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MAGGIO / GIUGNO 2025
€ 8,00 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N°46) ART. 1 COMMA 1. DCB BRESCIA - LE COPIE DISTRIBUITE PRESSO I LOCALI PUBBLICI E AGLI SPONSOR SONO COPIE OMAGGIO
N° 203
ARRIVA
ARRIVA LA 1000 MIGLIA
A bordo dei sistemi di parcheggio
G P
LA 1000 MIGLIA
bresciaup.it
”
Ogni domanda è già una
porta socchiusa sul futuro.
”
EDITORIALE
A CURA DI | CIRO CORRADINI
All'interno del Comune di Brescia esiste una sorta di
contea indipendente, una enclave, una repubblica senza
presidente e parlamento, un buco nero dove tempo e
spazio vengono stravolti, dove anche le regole del vivere
civile vengono declinate in modo diverso dal resto del
territorio. Questo regno dell'orrore, questa casa dei misteri,
questo spazio che è sublimazione tridimensionale
della bruttezza ha un nome ed un cognome: Stadio Mario
Rigamonti.
Fortemente voluto dalla Amministrazione Comunale
del tempo, realizzato su progetto dell'ing. Giorgetti, venne
inaugurato nel settembre del 1959 alla presenza del
Sindaco Bruno Boni, uno che amava allo stesso modo
la sua città, la matematica ed il Brescia Calcio. Un uomo
che, in pieno inverno, indossava la tuta ed un berretto di
lana, si metteva in porta e cercava di intercettare le bordate
che gli tirava Gigi De Paoli, che non faceva sconti e
sapeva calciare come pochi.
Negli anni '60 era un impianto all'avanguardia, costruito
secondo le indicazioni del tempo e le regole dettate
dal CONI che pretendeva che all'interno di ogni stadio ci
fosse una pista di atletica e pedane per i salti ed i lanci.
Oggi è un ammasso di cemento e tondino, spesso in
“bella” evidenza nei pilastri che lo sorreggono, obsoleto,
scomodo, inadeguato, non all'altezza di una Città che,
quando dici “Rigamonti” nei palazzi che contano, tolgo
nodalle tasche aglio, prezzemolo e finocchio, si fanno il
segno della croce, recitano giaculatorie scaccia fantasmi,
alzano gli occhi al cielo, preparano punteruoli in argento
purissimo e si affidano alla Provvidenza sperando
che si cambi subito discorso.
Si dimenticano però che c'è ed esiste, purtroppo. Si dimenticano
che questo Stadio che è paradigma statico
della figlia di Fantozzi è aperto, ospita il Brescia Calcio,
2 /
la principale squadra di calcio della Provincia, ed i suoi
tifosi, magari pochi ma appassionati. Si dimenticano
che tra questi tifosi esiste una minoranza silenziosa, ma
bisognosa di doverosa attenzione: le persone con disabilità.
Sono anni ormai che si discute inutilmente su dove sistemare
questi tifosi in carrozzina ed i loro accompagnatori.
Sono anni che si gioca a rimpiattino sulle ruote
di queste carrozzine e delle persone che le occupano,
sono anni che lo sport più praticato all'interno del Rigamonti
non è il calcio come pensano in tanti, ma lo scaricabarile.
Come fossero pacchi di Amazon, le persone con disabilità,
vengono spostate da una parte all'altra senza che il
problema venga risolto una volta per tutte. Qui non si
tratta di discutere, come peraltro si dovrebbe, sulla costruzione
del nuovo stadio o la ristrutturazione pesante
di quello che già esiste, qui si tratta di “normale amministrazione”
!! E se alzi la voce e canti fuori dal coro chiedendo
conto di questa follia sulla quale sono in troppi
a fare concorrenza alle tre scimmiette (quelle del non
vedo, non sento e non parlo) inizia il ping pong anzi, per
essere al passo coi tempi, il “padel” della colpa: tocca al
Brescia Calcio, è colpa della Questura, è tutto un discorso
legato ai Vigili del Fuoco, è un problema strutturale, è
la Prefettura che deve intervenire, è la Santa Sede, è che
piove Governo Ladro, è che è tutta colpa di Trump e di
Putin, è che c'è di mezzo la massoneria e ci sono pure
coinvolti i servizi segreti deviati, è che su Marte fanno in
un altro modo, è che Nostradamus lo aveva predetto. E
il Comune ? Ah già, c'è pure di mezzo il Comune visto
che lo Stadio è di sua proprietà, ovvero è di NOSTRA proprietà
!
Cosa conta che durante l'ultima gara con il Pisa s'è sfiorata
la tragedia a causa di una grandinata che ha causato
un fuggi-fuggi generale che ha rischiato di travolgere
le persone in carrozzina ed i loro accompagnatori che
non hanno uno spazio delimitato e coperto dove seguire
il Brescia ?
E dentro la tristezza mi travolge e rischia di indurmi alla
resa. Ma non è ancora tempo di alzare bandiera bianca,
non è ancora il tempo dell'inedia.
E allora la rabbia mi sale fino all'urlo che rischia di strozzarmi
la gola: vergogna, vergogna, vergogna !
Ciro Corradini
3 /
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76
COVER STORY
Green Park
SOCIETÀ
Benvenuto Leone XIV
SOCIETÀ
Papa Francesco e Brescia
TERRITORIO
Nuove postazioni per bicimia
VIVI BRESCIA
Riapre il Museo del Ferro di San Bartolomeo
VIVI BRESCIA
1 maglia per la vita
VIVI BRESCIA
Chi è Bat-Prince?
EVENTO
La locomotiva n. 1 Torna a splendere in castello
EVENTO
Cernobbio: omaggio allo scultore bresciano Stefano
bombardieri
EVENTO
1000 Chitarre
EVENTO
Le stelle dello sport brillano a brescia
EVENTO
Vercam verniciature industriali: 30 Anni di successo
EVENTO
lo sport in gioco: crescita e benessere
SPORT
La rabbia e l'orgoglio
SPORT
Voluntas Brescia: nel solco della tradizione
SPORT
Pallamano leonessa brescia e il suo presidente Narcisio
Paganotti
SPORT
Dominio australiano al Camozzi Open di tennis
SOCIAL DINNER
Oltre lo schermo
MODA
Jeans che passione
ECONOMIA
Debito globale record
MOVIDA
serata karaoke al Lion Pub
MODELLA DEL MESE
Chiara Sammartani
LETTERATURA
“Amsterdam Blues” di Federico Montuschi
PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE LOCALE.
ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BRESCIA
N° 37/2007 DELL’8 SETTEMBRE 2007
6
COLOPHON
EDITORE ESSEZETAADV SRL
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DIRETTORE RESPONSABILE
Ciro Corradini
RESPONSABILE COMMERCIALE
Massimiliano Lanzani
GRAPHIC DESIGNER
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16
WEB & SOCIAL
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REDAZIONE E UFFICIO STAMPA
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redazione@bresciaup.it
COLLABORATORI
46
Massimo Lucidi | Marta Pedrotti | Vito Masotti | Ruggero
Tavelli | Claudia Nodari | Cristina Pezzi | Barbara Vistarini
| Edward Battisti | Roberto Cappiello | Emanuele Lumini |
Simone Mor | Laura Gorini | Roberto Zarrillo | Lorenzo Tiezzi |
Alessandro Arrighini | Roberta Colico | Mauro Caliendo | Ricky
Modena | Elisa Simeoni | Sabina Moro | Manuel Lanzani |
Mauro Bonometti | Claudio Paganini | Roberta Morelli | Nadia
Gerstgrasser | Chiara Massini | Bresciasilegge
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dell’editore.
COVER STORY
A CURA DELLA | REDAZIONE
GREEN PARK
L’AZIENDA DI MONTAUTO BRESCIANA SALUTA LA 1000 MIGLIA CON NUOVI PRODOTTI
PENSATI PER OTTIMIZZARE LO SPAZIO
Si avvicina il grande appuntamento della Mille Miglia e
chi la seguirà, da partecipante o da semplice spettatore
a bordo strada, non può che essere un amante delle
quattro ruote, del loro fascino e della loro storia. Anche
Green Park Srl, azienda che da oltre trent’anni opera a
Carpenedolo come produttrice di ascensori e piattaforme
dedicati al parcheggio delle automobili, non è da
meno e si prepara con trepidazione, come ogni anno, a
vivere un evento che risveglia i cuori degli appassionati
ed anima il territorio, bresciano e non solo.
TECNOLOGIA E SICUREZZA
Lo svolgersi della Freccia Rossa, in programma dal 17
al 21 giugno prossimi, è l’occasione per Green Park di
portare all’attenzione funzione e caratteristiche dei dispositivi
che progetta, produce ed installa forte di una
grande esperienza nel settore dei sistemi di parcheggio.
Naturalmente prodotti di punta sono gli ascensori per
auto, dispositivi in grado di far salire o scendere la vettura
tra più piani. Curati sia dal punto di vista tecnologico
che da quello funzionale ed estetico, gli ascensori
Green Park sfruttano i sistemi di sollevamento a quattro
colonne o a pantografo, offrendo svariate possibilità di
equipaggiamento, come quella di un tetto pavimentabile
che rende l’ascensore, una volta chiuso, mimetizzato
e integrato nel sistema architettonico circostante. Vi
è inoltre la possibilità di renderne unica la struttura con
colorazioni personalizzate e accessori come le pulsantiere
a bordo con schermi LCD per una perfetta visuale
dei piani nel corso della manovra. Proprio per la capacità
di coniugare affidabilità, resistenza e sicurezza ad
una sapiente integrazione nel rispetto dell’ambiente gli
ascensori per auto Green Park, negli anni, hanno trovato
6 /
applicazione in contesti di pregio architettonico e naturalistico.
Dispositivi made in Carpenedolo sono installati
sul lago di Como, nelle località marittime e in montagna,
dove l’integrazione con l’ambiente è ancora più importante,
a Livigno, Courmayeur, Lugano o Bolzano. Senza
dimenticare le città: da quelle più grandi come Milano
e Bologna, sino a quelle che hanno una conformazione
architettonica o orografica particolare come Bergamo e
Padova. Un contesto, quello cittadino, in cui gli ascensori
Green Park trovano applicazione anche in palazzine o
condomini.
Nella colonna a destra una sequenza che mostra la
comodità del montauto con tetto pavimentabile Lift
Car C4S: dall’arrivo a casa al piano interrato in tutta sicurezza.
