Vie&trasporti n. 893 ottobre 2025
C’è L’ELE Prende il via ufficialmente ad Eindhoven la produzione della nuova gamma Electric. Dai medi XB, ai multiruolo XD, fino ai pesanti XF: ce n’è per ogni missione
C’è L’ELE
Prende il via ufficialmente ad Eindhoven la produzione della nuova gamma Electric. Dai medi XB, ai multiruolo XD, fino ai pesanti XF: ce n’è per ogni missione
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Mensile - Anno XCVI 893 OTTOBRE 2025
Prende il via ufficialmente ad Eindhoven la produzione della nuova gamma Electric.
Dai medi XB, ai multiruolo XD, fino ai pesanti XF: ce n’è per ogni missione
ISSN 0393-8077
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Editoriale
NEW CENTER
OF GRAVITY
Dalla carota
al satellite
Per una volta siamo Club del Libro, anzi
del Quaderno: freschi di stampa e di web
due pubblicazioni interessanti e utili per
chi si occupa di trasporto.
La prima è il Quaderno 12 di OITAF,
dedicato alla logistica dell’ortofrutta,
il secondo è il Quaderno 33
del Freight Leader Council, centrato
su aerocargo, droni e spazio. Imperdibili
Due pubblicazioni che vengono edite in contemporanea, così diverse
per argomento ma accumunate dalla preziosità di informazioni
contenute, utili per la programmazione dell’attività di trasporto. Due
visioni che dimostrano la vivacità e complessità del nostro
affascinante settore.
Cominciamo dalla prima, ma non per importanza, ovvero il Quaderno
OITAF che esplicita le peculiarità del trasporto di frutta e verdura,
evidenziando l’opportunità che venga fatto con un veicolo
attenzionato, a temperatura controllata. L’autore, Marco Comelli,
responsabile scientifico di OITAF (Osservatorio Interdisciplinare
Trasporto Alimenti e Farmaci) analizza frutto per frutto e ortaggio per
ortaggio le specificità e le differenze nelle esigenze di trasporto e
stoccaggio. Un volume utile non soltanto alla committenza e al
trasportatore, ma anche a chi si occupa di allestimenti e dispositivi di
bordo e frigo. Per tutto il settore ATP insomma un volume da tenere sul
tavolo, a fianco dei libri bianchi ATP (dei quali si prepara la riedizione). E
visto che siamo anche consumatori, certamente alcune pagine ci
faranno sobbalzare.
The new center of gravity, F-MAX,
brings together comfort, technology, and performance.
With its new design, innovative technologies,
and efficient GEN2 engine, the New F-MAX is starting a new era.
Altra mirabile impresa editoriale il Quaderno FLC, che di quaderni ne ha già 22 in cascina. Questa volta i contributor
della pregevolissima associazione si sono concentrati sulla peculiarità dell’aerocargo: intermodalità, logistica, chiavi
di sviluppo, aspetti tecnici, normativi e di sostenibilità, con dovizia di contributi direttamente dai protagonisti del
settore. Questo è soltanto un capitolo, e non si può ignorare il successivo, dedicato alla dronistica: stato dell’arte,
chance, normative, sperimentazioni, delivery. Un vero trattato
nel quale il drone viene visto in relazione alla promessa di
funzionalità e fruibilità. Ultimo capitolo, a nostro avviso il più
affascinante, è dedicato alla vision dello spazio come
immenso hub logistico di trasporto del futuro. Fantascienza?
Sempre meno, sempre più realtà grazie alla selva di satelliti e
alle stazioni orbitanti da sviluppare nella corsa allo spazio.
Anche questo un volume da divorare.
Come ottenerli? Basta chiedere alle rispettive istituzioni,
OITAF e FLC. Buona lettura.
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10 2025 - 1
Sommario
ISSN: 0393 - 8077
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www.vietrasportiweb.it
10 14 20
28
32
n Cover
14 Daf Electric Generation.
Tutto quello che c’è da
sapere sulla gamma
elettrica della Casa
olandese
n
Voci
10 Massimo Artusi,
presidente Federauto.
Noi concessionari, gli
interpreti del mercato
n
Prova
20 Sul circuito di Vie&trasporti
con Renault Master E-Tech.
Il furgone a batteria che
convince
n
Anteprime
28 Kia PV5 Cargo. Il futuro
dei veicoli commerciali
secondo la Casa coreana
50 Le tante proposte by
Multitrax. I segreti della
cistrena D-Tec per digestato
e fertilizzanti
n
Attualità
30 Una flotta di Mercedes-Benz
Classe V per TransMedics
Group. Questione vitale
32 I 60 anni dello stabilimento
Renault di Villiers
Saint-Frédéric. Dove
gli LCV sono tutto
34 Cinquant’anni di Iveco
Mercato Italia. Come
eravamo e come siamo
36 Euromaster. Servizi a
misura di professionisti
38 Webfleet Mobility Talk.
Certificati bianchi per far
tornare i conti (e non solo)
52 Si dice che...
52 Persone&poltrone
60 Bye, bye frizione.
La voce del meccatronico in
collaborazione con Il
Giornale del meccanico
n
Rubriche
4 Diamo i numeri
8 Hit parade
44 Il parere legale.
Compiti precisi
46 La voce di Fai.
Mai generalizzare
47 La voce di Fiap.
Ci vuole coraggio
48 Leggi, aziende, lavoro.
Certe cose non possono
attendere
59 Motori spenti 2025
63 In vetrina
64 Promozioni
66 Tutte le prove
n Il Bollettino n°92
40
Osservatorio Interdisciplinare
Trasporto Alimenti e Farmaci
Aggiornamenti
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Reg. Tribunale di Milano n. 6479 del 6/2/1964
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Colorshade - Via Cristoforo Colombo 7
20068 Peschiera Borromeo (MI)
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della Stampa n.1740 - vol.18 - foglio 313
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2 - 10 2025 www.vietrasportiweb.it
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10 2025 - 3
Diamo i NUMERI
124.426 veicoli commerciali e 18.644 truck
Segno positivo per i veicoli commerciali fino a 3.500 kg
di peso totale a terra negli ultimi due mesi dell’anno. A
luglio sono state immatricolate 17.648 unità, +4,5 per
cento rispetto allo stesso mese di un anno fa, e ad
agosto 8.016, +5,7. Rimane, però, negativo il bilancio
complessivo dei primi otto mesi: 124.426 unità indicano
un -8,8 per cento. Sostanzialmente stabile la struttura
del mercato per utilizzatore rispetto al 2024 con società
ed enti che pesano per oltre il 39,0 per cento, il
noleggio a lungo termine al 31,4, i privati al 14,8, le
autoimmatricolazioni all’8,8 e il noleggio a breve al 5,7
per cento. Per quanto riguarda le alimentazioni il diesel
è ancora protagonista nel periodo gennaio-agosto con
un 80,3 per cento di quota, 3,4 punti in meno dell’anno
precedente. Punti che guadagnano gli elettrici,
passati dall’1,7 al 4,5 per cento, e
gli ibridi plug-in, dallo o,1 allo
0,6 per cento. Ma la vera
spinta agli elettrici
potrebbe arrivare dagli
incentivi. «Unrae -
ha sottolineato il
presidente Roberto
Pietrantonio - auspica un avvio quanto più rapido
degli incentivi, al momento previsto per la metà del
mese di ottobre. Ritiene, inoltre, fondamentale un
a cura di
Tiziana Altieri
perfetto coordinamento tra il programma di
incentivazione
del MASE e l’Ecobonus che sta mettendo a punto il
MIMIT per l’acquisto di nuovi veicoli commerciali,
utilizzando i fondi residui degli anni precedenti, al fine
di evitare problematiche operative e di mercato che
potrebbero compromettere l’efficacia delle misure».
Altro capitolo, i veicoli industriali di peso totale a terra
superiore ai 3.500 kg. A luglio si sono raggiunte le
2.856 unità, +9,7 per cento, rispetto allo stesso mese
del 2024 mentre ad agosto ci si è fermati a 1.308
immatricolazioni, -3,3 per cento. Dall’inizio dell’anno
sono stati immatricolati 18.644 truck, in
calo del 10,4 per cento rispetto ai primi
otto mesi 2024. La flessione è ancora più
marcata per i mezzi oltre le 16 tonnellate,
che scendono del 10,8 per cento: 15.799
unità nel 2025 contro le 17.705 dello stesso
periodo 2024. L’auspicio di Unrae è
che la nuova Legge di Bilancio
individui misure concrete che
restituiscano fiducia alle
imprese, pur nella
consapevolezza delle
ristrettezze delle
risorse disponibili.
Il lavoro non aspetta.
ISUZU nemmeno.
31 dicembre 2026
Prosegue anche nel 2025 il Bonus Patente, un contributo pubblico
pensato per avvicinare i giovani alla professione di autista
aiutandoli a conseguire le patenti superiori e la CQC. La domanda
deve essere inviata attraverso la piattaforma dedicata del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti
(https://patentiautotrasporto.mit.gov.it), accessibile utilizzando le
credenziali di identità digitale SPID, la Carta di identità elettronica
(CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). L’incentivo resta attivo fino al 31
dicembre 2026 (fino a esaurimento fondi) e l’apertura della finestra 2025, prevista per ottobre 2025, viene
comunicata sul portale MIT.
Il Bonus copre l’80 per cento delle spese di formazione, fino a 2.500 euro a persona, sotto forma di voucher
utilizzabile presso le autoscuole aderenti (la lista completa è visualizzabile sulla piattaforma nella sezione
‘Dove utilizzare il buono’). È un aiuto una tantum, non fa reddito e non rientra nell’ISEE. Rientrano le patenti
professionali C, C1, CE, C1E, D, D1, DE, D1E e la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC); sono escluse,
invece, le patenti A e B. Il buono deve essere attivato da una autoscuola o da un ente di formazione accreditato
sulla piattaforma, entro sessanta giorni dalla sua emissione. In caso contrario si annulla automaticamente.
Possono richiedere il Bonus patente i cittadini italiani ed europei (intesi come soggetti aventi la cittadinanza di
uno degli Stati membri dell’UE), di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni.
4 - 10 2025
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*Nuova gamma ISUZU Trucks disponibile nei segmenti (MTT): 3,5 t, 6 t, 7,5 t, 10 t, 11 t, 11,9 t, 14 t.
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Numeri
20.000 chilometri Fino a 20.000 euro
È partito il Roadshow di Scania: sei veicoli elettrici
percorreranno 20.000 chilometri toccando 13 città
europee. Un’iniziativa volta ad approfondire e a far toccare
con mano le soluzioni e-mobility a più soggetti possibili,
evidenziando le opportunità di un trasporto a zero
emissioni locali. «Il nostro impegno - ha dichiarato Simone
Martinelli, E-mobility & Sustainability Development di
Scania Italia - è quello di essere un consulente fidato per i
nostri clienti e per la committenza: configuriamo ogni veicolo in
base a specifiche esigenze di trasporto, analizzando le
operazioni e trovando un equilibrio tra redditività e riduzione
dell’impatto ambientale. Le esperienze dei clienti che hanno
testato un veicolo elettrico Scania confermano le nostre
aspettative: i mezzi in termini di prestazioni e consumi si sono
dimostrati pienamente adeguati». La carovana è composta
da un compattatore, un ribaltabile, uno scarrabile, due
trattori e un centinato. Un chiaro esempio dell’approccio
modulare del Grifone applicato alla gamma elettrica:
soluzioni su misura che spaziano dal contesto operativo
urbano, al lungo raggio, per trattori o autotelai con
potenze da 210 kW (285 Cv) a 450 kW (612 Cv), e batterie
con capacità utilizzabile da 240 kWh a 560 kWh, per
un’autonomia fino a 600 km a 30 tonnellate.
30.000 rifugiati
Dal 2015, DHL Group ha offerto prospettive lavorative a
oltre 30.000 rifugiati ed è uno dei principali datori di
lavoro per i rifugiati a livello mondiale. Molti degli
attuali dipendenti, provengono dai principali Paesi
migratori: Siria, Afghanistan e Ucraina.
«Consentire ai rifugiati con permesso regolare di entrare
rapidamente nel mercato del lavoro - ha dichiarato Thomas
Ogilvie, Chief Human Resources Officer e Labor Director
di DHL Group - non è solo un prerequisito per
l’integrazione sociale, ma è anche nell’interesse
dell’economia, poiché può alleggerire il carico
sui sistemi sociali e mitigare gli effetti del
cambiamento demografico. Siamo orgogliosi di
Sembra finalmente esserci una data per
l’attivazione dell’Ecobonus 2025, che è quella del 15
ottobre. Sul tavolo ci sono 597.320.000 euro
finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa
e Resilienza. Il Ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza Energetica punta a immettere sul mercato
almeno 39mila nuovi veicoli elettrici, tra auto e
commerciali, per favorire il rinnovo del parco
contribuendo alla riduzione dell’inquinamento
urbano e al miglioramento della qualità dell’aria.
Ricordiamo che l’incentivo è riservato a persone
fisiche e microimprese che hanno residenza o sede
legale nelle cosiddette Aree Urbane Funzionali,
ossia in città con oltre 50 mila abitanti e la relativa
area di pendolarismo.
Le microimprese per accedervi devono avere meno
di 10 dipendenti, un fatturato o bilancio annuo non
superiore ai 2 milioni di euro ed essere in regola
con gli obblighi fiscali e contributivi. Il bonus,
valido per non oltre due veicoli di categoria N1 o
N2 ad alimentazione esclusivamente elettrica, è
pari fino al 30 per cento del prezzo di acquisto del
veicolo, Iva esclusa, con un massimale di 20.000 di
euro. Il contributo sarà erogato sotto forma di
sconto diretto in fase di acquisto.
essere all’avanguardia in questo settore e di aver offerto al
numero più alto di rifugiati, rispetto a qualsiasi altra azienda,
accesso al mercato del lavoro».
DHL Group sostiene i rifugiati con corsi di lingua,
formazione per la ricerca di lavoro e tirocini.
Secondo uno studio pubblicato nel 2023 dal ‘Refugee
Integration Insights Institute’, DHL Group si è
classificato al secondo posto a livello mondiale tra le 50
maggiori aziende globali in termini di integrazione. Per
garantire l’alta qualità dei servizi offerti e per entrare
in contatto tempestivamente con i rifugiati in cerca di
occupazione, l’azienda lavora a
stretto contatto con diversi
partner, tra cui l’Agenzia
federale per il lavoro in
Germania e le Nazioni Unite.
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6 - 10 2025
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Simply the best
Noi i veicoli, commerciali e industriali, li proviamo veramente,
su un percorso appositamente studiato per valutarne
le performance a 360 gradi. Ecco chi occupa il podio oggi tra
i veicoli commerciali di fascia media e con ptt fino a 3.500 kg
LCV diesel
3.000-3.499 kg ptt
Ford Transit Custom
320 2.0 EcoBlue E6d
Index 463,7
Ford Transit
Custom Trail
340 E6d-Temp
Index 466,1
Renault Master T33
Blue dCi 150 E6e
Index 448,6
LCV diesel
3.500 kg ptt
VEICOLI COMMERCIALI ELETTRIFICATI GAMMA 2025
Fiat Ducato 35
2,2 Multijet 3 Euro 6E
Index 470,5
Ford Transit 350 2.0
TDci EcoBlue Hybrid
Euro 6-D Temp
Index 493,6
Volkswagen Crafter 35
2.0 BiTdi Euro 6B
Index 459,6
AZIENDA ESPERTA
NELLA TRANSIZIONE
ENERGETICA
NOVITÀ 2025
VEICOLI COMMERCIALI
IN PRONTA CONSEGNA
SPEAKER &
PARTNER
ZEROGRADI 2025
Per realizzare i podi si è tenuto conto dell’index performance, un indice creato da Vie&trasporti
che tiene conto del consumo di combustibile (o di energia nel caso degli elettrici), dell’urea
e della media oraria durante i nostri test su strada. A indice maggiore corrisponde una migliore
prestazione. Si sono tenuti in considerazione solo i veicoli Euro 6 o superiore.
Lamberet si sta impegnando sempre di più per rispondere alle nuove esigenze con nuove soluzioni energetiche
e tecnologiche. Facilita il tuo lavoro grazie alle innovazioni premiate e create per te dal team Lamberet.
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8 - 10 2025
www.vietrasportiweb.it
Intervista
Intervista
.MASSIMO ARTUSI.
Attori protagonisti
Con il presidente di Federauto per capire che aria tira nelle
concessionarie italiane mentre in Europa crescono i sostenitori della
neutralità tecnologica per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità
di Tiziana Altieri
Un mercato in sofferenza quello dei veicoli
da lavoro in Italia. Nel primo semestre
i commerciali con peso totale a terra
fino a 3.500 kg si sono fermati a 98.832
immatricolazioni, l’11,7 per cento in meno rispetto
allo stesso periodo 2024, gli industriali,
ossia gli over 3.500 kg hanno chiuso sotto le
15mila unità, 14.538 per l’esattezza, -13,3 per
cento. Tante le motivazioni: un quadro
economico reso complesso
da un forte clima di incertezza
con più fronti di guerra e tensioni
sui dazi, listini alle stelle
soprattutto per quanto riguarda
i veicoli elettrici, quelli sui
quali vorrebbe puntare l’Europa
ma che oggi non trovano il favore
del mercato e necessiterebbero
di un piano incentivante
chiaro che, invece, non c’è. E nel
dubbio sono molti gli operatori
che rimandano gli acquisti.
Tutto ciò ha un impatto sui costruttori, come
sulle concessionarie. E proprio di queste ultime
abbiamo parlato con Massimo Artusi, da marzo
2024 presidente Federauto.
Qual è lo stato di salute oggi delle concessionarie
italiane?
«Le concessionarie sono il termometro del mercato.
In questo periodo non sta bene e, dunque,
non stanno passando un momento favorevole.
Ma, attenzione, per restare nella metafora sanitaria,
le concessionarie italiane - auto, truck e
van - nell'ultimo decennio hanno costruito i propri
anticorpi: si sono consolidate, hanno ampliato
i servizi al cliente, hanno rafforzato la loro presenza
sul territorio. Il risultato è che oggi si contano
1.100 imprese (erano oltre 2 mila nel 2011),
ma il fatturato medio è aumentato. Questo ci
permette non solo di fronteggiare le difficoltà
del mercato ma anche di impegnarci - e di avere
titolo per farlo - perché vengano rimosse le cause
che sono all'origine delle stesse».
Nel 2021 aveva definito le concessionarie
truck e van ‘ammortizzatori del
sistema’. È ancora così?
«Non solo quelle di truck e van. Se leggiamo gli
ultimi dati, vediamo che ad agosto le autoimmatricolazioni
di automobili sono aumentate del
42 per cento. Cos'è questa auto-vendita - o autoacquisto
- se non un elemento di stabilizzazione
del mercato nel rapporto tra produttore e clientela?
Per quanto riguarda truck e van si aggiun-
Massimo Artusi è presidente Federauto dal marzo del 2024.
È socio di Romana Diesel Spa con sede a Roma, una delle più
grandi concessionarie d’Europa operante con Stellantis, CNH
Industrial, Iveco Group e altri. Da anni partecipa attivamente
anche ai gruppi di lavoro di AICI (Associazione Italiana
Concessionari Iveco) e del GACIE (Groupement des Amicales
des Concessionnaires Iveco d’Europe).
gono altre concause - la crisi endemica del settore,
la carenza di autisti, una politica spesso assente
- che rendono ancora più difficile questo
nostro ruolo. Certamente il nodo centrale per i
veicoli da lavoro (soprattutto quelli pesanti) resta
quello della decarbonizzazione, praticamente
inattuabile nelle forme che la Commissione europea
vuole imporre. Difficile ammortizzare un
sistema nel quale si contrappongono così radicalmente
il realismo e l'utopia».
Quali sono stati i progressi concreti nel
dialogo con istituzioni europee e ministeri
dopo il meeting ‘Autotrasporto
e Sostenibilità’ dello scorso febbraio?
«Quello di febbraio è stato un bel momento d'incontro
del settore, perché per la prima volta sono
stati messi intorno allo stesso tavolo i principali
protagonisti del settore: costruttori, concessionari,
imprese. E anche i decisori non hanno fatto
mancare la loro voce, almeno quelli più favorevoli
a una pluralità tecnologica. Risultato concreto:
il posizionamento fondamentalmente unico della
filiera verso una transizione più realista e meno
utopistica. Conoscendo i tempi di elaborazione
dell’Europa, che comunque sembra iniziare a recepire
alcune indicazioni, di più non potevamo
sperare. Alcune linee di mutamento cominciano
a intravvedersi, anche se la battaglia principale
è concentrata sul mondo delle auto private, i veicoli
commerciali e industriali vengono quasi dimenticati.
Salvo reinserirli con un preoccupantissimo
obbligo di quote elettriche negli acquisti
delle flotte. A questa improvvida imposizione di
natura esclusivamente ideologica, senza nessun
fondamento nel mondo reale, ci opponiamo e
ci opporremo con tutte le nostre forze. Siamo
convinti che il governo italiano che ha già chiesto
con chiarezza una maggiore apertura ai combustibili
carbon neutral, raccogliendo sempre
maggiori consensi all'interno dell'Unione, non ci
farà mancare il suo appoggio.
Entro la fine dell'anno, quando la Commissione
dovrà produrre il suo rapporto sulla praticabilità
e sui vantaggi nell'impiego dei biocarburanti nei
veicoli pesanti, capiremo le reali intenzioni di
Bruxelles su questo tema fondamentale per
l'economia della stessa Unione. Ci auguriamo
che ci sia un ravvedimento, ma temiamo fortemente
che ancora una volta cercheranno di eludere
il problema, scansando quello che è un
ostacolo obiettivo sulla strada tutta ideologica
dell'elettrificazione totale dei trasporti».
Le immatricolazioni di lcv e truck stanno
frenando come quelle di auto. Quali
le principali ragioni?
«Il mercato è sconcertato e lo è da troppo tempo.
Chi svolge un'attività imprenditoriale, come gli
acquirenti dei veicoli commerciali e industriali -
dal piccolo artigiano alla grande impresa di trasporto
- deve programmare i propri investimenti,
non può tenere i capitali immobilizzati a rischio
di perdere valore. Ma se non trova veicoli adatti
alla propria mission o ne trova a prezzi esorbitanti,
finisce o per ripiegare su scelte sicure o
per rinviare l'acquisto a tempi migliori. Un cambiamento
di rotta del Green Deal europeo - richiesto
ormai anche dagli stessi costruttori - potrebbe
essere un toccasana per il mercato
perché lo sarebbe per le imprese che i veicoli li
acquistano».
Il rapido esaurimento degli incentivi
per veicoli pesanti è un segnale di domanda
alta o criticità nell’erogazione?
«È esattamente la conseguenza di quei concetti
che enunciavo prima, ai quali si aggiunge una
politica di incentivazione incoerente e disordinata.
Si vuole rinnovare il parco circolante dei
10 - 10 2025
www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it
10 2025 - 11
Intervista
Intervista
mezzi commerciali (ha un'età media di oltre 14
anni), ma poi si tagliano 12 milioni dai 240 assegnati
ogni anno all'autotrasporto e, nella ripartizione
- tra deduzioni forfettarie, pedaggi e formazione
- quei 12 milioni vengono tolti proprio
agli investimenti, salvo poi recuperarne 6 all'ultimo
momento, anzi 12, ma per due anni.
Risultato: quest'anno e il prossimo (salvo ulteriori
cambiamenti) agli investimenti saranno destinati
19 milioni, anziché 25. È ovvio che ci sia la corsa
all'incentivo».
Cosa vi aspettate su questo fronte?
«Siamo ancora in attesa dei 600 milioni promessi
a più riprese dal ministro dei Trasporti, Matteo
Salvini. Ma, attenzione, non si tratta di un intervento
di tipo assistenziale, erogato a pioggia. È
dal novembre del 2023 che insieme ad Anfia,
Anita, Unatras e Unrae, abbiamo proposto al ministero
un Piano finalizzato all'acquisto di veicoli
carbon neutral, allo sviluppo delle infrastrutture
per i veicoli a basse emissioni, alla promozione
dell'uso dei carburanti rinnovabili.
Abbiamo anche indicato procedure di erogazione
trasparenti, rapide e semplici e, perfino, la fonte
del finanziamento (la richiesta era di 700 milioni
per tre anni con una graduazione crescente) nelle
risorse non utilizzate del cosiddetto ‘Fondo
Giovannini’, stanziate nel 2022 per sostenere la
transizione ecologica del settore dei trasporti. Ma
al momento di quei fondi si è persa ogni traccia»
.
Ha spesso ribadito l’importanza della
neutralità tecnologica. I trasporti potranno
essere, comunque, sostenibili?
«La neutralità tecnologica non è una nostra invenzione:
è il criterio adottato storicamente
dall'Unione Europea che ha sempre fissato i traguardi,
lasciando al mercato la scelta delle tecnologie
per raggiungerli. Tranne che nel Green
Deal e in particolare nel programma Fit for 55,
che ne è la sua applicazione. In questo caso,
per la prima volta, la Commissione ha creato
un'impalcatura di regole che obbligano, di fatto,
a scegliere la trazione elettrica, escludendo le
altre. Ma proprio per arrivare a quest'obbligo di
fatto, senza esplicitare direttamente la scelta
elettrica, l'impalcatura normativa è piena di buchi
e di contraddizioni: la più clamorosa è il computo
dell'impatto carbonico che, per favorire la
batteria, viene calcolato soltanto dal motore al
tubo di scarico, ignorando i fattori a monte e a
valle che rendono il propulsore elettrico spesso
più impattante dei biocarburanti. A differenza
dei fan del tutto elettrico a tutti i costi, noi non
siamo per un solo vettore, ma per un mix di alimentazioni
carbon neutral che consenta di scegliere
di volta in volta quella più adatta alla singola
mission.
L'esempio più clamoroso è proprio nel settore
del trasporto merci pesante: più aumentano il
peso del veicolo, la distanza da percorrere e la
variabilità del percorso, meno la trazione elettrica
è praticabile. Lo dimostra il fatto che nel 2024
in Italia sono stati immatricolati soltanto 24 veicoli
commerciali pesanti sopra le 16 tonnellate.
A questo punto è evidente che, fermo restando
l'obiettivo condiviso di rendere sostenibile il settore
dei trasporti - non si possono trascurare
oltre i carburanti biologici».
Quali strumenti o supporti potrebbero
accompagnare meglio anche la transizione
green dei dealer?
«Ho sempre tenuto a precisare che il concessionario
è un osservatore indipendente, perché
è il soggetto della filiera più vicino al mercato.
Detto in parole semplici, la mission del concessionario
è quella di distribuire veicoli, non di decidere
quale deve essere la loro motorizzazione.
Se il mercato dovesse riorientarsi verso i veicoli
a batteria (il che, però, al momento non appare
probabile), i concessionari non avrebbero difficoltà
a offrirli ai propri clienti, accompagnandoli
nella loro scelta - e anche dopo - esattamente
come hanno sempre fatto con i veicoli con motore
a combustione.
Non è solamente un problema di formazione o
di preparazione o di competenze, ma semplicemente
di mercato. Certamente un mondo con
più veicoli elettrici significa costi maggiori per
tutti con tutte le conseguenze che comporta».
Quanto i servizi contano oggi per i dealer?
Accresceranno il loro peso?
