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La missione Cryosat in dettaglio
Nasce la prima community italiana degli utenti Autodesk
SAIE 2005: tra soluzioni geomatiche e software tecnico
Trimble IS ed H-Star, soluzioni GPS allo stato dell’arte
Tutorial post elaborazione GPS 2 a parte
Perugia: un Centro di Formazione e Ricerca per l’Edilizia ed il Territorio
Tutorial ER Mapper del CD in allegato
Leica SmartStation
l'innovazione continua .............
Abbiamo fatto questo introducendo Leica SmartStation: il
TPS e il GPS lavorano insieme, integrati in un unico
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FOCUS
6
14
CRYOSAT, dai ghiacci la risposta sul riscaldamento globale
DI FABRIZIO BERNARDINI
Dal CAD al GIS: il trasferimento di informazioni cartografiche
DI ANDREA SCIANNA, ALESSIO AMMOSCATO, RITA CORSALE
Direttore
RENZO CARLUCCI
rcarlucci@aec2000.it
Comitato editoriale
FABRIZIO BERNARDINI, VIRGILIO CIMA,
LUIGI COLOMBO, MATTIA CRESPI,
MAURIZIO FAVA, SANDRO GIZZI,
LUCIANO SURACE, DONATO TUFILLARO
Direttore Responsabile
DOMENICO SANTARSIERO
sandom@geo4all.com
Hanno collaborato a questo numero:
ALESSIO AMMOSCATO
FABRIZIO BERNARDINI
FULVIO BERNARDINI
VALENTINA BINI
RENZO CARLUCCI
RITA CORSALE
VITTORIO GRASSI
FRANCESCA SALVEMINI
ANDREA SCIANNA
LAURA SEBASTIANELLI
Marketing e distribuzione
A&C2000 S.r.l.
Div. Geo4All
Via C.B. Piazza 24
00161 Roma
Tel. 06.44291362 - Fax 06.44244965
E-mail: info@geo4all.com
Redazione e amministrazione
Via C.B. Piazza 24
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Tel. 06.44291362 - Fax 06.44244965
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riserva di inviare il periodico anche per il periodo successivo.
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del numero successivo.
Editore
Domenico Santarsiero
Registrato al tribunale di Roma con il N° 243/2003
del 14.05.03 (già iscritto al Tribunale di Rimini N° 18/97
del 31.10.97)
Stampa
IGER • Istituto Grafico Editoriale Romano
Via C.T. Odescalchi, 67/a - 00147 Roma
Tel. 06/510774/1 - Fax 06/5107744
Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità
dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del
contenuto di questo numero della Rivista in qualsiasi forma
e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico,
ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati,
senza il consenso scritto dell’editore.
MERCATO
8 GIS in aiuto delle popolazioni colpite dagli uragani Katrina e Rita - XX Congresso CIPA - Adobe per
la prima volta al SAIE insieme a Bentley - Abitat su progetti di marketing territoriale - Accordo tra
Unione Europea ed Ucraina su Galileo - L’Intergraph User Group tocca la soglia dei vent’anni di
attività... - Un distributore ER Mapper in Cina - Un ponte tecnologico tra tecnologia e Pubblica
Amministrazione - Ancora sul fallimento della missione Cryosat - Google Earth ci mette in pericolo?
18 ER Mapper 7.0 - Più potente, più veloce, più flessibile – A CURA DI PLANETEK ITALIA S.R.L
42
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30
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TUTORIAL
Tutorial GPS - I programmi TGO TTC di Trimble GPS (2 a Parte) – DI VITTORIO GRASSII
REPORTS
Un centro di Formazione e Ricerca per l’Edilizia ed il Territorio – A CURA DELLA REDAZIONE
Trimble IS - Il rilievo integrato tra Total Station e GPS – A CURA DELLA REDAZIONE
H-Star di Trimble - Un sistema GPS in doppia frequenza per rilievi di alta
precisione – A CURA DELLA REDAZIONE
SAIE 2005 - Il salone dell’edilizia fra soluzioni geomatiche e software tecnico
A CURA DELLA REDAZIONE
Una community emergente tra progettazione, territorio e infrastrutture
La prima conferenza Autodesk degli Utenti italiani – A CURA DELLA REDAZIONE
AZIENDE E PRODOTTI
50 La Britannia romana rivive grazie a channel 4, ESRI (UK) e Ordance Survey - Il Grande
Fratello inglese - Estensioni per ArcGIS 9.1 - Nasce un centro servizi per i prodotti Ilris in
Europa - Trimble snellisce le indagini sul campo e quelle in ufficio col controller TSC2 - Da
Globo un software dedicato all’attività venatoria - Thales Promark 3 riduce i tempi di lavoro
- Pianificazione del volo aggiornata e soluzioni di gestione da Leica Geosystems
TERRA E SPAZIO
54 Dall’iperdeterminazione di un Satellite a quella del centro di gravità della terra
DI FABRIZIO BERNARDINI
ARTE E SCIENZA
58 Il globo del Rinascimento un geode di quarzo – DI FRANCESCA SALVEMINI
RUBRICHE
4 EDITORIALE
60 AGENDA
62 PUBBLICITA’ CLASSIFICATA
In copertina una ricostruzione digitale del satellite Cryosat all’opera
sulla calotta polare; il lancio è in realtà fallito, per questo la comunità
scientifica attende la nascita di un satellite Cryosat 2.
L’immagine è tratta dal sito dell’ESA all’indirizzo
www.esa.int/SPECIALS/Cryosat/SEMQ13638FE_0.html
Immagine cortesia dell’ESA
EDITORIALE
Asita, Intergeo, Atlanti e mappe dalla rete
“Geographical Information without borders”
P
er affermarsi nel contesto mondiale, in cui l’unico processo socio-economico intrapreso sembra appartenere alla
globalizzazione del marketing - cioè l’abbattimento del valore lavoro e il transito nella rete di
commercializzazione intercontinentale non solo del prodotto finito ma dei singoli suoi componenti, fra l’altro
con costi elevatissimi in termini di risorse energetiche e bioproduttive metanazionali nel lungo periodo - nella rete del
sistema la geo-industria deve pensare e comportarsi senza frontiere, così ha dichiarato l’organizzatore del congresso di
Intergeo a Messe Düsseldorf che si è appena concluso.
Saremmo pienamente d’accordo con questa asserzione, la geo industria sta visibilmente attraversando tutte le frontiere,
basta guardare i ritmi rapidi di abbattimento del mercato delle aziende cinesi e i tempi obbligati di accerchiamento in
gruppi consortili d’interesse insorti nei settori congelati internazionali. Le aziende tedesche stanno vendendo pacchetti
di programmi recentemente sviluppati alle aziende degli Stati Uniti e le svizzere navigano attraverso l’oceano per trovare
i propri partners, la Terra ormai un dominio di spartizione delle grandi multinazionali.
In Italia l’industria primaria, secondaria e terziaria del rilievo, cioè l’ampia catena di produzione strumentale in larga
parte anche condivisa, di distribuzione e di servizi, comincia a trovarsi in serie difficoltà sul nostro stesso territorio a
fronte della concorrenza internazionale nell’unificazione del mercato EU.
Alle gare di rilievo cartografico delle pubbliche amministrazioni italiane le imprese europee sono sempre più
insistentemente presenti con legami sovranazionali di modelli di produzione legati alla manodopera orientale,
considerata forse genericamente la più competitiva.
La Conferenza annuale ASITA che si terrà a novembre concentra la sua attenzione su vari aspetti di applicazione di
tecnologie geomatiche, ma a parte un particolare riguardo analitico agli Atlanti, tra ricerca e sviluppo dati, rete di
diffusione e web, non sembra aver recepito l’intraprendenza europea nell’avvicendamento ormai quasi indispensabile nel
settore avanzando a sua volta per rapportarsi al mercato emergente.
Gli stessi operatori ne avvertono i limiti in termini di deficit, in parte generalmente connesso all’inflessione sul piano
mondiale degli indici pertinenti, non certo agevolati dalle innumerevoli barriere di comunicazione, dal momento che è
universalmente noto che gli italiani, nonostante gli sforzi delle ultime generazioni, sono secondi soltanto a francesi e
inglesi nella predilezione spiccata per la propria lingua.
Nel delineare brevemente gli aspetti trattati nel presente numero, dove troviamo articoli che vanno dal rilevamento
satellitare delle calotte polari al trasferimento dei dati da Cad a Gis, due importanti tutorial tra i contenuti, l’uno sull’uso
del potentissimo ErMapper per la compressione d’immagini di grandi dimensioni e l’altro, in continuazione dal numero
precedente, sull’utilizzazione di software per GPS. Nei report troviamo un resoconto sulla prima Conferenza Autodesk
degli utenti italiani che si è appena conclusa, privilegiando quel particolare aspetto della convergenza tra le tecnologie
CAD e GIS che molti reclamavano da tempo.
Un saluto e un augurio particolare dovuto alla nascita del Centro di Formazione e Ricerca per l’Edilizia ed il Territorio
a Perugia, che si propone di colmare il gap formativo tra lauree brevi ed industria.
Nato con la formula dalle parole ai fatti nelle enormi pastoie di previsione di idonei strumenti di supporto e formazione,
volto a consentire sia ai professionisti attivati di svolgere formazione permanente, eventualmente fondata sui crediti, sia
ai neodiplomati e neolaureati di avviare in parallelo la ricerca di soluzioni di avvicinamento immediato alla professione,
di per sé dotata di molteplici specializzazioni e criteri di specificità.
In fondo, chiude il numero la rubrica Arte e scienza, presentando dipinti di Botticelli e Piero di Cosimo in uno stralcio,
fondato in parte sulle osservazioni astronomiche a loro contemporanee, nella ricostruzione avanzata, ottenuta tramite
l’accuratezza di un sistema CAD.
Saremo lieti di incontrare i lettori ad Asita dal 15 al 18 Novembre al Centro Congressuale di Catania.
Buona lettura
Renzo Carlucci
Per le segnalazioni di capitolati e specifiche tecniche inviare in formato elettronico i documenti a info@geo4all.com, oppure,
se cartacei, alla nuova sede della redazione di Via Edoardo D’Onofrio 212, 00155 Roma.
4 GEOmedia 3 2005
FOCUS
CRYOSAT,
dai ghiacci la
risposta sul
riscaldamento
globale
di Fabrizio Bernardini
Il fallimento al lancio della
missione Cryosat, lo scorso 8
Ottobre, potrà avere, più di
ogni altra missione di
telerilevamento, seri impatti a
lungo termine sia dal punto di
vista scientifico che dal punto
di vista ambientale. Lo scopo
della missione era infatti quello
di dare una risposta definitiva
alla questione del riscaldamento
globale ed alle possibile
conseguenze che tale fenomeno
potrebbe avere, per l’intero
pianeta, nei prossimo anni.
Diamo comunque risalto alla
missione nella speranza di una
sua replica poiché i dati di un
Cryosat-2 potrebbero svelarci
parte del nostro futuro.
Figura 1 - Misure di spessore del ghiaccio
Credits: ESA
L’
interesse e la preoccupazione
per il fenomeno del
riscaldamento globale ha
portato, negli scorsi anni,
alla definizione di un satellite da
realizzare con tempi e costi contenuti
allo scopo di investigare con elevata
precisione lo stato e la variabilità degli
strati di ghiaccio del Mare Artico, di
quelli della Groenlandia e del continente
Antartide. Questo perché è proprio su
queste masse di ghiaccio che il
fenomeno del riscaldamento agisce con
effetti sensibili ma mai quantificati con
precisione, soprattutto su scala globale e
per lunghi periodi di tempo.
Recentemente, il riscaldamento globale
viene sempre imputato come primaria
fantomatica causa di violenti fenomeni
meteorologici, che nella percezione del
pubblico possono variare da disastrosi
uragani fino a temporali di un’estate più
sfortunata della precedente. Ogni
qualvolta le temperature “sforano” le
medie stagionali (che appunto sono
medie e non valori assoluti) il
“problema” viene ricondotto al
riscaldamento del pianeta; allo stesso
modo, quantità variabili di pioggia
rispetto alla media della stagione
implicano lo stesso processo associativo.
In realtà, ad oggi, non si può dire che
esista una precisa relazione tra fenomeni
meteorologici ed il fenomeno del
riscaldamento. Una ipotesi interessante
(semplificata per l’occorrenza) è quella
che vede il riscaldamento come causa
dell’assottigliamento dei ghiacci polari
con conseguente alterazione non solo del
livello del mare, ma anche delle correnti
calde e fredde, quali la famosa Corrente
del Golfo. Le variazioni nelle correnti
potrebbero essere insomma alla base dei
cambiamenti meteorologici che
avvengono su scala continentale.
Cryosat è una di quelle iniziative
spaziali nate per rispondere ad un
quesito ben preciso e non si può non
dire che si tratti probabilmente di una
delle più importanti missioni di
telerilevamento concepite negli ultimi
anni.
Cryosat era dotato di un preciso
radar-altimetro, SIRAL, che utilizza
tecniche radar ad apertura sintetica ed
interferometriche per misurare non solo
con elevata precisione (al centimetro) ma
anche con elevata risoluzione, lo spessore
del ghiaccio polare rilevando inoltre le
masse di ghiaccio che “navigano” negli
oceani. L’unicità del sistema, rispetto ad
altri radar-altimetri passati o attivi in
orbita, è che la missione di Cryosat era
stata progettata per fornire misure più
precise di almeno un ordine di
grandezza (10 volte); inoltre avrebbe
garantito una copertura completa delle
calotte polari ed un monitoraggio
mensile degli oceani. Queste misure,
ripetute nell’arco dei tre anni della
missione “nominale” avrebbero permesso
anche di verificare le “tendenze” nella
variabilità dello spessore delle masse di
ghiaccio.
La precisione del radar-altimetro, per
la riuscita della missione, sarebbe dovuta
essere però accompagnata anche da due
altri fattori essenziali: l’iperdeterminazio-
6 GEOmedia 3 2005
FOCUS
Quando una missione come Cryosat fallisce
bisogna riflettere non solo sui circa 2000
anni/uomo di lavoro richiesti dalla sua
concezione (1998) al momento del lancio ma
anche al piccolo esercito di persone che ne
avrebbe dovuto gestire la vita e, soprattutto,
elaborarne i dati per trarne informazioni
scientifiche. Il settore spaziale è per sua
definizione rischioso ed il rischio non si limita
alla perdita di “hardware” e soldi ma ha anche
implicazioni sulle prospettive professionali e
lavorative di decine o centinaia di persone.
I nostri pensieri, e ringraziamenti, vanno
dunque agli scienziati, agli ingegneri ed ai
tecnici che hanno realizzato Cryosat ed anche
allo staff PR di ESA/ESRIN che ha organizzato
per l’evento del lancio una manifestazione
degna dell’importanza della missione.
Riferimenti
ESA Cryosat Launch Event press kit
ESA Bulletin 122, May 2005
http://www.esa.int/SPECIALS/Cryosat/index.html
http://www.esa.int/esaEO/index.html
http://www.esa.int/esaEO/SEM9JP2VQUD_index_0_m.html
Figura 2 - Rilevamento di masse di ghiaccio alla deriva
Credits: ESA/AOES Medialab
ne dell’orbita del satellite e la continua
calibrazione delle misure effettuate.
Poichè della prima ne discuteremo nella
rubrica Terra e Spazio (vedi pag. 54)
di questo numero, possiamo soffermarci
in questo articolo sull’infrastruttura di
terra di Cryosat.
L’elemento di terra della missione deve
assicurare l’accuratezza delle misure
effettuate riducendo le possibili
incertezze dovute alle varie condizioni
incontrate dal radar-altimetro. La
presenza di neve sopra il ghiaccio, la
sua umidità, la densità degli strati
superiori di ghiaccio, sono alcuni dei
fattori che devono essere “calibrati” (e
misurati in estensione) affinchè le misure
possano raggiungere la precisione
richiesta. Per questo motivo una
campagna di spedizioni nelle regioni
artiche è stata compiuta prima del lancio
e sarebbe dovuta continuare per tutta la
vita della missione.
Per verificare con misure sul luogo lo
spessore effettivo del ghiaccio, oltre ai
fattori prima citati, una serie missioni
sono state effettuate sia con squadre sul
posto, che con elicotteri, velivoli e navi
da ricerca. In particolare sono stati
estratti e studiati carotaggi del
ghiaccio, sia sulle calotte polari che
sulle grandi estensioni di ghiaccio alla
deriva. Altre misure di spessore del
ghiaccio sono state invece effettuate
con sensori sottomarini e particolari
sensori elettromagnetici. Inoltre, con
un velivolo attrezzato di un radar
simile a SIRAL e di un laseraltimetro,
si è verificato il principio di
funzionamento dell’intero sistema.
In definitiva Cryosat non sarebbe
dovuto essere solo un satellite, ma
anche un’infrastruttura distribuita
nelle regioni più ostili del nostro
pianeta. Tutti i dati raccolti, sia dal
satellite che dalle misure “sul campo”
sarebbero dovute confluire ai centro di
elaborazione dati distribuiti tra la
stazione di terra di Kiruna (Svezia) ed il
centro ESRIN dell’ESA, a Frascati (RM).
Per concludere non rimane allora che
sperare che tanto sforzo e tanta
preparazione non vadano totalmente
dispersi e che l’importanza e la criticità
di questa missione rimangano da
ispirazione per il ri-finanziamento di un
secondo Cryosat, con un suo lancio nel
più breve tempo possibile.
Figura 3 - Cryosat durante le verifiche di
allineamento delle antenne del radar-altimetro (si
noti l’uso di strumenti topografici).
Credits: ESA-K. Büchler
Autore
FABRIZIO BERNARDINI
fb@aec2000.it
GEOmedia 3 2005 7
MERCATO
GIS in aiuto delle popolazioni colpite dagli uragani Katrina e Rita
La Croce Rossa, sulla scia delle
distruzioni che hanno seguto il
passaggio degli uragani Katrina e
Rita, è intenta nell’utilizzare le
tecnologie GIS di ESRI per dispiegare
in maniera più efficace gli aiuti
destinati alle popolazioni colpite dai
due devastanti fenomeni naturali. Il
computer mapping, l’analisi spaziale
ed i servizi GIS da web hanno aiutato
gli uomini della Croce Rossa nel loro
delicato lavoro, permettendogli di
andare incontro alle esigenze delle
migliaia di sfollati bisognosi di vestiti,
ripari, cibo e qualsiasi altro servizio
essenziale. La tecnologia GIS viene
utilizzata in tutte le fasi
dell’intervento, sia dallo staff al vertice
della catena di comando di base a
Washington D.C., che dagli uomini
impiegati direttamente sul territorio
colpito dagli uragani e che quindi
hanno immediata necessità di
conoscere luoghi dove poter allestire
ripari di fortuna, alloggi, eventuali
programmi di supporto psichiatrico ed
ovviamente mense per gli sfollati.
Tutto questo lavoro, senza l’ausilio del
GIS, sarebbe stato di gran lunga più
lento, dovendo inevitabilmente
ricorrere a mappe e note cartacee per
la soluzione dei problemi connessi ad
un’operazione di salvataggio di così
ampie dimensioni. L’automatizzazione
e il continuo aggiornamento che la
tecnologia GIS fornisce, sono state di
importanza vitale per quel che
riguarda la velocità e la flessibilità
degli interventi per gli sfollati ed
hanno evitato che il disastro si
traducesse in una tragedia di
dimensioni apocalittiche. ESRI ha
inoltre fornito parte del suo personale
di base a Washington D.C. per aiutare
la Croce Rossa ad espandere ed
aggiornare meglio la piattaforma GIS
di cui essa era già in possesso; il
lavoro della Croce Rossa è cominciato
già prima che gli uragani
effettuassero il “landfall” dal momento
che i suoi uomini erano già operativi
nel posizionamento di personale,
equipaggiamenti e scorte in punti
strategici individuati precedentemente
all’arrivo dei fenomeni. Questo lavoro
ha inoltre implicato l’individuazione
delle contee a rischio e di quelle
ritenute più sicure, che sono poi state
utilizzate come base per i centri
operativi più avanzati rispetto al
territorio colpito. Successivamente, è
stata implementata all’interno della
Croce Rossa una applicazione di
mappatura per il Web utilizzando
ArcIMS e che permetterà agli utenti
facenti parte del corpo di entrare nel
sito e di selezionare vari layers sulla
mappa indicativi delle zone in cui
sono sorti ripari, mense, aree allagate
o danneggiate, punti di raduno.
(Fonte: Redazionale)
XX Congresso CIPA
Si è svolto a Torino dal 26 settembre al 1 ottobre il “XX Congresso
CIPA International Scientific Commitee for Documentation
and Architectural Photogrammetry” che ha ottenuto l’Alto
Patrocinio della Presidenza della Repubblica Italiana. Il congresso,
promosso dal Politecnico di Torino con il pieno coinvolgimento
del Dipartimento di Ingegneria del Territorio dell’Ambiente
e delle Geotecnologie ha visto 300 esperti di rilevamento
e della gestione informatizzata dei dati territoriali e
ambientali provenienti da più di 30 Paesi incontrarsi nel confronto
su un tema di estrema attualità: la cooperazione internazionale per salvare il patrimonio culturale mondiale. Fanno parte
del CIPA l’ International Council on Monuments and Sites (ICOMOS) e l’International Society for Photogrammetry and Remote
Sensing (ISPRS). Tra gli obiettivi principali del comitato vi è la promozione della registrazione, della documentazione e lo studio
dello stato attuale di oggetti di cultura (monumenti e gruppi di edifici) e dei loro cambiamenti ma anche dell’ambiente dei
villaggi, delle città, dei siti e dei paesaggi attraverso lo sviluppo ulteriore di applicazioni di fotografia, fotogrammetria e di discipline
e tecniche correlate; d’altra parte, il pericolo crescente per il Patrimonio Culturale non è oggi rappresentato solo dall’ invecchiamento
e dalla decadenza naturale ma anche e soprattutto dall’indifferenza e dalla stoltezza dell’uomo, cosa che impone a
livello internazionale grande sforzo e collaborazione per cercare di preservare questa vasta e preziosa eredità per le generazioni
future. Gli strumenti sempre più sofisticati e i metodi oggi disponibili ci danno nuove opportunità per raggiungere questo risultato.
Le tecnologie innovative devono essere conosciute dagli utenti finali; gli esperti di rilevamento e geomatica devono trovare
un linguaggio comune per collaborare con architetti archeologi storici e gestori pubblici dell’ambiente culturale e naturale.
(Fonte: Redazionale)
8 GEOmedia 3 2005
MERCATO
Adobe per la prima volta al SAIE insieme a Bentley
L’edizione 2005 del SAIE (il Salone
Internazionale dell’Industrializzazione
Edilizia) svoltasi dal 12 al 16 Ottobre
presso la Fiera di Bologna, ha visto
Bentley ed Adobe presentare le loro
innovative soluzioni per il settore AEC
(Architettura, Ingegneria, Edilizia)
affiancate all’interno dello stesso
stand. Adobe, attraverso una
postazione appositamente dedicata ad
Acrobat 7.0 Professional, ha potuto
mostrare ai visitatori come il software,
integrato nelle più avanzate soluzioni
software di Bentley, è in grado di
aiutare i team di progetto a gestire le
informazioni complesse ed i flussi di
lavoro AEC superando gli ostacoli
dovuti alla diversità dei sistemi
hardware, all’incompatibilità delle
applicazioni ed alla distanza geografica
delle sedi di lavoro.
Come ha spiegato Carlo Viale,
Marketing Manager di Adobe Systems
Italia, «la nostra partecipazione ad una
manifestazione così importante per il
settore dell’edilizia insieme a Bentley,
rappresenta la risposta dell’azienda a
istanze di mercato sempre più sentite.
Adobe e Bentley condividono la stesso
obiettivo: il miglioramento della
gestione documentale per i
professionisti del settore AEC. Con
Adobe Acrobat 7.0 Professional, gli
utenti sono in grado di creare
facilmente file Adobe PDF da soluzioni
basate su MicroStation di Bentley,
assicurando un più affidabile e sicuro
scambio dei documenti relativi ad un
progetto. In particolare, Acrobat 7.0
Professional e i file PDF
rappresentano la soluzione ideale per
condividere disegni e informazioni
relativi ad un progetto in tutte le fasi
del ciclo di vita AEC e la risposta a
tutti quei professionisti che richiedono
un formato più compatto, sicuro e
intelligente per condividere e
archiviare globalmente i loro preziosi
documenti.»
Acrobat permette di importare
contenuti 3D in un file PDF,
migliorare l’efficienza e l’accuratezza
delle revisioni, distribuire disegni e
informazioni di progetto, sia all’interno
che all’esterno del firewall, in totale
sicurezza, e semplificare lo scambio
dei disegni e di tutta la
documentazione di progetto eliminando
la necessità di costosi strumenti
avanzati di visualizzazione AEC. In
occasione del SAIE, Bentley ha
presentato le proprie soluzioni per
l’architettura e le costruzioni, un set
completo di applicazioni,
completamente integrate, a supporto di
tutte le fasi e gli elementi del ciclo di
vita di un progetto.
www.adobe.it/events
www.bentley.com
(Fonte:Redazionale)
Abitat su progetti di
marketing territoriale
Abitat Sistemi Informativi
Territoriali, nella sua attività di
ricerca rivolta a nuove soluzioni
per l’uso degli strumenti GIS ed
WebGIS, sta concentrando il
proprio impegno nella realizzazione
di progetti di marketing territoriale
volti a promuovere il territorio
italiano per censirlo e riqualificarlo,
per agevolare utenti interessati a
investire risorse nel proprio
territorio utilizzando strumenti
semplici e diretti, che forniscono
informazioni immediate. E’ questo
il caso di WebGIS come
www.investiaverona.it che, avendo
come obiettivo la promozione delle
aree produttive del territorio
veronese, sfrutta la semplicità d’uso
di una piattaforma come Autodesk
MapGuide per raccogliere e
distribuire informazioni che aiutano
le aziende ad insediarsi nel
territorio, riqualificandolo e
arricchendolo.
