aiasmag n. 36
SICUREZZA, SALUTE, AMBIENTE e molto altro Anno VII n. 36, 18 settembre 2025 https://www.aias-sicurezza.it/aiasmag-n-36/sf45cad61 CONTRIBUTI [Dossier] Michela Gallo - Il complesso mondo dei MOCA - Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Dalle definizioni ai concetti normativi fondamentali - Parte 2 di 3 [Editoriale] Francesco Santi - L'OSH come ponte tra passato e futuro: riflessioni dal GISHW 2025 BENEDETTI FABRIZIO - Nuove tecnologie, salute e la sicurezza sul lavoro: la centralità della valutazione dei rischi - Parte 1 di 2 LORENZO MANGANIELLO - AIAS e la forza del confronto: una storia fatta di reti, persone e cambiamento [Approfondimento] LEVATO FRANCESCA - Saga della particolare tenuità del fatto, una causa di non punibilità per la materia della sicurezza sul lavoro. “Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto” Giovanni Falcone REDAZIONE - AIAS on the Road: la sicurezza al centro su tutto il territorio nazionale ALISON VAN KEULEN - Recap: GISHW Symposium Session – “Present and Future of OSH Professionals: Challenges and Opportunities in a Changing World” SAPORITI FEDERICO - Il nuovo Accordo Stato‐Regioni del 24 maggio 2025 sulla formazione obbligatoria in materia di sicurezza sul lavoro [Pillole] MANISCALCO SIMONA - Environmental law pills ovvero Pillole Ambientali MENEGHETTI ANDREA - Dallara: una storia di passione, territorio e futuro SAMMARCHI ROBERTO - Intelligenza artificiale e sicurezza sul lavoro: un equilibrio tra innovazione e regole Università degli Studi di Firenze, CESPRO e LabVR, Università di Siena I ALESSANDRO INNOCENTI, IRENE FABBRI, RENZO CAPITANI, SARA LANDINI, NICCOLO' LAPI - Nuovi Approcci Formativi in Ambito di Salute e Sicurezza sul Lavoro. La Realtà Virtuale Come Strumento di Innovazione: impatto sulla formazione e prospettive future - Parte 3 di 4: Il progetto EL-VR dell’Università di Siena A pag. 59 Speciale AIAS on the Road PUBLIREDAZIONALI L'intelligenza artificiale ICOY® è sempre più al servizio della sicurezza attiva e operativa ne luoghi di Lavoro - IT WAY Sicurezza su tutto il ciclo di vita dell’impianto: come gestire l’EHS in modo connesso - TenForce
SICUREZZA, SALUTE, AMBIENTE e molto altro Anno VII n. 36, 18 settembre 2025
https://www.aias-sicurezza.it/aiasmag-n-36/sf45cad61
CONTRIBUTI
[Dossier] Michela Gallo - Il complesso mondo dei MOCA - Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Dalle definizioni ai concetti normativi fondamentali - Parte 2 di 3
[Editoriale] Francesco Santi - L'OSH come ponte tra passato e futuro: riflessioni dal GISHW 2025
BENEDETTI FABRIZIO - Nuove tecnologie, salute e la sicurezza sul lavoro: la centralità della valutazione dei rischi - Parte 1 di 2
LORENZO MANGANIELLO - AIAS e la forza del confronto: una storia fatta di reti, persone e cambiamento
[Approfondimento] LEVATO FRANCESCA - Saga della particolare tenuità del fatto, una causa di non punibilità per la materia della sicurezza sul lavoro. “Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto” Giovanni Falcone
REDAZIONE - AIAS on the Road: la sicurezza al centro su tutto il territorio nazionale
ALISON VAN KEULEN - Recap: GISHW Symposium Session – “Present and Future of OSH Professionals: Challenges and Opportunities in a Changing World”
SAPORITI FEDERICO - Il nuovo Accordo Stato‐Regioni del 24 maggio 2025 sulla formazione obbligatoria in materia di sicurezza sul lavoro
[Pillole] MANISCALCO SIMONA - Environmental law pills ovvero Pillole Ambientali
MENEGHETTI ANDREA - Dallara: una storia di passione, territorio e futuro
SAMMARCHI ROBERTO - Intelligenza artificiale e sicurezza sul lavoro: un equilibrio tra innovazione e regole
Università degli Studi di Firenze, CESPRO e LabVR, Università di Siena I ALESSANDRO INNOCENTI, IRENE FABBRI, RENZO CAPITANI, SARA LANDINI, NICCOLO' LAPI - Nuovi Approcci Formativi in Ambito di Salute e Sicurezza sul Lavoro. La Realtà Virtuale Come Strumento di Innovazione: impatto sulla formazione e prospettive future - Parte 3 di 4: Il progetto EL-VR dell’Università di Siena
A pag. 59 Speciale AIAS on the Road
PUBLIREDAZIONALI
L'intelligenza artificiale ICOY® è sempre più al servizio della sicurezza attiva e operativa ne luoghi di Lavoro - IT WAY
Sicurezza su tutto il ciclo di vita dell’impianto: come gestire l’EHS in modo connesso - TenForce
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SICUREZZA, salute,
AMBIENTE e molto altro
Dossier AIAS:
Michela Gallo
Il complesso mondo
dei MOCA: Materiali
e Oggetti a Contatto
con gli Alimenti – parte 2
Francesco Santi all’EXPO 2025
Fabrizio Benedetti
Lorenzo Manganiello
Francesca Levato
Alison van Keulen
Federico Saporiti
Simona Maniscalco
Andrea Meneghetti
Roberto Sammarchi
Alessandro Innocenti
Irene Fabbri
Renzo Capitani
Sara Landini
Niccolò Lapi
Magazine bimestrale a cura di AIAS. Anno VII - n. 36/2025 del 18 settembre 2025 N36
COLOPHON
1
DIRETTORE RESPONSABILE
Francesco Santi
ANNO VII - n. 36/2025 del 18 settembre 2025
aiasmag è un magazine bimestrale on line
che si occupa delle tematiche legate a sicurezza,
sostenibilità e ambiente fornendo
un valido e funzionale supporto agli Associati
e un punto di osservazione sempre aggiornato
per il mercato di riferimento. Gli
interventi in ogni numero dei protagonisti
più autorevoli e competenti permettono
ad aiasmag di essere uno strumento indispensabile
di aggiornamento e innovazione.
aiasmag è inviato a tutti gli Associati di
AIAS, ed è disponibile sul sito web:
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Testata registrata
presso il Tribunale di Milano.
Reg. n. 194 del 27 giugno 2018
ISSN 2612-2537
EDITORE
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Ambiente e Sicurezza
EDISON BUSINESS CENTER
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20099 - Sesto San Giovanni (MI)
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REDAZIONE
Francesco Santi
Margherita Perone
Katerina Marozava
Walter Magagnato
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Cristian Son
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Dino Peruch
Giuseppe Palmisano
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Magazine bimestrale a cura di AIAS
Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza
2
SOMMARIO E COLLABORATORI
Editoriale
L’OSH come ponte tra passato
e futuro: riflessioni del GISHW 2025
Francesco Santi
4
Parte 1 di 2
Nuove tecnologie, salute
e sicurezza sul lavoro: la centralità
della valutazione dei rischi
AIAS e la forza del confronto:
una storia fatta di reti,
persone e cambiamento
Fabrizio Benedetti
Lorenzo Manganiello
6
10
Saga della particolare tenuità del
fatto, una causa di non punibilità per
la materia della sicurezza sul lavoro
Francesca Levato
12
Recap: GISHW Symposium Session –
“Present and Future of OSH
Professionals: Challenges and
Opportunities in a Changing World”
Il nuovo Accordo Stato-Regioni
sulla formazione obbligatoria
in materia di sicurezza
Alison van Keulen
Federico Saporiti
21
26
INNOVAZIONE 50° di AIAS APPROFONDIMENTO AIAS ON THE ROAD EXPO 2025
3
Environmental law pills
ovvero Pillole Ambientali
Simona Maniscalco
34
Dallara: una storia di passione,
territorio e futuro
Andrea Meneghetti
36
Intelligenza artificiale e sicurezza
sul lavoro: un equilibrio
tra innovazione e regole
Roberto Sammarchi
44
Parte 3 di 4
Nuovi approcci formativi in ambito
di salute e sicurezza sul lavoro
La realtà virtuale come strumento
di innovazione: impatto sulla formazione
e prospettive future
Alessandro Innocenti
Irene Fabbri
Renzo Capitani
Sara Landini
Niccolò Lapi
46
Speciale AIAS on the Road
59
FORMAZIONE PILLOLE AMBIENTALI SOSTENIBILITà GOOD PRACTICE EXCHANGE
4 EDITORIALE
Francesco Santi
Presidente AIAS
L’OSH come ponte tra passato
e futuro: riflessioni dal GISHW 2025
Il mese di luglio ha segnato un momento storico per la comunità internazionale
della sicurezza e salute sul lavoro. AIAS, insieme a ENSHPO, ha partecipato
con orgoglio al Global Industrial Safety and Health Week (GISHW) in
Giappone, un evento che ha riunito i massimi esperti mondiali del settore per
confrontarsi sul futuro della prevenzione nei luoghi di lavoro.
La partecipazione italiana è stata caratterizzata da un
forte impegno istituzionale e scientifico, culminata
nella firma della Dichiarazione di impegni durante
l’Assembly finale.
Questo documento rappresenta non solo un traguardo
diplomatico, ma soprattutto una roadmap condivisa
per affrontare le sfide che attendono i professionisti
OSH nei prossimi decenni.
Il tema centrale del GISHW – il futuro del ruolo
dello specialista di OSH – ha trovato particolare risonanza
nelle nostre riflessioni associative. Come AIAS
abbiamo da sempre sostenuto che il nostro settore
rappresenta un ponte naturale tra l’esperienza consolidata
del passato e le innovazioni tecnologiche del
futuro. È proprio questa visione che caratterizza il
presente numero di aiasmag, dove ogni contributo
testimonia come l’OSH sappia coniugare tradizione
e innovazione.
L’articolo del dottor Benedetti di INAIL ci accompagna
in un viaggio attraverso le frontiere dell’innovazione
per la SSL, dimostrando come la ricerca
scientifica italiana continui a essere all’avanguardia
nell’identificazione di soluzioni preventive sempre
più efficaci. Le sue riflessioni evidenziano come l’innovazione
tecnologica non sostituisca mai il valore
dell’esperienza umana, ma la amplifichi e la renda
più precisa.
Particolarmente significativo è il contributo dedicato
alla Dallara, dal titolo evocativo, Dallara: una storia di
passione, territorio e futuro. Questa realtà industriale
d’eccellenza rappresenta perfettamente il paradigma
che vogliamo evidenziare: come un’azienda possa crescere
mantenendo salde le proprie radici territoriali,
investendo costantemente in sicurezza e innovazione.
La storia Dallara ci insegna che il futuro si costruisce
sulla solidità del presente, senza mai dimenticare le
lezioni del passato.
Il mondo dei MOCA (materiali a contatto con gli alimenti)
ha trovato voce nel Dossier di Michela Gallo,
in questo numero al secondo appuntamento, che ci
guida attraverso la complessità normativa e tecnica di
un settore in continua evoluzione. Anche qui emerge
chiaramente come la sicurezza alimentare richieda un
5
approccio multidisciplinare, dove competenze tradizionali
e nuove tecnologie si integrano per garantire
la tutela della salute pubblica.
Non potevano mancare in questo numero le riflessioni
sull’intelligenza artificiale, tema che sta rivoluzionando
ogni aspetto della prevenzione. Gli articoli
dedicati a questo argomento dimostrano come l’AI
non rappresenti una minaccia per i professionisti
OSH, ma piuttosto un potente alleato per rendere
più efficaci le nostre azioni preventive. L’intelligenza
artificiale può processare enormi quantità di dati,
identificare pattern nascosti e suggerire interventi
mirati, ma rimane sempre fondamentale la competenza
umana per interpretare i risultati e prendere le
decisioni finali.
Il report di Alison van Keulen, vicepresidente
ENSHPO, ci offre una prospettiva privilegiata su
uno degli eventi satellite del GISHW, arricchendo la
nostra comprensione delle dinamiche internazionali
che stanno plasmando il futuro della nostra professione.
Il suo contributo sottolinea l’importanza della
collaborazione transnazionale e dello scambio di best
practice per affrontare sfide globali che richiedono risposte
coordinate.
Questo numero di aiasmag rappresenta quindi molto
più di una semplice raccolta di articoli tecnici. È la
testimonianza di una comunità professionale che sa
guardare avanti senza perdere di vista i propri valori
fondanti. Ogni contributo dimostra come l’OSH sia
effettivamente un ponte tra passato e futuro, capace
di integrare saggezza tradizionale e innovazione tecnologica.
Le discussioni del GISHW hanno confermato che
il ruolo dello specialista OSH si sta evolvendo verso
dimensioni sempre più strategiche all’interno delle
organizzazioni. Non siamo più solo tecnici della prevenzione,
ma consulenti strategici capaci di interpretare
i trend tecnologici, valutare i rischi emergenti e
progettare sistemi di sicurezza integrati e sostenibili.
Il futuro che ci attende richiederà competenze sempre
più ampie: dalla comprensione delle nuove tecnologie
alla capacità di comunicare efficacemente
con il management, dalla gestione dei big data alla
sensibilità per le questioni ambientali e sociali. Ma
questo futuro si costruisce sulla solidità delle competenze
che abbiamo sviluppato in decenni di esperienza
sul campo.
Come AIAS continueremo a essere protagonisti di
questa trasformazione, mantenendo sempre al centro
la nostra missione fondamentale: proteggere la salute
e la sicurezza di chi lavora.
La partecipazione al GISHW e gli impegni assunti
con la Dichiarazione finale rappresentano solo l’inizio
di un percorso che ci porterà a ridefinire il nostro
ruolo professionale per le sfide del domani.
Buona lettura e … Yonde kurete arigatō
6
INNOVAZIONE
PARTE 1 DI 2
Fabrizio Benedetti
Inail, Coordinatore Consulenza tecnica salute
e sicurezza
Nuove tecnologie, salute e sicurezza
sul lavoro: la centralità
della valutazione dei rischi
L’innovazione tecnologica sta trasformando il mondo del lavoro offrendo
opportunità di prevenzione ma generando nuovi rischi. IA, robotica collaborativa,
IoT e big data richiedono una valutazione accurata dei rischi.
La transizione verso robot collaborativi necessita di progettazione sicura e
comprensione degli impatti sulla SSL.
indiscutibile che l’innovazione tecnologica stia
È modificando molti processi produttivi e, allo stesso
tempo, offra possibilità di prevenzione e protezione
per la tutela della salute e della sicurezza dei
lavoratori che sembrano estremamente promettenti.
L’ampia discussione che si sta generando tra gli addetti
ai lavori sembra per lo più incentrata sugli aspetti
tecnologici, in perenne e tumultuosa espansione, e su
quelli di natura etica per rimarcare i temi della centralità
dell’essere umano auspicando che esso mantenga
la sua preminenza sulla componente digitale.
Quest’ultimo è un aspetto dai più ritenuto particolarmente
delicato quando si parla di applicazioni di
intelligenza artificiale.
Detto questo, vorrei provare a offrire un punto di
vista leggermente diverso e integrativo a tutto ciò,
7
partendo dalla necessità di portare questi temi in una
concreta, efficace e corretta valutazione dei rischi per
la salute e la sicurezza sul lavoro che ogni datore di
lavoro e ogni RSPP dovrà inevitabilmente fare.
Come si diceva, la digitalizzazione sta cambiando rapidamente
il mondo del lavoro e richiede soluzioni
nuove e aggiornate in materia di sicurezza e salute
sul lavoro.
La comparsa di tecnologie quali l’intelligenza artificiale
(IA), i big data, la robotica collaborativa, l’internet
delle cose, gli algoritmi, le piattaforme di lavoro
digitali e, al tempo stesso, un importante aumento di
coloro che lavorano a distanza comportano opportunità
per i lavoratori e i datori di lavoro, ma anche
nuove sfide e rischi per la SSL. Il superamento delle
sfide e dei rischi e l’ottimizzazione delle opportunità
dipendono dal modo in cui le tecnologie vengono
applicate, gestite e regolamentate.
Partiamo con qualche considerazione sugli approcci
dell’innovazione della 4 a e 5 a rivoluzione industriale,
e di come attraverso di essa possiamo cercare di trovare
soluzioni in grado di ridurre se non eliminare,
almeno in parte, alcuni rischi.
Come? Quali sono le principali opportunità, se non
quelle di sostituire o supportare l’essere umano nei
lavori pesanti, pericolosi, ripetitivi? È noto come siano
già disponibili supporti personali anche indossabili
in grado di aiutare e, addirittura, potenziare le
capacità umane dal punto di vista fisico, cognitivo e
comportamentale.
Tuttavia, ancora dobbiamo comprendere appieno
quale può essere il contributo di questi device e, soprattutto,
quale sarà il loro contributo alla riduzione
del rischio, quali rischi residui permarranno e quali,
invece, verranno magari introdotti dal loro impiego
nei diversi contesti produttivi. Capire ciò è necessa-
8
INNOVAZIONE
PARTE 1 DI 2
rio. Dobbiamo poter individuare i risultati che si potranno
raggiungere in termini di salute e sicurezza, a
che condizioni e con quali conseguenze.
Molto attiva su tutto ciò, in un mondo ormai globalizzato
in cui i confini nazionali e persino europei
sono molto, troppo stretti, è la normazione tecnica
che offre un respiro globale.
Per il momento non abbiamo regolamentazione adeguata
a gestire robot collaborativi, i cosiddetti “cobot”,
e l’impiego di esoscheletri, siano essi di tipo
passivo o attivo.
A oggi le regolamentazioni impongono l’isolamento
dei robot e siamo in una fase di passaggio, di transizione
tra la direttiva e il regolamento macchine.
Sono decine i gruppi di lavoro ISO, soprattutto
del comitato ISO/TC 299 “Robotics”, che trattano
la regolamentazione della robotica e della robotica
collaborativa nei processi produttivi. In generale occorre
tenere presente come si stia passando da una
situazione in cui le macchine, inclusi i robot, devono
essere segregate e separate rispetto alle persone, a
una in cui il robot collaborativo è “un collega robot”
e va progettato e gestito perché possa costituire un
aiuto e mai un rischio. Velocità, potenze, capacità di
interazione dei cobot, ma anche i flussi e i processi
di lavoro, debbono essere progettati, gestiti e manutenuti
perché rimangano sempre nelle condizioni
di ridurre i rischi per le persone senza introdurne di
nuovi. La centralità della progettazione della sicurezza
o, se volete, della sicurezza sin dalla progettazione,
il cosiddetto safety by design, passa dalla preliminare
valutazione dei rischi e i datori di lavoro e i servizi
di prevenzione e protezione debbono bene capire e
approfondire tutto ciò.
