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aiasmag n. 36

SICUREZZA, SALUTE, AMBIENTE e molto altro Anno VII n. 36, 18 settembre 2025 https://www.aias-sicurezza.it/aiasmag-n-36/sf45cad61 CONTRIBUTI [Dossier] Michela Gallo - Il complesso mondo dei MOCA - Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Dalle definizioni ai concetti normativi fondamentali - Parte 2 di 3 [Editoriale] Francesco Santi - L'OSH come ponte tra passato e futuro: riflessioni dal GISHW 2025 BENEDETTI FABRIZIO - Nuove tecnologie, salute e la sicurezza sul lavoro: la centralità della valutazione dei rischi - Parte 1 di 2 LORENZO MANGANIELLO - AIAS e la forza del confronto: una storia fatta di reti, persone e cambiamento [Approfondimento] LEVATO FRANCESCA - Saga della particolare tenuità del fatto, una causa di non punibilità per la materia della sicurezza sul lavoro. “Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto” Giovanni Falcone REDAZIONE - AIAS on the Road: la sicurezza al centro su tutto il territorio nazionale ALISON VAN KEULEN - Recap: GISHW Symposium Session – “Present and Future of OSH Professionals: Challenges and Opportunities in a Changing World” SAPORITI FEDERICO - Il nuovo Accordo Stato‐Regioni del 24 maggio 2025 sulla formazione obbligatoria in materia di sicurezza sul lavoro [Pillole] ​MANISCALCO SIMONA - Environmental law pills ovvero Pillole Ambientali MENEGHETTI ANDREA - Dallara: una storia di passione, territorio e futuro SAMMARCHI ROBERTO - Intelligenza artificiale e sicurezza sul lavoro: un equilibrio tra innovazione e regole Università degli Studi di Firenze, CESPRO e LabVR, Università di Siena I ALESSANDRO INNOCENTI, IRENE FABBRI, RENZO CAPITANI, SARA LANDINI, NICCOLO' LAPI - Nuovi Approcci Formativi in Ambito di Salute e Sicurezza sul Lavoro. La Realtà Virtuale Come Strumento di Innovazione: impatto sulla formazione e prospettive future - Parte 3 di 4: Il progetto EL-VR dell’Università di Siena A pag. 59 Speciale AIAS on the Road PUBLIREDAZIONALI L'intelligenza artificiale ICOY® è sempre più al servizio della sicurezza attiva e operativa ne luoghi di Lavoro - IT WAY Sicurezza su tutto il ciclo di vita dell’impianto: come gestire l’EHS in modo connesso - TenForce

SICUREZZA, SALUTE, AMBIENTE e molto altro Anno VII n. 36, 18 settembre 2025
https://www.aias-sicurezza.it/aiasmag-n-36/sf45cad61

CONTRIBUTI
[Dossier] Michela Gallo - Il complesso mondo dei MOCA - Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Dalle definizioni ai concetti normativi fondamentali - Parte 2 di 3

[Editoriale] Francesco Santi - L'OSH come ponte tra passato e futuro: riflessioni dal GISHW 2025

BENEDETTI FABRIZIO - Nuove tecnologie, salute e la sicurezza sul lavoro: la centralità della valutazione dei rischi - Parte 1 di 2
LORENZO MANGANIELLO - AIAS e la forza del confronto: una storia fatta di reti, persone e cambiamento
[Approfondimento] LEVATO FRANCESCA - Saga della particolare tenuità del fatto, una causa di non punibilità per la materia della sicurezza sul lavoro. “Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto” Giovanni Falcone
REDAZIONE - AIAS on the Road: la sicurezza al centro su tutto il territorio nazionale
ALISON VAN KEULEN - Recap: GISHW Symposium Session – “Present and Future of OSH Professionals: Challenges and Opportunities in a Changing World”
SAPORITI FEDERICO - Il nuovo Accordo Stato‐Regioni del 24 maggio 2025 sulla formazione obbligatoria in materia di sicurezza sul lavoro
[Pillole] ​MANISCALCO SIMONA - Environmental law pills ovvero Pillole Ambientali
MENEGHETTI ANDREA - Dallara: una storia di passione, territorio e futuro
SAMMARCHI ROBERTO - Intelligenza artificiale e sicurezza sul lavoro: un equilibrio tra innovazione e regole
Università degli Studi di Firenze, CESPRO e LabVR, Università di Siena I ALESSANDRO INNOCENTI, IRENE FABBRI, RENZO CAPITANI, SARA LANDINI, NICCOLO' LAPI - Nuovi Approcci Formativi in Ambito di Salute e Sicurezza sul Lavoro. La Realtà Virtuale Come Strumento di Innovazione: impatto sulla formazione e prospettive future - Parte 3 di 4: Il progetto EL-VR dell’Università di Siena

A pag. 59 Speciale AIAS on the Road

PUBLIREDAZIONALI
L'intelligenza artificiale ICOY® è sempre più al servizio della sicurezza attiva e operativa ne luoghi di Lavoro - IT WAY
Sicurezza su tutto il ciclo di vita dell’impianto: come gestire l’EHS in modo connesso - TenForce

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SICUREZZA, salute,

AMBIENTE e molto altro

Dossier AIAS:

Michela Gallo

Il complesso mondo

dei MOCA: Materiali

e Oggetti a Contatto

con gli Alimenti – parte 2

Francesco Santi all’EXPO 2025

Fabrizio Benedetti

Lorenzo Manganiello

Francesca Levato

Alison van Keulen

Federico Saporiti

Simona Maniscalco

Andrea Meneghetti

Roberto Sammarchi

Alessandro Innocenti

Irene Fabbri

Renzo Capitani

Sara Landini

Niccolò Lapi

Magazine bimestrale a cura di AIAS. Anno VII - n. 36/2025 del 18 settembre 2025 N36



COLOPHON

1

DIRETTORE RESPONSABILE

Francesco Santi

ANNO VII - n. 36/2025 del 18 settembre 2025

aiasmag è un magazine bimestrale on line

che si occupa delle tematiche legate a sicurezza,

sostenibilità e ambiente fornendo

un valido e funzionale supporto agli Associati

e un punto di osservazione sempre aggiornato

per il mercato di riferimento. Gli

interventi in ogni numero dei protagonisti

più autorevoli e competenti permettono

ad aiasmag di essere uno strumento indispensabile

di aggiornamento e innovazione.

aiasmag è inviato a tutti gli Associati di

AIAS, ed è disponibile sul sito web:

www.aias-sicurezza.it/aiasmag/sab06e4ab

Testata registrata

presso il Tribunale di Milano.

Reg. n. 194 del 27 giugno 2018

ISSN 2612-2537

EDITORE

AIAS - Associazione Italiana

Ambiente e Sicurezza

EDISON BUSINESS CENTER

Viale Thomas Alva Edison, 110

20099 - Sesto San Giovanni (MI)

Tel. 02 8239 8620

Fax 02 9436 8648

segreteria@networkaias.it

www.aias-sicurezza.it

PROPRIETÀ

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Ambiente e Sicurezza

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REDAZIONE

Francesco Santi

Margherita Perone

Katerina Marozava

Walter Magagnato

Gloria Mosca

Cristian Son

Massimiliano Oggiano

Dino Peruch

Giuseppe Palmisano

IMPAGINAZIONE

Silvia Diramati (Edigeo srl)

www.edigeo.it

COPYRIGHT

Tutti i diritti riservati.

La collaborazione è gradita e utile.

Tutti gli interessati sono invitati a mettersi

in contatto con la Redazione.

I manoscritti, le fotografie, i disegni non

si restituiscono anche se non vengono

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autori non impegnano la rivista, la sua

Direzione e AIAS. L’Editore si riserva il

diritto di non pubblicare e in ogni caso

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dei testi è permesso previa autorizzazione

scritta da parte della Direzione della rivista.

L’Editore garantisce la massima riservatezza

nell’utilizzo della propria banca dati con

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di comunicazioni promozionali. Ai sensi

dell’art. 7 ai suddetti destinatari è stata

data facoltà di esercitare il diritto di cancellazione

o rettifica dei dati a essi riferiti.

Nel caso in cui siano contenuti nella rivista

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con la richiesta di compilazione di dati, si

rende noto che gli eventuali dati trasmessi

verranno impiegati solo per scopi di indagini

di mercato e di contatto commerciale

e verranno trattati ai sensi del Reg. UE

679/2016 (GDPR) e del D.lgs. 196/2003,

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dal D.lgs. 101/2018.

Tutti gli interessati hanno diritto di accesso

ai dati personali, alla rettifica, alla cancellazione

degli stessi in qualsiasi momento,

previa comunicazione anche a mezzo e-mail

al seguente indirizzo di posta elettronica:

segreteria@networkaias.it

Magazine bimestrale a cura di AIAS

Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza


2

SOMMARIO E COLLABORATORI

Editoriale

L’OSH come ponte tra passato

e futuro: riflessioni del GISHW 2025

Francesco Santi

4

Parte 1 di 2

Nuove tecnologie, salute

e sicurezza sul lavoro: la centralità

della valutazione dei rischi

AIAS e la forza del confronto:

una storia fatta di reti,

persone e cambiamento

Fabrizio Benedetti

Lorenzo Manganiello

6

10

Saga della particolare tenuità del

fatto, una causa di non punibilità per

la materia della sicurezza sul lavoro

Francesca Levato

12

Recap: GISHW Symposium Session –

“Present and Future of OSH

Professionals: Challenges and

Opportunities in a Changing World”

Il nuovo Accordo Stato-Regioni

sulla formazione obbligatoria

in materia di sicurezza

Alison van Keulen

Federico Saporiti

21

26

INNOVAZIONE 50° di AIAS APPROFONDIMENTO AIAS ON THE ROAD EXPO 2025


3

Environmental law pills

ovvero Pillole Ambientali

Simona Maniscalco

34

Dallara: una storia di passione,

territorio e futuro

Andrea Meneghetti

36

Intelligenza artificiale e sicurezza

sul lavoro: un equilibrio

tra innovazione e regole

Roberto Sammarchi

44

Parte 3 di 4

Nuovi approcci formativi in ambito

di salute e sicurezza sul lavoro

La realtà virtuale come strumento

di innovazione: impatto sulla formazione

e prospettive future

Alessandro Innocenti

Irene Fabbri

Renzo Capitani

Sara Landini

Niccolò Lapi

46

Speciale AIAS on the Road

59

FORMAZIONE PILLOLE AMBIENTALI SOSTENIBILITà GOOD PRACTICE EXCHANGE


4 EDITORIALE

Francesco Santi

Presidente AIAS

L’OSH come ponte tra passato

e futuro: riflessioni dal GISHW 2025

Il mese di luglio ha segnato un momento storico per la comunità internazionale

della sicurezza e salute sul lavoro. AIAS, insieme a ENSHPO, ha partecipato

con orgoglio al Global Industrial Safety and Health Week (GISHW) in

Giappone, un evento che ha riunito i massimi esperti mondiali del settore per

confrontarsi sul futuro della prevenzione nei luoghi di lavoro.

La partecipazione italiana è stata caratterizzata da un

forte impegno istituzionale e scientifico, culminata

nella firma della Dichiarazione di impegni durante

l’Assembly finale.

Questo documento rappresenta non solo un traguardo

diplomatico, ma soprattutto una roadmap condivisa

per affrontare le sfide che attendono i professionisti

OSH nei prossimi decenni.

Il tema centrale del GISHW – il futuro del ruolo

dello specialista di OSH – ha trovato particolare risonanza

nelle nostre riflessioni associative. Come AIAS

abbiamo da sempre sostenuto che il nostro settore

rappresenta un ponte naturale tra l’esperienza consolidata

del passato e le innovazioni tecnologiche del

futuro. È proprio questa visione che caratterizza il

presente numero di aiasmag, dove ogni contributo

testimonia come l’OSH sappia coniugare tradizione

e innovazione.

L’articolo del dottor Benedetti di INAIL ci accompagna

in un viaggio attraverso le frontiere dell’innovazione

per la SSL, dimostrando come la ricerca

scientifica italiana continui a essere all’avanguardia

nell’identificazione di soluzioni preventive sempre

più efficaci. Le sue riflessioni evidenziano come l’innovazione

tecnologica non sostituisca mai il valore

dell’esperienza umana, ma la amplifichi e la renda

più precisa.

Particolarmente significativo è il contributo dedicato

alla Dallara, dal titolo evocativo, Dallara: una storia di

passione, territorio e futuro. Questa realtà industriale

d’eccellenza rappresenta perfettamente il paradigma

che vogliamo evidenziare: come un’azienda possa crescere

mantenendo salde le proprie radici territoriali,

investendo costantemente in sicurezza e innovazione.

La storia Dallara ci insegna che il futuro si costruisce

sulla solidità del presente, senza mai dimenticare le

lezioni del passato.

Il mondo dei MOCA (materiali a contatto con gli alimenti)

ha trovato voce nel Dossier di Michela Gallo,

in questo numero al secondo appuntamento, che ci

guida attraverso la complessità normativa e tecnica di

un settore in continua evoluzione. Anche qui emerge

chiaramente come la sicurezza alimentare richieda un


5

approccio multidisciplinare, dove competenze tradizionali

e nuove tecnologie si integrano per garantire

la tutela della salute pubblica.

Non potevano mancare in questo numero le riflessioni

sull’intelligenza artificiale, tema che sta rivoluzionando

ogni aspetto della prevenzione. Gli articoli

dedicati a questo argomento dimostrano come l’AI

non rappresenti una minaccia per i professionisti

OSH, ma piuttosto un potente alleato per rendere

più efficaci le nostre azioni preventive. L’intelligenza

artificiale può processare enormi quantità di dati,

identificare pattern nascosti e suggerire interventi

mirati, ma rimane sempre fondamentale la competenza

umana per interpretare i risultati e prendere le

decisioni finali.

Il report di Alison van Keulen, vicepresidente

ENSHPO, ci offre una prospettiva privilegiata su

uno degli eventi satellite del GISHW, arricchendo la

nostra comprensione delle dinamiche internazionali

che stanno plasmando il futuro della nostra professione.

Il suo contributo sottolinea l’importanza della

collaborazione transnazionale e dello scambio di best

practice per affrontare sfide globali che richiedono risposte

coordinate.

Questo numero di aiasmag rappresenta quindi molto

più di una semplice raccolta di articoli tecnici. È la

testimonianza di una comunità professionale che sa

guardare avanti senza perdere di vista i propri valori

fondanti. Ogni contributo dimostra come l’OSH sia

effettivamente un ponte tra passato e futuro, capace

di integrare saggezza tradizionale e innovazione tecnologica.

Le discussioni del GISHW hanno confermato che

il ruolo dello specialista OSH si sta evolvendo verso

dimensioni sempre più strategiche all’interno delle

organizzazioni. Non siamo più solo tecnici della prevenzione,

ma consulenti strategici capaci di interpretare

i trend tecnologici, valutare i rischi emergenti e

progettare sistemi di sicurezza integrati e sostenibili.

Il futuro che ci attende richiederà competenze sempre

più ampie: dalla comprensione delle nuove tecnologie

alla capacità di comunicare efficacemente

con il management, dalla gestione dei big data alla

sensibilità per le questioni ambientali e sociali. Ma

questo futuro si costruisce sulla solidità delle competenze

che abbiamo sviluppato in decenni di esperienza

sul campo.

Come AIAS continueremo a essere protagonisti di

questa trasformazione, mantenendo sempre al centro

la nostra missione fondamentale: proteggere la salute

e la sicurezza di chi lavora.

La partecipazione al GISHW e gli impegni assunti

con la Dichiarazione finale rappresentano solo l’inizio

di un percorso che ci porterà a ridefinire il nostro

ruolo professionale per le sfide del domani.

Buona lettura e … Yonde kurete arigatō


6

INNOVAZIONE

PARTE 1 DI 2

Fabrizio Benedetti

Inail, Coordinatore Consulenza tecnica salute

e sicurezza

Nuove tecnologie, salute e sicurezza

sul lavoro: la centralità

della valutazione dei rischi

L’innovazione tecnologica sta trasformando il mondo del lavoro offrendo

opportunità di prevenzione ma generando nuovi rischi. IA, robotica collaborativa,

IoT e big data richiedono una valutazione accurata dei rischi.

La transizione verso robot collaborativi necessita di progettazione sicura e

comprensione degli impatti sulla SSL.

indiscutibile che l’innovazione tecnologica stia

È modificando molti processi produttivi e, allo stesso

tempo, offra possibilità di prevenzione e protezione

per la tutela della salute e della sicurezza dei

lavoratori che sembrano estremamente promettenti.

L’ampia discussione che si sta generando tra gli addetti

ai lavori sembra per lo più incentrata sugli aspetti

tecnologici, in perenne e tumultuosa espansione, e su

quelli di natura etica per rimarcare i temi della centralità

dell’essere umano auspicando che esso mantenga

la sua preminenza sulla componente digitale.

Quest’ultimo è un aspetto dai più ritenuto particolarmente

delicato quando si parla di applicazioni di

intelligenza artificiale.

Detto questo, vorrei provare a offrire un punto di

vista leggermente diverso e integrativo a tutto ciò,


7

partendo dalla necessità di portare questi temi in una

concreta, efficace e corretta valutazione dei rischi per

la salute e la sicurezza sul lavoro che ogni datore di

lavoro e ogni RSPP dovrà inevitabilmente fare.

Come si diceva, la digitalizzazione sta cambiando rapidamente

il mondo del lavoro e richiede soluzioni

nuove e aggiornate in materia di sicurezza e salute

sul lavoro.

La comparsa di tecnologie quali l’intelligenza artificiale

(IA), i big data, la robotica collaborativa, l’internet

delle cose, gli algoritmi, le piattaforme di lavoro

digitali e, al tempo stesso, un importante aumento di

coloro che lavorano a distanza comportano opportunità

per i lavoratori e i datori di lavoro, ma anche

nuove sfide e rischi per la SSL. Il superamento delle

sfide e dei rischi e l’ottimizzazione delle opportunità

dipendono dal modo in cui le tecnologie vengono

applicate, gestite e regolamentate.

Partiamo con qualche considerazione sugli approcci

dell’innovazione della 4 a e 5 a rivoluzione industriale,

e di come attraverso di essa possiamo cercare di trovare

soluzioni in grado di ridurre se non eliminare,

almeno in parte, alcuni rischi.

Come? Quali sono le principali opportunità, se non

quelle di sostituire o supportare l’essere umano nei

lavori pesanti, pericolosi, ripetitivi? È noto come siano

già disponibili supporti personali anche indossabili

in grado di aiutare e, addirittura, potenziare le

capacità umane dal punto di vista fisico, cognitivo e

comportamentale.