News sulle attività di Abitat S.I.T.
nel sito www.abitat.it
(Fonte:Redazionale)
MERCATO
Accordo tra Unione Europea ed Ucraina su Galileo
I negoziati relativi alla possibile partecipazione dell’Ucraina
all’interno del progetto Galileo sono finalmente giunti al
termine. L’approvazione al contributo ucraino prevede una
cooperazione con la Comunità Europea che spazia intorno a
varie attività nell’ambito della navigazione satellitare e che
focalizza punti di intervento nel campo scientifico e
tecnologico, industriale, dei servizi e dello sviluppo del
mercato così come della standardizzazione, della frequenza e
delle certificazione. Il tutto rappresenta inoltre il primo
passo dell’estensione dell’ European Geostationary
Navigation Overlay Service (EGNOS) verso l’Ucraina e della
partecipazione del paese nel programma tramite il progetto
Galileo stesso. L’Ucraina è il terzo paese che ufficialmente
entra a far parte di Galileo dopo Israele e Cina, mentre le
trattative riguardanti altri paesi quali India, Marocco,
Brasile, Messico, Cile, Canada, Argentina ed Australia sono
ancora in corso.
L’Intergraph Users
Group Italiano
tocca la soglia dei
vent’anni di attività
rinnovando
l’impegno che fin
dall’inizio ha
contraddistinto il suo lavoro e festeggia l’evento all’interno dello IUGI
2005, svoltosi a Firenze dal 13 al 14 Ottobre; il convegno si è posto
nuovamente come vetrina per le esperienze di successo fatte insieme
dalla comunità nei 20 anni di utilizzo dei servizi offerti da Intergraph,
presentando da un lato gli utenti con le loro esigenze, il loro impegno,
la loro tenacia nel mettere in esercizio ed utilizzare i prodotti di
Intergraph, dall’altro Intergraph con la sua presenza costante e continua
sul mercato a fianco degli utenti per capire le loro esigenze e con
l’impegno profuso nel mettere a punto gli strumenti per soddisfarle.
IUGI 2005 ha visto la presenza e l’intervento dei vertici di Intergraph
Corporation che, abbracciando la comunità italiana, hanno voluto
partecipare al ventennale dell’associazione, introducendo relazioni e
dibattiti su progetti e tematiche relativi ad eventi di una certa
risonanza quali i XX Giochi Olimpici Invernali (Torino 2006) o la
gestione delle infrastrutture ferroviarie italiane, la gestione integrata
della toponomastica comunale ed un progetto per le reti tecnologiche
Acegas-Aps, per finire col confronto con la nuova organizzazione e
strategia di Intergraph Italia e le aspettative degli Utenti in risposta
alle necessità di innovazione del mercato.
Per maggiori informazioni: www.iugi.it
Un distributore
ER Mapper in Cina
ER Mapper ha scelto la
SuperMap, un provider di software
GIS, per la distribuzione dedicata
al mercato cinese. Ultimamente,
infatti, il rapido incremento e
l’espansione dell’economia cinese
ha visto crescere a sua volta la
richiesta da parte del gigante
asiatico di tecnologia GIS e di
telerilevamento. SuperMap è la
prima azienda GIS a soddisfare le
richieste di certificazione ISO
9001/2000 in Cina ed è fornitirice
di una suite di soluzioni che
variano dalle desktop applications
ai servizi internet, dagli strumenti
di sviluppo ai motori per database
spaziali.
www.supermap.com
www.ermapper.com
(Fonte: Redazionale)
MERCATO
Ancora sul fallimento della missione Cryosat
Un ponte tecnologico tra
tecnologia e Pubblica
Amministrazione
Politecnica (Padova) diventa
ponte tecnologico tra
amministrazione e cittadino
per il comune di Lignano
Sabbiadoro (UD). Quest’ultimo
è stato recentemente invitato a
Roma in qualità di relatore
alla conferenza nazionale dei
sistemi informativi territoriali
organizzata da ESRI, il
maggior produttore mondiale
di software per la gestione
delle cartografie
informatizzate. In tale
occasione l’assessore Angelo
Bonelli ha presentato il
progetto sperimentale di
sistema informatico per la
gestione del territorio, che è
in corso da circa un anno. Il
Sistema Informativo Integrato
Territoriale (SISTER) realizzato
da Politecnica ha permesso al
Comune di Lignano
Sabbiadoro di dotarsi di una
soluzione informatica
rispondente alle esigenze dell’amministrazione
permettendo
l’integrazione con le procedure
del Sistema Informativo
Comunale ed offrendo una
importante soluzione alle
necessità sia degli
amministratori che dei
cittadini. Un importante
risultato raggiunto è stato
quello di coordinare un
insieme di azioni che non
vanificassero i consistenti
investimenti fatti nel processo
di informatizzazione degli anni
precedenti pur consentendo
l’adozione di nuove tecnologie
in ambito GIS come strumenti
di analisi e supervisione del
patrimonio di informazioni
proprio dell’ente. Nel prossimo
numero di GEOmedia
approfondiremo in maniera più
esaustiva l’interessante
esperienza.
www.ptecnica.it
(Fonte: Redazionale)
Sabato 8 Ottobre alle
21:00 Jury Bakhalov,
direttore generale del
Centro Spaziale di
Khrunicev, a nome della
Commissione di Stato
Russa ha ufficialmente
confermato il cattivo
esito del lancio per la
messa in orbita del
satellite Cryosat a causa
di un’anomalia durante
le fasi iniziali del lancio
stesso ed ha espresso
tutto il suo rammarico
nei confronti
dell’Agenzia Spaziale
Europea e di tutti i
partners coinvolti nel progetto. L’analisi
preliminare svolta sui dati telemetrici ha
dimostrato come il primo stadio del razzo
non sia incorso in grosse problematiche
dopo il lancio, cosa che invece è accaduto
nella fase successiva riguardante il
secondo stadio; questo ha funzionato bene
fino al momento del cut-off del motore
necessario per il distacco del secondo
stadio. A causa di un comando inviato
ma non andato a buon fine da parte del
sistema di controllo a bordo, il motore
principale ha infatti continuato a
funzionare bypassando il cut-off e
La Eads Fleximage, società francese che
opera nel settore dell’analisi delle
immagini satellitari e che sviluppa image
softwares dedicati alla difesa e la
sicurezza, ha recentemente fermato la sua
attenzione su uno studio dal titolo
“Google Earth: impatti e utilizzi per la
difesa e la sicurezza”; lo studio si propone
di analizzare i cambiamenti, i benefici o
le minacce che la soluzione Google Earth
potrebbe generare all’interno del mondo
dell’informazione geografica, della difesa e
della sicurezza. Google Earth è una
combinazione di software e di immagini
ad alta risoluzione che permette a
chiunque di tenere sotto osservazione ogni
luogo del pianeta. Ma quali sono le
consumando in maniera continuativa tutto
il rimanente carburante. A conseguenza di
ciò, la separazione del secondo stadio da
quello superiore non è avvenuta affatto; il
razzo, assieme al satellite Cryosat, gravati
da questo problema tecnico sono dunque
caduti all’interno della drop zone a Nord
della Groenlandia, vicino al Polo Nord
immergendosi, in maniera sicura e senza
danni per le aree abitate, dentro il mare
aperto ed in acque profonde. Una
commissione d’investigazione presieduta
dalle autorità russe è stata istituita per
indagare in maniera più approfondita le
cause dell’incidente e le prime conclusioni
dovrebbero già essere disponibili nelle
prossime settimane; la commissione sta
lavorando in stretta collaborazione con
una board formata da Eurockot, dall’ESA
e da rappresentanti del Khrunicev.
All’interno del Focus a pagina 6 si è già
ampiamente messa in risalto l’importanza
legata ad un eventuale successo della
missione Cryosat, il cui fallimento
pregiudica l’andamento di studi
fondamentali per una migliore
comprensione degli aspetti legati alla
salute della calotta polare ed al
riscaldamento globale in genere.
(Fonte: Redazionale)
Google Earth ci mette in pericolo?
caratteristiche tecniche, l’affidabilità ed i
limiti dei suoi dati e del suo software? E
come viene regolamentato l’aspetto relativi
ai regolamenti internazionali sulla
sicurezza? Quali potrebbero essere gli
effetti ed i pericoli che un uso pernicioso
favorito da un così facile accesso a questo
tipo di immagini può provocare Google
Earth sul mercato dell’informazione
geografica? Quali sono le nuove
applicazioni che possono partire
dall’offerta di Google Earth, i servizi che
possono derivare da questo tipo di
soluzione oppure quali sono i modi di
integrare Google Earth all’interno di un
sistema informativo sicuro? La risposta a
questi e ad altri importanti quesiti si
trova in un’analisi, operata grazie al
contributo dei più importanti
rappresentanti ed organizzazioni, che trova
ampio respiro all’interno delle 130 pagine
che la compongono e che verrà fornita,
tramite la EADS Fleximage a partire da
Ottobre 2005.
www.fleximage.fr (Fonte: Redazionale)
12 GEOmedia 3 2005
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FOCUS
Dal CAD al GIS:
il trasferimento
di informazioni
cartografiche
di Andrea Scianna, Alessio Ammoscato, Rita Corsale
Il formato di interscambio
L’utilizzo della cartografia nei GIS
impone una riflessione sulle
caratteristiche che essa deve possedere
al fine di consentire le elaborazioni
tipiche di questi sistemi e rende
necessario verificare quali siano le
informazioni che rimangono associate
agli oggetti della classe al momento
del caricamento dei dati, in formato
DXF, all’interno di software GIS.
Negli ultimi anni a livello
internazionale sono state fissate norme
tendenti a individuare linee guida per
la definizione della struttura del
contenuto semantico della cartografia
numerica, delle caratteristiche
geometriche e delle relazioni
topologiche dell’informazione
geografica.
Recenti studi, confluiti nelle
specifiche dell’Open Geospatial
Consortium, hanno evidenziato
l’importanza dell’utilizzo del GML
(codifica XML dell’informazione
geografica) come formato di
interscambio fra piattaforme diverse.
Questo formato rappresenta uno
strumento di codifica delle
informazioni geografiche più evoluto e
flessibile del DXF, tale da poter essere
trasferito velocemente via rete.
Ci si soffermerà in questo contesto
sulla sola valutazione dei risultati
delle sperimentazioni sull’utilizzo del
formato DXF per la migrazione di
informazioni geografiche attraverso
software GIS.
A partire da un set di dati di
esempio, costituito da una serie di
informazioni geometriche e topologiche
3D strutturate nel formato DXF, sono
stati testati i software più diffusi, con
l’intenzione di verificare in che modo
incide sugli attributi geometrici e sulle
relazioni topologiche l’uso di differenti
software GIS.
La realizzazione di cartografia
numerica per un ottimale utilizzo in
un GIS comporta la definizione di
una struttura appropriata e l’utilizzo
di un formato dati, intelligibile da
tutti i software GIS esistenti nel
mercato, tale anche da permettere
una completa strutturazione
topologica e l’allocazione della
componente tridimensionale delle
entità da archiviare. Ad oggi la
cartografia viene generalmente fornita
in alcuni formati CAD (DXF o DWG),
adottati nell’archiviazione di
informazioni spaziali, o al massimo
sotto forma di shape file.
Quest’ultimo formato, pur essendo
aperto e importabile da tutti i GIS
ha delle limitazioni ed inoltre, anche
quando la cartografia viene fornita in
formato shape file, ha generalmente
una ridotta o inesistente
strutturazione topologica.
Nel laboratorio GIS del Dipartimento
di Rappresentazione dell’Università di
Palermo sono in corso ricerche per
mettere a punto una possibile
struttura di cartografia numerica per
GIS. Le ricerche in corso sono
sviluppate nell’ambito del progetto
PRIN 2004 dal titolo “Tecniche
informatiche per la generalizzazione
cartografica finalizzata alla
implementazione di un sistema WEB-
GIS orientato alla pianificazione
urbanistica ed alla gestione delle
emergenze territoriali”, coordinato dal
prof. R. Galetto.
Dati di partenza
Il set di dati di partenza
(rappresentato in tabella 1) è stato
realizzato con AutoCAD 2005 ed è
costituito da elementi tridimensionali
(“facce”, “polilinee aperte e chiuse” e
“punti”), aventi conformazione,
struttura e quota dei vertici
opportunamente scelta al fine di poter
operare confronti fra le modalità di
trattamento di tali oggetti da parte dei
diversi software GIS. Pertanto sono
state definite sulla base delle esigenze
prima descritte:
■
■
■
■
superfici piane e inclinate
superfici piane e orizzontali
superfici sghembe
polilinea tridimensionale
punti
Figura 1 - Il set di dati utilizzato: da sinistra a destra sono visualizzati facce 3D, punti, una
polilinea, poligoni
aventi caratteristiche eterogenee in
quanto a quota dei vertici.
14 GEOmedia 3 2005
FOCUS
Uno degli elementi poligonali è stato
inoltre spezzato in due elementi, due
triangoli tridimensionali aventi un lato
sovrapposto (cfr. tab. 1).
I dati sono stati salvati inizialmente
nel formato DXF, e successivamente
importati nei vari software per
verificare la presenza o la perdita delle
informazioni tridimensionali e dei
vincoli di partenza.
Sono stati testati diversi software
GIS, sia proprietari (ESRI
ArcGIS_ArcInfo 8.3/9, Autodesk Map
3D, MapInfo) che open source (GRASS
6.0).
Oggetto
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Figura 5
Figura 6
Test su alcuni software GIS
Oggetti della sperimentazione
ArcGIS – ArcInfo
I test su ArcGIS-ArcInfo hanno
riguardato la versione 9.0 del
software. Dopo l’operazione di
importazione tutte le entità sono
visualizzate correttamente con il loro
contenuto tridimensionale ma fra gli
attributi viene riportata la sola
quota del primo vertice: le
informazioni relative alla quota degli
altri vertici sono presenti nel
database geometrico del software ma
Descrizione
Faccia 3D
Poligono
Superficie piana e inclinata
Faccia 3D
Poligono
Superficie piana orizzontale
Faccia 3D
Poligono
Superficie sghemba
Faccia 3D
Poligono
Superfici piane con un lato
sovrapposto
Polilinea tridimensionale
Punti
Tabella 1 - Caratteristiche geometriche delle entità utilizzate nella sperimentazione
non vengono visualizzate; ciò non
comporta problemi per le sole entità
puntuali, le cui terne di coordinate
vengono visualizzate ed utilizzate
correttamente. Mancano le
informazioni relative al perimetro e
all’area sia delle facce che dei
poligoni. Poiché esiste un vincolo di
consistenza (come emerge dalle
specifiche dell’OGC) per il quale la
proiezione della curva 3D, che
rappresenta la frontiera dell’oggetto,
deve essere contenuta nella frontiera
della superficie 2D, il software
gestisce solo oggetti 3D i cui vertici
siano complanari. Pertanto un
oggetto 3D con un andamento
superficiale non planare viene
schiacciato sul piano definito dai due
segmenti di retta che concorrono al
primo vertice della superficie.
In ArcScene ogni faccia 3D viene
rappresentata di default come
poligonale chiusa non piena (alla
maniera di una polilinea aperta di
Autocad). Nel database interno il
tipo di oggetto è identificato come
polyline. Se si cambia il tipo di
oggetto da polyline in 3Dface,
agendo direttamente sul relativo
campo del database, lo stesso
oggetto viene visualizzato in
ArcScene come faccia 3D piena e
pertanto la superficie viene
renderizzata.
In ArcGis le entità geometriche,
contenute nei file in formato DXF,
vengono aggiunte alla vista
direttamente senza operazioni di
importazione, ma non possono essere
editate se prima non si effettua
l’esportazione in formato shape file.
La versione 9.0 del software
consente la lettura diretta anche del
formato DWG, senza perdita di
informazioni per le entità.
Per questo software è disponibile
una interessante estensione,
denominata “ET-GeoWizards”
(scaricabile in versione limitata dal
sito http://www.ian-ko.com), che
consente di estrarre molte
informazioni dal file DXF e di
inserirle nel database come nuovo
campo: fra queste le più importanti
per il nostro studio sono state
l’attribuzione della coordinata Z dei
vari vertici e il calcolo delle aree
effettive di superfici non orizzontali,
definite da vertici complanari.
GEOmedia 3 2005 15
FOCUS
Figura 2 - Le informazioni geometriche fornite
su ciascuna entità riguardano la sola quota del
primo vertice
Autodesk Map 3d
Autodesk Map 3D, come è ovvio,
gestisce il formato DXF meglio degli
altri software: ciò vuol dire in
particolare che consente l’editing sugli
oggetti grafici, che possono essere
trasformati in oggetti geografici.
Le entità individuate
geometricamente come facce 3D e
come polilinee 3D chiuse (poligoni)
sono visualizzate come frontiere 3D e
quindi non sono renderizzate: le
informazioni ad esse associate
riguardano le coordinate (x, y, z) del
primo vertice per entrambe le
tipologie di entità e il perimetro per
le seconde; mancano i valori delle aree
sia per le facce che per i poligoni.
Il software consente le operazioni di
creazione dei centroidi e di clean delle
figure costituite da polilinee chiuse
(figure 1-4), non da facce 3D (figure 1-
4) che non considera come “oggetti
chiusi”.
Nei test sono state applicate agli
oggetti le seguenti azioni di
correzione: dividi intersezioni, elimina
duplicati, estendi oggetti con distanza
per difetto, intersezione apparente; per
tutte le azioni, condotte nell’ordine
prima delineato, sono stati definiti i
parametri di correzione. Uno dei
risultati, significativi ai fini della
successiva creazione delle topologie, è
rappresentato dalla trasformazione di
oggetti-poligoni (polilinee chiuse) e
oggetti-polilinee aventi lati sovrapposti,
in oggetti-polilinee con segmenti
condivisi.
Mapinfo
L’importazione e la gestione del
formato DXF all’interno delle versioni
7.5 e 7.8 del software può essere
effettuata solo se i files sono stati
precedentemente salvati nella versione
Autocad 12.
L’importazione è gestita attraverso
due procedure attivabili con le finestre
di dialogo Import e Universal
Translator. In entrambi i casi il
software traduce direttamente i file nel
formato proprietario (TAB), e lo
gestisce permettendo l’editing e il
clean (eliminazione di sovrapposizioni
e di buchi, rimozione di intersezioni o
sovrapposizioni fra aree, conversione di
aree in polilinee e viceversa). È
possibile inoltre effettuare: operazioni
di editing sul singolo layer; operazioni
di vestizione della mappa, di
individuazione dei nodi, dei centroidi e
della direzione dei segmenti.
Se si utilizza la seconda procedura
di importazione le informazioni
relative alla terza dimensione non
sono visibili; se il salvataggio viene
realizzato con ‘TableaImport’, sono rese
disponibili le coordinate
tridimensionali relative al primo
vertice degli oggetti di tipo ‘facce’ e
‘punti’.
Grass 6.0
L’operazione di importazione di file
in formato DWG o DXF all’interno di
una delle versioni più recenti di
GRASS, la 6.0 utilizzata nella
sperimentazione, rende necessaria una
preliminare operazione di compilazione
utilizzando le librerie “OpenDWG”.
Esse vengono fornite con una speciale
licenza, ottenibile gratuitamente previa
stipula di un apposito contratto, che
non consente di ridistribuire il
software ottenuto.
Grass 6.0 è stato quindi compilato
con tutte le opzioni necessarie e si è
proceduto all’importazione dei vari file
sopra menzionati.
Il software è così in grado di
importare formati DWG e DXF che
non siano superiori alla versione 2000,
adottata anche in Autocad 2002. Le
facce vengono riconosciute e importate
correttamente come 3D face e i
poligoni come polyline, ma questi
oggetti non sono sempre
geometricamente corretti: le facce
mancano di un lato (collocato sempre
nella stessa posizione in tutti gli
oggetti aventi caratteristiche
geometriche simili), i poligoni creati
con lo strumento polyline 3D talvolta
mancano di un lato (avente posizione
diversificata), i poligoni riconosciuti
come entità LWPolyline sono
generalmente correttamente importati.
Per ciò che riguarda l’aspetto
quantitativo delle caratteristiche
geometriche occorre precisare che per
le facce non è possibile conoscere le
quote dei vertici, il perimetro della
frontiera e l’area; per i poligoni e per
le polilinee il software fornisce la
lunghezza della frontiera e le quote
massima e minima dei suoi vertici, ma
non l’area. Dal momento
dell’importazione Grass individua
automaticamente i centroidi per
ognuno dei poligoni, i nodi e i versi
delle polilinee; per le facce individua i
nodi, ma non i centroidi e i versi di
percorrenza.
La perdita di importanti
informazioni legate alla geometria
dell’oggetto impone una riflessione in
merito all’opportunità dell’importazione
del formato CAD all’interno di questo
software.
Figura 3 - Le entità dopo le operazioni di
correzione degli oggetti e di costruzione della
topologia
Figura 4 - Sono mostrati i nodi, i centroidi e le
direzioni delle polilinee aperte
16 GEOmedia 3 2005
FOCUS
Figura 5 - L’importazione di file CAD
determina la perdita per le entità di
informazioni legate alla geometria
Geomedia
Il software Geomedia Professional
5.2, prodotto da Intergraph
Corporation, ha una procedura di
importazione dei file DXF un po’ più
complessa degli altri software testati.
È da ricordare che in questo
software l’impostazione dell’ambiente
di lavoro non è facoltativa come in
altri software (es. ArcGis): per la
visualizzazione dei file DXF occorre
prima definire lo schema CAD, quindi
stabilire la “connessione CAD”.
I punti sono visualizzati
correttamente e per tutti vengono
fornite le coordinate; sia per i poligoni
(formati da polilinee) che per le facce
tridimensionali è possibile visualizzare
la quota di ogni singolo punto e la
lunghezza della polilinea; viene inoltre
restituita la dimensione areale della
proiezione a terra della figura.
Conclusioni
L’utilizzo del formato DXF come
formato di interscambio pone svariati
problemi, sia a livello topologico che
geometrico.
I diversi software, leggendo
(Autodesk Map 3D, ArcGIS, Geomedia)
o importando (MapInfo, GRASS ) lo
stesso file DXF, mostrano
comportamenti eterogenei: mancata
individuazione della corretta geometria
di un oggetto e delle relazioni
topologiche; identificazione
differenziata, all’interno di uno stesso
software, di oggetti aventi le stesse
caratteristiche geometriche ma
realizzati uno come faccia o l’altro
come poligono 1 .
Per ciò che riguarda la gestione del
contenuto topologico degli oggetti si è
osservato che punti, linee e polilinee
tridimensionali, sono gestiti
correttamente dai software e quindi è
possibile applicare ad essi le funzioni
di clean e build topology. Lo stesso
non vale per le superfici nello spazio:
è facile verificare che questi software
gestiscono le superfici 3D come se
fossero idealmente “proiettate” su un
piano e anche l’area che viene
calcolata di esse è in realtà quella
della loro proiezione sul piano
orizzontale.
Alcuni software hanno la possibilità,
attraverso opportune estensioni, di
superare almeno in parte queste
limitazioni dal momento che
consentono, per esempio, la
visualizzazione delle quote dei vertici e
il calcolo delle aree effettive.
Bibliografia
[1] Commissione Geodetica Italiana
1973. Norme proposte per la
formazione di carte tecniche alle
scale 1:5000 e 1:10000. I.G.M.
Firenze.
[2] Commissione Geodetica Italiana
1976. La formazione di cartografie
generali a grande scala (1:2000 e
1:1000). Le strade, Milano.
[3] AA.VV. 1999. Norme tecniche per
la realizzazione di cartografia
numerica alle scale nominali
1:1000 e 1:2000, Milano.
[4] AA. VV. 2004. Implementazione di
un database geografico secondo le
Specifiche di contenuto per la
realizzazione dei Data Base
Topografici di interesse generale -
Versione Aerofotogrammetrica ed
analisi delle problematiche legate
alla convivenza nello stesso
DataBase di dati acquisiti con
precisioni diverse (DB multiscala).
Siti
[1] 2004 ArcGIS - ArcMap.
http://www.esri.com/software/arc
gis/arcmap/index.html.
[2] ESRI (2004). Open Published Data
Format,
http://www.esri.com/software/ope
ngis/openpdf.html.