Bollettino dei GTS
I Gruppi Tecnico Specialistici (GTS) sono parte
degli Organismi Tecnici e Professionali di AIAS;
i Soci possono parteciparvi portando l’esperienza
e le conoscenze legate alla loro professionalità
GTS Mare
Il GTS Mare di AIAS ha sviluppato quest’anno il proprio
lavoro partecipando alla realizzazione di due importanti
eventi in porto a Ravenna (19 febbraio e 9 luglio,
quest’ultimo nell’ambito di “AIAS on the Road”). Un ulteriore
contributo è stato espresso nell’ambito del primo
corso sul dominio underwater organizzato a Roma presso
il Centro di Formazione Medichini, con un intervento
svolto il 16 maggio.
Il dominio marino sta vivendo una profonda trasformazione.
Un tempo considerato solo una via di
trasporto o una riserva di pesca, oggi è uno spazio
di rilevanza strategica, economica e tecnologica. Lo
sviluppo di veicoli autonomi (AUV) e a pilotaggio
remoto (ROV), di piattaforme integrate di dati e di
biotecnologie marine ha aperto nuove frontiere per
l’esplorazione, lo sfruttamento sostenibile e la gestione
delle risorse. L’importanza dei fondali marini e
dell’alto mare è cresciuta, sia per il potenziale economico
legato alle risorse minerarie e genetiche, sia per
il ruolo di infrastruttura critica, ospitando la rete di
cavi sottomarini attraverso cui viaggia circa il 98%
del traffico dati globale. Questo interesse si riflette in
iniziative nazionali come il Piano del Mare italiano e
il disegno di legge S. 1462, che prevede un’Agenzia
per la Sicurezza delle Attività Subacquee (ASAS).
Questo scenario in evoluzione è governato da un
quadro normativo internazionale e sovranazionale
sempre più denso. L’analisi si concentra su due strumenti
giuridici principali.
Il primo è l’Accordo delle Nazioni Unite sull’alto
mare (BBNJ), adottato nel giugno 2023. L’accordo,
concepito per attuare la Convenzione UNCLOS,
mira a garantire la conservazione e l’uso sostenibile
della biodiversità marina nelle aree oltre le giurisdizioni
nazionali. La tecnologia marina assume un
ruolo centrale in tutti i suoi pilastri: dalla raccolta
e analisi delle risorse genetiche marine (MGR), alla
creazione e al monitoraggio di aree marine protette
(MPA), fino alla conduzione delle valutazioni di impatto
ambientale (VIA). L’accordo promuove inoltre
il trasferimento di tecnologia marina e la costruzione
di capacità per assicurare una partecipazione equa dei
paesi in via di sviluppo.
Il secondo strumento è il Regolamento europeo
sull’intelligenza artificiale (UE) 2024/1689 (AI
Act). La prima normativa organica al mondo sull’IA
stabilisce un approccio basato sul rischio. La sua
portata extraterritoriale è ampia: il regolamento si
applica anche quando l’output di un sistema di IA,
fisicamente operante fuori dall’UE (ad esempio, su
una nave in alto mare), viene utilizzato nel territorio
dell’Unione. Diverse applicazioni di IA in ambito
marittimo possono rientrare nella categoria ad “alto
rischio”, come i sistemi di IA che sono componenti di
sicurezza dell’equipaggiamento marittimo (ad esempio
software di navigazione autonoma) o quelli impiegati
per la gestione di infrastrutture critiche come
gasdotti, cavi sottomarini o piattaforme energetiche.
L’interazione tra questi due quadri normativi genera
implicazioni pratiche complesse. Ad esempio, i dati
raccolti e condivisi tramite il meccanismo di scambio
di informazioni del BBNJ dovranno essere compatibili
con i requisiti di qualità e governance dei dati imposti
dall’AI Act per l’addestramento dei modelli. Le
valutazioni di impatto ambientale previste dal BBNJ
potrebbero doversi integrare con le valutazioni del
rischio e d’impatto sui diritti fondamentali richieste
dall’AI Act per gli operatori che utilizzano sistemi di
IA ad alto rischio.
L’elenco dei GTS, la documentazione da loro prodotta e i contatti per richiedere di partecipare
sono pubblicati sul sito di AIAS: https://www.aias-sicurezza.it/gts/s9248f458
‘Partecipa anche tu!’
10 50° DI AIAS
Lorenzo Manganiello
Co-autore del libro e Responsabile sviluppo
associativo e relazioni AIAS
AIAS e la forza del confronto:
una storia fatta di reti, persone
e cambiamento
Cinquant’anni di dialogo associativo per fare della sicurezza una cultura
condivisa. L’identità di un’Associazione si costruisce nel tempo, ma prende
forma attraverso le relazioni. AIAS, fin dalla sua fondazione nel 1975, ha
fatto del confronto professionale il proprio tratto distintivo, trasformandolo
in una risorsa preziosa per far crescere la cultura della prevenzione in Italia.
Nel suo cinquantesimo anno di attività, AIAS sceglie
di raccontarsi per dare voce a una memoria
collettiva che appartiene a tutti i suoi soci.
Il volume Storia di AIAS, che ho scritto nel 2025 insieme
a Mario Casati, nasceva già con questo intento:
documentare il passato per comprendere il presente e
orientare il futuro. La sua lettura consente di cogliere
la complessità di un cammino fatto di passioni,
ostacoli superati, cambiamenti affrontati con intelligenza
e spirito associativo.
Ogni passaggio significativo – dalle prime collaborazioni
con le istituzioni ai programmi formativi più
recenti – è stato frutto di un confronto continuo
tra esperienze, sensibilità, visioni differenti. La storia
dell’Associazione è fatta di assemblee, dibattiti,
documenti, ma soprattutto di incontri tra persone
che hanno saputo ascoltarsi e costruire insieme.
È questo lo spirito che ha guidato AIAS per cinquant’anni
e che oggi vogliamo riaffermare con forza:
il valore del confronto come fondamento della
crescita professionale, del riconoscimento reciproco
e della partecipazione attiva alla trasformazione
della società.
Non c’è cultura della sicurezza senza la capacità di
fare rete. E non c’è futuro senza il coraggio di immaginare,
condividere, agire insieme.
In questo senso, il nostro anniversario non è solo un
punto d’arrivo, ma un nuovo inizio. Un invito a tutte
le generazioni di professionisti a essere parte attiva di
questa storia, per i prossimi cinquant’anni e oltre.
11
‘‘
Èimportante mostrare come i primi partecipanti
ai lavori [il primo Convegno nazionale AIAS,
organizzato in collaborazione con Fast, il 26 giugno
1979, N.d.R] abbiano avuto uno sguardo
critico nei confronti della nuova legge sanitaria,
intravedendo in essa un possibile passo per il miglioramento
della prevenzione degli infortuni.
Ma il raggiungimento delle migliori condizioni
lavorative deve passare necessariamente da una
compartecipazione delle diverse forze sociali,
non escludendo, anzi ritenendolo imprescindibile,
l’apporto che gli specialisti della sicurezza
possono dare. Si dice che: «i tecnici della sicurezza,
al di là del loro impegno primario di operare
sugli impianti e nei luoghi di lavoro, si pongono
a disposizione delle Amministrazioni, centrali e
Vuoi leggere il racconto completo?
periferiche, delle Organizzazioni di imprenditori,
e lavoratori, degli Istituti specializzati, degli
Enti di normazione, della Scuola, della Stampa
e degli altri mezzi di informazione». Infine si ribadisce
che il ruolo dell’Addetto è certamente
quello di chi collabora alla organizzazione di un
sistema gestionale in cui il lavoratore operi in
condizioni di sicurezza, ma che non sia il responsabile
unico delle eventuali deficienze, poiché, a
livello legislativo è responsabile in rapporto alle
reali possibilità di azione e di decisione. Queste
dichiarazioni sono, anche se sono passati oltre
30 anni, ancora estremamente attuali e fanno riflettere
sul cammino percorso.
Scarica gratuitamente l’ebook Storia di AIAS
’’
(Pag. 56)
dal sito ufficiale e lasciati ispirare da cinquant’anni di esperienza,
confronto e trasformazione.
https://www.aias-sicurezza.it/userfiles/Contenuto/913/allegati/StoriadiAIAS_android.pdf
12 APPROFONDIMENTO
Francesca Levato
Ispettore del lavoro in servizio presso
Ispettorato di Area Metropolitana di Roma
Saga della particolare tenuità del fatto,
una causa di non punibilità
per la materia della sicurezza sul lavoro
“Possiamo sempre fare qualcosa: massima che
andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato
e di ogni poliziotto” Giovanni Falcone
Quanto contenuto nel presente articolo è frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non importa alcun coinvolgimento
da parte dell’amministrazione di appartenenza.
Cassazione Penale, Sez. 3, 20 febbraio 2025,
n. 7038 - Prevenzione incendio, DVR e nomina
RSPP. Fatto non di lieve tenuità se
sussistono plurime violazioni del D.Lgs. n.
81 del 2008 1
Pres. Di Nicola Vito; Rel. Macri Ubalda
Il fatto non è di lieve tenuità perché il ricorrente
ha commesso plurime violazioni
del D.Lgs. n. 81 del 2008, ha provveduto
a eliminare la prima contravvenzione,
omettendo tuttavia di pagare la sanzione
amministrativa, e non ha provveduto
all’adempimento delle prescrizioni relative
alle altre due violazioni.
13
La norma spesso non enuncia cosa fare ma specifica
«cosa non fare». Il buon senso e l’attenzione però
non paiono rispettati allorquando si assiste all’assoluzione
di imputati, rei di violazioni in materia di sicurezza
sul lavoro, per la qualificazione della questione
in termini di particolare tenuità del fatto. Ognuno
di noi è chiamato ad assumersi delle responsabilità,
a contribuire alla tutela della propria salute e dei
terzi con i quali interagisce (art. 32-Costituzione):
la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro deve necessariamente tener conto anche delle
altre componenti che accrescono la tutela del lavoratore,
quali il benessere che deve obbligatoriamente
assurgere a bene comune. Affinché questo avvenga
dovremmo abbandonare il pensiero verticale dei
Premessa
ruoli e giungere ad accogliere l’idea che tutti in un
luogo di lavoro, prima di essere Datori di Lavoro,
RLS, Lavoratori, siamo PERSONE AL LAVORO.
Se partiamo da questa nuova visione, ci accorgiamo
che siamo tutti dalla stessa parte… è il primo passo
verso la Cultura della Sicurezza ma soprattutto verso
la consapevolezza che la sicurezza sul lavoro rappresenta
un bisogno fondamentale per ciascuno di noi
a tutti i livelli di vita associativa e non.
In ragione del considerevole numero di vittime sul
lavoro e a causa del lavoro che si registra annualmente
non è più plausibile parlare di “Flessisicurezza”
nel senso olistico di sicurezza all’uopo flessibile…
14 APPROFONDIMENTO
Il presente contributo prende in esame una parte del
complesso contenzioso insorto a seguito di crescenti
(ma ondivaghe) pronunce, da parte di giudici di merito,
di “assoluzione” per particolare tenuità del fatto
in favore di imputati a cui erano contestate violazioni
in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel rito, la particolare tenuità del fatto è disciplinata
dall’art. 131-bis del Codice penale e rappresenta una
causa di non punibilità che si allinea con la concezione
gradualistica del reato e con i principi di sussidiarietà
e proporzionalità del diritto penale (nullum crimen
sine iniuria). Secondo quanto stabilito dalla formulazione
dell’art. 131-bis, comma 1, c.p. (riformulato
con il D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150), nei reati con
pena detentiva minima non superiore a due anni, la
punibilità è esclusa quando, in base alle modalità della
condotta e all’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa
risulti di particolare tenuità e il comportamento
non sia abituale. Il fondamento giuridico di questo
istituto si propone di ridurre i carichi giudiziari, rispettando
i principi fondamentali di offensività, sussidiarietà
e proporzionalità. La ratio del legislatore è
quella di escludere la punibilità per fattispecie che,
sebbene configurino astrattamente ipotesi di reato,
manifestano in concreto un grado minimo di offensività.
Si tratta, dunque, di una causa di non punibilità
che presuppone la commissione di un reato, ma è legata
a valutazioni di opportunità. È doveroso, a questo
punto, interrogarsi sui riflessi dell’istituto nell’ambito
della tutela penale della sicurezza sul lavoro.
Affrontando la complessa questione della compatibilità
tra il riconoscimento della particolare tenuità
del fatto e la tutela della salute e della sicurezza sul
lavoro, è fondamentale evidenziare l’importanza crescente
di un’attenzione culturale e sociale verso queste
tematiche. I dati attuali mostrano una situazione
allarmante con rischi significativi per la società. È
cruciale considerare che, per quanto riguarda i reati
legati alla sicurezza l’offesa non può essere considerata
di particolare tenuità quando la condotta ha causato,
o ha comportato, conseguenze non volute come
la morte o lesioni gravi o gravissime 2 . È dunque doverosa
una riflessione approfondita su come le norme
Il caso di specie
penali possono e devono proteggere i lavoratori da
comportamenti che, pur apparendo come inoffensivi
in altri contesti, celano il rischio di potenziali conseguenze
devastanti per la vita e la salute delle persone
coinvolte. Perché si possa applicare la particolare tenuità
del fatto e la conseguente non punibilità non
ci si dovrebbe limitare a verificare l’entità della pena
correlata al reato commesso; spesso una violazione
inerente all’omessa formazione del lavoratore, unitamente
alla omessa informazione sui rischi oppure alla
omessa sorveglianza sanitaria, pur essendo sanzionate
con pene decisamente blande in ottica penalistica,
devono essere oggettivamente considerate condotte
gravissime. Ci si domanda: una omessa valutazione
dei rischi con la conseguente mancata redazione del
DVR, non è forse una condotta grave? A parere di
chi scrive, sì, considerato il valore dell’architettura
del sistema sicurezza, che prevede procedura, forma
e sostanza, atti e comportamenti, singolarmente esercitati
o in modo coordinato. Nell’ambito della salute
e sicurezza sul lavoro è importante riuscire a comprendere
la corretta, opportuna e idonea valutazione
di tutti i rischi da parte del datore di lavoro, atteso
il coefficiente di pericolosità della sua condotta che
deve desumersi dall’ampio novero delle prescrizioni
impartite nel T.U. 81/08. In particolare, il potenziale
nocumento che scaturisce dall’omessa valutazione dei
rischi e, quindi, di omessa previsione delle opportune
misure di prevenzione e protezione palesa l’inadeguatezza
dell’istituto in esame rispetto alla violazione
delle norme su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Un correttivo sensato potrebbe essere quello che
esclude dal campo di applicazione della causa di non
punibilità le cosiddette condotte plurime o reiterate
da intendersi come quelle relative ad una pluralità di
violazioni della medesima o di distinte disposizioni
di legge che mettono in pericolo uno o più beni giuridici.
L’ipotesi in esame si potrebbe riscontrare nei
casi in cui dal verbale degli ispettori del lavoro emergano
plurime violazioni di fattispecie poste a tutela
della sicurezza dei lavoratori ovvero quando le lesioni
colpose abbiano origine proprio nella violazione del
suddetto complesso normativo.
15
parere di chi scrive la sentenza in commento
A opera un giusto bilanciamento degli interessi in
conflitto e giunge condivisibilmente a escludere l’applicabilità
della causa di non punibilità per particolare
tenuità del fatto in favore dell’imputato.
Diversi sono stati nel tempo gli orientamenti favorevoli
e contrari all’applicazione della particolare
tenuità del fatto alle ipotesi e fattispecie criminose
disciplinate dal T.U. 81/08. La Cassazione – nel confermare
o rigettare le pronunce di merito – ha sempre
rilevato che, al fine di addivenire a un giudizio
sulla tenuità del fatto è necessario procedere con una
giusta considerazione di tutte le caratteristiche della
fattispecie concreta. Il Giudice di legittimità, allorquando
si sia trattato di valutare la tenuità di fatti
Profili di diritto
di reato collegati alla violazione di norme antinfortunistiche,
ha chiarito che è opportuno considerare
se (e in che grado) l’imputato datore sia consapevole
della pericolosità della sua condotta e, conseguentemente,
della mancanza di tutela della sicurezza e
dell’incolumità dei lavoratori. E invero, nella varietà
degli impianti motivazionali in uno o nell’altro senso,
un dato comune emerge con costanza: assume
sempre centralità il ravvedimento datoriale posto in
essere dopo il verificarsi del sinistro. Talvolta definirlo
ravvedimento appare incongruo posto che, come
nel caso di specie, lo stesso risulta esser frutto di una
specifica prescrizione dell’organo di vigilanza posta
come condizione imprescindibile poter continuare a
svolgere l’attività.
16 APPROFONDIMENTO
Considerazioni conclusive: gli scenari alternativi
Va, in conclusione, segnalato come le ipotesi di
accoglimento dei ricorsi per Cassazione con conseguente
pronuncia favorevole all’imputato giudicato
non punibile per particolare tenuità del fatto finiscono
per demotivare gli organi di vigilanza tra i quali
comincia a serpeggiare il convincimento che l’operato
ispettivo e di controllo possa apparire, in talune ipotesi,
temerario. La discrasia giurisdizionale e l’incertezza
sul metro valutativo pare legittimare l’auspicio di un
nuovo intervento normativo o quantomeno di un intervento
chiarificatore da parte del legislatore.
Il cammino verso l’individuazione di canoni uniformi
volti a un più univoco e prevedibile riconoscimento
o meno della causa di non punibilità dell’art. 131-bis
del Codice penale, sembra ancora assai lungo. I riflessi
di tale situazione di incertezza si proiettano anche
in ambito europeo, laddove, alla luce dei principi comunitari,
l’assenza del fattore di prevedibilità di una
decisone giurisdizionale rappresenta palese violazione
del principio di legalità.
La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione
costituzionale, è anzitutto appunto una
questione di dignità umana.
Questo è il monito del Presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, nel messaggio inviato all’Anmil, in
occasione della 74 a (13.10.2024) Giornata per le vittime
del lavoro, che prosegue:
Oggi è un giorno di riflessione, ricordo e di rinnovato
impegno.
La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente
della Repubblica.
Ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama
un impegno corale per prevenire ulteriori perdite
della salute e della dignità di chi lavora.
