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Flotte&finanza n. 76 settembre 2025

In viaggio con papà ...e tutta la famiglia. A bordo della Mercedes C SW, in giro per l’Italia a macinare chilometri. Ecco com’è andata

In viaggio con papà
...e tutta la famiglia. A bordo della Mercedes C SW,
in giro per l’Italia a macinare chilometri. Ecco com’è andata

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Casa Editrice la fiaccola srl Numero 76

settembre 2025

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

In viaggio

con papaà

…e tutta la famiglia. A bordo della Mercedes C SW,

in giro per l’Italia a macinare chilometri. Ecco com’è andata

ISSN 2037-5719

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TANTO PER

COMINCIARE

In morte

del segmento A

L’utilitaria non esiste più, estinta in favore di SUV, minisuv e crossover.

Dove c’erano le ‘piccole’ adesso c’è il ‘B size’.

Nell’era del minimalismo e della ottimizzazione

dei trasporti sembra proprio un paradosso. Perché è accaduto?

Quando sentiamo parlare di car sharing come strumento per la riduzione del parco veicoli ci vengono i

brividi. Noto è infatti (lo dicono le ricerche universitarie) che l’utilizzatore del car sharing non lascia

la propria auto a casa per fruire della condivisione, piuttosto è un viaggiatore intermodale che usa lo

sharing per la parte terminale del proprio tragitto. Poi, si potrebbe argomentare sulla sostenibilità

economica e sull’effettivo utilizzo plurimo giornaliero, ma è un’altra storia. Quel che vale è che comunque le

auto in sharing, cominciando dalla 500, hanno una lunghezza di almeno 365 cm, rispettivamente ben un

metro e mezzo in più delle estinte e rimpiante Smart e IQ.

Alcuni decenni fa si contestavano 4WD, SW e MPV proprio per il loro ingombro, non funzionale

al traffico cittadino, soprattutto considerando che la prevalenza degli spostamenti venivano e vengono

fatti da un monoutilizzatore, cioè senza passeggeri. Che bisogno c’è, si diceva, di macchinoni vuoti?

Ecco il paradosso: criminalizzare comunque le endotermiche anziché incentivare l’uso di quelle vetture che

per dimensioni e peso consumano meno e occupano poco spazio (ovvero meno traffico e più parcheggi).

Questo atteggiamento di scarsa vision accomuna tutti: i produttori in gregge che hanno abbandonato

il segmento, i normatori che non ne hanno incentivato l’uso, i noleggiatori che mostrano sensibilità solo

verso l’elettrico (peraltro senza trovare effettivo gradimento, specialmente quando si parla di quell’orrore

tecnologico che è il plug-in), i clienti che non riescono proprio a rinunciare a un bel suvvone, e che nel

frattempo si professano ambientalisti della prima ora.

Ancora una volta, automobile schiacciata dai luoghi comuni e dal populismo.

E addio piccole, economiche, pratiche automobiline che hanno reso possibile il trasporto individuale.

SUV time, forever.

www.flottefinanzaweb.it settembre 2025 - Flotte&finanza - 3



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www.flottefinanzaweb.it

Flotte&finanza

sommario

settembre 2025 - numero 76 anno 19

10 Mercedes Classe c sw, una grande viaggiatrice

16 Previsioni Dataforce 2025: auto su, mezzi da lavoro giù

18 Incidentalità stradale, siamo lontani dagli obiettivi

20 Dipendenti più soddisfatti se il trasporto è green

21 Con Audi Urban Value il NLT è a consumo

22 1 milione di euro per il van-pooling Wayla

24 Osservatorio Unrae: C-Suv i più amati dai privati

25 Grab&Go, il Telepass arriva sugli scaffali

26 Aumentano i furti, non le polizze assicurative

27 Quanti spunti da The Urban Mobility Council!

28 Alla scoperta di ATFlow, l’ultima nata di Autotorino

30 Geotab Ace, un assistente virtuale molto concreto

32 Il car sharing Free2move è 100 per cento digitale

34 Debutto italiano per XPeng G6 e G9

35 Jeep Avenger 4XE, il B-Suv da sterrato e da città

36 Cupra Leon Sportstourer: prova consumi superata

42 Volvo EX30 e XC60 in sala trucco

44 In pronta consegna Etp3, il mid van firmato Byd

45 8 ottobre: Frigo’n’motion fa tappa a Bari

RUBRICHE

6 Il Pensatore

8 Quote Rosa

41 5 perché di F&F

46 VIP alla guida

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Eventuali equipaggiamenti ed accessori aggiuntivi possono modificare i predetti valori.

Per maggiori informazioni:

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IL PENSATORE

IL PENSATORE

a cura di Roberta Carati

Nel 1981 è il più giovane

concessionario GM in Europa.

Dealer Opel, Volvo e Saab,

pioniere delle vendite internet dal 1998.

È stato uno dei fondatori di AsConAuto.

Cedute le aziende, collabora con OEM e

società di consulenza in tutto il mondo.

Nel suo curriculum, oltre alla

partecipazione a 13 Nada Convention,

esperienze in USA, India, Cina, Australia,

Brasile, Russia, Balcani e, naturalmente,

Europa. Una curiosità: è cinese per

parte di madre.

Parlare con Maurizio Sala - è lui il nostro

Pensatore - di auto (e lcv e truck), è

immergersi in un mondo con anfratti

inesplorati. Mettetevi comodi.

F&F Giapponesi, coreani, oggi

l’inarrestabile avanzata dei brand

cinesi. Con quali sviluppi?

››‰ I costruttori cinesi in passato

PERICOLO CINESE

Maurizio Sala

I cinesi, certo, ma poi gli indiani, i tailandesi, i vietnamiti.

L’esperto di auto, non un ‘fuffaguru’ (il copyright è suo),

mette in guardia sull’avanzata degli altri marchi asiatici

hanno ricevuto gratis dall’occidente

quello che serviva per imparare a

produrre veicoli. Ora, grazie al

monopolio su batterie e microchip,

prodotti appetibili e all’autogol dei

marchi occidentali che hanno

cancellato migliaia di concessionarie

per sostituirle con le ‘più agili’ agenzie, i

brand cinesi potranno dissanguare i

nostri mercati: direttamente “dal

produttore al consumatore”!

Negli anni 70, Toyota e Honda si sono

proposte con performanti utilitarie che

hanno messo KO i costruttori

occidentali; negli anni 2000 Hyundai, Kia

e altri marchi asiatici in 15 anni hanno

smantellato il monopolio occidentale

nel mercato dei Suv.

La storia si ripete a una velocità

stratosferica: i cinesi in due anni hanno

preso piede in Ue, in Asia ed in America

Latina con prodotti belli, tecnologici, a

buon mercato. BYD supera Tesla, in

Italia MG surclassa Opel, Alfa Romeo,

Hyundai e Kia. Chery in un anno fa più

di Lancia, Mazda, Volvo e MINI che

hanno il doppio dei concessionari.

Non ci sono solo i cinesi: la nippoindiana

Suzuki Maruti è il più grande

costruttore mondiale di utilitarie con

cinque milioni di pezzi prodotti. In India

ci sono marchi che producono decine

di milioni di auto, moto, truck: Tata,

Mahindra, Bajaj, Hero. Poi ci sono i

tailandesi che da anni assemblano

Opel, Ford, Mazda e BYD, o i vietnamiti

di Vin-Fast.

La Cina non è il solo pericolo, sveglia!

F&F I concessionari hanno accolto i

marchi cinesi come un male

inevitabile. È proprio necessario

saltare sul treno dei nuovi brand?

Sono i più lungimiranti ad aver

colto l’opportunità di business?

››‰ I dealer si dividono in due

categorie: quelli che hanno tempo solo

per il ‘finemese’ e non alzano mai la

testa dalla trincea, e altri capaci di

programmare il futuro. Alcuni dei miei

amici cinesi sono convinti che solo i

grandi Gruppi possano distribuire le

loro auto. Ma quando un mega dealer

rappresenta tanti marchi premium,

spesso fatica a concentrarsi su brand

cinesi mai sentiti o poco noti che

vendono solo EV. In un recente

passato i coreani sono sbarcati in Ue

investendo su partner monobrand che

si sono specializzati senza fare una

macedonia con le auto occidentali e

senza dividere in mille rivoli personale,

spazi e risorse.

In Cina Xiaomi ha cambiato approccio:

entri nel centro commerciale, guardi

uno smartphone, un tablet, delle cuffie e

poi, se hai voglia, compri una Ev. Viene

da chiedersi: c’è ancora bisogno della

‘solita’ concessionaria con i porteaperte

domenicali?

F&F Come mai i veicoli pesanti

cinesi tardano ad arrivare?

››‰ La produzione di autocarri sta

crescendo a ritmi pazzeschi, e molti

marchi Ue hanno sviluppato joint

venture con aziende locali. Poche

settimane fa SANY ha annunciato lo

sbarco in Ue con un nuovo camion

grazie all’accordo con la rete di

assistenza Alltrucks in tutta Europa.

Ci sono brand che già esportano in 130

Paesi tra Africa, Medio Oriente e Asia,

Latam, Ue. Producono milioni di veicoli

e collaborano con MAN, Steyer, Volvo,

Daimler, Iveco. Sentiremo presto parlare

di FAW, Shaanxi, Sinotruck, Foton, JAC,

Dongfeng, JMC. In Cina non ci sono

solo truck elettrici (230.000 vendite nel

2024): l’81 per cento delle vendite è

ancora diesel! Problemi con

omologazioni ed emissioni spiegano il

ritardo dell’arrivo in Ue.

F&F Ci dica tre plus positivi e tre

negativi dei brand cinesi.

››‰ Tecnologia, qualità, prezzo.

Mancanza di personalità, difficoltà di

comunicazione, attuale crisi di mercato.

Dopo anni di crescita anche in Cina è

scoppiato il mal-di-pancia: Il Governo

Centrale ha deciso una stretta sui

costruttori di auto ed è iniziata la guerra

degli sconti! La situazione è

‘complicata’ e stanno morendo piccoli

costruttori, grandi start-up e qualche

migliaio di concessionari. Sei milioni di

clienti non sanno dove fare la

manutenzione della loro auto perchè il

dealer e la start-up sono falliti.

F&F I veicoli cinesi saranno

prevalentemente elettrici o sono un

cavallo di Troia?

››‰ Oltre alle EV esistono extraperformanti

endotermiche omologate

Euro 6D con consumi da 3 Lt x 100 Km

che vanno a ruba come i panini!

In Europa in 6 mesi sono state vendute

5.576.568 vetture. Jato Dynamics dice

che i cinesi in 6 mesi sono cresciuti del

+91% rispetto al 2024. Leggendo i

numeri si scopre però che le vendite

sono solo 347.135, il 5,7% del totale.

Anche in Italia i numeri delle cinesi si

‘vedono’ ancora poco (a parte MG).

F&F Trump con i suoi dazi sta

tenendo in scacco mezzo mondo.

Ma sulle auto elettriche cinesi la Ue

li ha imposti dall’ottobre 2024. Che

cosa pensa di questa politica

protezionista?

››‰ Non amo parlare di politica, ma

guardo con occhio critico alle posizioni

della Ue che ha devastato uno dei

settori portanti della nostra storia

industriale ed economica. Non credo

che nuovi dazi potranno arginare - se

non momentaneamente - lo sbarco in

forze dei cinesi sulle nostre coste. Alle

spalle dei più grandi produttori di auto,

camion, motocicli cinesi c’è il Governo

Centrale che dispone di idee chiare e

risorse illimitate.

F&F Veniamo in Italia. Che giudizio

dà della nuova tornata di incentivi

ministeriali sui veicoli elettrici?

››‰ I media addomesticati non dicono

che i bonus riguardano solo le BEV,

destinate ai privati delle “aree urbane

funzionali” (?) con ISEE di 30.000 euro.

Il Ministro dice che l’obiettivo è

agevolare l’acquisto di 40.000 BEV: la

ricetta giusta per svecchiare un parco

auto di 45 milioni di veicoli.

Pochi giorni fa il nuovo CEO di Stellantis

chiedeva altri super-incentivi per le

utilitarie EV.

A dispetto dei bonus dedicati alle EV, le

utilitarie EV Leapmotor che possono

fruire fino a 11.000 euro pagati dai

contribuenti, hanno consuntivato 193

immatricolazioni in agosto (2.130 nel

2025) meno di una (1) al mese per

dealer, incluse km0 e autoimmatricolazioni.

Servono altri incentivi

per vendere EV popolari?

F&F Dieci anni fa scriveva: «Il

mondo automotive dà da vivere a

migliaia di ‘consulenti’. Mi

domando una volta di più se

costoro e le aziende per cui

lavorano sono davvero buoni

consiglieri per case auto e dealer».

Se lo chiede ancora?

››‰ La scienza dice che cambiare

idea è dimostrazione di intelligenza e

flessibilità. Dipende, dico io! I

‘fuffaguru’ esistono anche nell’auto:

consulenti e formatori improvvisati,

manager ‘so tutto io’ pseudogiornalisti

copia-e-incolla che si

occupavano di uncinetto senza esser

mai stati in una concessionaria (o in

Cina) e parlano di auto dispensando

consigli per risolvere la crisi.

La diga si è rotta, i cambiamenti

iniziati. Si colpevolizzano i cinesi ma

non abbiamo più un’industria

automobilistica italiana che si possa

definire tale. Una pletora di politici

incompetenti cerca solo visibilità.

Associazioni di categoria immobili e

inutili. A fine aprile ci sarà Auto China

2026 a Beijing, con 1.200 espositori.

AsConAuto organizza un gruppo, chi

vuole venire?

6 - Flotte&finanza - settembre 2025

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settembre 2025 - Flotte&finanza - 7



QUOTE

ROSA

Il sondaggio di Women’s Worldwide Car of the Year

Che paura

Ben il 95 per cento delle donne al volante ha subito comportamenti

aggressivi da parte dell’altro sesso. Sono poi accusate di non saper

parcheggiare e di essere lente, eppure hanno molto da insegnare...

di Tiziana Altieri

Altro che parità. La vita delle

donne è più complicata di

quella degli uomini. Non siamo

solo costrette a giochi di equilibrismo

per bilanciare vita familiare e

lavorativa e vittime del gender gap pay

(in altri termini, guadagniamo meno

per fare esattamente le stesse cose

dei colleghi maschi), quando siamo al

volante dobbiamo affrontare troppo

spesso comportamenti aggressivi da

parte dell’altro sesso. È successo al

95 per cento delle automobiliste, a

una su due accade frequentemente.

Lo rivela un sondaggio

commissionato da Women’s

Worldwide Car of the Year

(WWCOTY) in collaborazione con la

rivista ceca Žena v autě.cz, che ha

coinvolto 1.900 donne di 47 Paesi.

