leStrade n° 1607 maggio 2025
MATERIALI Dove nasce (e cresce) l’innovazione stradale AEROPORTI Il piano di trasformazione dell’Aeroporto di Catania
MATERIALI
Dove nasce (e cresce) l’innovazione stradale
AEROPORTI
Il piano di trasformazione dell’Aeroporto di Catania
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N. 1607/5 MAGGIO 2025
ISSN 0373-2916
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Casa Editrice la fiaccola srl
MATERIALI
Dove nasce (e cresce)
l’innovazione stradale
AEROPORTI
Il piano di trasformazione
dell’Aeroporto di Catania
Infrastrutture
Photo: Nino Steffen
Sottocontrollo
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studio del sottosuolo
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ponti e viadotti
> deformazioni o cedimenti
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N. 1607 Maggio 2025 anno CXXVII
ISSN: 0373-2916
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20123 Milano
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COME ERAVAMO
7 I TEMI DEL NUMERO DI MAGGIO DEL 1925
di Fabrizio Parati
L’OPINIONE LEGALE
8 RISARCIMENTO DEL DANNO PER ILLEGITTIMA MANCATA
AGGIUDICAZIONE
di Claudio Guccione
NOTIZIE DALL’ANAS
12 SARDEGNA, GALLERIA ‘S’ISCALA’
13 SICILIA, IL NUOVO VIADOTTO SALSO
14 SICILIA, VIADOTTO ARENELLA III
15 EMILIA ROMAGNA, PONTE SUL RIO TORTO
NEWS
16 ATTUALITÀ
28 CONVEGNI
30 AGENDA: CONVEGNI, CORSI, EVENTI
INFRASTRUTTURE & MOBILITÀ
32 RIPRISTINO DELL’AUTOSTRADA N13 A SOAZZA:
GESTIONE DELLE EMERGENZE STRADALI
di Samuele Porto Bonacci, Nathalia Maggetti
40 UN NUOVO INIZIO
di Grazia Crocco
45 TELECAMERE CON AI IN GALLERIA
di Gabriele Villa
46 IL SISTEMA DEI TRASPORTI DELL’AREA URBANA:
INTEGRATO POLICENTRICO
di Alfonso Annunziata, Francesco Annunziata
48 A22, UNA REALTÀ ECCELLENTE
50 LE STORICHE AUTOMOTRICI ALN668
di Mauro Armelloni
52 IL PORTO DI LIVORNO E LA DARSENA EUROPA
di Edvige Viazzoli
53 PROGETTO STRATEGICO PER LA MOBILITÀ
DELLE MERCI IN ITALIA
di Monica Banti
54 UNA SFIDA PIONIERISTICA
di Monica Banti
58 ACCORDO ANSFISA E ITALFERR
AEROPORTI
62 DIGITALIZZAZIONE E REMOTIZZAZIONE
DELLE TORRI DI CONTROLLO
a cura di Enav
66 IL GRANDE PIANO DI TRASFORMAZIONE
DELL’AEROPORTO DI CATANIA
di Andrea Piacenti, Stefano Luca Possati, Pier Paolo Martini
74 GLI AEROPORTI PIÙ TRAFFICATI DEL MONDO
di Damiano Diotti
MATERIALI & TECNOLOGIE
78 DOVE NASCE (E CRESCE) L’INNOVAZIONE STRADALE
di Enrico Petelio
83 IPM ITALIA PRESENTA LE PAVIMENTAZIONI DEL FUTURO
di Edvige Viazzoli
84 GOMMA RICICLATA NEGLI ASFALTI
di Gabriele Villa
86 DA SCARTI A RISORSA
di Monica Banti
88 LA NUOVA PIATTAFORMA CHE CREA UN PONTE FRA
ELENCHI PREZZI E PRODOTTI
91 LA PRIMA IN ITALIA
92 VENT’ANNI DI POSTESO
di Silvio Cocco
96 QUESTIONE DI ADERENZA
di Daniela Stasi
99 RIPARAZIONE A REGOLA D’ARTE DEL CALCESTRUZZO
100 ADIGE BITUMI SULL’AV/AC
di Damiano Diotti
102 UN’INFRASTRUTTURA IN SALOTTO
di Fabrizio Parati
MACCHINE & ATTREZZATURE
106 TUTTO DI AMMANN
114 È NATO IL PIÙ PICCOLO DELLA GAMMA
116 STRUTTURA HI-TECH
di Daniela Stasi
120 LEGGEREZZA E FORZA PER L’EDILIZIA MODERNA FIRMATA
PILOSIO
di Andrea Ghiaroni
ASSOCIAZIONI
124 PMI CROCE E DELIZIA
di Gabriella Gherardi
125 REPORT OICE SU DIGITALIZZAZIONE E BIM
126 IT’S TIME
di Stefano Coropulis
127 DISPOSITIVI DI SICUREZZA STRADALE
di Giovanni Brero
Associazione Italiana
per l’Ingegneria Traffico
e dei Trasporti
Associazione Mondiale
della Strada
Associazione Italiana
dei Professionisti
per la Sicurezza Stradale
Associazione Italiana
Segnaletica e Sicurezza
Associazione Laboratori
di Ingegneria e Geotecnica
Associazione
Industrie
Ferroviarie
Associazione Italiana
Segnaletica Stradale
European Union
Road Federation
Formazione Addestramento
Scienza Tecnologia Ingegneria
Gallerie e Infrastrutture
Federazione delle Associazioni
della filiera del cemento,
del calcestruzzo e dei materiali di
base per le costruzioni nonché
delle applicazioni e delle
tecnologie ad esse connesse
Federazione Industrie
Prodotti Impianti Servizi
ed Opere Specialistiche
per le Costruzioni
International Road
Federation
Associazione delle
organizzazioni di ingegneria,
di architettura e di consulenza
tecnico-economica
Società Italiana Geologia
Ambientale
Società Italiana Infrastrutture
Viarie
SITEB
Strade Italiane e Bitumi
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all’Unio ne stampa periodica italiana.
Numero di iscrizione 14744
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Damiano Diotti
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Gallerie e Infrastrutture
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Fabio Borghetti - Politecnico di Milano
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Maurizio Roscigno - ANAS
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Hanno collaborato
Alfonso Annunziata
Francesco Annunziata
Mauro Armelloni
Monica Banti
Beatrice Bonomi
Samuele Porto Bonacci
Giovanni Brero
Silvio Cocco
Stefano Coropulis
Grazia Crocco
Damiano Diotti
Carlo Dossi
Gabriella Gherardi
Andrea Ghiaroni
Claudio Guccione
Nathalia Maggetti
Pier Paolo Martini
Fabrizio Parati
Enrico Petelio
Andrea Piacenti
Stefano Luca Possati
Daniela Stasi
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Comitato Tecnico-Editoriale
PRESIDENTE
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Professore Ordinario di Economia Regionale
Responsabile Scientifico CERTeT,
Centro di Economia Regionale, Trasporti
e Turismo dell’Università Bocconi di Milano
MEMBRI
GIANNI VITTORIO ARMANI
Amministratore delegato IREN
ELEONORA CESOLINI
TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)
PASQUALE CIALDINI
Direttore Generale per la Vigilanza
e la Sicurezza delle Infrastrutture MIT a r.
DOMENICO CROCCO
Dirigente ANAS,
Segretario Generale PIARC Italia
STEFANO RAVAIOLI
Direttore SITEB
LUCIANA IORIO
MIT, Presidente WP1 UNECE
AMEDEO FUMERO
Dirigente MIT, Capo Dipartimento per i Trasporti,
la Navigazione e i Sistemi informativi e statistici
LUCIANO MARASCO
Dirigente MIT, Responsabile IV Divisione
DG Sicurezza Stradale
FRANCESCO MAZZIOTTA
Già Dirigente MIT, Responsabile II Divisione
DG Sicurezza Stradale
VINCENZO POZZI
Già Presidente CAL
ALESSANDRO MUSMECI
AISCAT Pesponsabile Area Tecnica
ORNELLA SEGNALINI
Dirigente MIT, Direttore Generale
Dighe e Infrasrutture Idriche ed Elettriche a r.
MARIO VIRANO
Direttore Generale TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)
GILBERTO CARDOLA
Amministratore BBT SE
(Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel)
IN RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI
ANGELO ARTALE
Direttore Generale FINCO
FEDERICO CEMPELLA
Associazione del Genio Civile
MARIA PIA CERCIELLO
PIARC ITALIA
GABRIELLA GHERARDI
Presidente AISES
OLGA LANDOLFI
Segretario Generale TTS Italia
GIOVANNI MANTOVANI
Già Presidente AIIT
MARCO PERAZZI
Relazioni Istituzionali UNICMI
DONATELLA PINGITORE
Presidente ALIG
CARLO POLIDORI
Presidente AIPSS
DANIELA PRADELLA
ANIE/ASSIFER
ADNAM RAHMAN
Vice Presidente IRF
STEFANO RAVAIOLI
Direttore SITEB
NICOLA ZAMPELLA
Direttore Generale Federbeton
GABRIELE SCICOLONE
Presidente OICE
SERGIO STORONI RIDOLFI
SIGEA
Associazione Italiana
della Telematica per
i Trasporti e la Sicurezza
Unione Nazionale delle Industrie
delle Costruzioni Metalliche
dell’Involucro
e dei Serramenti
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lestrade @ fiaccola.it
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artner
Anas SpA (Gruppo FS Italiane)
stradeanas.it 49
Asphaltica 2023
asphaltica.it
Valli Zabban S.p.A.
vallizabban.com
III Cop
In copertina lo stabilimento Valli Zabban di Trecastelli,
Brennero in provincia SpA di Ancona: ospita i laboratori
Autostrada del
autobrennero.it centrali Sistemi di Impermeabilizzazione e 35 Tecnologie
della Gomma (Aetolia), oltre a tutte le divisioni
Valli Zabban.
Car Segnaletica
La concretezza
Stradale
della
Srl
tradizione. La concretezzadell’innovazione.
In sintesi, Valli Zabban.
carsrl.com 1
Laboratori fissi e mobili. Impianti produttivi. Tecnologie
applicative: obiettivo puntato su una serie
di luoghi fisici, mezzi e strumenti che spiegano l’identità
di un operatore d’eccellenza come Valli
Cracco Srl
cortensafe.it Zabban, nelle sue molteplici linee di attività: 19dalla
II Cop.
Massenza Srl
massenza.it 5
E-CHARGE 2025
e-charge.show 65
Roxtec Italia Srl
roxtec.com/it ECOMONDO 2025
27
ecomondo.com
III Cop.
Samoter ITERCHIMICA 2023 SpA
samoter.it iterchimica.it 915
MASSENZA Srl
SINA massenza.it SpA
29
sinaing.it 25
MILANO SERRAVALLE
MILANO TANGENZIALI SpA
SMA serravalle.it Road Safety Srl
11
smaroadsafety.com 23
trasformazione dei bitumi per uso stradale alle
membrane impermeabilizzanti. Tutto questo ci è MTS ENGINEERING Srl
illustrato in questo numero da un articolo dell’ing. mtse.it 21
Enrico Petelio, Direttore Commerciale Valli Zabban
Eco Certificazioni SpA
Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl
Tecnologie Stradali.
eco-cert.it 6 stevanato.com
PETROLI FIRENZE SpA
21
petrolifirenze.it 17
ASPHALTICA WORLD 2025
asphaltica.it 57
Fagioli SpA
Tekna SCAI Chem SpA SpA
fagioli.com 69 teknachem.it scaispa.com
IV Cop. 96
CAR SEGNALETICA STRADALE Srl
carsrl.com 1
TEKNA CHEM SpA
Geofluid 2023
Valli teknachemgroup.com Zabban SpA
39
geofluid.it CODEVINTEC ITALIANA Srl 87 vallizabban.it
IV Cop.
codevintec.it
II Cop.
100 C
PANT.
RAL
25 M
3005 C
5015
0 Y
0 K
VALLI ZABBAN SpA
vallizabban.it
I Cop.
Iterchimica CONEXPO SpA 2026
iterchimica.it
conexpoconagg.com 128
Aziende citate
Anas 12
Cepav Due 52
Deep Blue 57
Fagioli Aziende citate
76
Fincasale 7
Adige Flowdron Bitumi 100 58
AFRY Svizzera SA 32
FS Security 43
Airports Council International World (ACI) 74
Alpacem Goretex Italia professional 86 24
Ammann Gruppo Abertis 106 47
Anas Hamm 12, 18, 78120
Autostrada del Brennero 48
Hardt 20
Beffa Tognacca Sagl di Claro 32
Bomag Holcim Aggregati Calcestruzzi 97 98
Cams Hyperloop One 114 20
Ecopneus Hyperloop Transportation Technologies 84 20
Edilstrada SA 32
Hyundai 122
Enav 62
Fondazione Ingegneria FS del Italiane Territorio 50 41
FRED Italferr Engineering 42 42
Gruppo Mammoet ASTM 45 22
Gruppo FS 50, 52
Milano Serravalle Milano Tangenziali 18,44
Heidelberg Materials 91
Hitachi Nevomo Rail 50 20
Holcim Orteco Italia 102115
IPM Peri Italia 83116
Layher 116
Proger 41
Lurati & Muttoni partner SA 32
Mancini Rete Ferroviaria & Marti SA Italiana 32 41
materialistbridge.com Rocksoil 88 41
Metel Sesar 102 56
Mercitalia Rail 52
Sireg 108
Milano Serravalle - Milano Tangenziali 54
Pini Siteb Group Holding SA 32102
Pilosio SMA Road Safety 120 92
Polo Swisspod Logistica FS 53 20
SALT 45
Tecne 30
Sercomated Servizi Tekna Angaisa Chem 103104
Snam Trenitalia 50 38
Tekna Vempa Chem 92 72
Teledyne FLIR 45
Webuild 63
3TI Progetti 66
Torggler Wirtgen 99112
Valli Zeleros Zabban 78 20
Vögele 96
certificazione ambientale di prodotto
LONGEVITÀ E DUREVOLEZZA
STRADE CHE DURANO IL DOPPIO
RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA
-70% CO 2
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RECUPERO DI 20 TONNELLATE DI PLASTICA
RICICLATA PER OGNI KM DI STRADA
100% RICICLABILE
produzionepropria.com illustrazione benedetta fasson 2024
fiaccola service
LS 3/2023
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LS 5/2025
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4 5/2025 leStrade
4 3/2023 leStrade
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È on-line
il nuovo sito
Come eravamo
I temi del numero
di maggio del 1925
• Il IV Convegno
Nazionale
Stradale del T.C.I.
• Un congresso
della viabilità
nel Cile.
• La tassa d’utenza
stradale per la
provincia di Milano.
• Finimento delle
pavimentazioni
in calcestruzzo.
• Su alcuni
trattamenti
superficiali
delle massicciate
stradali
con sostanze
idrocarburate.
• L’innaffiamento
delle strade
provinciali
di Ferrara.
• L’innaffiamento
stradale
in provincia
di Pavia.
lestradeweb.it
• Una conferenza
americana per
la sicurezza
della circolazione
stradale.
• I marciapiedi
mobili di Parigi.
• Giurisprudenza.
Strade vicinali.
leStrade 5/2025 7
Normativa e infrastrutture
Risarcimento del danno per illegittima
mancata aggiudicazione
Il Consiglio di Stato ribadisce i criteri per l’indennizzo
del danno da mancata aggiudicazione
Avv. Prof. Claudio Guccione
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n.
3147, pubblicata in data 11 aprile 2025,
ha evidenziato che in caso di illegittima
esclusione da una gara pubblica è riconosciuto
il risarcimento del lucro cessante
a condizione che tale danno sia adeguatamente
dimostrato dall’operatore
economico.
L’avvocato Claudio Guccione, fondatore di P&I - Studio Legale Guccione & Associati,
è Professore a contratto di Diritto dei Contratti di Partenariato Pubblico
Privato all’Università degli Studi di Teramo (claudio.guccione@peilex.com).
Inquadramento normativo
e giurisprudenziale
In materia di appalti pubblici, il diritto
al risarcimento del danno derivante
da un’aggiudicazione illegittima (o da
una mancata aggiudicazione) si fonda
sull’art. 30, co. 2,
c.p.a. in combinato disposto con l’art.
2043 c.c.
La giurisprudenza ha rilevato che non
è necessario provare il dolo o la colpa
della stazione appaltante: è sufficiente
dimostrare che l’esclusione sia illegittima
e abbia prodotto un danno ingiusto
(Consiglio di Stato, Sez. V, sentenze nn.
1552/2023, 5554/2022, 7960/2021).
Tuttavia, il concorrente escluso che agisce
per ottenere il risarcimento ha l’onere
di dimostrare l’esistenza di un nesso
causale tra il provvedimento illegittimo
e il danno conseguenza che ha patito per
effetto del provvedimento.
Tale prova deve riguardare sia l’“an” -
ossia la sussistenza stessa del danno
- sia il “quantum” - ossia l’entità concreta
del pregiudizio. È dunque necessario
che l’operatore economico dimostri
in modo puntuale che la perdita
dell’aggiudicazione sia direttamente riconducibile
all’illegittimità della condotta
amministrativa (Consiglio di Stato, n.
3448/2017).
Ma quale danno può essere risarcito?
Secondo consolidata giurisprudenza
all’operatore economico spetta il ristoro
del lucro cessante che si identifica con il
c.d. interesse positivo e che comprende:
(i) il mancato profitto che deve essere
inteso come l’utile netto che l’impresa
avrebbe conseguito dall’esecuzione
dell’appalto. Ai fini della base di
calcolo della percentuale per il mancato
utile non si può prendere a riferimento
l’importo posto a base della
gara, dovendo piuttosto aversi riguardo
al margine di utile effettivo,
quale ricavabile dal ribasso offerto
dall’impresa danneggiata e dalla relativa
offerta. (Consiglio di Stato, Ad.
Plen. n. 2/2017; Consiglio di Stato,
Sez. V, n. 2184/2017);
(ii) il danno curriculare che è connesso
alla perdita di un’occasione di crescita
professionale o imprenditoriale,
reputazionale o di qualificazione
tecnica.
I fatti di causa
La Direzione generale di commissariato
e di servizi generali del Ministero della
Difesa ha indetto una gara d’appalto,
suddivisa in lotti, per l’affidamento della
fornitura di materiale vestiario, casermaggio
e tende destinati ad alcune Forze
Armate.
Con riferimento a uno dei lotti, la stazione
appaltante ha escluso un operatore
economico, ritenendo che non fosse in
possesso dei requisiti tecnico-professionali
previsti dalla lex specialis di gara.
L’impresa esclusa ha quindi proposto ricorso
contro il provvedimento di esclusione
e contro la successiva aggiudicazione
del lotto a favore di un’altra
concorrente.
A seguito della sentenza del Consiglio
di Stato, l’Amministrazione ha disposto
l’immediata sospensione dell’esecuzione
del contratto da parte dell’aggiudicataria
originaria, ha riammesso in gara la
società precedentemente esclusa e, accertando
che l’offerta presentata dall’operatore
riammesso fosse migliore di
quella presentata dall’originaria aggiudicataria,
ha proceduto all’aggiudicazione
in suo favore.
Tuttavia, posto che nelle more della definizione
del giudizio la fornitura era già
stata integralmente eseguita, la nuova
aggiudicataria non avrebbe potuto trarre
alcuna utilità dalla nuova aggiudicazione
e dal subentro nel contratto.
Alla luce di ciò, la società avente diritto
all’aggiudicazione ha proposto ricorso
innanzi al TAR Roma al fine di ottenere
il risarcimento per equivalente a fronte
del pregiudizio subito in conseguenza
dell’illegittima esclusione dalla gara e
della mancata esecuzione del contratto.
Più nello specifico la ricorrente ha chiesto
il risarcimento delle seguenti voci di
danno:
1) lucro cessante;
2) danno da perdita di chance;
3) danno emergente derivante dai costi
di progettazione per la presentazione
dell’offerta di gara;
4) spese legali;
5) danno curriculare;
6) danno non patrimoniale per lesione
dell’immagine aziendale.
Ebbene, il giudice amministrativo di primo
grado ha riconosciuto il diritto al risarcimento
per equivalente limitatamente
alla voce del lucro cessante, la
cui determinazione è stata effettuata assumendo
come base il corrispettivo che
la ricorrente avrebbe percepito in caso
di stipula del contratto sulla base del ribasso
economico offerto.
Tuttavia, da tale somma il TAR ha detratto
i costi di produzione che la stessa impresa
avrebbe sostenuto in caso di esecuzione
del contratto stimando tali costi
in misura maggiore rispetto a quella indicata
dalla società e incrementandoli
delle spese generali.
Avverso la pronuncia del TAR hanno proposto
ricorso in appello:
a) in via principale il Ministero della Difesa,
il quale ha lamentato, rispetto
al riconoscimento del risarcimento
del lucro cessante, l’inidoneità della
relazione tecnica di parte prodotta
nel giudizio ad assolvere l’onere probatorio;
b) in via incidentale l’operatore economico,
il quale, aspirando ad un risarcimento
più cospicuo, si è lamentato
della somma riconosciuta dal giudice
di primo grado. In particolare, ha
censurato (i) l’incremento dei costi
operato dal TAR mediante l’aggiunta
delle spese generali nonché (ii) il
mancato riconoscimento del risarcimento
delle altre voci di danno.
La sentenza del Consiglio
di Stato
Con sentenza n. 3147 del 11 aprile
2025, il Consiglio di Stato ha rigettato
entrambi gli appelli e, ritenendo corrette
le statuizioni in merito alla limitazione
del risarcimento al solo lucro cessante
e alla esclusione delle ulteriori voci di
danno, ha confermato la sentenza del
TAR Roma.
In particolare, il Collegio, respingendo
la tesi del Ministero, ha riconosciuto
che in caso di illegittima esclusione da
una procedura di gara pubblica, il danno
da lucro cessante può essere provato
dall’operatore economico attraverso
la produzione di una relazione tecnica
di parte. Difatti, tale relazione può rappresentare
un utile supporto per l’individuazione
dei costi di produzione purché
gli importi ivi indicati risultino congrui rispetto
all’oggetto e alla durata dell’appalto
e non vengano contestati in giudizio
dalle ulteriori parti in causa.
Per quanto attiene alla liquidazione di
tale voce di danno, il Consiglio di Stato
ha evidenziato come questa possa avvenire
anche in forma equitativa ai sensi
degli articoli 2056, co. 2, e 1226 c.c., i
quali rimettono al giudice la valutazione
di tale tipologia di danno con equo apprezzamento
delle circostanze del caso.
E ciò tenendo conto del fatto che la mancanza
di un riscontro contabile dei costi,
essendo questi ultimi solo preventivati e
non effettivamente sostenuti, renderebbe
ardua la prova del preciso ammontare
del danno corrispondente. Ciò giustifica,
di conseguenza, il ricorso ad una
prova per presunzioni nonché la detrazione
delle spese generali dal lucro cessante.
Difatti, queste ultime devono essere
considerate anche negli appalti di
fornitura considerato che corrispondono
al costo dell’organizzazione di impresa.
Il Consiglio di Stato ha parimenti ritenuto
conforme ai criteri equitativi di cui
agli articoli 2056, co. 2, e 1226 c.c. la
determinazione dell’incidenza sul lucro
cessante del c.d. “aliunde perceptum”
(corrispondente a quanto percepito
dall’operatore economico non aggiudicatario
per altri appalti che si presume
non avrebbe potuto eseguire se le risorse
personali e materiali dell’impresa
L’Opinione legale
8 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 9
fossero state impegnate nell’appalto in
contestazione) nelle ipotesi, come quella
oggetto di disamina, in cui esso non
sia escluso da una comprovata esclusività
delle risorse dedicate all’appalto non
aggiudicato.
Per quanto attiene invece ai costi di progettazione
per la presentazione dell’offerta
in gara, il Consiglio di Stato ha evidenziato
che questi ultimi rimangono a
carico del concorrente: ciò in quanto il
risarcimento del danno per equivalente,
mirando alla ristorazione integrale
del danno sofferto dall’operatore economico
per l’illecita mancata aggiudicazione,
corrisponde all’utile che il medesimo
avrebbe tratto dall’esercizio della
commessa, al netto dei costi di partecipazione
non differendo, da questo punto
di vista, la posizione dell’operatore economico
effettivamente aggiudicatario da
quella dell’operatore economico che sia
stato privato illegittimamente dell’aggiudicazione.
In altri termini, essendo spese che sarebbero
rimaste a carico dell’operatore
economico ove avesse effettivamente
conseguito la commessa, esse devono
rimanere a carico del concorrente anche
nell’ipotesi di risarcimento per equivalente
traducendosi, all’opposto, in un
indebito extra profitto.
Il Collegio ha escluso anche la possibilità
di risarcire le ulteriori voci di danno
richieste dall’appellante incidentale
(danno curriculare, di immagine, spese
legali e di perizia) ritenendo che il risarcimento
è subordinato al soddisfacimento,
da parte del danneggiato, di un preciso
onere probatorio che, nella fattispecie
in esame, non poteva considerarsi assolto
non avendo l’operatore economico
nel corso del primo grado di giudizio
prodotto idonee allegazioni e documentazioni
atte a dimostrare l’effettivo danno
subito.
In particolare, in merito alle spese legali,
il cui rimborso compete al giudice del
giudizio di annullamento, il Collegio ha
negato il risarcimento in quanto:
(i) il giudice che aveva annullato il provvedimento
di esclusione ne aveva disposto
la compensazione;
(ii) l’operatore economico, nel primo
grado del giudizio instaurato per
l’ottenimento del risarcimento del
danno, non aveva provveduto alla
produzione della fattura debitamente
quietanzata, non soddisfacendo
l’onere probatorio su di lui
gravante.
Per quanto attiene alle spese di perizia,
premesso che rientrano fra le spese
processuali anche quelle sostenute dalla
parte per le allegazioni difensive tecniche,
quali sono le consulenze di parte,
nella fattispecie in questione, l’impresa
avrebbe dovuto precisare in primo grado
che le spese di perizia per cui chiedeva
il rimborso non erano state sostenute
nel giudizio di annullamento bensì
successivamente.
Infine, soffermandosi sul danno curriculare
e d’immagine aziendale, il Consiglio
di Stato ha evidenziato che gli stessi
non possono essere presunti “in re ipsa”
dovendo essere oggetto di una puntuale
dimostrazione ancorata alla perdita
del livello di qualificazione posseduta o
al mancato conseguimento di un livello
di qualificazione superiore, ovvero al
mancato raggiungimento di un fatturato
utile a conseguire l’importo richiesto
per partecipare a procedure di appalto
bandite successivamente.
Osservatorio normativo
Decreto Ministeriale del Ministero
dell’ambiente e della sicurezza energetica
del 9 aprile 2025 recante “Aggiornamento
dei «Criteri ambientali minimi
per gli affidamenti relativi ai servizi di ristoro
e alla distribuzione di acqua di rete
a fini potabili», di cui al decreto 6 novembre
2023” (G.U. n. 96 del 26 aprile
2025). nn
L’Opinione legale
10 5/2025 leStrade
Notizie da Anas
Notizie da Anas
Sardegna, galleria ‘S’Iscala’
Completati i lavori nella galleria ‘S’Iscala’ sulla
statale 131 DCN, tra Budoni e Posada (SS)
Anas ha completato i lavori di ammodernamento
della galleria ‘S’Iscala’,
lungo la strada statale 131
“Diramazione Centrale Nuorese”
tra Budoni e Posada (SS), riaperta
al traffico in entrambi i sensi nella
sua configurazione definitiva.
«È una giornata importante - ha
affermato l’AD di Anas Claudio Andrea
Gemme - consegniamo al territorio
una struttura moderna a ulteriore
dimostrazione del nostro
impegno in questa isola bellissima.
La statale 131 DCN è un tracciato
fondamentale. Quello di oggi è
l’ultimo esempio del nostro sforzo,
convinto e continuo, per la viabilità
sarda, dedichiamo energie e attenzioni
in un impegno continuo di
miglioramento sotto tutti i punti di
vista, sicurezza in primis».
Gli interventi, del valore complessivo
di circa 57 milioni di euro, hanno
riguardato l’ammodernamento
strutturale e impiantistico del tunnel
secondo le normative attuali. La
galleria ‘S’Iscala’ fa parte della rete
transeuropea ‘Ten-T’ e deve rispondere
a specifici requisiti di sicurezza
(Dlgs 264/06). La struttura del
tunnel è costituita da due fornici,
per una lunghezza complessiva di
circa 1.430 metri.
I lavori
I lavori hanno riguardato la demolizione
e ricostruzione del rivestimento
della galleria, con la realizzazione
del rivestimento definitivo
tramite lastre prefabbricate e calcestruzzo
e la successiva impermeabilizzazione
mediante un’apposita
membrana in Pvc. Sono stati eseguiti,
inoltre, gli interventi di rifacimento
della sovrastruttura stradale
e il potenziamento di raccolta delle
acque di piattaforma. Sono stati
installati, infine, i dispositivi laterali
di protezione in caso di urto per
innalzare gli standard di sicurezza.
I nuovi impianti installati riguardano,
invece, l’impianto di sicurezza
e continuità, l’illuminazione a Led,
il sistema di ventilazione meccanica,
l’impianto idrico e antincendio,
il sistema di rilevazione incendi, il
ponte radio, i rivestimenti illuminotecnici,
gli impianti di video sorveglianza
e le aree di telecontrollo
collocato all’esterno, in prossimità
degli imbocchi. Tutto il sistema impiantistico
è collegato in remoto ai
sistemi aziendali.
Focus Statale 131 Dcn
Sulla strada statale 131 “Diramazione
Centrale Nuorese” è in corso
di completamento il piano di Anas
per l’ammodernamento del tracciato.
In particolare, nel tratto di circa
90 chilometri compreso tra Nuoro e
Olbia, gli interventi hanno raggiunto
un investimento complessivo di
circa 260 milioni di euro.
Si tratta di un impegno straordinario
che ha coinvolto 29 tra ponti e
viadotti, sei gallerie, il rifacimento
di 65 chilometri di nuove pavimentazioni
e l’istallazione di dieci chilometri
di barriere centrali di nuova
generazione.
Per quanto riguarda i ponti e i viadotti,
gli interventi sono finalizzati
al ripristino e al miglioramento delle
condizioni strutturali delle opere
per un valore complessivo di circa
70 milioni di euro.
Per quanto concerne, invece, i lavori
sulle gallerie occorre sottolineare
che la statale 131 Dcn è inserita
nella rete Ten-T, che richiede specifiche
caratteristiche alle quali i tunnel
devono essere conformi ai sensi
del D.Lgs 264/06. Ad essere interessate
dai lavori di adeguamento,
che hanno riguardato gli aspetti
impiantistici e strutturali per un
valore complessivo di 160 milioni
di euro, sono le gallerie Santu Antine,
Berruiles, S’Iscala, San Francesco
e Li Cuponeddi, che si concentrano
principalmente nel tratto
tra le due città di Nuoro e Olbia. Gli
interventi sui tunnel sono tutti ultimati
a meno della galleria Santu
Antine e della galleria San Francesco,
quest’ultima in conclusione entro
l’anno.
Ulteriori 30 milioni sono stati destinati
invece agli interventi di manutenzione:
nuova pavimentazione,
nuova segnaletica e sostituzione
delle barriere di sicurezza.
Sicilia, il nuovo viadotto Salso
Aperto il nuovo viadotto Salso lungo la SS 640 “Strada degli Scrittori”
«L’apertura del viadotto Salso - ha
affermato l’amministratore delegato
di Anas, Claudio Andrea Gemme
– consentirà di migliorare la viabilità
locale su questa importante arteria.
Grazie a questa nuova opera,
rendiamo percorribile, nella configurazione
definitiva a doppia carreggiata,
un ulteriore tratto di 2,2
chilometri della nuova statale 640,
lungo l’itinerario Agrigento-Caltanissetta
che con i suoi complessivi
72 chilometri, rappresenta una dorsale
strategica della viabilità regionale
che collega la Sicilia sud-occidentale
e l’anello viario principale
dell’isola, costituito dalle autostrade
A19 Palermo-Catania, A 20 Messina-Palermo
e A18 Messina-Catania.
Ad oggi manca soltanto il completamento
del viadotto Arenella 3 (previsto
entro fine maggio) e del viadotto
San Giuliano in carreggiata di
sinistra (previsto entro fine giugno).
Ultimati questi lavori, l’intero itinerario
- dall’innesto con l’autostrada
A19 fino ad Agrigento - sarà tutto
fruibile a quattro corsie di marcia».
Il viadotto Salso ha una lunghezza
di 1.255 metri ed è costituito da
25 campate, di luci variabili da 40 a
75 metri, con una biforcazione nella
parte terminale di approccio allo
svincolo autostradale con l’A19 “Palermo-Catania”.
La sezione stradale è composta da
due corsie da 3,75 metri, due banchine
di cui una di larghezza costante
1,75 metri e l’altra con larghezza
variabile da 1,25 a 3,55 metri,
oltre ad un marciapiede di larghezza
1,5 metri posto all’esterno della
carreggiata.
L’impalcato è del tipo misto in acciaio
calcestruzzo ed è costituito da due
travi in acciaio di altezza 2,4 metri.
Sono presenti 24 pile a fusti singoli
di altezza compresa tra due e 9,3
metri. Con l’apertura del viadotto
sarà riaperta la rampa dello svincolo
autostradale Caltanissetta in direzione
Catania che era stata chiusa
da alcune settimane proprio per
l’esecuzione dei lavori in questione.
La realizzazione del viadotto ha
comportato un investimento di 19
milioni di euro.
Per il superamento di gravi problematiche
che avevano comportato il
blocco totale dei lavori e prefiguravano
la risoluzione del contratto di
appalto, nell’aprile 2021 è stato nominato
un Commissario Straordinario
di Governo, l’Ingegnere Raffaele
Celia, già Responsabile Anas della
Struttura Territoriale Sicilia, che ha
operato all’unisono con la stazione
appaltante per il raggiungimento del
risultato odierno.
In collaborazione con
12 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025
13
Notizie da Anas
Sicilia, viadotto Arenella III
Aperto al traffico, così come programmato, il viadotto Arenella III,
sulla carreggiata in direzione A19, lungo la strada statale 640
Con l’apertura del viadotto Arenella
si è reso percorribile, nella configurazione
definitiva a doppia carreggiata
con sezione stradale tipo
B (strada extraurbana principale),
un ulteriore tratto di 1,4 chilometri
della nuova SS 640 “Strada degli
Scrittori” lungo l’itinerario Agrigento
– Caltanissetta, portando l’estesa
chilometrica aperta al traffico a
27 chilometri su 28 complessivi del
lotto in esecuzione.
L’apertura dell’ultimo chilometro avverrà
con la messa in esercizio del
nuovo viadotto San Giuliano prevista
alla fine del mese di giugno.
Il viadotto Arenella III ha una lunghezza
di 616 metri ed è costituito
da 13 campate, di luci variabili da
36 a 54 metri, che consentono di
scavalcare la linea ferroviaria Caltanissetta
Xirbi-Bicocca ed il torrente
Imera. L’apertura del viadotto consentirà
anche la messa in esercizio
della Galleria Cozzo Carlatti DX e
della carreggiata, in direzione A19
della SS640, in corrispondenza dello
svincolo sulla SS626 nella sua configurazione
definitiva.
La sezione stradale è composta da
due corsie da 3,75 metri, due banchine
di cui una di larghezza costante
1,75 metri e l’altra con larghezza
variabile da 1,25 a 3,55 metri,
oltre ad un marciapiede di larghezza
1,5 metri posto all’esterno della
carreggiata.
L’impalcato è del tipo misto in acciaio
calcestruzzo ed è costituito da due
travi in acciaio di altezza 2,4 metri,
rese solidali mediante collegamenti
trasversali e longitudinali e da una
soletta in cemento armato, getta-
ta in opera su casseri a perdere tipo
predalles in acciaio corten. Lo schema
statico dell’impalcato è a trave
continua con due giunti di dilatazione
in corrispondenza delle spalle.
Sono presenti 12 pile a fusti singoli
di altezza variabile fino ad un massimo
di 11 metri. Gli impalcati sono
collegati ai pulvini mediante 24 isolatori
elastomerici di cui 8 dielettrici
posizionati sulle pile di sostegno della
campata che scavalca la linea ferroviaria.
Le fondazioni sono costituite
da zattere di pianta rettangolare
con dimensioni variabili fondate su
pali di grande diametro. La realizzazione
del viadotto ha comportato
un investimento di 13 milioni di euro
Per il superamento di gravi problematiche
che avevano comportato il
blocco totale dei lavori e prefiguravano
la risoluzione del contratto di
appalto, nell’aprile 2021 è stato nominato
un Commissario Straordinario
di Governo, l’Ingegnere Raffaele
Celia, già Responsabile Anas della
Struttura Territoriale Sicilia, che ha
operato all’unisono con la stazione
appaltante per il raggiungimento del
risultato odierno.
Il Responsabile del Procedimento
dell’intervento è l’Ingegnere Luigi
Mupo, già Responsabile dell’Area
Nuove Opere della Struttura Territoriale
di Anas in Sicilia. Il Coordinatore
dell’Alta Sorveglianza è l’Ingegnere
di Anas, Giuseppe Salvia.
Emilia Romagna, ponte sul Rio Torto
Riapertura anticipata del ponte sul Rio Torto, lungo la SS 12
“dell’Abetone e del Brennero” a Serramazzoni (MO)
Anas ha concluso le verifiche e le
prove di collaudo del ponte provvisorio
e, lo scorso 24 aprile, ha riaperto
in anticipo, rispetto alle tempistiche
programmate, il viadotto
sul Rio Torto lungo la SS 12 dell’Abetone
e del Brennero a Serramazzoni,
in provincia di Modena.
Sul tratto del ponte “bailey”, come
condiviso con la Provincia di Modena,
i Comuni interessati e le Forze
di Polizia Locale e Stradale, è stato
istituito un senso unico alternato
regolato da impianto semaforico,
tra i km 146,850 e 146+650 e
con la limitazione ai mezzi pesanti
con massa superiore alle 44 tonn,
tra i km 144,580 e 148,100.
La riapertura anticipata, rispetto a
quella programmata per fine aprile,
è stata possibile grazie all’incessante
impegno dei tecnici Anas
e delle imprese impegnate e alla
cooperazione istituzionale di Enti
e Forze di Polizia coinvolte, con il
coordinamento della Prefettura di
Modena, che hanno consentito di
gestire in questo periodo la circolazione
lungo la viabilità alternativa.
Al momento restano confermate
le successive tempistiche già concordate
nei Comitati Operativi per
la Viabilità presso la Prefettura di
Modena, per i lavori di ripristino
definitivo del ponte Rio Torto:
• entro la fine del mese di maggio
la riapertura dell’intera carreggiata
in entrambe le direzioni
di marcia, pur permanendo la
limitazione ai mezzi pesanti con
peso massimo superiore alle 44
tonnellate;
• entro la fine di ottobre la riapertura
del ponte nella sua configurazione
definitiva, non della
realizzazione della nuova campata
centrale in acciaio, per la cui
posa e completamento, decorsa
la prossima stagione estiva, è
programmata una nuova chiusura
della statale per una durata di
circa 40 giorni.
Il viadotto era stato chiuso al
traffico lo scorso 28 febbraio e
nell’immediato sono partite le prime
fasi lavorative fino allo scorso
5 aprile quando è stata effettuata
la demolizione, con microcariche
esplosive, della campata centrale
del ponte degradata e il successivo
varo del ponte provvisorio
in acciaio che è stato riaperto
lo scorso 24 aprile.
Lazio, nuovo ponte sul fiume Turano
Un’opera fondamentale per la sicurezza e la fluidità della viabilità cittadina
Dopo un periodo di lavori intensi
e mirati, Anas ha aperto al traffico,
lo scorso 30 aprile, il nuovo
ponte sul fiume Turano, a Rieti,
nel pieno rispetto del cronoprogramma.
Un’opera infrastrutturale
di fondamentale importanza
per la fluidità e la sicurezza della
viabilità cittadina. Il ponte, denominato
C3, scavalca il fiume
Turano lungo l’asse di collegamento
tra la rotatoria “Svincolo”
e la rotatoria “Turano” sostituendo
il precedente ponte con una
struttura moderna e idraulicamente
compatibile.
L’apertura al traffico segue quella
dello scorso 28 febbraio riguardante
il sottopasso di via Velinia
a Rieti; grazie a questa opera è
stata incrementata l’accessibilità
alla città di Rieti con un collegamento
efficiente e sicuro tra
lo Svincolo di “Rieti Ovest” e via
Mattei e via Velinia.
Questi interventi hanno lo scopo
di migliorare la viabilità grazie
all’eliminazione di un punto critico
e l’adeguamento delle strutture
esistenti garantendo l’efficientamento
dell’infrastruttura
in termini di sicurezza e funzionalità.
In collaborazione con
14 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025
15
otiziario
Nomine
Gemme nel CEDR
Claudio Andrea Gemme entra nel board europeo della
conferenza degli Amministratori Delegati delle Società
Nazionali di Strade (CEDR). «La partecipazione dell’Italia
è di fondamentale importanza»
Damiano Diotti
L’Amministratore Delegato di
Anas (Gruppo FS Italiane) Claudio
Andrea Gemme è stato nominato
Membro del Governing
Board di CEDR (Conference of
European Directors of Roads), il
più alto organo esecutivo composto
dagli Amministratori e Direttori
Generali delle Amministrazioni
Stradali Nazionali dei
Paesi UE. Il CEDR è un’organizzazione
senza scopo di lucro istituita
su proposta dell’Italia nel
2003 e ha sede a Bruxelles.
Gli obiettivi strategici
individuati dal CEDR
Plurimi gli obiettivi: aiutare le autorità
nazionali stradali a essere
all’avanguardia; anticipare le tendenze
future e prepararsi ad affrontare
le nuove sfide; rafforzare
il ruolo delle autorità nazionali
stradali come fornitori-chiave di
una mobilità efficiente e continua
per l’utente finale del sistema di
trasporto; facilitare e ottimizzare
l’uso efficiente delle risorse sfruttando
al meglio le infrastrutture
esistenti; migliorare la sicurezza
e la sostenibilità delle strade, ridurne
l’impatto ambientale.
