11.06.2025 Views

l'emozione della grande corsa 2025

Trasformi i suoi PDF in rivista online e aumenti il suo fatturato!

Ottimizzi le sue riviste online per SEO, utilizza backlink potenti e contenuti multimediali per aumentare la sua visibilità e il suo fatturato.

PH. Riccardo Bortolotti - FOTOLIVE

2025



LA CORSA PIÙ

BELLA DEL MONDO

Enz

Ferrari


EDITORE

ESSEZETA ADV SRL

www.essezetaadv.it

Supplemento al numero di giugno di Bresciaup.

Iscrizione presso il tribunale di brescia

N° 37/2007 dell’8 settembre 2007

DIRETTORE RESPONSABILE

Ciro Corradini

PROGETTO EDITORIALE:

Ciro Corradini

Massimiliano Lanzani

Manuela Prestini

TESTI:

Ciro Corradini

PHOTO

Fotolive

PROGETTO GRAFICO

E IMPAGINAZIONE

Sofia Carnovali

ARCHIVIO DI ESSEZETA ADV SRL

Agenzia Fotolive

Selene Zarcone

MARKETING

Mauro Bonometti by Fly Service,

Manuela Prestini

STAMPA

Pixartprinting

si ringrazia Mille Miglia srl

In memoria di Emanuele Zarcone

* È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, delle immagini e dei contenuti presenti in questo

speciale “Mille Miglia, l’Emozione Della Grande Corsa”, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione,

rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma

tecnologica, supporto o rete telematica (inclusi social networks – es. facebook, twitter, ecc…) senza

un esplicito permesso scritto da parte dell’editore.

2




SOM

MA

RI

O

6

8

13

16

20

21

24

26

31

48

VERCAM: 30 ANNI DI PASSIONE

MILLE MIGLIA DI PASSIONE E DI STORIA

CLAUDIO TOZZO: IL SIGNORE DELLE PISTE

MILLE MIGLIA: GARA DI REGOLARITA’

IL PERCORSO

IL PERCORSO DEL 2025: RITORNO ALLE ORIGINI

PARTECIPANTI

CENPI: LA SICUREZZA AL CENTRO DAL 1999

FAR DEL BENE FA BENE

COME NACQUE LA MILLE MIGLIA

In copertina

MODELLA: BENEDETTA VUONG

FOTO: DI RICCARDO BORTOLOTTI - FOTOLIVE

Cover Story

CLAUDIO TOZZO: IL SIGNORE DELLE PISTE

50

52

54

56

58

60

62

66

70

72

76

78

MILLE MIGLIA: LE EDIZIONI DAL 1927 AL 1940

LA MILLE MIGLIA NEL DOPOGUERRA

1954: IL TRIONFO DI ASCARI

CLEMENTE BIONDETTI IL RE DELLA MILLE MIGLIA

LA MILLE MIGLIA DI EUGENIO CASTELLOTTI

GIANNINO MARZOTTO: IL CONTE IN DOPPIOPETTO

TAZIO NUVOLARI: IL MANTOVANO VOLANTE

ACHILLE VARZI: LA TECNICA ED IL CORAGGIO

1000 MIGLIA 2025: IL CALENDARIO DELLE INIZIATIVE IN PROGRAMMA A

BRESCIA

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

RINGRAZIAMENTI

5


VERCAM:

30 ANNI DI PASSIONE

Una grande passione per le auto e la velocità. Del resto

un’auto da corsa, oggi come ieri è un capolavoro e di capolavori,

dal punto di vista lavorativo, Luigi Marini, il

titolare di Vercam Verniciature industriali, se ne intende.

Fu lui a fondare insieme alla compagna di una vita

Nadia Maifredi, l’azienda che oggi ha sede a Pontoglio

in via Palazzolo. Un’azienda divenuta leader per ricerca,

innovazione tecnologica e capacità di soddisfare le

esigenze del cliente, un’azienda che oggi vede tra i protagonisti

assoluti Beatrice e Filippo, i due figli di Luigi

e Nadia

Vercam ha recentemente festeggiato i 30 anni di fondazione

con una serata all’insegna dello spettacolo alla

quale hanno preso parte i dipendenti con le loro famiglie,

gli amici e coloro che in un modo o nell’altro hanno

contribuito alla crescita dell’azienda.

“Per noi poter festeggiare con tutti coloro che hanno

avuto un ruolo nella nostra crescita è la soddisfazione

maggiore. Vercam è una bella realtà, ma è anche e soprattutto

una grande famiglia e ciò ci rende orgogliosi”.

Con la Mille Miglia ormai alle porte Luigi Marini ci

confessa qual è un altro dei “grandi amori” della sua

vita: “Mi piacciono le auto sportive e mi piace la Mille

Miglia - confessa – anche se per un motivo o per l’altro

non sono mai riuscito a prendervi parte. Possiedo 5 vetture

storiche ed una macchina da pista, una Osella Alfa

Romeo campionessa nella categoria Sport Prototipi nel

1991. Partecipare alla Mille Miglia Storica significa, secondo

me, far parte di un evento unico che ti consente

di vedere un’Italia diversa da quella che ci appare quando

viaggiamo in autostrada. La corsa - prosegue Marini -

ti porta nei centri storici di località di una bellezza straordinaria

facendoti riscoprire una parte forse troppo

spesso sottovalutata del nostro Paese. E l’abbinata auto

d’epoca-monumenti storici è a dir poco suggestiva”.

Mille Miglia è una gara anche se in realtà a poter concorrere

per la vittoria finale sono al massimo una decina

di equipaggi: “E’ vero - conferma Marini - ormai ci

sono equipaggi che affrontano la Mille Miglia con una

preparazione meticolosa. Veri e propri specialisti che

in questa particolare disciplina, quella delle corse di

regolarità, si sono ormai imposti raggiungendo livelli

di eccellenza. Vesco e Salvinelli (i vincitori dell’ultima

6


edizione ndr) sono quasi due professionisti di questo

tipo di gare !”. Luigi Marini si appassiona quando parla

di auto, velocità e storia quasi quanto quando parla

della “sua” creatura, quella VERCAM nata quasi per una

scomessa e che oggi è leader nella verniciatura industriale

grazie alla lungimiranza di una famiglia che

guarda al futuro senza mai dimenticare il passato.

Come la Mille Miglia !

7


Di Ciro Corradini

MILLE MIGLIA DI

PASSIONE E DI STORIA

Una lunga storia d’amore che dal 1927 unisce una città e la sua

gente alla storia dell’automobile che si fa leggenda. La Mille

Miglia è parte integrale del DNA bresciano, con le sue gesta

eroiche, con i suoi miti, con i trionfi e con gli eventi drammatici

che ne scandirono la storia.

Ogni volta che la “Freccia Rossa” torna ad essere protagonista

sulle strade d’Italia è come se tornasse un vecchio amico.

Il ruggito della Mille Miglia è il ruggito della Leonessa d’Italia,

è il ruggito che dagli anni pioneristici dell’auto, ci porta dentro

la storia del nostro Paese attraversandone le contraddizioni,

le ansie, lo sviluppo economico ed i cambiamenti epocali che

hanno scosso e mutato la nostra società.

Chissà se Canestrini, Maggi, Mazzotti e Castegneto, i “quattro

moschettieri” che ebbero quell’idea folgorante di una corsa che

attraversasse l’Italia unendo Brescia a Roma e poi ancora Roma

a Brescia, pensavano in quell’ormai lontano 1927 che avrebbero

scritto una pagina indelebile della nostra storia.

La Mille Miglia è oggi una manifestazione famosa in tutto il

mondo, una sorta di cartolina viaggiante che tutto il mondo

conosce.

Un “brand” conosciuto ed apprezzato che porta Brescia in tutto

il Mondo.

Questa pubblicazione vuol essere uno strumento per meglio

apprezzare e conoscere la Mille Miglia. Un doveroso tributo

ad una iniziativa unica nel suo genere, una pubblicazione

all’interno della quale troverete una serie di notizie indispesabili

per diventare anche voi protagonisti della manifestazione.

8


All’interno di questo nostro volume troveree cifre, curiosità,

aneddoti, storie di piloti e di auto, troverete il respiro della Mille

Miglia e dei suoi protagonisti di ieri e di oggi ed immagini uniche

e straordinarie.

Doveroso il ringraziamento a quanti non hanno voluto farci

mancare il proprio sostegno e a quanti hanno lavorato con

passione a tenacia affinchè questo volume potesse accompagnarvi.

Un grazie infine a Voi, all’attenzione con la quale ci seguite.

A tutti, ovviamente, l’augurio di una buona Mille Miglia !

Ciro Corradini

9



Scarica la nostra App.

UNA COSTANTE EVOLUZIONE NELLE FORNITURE

DI ALTA TECNOLOGIA PER L’AUTOMOTIVE

CDF - Brescia

Via Labirinto, 165

Tel. 030 349413

Fax 030 347745

CDF - Valsabbia

Gavardo

Piazza Aldo Moro, 5

Tel. 0365 376625

Fax 0365 1903768

CDF - Palazzolo sull’Oglio

Via Brescia, 99

Tel. 030 7300557

RICAMBI

PER AUTOCARRI

E RIMORCHI

IMPIANTI PER FRENI AD ARIA

SPIRALI ARIA PER FRENI RIMORCHIO

FRENI E BALESTRE

RICAMBI STERZO

RICAMBI RALLA

RICAMBI MOTORE

ALTERNATORI / MOT. AVVIAMENTO

FANALERIA E ACCESSORI CABINA

CUSCINETTI RUOTA

SOSPENSIONI

www.casadelfiltro.it


Fotografo

PHOTOGRAPHER

FOTOLIVE

MODELLA

Benedetta Vuong

LOCATION

Hotel Vittoria

RICCARDO BORTOLOTTI

12

AUTO

Alfa Romeo

by Brescia Classic Car


Cover Story by

CLAUDIO TOZZO:

IL SIGNORE DELLE

PISTE

E’ il Signore del Divertimento, l’uomo che ha fatto ballare

centinaia di migliaia di persone, colui che da oltre 40 anni sa

cogliere come nessuno i desideri del pubblico e li trasforma

in musica. Claudio Tozzo è da sempre nell’Olimpo del suono.

E’ il Dio pagano del mixer, è nel Valhalla a consigliare Odino

sul come fondere la melodia. E’ una pietra miliare nella storia

delle discoteche lombarde che seppero farsi Regine della

Notte italiana prima che arrivasse Ibiza, prima che nascesse

un turismo che fa viaggiare i giovani di tutto il mondo a caccia

della discoteca più alla moda, del locale più affascinante e

stravagante.

