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VADO E TORNO EDIZIONI
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
APRILE N. 4 - 2025
ANNO 34°- euro 5,00
Mix
energetico
IMPRESSIONE DI GUIDA IL KENT DI OTOKAR IN VERSIONE DIESEL
ED ELETTRICA ● PRESENTAZIONE HESS SWISS EBUS PLUS
● INCHIESTA L’IMPATTO DELLE ZTL SUL TURISMO IN BUS
● MOBILITY INNOVATION TOUR AL VIA L’EDIZIONE 2025
(OTTAVA!) ● AMARCORD LA FILOVIA ANCONA - FALCONARA
Sommario
Autobus n° 4 - 2025 - anno 34°
ABBONATI
SUBITO
Ready for
any challenge
The new Volvo 9000 coach range
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POST-IT
L’e-Atak a guida autonoma di Karsan
messo alla prova, su pista, a Bolzano
RUBRICHE
Tecno: Scania ha un nuovo motore
elettrico con quattro opzioni di potenza
Reti ed energia: Kempower confeziona
l’hub di ricarica di Reggio Emilia
Mappamondo: Atm Milano a un passo
dal gestire alcune linee di bus a Parigi
PERISCOPIO
Gara a tutto gas (e diesel) in Emilia-Romagna
per 261 mezzi in Classe I e II
Northvolt è fallita: è la fine del sogno
di una filiera europea delle batterie?
Vola l’export degli Oem cinesi:
8.808 unità nei primi due mesi del 2025
EVENTI
Ha preso il largo il viaggio
del Mobility Innovation Tour 2025
Abbiamo partecipato (come sempre)
all’Ebus Test di Bonn: le anticipazioni!
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volvobuses.com/it
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INCHIESTA
Ztl, ovvero il calvario per gli operatori
di bus turistici italiani: il punto di Anav
MERCATO
I player e i modelli sul mercato
nel segmento degli intercity elettrici
La (rinnovata) gamma di Otokar
e i risultati di casa, ai raggi X
IMPRESSIONI DI GUIDA
Un faccia a faccia sui generis
tra il Kent elettrico e quello diesel
PRESENTAZIONE
L’Hess Swiss Ebus Plus è l’ultima
novità del carrozziere svizzero
INTERVISTA
Marta Alessandra Incarbone:
familiarizziamo con la psicologia del traffico
AMARCORD
La storica filovia Ancona-Falconara
e il mitico ‘filotreno’
MANUTENZIONE OGGI
Tutto quello che bisogna sapere
sul Bus Rapid Transit
IL SONDAGGIO
DEL MESE
Le imprese di tpl italiane saranno in grado
di accelerare sul piano della competitività e
della visione industriale in vista della stagione
delle gare di servizio?
Rispondi su
www.autobusweb.com
Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono
basate su un campione scientifico
34 38
ERRATA CORRIGE
Nella versione cartacea dello scorso numero (marzo 2025), a pagina
32-33, le immagini del Voith Veds e dello Zf CeTrax risultavano invertite.
LE RISPOSTE
DEL MESE SCORSO
Nel ‘24 sono aumentate le
targhe di bus fuel cell. E in
Italia sono in corso progetti
importanti. Nel lungo termine
scalzerà l’elettrico?
33%
sì
67%
no
3
PROVA IN PISTA PER L’E-ATAK DRIVERLESS DI KARSAN
Provincia Autonoma
Post-it
SASA BOLZANO HA TESTATO IL BUS SENZA CONDUCENTE DELL’OEM TURCO
Dal GGG di Roald Dahl all’AAA
di Sasa Bolzano e Karsan, ovvero
l’Alto Adige... Autonomo!
Spieghiamoci meglio, perché qui il gioco
di parole è doppio, visto che la regione è a
statuto speciale e, appunto, autonoma.
Lunedì 10 marzo scorso, l’e-Atak in versione
driverless dell’Oem di Bursa è stato
protagonista sul tracciato del Safety Park di
Vadena, a Bolzano, per un test-evento organizzato
insieme all’operatore locale Sasa e
alla provincia, per saggiare le potenzialità
della tecnologia.
Si tratta del primo test in assoluto in I-
talia per un mezzo di queste dimensioni,
full electric e senza conducente: il midi a
batteria del costruttore turco è un prodotto,
sviluppato e aggiornato al livello 4 di
guida autonoma in sinergia con il partner
Adastec, già circolante in Scandinavia
(Norvegia e Finlandia) e negli States (in
Michigan), lanciato sul mercato nel 2021.
Così per darvi qualche coordinata in più in
questa ‘nuova’ frontiera che sa tanto di futuro
utopico/distopico, ma che è già realtà,
per quanto la legislazione italiana non sia
ancora pronta. Quello dell’autobus senza
autista è ‘solo’ il pezzo di un puzzle che
è alla ricerca di altre tessere e dei giusti
4
incastri per potersi comporre.
Ciò detto, abbiamo avuto la possibilità di
partecipare all’evento riservato, facendo
alcuni giri di pista a bordo dell’e-Atak, in
compagnia delle istituzioni locali, come
Daniel Alfreider, assessore provinciale alla
mobilità, i vertici di Sasa come la presidente
Astrid Kofler e il direttore generale
Ruggero Rossi De Mio, oltre a rappresentati
della casa madre turca come Seda Nese
(sales manager di Karsan Europe per l’Italia),
Yasemin Us (corporate communication
Adastec), Semir Aydın (sales manager per i
veicoli autonomi di Karsan) e Tiziano Gavardini,
direttore operativo di K-Mobility,
dealer italiano dell’Oem.
L’esperienza è stata positiva, con l’e-Atak
che ha percorso più volte il tracciato del
Safety Park (precedentemente mappato)
senza intoppi e brutte sorprese: certo, a
velocità molto contenuta, senza traffico,
semafori, altri utenti della strada, ma sono
state fatte simulazioni di fermata-ripartenza
e di attraversamento pedonale. E, come
detto, tutto è filato liscio.
Il veicolo è in grado di muoversi autonomamente
su un percorso pianificato e può
viaggiare a una velocità massima di 40
km/h in qualsiasi condizione atmosferica (e
a Bolzano diluviava), di giorno e di notte;
e svolge tutte le o-
perazioni come un
autista, come l’avvicinamento
alle
VIDEO
fermate del percorso,
la gestione
dei processi di
discesa e salita, la
guida e la gestione
agli incroci, ai
passaggi pedonali
e ai semafori.
IL MOTORE HA QUATTRO OPZIONI DI POTENZA
Tecno
Un nuovo cuore elettrico
SCANIA SVELA IL POWERTRAIN PER LA SUA OFFERTA DI E-BUS
HITACHI E
Il pr
LA PRIMA
Scania ha presentato un nuovo
e-powertrain per la sua offerta di
autobus elettrici a batteria, che prevede
quattro opzioni di potenza (240, 270,
300 e 330 kW) e cambio integrato a due o
quattro velocità. Il componente entrerà in
produzione di serie nel terzo quadrimestre
del 2025.
Analizzando il motore elettrico di nuova
generazione del Grifone, nel gruppo
propulsore è stata aggiunta un’ulteriore
opzione di batteria e un’interfaccia di ricarica
sul retro dell’autobus che, dice l’Oem,
accelererà l’assorbimento di energia;
il nuovo componente è un dispositivo di
azionamento compatto, composto da motore
elettrico, inverter, cambio e sistema
di lubrificazione.
Ma non è tutto: Scania introdurrà anche
un’opzione a tre batterie con 312 kWh di
capacità d’accumulo installata, nonché una
seconda interfaccia di ricarica nella parte
posteriore dei suoi autobus, che consente
maggiori possibilità di personalizzazione.
La presa di ricarica posteriore prevede una
potenza di assorbimento più elevata, pari
a 325 kW con un massimo di 500 A, rispetto
all’attuale connettore anteriore da
130 kW con un massimo di 200 A. In termini di fornitori dei moduli
batteria, Scania mantiene massimo riserbo menzionando che la strategia
aziendale è quella di collaborare con più fornitori, uno dei quali
rimanendo chiaramente Northvolt, la cui branca batterie industriali è
stata acquisita da Scania.
Il motore offrirà una coppia massima di 5.100 Nm nella versione da 240
kW e due marce, e valori ancora superiori (ancorché non specificati)
per la versione da 270 kW.
Degno di nota è il fatto che, sebbene sviluppato all’interno del gruppo
Traton, il motore è destinato ad essere integrato, in ambito autobus, solo
sui veicoli Scania, secondo quanto dichiarato dalla stessa casa svedese.
A TUTTO FUEL CELL
Si chiama H2EuPower ed è la
neonata business unit per soluzioni
e sistemi fuel cell di Rampini, che è
al momento l’unico Oem europeo
a offrire sul mercato un midibus
(l’Hydron) con celle a combustibile
6
a idrogeno. H2EuPower, diretta
da Luigi Fusi, offre una gamma di
soluzioni con potenze da 30 a 140
kW per applicazioni che vanno dai
midibus ai veicoli medi e pesanti,
passando per versioni off-highway
e stazionarie, assemblate come
soluzioni modulari su misura
per le rispettive applicazioni. Pur
facendo parte del gruppo Rampini,
H2EuPower opera «in modo
indipendente dalla casa madre per
quanto riguarda gli aspetti tecnici
e commerciali della sua attività»,
rende noto il costruttore.
Il motore per e-bus Scania offrirà una coppia massima
di 5.100 Nm nella versione da 240 kW e due marce, e
valori ancora superiori (ancorché non specificati) per la
versione da 270 kW.
H2, ASSE CANADA-EGITTO
Ballard, colosso canadese e mondiale della tecnologia
fuel cell, ha firmato un contratto pluriennale
con il carrozziere egiziano Mcv per la fornitura di
50 moduli a celle a combustibile, modello FCmove-HD+.
Le consegne sono previste tra il 2025 e il
2026 e sono destinate al mercato europeo dell’autobus,
entrato nel mirino del gruppo nordafricano.
Il modello (o i modelli) che saranno equipaggiati
con i moduli fuel cell di Ballard non sono stati
annunciati dalle parti interessate: attualmente l’unico
veicolo offerto da Mcv sul mercato europeo
è il C127 Ev proposto in Germania, attualmente
solo in declinazione Bev. Come noto, inoltre, dalla
primavera del 2023 Mcv è partner strategico
di Volvo, in quanto si occuperà di carrozzare la
gamma 8900 Electric su telaio made in Goteborg
(primo ordine ottenuto in Lussemburgo alla fine
del 2023.
L’accordo commerciale stretto tra Volvo e Mcv porterà
anche alla nascita di un Classe II a batteria.
Un modello basato sul telaio Volvo Bzr, presentata
nel marzo 2024, e destinato ad arricchire l’offerta
degli intercity a zero emissioni, un segmento in
ascesa (vedi servizio dedicato su questo numero).
G enov
sere d
Sarà
2025. Hitach
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di preferenzi
7
KEMPO
ENEL X
L’HUB DI RICARICA KEMPOWER A REGGIO EMILIA
La via della Seta
Reti & energia
INSTALLATI 26 PUNTI DI RICARICA PER I NUOVI E-BUS MAN
Mappamondo
ATM HA PRESENTATO LA MIGLIORE OFFERTA IN UN LOTTO PARIGINO
Parigi val bene una messa
TRE BACINI A GARA, AGGIUDICAZIONE IL 10 APRILE
La prima volta (elettrica) non si scorda mai: Seta ha dato il benvenuto
ai suoi primi autobus elettrici di sempre, pronti a entrare in
servizio a Reggio Emilia.
Si tratta di 11 e-bus MAN Lion’s City 12E, acquistati grazie a uno
stanziamento di 8 milioni di euro di fondi del Pnrr, assegnati al Comune
di Reggio Emilia dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, che
ha permesso anche la realizzazione del deposito e del relativo impianto
di ricarica di Kempower, in via del Chionso.
I Classe I ‘alla spina’ del Leone saranno ricaricati in modalità overnight
presso il deposito aziendale realizzato appunto da Kempower (società
finlandese specializzata nella produzione di soluzioni di ricarica rapida
in corrente continua) in collaborazione con Tsg Italia, azienda specializzata
nella costruzione di infrastrutture per la mobilità. Kempower e
Tsg, peraltro, hanno già collaborato a numerosi progetti di infrastrutture
per la ricarica dei veicoli elettrici in tutta Europa, sia per stazioni
pubbliche che per flotte aziendali.
Nello specifico, sotto la tettoia del terminal A sono stati installati 26
punti di ricarica ultra-rapida, modello Kempower Satellite, ognuno in
grado di erogare fino a 180 kW di potenza per veicolo; l’impianto è
alimentato da una power unit con una potenza totale di oltre 1.200 kW.
La potenza erogata dal sistema Kempower consente una ricarica completa
degli e-bus durante la notte, permettendo così di mantenere inalterati
gli orari di servizio giornalieri.
Inoltre, le stazioni Kempower supportano la condivisione dinamica della
potenza, distribuendo l’energia disponibile tra i vari punti di ricarica
in base alle esigenze rilevate in tempo reale da ciascun e-bus collegato.
A differenza della ricarica statica, che ripartisce equamente la potenza
tra i veicoli senza tenere conto del loro fabbisogno effettivo, questa
tecnologia ottimizza velocità ed efficienza della ricarica.
L’autonomia degli urbani a batteria in questione è di circa 300 chilometri,
assicurata dai pacchi batterie Nmc dalla capacità nominale di 480
kWh ricaricabili tramite apposite prese plug-in standard Ccs2. Come
detto inizialmente, i primi tre MAN Lion’s City 12 E sono pronti ad
entrare in servizio, mentre gli altri 8 seguiranno entro giugno 2026:
L’operazione rientra nel Piano aziendale degli investimenti, che per il
triennio 2024-2026 ammonta a quasi 76 milioni di euro, di cui 20 a
carico di Seta e 56 coperti da contributi nazionali a favore di Regione
e Comuni, e prevede l’acquisto di circa 210 nuovi autobus (di cui circa
60 per Reggio Emilia).
IRPINIA... ELETTRICA!
Arrivati a novembre 2024, sono
entrati in servizio per le strade di
Avellino i nuovi autobus elettrici di
Air Campania: si tratta di cinque
Iveco Bus modello E-Way da
12 metri di lunghezza. I veicoli
a batteria (Nmc Zen 42 da 420
kWh, suddivise in 10 pacchi,
firmati Forsee Power) sono
equipaggiati con motori Siemens
da 160 kW; il sistema di ricarica è
8
Ccs Combo 2. Gli E-Way saranno
ricaricati presso il deposito
di Torrette di Mercogliano,
recentemente rinnovato grazie
a un investimento di quasi
1,5 milioni di euro, finanziato
con fondi Psc della Regione
Campania. L’impianto, il primo in
Campania dedicato ai bus elettrici,
è dotato di una cabina con una
potenza di 500 kW e colonnina
da 160 kW complessivi
in grado di ricaricare due
autobus dal 20 al 100 per
cento in sole cinque ore.
Presso il deposito Seta di via del Chionso, a Reggio
Emilia, sono stati installati 26 punti di ricarica
ultra-rapida, modello Kempower Satellite, ciascuno
in grado di erogare fino a 180 kW di potenza per
veicolo; l’impianto è alimentato da una power unit
con una potenza totale di oltre 1.200 kW. Alla
realizzazione dell’hub ha partecipato anche Tsg Italia.
LA SCOSSA PER TREVISO
Entro la fine del 2025, saranno in totale ventuno
gli autobus elettrici – dieci MAN Lion’s City 10E e
undici Yutong E12 – circolanti per Mom – Mobilità
di marca a Treviso, dove sono già operativi due
minibus a batteria targati dall’italiana Rampini
(si tratta di due Eltron E80). Per il rifornimento
energetico della
flotta elettrica
sarà realizzata
una nuova
stazione di
ricarica overnight
da 30 postazioni
presso il
deposito
Mom in via
Castellana (2,2
milioni di euro
l’investimento per l’infrastruttura di ricarica; 12,4
quello per gli e-bus). L’impianto è in fase di
realizzazione e avrà una capacità elettrica di 3,5
megawatt. Infine, verrà implementato un software
di smart charging per ottimizzare i turni macchina e
i tempi di ricarica.
I veicoli montano un motore elettrico da 250 kW,
batteria Nmc e Lfp (a seconda del brand) da oltre
400 kWh di capacità per un’autonomia fino a 300
km e tempistiche di ricarica di circa quattro ore.
La milanese Atm è stata selezionata come miglior offerente in un lotto
sui tre messi a gara dall’autorità del tpl della regione di Parigi Île-de-
France Mobilités. Le francesi Transdev e Ratp si sono posizionate
prime negli altri due. L’aggiudicazione sarà ufficializzata dopo il voto del
consiglio di amministrazione di Idfm, fissato per il 10 aprile.
Qualora l’assegnazione del lotto venisse ratificata, Atm (che a inizio 2024
aveva creato la divisione Atm France) sarebbe il primo operatore straniero
ad aggiudicarsi una gara d’appalto per l’Île-de-France.
Atm si è qualificata al primo posto nella gara per il lotto Croix du Sud,
che copre principalmente il sud del dipartimento Hauts-de-Seine, servendo
le città di Châtenay-Malabry, Châtillon, Clamart, Fontenay-aux-Roses,
Issy-les-Moulineaux, Le Plessis-Robinson, Malakoff, Meudon e Vanves.
In totale, sono coinvolte 18 linee di autobus, tra cui 5 linee Noctilien, e un
centro operativo di autobus (Fontenay).
Ratp Cap Ile-de-France si è invece aggiudicata il lotto 36, che copre 19 linee
nella parte meridionale del bacino, gestite dai depositi di Massy e Morangis.
Transdev è stata selezionata per il lotto 44, che comprende 19 linee di autobus.
È la prima vittoria di Transdev in un contratto Ratp. Inoltre, Transdev
manterrà la gestione del lotto 1 della rete Grande Couronne Optile, che
comprende 30 linee e due servizi di trasporto su richiesta.
UN NUOVO PLAYER FILOVIARIO?
Ikarus e Yutong hanno presentato
(insieme) l’offerta più competitiva per
la maxi gara filobus dell’operatore
di Budapest Bkk. L’indiscrezione,
apparsa sul media ungherese
Magyarbusz.info, rende noto che
sono state tre le offerte presentate.