«Ormai la vendita pura e semplice del veicolo è
solo una parte dell'attività dei concessionari, ma
resta pur sempre il core business. Intorno ad
essa gravita poi un mondo di servizi che l'aumento
dell'impiego di tecnologie non può che
enfatizzare. Penso all'utilizzo dei big data che
gli autoveicoli producono in quantità sempre più
rilevanti e che porteranno a sviluppare nuove
aree di business e nuove modalità di mercato
dei servizi, fidelizzando il cliente e creando le
condizioni più efficace per consentirgli di gestire
al meglio la propria attività. Un ragionamento
che acquista maggior rilevanza proprio per i veicoli
commerciali: una gestione efficacie aumenta
la reddittività».
Come vede l'evoluzione del rapporto
dealer-costruttore nei prossimi anni?
«Quella attuale è una fase di trasformazione, anche
abbastanza confusa. Fermo restando che
il rapporto tra questi due soggetti è determinante
per la fluidità del funzionamento della filiera, stiamo
vivendo da una parte il tramonto di un'interpretazione
del Regolamento V/BER che avrebbe
voluto trasformare le concessionarie in agenzia,
togliendo loro la valenza imprenditoriale; dall'altra
la pressione delle case che si rivolgono ai concessionari,
proprio in quanto imprenditori, perché
acquistino i veicoli prodotti in soprannumero per
rispettare le quote e le scelte imposte dall'Europa
(ma, diciamo la verità, avallate, soprattutto all'inizio,
dagli stessi costruttori).
È importante che la questione della decarbonizzazione
trovi presto una soluzione realistica, perché
ciò contribuirebbe anche a riequilibrare i rapporti
- ripeto, determinanti per la filiera - tra
costruttori e concessionari».
Sui contratti di agenzia molti costruttori
stanno facendo un passo indietro...
«L'ho accennato prima. Trasformare il concessionario
in agente può avere creato qualche illusione
sulla possibilità di ampliare i margini
per i costruttori, ma è ormai evidente che la forza
dei concessionari è radicata nella loro presenza
diffusa sul territorio, sulle economie che
riescono a presidiare e nel rapporto diretto, continuo
e costante con il cliente.
Anche in questo caso il ragionamento è ancor
più valido per i veicoli per il trasporto delle merci,
ciascuno dei quali ha una sua specificità legata
al cliente e alle caratteristiche della mission alla
quale è destinato.
La crescita dimensionale dei concessionari di
cui parlavo all'inizio è al tempo stesso la dimostrazione
delle loro capacità imprenditoriali e
della forza della loro presenza sul territorio, dove
sono sempre di più i protagonisti del rapporto
con il cliente. Insomma, il concessionario-imprenditore
è più utile ai costruttori di un agente-dipendente.
Per fortuna in molti hanno cominciato
a capirlo».
C’è spazio ancora anche per i piccoli
operatori o il mercato che va delineandosi
vedrà la presenza solo di giganti?
«Non dimentico mai che la piccola e media impresa
sono state - e sono tuttora - la vera forza
dell'imprenditoria italiana ed europea. Ma la competizione
sempre più aspra, l'evoluzione della
tecnologia, l'appesantimento della burocrazia e
‘la finanza d’impresa’ creano oggettive difficoltà
a chi non ha dimensioni in grado di ottimizzare
i costi con economie di scala.
Dunque, è importante crescere ma mai a scapito
del margine. Federauto esiste anche per questo:
per aiutare nello sviluppo chi non ha dimensioni
tali da poter affrontare la competizione internazionale
ad armi pari».
Quali sono oggi le sue priorità da presidente
di Federauto?
«Quando sono stato chiamato a questo incarico
ho messo al primo punto l'impegno a premere
attivamente sui decisori nazionali e internazionali
per far riconoscere il ruolo e l'importanza dei
concessionari, in Italia e in Europa. Oggi siamo
presenti in Italia, a tutti i tavoli in cui si decidono
le sorti dell'intera filiera dell'automotive, e in
Europa, attraverso AECDR, l'associazione europea
dei concessionari, monitoriamo costantemente
le attività istituzionali dell'Unione, assumendo
spesso posizioni critiche, da soli se
necessario o in accordo con altre rappresentanze
della filiera, ove possibile.
Credo che nessuno possa accusarci di aver non
dico chiuso, ma nemmeno socchiuso un occhio
su tutte le posizioni espresse in questi anni dai
vari soggetti in campo, esprimendo ogni volta il
nostro fermo dissenso su quelle più ideologizzate,
anche quando altri protagonisti della filiera
l'occhio lo strizzavano intenzionalmente. Che
sono gli stessi che oggi gli occhi sembrano averli
definitivamente aperti e con noi chiedono finalmente
un'inversione di rotta alla Commissione».
12 - 10 2025
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10 2025 - 13
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Daf Electric generation
Silenzio, si parte
A due anni dalla presentazione, prende il via la produzione in serie
dei camion a batterie di Eindhoven. L’offerta parte dai medi XB
per svilupparsi poi sui pesanti XD e XF, autocarri e trattori
di Danilo Senna
Trascurando l’esperimento ibrido di un LF
nel 2010 (periodo in cui un po’ tutti i costruttori
vi si cimentarono), la Daf era partita
a ‘smanettare’ sui camion elettrici sette anni
fa con la connazionale Vdl che, avendo già costruito
autobus a batterie, aveva il know-how e
parlava la stessa lingua. Poi, pur distratti dal
lancio dei nuovi XF/XG, gli olandesi hanno
esplorato anche il mondo dell’idrogeno Ice
(quello bruciato nei motori diesel trasformati a
gas). Eppure il programma dei camion a batterie
ha continuato a correre e, così, già nel 2022
si annunciava un’intera nuova gamma Electric
che spaziava dai medi, diventati nel frattempo
XB, ai multiruolo XD e persino ai pesanti XF.
Zot! Una scossa alla linea
Tre anni di prove, di torture elettromeccaniche
e di field test ci sono voluti affinché partisse
la produzione di serie. Finalmente, adesso ci
siamo: ad Eindhoven hanno pigiato l’interruttore
della catena di montaggio degli Electric.
Che, poi, è la stessa dei modelli a gasolio almeno
fino al momento del matrimonio con il
6 cilindri, che ovviamente per loro non c’è. A
quel punto i telai deviano su una linea dedicata.
Il motore che riceveranno è una macchina sincrona
a magneti permanenti che la Paccar (capogruppo
della Daf, come di Kenworth e
Peterbilt) ha sviluppato insieme alla Zf: trattasi
di un Cetrax 2. L’ingombro è quello della trasmissione
meccanica per pesanti Traxon della
stessa marca e persino la posizione ci somiglia,
essendo l’unità EX-D piazzata al centro
del telaio, sempre alle spalle della cabina, benché
un po’ più arretrata. A dispetto dell’assenza
di pistoni, testata e monoblocco, il tunnel non
resta vuoto: sotto ci si piazza un aggregato
contenente la pompa dell’idroguida, il compressore
dell’aria condizionata e dell’impianto
pneumatico, le pompe dell’acqua per il raffreddamento
delle batterie e del riscaldamento abitacolo.
Insomma, tutto quello che di solito trascina
in movimento il termico e che qui deve
diventare giocoforza elettrico.
Sugli XD/XF il tutto è sovrastato dal pacco di
batterie ‘spaiato’, sempre presente a prescindere
da quanti se ne montano sui lati dei longheroni
(fino a quattro). Sugli XB, che hanno
un motore diverso, di base un Dana TM4, gli
stessi componenti sono in scala ridotta e le
batterie trovano posto esclusivamente fra gli
assali, oltre ad essere assemblate in due forme
differenti. A proposito di accumulatori, le celle
XF
• Trattori a due assi FT e carri a tre FAN
• Motori da 270, 310 e 350 kW (198, 227, 480 Cv)
• Batterie da tre a cinque pacchi (315-525 kWh)
• Cabine Sleeper o Sleeper High (tetto normale o alto)
XD
• Trattori a due assi FT e carri a tre FAN
• Motore singolo da 170, 220 e 270 kW (125, 162, 270 Cv) oppure doppio
come l’XF
• Batterie da due a cinque pacchi (210-525 kWh)
• Cabine Day, Sleeper o Sleeper High
XB
• Carri a due assi FA, passi da 4,30 metri in su, pesi 12, 16 e 19 tonnellate
• Motori da 270, 310 e 350 kW (198, 227, 480 Cv)
• Batterie da due a quattro pacchi (181-282 kWh)
• Cabine Day o Extended (corta o allungata)
arrivano invariabilmente dalla cinese Catl e
sfruttano la tecnologia LFP (litio-ferro-fosfato),
anziché quella NMC (nichel-manganese-cobalto)
abbandonata già all’inizio dello scorso
anno. La ragione risiede in una maggiore durata,
circa il doppio dei cicli di ricarica, oltre a
una sicurezza superiore in caso d’incidente; la
minore densità d’energia è compensata da un
packaging più compatto, dettato dalle ridotte
necessità di raffreddamento. Per i pesanti
XD/XF sono compilate a pacchi di tre, ciascuno
da 35 kWh: quindi 105 totali che vanno moltiplicati
da tre a cinque, per capacità comples-
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A lato, da sinistra, le
tre gamme degli
elettrici Daf. Si parte
dai medi XB di 12
tonnellate che arrivano
a incrociare i pesanti a
19 tonnellate. Ma loro
sono solo carri a due
assi, mentre gli XD
esistono anche come
6x2 da 29 tonnellate,
nonché come trattori,
come quello che
chiude la sfilata in
pagina. In mezzo c’è
l’XF, stessa cabina ma
montata più in alto
a lasciare più spazio
dentro, indispensabile
al lungo raggio.
sive da 315 a 525 kWh. Attenzione, questa è
l’energia di targa, a cui corrisponde un valore
netto (sfruttabile) pari all’88 per cento, ovvero
462 kWh nella più completa configurazione a
cinque blocchi. Purtroppo ognuno di questi
pesa 850 kg, il che porta il gap di portata rispetto
al diesel da -1351 a +535 kg pur contando
l’abbuono di due tonnellate sul ptt concesso
dal Codice della strada ai camion alternativi.
Come dire: pensate bene a che lavoro dovete
fare, per non comprare troppe batterie che poi
vi dovete portare sempre dietro, magari per
non usarle mai. Anche perché sono il componente
più costoso e incidono a far lievitare il
prezzo del camion dal 200 al 250 per cento rispetto
all’analogo modello a gasolio. Per agevolarvi
nella complicata ci sono i servizi dedicati
Daf: dal Topec Sales system che simula i
vostri percorsi con i carichi più frequenti, alle
soluzioni di ricarica in-house: dai 22 kW in alternata
ai 400 in continua; c’è poi il portale
Paccar Connect, accessibile anche via app, per
verificare lo stato di carica e incrociarlo con le
destinazioni, così da pianificare il viaggio nel
migliore dei modi.
Diario di bordo
L’approccio alla guida è in tutto e per tutto simile
a quello dei Daf di ultima generazione. Quale
che sia il modello elettrico, si accende, o meglio
subito, è ineguagliabile da un diesel di pari potenza,
specie stando a bordo di una motrice a
tre assi da 29 tonnellate di peso totale equipaggiata
con l’elettrico da 350 kW (462 Cv). Non
che soffra quando se la deve vedere con le 40
tonnellate dell’articolato, intendiamoci. Tira solo
un po’ meno, ma tira comunque alla grande.
E senza emettere alcun rombo, al più un sibilo
che però si perde subito alle spalle della cabina.
Il contrappasso è che, senza la copertura del
diesel, tutti gli altri rumori emergono all’interno
della cabina: dai fruscii aerodinamici al rotolamento
degli pneumatici, agli scricchiolii degli
assemblaggi. Noie che, invero, alla Daf hanno
saputo minimizzare curando la forma e la cosi
‘sveglia’, con la chiave nel blocchetto sul piantone,
ma senza far rumore. L’interfaccia con
l’autista non cambia, salvo che al posto del contagiri
qui c’è il potenziometro della corrente erogata
oppure recuperata in rilascio. L’intensità
della frenata rigenerativa si può gestire con
quella che sui diesel è la leva del retarder, che
poi è esattamente ciò che c’è qui: un rallentatore
non idraulico, bensì elettromagnetico (tipo
Telma per capirci). Dalla parte del tachimetro,
invece, a motore spento ci sono informazione
sullo stato e sui tempi di ricarica.
Selezionata la direzione di marcia, avanti o indietro,
si può partire. Sempre in silenzio. Lo
spunto dell’elettrico, con la coppia massima da
Due per due, ovvero due catene cinematiche diverse
a loro volta declinate in due varianti a seconda delle
prestazioni erogate. Sopra la driveline degli XB, qui a lato
in trasparenza: il motore è in origine un Dana TM4,
rielaborato secondo le esigenze Paccar in taglie da 120
e 190 kW (EX-M1ed EX-M2). Più a destra in alto, un
pacco batterie a tre moduli per i pesanti XD/XF che ne
possono montare fino a cinque. Il primo è incluso nel
modulo nero (nell’altra pagina) che contiene anche gli
ausiliari e prende il posto del diesel sotto al tunnel. Alla
sua destra il motore Zf Cetrax2, anch’esso su specifiche
Paccar realizzato nelle varianti EX-D1 da 170, 220 e 270
kW ed EX-D2 da 270, 310 e 350 kW, sempre con gli stessi
ingombri (a differenza dei due motori degli XB). A fondo
pagina, i due spaccati XF e XD evidenziano la disposizione
di tutti gli organi elettrici e meccanici, oltre alle batterie
nella configurazione massima a cinque blocchi.
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Quelli che ci credono
Probabilmente Steven van den Brink, fondatore nel 1945 dell’omonima
azienda, non ci avrebbe mai pensato ai camion a batterie.
Invece, oggi, il vettore dei Paesi Bassi si segnala per la sua
attenzione all’ambiente, forte di una flotta di 550 veicoli propri,
molti dei quali alimentati da Hvo, biogas e bioLng, oltre a una
dozzina di pesanti elettrici Mercedes-Benz e Volvo, a cui si sono
recentemente aggiunti un paio di Daf che proprio alla St vd Brink
hanno fatto il ‘rodaggio’ prima della commercializzazione ufficiale,
quello che in gergo si chiama fied test.
Ad occuparsene è stato soprattutto il signore che posa orgogliosamente
a lato del rosso XD (qui sopra), Jeffrei Sieben. I colleghi
lo chiamano ‘the electric master’, titolo tutt’altro che usurpato da
che ha coperto oltre 100 mila chilometri lo scorso anno con il
primo Daf a batterie. Che, poi, non era neppure davvero il primo,
dato che ha avuto modo di guidare anche quelli marchiati Vdl.
Eppure, non è mai rimasto a piedi, almeno non per colpa delle
batterie scariche. E, questo, è incoraggiante. Magari per altri motivi,
sì; però con marchi non olandesi, dice. Lui non tornerebbe
mai al diesel, e con l’XD Electric macina 400 chilometri al giorno,
prima di cederlo ai colleghi che lo spremono altrettanto. Si ricarica
nelle soste dal cliente, che paga pure la bolletta. Meglio di così...
struzione della cabina, aiutati pure dall’assenza
dei retrovisori fisici. Il cambio epicicloidale a
tre marce degli XD/XF, inglobato nella scatola
del motore elettrico, funziona così fluidamente
che neppure si avvertono i passaggi di marcia.
Così come non ci si deve preoccupare della risposta
all’acceleratore che varia salendo sopra
i 40 km/h: sotto questa soglia la sua corsa è
più lunga a parità di potenza erogata per dosare
meglio la coppia ed evitare strattoni, poi il pedale
diventa più sensibile.
Al solito, per un veicolo elettrico qualunque esso
sia, la domanda delle domande è: quanto dura
tutto questo ‘giochino’? Beh, dipende dal numero
di batterie installate, ovviamente. Con 525 kWh
della taglia massima per i pesanti XD/XF si arriverebbero
a percorrere, secondo la Casa, fino
a 500 chilometri o 350 per gli XB, che hanno un
motore senza cambio e non imbarcano più di
282 kWh. Si ricaricano in corrente continua DC
a 150 kW o 325 in opzione; volendo c’è anche
un caricabatterie di bordo che lavora in alternata
AC a 22 kW accoppiato a una wallbox, ma così
ci vorrebbero più di 24 ore per fare il pieno al più
dotato degli XF/XD. Infatti, per i tempi di ‘rifornimento’
basta dividere la capacità delle batterie
per la potenza del charger, quindi meno di due
ore in teoria per 525 kWh a 325 kW; però tenetevi
larghi, perché si possono allungare per tantissime
ragioni. E questo non dipende dalla Daf,
che il suo lavoro sui camion l’ha fatto bene, ma
dall’infrastruttura.
Rilassante è l’aggettivo che viene in mente alla
guida di un Daf elettrico. Almeno finché la carica
delle batterie non scende troppo. Comunque
a tenervi informati è lo strumento (qui sotto) che
prende il posto del contagiri, mentre dietro al
tachigrafo sono celati i tempi di ricarica (in basso)
che appaiono dando contatto con la chiave prima
della messa in moto, pardon, prima dell’avvio.
18 - 10 2025
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Prova su strada
Milano
P.zza Maggi
km 31,0
Milano
V.le Fulvio Testi
km 19,0
115 m
141 m
Lavanderie
di Segrate
REGOLARE
INTENSO
CRITICO
21°/23°
min/max
Corrente consumata = 18,65 kWh.
Peso durante la prova = 3.500
chilogrammi. Fabbricato in Francia.
Prezzo al netto di optional e Iva,
con batteria da 87 kWh,
della versione T35 L2H2= € 56.230
Medie orarie & consumi
Prova su strada
km hh:mm km/kWh
km/h (kWh/100)
Lavanderie di Segrate (115 m) 25’
Milano P.zza Maggi (110 m) 31,0 74,4
Milano P.zza Maggi (110 m) 44’
Milano V.le Fulvio Testi (141 m) 19,0 25,9
Milano V.le Fulvio Testi (141 m) 24’
Lavanderie di Segrate (115 m) 12,0 30
TOTALI: 62,0 1h33’ 3,32
40 30,08)
110 m
C.A.M.M.
Statale
Città
Tangenziale
Telemetria
Tara veicolo (kg)
San Giuliano
Milanese
2.440
2.300 2.400 2.500 2.600 2.700 2.800
Accelerazione 0-100 km/h (secondi)
16”,73
veloce
10’’ 20’’ 30’’ 40’’
lento
Consumo elettricità (km/kwh)
3,32
basso 6 5 4 3
alto
Media oraria (km/h)
60 50 40 30 20 10
Index performance
40
339,5
400 390 380 370 360 350 340 330 320 310
Autonomia in base al consumo rilevato (km)
289,2
300 290 280 270 260 250 240 230 220 210
.RENAULT MASTER L2H2 T35 87 KWH
Un master
in elettromobilità
Piazza d’onore sia
per i consumi, sia per
le prestazioni per il nuovo
35 quintali elettrico della
Losanga, il van a batteria
più simile a uno termico
tra quelli oggi disponibili
sul mercato. Ecco com’è
andato nella versione con
batteria maggiorata
di Gianluca Ventura foto di John Next
20 - 10 2025
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Prova su strada
Prova su strada
Interni
Sopra, cambia nulla in
plancia tra la versione
a gasolio e quella
elettrica del Master,
una scelta che
consente di realizzare
sulla stessa linea
d’assemblaggio
veicoli dalle
cinematiche
completamente
differenti
A lato, a sinistra,
la differenza più
marcata, quella del
cruscotto, che
sull’elettrico diventa
digitale. Più a destra,
il trio di vani ricavati
nella palpebra
sovraplancia.
Sulla riga centrale,
da sinistra, il vano
attrezzi a lato del
sedile conducente
e l’anacronistico freno
a mano meccanico.
In basso, ancora
da sinistra, l’imperiale
col parasole dotato
di grandangolare lato
passeggeri, l’ampio
cassetto portaoggetti,
i tre sedili col centrale
completo di tavolino
a scomparsa
e il gavone
sottopanca.
22 - 10 2025
Qualche mese dopo la motorizzazione a
gasolio ecco arrivare sul mercato e sul
circuito test di Vie&Trasporti la versione
elettrica a batteria del Master di Renault, l’E-
Tech. Offerto sia con peso totale a terra di 35
quintali - quello della nostra prova - sia da 40
guidabile comunque sempre con patente B grazie
alla deroga concessa ai veicoli elettrici, il
big van della Losanga è disponibile con batteria
in due taglie: long range da 87 chilowattora, per
chi percorre lunghi tragitti (quella del test), e 40
destinata a un uso prevalentemente cittadino,
ma ancora in corso di omologazione.
La scelta dei tecnici francesi è stata quella di
proporre un nuovo unico veicolo motorizzabile
indistintamente in termico o in elettrico, così
da programmare al meglio la produzione in
base alle reali richieste del mercato: si fa tutto
sull’unica linea di Batilly, montando - a seconda
della domanda contingente - un motore diesel
con relativo serbatoio o una power unit elettrica
accoppiata a una batteria. Così non c’è pericolo
che la produzione nello stabilimento si fermi
mai a causa della flessione nella domanda di
un tipo di motorizzazione: in un modo o nell’altro
di furgoni per trasportare le merci c’è, comunque,
sempre bisogno.
Il risultato finale è, però, un compromesso e
non un veicolo born electric. Tanto che resta lo
sportello carburante/urea nei pressi della porta
conducente (opportunamente bloccato in questo
caso), ma fa anche capolino una presa Ccs
Combo 2 - per ricariche fino a 22 chilowatt in
alternata e 130 in continua - ritagliata nel parafango
anteriore destro, una parte facilmente
sostituibile con una omologa priva di foro qualora
si debba allestire un diesel.
Alla guida
Fa specie che nel 2025 un furgone elettrico non
abbia né il keyless per porte più avviamento, né
il freno a mano elettrico: qui restano, infatti, sia
la chiave metallica, sia il freno meccanico tra
sedile di guida e panchetta, proprio come sulla
versione a gasolio. Una soluzione che in una
flotta mista - termico/elettrico - dello stesso
modello sarà sicuramente apprezzata dagli autisti.
Sì perché in cabina le due versioni sono
assolutamente uguali, eccezion fatta per due
elementi: l’assenza della cloche del cambio nel
plinto in plancia e la presenza di un cruscotto
digitale a colori da 7 pollici. Le cui schermate
possono essere sfogliate sfruttando i pulsanti
sulla razza destra del volante, visualizzando
così il navigatore, l’Eco monitor, il Tpms, il trip
computer, lo stato batteria/autonomia (comunque
sempre presente al piede di ogni schermata),
l’Acc e molto altro ancora.
Due i drive mode, normale ed Eco, col secondo
che limita la velocità massima a 90 orari.
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Metro & bilancia
Cabina rilevati (mm)
Lunghezza (utile/max) 670/1.670
Larghezza (utile/max) 1.555/1.850
Altezza interna (utile/max) 1.460/1.500
Larghezza porta (utile/max) 695/900
Altezza porta (utile/max) 1.320/1.625
Diametro volante 360
Varco tra sedile e leva del cambio 165
Vano di carico rilevati (mm)
Lunghezza (utile/max) 3.000/3.190
Larghezza (utile/max) 1.705/1.970
Altezza (utile/max) 1.910/1.955
Larghezza tra passaruota 1.370
Altezza soglia carico posteriore 580
Larghezza porta posteriore (utile/max) 1.485/1.535
Altezza porta posteriore (utile/max) 1.720/1.770
Angolo apertura porta posteriore 90°/180°
Larghezza porta laterale (utile/max) 1.300/1.400
Altezza porta laterale (utile/max) 1.760/1.830
Altezza soglia carico laterale 535
Ingombri dichiarati (mm)
Lunghezza 5.685
Larghezza 2.080
Altezza massima da terra 2.498
Passo 3.585
Sbalzo anteriore 970
Sbalzo posteriore 1.130
Carreggiata anteriore 1.770
Carreggiata posteriore 1.730
Diametro di volta 12.800
Lunghezza utile vano di carico 3.225
Larghezza vano di carico 1.789
Larghezza tra passaruota 1.380
Altezza vano di carico 1.885
Altezza soglia carico posteriore 571
Volume vano di carico m3 10,8
Masse (kg)
Tara (senza conducente) 2.440
Massa tecnica ammissibile 1° asse 1.950
Massa tecnica ammissibile 2° asse 2.100
Portata utile 985
Peso totale a terra 3.500
10 2025 - 23
Prova su strada
Prova su strada
Esterni
Mentre agendo sulla levetta del cambio e portandola
su ‘B’ si attiva il massimo recupero in
fase di rilascio, consentendo la guida ‘one pedal’.
Attenzione a fidarsi troppo del navigatore
di bordo, presente nel sistema d’infotainment
con schermo tattile da 10 pollici, parecchi i bachi
informatici. Così come da sempre succede
con le Tesla, quando imposti il percorso il navigatore
t’informerà sulle soste per ricarica necessarie
a raggiungere la meta. Ebbene, valutate
sempre con la vostra testa, perché si tratta
talvolta di soste inutili, in stazioni di ricarica
fuori dalle autostrade che magari state percorrendo
e che portano ad allungare notevolmente
il viaggio, sia in termini chilometrici sia di tempo.
Il consiglio? Per togliervi ogni stress di ricarica,
attivate - a pagamento - ‘Mobilize charge pass’,
un’App e una carta fisica per usufruire di tariffe
vantaggiose sulla più grande rete di ricarica
d’Europa: oltre un milione di colonnine in venticinque
nazioni, incluse le Ionity ad altissima
potenza. Noi l’abbiamo provato su un’infinità
di caricatori di altrettanti operatori e non ci ha
mai tradito.
Infine un’occhiata ai consumi. Con 3,32 chilometri/chilowattora,
Master si piazza poco dietro
al leader della nostra hit, che a oggi resta il cinese
Maxus eDeliver 9 della Saic Motor.
Sotto & sopra
Trasmissione
Il veicolo monta una trasmissione monomarcia avanti con comando via levetta ancorata
alla parte destra del piantone di sterzo. In console centrale il tasto per selezionare
uno dei due drive mode disponibili: Normal (velocità massima 120 orari)
ed Eco (90 orari massimi). La trazione è anteriore. Selezionando B dalla levetta del
cambio si massimizza il recupero dell’energia in fase di rilascio.
Sospensioni
Davanti, a ruote indipendenti di tipo MacPherson con bracci oscillanti inferiori triangolari.
Dietro, assale rigido tubolare con molle a balestre monolama, biscottini dritti e molle
elicoidali supplementari con fermi in poliuretano.
Freni
L’impianto frenante prevede dischi su tutte le ruote. Di serie Abs, Assistenza alla
frenata d’emergenza e sistema di aiuto al mantenimento di corsia.
Pneumatici
Il veicolo del test monta dei cerchi in acciaio da 16 pollici con gomme Continental
Conti VanContact, taglia 205/75 R16C. Gli indici di carico sono 113/111 e il codice
di velocità è ‘T’.
Design
La quarta generazione del Master è il risultato del lavoro di un team capitanato da
Laurens van den Acker, direttore design del gruppo Renault.
Nulla lascia presagire
che si tratti della
versione elettrica,
eccezion fatta per la
presenza della presa
di ricarica ubicata nel
parafango anteriore
lato passeggero.
Sopra, il veicolo
completamente
aperto. Sulla prima
riga, le due fiancate
dove ben si nota
l’angolo d’apertura
di 90 gradi delle
portiere Sulla riga
centrale,
da sinistra, il retro
chiuso, la parete
divisoria metallica
completa di maniglia
d’appiglio, il vano
di carico e la
retrocamera fissata
sopra la doppia porta
posteriore.
La riga in basso,
sempre da sinistra,
mostra il cielo del
vano di carico
illuminato da due
plafoniere esaled
e uno degli anelli
fermacarico da 500
decanewton l’uno:
ce ne sono quattro
a pavimento e uno
su ognuno dei quattro
montanti della stiva.
