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Geomedia_3_2005

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La missione Cryosat in dettaglio

Nasce la prima community italiana degli utenti Autodesk

SAIE 2005: tra soluzioni geomatiche e software tecnico

Trimble IS ed H-Star, soluzioni GPS allo stato dell’arte

Tutorial post elaborazione GPS 2 a parte

Perugia: un Centro di Formazione e Ricerca per l’Edilizia ed il Territorio

Tutorial ER Mapper del CD in allegato


Leica SmartStation

l'innovazione continua .............

Abbiamo fatto questo introducendo Leica SmartStation: il

TPS e il GPS lavorano insieme, integrati in un unico

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FOCUS

6

14

CRYOSAT, dai ghiacci la risposta sul riscaldamento globale

DI FABRIZIO BERNARDINI

Dal CAD al GIS: il trasferimento di informazioni cartografiche

DI ANDREA SCIANNA, ALESSIO AMMOSCATO, RITA CORSALE

Direttore

RENZO CARLUCCI

rcarlucci@aec2000.it

Comitato editoriale

FABRIZIO BERNARDINI, VIRGILIO CIMA,

LUIGI COLOMBO, MATTIA CRESPI,

MAURIZIO FAVA, SANDRO GIZZI,

LUCIANO SURACE, DONATO TUFILLARO

Direttore Responsabile

DOMENICO SANTARSIERO

sandom@geo4all.com

Hanno collaborato a questo numero:

ALESSIO AMMOSCATO

FABRIZIO BERNARDINI

FULVIO BERNARDINI

VALENTINA BINI

RENZO CARLUCCI

RITA CORSALE

VITTORIO GRASSI

FRANCESCA SALVEMINI

ANDREA SCIANNA

LAURA SEBASTIANELLI

Marketing e distribuzione

A&C2000 S.r.l.

Div. Geo4All

Via C.B. Piazza 24

00161 Roma

Tel. 06.44291362 - Fax 06.44244965

E-mail: info@geo4all.com

Redazione e amministrazione

Via C.B. Piazza 24

00161 Roma

Tel. 06.44291362 - Fax 06.44244965

Web: www.geo4all.com/geomedia

E-mail: geomedia@geo4all.com

Progetto grafico e impaginazione

DANIELE CARLUCCI

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è di € 45,00.

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del numero successivo.

Editore

Domenico Santarsiero

Registrato al tribunale di Roma con il N° 243/2003

del 14.05.03 (già iscritto al Tribunale di Rimini N° 18/97

del 31.10.97)

Stampa

IGER • Istituto Grafico Editoriale Romano

Via C.T. Odescalchi, 67/a - 00147 Roma

Tel. 06/510774/1 - Fax 06/5107744

Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità

dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del

contenuto di questo numero della Rivista in qualsiasi forma

e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico,

ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati,

senza il consenso scritto dell’editore.

MERCATO

8 GIS in aiuto delle popolazioni colpite dagli uragani Katrina e Rita - XX Congresso CIPA - Adobe per

la prima volta al SAIE insieme a Bentley - Abitat su progetti di marketing territoriale - Accordo tra

Unione Europea ed Ucraina su Galileo - L’Intergraph User Group tocca la soglia dei vent’anni di

attività... - Un distributore ER Mapper in Cina - Un ponte tecnologico tra tecnologia e Pubblica

Amministrazione - Ancora sul fallimento della missione Cryosat - Google Earth ci mette in pericolo?

18 ER Mapper 7.0 - Più potente, più veloce, più flessibile – A CURA DI PLANETEK ITALIA S.R.L

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TUTORIAL

Tutorial GPS - I programmi TGO TTC di Trimble GPS (2 a Parte) – DI VITTORIO GRASSII

REPORTS

Un centro di Formazione e Ricerca per l’Edilizia ed il Territorio – A CURA DELLA REDAZIONE

Trimble IS - Il rilievo integrato tra Total Station e GPS – A CURA DELLA REDAZIONE

H-Star di Trimble - Un sistema GPS in doppia frequenza per rilievi di alta

precisione – A CURA DELLA REDAZIONE

SAIE 2005 - Il salone dell’edilizia fra soluzioni geomatiche e software tecnico

A CURA DELLA REDAZIONE

Una community emergente tra progettazione, territorio e infrastrutture

La prima conferenza Autodesk degli Utenti italiani – A CURA DELLA REDAZIONE

AZIENDE E PRODOTTI

50 La Britannia romana rivive grazie a channel 4, ESRI (UK) e Ordance Survey - Il Grande

Fratello inglese - Estensioni per ArcGIS 9.1 - Nasce un centro servizi per i prodotti Ilris in

Europa - Trimble snellisce le indagini sul campo e quelle in ufficio col controller TSC2 - Da

Globo un software dedicato all’attività venatoria - Thales Promark 3 riduce i tempi di lavoro

- Pianificazione del volo aggiornata e soluzioni di gestione da Leica Geosystems

TERRA E SPAZIO

54 Dall’iperdeterminazione di un Satellite a quella del centro di gravità della terra

DI FABRIZIO BERNARDINI

ARTE E SCIENZA

58 Il globo del Rinascimento un geode di quarzo – DI FRANCESCA SALVEMINI

RUBRICHE

4 EDITORIALE

60 AGENDA

62 PUBBLICITA’ CLASSIFICATA

In copertina una ricostruzione digitale del satellite Cryosat all’opera

sulla calotta polare; il lancio è in realtà fallito, per questo la comunità

scientifica attende la nascita di un satellite Cryosat 2.

L’immagine è tratta dal sito dell’ESA all’indirizzo

www.esa.int/SPECIALS/Cryosat/SEMQ13638FE_0.html

Immagine cortesia dell’ESA


EDITORIALE

Asita, Intergeo, Atlanti e mappe dalla rete

“Geographical Information without borders”

P

er affermarsi nel contesto mondiale, in cui l’unico processo socio-economico intrapreso sembra appartenere alla

globalizzazione del marketing - cioè l’abbattimento del valore lavoro e il transito nella rete di

commercializzazione intercontinentale non solo del prodotto finito ma dei singoli suoi componenti, fra l’altro

con costi elevatissimi in termini di risorse energetiche e bioproduttive metanazionali nel lungo periodo - nella rete del

sistema la geo-industria deve pensare e comportarsi senza frontiere, così ha dichiarato l’organizzatore del congresso di

Intergeo a Messe Düsseldorf che si è appena concluso.

Saremmo pienamente d’accordo con questa asserzione, la geo industria sta visibilmente attraversando tutte le frontiere,

basta guardare i ritmi rapidi di abbattimento del mercato delle aziende cinesi e i tempi obbligati di accerchiamento in

gruppi consortili d’interesse insorti nei settori congelati internazionali. Le aziende tedesche stanno vendendo pacchetti

di programmi recentemente sviluppati alle aziende degli Stati Uniti e le svizzere navigano attraverso l’oceano per trovare

i propri partners, la Terra ormai un dominio di spartizione delle grandi multinazionali.

In Italia l’industria primaria, secondaria e terziaria del rilievo, cioè l’ampia catena di produzione strumentale in larga

parte anche condivisa, di distribuzione e di servizi, comincia a trovarsi in serie difficoltà sul nostro stesso territorio a

fronte della concorrenza internazionale nell’unificazione del mercato EU.

Alle gare di rilievo cartografico delle pubbliche amministrazioni italiane le imprese europee sono sempre più

insistentemente presenti con legami sovranazionali di modelli di produzione legati alla manodopera orientale,

considerata forse genericamente la più competitiva.

La Conferenza annuale ASITA che si terrà a novembre concentra la sua attenzione su vari aspetti di applicazione di

tecnologie geomatiche, ma a parte un particolare riguardo analitico agli Atlanti, tra ricerca e sviluppo dati, rete di

diffusione e web, non sembra aver recepito l’intraprendenza europea nell’avvicendamento ormai quasi indispensabile nel

settore avanzando a sua volta per rapportarsi al mercato emergente.

Gli stessi operatori ne avvertono i limiti in termini di deficit, in parte generalmente connesso all’inflessione sul piano

mondiale degli indici pertinenti, non certo agevolati dalle innumerevoli barriere di comunicazione, dal momento che è

universalmente noto che gli italiani, nonostante gli sforzi delle ultime generazioni, sono secondi soltanto a francesi e

inglesi nella predilezione spiccata per la propria lingua.

Nel delineare brevemente gli aspetti trattati nel presente numero, dove troviamo articoli che vanno dal rilevamento

satellitare delle calotte polari al trasferimento dei dati da Cad a Gis, due importanti tutorial tra i contenuti, l’uno sull’uso

del potentissimo ErMapper per la compressione d’immagini di grandi dimensioni e l’altro, in continuazione dal numero

precedente, sull’utilizzazione di software per GPS. Nei report troviamo un resoconto sulla prima Conferenza Autodesk

degli utenti italiani che si è appena conclusa, privilegiando quel particolare aspetto della convergenza tra le tecnologie

CAD e GIS che molti reclamavano da tempo.

Un saluto e un augurio particolare dovuto alla nascita del Centro di Formazione e Ricerca per l’Edilizia ed il Territorio

a Perugia, che si propone di colmare il gap formativo tra lauree brevi ed industria.

Nato con la formula dalle parole ai fatti nelle enormi pastoie di previsione di idonei strumenti di supporto e formazione,

volto a consentire sia ai professionisti attivati di svolgere formazione permanente, eventualmente fondata sui crediti, sia

ai neodiplomati e neolaureati di avviare in parallelo la ricerca di soluzioni di avvicinamento immediato alla professione,

di per sé dotata di molteplici specializzazioni e criteri di specificità.

In fondo, chiude il numero la rubrica Arte e scienza, presentando dipinti di Botticelli e Piero di Cosimo in uno stralcio,

fondato in parte sulle osservazioni astronomiche a loro contemporanee, nella ricostruzione avanzata, ottenuta tramite

l’accuratezza di un sistema CAD.

Saremo lieti di incontrare i lettori ad Asita dal 15 al 18 Novembre al Centro Congressuale di Catania.

Buona lettura

Renzo Carlucci

Per le segnalazioni di capitolati e specifiche tecniche inviare in formato elettronico i documenti a info@geo4all.com, oppure,

se cartacei, alla nuova sede della redazione di Via Edoardo D’Onofrio 212, 00155 Roma.

4 GEOmedia 3 2005



FOCUS

CRYOSAT,

dai ghiacci la

risposta sul

riscaldamento

globale

di Fabrizio Bernardini

Il fallimento al lancio della

missione Cryosat, lo scorso 8

Ottobre, potrà avere, più di

ogni altra missione di

telerilevamento, seri impatti a

lungo termine sia dal punto di

vista scientifico che dal punto

di vista ambientale. Lo scopo

della missione era infatti quello

di dare una risposta definitiva

alla questione del riscaldamento

globale ed alle possibile

conseguenze che tale fenomeno

potrebbe avere, per l’intero

pianeta, nei prossimo anni.

Diamo comunque risalto alla

missione nella speranza di una

sua replica poiché i dati di un

Cryosat-2 potrebbero svelarci

parte del nostro futuro.

Figura 1 - Misure di spessore del ghiaccio

Credits: ESA

L’

interesse e la preoccupazione

per il fenomeno del

riscaldamento globale ha

portato, negli scorsi anni,

alla definizione di un satellite da

realizzare con tempi e costi contenuti

allo scopo di investigare con elevata

precisione lo stato e la variabilità degli

strati di ghiaccio del Mare Artico, di

quelli della Groenlandia e del continente

Antartide. Questo perché è proprio su

queste masse di ghiaccio che il

fenomeno del riscaldamento agisce con

effetti sensibili ma mai quantificati con

precisione, soprattutto su scala globale e

per lunghi periodi di tempo.

Recentemente, il riscaldamento globale

viene sempre imputato come primaria

fantomatica causa di violenti fenomeni

meteorologici, che nella percezione del

pubblico possono variare da disastrosi

uragani fino a temporali di un’estate più

sfortunata della precedente. Ogni

qualvolta le temperature “sforano” le

medie stagionali (che appunto sono

medie e non valori assoluti) il

“problema” viene ricondotto al

riscaldamento del pianeta; allo stesso

modo, quantità variabili di pioggia

rispetto alla media della stagione

implicano lo stesso processo associativo.

In realtà, ad oggi, non si può dire che

esista una precisa relazione tra fenomeni

meteorologici ed il fenomeno del

riscaldamento. Una ipotesi interessante

(semplificata per l’occorrenza) è quella

che vede il riscaldamento come causa

dell’assottigliamento dei ghiacci polari

con conseguente alterazione non solo del

livello del mare, ma anche delle correnti

calde e fredde, quali la famosa Corrente

del Golfo. Le variazioni nelle correnti

potrebbero essere insomma alla base dei

cambiamenti meteorologici che

avvengono su scala continentale.

Cryosat è una di quelle iniziative

spaziali nate per rispondere ad un

quesito ben preciso e non si può non

dire che si tratti probabilmente di una

delle più importanti missioni di

telerilevamento concepite negli ultimi

anni.

Cryosat era dotato di un preciso

radar-altimetro, SIRAL, che utilizza

tecniche radar ad apertura sintetica ed

interferometriche per misurare non solo

con elevata precisione (al centimetro) ma

anche con elevata risoluzione, lo spessore

del ghiaccio polare rilevando inoltre le

masse di ghiaccio che “navigano” negli

oceani. L’unicità del sistema, rispetto ad

altri radar-altimetri passati o attivi in

orbita, è che la missione di Cryosat era

stata progettata per fornire misure più

precise di almeno un ordine di

grandezza (10 volte); inoltre avrebbe

garantito una copertura completa delle

calotte polari ed un monitoraggio

mensile degli oceani. Queste misure,

ripetute nell’arco dei tre anni della

missione “nominale” avrebbero permesso

anche di verificare le “tendenze” nella

variabilità dello spessore delle masse di

ghiaccio.

La precisione del radar-altimetro, per

la riuscita della missione, sarebbe dovuta

essere però accompagnata anche da due

altri fattori essenziali: l’iperdeterminazio-

6 GEOmedia 3 2005


FOCUS

Quando una missione come Cryosat fallisce

bisogna riflettere non solo sui circa 2000

anni/uomo di lavoro richiesti dalla sua

concezione (1998) al momento del lancio ma

anche al piccolo esercito di persone che ne

avrebbe dovuto gestire la vita e, soprattutto,

elaborarne i dati per trarne informazioni

scientifiche. Il settore spaziale è per sua

definizione rischioso ed il rischio non si limita

alla perdita di “hardware” e soldi ma ha anche

implicazioni sulle prospettive professionali e

lavorative di decine o centinaia di persone.

I nostri pensieri, e ringraziamenti, vanno

dunque agli scienziati, agli ingegneri ed ai

tecnici che hanno realizzato Cryosat ed anche

allo staff PR di ESA/ESRIN che ha organizzato

per l’evento del lancio una manifestazione

degna dell’importanza della missione.

Riferimenti

ESA Cryosat Launch Event press kit

ESA Bulletin 122, May 2005

http://www.esa.int/SPECIALS/Cryosat/index.html

http://www.esa.int/esaEO/index.html

http://www.esa.int/esaEO/SEM9JP2VQUD_index_0_m.html

Figura 2 - Rilevamento di masse di ghiaccio alla deriva

Credits: ESA/AOES Medialab

ne dell’orbita del satellite e la continua

calibrazione delle misure effettuate.

Poichè della prima ne discuteremo nella

rubrica Terra e Spazio (vedi pag. 54)

di questo numero, possiamo soffermarci

in questo articolo sull’infrastruttura di

terra di Cryosat.

L’elemento di terra della missione deve

assicurare l’accuratezza delle misure

effettuate riducendo le possibili

incertezze dovute alle varie condizioni

incontrate dal radar-altimetro. La

presenza di neve sopra il ghiaccio, la

sua umidità, la densità degli strati

superiori di ghiaccio, sono alcuni dei

fattori che devono essere “calibrati” (e

misurati in estensione) affinchè le misure

possano raggiungere la precisione

richiesta. Per questo motivo una

campagna di spedizioni nelle regioni

artiche è stata compiuta prima del lancio

e sarebbe dovuta continuare per tutta la

vita della missione.

Per verificare con misure sul luogo lo

spessore effettivo del ghiaccio, oltre ai

fattori prima citati, una serie missioni

sono state effettuate sia con squadre sul

posto, che con elicotteri, velivoli e navi

da ricerca. In particolare sono stati

estratti e studiati carotaggi del

ghiaccio, sia sulle calotte polari che

sulle grandi estensioni di ghiaccio alla

deriva. Altre misure di spessore del

ghiaccio sono state invece effettuate

con sensori sottomarini e particolari

sensori elettromagnetici. Inoltre, con

un velivolo attrezzato di un radar

simile a SIRAL e di un laseraltimetro,

si è verificato il principio di

funzionamento dell’intero sistema.

In definitiva Cryosat non sarebbe

dovuto essere solo un satellite, ma

anche un’infrastruttura distribuita

nelle regioni più ostili del nostro

pianeta. Tutti i dati raccolti, sia dal

satellite che dalle misure “sul campo”

sarebbero dovute confluire ai centro di

elaborazione dati distribuiti tra la

stazione di terra di Kiruna (Svezia) ed il

centro ESRIN dell’ESA, a Frascati (RM).

Per concludere non rimane allora che

sperare che tanto sforzo e tanta

preparazione non vadano totalmente

dispersi e che l’importanza e la criticità

di questa missione rimangano da

ispirazione per il ri-finanziamento di un

secondo Cryosat, con un suo lancio nel

più breve tempo possibile.

Figura 3 - Cryosat durante le verifiche di

allineamento delle antenne del radar-altimetro (si

noti l’uso di strumenti topografici).

Credits: ESA-K. Büchler

Autore

FABRIZIO BERNARDINI

fb@aec2000.it

GEOmedia 3 2005 7


MERCATO

GIS in aiuto delle popolazioni colpite dagli uragani Katrina e Rita

La Croce Rossa, sulla scia delle

distruzioni che hanno seguto il

passaggio degli uragani Katrina e

Rita, è intenta nell’utilizzare le

tecnologie GIS di ESRI per dispiegare

in maniera più efficace gli aiuti

destinati alle popolazioni colpite dai

due devastanti fenomeni naturali. Il

computer mapping, l’analisi spaziale

ed i servizi GIS da web hanno aiutato

gli uomini della Croce Rossa nel loro

delicato lavoro, permettendogli di

andare incontro alle esigenze delle

migliaia di sfollati bisognosi di vestiti,

ripari, cibo e qualsiasi altro servizio

essenziale. La tecnologia GIS viene

utilizzata in tutte le fasi

dell’intervento, sia dallo staff al vertice

della catena di comando di base a

Washington D.C., che dagli uomini

impiegati direttamente sul territorio

colpito dagli uragani e che quindi

hanno immediata necessità di

conoscere luoghi dove poter allestire

ripari di fortuna, alloggi, eventuali

programmi di supporto psichiatrico ed

ovviamente mense per gli sfollati.

Tutto questo lavoro, senza l’ausilio del

GIS, sarebbe stato di gran lunga più

lento, dovendo inevitabilmente

ricorrere a mappe e note cartacee per

la soluzione dei problemi connessi ad

un’operazione di salvataggio di così

ampie dimensioni. L’automatizzazione

e il continuo aggiornamento che la

tecnologia GIS fornisce, sono state di

importanza vitale per quel che

riguarda la velocità e la flessibilità

degli interventi per gli sfollati ed

hanno evitato che il disastro si

traducesse in una tragedia di

dimensioni apocalittiche. ESRI ha

inoltre fornito parte del suo personale

di base a Washington D.C. per aiutare

la Croce Rossa ad espandere ed

aggiornare meglio la piattaforma GIS

di cui essa era già in possesso; il

lavoro della Croce Rossa è cominciato

già prima che gli uragani

effettuassero il “landfall” dal momento

che i suoi uomini erano già operativi

nel posizionamento di personale,

equipaggiamenti e scorte in punti

strategici individuati precedentemente

all’arrivo dei fenomeni. Questo lavoro

ha inoltre implicato l’individuazione

delle contee a rischio e di quelle

ritenute più sicure, che sono poi state

utilizzate come base per i centri

operativi più avanzati rispetto al

territorio colpito. Successivamente, è

stata implementata all’interno della

Croce Rossa una applicazione di

mappatura per il Web utilizzando

ArcIMS e che permetterà agli utenti

facenti parte del corpo di entrare nel

sito e di selezionare vari layers sulla

mappa indicativi delle zone in cui

sono sorti ripari, mense, aree allagate

o danneggiate, punti di raduno.

(Fonte: Redazionale)

XX Congresso CIPA

Si è svolto a Torino dal 26 settembre al 1 ottobre il “XX Congresso

CIPA International Scientific Commitee for Documentation

and Architectural Photogrammetry” che ha ottenuto l’Alto

Patrocinio della Presidenza della Repubblica Italiana. Il congresso,

promosso dal Politecnico di Torino con il pieno coinvolgimento

del Dipartimento di Ingegneria del Territorio dell’Ambiente

e delle Geotecnologie ha visto 300 esperti di rilevamento

e della gestione informatizzata dei dati territoriali e

ambientali provenienti da più di 30 Paesi incontrarsi nel confronto

su un tema di estrema attualità: la cooperazione internazionale per salvare il patrimonio culturale mondiale. Fanno parte

del CIPA l’ International Council on Monuments and Sites (ICOMOS) e l’International Society for Photogrammetry and Remote

Sensing (ISPRS). Tra gli obiettivi principali del comitato vi è la promozione della registrazione, della documentazione e lo studio

dello stato attuale di oggetti di cultura (monumenti e gruppi di edifici) e dei loro cambiamenti ma anche dell’ambiente dei

villaggi, delle città, dei siti e dei paesaggi attraverso lo sviluppo ulteriore di applicazioni di fotografia, fotogrammetria e di discipline

e tecniche correlate; d’altra parte, il pericolo crescente per il Patrimonio Culturale non è oggi rappresentato solo dall’ invecchiamento

e dalla decadenza naturale ma anche e soprattutto dall’indifferenza e dalla stoltezza dell’uomo, cosa che impone a

livello internazionale grande sforzo e collaborazione per cercare di preservare questa vasta e preziosa eredità per le generazioni

future. Gli strumenti sempre più sofisticati e i metodi oggi disponibili ci danno nuove opportunità per raggiungere questo risultato.

Le tecnologie innovative devono essere conosciute dagli utenti finali; gli esperti di rilevamento e geomatica devono trovare

un linguaggio comune per collaborare con architetti archeologi storici e gestori pubblici dell’ambiente culturale e naturale.

(Fonte: Redazionale)

8 GEOmedia 3 2005


MERCATO

Adobe per la prima volta al SAIE insieme a Bentley

L’edizione 2005 del SAIE (il Salone

Internazionale dell’Industrializzazione

Edilizia) svoltasi dal 12 al 16 Ottobre

presso la Fiera di Bologna, ha visto

Bentley ed Adobe presentare le loro

innovative soluzioni per il settore AEC

(Architettura, Ingegneria, Edilizia)

affiancate all’interno dello stesso

stand. Adobe, attraverso una

postazione appositamente dedicata ad

Acrobat 7.0 Professional, ha potuto

mostrare ai visitatori come il software,

integrato nelle più avanzate soluzioni

software di Bentley, è in grado di

aiutare i team di progetto a gestire le

informazioni complesse ed i flussi di

lavoro AEC superando gli ostacoli

dovuti alla diversità dei sistemi

hardware, all’incompatibilità delle

applicazioni ed alla distanza geografica

delle sedi di lavoro.

Come ha spiegato Carlo Viale,

Marketing Manager di Adobe Systems

Italia, «la nostra partecipazione ad una

manifestazione così importante per il

settore dell’edilizia insieme a Bentley,

rappresenta la risposta dell’azienda a

istanze di mercato sempre più sentite.

Adobe e Bentley condividono la stesso

obiettivo: il miglioramento della

gestione documentale per i

professionisti del settore AEC. Con

Adobe Acrobat 7.0 Professional, gli

utenti sono in grado di creare

facilmente file Adobe PDF da soluzioni

basate su MicroStation di Bentley,

assicurando un più affidabile e sicuro

scambio dei documenti relativi ad un

progetto. In particolare, Acrobat 7.0

Professional e i file PDF

rappresentano la soluzione ideale per

condividere disegni e informazioni

relativi ad un progetto in tutte le fasi

del ciclo di vita AEC e la risposta a

tutti quei professionisti che richiedono

un formato più compatto, sicuro e

intelligente per condividere e

archiviare globalmente i loro preziosi

documenti.»