Anzi, inizialmente le offerte erano
quattro: Ikarus-Yutong, Solaris,
Skoda e Bozankaya. Tuttavia,
secondo quanto riferito, Skoda si è
successivamente ritirata, lasciando
agli altri tre contendenti la fase finale.
Secondo le informazioni disponibili,
l’offerta di Ikarus-Yutong, presentata
da Electrobus Europe Zrt, si distingue
per i prezzi competitivi. L’offerta
comprende i prezzi unitari più bassi,
con filobus da 12 metri offerti a
NON SOLO FILOBUS
L’operatore del trasporto pubblico di Vilnius (Vvt),
nello stato baltico di Lituania, ha anticipato la
pubblicazione di una gara, prevista nel terzo quarto
dell’anno, per 145 autobus elettrici. I veicoli saranno
acquistati in quattro tipologie: 8, 10, 12 e 18 metri.
Le informazioni sono state diffuse dalla stessa
amministrazione comunale con una nota stampa.
Parallelamente, la città sta potenziando la propria
rete di filobus: sono stati consegnati tutti i 91 nuovi
filobus Skoda 32 Tr assegnati nel maggio 2023,
con un’autonomia della batteria fino a 20 km per
il funzionamento indipendente da bifilare. Vvt ha
anche annunciato che è in vista l’acquisto di ulteriori
73 filobus. È degno di nota il fatto che i 145 nuovi
e-bus non hanno il mero obiettivo di sostituire vecchi
autobus diesel, ma amplieranno la rete di trasporto
pubblico e miglioreranno la frequenza dei servizi.
Saranno infatti introdotte sette nuove linee, mentre
aumenterà la frequenza di 44 linee. La flotta sarà
ampliata del 30 per cento.
451.500 euro e modelli articolati a
649.500 euro.
L’appalto riguarda fino a 160 filobus
a batteria. I risultati ufficiali della gara
d’appalto sono attesi entro i prossimi
uno o due mesi.
È degno di nota il fatto che, dal
momento che Ikarus non produce
attualmente filobus e i modelli di
filobus di Yutong sono utilizzati
principalmente in Cina e in
America Latina, i veicoli proposti
per Budapest sarebbero basati sui
modelli e-bus U12 e U18 Yutong.
9
LA GARA IN EMILIA-ROMAGNA
A tutto gas!
Periscopio
BANDO DA 212 MILIONI, 6 LOTTI E BEN 261 MEZZI IN CLASSE I E II, A GAS E DIESEL
Una gara con la ‘G’ maiuscola quella
pubblicata da Seta in qualità di capofila
delle imprese di tpl dell’Emilia-Romagna
poco prima che questo numero andasse
in stampa: il bando ha un valore complessivo
di 212 milioni e 512mila euro, è diviso in sei
lotti e prevede la fornitura di 261 autobus in
Classe I e II, a gas (Cng, gas naturale compresso)
e diesel. Il capitolato prevede contratti
in forma di accordo quadro senza riapertura
della gara, con durata fino al 2039. Previsto
anche il diritto di opzione per l’acquisizione
di ulteriori veicoli e servizi accessori come
ricambi e manutenzione.
Snoccioliamo ora, lotto per lotto, la gara:
• 1° lotto: 29 autobus in Classe I, di cui
22 opzionali, inclusa l’opzione ricambi,
da 10,5 metri di lunghezza, low
floor, con alimentazione Cng. Valore
€23.664.000;
• 2° lotto: 50 autobus in Classe I, di
cui 30 opzionali, inclusa l’opzione ricambi,
da 12 metri di lunghezza, low
entry, con alimentazione Cng. Valore
€36.000.000;
• 3° lotto: 43 autobus in Classe I, di cui
25 opzionali, inclusa l’opzione ricambi, da 18 metri di lunghezza,
low floor, con alimentazione Cng Mild Hybrid. Valore €49.536.000;
• 4° lotto: 100 autobus in Classe II, di cui 55 opzionali, inclusa l’opzione
ricambi, da 12 metri di lunghezza, normal floor, con alimentazione
Cng. Valore €72.000.000;
• 5° lotto: 18 autobus in Classe II, di cui 12 opzionali, inclusa l’opzione
ricambi, da 15 metri di lunghezza, normal floor, con alimentazione
Cng. Valore €17.712.000;
• 6° lotto: 21 autobus in Classe II, di cui 15 opzionali, inclusa l’opzione
ricambi, da 10,5 metri di lunghezza, con alimentazione diesel.
Valore €13.608.000.
TPL, NUOVA ERA IN SICILIA
Firmato a Palermo, nella sede dell’assessorato
regionale delle Infrastrutture e della Mobilità,
il contratto di servizio (che sarà attivo dal
primo luglio prossimo) con i quattro consorzi
aggiudicatari dei lotti di trasporto pubblico locale
extraurbano in Sicilia.
Il nuovo servizio garantirà la copertura di quasi
63 milioni di chilometri, oltre 9 in più rispetto
a quelli previsti dal bando per servire meglio
le aree interne dell’isola; a questi si aggiungeranno,
inoltre, i 12 milioni di chilometri che
saranno affidati in-house all’Azienda Sicilia
Trasporti. La gara pubblica è stata aggiudicata
per un importo complessivo di 663 milioni di
euro (più Iva), con un risparmio di circa 154
milioni rispetto all’importo a base d’asta. L’affidamento
ha una durata di nove anni.
Le aziende che si sono aggiudicate i quattro
Si conferma nuovamente e fortemente il
trend del gas nelle gare di appalto. L’apertura
pubblica delle buste? Il 19 maggio 2025.
Le offerte saranno valutate
sulla base del criterio tecnico
ed economico: il primo
peserà per il 70 per cento, il
secondo per il restante 30
lotti sono: Consorzio Trasporti Siciliani Nord
(in associazione temporanea di impresa con il
Consorzio Stabile Siciliano Mobilità) per il primo
lotto del bacino Palermo e Trapani; Consorzio
Stabile Siciliano Mobilità Est (in Ati con
Consorzio Trasporti Siciliani Sud) per il secondo
lotto relativo ai territori di Catania, Ragusa
e Siracusa; Consorzio Trasporti Siciliani Nord
(in Ati con Consorzio Siciliano Mobilità Nord)
per il terzo lotto, circa la provincia di Messina;
Consorzio Stabile Siciliano Mobilità Sud (in Ati
con Consorzio Trasporti Siciliani Sud), per il
quarto lotto, ovvero per l’area di Agrigento,
Caltanissetta ed Enna.
Prevista anche una serie di novità per i bus:
livrea unica, led per l’indicazione del percorso,
distributore di snack e bevande, wc per le
lunghe tratte, schermi tv, tracciamento Gps.
11
Periscopio
Periscopio
CCNL TPL: VIA LIBERA!
PRESENTATA ISTANZA DI FALLIMENTO
VOLA L’EXPORT DEGLI OEM CINESI
Finalmente è arrivata la tanto attesa fumata
bianca: è stato raggiunto l’accordo sul rinnovo
del contratto collettivo nazionale dei
lavoratori del trasporto pubblico locale italiano.
Il via libera al Ministero dei trasporti
il 20 marzo, dopo oltre un anno di serrate
trattative (iniziate a fine 2023) tra governo
e parti sociali. Un risultato raggiunto
con fatica e agognato da tempo da oltre
110mila operatori del settore, che troveranno
un aumento complessivo in busta paga
che a regime potrà arrivare fino a 240 euro.
Anche se non tutti i sindacati e lavoratori
tpl sono soddisfatti.
ARRIVA... IL FERRO
Da rifare la gara d’appalto per il servizio
ferroviario in Alto Adige. Il Tar di Bolzano
ha accolto il ricorso di Arriva Italia
per l’annullamento degli atti della gara
avente a oggetto l’affidamento del servizio
di trasporto pubblico locale su ferro
per i prossimi 15 anni, per un valore di
un miliardo e 640 milioni di euro.
Con la sentenza, il Tar ha annullato gli
atti di gara ritenuti carenti sotto diversi
profili rilevanti. In particolare tre: 1) la
pubblicazione del bando di gara è avvenuta
troppo a ridosso rispetto all’avviso
di informazione; 2) il periodo di tempo
previsto per la presentazione delle offerte
e, soprattutto, per l’ottenimento dei titoli
autorizzativi necessari all’avvio del servizio,
era troppo breve e quindi incompatibile
con un accesso concorrenziale alla
gara; 3) il requisito di fatturato richiesto
per partecipare era sproporzionato e, di
fatto, favoriva un solo operatore, già dominante
nel mercato.
«Questa decisione apre la strada a un
mercato più aperto e competitivo, che è
sempre stato l’obiettivo di Arriva Italia»
il commento dell’amministratore delegato
di Arriva Italia, Angelo Costa.
Northvolt, è finita
BATTERIE MADE IN EUROPE UN’UTOPIA?
Che sia la fine del ‘sogno’ della nascita
di un’industria europea delle
batterie capace di competere con la
Cina non lo sappiamo, ma Northvolt ha
presentato istanza di fallimento in Svezia.
E non è una bella notizia...
Si è chiuso così, nel peggiore dei modi, il
tentativo di salvare la società, che – con
limitate risorse finanziarie e di tempo –
non è stata in grado di concludere gli
accordi necessari per garantire il proprio
futuro. Come comunicato da Northvolt,
però, «le controllate Northvolt Germania
e Nord America non hanno ancora
presentato istanza di fallimento nelle
rispettive giurisdizioni; in quanto controllate
dalla capogruppo, qualsiasi decisione
relativa a queste entità sarà presa
dal fiduciario nominato dal tribunale in
Sono iniziate le consegne dei
primi tre nuovi autobus (elettrici)
dei 29 totali che da qui al 2028
cambieranno pelle e faccia
all’operatore tpl di Imperia
Attualmente la flotta
di Riviera Trasporti
è composta da 120
torpedoni, di cui otto
elettrici, ma da qui al
2028 ne arriveranno
altri 26, urbani e
interurbani, in diverse
lunghezze e anche con
differenti tipologie di
trazione: a batteria,
diesel e gas.
Riviera Trasporti ha
accolto in famiglia i
Novociti Volt di Isuzu:
si tratta di Classe I a
batteria da 8 metri di lunghezza
e capacità di 52 passeggeri,
a pianale ribassato,
acquistati grazie a un investimento
complessivo di
1.239.000,00 euro, facente
consultazione con i creditori del gruppo».
«Come molte aziende del settore delle
batterie, negli ultimi mesi Northvolt
ha dovuto affrontare tutta una serie di
sfide che hanno eroso la sua posizione
finanziaria, tra cui l’aumento dei costi
di capitale, l’instabilità geopolitica, le
conseguenti interruzioni della catena di
fornitura e le variazioni della domanda di
mercato», ha aggiunto l’azienda.
In ultimo, il pensiero più che condivisibile
di Tom Johnstone, presidente ad interim
del Cda di Northvolt «È fondamentale
che l’Europa abbia un’industria delle
batterie nazionale e/o continentale, ma la
costruzione di un’industria di questo tipo
è una maratona. Ci vogliono pazienza e
impegno a lungo termine da parte di tutte
le parti interessate».
La Volt buona di Riviera Trasporti
parte del piano industriale
2025-2029 chiamato a rilanciare
l’azione e il servizio
dell’operatore dopo anni
difficili.
A curare la consegna dei
midi alla spina è stata Officine
Mirandola, dealer italiano
del costruttore turco: i
Novociti Volt sono entrati in
servizio il primo di aprile.
L’infrastruttura di ricarica,
invece, costata 160mila euro,
è stata fornita da Kempower:
sono state installate le prime
quattro colonnine da 150 kW
presso il deposito aziendale
di via Nazionale.
Dalla Cina con furore
8.808 I BUS ESPORTATI NEI PRIMI DUE MESI DEL 2025
Golden Dragon, King Long e Zhongtong
sono i costruttori di autobus
cinesi che hanno esportato più mezzi
al di fuori dei confini nazionali nei primi
due mesi del 2025. In totale, a gennaio e
febbraio dell’anno corrente, l’export degli
Oem del Paese del Dragone ha raggiunto
quota 8.808 unità, per una crescita del 22
per cento sul medesimo periodo 2024.
I numeri delle esportazioni sono stati riportati
dal media cinese Chinabuses, nel cui
rapporto non emergono dettagli sul numero
di autobus a zero emissioni esportati.
Ricordiamo come nell’intero 2024 il volume
complessivo di mezzi esportati dalla
Cina avesse raggiunto circa 60.000 pezzi
(tra minibus, midibus, autobus e coach), un
quarto dei quali a emissioni zero.
Tra gennaio e febbraio 2025, la Cina ha
esportato 4.318 autobus di grandi dimensioni,
per un leggerissimo aumento dello
0,33 per cento rispetto all’anno precedente;
1.495 autobus di medie dimensioni (+23
per cento sul 2024); e 2.995 autobus leggeri,
per un aumento significativo del 78 per
cento rispetto all’anno passato.
Chinabuses, poi, osserva come Golden Dragon
sia risultato essere il primo esportatore
nazionale nei primi due mesi del 2025, con
2.074 unità: un impressionante +235 per
Un gioiello a due piani
Il Jewel di Scania-Beulas è entrato a
far parte della flotta di Michielotto
Autoservizi. Lo storico operatore di
trasporto di Vigonza (Padova) a conduzione
familiare si è rivolto nuovamente
alla sua concessionaria di fiducia, ovvero
la Scandipadova di un’altra famiglia
(Rossi), che ha
curato la consegna
del double decker
realizzato dal carrozziere
spagnolo
su telaio del Grifone.
Come tutti i coach
della Michielotto,
anche questo due
piani veste una livrea
artistica, che
come potete ben vedere
nelle foto ritrae
il celeberrimo Urlo
di Edvard Munch.
cento rispetto al 2024. King Long segue
con 1.278 unità, con una crescita del 42 per
cento, mentre Zhongtong si è assicurato il
terzo posto con 968 unità. Higer e Yutong
completano la top five, con volumi di e-
sportazione rispettivamente di 803 e 739
Poco meno di un anno fa, era giugno
2024, la consegna del primo Scania
Touring di Michielotto Bus per i servizi
Flixbus; una consegna sempre curata
da Scandipadova, dealer di riferimento
della casa madre di Södertälje nel Nord-
Est in Italia.
Tra gli esportatori di Classe I, Byd mantiene
la leadership, seguita da Foton, Zhongtong,
Yutong e Higer. Bene anche Ankai e CRRC.
pezzi. Tra i primi dieci Oem esportatori
figurano anche Byd, Jmc Jingma, Foton,
Ankai Bus e AsiaStar Bus; a tal proposito,
Ankai Bus ha registrato un’impennata del
199 per cento, Byd è cresciuta del 79 per
cento e Foton del 47 per cento.
Flibco
Spegne 20 candeline:
auguri!
Fondata nel 2005 con il lancio della
prima linea tra Lussemburgo e
l’aeroporto di Francoforte, in questi
vent’anni Flibco ha ampliato man
mano la propria rete, rafforzando
la propria presenza nel settore
della mobilità aeroportuale.
L’avventura di Flibco in Italia è
incominciata nel 2020 con l’apertura
degli uffici a Milano (che oggi
impiegano 37 dipendenti), seguita
dall’introduzione di collegamenti
strategici per aeroporti come
Milano Malpensa, Bergamo Orio
al Serio e Torino Caselle.
Dal 2020 a oggi Flibco ha
trasportato 1,6 milioni di
passeggeri, di cui ben 1,1 milioni
solo nell’anno appena trascorso:
+146 per cento sul 2023. E ancora:
nel 2024 Flibco ha percorso quasi
6 milioni di chilometri, offrendo
125mila corse.
12
13
MOBILITY INNOVATION TOUR Il programma del 2025
GIRO D'ITALIA
Il nostro viaggio, da Nord a Sud, per parlare di come
sta cambiando la mobilità: non solo transizione
energetica e digitale, ma anche infrastrutture,
intermodalità, bigliettazione e molto, molto altro
ancora. Insomma, il menù è ricco: a voi le portate!
14
Sotto la lente
del MIT gli
ammodernamenti
del parco
veicolare
pubblico, con
approfondimenti
sulla
transizione
energetica
delle flotte e
quella digitale
da parte di
aziende e
operatori. Il
tutto senza
tralasciare
le sfide
dell’intermodalità
e della
bigliettazione.
Savona
Bergamo
Genova
Bologna
Ora che avete tra le mani la rivista e state
leggendo questo articolo, la prima tappa del
viaggio del Mobility Innovation Tour 2025 è
già in archivio, pur rimanendo attuale.
Il 28 marzo, infatti, siamo stati a Savona, a casa di
Tpl Linea, per parlare di trasporto pubblico suburbano
tra flotte miste e sfide organizzative. E forse
Pescara
Napoli
qualcuno di voi lettori è stato anche tra i presenti al
convegno, o lo sarà ai prossimi appuntamenti.
Sì, perché l’ottava edizione del Mobility Innovation
Tour, come sempre, vi terrà compagnia per tutto l’anno,
con altri eventi chiamati ad abbracciare e a raccontare la
rivoluzione della mobilità e del trasporto persone prevista
dal Pnrr, che unito ad altri filoni di finanziamento ha
LE TAPPE DEL VIAGGIO
Savona
Bergamo
Napoli
Bologna
Pescara
Genova
previsto stanziamenti per 7,5 miliardi di euro nel rinnovo
delle flotte bus con veicoli a trazioni alternative (l’80
per cento dei quali spendibili esclusivamente per bus a
zero emissioni).
Sotto la lente del tour 2025, dunque, gli ammodernamenti
del parco veicolare pubblico, con approfondimenti
sulla transizione energetica delle flotte e quella digitale
da parte di aziende e operatori. Il tutto senza tralasciare
le sfide dell’intermodalità, della bigliettazione e delle
infrastrutture.
Il tour, che da otto anni organizziamo con la partnership
scientifica dell'università di Genova, viaggerà da Nord a
Sud per passare dagli snodi decisivi in questa metamorfosi:
la tecnologia del Bus rapid transit sarà nel menù,
così come le trazioni alternative, elettrico e idrogeno (ma
anche gas), per profili di missione non squisitamente
urbani, e le relative e necessarie infrastrutture.