[3] Intergraph 2004 Geomedia
Professional,
http://imgs.intergraph.com/geom
edia/default.asp
[4] Open Geospatial Consortium 2001
The OpenGIS TM Abstract
Specification Topic 1: Feature
Geometry (ISO 19107 Spatial
Schema) Version 5
http://portal.opengeospatial.org/fi
les/index.php?artifact_id=1093
Figura 6 - Visualizzazione delle informazioni
geometriche di una entità
Tabella 2 - Confronto fra le prestazioni dei
software testati
Autori
ANDREA SCIANNA
C.N.R. DCSPI
Dipartimento di Rappresentazione
Università di Palermo,
Viale delle Scienze c/o Facoltà di
Ingegneria, 90128 Palermo
E-mail: scianna@dirap.unipa.it
ALESSIO AMMOSCATO, RITA CORSALE
Dipartimento di Rappresentazione
Università di Palermo,
Viale delle Scienze c/o Facoltà di
Ingegneria, 90128 Palermo
E-mail: alessio, rcorsale@dirap.unipa.it
1 Ciò vuol dire, per esempio, che alcuni nodi di questi oggetti vengono identificati
come semplici vertici. La conseguenza è, in questo caso, una diversa attribuzione della
quota, essendo questa identificata da tutti i software come quella del primo vertice.
GEOmedia 3 2005 17
TUTORIAL
ER Mapper 7.0
Più potente, più veloce, più flessibile
Con la versione 7.0 della suite ER Mapper utilizzare e
gestire fotografie aeree e dati telerilevati da satellite è
ancora più semplice e veloce grazie anche alle nuove
potenzialità offerte dal nuovo standard JPEG 2000
Esistono sul mercato numerosi software, che permettono di soddisfare in modo più o meno completo la nostra necessità di elaborare immagini
e dati anche di notevoli dimensioni. Quello che presentiamo in questa rubrica è uno dei più diffusi software nel settore aerospaziale, che mette
alla portatadell’utente medio (non professionista) una tecnologia avanzata frutto di importanti ricerche ed investimenti della australiana Earth
Resource Mapping. Gestire quotidianamente enormi quantità di dati o dati di grandi dimensioni in modo efficiente in ambiente GIS e CAD è
basilare per applicazioni come la gestione del territorio, le applicazioni agronomiche e forestali, la gestione di risorse marine, ecc.
In particolare nell’utilizzo, gestione e diffusione di fotografie aeree e dati telerilevati da satellite è fondamentale poter disporre di uno strumento
che ci permetta nel contempo di mantenere alti livelli di performance e una piena compatibilità con gli standard più diffusi. Questo è ancora più
vero nei contesti in cui il risultato finale del nostro lavoro è la pubblicazione e la condivisione dei dati e delle informazioni all’interno di un network,
o semplicemente via internet.
Quali sono le principali
caratteristiche di ER Mapper
Gli utenti GIS scelgono ER Mapper per la
semplicità d’uso nell’elaborazione di
immagini satellitari e fotografie aeree, e per
l’estrema leggerezza del formato di
compressione ECW (la dimensione dei file
immagine si riduce anche di 100 volte). La
sua potente ed intuitiva interfaccia grafica e
l’uso dei Wizard (procedure guidate) facilita
l’approccio con questo strumento ad elevato
contenuto tecnologico anche all’utente meno
esperto.
In Italia il prodotto è distribuito da
Planetek Italia s.r.l., che ha contribuito nel
corso degli anni a rendere il formato ECW
uno standard ‘de facto’. Il suo successo è
dovuto all’estrema efficienza nella gestione di
ortofoto e immagini satellitari, e non a caso la
tecnologia ECW è alla base di applicazioni
destinate ad un pubblico vasto e non
necessariamente specialistico, come il sito
web cartografico nazionale “Atlante Italiano”
(www.atlanteitaliano.it)
Quali novità introduce
la suite ER Mapper 7.0
Con la versione 7.0 i software della suite
ER Mapper aumentano le proprie
performance e si arricchiscono delle
potenzialità offerte dal nuovo standard
JPEG 2000. Attraverso questo formato
Open Standard, sviluppato dalla Earth
Resource Mapping per applicazioni
nell’industria aerospaziale, è possibile
comprimere senza alterare i valori dei pixel
nelle immagini (modalità lossless) e
ottimizzarne la distribuzione via Internet
utilizzando i formati ECW o JPEG2000 ed
il protocollo di trasmissione dati ECWP.
Questo protocollo di trasmissione
prevede, all’accesso, il trasferimento solo
dei dati necessari per la visualizzazione
dell’immagine. Questa funzionalità consente
di accedere a file di dimensioni illimitate,
anche centinaia di Gigabyte, con tempi di
accesso che non dipendono più dalle
dimensioni del file. L’accesso alle immagini
via internet avviene con i normali browser
Explorer o Mozilla Firefox.
Le immagini compresse, in formato ECW
o JPEG2000, possono essere visualizzate
all’interno di diversi software commerciali
grazie all’uso di plug¬in gratuiti (Word,
Excel, Photoshop, Autocad, ArcView,
MapInfo).
Il formato ECW o JPG2000 può essere
utilizzato in modo efficiente per gestire, in
ambiente CAD, immagini relative a
progetti, cartografie e schemi acquisiti a
scanner. L’uso di immagini compresse
all’interno di AutoCAD consente velocità di
accesso e visualizzazione di immagini fino
ad ora impensabili. Il formato ECW
mantiene i parametri di georeferenziazione
anche all’interno di AutoCAD, caratteristica
estremamente utile nella gestione di banche
dati cartografiche.
ER Mapper 7.0
Il CD-Rom allegato alla rivista è
corredato di una licenza d’uso gratuita di
14 gg. per provare tutte le nuove funzioni
del software di image processing.
Con ER Mapper è possibile Classificare,
Georeferenziare, Ortorettificare, Mosaicare
e bilanciare, Comprimere, Convertire in
Raster/Vettoriale, Visualizzare in 3D.
ECW Compressor 7.0 con JPG2000
La versione gratuita dello strumento di
compressione di immagini grandi fino a
500 MegaByte permette oggi di produrre
immagini in formato JPEG2000 con
compressione sia lossy che lossless.
Image Web Server 7.0
Strumento rivoluzionario per la
pubblicazione di immagini raster su
Internet (vedi www.atlanteitaliano.it)
supporta da oggi immagini ECW e
JPEG2000. La versione gratuita presente
nel CD-Rom allegato alla rivista, offre
tutte le funzionalità di pubblicazione di
immagini e di integrazione di cartografia
raster e vettoriale su Internet, con
numerose pagine HTML e ASP di esempio
già disponibili per realizzare il proprio sito
web.
ER Viewer 7.0
Il software gratuito per:
visualizzare immagini ECW e JPEG2000
salvare le immagini compresse in formato
TIF, BMP, JPG
inserire immagini ECW e JPEG2000 di
qualsiasi dimensione in documenti Word,
Excel o PowerPoint mantenendo il
collegamento dinamico con il dato.
18 GEOmedia 3 2005
TUTORIAL
Guida all’uso
1. Avvio di ER Mapper
Per quattordici giorni dalla data di installazione, ER Mapper è
utilizzabile in modalità “valutazione”, facendo click sul tasto “evaluate”
nella finestra di dialogo iniziale.
ER Mapper è stato scritto per essere più rapido e più semplice
rispetto agli altri software di image processing. Per fare questo è
stato sviluppato un nuovo e interattivo sistema per processare le
immagini chiamato “algoritmo”. Un algoritmo è una lista di
istruzioni di elaborazione che ER Mapper usa per trasformare
un’immagine grezza presente su disco in una immagine elaborata
sul display. Gli algoritmi permettono di definire delle viste
interattive sui dati che vengono salvate separatamente dai dati
stessi. Per ricreare una immagine sullo schermo vengono
semplicemente salvati i passaggi dell’algoritmo, senza file raster
aggiuntivi.
Gli esempi che seguono fanno riferimento alle immagini, algoritmi
e dati di esempio forniti con il CD-Rom, che vengono copiati sul
disco rigido del proprio PC con la “installazione tipica” di ER
Mapper.
8 Selezionare l’opzione di visualizzazione “red green blue”.
9 Fare click su “next >”. ER Mapper visualizzerà un mosaico di 2
foto aeree.
10 Fare click su “Finish” per chiudere il wizard.
3. Bilanciare i colori di
un mosaico di immagini
Di seguito viene mostrato come usare il Balancing Wizard in
modo da bilanciare i colori delle immagini appena mosaicate e
rimuovere ogni distorsione cromatica dal mosaico ottenuto.
1 Fare click sul pulsante “Color Balancing Wizard”
2. Mosaicare immagini
Con ER Mapper è molto semplice mosaicare immagini e fare
zoom o un pan sul mosaico ottenuto.
1 Sulla barra degli strumenti, fare click sul pulsante che attiva la
procedura guidata per la mosaicatura di immagini “image display
e mosaic wizard”
2 Nella finestra “Select Files to display and mosaic” fare click sul
pulsante “load image”
3 Dalla directory
<ERMapper>\examples\applications\airphoto\1_geocoding (dove <ER
Mapper> indica la directory in cui è stato installato ER Mapper,
tipicamente “C:\programmi\ERMapper70”) selezionare
“San_Diego_Airphoto_34_rectified.ers”
2 Si avvia la procedura guidata che consente di bilanciare in
maniera automatica i colori delle immagini visualizzate nella
finestra attiva, ad esempio quella rimasta aperta dopo l’esercizio
precedente.
3 Fare click su “next >” per andare alla pagina successiva del
wizard.
4 Fare click su “next >” per andare alla pagina successiva del
wizard. Il wizard analizzerà le immagini per il bilanciamento (se
le foto aeree avessero dei bordi neri, in questa fase sarebbe
possibile rimuoverli automaticamente spuntando la casella
“balanced with no black/white edges”).
5 Fare click su “next >” per andare alla successiva pagina del
wizard, e selezionare l’opzione di bilanciamento “match colors to
entire mosaic”. E’ possibile bilanciare i colori rispetto a tutte le
immagini del mosaico oppure in base ai colori di un singolo
file.
6 Fare click su “next >” per andare alla pagina successiva del
wizard. A questo punto il wizard bilancerà i colori delle
immagini.
7 Fare click sul pulsante “fine” per uscire dal wizard del
bilanciamento. Adesso è possibile salvare l’immagine bilanciata
ed eventualmente comprimerla.
4 Selezionare le seguenti opzioni
sulla pagina del wizard come
mostrato in figura:
Display image in 2D
Manually set display method
Mosaic all files of this tipe
Manually set mosaic
5 Fare click su “next >” per
andare alla pagina successiva del
wizard.
6 Spuntare la casella “cell size”. Non selezionare altre opzioni in
questa pagina. Le immagini da mosaicare, contenute in questa
directory, sono state tutte precedentemente georeferenziate nello
stesso sistema di riferimento ed hanno tutte la stessa risoluzione.
7 Fare click su “next >” per andare alla pagina successiva del
wizard.
GEOmedia 3 2005 19
TUTORIAL
4. Creare un immagine
compressa in formato ecw
1 Mantenendo aperta la finestra relativa al mosaico di foto aeree
su cui è stato effettuato il bilanciamento dei colori, selezionare
“Save as compressed image” dal menu File
2 Selezionare l’opzione “Use the current algorithm window” e fare
click su “next >”
3 Nel campo “Output file:” scegliere una directory ove le immagini
compresse devono essere salvate e fare click sul pulsante “next>“
4 Ai fini di questo esercizio si può lasciare il valore di default
suggerito da ER Mapper per la compressione. Fare click su
“next>” per avviare la compressione.
trascinare a sinistra o a destra
Rotazione attorno all’asse delle X: con il tasto sinistro del mouse,
trascinare in su o in giù
Rotazione attorno all’asse delle Z: con il tasto sinistro del mouse e
in più il tasto destro del mouse, trascinare in su o in giù
Zoom: con il tasto destro del mouse, trascinare in su o in giù.
6. Muoversi in modalità flythrought
5. Visualizzare immagini in 3d
1 Dalla barra degli strumenti selezionare il pulsante 3D Algorithm
Wizard
2 In questa schermata è possibile selezionare il tipo di algoritmo
3D che si vuole produrre. Selezionare RGB(321) e fare click su
“Next>”
3 Come “Raster dataset”, selezionare all’interno della directory
“<ERMapper>\examples\Shared_data” il file
“Landsat_TM_rear1985.ers”
4 Come “Height Dataset”, selezionare all’interno della directory
“<ERMapper>\examples\Shared_data” il file
“Digital_Terrain_Model_20m.ers”
5 Fare click su “Finish”: viene visualizzata un immagine RGB in
modalità tridimensionale.
Nella prospettiva 3D è possibile visualizzare l’immagine
cambiando liberamente il punto di vista. Per cambiare la visuale
sull’immagine, seguire queste indicazioni:
Rotazione attorno all’asse delle Y: con il tasto sinistro del mouse,
Dalla finestra di dialogo dell’algoritmo , passare dalla modalità
View Mode a quella 3D Flythrough. In modalità 3D Flythrough è
possibile esplorare il paesaggio movendosi attraverso l’immagine
tridimensionale. Per muoversi nell’’immagine, seguire queste
indicazioni:
1 Muoversi in alto (in basso): tenere premuto il tasto sinistro del
mouse nella parte superiore (inferiore) dell’immagine
2 Muoversi a sinistra (destra): tenere premuto il tasto sinistro del
mouse nella parte sinistra (destra) dell’immagine.
3 Cambiare l’altitudine: con il tasto destro del mouse, trascina in su
e in giù sullo schermo.
6. Dove trovare altre informazioni
ER Mapper è dotato di un completo help in linea. Inoltre sotto il
menù Help sono disponibili in forma elettronica tutti i manuali del
prodotto (gli stessi che vengono forniti in formato cartaceo col
programma). Per familiarizzare in maniera più approfondita con ER
Mapper si consiglia di consultare il manuale Tutorial.
Su www.planetek.it /er_mapper.asp puoi scaricare questo e altri
tutorial in formato PDF:
Classificazione delle immagini
Visualizzazione 3D
Compressione ECW
Georeferenziazione
Conversione Raster-Vettoriale (il Gridding ed il
Contouring)
ER Mapper per la Mosaicatura delle immagini ed il bilanciamento
dei colori
Planetek Italia fornisce il supporto tecnico ed organizza corsi di
addestramento all'uso di ER Mapper e corsi di formazione per
l'elaborazione di dati di Osservazione della Terra e loro integrazione
in ambiente GIS. Per richiedere il CD¬Rom di ER Mapper 7.0 con
licenza d’uso gratuita contattare l’ufficio commerciale di Planetek
Italia: sales@planetek.it Per saperne di più visita l’indirizzo
http://www.planetek.it/er_mapper.asp
PLANETEK ITALIA S.R.L.
Via Massaua, 12
70123 Bari
Tel. +39 080 5343750
Fax +39 080 5340280
Web www.planetek.it
20 GEOmedia 3 2005
REPORTS
Un Centro di
Formazione e
Ricerca per
l’Edilizia ed
il Territorio
C
ompetitività, competenze, formazione
continua, possono rappresentare una
chimera fatta di belle parole e di buone
intenzioni. Non è così in quel di Perugia, dove i
geometri sembrano fare sul serio e, pur ben calati
nel presente, si accingono a costruire un ponte per
il futuro. Tra riforma Moratti, corsi di laurea breve,
formazione continua e professione, s’impone la
necessità di una particolare attenzione ad una
attività non certo di basso profilo, che rappresenta
oggi in Italia un aggregato sociale di circa 100.000
liberi professionisti, oltre ad una moltitudine di
impiegati dello Stato, degli Enti locali e delle
aziende private, per complessive 200.000 unità.
Supportare il difficile passaggio alla laurea breve
vuol dire prevedere strumenti di supporto e
formazione che possano, da un lato, permettere ai
professionisti già attivi di iniziare un percorso di
formazione permanente, eventualmente basata su
crediti; dall’altro, ricercare soluzioni per avvicinare i
neodiplomati e neolaureati ad una professione ricca
di molteplici specializzazioni e specificità.
Con questo ambizioso obiettivo si è avviata una
iniziativa di grande valore culturale, professionale e
sociale, che vede coinvolti in primis il locale Istituto
Tecnico Geometri Arnolfo di Cambio, luogo naturale
di contaminazione tra il vecchio e il nuovo, la
Provincia di Perugia e, naturalmente, il Collegio dei
Geometri, estensore e motore del progetto.
Il Centro di Formazione e Ricerca per l’Edilizia ed
il Territorio Nicola e Giovanni Pisano, rappresenta
una continuità storica tra l’ampia testimonianza
culturale e storica degli architetti Pisano, e la realtà
moderna di una città che ancora conserva integri
l’opera e l’ingegno del Medioevo e del Rinascimento
italiano.
Un primo incontro
Il 23 settembre 2005 si è tenuto il primo
incontro pubblico di presentazione dell’iniziativa,
nell’aula magna dell’ITG, alla presenza di numerosi
professionisti, di docenti e studenti, e di molteplici
rappresentanti delle Istituzioni locali, quali
Provincia e Comune di Perugia.
L’incontro ha avuto un taglio sia politico che
tecnico: si è discusso di formazione, di cultura,
delle prospettive reali che il corpo studenti ha
REPORTS
davanti a se alla luce di questa
iniziativa; ma anche di aspetti
metodologici, di tecnologie, di
strumenti di ultima generazione. Ciò
con particolare riferimento al ruolo
della rete Internet ed alla creazione di
uno specifico portale collaborativo che
affiancherà le attività del Centro
Studi, alla tecnologia GPS ed al Laser
Scanner, tecnologie di forte interesse
sia in ambito privato sia - e
soprattutto - in ambito pubblico.
Ha aperto i lavori il Geom. Alberto
Chiariotti, Presidente del Collegio,
introducendo i temi e le motivazioni
alla base dell’iniziativa, soffermandosi
su quanto il Collegio intende
sviluppare per sostenere una politica
di innovazione che possa mettere il
geometra al passo dei tempi, a
cominciare dalla formazione scolastica.
Il Presidente ha altresì annunciato,
quale corollario indispensabile al
programma complessivo di sostegno
dei professionisti, la costituzione di
una Società di Servizi. Questa inizierà
col realizzare il portale web, e col
gestire una rete di stazioni permanenti
GPS, a supporto dei professionisti che
si occupano di catasto e rilievi
territoriali in genere. Chiarotti ha
anche fatto ampi riferimenti alla
nuova visione del geometra nel terzo
millennio, sempre più centrico rispetto
alle tematiche territoriali, a quelle
dell’informatica per le scienze della
terra e alla miriade di attività legate
alla gestione del patrimonio territoriale
e immobiliare, alle attività della
pubblica amministrazione in materia
di amministrazione del territorio, in
materia ambientale, così come in
materia catastale e delle risorse
naturali.
L’intervento della Prof.ssa Rosella
Neri, dirigente scolastico, ha posto
l’accento sulla necessità di rafforzare il
legame tra il mondo produttivo e
quello della formazione dei giovani. Se
nel percorso scolastico della attuale
riforma questi potranno trovare una
spinta ulteriore verso una formazione
superiore, resta il fatto che non
potranno comunque esercitare la
professione senza un collegamento
immediato con il mondo del lavoro.
Ciò significa che la funzione del
Centro Studi deve essere anche quella
di portare le esperienze professionali
direttamente all’interno del contesto
formativo. Di qui la rivisitazione dei
programmi scolastici dell’Arnolfo di
Cambio in funzione delle esigenze
reali di una formazione subito
spendibile in campo professionale.
Inatteso e molto apprezzato è stato
l’intervento dell’Assessore regionale
alle politiche attive per il lavoro e per
le pari opportunità, Maria Prodi.
Questa ha tenuto a sottolineare quanto
il sistema formativo, la cultura e la
professione siano il percorso primario
ed inscindibile per l’evolversi del
quadro complessivo regionale nel
contesto europeo.
Gli interessi professionali dei
geometri sono intimamente collegati al
mondo dell’edilizia e della
progettazione, e su questi temi è
intervenuto il Geom. Angelo Alunni,
presidente della sezione provinciale di
Federgeometri ed autore di
pubblicazioni sulla bio-edilizia, che ha
posto l’accento sulla progettazione
compatibile e sulla bio-architettura.
Sono, questi, argomenti di grande
attualità, in considerazione delle
GEOmedia 3 2005 23
REPORTS
esigenze di contenimento del consumo
energetico; ma sono anche temi
affascinanti, perché la compatibilità
ambientale inizia dalla progettazione,
per passare ai materiali, all’utilizzo
dell’energia rinnovabile, al ciclo d’uso
dell’edilizia pubblica e privata: la
salvaguardia dell’ambiente parte infatti
dalla progettazione delle opere, a
monte della scelta dei materiali.
Non è mancata la partecipazione
della Provincia di Perugia,
rappresentata dalla Dott.ssa Tiziana
Carli - che ha portato i saluti
dell’Assessore all’edilizia scolastica -
nonché dalla Dott.ssa Lazzari dal
Geom. Pompei. Per il Comune di
Perugia ha partecipato l’Arch. Bussani,
mentre per la locale Sezione Sifet ha
presenziato il Geom. Otello Grassi. La
rilevanza dell’iniziativa è stata
testimoniata anche dalla presenza della
stampa e delle emittenti
radiotelevisive, che non hanno
mancato di darne risonanza.
Le tecnologie digitali
e del positioning
Nell’ambito della presentazione del
Centro Studi doverosa era la presenza
di una sessione tecnica sui temi
innovativi del rilievo digitale, orientato
sia all’edilizia che al territorio, con
due relazioni sul tema.
L’Ing. Lapini, di Leica Geosystems,
ha descritto le tecniche di rilevamento
con laser scanner ed ha presentato un
esempio di scansione appositamente
realizzata all’interno del teatro
comunale Morlacchi di Perugia. Dello
stesso teatro verrà prossimamente
realizzato il rilevamento completo,
quale primo cantiere di formazione on
the job da parte del Centro di
Formazione.
L’Ing. Sergio Padovani, ha parlato
dell’impiego del GPS non già come
sistema personale di rilevamento
territoriale, bensì come sistema
collaborativo orientato alla comunità
dei geometri rilevatori attraverso una
Rete di Stazioni Permanenti
implementata da Leica Geosystems e
gestita con tecnologia SpiderNET di
Leica. E’, questo, un prototipo di una
Rete più ampia della quale il Collegio
dei Geometri ha già concluso il
progetto.
Tra gli interventi che hanno seguito
le relazioni, Domenico Santarsiero,
direttore editoriale della nostra testata
e consulente del Collegio dei Geometri
di Perugia, è entrato nel merito dei
due progetti focus: portale
collaborativo e Rete GPS. Nel portale
i tecnici potranno trovare supporto
alle loro attività professionali,
attraverso forum di discussione sulle
varie materie, alimentati e tenuti da
specialisti di settore, una sezione sulla
formazione permanente realizzata
attraverso gli strumenti dell’e-learning,
ma anche l’accesso alla rete GPS e ai
servizi di post-elaborazione dei dati,
nonché di supporto alle attività
catastali. Nel campo della
progettazione e delle materie
ambientali e territoriali, gli iscritti ai
servizi del portale potranno accedere a
tutorials GIS, a informazioni ad ampio
spettro, da quelle cartografiche ai
piani regolatori.
A cura della redazione
REPORTS
Trimble IS
Il rilievo integrato tra
Total Station e GPS
L
e tecniche di Rilievo
Integrato sono state
introdotte per la prima volta
da Trimble nel 1998 con il controller
GeodatWin. GeodatWin è stato il
primo controller a permettere la
connessione ed il controllo sia per i
ricevitori GPS che per gli strumenti
topografici convenzionali. I dati
registrati da ciascun dispositivo
venivano memorizzati e gestiti in un
unico file di lavoro, consentendo così
la misura dei punti indifferentemente
sia con apparati GPS che con
strumenti convenzionali.
Nel 1999 Trimble ha favorito
ulteriormente il Rilievo Integrato
introducendo il controller palmare
TSC1 e la soluzione Trimble Survey
Controller. Il TSC1 è una delle
soluzioni all’avanguardia che permette
di gestire e controllare sia i ricevitori
GPS che la maggior parte delle
stazioni totali anche di altre marche.
A partire da questa soluzione
Trimble ha continuato a sviluppare le
applicazioni per il Rilievo Integrato
che permettono agli utenti di collegare
e controllare in maniera semplice gli
strumenti topografici senza dover
cambiare dispositivi e senza dover
utilizzare differenti applicazioni
software.
Il Rilievo Integrato offre numerosi
vantaggi: i più evidenti sono i
seguenti:
I topografi possono effettuare in modo
efficiente il controllo del sito di lavoro
mediante rilievi in post-elaborazione
RTK e con strumenti topografici
convenzionali utilizzando un unico
controller ed un solo software. Essi
devono conoscere una sola
applicazione software, diventando così
più produttivi e rapidi. Inoltre, i dati
rilevati possono essere combinati e
corretti in un unico file per stabilire,
in modo efficiente, un controllo
omogeneo del lavoro.
Le tecniche GPS possono integrare un
rilievo realizzato con la stazione totale
senza il bisogno di lunghe poligonali,
in modo da ottimizzare il rilievo e
risparmiare tempo sul lavoro.
In base alle condizioni ambientali del
sito, i topografi hanno una maggiore
flessibilità quando eseguono rilievi
topografici con lo strumento più
appropriato. Ad esempio, si può
impiegare il sistema GPS per
realizzare rilievi in aree aperte e
continuare poi il rilievo tradizionale
con la stazione totale in aree boschive
o in aree a visibilità ridotta.