Acrobat permette di importare

contenuti 3D in un file PDF,

migliorare l’efficienza e l’accuratezza

delle revisioni, distribuire disegni e

informazioni di progetto, sia all’interno

che all’esterno del firewall, in totale

sicurezza, e semplificare lo scambio

dei disegni e di tutta la

documentazione di progetto eliminando

la necessità di costosi strumenti

avanzati di visualizzazione AEC. In

occasione del SAIE, Bentley ha

presentato le proprie soluzioni per

l’architettura e le costruzioni, un set

completo di applicazioni,

completamente integrate, a supporto di

tutte le fasi e gli elementi del ciclo di

vita di un progetto.

www.adobe.it/events

www.bentley.com

(Fonte:Redazionale)

Abitat su progetti di

marketing territoriale

Abitat Sistemi Informativi

Territoriali, nella sua attività di

ricerca rivolta a nuove soluzioni

per l’uso degli strumenti GIS ed

WebGIS, sta concentrando il

proprio impegno nella realizzazione

di progetti di marketing territoriale

volti a promuovere il territorio

italiano per censirlo e riqualificarlo,

per agevolare utenti interessati a

investire risorse nel proprio

territorio utilizzando strumenti

semplici e diretti, che forniscono

informazioni immediate. E’ questo

il caso di WebGIS come

www.investiaverona.it che, avendo

come obiettivo la promozione delle

aree produttive del territorio

veronese, sfrutta la semplicità d’uso

di una piattaforma come Autodesk

MapGuide per raccogliere e

distribuire informazioni che aiutano

le aziende ad insediarsi nel

territorio, riqualificandolo e

arricchendolo.

News sulle attività di Abitat S.I.T.

nel sito www.abitat.it

(Fonte:Redazionale)



MERCATO

Accordo tra Unione Europea ed Ucraina su Galileo

I negoziati relativi alla possibile partecipazione dell’Ucraina

all’interno del progetto Galileo sono finalmente giunti al

termine. L’approvazione al contributo ucraino prevede una

cooperazione con la Comunità Europea che spazia intorno a

varie attività nell’ambito della navigazione satellitare e che

focalizza punti di intervento nel campo scientifico e

tecnologico, industriale, dei servizi e dello sviluppo del

mercato così come della standardizzazione, della frequenza e

delle certificazione. Il tutto rappresenta inoltre il primo

passo dell’estensione dell’ European Geostationary

Navigation Overlay Service (EGNOS) verso l’Ucraina e della

partecipazione del paese nel programma tramite il progetto

Galileo stesso. L’Ucraina è il terzo paese che ufficialmente

entra a far parte di Galileo dopo Israele e Cina, mentre le

trattative riguardanti altri paesi quali India, Marocco,

Brasile, Messico, Cile, Canada, Argentina ed Australia sono

ancora in corso.

L’Intergraph Users

Group Italiano

tocca la soglia dei

vent’anni di attività

rinnovando

l’impegno che fin

dall’inizio ha

contraddistinto il suo lavoro e festeggia l’evento all’interno dello IUGI

2005, svoltosi a Firenze dal 13 al 14 Ottobre; il convegno si è posto

nuovamente come vetrina per le esperienze di successo fatte insieme

dalla comunità nei 20 anni di utilizzo dei servizi offerti da Intergraph,

presentando da un lato gli utenti con le loro esigenze, il loro impegno,

la loro tenacia nel mettere in esercizio ed utilizzare i prodotti di

Intergraph, dall’altro Intergraph con la sua presenza costante e continua

sul mercato a fianco degli utenti per capire le loro esigenze e con

l’impegno profuso nel mettere a punto gli strumenti per soddisfarle.

IUGI 2005 ha visto la presenza e l’intervento dei vertici di Intergraph

Corporation che, abbracciando la comunità italiana, hanno voluto

partecipare al ventennale dell’associazione, introducendo relazioni e

dibattiti su progetti e tematiche relativi ad eventi di una certa

risonanza quali i XX Giochi Olimpici Invernali (Torino 2006) o la

gestione delle infrastrutture ferroviarie italiane, la gestione integrata

della toponomastica comunale ed un progetto per le reti tecnologiche

Acegas-Aps, per finire col confronto con la nuova organizzazione e

strategia di Intergraph Italia e le aspettative degli Utenti in risposta

alle necessità di innovazione del mercato.

Per maggiori informazioni: www.iugi.it

Un distributore

ER Mapper in Cina

ER Mapper ha scelto la

SuperMap, un provider di software

GIS, per la distribuzione dedicata

al mercato cinese. Ultimamente,

infatti, il rapido incremento e

l’espansione dell’economia cinese

ha visto crescere a sua volta la

richiesta da parte del gigante

asiatico di tecnologia GIS e di

telerilevamento. SuperMap è la

prima azienda GIS a soddisfare le

richieste di certificazione ISO

9001/2000 in Cina ed è fornitirice

di una suite di soluzioni che

variano dalle desktop applications

ai servizi internet, dagli strumenti

di sviluppo ai motori per database

spaziali.

www.supermap.com

www.ermapper.com

(Fonte: Redazionale)


MERCATO

Ancora sul fallimento della missione Cryosat

Un ponte tecnologico tra

tecnologia e Pubblica

Amministrazione

Politecnica (Padova) diventa

ponte tecnologico tra

amministrazione e cittadino

per il comune di Lignano

Sabbiadoro (UD). Quest’ultimo

è stato recentemente invitato a

Roma in qualità di relatore

alla conferenza nazionale dei

sistemi informativi territoriali

organizzata da ESRI, il

maggior produttore mondiale

di software per la gestione

delle cartografie

informatizzate. In tale

occasione l’assessore Angelo

Bonelli ha presentato il

progetto sperimentale di

sistema informatico per la

gestione del territorio, che è

in corso da circa un anno. Il

Sistema Informativo Integrato

Territoriale (SISTER) realizzato

da Politecnica ha permesso al

Comune di Lignano

Sabbiadoro di dotarsi di una

soluzione informatica

rispondente alle esigenze dell’amministrazione

permettendo

l’integrazione con le procedure

del Sistema Informativo

Comunale ed offrendo una

importante soluzione alle

necessità sia degli

amministratori che dei

cittadini. Un importante

risultato raggiunto è stato

quello di coordinare un

insieme di azioni che non

vanificassero i consistenti

investimenti fatti nel processo

di informatizzazione degli anni

precedenti pur consentendo

l’adozione di nuove tecnologie

in ambito GIS come strumenti

di analisi e supervisione del

patrimonio di informazioni

proprio dell’ente. Nel prossimo

numero di GEOmedia

approfondiremo in maniera più

esaustiva l’interessante

esperienza.

www.ptecnica.it

(Fonte: Redazionale)

Sabato 8 Ottobre alle

21:00 Jury Bakhalov,

direttore generale del

Centro Spaziale di

Khrunicev, a nome della

Commissione di Stato

Russa ha ufficialmente

confermato il cattivo

esito del lancio per la

messa in orbita del

satellite Cryosat a causa

di un’anomalia durante

le fasi iniziali del lancio

stesso ed ha espresso

tutto il suo rammarico

nei confronti

dell’Agenzia Spaziale

Europea e di tutti i

partners coinvolti nel progetto. L’analisi

preliminare svolta sui dati telemetrici ha

dimostrato come il primo stadio del razzo

non sia incorso in grosse problematiche

dopo il lancio, cosa che invece è accaduto

nella fase successiva riguardante il

secondo stadio; questo ha funzionato bene

fino al momento del cut-off del motore

necessario per il distacco del secondo

stadio. A causa di un comando inviato

ma non andato a buon fine da parte del

sistema di controllo a bordo, il motore

principale ha infatti continuato a

funzionare bypassando il cut-off e

La Eads Fleximage, società francese che

opera nel settore dell’analisi delle

immagini satellitari e che sviluppa image

softwares dedicati alla difesa e la

sicurezza, ha recentemente fermato la sua

attenzione su uno studio dal titolo

“Google Earth: impatti e utilizzi per la

difesa e la sicurezza”; lo studio si propone

di analizzare i cambiamenti, i benefici o

le minacce che la soluzione Google Earth

potrebbe generare all’interno del mondo

dell’informazione geografica, della difesa e

della sicurezza. Google Earth è una

combinazione di software e di immagini

ad alta risoluzione che permette a

chiunque di tenere sotto osservazione ogni

luogo del pianeta. Ma quali sono le

consumando in maniera continuativa tutto

il rimanente carburante. A conseguenza di

ciò, la separazione del secondo stadio da

quello superiore non è avvenuta affatto; il

razzo, assieme al satellite Cryosat, gravati

da questo problema tecnico sono dunque

caduti all’interno della drop zone a Nord

della Groenlandia, vicino al Polo Nord

immergendosi, in maniera sicura e senza

danni per le aree abitate, dentro il mare

aperto ed in acque profonde. Una

commissione d’investigazione presieduta

dalle autorità russe è stata istituita per

indagare in maniera più approfondita le

cause dell’incidente e le prime conclusioni

dovrebbero già essere disponibili nelle

prossime settimane; la commissione sta

lavorando in stretta collaborazione con

una board formata da Eurockot, dall’ESA

e da rappresentanti del Khrunicev.

All’interno del Focus a pagina 6 si è già

ampiamente messa in risalto l’importanza

legata ad un eventuale successo della

missione Cryosat, il cui fallimento

pregiudica l’andamento di studi

fondamentali per una migliore

comprensione degli aspetti legati alla

salute della calotta polare ed al

riscaldamento globale in genere.

(Fonte: Redazionale)

Google Earth ci mette in pericolo?

caratteristiche tecniche, l’affidabilità ed i

limiti dei suoi dati e del suo software? E

come viene regolamentato l’aspetto relativi

ai regolamenti internazionali sulla

sicurezza? Quali potrebbero essere gli

effetti ed i pericoli che un uso pernicioso

favorito da un così facile accesso a questo

tipo di immagini può provocare Google

Earth sul mercato dell’informazione

geografica? Quali sono le nuove

applicazioni che possono partire

dall’offerta di Google Earth, i servizi che

possono derivare da questo tipo di

soluzione oppure quali sono i modi di

integrare Google Earth all’interno di un

sistema informativo sicuro? La risposta a

questi e ad altri importanti quesiti si

trova in un’analisi, operata grazie al

contributo dei più importanti

rappresentanti ed organizzazioni, che trova

ampio respiro all’interno delle 130 pagine

che la compongono e che verrà fornita,

tramite la EADS Fleximage a partire da

Ottobre 2005.

www.fleximage.fr (Fonte: Redazionale)

12 GEOmedia 3 2005


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FOCUS

Dal CAD al GIS:

il trasferimento

di informazioni

cartografiche

di Andrea Scianna, Alessio Ammoscato, Rita Corsale

Il formato di interscambio

L’utilizzo della cartografia nei GIS

impone una riflessione sulle

caratteristiche che essa deve possedere

al fine di consentire le elaborazioni

tipiche di questi sistemi e rende

necessario verificare quali siano le

informazioni che rimangono associate

agli oggetti della classe al momento

del caricamento dei dati, in formato

DXF, all’interno di software GIS.

Negli ultimi anni a livello

internazionale sono state fissate norme

tendenti a individuare linee guida per

la definizione della struttura del

contenuto semantico della cartografia

numerica, delle caratteristiche

geometriche e delle relazioni

topologiche dell’informazione

geografica.

Recenti studi, confluiti nelle

specifiche dell’Open Geospatial

Consortium, hanno evidenziato

l’importanza dell’utilizzo del GML

(codifica XML dell’informazione

geografica) come formato di

interscambio fra piattaforme diverse.

Questo formato rappresenta uno

strumento di codifica delle

informazioni geografiche più evoluto e

flessibile del DXF, tale da poter essere

trasferito velocemente via rete.

Ci si soffermerà in questo contesto

sulla sola valutazione dei risultati

delle sperimentazioni sull’utilizzo del

formato DXF per la migrazione di

informazioni geografiche attraverso

software GIS.

A partire da un set di dati di

esempio, costituito da una serie di

informazioni geometriche e topologiche

3D strutturate nel formato DXF, sono

stati testati i software più diffusi, con

l’intenzione di verificare in che modo

incide sugli attributi geometrici e sulle

relazioni topologiche l’uso di differenti

software GIS.

La realizzazione di cartografia

numerica per un ottimale utilizzo in

un GIS comporta la definizione di

una struttura appropriata e l’utilizzo

di un formato dati, intelligibile da

tutti i software GIS esistenti nel

mercato, tale anche da permettere

una completa strutturazione

topologica e l’allocazione della

componente tridimensionale delle

entità da archiviare. Ad oggi la

cartografia viene generalmente fornita

in alcuni formati CAD (DXF o DWG),

adottati nell’archiviazione di

informazioni spaziali, o al massimo

sotto forma di shape file.

Quest’ultimo formato, pur essendo

aperto e importabile da tutti i GIS

ha delle limitazioni ed inoltre, anche

quando la cartografia viene fornita in

formato shape file, ha generalmente

una ridotta o inesistente

strutturazione topologica.

Nel laboratorio GIS del Dipartimento

di Rappresentazione dell’Università di

Palermo sono in corso ricerche per

mettere a punto una possibile

struttura di cartografia numerica per

GIS. Le ricerche in corso sono

sviluppate nell’ambito del progetto

PRIN 2004 dal titolo “Tecniche

informatiche per la generalizzazione

cartografica finalizzata alla

implementazione di un sistema WEB-

GIS orientato alla pianificazione

urbanistica ed alla gestione delle

emergenze territoriali”, coordinato dal

prof. R. Galetto.

Dati di partenza

Il set di dati di partenza

(rappresentato in tabella 1) è stato

realizzato con AutoCAD 2005 ed è

costituito da elementi tridimensionali

(“facce”, “polilinee aperte e chiuse” e

“punti”), aventi conformazione,

struttura e quota dei vertici

opportunamente scelta al fine di poter

operare confronti fra le modalità di

trattamento di tali oggetti da parte dei

diversi software GIS. Pertanto sono

state definite sulla base delle esigenze

prima descritte:

superfici piane e inclinate

superfici piane e orizzontali

superfici sghembe

polilinea tridimensionale

punti

Figura 1 - Il set di dati utilizzato: da sinistra a destra sono visualizzati facce 3D, punti, una

polilinea, poligoni

aventi caratteristiche eterogenee in

quanto a quota dei vertici.

14 GEOmedia 3 2005


FOCUS

Uno degli elementi poligonali è stato

inoltre spezzato in due elementi, due

triangoli tridimensionali aventi un lato

sovrapposto (cfr. tab. 1).

I dati sono stati salvati inizialmente

nel formato DXF, e successivamente

importati nei vari software per

verificare la presenza o la perdita delle

informazioni tridimensionali e dei

vincoli di partenza.

Sono stati testati diversi software

GIS, sia proprietari (ESRI

ArcGIS_ArcInfo 8.3/9, Autodesk Map

3D, MapInfo) che open source (GRASS

6.0).

Oggetto

Figura 1

Figura 2

Figura 3

Figura 4

Figura 5

Figura 6

Test su alcuni software GIS

Oggetti della sperimentazione

ArcGIS – ArcInfo

I test su ArcGIS-ArcInfo hanno

riguardato la versione 9.0 del

software. Dopo l’operazione di

importazione tutte le entità sono

visualizzate correttamente con il loro

contenuto tridimensionale ma fra gli

attributi viene riportata la sola

quota del primo vertice: le

informazioni relative alla quota degli

altri vertici sono presenti nel

database geometrico del software ma

Descrizione

Faccia 3D

Poligono

Superficie piana e inclinata

Faccia 3D

Poligono

Superficie piana orizzontale

Faccia 3D

Poligono

Superficie sghemba

Faccia 3D

Poligono

Superfici piane con un lato

sovrapposto

Polilinea tridimensionale

Punti

Tabella 1 - Caratteristiche geometriche delle entità utilizzate nella sperimentazione

non vengono visualizzate; ciò non

comporta problemi per le sole entità

puntuali, le cui terne di coordinate

vengono visualizzate ed utilizzate

correttamente. Mancano le

informazioni relative al perimetro e

all’area sia delle facce che dei

poligoni. Poiché esiste un vincolo di

consistenza (come emerge dalle

specifiche dell’OGC) per il quale la

proiezione della curva 3D, che

rappresenta la frontiera dell’oggetto,

deve essere contenuta nella frontiera

della superficie 2D, il software

gestisce solo oggetti 3D i cui vertici

siano complanari. Pertanto un

oggetto 3D con un andamento

superficiale non planare viene

schiacciato sul piano definito dai due

segmenti di retta che concorrono al

primo vertice della superficie.

In ArcScene ogni faccia 3D viene

rappresentata di default come

poligonale chiusa non piena (alla

maniera di una polilinea aperta di

Autocad). Nel database interno il

tipo di oggetto è identificato come

polyline. Se si cambia il tipo di

oggetto da polyline in 3Dface,

agendo direttamente sul relativo

campo del database, lo stesso

oggetto viene visualizzato in

ArcScene come faccia 3D piena e

pertanto la superficie viene

renderizzata.

In ArcGis le entità geometriche,

contenute nei file in formato DXF,

vengono aggiunte alla vista

direttamente senza operazioni di

importazione, ma non possono essere

editate se prima non si effettua

l’esportazione in formato shape file.

La versione 9.0 del software

consente la lettura diretta anche del

formato DWG, senza perdita di

informazioni per le entità.

Per questo software è disponibile

una interessante estensione,

denominata “ET-GeoWizards”

(scaricabile in versione limitata dal

sito http://www.ian-ko.com), che

consente di estrarre molte

informazioni dal file DXF e di

inserirle nel database come nuovo

campo: fra queste le più importanti

per il nostro studio sono state

l’attribuzione della coordinata Z dei

vari vertici e il calcolo delle aree

effettive di superfici non orizzontali,

definite da vertici complanari.

GEOmedia 3 2005 15


FOCUS

Figura 2 - Le informazioni geometriche fornite

su ciascuna entità riguardano la sola quota del

primo vertice

Autodesk Map 3d

Autodesk Map 3D, come è ovvio,

gestisce il formato DXF meglio degli

altri software: ciò vuol dire in

particolare che consente l’editing sugli

oggetti grafici, che possono essere

trasformati in oggetti geografici.

Le entità individuate

geometricamente come facce 3D e

come polilinee 3D chiuse (poligoni)

sono visualizzate come frontiere 3D e

quindi non sono renderizzate: le

informazioni ad esse associate

riguardano le coordinate (x, y, z) del

primo vertice per entrambe le

tipologie di entità e il perimetro per

le seconde; mancano i valori delle aree

sia per le facce che per i poligoni.

Il software consente le operazioni di

creazione dei centroidi e di clean delle

figure costituite da polilinee chiuse

(figure 1-4), non da facce 3D (figure 1-

4) che non considera come “oggetti

chiusi”.

Nei test sono state applicate agli

oggetti le seguenti azioni di

correzione: dividi intersezioni, elimina

duplicati, estendi oggetti con distanza

per difetto, intersezione apparente; per

tutte le azioni, condotte nell’ordine

prima delineato, sono stati definiti i

parametri di correzione. Uno dei

risultati, significativi ai fini della

successiva creazione delle topologie, è

rappresentato dalla trasformazione di

oggetti-poligoni (polilinee chiuse) e

oggetti-polilinee aventi lati sovrapposti,

in oggetti-polilinee con segmenti

condivisi.

Mapinfo

L’importazione e la gestione del

formato DXF all’interno delle versioni

7.5 e 7.8 del software può essere

effettuata solo se i files sono stati

precedentemente salvati nella versione

Autocad 12.

L’importazione è gestita attraverso

due procedure attivabili con le finestre

di dialogo Import e Universal

Translator. In entrambi i casi il

software traduce direttamente i file nel

formato proprietario (TAB), e lo

gestisce permettendo l’editing e il

clean (eliminazione di sovrapposizioni

e di buchi, rimozione di intersezioni o

sovrapposizioni fra aree, conversione di

aree in polilinee e viceversa). È

possibile inoltre effettuare: operazioni

di editing sul singolo layer; operazioni

di vestizione della mappa, di

individuazione dei nodi, dei centroidi e

della direzione dei segmenti.

Se si utilizza la seconda procedura

di importazione le informazioni

relative alla terza dimensione non

sono visibili; se il salvataggio viene

realizzato con ‘TableaImport’, sono rese

disponibili le coordinate

tridimensionali relative al primo

vertice degli oggetti di tipo ‘facce’ e

‘punti’.

Grass 6.0

L’operazione di importazione di file

in formato DWG o DXF all’interno di

una delle versioni più recenti di

GRASS, la 6.0 utilizzata nella

sperimentazione, rende necessaria una

preliminare operazione di compilazione

utilizzando le librerie “OpenDWG”.

Esse vengono fornite con una speciale

licenza, ottenibile gratuitamente previa

stipula di un apposito contratto, che

non consente di ridistribuire il

software ottenuto.

Grass 6.0 è stato quindi compilato

con tutte le opzioni necessarie e si è

proceduto all’importazione dei vari file

sopra menzionati.

Il software è così in grado di

importare formati DWG e DXF che

non siano superiori alla versione 2000,

adottata anche in Autocad 2002. Le

facce vengono riconosciute e importate

correttamente come 3D face e i

poligoni come polyline, ma questi

oggetti non sono sempre

geometricamente corretti: le facce

mancano di un lato (collocato sempre

nella stessa posizione in tutti gli

oggetti aventi caratteristiche

geometriche simili), i poligoni creati

con lo strumento polyline 3D talvolta

mancano di un lato (avente posizione

diversificata), i poligoni riconosciuti

come entità LWPolyline sono

generalmente correttamente importati.

Per ciò che riguarda l’aspetto

quantitativo delle caratteristiche

geometriche occorre precisare che per

le facce non è possibile conoscere le

quote dei vertici, il perimetro della

frontiera e l’area; per i poligoni e per

le polilinee il software fornisce la

lunghezza della frontiera e le quote

massima e minima dei suoi vertici, ma

non l’area. Dal momento

dell’importazione Grass individua

automaticamente i centroidi per

ognuno dei poligoni, i nodi e i versi

delle polilinee; per le facce individua i

nodi, ma non i centroidi e i versi di

percorrenza.

La perdita di importanti

informazioni legate alla geometria

dell’oggetto impone una riflessione in

merito all’opportunità dell’importazione

del formato CAD all’interno di questo

software.

Figura 3 - Le entità dopo le operazioni di

correzione degli oggetti e di costruzione della

topologia

Figura 4 - Sono mostrati i nodi, i centroidi e le

direzioni delle polilinee aperte

16 GEOmedia 3 2005


FOCUS

Figura 5 - L’importazione di file CAD

determina la perdita per le entità di

informazioni legate alla geometria

Geomedia

Il software Geomedia Professional

5.2, prodotto da Intergraph

Corporation, ha una procedura di

importazione dei file DXF un po’ più

complessa degli altri software testati.

È da ricordare che in questo

software l’impostazione dell’ambiente

di lavoro non è facoltativa come in

altri software (es. ArcGis): per la

visualizzazione dei file DXF occorre

prima definire lo schema CAD, quindi

stabilire la “connessione CAD”.

I punti sono visualizzati

correttamente e per tutti vengono

fornite le coordinate; sia per i poligoni

(formati da polilinee) che per le facce

tridimensionali è possibile visualizzare

la quota di ogni singolo punto e la

lunghezza della polilinea; viene inoltre

restituita la dimensione areale della

proiezione a terra della figura.

Conclusioni

L’utilizzo del formato DXF come

formato di interscambio pone svariati

problemi, sia a livello topologico che

geometrico.

I diversi software, leggendo

(Autodesk Map 3D, ArcGIS, Geomedia)

o importando (MapInfo, GRASS ) lo

stesso file DXF, mostrano

comportamenti eterogenei: mancata

individuazione della corretta geometria

di un oggetto e delle relazioni

topologiche; identificazione

differenziata, all’interno di uno stesso

software, di oggetti aventi le stesse

caratteristiche geometriche ma

realizzati uno come faccia o l’altro

come poligono 1 .

Per ciò che riguarda la gestione del

contenuto topologico degli oggetti si è

osservato che punti, linee e polilinee

tridimensionali, sono gestiti

correttamente dai software e quindi è

possibile applicare ad essi le funzioni

di clean e build topology. Lo stesso

non vale per le superfici nello spazio:

è facile verificare che questi software

gestiscono le superfici 3D come se

fossero idealmente “proiettate” su un

piano e anche l’area che viene

calcolata di esse è in realtà quella

della loro proiezione sul piano

orizzontale.

Alcuni software hanno la possibilità,

attraverso opportune estensioni, di

superare almeno in parte queste

limitazioni dal momento che

consentono, per esempio, la

visualizzazione delle quote dei vertici e

il calcolo delle aree effettive.

Bibliografia

[1] Commissione Geodetica Italiana

1973. Norme proposte per la

formazione di carte tecniche alle

scale 1:5000 e 1:10000. I.G.M.

Firenze.

[2] Commissione Geodetica Italiana

1976. La formazione di cartografie

generali a grande scala (1:2000 e

1:1000). Le strade, Milano.

[3] AA.VV. 1999. Norme tecniche per

la realizzazione di cartografia

numerica alle scale nominali

1:1000 e 1:2000, Milano.

[4] AA. VV. 2004. Implementazione di

un database geografico secondo le

Specifiche di contenuto per la

realizzazione dei Data Base

Topografici di interesse generale -

Versione Aerofotogrammetrica ed

analisi delle problematiche legate

alla convivenza nello stesso

DataBase di dati acquisiti con

precisioni diverse (DB multiscala).

Siti

[1] 2004 ArcGIS - ArcMap.

http://www.esri.com/software/arc

gis/arcmap/index.html.

[2] ESRI (2004). Open Published Data

Format,

http://www.esri.com/software/ope

ngis/openpdf.html.