Garantire condizioni di lavoro sicure significa
rispettare la vita e il valore di ciascuna persona,
perché il lavoro è luogo di crescita e realizzazione
personale e non può costituire un
rischio per la propria incolumità.
La parola sicurezza deriva dal latino (sine cura, senza
preoccupazione). Preoccupazione assente poiché si è
agito in via preventiva, si è trasformato il rischio in
opportunità. La sicurezza non è solo una questione
di norme e pratiche, ma anche e soprattutto di
sensibilizzazione e formazione. La cultura della sicurezza
deve partire da un approccio olistico alla sicurezza
stessa, si tratta di fare un investimento culturale,
ecco cos’è la sicurezza!! Bisogna aspirare a un
cambiamento culturale che favorisca una maggiore
consapevolezza e responsabilità collettiva in materia
di sicurezza partendo però da tutti i livelli democratici.
È necessario intraprendere un viaggio oltre
il semplice concetto di pericolo, riflettendo su come
affrontare il lavoro e i suoi rischi, immergendosi in
una nuova comprensione di cosa significhi davvero
essere “Pericolosamente Sicuri”.
Esiste una forte correlazione tra qualità, dignità,
sicurezza del lavoro come testimoniato
dal numero inaccettabile di infortuni con esito
mortale che continuano a verificarsi con drammatica
periodicità
così esordisce Margherita Cassano, prima presidente
della Corte Suprema di Cassazione nel suo intervento
alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario
del 24.01.2025.
A ogni modo, nel rimanere in attesa degli sviluppi
della odierna “saga” che eventuali gravami porteranno
all’attenzione degli interpreti, si deve riconoscere
che – rebus sic stantibus e con le precisazioni sopra
offerte – la sentenza in commento si caratterizza per
una applicazione delle complesse regole vigenti in
materia pienamente coerente e condivisibile.
1. Cfr: https://olympus.uniurb.it
2. La lesione personale si considera grave se dal fatto deriva una malattia che metta
in pericolo la vita della persona offesa, ovvero una malattia o una incapacità
di attendere alle normali occupazioni per un tempo superiore ai 40 gg. mentre
la lesione personale è gravissima se dal fatto deriva una malattia cronica o
probabilmente insanabile, la perdita di un senso, la perdita di un arto o una
mutilazione che renda l’arto inservibile, ovvero la perdita dell’uso di un organo.
17
18 AIAS ON THE ROAD
Redazione aiasmag
“AIAS on the Road”:
la sicurezza al centro su tutto
il territorio nazionale
“AIAS on the Road”, il roadshow che celebra in tutto il territorio italiano i
50 anni di AIAS, continua con grande partecipazione: dopo le prime sette
tappe sono oltre 1000 i professionisti della sicurezza che hanno partecipato
agli eventi organizzati da AIAS. Le voci degli organizzatori e dei referenti
territoriali delle tappe numero 5, 6 e 7 – Stabilimento Barilla a Rubbiano,
Catania e Ravenna – offrono la visione a metà di questo lungo percorso.
Cristian Son
AIAS Events on Field & Marketing Manager
e presentatore ufficiale di tutte le tappe
“AIAS on the Road”
Possiamo tracciare un primo bilancio di “AIAS on
the Road”: le prime sette tappe hanno evidenziato
come l’Associazione sia molto presente e sentita in
tutti i territori e aziende in cui siamo stati.
La partecipazione supera i 1000 presenti sino a ora,
segno che il percorso ideato negli scorsi mesi si sta
rivelando vincente ed efficace.
5 a tappa
19
Luca Ruini
HSEE VP Barilla Group, Socio AIAS
5 a tappa, Rubbiano – Stabilimento Sughi
Barilla, 13/06/2025 | Agroalimentare
Per noi di Barilla è stato un vero orgoglio poter
aprire le porte del nostro Stabilimento Sughi alla
famiglia AIAS. Abbiamo mostrato le modalità con
cui lavoriamo e come applichiamo la sicurezza e i risultati
che vengono ottenuti.
Lavorare con le persone è molto importante e per
questo cerchiamo di raccontarlo nel modo migliore
possibile; l’abbiamo fatto durante la mattinata anche
grazie ai colleghi di Lactalis e Ferrero.
Adriano Russo e Francesco Di Mauro
Coordinatore AIAS Sicilia e Coordinatore
AIAS Province di Catania, Messina, Siracusa
e Ragusa
6 a tappa, Catania, 18/06/2025 – Sicurezza,
Salute e Benessere del lavoratore
U
n’organizzazione di diversi mesi ci ha consentito
di creare un evento di qualità e di quantità come
non era sicuramente possibile in regione fino a qualche
tempo fa. Il team è multidisciplinare e molto affiatato.
L’obiettivo è sempre quello di sensibilizzare sui temi
di sicurezza e ambiente e l’evento è andato in questa
direzione grazie alle tante professionalità presenti che
hanno portato il loro saluto e la loro testimonianza.
6 a tappa
20 AIAS ON THE ROAD
7 a tappa
Roberto Sammarchi
Socio AIAS
7 a tappa, Ravenna, 9/07/2025 – Sostenibilità
e sicurezza negli ambienti di lavoro marittimi
e portuali
Iporti sono uno degli ambienti più importanti dal
punto di vista della sicurezza e della prevenzione.
Ravenna rappresenta un’eccellenza in questo senso
e questa tappa di “AIAS on the Road” si è rivelata
un momento importante nell’ottica di fare un punto
insieme alle autorità, ai regolatori, ai lavoratori
e alle imprese che lavorano all’interno del porto,
comprese le associazioni coinvolte in ambito sicurezza.
Grande partecipazione anche da parte del
mondo politico e molto interessante la visita all’area
portuale guidata da Gruppo SAPIR.
“AIAS on the Road” si sta rivelando
un catalizzatore di esperienze,
riflessioni e relazioni, capace di alimentare
un dialogo costruttivo e
permanente tra i vari attori del sistema:
un viaggio che sta attraversando
il paese non solo fisicamente, ma
anche culturalmente, contribuendo
a rafforzare il senso di comunità e
la responsabilità condivisa nella costruzione
di ambienti di lavoro e di
vita più sicuri e sostenibili.
Scopri foto, video e interviste degli eventi già
trascorsi e il calendario degli eventi futuri sul
sito dedicato
www.aiasontheroad.it/
expo 2025
21
Alison van Keulen
Deputy Chair, ENSHPO / Stakeholder
Engagement, IOSH
Recap: GISHW Symposium Session
– “Present and Future of OSH
Professionals: Challenges
and Opportunities in a Changing World”
A
th
t the GISHW Symposium on July 19 2025, a
thought-provoking session hosted by ENSHPO
explored how Occupational Safety and Health (OSH)
professionals are navigating one of the most transformative
periods in their history. Titled Present and
Future of OSH Professionals: Challenges and Opportunities
in a Changing World, the hour-long discussion
drew attention to the increasing complexity, visibility,
and strategic relevance of the Environmental, Health,
and Safety (EHS) role in today’s workplace.
22 expo 2025
Moderated by ENSHPO and AIAS President Francesco
Santi, the session brought together leading
voices from the fields of safety, sustainability, and
corporate governance to reflect on how the OSH
profession is shifting in response to rapid technological
advancement, regulatory changes, and rising
sustainability demands. Across all contributions, one
thing was clear: the role of the EHS professional is no
longer confined to compliance and operational oversight
– it is expanding into areas like ESG leadership,
digital transformation and climate risk strategy.
The first speaker, Anar Malikov of TCS Azerbaijan,
examined the double disruption of Artificial Intelligence
(AI) and the European Green Deal. He
emphasised that AI technologies are transforming
workplace safety by enhancing hazard prediction,
enabling real-time monitoring, and automating risk
analysis. However, he also cautioned that these innovations
come with new challenges, particularly
in terms of data privacy, ethical use, and workforce
displacement. Anar underscored the importance of
continuous learning and digital upskilling, suggesting
that EHS professionals must not only adapt to
new tools but also play an active role in guiding their
responsible implementation. At the same time, the
Green Deal’s push for greener industry practices is
redefining the scope of environmental health and
safety, forcing organisations – and their safety leaders
– to rethink long-held norms and develop new
strategies for compliance and sustainability.
From there, the focus turned towards integration,
as Katerina Marozava of AIAS explored the value of
embedding OSH data into broader sustainability
initiatives. She argued that incorporating safety and
health metrics into corporate sustainability reporting
isn’t just good practice – it’s increasingly essential
23
for credibility, stakeholder trust and long-term business
value. Katerina highlighted that models like Total
Productive Maintenance (TPM), which prioritise
operational efficiency and proactive risk reduction,
offer a useful framework for this kind of integration.
Through examples and practical steps, she illustrated
how organisations can align OSH efforts
with environmental and social goals, positioning
safety as both a core operational priority and a driver
of ESG performance. As she put it, strong social
performance – including workplace safety – reduces
risk exposure and can significantly
enhance a company’s valuation and
reputation, particularly during mergers
or major strategic shifts.
Katerina also emphasised the importance
of international collaboration
in advancing OSH management
globally. She stated: “International
cooperation and knowledge exchange
play a vital role in advancing
OSH management globally. Sharing
best practices, research findings, and innovative solutions
across borders at international conferences
like GISHW can significantly improve workplace
safety standards. Collaborative efforts also help address
emerging OSH challenges, such as climaterelated
risks, and promote a culture of prevention,
ultimately benefiting workers and employers worldwide.”
This sentiment echoed the collaborative spirit
of the event and reinforced the idea that global cooperation
is essential in tackling the evolving landscape
of workplace safety and sustainability.
24 expo 2025
Rounding out the presentations, Alfredo Tommasone,
of Hitachi Rail and on behalf of AIAS, reflected
on how large companies are redefining the role of the
EHS manager. Drawing on insights from the professional
community within CPGO and AIAS, he discussed
how EHS leaders are increasingly responsible
for shaping corporate sustainability strategy, managing
climate risks, and contributing to non-financial
reporting. He pointed out that many EHS professionals
already manage systems that align closely
with ESG topics – making them natural candidates
to lead in this area. However, he noted that new skills
are required, particularly in sustainability reporting,
stakeholder engagement, and the assessment of longterm
environmental risks. His message was clear:
today’s HSE professional must evolve from a compliance
enforcer into a strategic advisor, capable of
guiding organisations through a period of unprecedented
environmental and technological change.
The session highlighted a common thread in the
tension between rapid innovation and workplace
safety – how to embrace new technologies without
compromising protection. All agreed that success in
this new landscape will require more than technical
knowledge; it will demand agility, collaboration and
a willingness to lead from the front.
In closing, moderator Francesco summed up the key
message: the profession is changing, but with change
comes opportunity. EHS professionals are increasingly
at the heart of strategic decisions – guiding
businesses not only in protecting people but also in
building resilient, sustainable futures. For those prepared
to grow and adapt, the future of OSH is not
a challenge to be feared but a critical opportunity to
shape the world of work for the better.
Photographs: courtesy of ENSHPO
25
26 FORMAZIONE
Federico Saporiti
Avvocato Studio Legale Salmi e Docente AIAS
Academy
Il nuovo Accordo Stato‐Regioni
sulla formazione obbligatoria
in materia di sicurezza sul lavoro
Il 24 maggio 2025 è entrato in vigore il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla
formazione per la salute e sicurezza sul lavoro, sancito in Conferenza Stato-
Regioni il 17 aprile 2025 (Rep. atti n. 59/CSR) e pubblicato sulla G.U. n.
119/2025. Di seguito alcuni aspetti di interesse sul periodo per erogare la
formazione e l’efficacia formativa.
Formazione immediata
dei neoassunti: eliminazione
della “finestra” di 60 giorni
Una modifica di enorme rilievo riguarda i tempi
di erogazione della formazione per i nuovi assunti.
Il precedente Accordo del 21 dicembre 2011
prevedeva – con un’indicazione che aveva generato
prassi distorte – la possibilità di completare la formazione
dei lavoratori “entro 60 giorni dalla data di
assunzione”.
Questa clausola non è stata riproposta nel nuovo
Accordo 2025, che anzi enfatizza il principio generale
secondo cui nessun lavoratore può essere adibito
alla propria mansione senza aver prima ricevuto la
formazione obbligatoria prevista. In verità, lo stesso
D.Lgs. 81/2008 imponeva già nel testo originario
che la formazione dei lavoratori avvenisse preventivamente
o contestualmente all’assunzione (art. 37,
co. 1: Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore
riceva formazione sufficiente e adeguata prima dell’inizio
dell’attività).
La “finestra” dei 60 giorni era stata introdotta a livello
di accordo solo per consentire il completamento
di tutti i moduli formativi in tempi brevi, ma non
legittimava certo l’impiego prolungato di personale
privo di formazione, come ripetutamente chiarito
dalla giurisprudenza.
La Corte di Cassazione ha infatti ribadito che la formazione
è un presupposto indefettibile per l’adibizione
del lavoratore alle sue mansioni: avviare al lavoro
un dipendente senza averlo formato sui rischi specifici
costituisce violazione grave dell’art. 37 D.Lgs.
81/08 e fonte di responsabilità penale del datore di
lavoro in caso d’infortunio.
Nella recente sentenza della Cassazione Penale, Sez.
IV, 10 febbraio 2025, n. 5187*, la Suprema Corte
ha riaffermato che il lavoratore deve ricevere una
formazione specifica e preventiva sui rischi della sua
mansione, erogata da formatori qualificati, e che
non è ammissibile iniziare un rapporto di lavoro ri-
* https://olympus.uniurb.it
27
mandando la formazione a un momento successivo.
Il nuovo Accordo, eliminando ogni riferimento a termini
dilatori, allinea dunque la disciplina pattizia al
dettato normativo primario e agli orientamenti giurisprudenziali:
la formazione va erogata prima che il
lavoratore inizi a svolgere le proprie attività. Ne consegue
che il datore di lavoro dovrà programmare tempestivamente
i corsi obbligatori per i neoassunti (generale,
specifica e altre eventuali abilitazioni richieste),
in modo da garantire che i dipendenti siano formati
su salute e sicurezza sin dal primo giorno di lavoro.
La formazione pregressa, per essere considerata valida
ai fini dell’Accordo del 24 maggio 2025, dovrà essere
oggetto di verifica puntuale da parte del datore di
lavoro. In particolare, occorrerà accertare che i contenuti,
la durata e le modalità con cui è stata svolta
siano coerenti con i nuovi standard previsti. In caso
contrario, sarà necessario programmare un adeguamento
formativo per i lavoratori già formati secondo
criteri non più conformi.
Verifica dell’apprendimento
e dell’efficacia formativa
Accordo 2025 introduce meccanismi più stringenti
per garantire che la formazione non si ri-
L’
duca a un mero adempimento formale, ma produca
effettivamente competenze e comportamenti sicuri.
In attuazione del mandato legislativo di cui all’art.
37, co. 2, lett. b) D.Lgs. 81/08 (come modificato dalla
L. 215/2021), esso stabilisce l’obbligatorietà della
verifica finale di apprendimento per tutti i corsi, non-
28 FORMAZIONE
ché l’obbligo di verificare l’efficacia della formazione
sul campo a distanza di tempo. Con riferimento alla
verifica di apprendimento, il nuovo Accordo prevede
che al termine di ogni percorso formativo vi sia una
prova di verifica formale (esame).
L’accordo poi sancisce espressamente l’obbligo già
presente relativo alla valutazione di efficacia: il datore
di lavoro, attenzione non il soggetto formatore,
deve accertare, a distanza di tempo, se la formazione
erogata è stata compresa e concretamente messa in
pratica dal lavoratore durante lo svolgimento della
sua attività.
L’Accordo indica come tempistica 6 o 12 mesi dopo
il corso e, come possibili modalità di verifica, osservazioni
sul luogo di lavoro, simulazioni, colloqui di
feedback con i discenti ecc. Tale approccio recepisce
un orientamento da tempo affermato dalla giurisprudenza:
la formazione non si esaurisce nella mera trasmissione
di conoscenze, ma richiede di verificare che
queste ultime siano divenute patrimonio operativo
del lavoratore.
Emblematica in tal senso è la citata sentenza della
Cassazione Penale, Sezione IV, che in un caso di infortunio
dovuto a errore operativo di un neoassunto
ha censurato il datore di lavoro per averlo lasciato
lavorare da solo dopo un addestramento sommario di
poche ore. La Corte ha chiarito che l’obbligo formativo
implica anche la verifica che il lavoratore abbia
realmente acquisito le abilità necessarie, ad esempio
tramite affiancamento effettivo di un tutor e prove
pratiche sotto supervisione, cosa che nel caso concreto
era mancata.
29
Dal punto di vista documentale, ogni attività formativa
dovrà essere corredata da un apposito “fascicolo
del corso” (da conservare per almeno 10 anni) contenente
il programma, l’elenco partecipanti con firme
di presenza, le prove di verifica svolte e copia degli
attestati rilasciati.
L’esito sia della verifica finale di apprendimento sia
della successiva valutazione di efficacia dovrà risultare
tracciato. In caso di carenze riscontrate nell’efficacia
(ad esempio comportamenti non sicuri osservati
nonostante la formazione ricevuta), sarà opportuno
predisporre sessioni di richiamo o ulteriori misure
correttive.
L’Accordo Stato-Regioni del 2025 in materia di formazione
obbligatoria segna un passo importante
verso un sistema più organico e rigoroso di tutela
preventiva.
La linea di tendenza è chiara: innalzare il livello
qualitativo della formazione in modo da incidere
realmente sui comportamenti e ridurre gli infortuni
sul lavoro.
L’obiettivo in sede applicativa, rimesso ai datori di
lavoro e alle aziende, è di sviluppare un sistema di
formazione effettivo e concreto, basato sulla propria
realtà aziendale e sulla valutazione del rischio esistente,
andando a valutare e aggiornare le proprie procedure
interne.
Sarà fondamentale pianificare per tempo i corsi secondo
le nuove regole, documentare accuratamente
l’attività formativa e predisporre strumenti di verifica
post-formazione.
I datori di lavoro, in particolare, sono chiamati a
farsi parte attiva, non solo organizzando ma anche
personalmente partecipando alla formazione. Ciò
costituisce un’occasione per rilanciare la cultura della
sicurezza a partire dai vertici aziendali.
L’Avvocato Federico Saporiti è
Docente qualificato per AIAS Academy,
l’Accademia di formazione
per i Professionisti della Sicurezza
di AIAS. Scopri la selezione di corsi
relativi alle figure del D.Lgs. 81:
https://www.aiasacademy.it/
categoria-corso/figure.d.lgs-81
30 PUBLIREDAZIONALE
L’intelligenza artificiale ICOY ®
è sempre più al servizio della sicurezza
attiva e operativa nei luoghi di lavoro
Innovazione, Protezione e Certificazione, l’intelligenza artificiale applicata
al mondo reale: ITALFOND sceglie l’intelligenza artificiale ICOY ® per rafforzare
le misure di sicurezza a supporto delle operazioni nel reparto forgia.