I topografi possono operare con
maggiore flessibilità quando eseguono
il picchettamento, in modo particolare
nei grandi cantieri dove le condizioni
del sito possono richiedere sia l’uso
delle tecniche GPS che quello della
stazione totale. Visto che le tecnologie
sono complementari, il topografo può
utilizzare lo strumento più
appropriato per completare il rilievo
utilizzando lo stesso sistema di
acquisizione dei dati e lo stesso file di
lavoro. Questo fa risparmiare molto
tempo ed in più minimizza i possibili
errori da parte dell’utente.
Il rilievo Integrato
Il cuore del Rilievo Integrato
comprende il controller, il software di
campagna ed il software per l’ufficio. I
seguenti esempi utilizzano il controller
Trimble CU su sui è installato il
software Trimble Survey Controller; il
post-processamento e la correzione dei
dati è eseguita con il software TGO.
In ogni caso, si potrebbe utilizzare
qualsiasi controller o software Trimble.
La soluzione di rilevamento
integrato Trimble fu introdotta già
nel 1998 attraverso una soluzione
all’avanguardia che, integrando le
funzionalità di un controller con
quella di un software
appositamente realizzato,
permetteva di impiegare
indifferentemente un apparto GPS
o una Stazione Totale
convenzionale. Da allora i prodotti
Trimble hanno continuato a
sviluppare il concetto di Rilievo
Integrato impiegando sistemi di
connessione a dispositivi
topografici multipli, trasferimento
dati e funzionalità di elaborazione
dei dati per combinare i rilievi
gestiti realizzati con più sensori
all’interno di un unico progetto.
Questo documento descrive il
modo in cui i prodotti Trimble
supportano il Rilievo Integrato per
applicazioni topografiche reali.
Vengono trattate le tecniche di
combinazione, trasferimento e
processamento dati da GPS e da
strumenti convenzionali. Le stesse
tecniche vengono impiegate nelle
applicazioni topografiche fornendo
ai clienti una chiara dimostrazione
di come il Rilievo Integrato
rappresenti una nuova frontiera
per aumentare la produttività e la
qualità del prodotto topografico.
ESEMPIO 1: CONTROLLO integrato
impiegando UNA STAZIONE TOTALE
E la POST-elaborazione GPS
Per effettuare velocemente e
facilmente dei controlli, utilizzate una
stazione totale Trimble S6 per stabilire
una rete di controllo locale e poi un
sistema Trimble R7/5700 o un sistema
R8/5800 per collegare la rete locale alla
rete geodetica di riferimento:
Configurate il prisma per l’orientamento
ed applicate sopra di esso il
ricevitore/antenna GPS Trimble. Vedere
la Figura 1.
Connettete, in modalità wireless, il
Trimble CU al ricevitore GPS ed iniziate
la registrazione dei dati, semplicemente.
Con un Trimble 5700/R7, cliccate
solamente il pulsante della registrazione
dei dati per avviare l’acquisizione.
Impostate la stazione totale Trimble S6
ed eseguite lo stazionamento con l’unità
di controllo Trimble CU.
Terminate il rilievo convenzionale e
post-processatelo.
26 GEOmedia 3 2005
REPORTS
Figura 1: Misura integrata impiegando la stazione totale Trimble S6 ed il
GPS Trimble R8
Ripetete la procedura “as the
conventional traverse extends”.
In ufficio, scaricate tutti i dati nel
TGO. Post-processate i dati le
informazioni raccolte dal ricevitore
base. Eseguite la compensazione della
rete utilizzando la base come punto di
controllo.
Il controllo locale è ora stabilito e
riferito al sistema geodetico. Le
coordinate possono essere nuovamente
esportate al software di campagna,
pronte per essere utilizzate nel sito.
Il semplice uso del postprocessamento
GPS durante un rilievo
con stazione totale permette al
topografo di stabilire un controllo
efficiente. La combinazione delle
metodologie di misura permette al
rilievo di essere completato più
velocemente e fornisce una qualità
aggiuntiva dei dati tramite la verifica
indipendente di misure convenzionali e
GPS. Il controllo può essere eseguito
Figura 2: La stazione totale Trimble
S6 con il Trimble IS Rover
più velocemente, in modo più sicuro e
con un solo controller.
ESEMPIO 2: Trimble IS ® Rover
L’ultima soluzione del portfolio
Rilievo Integrato è il Trimble IS
Rover, che integra una stazione totale
Trimble S6 e un sistema GPS Trimble
R8. Vedere Figura 2.
La configurazione Trimble IS Rover,
combinando l’operatività robotica con
il sistema Rover VRS fornisce
flessibilità totale, maggiore efficienza
nella raccolta dei dati ed un aumento
in produttività per una vasta varietà
di applicazioni topografiche. Con il
sistema Trimble IS i topografi possono
operare come segue:
Utilizzare queste tecnologie nel
luogo dove esse si completano l’una
con l’altra: la stazione totale nelle aree
con ostruzioni verso l’alto ed il GPS
nelle aree aperte oppure dove la
visuale è ostruita. Quando la visuale
della stazione totale risulta ostruita, è
possibile passare rapidamente al GPS
per misurare pochi punti, che risulta
sicuramente più veloce dello stabilire
un nuovo stazionamento. La stazione
totale può inoltre essere sistemata nel
punto più adatto in base alla visuale,
indipendentemente dalle ostruzioni
aeree.
Aumentare l’efficienza stabilendo il
controllo tramite la misura di punti
con una delle due tecnologie oppure
con entrambe. Le misure GPS possono
essere facilmente trasformate in punti
di controllo a terra, oppure i punti
GPS possono impiegati per fornire
l’orientamento alle misure fatte con la
stazione totale.
Migliorare l’integrità dei dati
misurando i punti notevoli (stazioni)
con entrambe le tecnologie per una
verifica realmente indipendente e per
una più efficace accuratezza del
rilievo.
Operare indipendentemente con
entrambe le tecnologie quando il
completamento del rilievo deve essere
tempestivo oppure per aumentare in
modo decisivo la produttività. I dati
rilevati possono essere facilmente
combinati in cantiere oppure in ufficio
per creare un unico ed omogeneo set
di dati.
Per illustrare il modo in cui molti
di questi benefici possono essere
ottenuti in un’applicazione reale, è
stato studiato un caso applicativo che
mette a confronto l’uso del sistema
Trimble IS ed i metodi topografici
classici.
Trimble IS Rover: un esempio
Il seguente esempio confronta
l’approccio del Rilievo Integrato con le
tecniche topografiche tradizionali e
valuta la produttività e la riduzione
dei tempi del rilievo.
Per completare il lavoro, un
topografo deve:
Stabilire dei punti di controllo locale,
ad esempio allacciare 3 punti in
coordinate note in un’area di 3 km dal
sito di lavoro e stabilire tre nuovi
punti fissi per il sito.
Eseguire un rilievo topografico sul
sito;
Picchettare la forma di un palazzo;
Una certa area del sito è ostruita
completamente da vegetazione e
pertanto i punti di controllo GPS
devono essere materializzati al di fuori
di quest’area. Questo non ci
permetterà la realizzazione del rilievo
e del picchettamento con il solo uso
del GPS.
La Figura 3 mostra l’area del rilievo
e il sito contornato in giallo. Sono
evidenziati anche i punti di controllo
preesistenti.
Figura 3: Il sito test del rilievo
GEOmedia 3 2005 27
1Il GPS non può essere utilizzato per
localizzare tutti i punti del sito. Nei punti con
poca visibilità GPS deve essere chiaramente
impiegato il metodo con stazione totale.
Metodo per rilevare i punti di
controllo
Solo Stazione Totale
Solo GPS VRS
Tempo impiegato
1 ora e 53 minuti
46 minuti
Abbiamo valutato il tempo
necessario per completare le diverse
fasi del lavoro impiegando i diversi
metodi di rilievo:
Rilievo con solo stazione totale
Rilievo con solo sistema GPS in
modalità VRS
Rilievo GPS con rete VRS per stabilire
le coordinate dei punti della stazione
totale
Trimble IS Rover
RISULTATI DEL TEST
La Tabella 1 mostra i risultati in
funzione del metodo di rilievo per
stabilire i punti di controllo.
Come si evidenzia dai risultati, il
metodo GPS VRS ed il metodo
Trimble IS Rover risultano più
efficienti delle altre tecniche. Impiegare
la stazione totale in abbinamento alla
soluzione VRS è stato limitante nella
sola procedura di determinazione del
controllo poiché è stato necessario
impiegare più tempo per la
configurazione dello strumento ad ogni
punto. In ogni caso, il rilievo di punti
di controllo e quello topografico
possono essere effettuati
contemporaneamente, perciò il tempo
impiegato per il rilievo topografico
(Tabella 2) non prende in
considerazione il tempo impiegato per
lo stazionamento e per la
combinazione tra stazione totale e
tecnologia VRS.
IL RILIEVO TOPOGRAFICO DI DETTAGLIO
La Tabella 2 mostra il tempo
impiegato per eseguire il rilievo
topografico con le diverse
configurazioni.
Il metodo Trimble IS Rover è stato
chiaramente il più veloce nell’eseguire
il rilievo topografico di dettaglio. La
sua velocità ed efficienza sono state
assicurate dalla facilità con la quale
gli utenti possono passare alle misure
con la stazione totale la dove il rilievo
con GPS VRS non era possibile. In
più, oggetti che non erano collimabili
dallo strumento sono stati facilmente
determinati passando alle misure di
tipo GPS VRS. La flessibilità è stato il
fattore chiave nella riduzione del
tempo del rilievo con il sistema
Trimble IS Rover.
RISULTATI DEL PICCHETTAMENTO
La Tabella 3 fa chiaramente vedere
che il sistema Trimble IS Rover risulta
il più rapido nel picchettamento (circa
15 minuti in meno rispetto agli altri).
La maggior parte dei punti si poteva
facilmente posizionare con il VRS, che
forniva il maggior risparmio di tempo.
In ogni caso non è stato possibile
impiegare il VRS per determinare i
due punti posizionati nell’area con
scarsa visibilità dei satelliti. È stato
quindi necessario ricorrere alla
stazione totale, creando un problema
aggiuntivo. Infatti la presenza di
pesanti macchinari sul cantiere ha
avuto come risultato la rimozione di
uno dei punti di controllo. Visto che
questo punto di controllo era
necessario come orientamento per la
stazione totale, è stato necessario
ristabilire il punto.
Le metodologie Stazione Totale, GPS
VRS e VRS coordinato alla stazione
totale hanno richiesto la nuova
determinazione di un punto di
controllo. Nel caso del Trimble IS
Rover, è stato più efficiente misurare i
tre punti VRS da impiegare per
l’orientamento della stazione totale.
Nell’utilizzo degli altri tre metodi
(escluso il Trimble IS Rover) è
necessario stabilire una poligonale
addizionale, per poter misurare i punti
nascosti.
Con il Trimble IS Rover si è
ottenuto un risparmio ulteriore di
tempo, verificando
contemporaneamente i punti di
picchettamento. Con il sistema Trimble
IS Rover, le misure GPS e di Stazione
Totale hanno prodotto una doppia
determinazione dei punti, quindi una
immediata verifica dei punti picchettati
con misure indipendenti. Gli altri tre
metodi hanno richiesto sia
l’occupazione dei punti che la
registrazione dei dati, per verificare
che essi fossero stati posizionati
correttamente.
RISULTATI FINALI DEL RILIEVO
La tabella 4 ci mostra
complessivamente, che il workflow più
efficente è stato raggiunto impiegando
il sistema Trimble IS Rover.
Benché il metodo GPS VRS sia
molto efficiente in aree dove la
visibilità satellitare è buona, è chiaro
che l’integrazione della due tecnologie
ha permesso una significativa riduzione
dei tempi per il rilievo complessivo del
sito. Il topografo ha avuto così a
disposizione più tempo per condurre in
maniera flessibile e creativa il rilievo,
impiegando lo strumento migliore per
ognuna delle fasi del lavoro, sia per
allacciare la rete locale e creare i
punti di controllo che per realizzare il
rilievo di dettaglio del sito.
VRS per stabilire le coordinate
della stazione totale
Trimble IS Rover
1 ora 10 minuti
46 minuti
Tabella 1: Metodi di rilievo e tempi operativi
Metodo per il rilievo di
dettaglio
Solo Stazione Totale
Tempo impiegato
1 ora e 53 minuti
Solo GPS VRS 1 ora 40 minuti* 1
VRS per stabilire le coordinate
della stazione totale
Trimble IS Rover
2 ore 20 minuti*
1 ora 30 minuti
Tabella 2: Tempo impiegato per il rilievo topografico
CONCLUSIONE
Le tecniche di Rilievo Integrato
Trimble forniscono ai topografi una
maggiore flessibilità e un controllo
superiore per eseguire i rilievi,
combinando i dati sia in cantiere che
in ufficio in un unico progetto.
L’abilità di combinare facilmente i dati
e le tecnologie topografiche permette
di ottenere un risultato efficiente, sia
in termini di affidabilità e precisione,
che in termini di produttività e tempi
di consegna.
Negli esempi presentati in questo
articolo, sono stati utilizzati diversi
metodi di rilievo, con lo scopo di
testare la nuova tecnica del Rilievo
Integrato tra GPS e Total Station. Gli
esempi hanno mostrato che la maggior
produttività si può ottenere utilizzando
le tecniche di Rilievo Integrato che
usano gli aspetti complementari del
GPS e della topografia convenzionale.
Il sistema Trimble IS Rover è risultato
essere estremamente flessibile ed
efficiente nella realizzazione di una
grande varietà di applicazioni
topografiche.
Estratto da “Tecniche di Rilevamento
Integrato” di T. LEMMON & L. Wetherbee
Metodi per il picchettamento
Solo Stazione Totale
Solo GPS VRS
Utilizzando il VRS per stabilire le
coordinate della stazione totale
Trimble IS Rover
Rilievo complessivo del sito
A cura della Redazione
Tempo impiegato
54 minuti
46 minuti
54 minuti
30 minuti
Tabella 3: Tempo impiegato per il picchettamento
Solo Stazione Totale
Solo GPS VRS
Utilizzando il VRS per stabilire le
coordinate della stazione totale
Tempo impiegato
5 ore 07 minuti
3 ore 12 minuti
4 ore 24 minuti
28 GEOmedia 3 2005
Trimble IS Rover
2 ore 46 minuti
Tabella 4: Tempo impiegato per il rilievo complessivo del sito
REPORTS
H-Star di Trimble
Un sistema GPS
in doppia frequenza per
rilievi di alta precisione
Come funziona la
tecnologia H-Star
L’acquisizione dati con H-Star è
gestita con un software
specificatamente ideato per i dati di
elevata accuratezza. Esso, dotato di
indicatore Predicted Postprocessed
Accuracy (PPA), mostra chiaramente la
precisione che si otterrà una volta che
i dati H-Star verranno postprocessati.
L’elaborazione di questi dati è studiata
appositamente per raggiungere una
precisione superiore ai 30 cm con non
più di due minuti di dati continui.
Se il flusso dei dati è continuo, il
calcolo delle posizioni in coordinate
richiede solo un piccolo dispendio di
tempo per essere elaborate. In ufficio,
con il software GPS Pathfinder o con
l’estensione GPS Analyst per ArcGIS
di ESRI appositamente sviluppata da
Trimble, basterà semplicemente
selezionare l’opzione di elaborazione
H-Star nel wizard Differential
Correction; grazie ad essa, stazioni di
riferimento multiple possono infatti
essere utilizzate per ridurre gli errori
dovuti ai bias e alla distanza delle
Refrence Station. I tre aspetti
fondamentali e innovativi su cui è
basato il sistema H-Star possono
essere riassunti in quanto segue:
Dati GPS di alta qualità (L1/L2)
Flusso di lavoro gestito con il
sistema PPA (Predicted Postprocessed
Accuracy)
Post elaborazione con il software H-
Star
Nei paragrafi che seguono
prenderemo in esame i diversi aspetti
della tecnologia H-Star, analizzando
nel dettaglio i benefici del nuovo
sistema di Trimble.
Dati GPS di alta qualità
L’antenna - Per ottenere dati GPS di
un certo livello è innegabile che il
ruolo dell’antenna sia fondamentale.
Essa rappresenta la prima via in
entrata per i segnali ricevuti dai
satelliti GPS in orbita a oltre 19.000
km di altezza, arrivando ad affermare
che il ruolo dell’antenna è
paragonabile più o meno a quello che
svolge la lente di una macchina
fotografica. Un’antenna ben costruita
può catturare segnali con una maggiore
risoluzione, favorendo l’elaborazione di
misure e coordinate GPS di elevata
precisione. Il Multipath è comunque
sempre in agguato dal momento che i
segnali GPS possono riflettersi su altri
oggetti prima di giungere all’antenna.
Essi sono di solito right-hand circular
polarized (RHCP) ma, quando
interviene questo tipo di interferenza,
essi si trasformano in seganli left-hand
circular polarized (LHCP). L’antenna
interna di un ricevitore GPS
Pathfinder ProXH o GeoXH impiega
un sistema di riduzione di tale effetto
più noto come tecnologia EVEREST
Multipath Rejection ed il tuning
dell’antenna allo scopo di filtrare i
segnali LHCP.
L’antenna geodetica opzionale Zephyr
utilizza gli stessi principi al fine di
assicurare misure GPS di alta qualità;
inoltre essa è in grado di ricevere
segnali L2, fondamentali per ottenere
la miglior precisione possibile con H-
Star. Grazie all’impiego di segnali L2,
il sistema H-Star è in grado di fornire
correzioni più efficaci tenendo conto
dei ritardi dovuti alla ionosfera, fonte
importante di errori ed imprecisioni;
essa contiene infatti ioni ed elettroni
che, a seconda dell’attività solare, della
posizione geografica e dei cicli
stagionali e dei giorni, influiscono
La generale richiesta che
ultimamente proviene dal settore
GIS è quella di poter lavorare su
dati di alta precisione a livello
aziendale; in alcuni casi questa
necessità nasce direttamente
all’interno delle aziende che,
grazie a set di dati più accurati
possono raggiungere una
migliore efficienza sia a livello di
gestione delle risorse che di
decision making. Allo stesso
tempo, però, la principale
necessità è legata a
problematiche di tipo legislativo.
I benefici di possedere dati GIS
più rigorosi sono specialmente
importanti per applicazioni quali
la localizzazione delle reti
tecnologiche, la formazione dei
catasti dei terreni e delle risorse
naturali e ambientali nei paesi in
via di sviluppo. Applicazioni del
genere in molte nazioni
richiedono un’accuratezza
orizzontale di più o meno di 30
cm (se non meglio) ma molte
agenzie del catasto dei paesi del
terzo mondo specificano in 50
cm la precisione minima per
permettere l’identificazione dei
confini. La nuova tecnologia H-
Star di Trimble fornisce la
soluzione ideale per applicazioni
GIS che richiedono una elevata
accuratezza; la tecnologia H-Star
- combinazione tra un ricevitore
GPS avanzato, un software di
acquisizione dati con sofisticate
proprietà di connessione ed un
software di postelaborazione -
permette dunque di avere dati
GPS più accurati e senza costi
aggiuntivi, associando flussi di
lavoro complessi alla classica
raccolta dei dati di elevata
precisione.
I ricevitori GPS Pathfinder ProXH
e GeoXH con tecnologia H-Star,
permettono un’accuratezza
superiore ai 30 cm in post
elaborazione e, se impiegati con
un’antenna gedetica Zephyr,
permettono di ottenere precisioni
compatibili con i rilievi
topografici e catastali.
30 GEOmedia 3 2005
REPORTS
continuamente sulla propagazione dei
segnali GPS. I sistemi DGPS standard
(L1) per ovviare a questo inconveniente
utilizzano dei modelli ionosferici di
correzione trasmessi all’interno del
messaggio di navigazione del GPS ma,
si tratta solo di un modello dell’errore
e non delle misure reali. Con i GPS in
doppia frequenza, invece, i ritardi
dovuti alla ionosfera vengono calcolati
sia nel punto dove si trova la stazione
di riferimento che nel punto del rilievo
occupato dall’utente, e correggendo il
tutto direttamente all’interno della
soluzione. Sia il sistema ProXH che il
GeoXH sono predisposti per l’uso di
antenne esterne geodetiche che
migliorano sensibilmente la ricezione
dei segnali GPS portando le soluzioni
finali vicine agli standard dei rilievi
topografici e catastali.
Il ricevitore GPS - Il segnale GPS è
solitamente soggetto ad interferenze di
tipo elettromagnetico chiamate più
semplicemnete “rumore”. Alcuni tipi di
rumore vengono generati internamente
al GPS stesso, dalle sue componenti
elettroniche, mentre altri tipi di
interferenze possono essere causati da
apparecchiature elettroniche poste nelle
vicinanze o da linee elettriche. Al
momento della ricezione i segnali GPS
sembrano comunque essere inficiati da
qualche tipo di rumore ed ecco perchè
molti dei dispositivi oggi disponibili
sono capaci di filtrare e recuperare il
segnale originale evitando tali
problematiche.
I ricevitori H-Star di Trimble
impiegano tecniche di riduzione del
rumore avanzatissime preservando il
ricevitore e l’antenna dalle interferenze
prodotte da sorgenti esterne.
Figura 1 - Tracciati di dati H-Star
Il sistema PPA
(Predicted Postprocessed
Accuracy)
L’indicatore di Predicted
Postprocessed Accuracy (PPA) permette
agli utenti Trimble di registrare i dati
GPS in maniera molto efficiente,
direttamente sul campo e con la
certezza che saranno adatti alle
esigenze di precisione richieste nella
fase di post elaborazione. Caratteristica
di punta del sistema H-Star, il PPA è
continuamente calcolato e visualizzato
in funzione del tipo di antenna, della
geometria del satellite, della durata del
tracciamento su un numero di satelliti
prefissato e con la certezza che tutte
le stazioni di riferimnto che saranno
usate in post elaborazione siano
conformi ai requisiti di elaborazione
H-Star. Molti dei fattori esterni che
influiscono sulla precisione dei dati,
come gli effetti ionosferici o il
Multipath, non vengono presi in
considerazione nel calcolo del PPA. Il
Predicted Postprocessed Accuracy è un
valore HRMS (Horizontal Root Mean
Square) e rappresenta lo scarto
quadratico medio del 63% delle
posizioni calcolate dopo la post
elaborazione. In Figura 2, il valore del
PPA visualizzato è di 21 cm, il che
significa che la precisione in post
elaborazione in quel caso dovrebbe
aggirarsi sui 21 cm o meglio ancora.
A valori HRMS minori corrispondono,
in altre parole, dati più accurati.
Il PPA predice quindi la rigorosità
nei dati ottenibile dopo la post
elaborazione H-Star di tutte le
posizioni registrate, dal momento che
il fix ai satelliti è stato effettuato. Il
valore del PPA è direttamente
correlato al tempo impiegato nel
raccogliere dati H-Star in maniera
continua cosicchè, se il ricevitore
mantiene il lock senza salti e la
geometria dei satellite è buona, la
precisione aumenta per tutti i punti in
coordinate dal momento del lock
iniziale. La tecnologia H-Star è
fondata sulla raccola di dati continua
da un set minimo di satelliti; quando
ciò avviene siamo di fronte a ciò che
in gergo si chiama carrier lock. Per
mantenere tale lock, il ricevitore deve
tracciare quattro o più satelliti senza
interruzione per rilievi statici e cinque
o più satelliti per rilievi in cinematico.
Le misurazioni H-Star possono essere
raccolte anche mentre ci si muove,
l’importante è che il lock venga
continuamente mantenuto. La Figura 3
Figura 2 - Il software TerraSync che da un
valore PPA di 0,21 m
è esemplificativa dell’effetto di durata
carrier lock sull’accuratezza ottenibile
mediante un ricevitore H-Star. Sono
state registrate sei ore di dati rover H-
Star con un ricevitore ProXH in
condizioni di cielo aperto e sono stati
elaborati con diverse condizioni di
durata di carrier lock; i files sono
stati corretti in maniera diversa
servendosi di tre stazioni di
riferimento in doppia frequenza
distanti dai 20 ai 120 km. Nel grafico
è evidente come già in condizioni di
breve durata del lock si riescano ad
ottenere buoni risultati a livello di
precisione e, seguendo l’andamento
della curva, si può notare come al
punto in cui la curva effettua la
variazione più ampia corrisponda
anche il più rapido incremento
nell’accuratezza dei dati; superati i due
minuti, la precisione continua ad
aumentare col tempo ma ad un ritmo
più lento. Nel grafico è anche possibile
notare la differenza coi dati ottenibili
tramite un’antenna Zephyr.
Figura 3 - Confronto tra Precisione e Durata
del carrier lock per antenne ProXH (interna)
e Zephyr
E’ importante notare che
l’accuratezza ottenuta è applicabile a
tutte le posizioni e agli elementi
rilevati dal momento in cui il lock
viene acquisito. La Figura 4 mostra
come questo effetto si applichi ad un
ipotetico dataset con tre periodi
separati di carrier lock. Più è lunga
questa durata, maggiore sarà la
precisione delle coordinate finali.