Uomo mite, gentile, addirittura timido, Claudio Tozzo ha iniziato

giovanissimo quella che sarebbe diventata la sua professione

consentendogli di emergere come una balena bianca nel

mare della mediocrità.

Nato a Sirmione il 15 maggio 1963, Claudio è però di fatto lonatese

dall’età di un anno e mezzo, figlio unico di padre comandante

dei vigili urbani e madre casalinga.

“Ho iniziato a Radio Tele Sullivan: il titolare era cieco e ho iniziato

ad accompagnarlo. Con lui ho imparato tutto sul campo,

prima come tecnico, poi ho cominciato a condurre un programma

sui cantautori italiani. Era il 1977”.

Il salto in consolle in discoteca avviene per caso nel 1979: “Mi

trovavo nella discoteca Sullivan di Ponte San Marco, e il dj resident

era in ritardo ed i titolarti mi chiesero di salire in consolle.

Mi venne naturale mixare. Ai tempi ovviamente si faceva

con le mani e bisognava gestire i piatti dei giradischi. Non

c’era modo di calcolare la velocità precisa così come sarebbe

avvenuto negli anni a venire”.

Tozzo sale in cattedra, pardon in consolle, e non scenderà più.

“Sono rimasto resident fino all’83 e quell’anno sono stato chiamato

come guest al Melamare di Castiglione delle Stiviere.

Nel frattempo Radio Tele Sullivan diventava Radio Studio Più,

fondendosi con Radio Studio 93, sì. Nell’83 – ricorda Tozzo -

13


ho rilevato le frequenze iniziando il percorso che ha portato

oggi Radio Studio Più è tra le prime 20 radio italiane. Abbiamo

oltre 500mila ascoltatori al giorno. Siamo un network in Fm,

una superstation globale che punta moltissimo sulle piattaforme

digitali e sulla multimedialità”.

Tozzo ha lavorato in alcuni dei più famosi locali del Mondo. E’

spesso di scena ancora oggi ad Ibiza ma non disdegna le zone

che geograficamente gli sono più care, quelle a due passi da

casa, quelle come il Lago di Garda che gli hanno regalato la

notorietà: “Il territorio legato al Lago di Garda è stato terra

di locali che oggi possiamo considerare storici, locali in cui

ho avuto il piacere e l’onore di essere protagonista. Penso al

Sullivan, al Genux, al Florida. A discoteca entrate nell’immaginario

collettivo per ciò che erano in grado di proporre. Oggi

il modo di divertirsi è cambiato. Io preferisco ancora farmi

seguire dalla gente, farla ballare, magari anche portandola

indietro nel tempo e riproponendo un sound che oggi è stato

dimenticato o soppiantato dai generi musicali emergenti.

Ma oggi anche la figura del DJ è radicalmente cambiata. Oggi

per emergere ed essere protagonista devi muoverti in un certo

modo, devi diventare personaggio, creare attorno a te una sorta

di attesa spasmodica all’insegna del chissà che cosa inventerà

stasera, chissà come si muoverà. In questo Ibiza e le sue

maxi discoteche sono ancora un punto di riferimento. Quello

del DJ diventa a tutti gli effetti uno show. Del resto – ricorda –

Ibiza è famosa in tutto il mondo per questo. Pensate che nell’isola

atterra un aereo ogni 4 minuti ! In Italia forse solo Rimini

potrebbe un giorno far concorrenza a Ibiza”

Tozzi è il Re dell’innovazione: “Negli anni ‘80 pensai di fare

un tour con due schermi giganti e proiettori Barco per cominciare

a mixare a tempo anche i video delle canzoni. Uno spettacolo

innovativo che diventò resident alla Bussoladomani di

Viareggio nel 1984. Poi vennero le riprese video ai tour di Edoardo

Bennato e Zucchero, Eros Ramazzotti e Vasco Rossi perchè

volevo consentire al pubblico di vedere meglio i cantanti

grazie agli schermi ai lati del palco. Ho investito quello che

avevo e ha funzionato”.

Ma nella storia di Claudio Tozzo c’è il Genux, la discoteca più

grande del mondo.

Dal 1989 al 1997 è stato resident, performer e dj, con serate da

30mila presenze ! Des Alpes di Madonna di Campiglio, l’Altromondo

di Rimini, l’Energy di Cesenatico il Privilege di Ibiza

dove nel 2019 è diventato resident all’Ushuaia («Mucho») e

all’Hi («Richbitch»).

Ma c’è un segreto nel successo di Caludio Tozzo ? “Semplice:

riuscire a percepire l’umore della pista. Il DJ deve capire come

poter rendere le persone felici, facendole ballare”.

14


CHIUSO LA DOMENICA

TRATTORIA MEZZERIA

LA TRADIZIONE CULINARIA BRESCIANA RIVIVE NEI NOSTRI PIATTI

Via Trieste 66 - Brescia

Tel. 030.40306 - Fax 030.3752749

E Trattoria Mezzeria K Trattoriamezzeria.it m 030 40306


MILLE MIGLIA:

GARA DI REGOLARITA’

La Mille Miglia è una gara di regolarità. Quindi non è importante la velocità, ma il rispetto del tempo assegnato

per percorrere i diversi tratti della corsa. Il percorso si snoda su cinque tappe: Brescia-PadovaSan Lazzaro di

Savena, San Lazzaro di Savena-Roma, Roma-Cervia Milano Marittima, Cervia-Parma e infine Parma-Brescia.

Il percorso di queste tappe deve essere effettuato mantenendo la media dei 50 km orari. La media tiene conto

anche del fatto che la Mille Miglia attraversa alcuni centri storici.

Ogni tappa ha un tempo imposto. Fondamentali i controlli orari che hanno la funzione di verificare il passaggio

dei concorrenti ed il loro tempo. Se ad esempio un concorrente parte da Roma alle 6 e 30 ed il tempo imposto

per arrivare a Siena è di 5 ore e 49 minuti, egli dovrà arrivare al controllo orario di Siena alle 12 e 19. Se arriverà in

anticipo o in ritardo verrà penalizzato.

Insieme ai controlli orari lungo il tracciato della Mille Miglia vi sono poi i controlli di passaggio. Questi hanno

il solo scopo di verificare e far rispettare il percorso imposto ai concorrenti.

Ad incidere in maniera profonda su quella che sarà la classifica della Mille Miglia saranno poi le “Prove Cronometrate”

che sono state disseminate lungo tutto il percorso della manifestazione. Per effettuare tali tratti i concorrenti

dovranno anche in questo caso rispettare una tabella di marcia. Il rilevamento dei tempi viene fatto al

centesimo di secondo attraverso il passaggio su “pressostati”, ovvero tubi di gomma collegati ad un cronometro

stampante al quale l’impulso viene dato dal passaggio delle ruote anteriori della vettura. Il passaggio anticipato

o ritardato significa penalità certa.

I concorrenti per poter gareggiare al meglio, a bordo hanno orologi e cronometri di precisione. In commercio

esistono poi speciali cronometri in grado di rilevare tempi in sequenza facilitando il compito del concorrente.

Inoltre è indispensabile che il contachilometri della vettura sia il più preciso possibile. Anche in questo caso in

commercio si trovano speciali apparecchi, trip-master, in grado di fornire un fondamentale aiuto tecnologico.

Ogni equipaggio è poi dotato di “road book” che descrive dettagliatamente, attraverso simboli e note, il percorso

da seguire.

Ma al fine di determinare la classifica finale, conta anche la vettura usata. Ad ogni auto infatti viene assegnato

un particolare coefficiente che viene poi utilizzato nella stesura definitiva delle classifiche. A determinare il coefficiente

sono innanzitutto la partecipazione del modello alla Mille Miglia. Quindi l’anno di costruzione della

vettura. Poi la cilindrata dell’auto e la appartenenza di categoria (sport, gran turismo etc). Un ulteriore bonus

viene concesso se l’esemplare ha partecipato o è stato iscritto alla Mille Miglia.

16





IL PERCORSO | maps

BRESCIA

PALAZZOLO

SULL'OGLIO

TRAVAGLIATO

PONTOGLIO

SONCINO

GUSSAGO

ADRO

ORZINUOVI

PREVALLE

GAVARDO

VILLANUOVA SUL CLISI

PADENGHE SUL GARDA

SIRMIONE

DESENZANO

DEL GARDA

MANERBA DEL GARDA

MONIGA DEL GARDA

VERONA

BOVOLONE

CREMONA

FERRARA

BUSSETO

PARMA

PASSO

DELLA CISA

SAN LAZZARO

DI SAVENA

(BOLOGNA)

PASSO DELLA

RATICOSA

FORLÌ

CERVIA -

MILANO MARITTIMA

PASSO

DELLA FUTA

GAMBETTOLA

VIAREGGIO

PRATO

EMPOLI

PRATOVECCHIO

STIA

REPUBBLICA

DI SAN MARINO

LIVORNO

ACCADEMIA

MARINA MILITARE

SAN

MINIATO

PONTEDERA

AREZZO

ANGHIARI

SANSEPOLCRO

SIENA

FOIANO

DELLA CHIANA

1 a Tappa / MARTEDÌ 17

Brescia

San Lazzaro di Savena (Bologna)

VAL D'ORCIA

CITTÀ DELLA PIEVE

ORVIETO

2 a Tappa / MERCOLEDÌ 18

Bologna

Roma

CAPODIMONTE

3 a Tappa / GIOVEDÌ 19

Roma

Cervia – Milano Marittima

RONCIGLIONE

4 a Tappa / VENERDÌ 20

Cervia – Milano Marittima

Parma

ROMA

5 a Tappa / SABATO 21

Parma

Brescia


IL PERCORSO DEL 2025:

RITORNO ALLE ORIGINI

La Mille Miglia continua a stupire. Lo scorso anno l’organizzazione

propose un percorso in senso antiorario. Quest’anno

invece si torna in qualche modo all’antico.

Le prime 12 edizioni della Mille Miglia furono caratterizzate

infatti da un percorso a “otto” che puntava da Brescia verso

l’Adriatico e quindi, dopo l’immancabile passaggio da Roma,

tornava di nuovo verso la costa orientale d’Italia.