ICOY® è una business unit del Gruppo Itway, azienda
al 100% italiana, nata nel 1996, quotata in Borsa
nel 2001, presente in 5 Paesi tra cui Italia, Grecia,
Turchia, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, conta 152
fra dipendenti, collaboratori e oltre 60 milioni di
euro di fatturato.
ITALFOND di GIVA Group è un’acciaieria specializzata
nella produzione di barre forgiate, lingotti e
billette in acciai inossidabili e superleghe. Da sempre
investe in tecnologie e impianti all’avanguardia per
rispondere a progetti sempre più complessi e diversificati.
Know-how e flessibilità produttiva consentono
31
di garantire l’assoluta qualità dei materiali e una continua
ottimizzazione dei processi.
ITALFOND ha avviato un progetto volto a migliorare
la sicurezza sul lavoro e la tutela del benessere
dei propri operatori, con particolare attenzione ai
reparti considerati più critici. Si è reso necessario il
contributo di ICOY® che con il suo team di esperti in
intelligenza artificiale ha progettato e installato due
distinti sistemi di AI basati su algoritmi di computer
vision, entrambi mirati a incrementare la sicurezza
nelle operazioni più delicate del reparto forgia.
La seconda soluzione proposta e installata è ICOY
GUARDIAN® 2 soluzione AI certificata che supervisiona
e controlla determinate aree critiche interne
ed esterne (Red Zone) creando dei perimetri di
sorveglianza sicuri. Entrambi i sistemi offrono la
possibilità di riconoscere persone e/o oggetti su specifica
del cliente. La fase di training dell’ICOY AI
è fondamentale perché l’agente AI deve raggiungere
Il primo intervento ha interessato il manipolatore,
uno dei macchinari più ingombranti e complessi impiegati
nei reparti forgia e nel trattamento termico.
La richiesta è emersa direttamente dagli operatori, i
quali hanno manifestato preoccupazioni legate alla
limitata visibilità durante l’utilizzo del mezzo, dovuta
principalmente:
alle notevoli dimensioni del manipolatore, che
generano ampi angoli ciechi;
all’ubicazione della cabina di comando, che non
consente una visione completa dell’area operativa.
In parallelo, è stato avviato un secondo progetto
per la macchina GFM, finalizzato anch’esso al monitoraggio
e alla protezione degli operatori. In questo
caso, il sistema svolgerà un’azione analoga, con
un’importante integrazione: il collegamento a un
blocco automatico dello scarico delle barre, che si attiverà
qualora venga rilevato l’avvicinamento di una
persona o di un mezzo all’area di scarico.
Noi di ICOY® abbiamo proposto due soluzioni per
affrontare le richieste del Cliente ITALFOND. La
prima soluzione è ICOY MOVER® 1 , sistema AI
certificato di supporto alla sicurezza e prevenzione
degli incidenti sul lavoro che si applica su carrelli
elevatori e mezzi di movimentazione merce. Questa
soluzione ICOY AI è composta da vari elementi
tecnologici, l’unità di analisi centrale con software
ICOY AI ovvero il cuore dell’intelligenza artificiale,
le telecamere e un display per segnalare in cabina
attraverso immagini e suoni, la presenza umana anche
in aree parzialmente o totalmente nascoste.
32 PUBLIREDAZIONALE
i livelli di efficienza specifici richiesti dal cliente, in
modo da rendere quel perimetro e solo quel perimetro
“attivo” attraverso l’utilizzo di avvisi sonori
e visivi. Per “attivo” si intende la capacità dell’AI
di individuare la presenza di una persona (o altra
entità richiesta dal cliente) all’interno del perimetro
critico. ICOY GUARDIAN® 2 non è un semplice
sistema di rilevamento, si tratta di uno strumento
evoluto che permette di diversificare le entità riconosciute
e poter gestire, in maniera custom, le
esigenze di ogni cliente. In ITALFOND il sistema
ICOY® effettua il riconoscimento di persone e/o oggetti
continuamente.
Entrambe le soluzioni sono state progettate con l’obiettivo
di rafforzare le misure di sicurezza attiva, attraverso
tecnologie innovative e basate su intelligenza
artificiale che:
rilevino la presenza di persone o mezzi aziendali
in zone critiche o cieche;
attivino segnali visivi e acustici in tempo reale
(entrambi i sistemi);
blocchino automaticamente lo scarico delle
barre (nel caso della macchina GFM);
permettano un monitoraggio continuo a supporto
del personale di sicurezza.
ICOY® è una realtà molto giovane e dinamica. L’essere
alla continua ricerca della soluzione giusta per
il cliente in un ambito così innovativo come l’intelligenza
artificiale ci consente di riuscire a produrre
soluzioni personalizzate, modulabili e scalabili.
Per il nostro cliente ITALFOND l’ambito della sicurezza
è fondamentale e gli operatori hanno compreso
che ICOY AI serve loro per garantire uno spazio di
lavoro più sicuro.
Entrambe le installazioni ICOY MOVER® e ICOY
GUARDIAN® contribuiscono concretamente al raggiungimento
degli obiettivi ESG (Environmental,
Social, Governance), con particolare riferimento al
pilastro “Social”, attraverso:
il miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro ad alto rischio;
il coinvolgimento attivo del personale nelle
scelte aziendali;
il rafforzamento della cultura della prevenzione,
grazie all’adozione di soluzioni tecnologicamente
avanzate.
I progetti realizzati e in corso nel reparto forgia del
cliente ITALFOND rappresentano un esempio concreto
di come l’innovazione tecnologica possa essere
33
messa al servizio della sicurezza attiva e operativa.
La messa in funzione del sistema sul manipolatore,
completata nei primi mesi del 2025, e lo sviluppo del
sistema associato alla GFM, attualmente in fase di
implementazione da parte della Manutenzione, confermano
la capacità di ITALFOND di rispondere
prontamente alle esigenze espresse dal personale
dimostrando il continuo impegno verso un ambiente
di lavoro più sicuro, consapevole e partecipato.
Il settore dell’intelligenza artificiale è in continua
evoluzione. Ogni giorno ci si interroga su quali modelli
adottare e quali siano i criteri più efficaci per
selezionarli. In questo contesto, è fondamentale affidarsi
a soluzioni brevettate, certificate e già testate
con successo in contesti concreti.
Il nostro primo passo è stato il brevetto della tecnologia
ICOY Crane® 3 – Brevetto italiano N.
102020000016051 – una soluzione basata su AI che
rappresenta un punto di svolta per l’automazione e la
sicurezza nei processi di movimentazione.
A novembre del 2024 abbiamo annunciato con orgoglio
un nuovo traguardo per la soluzione ICOY
MOVER®: la Certificazione CE secondo la Direttiva
Macchine 2006/42/CE - Allegato IX. Questo riconoscimento
attesta che le nostre soluzioni rispettano
i più alti standard di sicurezza e salute, e sono state
verificate secondo una procedura rigorosa.
L’intelligenza artificiale è una grande sfida che ci
proietta sempre in avanti ma attraverso una gestione
strutturata dell’AI e un orientamento al miglioramento
continuo, noi di ICOY® del Gruppo Itway
vogliamo generare fiducia nelle nostre attività, riducendo
gli incidenti sul lavoro e aumentando la sicurezza
dei lavoratori. Crediamo che l’innovazione debba
sempre andare di pari passo con la responsabilità.
E questo è solo l’inizio!
1. Cfr: https://icoy.it/icoy-mover-forklift/
2. Cfr: https://icoy.it/icoy-guardian/
3. Cfr: https://icoy.it/icoy-mover-crane/
Gruppo Itway
www.itway.com
Fondata a Ravenna il 4 luglio 1996 da G.
Andrea Farina, e quotata dal 2001 presso
Borsa Italiana su Euronext Milan (EXM),
Itway S.p.A. è a capo di un gruppo che opera
nel settore dell’IT per la progettazione, produzione
e distribuzione di tecnologie e soluzioni
nel comparto della cybersecurity, artificial intelligence
(AI), cloud computing, big data e
infrastrutture. La missione del Gruppo Itway
è offrire ai propri clienti elevati standard qualitativi
anticipando le esigenze e proponendosi
come un attore specializzato e innovativo per
la Digital Transformation. Il Gruppo Itway è
presente in 5 Paesi – Italia, Grecia, Turchia,
Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti – con 10 sedi
operative: Ravenna, Milano, Trento, Roma,
Napoli, Atene, Istanbul, Ankara, Kansas City,
Dubai-Hamriyah-Sharjah.
Contatti
Itway S.p.A.
Sede Legale
Viale Achille Papa, 30§
20149 Milano (Italia)
Sede Operativa
Via Louis Braille, 15
48124 Fornace Zarattini
Ravenna (Italia)
T: (+39) 0544 288711
M: icoy.info@itway.com
Website e Social Media
linkedin.com/company/itway
YOUTUBE
https://www.youtube.com/@GruppoItway
itway.com
ICOY icoy.it
34 PILLOLE AMBIENTALI
Simona Maniscalco
Avvocato, Consigliere Nazionale AIAS,
Componente della Rete Giuridica AIAS
Environmental law pills
ovvero Pillole Ambientali
In questo numero lanciamo una nuova rubrica: “Enviromental law pills”.
Abbiamo pensato a uno spazio dedicato alla pubblicazione di contributi, di
carattere tecnico giuridico, in formato di “pillole”, riguardanti normative e
pronunce giurisprudenziali in tema di ambiente, allargato alla sostenibilità.
Abbiamo voluto dare, speriamo, un taglio innovativo ricercando argomenti
poco “battuti” seppure sempre piuttosto cercati da chi è impegnato e lavora
nel settore ambientale. La rubrica vuole essere uno strumento di consultazione
rapida dove trovare le indicazioni utili per approfondire l’argomento
d’interesse o quelle informazioni, talvolta, difficili da raggiungere.
Le emissioni odorigene
Le emissioni odorigene sono, da lungo tempo, oggetto
di una disciplina frammentaria e asistematica, a
causa dell’assenza di nozioni, complessità dei controlli,
assenza di valori soglia e incertezza sulle modalità e
sul tasso di affidabilità delle tecniche di misurazione.
Le emissioni odorigene sono definite dall’art. 268,
co. 1, lettera f bis) del D.Lgs. n. 152 del 2006.
Si segnalano le norme tecniche UNI n. 11806:2021,
intervenuta a delineare definizioni di ruoli con l’adozione
di una terminologia comune, e UNI n.
11761:2023, per regolare il funzionamento dei c.d.
“nasi elettronici”, dispositivi per la valutazione, in
continuo, dell’impatto olfattivo.
La gestione delle acque e del servizio idrico - Pfas
Si segnala una interessante sentenza emessa dal Consiglio
di Stato il 2 aprile 2024, n. 2986. La pronuncia
riguarda un impianto di rifiuti liquidi pericolosi
35
e non pericolosi, le cui acque reflue erano recapitate
in condotta fognaria comunale, la quale confluiva nel
depuratore pubblico in cui le acque venivano trattate,
insieme ad altri reflui conferiti al depuratore, e poi recapitate
in un corpo idrico le cui acque erano utilizzate
per scopi idropotabili. In seguito al rilevamento di
Pfas negli scarichi, la Regione Veneto ha prescritto
all’impianto l’interruzione di ogni scarico in fognatura
contenente Pfas. Il Tar Veneto ha riconosciuto il potere
della Regione di imporre valori limite per i Pfas.
Le acque meteoriche
Da sempre controversa l’individuazione delle acque
meteoriche, a livello nazionale menzionate dall’art.
113 del D.Lgs. n. 152 del 2006. La giurisprudenza
è intervenuta più volte, per fornire una definizione e
per valutare a quali condizioni le acque meteoriche
possano o debbano essere considerate come acque
reflue industriali, e, pertanto, sottoposte alla relativa
disciplina. L’art. 74 del D.Lgs. n. 152 del 2006 cita
le acque meteoriche, esclusivamente, per tracciare la
definizione di acque reflue industriali. Si può sintetizzare,
secondo il novellato art. 74, co. 1, lettera h)
(come modificato dalla legge 4/2008):
acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque
reflue scaricate da edifici od impianti in cui si
svolgono attività commerciali o di produzione
di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e
dalle acque meteoriche di dilavamento.
In giurisprudenza l’orientamento maggioritario prevede
che le acque meteoriche, comunque venute in
contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti,
non possono essere più incluse nella categoria
di acque meteoriche di dilavamento, per espressa
volontà di legge. Cassazione penale n. 34630/2022 -
TAR Campania, Napoli n. 1128/2023.
Rumore. Emissioni sonore e poteri del Sindaco
Il periodo estivo si presta a maggiori momenti di
convivialità e iniziative all’aperto. Spesso, strade,
piazze e cortili sono interessati da manifestazioni
musicali, iniziative che vedono importanti emissioni
sonore. Il Consiglio di Stato, con una pronuncia
intervenuta il 28 maggio del 2025, ha inteso ribadire
e sottolineare i poteri attribuiti al Sindaco in
materia di inquinamento acustico. Si segnala a tal
proposito: Consiglio di Stato Sez. III n. 3562 del 28
aprile 2025. L’art. 9 della legge n. 447 del 1995 attribuisce
espressamente al Sindaco il potere di adottare
ordinanze per il contenimento o l’abbattimento
delle immissioni sonore, incluso l’inibitorio parziale
o totale di determinate attività. Si tratta di un potere
sostanzialmente analogo a quello attribuito al
Sindaco dal D.Lgs. n. 267 del 2000 agli artt. 50 e
54 e che pertanto deve essere esercitato dal Sindaco
stesso, con esclusione della competenza dei dirigenti,
a cui spetta invece l’adozione di tutti gli atti di
gestione del Comune, ai sensi dell’art. 107 del medesimo
D.Lgs. n. 267 del 2000.
36
SOSTENIBILITà
Andrea Meneghetti
HSE Manager
Dallara: una storia di passione,
territorio e futuro
1. Le origini di un sogno
La Dallara nasce dalla visione dell’ingegnere Giampaolo
Dallara, che ha costruito la propria carriera nel
settore automobilistico attraverso diverse esperienze
significative. Nato a Varano de’ Melegari (Parma), si
è interessato fin da giovane all’ingegneria. Dopo il
diploma, ha frequentato Ingegneria Meccanica all’Università
di Parma, proseguendo poi con Ingegneria
Aerospaziale al Politecnico di Milano.
Durante gli studi, ha avuto l’opportunità di collaborare
con il team di Formula 1 di Enzo Ferrari. In seguito,
ha lavorato anche per Maserati e Lamborghini,
dove ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico, contribuendo
allo sviluppo della Miura.
Nel 1972 è tornato a Varano de’ Melegari per fondare
la Dallara Automobili da Competizione. L’azienda
si è posta fin dall’inizio l’obiettivo di progettare e
costruire vetture da corsa, puntando su competenze
tecniche e innovazione.
2. Varano de’ Melegari:
cuore pulsante di Dallara
Il legame con il territorio è profondo e autentico.
Fin dall’inizio, infatti, le persone e la comunità di
Varano sono parte integrante del progetto. È grazie
a questo spirito collettivo che nasce il circuito “Riccardo
Paletti”, costruito dagli abitanti stessi e ancora
oggi attivo.
La famiglia Dallara, che continua a vivere a Varano,
partecipa attivamente alla vita del paese e sostiene
iniziative culturali e sociali. A questo proposito, nel
2023, nasce la Fondazione Caterina Dallara, con
l’obiettivo di valorizzare la comunità, promuovere il
territorio e rendere accessibile a tutti un’offerta culturale,
artistica e ambientale di qualità.
37
3. Le persone al centro
Oggi Dallara è una realtà internazionale con sedi in
Italia e negli Stati Uniti, ma il cuore dell’azienda
resta a Varano de’ Melegari. Alla nascita dell’azienda,
la maggior parte dei collaboratori proveniva dalla Val
Ceno, contribuendo a creare un’identità aziendale
fortemente radicata nel territorio e attenta alla sostenibilità,
ben prima che diventasse un tema globale.
Nel 2007, l’Ing. Dallara affida la guida organizzativa
dell’azienda all’Ing. Andrea Pontremoli, manager
di fama internazionale e originario di Bardi, ultimo
paese della Val Ceno. Nel 2020, anche la direzione
tecnica passa a un’altra figura del territorio: l’Ing.
Aldo Costa, che dopo anni in F1, torna a Parma per
contribuire alla crescita dell’azienda.
4. Giovani e futuro
Dallara crede nei giovani e investe costantemente
nella loro formazione.
Con un’età media di circa 34 anni e quasi 900 collaboratori,
l’azienda è un laboratorio di entusiasmo e
innovazione.
Per sostenere questa visione, sono state avviate numerose
iniziative:
Supporto agli istituti tecnici della provincia per
la promozione dello studio delle materie STEM
e collaborazione per i periodi di studio in alternanza
scuola-lavoro.
Fotografie: per gentile concessione di Dallara
38
SOSTENIBILITà
Collaborazione nella creazione del percorso scolastico
del biennio post-diploma IFTS per le lavorazioni
di stampa 3D e i materiali compositi.
Collaborazione con Manpower per la scuola di
formazione di figure professionali specializzate
nella lavorazione del carbonio.
Collaborazione con il consorzio Forma Futuro
per i percorsi scolastici professionali per le lavorazioni
meccaniche.
Promozione e collaborazione per la creazione del
consorzio MUNER (Motor Valley University of
Emilia Romagna).
Creazione di laboratori didattici per materie
STEM presso la Dallara Academy.
Con la crescita dell’azienda, sono arrivate persone
da tutta Italia e dal mondo. Eppure, l’anima di
Dallara resta profondamente legata a Varano e alla
Val Ceno. La Dallara Academy, ad esempio, rappresenta
il simbolo di questo legame. Non si tratta solo
di un centro in cui è possibile ripercorrere la storia di
Dallara, ma è anche un luogo dove tecnologia, cultura
e territorio si intrecciano. Chi lavora in Dallara
abbraccia una filosofia di vita fondata su innovazione,
sostenibilità e rispetto per le persone.
6. Sostenibilità concreta
In Dallara, la sostenibilità è un valore vissuto ogni
giorno. Per il futuro, la proprietà ha già definito regole
per cui l’azienda non può essere delocalizzata,
così da mantenere le radici a Varano de’ Melegari.