24 - 10 2025
In cabina
Illuminato da un trio di spot monoled a luce diurna,
l’abitacolo sfoggia una plancia curvilinea a
‘S’, voluta per aumentare lo spazio nell’abitacolo,
ricca di vani portaoggetti (135 litri in totale) e
dotata ancora di molti tasti fisici, un plus per
chi lavora e indossa spesso dei guanti protettivi.
Ottimi i materiali, così come gli assemblaggi
delle plastiche, se si esclude la paratia retrocabina
‘scricchiolosa’, evidentemente non montata
a regola d’arte sul veicolo in mano nostra
PRESTAZIONI A CONFRONTO - 35 > 42,5 qli
Modello Potenza Coppia Consumo Autonomia Velocità Acceler. Peso Index Pubbl.
kW/Cv Nm km/kWh rilevata km km/h 0-100 km/h kg performance n°
Fiat 200/272 410 2,67 261,7 37,4 12”,23 3.500 320,2 890
E-Ducato 35 L4H2 110 kWh
Ford 135/184 430 2,96 201,3 35,1 18”,45 3.500 319,5 864
E-Transit 350 L3H2 68 kWh
Mercedes-Benz 85/116 295 2,31 108,6 40,4 26”,07 3.500 310,8 860
eSprinter 312 Long tetto alto 47 kWh
Mercedes-Benz 150/204 400 2,61 294,6 38,3 15”,31 (*) 4.250 316,4 889
eSprinter 420 43/40 Pro 113 kWh
Renault 105/143 300 3,32 288,8 40 16”,73 3.500 339,5 893
Master E-Tech T35 L2H2 87 kWh
Saic Motor Maxus 150/204 310 3,65 262,8 37,6 13”,17 3.500 342,3 873
eDeliver 9 L3H2 72 kWh
Volkswagen 100/136 290 3,06 109,5 41,3 18”,25 (*) 3.500 335,3 830
e-Crafter 35 L3H3 38 kWh
L’index performance tiene conto di consumo di elettricità e media oraria. A indice maggiore corrisponde una migliore prestazione. (*) Da 0 a 90 orari.
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e-Van HIT
10 2025 - 25
Prova su strada
Prova su strada
Sottopelle
Sopra, il vano motore,
con in evidenza il
caricatore in corrente
alternata da 22
chilowatt di potenza
raffreddato a liquido.
Sulla prima riga,
da sinistra, il cofano
mantenuto alzato
dalla classica stecca
e la presa elettrica
Ccs Combo 2.
Sulla riga cetrale,
sempre da sinistra,
scatola dei fusibili più
presa Obd alla
sinistra della colonna
di sterzo, la leva del
cambio a piantone,
l’accesso alla batteria
12 Volt nascosta
sotto il pavimento
della cabina e la
sospensione anteriore
a ruote indipendenti.
La riga in basso
mostra invece l’assale
rigido tubolare
posteriore con molle
a balestre monolama
e la batteria al nichelmanganese-cobalto
qui da 87 chilowattora
piazzata sotto
il pavimento, tra i due
assi. Col motore
piccolo si può avere
da 40 chilowattora.
26 - 10 2025
(l’omologo diesel non aveva avuto di questi problemi).
Resta il gigantesco cassetto estraibile
fronte biposto, buono per un laptop, che eventualmente
ci sta anche nella zona retroschienale
centrale abbattibile, dove si pensa perfino
a un sistema d’ancoraggio e a dei passacavi.
Se ciò non bastasse, c’è un’imperiale bipartita
da uno slot monodin centrale, con ognuna delle
due sezioni larga 490 millimetri, profonda 270
e alta da 110 a 145. Infine, altro spazio si ricava
sotto la panchetta, grazie a un gavone lungo
600 millimetri, alto 300 e largo da 680 a 760.
Linea esterna
Fuori è tutto come sul diesel. Giunto alla quarta
generazione, quella dell’aerodinamica spinta,
frutto d’accurati studi e test nella galleria del
vento, tanto da meritarsi il nickname di ‘aerovan’,
Vano di carico
Di forma regolare e illuminato da due potenti
plafoniere a sei led, offre un totale di otto anelli
d’ancoraggio e due utili maniglioni per facilitare
la salita dell’operatore nel vano merci.
La meccanica
Le versioni elettriche del Master 4 sono spinte
da un motore da 96 o 105 chilowatt (il nostro),
in entrambi i casi con 300 newtonmetro di coppia.
La prima è alimentata da una batteria da 40
chilowattora e ha un'autonomia Wltp di 180 chilometri,
la seconda con un accumulatore da 87
chilowattora e allora la strada percorribile si allunga,
ma - a pieno carico - non fino agli oltre 400
chilometri promessi da Renault. Master utilizza
un nuovo motore senza magneti permanenti
realizzato direttamente dalla Régie. Le batterie
al nichel-manganese-cobalto, assemblate nell’impianto
transalpino di Douai da Ampere (gruppo
Renault), sfruttano celle dell’Aesc (Automotive
Energy Supply Corporation), azienda giapponese
nata parecchi anni fa da una joint-venture tra le
connazionali Nec e Nissan.
A lato, il caricatore in corrente alternata che
sovrasta l’inverter e il motore elettrico sincrono
di tipo Eesm piazzato anteriormente tra
i semiassi: è derivato da quello utilizzato nel Suv
ibrido Arkana E-Tech (assemblato da Samsung
per Renault), dove però è abbinato a un
propulsore benzina millesei di cilindrata.
N.B.: tutte le prove di Vie&Trasporti sono eseguite nel pieno rispetto
del Codice della Strada. Essendo test d’uso, che simulano una normale
giornata di lavoro, sono anch’essi soggetti a fattori contingenti, quali
le condizioni meteorologiche e la situazione del traffico. Ovviamente
imprevedibili. Per consentire al lettore di conoscere meglio le condizioni
in cui è stata eseguita la prova su strada, Vie&Trasporti pubblica le
informazioni relative al meteo, alla temperatura ambientale e alla
situazione stradale incontrate durante il test. Si ringrazia, per la gentile
collaborazione, il Gruppo Centro Edile di Agrate Brianza (Mb).
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Sala macchine
Specifiche motore
Marca e modello
Renault
Tipo
sincrono senza magneti permanenti
Posizione
anteriore trasversale
Alimentazione
corrente alternata
Raffreddamento
a liquido
Peso (kg) 145
Inquinanti (omologazione/sistema)
Zev
Prestazioni
Potenza massima (kW(Cv)/giri) 105(143)/14.000
Coppia massima (Nm/giri) 300/14.000
Riserva di coppia (%) 318,3
Velocità massima (km/h) 120
Autonomia dichiarata ciclo Wltp combinato (km) 409
Batteria
Marca e modello
Ampere-Aesc
Tecnologia
nichel-manganese-cobalto
Tensione nominale (V) 400
Capacità nominale (Ah)
n.d.
Energia massima complessiva (kWh) 87
Energia utilizzabile (kWh)
n.d.
Numero moduli
n.d.
Tipo celle
pouch
Numero celle per modulo
n.d.
Peso totale (kg)
n.d.
Raffreddamento
a liquido
Potenza di ricarica (kW)
22 CA - 130 (CC)
Tempo di ricarica completa stimato in Modo 3, Tipo 2 a 11 kW (h) 8
10 2025 - 27
Anteprima
Anteprima
Kia Pv5 Cargo
Dedicato al lavoro
La Casa coreana lancia un messaggio chiaro: il futuro
dei veicoli commerciali è elettrico, intelligente e modulare.
E lo dimostra il primo modello della nuova gamma PBV
di Roberta Cannone
Non si tratta di un semplice furgone, ma
di un concetto completamente nuovo.
Kia ha lanciato sul mercato il suo primo
veicolo full electric basato su una piattaforma
adattabile e personalizzabile, pronta a trasformarsi
a seconda delle esigenze. Come? Il Pv5
è caratterizzato da un'architettura della carrozzeria
flessibile, la PBV, ovvero Platform Beyond
Vehicle. Elettrica, sfutta la tecnologia E-GMP
(Electric-Global Modular Platform for Service)
e consente la configurazione di un'ampia gamma
di carrozzerie e casi d'uso, tra cui conversioni
in cargo, in modalità passeggeri, cabina
o accesso facilitato per diversamente abili.
A differenza di molti furgoni elettrici che vengono
adattati dai modelli ICE, ovvero quelli progettati
per supportare un motore a combustione
interna, il Pv5 è stato creato da zero per
adattarsi facilmente alle mutevoli esigenze dei
clienti privati, aziendali e delle flotte.
La versione Cargo, però, è quella che più di tutte
mostra la direzione che la Casa vuole imprimere
nel settore. Vediamo come.
L’essenziale è visibile
Linee squadrate e carrozzeria compatta per un
mezzo pensato per lavorare e muoversi agevolmente
nei centri urbani, per caricare e scaricare
con il minimo sforzo.
Ed è proprio la praticità uno dei punti forti: la
soglia di carico posteriore, ad esempio, si trova
a soli 419 mm da terra, rendendo ogni operazione
meno faticosa e più veloce. Un dettaglio?
Forse. Ma nell’attività quotidiana potrebbe fare
la differenza. Dal punto di vista tecnico, il veicolo
si presenta con un cuore completamente elet-
Sopra, la plancia con cluster digitale da 7 pollici più schermo tattile centrale
da 12,9 per l’impianto d’infotainment con sistema operativo Android
Automotive. L’App Pleos Fleet, e l'Api Push Data trasformano il veicolo in una
soluzione per flotte connesse. A destra, dall’alto, gli interni del doppia cabina,
la configurazione a cabina singola e il relativo vano di carico. Per aprirlo
niente chiavi: è dotato di tecnologia wireless, basta avvicinarsi.
trico. Il motore, montato sull’asse anteriore, offre
una potenza di circa 120 kW, più che sufficiente
per affrontare la città, ma anche per coprire
tratte extraurbane a pieno carico.
La vera sfida, però, resta l’autonomia. Il brand
propone tre taglie di batteria: 43,3, 51,5 e 71,2
kWh, con un’autonomia stimata fino a 400 chilometri,
a seconda della configurazione.
Non male per un veicolo ideato e adatto principalmente
alla logistica urbana o regionale.
La ricarica è un altro punto a favore: con una
colonnina rapida in corrente continua, si può
passare dal 10 all’80 per cento in circa mezz’ora.
E per chi ricarica di notte, in deposito o in
azienda, la presa di corrente alternata da 11 kW
consente di fare il pieno in meno di sette ore, a
seconda della batteria.
Al momento, i conducenti hanno accesso a
quasi 1.000.000 di charge points pubblici in tutta
Europa. Questa copertura a livello continentale
è supportata da partnership con importanti
operatori energetici, tra cui Ionity, una rete di
stazioni fondata dalle principali case automobilistiche
e specializzata in HPC, ovvero ricarica
rapida ad alta potenza.
Comfort su ruote
Entrando nell’abitacolo del Pv5 Cargo, l’impatto
visivo è quello di un furgone più evoluto rispetto
alla media del suo segmento. L’ambiente è razionale,
pulito, ma anche curato. Tutto è pensato
per chi passa tante ore alla guida: sedili
avvolgenti, buona visibilità e comandi intuitivi.
Persino il selettore del cambio è stato spostato
sul piantone dello sterzo, liberando spazio nella
console centrale e facilitando il passaggio dalla
cabina al vano posteriore utile, ad esempio, per
servizi di consegna rapida con accesso diretto.
La dotazione di serie è generosa, con climatizzazione
automatica, sensori di parcheggio, retrocamera,
fari full Led e diversi sistemi di assistenza
alla guida, che rendono la guida più
semplice e, soprattutto, sicura.
Va sicuramente citato il Pleos Fleet, il nuovo
hub intelligente del marchio pensato per manager
e conducenti che offre visibilità in tempo
reale su ogni aspetto del funzionamento, tra
cui lo stato energetico, la pressione degli pneumatici,
gli avvisi di manutenzione predittiva e il
comportamento del conducente.
A tutto spazio
Ma veniamo alla questione più importante per
un veicolo da lavoro: quanto può contenere?
Il leggero offre un vano utile che varia tra i 4,0
e i 5,1 metri cubi, a seconda della versione scelta.
Non siamo ai livelli dei grandi furgoni europei,
ma lo spazio è ben organizzato, accessibile, e
il pianale piatto, senza l’ingombro del tunnel
centrale affinché sia possibile sfruttare ogni
centimetro. Le porte posteriori a battente si
aprono fino a 180 gradi, mentre quella laterale
scorrevole permette un carico agevole anche
in spazi ristretti. Gli ancoraggi interni e le varie
configurazioni disponibili lo rendono adatto a
trasportare tutto, dagli attrezzi ai pacchi, dai
materiali edili agli alimenti.
Il Pv5 nella versione
Cargo offre fino a 4,4
metri cubi di volume
e un carico utile fino
a 790 chilogrammi
(690 con la batteria
a lunga autonomia).
La soglia posteriore
è a soli 419 mm
per semplificare
le operazioni di carico
e scarico.
28 - 10 2025
www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it 10 2025 - 29
Attualità
Partnership
Questione di vita
Una flotta di Mercedes-Benz Classe V per TransMedics Group che
li utilizzerà esclusivamente per il trasporto di organi ed équipe mediche
in Italia, nell’ambito del National OCS Program. Sicuri e confortevoli
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Uno dei veicoli Mb
consegnati
a TransMedics che
punta a riprodurre
in Europa il modello
NOP, già in uso nel
Nord America. Dario
Albano è il terzo da
sinistra. Accanto a lui
il presidente e ad del
Gruppo americano,
Waleed Hassanein.
TransMedics Group, azienda
di tecnologia medica che sta
trasformando la terapia dei
trapianti per pazienti con insufficienza
terminale di polmoni, cuore
e fegato, in occasione del 48°
Congresso della Società Italiana dei
Trapianti di Organi e Tessuti (SITO),
in scena a Milano, ha annunciato
una collaborazione strategica con Mercedes-
Benz Group. Entro la fine del 2025 sarà messa
Una rete logistica dedicata
TransMedics è l’azienda americana, con quartier generale ad Andover,
nel Massachusetts, nata con l’obiettivo di migliorare la percentuale di
successo dei trapianti di polmoni, cuore e fegato creando le condizioni
di contorno perfette, dall’espianto al trapianto. È leader mondiale nella
perfusione extracorporea portatile a caldo e nella valutazione degli organi
donati. Il suo sistema portatile OCS utilizza una
tecnologia proprietaria e personalizzata per replicare
condizioni para-fisiologiche per gli organi donati al di
fuori del corpo umano, mantenendoli in uno stato vivo
e funzionante. Più recente l’offerta del servizio NOP,
una soluzione innovativa che prevede recupero e gestione
clinica degli organi fino alla consegna ai centri
trapianto con l’ausilio di chirurghi specializzati nel procurement
e di clinici esperti. TransMedics ha l’unica
rete logistica di trasporto aereo e terrestre dedicata
al 100 per cento alle missioni di trapianto di organi.
su strada una flotta composta da 6 Classe V,
dedicata esclusivamente al trasporto di organi
in tutta Italia. I veicoli, V300 5 posti due dei quali
chaise longue, sono infarciti di tecnologie in grado
di garantire la massima sicurezza, attiva e
passiva e un comfort al top sia ai materiali trasportati,
sia ai sanitari a bordo. Opereranno nei
pressi dei quattro hub del National OCS Program
in Italia - Milano, Padova, Roma e Bari - per supportare
l’utilizzo della tecnologia di perfusione
Organ Care System (OCS) e incrementare l’impiego
di organi donati per i pazienti in lista di attesa.
È proprio dalla Penisola che TransMedics
ha deciso, infatti, di partire per replicare
in Europa il successo del proprio
NOP statunitense.
L’obiettivo finale è una rete logistica
europea multi-paese, interamente
dedicata ai trapianti, finalizzata ad
ampliare l’accesso agli organi donati
e a supportare un numero
maggiore di pazienti in attesa di trapianto.
Ogni hub, raggiunto anche
da piccoli velivoli, sarà dotato dei
sistemi OCS Lung, Heart e Liver e sarà gestito
da un team esperto di perfusionisti clinici. Il
Centro di Comando Nazionale avrà sede presso
l’hub NOP di Santa Giulia, Milano.
«Questa collaborazione tra TransMedics e
Mercedes-Benz - ha commentato il presidente
e amministratore delegato di TransMedics,
Waleed Hassanein - sottolinea il nostro comune
impegno a fornire la migliore tecnologia e i migliori
servizi per salvare vite. La nostra iniziativa
NOP in Italia rappresenta un primo passo cruciale
per ampliare a livello globale l’accesso alla
nostra tecnologia salvavita OCS a favore dei pazienti
che ne hanno necessità».
Soddisfatto dell’accordo anche Dario Albano,
Managing Director di Mercedes-Benz Vans
Italia: «Siamo orgogliosi di supportare
TransMedics con i nostri veicoli di prima class,
progettati per operazioni altamente professionali
e critiche. Insieme puntiamo a innalzare
gli standard del trasporto medico, consentendo
ai team clinici di concentrarsi su ciò che
conta di più: salvare vite».
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Attualità
A Villiers Saint-Frédéric
Una storia d’amore
Compie 6o anni il sito francese in cui Renault ha riunito tutte le attività
legate allo sviluppo dei veicoli commerciali. Un concentrato
di competenze e strumenti di testing per essere leader nel settore
di Tiziana Altieri
Jean-François Vial,
direttore del
programma Lcv
di Renault.
Compie 60 anni il sito Renault di Villiers
Saint-Frédéric, che raccoglie in un unico
luogo le attività di ricerca e sviluppo legate
ai veicoli commerciali, oggetto di attenzioni
della Losanga dal lontano 1900. La scelta fatta
nel 1965 ha facilitato lo sviluppo delle tante innovazioni
introdotte nel settore. «I clienti dei veicoli
commerciali - ha ricordato Jean-François
Vial, direttore del programma Lcv - cercano un
prodotto che soddisfi le loro attese in termini di
dimensioni, maneggevolezza, comfort, ergonomia,
capacità di carico e allestimenti specifici.
Questi mezzi devono anche offrire un TCO ridotto
ed essere affidabili, sostenibili e conformi alle
normative specifiche. Renault risponde con
un’ampia gamma di modelli, tutti personalizzabili.
Abbiamo infatti gli allestimenti di fabbrica
Converted by Renault, quelli delle officine
Qstomize, e quelli realizzati dalle oltre 300 aziende
con cui vi è una partnership. La progettazione
dei veicoli commerciali Renault si basa su knowhow
specifico, comprensione approfondita delle
esigenze degli utenti e perfetta conoscenza delle
tecnologie dedicate. Nel sito di Villiers Saint-
Frédéric sono concentrate tutte queste competenze
e gli strumenti di testing per veicoli di queste
masse e dimensioni».
La Direzione Renault Veicoli Commerciali può
anche avvalersi degli esperti presenti in un ambiente
industriale mondiale con team di R&S e
stabilimenti oltre che in Europa, in Maghreb e
America Latina. Con una rete specifica di oltre
600 Renault Pro+ Center, la Marca può poi contare
su un forte legame con gli operatori professionali
che le consente di fare innovazione
con un approccio orientato al cliente.
15 ettari, 1000 dipendenti
Villiers Saint-Frédéric si sviluppa su una superficie
di 15 ettari e occupa 1.000 persone, la
metà a tempo indeterminato. Il loro lavoro è
piuttosto complesso: un veicolo commerciale
ACUSTICA
Gli ingegneri specializzati
effettuano test mirati su vari
tipi di rumore: aerodinamico, di
rotolamento, di ventilazione. In
quest’area si analizzano anche
le vibrazioni percepite dal
conducente, soprattutto
a livello di volante e sedile.
Nel 2024 sono state realizzate
circa 200 campagne di
misurazione e 80 ore di test in
galleria del vento.
richiede il triplo dei test di un’auto, 5 volte le convalide
ed è disponibile mediamente in 20 versioni
in più.
Qui, alle porte di Parigi, si trovano sei centri di
competenza, ciascuno dedicato a un’attività
specifica: strumenti di testing, banchi, officine,
acustica; prototipi; studio e banchi di prova motori;
analisi della concorrenza in termini di qualità;
studi di ingegneria; officina phygital.
Fiori all’occhiello di Villiers Saint-Frédéric sono
i banchi di prova che permettono di convalidare
alcuni componenti e parti del veicolo e, insieme
ai test digitali, garantiscono che ciò che viene
lanciato sul mercato sia robusto e affidabile.
Progettati appositamente per gli Lcv, riproducono
le condizioni di utilizzo più impegnative e consentono
di effettuare anche i test richiesti dalle
normative. Sono 80 le persone tra ingegneri e
tecnici impegnati in questo settore dove vengono
effettuate oltre 80 tipi di prove con 2.000 sensori
e strumenti di misurazione, 24 ore su 24, 7 giorni
su 7. Nelle officine vicine si lavora, invece, sulla
resistenza dei veicoli. Ci si concentra su oltre
200 componenti considerati come potenziali
fonti di incidenti per risolvere i malfunzionamenti
e prevenirne il ripetersi. I test di affidabilità riproducono
le sollecitazioni più severe a cui sono
sottoposti i veicoli nell’utilizzo quotidiano. Si
possono simulare fino a 400.000 km o 20 anni
di utilizzo in soli 18 mesi. Si effettuano, tra le altre,
900.000 aperture/chiusure delle porte,
450.000 entrate/ uscite dal veicolo e una guida
intensiva fino a 120.000 km/anno. Focus sulla
rumorosità nel centro dedicato all’acustica, altra
eccellenza. Il team può, infatti, contare pure su
una sala semi-anecoica di grandi dimensioni.
Favorire il confronto e la stretta collaborazione
tra i vari esperti del settore su un oggetto condiviso,
abbinando elementi fisici e mock-up virtuale
è quello che, invece, fa il centro phygital,
accessibile anche al cliente finale. Qui possono
essere testati virtualmente decine di scenari
per supportare le decisioni senza un prototipo
fisico completo. Si possono guadagnare fino
a 10 settimane nella fase di progettazione.
Una culla per gli elettrici
Villiers Saint-Frédéric è stata e continua ad essere
anche una culla per i veicoli commerciali
elettrici sui quali la Losanga lavora dal 1985.
Come eravamo
I 60 anni del centro Renault di Villiers
Saint-Frédéric sono stati l’occasione per
far toccare con mano le evoluzioni della
Losanga nel campo dei commerciali.
Si sono potuti guidare esemplari della
collezione che hanno fatto la storia. Dal
1.000 kg del 1947, il furgone dotato di
motore 4 cilindri 2,4 litri da 48 Cv, alla furgonetta
Juvaquatre del 1950, prima
Renault con carrozzeria autoportante e
ruote anteriori indipendenti, con 300 kg
di portata e motore 4 cilindri 1 litro da 23
Cv. Dall’Estafette, entrato in produzione
nel 1959 - nelle versioni camioncino gelati
del 1963 spinto dal 4 cilindri 1,1 litri da
42 Cv, furgone per la gendarmeria francese
del 1980 con il 4 cilindri 1,3 litri da
43 Cv che aveva già raggiunto i 1.000 kg
di portata - alla R4, creata nel 1961 e prodotta
in oltre 8 milioni di esemplari fino
al 1992. Per arrivare al Trafic con cassone
del 1990 mosso dal 4 cilindri 2 litri
da 82 Cv e al Master del 1993 con 4 cilindri
2,5 litri e 76 Cv.
Risale al 2022 il lancio di Kangoo Electri’cité e
Kangoo Elect’road. Piccole serie che hanno permesso
alla marca di acquisire vere e proprie
competenze nella progettazione dei veicoli elettrici,
nonché nella loro industrializzazione e manutenzione.
I team oggi continuano a fare innovazione
con l’arrivo dei Nuovi Trafic, Goelette
ed Estafette E-Tech Electric che saranno i primi
commerciali a poter contare sulla tecnologia
800V per ricaricare la batteria dal 15 all’80 per
cento in meno di 20 minuti, per un’autonomia
fino a 450 chilometri (ciclo WLTP.) Saranno anche
i primi veicoli Renault basati sul software
(SDV - Software Defined Vehicle) di Ampere.
PHYGITAL
Il centro permette di unire tre
attività su un’unica piattaforma
di simulazione phygital:
visualizzazione del modello 3D
con casco di realtà virtuale
indossato da un operatore a
contatto con elementi fisici del
veicolo (sedile, volante, etc);
abbinamento con i futuri
software di bordo; riproduzione
della customer journey per
un’esperienza immersiva.
32 - 10 2025
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10 2025 - 33
Attualità
Sulla strada della storia
Le pagine della
nostra vita
Grande festa alla Palazzina di Stupinigi per la presentazione del volume
dedicato ai primi cinquant’anni di storia di Iveco. Perché la memoria
deve essere raccontata a chi verrà e scriverà i prossimi capitoli
di Tiziana Altieri
Trecentoquattro pagine suddivise in 50
capitoli che seguono una narrativa cronologica
scandita dal prodotto e alternata
dalle quattro rubriche dedicate a parte dei
protagonisti che hanno scritto la storia di Iveco
in Italia, ai luoghi che ne hanno fatto da cornice,
alle tecnologie e ai percorsi che hanno segnato
la strada. ‘Sulla strada della Storia’ è il volume
che celebra i 50 anni del brand torinese raccontandone
la vicenda industriale, tecnologica e
umana attraverso testi e immagini. Un’opera
dal valore simbolico e documentale, realizzata
da Massimo Condolo, giornalista specializzato
nel mondo truck, e curata a livello editoriale da
Fondazione Negri.
Per presentarla Iveco ha scelto la Palazzina di
Caccia di Stupinigi, a Torino, dove ha riunito parte
dell’attuale management del Mercato Italia
e alcune delle persone che hanno contribuito
a scrivere un pezzo di questa lunga storia. A
fare gli onori di casa Massimiliano Perri,
Direttore Generale Iveco Mercato Italia, insieme
Enzo Gioachin, direttore
Mercato Italia 2000-2003
Nel 1978 arrivò Daily.
Facemmo un grande lavoro
per farlo conoscere. Che
soddisfazione quando
riuscimmo a conquistare la
San Carlo. Scelse il piccolo
truck per trasportare aria!
all’autore del libro che ha sottolineato:
«Raccontare l’avventura industriale e umana di
un brand globale e full-range come Iveco ha richiesto
un lungo lavoro di ricerca documentale
e iconografico, che ne ha messo in luce le capacità
tecnologiche e di adattamento a situazioni
economiche, sociali, orografiche e climatiche
completamente diverse fra loro.
Il racconto dei primi cinquant’anni dell’impresa
si snoda attraverso prodotto, tecnologie, presenza
sul territorio, protagonisti e grandi imprese
rese possibili proprio dalla contemporaneità di
tutti questi fattori che costituiscono il capitale
del brand».
«Cinquant’anni - ha proseguito Massimiliano
Perri - rappresentano un cammino lungo e significativo,
tracciato attraverso tappe di ambizione,
sfide superate e importanti risultati raggiunti.
Ogni fase di questo percorso racconta
storie di impegno e determinazione, indispensabili
per avanzare con decisione verso nuovi
obiettivi. Anche nei momenti in cui la strada si
presenta più ardua, si trova la forza di alzare lo
sguardo, riconoscere la via da seguire e procedere
con costanza e determinazione.
Guardando indietro, si apprezza il cammino già
percorso, ma soprattutto si scorge con chiarezza
la strada che ancora si apre davanti a noi.
La nostra ambizione rimane quella di continuare
a crescere, innovare e contribuire con responsabilità
e orgoglio alla storia dell’industria italiana».