Così l’edizione 2025 della rievocazione storica della corsa della

Freccia Rossa, dopo la partenza martedì 17 giugno da Viale

Venezia, un tempo viale Rebuffone, punterà come di consueto

verso il Lago di Garda toccando tra l’altro Desenzano e Sirmione

prima di avviarsi verso Verona. Da qui il serpentone di

auto arriverà a Bovolone e quindi attraverserà tutto il centro

storico di Ferrara, città che da sempre garantisce alla Mille

Miglia una accoglienza straordinaria con una vera e propria

marea di folla in attesa della carovana che, dopo aver sfiorato

il Castello degli Estensi, piegherà verso San Lazzaro di Savena,

località alle porte di Bologna dove si chiuderà la prima

frazione. Il giorno successivo, mercoledì 18 giugno, le vecchie

signore dell’automobilismo sportivo dovranno affrontare due

passi mitici per la Mille Miglia come il Passo della Raticosa ed

il Passo della Futa. Quindi le vetture transiteranno da Prato e

da Siena, la città del Palio che ha accolto la corsa della Freccia

Rossa in Piazza del Campo, la Piazza del Palio. Infine da Siena

la bussola della corsa punterà decisamente a sud verso Roma

dove si chiuderà la seconda impegnativa tappa.

La mattina di giovedì 19 giugno da Roma inizierà la risalita

verso nord puntando verso Orvieto, Foiana della Chiana e San

Sepolcro, tutte località affascinanti e ricche di storia. Poi ecco

l’attraversamento della Repubblica di San Marino con la salita

sul Monte Titano prima della discesa verso Cervia-Milano

Marittima che ancora una volta accoglierà la auto della Mille

Miglia. Sull’Adriatico si chiuderà la terza tappa. Venerdì di

buon’ora la auto piegheranno verso Forlì e poi, attraversando

nuovamente gli Appennini scenderanno verso Empoli,Pontedera

e Livorno dove la Mille Miglia renderà omaggio all’Accademia

della Marina Militare prima di risalire il Tirreno, attraversare

Viareggio e attraverso il Passo della Cisa planare verso

Parma dove si chiuderà la quarta tappa. L’ultima frazione sarà

una sorta di passerella verso Brescia toccando molte delle

località della provincia posta ad ovest rispetto al capoluogo

dove, tornando in Viale Venezia, le vetture riabbracceranno la

città della Mille Miglia e dove conosceremo il nome del vincitore

della edizione 2025 della corsa.

21




PARTECIPANTI

17 - 21 Giugno 2025

24


25


26


CENPI: LA SICUREZZA AL CENTRO DAL 1999

Da oltre venti anni, CENPI si distingue come punto

di riferimento nel settore della certificazione di

ispezione e prevenzione degli infortuni. Fondata a

Brescia nel 1999, l’azienda si è affermata come un

ente specializzato nell’erogazione di servizi di verifica

e certificazione di impianti, rivolgendosi a aziende,

pubblica amministrazione e privati, tra cui condomini

e abitazioni private.

Chi siamo

CENPI nasce con l’obiettivo di garantire la sicurezza

degli impianti e degli apparecchi utilizzati sia in ambito

industriale che civile. La nostra missione è quella di

contribuire alla tutela delle persone e delle strutture

attraverso servizi di ispezione accurati, affidabili e

conformi alle normative vigenti. La nostra presenza

capillare e la competenza del nostro team ci rendono

uno dei principali punti di riferimento nel settore a

Brescia e in tutta Italia.

I nostri servizi

Il rispetto delle normative impone verifiche periodiche

su diversi tipi di impianti e attrezzature. CENPI offre

una vasta gamma di servizi di ispezione, tra cui:

- Verifiche periodiche di ascensori e montacarichi

in condomini, aziende, scuole e immobili vari, per

garantire sicurezza e funzionalità.

- Verifiche biennali o quinquennali di impianti di messa

a terra, impianti a rischio incendio ed esplosione, e

sistemi di scariche atmosferiche.

- Certificazioni di prodotto conformi alle direttive

comunitarie, come quella delle Macchine e degli

Ascensori.

- Verifiche di attrezzature di lavoro quali: gru su

autocarro, gru da cantiere, carroponti, piattaforme

elevatrici, recipienti a pressione e generatori di vapore.

- Controllo e verifica di cancelli automatici.

Il nostro team

Il cuore di CENPI è costituito da professionisti altamente

qualificati e certificati, che operano nel rispetto delle

normative vigenti. La competenza e l’esperienza

pluriennale del nostro staff ci permettono di offrire

servizi di altissima qualità, puntuali e affidabili. La

presenza di oltre 12 sedi distribuite su tutto il territorio

italiano ci consente di rispondere prontamente alle

esigenze dei nostri clienti, garantendo un servizio rapido

ed efficiente.

I nostri clienti

Con un bacino di oltre 50.000 clienti tra aziende

di piccole, medie e grandi dimensioni, pubblica

amministrazione e amministratori di condomini,

CENPI si conferma come partner affidabile nel settore

della sicurezza e della certificazione. La fiducia di così

tante realtà testimonia la qualità e la serietà del nostro

operato.

Numeri che fanno la differenza

- Più di 30.000 verifiche svolte ogni anno

- Oltre 50.000 clienti in tutta Italia

- Un team di oltre 100 collaboratori dedicati

- Oltre 12 sedi distribuite sul territorio nazionale

Da oltre due decenni, CENPI si impegna a garantire

ambienti più sicuri e conformi alle normative, offrendo

servizi di certificazione e ispezione di alto livello. La

nostra esperienza, il nostro team e la nostra rete di sedi ci

rendono un punto di riferimento nel panorama italiano,

sempre pronti a rispondere alle esigenze di sicurezza di

clienti pubblici e privati.

Per rimanere aggiornato sulle nostre attività, novità e

servizi, seguici sui social media.

Tel. 030220414

www.cenpi.it


28


29


30


FAR DEL BENE

FA BENE

UNA FESTA DI SPERANZA E CORAGGIO:

UN INVITO A CAMMINARE INSIEME

CON RIPRESA

di tatuaggio dell’areola mammaria e del capezzolo,

per aiutare le donne a recuperare la propria identità e

fiducia.

L’associazione Ripresa, un faro di speranza e di

solidarietà, ogni giorno si impegna con passione

nella lotta contro il tumore al seno, offrendo ricerca,

prevenzione e un sostegno concreto alle donne e alle

loro famiglie.

L’Associazione Ripresa desidera ringraziare di cuore tutti

gli sponsor, i volontari e le persone che parteciperanno,

perché insieme possiamo fare la differenza. La vostra

presenza, il vostro entusiasmo, la vostra solidarietà sono

il motore di questa marcia di speranza.

La loro missione? Non lasciare nessuna donna sola

in un momento così difficile, ma prenderla per mano,

un passo alla volta, verso la rinascita e la forza di

ricominciare.

Siete tutti invitati a partecipare: venite a condividere un

momento di gioia, di solidarietà e di rinascita. Perché,

insieme, possiamo trasformare i sogni in realtà. Vi

aspettiamo!

Per sostenere questa nobile causa, Ripresa organizza

una festa speciale, aperta a tutti, un’occasione unica di

condivisione, divertimento e solidarietà.

Dal 27 al 29 giugno, presso l’Area Feste di Nuvolera,

si svolgerà un evento che farà battere forte il cuore:

tre serate di musica, buon cibo e allegria, pensate per

raccogliere fondi destinati a progetti di grande impatto.

Ogni sera sarà un momento di festa: venerdì 27 giugno

si ballerà con l’energia di Omar Codazzi, sabato 28

con Marco e il Clan, e domenica 29 con la dolcezza di

Francesca Mazzuccato.

Per informazioni, telefonate al numero 351-6891316 e

seguiteci sui social

FESTA D’ESTATE

con l ’ associazione

NUVOLERA

ALLIETERANNO LE SERATE

AREA FESTE

Via Giuseppe Verdi 15

27 - 28 - 29 GIUGNO 2025

VENERDÌ 27

SABATO 28 DOMENICA 29

La musica sarà accompagnata da una cucina fantastica,

per gustare piatti deliziosi, e da un’area bimbi con

trucchi e divertimenti, per far felici anche i più piccoli.

Non mancherà una lotteria con premi stupendi, con

l’estrazione finale domenica sera, per regalare sogni e

sorrisi a tutti i partecipanti.

Ma questa festa è molto di più di un semplice momento

di svago: è un gesto di solidarietà concreta. I fondi

raccolti saranno destinati all’acquisto di parrucche e

foulard per le pazienti oncologiche, per ritrovare la

loro bellezza e unicità e verrà sostenuto il progetto

OMAR

CODAZZI

MARCO E

IL CLAN

dalle ore 19.00

dalle ore 20.00 alle 21.30

FRANCESCA

MAZZUCCATO

PASTA CON RAGÙ SPIEDO SALAMINE TAGLIATA

PATATINE FRITTE BIRRA GELATO

AREA BIMBI TUTTE LE SERE

CON TRUCCA BIMBI

Organizzazione

spettacoli

LOTTERIA CON BELLISSIMI PREMI

ESTRAZIONE DOMENICA 29 GIUGNO ORE 23.00

www.ripresa.org - info 351 6891316


32


FLY COMUNICATION SRL

FLY COMUNICATION SRL


34


35


36


AFFIDABILI, VELOCI

TECNICAMENTE ALL’AVANGUARDIA

Via Francesco Perotti, 29 Brescia

C 030 3731595

I gruppocm2000

E info@gruppocm2000.com

F lavanderia gruppo cm2000


38


39


40



42


43


44


COMUNICATI STAMPA - GESTIONE SOCIAL

SITI INTERNET - FOTOGRAFIE

GRAFICHE - ARCHIVIO FOTOGRAFICO

DIRETTE FACEBOOK

E VIDEO PROFESSIONALI PER AZIENDE

Via Noce, 51 - BRESCIA (BS) - Tel. 030 347551

agenziafotolive@gmail.com - www.fotolive.it

@agenziafotolive

@Agenzia FotoLive


46


C.TTO S.AGATA, 16C - 25122 BRESCIA (BS)

tel. +39 030 3755073

todeoptic@libero.it


COME NACQUE LA

MILLE MIGLIA

La Prima Guerra Mondiale è ancora un fresco,

drammatico ricordo e già il mondo è scosso dai

primi fremiti che porteranno al Secondo conflitto

mondiale. In Italia Benito Mussolini è al potere da

cinque anni. L’automobile è sinonimo di avventura, di

velocità, di coraggio. Le manifestazioni motoristiche si

susseguono. Circuiti ma anche e soprattutto le strade,

le prime polverose strade sulle quali si danno battaglia

quelli che vengono ancora considerati dei pazzi che

poco tengono alla vita. L’auto non è ancora diventata

un oggetto di uso comune ma è appannaggio di pochi

eletti. La nobiltà, del resto siamo in pieno Regno d’Italia,

guarda con interesse a questi aggeggi a quattro ruote

che sfrecciano rombando nelle città. Vi guardano con

particolare attenzione i rampolli della nobiltà. Due di

loro, Aymo Maggi e Franco Mazzotti, rispettivamente

23enne e 22enne, raggiungono spesso Milano e qui la

Galleria ed il Biffi, una sorta di punto di ritrovo per gli

appassionati, i piloti ed il giornalisti sportivi dell’epoca.