Anche nella nostra automobile,

insomma, non possiamo stare

tranquille…

Tallonamenti, sorpassi sconsiderati,

violenze verbali, luci lampeggianti

senza alcuna ragione e anche un

utilizzo immotivato del clacson sono

tra i comportamenti più denunciati dal

popolo rosa. Cosa generano? Rabbia

(39 per cento), nervosismo (34) e

paura (14). Solo il 14 per cento delle

interpellate ha dichiarato che questi

episodi non hanno alcun impatto sulla

loro emotività.

Alle donne è stato chiesto anche di

valutare la propria capacità di condurre

un veicolo. Emerge una grande

consapevolezza

riguardo a punti di

La verità è che

le donne non

forza e debolezza.

guidano male ma

Tra i primi, i più

in modo diverso.

comunemente

Nel rispetto del

citati sono la Codice della

guida

Strada

prudente (29 per

cento), il rispetto del Codice della

Strada (25) e la reattività in caso di

pericolo (21). Seguono la guida fluida

(12 per cento) e la capacità di essere

multitasking (11 per cento e, vale la

pena ricordarlo, riguarda ogni cosa che

facciamo nella vita). Limiti, invece,

sono i parcheggi (26 per cento), la

guida indecisa (26) e l’incapacità di

affrontare serenamente condizioni

meteo avverse e l’oscurità (23).

Da sottolineare che un 18 per cento

ritiene la propria guida perfetta.

Duri a morire

Il sondaggio ha esplorato anche gli

stereotipi sociali. Che dire? Alcuni

proprio faticano a morire.

Tra i luoghi comuni molto diffusi il più

gettonato è quello secondo cui le

donne non sanno parcheggiare

(indicato da quasi la metà del

campione). Vengono accusate anche

di guidare lentamente

(21 per cento, peccato

che si limitino a

rispettare le velocità

indicate dalla

segnaletica), di essere

sedute troppo vicine

al volante (14 per

cento) e, addirittura, di rappresentare

un pericolo per gli altri (5 per cento).

La verità è che noi non guidiamo

peggio degli uomini, ma

semplicemente in modo diverso. E

questo non è certo un male, anzi.

Parlano chiaro i numeri: anche

nell’ultimo anno, stando al Report Aci

Istat sull’incidentalità in Italia, oltre l’80

per cento di chi ha perso la vita sulle

strade e oltre il 60 per cento dei feriti

era di sesso maschile. Forse il gentil

sesso avrebbe qualcosa da insegnare…

8 - Flotte&finanza - settembre 2025 www.flottefinanzaweb.it



IN VIAGGIO

CON

IN VIAGGIO

CON

TEST DI 3.500 KM

Non sa

stare ferma

Se la Mercedes Classe c sw è intrinsicamente

una grande viaggiatrice, l’allestimento Travel

Edition la definisce puntando sull’eccellenza

del comfort e della dinamica di marcia. Tra una

silenziosità esemplare a bordo, con tanto

di centro massaggi, e un turbodiesel ad alte

prestazioni e bassi consumi

Scheda tecnica Mercedes C220d 4Matic Travel Edition

Motore

diesel mild hybrid 48V 4 cilindri turbo 1.993 cc

Potenza massima

200 Cv (potenza elettrico 20 Cv)

Coppia massima di sistema 440 Nm a 1.800-2.800 giri/minuto

Velocità

239 km/h

Acc. 0-100 km/h

7,3 secondi

Emissioni CO 2

143-124 g/km

Consumo ciclo combinato

WLTP 5,5-4,7 l/100 km

Serbatoio

66 litri

Cambio

Automatico 9 marce Speedshift Mct Amg

Trazione

Integrale permanente 4Matic

Dimensioni

4,87 x 1,82 x 1,45 m

Bagagliaio

Da 490 a 1.510 litri

Peso

1.895 kg

Prezzo

69.578 euro

di Enzo Rizzo

Un nome una garanzia Mercedes C220d 4 Matic

sw Travel edition, summa di tante virtù da viaggio

provate sul campo delle italiche strade per

3.500 chilometri.

Il nome Mercedes impreziosisce il concetto di station

wagon da quasi cinquant’anni: chi è negli anta come

me ricorderà quando la familiare si è nobilitata fino a

diventare un must-have, ossia al debutto della Mercedes

T-modell ricavata dalla Serie W123 nel 1977.

Motorizzazioni quattro o sei cilindri, sospensioni autolivellanti

e anche una panchetta per bambini nel

10 - Flotte&finanza - settembre 2025

www.flottefinanzaweb.it

www.flottefinanzaweb.it settembre 2025 - Flotte&finanza - 11



IN VIAGGIO

CON

IN VIAGGIO

CON

Mercedes sana in corpore sano

Leggendo Energizing Plus si può pensare a un integratore, e in effetti

questo pacchetto di serie per la Travel Edition un po’ lo è, perché guidatore

e passeggero siedono su sedili Multicontour con funzione di

massaggio, riscaldabili e raffrescabili. Scegli uno dei cinque programmi

Comfort (Freschezza, Vitalità, Calore, Piacere, Benessere) e si crea

un’atmosfera di luci, immagini sul display centrale e musica mentreagisce

il massaggio (si può regolare l’intensità). L’Energizing Coach suggerisce

i programmi più adatti in base all’analisi dei dati di viaggio come

situazione del traffico, meteo, durata del tragitto. In alternativa c’è un

menù massaggi: degno di nota il Workout profondo.

baule disposta contromarcia, una pioniera dei sette

posti che sarebbero andati a caratterizzare monovolume

e crossover. Dopo la T-modell ecco la Classe E

e poi la Classe C, nel 1996 (l’anno prossimo è tempo

di festeggiare i 30 anni e il nuovo modello).

La sicurezza di viaggi lunghi e ben distesi è data dalla

versione speciale in edizione limitata Travel Edition:

elettrificazione sì ma niente spine, 197 cavalli e un’autonomia

a quattro cifre complice il serbatoio di 66 litri.

Viaggiando a pieno carico umano e di bagagli, in questo

caso con figli assortiti tra ventenni e adolescenti,

si possono maggiormente cogliere tutte le possibilità

di comfort e funzionalità che la vettura offre, perché

gli stessi figli offrono spesso punti di vista diversi dai

propri. Ecco dunque che li coinvolgo in questo viaggio

a spasso per l’Italia: 3.551 i chilometri percorsi partendo

da Milano direzione il Sud del Cilento per poi risalire

la penisola puntando al centro a Terni e Urbino,

quindi guadagnando la trafficata autostrada adriatica,

abbandonata per incidente a Rimini Sud dopo averla

imboccata a Pesaro, e verso nord in statale fino a

Faenza, quindi l’autostrada sino a Milano.

Tempo di un cambio equipaggio ed eccomi con la fida

Travel Edition riguadagnare la Toscana: Pistoia,

Montecatini e, al ritorno, un’ultima sosta a Mantova

prima di raggiungere Milano di nuovo con un mix di

percorrenza autostrada/statale per un veicolo in fiamme

sulla A4 tra Sommacampagna e Peschiera.

Soldi ben spesi

Sempre più d’accordo con chi sostiene che la vacanza

inizia non quando si arriva a destinazione ma già col

viaggio, più macinavo chilometri e più comprendevo

la ragione per cui il 74 per cento delle Mercedes è preferito

dalla clientela con motorizzazione a gasolio: a

Stoccarda hanno investito tre miliardi di euro per mantenere

questa tecnologia al passo con i tempi e con

le esigenze di salvaguardia ambientale. Denari ben investiti:

nel caso della Travel Edition che pone l’attenzione

su una serie di tecnologie attraverso le quali vuole

innalzare il livello di comfort degli occupanti durante

la marcia di lunga percorrenza, la dotazione si impreziosisce

del Distronic (sistema di assistenza attivo

alla regolazione della distanza), del pacchetto tecnico

Cartoline

di viaggio dai

luoghi raggiunti

con la Travel

Edition e il suo 2.0

td mild-hybrid (a

sinistra): qui

a fianco, luminarie

a Prignano Cilento

(Salerno).

Nell’altra pagina,

in alto da sinistra

in senso orario:

in viaggio verso

nord dal Cilento;

rifornimento nei

pressi di

Frosinone; per

le vie di Terni.

In basso, polaroid

dalle Terme

Tettuccio di

Montecatini

(Pistoia)

e da Palazzo Te

a Mantova.

12 - Flotte&finanza - settembre 2025

settembre 2025 - Flotte&finanza - 13



IN VIAGGIO

CON

IN VIAGGIO

CON

A sinistra, Galleria Turelli

all’interno dello stabilimento termale

Tettuccio di Montecatini Terme

(Pisa). In basso da sinistra, L’Orto

Botanico e il Palazzo Ducale di Urbino.

In alto, da sinistra, il Palazzo Nuovo

Albani a Urbino, lo spettacolare blu della

Grotta Azzurra di Palinuro e il posto

guida della C220d 4 Matic sw Travel

edition: chiaro e immediato il quadro

strumenti digitale con impostazione

tradizionale, delle dimensioni

opportune, corona compresa, il

volante. Non sempre precisi i

tasti a sfioro sulle razze.

che include sospensioni adattive e asse posteriore

sterzante, dei gruppi ottici anteriori Digital Light che

reagiscono al variare delle condizioni del traffico, della

carreggiata o della situazione meteorologica modificando

continuamente la luce e abbaglianti in qualità

HD che non causano l’abbagliamento degli altri utenti

della strada, del Fine Particular sensor per la qualità

dell’aria, dei cristalli acustici e del godurioso pacchetto

Energizing Plus (vedi box).

Dal punto di vista estetico, questa edizione limitata si

basa sull’allestimento Amg Line Advanced Plus all’insegna

della sportività, dunque cerchi in lega a raggi

da 19 pollici ed elementi neri; l’esemplare in prova era

anche nero metallizzato a suggellare il piglio dinamico

della vettura.

La prima buona notizia per chi intende guidare questa

Travel Edition è che le dotazioni sopra citate si traducono

in un vantaggio cliente del 59 per cento.

La seconda è che il comportamento dinamico è

davvero a cinque stelle: la combo quattro ruote

motrici e sterzanti, insieme agli pneumatici ribassati

da 19 pollici, dona estrema soddisfazione.

Ne ho avuto conferma percorrendo la Panoramica

anziché la Direttissima lungo l’Autostrada del

Sole: assetto in modalità Sport, che regola sterzo,

motore e sospensioni, e il duemila turbodiesel

con l’elettrificazione (20 cavalli) spinge che è una

bellezza, nonostante il pieno carico, con la ciliegina

sulla torta di uno sterzo che si conferma ancora

una volta una specialità di casa Mercedes.

Altra sorpresa è la silenziosità che si esalta poi

ad andatura costante quando la vettura veleggia

e si rende piacevolissima grazie alla tecnologia

Sopra, da sinistra i sedili Multicontour massaggianti e ben

avvolgenti; sulla portiera del guidatore i comandi per la

regolazione dei sedili e relative memorie, chiusura e sblocco

delle portiere, cristalli elettrici; il vano bagagli dalla volumetria

minima di 490 litri. Sotto, la tecnologica complessità dei gruppi

ottici anteriori Digital Light: esemplare la loro capacità di dosare

l’illuminazione non solo nell’intensità ma anche nella parte di

spazio su cui fare luce; un meritato lavaggio a fine test.

mild hybrid che lavora attraverso una rete 48V e un’Isg

(integrated starter generator): spesso questo silenzio

mi ha richiamato una bev.

Aplomb digitale

A 130 all’ora e in nona marcia il relax è totale: il motore

gira a 1.600 giri e il cruise control adattivo si fa apprezzare:

il computer di bordo sentenzia un consumo di

5,7 l/100 km, con un rapido calcolo - tenendo conto

del serbatoio maggiorato a 66 litri - capisco come con

un pieno più di mille chilometri si percorrano tranquillamente.

E capisco anche che farò poche visite al benzinaio:

partito con il pieno, in tutto il viaggio l’ho incontrato

solo quattro volte.

Il tempo risparmiato dalle poche soste alla pompa è

stato allietato dal vivere il comfort digitale di bordo:

per il driver il cruscotto digitale di 12,3 pollici configurabile

di fronte agli occhi e il display inclinato di 11,9

pollici che domina la zona centrale e serve il sistema

multimediale sono un ottimo compagno di tranquillità

in viaggio perché con informazioni e rimandi chiari hai

tutto sotto controllo.

Il bello è che l’aplomb della Travel Edition si ritrova anche

quando si desidera o si ha bisogno della performance:

una doppia natura per assecondare al meglio

la strada nelle sue diverse condizioni e stagioni.

14 - Flotte&finanza - settembre 2025 www.flottefinanzaweb.it

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MERCATO

PREVISIONI 2025

Bene ma non benissimo

Crescita sostanziosa delle auto, flessione a doppia cifra dei mezzi da lavoro.

Sono le due facce del mercato del noleggio a lungo e a breve termine che

però, nel complesso, continua a valere oltre un terzo dell’immatricolato

Per il 2025 Dataforce stima un volume di 427.000

autovetture e 62.250 veicoli commerciali leggeri

a noleggio, per un aumento di circa 40.000 unità

rispetto al 2024. Spacchettando il dato, però, risulta che a

crescere sono soltanto le passenger cars e unicamente

nel lungo termine: 328.500, oltre 47mila più dell’anno prima.

Nel breve termine si fermano a 98.500, un migliaio meno

del 2024. La flessione più preoccupante riguarda i veicoli

commerciali leggeri: 54.550 nel noleggio a lungo termine

(-11,5 per cento nel confronto con l’anno scorso), 7.700

nel breve termine (-24,9).

Il secondo trimestre conferma l’andamento positivo del

primo. Grazie alla performance delle società captive, quindi

direttamente collegate alle Case (+65 per cento delle immatricolazioni),

il noleggio fa un balzo di 10 punti per complessive

160.384 unità (erano state 145.280 ad aprile-giugno

2024). Pesa il calo dei mezzi da lavoro: -4,1 per cento

(particolarmente negativo il dato del breve termine: -30,0

per cento, dai 3.419 noleggiati nel secondo trimestre dell’anno

scorso ai 2.392 dell’analoga frazione 2025).

Per un segmento che corre l’altro rallenta, ma nel secondo

trimestre 2025 l’immatricolato a uso noleggio vale oltre

un terzo del mercato e precisamente il 34,6 per cento (scenderà

al 33,8 nel totale anno).

Osserva il presidente Aniasa, Alberto Viano: «L’andamento

delle immatricolazioni delle società di noleggio, captive

escluse, registra un deciso calo determinato per lo più dal

lungo termine, penalizzato dalla normativa sul fringe benefit

che spinge le aziende clienti a rinviare il rinnovo delle flotte

per non incorrere nelle aliquote più pesanti. Auspichiamo

che il documento programmatico della Legge di Bilancio

riveda una normativa che frena il ruolo del noleggio di acceleratore

del rinnovo del parco, con effettivi negativi in

termini di sicurezza dei mezzi e di riduzione delle emissioni».

