Vadoetorno_2025_04
Su questo numero di Vado e Torno: Renault Trucks: così il trattore diventa smart 50 anni: IVECO festeggia con il tour degli S-Way Elettrici: la UE ci ripensa sui van ma non sui truck Prove: VW Crafter e il Mercedes Sprinter si fa un viaggio. E molto altro...
Su questo numero di Vado e Torno:
Renault Trucks: così il trattore diventa smart
50 anni: IVECO festeggia con il tour degli S-Way
Elettrici: la UE ci ripensa sui van ma non sui truck
Prove: VW Crafter e il Mercedes Sprinter si fa un viaggio.
E molto altro...
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APRILE
2025
MENSILE
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Prima immissione:
8 aprile 2025
4
VADO E TORNO EDIZIONI
www.vadoetorno.com
ISSN 0042 2096 Poste Italiane
s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L.
353/2003 (conv. in L.
27/02/2004 n° 46) art. 1,
comma 1, LO/MI
50 ANNI
IVECO
FESTEGGIA
CON IL TOUR
DEGLI S-WAY
ELETTRICI
LA UE CI
RIPENSA SUI
VAN MA NON
SUI TRUCK
così il
trattore
diventa
smart
PROVE
VW CRAFTER E
IL MERCEDES
SPRINTER SI FA
UN VIAGGIO
aprile
EFFETTO-INCHIESTE SULLA LOGISTICA
Come riportato da diverse fonti
stampa, oltre 49 mila lavoratori
sarebbero stati stabilizzati a seguito
delle indagini che hanno coinvolto
diversi gruppi logistici di recente.
vado e torno n°4 - 2025 - anno 64° - www.vadoetornoweb.com
L’eccellenza che meriti.
Sprinter.
Con MBUX di ultima generazione e i più innovativi sistemi
di sicurezza e assistenza alla guida di serie.
Green deal
Northvolt al capolinea 6
Brevi: Cina, Quantron, Webasto 6
L’Italia si mette in colonnina 7
Il Mercedes Gen H2 sulle Alpi 7
Bosch e Lc3 per la guida autonoma 7
Se tre Volvo fanno Four 7
Da Paccar i pannelli solari 7
Periscopio
Misano, è qui la festa 11
Le otto sorelle nel primo trimestre 11
Mercato, i trailer rialzano la testa 11
Autisti allo sbaraglio in Francia 12
Baltimora, quei dubbi su ponte 12
Nuovi tutor in autostrada 12
Il sondaggio del mese 12
Ponti instabili in Germania 13
Alleanza per le colonnine elettriche 13
Autisti sempre più anziani 13
L’ape sociale per i camionisti 13
Tragedia sfiorata in Francia 14
Allineamento delle accise 14
Dkv, energia green certificata 14
Brevi: Mit, controlli, pharma 14
Trump e i driver messicani 15
Putin dà il turbo a Rail Baltica 15
Più vicina la patente a 18 anni 15
Cresce il commercio globale 15
Politica
Fermo sì, no, quasi 16
Dentro Unatras in ordine sparso 17
Scioperi logistica vs camionisti? 18
Associazioni contro 19
Transizione Ue
Sui van si cambia ma il truck? 50
La reazioni in Italia e in Europa 53
Energia elettrica
24
38
32
Anteprime
Renault Trucks T Smart racer 28
E lo start&stop diventa predittivo 30
Ford Pro si fa in quattro 32
Ford E-Transit 34
Ford E-Transit Custom 35
Ford Transit Connect Phev 36
Ford E-Transit Courier 37
Le batterie di Borgwarner 54
Volta Trucks atto secondo 58
Sustainable Tour
L’intelligenza artificiale sul truck 20
Anniversari
Iveco compie 50 anni 24
E Vado e Torno vi racconta il tour 27
Seguici sui nostri social
Prova
Volkswagen Crafter 38
On the road
Stoccarda-Milano con lo Sprinter 44
A Berlino in festival degli allestiti 47
Così l’eVito allunga su strada 49
L’intervista
Daniele Testi di Sos Logistica 60
Truck racing
Caccia al diavolo rosso 62
Tutte le tappe dell’Etrc 2025 64
Vado e Torno
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3
aprile
CODICE DELLA STRADA: UN BILANCIO
Secondo il Mit, nei primi tre mesi dell’anno
sono calate del 20,4 per cento le vittime,
dell’8,8% i feriti e del 5,5% gli incidenti
rispetto allo stesso periodo del 2024.
72
Truck news
Man Italia ancora al top 66
Brevi: Volvo, Kia-Lg, Man Tge 66
Iveco e Ford insieme per la cabina 67
Daf si allarga a Calcinato 67
Daimler Truck in calo nel 2024 67
Così Astra muove le pale eoliche 67
Un Daily foodtruck per Pizzaut 67
Service&logistics
Michelin e i pneus sostenibili 68
Nel 2024 gli attestati sono 34 69
A Milano l’Alleanza per aria e clima 6 9
Saloni
Verso l’Act expo in California 70
E Trump graziò l’ex boss di Nikola 71
Pronti per il Bauma di Monaco 7 1
76
Village
Com Marta sui social di VeT 72
Man dedica una giornata alle donne 7 2
Van&pick-up
Iveco e Stellantis patto sui van 74
Milano Ristorazione va in elettrico 75
Fiat e-Scudo S-Design 76
Pick-up Toyota Hilux Hybrid 48V 77
Correva l’anno
Nel 2006 il Volkswagen Crafter 81
Rubriche
Il listino dei veicoli alternativi 78.
Ultim’ora 82.
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chiusure, mappature, sperimentazioni
I PANNELLI SOLARI CONTRIBUISCONO ALLA RICARICA
Paccar, gruppo a cui appartiene Daf, sta introducendo pannelli
solari flessibili e ultrasottili che possono essere installati sia
sulla cabina, sia sui veicoli trainati. Le celle sono in grado di
caricare la batteria grazie all’energia solare. I pannelli solari
sono disponibili in due dimensioni, a seconda delle esigenze.
LA FINE DI NORTHVOLT
L’Europa rimane
senza celle
L’azienda ha portato i libri in
tribunale: impossibile continuare
a lottare per una reale
indipendenza nel campo delle
batterie. E ora che succede?
LE BREVI
ELETTRICI, I NUMERI DELLA CINA
Continua a crescere il mercato dei
veicoli industriali ‘new energy’ (elettrici
e a idrogeno) in Cina. Secondo l’Icct,
infatti, nel 2024 sono stati venduti
oltre 230 mila camion e autobus a
zero emissioni nel paese asiatico. Tra
i camion medi, le immatricolazioni a
batteria sono il 14 per cento del totale.
Tra i pesanti (over 16 ton) siamo al
13 per cento del totale. Ancora bassa
l’incidenza dell’idrogeno.
Qualcuno l’ha definita
come la fine di un’agonia.
Che per Northvolt,
grande speranza europea
nella produzione delle batterie
per veicoli elettrici, la
strada fosse davvero in salita
era abbastanza chiaro.
Gli ingenti investimenti che
avevano spinto il progetto in
una prima fase non sono stati
però seguiti dalle necessarie
iniezioni di fiducia.
In più, il modello adottato
dalla startup svedese, che
prevedeva la produzione inhouse
delle celle, si è scontrato
con la concorrenza dei
paesi dell’Estremo oriente,
Cina e Corea su tutti, già
molto avanti (troppo?) in
questo ambito.
Infine, l’inchiesta del quotidiano
britannico Guardian,
che ha messo in dubbio l’indipendenza
dall’Asia proprio
nel processo di realizzazione
BATTERIE
MADE IN EUROPE
Fondata una
decina di anni
fa, Northvolt
ha raccolto
nel tempo una
gran quantità di
investimenti dai
suoi principali
stakeholder, tra
cui Volkswagen
(e i marchi
collegati) e
Bmw. L’ambizioso
modello di
business è
affondato sotto i
colpi del mercato.
delle celle, è stata forse la
goccia che ha fatto traboccare
il vaso. Così, lo scorso 13
marzo, Northvolt ha portato
i libri in tribunale.
Eloquenti, le parole di Tom
Johnstone, Ceo ad interim
dopo le dimissioni del fondatore,
Peter Carlsson: «Questo
è un giorno incredibilmente
difficile per tutti i dipendenti
QUANTRON NON PIÙ INSOLVENTE
Segnali di vita dal pianeta Quantron.
All’inizio di aprile un comunicato
stampa ha annunciato la fine della
procedura di insolvenza a cui l’azienda
aveva fatto ricorso a causa dei noti
problemi di liquidità e di sviluppo
non ottimale del business. Adesso il
fondatore, Andreas Haller, pare aver
ripreso in mano la situazione e ha
annunciato una conferenza stampa
nelle prossime settimane.
di Northvolt. Ci siamo prefissati
di costruire qualcosa
di rivoluzionario, per guidare
un vero cambiamento nel
settore delle batterie, degli
Ev e dell’industria europea
in generale e accelerare la
transizione verso un futuro
verde e sostenibile. Abbiamo
aumentato la produzione
per soddisfare le esigenze
dei clienti, ridotto il flusso
di cassa operativo del 55
per cento, preso decisioni
difficili per sospendere o ritardare
i piani di espansione,
completato le dismissioni»,
ha scritto Johnstone nel suo
messaggio che potremmo definire
‘di commiato’.
Non manca il isvolto personale,
anch’esso eloquente:
«Per me, personalmente, è
fondamentale
che l’Europa
abbia un’industria
delle batterie
di origine
nazionale, ma
la costruzione
di un’industria
di questo tipo
è una maratona.
Ci vogliono
pazienza e impegno
a lungo
termine da parte
di tutte le parti
interessate».
L’industria europea
saprà attendere?
WEBASTO PER IL RICICLO
Il gruppo tedesco Webasto si impegna
per sviluppare un sistema che
permetta di riciclare i componenti
chiave dei pacchi batterie per veicoli
elettrici. Cruciale, in questo senso, la
partnership recentemente annunciata
con la startup Cylib, che sta lavorando
a un sistema di riciclo a basso impatto
ambientale. Questo è possibile grazie
alla riduzione degli elementi chimici
utilizzati nel corso del processo.
LE COLONNINE ELETTRICHE IN ITALIA
Siamo sulla strada giusta
Aumenta la diffusione in Italia, più al Nord
che al Sud. Roma la città più attrezzata
M
otus-E
continua
a monitorare
lo stato dell’arte
dell’infrastruttura
CON L’IDROGENO SULLE ALPI
Mercedes-Benz
Trucks prosegue
con le sperimentazioni
sul suo Gen H2, il
prototipo di camion
elettrico dotato di
fuel cell alimentate
a idrogeno. Mentre
si avvicina la data
fatidica del 2027
per l’avvio della
commercializzazione,
Mercedes ha testato
di ricarica in Italia.
Secondo l’associazione
che si occupa di mobilità
elettrica, nel corso del
2024 sono stati installati
13.713 nuovi punti di
ricarica, in aumento
del 27 per cento circa
rispetto all’anno
precedente. Insieme
al numero totale delle
colonnine, aumenta
anche l’incidenza
di quelle a più alta
potenza: il 47 per cento
dei punti installati nel
2024 è di tipo veloce e
ultraveloce.
sulle Alpi svizzere
l’interazione di tutti i
componenti essenziali,
tra cui le celle a
combustibile, la batteria
ad alta tensione, l’asse
elettrico, il sistema di
serbatoi e la gestione
termica. I veicoli sono
stati riforniti di idrogeno
tramite la stazione di
rifornimento mobile di
Air products.
GUIDA AUTONOMA
Lc3 e Bosch
ci credono
Passi avanti nel
programma Visual
data collection
L
’ azienda umbra Lc3 Trasporti
ha completato la
prima fase del cosiddetto
Visual data collection, il programma
lanciato nel 2022 da
Bosch per contribuire attivamente
al futuro della guida
assistita e automatizzata.
Il progetto affronta una
delle principali sfide della
guida automatizzata per i
camion, ma anche per le autovetture:
la necessità di dati
diversificati e reali per addestrare
gli algoritmi dell’intelligenza
artificiale, essenziali
per i veicoli automatizzati e
che consentono di ‘vedere’ e
interpretare l’ambiente circostante
per aumentare la sicurezza
e il comfort stradale.
I dati, inoltre, aiutano a
ottimizzare la gestione del
traffico e, in futuro, aumenteranno
l’efficienza operativa.
PARCO ELETTRICO
Tre Volvo
per Four
Due trattori e un
carro, tutti elettrici,
per la ditta lombarda
L
’ operatore Four sustainable
logistics ha ampliato
ulteriormente la propria flotta
di camion elettrici, aggiungendo
tre camion Volvo e
portando il numero totale di
mezzi a zero emissioni della
sua rete a quota 40, un traguardo
significativo nel panorama
italiano ed europeo
del trasporto merci.
Grazie alla collaborazione tra
le due aziende, è stato creato
un database dettagliato di oltre
2,2 milioni di immagini,
raccolte su oltre 5,5 milioni
di chilometri percorsi e
95.611 ore registrate.
Le telecamere catturano
solo situazioni critiche o rilevanti,
come segnali stradali
e ostacoli, ottimizzando la
raccolta dati e garantendo al
contempo la sicurezza delle
informazioni.
La seconda fase introdurrà
dispositivi all’avanguardia in
grado di ampliare il campo
visivo, catturando immagini
laterali insieme a quelle
frontali, e che consentiranno
di monitorare situazioni di
guida più complesse, aumentando
quindi sempre di più la
precisione dei dati raccolti
dal sistema.
Si tratta di due trattori elettrici
Volvo Fhe con cabina Globetrotter,
catena cinematica
elettrica, 540 kilowattora di
potenza e possibilità di ricarica
sia in Ac a 43 kilowatt,
sia in Dc fino a 250 kilowatt,
e di un carro elettrico Volvo
Fee, equipaggiato con quattro
pacchi batterie da circa
264 kilowattora.
6
7
L’HAPPENING DELLA CATENA DEL FREDDO
26 GIUGNO 2025
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2025
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ESPOSIZIONE VEICOLI
VISITA MUSEO
periscopio
Quello che per tutti gli
appassionati di truck
continua a essere il ‘weekend
del camionista’ rimane l’appuntamento
clou dell’anno
per chi vuole far festa (e non
solo) intorno agli amati camion.
Al circuito Marco Simoncelli
di Misano Adriatico
ci si ritroverà nel weekend
del 17 e 18 maggio: dunque,
tra poco più di un mese.
Sarà un grande momento di
ritrovo che vivrà, come ogni
anno, di tanti eventi lungo le
giornate di sabato e domenica
e si concluderà, nel tardo
pomeriggio di domenica 18
maggio, con la tradizionale
e attesa sfilata dei camion
decorati. Che lo scorso anno
sono stati quasi 280, a strombazzare
in pista dopo la fine
delle gare del truck racing. E,
sempre lo scorso anno, furono
oltre 40 mila le presenze
totali, a conferma del successo
della manifestazione che,
da oltre trent’anni, richiama
professionisti e appassionati
del settore da tutta Europa
nel cuore della Motor valley.
Tra gli eventi clou del fine
settimana misanese ci sono
sicuramente i test drive organizzati
da evenT (Vado e
Torno e Trasportare Oggi),
aperti, su prenotazione, a tutti
coloro abbiano la patente C
(europea) in corso di validità.
Quasi tutte le principali
case costruttrici di camion,
Iveco, Daf, Renault, Ford,
Man, Mercedes-Benz e Volvo
(manca solo Scania, con
grande disappunto degli
appassionati dei decorati),
metteranno a disposizione i
loro ultimi modelli, compresi
veicoli diesel, a gas naturale
ed elettrici, a riprova di una
transizione energetica che è
già in atto anche nel mondo
dei truck e che i partecipanti
ai test drive potranno toccare
con mano.
Ancora più veicoli, insomma,
rispetto agli ultimi anni,
raduni, infrastrutture, burocrazia, cabotaggio
SI AVVICINA IL WEEKEND DI MISANO
Sarà ancora festa
Manca poco all'appuntamento più atteso dagli
appassionati. E quest'anno disponibili per i test
drive di evenT ci saranno ancora più camion
LE OTTO SORELLE NEL PRIMO TRIMESTRE
IVECO
SCANIA
VOLVO TRUCKS
DAF TRUCKS
MERCEDES TRUCKS
MAN TRUCKS
RENAULT TRUCKS
FORD TRUCKS
Immatricolazioni di nuovi truck con Ptt sopra le 16 ton: valore assoluto
e quota di mercato. Fonte: Anfia; periodo gennaio-marzo 2025.
.
a testimonianza del successo
dell’iniziativa che la nostra
testata co-organizza già da
qualche anno.
Per quanto riguarda le competizioni,
il campionato europeo
dei camion (European
truck racing championship)
vivrà anche quest’anno il
suo esordio proprio a Misano,
dove si svolgerà il primo
dei sette weekend di gare,
1.679 - 28,2%
937 - 15,6%
833 - 14%
732 - 12,3%
620 - 10,4%
562 - 9,4%
418 - 7%
138 - 2,3%
TRAINATI, SEGNALI DI RIPRESA
Finalmente un segno più. A febbraio le
immatricolazioni di veicoli trainati hanno
fatto segnare un incoraggiante più 18,2
per cento. Si chiude così leggermente
in positivo il primo bimestre.
L'AREA DEDICATA ai test drive
presso il Misano world circuit
Marco Simoncelli.
in programma in altrettanti
paesi europei, per eleggere
l’erede di Norbert Kiss, sei
volte campione europeo e
detentore del titolo.
Matilde Casagrande
12 Ancora furbetti
del trasporto
13 I ponti in
Germania
14 Eccezionali in
Francia
15 Caccia ai driver
messicani
11
trumpate, furbetti, radar
rischio crolli, alleanze, lavori usuranti, report
IL PONTE CROLLATO
Tragedia
evitabile
Il famoso ponte
di Baltimora non
era adeguato agli
standard
Il report pubblicato
dalla Fhwa (Federal
highway administration
statunitense) con il
supporto del corpo degli
ingegneri dei Marines
in merito al crollo del
ponte che scavalca il
porto di Baltimora non
lascia spazio a dubbi.
Innescato dall’urto
di una colossale nave
portacontainer battente
bandiera di Singapore, il
26 marzo 2024 è costato
sei vittime e ha bloccato
per mesi l’accesso a
uno tra i più importanti
scali commerciali del
Nordamerica. Ma
l’incidente si sarebbe
potuto evitare se il
manufatto stradale
fosse stato adeguato agli
standard previsti a partire
dal 1991 per tutelarlo
dai rischi di vulnerabilità
in seguito alla collisione
di grandi navi. Per oltre
30 anni, nessuna agenzia
per la sicurezza delle
infrastrutture ha alzato
un dito, verosimilmente
spaventata dai costi di
intervento. Baltimora e
lo stato del Maryland
sono comunque in buona
compagnia. Il rapporto
ha infatti segnalato alcune
altre decine di ponti,
negli Usa, che versano
nelle stesse condizioni
di rischio del Francis
Scott Key bridge. Ma
l’amministrazione Trump
pare più orientata a
cancellare la Fhwa come
'agenzia inutile'.
Oscar Sandri
IL SONDAGGIO DEL MESE
L'Ue lavora alla possibilità di
ottenere la patente truck a 18
anni. Siete d'accordo?
Rispondi su
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Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate su un campione scientifico
STORIE POCO EDIFICANTI
Autisti mandati
allo sbaraglio
Continuano i giochi di
prestigio dei grandi gruppi
logistici: stavolta in Francia
Undici anni di lavoro da
driver in Arabia Saudita:
è l’inatteso curriculum esibito
alla Gendarmeria francese
dall'autista fermato in
Borgogna, mentre percorreva
la dipartimentale chiusa al
traffico nei giorni festivi col
bilico a targa lituana dello
spedizioniere tedesco Hegelmann.
Gigante della logistica
che si è già reso protagonista
di avventurosi giochi di prestigio
per abbattere i costi.
La storia che ne è uscita,
con l’aiuto di Google translator
perché l’autista e il
collega che lo seguiva con
FERMATO IN BORGOGNA un autista
pakistano improvvisato.
un mezzo gemello non parlavano
una parola né di francese
né di inglese, è al limite
dell’inverosimile: arrivati da
8 mesi in Lituania, i due autisti
sarebbero stati assegnati
a spedizioni ultra low cost.
E di fatto da giorni stavano
attraversando l’Europa soltanto
per strade secondarie
seguendo il navigatore impostato
per evitare qualsiasi
tratto a pagamento, armati
solo di carta di credito per
il gasolio e di biglietto con
la destinazione finale della
consegna.
Franco Salvena
LE RISPOSTE
DEL MESE SCORSO
Il nuovo Codice della strada
è troppo punitivo nei
confronti degli autisti?
80%
sì
NUOVI TUTOR
AUTOSTRADALI
A
20%
no
partire dal 7
marzo sono stati
gradualmente attivati
i dispositivi Tutor installati
nei mesi scorsi
sulla rete gestita da
Autostrade per l’Italia
(Aspi).
L'INSTALLAZIONE su 26
tratte autostradali.
Grazie al posizionamento
degli ultimi dispositivi,
la rete Aspi
arriverà a coprire 178
tratte autostradali con
il sistema di monitoraggio,
per un totale
di 1.800 chilometri.
Il sistema Tutor, introdotto
nel 2005, ha
consentito secondo i
dati ufficiali di ridurre
significativamente l'incidentalità
in ambito
autostradale.
Matteo Borghi
INSIEME PER
L'ELETTRICO
Atlante, Electra,
Fastned e Ionity,
realtà specializzate e
interamente dedicate
alla ricarica per veicoli
elettrici, hanno unito
le forze per creare la
Spark alliance, rete di
ricarica unica e integrata
che mira a diventare
la più grande e affidabile
d’Europa.
I CEO di Atlante,
Fastned, Electra, Ionity.
La partnership è stata
ufficializzata lo scorso
2 aprile. Obiettivo,
installare oltre 1.700
stazioni di ricarica per
auto e furgoni.
Milena Sgroi
Il crollo del Karolabrücke
nel centro di Dresda,
lo scorso 11 settembre, non
è stato un incidente, ma un
campanello d’allarme.
I 110 metri di campata del
ponte, intitolato alla moglie
SECONDO L'ULTIMO RAPPORTO DELL'IRU
IN GERMANIA
Autisti, la forbice si allarga
Più conducenti più anziani, meno giovani.
Ma stipendi e soddisfazione sono ok
La questione del futuro
dell'autotrasporto, a
livello globale, passa anche
dalle nuove generazioni
di autisti. Ne è convinta
l'Iru, che periodicamente
monitora l'argomento
con dei report dedicati.
L'ultimo di questi studi
mette in evidenza un
aspetto abbastanza
preoccupante. La
percentuale dei camionisti
giovani (under 25) si
riduce rispetto al 2023 del
Quei ponti
così instabili
Entro il 2030 vanno risanati
almeno 73 viadotti. E
intanto si attiva il dosaggio
5,8 per cento, con l'Italia
addirittura al 2,2 per cento
di under 25 sul totale. Di
contro, aumenta in media
dell'1,6 per cento la quota
di autisti over 55 sul totale.
Parallelamente, insieme
a Truckfly by Michelin,
l'Iru ha intervistato un
campione rappresentativo
di autisti per misurare la
soddisfazione lavorativa.
Gli autisti soddisfatti sono
in media l'81 per cento.
Andrea Cento
del re Alberto di Sassonia,
sprofondati nell’Elba alle
prime luci del mattino, senza
per fortuna causare vittime,
hanno fatto accendere un
faro sulle condizioni in cui
versano molte strutture in ce-
TUTTO EBBE INIZIO con il
crollo del ponte nel centro
di Dresda.
Il lavoro del camionista
è stato riconosciuto
come usurante nel 2011,
così gli autisti di mezzi
pesanti che operano nel
settore dell’autotrasporto
possono beneficiare
di misure come l’anticipo
pensionistico, ovvero
l’indennità che permette
di anticipare il pensionamento.
L’indennità, fino a 1.500
euro mensili, può essere
riconosciuta a chi ha
un’età superiore ai 63
anni e 5 mesi e abbia
versato regolarmente i
mento armato precompresso
realizzate in Germania dagli
anni Settanta.
