’è nessun limite artificiale che restringe
l’utilizzo a tre sole stazioni di
riferimento come avviene cimentandosi
con altri approcci, aprendo quindi lo
sfruttamento per la determinazione delle
correzioni da dare al rover ad un
numero ottimale di stazioni di
riferimento.
Allo stesso tempo, impiegando un
numero superiore di stazioni rispetto
alle tre sopracitate, il rover non
incapperà in nessun tipo di difficoltà
semmai una di esse lo abbandonasse a
causa di un imprevisto dovuto ad una
errata comunicazione o ad altri fattori
che inevitabilmente entrano in gioco in
queste situazioni. La flessibilità della
soluzione GPS Spider permette di
aggiungere nuovi moduli dedicati alle
orbite ed alla meteorologia estendendo
la sua operatività e supportando tutte le
innovazioni sia del GPS che del futuro
sistema europeo Galileo.
Master Auxiliary
Corrections (MAX)
La trasmissione delle correzioni può
avvenire con un set di celle create
dall’utente del network stesso, in modo
tale da utilizzarle nella trasmissione delle
correzioni Master-Auxiliary (MAX) ai
rovers. L’utente del rover potrà connettersi
al servizio di correzione più prossimo alla
locazione geografica in cui si trova; a
seconda della dimensione del network,
celle multiple potranno essere definite per
ottimizzare la trasmissione dei dati
riducendo il numero di stazioni contenute
nei messaggi di correzione. In caso di
comunicazioni biunivoche, Leica GPS
Spider sceglierà automaticamente i punti
migliori per le celle utilizzate per generare
le correzioni MAX per ogni rover. Ci si
riferisce a questo tipo di correzione col
nome Auto-MAX.
Scegliendo la configurazione ogni volta
più appropriata, le correzioni Auto-MAX
minimizzano la banda richiesta per la
trasmissione della stessa. La master
station viene sempre scelta tra quelle più
vicina al rover; quelle ausiliarie, invece,
vengono scelte intorno al network per
fornire il miglior set di correzioni
possibile rispetto alla posizione del rover.
Grazie ad Auto-MAX anche i networks di
riferimento più grandi saranno serviti
egregiamente mediante un solo canale di
comunicazione.
Master-Auxiliary Corrections
individualizzate (i-MAX)
Per supportare pienamente i ricevitori
rover ormai un po’ datati e che quindi non
riescono ad interpretare i messaggi RTK
RTCM 3.0 all’interno del network, Leica
GPS Spider è in grado di produrre
Networks, clusters e celle
Per ragioni pratiche, l’elaborazione del
network e la distribuzione delle
correzioni Master-Auxiliary sono fondate
su di un sistema con architettura a serie
di networks, clusters e celle.
Un network è una raccolta di stazioni
di riferimento che devono essere
combinate per la generazione di
correzioni di network. Un cluster è un
sub-network di stazioni che vengono
elaborate insieme al fine di ottenere un
livello comune di ambiguità. Per
networks di piccole dimensioni, l’intero
sistema può essere contenuto all’interno
Stazioni di riferimento GPS con ricevitori Leica Systems 1200 e 500
48 GEOmedia 1 2005
REPORTS
correzioni Master-Auxiliary
individualizzate, le i-MAX. Queste ultime
richiedono comunicazioni biunivoche e
possono essere trasmesse tramite formati
RTCM 2.3 e RTCM 3.0. Al contrario di
altri approcci, i-MAX usa una vera
stazione di riferimento come sorgente per
le correzioni così da favorire la
consistenza e la tracciabilità delle
correzioni ricevute dal rover.
L’interpolazione operata da Leica GPS
Spider per le correzioni i-MAX è la stessa
che viene utilizzata dal Leica GX1230
RTK quando effettua posizionamenti
utilizzando correzioni Master-Auxiliary. A
riprova di questo, la performance del
rover che utilizza i-MAX è paragonabile a
quella di un rover che invece supporta le
correzioni Master-Auxiliary. Il flusso di
dati ed i passi principali da compiere
nell’utilizzo della tecnologia i-MAX sono
evidenziati in Fig.4.
La ri-elaborazione
SpiderNET può lavorare in tempo reale
sui normali network RTK oppure in
modalità di rielaborazione per i test sul
network. In quest’ ultima modalità i punti
di riferimento sono simulati utilizzando i
dati provenienti da log files in MDB o
RINEX precedentemente elaborati. Tutte
le funzionalità dell’applicazione GPS
Spider, come l’elaborazione del network,
la generazione di flussi di correzione ed il
logging dei dati funzionano in modalità di
rielaborazione allo stesso modo come se
stessimo lavorando in tempo reale,
rendendo possibile una simulazione
completa di un network di riferimento
operativo; il tutto risulta estremamente
utile se si ha intenzione di testare la
configurazione del network prima di
installare l’intera infrastruttura hardware
o per adeguare l’elaborazione alle
condizioni locali.
Il Concetto di Sicurezza
Il concetto di sicurezza del Leica GPS
Spider è pienamente integrato all’interno
della soluzione fin dalla sua ideazione e
non è stato implementato in un secondo
tempo come invece avviene nella maggior
parte degli altri casi. Tale concetto
provvede ad operare una separazione della
parte operativa e di elaborazione da quella
dedicata alla distribuzione dei dati,
proteggendo l’infrastruttura chiave del
sistema così come i dati sensibili relativi
all’utenza connessa col servizio RTK
centralizzato.
1. Trasmissione dei dati di osservazione grezzi dalla stazione di
riferimento al modulo di elaborazione del network
2. Processo di stima del network che include la risoluzione
delle ambiguità per ridurre le stazioni ad un medesimo
livello di ambiguità
3. (Opzionale) Posizione NMEA GGA inviata dal rover al
modulo di elaborazione del network. Le stazioni di
riferimento più appropriate vengono scelte per il rover a
seconda della sua posizione
4. Formazione e trasmissione di messaggi di network RTCM
3.0 utilizzando correzioni per la master station e differenze
di correzione per le stazioni ausiliarie
5. Elaborazione della posizione del rover ad alta precisione
usando informazioni complete dal network di riferimento
Figura 1 - Generazione di Master-Auxiliary Corrections (MAX)
per un rover
Figura 2
Un network di riferimento
comprendente un certo
numero di clusters
Figura 3
Un cluster che fornisce
Master-Auxiliary Corrections a
molti rovers, con ognuno di
essi che utilizza una cella
appropriata basata sulla sua
posizione
1. Trasmissione dei dati di osservazione grezzi dalla stazione di
riferimento al modulo di elaborazione del network
2. Processo di stima del network che include la risoluzione delle
ambiguità per ridurre le stazioni ad un medesimo livello di
ambiguità
3. Posizione NMEA GGA inviata dal rover al modulo di
elaborazione del network. Le stazioni di riferimento più
appropriate vengono scelte per il rover a seconda della sua
posizione. La master station viene scelta essendo la stazione
di riferimento più vicina al rover
4. Leica GPS Spider calcola le correzioni per il network
dedicate al rover e le applica alle osservazioni della master
station
5. Formazione e trasmissione di correzioni RTCM 2.3 o di
formati Leica dalla master station
6. Elaborazione della posizione del rover ad alta precisione
usando il network di riferimento
Figura 4 - Generazione di correzioni master-auxiliary (i-MAX) individualizzate per il rover
La componente chiave del sistema di
sicurezza di Leica GPS Spider è l’RTK
Proxy Server. Esso è situato all’esterno del
firewall e viene utilizzato per fornire i dati
di correzione agli utenti sia direttamente,
tramite ad esempio NTRIP o il TCP/IP,
che indirettamente attraverso un router
d’accesso. Le comunicazioni tra il modulo
di elaborazione del network (il Network
Server) e l’RTK Proxy Server possono
avere inizio solo grazie al Network Server.