GEOmedia 3 2005 31
REPORTS
Figura 4 - La precisione
legata alla durata del
carrier lock
Le principali ragioni che influiscono
sulla perdita del lock ai satelliti sono
da ricondursi a situazioni che tendono
a verificarsi abbastanza comunemente;
è buona norma fare attenzione nel
passare sotto a ostacoli di qualsiasi
genere come alberi o ponti, evitare di
abbassare l’antenna o salire su un
veicolo per spostarsi verso un altro
punto senza prestare attenzione
all’antenna.
La post elaborazione H-Star
Un ricevitore H-Star con impiegato
in singola frequenza con l’antenna
integrata già di per se permette di
ottenere soluzioni di precisione elevata.
Avendo poi la possibilità di effettuare
misure in doppia frequenza con
antenna Zephyr, il calcolo in post
elaborazione ha a disposizione misure
in L2 che permettono una stabilità
della soluzione GPS e una precisione
ancora maggiore.
A differenza delle misure in sola L1
(frequenza singola), le misure
congiunte in L1 e L2 permettono un
calcolo accurato del ritardo ionosferico
del segnale, rimuovendo in questo
modo una significativa fonte di errore.
L’accuratezza in post elaborazione
dipende in maniera decisiva dalla
qualità delle stazioni di riferimento e
dalla loro distanza dai punti del
rilievo. Trimble utilizza una serie di
providers di dati GPS, la cui lista è
utilizzata dal software di post
elaborazione al momento del download
dei dati di base. Ad ogni Reference
Station è anche associato un indice di
integrità impiegato dal software di
elaborazione.
L’indice di integrità delle stazioni di
riferimento
Il calcolo dell’indice di integrità
delle stazioni di riferimento viene
effettuato da Trimble in maniera
regolare allo scopo di evidenziare la
qualità effettiva dei dati forniti da
ogni singola stazione; il fatto di
trovarsi di fronte a dati dell’indice
non soddisfacenti rende improbabile,
per una certa stazione di riferimento,
la possibilità di ottenere correzioni di
buon livello da quest’ultima.
L’indice di integrità varia tra i
valori 1 e 100, con la qualità delle
stazioni che aumenta all’aumentare del
valore associatogli all’interno
dell’indice. La stazione col valore più
alto non è necessariamente detto che
sia anche la più vicina. L’indice è
calcolato in base a diverse variabili di
integrità, precisione ed affidabilità,
oltre alla distanza tra il il rover e la
stazione di riferimento. L’indice di
integrità inoltre tiene in considerazione
altri parametri, come l’eventuale
malfunzionamenti della stazione, il
ritardo o altri problemi legate alla
connettività internet, o per il
danneggiamento dell’antenna.
Selezione delle stazioni di riferimento
(tra cui alcune italiane)
Al momento di selezionare la
stazione di riferimento, è preferibile
affidarsi a quella più vicina al rover e
che presenta un elevato indice di
integrità. La post elaborazione H-Star
permette di ottenere la media dei
risultati calcolati su basi multiple;
l’effetto dovuto a distanze di baselines
più lunghe può essere ridotto
ricorrendo alla media tra diverse
stazioni di riferimento posizionate in
luoghi diversi. Utilizzare la media dei
risultati in questo modo permette di
diminuire l’influenza dell’errore
atmosferico che influisce sulla singola
stazione e fornisce una chiara
immagine di quello che sta
effettivamente succedendo al punto
misurato. La Figura 7 mostra
l’influenza di singole stazioni di
riferimento, ognuna delle quali con
dati relativi ad una sola direzione e la
confronta con la soluzione ottenibile
attraverso la media dei dati delle
baselines.
Per ottenere risultati veramente
efficaci Trimble consiglia di utilizzare
come provider di base un set di tre
stazioni di riferimento ben distribuite
e con un buon indice d’integrità. È
comunque possibile ottenere buoni
risultati anche attraverso una singola
ma affidabile stazione di riferimento,
purchè sia nelle vicinanze (20-30 km);
più essa è vicina e meno si risentirà
infatti dell’errore atmosferico.
Ogni punto mostrato in Figura 8
Figura 5 - Il software GPS Pathfinder Office
con la lista delle stazioni ed i loro indici di
integrità sulla destra
Figura 6 - Gli effetti della media di baselines
multiple
rappresenta lo stesso file raccolto
mediante un GPS rover, corretto in
doppia frequenza e messo in
contrapposizione al grafico relativo
all’utilizzo di una stazione di
riferimento diversa. Il file del rover
contiene 40 posizioni, ognuna delle
quali registrata mediante un fix di due
minuti, in un periodo di 4 ore. Una
stazione con un basso livello di
integrità possiede un valore HRMS
significativamente peggiore rispetto
alla sua vicinanza al rover. La ragione
principale di questo è da imputarsi
alla qualità del ricevitore anche se
altri fattori entrano sicuramente in
gioco come: un’errata posizione
dell’antenna, le condizioni atmosferiche
sul luogo o il web server potrebbero
essere allo stesso modo causa di
problemi. Altri tipi di errori
potrebbero nascere mischiando diversi
sistemi di coordinate e datums; ad
esempio, una errata conversione delle
posizioni tra datums WGS-84 e locale
32 GEOmedia 3 2005
REPORTS
Figura 7 - Confronto tra HRMS e Distanza dal
rover alla base station
potrebbe già introdurre un errore
superiore al metro. E’ perciò
importante ricordare che le coordinate
GPS post elaborate devono riferirsi
allo stesso sistema di riferimento delle
Refrence Station utilizzate.
La lista delle stazioni di riferimento
della Trimble fornisce tutte le
posizioni di riferimento seguendo l’
International Terrestrial Reference
Frame 2000 (ITRF2000), lo standard
internazionale per l’espressione delle
coordinate di riferimento GPS.
Nonostante ciò, è comunque sempre
meglio monitorare la posizione di
riferimento utilizzata, in modo che, se
si dovesse incorrere in qualsiasi tipo
di cambiamento, esso non influisca sui
database GIS esistenti.
Conclusioni
La tecnologia H-Star unisce
l’acquisizione di dati GPS di qualità
con un sistema di software di
controllo sul campo dei dati acquisiti,
oltre ad una avanzate tecniche di post
elaborazione, ottenendo un potente
sistema che fornisce precisioni
submetriche (20-30 cm). Con H-Star
ci troviamo di fronte, insomma, ad un
consistente passo in avanti della
tecnologia GPS e soprattutto rispetto
alle tecnologie precedentemente
utilizzate, diminuendo i tempi di
lavoro ed allo stesso tempo
aumentando la produttività. Il fatto di
poter ottenere precisioni submetriche
con soli 2 minuti di stazionamento è
esemplificativo del salto produttivo che
la tecnologia Trimble vi mette a
disposizione; le stazioni di riferimento
possono distare anche più di 200 km,
riducendo i costi per la dotazione di
una apposita infrastruttura. Oltretutto,
molti luoghi sono adeguatamente
serviti con dati di base liberamente
consultabili su Internet. H-Star utilizza
un design avanzato per il ricevitore e
sofisticate tecniche di elaborazione
senza per questo appesantire il lavoro
dell’operatore con la sua complessità:
lo stesso staff che si occupa della
gestione degli attributi informativi del
GIS può a sua volta raccogliere dati
precisi in maniera semplice,
aumentando la flessibilità di tutto il
flusso di lavoro ed ovviamente la
produttività dell’azienda.
Estratto da H-Star technology
explained White Paper
A cura della Redazione
A sinistra l’antenna Zephyr al lavoro, a destra il dispositivo palmare GeoXH
34 GEOmedia 3 2005
REPORTS
SAIE 2005
Il salone dell’edilizia tra
soluzioni geomatiche
e software tecnico
L’
edizione 2005 del
Salone Internazionale
dell’Industrializzazione
Edilizia, principale vetrina a
livello nazionale ed europeo per il
settore delle costruzioni si è
appena conclusa, confermando, in
un certo qual modo, le ombre
che si erano già affacciate
durante l’edizione del 2004. La
crisi, legata non esclusivamente al
settore, ma che abbraccia
un’economia nazionale che fatica
a camminare, si è fatta notare al
SAIE per la prudenza con la
quale i clienti si sono avvicinati
nei confronti delle aziende, cosa
che comunque non impedisce al
settore delle costruzioni di
rimanere vitale grazie ai continui
progetti dedicati alle zone
residenziali e amministrative. Con
più di 400 nuovi prodotti ed
innovazioni, il SAIE ha
confermato di essere uno dei
maggiori punti di osservazione
per il mondo dell’edilizia sotto l’
aspetto “hard” degli strumenti ed
i macchinari dedicati a questo
tipo di lavoro, presentando, allo
stesso tempo, un cospicuo
incremento del microcosmo “soft”
legato all’aspetto informatico che
sposa le esigenze da ufficio e di
calcolo del professionista delle
costruzioni. I sistemi informatici,
infatti, hanno goduto di ampio
risalto, catturando l’attenzione dei
numerosi visitatori all’interno dei
padiglioni 33 e 34 della Fiera di
Bologna, interamente loro
dedicati; tutto ciò a giusta
ragione, considerando il processo
di alfabetizzazione informatica del
mondo delle costruzioni che si
traduce nella necessità per il
professionista di un’offerta
integrata e verticale. Per quanto
riguarda, invece, l’ambito degli
strumenti dedicati al lavoro sul
campo, la tendenza dei principali
vendors sul mercato è sembrata
essere quella di coniugare
l’aspetto elettronico degli
strumenti, dotati di semplici
interfacce d’utilizzo, con la
resistenza agli agenti esterni che
di solito tendono a rovinarli
(sporco, urti). Sono stati
presentati strumenti che spaziano
tra le principali necessità di chi
si trova sul campo: misurazioni,
controlli geometrici dei livelli,
allineamenti, così come la
misurazioni di dati fisici come
superfici e temperature, sono le
caratteristiche principali dei
prodotti presentati al SAIE.
Quella del 2005 è anche stata
l’edizione nella quale si è
intravista la potenzialità del
mercato cinese. Per ora ancora
poco influente è altresì vero che,
parlando in “soldoni”, la
differenza sul prezzo di alcuni
prodotti è sembrata più che
sensibile. Molti esperti del
mercato delle costruzioni presenti
al SAIE erano comunque più che
sicuri dell’inavvicinabile qualità,
da parte del gigante asiatico, dei
prodotti che caratterizzano il
mercato occidentale. Al tempo la
risposta.
Segue una rassegna delle
principali aziende con i relativi
prodotti presentati a Bologna, dal
12 al 16 Ottobre, al SAIE 2005.
36 GEOmedia 3 2005
REPORTS
Leica Geosystems
Diverse le novità da Leica Geosystems che per la prima volta ha
presentato nel suo stand i sistemi machine control basati sia su sistemi
GPS che su sistemi laser. Le applicazioni cantieristiche sono da
sempre nel catalogo dei prodotti di fascia alta di Leica, ma mai erano
stati presentati al SAIE con adeguta rilevanza. La nuova generazione
di sistemi si basa sul controller standardizzato MC1200 che impiega
l’innovativo bus di comunicazione CAN, attraverso il quale è possibile
controllare e gestire i sistemi GPS, un sensore laser a 360°, un sensore
di inclinazione, un ricevitore laser proporzionale ed un sensore ad
ultrasuoni. La movimentazione terra, la posa di asfalto o calcestruzzo
non è più un problema, basta caricare sul sistema il modello 3D del
rilevato o dello scavo e il controllo dei mezzi di lavoro quale scavatrici,
livellatrici è cosa fatta.
Altre le novità di interesse nel campo della topografia, come il
sistema Builder, total station di fascia bassa e orientata alle
applicazioni di cantiere, il sistema SR20 che introduce le applicazioni
topografiche anche con i sistemi GPS orientati al mapping GIS.
L’SR20 è un sistema GPS con acquisizione dei dati di fase che
permette di ottenere precisioni di livello topografico. E’ un GPS
avanzato con 12 canali che opera con una antenna esterna di tipo
geodetico, ed è dotato del software di postelaborazione Leica Geo
Office. L’offerta commerciale prevede due sistemi in bundle per
operare campagne di rilievo indipendenti. La novità nel campo delle
strumentazioni topografiche è rappresentata invece dalla serie Leica
Builder. Builder è concepito per i professionisti della costruzione e con
le sue 3 serie rappresenta
una soluzione multilivello
adatta ad ogni esigenza del
topografo rilevatore o del
tracciatore. La serie
T100/T200 è infatti un
classico teodolite
elettronico con i vantaggi
della maneggevolezza in
termini di messa in
stazione e gestione.
L’R100/R200 rappresenta
invece l’integrazione con
un sistema laser di
precisione perfettamente indicato per picchettare velocemente e senza
errori. Presenta infatti un raggio laser visibile e portata fino a 80 m
senza prisma o fino a 250 m con innovativo prisma a sezione piatta; il
modello R100M/R200M è il massimo dell’integrazione ed è progettato
per rendere la messa sul campo del progetto in maniera interamente
digitale. Permette infatti di connettersi facilmente ad un PC, di gestire
semplici tabelle modulari di dati facilmente gestibili in ufficio e di
tornare sul campo a picchettare, sia impiegando le coordinate XYX,
che più facilmente impiegando le misure di lunghezza lineare o di
semplici squadri.
Codevintec
Interessanti come sempre le soluzioni distribuite da Codevintec,
azienda leader nel campo delle soluzioni per la geofisica, per il
positioning professionale e da qualche anno anche nel settore del laser
scanning. Al SAIE le novità targate Codevintec possono riassumersi
nelle nuove soluzioni Mobile Mapper CE e Mobile Mapper CM, due
sistemi GPS di cui uno orientato alle applicazioni GIS di fascia
professionale e l’altro alle applicazioni topografiche. Tra le altre novità,
il sistema GPS per attitude determination, ovvero per la
determinazione di assetto ed un nuovo sismografo della Geometrics. Il
principe dei sistemi laser scanner è invece il sistema ILRIS 3D, che
viene dall’esperienza di una delle aziende più vecchie nel campo dei
sistemi laser scanner aerei come Optech.
Microgeo
La caratteristica di Microgeo è quella di essere un’azienda orientata all’integrazione delle tecnologie
di analisi tra le soluzioni Laser Scanner e quelle della termografia ed al SAIE non potevano non esserci
novità. Un nuovo sistema per la termografia di NEC rinnovato in termini di risoluzione e portatilità.
La novità che tutti prima o poi si aspettavano è invece la disponibilità delle nuove soluzioni
topografiche della South Surveying & Mapping, neonata azienda cinese che da almeno due anni è sulla
scena internazionale con le soluzioni topografiche low end, la cui distribuzione dei prodotti è realizzata
in Italia da Microgeo. La South produce teodoliti elettronici, accessori per la topografia e sistemi GPS.
GEOmedia 3 2005 37
REPORTS
Nuove stazioni totali e un GPS avanzato da SOKKIA
Le novità di Sokkia presentate al
SAIE sono di grande rilievo, con un
rinnovato set di stazioni totali e un
nuovo sistema GPS completo di
software di post elaborazione.
La nuova serie di stazioni totali
nasce nell’ottantacinquesimo anno
dalla fondazione di SOKKIA . Tutti i
modelli di stazione totale con EDM
laser sono stati dotati del nuovo
distanziometro con tecnologia
“REDtech II” che, oltre ad incrementare le
portate distanziometriche in classe 2,
riduce i tempi di misura di oltre un
secondo e diminuisce il consumo delle
batterie. La serie SETx30RK ha diversi
modelli, tutti con tastiera alfanumerica
retro-illuminata, precisioni angolari di 2”,
3” e 5”, disponibili con EDM laser in classe 2 o in classe 3R, oltre ad un
modello con precisione angolare a 6” disponibile con EDM laser in
classe 2. L’EDM di nuova generazione con tecnologia “REDtech II”
incrementa le portate distanziometriche senza prisma in classe 2
(SET6” / 150m, SET5”,3”,2” / 200m) per arrivare a portate superiori a
350m nella classe 3R.
In tutte le classi di EDM sono state migliorate le prestazioni e le
portate di misura con il prisma, che ora arrivano fino a 5000 m, mentre
il software a bordo è stato implementato con nuove funzioni di calcolo
tra le quali il calcolo area in 3D. La serie SETx130R3 annovera diversi
modelli con precisioni angolari di 1”, 2”, 3” e 5”, disponibili con EDM
laser con tecnologia “REDtech II” in classe 2 o in classe 3R. Tutti i
modelli incorporano il sistema di trasmissione dati wireless Bluetooth
per la comunicazione dati senza fili tra lo strumento ed i dispositivi
esterni (come il PC o il GSM). Inoltre, la funzione “SFX” (Sokkia Field-
Info XPress) a bordo dello strumento, permette di trasmettere o ricevere
i dati direttamente in ufficio ad un indirizzo email o server FTP. I
programmi residenti a bordo sono stati implementati con le procedure
di calcolo poligonale, tracciamento ad arco, intersezione in avanti e
calcolo area in 3D. La nuova serie di stazioni motorizzate SETx230RM
incorpora il nuovo EDM laser con tecnologia “REDtech II” per misure
senza prisma di oltre 350 m e la funzione di “Auto-pointing” per
collimare automaticamente il prisma fino ad 800 m. Tramite l’opzione
RC “Remoto catcher” l’operatore può gestire tutte le operazioni di
misura e registrazione dati dal prisma.
Il dispositivo “Remoto catcher” emette
una fascio di luce laser dalla posizione del
prisma captata dal ricevitore a bordo dello
strumento, che trasforma il SETx230RM in
una stazione totale robotizzata. La
comunicazione wireless Bluetooth tra lo
strumento ed il prisma, trasmette i
comandi e riceve i dati, il tutto gestito
dall’operatore al prisma tramite il
controller registratore dati Bluetooth. La ricerca e l’auto-collimazione
del prisma è estremamente veloce grazie al sistema di ricerca “wide
search area”. Sono disponibili due modelli con precisione angolare di 3”
e 5”.
Il Nuovo sistema GPS GSR2700 IS e la soluzione software SDR+
vanno ad ampliare la gamma di soluzioni GPS prodotte e distribuite da
Sokkia. Si tratta di un ricevitore in doppia frequenza integrato con
tecnologia wireless Bluetooth che racchiude in un unico e compatto
involucro, antenna, telemetria, memoria e batterie. La trasmissione
dati wireless del GSR2700 IS elimina tutti i cavi, per la massima
comodità, libertà ed efficienza in campagna. Il sistema è completato dal
rivoluzionario software d’acquisizione dati SDR+: progettato per
ottimizzare l’acquisizione dati con le più moderne tecniche di rilievo,
SDR+ è lo strumento ideale per il rilievo RTK ed è il più flessibile
dispositivo di ‘editing’ dei dati esistente sul mercato.
Il ricevitore GSR2700 IS e SDR+, abbinati al controller Allegro CX,
forniscono un sistema di misura eccezionale.
Caratteristiche del GSR2700 IS sono un design integrato (tutto
incluso in un involucro compatto), tecnologia wireless Bluetooth,
messaggi vocali, configurazioni multiple, utilizzabile come RTK rover /
base o per rilievi statici, Robustezza e leggerezza (1.8 kg con radio
interna), struttura di protezione in lega di magnesio con grado
d’impermeabilità IP67, funzionamento semplificato ed
immediatamente operativo, 64 MB di memoria (standard) per 500 ore
di misure ininterrotte e opzione fino a 2 GB, correzione RTK e
telemetria interna UHF o GSM/GPRS.
Le caratteristiche di SDR+ sono una tool bar personalizzabile e di
facile accesso alle funzioni più frequenti, capacità di editing eccezionale
e modifica dei dati illimitata, database live e aggiornamento automatico
dei dati dopo ogni correzione, flusso di lavoro personalizzato e massima
libertà operativa opzioni di visualizzazione multiple con selezione, filtro
e livello di dettagli dei dati, visualizzazione grafica o testuale, filtro di
qualità RTK e impostazione delle tolleranze per l’identificazione di
misure inaffidabili.
SierraSoft
SierraSoft, società di Pordenone, si occupa dello sviluppo di software e servizi ad alto
contenuto tecnologico con soluzioni complete, semplici, per la topografia, l’ingegneria civile,
l’architettura, la cartografia, il GIS. Nello stand al SAIE, in cui anche qui dominava il colore
giallo e nel quale si aveva la possibilità di ottenere gratuitamente anche un cd con le demo di
alcuni programmi SierraSoft, la società veneta era presente soprattutto con i software Topko
CE e Topko Express, elementi di punta della suite Geomatics arrivata alla versione 11. Topko
CE è un software per il rilievo topografico e catastale in grado di funzionare su dispositivi
Windows Mobile, come Pocket PC (2002 e superiori) e Windows CE (3.0 e superiori), e di comunicare direttamente con la strumentazione
topografica tradizionale e GPS. Topko Express è invece il prodotto software entry-level di SierraSoft che offre sofisticati strumenti per la
topografia, il catasto e la gestione tridimensionale del rilievo; è rivolto ai tecnici che necessitano di un software facile nell’uso per la gestione di
lavori topografici e catastali. Con Topko Express è possibile generare sezioni, creare modelli numerici del terreno e calcolare i movimenti di
materia.Interessanti come sempre le soluzioni distribuite da Codevintec, azienda leader nel campo delle soluzioni per la geofisica, per il
positioning professionale e da qualche anno anche nel settore del laser scanning. Al SAIE le novità targate Codevintec possono riassumersi nelle
nuove soluzioni Mobile Mapper CE e Mobile Mapper CM, due sistemi GPS di cui uno orientato alle applicazioni GIS di fascia professionale e
l’altro alle applicazioni topografiche. Tra le altre novità, il sistema GPS per attitude determination, ovvero per la determinazione di assetto ed un
nuovo sismografo della Geometrics. Il principe dei sistemi laser scanner è invece il sistema ILRIS 3D, che viene dall’esperienza di una delle
aziende più vecchie nel campo dei sistemi laser scanner aerei come Optech.
38 GEOmedia 3 2005
REPORTS
Trimble & Assogeo
Grande area espositiva per il marchio e le soluzioni dal
caratteristico colore giallo targate Trimble.
Le componenti commerciali più caratterizzanti di Trimble presenti
al SAIE sono tipicamente quelle della topografia e del cantiere, anche
se quest’anno era presente nella stessa area anche il settore del
Mapping GIS rappresentato da Crisel, azienda che distribuisce in
esclusa in Italia i prodotti Trimble di questa fascia.
Le novità di quest’anno al SAIE erano sopratutto centrate sul nuovo
ed innovativo sistema per rilievi topografici Trimble IS, di cui trovate
un’ampio articolo a pag.26 di questa edizione. Le altre novità passano
per la nuova filosofia Connect Survey Site che permette di far
convergere e connettere le diverse tipologie di rilievo, dal sistema laser
scanner Trimble GX, fino al nuovo sistema GPS Trimble R3 che
unisce la semplicità e i costi per una soluzione topografica in sola L1.
Le novità continuano con il nuovo sistema per il mapping GIS di
precisione GeoXH distribuito da Crisel ma anche con il sistema
Trimble R8 che aggiunge un nuovo supporto completo a livello di
GNNS. La rivoluzionaria soluzione
topografica R6 già presentata da alcuni
mesi sul mercato, è poi l’ammiraglia delle
soluzioni topografiche targate Trimble,
con il suo esclusivo sistema MagDrive che
sfrutta i principi dell’induzione
magnetica per gestire un servocontrollo,
rendendola una delle migliori soluzioni
motorizzate tra le stazioni totali
disponibili sul mercato. Ultima tra le
novità ma non certo per prestazioni e
affidabilità è il nuovo controller TSC2,
completamente rinnovato in termini di
funzionalità; infatti aggiunge il nuovo ambiente software Windows
Mobile Poket PC e il nuovo sistema di comunicazione basato su
connettività Wireless Lan 802.11b oltre a quella Bluetooth già
disponibile sui precedenti modelli.
Guido Veronesi
Azienda da sempre sul mercato delle soluzioni per topografia, quest’anno al SAIE ha diviso la sua presenza tra uno
stand classico dove le novità erano tutte orientate alla topografia classica, con due new entries tra le soluzioni GPS
come il sistema Promark 3 di Thales orientato ai rilievi topografici in singola frequenza ed il sistema GPS Navcom
SF2040.
Leonardo Software House
Meglio nota come LeoSH, la leonardo ha presentato durante il SAIE diverse novità in termini di soluzioni e di
integrazioni tra procedure vecchie e nuove rinnovando le soluzioni finali per gli utenti, tra cui le più rilevanti sono le
seguenti: Antas Office integra le funzionalità di Mixerotto, ovvero l’integrazione totale tra le diverse tipologie di rilievo
topografico a livello di stazione totale e GPS. La versione di Antas per piattaforme mobile aggiunge il GPS come device
di input dei dati di rilievo. Il diffusissimo software Atlante per la progettazione stradale, la elaborazione di DTM, etc. è stata completamente
rinnovata e aggiunge nuove funzionalità con le versioni Atlante 5 premium e Atlante 5 basic.
Leo SH è la prima azienda italiana ad aver realizzato un software di post elaborazione GPS progettato completamente in Italia e implementato
per così dire da zero come il software GEMINI, che come è ovvio si interfaccia a tutti i livelli con le altre soluzioni topografiche.
