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AUTOBUS giugno 2025

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VADO E TORNO EDIZIONI

www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste

Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.

in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI

GIUGNO N. 6 - 2025

ANNO 34°- euro 5,00

Vacanza

alternativa

INCHIESTA TURISMO IN BUS, I TREND EUROPEI ● IMPRESSIONE DI

GUIDA ALFABUS ECITY L12 ● INTERVISTE LE STRATEGIE EUROPEE

VOLVO BUSES E LA NASCITA DI VOLTAIRE ● PRESENTAZIONE

TECNOBUS GULLIVER ● MOBILTY INNOVATION TOUR E-BRT AL

MICROSCOPIO ● AMARCORD FIAT 2470.12 MACCHI - ANSALDO


Sommario

Autobus n° 6 - 2025 - anno 34°

ABBONATI

SUBITO

4

6

8

10

11

12

13

POST-IT

Holon, verso la produzione della

navetta autonoma Urban

RUBRICHE

Tecno: 11 litri di potenza per

il nuovo motore Scania Super 11

Reti ed energia: a Padova il nuovo

deposito elettrico Busitalia

Mappamondo: autobus autonomi

ad Hannover: una prima tedesca

PERISCOPIO

Iveco Bus ha inaugurato a Vysoké Mýto

il nuovo centro prototipi e collaudi

La gara per 129 autobus elettrici

bandita da Astral in Lazio

L’ottimo Q1 2025 di Daimler Buses

con vendite in crescita dell’11 per cento

26

32

18

18

20

INTERVISTE

Matteo Milanesi, Ad di Voltaire:

la startup di Brebemi per la ricarica wireless

Thomas Nylund, Volvo Buses:

sfide e strategie del mercato europeo

22

26

INCHIESTA

Come viaggiano (in bus) gli europei?

Lo studio Traspol - Checkmybus

MOBILITY INNOVATION TOUR

A Bergamo in collaborazione con Atb:

gli sviluppi dal mondo del Bus rapid transit

36 28

28

32

PRESENTAZIONE

Il coach elettrico non è un miraggio:

abbiamo provato il prototipo MAN

Il Gulliver è in evoluzione. Analisi

e prospettive del gioiellino di Tecnobus

Bus of the Year 2025

Solaris Urbino 18 hydrogen

36

40

43

IMPRESSIONE DI GUIDA

Alfabus ECity L12: al volante dell’urbano

che ha conquistato il mercato spagnolo

MANUTENZIONE OGGI

Focus sugli aspetti gestionali

e manutentivi del Bus rapid transit

AMARCORD

Fiat 2470.12 Macchi - Ansaldo:

il protagonista degli ‘80 a Sanremo

IL SONDAGGIO

DEL MESE

In Italia è in corso una vera ondata di

progetti Brt. Contribuiranno a modificare

concretamente la mobilità nei centri urbani?

Rispondi su

www.autobusweb.com

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono

basate su un campione scientifico

LE RISPOSTE

DEL MESE SCORSO

Il primo quarto dell’anno ha

visto l’immatricolato Classe III

fare un +60 per cento. Il 2025

sarà l’anno dell’avvenuta ripresa

(a livelli 2019) del segmento?

57%

43%

no

3



LO SHUTTLE DRIVERLESS DI HOLON

Sto arrivando!

Post-it

TUTTO PRONTO PER LA PRODUZIONE IN SERIE DELLA NAVETTA URBAN

Holon, la divisione per la mobilità

autonoma del gruppo Benteler e di

Tasaru Mobility Investments si sta

preparando alla produzione in serie e al

lancio sul mercato del suo primo shuttle

autonomo e completamente elettrico, denominato

Urban.

Costruita per soddisfare gli standard di sicurezza

automobilistici globali e progettata

per l’uso nel trasporto pubblico locale,

nel ridepooling e nei campus, la navetta a

batteria e driverless può ospitare fino a 15

passeggeri e operare a una velocità fino a

60 km/h.

Il veicolo è dotato di una

suite completa di sensori

avanzati, tra cui sistemi

lidar, radar e telecamere.

Nello specifico, Urban integra

sei unità lidar a corto

e tre a lungo raggio per

una mappatura ambientale

precisa, sei sensori radar

che migliorano il rilevamento

degli oggetti a varie

distanze, mentre undici

sistemi di telecamere di

livello 2 forniscono dati

visivi dettagliati da più

angolazioni. Tutti questi supporti tecnologici,

combinati con un software intelligente,

consentono una capacità di guida

autonoma di Livello 4.

I primi test su strada di Holon Urban sono

previsti per il 2025 ad Amburgo, in Germania,

nell’ambito di un programma pilota

che prevede l’integrazione e la messa in

esercizio del mezzo nell'ambito delle infrastrutture

di mobilità urbana esistenti.

Per Holon si tratta, va da sé, di un crocevia

e questa decisiva fase per l'azienda

sta avvenendo, peraltro, sotto la guida di

un nuovo amministratore delegato, Markus

Schlitt, con un forte know how nel settore.

Schlitt, infatti, entra in Holon dopo aver ricoperto

il ruolo di Ceo presso Yunex Traffic

Group, fornitore globale di software per la

gestione di sistemi di trasporto. La sua precedente

esperienza comprende la direzione

della divisione Intelligent Traffic Systems

di Siemens Mobility. In Holon lavorerà a

fianco di Clemens Rengier (Cfo) e Flavio

Friesen (Cto) per supervisionare la preparazione

dei prodotti e l’integrazione nelle

reti di mobilità pubblica.

Schlitt succede a Henning von Watzdorf,

al quale - dice la società - va il merito di

aver portato avanti le fasi

critiche dello sviluppo

dell’azienda, tra cui l’ottenimento

degli investimenti

da parte dei sauditi di Tasaru

Mobility Investments,

la scelta di Jacksonville

(Florida), come primo sito

di produzione e il lancio

del programma di test dei

prototipi. Durante il suo

mandato sono stati finalizzati

anche i primi accordi

di acquisto con gli operatori

del trasporto.

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4

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IL NUOVO MOTORE SCANIA

Tecno

Il mio nome è Super 11

COMPATIBILE CON I BIOCARBURANTI, TAGLIA I CONSUMI FINO AL 7 PER CENTO

Si chiama Super 11, ha ingombro e

peso ridotto, fa risparmiare fino al 7

per cento di carburante ed è il nuovo

motore di Scania: si amplia così l’offerta

di powertrain del Grifone (dopo il recente

lancio del nuovo motore elettrico) con un

prodotto – dice la casa madre – «destinato

ai trasporti sensibili al peso e all’efficienza

energetica, che offre agli operatori efficienza,

prestazioni e maggiore flessibilità

senza compromettere la qualità, adatto a

un’ampia gamma di applicazioni, dalla

logistica urbana al trasporto regionale».

Il Super 11, disponibile per l’acquisto a

partire da questo giugno, è offerto in tre

livelli di prestazioni: 350, 390 o 430 Cv,

è conforme agli standard Euro 4, 5 e 6

eanche compatibile con i biocarburanti

Hvo e Fame.

Nello specifico, è più leggero di 85 chilogrammi

rispetto al Super 13 e offre un’efficienza

del carburante fino al 7 per cento

superiore rispetto al motore da 9 litri.

Ricordiamo come lo Scania Touring, fino

a oggi, sia equipaggiato proprio con il

motore da 9 e 13 litri.

Il powertrain presenta diversi miglioramenti

che, dice Scania, sono il risultato

di anni di test di innovazioni tecniche. Il nuovo motore è dotato della

tecnologia cam phaser del Grifone per la fasatura variabile delle valvole,

che consente una gestione termica del motore in tempo reale e

migliori prestazioni di combustione.

A ciò si aggiungono un nuovo software del motore, alberi di bilanciamento

per ridurre le vibrazioni e un robusto freno motore, che offre

fino a 344 kW grazie al sistema Variable Valve Brake di Scania. Il

tutto si traduce in un motore che offre un’esperienza di guida più

fluida e confortevole. Il sistema di dosaggio del turbo brevettato da

Scania migliora, infine, l’utilizzo dell’AdBlue e aumenta ulteriormente

l’efficienza del motore.

OIL FREE

Zf ha lanciato un nuovo modello di

compressore d’aria per bus, coach

e truck, a motorizzazione elettrica

a batteria, fuel cell e ibrida.

Denominato e-comp Scroll, il

nuovo componente, dice Zf, «è un

sistema di compressione dell’aria

privo di olio, a bassa rumorosità e

con vibrazioni minime, progettato

tanto per l’efficienza quanto per il

funzionamento regolare».

Alimentato da un motore elettrico

integrato, utilizza il movimento

di coclee interconnesse per

comprimere l’aria al fine di ridurre

al minimo le vibrazioni, limitando

le emissioni acustiche a circa 67

decibel al punto di funzionamento

nominale di 250 litri al minuto,

paragonabile al livello di rumorosità

in un ambiente d’ufficio.

Gli intervalli di manutenzione sono fino al 30 per cento più

lunghi rispetto ai motori Scania da 9 litri quando si utilizza

l’olio motore LDF-5, il che aiuta gli operatori ad aumentare i

tempi di attività e a ridurre i costi complessivi di assistenza.

IT CUCITA SU MISURA

Novità in casa Ivu Traffic Technologies, che si

espande con la creazione della business unit IVU.

solutions, specializzata nello sviluppo di software

personalizzati in

base alle esigenze

dei singoli operatori

del trasporto.

Il software standard

Ivu.suite soddisfa

già le esigenze

degli operatori di

trasporto di tutto

il mondo, supportandoli

nella digitalizzazione

dei loro

processi.

Tuttavia, in alcuni

casi sono necessarie

customizzazioni specifiche, tailor made, in

base ad esigenze individuali, come possono essere

– ad esempio – le interfacce con sistemi di terzi

o lo sviluppo di moduli aggiuntivi. Ed è proprio in

questo solce che si inserisce la neonata divisione

aziendale Ivu.solutions.

6



INAUGURATO UN NUOVO DEPOSITO BUSITALIA

Reti & energia

La casa padovana degli e-bus

20MILA METRI QUADRI DI DEPOSITO CON 90 STALLI DI RICARICA E-BUS

Nuovo deposito di Busitalia Veneto, a Padova, per e-bus: l’hub

di ricarica ‘Goldoni’ è costato circa 7,1 milioni di euro, finanziati

in larga parte dai fondi messi a disposizione dal Pnrr e Psnms.

I lavori, commissionati dal Comune di Padova a Busitalia Veneto,

sono iniziati nel maggio 2024 e saranno terminati entro luglio 2025,

secondo cronoprogramma.

Realizzato su un’area di 20.000 metri quadri, il nuovo deposito ospiterà

a regime 90 stalli di ricarica per autobus elettrici, di cui 44 già

operativi, e anche 40 punti per il rifornimento di gasolio.

Il sistema di ricarica, basato su tecnologia overnight charging (corrispondente

allo standard Ccs2), erogherà potenza fino a 180 kW

per singola presa. Una potenza naturalmente da suddividere in due

nel caso, come accade sovente, ogni colonnina vada a servire due

posti autobus. In totale, la potenza installata raggiungerà i 5 MW, con

2,5 MW già attivi, dichiarano dall’impresa del gruppo Fs. L’impianto

sarà dotato di un sistema intelligente di gestione della ricarica, per

ottimizzare i consumi energetici, ridurre i picchi di assorbimento e

programmare le ricariche in funzione delle esigenze di servizio.

Il nuovo hub sarà al servizio della flotta di e-bus operativa nell’area

di Padova: si tratta di 35 mezzi da 12 metri che servono linee urbane

e suburbane. Nel corso del taglio del nastro del deposito, avvenuto a

inizio maggio, i rappresentanti Busitalia hanno dichiarato l’obiettivo di

raggiungere una quota di due autobus su tre elettrici al 2027, grazie a

un investimento di 100 milioni che porterà alla dismissione di centinaia

di autobus, Euro III compresi. A livello comunale, Padova persegue

l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 nell’ambito

della missione europea “100 Climate Neutral and Smart Cities”.

«Sostenibilità e persone sono i pilastri della nostra strategia industriale»

- ha dichiarato Serafino Lo Piano, Amministratore Delegato di

Busitalia, posizione che ha assunto nel marzo 2025. «Una mobilità

che sia sostenibile è il nostro obiettivo per il futuro e le persone,

con le loro esigenze, sono motore e orizzonte della nostra attività

quotidiana. Il nuovo deposito elettrico Goldoni, in collaborazione con

l’Amministrazione locale, è il segno concreto dell’impegno di Busitalia

in queste due direzioni».

RICICLARE BATTERIE

Connected Energy e Forsee

Power hanno siglato un accordo

di partnership per sviluppare

congiunatamente una soluzione

di accumulo energetico basata su

batterie di seconda vita.

Il progetto applicherà la tecnologia

second life di Connected Energy,

azienda specializzata in tecnologie

di storage, ai pacchi batteria Zen

35 e Zen 42 di Forsee Power, già

utilizzati in circa 1.500 autobus

elettrici in Europa. L’intesa prevede

lo sviluppo di un modello operativo

per facilitare la futura diffusione

commerciale su larga scala di

queste soluzioni. Il produttore

francese di moduli batteria Forsee

Power ha raggiunto nel 2024 il

pareggio operativo a livello di

Ebitda, con l’obiettivo di arrivare a

un Ebitda positivo del 15 per cento

entro il 2028. Il primo

sistema da 2,5 MWh sarà

operativo nel Regno Unito

nel Q4.

Realizzato su un’area di 20.000 metri quadri,

il nuovo deposito ospiterà a regime 90 stalli

di ricarica per autobus elettrici, di cui 44 già

operativi, e anche 40 punti per il rifornimento

di gasolio. Il sistema di ricarica, basato su

tecnologia overnight charging (corrispondente

allo standard Ccs2), erogherà potenza fino a 180

kW per singola presa.

A TUTTO IDROGENO

Una nuova stazione di rifornimento di idrogeno

ad alta capacità è entrata in funzione a

Düsseldorf, in Germania. Secondo H2 Mobility,

il promotore del progetto, si tratta attualmente

dell’impianto più potente del suo genere in

Europa, con una capacità di rifornimento

giornaliera

fino a cinque

tonnellate

di idrogeno.

L’impianto è

dotato di una

tecnologia di

rifornimento

brevettata

che consente

di rifornire

nello stesso

momento fino a tre veicoli a 350, 500 e 700 bar

di pressione.

L’hub è stato progettato per usi gravosi, tra cui

autobus e camion a celle a combustibile, oltre

che per autovetture e veicoli commerciali leggeri.

Lato bus, la nuova stazione servirà la flotta

di autobus a celle a combustibile a idrogeno

dell’operatore Rheinbahn, attualmente di venti

unità, la cui assegnazione è iniziata nel 2023

(dieci sono targati Solaris).

8



Mappamondo

AL VIA UN PROGETTO SPERIMENTALE SULLA GUIDA AUTONOMA AD HANNOVER

Germania, la ‘prima’ del Livello 4

UN KARSAN E-ATAK AUTONOMO CIRCOLERÀ NELLA REGIONE DI HANNOVER

A

Burgdorf, nella regione di Hannover, in Germania, il progetto

di tpl senza conducente ‘albus’ è entrato nella fase di test.

La sperimentazione coinvolge un esemplare di Karsan Autonomous

e-Atak, un e-bus lungo 8 metri equipaggiato dal partner

tecnologico Adastec in modo da operare in maniera completamente

automatizzata. Si tratta del primo autobus autonomo di misura standard

(non piccole navette, insomma) a ricevere l’approvazione della

Kba tedesca per un test che chiama in causa capacità driverless di

livello 4.

Il veicolo percorrerà un tragitto di 7 chilometri in traffico misto sulla

linea 906 di Burgdorf, ad Hannover, con velocità fino a 40 km/h.

Servirà 13 fermate, attraverserà 10 incroci segnalati e percorrerà

rotatorie e attraversamenti pedonali in modo autonomo. La circolazione

del veicolo sarà monitorata a bordo da personale tecnico e

di sicurezza.

Una fase di prova pubblica è prevista per il terzo trimestre del 2025,

aperta agli adulti previa registrazione. I feedback saranno raccolti

attraverso sondaggi online prima e dopo il periodo di prova per

valutare l’accettazione e le prestazioni.

ADDIO SUNSUNDEGUI

Il processo di insolvenza di Sunsundegui, avviato nel

settembre 2024, è culminato nella liquidazione del

carrozziere spagnolo con sede ad Alsasua, in Navarra.

Nel maggio 2025, l’azienda ha cessato le attività,

con il conseguente licenziamento collettivo di circa

340 dipendenti e la fine delle attività di produzione

di autobus.

L’insolvenza di Sunsundegui è stata determinata principalmente

da un grave squilibrio finanziario, come

indicato nelle relazioni locali. Al momento della dichiarazione

di insolvenza, l’azienda aveva debiti per un

totale di 48,8 milioni di euro, di cui 8,9 milioni verso i

fornitori e 39,9 milioni verso le istituzioni finanziarie.

Sebbene Sunsundegui avesse un portafoglio ordini di

530 autobus per il 2025, questo non era sufficiente a

compensare i problemi strutturali.

Un duro colpo per Sunsundegui è stata la decisione di

Volvo di annullare una partnership produttiva prevista

per le gamma turistica 9700 e 9900 (siglata nel 2023).

La collaborazione è stata ritenuta troppo complessa e

costosa e ha indotto Volvo a trasferire la produzione

della gamma di autobus (solo 9700) in Messico.

ANIMALE DA BRT

Volvo Buses ha annunciato l’avvio

della produzione del suo primo telaio

per autobus elettrico biarticolato.