Il Governing Board (GB) del CEDR
fornisce le linee guida strategiche
e tutti i potenziali input necessari
per l’organizzazione. Le attività
sono organizzate nell’ambito di
un Piano triennale che definisce le
azioni e le risorse necessarie. Quello
in vigore dal 2025 al 2027 è stato
approvato durante l’ultima riunione
del Governing Board ad Anversa
il 17 ottobre 2024. L’attuazione
del Piano è al centro delle attività
di nove Working Groups: si basano
su studi e progetti in partenariato,
eventi di networking e tecnici come
seminari, workshops, pubblicazioni
tecnico-scientifiche o di benchmarking.
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Una partecipazione
significativa di funzionari
e dirigenti di Anas
«La partecipazione dell’Italia al
CEDR - ha dichiarato l’Amministratore
Delegato di Anas Claudio
Andrea Gemme - è di fondamentale
importanza per la condivisione
del sapere tecnico nel campo
stradale, per armonizzare le posizioni
su temi chiave sulla mobilità
con gli altri Paesi UE e influire sulle
politiche europee di settore».
La rappresentanza italiana all’interno
degli organi statutari e nei
gruppi di lavoro CEDR è garantita
da una partecipazione significativa
di funzionari e dirigenti di Anas.
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otiziario
“Penna d’Oca 2025”
Anas ha vinto il Premio “Penna
d’Oca 2025” per il proprio impegno
nel salvataggio degli animali
nelle attività di controllo e sorveglianza
della rete stradale di
competenza e per la diffusione
della cultura della sicurezza. Il riconoscimento
è stato assegnato
nell’ambito della seconda edizione
del premio “La Penna d’Oca
del Campidoglio” celebrato nella
Sala della Protomoteca in Campidoglio.
Il premio è stato consegnato al
cantoniere della Struttura territoriale
del Lazio, Simone Iovine,
che lo ha ritirato insieme al
Direttore della Comunicazione
dell’azienda, Marco Ludovico, intervenuto
per raccontare l’impegno
costante di Anas per la salvaguardia
degli animali.
Iovine si è distinto in diverse occasioni
per il salvataggio di animali
abbandonati sulle strade
Anas. In particolare, ha salvato,
durante le quotidiane attività
di sorveglianza lungo la statale
1 “Aurelia”, un airone cenerino
e un gheppio. L’evento è stato
ideato dall’associazione Pet Carpet
e sostenuto dalla Presidente
dell’Assemblea Capitolina Svetlana
Celli.
Anas salva, in media, un
animale ogni cinque giorni
Le iniziative dell’azienda del
Gruppo FS, in questo ambito,
sono finalizzate alla lotta contro
gli incidenti provocati dall’abbandono
degli animali domestici in
strada con l’obiettivo di garantire
maggior sicurezza a chi si mette
in viaggio. In Italia, infatti, ogni
anno si registrano numerosi incidenti
stradali anche mortali causati
da animali abbandonati, fenomeno
che aumenta durante i
periodi estivi.
Con i suoi 32mila chilometri di
rete, Anas è impegnata a sensibilizzare
gli automobilisti a non
abbandonare gli animali in strada
anche con l’obiettivo di garantire
maggiore sicurezza per coloro
che si mettono in viaggio. Anas
salva, in media, un animale ogni
cinque giorni dal pericolo di essere
investito e ucciso lungo le strade
e autostrade di competenza.
Da diversi anni Anas, inoltre, collabora
con alcune associazioni di
animali per far fronte comune,
promuovendo campagne di sensibilizzazione
ed educazione stradale.
Le campagne di Anas
Fra le campagne promosse da
Anas: #AMAMIeBASTA, ideata insieme
a LNDC Lega nazionale per
la difesa del cane, e Pet Camper
Tour, in collaborazione con l’associazione
Pet Carpet, ente educativo
e culturale per la salvaguardia
dell’ambiente e degli animali.La
sensibilità degli utenti a segnalare
all’Anas il fenomeno dell’abbandono
è cresciuta di oltre il
30% negli ultimi anni. Elemento
positivo grazie anche alle numerose
segnalazioni giunte dai cittadini
agli operatori su strada.
Molte le specie salvate
Sono molte le specie salvate in
tutto il Paese da Anas: cani, gatti,
cavalli, tartarughe di terra e di
mare, gufi, solo per citare alcune
specie importanti che convivono
nell’ecosistema.
Non sempre però gli avvisi fatti
alle sale operative sono positivi:
negli ultimi cinque anni è quasi
raddoppiato il numero di animali
trovati morti, dal 17% del 2019 al
31% del 2022. L’abbandono degli
animali è quindi un fenomeno
tutt’altro che residuale e si consuma
soprattutto al Sud.
Anas invita tutti coloro che incontrano
un animale randagio o
vagante e che può rappresentare
un pericolo per la circolazione
stradale, ad informare le Forze
dell’Ordine al numero unico di
emergenza 112 (Forze di Polizia
e Vigili del Fuoco).
STRADEANAS.IT
Compie 50 anni il Manuale
dei traffici marittimi
Si potrebbe affermare: cinquant’anni
anni da Manuale. Perché
in concomitanza con i suoi 80
anni Assagenti di Genova celebra
anche il Manuale pratico dei traffici
marittimi diventato il testo di
riferimento non solo per la categoria
degli agenti e mediatori
marittimi, ma anche per l’intero
cluster del mare e dei porti.
La prima, storica edizione
nel 1975
Dal 1975, data della prima storica
edizione del Manuale a oggi,
sono centinaia le persone - come
sottolineato dal Presidente degli
agenti genovesi, Gianluca Croce -
che si sono formate su di esso, allievi
del corso Papagno Assagenti,
studenti universitari, professionisti
di ogni genere.
La nuova edizione ha richiesto
anche una amalgama fra i testi
e punti di vista di persone e di
esperti anche non direttamente
coinvolti nell’operatività della categoria.
I contenuti, illustrati a Palazzo
San Giorgio alla presenza del
Viceministro Edoardo Rixi, e del
Presidente di Federagenti, Paolo
Pessina (che con Croce ha redatto
la premessa del Manuale),
sono stati infatti curati da un ampio
panel di autori, molti avevano
già contribuito all’edizione di dodici
anni fa, a cui si sono aggiunti
nuovi nomi: un gruppo di esperti
di alto livello, ognuno dei quali
tratta i propri temi con le singole
peculiarità e specializzazioni.
La struttura del testo
Il libro, coordinato da Gian Enzo
Duci, con la collaborazione della
segreteria Assagenti (in particolare
Iolanda Garzia e Sergio Tripodi),
si articola in tredici capitoli con una
prima parte dedicata all’habitat nel
quale si sviluppano i traffici marittimi:
il mare, i porti e la geografia del
mercato, cosa si muove via mare.
La nave è la protagonista della seconda
parte, con il capitolo dedicato
al regime amministrativo ed economico
della nave e quello sul regime
tecnico e ispettivo. Il capitolo
centrale affronta le tematiche delle
singole professioni legate al mondo
dello shipping: l’impresa marittima
e lo shipmanager, il raccomandatario
marittimo, lo spedizioniere
e il mediatore marittimo. I contratti
marittimi sono oggetto di approfondimento
nella terza parte insieme
alla parte assicurativa e ai Club
P&I. Approfondimento anche sulle
attività delle agenzie marittime di linea
e tramp, il trasporto passeggeri
e il mondo dello yachting.
Riapre il tunnel
del Tenda
Il vicepresidente del Consiglio
e ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti, Matteo Salvini,
ha annunciato al Question
Time in Senato che il prossimo
27 giugno il nuovo tunnel del
Tenda, infrastruttura strategica
per i collegamenti transfrontalieri,
sarà riaperto al traffico
dopo anni di attesa.
Grazie all’accelerazione degli
ultimi lavori, il ministro Salvini,
insieme al suo omologo francese,
Philippe Tabarot, inaugurerà
la messa in esercizio della
nuova galleria con traffico
a senso unico alternato regolamentato
da impianto semaforico.
In prospettiva generale,
l’apertura del tunnel del
Tenda-bis segue alla messa in
servizio, avvenuta lo scorso 1°
aprile, della Galleria ferroviaria
del Frejus che ha consentito il
ripristino del collegamento ferroviario
internazionale tra Milano
e Parigi.
Il passaggio attraverso il Colle
di Tenda si inserisce in una direttrice
nord-sud che consente
il collegamento diretto della
Pianura Padana (interessate
le province di Cuneo e Torino)
con la Costa Azzurra e la costa
ligure attraverso le propaggini
occidentali delle Alpi Marittime
lungo la valle Vermenagna
(in Italia) e la valle della Roya
(in Francia).
Attualità
18 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 19
otiziario
Nuova era nel panorama ferroviario europeo
ad Alta Velocità. Gruppo FS, da Londra a Parigi
Il Gruppo FS Italiane ha annunciato
un piano per il lancio di un
nuovo servizio ferroviario ad Alta
Velocità che collegherà Londra e
Parigi entro il 2029. Con un investimento
previsto di un miliardo
di euro, il nuovo collegamento
si inserisce tra gli obiettivi del
Piano Strategico 2025-2029 che
pone tra le priorità del Gruppo FS
l’estensione dei collegamenti Alta
Velocità in Europa. È stato siglato
un Memorandum of Understanding
(MoU) fra il Gruppo FS e il
consorzio spagnolo Evolyn, guidato
dalla famiglia Cosmen, che
vanta una solida esperienza nella
gestione e nell’espansione di progetti
di mobilità, così da rafforzare
ulteriormente il progetto di leadership
nell’Alta Velocità europea.
Passo decisivo per rete
ferroviaria europea più
integrata
«Questo investimento rappresenta
un passo decisivo nella visione
del Gruppo FS di costruire
una rete ferroviaria europea più
integrata, competitiva e sostenibile,
in linea con gli obiettivi del
Piano Strategico 2025-2029, che
pone un’attenzione sempre più
ampia al trasporto dei passeggeri
all’estero per accelerare lo sviluppo
internazionale del Gruppo
FS», ha dichiarato Stefano Antonio
Donnarumma, Amministratore
Delegato e Direttore Generale
del Gruppo FS. «L’alta velocità
ferroviaria è la spina dorsale di
una mobilità efficiente e rispettosa
dell’ambiente e, espandendo la
nostra presenza su corridoi chiave,
non solo investiamo in infrastrutture
e innovazione, ma anche
nel futuro del trasporto europeo.
Maggiore concorrenza contribuirà
a creare un settore più efficiente
e orientato ai clienti, offrendo
una reale alternativa ai viaggi
aerei». L’obiettivo è aumentare
così la competitività ferroviaria fra
Londra e Parigi e il nuovo collegamento
sarà servito con convogli
ispirati al Frecciarossa, eccellenza
del Made in Italy in termini di efficienza
energetica, comfort e qualità
del servizio. L’annuncio arriva
dopo la conferma dell’Office of Rail
and Road (ORR) del Regno Unito
sulla possibilità di accesso al deposito
di manutenzione di Temple
Mills, consentendo così l’ingresso
di un nuovo operatore fra Londra
e Parigi.
Un corridoio strategico
La consolidata presenza di Ferrovie
dello Stato Italiane sia in Francia,
con Trenitalia France, sia nel
Regno Unito, con Trenitalia UK,
offre un vantaggio competitivo
importante per entrare in questo
corridoio strategico: il Gruppo
potrà, infatti, offrire ai viaggiatori
una maggiore offerta, un servizio
sempre più di qualità e una
biglietteria semplificata, sfruttando
un marchio già conosciuto.
Dopo aver ottenuto le licenze e i
permessi necessari in Francia, il
Gruppo FS sta collaborando con i
principali soggetti coinvolti per gestire
gli aspetti regolatori e operativi.
Attualmente sono in corso
valutazioni tecniche per garantire
un’integrazione ottimale dei nuovi
servizi ad alta velocità tramite
l’Eurotunnel e le reti ferroviarie di
Regno Unito e Francia. Inoltre, la
pianificazione operativa della capacità
aggiuntiva nella stazione di
St. Pancras è già in una fase avanzata,
mentre si stanno valutando
possibili fonti di finanziamento. Il
lancio ufficiale del servizio sarà
determinato in base al completamento
delle infrastrutture e delle
autorizzazioni tecniche e segnerà
l’inizio di una nuova era di concorrenza
e accessibilità nel panorama
ferroviario europeo ad Alta
Velocità.
FSITALIANE.IT
Athena
a Messina.
Passo avanti
nella tecnologia
marittima
sostenibile
È arrivata nel porto di Messina
la nuova nave della flotta Bluferries,
società del Polo Logistica del
Gruppo FS, attiva nel trasporto
marittimo dello Stretto di Messina.
«Athena - questo il nuovo
nome dell’ultima arrivata in casa
Bluferries - segna un significativo
passo in avanti nel campo della
tecnologia marittima sostenibile»,
ha dichiarato Giuseppe
Sciumè, AD di Bluferries. E ha
proseguito: «È una nave passeggeri
Ro-Ro ibrida, caratterizzata
da un sistema di propulsione
ibrido di ultima generazione,
che testimonia il nostro impegno
nei confronti della tutela ambientale».
«L’arrivo di Athena in casa Bluferries
rappresenta un traguardo
concreto in termini di innovazione,
sostenibilità ed efficienza», ha dichiarato
Sabrina De Filippis, AD di
Mercitalia Logistics. «Abbiamo in-
vestito importanti risorse per garantire
un’offerta più attenta alle
attuali esigenze di mercato e, soprattutto,
a tutela dell’ambiente.
Continuiamo ad aggiungere nuovi
tasselli al nostro ambizioso Piano
Strategico, protagonista dell’evoluzione
del nostro business e del
futuro del trasporto merci e della
logistica».
Monitoring, Testing &
Structural Engineering
Qualità, sicurezza
e innovazione:
i valori della nostra mission
Parametri ambientali
qualitativi
Con un nome che evoca la dea greca
della saggezza, delle arti, della
guerra strategica e protettrice
di Atene, Athena è stata varata lo
scorso mese di luglio nella capitale
greca, ed è pronta per entrare
in servizio fra Messina e Villa San
Giovanni.
La propulsione ibrida consentirà
una riduzione delle emissioni di
CO2 del 56% rispetto alle navi più
vetuste della flotta e del 13% rispetto
alle navi gemelle non ibride
Trinacria e Sikania, grazie alla
tecnologia “zero emissioni” durante
le operazioni di avvicinamento
in porto, di carico e scarico, tramite
l’utilizzo dei soli motori elettrici,
le cui batterie vengono caricate
in fase di navigazione attraverso
i motori elettrici. I pannelli solari
a bordo forniscono 25kW di energia,
alimentando tutti i servizi di
alloggio della nave. Athena presenta
ulteriori parametri ambientali
qualitativi, i motori principali,
ad esempio sono in grado di funzionare
con miscela di gasolio con
biodiesel fino al 20% e a bordo è
presente un impianto per la produzione
di acqua dolce, con conseguente
riduzione del consumo
idrico superiore al 70%.
La nuova nave, frutto di un investimento
di 26 milioni di euro,
in parte finanziato con i fondi del
Piano Nazionale di Investimenti
Complementari al PNRR, è destinata
ad operare nel traghettamento
di mezzi commerciali,
autovetture, roulotte, camper e
motocicli nello Stretto di Messina.
Nel porto greco del Pireo sono
state portate avanti le prove di
collaudo previste dai regolamenti
Rina, trainata sino a Messina e
completate le iscrizioni nei registri
marittimi, Athena entrerà in esercizio
in estate.
Caratteristiche tecniche
Lunga 105 metri e larga 18, la
nave Athena ha un ponte dedicato
al transito degli automezzi, uno
per i passeggeri. Può trasportare
fino a 22 tir o 125 autoveicoli e 393
persone tra viaggiatori e membri
dell’equipaggio e garantisce il servizio
di trasporto per i passeggeri a
ridotta mobilità assicurando elevati
standard di qualità con minori vibrazioni
e maggiore comfort.
La flotta Blueferries
Athena si aggiunge alle unità navali
bidirezionali, Enotria, Fata Morgana,
Trinacria e Sikania, progettate
per trasportare carichi gommati
pesanti e leggeri, e anche per il trasporto
di vagoni ferroviari (con la
nave Fata Morgana).
Coerentemente con la propria mission
di rispetto della sostenibilità
ambientale, ed in linea con gli
obiettivi previsti dal Gruppo FS, la
società ha avviato un piano di ammodernamento
della flotta che prevede
la sostituzione delle due navi
più vetuste (una delle quali, la Riace,
già in dismissione) con nuove
navi a propulsione ibrida (diesel-elettrica),
per una sempre maggiore
efficienza energetica e minor impatto
ambientale.
MERCITALIALOGISTICS.IT
Attualità
20 5/2025 leStrade
MTS Engineering SRL
Sede legale: Via Roma n. 28 – 23900 Lecco (LC) - Tel. 0341 353829 - info@mtse.it - www.mtse.it
leStrade 5/2025 21
Sedi operative: Lecco - Bologna
otiziario
Idrogeno in rete in piena sicurezza.
Bureau Veritas il primo a certificarlo
Idrogeno come energia del futuro,
ma come trasportarlo in condizioni
di sicurezza? La risposta a
questo quesito dal quale dipendono
le reali possibilità di sviluppo
delle energie e dei combustibili alternativi,
arriva da Bureau Veritas
Italia che per primo ha rilasciato
un certificato di approvazione di
tipo; si tratta di un importante riconoscimento
della conformità del
prodotto agli standard di sicurezza
e affidabilità richiesti per l’utilizzo
nelle infrastrutture di trasporto
dell’idrogeno. E in questo trasporto
il giunto dielettrico svolge un
ruolo cruciale nell’isolamento elettrico
delle pipeline, proteggendolo
da correnti vaganti che potrebbero
causare corrosione e garantendo
l’integrità del sistema.
Un tassello fondamentale
L’emissione di questo certificato
da parte di Bureau Veritas Italia
rappresenta un passo significativo
nello sviluppo di soluzioni tecnologiche
sicure e affidabili per una
filiera energetica emergente e ciò
contribuirà a promuovere l’adozione
di questo vettore energetico
supportando gli sforzi di transizione
verso fonti più sostenibili
e quindi in direzione di una effettiva
decarbonizzazione. Per Giorgia
Ferraris, Industry & Mobility
Director di Bureau Veritas Italia,
che in occasione dell’OMC, tenutosi
il 9 aprile, ha consegnato il
certificato a Cataldo Ruppi, CEO di
Alfa Engineering: «Questa certificazione
è un tassello fondamentale
per sviluppare in sicurezza
le reti idrogeno. Bureau Veritas è
in prima linea nella assurance dei
prodotti e delle nuove tecnologie a
supporto dell’energy transition. Il
valore aggiunto di Bureau Veritas
risiede nelle competenze che derivano
dall’esperienza nel mondo
Oil&Gas, dalla profonda conoscenza
normativa e dalle conoscenze
specifiche dei materiali metallici
e non e delle saldature specifiche
per l’idrogeno».
L’obiettivo è stato raggiunto
«Il percorso che ci ha portato a
questo importante passo in avanti
non è stato semplice», dichiara
Cataldo Ruppi, CEO di Alfa Engineering,
«ma l’obiettivo è stato raggiunto
solo dopo numerosi confronti
tecnici e test di laboratorio.
Lo scorso 29 novembre abbiamo
fatto il punto sull’idrogeno durante
una giornata studio che ha coinvolto
molti player nazionali ed internazionali.
In quell’occasione,
Simone Mausoli di Bureau Veritas
anticipava con orgoglio che questo
traguardo sarebbe stato prossimo:
oggi lo stiamo coronando con molta
soddisfazione di Alfa Engineering
e Bureau Veritas. Un grazie a
tutti coloro che hanno contribuito
alla realizzazione, che si traduce
oggi nella consegna di questa certificazione
di prodotto: un goal della
qualità Made in Italy».
Atm vince a Parigi
È la prima volta che un operatore
estero vince un contratto per il
trasporto locale a Parigi: Atm apre
un nuovo capitolo nel panorama internazionale
del trasporto pubblico
con un importante incarico in Francia:
il Gruppo si è aggiudicato la gestione
di 18 linee di autobus della
Croix du Sud, nella zona sud-ovest
della capitale francese.
In un contesto altamente competitivo
con rigorosi e selettivi criteri
di partecipazione alle gare, questo
risultato rappresenta un riconoscimento
significativo delle competenze
maturate dall’Azienda nella
gestione della mobilità, già consolidate
a Copenaghen dal 2008 e in
Grecia dal 2023.
L’offerta di Atm ha risposto in modo
efficace alle esigenze dell’Authority
francese Île-de-France Mobilités,
che ha individuato nel Gruppo
un partner affidabile per lo sviluppo
nel territorio della Petite Couronne.
Il contratto
Con durata di cinque anni, il contratto
prevede la gestione di 18 importanti
linee di autobus. Atm metterà
a disposizione tutte le proprie
competenze operative, gestionali e
innovative integrando il personale
attualmente impiegato per offrire
un servizio di trasporto che risponda
alle esigenze dei cittadini. L’avvio
delle operazioni è previsto per
marzo 2026.
«Questo risultato è il frutto di
una visione strategica e di un lavoro
costante svolto in questi
anni», dichiara Gioia Ghezzi, Presidente
di Atm. «Gestire la mobilità
in un contesto importante
come quello parigino, rappresenta
motivo di orgoglio, in un’ottica
di collaborazione e crescita
reciproca», conclude Ghezzi.
Atm in numeri
Si rafforza la posizione internazionale
di Atm
La gestione delle linee del territorio
della Croix du Sud rappresenta
quindi per il Gruppo Atm non soltanto
una nuova sfida strategica e
operativa, ma anche l’opportunità
di portare valore e la propria esperienza
a 360 gradi, rafforzando la
posizione internazionale.
Miglioramento del servizio a Milano
L’espansione all’estero si inserisce
in un quadro più ampio di investimenti
orientati a elevare i livelli di
qualità, in un costante processo di
miglioramento del servizio offerto
a Milano e nelle altre città. L’Azienda
continua, infatti, a impegnarsi
con determinazione a Milano, affrontando
con soluzioni concrete
le sfide del settore, innanzitutto la
carenza di conducenti. Il piano di
interventi urgenti prevede il totale
sostegno economico per il conseguimento
delle patenti, un contributo
casa, un sistema di welfare
ampio e strutturato e investimenti
in progetti di housing sociale.
ATM.IT
MILANO:
• cinque linee metropolitane (due a guida automatica,
tre tradizionali) 134 stazioni per 112 chilometri;
• 17 linee tram per 157 chilometri;
• 160 linee bus per 1.560 chilometri;
• quattro linee filobus per 130 chilometri;
• sette impianti a fune
COPENAGHEN:
• quattro linee metropolitane a guida automatica, 44 stazioni
per 43 chilometri;
• una1 Light Rail (apertura nel 2025) 29 stazioni per 28
chilometri;
SALONICCO:
• una linea metropolitana a guida automatica, 13 stazioni
per dieci chilometri
I porti veneti crescono, anche con
la movimentazione del cemento
C’è ottimismo sulle banchine portuali
del Veneto: prosegue, infatti,
la tendenza alla crescita del
settore portuale che, dopo aver
archiviato un 2024 con il segno
più, fa registrare un aumento
dei traffici nel primo trimestre
2025 del +4,3% a Venezia e del
+29,3% a Chioggia.
L’aggiornamento trimestrale consente
al porto veneziano di raggiungere
una movimentazione
annuale nel periodo aprile
2024-marzo 2025 di oltre 24,3
milioni di tonnellate, in crescita
del +6,9% sull’anno precedente.
A questa si somma il traffico
di Chioggia che raggiunge, nella
stessa scansione temporale,
le 863 mila tonnellate. In totale
il sistema portuale veneto supera
così i 25 milioni di tonnellate
intermediate nel periodo di
riferimento.
A Venezia emerge come particolarmente
positivo il dato sulle
rinfuse solide, con picchi del
+220% per i cereali, settore che
- assieme ad altri segmenti in
crescita come mangimi, minerali
e cementi - permette di compensare
ampiamente i traffici di carbone
che risultano ormai azzerati
conseguentemente alle nuove
strategie energetiche nazionali.
La movimentazione di cemento,
in particolare, cresce di circa
63 mila tonnellate (+16,1%)
nel primo trimestre, alimentata
anche dal crescente fabbisogno
del settore edile nel contesto della
necessità di accelerare i cantieri
delle opere legate ai finanziamenti
PNRR, nonché ai lavori
infrastrutturali previsti in vista
delle prossime Olimpiadi invernali
Milano-Cortina.
A Chioggia, per quanto riguarda
il settore cargo, si registra
una sensibile crescita nella movimentazione
merci con una crescita
delle merci varie in colli,
+58,5%, riconducibile in particolare
all’aumento in termini di tonnellate
dei prodotti siderurgici.
Fulvio Lino Di Blasio, Presidente
dell’Autorità di Sistema Portuale
veneta: «Il 2024 è stato l’anno
delle sfide in cui porti di Venezia
e Chioggia hanno dimostrato
di avere numeri, energie e caratteristiche
per competere anche
in un contesto di incertezza geopolitica,
garantendo una crescita
in tutti i settori chiave nonostante
le ripetute fibrillazioni cui
sono state sottoposte le catene
di approvvigionamento globali e
i conseguenti aumenti dei costi
e dei tempi di percorrenza delle
rotte. Questa resilienza e questa
capacità di cogliere le nuove
opportunità trovano ora conferma
nei dati positivi del primo trimestre
2025.
Venezia e Chioggia, unici porti
regolati italiani, si confermano,
inoltre, uno snodo strategico
per il Paese per quanto riguarda
il traffico di prodotti alimentari,
rinfuse, e prodotti siderurgici
e materiali per l’edilizia destinati
all’industria e alle costruzioni,
oltre che per l’export di prodotti
finiti realizzati dalla manifattura
del nordest».
Attualità
22 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 23
otiziario
Gruppo ICM, bond da 25 milioni di euro
ICM S.p.A., società capofila dell’omonimo
Gruppo trai principali
general contractor in Italia nella
realizzazione di grandi opere infrastrutturali,
ha finalizzato l’emissione
di un prestito obbligazionario
di 25 milioni di euro con
l’obiettivo di supportare la crescita
del Gruppo ICM-Impresa Costruzioni
Maltauro prevista nel prossimo
triennio con l’avvio di importanti
progetti in ambito PNRR.
L’operazione, strutturata e collocata
da Banca Finint, prevede
l’emissione di due prestiti obbligazionari
rispettivamente da 20
milioni e cinque milioni di euro con
termini e condizioni sostanzialmente
analoghi, e una durata di
sei anni con un profilo di rimborso
amortizing. I bond sono stati
sottoscritti da un pool di investitori
composto da Mediocredito
Centrale (anchor investor), Volksbank,
Banco Desio, Banca Ifis,
Finest e la stessa Banca Finint.
Accelerare la propria crescita
Il prestito obbligazionario permetterà
al Gruppo ICM di sviluppare
l’importante portafoglio commesse
che a fine 2024 ammontava a
3,8 miliardi di euro e che è destinato
a crescere ulteriormente nei
prossimi mesi con l’acquisizione
di importanti progetti in ambito
PNRR.
Questo consentirà a Gruppo ICM
di superare il miliardo di euro di
valore della produzione già entro
il 2026, una cifra record, mai raggiunta,
in oltre cento anni di storia
del Gruppo. Il bond consentirà
inoltre di finanziare importanti investimenti
per l’ampliamento e il
potenziamento delle attrezzature
di cantiere consentendo al Gruppo
ICM di consolidare la propria
posizione come uno dei principali
player a livello nazionale nel proprio
settore.
Nell’operazione, Banca Finint ha
svolto anche il ruolo di Banca
Agente, mentre lo studio legale
Hogan Lovells ha agito in qualità
di deal legal counsel e di advisor
legale degli obbligazionisti attraverso
due team dedicati.
Un percorso vincente
Gianfranco Simonetto, Presidente
del Gruppo ICM ha commentato:
«La prima emissione obbligazionaria
del Gruppo, risalente
al 2016, presentava al mercato
un’azienda con un fatturato di
circa 340 milioni di euro, attiva
nel settore delle costruzioni edili
e infrastrutturali, in Italia e all’estero
- uno dei comparti più complessi,
ma anche tra i più ricchi
di potenziale. Agli investitori veniva
proposto un percorso ambizioso,
con l’invito a prenderne
parte come partner, condividendo
rischi e opportunità. A distanza
di nove anni, quel percorso si è
rivelato vincente. Sostenuta da un
piano industriale e strategico solido,
ICM S.p.A. è oggi stabilmente
posizionata tra i principali operatori
nazionali del settore, con un
Gianfranco Simonetto, Presidente del Gruppo ICM.
fatturato che nel 2024 ha superato
i 700 milioni di euro. Il nuovo
piano prevede il raggiungimento
di un miliardo di euro nei prossimi
tre anni, spinto anche dai rilevanti
contratti acquisiti nell’ambito
del PNRR.
Ulteriore motivo di soddisfazione
è rappresentato dalla rinnovata
fiducia da parte di molti degli
investitori originari, che hanno
scelto di partecipare anche a questa
nuova emissione. L’operazione,
completamente unsecured e
caratterizzata da uno spread tra
i più competitivi rispetto alle ultime
emissioni sottoscritte, conferma
la solidità della visione strategica
di lungo periodo perseguita
dalla Società. Un ringraziamento
speciale va anche ai nuovi sottoscrittori,
il cui supporto sarà determinante
per la realizzazione di
progetti chiave legati al PNRR e
all’espansione internazionale del
Gruppo», ha concluso Gianfranco
Simonetto.
GRUPPOICM.COM
Regno Unito,
e idrogeno
JCB ha accolto con favore la
storica decisione del Governo
di modificare la legge per dare
il via libera alla circolazione sulle
strade del Regno Unito alle
macchine operatrici alimentate
a idrogeno.
Lilian Greenwood, parlamentare
e Ministro per il Futuro delle
Strade (Secretary of State for
Future of Roads), ha firmato il
provvedimento legislativo che
dallo scorso 29 aprile consente
ai mezzi da cantiere e agricoli
alimentati a idrogeno di circolare
sulle strade pubbliche.
Il Presidente di JCB, Anthony
Bamford, ha avviato un progetto
da 100 milioni di sterline per
sviluppare un motore a combustione
a idrogeno per alimentare
le macchine JCB.
Lilian Greenwood ha firmato
l’atto legislativo i primi di aprile
aprendo la strada a una modifica
al Regolamento sui veicoli
stradali (costruzione e
utilizzo) del 1986, che consente
l’uso su strada di macchine
mobili non stradali alimentate
a idrogeno. La modifica legislativa
è entrata in vigore il 29
aprile. Altri veicoli alimentati a
idrogeno (automobili, autobus
e camion), erano già autorizzati
per legge a circolare sulle
strade del Regno Unito, ma
le macchine edili e agricole alimentate
a idrogeno, finora non
potevano farlo.
Ultimati i lavori di scavo meccanizzato in Italia
per la Galleria di Base del Brennero
Ultimati gli scavi in Italia per la
Galleria di Base del Brennero, il
tunnel ferroviario più lungo al
mondo. Il consorzio di imprese
guidato da Webuild per conto di
BBT SE, controllata per la parte
italiana da RFI (Gruppo FS Italiane),
tramite la società TFB (Tunnel
Ferroviario del Brennero), ha
realizzato il completamento dello
scavo della galleria di linea ovest
della Galleria attraverso la Tunnel
Boring Machine (TBM) “Flavia”,
che ha scavato sotto le Alpi per il
Lotto Mules 2-3, raggiungendo il
confine con l’Austria.
La galleria di linea est era già stata
completata nel 2023, e i lavori
sul Lotto Mules 2-3 si attestano
così ad un avanzamento complessivo
superiore al 95%. La Galleria
di Base del Brennero, una volta
completata con i suoi 64 chilometri
complessivi, ridisegnerà il trasporto
tra Italia ed Austria, potenziando
la mobilità sostenibile
in Europa e riducendo l’impatto
ambientale dei trasporti nell’area
alpina.
Elemento centrale del corridoio
Scadinavo-Mediterraneo
della rete TEN-T
L’opera, che è parte dell’asse ferroviario
Monaco-Verona, rappresenta
anche l’elemento centrale
del corridoio Scandinavo-Mediterraneo
della rete TEN-T, di cui
è anche la tratta più importante,
perché consente di superare la
barriera naturale delle Alpi. La Galleria
collegherà le città di Fortezza,
a circa 50 chilometri a nord di
Bolzano, e Innsbruck, in Austria.
Treni a 250 km/h
Sul suo tracciato, i treni passeggeri
potranno viaggiare a una velocità
massima di 250 km/h, riducendo
i tempi di percorrenza dagli
attuali 80 minuti a soli 25 minuti.
La sezione principale del versante
italiano
Il Lotto Mules 2-3, che rappresenta
la sezione principale del versante
italiano della Galleria e anche il
lotto più esteso, è un tassello chiave
di questo progetto e include lo
scavo di un complesso sistema di
65 chilometri di gallerie, di cui oltre
40 chilometri scavati con impiego
di TBM.
Gli altri lotti
Webuild è coinvolta anche su altri
lotti della Galleria di Base del
Brennero. Oltre al Lotto Mules
2-3, è impegnata sul versante austriaco
con il Lotto Gola del Sill-
Pfons, e ha realizzato il Lotto Tulfes-Pfons,
sempre in Austria, e il
Sottoattraversamento Isarco, che
è la parte estrema meridionale
della Galleria prima dell’accesso
nella stazione di Fortezza. Lungo
l’asse ferroviario Monaco-Verona,
inoltre, sta realizzando il progetto
di potenziamento della tratta Fortezza-Ponte
Gardena e la Circonvallazione
di Trento, due progetti
che andranno a potenziare il sistema
di collegamento della Galleria
di Base del Brennero.
WEBUILDGROUP.COM
Attualità
24 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 25
otiziario
Video-interpretariato LIS in altre
23 stazioni italiane
Trenitalia (Gruppo FS Italiane) ha
esteso il progetto di accessibilità
dei servizi in vendita e assistenza
per le persone sorde; l’iniziativa
sperimentale e gratuita di video-interpretariato
in lingua dei
segni italiana (LIS), già disponibile
in sei stazioni italiane, è stata
ampliata ad ulteriori 17 stazioni,
per un totale di 23 presidi su tutto
il territorio nazionale.
Il progetto
Nato nel 2024 con l’obiettivo di
migliorare l’esperienza di viaggio
e semplificare la comunicazione
della clientela sorda segnante,
una comunità composta nella
sua totalità da oltre 40.000 persone
e diffusa su tutto il territorio
nazionale, è disponibile nelle
principali stazioni d’Italia - Bologna
Centrale, Firenze Santa Maria
Novella, Genova Piazza Principe,
Milano Centrale, Napoli Centrale e
Roma Termini - e, da aprile 2025,
nelle stazioni di: Pescara, Lamezia
Terme, Venezia Santa Lucia,
Potenza, Trieste, Ancona, Termoli,
Torino Porta Nuova, Bari Centrale,
Cagliari, Palermo, Trento,
Foligno, Aosta, Roma San Pietro,
Roma Ostiense e Fiumicino Aeroporto.
Il servizio è stato implementato
nelle quattro stazioni del
nodo di Roma anche per fornire
maggiore assistenza a coloro che
visitano la Capitale in occasione
del Giubileo.
Grazie a questa iniziativa, le persone
sorde segnanti possono attivare,
in meno di un minuto, un
servizio di video-interpretariato
LIS, che consente loro di comunicare
senza difficoltà con il personale
di Trenitalia per richieste di
assistenza, informazioni sui servizi
e ulteriori eventuali necessità
legate al viaggio.
Il servizio è fruibile tramite Tablet
di Trenitalia o tramite QR Code
inquadrabile dal dispositivo del
Cliente ed è presente presso le
biglietterie, nei desk di vendita
e assistenza di Trenitalia e presso
i FRECCIALounge tutti i giorni,
dal lunedì alla domenica, dalle
ore 8:00 alle ore 18:00 (inclusi
festivi).
Nel suo primo anno di sperimentazione,
il progetto ha ottenuto un
alto tasso di gradimento: il 100%
dei clienti sordi che hanno utilizzato
il servizio ha espresso una
soddisfazione elevata, un risultato
ottenuto grazie ai ridotti tempi
di attesa e agli elevati standard di
qualità offerti. Inoltre, per garantire
un utilizzo efficace del servizio
e standard di accessibilità elevati,
il personale di Trenitalia, oltre 650
persone provenienti dai business
Alta Velocità, Intercity e Regionale,
è stato formato - ed è in formazione
- per rispondere alle esigenze
specifiche dei clienti sordi.
Servizi inclusivi
Tale progetto di accessibilità si inserisce
in un piano più ampio del
Gruppo FS, volto a rendere i propri
servizi più inclusivi e rispondenti
alle esigenze di una clientela diversificata,
rendendo sempre più concreto
il proprio impegno nei confronti
di tutte le persone, dentro e
fuori l’azienda. In questa ottica, infatti,
all’interno della Direzione Pianificazione
Industriale di Trenitalia,
è stata costituita lo scorso dicembre
la nuova struttura “Accessibility
Management” con lo scopo di
migliorare l’accessibilità dei servizi,
anche grazie ad un continuo
confronto con stakeholder e associazioni
sul tema della disabilità, in
coordinamento con il Gruppo FS.
FSITALIANE.IT
Preferiti gli
spostamenti
a piedi
Evolvono le abitudini di mobilità
degli italiani, che sempre di
più preferiscono spostarsi a piedi,
pur non rinunciando all’auto di
proprietà. È la fotografia scattata
dalla nuova edizione del Mobility
Barometer, diffuso dal Gruppo
Europ Assistance e realizzato
in collaborazione con Ipsos.
Il 96% del campione dichiara
di scegliere il walking per i
propri spostamenti quotidiani,
seguito dall’auto privata
(93%, con il 97% che ne possiede
almeno una, i valori più
alti in Europa), anche se ben
il 37% dichiara di essere disposto
a rinunciarci in futuro.
Si cammina di più
Rispetto a cinque anni fa, gli italiani
dichiarano di camminare di
più (38%) e di utilizzare maggiormente
la bicicletta sia muscolare
che elettrica (circa il
30%, +21%), ma di scegliere
sempre meno spesso taxi e soluzioni
in sharing. Le motivazioni
più diffuse che hanno determinato
questi cambiamenti: costo dei
trasporti o una nuova situazione
familiare (30%) e le preoccupazioni
per l’impatto ambientale dei
propri spostamenti (25%).
EUROPASSISTANCE.IT
Pubblicati i dati consuntivi del 2024.
Il sistema portuale italiano si mostra resistente
Assoporti ha pubblicato le statistiche
relative ai traffici portuali
per l’anno consuntivo 2024, che
evidenziano la resilienza e la solidità
del nostro sistema portuale
nonostante le sfide geopolitiche e
economiche. Il Presidente Rodolfo
Giampieri ha sottolineato: «Le
statistiche dei traffici, relative al
consuntivo 2024, confermano l’ottima
tenuta del nostro sistema
portuale. Per i traffici commerciali,
direi che è trascorso un anno davvero
complicato dal punto di vista
RFI, gara da circa 180 milioni di
euro. Interventi in tutto il Paese
Rete Ferroviaria Italiana, società
del Gruppo FS Italiane, ha aggiudicato
una gara da circa 180 milioni
di euro per l’esecuzione di un programma
di interventi di manutenzione
e potenziamento delle telecomunicazioni
in ambito ferroviario
su tutto il territorio nazionale.
Questa attività rientra nel più ampio
piano di investimenti di RFI. Un
piano pensato per attività di manutenzione
finalizzate all’innalzamento
degli standard di affidabilità e al
potenziamento della rete dal punto
di vista tecnologico. L’Accordo
Quadro ha una durata di tre anni.
Quattordici lotti
La gara è suddivisa in quattordici
lotti, corrispondenti ad altrettante
direzioni territoriali di RFI.
La natura dei lavori: si tratterà
di operazioni che si tradurranno
in interventi diffusi relativi alla
Rete GSM-R, agli impianti di Informazioni
al Pubblico, ai sistemi
di video-sorveglianza, ai sistemi
di telefonia selettiva e alle
Reti LAN e WAN.
RFI.IT
geopolitico che ha avuto indubbi
riflessi sull’economia e sulle rotte
marittime. I nostri scali hanno
dovuto riorganizzarsi di continuo
per bilanciare le continue disruption
che si sono verificate, dovute
per lo più a ritardi e a allungamento
dei tempi di percorrenza».
«Attualmente, ci troviamo di fronte
a un 2025 che presenta alcune
preoccupazioni: il canale di Suez
non accenna a riprendere il passo
e l’annuncio di una guerra dei
dazi sono fenomeni che non fanno
bene al nostro sistema produttivo
e logistico, il quale si trova di
fronte a nuove sfide da superare,
che avranno nella velocità di
risposta l’elemento determinante
per rimanere competitivi. Da sottolineare
che i dati sui passeggeri
sono del tutto positivi e fungono
da barometro per l’ottimo andamento
del settore del turismo del
Paese. Investimenti in infrastrutture,
digitalizzazione e riforme
volte alla semplificazione rimangono
gli imperativi su cui lavorare
con grande decisione», ha concluso
Giampieri.
Dati Salienti
• Traffico commerciale: resilienza
del sistema nonostante le difficoltà
globali.
• Passeggeri: aumento significativo,
indicativo di un settore turistico
in crescita.
• Prospettive 2025: necessità di
affrontare le sfide emergenti e
di investire in infrastrutture.
Assoporti continuerà a monitorare
attentamente l’evoluzione del
traffico portuale e a promuovere
iniziative che garantiscano la
competitività e l’efficienza dei nostri
porti.