E il report presentato a Berlino
dal ministro dei Trasporti
uscente, Volker Wissing,
ha dato risultati tali da far accendere
la spia rossa. Entro il
2030, infatti, è indispensabile
intervenire per risanare almeno
73 ponti realizzati con la
stessa tecnologia.
Quello che è peggio per gli
autotrasportatori è che, in attesa
dei lavori, per limitare le
sollecitazioni sulle strutture
ammalorate, principalmente
autostradali, sarà indispensabile
imporre non solo limiti
di velocità a 70 o 50 all'ora
per i mezzi pesanti, ma anche
il divieto di sorpasso ai
camion in transito e il distanziamento
minimo obbligatorio
di almeno 50 metri.
In alcuni casi, come nell’area
di Stoccarda, il governo
del Baden Württemberg
avrebbe intenzione di attivare
un 'dosaggio' simile a
quello della galleria del San
Gottardo: quando il traffico
cresce oltre un certo livello,
i camion saranno indirizzati
nel piazzale-polmone per poi
ripartire scaglionati da un semaforo
computerizzato.
Teo Vitali
L'APE SOCIALE PER I CAMIONISTI
contributi per un periodo
di almeno 30 anni.
Per le donne è previsto
lo sconto di un anno per
ogni figlio nel limite massimo
di due. L'Ape sociale
è compatibile con
la Naspi o altre forme di
sostegno al reddito.
Sara Peona
REQUISITO BASE avere
63 anni e 5 mesi.
12
azzardi eccezionali, balzelli, nuova energia
È
bastato il cedimento di
uno dei due sovraponte,
destinati a distribuire le 165
tonnellate del trasporto eccezionale
sul ponte in cemento
armato che scavalca il canale
tra Marna e Reno alle porte
di Nancy (Lorena), nel Grande
Est francese.
E la gigantesca caldaia destinata
all'impianto chimico
della zona si è inclinata pericolosamente
a sinistra della
motrice, sganciandosi dai
supporti del rimorchio che la
trasportava e minacciando di
ribaltarsi di sotto.
L’autista s’è lanciato dalla
14
ALLINEAMENTO
DELLE ACCISE
Con la misura passata
nel corso del
Consiglio dei ministri
del 13 marzo, il Governo
ha stabilito che
ci sarà l'allineamento'
tra le accise attuali sul
gasolio e quelle sulla
benzina.
Ci si incontrerà a metà
strada, colmando la distanza
tra i 72,8 centesimi
al litro attualmente
in vigore sulla benzina
e i 61,7 centesimi relativi
al gasolio.
Franco Dei
TRASPORTI ECCEZIONALI
Tragedia sfiorata
in Francia
Proprio sul ponte si sgancia
una gigantesca caldaia e per
poco non provoca un disastro
cabina, temendo che l’incidente
degenerasse, ma per
fortuna si è ferito solamente
in modo lieve.
SI SGANCIA IL CARICO nel
Grande Est francese per il
cedimento di un sovraponte.
Dkv Mobility ha
annunciato di aver
acquisito nel 2024 i
certificati di energia
volume di ricarica della
Disastro senza vittime lungo
un percorso seguito abitualmente
da questo genere di
carichi per aggirare la città e
manovra quasi di routine: si
sistemano con una gru, una a
fianco all’altra, le due mezze
corsie sopraelevate, si passa
lentamente e anche un ponte
poco adatto a quei pesi eccezionali
regge.
Che cosa sia andato storto, al
momento non si sa. Forse un
cedimento strutturale del sovraponte,
più verosimilmente
lo sprofondamento di alcuni
supporti su cui appoggiava.
In ogni caso, chi ha sbagliato
i conti dovrà pagare una
fattura salata per il recupero.
Per rimettere su strada la
caldaia c’è voluta una decina
di giorni di lavoro.
Rocco Antinori
LA RETE DI RICARICA DKV MOBILITY SI CERTIFICA
Energia green? Certamente
Attestata la provenienza da fonti
rinnovabili dell'elettricità immessa in rete
È POSSIBILE dimostrare
l'impronta rinnovabile.
Dkv Card+Charge. Ciò
significa che i clienti di
Dkv, che conta quasi 900
mila punti di ricarica
in Europa, possono
dimostrare l'incidenza
della propria impronta
di carbonio, oltre
a essere certi della
provenienza al cento
per cento da fonti
rinnovabili della
propria fornitura di
energia.
Giovanni Dagnino
LE BREVI
SOTTOSEGRETARIO
Sarà Antonio Iannone, già
coordinatore di Fratelli
d'Italia in Campania,
a prendere il posto da
sottosegretario alle
Infrastrutture e ai trasporti
già occupato da Galeazzo
Bignami. Quest'ultimo si
è dimesso alla fine dello
scorso anno per diventare
capogruppo alla Camera
dello stesso partito, quello
di maggioranza relativa
in Italia e assoluta nella
compagine di governo.
CONTROLLI TRUCK
Dal 7 al 13 aprile si terrà
la prima Speed operation
dell’anno, un’iniziativa
promossa dal network
delle polizie europee
Roadpol. L’operazione
coinvolgerà oltre 20
paesi con controlli mirati
al rispetto dei limiti di
velocità da parte dei
conducenti, attraverso
interventi diretti e
l’uso di tecnologie di
monitoraggio, quali
postazioni mobili, radar,
pistole laser e autovelox.
LOGISTICA PHARMA
Logista Pharma Italia,
società specializzata
in servizi logistici e
commerciali per aziende
del settore Pharma e
Healthcare, ha di recente
siglato una partnership
con Copag, azienda
attiva nella distribuzione
di materiale sanitario,
dispositivi medici, farmaci
e strumentazioni per sala
operatoria, che fornisce
non solo al proprio
azionariato, costituito
da circa 200 aziende
sanitarie private, ma
a un portfolio clienti di
1.200 ospedali. L’accordo
permette ai partner di
crescere ulteriormente
in tutti i servizi offerti,
avendo a disposizione,
tra l'altro, un ampio sito di
stoccaggio dedicato e un
network collaudato.
persecuzioni, licenze, mega progetti, tendenze
IL PROGETTO RAIL BALTICA E LA POLITICA
Se Putin muove i cantieri
Appaltata la sezione estone, e anche
Varsavia avvia gli investimenti
Più Putin alza la voce, più
accelerano i cantieri di
Rail baltica. È il paradosso
del progetto da 6 miliardi
di euro per collegare con
la ferrovia a scartamento
europeo Varsavia, in
Polonia, con la capitale
estone Tallin, passando per
la Lituania (con svincolo
a Kaunas per Vilnius)
e Riga, la capitale della
Lettonia. Al capolinea di
Tallin, poi, il ferry dedicato
porterà direttamente sulla
CRESCE IL
COMMERCIO
Stando al report Dhl
Trade atlas 2025,
continua a crescere
il commercio globale,
nonostante l'incidenza
di questioni arcinote
come i dazi e le incertezze
politiche globali.
IN CRESCITA più di
tutti l'Estremo Oriente.
Più nel dettaglio, secondo
recenti previsioni,
il commercio di
beni crescerà al tasso
annuo composto del
3,1 per cento dal 2024
al 2029. Tra i paesi a
maggiore sviluppo ci
sono India, Vietnam,
Indonesia e Filippine.
Nico Giorgini
sponda opposta del golfo
di Finlandia a Helsinki.
Oltre mille chilometri di
doppio binario elettrificato
per dare alle Repubbliche
baltiche un link stabile
per merci e passeggeri
che non sia legato alle reti
ferroviarie a scartamento
sovietico precedenti al
crollo della Cortina di
ferro. E le posizioni del
presidente russo mettono il
turbo al progetto.
Andrea Giusti
PIÙ VICINA LA PATENTE A 18 ANNI
Il Consiglio Ue e l’Eurocamera,
con la mediazione
della Commissione,
hanno raggiunto l'accordo
sulle nuove norme per le
patenti di guida.
Tra le novità previste dalla
direttiva vi è l’introduzione
della patente digitale.
Inoltre, l’età minima
per ottenere la patente
di guida per autocarri
sarà abbassata da 21 a
18 anni, con l'obiettivo di
attenuare la carenza di
autisti professionisti.
I paesi dell’Unione europea
possono inoltre consentire
a chi ha 17 anni di
TRUMP SI SCAGLIA SUI TRUCK
Non passa il driver
straniero
Nel mirino del presidente
anche gli autisti messicani:
nuovi controlli in arrivo
Ci sono anche i truck driver
messicani tra i 'nemici
dell’America' messi nel
mirino dall’amministrazione
del presidente Trump.
Secondo Washington, infatti,
un gran numero di autisti
messicani sarebbe illegalmente
messo sotto contratto
da aziende di trasporto Usa
per servizi classificati come
interstate, quindi tra Messico
e Stati Uniti. In realtà si
varcherebbe il confine americano
con trailer semivuoti
per poi svolgere attività di
cabotaggio abusivo all’interno
del territorio Usa.
guidare camion o furgoni
sul loro territorio solo se
accompagnato da un autista
esperto. L'intesa dovrà
essere ora sottoposta
ad approvazione.
Omar Tironi
Una pratica di cui si sente
parlare da tempo: era il
2019 quando fu denunciata
per la prima volta da Teamster,
il potente sindacato dei
camionisti americani, che ne
sottolineò il potenziale di distorsione
del mercato, senza
però che le autorità federali
intervenissero.
Vera o falsa che sia la questione
del cabotaggio abusivo
svolto dai messicani, da
Washington si annunciano
controlli a tappeto al confine
(che già oggi fanno impazzire
i truck driver, tra caccia
alla droga e all’immigrato
clandestino), e minacce di
deportazione per i driver
messicani eventualmente
colti in flagrante.
Cesare Martinelli
TRA I SOSPETTI anche il
cabotaggio abusivo nel
territorio Usa.
15
16
12 MARZO
«Dal MIT ancora nessuna
risposta concreta
per l’autotrasporto.
Forti tensioni nella
categoria, convocato
il Comitato esecutivo».
Così Unatras
all’indomani dell’incontro
al ministero.
12 MARZO
«Fiap ritiene che l’incontro
sia stato, in
ogni caso, produttivo
e adatto ad alimentare
un dialogo continuo».
Così Fiap, che
fa parte di Unatras,
sullo stesso incontro.
16 MARZO
Trasportounito, al termine
di un’assemblea
di Anagni, proclama
il fermo nazionale
per cinque giorni, da
lunedì 31 marzo a venerdì
4 aprile.
26 MARZO
«Onde evitare di alimentare
aspettative
irrealizzabili, Unatras
reputa necessario
che, già nei prossimi
giorni, arrivino
provvedimenti concreti
per scongiurare
la proclamazione di
azione di autotutela».
27 MARZO
«Gli autotrasportatori,
sotto la guida di Trasportounito,
hanno
deciso di spostare
e focalizzare la protesta
contro uno dei
peggiori ministri dei
trasporti della storia».
Così si annuncia il
rinvio del fermo.
SE SALVINI È
IL PEGGIORE
Trasportounito
rinvia il fermo,
indice la
manifestazione
del 14 aprile
e il segretario
Maurizio Longo
(foto) dichiara:
«si è deciso di
focalizzare la
protesta contro
uno dei peggiori
ministri dei
Trasporti della
storia».
Che le associazioni di categoria
viaggino in ordine sparso
si sa, ma che dopo l’incontro al
Mit del giorno prima escano, il 12
febbraio, due note quasi antitetiche
da Unatras e da Fiap (che
fa parte dell’unione) è quasi singolare.
«Nonostante molti degli aspetti
trattati debbano ancora essere
definiti con maggiore chiarezza,
rispetto alle attese, Fiap ritiene
che l’incontro sia stato, in ogni
caso, produttivo e adatto ad
Niente pace col Governo
A UN PASSO
DAL
FERMO
Annunciato e poi rinviato da
Trasportounito, che se la prende
direttamente con Salvini. Mentre
Unatras, seppur divisa, scende sul
piede di guerra. L’autotrasporto
resta in allerta, sul filo del rasoio
È
stato un mese di marzo
sul filo della rottura tra
associazioni di categoria
e Governo, con un fermo
nazionale proclamato
e poi
revocato dal
solo Trasportounito,
che
ha definito
Salvini «uno
dei peggiori
ministri dei
Trasporti della
storia repubblicana».
Benzina sul fuoco, in un
mese che si è concluso di
alimentare un dialogo continuo,
anche se alle volte aspro, ma
comunque aperto e costruttivo
con gli interlocutori ministeriali».
E ancora: «Ogni aspetto trattato
nel corso dell’incontro merita la
massima attenzione e continueremo
a collaborare pienamente
con il tavolo», ha dichiarato il
segretario generale di Fiap, Alessandro
Peron.
Lo stesso 12 febbraio, però, il
comunicato di Unatras recitava
«Dal Mit ancora nessuna risposta
L’incontro al Mit è
stato produttivo
e adatto ad
alimentare un
dialogo continuo
Alessandro Peron
COSÌ SI MARCIA COMPATTI ALL’INTERNO DI UNATRAS
fatto con la minaccia di ulteriori
proteste, stavolta da
parte dell’unione delle associazioni
principali, Unatras,
che però a ben
vedere non è
così unita.
«Onde evitare
di alimentare
aspettative
irrealizzabili,
Unatras reputa
necessario che,
nei prossimi
giorni, arrivino provvedimenti
per scongiurare azioni
di autotutela», recita la nota.
concreta per l’autotrasporto. Forti
tensioni nella categoria, convocato
il Comitato esecutivo». Di
più: «Unatras ha espresso totale
insoddisfazione per l’esito dell’incontro
e annunciato di convocare
il proprio Comitato esecutivo
per deliberare le decisioni degli
imprenditori del settore».
Non proprio uno sfoggio di unità,
in una fase nella quale sarebbe
importante mostrare compattezza
per ottenere il massimo risultato,
a beneficio delle imprese.
17
SULLA STRADA
SCIOPERANTI
Guerra tra
poveri
La logistica si
ferma. E chi
trasporta paga
con il disagio
O
ltre
al danno
economico,
sono situazioni che
generano rischi concreti
per la sicurezza
dei lavoratori». È
l’accusa di Alessandro
Peron, segretario
generale Fiap, all’indomani
dell’ennesimo
blocco di un magazzino
logistico, a Padova,
da parte di un
sindacato autonomo.
Un gruppo di circa 25
lavoratori, per lo più
extracomunitari, ha
aderito allo sciopero
che ha impedito l’accesso
e l’operatività
del magazzino, che
impiega oltre 350
dipendenti e gestisce
quotidianamente
il flusso di circa 150
autisti a partire dalle
4:30 del mattino.
Il blocco ha causato il
fermo di oltre 30 veicoli
all’interno del sito,
mentre altri 120 sono
rimasti incolonnati
nella zona industriale,
senza accesso ai
servizi essenziali.
Con i 320 dipendenti
presenti in sede che
non hanno potuto
proseguire le loro attività,
«i conducenti
bloccati sono stati costretti
a riorganizzare
i turni nel rispetto delle
normative sui tempi
di guida e riposo, col
rischio di prolungare
i viaggi e restare
lontani da casa per
giorni. Inoltre, situazioni
simili potrebbero
portare a tensioni
e incidenti, come già
accaduto in passato»,
aggiunge Peron.
Oscar Sandri
È poi arrivata l’ennesima
convocazione delle associazioni,
ma si sa che a forza
di tirarla a volte la corda si
spezza.
Riunione con forti
momenti di tensione
Che le cose non stiano girando
per il verso giusto lo
si capisce dopo l’incontro
al ministero dei Trasporti
dell’11 marzo, già leggendo
il titolo del comunicato di
Unatras, di solito molto più
diplomatica: «Dal Mit ancora
nessuna risposta concreta.
Forti tensioni nella categoria,
convocato il Comitato esecutivo».
E nel testo: «Nell’incontro
svoltosi ieri non sono
arrivate risposte concrete sulle
problematiche già discusse
col viceministro Edoardo
Rixi». Non solo. La riunione
«ha vissuto anche forti momenti
di tensione». E ancora,
nel merito: «Sulle norme relative
ai tempi di attesa non
si sono prospettate le modalità
per renderle esigibili.
Sulle modifiche al Codice
della strada si
dovrà, in attesa
della legge
delega, evidenziare
che
le sanzioni
per violazioni
nell’esercizio
dell’attività
debbano
essere applicate solo sulla
Cqc e emanare semplificazioni,
possibili nel quadro
della normativa comunitaria
al conseguimento della
Cqc. Sul fronte delle risorse
Non sono
arrivate risposte
concrete sulle
problematiche già
discusse con Rixi
Unatras
economiche il Mit ha palesato
difficoltà a reperirle,
pur garantendo di continuare
a lavorare col ministero
dell’Economia al recupero
dei 12 milioni tagliati sui
240 strutturali, mentre tenterà
di istituire un fondo ad hoc
pluriennale di
600 milioni
di euro per il
rinnovo del
parco veicoli,
nel rispetto
della neutralità
tecnologica».
Conclusione
poco incoraggiante:
«Unatras esprime totale
insoddisfazione per l’esito
dell’incontro e annuncia la
convocazione del Comitato
esecutivo».
Passano pochi giorni e un’al-
tra sigla dell’autotrasporto,
Trasportounito, al termine
dell’assemblea di Anagni
(Frosinone), proclama il
fermo nazionale per cinque
giorni, da lunedì 31 marzo a
venerdì 4 aprile, proposto dai
vertici qualche giorno prima.
Risposte del Mit
prive di contenuto
Per Trasportounito «le risposte
ministeriali sono evanescenti
e prive di qualsiasi
contenuto» e consegna al Mit
le richieste ritenute «indispensabili
e non rinviabili».
Tra queste, «l’introduzione
di norme contro la
concorrenza sleale; la questione
del cabotaggio e della
concorrenza internazionale;
l’adeguamento delle tariffe
sulla base dei costi effettivi».
Il fermo indetto da Trasportounito
ha l’effetto di mettere
ulteriore pressione su Unatras.
Passano i giorni senza
che il Governo compia altre
mosse, finché l’Unione non
si riunisce, mettendo nero su
bianco la minaccia di passare
alle vie di fatto, citando
espressamente
le altre proteste
in corso.
Si fissa così
il Comitato
esecutivo per
il 9 aprile con
all’ordine del
giorno «l’esame
dei rapporti
col Governo e la verifica
dei provvedimenti per l’assunzione
delle decisioni a
tutela della categoria».
Unatras prende altresì atto
E POI C’È IL TUTTI CONTRO TUTTI
Focalizzare la
protesta contro
uno dei peggiori
ministri dei Trasporti
della storia
Maurizio Longo
DANNI E RISCHI
PER LE PERSONE
Alessandro
Peron (foto),
segretario Fiap
critica lo sciopero
della logistica a
Padova. Oltre ai
trasportatori che
restano bloccati,
«si potrebbero
generare tensioni
e incidenti come
già in passato».
che il Mt sta lavorando per:
«il rafforzamento e l’esigibilità
delle norme sulle attese
al carico/scarico e il rispetto
dei tempi di pagamento; il
recupero delle risorse tagliate
sui 240 milioni strutturali; le
semplificazioni per il conseguimento
della Cqc; il tavolo
sulle modifiche
al Codice
della strada».
Nel frattempo
Trasportounito
sembra tener
duro: «Il fermo
è una scelta
obbligata».
Da un mercato distorto dalla
normativa malata che mette
in ginocchio le imprese, oppresse
dall’indebitamento e
dai ricatti della committenza.
La maionese impazzita aumenta
al di fuori di Unatras, dove
come da tradizione italica è tutti
contro tutti.
Anita è soddisfatta. «Inizio positivo
per il dialogo ripreso con il Ministero.
Un’opportunità di confronto
proficua per rafforzare la posizione
competitiva dell’autotrasporto
merci», dice il presidente Riccardo
Morelli.
Assotir, per niente: «Se si vuole
fare, la vera battaglia politica è al
tavolo ministeriale appena ripartito.
Dove il confronto è molto difficile,
a causa del conflitto di interessi
presente all’interno delle stesse
rappresentanze dell’autotrasporto.
Ma è lì che si decide il futuro di
questo settore e anche la credibilità
dei suoi rappresentanti. Questo
non ci impedisce di considerare il
confronto istituzionale appena avviato
deludente».
Ruote Libere, tambureggia. «Il
Governo ha fatto bene a ridurre
i finanziamenti, che finiscono per
alimentare un sistema distorto. Gli
sconti sui pedaggi potrebbero arrivare
agli autotrasportatori senza
l’intermediazione di consorzi legati
alle stesse associazioni che oggi
protestano», dice il presidente Cinzia
Franchini. «Questi stati di agitazione
dimostrano solo la paura di
chi teme di perdere il proprio potere.
Non abbiamo mai visto prese
di posizione così forti quando si è
trattato di difendere i lavoratori da
problemi strutturali ben più gravi».
Che ha l’biettivo di impedire
l’arrivo di nuove regole per
il mercato e la sicurezza, di
misure per far fronte alla
carenza di conducenti e alla
corretta pianificazione delle
infrastrutture. Ma Trasportounito
contesta anche alla
committenza «ogni forma di
intimidazione, applicazione
di vincoli inesistenti e sottomissioni
irregolari».
Una manifestazione
al posto del fermo
Neanche 24 ore e Trasportounito
rinvia il fermo e indice
al suo posto la manifestazione
del 14 aprile.
«Lanceremo un segnale
forte e chiaro, che avrà l’obiettivo
di scuotere l’inerzia
del ministro dei Trasporti.
Anziché fermare i mezzi rischiando
tutte le conseguenze
possibili, gli autotrasportatori
hanno deciso di spostare e
focalizzare la protesta contro
uno dei peggiori ministri dei
Trasporti della storia repubblicana»,
afferma Maurizio
Longo, segretario generale
di Trasportounito, «Crediamo
che solo le dimissioni
di Salvini sarebbero coerenti
con la sua totale incuranza
delle problematiche del trasporto
italiano».
Riccardo Venturi
18
19
Nel mondo digital che avanza
CHI HA
PAURA
DELL’AI
In futuro, dovremo essere
bravi a integrare l’intelligenza
umana e quella artificiale,
anche nella logistica. In
quel di Letexpo, aziende di
trasporto e specialisti dei
servizi si sono confrontati su
un tema scottante e urgente
Per il suo primo appuntamento stagionale
il Sustainable tour, il ciclo
di incontri sulla sostenibilità e l’innovazione
nella logistica ideato e organizzato
da evenT, ha voluto accendere
un faro sull’applicazione dell’intelligenza
artificiale in un settore complesso come
quello che si occupa di movimentare le
merci. Il dibattito si è svolto nel contesto
di Letexpo, la fiera annuale sulla logistica
sostenibile ospitata da Veronafiere. Ancora
una volta, dunque, la città scaligera ha
fatto da apripista ai dibattiti che da sette
anni accendono un faro sulla sostenibilità
nel trasporto in tutte le sue forme.
INTELLIGENZA E
GIOVANI INSIEME
Sala gremita di
giovani per il primo
Sut dell’anno
svoltosi a Verona
giovedì 14 marzo
durante Letexpo
(11-14 marzo), la
fiera del trasporto
e della logistica
promossa da Alis.
«Siamo di fronte a un vero e
proprio cambiamento strutturale»
Viste le implicazioni sociali e sociologiche
di un fenomeno come quello dell’intelligenza
artificiale, l’evento è stato introdotto
dal videomessaggio di Francesco Morace,
sociologo e saggista, nonché fondatore di
Future concept lab e ideatore del Festival
della crescita. «Siamo di fronte non a una
semplice tendenza, ma a un cambiamento
strutturale, destinato a durare per i prossimi
decenni, che coinvolge tecnologie e
sostenibilità: le aziende che non saranno
in grado di adeguarsi alle logiche della
sostenibilità verranno escluse dal mercato.