E non è detto, anzi, che rispetto alle tappe che vi racconteremo
nelle prossime righe, non ci sia un altro convegno
work in progress...
Le tappe del Mobility Innovation Tour 2025
Come detto in apertura, la tappa di Savona è stata la
prima dell’anno ed è cronaca: qualora ve la foste persa
(speriamo di noi!) potete recuperare gli atti del convegno,
l’articolo riassuntivo e il video integrale dell’evento
sui nostri canali. Ora, veniamo alle altre portate del
menù.
A fine maggio, per Tpl in corsia preferenziale: Brt, il
Bus rapid transit soluzione per le città, organizzata in
collaborazione con Atb Bergamo, saremo nella città dei
Mille per parlare di Brt, che si sta affermando in Italia
come una soluzione chiave per migliorare l’efficienza
del trasporto pubblico su gomma. Diverse città, tra cui
Bari, Genova, Taranto, Torino e Vicenza – oltre a Bergamo
stessa – stanno sviluppando progetti che prevedono
corsie preferenziali dedicate, infrastrutture avanzate
e sistemi di priorità semaforica per garantire maggiore
velocità e affidabilità. Quali criteri devono guidare la
progettazione? Come bilanciare velocità commerciale e
accessibilità alle fermate in aree dense? Quali soluzioni
infrastrutturali sono necessarie per garantire la sostenibilità
economica ed ecologica dei progetti Brt? Tutti
interrogativi ai quali risponderemo!
Dunque, a giugno, sarà la volta di Napoli, dove in collaborazione
con Anm si terrà il convegno Tecnologia e
innovazione al servizio della soddisfazione dell’utenza
e della competitività aziendale: le due transizioni, ener-
Sei appuntamenti, ottava edizione,
tanti i temi nel menù. Quattro
i partner (Iveco Bus, Solaris,
Scania, Karsan), altrettanti gli
sponsor (MAN, Total Energies,
Amati, Zf). Si parte!
Trasporto pubblico suburbano tra flotte miste e sfide organizzative (28 marzo)
Tpl in corsia preferenziale: il Bus rapid transit soluzione per le città (23 maggio)
Tecnologia e innovazione al servizio della soddisfazione dell’utenza e della
competitività aziendale: le due transizioni, energetica e digitale (seconda metà di giugno)
Hydrogen cities. Il vettore energetico sbarca in città, ma occorre strategia:
focus sulle sfide infrastrutturali e finanziarie (inizio luglio)
Mix energetico e modale: gestire la complessità tra urbano e interurbano (18 settembre)
La rivoluzione degli Assi di Forza: Genova, città e tpl in trasformazione (novembre)
getica e digitale. All'ombra del Vesuvio
il piano di elettrificazione della flotta e
infrastrutturazione dei depositi è in pieno
svolgimento, favorito dal processo di
condivisione di esperienze e competenze
messo in atto tramite il consorzio Full
green. I primi dati provenienti dall’esercizio,
unitamente a considerazioni di tipo
gestionale e operativo, saranno messi a
fattor comune con i risultati di progetti e
sperimentazioni sui temi della Mobility
as a service e della bigliettazione elettronica,
che vedono il territorio al centro di importanti sviluppi.
Obiettivo? Fornire un quadro (e una piattaforma di
confronto) riguardo alla vasta molteplicità di azioni che
un’azienda di trasporto deve oggi sviluppare per fornire,
grazie a partner tecnologici adeguatamente selezionati,
un servizio all’altezza degli imperativi sociali e politici
volti allo shift modale e alla decarbonizzazione delle
attività.
Ai primi di luglio, invece, risaliremo lo Stivale fino a
Bologna: Hydrogen cities. il vettore energetico sbarca
in città, ma occorre strategia: Focus
sulle sfide infrastrutturali e finanziarie,
sarà il tema. Se per i profili di missione
urbani la trazione elettrica è diventata
una realtà in corso di consolidamento,
da qualche tempo si è (ri)affacciato anche
l’idrogeno, insieme alla tecnologia
fuel cell, con il gas a fare da tecnologia
'ponte'. Bologna e Venezia avranno
presto le più grandi flotte H2 d’Europa.
E Tper scommette su un modello
di gestione innovativo, che potrebbe
fare scuola.
Abbronzati e riposati dall’estate, a
settembre il Mobility Innovation Tour
toccherà l’Adriatico, fermandosi a Pescara: Mix energetico
e modale: gestire la complessità tra urbano e
interurbano, il titolo dell’appuntamento messo a punto
con Tua Abruzzo. Anche la mobilità interurbana è alle
prese con l’esame della transizione energetica, che non
significa solo elettrico e idrogeno, ma anche gas. Una
tecnologia che vede volumi in crescita. Lo sa bene una
realtà multi-modale come Tua: è sul connubio tra modalità
che si gioca una partita da vincere.
Dunque, a novembre, insieme ad Amt, daremo vita a
Genova a La rivoluzione degli Assi di Forza: Genova,
città e tpl in trasformazione. Il maxi cantiere dei 4
Assi di Forza che stravolgerà il trasporto pubblico del
genovese e dintorni è una piccola-grande rivoluzione
non solo per il capoluogo, ma per tutta la Regione, da
Ponente a Levante: nuove linee, nuovi depositi, nuove
infrastrutture e invasione di elettrici per la mobilità green.
Un esempio di ripensamento della mobilità urbana
che racconta molto dei trend attuali.
Questi, insomma, gli inquadramenti tematici e geografici
del viaggio 2025. Ma non è detto che il tour non esplori
anche altri lidi… stay tuned!
Il Tour viaggerà da Nord
a Sud per passare dagli
snodi decisivi in questa
metamorfosi: Brt, trazioni
alternative, elettrico e
idrogeno (ma anche
gas), per profili di
missione non solo urbani,
e le relative infrastrutture.
15
INCHIESTA Il rapporto Anav sugli impatti delle Ztl bus
CHE CONFUSIONE!
Ztl, ovvero il calvario per gli operatori dei bus turistici
Burocrazia infinita, restrizioni e costi elevati hanno
un impatto negativo per il settore. E così l’autobus,
nonostante sia il mezzo meno inquinante, risulta il più
penalizzato...
16
«Considerati
i coefficienti
medi di
riempimento, il
bus è il mezzo
di trasporto
con più basse
emissioni per
km/passeggero».
Eppure è il più
danneggiato da
politiche come
quella delle Ztl.
A farne le spese
è il comparto
del trasporto
commerciale
composto da
quasi 5mila
imprese con
circa 30.800
bus e 35mila
addetti.
Le Ztl (zone a traffico limitato) servirebbero
per salvaguardare territori e popolazione da
ingorghi e veicoli, ma l’assenza di un’impostazione
generale da seguire ha lasciato aperta
la porta alla stesura di una moltitudine di regolamenti
comunali, tutti diversi tra loro, che rendono
ardua l’organizzazione dei viaggi turistici in bus.
È il caos. La vicenda, già intricata di per sé, non è
manchevole di un ‘italico’ paradosso. L’autobus, si
sa, costituisce il mezzo meno inquinante, eppure è
quello che deve affrontare i costi più elevati per entrare
nei centri urbani. E nelle grandi città turistiche il
‘ticket bus’ è tendenzialmente maggiore dell’imposta
di soggiorno. Qualcosa non quadra. Il tarlo lo mette
il primo rapporto Anav ‘Bus turistici e Ztl: una convivenza
possibile?’ che, presentato alla Borsa Italiana
del Turismo (Bit) a Fiera Milano, descrive le enormi
difficoltà che incontrano gli operatori dei bus turistici.
Tariffe Ztl bus? A sentimento
Attualmente gli enti comunali hanno la possibilità di
richiedere il pagamento di una determinata somma per
l’ingresso o la circolazione dei veicoli nei propri confini.
Infatti sono diversi, in tutto il territorio nazionale,
quelli che applicano sistemi di tariffazione per gli autobus
che svolgono servizi di trasporto commerciale
non soggetti a obblighi di servizio pubblico, in primis
per quelli turistici. Gli schemi tariffari sono eterogenei
e contemplano molteplici categorie: alimentazione e/o
classe ambientale, lunghezza/numero di posti, alta o
bassa stagione, acquisto online o presso check-point,
giornaliero/plurigiornaliero o a tempo nell’arco di una
giornata. Di fronte a cotanta scelta, ogni località stabilisce
i propri prezzi, provocando confusione negli
operatori. Roma, ad esempio, ha tre Ztl bus (A, B e C)
e presenta tariffe variabili in base alla lunghezza del
mezzo e alla modalità di acquisto: i costi del permesso
giornaliero variano da un minimo di 289 euro (acquisto
online per bus fino a 8 metri) fino a un massimo di
720 euro (acquisto presso check-point per bus oltre 8
m). Un carnet da 300 ingressi vale tra 63.150 e 78.950
euro. Non sono previsti rimborsi in caso di mancato
Districarsi tra gli schemi tariffari è molto
faticoso, perché sono diversi da
comune a comune e talvolta risultano
poco chiari. Per i vettori turistici ciò si
traduce in operazioni eccessivamente
onerose «in termini sia economici
che di adempimenti burocratici.
utilizzo. Non è finita, ogni operazione
di cambio mezzo, targa, ragione
sociale costa 150 euro. A Firenze ce
n’è per tutti i gusti: 17 tipologie di
permesso oneroso. Costi? Un bus a
gasolio di classe Euro VI con permesso
ordinario G varia da 235 (bus
fino a 8 metri) a 315 euro (oltre 8
mt) per un permesso giornaliero. E
da 57.105 (fino a 8 mt) a 76.545 euro
(oltre 8 m) per carnet con 300 permessi.
Complessivamente sono oltre
50 le città dello ‘Stivale’ che utilizzano
questo strumento con l’obiettivo
dichiarato di ridurre le emissioni inquinanti,
salvaguardare il patrimonio
artistico e tutelare i cittadini.
Autobus, il più segnato dalle Ztl
Il gettito complessivo annuo dei ticket bus riferibile
alle città principali, mete del turismo nazionale
e internazionale, è stimabile in circa 50 milioni di
euro, per una stima totale di circa 100 milioni di
euro. Soldi che si vanno ad aggiungere agli oltre
950 milioni derivati dalle imposte di soggiorno.
Analizzando lo storico, si evince che il poker delle
grandi mete turistiche (Venezia, Milano, Roma
e Firenze) ha lo stesso trend: i flussi turistici 2023
sono in linea con quelli del 2019, ma le vendite dei
permessi sono in calo. «Per un’impresa che svolge
attività di trasporto turistico soprattutto in Italia
avendo, in prevalenza, come destinazioni le grandi
città d’arte, il costo dei ticket sui bilanci aziendali
può essere una voce rilevante – si legge nel rapporto
Anav -. Nell’ambito del singolo
viaggio l’incidenza può essere superiore:
soprattutto nei transfer su brevi
distanze verso le città con tariffe
più elevate l’incidenza può arrivare
al 35-40 per cento del prezzo». La
stranezza è che nelle grandi città
d’arte l’importo del ticket bus risulta
tendenzialmente sempre superiore a
quello dell’imposta di soggiorno. E
per i turisti che viaggiano in autobus
i prelievi complessivi appaiono
almeno doppi rispetto ai turisti che
utilizzano altre modalità di trasporto
(treni, aerei, autovetture/van fino a 8
posti). Vince, nella ‘classifica di chi è meno tassato’
il turista che viaggia con mezzo diverso dall’autobus
e non pernotta in città. Per lui, niente prelievi,
nonostante possa avere un alto impatto ambientale.
Di contro, «considerati i coefficienti medi di riempimento
dei mezzi, il bus è un mezzo di trasporto
con più basse emissioni per km/passeggero». Eppure
è il più danneggiato. A farne le spese è il comparto
del trasporto commerciale composto da quasi 5mila
Roma ha tre Ztl bus
(A, B e C) e presenta
tariffe variabili in base
a lunghezza e modalità
di acquisto: i costi del
permesso giornaliero
variano da un minimo
di 289 fino a un
massimo di 720 euro.
17
Il bus non è
la causa della
congestione del
traffico e dell’
inquinamento
urbano, ma la
soluzione. Ha
priorità, recita
il rapporto,
«l’approvazione
definitiva del
decreto Mit,
previsto dall’art.
7, co. 9 del
Codice della
Strada che fissa
parametri e
soglie massime
di tariffazione
comuni a livello
nazionale».
INTROITI TARIFFARI DEI COMUNI : VENEZIA E MILANO
INTROITI TARIFFARI DEI COMUNI : ROMA E FIRENZE
I divieti e le limitazioni
imposte per viaggiare
fino al ‘cuore dell’urbe’
obbligano i turisti ad
alzarsi dal sedile e salire
a bordo di altri mezzi:
un rottura di carico che
fa crollare il comfort del
servizio in bus.
18
imprese con circa 30.800 autobus e 35mila addetti.
Tutte le criticità delle Ztl
Sono tanti, troppi, i punti critici delle Ztl. Districarsi
tra gli schemi tariffari appare compito molto faticoso.
Da mal di testa. Già, perché sono diversi da comune a
comune e talvolta risultano articolati e poco chiari. Per
i vettori turistici ciò si traduce in operazioni eccessivamente
onerose «in termini sia economici che di adempimenti
burocratici (procedure da seguire, tempistiche da
rispettare, documentazione da presentare,
ecc.)». Il ‘bello’ è che non esistono
parametri generalizzati sulla tariffazione
degli accessi degli autobus nei centri
urbani, quindi ogni ente locale fa un
po’ come vuole, senza limite alcuno.
Le imprese del trasporto e gli operatori
della filiera turistica vengono escluse
dal confronto. In pratica, si ritrovano di
fronte al fatto compiuto, che può essere
inteso, ad esempio, come l’aumento
tariffario senza preavviso o senza congruo
anticipo. Per non parlare del «trattamento
differenziato rispetto ad altre
modalità di trasporto (es. treno, vetture
fino a 9 posti) non soggette ad alcun prelievo». Non è
finita. I divieti e le limitazioni imposte per viaggiare
fino al ‘cuore dell’urbe’ obbligano i turisti ad alzarsi dal
VENEZIA VENEZIA: SALATA: INTROITI INTROITI TARIFFE ZTL BUS TARIFFE ZTL
25
20
15
10
5
0
21,8 mln
21,7 mln
9,2 mln
2,1 mln 1,6 mln
2018 2019 2020 2021 2022 2023
Introiti delle tariffe MILANO: Ztl NUMERO bus a ACCESSI Venezia. BUS AREA C
Fonte: 9000 rapporto Anav ‘Bus turistici e Ztl:
una
8000convivenza possibile?’, -24,7% febbraio 2025
7000
6000
5000
16,4 mln
sedile e muoversi a bordo di altri mezzi. Tale condizione,
4000
denominata 3000 tecnicamente ‘rottura di carico’, fa crollare il
livello 2000 di comfort del servizio autobus, in special modo
1000
in presenza di gruppi caratterizzati da una non elevata
0
mobilità. Tra 8.418 le criticità 820 si 789annoverano 1 1.770 2.906 anche 6.341 le mancanze
di infrastrutture 2019 2020 attrezzate 2021 2022per 2023 la sosta, 2024 adeguati
raccordi con il tpl urbano, l’integrazione tariffaria con
quest’ultimo e con l’offerta culturale turistica della città.
Il bus è la soluzione
È necessario cambiare impostazione, punto di osservazione.
Così, apparirà tanto immediato quanto cristallino
Fonte: Bilanci AVM SpA
ROMA PERMESSI GIORNALIERI VENDUTI
Gli introiti tariffari 2023FIRENZE: si mantengono TAGLIA NUMERO PERMESSI inferiori IL N° DI aBUS quelli PERMESSI VENDUTI del 2019 AI (16,4 BUS mln nalità e non discriminazione rispetto ad altre modalità
€ vs 21,7 mln 70.000
70000 €, pari a -24,4%), pur a fronte di un lieve aumento degli di trasporto», così come la definizione di tempistiche
58.626
arrivi registrato 60.000
60000 dall’ISTAT per la città di Venezia (5,7 mln n. 2023 vs 5,5 puntuali per la modifica di regole e livelli tariffari.
-34,8%
mln nel 2019) 50.000
50000
38.231 9,8 MLN € Le proposte Anav
40.000
40000
In chiusura di rapporto Anav elenca una
30000
Una lettura 30.000 congiunta di questi dati 22.791 suggerisce
35.013
un possibile 9 MLN €
serie di migliorie per superare gli ostacoli.
In primis, «la definizione di poli-
20.000
20000
cambiamento nelle abitudini di spostamento di una parte dei
10.000
10000
4.527
tiche tariffarie Fonte: ordinanza basate Commissariale sull’alternatività
n. 33/2024
turisti
4.831 eccessiva onerosità delle tariffe/sistema
0
tra ‘ticket bus’ e imposta di soggiorno e
disincentivante??