Tutte le informazioni sensibili degli
utenti sono conservate all’interno di un
database coperto dal firewall e non
all’interno dell’ RTK Proxy Server e del
router d’accesso, come nel caso dei sistemi
concorrenti. Questo impedisce a qualsiasi
hacker che abbia intenzione di intrufolarsi
all’interno del Proxy Server (che di solito è
aperto su internet) di avere accesso alle
informazioni personali degli utenti o alle
diverse parti del sistema. Leica GPS
Spider riesce nell’arduo compito di
proteggere gli utenti da attacchi esterni e,
allo stesso tempo, di minimizzare gli
sforzi che si devono affrontare per
integrare il sistema all’interno delle
esistenti infrastrutture e procedure
informatiche.
Distribuzione dei dati,
gestione utenti e transazioni
Leica GPS Spider supporta
comunicazioni tramite NTRIP, TCP/IP,
seriale, radio, GSM, GPRS, CDMA e
modem oltre ai router d’accesso, che
possono essere utilizzati per interfacciare
le linee ISDN ed altre tecnologie per la
comunicazione. La soluzione offre anche
un servizio avanzato RTK centralizzato
che può distribuire le correzioni dal punto
singolo e più vicino con la stessa
flessibilità e sicurezza che si ottiene con le
correzioni per il network.
L’autenticazione, l’autorizzazione,
l’accounting e l’auditing (AAAA) sono
pienamente integrate all’interno di Leica
GPS Spider in maniera centralizzata,
sicura e semplice. L’operatore del network
sarà in grado di specificare a quale
singolo punto o correzione l’utente potrà
accedere; ogni connessione dell’utente
verrà affiancata dalla creazione di un log
file ed in seguito immagazzinata
all’interno di un log XML. Verranno
supportate le autenticazioni basate sul
numero telefonico, l’NTRIP, l’indirizzo IP
e NMEA GPUID.
Estratto da “Leica Geosystems Networked
Reference Stations White Paper”
A cura della redazione
GEOmedia 1 2005 49
AZIENDE E PRODOTTI
I nuovi prodotti “server” di ESRI
Due nuovi prodotti “server”
arricchiscono l'offerta ESRI, il
Tracking Server e l'Image Server .
Il Tracking Server consente la
gestione di messaggi provenienti da
eventi o veicoli che si muovono sul
territorio; è in grado di trasmettere
dati in tempo reale, acquisiti
contemporaneamente da più sorgenti e
in differenti formati, a client GIS
Desktop e/o applicativi Web ed è
utilizzabile in applicazioni per la
gestione flotte, le forze di polizia,
militari, vigili del fuoco, centrali
operative che controllano eventi
dinamici sul territorio.
Image Server permette di accedere e
visualizzare vaste quantità di
immagini residenti su file e effettuare
elaborazioni, anche complesse, “onthe-fly”
a richiesta; unifica i processi
di elaborazione e distribuzione su web
delle immagini aumentandone la loro
usabilità e il loro potenziale
nell'utilizzo in contesti GIS. Image
Server è in grado di servire una vasta
gamma di client GIS e CAD, quali
ArcGIS, ERDAS, GeoMedia, MapInfo,
AutoCAD e MicroStation. Inoltre
l'Image Server supporta lo standard
WMS e i browser HTML.
www.esriitalia.it
(Fonte: Redazionale)
Siemens lancia Un Nuovo Standard A-GPS
Siemens sarà una delle prime compagnie a immettere sul
mercato terminali mobili con chip di rilevamento satellitare A-
GPS (Assisted Global Positioning Systems) conformi allo
standard SUPL (Secure User Plane Location) sviluppato dalla
Open Mobile Alliance (OMA). Questa soluzione permetterà di
abbassare i costi delle infrastrutture di rete necessarie ad offrire servizi di navigazione
satellitare, dal momento che i dati non avranno bisogno di protocolli o interfacce
dedicate ma potranno servirsi di quelli già esistenti nel segnale radio di rete. Nel
sistema A-GPS, a differenza del tradizionale GPS, il terminale mobile non riceve i dati
direttamente dai satelliti ma dal server di rete cui è collegato. Questa soluzione ha il
pregevole vantaggio di permettere l’uso di ricevitori satellitari anche in luoghi chiusi e,
inoltre, diminuisce i tempi d’attesa per l’acquisizione delle coordinate di posizione.
(Fonte: Redazionale)
La cartografia digitale al servizio della nostra sicurezza
La nuova sala operativa operativa della Polizia di Stato (PS) entrata
in funzione a Varese può tranquillamente essere definita un gioiello
tecnologico. Grazie ad una serie di apparati integrati fra radio,
computer e telefoni il supporto nell’affrontare in maniera più
puntuale le emergenze sul territorio sarà assicurato. La cartografia
digitale svolgerà un ruolo di prim’ordine nel conoscere l’entità delle
forze sul territorio e la loro disposizione, utilizzando i più sofisticati
sistemi di rilevamento. Tra le novità della sala operativa è da
segnalare l’introduzione di un modulo capace di elaborare in tempo reale statistiche
sugli eventi e fornire un supporto alle decisioni da prendere sul campo.