[3] Intergraph 2004 Geomedia

Professional,

http://imgs.intergraph.com/geom

edia/default.asp

[4] Open Geospatial Consortium 2001

The OpenGIS TM Abstract

Specification Topic 1: Feature

Geometry (ISO 19107 Spatial

Schema) Version 5

http://portal.opengeospatial.org/fi

les/index.php?artifact_id=1093

Figura 6 - Visualizzazione delle informazioni

geometriche di una entità

Tabella 2 - Confronto fra le prestazioni dei

software testati

Autori

ANDREA SCIANNA

C.N.R. DCSPI

Dipartimento di Rappresentazione

Università di Palermo,

Viale delle Scienze c/o Facoltà di

Ingegneria, 90128 Palermo

E-mail: scianna@dirap.unipa.it

ALESSIO AMMOSCATO, RITA CORSALE

Dipartimento di Rappresentazione

Università di Palermo,

Viale delle Scienze c/o Facoltà di

Ingegneria, 90128 Palermo

E-mail: alessio, rcorsale@dirap.unipa.it

1 Ciò vuol dire, per esempio, che alcuni nodi di questi oggetti vengono identificati

come semplici vertici. La conseguenza è, in questo caso, una diversa attribuzione della

quota, essendo questa identificata da tutti i software come quella del primo vertice.

GEOmedia 3 2005 17


TUTORIAL

ER Mapper 7.0

Più potente, più veloce, più flessibile

Con la versione 7.0 della suite ER Mapper utilizzare e

gestire fotografie aeree e dati telerilevati da satellite è

ancora più semplice e veloce grazie anche alle nuove

potenzialità offerte dal nuovo standard JPEG 2000

Esistono sul mercato numerosi software, che permettono di soddisfare in modo più o meno completo la nostra necessità di elaborare immagini

e dati anche di notevoli dimensioni. Quello che presentiamo in questa rubrica è uno dei più diffusi software nel settore aerospaziale, che mette

alla portatadell’utente medio (non professionista) una tecnologia avanzata frutto di importanti ricerche ed investimenti della australiana Earth

Resource Mapping. Gestire quotidianamente enormi quantità di dati o dati di grandi dimensioni in modo efficiente in ambiente GIS e CAD è

basilare per applicazioni come la gestione del territorio, le applicazioni agronomiche e forestali, la gestione di risorse marine, ecc.

In particolare nell’utilizzo, gestione e diffusione di fotografie aeree e dati telerilevati da satellite è fondamentale poter disporre di uno strumento

che ci permetta nel contempo di mantenere alti livelli di performance e una piena compatibilità con gli standard più diffusi. Questo è ancora più

vero nei contesti in cui il risultato finale del nostro lavoro è la pubblicazione e la condivisione dei dati e delle informazioni all’interno di un network,

o semplicemente via internet.

Quali sono le principali

caratteristiche di ER Mapper

Gli utenti GIS scelgono ER Mapper per la

semplicità d’uso nell’elaborazione di

immagini satellitari e fotografie aeree, e per

l’estrema leggerezza del formato di

compressione ECW (la dimensione dei file

immagine si riduce anche di 100 volte). La

sua potente ed intuitiva interfaccia grafica e

l’uso dei Wizard (procedure guidate) facilita

l’approccio con questo strumento ad elevato

contenuto tecnologico anche all’utente meno

esperto.

In Italia il prodotto è distribuito da

Planetek Italia s.r.l., che ha contribuito nel

corso degli anni a rendere il formato ECW

uno standard ‘de facto’. Il suo successo è

dovuto all’estrema efficienza nella gestione di

ortofoto e immagini satellitari, e non a caso la

tecnologia ECW è alla base di applicazioni

destinate ad un pubblico vasto e non

necessariamente specialistico, come il sito

web cartografico nazionale “Atlante Italiano”

(www.atlanteitaliano.it)

Quali novità introduce

la suite ER Mapper 7.0

Con la versione 7.0 i software della suite

ER Mapper aumentano le proprie

performance e si arricchiscono delle

potenzialità offerte dal nuovo standard

JPEG 2000. Attraverso questo formato

Open Standard, sviluppato dalla Earth

Resource Mapping per applicazioni

nell’industria aerospaziale, è possibile

comprimere senza alterare i valori dei pixel

nelle immagini (modalità lossless) e

ottimizzarne la distribuzione via Internet

utilizzando i formati ECW o JPEG2000 ed

il protocollo di trasmissione dati ECWP.

Questo protocollo di trasmissione

prevede, all’accesso, il trasferimento solo

dei dati necessari per la visualizzazione

dell’immagine. Questa funzionalità consente

di accedere a file di dimensioni illimitate,

anche centinaia di Gigabyte, con tempi di

accesso che non dipendono più dalle

dimensioni del file. L’accesso alle immagini

via internet avviene con i normali browser

Explorer o Mozilla Firefox.

Le immagini compresse, in formato ECW

o JPEG2000, possono essere visualizzate

all’interno di diversi software commerciali

grazie all’uso di plug¬in gratuiti (Word,

Excel, Photoshop, Autocad, ArcView,

MapInfo).

Il formato ECW o JPG2000 può essere

utilizzato in modo efficiente per gestire, in

ambiente CAD, immagini relative a

progetti, cartografie e schemi acquisiti a

scanner. L’uso di immagini compresse

all’interno di AutoCAD consente velocità di

accesso e visualizzazione di immagini fino

ad ora impensabili. Il formato ECW

mantiene i parametri di georeferenziazione

anche all’interno di AutoCAD, caratteristica

estremamente utile nella gestione di banche

dati cartografiche.

ER Mapper 7.0

Il CD-Rom allegato alla rivista è

corredato di una licenza d’uso gratuita di

14 gg. per provare tutte le nuove funzioni

del software di image processing.

Con ER Mapper è possibile Classificare,

Georeferenziare, Ortorettificare, Mosaicare

e bilanciare, Comprimere, Convertire in

Raster/Vettoriale, Visualizzare in 3D.

ECW Compressor 7.0 con JPG2000

La versione gratuita dello strumento di

compressione di immagini grandi fino a

500 MegaByte permette oggi di produrre

immagini in formato JPEG2000 con

compressione sia lossy che lossless.

Image Web Server 7.0

Strumento rivoluzionario per la

pubblicazione di immagini raster su

Internet (vedi www.atlanteitaliano.it)

supporta da oggi immagini ECW e

JPEG2000. La versione gratuita presente

nel CD-Rom allegato alla rivista, offre

tutte le funzionalità di pubblicazione di

immagini e di integrazione di cartografia

raster e vettoriale su Internet, con

numerose pagine HTML e ASP di esempio

già disponibili per realizzare il proprio sito

web.

ER Viewer 7.0

Il software gratuito per:

visualizzare immagini ECW e JPEG2000

salvare le immagini compresse in formato

TIF, BMP, JPG

inserire immagini ECW e JPEG2000 di

qualsiasi dimensione in documenti Word,

Excel o PowerPoint mantenendo il

collegamento dinamico con il dato.

18 GEOmedia 3 2005


TUTORIAL

Guida all’uso

1. Avvio di ER Mapper

Per quattordici giorni dalla data di installazione, ER Mapper è

utilizzabile in modalità “valutazione”, facendo click sul tasto “evaluate”

nella finestra di dialogo iniziale.

ER Mapper è stato scritto per essere più rapido e più semplice

rispetto agli altri software di image processing. Per fare questo è

stato sviluppato un nuovo e interattivo sistema per processare le

immagini chiamato “algoritmo”. Un algoritmo è una lista di

istruzioni di elaborazione che ER Mapper usa per trasformare

un’immagine grezza presente su disco in una immagine elaborata

sul display. Gli algoritmi permettono di definire delle viste

interattive sui dati che vengono salvate separatamente dai dati

stessi. Per ricreare una immagine sullo schermo vengono

semplicemente salvati i passaggi dell’algoritmo, senza file raster

aggiuntivi.

Gli esempi che seguono fanno riferimento alle immagini, algoritmi

e dati di esempio forniti con il CD-Rom, che vengono copiati sul

disco rigido del proprio PC con la “installazione tipica” di ER

Mapper.

8 Selezionare l’opzione di visualizzazione “red green blue”.

9 Fare click su “next >”. ER Mapper visualizzerà un mosaico di 2

foto aeree.

10 Fare click su “Finish” per chiudere il wizard.

3. Bilanciare i colori di

un mosaico di immagini

Di seguito viene mostrato come usare il Balancing Wizard in

modo da bilanciare i colori delle immagini appena mosaicate e

rimuovere ogni distorsione cromatica dal mosaico ottenuto.

1 Fare click sul pulsante “Color Balancing Wizard”

2. Mosaicare immagini

Con ER Mapper è molto semplice mosaicare immagini e fare

zoom o un pan sul mosaico ottenuto.

1 Sulla barra degli strumenti, fare click sul pulsante che attiva la

procedura guidata per la mosaicatura di immagini “image display

e mosaic wizard”

2 Nella finestra “Select Files to display and mosaic” fare click sul

pulsante “load image”

3 Dalla directory

<ERMapper>\examples\applications\airphoto\1_geocoding (dove <ER

Mapper> indica la directory in cui è stato installato ER Mapper,

tipicamente “C:\programmi\ERMapper70”) selezionare

“San_Diego_Airphoto_34_rectified.ers”

2 Si avvia la procedura guidata che consente di bilanciare in

maniera automatica i colori delle immagini visualizzate nella

finestra attiva, ad esempio quella rimasta aperta dopo l’esercizio

precedente.

3 Fare click su “next >” per andare alla pagina successiva del

wizard.

4 Fare click su “next >” per andare alla pagina successiva del

wizard. Il wizard analizzerà le immagini per il bilanciamento (se

le foto aeree avessero dei bordi neri, in questa fase sarebbe

possibile rimuoverli automaticamente spuntando la casella

“balanced with no black/white edges”).

5 Fare click su “next >” per andare alla successiva pagina del

wizard, e selezionare l’opzione di bilanciamento “match colors to

entire mosaic”. E’ possibile bilanciare i colori rispetto a tutte le

immagini del mosaico oppure in base ai colori di un singolo

file.

6 Fare click su “next >” per andare alla pagina successiva del

wizard. A questo punto il wizard bilancerà i colori delle

immagini.

7 Fare click sul pulsante “fine” per uscire dal wizard del

bilanciamento. Adesso è possibile salvare l’immagine bilanciata

ed eventualmente comprimerla.

4 Selezionare le seguenti opzioni

sulla pagina del wizard come

mostrato in figura:

Display image in 2D

Manually set display method

Mosaic all files of this tipe

Manually set mosaic

5 Fare click su “next >” per

andare alla pagina successiva del

wizard.

6 Spuntare la casella “cell size”. Non selezionare altre opzioni in

questa pagina. Le immagini da mosaicare, contenute in questa

directory, sono state tutte precedentemente georeferenziate nello

stesso sistema di riferimento ed hanno tutte la stessa risoluzione.

7 Fare click su “next >” per andare alla pagina successiva del

wizard.

GEOmedia 3 2005 19


TUTORIAL

4. Creare un immagine

compressa in formato ecw

1 Mantenendo aperta la finestra relativa al mosaico di foto aeree

su cui è stato effettuato il bilanciamento dei colori, selezionare

“Save as compressed image” dal menu File

2 Selezionare l’opzione “Use the current algorithm window” e fare

click su “next >”

3 Nel campo “Output file:” scegliere una directory ove le immagini

compresse devono essere salvate e fare click sul pulsante “next>“

4 Ai fini di questo esercizio si può lasciare il valore di default

suggerito da ER Mapper per la compressione. Fare click su

“next>” per avviare la compressione.

trascinare a sinistra o a destra

Rotazione attorno all’asse delle X: con il tasto sinistro del mouse,

trascinare in su o in giù

Rotazione attorno all’asse delle Z: con il tasto sinistro del mouse e

in più il tasto destro del mouse, trascinare in su o in giù

Zoom: con il tasto destro del mouse, trascinare in su o in giù.

6. Muoversi in modalità flythrought

5. Visualizzare immagini in 3d

1 Dalla barra degli strumenti selezionare il pulsante 3D Algorithm

Wizard

2 In questa schermata è possibile selezionare il tipo di algoritmo

3D che si vuole produrre. Selezionare RGB(321) e fare click su

“Next>”

3 Come “Raster dataset”, selezionare all’interno della directory

“<ERMapper>\examples\Shared_data” il file

“Landsat_TM_rear1985.ers”

4 Come “Height Dataset”, selezionare all’interno della directory

“<ERMapper>\examples\Shared_data” il file

“Digital_Terrain_Model_20m.ers”

5 Fare click su “Finish”: viene visualizzata un immagine RGB in

modalità tridimensionale.

Nella prospettiva 3D è possibile visualizzare l’immagine

cambiando liberamente il punto di vista. Per cambiare la visuale

sull’immagine, seguire queste indicazioni:

Rotazione attorno all’asse delle Y: con il tasto sinistro del mouse,

Dalla finestra di dialogo dell’algoritmo , passare dalla modalità

View Mode a quella 3D Flythrough. In modalità 3D Flythrough è

possibile esplorare il paesaggio movendosi attraverso l’immagine

tridimensionale. Per muoversi nell’’immagine, seguire queste

indicazioni:

1 Muoversi in alto (in basso): tenere premuto il tasto sinistro del

mouse nella parte superiore (inferiore) dell’immagine

2 Muoversi a sinistra (destra): tenere premuto il tasto sinistro del

mouse nella parte sinistra (destra) dell’immagine.

3 Cambiare l’altitudine: con il tasto destro del mouse, trascina in su

e in giù sullo schermo.

6. Dove trovare altre informazioni

ER Mapper è dotato di un completo help in linea. Inoltre sotto il

menù Help sono disponibili in forma elettronica tutti i manuali del

prodotto (gli stessi che vengono forniti in formato cartaceo col

programma). Per familiarizzare in maniera più approfondita con ER

Mapper si consiglia di consultare il manuale Tutorial.

Su www.planetek.it /er_mapper.asp puoi scaricare questo e altri

tutorial in formato PDF:

Classificazione delle immagini

Visualizzazione 3D

Compressione ECW

Georeferenziazione

Conversione Raster-Vettoriale (il Gridding ed il

Contouring)

ER Mapper per la Mosaicatura delle immagini ed il bilanciamento

dei colori

Planetek Italia fornisce il supporto tecnico ed organizza corsi di

addestramento all'uso di ER Mapper e corsi di formazione per

l'elaborazione di dati di Osservazione della Terra e loro integrazione

in ambiente GIS. Per richiedere il CD¬Rom di ER Mapper 7.0 con

licenza d’uso gratuita contattare l’ufficio commerciale di Planetek

Italia: sales@planetek.it Per saperne di più visita l’indirizzo

http://www.planetek.it/er_mapper.asp

PLANETEK ITALIA S.R.L.

Via Massaua, 12

70123 Bari

Tel. +39 080 5343750

Fax +39 080 5340280

Web www.planetek.it

20 GEOmedia 3 2005



REPORTS

Un Centro di

Formazione e

Ricerca per

l’Edilizia ed

il Territorio

C

ompetitività, competenze, formazione

continua, possono rappresentare una

chimera fatta di belle parole e di buone

intenzioni. Non è così in quel di Perugia, dove i

geometri sembrano fare sul serio e, pur ben calati

nel presente, si accingono a costruire un ponte per

il futuro. Tra riforma Moratti, corsi di laurea breve,

formazione continua e professione, s’impone la

necessità di una particolare attenzione ad una

attività non certo di basso profilo, che rappresenta

oggi in Italia un aggregato sociale di circa 100.000

liberi professionisti, oltre ad una moltitudine di

impiegati dello Stato, degli Enti locali e delle

aziende private, per complessive 200.000 unità.

Supportare il difficile passaggio alla laurea breve

vuol dire prevedere strumenti di supporto e

formazione che possano, da un lato, permettere ai

professionisti già attivi di iniziare un percorso di

formazione permanente, eventualmente basata su

crediti; dall’altro, ricercare soluzioni per avvicinare i

neodiplomati e neolaureati ad una professione ricca

di molteplici specializzazioni e specificità.

Con questo ambizioso obiettivo si è avviata una

iniziativa di grande valore culturale, professionale e

sociale, che vede coinvolti in primis il locale Istituto

Tecnico Geometri Arnolfo di Cambio, luogo naturale

di contaminazione tra il vecchio e il nuovo, la

Provincia di Perugia e, naturalmente, il Collegio dei

Geometri, estensore e motore del progetto.

Il Centro di Formazione e Ricerca per l’Edilizia ed

il Territorio Nicola e Giovanni Pisano, rappresenta

una continuità storica tra l’ampia testimonianza

culturale e storica degli architetti Pisano, e la realtà

moderna di una città che ancora conserva integri

l’opera e l’ingegno del Medioevo e del Rinascimento

italiano.

Un primo incontro

Il 23 settembre 2005 si è tenuto il primo

incontro pubblico di presentazione dell’iniziativa,

nell’aula magna dell’ITG, alla presenza di numerosi

professionisti, di docenti e studenti, e di molteplici

rappresentanti delle Istituzioni locali, quali

Provincia e Comune di Perugia.

L’incontro ha avuto un taglio sia politico che

tecnico: si è discusso di formazione, di cultura,

delle prospettive reali che il corpo studenti ha


REPORTS

davanti a se alla luce di questa

iniziativa; ma anche di aspetti

metodologici, di tecnologie, di

strumenti di ultima generazione. Ciò

con particolare riferimento al ruolo

della rete Internet ed alla creazione di

uno specifico portale collaborativo che

affiancherà le attività del Centro

Studi, alla tecnologia GPS ed al Laser

Scanner, tecnologie di forte interesse

sia in ambito privato sia - e

soprattutto - in ambito pubblico.

Ha aperto i lavori il Geom. Alberto

Chiariotti, Presidente del Collegio,

introducendo i temi e le motivazioni

alla base dell’iniziativa, soffermandosi

su quanto il Collegio intende

sviluppare per sostenere una politica

di innovazione che possa mettere il

geometra al passo dei tempi, a

cominciare dalla formazione scolastica.

Il Presidente ha altresì annunciato,

quale corollario indispensabile al

programma complessivo di sostegno

dei professionisti, la costituzione di

una Società di Servizi. Questa inizierà

col realizzare il portale web, e col

gestire una rete di stazioni permanenti

GPS, a supporto dei professionisti che

si occupano di catasto e rilievi

territoriali in genere. Chiarotti ha

anche fatto ampi riferimenti alla

nuova visione del geometra nel terzo

millennio, sempre più centrico rispetto

alle tematiche territoriali, a quelle

dell’informatica per le scienze della

terra e alla miriade di attività legate

alla gestione del patrimonio territoriale

e immobiliare, alle attività della

pubblica amministrazione in materia

di amministrazione del territorio, in

materia ambientale, così come in

materia catastale e delle risorse

naturali.

L’intervento della Prof.ssa Rosella

Neri, dirigente scolastico, ha posto

l’accento sulla necessità di rafforzare il

legame tra il mondo produttivo e

quello della formazione dei giovani. Se

nel percorso scolastico della attuale

riforma questi potranno trovare una

spinta ulteriore verso una formazione

superiore, resta il fatto che non

potranno comunque esercitare la

professione senza un collegamento

immediato con il mondo del lavoro.

Ciò significa che la funzione del

Centro Studi deve essere anche quella

di portare le esperienze professionali

direttamente all’interno del contesto

formativo. Di qui la rivisitazione dei

programmi scolastici dell’Arnolfo di

Cambio in funzione delle esigenze

reali di una formazione subito

spendibile in campo professionale.

Inatteso e molto apprezzato è stato

l’intervento dell’Assessore regionale

alle politiche attive per il lavoro e per

le pari opportunità, Maria Prodi.

Questa ha tenuto a sottolineare quanto

il sistema formativo, la cultura e la

professione siano il percorso primario

ed inscindibile per l’evolversi del

quadro complessivo regionale nel

contesto europeo.

Gli interessi professionali dei

geometri sono intimamente collegati al

mondo dell’edilizia e della

progettazione, e su questi temi è

intervenuto il Geom. Angelo Alunni,

presidente della sezione provinciale di

Federgeometri ed autore di

pubblicazioni sulla bio-edilizia, che ha

posto l’accento sulla progettazione

compatibile e sulla bio-architettura.

Sono, questi, argomenti di grande

attualità, in considerazione delle

GEOmedia 3 2005 23


REPORTS

esigenze di contenimento del consumo

energetico; ma sono anche temi

affascinanti, perché la compatibilità

ambientale inizia dalla progettazione,

per passare ai materiali, all’utilizzo

dell’energia rinnovabile, al ciclo d’uso

dell’edilizia pubblica e privata: la

salvaguardia dell’ambiente parte infatti

dalla progettazione delle opere, a

monte della scelta dei materiali.

Non è mancata la partecipazione

della Provincia di Perugia,

rappresentata dalla Dott.ssa Tiziana

Carli - che ha portato i saluti

dell’Assessore all’edilizia scolastica -

nonché dalla Dott.ssa Lazzari dal

Geom. Pompei. Per il Comune di

Perugia ha partecipato l’Arch. Bussani,

mentre per la locale Sezione Sifet ha

presenziato il Geom. Otello Grassi. La

rilevanza dell’iniziativa è stata

testimoniata anche dalla presenza della

stampa e delle emittenti

radiotelevisive, che non hanno

mancato di darne risonanza.

Le tecnologie digitali

e del positioning

Nell’ambito della presentazione del

Centro Studi doverosa era la presenza

di una sessione tecnica sui temi

innovativi del rilievo digitale, orientato

sia all’edilizia che al territorio, con

due relazioni sul tema.

L’Ing. Lapini, di Leica Geosystems,

ha descritto le tecniche di rilevamento

con laser scanner ed ha presentato un

esempio di scansione appositamente

realizzata all’interno del teatro

comunale Morlacchi di Perugia. Dello

stesso teatro verrà prossimamente

realizzato il rilevamento completo,

quale primo cantiere di formazione on

the job da parte del Centro di

Formazione.

L’Ing. Sergio Padovani, ha parlato

dell’impiego del GPS non già come

sistema personale di rilevamento

territoriale, bensì come sistema

collaborativo orientato alla comunità

dei geometri rilevatori attraverso una

Rete di Stazioni Permanenti

implementata da Leica Geosystems e

gestita con tecnologia SpiderNET di

Leica. E’, questo, un prototipo di una

Rete più ampia della quale il Collegio

dei Geometri ha già concluso il

progetto.

Tra gli interventi che hanno seguito

le relazioni, Domenico Santarsiero,

direttore editoriale della nostra testata

e consulente del Collegio dei Geometri

di Perugia, è entrato nel merito dei

due progetti focus: portale

collaborativo e Rete GPS. Nel portale

i tecnici potranno trovare supporto

alle loro attività professionali,

attraverso forum di discussione sulle

varie materie, alimentati e tenuti da

specialisti di settore, una sezione sulla

formazione permanente realizzata

attraverso gli strumenti dell’e-learning,

ma anche l’accesso alla rete GPS e ai

servizi di post-elaborazione dei dati,

nonché di supporto alle attività

catastali. Nel campo della

progettazione e delle materie

ambientali e territoriali, gli iscritti ai

servizi del portale potranno accedere a

tutorials GIS, a informazioni ad ampio

spettro, da quelle cartografiche ai

piani regolatori.

A cura della redazione



REPORTS

Trimble IS

Il rilievo integrato tra

Total Station e GPS

L

e tecniche di Rilievo

Integrato sono state

introdotte per la prima volta

da Trimble nel 1998 con il controller

GeodatWin. GeodatWin è stato il

primo controller a permettere la

connessione ed il controllo sia per i

ricevitori GPS che per gli strumenti

topografici convenzionali. I dati

registrati da ciascun dispositivo

venivano memorizzati e gestiti in un

unico file di lavoro, consentendo così

la misura dei punti indifferentemente

sia con apparati GPS che con

strumenti convenzionali.

Nel 1999 Trimble ha favorito

ulteriormente il Rilievo Integrato

introducendo il controller palmare

TSC1 e la soluzione Trimble Survey

Controller. Il TSC1 è una delle

soluzioni all’avanguardia che permette

di gestire e controllare sia i ricevitori

GPS che la maggior parte delle

stazioni totali anche di altre marche.

A partire da questa soluzione

Trimble ha continuato a sviluppare le

applicazioni per il Rilievo Integrato

che permettono agli utenti di collegare

e controllare in maniera semplice gli

strumenti topografici senza dover

cambiare dispositivi e senza dover

utilizzare differenti applicazioni

software.

Il Rilievo Integrato offre numerosi

vantaggi: i più evidenti sono i

seguenti:

I topografi possono effettuare in modo

efficiente il controllo del sito di lavoro

mediante rilievi in post-elaborazione

RTK e con strumenti topografici

convenzionali utilizzando un unico

controller ed un solo software. Essi

devono conoscere una sola

applicazione software, diventando così

più produttivi e rapidi. Inoltre, i dati

rilevati possono essere combinati e

corretti in un unico file per stabilire,

in modo efficiente, un controllo

omogeneo del lavoro.

Le tecniche GPS possono integrare un

rilievo realizzato con la stazione totale

senza il bisogno di lunghe poligonali,

in modo da ottimizzare il rilievo e

risparmiare tempo sul lavoro.

In base alle condizioni ambientali del

sito, i topografi hanno una maggiore

flessibilità quando eseguono rilievi

topografici con lo strumento più

appropriato. Ad esempio, si può

impiegare il sistema GPS per

realizzare rilievi in aree aperte e

continuare poi il rilievo tradizionale

con la stazione totale in aree boschive

o in aree a visibilità ridotta.