Inoltre, l’azienda non potrà essere venduta e una percentuale
degli utili annuali deve essere erogata alla
Fondazione Caterina Dallara. La parte restante degli
utili viene e verrà reinvestita in azienda per l’innovazione
e gli investimenti sia tecnologici sia umani.
Corso di laurea MUNER in Racing Car Design
presso le aule della Dallara Academy.
Sostegno all’organizzazione di “Formula SAE”.
Supporto e organizzazione di “F1 In Schools
Italy”, in collaborazione con Innovation Farm.
5. Da azienda locale ad azienda
globale: l’importanza delle radici
territoriali
Fotografie: per gentile concessione di Dallara
Fotografie: per gentile concessione di Dallara
39
40 PUBLIREDAZIONALE
Sicurezza su tutto il ciclo di vita
dell’impianto: come gestire l’EHS
in modo connesso
In Italia, nel 2023 si sono registrate
797 morti sul lavoro. Sono sette
in più rispetto all’anno precedente
(INAIL, 2024). Nel settore manifatturiero,
dove il D.Lgs. 81/2008 e la ISO
45001 fissano standard stringenti, e
gli incentivi INAIL premiano la prevenzione,
la pressione per migliorare
la sicurezza continua a crescere.
Come avviene a oggi la tua gestione delle attività
di Salute e Sicurezza? È possibile che tu utilizzi
ancora fogli Excel o moduli cartacei. O magari, nel
corso del tempo, hai adottato tanti strumenti digitali
diversi: uno per gli audit, un altro per i permessi, a
seconda delle necessità. Apparentemente tutto funziona,
ma un sistema frammentato lascia molto spazio
al rischio.
La soluzione?
Un approccio EHS connesso, in cui ogni azione è
collegata, nulla viene dimenticato e tutti lavorano in
sicurezza.
41
Prima dell’intervento
Permessi di Lavoro e LoTo
Quando i permessi non sono specifici, le persone
si fanno male. Durante gli interventi di manutenzione
o lavori non pianificati – soprattutto in
presenza di vapore, macchinari in movimento o altre
forme di energia che possono causare incidenti – i
permessi generici non bastano. Senza istruzioni chiare
per l’isolamento e precauzioni legate alle attrezzature
specifiche, si espongono i lavoratori a rischi gravi. I
permessi devono essere chiari e precisi. Le procedure
LoTo vanno seguite con rigore. E tutto parte da
una valutazione dei rischi fatta come si deve. Il modo
più semplice per gestire tutto questo in produzione
è usare un sistema digitale per i Permessi di Lavoro
(PdL), soprattutto se integrato con una procedura di
isolamento delle fonti di energia (Lockout/Tagout,
o LoTo). Insieme, PdL e LoTo formano una barriera
di sicurezza fondamentale per:
Identificare i pericoli
Isolare le fonti di energia
Allineare i team prima di ogni intervento o attività
non ordinaria
Norme come la UNI 10449:2008 supportano questo
approccio, richiedendo permessi strutturati e dettagliati
per squadre interne e appaltatori, dato che i
processi vaghi generano pericolosi punti ciechi. Con
TenForce puoi gestire l’intero ciclo del permesso in
un’unica piattaforma: dalla valutazione dei rischi,
all’isolamento fino all’approvazione. Nessun passaggio
tra strumenti. Un solo processo connesso e un
tracciamento digitale completo.
Durante il lavoro
gestione dei near-miss e segnalazioni
Hai completato la valutazione dei rischi, i permessi
sono approvati, il LoTo è attivo. Ottimo inizio.
Ma i pericoli non scompaiono con la burocrazia.
È per questo che i lavoratori devono poter segnalare
rapidamente eventi e near-miss. Questi rappresentano
un’enorme opportunità per imparare e prevenire,
ma spesso non vengono segnalati o si perdono tra i
moduli cartacei. INAIL è d’accordo. La gestione dei
near-miss è oggi una priorità nazionale. Le aziende
con programmi strutturati di segnalazione possono
ottenere sconti assicurativi tramite il modello OT23.
Un sistema digitale semplifica la segnalazione per il
personale e rende l’analisi più efficace per i manager.
In questo modo puoi:
Collegare near-miss a ordini di lavoro o impianti
Avviare un’analisi root-cause
Integrare direttamente le azioni nel processo CAPA
42 PUBLIREDAZIONALE
Con i moduli cartacei, le e-mail o i fogli Excel, il
rischio di perdere il controllo è alto.
Con TenForce, invece, tutto è collegato: vedi cosa
è stato segnalato, cosa è stato risolto e cosa è ancora
aperto. Il tutto supportando la filosofia del
miglioramento continuo prevista dalla UNI ISO
45001:2018.
Dopo il lavoro
audit, ispezioni e CAPA
L
e segnalazioni di near-miss sono importanti, ma
non bastano. Per questo audit e ispezioni sono la
base della sicurezza proattiva.
Dalle verifiche settimanali agli audit interni ISO
45001, le ispezioni aiutano a individuare i problemi
prima che lo facciano ASL o ARPA. Il vero valore di
un audit non è nella checklist, ma in ciò che accade
dopo. E quando i rilievi finiscono in un foglio di calcolo,
il follow-up spesso si blocca.
Qui entra in gioco un sistema CAPA (Corrective
and Preventive Actions) 1 connesso. Che si tratti di
aggiornare una procedura, riparare un’attrezzatura o
assegnare la formazione, il sistema trasforma i rilievi
in azioni e ne segue l’avanzamento fino alla chiusura.
Anche la normativa lo richiede.
Ogni non-conformità rilevata – come quelle segnala
te dall’ASL –, deve essere corretta rapidamente.
Con TenForce puoi:
Impostare e pianificare audit in modo rapido
Registrare le osservazioni direttamente sul campo
Aprire azioni correttive nella stessa piattaforma
Nessuna informazione si perde, nessuna attività viene
dimenticata. Così, in fase di audit, hai tutte le informazioni
già pronte.
Durante tutto il ciclo
GESTIONE DELLA CONFORMITà
Dal D.Lgs. 81/2008 alla Seveso III, dal RENTRi
alle normative europee sulle emissioni industriali,
mantenere la conformità è una sfida continua. E non
si parla solo di sanzioni. Il D.Lgs. 231/2001 prevede
responsabilità penale per i dirigenti in caso di gravi
carenze in materia di sicurezza. L’art. 30 del D.Lgs.
81/2008 è chiaro: le aziende devono disporre di “un
idoneo sistema di controllo” per applicare e mantenere
le misure di sicurezza. Uno strumento digitale per la
gestione della conformità può contribuire a rispettare
questo obbligo e a ridurre il rischio 231.
Con il modulo di Compliance Management
di TenForce puoi:
Centralizzare tutti gli adempimenti normativi
tra team, stabilimenti e Paesi
43
Tenere sotto controllo scadenze, attività completate
e ritardi in un’unica vista
Seguire un flusso di lavoro tracciabile che crea un
archivio digitale sempre aggiornato
La base di tutto
CONTROLLO DOCUMENTALE
Dalle valutazioni dei rischi (DVR) alle SDS, dai
registri formativi alle procedure operative, la documentazione
è il filo conduttore di ogni processo
EHS.
E non è solo burocrazia. È un requisito di legge. Le
normative impongono che la documentazione sia aggiornata
e facilmente accessibile.
Quando qualcosa va storto o arriva un auditor, le prime
domande sono: C’era una procedura? Era aggiornata?
È stata seguita?
Con il modulo di Document Control di Ten-
Force, la risposta è sempre sì, perché puoi:
Garantire la gestione delle versioni, così da utilizzare
sempre il documento più aggiornato
Controllare le approvazioni secondo gli standard
aziendali e normativi
Accedere istantaneamente ai documenti, ovunque
ti trovi
Chiudere il cerchio
Perché l’integrazione è fondamentale
Un sistema EHS connesso mantiene tutto allineato.
I permessi sono collegati ai rischi. Gli incidenti
attivano il CAPA. Le ispezioni alimentano la
conformità. È così che si passa da un approccio reattivo
a uno preventivo.
Un sistema EHS integrato mette in relazione i diversi
processi: i permessi di lavoro tengono conto dei rischi
specifici, dagli incidenti si attivano facilmente azioni
correttive concrete (CAPA), e le ispezioni – quando
ben gestite – diventano uno strumento utile per migliorare
standard e conformità. È così che si passa dal
gestire le emergenze al prevenirle. E con TenForce è
semplice.
Puoi iniziare dai moduli che servono di più
e scalare secondo i tuoi tempi.
Scoprilo in prima persona con una demo
pratica del nostro software di gestione delle
segnalazioni 2 e guarda come si integra
con l’intera suite TenForce.
1. Cfr: https://www.tenforce.com/it/gestione-delle-azioni-correttive-e-preventive/
2. Cfr: https://www.tenforce.com/library/razionalizzazione-delle-segnalazioni-demo/
44
GOOD PRACTICE EXCHANGE
Roberto Sammarchi
Avvocato specialista in diritto dell’informazione,
della comunicazione digitale e della protezione
dei dati personali, componente della Rete
Giuridica AIAS, Coordinatore GTS Mare
e GTS Gestione dei cambiamenti
e dell’innovazione di AIAS, Socio AIAS
Intelligenza artificiale
e sicurezza sul lavoro: un equilibrio
tra innovazione e regole
L’intelligenza artificiale (IA) ha il potenziale
per trasformare la sicurezza
e la salute nei luoghi di lavoro (SSL),
spostando l’approccio da reattivo a
predittivo. Il suo potenziale si confronta
tuttavia con il nuovo regolamento
europeo sull’IA, che a causa
dei pesi burocratici rischia di ostacolare
l’adozione di tecnologie salvavita.
L’analisi di questo complesso
rapporto è al centro di un contributo
di Roberto Sammarchi, rappresentante
di AIAS in ENSHPO, presentato
il 20.5.2025 a Bruxelles nel corso
del Good Practice Exchange organizzato
da EU-OSHA (European Agency
for Safety and Health at Work).
Di seguito una sintesi dell’intervento; il testo completo
inglese e la relativa scheda sono presenti fra i documenti
della Rete Giuridica 1 .
Il regolamento (UE) 2024/1689 2 , noto come AI Act,
è la prima norma organica al mondo sull’intelligenza
artificiale. Adotta un approccio basato sul rischio,
classificando i sistemi di IA in diverse categorie. Molte
applicazioni pensate per la SSL ricadono in base
al regolamento nella categoria ad “alto rischio”. La
classificazione presuntiva scatta, ad esempio, quando
un sistema di IA è destinato a essere impiegato per la
gestione dei lavoratori, per l’assegnazione di compiti
o per il monitoraggio delle loro prestazioni e comportamenti,
tutte aree operative e funzioni che possono
rientrare nella dimensione propria della SSL. La
qualifica di “alto rischio” impone ai produttori e agli
utilizzatori obblighi estremamente gravosi: sistemi di
gestione del rischio, stringenti requisiti di governance
dei dati, documentazione tecnica, sorveglianza umana
effettiva, notifiche alle autorità di controllo e procedure
di valutazione della conformità.
L’imposizione di oneri così complessi, costosi e con elevato
rischio giuridico a causa di sanzioni che appaiono
sproporzionate soprattutto per le piccole e medie imprese
può generare un paradosso. Strumenti progettati
specificamente per ridurre i rischi sul lavoro vengono
sottoposti a un regime normativo che ne rende complessa
e costosa l’adozione. Il risultato potrebbe essere
un “effetto congelante” sull’innovazione, scoraggiando
lo sviluppo di soluzioni capaci di salvare vite umane
a causa di barriere normative il cui scopo è del tutto
diverso: evitare che la nuova tecnologia intelligente
consenta in modo subdolo e difficilmente tracciabile
violazioni dei diritti umani. Il regolamento, infatti,
inquadra l’IA solo come un rischio da gestire, non rilevandone
le potenzialità come strumento in grado in
alcune circostanze di eliminare o ridurre rischi negli
ambienti di lavoro.
La portata della norma dipende da definizioni tecniche
precise che ne fissano l’ambito oggettivo. L’articolo
3(1) dell’AI Act definisce “sistema di IA” una macchina
che, tra le altre cose, “inferisce” (infers) come generare
45
un output. L’analisi linguistica delle diverse versioni
ufficiali del testo rivela delle sfumature molto diverse.
Se la versione inglese usa “inferiree” (to infer), quelle
italiana e francese usano “dedurre” (deduce / déduit),
mentre quella tedesca “derivare” (ableitet).
Una lettura tassativa, legata al concetto logico di deduzione,
potrebbe nel contesto italiano escludere molti
sistemi moderni di machine learning, che operano su
base probabilistica e inferenziale piuttosto che deduttiva.
L’inferenza è un metodo logico di tipo bottom-up,
che parte da indizi o elementi per generare una soluzione
probabile; la deduzione è un metodo top-down
che applica regole logiche di portata generale e genera
risultati certi.
Se l’IA viene definita come “deduttiva” si ottiene l’effetto
paradossale di vedere potenzialmente assoggettati
al regolamento vecchi sistemi basati sull’applicazione
deterministica di regole logiche, che con l’intelligenza
artificiale moderna nulla hanno a che vedere. Portando
il ragionamento all’estremo, il testo italiano potrebbe
attirare nell’ambito oggettivo del regolamento una calcolatrice
(che si basa sulla deduzione, cioè sull’applicazione
deterministica di regole logiche e può “adattare”
il risultato eseguendo ad esempio un arrotondamento
in base al numero consentito di decimali). Una lettura
nominalistica potrebbe addirittura portare a escludere
un moderno modello generativo, che non deduce
affatto l’output ma lo inferisce in modo indeterministico.
Tale incertezza giuridica potrebbe portare a
un’applicazione disomogenea del regolamento nei diversi
Stati membri, considerando che in alcuni territori
dell’Unione Europea l’inglese è ancora lingua ufficiale.
Proseguendo il nostro percorso e con riguardo alle
applicazioni dell’IA alla SSL, se un sistema rientra
nell’ambito oggettivo del regolamento esistono alcune
possibilità interpretative per evitare la classificazione
ad alto rischio e i rilevantissimi oneri connessi. L’articolo
6(3) dell’AI Act infatti prevede una deroga per
i sistemi elencati nell’Allegato III, a condizione che il
fornitore dimostri che il sistema non pone un “rischio
significativo di danni” e non “influenza materialmente
l’esito del processo decisionale”. La deroga si applica se
il sistema svolge compiti specifici, come l’esecuzione
di una stretta attività procedurale, il miglioramento di
un’attività umana già completata o un’attività preparatoria
a una valutazione successiva.
Sulla base di questa deroga, potrebbero essere considerati
non ad alto rischio alcuni sistemi di IA per la SSL.
Tra questi, i sistemi per la formazione, purché non
valutino le persone con conseguenze su assunzione o
carriera, e i sistemi informativi di supporto alla decisione
umana. In quest’ultimo caso, è fondamentale
che il decisore umano mantenga una reale autonomia
e capacità critica, evitando la fallacia dell’human-inthe-loop,
che si determina quando la presenza umana
è solo formale. Anche i sistemi concepiti per la pura
riduzione del rischio, come un arresto di emergenza
intelligente, potrebbero in teoria rientrare in questa
categoria, sebbene la loro natura di “componente di
sicurezza” di una macchina possa farli ricadere nell’ambito
dell’alto rischio per altra via.
Per realizzare il potenziale dell’IA nella SSL è necessario
un approccio normativo equilibrato che promuova
l’innovazione responsabile. La strada da percorrere richiede
un dialogo costante tra professionisti, sviluppatori,
datori di lavoro, lavoratori e regolatori. Di particolare
importanza è la partecipazione ai momenti di
dialogo e alle consultazioni pubbliche promosse per il
contributo degli stakeholder, fra i quali con riguardo ai
temi SSL AIAS ed ENSHPO. L’obiettivo è sviluppare
linee guida chiare, buone pratiche e standard tecnici
che traducano i principi di trasparenza, responsabilità
e sorveglianza umana in requisiti per soluzioni pratiche.
Solo costruendo un ecosistema di fiducia sarà
possibile garantire che l’IA diventi uno strumento per
creare luoghi di lavoro più sicuri, garantendo il rispetto
dei diritti fondamentali che costituisce lo scopo del
regolamento.
1. Cfr: https://www.aias-sicurezza.it/documenti-rete-giuridica-aias/sec6643ca
2. Cfr: https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2024/1689/oj
46
INNOVAZIONE
PARTE 3 DI 4
Nuovi approcci formativi in ambito
di salute e sicurezza sul lavoro
La realtà virtuale come strumento di innovazione:
impatto sulla formazione e prospettive future
PARTE 3 DI 4
La prima e la seconda parte del contributo
sono pubblicate rispettivamente nei numeri
34 e 35 di aiasmag
www.aias-sicurezza.it/aiasmag
Un caso concreto: il progetto EL-VR dell’Università
di Siena. Scopriamo come ambienti
virtuali 3D, interattività e simulazioni immersive
possano potenziare l’autoformazione e
rivoluzionare le modalità didattiche, anche
nel contesto della prevenzione dei rischi sul
lavoro.
In questa prospettiva, il Laboratorio di Realtà
Virtuale dell’Università di Siena (LabVR
UNISI) ha avviato nel 2022 il progetto pilota
EL-VR per la creazione di strumenti per la
formazione e la didattica in VR.
47
Il progetto EL-VR dell’Università
di Siena
Il progetto EL-VR si proponeva di realizzare ambienti
virtuali a supporto dell’innovazione formativa
con la finalità di implementare il modello pedagogico
della “classe rovesciata”.
L’attività svolta ha condotto alla creazione di simulazioni
in VR erogabili nei corsi offerti per la formazione
sulla sicurezza sul lavoro. Queste simulazioni
sono state costruite attorno all’idea d’interattività e
sequenzialità dell’esposizione e rappresentano per
l’utente uno strumento digitale per l’autoformazione.
Sfruttando l’alto livello d’interattività e d’immersività
in modalità multiplayer, l’utente ha la
possibilità di essere coinvolto, approfondire e quindi
apprendere al proprio ritmo una serie di nozioni
fondamentali e di condividerle poi in classe con il
formatore e con gli altri utenti. [12]
La base delle esperienze realizzate è il contesto nel
quale i sensi dell’utilizzatore sono efficacemente sol-
Alessandro Innocenti
Professore ordinario di politica economica
all’Università di Siena. Coordinatore
del Laboratorio di Economia Sperimentale
LabSi e del Laboratorio di Realtà Virtuale
dell’Università di Siena (LabVR UNISI)
Irene Fabbri
Psicologa, Psicoterapeuta, practitioner EMDR,
Musicoterapeuta
Master in psicopatologia dello sviluppo
e docente presso CESPRO - Centro di Servizi
di Ateneo per la formazione in materia
di sicurezza nei luoghi di lavoro
Renzo Capitani
Professore Ordinario di Progettazione
Meccanica e Costruzione di Macchine
(SSD IIND-03/A) nella Scuola di Ingegneria
dell’Università degli Studi di Firenze.
