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Vadoetorno_2025_04

Su questo numero di Vado e Torno: Renault Trucks: così il trattore diventa smart 50 anni: IVECO festeggia con il tour degli S-Way Elettrici: la UE ci ripensa sui van ma non sui truck Prove: VW Crafter e il Mercedes Sprinter si fa un viaggio. E molto altro...

Su questo numero di Vado e Torno:

Renault Trucks: così il trattore diventa smart
50 anni: IVECO festeggia con il tour degli S-Way
Elettrici: la UE ci ripensa sui van ma non sui truck
Prove: VW Crafter e il Mercedes Sprinter si fa un viaggio.

E molto altro...

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APRILE

2025

MENSILE

€ 3,00

Prima immissione:

8 aprile 2025

4

VADO E TORNO EDIZIONI

www.vadoetorno.com

ISSN 0042 2096 Poste Italiane

s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L.

353/2003 (conv. in L.

27/02/2004 n° 46) art. 1,

comma 1, LO/MI

50 ANNI

IVECO

FESTEGGIA

CON IL TOUR

DEGLI S-WAY

ELETTRICI

LA UE CI

RIPENSA SUI

VAN MA NON

SUI TRUCK

così il

trattore

diventa

smart

PROVE

VW CRAFTER E

IL MERCEDES

SPRINTER SI FA

UN VIAGGIO


aprile

EFFETTO-INCHIESTE SULLA LOGISTICA

Come riportato da diverse fonti

stampa, oltre 49 mila lavoratori

sarebbero stati stabilizzati a seguito

delle indagini che hanno coinvolto

diversi gruppi logistici di recente.

vado e torno n°4 - 2025 - anno 64° - www.vadoetornoweb.com

L’eccellenza che meriti.

Sprinter.

Con MBUX di ultima generazione e i più innovativi sistemi

di sicurezza e assistenza alla guida di serie.

Green deal

Northvolt al capolinea 6

Brevi: Cina, Quantron, Webasto 6

L’Italia si mette in colonnina 7

Il Mercedes Gen H2 sulle Alpi 7

Bosch e Lc3 per la guida autonoma 7

Se tre Volvo fanno Four 7

Da Paccar i pannelli solari 7

Periscopio

Misano, è qui la festa 11

Le otto sorelle nel primo trimestre 11

Mercato, i trailer rialzano la testa 11

Autisti allo sbaraglio in Francia 12

Baltimora, quei dubbi su ponte 12

Nuovi tutor in autostrada 12

Il sondaggio del mese 12

Ponti instabili in Germania 13

Alleanza per le colonnine elettriche 13

Autisti sempre più anziani 13

L’ape sociale per i camionisti 13

Tragedia sfiorata in Francia 14

Allineamento delle accise 14

Dkv, energia green certificata 14

Brevi: Mit, controlli, pharma 14

Trump e i driver messicani 15

Putin dà il turbo a Rail Baltica 15

Più vicina la patente a 18 anni 15

Cresce il commercio globale 15

Politica

Fermo sì, no, quasi 16

Dentro Unatras in ordine sparso 17

Scioperi logistica vs camionisti? 18

Associazioni contro 19

Transizione Ue

Sui van si cambia ma il truck? 50

La reazioni in Italia e in Europa 53

Energia elettrica

24

38

32

Anteprime

Renault Trucks T Smart racer 28

E lo start&stop diventa predittivo 30

Ford Pro si fa in quattro 32

Ford E-Transit 34

Ford E-Transit Custom 35

Ford Transit Connect Phev 36

Ford E-Transit Courier 37

Le batterie di Borgwarner 54

Volta Trucks atto secondo 58

Sustainable Tour

L’intelligenza artificiale sul truck 20

Anniversari

Iveco compie 50 anni 24

E Vado e Torno vi racconta il tour 27

Seguici sui nostri social

Prova

Volkswagen Crafter 38

On the road

Stoccarda-Milano con lo Sprinter 44

A Berlino in festival degli allestiti 47

Così l’eVito allunga su strada 49

L’intervista

Daniele Testi di Sos Logistica 60

Truck racing

Caccia al diavolo rosso 62

Tutte le tappe dell’Etrc 2025 64

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Vado e Torno

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Vado e Torno Edizioni

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VadoetornoTrucks

3



aprile

CODICE DELLA STRADA: UN BILANCIO

Secondo il Mit, nei primi tre mesi dell’anno

sono calate del 20,4 per cento le vittime,

dell’8,8% i feriti e del 5,5% gli incidenti

rispetto allo stesso periodo del 2024.

72

Truck news

Man Italia ancora al top 66

Brevi: Volvo, Kia-Lg, Man Tge 66

Iveco e Ford insieme per la cabina 67

Daf si allarga a Calcinato 67

Daimler Truck in calo nel 2024 67

Così Astra muove le pale eoliche 67

Un Daily foodtruck per Pizzaut 67

Service&logistics

Michelin e i pneus sostenibili 68

Nel 2024 gli attestati sono 34 69

A Milano l’Alleanza per aria e clima 6 9

Saloni

Verso l’Act expo in California 70

E Trump graziò l’ex boss di Nikola 71

Pronti per il Bauma di Monaco 7 1

76

Village

Com Marta sui social di VeT 72

Man dedica una giornata alle donne 7 2

Van&pick-up

Iveco e Stellantis patto sui van 74

Milano Ristorazione va in elettrico 75

Fiat e-Scudo S-Design 76

Pick-up Toyota Hilux Hybrid 48V 77

Correva l’anno

Nel 2006 il Volkswagen Crafter 81

Rubriche

Il listino dei veicoli alternativi 78.

Ultim’ora 82.

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green deal

chiusure, mappature, sperimentazioni

I PANNELLI SOLARI CONTRIBUISCONO ALLA RICARICA

Paccar, gruppo a cui appartiene Daf, sta introducendo pannelli

solari flessibili e ultrasottili che possono essere installati sia

sulla cabina, sia sui veicoli trainati. Le celle sono in grado di

caricare la batteria grazie all’energia solare. I pannelli solari

sono disponibili in due dimensioni, a seconda delle esigenze.

LA FINE DI NORTHVOLT

L’Europa rimane

senza celle

L’azienda ha portato i libri in

tribunale: impossibile continuare

a lottare per una reale

indipendenza nel campo delle

batterie. E ora che succede?

LE BREVI

ELETTRICI, I NUMERI DELLA CINA

Continua a crescere il mercato dei

veicoli industriali ‘new energy’ (elettrici

e a idrogeno) in Cina. Secondo l’Icct,

infatti, nel 2024 sono stati venduti

oltre 230 mila camion e autobus a

zero emissioni nel paese asiatico. Tra

i camion medi, le immatricolazioni a

batteria sono il 14 per cento del totale.

Tra i pesanti (over 16 ton) siamo al

13 per cento del totale. Ancora bassa

l’incidenza dell’idrogeno.

Qualcuno l’ha definita

come la fine di un’agonia.

Che per Northvolt,

grande speranza europea

nella produzione delle batterie

per veicoli elettrici, la

strada fosse davvero in salita

era abbastanza chiaro.

Gli ingenti investimenti che

avevano spinto il progetto in

una prima fase non sono stati

però seguiti dalle necessarie

iniezioni di fiducia.

In più, il modello adottato

dalla startup svedese, che

prevedeva la produzione inhouse

delle celle, si è scontrato

con la concorrenza dei

paesi dell’Estremo oriente,

Cina e Corea su tutti, già

molto avanti (troppo?) in

questo ambito.

Infine, l’inchiesta del quotidiano

britannico Guardian,

che ha messo in dubbio l’indipendenza

dall’Asia proprio

nel processo di realizzazione

BATTERIE

MADE IN EUROPE

Fondata una

decina di anni

fa, Northvolt

ha raccolto

nel tempo una

gran quantità di

investimenti dai

suoi principali

stakeholder, tra

cui Volkswagen

(e i marchi

collegati) e

Bmw. L’ambizioso

modello di

business è

affondato sotto i

colpi del mercato.

delle celle, è stata forse la

goccia che ha fatto traboccare

il vaso. Così, lo scorso 13

marzo, Northvolt ha portato

i libri in tribunale.

Eloquenti, le parole di Tom

Johnstone, Ceo ad interim

dopo le dimissioni del fondatore,

Peter Carlsson: «Questo

è un giorno incredibilmente

difficile per tutti i dipendenti

QUANTRON NON PIÙ INSOLVENTE

Segnali di vita dal pianeta Quantron.

All’inizio di aprile un comunicato

stampa ha annunciato la fine della

procedura di insolvenza a cui l’azienda

aveva fatto ricorso a causa dei noti

problemi di liquidità e di sviluppo

non ottimale del business. Adesso il

fondatore, Andreas Haller, pare aver

ripreso in mano la situazione e ha

annunciato una conferenza stampa

nelle prossime settimane.

di Northvolt. Ci siamo prefissati

di costruire qualcosa

di rivoluzionario, per guidare

un vero cambiamento nel

settore delle batterie, degli

Ev e dell’industria europea

in generale e accelerare la

transizione verso un futuro

verde e sostenibile. Abbiamo

aumentato la produzione

per soddisfare le esigenze

dei clienti, ridotto il flusso

di cassa operativo del 55

per cento, preso decisioni

difficili per sospendere o ritardare

i piani di espansione,

completato le dismissioni»,

ha scritto Johnstone nel suo

messaggio che potremmo definire

‘di commiato’.

Non manca il isvolto personale,

anch’esso eloquente:

«Per me, personalmente, è

fondamentale

che l’Europa

abbia un’industria

delle batterie

di origine

nazionale, ma

la costruzione

di un’industria

di questo tipo

è una maratona.

Ci vogliono

pazienza e impegno

a lungo

termine da parte

di tutte le parti

interessate».

L’industria europea

saprà attendere?

WEBASTO PER IL RICICLO

Il gruppo tedesco Webasto si impegna

per sviluppare un sistema che

permetta di riciclare i componenti

chiave dei pacchi batterie per veicoli

elettrici. Cruciale, in questo senso, la

partnership recentemente annunciata

con la startup Cylib, che sta lavorando

a un sistema di riciclo a basso impatto

ambientale. Questo è possibile grazie

alla riduzione degli elementi chimici

utilizzati nel corso del processo.

LE COLONNINE ELETTRICHE IN ITALIA

Siamo sulla strada giusta

Aumenta la diffusione in Italia, più al Nord

che al Sud. Roma la città più attrezzata

M

otus-E

continua

a monitorare

lo stato dell’arte

dell’infrastruttura

CON L’IDROGENO SULLE ALPI

Mercedes-Benz

Trucks prosegue

con le sperimentazioni

sul suo Gen H2, il

prototipo di camion

elettrico dotato di

fuel cell alimentate

a idrogeno. Mentre

si avvicina la data

fatidica del 2027

per l’avvio della

commercializzazione,

Mercedes ha testato

di ricarica in Italia.

Secondo l’associazione

che si occupa di mobilità

elettrica, nel corso del

2024 sono stati installati

13.713 nuovi punti di

ricarica, in aumento

del 27 per cento circa

rispetto all’anno

precedente. Insieme

al numero totale delle

colonnine, aumenta

anche l’incidenza

di quelle a più alta

potenza: il 47 per cento

dei punti installati nel

2024 è di tipo veloce e

ultraveloce.

sulle Alpi svizzere

l’interazione di tutti i

componenti essenziali,

tra cui le celle a

combustibile, la batteria

ad alta tensione, l’asse

elettrico, il sistema di

serbatoi e la gestione

termica. I veicoli sono

stati riforniti di idrogeno

tramite la stazione di

rifornimento mobile di

Air products.

GUIDA AUTONOMA

Lc3 e Bosch

ci credono

Passi avanti nel

programma Visual

data collection

L

’ azienda umbra Lc3 Trasporti

ha completato la

prima fase del cosiddetto

Visual data collection, il programma

lanciato nel 2022 da

Bosch per contribuire attivamente

al futuro della guida

assistita e automatizzata.

Il progetto affronta una

delle principali sfide della

guida automatizzata per i

camion, ma anche per le autovetture:

la necessità di dati

diversificati e reali per addestrare

gli algoritmi dell’intelligenza

artificiale, essenziali

per i veicoli automatizzati e

che consentono di ‘vedere’ e

interpretare l’ambiente circostante

per aumentare la sicurezza

e il comfort stradale.

I dati, inoltre, aiutano a

ottimizzare la gestione del

traffico e, in futuro, aumenteranno

l’efficienza operativa.

PARCO ELETTRICO

Tre Volvo

per Four

Due trattori e un

carro, tutti elettrici,

per la ditta lombarda

L

’ operatore Four sustainable

logistics ha ampliato

ulteriormente la propria flotta

di camion elettrici, aggiungendo

tre camion Volvo e

portando il numero totale di

mezzi a zero emissioni della

sua rete a quota 40, un traguardo

significativo nel panorama

italiano ed europeo

del trasporto merci.

Grazie alla collaborazione tra

le due aziende, è stato creato

un database dettagliato di oltre

2,2 milioni di immagini,

raccolte su oltre 5,5 milioni

di chilometri percorsi e

95.611 ore registrate.

Le telecamere catturano

solo situazioni critiche o rilevanti,

come segnali stradali

e ostacoli, ottimizzando la

raccolta dati e garantendo al

contempo la sicurezza delle

informazioni.

La seconda fase introdurrà

dispositivi all’avanguardia in

grado di ampliare il campo

visivo, catturando immagini

laterali insieme a quelle

frontali, e che consentiranno

di monitorare situazioni di

guida più complesse, aumentando

quindi sempre di più la

precisione dei dati raccolti

dal sistema.

Si tratta di due trattori elettrici

Volvo Fhe con cabina Globetrotter,

catena cinematica

elettrica, 540 kilowattora di

potenza e possibilità di ricarica

sia in Ac a 43 kilowatt,

sia in Dc fino a 250 kilowatt,

e di un carro elettrico Volvo

Fee, equipaggiato con quattro

pacchi batterie da circa

264 kilowattora.

6

7





L’HAPPENING DELLA CATENA DEL FREDDO

26 GIUGNO 2025

UNA INIZIATIVA

MUSEO MILLE MIGLIA

BRESCIA

programma aggiornato

e registrazione

per partecipazione gratuita:

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MEDIA PARTNER

CONVEGNO ISTITUZIONALE

8 WORKSHOP TEMATICI

2025

PREMIAZIONE ZEROGRADI AWARD

ESPOSIZIONE VEICOLI

VISITA MUSEO

periscopio

Quello che per tutti gli

appassionati di truck

continua a essere il ‘weekend

del camionista’ rimane l’appuntamento

clou dell’anno

per chi vuole far festa (e non

solo) intorno agli amati camion.

Al circuito Marco Simoncelli

di Misano Adriatico

ci si ritroverà nel weekend

del 17 e 18 maggio: dunque,

tra poco più di un mese.

Sarà un grande momento di

ritrovo che vivrà, come ogni

anno, di tanti eventi lungo le

giornate di sabato e domenica

e si concluderà, nel tardo

pomeriggio di domenica 18

maggio, con la tradizionale

e attesa sfilata dei camion

decorati. Che lo scorso anno

sono stati quasi 280, a strombazzare

in pista dopo la fine

delle gare del truck racing. E,

sempre lo scorso anno, furono

oltre 40 mila le presenze

totali, a conferma del successo

della manifestazione che,

da oltre trent’anni, richiama

professionisti e appassionati

del settore da tutta Europa

nel cuore della Motor valley.

Tra gli eventi clou del fine

settimana misanese ci sono

sicuramente i test drive organizzati

da evenT (Vado e

Torno e Trasportare Oggi),

aperti, su prenotazione, a tutti

coloro abbiano la patente C

(europea) in corso di validità.

Quasi tutte le principali

case costruttrici di camion,

Iveco, Daf, Renault, Ford,

Man, Mercedes-Benz e Volvo

(manca solo Scania, con

grande disappunto degli

appassionati dei decorati),

metteranno a disposizione i

loro ultimi modelli, compresi

veicoli diesel, a gas naturale

ed elettrici, a riprova di una

transizione energetica che è

già in atto anche nel mondo

dei truck e che i partecipanti

ai test drive potranno toccare

con mano.

Ancora più veicoli, insomma,

rispetto agli ultimi anni,

raduni, infrastrutture, burocrazia, cabotaggio

SI AVVICINA IL WEEKEND DI MISANO

Sarà ancora festa

Manca poco all'appuntamento più atteso dagli

appassionati. E quest'anno disponibili per i test

drive di evenT ci saranno ancora più camion

LE OTTO SORELLE NEL PRIMO TRIMESTRE

IVECO

SCANIA

VOLVO TRUCKS

DAF TRUCKS

MERCEDES TRUCKS

MAN TRUCKS

RENAULT TRUCKS

FORD TRUCKS

Immatricolazioni di nuovi truck con Ptt sopra le 16 ton: valore assoluto

e quota di mercato. Fonte: Anfia; periodo gennaio-marzo 2025.

.

a testimonianza del successo

dell’iniziativa che la nostra

testata co-organizza già da

qualche anno.

Per quanto riguarda le competizioni,

il campionato europeo

dei camion (European

truck racing championship)

vivrà anche quest’anno il

suo esordio proprio a Misano,

dove si svolgerà il primo

dei sette weekend di gare,

1.679 - 28,2%

937 - 15,6%

833 - 14%

732 - 12,3%

620 - 10,4%

562 - 9,4%

418 - 7%

138 - 2,3%

TRAINATI, SEGNALI DI RIPRESA

Finalmente un segno più. A febbraio le

immatricolazioni di veicoli trainati hanno

fatto segnare un incoraggiante più 18,2

per cento. Si chiude così leggermente

in positivo il primo bimestre.

L'AREA DEDICATA ai test drive

presso il Misano world circuit

Marco Simoncelli.

in programma in altrettanti

paesi europei, per eleggere

l’erede di Norbert Kiss, sei

volte campione europeo e

detentore del titolo.

Matilde Casagrande

12 Ancora furbetti

del trasporto

13 I ponti in

Germania

14 Eccezionali in

Francia

15 Caccia ai driver

messicani

11



trumpate, furbetti, radar

rischio crolli, alleanze, lavori usuranti, report

IL PONTE CROLLATO

Tragedia

evitabile

Il famoso ponte

di Baltimora non

era adeguato agli

standard

Il report pubblicato

dalla Fhwa (Federal

highway administration

statunitense) con il

supporto del corpo degli

ingegneri dei Marines

in merito al crollo del

ponte che scavalca il

porto di Baltimora non

lascia spazio a dubbi.

Innescato dall’urto

di una colossale nave

portacontainer battente

bandiera di Singapore, il

26 marzo 2024 è costato

sei vittime e ha bloccato

per mesi l’accesso a

uno tra i più importanti

scali commerciali del

Nordamerica. Ma

l’incidente si sarebbe

potuto evitare se il

manufatto stradale

fosse stato adeguato agli

standard previsti a partire

dal 1991 per tutelarlo

dai rischi di vulnerabilità

in seguito alla collisione

di grandi navi. Per oltre

30 anni, nessuna agenzia

per la sicurezza delle

infrastrutture ha alzato

un dito, verosimilmente

spaventata dai costi di

intervento. Baltimora e

lo stato del Maryland

sono comunque in buona

compagnia. Il rapporto

ha infatti segnalato alcune

altre decine di ponti,

negli Usa, che versano

nelle stesse condizioni

di rischio del Francis

Scott Key bridge. Ma

l’amministrazione Trump

pare più orientata a

cancellare la Fhwa come

'agenzia inutile'.

Oscar Sandri

IL SONDAGGIO DEL MESE

L'Ue lavora alla possibilità di

ottenere la patente truck a 18

anni. Siete d'accordo?

Rispondi su

www.vadoetornoweb.com

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate su un campione scientifico

STORIE POCO EDIFICANTI

Autisti mandati

allo sbaraglio

Continuano i giochi di

prestigio dei grandi gruppi

logistici: stavolta in Francia

Undici anni di lavoro da

driver in Arabia Saudita:

è l’inatteso curriculum esibito

alla Gendarmeria francese

dall'autista fermato in

Borgogna, mentre percorreva

la dipartimentale chiusa al

traffico nei giorni festivi col

bilico a targa lituana dello

spedizioniere tedesco Hegelmann.

Gigante della logistica

che si è già reso protagonista

di avventurosi giochi di prestigio

per abbattere i costi.

La storia che ne è uscita,

con l’aiuto di Google translator

perché l’autista e il

collega che lo seguiva con

FERMATO IN BORGOGNA un autista

pakistano improvvisato.

un mezzo gemello non parlavano

una parola né di francese

né di inglese, è al limite

dell’inverosimile: arrivati da

8 mesi in Lituania, i due autisti

sarebbero stati assegnati

a spedizioni ultra low cost.

E di fatto da giorni stavano

attraversando l’Europa soltanto

per strade secondarie

seguendo il navigatore impostato

per evitare qualsiasi

tratto a pagamento, armati

solo di carta di credito per

il gasolio e di biglietto con

la destinazione finale della

consegna.

Franco Salvena

LE RISPOSTE

DEL MESE SCORSO

Il nuovo Codice della strada

è troppo punitivo nei

confronti degli autisti?

80%

NUOVI TUTOR

AUTOSTRADALI

A

20%

no

partire dal 7

marzo sono stati

gradualmente attivati

i dispositivi Tutor installati

nei mesi scorsi

sulla rete gestita da

Autostrade per l’Italia

(Aspi).

L'INSTALLAZIONE su 26

tratte autostradali.

Grazie al posizionamento

degli ultimi dispositivi,

la rete Aspi

arriverà a coprire 178

tratte autostradali con

il sistema di monitoraggio,

per un totale

di 1.800 chilometri.

Il sistema Tutor, introdotto

nel 2005, ha

consentito secondo i

dati ufficiali di ridurre

significativamente l'incidentalità

in ambito

autostradale.

Matteo Borghi

INSIEME PER

L'ELETTRICO

Atlante, Electra,

Fastned e Ionity,

realtà specializzate e

interamente dedicate

alla ricarica per veicoli

elettrici, hanno unito

le forze per creare la

Spark alliance, rete di

ricarica unica e integrata

che mira a diventare

la più grande e affidabile

d’Europa.

I CEO di Atlante,

Fastned, Electra, Ionity.

La partnership è stata

ufficializzata lo scorso

2 aprile. Obiettivo,

installare oltre 1.700

stazioni di ricarica per

auto e furgoni.

Milena Sgroi

Il crollo del Karolabrücke

nel centro di Dresda,

lo scorso 11 settembre, non

è stato un incidente, ma un

campanello d’allarme.

I 110 metri di campata del

ponte, intitolato alla moglie

SECONDO L'ULTIMO RAPPORTO DELL'IRU

IN GERMANIA

Autisti, la forbice si allarga

Più conducenti più anziani, meno giovani.

Ma stipendi e soddisfazione sono ok

La questione del futuro

dell'autotrasporto, a

livello globale, passa anche

dalle nuove generazioni

di autisti. Ne è convinta

l'Iru, che periodicamente

monitora l'argomento

con dei report dedicati.

L'ultimo di questi studi

mette in evidenza un

aspetto abbastanza

preoccupante. La

percentuale dei camionisti

giovani (under 25) si

riduce rispetto al 2023 del

Quei ponti

così instabili

Entro il 2030 vanno risanati

almeno 73 viadotti. E

intanto si attiva il dosaggio

5,8 per cento, con l'Italia

addirittura al 2,2 per cento

di under 25 sul totale. Di

contro, aumenta in media

dell'1,6 per cento la quota

di autisti over 55 sul totale.

Parallelamente, insieme

a Truckfly by Michelin,

l'Iru ha intervistato un

campione rappresentativo

di autisti per misurare la

soddisfazione lavorativa.

Gli autisti soddisfatti sono

in media l'81 per cento.

Andrea Cento

del re Alberto di Sassonia,

sprofondati nell’Elba alle

prime luci del mattino, senza

per fortuna causare vittime,

hanno fatto accendere un

faro sulle condizioni in cui

versano molte strutture in ce-

TUTTO EBBE INIZIO con il

crollo del ponte nel centro

di Dresda.