Benzina, sempre lei

Con una share 2025 del 45,4 per cento, l’auto a benzina

(incluse mild hybrid) si conferma la più diffusa nel noleggio

a lungo termine. Il diesel scende al 27,4 mentre le full hybrid

salgono al 9,4 e le plug-in al 9,7 per cento; segno ‘+’ anche

per elettrico e Gpl. Nel breve, benzina (63,3 per cento), diesel

(14,1 in netto calo) e full hybrid (12,8) fanno il 90 per cento

del mercato ma, ancora, crescono plug-in, elettrico e gas.

Lato veicoli commerciali, lungo e breve termine registrano

la chiara flessione del diesel (rispettivamente -7,3 e -40,1

per cento nel secondo trimestre 2025 rispetto allo stesso

periodo del 2024), diesel che, però, con una quota superiore

all’80 per cento, sembra essere una scelta ‘obbligata’.

Mercato Italia Noleggio

Forecast 2025 Anno 2024 Diff. 2025/24 Diff. % 2025/24

Noleggio Lungo Termine Passenger Cars 328.500 281.401 47.099 16,7

(escluso Rent to Rent) Light Commercial Vehicles 54.550 61.628 -7.078 -11,5

TOTALE NOLEGGIO LUNGO TERMINE 383.050 343.029 40.021 11,7

Passenger Cars 98.500 99.595 -1.095 -1,1

Light Commercial Vehicles 7.700 10.254 -2.554 -24,9

TOTALE NOLEGGIO BREVE TERMINE 106.200 109.849 -3.649 -3,3

Elaborazione Dataforce su fonte Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 01.07.2025

16 - Flotte&finanza - settembre 2025

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ATTUALITÀ

REPORT INCIDENTALITÀ ACI/ISTAT 2024

Pericolo

Altro che dimezzamento delle vittime della strada e dei feriti gravi

entro il 2030 rispetto al 2019: oggi siamo soltanto a -4,5 per cento.

Italiani troppo distratti al volante e non rispettosi del CdS

VITTIME E FERITI

FERITI

233.853

FERITI

VITTIME PER TIPO DI UTENTE

3.030 51,4

VITTIME

TASSO DI MORTALITÀ

41,3%

AUTOVETTURE

MOTOCICLI

641

FERITI AL GIORNO

PEDONI

8

AL GIORNO

BICICLETTE/

ELETTRICHE

16.989

FERITI GRAVI | 2023

AUTOCARRI

80,1%

+0,7%

SUL 2022

CICLOMOTORI

MONOPATTINI

ELETTRICI

ATTUALITÀ

47

FERITI GRAVI AL GIORNO

19,9%

27,4% 15,5% 6,1% 4,8% 2,0% 0,8% 2,1%

ALTRO

di Tiziana Altieri

Ancora troppe le persone che in Italia ogni anno

perdono la vita sull’asfalto. Nel 2024, con livelli

di mobilità stabili rispetto all’anno precedente, si

sono verificati 173.364 incidenti stradali con lesioni a

persone: le vittime sono state 3.030 (8 al giorno, solo lo

0,3 per cento in meno del 2023) e i feriti 233.853 (+4,1).

Il tasso di mortalità stradale è passato dai 51,5 morti

ogni milione di abitanti del 2023 a 51,4. Improbabile che

il nostro Paese riesca a centrare l’obiettivo di un dimezzamento

delle vittime della strada entro fine decennio

nel confronto con il 2019, anno individuato dalla Ue come

benchmark: siamo solo a -4,5 per cento. Nel frattempo,

i sinistri con lesioni sono addirittura aumentati, +0,7 per

INCIDENTI STRADALI ITALIA Anno 2024

IN QUALI STRADE?

73%

URBANE

21,4%

EXTRAURBANE

IN QUALI CIRCOSTANZE? Le prime 3

15,7% 13,5%

DISTRAZIONE MANCATO RISPETTO

ALLA GUIDA DELLA PRECEDENZA

5,4%

AUTOSTRADE

8,6%

VELOCITÀ

TROPPO

ELEVATA

cento. Il costo sociale di questi incidenti nell’ultimo anno

è superiore ai 18 miliardi di euro (quasi l’1 per cento del

Pil). Sommando anche i sinistri con soli danni alle cose

(4,4 miliardi di euro stimati da Ania), si arriva a circa 22,6

miliardi di euro. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel

report realizzato da Aci e Istat.

Oltre l’80 per cento delle vittime nel 2024 erano uomini

(2.427). I conducenti deceduti ammontano a 2.175

(1.939 uomini e 236 donne), i passeggeri a 385 (rispettivamente

197 e 188) e i pedoni a 470 (291 e 179).

La distribuzione dei tassi di mortalità stradale per età,

calcolati sulla popolazione residente, conferma lo svantaggio

di giovani e anziani: il tasso specifico di mortalità

più elevato è nella classe 85-89 anni (103,8 ogni milione

di abitanti) seguita da quella 20-24 anni (84,7 ogni milione

di abitanti). Guardando invece ai feriti, sono in aumento

soprattutto tra 15-17enni (+15,7 per cento) e tra 18 e

19enni (+13,6).

Nel 2024 il numero di morti per 100mila abitanti risulta

più elevato della media nazionale in ben 13 regioni: si

va dal 7,2 dell’Umbria e della Sardegna al 5,2 della

Calabria. Viceversa, il tasso di mortalità è più basso della

media nazionale (tra 3,8 e 5,0) in Lombardia, Piemonte,

Liguria, Molise, Campania, Marche, Sicilia. In Toscana,

infine, coincide con quello nazionale.

Quali le strade più pericolose? La distribuzione percentuale

mostra che gli incidenti avvengono con maggior

frequenza sulle strade urbane (73,2 per cento), ma il più

alto numero di vittime si concentra sulle extraurbane

(48,6). L’indice di mortalità resta, dunque, più elevato su

queste ultime con 4,0 decessi ogni 100 incidenti, scende

a 2,7 sulle autostrade ed è pari a 1,0 sulle urbane.

Nel complesso, la maggior parte degli incidenti stradali

avviene tra mezzi in marcia (67,5 per cento). Il 91,0 per

cento coinvolge uno o due veicoli, il 7,0 tre e il 2,0 quattro

o più. Gli incidenti a veicolo isolato, esclusi gli investimenti

di pedone, sono il 21,5 per cento, mentre gli investimenti

di pedone l’11,0 del totale.

Con il traffico le probabilità crescono

La distribuzione temporale dell’incidentalità stradale

torna a ricalcare i modelli osservati prima della pandemia.

Nel 2024, nei giorni feriali i sinistri con lesioni si sono

concentrati in tre fasce orarie: intorno alle 8 del mattino,

tra le 13 e le 14 e alle 18, in corrispondenza dell’uscita

dal lavoro. Nei giorni festivi, invece, tendono a concentrarsi

soprattutto nelle ore notturne, tra le 12 e le 13 e

nuovamente alle 18. L’indice di mortalità risulta, però,

sempre più elevato nelle ore fra il tramonto e l’alba, in

particolare per gli incidenti con pedoni.

Tra i comportamenti errati alla guida, si confermano come

più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza

e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono

complessivamente il 37,8 per cento dei casi

(85.339). Tra le altre cause più rilevanti, emergono la manovra

irregolare (17.811), la mancanza della distanza di

sicurezza (15.778), la mancanza di precedenza al pedone

(7.969) e il comportamento scorretto del pedone (6.445).

Stando ai dati diffusi dal Comando Generale dell’Arma

TASSO DI MORTALITÀ Vittime per milione di abitanti

Tassi molto superiori alla media per giovani e anziani

Contesto Europeo

ETÀ

85-89

20-24

80-84

75-79

25-29

TASSO DI MORTALITÀ STRADALE

84,7

103,8

77,9

51,4

68,1

VALORE MEDIO

ITALIA

44,8

VALORE MEDIO

Ue27

Nel 2024 ancora una diminuzione contenuta delle vittime sulle strade della Ue27 (20.017)

rispetto all’anno precedente (20.466). Il calo è, però, signicativo rispetto al 2019 (-12,3%).

dei Carabinieri e dal Servizio della Polizia Stradale del

Ministero dell’Interno, alcol e droga sarebbero responsabili,

rispettivamente, dell’8,2 e del 3,0 per cento degli incidenti

da loro rilevati.

Uno sguardo all’Europa. Sulle strade della Ue27, nel 2024

le vittime sono state 20.017 contro le 20.466 del 2023.

Ben 21 Paesi hanno registrato una flessione sull’anno

precedente. Quelli con le riduzioni più consistenti sono

Lussemburgo (-30,8 per cento), Malta (-25,0), e Lituania

(-23,9). Al contrario, tra i sei Paesi che mostrano un aumento

si segnalano Cipro (+20,6), Estonia (+16,9),

Ungheria (+5,3) e Grecia (+2,9).

Il tasso di mortalità stradale si attesta a 44,8 nella media

Ue27, un valore di 6,6 punti percentuali inferiore a quello

dell’Italia, che si conferma solo al diciannovesimo posto

nella graduatoria europea.

1° SVEZIA

19° ITALIA

27° ROMANIA

20,2

51,4

77,5

18 - Flotte&finanza - settembre 2025

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OSSERVATORIO

PAY

PER USE

IL FUTURO DELLA MOBILITÀ AZIENDALE

Pensando a te

La soddisfazione di un dipendente passa, anche, dall’offerta di soluzioni

di trasporto sostenibili. Lo rivela un report di Arval Mobility Observatory

secondo cui i bisogni di chi lavora sono un fattore chiave di cambiamento

Flessibili e sostenibili. È quello che si aspettano i

dipendenti, 62 su 100 a livello europeo, in tema di

soluzioni di trasporto. Risulta da un report di Arval

Mobility Observatory che, nell’evidenziare i profondi cambiamenti

che stanno rimodellando la mobilità di chi lavora,

fornisce alle aziende gli strumenti per assecondare

e se possibile anticipare questa trasformazione.

La tabella di marcia è dettata dal Mobility Policy Maturity

Matrix: conoscendo il proprio livello di maturità - da approcci

incentrati esclusivamente sulla flotta (livello ‘ad

hoc’) a strategie avanzate e completamente integrate

con gli obiettivi HR e CSR (livello ‘advanced’) - i decision

maker possono passare da iniziative isolate a una mobilità

concepita come fattore abilitante per il business.

A titolo di cronaca: la maggior parte delle aziende staziona

oggi al livello 2 (‘basic’, con un ambito di applicazione

limitato, che non va oltre il rimborso del trasporto

pubblico e con una consapevolezza di base delle politiche

di sostenibilità) e al livello 3 (‘standard’, dove esiste

una policy formale, le opzioni sono molteplici - bike sharing

e car sharing comprese - e c’è un maggiore coinvolgimento

degli stakeholders).

Tre dimensioni

Il libro bianco dell’Osservatorio dimostra la necessità

che tutte le parti interessate - HR, CSR, Finance e Fleet

Management - collaborino alla definizione di strategie

di mobilità adatte al futuro, senza tentare di definire un

modello univoco ma aprendosi alla discussione e all’esplorazione

di politiche che creino valore.

Tre le dimensioni imprescindibili: efficientamento dei

costi attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo del veicolo

e una pianificazione più ragionata; sostenibilità, che

passa per gli spostamenti a basse emissioni di carbonio

e l’elettrificazione delle vetture; coinvolgimento dei dipendenti

con proposte più flessibili.

Quest’ultimo punto trova riscontro nell’Arval Employee

Mobility Survey 2024: in Europa, il 68 per cento dei dipendenti

con meno di 35 anni sceglierebbe un datore di

lavoro che offra opzioni di trasporto accessibili ed eco.

Il messaggio è chiaro: le imprese devono investire in soluzioni

di mobilità che concorrano ad attrarre e poi a

trattenere i migliori talenti.

Aiutano i budget aziendali sotto pressione e l’evidente

insostenibilità, in termini di costi e di tutela ambientale,

di una strategia di mobilità basata solo sull’auto privata.

Le alternative non mancano: piedi, bicicletta (a noleggio,

con bonus o rimborso chilometrico), trasporto pubblico

(rimborsabile in tutto o in parte), auto (noleggio, car sharing,

car pooling, ride hailing, taxi), veicoli elettrici (a batteria

e ibridi plug in)...

Preoccuparsi di offrire al dipendente soluzioni in linea

con una accresciuta sensibilità ambientale è una responsabilità,

non un benefit da concedere.

AUDI URBAN VALUE

Noleggio a consumo

A misura del privato che percorre pochi chilometri all’anno la formula di NLT

riservata alle compatte A1, Q2 e A3. Al canone base si accompagnano tutti

i servizi assicurativi, d’assistenza e mobilità del noleggio Audi

Canone base a partire da 269 euro per 36 mesi e

3.000 chilometri inclusi. Tre numeri che raccontano

Audi Urban Value, la formula di noleggio a

lungo termine con cui la Casa dei quattro anelli strizza

l’occhio al privato, neo patentato compreso. Accanto al

programma Audi for Business dedicato al mondo flotte,

ecco il noleggio tarato sull’uso effettivo della vettura, che

sia una A1, un Q2 o una A3.

Audi Urban Value costituisce un unicum sul mercato

premium: abbina infatti i plus dell’utilizzo a consumo, in

special modo la riduzione del canone sino a oltre il 40

per cento rispetto al noleggio convenzionale, ai vantaggi

di un contratto NLT che include quindi servizi assicurativi,

di assistenza e mobilità. Tra questi: immatricolazione e

messa su strada, soccorso stradale 24 ore su 24, limitazione

di responsabilità per incendio e furto, sistema

di recupero del veicolo rubato, RCA, tutela del conducente,

copertura danni, atti vandalici ed eventi naturali oltre alla

manutenzione ordinaria e straordinaria.

Un modello per ogni esigenza

Prendiamo per esempio l’Audi A3 Sportback TFSI 85

kW S tronic MHEV 48V Business Advanced: a fronte di

un anticipo di 5.000 euro il canone base Audi Urban Value

si attesta sui 323 euro anziché i 554 di un noleggio convenzionale

(36 mesi, 30mila chilometri complessivi),

con un delta di 231 euro al mese (-42 per cento). Stesso

anticipo e 269 euro, contro i 473 euro previsti per il noleggio

convenzionale, il canone base Audi Urban Value

per la compatta Audi A1 Sportback 30 TFSI nell’allestimento

S line edition (-43 per cento, pari a 204 euro).

Analogo discorso per l’Audi Q2 30 TDI S line edition: con

un anticipo di poco più di 4.900 euro, il canone Audi

Urban Value è di 299 euro anziché 511 (-41 per cento,

pari a 212 euro).

La rilevazione delle percorrenze avviene in modo automatico

tramite un dispositivo installato a bordo. Al raggiungimento

della soglia di 3.000 km, ogni chilometro

eccedente verrà fatturato su base mensile al costo unitario

di 0,29 euro da aggiungere al canone fisso. Con 400

chilometri ‘extra’, il canone base della A3 salirà a 439

euro, della A1 a 385 euro, del Q2 a 415 euro, cifre comunque

più basse dei canoni del noleggio standard.

Qui sotto, da

sinistra, Audi Q2

e A3 Sportback.