La suddivisione del territorio del capoluogo in aree di competenza farà si che
l’interazione tra forze di polizia, carabinieri, vigili del fuoco ed ambulanze sia massima;
il tutto avverrà in tempo reale con l’ausilio di foto satellitari (che non sono, ovviamente,
in tempo reale) che fungeranno da importante supporto visivo. Nel varesotto dormono
già tutti più tranquilli…
(Fonte: Redazionale)
LA PCI Geomatics affianca l’ESA su Coast Charts
La PCI Geomatics (www.pcigeomatics.com) sta aiutando con le sue tecnologie l’Agenzia
Spaziale Europea (ESA – www.esa.int) nello svolgimento del progetto Coast Charts. Il
progetto, seguito dalla LogicaCMG (www.LogicaCMG.com) è interamente finanziato dal DUE
(Data User Element) dell’ESA; il DUE nasce come componente programmatica dell’EOEP
(Earth Observation Envelope Programme) ponendosi l’obiettivo di incoraggiare la creazione di
un rapporto stabile e di lungo termine tra le comunità di utenti e l’insieme delle scienze
dell’osservazione della Terra. Coast Charts permetterà la delineazione di più di 6000 km di
coste africane occidentali, favorendo altresì la creazione di tabelle per la normale navigazione
marittima aggiornabili tramite le osservazioni satellitari. Il progetto Coast Charts punta
insomma a sviluppare e qualificare le informazioni all’interno di un sistema informativo
costiero, favorendo anche la creazione di mappe delle zone interessate utilizzabili
operativamente dalle organizzazioni idrografiche. Per ulteriori informazioi sul progetto:
www.logicacmg.com/COASTCHART.
Per informazioni sul programma DUE: www.esa.int/due/ .
(Fonte: Redazionale)
50 GEOmedia 2 2005
AZIENDE E PRODOTTI
Aggiornamenti per ERDAS e LPS
ERDAS Imagine 8.7 e Leica Photogrammetry Suite (LPS)
usufruiranno da oggi di nuovi aggiornamenti. Lo ha
annunciato Leica Geosystems nell’intento di apportare notevoli
migliorie alle performances delle due soluzioni. Entrambi gli
aggiornamenti sono disponibili a livello mondiale ed è
possibile entrarne in possesso anche tramite il sito ufficiale di
Leica (http://gis.leica-geosystems.com) alla voce “supporto
tecnico”.
(Fonte: Redazionale)
Dalla Thales il MobileMapper Pro Package
Grazie al MobileMapper Pro
Package sarà possibile ottenere
post processings DGPS
inferiori al metro come
caratteristica di serie sui
dispositivi MobileMapper della
Thales. I dati DGPS che prima
offrivano una precisione in
tempo reale di 2-3 metri,
potranno essere ora post
processati in ufficio,
comodamente seduti, al fine di
ottenere informazioni di
rilevamento con uno scarto non
superiore ai 70cm su baselines
di più di 50km. Complementarmente al MobileMapper Pro
Package troviamo il MobileMapper Beacon, un ricevitore a
correzione differenziale dotato di Bluetooth grazie al quale
sarà possibile il libero accesso a correzioni DGPS
all’interno di una rete di spots sparsi per il mondo.
Entrambi i dispositivi sono spinti da quattro normali
batterie stilo e sono concepiti per una massima portabilità
nelle più estreme condizioni climatiche.
Finalmente il Software Anti-Tombarolo
Nei prossimi giorni il Cnr e
l´Università di Lecce
consegneranno ai
Carabinieri del nucleo tutela
patrimonio artistico un
software che permetterà di
controllare telematicamente
tutti i siti archeologici della regione. Grazie a questo
programma, capostipite del genere in Italia, le forze
dell´ordine avranno a disposizione una specie di inventario
dei tesori nascosti della regione Puglia. L´informatica entra
dunque nella storia per necessità scientifica ma anche di
conservazione dei siti. Il lavoro effettuato dallo staff del
professor Marcello Guaitoli, preside della facoltà di Beni
culturali a Lecce e straordinario di Topografia dell´Italia
antica, diventerà un supporto fondamentale per gli
archeologi che studiano la Puglia. Ma aiuterà anche le forze
dell´ordine che da anni combattono il fenomeno delle razzie
nei siti archeologici e in particolare nelle tombe: i computer
potranno, forse, definitivamente debellare il problema dei
tombaroli. Grazie alla catalogazione informatica dei siti,
infatti, i militari saranno sempre a conoscenza del
contenuto storico dei vari scavi ed eventualmente capire
anche quali siti piuttosto che altri sono a rischio saccheggi.
Arpi e Salapia rappresentano i siti più saccheggiati ma non
sono certo gli unici. Nel corso degli anni, i tombaroli hanno
battuto a tappeto Canosa e Trinitapoli. Così come,
sporadicamente, sono passati anche da Egnazia, Monte
Sannace, dagli scavi in provincia di Taranto e da Roca
Vecchia, nel Salento.
(Fonte: Redazionale)
www.thalesnavigation.com
(Fonte: Redazionale)
L’ Etna sotto stretta sorveglianza
Una rete satellitare Gps dell’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia, costituita da più di 80 rilevatori e da 12 stazioni
permanenti, monitorerà l’attività dell’Etna.
Il sistema servirà per seguire con precisione e in dettaglio gli
stati di deformazione del vulcano e per aggiornare gli ultimi
movimenti.E’ infatti in corso un’ impegnativa campagna che
viene svolta annualmente dai ricercatori e dai tecnici dell’unità
funzionale deformazioni e geodesia della sezione di Catania.
L’Etna è un vulcano mobile: alcuni dei suoi versanti si gonfiano
e scorrono in funzione della risalita o della discesa dei magmi
lungo i condotti ed il versante orientale in particolare tende a
scivolare verso il Mar Ionio. Per queste ragioni i ricercatori
hanno pensato di monitorarlo con maggiore attenzione.
(Fonte: Redazionale)
GEOmedia 2 2005 51
AZIENDE E PRODOTTI
Una Reference Station ad Hoc da Sokkia
Le soluzioni per Referene Station non
vengono realizzate con apparati GPS
di comune uso, ma devono per loro
natura impiegare sia un sistema GPS
di alta affidabilità e qualità, sia un
apparato elettronico di gestione di
natura specifica ed altamente
industriale.
A questo proposito, Sokkia ha per la
prima volta reso disponibile una
stazione di riferimento, del tipo
GSR2700 RS, accompagnandola da
una specifica soluzione software di
gestione: il GSR Reference Station
Software. Tra le più avanzate
disponibili in commercio, la stazione
di riferimento permette agli utenti di
accedere ad importanti informazioni
GPS direttamente attraverso Internet
24 ore al giorno, 7 giorni alla
settimana. La GSR2700 RS
comprende un ricevitore GPS di alta precisione in doppia frequenza, un PC
di livello professionale con tecnologia Pentium ed un Hard Disk da 80GB,
porta Ethernet per facilitare le connessioni, e rack di montaggio a
cremagliera da 19”.
Il software in dotazione GSR Reference Station Software può essere anche
acquistato separatamente ed essere impiegato con un'ampia varietà di
ricevitori GPS Sokkia, compresi il Radian IS, il GSR2600 ed il GSR2650 LB.