Il modello, denominato Volvo Bzrt,

sarà disponibile nelle versioni articolata

e biarticolata ed è prodotto nello stabilimento

brasiliano di Curitiba. L’impianto

è ora attrezzato per esportare i telai

verso i sistemi Brt (Bus Rapid Transit)

di tutto il mondo, secondo quanto dichiarato

dal gruppo.

Il Volvo Bzrt in versione biarticolata

misura 28 metri di lunghezza e può trasportare

fino a 250 passeggeri. È equipaggiato

con due motori elettrici da 200

kW ciascuno, per una potenza complessiva

di 400 kW, e con una trasmissione

automatizzata a due rapporti basata sulla

tecnologia Volvo I-Shift. Il telaio può

ospitare fino a otto pacchi batteria, per

una capacità totale di 720 kWh.

Le batterie sono posizionate sotto il pianale

del veicolo. Tra le dotazioni figura

anche il sistema Volvo dynamic steering.

In linea con la visione “Zero

accidents” di Volvo Buses, il Bzrt è

dotato di telecamere e sensori per

rilevare situazioni di pericolo che

potrebbero sfuggire al conducente.

Include anche sensori anteriori e

laterali per la protezione di pedoni,

ciclisti e altri utenti della strada.

10



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Per produrre meglio

Periscopio

INAUGURATO A VYSOKÉ MÝTO IL NUOVO CENTRO PER PROTOTIPI E COLLAUDI

ustainable

US

KEEPING IN

E-MOTION

OUTLOOKS

European battery

landscape takes

shape in Hungary

SPOTLIGHT

Isuzu lands in the

12-meter e-bus

segment

E-MOBILITY FOR

THE MASSES

OUTLOOKS

Focus on Kempower,

Ekoenergetyka,

FPT, Yutong

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coach

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YOUNG

COMPARISON

Intercity Low Entry,

new bus families

under analysis

OUTLOOKS

Inside Forsee

Power facility and

the new VDL’s plant

FOREVER

BUS

INTERVIEW

Irizar’s strategies

between e-mobility,

market, economics

OUTLOOKS

UK public transport

industry is ready

for a shake-up

SPOTLIGHT

On a test drive

with the Mercedes

eCitaro G fuel cell

STRATEGIES

Volvo Buses’ bet

on the intercity

e-bus market

THE DRAGON’S

SPOTLIGHT

MAN Lion’s City

E Low Entry and

Mercedes eCitaro K

TAIL

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Iveco Bus ha inaugurato, in data 27

maggio, il suo nuovo centro prototipi

e test nel sito di Vysoké Mýto, in Repubblica

Ceca.

Il lancio è avvenuto in occasione di un

evento stampa – al quale abbiamo partecipato

– tenutosi presso lo stabilimento per

la celebrazione dei 130 anni della fabbrica,

fondata nel 1895.

La struttura, che ad oggi impiega 54 dipendenti

(di cui 20 ingegneri) è già pienamente

operativa, ed è destinata a supportare

lo sviluppo e la validazione dei veicoli

a trazione convenzionale e alternativa.

Secondo quanto dichiarato da Stéphane

Verger, General Manager of Testing, Virtual

Validation and Homologation dell’Oem,

l’hub contribuirà a ridurre i tempi di

commercializzazione e a consolidare i

principali processi di validazione.

Il progetto ha richiesto un investimento di

16 milioni di euro, interamente finanziato

da Iveco Bus, ed è stato completato in 18

mesi. Il centro si estende su una superficie

di oltre 4.000 metri quadrati e comprende

una camera termica in grado di raggiungere

i +50 °C; integra inoltre funzionalità

di stampa 3D per componenti fino a 1,5

metri di lunghezza, impiega tecnologie di realtà mista nella costruzione

delle strutture e nella validazione finale, con tanto di area dedicata

alla verifica e approvazione dei sistemi elettronici.

Il sito industriale Vysoké Mýto, ricordiamolo, è il più grande impianto

di produzione di autobus in Europa: nel 2024, lo stabilimento ha prodotto

circa 5mila veicoli, il 92 per cento dei quali Crossway e l’8 per

cento Evadys, il 70 per cento a motorizzazione diesel, il 25 per cento

a gas Cng (mild hybrid compresi) e il 5 per cento a trazione elettrica.

Circa il 90 per cento della produzione dello stabilimento viene e-

sportato, con Francia, Italia e Spagna come principali mercati di destinazione.

ALTRO CHE ‘LA VERDE’ SPERANZA...

Un mese fa ci eravamo illusi, titolando l’apertura

di questa rubrica con ‘La Verde speranza’,

dando la notizia dell’inaugurazione

della linea di Tua Abruzzo, sostanzialmente

un Brt, lunga 8 km, di cui 6 in corsia riservata,

destinata all’eservizio di autobus elettrici

per collegare Pescara e Montesilvano.

Ora come ora, al momento di andare in

stampa, ‘La Verde’ è già fuori servizio e non

per problemi sulla linea, né per guasti agli

e-bus, bensì per l’ordinanza del Tar, che ha

accolto il ricorso del comitato ‘Strada Parco

Bene Comune’, presentato contro Tua,

Regione e i Comuni di Pescara e Montesilvano.

Il Tribunale Amministrativo regionale

abruzzese ha dato ragione al comitato, sostenendo

– tra le altre cose – che il tracciato

non avrebbe ancora superato i controlli di

Il sito industriale di Vysoké Mýto è ad oggi

il più grande impianto di produzione di

autobus in Europa.

La struttura permetterà

di tagliare i tempi di

commercializzazione e

a consolidare i principali

processi di validazione

idoneità e sicurezza necessari.

E così da mercoledì 28 maggio, La Verde è

sospesa fino a data da destinarsi. Un peccato,

visto che fin dal suo avvio a fine aprile

aveva riscosso un’ottima risposta da parte

dell’utenza, andata oltre i 5mila viaggiatori

al giorno, a conferma della validità dell’iniziativa

e della qualità percepita del servizio.

L’operatore unico della regione adriatica si

è scusato per il disagio all’utenza, impegnandosi

a riattivare quanto prima le linee

in esercizio lungo l’asse Pescara-Montesilvano,

e ha promesso battaglia: già pronto

il ricorso d’urgenza al Consiglio di Stato

(insieme ai comuni interessati e alla stessa

Regione Abruzzo) per sospendere l’ordinanza

del Tar e riprendere regolarmente il

servizio.

13



BRT ANCHE A TREVISO

E-Brt, ovvero la svolta (in elettrico) della

mobilità trevigiana: la giunta comunale ha

approvato il progetto per i Comuni di Treviso

e Villorba, per cui è stato richiesto un finanziamento

al Ministero delle Infrastrutture e

dei Trasporti. Il nuovo sistema, che sarà esercito

da Mom - Mobilità di Marca prevede la

creazione di due linee principali, per un totale

di 28 km di rete. Si tratta della più importante

opera per la trasformazione dell’area urbana

di Treviso con 147 milioni di investimento,

circa 80 di opere e 30 di materiale rotabile.

A regime il Brt sarà in grado di trasportare

32 milioni di passeggeri anno.

PIOGGIA DI MILIONI

Periscopio

IL BANDO DI GARA ASTRAL

La carica dei 129

FORNITURA DI E-BUS DA 7,75 A 8,5 METRI

Astral, l’Azienda strade Lazio,

ha pubblicando il bando di gara

per la fornitura di 129 autobus

elettrici destinati ai servizi di

trasporto pubblico locale per profili

di missione urbana e suburbana nei

comuni del Lazio, a esclusione di Roma

Capitale e degli altri capoluoghi

della Regione.

La gara prevede un unico lotto dal

valore di 49 milioni di euro più Iva

e l’importo a base di gara relativo al

prezzo unitario del veicolo è pari a

380mila euro (sempre al netto dell’Iva).

L’affidamento avverrà mediante

procedura aperta con applicazione del

criterio dell’offerta economicamente

più vantaggiosa, individuata sulla base

del miglior rapporto qualità prezzo.

La scadenza per presentare l’offerta è

stata fissata al 23 giugno 2025.

Gli autobus oggetto della fornitura dovranno

presentare le seguenti caratteristiche:

nuovi di fabbrica, Classe I,

trazione elettrica a batteria, lunghezza

non inferiore a 7,75 e non superiore a

8,50 metri, pedana per disabili e servizio

di assistenza in garanzia.

Inoltre, gli e-bus dovranno essere predisposti

per il mantenimento in servizio

per una durata di almeno 10 anni

con l’applicazione del programma di

manutenzione indicato nel capitolo

specifico del capitolato di gara, e

senza che si rendano necessari interventi

di revisione generale del veicolo

stesso.

È prevista l’attivazione di un primo

contratto applicativo per la consegna

iniziale di 80 mezzi.

ZF AxTrax 2 LF

Guidare in città a emissioni zero

ZF fornisce componenti per gli autobus urbani di ultima generazione. Il nuovo assale elettrico portale

ZF fornisce componenti per gli autobus urbani di ultima generazione. Il nuovo assale elettrico a portale

AxTrax LF con motore sui mozzi ruota la soluzione per autobus elettrici, ibridi filobus.

AxTrax 2 LF con motore sui mozzi ruota è la soluzione per autobus elettrici, ibridi e filobus.

Sia gli autobus da 12 18 metri, sia quelli snodati da 24 metri consumano meno energia Sia gli autobus da 12 e 18 metri, sia quelli snodati da 24 metri consumano meno energia e

viaggiano in modo efficace silenzioso. In questo modo diventa possibile la guida

viaggiano in modo efficace e silenzioso. In questo modo diventa possibile la guida

completamente elettrica, ovvero emissioni zero. L’AxTrax LF compatibile con gli assali tradizionali di

completamente elettrica, ovvero a emissioni zero. L’AxTrax 2 LF è compatibile con gli assali tradizionali di

ZF per pianale ribassato. In questo modo si creano soluzioni di sistema sostenibili per il trasporto pubblico

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urbano. www.zf.com/bus

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Nuovo

Nuovo

Bari, al via l’era dell’elettrico

La Lombardia ha (ri)aperto i cordoni della

borsa: 671 milioni di euro dalle casse

della Regione a quelle delle sei Agenzie

del trasporto pubblico locale regionale.

Lo stanziamento, deciso con una delibera

approvata dalla giunta su proposta

dell’assessore ai Trasporti e Mobilità

Sostenibile Franco Lucente, prevede 666

milioni di euro per il 2025 e 5 per il

2026; questa seconda e piccola tranche

è destinata alle aree montane a debole

domanda.

Di seguito la ripartizione tra le diverse

Agenzie Tpl della Lombardia per l’anno

in corso: Bergamo 53.117.096 euro; Brescia

60.847.550 euro; Como-Lecco-Varese

70.010.792 euro; Cremona-Mantova

35.287.017 euro; Milano-Monza/Brianza-Lodi-Pavia

437.477.895 euro; Sondrio

9.205.993 euro.

Ma non è tutto: Regione Lombardia haanche

messo nuovamente a bilancio per

il prossimo triennio circa 200 milioni di

euro per il rinnovo delle flotte del trasporto

pubblico locale regionale, non solo per

autobus a trazione elettrica a batteria, ma

anche per quelli a motorizzazione tradizionale

ma compatibile con i biocarburanti.

Sono 23 Iveco Bus, modello

E-Way, i primi autobus a batteria

di sempre per Amtab, l’operatore

che gestisce il servizio di tpl del

capoluogo regionale della Puglia

In parallelo,

l’operatore sta

portando avanti il

progetto della futura

rete di Bus Rapid

Transit, che sarà

basata sull’utilizzo

esclusivo di autobus

a zero emissioni e per

la quale è prevista una

gara per la fornitura di

42 veicoli elettrici.

Ventritré E-Way da 9,5

metri di lunghezza,

acquistati secondo

l’accordo Consip (per un

importo complessivo di

13.174.373,74 euro) sono

i primi e-bus che entrano

a far parte del parco mezzo

di Amtab, a Bari. Si tratta,

peraltro, dei primi mezzi

acquistati dal Comune con

fondi Pnrr, nell’ambito della

politica di rinnovo della

flotta di bus del servizio di

trasporto pubblico urbano.

In totale sono 135 gli autobus

elettrici acquistati,

di cui 23 da 9,5 metri, in

arrivo, 13 da 10,5 m e 99

da 12,5 m. I 13 veicoli da

10,5 metri sono attesi entro

la fine del 2025, mentre il

grosso della fornitura, i 99

da 12,5 metri, sarà consegnato

entro la seconda metà

del 2025. Il valore totale

dell’investimento ammonta

a 95,78 milioni di euro.

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14



Periscopio

LA DIVISIONE BUSES TRAINA IL GRUPPO

Daimler a tutto bus&coach

LE VENDITE CRESCONO DELL’11 PER CENTO

Il Gruppo Daimler Truck ha iniziato il

2025 con qualche colpetto di freno,

registrando volumi in calo, sia per le

vendite che per il portafoglio ordini, e

performance finanziarie in un contesto di

crescente incertezza macroeconomica.

In questa cornice, è invece buono il risultato

di Daimler Buses, che ha registrato

numeri positivi nel primo trimestre

dell’anno. E questa non è una novità: è,

anzi, è la conferma di una tendenza già in

atto nel 2024: l’anno scorso, infatti, Daimler

Buses è stata la divisione di Daimler

Truck con i migliori risultati, e quasi l’unica

in crescita.

In un trimestre in cui il rendimento industriale

del Gruppo sulle vendite è salito al

9,6 per cento (dal 9,3 per cento del primo

trimestre 2024), Daimler Buses è stata

uno dei motori della redditività. Questa

performance, come detto, è avvenuta in

un contesto di calo dei volumi di vendita

complessivi: Daimler Truck ha consegnato

99.812 veicoli a livello globale, rispetto ai

108.911 del primo trimestre 2024 (-9.099

in meno, che significa -8 per cento).

Daimler Buses, invece, ha registrato un

+11 per cento di unità consegnate: 6.206

rispetto a 5.596, ovvero 610 in più. E

anche i ricavi sono aumentati del 14 per

cento e con essi e l’Ebit, del 114 per cen-

to. Se sono in calo le vendite di veicoli

a emissioni zero (elettriche e a idrogeno)

che si sono attestate a 759 unità nel 1°

trimestre dell’anno corrente (contro le 813

del 1° trimestre 2024), sono però cresciuti

Nel Q1 2025, Daimler Truck ha consegnato

99.812 veicoli rispetto ai 108.911 del Q1 2024.

gli ordini in arrivo per gli stessi Zev: le

1.146 unità del medesimo periodo dell’anno

precedente sono salite a quota 1.226

(+120 pezzi, pari al +10,5 per cento) nel

primo trimestre del 2025.

PUBBLICITÀ

Il partner operativo

per l’elettrificazione del TPL

Una PIATTAFORMA INTEGRATA

per una transizione energetica

più semplice

E-GAP avvia uno dei più importanti progetti

europei per la transizione energetica del

trasporto pubblico locale. A Roma, oltre 250

autobus elettrici entreranno in servizio nelle

aree di Roma Est e Roma Ovest grazie

all’innovativo modello Fleet-as-a-Service

(FaaS). Gli operatori SAP, BIS e Tuscia sono

al centro di questo cambiamento, e potranno

contare su una gestione ottimizzata e

completa della flotta, senza dover affrontare

i costi iniziali e i rischi legati alla transizione

energetica.

Un soluzione SU MISURA

per gli operatori

La piattaforma FaaS sviluppata da E-GAP

rappresenta una svolta per il settore,

soprattutto perché l’investimento iniziale

di ogni servizio proposto è interamente

sostenuto dall’azienda e trasformato poi in

un canone ricorrente, che l’operatore può

compensare grazie ai guadagni generati dal

suo utilizzo.

Gli operatori beneficiano di una soluzione

chiavi in mano che, tra le altre cose, può

comprendere:

• Fornitura di autobus elettrici

• Manutenzione programmata e correttiva

• Infrastrutture di ricarica

• Ricerca, acquisizione ed elettrificazione

dei depositi

• Integrazione software per il monitoraggio

in tempo reale di flotta e infrastruttura

• Soluzione di Mobility-as-a-Service per

l’integrazione nei sistemi di trasporto

esistenti.

D come Dragone, D come diesel

AAutobus turistici Yutong per il mercato

italiano: da fine anno l’offerta

del costruttore cinese nel nostro

paese si arricchirà di modelli Classe III a

motorizzazione tradizionale diesel. Laddove

coach a batteria sono già in listino e

venduti in qualche unità alle nostre latitudini,

ora la proposta

del dealer italiano

Powerbus si amplierà

ai coach a gasolio,

come reso noto

dallo stesso Amministratore

Delegato

Powerbus, Massimo

Fiorese. Nello specifico,

si tratterà di un

turistico da 12 metri

di lunghezza. Al di là

degli urbani elettrici

forniti in diverse città

del Belpaese e anche

qualche e-coach

è stato immatricolato alle nostre latitudini,

ora, un ulteriori passo avanti in termini di

ventaglio di proposte destinate ai clienti

italiani. Una scelta, questa, guidata dai

varchi rimasti aperti in un mercato del

turismo che - fortunatamente! - si sta riavvicinando

ai livelli pre pandemia.

Atm Milano

Alberto Zorzan è il nuovo

Direttore Generale

Era nell’aria da tempo e dopo

settimane di rumors, l’assemblea

degli azionisti di Atm, riunitasi

alla presenza dell’Assessora alla

Mobilità Arianna Censi in rappresentanza

del Comune di Milano,

unico azionista, ne ha deliberato

ufficialmente la nomina a nuovo

Direttore Generale: Alberto Zorzan

lascia Atac Roma e la medesima

posizione e va, o meglio

torna in Atm Milano, occupando

la poltrona lasciata vacante da

Arrigo Giana, nominato Amministratore

Delegato di Autostrade

per l’Italia.