E’ probabilmente frequentando campioni che al Biffi

erano di casa come Varzi, Nuvolari o Borzacchini,

che i due iniziano a pensare che Brescia meriti una

grande manifestazione sportiva. Nel dicembre del

1926 prendono contatto con un altro bresciano, Renzo

Castagneto, che è il segretario della costituenda

sede bresciana del RACI, il Regio Automobil Club

d’Italia, quello che oggi è l’Aci. Castagneto ha 34 anni

ed è considerato uomo di innate doti organizzative.

Insieme a Castagneto, Mazzotti e Maggi contattano

anche il trentino, milanese di adozione, Giovanni

Canestrini, 32enne redattore della Gazzetta dello Sport

e primo giornalista a specializzarsi in automobilismo.

I quattro cominciano a ragionare sulla possibilità

di organizzare quella che poi sarebbe diventata la

Mille Miglia. Sono anni di grandi imprese, gli anni

della spedizione del dirigibile di Nobile al Polo, gli

anni della trasvolata oceanica di Lindbergh. I quattro

valutano, in un primo momento, la possibilità di far

rivivere alcune corse del passato. Le loro attenzioni si

concentrano sul Circuito Di Brescia, noto come “Fascia

d’Oro”, la corsa creata da Arturo Mercanti che però,

intuendo le potenzialità che avrebbero potuto avere le

corse su pista, aveva appena inaugurato l’Autodromo

di Monza. I quattro moschettieri pensano allora a

qualcosa di unico, qualcosa che possa accendere la

fantasia degli appassionati e dei piloti, qualcosa che

profumi di leggenda ed impresa ancor prima di iniziare.

Brescia però deve avervi un ruolo fondamentale, ma

come escludere Roma visto che a quei tempi tutto

doveva convergere sulla Capitale. Allora ecco l’idea: un

percorso che porti da Brescia a Roma e ritorno. Franco

Mazzotti è reduce da una serie di gare disputate negli

Stati Uniti e si accorge che il percorso misura circa 1600

km, ovvero 1000 Miglia. Nasce così la “Coppa della

Mille Miglia”. Resta da risolvere un problema, o meglio,

da trovare una spiegazione accettabile per il fatto che,

in un periodo di grande autarchia, si usi una unità di

misura straniera come le Miglia. Ma Canestrini trova

subito una risposta più che credibile: l’Impero Romano,

cui il fascismo guarda con attenzione, era misurato in

miglia! Così presero il via i lavori di preparazione della

prima edizione. Ad appoggiare i quattro moschettieri

ci fu fin da subito, la Gazzetta dello Sport e soprattutto

Augusto Turati, un bresciano che rivestiva il ruolo di

segretario del Partito Fascista. Il 26 marzo del 1927 iniziò

così l’epopea della Mille Miglia. Toccò ad una OM

2000 condotta dalla coppia Minoia-Morandi, onore di

tagliare per prima il traguardo alla media di 77 km orari.

Il successo fu fin da subito straordinario e dette lustro

a Brescia e all’Italia. La leggenda della Mille Miglia era

nata.

48



MILLE MIGLIA: LE EDIZIONI

DAL 1927 AL 1940

La Mille Miglia inizia nel 1927. Il primo successo va alla

coppia Minoia-Morandi sulla bresciana OM 200 alla

media di 77km/h. Il successo fu travolgente. La gente

per le strade si entusiasmò e a Roma, a veder passare le

vetture, c’erano Vittorio Emanuele III e il Duce, Benito

Mussolini.

La seconda edizione andò a Giuseppe Campari Lodi,

detto “il negher” per via della carnagione scura e dei

capelli corvini. Campari pesava oltre cento chili e

faceva non poca fatica ad entrare nell’abitacolo della

sua vettura. Secondo le cronache del tempo, “il negher”

era capace di mangiare una dozzina di uova prima di

ogni partenza. Campari seppe ripetersi anche nel 1929.

Nel 1930 il successo andò a Tazio Nuvolari, il

mantovano volante, reduce dalle vittoriose esperienze

sulle due ruote e in alcune gare automobilistiche, in

Italia e in Europa. Epici i suoi duelli con Achille Varzi.

Quell’anno al via anche la principessa Colonna, prima

donna pilota a partecipare. Del 1931 il primo successo

straniero. A conquistarlo il tedesco Caracciola su

Mercedes. Nell’edizione del 1932 il successo andò

a Borzacchini, amicone di Nuvolari, che batté la

Mercedes di Broschek-Sebastian. L’episodio chiave

della gara a Perugia dove Campari era primo, ma fu

costretto al ritiro per una spettacolare uscita di strada.

Secondo il “negher” quell’incidente era avvenuto

per colpa del suo compagno Sozzi in quel momento

al volante. Con la macchina finita contro un muro, i

due piloti uscirono indenni, ma Campari, inferocito,

balzato fuori dall’abitacolo, prese a inseguire Sozzi,

minacciandolo davanti agli sbigottiti spettatori con un

martello.

Nel 1933 è ancora Nuvolari a trionfare, mentre l’anno dopo

Varzi si prese la rivincita anche grazie ad un consiglio di

Enzo Ferrari che gli disse di montare le gomme Pirelli

invece che le Dunlop che aveva montato “Nivola”. Nel

1935 vittoria di Carletto Pintacuda con l’Alfa Romeo

biposto della scuderia Ferrari alla fantastica media di

210 km orari, nuovo record della corsa.

Nel 1936 l’industria italiana dovette lottare contro le

sanzioni economiche inflitte dalla Società delle Nazioni

all’Italia in conseguenza della campagna coloniale

in Etiopia. Le case automobilistiche furono costrette

a gareggiare con vetture alimentate da carburante

autarchico. Addirittura sei macchine in quell’edizione

del ‘36 andavano a carbonella ! Il successo andò a Brivio.

Mentre nel 1937 fu ancora Pintacuda a trionfare. Nel

1938, prima vittoria di Biondetti, la corsa fu funestata dal

tragico incidente di Bologna che mise fine alla MM glia.

Infatti, il giorno successivo un laconico comunicato del

governo fascista annunciava: “II ciclo delle Mille Miglia

sulle strade nazionali é definitivamente chiuso”. Questa

decisione chiuse la serie delle Mille Miglia classiche di

prima della guerra mondiale, e fino al 1940 non si parlò

di riprendere in qualche modo la fantastica corsa che

dodici edizioni eccezionali avevano già reso famosa. Nel

1940 la Mille Miglia tornò a dispetto dei venti di guerra

incombenti, su di un circuito stradale ridotto circoscritto

alle province di Brescia, Cremona e Mantova. Nacque

in tal modo la tredicesima edizione della Mille Miglia

ribattezzata “Primo Gran Premio Città di Brescia”. Vinse

il barone tedesco Von Hanstein che con la sua Bmw fece

registrare una media (fantastica per allora) di 166,723 km

orari. La Guerra però chiuse la prima parte della storia

della Mille Miglia.


51


LA MILLE MIGLIA NEL

DOPOGUERRA

La Mille Miglia rinacque nel 1947, in pieno dopoguerra.

Dopo innumerevoli e comprensibili difficoltà

organizzative, la corsa prese il via alle 20,11 minuti del

21 giugno. Parteciparono oltre centocinquantacinque

macchine. Due le macchine italiane nuove: la Ferrari

e la Cisitalia. Su una delle cinque Cisitalia c’era Tazio

Nuvolari, alla partenza dato per favorito. Sembrava che

il “mantovano volante” potesse coronare con successo

la sua cavalcata, ma nel tratto tra Asti e Torino un

violento nubifragio ostacolò non poco le macchine

scoperte tra cui quella di Nuvolari, che venne superato

da Biondetti con la sua ben più comoda e coperta

Alfa Romeo. Vano fu l’inseguimento di Nuvolari che a

Brescia fu secondo.

Grande protagonista il mantovano l’anno successivo

quando, malato e distrutto per la perdita di due figli,

venne convinto da Enzo Ferrari a prendere il via.

Nuvolari parte in testa con la sua Ferrari ma comincia

a sentirsi male, tormentato da mal di gola e di stomaco,

ed è costretto a sporgersi dal finestrino. A Roma però

è primo. Imboccata la via Aurelia, prese a stare meglio

ma nel contempo era la sua macchina a soffrire qualche

battuta a vuoto. A un controllo sul ponte Milvio ci fu

un inconveniente spiacevole con i meccanici incapaci

di richiudere il cofano dell’auto del mantovano che

allora decise di staccarlo e ripartì così. Sugli Appennini

Nuvolari stava sorpassando un concorrente sulla breve

salita del Romito, quando ci fu un urto violento contro

la parete rocciosa. Nuvolari riuscì a tenere il volante

e malgrado la vettura girasse su sé stessa a impedire

che si ribaltasse, rimettendola in carreggiata. Ma si

era rotto il perno della sospensione posteriore destra

e danneggiata una balestra. Con mezza macchina

scassata, Nuvolari arrivò primo anche a Firenze. La

gente di tutt’Italia seguiva le vicende via radio con

apprensione e sempre più interesse per le sorti di Nivola.

C’erano davanti a lui i passi della Futa e della Raticosa.

Col cuore sospeso l’Italia alla radio non aveva orecchi

che per la Ferrari numero 1049. Superati i due passi,

Nuvolari si lanciò su Bologna, dove transitò ancora in

testa. Tra Modena e Reggio Emilia arrivò la pioggia.

E pochi istanti dopo la notizia che nessuno avrebbe

voluto sentire: ‘Nuvolari si é ritirato a Villa Ospizio, a

un chilometro dalla città”. L’Italia si ammutolì. Mentre

la Ferrari era abbandonata sul ciglio della strada sotto

52


una pioggia battente, il campione venne trasportato

in una vicina canonica e adagiato sul letto del prete.

