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BIOGRAFIE degli AUTORI e del REGISTA - Teatro della Tosse

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“Fuori dal tempo e dallo spazio,<br />

eppur così contemporaneo…”<br />

Raffaella Grassi “Il Secolo XIX”<br />

Fondazione Luzzati - <strong>Teatro</strong> <strong>del</strong>la <strong>Tosse</strong> Onlus – Sede: Piazza Negri, 6/2 – 16123 Genova Tel. 010 2487011 Fax 010 2511275<br />

www.teatro<strong>del</strong>latosse.it - e-mail: distribuzione@teatro<strong>del</strong>latosse.it - cod. fisc. – p.iva 01519580995<br />

Iscrizione nel Registro persone giuridiche Prefettura di Genova <strong>del</strong> 29 giugno 2004 al n. d’ordine 26


2984<br />

di Enrico Remmert e Luca Ragagnin<br />

tratto da 1984 di George Orwell<br />

regia di Emanuele Conte<br />

di Enrico Remmert e Luca Ragagnin tratto da 1984 di George Orwell<br />

regia Emanuele Conte<br />

con<br />

Aldo Ottobrino, Marina Remi, Enrico Campanati, Gianni Masella, Pietro Fabbri, Luca Ferri, Sara<br />

Nomellini, Yuri D’Agostino.<br />

si ringrazia per la video-partecipazione enrico ghezzi<br />

regista assistente Gianni Masella<br />

Luci Tiziano Scali<br />

video art Gregorio Giannotta<br />

regia video Luca Riccio<br />

musiche <strong>degli</strong> Einsturzende Neubauten a cura di Tiziano Scali<br />

impianto scenico Luigi Ferrando<br />

attrezzeria Renza Tarantino<br />

interventi video e voce Pietro Fabbri, Carla Buttarazzi, Alice Scano, Antonio Zavatteri<br />

collaborano al progetto Amedeo Romeo e Bruno Cereseto<br />

direttore tecnico Roberto D’Aversa<br />

capo elettricista Danilo Deiana<br />

macchinisti Marco Lubrano, Carlo Garrone<br />

“I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel che già sappiamo”.<br />

(George Orwell intervista su "1984")<br />

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…FICTION or NO FICTION<br />

Al <strong>Teatro</strong> <strong>del</strong>la <strong>Tosse</strong> ritorna, in una nuova veste,<br />

2984 lo spettacolo coprodotto dal <strong>Teatro</strong> <strong>del</strong>la <strong>Tosse</strong><br />

e dal Festival <strong>del</strong>la Scienza di Genova, che aveva<br />

aperto con successo la passata stagione. Lo<br />

spettacolo di Enrico Remmert e Luca Ragagnin con<br />

la regia di Emanuele Conte, è tratto da 1984 il<br />

capolavoro di George Orwell.<br />

Questa nuova trasposizione <strong>del</strong> romanzo, trasforma<br />

la struttura a pianta centrale <strong>del</strong>la scena in un<br />

allestimento adatto anche ai tradizionali palchi<br />

teatrali, mantenendo intatto il coinvolgimento<br />

emotivo <strong>del</strong> pubblico. Una parte di esso infatti, sale<br />

sul palcoscenico e dopo un breve “indottrinamento”,<br />

prende parte attiva allo spettacolo, confondendosi<br />

con gli attori. E’ difficile, per chi guarda capire chi è<br />

vero attore, o falso pubblico. Proprio come succede<br />

guardando, oggi, la televisione, in cui fra verità e<br />

fiction non esiste più un vero confine.<br />

Questa è sicuramente la novità più rilevante <strong>del</strong>la<br />

nuova edizione. Oltre naturalmente al nuovo<br />

protagonista: Aldo Ottobrino.<br />

Enrico Ghezzi padre di Blob e intellettuale <strong>del</strong>l’etere,<br />

con la sua partecipazione in video nel ruolo di<br />

Goldstein, il capo dei ribelli anti Grande Fratello,<br />

incarna questo strana dicotomia tra realtà e finzione.<br />

Ghezzi uno dei più famosi critici cinematografici<br />

italiani da anni gioca con il linguaggio televisivo<br />

manipolando e trasformando le immagini <strong>del</strong>la<br />

quotidianità in materiale originale, ironico e<br />

provocatorio.<br />

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L’impianto scenico di Luigi<br />