Per Zorzan si tratta, appunto di un

ritorno sotto la Madonnina, avendo

già ricoperto in passato, fino al

2022, il ruolo di Direttore Operativo

dell’Azienda Trasporti Milanesi,

per imbarcarsi poi nell’avventura

nella Capitale.

16

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INTERVISTA Matteo Milanesi, Amministratore delegato, VoltAire

È

una realtà aziendale appena

nata, sostenuta da tre

gruppi di rilievo e animata

da una visione tecnologica che

punta con decisione sulla ricarica

wireless dinamica (in movimento)

dei veicoli, a partire

dagli autobus. VoltAire è stata

costituita nell’aprile 2025 da

Aleatica, Autostrade Lombarde

(la holding che controlla Brebemi)

e Mapei. È il frutto dell’esperienza

maturata da Brebemi

nel progetto sperimentale Arena

del futuro, lanciato nel 2022.

Abbiamo discusso con Matteo

Milanesi, Ceo di Brebemi e ora

anche amministratore delegato

di VoltAire, il percorso che ha

portato alla nascita della nuova

società, gli obiettivi, le sfide,

le strategie dell’azienda, che

adotta la tecnologia proprietaria

fornita dal gruppo israeliano

Electreon.

Matteo Milanesi, ci illustra

genesi e fondazione di VoltAire?

La fondazione di VoltAire arriva

a valle di un lavoro pluriennale

condotto da Brebemi

per esplorare la possibilità di

ricaricare i veicoli elettrici in

movimento lungo le autostrade,

per superare il limite dell’autonomia

nei mezzi pesanti. Come

Brebemi abbiamo analizzato

diverse tecnologie e svolto uno

studio comparativo con il Politecnico

di Milano: è emerso che

la tecnologia più promettente è

«Abbiamo iniziato da progetti in cui

vi è un controllo della flotta, come le

aziende di tpl. Più si estende la parte

di tracciato elettrificata, più è possibile

ridurre il peso, l’ingombro e i costi

delle batterie a bordo. Poi abbiamo

sviluppato anche la modalità statica»

RICARICA SENZA FILI

È la startup di Brebemi focalizzata sull’implementazione di sistemi di ricarica wireless

tramite bobine a induzione ‘affogate’ nel manto stradale. Una tecnologia già vista in

passato (tra luci e ombre), che oggi potrebbe intraprendere una seconda vita...

quella wireless. Abbiamo quindi

realizzato un circuito sperimentale,

l’Arena del Futuro, per approfondire

e testare questa soluzione

con l’obiettivo di portarla

in futuro su strada.

Parallelamente, abbiamo siglato

una partnership esclusiva

con Electreon, proprietaria della

tecnologia, e costituito una

nuova società – VoltAire – con

lo scopo di offrire al mercato

l’installazione di questi sistemi,

unitamente a servizi di consulenza

integrata che permettano

sia alle aziende che agli enti

pubblici di adottare soluzioni

di ricarica wireless.

A quali mercati vi rivolgete?

Abbiamo iniziato da progetti in

cui vi è un controllo della flotta,

come le aziende di trasporto

pubblico locale. Più si estende

la parte di tracciato elettrificata,

più è possibile ridurre il

peso, l’ingombro e i costi delle

batterie a bordo.

Ma occorre sottolineare che la

stessa tecnologia può funzionare

in modalità statica, mentre il

veicolo è fermo. In questo caso,

i costi di installazione sono

paragonabili a quelli di una

colonnina fast charge. Senza

contare il tema della possibilità

di automatizzare il processo

di ricarica.

Un tema, quest’ultimo, non

secondario. L’operatore di tpl

di Berlino Bvg, per esempio,

sta dichiaratamente studiando

l’infrastrutturazione dei

depositi in modo da farsi trovare

pronta per la gestione di

una prossima generazione di

bus autonomi…

Esatto. È una tendenza destinata

ad affermarsi. Sarebbe paradossale

avere veicoli autonomi

che richiedono un intervento

umano per la ricarica.

Torniamo all’azienda. Come

è strutturato oggi il team di

VoltAire?

Al momento la società è composta

da me in veste di amministratore

delegato e da un

VoltAire è una

società per azioni

costituita ad

aprile da tre soci:

Aleatica, socio

di maggioranza;

Autostrade

Lombarde

(la holding

che controlla

Brebemi); e il

gruppo Mapei.

Arriva a valle

di un lavoro

pluriennale

condotto da

Brebemi per

esplorare la

possibilità di

ricaricare i veicoli

elettrici in

movimento lungo

le autostrade.

piccolo team di 3-4 persone. Ci

avvaliamo di consulenze esterne

e contratti di assistenza. Del

resto, in questa fase, siamo una

startup.

Quali sono le tempistiche previste

dal vostro business plan

per la redditività?

Il piano prevede un paio d’anni

di investimenti e l’avvio dei

primi progetti, con l’obiettivo

di generare utili tra il terzo e il

quarto anno.

Avete avuto accesso a fondi

pubblici per lo sviluppo della

tecnologia?

No. L’Arena del Futuro è stata

interamente finanziata dai

partner del progetto. È stato un

progetto di sperimentazione che

ha coinvolto numerosi partner

industriali e istituzionali.

Cosa comporta, in pratica,

l’installazione della tecnologia

di ricarica wireless?

Occorre installare delle piastre,

cioè bobine a induzione (coil),

sotto il manto stradale, collegate

a centraline che gestiscono

il trasferimento di energia. Sul

veicolo, invece, viene montata

una piastra ricevente. In modalità

statica, si installa un nastro

di bobine collegate in parallelo.

Ci sono scenari in cui la ricarica

wireless appare sufficiente

a gestire il servizio oppure

resta necessario il supporto

dei punti di ricarica in deposito?

In uno studio di fattibilità che

abbiamo svolto su Genova è

emerso che la soluzione più efficiente

prevede stalli di ricarica

wireless statici ai capolinea

e un tratto di linea elettrificato.

Stiamo inoltre dialogando con

diversi aeroporti: la modalità

wireless appare infatti molto

interessante per elettrificare le

flotte aeroportuali, riducendo

«Stiamo cercando di stimolare gli Oem

a scommettere su questa tecnologia.

Iveco e Stellantis sono stati partner di

Arena del Futuro e stanno studiando

l’integrazione dei componenti. Altri

grandi gruppi automotive a livello internazionale

sono stati coinvolti»

al minimo l’impatto delle infrastrutture.

Non è rischioso, dalla prospettiva

di un vostro potenziale

cliente, affidarsi a una tecnologia

che ad oggi è detenuta

da una singola azienda?

È una questione che stiamo affrontando.

Dal 2024 l’Unione

Europea ha iniziato a emettere

standard che regolano la trasmissione

dell’energia e i parametri

di compatibilità.

La tecnologia sarà compatibile

con quella di altri produttori

man mano che arriveranno sul

mercato. Al momento lavoriamo

su progetti chiusi in cui il

cliente gestisce direttamente il

sistema, in attesa che si strutturi

una domanda. Tuttavia,

esistono altri player in ambito

di ricarica statica, ma tendenzialmente

arrivano a 10 kW per

piastra, mentre la nostra tecnologia

Electreon raggiunge i 30.

Montando tre piastre su un bus,

si arriva a 90 kW.

Appunto, le piastre occorre

montarle sotto i bus. I costruttori

sono, insieme agli

operatori, vostri logici interlocutori…

Sì, stiamo cercando di stimolarli

affinché scommettano

su questa tecnologia. Iveco e

Stellantis sono stati partner

del progetto Arena del Futuro

e stanno studiando l’integrazione

dei componenti di bordo

per la ricarica wireless. Anche

altri grandi gruppi automotive

a livello internazionale sono

stati coinvolti da Electreon nello

sviluppo dell’integrazione.

In questa fase, per i progetti

su cui siamo coinvolti, i veicoli

vengono modificati post produzione,

in coordinamento con

il produttore. Già oggi però ci

sono produttori nel ‘Far East’

in grado di proporre commercialmente

autobus compatibili

per questa tecnologia.

«È una tecnologia che riduce i costi

di manutenzione: il fatto di essere

sotterranea garantisce protezione

dagli agenti atmosferici e dall’usura.

I coil non interferiscono con la manutenzione

ordinaria delle strade e

hanno una vita utile di 30 anni»

Operatori e amministrazioni

potrebbero avere timore

degli interventi manutentivi,

trattandosi di componenti installate

nella sede stradale…

È una tecnologia che riduce i

costi di manutenzione: il fatto

di essere sotterranea garantisce

protezione dagli agenti

atmosferici e dall’usura. I coil

si installano a profondità variabile

a seconda della tipologia di

strada, senza interferire con la

manutenzione ordinaria. Hanno

una vita utile di 30 anni. Inoltre,

essendo collegati in parallelo,

se uno smette di funzionare

l’impianto continua a operare.

Rimanendo in tema di asfalto,

qual è il ruolo di Mapei nella

messa a punto della proposta

tecnologica VoltAire?

Un ruolo fondamentale. Con

Mapei abbiamo sviluppato additivi

specifici per l’inserimento

dei coil. La ricarica dinamica

genera calore, e con loro abbiamo

studiato soluzioni per un

asfalto con dissipazione

termica efficiente.

Quali sono, a

livello geografico,

i mercati

a cui siete interessati?

Per ora ci concentriamo

sul

mercato italiano.

Aleatica però gestisce

asset anche in Europa

e America Latina, e stiamo iniziando

a ragionare, in prospettiva,

in questa direzione. Ma

faremo un passo alla volta: per

adesso il nostro focus è l’Italia.

In passato la ricarica wireless

è già stata sperimentata

nel tpl, ma con risultati poco

soddisfacenti…

Inutile dire che il progresso

ha fatto passi da gigante. Oggi

l’efficienza di trasferimento

dell’energia ha raggiunto il

92%, paragonabile a una colonnina

fast charge. Anche la

stabilità della connessione e la

potenza sono migliorate enormemente.

Riccardo Schiavo

18

19



INTERVISTA Thomas Nylund, Vice President Europe della Business Unit Chassis, Volvo Buses

De anni dopo l’annuncio

del radicale cambio

modello di business per

l’Europa (stop alla produzione

di bus completi), Volvo Buses

sta avviando la produzione seriale

della gamma urbana con

il carrozziere egiziano Mcv. Il

gruppo sta ridefinendo la propria

impronta produttiva e ricalibrando

il focus sui mercati per

garantire la redditività a lungo

termine.

In questa intervista, Thomas

Nylund, Vice President Europe

della Business Unit Chassis di

Volvo Buses, spiega a che punto

è la transizione (sia in termini

di nuovo approccio aziendale,

sia in termini di decarbonizzazione),

quali sono le sfide e le

opportunità, e come l’azienda si

sta posizionando su temi chiave

come l’elettrificazione e il futuro

del mercato degli autobus turistici

in Europa.

Poco più di due anni fa, nel

marzo 2023, il suo gruppo

annunciava la dismissione

della produzione di bus completi

in Europa e il passaggio

(ritorno) alla fornitura di soli

chassis. A che punto siete nella

riorganizzazione aziendale

e produttiva?

Stiamo procedendo molto bene

con Mcv come partner per gli

autobus urbani e interurbani.

Ad aprile abbiamo avviato la

produzione in serie e siamo

pronti a iniziare le consegne.

«Per urbani e interurbani puntiamo su

Nord Europa e Benelux. In Francia e

Italia, mercati tipicamente da coach,

manterremo una presenza importante.

In Spagna del sud e Portogallo ci

focalizzeremo sulla fornitura di telai in

partnership con carrozzieri locali»

RIPARTIRE DA ZERO

L’urbano (a cui seguirà l’intercity) in collaborazione con Mcv, la gamma coach che

arriverà dal Messico, un nuovo (vecchio?) modello di business che mette l’accento sulla

struttura snella e la flessibilità produttiva, in chiave di sfide tecnologiche

Per quanto riguarda i coach,

come noto, abbiamo deciso

di trasferire la produzione in

Messico. Siamo leggermente in

ritardo rispetto alla tabella di

marcia iniziale, ma prevediamo

le prime consegne ai clienti entro

fine 2026.

Qual è la vostra posizione sul

piano europeo di riduzione

Co2 per i veicoli pesanti, compresi

interurbani e coach?

Acea ha chiesto di anticipare

la revisione nel 2025…

Gli obiettivi sono ambiziosi,

ma è fondamentale capire che

il prodotto è solo una parte di

un ecosistema più ampio. Serve

coerenza tra veicoli, infrastrutture,

approvvigionamento energetico

e piena comprensione

della traiettoria di Tco. Non

dobbiamo concentrarci solo sul

veicolo, ma guardare l’intero sistema

che lo supporta.

Volvo Buses è sempre stata

piuttosto selettiva in termini

di mercati attenzionati. Dobbiamo

aspettarci delle novità,

alla luce dell’implementazione

del nuovo modello di business?

In Europa ci concentreremo sui

mercati in cui abbiamo una posizione

storicamente forte, una

rete di assistenza ben sviluppata

e le condizioni giuste per

un business sostenibile a lungo

termine. Per gli autobus urbani

e interurbani puntiamo su Nord

Europa e Benelux. In Francia

e Italia, mercati tipicamente da

coach, manterremo una presenza

importante. In Spagna

del sud e Portogallo ci focalizzeremo

sulla fornitura di telai

in partnership con carrozzieri

locali.

La collaborazione

tra Volvo Buses ed

Mcv per la gamma

city e intercity

è ai blocchi di

partenza: «Nel

corso del 2025

costruiremo le

varianti iniziali

di tutti e tre i

modelli. Il rampup

completo è

atteso nel corso

del 2026. Per

gestire questo

passaggio è

stata creata una

linea produttiva

dedicata, in grado

di supportare

il trasferimento

tecnologico e la

produzione dei

tre modelli».

La (mancata) redditività è stata

citata come ragione chiave,

nel 2023, per il vostro cambio

di direzione sul mercato europeo.

Quali sono le condizioni

che ritenete prioritarie per

far sì che le vostre attività

europee si rivelino finalmente

profittevoli?

Con il nuovo modello di business

operiamo con una struttura

molto più snella, che ci

permette di essere più flessibili

e concentrarci sui prodotti e

segmenti con una prospettiva di

sostenibilità nel lungo periodo.

Quali sono le ragioni che hanno

orientato lo spostamento

della produzione del 9700 in

Messico? Quali sono le tempistiche

per l’implementazione?

Il nostro nuovo modello di

business ci offre la flessibilità

necessaria per sfruttare al meglio

la nostra rete produttiva

globale. Il nostro stabilimento

in Messico è operativo da 25

anni ed è un centro di eccellenza

sia in ambito ingegneristico

che produttivo. Inoltre, dispone

della capacità necessaria. Prevediamo

che le prime consegne

del 9700, costruito in Messico,

avverranno in Europa entro la

fine del 2026.

Con la dismissione della

gamma 9900, come intendete

collocarvi nel segmento premium?

Il 9700 è riconosciuto dai nostri

clienti come un autobus turistico

premium. Stiamo rilanciando

la gamma con un numero limitato

di varianti e cercheremo

di ampliare il portfolio in base

alla domanda dei clienti.

L’elettrificazione degli autobus

turistici rappresenta una

futura frontiera tecnologica.

Qual è la vostra posizione sulle

tempistice (e sulla fattibilità

«Parlando di elettrificazione, prevediamo

che Classe II e Classe III potrebbero

convergere nel segmento turistico

e per servizi a corto raggio. Il nostro

prodotto di punta, il Volvo 9700, continuerà

da parte sua a rivolgersi al segmento

della lunga percorrenza»

tecnica) per la commercializzazione

di Classe III Bev in

Europa?

Per i servizi pendolari a a corto

raggio la tecnologia Bev è

una strada percorribile. Per il

lungo raggio, tutto dipenderà

dalla disponibilità di infrastrutture:

gli operatori devono

avere la certezza di poter accedere

all’approvvigionamento

di energia quando necessario.

Inoltre, molti operatori di coach

sono piccole imprese e non possiamo

sottovalutare l’impatto

economico degli investimenti

richiesti.

Guardando al futuro, vediamo

sempre più probabile un

mercato del Classe III diviso

in due: prodotti per corto raggio,

presto anche in versione

elettrica, e mezzi per lunghi

tragitti con una traiettoria di

transizione più lunga…

Sì, prevediamo che Classe II e

Classe III potrebbero convergere

nel segmento turistico e per

servizi a corto raggio. Il nostro

prodotto di punta, il Volvo 9700,

continuerà da parte sua a rivolgersi

al segmento della lunga

percorrenza.

Passiamo al finanziato. A che

punto è la collaborazione con

Mcv? Quando inizieranno le

consegne?

Quella con Mcv è una collaborazione

consolidata, specialmente

se pensiamo al mercato

britannico e Asia-Pacifico.

Con il nuovo modello di business,

Mcv ha investito in modo

significativo per supportarci

anche in Europa. Produrranno

l’intera gamma di autobus

elettrici urbani e interurbani,

con chassis Volvo e carrozzeria

basata sulla nostra tecnologia.

Partiremo presto con le consegne

e inseriremo man mano i

vari modelli: prima il 7900E,

poi l’articolato 7900Ea, infine

l’interurbano 8900E.

«Il nuovo modello di business ci dà la

flessibilità necessaria per sfruttare al

meglio la nostra rete produttiva globale.

Il nostro stabilimento in Messico è

un centro di eccellenza. Le prime consegne

del 9700 costruito in Messico

avverranno in Europa entro fine 2026»

Ci può fornire delle tempistiche?