La scheda dei dati è disponibile al
QR code
Attualità
26 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 27
otiziario
XXVIII Convegno Nazionale
di Geotecnica
Luogo del convegno:
isola di San Servolo
Il XXVIII Convegno Nazionale di
Geotecnica, per la prima volta nella
sua storia, si terrà a Venezia dal
11 al 13 giugno 2025. Il Convegno
si svolgerà presso il centro congressuale
dell’Isola di San Servolo,
una splendida isola della laguna
di Venezia a soli dieci minuti di
vaporetto pubblico da San Marco,
e verterà sul tema della “Sicurezza,
Manutenzione e Sviluppo delle
Infrastrutture”.
Il dibattito tecnico e scientifico
promosso dall’AGI riporta dunque
l’attenzione su una tematica
di grande attualità, vitale per lo
sviluppo del Paese, che riguarda
i diversi aspetti legati alle infrastrutture
- da quelle di trasporto e
distribuzione, sia sotterranee che
di superficie, a quelle idrauliche e
marittime - per le quali l’ingegneria
geotecnica può e deve svolgere
un ruolo di primo piano per
garantire la sicurezza e la funzionalità
delle opere e degli interventi,
nel rispetto dei criteri di economicità
e di sostenibilità.
Anche a seguito dei recenti avvenimenti
che hanno interessato
il nostro Paese e dell’introduzione
di Linee Guida ministeriali
per la gestione del rischio, la
valutazione della sicurezza e il
monitoraggio di gallerie e ponti
esistenti, la gestione e la manutenzione
di tali opere è sempre
di più al centro di una rinnovata
speciale attenzione da parte
di tutti gli attori coinvolti. Il
prossimo Convegno Nazionale
di Geotecnica di Venezia intende
pertanto creare l’occasione
per un atteso confronto su tali
argomenti, tra il mondo dell’accademia
e gli enti gestori, tra le
società di progettazione e le imprese
di costruzione, e intende
favorire l’incontro tra le richieste
che provengono da chi opera
sul territorio e le innovazioni
della ricerca scientifica.
Il Convegno, come da tradizione,
si svilupperà nell’arco di tre giornate,
ognuna dedicata a una particolare
categoria di infrastrutture,
A pochi minuti di vaporetto da piazza San Marco, il complesso
storico monumentale di San Servolo, circondato
da un magnifico e scenografico parco, dispone di 12
sale congressuali, luminose ed accoglienti, con capienza
dai 15 ai 240 posti . Dotate di moderne attrezzature audiovisive
e copertura internet wi-fi. San Servolo offre ai
suoi convegnisti la possibilità di alloggiare presso il Centro
Soggiorno e Studi, coniugando il luogo di lavoro con
quello di alloggio dei partecipanti, garantendo una più
pratica e funzionale organizzazione del congresso stesso
e offrendo ai partecipanti la possibilità di un piacevole
soggiorno a pochi minuti dal centro storico lagunare.
con particolare riferimento a quelle
in ambito extraurbano. Alle Relazioni
Generali e di Panel a invito
seguiranno le presentazioni delle
memorie ricevute, oltre a eventi
appositamente organizzati per
stimolare il dialogo e la discussione
intorno alle tematiche del Convegno.
Le tre giornate del convegno
Sessione 1: Infrastrutture di
trasporto di superficie; relatori
generali: Prof. Stefano Aversa,
Prof. Luigi Callisto.
Sessione 2: Infrastrutture di trasporto
in sotterraneo; relatori generali:
Prof. Gianpiero Russo, Prof.
ssa Rita Migliazza.
Sessione 3: Infrastrutture idrauliche
e marittime; relatore generale:
Prof. Mario Manassero.
Convegni
28 5/2025 leStrade
Agenda
MAGGIO 2025
Rebuild
Riva del Garda (Italia)
6 – 7 maggio
rebuilditalia.it
World Tunnel Congress 2025
Stoccolma (Svezia)
9 - 15 maggio
wtc2025.se
Asecap Days
Madrid (Spagna)
26 - 28 maggio
asecap.com
GIUGNO 2025
Italia No Dig Live
11 - 12 giugno
Segrate (Italia)
eventiiatt.it
MobyDixit
18 – 19 giugno
Bologna (Italia)
mobydixit.it
OTTOBRE 2025
Traffic Show 2025
8 - 9 ottobre
Bologna (Italia)
traffic.show
Asphaltica World
29 - 31 ottobre
Bari (Italia)
asphaltica.it
ASECAP DAYS 2025
asecap.com
Da Milano, lo scorso anno, a Madrid,
dal 26 al 28 maggio 2025: queste le
date e il luogo della prossima edizione
degli Asecap Days 2025. Da diversi
anni, i gestori autostradali europei
hanno avviato il processo per il
passaggio a una mobilità più ecologica.
Sono necessari, tuttavia, maggiori
investimenti per realizzare una
transizione ecologica di successo,
inclusa la road map politica dell’UE
con il Green Deal e la strategia Fit
for 55. Per affrontare queste sfide, i
gestori delle infrastrutture stradali a
pedaggio propongono di promuovere
progetti ecologici, tra cui la trasformazione
dell’infrastruttura per
ospitare auto, autobus e camion
elettrici e contribuire, in tal modo,
allo sviluppo di soluzioni di soluzioni
di mobilità sicure, inclusive e verdi
per tutti.
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ
n Ripristino dell’autostrada N13
a Soazza, nel Canton Grigioni:
gestione delle emergenze stradali.
n Un nuovo inizio.
La Conferenza Ministeriale di Marrakech
2025 “Commit to life”.
n Milano Serravalle, Politecnico di Milano
e MOST: “Serravalle Future Drive”.
n Accordo Ansfisa e Italferr.
Innovazione tecnologica e monitoraggio
avanzato e in tempo reale delle infrastrutture
ferroviarie al centro dell’intesa.
Convegni, Corsi, Eventi 2025
30 5/2025 leStrade
Cantieri
Ripristino dell’autostrada N13 a Soazza:
gestione delle emergenze stradali
Nel Canton Grigioni, a causa di un evento meteorologico si è avuta la completa distruzione
di un tratto dell’autostrada N13 (circa 160 metri lineari). In meno di 24 ore, un piano
d’azione è stato attuato per stabilizzare l’area e consentire l’inizio dei lavori di ripristino
Samuele Porto Bonacci
Ufficio tecnico Edilstrada SA
Nathalia Maggetti
Direttrice lavori e supporto al committente AFRY
Svizzera SA
Il 21 giugno 2024, un evento meteorologico estremo
ha colpito il Canton Grigioni, causando frane
e inondazioni su tutto il territorio della valle Mesolcina.
Tra le aree maggiormente danneggiate, il
territorio del Comune di Soazza ha subito la completa
distruzione di un tratto dell’autostrada N13
(circa 160 metri lineari ) a causa dell’esondazione
del fiume Moesa, innescata dal deposito di circa
40.000 metri cubi di materiale detritico quale
colata detritica che ha interessato il riale Orbel.
Dalla disamina dei dati delle piogge, rispettivamente
delle volumetrie di materiale movimentato
e rilevato in loco, nell’autunno 2024 è stato
accertato che la colata detritica del riale Orbel
è da iscrivere negli eventi con periodo di ritorno
centenario, rispettivamente, l’intensità di pioggia
locale è pari ad un periodo di ritorno ventennale.
Gestione dell’emergenza
e organizzazione del cantiere
Già nelle prime ore del 22 giugno, l’Ufficio federale
delle strade (USTRA) ha dato avvio alla fase
di emergenza con un’organizzazione tempestiva
ed efficiente di un team così composto:
• Committente USTRA;
• Supporto al Committente e Direzione Generale
dei lavori (AFRY Svizzera SA di Bellinzona);
• Direzione Lavori Locale e progettazione tracciato
(ARX Smart minds c/o Pini Group Holding SA
di Lugano);
• Progettazione/sicurezza fluviale e pericoli naturali
(Beffa Tognacca Sagl di Claro);
• Progettazione manufatti (Lurati & Muttoni partner
SA di Mendrisio);
• Impresa esecutrice (Mancini & Marti SA di Castione).
In meno di 24 ore, un primo piano d’azione è
stato definito e attuato per stabilizzare l’area e
consentire l’inizio dei lavori di ripristino, in sicurezza,
già dal 23 giugno 2024 (formazione delle
prime piste di cantiere per accedere all’area
d’intervento).
Contesto esterno/generale e media
con influsso sul cantiere
Con l’asse autostradale Bellinzona - Coira interrotto,
in relazione anche al periodo delle ferie
estive europee e svizzere, vi è stato un importante
focus e attenzione dei media e delle associazioni
di categoria sul possibile sovraccarico
dell’asse autostradale A2 e relativo tunnel
del San Gottardo. Allo stesso modo, in relazione
all’evento, l’intera regione della Mesolcina era di
difficile accesso perché molteplici strade comunali
e cantonali erano danneggiate, a tal punto
da non essere percorribili, e le autorità cantonali
Grigionesi avevano vietato l’accesso alla regione
ai non addetti ai soccorsi/interventi.
Sfide operative e soluzioni adottate
L’intervento, sia da un punto di vista temporale
sia organizzativo, si è articolato in tre fasi ben
distinte:
• Fase 1 - Ripristino della viabilità minima:
- Creazione piste di cantiere raggiungere
la colata detritica e l’alveo del fiume Moesa
dopo gli eventi;
- Deviazione del riale Orbel in direzione Nord
in caso di ulteriori precipitazioni ridurre
la possibilità di un ulteriore sbarramento della
Moesa;
- Messa in sicurezza del rilevato autostradale
in fase di ricostruzione allontanare il fiume
Moesa dall’A13;
- Ricostruzione del rilevato Nord-Sud ri-
apertura di una corsia per direzione nel più
breve tempo possibile;
- Ripristino servizi essenziali elettromeccanica
creazione nuova dorsale Nord-Sud per
migrazione Fibra Ottica (divelto dall’evento)
e cavo regionale Media Tensione (in esercizio)
• Fase 2 - Riapertura completa dell’autostrada
N13:
- Sgombero materiale della colata detritica;
- Ri-posizionamento fiume Moesa nell’alveo
originale;
- Sistemazione del riale Orbel;
- Costruzione del rilevato stradale Sud-Nord
in parallelo alla costruzione della scogliera di
protezione;
- Ricostruzione delle solette di assestamento
spalla nord e spalla sud, del Ponte autostradale
Boffalora, lato corsia Sud-Nord.
• Fase 3 - Ripristino completo corsi d’acqua e
terreni:
- Completamento sgombero materiale della
colata detritica, in particolare conferimento
verso depositi definitivi esterni al cantiere;
Infrastrutture&Mobilità
32 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 33
- Sistemazione alveo fiume Moesa e ripristino
argini;
- Sistemazione del riale Orbel;
- Costruzione nuovo sistema di smaltimento
acque (primario) dell’asse autostradale e
scarico a fiume;
- Sistemazione finale del terreno compresa la
posa di terra vegetale.
Per quanto attiene la prima fase, in relazione al
contesto generale d’intervento, si è operato con
turni singoli di lavoro di circa 15 ore continuativi
su 12 giorni (al netto di alcune lavorazioni che
sono state eseguite di notte ed in parallelo ai lavori
principali) con circa 40 maestranze presenti
giornalmente più l’indotto. Per la fase 2 e 3, si
è operato con il consueto orario di lavoro (turno
singolo, 5/7 giorni) con circa 25 maestranze presenti
giornalmente più l’indotto.
Al fine di ottimizzare le attività di ripristino, la
costruzione del rilevato autostradale fino a quota
planum (-50 centimetri rispetto alla plania),
è avvenuta con circa 10.000 metri cubi di materiale
alluvionale prelevato direttamente dal Fiume
Moesa (in adiacenza al punto d’intervento)
debitamente caratterizzato con il laboratorio del
committente (Istituto Meccanica dei Materiali
SA) secondo le seguenti prescrizioni:
1. Granulometria e classificazione USCS (norme
SN EN 933-1, SN EN ISO 14688-2);
2. Prova Proctor standard e modificata (norma
SN 670 330-2);
3. Prova di abrasione tipo Los Angeles (norma
SN EN 1097-2);
4. Prova CBR 1 e CBR 2 (norme SN 670 320b e
EN 13286-47);
5. Analisi petrografica semplificata dei grani
(norme SN EN 932-3 e VSS 70 115).
Tutta la fondazione stradale, posata a strati di
circa 50 centimetri e verificati tramite specifiche
prove di carico ME e al fine di prevenire/ridurre
l’effetto dei cedimenti differenziati sulla costruzione,
è stato a sua volta rinforzato con delle
geogriglie:
- nel rilevato costruito con materiale prelevato
direttamente da fiume, tra i singoli strati di
altezza 50cm sono state usate reti a nodi rigidi
Sytec LS 80 PET. Tutto il rilevato è stato
impostato su una fondazione preparata con
geotessuto di rinforzo e separazione Sytec
SG 5000;
- nella fondazione stradale costruita con 0/45
fornito esternamente, reti ad alta resistenza
a trazione Sytec NN 500S.
Allo stesso tempo, si è optato per un pacchetto
di pavimentazione bituminoso composto da:
- uno strato di fondazione AC F 22 con spes-
sore di 110 millimetri (bitume di recupero
B 35/50 CH e contenuto di Ra a caldo pari
al 100%);
- due strati portanti, di cui l’ultimo anche con
funzione di strato di usura, AC B 22 H con
spessore di 100 millimetri x 2 (bitume di recupero
PmB 45/80-65 CH e contenuto di Ra
a caldo pari al 55%). Il rischio di mancanza
di grip delle auto in transito, a causa dell’affioramento
di bitume per le temperature estive,
è stato monitorato con prove di mordenza
(in accordo alla SN EN 13036-4).
Lo strato di usura definitivo è stato scelto di
eseguirlo nel 2025 a circa un anno di distanza
dalla costruzione così da compensare/risolvere
eventuali assestamenti nel nuovo corpo
rispetto al tracciato esistente a cui ci si è raccordati.
Infrastrutture&Mobilità
34 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 35
Sicurezza
Il contesto esecutivo, al netto della definizione
delle aree di sicurezza in caso di ulteriori eventi
naturali nell’area d’intervento, ha richiesto l’adozione
di importanti misure di controllo/monitoraggio
per garantire l’incolumità sia di chi lavorava
sia degli utenti autostradali fino a quando
non sono stati completati i lavori di ripristino arginatura.
Risultati e tempi di realizzazione
Grazie a un’organizzazione efficace e all’impiego
di tutti gli attori coinvolti, a vari livelli, i risultati
temporali sono stati importanti:
• riapertura di una carreggiata autostradale (fase
1) dopo soli 12 giorni dall’evento;
• riapertura totale dell’autostrada (fase 2) il 3
settembre 2024 a circa due mesi dall’evento;
• movimentazione, in 169 giorni lavorativi (fase
3), di circa 150.000 metri cubi compatti di materiale:
- 7.500 metri cubi di materiale è stato vagliato,
in loco, per ricreare una parte del suolo
necessario per il ripristino dei terreni ed andato
perso con l’evento naturale;
- 35.000 metri cubi di materiale sono stati conferiti
a depositi definitivi esterni al cantiere;
- 35.000 metri cubi sono stati impiegati per il
ripristino dei terreni agricoli adiacenti all’autostrada;
- 30.000 tonnnellate di blocchi di pietra, recuperati
dalla colata detritica e della piena del
fiume Moesa con pezzatura da 0.50 a 2.50
metri cubi, reimpiegati in loco per la forma-
zione di scogliere, arginature e rinaturazione
dei corsi d’acqua;
- 4.000 tonnellate di blocchi di pietra, recuperati
dalla colata detritica e della piena del fiume
Moesa con pezzatura da 0.50 a 2.50 metri
cubi, forniti ad altri cantieri per un riutilizzo.
In merito ai blocchi di pietra, durante le attività,
si è reso necessario l’impiego di 40 chilogrammi
di esplosivo per brillare circa 1.830 metri cubi di
trovanti trasportati dall’evento naturale con pezzatura
varia tra i 10 e 250 metri cubi l’uno.
Complessivamente, sono stati investiti dall’Ufficio
federale delle strade circa CHF 13.50 Mio (IVA
inclusa) di cui ca. CHF 2.00 Mio (IVA compresa)
per la sola fase 1.
Rispetto all’organizzazione iniziale, le varie sfaccettature
del progetto e la sua evoluzione, hanno
richiesto un continuo e progressivo adattamento
delle parti attive e coinvolte tanto che:
• alla direzione Lavori Locale si è affiancato l’Accompagnamento
Ambientale ai Lavori (IFEC
Ingegneria SA) e la Direzione Lavori Locale per
le opere elettromeccaniche (AFRY Svizzera SA
di Bellinzona);
• l’impresa esecutrice Mancini & Marti SA ha coinvolto
più ditte per far fronte ai vari fronti e specificità
degli interventi:
- imprese Fratelli Somaini SA, Attilio Savioni SA,
G ecorecycling SA, Pollice Trasporti e Servizio
Cantiere Sagl, Giudicetti SA, WALO Bertschinger
SA, Valchisa SA, Plastic Tirecycling AG;
- movimentazioni varie Sabesa SA;
Infrastrutture&Mobilità
36 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 37
AETERNUM
IL QUINTO ELEMENTO
- segnaletica orizzontale Mordasini SA;
- forestale Afor Casto Sagl;
- metalcostruttore Ghidoni SA;
- prove di lavoratorio Nuovolab SA;
- fornitori COMIBIT SA, ACO Svizzera SA,
Sytec Geoproducts SA, Geniobeton SA, HG
Commerciale, Streng Swiss AG.
• Per potere attuare fattivi monitoraggi di sicurezza
sui corsi d’acqua adiacenti al cantiere,
rispettivamente, controllare le presenze e ingressi/uscite
dal cantiere, sono stati affidati incarichi
specifici alle ditte Prosegur SA e 3S Sicurezza
Ticino SA,
• È stato previsto un tracciatore unico per tutte
le attività esecutive tramite arruolamento dello
studio Giudicetti & Baumann SA.
• Per il trasporto del materiale alle deponie esterne
al cantiere, sono state affidate le prestazioni
di trasporto alle ditte Otto Scerri SA e Fasani
trasporti.
L’intervento sull’autostrada N13 a Soazza rappresenta
un esempio di best practice nella gestione
delle emergenze infrastrutturali, dimostrando
come un’efficace collaborazione tra tutti gli attori
coinvolti, unita a una risposta rapida, possa ridurre
al minimo l’impatto di eventi calamitosi sulle
reti di trasporto strategiche. nn
Infrastrutture&Mobilità
38 5/2025 leStrade
Eventi
Un nuovo inizio
La Conferenza Ministeriale di Marrakech 2025 “Commit to life”
«La vita che salvi potrebbe essere la tua», scriveva
Flannery O’Connor. Leggiamo queste parole
forti alla luce dello slogan “Committ to life” (Impegnarsi
per la vita) iconica frase simbolo della
Ministeriale per la Sicurezza Stradale tenutasi a
Marrakech lo scorso febbraio. La portata dirom-
pente del rispetto delle regole di sicurezza stradale
è tutta racchiusa in poche lettere. Rispetto
per sé stessi e per gli altri proteggendo e generando
valori di vita. Esistere con le regole o non
esistere. Questo il cuore filosofico della Conferenza
Ministeriale sulla Sicurezza Stradale tenuta-
Grazia Crocco
L’Italia a Marrakech
L’Italia è stata rappresentata da una delegazione
di alto livello guidata dall’Ambasciatore italiano
nel Regno del Marocco e nella Repubblica
di Mauritania S E Armando Barucco, insieme
al Consigliere Diplomatico del Vicepremier e Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti Matteo
Salvini, Giovanni Vittorio Maria Donato. Entrambi
hanno partecipato alla sessione ristretta per
l’approvazione finale della Dichiarazione di Marrakech
e poi ad altri momenti di scambi bilaterali
e tavoli di lavoro.
E poi, momento sicuramente di rilevanza partisi
quest’ anno a Marrakech, dal 18 al 20 febbraio,
con l’Alto Patronato del Regno del Marocco, e
la superba organizzazione della NARSA, l’Agenzia
per la Sicurezza Stradale, con l’egida internazionale
delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione
mondiale della Sanità. Un evento unico che
ha visto riuniti ministri dei trasporti, della salute,
dell’ambiente e alti rappresentanti di organizzazioni
internazionali, ONG e settore privato.
La baseline, il punto di partenza e confronto è
noto da sempre, triste e disarmante.
Dati, numeri, che avevano volti e storie che ora
sono vite perse, famiglie distrutte o vite cambiate
per sempre da ferite gravissime e permanenti.
La sicurezza stradale è una priorità globale,
da vedere come una pandemia della strada, con
oltre 1,3 milioni di morti all’anno (OMS). Una cifra
eticamente, socialmente inaccettabile, e che
è ogni giorno ancora più vivida nel suo dolore sociale
perché va a pesare sulle economie e società
fragili dei paesi a basso e medio reddito.
E quindi, ecco tutti riuniti, policy makers della Sicurezza
Stradale nella bellissima cornice dell’affascinante
Marrakech, per la quarta edizione
dell’impegno della Decade of Action. Siamo al
quarto passo di strategia e verifica, dopo Mosca
(2009), Brasilia (2015), Stoccolma (2020) ed ora
Marrakech. “Commit to life” (“Impegnarsi per la
vita”) è la frase slogan, riaffermare i presupposti
regolamentari per un destino diverso su strada,
per tutti, ovunque, per i giovani che si aprono al
futuro e per gli utenti più vulnerabili, per una mobilità
su strada innovativa benefica e sicura. Un
grande momento, quindi, che prende atto delle
sfide e degli obiettivi ed inizia ad elaborare sui
risultati attesi del prossimo futuro. Questa deve
essere la chiave di lettura di Marrakech, scena di
confronto e ripartenza. Giorni indimenticabili. Ed
Iniziamo da noi.
English Version
“One world, one road: commit to life”
Road safety is a global priority, with over 1.3 million
annual deaths from crashes, disproportionately impacting
low- and middle-income countries, per the
World Health Organization.
The 4th Global Ministerial Conference on Road Safety,
held in Marrakech, Morocco, from february 18-
20, 2025, themed “One world, one road: commit to
life”, galvanized action to prevent and stop this global
scourge.
“The life you save could be your own”, wrote Flannery
O’Connor, and these powerful words are well read in
the light of the slogan “Commit to life”. Respect for
the rules and for life generates safety in more direct
terms. Exist with the rules or not exist. This is the
philosophical heart of the Ministerial Conference on
Road Safety held this year in Marrakech, from 18 to
20 february, with the High Patronage of the Kingdom
of Morocco, and the superb organization of NARSA,
the National Agency for Road Safety.
Organized under the aegis of organizations such as
the UN and the WHO, the Fourth World Ministerial
Conference brings together ministers of transport,
health, environment and representatives of international
organizations, NGOs and the private sector.
The baseline, the starting point and comparison is sad
and disarming. Data, numbers, that once had stories
to tell, families destroyed or lives changed forever
suffering serious and permanent injuries.
Road safety is a global priority, the road pandemic,
with over 1.3 million deaths per year (WHO).
All policy makers gathered in Marrakech as fourth
edition of the commitment of the Decade of Action,
the fourth operational and verification step, after Moscow
(2009), Brasilia (2015), Stockholm (2020) and
now Marrakech. Commit to life.
Italy was represented by a high-level delegation led
by the Italian Ambassador to the Kingdom of Morocco
and the Republic of Mauritania, Armando Barucco,
together with the Diplomatic Advisor to the
Deputy Prime Minister and Minister of Infrastructure
and Transport Matteo Salvini, Giovanni Vittorio
Maria Donato. Both attended the political meetings
and the inauguration of the Italian stand, which
was the most visited. For the organization of the
Stand praises to direct Sponsor Anas S.p.A., PIARC
Italia, AISCAT, PIARC mondiale, the State Police, SI-
TEB, (Strade Italiane e Bitumi). In attendance to the
inauguration also FRED Engineering, the Polytechnic
University of Milan and TrafficLab and UNECE Global
Forum for Road Traffic Safety Chair.
In the hectic days of the Ministerial let’s not forget
the Global Road Safety Film Festival, produced by the
Laser International Foundation (LIFE), in collaboration
with the National Road Safety Agency (NARSA)
of the Kingdom of Morocco, the Prévention Routière
Internationale (PRI) and the Fédération Internationale
de l’Automobile (FIA), has collected and presented
videos from all regions of the world. Follow all the
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English Version
ci profili: nuove opere progettate per garantire
la massima sicurezza, manutenzione programmata
predittiva e innovazione tecnologica per il
monitoraggio della sicurezza delle infrastrutture
della propria rete, con una speciale attenzione a
ponti, viadotti e gallerie.
Anche l’AISCAT, che da sempre è impegnata insieme
alle sue Associate nel miglioramento della
sicurezza, ha potuto confrontarsi con istituzioni,
professionisti e stakeholders provenienti da centinaia
di Paesi, per poter approfondire politiche
e tecnologie che potranno avere un impatto positivo
sulla sicurezza stradale mondiale, con l’obiettivo
di favorire un futuro in cui la mobilità sia
più sicura e sostenibile. All’inaugurazione hanno
preso la parola, dopo gli alti rappresentanti istituzionali,
tra gli altri distinti colleghi, esperti italiani
del settore tra cui Luciana Iorio - membro
del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti e
recentemente riconfermata alla guida del Global
Forum for Road Traffic Safety; Emanuela Stoccolare,
entrambi erano presenti alla inaugurazione
dello Stand Italia a Marrakech, riaffermando,
con la presenza istituzionale, l’interesse dell’Italia
sia ai principi espressi durante la Ministeriale,
sia al ruolo dell’Italia come paese di riferimento
nelle politiche dei corridoi Mediterranei. Lo Stand
Italia, bellissimo nella sua architettura cromatica,
è stato il più visitato. Alla inaugurazione erano
presenti anche esperti di spicco di alcune eccellenze
italiane sulla sicurezza stradale, istituzioni
e imprese: rappresentanti del Global Forum for
Road Traffic Safety (UNECE), di Anas S.p.A., di
PIARC Italia, di AISCAT, di PIARC mondiale, della
Polizia di Stato, di SITEB, (Strade Italiane e Bitumi),
di FRED Engineering, del Politecnico di Milano
e di TrafficLab. In particolare, i rappresentanti
di Anas hanno evidenziato che oltre alle campagne
per sensibilizzare tutti al rispetto delle regole
della strada, l’azienda sta applicando, al fine
di potenziare gli standard di sicurezza della propria
rete, un vasto piano di interventi su specifihappenings
at this link:
https://filmfreeway.com/GlobalRoad-
SafetyFilmFestival
The final message is clear. From the numerous
Panels to the moments of sharing
and high-level discussions, crossing
the Global Road Safety Film Festival, all the
intentions have been defined and converged towards
the Declaration. Governments are bound by the only
true soul, a single appeal: Responsibility and global
cooperation, saving human lives of communities on
the move on the roads of the world, protecting the
present and future of generations.
Global Forum ed ECE, insieme
al WHO/OMS hanno tenuto
un panel sulla rilevanza degli
strumenti legali portatori
di principi e regole da
condividere a livello globale.
Inaugurazione Stand Italia
alla presenza
di S E Armando Barucco,
insieme al Consigliere
Diplomatico del Vicepremier
e Ministro delle infrastrutture
e dei trasporti Matteo Salvini,
Giovanni Vittorio Maria
Donato.
Delegazione italiana
e brasiliana.
chi - Presidente mondiale di PIARC Associazione
mondiale della strada, Susanna Zammataro
- Direttore Generale di IRF International Road
Federation; Federica Deledda, in rappresentanza
della Polizia Stradale; Maurizio Crispino, Professore
Ordinario di Costruzione di Strade Ferrovie
ed Aeroporti del Politecnico di Milano, Nicola Ravaioli
in rappresentanza SITEB e Edoardo Mazzia
per Fred Engineering.
L’ambasciatore italiano in Marocco ha anche
sottolineato come l’Italia sia all’avanguardia nel
campo della sicurezza stradale anche rispetto al
quadro normativo, perfettamente in linea con le
direttive ONU e UE e che il rinnovato codice della
strada italiano, pensato con l’obiettivo primario
di ridurre gli elevati livelli di incidentalità in Italia,
sta già producendo importanti frutti in questo
senso già nei primi mesi dalla sua entrata in
vigore (60 morti in meno rispetto al primo trimestre
dello scorso anno).
Il Festival del Cinema 2025 sulla
sicurezza globale sulle strade
Altro momento importante di ogni Ministeriale: il
Global Road Safety Film Festival, evento mediatico,
prodotto dalla Laser International Foundation
(LIFE), in collaborazione con l’Agenzia nazionale
per la sicurezza stradale (NARSA) del Regno del
Marocco, la Prévention Routière Internationale
(PRI) e la Fédération Internationale de l’Automobile
(FIA). Sotto la guida del Presidente Robert
Trottein e della Vice Presidente e Segretario Generale
Awa Sarr, sono stati raccolti, selezionati e
presentati al grande pubblico video provenienti
da tutte le regioni del mondo, da vari attori impegnati
nel campo (si parte da video ufficiali dei
Ministeri e forze di polizia a video amatoriali delle
scuole). I film presentati sono stati selezionati
a lungo e poi ulteriormente vagliati e premiati
da una giuria internazionale, composta da alti
rappresentanti delle politiche di sicurezza stradale,
esperti di campagne di comunicazione visiva
e da personalità del mondo dei media. I vari video
e filmati toccavano gli argomenti indicati all’
apertura della fase concorsuale (gennaio 2025) e
l’assegnazione dei premi era per categorie e per
regioni del mondo. Per non tralasciare nulla, lascio
tra le righe il link a tutti i lavori e all’ archivio
della Giuria:
https://filmfreeway.com/GlobalRoadSafetyFilmFestival
Sembrerebbe superfluo, quindi,
sottolineare lo spirito del Festival,
ma ripetiamolo, per dare nuovo risalto:
promuovere la cultura della sicurezza stradale
soprattutto attraverso le piattaforme social
e media tradizionali, nei cinque continenti, e tra i
giovani utenti, toccando comunque anche il ruolo
delle autorità pubbliche di policing, delle scuole,
del settore privato e della società civile con
l’obiettivo di contribuire al raggiungimento degli
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni
Unite.
Costruendo la Dichiarazione
Tanti i panels e i momenti di condivisioni di tutte
le istituzioni presenti, con vari focus, dal momento
di presentazione degli obiettivi del “Committ
to Life” alla necessità di impegno finanziario
e supporto per le azioni nei paesi in aree più critiche.
Global Forum ed ECE, insieme al WHO/OMS
hanno tenuto un panel sulla rilevanza degli strumenti
legali portatori di principi e regole da condividere
a livello globale. Non c’è più tempo, l’Agenda
2030 con i suoi obbiettivi e targets chiama
al rendiconto di efficacia ed efficienza del fatto e
non fatto. Tutti quindi sono chiamati all’impegno,
a dare priorità alla sicurezza stradale attraverso
politiche multisettoriali, che passano dalla legislazione
ad hoc ( per esempio aggiornamenti del
Codice della Strada, come ha già fatto l’Italia) a
finanziamenti costanti nel breve (riqualificazione
aree urbane), medio (nuove infrastrutture per
la mobilità “dolce” e sostenibile) e lungo periodo
(decentralizzazione dei grandi centri urbani, alleggerimento
arterie urbane e creazioni di isole
verdi pedonali e dei quartieri più vivibili con interessi
di prossimità, integrando la sicurezza nella
pianificazione urbana (15mns walking cities).
Al contempo, si è riconosciuta anche l’importanza
centrale di forme di cooperazione, raccolta
fondi e finanziamento di progetti dedicati (World
Bank Transport Support Project; Global Road Safety
Facility). La Dichiarazione finale incoraggia
anche il passaggio di conoscenze e potere operativo
sulle politiche di sicurezza stradale dalle
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autorità centrali alle autorità provinciali e locali,
più vicine alle esigenze e urgenze del territorio e
della società, questo soprattutto con focus sulle
comunità rurali di molte regioni ad economia
fragile. Questo approccio favorirebbe anche iniziative
di capacity building ed assistenza tecnica,
il trasferimento di tecnologia in condizioni reciprocamente
concordate, per esempio, in twinnings
bilaterali. Altro punto importante il focus sulle
potenzialità della tecnologia, dall’ automotive
(l’implementazione di sistemi di assistenza alla
guida) alle Infrastrutture Smart di Ultima generazione
- ITS 4.0, all’ uso della Predictive AI per
migliorare l’analisi dei dati e dei punti ad alto rischio.
Parte della Dichiarazione anche la gestione
dell’emergenza e della Golden Hour, i minuti critici
che possono fare la differenza in caso di incidenti
gravi. Ricordiamo che questo punto di alta
cura medica e specializzazione interventistica
delle Forze dell’ordine rientra tra i cinque pilastri
del Safe System Approach di cultura scandinava
(utenti della strada sicuri, veicoli sicuri, velocità
sicure, strade sicure e assistenza post-incidente)
da sempre al centro di tutte le azioni strategiche
multi prospettiche per la sicurezza stradale.
Riassumendo, per lasciare un messaggio chiave:
Cooperazione internazionale attraverso progettualità
di knowledge sharing e best practices;
Coesione internazionale nel finanziamento di politiche
di mobilità sostenibile e sicura e per l’implementazione
di sistemi di monitoraggio e dati.
Promuovere principi universali riconosciuti negli
Strumenti legali (Convenzioni Traffico e Segnaletica)
migliorando, a tutti i livelli, la sensibilizzazione
e l’informazione rivolte a tutti gli utenti
della strada, con particolare attenzione ai giovani
e alle categorie più vulnerabili.
Committ To Life
Quindi è chiaro. Dai numerosi Panels ai momenti
di condivisione e discussione di alto livello, al Global
Road Safety Film Festival tutti gli intenti sono
stati definiti e convergenti verso la Dichiarazione
e resi cogenti per i Governi dalla sola vera anima,
un solo appello: Responsabilità e cooperazione
globale, salvare vite umane delle comunità in
movimento sulle strade del mondo, proteggendo
presente e futuro delle generazioni. Contribuire,
attraverso la Sicurezza Stradale, al bene sociale,
“Commit to life” come appello vocazionale dei
governi tutti alla tutela del futuro migliore attraverso
azioni collettive che oggi plasmano il mondo
di domani. nn
Giuria del Global Road Safety
Film Festival 2025.
Stand Associazione Mondiale
Vittime della Strada.
Novità
Telecamere con AI in galleria
A15 Parma – La Spezia: installazione di 11 nuove telecamere con intelligenza artificiale nella
galleria Cucchero Nord. Prosegue l’ammodernamento tecnologico della tratta all’insegna della
sicurezza. Prevista riduzione del 70% dei falsi allarmi e dimezzamento dei tempi di intervento
Gabriele Villa
Carta d’identità
L’intelligenza artificiale al servizio della sicurezza
nel monitoraggio della viabilità lungo l’autostrada
A15 Parma – La Spezia. È questo l’obiettivo del
progetto di ammodernamento degli impianti di videosorveglianza
realizzato da SALT, concessionaria
della tratta autostradale che si snoda tra Liguria,
Toscana ed Emilia-Romagna.
Dopo l’introduzione di nuovi algoritmi su 43 telecamere
presenti lungo la tratta, nelle scorse settimane
è terminata l’installazione di undici nuove
telecamere dotate di intelligenza artificiale nella
galleria Cucchero Nord, tra i caselli di Pontremoli
e Berceto in direzione Parma.
Il piano di ammodernamento
L’intervento proseguirà nella seconda metà dell’anno
con l’installazione di ulteriori undici dispositivi
nella galleria Valico Nord, tra i caselli di Pontremoli
e Berceto in direzione Parma e, nel 2026, interesserà
in modo analogo le gallerie Cucchero Sud
e Valico Sud oltre alla galleria Puntamonte Nord
e Sud. Il piano di ammodernamento prevede sia
la sostituzione parziale delle telecamere esistenti
con nuovi dispositivi sia l’integrazione di algoritmi
Teledyne FLIR progetta, sviluppa, produce, commercializza e distribuisce tecnologie
che migliorano la percezione e la consapevolezza: soluzioni di rilevazione innovative
nella vita di tutti i giorni, attraverso sistemi di imaging termico e a luce visibile,
di localizzazione, misurazione, diagnosi e rilevazione avanzata di minacce.
Teledyne FLIR offre un portafoglio diversificato per rispondere alle esigenze di numerose
applicazioni per i settori governo e difesa, industriale e commerciale
di analisi delle immagini basati sull’AI. Questi ultimi,
sviluppati attraverso processi di training basati
su milioni di video raccolti nell’arco degli ultimi
trent’anni, consentono il rilevamento automatico
e in continuo, sette giorni su sette e 24 ore su 24,
di situazioni di pericolo quali, ad esempio, veicoli
fermi, rallentamenti, code, fumo, contromano e
altre circostanze che richiedono l’intervento immediato
da parte della concessionaria.
Le segnalazioni generate dal sistema vengono gestite
in tempo reale dalla Sala Radio, centro operativo
della viabilità autostradale, consentendo una
risposta tempestiva agli eventi, un’informazione
puntuale agli utenti e un efficace coordinamento
dei soccorsi. Inoltre, in caso di rilevamenti critici,
il sistema attiva automaticamente misure di sicurezza
come, ad esempio, l’accensione dei semafori
posti all’ingresso delle gallerie.
Riduzione di falsi allarmi e tempi
di intervento
Il progetto prevede un miglioramento significativo
in termini di efficacia e precisione: si stima infatti
una riduzione superiore al 70% dei falsi allarmi
e un dimezzamento dei tempi di intervento
nei casi reali di emergenza, assicurando una gestione
più rapida ed efficiente da parte degli operatori
della Sala Radio.
Il progetto per l’installazione delle nuove telecamere
dotate di AI lungo la A15 Parma-La Spezia
è stato sviluppato in collaborazione con Sinelec,
società del Gruppo ASTM specializzata in soluzioni
all’avanguardia per la gestione sicura e intelligente
delle infrastrutture, e FLIR, società che si occupa
di analisi video AI per la mobilità. nn
Infrastrutture&Mobilità
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Punto di vista
Il sistema dei trasporti dell’area
urbana: integrato policentrico
Il sistema delle infrastrutture viarie dovrebbe essere utilizzato
per rendere interconnesse le complessive aree periferiche
dei centri urbani, per un vero sistema integrato e intermodale
Diversamente dalle aspettative connesse ad un
condiviso disegno di costruzione di un sistema integrato
ed intermodale, si continua ad assistere
a progettazioni dei modi di trasporto limitate ad
integrazioni specifiche e settoriali. Per esempio,
talune strade iniziano a far rete con altre di differenti
gerarchie funzionali, ma raramente esse
vengono progettate interconnesse con infrastrutture
ferroviarie, per esempio mediante le stazioni
ferroviarie, e quindi con nodi portuali ed aeroportuali.
Rendere interconnessa la complessiva
area periferica
Il sistema delle infrastrutture viarie non può fondarsi
prevalentemente su collegamenti “radiali”
tra insediamenti periferici e centro urbano prevalente,
spesso dati da linee ferroviarie e linee
tram-treno; indubbiamente queste ultime mi-
gliorano le condizioni di accessibilità al suddetto
centro urbano, e concorrono a ridurre l’entità
dei flussi pendolari quotidiani. Tuttavia, il predetto
sistema deve anche essere utilizzato per rendere
interconnessa la complessiva area periferica,
così che concorra a determinare un sistema
urbano policentrico, in una logica di riequilibrio
del sistema dei servizi puntuali di uso collettivo.
Della rete delle infrastrutture viarie deve essere
parte l’insieme delle aree/strutture per la sosta
ed il parcheggio.
L’alternativa all’impiego del mezzo privato può
trovare una soluzione nell’impiego delle linee di
trasporto collettivo complementari all’offerta di
sosta e di parcheggio, ove possano essere collocati
quei mezzi di trasporto - biciclette e monopattini
- che vanno pensati per il soddisfacimento
della mobilità rivolta alla destinazione finale
dello spostamento.
Dott. ing. Alfonso
Annunziata
Prof. ing. Francesco
Annunziata
Il caso delle città metropolitane
Il sistema dei trasporti, nel caso delle città metropolitane,
non viene inteso parte della progettazione
del nuovo sistema urbano integrato policentrico
- la città metropolitana. Non viene data
attenzione alla progettazione unitaria del sistema
dei servizi puntuali di uso collettivo e del contestuale
sistema dei trasporti: la velocizzazione
dei collegamenti sembra dipendere dalla correzione
della distribuzione modale, e quindi scelta
di nuovi mezzi e di nuovi percorsi.
Riqualificazione degli spazi
dei servizi di base
L’analisi delle condizioni di accesso ai servizi di rilevanza
generale, quali servizi di istruzione, sanità,
funzioni ricreative, impianti sportivi, evidenzia
condizioni di squilibrio tra forti centralità di rango
metropolitano, costituite dai quartieri centrali,
densi e permeabili del Comune capoluogo, centralità
secondarie, costituite dai nuclei di antica
formazione dei comuni dell’area metropolitana,
vaste aree residenziali mono-funzionali e aree di
dispersione insediativa.
Si ritiene utile che la pianificazione di strategie di
rigenerazione urbana dei quartieri semi-centrali
e periferici, sia fondata su interventi di riqualificazione
degli spazi dei servizi di base, da risignificare
come dispositivi multi-funzionali e aperti al
contesto e azioni di completamento e densificazione
intorno ai servizi esistenti, in particolare intorno
ai nodi delle reti di trasporto. Tale strategia
è funzionale a migliorare le condizioni di densità,
permeabilità e continuità del sistema spaziale,
continuità dei fronte-strada, che sono favorevoli
all’incentivazione della mobilità pedonale ed
all’uso degli spazi urbani e, conseguentemente,
creano condizioni favorevoli all’insediamento di
nuove funzioni urbane.