Ferrando trasforma il palco in un<br />

luogo/non luogo <strong>del</strong> futuro<br />

prossimo, con richiami continui e<br />

inquietanti al nostro quotidiano.<br />

Lo spazio è occupato da<br />

telecamere, monitor, video. In<br />

più alcuni animali imbalsamati<br />

osservano il pubblico con<br />

angosciante e sofferente<br />

immobilità. Le immagini e i<br />

suoni si inseguono senza<br />

soluzione di continuità creando<br />

un effetto disorientante e<br />

spiazzante per il pubblico, anche<br />

grazie alle forti musiche <strong>degli</strong><br />

Einsturzende Neubauten rielaborate da Tiziano Scali.<br />

WINSTON E JULIA<br />

Protagonista <strong>del</strong>la storia è Winston Smith, interpretato da<br />

Aldo Ottobrino, che vive in un mondo dominato dai ministeri<br />

<strong>del</strong>l’Amore, <strong>del</strong>l’Abbondanza, <strong>del</strong>la Verità e <strong>del</strong>la Pace. Per le<br />

strade di questa Londra da incubo risuonano gli slogan La<br />

Guerra è Pace, La libertà è schiavitù, L’ignoranza è forza.<br />

Nella messa in scena tutto ricorda sinistramente il nostro<br />

tempo, il continuo ricorso alla Paura e alla Propaganda per<br />

limitare sempre più la libertà di scelta, è estremamente reale<br />

e attuale.<br />

Aldo Ottobrino e Marina Remi interpretano con intensità la<br />

“ribelle” storia d’amore tra Winston e Julia, mentre Enrico<br />

Campanati presta il volto all’ambiguo O’Brien.<br />

Il testo di Remmert e Ragagnin è fe<strong>del</strong>e al libro di Orwell e ne<br />

mette in evidenza gli aspetti più attuali. La regia di<br />

Emanuele Conte restituisce la stessa coinvolgente potenza<br />

<strong>del</strong>le pagine <strong>del</strong> libro, mantenendo il clima claustrofobico e<br />

di smarrimento provati dai lettori di tutto il mondo.<br />

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IL PUBBLICO<br />

Il pubblico comincerà insieme a Smith il<br />

percorso Apprendimento, Comprensione e<br />

Accettazione che il regime infligge ai<br />

soggetti ribelli, e alla fine anche loro, forse,<br />

si ritroveranno come il protagonista a<br />

pensare “quasi inconsciamente 2+2=5” .<br />

L’ATTUALITA’ DEL TESTO<br />

2984 tiene conto dei molteplici piani di<br />

lettura <strong>del</strong> romanzo ancora attualissimo e<br />

aggiunge nuovi spunti derivati dall’analisi<br />

<strong>del</strong>la realtà circostante, come l’uso <strong>del</strong>le<br />

tecnologie moderne per una propaganda<br />

politica aggressiva o per il controllo<br />

personale sempre più invasivo, oppure<br />

l’analisi <strong>del</strong> linguaggio, la sua<br />

trasformazione e manipolazione per<br />

costringere la parola ad aderire al pensiero<br />

di massa precostituito.<br />

Alla denuncia di tutti i totalitarismi,<br />

messaggio costante <strong>del</strong>l’opera orwelliana si<br />

aggiunge qui un’analisi <strong>del</strong> mondo<br />

occidentale moderno; infatti il linguaggio, la<br />

tecnologia, la propaganda e il continuo<br />

ricorso alla Paura <strong>del</strong> nostro tempo<br />

ricordano gli slogan (La Guerra è Pace, La<br />

libertà è schiavitù, L’ignoranza è forza) e i<br />

ministeri (<strong>del</strong>l’Amore, <strong>del</strong>l’Abbondanza,<br />

<strong>del</strong>la Verità e <strong>del</strong>la Pace), che dominano la<br />