Insieme alla A1

della foto in alto

compongono

la rosa delle

compatte che

si possono

noleggiare con

la formula Audi

Urban Value.

20 - Flotte&finanza - settembre 2025

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settembre 2025 - Flotte&finanza - 21



VAN-POOLING

WAYLA ITALIA

Non fermateli

Studenti fuorisede, lavoratori, famiglie... sono

soprattutto i privati a sfruttare i ‘pullmini collettivi’,

ma la start up è pronta per un’offerta business

Accanto al titolo,

i fondatori di

Wayla. Da sinistra:

Carlo Bettini,

Michele Quagliata,

Mario Ferretti,

Alessandro Villa

e Niccolò Ferrari.

Il servizio di van

pooling urbano

raggiunge anche

l’aeroporto

di Linate.

Ha raccolto oltre un milione di

euro in meno di 30 ore sulla piattaforma

di equity crowdfunding

Mamacrowd. Linfa vitale per Wayla, la

start up milanese fondata da Carlo Bettini,

Alessandro Villa, Michele Quagliata, Mario

Ferretti e Niccolò Ferrari, che fornisce un

servizio di van-pooling ottimizzando la

mobilità urbana: solo nel 2024 ha percorso

16.000 chilometri trasportando più di duemila

passeggeri.

Wayla è attiva a Milano e, da giugno, anche

nella provincia di Monza-Brianza, ma con l’iniezione di capitale

fresco «prevede di incrementare la flotta, espandersi

in altre città italiane e sviluppare ulteriormente la propria

piattaforma tecnologica. Inoltre», si legge in una nota, «intende

potenziare l’offerta business fornendo servizi di vanpooling

su misura per aziende e organizzatori di eventi».

I minivan, una decina dai cinque di partenza, sono guidati

da autisti professionisti, gli utenti registrati, due aspetti

che fanno di Wayla un’alternativa sicura alla mobilità tradizionale,

che sia il taxi, il tram o la metropolitana.

LAVAGGI AL RISPARMIO

Né secchio né spugna per la pulizia dei van. Il servizio a domicilio di Wash

Out si distingue per il lavaggio waterless con l’utilizzo di prodotti ecocompatibili

che consentono un risparmio di ben 160 litri d’acqua rispetto a un tradizionale

autolavaggio. La pulizia riguarda la carrozzeria, i vetri esterni e interni, i

cerchioni, l’abitacolo, i cruscotti ed è eseguita a

mano da operatori specializzati.

Nata a Milano nel 2016, oggi di proprietà di

Palella Holdings, Wash Out è operativa a Parigi,

Milano, Monza, Roma e Torino e conta circa 80

dipendenti. Nel 2024 ha superato i 6 milioni di

euro di fatturato.

Il gradimento cresce, come attestano i 60mila download

dell’app con cui si prenota la corsa: un sistema semplice

e trasparente, con tempi di percorrenza e costi comunicati

in anticipo. Oggi sono soprattutto studenti fuorisede, lavoratori,

famiglie a usufruire dei pullmini collettivi, ma il

target si sta espandendo insieme all’area operativa. «Il

nostro minibus», fanno sapere da Wayla, «ora arriva anche

a Linate, perché viaggiare deve essere facile e conveniente.

Ti veniamo a prendere e ti portiamo a casa. Fine».

Anche la pulizia è eco

Durante le pause degli autisti, una volta raggiunta la destinazione

finale, entrano in scena i washer.

Wayla ha infatti sottoscritto una partnership con Wash

Out, azienda specializzata nel car care che opera con

prodotti e tecniche di lavaggio ecocompatibili.

«Questa collaborazione», spiega Guido Consoli, direttore

generale di Wash Out, «consolida il nostro impegno nel

fornire servizi a basso impatto ambientale, integrandosi

perfettamente con la visione di Wayla per un trasporto

condiviso e sostenibile. Stiamo valutando ulteriori soluzioni

tecnologiche per rendere il processo di pulizia e

sanificazione dei van ancora più rapido ed efficiente e

prevediamo di estendere il servizio ad altre città, supportando

la crescita di Wayla e di soluzioni di mobilità

green a livello nazionale».

Un’energica

presenza

sul territorio

PARTNER 2025

Nel 2023 il Board di OITAF ha ritenuto opportuno

affrontare direttamente le tematiche locali, facendosi

carico di trasmettere, nei bacini produttivi di

riferimento e d’eccellenza del territorio italiano

aspetti legati alla modernizzazione, alla tecnologia,

alla digitalizzazione, alle norme nazionali e internazionali,

esplorando nel contempo le esigenze e le

prerogative del trasporto ATP locale. La formula è

quella del convegno di 4-5 ore.

Ne è nato un tour che si sposta lungo la penisola,

un format non rigido ma sempre legato al contesto

territoriale. La prima puntata si è svolta a Roma,

con il partner Gruppo Artusi, con il quale sono state

esplorate le peculiarità laziali in termini di produzione,

trasporto, distribuzione. Poi è toccato a Bologna,

nell’ambito del Salone specializzato Refrigera.

Nel 2024 altri importanti appuntamenti di successo,

a iniziare da Pordenone, in occasione di Aqua-

Farm, per proseguire a Firenze (Prato Calenzano

con il partner Toscandia-Tempo Zero). Quindi il

Transpotec di Milano, dove OITAF ha anche presentato

il Libro Bianco del trasporto ADR. Altro appuntamento

di vasta eco quello gestito insieme a Rolfo

Plastic Gall a Pollenzo (Bra), che ha preceduto di

pochissimo la partecipazione alle giornate tecniche

di Parigi di Cemafroid.

A fine 2025 è il momento di volgere lo sguardo al

sud. Tra le grandi piazze del trasporto refrigerato

spicca Bari, sede della nona tappa di F’n’M.

E la storia di Frigo’n’Motion continua…

22 - Flotte&finanza - settembre 2025

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UNRAE

NOVITÀ

OSSERVATORIO NLT

Sei grande

grande

grande…

Il segmento C-Suv è il più amato da privati, aziende

non automotive, società di noleggio a lungo termine.

Si ritaglia, da solo, oltre un quarto delle preferenze

La scelta di privati (31,6 per cento), aziende non automotive

(28,4) e NLT (24,3) porta stabilmente in

cima alle preferenze i C-Suv; seguono i Suv del segmento

B (20,2 per cento) e, con uno scarto di una decina

di punti, le B-Berline (11,2) e le Station wagon (10,0).

Risulta dall’analisi di Unrae sulla base dei dati forniti dal

MIT. Nel primo semestre di quest’anno l’Osservatorio

ha registrato un incremento del 6,6 per cento dei contratti

di noleggio a lungo termine rispetto all’analogo periodo

NLT per segmento

Segmento Privati NBT NLT Dealer Aziende Totale

e costruttori non automotive

A-Berline 8,4% 5,3% 12,0% 5,8% 8,9% 8,2%

A-Suv 0,4% 0,7% 0,1% 2,2% 0,4% 0,5%

B-Berline 11,2% 17,6% 15,5% 11,9% 9,3% 11,2%

B-Suv 21,2% 37,1% 20,2% 27,9% 15,1% 20,2%

C-Berline 11,1% 10,1% 4,5% 9,8% 7,8% 8,6%

C-Suv 31,6% 16,9% 24,3% 16,4% 28,4% 26,3%

D-Berline 0,7% 0,6% 0,7% 1,8% 1,1% 1,0%

D-Suv 9,2% 2,5% 6,5% 13,7% 11,5% 9,7%

E, F-Berline 0,2% 0,3% 0,1% 0,4% 0,3% 0,3%

E, F-Suv 1,5% 1,0% 1,6% 2,0% 2,1% 1,8%

Station wagon 3,5% 6,1% 12,0% 5,5% 12,7% 10,0%

MPV 0,6% 1,1% 2,3% 2,1% 2,2% 1,8%

Sportive 0,4% 0,7% 0,1% 0,4% 0,3% 0,4%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Osservatorio Utilizzatori NLT, 6 mesi 2025, Centro Studi e Statistiche UNRAE

*

NLT

2,5%

NBT

16,2%

Dealer e

costruttori 4,7%

Privati

113,9%

L’utilizzatore

del NLT

Aziende non

automotive

62,7%

* piccole società

NLT che prendono

vetture da Aziende

Top o Captive

del 2024 per un totale di 542.353. In vetta c’è sempre la

Lombardia con il 28,5 per cento dei contratti sottoscritti,

a seguire Lazio (15,6), Trentino-Alto Adige (12,2), Emilia-

Romagna (7,7), Piemonte (6,9) e Campania (6,0).

La parte del leone la fanno le società (86,1 per cento a

quota 466.780), mentre i soggetti privati sfiorano il 14

per cento con 75.573 contratti (+10,3 nel confronto con

il periodo gennaio-giugno 2024).

La durata media si attesta a 21 mesi, con andamenti differenziati:

24 mesi per le aziende non automotive, 22 per

i privati, 15 per dealer e costruttori, 14 per le società di

noleggio a lungo termine, 9 per quelle del breve.

Alimentazioni, di tutto un po’

Il diesel resta la prima scelta delle aziende non automotive

(39,1 per cento) e NLT (37,8), mentre il motore a

benzina mantiene il primato fra le aziende del breve

(52,4) e tra dealer e costruttori (28,3). L’ibrido piace soprattutto

ai privati (30,4 per cento, cui si aggiunge l’11,8

di ibrido plug-in). L’elettrico puro è opzionato una volta

su quattro da dealer e costruttori (26,1), non arriva al 5

per cento nelle altre categorie (4,9 i privati, 3,8 le aziende

non automotive, 1,9 e 0,9 rispettivamente le società di

noleggio a lungo e a breve termine). Quote residuali per

le motorizzazioni a metano e GPL.

GRAB&GO

Telepass da scaffale

Il dispositivo simbolo dell’autostrada italiana diventa di proprietà del cliente:

già 900 i punti vendita, oltre ai canali e-commerce, in cui è possibile acquistare

Grab&Go, letteralmente Prendi&Vai. Si attiva via app, si paga a consumo

Ai primi di agosto Grab&Go era sold out su Amazon.

Piace il dispositivo Telepass ‘da scaffale’ pensato

per i viaggiatori occasionali e i turisti stranieri.

Reperirlo è facile: oltre ai canali e-commerce può essere

infatti acquistato in circa 900 punti vendita della GDO,

dell’elettronica di consumo e dell’accessoristica moto,

una rete di distribuzione che si estende

dalla Lombardia alla Sicilia con un piano

di espansione che include, tra gli altri,

anche le stazioni di servizio e gli hotel.

Obiettivo dichiarato: 6.000 punti.

Secondo Telepass, che conta in Italia

9,6 milioni di dispositivi attivi e gestisce

circa il 75 per cento degli otto miliardi

di euro di transato autostradale, sono 20 milioni i viaggiatori

non ancora ‘convertiti’ al telepedaggio nonostante

i 15-20 passaggi annuali al casello.

Il Telepass senza canone nasce per loro.

«Con questo prodotto», ha detto Aldo Agostinelli, Chief

Consumer Revenues Officer, «ci rivolgiamo a un mercato

che difficilmente avrebbe preso in considerazione i servizi

di Telepass, perché utilizzatori occasionali del telepedaggio.

Con Grab&Go dimostriamo che Telepass innova

ancora dopo 35 anni, quando per la prima volta ha consentito

agli italiani di poter pagare il pedaggio senza fermarsi

al casello».

Grab&Go si acquista a scaffale a 29,9 euro e non ha costi

fissi di abbonamento. Si paga un euro al giorno solamente

nei giorni di effettivo utilizzo del telepedaggio e

un euro al giorno per gli altri servizi, per esempio per il

pagamento di parcheggi convenzionati, strisce blu, traghetti

per lo Stretto di Messina.

La app con cui si attiva il dispositivo (a 14,9 euro fino al

31 gennaio 2026) permette di gestire

gli spostamenti in modalità digitale, accendere

coperture assicurative, ricevere

notifiche di transito, promemoria e alert

e, come l’OBU tradizionale, abilitare fino

a due targhe contemporaneamente.

Investimento monstre

L’AD Telepass, Luca Luciani, l’ha definito un «investimento

monstre», sottolineando «le opportunità di crescita

nel lungo periodo. Il più grande mercato è quello residenziale,

la concorrenza si sta facendo sotto. Puntiamo,

entro il 2030, a intercettare venti milioni di automobilisti,

di fatto raddoppiando la nostra piattaforma utenti».

Il tour del Telepass ‘pay per use’, per cui sono attesi «effetti

moltiplicatori paragonabili a quanto accaduto nella

telefonia mobile con l’introduzione delle Sim ricaricabili»,

prosegue. Dopo Milano, ai primi di settembre è arrivato

in Federalberghi Veneto. Il protocollo d’intesa prevede

la promozione di Grab&Go nelle strutture ricettive, potenzialmente

2.500, che aderiranno all’iniziativa.

L’espositore

Grab&Go

è presente

in circa 900 punti

vendita in Italia

(saliranno

a un migliaio

entro fine anno).

Il costo

del pedaggio

e degli altri servizi

viene addebitato

su conto corrente

o carta di credito.

Nelle foto a centro

pagina: a sinistra

Aldo Agostinelli,

Chief Consumer

Revenues Officer,

e Luca Luciani,

AD Telepass.

24 - Flotte&finanza - settembre 2025

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settembre 2025 - Flotte&finanza - 25



TREND

SEGUGIO.IT

Garanzie? No grazie

I furti d’auto aumentano ma pochi scelgono

di proteggersi con un’assicurazione ad hoc.

Scoraggia l’alto costo della polizza

Il fenomeno dei

furti d’auto

è cresciuto

di quasi un terzo

in soli tre anni,

con uno scatto dal

2023 al 2024.

In aumento anche

i veicoli senza RC,

in particolare al

Sud e nelle Isole.

Negli ultimi tre anni i furti d’auto sono cresciuti di

oltre il 30 per cento, passando dai 68.570 del 2021

agli 89.817 stimati da Ania nel 2024. E non fa notizia

che Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia registrino,

insieme, i tre quarti delle sottrazioni. Stupisce,

semmai, la scarsa penetrazione della garanzia Furto e

Incendio, ai minimi in tre delle regioni maggiormente colpite.

A fronte di una media nazionale del 20,5 per cento, le situazioni

più critiche si registrano proprio in Campania (3,7

per cento), Puglia (4,5) e Sicilia (11,3). È invece la Lombardia

a guidare la classifica delle regioni ad alta diffusione (27,0

per cento), seguita da Piemonte (24,2) e Lazio (22,9).