Nel corso del 2025 costruiremo

le varianti iniziali di tutti e tre

i modelli. Il rampup completo è

atteso nel corso del 2026. Per

gestire questo passaggio è stata

creata una linea produttiva dedicata,

in grado di supportare

il trasferimento tecnologico e la

produzione dei tre modelli.

La disponibilità di sussidi varia

notevolmente in Europa.

Ritiene che il mercato degli e-

bus possa continuare a crescere

senza finanziamenti pubblici

a lungo termine? Quale

ruolo dovrebbe (o potrebbe)

svolgere la finanza privata?

Credo che debba essere predisposto

un mix sano e chiaro di

fonti di finanziamento al servizio

della transizione energetica.

La chiave è incentivare l’intero

ecosistema. Non siamo solo

fornitori di veicoli: per avere

successo, deve essere anche

sostenuta l’installazione delle

infrastrutture di ricarica, l’approvvigionamento

di energia

rinnovabile e la formazione. Un

approccio olistico consentirà di

attrarre investimenti anche dal

settore privato. Le sovvenzioni

non devono riguardare solo i

veicoli, ma l’intero contesto che

li rende operativi.

Volvo Buses si è concentrata

finora sulla tecnologia elettrica

a batteria. E l’idrogeno?

La joint venture Cellcentric

avrà un ruolo anche nelle vostre

strategie bus?

Per quanto riguarda la tecnologia,

Volvo Buses crede fermamente

nelle batterie per i

segmenti urbani e interurbani.

La produzione con Mcv sarà interamente

focalizzata su veicoli

elettrici a batteria. Per quanto

riguarda i coach, siamo aperti

ad alternative e stiamo esplorando

diversi percorsi che ci

consentano di rispettare i futuri

obiettivi di riduzione delle

emissioni. La nostra piattaforma

B13R, compatibile con Hvo

e biodiesel, resta una soluzione

robusta e in evoluzione che raggiungerà

la conformità Euro 7.

20

21



Sebbene la

distribuzione

in base all'età

(18-24, 25-34,

35-44, 45-54,

55-64 e over

65) registri

una variazione

significativa tra

i diversi domini

nazionali di

Checkmybus, è

la fascia degli

under 34 a

viaggiare di

più in autobus

in Europa, con

poco meno del

50 per cento

del totale.

111

ché nella pratica non sempre l’operazione va effettivamente

a buon fine.

Il profilo degli utenti in Europa

Il profilo degli utenti registrati (indicatore 1) si muove

a sua volta su tre direttrici: il dominio web, il genere

e l’età, con il limite del periodo 2019-2022. La versione

internet di Checkmybus che sicuramente genera

la maggior parte del traffico è quella inglese, i cui dati

presentano dinamiche differenti rispetto alle altre nazioni.

Seguono i siti spagnolo, italiano e portoghese.

L’affermazione del ‘terzetto mediterraneo’ si presume

abbia origine dalla combinazione tra una domanda

turistica forte e un mercato frammentato, formato da

aziende di piccole e grandi dimensioni. Invece, la versione

tedesca del sito web si piazza solamente in quinta

posizione. Ciò è determinato dal predominio di un solo

player, Flixbus. Tanto che gli utenti si avvalgono direttamente

dei suoi canali di vendita.

I rall

I

In relazione al fattore genere (maschio

- femmina), si evince che gli utenti

sono in lieve maggioranza uomini.

Rispetto però al 2019, momento precedente

al Covid-19, la percentuale di

‘quote rosa’ è aumentata sistematicamente

nella maggior parte dei domini

nazionali. E in generale, gli stati che

possono vantare il numero più elevato

di acquirenti donne sono Regno Unito,

Italia e Paesi Bassi.

L’ultimo aspetto che permette di disegnare

l’utente tipo riguarda l’età. Sebbene

la distribuzione in base alle classi

di anzianità (in totale sei: 18-24, 25-34,

35-44, 45-54, 55-64 e over 65) registri una variazione

significativa tra i diversi domini nazionali di Checkmybus,

emerge che la categoria più orientata ai viaggi in

Se crescono gli utilizzatori

nella fascia

over 35, diminuisce il

traffico intercity nazionale

ed internazionale,

mentre il prezzo per

le tratte aeroportuali è

circa il doppio di quelle

normali.

INCHIESTA Lo studio Traspol - CheckMyBus

SÌ, VIAGGIARE

Messo a nudo e passato ai raggi X il mercato degli

autobus a lunga percorrenza in Europa: Traspol, il

Laboratorio di Politica dei Trasporti del Politecnico

di Milano, ha incrociato i dati di Checkmybus per

ripercorrerne l’evoluzione negli ultimi sei anni

Sotto la lente di ingrandimento il mercato degli

autobus a lunga percorrenza in Europa. È stato

presentato un rapporto, alla prima edizione, che,

strabordante di dati e informazioni, permette di comprendere

a fondo le dinamiche del settore, tracciare

l’identità dell’utenza, i volumi di traffico e l’andamento

dei prezzi in un blocco temporale che va dal

2019 al 2024. Ad esempio, si scopre che crescono gli

utilizzatori nella fascia over 35, che il traffico intercity

nazionale ed internazionale è sceso e che il prezzo

per le tratte aeroportuali è circa il doppio di quelle

normali. Il report è stato realizzato dal laboratorio di

politica dei trasporti Traspol del Politecnico di Milano

in collaborazione con l'aggregatore Checkmybus.it,

prezioso fornitore dei dataset.

La doverosa premessa

Tre i pilastri su cui si regge il rapporto: profilo utenti,

traffico (volumi e tendenze) e prezzi. Gli autori

Paolo Beria e Sonia Sorbona però precisano che non

si tratta di dati assoluti. In particolare, perché i click

oggetto di osservazione dipendono sia dall’andamento

del mercato che dal posizionamento nello stesso della

piattaforma Checkmybus. E a proposito di click,

si considerano tali i reindirizzamenti dal sito web o

dall’app Checkmybus verso l’operatore di autobus o il

rivenditore terzo. I click e i prezzi vanno a costituire

un indicatore approssimativo di un biglietto venduto,

pur non equivalendo a vendite effettive, proprio per-

LE FASCE DI ETÀ DEGLI UTENTI PIÙ (E MENO) ATTIVE

100%

111

I rall

2019

I

2020

90%

2021

2022

80%

2019

- 2020

I - 2021

70%

- 2022

2019

60%

2020

- 2020

2021

I - 2021

2022

50%

- 2022

2019

2020

40%

- 2021

- 2022

30%

2019

11

2021

2022

20%

Il

-

2020

2021

2022

11

2019

10%

- 2020

2022

AT CH CZ DE ES FR HR IT NL PL PT UK EU - 2021

- 2022

Il

I I

I I

-

AT CH CZ DE ES FR HR IT NL PL PT UK EU - 2021

- 2022

Blu: 65+, Verde: 55-64, Giallo-Marrone: 45-54, Viola: 35-44, Rosso: 25-34 Grigio: 18-24

Fonte: Beria P., Sorbona S. (2025). The long-distance coach market in Europe | Year 2019 - 2024.

TRASPOL Report 1/25 & Checkmybus.

Il = ;

Il = ;

22

23



COME CAMBIANO I PREZZI DA PAESE A PAESE

40%

20%

0%

-20%

-40%

150%

‘Paese che vai… prezzo che trovi’. Le

dinamiche che concorrono alla definizione

di un prezzo non sono uniformi

per tutte le nazioni. La variazione tra

il 2019 e il 2024 può essere riconducibile

a molteplici fattori, come ad

esempio cambiamenti nella concentrazione

del mercato, modifiche nel

mix di lunghezza dei tragitti, comparsa

o uscita di specifici operatori e

molto altro. Tra i mercati più grandi,

Francia e Italia sono stati soggetti a

una crescita minore. I ‘cugini d’Oltralpe’,

nello specifico, hanno avuto un

andamento negativo nel segmento

intercity, recuperato con una crescita

importante nel mercato aeroportuale.

Grandi crescite di prezzo, tra il 30 e

40 per cento, hanno accompagnato

i mercati domestici di Germania, Austria

e Spagna.

In relazione al

fattore genere

(maschio -

femmina), si

evince che

gli utenti

sono in lieve

maggioranza

uomini.

Rispetto però al

2019, momento

precedente al

Covid-19, la

percentuale di

‘quote rosa’

è aumentata

sistematicamente

nella

maggior parte

dei domini

nazionali.

100%

50%

0%

Guardando l’intensità

di traffico dei sei

principali mercati

(Italia, Belgio,

Germania, Spagna,

Francia, Regno Unito),

è evidente una

riduzione del mercato

rispetto al 2019.

24

200%

150%

100%

50%

0%

Fonte: Beria P., Sorbona S. (2025). The long-distance coach market in Europe | Year 2019 - 2024.

TRASPOL Report 1/25 & Checkmybus.

autobus nel ‘Vecchio Continente’ sia

quella degli under 34, con poco meno

del 50 per cento del totale. La quota

giovani, a parte il Regno Unito in cui si

è osservata una crescita nel tempo, sta

lasciando spazio a quella degli over 35.

Un cambio non affatto marginale per

il trasporto autobus che va letto come

un’evoluzione del settore, che passa da

tipicamente low-cost per le persone con

meno primavere sulle spalle a sempre

più universale. E per quanto riguarda

l’Italia? Lo ‘Stivale’, nel post pandemia,

ha la popolazione più giovane tra

gli utenti di Checkmybus, sia nella fascia 18-24 che in

quella a più ampio respiro 18-34. All’opposto ci sono i

Paesi Bassi che si distinguono per avere una prevalenza

anziana con over 65.

Quanto si viaggia? I volumi di traffico

Nell’analisi approfondita di Traspol non vengono tralasciate

le quantità, o meglio le proporzioni, che possono

dare riscontri circa la tipologia dei mercati, la stagionalità

e la geografia della domanda. I volumi di traffico (indicatore

2) vengono suddivisi in quattro sotto-mercati: domestic

intercity (collegamenti tra città della stessa nazione),

cross-border intercity (collegamenti tra città di nazioni

diverse), domestic airport (collegamenti tra città e aeroporto

della stessa nazione) e cross-border airport (collegamenti

tra città e aeroporto situati in nazioni diverse).

Dall’osservazione dei sotto-mercati, studiati tra il 2019 e

il 2024, si riescono a comprendere le tendenze generali

del traffico europeo complessivo, sempre sulla base dei

biglietti cliccati. Il principale cambiamento, che si è verificato

in particolare nell’annualità 2024, consiste nella

diminuzione del traffico intercity complessivo (domestic

e cross-border) che dall’81,7 per cento scende al 69,9 per

cento. Crescono invece i collegamenti da/per gli scali aeroportuali

entro i confini nazionali: dal 15,2 per cento al

27,3 per cento. Sulle connessioni internazionali (intercity

e airport) pesano ancora le conseguenze dell’emergenza

pandemica: il traffico, estremamente penalizzato durante

lo stop mondiale, ha cominciato una lenta ripresa, a

partire dal 2022, ma i valori sono ancora ben al di sotto

del 20 per cento, picco registrato prima del Covid-19.

In termini di stagionalità, esistono sbilanciamenti significativi

tra mesi invernali e i mesi estivi; questi ultimi

rappresentano il picco di traffico. I paesi europei che

presentano le differenze più sostanziali in relazione alla

‘bella stagione’ o ‘brutta stagione’ si collocano nei Balcani,

nelle cui estati si combinano turismo e viaggi familiari,

e in mete turistiche baciate dal sole più caldo come

Spagna e Turchia. Guardando l’intensità di traffico dei

sei principali mercati (Italia, Belgio, Germania, Spagna,

Francia, Regno Unito), è evidente una riduzione del mercato

rispetto al 2019. La diminuzione ha riguardato sia

le coppie origine-destinazione ricercate sia il numero di

biglietti venduti per ogni coppia ricercata. Tale ridimensionamento

può essere ritenuto un fenomeno fisiologico

dopo una fase di espansione.

I SOTTO-MERCATI NELL'ULTIMO LUSTRO

100%

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%

2019

2020 2021 2022 2023 2024

Airport Cross Border Airport_Domestic Cross_Border Domestic

Fonte: Beria P., Sorbona S. (2025). The long-distance coach market

in Europe | Year 2019 - 2024. TRASPOL Report 1/25 & Checkmybus.

Cali e aumenti: l'andamento dei prezzi

Il perno su cui ruota il rapporto è il fattore prezzo

(indicatore 3). Quello che si nota è che i prezzi hanno

una diretta dipendenza dal tipo di servizio di autobus,

ovvero i sotto-mercati (airport, cross-border e domestic).

Per sommi capi, viene sostenuto che i collegamenti

aeroportuali costano significativamente di più

delle normali connessioni intercity. E questo cosa ci

dice? Che gli utenti sono maggiormente disponibili

a spendere per usufruire del servizio andata e ritorno

dall’aeroporto.

In termini di andamento dei prezzi in Europa, dal

2019 al 2024, è stata rilevata una crescita di una certa

consistenza: il 15 per cento. Tuttavia, non tutti i

segnali sono positivi: il 2024 è in leggera flessione

rispetto al 2023 (-3 per cento) a causa di una forte

riduzione nel primo semestre. Fin qui il discorso è

generale, ma se si vuole scendere nel dettaglio ogni

sotto-mercato ha il suo andamento di prezzo, ed è

piuttosto diverso da quello degli altri.

I numeri nel 'domestic intercity' sono quelli rimasti

più fedeli ai livelli del 2019. Nel 2020 c’è stata una

crescita ma poi i prezzi hanno mantenuto un livello

di prezzo simile fino a oggi. Il mercato cross-border è

rimasto relativamente stabile fino all'inizio del 2022.

Un forte aumento ha invece caratterizzato il secondo

semestre della stessa annualità (+29 per cento su base

annua). Le lievitazioni più marcate, nel periodo della

pandemia, hanno interessato i collegamenti aeroportuali

(+45 per cento su base annua nel 2021 rispetto

al 2019/2020). Un leggero calo ha condizionato gli

anni più recenti, con un abbassamento del 5-8 per

cento annuo, fino al secondo semestre del 2024. Ad

ogni modo, il prezzo della tratta aeroportuale è più o

meno il doppio di quelle intercity. Maurizio Zanoni

25



MOBILITY INNOVATION TOUR Focus sul Brt a Bergamo

PRIORITÀ AL TPL

Il 23 maggio a Bergamo, in collaborazione con Atb, è

andato in scena un convegno focalizzato sul Bus rapid

transit: progetti, tendenze e sfide di un approccio al tpl

che è sbarcato con forza in Italia. Prossime tappe? Il 24

giugno a Napoli, il 3 luglio a Bologna

26

Il convegno

ha visto

l’intervento di

player industriali

quali Powerbus

(dealer in Italia

per Yutong e

fornitore dei

veicoli per il Brt

di Bergamo),

Jema Energy,

che fornirà le

infrastrutture di

ricarica, insieme

a costruttori

come Iveco Bus,

Karsan e Solaris

e la startup

di Brebemi

Voltaire,

specializzata

nella ricarica

wireless.

"T

rasporto pubblico in corsia preferenziale: il

Bus Rapid Transit, soluzione per le città",

questo il nome del secondo appuntamento

dell’anno del nostro Mobility Innovation Tour,

tenutosi venerdì 23 maggio presso il museo Atb

di via Monte Gleno 13, a Bergamo, e organizzato

in collaborazione con la stessa Atb. Il convegno è

stata l’occasione per approfondire in lungo e in largo

la tecnologia del Brt, che promette di modificare

veramente l’offerta di mobilità, partendo dal progetto

e-Brt di Atb Bergamo.

Un tuffo nell’eBRT con Uitp e Atb

Ad aprire le danze il keynote speech di Uitp a cura di

L'ottava edizione del Mobility Innovation Tour

ora entra nel vivo: il 24 giugno a Napoli per

un focus sull'elettrificazione di depositi e

servizi urbane, il 3 luglio a Bologna per uno

sguardo da vicino all'evoluzione del ruolo

dell'idrogeno nel tpl (e per la presentazione

delle infrastrutture di rifornimento). In

entrambi in casi in sinergia con l'operatore di

casa, Anm Napoli e Tper. A presto!

Flavio Grazian, Project manager Knowledge & Innovation

dell’associazione internazionale del trasporto

pubblico, che ha sottolineato come in Europa i sistemi

di Brt saranno presto cinquanta.

Si tratta di una tecnologia che ha mezzo secolo di

storia alle spalle ma che ha visto un forte sviluppo negli

ultimi anni grazie all’applicazione della tecnologia

elettrica. «I mezzi di trasporto pubblico tipicamente

passano un terzo del tempo in servizio, un terzo fermi

nel traffico e un terzo in deposito o alla fermata. Dobbiamo

cercare di migliorare la distribuzione di questi

terzi: con sistemi Brt e priorità di corsia e semaforiche

e possiamo migliorare l’utilizzazione degli asset, che

sono pubblici e per i quali sono stati investiti soldi

pubblici», ha spiegato Grazian.

Una svolta per la mobilità bergamasca

Il progetto dell’e-Brt di Bergamo, presentato durante

il convegno dal Direttore generale di Atb Mobilità Liliana

Donato e dal Responsabile area manutenzione e

gestione flotta di Atb Servizi Mauro Tomaselli, vedrà

un servizio full electric a offrire una nuova modalità

di trasporto sostenibile da e verso Bergamo (il collegamento

è con il comune di Verdellino, passando

per l'hub tecnologico Kilometro Rosso), con un im-

A Bergamo tutta l'attenzione è andata

al sistemi Brt, protagonisti di

una vera ondata: nel luglio 2026

Atb avvierà il servizio su una linea

lunga trenta chilometri, con ricariche

in deposito e ai capolinea.

patto positivo sul traffico e sull’inquinamento

ambientale: «Il nostro e-Brt

sarà lungo quasi 30 chilometri, di cui

il 73 per cento in corsia riservata, e

trasporterà circa 4 milioni di persone

all’anno, strappando all’uso dell’auto

privata circa il 6 per cento dei cittadini»,

ha dichiarato Donato. A oggi è

stato completato il 40 per cento dei lavori, coerentemente

con il cronoprogramma iniziale, e la roadmap

prevede la massa in esercizio per luglio 2026.