Al contempo il ripensamento dei servizi esistenti,
quali centralità dei quartieri residenziali periferici
e semi-centrali, costituisce un elemento
centrale del miglioramento delle condizioni
di inclusione e partecipazione in contesti che
presentano condizioni di marginalità e vulnerabilità.
Riqualificazione del patrimonio
esistente
Deve essere maggiormente curata, anche
nell’adeguamento delle normative di progettazione,
la riqualificazione del patrimonio infrastrutturale
esistente: essa e la costruzione di
nuovi elementi devono essere parte del progetto
di un rinnovato tessuto connettivo, che non si
limiti alla velocizzazione dei collegamenti, che
superi la contrapposizione tra centro e periferia
- nelle aree extraurbane ed urbane - che concorra
alla realizzazione di un nuovo sistema insediativo,
e quindi non semplicisticamente trainato
dallo sviluppo del centro maggiore. Questa
impostazione progettuale si traduce nella necessità
di un’integrazione tra le reti, esistenti e
da riqualificare e nuove, tutte finalizzate a perseguire
gli obbiettivi di sostenibilità e di compatibilità
- salvaguardia e valorizzazione dei contesti
territoriali interessati - ai quali ricondurre
prioritariamente le risorse dei PNRR, nella finalità
di una equilibrata pianificazione del territorio.
nn
Infrastrutture&Mobilità
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Aziende
A22, una realtà eccellente
Il CdA ha approvato il bilancio d’esercizio. Ottimo l’apporto della gestione
finanziaria. Sicurezza ai massimi, con un tasso di incidentalità a 15,97 punti
si mantiene ancora una volta su livelli nettamente inferiori alla media italiana
Sicurezza ed efficienza della tratta
L’impegno profuso dalla Società per garantire e incrementare
i livelli di sicurezza ed efficienza della
tratta è stato, infatti, particolarmente rilevante nel
2024, con 125,2 milioni destinati a investimenti e
manutenzioni, sia sul piano tecnologico che infrastrutturale,
che della sicurezza e della formazione.
Tanti i lavori significativi avviati e portati avanti,
nonostante il regime di proroga, dal varo del ponte
per la nuova stazione autostradale di Ala Avio
ai nuovi quattro centri di distribuzione di idrogeno
verde (solo per citare due importanti esempi). E
se minime oscillazioni in senso positivo o negativo
possono essere il fisiologico risultato di eventi casuali,
casuale non è che il tasso di incidentalità globale
si mantenga ancora su livelli nettamente inferiori
alla media italiana: nel 2024 il Tig (numero
di incidenti rapportato ai veicoli per chilometro per
cento milioni) si è attestato a 15,97, contro una
media nazionale che nel 2023, ultimo dato disponibile,
era di 27: negli ultimi dieci anni il Tig è sceso
del 15,9%, ma se si risale nel tempo, alla fine
degli anni Novanta, il calo è addirittura del 67,2%.
Venendo ai rapporti con il Concedente, la pubblicazione
del bando di gara per la nuova concessione
cinquantennale ha rappresentato senza dubbio il
risultato di maggiore rilevanza del 2024. La proposta
spontanea avanzata da Autobrennero nell’alveo
normativo deciso dal governo Draghi è stata
fatta propria dal Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti, che ha così compiuto il primo decisivo
passo per dare finalmente corso a investimenti
per oltre dieci miliardi di euro. La pubblicazione del
bando di gara è stata anticipata, sempre nel 2024,
dalla decisiva risoluzione di tre importanti contenziosi:
quello tributario, quello sui cosiddetti “extraprofitti”
e quello sul regime tariffario.
I dati del 2024
Gli ottimi risultati, con un utile netto cresciuto del
22,35%, sono anche il riflesso di un buon andamento
dei flussi di traffico, con un lieve ulteriore
incremento rispetto al 2023, con 5,28 miliardi
di chilometri percorsi lungo il nastro autostradale
che unisce il Brennero con Modena e quasi
46.000 veicoli giornalieri (+1,2% sul 2023).
Il valore della produzione, che nel 2023 era di
420,16 milioni si attesta su 424,2. Rilevanti i ricavi
record dell’area finanziaria, che ha contribuito
al risultato di periodo con 35,68 milioni di
euro, incrementando del 12,13% il già eccellente
risultato del 2023. Aumentano ancor anche gli
introiti dalle aree di servizio, pari quest’anno a
23,10 milioni di euro, +6,03% rispetto al 2023.
Investimenti e manutenzioni
Importante nel 2024 il capitolo destinato agli investimenti
e alle manutenzioni, con l’obiettivo di
offrire agli utenti un servizio sicuro e di qualità e
al contempo di portare avanti le progettualità in
innovazione e sostenibilità che la Società abbraccia
da tempo e che stanno anche alla base della
proposta spontanea di finanza di progetto di Autostrada
del Brennero, oggi parte integrante del
bando di gara del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti per la futura concessione della
A22. Dei 74,6 milioni destinati alle manutenzioni
(+19,7%) la fetta più cospicua, 26,9, è stata
utilizzata per la manutenzione del manto autostradale,
seguita con 11,6 milioni in opere d’arte,
7,7 milioni nella manutenzione della segnaletica
e dei sicurvia e 7,5 milioni in quella degli
impianti. Ben 50,6 (+34,7% sul 2023) i milioni
destinati agli investimenti, il 75% dei quali indirizzati
alle innovazioni gestionali. nn
«Anche quest’anno i dati del bilancio di esercizio
di Autostrada del Brennero raccontano di una
realtà eccellente: dal fatturato all’utile, dalla gestione
finanziaria alla sicurezza, abbiamo chiuso
il 2024 in maniera assolutamente positiva, proseguendo
un trend di crescita e miglioramento continuo
di tutti i principali indicatori. Registriamo
anche quest’anno nuovi rilevanti miglioramenti
non solo sul fronte dell’utile netto, che sfiora i
98 milioni, ma anche su quello della gestione finanziaria:
35,68 milioni. Forti di questi risultati,
ci prepariamo con determinazione alla gara per
la nuova concessione». Diego Cattoni, Amministratore
Delegato di Autostrada del Brennero, ha
così commentato il bilancio di un anno molto gratificante
per la Società. Il Consiglio di Amministrazione,
presieduto da Hartmann Reichhalter,
ha approvato un bilancio che ha fatto registrare
405,5 milioni di ricavi delle vendite e un utile
di 97,92 milioni. Sono risultati che si traducono
in riflessi positivi sui territori che l’autostrada attraversa,
sugli utenti, ai quali grazie anche ad un
cospicuo piano di investimenti e manutenzioni è
garantita un’autostrada con i tassi di incidentalità
più bassi del comparto, ma anche sull’ambiente,
attraverso le numerose azioni di mitigazione
degli impatti del traffico veicolare portati avanti
dalla Società.
Infrastrutture&Mobilità
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Iniziative
Le storiche automotrici
ALn668
Fondazione FS Italiane (Gruppo FS), Snam e Hitachi Rail
insieme per un progetto di conversione di una parte dell’attuale
flotta di treni storici e turistici da diesel a GNL e BioGNL
Director midstream project delivery, commercial
and operation di Greenture (Snam), Emanuele
Gesù, e l’Head of RAM e Design for Maintenance
di Hitachi Rail, Giovanni Bifulco.
Mauro Armelloni
Completato il progetto di conversione a metano
liquido di due storiche automotrici diesel ALn668
di Fondazione FS Italiane (Gruppo FS). L’intervento
di trasformazione è stato realizzato in collaborazione
con Hitachi Rail, che ha condotto lo
studio di fattibilità, nonché la progettazione e l’esecuzione
dell’attività, incluso il processo di omologazione
con Ansfisa, e Snam (Greenture) che
si è occupata delle attività relative all’organizzazione
e gestione della logistica attraverso la costruzione
di un mezzo speciale dedicato al rifornimento
delle ALn. All’evento di presentazione,
svoltosi nella Sala convegni dello storico Deposito
Locomotive della stazione di Fabriano, hanno
partecipato l’Assessore alle Infrastrutture della
Regione Marche, Francesco Baldelli, il Sindaco
di Fabriano, Daniela Ghergo, il Direttore Generale
di Fondazione FS Italiane, Luigi Cantamessa, il
Il progetto
Nato da un memorandum d’intesa siglato nel
2019 dal Gruppo FS Italiane, attraverso la Fondazione
FS, con Snam e Hitachi Rail, il progetto
mira alla conversione di una parte dell’attuale
flotta di treni storici e turistici da diesel a GNL
e BioGNL, per renderli più green, con l’obiettivo
di promuovere e valorizzare appieno la mobilità
sostenibile.
Gli interventi di riconversione delle prime due automotrici
ALn668, eseguiti nelle Officine Manutenzione
Ciclica di Trenitalia a Rimini, hanno riguardato
la trasformazione dell’alimentazione da
gasolio a GNL, un carburante che consente di ridurre
fortemente le emissioni inquinanti di ossidi
di azoto, ossidi di zolfo e particolato, e limitare le
emissioni climalteranti di anidride carbonica del
20%. Tale trasformazione inoltre permetterà alle
automotrici, senza nessun tipo di altra modifica
motoristica, di utilizzare anche il BioGNL, un biocarburante
in grado di ridurre in media le emissioni
di CO2 dell’80%, e in alcuni casi addirittura
di ottenere risultati “carbon negative”.
La linea storica
Il viaggio inaugurale dei due convogli è iniziato
da Ancona e, dopo la presentazione, è proseguito,
in occasione del 130esimo anniversario della
linea “Subappennina Italica”, sulla storica ferrovia
per Pergola. Ora le due automotrici verranno
utilizzate da FS Treni Turistici Italiani per percorrere
le linee panoramiche Sulmona – Carpinone
e Fabriano – Pergola.
Il primo esemplare immatricolato
nel 1956
Le ALn 668 sono un gruppo di automotrici costruite
tra il 1956 e il 1983 e considerate come
le automotrici diesel standard delle Ferrovie dello
Stato Italiane, tanto che negli anni Ottanta il
75% di tutte le automotrici era costituito proprio
da questi rotabili. Il primo esemplare fu immatricolato
nel dicembre 1956, ma il vero piano di
ammodernamento delle FS, con le ALn 668 protagoniste,
esordì un paio d’anni dopo, in tempo
per le Olimpiadi di Roma del 1960, durante le
quali le automotrici trasportarono circa 271mila
viaggiatori.
Nell’arco di 28 anni di produzione furono costruite
ben 12 serie diverse, per un totale di quasi 800
esemplari. Le automotrici presentate fanno parte
della terza generazione e sono state prodotte in
40 esemplari nel biennio 1980-1981. Dispongono
di otto posti di prima e 60 di seconda classe. I
due motori retrofittati a gas permettono una velocità
massima di 130 km/h, con un’autonomia
di circa 600 chilometri. nn
Infrastrutture&Mobilità
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Aziende
Progetto strategico per la mobilità
delle merci in Italia
Scenari
Il porto di Livorno
e la Darsena Europa
L’ampliamento con la costruzione della Darsena Europa renderà
il porto di Livorno uno dei più grandi porti mercantili d’Italia
e del Mediterraneo. Servono collegamenti ferroviari e stradali
L’ingegnere Gianpiero Porquier, membro della
Commissione mobilità e infrastrutture dell’Ordine
degli Ingegneri della Provincia di Firenze, come è
emerso anche nel convegno svoltosi a Guasticce
durante il quale l’Ordine degli Ingegneri, con la
Commissione Trasporti, ha posto l’attenzione sul
potenziamento della FiPiLi e gli altri collegamenti
stradali con il Porto di Livorno, ha dichiarato:
«L’ampliamento con la costruzione della Darsena
Europa renderà il porto di Livorno come uno
dei più grandi porti mercantili d’Italia e del Mediterraneo.
Per dare un senso compiuto allo sviluppo
del porto, si devono costruire di pari passo
collegamenti ferroviari e stradali adeguati».
L’ubicazione del porto di Livorno è favorita dalla
centralità geografica e dalla potenzialità d’interconnessione
con le grandi linee di comunicazione
ferroviaria e stradale rivolte verso l’Europa centrale
e del nord. Mercati che vanno verso Svizzera,
Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia,
Ungheria e Polonia. Con un richiamo di
un’area popolata da oltre cento milioni di persone
e con la presenza di moltissime industrie, ha
sottolineato Porquier.
Enormi potenzialità sia
commerciali sia marittime
A tali potenzialità, tuttavia, deve far riscontro
un’adeguata capacità di trasferimento delle merci
via terra. «Le opere da completare, entro il 2026,
prevedono lo scavalco ferroviario della linea tirrenica
e quindi il collegamento tra porto di Livorno
e interporto Vespucci, tramite lo snodo principale
di Livorno Calambrone, e l’ampliamento delle
gallerie appenniniche sulla Firenze-Prato-Bologna
per consentire il transito ai nuovi treni merci
con la sagoma “alta” - spiega Porquier -. Questi
interventi sono particolarmente importanti per il
collegamento con i mercati nordeuropei, in particolare
per l’interporto toscano di Prato che potrà
inserirsi direttamente nella rete europea sulla direttrice
Bologna- Brennero. Resta per l’interporto
di Prato anche la speranza futura di ampliare i
collegamenti con il porto di Livorno potenziando
la linea ferroviaria Firenze-Pisa».
In fase di progettazione per l’efficientamento del
porto di Livorno sono poi previsti il collegamento
dell’interporto Vespucci con la rete ferroviaria
Pisa-Vada ed il bypass della stazione di Pisa, che
dovrebbero essere realizzati in tempi di medio
termine per risultare compatibili con l’espansione
della nuova darsena Europa e tali da garantire
continuità alle strutture del trasporto ferroviario,
ha precisato Gianpiero Porquier. Molto importante
sarà anche il potenziamento della strada di
grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, la
capacità del porto di Livorno troverebbe l’occasione
della sua massima espansione.
«Nell’ambito del complesso sistema di interscambio
Porto Livorno-interporto Vespucci sarebbe
anche da valutare la possibilità di utilizzare la
via d’acqua del confinante scolmatore dell’Arno
per il collegamento con l'interporto», ha concluso
Porquier. nn
Edvige Viazzoli
Alcune delle nuove locomotive avranno la tecnologia Last Mile, per operare anche in aree
non elettrificate - come porti, terminal o zone industriali - facilitando così l’interconnessione
tra ferrovia e altri sistemi di trasporto. I mezzi sono prodotti da Alstom a Vado Ligure
Monica Banti
Consegnati i primi due mezzi del contratto da oltre
323 milioni di euro firmato a giugno 2024.
Mercitalia Rail, società del Polo Logistica del
Gruppo FS, ha ricevuto le prime due locomotive
elettriche Traxx Universal del 2025. I mezzi, prodotti
da Alstom nello stabilimento di Vado Ligure,
rappresentano un nuovo passo nell’ammodernamento
della flotta.
Fornitura di 70 locomotive elettriche
La commessa, del valore complessivo di oltre 323
milioni di euro e aggiudicata a giugno 2024, prevede
la fornitura di 70 locomotive elettriche entro
il 2027. Alcune di queste saranno dotate della
tecnologia Last Mile, che permette di operare anche
in aree non elettrificate – come porti, terminal
o zone industriali – facilitando così l’interconnessione
tra ferrovia e altri sistemi di trasporto.
Il Piano Strategico del Polo Logistica
«La partnership storica con Alstom si fonda
sull’obiettivo comune di migliorare ed efficientare
il trasporto merci dal punto di vista dell’innovazione
e della sostenibilità ambientale», ha
dichiarato Sabrina De Filippis, AD Mercitalia Logistics.
«Il rinnovo delle nostre locomotive con
mezzi sempre più moderni e diversificati è uno
dei pilastri centrali del Piano Strategico del Polo
Logistica, che, insieme agli importanti investimenti
nella digitalizzazione e nello sviluppo dei
terminal, ci consoliderà come Freight Forwarder
a supporto del sistema industriale europeo».
Con questa nuova consegna, il Polo Logistica FS
compie un ulteriore passo avanti nel percorso
di rinnovamento della propria flotta di locomotive
e carri, con l’obiettivo di rendere il trasporto
ferroviario sempre più efficiente, integrato e
sostenibile.
«La consegna della prime due delle 70 locomotive
Traxx Universal segna un momento significativo
nella realizzazione di un progetto strategico
per la mobilità delle merci in Italia», ha dichiarato
Michele Viale, Managing Director di Alstom Italia.
«Nel corso degli anni abbiamo fornito a Polo
Logistica 60 locomotive, tutte operative: un risultato
che testimonia la solidità della nostra relazione
e la qualità delle soluzioni Alstom, leader
globale nella mobilità intelligente e sostenibile. La
produzione nello stabilimento di Vado Ligure, con
il contributo delle sue persone e del loro knowhow,
conferma il valore del nostro impegno per
un trasporto sempre più sostenibile, competitivo
e tecnologicamente avanzato».
La Traxx Universal a quattro assi
Le nuove locomotive in consegna si aggiungono
alle 60 Traxx Universal già in servizio di Mercitalia
Rail. Progettata specificamente per il trasporto
merci, la Traxx Universal a quattro assi caratterizzata
dalla efficienza nel consumo di energia
elettrica e dalla elevata capacità di trazione, rappresenta
un’eccellenza che si adatta negli anni
all’evoluzione di nuovi contesti e alle diverse necessità
operative. Il design più funzionale, rispetto
ai modelli precedenti, consente l’applicazione
di un piano di manutenzione con intervalli più lunghi
ed un numero ridotto di interventi, mantenendo
elevati livelli di affidabilità e disponibilità. nn
Infrastrutture&Mobilità
52 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 53
Scenari
Una sfida pionieristica
Milano Serravalle, Politecnico di Milano e MOST hanno
presentano “Serravalle Future Drive”: un prototipo di navetta
a guida autonoma per una mobilità integrata e sostenibile
Monica Banti
Si è svolta, negli spazi dell’auditorium della sede
di Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A.,
la presentazione di “Serravalle Future Drive”, il
progetto sperimentale nato dalla
collaborazione tra la Società e il team AIDA – Artificial
Intelligence Driving Autonomous del Politecnico
di Milano, nell’ambito del programma di
ricerca del Centro Nazionale MOST che ha portato
allo sviluppo di un prototipo di navetta di guida
autonoma, una Fiat 500e, per verificare come
questa tecnologia innovativa possa promuovere
la mobilità multimodale.
L’iniziativa ha l’obiettivo di testare l’efficacia di un
servizio di navetta autonoma condivisa in scenari
di traffico reali e come questo possa contribuire
alla costruzione di una mobilità più sostenibile,
intelligente e interconnessa.
Il primo in Italia
Serravalle Future Drive è il primo esperimento in
Italia che collega hub periferici, connessi alla rete
autostradale a nodi di trasporto urbano, sfruttando
le potenzialità della guida autonoma. Il progetto
mira a ridurre la congestione nelle aree cit-
tadine e promuovere l’uso del trasporto pubblico,
integrando soluzioni innovative con le infrastrutture
esistenti.
Il percorso sperimentale scelto per il progetto –
dalla stazione della metropolitana M2 di Famagosta,
fino alla zona di Cantalupa, punto di accesso
all’autostrada A7 in direzione Milano – rappresenta
un tratto strategico per testare l’integrazione
tra rete autostradale e rete urbana. Proprio lungo
questo itinerario si è svolta la dimostrazione
in tempo reale che ha coinvolto tutti i presenti
all’evento.
I partecipanti hanno avuto l’opportunità di seguire
da vicino il comportamento della navetta autonoma,
una Fiat 500e fornita dal partner tecnico
Fassina e dotata di un sistema di guida autonoma
basato su intelligenza artificiale, sviluppato
dal Politecnico di Milano. Il veicolo, equipaggiato
con la tecnologia per raccogliere e analizzare
dati i in tempo reale, ha affrontato in completa
autonomia situazioni complesse come immissioni
e uscite autostradali, in condizioni di traffico variabile,
mostrando concretamente le potenzialità
della tecnologia in un contesto urbano-autostradale
integrato.
Infrastrutture&Mobilità
54 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 55
Per una mobilità davvero intermodale
«Serravalle Future Drive rappresenta il primo
progetto in Italia che unisce concretamente il
mondo autostradale con quello urbano attraverso
la tecnologia della guida autonoma. È
una sfida pionieristica che Milano Serravalle ha
voluto cogliere, consapevole dell’importanza
strategica di integrare infrastrutture esistenti
e innovazione per costruire una mobilità davvero
intermodale, sostenibile e al servizio dei
cittadini», ha commentato Elio Catania, Presidente
di Milano Serravalle – Milano Tangenziali
S.p.A.
Nuove prospettive per la mobilità
del futuro
«Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto
così ambizioso, che pone Milano al centro
dell’innovazione tecnologica e apre nuove prospettive
per la mobilità del futuro», ha dichiarato
Ivo Roberto Cassetta, Amministratore Delegato
di Milano Serravalle – Milano Tangenziali
S.p.A. «Questa iniziativa rappresenta un passo
concreto verso una mobilità più sostenibile, efficiente
e attenta alle esigenze del territorio».
AIDA (Artificial Intelligence
Driving Autonomous)
Un’evoluzione concreta
«Questo progetto sperimentale di una navetta
autonoma multimodale segna un nuovo passo
nel percorso del team AIDA verso una mobilità
sempre più sostenibile. L’interconnessione
tra diversi scenari di traffico rappresenta un’evoluzione
concreta verso soluzioni di trasporto
pubblico più flessibili e capillari, valorizzando
il know-how maturato dal Politecnico di Milano
nelle attività di ricerca e sperimentazione su
veicoli autonomi, sia in pista che su strada pubblica»,
ha affermato il professor Sergio Matteo
Savaresi del Politecnico di Milano, responsabile
scientifico del progetto AIDA.
Modello di mobilità che crea valore
«Un esempio concreto di come la tecnologia
possa diventare leva di connessione intelligente
tra punti strategici del territorio che oggi sfuggono
alle reti tradizionali della mobilità. È un
modello di mobilità che crea valore rendendo il
territorio più accessibile, funzionale e connesso»,
ha dichiarato Gianmarco Montanari, Direttore
Generale del Centro Nazionale per la Mobilità
Sostenibile MOST. nn
MOST - Centro Nazionale
per la Mobilità Sostenibile
Da sinistra, Elio Catania,
Presidente di Milano
Serravalle – Milano
Tangenziali S.p.A., Ivo Roberto
Cassetta, Amministratore
Delegato di Milano Serravalle
– Milano Tangenziali S.p.A.,
Il professor Sergio Matteo
Savaresi, del Politecnico
di Milano, responsabile
scientifico del progetto AIDA.
Ulteriori informazioni sono
disponibili consultando la
pagina web www.serravalle.
it/futuredrive oppure
inquadrando il QR code
Il progetto AIDA del Politecnico di
Milano (supportato dal MOST - Centro
Nazionale per la Mobilità Sostenibile)
è sviluppato da un team di
giovani ricercatrici e ricercatori. Il
percorso e i progressi della sperimentazione sono
disponibili sul sito del Politecnico e sulle pagine social
dedicate al progetto AIDA
Instagram: www.instagram.com/aida.polimi
LinkedIn: www.linkedin.com/company/aida-polimi
Il MOST è essenziale per trasformare la mobilità italiana. Con un investimento
di 378 milioni di euro nei primi tre anni e un team di 696
ricercatori, supportati da 574 nuovi assunti, mira a essere il fulcro
dell’innovazione. In linea con la Missione 4.2 del MUR nel PNRR,
MOST coinvolge 24 università, il CNR e 24 grandi imprese, per soluzioni
moderne e sostenibili. Le aree di interesse includono mobilità aerea, trasporto
ferroviario, veicoli leggeri e mobilità attiva, puntando su soluzioni ecologiche e digitali
come propulsione elettrica e idrogeno. La struttura “Hub&Spoke” vede l’Hub
coordinare strategie e i 14 Spoke Leader sviluppare programmi di ricerca. MOST
non solo fa ricerca, ma crea domanda e offerta di mobilità sostenibile, promuovendo
innovazione e collaborazione per trasformare il sistema di mobilità nazionale
Infrastrutture&Mobilità
56 5/2025 leStrade
Sicurezza e digitalizzazione
Accordo Ansfisa e Italferr
Innovazione tecnologica e monitoraggio avanzato e in tempo reale
delle infrastrutture ferroviarie al centro dell’intesa per contribuire
allo sviluppo di una rete più sicura, efficiente e sostenibile
È stata firmata, il 30 aprile 2025, a Roma, l’intesa
tra Ansfisa, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza
delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali,
e Italferr, società di ingegneria del Gruppo
FS Italiane, per promuovere sistemi digitali, modelli
e best practices per lo sviluppo, la gestione,
la manutenzione e il monitoraggio degli impianti e
dei sottosistemi ferroviari.
A firmare l’intesa, alla presenza del Viceministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi
e del Sottosegretario di Stato Alessandro Morelli,
sono stati Domenico Capomolla, Direttore di Ansfisa
e Dario Lo Bosco, Amministratore Delegato
di Italferr.
L’obiettivo principale dell’accordo che pone un
forte accento sulla digitalizzazione avanzata e su
soluzioni di monitoraggio innovative, è quello di
supportare lo sviluppo del sistema ferroviario nazionale
in un ambiente altamente sicuro, interconnesso
e tecnologicamente evoluto, che sappia
rispondere alle sfide moderne con sistemi intelligenti
e automatizzati.
Il protocollo sancisce, infatti, una collaborazione
continuativa e strutturata che porti ad ottimizzare
la gestione digitale dei flussi informativi e dell’organizzazione
delle informazioni, con particolare
riferimento al sistema BIM (Building Information
Modeling) con cui monitorare costantemente
la costruzione e le fasi del ciclo di vita dell’opera
infrastrutturale, tenendo in considerazione anche
l’impatto di cantieri e interventi di manutenzione.
Saranno oggetto di approfondimento, inoltre,
Gabriele Villa
te a disposizione si possono migliorare la qualità
del lavoro degli operatori che sono ogni giorno sui
cantieri e la sicurezza di tutti i nostri concittadini.
Il maggior livello di sicurezza viene assicurato sia
attraverso i controlli ma anche grazie a strumenti
di ultima generazione».
«Questa collaborazione rappresenta un passo significativo
nel rafforzamento delle nostre attività di
supervisione attraverso strumenti digitali sempre
più evoluti», ha dichiarato Domenico Capomolla.
E ha proseguito così: «Ci muoviamo in un contesto
in cui la sicurezza delle infrastrutture richiede
conoscenze tempestive, approfondite e predittive,
in grado di supportare interventi mirati ed efficaci.
Italferr è una realtà ingegneristica di primo
piano, con cui condividiamo l’obiettivo di innovagli
aspetti di certificazione digitalizzata. Nell’intesa
previsto anche il confronto costante degli esperti e
dei professionisti delle due organizzazioni tramite
incontri tecnici, laboratori pratici e studi congiunti
nell’ottica di creare una cultura della sicurezza
sempre più moderna, avanzata e condivisa, focalizzandosi
su un approccio integrato di digitalizzazione,
formazione e innovazione.
Le considerazioni dei protagonisti
Prima della firma il Sottosegretario di Stato alla
Presidenza del Consiglio con delega al Cipess,
Alessandro Morelli, ha voluto sottolineare che «accordi
come questi sono un prototipo per il Paese di
interventi sul fronte della sicurezza sul lavoro. Infatti,
attraverso le tecnologie che il mercato ci met-
Infrastrutture&Mobilità
58 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 59
re i processi di gestione lungo tutto il ciclo di vita
delle opere. Oltre agli aspetti tecnici, l’intesa punta
anche sulla formazione e sulla diffusione delle
conoscenze, valorizzando le competenze e le soluzioni
più avanzate a beneficio dell’intero sistema
infrastrutturale».
«Il protocollo sancisce una collaborazione strategica
fra Italferr ed Ansfisa che vede l’Italia con il
Gruppo FS driver di ingegnerizzazione digitale dei
progetti e dei cantieri per le opere infrastrutturali
nel territorio e valorizza le piattaforme avanzate
del BIM (Building Information Modeling) 4D e 5D
di Italferr - ha evidenziato Dario Lo Bosco, Amministratore
Delegato di Italferr - Il controllo dell’avanzamento
lavori e dei tempi e dei costi è fondamentale
per dare al Paese la certezza delle realizzazioni
ed evitare varianti in corso d’opera, integrando nei
progetti digitali anche i piani di prevenzione e protezione
dei cantieri, per tutelare al meglio i lavoratori
ed ottimizzare sicurezza e qualità».
«Questo Accordo consentirà ad Ansfisa di approfondire,
insieme ad Italferr, le possibilità offerte dai
sistemi digitali avanzati finalizzati alla sicurezza del
sistema ferroviario - ha aggiunto Pier Luigi Giovanni
Navone, Direttore Generale della Direzione per
la sicurezza delle Ferrovie di Ansfisa - basti pensare
alle potenzialità offerte dalla sesta dimensione
del BIM, che riferendosi alla gestione del ciclo
di vita dell’opera, può fornire informazioni utili sulle
attività di manutenzione ai fini sia della sua programmazione,
sia delle attività di supervisione».
«La sicurezza del trasporto ferroviario non è più
solo una questione tecnica: è oggi una priorità
strategica per la competitività e la tenuta sociale
del nostro Paese. Come Governo e come Mit -
ha concluso il Viceministro Edoardo Rixi - abbiamo
scelto di intervenire in modo deciso, con investimenti
mirati, innovazione tecnologica e una forte
collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e
operatori del settore. È questa la direzione che abbiamo
scelto: un trasporto pubblico sicuro, moderno
ed efficiente. E continueremo su questa strada,
perché un’infrastruttura sicura è sinonimo di
un Paese forte e affidabile».
Nel dettaglio l’intesa si focalizzerà
su alcune attività prioritarie
1. Gestione e Organizzazione dei Flussi Informativi
in Ambienti di Condivisione Dati (ACDat): per
migliorare l’efficienza delle comunicazioni tra le
diverse entità coinvolte nella gestione delle infrastrutture
ferroviarie, avrà lo scopo di testare
una gestione in tempo reale dei dati, migliorando
il processo decisionale e la velocità operativa,
fondamentali per garantire la sicurezza e la
tempestività degli interventi.
2. Sistemi di Monitoraggio Innovativi con BIM
Avanzato: l’uso del Building Information Mo-
deling in versioni avanzate (4D, 5D, 6D e oltre),
permetterà di verificare l’impatto di cantieri e
manutenzioni sulla circolazione ferroviaria, con
simulazioni dettagliate degli effetti delle operazioni
sulle infrastrutture ferroviarie, anticipando
possibili criticità e ottimizzando la gestione
delle risorse. Inoltre, il coordinamento dei modelli
BIM lungo tutto il ciclo di vita delle opere
consentirà un monitoraggio continuo e una gestione
proattiva dei rischi.
3. Sviluppo di Modelli Digitali per Sottosistemi Critici:
lo sviluppo di modelli digitali per i sottosistemi
critici, come impianti fissi, segnalamento
e controllo, consentirà una visione complessiva
e aggiornata della situazione delle infrastrutture,
con una gestione predittiva dei possibili guasti,
minimizzando i rischi per la sicurezza e l’efficienza
operativa.
4. Approfondimenti sul quadro normativo cogente
e volontario di settore: sia il settore ferroviario
che quello dei sistemi di digitalizzazione dei
dati sono in continua evoluzione. La sicurezza
dipende anche da una approfondita analisi,
aggiornamento e formazione sui relativi quadri
normativi.
5. Tecnologie Emergenti per la Gestione delle Certificazioni
di Sicurezza: l’introduzione dell’uso
della Blockchain per la gestione digitale delle
certificazioni di sicurezza mirerà a consolidare
gli evidenti vantaggi in termini di tracciabilità e
correttezza dei dati, riducendo i rischi di errori
e frodi.
Con questo accordo, Ansfisa e Italferr consolidano
dunque il loro impegno a favore della digitalizzazione
e della sicurezza innovativa, promuovendo
l’evoluzione continua della rete ferroviaria nazionale.
L’obiettivo finale è una infrastruttura più sicura,
efficiente e sostenibile, capace di rispondere
alle sfide future grazie a tecnologie avanzate, governance
collaborativa e formazione continua. nn
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
AEROPORTI
n L’attrattività dei piccoli scali passa anche
da un progetto, promosso da Enav,
che consente ai controllori del traffico aereo
di gestire tutte le operazioni di decollo,
atterraggio e movimentazione al suolo da
un cosiddetto Remote Tower Module (RTM).
n Il piano di sviluppo dell’Aeroporto di
Catania è un modello integrato di crescita
infrastrutturale, capace di rispondere
all’evoluzione della domanda di traffico e alle
nuove sfide della mobilità aerea.
n Gli aeroporti più trafficati del mondo.
Infrastrutture&Mobilità
60 5/2025 leStrade
Iniziative
Digitalizzazione e remotizzazione
La Torre digitale
dell’aeroporto di Brindisi.
delle Torri di controllo
L’attrattività dei piccoli scali passa anche da un progetto, promosso da Enav, che
consente ai controllori del traffico aereo di gestire tutte le operazioni di decollo,
atterraggio e movimentazione al suolo da un cosiddetto Remote Tower Module (RTM)
Il 2024 di Enav è stato caratterizzato da nuovi
record. Per i volumi di traffico, sullo spazio aereo
italiano, Enav ha gestito oltre 2,2 milioni di movimenti
con eccellente performance operativa;
rispetto al 2023, l’Italia si è confermata la nazione
col tasso di crescita più alto tra i grandi paesi
europei, con previsioni ulteriormente in salita.
Quando si verificano questi risultati straordinari,
aumenta la pressione sugli aeroporti più grandi,
che è necessario supportare con la crescita dei
piccoli scali, un patrimonio di investimenti infrastrutturali,
tecnologici e di professionalità da non
disperdere.
Un progetto iniziato nel 2019
Partendo da questo presupposto, Enav ha pensato
di rendere più attrattivi questi aeroporti, grazie
alla digitalizzazione e remotizzazione delle
Torri di controllo. Il progetto, iniziato nel 2019,
vede la presenza delle Remote Digital Tower di
Brindisi e Perugia - quest’ultima inaugurata pochi
mesi fa – presso gli aeroporti stessi, dove gli
standard qualitativi e di sicurezza sono ulteriormente
aumentati.
Remote Tower Module (RTM)
Grazie a sistemi hardware e software all’avanguardia,
i controllori del traffico aereo gestiscono
tutte le operazioni di decollo, atterraggio e movimentazione
al suolo da un cosiddetto Remote
Tower Module (RTM), che può essere posizionato
anche a molti chilometri di distanza dall’aeroporto.
All’interno dell’RTM la configurazione digitale
migliora la consapevolezza situazionale del controllore,
offrendo così vantaggi operativi: la visuale
con gli schermi è di 270 gradi ma il controllore
può avere una visuale a 360 gradi girando
le telecamere e rimanendo immobile e concentrato
sulle altre tecnologie, senza doversi voltare
come sulla Torre tradizionale. La ricostruzione
esatta dei 360 gradi del panorama è garantita
da 18 telecamere fisse che riportano le immagini
su 13 monitor ad alta definizione posizionati
all’interno della Torre digitale. Grazie a una serie
di tool che supportano la gestione dei movimenti,
sistemi basati su Intelligenza Artificiale e Machine
Learning, è possibile integrare le immagini
delle telecamere con altri dati che consentono
la detezione e la tracciabilità di oggetti e mezzi
in movimento, direttamente nella presentazione
visiva del panorama, con livelli di precisione e accuratezza
superiori a quelle dell’occhio umano.
A cura di Enav
La Torre digitale
dell'aeroporto Internazionale
dell'Umbria-Perugia
"San Francesco d'Assisi".
Un volano virtuoso per l’economia dei
territori, con la remotizzazione di 26 Torri
Questi sistemi non sostituiscono il capitale umano
ma sono di supporto per creare maggiore efficienza
e flessibilità, per garantire la mobilità di
persone e merci nel Paese, a partire dalle provincie,
consentendo l’avvio di un volano virtuoso per
l’economia dei territori e per un bilanciamento/allineamento
di crescita sociale a livello nazionale.
Il cielo è una risorsa preziosa, una infrastruttura
immateriale che Enav vuole sfruttare per generare
valore per la comunità, creando opportunità di
sviluppo. Parte dei 570 milioni di euro di investimenti
presentati nel piano industriale 2025-2029
sono destinati a questo processo di ammodernamento,
che terminerà con la remotizzazione di
26 Torri (su un totale di 45), concentrate in due
hub, 13 a Brindisi e 13 a Padova.
Il caso di Perugia
Il caso di Perugia è emblematico. La Torre di controllo,
dichiarata inagibile a causa di un terremoto,
aveva obbligato i controllori del traffico a lavorare
presso una Torre mobile. La conseguenza più
logica è stata digitalizzarla, accelerando un processo
che la vedrà successivamente remotizzata
in uno dei due hub. L’aeroporto è attualmente
operativo dalle 7 alle 23 e conta dieci controllori,
che in ogni turno oscillano tra i due fino a un
massimo di quattro, in base al volume di traffico.
Nel 2024 Perugia ha gestito circa 6.600 mo-
Aeroporti
62 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 63
3 RD
EDITION
Tecnologie Remote Digital Tower
• Human-Machine Interface: progettata e realizzata ad-hoc per replicare le quotidiane
interazioni tra controllore e tecnologia della torre convenzionale.
• Controller Working Position: risultato di uno studio ergonomico per il design
del bancone e per la disposizione ideale dei sistemi operativi.
• Telecamere fisse: per inquadrare i 360 gradi del panorama e mobili (Pan-Tilt
Zoom) per replicare la funzione binoculare.
• Realtà aumentata: utilizzata per supportare il controllore nella visualizzazione
completa e dettagliata di aeromobili, veicoli e persone. Grazie all’Intelligenza
Artificiale, il sistema è dotato di un database che viene continuamente arricchito
dalle informazioni che il tool utilizza per il riconoscimento dei target d’interesse
operativo.
• Monitor: alta definizione per la presentazione visiva dell’aeroporto e delle sue
vicinanze.
• Continuità operativa: architettura tecnica definita con software e hardware ridondanti
per un servizio senza soluzione di continuità
vimenti, ma quanti ne potrà gestire quando il
processo di remotizzazione sarà concluso? Molti
ma molti di più. Non solo. Su alcuni scali si potrà
estendere il servizio h24 favorendo il turismo dei
voli charter o il traffico cargo che di solito opera
nelle ore notturne, diminuendo drasticamente il
trasporto su gomma per il trasferimento dall’aeroporto
agli hub di smistamento. L’introduzione
dei sistemi digitali consentirà, inoltre, di ridurre
l’impatto ambientale anche per il minor ricorso
ad opere civili.
I prossimi passi del progetto
Entro quest’anno è prevista l’entrata in funzione
di quattro torri di controllo remote nell’hub di
Brindisi che, nel giro di due/tre anni, diventerà il
centro per la gestione in remoto delle torri di controllo
più importante d’Europa. Grazie a questa
tecnologia e alla professionalizzazione dei controllori,
che nel giro di pochi anni consentiranno
la gestione simultanea di più torri di controllo remotizzate
presso un unico sito operativo, Enav
potrà infatti offrire un servizio per gestire decolli,
atterraggi e movimentazione a terra più efficiente
e flessibile, facilitando anche le esigenze
delle società di gestione aeroportuale senza l’aumento
dei costi per l’utenza.
Crediamo in una transizione digitale
che sia innanzitutto socialmente
sostenibile
«Enav è tra i primi al mondo ad avere avviato la
digitalizzazione delle torri di controllo. Ad oggi in
Italia ci sono due torri digitali e saranno cinque
entro la fine di quest’anno. È un contributo tangibile
alla valorizzazione dei piccoli aeroporti. Si
incrementerà il livello di efficienza e di flessibilità
su quegli aeroporti che hanno dalle 8 alle 16
ore di servizio e possono garantire solo quelle,
digitalmente potranno assicurare il servizio h24.
Anche se i concetti di digitalizzazione e, in questo
caso anche di remotizzazione, rappresentano
il presente ed il futuro di questo settore, crediamo
in una transizione digitale che sia innanzitutto
socialmente sostenibile e quindi la persona resta
al centro delle evoluzioni tecnologiche», ha
spiegato Pasqualino Monti, AD di Enav, sottolineando
l’importanza di un modello operativo e
di una tecnologia che l’Azienda punta a esportare
sui mercati esteri. nn
Pasqualino Monti, AD di Enav.
INTERNATIONAL EV
CHARGING INDUSTRY
EXHIBITION & CONFERENCE
WWW.E-CHARGE.SHOW
8-9 OCTOBER 2025
BOLOGNA EXHIBITION CENTRE - ITALY
IN COLLABORATION WITH
ORGANIZED BY
CO-LOCATED WITH
Aeroporti
64 5/2025 leStrade
TRAFFIC | MOBILITY | CITY
WWW.TRAFFIC.SHOW
Andrea Piacenti
3TI Senior Partner and
Director of Infrastructure
& Energy Division
Stefano Luca Possati
3TI Founding Partner and
Senior Technical Director
Alfredo Ingletti
3TI Chairman and
Founding Partner
Pier Paolo Martini
3TI Partner and Associate
Director of International
Division
Direzione Engineering
di SAC Società Aeroporto
di Catania
Verso il futuro
Il grande piano di trasformazione
dell’Aeroporto di Catania
Il piano di sviluppo dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa è un modello
integrato di crescita infrastrutturale, capace di rispondere all’evoluzione
della domanda di traffico e alle nuove sfide della mobilità aerea
L’Aeroporto di Catania-Fontanarossa si configura
come uno degli snodi aeroportuali di maggiore
rilevanza del Mezzogiorno, svolgendo un ruolo
strategico nel collegamento dell’isola con le principali
destinazioni nazionali e internazionali. La
sua posizione geografica e l’incremento costante
del traffico passeggeri hanno spinto la SAC - Società
Aeroporto di Catania - a intraprendere un
ambizioso percorso di sviluppo infrastrutturale.