Grazie al fatto che si può accedere al software da qualsiasi computer dotato
di un qualsiasi browser, esso può essere impiegato per creare numerose
sessioni di raccolta dati customizzate contemporaneamente, creare files
personalizzati (con nome, durata, intervallo tra le epoche, sessione e
maschera di elevazione), spedire automaticamente files ad un server FTP,
notificare automaticamente via e-mail lo stato del sistema, effettuare
l'upload remoto di firmware per il ricevitore, visualizzare graficamente le
informazioni satellitari passate ed in corso d'opera (numero, DOP, ecc.);
l'utilizzo ideale avviene su piattafroma Microsoft Windows XP Professional.
www.sokkia.com
(Fonte: Redazionale)
ER Mapper versione 7.0
La ER Mapper si riaffaccia sul mercato
con un aggiornamento per l’omonima
soluzione per il processamento delle
immagini da utilizzarsi in ufficio o nelle
applicazioni per il web. La versione 7.0
di ER Mapper offre un pieno supporto
per i files JPEG 2000, in conformità ai
vigenti standard ISO. L’efficienza e il flusso di lavoro subiranno, grazie a questa
nuova versione, una grande impennata dal momento che la 7.0 è dotata di tredici
nuove funzioni automatizzate atte proprio a questo scopo. Una versione di prova
è disponibile al sito www.ermapper.com/downloads/request_cd.aspx
(Fonte: Redazionale)
52 GEOmedia 2 2005
SOKKIA
TERRA E SPAZIO
Guida, Navigazione
e Controllo: dalla
di Fabrizio Bernardini
Terra alla Luna
I superlativi si sprecano quando si racconta la più grande avventura del XX secolo:
l'esplorazione umana della Luna che culminò tra gli anni '60 e '70 con il programma
Apollo. Tra i tanti “miracoli” tecnologici sviluppati nell'ambito del programma e nel
ristretto intervallo temporale di un decennio, si deve annoverare senza dubbio il
sistema di Guida, Navigazione e Controllo sviluppato sia per il Modulo di Comando
e Servizio che per il Modulo Lunare, i due veicoli abitati del progetto Apollo.
Sebbene in quest'ambito gli aspetti di interesse siano molteplici (“in primis”, lo
sviluppo del computer di bordo), ci limiteremo in questo articolo a spiegare quali
furono i metodi ideati per viaggiare dalla Terra alla Luna in maniera indipendente ed
autonoma.
Nel termine composito di Guida,
Navigazione e Controllo (Guidance,
Navigation and Control, o GN&C) è
racchiusa l'essenza stessa del
problema antico come l'uomo della
gestione dello spostamento di un
veicolo da un luogo ad un altro. In
questa moderna interpretazione il
problema viene diviso in tre parti: la
Navigazione (per determinare dove
ci si trova e che percorso seguire),
la Guida (per determinare le azioni
necessarie a seguire il percorso
stabilito) ed il Controllo (per mettere
in pratica le decisioni di guida). In
un sistema tecnologico queste tre
parti operano concorrentemente e
continuamente fino al
raggiungimento della meta.
In questa breve serie ospitata da
“Terra e Spazio” vogliamo
descrivere per sommi capi alcuni
aspetti di Guida, Navigazione e
Controllo relativi a diverse esigenze
di “trasporto” concentrandoci
soprattutto sulla parte di
Navigazione.
Introduzione
Il problema che gli specialisti del
MIT, Massachussets Institute of
Technology, dovettero affrontare
all’inizio degli anni ’60 era senza
precedenti. Nonostante le formulazioni
necessarie per realizzare un sistema di
Guida, Navigazione e Controllo fossero
note, la necessità di dotare gli
astronauti dell’Apollo di un sistema
completamente autonomo dai sistemi a
terra (per scongiurare che la perdita
dei collegamenti radio potesse avere
conseguenze tragiche) impose un
contesto di progetto di portata quasi
irraggiungibile. Ma l’inventiva di
quegli anni, difficilmente riscontrabile
oggigiorno, risolse brillantemente il
problema; e lo risolse ricorrendo ad
una versione avanzata dello strumento
simbolo stesso della navigazione, il
sestante, coadiuvato da sensori e da
un computer così avanzato per l’epoca
da suscitare ancora interesse
oggigiorno.
La missione
Per andare dalla Terra alla Luna e
ritorno, la missione venne divisa in
fasi:
il lancio, fino all’orbita terrestre
l’immissione in una traiettoria
translunare
la navigazione tra la Terra e la
Luna
l’immissione in orbita lunare
la permanenza in orbita lunare
(durante la quale il Modulo Lunare
scende sulla superficie per poi
ripartire per riagganciarsi al Modulo
di Comando)
l’uscita dall’orbita lunare verso la
Terra
la navigazione tra la Luna e la
Terra
il rientro nell’atmosfera terrestre.
Ognuna di queste fasi fu
caratterizzata da precisi requisiti di
Guida, Navigazione e Controllo
Navigazione: sistema in grado di determinare la posizione e la velocità attuali e di
mantenerne aggiornata la conoscenza per mezzo di diversi sensori.
Guida: sistema che genera i comandi necessari per passare dalla posizione (e
velocità) attuali alla posizione (e velocità) desiderate.
Controllo: sistema che interpreta i comandi di guida e agisce sugli organi di moto
del veicolo per effettuare le variazioni di moto comandate.
corrispondenti ad almeno altrettanti
programmi all’interno del computer di
bordo. Volutamente abbiamo
tralasciato le fasi del volo del Modulo
Lunare, per non appesantire troppo
l’argomento. Per ridurre ulteriormente
la complessità del discorso
trascureremo pure i dettagli delle fasi
“propulsive”, come il lancio, l’entrata e
l’uscita dall’orbita, concentrandoci
dunque sull’essenza del problema della
navigazione spaziale.
Il problema dell’assetto
Poiché il volo spaziale non ha
vincoli di riferimento (come invece
succede, ad esempio, nella navigazione
marittima, vincolata alla superficie del
mare) il problema di determinare la
propria posizione richiede prima di
risolvere il problema di determinare (e
mantenere aggiornato) il proprio
assetto, ovvero l’orientamento del
veicolo rispetto al sistema di
riferimento delle stelle fisse (un
sistema di riferimento cosiddetto
inerziale). Determinare l’assetto è un
po’ come dire, sulla superficie, in che
direzione si sta guardando rispetto al
Nord geografico (o magnetico), solo
che nello spazio il “Nord” può essere,
ad esempio, quello celeste oppure
l’asse di rotazione di un pianeta o
ancora la verticale locale rispetto alla
superficie che si sta sorvolando. Tutti i
54 GEOmedia 2 2005
TERRA E SPAZIO
riferimenti sono comunque, in un
modo o nell’altro, riconducibili alla
sfera celeste.