Al suo capezzale arrivò Enzo Ferrari: “Ti rifarai l’anno

prossimo”. E lui scuotendo la testa: “No, non ci sarò io in

corsa l’anno prossimo”. Vinse ancora Biondetti sempre

su Ferrari, capace poi di ottenere un’altra clamorosa

vittoria l’anno successivo. Nel 1950 nasce la stella del

Conte Marzotto, al via in doppiopetto tra lo scetticismo

generale, ma capace di mettere tutti d’accordo sul

traguardo di Brescia e capace di bissare la vittoria del

1950 nel 1953. Nel mezzo i successi di Villoresi,nel 1951, e

di Bracco nel 1952. Nel 1954 fu la volta del grande Alberto

Ascari di iscrivere il suo nome nell’albo d’oro della

manifestazione. Quella del 1955 viene invece ricordata

per l’unico successo inglese, quello del grande Stirling

Moss che stabilì il record assoluto della corsa a bordo

della sua Mercedes: 157,65 Km/h. Il 1956 fu invece l’anno

del lodigiano Eugenio Castellotti che sul traguardo

di Brescia trovò ad attenderlo Delia Scala. L’edizione

del 1957 coronò la carriera di Piero Taruffi che vinse

e subito dopo annunciò il suo ritiro dalle corse. Ma

quell’edizione fu anche l’ultima a seguito di un grave

incidente che costò la vita al pilota spagnolo De Portago.

A Guidizzolo mentre la sua vettura era lanciata a 290

chilometri all’ora, uscì di strada in seguito allo scoppio

di una gomma. Insieme al pilota morì il suo secondo,

Nelson, ma vennero uccise anche dieci persone travolte

dalla vettura che si schiantò fuori strada. Da qui la

decisione di mettere fine alla Mille Miglia.

53


1954: IL TRIONFO DI ASCARI

Nato a Milano il 13 luglio 1918, Alberto Ascari non ha

nemmeno sette anni quando è spettatore della morte

del papà Antonio (uno dei più forti corridori della sua

epoca), ribaltatosi con la sua Alfa Romeo P2 al Gran

Premio di Francia del 1925, al circuito del Montlehry.

Da quel triste giorno, il giovane Alberto decide di

seguire le orme del genitore in tutti i modi possibili.

Nel 1936 non conclude nemmeno l’ultimo anno di

liceo per dedicarsi al motociclismo, dove è impegnato

fino al 1939, guidando Sertum, Gilera e soprattutto la

Bianchi, con la quale ottiene la vittoria alla mitica,

in quegli anni, “Sei Giorni di Salisburgo”. A questo

punto l’obiettivo del pilota meneghino è passare alle

quattro ruote.

Siamo nel 1940, il secondo conflitto mondiale sta per

arrivare anche in Italia, ma il giovane Ascari fa in

tempo a disputare la Mille Miglia (insieme al cugino

Giovanni Minozzi come meccanico), a bordo di uno

dei due esemplari della Auto Avio 815, la prima vettura

realizzata da Enzo Ferrari.

L’esperienza nella classica Brescia-Roma-Brescia non

è da considerarsi molto positiva: un incidente mette

dopo poco tempo fuori gioco Ascari e la sua auto,

irrimediabilmente danneggiata. Una cosa che il Drake

negli anni a venire sotto sotto non gli ha mai perdonato,

visto che da allora di Auto Avio 815 ne esisterà solo una.

Ascari nel 1952 e nel 1953 si laurea Campione del Mondo

di Formula 1

La Mille Miglia lo vede trionfare nel 1954 quando

partecipa alla corsa a bordo di una Lancia D24 barchetta.

Ascari vince la corsa con oltre 34 minuti di vantaggio sul

secondo arrivato, Vittorio Marzotto. Al terzo posto si

piazza Luigi Musso su Maserati.

Il 26 maggio del 1955 Alberto Ascari è a Monza per assistere

ad una sessione di prove per il GP Supercortemaggiore,

che l’amico Eugenio Castellotti sta effettuando con una

Ferrari Sport. Alberto non resiste alla tentazione della

velocità. E’ un po’ titubante all’inizio, perché non ha

con sè il suo casco azzurro portafortuna. Poi si convince,

e in camicia e pantaloni sale in auto. Farà poco più di

due giri. Durante il terzo, nella curva che porta oggi il

suo nome, va a sbattere violentemente. Sbalzato fuori

dall’abitacolo, Alberto, gravemente ferito, muore dopo

pochi minuti. Nessuno ha visto l’incidente, e non si saprà

mai come è veramente accaduto. Per i suoi funerali che

si svolsero in Piazza Duomo a Milano, venne proclamato

il lutto nazionale.

54



CLEMENTE BIONDETTI

IL RE DELLA MILLE MIGLIA

Quattro successi a suggellare un feeling straordinario

con la corsa piu’ bella del mondo. Clemente Biondetti

è stato uno dei più rappresentativi piloti italiani del

periodo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, ed

è il primatista in fatto di vittorie, quattro, alla Mille

Miglia.

Biondetti, fiorentino d’adozione, era nato a Buddusò,

in provincia di Sassari il 18 agosto 1898. La velocità

l’aveva nel sangue. La sua carriera, come quella di

molti colleghi a cominciare dal grande Tazio Nuvolari,

iniziò con le corse in motocicletta. Nel 1927 passò alle

quattro ruote. Dopo alcuni successi con la Talbot e con

la Bugatti, Biondetti nel 1931 venne ingaggiato dal team

ufficiale Maserati ed in quello stesso anno ottenne

due significativi terzi posti nei Gran Premi di Roma e

di Francia. La fama di Biondetti crebbe notevolmente

dopo il suo passaggio alla milanese Alfa Romeo. Il 1938

arriva la sua prima vittoria alla Mille Miglia, ottenuta

al volante di una delle nuove Alfa Romeo 8C da 3000cc

a doppio compressore, magnificamente carrozzate da

Touring.

Alla Mille Miglia del ‘38 Biondetti stabilì il nuovo

record assoluto della gara a oltre 135 km/h di media, un

record che doveva restare imbattuto per ben quindici

anni ed ancor oggi strabiliante in rapporto alle strade

del tempo.

Purtroppo Biondetti non poté sfruttare appieno la

notorietà che il successo alla Mille Miglia gli portò,

visto che di lì a poco i venti di guerra che minacciavano

l’Europa divennero una tragica realtà, travolgendo il

mondo.

Con l’ingresso dell’Italia in guerra la corsa venne

sospesa. Nel 1947 la Mille Miglia tornò a ruggire. Gli

organizzatori dovettero superare problemi enormi.

Strade impraticabili, ponti abbattuti, la mancanza di

carburante e pneumatici e la diffidenza della nuova

Repubblica nei confronti di una manifestazione che era

stata spesso sfruttata dalla propaganda nazionalistica

di Mussolini che ne aveva appoggiato la nascita.

Un ruolo determinante nella rinascita della corsa

fu quello dell’allora 29enne vicesindaco di Brescia,

Bruno Boni che sarà poi Sindaco per circa trent’anni,

e passerà alla storia come il “Sindaco della Mille

56


Miglia”. In Piazza Vittoria, poco prima della partenza

dell’edizione del 1947, il pilota bresciano Emilio Romano

ingaggiò come coopilota Clemente Biondetti che si

aggirava sconsolato, privo di un ingaggio, tra le auto. La

mossa si rivelò vincente visto che i due si aggiudicarono

la gara, dopo un interminabile duello con la Ferrari del

grande Tazio Nuvolari, sotto una pioggia battente.

Biondetti seppe ripetersi nel 1948 e nel 1949 cogliendo

così tre successi consecutivi da aggiungere a quello

ottenuto nel 1938. All’apice della fama Biondetti,

dopo una positiva esperienza con la Ferrari, decise

di mettersi in proprio e realizzò un originale “ibrido”

costruito con telaio Ferrari 166S e motore Jaguar Sport

6 cilindri da 3400cc. Con questa apparentemente strana

vettura partecipò all’unico Gran Premio di Formula

1 della sua carriera, a Monza nel 1950. Qualificatosi

venticinquesimo su 27 partenti, dovette ben presto

ritirarsi per il cedimento del propulsore. Dopo questa

parentesi sfortunata, Biondetti tornò alla Ferrari,

classificandosi terzo, in coppia con Stagnoli, al Gran

Premio di Monaco-Montecarlo del 1952, quell’anno

disputatosi eccezionalmente con vetture Sport anziché

di Formula. Nel ‘53 Biondetti corse con la Lancia D20,

classificandosi tra l’altro ottavo alla Mille Miglia che

quell’anno vide la vittoria di Giannino Marzotto su

Ferrari. La stagione successiva - l’ultima della sua

carriera - Biondetti la disputò invece di nuovo con le

vetture di Maranello, ottenendo anche un buon quarto

posto assoluto alla Mille Miglia.

Nella sua lunga carriera, Clemente Biondetti poté

vantare tre partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans (nel ‘38,

nel ‘51 e nel ‘53) e ben otto alla Targa Florio, comprese fra

il 1927 e il 1954.

Minato da un male incurabile Clemente Biondetti morì

a Firenze il 24 febbraio del 1955.

57


LA MILLE MIGLIA DI

EUGENIO CASTELLOTTI

Ventinove aprile 1956. E’ in programma la 23esima

edizione della Mille Miglia. Enzo Ferrari punta su un

quartetto di assi per vincere la corsa. Ci sono Collins,

Musso, Fangio e poi c’è lui. Gli chiedono di fare la

volpe, partire scatenato, tirare al massimo per rompere

il fiato, anzi le macchine, agli avversari. Dietro di lui

Collins, Musso e Fangio a far corsa regolare. Lui è

giovane e irruento. Sale al volante della Ferrari 290

MM che sembra fatta apposta per lui, l’unico della

squadra del cavallino rampante ad amarla veramente.

Fangio la riteneva scorbutica: il dodici cilindrici tre litri

e mezzo rendeva soltanto da 5000 a7200 giri, quindi

richiedeva una guida aggressiva, con il piede sempre

schiacciato sull’acceleratore. Eugenio Castellotti ha le

corse nel sangue. Viene da Lodi. Dal padre ha ereditato

una fortuna. La madre faceva la cameriera e lui è nato

da una relazione extraconiugale. Il padre avvocato l’ha

riconosciuto legalmente prima di morire lasciandogli

un patrimonio. Ha iniziato a correre non appena

compiuti i 18 anni comprandosi una Ferrari e non ha

più smesso. Ha tre amori nella sua vita: la madre, le auto

e Delia Scala, soubrette tra le più amate dell’epoca. Da

Brescia parte a razzo. A Vicenza comincia a piovere ma

lui rimane in testa. A Forlì viene superato da Taruffi

che, per lo sforzo richiesto alla propria auto, si ritira

dopo pochi chilometri. Eugenio torna al comando.