20
21
INTRODUZIONE
SOCIOLOGICA
Il professor
Francesco Morace,
sociologo e
saggista, nonché
fondatore di
Future concept
lab e ideatore
del Festival della
crescita, ha aperto
il dibattito con un
videomessaggio
incentrato sulle
implicazioni sociali
e sociologiche
di un fenomeno
come l’intelligenza
artificiale, che
tocca aspetti
della vita privata
e professionale.
Intelligenza umana
e artificiale, ha
detto, dovranno
convivere nel
prossimo futuro.
FOTO DI RITO
A LETEXPO
La tradizionale foto
dei relatori con le
targhe consegnate
dagli organizzatori
di Letexpo. Da
sinistra, Maurizio
Cervetto, direttore
di Vado e Torno,
Elisa Simoni
(Havas), Giorgio
Berettini (Lc3),
il coordinatore
didattico di evenT,
Paolo Volta,
Roberto Colarossi
di Indeed, il Ceo di
Casilli Enterprise,
Francesco Casilli
e Luca Barassi,
direttore di
Trasportare Oggi
in Europa. Il
Sustainable Tour
continuerà in
autunno.
Tutto questo porta con sé
un’implicazione economica
molto importante. E qui
l’intelligenza artificiale può
dare un aiuto fondamentale».
Di fronte ai dubbi e alla
diffidenza diffusa quando si
parla di Ai, Morace ha aggiunto:
«Più andremo avanti
e più l’intelligenza umana, la
nostra, verrà integrata dagli
algoritmi. La modalità più
‘intelligente’ è quella di allenarsi
con l’Ai e capire come
gli algoritmi potranno aiutare
le aziende a realizzare gli
obiettivi».
Nella logistica siamo
solo agli albori
Il dibattito aveva come titolo
‘L’intelligenza sostenibile.
Come l’Ai può evolvere il
settore del trasporto e della
logistica’. Evoluzione, quella
richiamata nel titolo, necessaria
e auspicabile, se si pensa
che, ad oggi, appena il 3
per cento degli operatori logistici
ha sviluppato e implementato
l’intelligenza artificiale
nei suoi flussi di lavoro
e che solo il 19 per cento sta
considerando la possibilità di
farlo. «Siamo agli albori», ha
sintetizzato Paolo Volta, coordinatore
didattico di evenT.
«La capacità di trasformare i
dati in valore sarà la discriminante
per il successo nel
prossimo futuro. I vantaggi
dell’intelligenza artificiale
vanno dall’ottimizzazione
dei processi alla gestione più
efficiente dei materiali; dalla
riduzione dei costi al miglioramento
della sostenibilità
complessiva delle operazioni
logistiche».
Ricerca di maggiore efficienza,
sostenibilità e sicurezza
sono le tre principali
ragioni per cui l’Ai viene
applicata dalle aziende di
logistica. È l’opinione di
Francesco Casilli, Ceo della
Casilli Enterprise, che ha
raccontato come, per esempio,
«l’Ai possa dare il suo
contributo nel monitoraggio
del rispetto dei tempi di guida
degli autisti. Noi facciamo
matching tra i dati del tachigrafo,
la posizione dei mezzi,
i dati di carico e scarico, il
traffico. Altri ambiti possono
essere il controllo del carico
dei veicoli per ridurre drasticamente
i viaggi a vuoto o
quasi, oppure la gestione del
magazzino».
Secondo Casilli, tuttavia,
chi vuol essere competitivo
nel settore non può fare a
meno di utilizzare l’Ai, strumento
«dalle grandi potenzialità».
Supercalcolatore per
la guida autonoma
Altra azienda di trasporto
all’avanguardia è l’umbra
Lc3, rappresentata da Giorgio
Berettini. «In questo
momento, stiamo lavorando
con Bosch su un progetto
europeo che coinvolge 300
veicoli dotati di tecnologia
per reperire dati e alimentare
un super calcolatore che permetta
di sviluppare il sistema
di guida autonoma avanzata
grazie proprio all’Ai», ha
detto Berettini, raccontando
come si stia cercando di rilevare
dati provenienti non
solo dalla parte frontale dei
veicoli, ma anche dalle parti
laterali per monitorare meglio
l’angolo cieco e incrementare
la sicurezza.
Roberto Colarossi, senior
sales director Italy&Iberia di
Indeed, tra le realtà più im-
portanti nella ricerca di lavoro,
ha messo il dito su come
lo sviluppo dell’Ai sia messo
in ‘concorrenza’ con le figure
professionali.
Con l’Ai i driver
saranno avvantaggiati
«Non è facile prevedere quali
categorie lavorative siano
più a rischio oggi», ha detto,
«Figure legate ad ambiti
come finance, risorse umane
o legale potrebbero essere
più impattate mentre, per
esempio, quella degli autisti
è una delle categorie meno a
rischio. Di certo, i dati sono
un fattore sempre più importante
anche nel nostro settore
perché anche chi cerca lavoro
è oggi ultra-profilato. Si
potrebbe arrivare, in futuro,
ad avere il ‘talent agent’, il
coach virtuale personale che
affiancherà chi cerca lavoro».
Elisa Simoni, oggi head
of public affairs di Havas
(settore comunicazione) con
un’esperienza in Parlamento
alle spalle, ha evidenziato la
connotazione sociale dell’Ai.
La necessità di legiferare
sul fenomeno Ai
«Oggi non compriamo un
prodotto, ma un modo di vivere
o di essere», la sua sintesi.
«I nostri clienti ci chiedono
da tempo di utilizzare
l’Ai per il loro business».
Durante il convegno si è
toccato anche il tema delle
implicazioni etiche legate
all’Ai, così come della sua
regolamentazione. «Il legislatore
si è mosso presto,
specialmente in Europa, dove
i temi della regolamentazione
sono stati anticipati rispetto
ad altre aree del mondo. E
qui c’è tutto il tema etico: chi
ha il possesso dei dati ha il
vero potere, questo è sempre
più evidente», ha aggiunto
Elisa Simoni.
Fabrizio Dalle Nogare
22
23
L’anno dei 50 di Iveco
FESTE
TOUR E
GAMMA
AL TOP
In archivio un 2024 da 26 mila
immatricolazioni, via alle iniziative
che celebrano il 50 o anniversario
del costruttore nazionale. Tra
queste, l’Iveco S-Way Tour
porta in giro per l’Italia i trattori
stradali model year 2024, pronti
per aggredire il mercato. Vi
racconteremo tutto
Quello che celebra i 50 anni (eh sì, era il
1975…) dalla fondazione dell’azienda
non può essere un anno come tutti gli
altri. In attesa della festa vera e propria, prevista
per giugno a Torino (ça va sans dire), anche
l’ormai tradizionale conferenza stampa d’inizio
anno è stata permeata dall’anniversario ormai
pienamente in corso. E ad aprile partirà l’Iveco
S-Way Tour: vero e proprio giro d’Italia
che coinvolgerà ben cinque Iveco S-Way della
nuova gamma e toccherà i principali interporti
italiani, oltre ad alcune location d’eccezione (ne
parliamo più diffusamente nel box). Con queste
premesse, il numero uno del mercato Italia di
Iveco, Massimiliano Perri, da ben 27 anni in a-
zienda, ha in qualche modo aperto ufficialmente
l’anno celebrativo.
24 25
2025 che per il country manager
del mercato Italia dovrà
essere quello del «ritorno
alla normalità», inteso come
ritorno alle normali dinamiche
del mercato dopo lo
shock della pandemia e gli
effetti di guerre ed eventi
geopolitici degli ultimi anni.
Di sicuro, in Iveco si dicono
molto soddisfatti del
2024, che ha portato all’immatricolazione
di circa 26
mila tra veicoli industriali e
commerciali (lo scorso anno
erano stati circa 25 mila),
cifra che lo stesso Perri ha
definito ‘monstre’ e che si
deve in larghissima parte alle
vendite dei veicoli model
year 2022.
«La gamma 2024, frutto
dell’investimento complessivo
da un miliardo di euro,
deve ancora mostrare le sue
potenzialità e ci aspettiamo
che lo faccia a partire da
quest’anno», ha detto Perri
nel corso della conferenza.
Fiducia all’approccio
multi-energetico
E sebbene, al momento, l’Europa
non abbia offerto aperture
sul tema, Iveco prosegue
nel solco di quella strategia
multi-carburante più volte
rivendicata. Ttema, quello
dell’approccio multi-energetico,
molto caro anche a
Fabrizio Buffa, responsabile
gamma media e pesante Iveco
mercato Italia: «Abbiamo
quattro linee
di prodotto,
dall’Eurocargo
alla gamma
Way, con
tre tipi di alimentazione:
diesel compatibile
con
Hvo, gas ed
elettrico, con le prime consegne
dei cabinati S-eWay per
corto e medio raggio (presentati
alla Iaa 2024) previste
entro la fine di quest’anno».
Stimolato sulla questione
gas: «È vero che diverse
aziende che puntavano
sul gas stanno virando sull’Hvo»,
dice Buffa, «il cui
costo di produzione è però
molto alto. Dall’altro lato
26
Ci aspettiamo
che la gamma
2024 mostri da
quest’anno tutte le
sue potenzialità
Massimiliano Perri
PRONTI PER PIÙ DI 4 MILA
CHILOMETRI IN TRE MESI
Saranno quattro gli Iveco
S-Way diesel, compatibili
con l’Hvo, impegnati nel
tour, a cui si aggiunge
anche un veicolo Lng.
Sotto, il top management
del mercato Italia di Iveco:
da sinistra, il country
manager, Massimiliano
Perri, il responsabile
gamma leggera, Massimo
Revetria, il responsabile
gamma media e pesante,
Fabrizio Buffa, la marketing
manager, Sara Castaldi e
Luca Perrini, responsabile
customer service.
il gas, specialmente quando
ottenuto da fonti rinnovabili,
ha una migliore struttura
delle garanzie di origine, che
le aziende di autotrasporto
possono facilmente utilizzare
come certificazione affidabile».
E proprio grazie
alle certificazioni, secondo
Iveco, il veicolo
alimentato a
biometano può
essere iscritto a
bilancio come
veicolo a emissioni
zero per i
criteri Esg.
«Il biometano
è assolutamente
in competizione con
il veicolo elettrico», aggiunge
Perri. «Con costi e Tco
inferiori e con un veicolo
che dà al committente e al
trasportatore esattamente gli
stessi vantaggi dell’elettrico,
ovvero con emissioni zero».
I numeri snocciolati da
Fabrizio Buffa parlano di
oltre 8 mila camion Iveco
targati nel 2024 nel segmento
evenT vi racconta l’Iveco S-Way Tour
Si chiamerà Iveco
S-Way Tour, e
partirà il prossimo 4
aprile dal Truck park
di Brescia, l’iniziativa
con cui Iveco vuol
far conoscere ancora
più in profondità al
mercato italiano la
sua nuova gamma
di pesanti. Un vero e
proprio giro d’Italia
che toccherà interporti
e punti nevralgici,
inclusa l’attesa festa
dei camion, a metà
maggio a Misano, e
che si concluderà il 21
giugno all’interporto
di Catania. Saranno
quattro gli Iveco
S-Way diesel,
compatibili con
Hvo, protagonisti
del tour, insieme al
gemello alimentato a
Lng. Nove in totale
le tappe per dieci
settimane di viaggio e
la previsione di oltre
4 mila chilometri da
percorrere. In qualità
di media partner del
tour, evenT racconterà
puntualmente ogni
singola tappa,
over 7,5 ton, con una quota
di mercato vicina al 32 per
cento. Secondo i dati Anfia
2024, la quota Iveco sarebbe
del 28,3 per cento, però riferita
alla fascia over 16 ton.
La carica dei Daily
ma non dell’elettrico
Quota Iveco che sale notevolmente
(siamo vicini al
50 per cento) tra i veicoli
allestiti e nel segmento delle
missioni gravose, «grazie
alla collaborazione instaurata
da anni con gli allestitori».
A Massimo Revetria, responsabile
gamma leggera,
Iveco mercato Italia, il compito
di fare il punto sullo stato
di salute del Daily, leader
con trasmissioni
dedicate e contenuti
pubblicati sui
social. «L’obiettivo»,
ha spiegato Sara
Castaldi, responsabile
marketing, Iveco
mercato Italia, «è
portare i veicoli della
nuova gamma non
soltanto ai nostri
dealer e clienti, ma
anche agli autisti,
per permettere loro
di conoscerli meglio
e apprezzarne le
caratteristiche. Oltre,
naturalmente, a
iniziare le celebrazioni
per i 50 anni di
Iveco». Dopo la
partenza da Brescia,
ci si sposterà a Parma
(11-12 aprile) e da lì
di mercato nella fascia da 3,5
a 7,49 tone con poco più di
17.500 unità immatricolate,
sempre dati Iveco.
«Vendite trainate soprattutto
dai cabinati allestiti,
che hanno inciso per il 62
per cento contro il 38 per
cento dei furgoni», ha spiegato
Revetria. Che annuncia
nel 2025 ulteriori promozioni
commerciali e, spera, nella
maggiore incidenza dell’e-
Daily, che ben si comporta,
dati alla mano, in un mercato
che rimane tuttavia «piccolo
e molto clusterizzato», per
dirla con Revetria, e che pesa
per appena il 2 per cento sul
totale delle vendite di Daily.
«Possiamo però essere molto
a Prato (4-5 maggio).
L’appuntamento
successivo sarà nel
weekend di Misano
(17-18 maggio) per
poi proseguire a
Orte (23-24 maggio)
e a Colleferro, nel
Lazio (26-27 maggio).
Ultime tre tappe
nel mese di giugno
a Nola (6-7), Bari
(13-14) prima della
chiusura di Catania
(20-21 giugno). In
basso, insieme a
Massimiliano Perri
e Sara Castaldi (al
centro) e Fabrizio
Buffa (a destra), ci
sono il formatore Ezio
Camusso e la squadra
dei driver che saranno
impegnati nel tour.
soddisfatti della scommessa
fatta con Gate, la cui formula
è stata scelta nel 64 per
cento delle vendite di eDaily
lo scorso anno», aggiunge.
Forte, infine, il focus sui
servizi e sulla rete di assistenza
territoriale, composta
da 34 dealer e circa 480
officine autorizzate, come
sottolineato dal responsabile
del customer service, Luca
Perrini: Iveco ha siglato infatti
lo scorso anno oltre il
50 per cento di contratti di
manutenzione e riparazione.
In più, del 75 per cento dei
casi di fermo macchina, il
problema è stato risolto nel
giro di 6 ore.
Fabrizio Dalle Nogare
27
Renault Trucks T Smart racer
EFFICIENZA
ALLA
480 CV E TURBOCOMPOUND
La motorizzazione della
serie Renault Trucks
Smart racer è affidata
al propulsore 6 cilindri
in linea De13 con
turbocompound nella
declinazione da 480 cv.
Potenza ideale per le
mission sul lungo raggio.
FRANCESE
Livrea elegante e grintosa al
tempo stesso che ne mette
in risalto la personalità. Sotto
la cabina la combinazione
tra motore De13 con
turbocompound e le diverse
opzioni specifiche per
l’ottimizzazione dei consumi.
Dentro, un ambiente
funzionale, esclusivo
caratterizzato dalla ricca
dotazione. Così si presentano
i T e T High Smart racer
È
il nostro camion più efficiente».
Con queste parole, Edouard Savelli
e Marco Bonaveglio, amministratore
delegato e direttore commerciale di
Renault Trucks Italia, hanno introdotto il
loro intervento di presentazione della gamma
T Smart racer, svoltosi nella sede di
Pero, nell’ambito del Demo delivery day,
durante il quale vari esemplari sono stati
consegnati ai dealer della Losanga.
28
29
Sì, hanno detto proprio e
con giustificato orgoglio: «è
il nostro camion più efficiente».
Perché questa versione
dell’ammiraglia di Renault
Trucks è oggi lo stato dell’arte
del modello. L’impressione,
tuttavia, è che T Smart
racer rappresenti ancora una
volta la tappa intermedia di
quel processo di continuo aggiornamento
e sviluppo che
caratterizza ogni modello firmato
Renault Trucks.
Dunque, oggi T Smart racer
è il fiore all’occhiello, ma
da qui si riparte verso nuovi
traguardi. Per la serie, guai
accontentarsi. Cosa peraltro
che non appartiene alla strategia
di Renault Trucks.
Dall’Evolution
al turbocompound
Lanciata per la prima volta
nella tarda primavera del
2013, la serie T ha infatti beneficiato,
negli ultimi anni in
particolare, di importanti aggiornamenti
ed evoluzioni hitech.
Nel 2021, ad esempio,
con la serie Evolution, anti-
cipatrice della svolta attuata
l’anno seguente con l’introduzione
del turbocompound,
e nel 2023 con la forte spinta
alla digitalizzazione.
I consumi vanno giù
del tre per cento
Con la serie Smart racer, disponibile
sui modelli T e T
High, Renault Trucks punta
adesso alla massima efficienza,
mettendo in campo una
versione del suo long distance
ottimizzata per i consumi,
che infatti dichiara inferiori
del 2,9 per cento rispetto al
model year 2024, aggiungendovi
l’altrettanto importante
taglio della CO 2
.
Risultati che sono il frutto
di una serie di aggiornamenti
e sviluppi mirati. Salgono a
bordo, ad esempio, e lo fanno
direttamente in primo
equipaggiamento, gli specchi
digitali dotati di bracci ripiegabili
e infrarossi per l’ottimale
visione notturna. Le
telecamere rimandano le immagini
su due schermi (da 12
pollici lato autista, da 15 sul
RETROVISORI
DIGITALI
Tra i numerosi
contenuti che
caratterizzano la
serie Smart racer,
non potevano
mancare
gli specchi
digitali. Dotata
di braccetti
ripiegabili,
infrarossi per la
visione notturna,
panoramica
automatica,
la soluzione
proposta di serie
sui modelli T
e T High Smart
racer prevede,
come mostra la
foto a sinistra,
due schermi,
naturalmente
a colori,
posizionati
internamente
sui montanti.
Il primo, quello
sul lato del
guidatore, da
12 pollici, il
secondo, sul
lato passeggero,
da 15 pollici.
E in arrivo c’è lo start-stop predittivo
Per dei pesanti
stradali, come lo
sono i modelli T e T
High della serie Smart
racer, che puntano
dichiaratamente alla
massima efficienza, il
costante e continuo
miglioramento di
ogni singola funzione
che sovrintende
alla gestione della
marcia del veicolo,
contribuisce
all’obiettivo. Che poi,
a ben guardare, non è
il traguardo definitivo
ma soltanto una tappa
di passaggio verso
l’ulteriore prossimo
sviluppo. Tra le funzioni
previste per l’elegante
e grintosa ammiraglia
stradale della Losanga,
c’è anche lo start-stop
che, nel prossimo
step annunciato dagli
uomini di Renault
Trucks, diventerà
predittivo, vale a dire
con spegnimentoaccensione
automatica
del motore (nel caso
specifico il 6 cilindri
De13 da 480 cavalli
con turbocompound)
nelle opportune
fasi di utilizzo del
cruise control. Tra i
vantaggi correlati al
nuovo sistema, c’è la
riduzione dello 0,4 per
cento della CO 2
. Lo
start-stop predittivo per
i Renault Trucks Smart
racer verrà proposto
unicamente abbinato
alla motorizzazione
endotermica
(dunque col 480 cv)
e obbligatoriamente
combinato con il
sistema (di serie)
Optivision plus. Il
costruttore francese
non ha fornito una data
certa, tuttavia si pensa
di poter proporre il
sistema già nel corso
di quest’anno.
lato passeggero). Di serie c’è
anche il sistema di controllo
della velocità predittivo Optivision
plus, oggi ancora più
preciso e raffinato: basato su
dati cartografici migliorati, il
sistema è attivo dai 20 fino ai
90 all’ora.
Anche la driveline è migliorata,
in particolare a
livello del cambio e degli
assali. Entranbi i componenti
beneficiano infatti di
un’importante riduzione degli
attriti.
Il servosterzo variabile
è in opzione
Non ultimi, alla riduzione
della CO 2
offrono il proprio
contributo anche i nuovi
pneumatici di classe A+ per
lunghe percorrenze (misure
315/70 e 385/55). Prevista
invece come opzione la nuova
versione del servosterzo
con forza di sterzata variabile
in funzione delle condizioni
di guida.
Alberto Gimmelli
30
31
La gamma Bev e Phev di Ford Pro
SQUADRA
DA
CHAMPIONS
Dal compatto E-Courier al
sempreverde E-Transit, Ford
Pro schiera quattro modelli
di veicoli commerciali
elettrificati che si
caratterizzano e distinguono
per un livello di produttività
e di efficienza superiori
Nell’ancora giovane vita di Ford Pro,
il brand dell’Ovale blu nato nel
2022 e dedicato ai professionisti
del trasporto, l’anno che ci siamo lasciati
alle spalle è stato per quel che riguarda il
mercato italiano da incorniciare.
Con 34.800 veicoli consegnati (contro i
27.800 del 2023) e una quota mercato del
19,4 per cento (era al 16,2 nei dodici mesi
precedenti), Ford ha realizzato la migliore
performance di sempre. Risultato che non
è certo dovuto all’episodico exploit del
momento. Piuttosto, invece, è il frutto del
paziente e mirato lavoro partito da lontano,
che combina al meglio la professionalità
e l’impegno della rete di dealer con
l’oggettiva qualità di una gamma prodotto
per certi aspetti anticipatrice delle tendenze
del mercato e oggi per questo motivo,
grazie anche al ricco bouquet di servizi
dedicati, capace di rispondere in maniera
sempre più precisa alle aspettative della
clientela.
Archiviato un 2024 di grandi soddisfazioni,
l’arrivo dell’E-Courier, modello che
di fatto ha completato la gamma elettrificata
di veicoli in tuta da lavoro Ford Pro,
fa pensare che per l’Ovale blu il tempo
della raccolta è appena cominciato.
IL POKER CHE GUARDA AL FUTURO
È quello dei modelli Bev e Phev di Ford
Pro: nell’ordine, da sinistra, E-Transit
Courier, E-Transit, E-Transit Custom,
E-Transit Connect Phev.
32
33
Ford E-Transit
Ford E-Transit Custom
34
La carica dei
quattrocento
Tanti sono infatti i chilometri
di autonomia dichiarata dal
large van equipaggiato con
batteria opzionale da 89 kWh
vero, dall’alto dei suoi
È settant’anni (abbondanti)
di successi ottenuti a tutte le
latitudini, il Transit appartiene
all’olimpo dei grandissimi
a prescindere.
È dunque significativo
che, nel suo segmento, l’icona
dei van sia salita nel 2024
al 14,2 per cento di share
rispetto all’8,4 del 2023. E
ancor più che, tra i furgoni
elettrici di grandi dimensioni,
vanti la leadership sul mercato
europeo (46,7 per cento tra
i van da due ton nel 2024).
FUNZIONALITÀ DIGITALI Senza compromessi. Anche per l’E-Transit da
89 kWh sono infatti le stesse annunciate per la gamma 2024.
Insomma, il Transit non finisce
di sorprendere. Merito
della sua capacità di aggiornarsi
e mantenersi
sempre
al passo coi
tempi.
La più recente
conferma
viene proprio
dall’E-Transit,
ovvero dalla
versione full
electric del
large van di Ford Pro. Adottando
infatti la batteria opzionale
da 89 kWh, si porta
l’autonomia di marcia fino
L’autonomia
potenziata conferma
l’impegno di Ford
Pro finalizzato
a migliorare la
produttività
al limite dei 402 chilometri.
Calcolatrice alla mano significa
il 28 per cento di percorrenza
in
più rispetto
all’E-Transit
equipaggiato
con batteria
standard da
68 kWh. Ancora,
l’Ovale
blu migliora
le operazioni
di ricarica
per la versione potenziata: la
capacità massima passa da
11 a 22 kW in corrente alternata
e da 115 a 180 kW in
continua. Di fatto,
in soli 10 minuti
si aggiungono 116
chilometri di autonomia.
Disponibile
anche come
doppia cabina
e telaio cabinato
singolo per diciannove
varianti
complessive con
peso totale fino
a 4,25 ton, l’E-
Transit è completamente
integrato
col bouquet di
soluzioni Ford
Pro di software,
servizi e ricarica.