vita di Winston Smith, protagonista e<br />

simbolo di un’umanità privata <strong>del</strong>le proprie<br />

differenze e <strong>del</strong> libero arbitrio.<br />

“Un numero, una data, un tempo. 2984. In un<br />

futuro già avvenuto e che urla nel presente, la<br />

società <strong>degli</strong> umani prova a vivere un’esistenza<br />

di minima dignità etica e sentimentale, dentro<br />

un tempo senza tempo e in uno Stato che è tutti i luoghi, là dove il respiro è eversione e la verità<br />

collettiva un mare color piombo in cui ogni onda si disfa e si riforma senza tregua, inghiottendo le<br />

memorie. E gli annegati sorridono, felici e riconoscenti.”<br />

Enrico Remmert & Luca Ragagnin<br />

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<strong>BIOGRAFIE</strong> <strong>degli</strong> <strong>AUTORI</strong> e <strong>del</strong> <strong>REGISTA</strong><br />

Luca Ragagnin<br />

Luca Ragagnin è nato il 22 aprile 1965 a Torino, dove vive. E' scrittore, poeta e paroliere.<br />

All'inizio <strong>degli</strong> anni Novanta ha cominciato a pubblicare su varie riviste come Malavoglia e Il Maltese.<br />

Nello stesso periodo si è avvicinato al teatro, e nel 1992 il testo teatrale Eclisse <strong>del</strong> corpo è stato<br />

rappresentato a Torino e a Bologna dal <strong>Teatro</strong> di Leo de Berardinis. Dal 1994 collabora come<br />

paroliere con musicisti di varia estrazione.<br />

Nel 1995 ha vinto il Premio Montale per la poesia, con la silloge inedita "L'angelo impara a cadere",<br />

letta nello stesso anno da Vittorio Gassman nel ciclo televisivo “Cammin leggendo” e pubblicata l'anno<br />

successivo dall'editore Crocetti. Nel 1996 ha pubblicato da Scheiwiller la silloge Piccoli crolli sinfonici.<br />

Con Enrico Remmert ha pubblicato la Trilogia dei vizi: è in arrivo il quarto, un romanzo per ragazzi dal<br />

titolo “Il viaggio semiasciutto di Ulisse il Pesce Volante”, per le Edizioni BD.<br />

Le sue poesie sono state tradotte in Francia, Portogallo, Svizzera, Romania, Montenegro e Polonia.<br />

Collabora con quotidiani e riviste di vario genere (Rolling Stone, GQ) e, dal 1998 al 2003, ha tenuto<br />

una rubrica fissa su “Duel”, mensile di cinema e cultura <strong>del</strong>l'immagine.<br />

Ha scritto anche versi bambini, e “Il libro <strong>del</strong>le meduse” (Il Castoro, 2007) è una raccolta di storie in<br />

rima per i più piccoli.<br />

Enrico Remmert<br />

Enrico Remmert è nato nel 1966 a Torino, dove vive e lavora.<br />

Il suo romanzo d'esordio, "Rossenotti", scoperto da Grazia Cherchi, è stato pubblicato da Marsilio nel<br />

1997 e ha vinto nello stesso anno il Premio Chianciano e il Premio Tuscania. Nel 2002 è uscito il suo<br />

secondo romanzo "La ballata <strong>del</strong>le canaglie", finalista <strong>del</strong>l'Indipendent Foreing Fiction Prize e<br />

<strong>del</strong>l'IMPAC Dublin Award.<br />

Negli anni seguenti, insieme al poeta Luca Ragagnin, ha curato una trilogia dedicata a Bacco, Tabacco<br />

e Venere: tre libri dalle varie anime (antologie di citazioni, saggi letterari, raccolte di aforismi) tra cui il<br />

fortunatissimo "Elogio <strong>del</strong>la sbronza consapevole."<br />

Remmert lavora anche per il cinema, il teatro e la televisione. I suoi libri sono tradotti in una decina di<br />

lingue.<br />

Emanuele Conte<br />

Scenografo e regista. Dal 2007 è presidente e direttore organizzativo <strong>del</strong>la Fondazione Luzzati - <strong>Teatro</strong><br />