Tuttavia, ancora dobbiamo comprendere appieno

quale può essere il contributo di questi device e, soprattutto,

quale sarà il loro contributo alla riduzione

del rischio, quali rischi residui permarranno e quali,

invece, verranno magari introdotti dal loro impiego

nei diversi contesti produttivi. Capire ciò è necessa-


8

INNOVAZIONE

PARTE 1 DI 2

rio. Dobbiamo poter individuare i risultati che si potranno

raggiungere in termini di salute e sicurezza, a

che condizioni e con quali conseguenze.

Molto attiva su tutto ciò, in un mondo ormai globalizzato

in cui i confini nazionali e persino europei

sono molto, troppo stretti, è la normazione tecnica

che offre un respiro globale.

Per il momento non abbiamo regolamentazione adeguata

a gestire robot collaborativi, i cosiddetti “cobot”,

e l’impiego di esoscheletri, siano essi di tipo

passivo o attivo.

A oggi le regolamentazioni impongono l’isolamento

dei robot e siamo in una fase di passaggio, di transizione

tra la direttiva e il regolamento macchine.

Sono decine i gruppi di lavoro ISO, soprattutto

del comitato ISO/TC 299 “Robotics”, che trattano

la regolamentazione della robotica e della robotica

collaborativa nei processi produttivi. In generale occorre

tenere presente come si stia passando da una

situazione in cui le macchine, inclusi i robot, devono

essere segregate e separate rispetto alle persone, a

una in cui il robot collaborativo è “un collega robot”

e va progettato e gestito perché possa costituire un

aiuto e mai un rischio. Velocità, potenze, capacità di

interazione dei cobot, ma anche i flussi e i processi

di lavoro, debbono essere progettati, gestiti e manutenuti

perché rimangano sempre nelle condizioni

di ridurre i rischi per le persone senza introdurne di

nuovi. La centralità della progettazione della sicurezza

o, se volete, della sicurezza sin dalla progettazione,

il cosiddetto safety by design, passa dalla preliminare

valutazione dei rischi e i datori di lavoro e i servizi

di prevenzione e protezione debbono bene capire e

approfondire tutto ciò.


Bollettino dei GTS

I Gruppi Tecnico Specialistici (GTS) sono parte

degli Organismi Tecnici e Professionali di AIAS;

i Soci possono parteciparvi portando l’esperienza

e le conoscenze legate alla loro professionalità

GTS Mare

Il GTS Mare di AIAS ha sviluppato quest’anno il proprio

lavoro partecipando alla realizzazione di due importanti

eventi in porto a Ravenna (19 febbraio e 9 luglio,

quest’ultimo nell’ambito di “AIAS on the Road”). Un ulteriore

contributo è stato espresso nell’ambito del primo

corso sul dominio underwater organizzato a Roma presso

il Centro di Formazione Medichini, con un intervento

svolto il 16 maggio.

Il dominio marino sta vivendo una profonda trasformazione.

Un tempo considerato solo una via di

trasporto o una riserva di pesca, oggi è uno spazio

di rilevanza strategica, economica e tecnologica. Lo

sviluppo di veicoli autonomi (AUV) e a pilotaggio

remoto (ROV), di piattaforme integrate di dati e di

biotecnologie marine ha aperto nuove frontiere per

l’esplorazione, lo sfruttamento sostenibile e la gestione

delle risorse. L’importanza dei fondali marini e

dell’alto mare è cresciuta, sia per il potenziale economico

legato alle risorse minerarie e genetiche, sia per

il ruolo di infrastruttura critica, ospitando la rete di

cavi sottomarini attraverso cui viaggia circa il 98%

del traffico dati globale. Questo interesse si riflette in

iniziative nazionali come il Piano del Mare italiano e

il disegno di legge S. 1462, che prevede un’Agenzia

per la Sicurezza delle Attività Subacquee (ASAS).

Questo scenario in evoluzione è governato da un

quadro normativo internazionale e sovranazionale

sempre più denso. L’analisi si concentra su due strumenti

giuridici principali.

Il primo è l’Accordo delle Nazioni Unite sull’alto

mare (BBNJ), adottato nel giugno 2023. L’accordo,

concepito per attuare la Convenzione UNCLOS,

mira a garantire la conservazione e l’uso sostenibile

della biodiversità marina nelle aree oltre le giurisdizioni

nazionali. La tecnologia marina assume un

ruolo centrale in tutti i suoi pilastri: dalla raccolta

e analisi delle risorse genetiche marine (MGR), alla

creazione e al monitoraggio di aree marine protette

(MPA), fino alla conduzione delle valutazioni di impatto

ambientale (VIA). L’accordo promuove inoltre

il trasferimento di tecnologia marina e la costruzione

di capacità per assicurare una partecipazione equa dei

paesi in via di sviluppo.

Il secondo strumento è il Regolamento europeo

sull’intelligenza artificiale (UE) 2024/1689 (AI

Act). La prima normativa organica al mondo sull’IA

stabilisce un approccio basato sul rischio. La sua

portata extraterritoriale è ampia: il regolamento si

applica anche quando l’output di un sistema di IA,

fisicamente operante fuori dall’UE (ad esempio, su

una nave in alto mare), viene utilizzato nel territorio

dell’Unione. Diverse applicazioni di IA in ambito

marittimo possono rientrare nella categoria ad “alto

rischio”, come i sistemi di IA che sono componenti di

sicurezza dell’equipaggiamento marittimo (ad esempio

software di navigazione autonoma) o quelli impiegati

per la gestione di infrastrutture critiche come

gasdotti, cavi sottomarini o piattaforme energetiche.

L’interazione tra questi due quadri normativi genera

implicazioni pratiche complesse. Ad esempio, i dati

raccolti e condivisi tramite il meccanismo di scambio

di informazioni del BBNJ dovranno essere compatibili

con i requisiti di qualità e governance dei dati imposti

dall’AI Act per l’addestramento dei modelli. Le

valutazioni di impatto ambientale previste dal BBNJ

potrebbero doversi integrare con le valutazioni del

rischio e d’impatto sui diritti fondamentali richieste

dall’AI Act per gli operatori che utilizzano sistemi di

IA ad alto rischio.

L’elenco dei GTS, la documentazione da loro prodotta e i contatti per richiedere di partecipare

sono pubblicati sul sito di AIAS: https://www.aias-sicurezza.it/gts/s9248f458

‘Partecipa anche tu!’


10 50° DI AIAS

Lorenzo Manganiello

Co-autore del libro e Responsabile sviluppo

associativo e relazioni AIAS

AIAS e la forza del confronto:

una storia fatta di reti, persone

e cambiamento

Cinquant’anni di dialogo associativo per fare della sicurezza una cultura

condivisa. L’identità di un’Associazione si costruisce nel tempo, ma prende

forma attraverso le relazioni. AIAS, fin dalla sua fondazione nel 1975, ha

fatto del confronto professionale il proprio tratto distintivo, trasformandolo

in una risorsa preziosa per far crescere la cultura della prevenzione in Italia.

Nel suo cinquantesimo anno di attività, AIAS sceglie

di raccontarsi per dare voce a una memoria

collettiva che appartiene a tutti i suoi soci.

Il volume Storia di AIAS, che ho scritto nel 2025 insieme

a Mario Casati, nasceva già con questo intento:

documentare il passato per comprendere il presente e

orientare il futuro. La sua lettura consente di cogliere

la complessità di un cammino fatto di passioni,

ostacoli superati, cambiamenti affrontati con intelligenza

e spirito associativo.

Ogni passaggio significativo – dalle prime collaborazioni

con le istituzioni ai programmi formativi più

recenti – è stato frutto di un confronto continuo

tra esperienze, sensibilità, visioni differenti. La storia

dell’Associazione è fatta di assemblee, dibattiti,

documenti, ma soprattutto di incontri tra persone

che hanno saputo ascoltarsi e costruire insieme.

È questo lo spirito che ha guidato AIAS per cinquant’anni

e che oggi vogliamo riaffermare con forza:

il valore del confronto come fondamento della

crescita professionale, del riconoscimento reciproco

e della partecipazione attiva alla trasformazione

della società.

Non c’è cultura della sicurezza senza la capacità di

fare rete. E non c’è futuro senza il coraggio di immaginare,

condividere, agire insieme.

In questo senso, il nostro anniversario non è solo un

punto d’arrivo, ma un nuovo inizio. Un invito a tutte

le generazioni di professionisti a essere parte attiva di

questa storia, per i prossimi cinquant’anni e oltre.


11

‘‘

Èimportante mostrare come i primi partecipanti

ai lavori [il primo Convegno nazionale AIAS,

organizzato in collaborazione con Fast, il 26 giugno

1979, N.d.R] abbiano avuto uno sguardo

critico nei confronti della nuova legge sanitaria,

intravedendo in essa un possibile passo per il miglioramento

della prevenzione degli infortuni.

Ma il raggiungimento delle migliori condizioni

lavorative deve passare necessariamente da una

compartecipazione delle diverse forze sociali,

non escludendo, anzi ritenendolo imprescindibile,

l’apporto che gli specialisti della sicurezza

possono dare. Si dice che: «i tecnici della sicurezza,

al di là del loro impegno primario di operare

sugli impianti e nei luoghi di lavoro, si pongono

a disposizione delle Amministrazioni, centrali e

Vuoi leggere il racconto completo?

periferiche, delle Organizzazioni di imprenditori,

e lavoratori, degli Istituti specializzati, degli

Enti di normazione, della Scuola, della Stampa

e degli altri mezzi di informazione». Infine si ribadisce

che il ruolo dell’Addetto è certamente

quello di chi collabora alla organizzazione di un

sistema gestionale in cui il lavoratore operi in

condizioni di sicurezza, ma che non sia il responsabile

unico delle eventuali deficienze, poiché, a

livello legislativo è responsabile in rapporto alle

reali possibilità di azione e di decisione. Queste

dichiarazioni sono, anche se sono passati oltre

30 anni, ancora estremamente attuali e fanno riflettere

sul cammino percorso.

Scarica gratuitamente l’ebook Storia di AIAS

’’

(Pag. 56)

dal sito ufficiale e lasciati ispirare da cinquant’anni di esperienza,

confronto e trasformazione.

https://www.aias-sicurezza.it/userfiles/Contenuto/913/allegati/StoriadiAIAS_android.pdf


12 APPROFONDIMENTO

Francesca Levato

Ispettore del lavoro in servizio presso

Ispettorato di Area Metropolitana di Roma

Saga della particolare tenuità del fatto,

una causa di non punibilità

per la materia della sicurezza sul lavoro

“Possiamo sempre fare qualcosa: massima che

andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato

e di ogni poliziotto” Giovanni Falcone

Quanto contenuto nel presente articolo è frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non importa alcun coinvolgimento

da parte dell’amministrazione di appartenenza.

Cassazione Penale, Sez. 3, 20 febbraio 2025,

n. 7038 - Prevenzione incendio, DVR e nomina

RSPP. Fatto non di lieve tenuità se

sussistono plurime violazioni del D.Lgs. n.

81 del 2008 1

Pres. Di Nicola Vito; Rel. Macri Ubalda

Il fatto non è di lieve tenuità perché il ricorrente

ha commesso plurime violazioni

del D.Lgs. n. 81 del 2008, ha provveduto

a eliminare la prima contravvenzione,

omettendo tuttavia di pagare la sanzione

amministrativa, e non ha provveduto

all’adempimento delle prescrizioni relative

alle altre due violazioni.


13

La norma spesso non enuncia cosa fare ma specifica

«cosa non fare». Il buon senso e l’attenzione però

non paiono rispettati allorquando si assiste all’assoluzione

di imputati, rei di violazioni in materia di sicurezza

sul lavoro, per la qualificazione della questione

in termini di particolare tenuità del fatto. Ognuno

di noi è chiamato ad assumersi delle responsabilità,

a contribuire alla tutela della propria salute e dei

terzi con i quali interagisce (art. 32-Costituzione):

la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di

lavoro deve necessariamente tener conto anche delle

altre componenti che accrescono la tutela del lavoratore,

quali il benessere che deve obbligatoriamente

assurgere a bene comune. Affinché questo avvenga

dovremmo abbandonare il pensiero verticale dei

Premessa

ruoli e giungere ad accogliere l’idea che tutti in un

luogo di lavoro, prima di essere Datori di Lavoro,

RLS, Lavoratori, siamo PERSONE AL LAVORO.

Se partiamo da questa nuova visione, ci accorgiamo

che siamo tutti dalla stessa parte… è il primo passo

verso la Cultura della Sicurezza ma soprattutto verso

la consapevolezza che la sicurezza sul lavoro rappresenta

un bisogno fondamentale per ciascuno di noi

a tutti i livelli di vita associativa e non.

In ragione del considerevole numero di vittime sul

lavoro e a causa del lavoro che si registra annualmente

non è più plausibile parlare di “Flessisicurezza”

nel senso olistico di sicurezza all’uopo flessibile…


14 APPROFONDIMENTO

Il presente contributo prende in esame una parte del

complesso contenzioso insorto a seguito di crescenti

(ma ondivaghe) pronunce, da parte di giudici di merito,

di “assoluzione” per particolare tenuità del fatto

in favore di imputati a cui erano contestate violazioni

in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel rito, la particolare tenuità del fatto è disciplinata

dall’art. 131-bis del Codice penale e rappresenta una

causa di non punibilità che si allinea con la concezione

gradualistica del reato e con i principi di sussidiarietà

e proporzionalità del diritto penale (nullum crimen

sine iniuria). Secondo quanto stabilito dalla formulazione

dell’art. 131-bis, comma 1, c.p. (riformulato

con il D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150), nei reati con

pena detentiva minima non superiore a due anni, la

punibilità è esclusa quando, in base alle modalità della

condotta e all’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa

risulti di particolare tenuità e il comportamento

non sia abituale. Il fondamento giuridico di questo

istituto si propone di ridurre i carichi giudiziari, rispettando

i principi fondamentali di offensività, sussidiarietà

e proporzionalità. La ratio del legislatore è

quella di escludere la punibilità per fattispecie che,

sebbene configurino astrattamente ipotesi di reato,

manifestano in concreto un grado minimo di offensività.

Si tratta, dunque, di una causa di non punibilità

che presuppone la commissione di un reato, ma è legata

a valutazioni di opportunità. È doveroso, a questo

punto, interrogarsi sui riflessi dell’istituto nell’ambito

della tutela penale della sicurezza sul lavoro.

Affrontando la complessa questione della compatibilità

tra il riconoscimento della particolare tenuità

del fatto e la tutela della salute e della sicurezza sul

lavoro, è fondamentale evidenziare l’importanza crescente

di un’attenzione culturale e sociale verso queste

tematiche. I dati attuali mostrano una situazione

allarmante con rischi significativi per la società. È

cruciale considerare che, per quanto riguarda i reati

legati alla sicurezza l’offesa non può essere considerata

di particolare tenuità quando la condotta ha causato,

o ha comportato, conseguenze non volute come

la morte o lesioni gravi o gravissime 2 . È dunque doverosa

una riflessione approfondita su come le norme

Il caso di specie

penali possono e devono proteggere i lavoratori da

comportamenti che, pur apparendo come inoffensivi

in altri contesti, celano il rischio di potenziali conseguenze

devastanti per la vita e la salute delle persone

coinvolte. Perché si possa applicare la particolare tenuità

del fatto e la conseguente non punibilità non

ci si dovrebbe limitare a verificare l’entità della pena

correlata al reato commesso; spesso una violazione

inerente all’omessa formazione del lavoratore, unitamente

alla omessa informazione sui rischi oppure alla

omessa sorveglianza sanitaria, pur essendo sanzionate

con pene decisamente blande in ottica penalistica,

devono essere oggettivamente considerate condotte

gravissime. Ci si domanda: una omessa valutazione

dei rischi con la conseguente mancata redazione del

DVR, non è forse una condotta grave? A parere di

chi scrive, sì, considerato il valore dell’architettura

del sistema sicurezza, che prevede procedura, forma

e sostanza, atti e comportamenti, singolarmente esercitati

o in modo coordinato. Nell’ambito della salute

e sicurezza sul lavoro è importante riuscire a comprendere

la corretta, opportuna e idonea valutazione

di tutti i rischi da parte del datore di lavoro, atteso

il coefficiente di pericolosità della sua condotta che

deve desumersi dall’ampio novero delle prescrizioni

impartite nel T.U. 81/08. In particolare, il potenziale

nocumento che scaturisce dall’omessa valutazione dei

rischi e, quindi, di omessa previsione delle opportune

misure di prevenzione e protezione palesa l’inadeguatezza

dell’istituto in esame rispetto alla violazione

delle norme su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Un correttivo sensato potrebbe essere quello che

esclude dal campo di applicazione della causa di non

punibilità le cosiddette condotte plurime o reiterate

da intendersi come quelle relative ad una pluralità di

violazioni della medesima o di distinte disposizioni

di legge che mettono in pericolo uno o più beni giuridici.

L’ipotesi in esame si potrebbe riscontrare nei

casi in cui dal verbale degli ispettori del lavoro emergano

plurime violazioni di fattispecie poste a tutela

della sicurezza dei lavoratori ovvero quando le lesioni

colpose abbiano origine proprio nella violazione del

suddetto complesso normativo.


15

parere di chi scrive la sentenza in commento

A opera un giusto bilanciamento degli interessi in

conflitto e giunge condivisibilmente a escludere l’applicabilità

della causa di non punibilità per particolare

tenuità del fatto in favore dell’imputato.

Diversi sono stati nel tempo gli orientamenti favorevoli

e contrari all’applicazione della particolare

tenuità del fatto alle ipotesi e fattispecie criminose

disciplinate dal T.U. 81/08. La Cassazione – nel confermare

o rigettare le pronunce di merito – ha sempre

rilevato che, al fine di addivenire a un giudizio

sulla tenuità del fatto è necessario procedere con una

giusta considerazione di tutte le caratteristiche della

fattispecie concreta. Il Giudice di legittimità, allorquando

si sia trattato di valutare la tenuità di fatti

Profili di diritto

di reato collegati alla violazione di norme antinfortunistiche,

ha chiarito che è opportuno considerare

se (e in che grado) l’imputato datore sia consapevole

della pericolosità della sua condotta e, conseguentemente,

della mancanza di tutela della sicurezza e

dell’incolumità dei lavoratori. E invero, nella varietà

degli impianti motivazionali in uno o nell’altro senso,

un dato comune emerge con costanza: assume

sempre centralità il ravvedimento datoriale posto in

essere dopo il verificarsi del sinistro. Talvolta definirlo

ravvedimento appare incongruo posto che, come

nel caso di specie, lo stesso risulta esser frutto di una

specifica prescrizione dell’organo di vigilanza posta

come condizione imprescindibile poter continuare a

svolgere l’attività.