2019 2020 2021 2022 2023 2024
che siano
Roma ha
in
registrato
grado di
un
favorire
calo nelle
la destagionalizzazione
circa il 35%, dei a flussi fronteturistici di una e diminuzione gli degli arrivi dell’11%
vendite dei permessi bus nel 2023 di
Fonte: Comune di Firenze
Numero di permessi bus venduti a Firenze.
arrivi compensata e la sosta da degli un aumento autobus delle in orari presenze di quasi il 26% (37 mln
I permessi Fonte: rapporto bus venduti Anav a Firenze ‘Bus nel turistici 2023 si e Ztl: attestano a -34,8%
non nel di punta». 2023 vsL’introduzione 31 mln nel 2019) di norme
rispetto una convivenza al 2019, pur apossibile?’, fronte di un numero febbraio di 2025 arrivi stabile (circa che vincolino stabilmente le risorse derivanti
dall’applicazione dei ‘ticket bus’
4 mln in entrambi gli anni) e di una riduzione delle presenze
Analogo circa che iltrend 18% bus (9 per non mln laè nel città la causa 2023 di Milano vs della 11 mln dove congestione nel nel 2019) 2023del glitraffico accessie
dei sia bus
Stesso trend in tutte e quattro le grandi città turistiche: flussi
a favore delle infrastrutture da realizzare
turistici oppure 2023 da in riqualificare, linea con quelli legate 2019, ma vendite permessi
turistici dell’inquinamento all’area C si sonourbano mantenuti bensì inferiori la soluzione. ai livelli Alla pre-covid luce (-25%
circa) del purruolo a fronte fondamentale di una sostanziale che lo stabilità stesso degli ricopre arrivinell’of-
ferta turistica dei territori, è sicuramente giusto rego-
di servizi per turisti e operatori, sia al
alla fermata e sosta dei bus, con in calo!! tanto
lamentare l’accesso degli autobus nei centri cittadini, miglioramento generale dell’offerta turistica per coloro 26
ma senza penalizzazioni Fonte: Assolombarda e divieti ingiustificati. su dati AMAT A tal che scelgono i ‘bisonti della strada’ per i propri viaggi.
proposito, assume prioritaria importanza «l’approvazione
Un punto di riferimento unico, che può essere un si-
definitiva del decreto Mit, previsto dall’art. 7, co. 25 stema o un portale, dove trovare informazioni, regole,
9 del Codice della Strada che - oltre ad individuare le tariffe di accesso adottate dai comuni e siti dei gestori
categorie di veicoli esentati inderogabilmente dal prelievo
dei vari permessi. Fare sistema, con l’integrazione dei
- fissi parametri e soglie massime di tariffazione sistemi di mobilità urbana e con l’offerta culturale e
comuni a livello nazionale secondo criteri di proporzio-
turistica della città.
Maurizio Zanoni
Nelle grandi città d’arte
l’importo del ticket bus
risulta superiore a quello
dell’imposta di soggiorno.
E per i turisti in autobus
i prelievi appaiono
almeno doppi rispetto ai
turisti che utilizzano altre
modalità di trasporto.
19
EVENTO EBUS TEST 2025 A BONN
FINO ALL’ULTIMO KWH
Iveco, Scania - Higer, Solaris e Vdl
hanno portato i loro 12 metri a Bonn
per una settimana di test drive e
comparazioni tecniche. Fuori concorso,
il 10,6 metri Hess e l’eCitaro K, oltre al
minibus Tremonia su telaio Sprinter.
Un’anticipazione, in vista del confronto
Quest’anno,
l’Ebus Test si
è concentrato
su autobus
elettrici a
batteria da
12 metri.
Considerando
le quote di
mercato
2024 dei
costruttori
presenti,
ad essere
rappresentato
a Bonn a è
stato un terzo
del mercato
europeo degli
e-bus.
La trasferta annuale a Bonn è ormai per la redazione
di AUTOBUS un appuntamento fisso. L’Ebus
Test 2025, organizzato dal media tedesco Omnibusspiegel,
ha rappresentato nuovamente un’occasione
rilevante di presa di contatto verso il mercato degli
urbani elettrici, sia in termini di focus tecnici sia per la
possibilità di testare su strada mezzi non ancora passati
sotto i nostri radar. L’evento offre infatti la possibilità
di testare i veicoli in condizioni operative reali, permettendo
a costruttori, operatori di trasporto e media
di raffrontare e fare il punto su tecnologie in continua
evoluzione. Centoventi le persone presenti, tra giornalisti
e rappresentanti delle aziende di trasporto pubblico.
12 metri Bev al microscopio
Quest’anno, l’Ebus Test si è concentrato su autobus
elettrici a batteria da 12 metri, con una selezione di
modelli provenienti da alcuni dei principali produttori
del settore, per quanto non si possa certamente considerare
il drappello di veicoli come un saggio esaustivo
del mercato continentale. A spanne, considerando le
quote di mercato 2024 dei costruttori presenti, ad es-
sere rappresentato a Bonn a metà marzo è stato un terzo
del mercato europeo degli e-bus. Ma elenchiamoli,
dunque, questi modelli: Iveco Crossway LE City Elec,
Scania-Higer Fencer F1 Integral Ev, Solaris Urbino
12 Electric e Vdl Citea Lf-122. Accanto a questi, sono
stati testati su strada (e scrutinati in officina) anche
alcuni modelli ‘guest’: Hess Swiss Ebus Plus da 10,6
metri (oggetto di un servizio dedicato su questo numero),
il Mercedes eCitaro K e il minibus Tremonia
Sprinter City 75 Electric. La chicca, infine, è stato il
Setra S6 convertito alla trazione elettrica.
L’Ebus Test 2025 ha avuto luogo ancora una volta
sotto l’egida dell’azienda di trasporto pubblico di
Bonn (Swb), che ha messo a disposizione i suoi impianti
di ricarica e il supporto operativo.
Come aperitivo per scatenare l’appetito, in attesa
di pubblicare un resoconto dettagliato dei veicoli in
competizione, con un’analisi approfondita delle caratteristiche
tecniche e delle prestazioni di ciascun
modello, vi proponiamo due pagine di anticipazione
dal taglio fotografico, per offrire un primo sguardo
alle soluzioni in gara.
20
21
MERCATO Gli intercity elettrici
QUASI PRONTI
Yutong è solo l’ultimo di una serie di
costruttori che negli ultimi mesi hanno
presentato modelli intercity a zero
emissioni. Iveco e Mercedes a fine 2024,
Temsa e Otokar poco prima, Solaris
arriverà nel 2026. Una panoramica
Fatto l’urbano (più o meno…), si passa
all’extraurbano. Se il percorso per
il Classe I appare tracciato, con quel
90 per cento di vendite a zero emissioni
entro il 2030 che pare scritto sulla pietra,
tanto da non essere finora mai stato
oggetto di vere contestazioni o richieste
di modifica da parte delle organizzazioni
industriali, il segmento extraurbano è in
fermento. Da un lato iniziano ad affollarsi
le proposte dei costruttori, inizialmente
incentrate sui Low entry. Nel 2026 i modelli
disponibili saranno diversi, a partire
dal leader di mercato, quel Crossway che
appare sempre più imbattibile ogni anno
che passa, per proseguire con Mercedes
e Solaris. Nel contempo, organizzazioni
industriali come Acea e singoli costruttori
hanno avanzato a più riprese la richiesta
di un ripensamento sulla roadmap di riduzione
delle emissioni di Co2, che ricordiamolo
prevede un abbattimento del 45
per cento a partire dal 2030, 65 dal 2035,
90 dal 2040. La stessa tabella di marcia
dei truck. La richiesta alle istituzioni europee,
tutt’altro che peregrina, è quella
di anticipare la revisione di questi target
al 2025 rispetto al 2027 stabilito inizialmente.
Staremo a vedere. Nel frattempo,
come già accennato sopra, per quanto la
domanda resti ancora limitata, negli ultimi
mesi del 2024 si è assistito a un’accelerazione
significativa nell’offerta. Iveco Bus
ha svelato il Crossway Elec al salone Autocar
Expo di Lione, mentre Mercedes ha
introdotto l’eIntouro poco dopo, con produzione
e commercializzazione previste
tra quest’anno e il prossimo. Con questi
due modelli, i costruttori leader del mercato
intercity tradizionale si lanciano nella
sfida dell’elettrificazione in un segmento
dove le sfide, al di là del quadro regolatorio,
non mancano (si vedano le pagine 38 e
39 del numero di gennaio di AUTOBUS).
Yutong Ic12E
L’ultima novità è l’annuncio di Yutong
relativo all’Ic12E, un modello intercity
elettrico di 12,66 metri presentato per ora
solo in rendering (qui a sinistra). Secondo
dati da scheda tecnica, il modello offrirà
una batteria standard da 400 kWh e un’opzione
da 466 kWh, con un’autonomia dichiarata
di 1,5 milioni di chilometri in 15
anni. 350 kW la potenza massima garantita
dalla catena cinematica, per una coppia di
picco di 3.100 Nm (ma c’è anche versione
opzionale da 3.800 Nm). Il design è quello
della serie U. Bagagliera? 4,5 metri cubi.
Iveco Crossway Elec
Dopo il lancio del Crossway Low Entry
Elec, Iveco Bus ha ampliato la sua gamma
Per Classe II e
III la roadmap
Ue di riduzione
delle emissioni di
Co2 prevede un
abbattimento del
45 per cento a
partire dal 2030,
65 dal 2035, 90
dal 2040, così
come per i truck.
con il Crossway Elec in versione normal
floor. Sarà disponibile dal 2025 e sarà prodotto
nello stabilimento di Vysoké Mýto,
in Repubblica Ceca. Offre un’autonomia
massima dichiarata di 500 km grazie a
batterie Nmc assemblate da Fpt Industrial
(come per l’urbano): da tre sei moduli, per
una capacità da 207 a 415 kWh. Il veicolo
è equipaggiato con un motore Siemens
Elfa 3 per 290 kW di potenza massima e
3.000 Nm di coppia. Sarà disponibile in
due varianti di lunghezza: 12 e 13 metri,
con capacità di trasporto rispettivamente di
57 e 63 passeggeri.
Mercedes eIntouro
Il Mercedes eIntouro sarà ufficialmente
lanciato al Busworld Europe in ottobre,
con le prime consegne previste per il
2026. Prodotto negli stabilimenti di Francia
e Istanbul, segna il debutto di Daimler
Buses nel mercato degli autobus intercity
elettrici.
Curiosamente, a differenza dell’urbano
eCitaro, il modello adotta batterie Lfp
fornite da Catl (le medesime del truck
eActros), disponibili in configurazione
da uno o due pacchi batteria, tutti nello
spazio delle bagagliere, ciascuna con una
capacità di 207 kWh, per un massimo di
414 kWh. Una delle caratteristiche distintive
della chimica Lfp è la possibilità di
utilizzare oltre il 95 per cento della capacità
installata.
In ‘sala macchine’ il centrale Zf Cetrax
da 320 kW che lavora con l’assale motore
Ro440 tramite cambio automatico a tre velocità.
Sarà disponibile in due lunghezze,
12,18 e 13,09 metri, con una capacità di
trasporto fino a 63 passeggeri.
Solaris
Solaris lancerà una piattaforma intercity a
pianale alto all’inizio del 2026. Poche le
informazioni finora disponibili: qualche
rendering, un cenno alle lunghezze (tre:
10,9 - sarà un unicum -, 12,2 e 13 metri) e
la garanzia che si tratterà di una piattaforma
già pronta ad essere declinata in modalità
idrogeno (a differenza di Mercedes che
invece esclude evoluzioni in tal senso). Il
progetto Classe 2 elettrico è guidato dall’ex
Industria Italiana Autobus Luca Cordiviola.
Otokar e-Territo
L’e-Territo di Otokar è ordinabile da fine
2024. Anche in questo caso, il veicolo è stato
ideato, progettato e realizzato anche per future
applicazioni fuel cell. Due le lunghezze, le
solite: 12,2 e 13 metri (57 e 63 le sedute). 450
i chilowattora di accumulo. Al motore sempre
il Veds di Voith tarato a 410 kW.
Temsa Ld Sb E
Infine, Temsa: l’Ld Sb E presenta tre possibilità
di batterie Nmc (210, 280 e 350
kWh), assemblate da Temsa, curiosamente
a un voltaggio di 335 V. Due le lunghezze:
12,3 con 57 sedute, 13 con 63 posti. A
parità di sbalzi, cambia il passo: 6.335 o
7.050 millimetri. Il motore è firmato Dana
e capace di 250 kW.
Sarà una bella sfida!
Nel 2026 i
modelli intercity
elettrici
a pianale alto
sul mercato
saranno diversi,
a partire
dal Crossway
per proseguire
con Mercedes
e Solaris. Nel
contempo,
Acea e singoli
costruttori
hanno avanzato
a più
riprese la richiesta
di un
ripensamento
sulla roadmap
di riduzione
delle emissioni
di Co2,
suggerendo
di anticipare
la revisione
di questi target
al 2025
rispetto al
2027 stabilito
inizialmente.
22
23
MERCATO Otokar: strategie e gamma
AL GALOPPO!
In foto tre
declinazioni del
modello Kent: in
livrea arancione
di Francigena la
versione Cng,
in verde per Air
Campania quella
elettrica e, infine,
in bianco quella
tradizionale, diesel.
GIUGNO 2019
Al Summit Uitp di
Stoccolma Otokar
presenta per la prima
volta il 12 metri
elettrico e-Kent 12
OTTOBRE 2022
Otokar svela l’e-
Centro C in Italia,
allo stand del salone
milanese Next Mobility
Exhibition
OTTOBRE 2023
Busworld di Bruxelles: allo
stand Otokar, i pre serie del
Kent Hydrogen ed e-Territo.
All’esterno, l’e-Centro in versione
driverless opera da navetta
FINE 2024
La gamma Kent
è aggiornata alla
generazione 2
Otokar è reduce da
un’annata record in
termini di vendite.
La gamma elettrica è
pronta (e crescerà), nel
segmento 8-16 ton diesel
è leader assoluto in Italia,
l’ultima novità è la nuova
generazione del Kent:
Gsr2 e non solo
Che cavalcata! C’è un costruttore in
Italia reduce da annate di costante e
significativa espansione sul mercato e
reduce da un 2024 record, con un volume
di immatricolato quadruplicato rispetto alla
media del quinquennio precedente. Un costruttore
che l’anno scorso ha acciuffato il
quarto posto nella graduatoria italiana per
quanto riguarda l’immatricolato sopra le 8
ton, con un market share più che raddoppiato
rispetto al 2023. E, sempre in termini
di market share, il gruppo in oggetto si è
assestato a quota 7,7 per cento nel segmento
urbano, anche qui raddoppiando la performance
del 2023 e più che triplicando la
quota media del periodo 2019 - 2023. Un
costruttore per il quale il 2024 è stato il
primo anno in modalità ‘presenza diretta’,
dopo quasi un quindicennio di attività tramite
dealer. La risposta, ormai scontata, è
una parola di sei lettere: Otokar. Un’azienda
che sta in questa fase lanciando sul mercato
la seconda generazione della gamma Kent e
ha in rampa di lancio significative news di
prodotto. Ma ci arriveremo.
L’anno scorso
Otokar ha
acciuffato il
quarto posto
nella graduatoria
italiana
per quanto
riguarda l’immatricolato
sopra le 8
ton, con un
market share
più che
raddoppiato
rispetto
al 2023.
E, sempre
in termini
di market
share, il
gruppo si è
assestato a
quota 7,7
per cento nel
segmento urbano,
più che
triplicando la
quota media
del periodo
2019 -
2023.
MAGGIO 2022
Al Busworld Turchia
viene esposta la
versione da 18 metri
dell’e-Kent
SETTEMBRE 2023
Otokar acquisisce
Mauri Bus System
FINE 2023
L’Otokar e-Territo
entra in produzione
Un po’ di storia...
Il gruppo turco nel settembre 2023 ha stabilito
in Italia la sua terza controllata europea,
dopo Francia e Romania, acquisendo la ul-
24
25
MERCATO Otokar: strategie e gamma
tracentenaria impresa Mauri Bus System. Lo
sviluppo di Otokar in Italia è stato dettato
dalla vittoria di un maxi tender Autolinee
Toscane e da un ottimo piazzamento negli
accordi quadro Consip. Per quanto riguarda
la Toscana, a fine 2022 Otokar si è aggiudicata
un accordo quadro per 250 macchine
(150 Kent C da 10,8 metri e 100 Vectio C
Low entry da 9 metri). Tutti con full service.
Il contributo Consip ha fruttato a Otokar,
oltre a varie altre commesse più piccole,
ordinativi per 148 pezzi, in questo caso a
metano: 58 ancora in Toscana, tra 28 Vectio
Uh Classe II e 30 Kent (tutti consegnati nel
2024) e 90 in Puglia (Kent), 70 dei quali
immatricolati nel 2024 (ma tutti giunti a
destinazione).
Insomma, nel 2024 Otokar è stata protagonista
di un balzo straordinario: 285 autobus
immatricolati, un netto salto rispetto ai 91 del
2023 e ai 61 del 2022. Questa crescita ha
spinto il costruttore al quarto posto nella classifica
generale, guadagnando due posizioni
rispetto all’anno precedente. Anche la quota
di mercato ha registrato un incremento significativo,
passando dal 2,25 al 5,8 per cento.
Come facilmente intuibile da quanto detto
in precedenza in merito ai principali tender
aggiudicati, il segmento degli autobus urbani
ha trainato questa espansione: 188 unità immatricolate
nel 2024 contro le 50 del 2023
e le 10 del 2022. La quota di mercato ha
superato, come anticipato, il 7,7 per cento.
Ma anche nel segmento interurbano il gruppo
ha vissuto un exploit, con 70 unità immatricolate
nel 2024, più del doppio rispetto
alle 30 del 2023. Nel segmento turistico, la
crescita è stata meno significativa in termini
di numeri assoluti ma comunque notevole
se si guarda alla progressione: i 27 autobus
immatricolati nel 2024 significano quasi cinque
volte il volume medio 2019 - 2023 di
5 pezzi (il Covid ha indubbiamente inciso).
Nicchie di leadership
Andando un po’ a scavare tra i dati, nel segmento
degli autobus tra 8 e 16 tonnellate
Otokar si colloca al primo posto assoluto
con una quota di mercato del 18 per cento,
ancorché in leggero calo rispetto al 19 del
2023. Ritagliando, nel medesimo segmento,
la graduatoria delle motorizzazioni diesel, i
turchi svettano, davanti a Isuzu e Menarini,
coprendo oltre un terzo del mercato: 36 per
cento, in crescita rispetto al 29 dell’anno
prima. L’incremento delle vendite ha avuto
Nel Classe III, la crescita è stata
meno significativa in numeri assoluti
ma notevole se si guarda alla
progressione: i 27 mezzi del 2024
sono quasi cinque volte il volume
medio 2019 - 2023.
un impatto diretto sulla struttura operativa
di Otokar Italia. La capacità del magazzino
ricambi è stata aumentata del 300 per cento,
mentre il numero di pezzi a stock è passato
UN PO’ DI NUMERI
da 4.000 a 7.500, migliorando l’efficienza
del servizio post-vendita. Parallelamente, la
rete di officine con contratto attivo è cresciuta
da 18 a 41, estendendo la copertura
L’incremento
delle vendite
ha avuto un
impatto diretto
sulla struttura
operativa di
Otokar Italia.