Il lavoro del camionista

è stato riconosciuto

come usurante nel 2011,

così gli autisti di mezzi

pesanti che operano nel

settore dell’autotrasporto

possono beneficiare

di misure come l’anticipo

pensionistico, ovvero

l’indennità che permette

di anticipare il pensionamento.

L’indennità, fino a 1.500

euro mensili, può essere

riconosciuta a chi ha

un’età superiore ai 63

anni e 5 mesi e abbia

versato regolarmente i

mento armato precompresso

realizzate in Germania dagli

anni Settanta.

E il report presentato a Berlino

dal ministro dei Trasporti

uscente, Volker Wissing,

ha dato risultati tali da far accendere

la spia rossa. Entro il

2030, infatti, è indispensabile

intervenire per risanare almeno

73 ponti realizzati con la

stessa tecnologia.

Quello che è peggio per gli

autotrasportatori è che, in attesa

dei lavori, per limitare le

sollecitazioni sulle strutture

ammalorate, principalmente

autostradali, sarà indispensabile

imporre non solo limiti

di velocità a 70 o 50 all'ora

per i mezzi pesanti, ma anche

il divieto di sorpasso ai

camion in transito e il distanziamento

minimo obbligatorio

di almeno 50 metri.

In alcuni casi, come nell’area

di Stoccarda, il governo

del Baden Württemberg

avrebbe intenzione di attivare

un 'dosaggio' simile a

quello della galleria del San

Gottardo: quando il traffico

cresce oltre un certo livello,

i camion saranno indirizzati

nel piazzale-polmone per poi

ripartire scaglionati da un semaforo

computerizzato.

Teo Vitali

L'APE SOCIALE PER I CAMIONISTI

contributi per un periodo

di almeno 30 anni.

Per le donne è previsto

lo sconto di un anno per

ogni figlio nel limite massimo

di due. L'Ape sociale

è compatibile con

la Naspi o altre forme di

sostegno al reddito.

Sara Peona

REQUISITO BASE avere

63 anni e 5 mesi.

12



azzardi eccezionali, balzelli, nuova energia

È

bastato il cedimento di

uno dei due sovraponte,

destinati a distribuire le 165

tonnellate del trasporto eccezionale

sul ponte in cemento

armato che scavalca il canale

tra Marna e Reno alle porte

di Nancy (Lorena), nel Grande

Est francese.

E la gigantesca caldaia destinata

all'impianto chimico

della zona si è inclinata pericolosamente

a sinistra della

motrice, sganciandosi dai

supporti del rimorchio che la

trasportava e minacciando di

ribaltarsi di sotto.

L’autista s’è lanciato dalla

14

ALLINEAMENTO

DELLE ACCISE

Con la misura passata

nel corso del

Consiglio dei ministri

del 13 marzo, il Governo

ha stabilito che

ci sarà l'allineamento'

tra le accise attuali sul

gasolio e quelle sulla

benzina.

Ci si incontrerà a metà

strada, colmando la distanza

tra i 72,8 centesimi

al litro attualmente

in vigore sulla benzina

e i 61,7 centesimi relativi

al gasolio.

Franco Dei

TRASPORTI ECCEZIONALI

Tragedia sfiorata

in Francia

Proprio sul ponte si sgancia

una gigantesca caldaia e per

poco non provoca un disastro

cabina, temendo che l’incidente

degenerasse, ma per

fortuna si è ferito solamente

in modo lieve.

SI SGANCIA IL CARICO nel

Grande Est francese per il

cedimento di un sovraponte.

Dkv Mobility ha

annunciato di aver

acquisito nel 2024 i

certificati di energia

volume di ricarica della

Disastro senza vittime lungo

un percorso seguito abitualmente

da questo genere di

carichi per aggirare la città e

manovra quasi di routine: si

sistemano con una gru, una a

fianco all’altra, le due mezze

corsie sopraelevate, si passa

lentamente e anche un ponte

poco adatto a quei pesi eccezionali

regge.

Che cosa sia andato storto, al

momento non si sa. Forse un

cedimento strutturale del sovraponte,

più verosimilmente

lo sprofondamento di alcuni

supporti su cui appoggiava.

In ogni caso, chi ha sbagliato

i conti dovrà pagare una

fattura salata per il recupero.

Per rimettere su strada la

caldaia c’è voluta una decina

di giorni di lavoro.

Rocco Antinori

LA RETE DI RICARICA DKV MOBILITY SI CERTIFICA

Energia green? Certamente

Attestata la provenienza da fonti

rinnovabili dell'elettricità immessa in rete

È POSSIBILE dimostrare

l'impronta rinnovabile.

Dkv Card+Charge. Ciò

significa che i clienti di

Dkv, che conta quasi 900

mila punti di ricarica

in Europa, possono

dimostrare l'incidenza

della propria impronta

di carbonio, oltre

a essere certi della

provenienza al cento

per cento da fonti

rinnovabili della

propria fornitura di

energia.

Giovanni Dagnino

LE BREVI

SOTTOSEGRETARIO

Sarà Antonio Iannone, già

coordinatore di Fratelli

d'Italia in Campania,

a prendere il posto da

sottosegretario alle

Infrastrutture e ai trasporti

già occupato da Galeazzo

Bignami. Quest'ultimo si

è dimesso alla fine dello

scorso anno per diventare

capogruppo alla Camera

dello stesso partito, quello

di maggioranza relativa

in Italia e assoluta nella

compagine di governo.

CONTROLLI TRUCK

Dal 7 al 13 aprile si terrà

la prima Speed operation

dell’anno, un’iniziativa

promossa dal network

delle polizie europee

Roadpol. L’operazione

coinvolgerà oltre 20

paesi con controlli mirati

al rispetto dei limiti di

velocità da parte dei

conducenti, attraverso

interventi diretti e

l’uso di tecnologie di

monitoraggio, quali

postazioni mobili, radar,

pistole laser e autovelox.

LOGISTICA PHARMA

Logista Pharma Italia,

società specializzata

in servizi logistici e

commerciali per aziende

del settore Pharma e

Healthcare, ha di recente

siglato una partnership

con Copag, azienda

attiva nella distribuzione

di materiale sanitario,

dispositivi medici, farmaci

e strumentazioni per sala

operatoria, che fornisce

non solo al proprio

azionariato, costituito

da circa 200 aziende

sanitarie private, ma

a un portfolio clienti di

1.200 ospedali. L’accordo

permette ai partner di

crescere ulteriormente

in tutti i servizi offerti,

avendo a disposizione,

tra l'altro, un ampio sito di

stoccaggio dedicato e un

network collaudato.

persecuzioni, licenze, mega progetti, tendenze

IL PROGETTO RAIL BALTICA E LA POLITICA

Se Putin muove i cantieri

Appaltata la sezione estone, e anche

Varsavia avvia gli investimenti

Più Putin alza la voce, più

accelerano i cantieri di

Rail baltica. È il paradosso

del progetto da 6 miliardi

di euro per collegare con

la ferrovia a scartamento

europeo Varsavia, in

Polonia, con la capitale

estone Tallin, passando per

la Lituania (con svincolo

a Kaunas per Vilnius)

e Riga, la capitale della

Lettonia. Al capolinea di

Tallin, poi, il ferry dedicato

porterà direttamente sulla

CRESCE IL

COMMERCIO

Stando al report Dhl

Trade atlas 2025,

continua a crescere

il commercio globale,

nonostante l'incidenza

di questioni arcinote

come i dazi e le incertezze

politiche globali.

IN CRESCITA più di

tutti l'Estremo Oriente.

Più nel dettaglio, secondo

recenti previsioni,

il commercio di

beni crescerà al tasso

annuo composto del

3,1 per cento dal 2024

al 2029. Tra i paesi a

maggiore sviluppo ci

sono India, Vietnam,

Indonesia e Filippine.

Nico Giorgini

sponda opposta del golfo

di Finlandia a Helsinki.

Oltre mille chilometri di

doppio binario elettrificato

per dare alle Repubbliche

baltiche un link stabile

per merci e passeggeri

che non sia legato alle reti

ferroviarie a scartamento

sovietico precedenti al

crollo della Cortina di

ferro. E le posizioni del

presidente russo mettono il

turbo al progetto.

Andrea Giusti

PIÙ VICINA LA PATENTE A 18 ANNI

Il Consiglio Ue e l’Eurocamera,

con la mediazione

della Commissione,

hanno raggiunto l'accordo

sulle nuove norme per le

patenti di guida.

Tra le novità previste dalla

direttiva vi è l’introduzione

della patente digitale.

Inoltre, l’età minima

per ottenere la patente

di guida per autocarri

sarà abbassata da 21 a

18 anni, con l'obiettivo di

attenuare la carenza di

autisti professionisti.

I paesi dell’Unione europea

possono inoltre consentire

a chi ha 17 anni di

TRUMP SI SCAGLIA SUI TRUCK

Non passa il driver

straniero

Nel mirino del presidente

anche gli autisti messicani:

nuovi controlli in arrivo

Ci sono anche i truck driver

messicani tra i 'nemici

dell’America' messi nel

mirino dall’amministrazione

del presidente Trump.

Secondo Washington, infatti,

un gran numero di autisti

messicani sarebbe illegalmente

messo sotto contratto

da aziende di trasporto Usa

per servizi classificati come

interstate, quindi tra Messico

e Stati Uniti. In realtà si

varcherebbe il confine americano

con trailer semivuoti

per poi svolgere attività di

cabotaggio abusivo all’interno

del territorio Usa.

guidare camion o furgoni

sul loro territorio solo se

accompagnato da un autista

esperto. L'intesa dovrà

essere ora sottoposta

ad approvazione.

Omar Tironi

Una pratica di cui si sente

parlare da tempo: era il

2019 quando fu denunciata

per la prima volta da Teamster,

il potente sindacato dei

camionisti americani, che ne

sottolineò il potenziale di distorsione

del mercato, senza

però che le autorità federali

intervenissero.

Vera o falsa che sia la questione

del cabotaggio abusivo

svolto dai messicani, da

Washington si annunciano

controlli a tappeto al confine

(che già oggi fanno impazzire

i truck driver, tra caccia

alla droga e all’immigrato

clandestino), e minacce di

deportazione per i driver

messicani eventualmente

colti in flagrante.

Cesare Martinelli

TRA I SOSPETTI anche il

cabotaggio abusivo nel

territorio Usa.

15



16

12 MARZO

«Dal MIT ancora nessuna

risposta concreta

per l’autotrasporto.

Forti tensioni nella

categoria, convocato

il Comitato esecutivo».

Così Unatras

all’indomani dell’incontro

al ministero.

12 MARZO

«Fiap ritiene che l’incontro

sia stato, in

ogni caso, produttivo

e adatto ad alimentare

un dialogo continuo».

Così Fiap, che

fa parte di Unatras,

sullo stesso incontro.

16 MARZO

Trasportounito, al termine

di un’assemblea

di Anagni, proclama

il fermo nazionale

per cinque giorni, da

lunedì 31 marzo a venerdì

4 aprile.

26 MARZO

«Onde evitare di alimentare

aspettative

irrealizzabili, Unatras

reputa necessario

che, già nei prossimi

giorni, arrivino

provvedimenti concreti

per scongiurare

la proclamazione di

azione di autotutela».

27 MARZO

«Gli autotrasportatori,

sotto la guida di Trasportounito,

hanno

deciso di spostare

e focalizzare la protesta

contro uno dei

peggiori ministri dei

trasporti della storia».

Così si annuncia il

rinvio del fermo.

SE SALVINI È

IL PEGGIORE

Trasportounito

rinvia il fermo,

indice la

manifestazione

del 14 aprile

e il segretario

Maurizio Longo

(foto) dichiara:

«si è deciso di

focalizzare la

protesta contro

uno dei peggiori

ministri dei

Trasporti della

storia».

Che le associazioni di categoria

viaggino in ordine sparso

si sa, ma che dopo l’incontro al

Mit del giorno prima escano, il 12

febbraio, due note quasi antitetiche

da Unatras e da Fiap (che

fa parte dell’unione) è quasi singolare.

«Nonostante molti degli aspetti

trattati debbano ancora essere

definiti con maggiore chiarezza,

rispetto alle attese, Fiap ritiene

che l’incontro sia stato, in ogni

caso, produttivo e adatto ad

Niente pace col Governo

A UN PASSO

DAL

FERMO

Annunciato e poi rinviato da

Trasportounito, che se la prende

direttamente con Salvini. Mentre

Unatras, seppur divisa, scende sul

piede di guerra. L’autotrasporto

resta in allerta, sul filo del rasoio

È

stato un mese di marzo

sul filo della rottura tra

associazioni di categoria

e Governo, con un fermo

nazionale proclamato

e poi

revocato dal

solo Trasportounito,

che

ha definito

Salvini «uno

dei peggiori

ministri dei

Trasporti della

storia repubblicana».

Benzina sul fuoco, in un

mese che si è concluso di

alimentare un dialogo continuo,

anche se alle volte aspro, ma

comunque aperto e costruttivo

con gli interlocutori ministeriali».

E ancora: «Ogni aspetto trattato

nel corso dell’incontro merita la

massima attenzione e continueremo

a collaborare pienamente

con il tavolo», ha dichiarato il

segretario generale di Fiap, Alessandro

Peron.

Lo stesso 12 febbraio, però, il

comunicato di Unatras recitava

«Dal Mit ancora nessuna risposta

L’incontro al Mit è

stato produttivo

e adatto ad

alimentare un

dialogo continuo

Alessandro Peron

COSÌ SI MARCIA COMPATTI ALL’INTERNO DI UNATRAS

fatto con la minaccia di ulteriori

proteste, stavolta da

parte dell’unione delle associazioni

principali, Unatras,

che però a ben

vedere non è

così unita.

«Onde evitare

di alimentare

aspettative

irrealizzabili,

Unatras reputa

necessario che,

nei prossimi

giorni, arrivino provvedimenti

per scongiurare azioni

di autotutela», recita la nota.

concreta per l’autotrasporto. Forti

tensioni nella categoria, convocato

il Comitato esecutivo». Di

più: «Unatras ha espresso totale

insoddisfazione per l’esito dell’incontro

e annunciato di convocare

il proprio Comitato esecutivo

per deliberare le decisioni degli

imprenditori del settore».

Non proprio uno sfoggio di unità,

in una fase nella quale sarebbe

importante mostrare compattezza

per ottenere il massimo risultato,

a beneficio delle imprese.

17



SULLA STRADA

SCIOPERANTI

Guerra tra

poveri

La logistica si

ferma. E chi

trasporta paga

con il disagio

O

ltre

al danno

economico,

sono situazioni che

generano rischi concreti

per la sicurezza

dei lavoratori». È

l’accusa di Alessandro

Peron, segretario

generale Fiap, all’indomani

dell’ennesimo

blocco di un magazzino

logistico, a Padova,

da parte di un

sindacato autonomo.

Un gruppo di circa 25

lavoratori, per lo più

extracomunitari, ha

aderito allo sciopero

che ha impedito l’accesso

e l’operatività

del magazzino, che

impiega oltre 350

dipendenti e gestisce

quotidianamente

il flusso di circa 150

autisti a partire dalle

4:30 del mattino.

Il blocco ha causato il

fermo di oltre 30 veicoli

all’interno del sito,

mentre altri 120 sono

rimasti incolonnati

nella zona industriale,

senza accesso ai

servizi essenziali.

Con i 320 dipendenti

presenti in sede che

non hanno potuto

proseguire le loro attività,

«i conducenti

bloccati sono stati costretti

a riorganizzare

i turni nel rispetto delle

normative sui tempi

di guida e riposo, col

rischio di prolungare

i viaggi e restare

lontani da casa per

giorni. Inoltre, situazioni

simili potrebbero

portare a tensioni

e incidenti, come già

accaduto in passato»,

aggiunge Peron.

Oscar Sandri

È poi arrivata l’ennesima

convocazione delle associazioni,

ma si sa che a forza

di tirarla a volte la corda si

spezza.

Riunione con forti

momenti di tensione

Che le cose non stiano girando

per il verso giusto lo

si capisce dopo l’incontro

al ministero dei Trasporti

dell’11 marzo, già leggendo

il titolo del comunicato di

Unatras, di solito molto più

diplomatica: «Dal Mit ancora

nessuna risposta concreta.

Forti tensioni nella categoria,

convocato il Comitato esecutivo».

E nel testo: «Nell’incontro

svoltosi ieri non sono

arrivate risposte concrete sulle

problematiche già discusse

col viceministro Edoardo

Rixi». Non solo. La riunione

«ha vissuto anche forti momenti

di tensione». E ancora,

nel merito: «Sulle norme relative

ai tempi di attesa non

si sono prospettate le modalità

per renderle esigibili.

Sulle modifiche al Codice

della strada si

dovrà, in attesa

della legge

delega, evidenziare

che

le sanzioni

per violazioni

nell’esercizio

dell’attività

debbano

essere applicate solo sulla

Cqc e emanare semplificazioni,

possibili nel quadro

della normativa comunitaria

al conseguimento della

Cqc. Sul fronte delle risorse

Non sono

arrivate risposte

concrete sulle

problematiche già

discusse con Rixi

Unatras

economiche il Mit ha palesato

difficoltà a reperirle,

pur garantendo di continuare

a lavorare col ministero

dell’Economia al recupero

dei 12 milioni tagliati sui

240 strutturali, mentre tenterà

di istituire un fondo ad hoc

pluriennale di

600 milioni

di euro per il

rinnovo del

parco veicoli,

nel rispetto

della neutralità

tecnologica».

Conclusione

poco incoraggiante:

«Unatras esprime totale

insoddisfazione per l’esito

dell’incontro e annuncia la

convocazione del Comitato

esecutivo».

Passano pochi giorni e un’al-

tra sigla dell’autotrasporto,

Trasportounito, al termine

dell’assemblea di Anagni

(Frosinone), proclama il

fermo nazionale per cinque

giorni, da lunedì 31 marzo a

venerdì 4 aprile, proposto dai

vertici qualche giorno prima.

Risposte del Mit

prive di contenuto

Per Trasportounito «le risposte

ministeriali sono evanescenti

e prive di qualsiasi

contenuto» e consegna al Mit

le richieste ritenute «indispensabili

e non rinviabili».

Tra queste, «l’introduzione

di norme contro la

concorrenza sleale; la questione

del cabotaggio e della

concorrenza internazionale;

l’adeguamento delle tariffe

sulla base dei costi effettivi».

Il fermo indetto da Trasportounito

ha l’effetto di mettere

ulteriore pressione su Unatras.

Passano i giorni senza

che il Governo compia altre

mosse, finché l’Unione non

si riunisce, mettendo nero su

bianco la minaccia di passare

alle vie di fatto, citando

espressamente

le altre proteste

in corso.

Si fissa così

il Comitato

esecutivo per

il 9 aprile con

all’ordine del

giorno «l’esame

dei rapporti

col Governo e la verifica

dei provvedimenti per l’assunzione

delle decisioni a

tutela della categoria».

Unatras prende altresì atto

E POI C’È IL TUTTI CONTRO TUTTI

Focalizzare la

protesta contro

uno dei peggiori

ministri dei Trasporti

della storia

Maurizio Longo

DANNI E RISCHI

PER LE PERSONE

Alessandro

Peron (foto),

segretario Fiap

critica lo sciopero

della logistica a

Padova. Oltre ai

trasportatori che

restano bloccati,

«si potrebbero

generare tensioni

e incidenti come

già in passato».

che il Mt sta lavorando per:

«il rafforzamento e l’esigibilità

delle norme sulle attese

al carico/scarico e il rispetto

dei tempi di pagamento; il

recupero delle risorse tagliate

sui 240 milioni strutturali; le

semplificazioni per il conseguimento

della Cqc; il tavolo

sulle modifiche

al Codice

della strada».

Nel frattempo

Trasportounito

sembra tener

duro: «Il fermo

è una scelta

obbligata».

Da un mercato distorto dalla

normativa malata che mette

in ginocchio le imprese, oppresse

dall’indebitamento e

dai ricatti della committenza.

La maionese impazzita aumenta

al di fuori di Unatras, dove

come da tradizione italica è tutti

contro tutti.

Anita è soddisfatta. «Inizio positivo

per il dialogo ripreso con il Ministero.

Un’opportunità di confronto

proficua per rafforzare la posizione

competitiva dell’autotrasporto

merci», dice il presidente Riccardo

Morelli.

Assotir, per niente: «Se si vuole

fare, la vera battaglia politica è al

tavolo ministeriale appena ripartito.

Dove il confronto è molto difficile,

a causa del conflitto di interessi

presente all’interno delle stesse

rappresentanze dell’autotrasporto.

Ma è lì che si decide il futuro di

questo settore e anche la credibilità

dei suoi rappresentanti. Questo

non ci impedisce di considerare il

confronto istituzionale appena avviato

deludente».

Ruote Libere, tambureggia. «Il

Governo ha fatto bene a ridurre

i finanziamenti, che finiscono per

alimentare un sistema distorto. Gli

sconti sui pedaggi potrebbero arrivare

agli autotrasportatori senza

l’intermediazione di consorzi legati

alle stesse associazioni che oggi

protestano», dice il presidente Cinzia

Franchini. «Questi stati di agitazione

dimostrano solo la paura di

chi teme di perdere il proprio potere.

Non abbiamo mai visto prese

di posizione così forti quando si è

trattato di difendere i lavoratori da

problemi strutturali ben più gravi».

Che ha l’biettivo di impedire

l’arrivo di nuove regole per

il mercato e la sicurezza, di

misure per far fronte alla

carenza di conducenti e alla

corretta pianificazione delle

infrastrutture. Ma Trasportounito

contesta anche alla

committenza «ogni forma di

intimidazione, applicazione

di vincoli inesistenti e sottomissioni

irregolari».

Una manifestazione

al posto del fermo

Neanche 24 ore e Trasportounito

rinvia il fermo e indice

al suo posto la manifestazione

del 14 aprile.

«Lanceremo un segnale

forte e chiaro, che avrà l’obiettivo

di scuotere l’inerzia

del ministro dei Trasporti.

Anziché fermare i mezzi rischiando

tutte le conseguenze

possibili, gli autotrasportatori

hanno deciso di spostare e

focalizzare la protesta contro

uno dei peggiori ministri dei

Trasporti della storia repubblicana»,

afferma Maurizio

Longo, segretario generale

di Trasportounito, «Crediamo

che solo le dimissioni

di Salvini sarebbero coerenti

con la sua totale incuranza

delle problematiche del trasporto

italiano».

Riccardo Venturi

18

19



Nel mondo digital che avanza

CHI HA

PAURA

DELL’AI

In futuro, dovremo essere

bravi a integrare l’intelligenza

umana e quella artificiale,

anche nella logistica. In

quel di Letexpo, aziende di

trasporto e specialisti dei

servizi si sono confrontati su

un tema scottante e urgente

Per il suo primo appuntamento stagionale

il Sustainable tour, il ciclo

di incontri sulla sostenibilità e l’innovazione

nella logistica ideato e organizzato

da evenT, ha voluto accendere

un faro sull’applicazione dell’intelligenza

artificiale in un settore complesso come

quello che si occupa di movimentare le

merci. Il dibattito si è svolto nel contesto

di Letexpo, la fiera annuale sulla logistica

sostenibile ospitata da Veronafiere. Ancora

una volta, dunque, la città scaligera ha

fatto da apripista ai dibattiti che da sette

anni accendono un faro sulla sostenibilità

nel trasporto in tutte le sue forme.

INTELLIGENZA E

GIOVANI INSIEME

Sala gremita di

giovani per il primo

Sut dell’anno

svoltosi a Verona

giovedì 14 marzo

durante Letexpo

(11-14 marzo), la

fiera del trasporto

e della logistica

promossa da Alis.

«Siamo di fronte a un vero e

proprio cambiamento strutturale»

Viste le implicazioni sociali e sociologiche

di un fenomeno come quello dell’intelligenza

artificiale, l’evento è stato introdotto

dal videomessaggio di Francesco Morace,

sociologo e saggista, nonché fondatore di

Future concept lab e ideatore del Festival

della crescita. «Siamo di fronte non a una

semplice tendenza, ma a un cambiamento

strutturale, destinato a durare per i prossimi

decenni, che coinvolge tecnologie e

sostenibilità: le aziende che non saranno

in grado di adeguarsi alle logiche della

sostenibilità verranno escluse dal mercato.