I topografi possono operare con

maggiore flessibilità quando eseguono

il picchettamento, in modo particolare

nei grandi cantieri dove le condizioni

del sito possono richiedere sia l’uso

delle tecniche GPS che quello della

stazione totale. Visto che le tecnologie

sono complementari, il topografo può

utilizzare lo strumento più

appropriato per completare il rilievo

utilizzando lo stesso sistema di

acquisizione dei dati e lo stesso file di

lavoro. Questo fa risparmiare molto

tempo ed in più minimizza i possibili

errori da parte dell’utente.

Il rilievo Integrato

Il cuore del Rilievo Integrato

comprende il controller, il software di

campagna ed il software per l’ufficio. I

seguenti esempi utilizzano il controller

Trimble CU su sui è installato il

software Trimble Survey Controller; il

post-processamento e la correzione dei

dati è eseguita con il software TGO.

In ogni caso, si potrebbe utilizzare

qualsiasi controller o software Trimble.

La soluzione di rilevamento

integrato Trimble fu introdotta già

nel 1998 attraverso una soluzione

all’avanguardia che, integrando le

funzionalità di un controller con

quella di un software

appositamente realizzato,

permetteva di impiegare

indifferentemente un apparto GPS

o una Stazione Totale

convenzionale. Da allora i prodotti

Trimble hanno continuato a

sviluppare il concetto di Rilievo

Integrato impiegando sistemi di

connessione a dispositivi

topografici multipli, trasferimento

dati e funzionalità di elaborazione

dei dati per combinare i rilievi

gestiti realizzati con più sensori

all’interno di un unico progetto.

Questo documento descrive il

modo in cui i prodotti Trimble

supportano il Rilievo Integrato per

applicazioni topografiche reali.

Vengono trattate le tecniche di

combinazione, trasferimento e

processamento dati da GPS e da

strumenti convenzionali. Le stesse

tecniche vengono impiegate nelle

applicazioni topografiche fornendo

ai clienti una chiara dimostrazione

di come il Rilievo Integrato

rappresenti una nuova frontiera

per aumentare la produttività e la

qualità del prodotto topografico.

ESEMPIO 1: CONTROLLO integrato

impiegando UNA STAZIONE TOTALE

E la POST-elaborazione GPS

Per effettuare velocemente e

facilmente dei controlli, utilizzate una

stazione totale Trimble S6 per stabilire

una rete di controllo locale e poi un

sistema Trimble R7/5700 o un sistema

R8/5800 per collegare la rete locale alla

rete geodetica di riferimento:

Configurate il prisma per l’orientamento

ed applicate sopra di esso il

ricevitore/antenna GPS Trimble. Vedere

la Figura 1.

Connettete, in modalità wireless, il

Trimble CU al ricevitore GPS ed iniziate

la registrazione dei dati, semplicemente.

Con un Trimble 5700/R7, cliccate

solamente il pulsante della registrazione

dei dati per avviare l’acquisizione.

Impostate la stazione totale Trimble S6

ed eseguite lo stazionamento con l’unità

di controllo Trimble CU.

Terminate il rilievo convenzionale e

post-processatelo.

26 GEOmedia 3 2005


REPORTS

Figura 1: Misura integrata impiegando la stazione totale Trimble S6 ed il

GPS Trimble R8

Ripetete la procedura “as the

conventional traverse extends”.

In ufficio, scaricate tutti i dati nel

TGO. Post-processate i dati le

informazioni raccolte dal ricevitore

base. Eseguite la compensazione della

rete utilizzando la base come punto di

controllo.

Il controllo locale è ora stabilito e

riferito al sistema geodetico. Le

coordinate possono essere nuovamente

esportate al software di campagna,

pronte per essere utilizzate nel sito.

Il semplice uso del postprocessamento

GPS durante un rilievo

con stazione totale permette al

topografo di stabilire un controllo

efficiente. La combinazione delle

metodologie di misura permette al

rilievo di essere completato più

velocemente e fornisce una qualità

aggiuntiva dei dati tramite la verifica

indipendente di misure convenzionali e

GPS. Il controllo può essere eseguito

Figura 2: La stazione totale Trimble

S6 con il Trimble IS Rover

più velocemente, in modo più sicuro e

con un solo controller.

ESEMPIO 2: Trimble IS ® Rover

L’ultima soluzione del portfolio

Rilievo Integrato è il Trimble IS

Rover, che integra una stazione totale

Trimble S6 e un sistema GPS Trimble

R8. Vedere Figura 2.

La configurazione Trimble IS Rover,

combinando l’operatività robotica con

il sistema Rover VRS fornisce

flessibilità totale, maggiore efficienza

nella raccolta dei dati ed un aumento

in produttività per una vasta varietà

di applicazioni topografiche. Con il

sistema Trimble IS i topografi possono

operare come segue:

Utilizzare queste tecnologie nel

luogo dove esse si completano l’una

con l’altra: la stazione totale nelle aree

con ostruzioni verso l’alto ed il GPS

nelle aree aperte oppure dove la

visuale è ostruita. Quando la visuale

della stazione totale risulta ostruita, è

possibile passare rapidamente al GPS

per misurare pochi punti, che risulta

sicuramente più veloce dello stabilire

un nuovo stazionamento. La stazione

totale può inoltre essere sistemata nel

punto più adatto in base alla visuale,

indipendentemente dalle ostruzioni

aeree.

Aumentare l’efficienza stabilendo il

controllo tramite la misura di punti

con una delle due tecnologie oppure

con entrambe. Le misure GPS possono

essere facilmente trasformate in punti

di controllo a terra, oppure i punti

GPS possono impiegati per fornire

l’orientamento alle misure fatte con la

stazione totale.

Migliorare l’integrità dei dati

misurando i punti notevoli (stazioni)

con entrambe le tecnologie per una

verifica realmente indipendente e per

una più efficace accuratezza del

rilievo.

Operare indipendentemente con

entrambe le tecnologie quando il

completamento del rilievo deve essere

tempestivo oppure per aumentare in

modo decisivo la produttività. I dati

rilevati possono essere facilmente

combinati in cantiere oppure in ufficio

per creare un unico ed omogeneo set

di dati.

Per illustrare il modo in cui molti

di questi benefici possono essere

ottenuti in un’applicazione reale, è

stato studiato un caso applicativo che

mette a confronto l’uso del sistema

Trimble IS ed i metodi topografici

classici.

Trimble IS Rover: un esempio

Il seguente esempio confronta

l’approccio del Rilievo Integrato con le

tecniche topografiche tradizionali e

valuta la produttività e la riduzione

dei tempi del rilievo.

Per completare il lavoro, un

topografo deve:

Stabilire dei punti di controllo locale,

ad esempio allacciare 3 punti in

coordinate note in un’area di 3 km dal

sito di lavoro e stabilire tre nuovi

punti fissi per il sito.

Eseguire un rilievo topografico sul

sito;

Picchettare la forma di un palazzo;

Una certa area del sito è ostruita

completamente da vegetazione e

pertanto i punti di controllo GPS

devono essere materializzati al di fuori

di quest’area. Questo non ci

permetterà la realizzazione del rilievo

e del picchettamento con il solo uso

del GPS.

La Figura 3 mostra l’area del rilievo

e il sito contornato in giallo. Sono

evidenziati anche i punti di controllo

preesistenti.

Figura 3: Il sito test del rilievo

GEOmedia 3 2005 27


1Il GPS non può essere utilizzato per

localizzare tutti i punti del sito. Nei punti con

poca visibilità GPS deve essere chiaramente

impiegato il metodo con stazione totale.

Metodo per rilevare i punti di

controllo

Solo Stazione Totale

Solo GPS VRS

Tempo impiegato

1 ora e 53 minuti

46 minuti

Abbiamo valutato il tempo

necessario per completare le diverse

fasi del lavoro impiegando i diversi

metodi di rilievo:

Rilievo con solo stazione totale

Rilievo con solo sistema GPS in

modalità VRS

Rilievo GPS con rete VRS per stabilire

le coordinate dei punti della stazione

totale

Trimble IS Rover

RISULTATI DEL TEST

La Tabella 1 mostra i risultati in

funzione del metodo di rilievo per

stabilire i punti di controllo.

Come si evidenzia dai risultati, il

metodo GPS VRS ed il metodo

Trimble IS Rover risultano più

efficienti delle altre tecniche. Impiegare

la stazione totale in abbinamento alla

soluzione VRS è stato limitante nella

sola procedura di determinazione del

controllo poiché è stato necessario

impiegare più tempo per la

configurazione dello strumento ad ogni

punto. In ogni caso, il rilievo di punti

di controllo e quello topografico

possono essere effettuati

contemporaneamente, perciò il tempo

impiegato per il rilievo topografico

(Tabella 2) non prende in

considerazione il tempo impiegato per

lo stazionamento e per la

combinazione tra stazione totale e

tecnologia VRS.

IL RILIEVO TOPOGRAFICO DI DETTAGLIO

La Tabella 2 mostra il tempo

impiegato per eseguire il rilievo

topografico con le diverse

configurazioni.

Il metodo Trimble IS Rover è stato

chiaramente il più veloce nell’eseguire

il rilievo topografico di dettaglio. La

sua velocità ed efficienza sono state

assicurate dalla facilità con la quale

gli utenti possono passare alle misure

con la stazione totale la dove il rilievo

con GPS VRS non era possibile. In

più, oggetti che non erano collimabili

dallo strumento sono stati facilmente

determinati passando alle misure di

tipo GPS VRS. La flessibilità è stato il

fattore chiave nella riduzione del

tempo del rilievo con il sistema

Trimble IS Rover.

RISULTATI DEL PICCHETTAMENTO

La Tabella 3 fa chiaramente vedere

che il sistema Trimble IS Rover risulta

il più rapido nel picchettamento (circa

15 minuti in meno rispetto agli altri).

La maggior parte dei punti si poteva

facilmente posizionare con il VRS, che

forniva il maggior risparmio di tempo.

In ogni caso non è stato possibile

impiegare il VRS per determinare i

due punti posizionati nell’area con

scarsa visibilità dei satelliti. È stato

quindi necessario ricorrere alla

stazione totale, creando un problema

aggiuntivo. Infatti la presenza di

pesanti macchinari sul cantiere ha

avuto come risultato la rimozione di

uno dei punti di controllo. Visto che

questo punto di controllo era

necessario come orientamento per la

stazione totale, è stato necessario

ristabilire il punto.

Le metodologie Stazione Totale, GPS

VRS e VRS coordinato alla stazione

totale hanno richiesto la nuova

determinazione di un punto di

controllo. Nel caso del Trimble IS

Rover, è stato più efficiente misurare i

tre punti VRS da impiegare per

l’orientamento della stazione totale.

Nell’utilizzo degli altri tre metodi

(escluso il Trimble IS Rover) è

necessario stabilire una poligonale

addizionale, per poter misurare i punti

nascosti.

Con il Trimble IS Rover si è

ottenuto un risparmio ulteriore di

tempo, verificando

contemporaneamente i punti di

picchettamento. Con il sistema Trimble

IS Rover, le misure GPS e di Stazione

Totale hanno prodotto una doppia

determinazione dei punti, quindi una

immediata verifica dei punti picchettati

con misure indipendenti. Gli altri tre

metodi hanno richiesto sia

l’occupazione dei punti che la

registrazione dei dati, per verificare

che essi fossero stati posizionati

correttamente.

RISULTATI FINALI DEL RILIEVO

La tabella 4 ci mostra

complessivamente, che il workflow più

efficente è stato raggiunto impiegando

il sistema Trimble IS Rover.

Benché il metodo GPS VRS sia

molto efficiente in aree dove la

visibilità satellitare è buona, è chiaro

che l’integrazione della due tecnologie

ha permesso una significativa riduzione

dei tempi per il rilievo complessivo del

sito. Il topografo ha avuto così a

disposizione più tempo per condurre in

maniera flessibile e creativa il rilievo,

impiegando lo strumento migliore per

ognuna delle fasi del lavoro, sia per

allacciare la rete locale e creare i

punti di controllo che per realizzare il

rilievo di dettaglio del sito.

VRS per stabilire le coordinate

della stazione totale

Trimble IS Rover

1 ora 10 minuti

46 minuti

Tabella 1: Metodi di rilievo e tempi operativi

Metodo per il rilievo di

dettaglio

Solo Stazione Totale

Tempo impiegato

1 ora e 53 minuti

Solo GPS VRS 1 ora 40 minuti* 1

VRS per stabilire le coordinate

della stazione totale

Trimble IS Rover

2 ore 20 minuti*

1 ora 30 minuti

Tabella 2: Tempo impiegato per il rilievo topografico

CONCLUSIONE

Le tecniche di Rilievo Integrato

Trimble forniscono ai topografi una

maggiore flessibilità e un controllo

superiore per eseguire i rilievi,

combinando i dati sia in cantiere che

in ufficio in un unico progetto.

L’abilità di combinare facilmente i dati

e le tecnologie topografiche permette

di ottenere un risultato efficiente, sia

in termini di affidabilità e precisione,

che in termini di produttività e tempi

di consegna.

Negli esempi presentati in questo

articolo, sono stati utilizzati diversi

metodi di rilievo, con lo scopo di

testare la nuova tecnica del Rilievo

Integrato tra GPS e Total Station. Gli

esempi hanno mostrato che la maggior

produttività si può ottenere utilizzando

le tecniche di Rilievo Integrato che

usano gli aspetti complementari del

GPS e della topografia convenzionale.

Il sistema Trimble IS Rover è risultato

essere estremamente flessibile ed

efficiente nella realizzazione di una

grande varietà di applicazioni

topografiche.

Estratto da “Tecniche di Rilevamento

Integrato” di T. LEMMON & L. Wetherbee

Metodi per il picchettamento

Solo Stazione Totale

Solo GPS VRS

Utilizzando il VRS per stabilire le

coordinate della stazione totale

Trimble IS Rover

Rilievo complessivo del sito

A cura della Redazione

Tempo impiegato

54 minuti

46 minuti

54 minuti

30 minuti

Tabella 3: Tempo impiegato per il picchettamento

Solo Stazione Totale

Solo GPS VRS

Utilizzando il VRS per stabilire le

coordinate della stazione totale

Tempo impiegato

5 ore 07 minuti

3 ore 12 minuti

4 ore 24 minuti

28 GEOmedia 3 2005

Trimble IS Rover

2 ore 46 minuti

Tabella 4: Tempo impiegato per il rilievo complessivo del sito



REPORTS

H-Star di Trimble

Un sistema GPS

in doppia frequenza per

rilievi di alta precisione

Come funziona la

tecnologia H-Star

L’acquisizione dati con H-Star è

gestita con un software

specificatamente ideato per i dati di

elevata accuratezza. Esso, dotato di

indicatore Predicted Postprocessed

Accuracy (PPA), mostra chiaramente la

precisione che si otterrà una volta che

i dati H-Star verranno postprocessati.

L’elaborazione di questi dati è studiata

appositamente per raggiungere una

precisione superiore ai 30 cm con non

più di due minuti di dati continui.

Se il flusso dei dati è continuo, il

calcolo delle posizioni in coordinate

richiede solo un piccolo dispendio di

tempo per essere elaborate. In ufficio,

con il software GPS Pathfinder o con

l’estensione GPS Analyst per ArcGIS

di ESRI appositamente sviluppata da

Trimble, basterà semplicemente

selezionare l’opzione di elaborazione

H-Star nel wizard Differential

Correction; grazie ad essa, stazioni di

riferimento multiple possono infatti

essere utilizzate per ridurre gli errori

dovuti ai bias e alla distanza delle

Refrence Station. I tre aspetti

fondamentali e innovativi su cui è

basato il sistema H-Star possono

essere riassunti in quanto segue:

Dati GPS di alta qualità (L1/L2)

Flusso di lavoro gestito con il

sistema PPA (Predicted Postprocessed

Accuracy)

Post elaborazione con il software H-

Star

Nei paragrafi che seguono

prenderemo in esame i diversi aspetti

della tecnologia H-Star, analizzando

nel dettaglio i benefici del nuovo

sistema di Trimble.

Dati GPS di alta qualità

L’antenna - Per ottenere dati GPS di

un certo livello è innegabile che il

ruolo dell’antenna sia fondamentale.

Essa rappresenta la prima via in

entrata per i segnali ricevuti dai

satelliti GPS in orbita a oltre 19.000

km di altezza, arrivando ad affermare

che il ruolo dell’antenna è

paragonabile più o meno a quello che

svolge la lente di una macchina

fotografica. Un’antenna ben costruita

può catturare segnali con una maggiore

risoluzione, favorendo l’elaborazione di

misure e coordinate GPS di elevata

precisione. Il Multipath è comunque

sempre in agguato dal momento che i

segnali GPS possono riflettersi su altri

oggetti prima di giungere all’antenna.

Essi sono di solito right-hand circular

polarized (RHCP) ma, quando

interviene questo tipo di interferenza,

essi si trasformano in seganli left-hand

circular polarized (LHCP). L’antenna

interna di un ricevitore GPS

Pathfinder ProXH o GeoXH impiega

un sistema di riduzione di tale effetto

più noto come tecnologia EVEREST

Multipath Rejection ed il tuning

dell’antenna allo scopo di filtrare i

segnali LHCP.

L’antenna geodetica opzionale Zephyr

utilizza gli stessi principi al fine di

assicurare misure GPS di alta qualità;

inoltre essa è in grado di ricevere

segnali L2, fondamentali per ottenere

la miglior precisione possibile con H-

Star. Grazie all’impiego di segnali L2,

il sistema H-Star è in grado di fornire

correzioni più efficaci tenendo conto

dei ritardi dovuti alla ionosfera, fonte

importante di errori ed imprecisioni;

essa contiene infatti ioni ed elettroni

che, a seconda dell’attività solare, della

posizione geografica e dei cicli

stagionali e dei giorni, influiscono

La generale richiesta che

ultimamente proviene dal settore

GIS è quella di poter lavorare su

dati di alta precisione a livello

aziendale; in alcuni casi questa

necessità nasce direttamente

all’interno delle aziende che,

grazie a set di dati più accurati

possono raggiungere una

migliore efficienza sia a livello di

gestione delle risorse che di

decision making. Allo stesso

tempo, però, la principale

necessità è legata a

problematiche di tipo legislativo.

I benefici di possedere dati GIS

più rigorosi sono specialmente

importanti per applicazioni quali

la localizzazione delle reti

tecnologiche, la formazione dei

catasti dei terreni e delle risorse

naturali e ambientali nei paesi in

via di sviluppo. Applicazioni del

genere in molte nazioni

richiedono un’accuratezza

orizzontale di più o meno di 30

cm (se non meglio) ma molte

agenzie del catasto dei paesi del

terzo mondo specificano in 50

cm la precisione minima per

permettere l’identificazione dei

confini. La nuova tecnologia H-

Star di Trimble fornisce la

soluzione ideale per applicazioni

GIS che richiedono una elevata

accuratezza; la tecnologia H-Star

- combinazione tra un ricevitore

GPS avanzato, un software di

acquisizione dati con sofisticate

proprietà di connessione ed un

software di postelaborazione -

permette dunque di avere dati

GPS più accurati e senza costi

aggiuntivi, associando flussi di

lavoro complessi alla classica

raccolta dei dati di elevata

precisione.

I ricevitori GPS Pathfinder ProXH

e GeoXH con tecnologia H-Star,

permettono un’accuratezza

superiore ai 30 cm in post

elaborazione e, se impiegati con

un’antenna gedetica Zephyr,

permettono di ottenere precisioni

compatibili con i rilievi

topografici e catastali.

30 GEOmedia 3 2005


REPORTS

continuamente sulla propagazione dei

segnali GPS. I sistemi DGPS standard

(L1) per ovviare a questo inconveniente

utilizzano dei modelli ionosferici di

correzione trasmessi all’interno del

messaggio di navigazione del GPS ma,

si tratta solo di un modello dell’errore

e non delle misure reali. Con i GPS in

doppia frequenza, invece, i ritardi

dovuti alla ionosfera vengono calcolati

sia nel punto dove si trova la stazione

di riferimento che nel punto del rilievo

occupato dall’utente, e correggendo il

tutto direttamente all’interno della

soluzione. Sia il sistema ProXH che il

GeoXH sono predisposti per l’uso di

antenne esterne geodetiche che

migliorano sensibilmente la ricezione

dei segnali GPS portando le soluzioni

finali vicine agli standard dei rilievi

topografici e catastali.

Il ricevitore GPS - Il segnale GPS è

solitamente soggetto ad interferenze di

tipo elettromagnetico chiamate più

semplicemnete “rumore”. Alcuni tipi di

rumore vengono generati internamente

al GPS stesso, dalle sue componenti

elettroniche, mentre altri tipi di

interferenze possono essere causati da

apparecchiature elettroniche poste nelle

vicinanze o da linee elettriche. Al

momento della ricezione i segnali GPS

sembrano comunque essere inficiati da

qualche tipo di rumore ed ecco perchè

molti dei dispositivi oggi disponibili

sono capaci di filtrare e recuperare il

segnale originale evitando tali

problematiche.

I ricevitori H-Star di Trimble

impiegano tecniche di riduzione del

rumore avanzatissime preservando il

ricevitore e l’antenna dalle interferenze

prodotte da sorgenti esterne.

Figura 1 - Tracciati di dati H-Star

Il sistema PPA

(Predicted Postprocessed

Accuracy)

L’indicatore di Predicted

Postprocessed Accuracy (PPA) permette

agli utenti Trimble di registrare i dati

GPS in maniera molto efficiente,

direttamente sul campo e con la

certezza che saranno adatti alle

esigenze di precisione richieste nella

fase di post elaborazione. Caratteristica

di punta del sistema H-Star, il PPA è

continuamente calcolato e visualizzato

in funzione del tipo di antenna, della

geometria del satellite, della durata del

tracciamento su un numero di satelliti

prefissato e con la certezza che tutte

le stazioni di riferimnto che saranno

usate in post elaborazione siano

conformi ai requisiti di elaborazione

H-Star. Molti dei fattori esterni che

influiscono sulla precisione dei dati,

come gli effetti ionosferici o il

Multipath, non vengono presi in

considerazione nel calcolo del PPA. Il

Predicted Postprocessed Accuracy è un

valore HRMS (Horizontal Root Mean

Square) e rappresenta lo scarto

quadratico medio del 63% delle

posizioni calcolate dopo la post

elaborazione. In Figura 2, il valore del

PPA visualizzato è di 21 cm, il che

significa che la precisione in post

elaborazione in quel caso dovrebbe

aggirarsi sui 21 cm o meglio ancora.

A valori HRMS minori corrispondono,

in altre parole, dati più accurati.

Il PPA predice quindi la rigorosità

nei dati ottenibile dopo la post

elaborazione H-Star di tutte le

posizioni registrate, dal momento che

il fix ai satelliti è stato effettuato. Il

valore del PPA è direttamente

correlato al tempo impiegato nel

raccogliere dati H-Star in maniera

continua cosicchè, se il ricevitore

mantiene il lock senza salti e la

geometria dei satellite è buona, la

precisione aumenta per tutti i punti in

coordinate dal momento del lock

iniziale. La tecnologia H-Star è

fondata sulla raccola di dati continua

da un set minimo di satelliti; quando

ciò avviene siamo di fronte a ciò che

in gergo si chiama carrier lock. Per

mantenere tale lock, il ricevitore deve

tracciare quattro o più satelliti senza

interruzione per rilievi statici e cinque

o più satelliti per rilievi in cinematico.

Le misurazioni H-Star possono essere

raccolte anche mentre ci si muove,

l’importante è che il lock venga

continuamente mantenuto. La Figura 3

Figura 2 - Il software TerraSync che da un

valore PPA di 0,21 m

è esemplificativa dell’effetto di durata

carrier lock sull’accuratezza ottenibile

mediante un ricevitore H-Star. Sono

state registrate sei ore di dati rover H-

Star con un ricevitore ProXH in

condizioni di cielo aperto e sono stati

elaborati con diverse condizioni di

durata di carrier lock; i files sono

stati corretti in maniera diversa

servendosi di tre stazioni di

riferimento in doppia frequenza

distanti dai 20 ai 120 km. Nel grafico

è evidente come già in condizioni di

breve durata del lock si riescano ad

ottenere buoni risultati a livello di

precisione e, seguendo l’andamento

della curva, si può notare come al

punto in cui la curva effettua la

variazione più ampia corrisponda

anche il più rapido incremento

nell’accuratezza dei dati; superati i due

minuti, la precisione continua ad

aumentare col tempo ma ad un ritmo

più lento. Nel grafico è anche possibile

notare la differenza coi dati ottenibili

tramite un’antenna Zephyr.

Figura 3 - Confronto tra Precisione e Durata

del carrier lock per antenne ProXH (interna)

e Zephyr

E’ importante notare che

l’accuratezza ottenuta è applicabile a

tutte le posizioni e agli elementi

rilevati dal momento in cui il lock

viene acquisito. La Figura 4 mostra

come questo effetto si applichi ad un

ipotetico dataset con tre periodi

separati di carrier lock. Più è lunga

questa durata, maggiore sarà la

precisione delle coordinate finali.