16 APPROFONDIMENTO

Considerazioni conclusive: gli scenari alternativi

Va, in conclusione, segnalato come le ipotesi di

accoglimento dei ricorsi per Cassazione con conseguente

pronuncia favorevole all’imputato giudicato

non punibile per particolare tenuità del fatto finiscono

per demotivare gli organi di vigilanza tra i quali

comincia a serpeggiare il convincimento che l’operato

ispettivo e di controllo possa apparire, in talune ipotesi,

temerario. La discrasia giurisdizionale e l’incertezza

sul metro valutativo pare legittimare l’auspicio di un

nuovo intervento normativo o quantomeno di un intervento

chiarificatore da parte del legislatore.

Il cammino verso l’individuazione di canoni uniformi

volti a un più univoco e prevedibile riconoscimento

o meno della causa di non punibilità dell’art. 131-bis

del Codice penale, sembra ancora assai lungo. I riflessi

di tale situazione di incertezza si proiettano anche

in ambito europeo, laddove, alla luce dei principi comunitari,

l’assenza del fattore di prevedibilità di una

decisone giurisdizionale rappresenta palese violazione

del principio di legalità.

La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione

costituzionale, è anzitutto appunto una

questione di dignità umana.

Questo è il monito del Presidente della Repubblica,

Sergio Mattarella, nel messaggio inviato all’Anmil, in

occasione della 74 a (13.10.2024) Giornata per le vittime

del lavoro, che prosegue:

Oggi è un giorno di riflessione, ricordo e di rinnovato

impegno.

La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente

della Repubblica.

Ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama

un impegno corale per prevenire ulteriori perdite

della salute e della dignità di chi lavora.

Garantire condizioni di lavoro sicure significa

rispettare la vita e il valore di ciascuna persona,

perché il lavoro è luogo di crescita e realizzazione

personale e non può costituire un

rischio per la propria incolumità.

La parola sicurezza deriva dal latino (sine cura, senza

preoccupazione). Preoccupazione assente poiché si è

agito in via preventiva, si è trasformato il rischio in

opportunità. La sicurezza non è solo una questione

di norme e pratiche, ma anche e soprattutto di

sensibilizzazione e formazione. La cultura della sicurezza

deve partire da un approccio olistico alla sicurezza

stessa, si tratta di fare un investimento culturale,

ecco cos’è la sicurezza!! Bisogna aspirare a un

cambiamento culturale che favorisca una maggiore

consapevolezza e responsabilità collettiva in materia

di sicurezza partendo però da tutti i livelli democratici.

È necessario intraprendere un viaggio oltre

il semplice concetto di pericolo, riflettendo su come

affrontare il lavoro e i suoi rischi, immergendosi in

una nuova comprensione di cosa significhi davvero

essere “Pericolosamente Sicuri”.

Esiste una forte correlazione tra qualità, dignità,

sicurezza del lavoro come testimoniato

dal numero inaccettabile di infortuni con esito

mortale che continuano a verificarsi con drammatica

periodicità

così esordisce Margherita Cassano, prima presidente

della Corte Suprema di Cassazione nel suo intervento

alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario

del 24.01.2025.

A ogni modo, nel rimanere in attesa degli sviluppi

della odierna “saga” che eventuali gravami porteranno

all’attenzione degli interpreti, si deve riconoscere

che – rebus sic stantibus e con le precisazioni sopra

offerte – la sentenza in commento si caratterizza per

una applicazione delle complesse regole vigenti in

materia pienamente coerente e condivisibile.

1. Cfr: https://olympus.uniurb.it

2. La lesione personale si considera grave se dal fatto deriva una malattia che metta

in pericolo la vita della persona offesa, ovvero una malattia o una incapacità

di attendere alle normali occupazioni per un tempo superiore ai 40 gg. mentre

la lesione personale è gravissima se dal fatto deriva una malattia cronica o

probabilmente insanabile, la perdita di un senso, la perdita di un arto o una

mutilazione che renda l’arto inservibile, ovvero la perdita dell’uso di un organo.


17


18 AIAS ON THE ROAD

Redazione aiasmag

“AIAS on the Road”:

la sicurezza al centro su tutto

il territorio nazionale

“AIAS on the Road”, il roadshow che celebra in tutto il territorio italiano i

50 anni di AIAS, continua con grande partecipazione: dopo le prime sette

tappe sono oltre 1000 i professionisti della sicurezza che hanno partecipato

agli eventi organizzati da AIAS. Le voci degli organizzatori e dei referenti

territoriali delle tappe numero 5, 6 e 7 – Stabilimento Barilla a Rubbiano,

Catania e Ravenna – offrono la visione a metà di questo lungo percorso.

Cristian Son

AIAS Events on Field & Marketing Manager

e presentatore ufficiale di tutte le tappe

“AIAS on the Road”

Possiamo tracciare un primo bilancio di “AIAS on

the Road”: le prime sette tappe hanno evidenziato

come l’Associazione sia molto presente e sentita in

tutti i territori e aziende in cui siamo stati.

La partecipazione supera i 1000 presenti sino a ora,

segno che il percorso ideato negli scorsi mesi si sta

rivelando vincente ed efficace.

5 a tappa


19

Luca Ruini

HSEE VP Barilla Group, Socio AIAS

5 a tappa, Rubbiano – Stabilimento Sughi

Barilla, 13/06/2025 | Agroalimentare

Per noi di Barilla è stato un vero orgoglio poter

aprire le porte del nostro Stabilimento Sughi alla

famiglia AIAS. Abbiamo mostrato le modalità con

cui lavoriamo e come applichiamo la sicurezza e i risultati

che vengono ottenuti.

Lavorare con le persone è molto importante e per

questo cerchiamo di raccontarlo nel modo migliore

possibile; l’abbiamo fatto durante la mattinata anche

grazie ai colleghi di Lactalis e Ferrero.

Adriano Russo e Francesco Di Mauro

Coordinatore AIAS Sicilia e Coordinatore

AIAS Province di Catania, Messina, Siracusa

e Ragusa

6 a tappa, Catania, 18/06/2025 – Sicurezza,

Salute e Benessere del lavoratore

U

n’organizzazione di diversi mesi ci ha consentito

di creare un evento di qualità e di quantità come

non era sicuramente possibile in regione fino a qualche

tempo fa. Il team è multidisciplinare e molto affiatato.

L’obiettivo è sempre quello di sensibilizzare sui temi

di sicurezza e ambiente e l’evento è andato in questa

direzione grazie alle tante professionalità presenti che

hanno portato il loro saluto e la loro testimonianza.

6 a tappa


20 AIAS ON THE ROAD

7 a tappa

Roberto Sammarchi

Socio AIAS

7 a tappa, Ravenna, 9/07/2025 – Sostenibilità

e sicurezza negli ambienti di lavoro marittimi

e portuali

Iporti sono uno degli ambienti più importanti dal

punto di vista della sicurezza e della prevenzione.

Ravenna rappresenta un’eccellenza in questo senso

e questa tappa di “AIAS on the Road” si è rivelata

un momento importante nell’ottica di fare un punto

insieme alle autorità, ai regolatori, ai lavoratori

e alle imprese che lavorano all’interno del porto,

comprese le associazioni coinvolte in ambito sicurezza.

Grande partecipazione anche da parte del

mondo politico e molto interessante la visita all’area

portuale guidata da Gruppo SAPIR.

“AIAS on the Road” si sta rivelando

un catalizzatore di esperienze,

riflessioni e relazioni, capace di alimentare

un dialogo costruttivo e

permanente tra i vari attori del sistema:

un viaggio che sta attraversando

il paese non solo fisicamente, ma

anche culturalmente, contribuendo

a rafforzare il senso di comunità e

la responsabilità condivisa nella costruzione

di ambienti di lavoro e di

vita più sicuri e sostenibili.

Scopri foto, video e interviste degli eventi già

trascorsi e il calendario degli eventi futuri sul

sito dedicato

www.aiasontheroad.it/


expo 2025

21

Alison van Keulen

Deputy Chair, ENSHPO / Stakeholder

Engagement, IOSH

Recap: GISHW Symposium Session

– “Present and Future of OSH

Professionals: Challenges

and Opportunities in a Changing World”

A

th

t the GISHW Symposium on July 19 2025, a

thought-provoking session hosted by ENSHPO

explored how Occupational Safety and Health (OSH)

professionals are navigating one of the most transformative

periods in their history. Titled Present and

Future of OSH Professionals: Challenges and Opportunities

in a Changing World, the hour-long discussion

drew attention to the increasing complexity, visibility,

and strategic relevance of the Environmental, Health,

and Safety (EHS) role in today’s workplace.


22 expo 2025

Moderated by ENSHPO and AIAS President Francesco

Santi, the session brought together leading

voices from the fields of safety, sustainability, and

corporate governance to reflect on how the OSH

profession is shifting in response to rapid technological

advancement, regulatory changes, and rising

sustainability demands. Across all contributions, one

thing was clear: the role of the EHS professional is no

longer confined to compliance and operational oversight

– it is expanding into areas like ESG leadership,

digital transformation and climate risk strategy.

The first speaker, Anar Malikov of TCS Azerbaijan,

examined the double disruption of Artificial Intelligence

(AI) and the European Green Deal. He

emphasised that AI technologies are transforming

workplace safety by enhancing hazard prediction,

enabling real-time monitoring, and automating risk

analysis. However, he also cautioned that these innovations

come with new challenges, particularly

in terms of data privacy, ethical use, and workforce

displacement. Anar underscored the importance of

continuous learning and digital upskilling, suggesting

that EHS professionals must not only adapt to

new tools but also play an active role in guiding their

responsible implementation. At the same time, the

Green Deal’s push for greener industry practices is

redefining the scope of environmental health and

safety, forcing organisations – and their safety leaders

– to rethink long-held norms and develop new

strategies for compliance and sustainability.

From there, the focus turned towards integration,

as Katerina Marozava of AIAS explored the value of

embedding OSH data into broader sustainability

initiatives. She argued that incorporating safety and

health metrics into corporate sustainability reporting

isn’t just good practice – it’s increasingly essential


23

for credibility, stakeholder trust and long-term business

value. Katerina highlighted that models like Total

Productive Maintenance (TPM), which prioritise

operational efficiency and proactive risk reduction,

offer a useful framework for this kind of integration.

Through examples and practical steps, she illustrated

how organisations can align OSH efforts

with environmental and social goals, positioning

safety as both a core operational priority and a driver

of ESG performance. As she put it, strong social

performance – including workplace safety – reduces

risk exposure and can significantly

enhance a company’s valuation and

reputation, particularly during mergers

or major strategic shifts.

Katerina also emphasised the importance

of international collaboration

in advancing OSH management

globally. She stated: “International

cooperation and knowledge exchange

play a vital role in advancing

OSH management globally. Sharing

best practices, research findings, and innovative solutions

across borders at international conferences

like GISHW can significantly improve workplace

safety standards. Collaborative efforts also help address

emerging OSH challenges, such as climaterelated

risks, and promote a culture of prevention,

ultimately benefiting workers and employers worldwide.”

This sentiment echoed the collaborative spirit

of the event and reinforced the idea that global cooperation

is essential in tackling the evolving landscape

of workplace safety and sustainability.


24 expo 2025

Rounding out the presentations, Alfredo Tommasone,

of Hitachi Rail and on behalf of AIAS, reflected

on how large companies are redefining the role of the

EHS manager. Drawing on insights from the professional

community within CPGO and AIAS, he discussed

how EHS leaders are increasingly responsible

for shaping corporate sustainability strategy, managing

climate risks, and contributing to non-financial

reporting. He pointed out that many EHS professionals

already manage systems that align closely

with ESG topics – making them natural candidates

to lead in this area. However, he noted that new skills

are required, particularly in sustainability reporting,

stakeholder engagement, and the assessment of longterm

environmental risks. His message was clear:

today’s HSE professional must evolve from a compliance

enforcer into a strategic advisor, capable of

guiding organisations through a period of unprecedented

environmental and technological change.

The session highlighted a common thread in the

tension between rapid innovation and workplace

safety – how to embrace new technologies without

compromising protection. All agreed that success in

this new landscape will require more than technical

knowledge; it will demand agility, collaboration and

a willingness to lead from the front.

In closing, moderator Francesco summed up the key

message: the profession is changing, but with change

comes opportunity. EHS professionals are increasingly

at the heart of strategic decisions – guiding

businesses not only in protecting people but also in

building resilient, sustainable futures. For those prepared

to grow and adapt, the future of OSH is not

a challenge to be feared but a critical opportunity to

shape the world of work for the better.

Photographs: courtesy of ENSHPO


25


26 FORMAZIONE

Federico Saporiti

Avvocato Studio Legale Salmi e Docente AIAS

Academy

Il nuovo Accordo Stato‐Regioni

sulla formazione obbligatoria

in materia di sicurezza sul lavoro

Il 24 maggio 2025 è entrato in vigore il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla

formazione per la salute e sicurezza sul lavoro, sancito in Conferenza Stato-

Regioni il 17 aprile 2025 (Rep. atti n. 59/CSR) e pubblicato sulla G.U. n.

119/2025. Di seguito alcuni aspetti di interesse sul periodo per erogare la

formazione e l’efficacia formativa.

Formazione immediata

dei neoassunti: eliminazione

della “finestra” di 60 giorni

Una modifica di enorme rilievo riguarda i tempi

di erogazione della formazione per i nuovi assunti.

Il precedente Accordo del 21 dicembre 2011

prevedeva – con un’indicazione che aveva generato

prassi distorte – la possibilità di completare la formazione

dei lavoratori “entro 60 giorni dalla data di

assunzione”.

Questa clausola non è stata riproposta nel nuovo

Accordo 2025, che anzi enfatizza il principio generale

secondo cui nessun lavoratore può essere adibito

alla propria mansione senza aver prima ricevuto la

formazione obbligatoria prevista. In verità, lo stesso

D.Lgs. 81/2008 imponeva già nel testo originario

che la formazione dei lavoratori avvenisse preventivamente

o contestualmente all’assunzione (art. 37,

co. 1: Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore

riceva formazione sufficiente e adeguata prima dell’inizio

dell’attività).

La “finestra” dei 60 giorni era stata introdotta a livello

di accordo solo per consentire il completamento

di tutti i moduli formativi in tempi brevi, ma non

legittimava certo l’impiego prolungato di personale

privo di formazione, come ripetutamente chiarito

dalla giurisprudenza.

La Corte di Cassazione ha infatti ribadito che la formazione

è un presupposto indefettibile per l’adibizione

del lavoratore alle sue mansioni: avviare al lavoro

un dipendente senza averlo formato sui rischi specifici

costituisce violazione grave dell’art. 37 D.Lgs.

81/08 e fonte di responsabilità penale del datore di

lavoro in caso d’infortunio.

Nella recente sentenza della Cassazione Penale, Sez.

IV, 10 febbraio 2025, n. 5187*, la Suprema Corte

ha riaffermato che il lavoratore deve ricevere una

formazione specifica e preventiva sui rischi della sua

mansione, erogata da formatori qualificati, e che

non è ammissibile iniziare un rapporto di lavoro ri-

* https://olympus.uniurb.it


27

mandando la formazione a un momento successivo.

Il nuovo Accordo, eliminando ogni riferimento a termini

dilatori, allinea dunque la disciplina pattizia al

dettato normativo primario e agli orientamenti giurisprudenziali:

la formazione va erogata prima che il

lavoratore inizi a svolgere le proprie attività. Ne consegue

che il datore di lavoro dovrà programmare tempestivamente

i corsi obbligatori per i neoassunti (generale,

specifica e altre eventuali abilitazioni richieste),

in modo da garantire che i dipendenti siano formati

su salute e sicurezza sin dal primo giorno di lavoro.

La formazione pregressa, per essere considerata valida

ai fini dell’Accordo del 24 maggio 2025, dovrà essere

oggetto di verifica puntuale da parte del datore di

lavoro. In particolare, occorrerà accertare che i contenuti,

la durata e le modalità con cui è stata svolta

siano coerenti con i nuovi standard previsti. In caso

contrario, sarà necessario programmare un adeguamento

formativo per i lavoratori già formati secondo

criteri non più conformi.

Verifica dell’apprendimento

e dell’efficacia formativa

Accordo 2025 introduce meccanismi più stringenti

per garantire che la formazione non si ri-

L’

duca a un mero adempimento formale, ma produca

effettivamente competenze e comportamenti sicuri.

In attuazione del mandato legislativo di cui all’art.

37, co. 2, lett. b) D.Lgs. 81/08 (come modificato dalla

L. 215/2021), esso stabilisce l’obbligatorietà della

verifica finale di apprendimento per tutti i corsi, non-


28 FORMAZIONE

ché l’obbligo di verificare l’efficacia della formazione

sul campo a distanza di tempo. Con riferimento alla

verifica di apprendimento, il nuovo Accordo prevede

che al termine di ogni percorso formativo vi sia una

prova di verifica formale (esame).

L’accordo poi sancisce espressamente l’obbligo già

presente relativo alla valutazione di efficacia: il datore

di lavoro, attenzione non il soggetto formatore,

deve accertare, a distanza di tempo, se la formazione

erogata è stata compresa e concretamente messa in

pratica dal lavoratore durante lo svolgimento della

sua attività.

L’Accordo indica come tempistica 6 o 12 mesi dopo

il corso e, come possibili modalità di verifica, osservazioni

sul luogo di lavoro, simulazioni, colloqui di

feedback con i discenti ecc. Tale approccio recepisce

un orientamento da tempo affermato dalla giurisprudenza:

la formazione non si esaurisce nella mera trasmissione

di conoscenze, ma richiede di verificare che

queste ultime siano divenute patrimonio operativo

del lavoratore.

Emblematica in tal senso è la citata sentenza della

Cassazione Penale, Sezione IV, che in un caso di infortunio

dovuto a errore operativo di un neoassunto

ha censurato il datore di lavoro per averlo lasciato

lavorare da solo dopo un addestramento sommario di

poche ore. La Corte ha chiarito che l’obbligo formativo

implica anche la verifica che il lavoratore abbia

realmente acquisito le abilità necessarie, ad esempio

tramite affiancamento effettivo di un tutor e prove

pratiche sotto supervisione, cosa che nel caso concreto

era mancata.


29

Dal punto di vista documentale, ogni attività formativa

dovrà essere corredata da un apposito “fascicolo

del corso” (da conservare per almeno 10 anni) contenente

il programma, l’elenco partecipanti con firme

di presenza, le prove di verifica svolte e copia degli

attestati rilasciati.

L’esito sia della verifica finale di apprendimento sia

della successiva valutazione di efficacia dovrà risultare

tracciato. In caso di carenze riscontrate nell’efficacia

(ad esempio comportamenti non sicuri osservati

nonostante la formazione ricevuta), sarà opportuno

predisporre sessioni di richiamo o ulteriori misure

correttive.

L’Accordo Stato-Regioni del 2025 in materia di formazione

obbligatoria segna un passo importante

verso un sistema più organico e rigoroso di tutela

preventiva.