Produttività
senza compromessi
È assicurata dal van di una
tonnellata più venduto in
Europa sia con la versione full
electric che ibrida plug-in
Così come per anzianità
di servizio la fascia di
capitano della formazione di
veicoli commerciali schierata
da Ford Pro spetta al Transit,
nessuno mette in discussione
il ruolo di punta nell’attacco
dell’Ovale blu affidato al
Transit Custom.
E questo non
per la semplice attribuzione
di ruoli,
bensì in virtù
dei meriti acquisiti
sul campo. Ford
Transit Custom è
infatti il furgone
da una tonnellata
più venduto
in Europa. E già
così sarebbe un
biglietto da visita
non indifferente.
Ma non è tutto:
da ben nove anni
consecutivi il Custom
(lanciato sul
mercato nei primi anni dello
scorso decennio) vanta anche
la leadership del suo segmento.
Posizione che la dice
lunga su doti e qualità del
medio dell’Ovale blu nonché
sulla forza delo modello che
Ford Pro declina anche come
full electric e ibrido Plug-in
(Phev).
Spinto dal propulsore elettrico
di nuova
generazione e
equipaggiato
con la batteria
da 64 kWh,
l’E-Transit Custom
è accreditato
di un’autonomia
di 337
km, ha carico
utile fino a
1.011 chili e gli intervalli di
manutenzione sono biennali
a chilometraggio illimitato.
In più, aggiunge funzionalità
Ford Pro dichiara
per l’E-Transit
Custom costi
operativi inferiori
rispetto a un diesel
equivalente
innovative tra cui la connettività
5G standard e il volante
inclinabile. La corrispondente
versione
ibrida Plugin
(Phev)
del Transit
Custom abbina
invece
il motore a
benzina a ciclo
Atkinson
da 2,5 litri
alla batteria
da 11,8 kWh. La potenza
erogata è di 233 cv, la percorrenza
in modalità elettrica
tocca i 56 chilometri.
DIGITALIZZAZIONE AVANZATA Sia la versione full electric così come l’ibrido plug-in sono
dotati di schermo touch da 13 pollici con sistema di comunicazione e info Sync4.
35
Ford Transit Connect Phev
Ford E-Transit Courier
36
Transizione
a modo mio
Con l’ibrido Plug-in da 150
cv si percorrono fino a 119
chilometri in elettrico a zero
emissioni. Ricarica Ca e Cc
brerebbe recitare una parte da
comprimario.
Sembrerebbe, appunto.
Perchè in realtà, disponibile
in versione Phev, dunque
ibrido Plug-in, la furgonetta
dell’Ovale blu rappresenta
per qualità e caratteristiche la
CON FLEXCAB In pochi secondi la seconda fila di sedili si ripiega in
avanti e verso l’alto aumentando sensibilmente il volume di carico.
Con il Transit anche in versione
elettrica a dettare il
passo, il Custom nel ruolo di
best seller e l’intrigante novità
cento per cento elettrica
del Courier fresca di debutto
nelle concessionarie Ford
Pro, il Transit Connect semsoluzione
più centrata per la
clientela che cerca massima
flessibilità senza rinunciare
alla guida a
zero emissioni.
Disponibile
in due lunghezze,
con
volumi di carico
di 3,1 e
3,7 metri cubi
(quest’ultimo
possibile con
la soluzione
Flexcab) Transit Connect
Phev si distingue per la powertrain
che combina il motore
a benzina Ecoboost da
Ford Transit Connect
Phev è disponibile
con passo corto
e lungo e una
volumetria di carico
di 3,1 o 3,7 m 3
1,5 litri con la batteria ad alta
tensione che fa il paio con il
motore elettrico.
La potenza
combinata
di 150
cavalli nonché
la coppia
di 350
newtonmetro
sono gestite
da una
trasmissione
automatica a
doppia frizione a 6 velocità.
L’autonomia in modalità
solo elettrica è di 119 chilometri.
Tre le possibilità
di guida (Now,
Auto e Later)
che aiutano a ottimizzare
l’uso
dell’energia.La
ricarica in Ca da
11 kW richiede
due ore e mezza,
quella in Cc da
40 kW appena
26 minuti (dal 5
all’80 per cento).
Transit Connect
Phev viene offerto
a partire da un
listino di 32.750
euro (24.750 euro,
invece, per le
versioni diesel).
Con lui niente rimpianti
(per il diesel)
Il van di Ford Pro offre fino a
300 chilometri di autonomia
e costi di manutenzione
inferiori del 35 per cento
Nuovo. O meglio: completamente
riprogettato.
La differenza è sostanziale.
Come quella che c’è tra la
precedente generazione e il
nuovo modello del van entry
level della famiglia di veicoli
commerciali di Ford Pro.
Progettato e
ingegnerizzato
da Ford Otosan
in collaborazione
con gli specialisti
dell’Ovale blu
di Dunton (Gran
Bretagna) e Colonia
(Germania), il
nuovo E-Courier
(realizzato presso
la moderna fabbrica
di Craiova,
in Romania), si
presenta con un
look decisamente
moderno ed elegante,
per certi
versi anche audace,
che trasmette robustezza
e forte personalità.
Dal punto di vista dimensionale
sono stati ridotti gli
sbalzi, mentre grazie alla rivisitazione
della sospensione
posteriore, con ammortizzatori
più inclinati, la larghezza
tra passaruota è salita a 1.220
mm (1.535 mm tra pareti) e
la lunghezza di carico di ulteriori
181 mm
(a 1.802 mm).
Risultato, il
vano da 2,9 m 3
(il 25 per cento
in più), i 700
chili di portata
e, soprattutto,
la possibilità
di trasportare
due europallet.
Il cuore del veicolo è il
motore elettrico da 100 kW
che trae energia da una batteria
agli ioni di litio da 43
La dotazione di
serie prevede un
modem integrato
per la connettività
con l’ecosistema
Ford Pro
INTERNI SPAZIOSI E PRATICI Caratterizzati da forme e design moderni e da una
notevole funzionalità. Spicca il volante che migliora lo spazio per le gambe.
kWh. Numeri che accreditano
all’E-Courier percorrenze
fino a 300 km. Ricarica con
corrente alternata
(11
kW in poco
più di 5
ore, anche
programmabile
dal touchscreen),
oppure in Cc
fino a cento
kW, soluzione
che consente di aggiungere
un centinaio di chilometri
in soli dieci minuti. Il listino
parte da 30.250 euro.
37
VOLKSWAGEN
CRAFTER
L3 H3
MOTORE 2 LITRI
140 CV - EURO 6E
TEMPI E CONSUMI
km km/l km/h
Città a vuoto 15,5 9,6 23,3
Città a carico 9,5 8,6 25,9
Tangenz. a carico 32 14,5 66,2
Circonv. a carico 31,5 7,7 22
Totale 88,5 7,6 23,2
Gasolio consumato: 9 litri. Chilometri a
vuoto/carico: 15,5/73. Tempo carico/scarico:
11 minuti.
min 13°
max 18°
Condizioni del traffico: sostanzialmente
scorrevole sia lungo il tratto cittadino,
a vuoto e a carico, come anche
in tangenziale. Carico alloggiato nel
vano: 800 chili.
PROVA CONSUMO
IN CITTÀ
Il large van di Volksburg
QUELL’APPEAL
CHE
CONQUISTA
È nell’abitacolo che il Crafter
vuole distinguersi dalla
concorrenza, alzando l’asticella
della qualità. Completamente
ridisegnato, con sistemi info
di ultima generazione, porta a
bordo il digital cockpit, il freno di
stazionamento elettrico e un ricco
Non avrà il fascino senza tempo del mitico
Bulli, vera e propria icona Volkswagen, e
carta d’identità alla mano, nemmeno può
vantare la tradizione del suo erede naturale, evolutosi
nel tempo e oggi conosciuto come Transporter.
Ciò nonostante il Crafter,
che pur sempre si avvia
a festeggiare il ventesimo
compleanno, non sfigura
affatto al cospetto dei più
SUSTAINABILITY INDEX
bouquet di sistemi di assistenza blasonati parenti.
DRIVELINE %
a a d e e 53,5
COMFORT E SICUREZZA
a a a b e 69,9
CARATTERISTICHE DEL VEICOLO
a a a e e 55,8
MOBILITY REVOLUTION TRUCK
a a a e e 58,2
© Vado e Torno 2025
LA CARTA D’IDENTITÀ
DOTAZIONE furgone in versione L3H3
passo medio (3.640 mm), tetto alto (2.590
mm): chiusura centralizzata delle porte
Keyless-Entry, alzavetri elettrico, specchi
retrovisori regolabili elettricamente e richiudibili,
Digital cockpit pro, fari alogeni,
illuminazione vano carico, anelli di fissaggio
del carico, sistema di chiamata d’emergenza
eCall, panchetta passeggeri a
due posti con schienale ribaltabile con tavolino
integrato, alternatore 140 A, batteria
420 A (70 Ah), presa 12V in cabina, sistema
infotainment con touchscreen a colori
da 10,4 pollici, sensore pioggia, cassetto
portaoggetti in plancia.
DOTAZIONE MR TRUCK: motore Euro
6e, cambio automatizzato, volante regolabile
multifunzione, sistema start-stop, airbag
conducente e passeggero, controllo
elettronico stabilità, frenata d’emergenza,
antibloccaggio Abs, sistema controllo della
pressione degli pneumatici, climatizzatore
manuale, telecamera posteriore.
Costruito nello stabilimento di Wrzesnia,
Polonia.
38
PREZZO LISTINO
41.230 €
39
Maneggevolezza e
guidabilità sono plus
che la dicono lunga
sulle qualità del van
tedesco, anche e
soprattutto considerando l’ingombro
di quasi sei metri e la tara oltre le
due tonnellate. E anche a carico
(due pallet per 800 chili totali) il
Crafter si muove disinvolto e agile
nel traffico cittadino. Chapeau.
Pollice alto anche per gli interni,
dove spiccano il Digital cockpit
con dashboard centrale a colori
ben leggibile e lo schermo
dell’infotainment disponibile da 10,3
a 12,9 pollici.
A carico e ancor più
a scarico, il rumore
del diesel è ben
presente in cabina.
Altro neo è lo strappo
allo spunto nel momento in cui si
disinserisce la funzione start-stop
e nelle manovre ‘fini’ su terreni in
pendenza. Infine, la penisola in
plancia, tra i due sedili. Col cambio
automatizzato è un ingombro
inutile.
LO SCHERMO
INFO COME VUOI
Al centro della
plancia spicca
il generoso (per
dimensioni)
schermo
dell’infotainment
(sopra), che Vw
propone per il
Crafter in due
diverse versioni,
da 10,3 e da
12,9 pollici.
7,6
km/litro
11,3 m 3
C’È IL DIGITAL
COCKPIT
Sostanziosa e
apprezzata novità
dell’attuale
generazione
Crafter è la
presenza del
Digital cockpit,
(sopra) a colori in
grado di fornire
una serie di
informazioni sul
veicolo e sulla
guida.
1.336
chili
Il discorso calza perfettamente
all’attuale versione
del van tedesco, erede dal
2006 dell’Lt, che sul mercato
dei commerciali leggeri
si propone oggi riccamente
rinnovato e arricchito nei
contenuti.
Dentro cambia volto
col Digital cockpit
E non si tratta di variazioni
di dettaglio, tutt’altro. Lo
provano gli interni, ridisegnati,
che ospitano ora un sistema
di infotainment ancora
più evoluto con display da
10,3 oppure, in opzione, da
12,9 pollici, basato sulla più
recente tecnologia modulare,
un quadro strumenti digitale
(di serie), ribattezzato Digital
cockpit, caratterizzato dalla
grafica elegante che facilita
la lettura del ricco bouquet di
info a disposizione dell’auti-
TANTO SPAZIO
PER GLI OGGETTI
Per mantenere
l’ordine a bordo
ci sono alcuni
vani portaoggetti,
tra i quali quello
in plancia davanti
al passeggero
e il pratico
alloggiamento
ricavato
ribaltando il
divano biposto.
sta, il volante con comandi
integrati, il freno di stazionamento
elettronico. A completamento,
la corposa lista
di funzioni e sistemi di assistenza,
che direttamente in
primo equipaggiamento prevede
la frenata di emergenza
con rilevamento di ciclisti e
pedoni (Front assist), l’altrettanto
utile mantenimento di
corsia (Lane assist), e ancora
Dynamic road sign display,
limitatore di velocità, Park
distance control acustico per
la zona posteriore.
Insomma, Volkswagen
Crafter si conferma modello
al passo coi tempi, che oggi
guarda in particolare all’efficienza
e alla sicurezza, mettendo
l’autista nelle migliori
condizioni per operare in
città e nelle diverse mission
alle quali strizza l’occhio il
versatile van Volkswagen.
40
41
MOTORE
LA CARTA D’IDENTITÀ
CV!
175!
160!
145!
130!
115!
100!
85!
70!
55!
2.0 - 140
KGM!
54!
51!
48!
45!
42!
39!
36!
33!
30!
40!
27!
800! 1.600! 2.400! 3.200!
giri / minuto !
POTENZA CV! COPPIA KGM!
Il grafico elaborato da Vado e Torno è disegnato
in modo che le curve di potenza e
coppia si incontrino al regime di rotazione
in cui si rileva il minor consumo specifico:
180 grammi per cavallo ora a 1.700 giri.
DIMENSIONI
Passo mm 3.640
Lunghezza mm 5.986
Larghezza con/senza specchi mm 2.427/2.040
Altezza a scarico mm 2.590
Sbalzo ant/post mm 1.000/1.346
Diametro di volta mm 11.400
VANO DI CARICO
Lunghezza mm 3.450
Larghezza/altezza mm 1.832/1.961
Largh./alt .porta laterale mm 1.311/1.822
Soglia di carico post mm 670
Largh./alt. porta posteriore mm 1.552/1.840
Volume m 3 11,3
Tipo Vw 2.0 - 140
Cilindrata cc 1.968
Disposizione 4 in linea
Valvole per cilindro 4
Alesaggio/corsa mm 81 x 95,5
Potenza cv/giri 140/3.000
Potenza spec. cv/litro 71,1
Coppia kgm/giri 36,7/1.500-2.500
Compressione 17:1
Alimentazione common rail
Aspirazione turbo intercooler
Peso a secco kg 250
Capacità coppa olio litri 8
Cambio olio km 40.000
Rendimento termod. % 31,7
Inquinanti Euro 6e-Scr
INDICE DIESEL VET 8,1
SCHEDA TECNICA
SOSPENSIONI - Asse sterzante con
geometria a ruote indipendenti con
schema MacPherson, completo di barra
antirollio. Posteriore con assale rigido e
classiche balestre, anche in questo caso
combinate con la barra antirollio.
FRENI - Dischi ventilati su tutte le ruote.
Anteriormente da 16 pollici (diametro 303
mm) con pinza flottante a doppio pistoncino.
Sull’asse posteriore, invece, con
pinza combinata (azionamento idraulico
e meccanico). Sistema Front assist con
allerta e frenata in prossimità di veicoli,
pedoni, ciclisti.
PNEUMATICI - Su entrambi gli assi di
misura 235/60 R17.
VANO DI CARICO
BEN STUDIATO
Porte generose e
facili da gestire,
superfici lisce,
rivestimento in
compensato di
pareti e pianale
più sei robusti
ganci per fissare
il carico fanno
del Crafter un
ottimo alleato per
le consegne in
città e non solo.
Comodo anche
lo sgancio per le
porte a 180 gradi.
TECNOLOGIA
L’efficienza
prima di tutto
L’intesa tra motore e
cambio va a beneficio
della guidabilità
All’upgrade in salsa
digitale che distingue
l’attuale edizione del
van Volkswagen, corrisponde
la sostanziale conferma
dell’architettura e dell’impostazione
del Crafter, nel
caso della versione in prova
dotato di trazione anteriore
(a catalogo sono disponibili
anche quella posteriore e
l’integrale 4Motion), passo
medio e tetto alto. Sotto l’abito,
insomma, il Crafter non
cambia.
Ebbene, proprio in questa
conferma è possibile legge-
re la forza del modello che,
puntando su una catena cinematica
collaudata, guarda
anzitutto alla concretezza finalizzata
a garantire massima
efficienza e un rendimento in
grado di soddisfare le esigenze
del cliente.
E ciò vale in particolare
proprio per la versione del
nostro test. Quella identificata
come L3H3, spinta dai
140 cavalli del turbidiesel
di due litri che il costruttore
PESO E PORTATA
Tara kg 2.164
Portata utile kg 1.336
Peso totale kg 3.500
tedesco declina anche come
102 e 177 cavalli
Mette subito
a proprio agio
All’interno di questa line-up,
proprio la versione di potenza
mediana si conferma a nostro
avviso particolarmente
indicata e centrata per le mission
urbane. Gestiti dal cambio
automatizzato (con leva
di selezione comodamente
sistemata dietro il volante), i
140 cv del propulsore assicurano
una guida piacevole anche
a veicolo carico (nel nostro
caso 800 chili alloggiati
nel vano) e più in generale
nelle condizioni di traffico
intenso tipiche delle città.
Sospensioni e una frenata
precisa fanno il resto, garantendo
la marcia in totale
sicurezza. Elemento, questo,
al quale contribuisce anche il
ricco bouquet di funzioni di
assistenza implementate.
42
43
In viaggio con lo Sprinter
500 KM
E NON
SENTIRLI
Mercedes celebra i 30 anni
del suo van più venduto
ripercorrendone la lunga
e gloriosa storia, ma non
solo. Vi raccontiamo il
nostro viaggio da Stoccarda
a Milano alla guida di uno
Sprinter diesel da 190 cavalli
Un vero e proprio camion, con le
prestazioni di un’auto. Marzo 1995,
con queste parole l’allora inviato di
Vado e Torno riassumeva la grande novità
di quell’anno per Mercedes, lo Sprinter.
Sostituto del T1 e del Tn, al volante il
furgone impressionava per la capacità di
raggiungere i 150 all’ora con relativa facilità
grazie al motore da 122 cavalli e in
grado di assicurare una «ripresa bruciante
anche a pieno carico», si leggeva ancora
su quel numero di oltre 30 anni fa.
CON LE ALPI A FARE DA SFONDO
Una sosta durante il viaggio che da
Stoccarda ci ha portato a Milano. Alla
fine di marzo attraverso quattro paesi,
Germania, Austria, Svizzera e Italia,
superando i 500 chilometri lungo un
percorso in gran parte autostradale.
44 45
Il festival degli allestiti in scena a Berlino
Le celebrazioni per
i 30 anni dello
Sprinter non si sono
limitate al press
tour coordinato da
Mercedes-Benz Italia.
Per alcuni giorni, a
marzo, la capitale
tedesca, Berlino, è
diventata una vera e
propria ‘Sprinter city’,
con l’esposizione di
tanti veicoli dotati di
allestimenti particolari,
a dimostrazione della
versatilità del van
principe della Stella.
Cruciale, in questo
senso, il lavoro dei
cosiddetti Mercedes-
Benz Van partner,
carrozzieri che si
distinguono per
competenza e knowhow
nelle soluzioni
personalizzate. Tra
gli esemplari visti
a Berlino ci sono il
salone di bellezza
mobile Beauty truck,
che consente di offrire
servizi cosmetici e
di parrucchiere in
modo flessibile in
luoghi diversi. La
palestra mobile Tsc
mobil Dortmund è un
van appositamente
convertito per l’uso
flessibile nel campo
dello sport e della
promozione della
salute. Diversi gli
esemplari di food
truck e bar su ruote
attrezzati per offrire i
servizi da vero locale
‘mobile’.
Progettato
per il
trasporto
di merci
sensibili alla
temperatura
e utilizzato
in vari
settori,
tra cui
l’alimentare, il
farmaceutico e quello
della ristorazione,
c’era poi il van
equipaggiato con
carrozzeria refrigerata
Kerstner. Infine,
il furgone per il
trasporto veicoli
Blitzlader 2 (nella
foto), basato su telaio
Sprinter e utilizzato
per il trasporto
sicuro di veicoli di
tutti i tipi, grazie allo
speciale meccanismo
di articolazione del
pianale ribaltabile.
Veicolo, lo Sprinter, che sin
da subito si è fatto notare per
caratteristiche come sicurezza
della frenata, tenuta di
strada, comfort e manovrabilità,
che si declinavano in
qualità quali cabina singola
e doppia, sistemi di sicurezza
all’avanguardia per l’epoca,
Abs, differenziale automatico,
airbag lato autista opzionale
e quattro freni a disco.
Tutt’altra epoca, direte.
Un progetto di grande
successo
Certamente, ma trent’anni
dopo possiamo dire con relativa
certezza che Mercedes
aveva azzeccato il progetto
tecnico e ingegneristico del
veicolo che nel suo segmento
ha fatto la storia del trasporto
commerciale.
Non a caso, Mercedes ha
voluto celebrare l’importante
traguardo con un viaggio
tra passato e presente dello
Sprinter. Con il futuro, in
termini di versione elettrica e
di prossima piattaforma Van.
Ea alle porte, potenzialmente
tutto da scrivere, anche sul
suo cavallo di battaglia.
A Stoccarda, infatti, c’è
stata l’immersione nella ultra-secolare
storia della Stella,
ma anche dell’automobilismo
in generale, grazie alla
visita guidata
del museo
Mercedes. A
seguire, abbiamo
potuto
guidare una
versione certamente
più
accessoriata
e potente di
quella descritta
all’inizio del testo: si tratta
dello Sprinter con cambio
manuale e motore diesel da
190 cavalli con cui, da Stoccarda,
abbiamo raggiunto
Milano dopo un viaggio di
oltre 500 chilometri durato,
soste comprese, quasi 8 ore.
Viaggio che ha seguito
una delle principali rotte
Un vero camion,
più piccolo, con
le prestazioni di
un’auto: lo Sprinter
secondo Vado e
Torno nel 1995
commerciali d’Europa, collegamento
tra due delle aree a
più alta produttività del Vecchio
continente, il sud della
Germania e il nord dell’Italia.
Ma ci torneremo.
Partiamo dal futuro dello
Sprinter, secondo i vertici
di Mercedes-Benz Italia
ancora tutto
da scrivere.
Ce lo hanno
detto proprio
durante il
press tour a
cui abbiamo
partecipato e
che si è concluso
poi con
il viaggio da
Stoccarda a Milano.
«Lo Sprinter è il nostro
veicolo iconico e siamo
fieri di celebrare il suo 30°
anniversario», ha detto il
responsabile marketing dei
commerciali Mercedes-Benz
Italia, Piero Rodinis, confermando
come il futuro del large
van della Stella sia tutto
TERMICO DI ULTIMA
GENERAZIONE
A lato, due
dei quattro
veicoli messi
a disposizione
da Mercedes
per l’iniziativa
celebrativa e che
rappresentano
quattro eccellenze
nella gamma
termica, con
motorizzazioni fino
a 190 cavalli.
Il tragitto è tra
i più battuti nel
trasporto merci
europeo e collega
due delle zone più
industrializzate del
Continente.
da scrivere. «Già il prossimo
anno arriveranno i primi
esemplari di veicoli sviluppati
con la nuova architettura
Van.Ea, ultimo tassello
del rinnovamento che negli
ultimi anni ha riguardato la
gamma termica, così come
quella elettrica», ha spiegato.
In attesa della nuova
architettura
E alla nostra domanda sul
ruolo che lo Sprinter potrà
giocare in uno scenario come
quello del trasporto leggero,
in grande cambiamento, Rodinis
ha risposto che «proprio
la nuova architettura Van.Ea
contribuirà a conferire modularità
al veicolo, adattandolo
alle esigenze dei clienti, che
stanno cambiando in questi
ultimi anni».
Insomma, c’è fiducia, come
potremo scoprire molto
presto. Intanto, il doppio binario
del termico e dell’elettrico
continua a viaggiare in
parallelo, grazie all’eSprinter
che oggi riesce a garantire
quasi 450 chilometri di
autonomia, misurata Wltp.
«Le vendite di van elettrici
aumenteranno, in tempi e
modi difficili da prevedere.
Intanto, noi continuiamo lo
sviluppo dei furgoni termici»,
dicono in Mercedes.