20

21



INTRODUZIONE

SOCIOLOGICA

Il professor

Francesco Morace,

sociologo e

saggista, nonché

fondatore di

Future concept

lab e ideatore

del Festival della

crescita, ha aperto

il dibattito con un

videomessaggio

incentrato sulle

implicazioni sociali

e sociologiche

di un fenomeno

come l’intelligenza

artificiale, che

tocca aspetti

della vita privata

e professionale.

Intelligenza umana

e artificiale, ha

detto, dovranno

convivere nel

prossimo futuro.

FOTO DI RITO

A LETEXPO

La tradizionale foto

dei relatori con le

targhe consegnate

dagli organizzatori

di Letexpo. Da

sinistra, Maurizio

Cervetto, direttore

di Vado e Torno,

Elisa Simoni

(Havas), Giorgio

Berettini (Lc3),

il coordinatore

didattico di evenT,

Paolo Volta,

Roberto Colarossi

di Indeed, il Ceo di

Casilli Enterprise,

Francesco Casilli

e Luca Barassi,

direttore di

Trasportare Oggi

in Europa. Il

Sustainable Tour

continuerà in

autunno.

Tutto questo porta con sé

un’implicazione economica

molto importante. E qui

l’intelligenza artificiale può

dare un aiuto fondamentale».

Di fronte ai dubbi e alla

diffidenza diffusa quando si

parla di Ai, Morace ha aggiunto:

«Più andremo avanti

e più l’intelligenza umana, la

nostra, verrà integrata dagli

algoritmi. La modalità più

‘intelligente’ è quella di allenarsi

con l’Ai e capire come

gli algoritmi potranno aiutare

le aziende a realizzare gli

obiettivi».

Nella logistica siamo

solo agli albori

Il dibattito aveva come titolo

‘L’intelligenza sostenibile.

Come l’Ai può evolvere il

settore del trasporto e della

logistica’. Evoluzione, quella

richiamata nel titolo, necessaria

e auspicabile, se si pensa

che, ad oggi, appena il 3

per cento degli operatori logistici

ha sviluppato e implementato

l’intelligenza artificiale

nei suoi flussi di lavoro

e che solo il 19 per cento sta

considerando la possibilità di

farlo. «Siamo agli albori», ha

sintetizzato Paolo Volta, coordinatore

didattico di evenT.

«La capacità di trasformare i

dati in valore sarà la discriminante

per il successo nel

prossimo futuro. I vantaggi

dell’intelligenza artificiale

vanno dall’ottimizzazione

dei processi alla gestione più

efficiente dei materiali; dalla

riduzione dei costi al miglioramento

della sostenibilità

complessiva delle operazioni

logistiche».

Ricerca di maggiore efficienza,

sostenibilità e sicurezza

sono le tre principali

ragioni per cui l’Ai viene

applicata dalle aziende di

logistica. È l’opinione di

Francesco Casilli, Ceo della

Casilli Enterprise, che ha

raccontato come, per esempio,

«l’Ai possa dare il suo

contributo nel monitoraggio

del rispetto dei tempi di guida

degli autisti. Noi facciamo

matching tra i dati del tachigrafo,

la posizione dei mezzi,

i dati di carico e scarico, il

traffico. Altri ambiti possono

essere il controllo del carico

dei veicoli per ridurre drasticamente

i viaggi a vuoto o

quasi, oppure la gestione del

magazzino».

Secondo Casilli, tuttavia,

chi vuol essere competitivo

nel settore non può fare a

meno di utilizzare l’Ai, strumento

«dalle grandi potenzialità».

Supercalcolatore per

la guida autonoma

Altra azienda di trasporto

all’avanguardia è l’umbra

Lc3, rappresentata da Giorgio

Berettini. «In questo

momento, stiamo lavorando

con Bosch su un progetto

europeo che coinvolge 300

veicoli dotati di tecnologia

per reperire dati e alimentare

un super calcolatore che permetta

di sviluppare il sistema

di guida autonoma avanzata

grazie proprio all’Ai», ha

detto Berettini, raccontando

come si stia cercando di rilevare

dati provenienti non

solo dalla parte frontale dei

veicoli, ma anche dalle parti

laterali per monitorare meglio

l’angolo cieco e incrementare

la sicurezza.

Roberto Colarossi, senior

sales director Italy&Iberia di

Indeed, tra le realtà più im-

portanti nella ricerca di lavoro,

ha messo il dito su come

lo sviluppo dell’Ai sia messo

in ‘concorrenza’ con le figure

professionali.

Con l’Ai i driver

saranno avvantaggiati

«Non è facile prevedere quali

categorie lavorative siano

più a rischio oggi», ha detto,

«Figure legate ad ambiti

come finance, risorse umane

o legale potrebbero essere

più impattate mentre, per

esempio, quella degli autisti

è una delle categorie meno a

rischio. Di certo, i dati sono

un fattore sempre più importante

anche nel nostro settore

perché anche chi cerca lavoro

è oggi ultra-profilato. Si

potrebbe arrivare, in futuro,

ad avere il ‘talent agent’, il

coach virtuale personale che

affiancherà chi cerca lavoro».

Elisa Simoni, oggi head

of public affairs di Havas

(settore comunicazione) con

un’esperienza in Parlamento

alle spalle, ha evidenziato la

connotazione sociale dell’Ai.

La necessità di legiferare

sul fenomeno Ai

«Oggi non compriamo un

prodotto, ma un modo di vivere

o di essere», la sua sintesi.

«I nostri clienti ci chiedono

da tempo di utilizzare

l’Ai per il loro business».

Durante il convegno si è

toccato anche il tema delle

implicazioni etiche legate

all’Ai, così come della sua

regolamentazione. «Il legislatore

si è mosso presto,

specialmente in Europa, dove

i temi della regolamentazione

sono stati anticipati rispetto

ad altre aree del mondo. E

qui c’è tutto il tema etico: chi

ha il possesso dei dati ha il

vero potere, questo è sempre

più evidente», ha aggiunto

Elisa Simoni.

Fabrizio Dalle Nogare

22

23



L’anno dei 50 di Iveco

FESTE

TOUR E

GAMMA

AL TOP

In archivio un 2024 da 26 mila

immatricolazioni, via alle iniziative

che celebrano il 50 o anniversario

del costruttore nazionale. Tra

queste, l’Iveco S-Way Tour

porta in giro per l’Italia i trattori

stradali model year 2024, pronti

per aggredire il mercato. Vi

racconteremo tutto

Quello che celebra i 50 anni (eh sì, era il

1975…) dalla fondazione dell’azienda

non può essere un anno come tutti gli

altri. In attesa della festa vera e propria, prevista

per giugno a Torino (ça va sans dire), anche

l’ormai tradizionale conferenza stampa d’inizio

anno è stata permeata dall’anniversario ormai

pienamente in corso. E ad aprile partirà l’Iveco

S-Way Tour: vero e proprio giro d’Italia

che coinvolgerà ben cinque Iveco S-Way della

nuova gamma e toccherà i principali interporti

italiani, oltre ad alcune location d’eccezione (ne

parliamo più diffusamente nel box). Con queste

premesse, il numero uno del mercato Italia di

Iveco, Massimiliano Perri, da ben 27 anni in a-

zienda, ha in qualche modo aperto ufficialmente

l’anno celebrativo.

24 25



2025 che per il country manager

del mercato Italia dovrà

essere quello del «ritorno

alla normalità», inteso come

ritorno alle normali dinamiche

del mercato dopo lo

shock della pandemia e gli

effetti di guerre ed eventi

geopolitici degli ultimi anni.

Di sicuro, in Iveco si dicono

molto soddisfatti del

2024, che ha portato all’immatricolazione

di circa 26

mila tra veicoli industriali e

commerciali (lo scorso anno

erano stati circa 25 mila),

cifra che lo stesso Perri ha

definito ‘monstre’ e che si

deve in larghissima parte alle

vendite dei veicoli model

year 2022.

«La gamma 2024, frutto

dell’investimento complessivo

da un miliardo di euro,

deve ancora mostrare le sue

potenzialità e ci aspettiamo

che lo faccia a partire da

quest’anno», ha detto Perri

nel corso della conferenza.

Fiducia all’approccio

multi-energetico

E sebbene, al momento, l’Europa

non abbia offerto aperture

sul tema, Iveco prosegue

nel solco di quella strategia

multi-carburante più volte

rivendicata. Ttema, quello

dell’approccio multi-energetico,

molto caro anche a

Fabrizio Buffa, responsabile

gamma media e pesante Iveco

mercato Italia: «Abbiamo

quattro linee

di prodotto,

dall’Eurocargo

alla gamma

Way, con

tre tipi di alimentazione:

diesel compatibile

con

Hvo, gas ed

elettrico, con le prime consegne

dei cabinati S-eWay per

corto e medio raggio (presentati

alla Iaa 2024) previste

entro la fine di quest’anno».

Stimolato sulla questione

gas: «È vero che diverse

aziende che puntavano

sul gas stanno virando sull’Hvo»,

dice Buffa, «il cui

costo di produzione è però

molto alto. Dall’altro lato

26

Ci aspettiamo

che la gamma

2024 mostri da

quest’anno tutte le

sue potenzialità

Massimiliano Perri

PRONTI PER PIÙ DI 4 MILA

CHILOMETRI IN TRE MESI

Saranno quattro gli Iveco

S-Way diesel, compatibili

con l’Hvo, impegnati nel

tour, a cui si aggiunge

anche un veicolo Lng.

Sotto, il top management

del mercato Italia di Iveco:

da sinistra, il country

manager, Massimiliano

Perri, il responsabile

gamma leggera, Massimo

Revetria, il responsabile

gamma media e pesante,

Fabrizio Buffa, la marketing

manager, Sara Castaldi e

Luca Perrini, responsabile

customer service.

il gas, specialmente quando

ottenuto da fonti rinnovabili,

ha una migliore struttura

delle garanzie di origine, che

le aziende di autotrasporto

possono facilmente utilizzare

come certificazione affidabile».

E proprio grazie

alle certificazioni, secondo

Iveco, il veicolo

alimentato a

biometano può

essere iscritto a

bilancio come

veicolo a emissioni

zero per i

criteri Esg.

«Il biometano

è assolutamente

in competizione con

il veicolo elettrico», aggiunge

Perri. «Con costi e Tco

inferiori e con un veicolo

che dà al committente e al

trasportatore esattamente gli

stessi vantaggi dell’elettrico,

ovvero con emissioni zero».

I numeri snocciolati da

Fabrizio Buffa parlano di

oltre 8 mila camion Iveco

targati nel 2024 nel segmento

evenT vi racconta l’Iveco S-Way Tour

Si chiamerà Iveco

S-Way Tour, e

partirà il prossimo 4

aprile dal Truck park

di Brescia, l’iniziativa

con cui Iveco vuol

far conoscere ancora

più in profondità al

mercato italiano la

sua nuova gamma

di pesanti. Un vero e

proprio giro d’Italia

che toccherà interporti

e punti nevralgici,

inclusa l’attesa festa

dei camion, a metà

maggio a Misano, e

che si concluderà il 21

giugno all’interporto

di Catania. Saranno

quattro gli Iveco

S-Way diesel,

compatibili con

Hvo, protagonisti

del tour, insieme al

gemello alimentato a

Lng. Nove in totale

le tappe per dieci

settimane di viaggio e

la previsione di oltre

4 mila chilometri da

percorrere. In qualità

di media partner del

tour, evenT racconterà

puntualmente ogni

singola tappa,

over 7,5 ton, con una quota

di mercato vicina al 32 per

cento. Secondo i dati Anfia

2024, la quota Iveco sarebbe

del 28,3 per cento, però riferita

alla fascia over 16 ton.

La carica dei Daily

ma non dell’elettrico

Quota Iveco che sale notevolmente

(siamo vicini al

50 per cento) tra i veicoli

allestiti e nel segmento delle

missioni gravose, «grazie

alla collaborazione instaurata

da anni con gli allestitori».

A Massimo Revetria, responsabile

gamma leggera,

Iveco mercato Italia, il compito

di fare il punto sullo stato

di salute del Daily, leader

con trasmissioni

dedicate e contenuti

pubblicati sui

social. «L’obiettivo»,

ha spiegato Sara

Castaldi, responsabile

marketing, Iveco

mercato Italia, «è

portare i veicoli della

nuova gamma non

soltanto ai nostri

dealer e clienti, ma

anche agli autisti,

per permettere loro

di conoscerli meglio

e apprezzarne le

caratteristiche. Oltre,

naturalmente, a

iniziare le celebrazioni

per i 50 anni di

Iveco». Dopo la

partenza da Brescia,

ci si sposterà a Parma

(11-12 aprile) e da lì

di mercato nella fascia da 3,5

a 7,49 tone con poco più di

17.500 unità immatricolate,

sempre dati Iveco.

«Vendite trainate soprattutto

dai cabinati allestiti,

che hanno inciso per il 62

per cento contro il 38 per

cento dei furgoni», ha spiegato

Revetria. Che annuncia

nel 2025 ulteriori promozioni

commerciali e, spera, nella

maggiore incidenza dell’e-

Daily, che ben si comporta,

dati alla mano, in un mercato

che rimane tuttavia «piccolo

e molto clusterizzato», per

dirla con Revetria, e che pesa

per appena il 2 per cento sul

totale delle vendite di Daily.

«Possiamo però essere molto

a Prato (4-5 maggio).

L’appuntamento

successivo sarà nel

weekend di Misano

(17-18 maggio) per

poi proseguire a

Orte (23-24 maggio)

e a Colleferro, nel

Lazio (26-27 maggio).

Ultime tre tappe

nel mese di giugno

a Nola (6-7), Bari

(13-14) prima della

chiusura di Catania

(20-21 giugno). In

basso, insieme a

Massimiliano Perri

e Sara Castaldi (al

centro) e Fabrizio

Buffa (a destra), ci

sono il formatore Ezio

Camusso e la squadra

dei driver che saranno

impegnati nel tour.

soddisfatti della scommessa

fatta con Gate, la cui formula

è stata scelta nel 64 per

cento delle vendite di eDaily

lo scorso anno», aggiunge.

Forte, infine, il focus sui

servizi e sulla rete di assistenza

territoriale, composta

da 34 dealer e circa 480

officine autorizzate, come

sottolineato dal responsabile

del customer service, Luca

Perrini: Iveco ha siglato infatti

lo scorso anno oltre il

50 per cento di contratti di

manutenzione e riparazione.

In più, del 75 per cento dei

casi di fermo macchina, il

problema è stato risolto nel

giro di 6 ore.

Fabrizio Dalle Nogare

27



Renault Trucks T Smart racer

EFFICIENZA

ALLA

480 CV E TURBOCOMPOUND

La motorizzazione della

serie Renault Trucks

Smart racer è affidata

al propulsore 6 cilindri

in linea De13 con

turbocompound nella

declinazione da 480 cv.

Potenza ideale per le

mission sul lungo raggio.

FRANCESE

Livrea elegante e grintosa al

tempo stesso che ne mette

in risalto la personalità. Sotto

la cabina la combinazione

tra motore De13 con

turbocompound e le diverse

opzioni specifiche per

l’ottimizzazione dei consumi.

Dentro, un ambiente

funzionale, esclusivo

caratterizzato dalla ricca

dotazione. Così si presentano

i T e T High Smart racer

È

il nostro camion più efficiente».

Con queste parole, Edouard Savelli

e Marco Bonaveglio, amministratore

delegato e direttore commerciale di

Renault Trucks Italia, hanno introdotto il

loro intervento di presentazione della gamma

T Smart racer, svoltosi nella sede di

Pero, nell’ambito del Demo delivery day,

durante il quale vari esemplari sono stati

consegnati ai dealer della Losanga.

28

29



Sì, hanno detto proprio e

con giustificato orgoglio: «è

il nostro camion più efficiente».

Perché questa versione

dell’ammiraglia di Renault

Trucks è oggi lo stato dell’arte

del modello. L’impressione,

tuttavia, è che T Smart

racer rappresenti ancora una

volta la tappa intermedia di

quel processo di continuo aggiornamento

e sviluppo che

caratterizza ogni modello firmato

Renault Trucks.

Dunque, oggi T Smart racer

è il fiore all’occhiello, ma

da qui si riparte verso nuovi

traguardi. Per la serie, guai

accontentarsi. Cosa peraltro

che non appartiene alla strategia

di Renault Trucks.

Dall’Evolution

al turbocompound

Lanciata per la prima volta

nella tarda primavera del

2013, la serie T ha infatti beneficiato,

negli ultimi anni in

particolare, di importanti aggiornamenti

ed evoluzioni hitech.

Nel 2021, ad esempio,

con la serie Evolution, anti-

cipatrice della svolta attuata

l’anno seguente con l’introduzione

del turbocompound,

e nel 2023 con la forte spinta

alla digitalizzazione.

I consumi vanno giù

del tre per cento

Con la serie Smart racer, disponibile

sui modelli T e T

High, Renault Trucks punta

adesso alla massima efficienza,

mettendo in campo una

versione del suo long distance

ottimizzata per i consumi,

che infatti dichiara inferiori

del 2,9 per cento rispetto al

model year 2024, aggiungendovi

l’altrettanto importante

taglio della CO 2

.

Risultati che sono il frutto

di una serie di aggiornamenti

e sviluppi mirati. Salgono a

bordo, ad esempio, e lo fanno

direttamente in primo

equipaggiamento, gli specchi

digitali dotati di bracci ripiegabili

e infrarossi per l’ottimale

visione notturna. Le

telecamere rimandano le immagini

su due schermi (da 12

pollici lato autista, da 15 sul

RETROVISORI

DIGITALI

Tra i numerosi

contenuti che

caratterizzano la

serie Smart racer,

non potevano

mancare

gli specchi

digitali. Dotata

di braccetti

ripiegabili,

infrarossi per la

visione notturna,

panoramica

automatica,

la soluzione

proposta di serie

sui modelli T

e T High Smart

racer prevede,

come mostra la

foto a sinistra,

due schermi,

naturalmente

a colori,

posizionati

internamente

sui montanti.

Il primo, quello

sul lato del

guidatore, da

12 pollici, il

secondo, sul

lato passeggero,

da 15 pollici.

E in arrivo c’è lo start-stop predittivo

Per dei pesanti

stradali, come lo

sono i modelli T e T

High della serie Smart

racer, che puntano

dichiaratamente alla

massima efficienza, il

costante e continuo

miglioramento di

ogni singola funzione

che sovrintende

alla gestione della

marcia del veicolo,

contribuisce

all’obiettivo. Che poi,

a ben guardare, non è

il traguardo definitivo

ma soltanto una tappa

di passaggio verso

l’ulteriore prossimo

sviluppo. Tra le funzioni

previste per l’elegante

e grintosa ammiraglia

stradale della Losanga,

c’è anche lo start-stop

che, nel prossimo

step annunciato dagli

uomini di Renault

Trucks, diventerà

predittivo, vale a dire

con spegnimentoaccensione

automatica

del motore (nel caso

specifico il 6 cilindri

De13 da 480 cavalli

con turbocompound)

nelle opportune

fasi di utilizzo del

cruise control. Tra i

vantaggi correlati al

nuovo sistema, c’è la

riduzione dello 0,4 per

cento della CO 2

. Lo

start-stop predittivo per

i Renault Trucks Smart

racer verrà proposto

unicamente abbinato

alla motorizzazione

endotermica

(dunque col 480 cv)

e obbligatoriamente

combinato con il

sistema (di serie)

Optivision plus. Il

costruttore francese

non ha fornito una data

certa, tuttavia si pensa

di poter proporre il

sistema già nel corso

di quest’anno.

lato passeggero). Di serie c’è

anche il sistema di controllo

della velocità predittivo Optivision

plus, oggi ancora più

preciso e raffinato: basato su

dati cartografici migliorati, il

sistema è attivo dai 20 fino ai

90 all’ora.

Anche la driveline è migliorata,

in particolare a

livello del cambio e degli

assali. Entranbi i componenti

beneficiano infatti di

un’importante riduzione degli

attriti.

Il servosterzo variabile

è in opzione

Non ultimi, alla riduzione

della CO 2

offrono il proprio

contributo anche i nuovi

pneumatici di classe A+ per

lunghe percorrenze (misure

315/70 e 385/55). Prevista

invece come opzione la nuova

versione del servosterzo

con forza di sterzata variabile

in funzione delle condizioni

di guida.

Alberto Gimmelli

30

31



La gamma Bev e Phev di Ford Pro

SQUADRA

DA

CHAMPIONS

Dal compatto E-Courier al

sempreverde E-Transit, Ford

Pro schiera quattro modelli

di veicoli commerciali

elettrificati che si

caratterizzano e distinguono

per un livello di produttività

e di efficienza superiori

Nell’ancora giovane vita di Ford Pro,

il brand dell’Ovale blu nato nel

2022 e dedicato ai professionisti

del trasporto, l’anno che ci siamo lasciati

alle spalle è stato per quel che riguarda il

mercato italiano da incorniciare.

Con 34.800 veicoli consegnati (contro i

27.800 del 2023) e una quota mercato del

19,4 per cento (era al 16,2 nei dodici mesi

precedenti), Ford ha realizzato la migliore

performance di sempre. Risultato che non

è certo dovuto all’episodico exploit del

momento. Piuttosto, invece, è il frutto del

paziente e mirato lavoro partito da lontano,

che combina al meglio la professionalità

e l’impegno della rete di dealer con

l’oggettiva qualità di una gamma prodotto

per certi aspetti anticipatrice delle tendenze

del mercato e oggi per questo motivo,

grazie anche al ricco bouquet di servizi

dedicati, capace di rispondere in maniera

sempre più precisa alle aspettative della

clientela.

Archiviato un 2024 di grandi soddisfazioni,

l’arrivo dell’E-Courier, modello che

di fatto ha completato la gamma elettrificata

di veicoli in tuta da lavoro Ford Pro,

fa pensare che per l’Ovale blu il tempo

della raccolta è appena cominciato.

IL POKER CHE GUARDA AL FUTURO

È quello dei modelli Bev e Phev di Ford

Pro: nell’ordine, da sinistra, E-Transit

Courier, E-Transit, E-Transit Custom,

E-Transit Connect Phev.

32

33



Ford E-Transit

Ford E-Transit Custom

34

La carica dei

quattrocento

Tanti sono infatti i chilometri

di autonomia dichiarata dal

large van equipaggiato con

batteria opzionale da 89 kWh

vero, dall’alto dei suoi

È settant’anni (abbondanti)

di successi ottenuti a tutte le

latitudini, il Transit appartiene

all’olimpo dei grandissimi

a prescindere.

È dunque significativo

che, nel suo segmento, l’icona

dei van sia salita nel 2024

al 14,2 per cento di share

rispetto all’8,4 del 2023. E

ancor più che, tra i furgoni

elettrici di grandi dimensioni,

vanti la leadership sul mercato

europeo (46,7 per cento tra

i van da due ton nel 2024).

FUNZIONALITÀ DIGITALI Senza compromessi. Anche per l’E-Transit da

89 kWh sono infatti le stesse annunciate per la gamma 2024.

Insomma, il Transit non finisce

di sorprendere. Merito

della sua capacità di aggiornarsi

e mantenersi

sempre

al passo coi

tempi.

La più recente

conferma

viene proprio

dall’E-Transit,

ovvero dalla

versione full

electric del

large van di Ford Pro. Adottando

infatti la batteria opzionale

da 89 kWh, si porta

l’autonomia di marcia fino

L’autonomia

potenziata conferma

l’impegno di Ford

Pro finalizzato

a migliorare la

produttività

al limite dei 402 chilometri.

Calcolatrice alla mano significa

il 28 per cento di percorrenza

in

più rispetto

all’E-Transit

equipaggiato

con batteria

standard da

68 kWh. Ancora,

l’Ovale

blu migliora

le operazioni

di ricarica

per la versione potenziata: la

capacità massima passa da

11 a 22 kW in corrente alternata

e da 115 a 180 kW in

continua. Di fatto,

in soli 10 minuti

si aggiungono 116

chilometri di autonomia.