Tecnobit
Tecnobit propone agli studi tecnici edili una serie di prodotti e servizi mirati alla soluzione ottimale delle
problematiche tecniche dell’edilizia con lo scopo di aiutare il professionista edile e portarlo ad una efficiente gestione
informatica dell’intera attività. Presente al SAIE con uno stand al padiglione 34, incontra gli interessi del lettore di
GEOmedia soprattutto con la versione del software Geocat dedicata alla topografia ed al catasto; Il programma
risolve in maniera tutte le problematiche topografiche e catastali. Per chi si occupa di topografia e di catasto, questo
software è uno strumento di lavoro che valorizza e rende produttivo l’intero investimento topografico del professionista. Completamente adeguato
a Pregeo 8 è applicabile ai rilievi, all’altimetria, alle riconfinazioni, all’accatstamento fabbricati ed opera su AutoCAD, BricsCad ed IntelliCAD.
Topoprogram
Società di Gioia Tauro (RC), la Topoprogram ha per oggetto rilievi topografici speciali, servizi alle imprese e
produzione software. Presentato al SAIE, Toppy 2000 è un software che permette di acquisire tutti i dati di un libretto
delle misure di tipo catastale e topografico, che potrà essere compilato manualmente o da un’interazione con lo
strumento. Da questi dati sarà possibile eseguire direttamente sul campo l’elaborazione del libretto, il controllo delle
tolleranze previste, l’aggiunta di punti, contorni ecc, direttamente dalla grafica con relativo aggiornamento del libretto e
l’esecuzione di frazionamenti e riconfinamenti.
GEOmedia 3 2005 39
REPORTS
Una community
emergente tra
progettazione
territorio
e infrastrutture
La prima conferenza
Autodesk degli
utenti italiani
L
a prima edizione
dell’Autodesk User
Conference dedicata ai
Sistemi Informativi Territoriali ed alla
progettazione delle infrastrutture,
tenutasi a Roma il 29 settembre 2005,
diventerà l’appuntamento fisso sulla
convergenza tra tecnologie CAD e GIS
che molti reclamavano da tempo. Ci
riferiamo principalmente agli utenti che
si occupano di geomatica e GIS, perché
la platea di professionisti che
quotidianamente utilizzano Autocad è
così vasta che sarebbe impossibile
riunire tutti gli interessati. La comunità
emergente che opera nel campo delle
scienze territoriali ed in quello della
progettazione e gestione delle grandi
infrastrutture è invece più selezionata,
anche se gli utenti intervenuti alla
Conferenza romana sono vicini ad
essere 1K-users, ossia attorno alle mille
unità.
Dal punto di vista dei contenuti il
tema centrale non poteva che essere
quello delle informazioni geospaziali.
Come dice Carlo Leone, ISD Business
Unit Manager italiano “Oggi tutte le
imprese si fondano su informazioni
georeferenziate; ogni singolo individuo,
ogni soggetto trova la propria
collocazione in un ambito spaziotemporale.
Tutti stanno diventando
consumatori di dati geomatici
geospaziali. I professionisti che
realizzano cartografie e progettano
infrastrutture, dalle strade ai servizi,
dallo sviluppo territoriale alla proprietà
dei terreni, si affidano ai dati geografici
digitali e progettuali per svolgere le loro
attività”.
Ma la rivoluzione che porta dal CAD
al GIS non tocca solo chi si occupa di
dati geografici dal momento che
nell’ambito prettamente dedicato alla
progettazione infrastrutturale è iniziata
un’importante transizione di processo;
Dal 2D tradizionale si sta passando
alla modellazione 3D model-based: un
approccio che porterà notevoli benefici
sia ai progettisti, sia alla qualità del
dato di progetto, passando alle
soluzioni di gestione come il facility
management.
Filo conduttore della Conferenza è
stato quel Realise Your Ideas che ha
ben spiegato Chris Bradshaw,
vicepresidente e responsabile mondiale
della divisione ISD di Autodesk, il
quale ha aperto i lavori con la sessione
plenaria attraverso la formula del talk
show con la conduzione del vice
direttore di Rai2 Gian Stefano Spoto.
40 GEOmedia 3 2005
REPORTS
Realise Your Idea, in Autodesk
assume un significato tutto orientato a
supportare le idee e gli obiettivi degli
utenti. Proprio le esperienze più
significative di questi ultimi anni – ci
ha spiegato Carlo Leone, che abbiamo
incontrato all’ultimo Salone
dell’Edilizia a Bologna – sono servite a
disegnare i focus point stessi della
Conferenza.
Tra contenuti e tecnologie
La giornata trascorsa alla prima
Conferenza degli utenti Autodesk è
stata proficua. La cornice era quella
di Villa Miani a Roma, luogo
affascinante già di per sé per lo
stupendo panorama che offre sulla
Capitale.
Le sessioni tematiche erano centrate
sui seguenti temi: Facilities
management, Risorse ambientali,
Progettazione e gestione di
infrastrutture, Pianificazione e gestione
del territorio, Servizi di pubblica
utilità, con circa 30 relazioni
presentate.
Oltre alle sessioni tematiche, sono
state tenute 2 sessioni tecniche e 4
veri e propri corsi applicativi. Le
sessioni tecniche, di ampio interesse,
vertevano l’una sulle Soluzioni
Autodesk per i Sistemi Informativi
Territoriali e la Progettazione di
Infrastrutture, l’altra su due tematiche
di integrazione dei dati CAD/GIS,
ovvero l’integrazione con Oracle
Spatial e l’integrazione in ambiente
WEB. I corsi, ovviamente legati alle
diverse piattaforme Autodesk, hanno
riguardato Autodesk Map 3D e Civil
3D, sia come uso vero e proprio delle
soluzioni sia a livello di Tips and
Tricks per la customizzazione, tema
quest’ultimo trattato in una sessione
finale della giornata. Chi volesse
approfondire le singole relazioni
presentate può indirizzare il proprio
browser su www.autodesk.it nella
sezione dedicata agli eventi.
I partners
La prima Conferenza degli utenti
Autodesk ha visto coinvolti partner di
rilievo, sia in termini di network di
aziende che supportano e promuovo le
loro applicazioni basate sulle
piattaforme Autodesk, sia come
partner di livello, tra Gold Sponsor e
sponsor tradizionali; tra i presenti HP,
Oracle, Tele Atlas, Man & Machine e
Ipico, oltre al mediapartner
MondoGIS. Tra i partner commerciali
erano presenti con uno stand
espositivo Abitat SIT, AMGA, D.B.Cad,
DESCOR, Digicorp Ingegneria,
Digitecno, Getronics, Gruppo 2000,
I&S, Intelligence Software, Lambda,
Metasistemi, Riter Informatica, Techne
e Teseo Sistemi.
Conclusioni
Con questa prima Conferenza degli
utenti Autodesk è nato un nuovo polo
della cultura tecnica nel campo delle
scienze territoriali che va a
rappresentare un largo spaccato di
esperienze italiane nell’uso delle
tecnologie avanzate della progettazione
integrata in campo ingegneristico e
territoriale. Il giusto mix dei temi
affrontati nell’ambito di questo primo
incontro, afferma Carlo Leone
“…permetterà di disegnare il prossimo
appuntamento tenendo in dovuto
conto le esigenze espresse dagli oltre
900 utenti intervenuti, con in più
qualcosa in termini di momenti di
incontro e di training sui prodotti e
sulle applicazioni, nonché relativamente
ad un rafforzamento della presenza dei
partner strategici per le problematiche
di in/out dei dati geomatici e
territoriali. Con la conferenza annuale
degli utenti Autodesk potremo anche
capire meglio le esigenze degli utenti e
dimostrare ancora una volta che
Autodesk nel settore dei GIS non è una
box move ma è molto più vicina agli
utenti di quanto non affermino altri
players di mercato”.
E’ un messaggio forte verso un
mercato che ormai anche in Italia è
considerato maturo in termini di
esigenze ma anche di cultura delle
applicazioni. E’ un ottimo contesto, al
quale l’utente Autodesk potrà portare
un significativo contributo, forte di
una cultura ultraventennale sulla
piattaforma CAD più diffusa al mondo
che, anche se non specificamente
orientata al GIS, ha pur sempre
contribuito allo sviluppo dei dati
digitali. Moltissimi utenti ancora oggi
gestiscono banche dati cartografiche in
ambiente misto CAD e DB, utenti che
molto più facilmente potranno passare
alle applicazioni GIS, semplicemente
innestandosi su una conoscenza e su
una piattaforma applicativa ormai
consolidata come il CAD di Autodesk.
Salutiamo con un augurio questa
nuova GIS community italiana che,
siamo certi, potrà contribuire
favorevolmente ad un maggiore
sviluppo del settore e ad una
maggiore diffusione dell’approccio GIS
per i dati geomatici e territoriali.
A cura della Redazione
Il sito dell’ Interest Group per lo standard Landxml, di cui Autodesk
è uno dei maggiori promotori
GEOmedia 3 2005 41
TUTORIAL
Tutorial GPS
I programmi TGO e TTC di Trimble
di Vittorio Grassi
Caratteristiche generali
del programma TGO
(Trimble Geomatic Office)
Il programma presenta le varie
schermate in italiano ma l’Help in
linea è ancora in inglese; è dotato sia
di un manuale d’uso in inglese che di
uno tradotto in italiano che,
purtroppo, ha un inconveniente
comune a tutte le traduzioni: i
termini, spesso, sono approssimati o
quantomeno “strani”.
Trimble Geomatic Office, che
chiameremo più confidenzialmente
TGO, è un pacchetto per
l’elaborazione dei dati rilevati da
un’ampia varietà di sorgenti, incluse
quelle GPS e terrestri; Geomatic
integra rilievi tradizionali con metodi
guidati da nuove tecnologie facendo
della geomatica un campo molto utile
per numerose applicazioni.
Il programma, che costituisce un
punto di riferimento nel settore della
elaborazione dei dati GPS, contiene
un’ampia gamma di funzioni che
aiutano a calcolare velocemente il
lavoro compiuto in campagna e ad
esportare i risultati all’interno di altri
programmi.
E’ dunque possibile utilizzare il
programma TGO per:
L’elaborazione di linee di base GPS
(con il modulo WAVE baseline
Processing) e di rilievi topografici
convenzionali
La compensazione di reti (con il
modulo Network Adjustment)
Controllo qualità e controllo sicurezza
di dati (QU/QC)
Importazione ed esportazione dei dati
del progetto
Importazione ed esportazione dei dati
del rilievo anche in Pregeo 8
Creazione di modelli digitali del
terreno
2 a parte
Trasformazione di coordinate
Raccolta dati GIS ed esportazione dati
Elaborazione con i codici e simboli
associati
Creazione di rapporti
dell’elaborazione
Programmazione della campagna
Funzionalità del
programma TGO e commenti
Una volta creato il progetto e scelte
le sue proprietà (compreso il sistema
di coordinate), il caricamento dei dati
sia in formato proprietario che RINEX
è semplice e veloce ed è possibile
intervenire per correggere i dati errati
(nome del punto, altezza strumentale,
ecc.).Quando si caricano più punti
rilevati in diverse sessioni di misura il
programma mostra a video tutte le
linee di base possibili e non solo
quelle indipendenti; bisogna dunque
fare attenzione dal momento che
questo fatto potrebbe trarre in
inganno l’utente meno esperto.
Nell’esempio riportato nella fig. 1 ci
sono 10 punti rilevati con 3 ricevitori
in 5 sessioni di misura per cui le
linee di base indipendenti sono solo
10 mentre il programma le mostra
tutte e 15. L’operatore deve quindi,
giustamente, scegliere le basi da
calcolare di volta in volta; se esso
dovesse poi lanciare il calcolo in
automatico il programma calcolerebbe
tutte le linee, cosa sbagliata dal
momento che il programma non è
concepito per il calcolo multibase
(anche se il manuale d’uso consiglia di
calcolarle tutte e poi togliere quelle
che non sono indipendenti).
Sia questo articolo che quelli che
seguiranno sui più diffusi
programmi di elaborazione dei dati
GPS circolanti in Italia, non
pretendono d’essere ne’ saranno
mai un manuale d’uso. Il loro
scopo è quello di mettere in risalto
le funzionalità del programma
recensito sulla base di quanto
esposto nell’articolo dello stesso
autore, intitolato “L’elaborazione
dei dati GPS” e pubblicato sul n° 2
di Geomedia 2005 ed è quindi
visto solo sotto l’aspetto della
elaborazione dei dati GPS e della
loro compensazione.
Per elaborare le sole linee di basi
indipendenti o per intervenire sui dati
il programma prevede una “Timeline”
che sarà descritta in seguito. Esso,
sceglie inoltre automaticamente il
verso di calcolo delle linee di base
secondo la qualità della posizione dei
punti di partenza (from) e di arrivo
(to). La direzione è applicata dal
punto di maggiore qualità al punto di
qualità minore anche se questo
concetto potrebbe non collimare con
le esigenze dell’utente. Ad esempio,
nel caso in esame, il punto 158701
(fig. 2) è un trigonometrico IGM95,
quindi, è un punto di controllo dal
quale dovrebbe partire il calcolo delle
linee di base, mentre secondo il
programma non è così. Per fortuna è
prevista la possibilità di invertire la
direzione del calcolo.
Prima di calcolare la linea di base
bisogna definire i parametri di
calcolo. TGO permette di modificare
(fig. 3) l’angolo di elevazione, le
effemeridi (trasmesse o precise), il
tipo di soluzione (Fix, Float o di solo
codice.
Figura 3
Figura 2
42 GEOmedia 3 2005
Figura 1
TUTORIAL
Inoltre, offre la possibilità di
scegliere parametri avanzati e cioè:
elaborare la linea di base con la
singola o con la doppia frequenza,
oppure con “Wide lane” (tradotta in
italiano come “Corsia larga”) o
“Narrow lane” (tradotta con “Corsia
stretta”) (fig. 4);
Figura 4
scegliere il modello troposferico tra
diversi tipi. Sono previsti: il classico
Hopfield, Goad-Goodman,
Saastamoinen, Nero, Neill o nessun
modello (cosa veramente da
sconsigliare: non ci si possono
aspettare dei buoni calcoli senza il
modello troposferico (fig. 5).
Figura 5
Decidere se il modello ionosferico
predefinito debba essere applicato o
no a linee di base di una lunghezza
scelta dall’utente durante il passaggio
per fissare le ambiguità e/o nel
passaggio finale (fig. 6).
Figura 6
Le altre possibilità offerte nei
parametri avanzati (fig. 6) servono
per:
Statico: controllare l’elaborazione
delle linee di base in Statico
e Statico Rapido;
Cinematico: controllare l’elaborazione
delle linee di base in Cinematico;
Globale: controllare l’elaborazione di
entrambi;
Qualità: identificare e rimuovere dati
marginali e soluzione durante
l’elaborazione e prima di salvare i
risultati nel progetto;
Eventi: interpolare e mostrare gli eventi;
OTF: controllare on-the-fly le strategie di
inizializzazione.
Eseguita la scelta dei parametri di
calcolo il programma elabora
velocemente e mostra un
dettagliatissimo rapporto di calcolo nel
formato HTML installato sul computer.
Nel rapporto è possibile vedere: il
riepilogo della linea di base con le
informazioni generali; le componenti
della linea di base con gli s.q.m. e la
matrice di varianza covarianza; le
occupazioni con i dati relativi ai
ricevitori usati, altezze delle antenne,
ecc.; il riepilogo del tracciamento in
L1, L2 e combinato (fig. 7); i residui
sui satelliti osservati (fig. 8); i
parametri scelti per l’elaborazione
della linea di base; i criteri di qualità
scelti per l’accettazione della soluzione
delle ambiguità, per la troposfera,
ionosfera, ecc.
Figura 7
Figura 8
Criteri del TGO per l’accettazione
della linea di base elaborata
Le impostazioni dei criteri di
accettazione vengono specificati nei
comandi Quality (qualità) della finestra
di dialogo degli stili di elaborazione
avanzati. E’ inoltre possibile
specificare criteri differenti per
soluzioni a singola o doppia frequenza.
L’accettazione può essere basata su
qualsiasi combinazione di verifiche
utilizzando le variazioni dello s.q.m. ,
della ratio e del reference.
L’impostazione default consiste
nell’utilizzo di tutti e tre questi
parametri di qualità per determinare
il livello pass / flag / fail. Se più di
un fattore di qualità vengono utilizzati
insieme, il livello si basa sulle
condizioni peggiori. Per esempio, se le
variazioni della ratio e reference sono
al livello pass, ma lo s.q.m. è sul
livello fail, alla baseline viene
attribuito un livello fail.
Il Software Trimble Geomatics Office
ha tre livelli di accettazione (fig. 9):
s.q.m. (RMS), ratio e la varianza di
riferimento.
Pass: Se la linea di base rispecchia
i criteri di accettazione specificati
nello stile di elaborazione scelto. In
questo caso non vengono generate
bandierine rosse di avvertimento.
Figura 9
Flag: Se uno o più indicatori di
qualità della linea di base non
rispecchiano i criteri impostati per il
livello Pass, ma non sono
sufficientemente distanti dai criteri di
accettazione del livello Fail. In questo
caso le linee di base dovrebbero essere
analizzate più in dettaglio per vedere
come discostino dai parametri di
chiusura della rete. Appare anche la
bandierina rossa di avvertimento come
quella mostrata nella figura
sottostante.
Fail: Se uno o più degli indicatori
di qualità delle baseline non
rispecchiano i criteri impostati per il
livello pass o per il livello flag. In
questo caso le linee di base non
vengono salvate nel progetto di
default. Se si forza manualmente il
salvataggio nel progetto verrà generata
una bandierina rossa di avvertimento.
Modifica del moltiplicatore:
Questo campo serve per cambiare il
moltiplicatore usato per rimuovere gli
errori grossolani (outliers) nelle
iterazioni successive. Il programma
controlla all’interno di ciascuna
iterazione e rimuove dalla soluzione
gli errori grossolani nei dati. Questo è
fatto calcolando un residuo
dell’osservazione per la soluzione
corrente su una base epoca per epoca.
Ciascun residuo dell’osservazione è
comparato poi ad un valore “di taglio”
per determinare se quella osservazione
è un errore grossolano o meno.
I valori di “taglio” e dell’RMS medi
sono moltiplicati dall’ Edit Multipier e
restano validi per tutti i residui
dell’osservazione. Se sono scoperti gli
GEOmedia 3 2005 43
TUTORIAL
outliers, vengono segnalati e sono
rimossi nella successiva iterazione. Un
RMS complessivo e nuovo di tutti i
residui dell’osservazione è calcolato per
ciascuna iterazione e questo nuovo
valore è usato come la base per il
valore di “taglio” che segnala e
rimuove le osservazioni seguenti. E’
quindi molto rischioso modificare il
valore proposto dal programma a
meno che non ci siano valide ragioni
per farlo.
Intervento sui dati:
la finestra Timeline
Per visualizzare o intervenire sui
dati grezzi rilevati, il TGO dispone di
una Timeline che dispone i dati GPS
in visione cronologica. La stretta
integrazione tra la finestra Timeline e
la finestra grafica fa di questo
comando un potente strumento di
controllo.
La Timeline (fig. 10) consente le
seguenti operazioni:
Curare le informazioni sull’antenna
Eseguire delle finestre sui tempi di
acquisizione utilizzati nell’elaborazione
dei dati delle linee di base
Abilitare e disabilitare le acquisizioni
dai satellitari
Visualizzare la localizzazione di
eventi nei rilievi cinematici
Creare plot per acquisizioni satellitari
(fig. 11)
Visualizzare lo stato di salute del
satellite e altre informazioni
sull’orbita
Figura 10
Si noti nella timeline come nella
terza sessione il satellite 14 abbia
delle interruzioni di segnale sia sulla
prima che sulla seconda frequenza,
mentre nella quarta sessione è
presente solo per un brevissimo
tempo.
Figura 11
Il modulo di
compensazione del TGO
Il modulo di compensazione della
rete rilevata lavora secondo il
principio dei minimi quadrati per
variazione di coordinate ed ha le
seguenti funzioni:
Compensare in maniera libera,
parzialmente vincolata e vincolata
Individuare errori grossolani nelle
misure
Elencare gli errori sistematici
Stimare e modellare errori casuali
Forzare le misure ad un sistema di
coordinate proprio o cartografico
Riportare gli errori stimati in
coordinate corrette, acquisizioni
corrette e parametri di trasformazione
Tarare gli errori stimati di un
acquisizione libera in un tentativo di
portare gli errori standard di
acquisizione nei criteri Tau
Tarare errori sottostimati prima delle
acquisizioni, permettendo di avere
una miglior idea degli errori reali
nelle acquisizioni
Prima di eseguire la compensazione
è sempre opportuno
controllare la mancata
chiusura dei poligoni per
evitare di introdurre errori
grossolani poi difficilmente
individuabili. Per fare
questo TGO mette a
disposizione sulla barra
degli strumenti (fig. 12)
un apposito menu a
tendina che calcola la mancata
chiusura e redige un apposito
rapporto come quello riportato nella
fig. 13.
Figura 12
Figura 13
Eseguita la compensazione la
finestra grafica (fig. 14) mostra le
ellissi d’errore con il livello di
confidenza scelto dall’utente prima
della compensazione.
Figura 14
Inoltre è possibile chiedere un
rapporto sul calcolo che è
dettagliatissimo e contiene
informazioni su: generalità del
progetto, le opzioni di calcolo della
compensazione, i residui, le
covarianze, il riepilogo statistico con il
test del chi quadro; le coordinate
compensate in WGS84, cartografiche,
geodetiche ed i relativi s.q.m. ed i
residui normalizzati; gli istogrammi
dei residui e di quelli normalizzati
(fig. 15); le ellissi d’errore.
Figura 15
Inoltre il programma è dotato dei
seguenti programmi di utilità: RINEX
(per la trasformazione dei dati
proprietari in formato RINEX);
44 GEOmedia 3 2005
TUTORIAL
Coordinate System Manager (per
creare nuovi sistemi di coordinate non
inclusi nel programma, ellissoidi,
geoidi, ecc.); Grid Factory (per creare
rappresentazioni cartografiche non
comprese nel programma); Planning
(per eseguire la programmazione della
campagna con le classiche schermate
dei satelliti visibili (fig. 16) andamento
dei diversi tipi di DOP (fig. 17) ecc.;
un utilissimo editor; Export (per
esportare i risultati sul controller o in
vari programmi. Sono previsti i
formati: DXF, DWG, GIS, ASCII.
Figura 16
Figura 17
Il programma TGO è anche dotato
dei seguenti moduli: RoadLink e
DTMLink.
RoadLink è una potente
interfaccia tra un progetto stradale ed
un controller Trimble.
Viene solitamente utilizzato per:
importare o definire progetti stradali
visualizzare graficamente progetti
stradali
modificare progetti stradali
La funzione DTMLink è un
sistema per creare modelli di superfici
a isoipse. Questo strumento serve per
importare file di rilievo, creare nuovi
DTM, e modificare DTM creati
precedentemente. La funzione permette
di includere contorni e linee di
discontinuità (breaklines) nel modello
della superficie a isoipse, e permette
la manipolazione avanzata di forme
triangolari per dare ulteriore controllo
sulla formazione di un modello di
contorno di una superficie. E’ possibile
utilizzare il modello di superficie
creato per calcoli di volumi
(earthworks) con la funzione presente
al suo interno.
Conclusioni sul TGO
Il programma esaminato si è
rilevato veloce, versatile ed abbastanza
semplice fornendo allo stesso tempo
agli utenti esperti quasi tutti gli
strumenti necessari per particolari ed
accurate elaborazioni dei dati. Degni
di nota sono i rapporti di calcolo e di
compensazione dei dati,
particolarmente completi di tutte le
informazioni necessarie per giudicare
la bontà di una elaborazione o di una
compensazione. Resta l’inconveniente
dell’Help in linea che è in inglese con
la traduzione in italiano del manuale
e dei rapporti di calcolo che lasciano
parecchio a desiderare per l’inesattezza
dei termini usati; d’altra parte, questo
problema è comune a quasi tutti i
programmi circolanti in Italia. Questa
segnalazione vuole essere uno sprone
alla TRIMBLE affinchè riguardi con
attenzione la traduzione dei menu del
programma, del manuale in Italiano,
dei rapporti di calcolo e faccia, quanto
prima, quella della traduzione dell’help
in linea.
Caratteristiche generali del
programma TTC
(Trimble Total Control TM
Anche questo programma ha le varie
schermate in italiano ma l’help in
linea ed il manuale d’uso sono, per il
momento, ancora in inglese.
Le funzionalità che offre il
programma Trimble Total Control‰
possono essere riassunte così:
Accetta i dati RTK Trimble;
Elabora i dati GPS, quelli provenienti
da stazioni totali e dai livelli;
Elabora i dati provenienti dai
satelliti GPS e GLONASS;
L’elaborazione dei dati GPS può
essere eseguita in statico, statico
rapido, stop and go e cinematico
continuo;
Accetta i dati grezzi provenienti da
alcuni tipi di ricevitori di altre case
costruttrici (Geotracer, Zeiss, Ashthec
GPS e GLONASS, Javad, TurboRogue,
Magnavox, Novatel, Saab, Sercel e
Sapphire);
Esegue compensazioni ad 1, 2 e 3
dimensioni;
Esegue trasformazioni geodetiche
mostrando anche gli errori residui;
Ha a corredo una serie di datum per
la trasformazione di coordinate;
Esegue analisi avanzate sia sui dati
GPS che GLONASS;
Esegue la post-elaborazione dei
dati provenienti da Virtual
Reference Station (VRS);
Analizza la qualità dei dati sia in
automatico che manuale;
Può essere dotato opzionalmente di
un modulo per l’analisi delle
deformazioni.