L’altro annuncio succoso
che abbiamo raccolto a
Stoccarda riguarda la versione
celebrativa dello Sprinter
che Mercedes ha realizzato
e che sarà presto disponibile
anche in Italia.
L’immancabile edizione
celebrativa limitata
Appena 30 esemplari con
potenze di 170 e 190 cavalli
con equipaggiamenti speciali
come sedile Plus lato guida,
integrazione per smartphone,
radio comando pluritasto,
braccioli su ogni sedile, vernice
metallizzata, cerchi neri
e mascherina cromata.
Vera chicca per appassionati,
insomma. In nome del
46
47
30 MILIONI DI
VISITATORI
Inaugurato il 19
maggio 2006,
giusto qualche
settimana prima
dell’inizio dei
mondiali di calcio
ospitati proprio
dalla Germania, il
Mercedes Museum
di Stoccarda
ripercorre la
storia della casa
automobilistica,
con un percorso
cronologico che
parte dalla fine
dell’800 per
arrivare ai giorni
nostri. Di fianco,
uno dei primissimi
esempi di veicolo
adibito al trasporto
merci. Sotto,
la generazione
d’esordio dello
Sprinter.
Guarda il reel del
nostro viaggio
su Instagram
passato che va celebrato.
Per il nostro viaggio, però,
non c’era la versione celebrativa,
bensì il furgone da 190
cavalli che vedete nelle immagini.
Anche se allo stato
dell’arte per quanto riguarda
accessori e sistemi di sicurezza
e ausilio alla guida.
Con la giornata soleggiata
e la temperatura gradevole
che ci hanno accompagnato
lungo tutto il percorso, la
guida è risultata piacevole
anche se poco probante per
l’assenza di carico. Gli oltre
500 chilometri che separano
il museo Mercedes di Stoccarda
da Lainate, alle porte
di Milano, destinazione finale,
hanno previsto l’attraversamento
di ben quattro paesi:
Germania, Austria, Svizzera
e Italia, lungo un percorso
per la grandissima parte autostradale.
E se il lungo viaggio a
bordo del van rischiava di
mettere sotto stress la schiena,
il timore si è rivelato del
tutto infondato.
Intanto il Vito elettrico allunga l’autonomia
Il comfort resiste al
passare del tempo
Abbiamo avuto sempre la
sensazione di essere su un
veicolo molto confortevole
e intuitivo da guidare.
Lungo le autostrade tedesche,
nei tratti privi di limiti
di velocità, non è stato difficile
spingere il van fino a
superare i 150 all’ora. E, in
generale, la risposta dei 190
cavalli è stata sempre pronta,
mentre abbiamo potuto testare
cruise control e limitatore
di velocità lì dove i limiti
(vedi in Svizzera, prima e
dopo il passaggio sul San
Bernardino) sono più severi.
Per correre sui 520 chilometri
circa del viaggio,
lo Sprinter si è bevuto più
o meno metà serbatoio di
gasolio (siamo
partiti
con il pieno).
Senza
nemmeno il
pensiero del
rabbocco
(remember
l’elettrico?)
ci si può
In attesa
dell’architettura
Van.Ea, in arrivo il
prossimo anno come
confermato proprio a
Stoccarda, Mercedes
prosegue nel percorso
di elettrificazione
della gamma dei
veicoli commerciali
leggeri. Il fratellino
dell’eSprinter, il
van medio eVito,
è ora disponibile
con batterie da
90 kilowattora,
in aggiunta alla
configurazione da 60
I 190 cavalli di
potenza del van
si sono fatti sentire
specialmente
sulle autostrade
tedesche
quindi rilassare
e godere del paesaggio
a tratti mozzafiato,
specialmente sulle rive del
lago di Costanza o durante
l’attraversamento delle Alpi
svizzere.
Ripensando anche a quanto
visto giusto poche ore
prima al museo Mercedes di
Stoccarda, aperto nel 2006 e
kilowattora con cui
era già sul mercato.
Secondo Mercedes, la
nuova configurazione
permette all’eVito
di raggiungere
un’autonomia di 480
chilometri in ciclo
misto secondo lo
standard Wltp. La
nuova versione può
essere abbinata a due
motori elettrici: con
potenza di picco di 85
kW o con il motore
elettrico più potente,
montato dall’eVito
Tourer, con potenza
da allora in grado di attirare
circa 30 milioni di visitatori
da tutto il mondo: appassionati
di automobilismo, ma
non solo. Il 65 per cento dei
quali provenienti dall’estero,
con l’Italia tra le nazioni più
rappresentate.
Dal sapore romantico le sale
iniziali, con i
primi esperimenti
di auto
di Karl Benz
e Gottlieb Daimler
(che inizialmente
nessuno
voleva
comprare). Del
1898 il primo
antenato dei
truck con massa di 5 ton,
mentre l’anno dopo è stata la
volta del progenitore dei van.
Van che hanno preso piede
solo nel secondo dopoguerra,
visto che prima si utilizzavano
piccoli camion. È
del 1965 il primo transporter
con cabina disegnata sopra il
motore a marchio Mercedes,
di picco che tocca i
150 kW e eroga una
coppia fino a 365 Nm,
in grado quindi di
offrire una dinamica
di guida ancora
maggiore. Ricarica
possibile in corrente
alternata (fino a 11
kilowatt di potenza) o
continua. Rimangono
invariate le due
lunghezze disponibili
a 5.140 millimetri nella
variante lunga (A2)
e di 5.390 mm nella
variante extra-lunga
siglata A3.
evidente ispirazione per il T1
e il Tn (1977) da cui ebbe
origine il progetto Sprinter.
Quest’ultimo caratterizzato,
e attingiamo ancora a
Vado e Torno 3/1995, «da una
forma moderna» che «si adegua
ai dettami stilistici correnti.
Le linee arrotondate,
imposte dai giapponesi nelle
auto, fanno un’altra conquista
illustre dopo il Transit
della Ford e il commerciale
in coproduzione Citroën, Fiat
e Peugeot».
Prossimi al traguardo
dei 5 milioni di van
Oggi, per far capire quanta
strada ha fatto l’allora giovanissimo
Sprinter, circa un
van Mercedes-Benz su due
acquistato in tutto il mondo
è lo Sprinter, disponibile in
130 mercati e che si appresta
a tagliare il traguardo dei
cinque milioni di unità vendute
a livello globale. Niente
male per un trentenne.
Fabrizio Dalle Nogare
48
49
Nel piano d’azione europeo
MA IL
CAMION
DOV’È?
Il tavolo di confronto avviato
a gennaio dalla Commissione
Ue ha partorito tante buone
intenzioni, il rinvio delle multe
per i costruttori di veicoli
leggeri e promesse di nuovi
fondi. Per il trasporto pesante,
al momento, non cambia nulla
rispetto alla roadmap. Ma c’è
ancora tempo per rimediare
In fondo, ce lo si poteva immaginare che
il piano d’azione presentato lo scorso 5
marzo dalla Commissione europea non
avrebbe sconvolto il quadro, l’arcinota
‘roadmap’, delineato dalle istituzioni Ue
negli scorsi anni per ridurre gradualmente
le emissioni dell’autotrasporto. Tuttavia,
era lecito aspettarsi maggiore attenzione
verso il trasporto pesante, visto anche il
coinvolgimento dei manager dei principali
costruttori europei di camion nel tavolo di
confronto promosso dalla presidente della
Commissione, Ursula von der Leyen.
50 51
Non è stato così: le poche
aperture nei confronti dei
costruttori sono sì arrivate,
ma solo se si parla di auto e
van, quindi di trasporto leggero.
E se è vero che il ‘ban’
alla vendita di veicoli termici
riguarda questa categoria, e
non i camion (che dovranno,
però, ridurre le emissioni del
90 per cento entro il 2040
rispetto ai livelli del 2019),
gli sforzi richiesti anche a chi
opera nel trasporto pesante
sono notevoli, in termini di
risorse e investimenti necessari
per raggiungere gli
obiettivi europei.
Per i camion l’ora X
arriva a luglio
Ce lo ha detto il country manager
Italia di Iveco, Massimiliano
Perri, durante la conferenza
stampa del costruttore
nazionale: la data fatidica
per chi costruisce camion è il
1° luglio, con lo spettro delle
sanzioni sempre più vicino, e
la revisione anticipata degli
obiettivi di decarbonizzazione,
al momento, lontana.
Vedremo se le puntualizzazioni
e le lamentele di
molte organizzazioni internazionali
(un compendio di reazioni
nel box) avrà l’effetto
di cambiare le carte in tavola
da qui ai prossimi mesi.
Ma proviamo a riavvolgere
il nastro e fare un po’ di
chiarezza. Lo scorso gennaio,
la presidente von der Leyen
e il commissario europeo ai
trasporti, il greco Apostolos
Tzitzikostas, annunciavano
l’apertura del confronto
con i principali protagonisti
dell’automotive europeo,
con tanto di foto di gruppo
rappresentativa
del primo
52
Il 20 marzo dal
Consiglio europeo
è arrivata la
prima apertura
sulla neutralità
tecnologica
incontro, per
cercare di
porre un argine
all’ormai
conclamata
crisi dell’automotive
nel
Vecchio continente.
Non un dietrofront rispetto
agli ambiziosi obiettivi della
roadmap, ma un’opportunità
per valutare quegli aggiustamenti
necessari per riportare
l’industria europea al centro
dello scacchiere ed evitare di
consegnare la leadership ad
altri, Cina in testa.
La revisione anticipata
delle norme
Anche perché con il passare
dei mesi diventa sempre
più chiaro come il livello di
penetrazione della mobilità
elettrica, che si tratti di auto
o di veicoli commerciali, sia
molto inferiore alle attese.
Detto della sostanziale
immobilità sul
trasporto pesante,
il piano
d’azione presentato
a inizio
marzo promette
la revisione
anticipata delle
norme sulle
emissioni che
avrebbero portato i costruttori
di auto e van inadempienti
a pagare le prime multe già
quest’anno.
La conformità verrà invece
L’IMMAGINE
DEL DIALOGO
Sopra, la foto di
gruppo che ritrae
la presidente della
Commissione Ue
Von der Leyen con
i leader di alcune
delle maggiori
aziende automotive
d’Europa durante i
negoziati. A lato,
un caricatore da
400 kW nell’hub
italiano di Milence.
calcolata non su uno, ma
su tre anni, rimandando sostanzialmente
la questione
al 2027 per «compensare
eventuali risultati negativi ottenuti
in uno o due anni con
i risultati migliori conseguiti
nell’altro o negli altri anni».
Transizione davvero
sostenibile
Questo per tenere conto di
una transizione che sia «sostenibile
anche dal punto di
vista economico», come puntualizzato
in una nota.
Le reazioni al Piano dall’Italia e dall’Europa
Partiamo da casa
nostra e dalle
parole del presidente
di Federauto,
Massimo Artusi:
«È sorprendente
l’accanimento
terapeutico che la
Commissione Ue
mostra di voler
esercitare nei
confronti dei veicoli
elettrici nonostante
gli evidenti segnali
di scarso appeal che
emergono dal mercato
reale. Ci si chiede
quali effetti tangibili
possa produrre un
piano d’azione che
intende supportare la
tipologia di prodotto
meno interessante
per il mercato al di là
del limitato sostegno
finanziario alla
produzione europea
delle batterie». Artusi
si chiede anche
perché la questione
della revisione delle
multe non riguardi,
in questo momento,
anche il settore dei
truck, ma soltanto
quello dei veicoli
leggeri; questione
sollevata anche
da Acea tramite la
Nessuna apertura ufficiale
sul versante della neutralità
tecnologica, quindi della
possibile inclusione dei biocarburanti
(e dei combustibili
sintetici) nel novero delle
soluzioni a impatto zero, ma
dichiarazioni che lasciano la
porta socchiusa.
Senonché a fine marzo il
Consiglio europeo ha esortato
la Commissione a includere
anche altre tecnologie che
non siano l’elettrico nel suo
piano d’azione per il comparto
automotive, facendo
direttrice generale,
Sigrid de Vries (nella
foto). «Vediamo alcune
misure interessanti,
specialmente per
quanto riguarda
l’infrastruttura
di ricarica, ma il
segmento dei veicoli
pesanti non è stato
preso nella giusta
considerazione dalla
Commissione».
Soddisfatta per
l’attenzione rivolta
alle infrastrutture
anche l’Iru, non per
l’all-in sull’elettrico.
«I carburanti carbonneutral,
i combustibili
da fonti rinnovabili,
i biofuel e anche
l’idrogeno sono
completamente
assenti dal piano
d’azione», ha
commentato Raluca
Marian. Tornando a
casa nostra, l’Anfia
esprime tutta la
sua delusione.
riapparire la tanto desiderata
formula della neutralità tecnologica.
Il che ha scatenato
le reazioni positive di Fai-
Conftrasporto e Federauto.
Un miliardo di
buone ragioni
Di certo, l’Europa vuole
mettere sul piatto risorse per
supportare la transizione, o
per meglio dire la mobilità
elettrica. Circa un miliardo
di euro dovrebbe essere veicolato
dal programma Horizon
Europe. Programma non
«Per sostenere
la competitività
e preservare
l’occupazione, l’Ue
deve abbracciare
un portafoglio
diversificato di
tecnologie sostenibili,
includendo, al 2035
e oltre, i veicoli ibridi
sia plug-in che rangeextender
alimentati
con carburanti
di origine non
fossile». Per contro,
il piano europeo
non è piaciuto
molto nemmeno
alla contestata
associazione
Transport&
Environment, che
teme un possibile
graduale ripensamento
dell’intero Green deal
europeo e denuncia
la possibilità che
le case rallentino i
propri investimenti
nei veicoli a zero
emissioni.
nuovo, ma che avrebbe il
vantaggio della disponibilità
di risorse abbastanza certe.
Nel mirino c’è la creazione
di infrastrutture di ricarica
più capillari, col potenziamento
della rete ad alta potenza
nell’ambito dell’Afif (il
sistema di finanziamento che
regola infrastruttura elettrica
e carburanti alternativi).
Il piano europeo parla di
570 milioni per gli anni 2025
e 2026, oltre a quelli messi in
campo finora.
Fabrizio Dalle Nogare
53
Le batterie Borgwarner
È TUTTA
QUESTIONE DI
GIGA
Ci hanno aperto le porte della
gigafactory di Darmstadt,
in Germania, in grado di
produrre circa 35 mila pacchi
batterie Nmc all’anno grazie
a linee innovative e altamente
automatizzate. Previsti
investimenti sulle batterie Lfp
per ampliare il portfolio
Là dove prima del Covid non c’era nulla,
adesso c’è una delle gigafactory
più attrezzate d’Europa. La più grande
se si escludono quelle che appartengono
agli Oem. L’acquisizione, perfezionata
nel 2022, ha dato a Borgwarner accesso
all’impianto per la produzione di batterie
di Akasol. Impianto che oggi lavora su tre
turni cinque giorni alla settimana (sono
stati anche sette, in passato) utilizzando
linee produttive all’avanguardia e altamente
automatizzate.
A Darmstadt, non lontano da Francoforte,
produzione, area testing, uffici e R&D
occupano circa 15 mila metri quadrati, a
cui si aggiungono i quattromila metri quadrati
del vicino sito di Langen.
NUMERI IN DECISA CRESCITA
L’acquisizione della startup tedesca
Akasol ha consentito a Borgwarner di
giocare un ruolo di primo piano nella
produzione delle batterie. In totale, la
divisione battery systems di Borg Warner
sarà presto in grado di produrre 5,4
gigawattora di accumulatori l’anno.
54
55
In totale sono più di 850 le
persone impegnate nella progettazione
e realizzazione di
moduli e pacchi batterie, ma
anche di Bms (sistemi per la
gestione delle stesse) e Rcb
(Removable contator box).
In soldoni, dal 2022 solo in
Germania la divisione battery
systems Borgwarner ha
prodotto circa 5 gigawattora
di accumulatori per veicoli
commerciali e industriali
con tecnologia Nmc (nichelmanganese-cobalto),
destinati
ad aumentare notevolmente
quando verrà raggiunta la
capacità massima del sito di
3,5 gigawattora, anche grazie
alla finalizzazione di una
seconda linea produttiva altamente
automatizzata. Considerando
anche l’altro plant
americano in South Carolina,
nel 2025 il gruppo si aspetta
una produzione di circa 5,4
gigawattora.
Pochi minuti tra un
modulo e il successivo
Gli ingegneri di Borgwarner
ci hanno illustrato il funzionamento
delle linee, che si
articolano su due piani. Si
comincia dall’inserimento
delle celle cilindriche all’interno
dei moduli: i pacchi
batterie di terza generazione
attualmente prodotti da
Borgwarner
consistono
di due strati
da 300 celle,
per un totale
di 600 celle
a modulo. I
processi di
incollaggio
(inclusa la
preparazione della superficie
della cella) e l’aggiunta
delle connessioni elettroniche,
operazioni affidate ai
robot, costituiscono la parte
più complessa. Tanto che la
produzione del singolo modulo,
che pesa circa 50 chili,
richiede più di un’ora, con un
intervallo di pochi minuti tra
la produzione di un modulo
e il successivo.
Relativamente più semplice
il processo produttivo
dei pacchi batterie, ovvero
l’inserimento dei moduli,
15 MILA METRI
QUADRATI
Tra uffici, R&D
e produzione,
l’impianto di
Darmstadt si
sviluppa su circa 15
mila metri quadrati.
In alto, linea di
assemblaggio dei
pacchi batterie. In
alto a destra, un
pacco batterie Borg
Warner esposto
nello showroom
e, sotto, in fase
di test all’interno
della struttura da
circa 2 mila metri
quadrati dedicata.
I veicoli industriali
richiedono garanzie
sul funzionamento
delle batterie per
oltre 4 mila cicli di
ricarica
anch’esso affidato ai robot
industriali per questioni di
affidabilità e gestione dei pesi.
Sono ben poche, nel complesso,
le attività manuali,
principalmente
di asservimento
e gestione delle
macchine. Che
ogni 20 minuti
circa sfornano
un pacco batterie
da 9 moduli.
Interessante
e all’avanguardia
anche l’area testing, adiacente
alla produzione: poco
più di duemila metri quadrati
in cui vengono sottoposti a
vari tipi di test (corrosione,
immersione in acqua per monitorare
la tenuta, temperatura,
prestazioni, resistenza alle
vibrazioni, tenuta alla carica)
i pacchi batterie, ma anche le
celle che, sebbene provenienti
da fornitori esterni, sono
sottoposte a verifiche rigorose
in ambienti controllati.
La terza generazione
di pacchi batterie Uhe
STABILIMENTO
ALL’AVANGUARDIA
L’impianto che
abbiamo visitato
a Darmstadt
è di recente
costruzione. Sopra,
da sinistra: l’area
test per il controllo
della resistenza
alle vibrazioni;
il laboratorio
dedicato alla
verifica delle
celle provenienti
dai fornitori;
robot al lavoro
nell’assemblaggio
di un modulo, che
contiene 600 celle
in due strati.
Borgwarner, quelli che escono
attualmente dalle linee di
Darmstadt, garantisce capacità
di 98 kWh con voltaggio
nominale di 665 volt, potenza
di ricarica in corrente
continua fino a 80 kW e peso
di poco inferiore ai 600 chili.
Molto importante per il
settore a cui sono destinati
i pacchi batterie, i veicoli
commerciali e industriali, è
la garanzia di funzionamento
ottimale sui 4 mila cicli di
ricarica, molto superiore rispetto
alle batterie per auto.
In portfolio anche la versione
compatta con 5 o 6 moduli al
posto dei 9 canonici.
Si aspetta il boom
dei truck elettrici
Camion, autobus, veicoli offroad
(escavatori, battipista,
piattaforme aeree) e applicazioni
marine sono i settori
d’elezione per gli accumulatori
Borgwarner, a cui si
aggiungono sperimentazioni
nell’ambito degli e-trailer. In
particolare, nel settore bus,
un veicolo su 5 in Europa e
negli States monta batterie
Borgwarner.
E i truck? Il mercato non
è florido e in BorgWarner ne
sono consapevoli. Vogliono,
però, farsi trovare pronti
quando i numeri saranno più
significativi. E stanno investendo
in nuovi prodotti, a
partire dalla tecnologia Lfp
(litio-ferro-fosfato) per le
celle: non rimpiazzeranno
quelle Nmc prodotte oggi,
ma saranno complementari
e la scelta verrà fatta sulla
base dell’applicazione.
Pacchi batterie adatti
a tutti gli impieghi
Borgwarner ha in programma
una diversificazione dell’offerta
in termini di forma e dimensione
dei pacchi batterie,
con l’evidente obiettivo di
venire incontro alle esigenze
costruttive degli Oem, bus e
truck in testa (al momento,
gli Lcv non sono nei radar).
Guardando, appunto, allo
sviluppo delle batterie Lfp,
il portfolio sarà costituito
da prodotti piatti (flat), alti,
compatti o cubici, senza alterarne
le logiche costruttive
applicate finora (hardware e
software foundation, si chiama
questa filosofia). E non
cambierà, almeno per i prossimi
anni, la strategia di base,
che continuerà a rivolgersi a
fornitori di fiducia, cinesi per
le batterie Lfp, anche di altri
paesi per le Nmc, per quanto
riguarda le celle.
In questa direzione va
evidentemente la partnership
Findreams battery, siglata lo
scorso anno per la fornitura
in esclusiva (fuori dalla
Cina) delle, queste sì, rivoluzionarie
‘blade cells’ che,
grazie al design innovativo
e particolarmente compatto,
garantirà ancora più flessibilità
ai costruttori.
Si tratta di un progetto
‘win-win’ su quale a
Darmstadt mostrano di credere
molto. E i recenti scossoni
che hanno investito la
giovane industria europea
delle batterie danno senza
dubbio vigore alla scelta.
Fabrizio Dalle Nogare
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57
Volta Trucks, atto secondo
NON È
FINITA
FINCHÉ C’È
do ora è costruire di nuovo
la fiducia ed essere affidabili.
Dovevamo trovare un nuovo
modo di fare business».
ship con fornitori affidabili
e certificati. Alcuni sono più
nazionali o regionali, altri internazionali».
VITA
Focus sui veicoli, partnership
per servizi e gestione post
vendita, meno comunicazione
e approccio più pragmatico.
La seconda vita di Volta Trucks
raccontata da dentro
Conviene familiarizzare
con le espressioni v1
e v2, che identificano
rispettivamente la prima e la
seconda vita di Volta Trucks
(o Volta Commercial vehicles,
questo il nuovo nome).
In mezzo c’è il fallimento,
annunciato nell’ottobre 2023,
che sembrava aver messo
fine a uno dei progetti Ev
più interessanti nel trasporto
commerciale. Alcuni problemi
con la catena di fornitura,
oltre alla mancanza di fiducia
da parte degli ex investitori,
hanno fatto sì che tutto ciò
accadesse. Da allora, «un
gruppo di persone coraggiose»
ha iniziato
a pensare che
potesse esserci
una seconda
possibilità,
ha cercato altri
investitori
e ha avviato
la nuova Volta
Trucks.
Partiamo dalla cattiva notizia
che tutti noi siamo stati
costretti a dare nell’ottobre
Le flotte hanno
bisogno di
un approccio
flessibile: ora
puntiamo sui telai
cabinati
2023. Cosa è successo da
allora?
Carla Detrieux (CD): «La
risposta è semplice. Abbiamo
deciso di concentrare gli
sforzi sulla produzione dei
camion e su alcuni pilastri
fondamentali».
Basta con l’unico
allestimento standard
«A partire dalla necessità di
riassemblare la catena di fornitura,
molto frammentata.
A questo proposito, stiamo
anche lavorando per mitigare
i rischi e aumentare la
resilienza. Tra gli obiettivi
rientrava la ricostruzione di
una flotta di
50 veicoli, che
chiamiamo
‘moonshot’.
Flotta costruita
a Steyr, in
Austria. Abbiamo
poi lavorato
con i
clienti storici
per coinvolgerli nuovamente
e ci siamo interrogati sull’opportunità
di avere un business
plan più pragmatico.