A Pesaro il Conte Trips su Mercedes lo supera. Ad

Ancona Eugenio torna primo. Da Pescara a Roma la

corsa si svolge sotto un vero e proprio nubifragio. E

non manca il vento che con le sue raffiche schiaffeggia

le auto in piena velocità. A Viterbo gli comunicano

che è primo con sei minuti e mezzo di vantaggio su

Collins e Musso. Schiaccia più forte sull’acceleratore

e a Siena ha dieci minuti su Collins.Sotto una pioggia

torrenziale, con una vettura scoperta, Eugenio resiste e

insiste. Sulla Futa trova la nebbia.Dopo Bologna rompe

la visiera appena sostituita agli occhiali che indossava

a Brescia. Mancano ancora 300 km al traguardo: si

ferma, fa segno al pilota di una piccola Sport e questi si

accosta al ciglio della strada e gli cede la visiera. Nasce

così una delle tante leggende della Mille Miglia: il

campione che corre a 200 all’ora sotto la pioggia che lo

acceca. Da quel giorno Castellotti correrà sempre con

un paio di occhialini di riserva al collo. Manca ormai

poco al traguardo. Mentre guida sui lunghi rettilinei

della pianura padana, Eugenio Castellotti, racconterà

poi, si mette a recitare l’Ave Maria. Prega perchè non

gli portino via la corsa più bella del mondo, ma non

rallenta. Con una manovra rischiosa e inutile supera

Guido Cabianca sul rettilineo d’arrivo proprio appena

prima del traguardo fra due ali di folla e sotto una

pioggia incessante. Scriveranno i giornali: “Un corridore

travolgente che non sopporta di avere nessuno davanti

a sé”. Eugenio Castellotti vince in 11 ore, 37 minuti e

10 secondi, un record viste le condizioni meteo. Rifila

11 minuti al secondo, Collins, e 34 minuti a Musso che

giunge terzo. Il grande Fangio arriva quarto a 49 minuti

da Eugenio e dice: “Ho sofferto incredibilmente. Questa

è stata la gara più dura di tutta la mia carriera”. Eugenio

si aggiudica anche il Gran Premio Nuvolari assegnato al

pilota che sa essere più veloce nel tratto da Cremona a

Brescia: 169 km orari di media sotto la pioggia. Eugenio

Castellotti entra così nel mito dalla Mille Miglia.

58



GIANNINO MARZOTTO:

IL CONTE IN DOPPIOPETTO

Giannino Marzotto, industriale tessile e pilota, vinse per 2 volte la Mille Miglia. Il suo primo successo arrivò a sorpresa

nel 1950. Nel 1953 il Conte in doppiopetto concesse il bis

Giannino era nato nel 1928 ed inizio a correre nel 1948.

La prima vittoria nella corsa della Freccia Rossa, Marzotto la ottenne nel 1950. Al via di quella edizione c’erano i

migliori piloti del momento, da Serafini a Bracco, da Biondetti e Fagioli, Ascari, Musso, Bonetto, Villoresi, Cortese.

Ma Giannino aveva un talento per le auto e la velocità, e li mise in fila tutti correndo in doppiopetto invece che con

la impersonale tuta d’ordinanza.

Nel 1953 Marzotto, legato a Enzo Ferrari da amicizia profonda, si presenta al via della corsa che ha già vinto su di una

Ferrari da 4100 cmc dotata di 300 cavalli e per questo velocissima sui rettilinei ma difficile da guidare sui tratti in

salita.

Marzotto dà una dimostrazione delle sue straordinarie qualità di guida e stabilisce il primato della corsa alla media

di 142,347 km/h, strappandolo a Biondetti che lo deteneva dal 1938. Al secondo posto si piazza il grande Fangio su Alfa

Romeo, staccato però di circa 12 minuti. Terzo è Bonetto.

60


L’inizio della corsa aveva premiato Sanesi che alla media di oltre 182 km/h era transitato primo al controllo di Verona

dopo 68 km, davanti a Taruffi, Farina, Villoresi, Fangio e Marzotto, staccato di poco meno di un minuto. Ma tra Verona

e Ravenna la Mille Miglia perdeva Taruffi e Villoresi, entrambi alle prese con problemi meccanici ed entrambi

costretti al ritiro.

A Pescara Sanesi, a bordo dell’Alfa Disco Volante, è ancora primo. Marzotto è quinto a oltre dieci minuti dal battistrada.

La corsa entra nel vivo sui saliscendi tra Pescara e Roma. L’Alfa di Sanesi cede di schianto così come Farina e la sua

Ferrari.

Così a Roma transita primo il tedesco Kling davanti all’argentino Fangio. Marzotto è terzo, staccato di poco piu’ di 4

minuti dal leader. A Roma si ritira anche il registra cinematografico Roberto Rosselini.

La corsa si decideva in toscana. Nei pressi di Radicofani il tedesco Kling usciva di strada e Fangio passava al comando

precedendo però di soli 1’45 lo scatenato Marzotto. Il Conte ha ricevuto la sua Ferrari, visto che l’ha acquistata, solo

poche ore prima del via della Mille Miglia e non ha potuto provarla. Tra Firenze e Bologna l’Alfa di Fangio riporta

danni allo sterzo. L’argentino è costretto a rallentare e Marzotto lo scavalca senza troppi problemi. Sul traguardo di

Brescia lo attende la moglie. Mentre si gusta il successo Giannino riceve la notizia che l’auto del fratello Paolo, terzo in

classifica generale a Firenze, ha preso fuoco. Sono momenti di grande apprensione: una telefonata riporta il sereno.

Paolo è incolume e Giannino puo’ godersi il trionfo.

La sua carriera di pilota si chiuderà praticamente in viale Venezia. C’è un impero da guidare, c’è una azienda tessile

da mandare avanti.

Nel giardino di casa sua Gianni Marzotto tiene una Iso Rivolta “Lele” che sembra stritolata dal “ragno” di uno

sfasciacarrozze: “Questo – spiegherà a chi gli chiede conto di quello strano oggetto - è il ‘Monumento al Culo’ e alla

speranza di non averne più bisogno. Mi ci sono schiantato contro un platano andando dal dentista: 17 fratture e 34

giorni d’ospedale. Ho avuto fortuna, ma con il ‘Monumento’ tutti i giorni sotto gli occhi, mi ricordo di non abusare

più così sfacciatamente della buona sorte”.

61


TAZIO NUVOLARI:

IL MANTOVANO VOLANTE

Una leggenda dell’automobilismo, un personaggio

che seppe ieri come oggi, attirare le attenzioni degli

appassionati e che riuscì ad uscire dal proprio ambito

specifico a livello di popolarità.

Tazio Nuvolari è stato uno dei più grandi piloti della

storia dell’automobilismo sportivo.

Nato a Castel d’Ario in provincia di Mantova, il 16

novembre del 1892, Tazio veniva da una famiglia

benestante. La sua passione per i motori e per la

velocità risale ai tempi della fanciullezza. Dopo aver

prestato servizio come Autiere nel corso della Prima

Guerra Mondiale, Nuvolari fugge con la giovane

Carolina Perina e, dopo la fuga, convola a giuste nozze

– riparatrici - con rito civile. Un evento scandaloso per

l’epoca !

Nel 1920 disputa la sua prima gara come motociclista.

La prima vittoria arriva nel 1921 a Verona. I suoi successi

in motocicletta gli valgono il titolo di “campionissimo

delle due ruote”, lo stesso titolo che alcuni anni dopo

venne assegnato al grande ciclista Fausto Coppi.

Il passaggio dalle motociclette alle automobili

avvenne dopo la metà degli anni venti. Tazio diventa

popolarissimo. Il grande poeta Gabriele D’Annunzio

è un suo grande estimatore e nel 1932 lo invita al

Vittoriale di Gardone e gli regala un piccola tartaruga

d’oro con la dedica: “All’uomo più veloce, l’animale

più lento”. Le cronache di allora ci raccontano che

il “Vate” in cambio chiese solo a Nuvolari di vincere

la Targa Florio che sarebbe andata in scena da

lì a poco tempo. Tazio non si scompose e stupito

rispose semplicemente: “Io corro solo per vincere”.

E naturalmente vinse quella Targa Florio. Siamo nel

1932 e Nuvolari è famoso in tutto il mondo. Per tutti

è “Nivola” o “Il mantovano Volante”. Ma quest’uomo

magro e piccolo che pare essere baciato dalla Dea

della velocità, non è affatto fortunato nella vita privata.

Nel giro di pochi anni perde entrambi i figli. Il primo,

Giorgio, a causa di una miocardite e quindi il secondo,

Alberto, deceduto in seguito ad una nefrite. Sono dolori

immensi che Tazio cerca di dimenticare correndo sulle

strade di tutto il mondo. Sembra quasi che cerchi la

morte per ciò che rischia in corsa e per come guida.

Ma il talento è straordinario. Tazio è una leggenda.

Gli aneddoti su di lui riempiono i giornali dell’epoca

62

così come le sue imprese. Nel 1930 è al via della Mille

Miglia. Sarà una gara leggendaria. L’avversario più

temibile è Achille Varzi. Nuvolari ingaggia col rivale

un duello avvincente. E qui la sotria si mischia con la

leggenda. Varzi ha lo svantaggio di esser partito davanti

a Nuvolari che può quindi avere un punto di riferimento

decisivo. Ma c’è orgoglio ed incoscienza nel “mantovano

volante”. Varzi lo precede anche se lui è in testa con

un vantaggio rassicurante. A poche centinaia di km da

Brescia Nuvolari è dietro a Varzi. Questi però non molla.

Non vuole subire l’onta del sorpasso. Per alcuni km i

due viaggiano alla stessa distanza. E qui entra in scena

la leggenda: Nuvolari ad un certo punto avrebbe deciso

di spegnere i fanali della sua Alfa Romeo. Varzi non

vedendolo più negli specchietti retrovisori per evitare

di danneggiare la propria vettura, avrebbe deciso di

rallentare convinto che anche Nuvolari abbia fatto lo

stesso. Dopo pochi minuti però un rombo ed un colpo di

clacson scuotono Varzi: Nuvolari lo sta superando a fari

spenti! Un episodio che secondo molti è solo frutto della

fantasia. “Nivola”, e questo è storia, vincerà quella Mille

Miglia alla fantastica media, per le strade del tempo, di

100,450 km/h.


Nel 1935 Nuvolari fa imbestialire i gerarchi nazisti.

Si corre il Gran Premio del Nurburgring. Tazio è al

volante di un’Alfa Romeo che sulla carta è inferiore

come potenza alle vetture tedesche in gara. Quando

inizia l’ultimo giro Nuvolari è in ritardo. Il pubblico sul

traguardo freme e attende i propri beniamini. Ma la

folla sulle tribune ammutolisce quando vede arrivare

la vettura del campione italiano capace di superare tutti

gli avversari e piombare sul traguardo guastando la festa

ai tedeschi che, si dice, così certi della vittoria dei loro

piloti, non avevano neppure l’inno italiano del tempo,

ovvero la Marcia Reale, da far suonare e lo sostituirono

con..... ‘O Sole mio !