Disponibile

anche come

doppia cabina

e telaio cabinato

singolo per diciannove

varianti

complessive con

peso totale fino

a 4,25 ton, l’E-

Transit è completamente

integrato

col bouquet di

soluzioni Ford

Pro di software,

servizi e ricarica.

Produttività

senza compromessi

È assicurata dal van di una

tonnellata più venduto in

Europa sia con la versione full

electric che ibrida plug-in

Così come per anzianità

di servizio la fascia di

capitano della formazione di

veicoli commerciali schierata

da Ford Pro spetta al Transit,

nessuno mette in discussione

il ruolo di punta nell’attacco

dell’Ovale blu affidato al

Transit Custom.

E questo non

per la semplice attribuzione

di ruoli,

bensì in virtù

dei meriti acquisiti

sul campo. Ford

Transit Custom è

infatti il furgone

da una tonnellata

più venduto

in Europa. E già

così sarebbe un

biglietto da visita

non indifferente.

Ma non è tutto:

da ben nove anni

consecutivi il Custom

(lanciato sul

mercato nei primi anni dello

scorso decennio) vanta anche

la leadership del suo segmento.

Posizione che la dice

lunga su doti e qualità del

medio dell’Ovale blu nonché

sulla forza delo modello che

Ford Pro declina anche come

full electric e ibrido Plug-in

(Phev).

Spinto dal propulsore elettrico

di nuova

generazione e

equipaggiato

con la batteria

da 64 kWh,

l’E-Transit Custom

è accreditato

di un’autonomia

di 337

km, ha carico

utile fino a

1.011 chili e gli intervalli di

manutenzione sono biennali

a chilometraggio illimitato.

In più, aggiunge funzionalità

Ford Pro dichiara

per l’E-Transit

Custom costi

operativi inferiori

rispetto a un diesel

equivalente

innovative tra cui la connettività

5G standard e il volante

inclinabile. La corrispondente

versione

ibrida Plugin

(Phev)

del Transit

Custom abbina

invece

il motore a

benzina a ciclo

Atkinson

da 2,5 litri

alla batteria

da 11,8 kWh. La potenza

erogata è di 233 cv, la percorrenza

in modalità elettrica

tocca i 56 chilometri.

DIGITALIZZAZIONE AVANZATA Sia la versione full electric così come l’ibrido plug-in sono

dotati di schermo touch da 13 pollici con sistema di comunicazione e info Sync4.

35



Ford Transit Connect Phev

Ford E-Transit Courier

36

Transizione

a modo mio

Con l’ibrido Plug-in da 150

cv si percorrono fino a 119

chilometri in elettrico a zero

emissioni. Ricarica Ca e Cc

brerebbe recitare una parte da

comprimario.

Sembrerebbe, appunto.

Perchè in realtà, disponibile

in versione Phev, dunque

ibrido Plug-in, la furgonetta

dell’Ovale blu rappresenta

per qualità e caratteristiche la

CON FLEXCAB In pochi secondi la seconda fila di sedili si ripiega in

avanti e verso l’alto aumentando sensibilmente il volume di carico.

Con il Transit anche in versione

elettrica a dettare il

passo, il Custom nel ruolo di

best seller e l’intrigante novità

cento per cento elettrica

del Courier fresca di debutto

nelle concessionarie Ford

Pro, il Transit Connect semsoluzione

più centrata per la

clientela che cerca massima

flessibilità senza rinunciare

alla guida a

zero emissioni.

Disponibile

in due lunghezze,

con

volumi di carico

di 3,1 e

3,7 metri cubi

(quest’ultimo

possibile con

la soluzione

Flexcab) Transit Connect

Phev si distingue per la powertrain

che combina il motore

a benzina Ecoboost da

Ford Transit Connect

Phev è disponibile

con passo corto

e lungo e una

volumetria di carico

di 3,1 o 3,7 m 3

1,5 litri con la batteria ad alta

tensione che fa il paio con il

motore elettrico.

La potenza

combinata

di 150

cavalli nonché

la coppia

di 350

newtonmetro

sono gestite

da una

trasmissione

automatica a

doppia frizione a 6 velocità.

L’autonomia in modalità

solo elettrica è di 119 chilometri.

Tre le possibilità

di guida (Now,

Auto e Later)

che aiutano a ottimizzare

l’uso

dell’energia.La

ricarica in Ca da

11 kW richiede

due ore e mezza,

quella in Cc da

40 kW appena

26 minuti (dal 5

all’80 per cento).

Transit Connect

Phev viene offerto

a partire da un

listino di 32.750

euro (24.750 euro,

invece, per le

versioni diesel).

Con lui niente rimpianti

(per il diesel)

Il van di Ford Pro offre fino a

300 chilometri di autonomia

e costi di manutenzione

inferiori del 35 per cento

Nuovo. O meglio: completamente

riprogettato.

La differenza è sostanziale.

Come quella che c’è tra la

precedente generazione e il

nuovo modello del van entry

level della famiglia di veicoli

commerciali di Ford Pro.

Progettato e

ingegnerizzato

da Ford Otosan

in collaborazione

con gli specialisti

dell’Ovale blu

di Dunton (Gran

Bretagna) e Colonia

(Germania), il

nuovo E-Courier

(realizzato presso

la moderna fabbrica

di Craiova,

in Romania), si

presenta con un

look decisamente

moderno ed elegante,

per certi

versi anche audace,

che trasmette robustezza

e forte personalità.

Dal punto di vista dimensionale

sono stati ridotti gli

sbalzi, mentre grazie alla rivisitazione

della sospensione

posteriore, con ammortizzatori

più inclinati, la larghezza

tra passaruota è salita a 1.220

mm (1.535 mm tra pareti) e

la lunghezza di carico di ulteriori

181 mm

(a 1.802 mm).

Risultato, il

vano da 2,9 m 3

(il 25 per cento

in più), i 700

chili di portata

e, soprattutto,

la possibilità

di trasportare

due europallet.

Il cuore del veicolo è il

motore elettrico da 100 kW

che trae energia da una batteria

agli ioni di litio da 43

La dotazione di

serie prevede un

modem integrato

per la connettività

con l’ecosistema

Ford Pro

INTERNI SPAZIOSI E PRATICI Caratterizzati da forme e design moderni e da una

notevole funzionalità. Spicca il volante che migliora lo spazio per le gambe.

kWh. Numeri che accreditano

all’E-Courier percorrenze

fino a 300 km. Ricarica con

corrente alternata

(11

kW in poco

più di 5

ore, anche

programmabile

dal touchscreen),

oppure in Cc

fino a cento

kW, soluzione

che consente di aggiungere

un centinaio di chilometri

in soli dieci minuti. Il listino

parte da 30.250 euro.

37



VOLKSWAGEN

CRAFTER

L3 H3

MOTORE 2 LITRI

140 CV - EURO 6E

TEMPI E CONSUMI

km km/l km/h

Città a vuoto 15,5 9,6 23,3

Città a carico 9,5 8,6 25,9

Tangenz. a carico 32 14,5 66,2

Circonv. a carico 31,5 7,7 22

Totale 88,5 7,6 23,2

Gasolio consumato: 9 litri. Chilometri a

vuoto/carico: 15,5/73. Tempo carico/scarico:

11 minuti.

min 13°

max 18°

Condizioni del traffico: sostanzialmente

scorrevole sia lungo il tratto cittadino,

a vuoto e a carico, come anche

in tangenziale. Carico alloggiato nel

vano: 800 chili.

PROVA CONSUMO

IN CITTÀ

Il large van di Volksburg

QUELL’APPEAL

CHE

CONQUISTA

È nell’abitacolo che il Crafter

vuole distinguersi dalla

concorrenza, alzando l’asticella

della qualità. Completamente

ridisegnato, con sistemi info

di ultima generazione, porta a

bordo il digital cockpit, il freno di

stazionamento elettrico e un ricco

Non avrà il fascino senza tempo del mitico

Bulli, vera e propria icona Volkswagen, e

carta d’identità alla mano, nemmeno può

vantare la tradizione del suo erede naturale, evolutosi

nel tempo e oggi conosciuto come Transporter.

Ciò nonostante il Crafter,

che pur sempre si avvia

a festeggiare il ventesimo

compleanno, non sfigura

affatto al cospetto dei più

SUSTAINABILITY INDEX

bouquet di sistemi di assistenza blasonati parenti.

DRIVELINE %

a a d e e 53,5

COMFORT E SICUREZZA

a a a b e 69,9

CARATTERISTICHE DEL VEICOLO

a a a e e 55,8

MOBILITY REVOLUTION TRUCK

a a a e e 58,2

© Vado e Torno 2025

LA CARTA D’IDENTITÀ

DOTAZIONE furgone in versione L3H3

passo medio (3.640 mm), tetto alto (2.590

mm): chiusura centralizzata delle porte

Keyless-Entry, alzavetri elettrico, specchi

retrovisori regolabili elettricamente e richiudibili,

Digital cockpit pro, fari alogeni,

illuminazione vano carico, anelli di fissaggio

del carico, sistema di chiamata d’emergenza

eCall, panchetta passeggeri a

due posti con schienale ribaltabile con tavolino

integrato, alternatore 140 A, batteria

420 A (70 Ah), presa 12V in cabina, sistema

infotainment con touchscreen a colori

da 10,4 pollici, sensore pioggia, cassetto

portaoggetti in plancia.

DOTAZIONE MR TRUCK: motore Euro

6e, cambio automatizzato, volante regolabile

multifunzione, sistema start-stop, airbag

conducente e passeggero, controllo

elettronico stabilità, frenata d’emergenza,

antibloccaggio Abs, sistema controllo della

pressione degli pneumatici, climatizzatore

manuale, telecamera posteriore.

Costruito nello stabilimento di Wrzesnia,

Polonia.

38

PREZZO LISTINO

41.230 €

39



Maneggevolezza e

guidabilità sono plus

che la dicono lunga

sulle qualità del van

tedesco, anche e

soprattutto considerando l’ingombro

di quasi sei metri e la tara oltre le

due tonnellate. E anche a carico

(due pallet per 800 chili totali) il

Crafter si muove disinvolto e agile

nel traffico cittadino. Chapeau.

Pollice alto anche per gli interni,

dove spiccano il Digital cockpit

con dashboard centrale a colori

ben leggibile e lo schermo

dell’infotainment disponibile da 10,3

a 12,9 pollici.

A carico e ancor più

a scarico, il rumore

del diesel è ben

presente in cabina.

Altro neo è lo strappo

allo spunto nel momento in cui si

disinserisce la funzione start-stop

e nelle manovre ‘fini’ su terreni in

pendenza. Infine, la penisola in

plancia, tra i due sedili. Col cambio

automatizzato è un ingombro

inutile.

LO SCHERMO

INFO COME VUOI

Al centro della

plancia spicca

il generoso (per

dimensioni)

schermo

dell’infotainment

(sopra), che Vw

propone per il

Crafter in due

diverse versioni,

da 10,3 e da

12,9 pollici.

7,6

km/litro

11,3 m 3

C’È IL DIGITAL

COCKPIT

Sostanziosa e

apprezzata novità

dell’attuale

generazione

Crafter è la

presenza del

Digital cockpit,

(sopra) a colori in

grado di fornire

una serie di

informazioni sul

veicolo e sulla

guida.

1.336

chili

Il discorso calza perfettamente

all’attuale versione

del van tedesco, erede dal

2006 dell’Lt, che sul mercato

dei commerciali leggeri

si propone oggi riccamente

rinnovato e arricchito nei

contenuti.

Dentro cambia volto

col Digital cockpit

E non si tratta di variazioni

di dettaglio, tutt’altro. Lo

provano gli interni, ridisegnati,

che ospitano ora un sistema

di infotainment ancora

più evoluto con display da

10,3 oppure, in opzione, da

12,9 pollici, basato sulla più

recente tecnologia modulare,

un quadro strumenti digitale

(di serie), ribattezzato Digital

cockpit, caratterizzato dalla

grafica elegante che facilita

la lettura del ricco bouquet di

info a disposizione dell’auti-

TANTO SPAZIO

PER GLI OGGETTI

Per mantenere

l’ordine a bordo

ci sono alcuni

vani portaoggetti,

tra i quali quello

in plancia davanti

al passeggero

e il pratico

alloggiamento

ricavato

ribaltando il

divano biposto.

sta, il volante con comandi

integrati, il freno di stazionamento

elettronico. A completamento,

la corposa lista

di funzioni e sistemi di assistenza,

che direttamente in

primo equipaggiamento prevede

la frenata di emergenza

con rilevamento di ciclisti e

pedoni (Front assist), l’altrettanto

utile mantenimento di

corsia (Lane assist), e ancora

Dynamic road sign display,

limitatore di velocità, Park

distance control acustico per

la zona posteriore.

Insomma, Volkswagen

Crafter si conferma modello

al passo coi tempi, che oggi

guarda in particolare all’efficienza

e alla sicurezza, mettendo

l’autista nelle migliori

condizioni per operare in

città e nelle diverse mission

alle quali strizza l’occhio il

versatile van Volkswagen.

40

41



MOTORE

LA CARTA D’IDENTITÀ

CV!

175!

160!

145!

130!

115!

100!

85!

70!

55!

2.0 - 140

KGM!

54!

51!

48!

45!

42!

39!

36!

33!

30!

40!

27!

800! 1.600! 2.400! 3.200!

giri / minuto !

POTENZA CV! COPPIA KGM!

Il grafico elaborato da Vado e Torno è disegnato

in modo che le curve di potenza e

coppia si incontrino al regime di rotazione

in cui si rileva il minor consumo specifico:

180 grammi per cavallo ora a 1.700 giri.

DIMENSIONI

Passo mm 3.640

Lunghezza mm 5.986

Larghezza con/senza specchi mm 2.427/2.040

Altezza a scarico mm 2.590

Sbalzo ant/post mm 1.000/1.346

Diametro di volta mm 11.400

VANO DI CARICO

Lunghezza mm 3.450

Larghezza/altezza mm 1.832/1.961

Largh./alt .porta laterale mm 1.311/1.822

Soglia di carico post mm 670

Largh./alt. porta posteriore mm 1.552/1.840

Volume m 3 11,3

Tipo Vw 2.0 - 140

Cilindrata cc 1.968

Disposizione 4 in linea

Valvole per cilindro 4

Alesaggio/corsa mm 81 x 95,5

Potenza cv/giri 140/3.000

Potenza spec. cv/litro 71,1

Coppia kgm/giri 36,7/1.500-2.500

Compressione 17:1

Alimentazione common rail

Aspirazione turbo intercooler

Peso a secco kg 250

Capacità coppa olio litri 8

Cambio olio km 40.000

Rendimento termod. % 31,7

Inquinanti Euro 6e-Scr

INDICE DIESEL VET 8,1

SCHEDA TECNICA

SOSPENSIONI - Asse sterzante con

geometria a ruote indipendenti con

schema MacPherson, completo di barra

antirollio. Posteriore con assale rigido e

classiche balestre, anche in questo caso

combinate con la barra antirollio.

FRENI - Dischi ventilati su tutte le ruote.

Anteriormente da 16 pollici (diametro 303

mm) con pinza flottante a doppio pistoncino.

Sull’asse posteriore, invece, con

pinza combinata (azionamento idraulico

e meccanico). Sistema Front assist con

allerta e frenata in prossimità di veicoli,

pedoni, ciclisti.

PNEUMATICI - Su entrambi gli assi di

misura 235/60 R17.

VANO DI CARICO

BEN STUDIATO

Porte generose e

facili da gestire,

superfici lisce,

rivestimento in

compensato di

pareti e pianale

più sei robusti

ganci per fissare

il carico fanno

del Crafter un

ottimo alleato per

le consegne in

città e non solo.

Comodo anche

lo sgancio per le

porte a 180 gradi.

TECNOLOGIA

L’efficienza

prima di tutto

L’intesa tra motore e

cambio va a beneficio

della guidabilità

All’upgrade in salsa

digitale che distingue

l’attuale edizione del

van Volkswagen, corrisponde

la sostanziale conferma

dell’architettura e dell’impostazione

del Crafter, nel

caso della versione in prova

dotato di trazione anteriore

(a catalogo sono disponibili

anche quella posteriore e

l’integrale 4Motion), passo

medio e tetto alto. Sotto l’abito,

insomma, il Crafter non

cambia.

Ebbene, proprio in questa

conferma è possibile legge-

re la forza del modello che,

puntando su una catena cinematica

collaudata, guarda

anzitutto alla concretezza finalizzata

a garantire massima

efficienza e un rendimento in

grado di soddisfare le esigenze

del cliente.

E ciò vale in particolare

proprio per la versione del

nostro test. Quella identificata

come L3H3, spinta dai

140 cavalli del turbidiesel

di due litri che il costruttore

PESO E PORTATA

Tara kg 2.164

Portata utile kg 1.336

Peso totale kg 3.500

tedesco declina anche come

102 e 177 cavalli

Mette subito

a proprio agio

All’interno di questa line-up,

proprio la versione di potenza

mediana si conferma a nostro

avviso particolarmente

indicata e centrata per le mission

urbane. Gestiti dal cambio

automatizzato (con leva

di selezione comodamente

sistemata dietro il volante), i

140 cv del propulsore assicurano

una guida piacevole anche

a veicolo carico (nel nostro

caso 800 chili alloggiati

nel vano) e più in generale

nelle condizioni di traffico

intenso tipiche delle città.

Sospensioni e una frenata

precisa fanno il resto, garantendo

la marcia in totale

sicurezza. Elemento, questo,

al quale contribuisce anche il

ricco bouquet di funzioni di

assistenza implementate.

42

43



In viaggio con lo Sprinter

500 KM

E NON

SENTIRLI

Mercedes celebra i 30 anni

del suo van più venduto

ripercorrendone la lunga

e gloriosa storia, ma non

solo. Vi raccontiamo il

nostro viaggio da Stoccarda

a Milano alla guida di uno

Sprinter diesel da 190 cavalli

Un vero e proprio camion, con le

prestazioni di un’auto. Marzo 1995,

con queste parole l’allora inviato di

Vado e Torno riassumeva la grande novità

di quell’anno per Mercedes, lo Sprinter.

Sostituto del T1 e del Tn, al volante il

furgone impressionava per la capacità di

raggiungere i 150 all’ora con relativa facilità

grazie al motore da 122 cavalli e in

grado di assicurare una «ripresa bruciante

anche a pieno carico», si leggeva ancora

su quel numero di oltre 30 anni fa.

CON LE ALPI A FARE DA SFONDO

Una sosta durante il viaggio che da

Stoccarda ci ha portato a Milano. Alla

fine di marzo attraverso quattro paesi,

Germania, Austria, Svizzera e Italia,

superando i 500 chilometri lungo un

percorso in gran parte autostradale.

44 45



Il festival degli allestiti in scena a Berlino

Le celebrazioni per

i 30 anni dello

Sprinter non si sono

limitate al press

tour coordinato da

Mercedes-Benz Italia.

Per alcuni giorni, a

marzo, la capitale

tedesca, Berlino, è

diventata una vera e

propria ‘Sprinter city’,

con l’esposizione di

tanti veicoli dotati di

allestimenti particolari,

a dimostrazione della

versatilità del van

principe della Stella.

Cruciale, in questo

senso, il lavoro dei

cosiddetti Mercedes-

Benz Van partner,

carrozzieri che si

distinguono per

competenza e knowhow

nelle soluzioni

personalizzate. Tra

gli esemplari visti

a Berlino ci sono il

salone di bellezza

mobile Beauty truck,

che consente di offrire

servizi cosmetici e

di parrucchiere in

modo flessibile in

luoghi diversi. La

palestra mobile Tsc

mobil Dortmund è un

van appositamente

convertito per l’uso

flessibile nel campo

dello sport e della

promozione della

salute. Diversi gli

esemplari di food

truck e bar su ruote

attrezzati per offrire i

servizi da vero locale

‘mobile’.

Progettato

per il

trasporto

di merci

sensibili alla

temperatura

e utilizzato

in vari

settori,

tra cui

l’alimentare, il

farmaceutico e quello

della ristorazione,

c’era poi il van

equipaggiato con

carrozzeria refrigerata

Kerstner. Infine,

il furgone per il

trasporto veicoli

Blitzlader 2 (nella

foto), basato su telaio

Sprinter e utilizzato

per il trasporto

sicuro di veicoli di

tutti i tipi, grazie allo

speciale meccanismo

di articolazione del

pianale ribaltabile.

Veicolo, lo Sprinter, che sin

da subito si è fatto notare per

caratteristiche come sicurezza

della frenata, tenuta di

strada, comfort e manovrabilità,

che si declinavano in

qualità quali cabina singola

e doppia, sistemi di sicurezza

all’avanguardia per l’epoca,

Abs, differenziale automatico,

airbag lato autista opzionale

e quattro freni a disco.

Tutt’altra epoca, direte.

Un progetto di grande

successo

Certamente, ma trent’anni

dopo possiamo dire con relativa

certezza che Mercedes

aveva azzeccato il progetto

tecnico e ingegneristico del

veicolo che nel suo segmento

ha fatto la storia del trasporto

commerciale.

Non a caso, Mercedes ha

voluto celebrare l’importante

traguardo con un viaggio

tra passato e presente dello

Sprinter. Con il futuro, in

termini di versione elettrica e

di prossima piattaforma Van.

Ea alle porte, potenzialmente

tutto da scrivere, anche sul

suo cavallo di battaglia.

A Stoccarda, infatti, c’è

stata l’immersione nella ultra-secolare

storia della Stella,

ma anche dell’automobilismo

in generale, grazie alla

visita guidata

del museo

Mercedes. A

seguire, abbiamo

potuto

guidare una

versione certamente

più

accessoriata

e potente di

quella descritta

all’inizio del testo: si tratta

dello Sprinter con cambio

manuale e motore diesel da

190 cavalli con cui, da Stoccarda,

abbiamo raggiunto

Milano dopo un viaggio di

oltre 500 chilometri durato,

soste comprese, quasi 8 ore.

Viaggio che ha seguito

una delle principali rotte

Un vero camion,

più piccolo, con

le prestazioni di

un’auto: lo Sprinter

secondo Vado e

Torno nel 1995

commerciali d’Europa, collegamento

tra due delle aree a

più alta produttività del Vecchio

continente, il sud della

Germania e il nord dell’Italia.

Ma ci torneremo.

Partiamo dal futuro dello

Sprinter, secondo i vertici

di Mercedes-Benz Italia

ancora tutto

da scrivere.

Ce lo hanno

detto proprio

durante il

press tour a

cui abbiamo

partecipato e

che si è concluso

poi con

il viaggio da

Stoccarda a Milano.

«Lo Sprinter è il nostro

veicolo iconico e siamo

fieri di celebrare il suo 30°

anniversario», ha detto il

responsabile marketing dei

commerciali Mercedes-Benz

Italia, Piero Rodinis, confermando

come il futuro del large

van della Stella sia tutto

TERMICO DI ULTIMA

GENERAZIONE

A lato, due

dei quattro

veicoli messi

a disposizione

da Mercedes

per l’iniziativa

celebrativa e che

rappresentano

quattro eccellenze

nella gamma

termica, con

motorizzazioni fino

a 190 cavalli.

Il tragitto è tra

i più battuti nel

trasporto merci

europeo e collega

due delle zone più

industrializzate del

Continente.

da scrivere. «Già il prossimo

anno arriveranno i primi

esemplari di veicoli sviluppati

con la nuova architettura

Van.Ea, ultimo tassello

del rinnovamento che negli

ultimi anni ha riguardato la

gamma termica, così come

quella elettrica», ha spiegato.

In attesa della nuova

architettura

E alla nostra domanda sul

ruolo che lo Sprinter potrà

giocare in uno scenario come

quello del trasporto leggero,

in grande cambiamento, Rodinis

ha risposto che «proprio

la nuova architettura Van.Ea

contribuirà a conferire modularità

al veicolo, adattandolo

alle esigenze dei clienti, che

stanno cambiando in questi

ultimi anni».