Il convegno ha visto l’intervento di player industriali

quali Powerbus (distributore

italiano del brand Yutong,

principale costruttore al mondo

di autobus e fornitore dei

veicoli per il Bus rapid transit

di Bergamo), Jema Energy,

società spagnola che fornirà

le infrastrutture di ricarica,

insieme a primari costruttori

di autobus quali Iveco

Bus, Karsan e Solaris e alla

neonata startup di Brebemi

Voltaire, specializzata nella

fornitura di sistemi di ricarica

wireless per veicoli elettrici

basati su tecnologia Electreon

(vedi intervista a pag.

18). Presente al tavolo anche

il Direttore d’esercizio di Tua

Abruzzo Raffaele Piscitelli, a

completare il parterre di una

tavola rotonda che ha affrontato

temi gestionali e strategie industriali,

con gli occhi puntati su una

combinazione (sistemi Brt e trazione

elettrica) che appare in straordinaria

espansione alle nostre latitudini: si

pensi, oltre ai noti progetti di Vicenza,

Taranto, Bari, Perugia e Genova,

anche ai più recenti annunci relativi a

Treviso e Lecce, altre due città che si

candidano ad avere in servizio flotte

di autobus su corsie prioritarie.

Lungi dal fermarsi con l'arrivo dei

primi caldi, l'ottava edizione del

Mobility Innovation Tour ora entra

nel vivo: il 24 giugno saremo a Napoli

per un appuntamento dedicato

all'elettrificazione dei depositi e delle operazioni

urbane, il 3 luglio a Bologna per uno sguardo da

vicino all'evoluzione del ruolo dell'idrogeno nel tpl

(e per la presentazione delle infrastrutture di rifornimento

Tper). In entrambi in casi in sinergia con

l'operatore di casa, Anm Napoli e la già menzionata

Tper. A presto!

«Il nostro e-Brt sarà

lungo quasi 30 km,

di cui il 73 per cento

in corsia riservata, e

trasporterà circa 4

milioni di persone

all’anno, strappando

all’auto privata circa il 6

per cento dei cittadini»

27



PRESENTAZIONE MAN Lion’s Coach 14 E

TURISMO ALLA SPINA

MAN ha svelato,

presso lo

stabilimento

di Ankara,

caratteristiche

e strategia del

proprio percorso

di e-mobility

applicata al

Classe III.

Abbiamo provato

una versione

prototipale del

Lion’s Coach 14

E, il cui design

definitivo sarà

svelato al

Busworld.

14, 650, 375, 2026. Quattro numeri che segnano

il perimetro dentro cui si inserisce

il primo coach alimentato a batteria mai

realizzato da un costruttore europeo. A imprimersi

addosso il distintivo è MAN, che a maggio

ha svelato presso il proprio stabilimento

di Ankara, corredato di Product development

center fresco di inaugurazione, caratteristiche

e strategia del proprio percorso di e-mobility

applicata al Classe III. Non è ancora arrivato il

momento del lancio del veicolo vero e proprio:

quello messo a disposizione in Turchia per una

platea di clienti selezionati e stampa specializzata

non è altro che una versione elettrificata

dell’attuale Lion’s Coach (lanciato nel 2017).

Il layout definitivo è protetto da stretto riserbo

e sarà uno dei piatti principali del Busworld di

Bruxelles, in ottobre.

La scelta del tre assi

Torniamo ai numeri. 14 (circa) sono i metri

di lunghezza: il primo coach elettrico MAN è

infatti la declinazione Bev del Lion’s Coach da

13,9 metri tre assi. Una vera nicchia, se non altro

per il nostro mercato: il gruppo ne ha immatricolati

5 in Italia nel 2024, uno in più che nel

2023, a fronte dei 66 e 55 coach targati. Scelta

strana guardando al mercato, insomma, ma perfettamente

logica tenendo presente i requisiti di

portata e distribuzione delle masse. Solo un tre

assi dal peso lordo consentito di 27,3 ton, oggi,

può garantire un compromesso tra capacità batteria

(e correlata massa) e disponibilità di pesi e

spazi in grado di tener fede al dogma che deve

necessariamente guidare lo sviluppo di coach a

zero emissioni: nessuna riduzione in termini di

posti disponibili e di capacità della bagagliera

rispetto all’omologo diesel.

Sulla capacità dei moduli batteria, del resto,

non si può derogare se si vuole riuscire a

stimolare l’appetito dei (pochi) operatori che

presidiano la nicchia di mercato a cui il Lion’s

Coach 14 E si indirizza (ci torniamo dopo): il

costruttore dichiara una autonomia fino a 650

chilometri con una singola carica «in condizioni

favorevoli». 375 kW è la potenza di ricarica

promessa dai progettisti MAN. Infine,

2026: l’anno che vedrà l’ingresso del veicolo

in produzione seriale proprio ad Ankara. Nel

medesimo 2026 sarà in esercizio in Europa

una ‘early fleet’ presso clienti selezionati.

Una platea di clienti... selezionata

Sì, ma quali clienti? I tecnici MAN inquadrano

il profilo di missione ideale per l’e-coach

all’interno della seguente fattispecie: servizi

MAN arriva prima nel

segmento degli e-coach

firmati da Oem europei.

Al Busworld sarà svelato

con il ‘vestito’ definitivo.

In produzione nel 2026.

La promessa? 650 km di

autonomia e nessun taglio

di capacità (bagagli

e passeggeri)

frequenti e con alto margine di profitto (il

delta prezzo di acquisto non si recupera se

non macinando asfalto…), su tratte dal chilometraggio

corto e attrezzato con infrastrutture

di ricarica. Nella migliore delle ipotesi, con

rientro in deposito per la ricarica su colonnine

aziendali. Una descrizione che inquadra

servizi navetta, trasporto dipendenti e gite in

città, nonché offerte turistiche esclusive con

crescenti requisiti di sostenibilità. Insomma: se

consideriamo anche i 14 metri di partenza, il

bacino di potenziali clienti si rivela veramente

contenuto.

Non è un caso, del resto, che guardando al

futuro mercato dei coach elettrici si preveda

sempre più una suddivisione in due di un

segmento oggi unico: da una parte i prodotti

elettrici adatti alla corta e media percorrenza

(e prima o poi unici titolati ad accedere alle

sempre più ampie Ztl), dall’altra mezzi per la

lunga percorrenza che saranno ancora per diversi

anni a motore termico (con un affacciarsi

alla finestra dell’idrogeno?). Vita dura per gli

operatori, insomma, che dovranno ‘pescare’

tra più tipologie di veicolo per svolgere attività

che fino ad oggi hanno potuto portare a

compimento, in maniera intercambiabile, con

un canonico Classe III diesel. Ma l’importante

è partire, e tanto di cappello al Leone che

ha voluto cimentarsi per primo in una simi-

Il primo coach

elettrico MAN

è la declinazione

Bev del

Lion’s Coach

da 13,9 metri

tre assi. Una

vera nicchia

(il gruppo ne

ha immatricolati

5 nel

2024 in Italia,

uno in più che

nel 2023),

ma una scelta

logica tenendo

presente

i requisiti di

portata e

distribuzione

delle masse.

Solo un tre

assi dal Gvw

di 27,3 ton

consente,

nonostante

le batterie, di

non sacrificare

posti a sedere

o metri cubi

in bagagliera.

28

29



PRESENTAZIONE MAN Lion’s Coach 14 E

SVILUPPO PRODOTTO

Il centro di sviluppo prodotto di Ankara è

una fresca novità nel network produttivo

MAN. Inaugurato alla fine del 2024, copre

poco più di 300mila metri quadrati ed è

il risultato di lavori costruttivi iniziati nel

2020, per un investimento 41 milioni di

euro su un’area fornita senza richiesta

di corrispettivo dal governo turco, con

l’obiettivo di stimolare investimenti e

produttività. Ne fanno parte pista prova,

officine, magazzino, uffici, laboratorio e

mensa aziendale. Il sito è strategicamente

collocato rispetto allo storico stabilimento

produttivo turco di MAN, a soli 8 chilometri

di distanza. Fondato nel 1966, copre

317mila metri quadrati e vede impegnati

4.475 dipendenti, 3mila dei quali operai.

3mila dipendenti (2.800 operai) si

occupano eminentemente della produzione

di coach: 3mila quelli ‘sfornati’ nel 2024.

Il gruppo ha dichiarato piani già piuttosto

chiari per questo 2025: usciranno dal plant

di Ankara 2.953 coach.

Il cuore della

trazione

elettrica è il

motore centrale

MAN eCd330,

sincrono

a magneti

permanenti,

con potenza

nominale di 330

kW, abbinato

al cambio

automatico a

quattro velocità

TipMatic 4.

Il motore è

‘figlio’ delle

attività di

sviluppo

portate avanti

all’interno

del gruppo

Traton, per

quanto venga

successivamente

brandizzato da

MAN o Scania a

seconda delle

applicazioni.

le impresa, che avrà anche il vantaggio non

trascurabile di permettere ai bus operator più

lungimiranti di accaparrarsi finanziamenti in

via di predisposizione in alcuni Paesi europei.

Approccio modulare alle batterie

Torniamo al mezzo presentato ad Anka ra. La

capacità massima è di 534 kWh, ottenuta tramite

sei pacchi batteria da 89 kWh ciascuno.

La configurazione standard prevede quattro

pacchi situati nel vano motore; i due aggiuntivi

trovano collocazione nella cuccetta del conducente.

Insomma: si parte da un minimo di 356

kWh con quattro pacchi, fino a 445 kWh con

cinque pacchi e appunto 534 kWh con sei. Le

batterie appartengono all’ultima generazione

MAN BatteryPack con tecnologia Nmc, assemblate

nello stabilimento di Norimberga.

MAN dichiara, come anticipato, un’autonomia

fino a 650 chilometri in condizioni favorevoli.

La ricarica del Lion’s Coach E si basa sul consolidato

standard Ccs, con una potenza fino a

375 kW che permette una ricarica completa

in circa 1,5 ore. Il veicolo è predisposto per

l’integrazione futura dello standard Mcs (me-

La configurazione standard prevede

quattro pacchi batteria nel vano

motore; i due aggiuntivi trovano

collocazione nella cuccetta del conducente.

Insomma: da un minimo di

356 kWh fino a 534 kWh con sei.

gawatt charging), che consentirà di raggiungere

potenze di ricarica fino a 750 kW. Le prese

di ricarica sono configurabili in tre posizioni:

quella standard si trova in corrispondenza

dell’assale anteriore, lato destro. Si può optare

per connettore alla medesima altezza ma

sul lato sinistro oppure nella sezione posteriore

della fiancata destra.

Al cuore del powertrain

Il cuore della trazione elettrica è il motore

CARTA DI IDENTITÀ

centrale MAN eCd330, sincrono a magneti

permanenti, con potenza nominale di 330

kW, abbinato al cambio automatico a quattro

velocità TipMatic 4. Il motore è ‘figlio’

delle attività di sviluppo portate avanti

all’interno del gruppo Traton, per quanto

venga successivamente brandizzato da

MAN o Scania a seconda delle applicazioni.

Sotto il profilo del comfort e dell’efficienza,

il Lion’s Coach E si distingue per il primo

sistema Hvac integrato a Co2 (R744), po-

MAN Lion’s Coach 14 E

Lunghezza m 13,9

Motore marca e modello

MAN eCd330

Disposizione motore

Centrale

Potenza di picco kW 330

Trasmissione

MAN TipMatic

Batterie

MAN

Formula

Nmc

Moduli n

4 standard + 2 optional

Collocazione moduli batteria

4 al posteriore, 2 in cuccetta driver

Capacità totale max kWh

534 (89/modulo)

Riscaldamento e climatizzazione

Pompa di calore Co2

Potenza di ricarica plug-in kW 375

Sedute n 61 + 1 + 1

Capacità bagagliera m3 11 - 13

UNA ROADMAP

SERRATA

La strategia prodotto di MAN per i prossimi

anni prevede una roadmap serrata. Dal

2024, l’intera offerta è stata aggiornata

con una nuova architettura elettrica

ed elettronica, dotata di funzioni Adas

potenziate, cockpit rinnovati e funzioni di

sicurezza stradale rispettosi, naturalmente,

della normativa Gsr2. A partire da

quest’anno, tutta la gamma Lion’s City

E, compresa la variante Low Entry, sono

equipaggiate con le nuove batterie sfornate

dal plant di Norimberga, che in aprile ha

iniziato a lavorare a regime.

Tra il 2025 e il 2027 si completerà

l’integrazione, sulla gamma urbana, di

nuovi powertrain elettrici: sebbene fosse

dato pressoché per certo uno switch verso

l’assale elettrificato coi motori ai mozzi (Zf

AxTrax, versione 2: alla faccia di Traton!),

a precisa domanda i tecnici MAN hanno

dichiarato che la scelta non è ancora

stata presa, seppure quest’ultima opzione

rimane sotto attenta osservazione.

La capacità di ricarica via Ccs2 fino

a 375 kW sarà inoltre introdotta nella

gamma urbana, sempre in base alla

tabella di marcia condivisa dal gruppo.

Nella seconda metà del quinquennio sono

previste ulteriori news: la gamma coach

sarà aggiornata allo standard Euro VII

(che MAN non perseguirà sulle famiglie

urbana ed intercity). Per il turistico Bev, i

progetti recitano l’integrazione di modalità

di ricarica in grado di superare i 375

kW di potenza (in una parola, anzi un

acronimo: Mcs) e l’adozione, sempre sul

Classe III, di una nuova generazione di

batterie.

sizionato nella sezione anteriore del tetto.

La filosofia progettuale consiste in un unico

circuito che abbraccia area passeggeri, postazione

conducente e vano batterie.

Veniamo al cockpit: tachimetro sulla sinistra

e ‘power meter’ sulla destra, entrambi

di rito così come l’indicazione della percorrenza

residua prima di esaurire la carica

delle batterie, sono completati da un diagramma,

in posizione centrale, che mostra

il bilanciamento del consumo di energia.

Capitolo sicurezza delle batterie. I moduli

sono alloggiati in una struttura rinforzata,

progettata secondo lo stesso principio del

telaio dell’autobus in modo da limitare i

danni in caso di urti laterali o posteriori.

In situazioni di surriscaldamento, i gas generati

vengono evacuati attraverso canali

situati sul lato sinistro del veicolo, lontano

dalle aree di salita e discesa dei passeggeri.

Come nella versione convenzionale del

Lion’s Coach, anche i principali componenti

elettrici – motore, inverter ed elettronica di

potenza – sono monitorati da un sistema di

rilevamento e spegnimento incendi.

Particolare attenzione è stata posta sull’efficienza

aerodinamica: il design Smart Flow

(lo vedremo al Busworld) consente, secondo

i dati MAN, di ridurre il coefficiente di

resistenza da 0,34 a 0,31.

Prima abbiamo menzionato il tema del delta

prezzo d’acquisto. Come è logico che sia,

da MAN non si sbilanciano: stiamo pur

sempre parlando di un prototipo. Filtra tuttavia

una proporzione a cui ci siamo abituati

guardando al mercato degli urbani: «il doppio

del diesel».

Riccardo Schiavo

I moduli batteria

sono

alloggiati in

una struttura

rinforzata,

progettata in

modo da limitare

i danni

in caso di

urti. In situazioni

di surriscaldamento,

i gas vengono

evacuati

attraverso

canali situati

sul lato sinistro

del veicolo,

lontano

dalle aree di

salita e discesa.

30

31



IMPRESSIONI DI GUIDA Alfabus ECity L12

CI SONO ANCH’IO!

Si chiama ECity L12 ed è la proposta di Alfabus

per il Classe I, rigorosamente elettrica. Il costruttore

cinese vuole iniziare a vincere gare in Italia, dopo

aver riscosso un certo successo in Spagna. Lo

abbiamo testato su strada: ecco come è andata...

Per qualcuno sarà la panacea a tutti i

mali, altri li chiamano con disprezzo

‘elettrodomestici’; che piaccia o meno,

il futuro prossimo del trasporto pubblico

nelle città si va dirigendo sempre più

verso un massiccio uso dei veicoli elettrici,

un settore nel quale la Cina mantiene una

solida posizione di leader del mercato.

Oltre ai produttori la cui presenza è già

consolidata nelle nostre città, altri marchi

si stanno affacciando alla finestra.

È il caso di Alfabus: presente in Europa da

oltre un decennio, la casa di Jiangsu (circa

150 km a Nord di Shanghai) sta espandendo

lentamente la sua presenza, già consolidata

in Spagna, con forniture anche in

altri Paesi. Da noi al momento è presente

con numeri ancora piccoli, se paragonati ai

concorrenti più famosi, a Cremona con due

unità e in Abruzzo con un mezzo. E forse

non tutti sanno che tutte le attività europee

di Alfabus passano per... Modena, dove ha

sede Alfabus Europe.

Abbiamo provato un ECity da 12,20 metri

in Classe I su un percorso misto compren-

dente tratti con caratteristiche urbane e segmenti

a maggiore scorrimento, per avere

un quadro più completo del comportamento

del mezzo.