La capacità
del magazzino
ricambi è stata
aumentata del
300 per cento,
mentre il numero
di pezzi a stock
è passato da
4.000 a 7.500,
migliorando
l’efficienza
del servizio
post-vendita.
Parallelamente,
la rete di officine
con contratto
attivo è cresciuta
da 18 a 41,
estendendo
la copertura
territoriale.
territoriale.
Passiamo al listino. Il lancio del nuovo Kent
2, del quale offriamo, nelle pagine seguenti,
un suggestivo confronto tra diesel ed elettrico,
rappresenta un ulteriore passo avanti
nell’ambito di una roadmap necessariamente
improntata alle trazioni alternative, ma che
non tralascia di offrire alternative a combustione
interna alla luce di un approccio
tecnologicamente agnostico (vedi il lancio
del Centro diesel, che abbiamo presentato
con dovizia di particolari su AUTOBUS di
gennaio 2025).
L’e-Centro e l’e-Kent sono ormai tutt’al-
MERCATO BUS & COACH COMPLESSIVO
Anno 2024 2023 2022 2021 2020 2019
Autobus immatricolati n 285 91 61 19 71 77
Posizione in graduatoria 4 6 8 11 6 8
Market share % 5,8 2,25 2,59 0,85 3,39 2,39
URBANI
Anno 2024 2023 2022 2021 2020 2019
Autobus immatricolati n 188 50 10 10 32 19
Posizione in graduatoria 5 7 10 10 9 10
Market share % 7,7 3,64 1,41 1,2 3,4 1,3
INTERURBANI
Anno 2024 2023 2022 2021 2020 2019
Autobus immatricolati n 70 30 47 2 37 52
Posizione in graduatoria 4 6 7 7 3 3
Market share % 3,9 1,4 3,67 0,2 4,5 5,6
TURISMO
Anno 2024 2023 2022 2021 2020 2019
Autobus immatricolati n 27 11 4 7 2 6
Posizione in graduatoria 8 10 11 11 13 12
Market share % 3,9 2,1 1,15 2,35 0,6 0,6
tro che novità: il primo si è ritagliato un
posto non trascurabile nel mercato italiano
dei mini (con 28 pezzi immatricolati nel
2024, è dietro solo all’e-Jest di Karsan tra
i mini a zero emissioni) mentre il secondo
è ancora in attesa di una vera penetrazione
commerciale. L’e-Territo rappresenta il salto
di Otokar in un segmento, quello dell’intercity
Bev a pianale alto, in grandissimo
fermento (vedi servizio dedicato). In base
a dichiarazioni del gruppo, il mezzo è entrato
in produzione a inizio del 2024. E al
Busworld del 2023 è stato anche presentato
l’urbano elettrico in versione fuel cell. Nel
contempo, appare in affanno la collaborazione
con Iveco sulla gamma Streetway:
alla luce di qualche gara vinta (Novara e
Acamir), il successo riscosso dalla gamma
non è stato quello sperato.
Una gamma rivista e aggiornata
Ma torniamo alla serie Kent 2, oggetto del
confronto. Il peso a vuoto è stato ridotto di
500-700 kg grazie all’uso di una nuova tipologia
di acciaio, mentre il cruscotto è stato
aggiornato con un display digitale e una
nuova disposizione della pulsantiera destra.
Un sistema di telecamere a 360 gradi sviluppato
da Ameli, un frontale in vetroresina
e un nuovo radar anteriore contribuiscono a
migliorare la sicurezza.
Sul piano tecnologico, il Kent 2 utilizza la
piattaforma elettrica Knorr-Bremse, con sistemi
avanzati come il Sideguard Assist e il
Collision Avoidance. Anche le porte rototraslanti
Bode sono state riprogettate, eliminando
le guide a pavimento per ridurre l’usura
e semplificare la manutenzione. L’aggiornamento
della carrozzeria con pannelli più
piccoli ha reso la sostituzione dei flaps più
rapida e gestibile da una sola persona.
Lo sviluppo
di Otokar in
Italia è stato
dettato
dalla vittoria
di un maxi
tender Autolinee
Toscane
(250
mezzi) e da
vari Consip,
che hanno
fruttato a
Otokar, oltre
a varie
commesse
di piccole
dimensione
piccole, 148
bus a metano
per Puglia
e Toscana.
26
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IMPRESSIONI DI GUIDA Otokar e-Kent C 12 - Otokar Kent C 10
NÈ VINCITORI NÈ VINTI
UN CONFRONTO SUI GENERIS
Negli ultimi anni, il dibattito sulla transizione alla
trazione elettrica è stato acceso e spesso divisivo.
La contrapposizione tra sostenitori del termico e
dell’elettrico è come una nuova diatriba tra guelfi
e ghibellini e accende gli animi di appassionati
e addetti ai lavori, pur dando per assodata la
direzione imboccata dagli stanziamenti che da
qualche anno a questa parte, in ambito urbano,
si dirigono rigorosamente verso le trazioni
alternative.
Nelle pagine che seguono abbiamo voluto
assolvere a un doppio obiettivo: il primo è quello
di illustrare specifiche tecniche e progettuali
dell’e-Kent C e del corrispettivo a gasolio Kent C,
messici a disposizione da Otokar Italia per una
giornata di test in quel di Desio (insieme a un
terzo modello, a gas, al quale ci dedicheremo su
uno dei prossimi numeri). In aggiunta a questo,
pur trovandoci di fronte a veicoli in due diverse
taglie (12 metri l’e-bus, 10,7 il termico), abbiamo
azzardato un confronto, che chiaramente non trova
la sua ragion d’essere nella volontà di comparare
due veicoli di misure (e trazioni!) differenti ma
si focalizza piuttosto sull’esperienza di guida,
evidenziando, pro, contro e specificità della guida
in elettrico e in modalità ‘tradizionale’.
Il percorso di prova è stato completamente
identico, comprendendo un tratto cittadino,
uno periferico e finanche qualche chilometro di
superstrada. Ma prima, qualche considerazione
estetica. Visti da fuori, i due mezzi sono
pressoché identici: oltre alle targhette
identificative, le differenze riguardano per lo più il
padiglione, che ospita diversi apparati a seconda
del tipo di alimentazione e che nella versione
elettrica è più alto e carenato.
Fermo restando che la valutazione estetica è
soggettiva, la linea è armonica e ben riuscita.
Piace in particolare il frontale che, nell’ultimo
restyling, ha trovato una configurazione elegante
nella sua modernità, caratterizzata dai gruppi ottici
a led posti all’estremità di una V che fa da linea
di demarcazione di una fascia nera al di sotto del
parabrezza. Nella versione elettrica, la linea a V è
a sua volta illuminata da una fascia a Led.
Le fiancate sono caratterizzate da una sagomatura
che riprende il disegno dei parafanghi aprendosi
nella parte posteriore, secondo uno stilema
particolarmente in voga negli ultimi anni che qui
appare decisamente ben riuscito. Il motivo della
linea a V viene ripreso anche nella parte bassa
del portellone posteriore che, comunque, appare la
parte con minore personalità del Classe I Otokar.
Si parte!
Stesso modello,
in
elettrico e a
gasolio: come
cambia
l’esperienza
di guida? Pro
e contro? Oltre
a illustrare
specifiche
tecniche e
progettuali
dell’e-Kent
C e del corrispettivo
a
gasolio Kent
C, entrambi
in versione
aggiornata,
in queste pagine
abbiamo
azzardato un
confronto tra
le specificità
della guida
in elettrico e
in modalità
‘tradizionale’.
OTOKAR E-KENT C 12
Protagonista della prima prova è stato il
nuovo e-Kent, nella versione da 12,130
m di lunghezza.
Il suo cuore pulsante è la catena cinematica
Voith electrical drive system (Veds), che
combina un’elevata efficienza energetica ad
una notevole silenziosità, grazie alla trasmissione
diretta senza ingranaggi né riduttori, e
al raffreddamento ad acqua. Capace di una
potenza di picco di ben 410 kW, riesce invece
ad erogare una potenza continua di 310 kW a
fronte di una coppia massima di 3.100 Nm.
Balza all’occhio il peso del motore, contenuto
in soli 315 kg.
Le batterie Catl di tipo Lfp sono modulari
e permettono di abbinare fino a 11 moduli
G-Pack e 4 moduli C-Pack con una capacità
complessiva di accumulo che può raggiungere
i 450 kWh. L’autonomia dichiarata può
raggiungere i 300 km, naturalmente in funzione
delle condizioni di esercizio. Il valore della
densità energetica di 157,8 Wh/kg si colloca
in una fascia di tutto rispetto in relazione alle
tecnologie attualmente disponibili. Grazie alla
frenata rigenerativa, comandata dalla leva del
retarder sul piantone del volante, è possibile
recuperare l’energia cinetica durante il rallentamento
del veicolo e impiegarla per ricaricare le
batterie, con vantaggi non solo nella gestione
dell’energia ma anche nella significativa riduzione
delle emissioni di polveri sottili dovute
all’impiego dei freni di tipo tradizionale.
La velocità massima dichiarata è di 85 km/h e
la pendenza massima superabile del 16,9 per
cento.
Accomodarsi al posto guida
La prima impressione salendo a bordo del
Kent elettrico è positiva. Un’ampia porta di
accesso al posto del conducente, dotata al suo
interno di uno spazioso gavone dove possono
trovare posto effetti personali anche di dimensioni
importanti come un grande zaino, separa
il guidatore dall’area destinata ai passeggeri,
mediante una paratia trasparente in materiale
plastico. Il sistema di blocco della porta è di
Due modelli, due
sistemi di trazione,
un costruttore, una
gamma (aggiornata).
Abbiamo provato
su strada il Kent C in
declinazione elettrica
così come in versione
tradizionale a gasolio.
Vi proponiamo un
confronto finalizzato a
sviscerare pro, contro
e specificità della
guida a batteria e in
modalità ‘tradizionale’
OTOKAR KENT C 12
L
’antagonista diesel è un Kent C a
tre porte da 10,770 m, equipaggiato
con un motore a 6 cilindri Cummins
Isb Euro 6 da 6.700 cm3 capace di erogare
una potenza massima di 220 kW a
2.100 giri/min e una coppia di 1.200 Nm
a 1.200 giri/min. Il cambio è un Ecolife
prodotto da ZF, con rallentatore idraulico
integrato, ma può essere equipaggiato in
alternativa con un Voith Diwa Nxt. La
velocità massima dichiarata è di 85 km/h
e la pendenza massima superabile è del
16.9 per cento.
Quasi identica la postazione di guida, con
diversi vani portaoggetti e la medesima
disposizione ergonomica dei comandi,
con una logica molto razionale che vede
i comandi principali raggruppati sul
cruscotto davanti al conducente e quelli
di minore uso sulla mensola di sinistra,
sotto il finestrino. L’unica perplessità,
qui come nell’e-Kent, riguarda la posizione
del pulsante a fungo per l’arresto
in emergenza, situato in una posizione
poco evidente nella parte posteriore della
mensola di sinistra. Al netto di queste
sfumature, si tratta di una postazione di
guida molto ben riuscita, ariosa e con
buona accessibilità. Piace, in questo caso,
il quadro strumenti analogico, con dei
veri quadranti a lancette per il tachimetro,
il contagiri, il termometro del raffreddamento
e il livello del carburante. Questo
non esclude, comunque, la presenza di un
display digitale per la gestione delle altre
funzionalità del mezzo.
Il ‘nodo’ dello specchio
Il posizionamento dello specchio retrovisore
sinistro presenta la stessa criticità
della versione elettrica, penalizzando in
maniera non trascurabile una visibilità
che, altrimenti, sarebbe più che buona in
tutte le direzioni.
All’avviamento del motore, si rimane
sorpresi dalla silenziosità del mezzo. Na-
28
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IMPRESSIONI DI GUIDA Otokar e-Kent C 12 - Otokar Kent C 10
tipo elettromagnetico e l’apertura è ottenuta
mediante un pulsante occultato tra il cruscotto
e il montante della porta stessa. L’autista
dispone di uno spazio ampio e il sedile ha
un’escursione ampia che permette di trovare la
propria posizione di guida a persone di differente
statura e corporatura. Il volante a quattro
razze presenta diametro ampio e consente una
buona presa, la superficie è piacevole al tatto
e non eccessivamente morbida. Particolare solitamente
trascurato, quando il volante viene
fatto scivolare sotto le mani durante una manovra,
specialmente in fase di ritorno, si riesce a
mantenere una combinazione ben calibrata tra
aderenza e facilità nello scorrimento.
Quando c’è feeling...
La strumentazione è essenziale: c’è quello che
serve e nulla di più, in un cruscotto semplice e
dall’apparenza solida. L’impressione, oggi purtroppo
sempre più rara da riscontrare, è quella
di una costruzione in cui il risparmio sui materiali,
anche a scapito della qualità e della robustezza,
non sia stato il mantra del progettista.
Il quadro strumenti digitale si presenta con un
aspetto tradizionale, con un grande quadrante
al centro che riproduce un tachimetro tradizionale,
e una serie di altri strumenti, tra cui spiccano
i settori, concentrici al tachimetro, che
indicano rispettivamente la carica delle batterie
e la modalità di impiego dell’energia. Il livello
di carica degli accumulatori è anche ripetuto
con la percentuale esatta al di sotto dell’indicatore
grafico. Il quadro digitale riporta inoltre
una serie di altre indicazioni, principalmente
sotto forma di pittogrammi e spie. Complessivamente
il quadro ha caratteri grandi e abbastanza
ben leggibili, solo alcune indicazioni
CARTE DI IDENTITÀ
Otokar e-Kent C 12 Otokar Kent C 10
Lunghezza mm 12.130 10.770
Altezza mm 3.220 3.245
Larghezza mm 2.550 2.540
Passo mm 5.900 4.670
Sbalzo anteriore mm 2.700 2.700
Sbalzo posteriore mm 3.530 3.400
Porte n. 2 a doppia anta 3 a doppia anta
Posti a sedere / in piedi n. 41 / 49 25 / 67
Posti tot. n. 90 92
Portata assale ant. / post. kg 7.300 / 12.000 7.000 / 12.000
Pneumatici 275/70 R22,5 275/70 R22,5
Motore Voith Veds Cummins Isb
Cilindri n. / cilindrata l / 6 / 6,7
Trasmissione / Zf Ecolife
Potenza di picco kW 410 220 a 2.100 giri
Coppia di picco Nm 3.100 1.200 a 1.200 giri
Batterie Catl /
Formula batterie Lfp /
Capacità batteria kWh / moduli n 450 / 15 /
Densità energetica Wh/kg 158 /
Nelle curve strette il Kent C diesel trasmette
una sensazione di controllo e
il rollio è ancora meno pronunciato
che nella versione elettrica; questo è
da ascriversi anche al peso sul padiglione,
sensibilmente inferiore.
turalmente, rispetto alla versione elettrica
il rumore c’è e si percepisce, ancora di
più le vibrazioni, ma il confronto con altri
diesel, anche recenti, è favorevole. Il
Kent reagisce rapidamente alla pressione
dell’acceleratore e, complice la tecnologia
del cambio Zf, porta a raggiungere
con sufficiente celerità la velocità di crociera.
Nella guida urbana e suburbana il
Kent a gasolio se la cava bene, con una
buona ripresa e una reattività più che
soddisfacente.
Pro e contro del termico
Nelle curve strette trasmette una sensazione
di controllo e il rollio è ancora
meno pronunciato che nella versione elettrica;
questo è da ascriversi anche al peso
sul padiglione, sensibilmente inferiore sul
termico. La precisione dello sterzo, anche
qui con una taratura ben calibrata del servocomando,
aiuta nell’impostazione delle
traiettorie e nel dare la sensazione di controllo
del mezzo.
Ottima la frenatura, grazie ai quattro dischi
e al rallentatore idraulico integrato
che può essere attivato in automatico dal
pedale del freno o manualmente dalla
Il un cruscotto
è semplice
e dall’apparenza
solida.
L’impressione,
oggi
purtroppo
sempre più
rara da riscontrare,
è
quella di una
costruzione
in cui il risparmio
sui
materiali, anche
a scapito
della qualità
e della robustezza,
non
sia stato il
mantra del
progettista.
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31
IMPRESSIONI DI GUIDA Otokar e-Kent C 12 - Otokar Kent C 10
risultano troppo piccole e possono mettere in
difficoltà un autista ipermetrope. La procedura
per l’avviamento è semplice, quasi intuitiva e
molto simile a quella di un tradizionale autobus
a motore termico. Anche se ormai siamo
abituati alla guida di mezzi elettrici, la totale
assenza di rumore continua a sorprendere nei
primi istanti di guida e la reattività al comando
dell’acceleratore è un mondo completamente
diverso rispetto al termico.
I piaceri della guida ‘alla spina’
La coppia è disponibile da subito e si intuisce
che l’accelerazione potenzialmente disponibile,
se non ci fossero i dispositivi di
limitazione, sarebbe molto maggiore. Grazie
ad un posizionamento favorevole del baricentro,
la sensazione è quella di una buona
stabilità. Anche nelle curve strette, affrontate
con quella disinvoltura che emerge solo durante
una prova su strada senza passeggeri, il
coricamento dovuto al rollio è molto limitato.
Lo sterzo, preciso e ben demoltiplicato, è
abbinato a un servocomando ben tarato che
rende la manovra semplice senza alleggerirlo
in maniera fastidiosamente eccessiva. La
marcia è regolare e senza strappi, sempre nel
massimo silenzio, perturbato solo da un caratteristico
ronzio. Del tutto assenti le vibrazioni,
tipiche delle armoniche che entrano in gioco
in un propulsore termico. Agile e scattante,
nonostante i 12 metri abbondanti, all’interno
della città, il nostro e-Kent diventa divertente
in allungo sul tratto libero della superstrada:
è qui che la ripresa e la potenza del motore
elettrico danno il meglio, anche se l’indicatore
di carica riporta subito alla realtà, ricordando
che in queste condizioni il consumo diventa
veramente elevato. Il vero vessillo della trazione
elettrica è la frenata: solo con questo tipo
di trazione (pura o ibrida) è possibile avere il
recupero dell’energia cinetica dissipata e la sua
trasformazione in energia elettrica. Sul Kent la
rigenerazione avviene in misura limitata con il
solo uso del pedale, in maniera molto più pronunciata
inserendo il retarder con la leva sul
piantone del volante. Quest’ultima può essere
lasciata, durante la guida, in posizione attivata
così che la risposta sia più decisa in occasione
di ogni frenata.