La determinazione dell’assetto è
concettualmente facile: utilizzando un
piccolo telescopio solidale con il
veicolo si osserva prima una stella
nota, poi si ruota il veicolo fino ad
osservare un’altra stella nota, a circa
90 gradi dalla prima. Le due misure
danno, senza ambiguità, il rilevamento
dell’assetto del veicolo. L’assetto così
determinato deve essere poi mantenuto
aggiornato, per non dover ripetere
continuamente la procedura. Per
questo si ricorre ad un dispositivo
giroscopico denominato IMU (Inertial
Measurement Unit) altrimenti noto
anche come Piattaforma Inerziale.
Questo è costituito da tre giroscopi,
montati rigidamente a 90 gradi uno
rispetto all'altro ed individuanti un
sistema di riferimento cartesiano.
L'insieme dei tre giroscopi è libero di
ruotare rispetto al veicolo perchè
vincolato alla struttura mediante tre
assi di rotazione.
La posizione intorno ai tre assi è
rilevata dal computer di bordo per
determinare l'assetto del veicolo
rispetto alla piattaforma inerziale.
Poichè i tre giroscopi mantengono
fisso l'orientamento della piattaforma
rispetto alle stelle fisse, è possibile
legare l'assetto del veicolo alla sfera
celeste in ogni istante.
In altre parole, la procedura di
determinazione dell’assetto serve allora
a stabilire il legame tra la piattaforma
e la sfera celeste, mentre la misura
degli angoli tra il veicolo e l’IMU
offre il legame tra questo e la
piattaforma.
Una volta effettuata la procedure di
cui sopra, l’assetto del veicolo spaziale
è sempre noto con una semplice
trasformazione di angoli.
La navigazione stellare
Per un veicolo spaziale navigare con
le stelle dovrebbe essere una cosa
naturale, tuttavia per poter
determinare la propria posizione nello
spazio le stelle solamente non sono
utili perché troppo lontane (infatti
sufficientemente lontane da poterle
considerare un sistema di riferimento
indipendente dalla posizione).
Il problema si risolve in maniera
classica. Come sul mare si ricorre al
sestante per misurare con precisione
l’altezza di un astro dall’orizzonte
(relativamente vicino), così i veicoli del
progetto Apollo usavano un sestante
per determinare la distanza tra una
stella ed un corpo celeste
(relativamente vicino).
Durante il volo tra la Terra e la
Luna, è possibile triangolare la
posizione del veicolo nello spazio
dall’intersezione di due circonferenze
non complanari, usando anche qui due
misure, una rispetto alla Terra ed una
rispetto alla Luna,.
In considerazione della precisione
richiesta dalle misure non è
ovviamente possibile usare la Terra o
la Luna come “punti” perché
relativamente troppo grandi. Si usa
allora, come riferimento, l’orizzonte
del corpo celeste e, più precisamente,
il punto dell’orizzonte che si trova
proprio “sotto” la stella usata per la
misura.
Il “sestante spaziale”, anch’esso
montato solidale alla struttura del
veicolo, e vicino al telescopio
menzionato nel paragrafo precedente,
veniva allora usato ruotandolo al fine
di allineare una scala graduata con la
retta che congiunge la stella con
l’orizzonte prescelto e misurando
l’angolo orizzonte-stella. La misura era
mediata dal computer di bordo che
mediante sensori determinava l’angolo
richiesto nell’istante preciso in cui
l’astronauta-navigatore pigiava un
pulsante di “mark”. Effettuata la
misura, per esempio tra una stella e
la Terra, si modificava l’assetto del
veicolo per eseguire una misura
analoga tra un’altra stella e la Luna.
Dalle due misure il software di bordo
era in grado di desumere
accuratamente la posizione del veicolo
nello spazio. Con misure successive,
anche dopo poco tempo, era possibile
registrare altre posizioni e, dalla
successione di queste, si ricavava
anche la velocità del veicolo.
La misura dell’angolo tra una stella
e l’orizzonte poneva, nel caso della
Terra, un problema non indifferente:
quello della determinazione
dell’orizzonte nonostante la presenza
dell’atmosfera. L’errore introdotto era
infatti sensibile se non si adottavano
accorgimenti particolari che andavano
dall’utilizzo, nel sistema di
navigazione, di un sensore elettronico
di orizzonte (che lavorando
nell’infrarosso non “vede” l’atmosfera)
e l’addestramento degli astronauti per
una buona stima ottica dell’orizzonte
reale. In casi estremi, per misure di
GEOmedia 2 2005 55
TERRA E SPAZIO
emergenza, era anche possibile definire
come misura anche l’istante di tempo
in cui una determinata stella veniva
ad essere occultata dall’orizzonte della
Terra o della Luna. Misure di questo
tipo, che richiedevano solo la misura
del tempo anche per mezzo dei
cronografi da polso degli astronauti,
potevano essere inviate a terra via
radio, dove la posizione del veicolo
veniva subito calcolata.
La navigazione in orbita
Quando in orbita intorno alla Terra
o alla Luna, il metodo preferito di
determinazione della posizione (e della
velocità) era simile al precedente ed
analogo alle tecniche di triangolazione
usate in navigazione costiera. In
pratica il sestante spaziale veniva
usato per determinare la direzione
precisa di un oggetto chiaramente
identificato sulla superficie, un
‘landmark’. I ‘landmark’ erano
predefiniti in base alle esigenze di
missione e se per la Terra si potevano
usare caratteristiche geografiche in un
certo senso familiari, sulla Luna si
dovettero definire punti su un
territorio alieno e dai pochi riferimenti
utili per l’orientamento. In pratica
furono molto spesso considerati come
‘landmark’ lunari i pinnacoli formatisi
al centro dei crateri di più grandi
dimensioni ovvero alcune montagne
particolarmente riconoscibili.
Da misure successive effettuate sullo
stesso ‘landmark’, o da misure
effettuate su ‘landmark’ diversi, il
computer di bordo era in grado di
“raffinare” la posizione del veicolo fino
alla precisione richiesta. Per queste
misure l’astronauta-navigatore operava
Esempio di misure per la navigazione che combina il
rilevamento stellare rispetto ad un landmark “vicino”
ed il rilevamento stellare rispetto al corpo celeste
“lontano”.
con il telescopio, orientando il veicolo
alla ricerca del ‘landmark’ e con il
sestante per misurare l’angolo lungo
una direzione di riferimento. Un
livello superiore di precisione si
otteneva includendo anche misure
stellari. In particolare era possibile
combinare misure stellari che usando
la Terra (se in orbita intorno alla
Luna, o viceversa) come riferimento,
oppure utilizzare misure stellari
direttamente con riferimento ad un
‘landmark’.