<strong>del</strong>la <strong>Tosse</strong>, e dal 2010 ne è diventato anche direttore artistico.<br />

Inizia a lavorare in teatro a metà <strong>degli</strong> anni 80 come fonico e successivamente ricopre tutti i ruoli<br />

tecnici <strong>del</strong> dietro le quinte fino a diventare direttore di scena nei primi anni 90. Nel 1996 collabora<br />

con Emanuele Luzzati alla realizzazione <strong>del</strong>la scena di Inferno e Inferni a Forte Sperone sulle alture di<br />

Genova. Diventa direttore allestimenti <strong>del</strong> <strong>Teatro</strong> <strong>del</strong>la <strong>Tosse</strong> e uno dei più stretti collaboratori di<br />

Emanuele Luzzati. Insieme firmano il Parco <strong>del</strong> Flauto Magico a Santa Margherita Ligure, dove tutti i<br />

giochi per bambini sono stati realizzati su bozzetti di Luzzati e nel 1997 il Presepe di Piazza Carlo<br />

Felice a Torino, l’anno successivo curano l’allestimento <strong>del</strong>la facciata <strong>del</strong>la stazione Porta Nuova di<br />

Torino nell’ambito <strong>del</strong>la prima edizione di Luci D’artista. Sempre a Torino realizzano parte <strong>degli</strong> arredi<br />

per la Casa <strong>Teatro</strong> Ragazzi e Giovani.<br />

La prima scenografia di Conte per il palco arriva nella stagione 1996/97 ed è quella di Road (regia<br />

Sergio Maifredi) in cui si trova traccia dei primi esperimenti di scena integrata e di coinvolgimento <strong>del</strong><br />

pubblico. In quegli anni firma anche la scenografia di Nara Livet (regia S. Maifredi) in cui grazie a un<br />

gioco di specchi e luci crea una scena di forte impatto visivo. Tra le altre scenografie: Piccoli omicidi<br />

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tra amici, Fröken Julie, Sosia di Moliére, Pantagruele e Panurgo alla ricerca <strong>del</strong>l' oracolo <strong>del</strong>la diva<br />

bottiglia, Odisseo, Ulisse o Nessuno, Il pazzo e la monaca.<br />

Suo anche l’allestimento di Inferno di Dante e la Gerusalemme Liberata (insiema ad Andrea Corbetta)<br />

entrambi messi in scena alla Chiesa di Sant’Agostino di Genova e poi portati in tourné estiva in chiese<br />

sconsacrate, piazze e chiostri, e dei I persiani alla Fiumara allestito nell’ex fabbrica Ansaldo di Genova<br />

Sampierdarena. Si tratta di alcuni esempi di spettacoli che utilizzano spazi non convenzionali, e in<br />

questa direzione sono diversi i titoli messi in scena da Conte. Spettacoli di <strong>Teatro</strong> fuori dal <strong>Teatro</strong> che<br />

coinvolgono il pubblico rendendolo protagonista e parte integrante <strong>del</strong>lo spettacolo.<br />

Nel 1998 la sua prima regia teatrale La strada per L.A. tratto dal romanzo di John Fante seguito da I 7<br />

peccati capitali messo in scena nelle Grotte <strong>del</strong> parco speleologico di Orvieto. Nel 2002 dirige Paladini<br />

di Francia spettacolo di teatro per ragazzi e nel 2004 Alice nella casa <strong>del</strong>lo specchio di cui cura anche<br />

il testo e la scenografia.<br />

Sempre curando testo e regia firma ll solitario ovvero che inenarrabile casino! di Ionesco (2005), Caro<br />