Grazie a Mattia Colpani
& Co di Poncarale, per la
gentile concessione della
splendida Maserati 150S
7 /
COVER STORY
LO SPAZIO È PREZIOSO
Oltre agli ascensori la gamma Green Park comprende
dispositivi che permettono di ottimizzare gli spazi
di parcheggio presenti in garage o autorimesse. Situazione
che può toccare da vicino proprio chi colleziona
auto di tutte le epoche per passione, che necessita di
garantire alle proprie vetture un ricovero sicuro. A tal
proposito il nuovissimo Lift Box L, disponibile anche nella
sua variante L1, è un duplicatore di posto che sfrutta
l’altezza del garage o dell’autorimessa sollevando una
vettura e liberando lo spazio per posizionarne al di sotto
un’altra. La peculiarità è che è possibile installarne due
o più affiancati in serie, con notevole risparmio di spazio,
anche laterale. Senza la necessità di grandi opere murarie
o scavi dunque, è possibile raddoppiare i posti auto
contando su dispositivi capaci di coniugare tecnologia,
sicurezza e facilità d’utilizzo.
IL NUOVO MOVY PARK
La novità 2025 Green Park, già diventata un best seller,
è la piattaforma a trazione Movy Park. Un dispositivo
brevettato, progettato per permettere di parcheggiare
l'auto in garage o box molto stretti (tutt'altro che infrequenti
nei centri delle città o in condomini di costruzione
non recente) in cui è oltremodo complicato sia l'ingresso
della vettura che, soprattutto, la discesa del conducente
una volta all'interno. Grazie ad un telecomando a
distanza è possibile, fermandosi all'esterno del garage,
attivare la piattaforma per farne uscire automaticamente
le pedane. Al conducente non resta che posizionare
la vettura sulle pedane stesse, scendere dall'abitacolo in
tutta comodità e, con lo stesso telecomando, riattivare
la piattaforma, che posizionerà nel garage la vettura in
sicurezza. Movy Park è disponibile in due modelli: il 2.0,
su cui si sale solo con le ruote anteriori, e 4.0, con pedane
più lunghe che permettono la salita con tutte e quattro
le ruote, ideale per le moderne vetture con trasmissione
automatica, a quattro ruote motrici o elettriche.
Green park srl
Via dei Colli 30, 25013 Carpenedolo BS
+39 030 96 98 822
info@greenparksrl.com
greenparksrl.com
8 /
SOCIETÀ
A CURA DI | MONS. CLAUDIO PAGANINI
UN PAPA INATTESO, UNO
STUPORE CHE PARLA AL CUORE:
BENVENUTO LEONE XIV
Il secondo giorno di conclave, quando il fumo bianco si è
alzato dal comignolo della Cappella Sistina, la folla radunata
in piazza San Pietro si è stretta in un silenzio carico
di attesa. Tutti gli sguardi puntati verso il cielo, e un’unica
domanda nel cuore: “Chi sarà?”
Poi, l’annuncio. Un nome nuovo, per molti sconosciuto:
Francisco Prevost. Non era tra i candidati più citati, non
appariva nelle previsioni degli esperti. Ed è proprio da
questo annuncio inatteso che è nato il primo vero stupore:
non tanto quello della sorpresa, quanto quello che
apre alla meraviglia. Il tipo di stupore che invita a guardare
più a fondo superando le logiche umane.
Nei minuti successivi, come da consuetudine, è iniziata la
ricerca di informazioni: chi è? Da dove viene? Qual è il suo
profilo? Ma forse, ancora prima delle risposte, si è diffuso
un sentimento diverso: la percezione che qualcosa di
nuovo stesse accadendo. E non solo per il nome insolito,
ma per il significato che la sua elezione porta con sé. Un
senso di continuità con lo stile di Papa Francesco, ma anche
l’intuizione di un passo ulteriore, un’apertura a qualcosa
che ancora non conosciamo.
Questo stupore ha preso una forma ancora più precisa
con la scelta del nome: Leone XIV. Un nome che richiama
la storia passata, ma lo fa con uno spirito che guarda al
futuro. È un nome che ci obbliga a riflettere, a chiederci se
non sia giunto il momento di affrontare i grandi temi del
nostro tempo con occhi nuovi, scavando oltre le apparenze,
cercando risposte che non siano dettate dalle ideologie,
ma ispirate alla profondità della realtà.
Un richiamo evidente anche alla figura di Leone XIII, autore
nel 1891 della Rerum Novarum, testo fondamentale
della Dottrina Sociale della Chiesa. Allora si trattava di
rispondere alle sfide della rivoluzione industriale e della
condizione operaia. Oggi, potremmo trovarci di fronte a
10 /
un’altra rivoluzione: quella digitale, in cui l’intelligenza artificiale
rischia di ridisegnare radicalmente il ruolo della
persona umana. Forse è tempo, anche oggi, di rimettere
l’uomo al centro.
Ma il segno più profondo è forse racchiuso nelle prime
parole pronunciate dal nuovo Pontefice: “La pace sia con
voi”. Parole tratte dal Vangelo, con cui Gesù risorto saluta i
suoi discepoli. Una scelta semplice e potente. Un augurio,
ma anche un programma: costruire insieme un mondo
di pace. Una pace che non sia solo assenza di guerra, ma
presenza di giustizia, di ascolto, di fraternità.
È probabile che, nei prossimi mesi, continueremo a stupirci
di come Papa Leone XIV affronterà i nodi del presente.
Non con proclami, ma con uno stile che sembra
orientato alla cura delle ferite, alla ricerca di soluzioni profonde,
al dialogo sincero. Con parole che parlano non solo
ai credenti, ma a tutta l’umanità.
Papa San Paolo VI.
Forse, più che cercare di inquadrare questo nuovo pontificato
nelle nostre categorie, dovremmo semplicemente
lasciarci accompagnare. Rimanere aperti alla sorpresa,
accogliere lo stupore. Perché è proprio dallo stupore, e
non dal pregiudizio e dalla presunzione di conoscere ogni
cosa, che può nascere un cammino nuovo, capace di rendere
la nostra società più umana, più giusta, più vera.
Buon cammino, Papa Leone XIV. Il mondo ha bisogno di
speranza, non di minestre riscaldate. E noi siamo pronti
ad ascoltare.
mons. Claudio Paganini
Parroco San Giorgio in Cellatica (Bs)
Delegato Vescovile per gli sportivi
claudiopaganini@diocesi.brescia.it
Un ultimo dettaglio che ci fa sentire questo Papa ancora
più vicino: il suo legame con la città di Brescia, avendo
raccolto l’eredità del cardinale Giovanni Battista Re nella
Congregazione dei Vescovi e la sua stima nei confronti di
11 /
SOCIETÀ
A CURA DI | MONS.CLAUDIO PAGANINI
PAPA FRANCESCO E BRESCIA:
L’EREDITÀ DI UN PONTIFICATO
ACCAREZZATO DAI BRESCIANI
LA SCOMPARSA DEL PAPA VENUTO "DALLA FINE DEL MONDO
Papa Francesco non è mai venuto a Brescia, ma il legame
con la terra bresciana è stato profondo e simbolico. A
marcarlo è stato il cardinale Giovan Battista Re, originario
della Vallecamonica, che ha avuto un ruolo fondamentale
sia all’inizio sia alla fine del pontificato.
Fu lui a suggerire a Francesco l’anello di Papa Paolo VI,
che il nuovo pontefice volle in argento, segno di sobrietà
e rottura con la tradizione dell’oro. E fu ancora il Cardinal
Re a presiedere, pochi giorni fa, la celebrazione del funerale
di Papa Francesco, suggellando con discrezione e
solennità un cammino spirituale che tra Brescia e Roma
non è mai venuto meno.
L’eredità di Papa Bergoglio si può riassumere in un gesto
iniziale: la scelta del nome Francesco, mai usato prima da
un pontefice. Un nome che è diventato subito programma:
ispirarsi al santo di Assisi per costruire una Chiesa
povera, vicina agli ultimi, pronta a riformarsi a partire dal
cuore. Come a San Damiano, anche oggi la voce del Vangelo
chiede a tutti i credenti di “riparare la mia casa”, e
Papa Francesco ha raccolto quell’invito con coraggio e
radicalità.
Lo stile di Francesco è stato subito riconoscibile: un cuore
aperto verso tutti, senza distinzioni. Ha incontrato i capi di
Stato come pure gli immigrati sbarcati a Lampedusa con
lo stesso sorriso, la stessa franchezza, lo stesso coraggio
del Vangelo riassunto nella sua Enciclica “Fratelli tutti”.
Ha parlato con un linguaggio semplice, ma profondamente
simbolico, capace di toccare le coscienze e illuminare
la vita.
Le sue parole sono sempre state inviti alla conversione,
alla pace, alla responsabilità. Il Papa ha vissuto il cambiamento
d’epoca non come una minaccia, ma come una
12 /
sfida a rinnovare la coscienza del mondo.
Tra i testi più importanti del pontificato c’è senza dubbio
“Laudato si’”, un’enciclica spesso etichettata come ecologica,
ma che in realtà è un potente appello spirituale e
sociale. Francesco ci ricorda che il creato è dono di Dio, da
custodire e non sfruttare. L’enciclica chiede un cambiamento
di paradigma: meno avidità economica, più giustizia,
più spiritualità, più cura. Non solo salvare l’ambiente,
ma cambiare l’anima della società.
Ed in un mondo lacerato da guerre, Papa Francesco ha
parlato senza sosta di pace. Ha denunciato quella che ha
definito “una terza guerra mondiale a pezzi”, ha invocato
il dialogo, la riconciliazione, la non violenza. Il suo magistero
sulla pace è uno dei lasciti più forti e profetici del
pontificato.
Resta ora l’interrogativo sul futuro: chi ha preso il testimone
da Papa Francesco saprà raccoglierne l’eredità? Ogni
pontefice è diverso, perché ogni tempo è diverso. Ma ciò
che conta non è la simpatia personale, bensì il contributo
umano e spirituale che il successore saprà offrire per aiutare
il mondo a cambiare stile di vita, con più sobrietà e
responsabilità
Papa Francesco, come ogni uomo, è unico e irripetibile. Il
suo pontificato ha parlato al cuore del mondo, con gesti
semplici e parole profonde. Se vogliamo onorarne la memoria
e preparare il futuro, dobbiamo accogliere con fede
il suo successore.
Non confrontare, ma ascoltare.
Non giudicare, ma discernere. Perché ogni stagione ha i
suoi problemi e ogni Papa la sua missione.