Le funzionalità descritte in grassetto
corsivo sono in più rispetto al
programma TGO.
Funzionalità del
programma TTC e commenti
La finestra d’apertura del
programma presenta tre sezioni (fig.
18):
la prima di sinistra è identica a quella
del TGO e consente di selezionare le
opzioni riguardanti il progetto,
l’importazione dei dati, l’elaborazione,
la compensazione, l’esportazione dei
risultati e i programmi di utilità;
la seconda finestra è nuova (fig. 19) e
permette una facile navigazione tra i
punti, la linee di base, i vettori da
compensare, i dati delle stazioni totali,
gli azimut, i dati provenienti dalle
livellazioni, i files delle osservazioni, i
files delle effemeridi e ed i modelli
ionosferici;
la terza finestra è quella grafica molto
simile a quella del TGO ma ha in più
nella parte bassa ben otto schede che
permettono di vedere: il plottaggio del
progetto; l’elenco dei punti con le
relative coordinate WGS84 e
cartografiche; le linee di base con la
durata delle osservazioni, le componenti
del vettore con gli s.q.m. e la distanza
inclinata; i dati relativi alle osservazioni
terrestri ed i rispettivi s.q.m.; le
occupazioni delle linee di base; i dati
relativi ai files delle osservazioni; i punti
di controllo con le coordinate imposte; i
vettori compensati con le utilissime
informazioni relative al tipo di
soluzione delle ambiguità, le
componenti del vettore compensato e gli
s.q.m. , il valore RATIO e le distanze
compensate inclinate, ellissoidiche e
cartografiche.
GEOmedia 3 2005 45
TUTORIAL
Figura 18
Una volta aperto
il progetto e scelto
il sistema di
riferimento si
passa alla
importazione dei
dati che può
avvenire come files
RINEX, files
Figura 19 proprietari Trimble
o proprietari di
alcuni strumenti di altre case
costruttrici. La novità di TTC è che se
non riconosce i modelli di variazione
del centro di fase delle antenne
utilizzate nel rilievo presenta una
finestra dallo sfondo rosso (fig. 20).
Figura 20
In questo caso bisogna scegliere nel
riquadro in basso chiamato “Modello
Antenna” il file adatto e la finestra
diventerà bianca ed azzurra come
mostra la fig. 21.
Figura 21
Dando l’OK avverrà la corretta
importazione dei dati ed apparirà la
fig. 22 che mostra tutte le possibili
linee di base possibili e non solo
quelle veramente indipendenti.
Inconveniente tra l‘altro già lamentato
nel TGO.
Figura 22
Da notare, nella fig. 22, la nuova
finestra di comunicazione con l’utente
che si apre automaticamente in basso.
Qui è possibile leggere ciò che il
programma sta facendo ed i relativi
suggerimenti.
Prima di elaborare le linee di base
occorre scegliere i parametri di calcolo
con le “Opzioni di elaborazione”. Le
possibilità di scelta sono notevoli e
ben raggruppate in nove schede di cui
se ne mostrano alcune: “Parametri”
fig. 23, “Elaboratore” fig. 24 ed
“Avanzato” fig. 25. Inoltre è possibile
attivare o disattivare satelliti sia GPS
che GLONASS e, nella scheda
“Tropo/Meteo” scegliere tra otto
modelli troposferici (tra cui il classico
Hopfield) e tre modelli meteo di cui
uno definito dall’utente.
Figura 23
Figura 24
Per modificare i dati della scheda
“Avanzato” occorre essere veramente
esperti nella elaborazione dei dati e
quando si sceglie questa scheda,
giustamente, il programma avverte del
pericolo che si corre se non si conosce
l’esatto significato di ciò che si
modifica. L’Help in linea è molto
dettagliato sull’argomento per cui non
è il caso di insistere oltre.
Meritano particolare attenzione, per
le novità che introducono, le ultime
due scelte di destra: “Ignora SNR” ed
“Usa File IONEX”.
Se si attiva l’opzione “Ignora SNR”
il programma ignorerà i modelli del
rapporto segnale rumore e
dell’accuratezza del codice e della fase
contenuti nel file RECEIVER.INI che,
durante l’importazione dei dati,
controlla il tipo di ricevitore usato nei
rilievi.
L’opzione “Usa File IONEX”
permette di usare o meno i files
IONEX (il nome è un acronimo di
“IONosphere map Exchange format”).
IONEX è un utilissimo modello
ionosferico calcolato giornalmente
dall’Università di Berna e messo a
disposizione gratuitamente su Internet.
Se si seleziona tale scelta il
programma si collegherà al sito citato
e dopo aver configurato il
collegamento (per il quale si rimanda
all’Help in linea) scaricherà il file che
sarà utilizzato dal TTC come modello
ionosferico calcolato, nel periodo delle
osservazioni, sul cielo della stazione di
riferimento e di quella “rover”. L’uso
di questo modello va raccomandato
tutte le volte che si deve raggiungere
una elevata precisione nell’elaborazione
(per es. quando si elaborano dati
relativi al controllo delle
deformazioni).
Il collegamento ad Internet permette
inoltre di scaricare anche le Effemeridi
Precise e i dati necessari per attivare
la post elaborazione in VRS.
L’elaborazione delle linee di base
può essere fatta in automatico o
manuale. Se si sceglie di farle in
automatico appare una apposita
finestra (fig. 26) che consente di
calcolarle tutte quelle possibili o solo
quelle che l’utente seleziona.
46 GEOmedia 3 2005
Figura 25
Figura 26
TUTORIAL
Per questo motivo sono presenti, in
basso a sinistra della finestra due
tasti: “Elimina” ed “Inverti” che
consentono di intervenire
opportunamente.
Particolare attenzione va posta al
verso di calcolo delle linee che deve
avvenire sempre dal punto noto (o
quello già calcolato in precedenza) a
quello incognito servendosi del tasto
“Inverti”.
Terminate queste operazioni si dà
l’OK ed il programma calcola tutte le
linee mostrate nella finestra dopo gli
interventi eseguiti dall’operatore e
mostra la fig. 27.
Figura 27
Questa finestra fa vedere le linee di
base calcolate con diversi colori: verde
se sono accettate, rosse se rifiutate e
gialle da rivedere. Le ellissi d’errore
sono quelle del calcolo che non vanno
confuse con quelle di compensazione.
Un utile cerchio in basso a destra
fornisce l’s.q.m. massimo della
elaborazione in planimetria mentre la
barra rettangolare, a destra del
cerchio, da l’s.q.m. massimo in quota.
Inoltre, nella finestra di dialogo, si
possono analizzare le singole linee
calcolate con i risultati del vettore, gli
s.q.m. , lo stato delle ambiguità ed il
valore “ratio” utile per giudicare,
insieme ad altri fattori, la bontà del
calcolo.
Prima di proseguire è bene fare un
controllo di qualità (fig. 28). La
finestra dispone di tre schede: “Test”,
“Parametro” e “Qualità del Vettore”
attraverso le quali è possibile
intervenire in moltissimi modi.
Figura 28
Eseguite le scelte si avvia il Test
che fornisce un dettagliatissimo
rapporto che contiene, oltre alle
informazioni di carattere generale del
progetto, delle scelte eseguite e delle
chiusure dei vettori, anche i risultati
dei test; tra di essi, utilissimi sono
quelli relativi alla correlazione delle
osservazioni delle linee di base
abilitate all’elaborazione, alla
correlazione delle linee elaborate e
all’integrità dei files delle
osservazioni.
Criteri del TTC per l’accettazione
della linea di base elaborata
Il programma elabora le linee di
base con la L1 o con la L2 oppure
con Wide Lane (L w ), Narrow Lane
(L N ) oppure con Iono Free (L C ).
Tutte le precedenti elaborazioni
possono essere sia FLOAT che FIX.
Per quanto riguarda il significato e
l’accettabilità di questi metodi si
rimanda all’articolo, dello steso
autore, dal titolo “L’elaborazione dei
dati GPS” pubblicato sul n° 2/2005
di questa stessa rivista.
Il criterio base per giudicare la
bontà di una elaborazione è il valore
“RATIO” (tradotto come “rapporto”)
che il programma mostra sia nel
rapporto di calcolo che nella finestra
di comunicazione con l’utente
(illustrata nella fig. 27a) ed il metodo
usato per la risoluzione delle
ambiguità (nella figura al termine
“Fixed L1”).
Figura 27a
Intervento sui dati
L’intervento sui dati è, forse, meno
intuitivo di quello usato nel TGO ma
è ampio e flessibile. Si esegue dalla
finestra di navigazione selezionando
la linea di base interessata e
scegliendo il modulo “GPS Edit” che
può essere grafico o numerico.
Il “GPS Edit” grafico è molto
completo e facile da usare. Questo
modulo permette di vedere sia i
grafici delle osservabili grezze (fig.
29) che quelle differenziate in
singola, doppia e tripla differenza.
Grafici che aiutano facilmente a
scegliere il tipo di intervento da fare
sui dati.
Figura 29
Gli interventi possibili ci sono tutti: si
può eliminare tutto o parte di un satellite
(fig. 30), eseguire una finestra sui dati,
modificare l’angolo di cut-off, ecc.
Figura 30
Quando si modificano i dati il
programma mostra, a destra nella
barra di stato (l’ultima in basso) un
pallino rosso (fig. 31) che avverte
l’utente di ripetere il calcolo.
Figura 31
Il modulo di compensazione del
TTC
Il modulo di compensazione si
presenta con una rinnovata veste
grafica rispetto al TGO (fig. 32) e
consente di eseguire una
compensazione libera, vincolata
(Biased) e vincolata su coordinate
nazionali (Nazionale Biased).
La compensazione può essere
eseguita ad una dimensione (per le
livellazioni) a due dimensioni (per le
rototraslazione o quando serve
separare la planimetria dalla
altimetria) e quella classica a tre
dimensioni. Essa avviene, come al
solito, per variazione di coordinate
secondo il principio dei minimi
quadrati.
Figura 31
GEOmedia 3 2005 47
TUTORIAL
Chiaramente, prima di lanciare la
compensazione occorre aver eseguito il
test di qualità ed aver scelto le
impostazioni (fig. 33), che sono
veramente complete e ben raggruppate
in apposite schede. Nella scheda “Tau
test” è possibile stabilire i criteri di
questo utile test per ogni tipo di
osservazione che si inserisce nella
compensazione; in quella dei
“Parametri” si può modificare il livello
di confidenza dell’ellissi d’errore e il
numero delle iterazioni.
Nella scheda “Pesi” si può scegliere se
usare, per le osservazioni GPS e
GLONASS (GLN), la matrice di
varianza-covarianza o gli s.q.m. standard
fissati dal programma oppure scelti
dall’utente; si possono, inoltre, scegliere
gli errori per l’unità di peso per le
osservazioni GPS e GLN in statico,
nello stop and go e per le osservazioni
eseguite con la stazione totale. Con la
scheda “Rifrazione” si sceglie se non
usare il coefficiente di rifrazione oppure
se utilizzarne uno solo per tutta le rete,
per la stazione o per le linee di base.
La scheda “Relazione” consente di
scegliere la directory dove salvare la
relazione relativa alla compensazione
eseguita. Infine, con la scheda “Filtro” si
possono selezionare quali soluzioni dei
vettori debbono entrare in
compensazione ed è dotata di due
soluzioni aggiuntive: usare la soluzione
migliore per ogni sessione di misura
oppure usare solo le linee di base
indipendenti.
Figura 33
Il calcolo avviene velocemente ed
appena terminato appare nella finestra
grafica la rete compensata con le ellissi
d’errore al livello di confidenza scelto
nei parametri di calcolo. Nella finestra
di dialogo compaiono alcune
informazioni: i punti di controllo
utilizzati, il numero dei vettori GPS e
GNL, il numero delle misure eseguite
con la stazione totale e quelle relative
alla livellazione, l’errore standard
dell’unità di peso, i risultati del test Tau
e il numero delle misure eventualmente
48 GEOmedia 3 2005
rifiutate dal test.
Il rapporto della compensazione è
completo di tutte le informazioni
necessarie per giudicare la bontà del
calcolo eseguito e contiene: le
informazioni di carattere generale, quelle
statistiche, le misure in ingresso, le
coordinate compensate sia cartesiane
geocentriche su WGS84 che geografiche
ellissoidiche con i relativi s.q.m. , i
residui, quelli normalizzati e le ellissi
d’errore. Purtroppo mancano gli
istogrammi dei residui presenti nel
TGO, veramente molto utili.
Il modulo per la trasformazione delle
coordinate permette di eseguire la
calibrazione del sito GPS, la
trasformazione in 2D (veramente
completo) e in 3D ma soltanto con 5 e
7 parametri. Non è il caso di entrare
nel merito delle funzionalità offerte in
questo modulo in quanto oggi, nella
maggior parte dei casi, le trasformazioni
vengono eseguite, nel territorio
nazionale, con i programmi Verto 2 e
CartLab 2 che danno certamente
risultati migliori.
Il programma è dotato anche un
modulo per l’esportazione dei risultati e
di alcune utilità come il trasferimento
dei dati sull’unità di controllo, la
trasformazione in RINEX e la
programmazione della campagna come
nel TGO.
Le novità più eclatanti che propone il
TTC sono due: la post-elaborazione dei
dati VRS e Total ControlsTM
MotionTracker. Sono due moduli che
presentano novità assolute sul mercato
della elaborazione e, per il momento,
presenti solo in questo programma.
La post-elaborazione dei dati VRS
permette, tramite collegamento ad
Internet di scaricare i dati da stazioni
permanenti, per il momento non distanti
tra loro più di 70 km, e di creare, in
post-elaborazione, una stazione virtuale
VRS con le coordinate scelte dall’utente
all’interno della rete.
Per lo scarico dei dati delle stazioni
permanenti è possibile utilizzare la
funzione “Importa” del programma TTC,
con la quale oltre ai dati grezzi è
possibile importare anche orbite precise,
eventuali soluzioni VRS ecc..
Il vantaggio che si ottiene rispetto ad
una soluzione tradizionale è notevole in
fatto di precisione in quanto si dispone
di tutte le prerogative della tecnica VRS:
Riduzione degli errori sistematici
(orologio, multipath, ionosferici,
troposferici, orbite……);
Riduzione dello s.q.m. di un fattore pari
ad almeno 0,71 rispetto al tradizionale
posizionamento a singola base.
Total ControlsTM MotionTracker
utilizza l’elaborazione differenziale della
fase proveniente da satelliti GPS
acquisiti in continuo dalla rete e
permette di controllare e analizzare le
deformazioni per:
Il monitoraggio di dighe;
La predizione dei movimenti del terreno;
L’analisi della subsidenza.
Il Sistema MotionTracker supporta sia
dati Trimble che RINEX grezzi e
permette di avere molti progetti di rete
su un singolo computer; l’elaborazione
automatica o manuale con un tempo
predefinito citando intervallo di
acquisizione dei dati; la ricerca
automatica per nuovi dati in ciascun
progetto; l’elaborazione automatica dei
dati e analisi di affidabilità; la
compensazione della rete automatica e
la trasformazione in un sistema di
coordinate predefinito dall’utente; la
memorizzazione in un Database e
relativa gestione; la visualizzazione
grafica e la creazione di un dettagliato
rapporto sui calcoli eseguiti.
Tutto questo viene gestito da tre
moduli: Scheduler per la preparazione
del lavoro, AutoProcessor per definire
le modalità del calcolo, Database Viewer
per l’analisi a posteriori dei risultati.
Conclusioni sul TTC
Il programma ha tutte le carte in
regola per coprire le diverse necessità
dell’utente e si presenta con una
rinnovata e migliorata grafica in linea
con le tendenze del momento. Il motore
di calcolo è veloce e con le due novità
che presenta in più rispetto ai
programmi concorrenti sicuramente è
destinato ad avere un buon successo.
Resta, al solito, l’inconveniente dei
manuali in inglese ma la Trimble,
interpellata in proposito, ha dichiarato
che si sta operando per la traduzione
dei manuali in italiano: auguriamoci che
essa avvenga meglio di quella del
TGO… L’Help in linea invece, molto
probabilmente, resterà in inglese.
A questo punto il lettore si chiederà
quale dei due programmi è meglio
acquistare. La risposta è quanto mai
complicata in quanto i due programmi,
molto simili tra loro, offrono
funzionalità diverse che coprono
differenti esigenze di mercato.
L’acquirente dovrebbe analizzare, in base
alle proprie necessità ed al proprio
lavoro, tutti e due i programmi e
scegliere quello che più lo soddisfa.
Autore
VITTORIO GRASSI
Email: vittorio_grassi@fastwebnet.it
AZIENDE E PRODOTTI
La Britannia romana rivive
grazie a channel 4, ESRI (UK)
e Ordance Survey
ESRI (UK) e Ordnance Survey
hanno preso il Regno Unito sotto
braccio per accompagnarlo verso la
più ambiziosa esplorazione
archeologica della Britannia romana
che sia mai stata ideata. In onda
dal 2 al 9 Luglio su Channel 4,
Time Team’s Big Roman Dig ha
visto un gruppo di studiosi
scorrazzare su e giù per
l’Inghilterra e dintorni alla ricerca
di siti e reperti di epoca romana,
rendendo partecipi gli ascoltatori
delle loro scoperte. Una mappa
digitale della Gran Bretagna è stata
messa a disposizione da ESRI (UK)
sul sito del Big Roman Dig,
utilizzando i dati forniti dell’agenzia
nazionale per le mappe, Ordnance
Survey. Gli utenti del sito hanno
potuto così esplorare i siti
archeologici e i ritrovamenti di
epoca romana protagonisti in
televisione, localizzando l’attività di
scavo a cui potevano partecipare più
vicina a loro. L’esplorazione dei
resti romani è andata oltre il
semplice interesse verso forti, ville o
addiritture città, coprendo l’intero
territorio britannico e istituendo
uno scavo principale contorniato da
altri 9 di minore entità e da attività
di diverso tipo che si sono svolte
per tutto il Regno Unito.
www.channel4.com/bigromandig
(Fonte Redazionale)
Il Grande Fratello inglese
Immaginate di essere inglesi, di essere alla guida e di esservi
accorti di aver sbagliato strada: cosa fareste? Tornereste
indietro con una bella inversione? Beh, di questi tempi sarebbe meglio trovare
un’altra soluzione.
Il governo inglese in accordo con le principali compagnie assicuratrici, infatti,
stanno brevettando l’utilizzo di alcuni satelliti che, grazie a GPS montati sulle
auto, si occupano proprio di punire chi infrange le regole della strada, senza
appello e con assoluta precisione. Le possibili applicazioni di questo “grande
occhio” di orwelliana memoria avranno anche dei risvolti meno opprimenti per
gli automobilisti: il controllo del traffico, infatti, sarà uno dei vantaggi immediati
che l’utilizzo della tecnologia GPS apporterà praticamente e che permetterà
quindi di utilizzare una strada libera da auto invece che una intasata, grazie
anche alle mappe in formato digitale installate all’interno di dispositivi montati
sul cruscotto delle automobili. Il governo inglese vuole oltretutto abolire il
pagamento del bollo auto legando la tassazione sull’automobile soltanto ai km
percorsi ed al tipo di strada utlilizzata, incentivando economicamente il
passaggio su talune tratte e gravando di un
prezzo maggiore il passaggio su altre. Indubbi i
vantaggi pratici di questa innovazione ma più
che ovvio sarà il vespaio che si alzerà intorno
alla faccenda ed ai risvolti etici e di tutela della
privacy che essa comporta. Staremo a vedere.
(Fonte: Redazionale)
Estensioni per ArcGIS 9.1
ESRI continua a sfornare estensioni legate all’ultima versione della gamma di
prodotti ArcGIS. Dall’uscita di ArcGIS 9.1, infatti, ESRI ha continuamente
presentato nuove versioni del software, che in realtà sono delle vere e proprie
estensioni e che si rivolgono a mercati propriamente definiti “di nicchia”; negli u
ultimi mesi sono proliferati softwares quali Data Interoperability, Network
Analyst, Schematics, Publisher ed ArcReader. L’estensione Data Interoperability
fornisce la traduzione e la trasformazione dei dati, con capacità di lettura diretta
per oltre 70 formati di dati spaziali. Con Publisher è possibile visualizzare,
grazie ad ArcReader, le mappe pubblicate dagli utenti; ArcReader, infatti, rende
più semplice la visualizzazione, l’esplorazione e la stampa di queste mappe.
L’estensione Schematics permette invece agli utenti di generare, visualizzare e
manipolare diagrammi prodotti sulla base dei dati.
(Fonte: Redazionale)
Nasce un centro servizi per i prodotti Ilris in Europa
Optech Incorporated e Codevintec annunciano la nascita di un centro servizi e riparazioni europeo per tutti i prodotti laser
scanner della serie ILRIS 3D ed ILRIS 36D; il centro servizi fornirà assistenza immediata e supporto diretto alla clientela
Optech che rapidamente sta aumentando su tutto il territorio della Comunità Europea e nei paesi confinanti. Il ruolo di
Codevintec sarà fondamentale nel fornire staff pronto a rispondere alle problematiche tecniche che si dovranno affrontare
dall’alto dell’esperienza trentennale dell’azienda nel campo della geomatica, delle scienze della terra, batimetrico e delle
tecnologie geodetiche avanzate. “Grazie al centro servizi dispiegato direttamente sul suolo europeo – afferma Brent W.
Gelhar, direttore della divisione Optech Industrial & 3D Imaging – potremo estendere l’accessibilità da parte dei nostri utenti
oltre le barriere geografiche e dei tempi di intervento”.
www.optech.ca
www.codevintec.it
(Fonte: Redazionale)
50 GEOmedia 3 2005
Trimble snellisce le indagini sul campo e quelle in ufficio col controller TSC2
Trimble ha presentato il controller TSC2, un computer
palmare avanzato che permette operazioni wireless sul
campo ed in ufficio. Progettato per le soluzioni
Integrated Surveying con sistema di posizionamento
globale (GPS) e stazioni totali ottiche, il controller
TSC2 di Trimble offre ai professionoisti che operano nel
settore delle indagini, della mappatura e delle
costruzioni una maggiore efficienza, flessibilità e
verstilità. Dotato di Microsoft Windows Mobile come
sistema operativo Pocket PC, il controller TSC2 è in
grado di utilizzare il software sul campo Trimble scelto
dall’utente. Gli utenti potranno inoltre aggiungere
specifiche applicazioni Pocket PC ai programmi standard
Microsoft Pocket Messaging (Outlook), Internet Explorer,
Word ed Excel. Il controller TSC2 lavora in
combinazione con i sistemi di indagine GPS e con le
stazioni totali Trimble. Grazie a potenti software sul
campo quali Trimble Survey Controller e Survey Pro di
Tripod Data Systems (TDS) con Trimble Survey
Extensions, è possibile utilizzare il controller TSC2 per
raccogliere e gestire i dati GPS e ottici, semplicemente
commutando il controller tra i sensori. Il controller
TSC2 Trimble è dotato di un esclusivo
cappuccio trasformabile che consente di
utilizzare supporti rimovibili quali schede di
memoria, funzioni GPRS e GPS, funzioni
telecamera e funzioni scanner, incrementando le
capacità di registrazione dei dati per un
potenziale incremento della produttività. La
tecnologia Bluetooth integrata nel controller
elimina l’ingombro dei cavi e velocizza le
operazioni di impostazione. La radio opzionale
interna a 2,4 GHz consente di utilizzare senza
problemi il controller con le stazioni totali
robotiche Trimble S6 e Trimble 5600. Il vivido
display grafico a colori consente di visualizzare
le mappe di sfondo e di verificare il lavoro, per
un maggiore controllo dei dati; il display è
perfettamente leggibile alla luce del sole ed è
illuminato per consentirne l’utilizzo anche in
condizioni di scarsa luminosità. Il controller
TSC2 è ora disponibile tramite la rete di
rivenditori della divisione “Engineering and
Construction” di Trimble.
(Fonte: Redazionale)
AZIENDE E PRODOTTI
Da Globo un software dedicato all’attività venatoria
Globo srl presenta GFauna, un sistema GIS che, per la prima volta in
Italia, si occupa della gestione delle attività venatorie adattandosi sia
alle piccole realtà, quali i Comprensori Alpini, sia alle grandi
istituzioni, quali le province o le Regioni. GFauna, infatti, è un
software sviluppato internamente per la gestione e la conoscenza delle
risorse faunistiche e ambientali presenti sul territorio, basato su una
organizzazione informatica dei dati e della cartografia. Esso permette
di gestire in modo integrato l’anagrafica di tutti i soggetti coinvolti
(iscritti ad una Associazione, Enti pubblici, società private) in modo
integrato con un archivio di documenti e con un sistema di
messaggistica (telefono, fax, mail, SMS), le strutture presenti sul
territorio (censimento capanni, manufatti, ricoveri ecc.), la fauna
(censimenti, ripopolamenti, abbattimenti e ritrovamenti) e tutte le altre
attività correlate.
www.imteam.it
(Fonte: Redazionale)
52 GEOmedia 3 2005
AZIENDE E PRODOTTI
Thales Promark 3 riduce i tempi di lavoro
Uscito in seguito al successo riscontrato col
suo predecessore il ProMark 2, grazie
all’ultimo nato in casa Thales, i topografi
potranno ridurre i tempi di raccolta dati
sul campo del 33%, risparmiando tempo ed
energie che potranno essere in mille altri
modi utili al professionista del rilevamento.