Furti d’auto in Italia

2021 2022 2023 2024 (Stima) Delta 2024 su 2021

Furti d’auto 68.570 81.497 84.733 89.817 31,0%

Fonte: rielaborazione dati Ania, LoJack Italia

Stima dei veicoli non assicurati e incidenza sul parco circolante

2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024

Veicoli non assicurati (milioni) 2,8 2,7 2,6 2,6 2,4 2,6 2,8 2,9

Incidenza sul parco circolante 6,3% 6,0% 5,9% 5,9% 5,2% 5,6% 6,0% 6,1%

Fonte: Ania

Stima dei veicoli non assicurati e incidenza sul parco circolante per area - 2024

Nord Centro Sud Isole Italia

Veicoli non assicurati (milioni) 1,2 0,7 0,7 0,4 2,9

Incidenza sul parco circolante 4,9% 6,3% 8,3% 7,9% 6,1%

Fonte: Ania

Penetrazione

Furto e Incendio

Giugno 2025

Secondo l’Osservatorio Assicurativo di Segugio.it, scoraggia

il costo elevato della polizza: in Campania il premio

medio di questa copertura raggiunge i 431,05 euro, in

Puglia i 367,81, valori nettamente superiori alla media nazionale

di 108,82 euro. Bisogna poi aggiungere l’elevato

costo dell’RC Auto, che in Campania arriva a toccare i

740,32 euro. «Il consumatore», spiega il vicepresidente di

Segugio.it Emanuele Anzaghi, «tende a valutare il costo

assoluto della garanzia e i vincoli derivanti dal proprio reddito

disponibile. Questo determina l’effetto paradossale

di una più alta penetrazione dove i furti sono meno probabili

e di una sottoassicurazione dove la garanzia Incendio e

Furto risulterebbe maggiormente tutelante».

6 veicoli su 100 senza RC Auto

C’è poi un altro fenomeno che preoccupa, oltre a quello

dei furti d’auto: la circolazione di veicoli privi di copertura

obbligatoria. Stando alle rilevazioni dell’Associazione

Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, sono circa 2,9

milioni. Sensibili le variazioni a livello territoriale: considerata

la media Italia del 6,1 per cento, soltanto il Nord

presenta un’incidenza inferiore, pari al 4,9 per cento (ma

in crescita del 53,5 per cento dal 2021 al 2024).

Decisamente più critica la situazione al Sud e nelle Isole,

dove la quota di veicoli non assicurati raggiunge rispettivamente

l’8,3 e il 7,9 per cento, con picchi in Campania

del 10,6 e in Sicilia dell’8,8 per cento. Il mancato pagamento

dell’RC Auto, calcolato dall’Osservatorio di Segugio.it sul

valore equivalente al premio medio, è una stima di evasione

che sfiora a livello nazionale 1,4 miliardi di euro.

Fonte: Osservatorio Segugio

THE URBAN MOBILITY COUNCIL

Le città parlano

Milano ha ospitato il Forum 2025 del think tank promosso dal Gruppo Unipol

per stimolare il confronto e la condivisione di visioni sui percorsi della nuova

mobilità. Spazio alle ricerche di Polimi e MIT Senseable City Lab

Tecnologia e uso intelligente dei dati sono alleati

preziosi nella costruzione di un sistema di mobilità

più sicuro ed efficiente. Se ne è parlato a

The Urban Mobility Council 2025 di Milano, quarta edizione

del think tank promosso da Gruppo Unipol.

«Gli incidenti stradali, che provocano ogni anno oltre 3.000

morti, costituiscono un enorme costo sociale per il nostro

Paese», ha detto Enrico San Pietro, Group Insurance General

Manager Unipol, aggiungendo che «i dati provenienti dai

dispositivi telematici offrono un supporto concreto: come

feedback per i singoli automobilisti, e per individuare punti

critici su cui le amministrazioni possono intervenire».

Ed ecco RoadSafeAI, il modello di intelligenza artificiale

sviluppato dal Politecnico di Milano che analizza immagini

urbane e dati telematici per stimare il livello di rischio della

singola area. Nello studio condotto in una porzione di 25

chilometri quadrati nel centro del capoluogo lombardo utilizzando

i dati raccolti nel biennio 2023-2024 attraverso le

black box installate sui veicoli assicurati da Unipol, sono

stati rilevati circa 80.000 eventi di frenata brusca, geolocalizzati

tramite coordinate GNSS e mappati sulla rete

stradale. «Poiché tali eventi sono spesso associati a un

aumento del rischio di incidenti», ha fatto notare il docente

di Ingegneria dell’Automazione, Sergio Savaresi, «è stato

possibile attribuire a ciascuna porzione di rete urbana

un’indicazione concreta della sua pericolosità. RoadSafeAI

offre alle amministrazioni locali la possibilità di valutare

in modo dettagliato e su larga scala il livello di rischio della

rete stradale urbana. Consente inoltre di confrontare que-

ste informazioni con i dati storici sugli incidenti e di simulare

l’effetto di modifiche infrastrutturali come l’aggiunta

di semafori o di attraversamenti pedonali».

Il ruolo dell’ambiente urbano

Sull’importanza di «un ambiente urbano progettato per i

durre comportamenti di guida più sicuri» si è invece focalizzato

l’urbanista e direttore del MIT Senseable City Lab,

Carlo Ratti: «I risultati dell’analisi della relazione tra il disegno

della sede stradale e le informazioni sulla velocità media

raccolte a Milano da dispositivi Unipol Tech, evidenziano

l’importanza di affiancare alle politiche sul traffico interventi

concreti sul disegno urbano per migliorare sicurezza e vivibilità

nelle aree con limite di velocità a 30 all’ora».

Da parte sua, Stefano Genovese, Head of Institutional &

Public Affairs Unipol Assicurazioni e coordinatore del think

tank, ha ribadito la necessità di «accompagnare la collettività

con soluzioni, come quelle offerte dall’IA e dai dati, che

concilino la necessità di muoversi liberamente con gli obiettivi

di decarbonizzazione e aumento della sicurezza».

EVENTI

Dal think tank

milanese del 7

luglio scorso.

Sotto, da sinistra:

Enrico San Pietro

(Gruppo Unipol),

Sergio Savaresi

(Politecnico

di Milano),

Carlo Ratti

(MIT Senseable

City Lab)

e il coordinatore

di The Urban

Mobility Council

Stefano Genovese

(Gruppo Unipol).

26 - Flotte&finanza - settembre 2025

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settembre 2025 - Flotte&finanza - 27



NUOVE REALTÀ

NUOVE REALTÀ

di Giuseppe Guzzardi

Carovana

di Grenadier,

modello

di riferimento

dell’avventura

britannica

di Ineos

Automotive.

Nel riquadro,

il marchio della

nuova società.

Nella pagina

accanto, Mattia

Vanini, presidente

di ATFlow,

e la G9, SUV

medio di Xpeng,

marchio

già apprezzato nel

nostro Paese.

ATFLOW

Flusso magico

Alla scoperta della costola di Autotorino nata con l’obiettivo di gestire l’attività

di importazione e distribuzione di marchi emergenti come KGM, Xpeng, INEOS

Automotive. Ne abbiamo parlato con il presidente, Mattia Vanini

una volta gli importatori. Fami glie solide,

esperte, in grado di destreggiarsi tra dazi e contingentamenti,

ma che alla fine portavano in C’erano

Italia vetture ambite, come fuoristrada e speedster.

C’erano anche i ‘paralleli’, esotici e di supernicchia, spesso

orientati verso le supercar americane. Poi questo mondo

si è dissolto come neve al sole, soprattutto perché i marchi

giapponesi-coreani, consolidatisi, preferirono farsi

da soli la distribuzione, prima con una sede eurocentrica

a Bruxelles, poi direttamente in Italia. I perimetri degli

importatori si ridussero sempre più, nonostante l’apertura,

forse tardiva, verso la Cina, l’India e il Sud-est asiatico.

Oggi un colosso come Autotorino, singolare per nascita

e crescita, ci riprova. Ecco nascere ATFlow, ancora piccola

realtà ma con prospettive notevolissime. Ci racconta

questa prima fase il presidente, Mattia Vanini.

F&F Siamo di fronte a un ritorno dell’importatore/distributore

privato?

››‰ Il mondo è cambiato, le circostanze non sono le

stesse degli anni 80 e 90. La mia famiglia ha però il vizio

di non dare nulla per scontato, ‘guardiamo fuori dalla finestra’,

sempre alla ricerca e magari alla scoperta di

nuove opportunità.

Per questo monitoriamo i cambiamenti nel mercato,

nella mobilità, nei clienti. Ciò ci ha spinto a investire in

sviluppo e diversificazione. Oggi è difficile avere soluzioni

certe e bacchette magiche, e noi abbiamo come punti

fermi l’innovazione (tanta) per fronteggiare il mercato,

il consolidamento dei partner storici, nuove partnership,

anche oltre confine.

L’esplosione del numero di nuovi marchi, più o meno solidi,

non ci coglie di sorpresa.

F&F Uno scenario in movimento nel quale bisogna

sapersi muovere, quindi…

››‰ Uno scenario che sembra offrire tante opportunità.

Scavando, però, si scoprono tante insidie per il retailer,

che deve sempre assicurare massimo valore alla propria

reputation, a 360 gradi. Rischi occulti, che nessuno vuole

e deve correre. D’altra parte, anche i clienti hanno lo stesso

problema: scegliere un’auto è sempre più un impegno

complesso, e questo si rivela un’opportunità per il serio

operatore: essere intermediario, coniugare un’offerta

complicata e una domanda esigente, customizzata, skillata.

Seguendo questo ragionamento, la domanda che

ci poniamo è: abbiamo il titolo per fare bene questo lavoro,

che è diverso da quello del retailer, che ci è proprio?

La risposta è semplice: sì, proprio perché ‘nasciamo’ retailer.

Tutti i giorni parliamo con il cliente e quindi apprendiamo

di che cosa ha bisogno il concessionario per

far bene. ATFlow ha creato un team multidisciplinare

che aggrega e valorizza le nostre esperienze.

Che cosa c’è di diverso rispetto all’importatore di tanto

tempo fa? Allora il numero di costruttori era limitato, e

più piccola era la quota di selezione. Inoltre, la competenza

hardware era fondamentale.

Oggi trovare la marca corretta e posizionarla, creare le

premesse per far performare il dealer, è la parte strategica,

molto più ‘soft’. Di conseguenza, sviluppare una

rete vincente, nella quale la figura del dealer è baricentrica,

è basilare.

F&F I modelli che importate e distribuite hanno uno

specifico posizionamento in provenienza, segmento,

alimentazione, impiego?

››‰ La scelta dei marchi e la loro integrazione sono l’anima

di ATFlow, a prescindere dal posizionamento.

Abbiamo definito tre criteri: solidità finanziaria, ovvero

una struttura in grado di traguardare un orizzonte di

lungo periodo (dietro ciascuno dei brand c’è una realtà

solidissima); uno storytelling davvero capace di raccontare

qualcosa; una visione strategica e consona alla domanda

italiana. La ricerca continua.

F&F Com’è articolata la rete di vendita?

››‰ Come dicevo, è in evoluzione, e le richieste per entrare

nel network non mancano. Abbiamo attivato sedi

adeguate alla fase d’avvio, l’obiettivo è crescere per incrementare

la copertura e aggiungere nuovi punti vendita

e assistenza.

KGM oggi è a 40 siti, con una copertura nazionale completa,

Xpeng a 20, Ineos Automotive a 15.

F&F Obiettivi a medio e lungo termine?

››‰ Puntiamo a raggiungere 35mila auto/ anno per tutti

i brand nel 2030, un lasso temporale che rende l’obiettivo

fattibile se perseguito con prodotti vincenti. Siamo realisti,

viviamo il mercato tutti i giorni e sappiamo che non è

una passeggiata. Ma per riuscire bisogna provare.

F&F E i servizi complementari (noleggio a lungo termine,

pack assistenza, finanziamenti non captive...)?

››‰ Collaboriamo con Santander e Findo mestic.

Lavoriamo ad ampio spettro per offrire prodotti commerciali

e finanziari utili al privato e alle flotte. Sul fronte

noleggio ci appoggiamo a società esistenti, e a settembre

presenteremo un pacchetto personalizzato, misurato.

F&F I veicoli commerciali?

››‰ Il nostro confine di attività sono le autovetture e i

veicoli commerciali leggeri, che d’altra parte conosciamo

bene. Gli LCV non sono ancora in listino ma ci saranno.

Siamo pronti a 360 gradi.

28 - Flotte&finanza - settembre 2025

settembre 2025 - Flotte&finanza - 29



SOLUZIONI

LA RIVISTA SU NOLEGGIO, SHARING,

POOLING, VEICOLI E ALIMENTAZIONI

GEOTAB ACE

Fidati dell’IA

La sicurezza dei conducenti è la priorità assoluta

per i fleet manager, che si affidano all’intelligenza

artificiale per gli approfondimenti analitici

30 - Flotte&finanza - settembre 2025

Chi sono i conducenti più responsabili? Quali hanno

migliorato maggiormente le proprie statistiche di

sicurezza? Quali driver accelerano di più? Quali

sono stati i veicoli meno utilizzati lo scorso mese? Elenca

tutti i dispositivi che non stanno comunicando...

È questo che i fleet manager di circa

1.500 aziende hanno chiesto in un anno a

Geotab Ace, l’assistente virtuale basato sull’intelligenza

artificiale generativa in grado di

elaborare rapidamente grandi quantità di dati

telematici, riducendo il tempo necessario per

accedere ad approfondimenti analitici.

I prompt utilizzati suggeriscono che i gestori delle flotte

non si limitano a individuare i rischi o a identificare i driver

che ottengono risultati insufficienti, ma monitorano attivamente

i progressi, adottando un approccio orientato

al coaching piuttosto che alla penalizzazione, con l’obiettivo

di incoraggiare comportamenti più responsabili attraverso

riconoscimenti e costanti feedback.

«Con Geotab Ace stiamo riscontrando evidenti vantaggi

in termini di produttività e di analisi. Quello che colpisce

è la qualità degli input», ha sottolineato Mike Branch, VP

of Data & Analytics di Geotab: «i gestori delle flotte pongono

domande accurate e mirate, e lo fanno con sicurezza.

Questo è possibile grazie all’affidabile struttura

dei dati su cui si basa Geotab Ace, e rappresenta un

Oltre 1.500

aziende utilizzano

Geotab Ace

per individuare

i rischi

e monitorare

i progressi.

esempio perfetto di come l’intelligenza artificiale possa

essere utilizzata non per sostituire le persone ma per

fornire ai team strumenti migliorati».

Richieste complesse, risposte rapide

Mentre la maggior parte delle domande riguarda le attività

quotidiane del parco mezzi, alcuni fleet manager si rivolgono

a Geotab Ace con richieste articolate che integrano

logica, condizioni dei dati e requisiti di formattazione.

Per esempio: Calcola il totale ore di funzionamento del

motore, ore di sosta a motore acceso, costo medio del

carburante e consumo di litri all’ora durante le soste a motore

acceso per tutti i camion. Oppure: Mostra le violazioni

nell’uso della cintura di sicurezza avvenute

mentre i veicoli superavano i 30 chilometri orari.

O ancora: Mostra il tempo di sosta in [nome

zona], escludendo le uscite inferiori a 15 minuti.