E tutti, insieme, siamo chiamati a costruire un mondo più
giusto, più umano, più fraterno.
Quella civiltà dell’amore tanto volte invocata dal Papa San
Paolo VI: ecco, ancora un bresciano che ha segnato la formazione
di Papa Francesco e ne ha guidato il magistero.
mons. Claudio Paganini
Parroco San Giorgio in Cellatica (Bs)
Delegato Vescovile per gli sportivi
claudiopaganini@diocesi.brescia.it
13 /
INDICE
VIV
ERE
BRE
SCIA
Territorio - Redazione - Nuove postazioni per Bicimia
Territorio - Redazione - Museo del Ferro
Territorio - Redazione - 1 maglia per la vita
Vivi Brescia - Redazione - Chi è Bat-Prince?
16
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20
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18
16
24
APPARTENENZA TERRITORIO
20
EMOZIONI TRADIZIONI
CITTÀ PROVINCIA PAESAGGI COLORI
TERRITORIO
A CURA DELLA | REDAZIONE
NUOVE POSTAZIONI PER BICIMIA:
VIA MILANO, VIA DON VENDER E
VOLTA SUD
Il servizio di bike sharing di Brescia raggiunge quota
98 postazioni. Continuano gli investimenti del Comune
di Brescia e del Gruppo Brescia Mobilità per rendere la
città sempre più connessa in maniera ecosostenibile.
Bicimia, il servizio bresciano di bike sharing, dopo aver
raggiunto il Comune di Bovezzo, cresce ulteriormente
all’interno della Città con tre nuove postazioni - in via Milano,
in via don Vender e in via della Volta - che portano
la rete del servizio a quota 98 postazioni. La postazione
“Via Milano – Teatro Borsoni” è ubicata proprio di fronte
al nuovo teatro e accanto alla sala studio MICS di via Milano
140: in questo caso il servizio di Bicimia è un’opportunità
di collegamento comoda, conveniente per i fruitori
di questi due importanti presidî culturali realizzati
nell’ambito del progetto Oltre la Strada.
La postazione “Don Vender” è collocata nei pressi
dell‘Accademia di Belle Arti LABA, in modo da potenziare
il servizio nell‘Oltremella e rispondere ad un’esigenza
proveniente dagli studenti che frequentato l’istituto. Gli
studenti universitari iscritti alle facoltà di Brescia possono
infatti godere di una speciale agevolazione che prevede
la possibilità di abbonarsi senza il pagamento della
cauzione di 25€. Le due nuove postazioni Bicimia di via
Milano e di via don Vender saranno inoltre di utilità per
i nuovi servizi socio-sanitari che nei prossimi anni verranno
lì insediati dall’ASST Spedali Civili: il consultorio e
il centro vaccinale in via Milano e la casa della Comunità
in via don Vender. La terza nuova postazione “Volta Sud”
porta il servizio Bicimia in una zona ad elevato flusso di
persone per via della presenza del polo commerciale –
direzionale e del centro culturale islamico, estendendo
il servizio di bike sharing nella zona meridionale della
città.
Ognuna delle tre postazioni è composta da 8 stalli e,
come tutte le altre, è attiva 24 ore su 24 e illuminata tramite
luce a LED, che ne permette l’utilizzo in sicurezza
anche durante le ore notturne . Gli utilizzatori di Bicimia,
16 /
grazie ad una telecamera di sicurezza e al pulsante di
chiamata SOS, possono mettersi immediatamente in
contatto con la Sala Telecontrollo di Brescia Mobilità, in
servizio anch’essa 24 ore su 24. L’investimento sostenuto
dall’Amministrazione comunale per le 3 nuove postazioni
ammonta a 113 mila euro e porta il servizio di
Bicimia a 98 postazioni, con oltre 500 biciclette e quasi
mille colonnine di aggancio ai più di 43.000 abbonati.
Bicimia è inoltre un servizio sempre più comodo e conveniente
da utilizzare, non solo per la capillarità del servizio
e la gratuità di uso per i primi 45 minuti, ma anche
per la possibilità di usare il bike sharing senza tessera,
ma semplicemente col proprio smartphone scaricando
l’applicazione gratuita BresciApp!da Google Play e App
Store.
Per maggiori informazioni su Bicimia, le postazioni, le
modalità di utilizzo e su tutti i servizi offerti dal Gruppo
Brescia Mobilità è possibile consultare il sito www.bresciamobilita.it
oppure rivolgersi al servizio di Customer
Care - attivo tutti i giorni, domeniche e festività comprese,
dalle ore 7.30 alle ore 22.00 - chiamando il numero
030 3061200, scrivendo via WhatsApp al numero 340
0702227, scrivendo a customercare@bresciamobilita.it
o attraverso le pagine ufficiali di Metro Brescia e Gruppo
Brescia Mobilità su Facebook e Twitter.
17 /
VIVI BRESCIA
A CURA DELLA | REDAZIONE
RIAPRE IL MUSEO DEL FERRO DI SAN
BARTOLOMEO.
ACCESSIBILI AL PUBBLICO LA SUGGESTIVA FUCINA
E UN’ESPOSIZIONE RINNOVATA
Dal 1 maggio la lavorazione del ferro, tratto distintivo
dell’identità del territorio, ha ritrovato il suo spazio espositivo
in città: il Museo del Ferro “Lodovico Giordani” di
San Bartolomeo ha infatti riaperto in modo stabile le
sue porte.
Il museo si trova in una fucina e in un opificio di molatura
di attrezzi in ferro recuperati a uso museale da Fondazione
Civiltà Bresciana, dalla metà degli anni Ottanta.
Concessi in comodato a Fondazione Musil, gli spazi
ospitano oggi una ricostruzione storica in dialogo con
l’attualità: dal funzionamento delle mole ai diversi cicli
di lavorazione del ferro, dalle origini della Brescia industriale
alle ruote idrauliche, il percorso alterna reperti e
vecchie fotografie con plastici e video di paesaggi, tecnologie
e voci contemporanee.
Gli ultimi interventi di adeguamento, resi possibili da un
sostegno economico di 100mila euro deliberato a inizio
2025 dal Comune di Brescia, oltre a consentire la messa
a norma dell’edificio hanno anche reso finalmente
accessibile la storica fucina: focolare, maglio, incudine,
attrezzi di lavoro, carbonaia, in questo spazio si sono sedimentati
secoli di utensili e lavoro.
La visita del museo comprende gli impianti esterni di
sfruttamento dell’energia idraulica del canale Bova: si
tratta dell’unica ruota idraulica ancora funzionante in
città, collocata in una zona che è stata la vera culla della
prima industrializzazione bresciana ed è oggi memoria
urbana di un’antica vocazione del territorio.
Il museo sarà aperto tutti i week-end fino alla fine di
ottobre dalle ore 14.00 e alle ore 19.00. Collocata a die-
18 /
ci minuti a piedi dalla stazione metro Prealpino, anche
questa sede MUSIL, per la quale si potranno concordare
visite guidate, proporrà a breve un’offerta didattica centrata
su storia, scienza e tecnologia.
Grazie all’aggiornamento del percorso espositivo e all’adeguamento
della struttura, il Museo del Ferro entra a
far parte a pieno titolo dell’offerta di Fondazione MUSIL
assieme all’apprezzato Museo dell’energia di Valle Camonica,
di proprietà del Comune di Cedegolo. Si tratta
di un ulteriore passo importante verso il completamento
del sistema museale dell’industria e del lavoro, che avrà
nella riapertura del Magazzino Visitabile di Rodengo Saiano
il suo prossimo obiettivo (all’inizio dell’anno è stata
formalizzata la concessione alla Fondazione MUSIL da
parte della Provincia di Brescia dell’immobile destinato
a Magazzino Visitabile da questa stessa acquistato).
19 /
VIVI BRESCIA
A CURA DELLA | REDAZIONE
1 MAGLIA PER LA VITA
Grande successo per l'edizione 2025 di "1 maglia per la
vita" la manifestazione organizzata da Ciro Corradini e
Carlo Fiori a favore dell'omonima associazione. Oltre 40
gli artisti che si sono esibiti ad Area Hub 12 e circa una
centinaio gli ospiti che ha portato la propria testimonianza.
Un centinaio le maglie da gioco messe all'asta
su Facebook.
L'intera manifestazione è stata trasmessa in diretta dalle
Tv del Gruppo Agostino Rabizzi, VIDEOBRESCIA e TELE-
LEONESSA, canali 118 e 119 del digitale terrestre.
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VIVI BRESCIA
A CURA DELLA | REDAZIONE
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DELLA
QUOTAZIONE
DELL’ORO
AI MASSIMI
STORICI
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23 /
* Rodiato è un prezioso trattamento che rende l’argento sempre
brillante e non macchia la pelle
VIVI BRESCIA
A CURA DELLA | REDAZIONE
CHI È BAT-PRINCE?
Angelo Federico Prince da bambino ha vissuto in prima
persona il mondo degli ospedali, ha conosciuto da vicino
la fragilità, il dolore, ma anche la forza della Speranza.
Da quelle esperienze è nato "Bat-Prince", il supereroe
che porta "sorrisi, forza e speranza" a chi sta affrontando
momenti difficili.
Visita ospedali, piazze, scuole e comunità per donare
conforto e sorrisi non solo ai bambini, ma anche ai genitori,
ai nonni e agli operatori sanitari — veri eroi in camice
bianco.
Ogni abbraccio, ogni parola, ogni gesto nasce dal cuore,
con un messaggio semplice ma potente:
"Forza, Coraggio e Speranza… nel segno della Solidarietà
e dell’Amore."
24 /
INDICE
EV
EN
TI
Evento - Redazione - La Locomotiva N.1 torna a splendere in
castello
Evento - Roberta Morelli - Stefano Bombardieri
Evento - Redazione - 1000 chitarre
Evento - Redazione - Le stelle dello sport brillano a Brescia
Evento - Redazione - Vercam 30 anni di successo
Evento - Redazione - Lo sport in gioco
28
32
34
36
44
48
28
32
34
36
INVITI SPONSOR NETWORKING
44
48
ALLESTIMENTO
ORGANIZZAZIONE PARTECIPAZIONE PROGRAMMA LOCATION
EVENTO
A CURA DELLA | REDAZIONE
LA LOCOMOTIVA N. 1 TORNA A
SPLENDERE IN CASTELLO
Sono terminati i lavori di restauro alla Locomotiva n.