Un tuffo nella meccanica

L’autobus in prova presenta 30 posti a sedere

fissi e l’alloggiamento per la carrozzina,

a cui corrisponde un massimo di 51

posti in piedi. In assenza della carrozzina,

due strapuntini ripiegabili possono essere

utilizzati come ulteriori sedute.

Equipaggiato con un propulsore elettrico

realizzato in house, capace di erogare una

potenza nominale di 210 kW e una mas-

sima di 300, l’ECity viene alimentato da

12 moduli di produzione Catl, dei quali sei

sono sul tetto e altrettanti nella parte posteriore.

La capacità totale delle batterie è di

684 Ah per una potenza massima erogabile

di 423 kWh. La ricarica avviene dalla parte

posteriore, con connettori posizionati su

entrambi i lati del veicolo. Non è, al momento,

possibile posizionare ulteriori prese

nella parte anteriore, nemmeno a richiesta.

Sospensioni, assali e sterzo sono tutti di

produzione Zf. In particolare, l’asse anteriore

ha sospensioni indipendenti ed è dotato

di due soffietti mentre l’asse posteriore

è equipaggiato con quattro soffietti.

Di costruzione Wabco invece l’impianto frenante

pneumatico, predisposto per una pressione

di esercizio di 10 bar e dotato di tutti

i sistemi di sicurezza previsti dalle recenti

normative europee, come Ebs, Abs, Esr ed

Esc. Gli elementi frenanti sono a disco (di

produzione Knorr) su entrambi gli assi.

L’Alfabus ECity L12 che abbiamo provato

è dotato di tre porte di accesso: quella

centrale e quella posteriore sono scorrevoli

parallelamente alla carrozzeria, quella

anteriore è rototraslante. La pedana disabili

è posizionata in corrispondenza della

porta centrale ed è di tipo ripiegabile ad

azionamento manuale; il suo azionamento

è agevole grazie al limitato peso della

rampa stessa.

L’analisi della struttura

Il corpo vettura è armonico e ben riuscito da

un punto di vista estetico, le linee sono abbastanza

classiche ma complessivamente aggraziate.

La maggiore altezza del padiglione,

dovuta alla presenza delle batterie, viene

mascherata da un raccordo arrotondato con

il frontale, in questo la combinazione dei

contrasti tra il colore bianco della carrozzeria

e quello nero degli inserti è sicuramente

d’aiuto nel rendere più leggiadra l’immagine

del veicolo. Piacevole il frontale, di ispirazione

classica e simmetrica, non appesantito

da orpelli ed elegante nella sua semplicità.

Sebbene contraddistinto dagli stessi stilemi

di linearità e sobrietà, l’interno del bus appare

un po’ troppo spoglio.

Il pavimento chiaro con effetto parquet unito

al bianco delle pareti ha il pregio di rendere

luminoso l’abitacolo ma, di contro, dà l’impressione

di uno spazio dilatato e vuoto. La

disposizione interna risente dei limiti dovuti

al pianale ribassato, con la conseguenza di

un corridoio angusto e margini di movimento

limitati. I posti a sedere, al contrario, sono

spaziosi e comodi in relazione al tipo

di servizio a cui il mezzo è destinato. Oltre

Equipaggiato

con motore

capace

di erogare

una potenza

nominale di

210 kW e

una massima

di 300 kW,

l’ECity viene

alimentato da

12 moduli di

produzione

Catl, dei quali

sei sono allocati

al tetto

e altrettanti

nella parte

posteriore del

mezzo. La capacità

totale

delle batterie

è di 423 kWh.

L’impianto

frenante è

Wabco, mentre

sospensioni,

assali e

sterzo sono

tutti di produzione

Zf.

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33



IMPRESSIONI DI GUIDA Alfabus ECity L12

che dai vincoli dovuti al pianale ribassato,

la capienza è condizionata anche dal peso

a vuoto di 13.200 kg che, con una massa

massima ammessa di 19.000 kg, risulta limitante

in relazione al numero di passeggeri

trasportabili.

Dalla cabina di comando

Il posto guida è comodo, il sedile ha una

buona escursione sia orizzontale che verticale

e si riesce facilmente a trovare la propria

posizione. Lo stesso purtroppo non si può

dire per il volante: gradevole alla vista, del

giusto diametro e con la corretta aderenza,

sarebbe perfetto se avesse una buona escursione

che, invece, è limitata in altezza, rendendo

di fatto impossibile portare il volante

ad una quota relativamente elevata che potrebbe

risultare comoda per un conducente

di maggiore statura o, semplicemente, che

prediliga una posizione di guida più tradizionale

e camionistica.

La visuale è buona, merita una menzione il

posizionamento dello specchio esterno sinistro.

Molto (troppo!) spesso la dimensione

del montante A è già di per sé importante,

e il posizionamento di uno specchio a filo

del montante stesso rende invisibile un’area

molto grande al lato del mezzo.

La cosa è, evidentemente, pericolosa, ad

esempio nell’effettuare una svolta o impegnare

un incrocio. Sul nostro Alfabus, invece,

la scelta è stata quella di allontanare

lo specchio dal montante, rendendo la guida

infinitamente più sicura e rilassante grazie al

drastico miglioramento della visibilità.

Il display ha un aspetto tradizionale, con

quadranti ampi e di facile leggibilità, anche

i dati sul display sono scritti con caratteri

sufficientemente grandi da non affaticare la

vista. Un difetto in questo senso è dato dal

piccolo display aggiuntivo montato sulla destra

del montante A, dove sono riportate la

distanza dal veicolo che precede o da eventuali

ostacoli, e la velocità tenuta.

Oltre alle dimensioni, è penalizzante anche

la posizione e, soprattutto, il fatto che sia

necessario spostare lo sguardo da un display

all’altro. A questo proposito, non possiamo

tralasciare un altro piccolo inconveniente:

il sempre maggiore numero di cicalini e allarmi

che suonano nelle circostanze più disparate

(superamento del limite di velocità,

eccessiva vicinanza al veicolo che precede,

ostacoli nel punto cieco…): usando sempre

lo stesso tipo di veicolo ci si abitua e si ri-

Il posto guida è comodo, il sedile ha

una buona escursione; non si può

dire lo stesso del volante che ha

una regolazione limitata in altezza

per un autista di alta statura o amante

di una posizione camionistica.

CARTA D’IDENTITÀ

Lunghezza mm 12.200

Lunghezza vetro-vetro mm 11.250

Lunghezza utile mm 10.670

Larghezza mm 2.500

Larghezza vetro-vetro mm 2.480

Larghezza utile mm 2.350

Altezza mm 3.200

Altezza interna mm 2.400

Passo mm 5.950

Luce porte mm 1.100

Altezza podeste da terra mm 330

Altezza podeste interno mm 250

Profondità area driver mm 1.300

Larghezza cockpit mm 1.000

Altezza area driver mm 2.140

Larghezza corridoio mm 570

Spazio tra i sedili mm 640

Larghezza sedili mm 400

Profondità sedili mm 400

Altezza sedili mm 570

Peso a carico kg 19.000

Peso a vuoto kg 13.200

Capacità passeggeri n° 86

Modello motore

Tz380Xs-Ecafe

Potenza nominale kW 170

Potenza massima kW 300

Capacità batterie kWh 423

Il corpo

vettura è

armonico e

ben riuscito

da un punto

di vista

estetico, le

linee sono

abbastanza

classiche ma

complessivamente

aggraziate.

La maggiore

altezza del

padiglione,

dovuta alla

presenza delle

batterie, viene

mascherata da

un raccordo

arrotondato

con il

frontale,

piacevole, di

ispirazione

classica e

simmetrica,

non

appesantito

da orpelli

ed elegante

nella sua

semplicità.

AL VOLANTE

Su strada, il bus è scattante e reattivo,

si dimentica facilmente di essere alla

guida di un mezzo dodecametrico e

non su una monovolume, apprezzabile

il volante, dove l’intervento del servosterzo

è ben calibrato per non essere

troppo morbido né troppo rigido.

L’angolo di sterzo delle ruote permette

di districarsi agevolmente anche in

situazioni complesse. Notevole l’apporto

della rigenerazione in frenata,

si percepisce durante la guida per la

dinamica del veicolo e risulta ancora

più evidente dalla grafica sul display

che evidenzia il trasferimento di energia

verso la ricarica della batteria.

esce a riconoscere ciascuno di questi suoni,

ma un autista che debba cambiare mezzo

una o più volte al giorno rischia di trovarsi

in difficoltà; il posizionamento del display

aggiuntivo sul montante non è certo d’aiuto

in questo senso, obbligando a spostare lo

sguardo in cerca della sorgente dell’allarme.

Buona anche la gestione della ventilazione

e del condizionamento: l’impianto è ben

dimensionato e permette di raggiungere la

temperatura desiderata in poco tempo e con

numerose possibilità di regolazione.

Nel complesso l’impressione è positiva,

l’ECity rappresenta una piacevole sorpresa

nel panorama degli autobus urbano elettrici

di nuova generazione, con diversi punti di

vantaggio su molti veicoli della concorrenza.

E al Busworld il gruppo ha già annunciato

importanti novità di prodotto...

Alessandro Razze

Alfabus è

presente

in Europa

da oltre un

decennio:

la casa di

Jiangsu sta

espandendo

lentamente

la sua presenza,

già

consolidata

in Spagna,

con forniture

anche in

altri Paesi.

Da noi, almeno

per il

momento è

presente con

numeri ancora

piccoli.

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PRESENTAZIONE Tecnobus Gulliver

IN METAMORFOSI

Da quando

l’azienda è

stata rilevata

da Marini, ha

cambiato passo

per tornare

a essere competitiva,

difendere

quote

di mercato e

conquistarne

di nuove,

attaccando

con rinnovato

vigore

il segmento

del last-mile.

Nell’ultimo

anno, infatti,

sono arrivati

l’acquisto di

una nuova

fabbrica da

25mila metri

quadri a

Ferentino (il

trasferimento

entro fine anno)

e la sigla

di partnership

strategiche.

Tecnobus sta lavorando al restyling, dentro e

fuori la scocca, del suo gioiellino di casa: dopo

più di trent’anni, il Gulliver è pronto a cambiare

look. E la nuova generazione del minibus avrà

anche nuove batterie e un nuovo motore

Qualcosa sta succedendo in quel di

Frosinone, a casa di Tecnobus.

Dopo più di trent’anni, l’iconico

Gulliver è in profonda fase di rinnovamento,

fuori e dentro la scocca. E, grazie all’invito

del Ceo Paolo Marini e del Direttore generale

Guido Molese, abbiamo avuto un assaggio

di quello che sarà la nuova generazione

del minibus elettrico, con tanto di breve gita

in groppa al piccolo-gigante di casa.

Un’azienda e un modello in rilancio’

Prosegue così, a passi lunghi e ben distesi,

il piano di rilancio del corto a batteria per

il quale passa, va da sé, anche il rilancio

dell’intera Tecnobus. Un’azienda che, da

quando è stata rilevata da Marini, ha cambiato

passo per tornare a essere competitiva,

difendere quote di mercato e conquistarne

di nuove, attaccando con rinnovato vigore

il segmento del last-mile. Nell’ultimo anno,

infatti, sono arrivati l’acquisto di una nuova

fabbrica da 25mila metri quadri a Ferentino

(il trasferimento è previsto entro fine anno)

36

37



PRESENTAZIONE Tecnobus Gulliver

Tecnobus sta coinvolgendo anche

altre realtà rispetto agli storici fornitori

lato motore e batterie, con

l’obiettivo di arrivare a prestazioni

complessive migliori in termini di

efficienza e autonomia.

e la sigla di partnership strategiche con Next

Modular Vehicles e May Mobility, oltre che

l’arrivo di un marinaio navigato come lo

stesso Molese.

Tante novità in fase di sviluppo

Quello che vedete nelle foto è solo il prototipo

del prototipo e, in attesa del nuovo

design, il Gulliver in fase di metamorfosi

e di test è equipaggiato con un nuovo

motore e nuove batterie; Tecnobus, infatti,

ha coinvolto anche altre realtà rispetto agli

storici fornitori per arrivare a prestazioni

complessive migliori, soprattutto in termini

di efficienza e autonomia. E così in questa

versione ponte verso la nuova generazione

troviamo un motore meno ingombrante e

pesante di fattura cinese (il fornitore non

è specificato) a flussi assiali, con potenza

massima di 120 kW, più potente di quello

utilizzato finora, firmato dall’italiana Amre.

E in effetti, nei chilometri macinati in provincia

di Frosinone, abbiamo apprezzato

uno spunto migliore.

La trasmissione, meccanica avviene tramite

albero munito di giunti cardanici sull’asse

anteriore, con sistema di recupero di energia.

Così come per il motore, anche la batteria

testata al momento arriva dalla Cina (anche

in questo caso c’è riserbo sul nome del

fornitore), ha chimica Lfp e una capacità

di 117 kWh, per un’autonomia dichiarata

di circa 250 chilometri. Per la ricarica

è prevista la classica presa Ccs2, per una

tempistica stimata in quattro ore.

Come forse i più attenti di voi hanno notato,

il retro del prototipo è bombato rispetto a

come siamo stati abituati vederlo, proprio

per permettere l’alloggiamento della ‘nuova’

batteria.

Viva il battery swapping

Dunque, seppur nulla è stato ancora deciso

e scolpito nella pietra, è probabile che il

Gulliver che verrà non sarà spinto dal powertrain

di Amre, né avrà la doppia batteria

al sodio/nickel cloruro della svizzera FZSo-

Nick. Molese e Marini, però, tengono a sottolineare

come ci sia la piena intenzione di

mantenere il sistema di sostituzione rapida

della batteria, il cosiddetto battery swapping,

in soli tre-quattro minuti, che è un

unicum nel mercato europeo dell’autobus

e una delle peculiarità del Gulliver, nonché

punto di forza e vantaggio competitivo.

Allo stesso modo, non cambierà il pianale

CARTA DI IDENTITÀ

Lunghezza mm 5.320

Larghezza mm 2.035

Altezza mm 2.260

Sbalzo anteriore mm 1.485

Sbalzo posteriore mm 755

Passo mm 3.080

Raggio di sterzata mm 6.300

Tara massima a pieno carico kg 6.250

Tipologia motore

a flussi assiali

Potenza massima kW 120

Coppia massima Nm 424

Velocità massima km/h 60

Tipologia batterie

Lfp

Capacità batterie kWh 117

Capacità passeggeri max n° 24/25/31

Seppur nulla

sia stato

ancora deciso,

è probabile

che il Gulliver

che verrà non

sarà spinto dal

powertrain di

Amre, né avrà la

doppia batteria

al sodio/

nickel cloruro

della svizzera

FZSoNick.

Molese e

Marini, però,

tengono a

sottolineare

come ci sia

la piena

intenzione

di mantenere

il sistema di

sostituzione

rapida della

batteria, il

cosiddetto

battery

swapping, in

soli tre-quattro

minuti.

Low floor e neanche una delle altre caratteristiche

sui generis del Gulliver, ovvero l’area

del conducente completamente separata

dal vano passeggeri e munita di porta ante-

In fase di test è stato provato un

motore di fattura cinese, più potente

del precedente, da 120 kW,

e un nuovo modello di batteria,

sempre made in China, con chimica

Lfp e capacità di 117 kWh.

riore sinistra di accesso riservata all’autista.

Per il look, invece, sembrano esserci novità

succulenti: il Gulliver dalla sua nascita

a oggi ha conservato pressoché intatto il

design esterno, la forma squadrata e poi

stondata sul frontale, che gli conferiscono

quel fascino vintage destinato a lasciare il

passo a qualcosa di più fresco e moderno.

Insomma, motore, batterie, componentistica

e design: il restyling del Gulliver sarà

completo, ma non stravolgerà la natura di

quello che è e rimane un mezzo pioniere

e ancora unico sul panorama del mercato

italiano ed europeo dell’autobus.

Fabio Franchini

Non cambierà

il pianale

Low floor e

neanche una

della altre

caratteristiche

sui generis

del Gulliver,

ovvero

l’area del

conducente

completamente

separata

dal vano

passeggeri

e munita di

porta anteriore

sinistra

di accesso

riservata appunto

all’autista.

38

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40

Un (eco)sistema

di trasporto

apparentemente

simile

a una linea su

cui fanno servizio

autobus

elettrici, ma

che, di fatto,

è inquadrata

normativamente

come un

sistema molto

più affine a

una ferrovia.

Manutenzione oggi

BUS RAPID TRANSIT

Sulla cresta dell’onda (in preferenziale)

GLI ASPETTI GESTIONALI DEL BRT: ESERCIZIO E MANUTENZIONE

Cosa sia il cosiddetto Brt (Bus rapid transit)

è un tema che è già stato affrontato

sulle pagine di questa rivista (lo abbiamo

fatto anche in questa stessa rubrica nel

numero di aprile, ed è uno dei temi dell’intervista

a Matteo Milanesi a pagina 18-19

di questo numero nonché il focus dell’ultimo

Mobility Innovation Tour di Bergamo,

come da articolo nelle pagine 26 e 27). La

recente riforma del settore vede tali sistemi

di trasporto assoggettati alla regolazione di

Ansfisa. Visto che repetita iuvant, in estrema

sintesi, si tratta di un sistema di trasporto

che si pone a un livello intermedio fra una

normale autolinea con parte del percorso in

sede riservata e una infrastruttura a via guidata,

come le tranvie e le filovie.

Il Brt in versione italiana

Sebbene in tutto il mondo esistano esempi

di infrastruttura di questo genere (da San

Paolo in Brasile, a Istanbul, solo per citare

i più famosi, oltre svariate applicazioni in

Europa) appare interessante come la stessa

sia stata declinata in richieste di finanziamento

nell’ambito delle misure di sostegno

previste in Italia.