Riporta: nome del veicolo, data, orario di ingresso/uscita,

tempo di sosta. È evidente che

non si tratta di semplici estrazioni di informazioni

ma di analisi complesse che richiederebbero

molto tempo se elaborate manualmente.

«Geotab Ace», ha commentato Andrew Pearce, Sales &

Marketing Director di LEVL, «non è solo un assistente basato

sull’AI, ma uno strumento potente che aiuta il nostro

team e i nostri clienti a prendere decisioni più rapide e

consapevoli. Ottimizzando l’accesso ai dati chiave e all’assistenza,

Geotab Ace migliora infatti l’intero processo

di supporto, consentendoci di offrire una maggiore reattività

e un’esperienza cliente di livello superiore».

L’attenzione dei fleet manager alla sicurezza trova riscontro

in una recente indagine Geotab (v. F&F 75) secondo

cui il 77 per cento dei conducenti italiani, contro il 69 della

media europea, è favorevole all’utilizzo di nuove tecnologie

per migliorare le proprie prestazioni di guida.

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MODELLI

DIGITALI

della flotta e garantisce scalabilità internazionale. I clienti

business e istituzionali non cercano più solo un veicolo,

ma un ecosistema digitale che semplifichi la gestione

della mobilità e migliori l’efficienza complessiva.

MODELLI

DIGITALI

di Giorgia Rocca

Ahmed Mhiri, CEO

di Free2move.

Le tariffe

competitive - a

partire da 0,19

€/minuto, 6,99

€/ora o 25

€/giorno - sono

tra i punti di forza

del servizio di car

sharing.

FREE2MOVE

INNOVARE SI PUÒ

Flessibilità, accessibilità e tariffe competitive caratterizzano il servizio di car

sharing della società del Gruppo Stellantis. L’automobilista apprezza e i dati

di mercato confermano il gradimento di un modello di business innovativo

Niente scartoffie, niente sportelli, niente code.

Dalla scelta del veicolo alla prenotazione, fino

all’apertura, Free2move sta cambiando il modo

in cui le persone accedono all’auto, che si tratti di pochi

minuti, alcune ore o diversi giorni.

Ahmed Mhiri, CEO della società di car sharing del Gruppo

Stellantis, ci spiega come e perché funziona un modello

completamente digitale e basato su app. Numeri alla

mano, «dal 2021 al 2024 la nostra crescita dei ricavi è

stata del 99 per cento annuo composto, evidenziando

un’espansione rapida e sostenuta».

F&F Avete raggiunto gli obiettivi prefissati?

Il settore del car sharing in Italia sta ancora affrontando

sfide economiche, ma Free2move ha registrato risultati

positivi e concreti. Nel 2024 abbiamo raggiunto

la redditività, un traguardo importante che

conferma la solidità del nostro modello di

business. L’acquisizione di Share Now ha

permesso di ampliare la flotta europea di

oltre 10.000 veicoli, rafforzando la nostra

posizione nel mercato.

In Italia, siamo presenti in città chiave come

Milano e Roma, e offriamo un servizio

di car sharing flessibile e accessibile

tramite app con tariffe

competitive. ll settore del car

sharing resta tuttavia complesso,

la nostra esperienza di business

dimostra che una strategia

mirata può portare a

risultati concreti e alla sostenibilità

economica.

F&F Circoscrivere l’attività

di Free2move al car

sharing è riduttivo? Che

peso hanno noleggio a breve termine e servizi di

mobilità flessibile on-demand?

››‰ È in effetti così: ridurre Free2move al solo car sharing

sarebbe limitante. La nostra missione è offrire un ecosistema

completo di soluzioni di mobilità, capace di

adattarsi alle diverse esigenze dei clienti, dal minuto al

mese. Accanto al car sharing, che resta un pilastro importante,

abbiamo investito molto nello sviluppo del noleggio

a breve e lungo termine e nei servizi on-demand.

In questo modo copriamo l’intero spettro della mobilità

flessibile: dall’utilizzo spot per pochi minuti a formule

giornaliere e settimanali, fino al noleggio mensile, tutto

gestibile direttamente via app.

Questa diversificazione ha un peso crescente nel nostro

business, ed è anche uno dei fattori che ci ha permesso

di raggiungere la redditività nel 2024: integrare car sharing,

noleggio e soluzioni on-demand significa poter rispondere

meglio alle esigenze degli utenti e allo stesso

tempo ottimizzare l’utilizzo della flotta.

F&F Un tratto caratteristico del modello

Free2move è proprio la completa digitalizzazione:

il cliente è sufficientemente

evoluto?

››‰ Il livello di maturità digitale dei

nostri clienti è già elevato. La nostra

piattaforma cloud-native,

oggi utilizzata in oltre 170

Paesi e capace di processare

centinaia di milioni di

transazioni, ci consente

di offrire un accesso integrato

a car sharing, noleggio,

abbonamenti e

servizi di mobilità elettrica.

Questo modello riduce i costi

operativi, ottimizza l’utilizzo

F&F Il car sharing funziona quasi solo nelle grandi

città. in Italia, su 330mila utenti attivi ben 270mila

si concentrano a Roma e Milano. Come renderlo

appetibile anche nei comuni medio-piccoli?

››‰ La sfida del futuro è proprio portare modelli di mobilità

condivisa anche nei comuni medio-piccoli, dove le

esigenze sono diverse da quelle dei grandi centri urbani.

La chiave sta nell’integrazione e nella flessibilità: il car

sharing da solo non basta, serve una piattaforma che

unisca più soluzioni - noleggio a breve, medio e lungo

termine, abbonamenti on-demand - così che l’utente possa

scegliere lo strumento più adatto in base alle necessità

quotidiane. In questo senso Free2move non è solo un

operatore di car sharing ma un vero hub di mobilità multimodale.

Parallelamente, serve lavorare insieme alle

amministrazioni locali: parcheggi riservati, aree di interscambio

con il trasporto pubblico e incentivi all’utilizzo

sono leve fondamentali per rendere il servizio sostenibile

anche in territori meno densamente popolati.

Infine, la tecnologia può fare la differenza: grazie alla nostra

piattaforma cloud-native, siamo in grado di adattare

rapidamente la gestione della flotta e i modelli tariffari

alle specificità di un territorio, garantendo convenienza

per l’utente ed efficienza per l’operatore.

F&F Furti e danneggiamenti mettono fuori uso quasi

il 50 per cento dei veicoli della flotta condivisa. La

tecnologia di bordo è un deterrente debole?

››‰ Il tema della sicurezza delle flotte è cruciale per tutti

gli operatori. È vero che furti e danneggiamenti hanno

un impatto significativo sulla disponibilità dei veicoli, ma

ridurre la questione alla sola ‘debolezza’ della tecnologia

di bordo non è corretto. La tecnologia è un supporto fondamentale:

le auto condivise sono già dotate di sistemi

di geolocalizzazione, blocco da remoto, diagnostica in

tempo reale e strumenti di monitoraggio che riducono

drasticamente i rischi rispetto a un’auto privata.

Tuttavia queste soluzioni non bastano: occorre un impegno

congiunto tra operatori, istituzioni e forze dell’ordine

per rendere davvero efficace la protezione delle flotte.

Da parte nostra, stiamo investendo sia su sistemi digitali

più avanzati, quali algoritmi predittivi per identificare

comportamenti anomali e analisi dei dati per prevenire

usi impropri, sia sulla customer education, perché la responsabilizzazione

dell’utente è parte integrante della

sostenibilità del servizio.

F&F Free2move ha da poco introdotto la Ricarica

Digitale. Come hanno risposto gli utenti?

››‰ Con entusiasmo. Poter trovare le colonnine disponibili,

avviare la ricarica e gestirla interamente via app

rende l’esperienza semplice e immediata, abbattendo

una delle principali barriere all’uso dell’elettrico.

F&F Nonostante i cospicui investimenti, il MaaS fatica.

Eppure, «in un’ottica di Mobility-as-a-Service,

Free2move trasforma la mobilità urbana in un servizio

intelligente, orientato all’utente e alla sostenibilità».

Come ci riesce?

››‰ Il MaaS è una sfida complessa, perché richiede l’integrazione

di più servizi e attori in un ecosistema coerente.

Free2move ci riesce grazie a due fattori: una piattaforma

tecnologica solida e un’offerta realmente

multimodale. Con un’unica app i nostri clienti accedono

a car sharing, noleggio a breve e lungo termine, abbonamenti,

parcheggi e ricarica elettrica: la mobilità diventa

così un servizio semplice, flessibile e personalizzabile.

Dal punto di vista B2B, il modello ci permette di ottimizzare

la gestione della flotta e creare partnership con operatori

energetici, aziende e istituzioni. Dal lato B2C, l’utente

beneficia di un’esperienza digitale fluida e sostenibile,

che riduce i costi e semplifica gli spostamenti. È questa

integrazione tra tecnologia, servizio e sostenibilità che

rende concreto il nostro approccio al MaaS.

32 - Flotte&finanza - settembre 2025

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settembre 2025 - Flotte&finanza - 33



LE AUTO

DI F&F

LE AUTO

DI F&F

XPENG G6 E G9

Debutto italiano

La Casa cinese approda sul nostro mercato e sfida le Big del

settore con due Suv dal cuore elettrico per portare la mobilità

intelligente a un livello successivo. Scopriamo i dettagli

LA SCELTA DI Flotte&finanza

Cognome e nome XPeng G6/G9

Luogo di nascita

Cina

Alimentazione

elettrica

Versione full electric

Pot. kW(Cv) (RWD) 210(286)/230(258)

Pot. kW(Cv) (AWD) 350(458)/405(503)

Coppia Nm 440-450/430-465

Omologazione WLTP

Cambio/n° marce automatico/1

Consumo comb. kWh/100km (Wltp) 17,5/18,4

Lunghezza mm 4.753/4.891

Passo mm 2.890/2.998

Larghezza mm 1.920/1.937

Altezza mm 1.650/1.670

Capacità baule dm 3 (Mhev/Phev) 571/660

Massa vettura kg (Mhev/Phev) 2.170/2.297

Prezzo (chiavi in mano) € 43.670/61.170

On line

www.xpeng.com/it

JEEP AVENGER 4XE

Off-road in città

La Casa di Toledo si afferma in Italia con il B-Suv compatto

capace di muoversi con disinvoltura nel traffico cittadino

e sui percorsi sterrati. Da oggi anche a trazione integrale

LA SCELTA DI Flotte&finanza

Cognome e nome Jeep Avenger 4XE

Luogo di nascita

Stati Uniti

Alimentazione

Ibrida

Pot. kW(Cv) (Mhev) 107(145)

Pot. kW(Cv) (Phev) 115(156)

Coppia Nm (Mhev/Phev) 230/260

Omologazione WLTP

Cambio/n° marce automatico/6

Consumo comb. l/100km (Wltp) (M/P) 5,4

Lunghezza mm 4.088

Passo mm 2.557

Larghezza mm 1.776

Altezza mm 1.528

Capacità baule dm 3 325

Massa vettura kg 1.475

Prezzo (chiavi in mano) € 31.900

On line

www.jeep.com/it

Xpeng approda in Italia proponendo modelli capaci

di unire tecnologia avanzata ed efficienza energetica

a prezzi competitivi. L’obiettivo è quello di

democratizzare la mobilità elettrica creando delle esperienze

di guida digitali, connesse e costantemente aggiornabili

via OTA, pensate per adattarsi alle esigenze

quotidiane e ai viaggi di lungo raggio. Il lancio della Suvcoupè

G6 e dell’Ammiraglia G9 ne è la dimostrazione:

due modelli progettati a trazione posteriore e integrale,

entrambi con architettura della batteria a 800V e con

autonomia fino a 570 km.

Tecnologia e prezzi

A bordo delle Xpeng spicca un sistema informatico pienamente

integrato con l’intelligenza artificiale. Il software

protagonista dell’infotainment è l’Xmart OS che beneficia

del processore Snapdragon 8155, studiato per implementare

sia la tecnologia di bordo che l’Xpilot, il sistema

di assistenza avanzata alla guida di ultima generazione.

Inoltre, sia la G6 che la G9 adotteranno il nuovo standard

5C per le batterie, in grado di assorbire una potenza di

ricarica fino a cinque volte superiore alla loro capienza.

A listino, i prezzi partono da 43.670 euro (in promozione

lancio a 39.700 euro) per la G6 e da 61.170 euro per la

G9 (che scendono a 55.790 per il lancio), crescenti in

funzione delle differenti configurazioni di batteria, trazione

e autonomia.

In alto, da sinistra: il retro della G6 con barra luminosa

LED che collega i gruppi ottici posteriori per un aspetto

futuristico; gli interni minimalisti con volante in pelle.

Sotto, fari posteriori a tutta larghezza e portiere coupè

della G9; interni avvolgenti e sedili elettrici regolabili e

cruscotto hi-tech con due schermi da 15’’.

Nel primo semestre del 2025, Jeep Avenger si è

affermato come il B-Suv più venduto in Italia,

con una quota di mercato del 10,9 per cento.

Per completare la gamma, Jeep introduce la motorizzazione

ibrida a 48V, composta da un motore turbo da

1,2 litri e due motori elettrici da 21 kW posizionati sull’asse

anteriore e posteriore. La potenza combinata del sistema

è di 145 Cv, con una coppia massima di 230 Nm, garantendo

la trazione integrale. Il veicolo è abbinato a un

cambio automatico a doppia frizione a 6 rapporti e può

essere guidato in modalità completamente elettrica a

seconda della pressione sull’acceleratore.

La velocità massima raggiunge i 194 km/h, ben 10 in

più rispetto alla versione e-Hybrid. L’accelerazione da 0

a 100 km/h avviene in soli 9,5 secondi, rendendo il propulsore

4xe il più potente della gamma ibrida Avenger,

con un incremento di 36 Cv e 25 Nm di coppia nel confronto

con l’ibrido a trazione anteriore.

Prestazioni da fuoristrada

Sono state apportate delle modifiche per rendere

l’Avenger più robusto e versatile se paragonato alla versione

FWD: angoli ottimizzati (con angolo di attacco di

22°, angolo di dosso di 21° e angolo di uscita di 35°),

un’altezza da terra di 210 mm e una profondità di guado

fino a 400 mm. Inoltre, Avenger è dotato di tecnologia

‘all-wheel-drive’ per avere un grip superiore su tutte le tipologie

di terreno. Il sistema Selec-Terrain consente al

conducente di selezionare diverse opzioni di guida: Auto,

che fornisce la trazione integrale solo quando è necessario;

Snow, che migliora la trazione, la stabilità e garantisce

la massima sicurezza durante la stagione invernale;

Sand & Mud per i terreni irregolari, con rapporti di trasmissione

specifici e controllo della trazione per mantenere

l’aderenza. La modalità Sport libera tutte le potenzialità

del sistema 4xe, compresa la funzione E-boost

che trasmette la coppia alle ruote posteriori per ottenere

un'accelerazione più rapida.

Un climax gli allestimenti proposti, dall’Upland a partire

da 31.900 euro all’Overland per 33.950 euro e 37.950

euro nell’edizione più prestigiosa North Face.