In questo contesto si inserisce il Masterplan
2030, un programma di trasformazione profonda
dell’aerostazione che punta a incrementarne
la capacità operativa, l’efficienza dei servizi e la
sostenibilità complessiva, con l’obiettivo di con-
Terminal B - Vista landside
Sopra:
Terminal B - Vista airside
Sotto:
Terminal B - Vista landside
tà di accoglienza, ottimizzare i flussi operativi e
garantire elevati standard ambientali.
Per rispondere a queste esigenze, è stato messo
a punto un articolato piano di interventi, sviluppato
da un raggruppamento di progettazione
composto da 3TI Progetti Italia Ingegneria Integrata,
Pascall+Watson, Architecna, Servizi Intesolidare
Catania come hub aeroportuale di riferimento
nel bacino del Mediterraneo.
Lo scalo, infatti, presenta oggi criticità strutturali
e funzionali legate al dimensionamento degli spazi
terminalistici e airside, nonché all’obsolescenza
di alcuni servizi fondamentali. Le priorità della
pianificazione sono chiare: aumentare la capaci-
Aeroporti
66 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 67
grati e Cascone Engineering. Il programma include
opere di adeguamento, ampliamento e nuova
realizzazione, tutte finalizzate al potenziamento
delle infrastrutture e dei servizi a beneficio di
passeggeri, operatori e personale aeroportuale.
Ampliamento sala 1-4 livello arrivi,
spostamento cappella ed Uffici della Polaria
Il progetto di ampliamento della Sala 1-4 al livello
arrivi del Terminal A dell’Aeroporto di Catania-Fontanarossa,
insieme allo spostamento della
cappella e degli uffici della Polizia di Frontiera
(Polaria), rientra negli interventi di rifunzionalizzazione
previsti nel Masterplan 2030. L’intervento
consentirà un sostanziale miglioramento
del livello di servizio al passeggero attraverso un
raddoppio delle aree di attesa e consequenzialmente
un incremento dell’operatività, garantendo
una gestione più efficiente dei flussi passeggeri
durante le ore di punta.
Nel progetto è prevista, inoltre, la creazione di un
nuovo varco dedicato esclusivamente al personale
aeroportuale e alle autorità. Situato nell’attuale
varco merci, questo nuovo varco ottimizzerà la
gestione degli spazi all’interno del terminal, consentendo
una maggiore separazione tra i flussi
di passeggeri e quelli del personale, migliorando
così la sicurezza e l’efficienza delle operazioni
aeroportuali.
Planimetria della nuova sala
arrivi ampliata.
Planimetria del nuovo
varco staff e della
nuova collocazione
della caserma CC.
Miglioramento del Comparto Security
piano partenze
Il progetto rappresenta un intervento strategico
nell’ambito del Masterplan 2030 finalizzato a
potenziare la sicurezza e l’efficienza dei controlli
pre-imbarco. Nel progetto si prevede l’installazione
di nuovi apparati radiogeni conformi agli
standard C3 nella zona del Terminal A attualmente
destinata ai controlli di sicurezza, unitamente
ad un’ottimizzazione dell’area per garantire
una gestione più efficiente dei flussi passeggeri
e ridurre i tempi di attesa ai controlli di sicurezza,
garantendo un servizio sempre più efficiente.
Progetto ampliamento facciata
Landside Terminal A - Gruppo esterno
connettivo scale lato ovest
Il progetto di ampliamento della facciata Landside
del Terminal A prevede interventi significativi
per migliorare l’accessibilità e la gestione dei
flussi passeggeri.
Il progetto interviene, infatti, nelle aree antistanti
il Terminal A prevedendo l’ampliamento a nord
della sala arrivi dove il marciapiede esistente verrà
ampliato inglobando l’attuale corsia sud e gli
stalli di sosta bus permettendo la realizzazione di
un nuovo sistema di pensiline con copertura vetrata.
La capacità del sistema esistente di salita al
piano partenze, attraverso l’installazione di due
nuove coppie di ascensori panoramici, due scale
mobili operanti con moto ascendente ed una scala
fissa, verrà duplicato e garantirà il raggiungimento
del viadotto partenze per coloro che arrivano
in aeroporto con mezzo proprio.
Progetto riqualifica, ristrutturazione
e adeguamento sismico caserma VV.F.
La caserma dei Vigili del Fuoco all’interno
dell’aeroporto di Catania svolge un ruolo cruciale
nella gestione delle emergenze aeroportuali.
L’intervento di riqualificazione del fabbricato
è risultato essenziale per garantire la
sicurezza delle operazioni aeroportuali e per
adeguare la struttura alle esigenze operative
attuali e future. Il progetto, che comprende sia
la parte architettonica che quella impiantistica
e strutturale, prevede sia un rinnovamento
degli spazi interni, attraverso interventi di
manutenzione straordinaria atti a riqualificare
alcune zone degradate della caserma, sia la ristrutturazione
di un edificio ausiliario con funzione
di autorimessa della caserma, per garantire
migliori condizioni di lavoro al personale
di soccorso.
Riprotezione Aree Crew Room
& tecnica
L’obiettivo principale dell’intervento è stato
quello di garantire spazi adeguati e funzionali
per il personale di volo e tecnico delle compagnie
aeree, migliorando l’efficienza operativa
e la qualità dei servizi offerti. Il progetto prevede
infatti la realizzazione di due fabbricati
di composti da due livelli fuori terra, di cui ai
primi livelli verranno realizzati degli spazi per
i magazzini, mentre nei livelli superiori verranno
realizzati gli uffici per gli operatori e gli spogliatoi
con i relativi servizi.
Spostamento Stazione CC e
Realizzazione Nuovo Varco Staff
Il progetto prevede la rilocalizzazione della Stazione
dei Carabinieri attualmente presente all’interno
dell’aeroporto. Tale spostamento è finalizzato
a ottimizzare gli spazi e a migliorare
l’efficienza operativa delle forze dell’ordine, in linea
con la riorganizzazione generale delle funzioni
e degli edifici nell’area Airside dello scalo.
L’area precedentemente occupata sarà destinata
a nuove attività commerciali, ampliando i servizi
offerti ai passeggeri.
A lato, stato attuale del
progetto riqualificato.
Aeroporti
68 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 69
Nuova Isola Ecologica
L’isola ecologica sarà destinata esclusivamente
alla gestione dei rifiuti aeroportuali, fungendo da
punto di raccolta temporanea per diverse tipologie
di rifiuti, che saranno successivamente trasferiti
a impianti di recupero, trattamento o discariche
autorizzate.
L’opera, che non prevede la realizzazione di alcuna
costruzione, ma soltanto la sistemazione
dell’area con un piazzale adeguatamente attrezzato
ed organizzato per lo stoccaggio provvisorio
dei rifiuti indicati, sorgerà in un’area di proprietà
della SAC, con accesso da via Santa Maria
Goretti, garantendo così un facile collegamento
con le principali vie di comunicazione e le infrastrutture
aeroportuali.
Progetto di adeguamento della viabilità
landside, realizzazione della nuova rotonda
su S. M. Goretti con bretella di collegamento
e compensazione del verde
Il progetto è parte integrante del piano di sviluppo
infrastrutturale previsto dal Masterplan 2030
e mira a migliorare l’accessibilità e la sicurezza
dell’area esterna all’aeroporto, ottimizzando
i flussi di traffico veicolare e integrando soluzioni
sostenibili.
Nell’ambito della più generale pianificazione aeroportuale,
di concerto con il Comune di Catania,
è stata prevista la modifica dell’assetto viabilistico
esistente con la realizzazione di un anello circolatorio
a senso unico che comprende l’asse di
via Fontanarossa in immissione verso l’aeroporto
ed una nuova bretella in uscita verso la via S.
Maria Goretti da innestare sull’anello esterno dei
parcheggi esistenti.
Nell’ambito della riorganizzazione della viabilità
il progetto prevede l’abbattimento di alcune alberature
lungo la via Fontanarossa e lungo la via
Santa Maria Goretti che verrà compensato con la
piantumazione di circa 700 alberature da collocare
sia lungo i già menzionati assi viari sia nella
nuova area a verde che verrà realizzata in prossimità
della stazione ferroviaria.
Progetto ampliamento facciata airside
Terminal A
Il progetto di ampliamento della sala partenze
del Terminal A dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa
rientra nel piano di sviluppo infrastrutturale
previsto dalla SAC per adeguare l’aerostazione
all’aumento del traffico passeggeri e migliorare
l’esperienza di viaggio degli utenti.
L’esigenza di ampliare tali aree dedicate agli imbarchi
Schengen, nasce dall’evidente sottodimensionamento
delle superfici operative oggi e
dalla conseguente inadeguatezza dei servizi al
passeggero.
Oltre agli interventi di ampliamento delle superfici
operative, il progetto prevede anche una serie
di interventi di modifica delle pensiline d’imbarco
remoto in corrispondenza delle torrette
con installazione di impianti elevatori e scale
mobili, la sostituzione delle attuali scale e rampe
poste in prossimità dei varchi di sicurezza
(tra le quote 5,50 e 7,00) e la conseguente rifunzionalizzazione
generale dei servizi commerciali
e di ristorazione all’interno della sala partenze
airside.
Ampliamento Extra Schengen
Il progetto dei lavori di ampliamento dell’area
Extra Schengen del Terminal A presso l’aeroporto
Fontanarossa di Catania nasce dall’esigenza
di ampliare tali aree al fine di incrementare l’evidente
sottodimensionamento delle superfici operative
dedicate agli arrivi ed alle partenze extra
Schengen implementare i servizi al passeggero.
Progetto ampliamento
facciata airside Terminal A.
Demolizione Terminal
Morandi - Lotto 1.
Schema Terminal B & C.
© Pascall+Watson.
Il progetto prevede la realizzazione di nuovi corpi
di fabbrica ad ovest del terminal, con i quali sarà
potenziata l’area extra Schengen in tutte le sue
componenti, incrementando gli spazi e le dotazioni
per i controlli di frontiera, sia in arrivo che in
partenza, e gli spazi dedicati all’attesa ed all’accodamento
dei passeggeri in partenza.
Demolizione Terminal Morandi
Il progetto di demolizione del Terminal Morandi
dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa rappresenta
un nodo fondamentale nello sviluppo infrastrutturale
previsto dal Masterplan 2030 in quanto
propedeutico per l’esecuzione degli interventi
di ampliamento del terminal A esistente oltre che
per lasciare spazio al progetto del nuovo Terminal
B. L’ordine della demolizione avverrà da est
verso ovest, partendo quindi a ridosso del Terminal
‘C’ per poi proseguire verso il Terminal A.
La tecnica di demolizione prevista è la demolizione
meccanica top-down con l’ausilio di escavatori
HDR allestiti con pinza e/o cesoia per le parti
centrali in ferro e gru da 55t per sorreggere e
movimentare gli elementi monolitici, come le travi
in c.a.p. di grandi luci e i pilastri, che caratterizzano
la struttura.
La riduzione delle polveri durante tutto il processo
di demolizione avverrà attraverso l’utilizzo
di getti d’acqua nebulizzata e utilizzo di cannoni
da nebbia.
Ampliamento Aerostazione Passeggeri
Nuovo - Terminal B
Il progetto di Ampliamento dell’Aerostazione dei
Passeggeri dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa
è senza dubbio uno degli interventi principali
tra quelli previsti nello sviluppo infrastrutturale
previsto dal Masterplan 2030 e solo con la sua
realizzazione sarà possibile garantire un servizio
efficiente e all’avanguardia, per mantenere
lo scalo di Catania competitivo a livello nazionale
e internazionale.
La realizzazione del nuovo Terminal B garantirà
vantaggi significativi in termini di prestazioni ambientali,
funzionalità, layout e concept, adeguandosi
alle moderne esigenze delle infrastrutture
aeroportuali, consentendo maggiori livelli di ser-
Aeroporti
70 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 71
Terminal B
vista landside
Stato di progetto
Terminal B
vista landside
Stato di fatto
Sotto, render dei nuovi
vizi per i passeggeri.
Il Terminal B sarà il nucleo centrale dell’aeroporto,
sia funzionale che geometrico, conducendo
ad una naturale espansione del Terminal C in
modo simmetrico rispetto al TA, andando a costituire
l’asse di simmetria delle opere Landside
del masterplan, centralizzando alcune funzioni
per massimizzare.
Varco doganale e di security, viabilità
sedime ed opere di pertinenza
Il progetto relativo al varco doganale e di security,
alla viabilità interna del sedime e alle opere
di pertinenza dell’Aeroporto di Catania-Fontanarossa
è parte integrante del Masterplan 2030
e consiste nella realizzazione della viabilità a
servizio del varco, compresa la nuova viabilità
di connessione con il futuro edificio merci e
l’area aeroportuale Airside oltre alla realizzazione
di due fabbricati destinati a Guardia di finanza
e a uffici.
Potenziamento Servizi Igienici Terminal A
Il progetto prevede la riqualificazione e il trasferimento
dei servizi igienici presenti nell’area
partenze al livello superiore, con la creazione di
nuovi blocchi posizionati in modo strategico per
migliorare la fruibilità. Gli spazi liberati verranno
destinati ad altre attività, arricchendo l’offerta
all’interno dell’aeroporto.
servizi igienici livello
superiore.
Nuova configurazione viabilità landside
ed impianti connessi
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova
configurazione della viabilità landside, con lo
scopo di facilitare l’accesso e il deflusso dei passeggeri.
Il progetto, sviluppato in più fasi, riguarderà
l’intero sistema viario, con interventi mirati
a migliorare il flusso del traffico e a rendere più
agevoli gli spostamenti verso le aree di sosta.
Questi interventi si inseriscono in una visione
strategica che mira a trasformare l’Aeroporto di
Catania in un hub moderno, efficiente e attento
alle esigenze dei viaggiatori. L’obiettivo è offrire
ai passeggeri un’esperienza sempre più sicura,
funzionale e accogliente, investendo in soluzioni
innovative e sostenibili. Con un investimento
complessivo di circa 350 milioni di euro, il progetto
di trasformazione dell’Aeroporto di Catania
rappresenta un impegno concreto verso lo sviluppo
infrastrutturale della Sicilia.
Le diverse fasi costruttive, che hanno richiesto
una pianificazione meticolosa per minimizzare
l’impatto sull’operatività, testimoniano la com-
plessità e l’importanza di questo intervento.
Il programma di interventi previsto dal Masterplan
2030 rappresenta un’opera strategica di
ampio respiro, destinata a ridisegnare profondamente
il volto e la funzionalità dell’Aeroporto
di Catania-Fontanarossa. Con una visione integrata
e sostenibile, orientata all’innovazione
tecnologica e all’efficienza operativa, il piano si
pone l’obiettivo di dotare lo scalo siciliano di infrastrutture
all’altezza degli standard europei e
internazionali.
Con un investimento complessivo di circa 350 milioni
di euro e una pianificazione articolata in fasi
successive per minimizzare l’impatto sull’operatività
corrente, il progetto si configura come un
volano per lo sviluppo economico e occupazionale
del territorio. L’impegno congiunto di istituzioni,
progettisti e operatori testimonia la volontà
di costruire un’infrastruttura moderna, resiliente
e pienamente integrata nel sistema dei trasporti
del Mediterraneo, rafforzando al contempo la
competitività e l’accessibilità della Sicilia nel panorama
globale. nn
Aeroporti
72 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025 73
Scenari
Gli aeroporti più trafficati del mondo
Airports Council International World (ACI) offre un’anteprima della
classifica 2024 degli aeroporti più trafficati del mondo: i dati sono
dimostrazione della loro resilienza nell’affrontare l’incertezza globale
Nonostante le sfide geopolitiche ed economiche,
questi aeroporti hanno mantenuto con successo
le loro posizioni di vertice, posizionandosi per una
crescita continua. Il Direttore Generale di ACI
World, Justin Erbacci, ha dichiarato: «Nel mezzo
delle sfide globali, la resilienza degli aeroporti
più trafficati del mondo emerge con evidenza.
Questi hub sono arterie vitali per il commercio,
gli scambi e la connettività. Con la crescita del
trasporto aereo, ACI World è pronta a supportare
i suoi membri, garantendo il flusso regolare di
persone e merci che guida il progresso economico,
sociale e culturale globale».
Aeroporti
Punti salienti del traffico passeggeri
I dati preliminari indicano che nel 2024 il totale
dei passeggeri a livello mondiale sarà vicino ai
9,5 miliardi, con un aumento del 9% rispetto al
2023 o un guadagno del 3,8% rispetto ai livelli
pre-pandemici (2019).
I dieci aeroporti più trafficati, che rappresentano
il 9% del traffico globale (855 milioni di passeggeri),
hanno registrato un incremento dell’8,8%
rispetto al 2023 e dell’8,4% rispetto ai risultati
del 2019 (789 milioni di passeggeri nel 2019).
L’aeroporto internazionale di Atlanta Hartsfield-Jackson
difende la propia prima posizione, seguito
dall’aeroporto internazionale di Dubai e dall’aeroporto
internazionale di Dallas Fort Worth .
Il balzo più significativo nella classifica Top 10 è
stato registrato dall’aeroporto internazionale di
Shanghai Pudong, che è passato dalla ventunesima
posizione del 2023 alla decima nel 2024. Il balzo
è stato favorito dall’ampliamento delle politiche
sui visti, dalla ripresa e dall’espansione dei voli internazionali,
dai miglioramenti operativi e dalla ripresa
della regione Asia-Pacifico, in particolare della
Cina. Gli aeroporti di Istanbul e di Nuova Delhi
si mantengono ai vertici della classifica, e segnano
progressi significativi rispetto al 2019. Entrambi
gli aeroporti hanno prosperato grazie all’espansione
delle compagnie aeree, alla crescita delle
infrastrutture e al miglioramento della connettività
globale.
Damiano Diotti
74 5/2025 leStrade
I dieci aeroporti più tra6icati, che rappresentano il 9% del tra6ico globale (855 milioni di
passeggeri), hanno registrato un incremento dell'8,8% rispetto al 2023 e dell'8,4% rispetto ai
risultati del 2019 (789 milioni di passeggeri nel 2019).
L'aeroporto internazionale di Atlanta Hartsfield-Jackson difende la propia prima posizione,
seguito dall'aeroporto internazionale di Dubai e dall'aeroporto internazionale di Dallas Fort
Worth .
Il balzo più significativo nella classifica Top 10 è stato registrato dall'aeroporto internazionale
di Shanghai Pudong, che è passato dalla ventunesima posizione del 2023 alla decima nel
2024. Il balzo è stato favorito dall'ampliamento delle politiche sui visti, dalla ripresa e
dall'espansione dei voli internazionali, dai miglioramenti operativi e dalla ripresa della regione
Asia-Pacifico, in particolare della Cina.
Gli aeroporti di Istanbul e di Nuova Delhi si mantengono ai vertici della classifica, e segnano
progressi significativi rispetto al 2019. Entrambi gli aeroporti hanno prosperato grazie
all'espansione delle compagnie aeree, alla crescita delle infrastrutture e al miglioramento
della connettività globale.
Gestire l’incertezza globale
Gestire l'incertezza globale Nel 2024, la crescita globale dei passeggeri ha
Nel 2024, la crescita globale dei passeggeri dovuto affrontare ha dovuto a6rontare significative incertezze derivanti
economico dall’evoluzione e geopolitico. del panorama Le continue di6icoltà economico nella e
derivanti dall'evoluzione del panorama
catena di approvvigionamento e geopolitico. i ritardi di produzione Le continue da parte dei difficoltà costruttori nella di aeromobili, catena di
ma anche le tensioni geopolitiche, hanno messo a rischio le opportunità di crescita, alterando
potenzialmente le rotte aeree, aumentando i costi operativi e influenzando il sentiment dei
passeggeri. La minaccia dei dazi, inoltre, ha sollevato preoccupazioni per potenziali
perturbazioni del commercio globale, che hanno influito indirettamente sulla domanda di
viaggi internazionali e sull'aumento delle costruzioni.
approvvigionamento e i ritardi di produzione da
parte dei costruttori di aeromobili, ma anche le
tensioni geopolitiche, hanno messo a rischio le
opportunità di crescita, alterando potenzialmente
le rotte aeree, aumentando i costi operativi e
influenzando il sentiment dei passeggeri. La minaccia
dei dazi, inoltre, ha sollevato preoccupazioni
per potenziali perturbazioni del commercio
globale, che hanno influito indirettamente sulla
domanda di viaggi internazionali e sull’aumento
delle costruzioni.
Le stime per il 2025
Nel 2025, si prevede che il traffico passeggeri
globale raggiungerà i 9,9 miliardi, con un tasso
di crescita annuo del 4,8%. Sebbene la domanda
di passeggeri rimanga solida, si prevede che
il ritmo di espansione rallenterà, con il passaggio
dei mercati da impennate trainate dalla ripresa a
modelli di crescita strutturale e a lungo termine.
Si prevede che sfide chiave come l’incertezza
economica, le tensioni geopolitiche e i limiti di
capacità influenzeranno sempre di più la traiettoria
del settore. Nei mercati avanzati, la stabilizzazione
della domanda, i colli di bottiglia nella
catena di approvvigionamento nella produzione
di aeromobili e la carenza di capacità aeroportuale
potrebbero frenare la crescita, mentre nei
mercati emergenti, i maggiori investimenti infrastrutturali
e la crescente domanda di viaggi della
classe media continueranno probabilmente a
trainare l’espansione. Con l’ingresso in una nuova
era di crescita, il settore aeroportuale deve concentrarsi
sulla sostenibilità finanziaria, sugli investimenti
infrastrutturali, sull’efficienza operativa
e sulla sostenibilità.
Punti salienti del traffico merci
Si stima che i volumi del trasporto aereo di merci
siano aumentati dell’8,4 % su base annua
(+3,9% rispetto al 2019), raggiungendo oltre
124 milioni di tonnellate nel 2024.
I volumi di trasporto aereo merci nei primi dieci
aeroporti, che rappresentano quasi il 26% (32,3
milioni di tonnellate metriche) dei volumi globali
nel 2024, sono aumentati del 9,3% nel 2024 su
base annua, ovvero del 9,5% rispetto ai risultati
del 2019 (29,5 milioni di tonnellate nel 2019). Il
traffico aereo merci è più concentrato tra gli aeroporti
principali.
L’aumento del trasporto merci è attribuito principalmente
alla forte domanda di e-commerce,
alle interruzioni del trasporto marittimo e al calo
dei prezzi del carburante per aerei.
L’aeroporto internazionale di Hong Kong si è confermato
al primo posto, seguito dall’aeroporto internazionale
di Shanghai Pudong e dall’aeroporto
internazionale di Memphis.
leStrade Le stime 5/2025 per il 2025
75
Nel 2025, si prevede che il tra6ico passeggeri globale raggiungerà i 9,9 miliardi, con un tasso
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
MATERIALI&TECNOLOGIE
(+3,9% rispetto al 2019), raggiungendo oltre 124 milioni di tonnellate nel 2024.
I volumi di trasporto aereo merci nei primi dieci aeroporti, che rappresentano quasi il 26%
(32,3 milioni di tonnellate metriche) dei volumi globali nel 2024, sono aumentati del 9,3% nel
2024 su base annua, ovvero del 9,5% rispetto ai risultati del 2019 (29,5 milioni di tonnellate
nel 2019). Il tra6ico aereo merci è più concentrato tra gli aeroporti principali.
L'aumento del trasporto merci è attribuito principalmente alla forte domanda di e-commerce,
alle interruzioni del trasporto marittimo e al calo dei prezzi del carburante per aerei.
L'aeroporto internazionale di Hong Kong si è confermato al primo posto, seguito
dall'aeroporto internazionale di Shanghai Pudong e dall'aeroporto internazionale di Memphis.
Carta d’identità
Airports Council International (ACI),
l’associazione di categoria degli aeroporti
di tutto il mondo, è un’organizzazione
federata che comprende
ACI World, ACI Africa, ACI Asia-Pacifico
e Medio Oriente, ACI Europe, ACI America Latina
e Caraibi e ACI North America. Rappresentando
al meglio gli interessi degli aeroporti durante le
fasi chiave dello sviluppo delle politiche, ACI contribuisce
in modo significativo a garantire un sistema
di trasporto aereo globale sicuro, protetto, efficiente
e sostenibile dal punto di vista ambientale.
A gennaio 2025, ACI contava 830 membri e gestiva
2.181 aeroporti in 170 paesi
Movimenti aerei
Si stima che nel 2024 i movimenti aerei globali
saranno pari a circa 100 milioni, con un incremento
del 4,3% rispetto al 2023 o del -2,6% rispetto
al 2019 (ovvero una ripresa del 97,4%).
I primi dieci aeroporti, che rappresentano oltre il
6% del traffico globale (6,4 milioni di movimenti),
hanno registrato un incremento del 6,5% rispetto
ai risultati del 2023 o un leggero incremento dello
0,4% rispetto ai risultati del 2019 (6,3 milioni).
In cima alla classifica si trova l’aeroporto internazionale
di Atlanta Hartsfield-Jackson, seguito
dall’aeroporto internazionale di Chicago O’Hare
e dall’aeroporto internazionale di Dallas Fort
Worth.
Movimenti aerei
Si stima che nel 2024 i movimenti aerei globali saranno pari a circa 100 milioni, con un
incremento del 4,3% rispetto al 2023 o del -2,6% rispetto al 2019 (ovvero una ripresa del
97,4%).
I primi dieci aeroporti, che rappresentano oltre il 6% del tra6ico globale (6,4 milioni di
movimenti), hanno registrato un incremento del 6,5% rispetto ai risultati del 2023 o un leggero
incremento dello 0,4% rispetto ai risultati del 2019 (6,3 milioni).
In cima alla classifica si trova l'aeroporto internazionale di Atlanta Hartsfield-Jackson, seguito
dall'aeroporto internazionale di Chicago O'Hare e dall'aeroporto internazionale di Dallas Fort
Worth.
Informazioni sulla classifica degli aeroporti ACI World
le. I dati iniziali potrebbero differire leggermente
La classifica degli aeroporti più tra6icati o6re un'anteprima esclusiva del tra6ico aereo
rispetto a quelli che saranno riportati nella classifica
completa, che si basa su informazioni det-
globale. I dati iniziali potrebbero di6erire leggermente quando la classifica completa sarà
confermata a luglio 2025, e si basa su informazioni dettagliate provenienti da oltre 2.700
tagliate provenienti da oltre 2.700 aeroporti in
aeroporti in tutto il mondo. L'ampio set di dati di ACI World garantisce la massima
tutto il mondo, e che sarà confermata nel prossimo
mese di luglio.
accuratezza e a6idabilità nelle classifiche della domanda di viaggio aeroportuale.
La classifica degli aeroporti ACI World L’ampio INIZIOBOX set di dati di ACI World garantisce la
La classifica degli aeroporti più trafficati offre massima Carta d’identità accuratezza e affidabilità nelle classifiche
un’anteprima esclusiva del traffico aereo globamondo,
Airports della Council domanda International di viaggio (ACI), l'associazione aeroportuale. di categoria nn degli aeroporti di tutto il
è un'organizzazione federata che comprende ACI World, ACI Africa, ACI Asia-Pacifico
e Medio Oriente, ACI Europe, ACI America Latina e Caraibi e ACI North America.
Rappresentando al meglio gli interessi degli aeroporti durante le fasi chiave dello sviluppo
Aeroporti
delle politiche, ACI contribuisce in modo significativo a garantire un sistema di trasporto
aereo globale sicuro, protetto, e6iciente e sostenibile dal punto di vista ambientale. A gennaio
76 2025, ACI contava 830 membri e gestiva 2.181 aeroporti in 170 paesi 5/2025 leStrade
n Obiettivo puntato su una serie di
luoghi fisici, mezzi e strumenti che
spiegano l’identità di un operatore
d’eccellenza come Valli Zabban.
n Floortek è l’unica vera pavimentazione
industriale “joint-free”.
n Holcim Italia protagonista, alla Design
Week, di un incontro dedicato al dialogo
tra architettura, design e industria.
n Excursus sull’incidenza dell’aderenza delle
pavimentazioni sulla sicurezza stradale.
Lo spunto dal manuale pubblicato da Siteb.
Aziende
Dove nasce (e cresce)
l’innovazione stradale
Laboratori fissi e mobili. Impianti produttivi. Tecnologie applicative:
obiettivo puntato su una serie di luoghi fisici, mezzi e strumenti
che spiegano l’identità di un operatore d’eccellenza come Valli Zabban
La concretezza della tradizione. La concretezza
dell’innovazione. La concretezza della sostenibilità.
Parole chiave che si saldano, con l’obiettivo
di mettere sotto i riflettori alcuni tratti distintivi di
un produttore di primo livello, nel panorama delle
soluzioni tecniche al servizio del miglioramento
delle nostre costruzioni e infrastrutture: Valli
Zabban. La tradizione è spiegata, prima di tutto,
dalla “carta d’identità” dell’azienda con sede a Calenzano
(Firenze), guidata dal CEO Andrea Lazzarotto,
attiva nei settori dei materiali stradali,
impermeabilizzazioni e tecnologie della gomma
e dal 2004 parte del Gruppo Tonon. Quella che ci
rivela, per esempio, il suo anno di nascita: 1928,
lo stesso dell’Anas. La Valli Zabban di oggi - dalle
radici, dunque, più concrete che mai - all’epoca
si chiamava Società Anonima Idrobitumi ed
era stata costituita, a Bologna, da Filippo Zab-
ban e dal chimico Umberto Dotta. L’Anas, invece,
al momento del suo “battesimo” era denominata
dalla sigla AASS, Azienda Autonoma Statale
della Strada. Se quindi, dopo aver pagato il doveroso
tributo alla tradizione, spostiamo l’attenzione
sull’innovazione, una chiave di lettura per raccontarla
resta ancora quella della concretezza, nel
nostro caso tradotta nella descrizione di una serie
di “strumenti tangibili”, che rendono bene l’idea di
approcci, percorsi, stile aziendale. Sarà proprio la
concretezza dell’innovazione - rappresentata, nel
caso specifico, da “oggetti fisici” quali i laboratori,
gli impianti e le macchine - il fulcro di questo
contenuto redazionale. A un’ulteriore concretezza,
quella della sostenibilità, dedicheremo invece
il box a latere, in cui parleremo di ESG e cultura
tecnica dei CAM Strade, che le tecnologie stanno
riuscendo a sostenere e diffondere.
Ing. Enrico Petelio
Direttore Commerciale
Valli Zabban Tecnologie
Stradali
Lo stabilimento di
Trecastelli, in provincia
di Ancona (immagini
a lato): ospita i laboratori
centrali Sistemi di
Impermeabilizzazione
e Tecnologie della Gomma
(Aetolia), oltre a tutte
le divisioni Valli Zabban.
Laboratori fissi e mobili
Il nostro viaggio attraverso l’innovazione - concreta
e dunque tangibile - di Valli Zabban inizia
dai suoi laboratori, luoghi di sperimentazione,
innovazione, controlli, qualità. Le attività
di laboratorio, ricerca e sviluppo dell’azienda
di Calenzano si svolgono in tutti i suoi poli produttivi.
A Bologna opera il laboratorio centrale
Tecnologie Stradali, mentre a Trecastelli (Ancona)
hanno sede i laboratori centrali Sistemi di
Impermeabilizzazione e Tecnologie della Gomma
(Aetolia). In ambito stradale, oggetti privilegiati
di osservazione sono, per esempio, i bitumi
modificati le cui caratteristiche e prestazioni
vengono messe in luce da sequenze di prove effettuate
con strumenti di ultima, anzi ultimissima
generazione. Prove sul comportamento nel
tempo e sulle performance. Per scongiurare l’insorgenza
di ormaie o prevenire la propagazione
di microfratture. Anche i conglomerati bitu-
Materiali&Tecnologie
78 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025
79
minosi realizzati con i leganti Valli Zabban sono
sottoposti a verifiche continue - dinamiche e
prestazionali - come quelle che consentono di
valutare l’energia di innesco delle fessurazioni
o la resistenza ai cicli di carico. Infine, il laboratorio
mobile, operando nei cantieri, è diventato
un vero e proprio polo di interscambio tecnico-operativo
tra gli specialisti di Valli Zabban e
stazioni appaltanti, progettisti, imprese, ricercatori.
Passando alle membrane, il lab di Trecastelli,
dove si lavora anche sull’acustica, si occupa
di selezionare le materie prime, sviluppare
i compound e dialogare costantemente con la
produzione testando semilavorati e prodotti finiti.
Le sue sfere di lavoro in sintesi: ricerca e
sviluppo, controllo qualità, determinazione delle
resistenze meccaniche delle soluzioni.
Geografia di impianti
Passiamo, quindi, a una “visita” ai siti di produzione,
sempre coordinati dalla sede fiorentina,
il “capoluogo” Valli Zabban. Si trovano a Bologna,
Trecastelli (Ancona), Arezzo e Perugia. A
Bologna, quartier generale Tecnologie Stradali,
troviamo per esempio gli impianti per la produzione
di emulsioni bituminose modificate, bitumi
modificati, bitumi migliorati per conglomerati
tiepidi e moltissime altre soluzioni. Nello
stabilimento di Trecastelli (Ancona) operano invece
tutte le divisioni Valli Zabban. Ci troviamo,
tuttavia, nel quartier generale Sistemi di
Impermeabilizzazioni: qui, infatti, sono attive
due linee produttive, totalmente automatizzate
e tecnologicamente all’avanguardia, dedicate
alle membrane bituminose. Nel polo marchigiano,
inoltre, si producono anche soluzioni per
l’isolamento acustico (Tecnologie della Gomma
– divisione Aetolia), da abbinare a diverse
tipologie di materiali in funzione delle destinazioni
applicative, dall’anticalpestio alle pareti
verticali, ricavate dalle lavorazioni del granulato
di gomma da pneumatici fuori uso. Per
quanto riguarda le Tecnologie Stradali, troviamo
infine un impianto per la produzione di bitumi
modificati, che si aggiunge
a quello di Bologna. Nel polo
Valli Zabban di Arezzo, che
dal 2023 vanta un impianto
nuovo di zecca, si producono
invece conglomerati bituminosi
a caldo e a freddo.
Si tratta di un vero e proprio
concentrato di innovazione
e sostenibilità
(per esempio connessa
alla riduzione di rumori,
Nel polo Valli Zabban
di Arezzo, che dal 2023
vanta un impianto nuovo
di zecca, si producono
conglomerati bituminosi
a caldo e a freddo.
A Bologna opera
il laboratorio centrale
(nell’immagine a sinistra,
il laboratorio bitumi).
Laboratorio conglomerati
bituminosi (sopra).
Noto tra gli addetti ai lavori
per il proprio elevatissimo
tasso tecnologico, l’impianto
di Perugia è dedicato
(in affiancamento a quello
bolognese) alla produzione
di emulsioni bituminose,
sia da bitume normale
sia modificato.
odori ed emissioni), da cui fuoriescono prodotti
come quelli ad alto contenuto di riciclato concepiti
per migliorare efficienza, sicurezza e standard
ambientali delle strade. Ultimo ma non ultimo,
Perugia, dove è operativo un impianto per
la produzione di emulsioni bituminose, sia da
bitume normale sia modificato, che si affianca
a quello bolognese ed è noto tra gli addetti ai
lavori per il suo elevatissimo tasso tecnologico.
Tra i prodotti di punta: quelli per il riciclaggio a
freddo e le mani d’attacco.
Tecnologie su strada
Per chiudere il cerchio, vogliamo infine spendere
ancora qualche parola sui mezzi d’opera che
rendono particolarmente visibile e apprezzato
il nome di Valli Zabban nei contesti applicativi.
Ovvero la flotta aziendale. La compongono
due bilici per il trasporto di bitume ed emulsione,
una cisterna per l’emulsione da bitume
modificato che viene generalmente impiegata
Materiali&Tecnologie
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Qualità e sostenibilità nel solco dei CAM Strade
Dal contributo specialistico offerto al progetto europeo
Life Silent (a cui partecipa sempre Anas) sull’impiego di
polverino di gomma da pneumatici fuori uso per ridurre
la rumorosità delle pavimentazioni stradali alla leadership
tecnica offerta, negli ultimi anni, al “movimento” che ha
portato alla definizione e poi all’attuazione dei CAM Strade:
i Criteri Ambientali Minimi entrati in vigore nel dicembre
scorso. Il fattore sostenibilità, a sua volta da leggere
sotto il segno della concretezza, è fortemente connaturato
al percorso di Valli Zabban, pensiamo solo al suo sistema
integrato QASE (Qualità Ambiente Sicurezza Etica),
alle certificazioni EPD delle membrane impermeabilizzanti
o, per l’appunto, alle tecnologie sviluppate persino anticipando
il solco scavato dai CAM, una su tutte la linea
PBT, Perpetual Binder Technology, un ventaglio di soluzioni,
singolari e combinabili, in grado di prolungare la vita
utile delle pavimentazioni stradali - rendendo dunque più
che mai concreta quella durabilità-sostenibilità normata
proprio dal decreto CAM - e allo stesso tempo di aggiungere
valore a una serie di prodotti già pensati, all’origine,
per migliorare l’ambiente. Si pensi solo a quelli che favoriscono
il recupero funzionale di parti dei conglomerati
bituminosi esistenti. In questo quadro - delineato e corroborato
anche nelle ultime edizioni di Asphaltica dove
la linea PBT è stata prima lanciata e poi raccontata nelle
sue evoluzioni e casi applicativi di successo - svettano
due momenti particolarmente significativi: il convegno
di Ferrara organizzato dalla divisione Tecnologie Stradali
(guidata da Massimo Paolini ed Enrico Petelio), insieme
a Sintexcal nel febbraio 2024 e dedicato alle “pavimentazioni
sostenibili” (dove si è parlato di CAM prima
dei CAM) e quello, recentissimo, di Bologna del marzo
2025 dal titolo “CAM Strade, istruzioni per il buon uso”,
organizzatore sempre con Sintexcal. Un punto di merito,
tra gli altri, dell’iniziativa: aver fatto dialogare costruttivamente
tutti gli attori della filiera, dai gestori di grandi
infrastrutture autostradali e reti stradali metropolitane e
comunali, ai progettisti, alle imprese, al mondo universitario.
Fattori ESG Environmental Social Governance non
solo più che concreti, dunque, ma anche approfonditi,
condivisi e divulgati. È la strada indicata dalla carta d’identità
di Valli Zabban
Un momento del convegno CAM Strade
del 19 marzo a Bologna.
Novità
IPM Italia presenta
le pavimentazioni del futuro
Una gamma completa di sistemi di pavimentazioni continue innovative,
eco-friendly e sostenibili per outdoor urbani, sportivi, residenziali,
commerciali sono state recentemente portate a MyPlant & Garden
nell’ambito dei cosiddetti “treni” di riciclaggio a
freddo con emulsione, per proseguire con tre
cisterne spruzzatrici, in campo, per esempio,
nei cantieri di impermeabilizzazione di impalcati
(tra i casi recenti più illustri, il Ponte Nord di
Calatrava a Reggio Emilia, dove è stata realizzata
in opera una membrana armata continua
con bitume modificato Drenoval PBT a elevato
contenuto polimerico e TNT a fiocco in poliestere)
oppure in quelli di pavimentazione con
applicazione di mano d’attacco. Tra le tecnologie
di impermeabilizzazione che prevedono l’impiego
di cisterne ricordiamo STYR VZ, sistema
impermeabile continuo in opera composto da
bitume modificato e TNT. Il bitume modificato
viene spruzzato a caldo da un’autocisterna termica
provvista di impianto autonomo di riscaldamento
e barra di spruzzatura automatica con
strumentazione in grado di assicurare l’uniformità
di stesa e dosaggio. In immediata successione,
sul bitume viene steso - sempre con l’ausilio
del mezzo - un TNT in poliestere che verrà
successivamente impregnato da una seconda
mano dello stesso bitume modificato. nn
Edvige Viazzoli
Si chiama IPM GeoGrip l’ultimo sistema di pavimentazione
ad alte prestazioni messo a punto
da IPM Italia - tra i maggiori produttori e posatori
a livello nazionale di pavimenti continui in resina,
calcestruzzo e graniglia naturale per interni
ed esterni. Presentato alla recente di MyPlant
& Garden, il salone dedicato al mondo della progettazione,
del paesaggio, dell’edilizia e del verde,
che si è svolto a Milano (19, 20 e 21 febbraio
2025), la soluzione antiscivolo per pavimentazioni
outdoor e strade, flessibile, a base di inerti
naturali e legante con caratteristiche che ne aumentano
le prestazioni, è stata selezionata tra i
migliori sistemi presenti sul mercato nella nuova
edizione di MyplanTech, la sezione di MyPlant
& Garden che sceglie e racconta le migliori soluzioni
presenti sul mercato in grado di mitigare e
adattarsi al cambiamento climatico, migliorando
lo scenario ambientale complessivo.
Anche per tutte le strade di tipo 1
«IPM GeoGrip - spiega Andrea Penati, CEO e Direttore
Tecnico di IPM Italia – è stato sviluppato
nei laboratori interni di ricerca e sviluppo di IPM
Italia: è, un sistema di pavimentazione per ester-
ni innovativo, si può installare su pavimentazioni
in asfalto e in cemento ed è approvato anche per
tutte le strade di tipo 1. Nasce per offrire il giusto
grado di antiscivolo agli spazi esterni e oltre
a conferire la giusta estetica alla pavimentazione
esistente, la rende molto resistente all’usura
e particolarmente adatta ad ambienti come i parcheggi,
soggetti a profonde sollecitazioni meccaniche
e chimiche».
In soli 2 - 4 millimetri di spessore, il nuovo IPM
GeoGrip conferisce alla pavimentazione esistente
un aspetto gradevole, e grazie agli inerti naturali
di granulometria 1-3 millimetri è duraturo nel
tempo. Il sistema indurisce molto rapidamente e
offre eccellenti prestazioni di resistenza all’usura
e al percolamento di olio, gasolio, benzina e acidi
in genere. Resiste inoltre alle nebbie saline e
ai cicli gelo – disgelo, con vantaggi molteplici in
termini di stabilità e durabilità.