GEOmedia 3 2005 31


REPORTS

Figura 4 - La precisione

legata alla durata del

carrier lock

Le principali ragioni che influiscono

sulla perdita del lock ai satelliti sono

da ricondursi a situazioni che tendono

a verificarsi abbastanza comunemente;

è buona norma fare attenzione nel

passare sotto a ostacoli di qualsiasi

genere come alberi o ponti, evitare di

abbassare l’antenna o salire su un

veicolo per spostarsi verso un altro

punto senza prestare attenzione

all’antenna.

La post elaborazione H-Star

Un ricevitore H-Star con impiegato

in singola frequenza con l’antenna

integrata già di per se permette di

ottenere soluzioni di precisione elevata.

Avendo poi la possibilità di effettuare

misure in doppia frequenza con

antenna Zephyr, il calcolo in post

elaborazione ha a disposizione misure

in L2 che permettono una stabilità

della soluzione GPS e una precisione

ancora maggiore.

A differenza delle misure in sola L1

(frequenza singola), le misure

congiunte in L1 e L2 permettono un

calcolo accurato del ritardo ionosferico

del segnale, rimuovendo in questo

modo una significativa fonte di errore.

L’accuratezza in post elaborazione

dipende in maniera decisiva dalla

qualità delle stazioni di riferimento e

dalla loro distanza dai punti del

rilievo. Trimble utilizza una serie di

providers di dati GPS, la cui lista è

utilizzata dal software di post

elaborazione al momento del download

dei dati di base. Ad ogni Reference

Station è anche associato un indice di

integrità impiegato dal software di

elaborazione.

L’indice di integrità delle stazioni di

riferimento

Il calcolo dell’indice di integrità

delle stazioni di riferimento viene

effettuato da Trimble in maniera

regolare allo scopo di evidenziare la

qualità effettiva dei dati forniti da

ogni singola stazione; il fatto di

trovarsi di fronte a dati dell’indice

non soddisfacenti rende improbabile,

per una certa stazione di riferimento,

la possibilità di ottenere correzioni di

buon livello da quest’ultima.

L’indice di integrità varia tra i

valori 1 e 100, con la qualità delle

stazioni che aumenta all’aumentare del

valore associatogli all’interno

dell’indice. La stazione col valore più

alto non è necessariamente detto che

sia anche la più vicina. L’indice è

calcolato in base a diverse variabili di

integrità, precisione ed affidabilità,

oltre alla distanza tra il il rover e la

stazione di riferimento. L’indice di

integrità inoltre tiene in considerazione

altri parametri, come l’eventuale

malfunzionamenti della stazione, il

ritardo o altri problemi legate alla

connettività internet, o per il

danneggiamento dell’antenna.

Selezione delle stazioni di riferimento

(tra cui alcune italiane)

Al momento di selezionare la

stazione di riferimento, è preferibile

affidarsi a quella più vicina al rover e

che presenta un elevato indice di

integrità. La post elaborazione H-Star

permette di ottenere la media dei

risultati calcolati su basi multiple;

l’effetto dovuto a distanze di baselines

più lunghe può essere ridotto

ricorrendo alla media tra diverse

stazioni di riferimento posizionate in

luoghi diversi. Utilizzare la media dei

risultati in questo modo permette di

diminuire l’influenza dell’errore

atmosferico che influisce sulla singola

stazione e fornisce una chiara

immagine di quello che sta

effettivamente succedendo al punto

misurato. La Figura 7 mostra

l’influenza di singole stazioni di

riferimento, ognuna delle quali con

dati relativi ad una sola direzione e la

confronta con la soluzione ottenibile

attraverso la media dei dati delle

baselines.

Per ottenere risultati veramente

efficaci Trimble consiglia di utilizzare

come provider di base un set di tre

stazioni di riferimento ben distribuite

e con un buon indice d’integrità. È

comunque possibile ottenere buoni

risultati anche attraverso una singola

ma affidabile stazione di riferimento,

purchè sia nelle vicinanze (20-30 km);

più essa è vicina e meno si risentirà

infatti dell’errore atmosferico.

Ogni punto mostrato in Figura 8

Figura 5 - Il software GPS Pathfinder Office

con la lista delle stazioni ed i loro indici di

integrità sulla destra

Figura 6 - Gli effetti della media di baselines

multiple

rappresenta lo stesso file raccolto

mediante un GPS rover, corretto in

doppia frequenza e messo in

contrapposizione al grafico relativo

all’utilizzo di una stazione di

riferimento diversa. Il file del rover

contiene 40 posizioni, ognuna delle

quali registrata mediante un fix di due

minuti, in un periodo di 4 ore. Una

stazione con un basso livello di

integrità possiede un valore HRMS

significativamente peggiore rispetto

alla sua vicinanza al rover. La ragione

principale di questo è da imputarsi

alla qualità del ricevitore anche se

altri fattori entrano sicuramente in

gioco come: un’errata posizione

dell’antenna, le condizioni atmosferiche

sul luogo o il web server potrebbero

essere allo stesso modo causa di

problemi. Altri tipi di errori

potrebbero nascere mischiando diversi

sistemi di coordinate e datums; ad

esempio, una errata conversione delle

posizioni tra datums WGS-84 e locale

32 GEOmedia 3 2005



REPORTS

Figura 7 - Confronto tra HRMS e Distanza dal

rover alla base station

potrebbe già introdurre un errore

superiore al metro. E’ perciò

importante ricordare che le coordinate

GPS post elaborate devono riferirsi

allo stesso sistema di riferimento delle

Refrence Station utilizzate.

La lista delle stazioni di riferimento

della Trimble fornisce tutte le

posizioni di riferimento seguendo l’

International Terrestrial Reference

Frame 2000 (ITRF2000), lo standard

internazionale per l’espressione delle

coordinate di riferimento GPS.

Nonostante ciò, è comunque sempre

meglio monitorare la posizione di

riferimento utilizzata, in modo che, se

si dovesse incorrere in qualsiasi tipo

di cambiamento, esso non influisca sui

database GIS esistenti.

Conclusioni

La tecnologia H-Star unisce

l’acquisizione di dati GPS di qualità

con un sistema di software di

controllo sul campo dei dati acquisiti,

oltre ad una avanzate tecniche di post

elaborazione, ottenendo un potente

sistema che fornisce precisioni

submetriche (20-30 cm). Con H-Star

ci troviamo di fronte, insomma, ad un

consistente passo in avanti della

tecnologia GPS e soprattutto rispetto

alle tecnologie precedentemente

utilizzate, diminuendo i tempi di

lavoro ed allo stesso tempo

aumentando la produttività. Il fatto di

poter ottenere precisioni submetriche

con soli 2 minuti di stazionamento è

esemplificativo del salto produttivo che

la tecnologia Trimble vi mette a

disposizione; le stazioni di riferimento

possono distare anche più di 200 km,

riducendo i costi per la dotazione di

una apposita infrastruttura. Oltretutto,

molti luoghi sono adeguatamente

serviti con dati di base liberamente

consultabili su Internet. H-Star utilizza

un design avanzato per il ricevitore e

sofisticate tecniche di elaborazione

senza per questo appesantire il lavoro

dell’operatore con la sua complessità:

lo stesso staff che si occupa della

gestione degli attributi informativi del

GIS può a sua volta raccogliere dati

precisi in maniera semplice,

aumentando la flessibilità di tutto il

flusso di lavoro ed ovviamente la

produttività dell’azienda.

Estratto da H-Star technology

explained White Paper

A cura della Redazione

A sinistra l’antenna Zephyr al lavoro, a destra il dispositivo palmare GeoXH

34 GEOmedia 3 2005



REPORTS

SAIE 2005

Il salone dell’edilizia tra

soluzioni geomatiche

e software tecnico

L’

edizione 2005 del

Salone Internazionale

dell’Industrializzazione

Edilizia, principale vetrina a

livello nazionale ed europeo per il

settore delle costruzioni si è

appena conclusa, confermando, in

un certo qual modo, le ombre

che si erano già affacciate

durante l’edizione del 2004. La

crisi, legata non esclusivamente al

settore, ma che abbraccia

un’economia nazionale che fatica

a camminare, si è fatta notare al

SAIE per la prudenza con la

quale i clienti si sono avvicinati

nei confronti delle aziende, cosa

che comunque non impedisce al

settore delle costruzioni di

rimanere vitale grazie ai continui

progetti dedicati alle zone

residenziali e amministrative. Con

più di 400 nuovi prodotti ed

innovazioni, il SAIE ha

confermato di essere uno dei

maggiori punti di osservazione

per il mondo dell’edilizia sotto l’

aspetto “hard” degli strumenti ed

i macchinari dedicati a questo

tipo di lavoro, presentando, allo

stesso tempo, un cospicuo

incremento del microcosmo “soft”

legato all’aspetto informatico che

sposa le esigenze da ufficio e di

calcolo del professionista delle

costruzioni. I sistemi informatici,

infatti, hanno goduto di ampio

risalto, catturando l’attenzione dei

numerosi visitatori all’interno dei

padiglioni 33 e 34 della Fiera di

Bologna, interamente loro

dedicati; tutto ciò a giusta

ragione, considerando il processo

di alfabetizzazione informatica del

mondo delle costruzioni che si

traduce nella necessità per il

professionista di un’offerta

integrata e verticale. Per quanto

riguarda, invece, l’ambito degli

strumenti dedicati al lavoro sul

campo, la tendenza dei principali

vendors sul mercato è sembrata

essere quella di coniugare

l’aspetto elettronico degli

strumenti, dotati di semplici

interfacce d’utilizzo, con la

resistenza agli agenti esterni che

di solito tendono a rovinarli

(sporco, urti). Sono stati

presentati strumenti che spaziano

tra le principali necessità di chi

si trova sul campo: misurazioni,

controlli geometrici dei livelli,

allineamenti, così come la

misurazioni di dati fisici come

superfici e temperature, sono le

caratteristiche principali dei

prodotti presentati al SAIE.

Quella del 2005 è anche stata

l’edizione nella quale si è

intravista la potenzialità del

mercato cinese. Per ora ancora

poco influente è altresì vero che,

parlando in “soldoni”, la

differenza sul prezzo di alcuni

prodotti è sembrata più che

sensibile. Molti esperti del

mercato delle costruzioni presenti

al SAIE erano comunque più che

sicuri dell’inavvicinabile qualità,

da parte del gigante asiatico, dei

prodotti che caratterizzano il

mercato occidentale. Al tempo la

risposta.

Segue una rassegna delle

principali aziende con i relativi

prodotti presentati a Bologna, dal

12 al 16 Ottobre, al SAIE 2005.

36 GEOmedia 3 2005


REPORTS

Leica Geosystems

Diverse le novità da Leica Geosystems che per la prima volta ha

presentato nel suo stand i sistemi machine control basati sia su sistemi

GPS che su sistemi laser. Le applicazioni cantieristiche sono da

sempre nel catalogo dei prodotti di fascia alta di Leica, ma mai erano

stati presentati al SAIE con adeguta rilevanza. La nuova generazione

di sistemi si basa sul controller standardizzato MC1200 che impiega

l’innovativo bus di comunicazione CAN, attraverso il quale è possibile

controllare e gestire i sistemi GPS, un sensore laser a 360°, un sensore

di inclinazione, un ricevitore laser proporzionale ed un sensore ad

ultrasuoni. La movimentazione terra, la posa di asfalto o calcestruzzo

non è più un problema, basta caricare sul sistema il modello 3D del

rilevato o dello scavo e il controllo dei mezzi di lavoro quale scavatrici,

livellatrici è cosa fatta.

Altre le novità di interesse nel campo della topografia, come il

sistema Builder, total station di fascia bassa e orientata alle

applicazioni di cantiere, il sistema SR20 che introduce le applicazioni

topografiche anche con i sistemi GPS orientati al mapping GIS.

L’SR20 è un sistema GPS con acquisizione dei dati di fase che

permette di ottenere precisioni di livello topografico. E’ un GPS

avanzato con 12 canali che opera con una antenna esterna di tipo

geodetico, ed è dotato del software di postelaborazione Leica Geo

Office. L’offerta commerciale prevede due sistemi in bundle per

operare campagne di rilievo indipendenti. La novità nel campo delle

strumentazioni topografiche è rappresentata invece dalla serie Leica

Builder. Builder è concepito per i professionisti della costruzione e con

le sue 3 serie rappresenta

una soluzione multilivello

adatta ad ogni esigenza del

topografo rilevatore o del

tracciatore. La serie

T100/T200 è infatti un

classico teodolite

elettronico con i vantaggi

della maneggevolezza in

termini di messa in

stazione e gestione.

L’R100/R200 rappresenta

invece l’integrazione con

un sistema laser di

precisione perfettamente indicato per picchettare velocemente e senza

errori. Presenta infatti un raggio laser visibile e portata fino a 80 m

senza prisma o fino a 250 m con innovativo prisma a sezione piatta; il

modello R100M/R200M è il massimo dell’integrazione ed è progettato

per rendere la messa sul campo del progetto in maniera interamente

digitale. Permette infatti di connettersi facilmente ad un PC, di gestire

semplici tabelle modulari di dati facilmente gestibili in ufficio e di

tornare sul campo a picchettare, sia impiegando le coordinate XYX,

che più facilmente impiegando le misure di lunghezza lineare o di

semplici squadri.

Codevintec

Interessanti come sempre le soluzioni distribuite da Codevintec,

azienda leader nel campo delle soluzioni per la geofisica, per il

positioning professionale e da qualche anno anche nel settore del laser

scanning. Al SAIE le novità targate Codevintec possono riassumersi

nelle nuove soluzioni Mobile Mapper CE e Mobile Mapper CM, due

sistemi GPS di cui uno orientato alle applicazioni GIS di fascia

professionale e l’altro alle applicazioni topografiche. Tra le altre novità,

il sistema GPS per attitude determination, ovvero per la

determinazione di assetto ed un nuovo sismografo della Geometrics. Il

principe dei sistemi laser scanner è invece il sistema ILRIS 3D, che

viene dall’esperienza di una delle aziende più vecchie nel campo dei

sistemi laser scanner aerei come Optech.

Microgeo

La caratteristica di Microgeo è quella di essere un’azienda orientata all’integrazione delle tecnologie

di analisi tra le soluzioni Laser Scanner e quelle della termografia ed al SAIE non potevano non esserci

novità. Un nuovo sistema per la termografia di NEC rinnovato in termini di risoluzione e portatilità.

La novità che tutti prima o poi si aspettavano è invece la disponibilità delle nuove soluzioni

topografiche della South Surveying & Mapping, neonata azienda cinese che da almeno due anni è sulla

scena internazionale con le soluzioni topografiche low end, la cui distribuzione dei prodotti è realizzata

in Italia da Microgeo. La South produce teodoliti elettronici, accessori per la topografia e sistemi GPS.

GEOmedia 3 2005 37


REPORTS

Nuove stazioni totali e un GPS avanzato da SOKKIA

Le novità di Sokkia presentate al

SAIE sono di grande rilievo, con un

rinnovato set di stazioni totali e un

nuovo sistema GPS completo di

software di post elaborazione.

La nuova serie di stazioni totali

nasce nell’ottantacinquesimo anno

dalla fondazione di SOKKIA . Tutti i

modelli di stazione totale con EDM

laser sono stati dotati del nuovo

distanziometro con tecnologia

“REDtech II” che, oltre ad incrementare le

portate distanziometriche in classe 2,

riduce i tempi di misura di oltre un

secondo e diminuisce il consumo delle

batterie. La serie SETx30RK ha diversi

modelli, tutti con tastiera alfanumerica

retro-illuminata, precisioni angolari di 2”,

3” e 5”, disponibili con EDM laser in classe 2 o in classe 3R, oltre ad un

modello con precisione angolare a 6” disponibile con EDM laser in

classe 2. L’EDM di nuova generazione con tecnologia “REDtech II”

incrementa le portate distanziometriche senza prisma in classe 2

(SET6” / 150m, SET5”,3”,2” / 200m) per arrivare a portate superiori a

350m nella classe 3R.

In tutte le classi di EDM sono state migliorate le prestazioni e le

portate di misura con il prisma, che ora arrivano fino a 5000 m, mentre

il software a bordo è stato implementato con nuove funzioni di calcolo

tra le quali il calcolo area in 3D. La serie SETx130R3 annovera diversi

modelli con precisioni angolari di 1”, 2”, 3” e 5”, disponibili con EDM

laser con tecnologia “REDtech II” in classe 2 o in classe 3R. Tutti i

modelli incorporano il sistema di trasmissione dati wireless Bluetooth

per la comunicazione dati senza fili tra lo strumento ed i dispositivi

esterni (come il PC o il GSM). Inoltre, la funzione “SFX” (Sokkia Field-

Info XPress) a bordo dello strumento, permette di trasmettere o ricevere

i dati direttamente in ufficio ad un indirizzo email o server FTP. I

programmi residenti a bordo sono stati implementati con le procedure

di calcolo poligonale, tracciamento ad arco, intersezione in avanti e

calcolo area in 3D. La nuova serie di stazioni motorizzate SETx230RM

incorpora il nuovo EDM laser con tecnologia “REDtech II” per misure

senza prisma di oltre 350 m e la funzione di “Auto-pointing” per

collimare automaticamente il prisma fino ad 800 m. Tramite l’opzione

RC “Remoto catcher” l’operatore può gestire tutte le operazioni di

misura e registrazione dati dal prisma.

Il dispositivo “Remoto catcher” emette

una fascio di luce laser dalla posizione del

prisma captata dal ricevitore a bordo dello

strumento, che trasforma il SETx230RM in

una stazione totale robotizzata. La

comunicazione wireless Bluetooth tra lo

strumento ed il prisma, trasmette i

comandi e riceve i dati, il tutto gestito

dall’operatore al prisma tramite il

controller registratore dati Bluetooth. La ricerca e l’auto-collimazione

del prisma è estremamente veloce grazie al sistema di ricerca “wide

search area”. Sono disponibili due modelli con precisione angolare di 3”

e 5”.

Il Nuovo sistema GPS GSR2700 IS e la soluzione software SDR+

vanno ad ampliare la gamma di soluzioni GPS prodotte e distribuite da

Sokkia. Si tratta di un ricevitore in doppia frequenza integrato con

tecnologia wireless Bluetooth che racchiude in un unico e compatto

involucro, antenna, telemetria, memoria e batterie. La trasmissione

dati wireless del GSR2700 IS elimina tutti i cavi, per la massima

comodità, libertà ed efficienza in campagna. Il sistema è completato dal

rivoluzionario software d’acquisizione dati SDR+: progettato per

ottimizzare l’acquisizione dati con le più moderne tecniche di rilievo,

SDR+ è lo strumento ideale per il rilievo RTK ed è il più flessibile

dispositivo di ‘editing’ dei dati esistente sul mercato.

Il ricevitore GSR2700 IS e SDR+, abbinati al controller Allegro CX,

forniscono un sistema di misura eccezionale.

Caratteristiche del GSR2700 IS sono un design integrato (tutto

incluso in un involucro compatto), tecnologia wireless Bluetooth,

messaggi vocali, configurazioni multiple, utilizzabile come RTK rover /

base o per rilievi statici, Robustezza e leggerezza (1.8 kg con radio

interna), struttura di protezione in lega di magnesio con grado

d’impermeabilità IP67, funzionamento semplificato ed

immediatamente operativo, 64 MB di memoria (standard) per 500 ore

di misure ininterrotte e opzione fino a 2 GB, correzione RTK e

telemetria interna UHF o GSM/GPRS.

Le caratteristiche di SDR+ sono una tool bar personalizzabile e di

facile accesso alle funzioni più frequenti, capacità di editing eccezionale

e modifica dei dati illimitata, database live e aggiornamento automatico

dei dati dopo ogni correzione, flusso di lavoro personalizzato e massima

libertà operativa opzioni di visualizzazione multiple con selezione, filtro

e livello di dettagli dei dati, visualizzazione grafica o testuale, filtro di

qualità RTK e impostazione delle tolleranze per l’identificazione di

misure inaffidabili.

SierraSoft

SierraSoft, società di Pordenone, si occupa dello sviluppo di software e servizi ad alto

contenuto tecnologico con soluzioni complete, semplici, per la topografia, l’ingegneria civile,

l’architettura, la cartografia, il GIS. Nello stand al SAIE, in cui anche qui dominava il colore

giallo e nel quale si aveva la possibilità di ottenere gratuitamente anche un cd con le demo di

alcuni programmi SierraSoft, la società veneta era presente soprattutto con i software Topko

CE e Topko Express, elementi di punta della suite Geomatics arrivata alla versione 11. Topko

CE è un software per il rilievo topografico e catastale in grado di funzionare su dispositivi

Windows Mobile, come Pocket PC (2002 e superiori) e Windows CE (3.0 e superiori), e di comunicare direttamente con la strumentazione

topografica tradizionale e GPS. Topko Express è invece il prodotto software entry-level di SierraSoft che offre sofisticati strumenti per la

topografia, il catasto e la gestione tridimensionale del rilievo; è rivolto ai tecnici che necessitano di un software facile nell’uso per la gestione di

lavori topografici e catastali. Con Topko Express è possibile generare sezioni, creare modelli numerici del terreno e calcolare i movimenti di

materia.Interessanti come sempre le soluzioni distribuite da Codevintec, azienda leader nel campo delle soluzioni per la geofisica, per il

positioning professionale e da qualche anno anche nel settore del laser scanning. Al SAIE le novità targate Codevintec possono riassumersi nelle

nuove soluzioni Mobile Mapper CE e Mobile Mapper CM, due sistemi GPS di cui uno orientato alle applicazioni GIS di fascia professionale e

l’altro alle applicazioni topografiche. Tra le altre novità, il sistema GPS per attitude determination, ovvero per la determinazione di assetto ed un

nuovo sismografo della Geometrics. Il principe dei sistemi laser scanner è invece il sistema ILRIS 3D, che viene dall’esperienza di una delle

aziende più vecchie nel campo dei sistemi laser scanner aerei come Optech.

38 GEOmedia 3 2005


REPORTS

Trimble & Assogeo

Grande area espositiva per il marchio e le soluzioni dal

caratteristico colore giallo targate Trimble.

Le componenti commerciali più caratterizzanti di Trimble presenti

al SAIE sono tipicamente quelle della topografia e del cantiere, anche

se quest’anno era presente nella stessa area anche il settore del

Mapping GIS rappresentato da Crisel, azienda che distribuisce in

esclusa in Italia i prodotti Trimble di questa fascia.

Le novità di quest’anno al SAIE erano sopratutto centrate sul nuovo

ed innovativo sistema per rilievi topografici Trimble IS, di cui trovate

un’ampio articolo a pag.26 di questa edizione. Le altre novità passano

per la nuova filosofia Connect Survey Site che permette di far

convergere e connettere le diverse tipologie di rilievo, dal sistema laser

scanner Trimble GX, fino al nuovo sistema GPS Trimble R3 che

unisce la semplicità e i costi per una soluzione topografica in sola L1.

Le novità continuano con il nuovo sistema per il mapping GIS di

precisione GeoXH distribuito da Crisel ma anche con il sistema

Trimble R8 che aggiunge un nuovo supporto completo a livello di

GNNS. La rivoluzionaria soluzione

topografica R6 già presentata da alcuni

mesi sul mercato, è poi l’ammiraglia delle

soluzioni topografiche targate Trimble,

con il suo esclusivo sistema MagDrive che

sfrutta i principi dell’induzione

magnetica per gestire un servocontrollo,

rendendola una delle migliori soluzioni

motorizzate tra le stazioni totali

disponibili sul mercato. Ultima tra le

novità ma non certo per prestazioni e

affidabilità è il nuovo controller TSC2,

completamente rinnovato in termini di

funzionalità; infatti aggiunge il nuovo ambiente software Windows

Mobile Poket PC e il nuovo sistema di comunicazione basato su

connettività Wireless Lan 802.11b oltre a quella Bluetooth già

disponibile sui precedenti modelli.

Guido Veronesi

Azienda da sempre sul mercato delle soluzioni per topografia, quest’anno al SAIE ha diviso la sua presenza tra uno

stand classico dove le novità erano tutte orientate alla topografia classica, con due new entries tra le soluzioni GPS

come il sistema Promark 3 di Thales orientato ai rilievi topografici in singola frequenza ed il sistema GPS Navcom

SF2040.

Leonardo Software House

Meglio nota come LeoSH, la leonardo ha presentato durante il SAIE diverse novità in termini di soluzioni e di

integrazioni tra procedure vecchie e nuove rinnovando le soluzioni finali per gli utenti, tra cui le più rilevanti sono le

seguenti: Antas Office integra le funzionalità di Mixerotto, ovvero l’integrazione totale tra le diverse tipologie di rilievo

topografico a livello di stazione totale e GPS. La versione di Antas per piattaforme mobile aggiunge il GPS come device

di input dei dati di rilievo. Il diffusissimo software Atlante per la progettazione stradale, la elaborazione di DTM, etc. è stata completamente

rinnovata e aggiunge nuove funzionalità con le versioni Atlante 5 premium e Atlante 5 basic.

Leo SH è la prima azienda italiana ad aver realizzato un software di post elaborazione GPS progettato completamente in Italia e implementato

per così dire da zero come il software GEMINI, che come è ovvio si interfaccia a tutti i livelli con le altre soluzioni topografiche.