La linea di tendenza è chiara: innalzare il livello

qualitativo della formazione in modo da incidere

realmente sui comportamenti e ridurre gli infortuni

sul lavoro.

L’obiettivo in sede applicativa, rimesso ai datori di

lavoro e alle aziende, è di sviluppare un sistema di

formazione effettivo e concreto, basato sulla propria

realtà aziendale e sulla valutazione del rischio esistente,

andando a valutare e aggiornare le proprie procedure

interne.

Sarà fondamentale pianificare per tempo i corsi secondo

le nuove regole, documentare accuratamente

l’attività formativa e predisporre strumenti di verifica

post-formazione.

I datori di lavoro, in particolare, sono chiamati a

farsi parte attiva, non solo organizzando ma anche

personalmente partecipando alla formazione. Ciò

costituisce un’occasione per rilanciare la cultura della

sicurezza a partire dai vertici aziendali.

L’Avvocato Federico Saporiti è

Docente qualificato per AIAS Academy,

l’Accademia di formazione

per i Professionisti della Sicurezza

di AIAS. Scopri la selezione di corsi

relativi alle figure del D.Lgs. 81:

https://www.aiasacademy.it/

categoria-corso/figure.d.lgs-81


30 PUBLIREDAZIONALE

L’intelligenza artificiale ICOY ®

è sempre più al servizio della sicurezza

attiva e operativa nei luoghi di lavoro

Innovazione, Protezione e Certificazione, l’intelligenza artificiale applicata

al mondo reale: ITALFOND sceglie l’intelligenza artificiale ICOY ® per rafforzare

le misure di sicurezza a supporto delle operazioni nel reparto forgia.

ICOY® è una business unit del Gruppo Itway, azienda

al 100% italiana, nata nel 1996, quotata in Borsa

nel 2001, presente in 5 Paesi tra cui Italia, Grecia,

Turchia, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, conta 152

fra dipendenti, collaboratori e oltre 60 milioni di

euro di fatturato.

ITALFOND di GIVA Group è un’acciaieria specializzata

nella produzione di barre forgiate, lingotti e

billette in acciai inossidabili e superleghe. Da sempre

investe in tecnologie e impianti all’avanguardia per

rispondere a progetti sempre più complessi e diversificati.

Know-how e flessibilità produttiva consentono


31

di garantire l’assoluta qualità dei materiali e una continua

ottimizzazione dei processi.

ITALFOND ha avviato un progetto volto a migliorare

la sicurezza sul lavoro e la tutela del benessere

dei propri operatori, con particolare attenzione ai

reparti considerati più critici. Si è reso necessario il

contributo di ICOY® che con il suo team di esperti in

intelligenza artificiale ha progettato e installato due

distinti sistemi di AI basati su algoritmi di computer

vision, entrambi mirati a incrementare la sicurezza

nelle operazioni più delicate del reparto forgia.

La seconda soluzione proposta e installata è ICOY

GUARDIAN® 2 soluzione AI certificata che supervisiona

e controlla determinate aree critiche interne

ed esterne (Red Zone) creando dei perimetri di

sorveglianza sicuri. Entrambi i sistemi offrono la

possibilità di riconoscere persone e/o oggetti su specifica

del cliente. La fase di training dell’ICOY AI

è fondamentale perché l’agente AI deve raggiungere

Il primo intervento ha interessato il manipolatore,

uno dei macchinari più ingombranti e complessi impiegati

nei reparti forgia e nel trattamento termico.

La richiesta è emersa direttamente dagli operatori, i

quali hanno manifestato preoccupazioni legate alla

limitata visibilità durante l’utilizzo del mezzo, dovuta

principalmente:

alle notevoli dimensioni del manipolatore, che

generano ampi angoli ciechi;

all’ubicazione della cabina di comando, che non

consente una visione completa dell’area operativa.

In parallelo, è stato avviato un secondo progetto

per la macchina GFM, finalizzato anch’esso al monitoraggio

e alla protezione degli operatori. In questo

caso, il sistema svolgerà un’azione analoga, con

un’importante integrazione: il collegamento a un

blocco automatico dello scarico delle barre, che si attiverà

qualora venga rilevato l’avvicinamento di una

persona o di un mezzo all’area di scarico.

Noi di ICOY® abbiamo proposto due soluzioni per

affrontare le richieste del Cliente ITALFOND. La

prima soluzione è ICOY MOVER® 1 , sistema AI

certificato di supporto alla sicurezza e prevenzione

degli incidenti sul lavoro che si applica su carrelli

elevatori e mezzi di movimentazione merce. Questa

soluzione ICOY AI è composta da vari elementi

tecnologici, l’unità di analisi centrale con software

ICOY AI ovvero il cuore dell’intelligenza artificiale,

le telecamere e un display per segnalare in cabina

attraverso immagini e suoni, la presenza umana anche

in aree parzialmente o totalmente nascoste.


32 PUBLIREDAZIONALE

i livelli di efficienza specifici richiesti dal cliente, in

modo da rendere quel perimetro e solo quel perimetro

“attivo” attraverso l’utilizzo di avvisi sonori

e visivi. Per “attivo” si intende la capacità dell’AI

di individuare la presenza di una persona (o altra

entità richiesta dal cliente) all’interno del perimetro

critico. ICOY GUARDIAN® 2 non è un semplice

sistema di rilevamento, si tratta di uno strumento

evoluto che permette di diversificare le entità riconosciute

e poter gestire, in maniera custom, le

esigenze di ogni cliente. In ITALFOND il sistema

ICOY® effettua il riconoscimento di persone e/o oggetti

continuamente.

Entrambe le soluzioni sono state progettate con l’obiettivo

di rafforzare le misure di sicurezza attiva, attraverso

tecnologie innovative e basate su intelligenza

artificiale che:

rilevino la presenza di persone o mezzi aziendali

in zone critiche o cieche;

attivino segnali visivi e acustici in tempo reale

(entrambi i sistemi);

blocchino automaticamente lo scarico delle

barre (nel caso della macchina GFM);

permettano un monitoraggio continuo a supporto

del personale di sicurezza.

ICOY® è una realtà molto giovane e dinamica. L’essere

alla continua ricerca della soluzione giusta per

il cliente in un ambito così innovativo come l’intelligenza

artificiale ci consente di riuscire a produrre

soluzioni personalizzate, modulabili e scalabili.

Per il nostro cliente ITALFOND l’ambito della sicurezza

è fondamentale e gli operatori hanno compreso

che ICOY AI serve loro per garantire uno spazio di

lavoro più sicuro.

Entrambe le installazioni ICOY MOVER® e ICOY

GUARDIAN® contribuiscono concretamente al raggiungimento

degli obiettivi ESG (Environmental,

Social, Governance), con particolare riferimento al

pilastro “Social”, attraverso:

il miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi

di lavoro ad alto rischio;

il coinvolgimento attivo del personale nelle

scelte aziendali;

il rafforzamento della cultura della prevenzione,

grazie all’adozione di soluzioni tecnologicamente

avanzate.

I progetti realizzati e in corso nel reparto forgia del

cliente ITALFOND rappresentano un esempio concreto

di come l’innovazione tecnologica possa essere


33

messa al servizio della sicurezza attiva e operativa.

La messa in funzione del sistema sul manipolatore,

completata nei primi mesi del 2025, e lo sviluppo del

sistema associato alla GFM, attualmente in fase di

implementazione da parte della Manutenzione, confermano

la capacità di ITALFOND di rispondere

prontamente alle esigenze espresse dal personale

dimostrando il continuo impegno verso un ambiente

di lavoro più sicuro, consapevole e partecipato.

Il settore dell’intelligenza artificiale è in continua

evoluzione. Ogni giorno ci si interroga su quali modelli

adottare e quali siano i criteri più efficaci per

selezionarli. In questo contesto, è fondamentale affidarsi

a soluzioni brevettate, certificate e già testate

con successo in contesti concreti.

Il nostro primo passo è stato il brevetto della tecnologia

ICOY Crane® 3 – Brevetto italiano N.

102020000016051 – una soluzione basata su AI che

rappresenta un punto di svolta per l’automazione e la

sicurezza nei processi di movimentazione.

A novembre del 2024 abbiamo annunciato con orgoglio

un nuovo traguardo per la soluzione ICOY

MOVER®: la Certificazione CE secondo la Direttiva

Macchine 2006/42/CE - Allegato IX. Questo riconoscimento

attesta che le nostre soluzioni rispettano

i più alti standard di sicurezza e salute, e sono state

verificate secondo una procedura rigorosa.

L’intelligenza artificiale è una grande sfida che ci

proietta sempre in avanti ma attraverso una gestione

strutturata dell’AI e un orientamento al miglioramento

continuo, noi di ICOY® del Gruppo Itway

vogliamo generare fiducia nelle nostre attività, riducendo

gli incidenti sul lavoro e aumentando la sicurezza

dei lavoratori. Crediamo che l’innovazione debba

sempre andare di pari passo con la responsabilità.

E questo è solo l’inizio!

1. Cfr: https://icoy.it/icoy-mover-forklift/

2. Cfr: https://icoy.it/icoy-guardian/

3. Cfr: https://icoy.it/icoy-mover-crane/

Gruppo Itway

www.itway.com

Fondata a Ravenna il 4 luglio 1996 da G.

Andrea Farina, e quotata dal 2001 presso

Borsa Italiana su Euronext Milan (EXM),

Itway S.p.A. è a capo di un gruppo che opera

nel settore dell’IT per la progettazione, produzione

e distribuzione di tecnologie e soluzioni

nel comparto della cybersecurity, artificial intelligence

(AI), cloud computing, big data e

infrastrutture. La missione del Gruppo Itway

è offrire ai propri clienti elevati standard qualitativi

anticipando le esigenze e proponendosi

come un attore specializzato e innovativo per

la Digital Transformation. Il Gruppo Itway è

presente in 5 Paesi – Italia, Grecia, Turchia,

Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti – con 10 sedi

operative: Ravenna, Milano, Trento, Roma,

Napoli, Atene, Istanbul, Ankara, Kansas City,

Dubai-Hamriyah-Sharjah.

Contatti

Itway S.p.A.

Sede Legale

Viale Achille Papa, 30§

20149 Milano (Italia)

Sede Operativa

Via Louis Braille, 15

48124 Fornace Zarattini

Ravenna (Italia)

T: (+39) 0544 288711

M: icoy.info@itway.com

Website e Social Media

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YOUTUBE

https://www.youtube.com/@GruppoItway

itway.com

ICOY icoy.it


34 PILLOLE AMBIENTALI

Simona Maniscalco

Avvocato, Consigliere Nazionale AIAS,

Componente della Rete Giuridica AIAS

Environmental law pills

ovvero Pillole Ambientali

In questo numero lanciamo una nuova rubrica: “Enviromental law pills”.

Abbiamo pensato a uno spazio dedicato alla pubblicazione di contributi, di

carattere tecnico giuridico, in formato di “pillole”, riguardanti normative e

pronunce giurisprudenziali in tema di ambiente, allargato alla sostenibilità.

Abbiamo voluto dare, speriamo, un taglio innovativo ricercando argomenti

poco “battuti” seppure sempre piuttosto cercati da chi è impegnato e lavora

nel settore ambientale. La rubrica vuole essere uno strumento di consultazione

rapida dove trovare le indicazioni utili per approfondire l’argomento

d’interesse o quelle informazioni, talvolta, difficili da raggiungere.

Le emissioni odorigene

Le emissioni odorigene sono, da lungo tempo, oggetto

di una disciplina frammentaria e asistematica, a

causa dell’assenza di nozioni, complessità dei controlli,

assenza di valori soglia e incertezza sulle modalità e

sul tasso di affidabilità delle tecniche di misurazione.

Le emissioni odorigene sono definite dall’art. 268,

co. 1, lettera f bis) del D.Lgs. n. 152 del 2006.

Si segnalano le norme tecniche UNI n. 11806:2021,

intervenuta a delineare definizioni di ruoli con l’adozione

di una terminologia comune, e UNI n.

11761:2023, per regolare il funzionamento dei c.d.

“nasi elettronici”, dispositivi per la valutazione, in

continuo, dell’impatto olfattivo.

La gestione delle acque e del servizio idrico - Pfas

Si segnala una interessante sentenza emessa dal Consiglio

di Stato il 2 aprile 2024, n. 2986. La pronuncia

riguarda un impianto di rifiuti liquidi pericolosi


35

e non pericolosi, le cui acque reflue erano recapitate

in condotta fognaria comunale, la quale confluiva nel

depuratore pubblico in cui le acque venivano trattate,

insieme ad altri reflui conferiti al depuratore, e poi recapitate

in un corpo idrico le cui acque erano utilizzate

per scopi idropotabili. In seguito al rilevamento di

Pfas negli scarichi, la Regione Veneto ha prescritto

all’impianto l’interruzione di ogni scarico in fognatura

contenente Pfas. Il Tar Veneto ha riconosciuto il potere

della Regione di imporre valori limite per i Pfas.

Le acque meteoriche

Da sempre controversa l’individuazione delle acque

meteoriche, a livello nazionale menzionate dall’art.

113 del D.Lgs. n. 152 del 2006. La giurisprudenza

è intervenuta più volte, per fornire una definizione e

per valutare a quali condizioni le acque meteoriche

possano o debbano essere considerate come acque

reflue industriali, e, pertanto, sottoposte alla relativa

disciplina. L’art. 74 del D.Lgs. n. 152 del 2006 cita

le acque meteoriche, esclusivamente, per tracciare la

definizione di acque reflue industriali. Si può sintetizzare,

secondo il novellato art. 74, co. 1, lettera h)

(come modificato dalla legge 4/2008):

acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque

reflue scaricate da edifici od impianti in cui si

svolgono attività commerciali o di produzione

di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e

dalle acque meteoriche di dilavamento.

In giurisprudenza l’orientamento maggioritario prevede

che le acque meteoriche, comunque venute in

contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti,

non possono essere più incluse nella categoria

di acque meteoriche di dilavamento, per espressa

volontà di legge. Cassazione penale n. 34630/2022 -

TAR Campania, Napoli n. 1128/2023.

Rumore. Emissioni sonore e poteri del Sindaco

Il periodo estivo si presta a maggiori momenti di

convivialità e iniziative all’aperto. Spesso, strade,

piazze e cortili sono interessati da manifestazioni

musicali, iniziative che vedono importanti emissioni

sonore. Il Consiglio di Stato, con una pronuncia

intervenuta il 28 maggio del 2025, ha inteso ribadire

e sottolineare i poteri attribuiti al Sindaco in

materia di inquinamento acustico. Si segnala a tal

proposito: Consiglio di Stato Sez. III n. 3562 del 28

aprile 2025. L’art. 9 della legge n. 447 del 1995 attribuisce

espressamente al Sindaco il potere di adottare

ordinanze per il contenimento o l’abbattimento

delle immissioni sonore, incluso l’inibitorio parziale

o totale di determinate attività. Si tratta di un potere

sostanzialmente analogo a quello attribuito al

Sindaco dal D.Lgs. n. 267 del 2000 agli artt. 50 e

54 e che pertanto deve essere esercitato dal Sindaco

stesso, con esclusione della competenza dei dirigenti,

a cui spetta invece l’adozione di tutti gli atti di

gestione del Comune, ai sensi dell’art. 107 del medesimo

D.Lgs. n. 267 del 2000.


36

SOSTENIBILITà

Andrea Meneghetti

HSE Manager

Dallara: una storia di passione,

territorio e futuro

1. Le origini di un sogno

La Dallara nasce dalla visione dell’ingegnere Giampaolo

Dallara, che ha costruito la propria carriera nel

settore automobilistico attraverso diverse esperienze

significative. Nato a Varano de’ Melegari (Parma), si

è interessato fin da giovane all’ingegneria. Dopo il

diploma, ha frequentato Ingegneria Meccanica all’Università

di Parma, proseguendo poi con Ingegneria

Aerospaziale al Politecnico di Milano.

Durante gli studi, ha avuto l’opportunità di collaborare

con il team di Formula 1 di Enzo Ferrari. In seguito,

ha lavorato anche per Maserati e Lamborghini,

dove ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico, contribuendo

allo sviluppo della Miura.

Nel 1972 è tornato a Varano de’ Melegari per fondare

la Dallara Automobili da Competizione. L’azienda

si è posta fin dall’inizio l’obiettivo di progettare e

costruire vetture da corsa, puntando su competenze

tecniche e innovazione.

2. Varano de’ Melegari:

cuore pulsante di Dallara

Il legame con il territorio è profondo e autentico.

Fin dall’inizio, infatti, le persone e la comunità di

Varano sono parte integrante del progetto. È grazie

a questo spirito collettivo che nasce il circuito “Riccardo

Paletti”, costruito dagli abitanti stessi e ancora

oggi attivo.

La famiglia Dallara, che continua a vivere a Varano,

partecipa attivamente alla vita del paese e sostiene

iniziative culturali e sociali. A questo proposito, nel

2023, nasce la Fondazione Caterina Dallara, con

l’obiettivo di valorizzare la comunità, promuovere il

territorio e rendere accessibile a tutti un’offerta culturale,

artistica e ambientale di qualità.


37

3. Le persone al centro

Oggi Dallara è una realtà internazionale con sedi in

Italia e negli Stati Uniti, ma il cuore dell’azienda

resta a Varano de’ Melegari. Alla nascita dell’azienda,

la maggior parte dei collaboratori proveniva dalla Val

Ceno, contribuendo a creare un’identità aziendale

fortemente radicata nel territorio e attenta alla sostenibilità,

ben prima che diventasse un tema globale.

Nel 2007, l’Ing. Dallara affida la guida organizzativa

dell’azienda all’Ing. Andrea Pontremoli, manager

di fama internazionale e originario di Bardi, ultimo

paese della Val Ceno. Nel 2020, anche la direzione

tecnica passa a un’altra figura del territorio: l’Ing.

Aldo Costa, che dopo anni in F1, torna a Parma per

contribuire alla crescita dell’azienda.

4. Giovani e futuro

Dallara crede nei giovani e investe costantemente

nella loro formazione.

Con un’età media di circa 34 anni e quasi 900 collaboratori,

l’azienda è un laboratorio di entusiasmo e

innovazione.

Per sostenere questa visione, sono state avviate numerose

iniziative:

Supporto agli istituti tecnici della provincia per

la promozione dello studio delle materie STEM

e collaborazione per i periodi di studio in alternanza

scuola-lavoro.

Fotografie: per gentile concessione di Dallara


38

SOSTENIBILITà

Collaborazione nella creazione del percorso scolastico

del biennio post-diploma IFTS per le lavorazioni

di stampa 3D e i materiali compositi.

Collaborazione con Manpower per la scuola di

formazione di figure professionali specializzate

nella lavorazione del carbonio.

Collaborazione con il consorzio Forma Futuro

per i percorsi scolastici professionali per le lavorazioni

meccaniche.

