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40 Un modello di carità e tolleranza durato quattro secoli di Mauro Ruggiero By Mauro Ruggiero A model of charity and tolerance that has lasted four centuries La CoNGREGazIoNE ITaLIaNa DI PRaGa THE ITALIAN CoNGREGATIoN oF PRAGuE La presenza italiana nell’attuale ter‑ ritorio della Repubblica Ceca, vanta un’antica e importante tradizione. Se nel corso di tutto il Medioevo, il nu‑ mero degli italiani presenti a Praga non era tale da permetterci di parlare di una vera e propria migrazione ver‑ so i territori della corona ceca, nella seconda metà del Cinquecento, inve‑ ce, esisteva già nella città di Rodolfo II – dal 1583 Capitale dell’Impero ‑ una nutrita colonia italiana composta principalmente da maestranze edili e mercanti che vi si erano stabiliti con le loro famiglie. I mercanti italiani si occupavano prin‑ cipalmente del commercio di beni di lusso al tempo molto richiesti dalla corte imperiale, ma il gruppo più numeroso della colonia era composto da architetti, muratori, scalpellini e stuccatori che erano impiegati nei numerosi cantieri del Palazzo Reale e delle residenze della nobiltà ceca attratta dallo stile rinascimentale. Gli italiani stabilitisi nella Capitale, pro‑ venivano principalmente dalla regio‑ ne compresa tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, e a Praga ri‑ siedevano nelle vicinanze del Castello The Italian presence on Czech Republic territory, boasts a long lasting and important tradition. Though the number of Italians present in Prague in the Middle Ages may not have been so high as to speak of a real migration towards the territories of the Czech crown, in the second half of the Sixteenth century, however, in the town of Rudolph II (capital of the Empire since 1583), there was already a large Italian colony, made up construction workers and merchants, who had settled there with their families. The Italian merchants were primarily involved in luxury- goods trade, which was in high demand at the time of the imperial court, but the largest group e sulla via Vlašská, (la “Via Italiana”), mentre le loro botteghe circondavano l’attuale Piazza di Mala Strana, cono‑ sciuta al tempo con il nome di: “Piaz‑ za Italiana”. Con il passare degli anni, la colonia italiana crebbe a tal punto da indurre i Gesuiti del Collegio Clementino ‑ presenti a Praga dal 1556 ‑ a tenere, a partire dal 1560, sermoni in lingua italiana presso la chiesa di San Cle‑ progetto repubblica ceca mente nella zona della Città Vecchia. Furono proprio i Gesuiti a iniziare una vera e propria opera di organizzazio‑ ne della comunità italiana e fu così che sotto impulso della Compagnia di Gesù, tra il 1573 e il 1575 (le fonti discordano al riguardo) la comunità si diede un’organizzazione stabile dando vita alla Congregazione della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo; un’istituzione con fini assistenziali e In alto, l’Ospedale degli Italiani in un’antica grafica, in basso, una immagine attuale dell’Istituto Italiano di Cultura Above, the Hospital of the Italians in an old sketch, a current picture of the Italian Insitute of Culture
eligiosi ispirata al modello delle Con‑ gregazioni Mariane dei collegi gesu‑ itici. Gli scopi della Congregazione erano sintetizzati nel motto: “Pro Deo et paupere” ed erano principalmente due: la difesa della fede cattolica nella Boemia protestante e la realizzazione di opere caritatevoli come l’assistenza ai poveri e ai bisognosi e la cura de‑ gli ammalati, senza riguardo per la loro fede religiosa. Primo coadiutore spirituale della nuova istituzione fu l’italiano Padre Blasius Montanini. In Boemia, la Congregazione italiana rappresentava una delle minoranze cattoliche sul territorio e per questo ottenne, nel 1580, speciali indulgen‑ ze dal papa Gregorio xIII. Nel 1569 gli italiani avevano già co‑ struito nella Città Vecchia un proprio oratorio presso il Clementinum e una cappella all’interno della stessa area, dove venivano celebrate le funzio‑ ni religiose. Questa Cappella fu in seguito demolita nel 1589 perché ormai troppo piccola e fu ricostruita completamente a partire dal 1590. Questa nuova Cappella, consacrata nell’agosto del 1600 da Monsignor Filippo Spinelli, Nunzio Pontificio presso Rodolfo II, occupa ancora oggi un posto di rilievo nella storia dell’ar‑ chitettura in quanto risulta essere il primo esempio di cappella italiana a pianta ovale nell’Europa d’oltralpe. La of the colony consisted of architects, masons and plasterers, who were employed in the numerous yards of the Royal Palace and residences of the Czech nobility, attracted by the Renaissance style. The Italian settlers in the capital, came mainly from the region between the Duchy of Milan and the Republic of Venice, and in Prague, they lived close to the castle and along the Vlašská, the “Italian Street”, while their shops surrounded the current Mala Strana square, known at the time as the: “Italian Square” Over the years, the Italian colony grew to such an extent as to lead the