Insomma, c’è fiducia, come

potremo scoprire molto

presto. Intanto, il doppio binario

del termico e dell’elettrico

continua a viaggiare in

parallelo, grazie all’eSprinter

che oggi riesce a garantire

quasi 450 chilometri di

autonomia, misurata Wltp.

«Le vendite di van elettrici

aumenteranno, in tempi e

modi difficili da prevedere.

Intanto, noi continuiamo lo

sviluppo dei furgoni termici»,

dicono in Mercedes.

L’altro annuncio succoso

che abbiamo raccolto a

Stoccarda riguarda la versione

celebrativa dello Sprinter

che Mercedes ha realizzato

e che sarà presto disponibile

anche in Italia.

L’immancabile edizione

celebrativa limitata

Appena 30 esemplari con

potenze di 170 e 190 cavalli

con equipaggiamenti speciali

come sedile Plus lato guida,

integrazione per smartphone,

radio comando pluritasto,

braccioli su ogni sedile, vernice

metallizzata, cerchi neri

e mascherina cromata.

Vera chicca per appassionati,

insomma. In nome del

46

47



30 MILIONI DI

VISITATORI

Inaugurato il 19

maggio 2006,

giusto qualche

settimana prima

dell’inizio dei

mondiali di calcio

ospitati proprio

dalla Germania, il

Mercedes Museum

di Stoccarda

ripercorre la

storia della casa

automobilistica,

con un percorso

cronologico che

parte dalla fine

dell’800 per

arrivare ai giorni

nostri. Di fianco,

uno dei primissimi

esempi di veicolo

adibito al trasporto

merci. Sotto,

la generazione

d’esordio dello

Sprinter.

Guarda il reel del

nostro viaggio

su Instagram

passato che va celebrato.

Per il nostro viaggio, però,

non c’era la versione celebrativa,

bensì il furgone da 190

cavalli che vedete nelle immagini.

Anche se allo stato

dell’arte per quanto riguarda

accessori e sistemi di sicurezza

e ausilio alla guida.

Con la giornata soleggiata

e la temperatura gradevole

che ci hanno accompagnato

lungo tutto il percorso, la

guida è risultata piacevole

anche se poco probante per

l’assenza di carico. Gli oltre

500 chilometri che separano

il museo Mercedes di Stoccarda

da Lainate, alle porte

di Milano, destinazione finale,

hanno previsto l’attraversamento

di ben quattro paesi:

Germania, Austria, Svizzera

e Italia, lungo un percorso

per la grandissima parte autostradale.

E se il lungo viaggio a

bordo del van rischiava di

mettere sotto stress la schiena,

il timore si è rivelato del

tutto infondato.

Intanto il Vito elettrico allunga l’autonomia

Il comfort resiste al

passare del tempo

Abbiamo avuto sempre la

sensazione di essere su un

veicolo molto confortevole

e intuitivo da guidare.

Lungo le autostrade tedesche,

nei tratti privi di limiti

di velocità, non è stato difficile

spingere il van fino a

superare i 150 all’ora. E, in

generale, la risposta dei 190

cavalli è stata sempre pronta,

mentre abbiamo potuto testare

cruise control e limitatore

di velocità lì dove i limiti

(vedi in Svizzera, prima e

dopo il passaggio sul San

Bernardino) sono più severi.

Per correre sui 520 chilometri

circa del viaggio,

lo Sprinter si è bevuto più

o meno metà serbatoio di

gasolio (siamo

partiti

con il pieno).

Senza

nemmeno il

pensiero del

rabbocco

(remember

l’elettrico?)

ci si può

In attesa

dell’architettura

Van.Ea, in arrivo il

prossimo anno come

confermato proprio a

Stoccarda, Mercedes

prosegue nel percorso

di elettrificazione

della gamma dei

veicoli commerciali

leggeri. Il fratellino

dell’eSprinter, il

van medio eVito,

è ora disponibile

con batterie da

90 kilowattora,

in aggiunta alla

configurazione da 60

I 190 cavalli di

potenza del van

si sono fatti sentire

specialmente

sulle autostrade

tedesche

quindi rilassare

e godere del paesaggio

a tratti mozzafiato,

specialmente sulle rive del

lago di Costanza o durante

l’attraversamento delle Alpi

svizzere.

Ripensando anche a quanto

visto giusto poche ore

prima al museo Mercedes di

Stoccarda, aperto nel 2006 e

kilowattora con cui

era già sul mercato.

Secondo Mercedes, la

nuova configurazione

permette all’eVito

di raggiungere

un’autonomia di 480

chilometri in ciclo

misto secondo lo

standard Wltp. La

nuova versione può

essere abbinata a due

motori elettrici: con

potenza di picco di 85

kW o con il motore

elettrico più potente,

montato dall’eVito

Tourer, con potenza

da allora in grado di attirare

circa 30 milioni di visitatori

da tutto il mondo: appassionati

di automobilismo, ma

non solo. Il 65 per cento dei

quali provenienti dall’estero,

con l’Italia tra le nazioni più

rappresentate.

Dal sapore romantico le sale

iniziali, con i

primi esperimenti

di auto

di Karl Benz

e Gottlieb Daimler

(che inizialmente

nessuno

voleva

comprare). Del

1898 il primo

antenato dei

truck con massa di 5 ton,

mentre l’anno dopo è stata la

volta del progenitore dei van.

Van che hanno preso piede

solo nel secondo dopoguerra,

visto che prima si utilizzavano

piccoli camion. È

del 1965 il primo transporter

con cabina disegnata sopra il

motore a marchio Mercedes,

di picco che tocca i

150 kW e eroga una

coppia fino a 365 Nm,

in grado quindi di

offrire una dinamica

di guida ancora

maggiore. Ricarica

possibile in corrente

alternata (fino a 11

kilowatt di potenza) o

continua. Rimangono

invariate le due

lunghezze disponibili

a 5.140 millimetri nella

variante lunga (A2)

e di 5.390 mm nella

variante extra-lunga

siglata A3.

evidente ispirazione per il T1

e il Tn (1977) da cui ebbe

origine il progetto Sprinter.

Quest’ultimo caratterizzato,

e attingiamo ancora a

Vado e Torno 3/1995, «da una

forma moderna» che «si adegua

ai dettami stilistici correnti.

Le linee arrotondate,

imposte dai giapponesi nelle

auto, fanno un’altra conquista

illustre dopo il Transit

della Ford e il commerciale

in coproduzione Citroën, Fiat

e Peugeot».

Prossimi al traguardo

dei 5 milioni di van

Oggi, per far capire quanta

strada ha fatto l’allora giovanissimo

Sprinter, circa un

van Mercedes-Benz su due

acquistato in tutto il mondo

è lo Sprinter, disponibile in

130 mercati e che si appresta

a tagliare il traguardo dei

cinque milioni di unità vendute

a livello globale. Niente

male per un trentenne.

Fabrizio Dalle Nogare

48

49



Nel piano d’azione europeo

MA IL

CAMION

DOV’È?

Il tavolo di confronto avviato

a gennaio dalla Commissione

Ue ha partorito tante buone

intenzioni, il rinvio delle multe

per i costruttori di veicoli

leggeri e promesse di nuovi

fondi. Per il trasporto pesante,

al momento, non cambia nulla

rispetto alla roadmap. Ma c’è

ancora tempo per rimediare

In fondo, ce lo si poteva immaginare che

il piano d’azione presentato lo scorso 5

marzo dalla Commissione europea non

avrebbe sconvolto il quadro, l’arcinota

‘roadmap’, delineato dalle istituzioni Ue

negli scorsi anni per ridurre gradualmente

le emissioni dell’autotrasporto. Tuttavia,

era lecito aspettarsi maggiore attenzione

verso il trasporto pesante, visto anche il

coinvolgimento dei manager dei principali

costruttori europei di camion nel tavolo di

confronto promosso dalla presidente della

Commissione, Ursula von der Leyen.

50 51



Non è stato così: le poche

aperture nei confronti dei

costruttori sono sì arrivate,

ma solo se si parla di auto e

van, quindi di trasporto leggero.

E se è vero che il ‘ban’

alla vendita di veicoli termici

riguarda questa categoria, e

non i camion (che dovranno,

però, ridurre le emissioni del

90 per cento entro il 2040

rispetto ai livelli del 2019),

gli sforzi richiesti anche a chi

opera nel trasporto pesante

sono notevoli, in termini di

risorse e investimenti necessari

per raggiungere gli

obiettivi europei.

Per i camion l’ora X

arriva a luglio

Ce lo ha detto il country manager

Italia di Iveco, Massimiliano

Perri, durante la conferenza

stampa del costruttore

nazionale: la data fatidica

per chi costruisce camion è il

1° luglio, con lo spettro delle

sanzioni sempre più vicino, e

la revisione anticipata degli

obiettivi di decarbonizzazione,

al momento, lontana.

Vedremo se le puntualizzazioni

e le lamentele di

molte organizzazioni internazionali

(un compendio di reazioni

nel box) avrà l’effetto

di cambiare le carte in tavola

da qui ai prossimi mesi.

Ma proviamo a riavvolgere

il nastro e fare un po’ di

chiarezza. Lo scorso gennaio,

la presidente von der Leyen

e il commissario europeo ai

trasporti, il greco Apostolos

Tzitzikostas, annunciavano

l’apertura del confronto

con i principali protagonisti

dell’automotive europeo,

con tanto di foto di gruppo

rappresentativa

del primo

52

Il 20 marzo dal

Consiglio europeo

è arrivata la

prima apertura

sulla neutralità

tecnologica

incontro, per

cercare di

porre un argine

all’ormai

conclamata

crisi dell’automotive

nel

Vecchio continente.

Non un dietrofront rispetto

agli ambiziosi obiettivi della

roadmap, ma un’opportunità

per valutare quegli aggiustamenti

necessari per riportare

l’industria europea al centro

dello scacchiere ed evitare di

consegnare la leadership ad

altri, Cina in testa.

La revisione anticipata

delle norme

Anche perché con il passare

dei mesi diventa sempre

più chiaro come il livello di

penetrazione della mobilità

elettrica, che si tratti di auto

o di veicoli commerciali, sia

molto inferiore alle attese.

Detto della sostanziale

immobilità sul

trasporto pesante,

il piano

d’azione presentato

a inizio

marzo promette

la revisione

anticipata delle

norme sulle

emissioni che

avrebbero portato i costruttori

di auto e van inadempienti

a pagare le prime multe già

quest’anno.

La conformità verrà invece

L’IMMAGINE

DEL DIALOGO

Sopra, la foto di

gruppo che ritrae

la presidente della

Commissione Ue

Von der Leyen con

i leader di alcune

delle maggiori

aziende automotive

d’Europa durante i

negoziati. A lato,

un caricatore da

400 kW nell’hub

italiano di Milence.

calcolata non su uno, ma

su tre anni, rimandando sostanzialmente

la questione

al 2027 per «compensare

eventuali risultati negativi ottenuti

in uno o due anni con

i risultati migliori conseguiti

nell’altro o negli altri anni».

Transizione davvero

sostenibile

Questo per tenere conto di

una transizione che sia «sostenibile

anche dal punto di

vista economico», come puntualizzato

in una nota.

Le reazioni al Piano dall’Italia e dall’Europa

Partiamo da casa

nostra e dalle

parole del presidente

di Federauto,

Massimo Artusi:

«È sorprendente

l’accanimento

terapeutico che la

Commissione Ue

mostra di voler

esercitare nei

confronti dei veicoli

elettrici nonostante

gli evidenti segnali

di scarso appeal che

emergono dal mercato

reale. Ci si chiede

quali effetti tangibili

possa produrre un

piano d’azione che

intende supportare la

tipologia di prodotto

meno interessante

per il mercato al di là

del limitato sostegno

finanziario alla

produzione europea

delle batterie». Artusi

si chiede anche

perché la questione

della revisione delle

multe non riguardi,

in questo momento,

anche il settore dei

truck, ma soltanto

quello dei veicoli

leggeri; questione

sollevata anche

da Acea tramite la

Nessuna apertura ufficiale

sul versante della neutralità

tecnologica, quindi della

possibile inclusione dei biocarburanti

(e dei combustibili

sintetici) nel novero delle

soluzioni a impatto zero, ma

dichiarazioni che lasciano la

porta socchiusa.

Senonché a fine marzo il

Consiglio europeo ha esortato

la Commissione a includere

anche altre tecnologie che

non siano l’elettrico nel suo

piano d’azione per il comparto

automotive, facendo

direttrice generale,

Sigrid de Vries (nella

foto). «Vediamo alcune

misure interessanti,

specialmente per

quanto riguarda

l’infrastruttura

di ricarica, ma il

segmento dei veicoli

pesanti non è stato

preso nella giusta

considerazione dalla

Commissione».

Soddisfatta per

l’attenzione rivolta

alle infrastrutture

anche l’Iru, non per

l’all-in sull’elettrico.

«I carburanti carbonneutral,

i combustibili

da fonti rinnovabili,

i biofuel e anche

l’idrogeno sono

completamente

assenti dal piano

d’azione», ha

commentato Raluca

Marian. Tornando a

casa nostra, l’Anfia

esprime tutta la

sua delusione.

riapparire la tanto desiderata

formula della neutralità tecnologica.

Il che ha scatenato

le reazioni positive di Fai-

Conftrasporto e Federauto.

Un miliardo di

buone ragioni

Di certo, l’Europa vuole

mettere sul piatto risorse per

supportare la transizione, o

per meglio dire la mobilità

elettrica. Circa un miliardo

di euro dovrebbe essere veicolato

dal programma Horizon

Europe. Programma non

«Per sostenere

la competitività

e preservare

l’occupazione, l’Ue

deve abbracciare

un portafoglio

diversificato di

tecnologie sostenibili,

includendo, al 2035

e oltre, i veicoli ibridi

sia plug-in che rangeextender

alimentati

con carburanti

di origine non

fossile». Per contro,

il piano europeo

non è piaciuto

molto nemmeno

alla contestata

associazione

Transport&

Environment, che

teme un possibile

graduale ripensamento

dell’intero Green deal

europeo e denuncia

la possibilità che

le case rallentino i

propri investimenti

nei veicoli a zero

emissioni.

nuovo, ma che avrebbe il

vantaggio della disponibilità

di risorse abbastanza certe.

Nel mirino c’è la creazione

di infrastrutture di ricarica

più capillari, col potenziamento

della rete ad alta potenza

nell’ambito dell’Afif (il

sistema di finanziamento che

regola infrastruttura elettrica

e carburanti alternativi).

Il piano europeo parla di

570 milioni per gli anni 2025

e 2026, oltre a quelli messi in

campo finora.

Fabrizio Dalle Nogare

53



Le batterie Borgwarner

È TUTTA

QUESTIONE DI

GIGA

Ci hanno aperto le porte della

gigafactory di Darmstadt,

in Germania, in grado di

produrre circa 35 mila pacchi

batterie Nmc all’anno grazie

a linee innovative e altamente

automatizzate. Previsti

investimenti sulle batterie Lfp

per ampliare il portfolio

Là dove prima del Covid non c’era nulla,

adesso c’è una delle gigafactory

più attrezzate d’Europa. La più grande

se si escludono quelle che appartengono

agli Oem. L’acquisizione, perfezionata

nel 2022, ha dato a Borgwarner accesso

all’impianto per la produzione di batterie

di Akasol. Impianto che oggi lavora su tre

turni cinque giorni alla settimana (sono

stati anche sette, in passato) utilizzando

linee produttive all’avanguardia e altamente

automatizzate.

A Darmstadt, non lontano da Francoforte,

produzione, area testing, uffici e R&D

occupano circa 15 mila metri quadrati, a

cui si aggiungono i quattromila metri quadrati

del vicino sito di Langen.

NUMERI IN DECISA CRESCITA

L’acquisizione della startup tedesca

Akasol ha consentito a Borgwarner di

giocare un ruolo di primo piano nella

produzione delle batterie. In totale, la

divisione battery systems di Borg Warner

sarà presto in grado di produrre 5,4

gigawattora di accumulatori l’anno.

54

55



In totale sono più di 850 le

persone impegnate nella progettazione

e realizzazione di

moduli e pacchi batterie, ma

anche di Bms (sistemi per la

gestione delle stesse) e Rcb

(Removable contator box).

In soldoni, dal 2022 solo in

Germania la divisione battery

systems Borgwarner ha

prodotto circa 5 gigawattora

di accumulatori per veicoli

commerciali e industriali

con tecnologia Nmc (nichelmanganese-cobalto),

destinati

ad aumentare notevolmente

quando verrà raggiunta la

capacità massima del sito di

3,5 gigawattora, anche grazie

alla finalizzazione di una

seconda linea produttiva altamente

automatizzata. Considerando

anche l’altro plant

americano in South Carolina,

nel 2025 il gruppo si aspetta

una produzione di circa 5,4

gigawattora.

Pochi minuti tra un

modulo e il successivo

Gli ingegneri di Borgwarner

ci hanno illustrato il funzionamento

delle linee, che si

articolano su due piani. Si

comincia dall’inserimento

delle celle cilindriche all’interno

dei moduli: i pacchi

batterie di terza generazione

attualmente prodotti da

Borgwarner

consistono

di due strati

da 300 celle,

per un totale

di 600 celle

a modulo. I

processi di

incollaggio

(inclusa la

preparazione della superficie

della cella) e l’aggiunta

delle connessioni elettroniche,

operazioni affidate ai

robot, costituiscono la parte

più complessa. Tanto che la

produzione del singolo modulo,

che pesa circa 50 chili,

richiede più di un’ora, con un

intervallo di pochi minuti tra

la produzione di un modulo

e il successivo.

Relativamente più semplice

il processo produttivo

dei pacchi batterie, ovvero

l’inserimento dei moduli,

15 MILA METRI

QUADRATI

Tra uffici, R&D

e produzione,

l’impianto di

Darmstadt si

sviluppa su circa 15

mila metri quadrati.

In alto, linea di

assemblaggio dei

pacchi batterie. In

alto a destra, un

pacco batterie Borg

Warner esposto

nello showroom

e, sotto, in fase

di test all’interno

della struttura da

circa 2 mila metri

quadrati dedicata.

I veicoli industriali

richiedono garanzie

sul funzionamento

delle batterie per

oltre 4 mila cicli di

ricarica

anch’esso affidato ai robot

industriali per questioni di

affidabilità e gestione dei pesi.

Sono ben poche, nel complesso,

le attività manuali,

principalmente

di asservimento

e gestione delle

macchine. Che

ogni 20 minuti

circa sfornano

un pacco batterie

da 9 moduli.

Interessante

e all’avanguardia

anche l’area testing, adiacente

alla produzione: poco

più di duemila metri quadrati

in cui vengono sottoposti a

vari tipi di test (corrosione,

immersione in acqua per monitorare

la tenuta, temperatura,

prestazioni, resistenza alle

vibrazioni, tenuta alla carica)

i pacchi batterie, ma anche le

celle che, sebbene provenienti

da fornitori esterni, sono

sottoposte a verifiche rigorose

in ambienti controllati.

La terza generazione

di pacchi batterie Uhe

STABILIMENTO

ALL’AVANGUARDIA

L’impianto che

abbiamo visitato

a Darmstadt

è di recente

costruzione. Sopra,

da sinistra: l’area

test per il controllo

della resistenza

alle vibrazioni;

il laboratorio

dedicato alla

verifica delle

celle provenienti

dai fornitori;

robot al lavoro

nell’assemblaggio

di un modulo, che

contiene 600 celle

in due strati.

Borgwarner, quelli che escono

attualmente dalle linee di

Darmstadt, garantisce capacità

di 98 kWh con voltaggio

nominale di 665 volt, potenza

di ricarica in corrente

continua fino a 80 kW e peso

di poco inferiore ai 600 chili.

Molto importante per il

settore a cui sono destinati

i pacchi batterie, i veicoli

commerciali e industriali, è

la garanzia di funzionamento

ottimale sui 4 mila cicli di

ricarica, molto superiore rispetto

alle batterie per auto.

In portfolio anche la versione

compatta con 5 o 6 moduli al

posto dei 9 canonici.

Si aspetta il boom

dei truck elettrici

Camion, autobus, veicoli offroad

(escavatori, battipista,

piattaforme aeree) e applicazioni

marine sono i settori

d’elezione per gli accumulatori

Borgwarner, a cui si

aggiungono sperimentazioni

nell’ambito degli e-trailer. In

particolare, nel settore bus,

un veicolo su 5 in Europa e

negli States monta batterie

Borgwarner.

E i truck? Il mercato non

è florido e in BorgWarner ne

sono consapevoli. Vogliono,

però, farsi trovare pronti

quando i numeri saranno più

significativi. E stanno investendo

in nuovi prodotti, a

partire dalla tecnologia Lfp

(litio-ferro-fosfato) per le

celle: non rimpiazzeranno

quelle Nmc prodotte oggi,

ma saranno complementari

e la scelta verrà fatta sulla

base dell’applicazione.

Pacchi batterie adatti

a tutti gli impieghi

Borgwarner ha in programma

una diversificazione dell’offerta

in termini di forma e dimensione

dei pacchi batterie,

con l’evidente obiettivo di

venire incontro alle esigenze

costruttive degli Oem, bus e

truck in testa (al momento,

gli Lcv non sono nei radar).

Guardando, appunto, allo

sviluppo delle batterie Lfp,

il portfolio sarà costituito

da prodotti piatti (flat), alti,

compatti o cubici, senza alterarne

le logiche costruttive

applicate finora (hardware e

software foundation, si chiama

questa filosofia). E non

cambierà, almeno per i prossimi

anni, la strategia di base,

che continuerà a rivolgersi a

fornitori di fiducia, cinesi per

le batterie Lfp, anche di altri

paesi per le Nmc, per quanto

riguarda le celle.

In questa direzione va

evidentemente la partnership

Findreams battery, siglata lo

scorso anno per la fornitura

in esclusiva (fuori dalla

Cina) delle, queste sì, rivoluzionarie

‘blade cells’ che,

grazie al design innovativo

e particolarmente compatto,

garantirà ancora più flessibilità

ai costruttori.

Si tratta di un progetto

‘win-win’ su quale a

Darmstadt mostrano di credere

molto. E i recenti scossoni

che hanno investito la

giovane industria europea

delle batterie danno senza

dubbio vigore alla scelta.

Fabrizio Dalle Nogare

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57



Volta Trucks, atto secondo

NON È

FINITA

FINCHÉ C’È

do ora è costruire di nuovo

la fiducia ed essere affidabili.

Dovevamo trovare un nuovo

modo di fare business».

ship con fornitori affidabili

e certificati. Alcuni sono più

nazionali o regionali, altri internazionali».

VITA

Focus sui veicoli, partnership

per servizi e gestione post

vendita, meno comunicazione

e approccio più pragmatico.

La seconda vita di Volta Trucks

raccontata da dentro

Conviene familiarizzare

con le espressioni v1

e v2, che identificano

rispettivamente la prima e la

seconda vita di Volta Trucks

(o Volta Commercial vehicles,

questo il nuovo nome).

In mezzo c’è il fallimento,

annunciato nell’ottobre 2023,

che sembrava aver messo

fine a uno dei progetti Ev

più interessanti nel trasporto

commerciale. Alcuni problemi

con la catena di fornitura,

oltre alla mancanza di fiducia

da parte degli ex investitori,

hanno fatto sì che tutto ciò

accadesse. Da allora, «un

gruppo di persone coraggiose»

ha iniziato

a pensare che

potesse esserci

una seconda

possibilità,

ha cercato altri

investitori

e ha avviato

la nuova Volta

Trucks.

Partiamo dalla cattiva notizia

che tutti noi siamo stati

costretti a dare nell’ottobre

Le flotte hanno

bisogno di

un approccio

flessibile: ora

puntiamo sui telai

cabinati

2023. Cosa è successo da

allora?

Carla Detrieux (CD): «La

risposta è semplice. Abbiamo

deciso di concentrare gli

sforzi sulla produzione dei

camion e su alcuni pilastri

fondamentali».

Basta con l’unico

allestimento standard

«A partire dalla necessità di

riassemblare la catena di fornitura,

molto frammentata.

A questo proposito, stiamo

anche lavorando per mitigare

i rischi e aumentare la

resilienza. Tra gli obiettivi

rientrava la ricostruzione di

una flotta di

50 veicoli, che

chiamiamo

‘moonshot’.