Promozione e collaborazione per la creazione del

consorzio MUNER (Motor Valley University of

Emilia Romagna).

Creazione di laboratori didattici per materie

STEM presso la Dallara Academy.

Con la crescita dell’azienda, sono arrivate persone

da tutta Italia e dal mondo. Eppure, l’anima di

Dallara resta profondamente legata a Varano e alla

Val Ceno. La Dallara Academy, ad esempio, rappresenta

il simbolo di questo legame. Non si tratta solo

di un centro in cui è possibile ripercorrere la storia di

Dallara, ma è anche un luogo dove tecnologia, cultura

e territorio si intrecciano. Chi lavora in Dallara

abbraccia una filosofia di vita fondata su innovazione,

sostenibilità e rispetto per le persone.

6. Sostenibilità concreta

In Dallara, la sostenibilità è un valore vissuto ogni

giorno. Per il futuro, la proprietà ha già definito regole

per cui l’azienda non può essere delocalizzata,

così da mantenere le radici a Varano de’ Melegari.

Inoltre, l’azienda non potrà essere venduta e una percentuale

degli utili annuali deve essere erogata alla

Fondazione Caterina Dallara. La parte restante degli

utili viene e verrà reinvestita in azienda per l’innovazione

e gli investimenti sia tecnologici sia umani.

Corso di laurea MUNER in Racing Car Design

presso le aule della Dallara Academy.

Sostegno all’organizzazione di “Formula SAE”.

Supporto e organizzazione di “F1 In Schools

Italy”, in collaborazione con Innovation Farm.

5. Da azienda locale ad azienda

globale: l’importanza delle radici

territoriali

Fotografie: per gentile concessione di Dallara


Fotografie: per gentile concessione di Dallara

39


40 PUBLIREDAZIONALE

Sicurezza su tutto il ciclo di vita

dell’impianto: come gestire l’EHS

in modo connesso

In Italia, nel 2023 si sono registrate

797 morti sul lavoro. Sono sette

in più rispetto all’anno precedente

(INAIL, 2024). Nel settore manifatturiero,

dove il D.Lgs. 81/2008 e la ISO

45001 fissano standard stringenti, e

gli incentivi INAIL premiano la prevenzione,

la pressione per migliorare

la sicurezza continua a crescere.

Come avviene a oggi la tua gestione delle attività

di Salute e Sicurezza? È possibile che tu utilizzi

ancora fogli Excel o moduli cartacei. O magari, nel

corso del tempo, hai adottato tanti strumenti digitali

diversi: uno per gli audit, un altro per i permessi, a

seconda delle necessità. Apparentemente tutto funziona,

ma un sistema frammentato lascia molto spazio

al rischio.

La soluzione?

Un approccio EHS connesso, in cui ogni azione è

collegata, nulla viene dimenticato e tutti lavorano in

sicurezza.


41

Prima dell’intervento

Permessi di Lavoro e LoTo

Quando i permessi non sono specifici, le persone

si fanno male. Durante gli interventi di manutenzione

o lavori non pianificati – soprattutto in

presenza di vapore, macchinari in movimento o altre

forme di energia che possono causare incidenti – i

permessi generici non bastano. Senza istruzioni chiare

per l’isolamento e precauzioni legate alle attrezzature

specifiche, si espongono i lavoratori a rischi gravi. I

permessi devono essere chiari e precisi. Le procedure

LoTo vanno seguite con rigore. E tutto parte da

una valutazione dei rischi fatta come si deve. Il modo

più semplice per gestire tutto questo in produzione

è usare un sistema digitale per i Permessi di Lavoro

(PdL), soprattutto se integrato con una procedura di

isolamento delle fonti di energia (Lockout/Tagout,

o LoTo). Insieme, PdL e LoTo formano una barriera

di sicurezza fondamentale per:

Identificare i pericoli

Isolare le fonti di energia

Allineare i team prima di ogni intervento o attività

non ordinaria

Norme come la UNI 10449:2008 supportano questo

approccio, richiedendo permessi strutturati e dettagliati

per squadre interne e appaltatori, dato che i

processi vaghi generano pericolosi punti ciechi. Con

TenForce puoi gestire l’intero ciclo del permesso in

un’unica piattaforma: dalla valutazione dei rischi,

all’isolamento fino all’approvazione. Nessun passaggio

tra strumenti. Un solo processo connesso e un

tracciamento digitale completo.

Durante il lavoro

gestione dei near-miss e segnalazioni

Hai completato la valutazione dei rischi, i permessi

sono approvati, il LoTo è attivo. Ottimo inizio.

Ma i pericoli non scompaiono con la burocrazia.

È per questo che i lavoratori devono poter segnalare

rapidamente eventi e near-miss. Questi rappresentano

un’enorme opportunità per imparare e prevenire,

ma spesso non vengono segnalati o si perdono tra i

moduli cartacei. INAIL è d’accordo. La gestione dei

near-miss è oggi una priorità nazionale. Le aziende

con programmi strutturati di segnalazione possono

ottenere sconti assicurativi tramite il modello OT23.

Un sistema digitale semplifica la segnalazione per il

personale e rende l’analisi più efficace per i manager.

In questo modo puoi:

Collegare near-miss a ordini di lavoro o impianti

Avviare un’analisi root-cause

Integrare direttamente le azioni nel processo CAPA


42 PUBLIREDAZIONALE

Con i moduli cartacei, le e-mail o i fogli Excel, il

rischio di perdere il controllo è alto.

Con TenForce, invece, tutto è collegato: vedi cosa

è stato segnalato, cosa è stato risolto e cosa è ancora

aperto. Il tutto supportando la filosofia del

miglioramento continuo prevista dalla UNI ISO

45001:2018.

Dopo il lavoro

audit, ispezioni e CAPA

L

e segnalazioni di near-miss sono importanti, ma

non bastano. Per questo audit e ispezioni sono la

base della sicurezza proattiva.

Dalle verifiche settimanali agli audit interni ISO

45001, le ispezioni aiutano a individuare i problemi

prima che lo facciano ASL o ARPA. Il vero valore di

un audit non è nella checklist, ma in ciò che accade

dopo. E quando i rilievi finiscono in un foglio di calcolo,

il follow-up spesso si blocca.

Qui entra in gioco un sistema CAPA (Corrective

and Preventive Actions) 1 connesso. Che si tratti di

aggiornare una procedura, riparare un’attrezzatura o

assegnare la formazione, il sistema trasforma i rilievi

in azioni e ne segue l’avanzamento fino alla chiusura.

Anche la normativa lo richiede.

Ogni non-conformità rilevata – come quelle segnala

te dall’ASL –, deve essere corretta rapidamente.

Con TenForce puoi:

Impostare e pianificare audit in modo rapido

Registrare le osservazioni direttamente sul campo

Aprire azioni correttive nella stessa piattaforma

Nessuna informazione si perde, nessuna attività viene

dimenticata. Così, in fase di audit, hai tutte le informazioni

già pronte.

Durante tutto il ciclo

GESTIONE DELLA CONFORMITà

Dal D.Lgs. 81/2008 alla Seveso III, dal RENTRi

alle normative europee sulle emissioni industriali,

mantenere la conformità è una sfida continua. E non

si parla solo di sanzioni. Il D.Lgs. 231/2001 prevede

responsabilità penale per i dirigenti in caso di gravi

carenze in materia di sicurezza. L’art. 30 del D.Lgs.

81/2008 è chiaro: le aziende devono disporre di “un

idoneo sistema di controllo” per applicare e mantenere

le misure di sicurezza. Uno strumento digitale per la

gestione della conformità può contribuire a rispettare

questo obbligo e a ridurre il rischio 231.

Con il modulo di Compliance Management

di TenForce puoi:

Centralizzare tutti gli adempimenti normativi

tra team, stabilimenti e Paesi


43

Tenere sotto controllo scadenze, attività completate

e ritardi in un’unica vista

Seguire un flusso di lavoro tracciabile che crea un

archivio digitale sempre aggiornato

La base di tutto

CONTROLLO DOCUMENTALE

Dalle valutazioni dei rischi (DVR) alle SDS, dai

registri formativi alle procedure operative, la documentazione

è il filo conduttore di ogni processo

EHS.

E non è solo burocrazia. È un requisito di legge. Le

normative impongono che la documentazione sia aggiornata

e facilmente accessibile.

Quando qualcosa va storto o arriva un auditor, le prime

domande sono: C’era una procedura? Era aggiornata?

È stata seguita?

Con il modulo di Document Control di Ten-

Force, la risposta è sempre sì, perché puoi:

Garantire la gestione delle versioni, così da utilizzare

sempre il documento più aggiornato

Controllare le approvazioni secondo gli standard

aziendali e normativi

Accedere istantaneamente ai documenti, ovunque

ti trovi

Chiudere il cerchio

Perché l’integrazione è fondamentale

Un sistema EHS connesso mantiene tutto allineato.

I permessi sono collegati ai rischi. Gli incidenti

attivano il CAPA. Le ispezioni alimentano la

conformità. È così che si passa da un approccio reattivo

a uno preventivo.

Un sistema EHS integrato mette in relazione i diversi

processi: i permessi di lavoro tengono conto dei rischi

specifici, dagli incidenti si attivano facilmente azioni

correttive concrete (CAPA), e le ispezioni – quando

ben gestite – diventano uno strumento utile per migliorare

standard e conformità. È così che si passa dal

gestire le emergenze al prevenirle. E con TenForce è

semplice.

Puoi iniziare dai moduli che servono di più

e scalare secondo i tuoi tempi.

Scoprilo in prima persona con una demo

pratica del nostro software di gestione delle

segnalazioni 2 e guarda come si integra

con l’intera suite TenForce.

1. Cfr: https://www.tenforce.com/it/gestione-delle-azioni-correttive-e-preventive/

2. Cfr: https://www.tenforce.com/library/razionalizzazione-delle-segnalazioni-demo/


44

GOOD PRACTICE EXCHANGE

Roberto Sammarchi

Avvocato specialista in diritto dell’informazione,

della comunicazione digitale e della protezione

dei dati personali, componente della Rete

Giuridica AIAS, Coordinatore GTS Mare

e GTS Gestione dei cambiamenti

e dell’innovazione di AIAS, Socio AIAS

Intelligenza artificiale

e sicurezza sul lavoro: un equilibrio

tra innovazione e regole

L’intelligenza artificiale (IA) ha il potenziale

per trasformare la sicurezza

e la salute nei luoghi di lavoro (SSL),

spostando l’approccio da reattivo a

predittivo. Il suo potenziale si confronta

tuttavia con il nuovo regolamento

europeo sull’IA, che a causa

dei pesi burocratici rischia di ostacolare

l’adozione di tecnologie salvavita.

L’analisi di questo complesso

rapporto è al centro di un contributo

di Roberto Sammarchi, rappresentante

di AIAS in ENSHPO, presentato

il 20.5.2025 a Bruxelles nel corso

del Good Practice Exchange organizzato

da EU-OSHA (European Agency

for Safety and Health at Work).

Di seguito una sintesi dell’intervento; il testo completo

inglese e la relativa scheda sono presenti fra i documenti

della Rete Giuridica 1 .

Il regolamento (UE) 2024/1689 2 , noto come AI Act,

è la prima norma organica al mondo sull’intelligenza

artificiale. Adotta un approccio basato sul rischio,

classificando i sistemi di IA in diverse categorie. Molte

applicazioni pensate per la SSL ricadono in base

al regolamento nella categoria ad “alto rischio”. La

classificazione presuntiva scatta, ad esempio, quando

un sistema di IA è destinato a essere impiegato per la

gestione dei lavoratori, per l’assegnazione di compiti

o per il monitoraggio delle loro prestazioni e comportamenti,

tutte aree operative e funzioni che possono

rientrare nella dimensione propria della SSL. La

qualifica di “alto rischio” impone ai produttori e agli

utilizzatori obblighi estremamente gravosi: sistemi di

gestione del rischio, stringenti requisiti di governance

dei dati, documentazione tecnica, sorveglianza umana

effettiva, notifiche alle autorità di controllo e procedure

di valutazione della conformità.

L’imposizione di oneri così complessi, costosi e con elevato

rischio giuridico a causa di sanzioni che appaiono

sproporzionate soprattutto per le piccole e medie imprese

può generare un paradosso. Strumenti progettati

specificamente per ridurre i rischi sul lavoro vengono

sottoposti a un regime normativo che ne rende complessa

e costosa l’adozione. Il risultato potrebbe essere

un “effetto congelante” sull’innovazione, scoraggiando

lo sviluppo di soluzioni capaci di salvare vite umane

a causa di barriere normative il cui scopo è del tutto

diverso: evitare che la nuova tecnologia intelligente

consenta in modo subdolo e difficilmente tracciabile

violazioni dei diritti umani. Il regolamento, infatti,

inquadra l’IA solo come un rischio da gestire, non rilevandone

le potenzialità come strumento in grado in

alcune circostanze di eliminare o ridurre rischi negli

ambienti di lavoro.

La portata della norma dipende da definizioni tecniche

precise che ne fissano l’ambito oggettivo. L’articolo

3(1) dell’AI Act definisce “sistema di IA” una macchina

che, tra le altre cose, “inferisce” (infers) come generare


45

un output. L’analisi linguistica delle diverse versioni

ufficiali del testo rivela delle sfumature molto diverse.

Se la versione inglese usa “inferiree” (to infer), quelle

italiana e francese usano “dedurre” (deduce / déduit),

mentre quella tedesca “derivare” (ableitet).

Una lettura tassativa, legata al concetto logico di deduzione,

potrebbe nel contesto italiano escludere molti

sistemi moderni di machine learning, che operano su

base probabilistica e inferenziale piuttosto che deduttiva.

L’inferenza è un metodo logico di tipo bottom-up,

che parte da indizi o elementi per generare una soluzione

probabile; la deduzione è un metodo top-down

che applica regole logiche di portata generale e genera

risultati certi.

Se l’IA viene definita come “deduttiva” si ottiene l’effetto

paradossale di vedere potenzialmente assoggettati

al regolamento vecchi sistemi basati sull’applicazione

deterministica di regole logiche, che con l’intelligenza

artificiale moderna nulla hanno a che vedere. Portando

il ragionamento all’estremo, il testo italiano potrebbe

attirare nell’ambito oggettivo del regolamento una calcolatrice

(che si basa sulla deduzione, cioè sull’applicazione

deterministica di regole logiche e può “adattare”

il risultato eseguendo ad esempio un arrotondamento

in base al numero consentito di decimali). Una lettura

nominalistica potrebbe addirittura portare a escludere

un moderno modello generativo, che non deduce

affatto l’output ma lo inferisce in modo indeterministico.

Tale incertezza giuridica potrebbe portare a

un’applicazione disomogenea del regolamento nei diversi

Stati membri, considerando che in alcuni territori

dell’Unione Europea l’inglese è ancora lingua ufficiale.

Proseguendo il nostro percorso e con riguardo alle

applicazioni dell’IA alla SSL, se un sistema rientra

nell’ambito oggettivo del regolamento esistono alcune

possibilità interpretative per evitare la classificazione

ad alto rischio e i rilevantissimi oneri connessi. L’articolo

6(3) dell’AI Act infatti prevede una deroga per

i sistemi elencati nell’Allegato III, a condizione che il

fornitore dimostri che il sistema non pone un “rischio

significativo di danni” e non “influenza materialmente

l’esito del processo decisionale”. La deroga si applica se

il sistema svolge compiti specifici, come l’esecuzione

di una stretta attività procedurale, il miglioramento di

un’attività umana già completata o un’attività preparatoria

a una valutazione successiva.

Sulla base di questa deroga, potrebbero essere considerati

non ad alto rischio alcuni sistemi di IA per la SSL.

Tra questi, i sistemi per la formazione, purché non

valutino le persone con conseguenze su assunzione o

carriera, e i sistemi informativi di supporto alla decisione

umana. In quest’ultimo caso, è fondamentale

che il decisore umano mantenga una reale autonomia

e capacità critica, evitando la fallacia dell’human-inthe-loop,

che si determina quando la presenza umana

è solo formale. Anche i sistemi concepiti per la pura

riduzione del rischio, come un arresto di emergenza

intelligente, potrebbero in teoria rientrare in questa

categoria, sebbene la loro natura di “componente di

sicurezza” di una macchina possa farli ricadere nell’ambito

dell’alto rischio per altra via.

Per realizzare il potenziale dell’IA nella SSL è necessario

un approccio normativo equilibrato che promuova

l’innovazione responsabile. La strada da percorrere richiede

un dialogo costante tra professionisti, sviluppatori,

datori di lavoro, lavoratori e regolatori. Di particolare

importanza è la partecipazione ai momenti di

dialogo e alle consultazioni pubbliche promosse per il

contributo degli stakeholder, fra i quali con riguardo ai

temi SSL AIAS ed ENSHPO. L’obiettivo è sviluppare

linee guida chiare, buone pratiche e standard tecnici

che traducano i principi di trasparenza, responsabilità

e sorveglianza umana in requisiti per soluzioni pratiche.

Solo costruendo un ecosistema di fiducia sarà

possibile garantire che l’IA diventi uno strumento per

creare luoghi di lavoro più sicuri, garantendo il rispetto

dei diritti fondamentali che costituisce lo scopo del

regolamento.

1. Cfr: https://www.aias-sicurezza.it/documenti-rete-giuridica-aias/sec6643ca

2. Cfr: https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2024/1689/oj


46

INNOVAZIONE

PARTE 3 DI 4

Nuovi approcci formativi in ambito

di salute e sicurezza sul lavoro

La realtà virtuale come strumento di innovazione:

impatto sulla formazione e prospettive future

PARTE 3 DI 4

La prima e la seconda parte del contributo

sono pubblicate rispettivamente nei numeri

34 e 35 di aiasmag

www.aias-sicurezza.it/aiasmag

Un caso concreto: il progetto EL-VR dell’Università

di Siena. Scopriamo come ambienti

virtuali 3D, interattività e simulazioni immersive

possano potenziare l’autoformazione e

rivoluzionare le modalità didattiche, anche

nel contesto della prevenzione dei rischi sul

lavoro.

In questa prospettiva, il Laboratorio di Realtà

Virtuale dell’Università di Siena (LabVR

UNISI) ha avviato nel 2022 il progetto pilota

EL-VR per la creazione di strumenti per la

formazione e la didattica in VR.


47

Il progetto EL-VR dell’Università

di Siena

Il progetto EL-VR si proponeva di realizzare ambienti

virtuali a supporto dell’innovazione formativa

con la finalità di implementare il modello pedagogico

della “classe rovesciata”.

L’attività svolta ha condotto alla creazione di simulazioni

in VR erogabili nei corsi offerti per la formazione

sulla sicurezza sul lavoro. Queste simulazioni

sono state costruite attorno all’idea d’interattività e

sequenzialità dell’esposizione e rappresentano per

l’utente uno strumento digitale per l’autoformazione.