DENTRO L’E-KENT C 12
Lunghezza vetro – vetro mm 12.030
Lunghezza utile mm 10.050
Larghezza vetro – vetro mm 2.048
Larghezza utile mm 2.034
Altezza interna mm 2.340/2.370/2.200
Luce porte mm 1200 / 1.200
Larghezza corridoio mm 600
Altezza podeste mm 300
Larghezza sedute / schienale passeggeri mm
Area carrozzella mm 1.400 x 860
Una frenata... rigenerante
Già al primo scatto l’azione di rallentamento
è decisa e ben percettibile. Gli scatti successivi
richiedono una certa cautela in quanto il
loro azionamento improvviso causa un rallentamento
brusco che, con passeggeri in piedi,
potrebbe addirittura risultare pericoloso.
Su questo e-Kent, gli specchi retrovisori sono
di tipo tradizionale. Quello di destra, montato
su un supporto molto aggettante, consente
un’ottima visuale e un’adeguata possibilità
di regolazione. Altrettanto non si può dire
di quello sul lato sinistro: invece che su un
braccetto o supporto, è posto direttamente sul
montante A, ovvero quello che supporta il parabrezza
che, di per sé, vista la sua funzione
di natura strutturale, è già piuttosto ampio. In
combinazione con lo specchio, si viene a determinare
una zona cieca molto ampia sul lato
sinistro a cui si riesce a supplire solamente,
e in misura parziale, spostando di un ampio
angolo la testa ogni qual volta sia necessario
controllare un’intersezione o un attraversamento
pedonale sulla sinistra.
ALLA GUIDA
Grazie ad un
posizionamento favorevole
del baricentro, la
sensazione è quella di una
buona stabilità. Anche nelle
curve strette, affrontate
con quella disinvoltura che
emerge solo durante una
prova su strada senza
passeggeri, il coricamento
dovuto al rollio è molto
limitato. Lo sterzo, preciso
e ben demoltiplicato,
è abbinato a un
servocomando ben tarato
che rende la manovra
semplice senza alleggerirlo
in maniera fastidiosamente
eccessiva. La marcia è
regolare e senza strappi,
sempre nel massimo
silenzio, perturbato solo da
un caratteristico ronzio. Del
tutto assenti le vibrazioni,
tipiche delle armoniche
che entrano in gioco in
un propulsore termico.
In superstrada ripresa e
potenza del motore danno
il meglio di sé, anche se
l’indicatore di carica riporta
subito alla realtà invitando
a una certa moderazione.
E QUINDI: COME È ANDATA?
A prova conclusa, entrambi gli autobus hanno superato
brillantemente i test a cui sono stati sottoposti, il risultato è stato più
che positivo per entrambi tanto alla guida, quanto nell’esperienza
da passeggeri. Con buona pace delle due fazioni contrapposte,
non ci sono vincitori nè vinti: i due mezzi nascono per l’impiego in
contesti diversi e ciascuno dei due si è mostrato all’altezza delle
aspettative. Adesso sta all’abilità di chi dovrà scegliere tra i due
prodotti prendere correttamente la decisione in base alle condizioni di
impiego: l’elettrico troverà il suo ambiente naturale nei centri storici,
dove l’assenza di emissioni localizzate gioca a favore, ma sarà
leva sul piantone. Quest’ultima funzione
oggi è sempre più rara da trovare, specialmente
su mezzi a destinazione urbana,
ma permette una gestione molto più
efficace del rallentamento e della frenata;
inoltre risulta molto gradita da una quota
significativa degli autisti.
Un cambio coi fiocchi
Nel tratto più veloce, la rumorosità rimane
ampiamente nei limiti, aumentano
le vibrazioni e si avverte qualche scricchiolio
nell’arredo interno: tutto sommato
perdonabile, specie in considerazione
del fatto che siamo in prossimità della
velocità massima. Merita una menzione
speciale il cambio: sebbene i gruppi Zf
necessario tenere conto della ridotta autonomia (300 km nominali)
nel pianificare i servizi, specialmente nei climi più freddi o in caso di
impieghi intensivi con riscaldamento o condizionamento al massimo.
Il termico, di contro, non conosce problemi di autonomia ma
presenterà inevitabilmente un problema di emissioni che, per quanto
ormai ridotte ai minimi termini, possono rappresentare un elemento a
sfavore all’interno di aree intensamente popolate e trafficate. Nonchè,
chiaramente, per quanto concerne l’accesso ai fondi pubblici. Quale
che sia la scelta, i due Otokar hanno tutte le carte in regola per
svolgere il loro lavoro a testa alta.
Alessandro Razze
Ottima la frenatura, grazie ai quattro
dischi e al rallentatore idraulico
integrato che può essere attivato
in automatico dal pedale del freno
o manualmente dalla leva sul piantone.
Una funzione rara e gradita.
abbiano tradizionalmente un’impostazione
briosa, che anche in questo caso si
distingue chiaramente, la gestione dei
cambi marcia è molto dolce, al punto di
risultare quasi impercettibile, senza strappi,
salite eccessive di giri o rumorosità
anomala.
Entrambi i
modelli hanno
superato brillantemente
i
test, il risultato
è stato più
che positivo
per entrambi.
Con buona
pace delle
fazioni, non
ci sono vincitori
nè vinti:
sta all’abilità
di chi dovrà
scegliere tra
i due prodotti
prendere
la decisione
in base alle
condizioni di
impiego.
32
33
PRESENTAZIONE Hess Swiss Ebus Plus
Lo Swiss Ebus Plus, in
fase di demo testing,
sebbene vada di
fatto a ricalcare le
caratteristiche del
Lightram 10, ha
l’obiettivo di alzare
l’asticella delle
performance grazie
a un focus specifico
sull’efficienza
energetica, nel
quadro di un
progetto pilota
sostenuto dall’ufficio
federale dell’energia
elvetico (Ufe).
Un 10,8 metri con la batteria dei ‘grandi’
e accorgimenti innovativi per l’efficienza
energetica. Il design è quello a cui Hess
ci ha abituati, la taglia no. Attualmente in
fase di demo testing a Zurigo, il modello è
stato sviluppato nell’ambito di un progetto
sostenuto dal governo
Dici Hess e pensi a uno snodato,
magari a tre casse, possibilmente
ricaricabile in modalità super fast
tramite pantografo. E invece...
Lo sappiamo, il marchio Hess si associa
comunemente a veicoli articolati e soluzioni
a guida elettrica di derivazione
filoviaria. Tuttavia, il modello da 10,8
metri sviluppato nell’ambito del progetto
Swiss Ebus Plus (vedi box), ad oggi in
fase di sviluppo e demo testing, sconfessa
in pieno questo assioma e, sebbene
vada di fatto a ricalcare le caratteristiche
del Lightram 10, ha l’obiettivo di alzare
l’asticella delle performance grazie a un
focus specifico sull’efficienza energetica,
nel quadro di un progetto pilota sostenuto
dall’ufficio federale dell’energia
elvetico (Ufe).
L’autobus sarà testato per tutto il 2025
in vista dell’avvio della produzione nel
corso del 2026.
Una nicchia di mercato
La lunghezza di 10,8 metri lo colloca
in un segmento poco popolato. A parità
di misura, classe, configurazione (Low
floor) e trazione, sul mercato ci sono il
Byd B11, il corto della famiglia Irizar
ie bus (circolante a Genova) e, con una
manciata di millimetri in meno, il Karsan
e-Ata 10 e l’Iveco E-Way 10,7.
Il già citato eCitaro K, così come MAN
e Menarini, si posizionano al di sotto dei
10.700 millimetri. Differenze minimali,
ma dirimenti al cospetto di un capitolato
di gara.
il veicolo è caratterizzato come da approccio
modulare: gli sbalzi sono i medesimi
del Lightram 12, a cambiare è
solo l’interasse che qui misura 4.590
millimetri. L’accesso al pianale, a 327
millimetri da terra, è garantito da due
porte a scorrimento rototraslanti, fornite
dagli olandesi di Ventura e azionate
elettricamente. Singola la porta anteriore,
da 820 millimetri di larghezza, doppia
quella centrale, da 1.200 mm.
L’allestimento passeggeri prevede 30 sedute,
fornite da Ster, e 49 posti in piedi,
per una capienza totale di 79 passeggeri.
Un dato buono ma certamente non da
best in class (l’eCitaro K da 10,6 metri
ospita 84 persone nella versione con batteria
maxi da 490 kWh.
Il posto guida è dotato di sedile Isri
6860/875 Nts2, e il veicolo integra la
tecnologia mirrorcam Safety Systems,
eliminando i tradizionali specchi retrovisori
esterni a favore di telecamere.
Il sistema di climatizzazione, firmato
Aurora Borealis 2.0, fornisce una potenza
di 30 kW in raffreddamento e 22,1 kW
in riscaldamento, con una pompa di calore
a refrigerante R744. Un riscaldatore
ausiliario elettrico da 20 kW, prodotto
da Spheros, supporta il sistema nei periodi
invernali, lavorando in tandem con
un sistema di isolamento completo della
struttura del veicolo, oggetto della sperimentazione
Swiss Ebus Plus, realizzato
con materiali di derivazione aeronautica,
associato al riscaldamento a CO2. I finestrini
presentano doppio isolamento e in
corrispondenza delle porte viene usata la
tecnologia a lama d’aria, nota ai più per
l’impiego all’ingresso dei negozi durante
i mesi più freddi. I sedili riscaldati, una
Nell’ambito
dell’Ebus
Testo 2025
di Bonn abbiamo
avuto
modo di
testare il
10,8 metri
elettrico di
nuova concezione,
caratterizzato
da
tecnologie di
isolamento
della struttura
del veicolo
ottenuto con
materiali di
derivazione
aeronautica.
I finestrini
presentano
doppio isolamento
e in
corrispondenza
delle porte
viene usata
la tecnologia
a lama d’aria.
I sedili sono
riscaldati.
34BONUS 110 PER CENTO
35
PRESENTAZIONE Hess Swiss Ebus Plus
vera primizia, sono in grado di attivarsi
automaticamente rilevando la presenza
del passeggero.
La batteria è maxi
Il gruppo propulsore prevede un motore
centrale collegato all’assale posteriore
tramite giunto cardanico. La potenza continua
è di 176 kW, con un picco di 230
kW, mentre la coppia si attesta su 1.500
Nm continuativi e 3.000 Nm di picco.
L’alimentazione è affidata a cinque moduli
batteria, tutti al tetto, forniti dai polacchi
di Impact (gli stessi che approvvigionano
Solaris) per un totale di ben 513 kWh
disponibili. Una dotazione decisamente
sovradimensionata che garantisce autonomie
importanti ma, aumentando le masse,
va a detrimento della capacità passeggeri.
Formula? Nmc. Il raffreddamento dei moduli
è a liquido. Disponibile la modalità di
ricarica rapida tramite pantografo capace
di assorbire fino a 600 kW.
Co-Bolt, un marchio di fabbrica
Il telaio utilizza un assale anteriore Zf Rl
82 a ruote indipendenti, con una portata
massima di 8.165 kg e un angolo di sterzata
interno/esterno di 52 gradi. L’assale
IL PROGETTO
Il progetto pilota Swiss Ebus Plus è
un’iniziativa sostenuta dall’Ufficio federale
svizzero dell’energia (Ufe), finalizzato
allo sviluppo di un autobus elettrico a
batteria ad alta efficienza energetica
prodotto in Svizzera. Tra i partner di
progetto figurano il politecnico federale
di Zurigo Eth e l’università di scienze
applicate di Berna. Il veicolo presentato
in queste pagine è stato realizzato da
Hess ed è stato trasferito all’operatore
di Zurigo Verkehrsbetriebe Zürich nella
seconda metà del 2024 per essere
utilizzato in una serie di test e su una
serie di linee selezionate nella principale
città svizzera. Il progetto, che proseguirà
fino al 2026, si inserisce nell’ambito
della strategia dell’operatore Vbz volta
a potenziare la componente a zero
emissioni del parco mezzi. Il progetto
Swiss Ebus Plus introduce un concetto
di gestione termica avanzata che include
pompe di calore a Co2, finestrini con
doppio isolamento, lama d’aria sulle porte
e sedili riscaldati intelligenti, in modo
da consentire, secondo gli obiettivi del
progetto, un incremento dell’autonomia
fino al 50 per cento. La combinazione di
tecnologie innovative consentirebbe in
questo modo di eliminare il riscaldamento
ausiliario a combustibile fossile anche in
contesti climatici, come quello elvetico,
caratterizzato da clima invernale rigido,
mantenendo al contempo una capacità
di trasporto equiparabile a quella degli
autobus diesel.
CARTA DI IDENTITÀ
Hess Swiss Ebus Plus
Lunghezza mm 10.791
Larghezza mm 2.550
Altezza mm 3.300
Sbalzo anteriore mm 2.791
Sbalzo posteriore mm 3.410
Passo mm 4.590
Altezza ingressi mm 327
Larghezza porte mm 820 / 1.200
Azionamento porte
Elettrico - a scorrimento
rototraslanti
Fornitore porte
Ventura
Sedute n° 30
Posti in piedi n° 49
Capacità massima passeggeri 79
Tara kg 13.390
Modello sedute passeggeri
Ster
Modello sedile conducente
Isri 6860/875 Nts2
Tecnologia mirrorcam
Safety Systems
Cockpit
Hess
Peso totale a terra kg 19.500
Riscaldamento e climatizzazione Aurora Borealis 2.0
Potenza di raffreddamento / riscaldamento kW 30 / 22,1
Pompa di calore
sì
Refrigerante
R744
Riscaldamento ausiliario
Spheros elettrico da 20 kW
Powertrain
Marca e modello
Disposizione
Hess
Centrale, collegato ad
assale posteriore
con giunto cardanico
Potenza continua kW 176
Potenza di picco kW 230
Coppia continua Nm 1.500
Coppia di picco Nm 3.000
Batterie
Impact
Formula
Nmc
Moduli n 5
Raffreddamento
A liquido
Collocazione moduli batteria
Al tetto
Capacità totale kWh 513
Potenza di ricarica plug-in / pantografo kW 150 / 600
Assale anteriore Zf Rl 82
Tipologia
A ruote indipendenti
Portata max kg 8165
Pneumatici 275/70 R 22,5
Angolo di sterzata interno / esterno ° 52
Impianto sterzante
Hess
Assale posteriore Zf Av 133
Tipologia
A portale
Portata kg 11500
Pneumatici 275/70 R 22,5
Rapporto al ponte 7,36
Sistema frenante
Materiale tetto / pannellature lateriali / sportelli
Materiale frontale / posteriore
Zf Wabco
Alluminio
plastica rinforzata con fibra
di vetro
La lunghezza
di 10,8 metri
colloca lo
Swiss Ebus
Plus in un
segmento
poco
popolato.
Competitor?
Byd B11, il
corto della
famiglia
Irizar ie bus
(circolante
a Genova)
e, con una
manciata di
millimetri
in meno, il
Karsan e-Ata
10 e l’Iveco
E-Way 10,7.
L’eCitaro K,
così come
MAN e
Menarini, si
posizionano
al di sotto
dei 10.700
millimetri.
Differenze
minimali, ma
dirimenti al
cospetto di
un capitolato
di gara.
posteriore, sempre Zf, è a portale e presenta
portata di 11.500 kg e rapporto al
ponte 7,36. Sul fronte costruttivo, il veicolo
adotta il sistema Co-bolt, vero mar-
Il sistema Hess Co-bolt è caratterizzato
dall’uso di alluminio per
tetto, fiancate e sportelli, mentre
le sezioni anteriore e posteriore
sono realizzate in plastica rinforzata
con fibra di vetro.
chio di fabbrica del carrozziere elvetico,
caratterizzato dall’ampio uso di alluminio
per tetto, fiancate e sportelli, mentre le
sezioni anteriore e posteriore sono realizzate
in plastica rinforzata con fibra di
vetro. Questo sistema, un brevetto Hess,
è impiegato anche da altri produttori,
come Caetano e Volgren (in Australia).
In chiusura, un appunto sull’organizzazione
produttiva Hess: la realizzazione dei
primi modelli e delle piccole serie avviene
in Svizzera, mentre telai e carrozzerie vengono
assemblati in Portogallo. Sistemi di
trazione e diagnostica rimangono di competenza
della sede svizzera.
Una menzione
speciale,
senz’altro in
senso positivo
merita
il comando
del freno di
stazionamento:
in un
panorama
sempre più
dominato dagli
innaturali
azionamenti
elettrici, finalmente
un
manettino
tradizionale
che resiste
nella sua essenziale
sobrietà.
36
37
Psicologia del traffico
INTERVISTA A MARTA ALESSANDRA INCARBONE
Quello di cui abbiamo (tutti) bisogno
TUTELARE LA SALUTE DEGLI UTENTI DELLA STRADA È UNA PRIORITÀ SOCIALE
Psicologia del traffico, questa sconosciuta.
Alzi la mano chi conosce questa
disciplina? Noi no, facciamo ammenda
e recuperiamo subito il debito in
materia, buttandoci a capofitto sui libri di
testo. Con la fortuna di avere un’insegnante
d’eccezione, la dottoressa Marta Alessandra
Incarbone, istruttrice di guida e figura
di riferimento in Italia nella diffusione della
psicologia del traffico e dell’educazione
stradale, che ci accompagnerà su queste
colonne – e su AUTOBUSWeb - anche
in futuro. Quindi, silenzio in aula: buona
lettura, anzi… buona lezione!
Dottoressa Incarbone, ci può introdurre al
mondo della psicologia del traffico? Un mondo
che, ci cospargiamo il capo di cenere, conosciamo
poco e nulla…
Non siete gli unici, anzi, e siete perdonati! Purtroppo
la psicologia del traffico è una disciplina
ancora sconosciuta in Italia, ma ha lunga
tradizione nel Nord Europa, in Scandinavia
e Germania in particolare. In poche parole,
è un ramo della psicologia che si occupa del
comportamento degli utenti della strada: dagli
automobilisti ai ‘monopattinisti’, passando per
pedoni e ciclisti, per intenderci. Insomma, tutti,
nessuno escluso.