Presidente del CESPRO - Centro di Servizi
di Ateneo per la formazione in materia
di sicurezza nei luoghi di lavoro
Sara Landini
Assegnista di Ricerca Dipartimento
di Ingegneria Industriale dell’Università
degli Studi di Firenze.
Segreteria Organizzativa CESPRO - Centro
di Servizi di Ateneo per la formazione
in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro
Niccolò Lapi
Università degli Studi di Firenze, Direttore
Tecnico del CESPRO - Centro di Servizi di
Ateneo per la formazione in materia
di sicurezza nei luoghi di lavoro
48
INNOVAZIONE
PARTE 3 DI 4
lecitati dagli stimoli artificiali riprodotti digitalmente.
A oggi sono stati somministrati stimoli visivi e
uditivi, ma nel prossimo futuro sarà possibile anche
un feedback di tipo cinestesico e tattile.
Gli ambienti o contesti utilizzati per una sessione
formativa sono ambienti modellati in 3D o riproduzioni
basate su disegni tridimensionali prodotti da
un technical artist. Il vantaggio di questo approccio è
l’estrema versatilità, che permette di poter riprodurre
contenuti digitali a risoluzioni semplificate e quindi
con tempi più brevi. Sono stati anche riprodotti ambienti
acquisiti con scansioni 3D e fotogrammetria,
che oggi consentono di ottenere risultati rapidi e ad
altissima qualità grafica.
Tipologia della modellazione
Gli ambienti virtuali contengono gli oggetti del
percorso formativo, anche questi modellati
tridimensionalmente o acquisiti tramite scansione.
Durante la modellazione le diverse parti sono state
messe in relazione gerarchica tra di loro, permettendo
successive inquadrature automatiche e isolamento
di parti a cui aggiungere elementi multimediali e
didascalici. Inoltre, le varie parti che compongono
un oggetto sono “esplose” e “ricomposte” in maniera
automatica o manuale, consentendo un’alta interattività.
Sempre grazie alla geometria tridimensionale
è stato possibile realizzare una varietà di animazioni
che illustrano processi meccanici, biologici oppure
logici. Per l’utente osservare in movimento l’interazione
delle varie parti, da vari punti di vista, è una
possibilità formativa sempre più efficace di immagini
statiche in sequenza.
La seconda fase del modello classe rovesciata è stata
implementata utilizzando una delle possibilità più
interessanti degli ambienti virtuali di tipo multiplayer:
poter collaborare nello stesso spazio, sia in remoto
sia in presenza. Il formatore può inquadrare e
visualizzare ogni elemento durante il percorso formativo,
mentre gli utenti immersi nella stessa esperienza
hanno percezione della sua posizione e del
focus delle sue azioni. Il formatore può concedere il
controllo a turno agli utenti, richiedere loro di effettuare
azioni precise e rispondere a domande o quiz
preimpostati attraverso un software di intelligenza
artificiale. La stessa modalità di fruizione può essere
applicata introducendo un avatar che, adottando un
software di machine learning, dialoghi con l’utente
rendendo interattivo il confronto con i contenuti
formativi.
La principale caratteristica delle simulazioni realizzate
per la formazione sulla sicurezza sul lavoro, che
sono disponibili sulla piattaforma messa a disposizione
dell’Università di Siena, è rappresentata dal loro
elevato grado di innovatività.
La tecnica prevalentemente utilizzata per le azioni di
prevenzione dei rischi materiali e psicosociali sui luoghi
di lavoro è di introdurre in azienda un sistema di
rilevazione “sul campo”, tipicamente basato sull’effettuazione
di interviste ad personam o sulla somministrazione
di questionari anonimi a un numero
elevato di dipendenti. Quest’ultimo viene ancora
considerato lo strumento “principe” delle metodologie
in uso sia dalle imprese che hanno già implementato
un sistema di gestione della sicurezza tout court,
sia da quelle che non hanno ancora affrontato il tema
dell’aggiornamento della propria valutazione ai rischi
psicologici e sociali.
Come evidenziato però dalle teorie più recenti proposte
all’interno dell’economia cognitiva e delle
scienze cognitive, la percezione del rischio e dello
stress di un’attività lavorativa coinvolge varie dimensioni
cognitive individuali, che dipendono sia dalle
emozioni sia da calcoli di tipo razionale. Gli studi
sperimentali hanno fornito ampia evidenza empirica
del fatto che esiste una chiara divergenza tra la
percezione soggettiva del rischio e la sua valutazione
oggettiva [13].
49
Percezione soggettiva
e valutazione oggettiva del rischio
La principale conseguenza di tale differenza è che
gli individui tendono a compiere errori sistematici
nel valutare stressanti o pericolose attività che non
lo sono e a restare pressoché indifferenti di fronte
ad attività che potrebbero invece avere conseguenze
drammatiche.
Il principale risultato raggiunto è stato quello di
evidenziare una casistica di meccanismi automatici
e intuitivi (detti euristiche), che determinano a
livello inconsapevole i comportamenti individuali
nelle situazioni di rischio e che possono distorcere
gravemente la percezione del rischio e dello stress.
L’insieme delle euristiche fa sì che gli individui percepiscano
la relazione tra rischi e benefici di un’attività
in modo diverso da come sarebbe valutata sulla
base di un calcolo probabilistico. La loro percezione
soggettiva ne può risultare tanto distorta da rendere
inadeguati i metodi di indagine tradizionali come la
somministrazione di questionari e può essere modificata
e corretta attraverso l’esperienza interattiva
propria delle simulazioni in realtà virtuale. Per questo
motivo, attraverso simulazioni in realtà virtuale
soggettive e interattive, è possibile un addestramento
efficace in cui siano riprodotte quelle attività lavorative
maggiormente a rischio (non riproducibili
nella realtà senza esporre coloro che ricevono tale
addestramento ai relativi rischi) al fine di “allenare
emotivamente” i soggetti coinvolti alle procedure di
buona pratica e di sicurezza e di far comprendere,
grazie a tale metodologia innovativa, quali sono i rischi
effettivi, la loro entità e i comportamenti per
ridurli.
L’altra caratteristica importante del progetto è quella
di poter riprodurre, attraverso la realtà virtuale,
situazioni di emergenza e quindi verificare i tempi
di risposta e le procedure attuate dai lavoratori per
la loro risoluzione e per l’eventuale attivazione dei
soccorsi esterni.
50
INNOVAZIONE
PARTE 3 DI 4
Riferimenti bibliografici
[1] L. Foglia, R.A. Wilson, Embodied cognition,
«WIREs Cognitive Science», 4, pp. 319-325,
J. Wiley, 2013.
[2] F. Antinucci, Computer per un figlio. Giocare, apprendere,
creare, Roma-Bari, Laterza, 1999.
[3] G. Riva, A. Gaggioli, Realtà virtuali. Gli aspetti
psicologici delle tecnologie simulative ed il loro
impatto sull’esperienza umana, Firenze, Giunti,
2019.
[4] G. Rizzolatti, C. Sinigaglia, So quel che fai, Il cervello
che agisce e i neuroni specchio, Milano, Raffaello
Cortina, 2005.
[5] D. Mario, Verso un’idea di formazione naturale.
Dal funzionamento cerebrale ad una formazione
che funziona: il ruolo del linguaggio percettivomotorio,
in «Formazione & Insegnamento»
(a cura di R. Minello), pp. 179-186, Anno IX,
Supplemento al numero 3, 2011.
[6] J.F. LeDoux, Il cervello emotivo. All’origine delle
emozioni, Firenze, Baldini e Castoldi, 1998.
[7] P. Pietrini, “Dalle emozioni ai sentimenti: come
il cervello anima la nostra vita”, in La società infobiologica
(a cura di U. Colombo, G. Lanzavecchia),
Milano, Scheiwiller, 2003.
[8] J.E. LeDoux, Evolution of human emotion: a view
through fear in «Progress in Brain Research», vol.
195, pp. 431-442, Amsterdam, Elsevier B.V.,
2012.
[9] A. Stefanini, Le emozioni: patrimonio della persona
e risorsa per la formazione, Milano, Franco
Angeli, 2013.
[10] I. Fabbri, C. Bisio, N. Lapi, R. Capitani, Formazione
in materia di salute e sicurezza sul lavoro: un
modello per una progettazione adeguata ed efficace
in «Ambiente e Sicurezza sul Lavoro», n. 2/2024,
EPC.
[11] A. Innocenti, Virtual Reality Experiments in Economics
in «Journal of Behavioral and Experimental
Economics», vol. 69, pp. 71-77, 2017.
[12] D. Manca, S. Brambilla, S. Colombo, Bridging
between Virtual Reality and accident simulation for
training of process-industry operators, in «Advances
in Engineering Software», vol. 55, 2013. January
2013, Pages 1-9
[13] P. Slovic, The Perception of Risk, London,
Earthscan Publications, 2001.
DOSSIER AIAS
Il complesso
mondo dei MOCA:
Materiali e
Oggetti a Contatto
con gli Alimenti
parte 2
Michela Gallo
Head of Food Contact
and Consumer Goods Division
at LabAnalysis Group,
Socia AIAS
52 DOSSIER AIAS
Il complesso mondo dei MOCA:
Materiali e Oggetti a Contatto
con gli Alimenti
Nella prima parte di questo dossier, pubblicata nel numero 35 di aiasmag,
abbiamo introdotto i concetti chiave del quadro normativo dei MOCA: Materiali
e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Ma numerosi sono ancora gli
aspetti da prendere in considerazione per garantire l’assoluta conformità
normativa e la sicurezza del consumatore.
53
Prendiamo un articolo di uso comune, ad esempio
una cannuccia per bevande.
Plastica, vetro, metallo, carta trattata o accoppiata:
ampia è la scelta dei materiali, ciascuno con le proprie
caratteristiche di composizione, compattezza e
resistenza. Mettendo da parte quelle che potrebbero
essere le preferenze personali e la comodità/utilità
d’uso, cerchiamo di analizzare più nel dettaglio le peculiarità
di ogni materiale.
Immaginiamo di tenere fra le mani una cannuccia
in metallo.
Per rendere questo esercizio quanto più rappresentativo
possibile, figuriamola come in acciaio
AISI 304, comunemente chiamato anche “inox
18-10”. La dicitura “inox 18-10” è correlabile alla
composizione, in quanto questo acciaio è caratterizzato,
oltre che dalla presenza di ferro, da circa
il 18% di cromo e il 10% di nichel.
MATERIALI DIVERSI, REQUISITI DIVERSI
Arriviamo poi alle sempre più comuni cannucce
in carta, che possono avere configurazioni
strutturali e composizionali di diversa tipologia
per migliorare le caratteristiche di resistenza, sia
meccanica in senso stretto sia in contatto con la
bevanda.
I requisiti a cui i manufatti devono rispondere dipendono,
fra gli altri, dai costituenti di base; se a
base acciaio, fra i principali parametri da attenzionare
vi sarà proprio la migrazione di specie metalliche (fra
cui cromo e nichel).
Se a base carta o plastica il focus sarà più ampio e in
funzione delle materie prime utilizzate, del processo
produttivo e della destinazione d’uso.
Ora invece immaginiamo di utilizzare una cannuccia
in plastica.
La plastica è estremamente utilizzata in manufatti
destinati al contatto con gli alimenti; il suo
successo è legato alla sua poliedricità e alla possibilità
di ottenere prodotti con le proprietà più
disparate e, nell’ambito europeo, è specificatamente
normato per garantire la massima tutela
del consumatore.
54 DOSSIER AIAS
La rappresentazione del contatto: i simulanti alimentari
Nella valutazione del giudizio di conformità, la
verifica analitica sfrutta l’utilizzo di simulanti
alimentari, cioè sostanze o miscele che imitano il
comportamento degli alimenti e che possono essere
utilizzate per avere una misura standardizzata della
possibile migrazione di sostanze dai MOCA agli alimenti.
Il Regolamento 10/2011 definisce, per la verifica
della conformità di materiali e oggetti in plastica, i
simulanti:
Elenco di simulanti alimentari
(Rif. Reg. 10/2011, All. III, p.to 1, tabella 1)
Simulante alimentare
Etanolo 10% (v/v)
Acido acetico 3% (p/v)
Etanolo 20% (v/v)
Etanolo 50% (v/v)
Qualunque olio vegetale contenente meno dell’1% di sostanza insaponificabile
Poli(ossido di 2,6-difenil-p-fenilene), dimensioni delle particelle 60-80
mesh, dimensioni dei pori 200 nm
Abbreviazione
Simulante alimentare A
Simulante alimentare B
Simulante alimentare C
Simulante alimentare D1
Simulante alimentare D2
Simulante alimentare E
55
Per dare qualche esempio concreto della correlazione
simulante-alimento, possiamo continuare a
sfruttare l’esempio delle bevande da bersi con cannuccia
e, fra queste:
Assegnazione specifica dei simulanti per le categorie alimentari
(Rif. Reg. 10/2011, All. III, p.to 3, tabella 2)
Bevande / prodotti lattiero-caseari
01.01 A - Bevande limpide fra cui acque, sidri, succhi filtrati di frutta o di
ortaggi semplici o concentrati, nettari di frutta, limonate, sciroppi, bitter,
infusi vegetali, caffè, tè, birre, bevande analcoliche, energetiche e simili,
acqua aromatizzata, estratto di caffè liquido
01.01 B - Bevande torbide fra cui succhi, nettari e bevande analcoliche contenenti
polpa di frutta, mosti contenenti polpa di frutta, cioccolato liquido
Simulanti alimentari
Simulante C (Etanolo 20 % (v/v))
Simulante B (Acido acetico 3% (p/v))*
Simulante D1 (Etanolo 50% (v/v))
Simulante B (Acido acetico 3% (p/v))*
01.02 - Bevande con gradazione alcolica compresa fra 6% vol e 20% Simulante C (Etanolo 20% (v/v))
01.03 - Bevande con gradazione alcolica superiore a 20% e creme di liquori Simulante D1 (Etanolo 50% (v/v))
07.01 A - Latte e bevande a base di latte intero, parzialmente disidratato
e parzialmente o totalmente scremato
07.02 - Latte fermentato, come yogurt, latticello e prodotti analoghi
Simulante D1 (Etanolo 50% (v/v))
Simulante D1 (Etanolo 50% (v/v))
Simulante B (Acido acetico 3% (p/v))*
* In conformità alle indicazioni dello specifico Regolamento, la prova nel simulante alimentare B può essere omessa se il pH del prodotto
alimentare è superiore a 4,5.
56 DOSSIER AIAS
Mentre la correlazione bevanda-soluzione a base
acquosa risulta quasi intuibile, può apparire
più complessa l’assegnazione dei simulanti ad altre
categorie di alimenti; questa è tuttavia basata su attente
analisi delle caratteristiche degli alimenti e
della loro potenziale interazione con il MOCA in
plastica.
Allargando l’elenco degli esempi, che deve essere inteso
esclusivamente come selezione rappresentativa e
non come elenco esaustivo:
Assegnazione specifica dei simulanti per le categorie alimentari
(Rif. Reg. 10/2011, All. III, p.to 3, tabella 2)
Prodotto alimentare
02.04 - Paste secche: ad esempio maccheroni, spaghetti e
prodotti simili e paste fresche
Simulanti alimentari
Simulante E (poli(ossido di 2,6-difenil-p-fenilene) […])
04.01 A - Frutta, fresca o refrigerata: non pelata e non a pezzi Simulante E (poli(ossido di 2,6-difenil-p-fenilene) […])
04.01 B - Frutta, fresca o refrigerata: pelata e/o a pezzi
06.01 A - Pesci: Freschi, refrigerati, trasformati, salati o
affumicati, comprese le uova di pesce
Simulante A (Etanolo 10 % (v/v))
Simulante B (Acido acetico 3 % (p/v))*
Simulante A (Etanolo 10 % (v/v))
Simulante D2 (Qualunque olio vegetale […]
Simulante A (Etanolo 10 % (v/v))
08.05 - Mostarde (a eccezione di quelle in polvere […])
Simulante B (Acido acetico 3 % (p/v))*
Simulante D2 (Qualunque olio vegetale […]
* In conformità alle indicazioni dello specifico Regolamento, la prova nel simulante alimentare B può essere omessa se il pH del prodotto
alimentare è superiore a 4,5.
57
LA CORRELAZIONE TESTING-MODALITà D’USO
La verifica della conformità della migrazione
nei prodotti alimentari ai limiti di migrazione
va effettuata nelle condizioni più estreme di
tempo e temperatura prevedibili per l’impiego
effettivo […]
Questo passaggio, sempre riferito ai materiali plastici
ma utile per la comprensione dell’intero
quadro normativo, introduce diversi aspetti.
Nella prima parte del dossier è già stato definito il
concetto di “condizioni di impiego normali e prevedibili”,
e ora risulta possibile estendere la tematica
anche all’ambito delle modalità di testing.
Una cannuccia e una bottiglia possono entrare in
contatto con la stessa bevanda ma, mentre la cannuccia
rimarrà in contatto con questa per un tempo
limitato, la bottiglia è destinata a un contenimento
anche di mesi. Estremizziamo l’esempio e immaginiamo
che la bevanda subisca un trattamento termico
di pastorizzazione all’interno della bottiglia e che
la cannuccia possa essere riutilizzabile.
Non vi è un’unica modalità di verifica generalizzata:
nello studio deve essere preso in considerazione
quello che sarà l’effettivo ciclo di vita.
Durata del contatto, temperatura raggiungibile duran-
te il contatto con l’alimento, possibilità di riutilizzo,
sono tutte variabili di fondamentale importanza nella
valutazione di conformità. Le condizioni di testing di
una cannuccia saranno diverse da quelle di una bottiglia,
e una bottiglia destinata a subire trattamento di
pastorizzazione sarà sottoposta a condizioni di analisi
maggiormente sfidanti. La verifica di conformità di
un articolo a uso singolo sarà inoltre dissimile rispetto
a quanto commercializzato per uno ripetuto.
Paese che vai, requisito che trovi
La regolamentazione MOCA dipende anche dall’area
di commercializzazione; le specifiche europee
non risultano infatti prettamente sovrapponibili a
quelle di altre aree di commercializzazione internazionali.