Sfruttando l’alto livello d’interattività e d’immersività

in modalità multiplayer, l’utente ha la

possibilità di essere coinvolto, approfondire e quindi

apprendere al proprio ritmo una serie di nozioni

fondamentali e di condividerle poi in classe con il

formatore e con gli altri utenti. [12]

La base delle esperienze realizzate è il contesto nel

quale i sensi dell’utilizzatore sono efficacemente sol-

Alessandro Innocenti

Professore ordinario di politica economica

all’Università di Siena. Coordinatore

del Laboratorio di Economia Sperimentale

LabSi e del Laboratorio di Realtà Virtuale

dell’Università di Siena (LabVR UNISI)

Irene Fabbri

Psicologa, Psicoterapeuta, practitioner EMDR,

Musicoterapeuta

Master in psicopatologia dello sviluppo

e docente presso CESPRO - Centro di Servizi

di Ateneo per la formazione in materia

di sicurezza nei luoghi di lavoro

Renzo Capitani

Professore Ordinario di Progettazione

Meccanica e Costruzione di Macchine

(SSD IIND-03/A) nella Scuola di Ingegneria

dell’Università degli Studi di Firenze.

Presidente del CESPRO - Centro di Servizi

di Ateneo per la formazione in materia

di sicurezza nei luoghi di lavoro

Sara Landini

Assegnista di Ricerca Dipartimento

di Ingegneria Industriale dell’Università

degli Studi di Firenze.

Segreteria Organizzativa CESPRO - Centro

di Servizi di Ateneo per la formazione

in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro

Niccolò Lapi

Università degli Studi di Firenze, Direttore

Tecnico del CESPRO - Centro di Servizi di

Ateneo per la formazione in materia

di sicurezza nei luoghi di lavoro


48

INNOVAZIONE

PARTE 3 DI 4

lecitati dagli stimoli artificiali riprodotti digitalmente.

A oggi sono stati somministrati stimoli visivi e

uditivi, ma nel prossimo futuro sarà possibile anche

un feedback di tipo cinestesico e tattile.

Gli ambienti o contesti utilizzati per una sessione

formativa sono ambienti modellati in 3D o riproduzioni

basate su disegni tridimensionali prodotti da

un technical artist. Il vantaggio di questo approccio è

l’estrema versatilità, che permette di poter riprodurre

contenuti digitali a risoluzioni semplificate e quindi

con tempi più brevi. Sono stati anche riprodotti ambienti

acquisiti con scansioni 3D e fotogrammetria,

che oggi consentono di ottenere risultati rapidi e ad

altissima qualità grafica.

Tipologia della modellazione

Gli ambienti virtuali contengono gli oggetti del

percorso formativo, anche questi modellati

tridimensionalmente o acquisiti tramite scansione.

Durante la modellazione le diverse parti sono state

messe in relazione gerarchica tra di loro, permettendo

successive inquadrature automatiche e isolamento

di parti a cui aggiungere elementi multimediali e

didascalici. Inoltre, le varie parti che compongono

un oggetto sono “esplose” e “ricomposte” in maniera

automatica o manuale, consentendo un’alta interattività.

Sempre grazie alla geometria tridimensionale

è stato possibile realizzare una varietà di animazioni

che illustrano processi meccanici, biologici oppure

logici. Per l’utente osservare in movimento l’interazione

delle varie parti, da vari punti di vista, è una

possibilità formativa sempre più efficace di immagini

statiche in sequenza.

La seconda fase del modello classe rovesciata è stata

implementata utilizzando una delle possibilità più

interessanti degli ambienti virtuali di tipo multiplayer:

poter collaborare nello stesso spazio, sia in remoto

sia in presenza. Il formatore può inquadrare e

visualizzare ogni elemento durante il percorso formativo,

mentre gli utenti immersi nella stessa esperienza

hanno percezione della sua posizione e del

focus delle sue azioni. Il formatore può concedere il

controllo a turno agli utenti, richiedere loro di effettuare

azioni precise e rispondere a domande o quiz

preimpostati attraverso un software di intelligenza

artificiale. La stessa modalità di fruizione può essere

applicata introducendo un avatar che, adottando un

software di machine learning, dialoghi con l’utente

rendendo interattivo il confronto con i contenuti

formativi.

La principale caratteristica delle simulazioni realizzate

per la formazione sulla sicurezza sul lavoro, che

sono disponibili sulla piattaforma messa a disposizione

dell’Università di Siena, è rappresentata dal loro

elevato grado di innovatività.

La tecnica prevalentemente utilizzata per le azioni di

prevenzione dei rischi materiali e psicosociali sui luoghi

di lavoro è di introdurre in azienda un sistema di

rilevazione “sul campo”, tipicamente basato sull’effettuazione

di interviste ad personam o sulla somministrazione

di questionari anonimi a un numero

elevato di dipendenti. Quest’ultimo viene ancora

considerato lo strumento “principe” delle metodologie

in uso sia dalle imprese che hanno già implementato

un sistema di gestione della sicurezza tout court,

sia da quelle che non hanno ancora affrontato il tema

dell’aggiornamento della propria valutazione ai rischi

psicologici e sociali.

Come evidenziato però dalle teorie più recenti proposte

all’interno dell’economia cognitiva e delle

scienze cognitive, la percezione del rischio e dello

stress di un’attività lavorativa coinvolge varie dimensioni

cognitive individuali, che dipendono sia dalle

emozioni sia da calcoli di tipo razionale. Gli studi

sperimentali hanno fornito ampia evidenza empirica

del fatto che esiste una chiara divergenza tra la

percezione soggettiva del rischio e la sua valutazione

oggettiva [13].


49

Percezione soggettiva

e valutazione oggettiva del rischio

La principale conseguenza di tale differenza è che

gli individui tendono a compiere errori sistematici

nel valutare stressanti o pericolose attività che non

lo sono e a restare pressoché indifferenti di fronte

ad attività che potrebbero invece avere conseguenze

drammatiche.

Il principale risultato raggiunto è stato quello di

evidenziare una casistica di meccanismi automatici

e intuitivi (detti euristiche), che determinano a

livello inconsapevole i comportamenti individuali

nelle situazioni di rischio e che possono distorcere

gravemente la percezione del rischio e dello stress.

L’insieme delle euristiche fa sì che gli individui percepiscano

la relazione tra rischi e benefici di un’attività

in modo diverso da come sarebbe valutata sulla

base di un calcolo probabilistico. La loro percezione

soggettiva ne può risultare tanto distorta da rendere

inadeguati i metodi di indagine tradizionali come la

somministrazione di questionari e può essere modificata

e corretta attraverso l’esperienza interattiva

propria delle simulazioni in realtà virtuale. Per questo

motivo, attraverso simulazioni in realtà virtuale

soggettive e interattive, è possibile un addestramento

efficace in cui siano riprodotte quelle attività lavorative

maggiormente a rischio (non riproducibili

nella realtà senza esporre coloro che ricevono tale

addestramento ai relativi rischi) al fine di “allenare

emotivamente” i soggetti coinvolti alle procedure di

buona pratica e di sicurezza e di far comprendere,

grazie a tale metodologia innovativa, quali sono i rischi

effettivi, la loro entità e i comportamenti per

ridurli.

L’altra caratteristica importante del progetto è quella

di poter riprodurre, attraverso la realtà virtuale,

situazioni di emergenza e quindi verificare i tempi

di risposta e le procedure attuate dai lavoratori per

la loro risoluzione e per l’eventuale attivazione dei

soccorsi esterni.


50

INNOVAZIONE

PARTE 3 DI 4

Riferimenti bibliografici

[1] L. Foglia, R.A. Wilson, Embodied cognition,

«WIREs Cognitive Science», 4, pp. 319-325,

J. Wiley, 2013.

[2] F. Antinucci, Computer per un figlio. Giocare, apprendere,

creare, Roma-Bari, Laterza, 1999.

[3] G. Riva, A. Gaggioli, Realtà virtuali. Gli aspetti

psicologici delle tecnologie simulative ed il loro

impatto sull’esperienza umana, Firenze, Giunti,

2019.

[4] G. Rizzolatti, C. Sinigaglia, So quel che fai, Il cervello

che agisce e i neuroni specchio, Milano, Raffaello

Cortina, 2005.

[5] D. Mario, Verso un’idea di formazione naturale.

Dal funzionamento cerebrale ad una formazione

che funziona: il ruolo del linguaggio percettivomotorio,

in «Formazione & Insegnamento»

(a cura di R. Minello), pp. 179-186, Anno IX,

Supplemento al numero 3, 2011.

[6] J.F. LeDoux, Il cervello emotivo. All’origine delle

emozioni, Firenze, Baldini e Castoldi, 1998.

[7] P. Pietrini, “Dalle emozioni ai sentimenti: come

il cervello anima la nostra vita”, in La società infobiologica

(a cura di U. Colombo, G. Lanzavecchia),

Milano, Scheiwiller, 2003.

[8] J.E. LeDoux, Evolution of human emotion: a view

through fear in «Progress in Brain Research», vol.

195, pp. 431-442, Amsterdam, Elsevier B.V.,

2012.

[9] A. Stefanini, Le emozioni: patrimonio della persona

e risorsa per la formazione, Milano, Franco

Angeli, 2013.

[10] I. Fabbri, C. Bisio, N. Lapi, R. Capitani, Formazione

in materia di salute e sicurezza sul lavoro: un

modello per una progettazione adeguata ed efficace

in «Ambiente e Sicurezza sul Lavoro», n. 2/2024,

EPC.

[11] A. Innocenti, Virtual Reality Experiments in Economics

in «Journal of Behavioral and Experimental

Economics», vol. 69, pp. 71-77, 2017.

[12] D. Manca, S. Brambilla, S. Colombo, Bridging

between Virtual Reality and accident simulation for

training of process-industry operators, in «Advances

in Engineering Software», vol. 55, 2013. January

2013, Pages 1-9

[13] P. Slovic, The Perception of Risk, London,

Earthscan Publications, 2001.


DOSSIER AIAS

Il complesso

mondo dei MOCA:

Materiali e

Oggetti a Contatto

con gli Alimenti

parte 2

Michela Gallo

Head of Food Contact

and Consumer Goods Division

at LabAnalysis Group,

Socia AIAS


52 DOSSIER AIAS

Il complesso mondo dei MOCA:

Materiali e Oggetti a Contatto

con gli Alimenti

Nella prima parte di questo dossier, pubblicata nel numero 35 di aiasmag,

abbiamo introdotto i concetti chiave del quadro normativo dei MOCA: Materiali

e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Ma numerosi sono ancora gli

aspetti da prendere in considerazione per garantire l’assoluta conformità

normativa e la sicurezza del consumatore.


53

Prendiamo un articolo di uso comune, ad esempio

una cannuccia per bevande.

Plastica, vetro, metallo, carta trattata o accoppiata:

ampia è la scelta dei materiali, ciascuno con le proprie

caratteristiche di composizione, compattezza e

resistenza. Mettendo da parte quelle che potrebbero

essere le preferenze personali e la comodità/utilità

d’uso, cerchiamo di analizzare più nel dettaglio le peculiarità

di ogni materiale.

Immaginiamo di tenere fra le mani una cannuccia

in metallo.

Per rendere questo esercizio quanto più rappresentativo

possibile, figuriamola come in acciaio

AISI 304, comunemente chiamato anche “inox

18-10”. La dicitura “inox 18-10” è correlabile alla

composizione, in quanto questo acciaio è caratterizzato,

oltre che dalla presenza di ferro, da circa

il 18% di cromo e il 10% di nichel.

MATERIALI DIVERSI, REQUISITI DIVERSI

Arriviamo poi alle sempre più comuni cannucce

in carta, che possono avere configurazioni

strutturali e composizionali di diversa tipologia

per migliorare le caratteristiche di resistenza, sia

meccanica in senso stretto sia in contatto con la

bevanda.

I requisiti a cui i manufatti devono rispondere dipendono,

fra gli altri, dai costituenti di base; se a

base acciaio, fra i principali parametri da attenzionare

vi sarà proprio la migrazione di specie metalliche (fra

cui cromo e nichel).

Se a base carta o plastica il focus sarà più ampio e in

funzione delle materie prime utilizzate, del processo

produttivo e della destinazione d’uso.

Ora invece immaginiamo di utilizzare una cannuccia

in plastica.

La plastica è estremamente utilizzata in manufatti

destinati al contatto con gli alimenti; il suo

successo è legato alla sua poliedricità e alla possibilità

di ottenere prodotti con le proprietà più

disparate e, nell’ambito europeo, è specificatamente

normato per garantire la massima tutela

del consumatore.


54 DOSSIER AIAS

La rappresentazione del contatto: i simulanti alimentari

Nella valutazione del giudizio di conformità, la

verifica analitica sfrutta l’utilizzo di simulanti

alimentari, cioè sostanze o miscele che imitano il

comportamento degli alimenti e che possono essere

utilizzate per avere una misura standardizzata della

possibile migrazione di sostanze dai MOCA agli alimenti.

Il Regolamento 10/2011 definisce, per la verifica

della conformità di materiali e oggetti in plastica, i

simulanti:

Elenco di simulanti alimentari

(Rif. Reg. 10/2011, All. III, p.to 1, tabella 1)

Simulante alimentare

Etanolo 10% (v/v)

Acido acetico 3% (p/v)

Etanolo 20% (v/v)

Etanolo 50% (v/v)

Qualunque olio vegetale contenente meno dell’1% di sostanza insaponificabile

Poli(ossido di 2,6-difenil-p-fenilene), dimensioni delle particelle 60-80

mesh, dimensioni dei pori 200 nm

Abbreviazione

Simulante alimentare A

Simulante alimentare B

Simulante alimentare C

Simulante alimentare D1

Simulante alimentare D2

Simulante alimentare E


55

Per dare qualche esempio concreto della correlazione

simulante-alimento, possiamo continuare a

sfruttare l’esempio delle bevande da bersi con cannuccia

e, fra queste:

Assegnazione specifica dei simulanti per le categorie alimentari

(Rif. Reg. 10/2011, All. III, p.to 3, tabella 2)

Bevande / prodotti lattiero-caseari

01.01 A - Bevande limpide fra cui acque, sidri, succhi filtrati di frutta o di

ortaggi semplici o concentrati, nettari di frutta, limonate, sciroppi, bitter,

infusi vegetali, caffè, tè, birre, bevande analcoliche, energetiche e simili,

acqua aromatizzata, estratto di caffè liquido

01.01 B - Bevande torbide fra cui succhi, nettari e bevande analcoliche contenenti

polpa di frutta, mosti contenenti polpa di frutta, cioccolato liquido

Simulanti alimentari

Simulante C (Etanolo 20 % (v/v))

Simulante B (Acido acetico 3% (p/v))*

Simulante D1 (Etanolo 50% (v/v))

Simulante B (Acido acetico 3% (p/v))*

01.02 - Bevande con gradazione alcolica compresa fra 6% vol e 20% Simulante C (Etanolo 20% (v/v))

01.03 - Bevande con gradazione alcolica superiore a 20% e creme di liquori Simulante D1 (Etanolo 50% (v/v))

07.01 A - Latte e bevande a base di latte intero, parzialmente disidratato

e parzialmente o totalmente scremato

07.02 - Latte fermentato, come yogurt, latticello e prodotti analoghi

Simulante D1 (Etanolo 50% (v/v))

Simulante D1 (Etanolo 50% (v/v))

Simulante B (Acido acetico 3% (p/v))*

* In conformità alle indicazioni dello specifico Regolamento, la prova nel simulante alimentare B può essere omessa se il pH del prodotto

alimentare è superiore a 4,5.


56 DOSSIER AIAS

Mentre la correlazione bevanda-soluzione a base

acquosa risulta quasi intuibile, può apparire

più complessa l’assegnazione dei simulanti ad altre

categorie di alimenti; questa è tuttavia basata su attente

analisi delle caratteristiche degli alimenti e

della loro potenziale interazione con il MOCA in

plastica.

Allargando l’elenco degli esempi, che deve essere inteso

esclusivamente come selezione rappresentativa e

non come elenco esaustivo:

Assegnazione specifica dei simulanti per le categorie alimentari

(Rif. Reg. 10/2011, All. III, p.to 3, tabella 2)

Prodotto alimentare

02.04 - Paste secche: ad esempio maccheroni, spaghetti e

prodotti simili e paste fresche

Simulanti alimentari

Simulante E (poli(ossido di 2,6-difenil-p-fenilene) […])

04.01 A - Frutta, fresca o refrigerata: non pelata e non a pezzi Simulante E (poli(ossido di 2,6-difenil-p-fenilene) […])

04.01 B - Frutta, fresca o refrigerata: pelata e/o a pezzi

06.01 A - Pesci: Freschi, refrigerati, trasformati, salati o

affumicati, comprese le uova di pesce

Simulante A (Etanolo 10 % (v/v))

Simulante B (Acido acetico 3 % (p/v))*

Simulante A (Etanolo 10 % (v/v))

Simulante D2 (Qualunque olio vegetale […]

Simulante A (Etanolo 10 % (v/v))

08.05 - Mostarde (a eccezione di quelle in polvere […])

Simulante B (Acido acetico 3 % (p/v))*

Simulante D2 (Qualunque olio vegetale […]

* In conformità alle indicazioni dello specifico Regolamento, la prova nel simulante alimentare B può essere omessa se il pH del prodotto

alimentare è superiore a 4,5.


57

LA CORRELAZIONE TESTING-MODALITà D’USO

La verifica della conformità della migrazione

nei prodotti alimentari ai limiti di migrazione

va effettuata nelle condizioni più estreme di

tempo e temperatura prevedibili per l’impiego

effettivo […]

Questo passaggio, sempre riferito ai materiali plastici

ma utile per la comprensione dell’intero

quadro normativo, introduce diversi aspetti.

Nella prima parte del dossier è già stato definito il

concetto di “condizioni di impiego normali e prevedibili”,

e ora risulta possibile estendere la tematica

anche all’ambito delle modalità di testing.

Una cannuccia e una bottiglia possono entrare in

contatto con la stessa bevanda ma, mentre la cannuccia

rimarrà in contatto con questa per un tempo

limitato, la bottiglia è destinata a un contenimento

anche di mesi. Estremizziamo l’esempio e immaginiamo

che la bevanda subisca un trattamento termico

di pastorizzazione all’interno della bottiglia e che

la cannuccia possa essere riutilizzabile.

Non vi è un’unica modalità di verifica generalizzata:

nello studio deve essere preso in considerazione

quello che sarà l’effettivo ciclo di vita.