Tecnobit

Tecnobit propone agli studi tecnici edili una serie di prodotti e servizi mirati alla soluzione ottimale delle

problematiche tecniche dell’edilizia con lo scopo di aiutare il professionista edile e portarlo ad una efficiente gestione

informatica dell’intera attività. Presente al SAIE con uno stand al padiglione 34, incontra gli interessi del lettore di

GEOmedia soprattutto con la versione del software Geocat dedicata alla topografia ed al catasto; Il programma

risolve in maniera tutte le problematiche topografiche e catastali. Per chi si occupa di topografia e di catasto, questo

software è uno strumento di lavoro che valorizza e rende produttivo l’intero investimento topografico del professionista. Completamente adeguato

a Pregeo 8 è applicabile ai rilievi, all’altimetria, alle riconfinazioni, all’accatstamento fabbricati ed opera su AutoCAD, BricsCad ed IntelliCAD.

Topoprogram

Società di Gioia Tauro (RC), la Topoprogram ha per oggetto rilievi topografici speciali, servizi alle imprese e

produzione software. Presentato al SAIE, Toppy 2000 è un software che permette di acquisire tutti i dati di un libretto

delle misure di tipo catastale e topografico, che potrà essere compilato manualmente o da un’interazione con lo

strumento. Da questi dati sarà possibile eseguire direttamente sul campo l’elaborazione del libretto, il controllo delle

tolleranze previste, l’aggiunta di punti, contorni ecc, direttamente dalla grafica con relativo aggiornamento del libretto e

l’esecuzione di frazionamenti e riconfinamenti.

GEOmedia 3 2005 39


REPORTS

Una community

emergente tra

progettazione

territorio

e infrastrutture

La prima conferenza

Autodesk degli

utenti italiani

L

a prima edizione

dell’Autodesk User

Conference dedicata ai

Sistemi Informativi Territoriali ed alla

progettazione delle infrastrutture,

tenutasi a Roma il 29 settembre 2005,

diventerà l’appuntamento fisso sulla

convergenza tra tecnologie CAD e GIS

che molti reclamavano da tempo. Ci

riferiamo principalmente agli utenti che

si occupano di geomatica e GIS, perché

la platea di professionisti che

quotidianamente utilizzano Autocad è

così vasta che sarebbe impossibile

riunire tutti gli interessati. La comunità

emergente che opera nel campo delle

scienze territoriali ed in quello della

progettazione e gestione delle grandi

infrastrutture è invece più selezionata,

anche se gli utenti intervenuti alla

Conferenza romana sono vicini ad

essere 1K-users, ossia attorno alle mille

unità.

Dal punto di vista dei contenuti il

tema centrale non poteva che essere

quello delle informazioni geospaziali.

Come dice Carlo Leone, ISD Business

Unit Manager italiano “Oggi tutte le

imprese si fondano su informazioni

georeferenziate; ogni singolo individuo,

ogni soggetto trova la propria

collocazione in un ambito spaziotemporale.

Tutti stanno diventando

consumatori di dati geomatici

geospaziali. I professionisti che

realizzano cartografie e progettano

infrastrutture, dalle strade ai servizi,

dallo sviluppo territoriale alla proprietà

dei terreni, si affidano ai dati geografici

digitali e progettuali per svolgere le loro

attività”.

Ma la rivoluzione che porta dal CAD

al GIS non tocca solo chi si occupa di

dati geografici dal momento che

nell’ambito prettamente dedicato alla

progettazione infrastrutturale è iniziata

un’importante transizione di processo;

Dal 2D tradizionale si sta passando

alla modellazione 3D model-based: un

approccio che porterà notevoli benefici

sia ai progettisti, sia alla qualità del

dato di progetto, passando alle

soluzioni di gestione come il facility

management.

Filo conduttore della Conferenza è

stato quel Realise Your Ideas che ha

ben spiegato Chris Bradshaw,

vicepresidente e responsabile mondiale

della divisione ISD di Autodesk, il

quale ha aperto i lavori con la sessione

plenaria attraverso la formula del talk

show con la conduzione del vice

direttore di Rai2 Gian Stefano Spoto.

40 GEOmedia 3 2005


REPORTS

Realise Your Idea, in Autodesk

assume un significato tutto orientato a

supportare le idee e gli obiettivi degli

utenti. Proprio le esperienze più

significative di questi ultimi anni – ci

ha spiegato Carlo Leone, che abbiamo

incontrato all’ultimo Salone

dell’Edilizia a Bologna – sono servite a

disegnare i focus point stessi della

Conferenza.

Tra contenuti e tecnologie

La giornata trascorsa alla prima

Conferenza degli utenti Autodesk è

stata proficua. La cornice era quella

di Villa Miani a Roma, luogo

affascinante già di per sé per lo

stupendo panorama che offre sulla

Capitale.

Le sessioni tematiche erano centrate

sui seguenti temi: Facilities

management, Risorse ambientali,

Progettazione e gestione di

infrastrutture, Pianificazione e gestione

del territorio, Servizi di pubblica

utilità, con circa 30 relazioni

presentate.

Oltre alle sessioni tematiche, sono

state tenute 2 sessioni tecniche e 4

veri e propri corsi applicativi. Le

sessioni tecniche, di ampio interesse,

vertevano l’una sulle Soluzioni

Autodesk per i Sistemi Informativi

Territoriali e la Progettazione di

Infrastrutture, l’altra su due tematiche

di integrazione dei dati CAD/GIS,

ovvero l’integrazione con Oracle

Spatial e l’integrazione in ambiente

WEB. I corsi, ovviamente legati alle

diverse piattaforme Autodesk, hanno

riguardato Autodesk Map 3D e Civil

3D, sia come uso vero e proprio delle

soluzioni sia a livello di Tips and

Tricks per la customizzazione, tema

quest’ultimo trattato in una sessione

finale della giornata. Chi volesse

approfondire le singole relazioni

presentate può indirizzare il proprio

browser su www.autodesk.it nella

sezione dedicata agli eventi.

I partners

La prima Conferenza degli utenti

Autodesk ha visto coinvolti partner di

rilievo, sia in termini di network di

aziende che supportano e promuovo le

loro applicazioni basate sulle

piattaforme Autodesk, sia come

partner di livello, tra Gold Sponsor e

sponsor tradizionali; tra i presenti HP,

Oracle, Tele Atlas, Man & Machine e

Ipico, oltre al mediapartner

MondoGIS. Tra i partner commerciali

erano presenti con uno stand

espositivo Abitat SIT, AMGA, D.B.Cad,

DESCOR, Digicorp Ingegneria,

Digitecno, Getronics, Gruppo 2000,

I&S, Intelligence Software, Lambda,

Metasistemi, Riter Informatica, Techne

e Teseo Sistemi.

Conclusioni

Con questa prima Conferenza degli

utenti Autodesk è nato un nuovo polo

della cultura tecnica nel campo delle

scienze territoriali che va a

rappresentare un largo spaccato di

esperienze italiane nell’uso delle

tecnologie avanzate della progettazione

integrata in campo ingegneristico e

territoriale. Il giusto mix dei temi

affrontati nell’ambito di questo primo

incontro, afferma Carlo Leone

“…permetterà di disegnare il prossimo

appuntamento tenendo in dovuto

conto le esigenze espresse dagli oltre

900 utenti intervenuti, con in più

qualcosa in termini di momenti di

incontro e di training sui prodotti e

sulle applicazioni, nonché relativamente

ad un rafforzamento della presenza dei

partner strategici per le problematiche

di in/out dei dati geomatici e

territoriali. Con la conferenza annuale

degli utenti Autodesk potremo anche

capire meglio le esigenze degli utenti e

dimostrare ancora una volta che

Autodesk nel settore dei GIS non è una

box move ma è molto più vicina agli

utenti di quanto non affermino altri

players di mercato”.

E’ un messaggio forte verso un

mercato che ormai anche in Italia è

considerato maturo in termini di

esigenze ma anche di cultura delle

applicazioni. E’ un ottimo contesto, al

quale l’utente Autodesk potrà portare

un significativo contributo, forte di

una cultura ultraventennale sulla

piattaforma CAD più diffusa al mondo

che, anche se non specificamente

orientata al GIS, ha pur sempre

contribuito allo sviluppo dei dati

digitali. Moltissimi utenti ancora oggi

gestiscono banche dati cartografiche in

ambiente misto CAD e DB, utenti che

molto più facilmente potranno passare

alle applicazioni GIS, semplicemente

innestandosi su una conoscenza e su

una piattaforma applicativa ormai

consolidata come il CAD di Autodesk.

Salutiamo con un augurio questa

nuova GIS community italiana che,

siamo certi, potrà contribuire

favorevolmente ad un maggiore

sviluppo del settore e ad una

maggiore diffusione dell’approccio GIS

per i dati geomatici e territoriali.

A cura della Redazione

Il sito dell’ Interest Group per lo standard Landxml, di cui Autodesk

è uno dei maggiori promotori

GEOmedia 3 2005 41


TUTORIAL

Tutorial GPS

I programmi TGO e TTC di Trimble

di Vittorio Grassi

Caratteristiche generali

del programma TGO

(Trimble Geomatic Office)

Il programma presenta le varie

schermate in italiano ma l’Help in

linea è ancora in inglese; è dotato sia

di un manuale d’uso in inglese che di

uno tradotto in italiano che,

purtroppo, ha un inconveniente

comune a tutte le traduzioni: i

termini, spesso, sono approssimati o

quantomeno “strani”.

Trimble Geomatic Office, che

chiameremo più confidenzialmente

TGO, è un pacchetto per

l’elaborazione dei dati rilevati da

un’ampia varietà di sorgenti, incluse

quelle GPS e terrestri; Geomatic

integra rilievi tradizionali con metodi

guidati da nuove tecnologie facendo

della geomatica un campo molto utile

per numerose applicazioni.

Il programma, che costituisce un

punto di riferimento nel settore della

elaborazione dei dati GPS, contiene

un’ampia gamma di funzioni che

aiutano a calcolare velocemente il

lavoro compiuto in campagna e ad

esportare i risultati all’interno di altri

programmi.

E’ dunque possibile utilizzare il

programma TGO per:

L’elaborazione di linee di base GPS

(con il modulo WAVE baseline

Processing) e di rilievi topografici

convenzionali

La compensazione di reti (con il

modulo Network Adjustment)

Controllo qualità e controllo sicurezza

di dati (QU/QC)

Importazione ed esportazione dei dati

del progetto

Importazione ed esportazione dei dati

del rilievo anche in Pregeo 8

Creazione di modelli digitali del

terreno

2 a parte

Trasformazione di coordinate

Raccolta dati GIS ed esportazione dati

Elaborazione con i codici e simboli

associati

Creazione di rapporti

dell’elaborazione

Programmazione della campagna

Funzionalità del

programma TGO e commenti

Una volta creato il progetto e scelte

le sue proprietà (compreso il sistema

di coordinate), il caricamento dei dati

sia in formato proprietario che RINEX

è semplice e veloce ed è possibile

intervenire per correggere i dati errati

(nome del punto, altezza strumentale,

ecc.).Quando si caricano più punti

rilevati in diverse sessioni di misura il

programma mostra a video tutte le

linee di base possibili e non solo

quelle indipendenti; bisogna dunque

fare attenzione dal momento che

questo fatto potrebbe trarre in

inganno l’utente meno esperto.

Nell’esempio riportato nella fig. 1 ci

sono 10 punti rilevati con 3 ricevitori

in 5 sessioni di misura per cui le

linee di base indipendenti sono solo

10 mentre il programma le mostra

tutte e 15. L’operatore deve quindi,

giustamente, scegliere le basi da

calcolare di volta in volta; se esso

dovesse poi lanciare il calcolo in

automatico il programma calcolerebbe

tutte le linee, cosa sbagliata dal

momento che il programma non è

concepito per il calcolo multibase

(anche se il manuale d’uso consiglia di

calcolarle tutte e poi togliere quelle

che non sono indipendenti).

Sia questo articolo che quelli che

seguiranno sui più diffusi

programmi di elaborazione dei dati

GPS circolanti in Italia, non

pretendono d’essere ne’ saranno

mai un manuale d’uso. Il loro

scopo è quello di mettere in risalto

le funzionalità del programma

recensito sulla base di quanto

esposto nell’articolo dello stesso

autore, intitolato “L’elaborazione

dei dati GPS” e pubblicato sul n° 2

di Geomedia 2005 ed è quindi

visto solo sotto l’aspetto della

elaborazione dei dati GPS e della

loro compensazione.

Per elaborare le sole linee di basi

indipendenti o per intervenire sui dati

il programma prevede una “Timeline”

che sarà descritta in seguito. Esso,

sceglie inoltre automaticamente il

verso di calcolo delle linee di base

secondo la qualità della posizione dei

punti di partenza (from) e di arrivo

(to). La direzione è applicata dal

punto di maggiore qualità al punto di

qualità minore anche se questo

concetto potrebbe non collimare con

le esigenze dell’utente. Ad esempio,

nel caso in esame, il punto 158701

(fig. 2) è un trigonometrico IGM95,

quindi, è un punto di controllo dal

quale dovrebbe partire il calcolo delle

linee di base, mentre secondo il

programma non è così. Per fortuna è

prevista la possibilità di invertire la

direzione del calcolo.

Prima di calcolare la linea di base

bisogna definire i parametri di

calcolo. TGO permette di modificare

(fig. 3) l’angolo di elevazione, le

effemeridi (trasmesse o precise), il

tipo di soluzione (Fix, Float o di solo

codice.

Figura 3

Figura 2

42 GEOmedia 3 2005

Figura 1


TUTORIAL

Inoltre, offre la possibilità di

scegliere parametri avanzati e cioè:

elaborare la linea di base con la

singola o con la doppia frequenza,

oppure con “Wide lane” (tradotta in

italiano come “Corsia larga”) o

“Narrow lane” (tradotta con “Corsia

stretta”) (fig. 4);

Figura 4

scegliere il modello troposferico tra

diversi tipi. Sono previsti: il classico

Hopfield, Goad-Goodman,

Saastamoinen, Nero, Neill o nessun

modello (cosa veramente da

sconsigliare: non ci si possono

aspettare dei buoni calcoli senza il

modello troposferico (fig. 5).

Figura 5

Decidere se il modello ionosferico

predefinito debba essere applicato o

no a linee di base di una lunghezza

scelta dall’utente durante il passaggio

per fissare le ambiguità e/o nel

passaggio finale (fig. 6).

Figura 6

Le altre possibilità offerte nei

parametri avanzati (fig. 6) servono

per:

Statico: controllare l’elaborazione

delle linee di base in Statico

e Statico Rapido;

Cinematico: controllare l’elaborazione

delle linee di base in Cinematico;

Globale: controllare l’elaborazione di

entrambi;

Qualità: identificare e rimuovere dati

marginali e soluzione durante

l’elaborazione e prima di salvare i

risultati nel progetto;

Eventi: interpolare e mostrare gli eventi;

OTF: controllare on-the-fly le strategie di

inizializzazione.

Eseguita la scelta dei parametri di

calcolo il programma elabora

velocemente e mostra un

dettagliatissimo rapporto di calcolo nel

formato HTML installato sul computer.

Nel rapporto è possibile vedere: il

riepilogo della linea di base con le

informazioni generali; le componenti

della linea di base con gli s.q.m. e la

matrice di varianza covarianza; le

occupazioni con i dati relativi ai

ricevitori usati, altezze delle antenne,

ecc.; il riepilogo del tracciamento in

L1, L2 e combinato (fig. 7); i residui

sui satelliti osservati (fig. 8); i

parametri scelti per l’elaborazione

della linea di base; i criteri di qualità

scelti per l’accettazione della soluzione

delle ambiguità, per la troposfera,

ionosfera, ecc.

Figura 7

Figura 8

Criteri del TGO per l’accettazione

della linea di base elaborata

Le impostazioni dei criteri di

accettazione vengono specificati nei

comandi Quality (qualità) della finestra

di dialogo degli stili di elaborazione

avanzati. E’ inoltre possibile

specificare criteri differenti per

soluzioni a singola o doppia frequenza.

L’accettazione può essere basata su

qualsiasi combinazione di verifiche

utilizzando le variazioni dello s.q.m. ,

della ratio e del reference.

L’impostazione default consiste

nell’utilizzo di tutti e tre questi

parametri di qualità per determinare

il livello pass / flag / fail. Se più di

un fattore di qualità vengono utilizzati

insieme, il livello si basa sulle

condizioni peggiori. Per esempio, se le

variazioni della ratio e reference sono

al livello pass, ma lo s.q.m. è sul

livello fail, alla baseline viene

attribuito un livello fail.

Il Software Trimble Geomatics Office

ha tre livelli di accettazione (fig. 9):

s.q.m. (RMS), ratio e la varianza di

riferimento.

Pass: Se la linea di base rispecchia

i criteri di accettazione specificati

nello stile di elaborazione scelto. In

questo caso non vengono generate

bandierine rosse di avvertimento.

Figura 9

Flag: Se uno o più indicatori di

qualità della linea di base non

rispecchiano i criteri impostati per il

livello Pass, ma non sono

sufficientemente distanti dai criteri di

accettazione del livello Fail. In questo

caso le linee di base dovrebbero essere

analizzate più in dettaglio per vedere

come discostino dai parametri di

chiusura della rete. Appare anche la

bandierina rossa di avvertimento come

quella mostrata nella figura

sottostante.

Fail: Se uno o più degli indicatori

di qualità delle baseline non

rispecchiano i criteri impostati per il

livello pass o per il livello flag. In

questo caso le linee di base non

vengono salvate nel progetto di

default. Se si forza manualmente il

salvataggio nel progetto verrà generata

una bandierina rossa di avvertimento.

Modifica del moltiplicatore:

Questo campo serve per cambiare il

moltiplicatore usato per rimuovere gli

errori grossolani (outliers) nelle

iterazioni successive. Il programma

controlla all’interno di ciascuna

iterazione e rimuove dalla soluzione

gli errori grossolani nei dati. Questo è

fatto calcolando un residuo

dell’osservazione per la soluzione

corrente su una base epoca per epoca.

Ciascun residuo dell’osservazione è

comparato poi ad un valore “di taglio”

per determinare se quella osservazione

è un errore grossolano o meno.

I valori di “taglio” e dell’RMS medi

sono moltiplicati dall’ Edit Multipier e

restano validi per tutti i residui

dell’osservazione. Se sono scoperti gli

GEOmedia 3 2005 43


TUTORIAL

outliers, vengono segnalati e sono

rimossi nella successiva iterazione. Un

RMS complessivo e nuovo di tutti i

residui dell’osservazione è calcolato per

ciascuna iterazione e questo nuovo

valore è usato come la base per il

valore di “taglio” che segnala e

rimuove le osservazioni seguenti. E’

quindi molto rischioso modificare il

valore proposto dal programma a

meno che non ci siano valide ragioni

per farlo.

Intervento sui dati:

la finestra Timeline

Per visualizzare o intervenire sui

dati grezzi rilevati, il TGO dispone di

una Timeline che dispone i dati GPS

in visione cronologica. La stretta

integrazione tra la finestra Timeline e

la finestra grafica fa di questo

comando un potente strumento di

controllo.

La Timeline (fig. 10) consente le

seguenti operazioni:

Curare le informazioni sull’antenna

Eseguire delle finestre sui tempi di

acquisizione utilizzati nell’elaborazione

dei dati delle linee di base

Abilitare e disabilitare le acquisizioni

dai satellitari

Visualizzare la localizzazione di

eventi nei rilievi cinematici

Creare plot per acquisizioni satellitari

(fig. 11)

Visualizzare lo stato di salute del

satellite e altre informazioni

sull’orbita

Figura 10

Si noti nella timeline come nella

terza sessione il satellite 14 abbia

delle interruzioni di segnale sia sulla

prima che sulla seconda frequenza,

mentre nella quarta sessione è

presente solo per un brevissimo

tempo.

Figura 11

Il modulo di

compensazione del TGO

Il modulo di compensazione della

rete rilevata lavora secondo il

principio dei minimi quadrati per

variazione di coordinate ed ha le

seguenti funzioni:

Compensare in maniera libera,

parzialmente vincolata e vincolata

Individuare errori grossolani nelle

misure

Elencare gli errori sistematici

Stimare e modellare errori casuali

Forzare le misure ad un sistema di

coordinate proprio o cartografico

Riportare gli errori stimati in

coordinate corrette, acquisizioni

corrette e parametri di trasformazione

Tarare gli errori stimati di un

acquisizione libera in un tentativo di

portare gli errori standard di

acquisizione nei criteri Tau

Tarare errori sottostimati prima delle

acquisizioni, permettendo di avere

una miglior idea degli errori reali

nelle acquisizioni

Prima di eseguire la compensazione

è sempre opportuno

controllare la mancata

chiusura dei poligoni per

evitare di introdurre errori

grossolani poi difficilmente

individuabili. Per fare

questo TGO mette a

disposizione sulla barra

degli strumenti (fig. 12)

un apposito menu a

tendina che calcola la mancata

chiusura e redige un apposito

rapporto come quello riportato nella

fig. 13.

Figura 12

Figura 13

Eseguita la compensazione la

finestra grafica (fig. 14) mostra le

ellissi d’errore con il livello di

confidenza scelto dall’utente prima

della compensazione.

Figura 14

Inoltre è possibile chiedere un

rapporto sul calcolo che è

dettagliatissimo e contiene

informazioni su: generalità del

progetto, le opzioni di calcolo della

compensazione, i residui, le

covarianze, il riepilogo statistico con il

test del chi quadro; le coordinate

compensate in WGS84, cartografiche,

geodetiche ed i relativi s.q.m. ed i

residui normalizzati; gli istogrammi

dei residui e di quelli normalizzati

(fig. 15); le ellissi d’errore.

Figura 15

Inoltre il programma è dotato dei

seguenti programmi di utilità: RINEX

(per la trasformazione dei dati

proprietari in formato RINEX);

44 GEOmedia 3 2005


TUTORIAL

Coordinate System Manager (per

creare nuovi sistemi di coordinate non

inclusi nel programma, ellissoidi,

geoidi, ecc.); Grid Factory (per creare

rappresentazioni cartografiche non

comprese nel programma); Planning

(per eseguire la programmazione della

campagna con le classiche schermate

dei satelliti visibili (fig. 16) andamento

dei diversi tipi di DOP (fig. 17) ecc.;

un utilissimo editor; Export (per

esportare i risultati sul controller o in

vari programmi. Sono previsti i

formati: DXF, DWG, GIS, ASCII.

Figura 16

Figura 17

Il programma TGO è anche dotato

dei seguenti moduli: RoadLink e

DTMLink.

RoadLink è una potente

interfaccia tra un progetto stradale ed

un controller Trimble.

Viene solitamente utilizzato per:

importare o definire progetti stradali

visualizzare graficamente progetti

stradali

modificare progetti stradali

La funzione DTMLink è un

sistema per creare modelli di superfici

a isoipse. Questo strumento serve per

importare file di rilievo, creare nuovi

DTM, e modificare DTM creati

precedentemente. La funzione permette

di includere contorni e linee di

discontinuità (breaklines) nel modello

della superficie a isoipse, e permette

la manipolazione avanzata di forme

triangolari per dare ulteriore controllo

sulla formazione di un modello di

contorno di una superficie. E’ possibile

utilizzare il modello di superficie

creato per calcoli di volumi

(earthworks) con la funzione presente

al suo interno.

Conclusioni sul TGO

Il programma esaminato si è

rilevato veloce, versatile ed abbastanza

semplice fornendo allo stesso tempo

agli utenti esperti quasi tutti gli

strumenti necessari per particolari ed

accurate elaborazioni dei dati. Degni

di nota sono i rapporti di calcolo e di

compensazione dei dati,

particolarmente completi di tutte le

informazioni necessarie per giudicare

la bontà di una elaborazione o di una

compensazione. Resta l’inconveniente

dell’Help in linea che è in inglese con

la traduzione in italiano del manuale

e dei rapporti di calcolo che lasciano

parecchio a desiderare per l’inesattezza

dei termini usati; d’altra parte, questo

problema è comune a quasi tutti i

programmi circolanti in Italia. Questa

segnalazione vuole essere uno sprone

alla TRIMBLE affinchè riguardi con

attenzione la traduzione dei menu del

programma, del manuale in Italiano,

dei rapporti di calcolo e faccia, quanto

prima, quella della traduzione dell’help

in linea.

Caratteristiche generali del

programma TTC

(Trimble Total Control TM

Anche questo programma ha le varie

schermate in italiano ma l’help in

linea ed il manuale d’uso sono, per il

momento, ancora in inglese.

Le funzionalità che offre il

programma Trimble Total Control‰

possono essere riassunte così:

Accetta i dati RTK Trimble;

Elabora i dati GPS, quelli provenienti

da stazioni totali e dai livelli;

Elabora i dati provenienti dai

satelliti GPS e GLONASS;

L’elaborazione dei dati GPS può

essere eseguita in statico, statico

rapido, stop and go e cinematico

continuo;

Accetta i dati grezzi provenienti da

alcuni tipi di ricevitori di altre case

costruttrici (Geotracer, Zeiss, Ashthec

GPS e GLONASS, Javad, TurboRogue,

Magnavox, Novatel, Saab, Sercel e

Sapphire);

Esegue compensazioni ad 1, 2 e 3

dimensioni;

Esegue trasformazioni geodetiche

mostrando anche gli errori residui;

Ha a corredo una serie di datum per

la trasformazione di coordinate;

Esegue analisi avanzate sia sui dati

GPS che GLONASS;

Esegue la post-elaborazione dei

dati provenienti da Virtual

Reference Station (VRS);

Analizza la qualità dei dati sia in

automatico che manuale;

Può essere dotato opzionalmente di

un modulo per l’analisi delle

deformazioni.