Oltre al nuovo sistema IPM GeoGrip, allo stand
IPM Italia presente a MyPlant & Garden è stata
presentata la gamma completa di soluzioni
eco-friendly per esterno specifiche per tutti gli
ambienti urbani, residenziali, commerciali, sportivi,
agricoli. nn
Materiali&Tecnologie
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Innovazione
Gomma riciclata negli asfalti
Si è svolto con successo l’evento dedicato alle applicazioni
della gomma riciclata per il risanamento acustico in ambito
urbano, con particolare attenzione sul progetto LIFE Sneak
L’iniziativa si è svolta l’8 e il 9 maggio a Milano, a
Palazzo Isimbardi, sede della Città Metropolitana
di Milano. L’evento, organizzato da Ecopneus e
Asstra con il contributo di Vie en.ro.se. Ingegneria,
ha rappresentato un’importante occasione
di dialogo e confronto tra stakeholder ed esperti
del settore su esperienze italiane ed europee,
con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo di tecnologie
innovative e sostenibili per la realizzazione
di pavimentazioni e infrastrutture stradali più
performanti e rispettose dell’ambiente, nonché
condividere i primi promettenti risultati del progetto
LIFE Sneak.
questo è l’obiettivo di LIFE E-VIA. Il progetto prevede
la sperimentazione di diverse tipologie di
pavimentazione e pneumatici, valutandone l’efficacia
attraverso analisi del ciclo di vita (LCA) e
del costo del ciclo di vita (LCCA), e fornendo linee
guida per supportare politiche nazionali e regionali
volte a promuovere una mobilità stradale
sostenibile ed elettrica.
Life SNEAK
Durante l’iniziativa ha svolto un ruolo centrale la
presentazione del progetto Life SNEAK, “Optimized
surfaces against NoisE and vibrations produ-
Gabriele Villa
La prima giornata
L’analisi di casi studio concreti e soluzioni tecniche
per il risanamento acustico in ambito urbano
ha caratterizzato la prima giornata. Si sono illustrate
le esperienze maturate in diversi contesti
nell’impiego di asfalti modificati con gomma riciclata,
passando dai conglomerati bituminosi tradizionali
alle soluzioni più innovative per la realizzazione
di pavimentazioni durevoli e a bassa
emissione di rumore. Tra i principali casi studio
presentati, figurano gli innovativi progetti LIFE
Silent, LIFE E-VIA, Horizon Nemo, RubbeRAP.
LIFE Silent presentato da Anas
Nello specifico, LIFE Silent, presentato da Anas,
si concentra sullo sviluppo di soluzioni innovative
per la mitigazione del rumore in ambienti
urbani complessi, combinando diverse strategie
per intervenire direttamente sulle cause del rumore.
Il progetto mira ad aumentare la durabilità
delle pavimentazioni antirumore attraverso
l’utilizzo di materiali da riciclo, come fibre di cellulosa
funzionalizzate e polverino di gomma da
PFU, e a migliorare le prestazioni acustiche delle
barriere antirumore basse, progettando soluzioni
in gomma riciclata con elevata capacità di assorbimento
acustico.
LIFE E-VIA
Ridurre l’inquinamento acustico nelle aree urbane
attraverso l’ottimizzazione delle superfici stradali
e degli pneumatici dei veicoli elettrici (EV):
L'evento dedicato alle
applicazioni della gomma
riciclata per il risanamento
acustico in ambito urbano,
con particolare focus
sul progetto LIFE Sneak,
si è svolto l'8 e il 9 maggio
a Milano, a Palazzo
Isimbardi, sede della Città
Metropolitana di Milano.
ced by tramway track and road traffic”, dedicato
alla riduzione del rumore complessivo derivante
dall’interazione ruota-rotaia e pavimentazione-pneumatico
attraverso la progettazione e l’applicazione
di pavimentazioni a bassa rumorosità e
pannelli fonoassorbenti in materiale riciclato.
Avviato nel settembre 2021 e coordinato dal Comune
di Firenze, il progetto, la cui conclusione
si prevede per febbraio 2026, coinvolge un
partenariato altamente qualificato composto da
Asstra, Ecopneus, MOPI, Università di Firenze,
Università Mediterranea di Reggio Calabria e Vie
en.ro.se. Ingegneria.
Attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e tecnologie
innovative, il progetto ha previsto la progettazione
e la posa di pavimentazioni realizzate
con materiali riciclati – in particolare gomma proveniente
da pneumatici fuori uso – e tecnologie
innovative al fine di mitigare il rumore e le vibrazioni
a Firenze, sede del progetto pilota, oltre alla
progettazione e test di minigonne fonoassorbenti
(bogie skirts) per i tram e un sistema innovativo
con ugelli ad acqua per ridurre lo squeal noise di
questi ultimi in curva. I risultati del progetto attualmente
disponibili e presentati durante l’evento
hanno confermato come si stia effettivamente
riscontrando una riduzione del rumore e delle
vibrazioni attraverso le soluzioni messe in atto.
Collaborazione virtuosa tra pubblico
e privato
«Questa iniziativa rappresenta un modello virtuoso
di collaborazione tra pubblico e privato che
coniuga visione ambientale, innovazione tecnologica
e utilizzo responsabile delle risorse; unisce
competenze pubbliche, accademiche e imprenditoriali,
impegnate nella ricerca e nell’innovazione,
per un obiettivo comune: migliorare la qualità
della vita nei contesti urbani attraverso soluzioni
sostenibili», dichiara Daniela Caputo, Consigliera
delegata alle Infrastrutture e Metrotranvie.
«Siamo convinti che la gomma riciclata possa
dare un contributo significativo alla realizzazione
di infrastrutture stradali più sicure, durature e
sostenibili, come dimostrano chiaramente i casi
studio. Ecopneus si impegna, da sempre, nel promuovere
l’applicazione della gomma riciclata in
molteplici contesti, che coinvolgono altri settori
oltre le infrastrutture stradali e l’edilizia, proprio
per i molteplici e comprovati vantaggi che offre.
Auspichiamo un’applicazione di questa tecnologia
su larga scala, al fine di accelerare la transizione
verso un modello di economia circolare nel
settore stradale», afferma Serena Sgarioto, Innovation
Manager di Ecopneus.
Per maggiori informazioni su LIFE Sneak inquadra
il QR code. nn
Materiali&Tecnologie
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Soluzioni
Da scarti a risorsa
Ricerca di Ateneo di Udine e Alpacem Italia nell’ambito del
progetto europeo Sitar: pietra piasentina e la cenere di lolla di riso
per ridurre l’anidride carbonica nella produzione di materiali edili
Monica Banti
Promuovere un’industria delle costruzioni più rispettosa
dell’ambiente con soluzioni innovative
per la produzione di cemento e calcestruzzo, partendo
dalle risorse del territorio. È l’obiettivo di
una ricerca condotta dall’Università di Udine e da
Alpacem Cementi Italia nell’ambito del progetto
europeo Sitar del programma Interreg Italia-Austria.
La ricerca mira ad accelerare la transizione
del comparto edilizio verso pratiche più sostenibili.
Tra queste, l’utilizzo di materiali di scarto
a chilometro zero che, opportunamente trattati,
possono sostituire componenti ad alto impatto
ambientale come il clinker, la cui produzione
rappresenta da sola circa il 6% delle emissioni
globali di gas serra.
La sperimentazione
Due i materiali chiave al centro della sperimentazione.
Il primo è la pietra piasentina, una roccia
sedimentaria calcarea tipica del Friuli Venezia
Giulia. I suoi scarti di lavorazione, oltre il
50% del peso, si sono dimostrati idonei a sosti-
tuire parzialmente il calcare nel cemento grazie
a un contenuto di carbonato di calcio (CaCO2)
superiore al 95%. Le prove meccaniche condotte
hanno confermato che è possibile raggiungere
la resistenza richiesta (classe C30/37) a fronte
di un’importante riduzione delle emissioni di
anidride carbonica (CO 2
).
Il secondo materiale sperimentato è la cenere di
lolla di riso, derivata dalla combustione del rivestimento
esterno del chicco di riso, una risorsa
abbondante nel panorama agricolo italiano. Portata
a 600°C, la cenere sviluppa proprietà simili
a quelle dei fumi di silice, con una percentuale
di silice (SiO2) superiore al 90%. I test hanno
mostrato che i calcestruzzi prodotti con cenere
di lolla raggiungono e superano le performance
richieste nel lungo periodo, a conferma del suo
valore tecnico e ambientale.
Gruppo di lavoro università-impresa
La ricerca è condotta da una equipe di lavoro congiunta
formata dal gruppo di ricerca del Dipartimento
Politecnico di ingegneria e architettura
dell’Ateneo friulano, guidato da Giuliana Som-
Carta d’identità
Alpacem Italia è costituita da Alpacem Cementi Italia
S.p.A, Fanna Cementi S.r.l. e Alpacem Calcestruzzi Italia
S.r.l., e comprende tutte le attività italiane di Wietersdorfer
Alpacem. Nella sede di San Vito al Tagliamento
(PN) e nelle diverse filiali situate in Friuli-Venezia Giulia
e Veneto, l’azienda produce cemento, calcestruzzo e
leganti eccellenti, concepiti per soddisfare le singole
esigenze del cliente. Alpacem, infatti, è da sempre impegnata
nel garantire alti standard di qualità, mettendo
al centro le persone e le comunità locali, con l’obiettivo
di rappresentare per il territorio una realtà economica
solida, affidabile e in continua evoluzione, grazie
alla sua costante crescita e innovazione. Alcuni significativi
numeri: 14 siti produttivi di cui una cementeria
e un centro di macinazione, e oltre 160 dipendenti.
ma, e dal Laboratorio Qualità di Alpacem diretto
da Elvis Rosset.
«Il progetto - spiega la professoressa Giuliana
Somma, docente di tecnica delle costruzioni
dell’Università di Udine - ha l’obiettivo di accelerare
la transizione del mondo delle costruzioni
verso l’utilizzo di materiali più rispettosi del clima:
con tali calcestruzzi,infatti, si vuole ridurre
l’impatto della produzione di CO 2
dando nuova
vita a materiali di scarto, mantenendo però inalterate
le performance strutturali».
Per Elvis Rosset, Responsabile Laboratorio Qualità
R&D di Alpacem Cementi Italia, «questi studi
dimostrano quanto la ricerca possa essere strumento
concreto per un’industria più responsabile.
L’integrazione di materiali alternativi non solo
riduce l’impatto ambientale della produzione di
cemento, ma valorizza anche le risorse del nostro
territorio».
Il progetto Sitar
La sperimentazione si svolge all’interno del progetto
europeo Sitar del programma Interreg Italia-Austria.
Il progetto, con sette partner pubblici
e privati, ha una durata biennale, un valore
di quasi un milione e 200mila euro ed è stato finanziato
dalla Commissione europea con quasi
875mila euro. L’iniziativa mira ad accelerare il
trasferimento al settore delle costruzioni di tecnologie
avanzate e di approcci moderni di costruzione
rispettosi del clima ed efficienti dal punto
di vista delle risorse. Il comparto infatti causa direttamente
e indirettamente più di un terzo delle
emissioni di CO 2
a livello mondiale. Il progetto
Sitar intende quindi fornire strumenti adeguati
per sostenere lo European Green Deal. Si concentra,
in particolare, sulla regione alpina centro-sud-orientale
e analizza le opportunità offerte
dalle moderne tecnologie e dagli approcci avanzati
per la progettazione, la costruzione e la ristrutturazione
degli edifici da un punto di vista
ambientale. A Sitar partecipano: la Carinthia University
of Applied Sciences (capofila); l’Università
di Udine; l’Istituto tecnologia materiali edili
Alto Adige (Isb) e le aziende Bergmeister, Friul
Julia Appalti, Antonio Basso e Alpacem Cementi.
Alpacem Italia
Con questo progetto, Alpacem Italia - costituita
da Alpacem Cementi Italia S.p.A., Fanna Cementi
S.r.l. e Alpacem Calcestruzzi Italia S.r.l., e
che comprende tutte le attività italiane del Gruppo
Wietersdorfer Alpacem - conferma il proprio
impegno a favore della sostenibilità ambientale,
dell’innovazione e della valorizzazione delle filiere
locali, contribuendo in modo attivo alla decarbonizzazione
di un settore tra i più impattanti a
livello globale. nn
Materiali&Tecnologie
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Iniziative
La nuova piattaforma che crea
un ponte fra elenchi prezzi e prodotti
Un nuovo portale web che mette a disposizione tre tool di ricerca
di prodotti ed il loro livello di conformità rispetto alle richieste presenti
negli elenchi prezzi che regolano gli affidamenti in ambito pubblico
Individuare prodotti idonei all’uso previsto dalle
voci di elenco prezzi (soprattutto in ambito
pubblico) e scegliere in modo consapevole tra
l’enorme quantità di prodotti offerti dal mercato
è un’attività complessa e spesso più insidiosa
di quanto potrebbe sembrare. In particolare,
l’errata scelta di prodotti per la riabilitazione
strutturale rappresenta una causa di insuccesso
molto frequente nell’iter progettuale ed esecutivo
nell’ambito di interventi di manutenzione,
ripristino e rinforzo, non solo nel caso di
grandi infrastrutture.
Quanti e quali prodotti sono disponibili e idonei
all’uso previsto da una singola voce di Elenco
Prezzi? Quanto sono conformi i singoli prodotti
rispetto alle prestazioni richieste nella voce di
Elenco Prezzi? Quanto è migliorabile la richiesta
contenuta nella voce di Elenco Prezzi dal punto
di vista tecnologico e normativo?
La situazione prima
di materialistbridge.com
Dietro una singola voce richiamata negli Elenchi
Prezzi pubblici (regionali o nazionali) spesso
si celano alcune decine di informazioni specialistiche
legate alla qualità tecnologica dei materiali,
al loro inquadramento normativo e alle
loro caratteristiche prestazionali appartenenti
a differenti categorie merceologiche. Questa
istanza implica una conoscenza multidisciplinare
specialistica e vastissima, molto spesso
non realisticamente raggiungibile per molti addetti
ai lavori.
La conseguenza è che, molto spesso, per necessità,
ci si affidata a specialisti della vendita
che non sempre hanno una visione omnicomprensiva
e olistica del processo e/o che sono
guidati, soprattutto, da moventi ultimi di natura
commerciale.
Materiali&Tecnologie
L’idea e lo sviluppo
di materialistbridge.com
Il database materialistbridge.com (che ha mosso
i suoi primi passi nel 2022, si è sviluppato e costituto
a livello societario nel 2023, è stato popolato
nel 2024 e viene lanciato sul mercato nel 2025)
attraverso un portale web di facile accesso e di
utilizzo intuitivo, mette a disposizione tre tool di
ricerca di prodotti ed il loro livello di conformità
rispetto alle richieste presenti negli elenchi prezzi
che regolano gli affidamenti in ambito pubblico.
Uno strumento di effettiva utilità per enti gestori,
progettisti, direzioni lavori, tecnici di cantiere,
imprese e uffici acquisti che possono consultare
con celerità la lista dei prodotti disponibili proposti
dal mercato delle Aziende che li realizzano
e/o li commercializzano, accompagnati dal livel-
lo di conformità rispetto alle richieste dell’Elenco
Prezzi. Con questo progetto si sta cogliendo e risolvendo
un bisogno latente che esiste per tutti
coloro i quali si imbattono a vario livello nella
necessità di confrontare i requisiti tecnici e normativi
presenti negli Elenchi Prezzi nazionali e
regionali e i prodotti/sistemi proposti dal mercato
di settore.
I vantaggi sono molteplici
Innanzitutto, i vantaggi riguardano la quotidianità
di uffici acquisti, tecnici di cantiere, direttori
lavori e progettisti che possono attingere alla
lista di prodotti per i quali materialistbridge ha
già operato una verifica documentale multilivello
restituendo l’esito della valutazione (match) attraverso
un’etichetta di facile lettura. In seconda
battuta, ma non meno importante, anche le
stazioni appaltanti che devono aggiornare da un
punto di vista tecnologico e (soprattutto) normativo
le descrizioni di Elenco Prezzi, attraverso
materialistbridge.com possono liberamente rendersi
conto quali siano le voci che necessitano di
una miglior stesura, a beneficio dell’intera filiera.
Il funzionamento generale
dei “match”
I tool di ricerca sono costantemente accompagnati
da una legenda che raccoglie tutte le convenzioni
simbologiche che potrebbero presentarsi
nelle diverse possibili casistiche (es. Elenco
Prezzi con elevato indice di compliance + Prodotto/Sistema
con elevato indice di compliance
= cerchio Verde intersecato con cerchio Verde).
I “numeri” del portale
e le prospettive di sviluppo
Già diverse importanti Aziende Produttrici hanno
intuito in materialistbridge un ottimo strumento
per approcciarsi ai vari mercati di interesse secondo
una logica olistica e utili ai diversi attori del
processo progettuale, realizzativo e di controllo.
Si tratta, infatti, di uno strumento semplice,
ma di reale utilità per collegare concretamente le
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Sostenibilità e sicurezza
La prima in Italia
Nuove certificazioni (CSC “Silver” e ISO) per uno degli impianti
italiani più performanti e all’avanguardia di Heidelberg Materials
necessità di progettisti, direttori lavori, imprese
e produttori che possono utilizzare la piattaforma
attingendo oggi (al momento della presente
scrittura ndr) ai primi 16 Elenchi Prezzi, con 575
Associazioni Codice E.P. – Proprodotto e relativi
575 Match di Compliance. L’obiettivo per il futuro
è quello di invadere anche altri Elenchi Prezzi, oltre
che altri mercati, oltre a quello del risanamento
e rinforzo strutturale che ha immediatamente
recepito le opportunità (tecniche e commerciali)
che si porta dietro materialistbridge.com
Nel prossimo trimestre è prevista un’intensa attività
di promozione che verrà condotta anche attraverso
brevi video explainer che guidano l’utente
nelle varie possibilità di utilizzo del portale. La campagna
marketing utenti segue uno stile identitario
e ironico, con sketch dirompenti e fuori dai comuni
schemi e dall’austerità che spesso contraddistingue
il settore della comunicazione nel comparto
delle costruzioni. L’accesso al database è gratuito
ed è possibile con una semplice registrazione (login
con generazione di utente e password). nn
Due importanti riconoscimenti per la cementeria
di Rezzato-Mazzano che ha ottenuto la certificazione
CSC “Silver” che attesta la sostenibilità
produttiva di un impianto e la certificazione UNI
EN ISO 45001 per il proprio Sistema di Gestione
della Sicurezza.
Con la certificazione CSC “Silver”, Rezzato è la
prima cementeria in tutta Italia a raggiungere
questo traguardo. La certificazione CSC (Concrete
Sustainability Council) è un sistema di certificazione
internazionale sviluppato con l’obiettivo
di promuovere la trasparenza e valutare la
sostenibilità di tutta la filiera produttiva dei materiali
da costruzione. La certificazione CSC nasce
proprio dal Concrete Sustainability Council,
un’associazione creata dai maggiori produttori
mondiali di cemento e di calcestruzzo per promuovere
i valori di sostenibilità dell’industria e
del prodotto. La cementeria era già certificata
dal 2021 come “Bronze”: il nuovo posizionamento
più importante è stato ottenuto grazie all’uti-
lizzo di nuovi crediti per l’innovazione, la biodiversità
e il trasporto.
Sempre nei giorni scorsi, l’impianto ha ottenuto
anche la certificazione del proprio Sistema di Gestione
della Sicurezza secondo la Norma UNI EN
ISO 45001- 2023. Il risultato è stato raggiunto a
conclusione di un percorso intrapreso nel secondo
semestre dell’anno 2024. Con la certificazione
ISO 45001, la cementeria di Rezzato-Mazzano
si va ad aggiungere alle unità produttive di Isola
delle Femmine, Samatzai, Calusco, Novi Ligure
e Colleferro che negli anni scorsi hanno ottenuto
la medesima certificazione.
Le due certificazioni ottenute in uno degli impianti
più performanti e all’avanguardia di Heidelberg
Materials in Italia, al centro anche di un
ambizioso progetto di decarbonizzazione, sono
una testimonianza concreta del continuo impegno
dell’Azienda nei confronti della Sostenibilità
e delle Sicurezza, valori fondamentali per tutto
il Gruppo. nn
Materiali&Tecnologie
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a una qualità estetica impeccabile anche nei punti
più critici, come le giunzioni tra getti successivi.
Iniziative
Vent’anni di posteso
Floortek è l’unica vera pavimentazione industriale “joint-free”,
cioè senza giunti di costruzione né di dilatazione, capace di
garantire superfici monolitiche di oltre 10.000 metri quadrati
Nel mondo delle costruzioni industriali, dove ogni
dettaglio può fare la differenza tra un’opera ordinaria
e un’infrastruttura d’eccellenza, Floortek si impone
come la pavimentazione postesa più innovativa e
performante sul mercato italiano. Non si tratta solo
di una soluzione tecnica, ma di un vero e proprio sistema
integrato, sviluppato da esperti del settore e
supportato da 50 anni di know-how e collaborazione
diretta con l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo.
Joint-free, no joint-less: davvero senza
giunti
Floortek è l’unica vera pavimentazione industriale
“joint-free”, cioè senza giunti di costruzione né di
dilatazione, capace di garantire superfici monolitiche
di oltre 10.000 metri quadrati. Questo significa
dire addio ai problemi più comuni delle pavimentazioni
tradizionali: deformazioni da curling,
fessurazioni nel tempo, usura precoce delle fughe
e manutenzioni frequenti.
Grazie alla tecnologia della postensione, Floortek
raggiunge livelli di planarità assoluta e resistenza
meccanica elevatissima, rendendola perfetta per
impianti logistici, stabilimenti produttivi, piattaforme
ecologiche e anche strutture sportive.
Un protocollo rigoroso per qualità
garantita
Alla base del successo di Floortek c’è un protocollo
operativo unico nel suo genere, adottato da una
rete di aziende altamente specializzate: il Floortek
Postension Team. Selezionate per anzianità, capacità
organizzativa e risultati sul campo, queste imprese
condividono un metodo di lavoro strutturato,
che prevede:
• progettazione e calcolo avanzati già in fase preliminare,
con certificazione della portanza del sottofondo;
• qualifica delle centrali di betonaggio e verifica
delle miscele di calcestruzzo secondo standard
certificati;
• assistenza tecnica continua in cantiere, dalla preparazione
alla posa, fino al collaudo finale;
• certificazione completa di ogni fase, a cura dell’Istituto
Italiano per il Calcestruzzo, necessaria
per l’emissione della polizza decennale postuma
assicurativa.
Questo sistema garantisce uniformità operativa,
tracciabilità assoluta e soprattutto risultati concreti,
indipendentemente dalla dimensione della
commessa.
Progettazione su misura:
ogni dettaglio sotto controllo
Una pavimentazione Floortek nasce da un’attenta
analisi dei carichi, delle destinazioni d’uso e delle
caratteristiche geotecniche del terreno. A partire
da questi dati, i tecnici progettano ogni elemento
della piastra: dallo spessore al tipo di calcestruzzo,
dal numero e posizionamento dei trefoli alle ar-
Silvio Cocco
CEO di Tekna Chem S.p.A.
Posa dei cavi nello
stabilimento Tenax
(fase iniziale).
Stabilimento Tenax
dopo due decenni.
mature lente di rinforzo.
L’intero sistema viene poi validato tramite una progettazione
esecutiva dettagliata, che comprende
anche le schede di controllo materiali e le linee guida
per la posa. Questo approccio consente di prevenire
qualsiasi anomalia, ottenendo un prodotto
finale ad altissima precisione, stabile nel tempo e
privo di difetti.
La qualità che nasce dal cantiere:
monitoraggio continuo
Ogni fase del processo Floortek è seguita da tecnici
specializzati. Dalla tesatura iniziale (a 24 ore)
a quella finale (a 72 ore), fino ai test sui provini di
calcestruzzo (anche a 28 giorni), tutto viene registrato
in un Registro dei Getti che garantisce tracciabilità
e qualità costante. Il calcestruzzo utilizzato
è progettato su misura, con mix design calibrati
sulle specifiche esigenze dell’opera: plasticità, resistenza
iniziale, tempi di lavorazione e caratteristiche
antigelive. Il risultato? Una posa veloce, unita
AeternumCal, la rivoluzione
del calcestruzzo
Floortek ha abbinato fin dalla sua prima esecuzione
alle tecnologie della postensione il sistema “AeternumCal”,
unico nel suo genere. Un calcestruzzo
con resistenze elevate (rck 55/60) con permeabilità
zero, resistente ai cloruri e ai solfati. La sua natura
esclude ogni possibilità di fenomeni di pop-out
(reazione silice-aggregati). Questo calcestruzzo è
una esclusiva unica, una tecnologia messa a punto
dall’Istituto Italiano per il Calcestuzzo e concessa
in esclusiva per le pavimentazioni TensoFloor. La
stessa tecnologia è presente anche nell’indurente
superficiale autobagnante. In questi giorni ricade
il ventennale della prima pavimentazione FloorTek,
dopo vent’anni di grande lavoro - visibile
- come il giorno in cui è stato consegnato, e come
tutti i 2.000.000 metri quadrati di pavimentazioni
realizzate in seguito.
Assicurazione decennale
Tutte le pavimentazioni Floortek sono coperte da
assicurazione decennale postuma, rilasciata da
primarie compagnie assicurative nazionali e internazionali.
Questo significa massima tutela per
il committente, valorizzazione dell’immobile e riduzione
del rischio di contenziosi. Con Floortek la
pavimentazione non è più un elemento passivo
ma diventa una componente strutturale di valore,
pensata per durare nel tempo, ridurre i costi
di manutenzione e offrire performance superiori.
Che si stia costruendo un magazzino di nuova generazione,
una piattaforma ecologica green o un
centro sportivo di ultima generazione, Floortek è
la base su cui costruire ogni progetto.
Vent’anni di eccellenza:
la rivoluzione Aeternum
Da una pavimentazione in totale assenza di giunti
al microcalcestruzzo incrudente per l’antisismica
Era il lontano 2005 quando invitai il prof. Filiberto
Finzi, assieme al Geom. Bebi, ad un sopralluogo
presso lo stabilimento della Tenax di Sirtori, dove
si era appena terminato la prima pavimentazione
il postensione, ben 12.0000 metri quadrati di pavimento
in totale assenza di giunti: una novità assoluta
per il mercato italiano.
Il prof. Finzi passò quasi un’ora sul pavimento percorrendolo
in lungo ed in largo fotografando con
una piccola macchina digitale tutti i punti dove riteneva
potessero sorgere problemi, mentre io e
Bebi lo osservavamo a distanza in religioso silenzio.
Era il mio primo pavimento in postensione,
frutto di una grande ricerca e ridotte sperimentazioni.
Il titolare della Tenax, dott. Beretta, dopo
Materiali&Tecnologie
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un’infinità di riunioni a seguito della mia proposta
di realizzare la sua pavimentazione con il sistema
della postensione, attratto dalla proposta, ma dubbioso
dal fatto che sarebbe stata la prima realizzazione
di quel tipo in Italia, aveva convocato più
volte tutti i suoi consulenti per aver conforto ma i
dubbi rimanevano in tutti.
Che Dio me la mandi buona
Finalmente una mattina ricevetti una telefonata
dal dott. Beretta: «La facciamo. Partiamo subito,
abbiamo ancora tanti dubbi ma la facciamo. Dia
subito inizio alla progettazione, io mi interesserò
di demolire la vecchia pavimentazione… Che Dio
me la mandi buona!»
Ora il lavoro era finito, perfetto in tutto secondo
quanto progettato. Il prof. Finzi lo stava esaminandolo
scrupolosamente ed io con Bebi stavamo
attendendo in trepidazione la sua sentenza. Finalmente
arrivò verso di noi e molto serio pronunciò:
«La tecnologia è sbarcata anche in Brianza, ne
farò immediatamente un seminario al Politecnico».
E così fu. Si fece il seminario al Politecnico di Milano
e, alla presenza di professori e studenti, il professor
Finzi assieme al prof. Mola e me, presentò
il mio progetto della prima pavimentazione in postensione
eseguita in Italia. Si può immaginare il
mio stato d’animo di quella splendida ed emozionante
giornata.
Assieme al mio staff, ai ragazzi dell’Istituto Italiano
per il Calcestruzzo con a capo la Dott.ssa Valeria
Campioni affiancata dall’Ing. Nicola Recchia e
dall’Ing. Sebastiano Zapegno, iniziammo immediatamente
a codificare il tutto. Era nato il primo
pavimento in postensione in Italia, il primo pavimento
interamente progettato in funzione della
portata del sottofondo e dei carichi che avrebbe
dovuto sostenere. Tutte le operazioni furono codificate,
dalle prove di piastra sul sottofondo per
terminare alla progettazione del calcestruzzo. Nel
nostro primo pavimento posteso non potevamo affidarci
ad un calcestruzzo qualsiasi, avevamo bisogno
di un calcestruzzo ad alte prestazioni ed è proprio
per questa necessità che mettemmo a punto
AeternumCal.
Avevamo la necessità di disporre di un calcestruzzo
con un rapporto acqua/cemento di 0,45 e di
una lavorabilità in S5, di abbassare il ritiro al minimo
ed avvicinarsi alla stabilità volumetrica. Lavorare
con un cemento Portland per i tempi di presa
ma avere allo stesso tempo una reazione pozzolanica
che ci avrebbe consentito di eliminare i fenomeni
di pop-out, ottenere una permeabilità zero
e contemporaneamente la reazione pozzolanica ci
avrebbe garantito la resistenza alla carbonatazione
ed alla penetrazione di oli ed altri agenti aggressivi.
Forse cercare di mettere insieme tutto quanto
elencato sopra ci avrebbe permesso di ottenere di
conseguenza anche resistenze elevate; ci abbiamo
lavorato molto ma alla fine il risultato è arrivato:
avevamo messo a punto un compound fantastico.
Avevamo creato, utilizzando al massimo le
sinergie che si sviluppavano fra i vari componenti
utilizzati, un prodotto unico che andava a soddisfare
tutte le esigenze della nostra pavimentazione
in postensione e non solo, ci apriva una autostrada
di conoscenze per risolvere altri innumerevoli
problemi del mondo del Calcestruzzo: era nato
l’Aeternum. Sì, il nostro compound non potevamo
che chiamarlo AETERNUM.
Qualcosa di incredibile
Partendo da un cemento Portland di buona qualità
con un dosaggio sufficientemente contenuto pari
al 3% avevamo ottenuto un calcestruzzo a permeabilità
0 (ZERO). Le resistenze meccaniche erano
quasi raddoppiate a parità di dosaggio di cemento,
il ritiro compensato, un rapporto A/C non superiore
a 0,45, classe di lavorabilità S5, reazione pozzolanica,
resistenza ai cicli di gelo e disgelo, annullata
la possibilità del fenomeno del pop-out… qualcosa
di incredibile a dirsi. Avevamo messo a punto
un prodotto unico che avrebbe conferito alla nostra
pavimentazione un valore aggiunto enorme
e che ci apriva le porte ad una miriade di altre applicazioni.
A distanza di quasi vent’anni è nata tutta una serie
di prodotti formulati con Aeternum: le malte
strutturali, i collanti, i rasanti, le malte osmotiche,
le boiacche da iniezione, i microcementi, gli spolveri
indurenti superficiali, per terminare con Aeternum
FIRE (intonaco antifuoco) e Aeternum HTE:
un microcalcestruzzo strutturale unico, in possesso
di CVT in classe 14D incrudente.
L’intera gamma dei prodotti derivati dall’Aeternum
ci ha permesso di essere presenti su questo mercato
con una produzione di livello superiore ineguagliabile
da quant’altro oggi in commercio.
I nostri tecnici dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo
non si sono occupati solamente della messa
a punto dei prodotti a livello di formulati ma
hanno lavorato alacremente per rendere sempre
più facile l’utilizzo degli stessi, occupandosi della
posa in opera con le strumentazioni più idonee.
Aeternum HTE: ripristini innovativi
strutturali/antisismici
Un valido supporto per prevenire il degrado dei
manufatti e rinnovare le strutture in calcestruzzo
ammalorato: questo è Aeternum HTE.
Porsi dei traguardi e raggiungerli penso sia per l’essere
umano motivo di vita, essere riuscito a trasmettere
questo modo di pensare ai miei collaboratori
piu stretti è motivo di orgoglio, condividere
con loro la gioia di un traguardo raggiunto è un
momento di felicita indescrivibile, non ci sono pa-
Ripristino del ponte
“Diana” a Oschiri,
in provincia di Sassari.
role, non sono necessarie. È sufficiente la luce degli
occhi che traspare dal gruppo di lavoro. Di questi
momenti Tekna Chem ne ha vissuti, per sua fortuna
e deve a questi momenti la sua sopravvivenza
su un mercato dove regna indisturbata la legge
del “QUANTO COSTA”. La pavimentazione in completa
assenza di qualsiasi tipo di giunto: Floortek;
il compound Aeternum; l’Intonaco anti fuoco “Aeternum
FIRE” in classe T1.
Queste sono le tappe vincenti che hanno segnato
il successo di Tekna Chem sul mercato dei prodotti
speciali, al servizio del buon costruire, dove
la ricerca e l’innovazione sono stati sempre il nostro
faro conduttore.
CVT in classe 14D incrudente
L’ultimo, ma solo in ordine temporale, successo
ottenuto da Tekna Chem e l’Aeternum HTE, come
detto un micro-calcestruzzo che ha recentemente
ottenuto il Certificato Ministeriale di Valutazione
Tecnica (CVT) nella classe 14D incrudente: un
prodotto dalle caratteristiche uniche nel settore,
quanto di meglio sia stato messo a punto a livello
nazionale e internazionale, frutto di lunghi studi
ricerche e prove continue. Un materiale nato per
gli interventi antisismici, ma come recita il Certificato
di Valutazione Tecnica, da utilizzarsi anche
per: fabbricazione di elementi strutturali leggeri
a sezione sottile; ripristini strutturali con colaggio
in casseri o in ambienti confinati; recupero e
rinforzo strutturale a basso spessore su solai, travi,
pilastri; riparazione di pavimenti strutturali con
necessità di resistenza a elevate sollecitazioni statiche
e dinamiche.
La costruzione sostenibile è sempre piu al centro
dell’attenzione a livello globale, poiché cresce la
consapevolezza dell’impatto ambientale dell’edilizia,
Aeternum HTE offre promettenti benefici per
l’ambiente; e caratterizzato da una durabilità elevata
che consente alle strutture in cui viene utilizzato
di ridurre drasticamente le manutenzioni e di
conseguenza le demolizioni e ricostruzioni.
La scelta di realizzare un inervento di risanamento
antisismico con Aeternum HTE - grazie alle sue
caratteristiche - rispetto ad un risanamento con
calcestruzzo tradizionale e armature, consente di
ridurre di venti volte l’emissione di CO 2
nell’ambiente.
Teknastruct, il software di calcolo
Tekna Chem, sulla scorta dei risultati ottenuti, ha
commissionato un software di calcolo specifico che
consente ai progettisti di dimensionare gli spessori
di intervento, il software “Teknastruct” e stato
messo a disposizione gratuitamente per tutti coloro
che ne faranno semplice richiesta, consultando
il sito web www.teknachemgroup.com.
Il nuovo software Teknastruct permette il dimensionamento
di questo microcalcestruzzo su elementi
esistenti in c.a., consentendo in particolare
di progettare il rinforzo a pressoflessione e taglio
su pilastri, a flessione e a taglio su travi mediante
la tecnica dell’incamiciatura, nonché interventi di
rinforzo estradossali sulle travi stesse. nn
Materiali&Tecnologie
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Sicurezza
Questione
di aderenza
Daniela Stasi
Excursus sull’incidenza dell’aderenza delle pavimentazioni
sulla sicurezza stradale. Lo spunto ci è stato dato dal manuale
pubblicato da Siteb che verrà presto lanciato
Dai dati emersi da un sondaggio effettuato da
Siteb, l’Associazione Strade Italiane e Bitumi,
la possibilità di rimanere vittima di un incidente
stradale è tra i pericoli maggiormente temuti
dalla popolazione italiana (il 71% del campione
dello studio lo avverte), dopo la paura di
subire un furto in casa (77%) e prima di altri timori
come lo scippo, la rapina e le molestie/aggressioni.
A proposito di sicurezza sulle strade,
la scarsa aderenza degli pneumatici sull’asfalto
rappresenta uno dei principali fattori di rischio.
Ecco quindi che Siteb, proprio per fare (in)formazione
sul tema, di recente ha presentato un
estratto del nuovo manuale “Sicurezza stradale:
l’aderenza delle pavimentazioni”. Dei contenuti
della pubblicazione, che l’associazione svelerà
Materiali&Tecnologie
a breve, vi terremo aggiornati: in questo articolo
prendiamo spunto dall’iniziativa per fare luce
proprio sull’aderenza, tema di grande importanza
per chi si occupa di strade.
La necessità di una manutenzione
programmata
Realizzato da esperti del settore, il manuale
prende in analisi i meccanismi che determinano
l’aderenza su strada e le metodologie più
avanzate per la sua misurazione. Non solo teoria:
come tutti i manuali Siteb, l’approccio è anche
concreto grazie alla presentazione di una
serie di pratiche virtuose per la progettazione e
la manutenzione delle pavimentazioni stradali.
In particolare, il documento pone l’accento
sull’asfalto bagnato, condizione in cui il rischio
di fenomeni pericolosi come l’aquaplaning aumenta
drasticamente, compromettendo la sicurezza
degli utenti.
La mancanza di aderenza può essere causata da
diversi fattori come condizioni ambientali (nebbia,
neve, ghiaccio), lo stato degli pneumatici
(sottogonfiati, usurati) e i comportamenti scorretti
del conducente (eccessiva velocità, manovre
brusche, guida distratta). Questo è un dato
di fatto, ma è altrettanto assodato che per avere
un livello di aderenza adeguato è necessario
un sistema di manutenzione programmata basata
su conoscenze approfondite per fissare, riconoscere
e misurare i parametri che caratterizzano
la qualità di una pavimentazione.
Attenzione al polishing
Il miglioramento delle superfici stradali finalizzato
a una buona aderenza può avvenire mediante
azioni differenti. La prima, forse scontata,
è la rimozione delle impurità, degli strati di
usura, di solchi, buche e avallamenti per rendere
uniforme il manto stradale. L’aderenza, in tal
caso, viene meno per la presenza di irregolarità
sulla pavimentazione che può essere causa
di perdita di controllo del veicolo. Altro aspetto
fondamentale, gli interventi relativi al drenaggio,
operazione che riduce enormemente il rischio
di aquaplaning (approfondimento nel box
“L’importanza del drenaggio”). Anche la seguente
opzione sembra prevedibile, ma a giudcare
dalle condizioni in cui versano alcune strade non
lo è affatto: la scelta di materiali da costruzione
che garantiscano una buona aderenza e resistenza
all’usura.
Abbiamo citato, tra le soluzioni, la rimozione degli
strati di usura e a tal proposito apriamo una
parentesi per approfondire una delle cause di riduzione
dell’aderenza: il polishing. Si tratta di
un processo naturale in cui la superficie stradale
si leviga con il tempo a causa del continuo passaggio
dei veicoli; gli pneumatici, infatti, esercitano
una pressione e uno sfregamento sulla
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superficie stradale, andando a polire gli aggregati
più superficiali e meno resistenti, quindi a
ridurre la rugosità del manto, fondamentale per
garantire una buona aderenza in particolare in
condizioni di pioggia o neve. Per contrastare il
polishing, si utilizzano diverse strategie, tra cui
l’uso di materiali stradali più resistenti e operazioni
come la fresatura o la posa di nuovi strati
di asfalto.
In sintesi, un’adeguata manutenzione ordinaria,
con interventi programmati finalizzati a mantenere
la superficie stradale in buone condizioni,
è la chiave di volta per garantire l’aderenza
ottimale.
Coefficiente di aderenza: cosa,
come e perché
Dopo avere visto i fattori che influenzano l’aderenza
e le soluzioni per ripristinarla, ecco ora il
coefficiente di aderenza stradale, ossia il valore
numerico che indica la capacità di uno pneumatico
di aderire alla superficie della strada: “l’unità
di misura” della forza di attrito tra le ruote di
un veicolo e la strada, decisamente determinante
sul fronte sicurezza. Come si calcola? È il rapporto
tra la forza di aderenza e la forza peso: la
forza di aderenza è la forza di attrito tra le ruote
del veicolo e la superficie stradale, la forza peso
è il peso del veicolo che va a gravare sulla ruota.
Il risultato è tra 0 e 1: un valore basso sta
a indicare che le ruote del veicolo non aderiscono
alla strada, e quindi si ha il rischio di slittamento,
pattinamento o di frenate utili; un valore
alto è indice di maggiore stabilità e sicurezza.
Per simulazioni finalizzate a testare virtualmente
come si comportano gli pneumatici su differenti
superfici stradali, per calcolare il coefficiente
di aderenza, si può ricorrere a modelli teorici,
come quello di Pacejka, una serie di equazio-
L’importanza del drenaggio
Per migliorare il drenaggio delle strade e quindi aumentare l’aderenza, si possono utilizzare
diverse soluzioni, come l’asfalto drenante, le pavimentazioni a struttura aperta
con argilla espansa, oppure, nei parcheggi, pavimenti drenanti con fughe inerbite. L’obiettivo,
ça va sans dire, è evitare la formazione di uno strato d’acqua tra la gomma e
la strada, che aumenta il rischio di aquaplaning. Vediamole nel dettaglio. L’asfalto drenante
è la soluzione più adottata soprattutto su strade ad alta percorribilità e deve essere
necessariamente abbinato a uno strato impermeabile sottostante per evitare che
l’acqua si accumuli. Le pavimentazioni a struttura aperta, quelle ad argilla espansa per
intenderci, permettono un più efficace deflusso dell’acqua, L’argilla espansa, in particolare,
viene impiegata per la realizzazione di rilevati stradali: consente di gestire al
meglio i carichi sul terreno riducendo il peso del rilevato fino all’80%. Da segnalare anche
il sottofondo stradale stabilizzato, utilizzato nei contesti più vari, dalle strade urbane
ed extraurbane ai parcheggi, viali pedonali e piste ciclabili, contribuisce a ridurre
il ristagno d’acqua e a migliorare la portanza del fondo stradale stesso.