Perfetto, chiaro. E il suo scopo qual è?
Uno scopo molto semplice e allo stesso tempo
estremamente importante: promuovere la sicurezza
stradale, dunque tutelare la salute di
tutti gli individui che stanno in strada e migliorare
la mobilità. Infatti, è anche compito e
fine della psicologia del traffico ottimizzare la
circolazione. La sicurezza stradale lato sensu
è una priorità sociale: purtroppo sulle nostre
strade c’è annualmente un numero elevatissimo
di morti, più di 3.000. Va da sé che c’è una
certa urgenza: parlare di sicurezza e fare sicurezza
non è più cosa trascurabile né, tantomeno,
rimandabile...
La psicologia del traffico si
occupa di idoneità alla guida,
di prevenzione di incidenti
stradali, di dare un contributo
alla progettazione di infrastrutture
e anche di progetti
di educazione stradale fin dalle
scuole primarie.
Certamente. Quindi, dicevamo, è arrivata
colpevolemente in ritardo da noi, ma meglio
tardi che mai. Concretamente parlando, quali
sono gli ambiti di intervento professionale?
Si occupa di valutare l’idoneità alla guida, di
prevenzione di incidenti stradali, di dare il suo
contributo alla progettazione di infrastrutture
e anche di progetti di educazione stradale fin
dalle scuole primarie. Ecco, a tal proposito una
precisazione: se insegnata nelle scuole, chiamiamo
‘educazione stradale’ la psicologia del
traffico.
Ecco, questo - presumo - è un punto cruciale:
introdurre questa materia all’interno
delle scuole ancor prima delle autoscuole e
delle aziende…
Già, in modo complementare con l’educazione
civica. Prima viene inserita l’educazione stradale
all’interno del ciclo di vita dell’individuo
e meglio è, per tutti. Perché in strada non ci
siamo solo noi, ricordiamocelo sempre. È au-
spicabile che fin dal primo ciclo di scuola si
studi questa disciplina così che, man mano,
nella crescita dell’individuo ci sia sempre più
consapevolezza non solo della materia, ma
dall’ecosistema stradale, fatto di regole, ambiente
circostante, mezzi e persone.
Può spiegarci qual è – se c’è – il filo sottile
che lega l’educazione stradale all’educazione
civica?
Allora, il filo c’è e tanto sottile non è! C’è ovviamente
una differenza tra educazione civica
e psicologia del traffico e questa differenza sta
sia nei contenuti, sia negli obiettivi. Infatti, se
l’educazione civica porta contenuti e strumenti
che hanno a che fare con la morale, l’etica, i
diritti e doveri del cittadino per formare dei
cittadini responsabili, la psicologia del traffico
si pre-occupa che i comportamenti sulla strada
siano corretti e sicuri.
Chiarissimo. Una domanda che coinvolge
In foto un
fulgido
esempio
di psicosegnaletica:
le strisce
pedonali in
3d, in uso in
alcune città
del mondo,
anche in Italia,
portano gli
utenti delle
strada a
percepire una
cosa diversa
da quella che
esiste in realtà,
inducendo
per esempio
a rallentare in
prossimità di
quello che può
sembrare un
ostacolo.
i professionisti del volante, ovvero i nostri
amici e lettori autisti, che grazie ai corsi
Cqc e al mestiere che svolgono tutti i giorni
hanno una formazione maggiore sui giusti
comportamenti da tenere in strada… coloro
che hanno meno consapevolezza sono tutti
gli altri utenti vulnerabili?
Sì, i conducenti professionisti – che siano
Se l’educazione civica porta
contenuti che hanno a che fare
con la morale, l’etica, i diritti e i
doveri del cittadino, per formare,
appunto, cittadini responsabili,
la psicologia del traffico
si occupa dei comportamenti
corretti e sicuri in strada.
autisti di autobus o camion con Cqc, oppure
tassisti, Ncc o similari – partono per così dire
avvantaggiati rispetto agli altri utenti della
strada come pedoni, ciclisti, conducenti di monopattino,
automobilisti e motociclisti. Perché i
comuni cittadini – anche i più attenti e ligi alle
regole – non sono tenuti per legge a ottenere
la Carta di qualificazione del conducente e di
rinnovarla ciclicamente e allo stesso tempo,
quindi, sono le persone che devono essere tutelate
maggiormente. Ed è proprio in questo
solco che si inserisce la psicologia del traffico:
assicurare all’utenza cosiddetta debole (in)formazione
che nei fatti significa più sicurezza. A
tal proposito vorrei fare un esempio.
Prego...
Capita spesso, per non dire sempre, che un
giovane al termine del percorso per ottenere
la patente – qualsiasi essa sia –, una volta
conseguita la licenza,
mi dica: adesso sono
anche un pedone più
responsabile. Questo
perché, sembra ovvio
e banale ma ovvio e
banale non è, la formazione
in autoscuola
rende la persona
un utente della strada
più preparato e consapevole
in qualsiasi
forma essa fruisca
la strada. Sembra la
scoperta dell’acqua
calda, ma repetita iuvant, sempre: la formazione
è fondamentale per diffondere la cultura
della consapevolezza.
Parliamo un po’ di ‘psico-segnaletica’, che
è una cosa che colpisce l’occhio e la mente:
è tanto ‘divertente’ quanto utile. Penso alle
strisce tridimensionali per gli attraversamenti
pedonali, oppure – addirittura – alla
possibilità di riprodurre malformazioni del
manto stradale per far ridurre la velocità. Al
di là di facili battute sugli asfalti ammalorati
delle nostre città, anche questa è psicologia
del traffico, giusto?
Assolutamente sì, la psico-segnaletica è pura
psicologia del traffico! Si tratta di illusioni ottiche
che vanno a dimostrare come il nostro
sistema percettivo sia fallibile e limitato: la
realtà non è sempre ed esattamente come la
vediamo. Dunque, quando la psico-segnaletica
viene applicata, succede che gli automobilisti
percepiscano una cosa diversa da quella che
esiste nella realtà, facendo in modo che si comportino
meglio, come rallentare in corrispondenza
di punti pericolosi della strada.
Le notizie di cronaca - che noi in primis riportiamo
– raccontano non solo di incidenti,
ma anche di tanti, troppi casi di violenza ai
danni di autisti. I conducenti sono ‘preparati’
dalle aziende per le quali lavorano, e
le aziende stesse sono le prime a essere preoccupate
di un fenomeno che in realtà non
compete a loro risolvere: a questo riguardo
È bene formare gli autisti su
quanto possano fare per affrontare
e risolvere situazioni
critiche e pericolose: non solo
ascolto attivo, ma anche gestione
del conflitto. Una piccola-grande
rivoluzione che si
può compiere.
la psicologia del traffico può fare qualcosa
in questo senso?
Sì, la psicologia del traffico – e non solo quella
del traffico – può e deve occuparsi di questi
eventi, ma in generale dobbiamo capire quali
sono le cause di questi
comportamenti e agire
affinché si verifichino
sempre di meno.
E secondo lei quali sono
le cause?
Le cause sono svariate
e complesse e dopo la
pandemia di Covid – e-
vento assolutamente inaspettato
che ha sconvolto
le nostre vite, mutando
i nostri comportamenti
– abbiamo notato delle
differenze in negativo: no, non ne siamo usciti
migliori… socialmente e individualmente si
sono amplificati sentimenti quali insicurezza,
ansia e a paura del futuro, rendendo le persone
più ‘propense’ a dei comportamenti scorretti.
C’è una certa insofferenza diffusa nel tpl…
Esattamente, le criticità maggiori sono nel
trasporto pubblico, specialmente in quelle città
che vivono una situazione in cui i servizi di
mobilità sono in sofferenza per un insieme di
motivi che conosciamo bene, a partire dalla
carenza di personale. Dunque uno dei meccanismi
più comuni che si innesca è il seguente:
alle lunghe attese alla fermata che creano
nervosismo, frustrazione e rabbia, si aggiunge
quel pensiero sbagliato ma diffuso che il mezzo
pubblico sia qualcosa di ‘mia’ proprietà, non
di ‘nostra’. Quindi, paradossalmente, lo posso
utilizzare in maniera impropria, lo posso danneggiare
e posso arrogarmi anche il diritto di
non rispettare chi lo guida. Ecco, tornando ai
conducenti, vittime quotidiane di violenze verbali
e/o fisiche, è urgente formarli – non solo
in azienda ma anche con i corsi ad hoc in fase
di conseguimento o di rinnovo Cqc – su quanto
l’ambiente possa modificare i comportamenti
delle persone e su quanto possano fare da
conducenti per affrontare e risolvere situazioni
critiche e pericolose: non solo ascolto attivo,
ma anche gestione del conflitto. Una piccola,
grande rivoluzione che, sì, si può e deve fare!
Gianluca Celentano,
Fabio Franchini
38
39
Amarcord
Amarcord
I crediti fotografici
per le
foto utilizzate
nell’articolo
di Stefano
Alfano sono
di Peter Hanseldine,
1970
(per la foto di
pagina 40) e
dell'architetto
Marelli per
quelle del
filotreno a
pagina 41.
TABELLA RIEPILOGATIVA
N. sociali Modello Carrozzeria Parte el. Anno costruzione Anno dismissione Note
10-16 Alfa Romeo 140 AF Siai Marchetti Marelli 1949 1972
17 Alfa Romeo 140 AF Macchi Marelli 1954 1972
18 Lancia Esatau Stanga Tibb 1963 1972
19-20 Lancia Esatau Piaggio Ansaldo 1953 1972 Provenienti da Uite
21 Alfa Romeo 900 Macchi /Baratelli Marelli 1954 1968 filotreno
LA FILOVIA ANCONA-FALCONARA E IL FILOTRENO
Sei un mito
LA STORIA DEL LEGGENDARIO MODELLO E DELLA RETE FILOVIARIA CHIUSA NEL 1972
La filovia Ancona-Falconara, attiva dal
1949 al 1972, faceva parte della rete
filoviaria di Ancona, di cui Falconara
rappresentava una naturale estensione. Fino
al secondo dopoguerra, infatti, Falconara
era una frazione del capoluogo delle
Marche, ma nel 1948 divenne comune autonomo;
le linee che superavano i confini
del comune vennero quindi prese in carico
dall’amministrazione provinciale, che
adottò per i propri mezzi una livrea azzurro-blu,
mentre i veicoli che operavano nel
comune di Ancona, gestiti da Atma, rimasero
nella tipica livrea verde bitonale. Il 15
marzo 1949 fu inaugurata la rete filoviaria
della città di Ancona e subito dopo toccò
alla filovia extraurbana Ancona-Falconara,
gestita da una società appositamente creata,
la Fpaf (Filovia Provinciale Ancona-Falconara).
La filovia sostituì la precedente
tranvia, aperta nel 1915 e chiusa nel 1944
a causa dei danni di guerra.
La linea, partendo da via Castelfidardo
in Ancona, nelle vicinanze della centrale
piazza Cavour, riprendeva per buona parte
il percorso della tranvia, percorrendo
via XXIX Settembre, toccando la stazione
ferroviaria, poi proseguendo poi lungo
la via Flaminia transitava per Torrette e
Palombina, giungendo infine alla stazione
ferroviaria di Falconara. La lunghezza totale
della tratta era di circa 13 chilometri,
mentre alla stazione di Ancona al capolinea
di Falconara la linea era lunga 9,3 km.
La storia del 'filotreno'
Nel 1962 fu inaugurata la diramazione,
lunga circa un chilometro, per il nuovo
quartiere di Collemarino sorto nel 1957,
che giungeva fino alla piazza centrale del
quartiere stesso. I filobus da e per Falconara
effettuavano il servizio sulla tratta a corse
alternate. La filovia era utilizzata da un numero
sempre più importante di passeggeri,
sia nel periodo invernale che in quello
estivo, molto comoda per raggiungere le
spiagge presenti in zona.
La prima dotazione di mezzi della linea era
percorso extraurbano, con la disponibilità
anche di due divani contrapposti tra il posto
del bigliettaio e la porta posteriore del
secondo elemento. I finestrini garantivano
un'ottima luminosità all'interno dell’intero
veicolo . Il posto guida era centrale, mentre
quello per il bigliettaio era ubicato sull’elemento
posteriore, come le aste di presa.
Insomma, un veicolo unico al mondo, che
venne purtroppo accantonato già nel 1968,
pare per difficoltà di guida e di manovra
da parte dei conducenti; un un peccato
che non sia stato conservato come veicolo
storico...
Per la cronaca, nel 1952 un altro veicolo
fu soprannominato 'filotreno', ma in quel
caso si trattava dal classico schema motrice
più rimorchio non comunicanti tra loro,
e anche in questo caso i veicoli vennero
carrozzati da Macchi su telaio Fiat 656
F/545 per l'Atmdi Milano, che immatricol’
la motrice nella serie 400 e il rimorchio
nella serie R400.
Macchi realizzò poi, negli anni Sessanta,
l’autotreno intercomunicante TU 11/R,
ripetendo in parte lo stesso schema del
filotreno della filovia Ancona-Falconara.
La flotta della filovia marchigiana fu integrata
nel 1963 prima con un Lancia Esatau
carrozzato da Stanga con equipaggiamento
elettrico Tibb, a cui venne assegnato
il numero 18, e con altri due veicoli, ancora
due Lancia Esatau, carrozzati però
da Piaggio, costruiti nel 1953 per la Uite
di Genova e da essa immatricolati con i
numeri 5001 e 5002. I mezzi arrivarono
a Falconara nel 1963 e furono immessi in
servizio dopo aver ricevuto la livrea azzurdi
sette filobus a tre assi Alfa Romeo 140
AF, con carrozzeria Siai-Marchetti e parte e-
lettrica fornita da Marelli. Numerati da 10 a
16, furono gli indiscussi protagonisti nei 23
anni di attività, e nel giro di qualche anno
furono affiancati da nuove vetture.
Nel 1954 fu acquistato un altro Alfa Romeo
140 AF, Carrozzato da Macchi e numerato
17. Ma si pensava già ad un veicolo
più capiente che ben presto comparve sulla
scena. Sempre nel 1954 la Macchi propose
infatti alla Fpaf un nuovo modello di filobus
a grande capacità: il veicolo, a cui fu
assegnato il numero di matricola 21, costruito
su telaio Alfa Romeo 900 e dotato di
apparecchiature elettriche Marelli, era realizzato
dall’accoppiamento permanente di
due casse comunicanti tra loro e a due assi.
Una porta a due ante era situata nella cassa
anteriore, una simile nella cassa posteriore,
ed erano integrate da due semi-porte ad anta
singola, una per cassa. Il veicolo, lungo
ben 21.390 metri, per le sue eccezionali dimensioni,
venne soprannominato ‘filotreno’.
La disposizione interna prediligeva il
comfort grazie ai numerosi posti a sedere,
nella disposizione 1+2, ideali per un
La filovia Ancona-Falconara
sostituì la precedente tranvia,
aperta nel 1915 e chiusa nel
1944 a causa dei danni della
guerra: lunga più di 13 chilometri,
rimase in attività per 23 anni.
Il 'filotreno' di Alfa Romeo,
Macchi e Marelli
fu un veicolo unico al
mondo per quell'epoca,
che venne accantonato
nel 1968 - pare
- per difficoltà di
manovra da parte dei
conducenti.
ra e blu e rinumerati 19 e 20 .
Nel 1964 erano disponibili per l’esercizio
12 veicoli. Il 14 giugno 1972 un grave e-
vento sismico colpì la zona di Ancona, con
ingenti danni alle sottostazioni e di parte
della infrastruttura. Non si ritenne conveniente
la ricostruzione della filovia Ancona-Falconaera
e i filobus furono sostituiti
da 15 autobus Saviem anch'essi dipinti di
blu e azzurro.
La filovia, durata 23 anni, oltre ad essere
una perfetta linea di forza emissioni zero,
permise quella che possiamo definire una
sperimentazione di un veicolo filoviario
innovativo, il filotreno, di una lunghezza
oggi eguagliata solo dai Mercedes Capacity,
nella versione filoviaria, carrozzati
in Brasile da Caio, e superata dai filobus
tricassa da 24 metri.
La rete filoviaria della città di Ancona riuscì
invece a proseguire il servizio, attivo ancora
oggi.
Stefano Alfano
40
41
Occorre un
approccio che
mutui i medesimi
paradigmi
del settore
ferroviario:
ogni lavoro
dovrà essere
associato ad
un indicatore
che ne definisca
la natura
di sicurezza,
regolarità o
comfort.
Manutenzione oggi
sopra comporta la necessità di identificare,
sia per i veicoli sia per l’infrastruttura,
i componenti critici ai fini della sicurezza.
Occorre dunque definire una logica di
scomposizione tecnica che consenta di individuare,
a livello di ordine di lavoro, ciascuno
di questi sottosistemi, e di associarvi
quei lavori che comportano precisi profili
di competenza.
Si tratterà di condurre uno sforzo sia da
parte dei costruttori, sia delle aziende esercenti
(le quali sovente conoscono meglio il
proprio parco veicoli rispetto a costruttori,
talora non più esistenti) volto a riscrivere la
documentazione di manutenzione.
Occorre un approccio che mutui i medesimi
paradigmi del settore ferroviario: ogni
lavoro dovrà essere associato ad un indicatore
che ne definisca la natura di sicurezza,
regolarità o comfort. Tale lavoro dovrà
essere svolto:
• per le infrastrutture: in generale si tratta
di sedi stradali classiche, nelle quali una
porzione significativa del percorso è protetta
e dunque segregata rispetto al normale
traffico stradale. Poiché si è optato per la
soluzione a propulsione elettrica (a prescindere
dal sistema di accumulo impiegato,
generalmente batterie o supercapacitori) il
sistema è completato da postazioni di ricarica
rapida al capolinea o presso fermate
intermedie.
• per i veicoli: nel caso di impianti che si
inseriscono a completamento di percorsi
già elettrificati, è previsto l’impiego di filobus
alimentati a 750 V, mentre per percorsi
più lunghi o con maggiori difficoltà
dal punto di vista dell’infrastrutturazione
si utilizzano autobus elettrici. Le lunghezze
di tali veicoli non sono limitate al classico
18,90 metri, ma in pura teoria può arrivare
fino a 24 metri dopo la riforma del Nuovo
Codice della Strada del 2022.