Le funzionalità descritte in grassetto

corsivo sono in più rispetto al

programma TGO.

Funzionalità del

programma TTC e commenti

La finestra d’apertura del

programma presenta tre sezioni (fig.

18):

la prima di sinistra è identica a quella

del TGO e consente di selezionare le

opzioni riguardanti il progetto,

l’importazione dei dati, l’elaborazione,

la compensazione, l’esportazione dei

risultati e i programmi di utilità;

la seconda finestra è nuova (fig. 19) e

permette una facile navigazione tra i

punti, la linee di base, i vettori da

compensare, i dati delle stazioni totali,

gli azimut, i dati provenienti dalle

livellazioni, i files delle osservazioni, i

files delle effemeridi e ed i modelli

ionosferici;

la terza finestra è quella grafica molto

simile a quella del TGO ma ha in più

nella parte bassa ben otto schede che

permettono di vedere: il plottaggio del

progetto; l’elenco dei punti con le

relative coordinate WGS84 e

cartografiche; le linee di base con la

durata delle osservazioni, le componenti

del vettore con gli s.q.m. e la distanza

inclinata; i dati relativi alle osservazioni

terrestri ed i rispettivi s.q.m.; le

occupazioni delle linee di base; i dati

relativi ai files delle osservazioni; i punti

di controllo con le coordinate imposte; i

vettori compensati con le utilissime

informazioni relative al tipo di

soluzione delle ambiguità, le

componenti del vettore compensato e gli

s.q.m. , il valore RATIO e le distanze

compensate inclinate, ellissoidiche e

cartografiche.

GEOmedia 3 2005 45


TUTORIAL

Figura 18

Una volta aperto

il progetto e scelto

il sistema di

riferimento si

passa alla

importazione dei

dati che può

avvenire come files

RINEX, files

Figura 19 proprietari Trimble

o proprietari di

alcuni strumenti di altre case

costruttrici. La novità di TTC è che se

non riconosce i modelli di variazione

del centro di fase delle antenne

utilizzate nel rilievo presenta una

finestra dallo sfondo rosso (fig. 20).

Figura 20

In questo caso bisogna scegliere nel

riquadro in basso chiamato “Modello

Antenna” il file adatto e la finestra

diventerà bianca ed azzurra come

mostra la fig. 21.

Figura 21

Dando l’OK avverrà la corretta

importazione dei dati ed apparirà la

fig. 22 che mostra tutte le possibili

linee di base possibili e non solo

quelle veramente indipendenti.

Inconveniente tra l‘altro già lamentato

nel TGO.

Figura 22

Da notare, nella fig. 22, la nuova

finestra di comunicazione con l’utente

che si apre automaticamente in basso.

Qui è possibile leggere ciò che il

programma sta facendo ed i relativi

suggerimenti.

Prima di elaborare le linee di base

occorre scegliere i parametri di calcolo

con le “Opzioni di elaborazione”. Le

possibilità di scelta sono notevoli e

ben raggruppate in nove schede di cui

se ne mostrano alcune: “Parametri”

fig. 23, “Elaboratore” fig. 24 ed

“Avanzato” fig. 25. Inoltre è possibile

attivare o disattivare satelliti sia GPS

che GLONASS e, nella scheda

“Tropo/Meteo” scegliere tra otto

modelli troposferici (tra cui il classico

Hopfield) e tre modelli meteo di cui

uno definito dall’utente.

Figura 23

Figura 24

Per modificare i dati della scheda

“Avanzato” occorre essere veramente

esperti nella elaborazione dei dati e

quando si sceglie questa scheda,

giustamente, il programma avverte del

pericolo che si corre se non si conosce

l’esatto significato di ciò che si

modifica. L’Help in linea è molto

dettagliato sull’argomento per cui non

è il caso di insistere oltre.

Meritano particolare attenzione, per

le novità che introducono, le ultime

due scelte di destra: “Ignora SNR” ed

“Usa File IONEX”.

Se si attiva l’opzione “Ignora SNR”

il programma ignorerà i modelli del

rapporto segnale rumore e

dell’accuratezza del codice e della fase

contenuti nel file RECEIVER.INI che,

durante l’importazione dei dati,

controlla il tipo di ricevitore usato nei

rilievi.

L’opzione “Usa File IONEX”

permette di usare o meno i files

IONEX (il nome è un acronimo di

“IONosphere map Exchange format”).

IONEX è un utilissimo modello

ionosferico calcolato giornalmente

dall’Università di Berna e messo a

disposizione gratuitamente su Internet.

Se si seleziona tale scelta il

programma si collegherà al sito citato

e dopo aver configurato il

collegamento (per il quale si rimanda

all’Help in linea) scaricherà il file che

sarà utilizzato dal TTC come modello

ionosferico calcolato, nel periodo delle

osservazioni, sul cielo della stazione di

riferimento e di quella “rover”. L’uso

di questo modello va raccomandato

tutte le volte che si deve raggiungere

una elevata precisione nell’elaborazione

(per es. quando si elaborano dati

relativi al controllo delle

deformazioni).

Il collegamento ad Internet permette

inoltre di scaricare anche le Effemeridi

Precise e i dati necessari per attivare

la post elaborazione in VRS.

L’elaborazione delle linee di base

può essere fatta in automatico o

manuale. Se si sceglie di farle in

automatico appare una apposita

finestra (fig. 26) che consente di

calcolarle tutte quelle possibili o solo

quelle che l’utente seleziona.

46 GEOmedia 3 2005

Figura 25

Figura 26


TUTORIAL

Per questo motivo sono presenti, in

basso a sinistra della finestra due

tasti: “Elimina” ed “Inverti” che

consentono di intervenire

opportunamente.

Particolare attenzione va posta al

verso di calcolo delle linee che deve

avvenire sempre dal punto noto (o

quello già calcolato in precedenza) a

quello incognito servendosi del tasto

“Inverti”.

Terminate queste operazioni si dà

l’OK ed il programma calcola tutte le

linee mostrate nella finestra dopo gli

interventi eseguiti dall’operatore e

mostra la fig. 27.

Figura 27

Questa finestra fa vedere le linee di

base calcolate con diversi colori: verde

se sono accettate, rosse se rifiutate e

gialle da rivedere. Le ellissi d’errore

sono quelle del calcolo che non vanno

confuse con quelle di compensazione.

Un utile cerchio in basso a destra

fornisce l’s.q.m. massimo della

elaborazione in planimetria mentre la

barra rettangolare, a destra del

cerchio, da l’s.q.m. massimo in quota.

Inoltre, nella finestra di dialogo, si

possono analizzare le singole linee

calcolate con i risultati del vettore, gli

s.q.m. , lo stato delle ambiguità ed il

valore “ratio” utile per giudicare,

insieme ad altri fattori, la bontà del

calcolo.

Prima di proseguire è bene fare un

controllo di qualità (fig. 28). La

finestra dispone di tre schede: “Test”,

“Parametro” e “Qualità del Vettore”

attraverso le quali è possibile

intervenire in moltissimi modi.

Figura 28

Eseguite le scelte si avvia il Test

che fornisce un dettagliatissimo

rapporto che contiene, oltre alle

informazioni di carattere generale del

progetto, delle scelte eseguite e delle

chiusure dei vettori, anche i risultati

dei test; tra di essi, utilissimi sono

quelli relativi alla correlazione delle

osservazioni delle linee di base

abilitate all’elaborazione, alla

correlazione delle linee elaborate e

all’integrità dei files delle

osservazioni.

Criteri del TTC per l’accettazione

della linea di base elaborata

Il programma elabora le linee di

base con la L1 o con la L2 oppure

con Wide Lane (L w ), Narrow Lane

(L N ) oppure con Iono Free (L C ).

Tutte le precedenti elaborazioni

possono essere sia FLOAT che FIX.

Per quanto riguarda il significato e

l’accettabilità di questi metodi si

rimanda all’articolo, dello steso

autore, dal titolo “L’elaborazione dei

dati GPS” pubblicato sul n° 2/2005

di questa stessa rivista.

Il criterio base per giudicare la

bontà di una elaborazione è il valore

“RATIO” (tradotto come “rapporto”)

che il programma mostra sia nel

rapporto di calcolo che nella finestra

di comunicazione con l’utente

(illustrata nella fig. 27a) ed il metodo

usato per la risoluzione delle

ambiguità (nella figura al termine

“Fixed L1”).

Figura 27a

Intervento sui dati

L’intervento sui dati è, forse, meno

intuitivo di quello usato nel TGO ma

è ampio e flessibile. Si esegue dalla

finestra di navigazione selezionando

la linea di base interessata e

scegliendo il modulo “GPS Edit” che

può essere grafico o numerico.

Il “GPS Edit” grafico è molto

completo e facile da usare. Questo

modulo permette di vedere sia i

grafici delle osservabili grezze (fig.

29) che quelle differenziate in

singola, doppia e tripla differenza.

Grafici che aiutano facilmente a

scegliere il tipo di intervento da fare

sui dati.

Figura 29

Gli interventi possibili ci sono tutti: si

può eliminare tutto o parte di un satellite

(fig. 30), eseguire una finestra sui dati,

modificare l’angolo di cut-off, ecc.

Figura 30

Quando si modificano i dati il

programma mostra, a destra nella

barra di stato (l’ultima in basso) un

pallino rosso (fig. 31) che avverte

l’utente di ripetere il calcolo.

Figura 31

Il modulo di compensazione del

TTC

Il modulo di compensazione si

presenta con una rinnovata veste

grafica rispetto al TGO (fig. 32) e

consente di eseguire una

compensazione libera, vincolata

(Biased) e vincolata su coordinate

nazionali (Nazionale Biased).

La compensazione può essere

eseguita ad una dimensione (per le

livellazioni) a due dimensioni (per le

rototraslazione o quando serve

separare la planimetria dalla

altimetria) e quella classica a tre

dimensioni. Essa avviene, come al

solito, per variazione di coordinate

secondo il principio dei minimi

quadrati.

Figura 31

GEOmedia 3 2005 47


TUTORIAL

Chiaramente, prima di lanciare la

compensazione occorre aver eseguito il

test di qualità ed aver scelto le

impostazioni (fig. 33), che sono

veramente complete e ben raggruppate

in apposite schede. Nella scheda “Tau

test” è possibile stabilire i criteri di

questo utile test per ogni tipo di

osservazione che si inserisce nella

compensazione; in quella dei

“Parametri” si può modificare il livello

di confidenza dell’ellissi d’errore e il

numero delle iterazioni.

Nella scheda “Pesi” si può scegliere se

usare, per le osservazioni GPS e

GLONASS (GLN), la matrice di

varianza-covarianza o gli s.q.m. standard

fissati dal programma oppure scelti

dall’utente; si possono, inoltre, scegliere

gli errori per l’unità di peso per le

osservazioni GPS e GLN in statico,

nello stop and go e per le osservazioni

eseguite con la stazione totale. Con la

scheda “Rifrazione” si sceglie se non

usare il coefficiente di rifrazione oppure

se utilizzarne uno solo per tutta le rete,

per la stazione o per le linee di base.

La scheda “Relazione” consente di

scegliere la directory dove salvare la

relazione relativa alla compensazione

eseguita. Infine, con la scheda “Filtro” si

possono selezionare quali soluzioni dei

vettori debbono entrare in

compensazione ed è dotata di due

soluzioni aggiuntive: usare la soluzione

migliore per ogni sessione di misura

oppure usare solo le linee di base

indipendenti.

Figura 33

Il calcolo avviene velocemente ed

appena terminato appare nella finestra

grafica la rete compensata con le ellissi

d’errore al livello di confidenza scelto

nei parametri di calcolo. Nella finestra

di dialogo compaiono alcune

informazioni: i punti di controllo

utilizzati, il numero dei vettori GPS e

GNL, il numero delle misure eseguite

con la stazione totale e quelle relative

alla livellazione, l’errore standard

dell’unità di peso, i risultati del test Tau

e il numero delle misure eventualmente

48 GEOmedia 3 2005

rifiutate dal test.

Il rapporto della compensazione è

completo di tutte le informazioni

necessarie per giudicare la bontà del

calcolo eseguito e contiene: le

informazioni di carattere generale, quelle

statistiche, le misure in ingresso, le

coordinate compensate sia cartesiane

geocentriche su WGS84 che geografiche

ellissoidiche con i relativi s.q.m. , i

residui, quelli normalizzati e le ellissi

d’errore. Purtroppo mancano gli

istogrammi dei residui presenti nel

TGO, veramente molto utili.

Il modulo per la trasformazione delle

coordinate permette di eseguire la

calibrazione del sito GPS, la

trasformazione in 2D (veramente

completo) e in 3D ma soltanto con 5 e

7 parametri. Non è il caso di entrare

nel merito delle funzionalità offerte in

questo modulo in quanto oggi, nella

maggior parte dei casi, le trasformazioni

vengono eseguite, nel territorio

nazionale, con i programmi Verto 2 e

CartLab 2 che danno certamente

risultati migliori.

Il programma è dotato anche un

modulo per l’esportazione dei risultati e

di alcune utilità come il trasferimento

dei dati sull’unità di controllo, la

trasformazione in RINEX e la

programmazione della campagna come

nel TGO.

Le novità più eclatanti che propone il

TTC sono due: la post-elaborazione dei

dati VRS e Total ControlsTM

MotionTracker. Sono due moduli che

presentano novità assolute sul mercato

della elaborazione e, per il momento,

presenti solo in questo programma.

La post-elaborazione dei dati VRS

permette, tramite collegamento ad

Internet di scaricare i dati da stazioni

permanenti, per il momento non distanti

tra loro più di 70 km, e di creare, in

post-elaborazione, una stazione virtuale

VRS con le coordinate scelte dall’utente

all’interno della rete.

Per lo scarico dei dati delle stazioni

permanenti è possibile utilizzare la

funzione “Importa” del programma TTC,

con la quale oltre ai dati grezzi è

possibile importare anche orbite precise,

eventuali soluzioni VRS ecc..

Il vantaggio che si ottiene rispetto ad

una soluzione tradizionale è notevole in

fatto di precisione in quanto si dispone

di tutte le prerogative della tecnica VRS:

Riduzione degli errori sistematici

(orologio, multipath, ionosferici,

troposferici, orbite……);

Riduzione dello s.q.m. di un fattore pari

ad almeno 0,71 rispetto al tradizionale

posizionamento a singola base.

Total ControlsTM MotionTracker

utilizza l’elaborazione differenziale della

fase proveniente da satelliti GPS

acquisiti in continuo dalla rete e

permette di controllare e analizzare le

deformazioni per:

Il monitoraggio di dighe;

La predizione dei movimenti del terreno;

L’analisi della subsidenza.

Il Sistema MotionTracker supporta sia

dati Trimble che RINEX grezzi e

permette di avere molti progetti di rete

su un singolo computer; l’elaborazione

automatica o manuale con un tempo

predefinito citando intervallo di

acquisizione dei dati; la ricerca

automatica per nuovi dati in ciascun

progetto; l’elaborazione automatica dei

dati e analisi di affidabilità; la

compensazione della rete automatica e

la trasformazione in un sistema di

coordinate predefinito dall’utente; la

memorizzazione in un Database e

relativa gestione; la visualizzazione

grafica e la creazione di un dettagliato

rapporto sui calcoli eseguiti.

Tutto questo viene gestito da tre

moduli: Scheduler per la preparazione

del lavoro, AutoProcessor per definire

le modalità del calcolo, Database Viewer

per l’analisi a posteriori dei risultati.

Conclusioni sul TTC

Il programma ha tutte le carte in

regola per coprire le diverse necessità

dell’utente e si presenta con una

rinnovata e migliorata grafica in linea

con le tendenze del momento. Il motore

di calcolo è veloce e con le due novità

che presenta in più rispetto ai

programmi concorrenti sicuramente è

destinato ad avere un buon successo.

Resta, al solito, l’inconveniente dei

manuali in inglese ma la Trimble,

interpellata in proposito, ha dichiarato

che si sta operando per la traduzione

dei manuali in italiano: auguriamoci che

essa avvenga meglio di quella del

TGO… L’Help in linea invece, molto

probabilmente, resterà in inglese.

A questo punto il lettore si chiederà

quale dei due programmi è meglio

acquistare. La risposta è quanto mai

complicata in quanto i due programmi,

molto simili tra loro, offrono

funzionalità diverse che coprono

differenti esigenze di mercato.

L’acquirente dovrebbe analizzare, in base

alle proprie necessità ed al proprio

lavoro, tutti e due i programmi e

scegliere quello che più lo soddisfa.

Autore

VITTORIO GRASSI

Email: vittorio_grassi@fastwebnet.it



AZIENDE E PRODOTTI

La Britannia romana rivive

grazie a channel 4, ESRI (UK)

e Ordance Survey

ESRI (UK) e Ordnance Survey

hanno preso il Regno Unito sotto

braccio per accompagnarlo verso la

più ambiziosa esplorazione

archeologica della Britannia romana

che sia mai stata ideata. In onda

dal 2 al 9 Luglio su Channel 4,

Time Team’s Big Roman Dig ha

visto un gruppo di studiosi

scorrazzare su e giù per

l’Inghilterra e dintorni alla ricerca

di siti e reperti di epoca romana,

rendendo partecipi gli ascoltatori

delle loro scoperte. Una mappa

digitale della Gran Bretagna è stata

messa a disposizione da ESRI (UK)

sul sito del Big Roman Dig,

utilizzando i dati forniti dell’agenzia

nazionale per le mappe, Ordnance

Survey. Gli utenti del sito hanno

potuto così esplorare i siti

archeologici e i ritrovamenti di

epoca romana protagonisti in

televisione, localizzando l’attività di

scavo a cui potevano partecipare più

vicina a loro. L’esplorazione dei

resti romani è andata oltre il

semplice interesse verso forti, ville o

addiritture città, coprendo l’intero

territorio britannico e istituendo

uno scavo principale contorniato da

altri 9 di minore entità e da attività

di diverso tipo che si sono svolte

per tutto il Regno Unito.

www.channel4.com/bigromandig

(Fonte Redazionale)

Il Grande Fratello inglese

Immaginate di essere inglesi, di essere alla guida e di esservi

accorti di aver sbagliato strada: cosa fareste? Tornereste

indietro con una bella inversione? Beh, di questi tempi sarebbe meglio trovare

un’altra soluzione.

Il governo inglese in accordo con le principali compagnie assicuratrici, infatti,

stanno brevettando l’utilizzo di alcuni satelliti che, grazie a GPS montati sulle

auto, si occupano proprio di punire chi infrange le regole della strada, senza

appello e con assoluta precisione. Le possibili applicazioni di questo “grande

occhio” di orwelliana memoria avranno anche dei risvolti meno opprimenti per

gli automobilisti: il controllo del traffico, infatti, sarà uno dei vantaggi immediati

che l’utilizzo della tecnologia GPS apporterà praticamente e che permetterà

quindi di utilizzare una strada libera da auto invece che una intasata, grazie

anche alle mappe in formato digitale installate all’interno di dispositivi montati

sul cruscotto delle automobili. Il governo inglese vuole oltretutto abolire il

pagamento del bollo auto legando la tassazione sull’automobile soltanto ai km

percorsi ed al tipo di strada utlilizzata, incentivando economicamente il

passaggio su talune tratte e gravando di un

prezzo maggiore il passaggio su altre. Indubbi i

vantaggi pratici di questa innovazione ma più

che ovvio sarà il vespaio che si alzerà intorno

alla faccenda ed ai risvolti etici e di tutela della

privacy che essa comporta. Staremo a vedere.

(Fonte: Redazionale)

Estensioni per ArcGIS 9.1

ESRI continua a sfornare estensioni legate all’ultima versione della gamma di

prodotti ArcGIS. Dall’uscita di ArcGIS 9.1, infatti, ESRI ha continuamente

presentato nuove versioni del software, che in realtà sono delle vere e proprie

estensioni e che si rivolgono a mercati propriamente definiti “di nicchia”; negli u

ultimi mesi sono proliferati softwares quali Data Interoperability, Network

Analyst, Schematics, Publisher ed ArcReader. L’estensione Data Interoperability

fornisce la traduzione e la trasformazione dei dati, con capacità di lettura diretta

per oltre 70 formati di dati spaziali. Con Publisher è possibile visualizzare,

grazie ad ArcReader, le mappe pubblicate dagli utenti; ArcReader, infatti, rende

più semplice la visualizzazione, l’esplorazione e la stampa di queste mappe.

L’estensione Schematics permette invece agli utenti di generare, visualizzare e

manipolare diagrammi prodotti sulla base dei dati.

(Fonte: Redazionale)

Nasce un centro servizi per i prodotti Ilris in Europa

Optech Incorporated e Codevintec annunciano la nascita di un centro servizi e riparazioni europeo per tutti i prodotti laser

scanner della serie ILRIS 3D ed ILRIS 36D; il centro servizi fornirà assistenza immediata e supporto diretto alla clientela

Optech che rapidamente sta aumentando su tutto il territorio della Comunità Europea e nei paesi confinanti. Il ruolo di

Codevintec sarà fondamentale nel fornire staff pronto a rispondere alle problematiche tecniche che si dovranno affrontare

dall’alto dell’esperienza trentennale dell’azienda nel campo della geomatica, delle scienze della terra, batimetrico e delle

tecnologie geodetiche avanzate. “Grazie al centro servizi dispiegato direttamente sul suolo europeo – afferma Brent W.

Gelhar, direttore della divisione Optech Industrial & 3D Imaging – potremo estendere l’accessibilità da parte dei nostri utenti

oltre le barriere geografiche e dei tempi di intervento”.

www.optech.ca

www.codevintec.it

(Fonte: Redazionale)

50 GEOmedia 3 2005


Trimble snellisce le indagini sul campo e quelle in ufficio col controller TSC2

Trimble ha presentato il controller TSC2, un computer

palmare avanzato che permette operazioni wireless sul

campo ed in ufficio. Progettato per le soluzioni

Integrated Surveying con sistema di posizionamento

globale (GPS) e stazioni totali ottiche, il controller

TSC2 di Trimble offre ai professionoisti che operano nel

settore delle indagini, della mappatura e delle

costruzioni una maggiore efficienza, flessibilità e

verstilità. Dotato di Microsoft Windows Mobile come

sistema operativo Pocket PC, il controller TSC2 è in

grado di utilizzare il software sul campo Trimble scelto

dall’utente. Gli utenti potranno inoltre aggiungere

specifiche applicazioni Pocket PC ai programmi standard

Microsoft Pocket Messaging (Outlook), Internet Explorer,

Word ed Excel. Il controller TSC2 lavora in

combinazione con i sistemi di indagine GPS e con le

stazioni totali Trimble. Grazie a potenti software sul

campo quali Trimble Survey Controller e Survey Pro di

Tripod Data Systems (TDS) con Trimble Survey

Extensions, è possibile utilizzare il controller TSC2 per

raccogliere e gestire i dati GPS e ottici, semplicemente

commutando il controller tra i sensori. Il controller

TSC2 Trimble è dotato di un esclusivo

cappuccio trasformabile che consente di

utilizzare supporti rimovibili quali schede di

memoria, funzioni GPRS e GPS, funzioni

telecamera e funzioni scanner, incrementando le

capacità di registrazione dei dati per un

potenziale incremento della produttività. La

tecnologia Bluetooth integrata nel controller

elimina l’ingombro dei cavi e velocizza le

operazioni di impostazione. La radio opzionale

interna a 2,4 GHz consente di utilizzare senza

problemi il controller con le stazioni totali

robotiche Trimble S6 e Trimble 5600. Il vivido

display grafico a colori consente di visualizzare

le mappe di sfondo e di verificare il lavoro, per

un maggiore controllo dei dati; il display è

perfettamente leggibile alla luce del sole ed è

illuminato per consentirne l’utilizzo anche in

condizioni di scarsa luminosità. Il controller

TSC2 è ora disponibile tramite la rete di

rivenditori della divisione “Engineering and

Construction” di Trimble.

(Fonte: Redazionale)


AZIENDE E PRODOTTI

Da Globo un software dedicato all’attività venatoria

Globo srl presenta GFauna, un sistema GIS che, per la prima volta in

Italia, si occupa della gestione delle attività venatorie adattandosi sia

alle piccole realtà, quali i Comprensori Alpini, sia alle grandi

istituzioni, quali le province o le Regioni. GFauna, infatti, è un

software sviluppato internamente per la gestione e la conoscenza delle

risorse faunistiche e ambientali presenti sul territorio, basato su una

organizzazione informatica dei dati e della cartografia. Esso permette

di gestire in modo integrato l’anagrafica di tutti i soggetti coinvolti

(iscritti ad una Associazione, Enti pubblici, società private) in modo

integrato con un archivio di documenti e con un sistema di

messaggistica (telefono, fax, mail, SMS), le strutture presenti sul

territorio (censimento capanni, manufatti, ricoveri ecc.), la fauna

(censimenti, ripopolamenti, abbattimenti e ritrovamenti) e tutte le altre

attività correlate.

www.imteam.it

(Fonte: Redazionale)

52 GEOmedia 3 2005


AZIENDE E PRODOTTI

Thales Promark 3 riduce i tempi di lavoro

Uscito in seguito al successo riscontrato col

suo predecessore il ProMark 2, grazie

all’ultimo nato in casa Thales, i topografi

potranno ridurre i tempi di raccolta dati

sul campo del 33%, risparmiando tempo ed

energie che potranno essere in mille altri

modi utili al professionista del rilevamento.