Cento di questi anni.
Andrea Bucci, direttore
Mercato Italia 2011-2012
Fin dai miei primi passi in
Iveco, quando lo Stralis, il
camion che sorride,
sognavo di occuparmi dei
‘pesanti’. Qui ho imparato
l’importanza di un sistema
relazionale efficace
Alessia Galli della Loggia,
responsabile stampa Iveco
Mercato Italia
Ogni grande storia
industriale si costruisce
ricordando da dove si è
partiti. Raccontare la storia
di Iveco significa ispirare chi
continuerà a scriverla.
Massimiliano Perri,
Direttore Generale Iveco
Mercato Italia
La vicinanza al cliente per
Iveco è tutto. Ci ha permesso
di sviluppare un veicolo
come S-Way, ultima pagina
di questo libro, ma ci sono
nuovi capitoli da scrivere
Ottavio Gioglio, direttore
Mercato Italia 2008-2011
Vissi in Iveco negli anni delle
Business Unit e mi occupai
di Eurocargo, nato da un
foglio bianco. Un modello
fortunato e fortunato lo fui
anch’io che potevo
sventolare quote bulgare
Franco Fenoglio, direttore
Mercato Italia 1996-1999
Nel 1992 debuttò l’Eurotech.
Non fu facile fare breccia nei
cuori degli autotrasportatori
dopo il Turbostar, ma ci
riuscimmo. Passò il
concetto che le persone
contano quanto il prodotto
Ezio Camusso,
Collaudatore Iveco
Arrivai in Iveco negli anni del
mitico Turbostar, veicolo che
segnò diversi primati. Tanti
trasportatori sono nati e
cresciuti con lui. Imperdibile
l’appuntamento con ‘Due
assi per un Turbo’
34 - 10 2025
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Servizi per i professionisti
L’amico gommista
Cos’è e cosa fa Euromaster, la rete in franchising della Michelin
che raggruppa oltre 2.700 centri di assistenza in Europa, circa
370 in Italia. Ripercorriamone il cammino e guardiamo lo sviluppo
di Danilo Senna
Se i fratelli Michelin nel 1889 fossero stati
epicurei si sarebbero limitati a fare i gommisti,
invece da bravi stoici hanno creato
il marchio di pneumatici più famoso al mondo.
E i gommisti hanno finito per associarli un secolo
dopo, riunendoli in un network chiamato
Euromaster. Prendendola meno larga, l’iniziativa
di una rete di assistenza dedicata alle ruote prende
forma negli anni Sessanta in Gran Bretagna,
per volontà dell’Associated Tyre Specialist e sotto
l’egida del colosso francese. Due decenni
dopo la rete si era già allargata all’Europa continentale
e nel 1991 viene creato il brand
Euromaster, oggi presente in poco meno di tre
mila centri. In Italia dal 2010, sono ormai circa
370 i punti dove ci si può recare per avere assistenza
a ruote e dintorni (meccanici).
Ovviamente i prodotti Michelin sono la prima offerta,
ma non è esclusiva: altri marchi sono ugualmente
presi in considerazione, secondo la disponibilità
e le richieste del cliente. E quando
questo è un autotrasportatore o un vettore del
trasporto persone, vale a dire proprietario di camion
e autobus, magari con un intero parco mez-
zi di cui si deve prendere cura, ecco che
Euromaster mette in campo una serie di servizi
h24, sette giorni su sette. Il soccorso in caso di
bucatura è il primo intervento che viene in mente,
da che di autisti che sanno cambiarsi una gomma
ormai ce ne sono pochi in circolazione; ma
dietro uno pneumatico c’è tutto un mondo, a
maggior ragione se è un gigante, cioè fatto per
veicoli pesanti che devono farlo girare il più possibile
se vogliono portare a casa il fatturato.
Un secolo di ricostruzioni
Non a caso, nel 2025, la Michelin festeggia i
102 anni dalla sua prima gomma ricostruita.
Oggi, ognuna di queste ‘ciambelle nere’ ha fino
a quattro vite utili con la tecnica Remix a caldo
(volendo c’è anche la Recamic a freddo con
battistrada prestampato), rinnovabile anche
due volte e con una riscolpitura del battistrada
intermedia. In freddi numeri, significa risparmiare
fino al 70 per cento dei materiali che la
compongono, con relativo risparmio di emissioni
per l’ambiente: parliamo di sei tonnellate
in meno di CO 2 ogni 100 pneumatici. I centri
Euromaster affiancano il gestore delle flotte in
maniera personalizzata e con diversi gradi di
servizio in modo che le ‘scarpe’ dei camion, o
dei bus, non siano più un problema. Ognuna di
esse è del tutto tracciata e, se c’è qualche anomalia
su di essa o sul consumo (indice di un
problema di assetto), viene segnalato al cliente
in modo che possa porre in atto i necessari correttivi.
Compito degli specialisti è anche quello
di avvisarlo preventivamente sulle future scadenze
dei controlli. Si parte con il pacchetto
base Master Start limitato alle ruote, per poi
passare al Master Care che si allarga alla manutenzione
periodica di freni, sospensioni e batterie,
il tutto con relativa reportistica; il più completo
è il Master Fleet, per parchi veicolari di
grandi dimensioni, in grado di offrire un costo
chilometrico certo al cliente, così da eliminare
un’importante variabile nella determinazione
della redditività di un’azienda di trasporto.
Alcune delle
operazioni che
i tecnici Michelin
fanno abitualmente
sugli pneumatici.
Da sinistra il controllo
di un ricostruito,
la scolpitura di uno
consumato, la
riparazione di un
terzo. Operazioni che
si possono fare anche
in alcuni dei punti
di assistenza
Euromaster.
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Attualità
Webfleet Mobility Talks
Corsa al risparmio
I TEE, meglio conosciuti come Certificati
Bianchi, sono veri alleati delle aziende
di logistica. Ecco come conquistarli
OptiDrive 360
di Webfleet è uno
strumento telematico
per ottimizzare
i percorsi e migliorare
la comunicazione tra
conducente e fleet
manager. Fornisce
feedback live tramite
avvisi visivi, vocali, e
analisi post-viaggio. Il
responsabile di flotta
così, accede ai dati
aggregati per valutare
le performance
e pianificare
interventi mirati
all’efficienza.
Secondo i dati del GSE (Gestore Servizi
Energetici), nel 2024 sono stati riconosciuti
oltre 763.000 Certificati Bianchi, il
27 per cento destinato al settore reti e trasporti.
Una quota significativa, che conferma il ruolo
crescente del comparto nella strategia nazionale
di efficienza. Se il mercato energetico in
Italia vale già più di 12 miliardi di euro, con una
crescita del 62 per cento nell’ultimo decennio,
le prospettive per chi investe in tecnologie digitali
sono particolarmente favorevoli.
Il settore dei trasporti, responsabile di circa un
terzo delle emissioni di CO2 del Bel Paese, è
chiamato a ridurre i consumi e a investire in tecnologie
efficienti. In questo scenario, i Certificati
Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE),
diventano uno strumento strategico anche per
le flotte aziendali. Webfleet, parte del gruppo
Bdridgeston e leader europeo nella telematica
per la gestione dei veicoli, grazie alla sua proposta
di prodotti informatici, si posiziona come
partner chiave per trasformare l’efficienza operativa
in vantaggio economico. Il meccanismo
è semplice: le imprese che adottano soluzioni
in grado di migliorare l’efficienza energetica del
proprio parco veicoli, dall’introduzione di mezzi
a basso impatto fino a sistemi telematici per
l’ottimizzazione dei percorsi, possono ottenere
le Certificazioni di Efficienza Energetica.
Questi stessi titoli hanno un valore di mercato
e possono essere scambiati, generando un ritorno
monetario e tangibile.
Possibili interventi
Sono due gli scenari più comuni e remunerativi
per generare TEE. Il primo è l’elettrificazione
della flotta, l'intervento più significativo. Il passaggio
dall'uso di carburanti fossili, misurati in
litri, al consumo di energia elettrica, misurata
in kWh, genera un risparmio energetico sostanziale.
Il calcolo per ottenere la certificazione è
suddiviso in un confronto del consumo ‘ante
operam’ (il consumo storico del veicolo tradizionale)
con il consumo ‘post operam’ (quello
teorico o reale del veicolo elettrico).
Il risparmio ottenuto, espresso in Tonnellata
Equivalente di Petrolio TEP, si converte in TEE
e l’azienda può monetizzarlo. In pratica, ogni
veicolo elettrico introdotto in flotta può contribuire
a generare un introito significativo per
diversi anni, a seconda della sua tipologia e
del suo utilizzo.
Il secondo è l’adozione di sistemi di manutenzione
predittiva o software di gestione integrata
che stimolano i processi di modernizzazione
che incidono positivamente su
produttività e sicurezza. L'utilizzo di software
in grado di pianificare le rotte in modo da ridurre
i chilometri percorsi, evitare il traffico e
minimizzare i ‘tempi morti’, si traduce in un minor
consumo di carburante. Allo stesso modo,
i sistemi che monitorano la guida dei conducenti
e forniscono feedback per una guida più
efficiente (riduzione di accelerazioni brusche,
frenate inutili, ecc.) portano a un risparmio misurabile.
Anche in questo caso, il risparmio di
carburante è calcolabile e certificabile e genera
TEE che possono essere venduti.
13-16 MAGGIO 2026
fieramilano
transpotec.com
38 - 10 2025
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OSSERVATORIO INTERDISCIPLINARE TRASPORTO ALIMENTI E FARMACI
OSSERVATORIO INTERDISCIPLINARE TRASPORTO ALIMENTI E FARMACI
Bollettino n.92
ottobre 2025
Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Riccardo Accorsi - Università Alma Mater Studiorum di Bologna; Stefano Brivio - MGH Systems Italia; Gerardo Cardone - Futura Servizi
Logistici; Giuliano Caselli - Tecnea Italia; Gérald Cavalier - Groupe Tecnea Cemafroid; Bruno Cortecci - Commissione Onu Unece European Committee for Standardization; Pasquale
D’Anzi - ACI; Giuseppe Antonio D’Errico - SV Noleggio - Petit Forestier; Jean François Daher - Assologistica; Giuseppina della Pepa - Anita; Franco Fenoglio - CdA Italferr; Antonio Fiandino
- Rolfo Plastic Gall; Enrico Finocchi - Albo Autotrasportatori; Olga Landolfi - TTS Italia; Antonio Malvestio - Freight Leaders Council; Sandro Mantella - Lamberet; Riccardo Manzini -
Università Alma Mater Studiorum di Bologna; Massimo Marciani - Fit Consulting - Freight Leaders Council; Fabrizio Ossani - Federtrasporti; Massimo Panagia - Francia Latticini;
Massimiliano Perri - Iveco Mercato Italia; Giuseppe Perrotta - Consulente ed esperto in formazione; Cristina Qirjaku - MIMS; Umberto Torello - DIF (Distribuzione Italiana Food),
Transfrigoroute Italia e TN Torello; Paolo Uggè - Conftrasporto; Fabrizia Vigo - ANFIA.
Del CTS fanno parte anche i componenti del board esecutivo di OITAF Clara Ricozzi Presidente; Lucia Saronni Presidente onorario; Giuseppe Guzzardi Direttore generale; Marco
Comelli Responsabile scientifico
Partner
Media partner
d Vie&Trasporti d
d CiBi d
d Transportonline d
d Technoretail d
d food&tec_ d
d Logistica Management d
Bari capitale del trasporto refrigerato. Ecco F’n’M
Tappa nel capoluogo barese
e attenzione non soltanto alla
Puglia ma anche alla Basilicata
Difficile stabilire una priorità, agli argomenti
trattati nella nona edizione
di Frigo’n’Motion, che non fa rimpiangere
le precedenti per contenuti e livello
dei relatori. Per amor di patria
ci piace ricordare la presentazione del Quaderno 12,
dedicato al trasporto di Ortofrutta del quale in queste
pagine tanto si è parlato, oppure a un’altra «nostra»
attività, il sondaggio a tre con OTCR-FLC-OITAF sui
desiderata della committenza.
Faremmo però un torto all’organizzazione non sottolineando
le tre tavole rotonde, dedicate all’incrocio
tra Tecnologia, Trasporti, Noleggio e ciliegina sulla
torta, l’opinione della committenza. Ecco il programma
al momento di andare in stampa.
Il programma
9.00 Arrivo ospiti, registrazione, welcome coffee
9.30 Interventi istituzionali Alessandro Ceccarelli, Direttore
Operativo BBCT Bari, Francesco Mastro, Com. Str. Autorità
di Sistema Mare Adriatico Meridionale, Vito Leccese,
Sindaco di Bari, Mario Aprile, Presidente Confindustria
Bari - BAT, Franco Fenoglio, General Advisor Rolfo Holding,
Biagio Petrarolo, Founder Petrarolo & Co., Clara Ricozzi,
Presidente OITAF. Modera Vittorio Massaro, L'Edicola
10.10 Presentazione Quaderno 12 OITAF - Il trasporto
ortofrutta, Marco Comelli, OITAF
10.25 Il mondo ATP - Cristina Qirjaku, MIT
10.35 Il quadro industriale locale, Giuseppe Totorizzo,
Confindustria BA
10.45 Quadro logistico, quale futuro. Analisi sondaggio
OTCR, Massimo Marciani, FLC con Marco Comelli,
OITAF
11.00 La tecnologia al servizio del freddo, Antonio Fiondino,
Rolfo Ice
11.15 Tavola rotonda: Tecnologia & Trasporti. Nicola Lavenuta
AD MACNIL, Giorgio Noce Ceo TIP, Lorenzo de Lorenzi
Marketing Manager Sol, Valerio Guatta Caldini Resp.
Comm. Euroengel. Modera Giuseppe Guzzardi,
Vie&Trasporti
12.00 Tavola rotonda: Trasporti & Noleggio. Biagio Petrarolo,
presidente Petrarolo&Co., Luca Cantoni AD Horizon,
Roberto Improta, CEO VRent. Modera Giuseppe Guzzardi,
Vie&Trasporti
12.30 Tavola rotonda: Catena del freddo, connessioni calde.
Dialogo tra GDO e autotrasporto. Sergio Fontana,, presidente
Farmalabor, Raffaele Guerra, founder Luciano
Trasporti, Domenico Ladisa, Gruppo Ladisa, Walter delle
Donne Resp. Qualità Gruppo Megamark, Giacomo Suglia,
presidente APEO. Modera Vincenzo Rutigliano, Sole24Ore
13.15 Lunch e fine evento
Network logistici per ottimizzare la catena del freddo
Riccardo Accorsi torna ai microfoni OITAF per raccontare le sfide attuali per gli operatori del
settore logistica. Inoltre, l’Intelligenza Artificiale ricoprirà un importante ruolo sulla supply chain
Membro del Comitato Tecnico Scientifico di OITAF,
l'ingegner Riccardo Accorsi si occupa di Produzione
e Logistica sostenibile e Operations management
nei settori manifatturiero, logistico, del packaging e
nell'Industria Agroalimentare.
Sviluppa ed implementa modelli e metodi di programmazione
informatica e matematica, ottimizzazione,
simulazione, data mining e Machine Learning. Lo abbiamo
raggiunto per farci raccontare alcune novità
dal mondo della logistica sostenibile.
Su quali progetti relativi alla catena del freddo state
lavorando e con quali obiettivi?
Progetti di ricerca applicata inerente la progettazione
e la pianificazione di network logistici per la catena
del freddo, intesi come insieme interconnesso di centri
distributivi, hub, depot cross-docking per la fornitura
di servizi di stoccaggio e trasporto refrigerato di prodotti
deperibili.
Tale infrastruttura logistica distributiva deve assolvere
i servizi distributivi al minor costo e con i minori consumi
energetici possibili generati negli stabilimenti e
durante il trasporto.
Per la riduzione dei consumi energetici nei magazzini
del freddo e l'abbattimento dei costi energetici di esercizio
la scelta dell'ubicazione e la pianificazione dei
servizi logistici possono rivelarsi leve strategiche fondamentali.
Quali sono le principali sfide (economiche e tecnologiche)
per gli operatori, quali obiettivi si dovrebbero
perseguire?
Riduzione dei consumi energetici; ottimizzazione dei
trasporti in chiave collaborativa e sinergica con partner
di filiera e competitors; riduzione dei ritorni a vuoto; digitalizzazione
dei listini di servizio e condivisione delle
informazioni circa offerta/disponibilità lungo la filiera;
sincronizzare spedizioni e ricezioni in considerazione
delle condizioni metereologiche e stradali. Sono obiettivi
di lungo termine, ma anche sfide perché il loro perseguimento
impone una serie di strategie ed azioni
integrate e sinergiche tra operatori di settore, fornitori
di tecnologia, e policy makers.
Quali sono i vantaggi competitivi delle imprese che
hanno adottato politiche green nella loro operatività
quotidiana?
La riduzione dei consumi di carburante e l'aggiornamento
delle flotte mezzi ha implicazioni sia di costo
che in termini di sostenibilità. Allo stesso modo, la riduzione
delle percorrenze e l’efficientamento dei processi
distributivi ha il duplice obiettivo di contenere
costi ed impatti ambientali. Una gestione più efficiente
degli spazi e dei consumi energetici di magazzino potrebbe
essere importante leva competitiva.
Qual è la sua opinione riguardo i progetti UE per lo
sviluppo della logistica green?
Sono virtuosi e vettore di cambiamento ma altamente
competitivi e quindi difficilmente raggiungibili, data
la taglia medio piccola degli operatori italiani. Occorre
più coraggio e voglia di mettersi in gioco, superando
quel senso di sfiducia (settoriale ahimè) verso il mondo
della ricerca pubblica e privata come motore di
innovazione e tramite per acquisire i finanziamenti
comunitari.
Come incide e inciderà in futuro l'intelligenza artificiale
sulla supply chain e sulle operazioni di logistica?
Moltissimo, ma occorrerà farsi trovare pronti attraverso
una progressiva ma rapida digitalizzazione
delle informazioni, la condivisione dati tra i vari attori
di filiera, e il progressivo re-skilling di manager ed
operatori di settore su tematiche quali l'ottimizzazione
matematica, la simulazione, il machine learning
ed altri approcci metodologici afferenti l'ingegneria
industriale.
Professore associato
in Impianti Industriali
presso l’Università
di Bologna
dall’Ottobre 2021.
Il suo ambito di
ricerca verte la
progettazione,
e l’ottimizzazione
di sistemi di
produzione e
logistica industriale.
Membro del Food &
Wine Supply Chain
Council (FWSCC),
è autore di oltre
100 pubblicazioni
scientifiche.
Patrocini
GRUPPO FEDERTRASPORTI
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I.R.
I.R.
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Una produzione
OITAf & Partner
Osservatorio Interdisciplinare
Trasporto Alimenti e Farmaci
Le licenze secondo il protocollo Accord Transport Perissable
A cura dell’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci
Osservatorio Interdisciplinare
Trasporto Alimenti e Farmaci
Le licenze secondo il protocollo Accord Transport Perissable
A cura dell’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci
Osservatorio Interdisciplinare
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OSSERVATORIO INTERDISCIPLINARE TRASPORTO ALIMENTI E FARMACI
OSSERVATORIO INTERDISCIPLINARE TRASPORTO ALIMENTI E FARMACI
Supplemento al n°832 Agosto-Settembre 2019 di Vie&Trasporti
Supplemento al n°834 Novembre 2019 di Vie&Trasporti
Collana
OITAF
Quaderno n°1/19
Le eccellenze
Sopra
e sotto
Zer0
Le migliori aziende nel settore della temperatura controllata
Una produzione OITA & Partner
Quaderno n°2/19
Una produzione OITA & Partner
Circolare n°18911 del 2 agosto 2018
Cosa cambia con il nuovo assetto ATP
Quaderno n°4/21
Vaccinazione
anti-SARS-CoV-2/COVID-19
PIANO STRATEGICO
Benvenuto al Quaderno OITAF “Ortofrutta”
La dodicesima pubblicazione della serie è dedicata
alle raccomandazioni dell’Osservatorio per la logistica e il trasporto
della frutta e della verdura fresche
La frutta e la verdura fresche sono
alimenti importantissimi nella dieta
media degli italiani e uno dei punti di
forza del nostro settore agroalimentare.
La qualità è, o dovrebbe essere, il
carattere distintivo della nostra
produzione, e affinché essa venga
garantita sino alla tavola del
consumatore logistica e trasporto
corretti sono fondamentali.
OITAF | Q12— Verdure | pagina 2
Capitolo 1
Il settore della frutta
e verdura fresche in Italia
Secondo gli ultimi dati ufficiali (2023) il settore dell’ortofrutta primaria, ossia la produzione di
frutta, ortaggi e insalata rappresenta il 24,2% del totale del fatturato agricolo italiano, che nello
stesso anno superava di poco i 67 miliardi di euro. Non tutta la produzione viene consumata fresca,
una parte viene trasformata in conserve o entra in preparazioni, per un valore di pochissimo
inferiore ai 10 miliardi di euro. È interessante notare che nel 2023 il valore dell’intera fase primaria
dell’ortofrutta superava di poco i 10,5 miliardi di euro.
LA RILEVANZA DEL SETTORE | L’INCIDENZA SULL’AGRICOLTURA E SULL’INDUSTRIA (2023)
FASE AGRICOLA
Produzione prezzi base 10.514 MLN€
Valore produzione agricola 67.189 MLN€
73,8%
ALTRI
PRODOTTI
94,4%
INDUSTRIA
ALIMENTARE
14,1%
ORTAGGI
LEGUMI
FASE TRASFORMAZIONE
Fatturato 9.955 MLN€
Fatturato industria agroalimentare 195 MLN€
5,1%
6,5%
FRUTTA
FRESCA
INDUSTRIA
ORTAGGI
2,8%
AGRUMI
0,5%
1,6%
PATATE
INDUSTRIA
FRUTTA
+ AGRUMI
0,8%
UVA
DA TAVOLA
0,5%
FRUTTA
IN GUSCIO
Fonte:
elaborazioni Ismea su dati
Istat (produzione ai prezzi
di base, a valori correnti) e
Federalimentare (Fatturato
industria)
Q12/25
Raccomandazioni
per il trasporto
di frutta e verdura.
O R T O F R U T T A
State freschi
Come avviene per altri punti di forza del
nostro agroalimentare, le normative su
logistica e trasporto europee e italiane non
riservano all’ortofrutta la stessa attenzione
dedicata ad altri alimenti. La motivazione di
fondo è sempre la stessa: l’attenzione è
rivolta in modo quasi esclusivo alla sicurezza
alimentare dal punto di vista sanitario.
La produzione interna rappresenta una fotografia parziale dell’ortofrutta in Italia, perché il nostro
paese è interessato da importanti flussi di import ed export. Per avere un’idea del mercato interno
dell’ortofrutta sono già disponibili i dati relativi all’acquisto da parte delle famiglie (sono esclusi i
consumi in HoReCa) relativi al 2024. Il totale si è attestato sulle 5,17 milioni di tonnellate, di cui circa
il 72% è rappresentato da prodotti freschi, compresa la IV Gamma. Il restante 28 è ascrivibile a
conserve, succhi, frutta in guscio e ortaggi trasformati, tra cui la V Gamma. Nel 2024 si è arrestato
il calo quasi decennale degli acquisiti di ortofrutta, soprattutto fresca, da parte degli italiani per il
consumo domestico. Se esamina in dettaglio l’andamento delle diverse categorie, appare evidente
che gli spostamenti sono trainati dall’andamento dei prezzi.
I CONSUMI DI ORTOFRUTTA DELLE FAMIGLIE
GLI ACQUISTI DELLE FAMIGLIE IN ITALIA (2024)
Composizione della spesa
ortofrutta
2,9%
8,3%
2024 vs 2023
2023 vs 2022
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Nielsen IQ - CPS
Capitolo 1
IL SETTORE DELLA FRUTTA VERDURA FRESCHE IN ITALIA
26% FRUTTA FRESCA
24% ORTAGGI + LEGUMI
10% ORTAGGI TRASFORMATI
6% AGRUMI
6% FRUTTA A GUSCIO
Frutta e verdura sono vive e consumano,
anche staccate dalla pianta, risorse interne
per il proprio metabolismo, che va ridotto per
conservare la qualità. Il controllo della
temperatura, sia verso l’alto che verso il
basso, è un fattore fondamentale, come
anche l’umidità relativa. Come farlo
costituisce una parte importante della
pubblicazione. Altro fattore importantissimo
è controllare il processo naturale di
maturazione. Dal Quaderno scopriremo che
sbagliare l’abbinamento di diverse tipologie
di frutta in fase di trasporto porta a
problemi. Questo viene spiegato con tabelle
e grafici di immediato utilizzo per
l’applicazione pratica sul campo.
-0,1%
6% ORTAGGI + PATATE SURGELATI
6% CONSERVE DI POMODORO
5% IV GAMMA
4% CONSERVE DI FRUTTA
4% SUCCHI
3% PATATE
-2,2%
2,6%
1,3%
0,7%
0,7%
0,3%
4,2%
3,9%
2,4%
1,9%
8,6%
8,2%
8,6%
7,9%
4,9%
5,4%
9,8%
6,6%
10,8%
17,5%
21,6%
OITAF | Q12 — Verdure | pagina 3
Se si va oltre la norma, a differenza della
qualità del prodotto che arriva al consumatore
dopo una fase logistica e di trasporto corretto
e una, anche in un segmento, effettuata
scorrettamente, è molto significativa. Si tratta
di perdita di gusto, contenuti nutritivi, durata.
Scienza ed esperienza hanno da tempo
individuato le migliori pratiche.
Capitolo 1
IL SETTORE DELLA FRUTTA VERDURA FRESCHE IN ITALIA
Il ruolo dell’export è fondamentale per la produzione primaria di ortofrutta in Italia. Dalle statistiche
ufficiali risulta che nel 2023 i volumi esportati raggiungevano quasi 3,4 milioni tonnellate, ossia
due terzi dei consumi interni delle famiglie italiane.
BILANCIA COMMERCIALE DELL’ITALIA | EXPORT DI ORTOFRUTTA FRESCA E TRASFORMATA
2022 EXPORT MLNKG EXPORT €/KG
Ortofrutta fresca e trasformata 9.787 2023 2021 2022 2023 2021 10.587 11.641 2022 2023
Ortaggi freschi e trasformati 4.717 7.444 7.408 7.240 1,31 5.421 6.212 1,43 1,61
1.638 3.907 1,21 Ortaggi freschi di cui: 3.905 3.954 • patate 1.635 1.935 1,37 1,59
40 44 989 1,66 1,79 986 911 Ortaggi trasformati di cui: 3.078 3.786 66 72 77 100 0,56 0,58 1,96
405 477 2.918 1,05 1,24 • conserve di ortaggi 4.277 2.920 3.043 0,66
• patate trasformate 37 39 501 45 182 176 176 2,22 2,71 1,47
2,85
• pomodoro trasformato 1.958 16 14 15 2,36 Frutta 2.498 2.901 2,87 3,09
fresca e trasformata 5.070 5.166 2.149 2.287 2.159 0,91 1,09 5.430 1,34
Frutta fresca, guscio, agrumi di cui: 3.661 3.637 3.538 3.454 3.333 1,43 1,50 250 238 2.481 1,36 1,40 • agrumi 3.817 2.699 2.596 1,63
550 425 217 1,08 1,20 • frutta a guscio 284 232 198 1,54
• frutta fresca 2.842 2.945 376 3.147 77 60 53 7,17 7,06 1,31
7,07
frutta e agrumi trasformati 1.409 1.530 2.387 2.335 2.208 1,19 1,26 228 232 1,68 1,78 • agrumi trasformati 1.612 840 858 852 1,43
• frutta trasformata 1.116 262 141 132 130 1,62 1,89
1.219 1.261 677 1,76 2,02
704 698 1,65 1,73 1,81
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
Anche l’import è però importante,
nel 2023 era di oltre 3,6 MLN/t.