ProMark3 è anche il primo dispositivo nel
mercato che offre sia accuratezza al
centimetro in post elaborazione che le
funzionalità GIS, tutte all’interno della stessa soluzione. Grazie
all’utilizzo della tecnologia Prism proprietaria della Thales, i tempi di
lavoro saranno di gran lunga tagliati e si potranno effettuare
rilevamenti affidabili in modalità statica, stop & go e cinematica, a
seconda delle variabili condizioni del tracking satellitare. Il ProMark3
assicura accuratezza submetrica ed in tempo reale utilizzando precisioni
WAAS o EGNOS in post elaborazione e continua a funzionare anche
trovandosi in canyon urbani oppure sotto un denso fogliame grazie alla
mitigazione del Multipath. La soluzione è anche un sistema GIS
superiore che offre all’utente ance le piene funzionalità del GIS, della
mappatura, dei servizi di raccolta dati senza dover ricorrere ad ulteriori
investimenti per training ed equipaggiamenti. Col ProMark3 i topografi
potranno fare il loro lavoro in maniera più efficiente offrendo anche un
ritorno dal punto di vista GIS, dei quali beneficerà l’azienda.
www.thalesgroup/navigation
Pianificazione del volo aggiornata
e soluzioni di gestione da Leica Geosystems
Leica Geosystems ha annunciato la disponibilità di
una soluzione per la gestione e la pianificazione del
volo in supporto ai suoi sensori aviotrasportati,
compreso il Leica ADS40 Airborne Digital Sensor. Il
Flight Planning and Evaluation Software (FPES) ed il
Flight and Sensor Control Management System
(FCMS) sono pienamente integrati all’interno del
flusso di lavoro digitale Leica allo scopo di facilitare il
flusso di dati ed il controllo automatico del volo. Il
modulo FPES permette il flight planning su tutti i più comuni tipi di
sistemi geografici ed a griglia, il flight planning interattivo grazie a
mappe digitali ed a coordinate ed il comodo editing con la facile
possibilità di modificare i piani di volo. La modalità evaluation permette
valutazioni di volo multiple, l’esportazione flessibile dei dati e la
possibilità di effettuare riassunto e calcolo dei dati per una più veloce
fase di reporting. L’FCMS integra il controllo del volo e del sensore
all’interno del flusso di lavoro in modo da tagliare i costi ed aumentare
la produttività. L’intuitivo modo di utilizzo permette a chi si trova per
la prima volta a lavorare in queste condizioni di affidarsi
all’automazione riducendo le interazioni con gli strumenti. Il sistema è
dotato di un tutorial e di un software di simulazione, è caratterizzato da
una navigazione veloce e configurabile e di un controllo remoto per
l’utilizzo di interfacce utente multiple.
www.gi.leica-geosystems.com
GEOmedia 3 2005 53
TERRA E SPAZIO
Dall’iperdeterminazione
di un Satellite a
quella del centro di
gravità della Terra
di Fabrizio Bernardini
Cogliamo l’esempio dello sfortunato satellite Cryosat (la cui missione è
descritta altrove in questo stesso numero della rivista) per cercare di spiegare
come sia possibile misurare con elevata precisione la posizione di un satellite
orbitante la Terra. Queste precisioni sono richieste non solo da certi satelliti
per telerilevamento (come Cryosat) ma anche dai satelliti per geodesia e da
satelliti per particolari applicazioni scientifiche. Infatti le stesse tecniche
permettono di definire dimensioni, forma e moti del pianeta in virtù di processi
matematici ed analitici altamente raffinati.
Il termine “iperdeterminare” è
caro ai topografi e, pur non
essendo l’autore uno
specialista di rilievo, ne fa
volentieri uso perché descrive
sinteticamente il risultato che
si cerca di raggiungere.
Stabilire con elevata precisione
la posizione nello spazio di un
oggetto orbitante la Terra a
centinaia di km di distanza ed
a velocità di quasi 30000
km/ora non è facile ma è oggi
considerato ormai un processo
di ‘routine’; ma questa
disciplina, correttamente nota
come orbitografia, si collega ai
sistemi geodetici in modo
duale e permette di misurare
la Terra con precisioni inferiori
al centimetro.
Introduzione
Determinare un orbita vuol dire
ricavare, con alcune osservazioni, gli
elementi geometrici dell’orbita di un
satellite al fine di poterne conoscere,
grazie alle leggi di Keplero (ed a
diversi raffinamenti successivi) la
posizione in funzione del tempo.
Le basi matematiche del problema
furono risolte nel corso del 18°
secolo, ma solo con l’avvento della
guerra fredda il problema assunse un
significato gravemente pratico: quello
di determinare la traiettoria di un
missile balistico intercontinentale da
osservazioni radar.
Con il cambiare dei tempi, il
rilevamento e la misura del moto di
un satellite hanno acquisito un peso
sempre più rilevante in molte
esperienze scientifiche e di
telerilevamento. Quando i sensori di
bordo (ad esempio il radar-altimetro
SIRAL di Cryosat) hanno precisioni
misurabili in centimetri, è necessario
rivedere completamente il problema
della determinazione dell’orbita. I
sensori radar (calibrati con mezzi
ottici) che operano in modo passivo
lasciano il posto a sistemi radio di
tipo attivo e addirittura a sistemi
laser per poter raggiungere le
precisioni richieste.
Anche Cryosat reca a bordo, ad
esempio, un gruppo di riflettori Laser
(molto simili ai riflettori usati nelle
moderne stazioni di rilievo
topografico) che adeguate stazioni a
terra possono usare per determinare
distanza e velocità relativa del
satellite dalla stazione: con più
osservazioni l’orbita è perfettamente
nota. Vengono ovviamente usati più
riflettori raggruppati per poter
coprire, come campo di osservazione,
almeno un emisfero di visibilità.
Purtroppo le stazioni di terra sono
relativamente complesse ed il loro
numero è limitato, così come le
opportunità operative possono essere
limitate dalle condizioni
meteorologiche. In breve i sistemi
Laser, seppure validissimi, vengono
usati principalmente per scopi di
calibrazione.
La breve serie sui sistemi di
Guida, Navigazione e
Controllo, ritornerà a partire
dal prossimo numero.
Antenna del sistema DORIS a bordo del
satellite CryoSat
Credits: ESA - K. Büchler
DORIS
Cryosat è anche dotato del sistema
DORIS, ideato dal CNES (Centro
Nazionale Studi Spaziali, in Francia)
ed operativo, dal 1990, su diversi
satelliti geodetici e di telerilevamento.
DORIS è anche una rete terrestre di
60 stazioni, ognuna precisamente
riferita in termini geodetici, che
trasmette segnali a frequenza ultrastabile
su due diverse bande, in UHF
(circa 400 MHz) ed in Banda S (circa
2000 MHz). La trasmissione di una
stazione viene ricevuta dal ricevitore
DORIS a bordo del satellite dotato di
un oscillatore di riferimento ad elevata
stabilità. Il ricevitore può allora
misurare con precisione, in base allo
54 GEOmedia 3 2005
TERRA E SPAZIO
Figura 1 - Moto del centro della Terra
all’interno di un cubo di 3 centimetri di
lato
spostamento in frequenza dovuto
all’effetto Doppler (e nelle versioni più
recenti anche grazie a misure di fase),
la velocità del satellite rispetto alla
stazione. I dati rilevati a bordo
vengono poi trasmessi a terra usando i
normali canali telemetrici del satellite.
Ovviamente le misure effettuate
devono essere anche correttamente
riferite al Tempo Universale o meglio
al Tempo Atomico Internazionale. Per
questo motivo alcune delle stazioni di
terra del sistema DORIS inviano al
ricevitore di bordo dati e parametri
per calibrare il riferimento temporale
oltre a informazioni geodetiche che
contribuiscono a incrementare la
precisione delle misure.
Le diverse misure di velocità rispetto
ad una singola stazione, ripetute poi
per ogni altra stazione che il volo del
satellite incontra, permette infine di
ricostruire a terra l’orbita del satellite
in maniera estremamente precisa. Dati
orbitali così ottenuti sono detti
“ricostruiti” e vengono poi distribuiti
Figura 2 - Moto dell’asse di rotazione
terrestre, nel corso degli utlimi 10 anni,
intorno alla posizione nominale
alla comunità scientifica per poterli
correlare con i risultati dei diversi
esperimenti.
In un certo senso il sistema DORIS
ricorda un poco il GPS. Invece di una
costellazione di satelliti di
posizionamento si ha una sorta di
“costellazione” di stazioni di terra che
il veicolo usa per determinare
informazioni di velocità dalle quali si
può estrapolare la posizione. Un’altra
analogia con il GPS è sia l’uso
contemporaneo di due diverse bande
operative, essenziale per la
compensazione delle distorsioni
variabili dovute alla ionosfera, che
l’invio di informazioni temporali di
riferimento.
L’altra faccia di DORIS
I ricevitori DORIS attualmente a
bordo di 7 satelliti producono una
notevole mole di dati, anche perché le
60 stazioni di terra relative al sistema
di misura possono essere
automatizzate. La grande quantità di
dati permette allora di estendere
l’applicazione delle misure al problema
inverso: dalla posizione del satellite
ricavare informazioni sul geoide
terrestre, sul campo gravitazionale e
su altre quantità utili alla “metrologia”
del pianeta.
Poiché il moto del satellite è
soggetto a leggi fondamentali, le
variazioni riscontrate nell’orbita di un
satellite possono essere ricondotte,
mediante modelli matematici a
fenomeni perturbativi di diverso tipo a
loro volta riconducibili alle quantità
geodetiche di interesse.
In pratica, sebbene il sistema
DORIS sia ottimizato per l’orbitografia
di satelliti, esso offre importantissime
ricadute in geodesia tra cui:
misura del campo gravitazionale
terrestre e delle sue variazioni
misura delle variazioni nell’asse di
rotazione terrestre
contributo alla rete geodetica
mondiale ITRF (I nternational
Terrestrial Reference Frame)
monitoraggio dello spostamento delle
masse continentali, o anche di
ghiacciai
misura del livello di oceani, mari e
laghi.
I risultati regolarmente prodotti in
questi settori sono semplicemente
eccezionali. Vogliamo semplicemente
accennare, per esempio, alla misura
della posizione del centro di gravità
terrestre che, continuamente
monitorato, ha permesso di stabilire
che esso varia all’interno di un cubo
di 3 centimetri di lato (vedi Figura 1).
Un altro esempio è la variazione
dell’asse di rotazione terrestre, che
continue misure mostrano “ruotare” in
un quadrato di circa 600 milliarcosecondi
che equivalgono a poco
meno di 20 metri di lato (vedi Figura
2).
Nel campo del livello dei mari
DORIS permette, ad esempio di
monitorare le variazioni millimetriche
annuali del livello del bacino del
Mediterraneo. Una mappa animata,
disponibile presso il sito dell’Aviso
riportato nei riferimenti, mostra in
maniera sintetica i risultati di questo
monitoraggio.
Sempre sullo stesso sito è anche
possibile visualizzare una mappa dei
moti delle masse continentali, ora
stabiliti e monitorati con precisioni
mai ottenute in precedenza.
Questi risultati “finali” sono solo un
aspetto delle misure geodetiche
effettuate da DORIS e derivano dalla
elaborazione delle misure di posizione
fatte delle diverse stazioni terrestri del
sistema. Un esempio di queste misure
è riportato in Figura 3 dove si mostra
la variazione nella posizione (nello
spazio, da qui le tre coordinate) della
stazione di Amsterdam nel tempo.
Queste variazioni vengono poi
ricondotte ai fenomeni geofisici in
base a complessi modelli matematici.
La precisione con cui sono
disponibili i rilievi effettuati con
DORIS ha ovviamente ricadute un un
gran numero di settori non
contemplati nel precedente elenco di
applicazioni dirette. In particolare va
notato che la disponibilità di
riferimenti di posizione, in tre
dimensioni, in diversi posti della
crosta terrestre, è un elemento
fondamentale per la geologia, la
meteorologia, la climatologia e per
molte altre discipline di interesse
mondiale.
GEOmedia 3 2005 55
TERRA E SPAZIO
Il servizio internazionale per la rotazione terrestre IERS
(International Earth Rotation Service)
Il servizio internazionale per la rotazione terrestre IERS
(International Earth Rotation Service) è stato istituito nel
1987 dalla International Astronomical Union e dalla
International Union of Geodesy and Geophysics è ha
iniziato la sua attività nel Gennaio 1988. Nel 2003 fu
rinominato International Earth Rotation and Reference
Systems Service.
L’obiettivo primario dello IERS è quello di fornire alle
comunità astronomiche, geodetiche e geofisiche quanto
segue:
Il sistema di riferimento Spaziale ICRS (International Celestial Reference System) e
la sua realizzazione ICRF (International Celestial Reference Frame).
Il sistema di riferimento Terrestre ITRS (International Terrestrial Reference System) e
la sua realizzazione ITRF (International Terrestrial Reference Frame), ETRF in
Europa.
I parametri di orientamento della Terra richiesti per studiare le variazioni di
orientamento della Terra necessari alla trasformazione tra ICRF e ITRF (o ETRF).
I dati geofisici per interpretare le variazioni spazio/tempo nei sistemi ICRF, ITRF
(ETRF) o i parametri di orientamento per modellare tali variazioni.
Standards, costanti e modelli (convenzioni) per incoraggiare l’adesione internazionale.
Il termine “Earth orientation”, a cui si riferiscono i parametri di orientamento della
Terra, fa riferimento alla direzione nello spazio di assi che sono stati definiti sulla Terra.
E’ misurata usualmente con 5 quantità:
Figura 3 - Movimenti tridimensionali della
stazione IDS di Amsterdam in quattro anni
Conclusioni
La ricerca e la tecnologia spaziale
offrono sempre spunti sulle cosiddette
“ricadute” nel settore civile. Nel caso
dei risultati ottenuti mediante la rete
dell’International Doris Service parlare
di “ricaduta” vuol dire banalizzare
l’utilità di un sistema che nel corso
degli anni potrà rilevarsi altrettanto
fondamentale quanto i satelliti per
telecomunicazione o quelli di
navigazione.
La visione dei topografi di un
sistema di riferimento globale ha già
superato le più rosee aspettative di
solo pochi decenni fa. Ora non solo
esiste un riferimento di alta precisione
ma si tratta anche di un riferimento
dinamico che permette di monitorare
il ciclo vitale dell’intero pianeta e le
conseguenze che questo ha, o avrà,
per il futuro dell’uomo.
due angoli che identificano la direzione dell’asse di rotazione terrestre rispetto alla
Terra stessa un angolo che descrive il moto di rotazione della Terra
due angoli che caratterizzano la direzione dell’asse di rotazione terrestre rispetto allo
Spazio.
Con questi parametri l’orientamento della Terra nello Spazio è completamente definito.
Il servizio fornito dal Rapid Service/Prediction Center dell’ITRS collocato all’interno del
U.S. Naval Observatory (USNO), effettua il monitoraggio dell’ “Earth’s orientation” e
distribuisce questa informazione a molte organizzazioni con continuità.
http://www.iers.org/, http://maia.usno.navy.mil/
Riferimenti
ESA Cryosat Launch Event press kit
ESA Bulletin 122, May 2005
Sito AVISO - http://www.jason.oceanobs.com/
Sito IDS - http://ids.cls.fr/
Se non altrimenti indicato le figure sono tratte dal
sito dell’AVISO (vedi Riferimenti).
Autore
FABRIZIO BERNARDINI
Email: fb@aec2000.it
ARTE E SCIENZA
Il globo del
Rinascimento
un geode
di quarzo
di Francesca Salvemini
N
ella complessità iconologica
letteraria della fonte
ovidiana di Poliziano, l’età
dell’oro suddivisa nelle quattro pareti
di un carro, singole insegne di
campioni di famiglie signorili nel
torneo fiorentino del 1475, la ‘Carrée’
a cielo aperto dagli antichi ‘Carpenta’,
o Cosmogonia al tiro di cavalli di
misterici sogni pompeiani, il cubo lo
spazio della Stanza petrarchesca o
‘Quadro’ con il sipario delle sue tele
di Vulcano sopra Prometeo.
Rievocando i ‘Quinquatri’ di
Romolo a cinque facce nel mese di
marzo, ‘περιακτοι’ girevoli della
scenografia greca, nelle ciceroniane
feste di Minerva - le greche
‘Panatenaiche’ del fregio del Partenone
- la dea dell’Arte della lana cui
appartenevano i Medici, manovrato da
attori inscenava il Carnevale, il
‘Carentum nivalis’ della Giostra di
primavera che cominciava l’anno nello
stile fiorentino, di cui parlava Vasari
nella Vita di Piero di Cosimo.
L’Aria, il corpo lucido astrale più
luminoso nell’umanistico aspetto
serale, splendente al tramonto, della
dèa più bella delle tre nella
Lo schema della figura che
allinea nei quattro pannelli in
serie continua la Nascita di
Venere, la Primavera e i Trionfi
di Vulcano e Minerva al
sottostante nastro del fregio di
Ercole, conservati tra gli Uffizi
e numerosi altri musei in Italia,
in Europa, in Canada e negli
Stati Uniti, è stato sviluppato
con grafica Autocad attestata
sulle dimensioni riportate nei
singoli cataloghi di ciascun
museo che, se in linea di
massima invariate negli ultimi
decenni nei differenti sistemi
di misura, non sono
perfettamente collimanti ai
bordi restituiti in evidenza,
mentre le proporzioni dei
quattro interi si mostrano
coincidenti
approssimativamente a due a
due. L’anamnesi della lunga
evoluzione conservativa ne ha
consentito nell’assemblaggio
Cad una risultante di
connessione nel supporto di
cornici, sfalsate nei successivi
allestimenti e nella rimozione
elemento per elemento dalle
più disparate collezioni.
58 GEOmedia 3 2005
ARTE E SCIENZA
costellazione d’Arianna,
l’intramontabile splendore di Venere
del Trionfo di Mercurio: la Primavera,
perenne giardino di dorate mele
esperidi colte dal dio e strappate da
Ercole ad Atlante nella sua penultima
impresa.
Disperse nei musei di tutto il mondo
le più piccole imprese che i cavalieri
recavano all’asta nella sfilata del 1475,
carroccio medievale allestito in ogni
città dalle Corporazioni del gonfalone
all’ultima neve di primavera, dalla
commedia plautina e boccaccesca a
Piccolomini e alle Sylvae di Poliziano
macchina di sogni, l’Hypnerotomachia
o Trionfo di Amore (vedi restituzione a
fondo pagina).
La nascita del dio subito armato di
arco, che per prima saetta Venere
stessa, e l’identificazione virgiliana
dell’uno e dell’altro messaggero della
Primavera nell’adolescente Iulio.
Giuliano dei Medici nell’anelito di
perfezione di Poliziano, Polisseo
nell’Alberti, Polifilo e Polia (Poliade)
nella moralizzazione ovidiana del
Trionfo di Polifilo (1499), morto nella
congiura del 1478 preceduto nel 1476
dall’amata, nelle Stanze, interrottane al
Secondo Libro la stesura edite solo nel
1494 - nel melodramma dal Piramo e
Tisbe ambientato a Verona fino allo
shakespeariano Romeo and Juliet - con
il nome storico di Simonetta Vespucci:
l’effimera camera di Giuliano alla
morte di Lorenzo nella residenza dei
Medici.
Nella sfera del mondo di Cupido la
prospettiva arborea al tramonto del
pannello mercurino sotto due fasi,
solare e lunare, di Venere, le Arti
della Prospettiva e dell’Astronomia, nel
tracciato del periodo di osservazione
dell’orbita della luminosa cometa del
1472 nel manoscritto di Paolo dal
Pozzo Toscanelli (qui sotto), Giove, e
Saturno, nel fregio della distante
galassia della Cintura di Ercole della
Via Lattea, macrocosmo tolemaico
della fascia zodiacale sotto il quadro
astronomico dei pianeti, il quarto -
quattro le identità cosmiche della dèa
narrate da Cicerone nel De Natura
deorum - con Adone: la Terra in
congiunzione con Marte, e Minerva
l’eclissi solare, il satellite Luna e la
Corona, l’Armonia il microcosmo
dell’universo eliocentrico nella scienza
del Rinascimento.
La grotta di Adone, il giovane
Giuliano di Poliziano, a Berlino Marte
secondo Vasari, una cavità di cristalli
di quarzo nel sostrato della crosta
terrestre, nucleo di un geode
vulcanico nella stratosfera.
(1999)
Autore
FRANCESCA SALVEMINI
Email: fsalvemini@fastwebnet.it
GEOmedia 3 2005 59
AGENDA
2005
9 a Conferenza Nazionale ASITA
Federazione delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali
15 - 18 novembre 2005, Catania
Centro Congressuale “Le Ciminiere”
L’esposizione tecnico-commerciale ASITA si svolgerà all’interno del Centro Congressuale
“Le Ciminiere” in prossimità delle aule convegnistiche per favorire l’incontro tra gli
operatori specializzati nel settore dell’informazione geografica.
La sezione espositiva presenterà, come sempre in passato, un vasto panorama di
innovazioni tecnologiche volte alla modernizzazione e allo sviluppo del settore e sarà
aperta gratuitamente al pubblico per incentivare le presenze e l’avvicinamento delle
persone al mondo dell’informazione geografica.
Contatti e Informazioni:
Luciano RINALDI, Luigi LUPO
Segreteria Organizzativa ASITA
c/o CNR IREA
Via Bassini, 15
20133 Milano
Tel: 02 23699456
Fax: 02 23699300
email: conferenza@asita.it
Il 16 Novembre 2005 in tutto il mondo Associazioni, Enti , Aziende, Università e Scuole
aprono le porte al pubblico con convegni, seminari e percorsi tematici per la
diffusione della cultura geografica e delle applicazioni delle
tecnologie GIS. Il GIS Day nasce nell’ambito della Geography
Awarness Week, iniziativa sponsorizzata dalla National Geographic
Society, Associaton of American Geographes, University Consortium
for Geographic, Information Science, United States Geological
Survey, Library of Congress, ed ESRI. Quest’invito è rivolto agli
operatori GIS che sono interessati a cooperare con il Comitato
Organizzatore Italiano del GIS Day 2005, per realizzare presso le
proprie sedi workshop, seminari, open house ed altre iniziative
promozionali della cultura GIS.
Resctructura, Il cantiere delle idee
email: info@esriitalia.it
Restructura, Il cantiere delle idee, tradizionale appuntamento dedicato alla
ristrutturazione edilizia, giunge quest’anno alla sua 18esima edizione, in programma a
Lingotto Fiere dal 24 al 27 novembre prossimo.
La manifestazione, che da sempre mira a mettere in contatto gli operatori e il grande
pubblico, presenta tutte le novità di un settore in continua espansione.
L’edizione 2005 di Restructura presenterà rispetto alla passata edizione, un riassetto
organizzativo dei settori merceologici su tre aree tematiche.
Organizzazione: Promotor International S.p.A.
Via Nizza, 294 - 10126 Torino - ITALY
Tel: +39.011.6644111
Fax: +39.011.6646642
P.Iva 01956421208
email: info@restructura.com
www.promotorinternational.it
CODEVINTEC sta
programmando il prossimo
seminario sui software per
microzonazione sismica ReMi e
tomografia sismica SeisOpt
2D/Pro, sviluppati dalla Optim
Software.
Il seminario si svolgerà a
Milano, probabilmente nella
settimana del 28 Novembre.
Ulteriori dettagli verranno
inviati prossimamente solo ai
Clienti registrati con interesse
‘Geofisica Terrestre’.
www.codevintec.it
Si svolgeranno corsi su GRASS
e sulle Immagini satellitari
organizzati presso la Facolta’ di
Ingegneria di Roma “La
Sapienza” nei mesi di gennaio
e febbraio 2006.
Tutte le informazioni relative
saranno reperibili agli indirizzi
seguenti:
GRASS:
http://w3.uniroma1.it/geodgeom
/Grass2006/grass2006.html
Immagini satellitari:
http://w3.uniroma1.it/geodgeom
/immsat2006/immsat2006.html
Dalla certificazione all’uragano
Katrina: comunicare l’ambiente
Genova
28-30 Novembre 2005
Scuola di Comunicazione e Gestione
Ambientale (IV edizione)
Fondazione Eni Enrico Mattei
in collaborazione con Fondazione
Acquario di Genova, Università degli
Studi di Genova
E-mail: info@incomingliguria.it
Web:siti.feem.it/comunicambiente/index.php
Geologia Urbana nella Capitale
Viaggio nella IV a Dimensione
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Ambientale
Roma
28 Novembre 2005
E-mail: info@sigeaweb.it
Web: www.sigeaweb.it
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