Jesuits of the Collegio Clementino – who had been present in Prague since 1556 - to Cappella, sormontata da una cupola, era ornata con un maestoso affresco raffigurante l’assunzione in cielo della Vergine Maria, opera di un ignoto ma‑ estro italiano dell’epoca. Pur essendo dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta, la Cappella fu sempre chia‑ mata dal popolo: “Cappella Italiana” e continua ad esserlo ancora oggi. La creazione della Congregazione contribuì notevolmente a rafforzare la coesione tra la minoranza italiana a Praga e, grazie alle sue opere carita‑ tevoli, fu ben vista anche dalla popo‑ lazione locale ed ottenne un prestigio tale che, nel corso del tempo, anche cittadini non italiani vollero entrare a farne parte. Nel 1602, a causa del numero sempre maggiore di poveri e bisognosi che i membri della Congregazione ospita‑ vano presso le proprie case, questa acquistò, per una cifra simbolica, la casa di Domenico de Bossi, suo illustre membro, situata nel quartiere di Malá Strana e ne fece la sede di un ospe‑ dale creato per assistere i bisognosi, soprattutto bambini, che ricevevano assistenza sia medica che sociale. Ma ben presto neanche questa struttura fu più sufficiente e la Congregazione chiese all’imperatore Rodolfo il per‑ messo di acquistare altre case vicine all’Ospedale. Nel 1608 l’Istituzione ricevette dall’Imperatore, che ne ap‑ hold sermons in Italian since 1560, in the church of St. Clement in the area of the Old Town. It was the Jesuits, in fact, who started organising the Italian community and it was under the impetus of the Society of Jesus, between 1573 and 1575 (sources disagree on this) that the community actually created a stable organization with the creation of the Congregation of the Blessed Virgin Mary of the Assumption, an institution with charitable and religious purposes, based on the model of the Marian Congregations of the Jesuit colleges. The purpose of the Congregation was summarized in the motto: “Pro Deo et paupere” and were basically two: to defent the Catholic faith in protestant Bohemia and the Miniatura dal libro dei confratelli Miniature painting of the brothers book creation of charitable works, such as helping the poor and the needy and taking care of the sick, without regard to their religion faith. The first spiritual coadjutor of the new institution was the Italian Father Blasius Montanini. In Bohemia, the Italian Congregation was one of the Catholic minorities in the region and that is why it obtained special indulgences from Pope Gregory XIII, in 1580. In 1569 the Italians had already built their own oratory in the Old City close to the Clementinum and a chapel inside the same area, where religious services used to be celebrated. This chapel was later demolished in 1589 because, by this time, it had become progetto repubblica ceca storia history too small and was completely rebuilt since 1590. This new chapel was consecrated in August 1600 by Bishop Filippo Spinelli, Papal Nuncio to Rudolf II and still holds a prominent role in the history of architecture, as it appears to be the first example of a transalpine Italian oval chapel. The chapel, surmounted by a dome, was adorned with a magnificent fresco of the Assumption of the Virgin Mary, by an unknown Italian artist of the time. Although dedicated to the Blessed Virgin Mary of the Assumption, people called the chapel “Italian Chapel” and the name has not changed since then. The creation of the congregation did a lot to strengthen cohesion between the 41
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eligiosi ispirata al modello delle Con‑<br />
gregazioni Mariane dei collegi gesu‑<br />
itici. Gli scopi della Congregazione<br />
erano sintetizzati nel motto: “Pro Deo<br />
et paupere” ed erano principalmente<br />
due: la difesa della fede cattolica nella<br />
Boemia protestante e la realizzazione<br />
di opere caritatevoli come l’assistenza<br />
ai poveri e ai bisognosi e la cura de‑<br />
gli ammalati, senza riguardo per la<br />
loro fede religiosa. Primo coadiutore<br />
spirituale della nuova istituzione fu<br />
l’italiano Padre Blasius Montanini.<br />
In Boemia, la Congregazione italiana<br />
rappresentava una delle minoranze<br />
cattoliche sul territorio e per questo<br />
ottenne, nel 1580, speciali indulgen‑<br />
ze dal papa Gregorio xIII.<br />
Nel 1569 gli italiani avevano già co‑<br />
struito nella Città Vecchia un proprio<br />
oratorio presso il Clementinum e una<br />
cappella all’interno della stessa area,<br />
dove venivano celebrate le funzio‑<br />
ni religiose. Questa Cappella fu in<br />
seguito demolita nel 1589 perché<br />
ormai troppo piccola e fu ricostruita<br />
completamente a partire dal 1590.<br />
Questa nuova Cappella, consacrata<br />
nell’agosto del 1600 da Monsignor<br />
Filippo Spinelli, Nunzio Pontificio<br />
presso Rodolfo II, occupa ancora oggi<br />
un posto di rilievo nella storia dell’ar‑<br />
chitettura in quanto risulta essere il<br />
primo esempio di cappella italiana a<br />