1, storica motrice ferroviaria della Società Nazionale
Ferrovie e Tranvie che, dopo aver percorso circa 2,5
milioni di chilometri, dal 17 settembre 1961 si trova
nel piazzale del bastione San Faustino del Castello di
Brescia, rappresentando il primo esempio italiano di
monumento ferroviario.
Ora la N. 1 è stata restituita alla città dopo un attento
lavoro di restauro.
La locomotiva n. 1, uscita alla fine del 1906 dalle Casa
delle Costruzioni Meccaniche di Saronno, attiva dal 1887
al 1918 e per decenni filiale italiana della Maschinenfabrik
Esslingen AG, divenne
operativa da subito, dal 1907, sulla tratta Brescia-
Cremona passando per Iseo-Edolo-Rovato-Soncino.
A seguito dell’aumento del traffico e dell’estensione
della rete ferroviaria, le locomotive del gruppo 1 vennero
utilizzate per il trasporto passeggeri senza comunque
disdegnare il loro impiego nel servizio trasporto merci.
Successivamente al conflitto mondiale, l’attività della
locomotiva proseguì fino agli anni ‘60. Con l’avvento
dei mezzi Diesel della Breda, il destino di dismissione
della n° 1 sembrava segnato; sul finire del 1959 iniziò
gradualmente la sostituzione dell’intero Parco a vapore.
Dalla seconda metà del 1961 la locomotiva già sostava
sullo Scalo Merci F.S. di Via Dalmazia.
La determinazione di tutti i soci del Club Ferromodellismo
Bresciano, costituitosi in quegli anni, ed in particolare,
come recita la cronaca locale, della signorina Dada
Bruneri, resero possibile la “cessione formale" della
Macchina della S.N.F.T. al Club, alla “simbolica cifra di 1
28 /
lira”, anche se ad oggi non esistono documenti registrati
che testimoniano tale passaggio. Alla determinazione
del Club si aggiunse la disponibilità della ditta di
trasporti eccezionali Besenzoni, che attuò l’impresa di
portare la “Leonessa D’Italia” di 330 quintali, in Castello.
Il momento più delicato, così come riportano
dalle cronache, fu il passaggio sul ponte levatoio,
opportunamente rinforzato e protetto, unitamente
al portone d’ingresso, che subì una piccola modifica
temporanea del rosone dell’inferriata superiore, per
consentire alla locomotiva di poter varcare la soglia del
Falcone d’Italia. Per facilitarne il trasporto, la locomotiva
venne privata della cabina, del fumaiolo, della cassa
laterale destra dell’acqua e del complesso dei
cilindri sul medesimo lato, rendendo più agevole il
transito e le manovre conseguenti.
Il 17 settembre 1961, dopo aver percorso ben 2.500.000
Km, venne inaugurato, per volontà del sindaco Bruno
Boni, il primo Monumento alla “locomotiva a vapore”
e collocato nel piazzale del bastione San Faustino in
Castello, in ricordo del lavoro e del sacrificio del popolo
bresciano.
29 /
EVENTO
30 /
ANCHE IN
TV 73
TV DIGITALE
TERRESTRE
73
Lombardia
Emilia Romagna
Piemonte
Toscana
www.radiobruno.it - www.radiobrunobrescia.it
31 /
EVENTO
A CURA DI | ROBERTA MORELLI
CERNOBBIO: OMAGGIO ALLO SCULTORE
BRESCIANO
STEFANO BOMBARDIERI
E' stata inaugurata il 12 aprile e sarà visitabile fino al 5
ottobre, nella splendida cornice di Cernobbio sul lago di
Como, la mostra d'arte diffusa di Stefano Bombardieri:
"Il viaggio del rinoceronte e il paradosso del tempo" a
cura di Anna Lisa Ghirardi.
Mostra d'arte diffusa perchè le opere di Stefano
Bombardieri si possono ammirare sul lungolago di
Cernobbio e negli spazi della Galleria Galp che, con il
Comune di Cernobbio, ha
proposto questa esposizione nella quale l'arte
contemporanea dialoga con il paesaggio urbano, in
continua connessione con l'ambiente.
Le sculture di Stefano Bombardieri, figlio del grande
Remo Bombardieri, sono perfette in una collocazione
urbana in cui, in straordinaria armonia, convivono
rinoceronti, fenicotteri, elefanti e gorilla, completamente
a loro agio in un paesaggio composto dal lago, da curati
spazi verdi e da architetture di un tempo, con ville
storiche e piazze eleganti.
Il celebre rinoceronte, protagonista de "Il peso del tempo
sospeso" indica uno stato di attesa e di isolamento,
metafora dell'uomo in attesa di qualcosa che non
dipende da lui.
Un segno forte di distacco temporaneo dalle abitudini
e dalle certezze, di attesa e isolamento, di tempo che
spaventa, che immobilizza, ma che è anche un tempo
necessario alla
riflessione e alla guarigione. Il rinoceronte è anche
estremo simbolo di un essere in estinzione che non
teme altri animali, se non l'uomo. Per l'artista è una
figura presente sin dagli anni '90 e rappresenta nello
stesso tempo forza e precarietà ed una sorta di metafora
dell'evoluzione interiore. "Peso del tempo sospeso/
Rhino", l'animale rappresenta un blackout percettivo
testimoniato dal dolore e dalla paura.
In "Tribute to Site" un blocco di cemento immobilizza
il rinoceronte alludendo a una interruzione temporale
della vita e delle attività, mentre "Nell'elefante con
bambino/ omaggio a Colbert" si fa riferimento alla
memoria, simboleggiata qui dal pachiderma.
Poi ecco il fenicottero protagonista dell'opera "4
FENICOTTERI", un simbolo che proviene dall'antichità
e rimanda ai geroglifici degli antichi egizi dove spesso
comparivano immagini di questo elegante animale.
Quindi non solo opere d'arte che ci fanno pensare al
tempo, ma grande attenzione all'ambiente, all'ecologia,
al dolore e all'esistenza. Tutte opere che impongono una
pausa di riflessione. E, come racconta la curatrice, Anna
Lisa Ghirardi " In questa mostra Stefano Bombardieri
accompagna i visitatori in un viaggio attraverso il
paradosso del tempo, in cui passato e presente si
intrecciano e l'arte si fa strumento di riflessione profonda
sulla nostra epoca"
32 /
A Cernobbio, quindi, l'opportunità di ammirare le opere
di un artista bresciano di caratura internazionale (nato a
Brescia nel 1968) che ha iniziato la sua attività nell'atelier
del padre Remo, scultore di grande successo, e che
ha proprie installazioni non solo in Italia ma anche in
Europa e nel mondo, ed è stato protagonista in due
edizioni della Biennale di Venezia.
ROBERTA MORELLI
33 /
EVENTO
A CURA DELLA | REDAZIONE
1000 CHITARRE
Una piazza piena all'insegna delle sei corde, all'insegna
di un amore straordinario che lega persone di ogni
età e di ogni ceto sociale ad uno degli strumenti allo
stesso tempo più semplici e più complicati da suonare.
Grande successo per la dodicesima edizione del "1000
Chitarre" tenutosi in piazza della Loggia con una guest
star d’eccezione, Federico Poggipollini, chitarrista
di Luciano Ligabue, invitato proprio perché artefice
dell’iconico arpeggio iniziale della canzone “Certe notti”,
che quest’anno compie 30 anni.
E ovviamente “Certe notti” ha fatto parte della scaletta
delle canzoni scelte per questa edizione del "1000
Chitarre".
A latere dell’evento, nell’adiacente piazzetta Bell’Italia,
erano presenti i gazebo della campagna "Io non rischio"
del Dipartimento della Protezione Civile sulle buone
pratiche della Protezione Civile.
Ancora una volta, grazie al "1000 chitarre", Brescia si è
trasformata per un giorno grazie alla passione per le sei
corde, in una sala da concerto a cielo aperto !
34 /
35 /
EVENTO
A CURA DELLA | REDAZIONE
LE STELLE DELLO SPORT
BRILLANO A BRESCIA
SUCESSO PER LA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DAL COMUNE DI BRESCIA
Al palazzetto dello sport del Centro Sportivo San Filippo
si è tenuta la prima edizione di “Stelle dello Sport”,
cerimonia di premiazione delle sportive e degli sportivi
che si sono distinti per gli elevati risultati agonistici nel
2024. Durante l’evento sono state premiate 12 squadre
e 42 atlete e atleti bresciani. Testimonial di “Stelle
dello Sport” Giovanni Franzoni (atleta di Sci Alpino,
campione italiano assoluto in Super G e in Gigante e
secondo in Discesa Libera), Marta Rossetti (atleta di
Sci Alpino e campionessa italiana assoluta in Slalom)
e Cristian Toninelli (atleta di Sci Nordico paralimpico
e bi-campione italiano nella prova Short e nella prova
Sprint categoria Standing). Presente all’evento anche
l’ex nuotatore professionista Damiano Lestingi,
attuale membro della Commissione Atleti e Tecnici
e Olympic & Paralympic Torch Relay Manager per la
Fondazione Milano Cortina 2026, che ha presentato i
prossimi Giochi Olimpici invernali. Durante la cerimonia,
36 /
inoltre, sono stati consegnati anche due premi speciali
ad Angela Andreoli, medaglia d'argento alle Olimpiadi
di Parigi 2024 nella ginnastica artistica, e a Federico
Bicelli, medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Parigi 2024
nel nuoto.
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EVENTO
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Amici,
Cari
con i rappresentanti dei Partiti e dei movimenti di
D'intesa
cristiana che fanno riferimento ai valori della dottrina
ispirazione
della Chiesa, si è convenuto di avviare la fase per la
sociale
di un movimento che porti ad una Confederazione e che
costituzione
l'obbiettivo di rappresentare i valori e i principi della
abbia
avviare la fase progettuale la S.V., è invitata a partecipare al
Per
che si terrà in data sabato 7 giugno 2025 alle ore 14:00 a
convegno
tra tutti i segretari nazionali delle Democrazie Cristiane e
Incontro
movimenti cristiani e delle libere religioni
dei
Coordinatore
Ferrari
Franco
REDAZIONALE
A PAGAMENTO
INVITO AL CONVEGNO
Costituzione di una confederazione dei partiti e
movimenti di Ispirazione Cristiana
Democrazia Cristiana
Roma presso CASA BONUS PASTOR Via Aurelia 208, Roma.
Sarà un'occasione per condividere idee, confrontarci sui valori.