I primi cinque prodotti freschi più
esportati in valore sono le mele,
l’uva da tavola, l’actinidia (kiwi), le
insalate, cavoli e cavolfiori.
OITAF | Q12 — Verdure | pagina 5
Supplemento al n°864 novembre 2022 di Vie&Trasporti
Collana
OITAF
Libro Bianco
del trasporto ATP in Italia
a Vie&Trasporti 3 | marzo 2022
Volume 1 | Veicoli Supplemento
Libro Bianco
del trasporto ATP in Italia
Quaderno n°9/22
Le eccellenze
Sopra e sotto Zer0
Le migliori aziende nel settore della temperatura controllata
Volume 2 | Trainati Supplemento al n°864 – 11 novembre 2022 di Vie&Trasporti
a cura di Marco Comelli
Analisi, osservazioni e raccomandazioni su alcuni punti critici
Una produzione OITA & Partner
Quaderno n°5/21
Documento redatto
da OITAf sulla base
della ricerca scientifica
open source e delle
indicazioni del Tavolo
di Lavoro dedicato
Analisi, osservazioni e raccomandazioni su alcuni punti critici
Una produzione OITAf & Partner
Vino e Olio EVO
trasporto e logistica
Quaderno n°6/21
a cura di Marco Comelli
La necessità di una rete logistica
Jean François Daher ha festeggiato i suoi 45 anni di leadership
rivoluzionaria in Assologistica. Entra nel CTS di OITAF
In un'intervista ci racconta che sul fronte
della sostenibilità energetica: “La maggior
parte delle aziende di logistica si sta adeguando.
Stanno investendo e migliorando
la struttura del frigorifero. È cambiata ed è
più completa di prima”.
Punto debole tra autotrasporto ATP e hub
logistici: “Senza dubbio l’assenza di rete. L’hub è l’infrastruttura,
l’operatore logistico è il software. Se hai
la migliore infrastruttura del mondo ma non hai un
buon software, qualcosa non funziona. La ricostruzione
di una rete consente le scelte più efficienti e
più competitive sul mercato”.
Sull’intelligenza Artificiale: “Sta rivoluzionando
il mondo della logistica, trasformando
processi tradizionali in sistemi intelligenti e
dinamici. Le sue applicazioni concrete spaziano
dalla pianificazione dei carichi alla gestione
dei magazzini, fino alla previsione della
domanda, offrendo vantaggi tangibili in termini
di efficienza operativa, riduzione dei costi e sostenibilità
ambientale”.
Su OITAF: “Sicuramente lavoreremo a delle iniziative
congiunte per portare in primo piano la tematica della
logistica del freddo. Grazie a OITAF possiamo usufruire
di una banca dati più approfondita”.
OITAF a Refrigera 5-7 novembre
L’ortofrutta sarà protagonista anche
della tradizionale partecipazione di
OITAF alla biennale fiera Refrigera di
Bologna, il punto di riferimento in Italia
per il settore della refrigerazione
commerciale e industriale. La sessione
organizzata da OITAF si svolgerà il
primo giorno della manifestazione, 5
novembre, dalle 14 alle 16. Si parlerà
delle nuove raccomandazioni OITAF
per il settore, ma si potranno anche
ascoltare le esperienze di operatori e
fornitori attivi nel trasporto e nella fase delicatissima del
pre-raffreddamento del prodotto, che richiede dotazioni specifiche.
Supplemento al n. 874 | 11 novembre 2023 di Vie&Trasporti
Q11/24
Q12/25
SopraSottoZero
Viaggio nelle eccellenze
del trasporto refrigerato
Raccomandazioni
per il trasporto
di frutta e verdura.
Le eccellenze
Sopra e sotto Zer0
Le migliori aziende nel settore della temperatura controllata
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42 - 10 2025
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Marco Comelli
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I QUADERNI OITAF
Sono un importante
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del freddo.
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O R T O F R U T T A
State freschi
10 2025 - 43
Legale
Compiti precisi
La Sentenza della Corte di Cassazione n. 22584 chiarisce alcuni aspetti
riguardo responsabilità penale del datore di lavoro e deleghe di funzioni
al preposto. L’importanza del Documento di Valutazione dei Rischi
a cura di Maria Cristina Bruni e Chiara Caponegro
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) non è un
semplice adempimento formale per le aziende, ma un
vero e proprio strumento operativo essenziale per la
sicurezza nei luoghi di lavoro. In caso di sue lacune o omissioni
possono essere individuati seri illeciti in capo ai soggetti
responsabili in ambito datoriale.
La Suprema Corte di Cassazione, nei primi mesi del 2025
è intervenuta più volte per ribadire che il DVR deve possedere
le caratteristiche della specificità aziendale, deve essere costantemente
aggiornato e riferito a tutte le mansioni presenti
all’interno della realtà specifica. Un Documento di valutazione
dei rischi generico o non aggiornato può comportare
responsabilità penale diretta sia per il datore di lavoro, sia
per il preposto. La valutazione dei rischi deve essere concreta,
contestualizzata e accompagnata da misure di prevenzione
efficaci. Ma chi è responsabile, il datore di lavoro
o il preposto? Con la Sentenza n. 22584 del 16 giugno 2025
la Suprema Corte di Cassazione ha affermato che il preposto
può essere considerato a tutti gli effetti ‘datore di lavoro’
ai fini prevenzionistici per gli adempimenti per i quali
dispone di mezzi e poteri per realizzarli.
Nel caso di specie, il Presidente del Consiglio di
Amministrazione (datore di lavoro) della società è stato assolto
dal Tribunale dall’accusa di non aver effettuato correttamente
la valutazione dei rischi professionali e la designazione
del responsabile del servizio di prevenzione e protezione
dai rischi riguardanti le due unità locali nelle quali la società
si divideva. La Cassazione ha rilevato che la normativa sulla
sicurezza del lavoro come disciplinata dal D.Lgs. n. 81/2008
consente di distinguere un datore di lavoro in senso lavoristico
da uno o più datori di lavoro in senso prevenzionale.
Secondo il Tribunale questi obblighi di prevenzione dei rischi,
non ricadevano sul vertice societario ma su due distinti
dirigenti preposti alla gestione delle due unità produttive
in cui era articolata l’azienda. La Suprema Corte ha
44 - 10 2025
confermato tale interpretazione, chiarendo che l’individuazione
del datore di lavoro in ambito prevenzionistico non
coincide automaticamente con la figura del datore in senso
civilistico. L’art. 2, comma 1, lett. b), del D.Lgs. n. 81/2008
statuisce che il datore di lavoro è anche colui che, nell’ambito
di un’unità produttiva autonoma, esercita effettivamente
poteri decisionali e di spesa, anche se formalmente
non fa parte del Consiglio di amministrazione. L’elemento
determinante, dunque, è la gestione concreta della sicurezza
e non la posizione formale ricoperta in azienda.
Strumenti a disposizione
La Cassazione sul punto ha ribadito il seguente principio
di diritto: “la responsabilità del soggetto preposto alla direzione
dell’unità produttiva è condizionata alla congruità
dei suoi poteri decisionali e di spesa rispetto alle concrete
esigenze prevenzionali”. In pratica il preposto può essere
considerato a tutti gli effetti datore di lavoro ai fini prevenzionistici
solo entro i limiti di questi poteri: è responsabile
solo se e nei limiti in cui dispone degli strumenti necessari
per adempiere agli obblighi imposti dalla legge.
Secondo la Cassazione, dunque, il riconoscimento della
figura del ‘datore di lavoro decentrato’ è possibile e legittimo
solo in presenza di autonomia effettiva della singola unità
produttiva e della piena capacità decisionale e finanziaria
del dirigente preposto. Proprio in forza di tale autonomia,
nel caso esaminato la valutazione dei rischi e la nomina
del responsabile della sicurezza erano stati correttamente
eseguiti dai responsabili delle due divisioni aziendali, escludendo
ogni responsabilità penale in capo al Presidente.
La rubrica è curata da Maria Cristina Bruni e Chiara
Caponegro, avvocati dello Studio legale associato
EurAmbrosiano di Milano.
Maria Cristina Bruni, Senior Partner e giornalista
pubblicista, ha un’esperienza consolidata in diritto
dei trasporti interno e internazionale e pluriennale
nel settore del diritto del lavoro.
Chiara Caponegro, Senior Lawyer e data protection officer, ha un’esperienza
pluriennale nel diritto del lavoro, previdenziale e sindacale. Opera inoltre
nel settore del diritto dei trasporti.
In collaboration with
Associazioni&Dintorni
Associazioni&Dintorni
Mai generalizzare
È una situazione complessa quella che vivono quotidianamente sulle
strade coloro che guidano per professione. A loro deve andare tutta la
nostra stima perché garantiscono il funzionamento del sistema Paese
Un po’ di coraggio
Torniamo nel mondo di Trasportonia, dove oggi regnano felicità
e serenità ma in passato le cose andavano molto diversamente.
A cambiare la situazione è bastata una scintilla, quella di Copernico...
a cura di Carlotta Caponi, Segretario Generale Fai
Con la fine dell’estate e la ripresa delle attività
economiche a pieno ritmo, il mondo
dell’autotrasporto, sempre più centrale ma
ancora troppo poco valorizzato, torna a confrontarsi
con ardue sfide quotidiane.
I mesi estivi appena conclusi hanno lasciato il segno:
alla complessità della circolazione tipica del
periodo, si sono aggiunte criticità infrastrutturali
di grande impatto, come la chiusura della galleria
del Monte Bianco per manutenzione, le deviazioni
e i rallentamenti sulla A4 e le limitazioni imposte
lungo l’asse del Brennero, che continuano a ostacolare
gravemente la libera circolazione delle merci.
Un quadro difficile per le imprese, reso ancor più critico da
una pressione crescente su tempi, costi e condizioni operative,
che troppo spesso ricade interamente sugli autisti.
Uomini e donne che, nonostante tutto, continuano a garantire
la distribuzione delle merci, la continuità delle filiere
e, in sostanza, il funzionamento del sistema Paese.
In questo contesto, il tema della sicurezza stradale rimane
centrale. Sono passate alcune settimane da due episodi
emblematici, molto diversi tra loro, che hanno riportato
l’attenzione sull’importanza - la complessità - del mestiere
dell’autista. Il primo, tristemente noto, è il grave incidente
avvenuto sull’A1 in provincia di Arezzo, in cui un mezzo pesante
ha tamponato un’ambulanza, provocando
la morte di tre persone. Il secondo, rimasto più in
ombra, è invece il gesto coraggioso dell’autista
umbro Andrea Petturiti, che ha bloccato con il proprio
camion un’auto contromano sulla superstrada
E45, evitando una possibile strage.
Due vicende lontane nei toni e negli esiti, ma che
ruotano attorno alla stessa figura: quella del conducente
professionale, troppo spesso al centro di
narrazioni distorte o giudizi sommari. Come FAI -
Federazione Autotrasportatori Italiani, riteniamo
doveroso ribadire che generalizzare è sbagliato:
dietro ogni volante c’è una persona, con esperienza,
responsabilità, senso del dovere. Non si può, sulla
base di un singolo fatto, colpevolizzare un’intera categoria
che ogni giorno lavora con serietà e attenzione.
La sicurezza non si costruisce con lo stigma, ma attraverso
regole chiare, formazione qualificata, controlli efficaci e
infrastrutture adeguate. Come abbiamo più volte ricordato,
anche tramite il nostro presidente Paolo Uggè, serve
un’azione concreta da parte delle istituzioni per garantire
condizioni eque e sicure a chi opera sulla strada.
Settembre, da sempre, è tempo di bilanci e ripartenze. Come
Segretario Generale della Fai, voglio ringraziare tutti gli autisti
che, anche durante l’estate, hanno lavorato in condizioni
spesso estreme. Il loro contributo è essenziale e merita riconoscimento.
Senza di loro, il Paese si fermerebbe.
di Alessandro Peron, Segretario Generale FIAP
una volta, in un regno lontano chiamato
Trasportonia, un bambino che ogni sera
C’era
chiedeva al padre di raccontargli una storia
della buonanotte. Una sera, con gli occhi pieni di
curiosità, domandò: «Papà, come siamo arrivati a
vivere in questo bellissimo mondo, dove tutti sono
felici e sereni?». L’uomo sorrise, prese fiato e iniziò
a parlare. «Un tempo, Trasportonia non era affatto
felice. C’erano un re, un duca ricco e tanti carrettieri
che lavoravano senza sosta per portare merci nei
villaggi. Il duca accumulava ricchezze, mentre i carrettieri
faticavano a sfamare le famiglie.
Quando provarono a chiedere un giusto compenso, il duca
inventò comitati che sembravano difenderli ma, in realtà,
obbedivano solo a lui. Così i carrettieri finirono per rivolgersi
al re, invece di far valere la propria forza.
Un giorno, però, cominciarono a parlarsi, a confrontarsi e
capirono che uniti potevano cambiare davvero. Così fecero:
il duca dovette cedere e finalmente iniziarono a vivere con
dignità. Gli anni passarono e, sebbene i carrettieri guadagnassero
di più, le condizioni restavano piuttoste dure: lunghe
attese, viaggi estenuanti, paghe a giornata. Il duca non
voleva cambiare, sperando di arricchirsi sempre di più. Ma
i carrettieri compresero che aspettare non serviva. Fissarono
nuove regole: niente più lavoro senza rispetto, turni giusti,
adeguate ora di riposo, rientri a casa.
All’inizio fu difficile, ma resistettero. Quando anche il re emanò
editti a loro favore, il duca capì che pagare di più non era
una perdita: significava avere lavoratori felici, un servizio
migliore e persino nuovi clienti.
Trasportonia sembrava fiorente, ma presto emerse un nuovo
problema. I duchi iniziarono a fare aste al ribasso: vinceva
chi offriva il prezzo più basso, non la qualità. Le merci si rovinavano,
i viaggi si perdevano, gli incidenti aumentavano.
Tutti si impoverivano, tranne i duchi.
Finché uno di loro, più saggio, propose di valutare i carrettieri
non solo sul prezzo, ma anche su serietà, sicurezza e puntualità.
Nacque così una sorta di ‘pagella’ che permetteva
di individuare i migliori.
Sorprendentemente anche i carrettieri ne furono felici: potevano
dimostrare il loro valore, migliorarsi e crescere. Da
quel momento si scoprì che non conta solo il prezzo, ma la
qualità, il rispetto e la fiducia reciproca».
Trasportonia un uomo diverso, lo soprannominarono
Copernico perché guardava le cose da una
prospettiva nuova. Era una persona semplice, ma
aveva la capacità di far nascere domande nel cuore
di chi lo ascoltava.
Cominciò a parlare con i carrettieri, con il re e perfino
con i duchi. Non portava soluzioni pronte, ma
idee che risvegliarono in tutti il coraggio di cambiare:
collaborazione invece che conflitto, rispetto
al posto dello sfruttamento, innovazione invece
che abitudine.
All’inizio molti lo guardarono con diffidenza, qualcuno
forse con un po’ di invidia. Poi compresero che
quel modo diverso di pensare non apparteneva solo
a lui, ma a chiunque avesse il coraggio di provarci.
E così, pian piano, Trasportonia cambiò davvero: non per
merito di un solo uomo, ma perché carrettieri, duchi, re e
popolo decisero di mettere in pratica quel nuovo sguardo.
Scoprirono che la felicità di ciascuno dipende dalla felicità
di tutti.
Il padre concluse con un sorriso: «Ecco come siamo arrivati
al bellissimo mondo in cui viviamo ora, dove tutti lavorano
con dignità e vivono felici e contenti. Perché qualcuno ha
avuto il coraggio di cambiare, e tutti insieme hanno fatto la
differenza».
Il bimbo, stringendosi al padre, sospirò: «Allora, papà…
spero che ci siano sempre nuovi Copernico pronti a ricordarci
che cambiare le cose è possibile».
E chiuse gli occhi, sognando un futuro ancora più luminoso.
E poi accadde qualcosa di nuovo
Il padre a questo punto abbassò la voce, come per confidare
un segreto: «Vedi, amore, nel frattempo era arrivato a
46 - 10 2025 www.vietrasportiweb.it
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10 2025 - 47
Leggi, aziende, lavoro
Se scappa scappa
Una sentenza della Cassazione dell’11 maggio 2025 affronta un tema
delicato, quello delle esigenze fisiologiche del lavoratore. Devono
sempre essere tenute in considerazione nell’organizzazione aziendale
a cura di Pasquale Dui
La recente ordinanza n. 12504 dell’11 maggio 2025
della Corte di Cassazione, affronta un tema tanto
delicato quanto rilevante nel panorama giuslavoristico
contemporaneo: la tutela della dignità personale del
lavoratore in relazione al soddisfacimento delle sue esigenze
fisiologiche fondamentali.
La controversia trae origine da un episodio avvenuto presso
lo stabilimento produttivo della Alfa Spa (successivamente
incorporata nella Delta Spa). Secondo quanto ricostruito
nei gradi di merito, il lavoratore durante il suo turno aveva
manifestato un’improvvisa necessità fisiologica di recarsi
ai servizi igienici. L’organizzazione interna dell’azienda prevedeva,
però, che per assentarsi dalla postazione fosse necessaria
la preventiva autorizzazione e sostituzione temporanea
da parte di un ‘team leader’, al fine di non
interrompere il ciclo produttivo. Conformandosi a tale procedura,
l’uomo aveva richiesto più volte, tramite apposito
sistema di chiamata, l’intervento del personale responsabile,
senza ottenere risposta. Non riuscendo, poi, ad attendere
oltre, si era autonomamente allontanato dal posto di lavoro
verso il bagno, senza riuscire ad arrivare in tempo per evitare
di urinarsi addosso. Al suo ritorno in linea di produzione,
egli chiedeva l’autorizzazione per recarsi immediatamente
presso l’infermeria e cambiarsi. Anche tale richiesta veniva
però negata dai superiori, con la motivazione di attendere
la pausa collettiva, costringendolo così a rimanere con gli
abiti sporchi per un significativo lasso di tempo, visibile anche
ai colleghi/e. Soltanto durante la pausa, e in assenza
di uno spazio riservato, era riuscito finalmente a cambiarsi
in una zona comune, davanti ad altre persone.
Le decisioni di merito
Il lavoratore ha agito in giudizio lamentando il danno alla
dignità personale e professionale causato dall’organizzazione
aziendale, che aveva impedito tempestivamente di
soddisfare la sua esigenza fisiologica e, successivamente,
di rimediare dignitosamente all’incidente occorsogli.
Il Tribunale e la Corte d’appello di L’Aquila hanno riconosciuto
la responsabilità datoriale per violazione dell’art.
2087 c.c., rilevando la mancata predisposizione di adeguate
misure organizzative per consentire al lavoratore di
rispondere tempestivamente a un bisogno fisiologico prevedibile
e ordinario.
La società convenuta è stata condannata al risarcimento
del danno non patrimoniale in favore del lavoratore, qualificato
come danno morale da lesione della dignità personale
e decoro professionale.
48 - 10 2025
La società ha proposto ricorso per cassazione lamentando,
in particolare, la mancata considerazione della corretta
tempistica delle chiamate effettuate dal lavoratore, l’erronea
qualificazione del liquido come urina invece che acqua,
nonché la carenza di motivazione circa la valutazione della
responsabilità datoriale, adducendo altresì l’eccezionalità
e imprevedibilità della situazione verificatasi. Il ricorso è
stato integralmente rigettato dalla Cassazione che lo ha
definito in larga parte inammissibile, poiché diretto principalmente
a sovvertire valutazioni di fatto legittimamente
compiute dai giudici di merito.
La Suprema Corte ha sottolineato, con particolare rilievo,
che la responsabilità datoriale ai sensi dell’art. 2087 c.c.
non presuppone necessariamente una colpa diretta, essendo
sufficiente una mancanza organizzativa idonea a
ledere o porre a rischio beni fondamentali come la dignità
personale del lavoratore (Cass. n. 16598/2016 e Cass. n.
20867/2020).
Nel caso in esame, la Corte ha evidenziato come la situazione
lamentata non fosse affatto imprevedibile o eccezionale,
bensì pienamente ordinaria. Essa avrebbe dovuto
essere prevista e gestita dall’azienda con strumenti organizzativi
idonei a consentire una tempestiva sostituzione
del lavoratore o, quantomeno, ad autorizzare immediatamente
la soddisfazione delle esigenze fisiologiche del lavoratore
stesso (Cass. n. 18998/2021).
La rubrica è curata da Pasquale Dui,
avvocato, professore a contratto
di diritto del lavoro, revisore legale
e giornalista pubblicista.
Allestimenti
Allestimenti
L’Europa vista da Cremona
Avanti a tutto vapore
La consegna di una cisterna D-Tec per digestato e fertilizzanti
diventa l’occasione per esplorare le novità del costruttore olandese,
uno dei cinque brand rappresentati in Italia dalla padana Multitrax
di Danilo Senna
Qualcuno di voi forse la cisterna D-Tec
SV2006 l’ha già vista all’opera, a fine
settembre, nella seconda tappa dei
Farming Days organizzati dal Consorzio italiano
biogas dalle parti di Cremona. Del resto
è proprio da quelle parti, con l’intermediazione
dell’importatore Multirax, che comincia il viaggio
sulla Penisola di questo semirimorchio
con passaporto dei Paesi Bassi.
È progettata per il trasporto di liquidi industriali,
come acque reflue e percolato, mentre in
agricoltura va in appoggio agli impianti di biogas
per rifornire il digestore con residui zootecnici
e prodotti di scarto di svariate lavorazioni
sui vegetali, così come si presta
all’evasione del prodotto finale (il cosiddetto
digestato) per la concimazione dei campi. Di
fatto diventa un’alternativa al rimorchio trainato
dal classico trattore agricolo, solo con
velocità ed efficienza assai superiori sulle distanze
medio lunghe che giustifichino l’impiego
di un trattore stradale: secondo una tesi
dell’Università degli studi di Milano, basta andare
oltre i cinque chilometri per il sorpasso
in convenienza. Per inciso, questa D-Tec è
una cisterna autoportante (cioè senza telaio)
in acciaio inox Aisi 304 ad alto tenore di cromo;
sfiora i 10 metri di lunghezza, per una capacità
di 33 metri cubi e ha una tara indicativa
di 6.400 chili nella versione base.
Casa rinnovata
Ma questo semirimorchio è solo uno dei prodotti
della D-Tec che, nei suoi 65 anni di attività,
ha saputo creare un catalogo di veicoli trainati
assai variegato: dai portacontainer alle vasche
ribaltabili, passando appunto per le cisterne;
mezzi che, anche dopo 25 anni di duro lavoro,
sono ancora in servizio, a testimonianza della
qualità realizzativa. In occasione dell’importante
compleanno, la famiglia Vlastuin - diretta
discendente del fondatore, che ha cominciato
dopo la guerra costruendo caminetti e stufe -
tutt’ora unica proprietaria dell’impresa, ha aperto
le porte dello stabilimento olandese di
Kesteren, situato a 100 km a est di Rotterdam.
Fresco di rinnovo, oltre all’impiego del taglio
laser delle lamiere, delle piegatrici e dei robot
di saldatura, l’edificio riesce ad autoprodurre
poco meno della metà dell’energia di cui si ‘nutre’
grazie all’impianto solare montato sul tetto,
inoltre tutti i processi di lavorazione sono improntati
a limitare le emissioni (inclusa la verniciatura)
, facendone una delle industrie pesanti
più ecocostenibili dei Paesi Bassi.
Eppure, da lì escono oltre 2.500 veicoli l’anno
che, dal 2007, hanno appunto trovato come
rappresentate in Italia la Multitrax della famiglia
Maggi. E D-Tec è solamente uno dei marchi
importati dall’azienda cremonese, perché
nel suo menù compaiono anche le cisterne
tedesche Ffb Feldbinder e, sempre dai Paesi
Bassi, i semirimorchi bipiano Burgers e i furgonati
Kraker con piano mobile Cargo Floor.
Operazioni di marketing
Che alla Multitrax non ci si limiti a ‘girare’ in Italia
delle produzioni straniere, lo dimostrano le strategie
collegate. Per esempio ciclicamente vengono
messe in atto delle promozioni sui ricambi,
con sconti fino al 40 per cento: a giugno è stato
il turno delle cisterne Feldbinder, mentre a settembre
s’è chiusa quella su Kraker/Cargo Floor,
insieme a quella su D-Tec che era rimasta attiva
per tutta l’estate. Peraltro c’è un ampio parco di
semirimorchi a noleggio, attività che da tempo
coinvolge un po’ tutti i prodotti rappresentati
(ma anche quelli di altri marchi), affiancando la
vendita del nuovo e dell’usato. Più recente, invece,
la proposta dei prodotti Genmark, generatori
per container refrigerati: una diversificazione
in un mondo nuovo, ma affine a quello del
rimorchio, che intende trovare sbocchi alternativi
per tamponare eventuali crisi dei trainati.
Nella pagina
di apertura, due
immagini della
cisterna per liquami
D-Tec SV2006: da
dietro, con tutte le
tubazioni necessarie,
e di lato, attaccata a
un trattore Man TGX.
Qui sopra e a lato,
esterni e interni dello
stabilimento della
D-Tec, rinnovato
in occasione del
65° compleanno.
Il piazzale, sopra,
rappresenta in toto
la produzione del
costruttore olandese.
Viene dai Paesi Bassi
pure la Kraker, qui
in basso, anch’essa
rappresentata in Italia
dalla Multitrax
di Cremona.
50 - 10 2025
www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it
10 2025 - 51
Si dice che
Si dice che
n Nissan e Mitsubishi Motors hanno scelto
Ampere come partner di fiducia per poter
contare su un ecosistema solido e
competitivo. Lo hanno ribadito in
occasione dell’Alliance Operating Board
(AOB) che ha riunito, proprio presso lo
stabilimento Ampere di Douai, nel Nord
della Francia, Ivan Espinosa, Ceo di
Nissan, Takao Kato, Ceo di Mitsubishi
Motor e François Provost, nuovo Ceo di
Renault Group. Qui sono state passate in
rassegna le iniziative condivise e valutate
le nuove opportunità di crescita e creazione
del valore. L’accento è stato posto
sull'impegno dell’Alleanza a fornire veicoli
elettrici adatti ai clienti europei.
n Stellantis, in collaborazione con Saft
(sussidiaria di TotalEnergies), ha
presentato un innovativo prototipo di
veicolo dotato della tecnologia IBIS che
promette importanti passi avanti nel
progresso dell'elettrificazione per le
applicazioni energetiche mobili e fisse.
IBIS reimmagina il powertrain elettrico
incorporando le funzioni di inverter e
caricatore direttamente nella batteria,
indipendentemente dalla chimica o
dall'applicazione. Questa architettura
supporta sia la corrente alternata, sia la
corrente continua e consente di alimentare
direttamente il motore elettrico o la rete,
oltre ai sistemi ausiliari e 12V del veicolo.
Importanti i vantaggi: miglioramento
dell'efficienza energetica fino al 10 per
cento (ciclo WLTC) e aumento della potenza
del 15 per cento a fronte delle stesse
dimensioni della batteria.
Contemporaneamente si riduce il peso del
veicolo e si libera spazio. I primi risultati
mostrano anche una riduzione del 15 per
cento dei tempi di ricarica.