In generale si tratta di infrastrutture stradali

classiche, nelle quali una porzione significativa

del percorso è protetta e dunque segregata

rispetto al normale traffico stradale.

Il sistema di propulsione scelto influisce

direttamente sui veicoli dei quali è previsto

l’impiego: nel caso di impianti elettrificati

è prevista la circolazione di filobus, mentre

per percorsi più lunghi e/o con maggiori

difficoltà dal punto di vista dell’infrastrutturazione

si è optato per la soluzione con

ricarica rapida al capolinea o presso postazioni

intermedie. Le lunghezze di tali veicoli

non sono limitate al classico 18,90 metri e,

almeno teoria, si potrebbe arrivare fino ai

24 dopo una modifica al nuovo codice della

strada recepita nel 2022.

Esempi del tutto assimilabili a quelli descritti

sono la cosiddetta linea di ‘trasporto rapido

costiero’ di Rimini, di fatto una filovia

veloce che rappresenta un percorso parallelo

e non concorrenziale con quello urbano

esistente e, nel prossimo futuro, una tratta

dell’asse Levante di Genova, che sfrutterà

la corsia preferenziale centrale di corso Europa,

esistente da anni.

Progetti di questo tipo sono stati sviluppati

a Bari, Bergamo, Genova, Napoli, Taranto,

Torino e Vicenza, solo per citare quelli maggiormente

noti.

Gestire esercizio e manutenzione

Il decreto Ansfisa 28 dicembre 2023 ha chiaramente

inquadrato tutte le tipologie di Brt

sopra citate nell’ambito dei sistemi a guida

vincolata, per i quali è prevista la definizione

di un sistema di gestione della sicurezza del

tutto analogo a quello ferroviario, pur con le

dovute semplificazioni.

A sintesi di queste ultime, non è previsto che

per la manutenzione dei veicoli impiegati

sia definito un cosiddetto ‘Srm’ (soggetto

responsabile della manutenzione), ma è

comunque richiesto di definire quali siano

gli aspetti critici dal punto di vista della

sicurezza del servizio attraverso un’analisi

dei rischi che definisca, fra le altre cose, le

competenze del personale che deve essere

impiegato sia nell’esercizio che nella manutenzione

di infrastrutture e veicoli.

All’atto pratico si tratterà di mappare le competenze

già esistenti e di sanare i gap eventualmente

registrati rispetto ad uno scenario a

tendere che va definito all’interno dello stesso

Sistema di gestione della sicurezza (Sgs).

Il ruolo dell’autista

Il ruolo dell’operatore di esercizio (ossia

dell’autista) è centrale in tale approccio,

proprio perché l’opera svolta risulta la principale

fra quelle che comportano aspetti di

sicurezza: non si tratta di attribuire nuove

responsabilità (già ben definite dalle leggi sul

trasporto persone e dallo stesso nuovo codice

Per la manutenzione dei veicoli

si deve disporre di una documentazione

analoga a quella in

uso nel settore ferroviario; ciò

comporta uno sforzo soprattutto

da parte dei costruttori.

Manutenzione oggi

della strada), bensì di fornire uno strumento

in più per assolvere al meglio i compiti previsti

anche attraverso auspicabili interventi

formativi mirati, oggi più che mai necessari

stante la difficoltà a reperire manodopera con

questo tipo di abilitazioni.

Vale la pena di approfondire questo concetto:

se per alcuni sistemi, con le metropolitane

o i people mover, la marcia è condizionata

dal segnalamento (‘marcia a distanziamento’)

ed è dunque il segnalamento stesso ad

assumere la caratteristica di sottosistema di

sicurezza, nella circolazione stradale la marcia

si svolge ‘a vista’, allocando proprio al

conducente di un veicolo la responsabilità di

rispettare tutti i parametri della circolazione,

demandando alla segnaletica orizzontale e

verticale una funzione accessoria che, pur

aumentando il grado di sicurezza, trae origine

dalla necessità di garantire la regolarità

del traffico.

Per la manutenzione dei veicoli, gli stessi

dovranno disporre di documentazione di manutenzione

del tutto analoga - nell’approccio

- a quella già da tempo in uso nel settore ferroviario;

ciò comporterà uno sforzo soprattutto

da parte dei costruttori nel riformulare i

propri piani di manutenzione affinché questi

rispondano a questo tipo di standard.

Nell’ambito dell’Associazione Manutenzione

Trasporti (ManTra) è attivo un gruppo di

lavoro che mira proprio a definire uno standard

de facto, offrendo ai soggetti interessati

e alla stessa autorità di controllo i documenti

già facilmente leggibili e comprensibili dal

punto di vista dei formalismi utilizzati.

Non sarà un percorso facile né per le aziende

che già eserciscono sistemi a via guidata e

dunque possiedono in parte le competenze

necessarie né, a maggior ragione, per quelle

realtà che per la prima volta si apprestano

a utilizzare un sistema di trasporto apparentemente

simile a una linea su cui fanno

servizio autobus elettrici ma che, di fatto, è

inquadrata normativamente come un sistema

molto più affine ad una ferrovia.

Si tratta in ogni caso di una sfida interessante:

l’approccio alla sicurezza può essere

volontariamente esteso all’intero insieme di

servizi, contribuendo a incrementare l’attenzione

soprattutto sulle cosiddette ‘interfacce’

fra sistemi, e dunque aumentando l’interazione

continua con gli enti proprietari delle strade

a garanzia degli utenti della strada tutti.

Alessandro Sasso, presidente ManTra

41



Amarcord

Amarcord

Qui a pagina

42, foto di

E. Nigrelli, il

filobus all’uscita

dallo

storico capolinea

di La

Brezza, mentre

in quella

seguente,

crediti di C.

Piacenza, il

modello all’inizio

dei test

su strada.

IL FIAT 2470.12 MACCHI - ANSALDO

Pezzo unico

LA STORIA DEL FILOBUS PROTAGONISTA A SANREMO NEGLI ANNI OTTANTA

T

ra le aziende che all’inizio degli anni

Ottanta intrapresero la produzione di

nuovi filobus partecipò anche la Macchi

di Varese, già fornitrice di carrozzerie

per i filobus della generazione precedente,

che propose un veicolo elegante e sicuramente

innovativo.

Il filobus modello Macchi 112 fu presentato

al salone di Torino del 1981, su telaio automobilistico

Fiat 470.12. La Macchi riprese

il disegno della carrozzeria di autobus allora

appena consegnati, che già circolavano sulle

reti, tra le altre, di Como e Varese.

Il veicolo venne acquistato dalla Stel di Sanremo

che stava programmando il rinnovo

del proprio parco rotabile, costituito dai Fiat

2401 e 2411, risalenti agli anni Cinquanta e

Sessanta; avrebbero dovuto giungere a Sanremo

almeno altri quattro veicoli simili, ma

la Riviera Trasporti, subentrata alla Stel alla

fine del 1983, si orientò sui filobus prodotti

da Portesi.

Le nuove, ‘strane’ caratteristiche

Molte erano le novità portate dal nuovo mezzo.

Innanzitutto, la lunghezza di 11,995 metri,

primo filobus di tale dimensione a giungere

in Riviera; il posto guida, ubicato a sinistra,

con cruscotto avvolgente e con una ricca dotazione,

come previsto per i veicoli costruiti

in quegli anni; le porte, a libro in lega di alluminio

con apertura verso l’interno; il colore

della carrozzeria, in arancio ministeriale intervallato

da due fasce di colore grigio, una

all’altezza dei finestrini e l’altra in basso.

Il comando del gruppo resistivo e dei contattori

di avviamento e di frenatura era affidato

ad una nuova apparecchiatura elettronica a

logica statica di progettazione Ansaldo, che

sostituiva l’avviatore elettromeccanico.

Il nuovo equipaggiamento, nelle intenzioni

del costruttore, avrebbe dovuto avere un elevato

grado di affidabilità, oltre a una migliore

regolazione dell’afflusso di corrente al motore,

con riduzione dei consumi energetici e

delle parti meccaniche. Il motore di trazione

era il Cv 1227, ubicato nella parte posteriore

del veicolo. Il filobus venne dotato di posta-

zione del bigliettaio, con conseguente entrata

obbligatoria dalla porta posteriore; la soluzione

causò non poche difficoltà e qualche

malumore, data l’altezza del piano di calpestio

proprio in corrispondenza della porta di

salita, che costringeva l’utenza più anziana ad

affrontare gli alti scalini con fatica.

Settantacinque i posti in piedi, mentre quelli

a sedere erano ben trenta, di cui cinque sulla

piattaforma posteriore, e tutti dotati di imbottitura,

che facevano pensare a un veicolo

destinato al servizio suburbano. L’illuminazione

interna era garantita da una fila di otto

plafoniere ovali con lampade a incandescenza,

tipiche della produzione Macchi. I finestrini

erano di tipo unificato, con telai anticorodal,

fisso nella parte inferiore e scorrevole verticalmente

nella parte superiore. Gli indicatori di

percorso erano del tipo già utilizzato da Stel,

di tipo a tela stampata, con scritte colorate

su sfondo bianco. Pur essendo predisposto, il

filobus non fu mai dotato di alcun dispositivo

per la marcia autonoma fuori da bifilare.

L’arrivo a Sanremo nel 1981

L’esemplare giunse a Sanremo nei primi mesi

del 1981, ma fu presentato al pubblico e alla

Molte le novità del veicolo, a

partire dal posto guida a sinistra

e dalla lunghezza: con i

suoi 11.995 millimetri fu il primo

filobus di tali dimensioni a

giungere in Riviera.

stampa a luglio, in occasione di un convegno

sui trasporti filoviari svoltosi in concomitanza

a Imperia; tra l’entusiasmo generale, c’era chi

parlava addirittura del prolungamento della

filovia ad Imperia.

Da lì a poco fu immesso in servizio sulla

linea urbana di Sanremo e i cittadini notarono

subito la novità, anche se i problemi tipici

del prototipo emersero velocemente. Stranamente,

non tutti i conducenti gradivano il

posto guida a sinistra e perfino l’idroguida,

giudicata da alcuni di loro troppo sensibile,

soprattutto rispetto ai veicoli delle precedenti

generazioni. La frenatura elettrica era poco

modulabile, e la velocità massima era tarata

a 45 km/h. Un veicolo nuovo, insomma, ma

molto più lento e meno agile dei colleghi più

anziani. Il compressore d’aria era ritenuto

molto rumoroso, infine il piano di calpestio

era rialzato nella parte posteriore.

Ciò nonostante, il filobus nei primi anni Ottanta

si vedeva spesso sulla linea urbana e nel

1983 lavorò sulla linea T Sanremo-Taggia,

con impiego anche in turni notturni, assieme

ai Fiat 2411 Menarini e Portesi ricostruiti e

dotati anch’essi di una livrea arancione.

Proprio nel 1983 il filobus ricevette un nuovo

compressore, di maggiore capacità, e nuove

plafoniere a luce fluorescente per l’illuminazione

interna, la possibilità di esclusione della

frenatura elettrica e infine un innovativo indicatore

di linea elettronico a matrice di punti.

La livrea venne semplificata, eliminando la

fascia grigia inferiore. Un anno dopo, con

l’arrivo della Riviera Trasporti, il filobus fu

reimmatricolato 1201 e fu predisposto per

l’esercizio ad agente unico, ricevendo due

obliteratrici.

Settantacinque i posti

in piedi, mentre quelli a

sedere erano trenta, di

cui cinque sulla piattaforma

posteriore, e tutti

dotati di imbottitura,

che facevano pensare a

un veicolo destinato al

servizio suburbano.

Nonostante l’accurata manutenzione dei circuiti

di comando, due gravi guasti, nel 1985 e

nel 1987, immobilizzarono ancora il filobus,

e non trovò purtroppo spazio l’idea di sostituire

l’equipaggiamento originale con uno nuovo

a ‘full chopper’, che sarebbe stato adottato

sui Menarini 201 di prossima consegna.

Nel 1990 il filobus, ormai accantonato, fu acquistato

dall’Ansaldo per realizzare il prototipo

del veicolo ibrido ‘Altrobus’. Terminati gli

esperimenti, il veicolo fu trasferito inaspettatamente

a Milano, accantonato al deposito di

Famagosta e purtroppo demolito.

Pur considerando i pochi anni di esercizio a

Sanremo, il filobus Macchi Ansaldo, di costruzione

accurata ed elegante, contribuì in

primo luogo al rilancio del veicolo filoviario

in Italia e fornì importanti indicazioni per i

filoveicoli che sarebbero stati costruiti negli

anni seguenti, e fu di prezioso apporto anche

nei test per i veicoli ibridi, che oggi caratterizzano

parte delle flotte di molte città italiane.

Stefano Alfano

42

43



Motore anteriore

INDCAR

ISUZU

Sprinter Basic 45 - Mobility

45 - Transfer 45

Lunghezza mm 7.400

Posti n. - / 18 / 22

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Om 651 / 140

Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus

Prezzo € 115.000/170.000/160.000

2025

Un evento che cambia, si evolve

e si sviluppa. Un bouquet che

raccoglie le sfide delle transizioni

energetica e digitale. Un palco

per i protagonisti del trasporto

Mobi

Lunghezza mm 8.000* / 8.500**

Posti n. 31 - 41 / 33***

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Fpt / 180 - 210

Trasmissione mecc. 6 marce

Prezzo euro

Classe I: 170.000 / 180.000

scuolabus: 124.000 / 126.000

linea: 140.000 / 142.000

* disponibile in versione Classe I, scuolabus,

linea

** disponibile in versione Classe I low

entry, scuolabus, linea

*** 45 / 50 su scuolabus

Wing

Lunghezza mm 7.700

Posti n. 28 / 24 / 21*

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Fpt / 180 - 210

Trasmissione mecc. 6 marce

Prezzo € 148.000/145.000/158.000

* versione Turismo Th, con sollevatore

su porta d’emergenza posteriore

Mago2

Lunghezza mm 8.800

Posti n. 30 / 32 / 34*

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Fpt / 220

Trasmissione mecc. 6 marce

Prezzo € 180.000/182.000/178.000

* versione Cabrio

Novo Ultra

Lunghezza mm 7.305

Posti n. 29* / 33**

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190

Trasmissione

automatica

Prezzo euro Classe II: 108.000

Classe III: 115.000

scuolabus***: 88.000

* versione Classe III

** versione ClasseII

*** modello Novo Scuolabus, 45 posti

Turquoise scuolabus

Lunghezza mm 7.720

Posti n. 50

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190

Trasmissione

automatica

Prezzo euro 98.000

Novo Citi*

Lunghezza mm 7.502

Posti n. 54

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190

Trasmissione

automatica

Prezzo euro 110.000

* Classe I

MERCEDES

Sprinter Travel 75

Lunghezza mm 8.500

Posti n. 21

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Om 651 / 160

Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus

Prezzo euro 240.000

TEMSA

Prestij Sx

Classe. III - Cl. II - Scuolabus

Lunghezza mm 7.168

Posti n. 29 / 35 / 45

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Fpt / 150

Trasmissione

manuale

Prezzo € 112.000 / 205.000 / 90.000

Motore elettrico

TECNOBUS

www.mobilityinnovationtour.com

Next L8/L9/10

Lunghezza mm 8.700/9.400/10.000

Posti n. 30/34 ; 38*; 42

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238

Trasmissione mecc. 6 marce

Prezzo € 190.000/192.000; 210.000

* 36 con sollevatore (predisposto montaggio

su porta emergenza centrale)

Sprinter City 45 - 75

Lunghezza mm 7.400 / 8.500

Posti n. 28 / 38

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Om 651 / 140 - 160

Trasmissione aut. 7G-Tronic Plus

Prezzo euro 190.000 / 270.000

Gulliver

Lunghezza mm 5.320

Posti n. 24 / 25 / 31

Motore/kW Amre / 32.3

Batterie FZSoNick ; Ni/NaCI

Capacità max kWh 2 x 71,2

Prezzo € 290.000/330.000

45



Linea

Linea

AYATS

Horizon intercity

Lunghezza mm 13.350 / 14.350

Posti n. 96 / 106

Motorizzazione

Diesel

Motore

Mercedes

Trasmissione

Zf Ecolife

Prezzo euro 532.000 / 540.000

IRIZAR

i4 su telaio Scania

Lunghezza mm 10.700* / 11.480**

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Scania 320

Trasmissione Scania Opticruise

Prezzo euro 266.500 / 269.100

* disponibile in versione L

** disponibile in versione H, M ed L

Lunghezza mm 12.200*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Scania 320 / 410

Trasmissione Scania Opticruise

Prezzo euro 270.400 / 274.300

* disponibile in versione H, M ed L

Lunghezza mm 12.920*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Scania 320 / 410

Trasmissione Scania Opticruise

Prezzo euro 276.900 / 280.800

* disponibile in versione H, M ed L

Lunghezza mm 13.640 (6x2)*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Scania 410

Trasmissione Scania Opticruise

Prezzo euro 309.400

* disponibile in versione H, M ed L

i4 integrale

Lunghezza mm 10.700*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx11 341

Trasmissione

Zf Astronic

Prezzo euro 273.000

* disponibile in versione H ed M. Versione

L di serie con cambio Ecolife a 3.000

€ in più rispetto al prezzo riportato

Lunghezza mm 12.200*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367

Trasmissione

Zf Astronic

Prezzo euro 278.200 / 282.100

* disponibile in versione H ed M. Versione

L di serie con cambio Ecolife a 3.000

€ in più rispetto al prezzo riportato

Lunghezza mm 12.920*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367

Trasmissione

Zf Astronic

Prezzo euro 284.700 / 289.900

* disponibile in versione H ed M. Versione

L di serie con cambio Ecolife a 3.000

€ in più rispetto al prezzo riportato

Lunghezza mm 13.640 (6x2)*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408

