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driade: un'aristocratica estetica dell'abitare

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ANNI NOVANTA<br />

UNA PLURALITÀ DI MARCHI<br />

La strategia di diversifi cazione si fonda su un preciso strumento:<br />

dare vita a nuove collezioni, attraverso cataloghi autonomi ma<br />

sempre defi niti in rapporto al marchio Driade, e nuovi marchi, con<br />

caratteristiche proprie e orientati a target di pubblico differenti,<br />

per sviluppare la corrispondenza, la simmetria tra azienda e<br />

nuovo clima culturale.<br />

Di pluralismo si parla in riferimento alla situazione sociale, vista come non più divisa in classi<br />

o ceti disposti piramidalmente, ma sempre più frammentata in gruppi, o tribù, per dirla con<br />

sociologhi come Maffessoli. E il marketing ha ritenuto di tradurre in tempo reale questi orienta-<br />

menti formulando una idea di mercato frammentato, articolato in nicchie. Di pluralismo si parla<br />

poi nella ricerca culturale, fi losofi ca, in rapporto alla cosiddetta ‘perdita del centro’, alla caduta<br />

dei ‘grands récits’, dei grandi racconti, a quel ‘anything goes’ affermato da Feyerabend per la<br />

ricerca scientifi ca che esprime il rifi uto di ogni autorità, compresa quella della ragione. E alla<br />

caduta del ‘grande racconto’ del Movimento Moderno subentra una pluralità di tendenze pro-<br />

gettuali, di linguaggi, con l’emergere di progettisti molto personali, spesso alla ricerca di segni<br />

espressivi forti. Un altro carattere da prendere in esame è il progressivo svilupparsi dei processi<br />

di mondializzazione della produzione e del mercato per quanto riguarda il design, il salire alla<br />

ribalta internazionale di nuovi designer e nuovi paesi, il che accentua l’articolarsi di una pluralità<br />

di tendenze progettuali. Molte aziende italiane colgono questi fenomeni, si aprono al pluralismo<br />

delle tendenze, chiamano a collaborare designer non italiani: tra queste la Driade è quella che si<br />

muove in questa direzione con più determinismo.<br />

Vanni Pasca<br />

1. Borek Sipek, schizzi di oggetti in vetro, 1993<br />

2. Philippe Starck, schizzi di sedie e poltroncine, 1985-1991<br />

3. Oscar Tusquets, Gacela, 1991<br />

4. Ron Arad, Empty chair, 1994<br />

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