Nella fase v1, pensavamo di
poter imporre un unico standard
per quanto riguarda gli
allestimenti».
Perché cambiare idea?
CD: «Le flotte hanno bisogno
di un approccio più flessibile.
Quello era il modo sbagliato
di affrontare il mercato. Va
bene essere innovatori, ma se
non si porta valore ai clienti,
non basta. Ecco perché
nella v2 siamo passati alla
produzione di telai cabinati.
Inoltre, ora vogliamo essere
un costruttore, non più società
di servizi. L’approccio
‘truck-as-a-service’ della v1,
che ha ancora molto senso,
è troppo difficile da implementare
per una startup. Ora
preferiamo costruire un network».
ECCO CHI CI HA
SEMPRE CREDUTO
Da sinistra, Carla
Detrieux, director of
business development,
e Anthony Buron, area
sales manager per la
Francia. Sono due dei
‘veterani’ del progetto
Volta Trucks, presenti
già nella prima
avventura, terminata
con il fallimento del
2023. In alto a sinistra,
i ‘nuovi’ chassis cab,
tipologia di veicoli su
cui Volta punta di più
nella sua seconda vita.
Affidarsi solo a Proterra
uno degli sbagli
Uno dei motivi per cui Volta
Trucks è crollata è stata
la questione del fornitore di
batterie. Cosa è cambiato
nei componenti chiave?
CD: «Sì, la situazione finanziaria
di Proterra è stata una
delle cause del fallimento
della nostra azienda, come
sappiamo. Questo ci ha fatto
riflettere su alcuni aspetti
che stiamo cercando di migliorare
nella v2. C’è stata
anche la nostra responsabilità
nel voler crescere forse
troppo velocemente. Nella
v1 avevamo persone in tutta
Europa, negli Stati Uniti e in
Arabia Saudita. Era troppo.
Volevamo arrivare sul mercato
molto velocemente, quindi
abbiamo stretto la partner-
ship con Proterra e ci siamo
affidati solo a loro».
Adesso facciamo
telai cabinati
E le persone che lavorano
per Volta Trucks?
CD: «Contiamo su un team
di circa 150 persone. La
maggior parte di noi sono
‘veterani’, come me e Anthony.
È stato incredibile sentire
l’energia che proviene da tutte
loro, soprattutto dalla v1.
Posso dire che per noi è più
di un lavoro».
Parlando strettamente dei
camion, cosa è cambiato
rispetto alla prima fase del
progetto Volta Trucks?
Anthony Buron (AB): «Fondamentalmente,
il fatto che
ci stiamo concentrando sulla
produzione di telai cabinati».
«Quello che i nostri precedenti
clienti qui in Francia
continuavano a dirmi era: ‘I
vostri prodotti sono ottimi, i
veicoli piacciono molto agli
autisti, il problema è il vostro
modello di business’. Quindi,
quello che stiamo facen-
Il telaio cabinato è l’unica
versione disponibile del Volta
Zero?
AB: «No, abbiamo entrambe
le opzioni, inclusa la soluzione
che chiamiamo ‘all-inone’.
L’unica cosa è che non
la gestiamo più internamente,
ma lavoriamo con partner fidati.
Inoltre, abbiamo due tipi
di veicoli, il
camion da 16
e quello da 18
ton, entrambi
con due diverse
opzioni
di passo e due
diverse opzioni
di batteria.
È uno scenario
semplificato rispetto alla
v1. Le due opzioni di camion
hanno sostanzialmente la
stessa piattaforma. Un’altra
differenza è che non stiamo
guardando solo alla distribuzione
come possibile applicazione
del camion, ma
piuttosto alle applicazioni di
traino, ai clienti del beverage
e così via. Abbiamo già progetti
pilota in tutta Europa».
Ci affideremo a reti
post-vendita esistenti
Come viene gestito ora il
post-vendita?
CD: «Non svilupperemo la
nostra rete after-sales. Ci
sono aziende che hanno già
impiantato reti estese nel corso
degli anni, quindi stiamo
cercando di creare partner-
Siamo presenti in
Germania, Austria,
Francia, Uk e Paesi
nordici. Presto
torneremo anche
in Italia
Non è facile tronare
dai vecchi clienti
Nella v1, Volta Trucks comunicava
molto, ora per
niente. Come mai?
CD: «È frustrante anche per
me, che dovrei gestire la
comunicazione, ma le cose
cambieranno molto presto.
Sappiamo che dobbiamo
comunicare di
più rispetto a
quanto abbiamo
fatto finra,
e mettere in
mostra il Volta
Zero come
facevamo nella
v1. Verrà il
momento».
E i clienti? Quanto è stato
difficile guadagnare nuovamente
la loro fiducia?
AB: «Alcuni clienti avevano
già messo sul tavolo ordini
che siamo stati costretti a
cancellare. Non è facile tornare
dopo il fallimento. Però,
siamo riusciti a contattare
molti altri clienti che non
avevano ordini nella v1».
Quali mercati state approcciando
in Europa?
CD: «Vendiamo i nostri camion
in Austria, Francia, Regno
Unito, Germania e nei
Paesi nordici. Abbiamo avuto
colloqui anche in Italia e in
Belgio. Stiamo espandendo
i nostri mercati in Europa».
Fabrizio Dalle Nogare
58
59
CULTURA
Intesa come cultura d’impresa,
che non guardi solo l’immediato
ma anche le opportunità di
sviluppo. L’associazione celebra
i suoi primi vent’anni al fianco
delle aziende del settore
Il punto di partenza della
chiacchierata che abbiamo
fatto con Daniele Testi,
presidente di Sos Logistica
e Ceo di Piano 23, è l’anniversario
che quest’anno l’associazione
celebra: vent’anni
dalla fondazione.
Nata con l’obiettivo di
creare cultura e fondare un
ecosistema virtuoso nel mondo
della logistica italiana,
Sos Logistica da sempre si
rivolge alle aziende disposte
a cambiare il loro approccio
innanzitutto culturale.
Con Daniele Testi abbiamo
anche affrontato alcuni
dei temi più caldi della logistica
attuale,
dalla questione
etica al
peso dell’innovazione
tecnologica.
Daniele Testi, Sos Logistica
PERCHÉ SIA
SOSTENIBILE
CI VUOLE
Partiamo dal
20° anniversario
di Sos
Logistica: quali considerazioni
si possono fare?
«Vent’anni possono sembrare
tantissimi, e lo sono se si
Un grande aiuto
può arrivare dalla
tecnologia, ma non
tutte le aziende
hanno strumenti
e competenze
parla dell’evoluzione che ha
attraversato temi come logistica
e sostenibilità. Quello
che tocchiamo quest’anno
è un risultato importante,
che si innesta nel contesto
odierno dove, diversamente
dal 2005, di sostenibilità per
fortuna si parla molto».
Quello slogan che è
ancora attuale
«D’altra parte, c’è anche un
gran rumore di fondo che
richiede attenzione. Ancora
oggi il nostro slogan, che è
quello di raccogliere e disseminare
buone pratiche nel
settore, è assolutamente valido:
vogliamo
approcciare
e convincere
nuove e vecchie
generazioni
di manager
ad affrontare i
processi di logistica
in modo
diverso».
Perché la mission di un’associazione
come Sos Logistica
è attuale ancora oggi?
«Come mi piace dire, un’associazione
come la nostra
paradossalmente non avrebbe
nemmeno più senso di
esistere, perché dovremmo
dare per scontato che per
fare business, soprattutto per
servizi come quelli logistici,
si debba avere un’interpretazione
sostenibile, intesa dal
punto di vista ambientale,
economico e anche sociale.
In realtà, proprio dopo
vent’anni mi viene da dire
che il ruolo di un’associazione
come la nostra è ancora
più importante, specialmente
in un contesto socio-politicogeografico
come quello che
stiamo vivendo».
Cosa vi rimane da fare,
quindi, come associazione?
«Alla base della trasformazione
sostenibile dei processi
di un’impresa, in qualunque
settore, ci deve essere il cambio
di cultura. Noi pensiamo
che solo lavorando insieme
e cooperando possiamo realmente
trasformare questo
cambiamento in una grande
opportunità per creare valore
PROMOTORI
DI UN ECOSISTEMA
Daniele Testi è
Presidente di Sos
Logistica e Ceo della
società di consulenza
Piano 23, attiva
sempre nell’ambito
della logistica.
A destra, il nuovo
logo scelto
dall’associazione,
con la collaborazione
del suo network
professionale, per
celebrare l’anniversario
dalla sua fondazione,
avvenuta nel 2005.
nel lungo periodo. C’è ancora
tanto lavoro da fare».
C’è da lavorare sulla
sostenibilità ambientale
Quanto è sensibile il mondo
della logistica italiana nei
confronti di un tema tanto
dibattuto come la sostenibilità
ambientale?
«Per sua stessa natura, la logistica
ha sempre avuto una
spinta forte all’efficienza dei
suoi processi. Se guardiamo
la parte di impatto ambientale
dal punto di vista delle
emissioni, io credo che tutte
le aziende si siano più o
meno attivate, partendo dalla
questione forse più semplice,
quella relativa al consumo e
della produzione di energia
elettrica, o alla riduzione
delle emissioni di CO 2
. Se,
invece, guardiamo l’impatto
ambientale in termini di costi
di esternalità, che coinvolgono
anche altre tematiche, dal
rumore all’incidentalità; dal
traffico al consumo di suolo
o di materia prima, fino al tema
degli inquinanti, diversi
dalle emissioni di CO 2
, c’è
ancora tanto da fare, anche
col supporto della tecnologia.
C’è poi un’altra questione».
Quale?
«Sono ancora poche le aziende
in grado di rendicontare
per darsi degli obiettivi di
miglioramento. Essendo il
settore logistico compressa
tra la committenza che chiede
un servizio di qualità sempre
maggiore pretendendo al
tempo stesso che le tariffe
diminuiscano, ecco che concentrarsi
prevalentemente sui
costi non può essere la sola
strategia. Mi spiego meglio:
gli elementi di cui abbiamo
appena parlato non possono
essere misurati nel bilancio
civilistico, ma possono fare la
differenza nel bilancio di sostenibilità.
Insomma, abbiamo
bisogno di rendicontare in un
certo modo le performance di
impatto ambientale perché ad
esse sono legati non solo i rischi,
ma anche le opportunità
per lo sviluppo del business.
Bisogna cambiare il paradigma
per prendere in considerazione
elementi nuovi, che
una volta semplicemente non
c’erano».
Quanto può contribuire la
tecnologia
per arrivare
ad avere una
maggiore efficienza
concreta,
misurabile
e rendicontabile?
«È fondamentale.
La tecnologia,
e mi riferisco soprattutto
a intelligenza artificiale
e all’Internet delle cose (Iot),
ci permetterà di avere sempre
più dati a disposizione,
da utilizzare per monitorare
impatti e opportunità. Che
si tratti di hardware o di innovazione
dei processi, la
tecnologia consente di sviluppare
una serie di meccanismi
che generano valore
sostenibile».
I quattro pilastri
del protocollo
«Voglio solo ricordare che
quando come Sos Logistica
abbiamo stabilito, nel 2017,
il nostro protocollo per la
logistica sostenibile, insieme
ai tre assi canonici, cioè ambiente,
governance e sociale,
quelli che sono i cosiddetti
ambiti Esg, fin dall’inizio
inserimmo un quarto ambito
che era quello di innovazione
e sviluppo sistemico, quindi
la tecnologia come abilitatore
di sviluppo sostenibile. Il
problema del settore è che,
a mio parere, salvo le grandi
o grandissime aziende che
Il nostro slogan,
raccogliere e
disseminare buone
pratiche nel
settore, è ancora
molto attuale
hanno strumenti e competenze
interne per investire in
innovazione, per le piccole
aziende questo processo è
più complicato. E sappiamo
che in Italia ci sono tante
imprese molto piccole, che
spesso non hanno la forza di
innovare da un punto di vista
tecnologico».
Dalle inchieste emerge
il problema etico
Negli ultimi mesi diverse
inchieste giudiziarie hanno
coinvolto importanti realtà
della logistica, spesso per
questioni legate alla gestione
della manodopera e del
personale. C’è un problema
etico e sociale da affrontare?
«Il tema è molto complesso.
Già parecchi
anni fa identificammo
sotto
il nome di efficienza
viziosa
l’abitudine
di spostare
l’inefficienza
sull’anello più
debole della
catena. Innanzitutto, il lavoro
dei manager delle aziende
di logistica è misurato quasi
esclusivamente sull’efficienza:
se quello è il parametro
principale, se non l’unico, si
arriverà a cercare il risultato
prendendosi dei rischi che
abbiano effetti sugli anelli
più deboli».
E le leggi?
«Dal punto di vista strettamente
normativo, gli strumenti
per contrastare questi
fenomeni ci sono tutti. Anzi,
il modello attuale tendenzialmente
dà valore al ricorso
all’outsourcing, affidato
a soggetti che teoricamente
dovrebbero essere più competenti
perché più specializzati,
e quindi più efficienti.
Ma se il principio è quello
del risparmio a ogni costo,
allora non è più un problema
di sostenibilità, ma di etica e
di modello di business. E non
c’è accordo che possa essere
messo in piedi, perché si troverebbe
comunque il modo
per aggirare le regole».
Fabrizio Dalle Nogare
60
61
European truck racing championship
CACCIA
AL DIAVOLO
ROSSO
Il lungo letargo è agli sgoccioli. Tempo
qualche settimana appena e a metà
maggio, quando ormai la primavera si
prepara a lasciare spazio all’estate, il circo
dell’European truck racing championship
si rimette in moto per la nuova stagione
di gare. E come accade ormai da anni, al
punto da poterla considerare una consolidata
tradizione, anche nel 2025 il campionato
scatterà in riva all’Adriatico, dal
moderno e impegnativo circuito Marco
Simoncelli di Misano. Da quella terra di
Romagna che storicamente trasuda passione
per i motori, indistintamente a quattro
o due ruote, e dove la partecipazione del
sempre folto pubblico, pronto ad applaudire
i protagonisti tutti senza distinzioni,
contribuisce a fare di ogni singola gara un
vero e proprio evento.
62
Nella sfida che come tradizione scatterà da metà
maggio a Misano, il campione in carica Norbert
Kiss punta dritto alla conquista del quinto titolo
consecutivo, il settimo di una carriera irripetibile. Ai
soliti Hahn, Lenz e Albacete il compito di contrastarlo
DODICI TITOLI DAVANTI A TUTTI
È una foto emblematica, quella in
apertura di questo servizio. E in un
certo senso anche storica. A guidare il
gruppo sono infatti i due più titolati
piloti dell’Etrc: Kiss (n.1) e Hahn (n.2),
entrambi a quota sei titoli ciascuno
della specialità riservata ai truck.
63
Come ogni anno, gli auspici
non mancano. Primo tra
tutti, quello di poter assistere
a gare più combattute
e incerte, in cui la lotta per
la leadership della classifica,
dunque per la conquista del
titolo di campione della specialità,
lasci aperta la porta
a più soluzioni fino all’ultima
corsa dell’appuntamento
conclusivo. Cosa che non è
stata negli ultimi anni, dominati
in lungo e in largio da
Norbert Kiss e dal suo rosso
missile Man, semplicemente
inavvicinabili e imprendibili.
Certo, in tutto questo c’è
il merito del talentuoso pilota
ungherese, al quale nemmeno
la conquista di titoli a rafica
(siamo a quota sei, di cui gli
ultimi quattro consecutivi) ha
minimamente placato la sete
di vittoria. Così come grande
merito va riconosciuto a tutti
gli uomini del team Revesz,
che puntualmente mette in
pista un bolide sempre veloce
e affidabile.
LE SETTE TAPPE DELL’ETRC 2025
17-18
MAGGIO
7-8
GIUGNO
12-13
LUGLIO
ITALIA
MISANO
WORLD CIRCUIT
LUNGHEZZA METRI 4.048
CURVE 16
LUNGHEZZA METRI 3.680
CURVE 14
GERMANIA
NÜRBURGRING
LUNGHEZZA METRI 3.629
CURVE 12
SLOVACCHIA
SLOVAKIA
RING
A MISANO I COLORI
DELLA PASSIONE
Tradizionale apertura
del campionato, la
tappa di Misano è
anche una delle più
ambite dai piloti e tra
le più frequentate dal
sempre folto pubblico,
che qui ha modo di
gustarsi uno spettacolo
coinvolgente con duelli
appassionanti, come
ad esempio la lotta tra
Kursim (n.11) e Halm
(n.44) con Kiss pronto
a far un solo boccone
dei due per poi
festeggiare sul podio
(sotto) con Hahn (alla
sua destra) e Lenz.
Chi riuscirà a fermare
il missile rosso?
Ecco, non ce ne voglia Kiss,
ma da spettatori appassionati
della serie, la speranza è
che il 2025 possa da questo
punto di vista assicurare più
equilibrio tra le diverse forze
in campo. E poi, chiaramente,
che vinca il migliore.
In questo senso, ne sapremo
di più al termine delle
quattro gare del primo round,
appunto a Misano. Dove dodici
mesi fa non ci fu assolutamente
storia.
Già, ma chi potrebbe fermare
la lunga scia vincente
del pilota magiaro? Certamente
Jochen Hahn, a patto
che il pilota tedesco, che con
Kiss condivide il maggior
numero di campionati vinti
(sei, ma l’ultimo risale al
2019), ritrovi competitività
e un rendimento più costante
durante tutti e sette gli
appuntamenti (che fanno 28
gare in totale).
Della lotta vorrebbe tanto
far parte anche il connazionale
(di Hahn) Sascha Lenz,
chiamato quest’anno a non
ripetere il deludente anno
30-31
AGOSTO
13-14
SETTEMBRE
20-21
SETTEMBRE
4-5
OTTOBRE
MOST
REPUBBLICA CECA
LUNGHEZZA METRI 4.212
CURVE 21
FRANCIA
LE MANS
LUNGHEZZA METRI 4.273
CURVE 11
BELGIO
ZOLDER
LUNGHEZZA METRI 4.011
CURVE 10
SPAGNA
JARAMA
LUNGHEZZA METRI 3.850
CURVE 11
2024. Ne ha tutte le qualità,
resta da vedere se pure avrà
il conforto, e soprattutto il
supporto, del suo truck.
Sempre a proposito di
papabili alla successione di
Kiss, l’altro pilota da seguire
con attenzione sarà Josè
Eduardo Rodrigues. Dopo
l’ottimo 2024 in cui il giovane
portoghese ha mostrato
il proprio valore aggiudicandosi
il campionato Chrome,
quest’anno potrebbe essere
quello della definitiva consacrazione
a stella di prima
grandezza, pronto a scrivere
una nuova e giovane pagina
nella storia dell’Etrc.
Alberto Gimmelli
64
65
trucknews
team, solidarietà, unioni, aperture
UN DAILY PER IL PROGETTO PIZZAUTOBUS DI PIZZAUT
Iveco ha donato un Daily foodtruck alla onlus Pizzaut. Fondata
da Nico Acampora, la realtà si pone l’obiettivo di promuovere
attività di sensibilizzazione e inclusione lavorativa per le persone
autistiche. Il Daily verrà impiegato come foodtruck nella cornice
di Pizzautobus, iniziativa itinerante pensata per diffondere lo
spirito del progetto Pizzaut.
al top
Per il secondo anno
consecutivo, la filiale italiana
del Leone brilla a livello
continentale ed è Market of the
year. Tutti i numeri del 2024
FOTO DI GRUPPO
CON RITOCCO
Man ha
annunciato i
risultati 2024 a
metà marzo. Dal
primo di aprile
il responsabile
dell’area Truck
David Siviero
(nella foto, il
primo a sinistra)
è stato sostituito
da Lorenzo
Boghich.
ALTRO ANNO OK PER MAN ITALIA
Ancora una volta
Man Italia ritocca i risultati
fatti segnare
nel 2023 e celebra
un altro anno decisamente
positivo dopo le note questioni,
perlopiù legate ai
rallentamenti nella catena di
fornitura, che avevano caratterizzato
il post-Covid.
Nel 2024 la filiale italiana
del Leone ha registrato un
leggero incremento (3 per
cento) dei veicoli venduti
per un totale di 2.621 unità
piazzate sul mercato italiano.
Cresce anche il fatturato
che tocca quota 557 milioni
di euro, in aumento anche in
questo caso del 3 per cento
rispetto al 2023.
Secondo i dati diffusi da
Man, nel segmento over
6 ton la quota di mercato
in Italia è stata del 9,6 per
cento, in aumento rispetto
all’anno prima. Secondo i
dati Anfia, su cui si basano
le nostre elaborazioni, il Leone
ha un market share del
9,2 per cento tra gli over 3,5
ton e addirittura del 10,5 per
cento (10,3 secondo Man) se
si considera la fascia più alta,
quella uguale o superiore
a 16 ton. In entrambi i casi,
parliamo di crescita a doppia
cifra rispetto al 2023.
Anche, se non soprattutto,
per queste ragioni la filiale
italiana di Man ha ottenuto
per il secondo anno consecutivo
l’ambito titolo di ‘Man
Market of the year’ conferito
ogni anno alla filiale che si
contraddistingue per la crescita
del business.
«Da sempre penso che l’Italia
abbia un enorme potenziale
per Man e questo premio
ne è ulteriore conferma.
Continueremo a lavorare sulla
nostra capacità di fornire
ai clienti soluzioni di trasporto
efficienti, sostenibili ed
economicamente vantaggiose
per dimostrare ancora di più
la nostra affidabilità e il nostro
impegno verso un futuro
della mobilità più responsabile,
innovativo e sicuro»,
ha commentato il managing
director, Marc Martinez.
LE BREVI
VOLVO: PIOGGIA DI PREMI
Il Volvo Fh Aero, detentore
del record di consumo di
tutti i tempi nel Supertest
di Vado e Torno, ha vinto il
premio Green truck 2025,
organizzato annualmente
dalle riviste specializzate
tedesche Trucker e Verkehrs-
Rundschau. Il test è stato
effettuato su un percorso
di 343 km nella Germania
meridionale, in autostrada e
su strade nazionali. Il Volvo
Fh Aero quest’anno si è
inoltre aggiudicato il premio
Sustainable Truck of the
Year 2025 sia nella categoria
Tractor che in quella eTruck.
ACCORDO COREANO
Una collaborazione tutta
coreana è quella che si
prospetta tra Kia e Lg
Electronics per lo sviluppo
dei nuovi furgoni Pbv
definiti dal software che il
costruttore ha presentato lo
scorso anno in occasione
della Iaa di Hannover. Kia
e Lg stanno già lavorando
per lanciare i concept sul
mercato nella seconda metà
del 2026. Secondo quanto
dichiarato, l’accordo consente
di integrare la tecnologia
Pbv di Kia con l’esperienza
di Lg nelle soluzioni con
l’intelligenza artificiale.
OBIETTIVI PER IL TGE
Man ha le idee ben chiare
per quanto riguarda il
segmento dei furgoni, sempre
più centrale nella strategia
del costruttore tedesco. Il
Tge, veicolo commerciale
leggero già da tempo inserito
nel portfolio del Leone e
dallo scorso anno disponibile
anche nella configurazione
ultra-accessoriata Next
level, potrebbe toccare le 30
mila unità nel 2025 in tutta
Europa, superando l’attuale
quota di mercato che, sempre
a livello continentale, è fissata
al 3,5 per cento per quanto
riguarda il 2024.
RISIKO ALLEANZE
Cabine
condivise
Ford Trucks e
Iveco confermano
il programma di
sviluppo congiunto
Ford Trucks e Iveco hanno
annunciato la firma di un
accordo vincolante di sviluppo
congiunto per la progettazione
e l’ingegnerizzazione
di una nuova cabina per camion
pesanti.
L’accordo fa seguito al Memorandum
of understanding
esclusivo e non vincolante
comunicato dalle due
aziende il 14 marzo 2024,
trasformandolo in progetto
operativo.
In sostanza, le due aziende
costruttrici di truck produrranno
e assembleranno la cabina
nei propri stabilimenti,
personalizzandone il design e
commercializzando i camion
sotto i rispettivi marchi, Ford
Trucks e Iveco.