La parola ad Alessandro Pesaresi,
presidente Siteb
«Tra i vari fattori che incidono sulla sicurezza
stradale, l’aderenza delle pavimentazioni
rappresenta uno degli elementi
chiave, determinante per il comportamento
dinamico dei veicoli, in particolare
in condizioni atmosferiche avverse
come pioggia, nebbia o neve. Una buona
manutenzione delle pavimentazioni può
determinare una riduzione significativa
del numero di incidenti e, conseguentemente,
di vittime sulle strade. La diffusione
di conoscenze tecniche approfondite
e la condivisione di best practices,
illustrate nel nostro manuale, può contribuire
in modo significativo alla costruzione
di infrastrutture stradali più sicure
e affidabili».
ni matematiche che indicano il comportamento
di uno pneumatico in determinate condizioni
a contatto con la superficie stradale. Dotati di
maggiore affidabilità e precisione sono i metodi
sperimentali. Ce ne sono diversi, tra i più utilizzati
si ricorda l’impiego del telaio slittometro,
dispositivo collocato sul manto stradale che misura
la forza di trazione necessaria per lo scorrimento
dello pneumatico.
È importante precisare che il coefficiente di aderenza
è uno dei parametri presi in considerazione
per ideare misure di sicurezza, dalla realizzazione
di barriere di protezione alla limitazione
della velocità (indicata con apposita segnaletica)
lungo strade con un coefficiente basso. nn
Soluzioni
Riparazione a regola d’arte
del calcestruzzo
Umafix HP è una malta cementizia premiscelata fibrata a presa
rapida e alta resistenza di classe R3 e di tipo CC secondo EN 1504-3.
Fa presa in circa quindici minuti in condizioni normali (20° C)
Umafix HP è una malta cementizia monocomponente
pronta all’uso di colore grigio, tixotropica,
fibrorinforzata, a ritiro compensato, ad alta resistenza
e presa rapida, a base di leganti idraulici
speciali, inerti selezionati e additivi specifici,
adatta per la passivazione e ricostruzione del copriferro
di strutture in cls e cls armato. Per la sua
particolare formulazione il prodotto impastato con
acqua possiede una ottima lavorabilità ed una eccellente
tixotropia, che permette la posa in opera
anche in verticale in spessori fino a 60 millimetri.
Una volta applicato fa presa in circa 15 minuti
in condizioni normali (20 °C). Una leggera espansione,
sia in fase plastica sia in fase di post-indurimento,
permette di compensare il ritiro idraulico,
con un notevole miglioramento delle caratteristiche
finali di adesione, evitando nel contempo le
fessurazioni. Il prodotto indurito è caricabile dopo
un’ora e resiste all’acqua e al gelo. Si presta quindi
per applicazioni sia all’interno sia all’esterno, e
presenta un’elevata impermeabilità. Umafix HP è
una malta di riparazione strutturale di tipo CC e di
classe R3 secondo EN 1504-3.
Campi di impiego
• Passivazione e ricostruzione del copriferro di
strutture in cls armato come travi, pilastri,
setti, solai.
• Riparazione rapida di fessure e sbrecciature
di pavimenti in calcestruzzo.
• Passivazione e riparazione di marcapiani,
frontalini di balconi e terrazze.
• Ugualizzazioni localizzate e stuccature rapide
di nidi di ghiaia, fori di distanziatori ecc.
• Fissaggio di zanche, bolzoni, ganci e tiranti.
• Bloccaggio di tubazioni, pali e ringhiere. Passivazione
e ricostruzione del copriferro di
strutture in cls armato come travi, pilastri,
setti, solai.
• Riparazione rapida di fessure e sbrecciature
di pavimenti in calcestruzzo.
• Passivazione e riparazione di marcapiani,
frontalini di balconi e terrazze.
• Ugualizzazioni localizzate e stuccature rapide
di nidi di ghiaia, fori di distanziatori ecc.
• Fissaggio di zanche, bolzoni, ganci e tiranti.
• Bloccaggio di tubazioni, pali e ringhiere. nn
Materiali&Tecnologie
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Rullo tandem
Bomag 174 AP-4f AM.
Rullo gomma gomma
Bomag BW 28 RH.
Aziende
Adige Bitumi sull’AV/AC
Adige Bitumi è tra le imprese impegnate per la realizzazione della
nuova grande infrastruttura essenziale per la mobilità del nord Italia:
la linea ferroviaria AV/AC tratte Brescia-Verona e Verona-Vicenza
Le intense attività stanno coinvolgendo a 360°
tutte le maestranze di Adige Bitumi: dal personale
tecnico-amministrativo, agli stabilimenti per la
produzione dei materiali, alla divisione trasporti
per la logistica, fino ai tecnici di cantiere e alle
squadre asfalti che con maestria finalizzano il
gran lavoro corale.
Mostriamo qui alcune immagini dell’intervento
a Vago di Lavagno (VR), tratta Verona-Vicenza,
con la stesa dello strato di conglomerato bituminoso
sub-ballast prodotto presso lo stabilimento
di Adige Bitumi di Villafranca di Verona: 12 centimetri
di spessore per 13 metri complessivi di
larghezza sopra il quale verranno posati la massicciata
ferroviaria e infine i binari. Protagonista
del cantiere un parco macchine all’avanguardia.
Vibrofinitrice cingolata
Vögele 2100-3i.
Lo stabilimento di Villafranca
di Verona
Anno 1978: viene rilevata la società Bitumi Veronesi,
e con essa lo stabilimento veneto di Dossobuono
di Villafranca, in provincia di Verona.
Lo stabilimento si sviluppa su una superficie di
300.000 metri quadrati: vengono svolte le attività
di coltivazione cava, lavorazione di inerti,
produzione di conglomerati bituminosi e recupero
del fresato.
Il sito estrattivo e produttivo di Dossobuono di
Villafranca si trova in una posizione geografica
strategica, nell’intersezione tra le autostrade A4
e A22 del Brennero, a servizio delle principali arterie
stradali del nord est Italia.
A Verona sono presenti due impianti Marini di
produzione di conglomerato bituminoso: si tratta
di due impianti a ciclo discontinuo con capacità
nominale di produzione di 220 t/h e 100 t/h. C’è
anche un impianto di frantumazione inerti con
capacità nominale di 200 t/h per la produzione di
sabbia lavata e sabbia frantumata, cinque classi
di pietrisco (5/8 – 8/12 – 12/20 – 20/25 – 20/40)
e una classe di ghiaino tondo (5/15).
Lo stabilimento di Dossobuono è dotato di Autorizzazione
Unica Ambientale con la quale è autorizzato
al recupero del fresato per la produzione
di granulato di conglomerato bituminoso (End of
Waste) in conformità a quanto previsto dal D.lgs.
152/06 e dal D.M. 69/2018.
All’interno del sito è autorizzata la messa in riserva
e il recupero del fresato con una capacità di
messa in riserva istantanea pari a 103.600 tonnellate
e una capacità di recupero annuale pari a
148.000 tonnellate.
Le piattaforme ove avviene l’attività di recupero
sono pavimentate e dotate di impianto di raccolta
e trattamento delle acque meteoriche. nn
Materiali&Tecnologie
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Iniziative
Un’infrastruttura in salotto
Holcim Italia protagonista, alla Design Week, di un incontro dedicato
al dialogo tra architettura, design e industria. Al centro, Ductal®:
il calcestruzzo premiscelato fibrorinforzato ad altissime prestazioni
Fabrizio Parati
C’era una volta «Dal cucchiaio alla città». Ora c’è
dalla metro al salotto di casa. Capiremo come.
Ma, innanzitutto, vanno doverosamente avvertiti
i nostri lettori che, ormai da anni, c’è un “place
to be” a Milano: è l’appuntamento di Holcim Italia
nella cornice della Design Week. Quest’anno,
aspettative pienamente confermate: per sette
giorni, nella galleria temporanea Souvenir ospitata
all’interno di Spazio Display a Milano, Holcim
Italia ha voluto raccontare la duttilità dei propri
calcestruzzi in un modo che si è rivelato capace
di riscattare la monotonia di un mondo che illustra,
perlopiù, in modo monocorde i propri prodotti.
Il punto centrale di attrazione dell’iniziativa
si è avuto nel pomeriggio di venerdì 11 aprile:
Giovanni Piovene, dello studio Piovenefabi, Alice
Barki, designer e fondatrice di Studio Barki
Design, insieme al proprio collaboratore Emilia-
no Colombo, e Stefano Speranza responsabile
Grandi Lavori per Holcim Italia, hanno dialogato
ed esplorato le potenzialità estetiche e funzionali
del calcestruzzo all’interno del contesto urbano
contemporaneo e, più nello specifico, si sono
illustrati i pregi del calcestruzzo Holcim fibrorinforzato
Ductal®. A metà strada tra l’eroico coraggio
dell’avventura e la proposta della vera novità,
è stato mostrato l’impiego di Ductal® per
la realizzazione di sedute di design all’interno di
un progetto temporaneo in grado di prefigurare
un negozio di merchandising legato alla metropolitana
di Milano (progetto studiato e proposto
da Studio Piovenefabi, Sam Chermayeff Office,
Display e Giovanna Silva). Il disegno delle sedute,
del tavolo e del paravento ha preso ispirazione
dalle stazioni della linea M3 della metropolitana
di Milano. Sedute, lampade e altri elementi
che abbiamo visto esposti sono stati pensati sulla
scorta di una rilettura di alcuni dettagli architet-
Sedute, lampade e altri
elementi che abbiamo visto
esposti allo Spazio Display
sono stati pensati sulla
scorta di una rilettura
di alcuni dettagli
architettonici della
metropolitana milanese.
La linea M3 della
metropolitana di Milano.
Le sedute, il tavolo,
il paravento, ecc., realizzati
con Ductal® di Holcim,
hanno preso ispirazione
dalle stazioni della linea
della metropolitana.
Ma cos’è Ductal® di Holcim?
Affidiamoci, per conoscere meglio il prodotto, alle
considerazioni di Stefano Speranza, responsabile
Grandi Lavori per Holcim Italia: «Ductal®
nasce come calcestruzzo premiscelato fibrorintonici
della metropolitana milanese per arrivare
all’esito di una felice metamorfosi: sono diventati
oggetti pensati per entrare nella vita quotidiana
delle persone e migliorare la qualità dello
spazio pubblico. Come ci ha detto Giovanni Piovene,
dello Studio Piovenefabi: «La nostra è stata
un’operazione di riappropriazione di elementi
costruttivi (siano le luci, i pannelli in calcestruzzo
che compongono il controsoffitto o altri elementi
della metropolitana) per creare degli oggetti
che, per quanto possibile, siano degli oggetti domestici».
Ed è così che, con l’impiego della creatività
dei succitati professionisti e di Ductal®, il
controsoffitto della metropolitana è diventato un
paravento o un tavolo o una seduta. Il sistema di
illuminazione della metro si è tramutato in una
lampada da terra e in una lampada sospesa, ecc.
È il tentativo di portare un pezzo di città all’interno
delle nostre case. Ideale per realizzare sia elementi
strutturali sia rivestimenti a protezione di
componenti soggetti ad usura come travi e ponti
autostradali, Ductal®, per la Design Week, è
stato magistralmente impiegato nell’“addomesticare”
un’infrastruttura per portarla in salotto!
Del resto, le caratteristiche tecniche di Ductal®,
tra cui l’auto-compattazione e la possibilità di replicare
qualsiasi texture, lo rendono ideale per
applicazioni architettoniche d’avanguardia. Altro
esempio: lo Studio Barki ha presentato uno dei
progetti realizzati in collaborazione con Holcim
Italia: una lampada realizzata in Ductal® e ispirata
alla Torre Generali dello Studio Zaha Hadid
Architects: torre costruita con i calcestruzzi forniti
da Holcim Italia.
Materiali&Tecnologie
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leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
MACCHINE&ATTREZZATURE
Carta d’identità
Il calcestruzzo fibrorinforzato altamente performante Ductal® è caratterizzato da resistenze
alla compressione e alla trazione estremamente elevate nonché dalla sua
durabilità. La sua grande capacità di deformazione plastica lo rende inoltre duttile ed
esente da fessurazioni nelle classi di prestazioni CFAP UA e UB.
Campi di applicazione
Ductal® è ideale per l’impermeabilizzazione duratura di ponti e parcheggi, per rinforzare
soffitti o impalcati di ponti nonché come strato di protezione per pilastri di ponti
e piedritti o elementi costruttivi esposti a forte usura o ad aggressioni chimiche.
Disponibile come
• CFAP UA e UB definiti nel fascicolo tecnico SIA 2052 nonché su richiesta come U0
Ductal® si può posare manualmente o con pavimentatrice.
Notare bene: le caratteristiche di lavorazione di Ductal® vengono sempre ottimizzate
in base all’immobile. A causa del rapporto a/c basso, il post-trattamento è di particolare
importanza.
Vantaggi per i clienti
• Ductal® assolve diverse funzioni: impermeabilizza, rinforza e protegge allo stesso
tempo.
• Ductal® crea soluzioni estremamente durevoli già con spessori ridotti.
• Ductal® amplia lo spettro delle possibilità architettoniche anche dal punto di vista
ottico: la grande resistenza con dimensioni estremamente ridotte rende possibili nuove
forme e geometrie
forzato ad altissime prestazioni (UHPC) caratterizzato
da elevatissima resistenza sia a trazione
che a compressione, un bassissimo rapporto
acqua /cemento. È un materiale ideale per realizzare
sia elementi strutturali sia rivestimenti
a protezione di componenti soggetti ad usura
come travi e ponti autostradali. La caratteristica
dell’auto compattazione, inoltre, lo rende ideale
per l’utilizzo nella realizzazione di elementi architettonici
e anche di design».
Le soluzioni che Holcim fornisce per realizzare
dalla terra al cielo una città sostenibile sono state
raccontate attraverso rivisitazioni di design delle
strutture urbane. E a noi ha fatto piacere esserci.
nn
Un frangente dell’incontro
dell’11 aprile nello Spazio
Display a Milano: occasione
per esporre le potenzialità
estetiche e funzionali
del calcestruzzo Ductal®
di Holcim.
n I plurimi vantaggi in termini
di sostenibilità della gamma prodotti
Ammann all’edizione 2025 del Bauma.
n Cams ha presentato al Bauma 2025,
in anteprima assoluta, il Centauro 75.25.
n Grazie all’uso del giunto con gancio di
Layher, nella manutenzione del Ponte Blu
di Roma si è effettuato il montaggio del
ponteggio in avanzamento senza ancoraggi.
n Leggerezza e forza per l’edilizia moderna
firmate Pilosio. Abbiamo potuto apprezzare
alcune soluzioni Pilosio al Bauma.
Materiali&Tecnologie
104 5/2025 leStrade
ne pesante e le vibrofinitrici per asfalto. I clienti
scelgono quali macchine monitorare. Le attrezzature
possono essere gestite in qualsiasi momento
e da qualsiasi luogo.
Damiano Diotti
2. Macchine per la compattazione
leggera
2.1 Vibrocostipatore e-Drive
Il vibrocostipatore Ammann eATR 68 produce un
impatto sul suolo simile a quello della sua controparte
a benzina. Le diverse forme e dimensioni
dei pattini, compreso un pattino asimmetrico
per il lavoro in trincea, aiutano a personalizzare
il costipatore in base all’applicazione. Anche
le basi sono facili da cambiare: basta rimuovere
quattro viti.
Aziende
Tutto di Ammann
2.2 Piastre vibranti ad avanzamento
e-Drive
Ammann offre quattro piastre ad avanzamento
e-Drive: le nuove eAPF 15/40 ed eAPF 15/50 si
aggiungono alle precedenti eAPF 12/40 e eAPF
12/50. Le macchine generano zero emissioni.
Non ci sono filtri del carburante o dell’olio da acquistare
o smaltire.
I plurimi vantaggi in termini di sostenibilità della gamma prodotti
Ammann hanno pienamente risposto alle aspettative dell’edizione
2025 del Bauma, che si è svolta a Monaco di Baviera lo scorso aprile
Siamo stati allo stand Ammann al Bauma. Giova,
per capire la portata della risposta di Ammann
al fiera, ma, più in generale al mercato, fare una
panoramica dei prodotti (dalle novità ai prodotti
consolidati), delle tecnologie, dei servizi e dei
processi proposti dall’azienda (molti dei prodotti
qui citati sono stati esposti in fiera). E senza tralasciare
di citare le soluzioni digitali per dare unitarietà
ai processi di asfaltatura.
1. Tecnologie per la costruzione
di strade
1.1 Cantiere smart
Si tratta di una tecnologia intelligente che influisce
su tutte le fasi della costruzione stradale. Le tecnologie
intelligenti per la produzione e la stesa dell’asfalto
sono numerose, ma possono essere anche
disarticolate. Le soluzioni digitali Ammann incastrano
tutti i pezzi del puzzle per creare un’unica, chiara
immagine dell’intero processo di asfaltatura. Il
risultato: maggiore sostenibilità e redditività.
Ammann e l’esperto di digitalizzazione Q Point forniscono
insieme una soluzione integrata per tutte le
fasi del processo di produzione. Questa combinazione
migliora efficienza, trasparenza e sostenibilità.
1.2 Autonomous Operation Cluster (AOC)
I primi progressi derivanti dalla Ammann al progetto
Autonomous Operation Cluster (AOC) sono
stati presentati in fiera.
Su alcuni compattatori pesanti Ammann è ora disponibile
il Birds-Eye View (BEV), vale a dire un
sistema di telecamere completamente integrato
con una funzione di visione circostante: un modo
per aiutare gli operatori a rilevare e evitare le collisioni
con gli oggetti presenti in cantiere.
Altra caratteristica operativa è il Safe Brake Assist
(SBA): un sistema attivo di assistenza alla sicurezza
progettato per prevenire le collisioni durante
le diverse fasi di lavoro in cantiere.
1.3 ServiceLink
Ammann ServiceLink è uno strumento di gestione
digitale dei dati che fornisce ai clienti le informazioni
più richieste: posizione della macchina,
stato della batteria e ore di lavoro. Il trasferimento
dei dati è automatico grazie al nuovo hardware
e l’accesso alle informazioni è a portata di clic.
Questo sistema integrale per il parco macchine
fornisce dati chiave per le attrezzature di compattazione
leggera, le macchine di compattazio-
Damiano Diotti
2.3 Piastre vibranti reversibili e-Drive
Il nuovo eAPR 20/40 è la prima piastra reversibile
a trazione elettrica di Ammann. Grazie alla propria
leggerezza e alla larghezza ridotta, si adatta
a cantieri piccoli o ristretti. La capacità di arrampicarsi
e di superare terreni irregolari aumenta
la produttività in molte applicazioni.
Un nuovo sistema di impugnatura riduce i valori
di vibrazione mano-braccio (HAV) a meno di
2,5 m/sec², migliorando il controllo e rendendo
il lavoro più confortevole e sicuro.
I costipatori e-drive e le piastre ad avanzamento
e retromarcia condividono un pacco batterie, un
caricabatterie e una scatola di trasporto comuni.
In questo modo è possibile sostituire una batteria
scarica con una nuova proveniente da un’altra
macchina.
2.4 Piastra vibrante a compattazione
idrostatica e-Drive
La piastra a trazione elettrica eAPH 70/95 è
potente e pesante, con un peso di 750 chilogrammi.
È una macchina a emissioni zero:
può lavorare, pertanto, in ambienti interni e
nei cantieri più regolamentati. L’azionamento
elettrico richiede meno manutenzione rispetto
a un motore a combustione. Non ci sono filtri
dell’aria e il volume dei fluidi è molto basso.
Non sono necessari attrezzi per la manutenzione
quotidiana. Il modello eAPH 70/95 è alimentato
da una batteria agli ioni di litio, la Li-
FePo4 da 9,2 kWh.
Macchine&Attrezzature
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2.5 Costipatori adattabili APA
Due nuovi costipatori adattabili, l’APA 90/110 e
l’APA 110/110, raggiungono luoghi poco sicuri
per le macchine e gli operatori, come pendii ripidi
e scavi. Forniscono un’elevata potenza di compattazione
e trattano rapidamente diversi tipi di
materiale. Questi due costipatori adattabili APA
sono costruiti per la classe di escavatori da 12 a
40 tonnellate e per le applicazioni in cui sono richieste
forti prestazioni di compattazione. È possibile
compattare strati spessi fino a un metro,
con un sostenuto risparmio di tempo rispetto alle
tradizionali piastre vibranti.
2.6 Rullo compattatore per scavi ARR
1575-2
Il nuovo e più snello rullo compattatore per scavi
Ammann è in grado di adattarsi a spazi più ristretti
e di muoversi in cantiere più liberamente.
Il rullo da trincea ARR 1575-2 ha una larghezza
di 600 millimetri, rispetto al precedente 640 millimetri.
Un ulteriore fattore di manovrabilità, oltre
che dal telaio più stretto, è favorito da un giunto
centrale di sterzo con oscillazione e da due cilindri
idraulici che distribuiscono la forza in modo
uniforme su tutta la macchina. Questo rende la
sterzata precisa e fluida in entrambe le direzioni.
Altro elemento essenziale: il meccanismo vibrante
a due stadi, dotato di pesi eccentrici regolabili,
che consente all’operatore di scegliere le impostazioni
in base ai materiali e alla profondità.
2.7 Rullo a conduzione manuale ARW 65-S
Un meccanismo girevole consente alla macchina
di muoversi in avanti, indietro e lateralmente. Il
movimento laterale senza sforzo è un vantaggio
unico e significativo. Il peso del corpo non è necessario
per dirigere la macchina. Si evitano così
l’affaticamento dell’operatore, si eliminano le irregolarità
della superficie e si garantisce compattezza
durante l’azione.
L’impostazione dell’ampiezza di 0,3 millimetri
rende il rullo semovente il mezzo giusto per la
compattazione del terreno e delle sottostrutture.
L’operatore può passare a un’ampiezza inferiore
di 0,15 millimetri per la compattazione di
asfalto e bitume.
3. Macchine per la compattazione
pesante
3.1 Rullo tandem leggero eARX 26-2
Il rullo è dotato di un’unità completamente elettrica
che può funzionare fino a dieci ore senza
ricarica. Pur essendo classificato come macchi-
Piastre vibranti e-Drive
esposte al Bauma.
La piastra a trazione
elettrica eAPH 70/95
è potente e pesante
(peso di 750 chilogrammi).
na “leggera”, il compattatore ha un peso operativo
di 2.640 chilogrammi. «Avere una macchina
completamente elettrica di queste dimensioni
è un’innovazione», ha dichiarato Vlasta Medek,
Commercial Management Heavy Compaction.
Non avendo un motore a combustione, l’eARX
26-2 è silenzioso durante il funzionamento. I livelli
sonori che raggiungono la postazione dell’operatore
sono inferiori del 46% rispetto alla versione
diesel.
L’innovativo concetto di propulsione elimina quasi
tutti i componenti idraulici. Anche l’impatto ecologico
è ridotto, così come i costi totali di gestione,
grazie alla sostituzione del motore diesel e
del suo sistema di raffreddamento.
La chiave è l’avanzato pacco batterie da 48 volt
con una capacità di 600 Ah (31,5 kWh). La tecnologiaLiFePO4
del pacco batterie è unica, perché
ogni cella interna della batteria è protetta in
modo indipendente e l’intero pacco batterie è resistente
alle fiamme (con relativo aumento della
sicurezza).
3.2 Rullo sterzante Ammann ARP 75 con
Bird’s-Eye View e Safe Brake Assist
Ammann ha presentato anche il sistema Autonomous
Operating Cluster (AOC): la più recente
novità in fatto di tecnologia e assistenza all’operatore.
Il Bird’s-Eye View (BEV) comprende un sistema
di telecamere perfettamente integrato nel
display HMI, che ruota insieme al sedile dell’operatore
per offrire una visibilità perfetta. La soluzione
comprende anche un overlay opzionale
della traiettoria, che fornisce una guida per semplificare
il funzionamento della macchina.
Il Safe Brake Assist (SBA) è un assistente di sicurezza
attivo progettato per prevenire collisioni
e incidenti, per migliorare ulteriormente la sicurezza
nei cantieri più affollati.
3.3 Rulli articolati tandem ARX 90-2
e ARX 110-2
Le macchine sono state riprogettate per essere
più compatte, ampliando al contempo la visuale
su tutte le superfici e i bordi del tamburo. La
visibilità a 360º dalla postazione dell’operatore
stabilisce un nuovo standard di mercato. La cabina
simmetrica integra quattro montanti ROPS
direttamente nella struttura principale e vicino
alle porte, anziché negli angoli della cabina, per
una migliore visibilità.
I rulli tandem articolati utilizzano l’interfaccia uomo-macchina
(HMI) di nuova generazione che
facilita un funzionamento semplice ed efficiente.
Uno dei componenti dell’HMI è lo sterzo fingertip
(FTS), che rende i rulli più facili da controllare
e confortevoli per l’operatore.
L’FTS sostituisce il volante tradizionale e consente
agli operatori di tenere entrambe le mani sui
braccioli per un maggiore comfort e controllo.
Offre inoltre un supporto per i palmi delle mani
che previene l’affaticamento e le lesioni dovute
a movimenti ripetitivi.
3.4 Rulli monotamburo
I compattatori Ammann ARS utilizzano l’innovativo
concetto di assenza di asse posteriore, che
massimizza la visibilità e l’equilibrio. I pesi variano
dall’ARS 30, con un peso operativo di 3480
chilogrammi, all’ARS 220, con un peso operativo
di 21.930 chilogrammi. Le molteplici impostazioni
vibratorie consentono una compattazione precisa
su materiali diversi.
I nuovi costipatori adattabili, l’APA 90/110 e l’APA 110/110 (in
foto), sono stati esposti in fiera a Monaco di Baviera.
Macchine&Attrezzature
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Il telaio riconfigurato della macchina rende i modelli
ARS più recenti ancora più compatti e più
prestanti in salita. Il sistema ECOdrop migliora
il consumo di carburante e riduce la quantità di
fluidi operativi necessari.
3.5 ACEpro Intelligent Compaction
System
Ammann ha aggiornato il proprio sistema avanzato
di compattazione intelligente, ACEpro, per
rendere più facile l’accesso alla tecnologia integrata
da parte degli operatori. Il sistema potenziato
è stato integrato nei rulli tandem sterzanti
Ammann ARP 75 e ARP 75 C.
Il sistema di misurazione, controllo e documentazione
automatica, di proprietà dell’azienda, è
stato lanciato per la prima volta nel 1998. Da
allora sono state introdotte diverse opzioni per
applicazioni su terreno e asfalto. L’ultima versione
diACEpro controlla e regola automaticamente
l’ampiezza e la frequenza.
4. Vibrofinitrici ABG
4.1 Vibrofinitrice a trazione elettrica
eABG 4820
È attualmente la più grande finitrice elettrica
presente sul mercato. Recentemente, la nuova
Vibrofinitrice eABG 4820 ha posato 1.200 tonnellate
di asfalto in un giorno, riducendo al contempo
le emissioni di CO2 del 70%.
La Vibrofinitrice utilizza un banco Variomatic e
lavora con larghezze fino a 6,5 metri. La capacità
della stesa è di 500 tonnellate all’ora e la velocità
massima di stesa è di 20 metri al minuto.
La tramoggia ha una capacità di 12,7 tonnellate.
La Vibrofinitrice cingolata è perfetta per i cantieri
con restrizioni in materia di rumore ed emissioni.
Si è distinta per il posizionamento di strati
di usura, binder e base su strade e parcheggi. La
vibrofinitrice ha una batteria sufficiente per un
intero turno di lavoro, indipendentemente dalla
zona geografica e dal tipo di pavimentazione.
4.2 Banco a doppio tamper regolabile
VDTA-V
I banchi a doppio tamper di ABG, unici sul mercato,
hanno ora un altro vantaggio significativo:
la rampa del tamper anteriore del nuovo
banco brevettato VDTA-V può essere regolata
in modo continuo dall’operatore durante il lavoro
della vibrofinitrice. In precedenza, la rampa
del tamper anteriore poteva essere modificata
solo manualmente con dispendio di tempo. La
vibrofinitrice doveva essere spenta e il processo
richiedeva un certo sforzo. Per questo motivo,
spesso la squadra di stesa non effettuava
le modifiche, anche se avrebbero avuto un
impatto positivo sui risultati di stesa. Le modifiche
in movimento sono particolarmente utili
quando si lavorano conglomerati bituminosi
a bassa temperatura (LTA), si stendono doppi
strati di conglomerato e si stendono lungo curve
e rotatorie.
4.3 Vibrofinitrici ABG City Class
Sono macchine ideali per i lavori stradali urbani
e per altri progetti di piccole e medie dimensioni.
La ABG 2820 cingolata garantisce una presa
sicura sui terreni più difficili. La ABG 2870 è
la Vibrofinitrice gommata più compatta di Ammann
e garantisce un’elevata mobilità in cantiere.
Il sistema idraulico della vibrofinitrice aiuta i
motori da 55 kW a raggiungere prestazioni fuori
scala. Il risultato è tutto ciò che serve a una
Il nuovo rullo da trincea ARR
1575-2 ha una larghezza di
600 millimetri, rispetto al
precedente 640 millimetri.
Il rullo a conduzione
manuale ARW 65-S.
macchina urbana: potenza efficiente, emissioni
ridotte, funzionamento più silenzioso e consumi
ridotti.
Le vibrofinitrici compatte, con capacità di tramoggia
di nove tonnellate, sono abbastanza forti
da spingere un camion, ma, al contempo, sono
abbastanza piccole da poter condividere un rimorchio
da trasporto con un compattatore.
4.4 ABG 5420
Macchina di medie dimensioni con la raffinatezza
di finitrici di classe autostradale molto più
grandi, la Vibrofinitrice ABG 5420 è costruita per
il mercato indiano, ma è pensata anche per l’esportazione
al di fuori dell’India. Offre una miscela
ideale di potenza, efficienza, trazione e
stabilità. Un motore Eicher CEV Stage V da 101
kW alimenta le Vibrofinitrici nel mercato indiano.
Nei mercati di esportazione viene utilizzato un
motore Deutz (Volvo) D4E Stage T3 da 96 kW.
4.5 Vibrofinitrici ABG Multi-Class
Queste macchine di medie dimensioni presentano
vantaggi più comunemente associati alle controparti
più grandi, tra cui un sistema di controllo
avanzato. Le Vibrofinitrici si adattano facilmente
a cantieri di varie dimensioni, fornendo l’alta
produttività necessaria un giorno e la manovrabilità
necessaria il giorno successivo. Quando è
necessaria una produzione più elevata, la ABG
6820 cingolata e la ABG 6870 gommata ottengono
risultati superiori. Entrambe le macchine
combinano prestazioni elevate con bassi consumi
di carburante ed emissioni acustiche ridotte.
L’ABG 6870 è l’unica vibrofinitrice della sua categoria
ad essere omologata per le strade pubbliche
di Germania, Svizzera e Austria.
4.6 Vibrofinitrici ABG Highway Class
Grazie alle ampie larghezze, ai potenti motori e
alle tramogge ad alta capacità, le vibrofinitrici
ABG 7820 e ABG 8820 sono in grado di affrontare
i lavori più impegnativi. Le macchine possono
stendere tappeti spessi fino a 300 millimetri.
L’Ammann ABG 7820 offre una produzione elevata,
con la possibilità di stendere tappeti larghi
fino a 11 metri. Progettata per durare nel tempo,
combina il controllo con caratteristiche che
aumentano la produttività.
L’ABG 8820 è una grande macchina per grandi lavori.
Offre comfort all’operatore ed è compatibile
con una gamma di banchi ad alte prestazioni.
Ha una larghezza massima di stesa di 13 metri.
La capacità di 14,7 tonnellate della tramoggia e
l’ampio tunnel del nastro trasportatore consentono
una produzione di 1.100 tonnellate all’ora.
5. Impianto di calcestruzzo CBS Elba
L’impianto è una soluzione stazionaria che offre
prestazioni superiori, flessibilità e sostenibilità.
Progettato per un utilizzo di media e alta capacità,
produce fino a 200 metri cubi di calcestruzzo
fresco compattato all’ora. Il design modulare
garantisce l’adattabilità alle diverse esigenze
dei clienti: è la scelta perfetta per le applicazioni
di calcestruzzo preconfezionato e altri utilizzi
particolarmente esigenti. Grazie alle avanzate
opzioni di stoccaggio degli aggregati, come le
camere chiuse ad alta quota per una maggiore
protezione dell’ambiente, definisce nuovi standard
nella produzione ecologica ed efficiente di
calcestruzzo.
6. Impianti d’asfalto, componenti e
processi
6.1 Impianto d’asfalto continuo ACP
ContiMix 2.0
L’ACP ContiMix 2.0 condensa i vantaggi degli impianti
discontinui e continui. Può utilizzare fino al
100% di RAP con l’Essiccatore RAH100 o fino al
50% di RAP con il RAH50 2nd Generation. Può produrre
asfalto a freddo, a caldo, tiepido ed è eccezionalmente
efficiente grazie alla tecnologia avanzata
Ammann per gli essiccatori, i filtri e il consumo
di energia. Il sistema di controllo as1 è intuitivo e
offre ulteriori vantaggi in termini di efficienza.
6.2 Impianto d’asfalto discontinuo HRT
(High Recycling Technology)
Si tratta di un impianto Ammann con tecnologie
avanzate che lavorano in armonia per incorporare
fino al 100% di RAP con un consumo energetico
ed emissioni estremamente ridotti. Il sistema
a doppio tamburo combina un tamburo per
aggregati vergini con un tamburo per l’asfalto riciclato
RAH60 o RAH100. Il riscaldamento indi-
Macchine&Attrezzature
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5/2025 leStrade
leStrade 5/2025
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retto e delicato riduce il consumo di carburante
e le emissioni. Inoltre, la distribuzione del calore
è più omogenea e impedisce la formazione di
incollaggio, così come anche il flusso verticale.
6.3 Impianto d’asfalto discontinuo
ABC SolidBatch
Si tratta di un impianto efficace, affidabile e ad
alta produzione che richiede un basso investimento
iniziale. L’impianto può utilizzare fino al
40% di RAP a freddo nel miscelatore. Un’altra
opzione è il nuovissimo RAH35, svelato al Bauma,
che è dotato di un Tamburo essiccatore con
anello per RAP. L’impianto è destinato ai clienti
che devono fornire risultati in tempi stretti. Con
i suoi costi di gestione più bassi, rappresenta il
miglior valore sul mercato. Inoltre, può essere
facilmente adattato alle più recenti tecnologie
Ammann.
6.4 Impianto d’asfalto discontinuo
ABA UniBatch
Massima personalizzazione, flessibilità e prestazioni
sono i vantaggi principali dell’ABA UniBatch.
L’impianto offre una gamma di produzione
da 140 a 400 tonnellate all’ora e la varietà di configurazioni
consente ai clienti di ottenere esattamente
ciò di cui hanno bisogno. Tutti i componenti
sono perfettamente integrati e progettati
per ridurre il consumo di carburante e le emissioni.
Le avanzate tecnologie RAP di Ammann consentono
la produzione di asfalto a freddo, caldo
e tiepido. È possibile ottenere miscele composte
fino al 100% di RAP. ABA UniBatch è “ottimizzato
per il futuro” e include caratteristiche che possono
essere facilmente adattate, in modo che
l’impianto possa sempre integrare le funzionalità
più recenti, tecnologicamente avanzate e performanti.
6.5 Impianto d’asfalto mobile continuo
ACM Prime 2.0
La mobilità e un processo intelligente a flusso
continuo sono le caratteristiche di questo
impianto ottimizzato per il trasporto. L’intero
impianto può essere trasportato su uno o due
rimorchi, rendendo il trasferimento facile ed efficiente
e rispettando tutte le norme di trasporto
internazionali. I componenti sono testati in fabbrica
e la maggior parte è preassemblata sul telaio,
con un notevole risparmio di tempo quando
l’impianto arriva a destinazione. I processi
separati di essiccazione, riscaldamento e miscelazione
danno come risultato un’elevata qualità
della miscela. Una porta di uscita controllabile
consente di impostare la quantità di riempimento
(e quindi il tempo di miscelazione) in
base alla ricetta e alla produzione. Prime 2.0 è
in grado di produrre fino a 210 tonnellate all’ora
e di utilizzare fino al 40% di RAP a freddo.
6.6 Tamburo di essiccazione RAH35
È la più recente tecnologia di riciclaggio introdotta
da Ammann per i suoi impianti. L’Essiccatore
RAH35 utilizza un anello di riciclaggio
progettato per incorporare fino al 35% di RAP.
La Vibrofinitrice ABG 5420
è costruita per il mercato
indiano, ma è pensata anche
per l’esportazione al di fuori
dell’India (in alto a sinistra).
La nuova Vibrofinitrice eABG
4820 (in alto al centro).
Rullo monotamburo della
serie ARS (qui sopra).
Il rullo articolato tandem
ARX 110-2 (in alto a destra).
Può essere installato su qualsiasi
impianto e richiede un investimento
minimo. Uno speciale
anello consente di introdurre
il RAP nell’apposita area del cilindro.
L’Essiccatore protegge la
RAP dalle alte temperature e rilascia
livelli di emissioni molto
bassi.
Il RAH35 è disponibile con un
bruciatore Ammann a ugello
lungo di nuova generazione,
che permette di introdurre
il RAP dietro la fiamma. Questo
protegge ulteriormente il RAP e
riduce le emissioni.
6.7 Tamburo di
essiccazione RAH50 2nd
generation
Speciali tipi di acciaio garantiscono
elevati standard di prestazioni e una durata
senza precedenti per questo Essiccatore,
in grado di trattare fino al 50% di materiale riciclato.
Ha un’efficienza energetica superiore
al 20% rispetto a un cilindro tradizionale e le
emissioni sono molto ridotte grazie alla perfetta
armonia tra Bruciatore e cilindro e al sistema
brevettato da Ammann per il riscaldamento
delicato del materiale. Tutti questi fattori contribuiscono
a spiegare come negli ultimi dieci
anni ne siano state vendute oltre 250 unità in
tutto il mondo.
6.8 I tamburi di essiccazione RAH60
e RAH100
Questi sistemi di riciclaggio sono in grado di utilizzare
rispettivamente fino al 60% e al 100%
di RAP. Entrambe le tecnologie sono oggetto di
continui e costanti miglioramenti, che includono
l’ottimizzazione del design per ottenere ulteriori
efficienze: utilizzo del materiale, riduzione dei
requisiti di manutenzione e pulizia e capacità di
utilizzare materiali con prestazioni sempre più
elevate. I sistemi riconoscono che la temperatura
è un fattore chiave quando si incorpora il RAP.
Il materiale riciclato deve raggiungere la temperatura
desiderata, ma è indispensabile che venga
riscaldato delicatamente per non danneggiare
il bitume.
Con il RAH60, il RAP viene riscaldato in un tradizionale
Tamburo di essiccazione a flusso parallelo,
ma a una temperatura inferiore per proteggere
il bitume. Poi, in un secondo Essiccatore,
l’aggregato vergine viene riscaldato ad alte temperature.
L’aggregato esce dall’Essiccatore e viene
mescolato con il RAP, riscaldandolo in maniera
indiretta.
L’Essiccatore RAH100 è composto da due sezioni
collegate. La prima è un generatore statico di
gas caldo a tecnologia avanzata. Il generatore
crea l’aria calda, che viene poi trasferita nel secondo
cilindro rotante, costituito da un essiccatore
in controcorrente.
Il RAP entra nell’estremità dell’Essiccatore in controcorrente,
ma ne esce prima di entrare nel generatore
di gas caldo. Il RAP non viene mai riscaldato
a temperature che possono danneggiarlo, le
emissioni sono sempre molto basse e non è quasi
necessario surriscaldare gli inerti.
Il RAH100 si conferma costantemente come la
migliore tecnologia di utilizzo del RAP sul mercato
globale.
6.9 Ammann Foam®
La tecnologia Ammann Foam® crea bitume
schiumato iniettando acqua fredda nel bitume
caldo ad alta pressione, consentendo la produzione
di asfalto a temperature inferiori senza additivi
chimici. La tecnologia è stata ulteriormente
migliorata e il processo di generazione ottimizzato.
Ciò consente ai clienti di beneficiare di una
delle migliori tecnologie sul mercato e di soddisfare
le normative sempre più severe in materia
di emissioni e riduzione di CO2 .
I vantaggi di questa tecnologia comprendono la
riduzione del fabbisogno energetico, la diminuzione
delle emissioni, un migliore riciclaggio, una
maggiore efficienza in più fasi del processo, migliori
prestazioni di compattazione, la possibilità
di trasportare i conglomerati su distanze maggiori
e l’ampliamento della stagione di stesa. nn
Macchine&Attrezzature
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Novità
È nato il più piccolo
della gamma
Cams ha presentato al Bauma 2025, in anteprima assoluta,
il Centauro 75.25, il più piccolo della gamma Centauro.
È una macchina mobile, da usare direttamente in cantiere
Come tutti i suoi fratelli maggiori, il Centauro
75.25 è versatile, ecologico e racchiude in sé trituratore,
vaglio e deferizzatore magnetico: è una
macchina mobile, da usare direttamente in cantiere,
è capace di gestire materiali difficili da trattare
o bagnati ed è dotata di radiocomando per
la totale gestione da remoto e di alimentazione
ibrida (diesel/elettrica) o totalmente elettrica.
Nel caso specifico del modello presentato al
Bauma, il motore diesel è un FTP F36 Stage V da
105 kW, l’alternatore è MeccAlte 165 kVA. Tutti i
Centauro possono funzionare anche con energie
rinnovabili, come quella solare.