Un cordiale saluto
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PPI 1919
cristiana che fanno riferimento ai valori della dottrina
ispirazione
della Chiesa, si è convenuto di avviare la fase per la
sociale
l'obbiettivo di rappresentare i valori e i principi della
abbia
Cristiana
Democrazia
avviare la fase progettuale la S.V., è invitata a partecipare al
Per
che si terrà in data sabato 7 giugno 2025 alle ore 14:00 a
convegno
che si terrà in data sabato 7 giugno 2025 alle ore 14:00 a
convegno
presso CASA BONUS PASTOR Via Aurelia 208, Roma.
Roma
tra tutti i segretari nazionali delle Democrazie Cristiane e
Incontro
movimenti cristiani e delle libere religioni
dei
Coordinatore
Ferrari
Franco
Coordinatore
Ferrari
Franco
INVITO AL CONVEGNO
INVITO AL CONVEGNO
Costituzione di una confederazione dei partiti e
Costituzione di una confederazione dei partiti e
movimenti di Ispirazione Cristiana
movimenti di Ispirazione Cristiana
Cari Amici,
con i rappresentanti dei Partiti e dei movimenti di
Cari Amici,
D'intesa
D'intesa con i rappresentanti dei Partiti e dei movimenti di
ispirazione cristiana che fanno riferimento ai valori della dottrina
di un movimento che porti ad una Confederazione e che
sociale della Chiesa, si è convenuto di avviare la fase per la
costituzione
abbia l'obbiettivo di rappresentare i valori e i principi della
costituzione di un movimento che porti ad una Confederazione e che
Democrazia Cristiana
Per avviare la fase progettuale la S.V., è invitata a partecipare al
Roma presso CASA BONUS PASTOR Via Aurelia 208, Roma.
Sarà un'occasione per condividere idee, confrontarci sui valori.
Incontro tra tutti i segretari nazionali delle Democrazie Cristiane e
movimenti cristiani e delle libere religioni
Sarà un'occasione per condividere idee, confrontarci sui valori.
dei
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
PPI 1919
Mail: coordinamentonazionaledc@gmail.com - Telefono 333/7797237
PPI 1919
“La Più Alta Forma Di Carita é La Politica”
EVENTO
A CURA DELLA | REDAZIONE
VERCAM VERNICIATURE INDUSTRIALI:
30 ANNI DI SUCCESSO
UNA GRANDE FESTA PER L'ANNIVERSARIO DELL'AZIENDA DI PONTOGLIO
Un traguardo importante, 30 anni di vita, ma soprattutto
un viaggio straordinario .Un cammino iniziato con
Nadia e Luigi due cuori una visione e un sogno che si è
fatto impresa con il tempo. Quel sogno ha messo radici,
è cresciuto, si è evoluto. Sono arrivati Beatrice e Filippo
portando con se lo stesso amore per ciò che è stato
costruito.
Ma VERCAM non è solo una famiglia di nome è una
famiglia vera, fatta di persone che ogni giorno da anni
camminano fianco e fianco, dipendenti che sono
diventati volti famigliari, amici, compagni di un percorso
straordinario. Negli anni VERCAM ha vinto molte sfide,
imparato dai propri errori, ottenuto soddisfazioni non
solo economiche, costruito un gruppo unito e coeso.
Ed è questa la grande forza di VERCAM: l'insieme delle
persone che vi lavorano con passione, competenza e
dedizione.
44 /
In questi 30 anni VERCAM ha potuto constatare che
non esiste una sola strada per raggiungere il successo,
un successo che ha voluto festeggiare con tutti i propri
dipendenti ed i loro famigliari, con gli amici, con tutti
coloro che in un modo o nell'altro hanno portato un
colore diverso consentendo a VERCAM di dipingere
qualcosa di speciale.
VERCAM: non sono solo 30 anni di lavoro !
VERCAM vernici industriali è a Pontoglio (Bs) in via
Palazzolo 29.
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COMUNICATI STAMPA - GESTIONE SOCIAL
SITI INTERNET - FOTOGRAFIE
GRAFICHE - ARCHIVIO FOTOGRAFICO
DIRETTE FACEBOOK
E VIDEO PROFESSIONALI PER AZIENDE
Via Noce, 51 - BRESCIA (BS) - Tel. 030 347551
agenziafotolive@gmail.com - www.fotolive.it
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@Agenzia FotoLive
EVENTO
A CURA DELLA | REDAZIONE
LO SPORT IN GIOCO: CRESCITA E
BENESSERE
Il mese di Maggio è stato animato da tre eventi ludico
sportivi promossi dall’ Asd Insieme verso la meta e
dedicati ai bambini e alle loro famiglie .
A Rodengo Saiano , a Nave e a Roncadelle tanti bambini
con i loro genitori hanno sperimentato con gioia e
divertimento le attività proposte nello spazio allestito
e gestito con grande professionalità e passione dagli
educatori sportivi del team dell’associazione coadiuvati
dagli studenti di Scienze Motorie dell’Università degli
studi di Brescia .
I bambini al termine delle attività hanno potuto gustare
una sana merenda .La promozione di un sano stile di
vita e di una alimentazione corretta è una delle finalità
dell’associazione.
Novità di questa terza edizione di eventi è stato lo spazio
dedicato ai genitori con attività di fitness a cura della
palestra Sportig Club ,perchè è importante che i genitori
siano un esempio per i propri figli .
Il progetto eventi 2025 “Lo sport in gioco “ giunto
alla sua terza edizione ,conferma un alto livello di
48 /
apprezzamento da parte dei bambini e dei genitori,
delle amministrazioni locali , dei partner e sponsor e
dei docenti delle scuole che hanno partecipato agli
appuntamenti a loro dedicati nel mese di marzo ed
aprile.
Un ultimo appuntamento dei sei programmati sarà a
settembre al Parco Castelli .
Contatti:
k info@insiemeversolameta.com
K www.inisemeversolameta .com
Q E
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INDICE
SP
OR
T
Sport - Ciro Corradini - La rabbia e l'orgoglio 52
Sport sociale - Ciro Corradini - Voluntas Brescia
Sport - Roberta Morelli - Pallamano Leonessa Brescia
54
58
Sport - Redazione - Dominio Australiano al Camozzi Open di Tennis 60
58
52
54
60
FORZA
SOLIDARIETÀ ENERGIA TECNICA
ATLETA COMPETIZIONE ALLENAMENTO SQUADRA
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SPORT
A CURA DI | CIRO CORRADINI
LA RABBIA E L'ORGOGLIO
E adesso largo agli avvocati, ai codici, alle arringhe, ai
giudici che più che togati immaginiamo in tenuta calcistica
pronti a tirare un calcio di rigore in una porta che è
il doppio di quella normale. Cancellati mesi di angoscia
e speranza, mesi di trepidazione e colpi di scena, mesi
di cambi in panchina, di proteste contro una classe arbitrale
che sembra non amare in maniera particolare il
Brescia. Mesi in altalena cullando il sogno di una salvezza
che sarebbe giunta solo a otto minuti dalla fine del
campionato. C'era poco da festeggiare al termine del
match con la Reggiana ma era stata così grande la paura
che alla fine ci accontentammo di quello per levare
i calici al cielo. E tutto questo mentre nella più o meno
segrete stanze del Brescia Calcio Massimo Cellino, padre
padrone ripudiato da una intera città, sembrava voler
davvero dar seguito alla promessa di vendere la società
che fu di Gino Corioni, di Ravelli e di Baribbi, di Saleri e
Lupi. Il resto è solo angoscia. Il deferimento per mancato
pagamento di IRPEF E INPS, la scoperta di un più che
probabile raggiro nei confronti della società a base di
crediti di imposta inesistenti. L'inedia dell'Agenzia delle
Entrate che impiega 90 giorni, invece che i 30 previsti
dalla legge, per scoprire che i soldi non ci sono, che non
è stato pagato nulla, e che quindi il Brescia è passibile di
penalizzazione. Così ci siamo trasformati tutti in esperti
tributari, in avvocati specializzati in diritto sportivo, in
giudici a latere, in fustigatori di un sistema calcio che,
al pari di molti altri settori della nostra Società, funziona
secondo le bizze del tempo e gli umori di chi scalda
sedie e non paga mai il biglietto dello stadio. E come
se non bastasse ecco stormi di avvoltoi planare sul Brescia
come del resto aveva fatto il Brescia a scapito della
Reggina, perchè in fondo la vita è pur sempre una ruota,
anche se bucata. Ecco partire frecce avvelenate dalla
Genova di sponda blucerchiata, dalla Salerno sulla carta
gemellata e amica, da Frosinone e dalla Ciociaria tutta. E
dopo i terra-piattisti ecco sbarcare i complottisti figli del
Var, ecco i dietrologi fratelli di Giano Bifronte. E intanto
in Federazione sfogliano margherite come se piovesse.
Penalizzo e retrocedo o non penalizzo e non retrocedo
? Il Brescia ovviamente è il soggetto di una storia che
è a metà strada tra la farsa e la commedia. Una storia
sbagliata dove entrano avellinesi con la terza media che
nessuno trova più, commercialisti superficiali, funzionari
distratti, e giudici torvi e somiglianti all'Arnaldo da
Brescia o forse di più a Torquemada. Pronti a fustigare
senza ritegno e senza pietà, incuranti dall'amore che un
popolo intero nutre per la propria squadra, indifferenti
alla passione quasi quanto alla ragione e quasi quanto
una politica che a Brescia fino ad oggi ha fatto più il ver-
52 /
so a Ponzio Pilato che alla logica del sostegno e dell'aiuto.
Come finirà ? Pare evidente: all'italiana ovvero con
una decisione che sarà equilibrata quanto il giudizio di
un cannibale a digiuno da quindici giorni di fronte al
corpo del cugino. Una fatto è certo: se il Brescia uscirà
indenne dalle forche caudine dell'Inquisizione di Lega e
Federcalcio, salteranno dalla sedia Sampdoria, Salernitana
e Frosinone e le Posta faranno affari d'oro con tutte
le raccomandate che partiranno! Se accadrà il contrario,
ovvero il Brescia verrà condannato all'onta sportiva della
serie C sarà Cellino a scrivere ricorsi come se piovesse.
Di fatto il rischio è che si blocchi il Circo Barnum del Re
Pallone che continua ad esser più nudo di un verme.