Flotta costruita

a Steyr, in

Austria. Abbiamo

poi lavorato

con i

clienti storici

per coinvolgerli nuovamente

e ci siamo interrogati sull’opportunità

di avere un business

plan più pragmatico.

Nella fase v1, pensavamo di

poter imporre un unico standard

per quanto riguarda gli

allestimenti».

Perché cambiare idea?

CD: «Le flotte hanno bisogno

di un approccio più flessibile.

Quello era il modo sbagliato

di affrontare il mercato. Va

bene essere innovatori, ma se

non si porta valore ai clienti,

non basta. Ecco perché

nella v2 siamo passati alla

produzione di telai cabinati.

Inoltre, ora vogliamo essere

un costruttore, non più società

di servizi. L’approccio

‘truck-as-a-service’ della v1,

che ha ancora molto senso,

è troppo difficile da implementare

per una startup. Ora

preferiamo costruire un network».

ECCO CHI CI HA

SEMPRE CREDUTO

Da sinistra, Carla

Detrieux, director of

business development,

e Anthony Buron, area

sales manager per la

Francia. Sono due dei

‘veterani’ del progetto

Volta Trucks, presenti

già nella prima

avventura, terminata

con il fallimento del

2023. In alto a sinistra,

i ‘nuovi’ chassis cab,

tipologia di veicoli su

cui Volta punta di più

nella sua seconda vita.

Affidarsi solo a Proterra

uno degli sbagli

Uno dei motivi per cui Volta

Trucks è crollata è stata

la questione del fornitore di

batterie. Cosa è cambiato

nei componenti chiave?

CD: «Sì, la situazione finanziaria

di Proterra è stata una

delle cause del fallimento

della nostra azienda, come

sappiamo. Questo ci ha fatto

riflettere su alcuni aspetti

che stiamo cercando di migliorare

nella v2. C’è stata

anche la nostra responsabilità

nel voler crescere forse

troppo velocemente. Nella

v1 avevamo persone in tutta

Europa, negli Stati Uniti e in

Arabia Saudita. Era troppo.

Volevamo arrivare sul mercato

molto velocemente, quindi

abbiamo stretto la partner-

ship con Proterra e ci siamo

affidati solo a loro».

Adesso facciamo

telai cabinati

E le persone che lavorano

per Volta Trucks?

CD: «Contiamo su un team

di circa 150 persone. La

maggior parte di noi sono

‘veterani’, come me e Anthony.

È stato incredibile sentire

l’energia che proviene da tutte

loro, soprattutto dalla v1.

Posso dire che per noi è più

di un lavoro».

Parlando strettamente dei

camion, cosa è cambiato

rispetto alla prima fase del

progetto Volta Trucks?

Anthony Buron (AB): «Fondamentalmente,

il fatto che

ci stiamo concentrando sulla

produzione di telai cabinati».

«Quello che i nostri precedenti

clienti qui in Francia

continuavano a dirmi era: ‘I

vostri prodotti sono ottimi, i

veicoli piacciono molto agli

autisti, il problema è il vostro

modello di business’. Quindi,

quello che stiamo facen-

Il telaio cabinato è l’unica

versione disponibile del Volta

Zero?

AB: «No, abbiamo entrambe

le opzioni, inclusa la soluzione

che chiamiamo ‘all-inone’.

L’unica cosa è che non

la gestiamo più internamente,

ma lavoriamo con partner fidati.

Inoltre, abbiamo due tipi

di veicoli, il

camion da 16

e quello da 18

ton, entrambi

con due diverse

opzioni

di passo e due

diverse opzioni

di batteria.

È uno scenario

semplificato rispetto alla

v1. Le due opzioni di camion

hanno sostanzialmente la

stessa piattaforma. Un’altra

differenza è che non stiamo

guardando solo alla distribuzione

come possibile applicazione

del camion, ma

piuttosto alle applicazioni di

traino, ai clienti del beverage

e così via. Abbiamo già progetti

pilota in tutta Europa».

Ci affideremo a reti

post-vendita esistenti

Come viene gestito ora il

post-vendita?

CD: «Non svilupperemo la

nostra rete after-sales. Ci

sono aziende che hanno già

impiantato reti estese nel corso

degli anni, quindi stiamo

cercando di creare partner-

Siamo presenti in

Germania, Austria,

Francia, Uk e Paesi

nordici. Presto

torneremo anche

in Italia

Non è facile tronare

dai vecchi clienti

Nella v1, Volta Trucks comunicava

molto, ora per

niente. Come mai?

CD: «È frustrante anche per

me, che dovrei gestire la

comunicazione, ma le cose

cambieranno molto presto.

Sappiamo che dobbiamo

comunicare di

più rispetto a

quanto abbiamo

fatto finra,

e mettere in

mostra il Volta

Zero come

facevamo nella

v1. Verrà il

momento».

E i clienti? Quanto è stato

difficile guadagnare nuovamente

la loro fiducia?

AB: «Alcuni clienti avevano

già messo sul tavolo ordini

che siamo stati costretti a

cancellare. Non è facile tornare

dopo il fallimento. Però,

siamo riusciti a contattare

molti altri clienti che non

avevano ordini nella v1».

Quali mercati state approcciando

in Europa?

CD: «Vendiamo i nostri camion

in Austria, Francia, Regno

Unito, Germania e nei

Paesi nordici. Abbiamo avuto

colloqui anche in Italia e in

Belgio. Stiamo espandendo

i nostri mercati in Europa».

Fabrizio Dalle Nogare

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59



CULTURA

Intesa come cultura d’impresa,

che non guardi solo l’immediato

ma anche le opportunità di

sviluppo. L’associazione celebra

i suoi primi vent’anni al fianco

delle aziende del settore

Il punto di partenza della

chiacchierata che abbiamo

fatto con Daniele Testi,

presidente di Sos Logistica

e Ceo di Piano 23, è l’anniversario

che quest’anno l’associazione

celebra: vent’anni

dalla fondazione.

Nata con l’obiettivo di

creare cultura e fondare un

ecosistema virtuoso nel mondo

della logistica italiana,

Sos Logistica da sempre si

rivolge alle aziende disposte

a cambiare il loro approccio

innanzitutto culturale.

Con Daniele Testi abbiamo

anche affrontato alcuni

dei temi più caldi della logistica

attuale,

dalla questione

etica al

peso dell’innovazione

tecnologica.

Daniele Testi, Sos Logistica

PERCHÉ SIA

SOSTENIBILE

CI VUOLE

Partiamo dal

20° anniversario

di Sos

Logistica: quali considerazioni

si possono fare?

«Vent’anni possono sembrare

tantissimi, e lo sono se si

Un grande aiuto

può arrivare dalla

tecnologia, ma non

tutte le aziende

hanno strumenti

e competenze

parla dell’evoluzione che ha

attraversato temi come logistica

e sostenibilità. Quello

che tocchiamo quest’anno

è un risultato importante,

che si innesta nel contesto

odierno dove, diversamente

dal 2005, di sostenibilità per

fortuna si parla molto».

Quello slogan che è

ancora attuale

«D’altra parte, c’è anche un

gran rumore di fondo che

richiede attenzione. Ancora

oggi il nostro slogan, che è

quello di raccogliere e disseminare

buone pratiche nel

settore, è assolutamente valido:

vogliamo

approcciare

e convincere

nuove e vecchie

generazioni

di manager

ad affrontare i

processi di logistica

in modo

diverso».

Perché la mission di un’associazione

come Sos Logistica

è attuale ancora oggi?

«Come mi piace dire, un’associazione

come la nostra

paradossalmente non avrebbe

nemmeno più senso di

esistere, perché dovremmo

dare per scontato che per

fare business, soprattutto per

servizi come quelli logistici,

si debba avere un’interpretazione

sostenibile, intesa dal

punto di vista ambientale,

economico e anche sociale.

In realtà, proprio dopo

vent’anni mi viene da dire

che il ruolo di un’associazione

come la nostra è ancora

più importante, specialmente

in un contesto socio-politicogeografico

come quello che

stiamo vivendo».

Cosa vi rimane da fare,

quindi, come associazione?

«Alla base della trasformazione

sostenibile dei processi

di un’impresa, in qualunque

settore, ci deve essere il cambio

di cultura. Noi pensiamo

che solo lavorando insieme

e cooperando possiamo realmente

trasformare questo

cambiamento in una grande

opportunità per creare valore

PROMOTORI

DI UN ECOSISTEMA

Daniele Testi è

Presidente di Sos

Logistica e Ceo della

società di consulenza

Piano 23, attiva

sempre nell’ambito

della logistica.

A destra, il nuovo

logo scelto

dall’associazione,

con la collaborazione

del suo network

professionale, per

celebrare l’anniversario

dalla sua fondazione,

avvenuta nel 2005.

nel lungo periodo. C’è ancora

tanto lavoro da fare».

C’è da lavorare sulla

sostenibilità ambientale

Quanto è sensibile il mondo

della logistica italiana nei

confronti di un tema tanto

dibattuto come la sostenibilità

ambientale?

«Per sua stessa natura, la logistica

ha sempre avuto una

spinta forte all’efficienza dei

suoi processi. Se guardiamo

la parte di impatto ambientale

dal punto di vista delle

emissioni, io credo che tutte

le aziende si siano più o

meno attivate, partendo dalla

questione forse più semplice,

quella relativa al consumo e

della produzione di energia

elettrica, o alla riduzione

delle emissioni di CO 2

. Se,

invece, guardiamo l’impatto

ambientale in termini di costi

di esternalità, che coinvolgono

anche altre tematiche, dal

rumore all’incidentalità; dal

traffico al consumo di suolo

o di materia prima, fino al tema

degli inquinanti, diversi

dalle emissioni di CO 2

, c’è

ancora tanto da fare, anche

col supporto della tecnologia.

C’è poi un’altra questione».

Quale?

«Sono ancora poche le aziende

in grado di rendicontare

per darsi degli obiettivi di

miglioramento. Essendo il

settore logistico compressa

tra la committenza che chiede

un servizio di qualità sempre

maggiore pretendendo al

tempo stesso che le tariffe

diminuiscano, ecco che concentrarsi

prevalentemente sui

costi non può essere la sola

strategia. Mi spiego meglio:

gli elementi di cui abbiamo

appena parlato non possono

essere misurati nel bilancio

civilistico, ma possono fare la

differenza nel bilancio di sostenibilità.

Insomma, abbiamo

bisogno di rendicontare in un

certo modo le performance di

impatto ambientale perché ad

esse sono legati non solo i rischi,

ma anche le opportunità

per lo sviluppo del business.

Bisogna cambiare il paradigma

per prendere in considerazione

elementi nuovi, che

una volta semplicemente non

c’erano».

Quanto può contribuire la

tecnologia

per arrivare

ad avere una

maggiore efficienza

concreta,

misurabile

e rendicontabile?

«È fondamentale.

La tecnologia,

e mi riferisco soprattutto

a intelligenza artificiale

e all’Internet delle cose (Iot),

ci permetterà di avere sempre

più dati a disposizione,

da utilizzare per monitorare

impatti e opportunità. Che

si tratti di hardware o di innovazione

dei processi, la

tecnologia consente di sviluppare

una serie di meccanismi

che generano valore

sostenibile».

I quattro pilastri

del protocollo

«Voglio solo ricordare che

quando come Sos Logistica

abbiamo stabilito, nel 2017,

il nostro protocollo per la

logistica sostenibile, insieme

ai tre assi canonici, cioè ambiente,

governance e sociale,

quelli che sono i cosiddetti

ambiti Esg, fin dall’inizio

inserimmo un quarto ambito

che era quello di innovazione

e sviluppo sistemico, quindi

la tecnologia come abilitatore

di sviluppo sostenibile. Il

problema del settore è che,

a mio parere, salvo le grandi

o grandissime aziende che

Il nostro slogan,

raccogliere e

disseminare buone

pratiche nel

settore, è ancora

molto attuale

hanno strumenti e competenze

interne per investire in

innovazione, per le piccole

aziende questo processo è

più complicato. E sappiamo

che in Italia ci sono tante

imprese molto piccole, che

spesso non hanno la forza di

innovare da un punto di vista

tecnologico».

Dalle inchieste emerge

il problema etico

Negli ultimi mesi diverse

inchieste giudiziarie hanno

coinvolto importanti realtà

della logistica, spesso per

questioni legate alla gestione

della manodopera e del

personale. C’è un problema

etico e sociale da affrontare?

«Il tema è molto complesso.

Già parecchi

anni fa identificammo

sotto

il nome di efficienza

viziosa

l’abitudine

di spostare

l’inefficienza

sull’anello più

debole della

catena. Innanzitutto, il lavoro

dei manager delle aziende

di logistica è misurato quasi

esclusivamente sull’efficienza:

se quello è il parametro

principale, se non l’unico, si

arriverà a cercare il risultato

prendendosi dei rischi che

abbiano effetti sugli anelli

più deboli».

E le leggi?

«Dal punto di vista strettamente

normativo, gli strumenti

per contrastare questi

fenomeni ci sono tutti. Anzi,

il modello attuale tendenzialmente

dà valore al ricorso

all’outsourcing, affidato

a soggetti che teoricamente

dovrebbero essere più competenti

perché più specializzati,

e quindi più efficienti.

Ma se il principio è quello

del risparmio a ogni costo,

allora non è più un problema

di sostenibilità, ma di etica e

di modello di business. E non

c’è accordo che possa essere

messo in piedi, perché si troverebbe

comunque il modo

per aggirare le regole».

Fabrizio Dalle Nogare

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European truck racing championship

CACCIA

AL DIAVOLO

ROSSO

Il lungo letargo è agli sgoccioli. Tempo

qualche settimana appena e a metà

maggio, quando ormai la primavera si

prepara a lasciare spazio all’estate, il circo

dell’European truck racing championship

si rimette in moto per la nuova stagione

di gare. E come accade ormai da anni, al

punto da poterla considerare una consolidata

tradizione, anche nel 2025 il campionato

scatterà in riva all’Adriatico, dal

moderno e impegnativo circuito Marco

Simoncelli di Misano. Da quella terra di

Romagna che storicamente trasuda passione

per i motori, indistintamente a quattro

o due ruote, e dove la partecipazione del

sempre folto pubblico, pronto ad applaudire

i protagonisti tutti senza distinzioni,

contribuisce a fare di ogni singola gara un

vero e proprio evento.

62

Nella sfida che come tradizione scatterà da metà

maggio a Misano, il campione in carica Norbert

Kiss punta dritto alla conquista del quinto titolo

consecutivo, il settimo di una carriera irripetibile. Ai

soliti Hahn, Lenz e Albacete il compito di contrastarlo

DODICI TITOLI DAVANTI A TUTTI

È una foto emblematica, quella in

apertura di questo servizio. E in un

certo senso anche storica. A guidare il

gruppo sono infatti i due più titolati

piloti dell’Etrc: Kiss (n.1) e Hahn (n.2),

entrambi a quota sei titoli ciascuno

della specialità riservata ai truck.

63



Come ogni anno, gli auspici

non mancano. Primo tra

tutti, quello di poter assistere

a gare più combattute

e incerte, in cui la lotta per

la leadership della classifica,

dunque per la conquista del

titolo di campione della specialità,

lasci aperta la porta

a più soluzioni fino all’ultima

corsa dell’appuntamento

conclusivo. Cosa che non è

stata negli ultimi anni, dominati

in lungo e in largio da

Norbert Kiss e dal suo rosso

missile Man, semplicemente

inavvicinabili e imprendibili.

Certo, in tutto questo c’è

il merito del talentuoso pilota

ungherese, al quale nemmeno

la conquista di titoli a rafica

(siamo a quota sei, di cui gli

ultimi quattro consecutivi) ha

minimamente placato la sete

di vittoria. Così come grande

merito va riconosciuto a tutti

gli uomini del team Revesz,

che puntualmente mette in

pista un bolide sempre veloce

e affidabile.

LE SETTE TAPPE DELL’ETRC 2025

17-18

MAGGIO

7-8

GIUGNO

12-13

LUGLIO

ITALIA

MISANO

WORLD CIRCUIT

LUNGHEZZA METRI 4.048

CURVE 16

LUNGHEZZA METRI 3.680

CURVE 14

GERMANIA

NÜRBURGRING

LUNGHEZZA METRI 3.629

CURVE 12

SLOVACCHIA

SLOVAKIA

RING

A MISANO I COLORI

DELLA PASSIONE

Tradizionale apertura

del campionato, la

tappa di Misano è

anche una delle più

ambite dai piloti e tra

le più frequentate dal

sempre folto pubblico,

che qui ha modo di

gustarsi uno spettacolo

coinvolgente con duelli

appassionanti, come

ad esempio la lotta tra

Kursim (n.11) e Halm

(n.44) con Kiss pronto

a far un solo boccone

dei due per poi

festeggiare sul podio

(sotto) con Hahn (alla

sua destra) e Lenz.

Chi riuscirà a fermare

il missile rosso?

Ecco, non ce ne voglia Kiss,

ma da spettatori appassionati

della serie, la speranza è

che il 2025 possa da questo

punto di vista assicurare più

equilibrio tra le diverse forze

in campo. E poi, chiaramente,

che vinca il migliore.

In questo senso, ne sapremo

di più al termine delle

quattro gare del primo round,

appunto a Misano. Dove dodici

mesi fa non ci fu assolutamente

storia.

Già, ma chi potrebbe fermare

la lunga scia vincente

del pilota magiaro? Certamente

Jochen Hahn, a patto

che il pilota tedesco, che con

Kiss condivide il maggior

numero di campionati vinti

(sei, ma l’ultimo risale al

2019), ritrovi competitività

e un rendimento più costante

durante tutti e sette gli

appuntamenti (che fanno 28

gare in totale).

Della lotta vorrebbe tanto

far parte anche il connazionale

(di Hahn) Sascha Lenz,

chiamato quest’anno a non

ripetere il deludente anno

30-31

AGOSTO

13-14

SETTEMBRE

20-21

SETTEMBRE

4-5

OTTOBRE

MOST

REPUBBLICA CECA

LUNGHEZZA METRI 4.212

CURVE 21

FRANCIA

LE MANS

LUNGHEZZA METRI 4.273

CURVE 11

BELGIO

ZOLDER

LUNGHEZZA METRI 4.011

CURVE 10

SPAGNA

JARAMA

LUNGHEZZA METRI 3.850

CURVE 11

2024. Ne ha tutte le qualità,

resta da vedere se pure avrà

il conforto, e soprattutto il

supporto, del suo truck.

Sempre a proposito di

papabili alla successione di

Kiss, l’altro pilota da seguire

con attenzione sarà Josè

Eduardo Rodrigues. Dopo

l’ottimo 2024 in cui il giovane

portoghese ha mostrato

il proprio valore aggiudicandosi

il campionato Chrome,

quest’anno potrebbe essere

quello della definitiva consacrazione

a stella di prima

grandezza, pronto a scrivere

una nuova e giovane pagina

nella storia dell’Etrc.

Alberto Gimmelli

64

65



trucknews

team, solidarietà, unioni, aperture

UN DAILY PER IL PROGETTO PIZZAUTOBUS DI PIZZAUT

Iveco ha donato un Daily foodtruck alla onlus Pizzaut. Fondata

da Nico Acampora, la realtà si pone l’obiettivo di promuovere

attività di sensibilizzazione e inclusione lavorativa per le persone

autistiche. Il Daily verrà impiegato come foodtruck nella cornice

di Pizzautobus, iniziativa itinerante pensata per diffondere lo

spirito del progetto Pizzaut.

al top

Per il secondo anno

consecutivo, la filiale italiana

del Leone brilla a livello

continentale ed è Market of the

year. Tutti i numeri del 2024

FOTO DI GRUPPO

CON RITOCCO

Man ha

annunciato i

risultati 2024 a

metà marzo. Dal

primo di aprile

il responsabile

dell’area Truck

David Siviero

(nella foto, il

primo a sinistra)

è stato sostituito

da Lorenzo

Boghich.

ALTRO ANNO OK PER MAN ITALIA

Ancora una volta

Man Italia ritocca i risultati

fatti segnare

nel 2023 e celebra

un altro anno decisamente

positivo dopo le note questioni,

perlopiù legate ai

rallentamenti nella catena di

fornitura, che avevano caratterizzato

il post-Covid.

Nel 2024 la filiale italiana

del Leone ha registrato un

leggero incremento (3 per

cento) dei veicoli venduti

per un totale di 2.621 unità

piazzate sul mercato italiano.

Cresce anche il fatturato

che tocca quota 557 milioni

di euro, in aumento anche in

questo caso del 3 per cento

rispetto al 2023.

Secondo i dati diffusi da

Man, nel segmento over

6 ton la quota di mercato

in Italia è stata del 9,6 per

cento, in aumento rispetto

all’anno prima. Secondo i

dati Anfia, su cui si basano

le nostre elaborazioni, il Leone

ha un market share del

9,2 per cento tra gli over 3,5

ton e addirittura del 10,5 per

cento (10,3 secondo Man) se

si considera la fascia più alta,

quella uguale o superiore

a 16 ton. In entrambi i casi,

parliamo di crescita a doppia

cifra rispetto al 2023.

Anche, se non soprattutto,

per queste ragioni la filiale

italiana di Man ha ottenuto

per il secondo anno consecutivo

l’ambito titolo di ‘Man

Market of the year’ conferito

ogni anno alla filiale che si

contraddistingue per la crescita

del business.

«Da sempre penso che l’Italia

abbia un enorme potenziale

per Man e questo premio

ne è ulteriore conferma.

Continueremo a lavorare sulla

nostra capacità di fornire

ai clienti soluzioni di trasporto

efficienti, sostenibili ed

economicamente vantaggiose

per dimostrare ancora di più

la nostra affidabilità e il nostro

impegno verso un futuro

della mobilità più responsabile,

innovativo e sicuro»,

ha commentato il managing

director, Marc Martinez.

LE BREVI

VOLVO: PIOGGIA DI PREMI

Il Volvo Fh Aero, detentore

del record di consumo di

tutti i tempi nel Supertest

di Vado e Torno, ha vinto il

premio Green truck 2025,

organizzato annualmente

dalle riviste specializzate

tedesche Trucker e Verkehrs-

Rundschau. Il test è stato

effettuato su un percorso

di 343 km nella Germania

meridionale, in autostrada e

su strade nazionali. Il Volvo

Fh Aero quest’anno si è

inoltre aggiudicato il premio

Sustainable Truck of the

Year 2025 sia nella categoria

Tractor che in quella eTruck.

ACCORDO COREANO

Una collaborazione tutta

coreana è quella che si

prospetta tra Kia e Lg

Electronics per lo sviluppo

dei nuovi furgoni Pbv

definiti dal software che il

costruttore ha presentato lo

scorso anno in occasione

della Iaa di Hannover. Kia

e Lg stanno già lavorando

per lanciare i concept sul

mercato nella seconda metà

del 2026. Secondo quanto

dichiarato, l’accordo consente

di integrare la tecnologia

Pbv di Kia con l’esperienza

di Lg nelle soluzioni con

l’intelligenza artificiale.

OBIETTIVI PER IL TGE

Man ha le idee ben chiare

per quanto riguarda il

segmento dei furgoni, sempre

più centrale nella strategia

del costruttore tedesco. Il

Tge, veicolo commerciale

leggero già da tempo inserito

nel portfolio del Leone e

dallo scorso anno disponibile

anche nella configurazione

ultra-accessoriata Next

level, potrebbe toccare le 30

mila unità nel 2025 in tutta

Europa, superando l’attuale

quota di mercato che, sempre

a livello continentale, è fissata

al 3,5 per cento per quanto

riguarda il 2024.

RISIKO ALLEANZE

Cabine

condivise

Ford Trucks e

Iveco confermano

il programma di

sviluppo congiunto

Ford Trucks e Iveco hanno

annunciato la firma di un

accordo vincolante di sviluppo

congiunto per la progettazione

e l’ingegnerizzazione

di una nuova cabina per camion

pesanti.

L’accordo fa seguito al Memorandum

of understanding

esclusivo e non vincolante

comunicato dalle due

aziende il 14 marzo 2024,

trasformandolo in progetto

operativo.