Manutenzione oggi
BUS RAPID TRANSIT
Come organizzarsi?
PER GESTIRE UN SISTEMA FATTO DI MEZZI, INFRASTRUTTURA STRADALE E DI RICARICA
In estrema sintesi, il Brt - Bus rapid
transit è un sistema di trasporto intermedio
fra un’autolinea con parte del
percorso in sede riservata e una infrastruttura
a guida vincolata, come, ad esempio,
le tranvie e le filovie.
Il Brt, insomma, è un insieme di asset
complessi, rappresentati da infrastruttura
stradale, sistemi di ricarica per la eventuale
trazione elettrica, veicoli. Esistono
numerosi esempi al mondo di questo tipo
di sistemi, da San Paolo in Brasile a I-
stanbul in Turchia, e in diverse città europee,
anche italiane: progetti di questo tipo
sono stati finanziati e in corso d’opera a
Bari, Bergamo, Genova, Napoli, Taranto
e Vicenza.
Gli aspetti tecnici di interesse
La recente sottomissione all’autorità di
controllo Ansfisa dei cosiddetti ‘sistemi a
via guidata’ ha previsto, con decreto del
28/12/2023, che anche i Bus rapid transit
vengano assoggettati alla medesima normativa,
indicando esplicitamente il requisito
della trazione elettrica.
Elemento centrale del ‘Sistema di Gestione
della Sicurezza’ (Sgs) da introdursi obbligatoriamente
per le aziende esercenti i suddetti
sistemi, è l’analisi rischi, dalla quale
discendono tutti gli altri provvedimenti che
si devono attuare.
Con riferimento alla manutenzione, quanto
Pur trattandosi di una riforma a elevato
impatto sui processi tecnici, una semplificazione
per i Brt e i filobus è rappresentata
dal fatto che tali sistemi sono esenti dalla
definizione del cosiddetto Srs (Soggetto
responsabile della manutenzione), facendo
dunque rientrare la manutenzione dei
veicoli nell’ambito dell’analisi dei rischi di
sistema prima citata.Fondamentale, a valle
della stessa, sarà effettuare una mappatura
delle competenze già esistenti e sanare i gap
eventualmente registrati rispetto allo scenario
indicato nell’ambito dello stesso Sgs.
Fra tali competenze, risultano fondamen-
La recente sottomissione all’autorità
di controllo Ansfisa dei
‘sistemi a via guidata’ ha previsto
che i Brt siano assoggettati alla
medesima normativa, indicando il
requisito della trazione elettrica.
tali quelle legate alle attività previste dalla
Legge 122/92 e quelle che - pur derivando
dall’applicazione del D.Lgs 81/08 finalizzato
alla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro -
hanno comunque conseguenze sulla sicurezza
di esercizio: si tratta di svolgere un’approfondita
analisi della norma Cei 11-27, delle
Specifiche Tecniche impostate in ambito Cei
che verticalizzano tale norma per il settore
automotive, sfruttando il lavoro già svolto
da dall’associazione manutenzione Trasporti
(ManTra), che ha costituito uno standard
de facto.
Dunque, anche per i Brt le aziende esercenti
dovranno dotarsi di una procedura che
identifichi:
• logiche di attribuzione delle figure PAV/
PES;
• figure chiave;
• prescrizioni per le officine;
• prescrizioni per la messa in sicurezza;
• prescrizioni per il soccorso;
• prescrizioni per le batterie al litio.
L’adeguamento dei sistemi informativi di
manutenzione utilizzati (nel trasporto pubblico
locale la ‘top 5’ dei software è rappresentata
da InfoPms Zucchetti, Maximo,
Mercurio, Pluservice Officina e Sap-PM)
rappresenta la naturale e ineluttabile conseguenza
di quanto sopra.
Alessandro Sasso, presidente ManTra
42
43
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Posti n. 70 / 74
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Man / 290
Trasm. man. / aut. / a 4 o 6 marce
Prezzo euro 345.000 / 373.000
Lion’s City LE / U
Lungh. mm 12 / 12
Posti n. 83
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Man 290 / 320
Trasmissione aut. / a 4 o 6 marce
Prezzo euro 355.000 / 397.000
MERCEDES
Intouro - Intouro M - Intouro L
Lungh. mm 12.100 / 12.600 / 13.300
Posti n. 51 / 55 / 59
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 936 / 295
Trasm. manuale Go 190
Prezzo € 308.750/321.750/338.000
Sollevatore Prm a 31.500 euro
Citaro Ü - LE Ü - LE MÜ*
Lungh. mm 12.100 / 12.200 / 13.200
Posti n. 82 / 84 / 88**
Motorizzazione
Diesel***
Motore/cv Om 936 / 295
Trasmissione aut. Voith Diwa.6
Prezzo € 422.500/419.250/448.500
* in versione 2 o 3 porte
** 83 su versione 3 porte (da 461.500 €)
*** modulo mild hybrid a 24.800 euro
Citaro GÜ
Lungh. mm 18.100
Posti n. 127
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 470 / 355
Trasmissione aut. Voith Diwa.6
Prezzo € 598.000
Tutti i Citaro Classe II prevedono rampa
Prm a 2.500 euro
SCANIA
Interlink Ld
Lunghezza mm
10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*
Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63
Motorizzazione
Diesel**
Motore/cv Scania Dc09 / 320***
Trasmissione
aut. / Zf Ecolife
Prezzo euro
327.611/338.428/344.867/379.637
* tre assi
** anche Cng su versione da 12.190 mm.
Prezzo 422.907€
*** opzionale motore Scania Dc09 da
360 cavalli
Interlink Md
Lunghezza. mm
10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*
Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Scania Dc09 / 360**
Trasmissione
aut. / Zf Ecolife
Prezzo €
343.580/357.488/366.244/402.096
* tre assi
** opzionale motore Dc13 da 410 cavalli
sul 13.990 mm
SETRA
415 - 416 - 418 Le Business
Lungh. mm 12.300 / 13.000 / 14.600*
Posti seduti n. 49 / 53 / 61
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 936 / 295
Trasmissione manuale Go 190
Prezzo € 370.500/384.750/432.250
* tre assi
Rampa Prm 2.500 euro
SOLARIS
Interurbino
Lunghezza mm 12
Posti n. Fino a 65
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Daf Mx-11/ 341
Trasmissione Zf Ecolife - Voith Diwa
Prezzo euro 401.000
TEMSA
Ld* 12 - 13
Lunghezza mm 12.365 / 13.080
Posti n. 55 / 59
Motore/cv Daf Mx-11 / 367
Trasmissione Zf aut. - manuale
Prezzo euro 326.000 / 342.000
Omologabile anche in Classe III
* versione Sb Plus con motore Fpt da
320 cavalli e cambio automatico Allison
T350R o meccanico Zf. Prezzi: 308.000
per il 12 metri, 326.000 per il 13
Md9* - Md9 Le**
Lunghezza mm 9.480 / 9.536
Posti n. 39 / 36
Motore/cv Fpt N67 / 320***
Trasm.
man. Zf - aut. Allison
Prezzo euro 233.000 / 226.000
* omologabile anche in Classe III
** omologabile anche in Classe I
*** Cummins Isb 6.7 250 cv per Md9 Le
Md7 Plus
Lunghezza mm 7.745
Posti n. 33
Motore/cv Fpt / 186
Trasm.
man. Zf - aut. Allison
Prezzo euro 205.000
Omologabile anche in Classe III
Prestij SxMd7 Plus
Lunghezza mm 7.168
Posti n. 35*
Motore/cv Fpt / 150
Trasm.
man. M038S5
Prezzo euro 178.000**
Omologabile anche in Classe III e scuolabus
*29 in Classe III e 45 nella versione
scuolabus
***185.000 per il Classe III e 147.000 per
lo scuolabus
VOLVO
46
47
Linea
Linea
Turismo
Turismo
8908R
Lunghezza mm 12.300 / 13.200
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Volvo D8K 320 / 350
Trasmissione
Volvo I-Shift*
Prezzo euro 309.000 / 329.000
* con cambio Zf 6AP1400B a 315.000 /
335.000 €
Lungh. mm 14.000 / 14.900 (6x2)
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Volvo D8K 350
Trasmissione
Zf Ecolife
Prezzo euro 339.000 / 357.000
8908Rle
Lungh. mm 10.800* / 12.000 / 13.000
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Volvo D8K 320 / 350
Trasmissione
Volvo I-Shift**
Prezzo € 289.000/299.000/319.000
* anche con motore 280 cv e cambio Zf
a 285.000 €
** con cambio Zf 6AP1400B a
295.000/305.000/325.000 €
Lungh. mm 13.700 / 14.700 (6x2)
Posti n. -
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Volvo D8K 350
Trasmissione
Zf Ecolife
Prezzo € 335.000 / 345.000
VDL
Futura Fmd2
Lungh. mm 12.900 / 13.500 / 14.800*
Posti n. 57 / 61 / 67
Motore/cv Daf 370 / 370 / 410
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 317.000/327.000/350.000
* tre assi
Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile
anche con pedana disabili e cambio
automatico
Futura Fdd2
Lungh. mm 13.100 / 14.100 (6x2)
Posti n. 79 / 91
Motore/cv Daf / 530
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 645.000 / 655.000
Disponibile anche con rampa disabili e
cambio automatico
IVECO BUS
EVADYS
Lunghezza mm 12.000
Posti n. 49*/53**
Motorizzazione
Diesel
Motore marca/cv Fpt Cursor 9/400
Trasmissione
mec./auto/automatiz.
Prezzo euro 312.900/302.200
*Porta doppia con rampa. **Porta singola
con rampa
IRIZAR
i8 su telaio Scania
Lunghezza mm 12.380 / 13.380
Posti n. 50 / 55
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 368.750 / 416.250
Lunghezza mm 14.380 / 15.380
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Scania 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 422.500 / 431.250
i8 integrale
Lunghezza mm 12.380 / 13.380
Posti n. 51 / 55
Motore/cv Daf Mx11/13 449 / 482
Trasmissione -
Prezzo euro 371.250 / 413.750
Lunghezza mm 14.380 / 15.380
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Daf Mx13 530
Trasmissione -
Prezzo euro 426.360 / 435.000**
* disponibile anche i8 Integral 14.38 con
Daf 482 cv a 421.250 €
i6 su telaio Scania
Lunghezza mm 10.800/12.350
Posti n. 47 / 55*
Motore/cv Scania 410**
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 303.750 / 306.250*
*50 con pedana
**disponibile anche i6 10,80 con Scania
410 cv a 312.500 €
Lunghezza mm 12.370
Posti n. 53
Motore/cv Scania 450*
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 342.500
Lunghezza mm
13.350 (6x2)
Posti n. 55
Motore/cv Scania 410
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 312.500 / 321.200*
* disponibile anche i6 13.35 con motore
450 cv a 330.330 €
Lunghezza mm
13.370 (6x2)
Posti n. 59
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 383.750 / 390.000
Lungh. mm 14.350/14.370 (6x2)
Posti n. 63 / 63
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 362.500 / 393.750
Lunghezza mm
15.370 (6x2)
Posti n. 69
Motore/cv Scania 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 401.250
i6 integrale
Lunghezza mm 10.800
Posti n. 47
Motore/cv Daf Mx11 408
Trasmissione -
Prezzo euro 307.500 / 316.250
Lunghezza mm 12.350 / 12.370
Posti n. 55* / 53
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 315.750 / 347.500
* 53 con pedana
Lunghezza mm 13.350
Posti n. 59*
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 322.500** / 333.750
* 52 con pedana
** anche versione a 328.750 €, sempre
408 cv
Lunghezza mm
13.370 (6x2)
Posti n. 59
Motore/cv Daf Mx13 482
Trasmissione -
Prezzo euro 388.750
Lungh. mm 14.350 / 14.370 (6x2)
Posti n. 63
Motore/cv Daf Mx13 482 / 530
Trasmissione -
Prezzo euro 371.250* / 413.750
* anche versione a 396.250 €, sempre
482 cv
Lunghezza mm
15.370 (6x2)
Posti n. 69
Motore/cv Daf Mx13 530
Trasmissione -
Prezzo euro 410.000
i6S su telaio Scania
Lunghezza mm 12.350
Posti n. 55*
Motore/cv Scania 410 / 450
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 315.000 / 323.750
*50 con pedana
Lunghezza mm
15.350 (6x2)
Posti n. 71
Motore/cv Scania 450
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 370.000
i6S integrale
Lunghezza mm 12.350
Posti n. 55*
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 321.250 / 326.250
* 53 con pedana
Lunghezza mm
15.350 (6x2)
Posti n. 71
Motore/cv Daf Mx11 482
Trasmissione -
Prezzo euro 378.750
MAN
Lion’s Coach
Lunghezza mm 12.101 / 13.091
Posti n. 55 / 57
Motore/cv Man / 420
Trasm. mec. / automatizz. 12 marce
Prezzo euro 392.000 / 416.000
Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Man / 460
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 432.000 / 440.000
MERCEDES
Tourismo Rhd - M/2 Rhd
Lunghezza mm 12.300 / 13.100
Posti n. 51 / 55
Motore/cv Om 470 / 422
Trasm. mecc. Go 210 / rob. Go 250
Prezzo euro 488.500 / 512.300
Tourismo M/3 Rhd - L
Lungh. mm 14.100 / 15.100 (6x2)
Posti n. 55 / 59
Motore/cv Om 470 / 422
Trasmissione robotizzato Go 250
Prezzo euro 530.100 / 546.000
Su tutti i Tourismo, sollevatore Prm a
29.700 €. Toilette a 11.800 €
NEOPLAN
Tourliner
Lunghezza mm 12.101 / 13.091
Posti n. 55 / 57
Motore/cv Man / 460
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 424.000 / 448.000
Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Man / 460
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 464.000 / 472.000
Cityliner
Lungh. mm 12.240/12.990*/13.990*
Posti n. 55 / 59 / 65
Motore/cv Man 460 / 500 / 500
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo € 480.000/512.000/520.000
* tre assi
Skyliner
Lunghezza mm
14.000 (6x2)
Posti n. 85
Motore/cv Man / 500
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 720.000
SCANIA
Touring Hd
Lunghezza mm 12.090
Posti n. 55
Motore/cv Scania Dc13 / 410*
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 326.667
* opzionale motore Scania Dc13 450 cv
Lunghezza mm
12.070 (6x2)
Posti n. 63
Motore/cv Scania Dc13 / 450
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 375.000
48 45
49
SETRA
S 511 Hd - S 515 Hd
Lunghezza mm 10.500 / 12.300
Posti n. 43 / 51
Motore/cv Om 470 / 388 - 422
Trasmissione
mecc. Go-210
Prezzo euro 452.000 / 500.600
S 516 Hd/2 - Hd/3* - Hdh*
Lungh. mm 13.100/13.100/13.300
Posti n. 55
Motore/cv Om 470 / 422 - 422- 470
Trasmissione robotizzato Go 250
Prezzo € 521.600/548.600/608.900
* tre assi
S 517 Hd - Hdh
Lungh. mm 13.900 / 14.200 (6x2)
Posti n. 59
Motore/cv Om 470 / 422 - 470
Trasmissione robotizzato Go 250
Prezzo € 556.300 / 625.700
S 531 Dt
Lungh. mm
14.000 (6x2)
Posti n. 83
Motore/cv Om 471 / 510
Trasmissione robotizzato Go 250
Prezzo euro 736.800
Su tutti i Setra (esclusi S 511 Hd, S 531
Dt e gli Hdh) sollevatore Prm a 26.500 €.
Su tutti i Setra (esclusi S 531 Dt e gli
Hdh), toilette a 11.300 euro.
TEMSA
Hd 12 - 13
Lungh. mm 12.276 / 13.076
Posti n. 55 / 59
Motore/cv Daf Mx-11 / 435
Trasmissione Zf Astronic - man.
Prezzo € 296.000 / 325.000
Turismo
* disponibili anche con pedana disabili.
Da 1 a 6 posti per carrozzine a bordo
Lunghezza mm 13.945 / 14.845 (6x2)
Posti n. 63 / 67
Motore/cv Daf / 450
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 418.000 / 429.000
Disponibili anche con pedana disabili e
cambio automatico
Futura Fdd2
Lunghezza mm 13.085 / 14.145 (6x2)
Posti n. 79 / 91
Motore/cv Daf / 530
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 710.000 / 721.000
Disponibile anche con rampa disabili e
cambio automatico
VOLVO
periodico di cultura,
economia e tecnica
fondato nel 1991
Direttore responsabile
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In redazione
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Ferrari, Claudio Frutti, Ivan Poli,
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Trasmissione
Zf - man.
Prezzo € 337.000 / 344.000
VDL
Futura Fmd2
Lungh. mm 12.875 / 13.475 / 14.845*
Posti n. 57 / 61 / 67
Motore/cv Daf 370 / 370 / 410
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo € 349.000 / 360.000 / 352.000
* tre assi
Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile
anche con pedana disabili e cambio
automatico
Futura Fhd2
Lunghezza mm
10.605 / 12.195* / 12.875* / 13.475
Posti n. 43 / 53 / 57 / 61
Motore/cv Daf 370 / 410 / 410 / 410
Trasmissione
Zf Traxon
Prezzo €
352.000 / 374.000 / 380.000 / 386.000
50
9700
Lunghezza mm 12.400 / 13.100
Posti n. 55 / 57
Motore/cv Volvo D13K 430 / 420
Trasmissione
-Volvo I-Shift
Prezzo euro 368.000 / 377.000
Lungh. mm 13.100/13.900/15.000 (6x2)
Posti n. 59 / 63 / 65
Motore/cv Volvo D13K 460
Trasmissione
Volvo I-Shift
Prezzo € 390.000 / 398.000 / 407.000
9900
Lunghezza mm 12.400
Posti n. 53
Motore/cv Volvo D13K 460
Trasmissione
Volvo I-Shift
Prezzo euro 382.000
Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)
Posti n. 57 / 61
Motore/cv Volvo D13K 460
Trasmissione
Volvo I-Shift
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