pianta ovale nell’Europa d’oltralpe. La<br />
of the colony consisted of architects,<br />
masons and plasterers, who were<br />
employed in the numerous yards of<br />
the Royal Palace and residences of the<br />
Czech nobility, attracted by the Renaissance<br />
style. The <strong>Italian</strong> settlers in the<br />
capital, came mainly from the region<br />
between the Duchy of Milan and the<br />
Republic of Venice, and in Prague, they<br />
lived close to the castle and along the<br />
Vlašská, the “<strong>Italian</strong> Street”, while their<br />
shops surrounded the current Mala<br />
Strana square, known at the time as<br />
the: “<strong>Italian</strong> Square”<br />
Over the years, the <strong>Italian</strong> colony grew<br />
to such an extent as to lead the Jesuits<br />
of the Collegio Clementino – who had<br />
been present in Prague since 1556 - to<br />
Cappella, sormontata da una cupola,<br />
era ornata con un maestoso affresco<br />
raffigurante l’assunzione in cielo della<br />
Vergine Maria, opera di un ignoto ma‑<br />
estro italiano dell’epoca. Pur essendo<br />
dedicata alla Beata Vergine Maria<br />
Assunta, la Cappella fu sempre chia‑<br />
mata dal popolo: “Cappella <strong>Italian</strong>a” e<br />
continua ad esserlo ancora oggi.<br />
La creazione della Congregazione<br />
contribuì notevolmente a rafforzare<br />
la coesione tra la minoranza italiana<br />
a <strong>Praga</strong> e, grazie alle sue opere carita‑<br />
tevoli, fu ben vista anche dalla popo‑<br />
lazione locale ed ottenne un prestigio<br />
tale che, nel corso del tempo, anche<br />
cittadini non italiani vollero entrare a<br />
farne parte.<br />
Nel 1602, a causa del numero sempre<br />
maggiore di poveri e bisognosi che i<br />
membri della Congregazione ospita‑<br />
vano presso le proprie case, questa<br />
acquistò, per una cifra simbolica, la<br />
casa di Domenico de Bossi, suo illustre<br />
membro, situata nel quartiere di Malá<br />
Strana e ne fece la sede di un ospe‑<br />
dale creato per assistere i bisognosi,<br />
soprattutto bambini, che ricevevano<br />
assistenza sia medica che sociale. Ma<br />
ben presto neanche questa struttura<br />
fu più sufficiente e la Congregazione<br />
chiese all’imperatore Rodolfo il per‑<br />
messo di acquistare altre case vicine<br />
all’Ospedale. Nel 1608 l’Istituzione<br />
ricevette dall’Imperatore, che ne ap‑<br />
hold sermons in <strong>Italian</strong> since 1560, in<br />
the church of St. Clement in the area of<br />
the Old Town. It was the Jesuits, in fact,<br />
who started organising the <strong>Italian</strong> community<br />
and it was under the impetus of<br />
the Society of Jesus, between 1573 and<br />
1575 (sources disagree on this) that the<br />
community actually created a stable<br />
organization with the creation of the<br />
Congregation of the Blessed Virgin Mary<br />
of the Assumption, an institution with<br />
charitable and religious purposes, based<br />
on the model of the Marian Congregations<br />
of the Jesuit colleges. The purpose<br />
of the Congregation was summarized<br />
in the motto: “Pro Deo et paupere” and<br />
were basically two: to defent the Catholic<br />
faith in protestant Bohemia and the<br />
Miniatura dal libro dei confratelli<br />
Miniature painting of the brothers book<br />
creation of charitable works, such as<br />
helping the poor and the needy and<br />
taking care of the sick, without regard<br />
to their religion faith. The first spiritual<br />
coadjutor of the new institution was the<br />
<strong>Italian</strong> Father Blasius Montanini.<br />
In Bohemia, the <strong>Italian</strong> Congregation<br />
was one of the Catholic minorities in<br />
the region and that is why it obtained<br />
special indulgences from Pope Gregory<br />
XIII, in 1580.<br />
In 1569 the <strong>Italian</strong>s had already built<br />
their own oratory in the Old City close<br />
to the Clementinum and a chapel inside<br />
the same area, where religious<br />
services used to be celebrated. This<br />
chapel was later demolished in 1589<br />
because, by this time, it had become<br />
progetto repubblica ceca<br />
storia history<br />
too small and was completely rebuilt<br />
since 1590. This new chapel was consecrated<br />
in August 1600 by Bishop Filippo<br />
Spinelli, Papal Nuncio to Rudolf II<br />
and still holds a prominent role in the<br />
history of architecture, as it appears to<br />
be the first example of a transalpine<br />
<strong>Italian</strong> oval chapel. The chapel, surmounted<br />
by a dome, was adorned with<br />
a magnificent fresco of the Assumption<br />
of the Virgin Mary, by an unknown<br />
<strong>Italian</strong> artist of the time. Although<br />
dedicated to the Blessed Virgin Mary<br />
of the Assumption, people called the<br />
chapel “<strong>Italian</strong> Chapel” and the name<br />
has not changed since then.<br />
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