L’obiettivo è migliorare
la competitività di entrambi
i marchi, offrendo una soluzione
conforme al prossimo
Eu Direct vision standard,
con un’aerodinamica ottimizzata
per ridurre le emissioni
di carbonio. Le prime cabine
dovrebbero essere pronte per
la produzione entro il 2028.
NUOVA CONCESSIONARIA DAF
A
Calcinato, distante
qualche minuto
dall’uscita Brescia
Est dell’autostrada
A4, c’è una nuova
concessionaria Daf.
Il punto vendita e
assistenza Lodotruck
ha una superficie
complessiva di 10 mila
metri quadrati, di cui 2
mila coperti. L’officina
resterà aperta tutti i
giorni feriali fino alle
19 e il sabato fino alle
12. Lodotruck, a cui fa
I RISULTATI FINANZIARI DI DAIMLER TRUCK NEL 2024
Sul mercato a regimi bassi
Bene il comparto bus e il mercato americano,
in Europa si fa sentire il calo generalizzato
D
aimler Truck ha
chiuso il 2024 con
un fatturato complessivo
di 54,1 miliardi di euro
(55,9 nel 2023) e un
profitto prima delle
imposte di 4,66 milioni,
al di sotto dei 5,48
dell’anno precedente. Il
dividendo proposto agli
capo la concessionaria,
è peraltro già presente
nelle provincie di
Bergamo e a Mantova.
A Calcinato sono
previsti anche spazi
dedicati alla gestione dei
veicoli elettrici, gestiti da
personale specializzato.
Infatti, Lodotruck è
stata tra le prime
concessionarie, già tre
anni fa, a ottenere la
certificazione Daf per
l’assistenza su questa
tipologia di veicoli.
azionisti è di 1.90 euro
per azione, uguale a
quello del 2023.
In termini di vendite,
il gruppo tedesco con
ramificazioni globali ha
realizzato il 12 per cento
in meno rispetto al 2023,
mentre le unità elettriche
vendute (tra camion
e bus) sono
aumentate del
17 per cento
superando di
poco le 4 mila
unità. In calo
soprattutto
il mercato
europeo.
ECCEZIONALI
Come ti porto
le pale
Camion Astra e
rimorchio a 12 assi
per il trasporto di
pale eoliche
In Puglia, esattamente nel
parco eolico Mondo nuovo
di Mesagne, in provincia di
Brindisi, due camion Astra
Hd9 86.57 8×6 si sono occupati
del trasporto di 27 pale
eoliche della lunghezza di
ben 81 metri ciascuna.
Le pale sono trasportate sullo
speciale rimorchio a 12 assi
per un peso totale combinato
di oltre 200 tonnellate, trainato
dai veicoli Astra per i
40 km che separano il porto
di Brindisi dal cantiere del
parco eolico.
Gli Hd9 8×6 sono manovrati
dagli autisti dell’azienda
romana Geo trasporti. Si
tratta di camion potenti e
affidabili, spinti dal motore
Cursor 13 Euro 6 da 570 cavalli
di Fpt Industrial accoppiato
al cambio automatico
Allison 4700 Sp.
Gli assali e i ponti, inoltre,
sono extra rinforzati e hanno
portate elevate, per resistere
alla ripartizione dei pesi in
salita e discesa e garantire
quindi l’aderenza necessaria
in condizioni estreme.
66
67
service&logistics
nero su bianco, prese di posizione
LOGISTICA, CHI È DENTRO L’ALLEANZA PER L’ARIA E IL CLIMA
Tra le 56 aziende che hanno risposto lo scorso novembre alla
chiamata lanciata dal Comune di Milano per aderire all’Alleanza per
l’aria e il clima, tre appartengono al settore della logistica. Si tratta di
Ups Healthcare, Four sustainable logistics e Niinivirta, tutte aziende
associate a Sos logistica, l’associazione per la logistica sostenibile.
68
SOSTENIBILITÀ MICHELIN
Rigenerare
conviene e ripaga
Prosegue nel 2025 l’iniziativa
dell’attestato per la gestione
sostenibile dei pneumatici,
ottenuto quest’anno da ben
34 aziende di trasporti
Quello della sostenibilità
è il filo conduttore straordinariamente
importante
per Michelin, che prosegue e
rilancia nel percorso avviato
nel 2021 con l’Attestato per
la gestione sostenibile dei
pneumatici.
Riconoscimento, quello
assegnato alle aziende di
trasporto che credono nella
rigenerazione dei pneumatici,
che sta facendo decisi
progressi, non soltanto in termini
di aziende coinvolte. Da
quest’anno, infatti, l’attestato
conferito alle flotte è certificato
dall’ente terzo Dekra,
molto attivo in ambito automotive,
grazie all’accordo
siglato in tutta Europa.
Ben oltre i confini
nazionali
Iniziativa partita dall’Italia,
il conferimento dell’attestato
si è ormai allargata anche ad
altre nazioni europee, dalla
Francia alla Spagna, dal Portogallo
al Benelux.
Altra importante novità di
quest’anno è l’ampliamento
delle flotte che possono potenzialmente
ottenere il riconoscimento:
prima erano solo
quelle affiliate a Michelin
Servizi e soluzioni; adesso
anche flotte la cui gestione
dei pneumatici è affidata a
Euromaster (società franchising
del gruppo Michelin) o
che gestiscono i pneumatici
in maniera autonoma.
L’importante è rispettare i
criteri fondamentali stabiliti
dal costruttore transalpino,
vale a dire effettuare la riscolpitura
dei pneumatici sul
10 per cento dei veicoli e la
ricostruzione sul 30 per cento
dei mezzi del parco.
«In passato, la ricostruzione
dei pneumatici non veniva
sempre effettuata a regola
d’arte», ha spiegato la direttrice
marketing di Michelin
Italia, Silvia Vergani, rispondendo
alla nostra domanda,
«Ma oggi non è più così per-
ITALTRANS SPA
MULTIPLI ARCESE SPA
CORSI SPA
IMPRESA TESORINI SRL
GI.MA.TRANS SRL
TRASPORTI ANNONI SRL
SANNA TRASPORTI SRL
UN ATTESTATO
DI SUCCESSO
Silvia Vergani,
direttrice
marketing di
Michelin Italia
(sotto), ha
presentato
l’iniziativa
all’agriturismo
Ferdy di Lenna,
in provincia di
Bergamo.
I 34 ATTESTATI DEL 2024
M.I.S. MAGLI INTERMODAL SERVICE SRL
VINCI LOGISTIC SRL (MAGIC PACK)
T.T.E. TOP TRANSPORT EUROPE S.R.L.
T.B. S.R.L.
FRAIOLI TRASPORTI S.R.L.
GRUPPO IBLEO AUTOTRASPORTI SRL
BAGLIERI TRASPORTI SRL
FORNERO SRL
SCHEPIS SRL
CATTAFI TRASPORTI SRL
ché sono migliorati significativamente
il controllo qualità
e la tecnologia. Abbiamo una
rete di ricostruttori su tutto
il territorio che vengono sottoposti
ad audit continui da
parte di Michelin».
Non soltanto per le
grandi flotte
Anche per questa ragione,
la ricostruzione è un processo
che meglio si adatta
alle aziende di trasporto più
grandi e strutturate. «Siamo
sicuramente partiti da flotte
più grandi, che avevano
già una relazione diretta con
noi», conferma Silvia Vergani.
Tuttavia, qualcosa sta
cambiando.
«Sulla scorta dell’importanza
che ha assunto il riconoscimento,
anche altre flotte,
magari più piccole, iniziano
a chiederci come fare per
ottenere l’attestato. Di certo,
in linea di principio, quanto
più la flotta è strutturata, tanto
più è attenta alla questione
della rigenerazione dei pneumatici»,
spiega Vergani.
Quest’anno sono state
34 le aziende (tutte riportate
nella tabella) che hanno
VANNI AUTOTRASPORTI SRL
GAVIO & TORTI SPA
GRUPPO KOINE’
LOGICOMPANY 3 SRL
TRUCK RAIL CONTAINER SPA
C.F.T. SOCIETA COOPERATIVA
KOINE’ S.P.A.
DRIVE4YOU BY STELLANTIS S.R.L
LANNUTTI SPA
V&V SERVICE S.R.L.
BUSITALIA VENETO SPA
PAGANELLA SPA
CURCIO TRASPORTI E SERVIZI SRL
MOSSUCCA LOGISTICA E TRASPORTI SPA
A&G TRASPORTI SRL
B. & B. ENTERPRISE SRL
F.LLI SEBETO TRASPORTI SRL
conseguito il riconoscimento
di Michelin, che può
rappresentare certamente il
completamento del bilancio
di sostenibilità oppure la dimostrazione
di virtù da comunicare
ai committenti.
Per dare qualche numero,
nel 2024, le flotte monitorate
sono state oltre cento, per
un parco totale veicoli di
circa 30 mila unità. Mentre
le flotte che hanno ricevuto
l’attestato hanno un parco
di circa 10.700 autocarri. In
termini di anidride carbonica,
il risparmio è stato di 3.957
tonnellate, l’equivalente delle
emissioni di circa 40 voli
aerei tra Milano e New York,
oltre a 1.388 tonnellate di
materie prime.
Secondo Michelin, l’operazione
di riscolpitura
dei pneumatici consente un
risparmio stimato di due litri
di carburante ogni cento
chilometri percorsi. In un
anno, fissando a 1,7 euro al
litro il costo del carburante,
per ogni veicolo fa circa 300
euro. Da moltiplicare per il
numero dei camion presenti
in flotta.
Fabrizio Dalle Nogare
69
saloni
raduni sostenibili, megaeventi
CONSTRUCTION, TUTTO PRONTO PER BAUMA 2025 A MONACO
Più di 600 mila metri quadrati di spazio espositivo, oltre 3.500 espositori
attesi da tutto il mondo, con il ritorno in forze di quelli asiatici.
L’edizione 2025 del Bauma, a Monaco dal 7 al 13 aprile, si annuncia
ricca come non mai. Superiore a tre anni fa la presenza dei costruttori
truck: ci saranno Volvo Truck, Daimler Truck, Man e Scania.
VERSO ACT EXPO 2025
Quanto sono
green gli Usa?
A fine aprile aprirà i battenti
l’evento clou sulla mobilità
sostenibile. Vedremo quanto
si farà sentire l’effetto-Trump
sul futuro del trasporto Usa
Gli Stati Uniti non sono
poi così lontani. È vero,
c’è un oceano in mezzo e le
ore di volo per raggiungerli
dall’Europa sono sempre
tante, ma quando si parla di
mobilità sostenibile anche
l’industrializzato Nordamerica
sta vivendo un momento
piuttosto complesso.
Anzi, l’elezione di Donald
Trump alla Casa bianca, alla
fine dello scorso anno, ha
ingigantito i dubbi di chi sta
provando a cambiare la concezione
di trasporto commerciale
a quelle latitudini.
La marcia indietro
di Donald Trump
Il neo-presidente, infatti, ha
sì preso il creatore di Tesla,
il tanto discusso Elon Musk,
nel suo gabinetto di governo
(anche se da più parti di vocifera
del suo prossimo ritiro
dalla politica), ma dall’altra
parte ha iniziato a fare quello
che aveva promesso in campagna
elettorale.
Vale a dire picconare (termine
caro alla politica italiana)
il percorso normativo e
la gran mole di risorse che il
predecessore Joe Biden aveva
iniziato a dedicare allo
sviluppo della mobilità sostenibile,
anche commerciale.
Per queste e tante altre ragioni,
partecipare alla nuova
edizione di Act expo, in programma
dal 28 aprile al 1°
maggio ad Anaheim, in California,
è importante non solo
per il mercato nordamericano,
ma per intercettare sul
posto tendenze che possono
diventare globali.
L’evento ‘clean’
di riferimento
Act expo è la principale fiera
di settore in Nordamerica
dedicata alla mobilità commerciale
‘clean’. Negli anni,
l’appuntamento californiano
(soltanto lo scorso anno si
è temporaneamente spostato
a Las Vegas, in Nevada) si
è imposto sempre più come
quello di riferimento per
un’area geografica da sempre
fondamentale per il trasporto.
Grazie alla media partnership
VADO E TORNO CI SARÀ AD ANAHEIM
Act expo, la fiera sulla mobilità
commerciale sostenibile, torna
in California dopo la parentesi di
Las Vegas. Qui alcune immagini
dell’edizione 2024, che ha fatto
registrare la presenza di oltre 12 mila
visitatori. Sotto, l’area dedicata alle
conferenze e quella dei test drive.
siglata dalla nostra piattaforma
Sustainable Truck&Van saremo
ad Anaheim per raccogliere
informazioni di prima
mano e assistere alle tante
presentazioni che i costrut-
tori ogni anno convogliano
su Act expo. Qualche esempio:
Volvo Trucks metterà in
mostra le novità sul camion
elettrico da distribuzione regionale
Vnr, e promette di
E Trump graziò Milton (ex Nikola)
Chi non ci sarà
all’edizione 2025 di Act
Expo è Nikola, presente
invece fino allo scorso
anno. Come abbiamo
scritto di recente, il
costruttore di truck
elettrici e a idrogeno
con sede a Phoenix, in
Arizona, ha presentato
istanza di fallimento
lo scorso 19 febbraio,
mettendo di fatto fine a
un’avventura piena di
dubbi e incertezze. In
parte generati dal suo
fondatore, Trevor Milton,
condannato a quattro anni
di carcere e al pagamento
di una multa da un
milione di dollari
per aver ingannato
gli investitori
proprio sulla
tecnologia Nikola
nei primi anni di
vita dell’azienda.
Trevor Milton che
aveva presenziato
all’evento torinese
del dicembre
2019 insieme
all’allora partner
lanciare un nuovo motore
termico con emissioni molto
ridotte. Hyundai farà capire
che direzione sta prendendo
il progetto Xcient sull’idrogeno,
molto caro alla Svizzera.
Gli americanissimi marchi
Kenworth, International
(ex Navistar) e Mack Trucks
mostreranno la strada intrapresa
sul versante dell’elettrificazione.
Componenti e
infrastrutture di ricarica
E poi tanta componentistica
e soluzioni di ricarica: da
Cummins a Greenlane, fino
a Kempower e Voltera. Focus
particolare sugli sviluppi
della guida autonoma, grazie
europeo di Nikola, Iveco.
Adesso, il presidente
Trump ha concesso
la grazia ‘completa e
incondizionata’ a Milton,
che può ancora essere
coinvolto in cause civili
ma che non sarebbe
più tenuto a risarcire gli
azionisti di Nikola, come
stabilito in un primo
momento dal tribunale.
La notizia della grazia
a Trevor Milton ha fatto
momentaneamente
impennare le azioni di
Nikola, anche se non
dovrebbero esserci
margini per una ripresa
delle attività.
anche alla presenza di Plus,
software house che collabora
con gran parte dei costruttori
di truck a livello globale.
Nutrito il programma delle
conferenze, con oltre 300
speaker coinvolti nelle varie
sessioni. E poi assisteremo
alla presentazione dello State
of sustainable fleets report,
l’iniziativa che fotografa
ogni anno l’avanzamento
del trasporto commerciale
sostenibile. Gli ultimi dati disponibili
diffusi da Calstart,
e relativi alla prima metà
del 2024, non sono incoraggianti.
Il caro vecchio diesel
continua a far sentire la sua
presenza negli Usa.
Fabrizio Dalle Nogare
70
71
village
LA NOSTRA SERIE SOCIAL
Pensieri
in libertà
Con Marta, camionista e
content creator, abbiamo
inaugurato la rubrica social
che tratta con leggerezza la
vita quotidiana degli autisti
La vita del camionista, si
sa, non è semplice. È un
mestiere stressante, fisicamente
e mentalmente, per
non parlare delle tante ore
da trascorrere sul camion, in
viaggio, lontano da famiglia
e affetti. Insomma, sul camion
c’è bisogno di leggerezza,
a maggior ragione in
un’epoca dominata dai social
e da una comunicazione oggettivamente
più diretta.
Da febbraio, grazie alla
collaborazione con la content
creator (e camionista,
naturalmente) Marta Bertazzo
(lola_truckdriver, su Instagram),
abbiamo deciso di
trattare argomenti importanti
nella vita quotidiana degli
autisti con ironia e leggerezza,
appunto.
MAN E LA GIORNATA DEDICATA ALLE AUTISTE DONNE
In occasione della Giornata internazionale della donna, lo
scorso 8 marzo, Man Italia ha rilanciato l’iniziativa ‘WoMAN’s Day’,
evento dedicato alle professioniste del trasporto su strada.
TEST DRIVE
OSPITI IN STUDIO
BREAKING NEWS
TRUCK RACING
I primi reel: dalle
attese ai social
Il primo video è stato dedicato
alla transizione e ai
camion elettrici, non sempre
ben visti, specialmente dagli
autisti più affezionati al caro
vecchio diesel. Abbiamo poi
parlato dei tempi, incredibilmente
tirati e quindi ben più
dilatati a seconda dei momenti
della giornata.
Quindi, il commento sulle
novità del codice della strada
(alcol e distanza dai ciclisti i
temi caldi). E poi l’alimentazione:
quanto è complesso
seguire una dieta sana per
chi sta tutto il giorno il giro.
L’ultimo reel ha riguardato i
social, oggi rifugio di diverse
generazioni di camionisti.
I reel vengono pubblicati
sugli account social (Instagram,
Tiktok, Linkedin e
Facebook) di Vado e Torno
con cadenza regolare. Seguiteci
anche online per non
perderveli.
Segui
vadoetornotrucks
su Instagram
UNA PRODUZIONE
IN ONDA IN PRIMA SERATA SU
CANALE
68
Digitale Terrestre
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@trasportareoggi
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IN COLLABORAZIONE CON
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72
van&pick-up
best seller, grintosi cinesi
MILANO RISTORAZIONE: CONSEGNE PASTI A IMPATTO ZERO
È un progetto ambizioso ma perfettamente in linea con l’obiettivo del trasporto a impatto
zero, quello di Milano Ristorazione: elettrificare, entro il 2030 l’intera flotta di veicoli dedicati
al trasporto dei pasti scolastici. Si tratta di un impegno sfidante preso con il Comune di Milano
nell’ambito del Contratto di servizio e del Climate city contract, che già nel 2026 raggiungerà un
importante traguardo parziale con l’elettrificazione dell’80 per cento del parco veicolare.
TRA IVECO E STELLANTIS PRO ONE
Il patto che non
t’aspetti
Siglato l’accordo per la fornitura
di due veicoli cento per cento
elettrici a marchio Iveco. Il lancio
dei modelli, basati sull’attuale
piattaforma Stellantis per van medi
e di grandi dimensioni da 2,8 a 4,5
ton, è previsto per la metà del 2026
La notizia ha colto tutti
di sorpresa. Iveco e
Stellantis Pro One, ovvero
la divisione del gruppo
dedicata ai veicoli commerciali,
hanno infatti reso nota
la firma dell’accordo di
collaborazione per la produzione
e commercializzazione
sul mercato europeo di due
van cento per cento elettrici
a marchio Iveco.
Realizzati sulla piattaforma
di Stellantis Pro One per
veicoli elettrici di medie e
grandi dimensioni con peso
tra 2,8 e 4,25 ton, i due
modelli verranno prodotti ad
Atessa, oltre che a Gliwice
(Polonia) e Hordain (Francia).
Il lancio è previsto per
la metà del prossimo anno.
Vendita e assistenza dei veicoli
saranno in capo alla rete
ufficiale Iveco in Europa.
Quell’accordo
su base decennale
Stipulata su base decennale,
l’intesa punta a promuovere,
rafforzandolo, il processo di
transizione verso la mobilità
delle merci sempre più sostenibile.
«I nuovi modelli
ci renderanno più competitivi
nel segmento dei van», spiega
Luca Sra, president truck
business unit Iveco Group,
«La collaborazione con Stellantis
Pro One ci consente di
sfruttare al meglio il grande
know-how e la forte presenza
in Italia e in Europa che
storicamente accomunano le
due aziende».
QUALE FUTURO
PER L’eMOOVY?
Con l’annunciato
arrivo dei due
van prodotti da
Stellantis nei
centri di Atessa
(cui si riferiscono
le foto), Gliwice
e Hordain, ci
si domanda
quale futuro
avrà l’elettrico
eMoovy (a sinistra)
frutto della
collaborazione tra
Iveco e Hyundai.
Fin qui la notizia, che naturalmente
non va oltre l’annuncio.
Di più, al momento,
non è infatti dato sapere.
Quel che fin da ora appare
certo è che i due veicoli elettrici
che nasceranno prenderanno
forma sulla base della
piattaforma degli attuali modelli
midi e large van alla
spina di Fiat Professional,
ovvero Ducato e Scudo.
Piuttosto, a questo punto,
rimane da capire quale destino
attende l’altro van elettrico,
l’originale eMoovy, frut-
to della partnership tra Iveco
e Hyundai Motor company
(iniziata circa tre anni fa, nel
2022), annunciato lo scorso
settembre in occasione della
Iaa di Hannover.
Se si considerano l’impostazione
e le caratteristiche
del modello, oltre che appunto
il suo originale quanto
inedito design, la possibilità
che il progetto Iveco-Hyundai
faccia quanto meno un
passo di lato, non è affatto
improbabile.
Alberto Gimmelli
74
75
van&pick-up
TOYOTA LANCIA IL PICK-UP HILUX HYBRID 48V
Modello icona di Toyota e da oltre 55 anni punto di riferimento dei pick-up di medie dimensioni
con oltre 20 milioni di esemplari prodotti, Hilux porta a bordo per la prima volta un propulsore
elettrificato. Si tratta del 4 cilindri di 2,8 litri turbodiesel da 204 cv e 500 Nm di coppia, combinato
col sistema mild hybrid 48V da 11 cv e 65 Nm di coppia. Listino a partire da 44.300 euro.
E-SCUDO S-DESIGN OVVERO
In versione
el grinta
La caratterizzazione estetica di
maggior rilievo è senza dubbio il
look moderno e sportiveggiante,
ma sotto il vestito il van di
Fiat Professional mostra intatte
le qualità e le doti attese
da un veicolo commerciale.
Disponibile con motore termico
o cento per cento elettrico
Abbiamo conosciuto il
Fiat Professional Scudo
come un modello
robusto e affidabile. Con la
sua la capacità di fare leva
su doti di compattezza negli
ingombri e capacità di carico
non così scontate nel pur variegato
e affollato segmento
dei veicoli commerciali di
medie dimensioni. In una sola
parola, un modello molto
concreto e tutta sostanza. È
stato così fin dal lancio, nel
lontano 1996.
S-Design e quel look
decisamente audace
Tutte considerazioni, queste,
che non sono venute meno
nemmeno quando, dopo
vent’anni di carriera segnata
da importanti risultati commerciali
e due generazioni
succedutesi sul mercato, nel
2016 è stato rimpiazzato nel
catalogo Fiat Professional
dal Talento, veicolo-meteora
di tutt’altro impatto, pensionato
infatti di lì a poco, nel
2020, e sostituito, guarda
caso, proprio dal rientrante
Fiat Scudo, richiamato sulla
scena a dare ulteriore vigore
alle vendite del marchio.
Ebbene, oggi lo Scudo, e con
lui anche la corrispondente
versione cento per cento elettrica
sviluppata e prodotta in
ossequio alla strategia del
marchio che prevede almeno
una proposta elettrificata per
ogni segmento, mette da parte
la concreta sobrietà che lo
ha sempre caratterizzato negli
anni, presentandosi nella
versione S-Design con un look
decisamente più audace,
grintoso e sportiveggiante,
che ne sottolinea come mai
in passato il carattere e la
spiccata personalità.
A catturare l’occhio sono
le strisce diagonali sulla
carrozzeria, in corrispondenza
con l’asse posteriore,
e quella che attraversa
il cofano nella parte destra,
fronte lato guida. Tutti elementi
che, accompagnati dal
logo specifico del modello,
trasmettono un’immagine di
robustezza. A completamento,
c’è l’Icon pack che prevede
paraurti verniciati, fari
full Led, specchi retrovisori
ripiegabili, cerchi in lega da
17 pollici Diamond cut.