Tra le altre resta memorabile la sua partecipazione

alla Mille Miglia del 1948. Tazio ha ormai 56 anni. Il

suo fisico è malato. La morte dei due figli lo dilania nel

morale. Si è ritirato sul Lago di Garda in un convento

per cercare di guarire dai problemi respiratori che lo

affliggono. Enzo Ferrari, che lo conosce e lo stima fin

da quando corrreva in motocicletta, riesce a scovarlo

e lo va a trovare offrendogli un’auto per correre quella

Mille Miglia. Tazio accetta e la notizia fa subito il giro

del Mondo. Il “Mantovano Volante” si presenta al via,

secondo la leggenda, con una fiaschetta di grappa al

collo come “stimolante”. Fatica a respirare e per farlo

deve addirittura sporgersi dalla vettura. Ma la classe è

quella di sempre. Vola Nuvolari e l’Italia intera trattiene

il fiato e ne segue la cavalcata. Tazio è primo ma sta

malissimo. Al controllo orario di Roma è in testa. L’Italia

impazzisce per lui. La gente si accalca ai bordi delle

strade per salutare il grande campione ferito ma ancora

in grado di essere protagonista. Ad un controllo sul

Ponte Milvio i suoi meccanici non riescono a chiudere il

cofano. Tazio impreca e poi decide di toglierlo del tutto

quel maledetto cofano! Oggi, per la cronaca, esistono

almeno 3 cofani che secondo i rispettivi proprietari,

sarebbero quello tolto da Nuvolari....Sugli Appennini,

nel superare un concorrente, Tazio perde per una

frazione di secondo il controllo della propria vettura

che finisce per sbattere contro una parete rocciosa.

La sua corsa sembra finita, ma Tazio non si arrende.

Risale in auto, dopo aver constatato la rottura del perno

della sospensione destra ed il danneggiamento di una

balestra. A Firenze, nonostante un’auto che ormai pare

più un vecchio catorcio, è ancora primo in classifica.

Dopo Firenze però ci sono da affrontare Futa e Raticosa,

due passi che da sempre mettono in crisi auto e piloti.

Ma Nuvolari non è un pilota, è leggenda. Sbuca sulla

pianura che pare un fantasma. Il più sembra fatto. Tra

Modena e Reggio Emilia inizia a cadere una pioggia

sottile. Brescia è ormai vicinissima. A Villa Ospizio la

vettura di Nuvolari cede di schianto. L’Italia intera, che

lo seguiva per radio col fiato sospeso, riceve la notizia e

tutto sembra farsi silenzio. Mentre la Ferrari se ne sta

63


malinconica sul ciglio della strada sotto una pioggia

battente, il campione venne trasportato in una canonica

e adagiato sul letto del prete. Al suo capezzale arriva

Enzo Ferrari: “Ti rifarai l’anno prossimo” gli sussurra.

Nuvolari però sa che non sarà così: “No, non ci sarò io in

corsa l’anno prossimo” gli risponde…….

Tazio Nuvolari morirà a Mantova l’11 agosto del 1953.

L’anno prima era stato colpito da un ictus. Fu sepolto

con gli abiti che indossava sempre, per scaramanzia,

durante le corse: un maglione giallo, pantaloni blu e

una sciarpa tricolore. Al fianco il suo volante preferito.

Sulla lapide la frase: “Camminerai più veloce nelle vie

del cielo”.

L’Italia intera lo piange. Il corteo funebre che lo

accompagna per l’ultimo viaggio è lungo diversi

chilometri. Si stima che fossero presenti oltre 50mila

persone. La bara di Nuvolari viene adagiata su di un

telaio di macchina, scortata da Alberto Ascari, Luigi

Villoresi e Manuel Fangio.

64


OCCHIALI DA VISTA E DA SOLE DELLE MIGLIORI MARCHE

ORTOTTICA · OTTICA PEDIATRICA

Corso Martiri della Libertà 17/A, Brescia 25122 - tel. 030 44539 - 3931157673

Dott.ssa Antonella Berardi, laureata in ortottica,

da 45 anni, rieduca lo strabismo, senza intervento chirurgico.

Nel negozio di ottica di Corso Martiri della Libertà 17/A

troverete bellissime e funzionali montature.

Lenti correttive delle migliori marche.

Servizio di ipovisione.

Rieducazione occhi ambliopi (pigri).

Servizio di Contattologia.

PRIMA DOPO PRIMA DOPO PRIMA DOPO

All’interno del negozio potete anche visitare l’interessante museo dell’ occhiale.


ACHILLE VARZI:

LA TECNICA ED IL CORAGGIO

Secondo gli esperti, fu uno dei più gradi piloti

della storia. Achille Varzi era in moto e poi in auto,

composto, perfetto, pulito. Nella sua carriera ebbe

solo due incidenti causati da errori di guida. Achille

nacque a Galliate, in provincia di Novara, nel 1904. La

sua prima passione sono le motociclette alle quali si

avvicina giovanissimo avendo però già come obiettivo

le automobili. Nelle moto arrivano fin da subito i primi

successi ed è proprio nelle due ruote che inizia anche il

suo duello infinito con Tazio Nuvolari che pure iniziò

con le motociclette la sua straordinaria carriera. Varzi e

Nuvolari daranno vita ad epici duelli ma furono anche

amici. Così, dopo l’esperienza motociclistica, quando

Nuvolari fonda una sua scuderia chiama proprio Varzi

ad affiancarlo. Il sodalizio però dura solo pochi mesi. E

Varzi lascia la scuderia “Nivola” per correre in proprio.

Nel 1929 diventa pilota ufficiale della Alfa Romeo e

conclude la terza edizione della Mille Miglia con un più

che onorevole terzo posto. L’anno successivo è il duello

con Nuvolari ad infiammare le folle. Varzi è primo a

Desenzano quando ormai mancano poche decine

di km al traguardo finale. Ma Nuvolari gli è dietro e,

narra la leggenda, lo segue a fari spenti aspettando il

momento opportuno per superarlo. E quando lo fa per

Varzi non c’è più nulla da fare. Il pilota piemontese

però si vendicherà alla Targa Florio andando a battere

il rivale e giungendo sul traguardo con l’auto in fiamme

a causa di una perdita di benzina. I tifosi si dividono,

gli appassionati si schierano e l’Italia sportiva si divide

in due partiti ben distinti: chi sta con il “Mantovano

Volante” e chi sta con Varzi. Nella edizione della Corsa

della Freccia Rossa del 1933 la meglio va a Nuvolari,

mentre l’anno dopo Varzi si prende la rivincita sulla

sua Ferrari. In questa edizione il piemontese trasse

vantaggio dal fatto di partire dietro all’acerrimo rivale

che gli fornì riferimenti importanti. A Bologna Varzi

passò in testa dopo un lungo inseguimento. Vincente

anche la scelta di pneumatici Pirelli ancorizzati, il cui

battistrada era stato intagliato lateralmente per far

defluire l’acqua. Nel 1935 Varzi decide di passare alla

Auto Union e per molti quello viene considerato una

sorta di “tradimento” in una Italia Nazionalista come

quella dell’epoca. Ma a Varzi interessa solo vincere e

l’Auto Union sembra il mezzo ideale per soddisfare

le sue ambizioni. Il motore posteriore della vettura

è una novità che impone un cambio nel suo stile di

guida ma lui si sa adattare in fretta ed i successi non

mancano. Nel 1935, al Gran Premio di Germania vinto

clamorosamente da Nuvolari, Varzi conosce la moglie

di un suo compagno di squadra e i due si innamorano.

Inizia una relazione che porterà il pilota piemontese

ad allontanarsi dalle corse. Ed è probabilmente in

questo periodo che Achille inizia a far uso di morfina.

E’ l’inizio del declino. Al Gran Premio di Tunisi ha il

primo incidente della sua carriera: esce di strada e la

sua auto si ribalta più volte. Achille esce illeso anche

se scosso. Negli anni successivi la spirale della droga lo

assorbe sempre di più e le sue partecipazioni alle corse

si fanno più rare. Il suo carattere degenera. Spesso non

si fa trovare, annuncia la partecipazione a corse alle

quali poi non si fa vedere. La Guerra sembra mettere

fine alla sua epopea. Ma a sorpresa ricompare nel 1946:

si è disintossicato, ha lasciato Ilse e si è sposato con una

amica di vecchia data ed ha ripreso a correre. A 42 anni

debutta per la seconda volta. Torna alla vittoria nel

Circuito di Torino dopo otto anni dall’ultimo successo.

Nel 1948 incontra un giovane che vuole emergere: Manuel

Fangio. Varzi ed il pilota argentino diventano subito

66


amici e Achille lo sprona, lo consiglia, lo introduce nel

difficile mondo delle corse automobilistiche. Il 1 luglio

del 1948 è in programma il Gran Premio di Berna. Prima

delle auto sono di scena le motociclette. Il dramma è

dietro l’angolo. Muore il centauro Omobono Tenni,

una sorta di leggenda vivente delle due ruote. Subito

dopo Achille Varzi prova sotto una leggera pioggia la

sua Alfa 158. Il pilota affronta a moderata velocità una

curva il lieve discesa. L’auto improvvisamente perde

aderenza, Varzi prova a correggere con lo sterzo. L’auto,

quando pare stia per fermarsi, improvvisamente

si ribalta su di un fianco e finisce in un fosso. L’urto

non è particolarmente cruento e sembra che non vi

siano problemi per il pilota. Invece Varzi ha battuto

violentemente la testa ed è morto sul colpo. Con lui se

ne va una delle grandi leggende dell’automobilismo

mondiale.

67




1000 MIGLIA 2025: IL CALENDARIO

DELLE INIZIATIVE IN PROGRAMMA A

BRESCIA

Dal 29 Maggio al 30 Giugno, MO.CA: Mostra fotografica “Heart of the race – I meccanici della 1000 Miglia” - di

Elizabeth Kahane.

Sabato 14 Giugno, dalle ore 9:00, Auditorium S.Barnaba: VI edizione della Conferenza sulla Sicurezza

Stradale, organizzata dal Centro Studi Città Amica per la sicurezza nella Mobilità dell’Università degli Studi di

Brescia, in collaborazione con il G.RO.C (Gruppo Rotariano – Sicurezza Stradale per la Vita, Italia) e con il patrocinio

di 1000 Miglia.

