Lista Rossa uccelli nidificanti - admin.ch
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5 > Interpretazione e discussione della <strong>Lista</strong> <strong>Rossa</strong> 33<br />
5.1.2 Specie <strong>ch</strong>e hanno cambiato categoria<br />
Se si considerano più da vicino le specie <strong>ch</strong>e hanno cambiato categoria, si possono<br />
notare delle differenze riguardo ai motivi di questi cambiamenti (tab. 5) . Per 18 delle<br />
24 specie inserite in una categoria superiore, il cambiamento di categoria si basa su una<br />
diminuzione degli effettivi. Ciò è particolarmente evidente per le specie <strong>ch</strong>e dieci anni<br />
fa erano ancora state classificate come non minacciate: per il Tuffetto e il Migliarino di<br />
palude le cause sono probabilmente da ricercare nel peggioramento delle condizioni<br />
nelle zone umide, mentre per il Merlo dal collare e la Cesena potrebbero essere imputabili<br />
ai cambiamenti climatici. Le popolazioni di Pispola, Stiaccino, Luì verde e Luì<br />
grosso erano in calo già dieci anni fa. A partire dall’inizio del nuovo millennio sono<br />
nettamente in diminuzione gli effettivi di Pernice bianca, Beccafico e Fanello. Per<br />
cinque delle 24 specie le cause di una classificazione in una categoria superiore sono<br />
altre: per il Moriglione e la Moretta è cambiata la situazione a livello europeo; Bigia<br />
grossa e Averla maggiore non erano ancora state classificate come RE nell’ultima <strong>Lista</strong><br />
<strong>Rossa</strong> poi<strong>ch</strong>é le loro ultime nidificazioni non risalivano a più di 20 anni prima.<br />
Le specie <strong>ch</strong>e sono state classificate in una categoria inferiore si possono suddividere in<br />
tre gruppi: il primo comprende le specie <strong>ch</strong>e mostrano un <strong>ch</strong>iaro aumento numerico, il<br />
secondo le specie per le quali la diminuzione è rallentata o <strong>ch</strong>e mostrano una tendenza<br />
leggermente positiva ma i cui effettivi sono ancora molto esigui. Per il il terzo gruppo,<br />
<strong>ch</strong>e comprende solo il Falco pellegrino, il passaggio a una categoria inferiore è dovuta<br />
a un miglioramento della situazione a livello europeo. Il primo gruppo comprende<br />
cinque specie: Fistione turco, Gabbiano reale e Corvo comune hanno colonizzato la<br />
Svizzera solo nel XX secolo e si trovano ancora in una fase di forte crescita. In Svizzera,<br />
Cutrettola e Forapaglie mac<strong>ch</strong>iettato hanno avuto da sempre effettivi relativamente<br />
esigui. Dopo una leggera diminuzione prima della fine dello scorso millennio, i loro<br />
effettivi si sviluppano ora di nuovo in modo positivo. La tendenza a livello nazionale<br />
per l’Usignolo era <strong>ch</strong>iaramente positiva. Tuttavia, in singole regioni, come nella valle<br />
del Rodano in Vallese, la specie ha perso gran parte dei suoi siti di nidificazione. Il<br />
secondo gruppo comprende 13 specie. Tra di esse ci sono specie scomparse da tempo<br />
da molte regioni, i cui effettivi non mostrano ulteriori diminuzioni nelle parti restanti<br />
del loro areale di distribuzione. La tendenza generale non è quindi più negativa. Tra gli<br />
esempi vanno annoverati il Codirossone, non più presente in Vallese a basse quote,<br />
come pure il Francolino di monte e il Torcicollo, praticamente non più presenti<br />
sull’Altipiano. Per diverse di queste specie sono in corso progetti di conservazione, <strong>ch</strong>e<br />
hanno portato localmente a miglioramenti. Nel caso del Gipeto, dell’Assiolo, della<br />
Civetta e dell’Upupa ciò ha portato a spostamenti all’interno delle categorie della <strong>Lista</strong><br />
<strong>Rossa</strong>. Tuttavia, i loro effettivi sono ancora molto esigui e le loro presenze molto<br />
circoscritte. An<strong>ch</strong>e gli effettivi e la distribuzione geografica di specie come il Pic<strong>ch</strong>io<br />
rosso mezzano, la Sterpazzola e lo Zigolo nero, per le quali ciò ha comportato il passaggio<br />
alla categoria NT (inferiore rispetto a prima) , sono ancora molto più esigui di<br />
un tempo.<br />
Tra le specie inserite in una categoria inferiore, solo per una minoranza, ossia cinque su<br />
18, si registra effettivamente un netto miglioramento della situazione (fig. 6). Tra le 24<br />
specie inserite in una categoria superiore, 19 sono invece ancora in calo.