Trasmissione

Zf Astronic

Prezzo euro 328.900 / 332.800

* disponibile in versione H ed M. Versione

L di serie con cambio Ecolife a 3.000

€ in più rispetto al prezzo riportato

Lunghezza mm 14.980 (6x2)*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408

Trasmissione

Zf Astronic

Prezzo euro 339.300 / 343.200

* disponibile in versione H ed M. Versione

L di serie con cambio Ecolife a 3.000

€ in più rispetto al prezzo riportato

i3 integrale

Lunghezza mm 10.800 / 12.050

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367

Trasmissione

Zf Ecolife

Prezzo euro 296.400 / 306.800*

* 302.900 € per i3 12.05 con 341 cv

Lunghezza mm 12.750

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367

Trasmissione

Zf Ecolife

Prezzo euro 312.000 / 315.900

Lunghezza mm 14.980 (6x2)*

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408

Trasmissione

Zf Ecolife

Prezzo euro 365.300 / 370.500

* disponibile in versione H, M ed L

IVECO BUS

Crossway

Lungh. mm 10,8 / 12 / 13

Posti n. 47 / 55 /59

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Fpt / 360

Trasm. man. / aut. / aut. 4 o 6 marce

Prezzo € 260.700/266.600/277.300

MAN

Lion’s Intercity

Lungh. mm 12 / 13

Posti n. 70 / 74

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Man / 290

Trasm. man. / aut. / a 4 o 6 marce

Prezzo euro 345.000 / 373.000

Lion’s City LE / U

Lungh. mm 12 / 12

Posti n. 83

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Man 290 / 320

Trasmissione aut. / a 4 o 6 marce

Prezzo euro 355.000 / 397.000

MERCEDES

Intouro - Intouro M - Intouro L

Lungh. mm 12.100 / 12.600 / 13.300

Posti n. 51 / 55 / 59

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Om 936 / 295

Trasm. manuale Go 190

Prezzo € 308.750/321.750/338.000

Sollevatore Prm a 31.500 euro

Citaro Ü - LE Ü - LE MÜ*

Lungh. mm 12.100 / 12.200 / 13.200

Posti n. 82 / 84 / 88**

Motorizzazione

Diesel***

Motore/cv Om 936 / 295

Trasmissione aut. Voith Diwa.6

Prezzo € 422.500/419.250/448.500

* in versione 2 o 3 porte

** 83 su versione 3 porte (da 461.500 €)

*** modulo mild hybrid a 24.800 euro

Citaro GÜ

Lungh. mm 18.100

Posti n. 127

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Om 470 / 355

Trasmissione aut. Voith Diwa.6

Prezzo € 598.000

Tutti i Citaro Classe II prevedono rampa

Prm a 2.500 euro

SCANIA

Interlink Ld

Lunghezza mm

10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*

Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63

Motorizzazione

Diesel**

Motore/cv Scania Dc09 / 320***

Trasmissione

aut. / Zf Ecolife

Prezzo euro

327.611/338.428/344.867/379.637

* tre assi

** anche Cng su versione da 12.190 mm.

Prezzo 422.907€

*** opzionale motore Scania Dc09 da

360 cavalli

Interlink Md

Lunghezza. mm

10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*

Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Scania Dc09 / 360**

Trasmissione

aut. / Zf Ecolife

Prezzo €

343.580/357.488/366.244/402.096

* tre assi

** opzionale motore Dc13 da 410 cavalli

sul 13.990 mm

SETRA

415 - 416 - 418 Le Business

Lungh. mm 12.300 / 13.000 / 14.600*

Posti seduti n. 49 / 53 / 61

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Om 936 / 295

Trasmissione manuale Go 190

Prezzo € 370.500/384.750/432.250

* tre assi

Rampa Prm 2.500 euro

SOLARIS

Interurbino

Lunghezza mm 12

Posti n. Fino a 65

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Daf Mx-11/ 341

Trasmissione Zf Ecolife - Voith Diwa

Prezzo euro 401.000

TEMSA

Ld* 12 - 13

Lunghezza mm 12.365 / 13.080

Posti n. 55 / 59

Motore/cv Daf Mx-11 / 367

Trasmissione Zf aut. - manuale

Prezzo euro 326.000 / 342.000

Omologabile anche in Classe III

* versione Sb Plus con motore Fpt da

320 cavalli e cambio automatico Allison

T350R o meccanico Zf. Prezzi: 308.000

per il 12 metri, 326.000 per il 13

Md9* - Md9 Le**

Lunghezza mm 9.480 / 9.536

Posti n. 39 / 36

Motore/cv Fpt N67 / 320***

Trasm.

man. Zf - aut. Allison

Prezzo euro 233.000 / 226.000

* omologabile anche in Classe III

** omologabile anche in Classe I

*** Cummins Isb 6.7 250 cv per Md9 Le

Md7 Plus

Lunghezza mm 7.745

Posti n. 33

Motore/cv Fpt / 186

Trasm.

man. Zf - aut. Allison

Prezzo euro 205.000

Omologabile anche in Classe III

Prestij SxMd7 Plus

Lunghezza mm 7.168

Posti n. 35*

Motore/cv Fpt / 150

Trasm.

man. M038S5

Prezzo euro 178.000**

Omologabile anche in Classe III e scuolabus

*29 in Classe III e 45 nella versione

scuolabus

***185.000 per il Classe III e 147.000 per

lo scuolabus

VOLVO

46

47



Linea

Linea

Turismo

Turismo

8908R

Lunghezza mm 12.300 / 13.200

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Volvo D8K 320 / 350

Trasmissione

Volvo I-Shift*

Prezzo euro 309.000 / 329.000

* con cambio Zf 6AP1400B a 315.000 /

335.000 €

Lungh. mm 14.000 / 14.900 (6x2)

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Volvo D8K 350

Trasmissione

Zf Ecolife

Prezzo euro 339.000 / 357.000

8908Rle

Lungh. mm 10.800* / 12.000 / 13.000

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Volvo D8K 320 / 350

Trasmissione

Volvo I-Shift**

Prezzo € 289.000/299.000/319.000

* anche con motore 280 cv e cambio Zf

a 285.000 €

** con cambio Zf 6AP1400B a

295.000/305.000/325.000 €

Lungh. mm 13.700 / 14.700 (6x2)

Posti n. -

Motorizzazione

Diesel

Motore/cv Volvo D8K 350

Trasmissione

Zf Ecolife

Prezzo € 335.000 / 345.000

VDL

Futura Fmd2

Lungh. mm 12.900 / 13.500 / 14.800*

Posti n. 57 / 61 / 67

Motore/cv Daf 370 / 370 / 410

Trasmissione

Zf Traxon

Prezzo € 317.000/327.000/350.000

* tre assi

Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile

anche con pedana disabili e cambio

automatico

Futura Fdd2

Lungh. mm 13.100 / 14.100 (6x2)

Posti n. 79 / 91

Motore/cv Daf / 530

Trasmissione

Zf Traxon

Prezzo € 645.000 / 655.000

Disponibile anche con rampa disabili e

cambio automatico

IVECO BUS

EVADYS

Lunghezza mm 12.000

Posti n. 49*/53**

Motorizzazione

Diesel

Motore marca/cv Fpt Cursor 9/400

Trasmissione

mec./auto/automatiz.

Prezzo euro 312.900/302.200

*Porta doppia con rampa. **Porta singola

con rampa

IRIZAR

i8 su telaio Scania

Lunghezza mm 12.380 / 13.380

Posti n. 50 / 55

Motore/cv Scania 450 / 490

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 368.750 / 416.250

Lunghezza mm 14.380 / 15.380

Posti n. 59 / 65

Motore/cv Scania 490

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 422.500 / 431.250

i8 integrale

Lunghezza mm 12.380 / 13.380

Posti n. 51 / 55

Motore/cv Daf Mx11/13 449 / 482

Trasmissione -

Prezzo euro 371.250 / 413.750

Lunghezza mm 14.380 / 15.380

Posti n. 59 / 65

Motore/cv Daf Mx13 530

Trasmissione -

Prezzo euro 426.360 / 435.000**

* disponibile anche i8 Integral 14.38 con

Daf 482 cv a 421.250 €

i6 su telaio Scania

Lunghezza mm 10.800/12.350

Posti n. 47 / 55*

Motore/cv Scania 410**

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 303.750 / 306.250*

*50 con pedana

**disponibile anche i6 10,80 con Scania

410 cv a 312.500 €

Lunghezza mm 12.370

Posti n. 53

Motore/cv Scania 450*

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 342.500

Lunghezza mm

13.350 (6x2)

Posti n. 55

Motore/cv Scania 410

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 312.500 / 321.200*

* disponibile anche i6 13.35 con motore

450 cv a 330.330 €

Lunghezza mm

13.370 (6x2)

Posti n. 59

Motore/cv Scania 450 / 490

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 383.750 / 390.000

Lungh. mm 14.350/14.370 (6x2)

Posti n. 63 / 63

Motore/cv Scania 450 / 490

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 362.500 / 393.750

Lunghezza mm

15.370 (6x2)

Posti n. 69

Motore/cv Scania 490

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 401.250

i6 integrale

Lunghezza mm 10.800

Posti n. 47

Motore/cv Daf Mx11 408

Trasmissione -

Prezzo euro 307.500 / 316.250

Lunghezza mm 12.350 / 12.370

Posti n. 55* / 53

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449

Trasmissione -

Prezzo euro 315.750 / 347.500

* 53 con pedana

Lunghezza mm 13.350

Posti n. 59*

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449

Trasmissione -

Prezzo euro 322.500** / 333.750

* 52 con pedana

** anche versione a 328.750 €, sempre

408 cv

Lunghezza mm

13.370 (6x2)

Posti n. 59

Motore/cv Daf Mx13 482

Trasmissione -

Prezzo euro 388.750

Lungh. mm 14.350 / 14.370 (6x2)

Posti n. 63

Motore/cv Daf Mx13 482 / 530

Trasmissione -

Prezzo euro 371.250* / 413.750

* anche versione a 396.250 €, sempre

482 cv

Lunghezza mm

15.370 (6x2)

Posti n. 69

Motore/cv Daf Mx13 530

Trasmissione -

Prezzo euro 410.000

i6S su telaio Scania

Lunghezza mm 12.350

Posti n. 55*

Motore/cv Scania 410 / 450

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 315.000 / 323.750

*50 con pedana

Lunghezza mm

15.350 (6x2)

Posti n. 71

Motore/cv Scania 450

Trasmissione Scania automatizzato

Prezzo euro 370.000

i6S integrale

Lunghezza mm 12.350

Posti n. 55*

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449

Trasmissione -

Prezzo euro 321.250 / 326.250

* 53 con pedana

Lunghezza mm

15.350 (6x2)

Posti n. 71

Motore/cv Daf Mx11 482

Trasmissione -

Prezzo euro 378.750

MAN

Lion’s Coach

Lunghezza mm 12.101 / 13.091

Posti n. 55 / 57

Motore/cv Man / 420

Trasm. mec. / automatizz. 12 marce

Prezzo euro 392.000 / 416.000

Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)

Posti n. 59 / 65

Motore/cv Man / 460

Trasmissione automatizz. 12 marce

Prezzo euro 432.000 / 440.000

MERCEDES

Tourismo Rhd - M/2 Rhd

Lunghezza mm 12.300 / 13.100

Posti n. 51 / 55

Motore/cv Om 470 / 422

Trasm. mecc. Go 210 / rob. Go 250

Prezzo euro 488.500 / 512.300

Tourismo M/3 Rhd - L

Lungh. mm 14.100 / 15.100 (6x2)

Posti n. 55 / 59

Motore/cv Om 470 / 422

Trasmissione robotizzato Go 250

Prezzo euro 530.100 / 546.000

Su tutti i Tourismo, sollevatore Prm a

29.700 €. Toilette a 11.800 €

NEOPLAN

Tourliner

Lunghezza mm 12.101 / 13.091

Posti n. 55 / 57

Motore/cv Man / 460

Trasmissione automatizz. 12 marce

Prezzo euro 424.000 / 448.000

Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)

Posti n. 59 / 65

Motore/cv Man / 460

Trasmissione automatizz. 12 marce

Prezzo euro 464.000 / 472.000

Cityliner

Lungh. mm 12.240/12.990*/13.990*

Posti n. 55 / 59 / 65

Motore/cv Man 460 / 500 / 500

Trasmissione automatizz. 12 marce

Prezzo € 480.000/512.000/520.000

* tre assi

Skyliner

Lunghezza mm

14.000 (6x2)

Posti n. 85

Motore/cv Man / 500

Trasmissione automatizz. 12 marce

Prezzo euro 720.000

SCANIA

Touring Hd

Lunghezza mm 12.090

Posti n. 55

Motore/cv Scania Dc13 / 410*

Trasmissione Scania Opticruise

Prezzo euro 326.667

* opzionale motore Scania Dc13 450 cv

Lunghezza mm

12.070 (6x2)

Posti n. 63

Motore/cv Scania Dc13 / 450

Trasmissione Scania Opticruise

Prezzo euro 375.000

48 45

49

SETRA

S 511 Hd - S 515 Hd

Lunghezza mm 10.500 / 12.300

Posti n. 43 / 51

Motore/cv Om 470 / 388 - 422

Trasmissione

mecc. Go-210

Prezzo euro 452.000 / 500.600

S 516 Hd/2 - Hd/3* - Hdh*

Lungh. mm 13.100/13.100/13.300

Posti n. 55

Motore/cv Om 470 / 422 - 422- 470

Trasmissione robotizzato Go 250

Prezzo € 521.600/548.600/608.900

* tre assi

S 517 Hd - Hdh

Lungh. mm 13.900 / 14.200 (6x2)

Posti n. 59

Motore/cv Om 470 / 422 - 470

Trasmissione robotizzato Go 250

Prezzo € 556.300 / 625.700

S 531 Dt

Lungh. mm

14.000 (6x2)

Posti n. 83

Motore/cv Om 471 / 510

Trasmissione robotizzato Go 250

Prezzo euro 736.800

Su tutti i Setra (esclusi S 511 Hd, S 531

Dt e gli Hdh) sollevatore Prm a 26.500 €.

Su tutti i Setra (esclusi S 531 Dt e gli

Hdh), toilette a 11.300 euro.



TEMSA

Hd 12 - 13

Lungh. mm 12.276 / 13.076

Posti n. 55 / 59

Motore/cv Daf Mx-11 / 435

Trasmissione Zf Astronic - man.

Prezzo € 296.000 / 325.000

Turismo

* disponibili anche con pedana disabili.

Da 1 a 6 posti per carrozzine a bordo

Lunghezza mm 13.945 / 14.845 (6x2)

Posti n. 63 / 67

Motore/cv Daf / 450

Trasmissione

Zf Traxon

Prezzo € 418.000 / 429.000

Disponibili anche con pedana disabili e

cambio automatico

Futura Fdd2

Lunghezza mm 13.085 / 14.145 (6x2)

Posti n. 79 / 91

Motore/cv Daf / 530

Trasmissione

Zf Traxon

Prezzo € 710.000 / 721.000

Disponibile anche con rampa disabili e

cambio automatico

VOLVO

periodico di cultura,

economia e tecnica

fondato nel 1991

Direttore responsabile

Stefano Agnellini

Coordinatore redazionale

Riccardo Schiavo

In redazione

Fabio Butturi, Ornella Cavalli,

Fabrizio Dalle Nogare,

Stefano Eliseo, Fabio Franchini,

Cristina Scuteri, Luca Vitali

Hanno collaborato

Bruno Boni, Mario Bassoli, Dante

Ferrari, Claudio Frutti, Ivan Poli,

Ugo Righi, Fabio Terni

Informazioni sulle gare pubbliche

fornite dalla Roga Italia

Modena

Impaginazione e grafica

Marco Zanusso

Gestione editoriale

Fabio Zammaretti

VADO E TORNO

EDIZIONI

Via Brembo 27

20139 Milano

tel. 02/55230950

Maraton 12 - 13

Lungh. mm 12.365 / 13.080

Posti n. 53 / 57

Motore/cv Daf Mx-11 / 435

Trasmissione

Zf - man.

Prezzo € 337.000 / 344.000

VDL

Futura Fmd2

Lungh. mm 12.875 / 13.475 / 14.845*

Posti n. 57 / 61 / 67

Motore/cv Daf 370 / 370 / 410

Trasmissione

Zf Traxon

Prezzo € 349.000 / 360.000 / 352.000

* tre assi

Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile

anche con pedana disabili e cambio

automatico

Futura Fhd2

Lunghezza mm

10.605 / 12.195* / 12.875* / 13.475

Posti n. 43 / 53 / 57 / 61

Motore/cv Daf 370 / 410 / 410 / 410

Trasmissione

Zf Traxon

Prezzo €

352.000 / 374.000 / 380.000 / 386.000

9700

Lunghezza mm 12.400 / 13.100

Posti n. 55 / 57

Motore/cv Volvo D13K 430 / 420

Trasmissione

-Volvo I-Shift

Prezzo euro 368.000 / 377.000

Lungh. mm 13.100/13.900/15.000 (6x2)

Posti n. 59 / 63 / 65

Motore/cv Volvo D13K 460

Trasmissione

Volvo I-Shift

Prezzo € 390.000 / 398.000 / 407.000

9900

Lunghezza mm 12.400

Posti n. 53

Motore/cv Volvo D13K 460

Trasmissione

Volvo I-Shift

Prezzo euro 382.000

Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)

Posti n. 57 / 61

Motore/cv Volvo D13K 460

Trasmissione

Volvo I-Shift

Prezzo euro 402.000 / 415.000

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d’Europa: è il Touring a BioLNG,

eletto Sustainable Bus Award 2025

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