Con la forza del vento
Sorgerà a Papenburg il nuovo parco eolico con
il quale la Stella punta a ridurre il suo impatto
Via libera all'installazione
di un parco eolico presso la
pista di prova Mercedes-
Benz a Papenburg, nel
nord della Germania. Entro
il 2027, 20 turbine eoliche
con una capacità di 140
megawatt (MW) saranno
costruite sul sito
nell'ambito di un Power
Purchase Agreement
(PPA). L’energia elettrica
prodotta coprirà circa il 20
per cento del fabbisogno
annuo di Mercedes-Benz
Group AG nel Paese. «Il
parco eolico di Papenburg -
ha commentato Joerg Burzer, membro del Consiglio di
Amministrazione del Gruppo - rappresenta un elemento chiave
della nostra strategia aziendale sostenibile, sia dal punto di vista
ecologico che economico. L’avvio dei lavori dimostra in modo
concreto il nostro impegno nel tradurre in azioni gli ambiziosi
obiettivi di sostenibilità per la rete produttiva, generando così un
impatto misurabile». «In qualità di proprietari del futuro parco
eolico - ha aggiunto Gernot Gauglitz, socio amministratore del
gruppo UKA, sviluppatore dell’impianto - forniremo elettricità a
Mercedes-Benz AG per i prossimi 25 anni». Le turbine eoliche
provengono dalla tedesca Nordex. Le fondamenta e le parti in
calcestruzzo per le torri ibride con un’altezza del mozzo di 164
metri sono invece realizzate da Max Bögl Wind AG.
La pista di collaudo di Papenburg, che si estende su circa 800
ettari, è parte integrante delle attività di ricerca e sviluppo
dell’azienda dal 1998. Con questo progetto la Stella amplia nel
medio termine il proprio portafoglio di energia elettrica da
fonti rinnovabili.
Venuti da Oriente
Anteprima italiana per i veicoli Dongfeng alla fiera
del Levante. Quattro modelli per diverse esigenze
Maldarizzi Automotive, concessionaria per il Sud Italia, ha tenuto a
battesimo la nuova gamma commerciale di Dongfeng esponendola
in occasione della fiera del Levante, in scena a Bari dal 13 al 21
settembre. Quattro i modelli che la compongono: Z9, il pick-up
prodotto in collaborazione con Nissan e disponibile con diverse
motorizzazioni inclusa la versione range extended; Paladin, robusto
fuoristrada 4x4 dotato di motore diesel e immatricolabile come
autocarro; Captain, furgone spazioso e funzionale; Captain 1.5
chassis a doppia cabina, da vestire in base alla mission.
«Il debutto della gamma Dongfeng a livello nazionale nel nostro stand alla
Fiera del Levante rappresenta per noi un grande motivo di orgoglio - ha fatto
sapere Sante Carlucci, General Manager di Maldarizzi Automotive -
perché non si tratta solo del lancio di nuovi prodotti, ma della conferma di un
progetto che vede la Puglia e la Basilicata protagoniste del futuro della
mobilità commerciale ibrida ed elettrica, senza che vengano abbandonate le
tradizionali alimentazioni endotermiche». Oggi in Italia Dongfeng può
contare su una rete composta da 40 dealer. I suoi veicoli si rivolgono a
un pubblico di artigiani e imprese che cercano soluzioni di mobilità
versatili, sostenibili, ideali per utilizzi intensivi senza rinunciare alla
qualità, affidabilità e tecnologia. Le prime consegne, hanno fatto
sapere, sono previste a partire dal secondo trimestre 2026.
Non mi fermo
La versione rinnovata del Volvo
FL 4x4 per terreni difficili
Sta per arrivare sul mercato una versione
modificata del Volvo FL 4x4 con motore 8
litri per applicazioni fuoristrada
impegnative. «Cresce la domanda - ha
spiegato Jan Hjelmgren, Head of Product
Management di Volvo Truck - verso
questo tipo di camion. Questo 4x4 compatto e
facile da manovrare consentirà di
raggiungere aree remote in condizioni
difficili». Il Volvo FL 4x4 è dotato di nuovi
assi anteriori e posteriori e di inediti
rapporti al ponte per supportare la
trasmissione integrale. In combinazione
con un esterno robusto, pneumatici
singoli e un’elevata altezza da terra,
consentono di soddisfare le esigenze più
severe nel settore costruzioni, operazioni
di soccorso, antincendio e molto altro. È
proposto sia con cabina corta per due
persone, sia con cabina doppia per sei.
Tra gli equipaggiamenti opzionali
specifici figurano un verricello, bullbar,
protezioni per i fari e una protezione
aggiuntiva per il ripartitore di coppia.
In produzione da novembre.
PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE -
PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE
n Rainer Haag è il nuovo Ceo
di Dhl Supply Chain Europe.
Nel suo ruolo, Haag guiderà 16
mercati dell’Europa centrale,
che negli ultimi anni hanno
registrato una crescita
costante, riportando
direttamente a Hendrik
Venter, in precedenza alla
guida di Dhl Supply Chain
Europe, Medio Oriente e Africa
e ora nominato Ceo Dhl Supply
Chain e membro del
Management Board di Dhl
Group.
n Brt, gruppo operativo in Italia
nel trasporto espresso, rafforza
la squadra di vertice con la
nomina di quattro nuovi
manager a supporto del
processo di evoluzione
aziendale, avviato dalla Ceo
Stefania Pezzetti. Enrico
Cafiero assume il duplice ruolo
di Chief Information Officer e
Chief Information Security
Officer. Luciano Faggian
amplia le sue responsabilità
assumendo la direzione dei
dipartimenti di Transformation
Office e Customer Care &
Experience. Emanuele Rollè
diventa responsabile della
Direzione Marketing &
Communications. Infine,
Roberto Pregno è nominato
Chief Customer Solution &
Sustainability Officer. Si tratta
di una nuova figura con la
quale si punta a sviluppare
strategie orientate alla
sostenibilità, alla sicurezza e
alla qualità, garantendo la
conformità alle certificazioni di
settore.
n Gilles Vidal è il nuovo Head
of Design per i marchi europei
di Stellantis, con effetto dal 1°
ottobre. Vidal subentra a Jean-
Pierre Ploué, che ha lasciato
l’azienda. Nel suo nuovo
incarico, Gilles Vidal guiderà la
direzione creativa e la strategia
di design degli iconici marchi
europei di Stellantis che
includono un’ampia gamma di
veicoli, dalle city car ai
commerciali leggeri.
n Il Consiglio Nazionale della
Fiap – Federazione Italiana
Autotrasportatori Professionali
– riunitosi presso la sede
Italtrans di Calcinate (BG), ha
tenuto la sua prima riunione
ufficiale di insediamento e
avvio lavori, successiva
all’Assemblea generale dello
scorso luglio. Nel corso della
stessa Roberto Scarpa è stato
confermato alla Presidenza
della Federazione per il
prossimo triennio, insieme ad
Alessandro Peron nel ruolo di
Segretario Generale.
Il Consiglio ha ribadito la linea
52 - 10 2025 www.vietrasportiweb.it
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10 2025 - 53
Si dice che
Insieme è meglio
Man Truck & Bus e TUM Venture Labs
insieme per nuovi progetti di mobilità
Man Truck & Bus e TUM Venture Labs hanno
annunciato una partnership strategica
nell’ambito di IAA Mobility, evento tenutosi a
Monaco, città che punta a rafforzare la sua
posizione come polo di innovazione tecnologica.
L’efficacia della collaborazione tra industria e
ricerca è già stata dimostrata sia da progetti in
essere sia da altri già conclusi, come ‘Atlas-L4’,
basato sui camion a guida autonoma, e ‘Nefton’
focalizzato sull’infrastruttura di ricarica per
veicoli pesanti. Questa collaborazione offre al
Leone un accesso strategico al più grande
ecosistema europeo di start-up deep tech.
L’azienda intende sfruttare questa opportunità
per individuare precocemente le tendenze
tecnologiche e integrarle nei propri prodotti e
servizi. La cooperazione con le start-up ha anche
lo scopo di promuovere l’innovazione negli
ambiti di intelligenza artificiale e robotica,
accelerare il cambiamento culturale all’interno
dell’azienda e mantenere l’attrattività di Man
nei confronti dei giovani talenti.
L’app che ti guida
Truckfly by Michelin si arricchisce di un Gps
a misura di conducenti di veicoli pesanti
Un Gps a misura di conducenti di truck. Lo offre Truckfly by
Michelin, applicazione già scelta in Europa da oltre 615.000
autisti di 44 paesi. Uno strumento che le aziende possono
sfruttare per aumentare la sicurezza, migliorare l’efficienza
operativa e attrarre nuovi talenti.
Ottimizzato per l’uso su smartphone tramite l’app Truckfly
by Michelin, questa soluzione digitale supera i limiti dei
tradizionali sistemi Gps di bordo (ossia obsolescenza, costosi
tempi di inattività per manutenzione e aggiornamenti): le
sue funzionalità, infatti, vengono aggiornate in tempo reale
direttamente sul cellulare del conducente. Disponibile senza
vincoli contrattuali a 6,99 euro/mese in Europa, l’app offre
una navigazione personalizzata in base alle caratteristiche
specifiche dei mezzi (lunghezza, altezza, carichi pericolosi,
ecc.), consentendo di evitare aree vietate, ponti inadatti e
ostacoli normativi. «In Truckfly by Michelin - ha sottolineato
Stéphane Rabiller, Ceo di Truckfly by
Michelin - crediamo fermamente che i
conducenti di mezzi pesanti meritino una
soluzione completa su misura. Siamo in
costante contatto con la nostra community
per comprenderne esigenze, vincoli e
aspettative. Il risultato concreto è uno
strumento pensato per loro e con loro».
L’app Truckfly offre l’accesso a un
database unico con oltre 125.000
strutture adatte ai conducenti in tutta
Europa: ristoranti, aree di parcheggio
dedicate, stazioni di servizio, officine,
punti di consegna e molto altro. I
driver possono pianificare le soste in
base alle proprie esigenze (docce,
sicurezza, accessibilità, ecc.) e
consultare recensioni e feedback dei
colleghi.
Un’energica
presenza
sul territorio
PARTNER 2025
Nel 2023 il Board di OITAF ha ritenuto opportuno
affrontare direttamente le tematiche locali, facendosi
carico di trasmettere, nei bacini produttivi di
riferimento e d’eccellenza del territorio italiano
aspetti legati alla modernizzazione, alla tecnologia,
alla digitalizzazione, alle norme nazionali e internazionali,
esplorando nel contempo le esigenze e le
prerogative del trasporto ATP locale. La formula è
quella del convegno di 4-5 ore.
Ne è nato un tour che si sposta lungo la penisola,
un format non rigido ma sempre legato al contesto
territoriale. La prima puntata si è svolta a Roma,
con il partner Gruppo Artusi, con il quale sono state
esplorate le peculiarità laziali in termini di produzione,
trasporto, distribuzione. Poi è toccato a Bologna,
nell’ambito del Salone specializzato Refrigera.
Nel 2024 altri importanti appuntamenti di successo,
a iniziare da Pordenone, in occasione di AquaFarm,
per proseguire a Firenze (Prato Calenzano con il
partner Toscandia-Tempo Zero). Quindi il Transpotec
di Milano, dove OITAF ha anche presentato il Libro
Bianco del trasporto ADR. Altro appuntamento
di vasta eco quello gestito insieme a Rolfo Plastic
Gall a Pollenzo (Bra), che ha preceduto di pochissimo
la partecipazione alle giornate tecniche di Parigi
di Cemafroid.
A fine 2025 è il momento di volgere lo sguardo al
sud. Tra le grandi piazze del trasporto refrigerato
spicca Bari, sede della nona tappa di F’n’M.
E la storia di Frigo’n’Motion continua…
PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE - PERSONE&POLTRONE
politica della Federazione,
orientata a rafforzare l’attività
di rappresentanza e lobby a
favore del settore trasporto e
logistica, a livello nazionale ed
europeo, e a sostenere le
imprese nel loro percorso di
crescita imprenditoriale e
manageriale.
n Roberto Pazzini è il nuovo
Head of Fleet & Remarketing di
Hyundai Italia. La nomina si
inserisce in un percorso di
espansione delle attività di
Hyundai nei canali B2B e
noleggio, nella gestione dei
valori residui e dell’usato,
ambiti strategici per la crescita
del Brand. Pazzini risponderà
direttamente a Marone Vallesi,
Direttore Vendite Hyundai
Italia.
n Katrin Adt è entrata a far
parte di Renault Group
assumendo la posizione di CEO
della Marca Dacia e
succedendo a Denis Le Vot,
che lascia l'azienda. Ex
Vicepresidente di Mercedes,
Adt entra anche far parte
anche del Comitato di
Direzione del Gruppo.
Nell'ambito della nuova
composizione organizzativa,
riporterà a Fabrice Cambolive,
Chief Growth Officer di Renault
Group.
54 - 10 2025 www.vietrasportiweb.it
Si dice che
Sic sceglie Stellantis
Ben 1.200 i furgoni big prodotti ad Atessa che
entreranno nel parco del leader del trasporto
Accordo tra Stellantis Pro
One e Sic Europe, leader nel
settore del trasporto, della
logistica e del facility
management. Il Gruppo
franco-italiano fornirà 1.200
veicoli entro la fine dell’anno
tra Fiat Ducato, Opel Movano
Citroën Jumper e Peugeot
Boxer. Si tratta di mezzi
prodotti nello stabilimento di Atessa (in provincia di Chieti),
600 già consolidati nel primo semestre. «Con questo accordo,
Stellantis Pro One conferma il proprio impegno nel mettere il
cliente al centro, offrendo la giusta soluzione per ogni esigenza
operativa, - ha dichiarato Domenico Gostoli, LCV Business
Unit Director per Stellantis Italia - la nostra gamma
multibrand, con i servizi finanziari di Stellantis Financial Services
e di assistenza post vendita, sono pensati per accompagnare a
360° la transizione verso molteplici esigenze di mobilità in
termini di efficienza, sostenibilità e flessibilità». Sic Europe
dispone di oltre 3.000 mezzi per le consegne last mile,
inclusi veicoli elettrici e a temperatura controllata.
L’azienda si distingue per un approccio orientato
all’innovazione e alla sostenibilità, con l’obiettivo di
convertire progressivamente il 40 per cento della propria
flotta in veicoli a zero emissioni.
Così taglio i costi
Arriva la nuova generazione di pneumatici
Goodyear KMAX GEN-3. Per tutti gli utilizzi
Goodyear ha annunciato il lancio della nuova generazione di
pneumatici per autocarri KMAX GEN-3 realizzati almeno per
il 40 per cento con materiali sostenibili. Tra le promesse:
ancora più trazione rispetto al predecessore, resistenza al
rotolamento migliorata fino al 13 per cento
mantenendo la durata su cui fanno
affidamento le flotte. L'utilizzo di KMAX
GEN-3 aiuta a ridurre i costi operativi, con
un potenziale risparmio annuo di
carburante fino a 1.236 euro per veicolo.
La nuova gamma Goodyear KMAX GEN-3
comprende il KMAX S GEN-3 per l'asse
sterzante, il KMAX D GEN-3 per l'asse
motore e il KMAX T GEN-3 per l'asse del
rimorchio. Sul prossimo numero di
Vie&trasporti tutti i dettagli.
Affidabilissimo
Arriva il Dkv Box Europe dotato di
tecnologia 4G. Senza confini
Dkv Mobility lancia Dkv Box Europe dotato di
tecnologia 4G. Il nuovo dispositivo di pedaggio
è una risposta alla chiusura delle reti mobili
2G, ormai obsolete in diversi paesi europei. La
nuova generazione di Dkv Box Europe amplia il
portafoglio EETS (European Electronic Toll
Service) di Dkv Mobility a partire dal quarto
trimestre del 2025.
«Il lancio del nuovo Dkv Box Europe 4G - ha detto
Marco Berardelli, Managing Director Dkv
Mobility Italia - rappresenta un passo
fondamentale verso una mobilità sempre più
intelligente ed efficace. Grazie a questa
innovazione, i nostri clienti potranno rimanere
sempre aggiornati e affrontare le sfide del futuro
con una soluzione dinamica ma affidabile e userfriendly
pronta ad adattarsi alle nuove esigenze del
mercato europeo».
Il nuovo apparecchio è dotato di diverse
caratteristiche che rendono più semplice ed
efficace la sua implementazione: un ampio
display a colori intuitivo; l’accesso con un solo
clic ai sottomenu chiave per configurare il
numero di assi e il peso del veicolo; il Plugand-Play,
con il quale il nuovo box può essere
facilmente sostituito con il cavo 2G esistente.
Funziona in modo completamente
indipendente, senza necessità di utilizzare lo
smartphone e combina le tecnologie DSRC
(Dedicated Short Range Communication) e
GNSS (Global Navigation Satellite System) per
garantire con regolarità il corretto pagamento
dei pedaggi. Una caratteristica distintiva è il
suo sistema di avviso intelligente della batteria,
che allerta gli utenti in anticipo dei livelli di
batteria bassi per garantire un'alimentazione
ininterrotta. Si aggiorna over-the-air
integrando automaticamente le nuove
funzionalità.
Attualmente, il Dkv Box Europe supporta 18
domini a pedaggio in 15 paesi europei.
La carica dei 117
Istanbul, crocevia dei traffici di FedEx
Inaugurata dal corriere espresso una nuova struttura di transito aereo globale.
Obiettivo: migliorare la connettività per le imprese in tutto il continente
Federal Express Corporation, una delle più grandi società
di trasporto espresso al mondo, ha annunciato
l'inaugurazione della sua nuova struttura di transito
aereo globale presso l'aeroporto di Istanbul. «Questa
nuova struttura - ha dichiarato Richard
W. Smith, chief operating officer,
International e chief executive officer,
Airline, FedEx - è una mossa strategica
per FedEx, che integra ulteriormente le
nostre reti globali aeree e terrestri,
garantendo la scala e la flessibilità di cui i
clienti hanno bisogno in un contesto
commerciale in continua evoluzione. Si
tratta inoltre di un passo fondamentale
per potenziare le nostre reti integrate, creando valore a lungo
termine e cogliendo le opportunità di crescita del mercato
globale del trasporto aereo.» La nuova struttura collega la
Turchia con 30 voli FedEx settimanali da e verso i
principali mercati degli Stati Uniti, dell'Europa e del
Medio Oriente. Integrando la rete aerea FedEx con una
Si dice che
Dhl Express con Edison Next prosegue il suo percorso verso una graduale elettrificazione
del parco. Un’infrastruttura all’avanguardia con monitoraggio da remoto
Edison Next, società del Gruppo Edison
che accompagna clienti e territori nel loro
percorso di decarbonizzazione, e Dhl
Express hanno annunciato l’installazione
e la messa in esercizio di 117 punti di
ricarica totali presso l’headquarter a
Peschiera Borromeo (in provincia di
Milano), la sede operativa di San Giuliano
Milanese e il nuovo centro logistico di
Treviso Casier. Soluzioni che supportano
Dhl Express nello sviluppo del suo
percorso di sostenibilità che la sta
portando a una graduale conversione della
flotta all’elettrico.
«Entro il 2030 - ha dichiarato Antonella Sada, Head of
Public Affairs, Brand & Communications and
Sustainability Dhl Express Italia - puntiamo a
elettrificare il 60 per cento della nostra flotta globale. La
strategia del Gruppo Dhl ‘Accelerate Sustainable Growth’
pone la sostenibilità al centro delle nostre operazioni,
riconoscendo che gli investimenti nella decarbonizzazione
sono essenziali per il nostro futuro e per rafforzare le
relazioni con clienti e fornitori. Siamo felici di
collaborare con Edison Next per accelerare
questa transizione, concentrandoci anche sullo
sviluppo delle infrastrutture necessarie per
supportare la ricarica dei veicoli elettrici, sia
nella pianificazione di nuovi siti che nel
rinnovo di quelli esistenti, in modo da
garantire una crescita continua della nostra
flotta elettrica dell’ultimo miglio, che oggi
copre già il 19 per cento delle rotte».
Tutta l’infrastruttura installata è
predisposta per garantire il bilanciamento
dinamico dei carichi, un sistema che
distribuisce automaticamente l’energia
elettrica tra dispositivi collegati per ottimizzare la
potenza residua e prevenire sovraccarichi.
Tramite la piattaforma di gestione e monitoraggio da
remoto h24, Edison Next è in grado di controllare in
tempo reale la disponibilità di ogni stazione di ricarica
e la presenza di eventuali anomalie e
malfunzionamenti, per garantire un'assistenza
tempestiva anche da remoto.
delle più grandi reti stradali d’Europa – che unisce 45
Paesi e gestisce 1,3 milioni di spedizioni a settimana –
Istanbul diventa un gateway fondamentale, in grado di
ottimizzare i flussi commerciali e migliorare la
connettività per le imprese in tutto il
continente, italiane incluse.
L’aeroporto di Istanbul, oggi il
principale hub cargo europeo, ha
movimentato quasi due milioni di
tonnellate di merci nel 2024, con un
+24 per cento rispetto all’anno
precedente. La struttura, che si
estende su 25.300 metri quadrati,
riunisce sotto lo stesso tetto funzioni
chiave, tra cui attività di gateway aereo, team integrati di
sdoganamento e supporto amministrativo. Dispone di
tecnologie avanzate come un sistema di smistamento
automatizzato, controlli di sicurezza ad alta velocità e
strumenti per la gestione di merci pericolose. Può
processare fino a 7.000 pacchi all’ora.
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Puntiamo al Centro
Una flotta ancora più ampia e tanti servizi
dedicati per chi sceglie il noleggio di Mobilità
Nato nel 2019, Mobilità, il brand del Gruppo Big dedicato
al noleggio medio e lungo termine di veicoli commerciali e
industriali, rafforza la propria presenza nel Centro Italia.
«Con Mobilità - ha affermato Dario Fidanza, direttore
generale del Gruppo Big - vogliamo offrire un servizio di
eccellenza nel settore del noleggio, puntando sulla nostra
esperienza e sulla capacità di adattarci alle esigenze del
mercato locale».
La flotta è oggi composta da circa 1.400 veicoli e
rappresenta un elemento chiave della strategia aziendale.
Diverse le tipologie di veicolo proposte: furgoni (30 per
cento), furgoni con box (25), veicoli con sponda idraulica
(30) e refrigerati (10 per cento), ai quali si aggiungono
motrici e trattori stradali. La selezione privilegia marchi
premium noti per affidabilità, prestazioni e compatibilità
con motorizzazioni alternative (elettriche e a basso impatto
ambientale). Mobilità offre tariffe competitive, allestimenti
personalizzati, soluzioni finanziarie e una consulenza
tecnica dedicata ai professionisti del trasporto.
Vedo proprio tutto
La Visual Intelligence potenzierà le funzionalità
di Webfleet Video. Nel segno della sicurezza
Webfleet, la soluzione Bridgestone per la gestione del parco
veicoli, e Peregrine.ai, startup con sede a Berlino che sta
trasformando la mobilità attraverso sistemi di visione basati
sull’AI, hanno annunciato il lancio di una soluzione per
l’assistenza alla guida di nuova generazione. La Visual
Intelligence di Peregrine completerà e potenzierà le
funzionalità di Webfleet Video. Questo upgrade a pagamento
consentirà non solo di vedere la strada, ma anche di
comprenderne il contesto di guida. Si potranno rilevare pericoli
come passaggi con semaforo rosso, condizioni metereologiche
avverse, strade scivolose e limitazioni dei percorsi in termini di
dimensioni o peso. La Visual Intelligence tradurrà, inoltre, le
registrazioni video in insight chiari, permettendo ai fleet
manager di ridurre il tempo necessario per l’interpretazione
dei filmati e di prendere decisioni più rapide.
Che esperienza!
Si rinnova l’officina Scania Euro
S.A.M. Due a Piacenza
È stata inaugurata sabato 6 settembre la
rinnovata officina Scania Euro S.A.M. Due a
Piacenza, nei pressi dell’Autostrada A1. Offrirà
al territorio servizi di assistenza e
manutenzione all’avanguardia, grazie
all’esperienza maturata sul campo dal titolare
Andrea Chiozza e del socio Giuseppe Gardoni,
presidente e amministratore di Scandicar.
Il complesso è stato progettato secondo i rigidi
Standard Operativi Scania, per offrire alti
livelli di qualità del servizio, in modo
standardizzato, offrendo così al cliente la
garanzia della stessa esperienza ovunque si
trovi. Gran parte dei 1.250 metri quadrati
coperti sono occupati dall’officina, intorno alla
quale si sviluppano gli uffici e le aree dedicate
all’accoglienza e alla consulenza dei clienti.
«Nel 2010 -ha raccontato Andrea Chiozza - ho
aperto a Piacenza la prima officina. Dopo quasi 15
anni di esperienza, rinnovo il mio impegno e quello
della mia squadra verso i clienti, con i quali mi
auguro di instaurare sempre solidi rapporti di
fiducia e dialogo. Sono fiero di tutto il lavoro svolto
fino ad oggi e ringrazio tutte le persone che mi sono
state affianco in questo percorso».
Euro S.A.M. Due si colloca nel distretto diretto
da Scandicar - uno dei 18 in Italia - che
include due magazzini (Parma e Orio al Serio)
e una rete di 10 officine. «Con l’apertura di
questa nuova sede - ha dichiarato Andrea
Carolli, direttore Rete Scania Italia -
confermiamo il nostro impegno a garantire ai
clienti Scania un’assistenza qualificata, capillare e
vicina alle loro esigenze. La forza della nostra rete
risiede nella capacità di presidiare il territorio con
strutture moderne e squadre competenti.
Investimenti che significano garanzia per i nostri
clienti di soluzioni sempre più efficienti e
sostenibili. Un punto di partenza imprescindibile
per affrontare con ancora più slancio le sfide del
trasporto di domani».
L’economia qui è green
Torna Ecomondo. Ben 166mila metri quadrati di
superficie espositiva per un’edizione ambiziosa
Alla Fiera di Rimini, dal 4 al 7
novembre, torna Ecomondo,
l'evento di Italian Exhibition
Group (IEG), punto di
riferimento in Europa per la
green, blue and circular
economy. Coniugare la crescita
del business con la tutela
ambientale e sociale attraverso
l’adozione di modelli di sviluppo
etici e inclusivi è una delle
esigenze di cui Ecomondo si farà portavoce, favorendo il dialogo
tra industrie, istituzioni e mondo della ricerca.
La 28ª edizione di Ecomondo, la più ambiziosa di sempre,
rafforzerà la sua vocazione internazionale, consolidando il suo
ruolo di piattaforma globale e hub dell’economia circolare e della
transizione ecologica.
Ecomondo 2025 occuperà 30 padiglioni su 166.000 mq di
superficie. Grazie alla sinergia con l’Agenzia ICE e con il
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,
sono attese delegazioni da tutto il mondo in collaborazione con
80 associazioni internazionali di settore. Sei le macroaree
tematiche: Waste as Resource, Water Cycle & Blue Economy, Sites
& Soil Restoration, Bioenergy & Agricolture, Earth Observation
and Environmental Monitoring e Circular and Regenerative Bio-
Economy. Come da tradizione, inoltre, Ecomondo affiancherà alla
parte espositiva un fitto calendario di conferenze e tavole rotonde
organizzate dal suo Comitato Tecnico Scientifico, con
approfondimenti dedicati agli aspetti normativi, policy, al
ripristino degli ecosistemi, alla blue economy e all’economia
rigenerativa, all’AI, alla gestione predittiva delle risorse,
bioenergie e monitoraggio satellitare delle trasformazioni
ambientali, alla finanza, alla comunicazione.
Per ulteriori informazioni www.ecomondo.com.