Durata del contatto, temperatura raggiungibile duran-

te il contatto con l’alimento, possibilità di riutilizzo,

sono tutte variabili di fondamentale importanza nella

valutazione di conformità. Le condizioni di testing di

una cannuccia saranno diverse da quelle di una bottiglia,

e una bottiglia destinata a subire trattamento di

pastorizzazione sarà sottoposta a condizioni di analisi

maggiormente sfidanti. La verifica di conformità di

un articolo a uso singolo sarà inoltre dissimile rispetto

a quanto commercializzato per uno ripetuto.

Paese che vai, requisito che trovi

La regolamentazione MOCA dipende anche dall’area

di commercializzazione; le specifiche europee

non risultano infatti prettamente sovrapponibili a

quelle di altre aree di commercializzazione internazionali.

Anche all’interno dello stesso mercato comunitario,

in conformità all’art. 6 del Reg. 1935/2004:

[…] il presente regolamento non impedisce agli

Stati membri di mantenere o adottare disposizioni

nazionali, a condizione che siano conformi

alle norme del trattato.


58 DOSSIER AIAS

Non essendo disponibili misure specifiche valevoli

per l’intera Unione Europea per acciaio, carta e diversi

altri materiali, ciascun Paese può quindi disporre di

proprie indicazioni normative le quali, mantenendo

i principi europei di tutela della salute umana dettati

dal Regolamento Quadro, possono differire fra loro

anche in modo significativo.

Piani di monitoraggio e controlli ufficiali:

chi vigila sulla nostra sicurezza?

Sì, controlli vengono effettuati e sono disponibili

numerose informazioni a riguardo.

Questo e numerosi altri aspetti verranno

trattati nella terza e ultima parte di questo

dossier, che verrà pubblicata nel numero

37 di aiasmag.

Michela Gallo

Head of Consumer Goods Division

Laureata all’Università Ca’ Foscari, ha maturato

una significativa esperienza nel campo

del testing e delle proprietà dei materiali

nell’ambito chimico, biologico e prestazionale.

Nella sua carriera professionale ha ricoperto

ruoli manageriali di crescente responsabilità

in società italiane e internazionali all’interno

delle divisioni Consumer Products, Environmental

e Pharma/Cosmetics.

Attualmente riveste l’incarico di Head of

Consumer Goods Division nei Laboratori del

Gruppo LabAnalysis.

Socia AIAS, è attiva nell’associazione attraverso

la partecipazione ai Gruppi Tecnici Specialistici;

vanta inoltre diverse pubblicazioni di

articoli su aiasmag e collaborazioni come relatore

a vari webinar e convegni.


59

AIAS FESTEGGIA 50 ANNI DI IMPEGNO PER LA SICUREZZA!

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MASSIMA SICUREZZA NEI LAVORI IN QUOTA

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Per celebrare un mezzo secolo dedicato alla diffusione della cultura della prevenzione,

AIAS ha in programma un grande tour nel 2025. Il Roadshow AIAS toccherà le

principali città italiane, portando con sé un ricco programma di eventi, workshop e

incontri formativi.

Professionisti della sicurezza, aziende e istituzioni saranno invitati a partecipare e a

confrontarsi sulle ultime novità in materia di salute, sicurezza e sostenibilità nei luoghi

di lavoro. Sarà una grande opportunità per far parte di questa grande comunità e di

contribuire a rendere i nostri ambienti sempre più sicuri!

LE TAPPE DEL ROADSHOW

26 Febbraio

Milano

Mental Health /

Benessere Psicofisico

9 Luglio

Ravenna, Porto di Ravenna

Portuale / Logistica

10 Aprile

Bari

Compliance

9 Ottobre

Napoli

Governance / Organizzazione

13 Maggio

Treviso

Salute e Sicurezza

nei cantieri

19 Novembre

Brescia, Feralpi

Acciaieria / Manutenzione

29 Maggio

Teramo, Faraone Industrie

Edilizia / Impiantistica

25 Novembre

Torino, SET Scalo Eventi Torino

Nuove tecnologie / Automazione

13 Giugno

Parma, Barilla

Agroalimentare

Novembre

Milano, Regione Lombardia

Sport / Terzo Settore

18 Giugno

Catania

Salute, sicurezza e

benessere del lavoratore

Dicembre

Roma, Parlamento

Salute / Sanità



26 Febbraio 2025 - Milano

AIAS on the Road – Prima Tappa a Milano: la Giornata dedicata al

Benessere Psicofisico e alla Mental Health lancia i festeggiamenti per il 50° di AIAS

Milano, 3 marzo 2025 - La prima tappa di “AIAS on the

Road”, il lungo percorso che porterà l’Associazione in tutta Italia

per festeggiare il suo cinquantesimo anniversario di fondazione,

si è svolta con successo Mercoledì 26 Febbraio all'interno del

Grattacielo Pirelli di Milano, portando al centro del dibattito il

tema del benessere psicofisico e della salute mentale. L'evento,

che ha visto la partecipazione di esperti e istituzioni, ha

messo in luce le problematiche legate alla gestione dei

rischi psicosociali negli ambienti di lavoro e nella vita

quotidiana e ha fatto registrare l’adesione di oltre 340

professionisti dei quali circa 140 in presenza tra le tre sale

parallele predisposte e 200 in diretta streaming.

La giornata è stata inaugurata dal Presidente AIAS -

Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza Francesco Santi,

che ha sottolineato l'importanza di trattare la salute mentale

come un tema centrale per il miglioramento delle condizioni di

lavoro e la sicurezza dei lavoratori: "L'approccio alla sicurezza

Un momento del primo Panel della giornata

deve essere globale e includere non solo la protezione fisica ma

anche quella psicologica. È fondamentale sensibilizzare e

formare i professionisti su come prevenire e gestire i rischi psicosociali", ha dichiarato il Presidente Santi.

Moderato da Alessandro Foti, Vicepresidente AIAS, Psicologo e Psicodiagnosta, l'incontro ha visto interventi

rilevanti da parte di esperti che hanno trattato temi delicati come aggressioni, molestie, violenze e il loro impatto

sulla salute psicofisica, un ambito determinante in ambito salute e sicurezza.

Il primo panel ha offerto uno spazio di approfondimento e dibattito sul tema delle "Aggressioni, molestie e

violenze e l’impatto sulla salute psicofisica". Un'analisi delle tendenze e degli effetti della violenza, con

particolare attenzione alla sua incidenza nei contesti di lavoro e di vita, tra quest’ultimi il mondo della scuola e in

quello penitenziario, aprendo la discussione sulle misure di prevenzione e gli interventi possibili.

Dopo la pausa mattutina, l'evento è proseguito con una Round Table sui rischi psicosociali negli ambienti di lavoro,

preceduta da una intervista a Maria Francesca Torriani, Rentokil Initial Italia che ha presentato i risultati di

un’indagine sul tema del persistente tabu legato al ciclo mestruale. Nella tavola rotonda l'attenzione si è concentrata

su come le organizzazioni possano implementare misure per tutelare il benessere psicofisico dei dipendenti.

Un focus particolare, a inizio pomeriggio, è stato dedicato anche al rischio suicidario: un’analisi dedicata che

ha destato notevole interesse tra i partecipanti vista la delicatezza e l’impatto di questa piaga sociale sulle attività

economiche e le famiglie. I lavori si sono chiusi con un momento di confronto tra le professioni del

benessere mentale: un finale che ha portato una migliore comprensione e la valorizzazione delle differenze e i

confini tra professioni quali quelle dello psicologo, del counselor e del coach. Il confronto, primo e unico nel suo

genere, ha portato spunti di riflessione a una platea presente ancora in gran numero.

Cristian Son, AIAS Events on Field & Marketing Manager, presentatore della giornata, ha coordinato i vari momenti

del programma e nel finale ha lanciato anche le successive tappe di “AIAS on the Road”.

In chiusura, Alessandro Foti, coadiuvato dal Presidente

Francesco Santi, ha ringraziato i partecipanti e sottolineato come

eventi come quello di oggi siano fondamentali per diffondere una

cultura della sicurezza e del benessere che abbraccia la salute

fisica e mentale: "Il nostro obiettivo è creare consapevolezza e

promuovere buone pratiche che possano migliorare

concretamente la vita lavorativa e quotidiana delle persone;

questo, anche facendo sinergia e rete tra i diversi stakeholder

coinvolti, come fatto in questo convegno", ha dichiarato Foti.

L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per professionisti

come RSPP, ASPP, CSP, CSE e Counselor ed è stato

sponsorizzato da Rentokil Initial e Q81, con Wolters Kluver nelle

vesti di Media Partner.


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10 Aprile 2025 - Bari

AIAS on the Road – Seconda Tappa a Bari: continuano con successo i

festeggiamenti per il 50° anniversario dell’Associazione

Bari, 15 Aprile 2025 - La seconda tappa di “AIAS

on the Road”, il lungo percorso che porterà

l’Associazione in tutta Italia per festeggiare il suo

cinquantesimo anniversario di fondazione, si è svolta

con successo Giovedì 10 Aprile presso l’Hotel

Excelsior a Bari, portando al centro del dibattito temi

quali la salute e la sicurezza sul lavoro, con

l’evoluzione della compliance e del suo approccio

operativo. La tappa pugliese ha visto oltre 150

partecipanti ed è stata anche la prima che ha visto

il Patrocinio del Ministero del Lavoro, cosa che

avverrà anche in tutto il resto del percorso sul territorio

Nazionale. Prestigiosissimi anche tutti gli altri

patrocini a segno di una tematica di fondamentale

importanza anche a livello istituzionale: INAIL, FAST,

Regione Puglia, Arpa Puglia, ENSHPO, Ordine dei

Fisici e dei Chimici della Provincia di Bari,

Collegio provinciale Geometri e Geometri laureati

di Bari, Ordine degli Ingegneri della Provincia di

Bari, Ordine dei Periti Industriali e dei Periti

Industriali laureati Provincia di Bari e BAT, Confindustria Bari e Barletta Andria Trani, Università degli Studi

di Bari 'Aldo Moro', Centro Interdipartimentale di ricerca sul lavoro UniBA non hanno voluto far mancare il loro

sostegno.

La giornata è stata inaugurata dal Presidente AIAS - Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza Francesco Santi

e dal moderatore Giovanni Taveri, Vicepresidente AIAS: forte dalle loro parole il ringraziamento a tutti i presenti,

accorsi numerosi, e ai relatori per la disponibilità data a trattare tematiche di fondamentale importanza. La giornata

si è aperta con l’esecuzione dell’Inno Nazionale ed è stata presentata da Cristian Son, AIAS Events on Field &

Marketing Manager.

L'incontro ha visto una serie di interventi di grandissimo spessore: Roberto Voza (Coordinatore Centro

interdipartimentale ricerca sul lavoro, Università degli Studi di Bari Aldo Moro Università di Bari) ha aperto i lavori

illustrando i contenuti e gli obiettivi del Convegno, Vito Bruno (Direttore Generale Arpa Puglia - Cabina di Regia

Nazionale SNPA - SNPS) si è focalizzato su ambiente, salute e riflessi autorizzativi. Gabriella Leone, docente

all’Università degli Studi di Bari, ha approfondito il ruolo del preposto come figura di garanzia. Vito Sabatelli (Merck

KGaA e Università di Bari) ha analizzato il DUVRI nei contratti d’appalto, mentre l’avvocata Rosa Bellomo (Polis

Avvocati) si è concentrata sul Modello 231 tra ODV, evoluzione normativa e competitività. Stefano Maglia,

presidente di TuttoAmbiente e Assiea, ha parlato di compliance e governance ambientale, seguito da Francesca

De Santis (Blumatica), che ha presentato soluzioni digitali per la gestione integrata sicurezza e ambiente.

Salvatore Strino (Bridgestone Italia) ha illustrato un approccio operativo alla gestione dei rischi elevati, mentre

Massimiliano Giuliano (ASL BA) ha concluso con un intervento sulla valutazione strumentale dei rischi in ambito

industriale.

In chiusura, dopo un interessante momento di Q&A con i relatori fortemente voluto da Giovanni Taveri, lo stesso

Vice Presidente AIAS, insieme al Presidente Francesco Santi hanno voluto omaggiare di una targa

rappresentativa alcune figure importanti per la storia della regione Puglia in AIAS: Luigi Quarta, pioniere

dell’Associazione in Puglia; Gerardo Porreca, per la sua opera di studio e divulgazione nella regione; Annapaola

Spontella, la più giovane Socia dell’Associazione in Puglia; Gianvito Schena, Tesoriere AIAS, per il suo

instancabile sviluppo delle attività regionali e nazionali.

L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini partecipanti.

Un ringraziamento a tutti gli enti patrocinanti e agli sponsor che hanno reso possibile questa interessante giornata.



13 Maggio 2025 - Treviso

AIAS on the Road – Terza Tappa a Treviso: l’attenzione sui lavoratori in un

evento di successo

Treviso, 15 Maggio 2025 - La terza tappa di “AIAS on

the Road”, il lungo percorso che sta portando

l’Associazione in tutta Italia per festeggiare il suo

cinquantesimo anniversario di fondazione, si è svolta

con successo Martedì 13 Maggio a Treviso, presso

l’Auditorium della Provincia. Al centro di questa

giornata la tutela della salute e sicurezza nei cantieri

con un obiettivo unico, la riduzione degli infortuni e

delle malattie professionali. La tappa veneta ha visto

oltre 250 partecipanti.

La giornata è stata inaugurata dal Presidente AIAS -

Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza

Francesco Santi e dal moderatore Stefano

Donadello, Coordinatore AIAS Treviso membro del

direttivo veneto. È stato forte dalle loro parole il

ringraziamento a tutti i presenti, accorsi numerosi, e ai

relatori per la disponibilità data a trattare tematiche di

fondamentale importanza. Il Presidente Santi ha

sottolineato come la tematica vada trattata con un

approccio tecnico – scientifico. Ancora oggi sono troppi gli infortuni sul mondo del lavoro.

La giornata è stata presentata da Cristian Son, AIAS Events on Field & Marketing Manager.

Il pomeriggio ha visto interventi di assoluto prestigio susseguirsi: Stefano Donadello per AIAS a dato un punto di

vista innovativo dell’inquadramento legislativo anche sul nuovo Accordo Stato Regione sulla formazione, a cui si è

legata Maura Curti con i pacchetti Aias Academy. Felice Costa (ANCE Rovigo Treviso) ha relazionato

sull’evoluzione normativa e la patente a crediti, seguito da Antonio Zaninotto (Confartigianato Marca Trevigiana)

sui rischi del lavoro in quota e i DPI anticaduta. Antonia Zanfardino (Blumatica) ha presentato gli strumenti

software utili per la patente e crediti, mentre l’architetto Chiara Scantamburlo (Consulta Ordini e Collegi) ha

discusso i cambiamenti per i tecnici professionisti. Il Vicesindaco di Treviso, Alessandro Manera, ha sottolineato

l’impegno locale per sostenibilità e sicurezza. Giuseppe Vecchio (INL Treviso) ha trattato la qualificazione delle

imprese per la prevenzione infortuni, e Paolo Patelli (USSL 2 Marca Trevigiana) ha illustrato nuove strategie di

prevenzione e formazione sulla sicurezza. La Risorsa Umana, con le voci di Simone Maculotti e Nicole Mattia,

ha presentato Il ruolo delle certificazioni attraverso la ISO 45001, mentre Michele Pastorello (CGT – Caterpillar)

ha raccontato come il contributo della tecnologia diventa fondamentale per la sicurezza nei cantieri.

In chiusura è intervenuto Giovanni Taveri, Vice Presidente AIAS, che ha chiuso con un messaggio molto diretto:

“Mettiamo in atto sul posto di lavoro quello che diciamo nei convegni”.

Giovanni Taveri, coinvolgendo Stefano Donadello e Francesco Santi, ha poi sottolineato come AIAS Veneto abbia

avuto nella sua recente storia due figure di una importanza fondamentale per l’Associazione: Vito Pinton e

Giovanni Matteazzi. Alla loro memoria sono state prodotte due targhe che sono state ritirate dalle figlie Maria

Grazia Pinton e Nicoletta Matteazzi.

L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini partecipanti.

Un ringraziamento a tutti gli enti patrocinanti e agli sponsor che hanno reso possibile questa interessante

giornata.


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Comunicato

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AIAS on the Road – Prima Tappa a Milano: la Giornata dedicata al

29 Maggio 2025 - Teramo

Benessere Psicofisico e alla Mental Health lancia i festeggiamenti per il 50° di AIAS

AIAS on the Road – Quarta tappa a Tortoreto (TE)

Milano, 3 marzo 2025 - La prima tappa di “AIAS on the Road”, il

lungo percorso che porterà l’Associazione tutta Italia per

festeggiare il suo cinquantesimo all’insegna anniversario di fondazione, della si prevenzione

è

svolta con successo Mercoledì 26 Febbraio all'interno del

Grattacielo Pirelli di Milano, portando al centro del dibattito il tema

Tortoreto del benessere (Teramo), psicofisico 3 Giugno e 2025 della - salute La quarta mentale. tappa L'evento, di “AIAS che on ha the

Road”, visto il la tour partecipazione che AIAS sta di esperti organizzando e istituzioni, in tutta ha messo Italia in nel luce suo

cinquantesimo le problematiche anno di legate fondazione, alla gestione si è tenuta dei Giovedì rischi psicosociali 29 Maggio a

Tortoreto

negli

presso

ambienti

l’Academy

di lavoro

di Faraone

e nella

Industrie.

vita quotidiana

La giornata,

e ha

intitolata

fatto

registrare l’adesione di oltre 340 professionisti dei quali circa

“Sicurezza in altezza: la prevenzione che conta nei cantieri e nelle

140 in presenza tra le tre sale parallele predisposte e 200 in

imprese”, direttaha streaming. visto oltre 150 partecipanti. Una importante delegazione è

arrivata dalla Polonia, dove Faraone Industrie ha una sua sede

operativa, La giornata consentendo è stata inaugurata all’evento dal Presidente di avere AIAS anche - Associazione un carattere

internazionale. Italiana Ambiente Per AIAS e Sicurezza un momento Francesco molto importante, Santi, che ha in sottolineato quanto il suo

Presidente l'importanza Francesco di trattare Santi la salute è anche mentale Presidente come un tema della centrale Federazione per

Europea il miglioramento ENSHPO delle (European condizioni Network di lavoro of e Health la sicurezza Professional dei

Organizations).

lavoratori: "L'approccio alla sicurezza deve essere globale e

includere non solo la protezione fisica ma anche quella psicologica.