E intanto Massimo Cellino tratta. Di certo deve fare in
fretta, di certo gli acquirenti pare non manchino. Di certo
il leader Maximo è più stanco di un ghiro svegliato
nel bel mezzo del letargo, più provato di una tenutaria
d'un bordello del vecchio West, più logoro della giacca
ventennale di un clochard. Ma sa bene che è al capolinea
della sua avventura bresciana iniziata con la fiducia
incondizionata della gente, le genuflessioni di giornalai
e giornali proni al potere purchè si ricordi di me, il giubileo
ed i cori d'affetto quasi d'amore, la mediocrità da
metter in soffitta insieme ai dagherottipi del bisnonno,
l'incondizionata fiducia di chi abbagliato non vede
al di là del proprio naso e pure non è quello di Cyrano.
Una avventura finita nell'odio ormai non solo sportivo.
Chiunque arriverà al posto di Cellino si ricordi: il Brescia è
una bandiera, una fede, una maglia che inorgolisce migliaia
e migliaia di persone. A queste dovrà rispondere
chi siederà sul trono ora traballante di Massimo Cellino
perchè qui non si retrocede di un passo nel cammino
della fede laica al Dio Pallone ed alla propria squadra del
cuore perchè: "Madonnina dai riccioli d'oro....siamo bresciani
e siam figli tuoi !!!"
Ciro Corradini
53 /
SPORT
A CURA DI | CIRO CORRADINI
VOLUNTAS BRESCIA:
NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE
In principio fu Roberto Clerici. Buon giocatore, straordinario
imprenditore, incredibile appassionato di calcio.
Il calcio dei più piccoli, il calcio che non ha titoli a nove
colonne sui giornali. Clerici fondò la Voluntas e costruì il
Centro Sportivo San Filippo che poi cedette al Comune
di Brescia, orfano di strutture sportive all'altezza.
Clerici aveva competenza e passione. Vedeva centinaia
e centinaia di ragazzini e tra quelli sceglieva i migliori
con un occhio di rara precisione. Con lui sono cresciuti
campioni che sono arrivati sul tetto del mondo come
Andrea Pirlo. Giocatori che hanno fatto le fortune di
squadre blasonate come Bonera o Acerbis, ragazzi destinati
a giocare centinaia di partite in serie A come i gemelli
Filippini, Diana, Bonazzoli, Corini, Luzardi o Ziliani.
Tonali e gli Esposito le ultime sue “scoperte”.
Dopo la scomparsa di Roberto Clerici è toccato, non senza
difficoltà ma con tanta passione, a Germano Panni,
che di Clerici fu giocatore e poi allenatore, raccoglierne
l'eredità. Quindi ad affiancare Germano è arrivata la famiglia
Esposito: papà Agostino ed i tre figli Sebastiano,
Salvatore e Pio. Dopo varie peripezie la Voluntas è tornata
recentemente in orbita Brescia Calcio dopo che nel
recente passato le vicissitudini del massimo sodalizio
calcistico della provincia avevano portato la Voluntas ad
avvicinarsi a Juventus e Inter.
Ora il ritorno alla “casa madre” a quel Brescia che fin
dalle origini era il principale destinatario del lavoro di
crescita orchestrato da Roberto Clerici, spesso affiancato
da un maestro di calcio come Gianni Guindani, nel
segno della educazione, del rispetto, del coinvolgimento
della famiglia, della crescita non solo sportiva.
Oggi Voluntas prosegue il lavoro di Clerici con la consapevolezza
di poter tornare ad essere un punto di riferimento
imprescindibile per il calcio giovanile.
“Roberto - afferma Agostino Esposito - è stato come un
padre per me e per i miei figli. Fu lui a portarci a Brescia,
fu lui per primo a credere in noi. La sua competenza e
la sua passione sono per noi un esempio. La sua – prosegue
– è una eredità pesante, ma non ci spaventa. Il
54 /
suo modo di vivere il calcio è sempre attuale. Voluntas
non può non prescindere dal suo ricordo e dai suoi insegnamenti”.
Voluntas ha scelto di restare al Centro Sportivo
San Filippo con un grande sforzo economico: “Ma ci
auguriamo di poter crescere anche sotto il profilo della
struttura. Il sogno – confessa Agostino Esposito – è quello
di poter avere un nostro centro sportivo autonomo”.
Il rapporto con il Brescia è tornato centrale: “E' giusto
che sia così – ricorda Esposito – perchè così è sempre
stato. Voluntas è indissolubilmente legata al Brescia. Per
anni ha fornito giocatori di prim'ordine alla società allora
di proprietà di Gino Corioni. Dopo la sua uscita di scena
ed i problemi economici di quei primi anni post-Corioni,
si è sacrificato il settore giovanile e inevitabilmente, ma
dolorosamente, la Voluntas si era allontanata cercando
nuovi partner. Ora il presidente Cellino ha compreso
l'importanza che la storia di questa società di puro settore
giovanile ha avuto per il Brescia e per la città, ed
abbiamo trovato in un attimo il modo di tornare a camminare
insieme”.
Oggi Voluntas può vantare circa 400 piccoli atleti e uno
staff tecnico di prim'ordine all'interno del quale spiccano
figure come lo psicologo. Tra gli obiettivi a breve termine
la partecipazione, così come avveniva in passato,
ad una serie di Tornei non solo in Italia. Con la speranza
di poter presto regalare al Brescia Calcio un nuovo Andrea
Pirlo.
55 /
SPORT
56 /
SPORT
A CURA DI | ROBERTA MORELLI
PALLAMANO LEONESSA
BRESCIA E IL SUO PRESIDENTE
NARCISIO PAGANOTTI
Il Presidente NARCISIO PAGANOTTI ha scoperto la Pallamano
accompagnando alle partite la figlia Michela,
giocatrice in una squadra giovanile. Si è appassionato,
allenamento dopo allenamento e quando la squadra in
cui giocava Michela si è sciolta, ha fondato la Pallamano
Leonessa Brescia. Era il 2010 e ad oggi la squadra ha
disputato partite su partite fino ad arrivare in A2 femminile.
Narcisio in realtà avrebbe dovuto prendere il nome del
nonno materno Narciso, ma per un errore dell’anagrafe
si è trovato una i in più. Narciso con la i e Tarcisio per la
parrocchia. C’era da perdere la testa nelle pastoie burocratiche,
ma Narcisio con l’ottimismo e il buonumore
che lo contraddistinguono, ha risolto tutto. Certo, resta
Narcisio con la i, ma ormai è il suo tratto distintivo che,
unito al suo impegno e alla sua passione per lo sport,
fanno di lui un dirigente speciale. Da direttore aziendale
a dirigente sportivo il passo è stato breve: la squadra,
infatti, è un’azienda in cui ognuno deve farsi carico dei
compiti assegnati e dal punto di vista economico, bisogna
far quadrare i conti.
Lo spontaneismo un po’ romantico e pasticcione tipico
dei primi passi dello sport di 30/40 anni fa qui non è
mai esistito perché la linea è sempre stata: amore per
lo sport, ovviamente, ma coniugato alla competenza e
all’efficienza.
Afferma orgogliosamente che lo sport è nel suo DNA.
E’ Presidente della Pallamano Leonessa Brescia dal 2010
; inoltre a Castrezzato, dove vive, ha fondato lo Sci Club
nel lontano 1991 che poi ha seguito come Presidente
fino al 1996.
Infine, per 16 anni è stato Presidente degli Amatori Cal-
58 /
cio Castrezzato, squadra che ha partecipato, in varie annate,
anche ai Campionati Nazionali.
E dopo lo sci e il calcio è arrivata, come si diceva, la Pallamano
Femminile che, con la prima squadra, gioca nel
Campionato di A2 femminile. E di questa società è Presidente
da quando l’ha fondata, nel 2010.
D. Presidente Narcisio Paganotti, che cosa trovi sia
maggiormente faticoso nella tua attività di Presidente?
R. Sicuramente la ricerca degli sponsor che sono fondamentali
e che ci consentono di affrontare tutte le trasferte.
Quest’anno sportivo abbiamo avuto ben tre trasferte
in Sardegna e si devono coprire tutte le spese, dal
viaggio al soggiorno. Sì, è faticoso, ma tutto è ripagato
dalla grande soddisfazione di stare in mezzo ai giovani e
di dare loro delle opportunità di crescita.
D. Quanti sono gli atleti tesserati?
R. Oggi ci sono 105 tesserati di cui 60 giovani delle scuole
elementari. Abbiamo iniziato, circa 9 anni fa , un’attività
di avviamento alla pallamano in un paio di scuole di
Brescia, poi siamo a Castrezzato, Berlingo, Lograto e Travagliato.Siamo
contenti che bambini e famiglie si siano
appassionati a questo bel gioco di squadra, così formativo
e attento al rispetto per gli altri. Aggiungo che siamo
così convinti che il rispetto debba esserci in ogni nostra
azione, non solo sportiva, che qualche anno fa abbiamo
partecipato a una campagna di sensibilizzazione sul rispetto
verso le donne e contro la violenza. Lo sport è un
mezzo straordinario per trasmettere idee positive e valori
e noi cerchiamo di essere presenti sui grandi temi
che possono migliorare la società.
D. Abbiamo visto che ci sono 105 tesserati. Quante squadre
ci sono nella tua società?
di rappresentare la Lombardia a Misano .
Sarebbe un’ulteriore bella soddisfazione e la conferma
che dobbiamo continuare lungo il percorso delle nostre
best practices.
D. La Pallamano è un sport di squadra veloce, dinamico
e coinvolgente. Come possiamo assistere ai vostri allenamenti
per dar modo a molti più giovani di conoscervi?
R. Tutti i nostri allenamenti si svolgono in città nel Palazzetto
di via Nullo mentre le partite delle giovanili si
giocano nel Palasport di Castrezzato. Aspettiamo tutti i
giovani che vogliono provare a giocare e siamo certi che
si appassioneranno alla pallamano.
D. Concludiamo in nostro incontro con una mia curiosità.
Dopo questa attività frenetica, approfitterai dei momenti
liberi per riposarti. Giusto?
R. Io mi riposo praticando sport. Se non ci sono le partite,
io macino chilometri in bici,vado a sciare oppure faccio
trekking in montagna. Ed è bellissimo perché tutta
la famiglia condivide queste mie passioni: moglie, figli,
nuora, nipoti.
Grazie al Presidente Narcisio Paganotti per questa simpatica
chiacchierata, complimenti e buon lavoro a lui,
alla squadra femminile di A2, a tutte le squadre giovanili
della Pallamano Leonessa Brescia e a tutto lo staff:
Simona Savoldi allenatrice - Carlo Sosta preparatore
atletico - Natalia Girotto fisioterapista - Alessandro Corsini
medico sociale.