Il vettore di stato
Di un veicolo spaziale, per poter
espletare le diverse funzioni di Guida,
Navigazione e Controllo, occorre allora
conoscere il cosiddetto “vettore di
stato”. Questo termine racchiude
semplicemente la nozione della
Posizione e della Velocità del veicolo
in un precisto istante di Tempo. In
condizioni “nominali” (termine gergale
per dire “quando tutto va come
previsto”) è l’infrastruttura di terra
che determina posizione e velocità del
veicolo e comunica il vettore di stato
al computer di bordo dello stesso.
All’astronauta rimane solo il compito
di verificare, di tanto in tanto, il
corretto riferimento di assetto.
Altrimenti abbiamo visto come sia
possibile determinare posizione e
velocità autonomamente. Una volta
noto il vettore di stato è possibile
aggiornarlo, o meglio “propagarlo” nel
tempo, per mantenere una stima
attuale di posizione e velocità e per
calcolare nuove traiettorie o altre
manovre. Il computer di bordo dei
veicoli Apollo effettuava questo
compito in tre modi diversi. Quando
in orbita intorno ad un pianeta, il
vettore di stato veniva aggiornato
applicando “semplicemente” le formule
kepleriane del moto intorno ad un
corpo celeste. Quando in volo tra la
Terra e la Luna le stesse formule
dovevano essere applicate con
riferimento al corpo
“gravitazionalmente” più vicino, ma
tenendo conto anche degli effetti
perturbativi dell’altro corpo e del Sole.
In pratica si definiva una zona di
confine, detta “sfera di influenza”, che
definiva se usare la Terra o la Luna
come corpo di riferimento primario.
Quando ci si trovava nella “sfera di
influenza” della Terra, si usavano la
Luna ed il Sole nei calcoli
perturbativi, altrimenti (nella sfera di
influenza della Luna) si usavano la
Terra ed il Sole. Per questi due modi
di “propagazione” le imprecisioni di
“propagazione” del vettore di stato si
accumulavano però nel tempo ed era
sempre possibile “correggere” la stima
attuale mediante qualche osservazione
di stelle o di ‘landmark’ fatte con il
sestante.
Il terzo modo per propagare il
vettore di stato veniva usato durante
le manovre propulsive.
Le manovre
Una volta noti in ogni istante
l’assetto del veicolo, la sua posizione e
la sua velocità, è possibile calcolare
nuove traiettorie utilizzando diverse
funzioni del sistema di guida. Se si
escludono il lancio dalla Terra ed il
56 GEOmedia 2 2005
L’astronauta Jim Lovell durante l’esecuzione di misure di navigazione
alla postazione di lavoro del sestante e del telescopio. Notare a destra, in
alto, il pannello di controllo del computer di bordo.
rientro nell’atmosfera, le manovre più critiche erano le
l’immissione nelle traiettorie trans-lunare e trans-terrestre, e le
manovre orbitali per il ‘rendezvous’ tra il Modulo Lunare ed il
Modulo di Comando e Servizio.
Ogni manovra veniva precalcolata a Terra e a bordo si
verificava che il computer del veicolo arrivasse alla stessa
“soluzione”. Ovviamente era possibile calcolare le manovre in
maniera del tutto autonoma. Con “calcolare una manovra” si
intende sostanzialmente la determinazione dell’istante di tempo
di accensione del motore di manovra, della durata della spinta
e la direzione della stessa. L’esecuzione della fase di spinta era
di solito effettuata dal computer di bordo che, oltre a rispettare
i tempi, si preoccupava di rispettare anche le direzioni di
spinta al fine di ottenere le variazioni di velocità necessarie.
Durante le fasi di spinta le leggi kepleriane per
l’aggiornamento del vettore di stato non sono più applicabili e
si utilizzava un terzo modo che faceva tesoro delle accelerazioni
misurate mediante appositi sensori e dalla nozione della forza
gravitazionale impartita dal pianeta nel punto in cui ci si
trovava. Integrando tali informazioni secondo le leggi della
dinamica era possibile aggiornare continuamente il vettore di
stato del veicolo al punto tale da poter calcolare, per certe
manovre, una correzione di spinta in tempo reale. In questo
senso le funzioni di Navigazione e di Guida operavano
concorrentemente fino al termine della manovra. Al termine
della stessa si riprendeva la “propagazione” convenzionale del
vettore di stato e se necessario se ne raffinava la conoscenza
con qualche misura di navigazione.
Conclusioni
Non è possibile descrivere in poco spazio tutti gli aspetti di
questo affascinante argomento. E’ interessante però ricordare
che quando, nel Dicembre del 1968, tre astronauti lasciarono
per primi l’orbita terrestre alla volta della Luna (Apollo 8), il
sistema di navigazione non era mai stato dimostrato a distanze
lunari. I risultati dimostrarono che era possibile affrontare in
modo indipendente tutte le fasi critiche della missione inclusi
l’inserimento in orbita lunare (errore inferiore alle 2 miglia
nautiche nella stima del perilunio) ed il rientro nell’atmosfera
terrestre (errore intorno agli 0.1 gradi nel corridoio di rientro).
Autore
FABRIZIO BERNARDINI
ARTE E SCIENZA
I volti della
scienza di
Caravaggio
di Francesca Salvemini
N
ell’umanesimo estetico di
Caravaggio estasi e visione
sopraggiungono
immedesimate alla realtà sensoriale
nello spazio universale oscuro della
fenomenologia quantitativa della nuova
scienza.
La Madonna del Rosario di Vienna,
Kunsthistorisches Museums, che nei
pellegrini cui S.Domenico tende il
rosario ritrae quattro risanati
nell’epidemia di colera del 1606 - tra
loro S.Caterina vestita identicamente
alla Maddalena della Deposizione, gli
stessi piedi fangosi della Madonna di
Loreto - da una contemporaneità
quotidiana nella visione, mostra
nell’ombra i segni del martirio di
S.Sisto.
Nel laico che nel dipinto volta le
spalle alla Vergine con lo sguardo
astratto rivolto agli osservatori è il
ritratto storico del settantenne
scienziato Giambattista della Porta,
autore del De humana physiognomonia
e di un De refractione, psicologia
descrittiva dell’impressione fisionomica
e dei fenomeni morbosi osservati tra
scienza della percezione e magia
naturale, lo studio del soprannaturale
sul coinvolgimento emotivo nei gradi
d’illuminazione del ritratto.
Il volto scavato e senza barba come
nella Medusa dagli occhi fervidi
d’immaginazione dell’oratoriano sullo
sfondo, che nel 1977 sembra aver
suscitato l’impassibilità cinematografica
soggiogante di Obi-Wan-Kenobi nel
film ‘Star wars’, è un’autoritratto:
Caravaggio visibilmente invecchiato
dell’incisione [Michel Angelo Marigi da
Carawagio] nell’Academia di Joachim
von Sandrart.