La giornata, organizzata in ogni minimo da dettaglio in modo perfetto da Un momento del primo Panel della giornata

È fondamentale sensibilizzare e formare i professionisti su come

Laura prevenire Volpe, e Marketing gestire i rischi & psicosociali", Communication, ha dichiarato Faraone il Presidente Industrie e

Coordinatore Santi. AIAS Abruzzo, è stata inaugurata proprio dal Presidente

Francesco Santi e da Piero Faraone in qualità di padrone di casa: sentito e toccante il suo benvenuto a tutta l’importante

platea Moderato intervenuta. da Alessandro La giornata, Foti, che Vicepresidente ha visto in AIAS, primis Psicologo un veloce e Psicodiagnosta, intervento l'incontro Simona ha Monti visto a interventi presentazione rilevanti di da AIAS

Academy, parte di è stata esperti presentata che hanno da trattato Cristian temi Son, delicati AIAS come Events aggressioni, Field & molestie, Marketing violenze Manager, e il che loro ha impatto anche sulla introdotto salute i vari

interventi psicofisica, insieme un a ambito Luisa determinante Ferretti, CEO, in L&L ambito Comunicazione, salute e sicurezza. che ha moderato la Tavola rotonda iniziale.

Il primo panel ha offerto uno spazio di approfondimento e dibattito sul tema delle "Aggressioni, molestie e violenze e

Nell’ambito l’impatto della sulla Round salute Table psicofisica". “Il futuro Un'analisi della delle sicurezza tendenze sul e degli lavoro effetti in della Europa: violenza, dialogo con particolare tra le istituzioni”, attenzione alla si sono

confrontati sua incidenza rappresentanti nei contesti di rilievo di lavoro delle e istituzioni di vita, tra italiane quest’ultimi ed europee, il mondo per della condividere scuola e in esperienze, quello penitenziario, strategie e aprendo prospettive la in

materia discussione tutela sulle della misure salute di nei prevenzione luoghi di lavoro. e gli interventi Sono intervenuti possibili. Nicola Negri, Direttore Regionale INAIL Abruzzo, Maria

Ceci, Responsabile delle Attività Istituzionali INAIL Abruzzo, e Marco Marinelli, Direttore del Servizio Tutela Salute Luoghi

di Lavoro Dopo della la pausa ASL mattutina, di Teramo. l'evento A offrire è una proseguito visione con interregionale una Round e Table nazionale sui rischi sono psicosociali stati Stefano negli Marconi, ambienti della di lavoro, Direzione

Interregionale preceduta del da una Lavoro intervista del Centro, a Maria ed Francesca Erario Boccafurni, Torriani, Rentokil responsabile Initial della Italia pianificazione che ha presentato per i la risultati stessa di Direzione un’indagine - INL.

Sul fronte

sul tema

europeo,

del persistente

sono intervenuti

tabu legato

Thomas

al ciclo mestruale.

Jacob, Direttore

Nella tavola

Tecnico

rotonda

Amministrativo

l'attenzione

della

si è concentrata

DGUV e referente

su come le

per le

organizzazioni possano implementare misure per tutelare il benessere psicofisico dei dipendenti.

normative sulle scale in Germania, e Alfred Brzozowski, delegato alla direzione del Centro Sicurezza e Igiene del Lavoro

CIOP Un in focus Polonia, particolare, portando esempi a inizio concreti pomeriggio, di buone è stato pratiche dedicato e innovazioni anche al rischio applicate suicidario: nei rispettivi un’analisi Paesi. dedicata che ha

Alle ore destato 11.00, notevole la discussione interesse tra si i è partecipanti focalizzata vista sull’importanza la delicatezza di e promuovere l’impatto di questa una cultura piaga sociale condivisa sulle attività della economiche sicurezza, con

l’intervento e le famiglie. di Urszula I lavori Gawrysiak, sono chiusi Direttore con un dell’accordo momento di per confronto la sicurezza tra le professioni nell’edilizia, del che benessere ha illustrato mentale: l’impatto un finale concreto

dell’accordo che ha portato nel settore una migliore delle costruzioni. comprensione e la valorizzazione delle differenze e i confini tra professioni quali quelle dello

La sicurezza psicologo, sul del lavoro counselor è sempre e del coach. più una Il questione confronto, primo di cultura, e unico consapevolezza nel suo genere, e ha strumenti portato spunti innovativi. di riflessione Nel corso a una degli

interventi platea tematici, presente esperti ancora in e gran responsabili numero. HSE hanno condiviso esperienze concrete e strumenti applicativi che stanno

trasformando

Cristian Son,

il modo

AIAS

in

Events

cui le aziende

on Field &

affrontano

Marketing

la

Manager,

prevenzione,

presentatore

raccogliendo

della giornata,

grandissimo

ha coordinato

interesse

i vari

e partecipazione

momenti del

da

parte programma della platea. e nel finale ha lanciato anche le successive tappe di “AIAS on the Road”.

Domenico Savino, HSE Manager di Honda Italia, ha aperto In chiusura, la sessione Alessandro con “Safety Foti, coadiuvato is not habit”, dal Presidente sottolineando Francesco il valore dei

metodi Hakken e KaiZen come strumenti di conoscenza Santi, e miglioramento ha ringraziato continuo. i partecipanti A seguire, e sottolineato Alberto come Sabella, eventi Global come EHS

Director di Dayco, ha illustrato come progettare e misurare quello di la oggi cultura siano della fondamentali sicurezza per in azienda, diffondere un una passo cultura cruciale della per

renderla un valore condiviso. Laura Volpe, Amministratore sicurezza di Faraone e del benessere Academy, che ha abbraccia evidenziato la salute il ruolo fisica fondamentale e mentale: del

"Il nostro obiettivo è creare consapevolezza e promuovere buone

binomio attrezzature-formazione, mentre Erminia Fiore, HSE Manager di Fater SpA, ha presentato Goldengate, un efficace

pratiche che possano migliorare concretamente la vita lavorativa e

strumento operativo per la qualifica delle imprese in appalto,

quotidiana

in linea

delle

con

persone;

l’art. 26

questo,

del D.Lgs.

anche

81/08.

facendo sinergia e rete tra i

Sul fronte tecnologico, Michele Crivellaro di Kiwitron diversi ha illustrato stakeholder le potenzialità coinvolti, come dell’intelligenza fatto questo artificiale convegno", applicata ha alla

sicurezza industriale. Infine, Nicole Mattia, Responsabile dichiarato della Divisione Foti. Formazione Finanziata de La Risorsa Umana, ha

spiegato come la formazione finanziata rappresenti una leva strategica per promuovere la sicurezza in azienda.

L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per professionisti

La mattinata si è chiusa con una tavola rotonda a due come che ha RSPP, voluto ASPP, sottolineare CSP, CSE il valore e Counselor delle associazioni ed è stato sponsorizzato per la sicurezza

in Europa alla presenza di Francesco Santi (ENSHPO) da e Jozef Rentokil Witczak Initial (Presidente e Q81, con dell’Associazione Wolters Kluver nelle Polacca vesti di OSPS Media BHP).

Partner.

Durante il pranzo è stata svolta la votazione virtuale per il 3° concorso di “Scultura e sicurezza sul lavoro”, mentre il

pomeriggio, prima della visita al Plant di Faraone Industrie e della premiazione del vincitore del concorso, si è tenuto il

partecipato e coinvolgente concerto “Macte “AIAS Animo! on the Tour” Road” degli continua SOS. il suo viaggio

Per maggiori informazioni sul calendario degli eventi e per iscriversi: marketing@networkaias.it

L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini partecipanti. Un ringraziamento a tutti

gli enti patrocinanti e agli sponsor che hanno reso possibile questa interessante giornata.

Per ulteriori informazioni: mail: segreteria@networkaias.it - tel. 0282398620 - www.aias-sicurezza.it


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13 Giugno 2025 - Parma

AIAS on the Road – Tappa esclusiva in Barilla, ambiente e sicurezza

nell’agroalimentare

Rubbiano (Parma), 17 Giugno 2025 - La quinta

tappa di “AIAS on the Road”, il tour che AIAS sta

organizzando in tutta Italia nel suo cinquantesimo

anno di fondazione, si è tenuta Venerdì 13

Giugno all’interno dello Stabilimento Sughi di

Barilla a Rubbiano (Parma). La tappa, intitolata

“Ambiente e Sicurezza nell’Agroalimentare”, è

stata vissuta all’insegna dell’esclusività: l’evento

si è svolto all’interno dello Stabilimento Sughi e i

50 invitati erano tutti HSE Manager dell’ambito

Food.

Un ringraziamento particolare a Barilla, in primis

a Luca Ruini, HSEE VP dell’azienda, per la

possibilità che ha concesso ad AIAS di

organizzare questo evento e di far vivere a tutti i

partecipanti, nel pomeriggio, la visita al Plant.

Barilla, tra l’altro, recentemente è stata

confermata come la prima azienda al mondo nel settore alimentare per reputazione per il secondo anno

consecutivo nell’ultimo Global RepTrak® 100, condotto da RepTrak, società americana che dal 1999 analizza

ogni anno le aziende con la migliore reputazione a livello globale.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente AIAS Francesco Santi e di Luca Ruini in qualità di padrone di casa, e dopo

il focus su AIAS Academy e su tutta l’attività formativa con le parole di Maura Curti, la mattinata è entrata nel vivo,

sempre con la conduzione di Cristian Son, AIAS Events on Field & Marketing Manager, alla guida di tutte le tappe

di AIAS On the Road.

L’apertura dei lavori è stata affidata a Giancarlo Minervini, che ha introdotto, da Direttore di Stabilimento, il luogo

in cui l’evento si stava tenendo, illustrandone il contesto operativo e le specificità produttive, corredate da numeri

che dimostrano la grande crescita del “mondo sughi” all’interno di Barilla. A seguire, Sergio De Pisapia ha

presentato La carta del Basilico, un progetto dedicato alla valorizzazione e tracciabilità di una materia prima

simbolo del Made in Italy, con particolare attenzione alla sostenibilità e alla qualità. Ermelinda Biondi ha

brevemente illustrato le attività del Gruppo di Lavoro Sicurezza Union Food, evidenziando l’importanza della

collaborazione tra le aziende per il miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza e benessere nei luoghi di

lavoro. Gabriele Picchi (Barilla) ha poi condiviso un’esperienza centrata sulla gestione delle segnalazioni

attraverso strumenti digitali e partecipativi, capaci di facilitare il dialogo tra i lavoratori e i responsabili della

sicurezza. Il tema della cultura della sicurezza è stato affrontato in due momenti distinti.

Maurizio Bertola e Marzia Genta (Ferrero) hanno illustrato le azioni intraprese per la gestione del rischio legato

alla viabilità interna, mentre Amedeo Tosi e Daniele Doria (Lactalis) hanno descritto l’efficacia delle Safety

Observation Visit (S.O.V.), uno strumento operativo volto a promuovere comportamenti sicuri attraverso

l’osservazione attiva e il confronto diretto sul campo.

In seguito, Cristian Son ha presentato una serie di interventi di “Specialisti di Sicurezza”, volti ad approfondire

diversi focus: sono intervenuti Michele Crivellaro (Kiwitron), Emiliano Boniotto (Safe), Cristian Cavalletto (Rentokil

Initial), Enrica Codeluppi (La Risorsa Umana), Stefano Maglia (Tuttoambiente) e Giacomo Niboli (Galileo).

Alessandro Rampi (Barilla), già ad inizio mattinata, ha portato tutti a conoscenza delle Safety Guidelines in vista poi

della successiva visita allo Stabilimento che ha colpito l’attenzione di tutti i partecipanti.

L’evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini partecipanti.

Un ringraziamento ancora a Barilla a tutti gli enti patrocinanti e alle aziende che hanno reso possibile questa

interessante giornata.



18 Giugno 2025 - Catania

AIAS on the Road – Tappa numero 6 in Sicilia: SICUREZZA, SALUTE E

BENESSERE DEL LAVORATORE: 50 ANNI DI AIAS, EVOLUZIONE NORMATIVA

E CULTURA DELLA SICUREZZA TRA IERI, OGGI E DOMANI

Catania, 1 Luglio 2025 - La sesta tappa di

“AIAS on the Road”, il tour che AIAS sta

organizzando in tutta Italia nel suo

cinquantesimo anno di fondazione, si è

tenuta Mercoledì 18 Giugno a Catania

presso la suggestiva location del Seminario

Arcivescovile dei Chierici. La giornata,

intitolata “Sicurezza, Salute e Benessere del

lavoratore, 50 anni di AIAS, evoluzione

normativa e cultura della sicurezza tra ieri,

oggi e domani”, ha visto circa 200

partecipanti.

La giornata è stata presentata da Cristian

Son, AIAS Events on Field & Marketing Manager ed è stata moderata da Francesco Di Mauro,

Coordinatore AIAS per le province di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa.

Diverse le istituzioni nazionali e territoriali che hanno preso parte all’evento apportando ognuno per il

proprio ambito un valore aggiunto tangibile.

La giornata è stata divisa in 4 sezioni:

Sezione 1 - Salute e Benessere psicofisico con gli interventi di Alessandro Foti (AIAS), Lucina

Mercadante (INAIL) e Giuseppe Santisi (Università di Catania). A seguire tavola rotonda moderata da

Francesco Di Mauro che ha visto, oltre a Foti, Mercadante e Santisi, protagonisti Carlo Sciacchitano,

Antonello Merlo e Vincenzo Zimmitti.

Sezione 2 - Formazione e addestramento: strumenti indispensabili per garantire la salute e sicurezza

nei luoghi di lavoro con gli interventi di Antonio Leonardi (ASP Catania), Enzo Livio Maci (Libero

Professionista) e Alfio Torrisi (Ordine Ingegneri Catania). La successiva tavola rotonda moderata da

Adriano Russo, Coordinatore AIAS Sicilia, insieme ai tre speaker ha visto presenti Filippo Di Mauro,

Valeria Vecchio e Edoardo Schillaci.

Sezione 3 – Nuove tecnologie e Intelligenza Artificiale con relatori Diana Artuso (INAIL), Natalia

Trapani (Università di Catania) e Martin Oviedo (Stellantis). La tavola rotonda è stata moderata da

Giovanni Taveri, Vicepresidente AIAS: ad Artuso e Trapani si sono aggiunti Alfio Torrisi, Alessandro Foti

ed Elisa Gerbino.

Sezione 4 - La sicurezza sul lavoro: bene indispensabile da tutelare ha visto nelle vesti di relatori

Santo De Luca (ASP Catania), Salvatore Marchese (Procura della Repubblica) e Filippo Di Mauro

(Fondazione Ordine Ingegneri Catania). La tavola rotonda a tema è stata moderata da Andrea

Santangelo (ASP Catania) ed insieme a De Luca, Marchese e Di Mauro sono stati coinvolti Antonio

Distefano, Giuseppe Di Pisa e Clara Arena.

Durante la giornata sono intervenuti anche gli “Specialisti di Sicurezza” Rentokil Initial e Kiwitron.

Da segnalare inoltre il riconoscimento che il Comitato Esecutivo AIAS ha voluto rilasciare ad Adriano

Russo e Francesco Di Mauro per l’eccellente lavoro svolto in preparazione e organizzazione

dell’evento, oltre che quello fatto quotidianamente per AIAS in regione. Il tutto è stato realizzato a

sorpresa, durante il rituale del taglio della torta.

L'evento ha previsto il rilascio di crediti formativi per i professionisti iscritti agli Ordini degli Architetti ,

geometri e periti.

Un ringraziamento a tutti gli enti patrocinanti e agli sponsor che hanno reso possibile questa intensa

giornata.


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9 Luglio 2025 - Ravenna

AIAS on the Road – Tappa numero 7 a Ravenna: SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA

NEGLI AMBIENTI DI LAVORO MARITTIMI E PORTUALI

Ravenna, 15 Luglio 2025 - La settima tappa di

“AIAS on the Road”, il tour che AIAS sta

organizzando in tutta Italia nel suo cinquantesimo

anno di fondazione, si è tenuta Mercoledì 7 Luglio

a Ravenna presso l’Autorità di Sistema Portuale.

La giornata, intitolata “La sostenibilità e la

sicurezza negli ambienti di lavoro marittimi e

portuali”, ha visto il tutto esaurito con gli 80 posti

disponibili andati esauriti già nei giorni antecedenti

l’evento.

La giornata è stata presentata e moderata da

Cristian Son, AIAS Events on Field & Marketing

Manager, e Francesco Santi, Presidente AIAS.

La mattinata, dopo un interessante speech sul futuro del porto curato da Angelo Mazzotti, Dirigente per la

Transizione al Digitale e la sostenibilità Ambientale dell’AdSP Ravenna, è stata suddivisa in due ricchi Panel.

Il primo dedicato alla Sicurezza e Sostenibilità underwater ha visto i seguenti interventi:

L’avvocato Roberto Sammarchi ha illustrato il quadro normativo che disciplina il settore, sottolineando

l’importanza di coniugare tecnologie intelligenti, sicurezza e sostenibilità nel rispetto delle leggi nazionali e

internazionali.

Giovanni Esentato si è concentrato sui rischi specifici delle attività subacquee e sui requisiti minimi di

sicurezza da adottare nei cantieri, evidenziando la necessità di standard condivisi per proteggere gli

operatori.

Andrea Minardi ha affrontato il tema dell’affidabilità dei sistemi di intelligenza artificiale applicati alla robotica

sottomarina, richiamando l’esigenza di garantire sicurezza, trasparenza e rispetto dei principi etici.

Infine, Anna Dondana ha illustrato i requisiti minimi per i subacquei industriali e i criteri per l’omologazione e

la verifica dei fornitori, fondamentali per assicurare qualità e sicurezza nelle operazioni.

Il secondo invece dedicato alla parte in superficie.

L’avvocato Roberto Sammarchi è intervenuto nuovamente questa volta illustrando come le recenti

normative europee pongano l’accento sull’integrazione tra innovazione tecnologica e tutela della sicurezza

nei contesti portuali, sottolineando le implicazioni giuridiche per operatori e istituzioni. Alessia Lambertini ha

approfondito le criticità legate alla sicurezza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante nell’area portuale

di Ravenna, evidenziando l’importanza del monitoraggio continuo e delle verifiche ispettive. Il ruolo della

medicina del lavoro nell’adozione di tecnologie emergenti per la sicurezza portuale è stato al centro

dell’intervento di Francesco Decataldo che ha richiamato l’attenzione sull’integrazione tra salute dei

lavoratori e innovazione. Francesca Levato ha ripercorso l’evoluzione della sicurezza sul lavoro in ambito

portuale, illustrando come il processo si stia trasformando alla luce delle nuove sfide tecnologiche e

normative. Infine, Marco Nanni ha presentato le applicazioni dell’intelligenza artificiale sviluppate da ICOY

per rendere i luoghi di lavoro più sicuri, con soluzioni innovative che supportano la prevenzione e la gestione

dei rischi.

Durante la giornata sono intervenuti anche gli “Specialisti di Sicurezza” Galileo Ingegneria, Kiwitron, La

Risorsa Umana e CGT Caterpillar, che nel pomeriggio ha anche tenuto una interessante e partecipata demo,

prima della visita guidata all’area portuale organizzata da Gruppo SAPIR, dove si è potuto osservare il lavoro

diretto dentro al Terminal.

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