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70 DELL’IMITAZIONE E DELLA MEMORIA
denze sconcertanti, di destini incrociati, di avvenimenti
trasversali, che siamo portati ad attribuire al
caso. Ma a rigor di termini il caso non esiste, e fino
a tempi non lontani questi fatti straordinari erano
dal volgo attribuiti a presenze di esseri estranei alla
nostra umanità, folletti, spiritelli, gnomi o non so
che altro 65. Nell’antichità era poi comune la credenza,
a cui non fa eccezione Socrate, che ogni uomo
sia assistito da un agatodaimon, definito dai cristiani
Angelo custode.
Un’immensa prospettiva apre peraltro la dimensione
dell’Angelo in riferimento alla caduta di
Adamo e alla missione di Cristo 66. Inopportuno ci appare
invece l’appello che il 7 aprile Lunedì dell’Angelo
ha fatto Benedetto XVI. Per ricordare ai sacerdoti,
travolti dallo scandalo dei preti pedofili, ch’essi
65 Tale credenza si ricollega a quella di altri esseri fantastici come i geni
e i dèmoni delle culture mesopotamiche e dell’Egitto, le ninfe, le moire e i
fauni della mitologia greca, i lari romani, gli elfi e i coboldi del medioevo,
in cui il popolo ha sempre avuto fede. A livello più elevato esseri di questo
genere furono considerati reali nell’epoca ellenistica e nel Rinascimento.
66 Ciò ci riporta alla visione ch’ebbe Francesco, riferita dal Celano nella
Vita Prima, che non fu quella del Cristo Crocifisso, bensì di «un uomo con
sei ali, a guisa d’un Serafino bellissimo». Per i Catari il Cristo non venne in
carne sulla terra, ma fu un Angelo inviato dal Padre a svegliare Adamo dal
sonno in cui lo aveva immerso Lucifero.