Complesso il significato della pala di
culto mariano commissionatagli a
Roma per una cappella privata dalla
corte estense nel 1605, finita a Napoli.
La visione mistica della Vergine
che assorbe emotivamente episodi
autobiografici ed avvenimenti storici
contemporanei nella disposizione
fenomenica di una porzione di materia
interstellare, antepone lo studio e
l’osservazione dell’ombra radente nel
Pantheon, nella luminescenza
polarizzata dall’incidenza di una lente,
agli effetti fisiologici dei quattro umori
corporei sull’organismo umano.
Acquistata nel 1607 dai Gonzaga la
Morte della Madonna al Louvre,
proiezione delle ombre di una tenda
alzata da un’alta finestra in una
stanza - le “Nozze di S.Caterina” di
Palazzo Carmignano a Napoli in
Capaccio i “deux Moines et un jeune
homme couché et vu en raccourci” del
taccuino di Cochin in un probabile
Palazzo Francavilla - dalla chiesa di
S.Paolo ad Anversa alla raccolta
viennese la Madonna del Rosario.
Con Giambattista Della Porta il
risalto fotografico dei modelli restituiti
alla memoria del pittore, nell’abito
monastico, scopre alla luce spiovente
nella penombra la fisionomia di
Incamminati nella cerchia dei Gonzaga
e degli Herrera, Agucchi e Annibale
Carracci - secondo Malvasia “forzato
pure a dire il suo parere sopra una
Giuditta del Caravaggio”, primo piano
nella lanterna scoperto dal tragico
sipario di uno studio d’anatomia -
esponenti in quegli anni del
naturalismo classicista asserito nelle
tendenze pauperistiche delle
congregazioni domenicane e dei
minoriti.
Nella cappella del Pio Monte della
città di Napoli, secondo D’Engenio
[1623] costruita nel 1605, la chiesa
“della Pietà” nella postilla Gallacini al
biografo Mancini, la pala imponente in
cui la nitidezza telescopica della
Madonna del Rosario è sfrangiata e
scontornata in camera oscura dai
bagliori di una torcia nella strada: le
Sette opere di Misericordia
Qui sopra, Caravaggio, Flagellazione, Napoli,
Capodimonte.
In alto, Caravaggio, Madonna del Rosario, Vienna,
Kunsthistorisches Museums
58 GEOmedia 2 2005
GCarto iNet una famiglia di prodotti
basati su tecnologia proprietaria per la
cartografia e la gestione del territorio,
modulabile e scalabile secondo le
esigenze dell'Utente.
I prodotti disponibili permettono la
realizzazione di soluzioni stand alone,
client/server e miste, anche attraverso
l'integrazione con le altre applicazioni
aziendali.
Il sistema di sviluppo basato su ActiveX
ha permesso la realizzazione di
applicazioni per :
- la certificazione di destinazione
urbanistica
- la gestione di stradari georiferiti
- il catasto delle strade
- la gestione dei dati video acquisiti con
GVS (Geosoft Video Survey), il sistema
di rilevamento dinamico di Geosoft.
Importanti Aziende ed Enti utilizzano
i vari componenti di GCarto iNet nei
seguenti settori :
- produzione di cartografia
- fotogrammetria digitale e ortofoto
- modellazione del terreno
- conversione raster vector
- urbanistica
- applicazioni catastali
- gestione delle strade
- usi geologici, ecc.
Della famiglia GCarto iNet fanno
parte :
GCARTO Application Server
GCARTO Free Client
GCARTO Entry Level Client
GCARTO Professional Client
GCARTO Client Developer Kit
Il sistema di rilevamento con mezzo
mobile GVS basato su GCarto
iNet.
Tutti i prodotti Geosoft sono
caratterizzati da un supporto tecnico
di altissimo livello e da uno sviluppo
continuo.
GEOSOFT srl
Viale Lino Zanussi 8/d - Pordenone
Tel. 0434/571581
www.geosoft.it
ARTE E SCIENZA
commissionata tra il 6 ottobre e l’11
novembre 1606, data dell’epigrafe di
Paolo V.
In primo piano la carità di
S.Martino, nel viandante con il
cappello piumato e la spada, che,
nell’agiografia della parabola del Buon
Samaritano, taglia metà del suo
mantello per donarlo ai poveri, i santi
Francesco con le mani giunte in
preghiera e la stampella del lebbroso
simbologia della croce - Giuseppe
Vermiglio nel S.Francesco di Cremona
che ne è tratto - e vicino in basso
Lorenzo, sotto di lui fra i turiboli, il
sacchetto di elemosine degli ordini
mendicanti, Lorenzo De Franchis tra i
committenti, ‘vestire gli ignudi’ e
‘assistere gli infermi’.
Un’altra carità romana della
predicazione oratoriana Pero, Tullia
negli storici napoletani, il volto della
cantante Adriana Basile della Salomé
di Londra, la Filomena interprete della
biblica Salomé negli intermezzi
dell’‘Oratorio di S.Giovanni’ ricordata
da Giambattista Marino, che sfama
Cimone imprigionato dai
Memorabilium Libri di Valerio
Massimo, ‘dar da mangiare agli
affamati’ e ‘visitare i carcerati’.
S.Nicola nel sacerdote con il cero,
tra gli artisti e i letterati che
costellarono l’universo di Caravaggio,
il ritratto del cardinale Maffeo
Barberini dalla corta barba squadrata,
mentre illumina la visione del corpo
di un bambino, i piedi prominenti da
un muro sorretti da S.Vito, nei
documenti, ‘seppellire i morti’.
Sansone che si disseta dalla
mascella d’asino (Libro dei Giudici,
15), secondo Bellori un “fiasco”, il
ritratto del compositore Claudio
Monteverdi, dallo stesso volto di
Sansone il S.Gerolamo Worcester, ‘dar
da bere agli assetati’. L’Assunzione
della Madonna col Bambino apparsa
nel coro di angeli e Giacomo dalla
conchiglia sul cappello e il bastone del
pellegrinaggio a Compostela, nel suo
viso il poeta Giambattista Marino,
‘alloggiare i viandanti’, attributi di
S.Giacomo Maggiore.
Infine l’apostolo Pietro - il prelato
nel Wadsworth of Hartford Ribera -
l’oste che gli indica la via dell’esilio, il
ritratto di Paolo V, secondo Bellori
dipinto a sedere, la stessa fisionomia
del principe Camillo Borghese nel
cardinale a mezza figura in collezione
privata a Firenze: i sette episodi
caritatevoli corporali nei martirologi
notturni della Legenda aurea.
Nei volti di contemporanei delle
Sette Opere di Misericordia Maffeo
Barberini poeta e letterato, tre i
“ritratti che fece per Barbarino” nella
storiografia del medico Mancini.