In sostanza, le due aziende

costruttrici di truck produrranno

e assembleranno la cabina

nei propri stabilimenti,

personalizzandone il design e

commercializzando i camion

sotto i rispettivi marchi, Ford

Trucks e Iveco.

L’obiettivo è migliorare

la competitività di entrambi

i marchi, offrendo una soluzione

conforme al prossimo

Eu Direct vision standard,

con un’aerodinamica ottimizzata

per ridurre le emissioni

di carbonio. Le prime cabine

dovrebbero essere pronte per

la produzione entro il 2028.

NUOVA CONCESSIONARIA DAF

A

Calcinato, distante

qualche minuto

dall’uscita Brescia

Est dell’autostrada

A4, c’è una nuova

concessionaria Daf.

Il punto vendita e

assistenza Lodotruck

ha una superficie

complessiva di 10 mila

metri quadrati, di cui 2

mila coperti. L’officina

resterà aperta tutti i

giorni feriali fino alle

19 e il sabato fino alle

12. Lodotruck, a cui fa

I RISULTATI FINANZIARI DI DAIMLER TRUCK NEL 2024

Sul mercato a regimi bassi

Bene il comparto bus e il mercato americano,

in Europa si fa sentire il calo generalizzato

D

aimler Truck ha

chiuso il 2024 con

un fatturato complessivo

di 54,1 miliardi di euro

(55,9 nel 2023) e un

profitto prima delle

imposte di 4,66 milioni,

al di sotto dei 5,48

dell’anno precedente. Il

dividendo proposto agli

capo la concessionaria,

è peraltro già presente

nelle provincie di

Bergamo e a Mantova.

A Calcinato sono

previsti anche spazi

dedicati alla gestione dei

veicoli elettrici, gestiti da

personale specializzato.

Infatti, Lodotruck è

stata tra le prime

concessionarie, già tre

anni fa, a ottenere la

certificazione Daf per

l’assistenza su questa

tipologia di veicoli.

azionisti è di 1.90 euro

per azione, uguale a

quello del 2023.

In termini di vendite,

il gruppo tedesco con

ramificazioni globali ha

realizzato il 12 per cento

in meno rispetto al 2023,

mentre le unità elettriche

vendute (tra camion

e bus) sono

aumentate del

17 per cento

superando di

poco le 4 mila

unità. In calo

soprattutto

il mercato

europeo.

ECCEZIONALI

Come ti porto

le pale

Camion Astra e

rimorchio a 12 assi

per il trasporto di

pale eoliche

In Puglia, esattamente nel

parco eolico Mondo nuovo

di Mesagne, in provincia di

Brindisi, due camion Astra

Hd9 86.57 8×6 si sono occupati

del trasporto di 27 pale

eoliche della lunghezza di

ben 81 metri ciascuna.

Le pale sono trasportate sullo

speciale rimorchio a 12 assi

per un peso totale combinato

di oltre 200 tonnellate, trainato

dai veicoli Astra per i

40 km che separano il porto

di Brindisi dal cantiere del

parco eolico.

Gli Hd9 8×6 sono manovrati

dagli autisti dell’azienda

romana Geo trasporti. Si

tratta di camion potenti e

affidabili, spinti dal motore

Cursor 13 Euro 6 da 570 cavalli

di Fpt Industrial accoppiato

al cambio automatico

Allison 4700 Sp.

Gli assali e i ponti, inoltre,

sono extra rinforzati e hanno

portate elevate, per resistere

alla ripartizione dei pesi in

salita e discesa e garantire

quindi l’aderenza necessaria

in condizioni estreme.

66

67



service&logistics

nero su bianco, prese di posizione

LOGISTICA, CHI È DENTRO L’ALLEANZA PER L’ARIA E IL CLIMA

Tra le 56 aziende che hanno risposto lo scorso novembre alla

chiamata lanciata dal Comune di Milano per aderire all’Alleanza per

l’aria e il clima, tre appartengono al settore della logistica. Si tratta di

Ups Healthcare, Four sustainable logistics e Niinivirta, tutte aziende

associate a Sos logistica, l’associazione per la logistica sostenibile.

68

SOSTENIBILITÀ MICHELIN

Rigenerare

conviene e ripaga

Prosegue nel 2025 l’iniziativa

dell’attestato per la gestione

sostenibile dei pneumatici,

ottenuto quest’anno da ben

34 aziende di trasporti

Quello della sostenibilità

è il filo conduttore straordinariamente

importante

per Michelin, che prosegue e

rilancia nel percorso avviato

nel 2021 con l’Attestato per

la gestione sostenibile dei

pneumatici.

Riconoscimento, quello

assegnato alle aziende di

trasporto che credono nella

rigenerazione dei pneumatici,

che sta facendo decisi

progressi, non soltanto in termini

di aziende coinvolte. Da

quest’anno, infatti, l’attestato

conferito alle flotte è certificato

dall’ente terzo Dekra,

molto attivo in ambito automotive,

grazie all’accordo

siglato in tutta Europa.

Ben oltre i confini

nazionali

Iniziativa partita dall’Italia,

il conferimento dell’attestato

si è ormai allargata anche ad

altre nazioni europee, dalla

Francia alla Spagna, dal Portogallo

al Benelux.

Altra importante novità di

quest’anno è l’ampliamento

delle flotte che possono potenzialmente

ottenere il riconoscimento:

prima erano solo

quelle affiliate a Michelin

Servizi e soluzioni; adesso

anche flotte la cui gestione

dei pneumatici è affidata a

Euromaster (società franchising

del gruppo Michelin) o

che gestiscono i pneumatici

in maniera autonoma.

L’importante è rispettare i

criteri fondamentali stabiliti

dal costruttore transalpino,

vale a dire effettuare la riscolpitura

dei pneumatici sul

10 per cento dei veicoli e la

ricostruzione sul 30 per cento

dei mezzi del parco.

«In passato, la ricostruzione

dei pneumatici non veniva

sempre effettuata a regola

d’arte», ha spiegato la direttrice

marketing di Michelin

Italia, Silvia Vergani, rispondendo

alla nostra domanda,

«Ma oggi non è più così per-

ITALTRANS SPA

MULTIPLI ARCESE SPA

CORSI SPA

IMPRESA TESORINI SRL

GI.MA.TRANS SRL

TRASPORTI ANNONI SRL

SANNA TRASPORTI SRL

UN ATTESTATO

DI SUCCESSO

Silvia Vergani,

direttrice

marketing di

Michelin Italia

(sotto), ha

presentato

l’iniziativa

all’agriturismo

Ferdy di Lenna,

in provincia di

Bergamo.

I 34 ATTESTATI DEL 2024

M.I.S. MAGLI INTERMODAL SERVICE SRL

VINCI LOGISTIC SRL (MAGIC PACK)

T.T.E. TOP TRANSPORT EUROPE S.R.L.

T.B. S.R.L.

FRAIOLI TRASPORTI S.R.L.

GRUPPO IBLEO AUTOTRASPORTI SRL

BAGLIERI TRASPORTI SRL

FORNERO SRL

SCHEPIS SRL

CATTAFI TRASPORTI SRL

ché sono migliorati significativamente

il controllo qualità

e la tecnologia. Abbiamo una

rete di ricostruttori su tutto

il territorio che vengono sottoposti

ad audit continui da

parte di Michelin».

Non soltanto per le

grandi flotte

Anche per questa ragione,

la ricostruzione è un processo

che meglio si adatta

alle aziende di trasporto più

grandi e strutturate. «Siamo

sicuramente partiti da flotte

più grandi, che avevano

già una relazione diretta con

noi», conferma Silvia Vergani.

Tuttavia, qualcosa sta

cambiando.

«Sulla scorta dell’importanza

che ha assunto il riconoscimento,

anche altre flotte,

magari più piccole, iniziano

a chiederci come fare per

ottenere l’attestato. Di certo,

in linea di principio, quanto

più la flotta è strutturata, tanto

più è attenta alla questione

della rigenerazione dei pneumatici»,

spiega Vergani.

Quest’anno sono state

34 le aziende (tutte riportate

nella tabella) che hanno

VANNI AUTOTRASPORTI SRL

GAVIO & TORTI SPA

GRUPPO KOINE’

LOGICOMPANY 3 SRL

TRUCK RAIL CONTAINER SPA

C.F.T. SOCIETA COOPERATIVA

KOINE’ S.P.A.

DRIVE4YOU BY STELLANTIS S.R.L

LANNUTTI SPA

V&V SERVICE S.R.L.

BUSITALIA VENETO SPA

PAGANELLA SPA

CURCIO TRASPORTI E SERVIZI SRL

MOSSUCCA LOGISTICA E TRASPORTI SPA

A&G TRASPORTI SRL

B. & B. ENTERPRISE SRL

F.LLI SEBETO TRASPORTI SRL

conseguito il riconoscimento

di Michelin, che può

rappresentare certamente il

completamento del bilancio

di sostenibilità oppure la dimostrazione

di virtù da comunicare

ai committenti.

Per dare qualche numero,

nel 2024, le flotte monitorate

sono state oltre cento, per

un parco totale veicoli di

circa 30 mila unità. Mentre

le flotte che hanno ricevuto

l’attestato hanno un parco

di circa 10.700 autocarri. In

termini di anidride carbonica,

il risparmio è stato di 3.957

tonnellate, l’equivalente delle

emissioni di circa 40 voli

aerei tra Milano e New York,

oltre a 1.388 tonnellate di

materie prime.

Secondo Michelin, l’operazione

di riscolpitura

dei pneumatici consente un

risparmio stimato di due litri

di carburante ogni cento

chilometri percorsi. In un

anno, fissando a 1,7 euro al

litro il costo del carburante,

per ogni veicolo fa circa 300

euro. Da moltiplicare per il

numero dei camion presenti

in flotta.

Fabrizio Dalle Nogare

69



saloni

raduni sostenibili, megaeventi

CONSTRUCTION, TUTTO PRONTO PER BAUMA 2025 A MONACO

Più di 600 mila metri quadrati di spazio espositivo, oltre 3.500 espositori

attesi da tutto il mondo, con il ritorno in forze di quelli asiatici.

L’edizione 2025 del Bauma, a Monaco dal 7 al 13 aprile, si annuncia

ricca come non mai. Superiore a tre anni fa la presenza dei costruttori

truck: ci saranno Volvo Truck, Daimler Truck, Man e Scania.

VERSO ACT EXPO 2025

Quanto sono

green gli Usa?

A fine aprile aprirà i battenti

l’evento clou sulla mobilità

sostenibile. Vedremo quanto

si farà sentire l’effetto-Trump

sul futuro del trasporto Usa

Gli Stati Uniti non sono

poi così lontani. È vero,

c’è un oceano in mezzo e le

ore di volo per raggiungerli

dall’Europa sono sempre

tante, ma quando si parla di

mobilità sostenibile anche

l’industrializzato Nordamerica

sta vivendo un momento

piuttosto complesso.

Anzi, l’elezione di Donald

Trump alla Casa bianca, alla

fine dello scorso anno, ha

ingigantito i dubbi di chi sta

provando a cambiare la concezione

di trasporto commerciale

a quelle latitudini.

La marcia indietro

di Donald Trump

Il neo-presidente, infatti, ha

sì preso il creatore di Tesla,

il tanto discusso Elon Musk,

nel suo gabinetto di governo

(anche se da più parti di vocifera

del suo prossimo ritiro

dalla politica), ma dall’altra

parte ha iniziato a fare quello

che aveva promesso in campagna

elettorale.

Vale a dire picconare (termine

caro alla politica italiana)

il percorso normativo e

la gran mole di risorse che il

predecessore Joe Biden aveva

iniziato a dedicare allo

sviluppo della mobilità sostenibile,

anche commerciale.

Per queste e tante altre ragioni,

partecipare alla nuova

edizione di Act expo, in programma

dal 28 aprile al 1°

maggio ad Anaheim, in California,

è importante non solo

per il mercato nordamericano,

ma per intercettare sul

posto tendenze che possono

diventare globali.

L’evento ‘clean’

di riferimento

Act expo è la principale fiera

di settore in Nordamerica

dedicata alla mobilità commerciale

‘clean’. Negli anni,

l’appuntamento californiano

(soltanto lo scorso anno si

è temporaneamente spostato

a Las Vegas, in Nevada) si

è imposto sempre più come

quello di riferimento per

un’area geografica da sempre

fondamentale per il trasporto.

Grazie alla media partnership

VADO E TORNO CI SARÀ AD ANAHEIM

Act expo, la fiera sulla mobilità

commerciale sostenibile, torna

in California dopo la parentesi di

Las Vegas. Qui alcune immagini

dell’edizione 2024, che ha fatto

registrare la presenza di oltre 12 mila

visitatori. Sotto, l’area dedicata alle

conferenze e quella dei test drive.

siglata dalla nostra piattaforma

Sustainable Truck&Van saremo

ad Anaheim per raccogliere

informazioni di prima

mano e assistere alle tante

presentazioni che i costrut-

tori ogni anno convogliano

su Act expo. Qualche esempio:

Volvo Trucks metterà in

mostra le novità sul camion

elettrico da distribuzione regionale

Vnr, e promette di

E Trump graziò Milton (ex Nikola)

Chi non ci sarà

all’edizione 2025 di Act

Expo è Nikola, presente

invece fino allo scorso

anno. Come abbiamo

scritto di recente, il

costruttore di truck

elettrici e a idrogeno

con sede a Phoenix, in

Arizona, ha presentato

istanza di fallimento

lo scorso 19 febbraio,

mettendo di fatto fine a

un’avventura piena di

dubbi e incertezze. In

parte generati dal suo

fondatore, Trevor Milton,

condannato a quattro anni

di carcere e al pagamento

di una multa da un

milione di dollari

per aver ingannato

gli investitori

proprio sulla

tecnologia Nikola

nei primi anni di

vita dell’azienda.

Trevor Milton che

aveva presenziato

all’evento torinese

del dicembre

2019 insieme

all’allora partner

lanciare un nuovo motore

termico con emissioni molto

ridotte. Hyundai farà capire

che direzione sta prendendo

il progetto Xcient sull’idrogeno,

molto caro alla Svizzera.

Gli americanissimi marchi

Kenworth, International

(ex Navistar) e Mack Trucks

mostreranno la strada intrapresa

sul versante dell’elettrificazione.

Componenti e

infrastrutture di ricarica

E poi tanta componentistica

e soluzioni di ricarica: da

Cummins a Greenlane, fino

a Kempower e Voltera. Focus

particolare sugli sviluppi

della guida autonoma, grazie

europeo di Nikola, Iveco.

Adesso, il presidente

Trump ha concesso

la grazia ‘completa e

incondizionata’ a Milton,

che può ancora essere

coinvolto in cause civili

ma che non sarebbe

più tenuto a risarcire gli

azionisti di Nikola, come

stabilito in un primo

momento dal tribunale.

La notizia della grazia

a Trevor Milton ha fatto

momentaneamente

impennare le azioni di

Nikola, anche se non

dovrebbero esserci

margini per una ripresa

delle attività.

anche alla presenza di Plus,

software house che collabora

con gran parte dei costruttori

di truck a livello globale.

Nutrito il programma delle

conferenze, con oltre 300

speaker coinvolti nelle varie

sessioni. E poi assisteremo

alla presentazione dello State

of sustainable fleets report,

l’iniziativa che fotografa

ogni anno l’avanzamento

del trasporto commerciale

sostenibile. Gli ultimi dati disponibili

diffusi da Calstart,

e relativi alla prima metà

del 2024, non sono incoraggianti.

Il caro vecchio diesel

continua a far sentire la sua

presenza negli Usa.

Fabrizio Dalle Nogare

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village

LA NOSTRA SERIE SOCIAL

Pensieri

in libertà

Con Marta, camionista e

content creator, abbiamo

inaugurato la rubrica social

che tratta con leggerezza la

vita quotidiana degli autisti

La vita del camionista, si

sa, non è semplice. È un

mestiere stressante, fisicamente

e mentalmente, per

non parlare delle tante ore

da trascorrere sul camion, in

viaggio, lontano da famiglia

e affetti. Insomma, sul camion

c’è bisogno di leggerezza,

a maggior ragione in

un’epoca dominata dai social

e da una comunicazione oggettivamente

più diretta.

Da febbraio, grazie alla

collaborazione con la content

creator (e camionista,

naturalmente) Marta Bertazzo

(lola_truckdriver, su Instagram),

abbiamo deciso di

trattare argomenti importanti

nella vita quotidiana degli

autisti con ironia e leggerezza,

appunto.

MAN E LA GIORNATA DEDICATA ALLE AUTISTE DONNE

In occasione della Giornata internazionale della donna, lo

scorso 8 marzo, Man Italia ha rilanciato l’iniziativa ‘WoMAN’s Day’,

evento dedicato alle professioniste del trasporto su strada.

TEST DRIVE

OSPITI IN STUDIO

BREAKING NEWS

TRUCK RACING

I primi reel: dalle

attese ai social

Il primo video è stato dedicato

alla transizione e ai

camion elettrici, non sempre

ben visti, specialmente dagli

autisti più affezionati al caro

vecchio diesel. Abbiamo poi

parlato dei tempi, incredibilmente

tirati e quindi ben più

dilatati a seconda dei momenti

della giornata.

Quindi, il commento sulle

novità del codice della strada

(alcol e distanza dai ciclisti i

temi caldi). E poi l’alimentazione:

quanto è complesso

seguire una dieta sana per

chi sta tutto il giorno il giro.

L’ultimo reel ha riguardato i

social, oggi rifugio di diverse

generazioni di camionisti.

I reel vengono pubblicati

sugli account social (Instagram,

Tiktok, Linkedin e

Facebook) di Vado e Torno

con cadenza regolare. Seguiteci

anche online per non

perderveli.

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van&pick-up

best seller, grintosi cinesi

MILANO RISTORAZIONE: CONSEGNE PASTI A IMPATTO ZERO

È un progetto ambizioso ma perfettamente in linea con l’obiettivo del trasporto a impatto

zero, quello di Milano Ristorazione: elettrificare, entro il 2030 l’intera flotta di veicoli dedicati

al trasporto dei pasti scolastici. Si tratta di un impegno sfidante preso con il Comune di Milano

nell’ambito del Contratto di servizio e del Climate city contract, che già nel 2026 raggiungerà un

importante traguardo parziale con l’elettrificazione dell’80 per cento del parco veicolare.

TRA IVECO E STELLANTIS PRO ONE

Il patto che non

t’aspetti

Siglato l’accordo per la fornitura

di due veicoli cento per cento

elettrici a marchio Iveco. Il lancio

dei modelli, basati sull’attuale

piattaforma Stellantis per van medi

e di grandi dimensioni da 2,8 a 4,5

ton, è previsto per la metà del 2026

La notizia ha colto tutti

di sorpresa. Iveco e

Stellantis Pro One, ovvero

la divisione del gruppo

dedicata ai veicoli commerciali,

hanno infatti reso nota

la firma dell’accordo di

collaborazione per la produzione

e commercializzazione

sul mercato europeo di due

van cento per cento elettrici

a marchio Iveco.

Realizzati sulla piattaforma

di Stellantis Pro One per

veicoli elettrici di medie e

grandi dimensioni con peso

tra 2,8 e 4,25 ton, i due

modelli verranno prodotti ad

Atessa, oltre che a Gliwice

(Polonia) e Hordain (Francia).

Il lancio è previsto per

la metà del prossimo anno.

Vendita e assistenza dei veicoli

saranno in capo alla rete

ufficiale Iveco in Europa.

Quell’accordo

su base decennale

Stipulata su base decennale,

l’intesa punta a promuovere,

rafforzandolo, il processo di

transizione verso la mobilità

delle merci sempre più sostenibile.

«I nuovi modelli

ci renderanno più competitivi

nel segmento dei van», spiega

Luca Sra, president truck

business unit Iveco Group,

«La collaborazione con Stellantis

Pro One ci consente di

sfruttare al meglio il grande

know-how e la forte presenza

in Italia e in Europa che

storicamente accomunano le

due aziende».

QUALE FUTURO

PER L’eMOOVY?

Con l’annunciato

arrivo dei due

van prodotti da

Stellantis nei

centri di Atessa

(cui si riferiscono

le foto), Gliwice

e Hordain, ci

si domanda

quale futuro

avrà l’elettrico

eMoovy (a sinistra)

frutto della

collaborazione tra

Iveco e Hyundai.

Fin qui la notizia, che naturalmente

non va oltre l’annuncio.

Di più, al momento,

non è infatti dato sapere.

Quel che fin da ora appare

certo è che i due veicoli elettrici

che nasceranno prenderanno

forma sulla base della

piattaforma degli attuali modelli

midi e large van alla

spina di Fiat Professional,

ovvero Ducato e Scudo.

Piuttosto, a questo punto,

rimane da capire quale destino

attende l’altro van elettrico,

l’originale eMoovy, frut-

to della partnership tra Iveco

e Hyundai Motor company

(iniziata circa tre anni fa, nel

2022), annunciato lo scorso

settembre in occasione della

Iaa di Hannover.

Se si considerano l’impostazione

e le caratteristiche

del modello, oltre che appunto

il suo originale quanto

inedito design, la possibilità

che il progetto Iveco-Hyundai

faccia quanto meno un

passo di lato, non è affatto

improbabile.

Alberto Gimmelli

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75



van&pick-up

TOYOTA LANCIA IL PICK-UP HILUX HYBRID 48V

Modello icona di Toyota e da oltre 55 anni punto di riferimento dei pick-up di medie dimensioni

con oltre 20 milioni di esemplari prodotti, Hilux porta a bordo per la prima volta un propulsore

elettrificato. Si tratta del 4 cilindri di 2,8 litri turbodiesel da 204 cv e 500 Nm di coppia, combinato

col sistema mild hybrid 48V da 11 cv e 65 Nm di coppia. Listino a partire da 44.300 euro.

E-SCUDO S-DESIGN OVVERO

In versione

el grinta

La caratterizzazione estetica di

maggior rilievo è senza dubbio il

look moderno e sportiveggiante,

ma sotto il vestito il van di

Fiat Professional mostra intatte

le qualità e le doti attese

da un veicolo commerciale.

Disponibile con motore termico

o cento per cento elettrico

Abbiamo conosciuto il

Fiat Professional Scudo

come un modello

robusto e affidabile. Con la

sua la capacità di fare leva

su doti di compattezza negli

ingombri e capacità di carico

non così scontate nel pur variegato

e affollato segmento

dei veicoli commerciali di

medie dimensioni. In una sola

parola, un modello molto

concreto e tutta sostanza. È

stato così fin dal lancio, nel

lontano 1996.

S-Design e quel look

decisamente audace

Tutte considerazioni, queste,

che non sono venute meno

nemmeno quando, dopo

vent’anni di carriera segnata

da importanti risultati commerciali

e due generazioni

succedutesi sul mercato, nel

2016 è stato rimpiazzato nel

catalogo Fiat Professional

dal Talento, veicolo-meteora

di tutt’altro impatto, pensionato

infatti di lì a poco, nel

2020, e sostituito, guarda

caso, proprio dal rientrante

Fiat Scudo, richiamato sulla

scena a dare ulteriore vigore

alle vendite del marchio.

Ebbene, oggi lo Scudo, e con

lui anche la corrispondente

versione cento per cento elettrica

sviluppata e prodotta in

ossequio alla strategia del

marchio che prevede almeno

una proposta elettrificata per

ogni segmento, mette da parte

la concreta sobrietà che lo

ha sempre caratterizzato negli

anni, presentandosi nella

versione S-Design con un look

decisamente più audace,

grintoso e sportiveggiante,

che ne sottolinea come mai

in passato il carattere e la

spiccata personalità.

A catturare l’occhio sono

le strisce diagonali sulla

carrozzeria, in corrispondenza

con l’asse posteriore,

e quella che attraversa

il cofano nella parte destra,

fronte lato guida. Tutti elementi

che, accompagnati dal

logo specifico del modello,

trasmettono un’immagine di

robustezza. A completamento,

c’è l’Icon pack che prevede

paraurti verniciati, fari

full Led, specchi retrovisori

ripiegabili, cerchi in lega da

17 pollici Diamond cut.