Nelle foto sotto:

a sinistra,

prestazioni

da fuoristrada

grazie alle

sospensioni

Multilink che

migliorano lo

snodo dell’asse

posteriore per

una guida più

fluida; a destra,

gli interni con

sedili resistenti

e lavabili

e plancia con

schermo da 10’’.

34 - Flotte&finanza - settembre 2025

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PROVA

CONSUMI

PROVA

CONSUMI

CUPRA LEON SPORTSTOURER

Fa la parte del Leon

Con la Sportstourer, Cupra mette la firma sulle station wagon compatte con

un propulsore e-hybrid di ultima generazione che consente oltre 100 km in solo

elettrico e con soluzioni di design e dotazioni premium che la rendono cool

pezzo’, anche perché quasi sempre è lei a chiedermi su

che auto è salita. Allora le ho chiesto come fosse riuscita

a riconoscerla: «Per il marchio e per il suo colore, ci sta!».

Missione compiuta per gli uomini del marketing della

Casa automobilistica spagnola in dote al Gruppo

Volkswagen: il logo di design tribale formato da due C indi

Enzo Rizzo

Quando mia figlia fresca di patente e fredda di

passione automobilistica è salita a bordo chiedendo

di guidarla, e ha ricevuto la mia risposta

negativa perché non è per neopatentati, ha cominciato

a guardarsi intorno, dopodiché ha esclamato: «Ma è una

Cupra!». Sono rimasto sorpreso dalla sua risposta ‘sul

crociate che formano una X e il colore ad hoc Rame Cupra

(Cup Cooper) non passano inosservati tra i giovani, definendo

così questo marchio che vuole affermarsi e consolidarsi

anche presso le nuove generazioni raccogliendo

il meglio di Seat. Come? Puntando forte sulla nuova generazione

di propulsori ibridi plug-in, sul design, sulla digitalizzazione,

sulle prestazioni e sulle dotazioni premium

per rinverdire i fasti e richiamare i valori delle station wagon

rendendole contemporanee e proiettandole nel futuro: la

‘suvizzazione’ ha portato via la scena alle familiari che

dagli anni 90 erano quelle che oggi sono i suv in termini

di notorietà e richiesta. Il concetto di base di auto funzionale

destinata ai grandi carichi e dunque da lavoro si è

esteso progressivamente includendo prestazioni e forme

sempre più sportive accompagnate a dotazioni da grande

berlina e ultime tecnologie. L’evoluzione dei propulsori

diesel ha fatto il resto, arrivando a confezionare modelli

Scheda tecnica Cupra Leon Sportstourer 1.5 e-Hybrid Dsg

Motore Benzina 4 cilindri 1.498 cc, 4 valvole per cilindro,

Tsi iniezione diretta, batteria sistema plug-in hybrid

da 19,7 kWh agli ioni di litio

Potenza massima

204 Cv

Coppia massima

350 Nm da 850 a 4.000 giri/minuto

Velocità

220 km/h

Acc. 0-100 km/h

7,9 secondi

Emissioni CO 2 ciclo combinato

8-10 g/km

Consumo medio

WLTP 0,4-0,4 l/100 km

Tempi di ricarica

AC 11 kW (0%-100%) 2 h 30 min

DC 50 kW (10%-80%) 26 min

Autonomia in solo elettrico

123-131 km

Serbatoio

40 litri

Cambio

Automatico Dsg a 6 rapporti

Trazione

Anteriore

Dimensioni

4,66 x 1,80 x 1,46 m

Bagagliaio

470 litri

Peso

1.720 kg

Prezzo

da 44.650 euro

must have di tendenza grazie a quell’upgrade che oggi

potrebbe essere riassunto nel termine premium.

Un riuscito mix di forme, colori e luci

Il design in particolare è oggi un tema molto sentito sull’auto,

consci, i produttori, che la scelta di un modello dipende

molto dalla sua estetica. D’altra parte, viviamo in

tempi in cui l’immagine e l’apparire diventano sempre

più importanti per via dei social, di conseguenza abbiamo

vetture che esasperano questo trend e offrono tagli e

proporzioni che mi portano a definirle ‘auto ninja’. In generale,

la voglia di estetica spiega la diffusione di finiture

black lucido, meno cromature e più opacizzazioni, cerchi

di grandi dimensioni che riempiono i passaruota, colori

di carrozzeria diversi e, soprattutto, firme luminose sempre

più ricercate.

La tecnologia delle luci, siano esse gruppi ottici o luci di

Le luci Matrix

a led disposte a

triangolo dei gruppi

ottici anteriori

insieme al frontale

shark nose rendono

immediatamente

riconoscibile negli

specchietti di chi

precede la Cupra

Leon Sportstourer,

station wagon

dalle dimensioni

compatte

(4,66 metri di

lunghezza). Idem

la firma luminosa

coast to coast

al posteriore con

il logo illuminato.

36 - Flotte&finanza - settembre 2025

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PROVA

CONSUMI

PROVA

CONSUMI

INTERNI Atmosfera sportiveggiante e curata grazie agli

inserti colore Rame Cupra che si ritrovano nei profili della

plancia, del volante, delle bocchette di aerazione, della

console centrale e perfino nei tappetini con la cromia di casa

presente non solo nelle cuciture ma anche nell’etichetta che

indica la sua natura ecologica. L’abitabilità nei posti

posteriori così come la volumetria del bagagliaio (si parte da

470 litri), con portellone a movimento elettrico e virtual pedal,

sono adeguati. Lo skyline rende l’abitacolo ancora più

luminoso: il tetto panoramico apribile a scorrimento elettrico

è opzionale a 1.120 euro.

IL DETTAGLIO CHE FA LA DIFFERENZA

In ossequio alla denominazione Sportstourer,

Cupra Leon monta sedili anteriori

sportivi con regolazione elettrica e funzione

memory, riscaldabili come il volante.

Il risultato è pregevole ma la Casa

non dimentica il comfort e la sostenibilità

così come dimostra la gamma di

sedute previste: i sedili sportivi utilizzano

rivestimenti in tessuto, mentre quelli

avvolgenti possono essere rivestiti in microfibra riciclata al 73 per cento,

con perforazione laser progressiva, o in pelle ecologica.

CONSUMI

Città: 1,6 l/100 km - 18,4 kWh/100 km Finché c’è corrente nella batteria

da 19,7 kWh agli ioni di litio, il quattro cilindri Tsi resta a riposo e con un’autonomia

registrata da Flotte&finanza di 107 km in solo elettrico.

Extraurbano: 2,4 l/100 km - 9,2 kWh/100 km L’elettrificazione si fa sentire

e abbassa ancora di più le visite dal benzinaio. Il motore termico subentra

ai 90/95 km/h, a velocità inferiori è una bev.

Autostrada: 6,7 l/100 km I 15 km/litro sono garantiti a velocità codice con

il motore termico che gira pacioso e silenzioso ma pronto a scatti e riprese

grazie al powertrain ibrido.

38 - Flotte&finanza - settembre 2025

ambiente, ha lasciato i car designer liberi di sbizzarrirsi

su forma e dimensione dei fari e di caratterizzare abitacoli

con giochi di cromie per rendere gli interni dei living con

schermi e display marcatamente digitalizzati, accompagnati

ad avvisi di sicurezza sempre più illuminati e illuminanti

come, per esempio, il triangolo sullo specchio

del retrovisore esterno che avvisa del sopraggiungere

di un’auto o di un pedone oppure il profilo luminoso che

corre lungo il pannello interno della portiera che cambia

colore quando si apre lo sportello per segnalare presenze

motorizzate o umane. La Leon Sportstourer intercetta

tutto il movimento automobilistico descritto fin qui, così,

partendo per l’appunto dall’estetica, ecco uno dei motivi

di distinzione della vettura che la rendono immediatamente

riconoscibile dagli altri modelli: i fari dei gruppi

Stazione Cormano-

Cusano Trenord

PERCORSO

URBANO

25 KM

Piazzale

Loreto

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ottici anteriori Matrix Led con firma luminosa triangolare,

primi indici della sua personalità, a cui si accompagnano

il frontale a naso di squalo, il logo Cupra integrato nel

cofano e quello integrato e illuminato al posteriore per

un gruppo ottico a led coast-to-coast che gira sulle fiancate

e si esaurisce in un taglio che slancia i fianchi della

Leon station wagon. Le minigonne laterali e lo spoiler

posteriore al tetto dark completano il look sportivo.

Nodo di Pero A4

Uscita

Bovisio Masciago

PERCORSO

EXTRAURBANO

60 KM

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Tangenziale Nord Milano

A52 Uscita SP9 Vecchia

Valassina - Erba

Svincolo Monza

Sant’Alessandro

Sportività fa rima rima con praticità

A bordo ecco il sistema keyless (quando il driver si avvicina

all’auto si sbloccano le portiere e riceve il benvenuto

dalla cerimonia di luce dinamica che illumina

l’anteriore e il posteriore della vettura proiettando a

terra il logo), il virtual pedal per il movimento elettrico

del portellone in apertura e in chiusura senza mani, il

climatizzatore a tre zone, il caricabatterie da 230 V nel

bagagliaio. A corredo il cockpit digitale, il sistema d’infotainment

sul display centrale da 12,9 pollici con cursore

retroilluminato di facile gestione e dalla grafica

accattivante, il sistema audio hi-fi a 12 altoparlanti

Sennheiser, marchio apprezzato dai creativi musicali

e dagli artisti di tutto il mondo.

Una volta in marcia e realizzato che tutto è confortevole,

funzionale e a portata di mano, si può apprezzare il

telaio e la propulsione e-Hybrid di nuova generazione:

qui siamo al cospetto della variante da 204 cv (in alternativa

quella esuberante da 272 cv) composta dal nuovo

Uscita SP9 Vecchia

Valassina - Erba

Uscita Tangenziale

Nord Milano A52

Autostrada A4 Torino - Trieste ingresso da

Tangenziale Nord Milano A52 direzione Trieste

PERCORSO

AUTOSTRADALE

70 KM

Svincolo Bergamo

Rientro in A4

settembre 2025 - Flotte&finanza - 39



PROVA

CONSUMI

KIA EV3

5 PERCHÉ

DI F&F

Le basta

poco

Le 5 cose da sapere sul Suv compatto

coreano che sorprende per abitabilità

e autonomia. Con un design da premio

ESTERNI Il design dei gruppi ottici anteriori è la firma della personalità della Leon

Sportstourer al pari del marchio Cupra sul cofano nel colore di casa e di

impostazione tribale. Colore ramato che torna anche sulle razze periferiche e sulla

corona dei cerchi in lega da 18 pollici di serie, sulle pinze freno e sul badge

posteriore ben visibile sul portellone sotto il marchio illuminato. A corredo, gli

specchietti retrovisori esterni con guscio black riscaldati e richiudibili

elettricamente in posizione di parcheggio. Il bocchettone di rifornimento di energia

si trova sulla fiancata sinistra tra il parafango e la portiera anteriore e assicura la

ricarica anche in corrente continua a 50 kW consentendo così il pieno di elettroni

dal 10 all’80 per cento in meno di mezz’ora.

motore benzina 1.5 Tsi, dall’unità elettrica e da un pacco

batterie da 19,7 kWh netti. Ciò consente alla Leon

Sportstourer di percorrere realmente oltre 100 km in

solo elettrico (noi abbiamo realizzato 107 km), non male

per chi viaggia molto in città e con la possibilità della

ricarica in corrente continua fino a 50 kW oppure a casa

utilizzando una wallbox da 11 kW, una prerogativa di

non moltissime plug-in. In modalità Hybrid è la sua dimensione

naturale: la potenza, le dimensioni compatte,

il peso nonostante le batteria, l’aerodinamica e il telaio

le donano un comportamento dinamico che asseconda

PIACE E NON PIACE

Pollice in alto

- Handling da coupé

- Dotazioni e allestimento

- Ricaricabile anche in corrente continua fino a 50 KW

Pollice verso

- Visibilità posteriore

- Prezzo importante

stili ed esigenze di guida diversi, anche quelli più sportivi

grazie anche al baricentro basso, a consumi contenuti

(vedi box) con il plus di una trazione solo elettrica che

ora raggiunge autonomie importanti, con la possibilità

di ricaricarla rapidamente (dal 10 all’80 per cento in

meno di mezz’ora in corrente continua a 50 kW).

Il tutto sia che si guidi la Leon Sportstourer per lavoro

o lo si faccia nel tempo libero.

Premiata per il design e la sicurezza

Dopo la Ev9 da cui discende, Kia ha vinto con Ev3 per il

secondo anno consecutivo il World Car of the Year assegnato

al Salone di New York. Il Suv compatto si è aggiudicato

anche il Red Dot ‘Best of the Best’ per il design

e ha ottenuto il massimo punteggio da Euro Ncap.

Centimetri ottimizzati, pollici esagerati

Ev3 è lunga 4,30 metri, larga 1,85 e alta 1,56. Ingombri

contenuti che stupiscono di fronte alla generosa abitabilità

e a un bagagliaio minimo di 460 litri, funzionali sia

in ambito urbano per guadagnare parcheggi e maneggevolezza

sia negli spostamenti di medio raggio per

viaggiare comodamente in silenzio anche seduti dietro.

Il triplo display del cockpit totalizza quasi 30 pollici (due

da 12,3 e uno da 5,3 per la gestione della climatizzazione),

a cui si aggiungono nuovamente 12,3 pollici per l’headup

display.

Non è un abitacolo ma uno spazio abitativo

A bordo c’è tanto spazio e altrettanta funzionalità, con

soluzioni intelligenti per riporre gli oggetti, tavolini scorrevoli,

abbondante spazio per la testa e le gambe, illuminazione

d’atmosfera evoluta e colori ispirati alla natura

per aumentare il benessere di conducenti e passeggeri.

I sedili includono poggiatesta studiati per una migliore

ventilazione e comfort. Il tutto senza dimenticare l’ambiente:

ogni Ev3 presenta le dieci soluzioni di Kia relativamente

ai materiali, come bioplastiche, tessuti in Pet

riciclato e vernice priva di Btx.

Quasi 800 chilometri in città

Due i tagli di batteria previsti, 58,3 e 81,4 kW, con autonomia

dichiarata di 436 e 605 chilometri: se si guida

solo in città si arriva addirittura a 773 km.

Oltre all’efficienza degli accumulatori, un aiuto concreto

alle lunghe autonomie è dato dalla tecnologia i-Pedal e

dal Regenerative Braking System, il sistema di frenata

rigenerativa che distingue tra frenata rigenerativa e funzione

di arresto completo. A corredo, la tecnologia dei

flap attivi e la silhouette del Suv a coda tronca che favoriscono

l’aerodinamicità (Cx di 0,263).

La tecnologia di ricarica rapida da 400 V consente poi

alla Ev3 di passare dal 10 all’80 per cento in 29 minuti

per la versione con batteria da 58,3 kWh e in 31 minuti

per la versione da 81,4 kWh. È possibile guadagnare fino

a 202 km di autonomia in soli 15 minuti.