I tratti somatici di Galileo Galilei,
virtuosa vittima delle controversie
astronomiche, nel profilo di Cimone,
che da un reticolo di sbarre di
prigione scruta l’universo, un cielo
mirabile di angeli in volo
nell’atmosfera terrena.
Nel dire la chiesa della Misericordia
“con principali pitture fatte da
Michelangelo da Caravaggio” ricordata
unicamente a Napoli da D’Engenio
[1623], tra le opere “di suo” nella
postilla Gallacini specificando: “Nella
chiesa della Pietà posta nella strada
che va alla vicaria di suo vi sono più
tavole, particolarmente quella dell’altar
maggiore.”, secondo Celano nel 1758
l’unica rimastavi.
L’“Ecce homo”, l’“Incoronazione di
spine”, finito di pagare dai De
Franchis - ‘un Christo nudo tra
ladroni non perfetto alla colonna’ nel
sequestro di Paolo V - che lo
riscattarono al Vicerè conte di
Benavente, nella luce riverberata del
fuoco della Negazione di Pietro nel
corso di mezzo secolo di copie
dell’istantaneità dei suoi cinque episodi
della Passione - Negazione,
Flagellazione, Ecce homo,
Incoronazione di spine, Crocefissione -
Flagellazione di Bellori per la cappella
De Franchis a S.Domenico Maggiore,
dov’era sempre nel 1788.
Caravaggio, Le Sette Opere di Misericordia, Napoli,
Pio Monte della Misericordia, con rispettivo
particolare
Autore
FRANCESCA SALVEMINI
Ritratto di C.Monteverdi
60 GEOmedia 2 2005
AGENDA
2005
9 a Conferenza Nazionale ASITA
Federazione delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali
15 - 18 novembre 2005, Catania
Centro Congressuale “Le Ciminiere”
L’esposizione tecnico-commerciale ASITA si svolgerà all’interno del Centro Congressuale
“Le Ciminiere” in prossimità delle aule convegnistiche per favorire l’incontro tra gli
operatori specializzati nel settore dell’informazione geografica.
La sezione espositiva presenterà, come sempre in passato, un vasto panorama di
innovazioni tecnologiche volte alla modernizzazione e allo sviluppo del settore e sarà
aperta gratuitamente al pubblico per incentivare le presenze e l’avvicinamento delle
persone al mondo dell’informazione geografica.
Contatti e Informazioni:
Luciano RINALDI, Luigi LUPO
Segreteria Organizzativa ASITA
c/o CNR IREA
Via Bassini, 15
20133 Milano
Tel: 02 23699456
Fax: 02 23699300
email: conferenza@asita.it
Il 16 Novembre 2005 in tutto il mondo Associazioni, Enti , Aziende, Università e Scuole
aprono le porte al pubblico con convegni, seminari e percorsi tematici per la
diffusione della cultura geografica e delle applicazioni delle
tecnologie GIS. Il GIS Day nasce nell’ambito della Geography
Awarness Week, iniziativa sponsorizzata dalla National Geographic
Society, Associaton of American Geographes, University Consortium
for Geographic, Information Science, United States Geological
Survey, Library of Congress, ed ESRI. Quest’invito è rivolto agli
operatori GIS che sono interessati a cooperare con il Comitato
Organizzatore Italiano del GIS Day 2005, per realizzare presso le
proprie sedi workshop, seminari, open house ed altre iniziative
promozionali della cultura GIS.
Resctructura, Il cantiere delle idee
email: info@esriitalia.it
Restructura, Il cantiere delle idee, tradizionale appuntamento dedicato alla
ristrutturazione edilizia, giunge quest’anno alla sua 18esima edizione, in programma a
Lingotto Fiere dal 24 al 27 novembre prossimo.
La manifestazione, che da sempre mira a mettere in contatto gli operatori e il grande
pubblico, presenta tutte le novità di un settore in continua espansione.
L’edizione 2005 di Restructura presenterà rispetto alla passata edizione, un riassetto
organizzativo dei settori merceologici su tre aree tematiche.
Organizzazione: Promotor International S.p.A.
Via Nizza, 294 - 10126 Torino - ITALY
Tel: +39.011.6644111
Fax: +39.011.6646642
P.Iva 01956421208
email: info@restructura.com
www.promotorinternational.it
GIS avanzato
Dati GIS e GPS nella
Pianificazione Territoriale
Corso sui Sistemi Informativi
Geografici
Cosenza
10-14 Ottobre
Italdidacta S.r.l.
web: www.italdidacta.it
Intergraph Users
Group Italiano
Firenze - Centro Congressi
Grand Hotel Baglioni - Piazza
Unità d’Italia, 6
13-14 Ottobre
Tel: +39-055-23.580
Fax: +39-055-23.58.88.95
Web: www.iugi.it
Email: info@hotelbaglioni.it
SAIE 2005
Salone Internazionale
Dell’Industrializzazione
Edilizia
Bologna – Quartiere Fieristico
di Bologna
12-16 Ottobre
Tel: +39 051 282111
Fax: +39 051 6374013
Web: www.saie.bolognafiere.it
Email: saie@bolognafiere.it
”Il Dominio Dello Spazio –
Scienze, Tecniche,
Rappresentazioni”
Convegno
Torino – Centro Congressi del
Lingotto sala 500, Via Nizza
280
20-21 Ottobre
Tel: +39 011 31 68 677
Fax: +39 011 31 68 970
Web: www.spazio.csi.it
Email: spazio@csi.it
SINERGY 2005 – The
International Energy Forum
Rimini – Fiera di Rimini
9-11 Novembre
tel: +39 0541 744292
Web: www.internationalsinergy.com
Email: m.morigi@riminifiera.it
62 GEOmedia 2 2005
Leica SmartStation
l'innovazione continua .............
Abbiamo fatto questo introducendo Leica SmartStation: il
TPS e il GPS lavorano insieme, integrati in un unico
strumento di misura. Smartstation è la prima e unica
Stazione Totale di elevate prestazioni al mondo con un
potente ricevitore GPS incorporato. Il TPS e il GPS si possono
utilizzare insieme o separatamente come una stazione totale
e un rover RTK quando necessario.
GPS e TPS in uno strumento!
E' sorprendente la semplicità di utilizzo di SmartStation e
la sua velocità nel fornire i dati necassari. Si risparmia
l'80% del tempo richiesto per completare lo stesso
lavoro usando attrezzature di rilevazione tradizionali.
Più efficiente. Più produttiva.
Per scoprire tutte le potenzialità di
Leica SmartStation chiedi al tuo distributore Leica
o visita il sitowww.leica-geosystems.com
Leica Geosystems AG
Switzerland
www.leica-geosystems.com