Dentro c’è una pratica

postazione da lavoro

A livello di abitacolo, oltre

alla classica funzionalità

dell’ambiente, spicca l’esclusivo

Moduwork, il sistema

che trasforma la configurazione

a tre posti dello Scudo

S-Design in una pratica postazione

da lavoro.

Non ultimo, a livello di

pacchetti opzionali, da segnalare

la disponibilità del

LOOK SPORTIVEGGIANTE

Attirano l’occhio e non passano certo inosservati

su strada i nuovi Scudo ed E-scudo S-Design.

I van di Fiat Professional sono disponibili sia

con motore diesel due litri da 180 cv sia nella

variante full electric da 136 cv.

Winter pack che offre sedili

riscaldati e volante in pelle

con funzionalità di riscaldamento

e il Comfort pack che

integra la modalità Keyless

start e access.

Con Scudo e E-Scudo in

versione S-Design, l’esclusività

viaggia a braccetto con

la sicurezza. Che a bordo di

questa elegante reinterpretazione

del popolare van Fiat

Professional significa la telecamera

Dynamic surround

view (offre la visuale completa

a 180 gradi), i sensori

di parcheggio anteriori, Blind

spot detection e telecamera

posteriore.

Le versioni S-Design di

Scudo e E-Scudo vengono

proposte dal brand del gruppo

Stellantis con due diversi

motori: diesel 2.0 Blue Hdi da

180 cv e cambio automatizzato

a 8 marce la configurazione

L2H1, cento per cento elettrica

da 100 kW (136 cv) la L2

Bev 75 kWh, per la quale è

dichiarata un’autonomia di

352 chilometri (ciclo Wltp).

Alberto Gimmelli

76

77



ALTERNATIVI

ALTERNATIVI

Prezzi Iva esclusa aggiornati all'1 aprile

2025. Accanto al modello, il peso a terra

e (se previsto) il peso della combinazione.

I modelli sono raggruppati per famiglia.

Dopo la potenza, il costruttore del motore,

se diverso da quello del veicolo.

E-BERLINGO

CITROËN

E-BERLINGO

2,4 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 676 a 725 kg.

Furgone

Passo 2.785 30.700

Passo 2.975 31.600

E-JUMPY

E-JUMPY

2,9 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 926 a 928 kg.

Furgone

Passo 3.275 37.400

Furgone lungo

Passo 3.275 38.900

E-JUMPER

E-JUMPER

3,5 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 645 a 1.020 kg.

Furgone H2

Passo 4.035 54.500

Furgone H2 lungo

Passo 4.035 55.400

Furgone H3

Passo 4.035 55.400

Furgone H3 lungo

Passo 4.035 56.300

Cabinato

Passo 4.035 51.800

E-DOBLO

FIAT

E-DOBLO

2,4 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 635 a 735 kg.

Furgone

Passo 2.785 31.600

Passo 2.975 32.600

E-SCUDO

E-SCUDO

2,8 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 926 a 928 kg.

Furgone

Passo 2.925 35.900

Passo 3.275 36.600

Furgone lungo

Passo 3.275 37.300

E-DUCATO

E-DUCATO

3,5 t

122 cv, Autonomia 235 km, Batterie 47 KWh.

Portata da 985 a 1.410 kg.

Furgone H2

Passo 4.035 55.700

Furgone H2 lungo

Passo 4.035 56.600

Furgone H3

Passo 4.035 56.600

Furgone H3 lungo

Passo 4.035 57.500

Cabinato

Passo 4.035 53.000

E-DUCATO 4 TON

4,3 t

122 cv, Autonomia 235 km, Batterie 47 KWh.

Portata da 1.735 a 2.160 kg.

Furgone H2

Passo 4.035 56.600

Furgone H2 lungo

Passo 4.035 57.500

Furgone H3

Passo 4.035 57.500

Furgone H3 lungo

Passo 4.035 58.400

Cabinato

Passo 4.035 53.900

Cabinato doppia cabina

Passo 4.035 55.400

FORD

E-TRANSIT

E-TRANSIT 135

3,5 t

184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.

Portata da 1.650 a 2.090 kg.

Furgone H2

Passo 3.300 48.500

Passo 3.750 49.300

Furgone H3 lungo

Passo 3.750 50.500

Cabinato

Passo 3.954 47.000

E-TRANSIT 198

3,5 t

269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.

Portata da 1.650 a 2.090 kg.

Furgone H2

Passo 3.300 50.300

Passo 3.750 51.000

Furgone H3 lungo

Passo 3.750 52.300

Cabinato

Passo 3.954 48.800

E-TRANSIT 135

3,9 t

184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.

Portata da 2.050 a 2.490 kg.

Furgone H2

Passo 3.300 49.000

Passo 3.750 49.800

Furgone H3 lungo

Passo 3.750 51.000

Cabinato

Passo 3.954 47.500

E-TRANSIT 198

3,9 t

269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.

Portata da 2.050 a 2.490 kg.

Furgone H2

Passo 3.300 50.800

Passo 3.750 51.500

Furgone H3 lungo

Passo 3.750 52.800

Cabinato

Passo 3.954 49.300

E-TRANSIT 135

4,3 t

184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.

Portata da 2.400 a 2.840 kg.

Furgone H2

Passo 3.300 49.500

Passo 3.750 50.300

Furgone H3 lungo

Passo 3.750 51.500

Cabinato

Passo 3.954 48.000

E-TRANSIT 198

4,3 t

269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.

Portata da 2.400 a 2.840 kg.

Furgone H2

Passo 3.300 51.300

Passo 3.750 52.000

Furgone H3 lungo

Passo 3.750 53.200

Cabinato

Passo 3.954 49.800

IVECO

E-DAILY

E-DAILY 35 S 10

3,5 t

136 cv, Autonomia 235 km, Batterie 74 KWh.

Portata 1.520 kg.

Furgone H1

Passi 3.000-3.520 56.600

Furgone H2

Passo 3.520 57.100

Passo 4.100 59.300

Furgone H2 lungo

Passo 3.520 57.800

Furgone H3

Passo 4.100 60.200

Furgone H3 lungo

Passo 3.520 58.700

Cabinato

Passi 3.000-3.450-3.750-4.100 55.100

E-DAILY 35 S 14

3,5 t

190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.

Portata 1.509 kg.

Furgone H1

Passo 3.520 76.100

Furgone H2

Passo 3.520 76.600

Passo 4.100 78.800

Furgone H2 lungo

Passo 3.520 77.300

Furgone H3

Passo 4.100 79.700

Furgone H3 lungo

Passo 3.520 78.200

Cabinato

Passi 3.450-3.750-4.100 74.900

E-DAILY 42 S 10

4,3 t

136 cv, Autonomia 235 km, Batterie 74 KWh.

Portata 2.237 kg.

Furgone H1

Passo 3.520 61.800

Furgone H2

Passo 3.520 62.300

Passo 4.100 64.500

Furgone H2 lungo

Passo 3.520 63.000

Furgone H3

Passo 4.100 65.400

Furgone H3 lungo

Passo 3.520 63.900

Cabinato

Passi 3.450-3.750-4.100 60.600

E-DAILY 42 S 14

4,3 t

190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.

Portata 2.237 kg.

Furgone H1

Passo 3.520 81.300

Furgone H2

Passo 3.520 81.800

Passo 4.100 84.000

Furgone H2 lungo

Passo 3.520 82.500

Furgone H3

Passo 4.100 84.900

Furgone H3 lungo

Passo 3.520 83.400

Cabinato

Passi 3.450-3.750-4.100 80.100

E-DAILY 72 C 14

7,2 t

190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.

Portata 5.187 kg.

Furgone H2

Passo 4.100 94.800

Furgone H2 lungo

Passo 4.100 98.100

Furgone H3

Passo 4.100 95.700

Furgone H3 lungo

Passo 4.100 99.000

Cabinato

Passi 3.450-3.750-4.100 90.900

DAILY

DAILY 35 S 14 NP GAS 3,5 t

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da

795 a 1.457 kg.

Furgone H1

Passo 3.520 53.000

Furgone H2

Passo 3.520 52.500

Passo 4.100 55.700

Furgone H2 lungo

Passo 3.520 54.200

Furgone H3

Passo 4.100 56.600

Furgone H3 lungo

Passo 3.520 55.100

Cabinato

Passi 3.450-4.100 51.700

DAILY 35 C 14 NP GAS 3,5 t

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da

531 a 1.329 kg.

Furgone H2 lungo

Passo 3.520 58.800

Passo 4.100 64.100

Furgone H3 lungo

Passo 3.520 59.700

Passo 4.100 65.000

Cabinato

Passi 3.450-4.100 56.300

Cabinato doppia cabina

Passo 4.100 60.400

DAILY 50 C 14 NP GAS

5,2 t

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da

2.256 a 2.919 kg.

Furgone H2

Passo 4.100 66.000

Furgone H2 lungo

Passo 3.520 64.500

Passo 4.100 69.700

Furgone H3

Passo 4.100 66.900

Furgone H3 lungo

Passo 3.520 65.400

Passo 4.100 70.600

Cabinato

Passi 3.450-4.100 62.000

Cabinato doppia cabina

Passi 4.100-4.350 66.000

DAILY 60 C 14 NP GAS 6 t

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da

2.725 a 3.464 kg.

Furgone H2

Passo 4.100 71.400

Furgone H2 lungo

Passo 4.100 74.700

Furgone H3

Passo 4.100 72.300

Furgone H3 lungo

Passo 4.100 75.600

Cabinato

Passi 3.450-4.750 67.400

Cabinato doppia cabina

Passo 4.350 72.300

DAILY 65 C 14 NP GAS 6,5 t

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da

3.225 a 3.964 kg.

Furgone H2

Passo 4.100 72.900

Furgone H2 lungo

Passo 4.100 76.200

Furgone H3

Passo 4.100 73.800

Furgone H3 lungo

Passo 4.100 77.100

Cabinato

Passi 3.450-4.750 73.800

Cabinato doppia cabina

Passo 4.350 61.600

DAILY 70 C 14 NP GAS 7 t

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da

3.725 a 4.464 kg.

Furgone H2

Passo 4.100 73.800

Furgone H2 lungo

Passo 4.100 77.100

Furgone H3

Passo 4.100 74.700

Furgone H3 lungo

Passo 4.100 78.000

Cabinato

Passi 3.450-4.750 69.800

Cabinato doppia cabina

Passo 4.350 74.700

EUROCARGO

EUROCARGO 80 E 21 GAS

9 t

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata

4.640 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.105-4.815 144.600

EUROCARGO 90 E 21 GAS

10 t

204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,

5.883 cc, Euro 6. Portata 5.640 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.105-4.815 146.400

EUROCARGO 100 E 21 GAS

11 t

204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,

5.883 cc, Euro 6. Portata 6.640 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.105-4.815 147.600

EUROCARGO 120 EL 21 GAS

12 t

204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,

5.883 cc, Euro 6. Portata 7.640 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.105-4.815 159.700

EUROCARGO 160 E 21 GAS

16 t

204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,

5.883 cc, Euro 6. Portata 10.800 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.690-5.670 176.100

S-WAY AD

S-WAY AD 34 GAS

18/44 t

340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,

8.709 cc. Portata 11.295 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.800-6.300 224.700

Cabinato Lng

Passi 3.800-6.300 240.500

S-WAY AD 40 GAS

18/44 t

400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709

cc. Portata 11.295 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.800-6.300 228.700

Cabinato Lng

Passi 3.800-6.300 244.500

S-WAY AD 34 6X2 GAS

18/44 t

340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,

8.709 cc. Portata 11.000 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.120-6.050 234.900

Cabinato Lng

Passi 3.120-6.050 250.700

S-WAY AD 40 6X2 GAS

18/44 t

400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709

cc. Portata 11.000 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.120-6.050 238.900

Cabinato Lng

Passi 3.120-6.050 254.700

S-WAY AT

S-WAY AT 34 GAS

18/44 t

340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,

8.709 cc. Portata 11.295 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.800-6.300 227.700

Cabinato Lng

Passi 3.800-6.300 243.400

S-WAY AT 40 GAS 18/44 t

400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709

cc. Portata 11.295 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.800-6.300 231.700

Cabinato Lng

Passi 3.800-6.300 247.400

S-WAY AT 34 6X2 GAS 18/44 t

340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,

8.709 cc. Portata 11.000 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.120-6.050 237.900

Cabinato Lng

Passi 3.120-6.050 253.600

S-WAY AT 40 6X2 GAS 18/44 t

400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709

cc. Portata 11.000 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.120-6.050 241.900

Cabinato Lng

Passi 3.120-6.050 257.600

S-WAY AS

S-WAY AS 46 NP GAS 18/44 t

460 cv, Multipoint Turbo Waste gate, 6 cilindri,

12.882 cc. Portata da 10.500 a 11.000

kg.

Trattore Cng

Passo 3.800 249.700

Trattore Lng

Passo 3.800 265.500

Cabinato Cng

Passo 5.700 261.600

Cabinato Lng

Passo 5.700 274.300

S-WAY AS 46 6X2 NP GAS 24/44 t

460 cv, Multipoint Turbo Waste gate, 6 cilindri,

12.882 cc. Portata da 16.000 a 17.000

kg.

Trattore Lng

Passo 4.000 301.300

Cabinato Cng

Passi 4.200-6.050 267.100

Cabinato Lng

Passi 4.200-6.050 279.800

78

79



In realtà il 5 cilindri

2,5 litri non va del

tutto in pensione.

Resta nella sola

regolazione da

136 cavalli in

abbinamento al

cambio Shiftmatic

tranne sul passo

corto e sulla versione

a doppia cabina.

Arriva allo step Euro

5 e Eev con l’Adblue.

E-CITAN

MERCEDES

E-CITAN

2,2 t

122 cv, Autonomia 280 km, Batterie 45 KWh.

Portata 534 kg.

Furgone

Passo 2.716 38.700

NISSAN

TOWNSTAR

TOWNSTAR EV

2 t

122 cv, Autonomia 300 km, Batterie 45 KWh.

Portata 366 kg.

Furgone

Passo 2.716 31.700

Furgone lungo

Passo 2.716 33.900

OPEL

COMBO-E

COMBO-E

2,4 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 676 a 725 kg.

Furgone

Passo 2.785 30.700

Passo 2.975 31.600

VIVARO-E

VIVARO-E

2,9 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 926 a 928 kg.

Furgone

Passo 3.275 37.400

Furgone lungo

Passo 3.275 38.900

MOVANO-E

MOVANO-E

ALTERNATIVI

3,5 t

120 cv, Autonomia 248 km, Batterie 75 KWh.

Portata 515 kg.

Furgone H2

Passo 4.035 54.500

Furgone H2 lungo

Passo 4.035 55.400

Furgone H3

Passo 4.035 55.400

Furgone H3 lungo

Passo 4.035 56.300

Cabinato

Passo 4.035 51.800

PEUGEOT

E-PARTNER

E-PARTNER

2,4 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 676 a 725 kg.

Furgone

Passo 2.785 30.700

Passo 2.975 31.600

E-EXPERT

E-EXPERT

2,9 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 926 a 928 kg.

Furgone

Passo 3.275 37.400

Furgone lungo

Passo 3.275 38.900

E-BOXER

E-BOXER

3,5 t

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.

Portata da 645 a 1.020 kg.

Furgone H2

Passo 4.035 54.500

Furgone H2 lungo

Passo 4.035 55.400

Furgone H3

Passo 4.035 55.400

Furgone H3 lungo

Passo 4.035 56.300

Cabinato

Passo 4.035 51.800

PIAGGIO

PORTER

PORTER BENZINA/METANO

2,1 t

92 cv, Multipoint Naturale, 4 cilindri, 1.498

cc. Portata da 1.055 a 1.195 kg.

Cabinato

Passo 2.650 18.800

Passo 3.070 19.100

RENAULT

KANGOO

KANGOO E-TECH

2,2 t

122 cv, Autonomia 300 km, Batterie 45 KWh.

Portata da 524 a 700 kg.

Furgone

Passo 2.716 29.400

Furgone lungo

Passo 2.716 31.700

MASTER

MASTER E-TECH

3,5 t

78 cv, Autonomia 204 km, Batterie 52 KWh.

Portata da 1.034 a 1.567 kg.

Furgone H1

Passo 3.182 50.200

Furgone H2

Passo 3.182 50.200

Furgone H1

Passo 3.682 51.600

Furgone H2

Passo 3.682 51.600

Cabinato

Passo 3.682 52.400

SCANIA

L

L 340 GAS

18/44 t

340 cv, Cng - Lng Turbo waste gate, 5 cilindri,

9.291 cc, Euro 6. Portata 11.110 kg.

Cabinato Cng

Passi 3.300-6.500 230.000

L 320 HYBRID 6 X 2

26 t

320 cv, Common rail Xpi Turbo Vgt, 5 cilindri,

9.291 cc, Euro 6. Portata 17.429 kg.

Cabinato

Passo 4.700 246.800

SERIE R

R 410 GAS

18/44 t

410 cv, Multipoint Turbo, 6 cilindri, 12.742

cc, Euro 6. Portata 9.850 kg.

Trattore Cng

Passi 3.300-3.750 275.000

Trattore Lng

Passi 3.300-3.750 290.000

VOLKSWAGEN

E-CRAFTER

E-CRAFTER 35 T.A.

3,5 t

136 cv, Autonomia 173 km, Batterie 35,8

KWh. Portata 925 kg.

Furgone H3

Passo 3.640 70.200

Quando nel 2006 Volkswagen

presenta il Crafter,

il Mercedes Sprinter è

già un modello ampiamente

affermato sul mercato, come

confermano il milione e trecentomila

esemplari venduti

dal lancio, avvenuto a metà

degli Anni 90.

Direte, ma che c’azzecca

lo Sprinter con il veicolo

commerciale firmato da

Volkswagen? Centra, centra.

Per il semplice fatto che il

nuovo Crafter, chiamato a

raccogliere il testimone dall’Lt,

avviato alla pensione

dopo trent’anni abbondanti di

onorato servizio (il lancio nel

1975) e qualcosa come 350

mila esemplari consegnati alla

clientela negli ultimi dieci

anni, condivide lo sviluppo

dell’intero progetto proprio

con il van della Stella.

N°5 MAGGIO 2006

Identica è infatti l’impostazione,

con motore avanti e

trazione posteriore, l’intera

struttura portante (telaio e

sospensioni), nonchè i lamierati

e gli interni, oltre a parte

della dotazione.

Dove invece il Crafter si

caratterizza è nel cuore, ovvero

nel motore. Per il suo

nuovo van, infatti, Volkswagen

affida la spinta non più

al 2,8 litri bensì al 5 cilindri

2,5 litri Euro 4 con turbo a

geometria variabile, iniezione

common rail, Egr e filtro

antiparticolato, che verrà sostituito

dal 4 cilindri due litri

nel 2011, al momento del

passaggio all’Euro 5.

Dotato del frontale di ispirazione

‘carioca’ che riporta

CORREVA L’ANNO

2006

VOLKSWAGEN LANCIA IL CRAFTER

Segni particolari

tutta sostanza

Per sostituire l’iconico Lt, Volkswagen si

affida al progetto condiviso con

i connazionali e rivali di Mercedes

A metà dello scorso decennio, terminata la collaborazione

tra Vw e Mercedes, la nuova generazione del Crafter volta

decisamente pagina e sposa la partnership in famiglia con

Man. Vado e Torno ne parla sul n.1/2017.

al Constellation, il truck Vw

made in Brazil, il Crafter

cresce rispetto all’Lt anche

nelle dimensioni. Il passo

aumenta nelle tre varianti a

disposizione spingendosi fino

ai 4.325 mm, valore quest’ul-

timo che in combinazione

con lo sbalzo extra posteriore

di 2.015 mm e l’altezza di

2.940 mm, porta a 17 metri

cubi la volumetria del vano

di carico, ben 3,6 m 3 in più

rispetto al predecessore Lt.

Sotto il cofano del Crafter

MEZZO

LITRO IN

MENO

Via il 5 cilindri 2,5 litri per far

posto al 4 cilindri 2 litri che

nella versione più potente,

163 cavalli, mette l’inedito

doppio turbo. Per tutti, tagli

ai consumi e super garanzia.

Prezzi praticamente invariati

re potenze ricavate dal 4

cilindri già montato sui

T T 5, fratelli minori del

Crafter, leggero restyling per

accentuare il family feeling

con il resto della gamma, attenzione

per consumi e costi

di gestione, dichiarate ambizioni

di mercato nei commerciali.

Sono le linee guida su

cui si muove la Volkswagen

da Malmö, in Svezia, località

scelta forse per ‘contiguità’

con la controllata Scania.

Primo obiettivo della Casa

tedesca è quello di portare la

sua presenza nel segmento da

3,5 a 5 ton a una quota più elevata,

quanto meno pari a quella

degli altri veicoli commerciali

marchiati Vw, tutti sopra il 20

per cento del mercato di casa.

Quanto all’Italia, con 53.516

immatricolazioni nel 2010, pa-

36 37

Allo scopo di migliorare l’efficienza e dare nuovo impulso

alle vendite del Crafter, Vw sostituisce il 5 cilindri di 2,5 litri

col 4 cilindri di due litri. I dettagli su Vado e Torno 7-8/2011.

periodico di cultura,

economia e tecnica dell’autotrasporto

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ULTIM’ORA

L’ultimo miglio col drone

può essere un’idea?

Certamente sì per il colosso Amazon, che in un paio

di città degli Stati Uniti, dopo una breve sospensione

del servizio, ha ripreso i voli a fine marzo. L’Europa si adeguerà?

core, plus,

FULL o pro?

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più adatta alle tue esigenze.

La consegna di merci con i droni pone, naturalmente, rilevanti questioni

di sicurezza. Amazon ha in questo senso sottoposto il modello Mk30 a

una serie di approfondite verifiche sottoponendolo a quasi mille ore di

test in volo. Con risultati, pare, molto confortanti.

All’America, e in particolare alle mosse dell’inquilino

di Pennsylvania Avenue 1600, il (rieletto) Commander

in Chief Donald Trump, l’Europa, naturalmente Italia

compresa, ma più in generale il mondo tutto, guarda in

queste settimane, giorni e ore, con grande apprensione,

e considerata la velocità di ogni adeguata e necessaria

risposta (che al momento resta ancora avvolta nelle solite

dichiarazioni di intenti che peraltro non trovano il conforto

dell’unanimità di intenti degli stati Ue), con quel senso di

smarrimento barra impotenza, che non fa bene all’immagine

(e soprattutto all’economia) del Vecchio continente.

Insomma, mai come di questi tempi l’America è un autentico

spauracchio. Tra le tante, la notizia, fortunatamente di

diverso tenore, che invece rimbalza da Oltreoceano e

che in questa pagina proponiamo ai lettori, è invece per

così dire più leggera. Benchè, in prospettiva, capace di

cambiare il modo di intendere la logistica e fare trasporto e

distribuzione merci in città e nelle aree urbane, in particolare

sul cosiddetto ultimo miglio. Eccola, dunque. Amazon

informa che a Phoenix (Arizona) e College Station (Texas),

ha ripreso l’attività di consegna delle merci attraverso il

drone Mk30. Servizio già attivato e poi temporaneamente

sospeso dallo stesso colosso a stelle e striscie per effettuare

aggiornamenti tecnici. Necessità emersa dopo una serie di

verifiche al sistema, in questo caso ai sensori di altitudine,

potenzialmente sensibili alle polveri sottoli dei cieli

dell’Arizona. Il nuovo via libera è arrivato dopo qualcosa

come oltre cinquemila voli di prova e un totale di oltre 900

ore in aria. Dunque, avremo i droni al posto dei furgoni

compatti pur se elettrici? Presto per dirlo, anche se proprio

la ripresa dei voli conferma quanto Amazon creda e punti

su questa modalità di consegna aerea di pacchi e pacchetti.

Tuttavia ci sono questioni che vanno ancora definite, dalla

sicurezza alla specifica regolamentazione. Ma la strada è

tracciata, tanto è vero che il 4 dicembre 2024 a Chieti c’è

stato il primo volo di prova del drone Amazon in Italia.

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