Dentro c’è una pratica
postazione da lavoro
A livello di abitacolo, oltre
alla classica funzionalità
dell’ambiente, spicca l’esclusivo
Moduwork, il sistema
che trasforma la configurazione
a tre posti dello Scudo
S-Design in una pratica postazione
da lavoro.
Non ultimo, a livello di
pacchetti opzionali, da segnalare
la disponibilità del
LOOK SPORTIVEGGIANTE
Attirano l’occhio e non passano certo inosservati
su strada i nuovi Scudo ed E-scudo S-Design.
I van di Fiat Professional sono disponibili sia
con motore diesel due litri da 180 cv sia nella
variante full electric da 136 cv.
Winter pack che offre sedili
riscaldati e volante in pelle
con funzionalità di riscaldamento
e il Comfort pack che
integra la modalità Keyless
start e access.
Con Scudo e E-Scudo in
versione S-Design, l’esclusività
viaggia a braccetto con
la sicurezza. Che a bordo di
questa elegante reinterpretazione
del popolare van Fiat
Professional significa la telecamera
Dynamic surround
view (offre la visuale completa
a 180 gradi), i sensori
di parcheggio anteriori, Blind
spot detection e telecamera
posteriore.
Le versioni S-Design di
Scudo e E-Scudo vengono
proposte dal brand del gruppo
Stellantis con due diversi
motori: diesel 2.0 Blue Hdi da
180 cv e cambio automatizzato
a 8 marce la configurazione
L2H1, cento per cento elettrica
da 100 kW (136 cv) la L2
Bev 75 kWh, per la quale è
dichiarata un’autonomia di
352 chilometri (ciclo Wltp).
Alberto Gimmelli
76
77
ALTERNATIVI
ALTERNATIVI
Prezzi Iva esclusa aggiornati all'1 aprile
2025. Accanto al modello, il peso a terra
e (se previsto) il peso della combinazione.
I modelli sono raggruppati per famiglia.
Dopo la potenza, il costruttore del motore,
se diverso da quello del veicolo.
E-BERLINGO
CITROËN
E-BERLINGO
2,4 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 676 a 725 kg.
Furgone
Passo 2.785 30.700
Passo 2.975 31.600
E-JUMPY
E-JUMPY
2,9 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 926 a 928 kg.
Furgone
Passo 3.275 37.400
Furgone lungo
Passo 3.275 38.900
E-JUMPER
E-JUMPER
3,5 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 645 a 1.020 kg.
Furgone H2
Passo 4.035 54.500
Furgone H2 lungo
Passo 4.035 55.400
Furgone H3
Passo 4.035 55.400
Furgone H3 lungo
Passo 4.035 56.300
Cabinato
Passo 4.035 51.800
E-DOBLO
FIAT
E-DOBLO
2,4 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 635 a 735 kg.
Furgone
Passo 2.785 31.600
Passo 2.975 32.600
E-SCUDO
E-SCUDO
2,8 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 926 a 928 kg.
Furgone
Passo 2.925 35.900
Passo 3.275 36.600
Furgone lungo
Passo 3.275 37.300
E-DUCATO
E-DUCATO
3,5 t
122 cv, Autonomia 235 km, Batterie 47 KWh.
Portata da 985 a 1.410 kg.
Furgone H2
Passo 4.035 55.700
Furgone H2 lungo
Passo 4.035 56.600
Furgone H3
Passo 4.035 56.600
Furgone H3 lungo
Passo 4.035 57.500
Cabinato
Passo 4.035 53.000
E-DUCATO 4 TON
4,3 t
122 cv, Autonomia 235 km, Batterie 47 KWh.
Portata da 1.735 a 2.160 kg.
Furgone H2
Passo 4.035 56.600
Furgone H2 lungo
Passo 4.035 57.500
Furgone H3
Passo 4.035 57.500
Furgone H3 lungo
Passo 4.035 58.400
Cabinato
Passo 4.035 53.900
Cabinato doppia cabina
Passo 4.035 55.400
FORD
E-TRANSIT
E-TRANSIT 135
3,5 t
184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.
Portata da 1.650 a 2.090 kg.
Furgone H2
Passo 3.300 48.500
Passo 3.750 49.300
Furgone H3 lungo
Passo 3.750 50.500
Cabinato
Passo 3.954 47.000
E-TRANSIT 198
3,5 t
269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.
Portata da 1.650 a 2.090 kg.
Furgone H2
Passo 3.300 50.300
Passo 3.750 51.000
Furgone H3 lungo
Passo 3.750 52.300
Cabinato
Passo 3.954 48.800
E-TRANSIT 135
3,9 t
184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.
Portata da 2.050 a 2.490 kg.
Furgone H2
Passo 3.300 49.000
Passo 3.750 49.800
Furgone H3 lungo
Passo 3.750 51.000
Cabinato
Passo 3.954 47.500
E-TRANSIT 198
3,9 t
269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.
Portata da 2.050 a 2.490 kg.
Furgone H2
Passo 3.300 50.800
Passo 3.750 51.500
Furgone H3 lungo
Passo 3.750 52.800
Cabinato
Passo 3.954 49.300
E-TRANSIT 135
4,3 t
184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.
Portata da 2.400 a 2.840 kg.
Furgone H2
Passo 3.300 49.500
Passo 3.750 50.300
Furgone H3 lungo
Passo 3.750 51.500
Cabinato
Passo 3.954 48.000
E-TRANSIT 198
4,3 t
269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.
Portata da 2.400 a 2.840 kg.
Furgone H2
Passo 3.300 51.300
Passo 3.750 52.000
Furgone H3 lungo
Passo 3.750 53.200
Cabinato
Passo 3.954 49.800
IVECO
E-DAILY
E-DAILY 35 S 10
3,5 t
136 cv, Autonomia 235 km, Batterie 74 KWh.
Portata 1.520 kg.
Furgone H1
Passi 3.000-3.520 56.600
Furgone H2
Passo 3.520 57.100
Passo 4.100 59.300
Furgone H2 lungo
Passo 3.520 57.800
Furgone H3
Passo 4.100 60.200
Furgone H3 lungo
Passo 3.520 58.700
Cabinato
Passi 3.000-3.450-3.750-4.100 55.100
E-DAILY 35 S 14
3,5 t
190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.
Portata 1.509 kg.
Furgone H1
Passo 3.520 76.100
Furgone H2
Passo 3.520 76.600
Passo 4.100 78.800
Furgone H2 lungo
Passo 3.520 77.300
Furgone H3
Passo 4.100 79.700
Furgone H3 lungo
Passo 3.520 78.200
Cabinato
Passi 3.450-3.750-4.100 74.900
E-DAILY 42 S 10
4,3 t
136 cv, Autonomia 235 km, Batterie 74 KWh.
Portata 2.237 kg.
Furgone H1
Passo 3.520 61.800
Furgone H2
Passo 3.520 62.300
Passo 4.100 64.500
Furgone H2 lungo
Passo 3.520 63.000
Furgone H3
Passo 4.100 65.400
Furgone H3 lungo
Passo 3.520 63.900
Cabinato
Passi 3.450-3.750-4.100 60.600
E-DAILY 42 S 14
4,3 t
190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.
Portata 2.237 kg.
Furgone H1
Passo 3.520 81.300
Furgone H2
Passo 3.520 81.800
Passo 4.100 84.000
Furgone H2 lungo
Passo 3.520 82.500
Furgone H3
Passo 4.100 84.900
Furgone H3 lungo
Passo 3.520 83.400
Cabinato
Passi 3.450-3.750-4.100 80.100
E-DAILY 72 C 14
7,2 t
190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.
Portata 5.187 kg.
Furgone H2
Passo 4.100 94.800
Furgone H2 lungo
Passo 4.100 98.100
Furgone H3
Passo 4.100 95.700
Furgone H3 lungo
Passo 4.100 99.000
Cabinato
Passi 3.450-3.750-4.100 90.900
DAILY
DAILY 35 S 14 NP GAS 3,5 t
136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,
4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da
795 a 1.457 kg.
Furgone H1
Passo 3.520 53.000
Furgone H2
Passo 3.520 52.500
Passo 4.100 55.700
Furgone H2 lungo
Passo 3.520 54.200
Furgone H3
Passo 4.100 56.600
Furgone H3 lungo
Passo 3.520 55.100
Cabinato
Passi 3.450-4.100 51.700
DAILY 35 C 14 NP GAS 3,5 t
136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,
4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da
531 a 1.329 kg.
Furgone H2 lungo
Passo 3.520 58.800
Passo 4.100 64.100
Furgone H3 lungo
Passo 3.520 59.700
Passo 4.100 65.000
Cabinato
Passi 3.450-4.100 56.300
Cabinato doppia cabina
Passo 4.100 60.400
DAILY 50 C 14 NP GAS
5,2 t
136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,
4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da
2.256 a 2.919 kg.
Furgone H2
Passo 4.100 66.000
Furgone H2 lungo
Passo 3.520 64.500
Passo 4.100 69.700
Furgone H3
Passo 4.100 66.900
Furgone H3 lungo
Passo 3.520 65.400
Passo 4.100 70.600
Cabinato
Passi 3.450-4.100 62.000
Cabinato doppia cabina
Passi 4.100-4.350 66.000
DAILY 60 C 14 NP GAS 6 t
136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,
4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da
2.725 a 3.464 kg.
Furgone H2
Passo 4.100 71.400
Furgone H2 lungo
Passo 4.100 74.700
Furgone H3
Passo 4.100 72.300
Furgone H3 lungo
Passo 4.100 75.600
Cabinato
Passi 3.450-4.750 67.400
Cabinato doppia cabina
Passo 4.350 72.300
DAILY 65 C 14 NP GAS 6,5 t
136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,
4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da
3.225 a 3.964 kg.
Furgone H2
Passo 4.100 72.900
Furgone H2 lungo
Passo 4.100 76.200
Furgone H3
Passo 4.100 73.800
Furgone H3 lungo
Passo 4.100 77.100
Cabinato
Passi 3.450-4.750 73.800
Cabinato doppia cabina
Passo 4.350 61.600
DAILY 70 C 14 NP GAS 7 t
136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,
4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da
3.725 a 4.464 kg.
Furgone H2
Passo 4.100 73.800
Furgone H2 lungo
Passo 4.100 77.100
Furgone H3
Passo 4.100 74.700
Furgone H3 lungo
Passo 4.100 78.000
Cabinato
Passi 3.450-4.750 69.800
Cabinato doppia cabina
Passo 4.350 74.700
EUROCARGO
EUROCARGO 80 E 21 GAS
9 t
136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,
4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata
4.640 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.105-4.815 144.600
EUROCARGO 90 E 21 GAS
10 t
204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,
5.883 cc, Euro 6. Portata 5.640 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.105-4.815 146.400
EUROCARGO 100 E 21 GAS
11 t
204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,
5.883 cc, Euro 6. Portata 6.640 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.105-4.815 147.600
EUROCARGO 120 EL 21 GAS
12 t
204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,
5.883 cc, Euro 6. Portata 7.640 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.105-4.815 159.700
EUROCARGO 160 E 21 GAS
16 t
204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,
5.883 cc, Euro 6. Portata 10.800 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.690-5.670 176.100
S-WAY AD
S-WAY AD 34 GAS
18/44 t
340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,
8.709 cc. Portata 11.295 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.800-6.300 224.700
Cabinato Lng
Passi 3.800-6.300 240.500
S-WAY AD 40 GAS
18/44 t
400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709
cc. Portata 11.295 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.800-6.300 228.700
Cabinato Lng
Passi 3.800-6.300 244.500
S-WAY AD 34 6X2 GAS
18/44 t
340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,
8.709 cc. Portata 11.000 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.120-6.050 234.900
Cabinato Lng
Passi 3.120-6.050 250.700
S-WAY AD 40 6X2 GAS
18/44 t
400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709
cc. Portata 11.000 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.120-6.050 238.900
Cabinato Lng
Passi 3.120-6.050 254.700
S-WAY AT
S-WAY AT 34 GAS
18/44 t
340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,
8.709 cc. Portata 11.295 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.800-6.300 227.700
Cabinato Lng
Passi 3.800-6.300 243.400
S-WAY AT 40 GAS 18/44 t
400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709
cc. Portata 11.295 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.800-6.300 231.700
Cabinato Lng
Passi 3.800-6.300 247.400
S-WAY AT 34 6X2 GAS 18/44 t
340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,
8.709 cc. Portata 11.000 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.120-6.050 237.900
Cabinato Lng
Passi 3.120-6.050 253.600
S-WAY AT 40 6X2 GAS 18/44 t
400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709
cc. Portata 11.000 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.120-6.050 241.900
Cabinato Lng
Passi 3.120-6.050 257.600
S-WAY AS
S-WAY AS 46 NP GAS 18/44 t
460 cv, Multipoint Turbo Waste gate, 6 cilindri,
12.882 cc. Portata da 10.500 a 11.000
kg.
Trattore Cng
Passo 3.800 249.700
Trattore Lng
Passo 3.800 265.500
Cabinato Cng
Passo 5.700 261.600
Cabinato Lng
Passo 5.700 274.300
S-WAY AS 46 6X2 NP GAS 24/44 t
460 cv, Multipoint Turbo Waste gate, 6 cilindri,
12.882 cc. Portata da 16.000 a 17.000
kg.
Trattore Lng
Passo 4.000 301.300
Cabinato Cng
Passi 4.200-6.050 267.100
Cabinato Lng
Passi 4.200-6.050 279.800
78
79
In realtà il 5 cilindri
2,5 litri non va del
tutto in pensione.
Resta nella sola
regolazione da
136 cavalli in
abbinamento al
cambio Shiftmatic
tranne sul passo
corto e sulla versione
a doppia cabina.
Arriva allo step Euro
5 e Eev con l’Adblue.
E-CITAN
MERCEDES
E-CITAN
2,2 t
122 cv, Autonomia 280 km, Batterie 45 KWh.
Portata 534 kg.
Furgone
Passo 2.716 38.700
NISSAN
TOWNSTAR
TOWNSTAR EV
2 t
122 cv, Autonomia 300 km, Batterie 45 KWh.
Portata 366 kg.
Furgone
Passo 2.716 31.700
Furgone lungo
Passo 2.716 33.900
OPEL
COMBO-E
COMBO-E
2,4 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 676 a 725 kg.
Furgone
Passo 2.785 30.700
Passo 2.975 31.600
VIVARO-E
VIVARO-E
2,9 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 926 a 928 kg.
Furgone
Passo 3.275 37.400
Furgone lungo
Passo 3.275 38.900
MOVANO-E
MOVANO-E
ALTERNATIVI
3,5 t
120 cv, Autonomia 248 km, Batterie 75 KWh.
Portata 515 kg.
Furgone H2
Passo 4.035 54.500
Furgone H2 lungo
Passo 4.035 55.400
Furgone H3
Passo 4.035 55.400
Furgone H3 lungo
Passo 4.035 56.300
Cabinato
Passo 4.035 51.800
PEUGEOT
E-PARTNER
E-PARTNER
2,4 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 676 a 725 kg.
Furgone
Passo 2.785 30.700
Passo 2.975 31.600
E-EXPERT
E-EXPERT
2,9 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 926 a 928 kg.
Furgone
Passo 3.275 37.400
Furgone lungo
Passo 3.275 38.900
E-BOXER
E-BOXER
3,5 t
136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.
Portata da 645 a 1.020 kg.
Furgone H2
Passo 4.035 54.500
Furgone H2 lungo
Passo 4.035 55.400
Furgone H3
Passo 4.035 55.400
Furgone H3 lungo
Passo 4.035 56.300
Cabinato
Passo 4.035 51.800
PIAGGIO
PORTER
PORTER BENZINA/METANO
2,1 t
92 cv, Multipoint Naturale, 4 cilindri, 1.498
cc. Portata da 1.055 a 1.195 kg.
Cabinato
Passo 2.650 18.800
Passo 3.070 19.100
RENAULT
KANGOO
KANGOO E-TECH
2,2 t
122 cv, Autonomia 300 km, Batterie 45 KWh.
Portata da 524 a 700 kg.
Furgone
Passo 2.716 29.400
Furgone lungo
Passo 2.716 31.700
MASTER
MASTER E-TECH
3,5 t
78 cv, Autonomia 204 km, Batterie 52 KWh.
Portata da 1.034 a 1.567 kg.
Furgone H1
Passo 3.182 50.200
Furgone H2
Passo 3.182 50.200
Furgone H1
Passo 3.682 51.600
Furgone H2
Passo 3.682 51.600
Cabinato
Passo 3.682 52.400
SCANIA
L
L 340 GAS
18/44 t
340 cv, Cng - Lng Turbo waste gate, 5 cilindri,
9.291 cc, Euro 6. Portata 11.110 kg.
Cabinato Cng
Passi 3.300-6.500 230.000
L 320 HYBRID 6 X 2
26 t
320 cv, Common rail Xpi Turbo Vgt, 5 cilindri,
9.291 cc, Euro 6. Portata 17.429 kg.
Cabinato
Passo 4.700 246.800
SERIE R
R 410 GAS
18/44 t
410 cv, Multipoint Turbo, 6 cilindri, 12.742
cc, Euro 6. Portata 9.850 kg.
Trattore Cng
Passi 3.300-3.750 275.000
Trattore Lng
Passi 3.300-3.750 290.000
VOLKSWAGEN
E-CRAFTER
E-CRAFTER 35 T.A.
3,5 t
136 cv, Autonomia 173 km, Batterie 35,8
KWh. Portata 925 kg.
Furgone H3
Passo 3.640 70.200
Quando nel 2006 Volkswagen
presenta il Crafter,
il Mercedes Sprinter è
già un modello ampiamente
affermato sul mercato, come
confermano il milione e trecentomila
esemplari venduti
dal lancio, avvenuto a metà
degli Anni 90.
Direte, ma che c’azzecca
lo Sprinter con il veicolo
commerciale firmato da
Volkswagen? Centra, centra.
Per il semplice fatto che il
nuovo Crafter, chiamato a
raccogliere il testimone dall’Lt,
avviato alla pensione
dopo trent’anni abbondanti di
onorato servizio (il lancio nel
1975) e qualcosa come 350
mila esemplari consegnati alla
clientela negli ultimi dieci
anni, condivide lo sviluppo
dell’intero progetto proprio
con il van della Stella.
N°5 MAGGIO 2006
Identica è infatti l’impostazione,
con motore avanti e
trazione posteriore, l’intera
struttura portante (telaio e
sospensioni), nonchè i lamierati
e gli interni, oltre a parte
della dotazione.
Dove invece il Crafter si
caratterizza è nel cuore, ovvero
nel motore. Per il suo
nuovo van, infatti, Volkswagen
affida la spinta non più
al 2,8 litri bensì al 5 cilindri
2,5 litri Euro 4 con turbo a
geometria variabile, iniezione
common rail, Egr e filtro
antiparticolato, che verrà sostituito
dal 4 cilindri due litri
nel 2011, al momento del
passaggio all’Euro 5.
Dotato del frontale di ispirazione
‘carioca’ che riporta
CORREVA L’ANNO
2006
VOLKSWAGEN LANCIA IL CRAFTER
Segni particolari
tutta sostanza
Per sostituire l’iconico Lt, Volkswagen si
affida al progetto condiviso con
i connazionali e rivali di Mercedes
A metà dello scorso decennio, terminata la collaborazione
tra Vw e Mercedes, la nuova generazione del Crafter volta
decisamente pagina e sposa la partnership in famiglia con
Man. Vado e Torno ne parla sul n.1/2017.
al Constellation, il truck Vw
made in Brazil, il Crafter
cresce rispetto all’Lt anche
nelle dimensioni. Il passo
aumenta nelle tre varianti a
disposizione spingendosi fino
ai 4.325 mm, valore quest’ul-
timo che in combinazione
con lo sbalzo extra posteriore
di 2.015 mm e l’altezza di
2.940 mm, porta a 17 metri
cubi la volumetria del vano
di carico, ben 3,6 m 3 in più
rispetto al predecessore Lt.
Sotto il cofano del Crafter
MEZZO
LITRO IN
MENO
Via il 5 cilindri 2,5 litri per far
posto al 4 cilindri 2 litri che
nella versione più potente,
163 cavalli, mette l’inedito
doppio turbo. Per tutti, tagli
ai consumi e super garanzia.
Prezzi praticamente invariati
re potenze ricavate dal 4
cilindri già montato sui
T T 5, fratelli minori del
Crafter, leggero restyling per
accentuare il family feeling
con il resto della gamma, attenzione
per consumi e costi
di gestione, dichiarate ambizioni
di mercato nei commerciali.
Sono le linee guida su
cui si muove la Volkswagen
da Malmö, in Svezia, località
scelta forse per ‘contiguità’
con la controllata Scania.
Primo obiettivo della Casa
tedesca è quello di portare la
sua presenza nel segmento da
3,5 a 5 ton a una quota più elevata,
quanto meno pari a quella
degli altri veicoli commerciali
marchiati Vw, tutti sopra il 20
per cento del mercato di casa.
Quanto all’Italia, con 53.516
immatricolazioni nel 2010, pa-
36 37
Allo scopo di migliorare l’efficienza e dare nuovo impulso
alle vendite del Crafter, Vw sostituisce il 5 cilindri di 2,5 litri
col 4 cilindri di due litri. I dettagli su Vado e Torno 7-8/2011.
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ULTIM’ORA
L’ultimo miglio col drone
può essere un’idea?
Certamente sì per il colosso Amazon, che in un paio
di città degli Stati Uniti, dopo una breve sospensione
del servizio, ha ripreso i voli a fine marzo. L’Europa si adeguerà?
core, plus,
FULL o pro?
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più adatta alle tue esigenze.
La consegna di merci con i droni pone, naturalmente, rilevanti questioni
di sicurezza. Amazon ha in questo senso sottoposto il modello Mk30 a
una serie di approfondite verifiche sottoponendolo a quasi mille ore di
test in volo. Con risultati, pare, molto confortanti.
All’America, e in particolare alle mosse dell’inquilino
di Pennsylvania Avenue 1600, il (rieletto) Commander
in Chief Donald Trump, l’Europa, naturalmente Italia
compresa, ma più in generale il mondo tutto, guarda in
queste settimane, giorni e ore, con grande apprensione,
e considerata la velocità di ogni adeguata e necessaria
risposta (che al momento resta ancora avvolta nelle solite
dichiarazioni di intenti che peraltro non trovano il conforto
dell’unanimità di intenti degli stati Ue), con quel senso di
smarrimento barra impotenza, che non fa bene all’immagine
(e soprattutto all’economia) del Vecchio continente.
Insomma, mai come di questi tempi l’America è un autentico
spauracchio. Tra le tante, la notizia, fortunatamente di
diverso tenore, che invece rimbalza da Oltreoceano e
che in questa pagina proponiamo ai lettori, è invece per
così dire più leggera. Benchè, in prospettiva, capace di
cambiare il modo di intendere la logistica e fare trasporto e
distribuzione merci in città e nelle aree urbane, in particolare
sul cosiddetto ultimo miglio. Eccola, dunque. Amazon
informa che a Phoenix (Arizona) e College Station (Texas),
ha ripreso l’attività di consegna delle merci attraverso il
drone Mk30. Servizio già attivato e poi temporaneamente
sospeso dallo stesso colosso a stelle e striscie per effettuare
aggiornamenti tecnici. Necessità emersa dopo una serie di
verifiche al sistema, in questo caso ai sensori di altitudine,
potenzialmente sensibili alle polveri sottoli dei cieli
dell’Arizona. Il nuovo via libera è arrivato dopo qualcosa
come oltre cinquemila voli di prova e un totale di oltre 900
ore in aria. Dunque, avremo i droni al posto dei furgoni
compatti pur se elettrici? Presto per dirlo, anche se proprio
la ripresa dei voli conferma quanto Amazon creda e punti
su questa modalità di consegna aerea di pacchi e pacchetti.
Tuttavia ci sono questioni che vanno ancora definite, dalla
sicurezza alla specifica regolamentazione. Ma la strada è
tracciata, tanto è vero che il 4 dicembre 2024 a Chieti c’è
stato il primo volo di prova del drone Amazon in Italia.
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