Fa anche i pagamenti

Sì, avete letto bene: su Ev3 ha debuttato Kia In-Car

Payment, sistema che amplia le possibilità di disporre

pagamenti in auto.

La prima partnership è con Parkopedia, servizio che aiuta

i conducenti a trovare il parcheggio più vicino disponibile

e a pagarlo tramite lo schermo di navigazione del veicolo.

Il cliente paga il parcheggio con una transazione protetta

grazie alla carta di credito registrata e archiviata in modo

sicuro, senza necessità di app aggiuntive.

La Kia Ev3

è disponibile in

sei versioni frutto

dell’incrocio delle

due elettrificazioni

(58,3 e 81,4 kWh)

e dei quattro

allestimenti Air,

Earth, Gt-line e Gtline

Plus, gli ultimi

due riservati

al modello con

batteria di

maggiore capacità.

Prestazioni:

170 km/h,

accelerazione

0-100 in 7,5-7,7

secondi (da 35.950

euro, kia.it).

40 - Flotte&finanza - settembre 2025

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LE AUTO

DI F&F

LE AUTO

DI F&F

di Danilo Senna

Non è stato un anno facile il 2025. Nemmeno per

Volvo che, però, ha saputo limitare i danni, nonostante

i dazi sulla piccola EX30, fino ad allora

prodotta solo in Cina, e la ‘stanchezza’ della XC60, già orfana

delle versioni diesel e bisognosa di un refresh.

Come cambia l’XC60

Con oltre 2,7 milioni di esemplari prodotti dal 2008 (ora

anche in Cina), l’XC60 è la prima world car della Volvo, che

nelle vendite in Italia è superata solamente dalla sorella

minore XC40. Logico pensare per lei a un leggero restyling.

Così, ecco luci ritoccate sia davanti che dietro, al pari di

mascherina e paraurti, con inediti colori e cerchi da 18 a

22 pollici. Più sostanza dentro, dal monitor verticale dell’infotainment

al caricatore wireless, all’impianto audio

B&W. Dotazioni che vedono il listino della XC60 partire da

circa 60mila euro per la mild hybrid, a cui bisogna aggiungerne

altri 4.000 per la plug-in, sempre a trazione integrale

con il solo motore elettrico a spingere sull’asse posteriore.

La batteria da 14 kWh di capacità basta, secondo la Casa,

a percorrere 78 km senza far intervenire il termico.

Due le versioni, T6 e T8, che differiscono nella taratura del

due litri a benzina, per una potenza combinata con l’elettrico

rispettivamente di 350 e 450 cavalli. Abbiamo provato

la prima che, comunque, ha grinta in abbondanza pur a

fronte di una massa a vuoto di 2.150 chili. Peso che le sospensioni

(qui pneumatiche) sanno tenere a bada senza

pregiudicare il comfort, e che certifica pure la concretezza

di questa Volvo, al di là delle rifiniture. Unite l’immagine

esteriore tornata all’altezza del blasone del marchio svedese

e si spiega un prezzo che, per le più potenti e accessoriate

T8, veleggia attorno ai 90mila euro, per una mac-

china che, con i suoi 4,7 metri di lunghezza, non può (e

non vuole) usurpare il ruolo di ammiraglia alla XC90.

Come si reinventa la EX30

La Cross Country si distingue dalla EX30 già nota per le

sospensioni rialzate di 25 millimetri, oltre che per l’estetica

‘corazzata’ da protezioni e finiture in plastica nera. Spiccano

il mascherone anteriore, le estensioni sui passaruota e altri

componenti nella parte inferiore, utili a non compromettere

la carrozzeria nel fuoristrada. La trazione integrale deriva

da un motore per ciascun asse, per una potenza massima

complessiva di ben 428 cavalli. Ad alimentarli è una batteria

da 69 kWh data per 427 km nel ciclo Wltp. Per andare più

lontano bisognerebbe accontentarsi del solo motore posteriore

che, però, è previsto soltanto sulla EX30 ‘non’ Cross

Country; mentre il possibile utilizzo off road non vuole prescindere

dall’esclusività delle quattro ruote motrici. Così i

36mila euro dell’entry level ‘bassa’ lievitano ai quasi 55mila

di quella rialzata, disponibile nell’unico allestimento Ultra.

E dire che la piattaforma di questo Suv compatto da 4,23

metri di lunghezza rimane quella condivisa con la Smart#1,

entrambe riconducibili alla Geely, ovvero la proprietaria cinese

di Volvo Car. Qua e là si percepisce che l’ispirazione

del progetto EX30 non è del tutto svedese. La dinamica

della Cross Country, grazie alle riviste sospensioni, appare

più confortevole rispetto alla versione normale. E la spinta

fin troppo esuberante quando bisogna far cambiare direzione

a un Suv che pesa a vuoto quasi due tonnellate, ma

nessuno vi obbliga a bruciare lo 0-100 chilometri orari nei

3,7 secondi dichiarati dalla Casa.

Sulla EX30, tutti

i comandi passano

dal display

centrale e, di fronte

al conducente, non

v’è traccia della

strumentazione;

persino per

la regolazione dei

retrovisori bisogna

scrollare un paio

di pagine di menù.

La Cross Conutry

è disponibile solo

a trazione integrale

Twin Motor

Performance

da 428 Cv.

Non c’è dubbio

che la Volvo XC60,

qui a sinistra,

appartenga

al segmento

Premium. L’audio

B&W, per esempio,

ha l’equalizzazione

Abbey Road che

riproduce le

sfumature sonore

degli studi resi

famosi dai Beatles.

Il display centrale

da 11,2 pollici

è lo stesso della

XC90, così come

l’interfaccia UX con

Google integrato.

Sul tunnel,

la ricarica wireless

del telefono.

VOLVO EX30 CROSS COUNTRY E XC60

Partita doppia

Gli svedesi ampliano il catalogo con la versione rialzata della compatta

elettrica e rilanciano la sempreverde Suv media. La prima si ispira alla

gloriosa V70 XC, la seconda si unifoma all’ammiraglia XC90

42 - Flotte&finanza - settembre 2025

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settembre 2025 - Flotte&finanza - 43



GLI LCV

DI F&F

CONVEGNI

AUTOMOTIVE

BYD ETP3

FRIGO’N’MOTION

Nella morsa del gelo

Per una volta, l’amena capitale della Puglia è al gelo, quello generato

da Frigo’n’Motion, evento itinerante OITAF che arriva in una delle regioni

maggiormente interessate al trasporto refrigerato

Pronta

consegna

Faccia già vista quella del mid van elettrico della

Casa di Shenzen importato parallelamente in Italia

da alcuni dealer e venduto a prezzi d’attacco

Sotto, da

sinistra, il lato

passeggero, il

retro chiuso,

aperto e la presa

di ricarica Ccs

Combo 2

frontale a 6,6

kW in corrente

alternata e a 50

in continua

incassata in

calandra.

Disponibile in alcune nazioni europee da qualche

tempo, arriva ora anche dalle nostre parti il mid van

Etp3 della Build Your Dreams You. Un brand cinese

al momento non presente in via ufficiale sul nostro territorio

con veicoli commerciali e industriali, ma solo con i bus e -

di recente - con le automobili. Tuttavia c’è qualche dealer

nostrano che ha pensato bene di riesumare un’abitudine

degli anni 80 e di puntare sull’importazione parallela (il veicolo

risulterà quindi usato), dalla Germania in particolare,

di alcuni lotti da vendere lungo lo Stivale. Contando sulla

notorietà crescente del marchio e su un prezzo decisamente

d’attacco, circa 13mila euro al netto delle tasse.

Con quella cifra cortissima ti porti a casa un lamierato

lungo 4.460 mm (2.720 dei quali di passo), largo 1.720 e

alto 1.875 con una portata di 780 kg e un peso totale a

terra di 2.420. Ma, soprattutto, una trazione elettrica da 35

MA IL FUTURO È E-VALI

Il futuro dei furgoni Byd è però quello a

lato, l’E-Vali. L’attacco vero e proprio al

Vecchio Continente avverrà quindi nel

segmento dei 35 quintali, con un born

electric dotato di batteria blade da quasi

81 chilowattora ricaricabile a 188 chilowatt

in continua, per un’autonomia fino a

250 chilometri. Lungo 5.995 o 6.995 millimetri,

largo 2.096 e alto 2.780, avrà una

portata fino a 1.450 chili e una capacità

di 13,9 e 17,9 metri cubi. Disponibile a trazione

posteriore o integrale, monterà un innovativo motore

che integra cambio e non solo da 450 newtonmetro.

kW continui e 100 di picco, nonché 180 Nm di coppia, alimentata

da una batteria al litio-ferro-fosfato da 44,9 kWh

che promette un’autonomia massima di 275 chilometri in

ciclo urbano. Davanti c’è una sospensione indipendente

di tipo McPherson, dietro un tubolare rigido con balestre,

il tutto completato con ruote da16 pollici e gomme 195/60.

A disco i freni, con recupero dell’energia in fase di rilascio.

Noleggio protagonista anche in un evento OITAF

- Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti

e Farmaci, spin off della rivista consorella

Vie&Trasporti, sotto forma di tavola rotonda all’interno

del programma di Frigo’n’Motion.

Il convegno, itinerante, è giunto al nono appuntamento

dopo l’esordio a Roma e le tappe di Milano (2), Firenze,

Bologna, Pordenone, Bra, Parigi. È in calendario l’8 ottobre

nel terminal crociere del porto di Bari.

Obiettivi concreti

L’edizione della città pugliese si annuncia all’impronta e

senza interventi ‘redazionali’, nello spirito di Frigo’n’Motion

che, oltre a valorizzare le eccellenze locali di cibi da attenzionare,

ha come obiettivo quello di diffondere in tutta

Italia norme, tecnologie, sistemi e controlli volti in definitiva

a favorire la qualità del trasporto.

Dopo i saluti istituzionali verranno presentati il quaderno

12 di OITAF dedicato al trasporto Ortofrutta, e i risultati

di un sondaggio con la committenza effettuato grazie

alla collaborazione di OTCR, FLC e OITAF, una ‘prima

volta’ assoluta. Il volume Ortofrutta è ricchissimo di dati

e informazioni utili anche e soprattutto per il consumatore

finale, sia per quanto riguarda il trasporto che la conservazione

di frutta e ortaggi. Il sondaggio mette in risalto

le esigenze della committenza e l’impegno verso la sostenibilità

della qualità.

Si parlerà di norme (grazie allo speech dell’ingegner

Cristina Qirjaku del ministero dei Trasporti, responsabile

dei settori ATP e ADR), e di innovazione tecnologica e

di prodotto con Rolfo Ice.

Poi tre interessanti tavole rotonde: la prima dedicata

proprio al connubio tra tecnologia e trasporti con gli interventi

di Macnil, TIP, Sol, Euroengel; alla seconda, focalizzata

sull’intrinseca relazione con il noleggio di veicoli

refrigerati, parteciperanno Petrarolo&Co, Horizon, VRent;

la terza infine, molto attesa, metterà a confronto produzione

e autotrasporto, con interventi di Farmalabor,

Luciano Trasporti, Gruppo Ladisa, Megamark, APEO.

Un lunch di networking chiuderà i lavori.

44 - Flotte&finanza - settembre 2025

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Flotte&finanza - 45



VIP

ALLA GUIDA

La ragazza sugli sci

È così che si vede Sofia Goggia, pluricampionessa

di discesa libera che al cancelletto prende due

respiri e va. Veloce, velocissima, più che in auto

sci senza memoria, senza paura». Lo recita

come un mantra, Soa Goggia, e c’è da capirla.

«Sugli

Nella sua carriera costellata di successi - due

medaglie alle Olimpiadi e altrettante ai Mondiali, oltre a

una sessantina di podi - ha subito sette interventi chirurgici.

Eppure, «anche negli infortuni, e nonostante siano dolorosi,

è sempre un privilegio essere un’atleta».

bene io come persona

l’atleta va. Se ho dei dubbi come Sofia la Goggia fatica.

F&F Come si presenta al cancelletto?

››‰ Ho i miei riti, do sempre ‘il 5’ allo skiman, ripasso il

tracciato mentalmente, penso a come prendere più velocità

su quell’ondina... Arrivo in partenza con la mia strategia, i

consigli degli allenatori, la consapevolezza di me ragazza

sugli sci. Mi concentro, prendo due respiri e vado.

F&F A 130 all’ora?

››‰ Anche a 140.

La campionessa

bergamasca

in azione, con

la coppa del

mondo tra le mani

e insieme alle

azzurre Brignone,

Bassino, Melesi.

Sotto, Sofia

Goggia privata.

F&F 365 giorni all’anno?

››‰ Come dice il mitico Alberto Tomba, non è difficile arrivare

ma rimanere ad alti livelli. Servono tantissimo lavoro,

disciplina, cura del dettaglio. E serve equilibrio, indispensabile

per non cadere ma planare sulle cose.

Io gli infortuni li patisco, l’ultimo è stato particolarmente

duro (il 5 febbraio 2024, in allenamento, si è fratturata la

tibia e il malleolo tibiale destri, nda), ma ho la consapevolezza

di avere tanto da dare a questo sport. Sono sempre

riuscita a rialzarmi e a tornare a sciare senza alcun tipo di

timore. Per citare Eraclito, Un uomo non si immerge mai

due volte nello stesso fiume. Le condizioni cambiano, io il

trauma lo supero con più facilità di altri.

Ma è anche vero che sono irrequieta ed emotiva. Se sto

F&F Come in auto?

››‰ A me piacciono i motori che cantano, le macchine

che vanno, quando sono in montagna cerco di utilizzarle

in modalità sport: due sorpassi giusti, ripresa nelle curve...

in autostrada non è che ti diverti ad andar dritto! La FISI è

sponsorizzata Audi e per la MS6 che guido io i 130 sono

una passeggiata. Qualche multa l’ho presa ma guido sempre

in sicurezza. Noi atleti manteniamo un livello attentivo

alto, il problema è quello che potrebbero fare gli altri.

F&F C’è qualcosa che la infastidisce?

››‰ La guida è un piacere quando il traffico è scorrevole,

se rimango imbottigliata impazzisco. Mi infastidiscono le

persone che vanno a 110 all’ora in terza corsia in autostrada,

o comunque eccessivamente piano dove si potrebbe andare

ben più veloce. Sfanalo, chiedo... pista.

F&F Chi guida di solito?

››‰ Le mie sono soprattutto trasferte, spesso mi affido

agli autisti. Viaggiare in macchina è un momento molto

intimo, è tempo per me, guido quando sono a posto con

le mie energie: ascolto musica, faccio le mie chiamate, anche

tante interviste.

DA NOVEMBRE

IN TV

DTT 71

LA PRIMA TRASMISSIONE TV

DEDICATA AL TRASPORTO

IN TUTTI I SUOI ASPETTI

DALLE NOVITÀ DI PRODOTTO

ALL’ASSISTENZA E RICAMBI

46 - Flotte&finanza - settembre 2025

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