OTTOBRE
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
1 2 3 4 5 1
6 7 8 9 10 11 12 1
13 14 15 16 17 18 19 1
20 21 22 23 24 25 26 1
27 28 29 30 31
1 dalle 9,00 alle ore 22,00
NOVEMBRE
La limitazione interessa, fuori dai centri abitati, i veicoli e le combinazioni di veicoli adibiti al trasporto di merci
aventi massa complessiva massima autorizzata superiore alle 7,5 tonnellate
Si dice che
n Secondo i dati del Barometro Aftermarket
Truck – iniziativa della sezione Aftermarket
di Anfia in collaborazione con la sezione
Automotive di ASAP Service Management
Forum- il fatturato del primo semestre 2025
del mercato totale aftermarket truck ha
registrato una variazione positiva rispetto ai
tre anni precedenti: +35 per cento sul 2022,
+25 sul 2023 e +13 sullo scorso anno. Come
sempre le famiglie di prodotto sono state
aggregate in tre macro-famiglie.
Motore&Trasmissione ha registrato un
incremento del 5 per cento rispetto al primo
semestre 2024 e il gruppo Sopra-telaio ha
segnato addirittura un +87 per cento. In
controtendenza solo la macro-famiglia
Sotto-telaio con un-11 per cento.
n ITA Airways, la principale Compagnia
aerea italiana, entra ufficialmente in ALIS,
l’associazione che riunisce il mondo del
trasporto, della logistica, dei servizi alle
imprese e della mobilità sostenibile,
contando oltre 2.400 soci, un fatturato
aggregato pari a 150 miliardi di euro e
462.000 lavoratori. «ALIS - ha dichiarato il
suo presidente Guido Grimaldi - accoglie
con grande orgoglio ITA Airways tra i suoi
soci. L’ingresso della compagnia aerea di
riferimento italiana rappresenta un
traguardo strategico per tutto il sistema
industriale e rafforza la nostra visione di
logistica integrata e competitiva, in cui tutte
le modalità di trasporto collaborano per
offrire soluzioni efficienti, sostenibili e
innovative al servizio delle imprese e dei
cittadini. Continueremo a valorizzare le
eccellenze italiane nei mercati
internazionali, affrontando le sfide globali
legate alla decarbonizzazione,
all’innovazione e all’occupazione».
MOTORI SPENTI - MOTORI SPENTI - MOTORI SPENTI - MOTORI SPENTI
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
1 1 2 1
3 4 5 6 7 8 9 1
10 11 12 13 14 15 16 1
17 18 19 20 21 22 23 1
24 25 26 27 28 29 30 1
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www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it
Una nuova rubrica dedicata alle problematiche tecniche di riparazione
dei veicoli da lavoro, in collaborazione con Il Giornale del Meccanico,
partner di Vie&Trasporti nella trasmissione televisiva quindicinale
Truck Time, in onda da mercoledì 5 novembre su Canali Italia DT 71
In officina
Il meccanico racconta
Bye bye frizione
La rottura del cuscinetto: dopo una revisione di routine
di un Volvo FL12 si riscontra l’assenza del disinnesto della frizione.
Ecco come il bravo meccanico ha gestito la situazione
in collaborazione con
La frizione non si disinnesta. Cosa succede?
Per capire qualche cosa, abbiamo
esaminato il kit frizione, non originale,
montato su un autocarro Volvo FL 12 del 2000,
alla percorrenza maturata di 1.172.731 chilometri,
in occasione di una normale revisione.
Dopo 78.000 chilometri, si lamentava, all’improvviso,
la mancanza del disinnesto della frizione,
a pedale completamente affondato. Allo
smontaggio, veniva rilevato lo sfilamento della
boccola scanalata, in plastica, dal cuscinetto
stesso e il suo sganciamento con danneggiamenti
vari, da verificare.
Per individuare le cause di quanto lamentato,
è opportuno fare mente locale al tipo di frizione
in oggetto: La frizione adottata è del tipo ‘tirata’
e la dinamica del suo funzionamento e così
schematizzabile:
Frizione innestata
La molla a diaframma è fissata sul diametro
esterno della campana; questa preme l’anello
spingi disco all’interno e comprime il disco frizione
contro il volano. Il cuscinetto reggispinta
è fissato al diametro interno delle linguette della
molla a diaframma.
Frizione disinnestata
Durante il disinnesto il cuscinetto reggispinta
viene tirato in direzione del cambio e trascina
con sé la molla a diaframma. Le molle tangenziali
sollevano l’anello spingi disco
dalle guarnizioni del disco frizione fin
quando non si libera permettendo
l’inserimento delle marce.
Questi invece i componenti
interessati
Meccanismo frizione
Il meccanismo frizione viene fornito,
di fabbrica, con il cuscinetto reggispinta
agganciato. Nel nostro caso in
esame, il cuscinetto reggispinta non è
più agganciato alla molla a diaframma,
e ci è pervenuto
scomposte nelle sue parti che
vedremo, nel dettaglio, in seguito.
La campana non mostra anomalie di sorta. Le
impronte lasciate dalle 12 viti di fissaggio sembrano
regolari, senza sbavature eccessive a dimostrazione
di essere state serrate con valori
di coppia similari e corretti. Quanto sopra, tuttavia,
non testimonia che siano state anche serrate
correttamente, alternate a croce.
Sulla campana e sulla molla a tazza non si riscontrano
tracce di olio/grasso centrifugato.
Al contrario, si rileva una diffusa ‘copertura’ di
polvere di ossido ferroso, a riprova di una sollecitazione
elevata degli smorzatori torsionali
(molle parastrappo) del disco frizione e usure
da strisciamento dei componenti il meccanismo
frizione stesso, in misura rilevante tenuto
conto della percorrenza maturata.
L’anello spingi disco mostra di aver ‘lavorato’ in
maniera non uniforme. Infatti, siè notata una
corona circolare interna chiara, di larghezza superiore
ad un terzo circa dell’intero anello, che
è stata coinvolta in maniera trascurabile rispetto
l’altra superficie di contatto (scura), con la guarnizione
del disco. È evidenti, inoltre, un’altra corona
circolare larga 1cm circa dovuta ad usura
localizzata e rigature varie. La molla a diaframma
presenta le linguette (dita) usurate da entrambi
i lati, in misura severa, tenuto conto della
percorrenza maturata. Più marcate sono quelle
lato cambio. Si può dedurre che il cuscinetto
avesse un precarico non corretto (insufficiente)
e/o non scorresse regolarmente. Il cuscinetto
tendeva a strisciare invece che ruotare. Sempre
dal lato cambio, le usure sulle dita non sono
uniformi e non equidistanti, come se il centraggio
del cuscinetto non fosse rispettato e/o le
dita della molla a diaframma, a campana serrata,
non fossero perfettamente in piano (viti
di serraggio della campana non correttamente
serrate, non alternate a croce - deformazione
campana).
Dai riscontri rilevati (a rodaggio ultimato, dopo
78.000 chilometri!), ci sorprende che l’utente
non abbia lamentato anche un comportamento
insufficiente della frizione, a livello di funzionalità
(strappo, inserimento
non graduale e altro), prima
del ‘tracollo’ contestato.
Problematiche che sicuramente
lo avranno indotto ad un sfruttamento
particolarmente gravoso (azionamento
ripetuto della frizione, ecc) per ovviare agli
eventuali inconvenienti di cui sopra.
Disco frizione
Il disco frizione è strutturalmente integro. Si
nota una quantità notevole di povere di ossido
di ferro, proveniente dal pacchetto degli smorzatori
torsionali e porta mozzo.
Come già fatto rilevare, questo è un indice di
notevole sfruttamento della frizione, con l’impiego,
ad esempio, del cambio a marce alte a
bassa velocità, frequenti frizionamenti ripetuti.
L’usura degli anelli di attrito è di qualche decimo,
compatibile con la percorrenza maturata. Cosa
che, al contrario, sorprende è la presenza di usure
su corone circolari sull’anello di attrito lato
volano. Si evince, senza ombra di dubbio, che
è stato effettuato, a suo tempo, l’intervento della
frizione senza provvedere al risanamento del
volano, evidentemente danneggiato dal precedente
disco, consumato fina ai rivetti. Questa
anomalia, in aggiunta a quanto in precedenza
evidenziato, non ha certo favorito un funzionamento
corretto della frizione nel suo insieme.
Non sorprenderebbero fenomeni di strappo e
slittamento.
Per quanto riguarda il mozzo e il suo profilo
scanalato, non si rilevano forzature o altro. La
superficie interna è completamente ‘secca’.
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In officina
In conclusione:
Pertanto, è plausibile supporre
che non sia stato neppure ingrassato
al momento del montaggio.
Anche questa circostanza
non si concilia con un
montaggio particolarmente accurato.
Cuscinetto reggispinta
Il cuscinetto reggispinta è del
tipo agganciato stabilmente
alla molla a diaframma del
meccanismo con un apposito
anello seeger.
In condizioni normali, l’anello di trascinamento
A gira solidale con la molla a diaframma e la
cassa interna del cuscinetto. L’usura a cui è sottoposto
è strettamente legata al carico di trazione
e all’attrito delle dita della molla a diaframma
a seguito del loro movimento radiale
per la variazione del diametro centrale in funzione
della sua conicità (da piano - frizione inserita,
a conico - frizione disinserita).
La rotazione non ha alcuna influenza, per le ragioni
sopra esposte. L’anello elastico a tazza B,
essendo premuto, ruota anch’esso solidale con
la molla a diaframma è soggetto all’attrito delle
dita della molla a diaframma a seguito del loro
movimento radiale, come per l’anello A e a un
leggero precarico per tenere compattato il ‘pacchetto’.
Dall’altro lato, appoggia su un anello C,
libero di ruotare sul corpo esterno del cuscinetto.
Nel caso di ‘puntamento’ della frizione, vale
a dire nel caso in cui il cuscinetto, per una registrazione
non corretta o altro, a frizione inserita,
è eccessivamente ‘avanzato’, si scarica su tutto
La frizione in oggetto, numerosi riscontri lo confermano, non ha mai
operato in condizioni favorevoli e con risposte funzionali ottimali.
L’utente ha sopperito, anche forse inconsciamente,
a quanto sopra ‘frizionando’ ripetutamente per limitare i disagi. In ogni
caso, c’è stato un uso elevato della frizione che ha portato a ripetute
e gravose il sistema di comando della frizione stessa, soprattutto a livello
del cuscinetto reggispinta e sistemi di assemblaggio dello stesso
con la molla a diaframma.
Se a quanto sopra aggiungiamo problematiche, ampiamente evidenziate,
di scorrevolezza impedita, di comando non ‘bilanciato’ della forcella,
di carichi anomali sul cuscinetto reggispinta in direzione del volano
per ‘puntamenti’, ecc si comprende la dinamica e le reali cause
di quanto accaduto. Si evince che nulla può essere addebitabile alla
frizione incriminata, perché tale.
Oltre al fatto indiscusso che non sono emersi riscontri in tal senso,
l’eventualità remota che ci si trovi di fronte ad una difettosità di fabbrica
è da scartare anche dal punto di vista statistico. Infatti, difettosità ipotetiche
similari, se esistenti, si sarebbero manifestate dopo poche centinaia
di chilometri e non dopo 78.000 chilometri, come nel nostro caso.
il sistema dell’anello un carico aggiuntivo non
previsto.
L’anello di trascinamento mostra delle usure
abbastanza marcate dovute allo strisciamento
radiale delle dita e all’elevato carico (trazione),
nella fase di disinnesto della frizione. Una usura
analoga si ha, come abbiamo già visto, sulle
dita della molla a diaframma (lato volano).
Tenuto conto della percorrenza maturata, l’usura
è significativa, se si tiene conto della aspettativa
di durata 5-6 volte maggiore. Le usure riscontrate
risultano molto marcate e non
trovano una spiegazione con le forze in gioco
e gli attriti relativi. Stessa anomalia, come già
fatta rilevare, si evidenzia sulle dita della molla
a diaframma interagente. È, quindi, evidente
che nel sistema di comando qualche cosa non
ha funzionato come previsto: un inceppamento,
una scorrevolezza impedita, un azionamento
non corretto della forcella, ecc, si è manifestato
con un carico e/o una interazione anomala che
ha determinato delle usure maggiori di quelle
palesate sull’altro lato (molla a diaframma –
anello di trascinamento) soggetta a carichi di
centinaia di chili (forza di tiro per disinnesto frizione).
Nel nostro caso, probabilmente, non sono state
sostituite le boccole e/o verificata l’efficienza
della tiranteria di comando, ormai obsoleta tenuto
conto dell’età del mezzo.
In generale, nell’ambito del comando della frizione
(servo frizione) ci sono alcune procedure
da seguire e quote da rispettare, onde evitare
funzionamenti anomali che possono ripercuotersi
sullo stesso cuscinetto reggispinta, portandolo
ad una sorta di ‘puntamento’ indesiderato.
Regolare la forcella in modo da far
corrispondere i suoi fori con quelli della leva.
Questi coincidono quando la distanza è pari a
45+/- 1,5 mm. Misurare la distanza tra il centro
del cavallotto e la forchetta del servo frizione.
La distanza non deve superare i 105 mm.
Verificare che la distanza tra la leva dell’ingranaggio
riduttore e la valvola di arresto. Regolare
secondo necessità la lunghezza di corsa con
la vite di regolazione della sede del pedale. A
completamento, si nota anche l’usura /ovalizzazione
del guscio di scorrimento del cuscinetto
reggispinta, per altro sfilatosi nella fase terminale
del cedimento lamentato. Data la
relativa vetustà del mezzo, sarebbe utile verificare
l’integrità e la concentricità anche del manicotto
di guida del cambio. Infatti, una sua deformazione
e/o stato superficiale non ottimale,
magari in carenza di lubrificazione, potrebbe,
in concomitanza di altri fattori esterni negativi,
impedire una scorrevolezza corretta del cuscinetto
reggispinta, bloccandolo sul cambio e, di
conseguenza, portarlo alla rottura, come nella
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Ford Transit Connect 1.5 Tdci E6d-Temp
km/l 12,18 (l/100km 8,21) - adblue% 10,071
km/h 51,8 - kg 2.240 - index 490,5 V&T 838
Ford Transit Courier 1.5 EcoBlue Active E6d
km/l 14,44 (l/100km 6,93) - adblue% 22,472
km/h 43,1 - kg 1.965 - index 478,8 V&T 879
Ford Transit Courier 1.5 Tdci E5
km/l 14,28 (l/100km 7,00) - km/h 49,7
kg 1.790 - index 516,1 V&T 788
Ford Transit Courier 1.5 Tdci 100 Cv E6d-Temp
km/l 14,60 (l/100km 6,85) - adblue% -
km/h 48,9 - kg 1.800 - index 517,2 V&T 841
Ford Transit Custom 300 2.0 Tdci E6
km/l 10,92 (l/100km 9,15) - adblue% 7,970
km/h 50,6 - kg 3.000 - index 475,7 V&T 823
Ford Transit Custom 310 2.2 TDCi E5
km/l 10,17 (l/100km 9,83) - km/h 48,6
kg 3.100 - index 471,5 V&T 770
Ford Transit Custom 320 2.0 EcoBlue E6d
km/l 10,58 (l/100km 9,45) - adblue% 6,173
km/h 46,4 - kg 3.225 - index 463,7 V&T 882
Ford Transit Custom 2.0 TDCi 130 Cv E6
km/l 10,84 (l/100km 9,22) - km/h 50,5
kg 2.860 - index 475,5 V&T 802
Ford Transit Custom Trail 340 L1H1 E6D-Temp
km/l 10,51 (l/100km 9,51) - adblue% 7,157
km/h 48,2 - kg 3.400 - index 466,1 V&T 855
Hyundai H-1 2.5 CRDi Vgt E4
km/l 9,92 (l/100km 10,08) - km/h 48,9
kg 3.210 - index 469,3 V&T 720
Mercedes-Benz Citan 109 Cdi E5
km/l 14,98 (l/100km 6,67) - km/h 51,4
kg 1.960 - index 526,9 V&T 769
Mercedes-Benz Citan 111 Cdi E6
km/l 13,70 (l/100km 7,29) - km/h 51,8
kg 1.950 - index 516,2 V&T 806
Mercedes-Benz Citan 112 Cdi Long E6D
km/l 12,85 (l/100km 7,78) - adblue% 10
km/h 47,1 - kg 2.020 - index 486,1 V&T 856
Mercedes-Benz Vito 111 Cdi E5b+
km/l 10,76 (l/100km 9,29) - km/h 48,57
kg 2.800 - index 478,2 V&T 790
Mercedes-Benz Vito 113 Cdi E5
km/l 9,52 (l/100km 10,50) - km/h 48,9
kg 2.800 - index 464,5 V&T 763
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6
km/l 10,92 (l/100km 9,15) - adblue% 3,188
km/h 48,9 kg 2.800 - index 477,4 V&T 809
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6d-Temp
km/l 10,44 (l/100km 9,58) - adblue% 12,183
km/h 46,4 kg 2.800 - index 454,8 V&T 846
Mercedes-Benz Vito 114 Cdi Long E6e
km/l 13,82 (l/100km 7,24) - adblue% 21,371
km/h 46,7 kg 2.800 - index 483,3 V&T 885
Mercedes-Benz Vito 115 Cdi City E4
km/l 9,34 (l/100km 10,71) - km/h 29,6
kg 2.800 - index 407,8 V&T 724
Mercedes-Benz Vito 116 Cdi Long E6d-temp
km/l 10,76 (l/100km 9,29) - adblue% 16,230
km/h 52,3 - kg 2.800 - index 467,5 V&T 853
Nissan Interstar dCi 120 E4
km/l 8,37 (l/100km 11,95) - km/h 47,4
kg 3.290 - index 446,3 V&T 717
Nissan Nv 200 1.5 dCi E4
km/l 12,55 (l/100km 7,94) - km/h 49,7
kg 2.015 - index 500,2 V&T 735
Nissan Nv 250 L1 95 Cv E6d-Temp
km/l 15,14 (l/100km 6,60) - adblue% 6,627
km/h 47,8 – kg 1.980 – index 512,9 V&T 845
Nissan Nv 300 dCi 120 E6b
km/l 10,60 (l/100km 9,44) - adblue% 5,155
km/h 47,4 – kg 2.800 – index 467,6 V&T 811
Nissan Primastar 115 Dci E4
km/l 12,00 (l/100km 8,33) - km/h 49,3
kg 2.720 - index 493,2 V&T 711
Opel Vivaro 2.0 Cdti 120 E4
km/l 10,28 (l/100km 9,73) - km/h 50,5
kg 2.770 - index 477,4 V&T 725
Peugeot Bipper 1.4 Hdi 70 Cv E4
km/l 16,63 (l/100km 6,01) - km/h 49,7
kg 1.830 - index 536,3 V&T 727
Peugeot Boxer 333 2.2 HDi 130 E5
km/l 9,76 (l/100km 10,24) - km/h 47,45
kg 3.250 - index 463,8 V&T 787
Peugeot Expert Standard 2.0 BlueHdi 150 Cv E6b
km/l 10,19 (l/100km 9,81) - adblue% 6,937
km/h 51,4 kg 2.730 - index 470,0 V&T 807
Peugeot Partner 1.6 Hdi 90 Cv E4
km/l 12,35 (l/100km 8,09) - km/h 54,1
kg 2.270 - index 508,4 V&T 731
Peugeot Partner 1.6 E-Hdi 90 Cv E5
km/l 12,85 (l/100km 7,78) - km/h 45,7
kg 2.170 - index 492,3 V&T 772
Piaggio Porter EcoPower 1.3 16V Bi-Fuel E4
km/l 7,92 (l/100km 12,62) - km/h 35,7
kg 1.580 - index 409,8 V&T 730
Piaggio Porter Maxxi D120 E5
km/l 11,46 (l/100km 8,73) - km/h 48,6
kg 2.200 - index 485,8 V&T 748
Piaggio Porter NP6 LR HD Top Gpl E6D
km/l 6,94 (l/100km 14,41) - km/h 40,3
kg 2.800 - index 408,9 V&T 862
Renault Express Van 1,5 Blue dCi 95 E6d-Temp
km/l 14,90 (l/100km 6,71) - adblue% 5,797
km/h 44,4 - kg 2.000 - index 502,2 V&T 858
Renault Kangoo Express 1.5 dCi 90 Cv E5
km/l 13,38 (l/100km 7,47) - km/h 50,1
kg 2.260 - index 508,9 V&T 756
Renault Kangoo Express 1.5 dCi 105 Cv E4
km/l 13,71 (l/100km 7,29) - km/h 50,1
kg 2.010 - index 511,9 V&T 726
Renault Kangoo Exp Compact 1.5 dCi 86 E4
km/l 13,60 (l/100km 7,35) - km/h 50,6
kg 1.770 - index 512,2 V&T 736
Renault Kangoo Express New 1.5 dCi 90 Cv E5
km/l 15,46 (l/100km 6,47) - km/h 54,65
kg 1.940 - index 527,5 V&T 774
Renault Kangoo Van 1.5 Blue dCi 95 Cv
km/l 14,06 (l/100km 7,11) - adblue% 9,576
km/h 45 - kg 2.027 - index 492,8 V&T 865
Renault Master T33 Blue dCi 150 E6e
km/l 9,89 (l/100km 10,11) - adblue% 13,474
km/h 47,5 kg 3.300 - index 448,6 V&T 887
Renault Trafic 1.6 dCi 120 Energy E5
km/l 11,83 (l/100km 8,45) - km/h 48,6
kg 2.750 - index 489,7 V&T 782
Renault Trafic Energy dCi 170 Edc E6D-Temp
km/l 10,32 (l/100km 9,69) - adblue% 5,020
km/h 49,7 - kg 2.900 - index 470,0 V&T 844
Toyota Proace 1.6D 115 Cv S&S E6
km/l 10,40 (l/100km 9,61) - adblue% 13,158
km/h 49,3 - kg 2.600 - index 460,0 V&T 803
Volkswagen Caddy 2.0 Tdi BlueMotion E6
km/l 16,88 (l/100km 5,92) - adblue% 6,57
km/h 50,1 - kg 1.970 - index 533,9 V&T 792
Volkswagen Caddy Cargo 2.0 Tdi Scr Dsg E6d
km/l 14,85 (l/100km 6,73) - adblue% 7,225
km/h 57,1 - kg 2.250 - index 533,0 V&T 850
Volkswagen Caddy Maxi 1.6 Tdi E5
km/l 11,59 (l/100km 8,63) - km/h 49,7
kg 2.260 - index 489,9 V&T 750
Volkswagen Transporter T6 2.0 Tdi 4Motion E6
km/l 10,72 (l/100km 9,33) - adblue% 5,214
km/h 50,1 - kg 2.780 - index 475,4 V&T 804
Volkswagen Transporter 6.1 2.0 Tdi E6d-Temp
km/l 13,32 (l/100km 7,51) - adblue% 5,181
km/h 47,8 - kg 2.800 - index 497,4 V&T 835
Effedi Gasolone Fd 35 E4
km/l 9,51 (l/100km 10,52) - km/h 38,1
kg 3.230 - index 436,3 V&T 713
Fiat Ducato 35 2.2 Multijet 3 140 E6e
km/l 12,05 (l/100km 8,30) - adblue%9,379
km/h 44,1 - kg 3.500 - index 470,5 V&T 886
Fiat Ducato 35 2.2 Multijet 3 180 E6d
km/l 9,86 (l/100km 10,14) - adblue% 8,629
km/h 39,54 - kg 3.500 - index 434,2 V&T 861
Fiat Ducato 35 2.3 Multijet 2 140 At9 E6d-temp
km/l 10,40 (l/100km 9,61) - adblue% 8,097
km/h 44,7 - kg 3.500 - index 455,0 V&T 852
Fiat Ducato Multijet 115 E5
km/l 10,80 (l/100km 9,26) - km/h 46,4
kg 3.430 - index 473,1 V&T 753
Fiat Ducato Maxi Multijet2 150 E5
km/l 9,83 (l/100km 10,17) - km/h 48,6
kg 3.460 - index 467,5 V&T 761
Fiat Ducato Multijet 160 E4
km/l 8,81 (l/100km 11,35) - km/h 45,7
kg 3.410 - index 447,9 V&T 722
Fiat Ducato Multijet 180 E5+
km/l 8,97 (l/100km 11,15) - km/h 47,8
kg 3.500 - index 455,0 V&T 789
Fiat Ducato 140 Natural Power E6
km/kg 8,70 (kg/100km 11,49) - km/h 48,57
kg 3.450 - index 453,5 V&T 797
Ford Transit 140 T350 Awd E4
km/l 7,53 (l/100km 13,28) - km/h 54,2
kg 3.480 - index 449,5 V&T 744
Ford Transit 155 Cv 350 E5+
km/l 8,71 (l/100km 11,47) - km/h 46,0
kg 3.420 - index 447,4 V&T 784
Ford Transit 350 2.0 Tdci EcoBlue Hybrid L3H3 E6d-temp
km/l 12,88 (l/100km 7,76) - adblue% 9,398
km/h 49,7 - kg 3.500 - index 493,6 V&T 842
Ford Transit 350 trail 2.0 Tdci Awd E6d-temp
km/l 7,78 (l/100km 12,86) - adblue% 5,673
km/h 52,72 - kg 3.500 - index 441,5 V&T 849
Iveco Daily 35S21 E5
km/l 8,94 (l/100km 11,19) - km/h 31,31
kg 3.485 - index 409,0 V&T 755
Iveco Daily 35S15 E5
km/l 11,08 (l/100km 9,01) - km/h 41,68
kg 3.510 - index 463,7 V&T 767
n Lcv < 3,5 t
n Lcv > 3,5 t
n Distribuzione
n Elettrici
n Pick up
n All terrain
n Cantiere
n Pesanti
L’index performance
tiene conto di
consumo gasolio,
eventuale AdBlue e
media oraria. A indice
maggiore corrisponde
una migliore
prestazione.