“Il futuro è verde”
Il Centauro 75.25, inoltre, come gli altri modelli,
può sfoggiare un logo tutto suo, pensato e disegnato
dallo street artist e illustratore burla22. Si trat-
ta di una vera e propria illustrazione che racconta
la personalità della macchina, una nuova modalità
di concepire la grafica di prodotto, allontanandosi
dalla tradizionale comunicazione istituzionale. Ma
il racconto concepito da burla22 non è solo legato
alle macchine prodotte da Cams: è proprio la filosofia
dell’azienda, racchiusa nel payoff “Il futuro
è verde” a essere rappresentata graficamente con
l’immagine di un mondo dove il riciclaggio inerti è
sempre più diffuso, le materie prime meno sfruttate
e la natura si riappropria dei suoi spazi.
Centauro XL 150.69 APR, apprezzato
nel mondo stradale
Al Bauma, Cams ha esposto anche un impianto
molto apprezzato nel settore stradale: il Centauro
XL 150.69 APR vestito con i colori di un cliente
belga. La sua specificità è espressa dall’acronimo
È nato il Centauro 75.25,
il più piccolo della gamma
Centauro di Cams.
presente nel nome: APR significa Asphalt Pavement
Recycler e indica la capacità della macchina
di recuperare il 100% dell’asfalto, ossia di tutto il
materiale rimosso, fresato e placche, preservandone
il contenuto di bitume originale.
Rispetto al Centauro tradizionale, ideato per il riciclaggio
di materiali diversi dall’asfalto, la versione
APR è contraddistinta dalla presenza del trituratore
secondario che, lavorando a bassi giri,
disgrega il materiale senza alterarne la curva
granulometrica. Non si verifica frantumazione,
ma un vero e proprio processo di disgregazione
che permette la separazione ottimale del bitume
dall’inerte. Il risultato è una migliore classificazione
del prodotto finito e il recupero totale
del materiale: un trituratore che gira velocemente
non consente di recuperare tutto perché gran
parte del volume è occupato dal filler, che rischia
anche di intasare il filtro e i tamburi. La tecnologia
del Centauro APR, invece, girando lentamente
produce un materiale pulito, non danneggia
l’impianto e consuma decisamente meno. Tra gli
altri aspetti rilevanti: la capacità di trattare anche
materiale umido; l’opportunità di usare lubrificanti
biodegradabili; le emissioni acustiche e
polverose certificate minime; i consumi ridotti e
la possibilità di fornire energia elettrica.
Pavijet MG7 Super di Malavasi
G., asfaltatura completamente
automatica
In mostra a Monaco di Baviera anche la vibrofinitrice
Pavijet MG7 Super di Malavasi G., storica
azienda attiva da lungo tempo nel mondo delle
strade, acquisita da Cams nel 2024. Si tratta di
una macchina compatta completa di brevetto internazionale
che, oltre al bitume per asfalto caldo
e freddo, stende anche cemento, sabbia e inerti.
È stata ideata per aree di medie
dimensioni e in particolare
per lavori di asfaltatura di piste
ciclabili, marciapiedi, parcheggi,
piazzali, trincee, riparazioni
dell’asfalto, lato strada.
Pavijet MG7 Super è una finitrice
totalmente idraulica che
si aggancia a qualsiasi skid Ioader
di almeno 20 Hp (15 Kw):
l’aggancio avviene meccanicamente
e il collegamento idraulico
tramite gli innesti rapidi.
Le sue dimensioni ridotte fanno
di Pavijet MG7 Super una
macchina facile da trasportare
e da utilizzare. Da mettere
in evidenza: le funzioni totalmente
idrauliche (coclea, sollevamento/abbassamento
del
banco, estensione/ritrazione del banco, apertura/chiusura
della tramoggia); il banco idraulico
ritraibile che rende la macchina molto versatile in
qualsiasi situazione e permette di bypassare gli
ostacoli; la manovrabilità sia da bordo macchina
con la pulsantiera sia da esterno con il radiocomando.
Altri vantaggi sono la larghezza di stesa
variabile da 30 a 200 cm, l’alta velocità di stesa
e la capacità di stendere tipologie di materiali
(asfalto, cemento, sabbia, inerti). nn
Macchine&Attrezzature
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Opere provvisionali
Struttura hi-tech
Grazie all’uso della tecnologia e alle diverse soluzioni di Layher,
nell’intervento di manutenzione sul Ponte Blu di Roma si è
effettuato il montaggio del ponteggio con avanzamento a sbalzo
Il Ponte Blu, bretella
del Grande Raccordo
Anulare, è un viadotto in
acciaio con una struttura
molto articolata al suo
interno. Per i lavori di
miglioramento strutturale
è stato installato il
multidirezionale Allround di
Layher ed è stato impiegato
il software SIM (Scaffolding
Information Modeling),
ideato per digitalizzare la
progettazione dei ponteggi
con modelli 3D. Nel cantiere
romano, in particolare,
si è rivelato utile per il
montaggio del ponteggio
con avanzamento a sbalzo.
Daniela Stasi
Scrivere di lavori in corso a Roma negli ultimi due
anni equivale a diventare un cronista di attualità
per un quotidiano. Come si sa, da tempo, la città,
che mentre scriviamo è impadronita da cardinali
provenienti da tutto il mondo per partecipare
al Conclave e da folle di turisti e pellegrini per
il Giubileo, è puntellata da numerosissimi interventi.
Tra i vari, focalizziamo l’attenzione sui lavori
di miglioramento strutturale sul cosiddetto
Ponte Blu del Grande Raccordo Anulare all’altez-
za dello svincolo di via Flaminia dalla parte della
carreggiata esterna. Più che sui lavori in sé, ci
concentriamo sulla struttura provvisionale particolarmente
complessa utilizzata per far fronte
all’intervento, firmata Layher.
Progettazione al millimetro
Il Ponte Blu, gestito dall’ente appaltante Anas dipartimento
Roma, è una bretella del Grande Raccordo
Anulare, lungo il corso del Tevere, precisa-
Macchine&Attrezzature
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Jet grouting risolutivo
Tra le infrastrutture romane riqualificate in occasione del Giubileo, i ponti hanno
occupato un posto di rilievo. E tra quelli gestiti da Anas soggetti a un restyling
più significativo è da menzionare senz’altro il Ponte dell’Industria, riaperto al
traffico lo scorso marzo, in posizione strategica per i collegamenti tra i quartieri
Ostiense e Marconi. L’opera, di grande valore storico e ingegneristico, è stata
adeguata alle esigenze della mobilità contemporanea dopo un complesso
lavoro di consolidamento e riqualificazione. Ora si presenta più ampio e con una
struttura in acciaio totalmente rinnovata e può essere nuovamente attraversato
da mezzi pesanti, autobus, veicoli e pedoni, per i quali è stato ideato un percorso
ciclopedonale protetto.
I lavori, tra le opere essenziali e indifferibili del Giubileo, sono stati realizzati dal
Gruppo FS Italiane, attraverso Anas, per un investimento di 18 milioni di euro.
Ecco la cronistoria: a causa di un incendio, nel 2021 era stato chiuso per due mesi
e poi riaperto provvisoriamente ai veicoli, fatta eccezione per quelli con carico
superiore a 3,5 tonnellate. Il ponte però era stato definito transitabile soltanto
per cinque anni, dopodiché, senza adeguati interventi strutturali, sarebbe stato
chiuso in modo definitivo. Tra le fasi cruciali dell’intervento di riqualificazione, il
consolidamento delle fondazioni, eseguito con colonne dal diametro di circa 1,7
metri, posizionate all’esterno delle pile esistenti, spinte fino a 59 metri di profondità
mente in zona Labaro in prossimità della Centrale
idroelettrica di Castel Giubileo. Si tratta di un viadotto
in acciaio con una struttura molto articolata
al suo interno: il lavoro, nello specifico, consisteva
nella manutenzione delle parti in acciaio con
verniciatura ed è stato eseguito da Gielle Costruzioni
e Restauro Società Cooperativa. Il ponteggio
utilizzato per affrontare l’intervento è il multidirezionale
Allround di Layher, fornito da Smea.N
e montato da F.lli Cipollaro Salvatore. La cura del
dettaglio nella progettazione della struttura provvisionale
è stata accurata e dettagliata al millimetro,
andando a chiudere e proteggere ogni zona
di lavorazione, garantendo così la possibilità di
verniciare con precisione e in sicurezza.
Montaggio in avanzamento
Non potendosi ancorare alla soletta in calcestruzzo
armato – visto che il lavoro interessava esclusivamente
le parti in acciaio – e tantomeno effettuare
gli ancoraggi con saldature certificate, si è
optato per l’utilizzo del Giunto Layher con gancio
per trave a I, contraddistinto da una capacità di
carico di 9 kN in direzione orizzontale o verticale.
Un accorgimento tecnico che ha permesso il
montaggio in avanzamento, garantendo una totale
sicurezza per i lavoratori senza dover interrompere
il ponteggio. Di cosa si tratta? I giunti
con gancio per tubi da 48,3 mm sono particolarmente
indicati nel caso di travi con ali molto larghe.
Si precisa che il collegamento alle ali della
trave è sempre realizzato con due giunti con
gancio.
Velocità di connessione senza
C’è un fiume che passa
Curiosità. I ponti a Roma rivestono una grande importanza da un punto di vista
architettonico, urbanistico e toponomastico. Basti dire che se ne contano più di
40 sul fiume Tevere e circa 20 sull’Aniene, costruiti dalle origini della città ai giorni
nostri. Oltre a sette viadotti, cavalcavia e passerelle ciclopedonali che, pur non
scavalcando i due fiumi, hanno comunque rilevanza. Per un totale di circa 70
strutture. Certo, Venezia ne ha più di 400 e nessun fiume, ma questa è un’altra storia.
(per avere un termine di paragone, 59 metri corrispondono all’altezza di un palazzo
di circa 20 piani). Sono state realizzate 58 colonne in alveo e 24 sulle spalle del
ponte, per un totale di 2.928 metri lineari di colonne. Sono stati iniettati più di 5
milioni di chilogrammi di cemento tramite il jet grouting, tecnica di consolidamento
del terreno che utilizza iniezioni di una miscela legante ad alta pressione, creando
colonne di terreno consolidato. Si tratta di un processo che permette di migliorare le
caratteristiche meccaniche del terreno, di realizzare diaframmi per la gestione delle
acque sotterranee e di stabilizzare il suolo. E nel cantiere specifico ha consentito di
procedere dall’alto verso il basso, senza deviare le acque del Tevere.
giunzioni a bullone
Il ponteggio, come già anticipato, è Allround, il
primo sistema multidirezionale al mondo, creato
da Layher nel 1974: è caratterizzato dal ridotto
volume di materiale necessario all’allestimento
delle più diverse strutture, dalla velocità
di assemblaggio e da elevata sicurezza. Altre caratteristiche
da segnalare: la combinazione tra la
velocità di connessione e l’assenza di giunzioni a
bullone, peculiarità che consentono di collegare
tra loro ad angolo retto i diversi componenti oppure
di orientarli a piacimento, garantendo la trasmissione
ottimale dei carichi. E che si rivelano
ottimali in un lavoro come quello del Ponte Blu a
Roma, dove il viadotto presenta una geometria
costruttiva complessa.
Ponteggio digitalizzato
Da mettere in evidenza, l’uso in questo cantiere
del software SIM (Scaffolding Information Modeling),
ideato da Layher per digitalizzare la progettazione
con modelli 3D, per soddisfare le specifiche
richieste nella costruzione di ponteggi a
favore di una maggiore efficienza e sicurezza nei
cantieri. SIM oltre a dare la possibilità di piani-
ficare, assemblare e gestire opere provvisionali
con più produttività, offre anche l’opportunità
di accedere a BIM. Con la soluzione software
integrata LayPLAN SUITE, inoltre, si ha a disposizione
uno strumento efficace per la gestione
del processo digitale: LayPLAN CLASSIC agevola
il lavoro creando pianificazioni automatizzate
di semplici strutture predefinite, tra cui coperture
temporanee; LayPLAN CAD consente, invece,
di pianificare strutture di ingegneria più complesse
su larga scala.
Nello specifico di questo cantiere, la pianificazione
digitale avanzata con Layher SIM ha di certo
giocato un ruolo importante, con la progettazione
3D del ponteggio, il coordinamento tra le diverse
squadre di lavoro e con i responsabili della
sicurezza basato sul gemello digitale della struttura.
Tra i vantaggi anche il controllo preciso dei
costi per ogni fase di lavoro, una gestione ottimizzata
dei materiali e una pianificazione più accurata
delle attività. Grazie a sequenze operative
efficienti e prive di interruzioni, i tempi di fermo
dovuti a una pianificazione inadeguata sono stati
ridotti al minimo, migliorando così la produttività
complessiva. nn
Macchine&Attrezzature
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Aziende
Leggerezza e forza per l’edilizia
moderna firmate Pilosio
Le nuove soluzioni dell’azienda friulana puntano su
alluminio, adattabilità e facilità di montaggio per affrontare
i cantieri più complessi con efficienza e sicurezza
Modularità, leggerezza e rapidità. Sono queste
le caratteristiche principali delle ultime soluzioni
studiate e realizzate da Pilosio. Nel mondo dell’edilizia
infrastrutturale, l’innovazione non è solo
una scelta strategica, ma una necessità per rispondere
alle nuove sfide progettuali, normative
ed operative. La storica azienda friulana, specializzata
nella produzione di ponteggi, casseforme
e strutture di accesso sospese, nel corso dell’ultima
edizione del Bauma a Monaco di Baviera, ha
lanciato alcuni prodotti che migliorano l’efficienza,
la sicurezza e la maneggevolezza nel cantiere
del futuro. Pilosio, da sempre, affronta le sfide
delle nuove complessità dell’edilizia moderna con
una competenza ingegneristica altamente qualificata,
producendo soluzioni che soddisfano le
esigenze anche più complesse di ponteggiatori
e costruttori. Tra queste vi è sicuramente la trave
“IXI Truss”, un sistema rivoluzionario, modulare,
leggero e ad elevata resistenza per creare
passerelle e piattaforme di lavoro o strutture anche
con luci libere molto ampie. Con il lancio di
questa soluzione, la società italiana conferma la
propria vocazione per l’innovazione applicata ai
cantieri, continuando una tradizione che affonda
le radici in oltre 60 anni di storia industriale.
Questa trave modulare può essere utilizzata in
diversi modi per adattarsi alle esigenze specifiche
di ogni progetto. IXI Truss rende possibili soluzioni
innovative e si è dimostrata estremamente
efficace in molti progetti complessi. Un esempio
concreto, quindi, di come il know-how di Pilosio
possa offrire risposte tecnologicamente avanzate
alle esigenze globali del settore delle infrastrutture
e non solo.
La trave modulare in alluminio, versatile e ad
alta portata IXI Truss, nata dalla collaborazione
tra Pilosio e l’esperienza canadese di Arka Chorbajian
(Optimal Access Solution LTD), è il risultato
di anni di lavoro sul campo. È stata, infatti,
ideata da “ponteggiatori per ponteggiatori” con
oltre 35 anni di esperienza e si distingue per leggerezza
(solo 18kg/m) con i singoli componenti
che possono essere facilmente maneggiati da
una sola persona, combinata con portata elevata
e versatilità.
L’installazione è rapida e la trave può anche essere
assemblata a terra e poi sollevata nella posizione
corretta. In tal senso, è capace di rispondere
in modo efficace alle esigenze di cantieri
sempre più complessi e in tempi sempre più ridotti.
Nello stesso tempo, non è solo un prodotto, ma
un nuovo modo di concepire la sicurezza, l’efficienza
e la sostenibilità nei lavori in quota. Un
passo in avanti verso un’edilizia sempre più moderna,
veloce e responsabile. Progettata in alluminio
per garantire prestazioni ottimali in tutte
le condizioni atmosferiche, questa trave modulare
è perfetta per applicazioni quali ponti, coperture
di grandi campate, passerelle, supporti di
piattaforme elevabili, impalcature per materiali
Andrea Ghiaroni
La trave modulare
in alluminio leggera,
versatile e ad alta portata
IXI Truss, nata dalla
collaborazione tra Pilosio
e l’esperienza canadese
di Arka Chorbajian (Optimal
Access Solution LTD).
La dimostrazione
di montaggio e smontaggio
della struttura sospesa
FlyDeck ha destato
molta curiosità
e interesse durante
tutto il periodo della fiera.
Innovazione in quota: la nuova Mensola Fly 105
e la cassaforma P75 in alluminio
Pilosio ha, poi, presentato anche la Mensola Fly
105 in alluminio, che è un’evoluzione del modello
precedente in acciaio, progettata per la manutenzione
di ponti, viadotti e facciate in contesti in
cui non è conveniente partire con il ponteggio dal
basso. È particolarmente utile per interventi sospesi
su cornicioni, evitando l’ingombro di strade
o marciapiedi. La nuova versione in alluminio
è più leggera, permettendo installazioni più rae
altro ancora. È la soluzione ideale per sormontare
qualsiasi ostacolo. Permette di distribuire i
carichi con precisione sui punti più resistenti della
struttura, riducendo o eliminando la necessità
di torri di ponteggio o travi in acciaio. Grazie,
poi, alla propria capacità di coprire grandi luci e
al peso contenuto è ideale per attraversare strade
e spazi pubblici senza interrompere il traffico.
Flessibile per varie esigenze
e requisiti di cantiere
Questa soluzione è disponibile in tre lunghezze
(da 1 metro, 2 metri e 3 metri) e offre una straordinaria
adattabilità a diverse configurazioni e necessità
di cantiere, rendendola un elemento quasi
indispensabile per la realizzazione di strutture
complesse e personalizzate. Realizzata in alluminio
resistente alla ruggine è poi adatta a diverse
condizioni ambientali (dai climi freddi a quelli
caldi) e per un uso prolungato.
Un altro aspetto fondamentale di questo nuovo
sistema è la compatibilità sia con il ponteggio
multidirezionale MP sia con il ponteggio a tubo
giunto, che amplia notevolmente le possibilità di
applicazione in cantiere, consentendo di creare
strutture ibride, adattabili a forme architettoniche
complesse e in grado di risolvere problematiche
di cantiere altrimenti irrisolvibili. Gli appaltatori
hanno riscontrato che questa trave è in grado
di svolgere compiti che, con altri sistemi, risulterebbero
più costosi, offrendo soluzioni più efficienti
ed economicamente vantaggiose. La sua
leggerezza consente di ridurre i costi relativi a
manodopera, stoccaggio dei materiali in aree a
bassa capacità, ed abbassa i costi di installazione
rispetto all’utilizzo di altri più comuni sistemi.
Macchine&Attrezzature
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5/2025 leStrade
leStrade 5/2025
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pide e movimentazioni semplificate. La mensola
è reversibile, compatibile con tavole con attacco
su tubo o su profilo a U. La sua forma a Z ospita
una passerella scorrevole che facilita il fissaggio
delle mensole successive, garantendo un lavoro
sicuro e veloce. Grazie alla resistenza alla corrosione
dell’alluminio, questa mensola offre una
lunga durata nel tempo.
Nello stesso tempo, la cassaforma P75 in alluminio,
che è un nuovo modello di pannello leggero,
amplia la gamma di casseforme verticali
di Pilosio, rappresentando un sistema modulare
compatibile con il sistema P300. Con un peso
di 21 kg/m 2 , il pannello P75 è ideale per cantieri
che non utilizzano gru, come quelli residenziali
o di ristrutturazione. È facilmente manovrabile
manualmente, riducendo i costi di trasporto e
migliorando l’efficienza. La modularità del sistema
consente di adattarsi a vari progetti, da muri
e fondazioni semplici a strutture più complesse.
Il telaio in lega di alluminio e i manti performanti
garantiscono resistenza e durabilità, con opzioni
di finitura faccia a vista che non lasciano impronte
sul calcestruzzo.
Tecnologie intelligenti per la
sicurezza e l’efficienza in cantiere
Pilosio continua anche ad innovare nel settore
delle costruzioni con soluzioni avanzate per la gestione
e la sicurezza dei cantieri, offrendo strumenti
e sistemi che semplificano le operazioni e
migliorano l’efficienza. Ha, infatti, sviluppato un
angolare di disarmo rapido, compatibile sia con
il sistema di casseri P300 sia con il nuovo cassero
leggero P75 che facilita le operazioni di scasseratura
per vani ascensori e vani scale.
Il sistema offre tre modalità di disarmo: manuale,
tramite gru con ganci, e idraulico. Questo angolare
è disponibile in altezze di 1,50 metri e 3
metri e può essere sovrapposto per getti fino a
9 metri di altezza.
Nello stesso tempo la Divisione Pilosio UP ha incluso
soluzioni per l’accesso verticale che velocizzano
le operazioni di sollevamento, incrementando
l’efficienza e la produttività in cantiere, con
una conseguente riduzione di tempi e costi. Pilosio
UP comprende ascensori da cantiere, piattaforme
di trasporto per persone e materiali,
piattaforme di lavoro autosollevanti ottime per
i lavori in facciata e disponibili in un’ampia gamma
di misure e portate. Questi prodotti, realizzati
in collaborazione con Salerno Ponteggi, sono
progettati per migliorare l’efficienza e la sicurezza
nei cantieri. Offrono soluzioni modulari che si
adattano a diverse dimensioni e altezze, facilitando
l’installazione e garantendo la protezione
degli operatori.
Uno dei prodotti di punta di Pilosio rimane, però,
la struttura sospesa FlyDeck, che è una soluzione
innovativa che permette di creare un piano di
lavoro “nel vuoto” sotto i ponti e i viadotti, con il
sistema di guida Flyrail. FlyDeck è ideale per lavori
di manutenzione, ristrutturazione e installazioni
che richiedono di non bloccare il passaggio
sottostante. Il FlyDeck, se combinato con i motori
di sollevamento X Force Hoist, può essere alzato
rapidamente e con facilità in caso di emergenza.
Questo sistema ha dimostrato, infatti, la
sua efficacia durante il restauro di un ponte, in
cui ha prevenuto danni a causa di un’improvvisa
piena del fiume.
Il carro Dynamo e il ponteggio
multidirezionale MP
Non è mancato, poi, in mostra a Monaco, il carro
Dynamo. Si tratta di un carro zavorrato traslabile
che può ospitare diversi tipi di ponteggio
e può essere utilizzato per il ripristino e la pulizia
di superfici di varie lunghezze e larghezze, intradossi,
ponti, viadotti, gallerie e manufatti di ogni
genere. Il carro è disponibile nelle versioni manuale
e idraulica e può essere personalizzato in
base alle esigenze del cantiere. La sua configurabilità
lo rende adatto a diversi ambienti operativi,
minimizzando l’ingombro sulla carreggiata e
riducendo i disagi per il traffico.
Cuore pulsante dell’offerta Pilosio:
il ponteggio multidirezionale MP
A completare l’offerta complessiva di Pilosio il
ponteggio multidirezionale MP che rappresenta
da sempre il cuore pulsante dell’offerta dell’azienda.
È un sistema modulare in acciaio zincato,
noto per la sua robustezza, versatilità e adattabilità.
È la soluzione ideale per lavori di costruzione,
ristrutturazione e manutenzione in contesti
urbani e industriali complessi. La modularità
consente di creare strutture con geometrie irregolari,
sospese o con sbalzi. La capacità di carico
elevata permette anche la realizzazione di
torri scala e strutture di sostegno. Questo sistema
è progettato per garantire sicurezza e velocità
di montaggio, ed è perfetto per lavori di grande
portata. nn
Nereo Parisotto,
Presidente di Pilosio,
al Bauma.
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
ASSOCIAZIONI
n PMI croce e delizia.
Lavorare per dare corpo al capitale umano,
che nella PMI è elemento fondamentale.
n Report OICE su digitalizzazione e BIM.
Grande partecipazione alla presentazione
dello scorso 14 aprile.
n XXI Summer School S.I.I.V.,
in programma dal
15 al 19 settembre a Bari.
n Dispositivi di sicurezza stradale.
La nuova UX79 alla luce delle circolari
Ansfisa e CSLLPP.
Macchine&Attrezzature
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5/2025 leStrade
PMI croce e delizia
Lavorare per dare corpo al capitale umano, che nella PMI è elemento fondamentale
Report OICE su digitalizzazione e BIM
Grande partecipazione alla presentazione dello scorso 14 aprile
AISES
Associazione Italiana Segnaletica
e Sicurezza
Via Serafino Belfanti 22N
00166 Roma
Tel 06.5803270
E-mail: presidenza@aises.it
www.aises.it
G. Gherardi
Presidente AISES
In questo articolo ci occupiamo
di quanto abbiamo sperimentato
nel corso della trattazione
di argomenti e pratiche
sottoposteci negli anni dai
nostri associati. Entro questo
perimetro troviamo, fra i nostri
soci, sia PMI che grandi imprese.
Notiamo da subito che il solco
fra queste due tipologie di
aziende è molto profondo e tale
da suggerire interventi fra loro
diversi, se non opposti.
Sulle PMI ci limitiamo
ad osservare che questo
raggruppamento non solo
non è residuale nel panorama
della nostra industria, ma è
largamente predominante (circa
il 95% delle imprese esistenti
in Italia), e tale da costituire
numericamente la totalità
delle aziende della produzione
industriale del nostro paese.
Ciò, secondo alcuni osservatori,
costituisce un vantaggio per la
struttura industriale italiana, in
quanto, più che in qualsiasi altro
paese europeo, le PMI rendono
il tessuto produttivo più snello,
permettendo un maggiore
spaglio dei rischi d’impresa.
Ma, dall’altro, tale tipologia
di aziende si presenta troppo
legata alla soggettività del
titolare o della famiglia
proprietaria. Questa soggettività
nell’impresa dovrebbe
essere corretta con sistemi
di riduzione del rischio, quali
polizze assicurative, garanzie
esterne, fondi rischi a bilancio,
il che di solito non avviene.
Il sistema produttivo italiano
risulta fra i meno assicurati
d’Europa e tale da non essere
in grado di correggere i rischi
di tale soverchia soggettività
dell’impresa stessa.
Così l’impresa difficilmente
sopravvive al primo ricambio
generazionale; pochissime
aziende doppiano il secondo
ricambio e quelle che
sopravvivono al terzo sono
nel frattempo già divenute
medie o grandi imprese. In tale
situazione il mantenimento
dell’occupazione, a tempo
indeterminato, diviene
oggettivamente impossibile, al
di là della situazione giuridica
che attualmente regola i
contratti di lavoro in Italia: a
che serve per un lavoratore
avere un contratto a tempo
indeterminato se la sua azienda
durerà solo pochi anni? Questa
volatilità delle PMI non potrà
mai garantire una sicurezza
di lavoro nell’intero arco della
vita di un singolo lavoratore.
Questo è un problema antico
sulla composizione strutturale
del nostro sistema produttivo
e, molti espedienti, sono stati
attuati per vedere di correggere
tale difetto, senza risultati:
tale massa di PMI, purtroppo,
tende ad aumentare di numero
ma non di valore economico
per singola unità. A livello
associativo, ci siamo cimentati,
più volte, con questo problema
ed abbiamo elaborato alcune
idee volte a correggere questa
debolezza strutturale del
sistema produttivo italiano.
Certamente non si tratta di
mancanza di concorrenza,
elemento che non è imputabile
alla scarsa capacità di crescita
delle imprese, anzi, di
concorrenza, nelle PMI, ce ne
è fin troppa. Anche la scarsa
capitalizzazione delle PMI
costituisce un altro elemento
di carenza di sicurezza di
queste imprese anche a causa
dell’esclusivo indebitamento
con il sistema bancario. Anche
l’autofinanziamento, da parte
dei titolari della PMI, con gli
avanzi di esercizio è sostituito
dagli investimenti immobiliari
volti a costituire garanzie reali
da fornire alle banche stesse.
Insomma, in un sistema di PMI a
rischio, che tende a trasformare
la ricchezza in rendita, diventa
una sorta di suicidio industriale
che determina il perdurare del
nanismo delle nostre imprese.
Su questo punto molte soluzioni
si sono cercate nel senso di
orientare le PMI verso gestioni
finanziarie del proprio capitale
e non solo esclusivamente di
tipo bancario, ma, tali tentativi,
sono pressoché tutti falliti
principalmente a causa della
diffidenza verso la finanza in
generale. Potremmo continuare
ad elencare le cause e i rimedi
da noi ricercati per correggere
queste carenze delle PMI, ma
ci fermiamo qui, cambiando
decisamente strada.
Un progetto per il capitale
umano
Le PMI devono il loro successo
soprattutto alle capacità delle
loro maestranze, derivanti dalla
lunga tradizione artigianale
che parte dagli etruschi e dai
romani sino alle corporazioni
medioevali, notoriamente fra
le migliori d’Europa, tant’è
che l’Italia è il secondo paese
manufatturiero della UE e
il primo, in assoluto, per la
manifattura fine, cioè di alta
specializzazione. Su questo
punto, a nostro giudizio,
occorre lavorare per dare corpo
a tale capitale umano che, lo
ripetiamo, nella PMI costituisce
un elemento fondamentale
della loro originalità e del
loro successo. Al riguardo
abbiamo elaborato un incipit
per un progetto che dia valore
virtuale al capitale umano nel
patrimonio d’impresa, con azioni
privilegiate, cioè senza diritto di
voto, a favore dei dipendenti, a
fronte di premi di produzione ed
altri emolumenti, oltre la base
stipendiale. Non entriamo qui
nei meccanismi di attuazione
di questa ipotesi, perché in
questa nostra ricerca ci siamo
resi conto che sull’azionariato
dei lavoratori esistono ancora
molte perplessità, non solo da
parte datoriale, ma anche da
parte sindacale. Questo ci ha
fatto riflettere circa l’opportunità
di andare avanti su questa
strada, ovvero soffermarci e
chiedere l’ausilio di un organo
costituzionale, il CNEL, che ha,
nel suo statuto, il compito di
consultare le forze sindacali
e quelle datoriali. Se da una
consultazione istituzionale,
effettuata da tale organismo,
dovessero di nuovo presentarsi
tutte le perplessità fra le
due parti circa soluzioni di
azionariato dei lavoratori,
nonostante che giacciano in
parlamento diverse proposte di
legge da più parti presentate,
desisteremo dal perseguire tale
strada, in quanto non gradita.
In questo ultimo caso
continueremo la nostra ricerca
sulle PMI per trovare rimedi per
stabilizzarle o renderle più sicure
nel panorama della produzione
industriale europea.nn
OICE
Associazione delle organizzazioni
di ingegneria, di architettura e
di consulenza tecnico-economica
Via G. B. Martini, 13
00198 Roma
Tel. 06.80687248
E-mail info@oice.it
www.oice.it
Con grande partecipazione e
interesse si è svolta il 14 aprile la
presentazione in un convegno on
line dell’ottavo Report OICE sulla
digitalizzazione e sulle gare BIM
2024.
I dati del Report sono stati
illustrati dal Vice Presidente
OICE, Alfredo Ingletti, il quale ha
sottolineato un calo progressivo
delle gare BIM dal 2022, sia in
numero sia in valore, derivante
principalmente dalla diminuzione
complessiva di tutto il mercato dei
servizi di ingegneria e architettura
causata dall’entrata in vigore
del D.lgs. 36/2023. In calo
anche i bandi BIM con capitolato
informativo (dal 13,7% al 13,2%
del totale dei bandi).
Il Report contiene, altresì, la
raccolta delle osservazioni di
diversi operatori del settore
(ANCE, ADR, ALLPLAN, CNI, Anas,
Cooprogetti, Harpaceas, Legacoop
e Assorup), da cui emerge in
estrema sintesi la percezione che
le imprese di costruzioni sono
più lente a recepire le nuove
metodologie di progettazione.
Le principali criticità evidenziate
dai soggetti intervistati sono
la mancanza di formazione e
della piena consapevolezza del
significato della digitalizzazione,
che deve coinvolgere non solo i
professionisti ma anche i soggetti
destinati a poterla utilizzare
a tutti i livelli organizzativi e,
in definitiva, la resistenza al
cambiamento. Occorre dunque
una spinta verso il cambiamento
culturale e organizzativo delle
stazioni appaltante, maggiori
investimenti sulla formazione
e la risoluzione delle difficoltà
rinvenute nell’interoperabilità tra
i vari software utilizzati, nonché
l’ampliamento dell’utilizzo del BIM
in fase esecutiva.
All’evento ha partecipato,
inoltre, il Presidente dell’Anac,
Giuseppe Busia, il quale ha
evidenziato l’esigenza di
incrementare il legame tra i due
filoni della digitalizzazione: la
digitalizzazione dei procedimenti
e la digitalizzazione della
progettazione. Il Correttivo è
intervenuto sul primo filone,
mediante alcune disposizioni che
agevolano le procedure e la loro
digitalizzazione, ma secondo il
Presidente dell’Anac tali misure
devono essere maggiormente
legate alla modellistica BIM,
che valorizza di per sé la
progettazione e il suo ruolo
andando oltre i confini della
progettazione in senso stretto,
guardando ad attività che entrano
anche nelle fasi successive,
sia realizzative sia di gestione
delle opere. Secondo Busia,
per sfruttare appieno tutte le
potenzialità della modellistica BIM
è necessario utilizzarla oltre la
singola opera, mettendo insieme
l’intero capitale dei progetti in BIM
per utilizzarli strategicamente e
renderli utili alla collettività. nn
Associazione AISES
Associazione OICE
124 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025
125
It’s time
XXI Summer School S.I.I.V.
Dispositivi di sicurezza stradale
La nuova UX79 alla luce delle circolari ANSFISA e CSLLPP
Società Italiana
Infrastrutture Viarie
SIIV
www.siiv.it
Stefano Coropulis
Con la fine di aprile, sono
stati ufficialmente diramati gli
ultimi dettagli relativi alla XXI
International Summer School
S.I.I.V., in programma dal 15
al 19 settembre 2025 a Bari.
Ormai quasi definitivo,
il programma della XXI
International Summer School
prevede una settimana ricca
di contenuti, in una cornice
scientifica e culturale di
altissimo livello.
Le lezioni si svolgeranno
presso Villa Romanazzi
Carducci, a Bari, con una
sessione presso i laboratori
del Politecnico di Bari ed una
a Lecce, presso la sala del
rettorato dell’Università del
Salento, patrocinante della
scuola. Come anticipato
dal Presidente S.I.I.V., Prof.
Gianluca Dell’Acqua, e dal
coordinatore Scientifico,
Prof. Vittorio Ranieri, la
Summer School toccherà tutti
i temi principali del settore
scientifico disciplinare CEAR
03/A – Strade, Ferrovie e
Aeroporti.
L’obiettivo della Scuola non
è solo formativo, ma vuole
essere anche un momento
di stimolo per lo sviluppo di
idee innovative, in grado di
guidare i partecipanti verso
nuove prospettive di ricerca e
di applicazioni pratiche.
I lavori inizieranno il lunedì
pomeriggio con un workshop
delle aziende partner, che
presenteranno esperienze
e casi studio significativi
in ambito progettuale e
costruttivo.
Martedì 16 settembre
Dal martedì si entrerà nel
vivo dei contenuti scientifici,
con docenti nazionali e
internazionali a introdurre il
primo tema: l’aggiornamento
della normativa nazionale
in campo stradale. Si
analizzeranno gli sviluppi e le
prospettive d’evoluzione delle
norme stradali in relazione
alle esperienze acquisite, ed
alle nuove sfide tecnologiche
(big data, smart roads, veicoli
autonomi, fattori umani).
Mercoledì 17 settembre
Il mercoledì sarà dedicato
alle prospettive future del
settore stradale, con focus
su InfraBIM (applicato
anche al settore ferroviario)
e sicurezza stradale. La
giornata si svolgerà a Lecce,
presso l’Università del
Salento. Il pomeriggio si
concluderà con un incontro
del Gruppo di Lavoro SIIV-
Futura, incentrato su
innovazione e visione a lungo
termine.
Giovedì 18 settembre
Giovedì mattina sarà
dedicato alla visita ai
laboratori del Politecnico
di Bari, con illustrazione
delle attività sperimentali in
atto nell’ambito del MOST
in materia di interazione
uomo-veicolo (in presenza
di ADAS); la seconda parte
della giornata verterà su temi
ferroviari: gestione della
sicurezza e buone pratiche
progettuali.
Venerdì 19 settembre
Venerdì si chiuderà con
una sessione dedicata agli
aeroporti, affrontando
le tematiche legate alla
sicurezza operativa ed alle
pavimentazioni.
La Summer School S.I.I.V.
2025 si preannuncia dunque
come un appuntamento di
grande spessore tecnico e
umano. Un’occasione per
crescere, confrontarsi e
costruire insieme il futuro
delle infrastrutture di
trasporto. Vi aspettiamo
numerosi.
Università di Roma La
Sapienza, 24 giugno 2025
Il 24 giugno 2025 si terrà a
Roma la Seconda Conferenza
dei Gruppi di Lavoro della
S.I.I.V. presso la Saletta degli
Affreschi di San Pietro in
Vincoli.
A seguire, si terrà il convegno
in memoria dell’Ingegnere
Nicola Fiore, compianto
socio ordinario della S.I.I.V.
prematuramente scomparso
nn
Unione Nazionale delle Industrie
delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro
e dei serramenti
20132 Milano
Via S. G. B. de La Salle, 4/4A
Tel. +39 02 3192061
Fax +039 02 31920632
c.f. 80094510155
unicmi@unicmi.it
unici.it
Giovanni Brero
Ingegnere, Coordinatore della
Divisione Road Equipment di
UNICMI - Unione Nazionale
delle Industrie delle Costruzioni
metalliche dell’involucro e dei
serramenti.
Con l’entrata in vigore del
nuovo Codice dei Contratti
Pubblici (D.lgs. 36/2023), il
settore delle opere stradali
ha registrato la conferma
dell’obbligo normativo per i
produttori di rilasciare una
certificazione di corretto
montaggio e installazione
dei dispositivi di sicurezza
stradale, come le barriere, gli
attenuatori d’urto, i terminali,
i varchi e le barriere integrate.
Questo obbligo, già introdotto
nel 2010 (D.P.R. 207/2010),
ha trovato piena operatività
grazie alle circolari ANSFISA e
CSLLPP (8 e 9 gennaio 2025),
che hanno finalmente chiarito
responsabilità, tempistiche e
contenuti della certificazione.
Circolari ANSFISA-
CSLLPP: cosa prevedono
Le circolari forniscono
l’interpretazione operativa
dell’art. 18, comma 22
dell’Allegato II.12 del D.lgs.
36/2023 per quanto riguarda:
• la responsabilità: è in capo
al Produttore, sulla base
di documentazione fornita
dall’impresa esecutrice
del contratto (Esecutore),
dall’Installatore e dalla
Direzione Lavori;
• i contenuti: deve essere
confermata la conformità al
Manuale del Produttore, sia
per le attività di montaggio
del dispositivo che per la
sua installazione (corretto
inserimento sulla strada);
• la tempistica: la
certificazione deve
essere rilasciata prima
dell’apertura al traffico,
anche in caso di consegna
anticipata dei lavori;
• l’iter contrattuale:
la certificazione non
sostituisce il collaudo
tecnico-amministrativo,
ma ne rappresenta un
prerequisito.
Queste disposizioni pongono
il Produttore al centro
del processo, rendendo
tracciabile e verificabile
l’intera filiera della sicurezza.
La procedura UX79
Alla luce di queste novità,
UNICMI ha aggiornato la
procedura UX79 (Revisione
4, marzo 2025): una guida
operativa condivisa tra
tutti gli attori coinvolti. La
procedura specifica ruoli,
responsabilità, modelli
e modalità per gestire la
certificazione ed è articolata
su un sistema di schede di
controllo:
• UX79-Scheda01: dati
generali della commessa;
• UX79-Scheda02: verifiche
progettuali fino al livello
di esecutivo di dettaglio
(PED);
• UX79-Scheda03: evidenze
di cantiere, prove, verifiche
materiali e adattamenti.
La completezza delle schede
e la loro verifica da parte del
Produttore è il prerequisito
per il rilascio del certificato.
Centralità del Manuale del
Produttore
Un passaggio più volte
richiamato nelle Circolari
è il riferimento al Manuale
del Produttore. Questo
documento riporta:
• le modalità di montaggio
del dispositivo;
• le modalità di installazione
ovvero del suo adattamento
alla sede stradale;
• le istruzioni per la
manutenzione.
Il Manuale deve essere letto,
compreso e rispettato da tutti
i soggetti operativi.
È il riferimento principale
per la certificazione.
Ambito di applicazione e
requisiti
La certificazione non è
da intendersi circoscritta
ai dispositivi marcati CE;
è obbligatoria per tutti i
prodotti impiegati in lavori
di cui alla categoria OS12-A,
incluse le transizioni, i
terminali speciali, i dispositivi
salvamotociclisti.
Sono escluse solo le attività
di ripristino puntuale o di
manutenzione ordinaria
senza la sostituzione del
prodotto con una nuova
installazione.
È previsto, infine, che il
certificato rilasciato dal
Produttore sia firmato da un
tecnico abilitato, con laurea
magistrale in ingegneria,
iscritto all’albo professionale
e dotato di rappresentanza
legale dell’azienda
produttrice.
Conclusioni
Le circolari ANSFISA-
CSLLPP e la revisione della
procedura UX79 segnano
un’evoluzione significativa
nella gestione della sicurezza
stradale, contribuendo a far
chiarezza con un sistema
trasparente e basato su
responsabilità documentate
e certificate.
UNICMI, con il proprio gruppo
di lavoro Road Equipment,
oltre alla procedura UX79,
mette a disposizione del
mercato altri documenti
operativi che consentono la
gestione di problematiche
specifica nella pratica di
cantiere
(unicmi.it - Barriere stradali).
nn
Associazione SIIV
Associazione UNICMI
126 5/2025 leStrade
leStrade 5/2025
127
Infrastrutture
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partecipante all’edizione 2023
Strade e
infrastrutture
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studio del sottosuolo
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Qualunque sia il settore dell'edilizia in cui opera, uscirai
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