Barbara Razio, Federica Galli, Zoraima Torriani e Monica
Begni, allenatrici delle squadre giovanili.
R. Abbiamo Under 9 e Under 11, entrambe miste; poi Under
14 e Under 16 femminili e Under 15 maschile.
La squadra che gioca in A2 ha atlete di età tra i 17 e i 24
anni che studiano o lavorano e che riescono a conciliare
la loro vita con l’impegno sportivo.
D. Come sta andando la squadra che milita in A2?
R. Siamo terzi in classifica e questo sarà il nostro risultato
finale di cui siamo soddisfatti. Nella prossima e ultima
partita contro il Dossobuono resteremo terzi e va bene
così, anche perché per giocare in A1 dovremmo trovare
ulteriori risorse economiche che oggi non abbiamo.
D. Oltre a questo terzo piazzamento, qual è il prossimo
obiettivo?
Speriamo di vincere il quadrangolare Under 14 che assegnerà
alla vincente il titolo regionale che ci consentirà
59 /
SPORT
A CURA DELLA | REDAZIONE
DOMINIO AUSTRALIANO AL
CAMOZZI OPEN DI TENNIS
Nell’ultima giornata del Camozzi Open 2025 – Memorial
Cav. Attilio Camozzi gli australiani sono protagonisti con
tre trofei su quattro. A trionfare nel singolare maschile il
favorito del torneo, Anderson Parker, vittorioso in finale
sul brasiliano Diego Kohlrausch con il punteggio di 6-4
6-1.
L’inizio non è stato semplice per il 27enne di Sydney:
“Nel primo set ero nervoso – ha dichiarato –, ma questo
è comprensibile quando si gioca una finale. Il mio avversario
è stato costante per tutto il match e mi ha messo
molto sotto pressione, è davvero un ottimo giocatore.
La partita - ha proseguito - è stata divertente, su una
superficie imprevedibile come la terra rossa. Per me è
sempre emozionante giocarci, perché in Australia non
accade spesso”.
Più tardi l’altro “aussie” Finn Broadbent si è laureato
campione nel singolare Quad, spuntandola in un match
molto combattuto contro il torinese Hegor Di Gioia (7-5
5-7 6-3) e assicurandosi così il secondo titolo in singolare
della carriera.
Poco dopo, il 23enne Broadbent è tornato in campo per
disputare l'ultimo atto del doppio Quad.
60 /
In coppia con l’austriaco Roman Zechmeister ha battuto
per 6-1 6-1 il duo targato Active Sport formato da Ivano
Boriva e Alberto Saja, che al Forza e Costanza avevano
trionfato in tutte le passate edizioni.
Broadbent è così riuscito a ripetere quanto fatto proprio
da Saja nel 2022 e nel 2023, quando il bresciano vinse
sia il torneo di singolare sia quello di doppio nella sua
categoria.
La finale di doppio maschile Open, infine, ha premiato
gli austriaci Josef Riegler e Maximilian Taucher, vittoriosi
al match tie-break sulla coppia Boukartacha/Joskic (4-6
7-6 10/8).
“Un sentito ringraziamento va allo staff e al direttore del
torneo Marco Salineri – ha dichiarato Marco Colombo,
presidente di Active Sport –.
loro assegnati nel questionario di gradimento della manifestazione
ci rendono orgogliosi.
Questi risultati sono dovuti all’impegno di tutti, in particolar
modo della responsabile organizzativa del torneo,
Daniela Pozzi.
Ringrazio calorosamente le aziende che ci supportano,
a partire dal title sponsor Camozzi Group, le Istituzioni
e tutti i volontari che, ogni anno, si presentano qui con
grande entusiasmo”.
Ha parlato al termine dell'evento anche il direttore Salineri:
“Il torneo si è svolto senza intoppi grazie allo staff
che ha saputo gestire i disagi causati dalla pioggia di
giovedì.
Ringrazio Active Sport e il Tennis Forza e Costanza per il
loro fondamentale contributo organizzativo”.
Il livello quest’anno era molto elevato e gli ottimi voti da
61 /
SPORT
A CURA DI | REDAZIONE
RISULTATI
Singolare maschile Open. Finale: Anderson Parker (AUS)
b. Diego Kohlrausch (BRA) 6-4 6-1.
Doppio maschile Open. Finale: Riegler/Taucher (AUT) b.
Boukartacha/Joskic (MAR/CRO) 4-6 7-6(2) 10/8.
Singolare Quad. Finale: Finn Broadbent (AUS) b. Hegor
Di Gioia (ITA) 7-5 5-7 6-3.
Doppio Quad. Finale: Broadbent/Zechmeister (AUS/
AUT) b. Boriva/Saja (ITA) 6-1 6-1.di rappresentare la Lombardia
a Misano .
Sarebbe un’ulteriore bella soddisfazione e la conferma
che dobbiamo continuare lungo il percorso delle nostre
best practices.
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63 /
INDICE
RU
BRI
CHE
Social Dinner - Nadia Gerstgrasser - Oltre lo schermo
Moda -Marta Pedrotti - Jeans che passione
Economia - Dott. Roberto Cappiello - Debito globale record
Movida - Redazione - Serata Karaoke al Lion Pub di Cellatica
Modella del mese - Chiara Sammartani
Letteratura - Chiara Massini - “Amsterdam Blues” di Federico Montuschi
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68
70
72
74
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74
66
72
68
72
76
NUTRIZIONE PREVENZIONE EQUILIBRIO RESILIENZA
RELAX ENERGIA VITALITÀ ALIMENTAZIONE
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SOCIAL DINNER
A CURA DI | NADIA GERSTGRASSER
OLTRE LO SCHERMO
L’IMPORTANZA (E IL RITORNO) DELLA SOCIALIZZAZIONE OFFLINE
Più umani, più felici: il potere dello stare insieme (dal
vivo)
Viviamo in un’epoca in cui tutto è a portata di clic. Possiamo
ordinare da mangiare, lavorare, fare shopping e
perfino “vedere” i nostri amici senza uscire di casa. Eppure,
nonostante questa comodità, sempre più persone
si sentono sole, scollegate, affaticate emotivamente. Il
paradosso è evidente: siamo connessi come mai prima,
ma sempre più disconnessi sul piano umano. Perché?
La risposta potrebbe essere più semplice (e profonda) di
quanto pensiamo: la socializzazione reale è un bisogno
primario, al pari del cibo o del sonno.
Siamo progettati per stare insieme
La natura umana è intrinsecamente sociale. Fin dai primi
giorni di vita, cerchiamo il contatto con l’altro. Il neonato
si calma al suono della voce della madre, si orienta
verso il volto umano, risponde al sorriso. Non è un comportamento
casuale, ma un’esigenza biologica: l’evoluzione
ci ha modellati per sopravvivere in gruppo, e
questa predisposizione non si perde crescendo. Le neuroscienze
lo confermano: il cervello umano è cablato per
la connessione sociale.
Secondo ricerche recenti, l’isolamento sociale prolungato
può attivare le stesse aree cerebrali coinvolte nella
fame fisica. In altre parole, la solitudine cronica “fa male”
al nostro cervello esattamente come la mancanza di
cibo. Non è un semplice disagio psicologico: è un campanello
d’allarme biologico che ci spinge a cercare gli
altri, proprio come la fame ci spinge a mangiare.
Gli effetti della socialità sulla salute
Socializzare non è solo piacevole: è un toccasana per
mente e corpo. Le relazioni umane riducono lo stress,
migliorano l’umore, rafforzano il sistema immunitario e
favoriscono il rilascio di ossitocina, l’ormone che stimola
fiducia e senso di appartenenza. Chi coltiva una vita
sociale attiva ha meno probabilità di soffrire di depressione,
vive più a lungo e gode di una salute complessivamente
migliore.
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Tornare agli altri per ritrovare sé stessi
Socializzare non significa per forza partecipare a eventi
affollati o forzarsi a essere estroversi. Bastano piccole
interazioni quotidiane per fare la differenza: scambiare
due parole con un vicino, prendere un caffè con un amico,
partecipare a un corso, a una cena in compagnia, a
un’escursione di gruppo. L’importante è riattivare il circuito
del contatto umano, mettere da parte per un attimo
lo schermo e tornare a guardarsi negli occhi.
La vera connessione è fatta di presenza
Siamo animali sociali, e ignorare questa verità ci allontana
dalla nostra natura più profonda. In un mondo sempre
più virtuale, scegliere di socializzare dal vivo è un
atto quasi rivoluzionario: ci obbliga a uscire dalla nostra
zona di comfort, ad ascoltare, a condividere, a confrontarci.
Ma è anche ciò che ci rende più umani, più sani,
più vivi.
Alla fine, non siamo fatti per stare soli. E ricordarlo – e
viverlo – è forse il primo passo per sentirci davvero bene.
Ed è proprio da questa semplice ma potente intuizione
che nel 2017 è nata Social Dinner: un format che mette a
tavola sconosciuti con un solo obiettivo – farli incontrare.
Ogni mese organizziamo cene e uscite in cui si può conoscere
gente nuova, allargare la propria cerchia di amicizie
e regalarsi un momento autentico, senza schermi.
Perché la connessione più importante resta sempre
quella tra persone vere, sedute una di fronte all’altra.
Un consiglio, quindi, è di ricominciare dalle piccole cose:
salutare uno sconosciuto, attaccare bottone al bar, sorridere
senza motivo, e perché no, lanciarsi in una cena
con persone mai viste prima. Magari proprio alla prossima
Social Dinner: perché ogni incontro è un’occasione,
e ogni persona nuova può diventare una nuova scoperta.
Nadia Gerstgrasser
Amante dell'offline e organizzatrice della Social Dinner
67 /
MODA
A CURA DI | MARTA PEDROTTI
JEANS CHE PASSIONE
Un must indiscusso della stagione estiva e primaverile
e’ sicurante il jeans , perfetto da indossare nella mezza
stagione e sicuramente molto valorizzante abbinato alla
carnagione olivastra che dona il sole nel periodo estivo !
Oggi vi presentiamo tre look total Denim …
Primo look indossato dalla nostra Laura rosati :
Corpetto di jeans push up abbinato a un denim trombetta
a vita alta con bottone gioiello , un look perfetto
da indossare la sera ma sicuramente il jeans è’ perfetto
per essere riutilizzato anche con una t shirt di giorno .
Secondo look indossato dalla nostra Alessia gozio :
Uno splendido abito in denim blu scuro longuette
con spacco centrale ed effetto bustino sul seno
con applicazione dotata in vita , perfetto anche da
sdrammatizzare per il giorno con una sneakers .