Piccolo Adolf (2006) e nel 2008 Candido – viaggio nel migliore dei mondi possibili.<br />

Nel 2009 dirige Box e 2984 tratto dal romanzo 1984 di George Orwell in cui si ritrovano tutte le<br />

sperimentazioni e soluzioni sceniche dei primi anni 90. Nel 2010 dirige Box² e Il Viaggiatore Onirico,<br />

spettacolo tratto da “Autunno a Pechino” di Boris Vian.<br />

Tra le collaborazioni: Uno Nettuno e Centomila, scenografie realizzate per Claudio Nocera e I Cavalli<br />

Marci, Frankenstein Baraus Gran Varietà di Laura Sicignano, Il Calapranzi per la Compagnia Gank e<br />

Sosia di Leonardo Pischedda.<br />

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ESTRATTO DALLA RASSEGNA STAMPA<br />

“E’ una somma di momenti di una tristezza ossessiva e di una forza inesorabile […] Il ritmo è scandito, non<br />

lascia varchi, non c’è una pausa ed è giusto così. Ci sono scene in cui anzi si soffre insieme ai (bravissimi)<br />

attori. […] E’ un “teatro <strong>del</strong>la cru<strong>del</strong>tà” che colpisce nel segno, fa indignare, fa star male e muove pensieri.<br />

Fuori dal tempo e dallo spazio, eppur così contemporaneo.”<br />

Raffaella Grassi IL SECOLO XIX<br />

“Il <strong>Teatro</strong> <strong>del</strong>la <strong>Tosse</strong> con “2984” è a una svolta perché Emanuele Conte dirige uno spettacolo maturo, che<br />

rinnova la tradizione rimanendo fe<strong>del</strong>e al coraggio all’audacia che hanno sempre contraddistinto la<br />

compagnia fondata da suo padre Tonino e da Emanuele Luzzati. […] Questo è il vero Grande Fratello,<br />

inventato dallo scrittore inglese nel 1948 per dimostrare i rischi <strong>del</strong> totalitarismo. Un tema che nelle mani di<br />

Conte scivola piuttosto verso un’analisi <strong>del</strong>le tecniche sottili con cui il potere riesce a influenzare fino al<br />

plagio, ogni singolo individuo.”<br />

Eliana Quattrini IL CORRIERE MERCANTILE<br />

“Utopia è agli antipodi, questo mondo irrigimentato (come accade un po’ per “Metropolis” e un po’ con “Blade<br />

Runner”, per offrire due paragoni congrui) non offre spazi di libertà: la trappola di Whilem Reich<br />

(L’”assassinio di Cristo”) è perfettamente collaudata. […] televisori ovunque a scandire la parola d’ordine <strong>del</strong><br />

regime. O <strong>del</strong>la società, se si preferisce: the Big Brother, che tutto spia e tutto sa è un moloch repressivo<br />

chiamato a paradigma <strong>del</strong> villaggio globale: basta accendere la televisione oggi. Applausi al nugolo di<br />

carnefici e vittime.”<br />

Stefano Bigazzi LA REPUBBLICA<br />

“Di quadro in quadro attraverso un montaggio serrato, la sintesi <strong>del</strong> romanzo ci porta dentro gli aspetti più<br />

importanti di questa utopia negativa. […]Ci sono tutte le arti (la Tv, il cinema, il video-clip, l'animazione)<br />

chiamate a raccolta in questo spettacolo teatrale […]: un teatro che si converte in macchina duttilissima<br />

predisposta ad ogni trasformazione che gli intepreti-tecnici compiono dal vivo. Da vedere-vivere. ”<br />