Anche all’interno dello stesso mercato comunitario,
in conformità all’art. 6 del Reg. 1935/2004:
[…] il presente regolamento non impedisce agli
Stati membri di mantenere o adottare disposizioni
nazionali, a condizione che siano conformi
alle norme del trattato.
58 DOSSIER AIAS
Non essendo disponibili misure specifiche valevoli
per l’intera Unione Europea per acciaio, carta e diversi
altri materiali, ciascun Paese può quindi disporre di
proprie indicazioni normative le quali, mantenendo
i principi europei di tutela della salute umana dettati
dal Regolamento Quadro, possono differire fra loro
anche in modo significativo.
Piani di monitoraggio e controlli ufficiali:
chi vigila sulla nostra sicurezza?
Sì, controlli vengono effettuati e sono disponibili
numerose informazioni a riguardo.
Questo e numerosi altri aspetti verranno
trattati nella terza e ultima parte di questo
dossier, che verrà pubblicata nel numero
37 di aiasmag.
Michela Gallo
Head of Consumer Goods Division
Laureata all’Università Ca’ Foscari, ha maturato
una significativa esperienza nel campo
del testing e delle proprietà dei materiali
nell’ambito chimico, biologico e prestazionale.
Nella sua carriera professionale ha ricoperto
ruoli manageriali di crescente responsabilità
in società italiane e internazionali all’interno
delle divisioni Consumer Products, Environmental
e Pharma/Cosmetics.
Attualmente riveste l’incarico di Head of
Consumer Goods Division nei Laboratori del
Gruppo LabAnalysis.
Socia AIAS, è attiva nell’associazione attraverso
la partecipazione ai Gruppi Tecnici Specialistici;
vanta inoltre diverse pubblicazioni di
articoli su aiasmag e collaborazioni come relatore
a vari webinar e convegni.
59
AIAS FESTEGGIA 50 ANNI DI IMPEGNO PER LA SICUREZZA!
Exclusive IT Partner:
Exclusive Engineering Partner:
Exclusive Technical Partner:
Exclusive Content Partner:
Exclusive Technology Partner:
MASSIMA SICUREZZA NEI LAVORI IN QUOTA
w w w . a i a s - s i c u r e z z a . i t
Exclusive Sponsorship:
Training Partner:
Per celebrare un mezzo secolo dedicato alla diffusione della cultura della prevenzione,
AIAS ha in programma un grande tour nel 2025. Il Roadshow AIAS toccherà le
principali città italiane, portando con sé un ricco programma di eventi, workshop e
incontri formativi.
Professionisti della sicurezza, aziende e istituzioni saranno invitati a partecipare e a
confrontarsi sulle ultime novità in materia di salute, sicurezza e sostenibilità nei luoghi
di lavoro. Sarà una grande opportunità per far parte di questa grande comunità e di
contribuire a rendere i nostri ambienti sempre più sicuri!
LE TAPPE DEL ROADSHOW
26 Febbraio
Milano
Mental Health /
Benessere Psicofisico
9 Luglio
Ravenna, Porto di Ravenna
Portuale / Logistica
10 Aprile
Bari
Compliance
9 Ottobre
Napoli
Governance / Organizzazione
13 Maggio
Treviso
Salute e Sicurezza
nei cantieri
19 Novembre
Brescia, Feralpi
Acciaieria / Manutenzione
29 Maggio
Teramo, Faraone Industrie
Edilizia / Impiantistica
25 Novembre
Torino, SET Scalo Eventi Torino
Nuove tecnologie / Automazione
13 Giugno
Parma, Barilla
Agroalimentare
Novembre
Milano, Regione Lombardia
Sport / Terzo Settore
18 Giugno
Catania
Salute, sicurezza e
benessere del lavoratore
Dicembre
Roma, Parlamento
Salute / Sanità
26 Febbraio 2025 - Milano
AIAS on the Road – Prima Tappa a Milano: la Giornata dedicata al
Benessere Psicofisico e alla Mental Health lancia i festeggiamenti per il 50° di AIAS
Milano, 3 marzo 2025 - La prima tappa di “AIAS on the
Road”, il lungo percorso che porterà l’Associazione in tutta Italia
per festeggiare il suo cinquantesimo anniversario di fondazione,
si è svolta con successo Mercoledì 26 Febbraio all'interno del
Grattacielo Pirelli di Milano, portando al centro del dibattito il
tema del benessere psicofisico e della salute mentale. L'evento,
che ha visto la partecipazione di esperti e istituzioni, ha
messo in luce le problematiche legate alla gestione dei
rischi psicosociali negli ambienti di lavoro e nella vita
quotidiana e ha fatto registrare l’adesione di oltre 340
professionisti dei quali circa 140 in presenza tra le tre sale
parallele predisposte e 200 in diretta streaming.
La giornata è stata inaugurata dal Presidente AIAS -
Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza Francesco Santi,
che ha sottolineato l'importanza di trattare la salute mentale
come un tema centrale per il miglioramento delle condizioni di
lavoro e la sicurezza dei lavoratori: "L'approccio alla sicurezza
Un momento del primo Panel della giornata
deve essere globale e includere non solo la protezione fisica ma
anche quella psicologica. È fondamentale sensibilizzare e
formare i professionisti su come prevenire e gestire i rischi psicosociali", ha dichiarato il Presidente Santi.
Moderato da Alessandro Foti, Vicepresidente AIAS, Psicologo e Psicodiagnosta, l'incontro ha visto interventi
rilevanti da parte di esperti che hanno trattato temi delicati come aggressioni, molestie, violenze e il loro impatto
sulla salute psicofisica, un ambito determinante in ambito salute e sicurezza.
Il primo panel ha offerto uno spazio di approfondimento e dibattito sul tema delle "Aggressioni, molestie e
violenze e l’impatto sulla salute psicofisica". Un'analisi delle tendenze e degli effetti della violenza, con
particolare attenzione alla sua incidenza nei contesti di lavoro e di vita, tra quest’ultimi il mondo della scuola e in
quello penitenziario, aprendo la discussione sulle misure di prevenzione e gli interventi possibili.
Dopo la pausa mattutina, l'evento è proseguito con una Round Table sui rischi psicosociali negli ambienti di lavoro,
preceduta da una intervista a Maria Francesca Torriani, Rentokil Initial Italia che ha presentato i risultati di
un’indagine sul tema del persistente tabu legato al ciclo mestruale. Nella tavola rotonda l'attenzione si è concentrata
su come le organizzazioni possano implementare misure per tutelare il benessere psicofisico dei dipendenti.
Un focus particolare, a inizio pomeriggio, è stato dedicato anche al rischio suicidario: un’analisi dedicata che
ha destato notevole interesse tra i partecipanti vista la delicatezza e l’impatto di questa piaga sociale sulle attività
economiche e le famiglie. I lavori si sono chiusi con un momento di confronto tra le professioni del
benessere mentale: un finale che ha portato una migliore comprensione e la valorizzazione delle differenze e i
confini tra professioni quali quelle dello psicologo, del counselor e del coach. Il confronto, primo e unico nel suo
genere, ha portato spunti di riflessione a una platea presente ancora in gran numero.
Cristian Son, AIAS Events on Field & Marketing Manager, presentatore della giornata, ha coordinato i vari momenti
del programma e nel finale ha lanciato anche le successive tappe di “AIAS on the Road”.
In chiusura, Alessandro Foti, coadiuvato dal Presidente
Francesco Santi, ha ringraziato i partecipanti e sottolineato come
eventi come quello di oggi siano fondamentali per diffondere una
cultura della sicurezza e del benessere che abbraccia la salute
fisica e mentale: "Il nostro obiettivo è creare consapevolezza e
promuovere buone pratiche che possano migliorare
concretamente la vita lavorativa e quotidiana delle persone;
questo, anche facendo sinergia e rete tra i diversi stakeholder
coinvolti, come fatto in questo convegno", ha dichiarato Foti.
L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per professionisti
come RSPP, ASPP, CSP, CSE e Counselor ed è stato
sponsorizzato da Rentokil Initial e Q81, con Wolters Kluver nelle
vesti di Media Partner.
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10 Aprile 2025 - Bari
AIAS on the Road – Seconda Tappa a Bari: continuano con successo i
festeggiamenti per il 50° anniversario dell’Associazione
Bari, 15 Aprile 2025 - La seconda tappa di “AIAS
on the Road”, il lungo percorso che porterà
l’Associazione in tutta Italia per festeggiare il suo
cinquantesimo anniversario di fondazione, si è svolta
con successo Giovedì 10 Aprile presso l’Hotel
Excelsior a Bari, portando al centro del dibattito temi
quali la salute e la sicurezza sul lavoro, con
l’evoluzione della compliance e del suo approccio
operativo. La tappa pugliese ha visto oltre 150
partecipanti ed è stata anche la prima che ha visto
il Patrocinio del Ministero del Lavoro, cosa che
avverrà anche in tutto il resto del percorso sul territorio
Nazionale. Prestigiosissimi anche tutti gli altri
patrocini a segno di una tematica di fondamentale
importanza anche a livello istituzionale: INAIL, FAST,
Regione Puglia, Arpa Puglia, ENSHPO, Ordine dei
Fisici e dei Chimici della Provincia di Bari,
Collegio provinciale Geometri e Geometri laureati
di Bari, Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Bari, Ordine dei Periti Industriali e dei Periti
Industriali laureati Provincia di Bari e BAT, Confindustria Bari e Barletta Andria Trani, Università degli Studi
di Bari 'Aldo Moro', Centro Interdipartimentale di ricerca sul lavoro UniBA non hanno voluto far mancare il loro
sostegno.
La giornata è stata inaugurata dal Presidente AIAS - Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza Francesco Santi
e dal moderatore Giovanni Taveri, Vicepresidente AIAS: forte dalle loro parole il ringraziamento a tutti i presenti,
accorsi numerosi, e ai relatori per la disponibilità data a trattare tematiche di fondamentale importanza. La giornata
si è aperta con l’esecuzione dell’Inno Nazionale ed è stata presentata da Cristian Son, AIAS Events on Field &
Marketing Manager.
L'incontro ha visto una serie di interventi di grandissimo spessore: Roberto Voza (Coordinatore Centro
interdipartimentale ricerca sul lavoro, Università degli Studi di Bari Aldo Moro Università di Bari) ha aperto i lavori
illustrando i contenuti e gli obiettivi del Convegno, Vito Bruno (Direttore Generale Arpa Puglia - Cabina di Regia
Nazionale SNPA - SNPS) si è focalizzato su ambiente, salute e riflessi autorizzativi. Gabriella Leone, docente
all’Università degli Studi di Bari, ha approfondito il ruolo del preposto come figura di garanzia. Vito Sabatelli (Merck
KGaA e Università di Bari) ha analizzato il DUVRI nei contratti d’appalto, mentre l’avvocata Rosa Bellomo (Polis
Avvocati) si è concentrata sul Modello 231 tra ODV, evoluzione normativa e competitività. Stefano Maglia,
presidente di TuttoAmbiente e Assiea, ha parlato di compliance e governance ambientale, seguito da Francesca
De Santis (Blumatica), che ha presentato soluzioni digitali per la gestione integrata sicurezza e ambiente.
Salvatore Strino (Bridgestone Italia) ha illustrato un approccio operativo alla gestione dei rischi elevati, mentre
Massimiliano Giuliano (ASL BA) ha concluso con un intervento sulla valutazione strumentale dei rischi in ambito
industriale.
In chiusura, dopo un interessante momento di Q&A con i relatori fortemente voluto da Giovanni Taveri, lo stesso
Vice Presidente AIAS, insieme al Presidente Francesco Santi hanno voluto omaggiare di una targa
rappresentativa alcune figure importanti per la storia della regione Puglia in AIAS: Luigi Quarta, pioniere
dell’Associazione in Puglia; Gerardo Porreca, per la sua opera di studio e divulgazione nella regione; Annapaola
Spontella, la più giovane Socia dell’Associazione in Puglia; Gianvito Schena, Tesoriere AIAS, per il suo
instancabile sviluppo delle attività regionali e nazionali.
L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini partecipanti.
Un ringraziamento a tutti gli enti patrocinanti e agli sponsor che hanno reso possibile questa interessante giornata.
13 Maggio 2025 - Treviso
AIAS on the Road – Terza Tappa a Treviso: l’attenzione sui lavoratori in un
evento di successo
Treviso, 15 Maggio 2025 - La terza tappa di “AIAS on
the Road”, il lungo percorso che sta portando
l’Associazione in tutta Italia per festeggiare il suo
cinquantesimo anniversario di fondazione, si è svolta
con successo Martedì 13 Maggio a Treviso, presso
l’Auditorium della Provincia. Al centro di questa
giornata la tutela della salute e sicurezza nei cantieri
con un obiettivo unico, la riduzione degli infortuni e
delle malattie professionali. La tappa veneta ha visto
oltre 250 partecipanti.
La giornata è stata inaugurata dal Presidente AIAS -
Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza
Francesco Santi e dal moderatore Stefano
Donadello, Coordinatore AIAS Treviso membro del
direttivo veneto. È stato forte dalle loro parole il
ringraziamento a tutti i presenti, accorsi numerosi, e ai
relatori per la disponibilità data a trattare tematiche di
fondamentale importanza. Il Presidente Santi ha
sottolineato come la tematica vada trattata con un
approccio tecnico – scientifico. Ancora oggi sono troppi gli infortuni sul mondo del lavoro.
La giornata è stata presentata da Cristian Son, AIAS Events on Field & Marketing Manager.
Il pomeriggio ha visto interventi di assoluto prestigio susseguirsi: Stefano Donadello per AIAS a dato un punto di
vista innovativo dell’inquadramento legislativo anche sul nuovo Accordo Stato Regione sulla formazione, a cui si è
legata Maura Curti con i pacchetti Aias Academy. Felice Costa (ANCE Rovigo Treviso) ha relazionato
sull’evoluzione normativa e la patente a crediti, seguito da Antonio Zaninotto (Confartigianato Marca Trevigiana)
sui rischi del lavoro in quota e i DPI anticaduta. Antonia Zanfardino (Blumatica) ha presentato gli strumenti
software utili per la patente e crediti, mentre l’architetto Chiara Scantamburlo (Consulta Ordini e Collegi) ha
discusso i cambiamenti per i tecnici professionisti. Il Vicesindaco di Treviso, Alessandro Manera, ha sottolineato
l’impegno locale per sostenibilità e sicurezza. Giuseppe Vecchio (INL Treviso) ha trattato la qualificazione delle
imprese per la prevenzione infortuni, e Paolo Patelli (USSL 2 Marca Trevigiana) ha illustrato nuove strategie di
prevenzione e formazione sulla sicurezza. La Risorsa Umana, con le voci di Simone Maculotti e Nicole Mattia,
ha presentato Il ruolo delle certificazioni attraverso la ISO 45001, mentre Michele Pastorello (CGT – Caterpillar)
ha raccontato come il contributo della tecnologia diventa fondamentale per la sicurezza nei cantieri.
In chiusura è intervenuto Giovanni Taveri, Vice Presidente AIAS, che ha chiuso con un messaggio molto diretto:
“Mettiamo in atto sul posto di lavoro quello che diciamo nei convegni”.
Giovanni Taveri, coinvolgendo Stefano Donadello e Francesco Santi, ha poi sottolineato come AIAS Veneto abbia
avuto nella sua recente storia due figure di una importanza fondamentale per l’Associazione: Vito Pinton e
Giovanni Matteazzi. Alla loro memoria sono state prodotte due targhe che sono state ritirate dalle figlie Maria
Grazia Pinton e Nicoletta Matteazzi.
L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini partecipanti.
Un ringraziamento a tutti gli enti patrocinanti e agli sponsor che hanno reso possibile questa interessante
giornata.
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Comunicato
Stampa
AIAS on the Road – Prima Tappa a Milano: la Giornata dedicata al
29 Maggio 2025 - Teramo
Benessere Psicofisico e alla Mental Health lancia i festeggiamenti per il 50° di AIAS
AIAS on the Road – Quarta tappa a Tortoreto (TE)
Milano, 3 marzo 2025 - La prima tappa di “AIAS on the Road”, il
lungo percorso che porterà l’Associazione tutta Italia per
festeggiare il suo cinquantesimo all’insegna anniversario di fondazione, della si prevenzione
è
svolta con successo Mercoledì 26 Febbraio all'interno del
Grattacielo Pirelli di Milano, portando al centro del dibattito il tema
Tortoreto del benessere (Teramo), psicofisico 3 Giugno e 2025 della - salute La quarta mentale. tappa L'evento, di “AIAS che on ha the
Road”, visto il la tour partecipazione che AIAS sta di esperti organizzando e istituzioni, in tutta ha messo Italia in nel luce suo
cinquantesimo le problematiche anno di legate fondazione, alla gestione si è tenuta dei Giovedì rischi psicosociali 29 Maggio a
Tortoreto
negli
presso
ambienti
l’Academy
di lavoro
di Faraone
e nella
Industrie.
vita quotidiana
La giornata,
e ha
intitolata
fatto
registrare l’adesione di oltre 340 professionisti dei quali circa
“Sicurezza in altezza: la prevenzione che conta nei cantieri e nelle
140 in presenza tra le tre sale parallele predisposte e 200 in
imprese”, direttaha streaming. visto oltre 150 partecipanti. Una importante delegazione è
arrivata dalla Polonia, dove Faraone Industrie ha una sua sede
operativa, La giornata consentendo è stata inaugurata all’evento dal Presidente di avere AIAS anche - Associazione un carattere
internazionale. Italiana Ambiente Per AIAS e Sicurezza un momento Francesco molto importante, Santi, che ha in sottolineato quanto il suo
Presidente l'importanza Francesco di trattare Santi la salute è anche mentale Presidente come un tema della centrale Federazione per
Europea il miglioramento ENSHPO delle (European condizioni Network di lavoro of e Health la sicurezza Professional dei
Organizations).
lavoratori: "L'approccio alla sicurezza deve essere globale e
includere non solo la protezione fisica ma anche quella psicologica.
La giornata, organizzata in ogni minimo da dettaglio in modo perfetto da Un momento del primo Panel della giornata
È fondamentale sensibilizzare e formare i professionisti su come
Laura prevenire Volpe, e Marketing gestire i rischi & psicosociali", Communication, ha dichiarato Faraone il Presidente Industrie e
Coordinatore Santi. AIAS Abruzzo, è stata inaugurata proprio dal Presidente
Francesco Santi e da Piero Faraone in qualità di padrone di casa: sentito e toccante il suo benvenuto a tutta l’importante
platea Moderato intervenuta. da Alessandro La giornata, Foti, che Vicepresidente ha visto in AIAS, primis Psicologo un veloce e Psicodiagnosta, intervento l'incontro Simona ha Monti visto a interventi presentazione rilevanti di da AIAS
Academy, parte di è stata esperti presentata che hanno da trattato Cristian temi Son, delicati AIAS come Events aggressioni, Field & molestie, Marketing violenze Manager, e il che loro ha impatto anche sulla introdotto salute i vari
interventi psicofisica, insieme un a ambito Luisa determinante Ferretti, CEO, in L&L ambito Comunicazione, salute e sicurezza. che ha moderato la Tavola rotonda iniziale.