ProMark3 è anche il primo dispositivo nel

mercato che offre sia accuratezza al

centimetro in post elaborazione che le

funzionalità GIS, tutte all’interno della stessa soluzione. Grazie

all’utilizzo della tecnologia Prism proprietaria della Thales, i tempi di

lavoro saranno di gran lunga tagliati e si potranno effettuare

rilevamenti affidabili in modalità statica, stop & go e cinematica, a

seconda delle variabili condizioni del tracking satellitare. Il ProMark3

assicura accuratezza submetrica ed in tempo reale utilizzando precisioni

WAAS o EGNOS in post elaborazione e continua a funzionare anche

trovandosi in canyon urbani oppure sotto un denso fogliame grazie alla

mitigazione del Multipath. La soluzione è anche un sistema GIS

superiore che offre all’utente ance le piene funzionalità del GIS, della

mappatura, dei servizi di raccolta dati senza dover ricorrere ad ulteriori

investimenti per training ed equipaggiamenti. Col ProMark3 i topografi

potranno fare il loro lavoro in maniera più efficiente offrendo anche un

ritorno dal punto di vista GIS, dei quali beneficerà l’azienda.

www.thalesgroup/navigation

Pianificazione del volo aggiornata

e soluzioni di gestione da Leica Geosystems

Leica Geosystems ha annunciato la disponibilità di

una soluzione per la gestione e la pianificazione del

volo in supporto ai suoi sensori aviotrasportati,

compreso il Leica ADS40 Airborne Digital Sensor. Il

Flight Planning and Evaluation Software (FPES) ed il

Flight and Sensor Control Management System

(FCMS) sono pienamente integrati all’interno del

flusso di lavoro digitale Leica allo scopo di facilitare il

flusso di dati ed il controllo automatico del volo. Il

modulo FPES permette il flight planning su tutti i più comuni tipi di

sistemi geografici ed a griglia, il flight planning interattivo grazie a

mappe digitali ed a coordinate ed il comodo editing con la facile

possibilità di modificare i piani di volo. La modalità evaluation permette

valutazioni di volo multiple, l’esportazione flessibile dei dati e la

possibilità di effettuare riassunto e calcolo dei dati per una più veloce

fase di reporting. L’FCMS integra il controllo del volo e del sensore

all’interno del flusso di lavoro in modo da tagliare i costi ed aumentare

la produttività. L’intuitivo modo di utilizzo permette a chi si trova per

la prima volta a lavorare in queste condizioni di affidarsi

all’automazione riducendo le interazioni con gli strumenti. Il sistema è

dotato di un tutorial e di un software di simulazione, è caratterizzato da

una navigazione veloce e configurabile e di un controllo remoto per

l’utilizzo di interfacce utente multiple.

www.gi.leica-geosystems.com

GEOmedia 3 2005 53


TERRA E SPAZIO

Dall’iperdeterminazione

di un Satellite a

quella del centro di

gravità della Terra

di Fabrizio Bernardini

Cogliamo l’esempio dello sfortunato satellite Cryosat (la cui missione è

descritta altrove in questo stesso numero della rivista) per cercare di spiegare

come sia possibile misurare con elevata precisione la posizione di un satellite

orbitante la Terra. Queste precisioni sono richieste non solo da certi satelliti

per telerilevamento (come Cryosat) ma anche dai satelliti per geodesia e da

satelliti per particolari applicazioni scientifiche. Infatti le stesse tecniche

permettono di definire dimensioni, forma e moti del pianeta in virtù di processi

matematici ed analitici altamente raffinati.

Il termine “iperdeterminare” è

caro ai topografi e, pur non

essendo l’autore uno

specialista di rilievo, ne fa

volentieri uso perché descrive

sinteticamente il risultato che

si cerca di raggiungere.

Stabilire con elevata precisione

la posizione nello spazio di un

oggetto orbitante la Terra a

centinaia di km di distanza ed

a velocità di quasi 30000

km/ora non è facile ma è oggi

considerato ormai un processo

di ‘routine’; ma questa

disciplina, correttamente nota

come orbitografia, si collega ai

sistemi geodetici in modo

duale e permette di misurare

la Terra con precisioni inferiori

al centimetro.

Introduzione

Determinare un orbita vuol dire

ricavare, con alcune osservazioni, gli

elementi geometrici dell’orbita di un

satellite al fine di poterne conoscere,

grazie alle leggi di Keplero (ed a

diversi raffinamenti successivi) la

posizione in funzione del tempo.

Le basi matematiche del problema

furono risolte nel corso del 18°

secolo, ma solo con l’avvento della

guerra fredda il problema assunse un

significato gravemente pratico: quello

di determinare la traiettoria di un

missile balistico intercontinentale da

osservazioni radar.

Con il cambiare dei tempi, il

rilevamento e la misura del moto di

un satellite hanno acquisito un peso

sempre più rilevante in molte

esperienze scientifiche e di

telerilevamento. Quando i sensori di

bordo (ad esempio il radar-altimetro

SIRAL di Cryosat) hanno precisioni

misurabili in centimetri, è necessario

rivedere completamente il problema

della determinazione dell’orbita. I

sensori radar (calibrati con mezzi

ottici) che operano in modo passivo

lasciano il posto a sistemi radio di

tipo attivo e addirittura a sistemi

laser per poter raggiungere le

precisioni richieste.

Anche Cryosat reca a bordo, ad

esempio, un gruppo di riflettori Laser

(molto simili ai riflettori usati nelle

moderne stazioni di rilievo

topografico) che adeguate stazioni a

terra possono usare per determinare

distanza e velocità relativa del

satellite dalla stazione: con più

osservazioni l’orbita è perfettamente

nota. Vengono ovviamente usati più

riflettori raggruppati per poter

coprire, come campo di osservazione,

almeno un emisfero di visibilità.

Purtroppo le stazioni di terra sono

relativamente complesse ed il loro

numero è limitato, così come le

opportunità operative possono essere

limitate dalle condizioni

meteorologiche. In breve i sistemi

Laser, seppure validissimi, vengono

usati principalmente per scopi di

calibrazione.

La breve serie sui sistemi di

Guida, Navigazione e

Controllo, ritornerà a partire

dal prossimo numero.

Antenna del sistema DORIS a bordo del

satellite CryoSat

Credits: ESA - K. Büchler

DORIS

Cryosat è anche dotato del sistema

DORIS, ideato dal CNES (Centro

Nazionale Studi Spaziali, in Francia)

ed operativo, dal 1990, su diversi

satelliti geodetici e di telerilevamento.

DORIS è anche una rete terrestre di

60 stazioni, ognuna precisamente

riferita in termini geodetici, che

trasmette segnali a frequenza ultrastabile

su due diverse bande, in UHF

(circa 400 MHz) ed in Banda S (circa

2000 MHz). La trasmissione di una

stazione viene ricevuta dal ricevitore

DORIS a bordo del satellite dotato di

un oscillatore di riferimento ad elevata

stabilità. Il ricevitore può allora

misurare con precisione, in base allo

54 GEOmedia 3 2005


TERRA E SPAZIO

Figura 1 - Moto del centro della Terra

all’interno di un cubo di 3 centimetri di

lato

spostamento in frequenza dovuto

all’effetto Doppler (e nelle versioni più

recenti anche grazie a misure di fase),

la velocità del satellite rispetto alla

stazione. I dati rilevati a bordo

vengono poi trasmessi a terra usando i

normali canali telemetrici del satellite.

Ovviamente le misure effettuate

devono essere anche correttamente

riferite al Tempo Universale o meglio

al Tempo Atomico Internazionale. Per

questo motivo alcune delle stazioni di

terra del sistema DORIS inviano al

ricevitore di bordo dati e parametri

per calibrare il riferimento temporale

oltre a informazioni geodetiche che

contribuiscono a incrementare la

precisione delle misure.

Le diverse misure di velocità rispetto

ad una singola stazione, ripetute poi

per ogni altra stazione che il volo del

satellite incontra, permette infine di

ricostruire a terra l’orbita del satellite

in maniera estremamente precisa. Dati

orbitali così ottenuti sono detti

“ricostruiti” e vengono poi distribuiti

Figura 2 - Moto dell’asse di rotazione

terrestre, nel corso degli utlimi 10 anni,

intorno alla posizione nominale

alla comunità scientifica per poterli

correlare con i risultati dei diversi

esperimenti.

In un certo senso il sistema DORIS

ricorda un poco il GPS. Invece di una

costellazione di satelliti di

posizionamento si ha una sorta di

“costellazione” di stazioni di terra che

il veicolo usa per determinare

informazioni di velocità dalle quali si

può estrapolare la posizione. Un’altra

analogia con il GPS è sia l’uso

contemporaneo di due diverse bande

operative, essenziale per la

compensazione delle distorsioni

variabili dovute alla ionosfera, che

l’invio di informazioni temporali di

riferimento.

L’altra faccia di DORIS

I ricevitori DORIS attualmente a

bordo di 7 satelliti producono una

notevole mole di dati, anche perché le

60 stazioni di terra relative al sistema

di misura possono essere

automatizzate. La grande quantità di

dati permette allora di estendere

l’applicazione delle misure al problema

inverso: dalla posizione del satellite

ricavare informazioni sul geoide

terrestre, sul campo gravitazionale e

su altre quantità utili alla “metrologia”

del pianeta.

Poiché il moto del satellite è

soggetto a leggi fondamentali, le

variazioni riscontrate nell’orbita di un

satellite possono essere ricondotte,

mediante modelli matematici a

fenomeni perturbativi di diverso tipo a

loro volta riconducibili alle quantità

geodetiche di interesse.

In pratica, sebbene il sistema

DORIS sia ottimizato per l’orbitografia

di satelliti, esso offre importantissime

ricadute in geodesia tra cui:

misura del campo gravitazionale

terrestre e delle sue variazioni

misura delle variazioni nell’asse di

rotazione terrestre

contributo alla rete geodetica

mondiale ITRF (I nternational

Terrestrial Reference Frame)

monitoraggio dello spostamento delle

masse continentali, o anche di

ghiacciai

misura del livello di oceani, mari e

laghi.

I risultati regolarmente prodotti in

questi settori sono semplicemente

eccezionali. Vogliamo semplicemente

accennare, per esempio, alla misura

della posizione del centro di gravità

terrestre che, continuamente

monitorato, ha permesso di stabilire

che esso varia all’interno di un cubo

di 3 centimetri di lato (vedi Figura 1).

Un altro esempio è la variazione

dell’asse di rotazione terrestre, che

continue misure mostrano “ruotare” in

un quadrato di circa 600 milliarcosecondi

che equivalgono a poco

meno di 20 metri di lato (vedi Figura

2).

Nel campo del livello dei mari

DORIS permette, ad esempio di

monitorare le variazioni millimetriche

annuali del livello del bacino del

Mediterraneo. Una mappa animata,

disponibile presso il sito dell’Aviso

riportato nei riferimenti, mostra in

maniera sintetica i risultati di questo

monitoraggio.

Sempre sullo stesso sito è anche

possibile visualizzare una mappa dei

moti delle masse continentali, ora

stabiliti e monitorati con precisioni

mai ottenute in precedenza.

Questi risultati “finali” sono solo un

aspetto delle misure geodetiche

effettuate da DORIS e derivano dalla

elaborazione delle misure di posizione

fatte delle diverse stazioni terrestri del

sistema. Un esempio di queste misure

è riportato in Figura 3 dove si mostra

la variazione nella posizione (nello

spazio, da qui le tre coordinate) della

stazione di Amsterdam nel tempo.

Queste variazioni vengono poi

ricondotte ai fenomeni geofisici in

base a complessi modelli matematici.

La precisione con cui sono

disponibili i rilievi effettuati con

DORIS ha ovviamente ricadute un un

gran numero di settori non

contemplati nel precedente elenco di

applicazioni dirette. In particolare va

notato che la disponibilità di

riferimenti di posizione, in tre

dimensioni, in diversi posti della

crosta terrestre, è un elemento

fondamentale per la geologia, la

meteorologia, la climatologia e per

molte altre discipline di interesse

mondiale.

GEOmedia 3 2005 55


TERRA E SPAZIO

Il servizio internazionale per la rotazione terrestre IERS

(International Earth Rotation Service)

Il servizio internazionale per la rotazione terrestre IERS

(International Earth Rotation Service) è stato istituito nel

1987 dalla International Astronomical Union e dalla

International Union of Geodesy and Geophysics è ha

iniziato la sua attività nel Gennaio 1988. Nel 2003 fu

rinominato International Earth Rotation and Reference

Systems Service.

L’obiettivo primario dello IERS è quello di fornire alle

comunità astronomiche, geodetiche e geofisiche quanto

segue:

Il sistema di riferimento Spaziale ICRS (International Celestial Reference System) e

la sua realizzazione ICRF (International Celestial Reference Frame).

Il sistema di riferimento Terrestre ITRS (International Terrestrial Reference System) e

la sua realizzazione ITRF (International Terrestrial Reference Frame), ETRF in

Europa.

I parametri di orientamento della Terra richiesti per studiare le variazioni di

orientamento della Terra necessari alla trasformazione tra ICRF e ITRF (o ETRF).

I dati geofisici per interpretare le variazioni spazio/tempo nei sistemi ICRF, ITRF

(ETRF) o i parametri di orientamento per modellare tali variazioni.

Standards, costanti e modelli (convenzioni) per incoraggiare l’adesione internazionale.

Il termine “Earth orientation”, a cui si riferiscono i parametri di orientamento della

Terra, fa riferimento alla direzione nello spazio di assi che sono stati definiti sulla Terra.

E’ misurata usualmente con 5 quantità:

Figura 3 - Movimenti tridimensionali della

stazione IDS di Amsterdam in quattro anni

Conclusioni

La ricerca e la tecnologia spaziale

offrono sempre spunti sulle cosiddette

“ricadute” nel settore civile. Nel caso

dei risultati ottenuti mediante la rete

dell’International Doris Service parlare

di “ricaduta” vuol dire banalizzare

l’utilità di un sistema che nel corso

degli anni potrà rilevarsi altrettanto

fondamentale quanto i satelliti per

telecomunicazione o quelli di

navigazione.

La visione dei topografi di un

sistema di riferimento globale ha già

superato le più rosee aspettative di

solo pochi decenni fa. Ora non solo

esiste un riferimento di alta precisione

ma si tratta anche di un riferimento

dinamico che permette di monitorare

il ciclo vitale dell’intero pianeta e le

conseguenze che questo ha, o avrà,

per il futuro dell’uomo.

due angoli che identificano la direzione dell’asse di rotazione terrestre rispetto alla

Terra stessa un angolo che descrive il moto di rotazione della Terra

due angoli che caratterizzano la direzione dell’asse di rotazione terrestre rispetto allo

Spazio.

Con questi parametri l’orientamento della Terra nello Spazio è completamente definito.

Il servizio fornito dal Rapid Service/Prediction Center dell’ITRS collocato all’interno del

U.S. Naval Observatory (USNO), effettua il monitoraggio dell’ “Earth’s orientation” e

distribuisce questa informazione a molte organizzazioni con continuità.

http://www.iers.org/, http://maia.usno.navy.mil/

Riferimenti

ESA Cryosat Launch Event press kit

ESA Bulletin 122, May 2005

Sito AVISO - http://www.jason.oceanobs.com/

Sito IDS - http://ids.cls.fr/

Se non altrimenti indicato le figure sono tratte dal

sito dell’AVISO (vedi Riferimenti).

Autore

FABRIZIO BERNARDINI

Email: fb@aec2000.it



ARTE E SCIENZA

Il globo del

Rinascimento

un geode

di quarzo

di Francesca Salvemini

N

ella complessità iconologica

letteraria della fonte

ovidiana di Poliziano, l’età

dell’oro suddivisa nelle quattro pareti

di un carro, singole insegne di

campioni di famiglie signorili nel

torneo fiorentino del 1475, la ‘Carrée’

a cielo aperto dagli antichi ‘Carpenta’,

o Cosmogonia al tiro di cavalli di

misterici sogni pompeiani, il cubo lo

spazio della Stanza petrarchesca o

‘Quadro’ con il sipario delle sue tele

di Vulcano sopra Prometeo.

Rievocando i ‘Quinquatri’ di

Romolo a cinque facce nel mese di

marzo, ‘περιακτοι’ girevoli della

scenografia greca, nelle ciceroniane

feste di Minerva - le greche

‘Panatenaiche’ del fregio del Partenone

- la dea dell’Arte della lana cui

appartenevano i Medici, manovrato da

attori inscenava il Carnevale, il

‘Carentum nivalis’ della Giostra di

primavera che cominciava l’anno nello

stile fiorentino, di cui parlava Vasari

nella Vita di Piero di Cosimo.

L’Aria, il corpo lucido astrale più

luminoso nell’umanistico aspetto

serale, splendente al tramonto, della

dèa più bella delle tre nella

Lo schema della figura che

allinea nei quattro pannelli in

serie continua la Nascita di

Venere, la Primavera e i Trionfi

di Vulcano e Minerva al

sottostante nastro del fregio di

Ercole, conservati tra gli Uffizi

e numerosi altri musei in Italia,

in Europa, in Canada e negli

Stati Uniti, è stato sviluppato

con grafica Autocad attestata

sulle dimensioni riportate nei

singoli cataloghi di ciascun

museo che, se in linea di

massima invariate negli ultimi

decenni nei differenti sistemi

di misura, non sono

perfettamente collimanti ai

bordi restituiti in evidenza,

mentre le proporzioni dei

quattro interi si mostrano

coincidenti

approssimativamente a due a

due. L’anamnesi della lunga

evoluzione conservativa ne ha

consentito nell’assemblaggio

Cad una risultante di

connessione nel supporto di

cornici, sfalsate nei successivi

allestimenti e nella rimozione

elemento per elemento dalle

più disparate collezioni.

58 GEOmedia 3 2005


ARTE E SCIENZA

costellazione d’Arianna,

l’intramontabile splendore di Venere

del Trionfo di Mercurio: la Primavera,

perenne giardino di dorate mele

esperidi colte dal dio e strappate da

Ercole ad Atlante nella sua penultima

impresa.

Disperse nei musei di tutto il mondo

le più piccole imprese che i cavalieri

recavano all’asta nella sfilata del 1475,

carroccio medievale allestito in ogni

città dalle Corporazioni del gonfalone

all’ultima neve di primavera, dalla

commedia plautina e boccaccesca a

Piccolomini e alle Sylvae di Poliziano

macchina di sogni, l’Hypnerotomachia

o Trionfo di Amore (vedi restituzione a

fondo pagina).

La nascita del dio subito armato di

arco, che per prima saetta Venere

stessa, e l’identificazione virgiliana

dell’uno e dell’altro messaggero della

Primavera nell’adolescente Iulio.

Giuliano dei Medici nell’anelito di

perfezione di Poliziano, Polisseo

nell’Alberti, Polifilo e Polia (Poliade)

nella moralizzazione ovidiana del

Trionfo di Polifilo (1499), morto nella

congiura del 1478 preceduto nel 1476

dall’amata, nelle Stanze, interrottane al

Secondo Libro la stesura edite solo nel

1494 - nel melodramma dal Piramo e

Tisbe ambientato a Verona fino allo

shakespeariano Romeo and Juliet - con

il nome storico di Simonetta Vespucci:

l’effimera camera di Giuliano alla

morte di Lorenzo nella residenza dei

Medici.

Nella sfera del mondo di Cupido la

prospettiva arborea al tramonto del

pannello mercurino sotto due fasi,

solare e lunare, di Venere, le Arti

della Prospettiva e dell’Astronomia, nel

tracciato del periodo di osservazione

dell’orbita della luminosa cometa del

1472 nel manoscritto di Paolo dal

Pozzo Toscanelli (qui sotto), Giove, e

Saturno, nel fregio della distante

galassia della Cintura di Ercole della

Via Lattea, macrocosmo tolemaico

della fascia zodiacale sotto il quadro

astronomico dei pianeti, il quarto -

quattro le identità cosmiche della dèa

narrate da Cicerone nel De Natura

deorum - con Adone: la Terra in

congiunzione con Marte, e Minerva

l’eclissi solare, il satellite Luna e la

Corona, l’Armonia il microcosmo

dell’universo eliocentrico nella scienza

del Rinascimento.

La grotta di Adone, il giovane

Giuliano di Poliziano, a Berlino Marte

secondo Vasari, una cavità di cristalli

di quarzo nel sostrato della crosta

terrestre, nucleo di un geode

vulcanico nella stratosfera.

(1999)

Autore

FRANCESCA SALVEMINI

Email: fsalvemini@fastwebnet.it

GEOmedia 3 2005 59


AGENDA

2005

9 a Conferenza Nazionale ASITA

Federazione delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali

15 - 18 novembre 2005, Catania

Centro Congressuale “Le Ciminiere”

L’esposizione tecnico-commerciale ASITA si svolgerà all’interno del Centro Congressuale

“Le Ciminiere” in prossimità delle aule convegnistiche per favorire l’incontro tra gli

operatori specializzati nel settore dell’informazione geografica.

La sezione espositiva presenterà, come sempre in passato, un vasto panorama di

innovazioni tecnologiche volte alla modernizzazione e allo sviluppo del settore e sarà

aperta gratuitamente al pubblico per incentivare le presenze e l’avvicinamento delle

persone al mondo dell’informazione geografica.

Contatti e Informazioni:

Luciano RINALDI, Luigi LUPO

Segreteria Organizzativa ASITA

c/o CNR IREA

Via Bassini, 15

20133 Milano

Tel: 02 23699456

Fax: 02 23699300

email: conferenza@asita.it

Il 16 Novembre 2005 in tutto il mondo Associazioni, Enti , Aziende, Università e Scuole

aprono le porte al pubblico con convegni, seminari e percorsi tematici per la

diffusione della cultura geografica e delle applicazioni delle

tecnologie GIS. Il GIS Day nasce nell’ambito della Geography

Awarness Week, iniziativa sponsorizzata dalla National Geographic

Society, Associaton of American Geographes, University Consortium

for Geographic, Information Science, United States Geological

Survey, Library of Congress, ed ESRI. Quest’invito è rivolto agli

operatori GIS che sono interessati a cooperare con il Comitato

Organizzatore Italiano del GIS Day 2005, per realizzare presso le

proprie sedi workshop, seminari, open house ed altre iniziative

promozionali della cultura GIS.

Resctructura, Il cantiere delle idee

email: info@esriitalia.it

Restructura, Il cantiere delle idee, tradizionale appuntamento dedicato alla

ristrutturazione edilizia, giunge quest’anno alla sua 18esima edizione, in programma a

Lingotto Fiere dal 24 al 27 novembre prossimo.

La manifestazione, che da sempre mira a mettere in contatto gli operatori e il grande

pubblico, presenta tutte le novità di un settore in continua espansione.

L’edizione 2005 di Restructura presenterà rispetto alla passata edizione, un riassetto

organizzativo dei settori merceologici su tre aree tematiche.

Organizzazione: Promotor International S.p.A.

Via Nizza, 294 - 10126 Torino - ITALY

Tel: +39.011.6644111

Fax: +39.011.6646642

P.Iva 01956421208

email: info@restructura.com

www.promotorinternational.it

CODEVINTEC sta

programmando il prossimo

seminario sui software per

microzonazione sismica ReMi e

tomografia sismica SeisOpt

2D/Pro, sviluppati dalla Optim

Software.

Il seminario si svolgerà a

Milano, probabilmente nella

settimana del 28 Novembre.

Ulteriori dettagli verranno

inviati prossimamente solo ai

Clienti registrati con interesse

‘Geofisica Terrestre’.

www.codevintec.it

Si svolgeranno corsi su GRASS

e sulle Immagini satellitari

organizzati presso la Facolta’ di

Ingegneria di Roma “La

Sapienza” nei mesi di gennaio

e febbraio 2006.

Tutte le informazioni relative

saranno reperibili agli indirizzi

seguenti:

GRASS:

http://w3.uniroma1.it/geodgeom

/Grass2006/grass2006.html

Immagini satellitari:

http://w3.uniroma1.it/geodgeom

/immsat2006/immsat2006.html

Dalla certificazione all’uragano

Katrina: comunicare l’ambiente

Genova

28-30 Novembre 2005

Scuola di Comunicazione e Gestione

Ambientale (IV edizione)

Fondazione Eni Enrico Mattei

in collaborazione con Fondazione

Acquario di Genova, Università degli

Studi di Genova

E-mail: info@incomingliguria.it

Web:siti.feem.it/comunicambiente/index.php

Geologia Urbana nella Capitale

Viaggio nella IV a Dimensione

SIGEA - Società Italiana di Geologia

Ambientale

Roma

28 Novembre 2005

E-mail: info@sigeaweb.it

Web: www.sigeaweb.it

AIT e SIFET sul rilevamento

urbano da piattaforma aerea e

satellitare

Mantova

1 e 2 Dicembre 2005

Web: geomatica.unipv.it/urbanworkshop

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Via Edoardo D’Onofrio, 212

00155 Roma - Tel. +39 06 406.5839

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