Laura Santini MENTELOCALE – HYSTRIO<br />

“Il regista genovese ha voluto sperimentare l’allestimento all’interno <strong>del</strong> palcoscenico <strong>del</strong>la Sala Trionfo,<br />

cercando in una maniera più tradizionale di mantenere lo stesso coinvolgimento da parte <strong>del</strong> pubblico. Si può<br />

senz’altro affermare che sia riuscito pienamente in quanto si era prefissato.. […] Bravo Aldo Ottobrino<br />

nell’impacciato Winston e <strong>del</strong>iziosa Marina Remi[..], Enrico Campanati presta il volto al’ambiguo O’Brian con<br />

la versatile capacità che lo contraddistingue.”<br />

Francesca Camponero IL GIORNALE<br />

“In questa notte buia e letale per il libero pensiero, in questo “2984” che proietta in avanti di mille anni il<br />

capolavoro di Orwell, niente è gratuito: dalla riscrittura di Enrico Remmert e Luca Ragagnin, capace di<br />

cogliere nel libro ciò che è classico e di farlo convivere con le nostre stagioni, alla regia di Emanuele Conte<br />

che amalgama elementi virtuali e fisicità con ritmo incalzante, all’interpretazione [<strong>degli</strong> attori].<br />

[…] Grazie agli autori per non essere caduti nella trappola di una storicizzazione coatta e didascalica.<br />

Soltanto così, in una rilettura che lascia gli spettatori liberi di pensare se si tratti di profezia o di metafora e di<br />

figurarsi come meglio credono chi li condiziona, riproporre Orwell ha un senso.”<br />

Silvana Zanovello IL SECOLO XIX<br />

“Come guardando un terraio, come ad una lezione universitaria, come ad un reality – quelli fatti bene – si<br />

rimane ad osservare con attenzione, rapiti dal complesso meccanismo creato per questo spettacolo ma con<br />

una certa distanza, appunto esterni.”<br />

Danilo Spadoni TEATRO.ORG<br />

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SCHEDA TECNICA<br />

PALCOSCENICO:<br />

Spazio Scenico Minimo<br />

Larghezza minima metri 12<br />

Profondità minima metri 10<br />

Altezza minima metri 7<br />

Boccascena<br />

Larghezza minima metri 9<br />

Altezza minima metri 6<br />

E’ necessaria la graticcia.<br />

POSIZIONE REGIA AUDIO/LUCI:<br />

Frontale rispetto al palco, a fondo sala.<br />

POSIZIONE REGIA VIDEO:<br />

Sul palco, a lato <strong>del</strong>la scena.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

Potenza utilizzata 50 KW con allaccio 380V a morsettiera 3f+n+t oppure 125A pentapolare.<br />

ESIGENZE PARTICOLARI:<br />

Accesso diretto al palco dalla sala per attori e spettatori.<br />

Accesso alla sala dai camerini per 5 attori.<br />

PERSONALE RICHIESTO:<br />

4 facchini per operazioni di scarico e carico.<br />

2 macchinisti e 2 elettricisti per montaggio e smontaggio.<br />

NOTE PARTICOLARI:<br />

� Durante lo spettacolo verrà accesa una sigaretta, si prega darne comunicazione alla<br />

squadra di servizio dei VV.FF.<br />

� Verranno fatti salire sul palco e accomodare su <strong>del</strong>le panche circa 25 spettatori.<br />

� In scena ci sono <strong>degli</strong> animali (2 ratti in gabbia).<br />

� E’ necessario un pomeriggio di premontaggio.<br />

� Lo spettacolo viaggia con un camion lungo 12 mt.<br />

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Le foto sono di Giancarlo Fundarò e Jan Papas<br />

>> Giancarlo Fundarò sta realizzando un libro<br />

fotografico <strong>del</strong>l’allestimento e <strong>del</strong>la messa in<br />

scena <strong>del</strong>lo spettacolo<br />

Sono disponibili il video promo e integrale <strong>del</strong>lo spettacolo<br />

Lo spettacolo sarà in tournée nei mesi<br />

di gennaio, febbraio, marzo 2011.<br />

Per informazioni sulle date e i costi contattare:<br />

Fondazione Luzzati-<strong>Teatro</strong> <strong>del</strong>la <strong>Tosse</strong><br />

Francesca Giacardi<br />

Tel: 010.2487011 Cell: 349.2984973<br />

distribuzione@teatro<strong>del</strong>latosse.it<br />

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