Il primo panel ha offerto uno spazio di approfondimento e dibattito sul tema delle "Aggressioni, molestie e violenze e
Nell’ambito l’impatto della sulla Round salute Table psicofisica". “Il futuro Un'analisi della delle sicurezza tendenze sul e degli lavoro effetti in della Europa: violenza, dialogo con particolare tra le istituzioni”, attenzione alla si sono
confrontati sua incidenza rappresentanti nei contesti di rilievo di lavoro delle e istituzioni di vita, tra italiane quest’ultimi ed europee, il mondo per della condividere scuola e in esperienze, quello penitenziario, strategie e aprendo prospettive la in
materia discussione tutela sulle della misure salute di nei prevenzione luoghi di lavoro. e gli interventi Sono intervenuti possibili. Nicola Negri, Direttore Regionale INAIL Abruzzo, Maria
Ceci, Responsabile delle Attività Istituzionali INAIL Abruzzo, e Marco Marinelli, Direttore del Servizio Tutela Salute Luoghi
di Lavoro Dopo della la pausa ASL mattutina, di Teramo. l'evento A offrire è una proseguito visione con interregionale una Round e Table nazionale sui rischi sono psicosociali stati Stefano negli Marconi, ambienti della di lavoro, Direzione
Interregionale preceduta del da una Lavoro intervista del Centro, a Maria ed Francesca Erario Boccafurni, Torriani, Rentokil responsabile Initial della Italia pianificazione che ha presentato per i la risultati stessa di Direzione un’indagine - INL.
Sul fronte
sul tema
europeo,
del persistente
sono intervenuti
tabu legato
Thomas
al ciclo mestruale.
Jacob, Direttore
Nella tavola
Tecnico
rotonda
Amministrativo
l'attenzione
della
si è concentrata
DGUV e referente
su come le
per le
organizzazioni possano implementare misure per tutelare il benessere psicofisico dei dipendenti.
normative sulle scale in Germania, e Alfred Brzozowski, delegato alla direzione del Centro Sicurezza e Igiene del Lavoro
CIOP Un in focus Polonia, particolare, portando esempi a inizio concreti pomeriggio, di buone è stato pratiche dedicato e innovazioni anche al rischio applicate suicidario: nei rispettivi un’analisi Paesi. dedicata che ha
Alle ore destato 11.00, notevole la discussione interesse tra si i è partecipanti focalizzata vista sull’importanza la delicatezza di e promuovere l’impatto di questa una cultura piaga sociale condivisa sulle attività della economiche sicurezza, con
l’intervento e le famiglie. di Urszula I lavori Gawrysiak, sono chiusi Direttore con un dell’accordo momento di per confronto la sicurezza tra le professioni nell’edilizia, del che benessere ha illustrato mentale: l’impatto un finale concreto
dell’accordo che ha portato nel settore una migliore delle costruzioni. comprensione e la valorizzazione delle differenze e i confini tra professioni quali quelle dello
La sicurezza psicologo, sul del lavoro counselor è sempre e del coach. più una Il questione confronto, primo di cultura, e unico consapevolezza nel suo genere, e ha strumenti portato spunti innovativi. di riflessione Nel corso a una degli
interventi platea tematici, presente esperti ancora in e gran responsabili numero. HSE hanno condiviso esperienze concrete e strumenti applicativi che stanno
trasformando
Cristian Son,
il modo
AIAS
in
Events
cui le aziende
on Field &
affrontano
Marketing
la
Manager,
prevenzione,
presentatore
raccogliendo
della giornata,
grandissimo
ha coordinato
interesse
i vari
e partecipazione
momenti del
da
parte programma della platea. e nel finale ha lanciato anche le successive tappe di “AIAS on the Road”.
Domenico Savino, HSE Manager di Honda Italia, ha aperto In chiusura, la sessione Alessandro con “Safety Foti, coadiuvato is not habit”, dal Presidente sottolineando Francesco il valore dei
metodi Hakken e KaiZen come strumenti di conoscenza Santi, e miglioramento ha ringraziato continuo. i partecipanti A seguire, e sottolineato Alberto come Sabella, eventi Global come EHS
Director di Dayco, ha illustrato come progettare e misurare quello di la oggi cultura siano della fondamentali sicurezza per in azienda, diffondere un una passo cultura cruciale della per
renderla un valore condiviso. Laura Volpe, Amministratore sicurezza di Faraone e del benessere Academy, che ha abbraccia evidenziato la salute il ruolo fisica fondamentale e mentale: del
"Il nostro obiettivo è creare consapevolezza e promuovere buone
binomio attrezzature-formazione, mentre Erminia Fiore, HSE Manager di Fater SpA, ha presentato Goldengate, un efficace
pratiche che possano migliorare concretamente la vita lavorativa e
strumento operativo per la qualifica delle imprese in appalto,
quotidiana
in linea
delle
con
persone;
l’art. 26
questo,
del D.Lgs.
anche
81/08.
facendo sinergia e rete tra i
Sul fronte tecnologico, Michele Crivellaro di Kiwitron diversi ha illustrato stakeholder le potenzialità coinvolti, come dell’intelligenza fatto questo artificiale convegno", applicata ha alla
sicurezza industriale. Infine, Nicole Mattia, Responsabile dichiarato della Divisione Foti. Formazione Finanziata de La Risorsa Umana, ha
spiegato come la formazione finanziata rappresenti una leva strategica per promuovere la sicurezza in azienda.
L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per professionisti
La mattinata si è chiusa con una tavola rotonda a due come che ha RSPP, voluto ASPP, sottolineare CSP, CSE il valore e Counselor delle associazioni ed è stato sponsorizzato per la sicurezza
in Europa alla presenza di Francesco Santi (ENSHPO) da e Jozef Rentokil Witczak Initial (Presidente e Q81, con dell’Associazione Wolters Kluver nelle Polacca vesti di OSPS Media BHP).
Partner.
Durante il pranzo è stata svolta la votazione virtuale per il 3° concorso di “Scultura e sicurezza sul lavoro”, mentre il
pomeriggio, prima della visita al Plant di Faraone Industrie e della premiazione del vincitore del concorso, si è tenuto il
partecipato e coinvolgente concerto “Macte “AIAS Animo! on the Tour” Road” degli continua SOS. il suo viaggio
Per maggiori informazioni sul calendario degli eventi e per iscriversi: marketing@networkaias.it
L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini partecipanti. Un ringraziamento a tutti
gli enti patrocinanti e agli sponsor che hanno reso possibile questa interessante giornata.
Per ulteriori informazioni: mail: segreteria@networkaias.it - tel. 0282398620 - www.aias-sicurezza.it
STABILITÀ, EFFICIENZA, SICUREZZA.
faraone.com
13 Giugno 2025 - Parma
AIAS on the Road – Tappa esclusiva in Barilla, ambiente e sicurezza
nell’agroalimentare
Rubbiano (Parma), 17 Giugno 2025 - La quinta
tappa di “AIAS on the Road”, il tour che AIAS sta
organizzando in tutta Italia nel suo cinquantesimo
anno di fondazione, si è tenuta Venerdì 13
Giugno all’interno dello Stabilimento Sughi di
Barilla a Rubbiano (Parma). La tappa, intitolata
“Ambiente e Sicurezza nell’Agroalimentare”, è
stata vissuta all’insegna dell’esclusività: l’evento
si è svolto all’interno dello Stabilimento Sughi e i
50 invitati erano tutti HSE Manager dell’ambito
Food.
Un ringraziamento particolare a Barilla, in primis
a Luca Ruini, HSEE VP dell’azienda, per la
possibilità che ha concesso ad AIAS di
organizzare questo evento e di far vivere a tutti i
partecipanti, nel pomeriggio, la visita al Plant.
Barilla, tra l’altro, recentemente è stata
confermata come la prima azienda al mondo nel settore alimentare per reputazione per il secondo anno
consecutivo nell’ultimo Global RepTrak® 100, condotto da RepTrak, società americana che dal 1999 analizza
ogni anno le aziende con la migliore reputazione a livello globale.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente AIAS Francesco Santi e di Luca Ruini in qualità di padrone di casa, e dopo
il focus su AIAS Academy e su tutta l’attività formativa con le parole di Maura Curti, la mattinata è entrata nel vivo,
sempre con la conduzione di Cristian Son, AIAS Events on Field & Marketing Manager, alla guida di tutte le tappe
di AIAS On the Road.
L’apertura dei lavori è stata affidata a Giancarlo Minervini, che ha introdotto, da Direttore di Stabilimento, il luogo
in cui l’evento si stava tenendo, illustrandone il contesto operativo e le specificità produttive, corredate da numeri
che dimostrano la grande crescita del “mondo sughi” all’interno di Barilla. A seguire, Sergio De Pisapia ha
presentato La carta del Basilico, un progetto dedicato alla valorizzazione e tracciabilità di una materia prima
simbolo del Made in Italy, con particolare attenzione alla sostenibilità e alla qualità. Ermelinda Biondi ha
brevemente illustrato le attività del Gruppo di Lavoro Sicurezza Union Food, evidenziando l’importanza della
collaborazione tra le aziende per il miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza e benessere nei luoghi di
lavoro. Gabriele Picchi (Barilla) ha poi condiviso un’esperienza centrata sulla gestione delle segnalazioni
attraverso strumenti digitali e partecipativi, capaci di facilitare il dialogo tra i lavoratori e i responsabili della
sicurezza. Il tema della cultura della sicurezza è stato affrontato in due momenti distinti.
Maurizio Bertola e Marzia Genta (Ferrero) hanno illustrato le azioni intraprese per la gestione del rischio legato
alla viabilità interna, mentre Amedeo Tosi e Daniele Doria (Lactalis) hanno descritto l’efficacia delle Safety
Observation Visit (S.O.V.), uno strumento operativo volto a promuovere comportamenti sicuri attraverso
l’osservazione attiva e il confronto diretto sul campo.
In seguito, Cristian Son ha presentato una serie di interventi di “Specialisti di Sicurezza”, volti ad approfondire
diversi focus: sono intervenuti Michele Crivellaro (Kiwitron), Emiliano Boniotto (Safe), Cristian Cavalletto (Rentokil
Initial), Enrica Codeluppi (La Risorsa Umana), Stefano Maglia (Tuttoambiente) e Giacomo Niboli (Galileo).
Alessandro Rampi (Barilla), già ad inizio mattinata, ha portato tutti a conoscenza delle Safety Guidelines in vista poi
della successiva visita allo Stabilimento che ha colpito l’attenzione di tutti i partecipanti.
L’evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini partecipanti.
Un ringraziamento ancora a Barilla a tutti gli enti patrocinanti e alle aziende che hanno reso possibile questa
interessante giornata.
18 Giugno 2025 - Catania
AIAS on the Road – Tappa numero 6 in Sicilia: SICUREZZA, SALUTE E
BENESSERE DEL LAVORATORE: 50 ANNI DI AIAS, EVOLUZIONE NORMATIVA
E CULTURA DELLA SICUREZZA TRA IERI, OGGI E DOMANI
Catania, 1 Luglio 2025 - La sesta tappa di
“AIAS on the Road”, il tour che AIAS sta
organizzando in tutta Italia nel suo
cinquantesimo anno di fondazione, si è
tenuta Mercoledì 18 Giugno a Catania
presso la suggestiva location del Seminario
Arcivescovile dei Chierici. La giornata,
intitolata “Sicurezza, Salute e Benessere del
lavoratore, 50 anni di AIAS, evoluzione
normativa e cultura della sicurezza tra ieri,
oggi e domani”, ha visto circa 200
partecipanti.
La giornata è stata presentata da Cristian
Son, AIAS Events on Field & Marketing Manager ed è stata moderata da Francesco Di Mauro,
Coordinatore AIAS per le province di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa.
Diverse le istituzioni nazionali e territoriali che hanno preso parte all’evento apportando ognuno per il
proprio ambito un valore aggiunto tangibile.
La giornata è stata divisa in 4 sezioni:
Sezione 1 - Salute e Benessere psicofisico con gli interventi di Alessandro Foti (AIAS), Lucina
Mercadante (INAIL) e Giuseppe Santisi (Università di Catania). A seguire tavola rotonda moderata da
Francesco Di Mauro che ha visto, oltre a Foti, Mercadante e Santisi, protagonisti Carlo Sciacchitano,
Antonello Merlo e Vincenzo Zimmitti.
Sezione 2 - Formazione e addestramento: strumenti indispensabili per garantire la salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro con gli interventi di Antonio Leonardi (ASP Catania), Enzo Livio Maci (Libero
Professionista) e Alfio Torrisi (Ordine Ingegneri Catania). La successiva tavola rotonda moderata da
Adriano Russo, Coordinatore AIAS Sicilia, insieme ai tre speaker ha visto presenti Filippo Di Mauro,
Valeria Vecchio e Edoardo Schillaci.
Sezione 3 – Nuove tecnologie e Intelligenza Artificiale con relatori Diana Artuso (INAIL), Natalia
Trapani (Università di Catania) e Martin Oviedo (Stellantis). La tavola rotonda è stata moderata da
Giovanni Taveri, Vicepresidente AIAS: ad Artuso e Trapani si sono aggiunti Alfio Torrisi, Alessandro Foti
ed Elisa Gerbino.
Sezione 4 - La sicurezza sul lavoro: bene indispensabile da tutelare ha visto nelle vesti di relatori
Santo De Luca (ASP Catania), Salvatore Marchese (Procura della Repubblica) e Filippo Di Mauro
(Fondazione Ordine Ingegneri Catania). La tavola rotonda a tema è stata moderata da Andrea
Santangelo (ASP Catania) ed insieme a De Luca, Marchese e Di Mauro sono stati coinvolti Antonio
Distefano, Giuseppe Di Pisa e Clara Arena.
Durante la giornata sono intervenuti anche gli “Specialisti di Sicurezza” Rentokil Initial e Kiwitron.
Da segnalare inoltre il riconoscimento che il Comitato Esecutivo AIAS ha voluto rilasciare ad Adriano
Russo e Francesco Di Mauro per l’eccellente lavoro svolto in preparazione e organizzazione
dell’evento, oltre che quello fatto quotidianamente per AIAS in regione. Il tutto è stato realizzato a
sorpresa, durante il rituale del taglio della torta.
L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini degli Architetti ,
geometri e periti.
Un ringraziamento a tutti gli enti patrocinanti e agli sponsor che hanno reso possibile questa intensa
giornata.
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9 Luglio 2025 - Ravenna
AIAS on the Road – Tappa numero 7 a Ravenna: SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA
NEGLI AMBIENTI DI LAVORO MARITTIMI E PORTUALI
Ravenna, 15 Luglio 2025 - La settima tappa di
“AIAS on the Road”, il tour che AIAS sta
organizzando in tutta Italia nel suo cinquantesimo
anno di fondazione, si è tenuta Mercoledì 7 Luglio
a Ravenna presso l’Autorità di Sistema Portuale.
La giornata, intitolata “La sostenibilità e la
sicurezza negli ambienti di lavoro marittimi e
portuali”, ha visto il tutto esaurito con gli 80 posti
disponibili andati esauriti già nei giorni antecedenti
l’evento.
La giornata è stata presentata e moderata da
Cristian Son, AIAS Events on Field & Marketing
Manager, e Francesco Santi, Presidente AIAS.
La mattinata, dopo un interessante speech sul futuro del porto curato da Angelo Mazzotti, Dirigente per la
Transizione al Digitale e la sostenibilità Ambientale dell’AdSP Ravenna, è stata suddivisa in due ricchi Panel.
Il primo dedicato alla Sicurezza e Sostenibilità underwater ha visto i seguenti interventi:
L’avvocato Roberto Sammarchi ha illustrato il quadro normativo che disciplina il settore, sottolineando
l’importanza di coniugare tecnologie intelligenti, sicurezza e sostenibilità nel rispetto delle leggi nazionali e
internazionali.
Giovanni Esentato si è concentrato sui rischi specifici delle attività subacquee e sui requisiti minimi di
sicurezza da adottare nei cantieri, evidenziando la necessità di standard condivisi per proteggere gli
operatori.
Andrea Minardi ha affrontato il tema dell’affidabilità dei sistemi di intelligenza artificiale applicati alla robotica
sottomarina, richiamando l’esigenza di garantire sicurezza, trasparenza e rispetto dei principi etici.
Infine, Anna Dondana ha illustrato i requisiti minimi per i subacquei industriali e i criteri per l’omologazione e
la verifica dei fornitori, fondamentali per assicurare qualità e sicurezza nelle operazioni.
Il secondo invece dedicato alla parte in superficie.
L’avvocato Roberto Sammarchi è intervenuto nuovamente questa volta illustrando come le recenti
normative europee pongano l’accento sull’integrazione tra innovazione tecnologica e tutela della sicurezza
nei contesti portuali, sottolineando le implicazioni giuridiche per operatori e istituzioni. Alessia Lambertini ha
approfondito le criticità legate alla sicurezza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante nell’area portuale
di Ravenna, evidenziando l’importanza del monitoraggio continuo e delle verifiche ispettive. Il ruolo della
medicina del lavoro nell’adozione di tecnologie emergenti per la sicurezza portuale è stato al centro
dell’intervento di Francesco Decataldo che ha richiamato l’attenzione sull’integrazione tra salute dei
lavoratori e innovazione. Francesca Levato ha ripercorso l’evoluzione della sicurezza sul lavoro in ambito
portuale, illustrando come il processo si stia trasformando alla luce delle nuove sfide tecnologiche e
normative. Infine, Marco Nanni ha presentato le applicazioni dell’intelligenza artificiale sviluppate da ICOY
per rendere i luoghi di lavoro più sicuri, con soluzioni innovative che supportano la prevenzione e la gestione
dei rischi.
Durante la giornata sono intervenuti anche gli “Specialisti di Sicurezza” Galileo Ingegneria, Kiwitron, La
Risorsa Umana e CGT Caterpillar, che nel pomeriggio ha anche tenuto una interessante e partecipata demo,
prima della visita guidata all’area portuale organizzata da Gruppo SAPIR, dove si è potuto osservare il lavoro
diretto dentro al Terminal.
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