Terzo e ultimo look indossato dalla nostra Giulia gatta :
Panta palazzo a vita alta in denim blu abbinato
al nostro corpino con coppe push up , il pantalone
palazzo a vita altissima consente di slanciare
ulteriormente la figura dando un effetto di
gamba kilometrica grazie all’ effetto morbido sul fondo
( perfetto per chi ha una body shape a clessidra)
E voi quale look preferite ?
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69 /
ECONOMIA
A CURA DI | DOTT. ROBERTO CAPPIELLO
Consulente finanziario indipendente delegato Aduc Brescia
DEBITO GLOBALE RECORD: PERCHÉ
OGGI SERVE ANCORA DI PIÙ UNA
PIANIFICAZIONE FINANZIARIA PER
OBIETTIVI
Negli ultimi mesi, il mondo ha raggiunto un nuovo record
di indebitamento: secondo i dati dell’Institute of International
Finance (IIF), il debito globale – cioè la somma
dei debiti di governi, famiglie, imprese e banche – ha
toccato quota 324.000 miliardi di dollari. Un numero
difficile anche solo da immaginare, ma che rappresenta
una realtà concreta, con impatti diretti anche sui mercati
finanziari e quindi sulle nostre scelte di investimento.
Il problema non è solo la sua dimensione, ma la velocità
con cui sta crescendo: 7.500 miliardi di nuovo debito in
appena tre mesi, una crescita quattro volte più veloce
della media recente. Tra i Paesi responsabili di questa
impennata troviamo Cina, Francia e Germania. A preoccupare
maggiormente oggi però, sono gli Stati Uniti. Il
debito pubblico americano è sempre stato un osservato
speciale ed ora ha intrapreso una “traiettoria allarmante”,
per usare le parole dell’IIF. Le politiche economiche
dell’amministrazione Trump – tra cui l’estensione
dei tagli fiscali del 2017, nuove agevolazioni e altre misure
fortemente espansive – stanno generando una vera e
propria bomba a orologeria. Se queste politiche venissero
prorogate senza coperture adeguate, il debito degli
70 /
Stati Uniti potrebbe salire fino al 130% del PIL entro il
2034 e superare il 180% entro il 2044. Un rischio che potrebbe
avere ricadute importanti anche su scala globale,
considerando che il dollaro resta la principale valuta di
riserva mondiale. Trump propone alcune contromisure:
dazi sulle importazioni, tagli alla spesa pubblica, l’istituzione
di un dipartimento per l’efficienza guidato da Elon
Musk (il “Doge”) e perfino un programma di “residenza
in cambio di denaro” per i ricchi stranieri. Ma, secondo
gli esperti, nessuna di queste iniziative è sufficiente, né
credibile nel risolvere davvero il problema. In molti casi,
potrebbero persino peggiorarlo. Tutto ciò ha già iniziato
a produrre volatilità sui mercati, in particolare sui titoli
di Stato americani (i Treasury), che sono ancora oggi
considerati tra gli asset “sicuri” per eccellenza. Ma se
questa volatilità dovesse aumentare – e tutto fa pensare
che accadrà – gli effetti a catena si faranno sentire anche
sugli altri mercati: obbligazionario, azionario, valute e
materie prime. A questo si aggiunge un altro grande fattore
di incertezza: i conflitti internazionali, che faticano
a rientrare e anzi rischiano di estendersi ulteriormente,
mantenendo alto il livello di tensione globale. Che cosa
significa tutto questo per noi risparmiatori e investitori?
Significa che siamo entrati in una fase di mercato
complessa, con alti e bassi, scossoni, reazioni emotive e
decisioni politiche che avranno impatti sui portafogli. In
una fase così, l’elevata volatilità non è un’eccezione,
ma rischia di diventare la nuova normalità. Ecco perché
oggi, più che mai, è fondamentale pianificare con
metodo e consapevolezza. Troppe volte si parla di dove
investire o di quali strumenti scegliere, ma il punto di
partenza non è “dove” o “come”. Il punto di partenza è
“perché”. Ogni percorso finanziario serio deve cominciare
da questa semplice ma potente domanda: perché
voglio risparmiare e investire? Quali sono gli obiettivi
concreti che desidero raggiungere con il mio denaro?
Per esempio: voglio garantire un’istruzione di qualità ai
miei figli? Accumulare un capitale per la pensione? Acquistare
una seconda casa? Aiutare un genitore anziano?
Oppure semplicemente costruire un cuscinetto di
sicurezza per affrontare imprevisti? A ciascun obiettivo
dobbiamo associare una motivazione precisa, che ci
aiuti a mantenere la rotta anche nei momenti di difficoltà,
e un orizzonte temporale, cioè un termine entro
il quale desideriamo (o dobbiamo) raggiungerlo. Questo
approccio ci consente di costruire una pianificazione finanziaria
veramente personalizzata, fondata sulle nostre
esigenze, e non su mode di mercato o “consigli da
bar”. Solo se sappiamo che cosa ci serve, perché ci serve
e quando ci serve, potremo scegliere strumenti coerenti,
definire un livello di rischio sostenibile e costruire
un portafoglio che ci accompagni nel tempo. Non serve
essere esperti di finanza, né fare previsioni sui mercati:
serve un metodo e una guida che ci aiuti a tradurre i
nostri desideri in numeri e strategie concrete. In sintesi:
il debito globale è un problema sistemico e quello degli
Stati Uniti è una mina vagante. Non possiamo controllarlo,
ma possiamo controllare come ci prepariamo ad
affrontarne gli effetti.
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MOVIDA
A CURA DELLA | REDAZIONE
SERATA KARAOKE AL LION PUB DI
CELLATICA CON FRANCO BERTOLANI
ALLA CONSOLLE !!
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MODELLA
DEL MESE
Chiara Sammartani
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CHIARA SAMMARTANI
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LETTERATURA
A CURA DI | CHIARA MASSINI / BRESCIA SI LEGGE
AMBRA, MAICOL, ERIC CLAPTON E
I TRENTA DENARI: È “AMSTERDAM
BLUES”, L’ULTIMA AVVINCENTE STORIA
DELLO SCRITTORE-MUSICISTA FEDERICO
MONTUSCHI
“I Trenta denari seguivano il cielo, Davide, Pablo, Leyla,
Maicol,
un avvincente viaggio che si colora progressivamente di
tinte noir. E che inevitabilmente si intreccia alla sua vita.
cacciavano un sogno dipinto di note,
viaggiando in un camper ad Amsterdam blues
(…) hai mai provato a stare lassù
sapendo che il blues non ha mai lieto fine”
“Amsterdam Blues” canzone originale di Federico Montuschi
In un’autunnale giornata di pioggia, Ambra Diamante
ritrova tra le carte della madre, scrittrice recentemente
scomparsa in modo tragico, un manoscritto che inizia a
leggere e in cui si immerge profondamente. È la storia
di un gruppo di ragazzi, la band dei “Trenta denari”, e di
Questi gli ingredienti del nuovo romanzo dello scrittore e
musicista Federico Montuschi “Amsterdam Blues” (PAB
Editore, 2024), che già dalla copertina promette di parlare
di musica, di viaggi e di noir. Montuschi è un ingegnere
con la passione del calcio, già autore di “8:08”, “Due. Dispari”
e “Quasi Noir” con cui è arrivato al 3° posto nella
classifica ebook del Corriere della Sera.
Anni ’90. Maicol è un giovane studente universitario e musicista
che passa il tempo libero tra la sala prove e il palco
in compagnia della sua band, i “Trenta denari”, composta
da Leyla, Pablo e Davide. Li unisce la musica, la passione
per il blues e una forte amicizia, nonostante la differenza
d’età. È proprio la musica che dà il via a questa avventura
76 /
di cui saranno protagonisti, si potrebbe dire un’occasione
più unica che rara che capita tra le mani ai ragazzi: un
contest per band emergenti ad Amsterdam.
Dal paesino nel nord d’Italia in cui vivono (non viene
esplicitato, ma la storia inizia nella provincia di Brescia),
i quattro ragazzi partono alla volta dell’Olanda a bordo di
un furgoncino, pieni di adrenalina ed entusiasmo, senza
sapere che questo viaggio li cambierà per sempre.
Montuschi ha saputo costruire una trama avvincente, con
un ritmo incalzante, anche grazie all’alternarsi dei piani
narrativi, che ti prende e ti porta all’epilogo inatteso. Il
nero, che arriva progressivamente, esplode in tutta la sua
intensità sul finale, come nei migliori noir e nelle migliori
ballate blues. Perché, come ricorda l’autore tra le pagine,
il blues non ha mai un lieto fine.
Ad animare le notti di Maicol, cioè di colui che ci racconta
la storia in prima persona, sono dei sogni particolari
con protagonista il cantautore e chitarrista Eric Clapton,
suo idolo personale, che sembra mandare al ragazzo dei
segnali, colti purtroppo troppo tardi. Una sorta di spirito
guida burlone.
Questo viaggio, iniziato come un’esperienza spensierata
e divertente, viene però interrotto dall’entrata in scena di
un personaggio chiave, Morderi, padre di Pablo e scrittore
in crisi di creatività. Già il suo nome (“murder” in inglese
significa “omicidio”) dovrebbe darci l’idea dei momenti
tragici a cui stiamo per andare in contro. Da qui in poi il
viaggio non sarà più sinonimo di libertà, ma si riempirà
di incubi che ti prendono alla gola e di misteri nascosti
nell’ombra, rendendolo anche un percorso di cambiamento
interiore.
La figura dello scrittore maledetto compare quindi due
volte all’interno di questo libro: la madre di Ambra Diamante
e il padre di Pablo, due figure che vengono schiacciate
dal peso della loro passione, alla costante ricerca di
un’ispirazione e di una realtà tragica da mettere in scena.
Il libro di Montuschi, nato in seguito a un reale viaggio ad
Amsterdam dell’autore con un gruppo di amici musicisti,
ha ispirato anche una canzone, “Amsterdam blues” appunto,
che racchiude lo spirito e le sonorità del romanzo.
Brescia si legge (www.bresciasilegge.it) è un progetto
di promozione culturale dedicato ai libri che raccontano
Brescia e la sua provincia. Nato nel 2020, si pone l’obiettivo
di supportare la scena letteraria bresciana valo-
rizzando il lavoro delle autrici e degli autori della nostra
provincia, creando occasioni di incontro e di formazione
e promuovendo la cultura e la letteratura a chilometro
zero.
77 /
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