66 - 10 2025
www.vietrasportiweb.it
www.vietrasportiweb.it 10 2025 - 67
Archivio
Tutte le prove V&T - Camion&LCV
Man TgE 3.140 E6b
km/l 9,34 (l/100km 10,70) - adblue% 11,818
km/h 47,8 - kg 3.500 - index 444,5 V&T 839
Mercedes-Benz Sprinter 314 Cdi E6c
km/l 9,32 (l/100km 10,73) - adblue% 4,080
km/h 47,8 - kg 3.500 - index 454,3 V&T 832
Mercedes-Benz Sprinter 314 Cdi 4x4
km/l 8,41 (l/100km 11,89) - adblue% 6,956
km/h 45,3 - kg 3.500 - index 432,6 V&T 812
Mercedes-Benz Sprinter 316 Cdi Long Ta Tp E6c
km/l 8,57 (l/100km 11,66) - adblue% 3,336
km/h 46,7 - kg 3.500 - index 442,9 V&T 821
Mercedes-Benz Sprinter 315 Cdi E4
km/l 8,19 (l/100km 12,21) - km/h 45,7
kg 3.520 - index 439,7 V&T 710
Mercedes-Benz Sprinter 316 Cdi E5
km/l 8,70 (l/100km 11,49) - km/h 47,8
kg 3.520 - index 451,5 V&T 743
Mercedes-Benz Sprinter 316 Ngt E4
km/kg 10,85 (kg/100km 9,22) - km/h 35,9
kg 3.480 - index 444,2 V&T 732
Mercedes-Benz Sprinter 319 Cdi E6
km/l 8,38 (l/100km 11,93) - adblue% 2,852
km/h 47,1 - kg 3.500 - index 441,9 V&T 776
Nissan Cabstar 35.11 E4
km/l 8,65 (l/100km 11,56) - km/h 38,3
kg 3.620 - index 426,6 V&T 721
Nissan Nv 400 F35.13 E5
km/l 8,71 (l/100km 11,48) - km/h 50,15
kg 3.450 - index 457,1 V&T 758
Renault Mascott 150.35 DXi E4
km/l 6,61 (l/100km 15,13) - km/h 48,9
kg 3.470 - index 424,0 V&T 719
Renault Master dCi 165 Energy E5b+
km/l 8,40 (l/100km 11,89) - km/h 47,81
kg 3.470 - index 447,8 V&T 791
Renault Master dCi 180 Energy L3H2 E6d-Temp
km/l 9,90 (l/100km 10,10) - adblue% 4,817
km/h 47,1 - kg 3.500 - index 458,9 V&T 840
Renault Master R3500 150 dCi E5
km/l 7,68 (l/100km 13,01) - km/h 45,7
kg 3.500 - index 432,9 V&T 740
Renault Maxity 130.35/5 DXi E4
km/l 7,67 (l/100km 13,04) - km/h 41,7
kg 3.690 - index 422,9 V&T 712
Volkswagen Crafter 35 2.0 BiTdi L3 H3 E6
km/l 9,65 (l/100km 10,36) - adblue% 10,329
km/h 51,8 kg 3.500 - index 459,6 V&T 813
Volkswagen Crafter 35 2.0 BiTdi 4Motion E6
km/l 6,94 (l/100km 14,40) - adblue% 9,459
km/h 48,2 kg 3.500 - index 412,5 V&T 822
Volkswagen Crafter 35 2.0 Tdi L3 H3 140 E6e
km/l 9,80 (l/100km 10,20) - adblue% 11,439
km/h 45,7 kg 3.500 - index 446,0 V&T 891
Daf Lf 45.210 E5
km/l 6,35 (l/100km 15,75) - adblue% 4,341
km/h 63,4 - kg 12.055 - index 440,1 V&T 738
Man TgL 8.180 C E6
km/l 6,38 (l/100km 15,68) - adblue% 1,305
km/h 65,7 - kg 7.470 - index 450,1 V&T 776
Man TgL 12.220 Eev
km/l 5,59 (l/100km 17,90) - adblue% 0,000
km/h 64,4 kg 12.020 - index 435,6 V&T 740
Man TgM 18.280 BL E4
km/l 4,81 (l/100km 20,79) - adblue% 0,000
km/h 60,3 kg 17.800 - index 412,7 V&T 715
Man TgM 18.290 BL Lx Eev
km/l 5,00 (l/100km 20,00) - adblue% 0,000
km/h 61,6 kg 18.035 - index 418,9 V&T 745
Mitsubishi Fuso Canter 7C18 E4
km/l 6,72 (l/100km 14,88) - adblue% 0,000
km/h 60,9 - kg 7.740 - index 449,8 V&T 718
Renault Midlum 220.11,5 Dxi EL E5
km/l 5,45 (l/100km 16,92) - adblue% 4,997
km/h 63,6 - kg 11.920 - index 421,2 V&T 722
Renault Midlum 220.12 Dxi Optitronic E5
km/l 5,33 (l/100km 18,76) - adblue% 2,337
km/h 61,9 - kg 12.155 - index 421,4 V&T 744
Scania P 230 Cp 16 L E5
km/l 4,69 (l/100km 21,33) - adblue% 0,000
km/h 61,6 - kg 17.700 - index 413,8 V&T 747
Volvo FE 320 L3H1 E5
km/l 3,99 (l/100km 25,05) - adblue% 4,496
km/h 59,9 - kg 26.690 - index 381,6 V&T 725
Volvo FL 210
km/l 5,62 (l/100km 17,79) - adblue% 5,285
km/h 68,4 - kg 11.940 - index 432,0 V&T 786
Volvo FL 240 L E4
km/l 5,45 (l/100km 18,35) - adblue% 4,997
km/h 63,6 - kg 11.920 - index 421,2 V&T 719
Fiat E-Doblò Maxi
km/kwh 4,06 (kwh/100 24,63) - km/h 42,8
kg 2.300 - index 363,1 V&T 868
Fiat E-Ducato L4H2 110 kWh
km/kwh 2,67 (kwh/100 37,37) - km/h 37,4
kg 3.500 - index 320,2 V&T 890
Fiat eDucato Mh2 79 kWh
km/kwh 2,37 (kwh/100 42,10) - km/h 38,0
kg 3.500 - index 308,4 V&T 859
Fiat E-Scudo 75 kWh
km/kwh 3,39 (kwh/100 29,48) - km/h 38,3
kg 3.015 - index 337,8 V&T 871
Fiat E-Scudo 75 kWH LFP
km/kwh 3,04 (kwh/100 32,90) - km/h 32,3
kg 3.020 - index 314,8 V&T 881
Ford E-Transit 350 L3H2 68 kWh
km/kwh 2,96 (kwh/100 33,73) - km/h 35,1
kg 3.500 - index 319,5 V&T 864
Mercedes-Benz eCitan Long
km/kwh 4,30 (kwh/100 23,26) - km/h 35,8
kg 2.230 - index 352,2 V&T 875
Mercedes-Benz eSprinter 312 Ta 47 kWh
km/kwh 2,31 (kwh/100 43,34) - km/h 40,4
kg 3.500 - index 310,8 V&T 860
Mercedes-Benz eSprinter 420 Pro Tp 113 kWh
km/kwh 2,61 (kwh/100 38,35) - km/h 38,3
kg 4.250 - index 316,4 V&T 889
Mercedes-Benz eVito Long
km/kwh 2,53 (kwh/100 39,47) - km/h 32,6
kg 3.200 - index 301,4 V&T 848
Mercedes-Benz eVito Long 60 kWh
km/kwh 3,72 (kwh/100 26,85) - km/h 42,8
kg 3.200 - index 355,2 V&T 870
Nissan e-Nv200
km/kwh 3,62 (kwh/100 27,63) - km/h 38,9
kg 2.200 - index 344,5 V&T 786
Nissan Townstar Ev L1 Tekna
km/kwh 4,93 (kwh/100 20,29) - km/h 39,6
kg 2.200 - index 373,8 V&T 872
Peugeot Partner Full Electric
km/kwh 4,52 (kwh/100 22,09) - km/h 48,6
kg 2.160 - index 385,2 V&T 785
Renault Kangoo Express Z.E. Zev
km/kwh 4,41 (kwh/100 22,68) - km/h 42,9
kg 2.100 - index 370,9 V&T 760
Renault Kangoo Express Z.E. 33
km/kwh 4,58 (kwh/100 21,81) - km/h 39,6
kg 2.130 - index 367,2 V&T 847
Renault Kangoo Van E-Tech Electric L1 45 kWh
km/kwh 3,40 (kwh/100 29,40) - km/h 37,2
kg 2.230 - index 335,4 V&T 869
Renault Master Z.E. 33 L2H2
km/kwh 3,37 (kwh/100 29,63) - km/h 43,8
kg 3.100 - index 348,8 V&T 834
Renault Master E-Tech T35 87 kwh
km/kwh 3,32 (kwh/100 30,08) - km/h 62,0
kg 3.500 - index 339,5 V&T 893
Saic Motor Maxus eDeliver 3
km/kwh 3,23 (kwh/100 30,95) - km/h 40,9
kg 2.460 - index 339,0 V&T 857
Saic Motor Maxus eDeliver 9 L3H2
km/kwh 3,65 (kwh/100 27,39) - km/h 37,6
kg 3.500 - index 342,3 V&T 873
Volkswagen e-Crafter 35 L3H3
km/kwh 3,06 (kwh/100 32,71) - km/h 41,3
kg 3.500 - index 335,3 V&T 830
Volkswagen ID.Buzz Cargo
km/kwh 3,25 (kwh/100 30,76) - km/h 39,2
kg 3.000 - index 336,0 V&T 867
Fiat Fullback 2.4d 4Wd E5b
km/l 6,74 (l/100 14,84) - km/h 49,5
kg 2.910 - index 427,4 V&T 805
Ford Ranger 2.0 Tdci 170 Cv Wolftrak doppia cabina E6d
km/l 7,24 (l/100 13,80) - adblue% 17,347
km/h 56,0 kg 3.270 - index 419,2 V&T 866
Ford Ranger 3.0 V6 EcoBlue Platinum doppia cabina E6d
km/l 7,47 (l/100 13,38) - adblue% 17,895
km/h 53,2 kg 3.300 - index 417,1 V&T 877
Ford Ranger Raptor E6C
km/l 6,42 (l/100 15,57) - adblue% 13,575
km/h 45,8 kg 3.150 - index 390,4 V&T 837
Isuzu D-Max 1.9d Solar Supernova E6b
km/l 7,33 (l/100 13,63) - adblue% -
km/h 51,3 kg 3.000 - index 440,4 V&T 818
Mercedes-Benz X 250d 4Matic E6b
km/l 7,35 (l/100 13,60) - adblue% 3,623
km/h 58,3 kg 3.250 - index 449,5 V&T 817
Mercedes-Benz X 350d 4Matic E6b
km/l 6,48 (l/100 15,42) - adblue% 10,046
km/h 60,8 kg 3.250 - index 427,3 V&T 829
Nissan Navara Np300 2.3 dCi 4WD E5
km/l 7,93 (l/100 12,60) - km/h 45,3
kg 2.960 - index 435,4 V&T 798
Renault Alaskan 2.3 dCi 160 E6b
km/l 7,67 (l/100 13,04) - adblue% 4,320
km/h 60,0 - kg 3.050 - index 456,5 V&T 827
Tata Xenon 2.2 Vtt Dicor Dle 4x4 E5
km/l 9,53 (l/100 10,49) - km/h 58,3
kg 2.950 - index 485,7 V&T 768
Toyota Hilux 3.0 D-4D E4
km/l 6,92 (l/100 14,43) - km/h 58,3
kg 2.720 - index 448,3 V&T 755
Volkswagen Amarok V6
km/l 7,68 (l/100 13,01) - adblue% 18,40
km/h 55,3 kg 2.920 - index 454,0 V&T 808
Bremach T-Rex 60 E4
km/l 6,42 (l/100 km 15,56) - adblue% 0,000
km/h 41,2 - kg 6.000 - index 403,3 V&T 734
Mercedes-Benz Unimog U 20 E5
km/l 3,79 (l/100 km 26,37) - adblue% 6,521
km/h 36,2 - kg 9.160 - index 326,5 V&T 756
Renault Midlum 300.16 Dxi Offroad E5
km/l 3,72 (l/100 km 26,84) - adblue% 5,577
km/h 40,3 - kg 15.800 - index 336,3 V&T 757
Astra Hd8 84.44 E5
km/l 1,88 (l/100 km 53,12) - adblue% 4,654
km/h 38,3 - kg 39.840 - index 271,3 V&T 729
Mercedes-Benz Actros 4148 K E5
km/l 1,69 (l/100 km 59,17) - adblue% 4,148
km/h 38,8 - kg 40.540 - index 265,2 V&T 717
Renault Trucks Kerax 500.40 E5
km/l 2,03 (l/100 km 49,26) - adblue% 3,931
km/h 43,2 - kg 40.200 - index 290,0 V&T 727e
Renault Trucks Kerax 500.40 Optidriver E5
km/l 2,11 (l/100 km 47,39) - adblue% 3,083
km/h 38,3 - kg 40.240 - index 288,2 V&T 727e
Renault Trucks Kerax 520.40 E5
km/l 2,11 (l/100 km 47,39) - adblue% 4,223
km/h 40,3 - kg 40.020 - index 287,6 V&T 749
Renault Trucks Premium Lander 410 Dxi E5
km/l 2,18 (l/100 km 45,87) - adblue% 4,833
km/h 41,9 - kg 27.430 - index 290,4 V&T 728
Scania P420 Cb 8x4 Ehz E5
km/l 2,65 (l/100 km 37,77) - adblue% 7,453
km/h 37,0 - kg 39.790 - index 289,7 V&T 735
n Lcv < 3,5 t
n Lcv > 3,5 t
n Distribuzione
n Elettrici
n Pick up
n All terrain
n Cantiere
n Pesanti
L’index performance
tiene conto di
consumo gasolio,
eventuale AdBlue e
media oraria. A indice
maggiore corrisponde
una migliore
prestazione.
68 - 10 2025
www.vietrasportiweb.it
Ford Ranger Super Cab 2.2 TDCi E5B
km/l 7,57 (l/100 13,20) - km/h 51,3
kg 3.300 - index 443,9 V&T 801
10 2025 - 69
Archivio
Tutte le prove V&T - Camion&LCV
Daf Cf 440 Space Cab Pcc E6
km/l 3,57 (l/100km 28,00) - adblue% 2,974
km/h 70,7 - kg 43.860 - index 390,0 V&T 794
Daf Cf 85.460 E5
km/l 3,00 (l/100km 33,33) - adblue% 4,166
km/h 68,2 - kg 43.740 - index 364,3 V&T 716
Daf Xf 440 Space Cab Pcc E6
km/l 3,53 (l/100km 28,32) - adblue% 4,589
km/h 70,7 - kg 43.810 - index 383,9 V&T 803
Daf Xf 480 Space Cab Pcc E6
km/l 3,80 (l/100km 26,32) - adblue% 5,019
km/h 69,4 - kg 43.800 - index 389 V&T 826
Daf Xf 105.460 Space Cab E5
km/l 3,19 (l/100km 31,55) - adblue% 3,250
km/h 64,9 - kg 43.800 - index 369,2 V&T 704
Daf Xf 105.460 Space Cab E6
km/l 3,37 (l/100km 29,71) - adblue% 2,938
km/h 71,4 - kg 43.830 - index 385,0 V&T 780
Daf Xf 105.460 Ate Space Cab Eev
km/l 3,30 (l/100km 30,29) - adblue% 5,178
km/h 69,4 - kg 44.060 - index 372,8 V&T 764
Daf XG+ 480 FT E6
km/l 4,30 (l/100km 23,25) - adblue% 2,554
km/h 69,1 - kg 43.750 - index 409,0 V&T 861
Iveco EcoStralis As 440S46T/P E5 Eev
km/l 3,49 (l/100km 28,65) - adblue% 4,494
km/h 69,2 - kg 43.500 - index 380,9 V&T 752
Iveco Stralis As 440S56T/P E5
km/l 3,00 (l/100km 33,38) - adblue% 4,490
km/h 69,9 - kg 43.940 - index 365,4 V&T 723
Iveco Stralis Hi-Way As 440S48T/P E6
km/l 3,58 (l/100km 27,94) - adblue% 8,633
km/h 68,5 - kg 43.800 - index 369,3 V&T 770
Iveco Stralis Hi-Way As 440S48T/P Fep E6
km/l 3,59 (l/100km 27,87) - adblue% 7,371
km/h 72,6- kg 43.800- index 379,4 V&T 788
Iveco Stralis Np Hi-Way As440S46 T/P Lng E6
km/kg 4,21 (kg/100 23,76) - adblue% 0,000
km/h 69,1 - kg 43.800 - index 413,1 V&T 821
Iveco Stralis Xp Hi-Way As 440S48T/P E6
km/l 3,85 (l/100km 25,94) - adblue% 7,073
km/h 70,5 - kg 43.750- index 385,8 V&T 813
Iveco S-Way AS440S48 T/P E6 D
km/l 4,06 (l/100km 24,61) - adblue% 7,123
km/h 69,6 - kg 43.700- index 390,7 V&T 843
Iveco S-Way AS440S46 T/P Lng E6 D
km/kg 4,43 (kg/100km 22,57) - adblue% 0,0
km/h 70,3 - kg 43.580 - index 420,3 V&T 845
Man TgX 18.440 XLX Eev
km/l 3,03 (l/100km 33,01) - adblue% 3,773
km/h 67,9 - kg 43.660 - index 366,3 V&T 758
Man TgX 18.480 XXL Eev
km/l 3,34 (l/100km 29,85) - adblue% 4,922
km/h 69,4 - kg 43.520 - index 375,3 V&T 748
Man TgX 18.480 XXL E6
km/l 3,34 (l/100km 29,87) - adblue% 3,217
km/h 73,2 - kg 43.400 - index 385,9 V&T 778
Man TgX 18.500 XXL E6c
km/l 4,02 (l/100km 24,82) - adblue% 4,901
km/h 70,5 - kg 43.870 - index 397,5 V&T 827
Man TgX 18.500 XLX EL 3 E6c
km/l 3,66 (l/100km 27,33) - adblue% 4,017
km/h 71,2 - kg 43.800 - index 390,3 V&T 811
Man TgX 18.510 GM E6d
km/l 4,42 (l/100km 22,68) - adblue% 5,978
km/h 73,6 - kg 43.470 - index 409,3 V&T 857
Man TgX 18.520 GX E6e
km/l 4,17 (l/100km 23,99) - adblue% 6,945
km/h 56,8 - kg 43.600 - index 374,8 V&T 876
Man TgX 18.680 XXL E5
km/l 2,93 (l/100km 34,13) - adblue% 3,042
km/h 72,7 - kg 43.775 - index 371,7 V&T 721
Man TGX 520 Powerline E6e
km/l 4,28 (l/100km 23,35) - adblue% 10,2
km/h 69,6 - kg 43.700 - index 387,9 V&T 891
Mercedes-Benz Actros 1845 Ls StreamSp E6
km/l 3,86 (l/100km 25,90) - adblue% 3,130
km/h 69,0 - kg 44.360 - index 395,5 V&T 775
Mercedes-Benz Nuovo Actros 1845 LS PPC E6d
km/l 3,98 (l/100km25,10) - adblue% 4,561
km/h 71,7 - kg 43.000 - index 398,7 V&T 836
Mercedes Actros 1848 Ls Ms E5
km/l 3,28 (l/100km 30,49) - adblue% 5,537
km/h 67,6 - kg 44.000 - index 368,5 V&T 709
Mercedes Actros 1848 Ls Ms Mp3 E5
km/l 3,18 (l/100km 31,46) - adblue% 5,278
Km/h 72,0 - kg 43.800 - index 371,7 V&T 730
Mercedes Actros 1851 Ls Ms E5
km/l 3,16 (l/100km 31,65) - adblue% 4,533
km/h 68,8 - kg 43.700 - index 369,4 V&T 707
Mercedes Actros 1851 Ls GigaSpace E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 2,400
km/h 70,2 - kg 43.700 - index 386,6 V&T 771
Mercedes Actros 1853 Ls Ppc GigaSpace E6
km/l 3,48 (l/100km 28,73) - adblue% 4,273
km/h 72,8 - kg 43.700 - index 386,2 V&T 800
Mercedes Actros 1855 Ls Ms Mp3 E5
km/l 3,31 (l/100km 30,17) - adblue% 5,229
km/h 73,0 - kg 43.760 - index 377,7 V&T 736
Renault Magnum 460 Dxi E5
km/l 3,06 (l/100km 32,68) - adblue% 2,000
km/h 66,1 - kg 43.780 - index 370,8 V&T 706
Renault Magnum 500 Dxi E5
km/l 2,95 (l/100km 33,90) - adblue% 3,566
km/h 72,5 - kg 44.260 - index 370,3 V&T 718
Renault Magnum 500 Dxi Ex New E5
km/l 2,94 (l/100km 34,01) - adblue% 3,814
km/h 71,3 - kg 44.680 - index 367,5 V&T 724
Renault Magnum 520 Dxi Ex New E5
km/l 3,00 (l/100km 33,35) - adblue% 5,029
km/h 68,3 - kg 43.680 - index 361,5 V&T 737
Renault Magnum 520.18T Dxi Optiroll Eev
km/l 3,20 (l/100km 31,15) - adblue% 5,142
km/h 68,5 - kg 43.820 - index 368,8 V&T 759
Renault Premium Route 450 Dxi E5
km/l 3,29 (l/100km 30,40) - adblue% 4,941
km/h 66,9 - kg 43.960 - index 369,8 V&T 708
Renault Premium Strada 460.19 T Dxi Opt E5
km/l 3,24 (l/100km 30,86) - adblue% 4,184
km/h 69,9 - kg 43.320 - index 374,8 V&T 739
Renault Premium Strada 460.18 T Dxi Optiroll E5
km/l 3,39 (l/100km 29,48) - adblue% 4,567
km/h 68,6 - kg 43.660 - index 376,6 V&T 751
Renault T 440 Sleeper Cab E6
km/l 3,65 (l/100km 27,39) - adblue% 6,499
km/h 72,6 - kg 43.490 - index 384,2 V&T 795
Renault T 440 Sleeper Cab E6
km/l 3,61 (l/100km 27,67) - adblue% 6,165
km/h 67,6 - kg 43.850 - index 377,2 V&T 820
Renault T 460 Sleeper Cab E6
km/l 3,65 (l/100km 27,36) - adblue% 8,182
km/h 74,5 - kg 43.920 - index 381,4 V&T 783
Renault Trucks T 480 High Sleeper Cab E6
km/l 3,89 (l/100km 25,70) - adblue% 8,152
km/h 70,3 - kg 43.800 - index 383,4 V&T 847
Renault T 480 High Sleeper Cab E6
km/l 3,80 (l/100km 26,31) - adblue% 7,431
km/h 70,9 - kg 43.900 - index 383,8 V&T 835
Renault T 480 Turbocompound E6
km/l 4,25 (l/100km 23,51) - adblue% 4,853
km/h 70,0 - kg 43.850 - index 402,9 V&T 867
Renault T 520 High Maxispace E6
km/l 3,56 (l/100km 28,08) - adblue% 9,233
km/h 70,5 - kg 43.850 - index 369,2 V&T 815
Renault T 520 High Sleeper Cab E6
km/l 3,76 (l/100km 26,53) - adblue% 8,593
km/h 76,2 - kg 43.680 - index 385,9 V&T 790
Scania 540 S Active Prediction E6 D
km/l 3,72 (l/100km 26,88) - adblue% 8,315
km/h 70,73 - kg 43.900 - index 378,0 V&T 852
Scania G410 Active Prediction E6
km/l 3,49 (l/100km 28,59) - adblue% 5,280
km/h 71,0 - kg 43.800 - index 381,1 V&T 777
Scania G410 Cg20n Ap E6
km/l 3,84 (l/100km 26,01) - adblue% 9,400
km/h 71,9 - kg 43.800 - index 380,0 V&T 825
Scania G480 Highline Ecolution E5
km/l 3,58 (l/100km 27,91) - adblue% 4,889
km/h 67,3 - kg 43.660 - index 379,8 V&T 767
Scania R440 La Mna Cr 19 Topline E5
km/l 3,24 (l/100km 30,88) - adblue% 0,000
km/h 69,3 - kg 44.040 - index 387,1 V&T 732
Scania R450 Active Prediction E6
km/l 4,03 (l/100km 24,75) - adblue% 8,469
km/h 69,6 - kg 43.700 - index 386,1 V&T 812
Scania R450 Topline Active Prediction E6
km/l 3,48 (l/100km 28,74) - adblue% 7,843
km/h 73,9 - kg 43.850 - index 375,7 V&T 792
Scania R480 La Mna Highline E4
km/l 2,87 (l/100km 34,84) - adblue% 0,000
km/h 65,3 - kg 44.160 - index 370,0 V&T 705
Scania R480 La Mna Highline E5
km/l 3,05 (l/100km 32,81) - adblue% 0,000
km/h 69,0 - kg 44.120 - index 380,9 V&T 726
Scania R480 La Mna Topline Ap E6
km/l 3,31 (l/100km 30,22) - adblue% 3,042
km/h 67,7 - kg 43.900 - index 377,7 V&T 765
Scania R490 La Mna Topline Ap E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 4,986
km/h 72,6 - kg 43.580 - index 380,6 V&T 781
Scania R500 Active Prediction E6
km/l 3,89 (l/100km 25,69) - adblue% 9,285
km/h 69,6 - kg 43.750 - index 378,9 V&T 819
Scania R500 La Mna Highline E5
km/l 3,21 (l/100km 31,15) - adblue% 4,937
km/h 66,7 - kg 43.760 - index 366,9 V&T 710
Scania R520 Topline Active Prediction E6
km/l 3,14 (l/100km 31,83) - adblue% 3,040
km/h 73,9 - kg 44.080 - index 380,5 V&T 787
Scania R560 La Mna Topline E5
km/l 3,21 (l/100km 31,15) - adblue% 6,142
km/h 67,1 - kg 44.420 - index 363,3 V&T 720
Scania R560 La Mna Highline Ap E5
km/l 3,36 (l/100km 29,76) - adblue% 5,075
km/h 69,7 - kg 43.380 - index 375,5 V&T 763
Scania R580 Topline Active Prediction E6
km/l 3,14 (l/100km 31,86) - adblue% 3,881
km/h 71,6 - kg 43.750 - index 374,7 V&T 779
Scania R590 Active Prediction E6
km/l 3,66 (l/100km 27,31) - adblue% 8,671
km/h 70,96 - kg 43.800 - index 375,3 V&T 858
Scania R730 La Mna Highline E5
km/l 2,94 (l/100km 34,06) - adblue% 5,261
km/h 69,0 - kg 43.360 - index 359,2 V&T 741
Scania R730 Topline Active Prediction E6
km/l 3,25 (l/100km 30,80) - adblue% 4,554
km/h 73,9 - kg 43.680 - index 379,1 V&T 785
Scania S 500 Active prediction E6
km/l 3,88 (l/100km 25,77) - adblue% 6,907
km/h 69,4 - kg 43.800 - index 385,7 V&T 817
Scania S 650 Active prediction E6
km/l 3,48 (l/100km 28,73) - adblue% 8,512
km/h 74,6 - kg 43.700 - index 374,2 V&T 839
Scania S 730 Active Prediction E6
km/l 3,44 (l/100km 29,10) - adblue% 6,213
km/h 68,7 - kg 43.500 - index 373,0 V&T 808
Scania S 770 Active Prediction Euro VI E
km/l 3,16 (l/100km 31,64) - adblue% 12,174
km/h 72,6 - kg 43.900 - index 344,6 V&T 856
Scania Super 500 S Active Prediction Euro VI D
km/l 3,95 (l/100km 25,34) - adblue% 9,038
km/h 72,1 - kg 43.800 - index 385,0 V&T 863
Volvo Fh 460 Globetrotter I-See E6
km/l 3,39 (l/100km 29,52) - adblue% 7,709
km/h 70,0 - kg 43.420 - index 368,9 V&T 806
Volvo Fh 460 Aero I-Save Globetrotter
km/l 4,16 (l/100km 24,04) - adblue% 4,8
km/h 66,61 - kg 43.580 - index 393,6 V&T 888
Volvo Fh 500 Globetrotter XL E5
km/l 3,31 (l/100km 30,18) - adblue% 4,745
km/h 66,3 - kg 43.780 - index 370,3 V&T 754
Volvo Fh 540 Globetrotter XL Dual Clutch E6
km/l 3,23 (l/100km 30,94) - adblue% 8,601
km/h 74,62 - kg 43.440 - index 364,6 V&T 791
Volvo Fh 16-660 Globetrotter XL E4
km/l 2,85 (l/100km 35,09) - adblue% 3,079
km/h 68,8 - kg 44.060 - index 363,6 V&T 712
Volvo Fh 16-700 Globetrotter XL E5
km/l 2,93 (l/100km 34,14) - adblue% 5,521
km/h 67,7 - kg 43.580 - index 356,2 V&T 742
n Lcv < 3,5 t
n Lcv > 3,5 t
n Distribuzione
n Elettrici
n Pick up
n All terrain
n Cantiere
n Pesanti
L’index performance
tiene conto di
consumo gasolio,
eventuale AdBlue e
media oraria. A indice
maggiore corrisponde
una migliore
prestazione.
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