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cultura c’era una volta<br />
Sotto, una tavola di Nella nebbia di M<strong>il</strong>ano<br />
di Bruno Munari (© Bruno Munari,<br />
courtesy Corraini Edizioni) .<br />
A destra, una delle <strong>il</strong>lustrazioni di<br />
Farò i miracoli (Ippocampo Junior Edizioni).<br />
Nella pagina accanto, l’attore Stefano<br />
Braschi nello spettacolo L’uomo a cavallo<br />
cronache Dal paese Dei Diritti (Ma solo per qualcuno)<br />
40 | 2 febbraio 2011 | |<br />
di un’altra storia di animali<br />
che s’immaginano<br />
diversi da quel che sono,<br />
come La luna e lo stagno<br />
(Alberto Benevelli e Cristina<br />
Pieropan, Kite Edizioni,<br />
16 euro). L’amicizia di<br />
Rana e Anatra è nata tra i<br />
canneti dello stagno, ma<br />
è quando Anatra impara a<br />
volare che qualcosa inizia a<br />
cambiare. Rana salta più in<br />
alto che può eppure la luna<br />
resta sempre lassù, pallida<br />
e irraggiungib<strong>il</strong>e. Anatra<br />
non può aspettare e parte.<br />
Vedrà la luna, scoprirà molte<br />
cose. E da quel desiderio<br />
soddisfatto ne nascerà un<br />
altro più grande ancora.<br />
Cose che ben capisce <strong>il</strong> piccolo Riccardo,<br />
abituato a sentirsi dire che le cose<br />
non si possono fare perché è troppo tardi<br />
(Troppo tardi, di Giovanna Zoboli e Cam<strong>il</strong>la<br />
Engman, Topipittori editore, 14 euro).<br />
È sempre troppo tardi e «troppo tardi viene<br />
buio», troppo tardi non si torna a casa<br />
per cena, troppo tardi chiudono i negozi<br />
e scende <strong>il</strong> freddo. Sembra di sentirli, i<br />
genitori che cercano di mettere un freno<br />
ai bambini con la minaccia del tempo. E<br />
dov’è questo troppo tardi? Il piccolo (ma<br />
non troppo) Riccardo trova degli amici inaspettati<br />
e con loro raggiunge <strong>il</strong> bellissimo<br />
paese di Troppo Tardi. Cosa succede lassù?<br />
Lo scoprirete e soprattutto scoprirete i<br />
desideri insaziab<strong>il</strong>i dei bambini che diventano<br />
ancora più insaziab<strong>il</strong>i se c’è qualcuno<br />
che li aiuta ad attraversare <strong>il</strong> bosco. Gli<br />
animali che schiudono le porte di nuovi<br />
mondi e mettono in salvo bambini imprudenti<br />
sono un classico. Come un classico<br />
amatissimo anche dai grandi sono le storie<br />
di Roald Dahl. L’editore Salani ha appena<br />
pubblicato una raccolta con Mat<strong>il</strong>de, Il<br />
GGG, La fabbrica di Cioccolato e Le streghe<br />
(ma qui occorre saper leggere o avere molta<br />
pazienza per ascoltare storie più lunghe<br />
anche se avventurosissime). Invece i<br />
più piccoli si gettino pure nelle grinfie de<br />
Il coccodr<strong>il</strong>lo Enorme (Nord Sud edizioni,<br />
6,50 euro): se le inventa tutte e si trasforma<br />
in ogni modo per farsi una scorpacciata di<br />
«strafogante» e «stragodurioso» bambino.<br />
Ma non ha fatto i conti con gli altri animali<br />
della giungla, che non ci pensano neanche<br />
a liberarsi dei bambini. Almeno fino a<br />
che non sarà ora di andare a letto.<br />
Laura Borselli<br />
a Madrid c’è un governo che vuole educare i figli al posto nostro<br />
Dopo che <strong>il</strong> governo di Madrid ha fatto da battistrada ai nuovi<br />
“diritti”, anticipando <strong>il</strong> provvedimento del Dipartimento di Stato<br />
americano che (per non discriminare i gay) dal prossimo febbraio<br />
abrogherà sui passaporti i termini di “madre” e “padre” sostituendoli<br />
con le locuzioni di “genitore 1” e “genitore 2”, dall’anno scolastico<br />
2007-2008 in Spagna è stata introdotta una nuova materia:<br />
educazione alla cittadinanza <strong>il</strong> cui scopo è, secondo <strong>il</strong> ministero<br />
spagnolo, «favorire lo sv<strong>il</strong>uppo di persone libere». Ma di cosa parlano<br />
i libri di testo dei bambini spagnoli? un capitolo, comune a tutti<br />
i libri destinati alle scuole elementari è dedicato al «conoscere la<br />
propia identità e sv<strong>il</strong>uppare l’autostima». Dopo questa affermazione<br />
viene proposto un elenco di scelte davanti alle quali <strong>il</strong> ragazzo<br />
può decidere liberamente che inclinazione prendere (eterosessuale,<br />
bisessuale, omosessuale) e che tipo di famiglia preferirebbe creare.<br />
In questo modo si mira a evitare tutti quei conflitti sociali che<br />
nascono dai pregiudizi sulle diversità. Per i ragazzi delle medie<br />
inferiori l’editrice octaedro propone un testo al cui interno è presente<br />
un capitolo sulle relazioni interpersonali dove sono spiegati i<br />
diversi metodi anticoncezionali e suggerite alcune argomentazioni<br />
per convincere <strong>il</strong> partner ad ut<strong>il</strong>izzarli. la reazione della conferenza<br />
episcopale spagnola è stata immediata e attraverso <strong>il</strong> portavoce<br />
«C’è sempre qualche signora che parla a ciccì,<br />
coccò e piciupaciù. Di solito i bimbi guardano<br />
con severità queste persone che sono<br />
invecchiate invano e tornano ai loro giochi»<br />
cardinale di toledo cañizares ha affermato che le scuole che<br />
impartiscono questa materia «stanno collaborando con <strong>il</strong> male»,<br />
invitando gli alunni a ricorrere «a tutti i mezzi legittimi» per difendere<br />
la propria libertà di coscienza e di educazione. I vescovi hanno<br />
accusato <strong>il</strong> governo di «appropriarsi del ruolo di educatore morale<br />
che non è proprio di uno Stato democratico» e hanno sottolineato<br />
le «difficoltà» delle scuole cattoliche a introdurre una materia non<br />
coerente con le proprie idee. Quest’anno <strong>il</strong> ministero della Giustizia<br />
spagnolo attraverso la sentenza della cassazione ha respinto ogni<br />
richiesta di esenzione dalla materia spiegando che: «la libertà<br />
ideologica del minore non può essere abbandonata a chi ha la sua<br />
custodia o patria potestà» e conclude affermando che «sarebbe<br />
diffic<strong>il</strong>e dare la custodia di un minorenne a dei genitori che non<br />
considerano pienamente la sua libertà». a questo punto, <strong>il</strong> rischio,<br />
per quei genitori che volessero continuare a osteggiare la materia,<br />
è quello di perdere la patria potestà sul proprio ragazzo. Stiamo<br />
assistendo ad un esperimento educativo nel quale l’unico soggetto<br />
che può educare i giovani è lo Stato. e di questo passo si approprierà<br />
della custodia di ogni ragazzo e così ai genitori non rimarrà<br />
che procreare figli per poi consegnarli al proprio paese.<br />
Chiara Curti (Barcellona)