Ingresso libero.

Sabato 14 e Domenica 15 Giugno: Bolidi e Dimore. In collaborazione con il Club della Mille Miglia “Franco Mazzotti”,

l’evento prevede l’esposizione di una quarantina di vetture d’epoca nei seguenti palazzi storici di Brescia:

Il Comando Compagnia della Guardia di Finanza, Casa Coppellotti-Colla, Palazzo Bargnani, Palazzo Materossi,

Palazzo Averoldi, Casa Togni e Caserma Goito.

Domenica 15 Giugno, ore 16:30, Piazza Vittoria: inaugurazione Villaggio 1000 Miglia e Premiazione del Concorso

Artistico del Progetto “La 1000 Miglia va a scuola”.

Domenica 15 Giugno, ore 18:30: Trofeo Gaburri.

100 tra le auto iscritte a 1000 Miglia e al Ferrari Tribute prenderanno il via nell’ottava edizione del Trofeo Gaburri,

la gara di regolarità con partenza da Piazza Vittoria che prevedrà 10 Prove Cronometrate fra Corso Zanardelli, via

Brigida Avogadro e via del Castello, per poi raggiungere Piazza Loggia e terminare in Piazza Paolo VI.

Lunedì 16 Giugno, ore 17:00. Ridotto del Teatro Grande: 1000 Miglia Talk.

Presso il Ridotto del Teatro Grande sarà la volta di 1000 Forme - Disegnate per vincere, il Talk 2025 organizzato da

1000 Miglia e moderato da giornalisti di Quattroruote e Ruoteclassiche. L’evento vedrà protagonisti alcuni tra i nomi

più autorevoli del Car Design che, insieme alla preziosa testimonianza di un pilota della storica Freccia Rossa, si

confronteranno sull’evoluzione stilistica delle vetture che hanno fatto la storia della Corsa più bella del mondo.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.

Lunedì 16 Giugno, ore 21:00. Viridarium del Museo Santa Giulia: proiezione in anteprima di “Ferrari: Fury & The

Monster”.

Il film, dedicato a Enzo Ferrari, Mauro Forghieri e al progetto dell’iconica Ferrari 250 GTO, sarà trasmesso in autunno

nelle sale cinematografiche. Ingresso libero.

Sabato 21 Giugno, dalle ore 12:00, Viale Venezia: Sfilata di arrivo delle vetture con animazione a cura di Festa della

Musica..

70


Con l’arrivo della bella stagione Fabio e tutto lo staff del Deblanc, ti aspettano in

via Cefalonia a Brescia Due per proporti una grande varietà di aperitivi ed una

straordinaria scelta di vini accuratamente selezionati da Fabio !

E al Deblanc troverai una vasta scelta di Gin provenienti da tutto il mondo per poter

creare il tuo gin tonic !

E tutto sempre accompagnato da una degustazione di “stuzzichini” preparati con

ingredienti scelti con cura all’insegna della tradizione e dell’innovazione regalandoti

sapori inimitabili !

Deblanc !

Non vediamo l’ora che vieni a trovarci!

Via Cefalonia 42, 25124 Brescia

+39 030 224437 - info@deblanc.it E Q


ALBO D’ORO

1977

HEPP - BAUER

Alfa Romeo SS 1925

1982

BACCHI - MONTANARI

Osca MT 4 1956

1984

PALAZZANI - CAMPANA

Stanguellini 1100 S 1947

1986

SCHILDBACH - NETZER

Mercedes SSK 1929

1987

NANNINI - MARIN

Maserati 200 Si 1957

1988

ROLLINO - GASLINI

Fiat 1100 S MM 1948

1989

VALSERIATI - FAVERO

Mercedes 300 SL 1955

1990

AGNELLI - CAVALLARI

Cisitalia 202 SC 1950

1991

PANIZZA - PISANELLI

Renault 750 Sport 1954

1992

CANÈ - GALLIANI

BMW 507 1957

1993

VESCO - BOCELLI

Cisitalia 202 SC 1948

1994

CANÈ - GALLIANI

Lancia Aurelia B 20 1957

1995

FERRARI - SALZA

Abarth 750 Zagato 1957

1996

CANÈ - CANÈ

BMW 328 MM 1938

1997

VALSERIATI - SABBADINI

Mercedes 300 SL Prot. 1952

1998

CANÈ - GALLIANI

BMW 328 MM 1952

1999

CANÈ - AUTERI

Ferrari 340 MM 1953

2000

1° CANÈ - GALLIANI

BMW 328 MM 1937

2001

SISTI- BERNINI

Harley Silverstone 1950

2002

CANÈ - GALLIANI

BMW 328 MM 1938

2003

SIELECKI - HERVAS

BugattiT 23Brescia 1923

2004

CANÈ - GALLIANI

BMW 328 MM 1938

2005

VIARO - DE MARCO

Alfa Romeo 6C 1928

2006

CANÈ - GALLIANI

BMW 328 MM 1938

2007

VIARO - BERGAMASCHI

Alfa Romeo 6C 1928

2008VIARO - VIA-

RO

Alfa Romeo 6C 1928

2009

FERRARI - FERRARI

Bugatti Type 37 1927

2010

CANÈ - GALLIANI

BMW 328 MM Coupé

1939

2011

MOZZI - BIACCA

Aston Martin Le Mans

1933

2012

SCALISE - CLARAMUNT

Alfa Romeo 6C 1500 1933

2013

TONCONOGY - BERISSO

Bugatti T401927

2014

MOZZI- BIACCA

Lancia Lambda 221

Spieder Ca.sa.ro. 1928

2015

TONCONOGY - BERISSO

Bugatti T401927

2016

A. VESCO - A. GUERRINI

Alfa Romeo 6c 1750 gs

Zagato 1931

2017

A. VESCO - A. GUERRINI

Alfa Romeo 6c 1750 gs

Zagato 1931

2018

TONCONOGY - RUFFINI

Alfa Romeo 6C 1500 GS

“TESTA FISSA”

2019

MOCERI - BONETTI

Alfa Romeo 6C 1500 SS

Spider Stabilimenti Farina

2020

A. VESCO / R. VESCO

Alfa Romeo 6C 1750 GS

Spider Zagato

2021

A. VESCO / F. SALVINELLI

Alfa Romeo 6C 1750 Super

Sport

2022

A. VESCO / F. SALVINELLI

Alfa Romeo 6C 1750 Super

Sport Zagato

2023

A. VESCO / F. SALVINELLI

Alfa Romeo 6c 1750 SS

del 1929

2024

A. VESCO / F. SALVINELLI

Alfa Romeo 6c 1750 SS

del 1929

72


PRESENTA

I MAGAZINE PIÙ ALLA MODA DELLA CITTÀ

IL MAGAZINE DEL BRESCIA CALCIO

PRIMA

DOPO



“ Il Benessere delle

Terme sulla tua

tavola”


DOMENICA

15 GIUGNO

LUNEDÌ

16 GIUGNO

MARTEDÌ

17 GIUGNO

MERCOLEDÌ

18 GIUGNO

GIOVEDÌ

19 GIUGNO

VENERDÌ

20 GIUGNO

SABATO

21 GIUGNO

10:00 - 19:00

16:30 - 21:30

18:30 – 19:30

10:00 - 19:00

11:00 - 21:30

18:00

07:30 – 08:30

08:30 - 11:30

Dalle 10:45

12:30

19:00

21:15

06:15

12:15

19:20

05:30

13:15

19:00

20:15

06:00

13:15

21:15

06:45

12:00

Seguito da

18:30

Verifiche sportive e tecniche - Paddock Brixia Forum

Inaugurazione Villaggio 1000 Miglia

8° Trofeo Roberto Gaburri - Partenza dal Villaggio 1000 Miglia - Arrivo in Piazza Paolo VI

Verifiche sportive e tecniche - Paddock Brixia Forum

Punzonatura e presentazione delle vetture - Villaggio 1000 Miglia

Santa Messa con benedizione delle vetture - Duomo Nuovo

Verifiche sportive e tecniche ante gara - Paddock Brixia Forum

Punzonatura e presentazione delle vetture - Villaggio 1000 Miglia

Pranzo di partenza

Inizio 1 a tappa, Brescia-San Lazzaro di Savena (BO): partenza della prima vettura

- Viale Venezia

Sosta delle vetture a Ferrara - Piazza Trento-Trieste

Fine 1 a tappa, San Lazzaro di Savena (BO): arrivo della prima vettura - Via JF Kennedy

Inizio 2 a Tappa, Bologna-Roma: partenza della prima vettura

- Viale Europa c/o Fiera di Bologna

Sosta delle vetture a Siena - Piazza del Campo

Fine 2 a tappa, Roma: arrivo della prima vettura - Villa Borghese

Inizio 3 a tappa, Roma-Cervia: partenza della prima vettura - Sheraton Parco de’ Medici

Sosta delle vetture a Arezzo - Piazza Grande

Sosta delle vetture a Cesena

Fine 3 a tappa, Cervia: arrivo della prima vettura - Piazza Andrea Costa

Inizio 4 a tappa, Cervia-Parma: partenza della prima vettura

- Viale Anello del Pino incrocio con Traversa XV Pineta

Sosta delle Vetture a Pontedera - Piazza Cordificio Billeri

Fine 4 a tappa, Parma: arrivo della prima vettura - Palazzo della Pilotta

Inizio 5 a tappa, Parma-Brescia: partenza della prima vettura - Via Emilia Ovest

Fine 5 a tappa, Brescia: arrivo della prima vettura

Sfilata delle vetture - Viale Venezia, passaggio d’onore in Piazza Vittoria

con esposizione delle 3 auto vincitrici

Cerimonia di premiazione

Programma soggetto a modifiche

Villaggio 1000 Miglia – Piazza della Vittoria

Race Paddock, Brixia Forum – Via Caprera 5, Brescia

76


ZERLiNi RETTiFiCHE

SiNCE 1923

Igor - Owner

Christian Ilaria Renato

Attilio

Diego

MAESTRi RETTiFiCATORi

MOTORi STORiCi NAUTiCi iNDUSTRiALi MODERNi

Via Brescia 47, Castenedolo (BS) - Tel 030 303150


Arrivederci alla prossima corsa...

SI RINGRAZIANO TUTTI GLI SPONSOR CHE HANNO RESO POSSIBILE LA

PUBBLICAZIONE DI QUESTO VOLUME

78



VENDITA • RIMESSAGGIO • OFFICINA

AUTO CLASSICHE

Via Triumplina, 91 • BRESCIA

www.bresciaclassiccars.com

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!